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difficile. Conclude il leader PD Siamo con tutti quelli che protestano contro questa manovra, e aderiremo ad ogni iniziativa. Redazione web Feste Democratiche - Sara Guabello, Enrico Morri
C da dire che, purtroppo, ad accertamento avvenuto, lErario incassa solo il dieci per cento delle somme recuperate. A fine discussione larrivo di Rizzo, al quale viene chiesto cosa cambiato ad oggi nella politica italiana dalluscita del libro La Castanel 2007. Il vero scandalo che negli ultimi dieci anni alla riduzione del quattro per cento del PIL, che ha impoverito le famiglie italiane, non abbia corrisposto un similare impoverimento del ceto politico. Lesempio di Berlusconi significativo: solo nel 2009 ha dichiarato 40 milioni di euro, il 70 per cento in pi rispetto all'anno precedente, a fronte di un impoverimento degli italiani del 2,8 per cento. Ma le famiglie non arrivano alla quarta settimana del mese, e, di questo la politica non se ne accorta. La casta ha sottolineato Violante diventata una parola di uso comune, a sottolineare che il problema reale. Il Partito Democratico deve affrontare questo nodo perch questo che indebolisce la democrazia. Solo rafforzando la democrazia possiamo differenziarci dagli altri partiti. C una questione morale di fondo, dobbiamo tirar fuori il nocciolo democratico: non si pu continuare a punire gli onesti e premiare i disonesti. Redazione web Feste Democratiche - Roberto Soriani, Simona Giulietti
Turismo: crescita
opportunit
per
il
lavoro
la
Confronto fra Pd , associazioni e amministratori locali sui temi del turismo, nella sala della Provincia di Pesaro
Questo uno dei tanti appuntamenti della festa di Pesaro utili a stabilire lagenda politica di settori rilevanti per leconomia del Paese, e aperti a un confronto e a una discussione diretta. Relatori: Armando Cirillo Responsabile nazionale Pd turismo - Claudio Albonetti Presidente nazionale Assoturismo Confesercenti - Renzo Iorio Presidente Federturismo Confindustria - Maurizio Melucci, Assessore Regionale con delega al turismo regione Emilia Romagna Cirillo Qual la posizione del Pd in merito alla strategia da attuare per rilanciare le attivit turistiche del paese? Chiediamo lapprovazione di un Piano nazionale per il turismo da definire con le Regionie, epresenteremo un emendamento che prevede la soppressione della norma taglia ponti contenuta nellultima manovra. Chiediamo il rilancio del ruolo dellEnit attraverso un piano che garantisca all'Ente nuove risorse. Il Pd si batter per la riduzione dellIva sui prodotti turistici, perch ricordiamolo, questo governo, non solo non ha mantenuto le promesse presenti nel programma elettorale, ma oggi, in una situazione di crisi economica, pensa bene di affossare il turismo, che motore di 4
crescita per lItalia, con tasse gravose. A questo proposito, ribadisco che il Pd fortemente contrario al federalismo fiscale municipale, perch arreca danni, in particolare al mondo del turismo (suo effetto, listituzione della tassa di soggiorno ad esempio). Albonetti Cosa pensa del recente provvedimento taglia ponti? Il governo, dichiara che eliminando i tre ponti festivi del 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno, si favorirebbe laumento del PIL, indebolendo per il turismo rappresenta il 10% di questo, non un controsenso? La ritengo una proposta estemporanea, lesempio della medicina che produce pi danni che benefici, tagliando le festivit laiche si restituiscono tre giorni di lavoro agli altri settori, per un aumento di fatturato che non supera il miliardo di euro, mentre quei ponti, producono dai dieci ai dodici giorni di lavoro per chi opera nel turismo, praticamente per tre giorni in pi ai lavoratori dellindustria, ne avremo dodici in meno per i lavoratori del turismo, e la perdita in termini economici stimabile fra i sei e sette miliardo. Noi di Assoturismo Confesercenti abbiamo inviato una nota al ministro del turismo Brambilla, chiedendole di battere un colpo se presente e interessata a un confrontostiamo ancora aspettando. Con il Pd vogliamo confrontarci su alcuni temi cardine indispensabili a mio avviso per la ripresa del turismo in Italia: riconversione delle aziende in crisi, inserimento delle attivit economiche regionali e provinciali nella filiera del turismo, riforma fiscale che porti almeno agli standard europei quelli italiani, riforma e controllo serio del sistema delle contribuzioni (unanalisi di Unioncamere ha studiato 450.000 imprese che in Italia dichiarano bilanci pari a zero o in negativo.) Iorio Quali altri settori dovrebbero essere considerati allinterno di una strategia per lo sviluppo e la crescita del turismo in Italia? Esiste una rete che li mette in relazione? E la proprio la rete il fattore determinante, insieme ad un progetto Paese per il turismo. Un progetto che abbia chiaro che tipo dimprese vogliamo, con quali e quante risorse, come riqualificare quelle esistenti . Importante anche il tema della Governance, in Italia abbiamo 11.000 enti del settore turismo, credo che siano troppi e non organizzati, non in rete appunto fra loro. Al Pd ci rivolgiamo come interlocutore, per avviare un piano di strategia e con lobiettivo di rendere pi chiara, la normativa che regola il settore, ad oggi troppo confusa. Melucci Nella sua esperienza allinterno della giunta regionale quale modello di politica relativa al turismo si sente di proporre su scala nazionale? Direi che le politiche turistiche della regione Emilia Romagna sono per la stragrande maggioranza esportabili a livello nazionale, in quanto la nostra esperienza composta da un impegno in numerose tipologie di turismo: dal balneare allartistico, passando per quello termale, fino a quello montano. La realt che quello turistico non mai stato considerato veramente un comparto economico strategico, pur garantendo oltre il 10% circa del PIL nazionale. Mancano coerenza nelle politiche industriali, incentivi alle imprese, strutture ricettive. E linnovazione senza leggi a supporto non una strada praticabile. Consideriamo fondamentali due interventi: una riforma dellENIT 5
supportata da risorse adeguate per la promozione dei luoghi del nostro paese allestero e un sostanziale potenziamento delle reti ferroviarie e aeroportuali per intercettare i flussi turistici provenienti dagli altri paesi. Redazione web Feste Democratiche - Milena Grieco, Francesco Gennari
Interviene nel dibattito lon. Guido Melis sostenendo che la corruzione un fenomeno fisiologico che esiste in tutto il mondo ma gli altri paesi a differenza dellItalia hanno creato un sistema di prevenzione con norme e convenzioni di comportamento fatte proprie dalle classi dirigenti . Piuttosto che fare norme repressive creiamo dei cordoni sanitari tra interessi economici, istituzioni e politica per tenere separata la politica dallamministrazione. Se andremo al governo dovremmo agire concretamente per avere uno Stato imparziale, Istituzioni oneste, una politica non invadente. Il codice etico che abbiamo al nostro interno dimostra che abbiamo imbroccato questa strada. Purtroppo oggi in Italia non vi la certezza che i reati abbiano condanna - ha aggiunto lavvocato Emilio Ricci - in realt la magistratura, le forze ordine non sono in grado per difficolt di funzionamento della giustizia ad arrivare in tempi brevi. Abbiamo un sistema penale che persegue reati ridicoli che impongono alla magistratura un'attivit uguale a reati molto pi gravi come la corruzione o l'evasione fiscale. Occupiamoci dei processi veri e delle questioni complesse. Una seria depenalizzazione e leffettivit della pena possono essere il sistema per garantire giustizia. Il PD ha dichiarato lon. Maria Fortunata Incostante nel corso della discussione - ha presentato regole rispetto a fenomeni corruttivi. La PA che afflitta da attivit corruttive non efficiente e non premia il merito, non seleziona sulla base delle competenze. Non basta fare leggi, occorre elaborare una cultura dell'efficienza della PA e solo cos sar possibile riformarla. In tal senso la creazione di un'Autorit indipendente di valutazione una possibile soluzione. Purtroppo l'attuale governo ha voluto stralciare questa provvedimento. Ma il vero problema, conclude Andrea De Maria il fatto che le forze politiche hanno perso il loro ruolo, per cui di fronte ad una politica debole cha ha perso le radici nella societ, si crea lo spazio per la corruzione. La politica ha bisogno quindi di sciogliere questo nodo per recuperare verso il paese la credibilit di cui il paese ha bisogno. "Solo una politica che torna ad essere credibile pu tornare al governo del paese. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
CNV, Marco Granelli, Presidente CSVnet e Assessore al Volontariato, Sicurezza e coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile Comune di Milano, e Andrea Olivero, Presidente ACLI e Portavoce del Forum permanente del Terzo Settore. In apertura la Carmassi denuncia il tentativo in atto da parte del governo di sostituire lo Stato con il volontariato, attraverso i tagli al welfare e agli Enti locali, definiti ancora peggiori di quanto si potesse temere. LItalia ha perso unoccasione, in questanno europeo del volontariato, di creare occasioni vere di riflessione e confronto, riducendosi ad iniziative di facciata senza interlocutori affonda la responsabile PD Politiche per la Famiglia, Associazionismo e Terzo Settore proponendo la falsa idea di uno Stato che arretra lasciando maggior spazio alla societ che si organizza, ma come si organizza la societ senza risorse, esclusa dal dialogo con le istituzioni? E Silvia Costa ad illustrare il lavoro che in sede europea si sta facendo in questanno dedicato al mondo del volontariato, con la ricerca di una definizione comune che sia armonica,seppur in realt diversissime per storia e cultura, e la decisione con cui il Parlamento europeo incalza la Commissione per le politiche sociali alla stesura di un libro bianco che fotografi la situazione dei 27 paesi. Numeri imponenti- sottolinea leuroparlamentare PD- 100 milioni di persone impegnate in Europa, 1 milione in Italia organizzate in 56000 associazioni. Con la crisi che sta attraversando lintero continente, le nuove povert, economiche, sociali, relazionali, c bisogno di una normativa chiara e condivisa e del consolidamento della concezione di unazione non sostitutiva ma complementare, ma soprattutto dellaffermazione dellidea di volontariato come modello di cittadinanza, anche europea. Granelli sottolinea invece limportanza dellimpegno di tanti cittadini in Italia per il Bene Comune, concepito come ricchezza da tutelare, patrimonio di tutti, risposta alla crisi che sappia affermare un modello antagonista alla logica del profitto immediato. Per questo- dice Granelli- e fondamentale la richiesta di risposte strutturali da parte delle istituzioni. Un richiamo alla responsabilit delle istituzioni da parte di persone capaci di vivere fino in fondo la propria responsabilit di cittadini, il volontariato chiede di essere sostenuto dalle risorse pubbliche, occorre ricostruire il senso del bene comune. Teresa Marzocchi interviene citando il Libro bianco del Ministro Sacconi, che sostanzialmente teorizza la delega al Terzo settore di quanto lo Stato non intende pi attuare. Per un volontariato di solidariet e partecipazione fondamentale il lavoro al fianco delle istituzioni, che garantiscano diritti esigibili, e a cui lo Stato ha il dovere di dare ascolto. Le piccole associazioni crescono ricorda Patrizio Petrucci lobbiettivo per noi mettere in sinergia le ricchezze del territorio. La Regione Toscana, da cui proviene, ha in calendario per settembre un incontro con le associazioni di settore che metta a punto una strategia comune, questo il modello da perseguire, Aumentano la povert, la richiesta e diminuiscono le risorse, che ruolo il governo vuole assegnare al Terzo settore con una dissennata politica di tagli agli Enti locali? Andrea Olivero ribadisce che il volontariato non deve in nessuna maniera supplire ad uno stato che si ritira e si sottrae alle proprie responsabilit, la soluzione consiste nello stare insieme come cittadini, nel dare senso e significato al vivere in societ. La conclusione del dibattito spetta a Cecilia Carmassi che chiude citando Pierluigi Bersani: C bisogno di un Nuovo Civismo. Redazione web Feste Democratiche - Sara Guabello, Laura Martinelli
"Il paese stanco, per Ricci, e non detto che il Pd lo intercetti. I giovani chiedono un cambiamento e il partito si deve attrezzare perch il nostro un paese bloccato". "Mi sono divertito a fare una ricerca" ha aggiunto Ricci "e nel 1995 in Inghilterra cera Major, in Francia Chirac, in Germania Kohl, in America Clinton. In Italia Berlusconi e Bossi. Questa sclerotizzazione c solo nel nostro Paese e non accade nel resto del mondo". Non possiamo presentare la stessa squadra politica del 96" ha aggiunto "ma valorizziamo i giovani. Vogliamo aiutare Bersani, perch possiamo dare un contributo significativo. A Zanda la conclusione, che ricorda quanto la crisi nel paese sia profonda e che il processo di cambiamento sar lungo: Ma il Partito Democratico e il centrosinistra devono fare la loro parte con unit. Dobbiamo far saltare quel tappo che blocca il paese: dobbiamo cacciare Berlusconi altrimenti l'intero sistema non riparte. Redazione web Feste Democratiche - Roberto Soriani
Orlando: Penati ha fatto una scelta giusta a rinunciare alla prescrizione. Distingue il PD dagli altri partiti
La notizia dellannuncio di Penati sulla rinuncia alla prescrizione apre il dibattito sulla giustizia.
A discutere di giustizia sul palco della sala dibattiti di Piazza del Popolo Andrea Orlando Responsabile Giustizia del Pd nazionale, Giancarlo Caselli Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Luca Palamara Presidente Associazione nazionale Magistrati, Valerio Spigarelli Presidente Unione Camere Penali Italiane. Il caso Penati e la notizia appena giunta di rinuncia alla prescrizione apre la serie di interventi. E Andrea Orlando Responsabile Giustizia del Pd nazionale a definire lannuncio una scelta giusta, che va apprezzata e che distingue il Pd dagli altri partiti. La prescrizione un diritto ma in questo caso occorre verificare se stato tradito o meno il mandato degli elettori. Penati ha fatto bene a non avvalersene e mi auguro possa emergere cos la sua innocenza. Subito dopo arriva un importante riconoscimento da parte del Procuratore Giancarlo Caselli: In democrazia la giurisdizione si accetta, ci si difende ma non si rifiuta. Il caso Penati va in controtendenza. Una scelta cos positiva. Andreotti alla prescrizione non ha mai rinunciato. Non poteva non essere discussa la proposta di riforma della giustizia del governo. Per Andrea Orlando del Pd questa riforma assoggetta la Magistratura al controllo della politica e noi siamo contrari. La riforma della giustizia non la priorit. Vi sono altre emergenze quali il sistema carcerario, il sovrannumero delle circoscrizioni giudiziarie e la carenza di personale amministrativo. 10
Per Luca Palamara LAssociazione nazionale Magistrati non vuole avere un ruolo politico. E il Parlamento che fa le leggi. Noi come ANM ci siamo mossi nellottica che la legge uguale per tutti, ma vi erano situazioni in cui la legge creava disagi nel gi disastrato mondo della giustizia. Di fronte a questo abbiamo detto: attenzione, si rischia di mettere in ginocchio la giustizia. Per amministrare la giustizia servono molte cose: prima fra tutti che chi chiamato a questo compito non venga attaccato e denigrato. Parlando della proposta di legge sulle intercettazioni del governo Valerio Spigarelli, Presidente Unione Camere Penali Italiane dice: Gi nel 1975 la Corte Costituzionale aveva rammentato che le intercettazioni sono efficaci ma devono essere limitate nel tempo e possono essere protratte per motivazioni serie. Ebbene la giurisprudenza ha fatto il contrario perch ad esempio si pu non motivare il prolungamento di unintercettazione. Su questo tema occorre riflettere. Sul relativo diritto di cronaca da parte dei giornalisti, Spigarelli definisce questa categoria violatori istituzionali del segreto perch non possiamo ammettere la pubblicazione di veline degli uffici di polizia. E lo stesso Palamara, invece, a difendere lo strumento investigativo delle intercettazioni. Il vero problema dice- il tema dellindebito utilizzo per fatti irrilevanti. Per questo dovrebbe esserci un momento in cui il Pubblico Ministero e la difesa discutono di ci che rilevante e ci che non lo . La stampa - prosegue Palamara - il cane da guardia della democrazia per cui devono esserci dei paletti per contemperare il diritto allinformazione ed il diritto alla privacy. Una considerazione negativa sulla proposta di legge la fa il Procuratore Capo Giancarlo Caselli legando il tema delle intercettazioni al tema della sicurezza. Se oggi sono possibili cento intercettazioni, con la nuova legge sarebbero cinquanta. Conviene o no ai cittadini che la loro sicurezza sia ridotta del cinquanta per cento? La giustizia non funziona ma per Caselli la sedicente riforma della giustizia della maggioranza , in realt, la riforma dei giudici. Si vuole ridurre la loro autonomia e la loro indipendenza. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
risibili, con periodi di pausa, inquadramenti fantasiosi, versamenti dispersi in casse diverse che difficilissimo raccordare, ingresso tardivo nel mondo del lavoro La domanda se sono gli anziani a dover rinunciare per aiutare i giovani, e Carla Cantone sottolinea la vergogna di un governo che punta a creare una divisione intergenerazionale, quando proprio gli anziani assolvono il ruolo di ultimo ammortizzatore sociale, ed i dati sono desolanti: 4 milioni di pensionati con meno di 500 euro mensili, altri 4 con meno di 700 euro, e 6 milioni sotto i 1200, con un sistema di welfare messo in ginocchio dai tagli agli Enti locali. Le due generazioni, ribadisce la Segretaria della SPI, devono essere fortemente unite per rilanciare un diverso modello di societ, facendo scelte condivise, che contrastino le politiche dissennate del governo e gli egoismi delle imprese, e rilancia lappello per lo sciopero generale del 6 settembre. Rincara Agostino Siciliano, denunciando una politica che gioca a dividere, che decide sulle nostre teste, ricordando le misure introdotte dal Ministero Damiano sulle norme di rivalutazione delle pensioni (si garantiva un minimo del 60 per cento ai giovani), e ricordando che nel patto generazionale che ci chiede lEuropa ci si dimentica delle risorse in termini di liquidazioni e sostegno continuo pagate dagli anziani. Le strategie possono essere diverse,incalza, ma gli obbiettivi sono largamente condivisi e i temi comuni. Con nettezza interviene Cesare Damiano basta fare cassa con le pensioni, dobbiamo sostenere con ancora maggior coraggio la battaglia politica e culturale che affermi che le risorse vanno prese altrove, dai grandi patrimoni, dalla speculazione internazionale. Laccordo del 2007, con il governo Prodi, costato un anno di lavoro, di contrattazione. Tremonti fa le riforme pensionistiche per decretonon capitava dal 1967. Per rispondere ai giovani, ricorda che il taglio alle pensioni attuali non produce pensioni migliori per i giovani. Alla Voltolina che chiedeva linnalzamento dellet pensionabile, Damiano propone di riprendere parti della vecchia proposta Dini: uscita dal lavoro fra i 62 e i 70 anni, con la possibilit di scegliere e un trattamento economico che aumenta progressivamente. Ma proprio a proposito di pensioni e tra gli applausi del pubblico presente,Damiano invita tutti a ricordare agli operai che votano Lega la truffa di Bossi che da anni massacra le pensioni, e il pasticcio di Arcore sul compromesso fra Berlusconi e Bossi per salvare il governo, non il Paese, la vergogna di un Calderoli che vuole tagliare la reversibilit e gli assegni di accompagnamento per le vedove e i vedovi augurandosi infine una forte mobilitazione, politica e sociale, meglio se unitaria. E Carla Cantone a ricordare la macelleria sociale attuata attraverso le ultime due manovre e le finanziarie precedenti con gli interventi su ticket, sanit, fondo per le persone non autosufficienti. Si pu porre fine a tutto questo solo cacciando il governo- continua la leader dello SPI CGIL-sperando che nel prossimo al dicastero del Lavoro ci sia nuovamente Damiano e si riparta dallimpegno stilato con lui, che prevedeva la quattordicesima e le norme sulla rivalutazione. Non poteva non mancare, alla fine del dibattito, la denuncia da parte di Cesare Damiano del tentativo di balcanizzazione dei sindacati per mezzo dell ignominia dellarticolo 8 firmato da Sacconi, che introduce la libert di licenziamento in contrasto con gli accordi del 28 giugno fra Sindacati e Confindustria. Redazione web Feste Democratiche - Sara Guabello 12
per contrastarla quella della tracciabilit (il Pd su questo ha presentato una proposta che prevede la tracciabilit gi per importi di mille euro). Anche Maurizio Petriccioli parla di distribuire i pesi del fisco in maniera diversa, combattere levasione fiscale e chiedere di pi a chi ha pi da dare. Lunica strada per la ripresa la lotta allevasione. I 300 miliardi di evasione fiscale dimostrano che siamo di fronte ad un fenomeno di massa cos si inserisce nel dibattito Alberto Fluvi Il paradosso che Berlusconi ci dice che evadere lecito quando la tassazione troppo elevata. Concordo con Bersani quando parla di una Maastricht dellevasione, una sorta di Carta Europea che ci consentirebbe di rieqUilibrare il carico fiscale troppo gravato sul lavoro e poco sulle rendite finanziarie e immobiliari. Ma questo governo quanto ci costa? E la domanda che si pone lon. Vannucci dopo aver citato i numeri del debito pubblico e degli interessi. Troppo in termini numerici e di inaffidabilit. Questa manovra la cartina tornasole. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
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come stata presentata dal Governo, ed invece cos non . Ritengo che l'ultima Finanziaria abbia in s una dote di furbizia: sta nascendo con tanti stop&go, annunci e smentite, per poi - penso - sferrare il carico da novanta che molto probabilmente colpir come al solito il ceto popolare e gli enti locali. Infine, con tre aggettivi considero questa Manovra iniqua, recessiva e inutile, perch non va a colpire il grande problema attuale costituito dalla speculazione finanziaria". La questione europea. Ascoltando il dibattito non sono mancate parole di critica nei confronti dell'Unione europea. "Temo che ci stiamo allontanando dalla grande spinta ideale e politica dell'Europa unita - ha detto Ventura -, che ha caratterizzato i decenni scorsi, per fare spazio a pericolosi nazionalismi". Emma Bonino ha proposto l'istituzione di un Ministro europea dell'Economia, chiedendo agli Stati membri di cedere una porzione di autonomia economica per rafforzare l'identit dell'Ue di fronte alle grandi potenze mondiali...". Non condivido assolutamente l'approccio neoliberista della Bonino - ha tuonato Ferrero - perch non si va al centro della questione: il problema la Banca centrale europea, che dovrebbe acquistare i titoli di Stato dei Paesi membri prima che si scatenino gli attacchi delle agenzie di rating e degli speculatori". I costi della politica. Finale condito dalle ricette per uscire dall'antipolitica scatenata dalle polemiche sui costi della politica: "Dimezzerei il numero dei parlamentari e farei altrettanto con gli stipendi di quelli che restano a Montecitorio e Palazzo Madama", ha detto sibillino Ferrero. Battuta conclusiva per Ventura: "La nostra proposta di adeguarci - con un provvedimento semplice e fattibile - alla media europea. Dobbiamo preservare l'autorit e la rispettabilit del Parlamento - istituzione cardine della democrazia - evitando tutti quegli aspetti che generano l'avversione degli italiani nei suoi confronti". Redazione web Feste Democratiche - Pierpaolo Bellucci
Da sottolineare per Paolo Di Castro che i dati Ecostat rilevano che a fronte di una crescita dei redditi agricoli in Europa del 27,12 per cento, con punte di eccellenza come la Francia del 30, lItalia ha subito una perdita del 3,5 per cento. Quindi questo aumento dei prezzi e dei costi hanno portato al deprezzamento dei redditi. E un problema italiano quindi e non europeo anche perch, a fronte del problema, lItalia non lancia un programma di aiuti, come invece succede sempre in Francia. Le abbiamo tentate tutte aggiunge Alfonso Andria per farci ascoltare dal governo. Nel 2008 attivammo una verifica di medio termine, e il 3 agosto 2010 il Pd ha presentato una mozione a sostegno fino al 22 febbraio 2011 dove si arrivati ad un documento condiviso di tutte le associazioni agroalimentari per una posizione nazionale condivisa. Ma oggi c una totale disconoscenza delle potenzialit del settore agricolo. A Bruxelles siamo 27 ministri, parliamo 22 lingue e bisogna costruire alleanze. Enzo Lavarra sottolinea il fatto di come lagricoltura produca un bene che serve anche allambiente, alla salute, beni comuni che devono essere fatti percepire di pi ai cittadini. Ma aggiunge Lavarra aver cambiato tre ministri in tre anni non aiuta. Ci si deve mostrare autorevoli quando ci si presenta in Europa, altrimenti gli altri paesi possono mettersi daccordo contro di te. E parlare dei 6 miliardi di euro di contributi che rischiamo di perdere . Mentre con i governi di centrosinistra lagricoltura sempre stata sostenuta garantendogli sempre un ministro che ne ha portato avanti le necessit. La regione Marche per Paolo Petrini laffidabilit della politica nazionale che pu garantire la crescita del settore. Assumendoci noi le nostre responsabilit ma auspicando che lEuropa e lItalia creino maggiori garanzie, servizi e regole che possano facilitare e rendere migliore il lavoro degli agricoltori . Perch la macchina ferma e dobbiamo capire dove sta il guasto sostiene Giuseppe Politi e come si gi detto la una seria politica di sostegno, che pu ridurre i prezzi della produzione per dare pi ossigeno e valore allagricoltura. Abbandonando anche lidea che lagricoltura sia semplicemente una parola antiquata, qualcosa di legato al passato. Quando invece pu essere la spinta per un cambiamento. Redazione web Feste Democratiche - Roberto Soriani
Politecnica delle Marche, Stefano Pivato Rettore Universit Urbino, Piero Graglia ricercatore universitario. Si parte dalla manovra e da ci che questa prevede per la scuola e luniversit, ne parla subito la Ghizzoni, che confessa la sua difficolt anche solo a commentarla , un po perch cambia ogni giorno, un po perch la Commissione Scuola alla Camera attende emendamenti che non arrivano o arrivano tardivi. Quel che c comunque basta a giustificare lo sconforto e la preoccupazione, le scelte del governo sono drammatiche, il timore che le prossime possano riguardare il FFO (fondo di finanziamento ordinario). Si spera che non venga usato per tappare buchi o tagliare ulteriormente. Discutere di Universit, ricerca e scuola porta diretti alla riforma Gelmini, ma il dibattito non si esaurisce nel ripetere i numeri dei tagli, che comunque ricordiamo: due anni fa allistruzione venivano destinati 250 miliardi, lanno prossimo se ne avranno a disposizione 25. Piuttosto si sottolinea laspetto incostituzionale (art 3, 9, 33, 34) e il grave fattore di iniquit nei rapporti fra classi sociali che la manovra rafforza. Insiste Meloni: complicato parlare di una manovra che si modifica ogni 12 ore - rilancia sul governo e su Berlusconi- che a questo punto non pu pi ignorare lincapacit con cui si muove. Un governo che non permette il riscatto della laurea, lancia un messaggio chiaro al Paese :studiare non serve a nulla, lo studio non una ricchezza. Un allarme dal palco lo lancia Pivato, spostando lattenzione su un problema pi generale, che riguarda lintero paese e la sua credibilit mondiale. Ricorda che questo lanno dei 150 anni dunit dItalia, quindi della nostra identit., e qual lidentit dellItalia riconosciuta nel mondo? Quella culturale.Patrimonio di cui viviamo di rendita da anni, ma che stiamo esaurendo. LItalia ha bisogno di modernizzare il sistema produttivo e di equit sociale. In questottica era stata introdotta la riforma 3 + 2 di Luigi Berlinguer, di cui ci parla Gavosto, riforma che ha allargato la base sociale degli iscritti alluniversit e ha introdotto nel mercato del lavoro neo laureati che hanno trovato un occupazione magari non adeguato, ma senza creare maggiore disoccupazione. Sottolinea invece Piero Graglia, ricercatore, che il problema non solo recuperare i fondi, ma ristabilire e garantire lautonomia e la democrazia negli atenei. Oggi le scelte le compiono solo i docenti ordinari Fra le novit infatti anche leliminazione del consiglio di facolt, unico luogo dove si discuteva e votava con metodi democratici. Graia parla a nome di tutti i ricercatori precari, in rappresentanza dellassociazione 29 aprile, che dal 2005 protestano contro il sistema verticistico rafforzato dalla riforma Gelmini, non nascondendo un po di delusione, quella provata per la solitudine in cui sono stati lasciati dagli stessi rettori. Doverosa e pronta la risposta di Pacetti che ammette qualche ritardo e qualche errore compiuto, non risparmiandosi laffondo sulla Legge Gelmini una legge corrosiva del sistema universitario, che rende luniversit pi piccola, meno democratica e meno attrattiva. Meno iscritti ( il 10% in meno) significa maggiore distanza fra i ceti sociali e indebolimento se non annullamento della funzione di ascensore sociale. A questo punto il coro unanime. Mancini ribadisce che quello finanziario non solo un problema di soldi ma diventa un valore, quando ci si ricorda che riguarda un bene pubblico, perch questo listruzione. I tagli infatti non sono solo operazioni numeriche, ma scelte per ridurre il diritto pubblico allistruzione. No alla privatizzazione dellistruzione, insomma, che renderebbe impossibile al figlio delloperaio accedere alla professione del figlio dellimprenditore. Su questo principio 17
di equit si basano le proposte del PD descritte da Meloni: uno statuto di diritti chiaro per gli studenti, misure che agevolano laccesso agli studi (chi ha diritto deve ricevere le borse di studio), welfare per garantire alloggi a studenti fuori sede, riqualificazione delluniversit, del corpo docente, autonomia agli atenei. Il Pd vuole aprire una stagione di confronto e di lavoro con tutte le rappresentanze delluniversit, ricercatori, rettori e studenti. Il Dibattito sullUniversit, la ricerca e la scuola, non pu non chiudersi con un pensiero alle migliaia di ragazzi che dal prossimo 12 settembre torneranno nelle aule, dove ci saranno meno presidi, meno docenti, meno materiale didattico, meno docenti di sostegno. Meno scuola. Redazione web Feste Democratiche - Milena Grieco
Lodi al Capo dello Stato che nel 150esimo dellUnit dItalia ha saputo ricostruire quel sentimento di Unit nazionale. Noi non siamo un Paese di merda come dice Berlusconi continua Veltroni - siamo un grande Paese che merita un Governo adeguato. Cita Amato, Ciampi, Prodi e lega il loro nome alla ripresa dellItalia. Ci vuole una personalit di questa statura. Abbiamo bisogno di meno manovre e pi riforme e il centro-sinistra deve avere il coraggio del riformismo. Se il centro-sinistra ripropone riedizioni del passato, confusioni, divisioni e quindi paralisi, non riuscir ad assolvere al compito storico, quello di una vera sfida riformista. Si torna al 1992, anno in cui Amato da Presidente del Consiglio fece la manovra pi dolorosa della storia italiana. Cera un clima diverso - ricorda lex premier Eravamo ai prodromi della nascita dellEuro. Cera la consapevolezza di tutti del rischio che ci sganciassimo da questa prospettiva. Ricordo le vignette che mi fecero di me nello spazio! Il Paese voleva conservare una prospettiva e cercai di mantenere sempre un clima sereno pi con le parti sociali che con i partiti e fu cos intenso che sebbene adottai misure, ne discutemmo insieme e non ci fu nessuno sciopero generale. Qui devo rivendicare la cultura della dirigenza sindacale. Non poteva mancare un accenno sul caso Penati . Ci che avvenuto di enorme gravit e non stato e non deve essere in alcun modo sottovalutato risponde Veltroni - Se io dicessi che unindagine della Magistratura ha dentro di s il fumus persecutionis , avrei lo stesso atteggiamento che ha la destra. Io credo che la differenza sia proprio nel fatto che si rispetta lazione della Magistratura, che ha riscontrato indizi di un reato e che giustamente va fino in fondo per capire se esiste o no un reato. Parla anche di rinnovamento allinterno del Pd, riproposto con forza in questi giorni dai quarantenni che definisce legittimo . Per ha aggiunto - i problemi in questo momento sono molto pi drammatici delle carte didentit. Un ultima considerazione sulla riforma elettorale. La legge elettorale necessario che si faccia, perch quella che c sbagliata e la via maestra il dimezzamento dei parlamentari. Si pu fare ha spiegato il deputato Pd - con un accordo di due terzi del Parlamento in 90 giorni. E se si dimezzano i parlamentari inevitabilmente si deve fare una nuova legge elettorale. Per cambiare la legge elettorale sono disposto ad andare scalzo al divino Amore ironizza lex premier Amato -. La posizione del dottor Sottile quella di fare tutto quello che serve per cambiare il Porcellum. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
Ettore Martinelli, ricordando che il Pd ha un comitato diritti presieduto da Rosy Bindi che si riunisce due volte al mese, sostiene la necessit di superare la condizione di incivilt che c in Italia, riguardo al fine vita e alle unioni omosessuali. Portare avanti queste battaglie spinge in avanti la societ tutta, anche dal punto di vista economico. Corrado Accordino con la poesia di Bertold Brecht I bambini giocano,( giocano alla guerra/ raro che giochino alla pace/perch gli adulti da sempre fanno la guerra..), e la storia del piccolo pakistano Iqbal Masih ucciso ad 11 anni per essersi ribellato ai suoi sfruttatori introduce largomento di Susanna Mantovani: Il tema del bambino nei paesi in via di sviluppo. E un tema complesso perch sottrarre i bambini dal lavoro paradossalmente modifica leconomia che produce. Sul piano dei diritti dice Giusepe Gennari ormai ci muoviamo su di un terreno non pi strettamente nazionale avendo alle spalle puntelli giuridici come il trattato di Lisbona. Le scelte legislative del nostro governo, in tema di procreazione assisistita per esempio, sono destinate a cadere perch in evidente contrasto con i diritti. Sono sostenute con argomenti che non hanno senso. Ricordando aggiunge Gennari che il diritto che difende i bambini dallo sfruttamento esiste se viene attivato. E che questo sostegno ha un costo. Fin da piccoli continua Gennari, bisogna capire il diritto degli altri, ma dobbiamo notare che la sensibilit degli italiani a questo riguardo scarsissima. La giornalista dellUnit Francesca Fornario prova a pungolare i presenti per lindeterminatezza dei democratici sulle tematiche dei diritti. Risponde pronto Ettore Martinelli - il Pd avr sui diritti civili un punto fermo, non parleremo forse di matrimonio, ma delle unioni omosessuali si. A queste continua deve essere data la stessa dignit delle unioni eterosessuali. Insomma, pari diritti. Cercando per per la Gennari - di discuterne considerando che questi temi toccano la sensibilit profonda delle persone.E partendo da questo che dovremmo immaginare laspetto legislativo. Si sono fatte le leggi ricorda la giornalista de LUnit attraverso il referendum sul divorzio e sullaborto, e la societ civile se ne appropriata immediatamente. E quindi la politica che deve spingere in avanti la cultura civile dei cittadini. Ma difficile parlare dei diritti conclude Martinelli quando, come nel caso di Eluana Englaro, chi sostiene il fine vita viene sostenuto dal partito della morte. Ma nel Partito Democratico c un impegno forte. E lo dimostrano i quarantanove incontri sui diritti che ci saranno alla Festa Democratica di Bologna. Tocca alle parole di una poesia di Nazim Hichmet, di nuovo con la voce di Accordino chiudere lincontro: la vita non uno scherzo,prendila sul serio/ma sul serio a tal punto che a settantanni ad esempio/pianterai degli ulivi non perch restino ai tuoi figli/ ma perch non crederai alla morte/pur temendola e la vita peser di pi sulla bilancia. Redazione web Feste Democratiche - Roberto Soriani
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una Giunta di trentenni e quarantenni in modo che - supportati dalla mia esperienza politica - possa crescere una nuova classe dirigente". Riforma della legge elettorale. Con quali strumenti? Anselmi ha chiesto a Fassino e Pisapia la rispettiva posizione sulla raccolta firme in vista del referendum. "Questo referendum utile perch con questa legge non possiamo eleggere i parlamentari pi meritevoli - ha spiegato il sindaco di Milano -. Ho un'idea: se non cade il Governo entro met settembre, diventa assolutamente necessario raggiungere le 500mila firme entro la fine del mese". Fassino: "Io ho firmato per il referendum. Questo Parlamento una casta perch composto da nominati: questa legge va cambiata e tutti gli strumenti di partecipazione popolare penso siano funzionali a questo obiettivo". Lo sciopero generale della Cgil. "Il 6 settembre sarete in piazza?", ha chiesto Anselmi. "Certamente perch questa manovra sar devastante per i Comun - ha detto Pisapia - alla manifestazioni di Milano del 29 agosto tanti sindaci leghisti di piccoli comuni mi hanno avvicinato chiedendomi di tenere duro, di continuare a lottare". Fassino: "In un tempo drammatico come questo dobbiamo sfruttare ogni occasione per denunciare l'iniquit di questa manovra: del resto sui punti proposti siamo convergenti". L'applauso ai volontari. Applausi scroscianti dal pubblico pesarese, e tante strette di mano per i due sindaci. In particolare, Fassino ha fatto un giro nei ristoranti di Rocca Costanza salutando i tantissimi volontari che stanno animando la Festa Democratica: "Ci tengo a salutarli e a ringraziarli uno ad uno - ha spiegato sul palco perch sono quelli che permettono lo svolgimento nel migliore dei modi di questa Festa". Redazione web Feste Democratiche - Pierpaolo Bellucci
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Orfini, in merito alla manovra economica rilancia: Oggi Sabato, speriamo che almeno la Domenica quelli del governo si riposino. Da giorni ormai c un escalation di provvedimenti sempre peggiori. La situazione drammatica, il paese non governato proprio nel momento in cui ha pi bisogno di esserlo. Servono provvedimenti urgenti che prevedano sacrifici per chi non li hai mai fatti finora. In un contesto del genere La cultura non minimamente presa in considerazione, le numerose finanziarie che si sono susseguite lo dimostrano, cosi come lassenteismo continuo del ministro Bondi e del suo successore. Si pu quindi ancora vivere di cultura oggi in Italia? Tra le difficolt innegabili cerchiamo di reagire, spiega Nicoletta Robello, ma ad oggi non possibile fare cultura, nel mio caso spettacoli dal vivo, come si faceva in passato. I tagli sono stati devastanti ma ovunque in Italia c chi nel nostro mondo prova a programmare il futuro in attesa di una ripresa globale, come accade da mesi al Teatro Valle di Roma. Spetta in seguito ancora a Ghini, alla luce di una pi che decennale esperienza ai vertici del sindacato attori, la spiegazione del fenomeno di declino dei contesti culturali: il sistema spettacolo italiano si adagiato sul Fondo Unico per lo Spettacolo senza progettare uneconomia alternativa che supplisse ad eventuali necessit. Un intero mondo che ha prestato il fianco, unitamente a una iniqua distribuzione dei fondi, a favore degli enti lirici che attualmente se ne assicurano il 48%, lasciando la restante parte a tutti gli altri segmenti del settore. Ultimo ma non meno importante fattore di crisi rappresentato da una totale mancanza di progettazione strategica, che ha fatto si che il sistema saltasse. Lattore romano lancia pertanto una proposta diretta: assicuriamoci innanzitutto di mandare a casa questo governo e in seguito presentiamoci al paese facendo chiarezza e proponendo provvedimenti ispirati al modello francese e che possano incentivare la produzione allinterno del paese, con fondi agevolati di origine privata per non gravare esclusivamente sullo stato. A questa si affianca quella dellesponente del Partito Democratico: lo stato dovr investire pi soldi sulla cultura, ma gestirli meglio. Si dovr contrastare limmagine creata dalla propaganda di centro-destra di una cultura luogo di parassiti. E infine sbloccare quelle risorse rimaste bloccate negli enti previdenziali per fornire delle garanzie minime ai lavoratori di queste categorie. Non dimentichiamo che la cultura anche lavoro: restituiamo dignit e autonomia ai 3 milioni di lavoratori che sono impiegati nel settore tra diretto e indotto . E necessario uniformarsi allEuropa, sostiene la Robello, il paese indietro, mentre al di fuori di esso si progettano modelli culturali 3.0 che intervengono direttamente nelle varie societ. Interroghiamoci sulla funzione della cultura, e di come possiamo ottimizzarne la forza educativa e sociale anche grazie a nuove figure professionali. Perch attraverso la cultura si trasmette informazione e conoscenza. In chiusura, tre significativi flash da parte dei restanti ospiti. In primis la citazione di un aneddoto sul premio nobel Pasternak da parte di Colasanti, che aggiunge: abbiamo bisogno di ritrovare lamore per la cultura, in un paese che disprezza tutto. A cui segue lopinione di Guzzo, secondo cui alla cultura tecnica va affiancato un apparato di informazione e comunicazione che assicuri una mediazione in favore del pubblico. Conclude il dibattito Livia Potolicchio affermando che la cultura un diritto da garantire lungo tutto il corso della vita. Chi la attacca compie un attacco alla democrazia stessa. Redazione web Feste Democratiche - Francesco Gennari 23
Ricorda la sua campagna elettorale dove, dopo una prima fase iniziale di depressione, si passati alla fase dellindignazione che ha portato ad una grande mobilitazione, ingrediente che ha consentito la sua vittoria. Anche la lezione di democrazia dellEgitto, la mobilitazione partita dalla rete, testimoniano che Non vero che non c voglia di politica chiosa il sindaco partenopeo. Dobbiamo credere di pi, cambiare i modelli dove non conta pi lavere dellessere, conta essere operai e non veline. Marino parla di classe dirigente confusa, che ha un solo obiettivo: rimanere attaccati alla propria poltrona. Coglie loccasione per mandare da Pesaro un messaggio a Pierluigi Bersani, perch, piaccia o no, si riproposto di dire quello che pensa. Non devo far carriera! Linvito al segretario a non essere diversamente favorevoli come nel caso del referendum. Diciamo si, ci capiscono tutti e facciamo prima. Bisognerebbe mettere banchetti in tutta Italia e utilizzare tutte le nostre energie per cambiare questa legge elettorale - continua Marino. Si aspetta che Bersani compia anche un altro passo nellottica del cambiamento e annunci che alle prossime elezioni politiche non firmer nessuna deroga nelle candidature: Chi ha gi alle spalle tre legislature non deve essere nuovamente candidato al Parlamento, come scritto nello Statuto del partito. Lunico con tre legislature che pu essere ricandidato Bersani. Si schiera a favore del referendum Luigi De Magistris perch questo strumento consente una forte partecipazione popolare alla vita del Paese. Siamo convinti che in Parlamento non c la volont di cambiare la legge elettorale. Le cose bisogna farle nel momento in cui si governa.. E riporta come esempio ci che ha fatto al Comune di Napoli, dove al suo arrivo trov centoventi contratti di consulenze esterne che ha provveduto subito a strappare. In chiusura non poteva mancare il tema della questione morale ed il riferimento al caso Penati. Io credo che a partire da Berlusconi commenta De Magistris - la questione morale attraversa senza soluzione di continuit il nostro Paese ed interessa ugualmente sia il centro destra che il centro sinistra, certo Berlusconi lestremo. I leader di partito hanno tutti gli strumenti per selezionare la classe dirigente: sanno la differenza tra Marino e Penati. Marino cita il recente caso del senatore Tedesco. In Aula al Senato ho votato si alle richieste della Magistratura. Il Parlamento non deve essere un ostacolo allazione della Magistratura. Penso allo stesso modo che il dare le dimissioni sia una cosa da fare per evitare di danneggiare il partito. Conclude con una richiesta a Bersani di convocare una riunione per leggere gli atti pubblicati dalla Procura cercando cos di meglio comprendere il caso ed evitare in futuro situazioni come quella di Penati e Tedesco che non sono accettabili in un partito come il nostro. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
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se al governo ci sono coloro che temono la rete e i suoi effetti. A Berlusconi la rete sta sulle palle, e lestablishment dei decisori ignorante, si capisce dalluso che fa di un lessico inappropriato. Ultimi preziosi contributi di Morri e Quintarelli: evitiamo che la storia della tv degli ultimi ventanni si riproduca nella rete. No alle logiche di monopolio dei dispositivi, si al diritto alla copia personale dei contenuti e soprattutto ad un eqUilibrio forte tra la legislazione e i diritti delle parti in causa. Redazione web Feste Democratiche - Francesco Gennari
Cancellare larticolo 8
LItalia di domani: una riforma del welfare su basi nuove con Susanna Camusso e Franco Marini
Pesaro 4 settembre 2011. Il dibattito si apre con il ricordo di Mino Martinazzoli nel giorno della sua scomparsa. Subito dopo, la notizia data dal Direttore del TG3 Bianca Berlinguer, che passato lemendamento relativo allarticolo 8 presentato dalla maggioranza in Commissione Bilancio al Senato secondo cui i contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale operano anche in deroga alle disposizioni di legge e alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali. Questo non per in linea con laccordo interconfederale sottoscritto il 28 giugno, domanda la giornalista. Per la segretaria generale Susanna Camusso la CGIL non rinuncer a nessuno strumento per cancellare larticolo 8. Le modifiche che hanno introdotto al gi pessimo e da stralciare articolo 8, sono modifiche che mettono in discussione il Contratto Nazionale del Lavoro e lo Statuto dei lavoratori, non solo larticolo 18, ma tutto lo Statuto. Violano un principio costituzionale fondamentale, che quello delluguaglianza dei lavoratori e delluguaglianza della loro retribuzione e dei loro diritti. Ricorda anche che non mai successo nella storia della Costituzione italiana che si andasse contro la contrattazione sindacale ma lunico scopo del Ministro la vendetta contro i lavoratori ed i loro diritti. Per il senatore Pd ed ex segretario nazionale della Cisl Franco Marini bene che larticolo 8 sia stralciato. Stamattina lo hanno ritoccato ma dopo laccordo del 28 giugno scorso e il passo fatto da tutte le confederazioni compresa la CGIL della Camusso, che ha fatto un passo importante, non riesco a capire la scelta del Governo. Non riesco a capire perch, con una manovra che punta ai conti dello Stato, sulla quale il Governo ha grandissime difficolt e molte incertezze, abbia dovuto toccare i problemi di rappresentanza e di struttura contrattuale del nostro Paese. Si fa promotore di una proposta Ripresentiamo in Aula lo scorporo. Parlo io per sostenerlo. Dopo domani il giorno dello sciopero indetto dalla CGIL. Alle critiche sul rischio di isolamento sindacale il leader della CGIL ribadisce la necessit dello sciopero e la giustezza della proclamazione. Di minuto in minuto crescono le ragioni di questo sciopero generale commenta la Camusso - . Il tratto della manovra economica, di quella di luglio e di quella di agosto, continua ad essere un tratto di profonda iniquit sociale. Si continua a far pagare i soliti noti, non si chiede un contributo a chi ha di pi e a chi dovrebbe dare di pi. Non c attenzione al lavoro, non c nulla per la crescita e quindi la disoccupazione continuer ad aumentare. E a Bonanni risponde: Se un sindacato non in grado di tutelare i lavoratori non capisco a cosa serva! 29
Marini ricorda gli anni 70 e 80 quando prima di proclamare uno sciopero ci si confrontava con le altre organizzazioni sindacali perch loffesa pi grande quando tu proclami uno sciopero dal solo. Ribadisce lautonomia sindacale ma auspica comunque un ritorno allunit. Una manifestazione forte, unitaria, avrebbe dato molto pi fastidio al Governo commenta Marini. Allinvito allunit di Marini, la Camusso spiega che ad agosto le parti sociali hanno chiesto discontinuit, hanno presentato proposte a Palazzo Chigi in maniera unitaria. Ebbene, mentre facevamo questo, alla Domus Mariae qualcuno faceva incontri separati con il Ministro del Lavoro. La prima condizione per fare cose unitarie avere comportamenti trasparenti. Non ho sentito una voce che dicesse alla Cisl o alla UILsmettete di fare accordi separati. Ma il rapporto con la Cisl e la Uil recuperabile? Credo che vadano fatti tutti gli sforzi anche se il solco molto profondo risponde la Camusso. Credo che se davvero esiste lidea che bisogna unirsi, allora tutti i firmatari del 28 giugno dicano che larticolo 8 non lo firmeranno. Dopo la discussione sullo sciopero, il tema della manovra. Il Governo va avanti e indietro, cambia opinione in continuazione, con un unico tratto che continua ad esserci: vendicarsi nel confronto del lavoro e delle organizzazioni sindacali. Dopo domani coglieremo lumore delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto a queste scelte commenta la Camusso. Parla anche di pensioni e propone la costruzione di un sistema flessibile. Smettiamo di imporre dei vincoli. Per Marini siamo ancora dentro la bagarre ma lidea che accomuna entrambi che unaltra manovra sia possibile. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
per
scegliere
Crisi economica. Bonelli ha fatto un paio di esempi attinti dalla Germania di Angela Merkel: "La cancelliera tedesca tredici mesi fa - preso atto della crisi - ha ridotto di dieci miliardi le spese militari investendo quella cifra in innovazione e ricerca. Inoltre, la Volkswagen valutando il contesto economico globale ha operato tre scelte: abbassare l'orario di lavoro da 35 a 32 ore settimanali, alzare lo stipendio netto del 6% e assumere 400 ingegneri investendo nell'innovazione interna". Diliberto stato sui temi di estrema attualit: "Oggi in Commissione Bilancio del Senato passato un provvedimento che consente alle aziende di aggirare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con l'escamotage dei cosiddetti contratti aziendali. Per questo ci tengo a ringraziare la Cgil per la manifestazione del 6 settembre". Sassoli: "Abbiamo poco tempo per discutere tra noi perch il momento drammatico: indico due priorit, che sono il lavoro e i giovani. Leggendo le cronache quotidiane dal Transatlantico emerge quanto questo sia lontano dalla vita quotidiana della gente". Ancora: "Sar in piazza il 6 settembre - prosegue Sassoli - e sar nei banchetti per tutto il mese per raccogliere le firme contro questa orrenda legge elettorale". Unione Europea. Bonelli: "Abbiamo bisogno di una politica estera europea, perch dobbiamo abbandonare il ruolo subalterno che occupiamo in questo ambito giocando invece da protagonisti. Non sono un guerrafondaio, anzi sono obiettore di coscienza da sempre, ma ritengo che in alcuni casi sia necessario intervenire per sedare i conflitti. Sarebbe ipocrita dire no alla guerra in ogni situazione e condizione, per poi assistere al massacro di migliaia di donne e bambini come sta accadendo nel Darfur". Sassoli: "Vi racconto un aneddoto: abbiamo provveduto a nominare da pochi mesi in seno al Parlamento europeo - l'Alto commissario per la politica estera Ue -: ad essere sinceri a noi socialisti-democratici non piace tanto, ma quel che pi eclatante che nella lotta tra Paesi membri che si scatenata per accaparrarsi le ambasciate nei vari Stati del mondo, a Francia, Germania, Regno Unito [...] sono toccate le grandi potenze, mentre all'Italia stata assegnata una sede in Albania e un'altra in Uganda. Questo Governo ci sta ridicolizzando davanti all'Europa e al mondo intero". Elezioni. Bonelli: "Vedo che in Italia ci divertiamo ad introdurre categorie politiche che di fatto non esistono tra la gente cosiddetta normale. Parliamo di Terzo polo e moderati, ma dove sono? Inseguiamo i teorizzatori del precariato nei call center...stiamo attenti". Diliberto: "Voglio fare una dichiarazione estremamente chiara: se al momento opportuno condivideremo all'interno della coalizione dieci punti, dei quali sette ci trovano d'accordo e tre no, prometto come segretario dei Comunisti italiani che ci impegneremo a realizzare i primi sette punti e non faremo ostruzionismo sugli altri tre. Dobbiamo stare uniti". Finale per Sassoli: "Ho gi detto come la penso sul Porcellum e sulle logiche che dovranno caratterizzare il PD a prescindere dalla legge elettorale con cui voteremo. Voglio dire un'altra cosa: a me la politica piace se ascolta i cittadini, altrimenti sinceramente non mi interessa". Scroscio di applausi. In apertura Chiara Geloni insieme a David Sassoli hanno ricordato l'ultimo segretario nazionale della Democrazia cristiana, Mino Martinazzoli, scomparso oggi all'et di 79 anni, ricordandone la parabola politica e le ultime uscite pubbliche, e facendo osservare un minuto di silenzio. Redazione web Feste Democratiche - Pierpaolo Bellucci 31
che lavorano e chiedere il congedo di paternit poich la parola dordine deve essere condividere. A difendere le donne dunque non ci sono solamente le donne: ce lo dimostra Celestina Dominelli, citando una frase di Giorgio Napolitano, pronunciata in occasione dell8 Marzo 2011. La parit di genere non riguarda solo le donne () ma coinvolge chiunque assuma come propri i valori democratici. Redazione web Feste Democratiche - Laura Martinelli
La manovra ha inoltre inflitto un duro colpo alle cooperative, fonte di lavoro e reddito, di crescita e produttivit, in Italia come in Europa sono le imprese che chiudono in attivo, che creano posti di lavoro e operano in settori di sostegno sociale. In un momento in cui il paese ha bisogno di strategie per aumentare la produzione e il Pil, il governo attacca con misure repressive le imprese cooperative che rappresentano il 12% del Pil. Ma quando si parla di lavoro, non si parla solo di chi ce lha, anche di chi non ce lha ( il 28% il Italia, per la maggioranza donne, residenti al sud). Cosa chiede lEuropa per la crescita? Dipende da quale Europa risponde Pittella, c un Europa dei governi e una dei cittadini rappresentata dal parlamento europeo , la prima sta dando risposte piccole e tardive, un Europa a maggioranza centro destra che tenta di uscire dalla crisi senza formulare politiche per la crescita e lo sviluppo. Ma lEuropa del parlamento, quella delle forze socialiste e progressiste, propone soluzioni di rilancio come la creazione degli eurobond, titoli di debito emessi dalla Banca Europea, una raccolta di risparmi di tutto il mondo per investimenti in progetti di sviluppo e modernizzazione: banda larga, energie rinnovabili, erasmus, ricerca. Per renderci conto della portata della proposta eurobond ci basta pensare che se adottati porterebbero mille mld di euro lanno. Ma la proposta sebbene costruttiva incontra il rifiuto della Merkel e di Sarkozy. E dal Parlamento italiano cosa si vede? Domanda rivolta e raccolta da Ventura, che non pu non ripassare dal via, da quanto accaduto oggi in senato con la deroga allart.8, espressione della volont del governo di spaccare il mondo del lavoro, visione vintage del sistema del lavoro, che colloca Sacconi pi negli anni 80 che nel nuovo millennio. questa del lavoro come quella sulla famiglia: tante parole, proclami e poi cosa c in manovra a sostegno delle famiglie? Niente Questo paese ha un debito pubblico pi alto del mondo, il 120% del Pil, un ritmo della crescita che in euro zona segna un punto in meno rispetto a tutti gli altri paesi, un governo tra i pi scadenti dEuropa. Per quanto la BCE comprer i nostri titoli? E a pochi centimetri dal baratro, il governo di Berlusconi va alla cieca nella stesura della manovra pi importante di questi ultimi anni. E a proposito di ultimi anni Fassina a dire chiaramente che questa manovra non un fulmine a ciel sereno, ma il risultato di tre anni gestiti alla carlona, spesso mentendo, riducendo una crisi economica che avanzava a mero atteggiamento pessimistico diffuso e alimentato dalla sinistra. Ma al di l della novella c la storia: per tre anni questo governo non ha voluto affrontare il nodo della crescita perch per farlo avrebbe dovuto scomodare gli interessi di coloro che lo votano. Noi Pd ci batteremo affinch questa manovra inserisca un principio di equit: paghi chi non ha mai pagato o ha pagato troppo poco il rientro di capitali dallestero. Redazione web Feste Democratiche - Milena Grieco
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parlato di verit e responsabilit come punti cardine di chi fa politica. Lo ritengo uno dei migliori discorsi di tutta la storia dei presidenti della Repubblica italiana". Anche in questo confronto non mancato un ricordo a Mino Martinazzoli, scomparso il 4 settembre all'et di 79 anni. Un lungo applauso stato tributato dal pubblico al procuratore antimafia Piero Grasso, presente in platea alla seconda parte del dibattito. Redazione web Feste Democratiche - Pier Paolo Bellucci
passo
indietro
Noi
Pesaro 6 settembre 2011. I posti a sedere non sono riusciti a contenere il numeroso pubblico giunto in Piazza del Popolo a Pesaro per assistere al faccia a faccia tra Rosy Bindi e Pierferdinando Casini. Si parte subito con il tema della manovra. LItalia in pericolo, gli italiani hanno paura. Anche oggi la Borsa caduta, cosa deve fare lopposizione? Di fronte allirresponsabilit altrui, le opposizioni devono essere pi responsabili, pi serie commenta il leader nazionale dellUDC Pierferdinando Casini - . Il Governo fa finta di non vedere che parte integrante del problema. La manovra cambia di giorno in giorno, non so se la versione di oggi definitiva. Davanti a questa situazione i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Di fronte a questa irresponsabilit, le opposizioni non possono giocare al tanto peggio tanto meglio, devono indicare delle alternative, indicare delle strade. E sottolinea: Non si pu dire come dicono gli amici che ci governano Siamo nella catastrofe, lo sono tutti e lo siamo anche noi. Una linea comune delle opposizioni possibile? Per la presidente dellAssemblea nazionale del Pd Rosy Bindi Lo stiamo gi facendo da molte manovre. Fin dallinizio di questa legislatura, il punto fermo del Pd stato quello di lavorare per unire le opposizioni. Ci sono cose che legittimamente ci differenziano ma sulle grande questioni stiamo maturando anche posizioni comuni. Aggiunge che c una coralit unanime sulle questioni di fondo e sul fatto che il problema principale del Paese questo Governo e questa maggioranza, un Premier ed un Governo a cui tutti stiamo chiedendo un passo indietro e dicendo che siamo pronti tutti insieme a fare la nostra parte affinch il Paese superi la crisi. Non chiediamo elezioni anticipate, non stiamo chiedendo un Governo del ribaltone. Chiediamo tutti insieme di cambiare il timone del Paese, sotto le scelte del Capo dello Stato, di fare la nostra parte. Dopo la manovra, si parla dello sciopero di domani proclamato dalla CGIL. Considero lo sciopero di domani del tutto sbagliato, che rischia di essere un favore per il Governo commenta Casini - . Ma ritengo un errore politico enorme trovarsi ad agire in una societ in cui i sindacati sono spezzettati.
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Ritengo fondamentale lunit sindacale e giudico positivo lo sforzo fatto dalla Camusso, Bonanni e Angeletti per trovare una soluzione unitaria (il riferimento allaccordo interconfederale siglato il 28 giugno). Tuttavia, precisa, tutte le persone che scendono in piazza hanno il mio rispetto. Rosy Bindi parte dal ribadire lautonomia sindacale e aggiunge che domani saremo con la CGIL, come siamo stati alle manifestazioni di Cisl e Uil, non perch aderiamo allo sciopero ma perch condividiamo molti dei motivi per i quali protestano e scendono in piazza. Si domanda come non possa il Pd condividere una manifestazione del mondo del lavoro che vive una situazione drammatica, in un Paese dove la crescita vicina allo zero. E se non c crescita non c lavoro. Cita i milioni di posti di lavoro persi, il numero di giovani disoccupati, i cassintegrati. Come possiamo accettare che il Governo approfitti della crisi per dividere il mondo del lavoro?- si domanda la Bindi. Il Governo gioca alla divisione del mondo del lavoro. Perci domani bisogna essere in piazza per dire al Governo che cos non va. Una lunga ovazione dal pubblico. Poi, rivolgendosi a Casini aggiunge A molti democristiani che votano Berlusconi voglio dire che la Democrazia Cristiana queste cose non le ha mai fatte . Il riferimento alla DC porta al ricordo di Mino Martinazzoli, ultimo segretario, scomparso ieri. In un momento di crisi in cui la politica appare sempre pi distante dalla gente, lesempio di Martinazzoli ci deve insegnare che ci sono stati tanti uomini che hanno servito la politica e che non se ne sono mai serviti cos Casini ricordando la figura di Martinazzoli. Segue un confronto tra i due leader sul destino dei cattolici nel pluralismo italiano. Per la presidente Bindi Il Pd esiste perch ci sono i cattolici, se no sarebbe altro. Il nostro sale il pluralismo, che si esprime in unit plurale. LItalia figlia dellidentit cristiana. Oggi ridare ricette del passato come soluzione del presente sbagliato risponde Casini. Non poteva mancare il tema del referendum. Se il referendum una sollecitazione a cambiare la legge elettorale, soprattutto per reintrodurre le preferenze, va benissimo; ma se mira a resuscitare il Mattarellum allora non mi piace. Io non voglio tornare su quella strada, vorrei una legge elettorale proporzionale alla tedesca. Questa la posizione del leader UDC. Lho firmato come strumento di pressione verso un Parlamento che deve fare la legge elettorale, che va verso il superamento delle malattie create dal bipolarismo. (Il Pd ha presentato una proposta in Parlamento) - conclude la Bindi. E alle prossime elezioni quali saranno le possibili alleanze? Alle elezioni bisogna andare con un programma altrimenti non si governa il Paese commenta Casini. Riporta lesempio delle Marche, dove alle scorse elezioni regionali e per le provinciali di Macerata si sperimentato un nuovo modello: PD, UDC, IDV. Se il modello quello delle Marche posso condividerlo, se lo schema sinistra contro destra, allora il Paese si trova ingessato. Per Rosy Bindi loperazione richiede lelaborazione di un programma di governo e laffinamento intorno ad un progetto futuro del Paese. Prova a mettere un argine al 37
corteggiamento dei centristi da parte del PDL Non possiamo fare a meno dei moderati, del Terzo polo, dellUDC. Il Pd deve aprire una fase di dialogo che non vuole escludere nessuno, per costruire lItalia di domani, perch lItalia ha bisogno di cambiare. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
state investite di nuove responsabilit. E necessario accorpare i comuni al di sotto dei 15.000 abitanti, non per togliere identit ma per creare utili e fruttuose alleanze. La parola dordine riorganizzazione. Il mondo di oggi quindi un mondo che sta vorticosamente cambiando, quali sono le ricadute sulla regione Marche? A rispondere il Presidente Spacca il quale crede nelle alleanze e nelle cooperazioni per far fronte alle mancanze dello stato ad esempio per ultimare la Fano-Grosseto siamo dovuti ricorrere ad una societ tra Marche, Umbria e Toscana per supplire ad uno stato assente. E continua denunciando uno stato di allarme per le regioni sono stati fatti tagli ai servizi, alle imprese, alle famiglie, alle regioni, ma non ai ministeri i quali rappresentano i maggiori detentori della spesa pubblica. Le regioni hanno bisogno di risorse per sostenere e promuovere linnovazione, proprio ora stanno venendo a mancare. Ed una sorta di appello a chiudere il suo intervento Per cambiare radicalmente le cose in Italia necessario rivedere i principi e i valori, legittimare le imprese e i lavoratori, riorganizzare il sistema, ricercare soluzioni concrete e non fermarsi davanti alle ideologie. Redazione web Feste Democratiche - Laura Martinelli
Ricorda come nel 92, collaborando con il Governo Amato, furono fatte scelte molto coraggiose, come laumento delle tasse per le imprese ed il prolungamento dellet pensionistica dei lavoratori: bisogna fare le cose con eqUilibrio, assieme, i sacrifici devono essere equi, solo cos si pu progettare il futuro. Competitivit, credibilit e rapidit sono le tematiche introdotte da Diego Della Valle. Nelle crisi del passato avevamo un vantaggio, non esistevano i paesi competitori dellest, e ci rende la crisi molto pi pericolosa, lItalia da troppi anni sta perdendo competitivit. Per il patron di Tods non devono essere le ricette contro la crisi il tema al centro dellagenda politica, ma la credibilit delle personalit che la devono affrontare, dobbiamo considerare la gente per bene che abbia un mandato concreto, e ci possibile solo riconsiderando la legge elettorale. La questione morale viene poi riproposta con una battuta dellex presidente di Confindustria, che considera non credibile il Partito democratico. Incalzato dal giornalista la riposta di Matteo Colaninno non si fa attendere Intanto mandiamoli a casa, hanno perso la testa, invece di affrontare la crasi propongono di spostare dei ministeri a Monza. Hanno smantellato le strutture create da noi durante il secondo governo Prodi per la lotta allevasione ed il controllo del deficit, adesso le hanno reintrodotte facendoci perdere 3 anni di sviluppo. Dovremmo chiedere i danni a questo Governo. In conclusione il responsabile dello sviluppo industriale del Pd, ricorda di come lui, facente parte della societ civile, ha deciso di dedicarsi allimpegno civile, ribadendo che c unalternativa a questo governo, ma tutto deve essere aiutato da una nuova legge elettorale. Redazione web Feste Democratiche - Davide Testa
Per Panerari si tratta di piccole finestre di pluralismo che si spalancano sfruttando le debolezze di un sistema in crisi. Il sistema che, con lavvento della TV generalista ha riorganizzato intorno a se stesso le abitudini degli italiani, dagli anni ottanta fino ai giorni nostri, dividendo i cittadini tra integrati ed apocalittici. Questa curiosa suddivisione si deve ad Umberto Eco, secondo il quale - in particolare - fanno parte del secondo gruppo i pessimisti ovvero quelli che temono il pericolo dell impoverimento di contenuti di un servizio televisivo sempre pi improntato alla quantit di telespettatori e votato a far passare per necessit le cose effimere. Il rischio di distogliere lopinione pubblica dalle questioni cruciali della vita quotidiana, a tutto vantaggio delle lobby e dei potentati economici sembra dietro langolo con queste premesse. Gli anni ottanta come spartiacque tra le idee fino a questo momento concordi dei due professori, vengono parzialmente assolti da Mario Rodriguez; Noi stiamo pagando la fatica e i limiti culturali nellaffrontare il fenomeno della TV comprendendone gli straordinari risvolti economici legati allaumento dei consumi e del reddito delle famiglie capire a fondo quegli anni insomma, pu servire a correggere i vizi di un sistema che se non sottoposto a regole illuminate pu portare ad una vera e propria distorsione dei principi democratici. Il compito della Sinistra riguardo a questo specifico argomento sarebbe - sempre secondo Rodriguez - quello di fornire al cittadino la chiave di lettura per servirsi dei moderni mezzi di comunicazione e della tecnologia in continuo divenire, cos da contribuire ad allontanare lo spettro di un paese sottoposto ad un disegno politico basato sulla demoscopia e sui sondaggi dopinione che trasforma gli elettori negli attori inermi di una democrazia in fase decadente. Redazione web Feste Democratiche - Giacomo Polverigiani
Da questo punto di vista il socialista Nencini, pur avendo gli stessi obbiettivi, propende invece per un sistema tedesco, che permetterebbe, oltre alla scelta del parlamentare, stabilit e credibilit. Per Gentiloni (PD), ben consapevole degli oggettivi limiti del parlamento dove da 2 anni giacciono 29 proposte differenti lunica risposta il successo del referendum abrogativo, che obbliga a una nuova legge elettorale. Di non secondaria importanza,il tema della credibilit del nostro paese. Il debito pubblico attuale il simbolo di una gestione politica dello stato che non ha mai guardato al futuro. Da questo punto di vista i segretari del Psi e dei Radicali Italiani, ribadiscono le loro cure per la crisi, come lintroduzione di una tassa sui gradi patrimoni (il 10% della popolazione detiene il 50% del patrimonio), laumento dellIva e il contributo di solidariet sui grandi redditi. Per Paolo Gentiloni necessario ancora pi coraggio. Cambiamento, rigore e severit, non bastano a raggiungere lobbiettivo della credibilit, che ormai ha esteso i suoi confini allEuropa. Quello che serve il coraggio della moralit. Redazione web Feste Democratiche - Davide Testa
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La generazione dei 30-40enni e il nuovo modello di sviluppo. Civati, Serracchiani e Vimini erano tra i partecipanti al seminario "Rifare l'Italia" promosso dal presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Matteo Ricci. Simone Collini ha tirato per la giacchetta soprattutto Civati, chiedendogli quale politica sia nelle vene di questo gruppo di giovani amministratori: "Noi chiediamo al partito che i dirigenti vengano scelti secondo tre criteri - ha esordito il consigliere lombardo - ovvero merito, competenza e capacit, tenendo presente che competenza non fa rima con esperienza. In Parlamento la differenza non la fa avere un tot numero di legislature alle spalle, bens le competenze specifiche". Debora Serracchiani ha fatto l'esempio del Parlamento europeo: "Ho conosciuto tanti parlamentari pi giovani di me, e con un curriculum politico ancora pi breve del mio, che stanno mettendo sul campo risorse eccezionali". Ancora Civati: "Inoltre abbiamo bisogno di dirigenti che non parlino a segmenti del partito, ma abbiano come interlocutori tutti i nostri iscritti". Vimini ha sottolineato il metodo con cui stato organizzato il seminario del 3 settembre: "Innanzitutto parte integrante della Conferenza sul partito che avr pieno svolgimento in autunno - ha spiegato il 33enne segretario pesarese - quindi non si tratta di un appuntamento isolato o scollegato dalla dirigenza del PD -. Inoltre vi ha partecipato un buon numero di membri della segreteria nazionale e l'impostazione dei temi stata costruttiva. Dai territori si possono attingere vari esempi di virtuosismo: per esempio a Pesaro da tempo stato inserito il limite di due mandati per gli assessori, ed essendo ben saldo il patto generazionale riusciamo a condividere gli argomenti amministrativi all'interno del partito senza troppi problemi". Referendum sulla legge elettorale. Collini ha nuovamente fatto il solletico a Civati, chiedendogli cosa ne pensasse della "linea amichevole" del PD riguardo il referendum: "Rispondo raccontando che da un mese giro con i moduli in cartella: come partito non possiamo risparmiarci nel dire ai cittadini di andare a firmare". Stumpo ha sventolato ottimismo: "Sono arci-sicuro che supereremo le 500mila firme richieste: come PD non siamo parte del comitato referendario perch non lo abbiamo mai fatto, ma in tutte le feste stiamo allestendo banchetti dicendo alla gente di firmare. Una raccomandazione: non voglio sentire - nel caso malaugurato in cui dovessero mancare una manciata di firme a fine mese - che la responsabilit nostra, perch da inizio agosto che stiamo lavorando su questo tema". Redazione web Feste Democratiche - Pierpaolo Bellucci
Nazionale Politiche dell'Istruzione del Pd, Andrea Gavosto direttore della fondazione Giovanni Agnelli. Coordina il giornalista Mediaset Alessandro Banfi. Al centro delle osservazioni iniziali degli ospiti larticolo di Marco Lodoli, apparso su Repubblica il 31 Agosto scorso, Basta con la scuola del cuore, ricominciamo a far pensare. Concetto principale di questo scritto la convinzione secondo cui la situazione della scuola italiana iniziata a precipitare da quando lemotivit stata considerata lunico campo in cui si realizza un giovane in formazione. Bisognerebbe pertanto ritornare a concentrarsi sulla ragione. Francesca Puglisi si dichiara parzialmente daccordo con questa posizione, aggiungendo per che come afferma anche il presidente Napolitano prima della ragione viene il desiderio. Entra poi decisamente nel merito della questione: secondo le direttive dellUE, il paese deve dimezzare il proprio tasso di dispersione scolastica. Serve una scuola diversa e spetta al PD crearla. Abbiamo a che fare coi nativi digitali, non possiamo pi puntare su ordine e disciplina come nell800, ne su un modello di scuola trasmissiva, ma sulleducare nel senso di far emergere, tirare fuori le qualit dei ragazzi. Ragazzi con cui dobbiamo imparare a dialogare in modo differente, senza nasconderci dietro a loro presunti deficit di attenzione. Numerose le responsabilit attribuite allattuale governo dalla Puglisi, che lo accusa di aver compiuto un vero e proprio massacro dellistruzione, compiuto per mezzo dei pesantissimi tagli, delleliminazione della compresenza a favore di un maestro unico onnisciente in classi sovraffollate. Dobbiamo dare stabilit di risorse agli insegnanti perch possano sperimentare le migliori didattiche per restituire agli studenti il sapere e il saper essere. Bachelet ritorna sul concetto di sentimento, distinguendo le emozioni suscitate dai racconti di scrittori come Moccia da quelle suscitate da una genuina curiosit e dalla molla dellavventura. Citando il fondatore degli scout Robert Baden-Powell necessario offrire al ragazzo cose che piacciano a lui per fargli fare cose che piacciano a te, ha dichiarato il presidente del forum delle politiche dellistruzione. E sulla scuola del passato compie un elogio agli anni 60, tanto criticati in maniera di insegnamento dallattuale ministro Gelmini: erano gli anni in cui la scuola stata maggiormente un ascensore sociale, grazie a provvedimenti quali lunificazione delle scuole medie e la liberalizzazione dellaccesso universitario. Oggi servono altri modi per ridare alla scuola quel ruolo. Posizione su cui concorda Gavosto, che aggiunge un elenco di competenze indispensabili per i giovani nel mondo di oggi: comprensione del testo, logica matematica, applicazione del metodo scientifico. Il presidente della fondazione Agnelli sostiene inoltre che sia proprio la scuola media lincubatrice del meccanismo di divisione sociale che si riscontra nel mondo delle superiori. Tutto questo per la presenza di docenti vecchi o giovani ma in condizione di estrema precariet, e per la scomparsa della funzione di orientamento che prima le medie garantivano. E inoltre necessario per questa fase educativa accantonare la figura del professore delle medie come professionista distaccato, in favore di dinamiche che coinvolgano maggiormente le famiglie. In chiusura di dibattito considerazioni conclusive dei partecipanti. La Puglisi: potenziamo la formazione continua in servizio dei professori, non valutando tanto il singolo quanto linterso sistema scolastico. 44
Diamo poi ai ragazzi una scuola con le risorse necessarie, aperta tutto il giorno, tutti i giorni, tutta la vita, che garantisca non solo laccesso ma anche il diritto al successo formativo di ognuno. Bachelet: Serve una scuola di qualit, che esalti il principio di autonomia dei ragazzi. Chiediamo e realizzeremo dei provvedimenti che generino anche una ripresa economica. Gavosto: esiste un eccesso di livelli di governo che creano un problemi di coordinamento tra le varie istituzioni. Diamo pi autonomia ai singoli istituti. Bachelet: mettiamo insieme i concorsi pubblici con lesigenze delle singole scuole di scegliersi i professori. Redazione web Feste Democratiche - Francesco Gennari
alla politica di svolgere il proprio ruolo e al Pd di giocarsi la sua partita). Se la politica debole allora i circoli dei poteri forti impongono le scelte che vediamo in questa manovra conclude Giacomelli. Parte dagli anni 90 Maurizio Migliavacca, anni in cui si affermava il modello del berlusconismo , un modello populistico con un presidenzialismo di fatto. Questo modello commenta stato imposto dalla destra ma ha avuto i suoi proseliti anche a sinistra. Cita lesempio dellIDV o di SEL che hanno a suo dire una forte impronta personale. Se lItalia nei guai, questo dipende anche dal fatto che questo modello ha prodotto indecisione, confusione, basta pensare che siamo alla quarta versione della manovra! Se vogliamo uscire da questa crisi abbiamo bisogno di un partito nazionale, rappresentativo delle migliori esperienze territoriali, di un partito che alimenta il risveglio civico. Un accenno alla questione morale. Non siamo eticamente diversi commenta Giacomelli - non abbiamo vaccini ma un diverso senso dellimpunit. E questo modo diverso di reagire il garantismo di oggi perch lItalia di oggi ha smarrito il senso di responsabilit individuale. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
certo senso mi conforta vedere un atteggiamento del genere portato avanti con coerenza da parte di questi uomini politici. La parola passa poi a Pisani, che ha raccolto il pesante testimone di Vassallo alla guida della cittadina del Cilento: Pollica ora sta pensando a come continuare a lavorare bene, cercando contemporaneamente di rispondere a due domande su Angelo: chi? E perch? E in merito al lavoro dellamministrazione aggiunge siamo pi attenti a non disperdere il lavoro che in tre mandati ha svolto Angelo, quella sarebbe la sconfitta peggiore. Abbiamo la consapevolezza che per fare bene ed essere un esempio bisogna lavorare pi degli altri. Personalmente sento di meno il peso di questo ruolo perch ho intorno tante persone che mi aiutano: siamo tutti diventati il nuovo sindaco della citt, e lavoriamo ancora con Angelo e la sua eredit. Vigni legge invece le parole della moglie del defunto sindaco: non voglio che sia ricordato come un eroe, era solo un sindaco che faceva il suo dovere, era stato eletto per questo e in questo modo dovrebbero agire tutti. Il presidente di Ecodem sottolinea poi tre doti possedute da Vassallo, di cui tutto il paese ha bisogno: fare buona politica,avere unidea di futuro, volere bene al paese. Non manca un avvertimento contro il qualunquismo con cui ultimamente si parla di casta politica: si dice che 500.000 persone vivono di politica, includendo in questo conteggio centinai di migliaia di amministratori e consiglieri comunali che prendono 18 euro lordi a seduta di consiglio comunale, che si svolge non pi di una decina di volte allanno. Un altro giro di interventi da parte degli ospiti serve a delineare e ribadire i concetti chiave della questione. Realacci: ripartiamo da testimonianze concrete di regioni quali le Marche in cui c uneconomia radicata sul territorio. LItalia ripartir se far l'Italia, se user i propri talenti. Rita Borsellino: seguiamo gli esempi di pionieri come mio fratello e Vassallo, che sono stati spesso abbandonati e additati dalle istituzioni per ripartire con coraggio e coerenza, mettendo al centro il concetto di bene comune. Pisani: Parler solo una volta che le indagini sullassassinio di Angelo porteranno a risposte tangibili. Siamo vicini ad una svolta ma il silenzio lunico modo per lasciare lavorare serenamente gli inquirenti . E riguardo ai tagli della manovra e labolizione di alcuni comuni: con lo stato che ci lascia soli, senza personalit come Vassallo chi vigiler sul territorio? Redazione web Feste Democratiche Francesco Gennari
federalismo, riforma della Pubblica Amministrazione e costi della politica alla Festa Nazionale di Pesaro. Dario Laruffa, giornalista del Tg2 che modera il confronto affronta subito uno dei temi caldi, labolizione delle Province, e per Vittoriano Solazzi, Presidente Consiglio regionale delle Marche, un ruolo ce lhanno ancora, necessario un soggetto intermedio fra Comuni e Regioni, mentre Sergio Chiamparino sottolinea che una questione che va affrontata fuori dalla necessit di fare cassa, attraverso un riordino costituzionale che ponga il loro superamento nellambito della riorganizzazione delle aree metropolitane. Sui costi della politica interviene Claudio Martini, Presidente Forum politiche locali PD ed ex Presidente della Regione Toscana si pu e si deve intervenire, ma non in maniera generica, indiscriminata, si intervenga sul Parlamento mantenendo una sola Camera, si dimezzino i Ministeri, e sul superamento delle Province si stabilisca a chi vanno le competenze, ai Comuni organizzati e non alle Regioni, attraverso un lavoro serio, fuori di demagogia. Per il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca vanno abolite senzaltro, e denuncia come il dibattito sul federalismo sia affrontato in maniera affrettata, irresponsabile e farraginosa, ridotto alle esternazioni di Bossi e Calderoli che offendono la pubblica decenza, mentre il Ministero dellEconomia accentra, e non trasferisce, tutti i poteri attraverso il patto di stabilit, con una manovra che fornisce tagli certi e recuperi ipotetici, attraverso il recupero dellevasione fiscale che i Comuni non sono in grado di affrontare, o laumento delladdizionale Irpef in territori come il suo dov ai livelli pi alti dItalia. Sergio Chiamparino rafforza ricordando che la lotta allevasione che va fatta quella di grosso calibro, delle societ offshore, quella che deve fare lo Stato, che richiede una volont politica. Andando in dettaglio Misiani ricorda che il taglio dei piccoli Comuni, secondo i dati forniti dallAnci ammonta a circa 6 milioni, quanto il costo dei ristoranti di Montecitorio, e ribadisce la necessit di superare il bicameralismo andando verso un modello europeo come il tedesco, con una Camera politica e una amministrativa che salvaguarda la rappresentativit, e su questo Martini ha le idee molto chiare sono le Regioni linvestimento pi importante, con laccorpamento e il rafforzamento dei Comuni. I grandi progetti in Europa li fanno le Regioni, si leghi il numero dei consiglieri alla popolazione stabilendo un limite e adeguando i costi alla media europea, e su queste basi si faccia funzionare la macchina. De Luca strappa gli applausi del pubblico dicendo che la politica va difesa, vanno diminuiti i costi del parassitismo e del ladrocinio, nostro interesse una semplificazione radicale dello Stato, si recuperino i miliardi sperperati in spese di polizie provinciali o uffici urbanistici provinciali, orpelli inutili se non dannosi, a vantaggio di investimenti sullo sviluppo e sul lavoro, e si dichiara daccordo con Martini sulla necessit del PD di scegliere 3 temi su cui lavorare con forza, e a quelli indicati dal Responsabile Politiche locali del Pd: il lavoro, la diminuzione del costo della macchina organizzativa e una forte scelta europeista, De Luca aggiunge la sicurezza, e invita il Partito a sciogliere gli indugi e discutere da subito con Vendola e Di Pietro di unalternativa credibile allattuale governo. In chiusura il Tesoriere del PD Antonio Misiani ricorda che il PD deve essere il partito della crescita e della giustizia sociale, che dia una prospettiva ai giovani, al futuro, per far ripartire il Paese, partendo dai territori, che hanno molto da dare,con un federalismo fatto bene, e Sergio Chiamparino nel rammentare che lItalia sullorlo dellabisso e il PD deve 48
Semplificare lo Stato
Discussione su costi della politica e semplificazione istituzionale
Pesaro 7 settembre 2011 - Sul palco di Piazza del Popolo Antonio Misiani, Tesoriere PD, Claudio Martini, Responsabile PD Politiche locali, Sergio Chiamparino, gi Sindaco di Torino, Vincenzo De Luca ed Vittoriano Solazzi, Presidente Consiglio Regionale Marche a parlare di Federalismo, semplificazione del sistema, riforma della PA, costi della politica. Mai come oggi siamo stati lontani dal federalismo, alla faccia delle promesse della Lega Nord, la legge delega del marzo 2009 ha dato vita a una serie di Decreti legge in gran parte approvati, ma tutto rimasto sulla carta cos Misiani apre il dibattito su 47
offrire unalternativa credibile basata su un programma serio e rigoroso denuncia lo scandalo del Giro della Padania, vanno chieste le dimissioni dei dirigenti CONI, -non il tema del dibattito, ma il suo messaggio centrale- non vogliamo il federalismo della Padania inventata da Bossi. Redazione web Festa Democratica - Sara Guabello
dallimprenditore che prende lanticipo sugli incentivi per creare cattedrali nel deserto dalla durata infima. Concludendo il dibattito, il presidente del forum Forum Nazionale Pd Progetto Mezzogiorno, ricorda che lEuropa ci ha chiesto due precise finalit per la manovra, rigore e sviluppo, e senza lo sviluppo, economico e sociale, del Mezzogiorno non ci pu essere rigore, perch ogni forma di risanamento sarebbe solo un palliativo: Rilanciare un grande mercato depresso, come il meridione, darebbe la possibilit di rilanciare economicamente e culturalmente il nostro paese, e per fare questo il Partito democratico ha le idee giuste. Redazione web Festa Democratica - Davide Testa
Khalid Chaouki, invece, pone laccento sul diritto che un migrante ha di sentirsi pienamente cittadino italiano, di avere la possibilit di votare e sentirsi parte decisiva del paese. Inoltre fa un confronto con gli anni 90 definendoli pi aperti e curiosi nei riguardi dellaltro, in questo caso dello straniero. Per Matteo Ricci esiste questa differenza a causa della nascita e della diffusione di partiti quali la Lega Nord e per via della crisi dilagante che genera una sorta di guerra fra ultimi e suggerisce che - E fondamentale non far sentire solo il migrante che cerca in Italia una situazione migliore, sentirsi parte di una comunit e far sentire laltro parte di essa il primo passo per uscire dalla crisi che sta attraversando il nostro paese. Come si possono considerare i test di valutazione delle conoscenze della storia dItalia ed educazione civica per stranieri? - chiede Elisabetta Margonari - Sono uno sbarramento o unopportunit? Reputo che tutti debbano fare questo tipo di test, italiani e non, poich giusto che tutti i cittadini italiani conoscano la storia del paese e la sua Costituzione esclama Igiaba Scego con determinazione. Per Marco Pacciotti gli immigrati debbono essere considerati una fonte di sviluppo, non un peso, per questo il PD ha fatto importanti proposte in materia di immigrazione quali lattribuzione della nazionalit italiana a tutti i nati in Italia e il diritto di voto alle elezioni amministrative dopo 5 anni vissuti in Italia, cos da favorire il processo di integrazione. Secondo Ricci lintegrazione ostacolata anche dai mass-media i quali enfatizzano e danno maggior rilevanza ai crimini compiuti dagli immigrati cos da alimentare immotivati timori nei cittadini italiani e precisa anche chi amministra una citt ha le sue colpe, ad esempio costruire dei quartieri isolati che diventano ghetti non facilita una mescolanza omogenea tra gli abitanti della stessa. Ma ci che pi ha rilevanza che un paese civile non pu negare il diritto alla felicit conclude Khalid Chaouki fra gli applausi di approvazione dellintera platea. Redazione web Feste Democratiche - Laura Marchetti
PD: "Puntiamo a formare una classe dirigente competente e cosciente del tempo in cui stiamo vivendo. Credo che nel nostro partito non ci sia ancora una sufficiente consapevolezza delle grandi sfide che ci attendono nel lungo periodo, anche da parte di chi evoca cambiamento e rinnovamento". Bonaccini: "Starei attento a chiedere il rinnovamento quando gi nel PD questo processo ben avviato. Basta guardare il caso della mia regione. Mi ritrovo nell'impostazione data da Matteo Ricci al seminario 'Rifare l'Italia' del 3 settembre: rinnovamento non sulla base della carta d'identit ma partendo da un progetto politico condiviso". Reichlin: "Sono testimone oculare dell'8 settembre e di quel percorso politico guidato da De Gasperi e Togliatti che ci ha permesso di ricostruire l'Italia. La politica la polis, l'interesse generale, ci che tiene insieme la societ. Togliatti diceva che la politica il nostro compito storico attuale. Adesso invece gira il motivetto secondo il quale i mercati governano, i tecnici amministrano e i politici vanno in televisione. Occorre un cambio di rotta". Il caso tedesco. Klaus Tovar ha spiegato l'impostazione data al suo dipartimento da dieci anni a questa parte: "Abbiamo puntato due lustri or sono sulla formazione, seguendo due binari: scuole per amministratori locali, alle quali hanno partecipato circa tremila giovani che ricoprono incarichi di governo locale o di partito, e scuole per classi dirigenti, per intenderci, dai consiglieri dei Lander ai membri del Bundestag. Abbiamo constatato che c' desiderio e necessit di formazione anche da parte di questa seconda categoria di politici. Mi permetto di indicare quattro ingredienti a chi fa politica: dare priorit alla propria professione e poi alla carriera politica; imparare la politica facendola; chiarire che non la politica a distorcere i caratteri ma sono i caratteri personali che spesso distorcono la politica; infine avere la trasparenza di dirsi che passione e impegno per la politica non si possono acquisire, ma devono gi essere nel proprio dna. L'epilogo di Castagnetti. Dopo aver ricevuto i complimenti di Bonaccini ("Per me un onore avere in segreteria regionale un uomo come Pierluigi perch porta esperienza al partito quando potrebbe chiedere ben altro"), Castagnetti si lanciato in considerazioni sull'attuale momento politico: "In America dicono che la politica il ponte tra presente e futuro. In questi giorni ricordando Mino Martinazzoli sono stati rispolverati diversi suoi aforismi. Mino diceva che siamo passati dal 'tutto politica' dei tempi delle ideologie al 'niente politica' di oggi. Quando Wim Duisenberg s'insedi al vertice della Banca centrale europea nel 1998, disse che se pensavamo di affidare alle banche la gestione politica dell'euro ci sbagliavamo di grosso. Invocava gi allora la presenza di una politica forte prevedendo la crisi attuale". Il discorso poi scivolato sugli effetti collaterali di dieci anni di cosiddetto berlusconismo: "Un decennio nel quale si tentato in ogni modo di svilire il valoro socio-politico della Costituzione - ha proseguito Castagnetti - e nel quale si sono inserite crociate come quella contro la casta. Mi vengono in mente diverse battaglie portate avanti dal Pci ma anche dalla Dc, fatte per mantenere viva la propria identit, anche in periodi in cui questi partiti sapevano di rischiare grosso e anche di perdere consenso con quelle lotte. Ad Annamaria Parente vorrei dare un consiglio: creiamo scuole dove si insegni la politica come ascolto della gente. Dimostriamo attraverso di esse come siamo diversi e quanto siamo differenti rispetto alla destra". Redazione web Feste Democratiche - Pierpaolo Bellucci
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Lalternativa c
Berlusconi ormai un pericolo per lItalia. Rispetto per i giudici e per la legge. Il faccia a faccia DAlema - Bocchino a Pesaro
Pesaro 8 settembre 2011 - Piazza affollata ad assistere al faccia a faccia tra Massimo DAlema del Pd, presidente Copasir e Italo Bocchino vice presidente di Futuro e Libert, moderati dal giornalista Stefano Cappellini. La manovra. Parla di errore di merito e di metodo Italo Bocchino, considerazione supportata dal sondaggio uscito oggi secondo cui l85% degli italiani boccia la quarta versione della manovra varata dal Governo. Il Governo ha sbagliato a non dialogare con le opposizioni, la manovra ininfluente rispetto al problema economico e sociale del Paese. Cita i dati della disoccupazione femminile e giovanile e spiega dove recuperare risorse, evitando cos di far pagare ai cittadini. Le risorse ci sono nello spreco della spesa pubblica improduttiva. Il problema vero per Massimo DAlema rappresentato da questo Governo che ha riscritto per quattro volte una manovra a trattativa privata nel parlamentino di Arcore. C un giudizio negativo dei mercati sul Paese. Riporta il recente incontro con un imprenditore umbro che, stipulando un contratto con un cliente giapponese, questo gli chiede di aggiungere la penale, perch in Italia non ci sono garanzie! LItalia pu farcela ma ogni giorno in pi c un prezzo da pagare perch Berlusconi il problema. Mi fa piacere che anche nel PDL ci sia qualcuno che comincia a dirlo! Le opposizioni. Ci sono tre diverse opposizioni spiega Bocchino il PD, lUDC e noi (FLI). Questi tre tipi di opposizione, pur nelle loro differenze non marginali, hanno tutte il senso di responsabilit, mentre c gente che vede affondare il Paese e non fa nulla per cambiare le cose. Ci vorrebbe un atto di responsabilit di Berlsuconi, che non avverr mai, ma almeno che questo arrivi da qualche quarantenne che ha a cuore il destino dei figli. DAlema parte dallesempio della Spagna, dove Zapatero per senso dello Stato ha anticipato il voto. Dice di non aver nulla contro le urne ma non esclude un Governo sostenuto da tutte le persone di buona volont, capace di varare misure per la crescita economica, che affronti il debito con forte giustizia sociale. Parla del problema della spesa pubblica italiana, dove laumento in dieci anni stato del 7%. Questo, in un Paese che ha tagliato risorse alla scuola, alluniversit, alla ricerca, alla cultura. Ma dove sono finiti questi soldi? si domanda lex Presidente del Consiglio -. Quando si disseminato il Paese di cricche ed Anemoni difficile risparmiare in spesa pubblica! Se la prende con alcuni giornali benpensanti che imputano alla sinistra una scarsa considerazione della tenuta dei conti pubblici. In questi anni ci hanno descritto Tremonti come una sorta di Quintino Sella. Lui uno dei massimi responsabili di questo disastro. Noi possiamo fare una scuola di come si riduce la spesa, che non unoperazione contabile ma comporta una dura lotta politica contro un sistema di interessi precostituiti. Precisa che lui non si candider a fare nulla e verranno giovanotti bravissimi a governare. Rimprovera Renzi del mancato senso di gratitudine verso il partito, un partito che ha permesso la sua elezione a sindaco di Firenze. Giustizia. Per il capogruppo di FLi alla Camera il problema corruzione si risolve con la Legge e riporta il dato della Corte dei Conti: abbiamo 70 miliardi di euro spesi in 53
corruzione e questo spiega laumento della spesa pubblica. Viene sollevato il caso Lavitola e dice che il Premier per quanto emerso dalle intercettazioni dovrebbe dimettersi oggi. Berlusconi dice ad un latitante che lo chiama dalla Bulgaria.resta dove sei. Ma di cosa ha paura?- si domanda Bocchino - . Ha paura che parli del dossier falso di Monte Carlo. A DAlema spetta il giudizio sul caso Penati. Non vogliamo minimizzare e non abbiamo minimizzato. Se Penati risulter aver fatto un decimo di quello di cui lo accusano, avr compiuto un atto inqualificabile non solo contro il paese ma anche contro il partito. Ma per giudicare attendo il giudizio, come secondo me opportuno e saggio fare. La giustizia quella dei processi e delle sentenze, non quella dei giornali. Referendum. Il referendum fa da grimaldello per scardinare il porcellum commenta lesponente di FLI - . I nostri elettori stanno firmando ma preferisco che sia il Parlamento a fare la Legge. Anche per lesponente Pd il referendum deve essere da stimolo, da pressione sul Parlamento. Spiega che non si deve tornare alla legge elettorale ( il cosiddetto Mattarellum), ma si deve guardare ai grandi modelli europei. Il Pd ha fatto la sua proposta, un sistema a doppio turno, approvata dalla stragrande maggioranza del partito. Io la sostengo. Invita tutti a fare lo stesso o quanto meno a non criminalizzare quelli che sostengono la proposta elaborata, discussa ed approvata. C spazio perfino per il gossip che sta riguardando in questi giorni il leader di FLI, prima del messaggio di DAlema con cui si chiude il faccia a faccia. Dobbiamo reagire al sentimento di anti-politica che finisce per far svanire quella richiesta di alternativa venuta dalle ultime elezioni amministrative. I partiti sono la forma pi moderna dei Paesi democratici. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
fondamentale poich da questo dipende il livello di integrazione di coloro che vi abitano; le zone popolari, ad esempio, sono a rischio ghettizzazione. Linclusione sociale un tema che viene anche affrontato da Enrico Rizzo, Presidente dellACER di Bologna,In Emilia-Romagna stiamo lavorando molto in questo senso, vogliamo rendere i quartieri pi vivibili, aumentare la qualit della vita di chi vi abita e fornirli di comodit, come ad esempio ascensori, per evitare il pi possibile lisolamento, specie per gli anziani. Roberto Tricarico, Presidente della consulta casa dellAssociazione nazionale Comuni italiani, pone laccento sulla forte rilevanza della casa per ogni individuo Dalla casa, ad esempio, si possono riconoscere anche le ingiustizie, pensiamo agli scandali delle abitazioni di Fini, Scajola e Tremonti, in questo caso labitazione diventa privilegio - e prosegue una delle proposte del PD quella dellAgenzia Nazionale per la casa, la quale ha lo scopo di incentivare lincontro tra domanda e offerta, abbiamo intenzione di finanziare il contributo di affitto cos da poter rendere pi accessibile il canone di affitto, vogliamo venire incontro sia al proprietario sia allinqUilino. Alla spinosa domanda Qual la qualit di questo governo in materia di abitazioni? risponde Chiara Braga, parlamentare del PD, la quale senza esitazioni afferma si tratta di un governo pessimo, una politica fatta di grandi annunci e scarsi risultati, un primo piano casa fallito che ha bloccato il progetto che aveva intrapreso a suo tempo il governo Prodi e prosegue citando una proposta del PD credo molto nella proroga sfratti e andremo avanti nel renderla attuabile. Redazione web Festa Democratica - Laura Martinelli
sostegno psicologico e interventi individuali in 3 centri, in un osservatorio provinciale in collaborazione con lUniversit, e in unintensa attivit di formazione degli operatori sociali (forze dellordine, personale medico e infermieristico di pronto soccorso) e di lavoro nelle scuole, aspetto questultimo cruciale, poich solo intervenendo sugli stereotipi culturali e sulla radice delle violenza frutto della distorsione relazionale si pu efficacemente contrastare il fenomeno. Un grande lavoro che si pu fare con pochi soldi, attraverso lalleanza fra Istituzioni e associazionismo. Emanuela Moroli Presidente di Differenza donne, associazione che gestisce due centri di Solidea insieme a una struttura contro la tratta degli esseri umani e delle donne donne sfruttate sessualmente, questultima in collaborazione col Ministero delle Pari opportunit, pi alcuni centri in Russia, Palestina e Israele: al di l del costume e della cultura, la storia sempre la stessa, e la violenza attraversa implacabile tutto il mondo. La Moroli snocciola i dati dei centri che chiudono, negli ultimi mesi Viterbo, Belluno, Gorizia, Catania, Messina eppure lindifferenza delle Istituzioni a questo problema produce dei costi spese mediche, legali- a carico dello Stato nettamente superiori ai 7 euro e 50 ad assistita dei centri antiviolenza. Per non parlare di costi in termini di qualit della vit e felicit. Lalleanza che ci vuole con i territori, con lANCI per far circolare questa consapevolezza. Le donne sole non vengono assistite, si paga solo per le donne con figli minori ricorda Antonella Andreoni, referente regionale delle Marche per i centri antiviolenza e vicepresidente di Donne e giustizia. Non pensabile che il volontariato abbia la gestione di problematiche cos gravi, i centri antiviolenza sono in grave difficolt, e cosa succede se si chiudono le Province? Le risposte da dare alle vittime di violenza passano per la garanzia dellindipendenza economica, servono canali preferenziali per laccesso al lavoro, nelle ultime settimane sono stati tagliati i tirocini, con questo modello di welfare si salvi chi pu diventa necessaria la difesa e la salvaguardia dei 30 anni di lavoro svolti dalle donne in questo settore. A Roma l11, 12 e 13 ottobre ci sar la Conferenza delle donne europee contro la violenza, promossa dalla rete Di.Re. (Donne in rete contro la violenza) e dalla WAVE (Women against violence Europe), un segnale e un messaggio che lEuropa ha voluto lanciare a questo paese, agli ultimi posti non solo in Europa ma anche ormai nel Nordafrica attraversato dal cambiamento, nellaffrontare questi temi. Il primo settore da toccare per contrastare la violenza di tipo giudiziario, e non sociale ammonisce Marina Magistrelli, senatrice PD sono le Procure a dover proteggere le donne, importante lassistenza, ma quel che serve la legislazione, e poi denuncia la gravit della situazione economica, oltre la rappresentazione che ne viene data, non ci saranno soldi per la spesa sociale, nei prossimi anni lattenzione andr alle politiche per il lavoro, non vedo una sensibilit che porti al reperimento di risorse per queste materie. Prima delle conclusioni, c il tempo per gli inteventi dalla platea, la fotografia di Marina Barnesi, psicologa che opera a Fano e racconta una realt di crescente disagio psicologico, che porta allaumento dei costi sociali indiretti, alla perdita del lavoro, alle ripercussioni sui figli minori e adolescenti, mentre Paride Prussiani, Assessore ai servizi sociali di Fossombrone e responsabile welfare Provincia di PesaroUrbino ricorda che il problema della violenza sulle donne non un problema delle donne, ma un problema maschile, coinvolgere gli uomini indispensabile per 56
risolvere il problema, il problema culturale e sociale, bisogna ricostruire i rapporti fra generi. Tira le somme Roberta Agostini bisogna capire cosa sta succedendo con la manovra e come si pu affrontare la situazione, siamo di fonte a una vera controrivoluzione rispetto alla nostra impostazione delle politiche sociali, al cambiamento radicale dellassetto dello stato sociale, attraverso i tagli alla Sanit, al cancellamento dei fondi per lassistenza, delle pensioni di reversibilit ed proprio adesso che va affermato il principio del welfare come terreno di investimento, che produca beni comuni, indispensabili in un Paese in cui aumenta la diseguaglianza sociale. Il confronto con gli uomini il punto su cui fare leva per ripartire, per rilanciare una profonda riflessione sulla radice della violenza, sui rapporti fra generi, sul rapporto degli uomini con le donne, la sessualit, la libert delle donne. Insopportabile la litania sul silenzio delle donne, ma quale silenzio se la stagione che si appena conclusa ha visto in primo piano le battaglie delle donne, ma se i media non ascoltano bisogna alzare la voce. E ancora, indispensabile affermare la certezza del diritto, che permette lemersione del fenomeno violenza, e la costituzione degli Enti locali come parte civile rappresenta un passo avanti in tal senso. Un grande paese non pu permettersi i numeri della violenza che si registrano in Italia, nella riunione delle amministratrici che si svolger ad ottobre metteremo al centro queste tematiche, serve lavoro di prevenzione, leggi, dialogo con gli uomini, risorse economiche e di intelligenza, il lavoro delle donne nei centri antiviolenza una battaglia di civilt ed un modello per il futuro. Redazione web Festa Democratica - Sara Guabello
forma partitica che non riesce al meglio a unire e mescolare le culture in un esperienza nuova, creativa. Il problema per Bettini risale al 92, periodo in cui i partiti hanno perso la loro funzione ed iniziato un processo di progressivo allontanamento delle persone dalla politica. Un altro effetto negativo di quegli anni la comparsa di un bipolarismo tra Partiti di natura oligarchica e i numerosi movimenti che si sono susseguiti. Ora invece cerchiamo di costruire un partito nuovo. Diversa la visione di Nicoletti: diamo tempo al partito, visto la bellissima intuizione avuta che ha riportato al centro le idee ed i valori. In un contesto in cui i cittadini hanno perso la loro importanza il Partito Democratico riuscito in parte ad andare in controtendenza, ne sono un esempio le amministrative a Napoli, Cagliari, Torino e la grande partecipazione allultimo referendum. Se saremo ancora attenti ai bisogni di tutti, rimarremo sulla buona strada. La sfida di noi democratici di far contare tutti allo stesso modo, anche allinterno del partito. Essere partito significa essere parte, fornire un servizio alle istituzioni con trasparenza, attenzione ai bilanci pubblici, legalit e unetica di squadra in cui tutti sono attenti alle dichiarazioni che rilasciano. DAttore guarda indietro allesperienza maturata dal partito nei suoi primi quattro anni di vita e la definisce significativa, considerata in Europa come un interessante esperimento. E riprendendo le parole di Tonini individua come requisito fondamentale quella forza che aiuti la politica ad essere un fattore di trasformazione della realt, assieme ad una ritrovata autonomia di analisi. Serve inoltre individuare i grandi interessi da rappresentare per promuovere lequit sociale. Un imperativo che non riguarda solo leconomia, ma ha anche ricadute sul nostro modello organizzativo, che deve assicurare di nuovo il protagonismo politico alla gente. Altrimenti una scommessa persa. Resta il tempo per gli ultimi apporti alla riflessione da parte degli ospiti. Tonini: Il partito ha concettualmente un buon eqUilibrio, con iscritti e primarie come elementi principali, che non rischierei a modificare. Serve per una migliore ingegnerizzazione di questi concetti. Bettini: c bisogno di maggiore democrazia, che si articola nel contare e nel partecipare. Sono a favore di una democrazia integrale, cio in un partito dove gli iscritti contano come persone e pi delle correnti, sottogruppi, interessi personali. Finora il Pd non ci riuscito a pieno. Nicoletti: Democrazia non solo ci che permette di scegliersi un capo, ma anche ci che porta ad una discussione riscoprendo la dimensione dellessere soci. Lamalgama nel partito riuscir se circolo per circolo cogliamo loccasione di capire pezzi di storie e dumanit che spesso rimangono inascoltati. DAttore: alla conferenza del Partito di Ottobre, su indicazione di Bersani, si ripartir da un maggior ascolto del territorio. Proporremo un meccanismo referendario degli iscritti in cui questi ultimi saranno chiamati a pronunciarsi pi spesso e su temi centrali per il paese, invece che esclusivamente sulle figure chiave del partito. Redazione web Feste Democratiche Francesco Gennari
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siamo disponibili, altrimenti si avvii un percorso che porti rapidamente alle elezioni per costruire un Paese pi forte e giusto. Non esclude, vista la straordinariet della situazione, unalleanza tra progressisti e moderati, che vada dal Terzo Polo a SEL, per far ripartire leconomia, ridare credibilit alla politica, snellire lo Stato. Auspica che il centro sinistra non compia lerrore di chiudersi nel proprio recinto ed il Terzo Polo non sia equidistante dal berlusconismo e dalle opposizioni riformiste. Un invito quindi a schierarsi e ad assumere una posizione definita. A Migliavacca la domanda sul referendum, nei giorni della raccolta firme. Il Pd ha detto parole chiare: il referendum uno stimolo, unarma di pressione molto utile di fronte ad una maggioranza che non vuole superare il Porcellum spiega Migliavacca escludendo altres il ritorno al Mattarellum perch per vincere spinge ad alleanze larghe che renderebbero difficile la governabilit del paese. La via pu essere quella indicata dalla proposta unitaria dal Pd basata su collegi a doppio turno. Redazione web Feste Democratiche - Simona Giulietti
Mezzogiorno, omert e paura. Amendola ha offerto uno spaccato dell'informazione politica nel Mezzogiorno: "Ogni mattina siamo bombardati di messaggi sulla paura: facciamoci caso e scopriremo che i messaggi subliminali che ci vengono propinati sono tutti basati su questo meccanismo emotivo. Personalmente nutro del risentimento nei confronti dell'informazione televisiva perch parlando continuamente di certi temi anzich di altri distoglie lo sguardo della gente dalla realt quotidiana. Casi come quello del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso circa un anno fa in circostanze ancora da chiarire, andrebbero sviscerati con maggiore attenzione e passione. Invece vengono presto sorpassati da altre notizie". In seguito Amendola ha analizzato il livello di informazione sui sistemi malavitosi da parte della stampa campana: "Negli ultimi dieci anni si fatto credere che la camorra fosse quasi debellata, che attraversasse un momento di inesorabile declino. Tutto falso: in questo decennio la malavita ha vissuto una grande fase di costruzione e radicamento sul territorio, anche se molti politici si dimostrano impotenti e alcuni giornalisti sanno ma non scrivono". Intercettazioni s o no. Sara Menafra ha riflettuto sul sistema di pubblicazione delle intercettazioni: "Ammetto che sono tra quelle che ogni giorno bussano in Procura per farsi dare i fascicoli di intercettazioni - anche diecimila pagine - e con grande approssimazione le pubblicano sul quotidiano del giorno dopo. Alla sera mi chiedo spesso che cosa davvero sto facendo, e mi rendo conto che questo sistema va cambiato. Ma la soluzione, almeno per questo tempo storico, non sta nell'eliminazione delle intercettazioni dai mass media, perch faremmo un grosso favore a quel sistema che si regge sull'aggiramento della legge. Metteremmo di fatto il silenziatore a tante indagini utili". Un po' buoni e un po' cattivi. Maurizio Torrealta ha infine raccontato qualche aneddoto della sua lunga carriera: "Nel 1992-1993 mi trovavo a Palermo e scrivevo di mafia. Terminata questa esperienza, ero convinto che il mondo fosse diviso in buoni e cattivi. Accumulando altri anni di lavoro mi sono trovato a cambiare questa impostazione: i buoni possono essere talvolta cattivi e viceversa. Un giornalista non dovrebbe mai eleggere i suoi buoni e i suoi cattivi". L'Italia di domani e non dell'oggi per il domani. Conclusione per Fiano e Amendola: "Speriamo che almeno la prossima campagna elettorale non sia incentrata sulla paura e sulle strategie per riportare la sicurezza nel Paese - ha commentato il parlamentare - soprattutto dopo che questo Governo ha tagliato tre miliardi di euro al Ministero dell'Interno, pescandoli tra i fondi legati proprio alla sicurezza". Conclusione per il segretario campano: "Guardiamo all'Italia di domani, non alla notizia dell'oggi per il domani. Sar questa capacit di astrarci dal meccansimo informativo che ci porter a vincere la battaglia per guidare il Paese di domani". Redazione web Feste Democratiche - Pierpaolo Bellucci
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faccia un gay pride diverso, di denuncia e non di festa, che denunci larretratezza del paese. Paola Concia concorda, e in chiusura annuncia lintenzione di costituire una class action per il riconoscimento del matrimonio da poco stretto con la compagna Ricarda in Germania, insieme a quanti sono nelle loro stesse condizioni. Salutando, ride per una volta la mina vagante non sar io, ma Ricarda. Redazione web Festa Democratica - Sara Guabello
Avere la consapevolezza che lambiente il nostro bene comune,la nostra ricchezza, anche in funzione delle generazioni future. Siamo un paese unico in questo senso. E il sistema economico deve essere cambiato in rispetto dellambiente. Ma ora non c unidea di sviluppo per Stella Bianchi - dobbiamo ritornare ad avere un po di orgoglio e rispetto della legalit. E la figura di Angelo Vassallo che, dopo averlo ricordato in questi giorni, che pu insegnarci questo. Amore per lambiente e per la legalit Oltre a tutto questo importante per Rossi lavorare di pi in Europa, che ci chiede un contributo. Di esserci. Ma siamo screditati a tal punto che a Bruxelles quando parla un rappresentante italiano fanno altro. Dobbiamo avere li dei rappresentanti forti, altrimenti succede che il progetto economico di un paese come la Germania diventi il progetto dellEuropa tutta- e aggiunge il centro sinistra si ritrovi intorno ad un tavolo con gli enti locali e le regioni e, sulla green economy preparino due pagine che indichino una alternativa a quella espressa da questo governo. E Versari che chiude il dibattito indicando i suoi due punti fondamentali per migliorare leconomia italiana buone regole e il mantenimento della barra sul rinnovamento . Redazione web Feste Democratiche - Roberto Soriani
La transizione infinita
Colloquio sulla Repubblica
Pesaro 10 settembre 2011 - Francesco Verducci, Vice Responsabile Cultura e Informazione del Partito Democratico ci presenta, nellimponente scenario dellatrio del Conservatorio Rossini, Gianni Cuperlo, Presidente del Centro Studi del Partito Democratico. Una platea gremita, in cui spiccavano, tra gli altri, il Sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e il segretario Pd Pesaro e Urbino Marco Marchetti, attendeva linizio del dibattito. Verducci esordisce spiegando le ragioni del titolo La transizione infinita - ovvero una formula felice che ti catapulta dentro le vicende politiche di questo ultimo ventennio, precisamente nel 1992, spartiacque tra la prima e la seconda Repubblica, quando dal sistema elettorale proporzionale si passati al maggioritario - e prosegue ora anche la seconda Repubblica in crisi e lo anche la democrazia stessa a causa di una Destra la cui offerta politica rispondeva a particolarismi ed egoismi di facile attrattiva. Dopo questa amara riflessione Verducci lascia la parola a Cuperlo il quale offre al pubblico presente una lucidissima prospettiva della situazione politica italiana. Cuperlo esordisce narrando dei ricordi legati a Marcello Stefanini, stimato Sindaco di Pesaro negli anni Settanta e tesoriere del Pds nel 1989, il cui Centro Studi nato in suo onore ha sostenuto la Festa Democratica e le sue iniziative. Dalle sue parole traspare ammirazione e stima nei confronti del politico pesarese. Il Deputato poi entra nel vivo del suo discorso citando una battuta del Don Ferrante de I Promessi Sposi La storia senza la politica come guida che cammina da sola e viceversa la politica senza la storia come un individuo che non ha guida. La storia 64
utile per capire le cause e analizzare gli errori, la politica indispensabile per tracciare la strada da percorrere e avere una visione da realizzare. Rispetto alla crisi economico-politica vigente in Italia Cuperlo afferma che La crisi che stiamo attraversando ha una sua peculiarit, Gramsci descrive la peculiarit italiana come vittima di un sovversivismo delle classi dirigenti, in Italia purtroppo tuttora cos: noi stiamo ancora vivendo lespressione di questo sovversivismo che proviene dallinterno, dai vertici del governo e che, in quanto radicato, difficile da combattere. Qual dunque il ruolo del Partito Democratico? Il Partito Democratico deve supplire alle carenze della maggioranza politica e restituire fiducia a questo paese, fiducia che il governo in carica ha fatto perdere agli Italiani, ha il dovere di creare delle premesse per ricostruire il paese, ricostruzione che non deve essere solo politica, sociale ed economica ma soprattutto culturale e morale. Per dare credibilit allo Stato e raggiungere un assetto stabile e condiviso occorre pi di ogni altra cosa- e cita Giorgio Napolitano - Dire la verit e Ripartire dalla fotografia della realt. Cuperlo non tralascia la delicata questione giovanile: La disoccupazione giovanile e limpossibilit dei giovani ad accedere a cariche peggiora sempre di pi, pensate ad esempio che dieci anni fa il 21% dei medici aveva meno di 35 anni, mentre nel 2008 tale percentuale scesa al 12%, stesso discorso vale per le cattedre universitarie. Le disuguaglianze sono giunte ad un livello impressionante e prosegue - La Destra ha modificato il giudizio morale sulle disuguaglianze rendendole una condizione di forza, sviluppo e crescita. Sono riusciti in questo intento non solamente con i fatti ma teorizzando; la Sinistra, invece, pensa a ridurre la forbice delle disuguaglianze. La conclusione di Cuperlo invita a meditare: "La politica la terra, con le sue campagne elettorali e le sue elezioni, ma la promessa a dare senso alla battaglia". Redazione web Feste Democratiche - Laura Martinelli
web, con la regia di Marco Pontecorvo, che affronta il tema dellesibizione del proprio corpo a pagamento sul web e Helena e Glory, dello stesso regista, sullo sfruttamento della prostituzione dellEst. Un prodotto televisivo che non solo stato ridotto di due episodi (i film avrebbero dovuto essere 6), ma anche oggetto di un imbarazzante silenzio portato avanti dai vertici RAI sulla sua collocazione nel palinsesto annuale della rete, con una forte possibilit di slittamento di ben un anno. Non sono molto convinta di questa scelta dichiara lattrice, se fossi stata nei vertici Rai avrei gestito la questione diversamente, visto che si tratta di un prodotto di altissimo livello. La visione del trailer del film, proiettato in Piazza, porta a domandarsi sulla vera natura del paese che appare come un paese violento. Assolutamente si, conferma lavvocato Magistrelli. E porta delle cifre: il 20% della popolazione italiana stata oggetto di stalking, ogni due giorni una donna muore per una violenza subita. E il 90% delle vittime conosceva laggressore. Di buono per c che lo stato e la legislazione italiana sono capaci di tutelare veramente le persone che hanno il coraggio di denunciare queste violenze. Pontecorvo tornando alla presentazione del suo lavoro ha definito comunque buono il clima sul set, in cui il tema coraggioso proposto stato accolto da tutti gli attori, che hanno creduto fin da subito al progetto. I film prodotti sono ottimi, e se ne accorta anche la RAI, che come noi rimasta contenta. La discussione sar dora in avanti monopolizzata dalla questione RAI e i requisiti ritenuti auspicabili per un servizio pubblico di qualit. Di Traglia e la Mori si fanno voce di una diffusa preoccupazione relativa alla televisione di stato, definito un servizio pubblico che rischia di essere senza pubblico, che commette un suicido lasciando scappare le sue migliori personalit. Insomma una televisione che aveva coraggio di osare e mandare in onda nuovi format e contenuti e che invece oggi da risposte vaghe, come quelle che ha ricevuto la produttrice: non so se possiamo mandare in onda questa cosa, le faremo sapere. Marina Magistrelli definisce lindustria tv unindustria che torna indietro, e quella dellinformazione come un insieme di meccanismi che distorcono e mistificano la realt. Questo binomio ci cambia la vita in peggio. Ma il paese secondo Di Traglia in grado di reagire, e in parte lo ha fatto: non si fa pi tanto abbindolare da tg di partito e notizie inverosimili. Serve per maggiore partecipazione di tutti, non per forza allinterno di un partito ma sfruttando le numerose occasioni che la societ offre. Il messaggio conclusivo lanciato dagli ospiti del dibattito verte essenzialmente su pochi ma significativi punti. Claudia Mori auspica un mondo femminile che riesca a volersi bene, e una tv di stato finalmente libera dai meccanismi politici, con il coraggio e labilit di trattare al meglio anche i temi pi spinosi e significati della nostra societ. Idea fortemente appoggiata da Di Traglia e Magistrelli, che si auspica inoltre un ritorno allimpiego di risorse non solo finanziarie nel settore dellinnovazione tecnologica. Speriamo si volti pagina. Redazione web Feste Democratiche Francesco Gennari
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Come accade sempre, gli ultimi giorni della Festa nazionale del PD ospitano lincontro promosso dallUfficio Italiani nel mondo, all'iniziativa di oggi prendono parte Eugenio Marino, Responsabile Italiani nel mondo, il senatore PDL Lucio Malan, relatore del disegno di legge di riforma elettorale alla Commissione Affari costituzionali, Franco Pittau, coordinatore del rapporto della Caritas Migrantes, Nico Stumpo, responsabile Organizzazione PD, i deputati eletti allestero Franco Narducci, Gianni Farina, Marco Fedi, la presidente del Pd svizzero Anna Pompei Ruedeberg, il consigliere Cgie Claudio Pozzetti, il deputato PD Mario Barbi, presidenti di circoli Pd o delegati giunti a Pesaro da Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio e Gran Bretagna, moderati da Daniela Binello di Radio24. Il voto, ha esordito Marino, ha subito attacchi molto gravi: dalle polemiche in occasione degli ultimi referendum alla cosiddetta bozza Calderoli, in molti hanno ricominciato a parlare di abolirlo. Unipotesi insostenibile per il Pd che da tempo,per, riconosce carenze organizzative e gestionali del voto per corrispondenza. un metodo vulnerabile, come diciamo da tempo, dunque da modificare, tenendo conto che il voto degli italiani allestero un diritto che nessuno pu mettere in discussione. Marino sottolinea la necessit di trovare con la maggioranza unintesa per arrivare a delle modifiche che mettano in sicurezza questo voto attraverso la ripresa delliter gi avviato in I Commissione delle proposte avanzate dal PD, fra cui come precisa Marco Fedi - linversione del diritto dopzione (se vuoi votare lo devi dire),la creazione dellelenco elettorale, laggiornamento dei recapiti postali, la stampa di tutto il materiale in Italia, linserimento di fotocopia di documento e firma dellelettore nel plico, uno scrutinio diviso per ripartizione. Ma parlare di voto presuppone lesistenza della circoscrizione estero, la stessa che il Ministro Calderoli nella nota bozza prevede di abolire La circoscrizione estero non corre pericoli, ha assicurato Malan: gi siamo abbastanza preoccupati dalle cose che dice il Ministro Calderoli, delle bozze possiamo farne a meno, ha esordito il senatore, secondo cui oggi c la frenesia di ridurre qualunque cosa: atteggiamento giustificato solo per un millesimo dai costi, e aggiunge ove arrivassimo alla discussione della riforma il cui obiettivo la riduzione del numero totale dei parlamentari questo significherebbe ridurre anche gli eletti allestero e avrebbe riflessi sul sistema elettorale: gi oggi al Senato in 6 rappresentano ripartizioni gigantesche; se i senatori divenissero 4 o 3 bisognerebbe accorpare altri territori e chiedersi se una tale rappresentanza abbia un senso. Quanto alla corrispondenza, il metodo elimina spostamenti notevoli per i connazionali; non credo che il tema verr affrontato, anche perch Il Governo ha una maggioranza ristretta sia alla Camera che al Senato e parte di questa maggioranza sono parlamentari eletti allestero, che sono molto affezionati allattuale sistema. Al di l del merito non ci sono circostanze per prevedere la cancellazione 68
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della circoscrizione estero. Le esternazioni non scritte del Ministro non devono essere tenute in conto. Nel suo intervento lonorevole Gianni Farina ricorda che lItalia ha fatto scuola. La Francia si appresta ad istituire 11 collegi elettorali nel mondo, che eleggeranno 11 deputati allassemblea nazionale e si dichiarato favorevole in merito alle riforme delle legge 459 - dellinversione dellopzione che pulisce le anagrafi ma occorre partire subito, perch si tratta di un lavoro lungo, che ha bisogno di una forte organizzazione a carattere mondiale. Responsabile della Cgil per i frontalieri e consigliere Cgie Claudio Pozzetti ha voluto ricordare che la rappresentanza degli italiani allestero ha anche altri livelli oltre i parlamentari, cio Comites e Cgie, della cui riforma si sta occupando il Parlamento c un nesso strettissimo tra i tre livelli di rappresentanza, ha detto Pozzetti che ha quindi approfittato per ribadire la contrariet del Consiglio generale alla bozza Tofani approvata dal Senato. Occorre portare avanti le due riforme, voto e rappresentanza, e a continuare la battaglia per costruire e garantire agli italiani allestero un sistema complessivo di rappresentanza. Rappresentanza di cui il Pd si occupato spesso, ha ricordato Marino nella sua replica in cui ha voluto rassicurare Attilio Tassoni del PD svizzero, che aveva espresso la sua preoccupazione, sullintenzione del partito di mantenere alta lattenzione sugli italiani allestero e le politiche loro dedicate. Oltre alle iniziative per i 150 anni dellunit ha ricordato con il nostro canale Youdem ci occupiamo dellinformazione di ritorno che tutti auspichiamo. Inoltre ogni 15 giorni va in onda un programma di approfondimento sugli italiani nel mondo, mentre ogni settimana c la rassegna stampa. Vi ricordo anche le parole rassicuranti e bellissime di Bersani che ha detto che il Pd un partito di patrioti e di italiani nel mondo. Vi assicuro che il Pd ce la metter tutta. Ma, ha aggiunto, c ancora difficolt a trovare interlocutori nella maggioranza e nel governo. Il dialogo c stato gli ha risposto il senatore Malan, e tornando al voto, ha assicurato che c spazio per una riforma condivisa sul voto col Pd, perch lesigenza di elezioni rispettose delle regole e dellequit interesse di tutti, anche politico. Daltra parte nei diversi ddl presentati ci sono molte cose in comune. Redazione web Festa Democratica - Sara Guabello
LItalia di domani Pier Luigi Bersani chiude la Festa Democratica Testo integrale
Prima di ogni altra cosa, anche da me e a nome vostro un abbraccio a ciascuno dei nostri volontari che hanno il posto donore di questa Pesaro in festa. Un grazie ai volontari di questa e delle altre 3.000 Feste del Partito Democratico. Siamo al nostro record. Le feste crescono e il Partito cresce. Con il volto dei nostri volontari noi presentiamo allItalia il meglio di quello che siamo, cos come tutti i volontari dItalia, nel sociale, nel civile, nellambiente e nella cultura, sono il meglio del nostro Paese. E lItalia che ci piace di pi, lItalia popolare, solidale e onesta, lItalia che fa il proprio dovere e che si mette a servizio, lItalia che si rimbocca le maniche e che d una mano. Questa Italia la si pu trovare negli stand delle nostre Feste, dove ognuno pu incontrare donne e uomini, nuovi italiani, anziani e tanti giovani. Giovani di quelli che conoscono internet, facebook e twitter e che ci dicono di una modernit possibile e vera, di una rete che non ti imprigiona ma che fa crescere la tua libert di pensiero e la tua voglia di stare con gli altri. Grazie a Pesaro citt civile, meravigliosa e accogliente, grazie ai suoi cittadini, ai suoi amministratori, grazie ai dirigenti pesaresi e marchigiani del Partito Democratico per lo sforzo che hanno prodotto e per lo splendido risultato. Pesaro le Marche: la civilissima Italia di mezzo cos cara al Partito Democratico. LItalia in cui il lavoro, la natura, la cultura si sono date la mano da sempre, fino a produrre la cifra pi alta e riconoscibile della qualit italiana. La Festa di Torino e quella di Pesaro hanno scandito il 150 dellUnit dItalia. Salutiamo chi la rappresenta con straordinaria forza e dignit: il nostro Presidente Giorgio Napolitano. Diciamogli ancora una volta che ci sentiamo figli dellUnit del Paese e figli fedeli della sua Costituzione, la pi bella del mondo! Il 150 ha riscaldato il cuore degli italiani, i nostri cuori. Con la coccarda tricolore ci siamo sentiti a nostro agio. La destra no. Noi s. Noi ci sentiamo patrioti, senza se e senza ma. Ci siamo ripresi questa grande parola, patriota, una parola violentata e usurpata dal nazionalismo e dallimperialismo del primo novecento. La parola che fu prima dei giacobini, poi dei democratici, degli irredentisti e infine settanta anni fa dei resistenti, dei liberatori, dei costituenti. La parola del 25 Aprile, data sacra che abbiamo difeso e che nessuno canceller. Non ci sequestreranno pi le parole, parole come libert; non ci sequestreranno pi canti, canti come Va Pensiero. Basta, ce lo riprendiamo quel canto, e lo riconsegniamo a tutti gli italiani. Continueremo a tener vivo il nostro patriottismo costituzionale. Annuncio qui che la prossima festa Nazionale del Partito democratico si terr a Reggio Emilia, citt del Tricolore. E riaffermiamo qui da Pesaro la nostra identit di Partito. Partito di patrioti, di autonomisti, di riformatori. Partito del lavoro, della Costituzione, dellunit della Nazione. Partito popolare del secolo nuovo. E affermiamo i nostri valori: luguale dignit e libert di tutte le donne e gli uomini del mondo, la solidariet, il civismo, la responsabilit verso gli altri e verso la natura. Valori che vogliamo si riconoscano in 70
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ogni piccola o grande cosa che facciamo, convinti come siamo, lo abbiamo detto pi volte, che guardando il mondo con gli occhi dei pi deboli si pu fare una societ migliore per tutti. Fra Torino e Pesaro un anno cruciale ha segnato un culmine della pi grave crisi che le societ sviluppate abbiano conosciuto dal dopoguerra ad oggi. Quel culmine ha sorpreso lItalia nel luogo dove non avrebbe dovuto essere: sul fronte pi esposto, nella situazione pi grave e pi rischiosa. No, la settima potenza industriale del mondo, un paese fra i primi dieci pi ricchi, non avrebbe dovuto trovarsi al centro della tempesta. La crisi mondiale, certamente. E mondiale. E noi abbiamo unidea delle sue cause. Non la stessa idea di chi ci ha portati fin qui, di chi ci ha portati al disastro e ancora dirige il traffico, ancora propone le sue rovinose ricette. A cominciare dagli Stati Uniti, invece di far crescere e remunerare il lavoro, invece di garantire redistribuzione della ricchezza e progressivit fiscale, invece di promuovere sicurezza sociale, si spinto su un abnorme debito privato che la finanza ha trasformato in un enorme castello di carta. Il ciclo conservatore ha fornito la sponda politica e culturale allo sviluppo disastroso di quel meccanismo. Adesso quel debito privato e quel castello di carta sono diventati debito pubblico. Un debito che si fa ricadere sugli investimenti, sulloccupazione, sul welfare provocando una stagnazione economica che rischia a sua volta di aggravare quel debito. Una drammatica spirale che aggredisce ad uno ad uno i Paesi pi esposti senza in realt risparmiare nessuno. E ancora le forze e i meccanismi e le politiche economiche che ci hanno portati fin qui pretendono di spiegarci come se ne esce! Ancora non si affaccia quello che in realt ci vorrebbe: una visione politica capace di rivolgersi alleconomia reale, di far s che gli scambi globali non determinino diseguaglianze colossali e pericolosi sqUilibri; una visione politica capace di produrre un controllo democratico dei movimenti di capitale e della finanza e di orientare lavoro, investimenti e consumi verso modelli di crescita che privilegino i beni comuni e leqUilibrio sociale e ambientale. Sotto a tutto questo, si nasconde un problema ancor pi di fondo. Una crisi della democrazia e della politica che perdono efficacia e quindi credibilit perch non si mostrano attrezzati a dominare gli sconvolgenti e repentini mutamenti di questa fase, di governare fenomeni globali che si scaricano senza controllo alla porta di casa dei cittadini: dalla finanza ai riscaldamento del pianeta, dalle migrazioni agli orientamenti della ricerca sensibile, dalla concorrenza in dumping sulle merci e sul lavoro, alla pace e alla guerra nei diversi angoli del mondo. Sono fenomeni che scuotono modelli sociali, economici e fiscali che ci hanno accompagnati fin qui, in particolare nella vecchia Europa. Si sparge lidea che le cose non potranno essere come prima, senza che si sappia precisamente come saranno, domani, le cose. Ecco allora aprirsi lo spazio per le paure, per le scorciatoie difensive, per messaggi populisti e qualunquisti che si presentano con il volto della medicina e sono invece un pezzo della malattia. E questa la carta che le destre hanno giocato in modo vincente in Europa, la carta che le ha aiutate a vincere ma che oggi impedisce a loro di governare i problemi e di indicare un orizzonte. Dopo lEuro e nella globalizzazione, la destra ha guidato lEuropa verso un ripiegamento nella dimensione nazionale, regionale, e corporativa. Difendersi in luoghi e in interessi omogenei per salvarsi: questa fallimentare ricetta ha fatto strada e ha azzoppato la prospettiva europea. Da madre benefica, lEuropa, anche per difetti nella sua costruzione da cui le forze progressiste non sono rimaste immuni, diventata matrigna e davanti alla crisi ci siamo trovati privi del nostro fondamentale presidio. Ecco allora, da Pesaro un messaggio che stiamo portando e 71
che porteremo con pi forza a tutti i progressisti europei. Nei prossimi dodici mesi si voter in Spagna, in Francia, in Danimarca, in Polonia, in Romania, in Slovenia, in Serbia, in Croazia, in Lettonia forse in Italia e dopo pochi mesi in Germania. Proponiamo di portare a compimento una piattaforma comune dei progressisti che rilanci il sogno europeo. Nel ripiegamento vince la destra. Il sogno europeo la bandiera dei progressisti. Deve rinascere, questo sogno, nella concretezza drammatica di questa crisi. Strumenti europei per il debito, per gli investimenti e la crescita; unarmonizzazione delle politiche economiche e fiscali. Interventi che facciano pagare alla finanza e non alloccupazione e al welfare quel che la finanza ha provocato; una sola politica estera, una sola politica di difesa, una voce sola nel mondo. Siamo il continente pi ricco e pi forte, la pi grande potenza industriale, il pi ricco mercato interno. Il mondo aspetta da noi europei un contributo vero. Divisi non contiamo nulla e a uno a uno finiremo nelle retrovie del mondo nuovo. Tutti assieme possiamo prenderci il nostro ruolo e darci un futuro. E noi un futuro lo vogliamo, lo pretendiamo, per i nostri figli, per lItalia di domani. E lItalia, in questa Europa? Pensiamo amaramente dov finito il nostro antico destino di anticipatori. Fummo antesignani dellEuropa con Altiero Spinelli e ci siamo ritrovati ad essere anticipatori, propagandisti e alfieri della risposta populista. Con Berlusconi e con la Lega ecco la ricetta che la destra italiana ha offerto allEuropa: riti domestici, piccole patrie, regressioni democratiche e civiche di ogni genere, modelli personalistici sconosciuti alle democrazie del mondo, ostilit al diverso, ripiegamenti corporativi, una predicazione antistato e antipolitica, una comunicazione ossessiva e demagogica e il risultato qual stato? Siamo diventati strapuntino dellEuropa e del mondo, abbiamo perso colpi e posizioni in ogni campo misurabile della vita economica e civile, siamo finiti nellepicentro della crisi. Ecco dunque le accuse che rivolgiamo al Governo e alla maggioranza di Berlusconi e della Lega. Non certo di aver provocato la crisi mondiale! Non li accusiamo di questo! Li accusiamo di aver accompagnato, governando otto anni degli ultimi dieci, lo scivolamento impressionante dellItalia sotto ogni parametro di confronto con i Paesi europei. Li accusiamo di aver mentito agli italiani occultando ed ignorando la crisi e di aver aggravato la crisi con politiche dissennate. Di questo li accusiamo! Li accusiamo di essersi occupati dei fatti loro e non dei fatti degli italiani. Li accusiamo di aver leso la coesione nazionale e la coesione sociale, di aver allontanato Nord e Sud, di aver scelto consapevolmente la divisione del mondo del lavoro, di aver indebolito i diritti del lavoro e di aver chiamato sussidiariet larretramento dei doveri dello Stato e il venir meno di fondamentali regole comuni. Di questo li accusiamo! Li accusiamo di aver colpito la scuola, la ricerca, la conoscenza recando una drammatica lesione al muro portante del nostro futuro. Li accusiamo di aver svilito la dignit della donna; di aver svilito agli occhi del mondo la dignit della nazione. Li accusiamo infine di aver voluto e di voler sopravvivere truccando le carte senza avere pi n la forza per governare, n la fiducia degli italiani e di lasciare il Paese senza timone e senza rotta, senza un orizzonte credibile, senza la possibilit di un richiamo giusto e forte ad uno sforzo comune per la riscossa. Di tutto questo li accusiamo! Ma non ci fermiamo alle accuse. Noi non abbiamo in testa Berlusconi. Noi abbiamo in testa lItalia, gli italiani e le prospettive dei nostri figli. Partiamo dunque da qui. E ci chiediamo e chiediamo: qual la sfida che lItalia ha davanti? La nostra risposta questa: lItalia di fronte, allo stesso tempo, sia ad una emergenza drammatica sia ad una esigenza profonda di ricostruzione democratica e sociale dopo dieci anni di sbandamento e di perdita di futuro. Affrontare con decisione il presente e conquistarci 72
un futuro. Ecco il compito al quale guardiamo con determinazione e con fiducia. Davanti a questo compito una forza come la nostra d le sue risposte programmatiche e politiche e cio dice che cosa bisogna fare e chi deve farlo. Noi lo diciamo. Lo dicano anche gli altri, finalmente! Le forze politiche, certo, ma non solo loro, lo dica chiunque abbia un ruolo di direzione o di orientamento nella societ. E tempo di parole chiare. Il conformismo di questi anni stato complice di chi ci ha portato fin qui. Adesso almeno si prenda atto che il Partito Democratico ha sempre detto la verit, non si mai staccato dalla realt, ha visto quello che stava arrivando, ha sempre avanzato le sue proposte alternative. Chi onesto adesso deve riconoscere tutto questo e questo ci d oggi il diritto di essere ascoltati come si ascolta una forza di governo. Lemergenza, dunque. Inutile interrogare ogni giorno borse e spread per avere segnali che durano un giorno. Le cose sono chiare. A pochi passi da noi c un precipizio finanziario che pu destabilizzare non solo noi, ma lEuropa. Se siamo troppo grandi perch gli altri ci abbandonino, siamo anche troppo grandi perch gli altri ci salvino. Che cosa fare, dunque, qui e subito, che cosa fare dopo manovre, manovrine, aggiustamenti di manovre e manovrine, dopo 49 voti di fiducia che hanno solo moltiplicato la sfiducia? Questultima manovra in corso non pu metterci fuori dai guai. Questa manovra d per scontate cose che non possono succedere. Non si possono togliere venti miliardi dallassistenza o dalle detrazioni fiscali, non possibile! Questa manovra non mette sotto controllo vero la spesa corrente. Questa manovra non chiede soldi a chi ce li ha, chiede soldi a chi non ce li ha! Tra assistenza, detrazioni, aumento dellIVA, taglio drammatico ai servizi degli Enti Locali, tutto il peso cade sui ceti popolari e sui ceti medi. E cade sulloccupazione attraverso lazzeramento degli investimenti e lassenza totale di misure per la crescita. E allora, fare presto, s, ma fare bene! Fare solo presto senza fare bene significa essere daccapo il mese prossimo in condizioni sempre pi difficili. Mentre dunque noi siamo in ogni luogo, in ogni assemblea,in ogni piazza in cui si protesta rivendicando una manovra pi credibile perch pi equa, noi siamo pronti alla Camera, come eravamo pronti al Senato, a dare il contributo delle nostre proposte. E non si dica per favore che quel che proponiamo non possibile! Per dare addosso alla gente comune sempre tutto possibile, quando si disturba chi al riparo tutto diventa impossibile. Perch dovrebbe essere impossibile mettere norme pi stringenti per risparmi della pubblica amministrazione e della politica? Perch dovrebbe essere impossibile una imposta sui grandi patrimoni immobiliari, che hanno tutti nel mondo? Perch dovrebbero essere impossibili misure vere, efficaci sullevasione fiscale, presenti negli altri Paesi europei? Perch sarebbe impossibile chiedere un contributo straordinario agli scudati anonimi che hanno pagato il 4% invece del 40? Perch sarebbe impossibile fare liberalizzazioni vere per i farmaci, la benzina, le assicurazioni, le professioni? Perch sarebbe impossibile ricavare da tutto questo un po di risorse per stimolare investimenti e occupazione a cominciare dagli interventi degli Enti Locali che sono stati invece massacrati? E perch non dovrebbe essere possibile, invece di colpire a tradimento con larticolo 8 laccordo del 28 giugno, far leva piuttosto su quellaccordo per mettere in moto un po di crescita? Volete davvero una manovra forte? Ecco una manovra forte! E sia chiaro di fronte ad esigenze pressanti per il pareggio di bilancio, noi siamo pronti anche ad accrescere la portata delle nostre proposte, ma sempre in quelle due direzioni: 1) risparmio della pubblica amministrazione; 2)risorse dalla rendita, dalle ricchezze, dai patrimoni. Ricordiamoci sempre che il 10% degli italiani possiede il 50% delle ricchezze del 73
paese. Se c da trovare altri soldi si trovano l! Ci sono diversi modi per trovarli, abbiamo le nostre idee, ma si trovano l, in quel 10% di italiani che sono stati messi completamente al riparo. Infine, a proposito di emergenza, diciamo chiaro che non si pu raccontare n agli italiani n al mondo che chi ci ha portato in questa situazione pu davvero tirarcene fuori. Se non si annuncia una novit politica, come altri hanno fatto in Europa; se non si annuncia un percorso politico nuovo la fiducia non torner e gli italiani butteranno al vento i loro sacrifici. E per questo che confermiamo la nostra disponibilit a discutere di un passaggio, di una transizione che sia affidata ad un Governo pi credibile davanti allopinione pubblica nazionale ed internazionale, credibile per discontinuit, per autorevolezza, per un programma equo ed efficace di stabilizzazione. Un Governo che possa reggere lemergenza, dare il tempo per una riforma elettorale e portarci ad un confronto elettorale con nuovi protagonisti, nuove idee e, finalmente, con uno sguardo sul futuro! Sappiamo bene che tutto ci presuppone un passo indietro del Governo o della sua maggioranza o di una parte della sua maggioranza. Sento finalmente qualche voce autorevole, Confindustria e non solo lei, che allude allesigenza di un passo indietro. Ma noi non abbiamo pi il tempo per le curve larghe, non lavevamo pi nemmeno sei mesi fa! Bisogna parlare chiaro e forte. Berlusconi deve togliersi di l o ci porter a fondo. Questa disponibilit non c? Questa responsabilit non c? Ma allora non ci si dica che si pu andare avanti cos fino al 2013! Questo sarebbe il disastro. Se non si disposti a un percorso nuovo, si anticipi lappuntamento elettorale. Questa la nostra posizione. Nessuno ci potr zittire, la diremo tutti i giorni e la diremo non per interessi di bottega ma per responsabilit nazionale. C un problema politico, in questo Paese. Averlo negato ci ha portati sullorlo del precipizio. Chi lo nega ancora si prende una grande responsabilit. Lemergenza ci accompagner in ogni caso verso un nuovo appuntamento elettorale. Come immaginarlo? Come possiamo immaginare un grande confronto elettorale? Forse come un passaggio da un Governo allaltro in una situazione normale? No, certamente no. Bisogna immaginarlo come un vero passaggio di fase, come un confronto decisivo sulla ricostruzione del Paese. E la ricostruzione del Paese che pu darci lItalia di domani! La prossima legislatura avr dunque necessariamente un carattere costituente. C forse bisogno di spiegare perch? Non lo si vede chiaro? Non si vede chiaro, ad esempio, che questa notte dove tutte le vacche sono nere, dove si confondono costi delle istituzioni e della democrazia con i costi della politica, dove si mettono assieme i comuni e le province con i vitalizi, il finanziamento dei partiti con i fannulloni della pubblica amministrazione e cos via, con il risultato di non cavare mai un ragno dal buco; non si vede chiaro, che tutto questo allude ad un problema: che da ventanni non c??? una riforma vera, seria, ordinata n dello Stato n delle istituzioni n della Pubblica Amministrazione n della politica? E non si vede chiaro, per fare un altro esempio, che da anni e anni noi cresciamo meno degli altri, diamo lavoro meno degli altri, perdiamo il doppio degli altri nelle crisi e recuperiamo meno della met degli altri nelle incerte riprese; non si vede che questo vuol dire che ci sono problemi di fondo, riforme di fondo da fare, che c una produttivit del sistema che non gira, che c da rinnovare il patto sociale? E non si vede infine che se la sfiducia verso la politica monta, che se ogni giorno si alimenta il discredito verso lunico strumento che nelle mani dei cittadini per darsi un futuro, e cio la politica, perch non ci sono 74
passi avanti su un nuovo statuto della politica, della rappresentanza, dei partiti e del loro rapporto con la societ? Se stiamo al di sotto di queste esigenze radicali, se non scaviamo pi a fondo, non ne usciremo; noi stessi non potremo essere capiti; finiremo nel mucchio e non potremo suscitare nessuna speranza, nessuna fiducia. Il problema di sistema, e questo problema va guardato in faccia! Uscire dunque dalla fase del berlusconismo, del populismo vuol dire prendere atto fino in fondo della loro colpa pi grave, e cio il blocco di ogni riforma. Quel modello populista orientato necessariamente ad inseguire il sondaggio del giorno dopo, orientato a galleggiare, a negare i problemi (come ha fatto con la crisi) o a utilizzare i problemi e riprodurli per il consenso (come ha fatto per limmigrazione) o a sfruttare i problemi quando sono innegabili per allestire il miracolo che dura un giorno ( come ha fatto per LAqUila, carissima citt a cui mandiamo anche da qui la nostra solidariet e la conferma del nostro concreto impegno). Se vuoi garantirti il consenso del giorno dopo non sei in grado di cambiare. Se vuoi cambiare devi investire il consenso di oggi e rischiarlo in nome del consenso di domani. Questo impossibile per il populismo, possibile solo per un riformismo che viva in una democrazia rappresentativa funzionante! Se cos, ed cos, la ricostruzione una sfida di riforme. Di alcune riforme da fare sul serio, affrontando con decisione i cambiamenti. Io non voglio qui fare lelenco delle nostre proposte. Le rilanceremo nei prossimi mesi nel progetto per lItalia sul quale da tempo lavoriamo. Voglio riassumere qui il senso di queste proposte. Innanzitutto noi dobbiamo arrivare ad una democrazia rappresentativa riformata, ad uno Stato pi leggero, pi autorevole e forte. Questo passa per una riduzione drastica della struttura e dei meccanismi parlamentari, a cominciare dallimmediato dimezzamento del numero dei Parlamentari; passa per un federalismo con i piedi per terra affidato ad autonomie fortemente semplificate e disboscate dalla pletora di societ e strutture, per un piano di efficientamento industriale di ogni pubblica amministrazione, per una riforma elettorale vera che, che proponiamo con chiarezza, che pu garantire governabilit e ridare lo scettro ai cittadini e che pu ricevere uno stimolo utile, un impulso dalliniziativa referendaria che ospitiamo sulle nostre feste; passa per la difesa e il rilancio del tema dei diritti civili, a cominciare dall'approvazione della legge contro l'omofobia; passa per norme sui conflitti di interesse, per norme antitrust sulla comunicazione, per una riforma della rai tv, per un efficientamento della giustizia per i cittadini, per norme sugli appalti e sui reati finanziari contro le cricche e le mafie. Riforme concrete, sulle quali stringere limpegno con gli elettori. E quanto al senso di una ricostruzione economica e sociale: al centro la conoscenza e il lavoro! Proporre un nuovo, grande obiettivo dopo lEuro: il lavoro per la nuova generazione! Senza abbandonare nessuno dei non pi giovani, ma lavorando decisamente sul futuro e scegliendo loccupazione dei giovani e delle donne come criterio di misurazione di tutte le politiche. Il lavoro dunque, dei dipendenti, degli artigiani, dei commercianti, dei professionisti, degli artisti. Il lavoro che rimette per il verso giusto la scala dei valori di una societ; il lavoro che non solo indispensabile per mangiare o mantenere la famiglia, ma che la libert e la dignit di una persona. Attorno a questo tutto il resto: la conoscenza, la scuola, la ricerca, la cultura, innanzitutto e sopra ogni cosa, aumentare i livelli di scolarizzazione non diminuirli! E per aumentarli c bisogno di insegnanti, e di insegnanti motivati non insultati! Una riforma fiscale che alleggerisca il lavoro e chi 75
d lavoro, e carichi su rendite, ricchezze ed evasione uscendo finalmente dalla vergognosa infedelt fiscale che ci allontana da ogni altra democrazia. Un welfare sul quale non si faccia cassa ma si facciano riforme, in cui linnalzamento progressivo, flessibile, volontario delluscita dal lavoro significhi una rivalutazione delle pensioni dei giovani; in cui far costare meno unora di lavoro stabile significhi far costare di pi unora di lavoro precario; un welfare dove certamente si disboschi il superfluo o linessenziale, ma si garantisca lintervento sui bisogni radicali, perch la sussidiariet c dove c lo Stato, non dove lo Stato scompare; e questo vuol dire che sui bisogni fondamentali: salute, istruzione e sicurezza non pu essere il mercato che detta il compito, ma lo Stato che trasforma la solidariet in diritto, a prescindere dai soldi che uno ha in tasca. Fuori da l, un mercato pi aperto con regole liberali e non pi con far west liberisti o bardature corporative: concorrenza, diritti dei consumatori, nessuna posizione dominante e che ognuno possa fare ci che sa fare, ci per cui ha studiato. E nuove chiavi, nuove frontiere per la crescita: ambiente, efficienza energetica, salute, ricerca per nuovi prodotti italiani, tecnologie da mettere nei nostri settori di tradizione, reti dimpresa, crescita di dimensione delle imprese, internazionalizzazione, con la priorit al Sud. Il Sud oggi abbandonato e umiliato e che la nostra vera risorsa potenziale, lopportunit che ci resta per crescere tutti, Nord, Centro e Sud. E un patto sociale nuovo, a partire dallaccordo del 28 giugno sul sistema di contrattazione, sulla rappresentanza e rappresentativit; un accordo pugnalato dal Governo. Da l, invece, la fioritura di una nuova concertazione che dia flessibilit e convenienza a chi d lavoro, ma tenga assieme questo Paese e non lo esponga alla frantumazione o a una concorrenza al ribasso, e lo sospinga invece ad una prospettiva di qualit e competitivit della nostra struttura produttiva. Dunque, una riforma sociale e liberale: questo il senso compiuto della nostra politica economica. Ed infine il senso, nelle cose che proponiamo, di una ricostruzione della politica. Noi su questo abbiamo unidea, e labbiamo da quando siamo nati, da quando ci siamo chiamati Partito Democratico. Siamo i soli che si chiamano Partito. I soli in Italia, ma in buona compagnia, se ci pensate, con tutti i Paesi democratici del mondo. Dico tutti i Paesi. In questa nostra scelta c unidea di politica e di democrazia. Di una politica come partecipazione, come processo collettivo. Di una politica che non solo comunicazione e neanche solo appuntamento elettorale. Di una politica che non strumento di una persona sola o di poche persone ma che occasione di espressione, di presenza e di emancipazione di tanti e di quelli in particolare che da soli non ce la farebbero mai. Unidea di democrazia, che rifiuta i frutti avvelenati dellantipolitica, ma che pretende una politica sobria, buona, semplice, pulita, una politica che costi meno e che decida di pi. Una politica che rivendica il suo ruolo e che conosce il suo limite. Questo limite non solo laddove si affacciano profonde convinzioni etiche e religiose, che non ti esimono mai dal dovere della mediazione e della decisione, ma devono avere in ultima analisi il riparo della libert di coscienza. Il limite della politica anche laddove comincia la libera espressione, la libera azione di una societ civica, di un civismo che vuole esprimersi direttamente e che rivendica giustamente una sua, pur parziale, politicit. Uno dei frutti avvelenati di questi ventanni stata la contrapposizione fra societ civile e politica fino ad arrivare a volte ad un paradosso, ad un ossimoro: un civismo antipolitico! No, basta, qui c da ricostruire. La democrazia dellItalia di domani deve riconoscere il ruolo dei movimenti, delle organizzazioni sociali e civili e assieme di partiti che sappiano stare allessenziale del loro ruolo: una funzione di progetto, di unificazione, di garanzia dellazione di 76
governo. Una buona politica e un nuovo civismo devono darsi la mano. Non abbiamo sostenuto forse e non sosteniamo, stando sotto il palco e arrotolando le nostre bandiere, il movimento delle donne che ha dato il via ad un risveglio civico nel Paese e che certo non stato estraneo ad uno straordinario rafforzamento della presenza femminile in tutte le nuove occasioni di mobilitazione e nel grande appuntamento delle elezioni amministrative? E allo stesso modo non abbiamo sostenuto i referendum? E allo stesso modo non abbiamo sostenuto le iniziative di ogni soggetto (Enti Locali, Sindacati, Associazioni e Organizzazioni Sociali) che a loro modo e con la loro autonomia si sono mosse e si muovono per contrastare una manovra ingiusta? In tanti campi i partiti dovranno fare un passo indietro per essere pi forti nel loro ruolo proprio . Recuperare essenzialit e venir via da piccoli o grandi privilegi cos da poter combattere ogni privilegio. Vitalizi, poltrone di troppo, doppie cariche, servizi immotivati. Via tutto questo, e per questo una sessione parlamentare straordinaria che prenda decisioni, secondo proposte che abbiamo gi consegnato alle Camere. E rinsaldare soprattutto un concetto di onest e trasparenza nella politica. Un impegno ineludibile, che riguarda anche noi. Anzi, prima di tutto noi, perch noi siamo noi; diversi non per cromosomi, ma per scelta politica e civile! Noi che vogliamo mettere nel nostro Pantheon persone che non si sono conosciute ma che noi abbiamo conosciuto; Angelo Vassallo, il Sindaco pescatore; Mino Martinazzoli, politico rigoroso e perbene. Entrambi vogliamo salutare, da qui non solo con un applauso ma con un impegno! Non c stato e mai ci sar, anche in passaggi difficili o dolorosi, mai ci sar da noi un diverso peso fra i diritti e le tutele di un politico, di un comune cittadino o di un immigrato!Mai da noi un ostacolo al corretto svolgimento del compito della Magistratura, che quello di arrivare alla verit! Sempre un passo indietro, pur nella presunzione di innocenza, di un politico investito da indagini rilevanti rispetto a compiti di rappresentanza istituzionale o di partito! E codici interni e regole ancora pi stringenti, sui quali stiamo lavorando nella nostra conferenza di Partito. Codici per noi, intanto, ma non solo per noi: per il sistema! Nellepoca della personalizzazione, ad esempio, le campagne elettorali costano troppo, sia che si parli di finanziamento alla campagna sia che si parli di fundraising Non va bene. Bisogna mettere dei limiti e dei criteri pi stringenti. Non vanno bene i doppi incarichi. Vanno rafforzate nettamente le incompatibilit, i codici antimafia vanno resi esigibili per ogni candidatura e cos via. Per tutto questo, ed altro ancora, non solo rafforziamo i nostri codici, ma proponiamo una legge sui partiti, su tutti i partiti. Partiti s, ma partiti nuovi, totalmente trasparenti nei meccanismi di partecipazione, di finanziamento, di selezione. E con la forza di questa assunzione di responsabilit e di questi comportamenti politici che noi diciamo: attenzione! La critica la accettiamo, laggressione no! Chi fa circolare contro di noi teoremi assurdi o leggende metropolitane, chi aggredisce con calunnie lunico Partito nazionale che fin dalla sua nascita ha un bilancio certificato si prende una denuncia e una richiesta di danni! Non passer il tentativo di metterci tutti nel mucchio. Se Berlusconi facesse un passo indietro per ogni inchiesta che lo coinvolge sarebbe ad Ancona! Care Democratiche, cari Democratici, sia la fase di emergenza, sia quella di ricostruzione vivono e vivranno in un vortice di cambiamenti epocali che hanno pochi precedenti nella storia. In venti anni di globalizzazione la ricchezza del mondo cresciuta di tre volte, il commercio dei prodotti cresciuto di venti volte, il rapporto tra finanza ed economia cresciuto di ottanta volte. Vuol dire che si in un vortice impetuoso e che cambiano tutte le gerarchie. La freccia del mondo corre velocemente 77
da ovest verso est, da nord verso sud. La stessa stabilit del mondo non pu pi garantirla nessuno da solo, e il nuovo condominio ancora tutto da organizzare. Tra pace e guerra, grandi migrazioni, sqUilibri delleconomia mondiale, rischi ambientali, la strada buona non ancora trovata. Si sentono solo le scosse telluriche di novit che galoppano. Miliardi di esseri umani escono dalla miseria ma le immagini di bambini profughi e affamati del Corno dAfrica e i morti senza nome nel fondo del Mediterraneo sono un insulto insanabile alla nostra comune umanit. Gli anni che sono passati dallattacco alle due torri che commemoriamo domani, lasciano ancora senza risposta chiara lesigenza, dallAfghanistan fino al nord Africa, che le armi della politica sostituiscano finalmente la politica delle armi. Mentre lo sguardo del mondo era altrove, si acceso nel Mediterraneo, nel Medio oriente, nel Golfo qualcosa di inimmaginabile: Mohamed Bouazizi, giovane diplomato col suo carretto di frutta che offriva per vivere, si bruciato meno di un anno fa per il sequestro del suo carretto e lumiliazione per lo schiaffo ricevuto da un poliziotto. Da quel fuoco Mediterraneo e Golfo e lintero Medio Oriente si sono incendiati e hanno chiesto libert e dignit. Dittatori hanno gettato la maschera e dove il mondo vedeva, come in Libia, la farsa, ha potuto vedere la tragedia; e dove il mondo leggeva moderazione, come in Siria, il mondo ha visto i cannoni sparare sulla gente. I Palestinesi chiedono giustamente in questi giorni allONU di accettarli come stato, ma i negoziati diretti e indispensabili con Israele sono pericolosamente fermi; pericolosamente, per i destini di tutta larea e del mondo intero. Davanti a questo mondo nuovo in tumulto, noi dobbiamo assolutamente recuperare il profilo dellItalia che si perduto. Dobbiamo essere quelli che portano lEuropa a sud, in appoggio politico ed economico alla transizione democratica, nel Mediterraneo e nei Balcani. E giocare l la grande carta di un ruolo del Mezzogiorno e della sua riscossa. Dobbiamo tornare ad essere quelli che sanno parlare con tutti, senza far ombra a nessuno; quelli che sanno mettere davvero la cooperazione nel cuore della politica estera; quelli che si fanno trovare nei luoghi dove va il mondo, dove sono gli Italiani, che sono in tutto il mondo, e dove sono le merci italiane, che sono in tutto il mondo. La nostra politica estera non pu essere la Padania, non possono essere il baciamano e le barzellette di uno che non ha mai messo piede una volta n in India n in Cina. Anche il senso di s dellItalia e il senso del suo ruolo in Europa e nel mondo sono da ricostruire. E non sar cosa da poco, n semplice, n breve. Ecco dunque. E a partire da una visione dellItalia di domani, di un progetto per lItalia di domani, che noi avanziamo la nostra proposta politica. Innanzitutto, noi vogliamo un centrosinistra di governo e stiamo lavorando per questo. Discutiamo con SEL, IDV, Socialisti e formazioni ambientaliste. Vogliamo verificare con loro la possibilit di concordare e rendere chiaro agli italiani un programma di riforme. A noi piace chiamare Nuovo Ulivo questo possibile patto politico e programmatico. Abbiamo ben chiaro che la pi recente esperienza di Governo del centro sinistra ha aperto la strada a Berlusconi, per non aver garantito la governabilit ed una coalizione affidabile. Quindi, meccanismi simili allUnione non li faremo pi. Il patto dovr essere ben solido e avvenire fra soggetti che si rispettano. Non pensi di poter discutere con noi chi prendesse labitudine di attaccarci tutti i giorni. Qui non la facciamo a chi grida di pi n a chi scavalca laltro pensando con qualche furbizia di guadagnare uno zero virgola! Queste cose le abbiamo gi viste in altri tempi e hanno distrutto la credibilit del centrosinistra. Chi intendesse praticarle ancora, far da solo. Qui c un Paese da governare. Noi abbiamo messo e mettiamo assoluto rispetto per tutte le forze del centrosinistra. Chiediamo fermamente 78
altrettanto. E chiediamo altres che dal patto di centrosinistra si muova un largo appello a tutte le forze moderate, che non si ritengono di centrosinistra, ma che intendono fare i conti con il modello plebiscitario e lavorare per una ricostruzione del Paese su solide basi costituzionali. Chi motivato in questo senso pu discutere con noi, in modo aperto, che sia un soggetto politico o che si tratti di movimenti, di organizzazioni, di personalit che vogliano sinceramente muoversi per reagire alla deriva di questi anni. A tutti loro diciamo con chiarezza: chi vuole veramente voltare pagina da Berlusconi e dalla Lega e aprire un cantiere di riforme non pu pensare di prescindere dal Partito Democratico. Sarebbe unillusione. Noi siamo aperti ad ogni possibile convergenza con vera disponibilit, ma siamo consapevoli del nostro ruolo, della nostra forza e delle nostre responsabilit. Il recente e clamoroso esito delle elezioni amministrative credo abbia ben descritto quel che intendo dire: tanto la nostra disponibilit quanto la nostra apertura, tanto la nostra responsabilit quanto la nostra forza. Ed su questo soprattutto, infatti, che facciamo affidamento per le prospettive dellItalia di domani: sul Partito Democratico. Nellultima esperienza di governo del centrosinistra il Partito Democratico non cera. Adesso c. Abbiamo fatto tutti assieme, ciascuno con le sue qualit e i suoi limiti, ma tutti assieme, quello che non mai stato fatto nella storia della politica. Ed stato un successo. Lho detto altre volte: siamo troppo giovani per aver risolto tutti i problemi, ma ormai troppo vecchi per esserci sbagliati! Siamo gi oggi il primo partito del Paese. Adesso tocca a noi; non da soli, lo sappiamo; ma tocca principalmente a noi! Nelle nostre rappresentanze politiche e istituzionali, nella nostra organizzazione giovanile che saluto qui con un convinto incoraggiamento, sta maturando largamente, diffusamente una nuova generazione. Una nuova generazione che gi in campo, fresca ma non inesperta. Ne abbiamo avuto una prova anche qui a Pesaro. La fase di ricostruzione del Paese che si aprir dovr vedere in campo questa nuova generazione gi sperimentata. La nostra ruota girer e aiuter il Paese a cambiare. Toccher a loro, alle donne e agli uomini della nuova generazione che stanno crescendo nel Partito Democratico. A loro chiedo solo due cose. La prima. Di immaginare il loro percorso dentro la logica di un collettivo, di una squadra, dentro la logica della costruzione di uno strumento utile al Paese perch unito; plurale s, democratico s ma libero da faziosit e da personalismi. Un collettivo unito per dare un futuro al Paese. E chiedo a loro una seconda cosa. La mia generazione ha giocato la sua vita e la sua stessa prospettiva personale in un grande vento di cambiamento; un mondo nuovo che si affacciava, la certezza che i tempi stavano cambiando. Voi siete cresciuti in tempi pi difficili, davanti ad orizzonti pi incerti. E pi difficile per voi che per noi! Io vi chiedo di non disperdere la speranza di cambiamento, la volont di cambiamento. Di non disperdere lindignazione per un mondo che non giusto; di non rinunciare allidea di cambiare le cose in nome di unumanit pi vera e pi piena. Care Democratiche, Cari Democratici, il nostro compito quello di riconoscere e accompagnare il disagio profondo, il turbamento del Paese e portarlo ad una fiducia nuova. Il nostro compito quello di metterci a servizio di un risveglio civico e democratico. Il momento cruciale. Io chieder a tutto il Partito nei prossimi mesi un impegno straordinario. Da domani porteremo le nostre idee di riforma dalle rendite al lavoro; uno Stato pi leggero e pi autorevole; una politica sobria; in ogni 79
Comune in ogni quartiere; diamo appuntamento ai cittadini a met ottobre con assemblee in ogni citt. A fine ottobre avvieremo una iniziativa che non ha precedenti nella storia politica del Paese. Duemila giovani del Sud, ragazze e ragazzi gi selezionati e provenienti da ogni Comune del Mezzogiorno e dai nostri Circoli, si troveranno a Napoli. Avvieremo l un anno di formazione politica in rete sui temi della legalit, del lavoro, dellistruzione, dellambiente, della cultura, della pubblica amministrazione. Vogliamo promuovere su base larga una nuova classe dirigente diffusa sul territorio. Partiamo dal Sud per estendere poi quellesperienza a livello nazionale. Un grande progetto di formazione politica per riprodurre il nostro carattere di partito democratico e popolare. Chiamo inoltre il Partito ad un impegno e ad una mobilitazione che porti ad una manifestazione nazionale il 5 novembre a Roma a sostegno dellItalia, delle nostre idee per lItalia e della necessaria svolta politica. Infine, a compimento del nostro lavoro entro la fine dellanno una convenzione nazionale per la ricostruzione. Il nostro progetto da discutere con intellettuali, competenze, espressioni sociali e civiche. Il progetto del PD per lItalia di domani. In questo percorso impegnativo al quale chiamiamo da qui tutto il Partito metteremo la nostra intelligenza e la nostra forza. Ci metteremo al servizio del Paese, faremo in modo che politica e societ tornino a darsi la mano. Sappiamo che cosa c alla radice di questa lunga crisi; c il fatto che abbiamo conosciuto uno statalismo senza lo Stato, una partitocrazia senza i partiti e un moralismo senza la morale. La nostra funzione quella di ricostruire uno Stato, un partito democratico e popolare, una morale pubblica che io chiamo civismo. Solo questa rivoluzione pu portare lItalia fuori dalla crisi. Noi italiani siamo di fronte ad una prova difficilissima. Ma lItalia un grande Paese, gli italiani sono un grande popolo. Riprendiamo il nostro cammino, riprendiamo la fiducia in noi stessi, riprendiamoci il futuro.
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