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1010 sostituzione indolore di forme e funzioni interne alle sue maglie.

Lo spazio continue, senza distinzione di valenza tra s stesso e gli oggetti, presuppone invece -1 21.; .1; 4-..4-4-A 41 r-nniiasto al una continua modificabilit di tutto il contesto a modificarsi di un suo punto. 4. Modelli di Kaluza-Klein, sfere metaedriche e catastrofi volanti Si gi detto che i fenomeni delineati nei patagra fi orecedenti mostrano una articolazione ed una com-1chiedevano pert-.anto_ unopera di formalizzazione cne condotto a modelli matematici del tutto diversi da quelli essenzialmente quantitativi ed algebrici attualmente utilizzati in questo campo. LB --. _ I1 riferimento non pub che essere la teoria della stabilit strutturale elaborata da R. Thom (R. Thom, 1972, 1971) e sviluppata da diversi autori (E.C. Zeaman, 1977; T. Poston, 1978 e R. Gilmore, 1981). Esau 7' " " 7' --A--un-lnnn ll u....., --.., consente infatti di collegare le fasi di costruzione 0 di analisi del modello matematico per un dato proceslo a quelle di definizione delle variabili, dei parametri e delle relazioni tra questi. Inoltre, recenti ricerchu 1 degli autori (M. Montagnana, 198A/3, 1985) hanno introdotto delle metodologie per la generaziona di modalli geometricotopologici piia complessi di quelli prodotci dalle sette catastrofi elementari elencate da Thom. Se da un lato la modellizzazione fa dunque un ulo " " SAIL A-Gav Qua esteso delle catastrofi thomiane, delle sfere matandrb che e delle catastrofi di corango tre, da11'a1tro nun trae spunto dalle idee fi.sicogeometriche d1 Knlun sulle quali si basano le moderne taorie d'uniHc|m1onn di due forze fondamentali della natura, dntto uppuntu 105 fondamentali: gravitazionale, elettromagnetica, interazione nucleate debole (oggi unificate nella forza elattrodabole), interazione nucleate forte. Un modo elementare di pensare ad un simile spazio a 5 o pix: dimensioni quello di rappresentare lo spazio CONDO auadridimensionale con un niano euclideo: un ass; tompo quadridimensionale con un piano euclideoz un asse b quello dei tempi, _1'altro lo spazio fisico minaionale. In ogni suo punto il piano spazio-tempo tlngente a una sfera che rappresenta complessivamente 10 dimensioni corrisoondenti alle altre for-ze 'Fnnd:\man.0 dimensioni corrispondenti alle altre forze fondamen1:111. Non procediamo oltre nel precisare come questo modello, ancora approssimativo, sia stato tradotto in uno strumento rigoroso d'indagine, anche perch 1'us unu t1g0rOSO u'1nClag1llE, ancne P8111116 J.'USO 60118 teoria delle catastrofi ci permetter. di giungere llllo stesso risultato in un modo che riteniamo piix nmplice. In prime luogo, anzich considerare delle superfici ioriche. che sono variet bidimensionali. intrnduciamn lfllriche, che sono variet bidimensionali, introduciamo 10 superfici catastrofiche che in un precedente lavoro (M. Montagnana, 1984/ 3) sono state chiamate sfere metaI(1I.'2l.Ghe- Qui siamo interssati in particolare a modelli dalla farfalla. Ln diafarfalla 1a figura fondamentale che s'ot Hint incollando insieme la superficie d'equi1ibrio M (PM precisamente, una sua sezione) della farfalla con 1| luperficie Ms che da questa si ottiene per la rilllione speculate. La tetradiafarfalla la variet ILIIIIUIIE speculate. 1:e1:raa.1a_tarra1..La B La varleta llnlrnta da 4 rotazioni di 90 della diafarfalla interno Illa cuspide coumne alle due superfici simmetriche; dlttlgli geometrici ed analitici si trovano nel gi Mtlto lavoro (M. Montagnana, 1981+/3). L'anfitetra dllfltfllla infine la variet 0-rodotta net rifles J]: 1.! Mlflrfalla infine la variet prodotta per rifleslhnl lpaculare della tetradiafarfalla.

Cnlidnriamo ota la traccia d'una famiglia d'anfit:eWllhrfalle su una sfera avente 1]. centre nella clrqitrale dei metaedri e seguiamo il percorso UM punto mobile a11interno della sfera: esso inconEIIII rlpltwjtamante 1e farfalle appartenenti ad entranbl ll hid! di ciaacun metaedro ed ogni volta s'avri un lllbllnnnto (H. rmzime del nrocesso. in accordo con la lllbllhlntb (H. regime del processo, in accordo con la Plfbptll della farfalla (R. Thom, 1972). :1 M50110 lomtrico che abbiamo in questo modo IIIHMIMLO I111 lflra <11 Kaluza-Klein uportatore di 1 VIN-IN. M Ihlto (it, y) e di /4 parametri (u, v, w,

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