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-la tavola armonica e' la parte superiore della chitarra che ricopre la cassa ,anch'essa contribuisce alla amplificazione.
Lezione 3-Accordatura
Accordatura
Per l'accordatura e' consigliabile l'uso di un accordatore elettrico che consente una intonazione precisa e veloce.Generalmente e' presente un ingresso jack per chitarre elettriche ed acustiche elettrificate. costo a partire dalle 50.000 ACCORDATURA :Posizionare l'accordatore sulla cassa armonica al disotto del ponte,oppure inserire il jack(per le chitarre elettriche).Mediante la leva selezionare la corda che si intende intonare,quindi pizzicare la corda a vuoto (senza cioe' premere alcun tasto) e regolare il relativo piolo sulla paletta finche' la lancetta non si porti in posizione centrale.Ripetere tale procedimento su tutte le corde .Poiche' spesso l'accordatura di una corda influisce sulla trazione delle altre corde (in special modo sulle elettriche con leva del vibrato) e' opportuno ripetere il procedimento piu' volte fino ad ottenere una accordatura "perfetta".L'accordatura deve essere ripetuta piu' volte anche quando le corde sono nuove e quindi necessitano di essere stabilizzate.Quando si inserisce una nuova corda puo' accadere un curioso "incidete" ,la poca stabilita' della corda nuova spesso disorienta lo stesso accordatore che potrebbe non segnalare quando la corda e giunta alla giusta trazione,quindi cio' spinge a tirare ulteriormente la corda fino alla sua rottura (1500 al vento).In sostanza osserviamo la lancetta non muoversi nonostante che abbiamo passato e superato la nota selezionata,come evitare tale inconveniente?,basta semplicemente controllare la trazione della corda premendo i tasti. Es. inseriamo la corda,stringiamo leggermente il piolo,quindi premiamo i tasti a partire dal primo fino a quando la lancetta si porti in prossimita' del centro,quindi aumentiamo ulteriormente la trazione e ripetiamo il procedimento.Ad un certo punto se pur la corda risultera' scordata (perche' ancora calante di uno o due semitoni) attraverso la pressione del primo o secondo tasto la lancetta si portera' in posizione centrale,quindi a questo punto possiamo procedere con la accordatura della corda a vuoto senza il rischio di incappare nell'inconveniente sopra detto.In tal modo osserviamo e controlliamo la progressione della corda evitando di procedere "alla ceca".
Ricorda che la numerazione va' dalla piu' sottile alla piu' grossa (dal basso verso l'alto)
* 1 corda (mi cantino) e' la corda piu' sottile posta in basso. * 2 corda (si) * 3 corda (sol) * 4 corda (re) * 5 corda (la) * 6 corda (mi) 654321
Dopo aver accordato la chitarra e' opportuno verificare l'intonazione generale dello strumento andando a pizzicare le corde al 12 tasto.
es.:Selezionare sull'accordatore la 6 corda(mi basso) pizzicare la sesta corda premendola contemporaneamente al dodicesimo tasto(mi un ottava sopra),verificare che l'accordatore segnali la tonalita' corretta portando la lancetta al centro (nel caso di accordatori analogici).Se cio' non accade allora o le corde sono vecchie (in tal caso la nota al 12 tasto risultera' calante) oppure la chitarra e' difettata e quindi eventualmente va' restituita al rivenditore.Tale verifica deve essere ripetuta su tutte le corde. Suggerimento :Qualora le corde risultassero vecchie e quindi calanti al 12 tasto possiamo reciclarle parzialmente bollendole in acqua con l'aggiunta di bicarbonato di sodio (come se stessimo cuocendo gli spaghetti ,solo che al posto del sale c'e' il bicarbonato,e le corde vanno gettate nel tegame quando l'acqua bolle). Passiamo ora all'ultima fase e cio alla regolazione delle ottave.Le ottave si controllano suonando l'armonico al XII tasto e confrontandolo con la nota emessa premendo la corda sullo stesso tasto. Se la nota rispetto all'armonico crescente (pi acuta), occorrer aumentare la lunghezza della corda agendo sulle viti su cui sono fissate le sellette in modo da arretrarne la posizione. Se invece calante (pi grave), si agir diminuendo la lunghezza della corda con in modo analogo. In ambedue i casi bisogner confrontare la nota al XII tasto con il relativo armonico pi volte fino a che le due note coincideranno perfettamente. Ricordate che spessori di corde diverse, diversi materiali di costruzione, condizioni ambientali ed invecchiamento del legno, sono fattori che possono in misure diverse modificare il buon assetto dello strumento.
Dopo la chiave viene sempre indicato il tempo (es 4/4,3/4,..),questo si riferisce ad ogni battuta (porzione delimitata da due stangette)(o misura) del pentagramma.Il tempo e' espresso mediante
frazione: numeratore/denominatore.Il numeratore indica il numero dei movimenti ,il denominatore il valore di ogni movimento Es.:
Cio' che cambia nei 3 esempi a livello pratico sara' chiaro in seguito,per ora ragionate in modo formale,in sostanza il numeratore indica il numero di figure musicali presenti all'interno di ogni battuta,mentre il denominatore il valore di ciascuna figura .I valori delle varie figure sono qui' di seguito riportate.
Quindi 3/1 indica che le battute sono costituite da 3 figure del valore di 1 (o meglio 4/4),quindi ogni battuta e' costituita da 3 semibreve
oppure 4/8 indica che ogni battuta e' costituita da 4 figure del valore ciascuno di 1/8 (in sostanza otto crome).
Stesso discorso per figure di 1/16 (es 2/16 indica battute di 2 semicrome) o per 1/32 (es. 3/32 indica battute di 3 biscrome). I tempi sinora visti e cioe' 2/2,2/4,2/8,2/16,2/32,2/64....(fig 15) , 3/1,3/2,3/3,3/8,3/16,3/32,3/64...(fig18) , 4/2,4/4,4/8,4/16,4/32,4/64....(fig20) sono detti tempi regolari.
Come possiamo osservare dalla figA le sequenze che sostituiscono una figura sono raggruppate ed unite tramite una linea orizzontale superiore.
Dalla fig 37 osserviamo 4 sequenze della durata ciascuna di 1/4,ciascuna sequenza rappresenta un movimento.Nota in fig. la C dopo la chiave e' la rappresentazione simbolica di 4/4. Possiamo concludere dicendo che il tempo e' rappresentato mediante frazione ,in cui il numeratore indica il numero dei movimenti (nella fig37 sono 4,in figA sono 2),il denominatore indica la durata di ciascun movimento(nella fig37 ed in figA e' 1/4),le sequenze di figure utilizzate in ciascun movimento sono arbitrarie purche' la loro somma sia pari alla durata del movimento(indicato nel denominatore). Importante: l'accento nei tempi regolari (realizzato mediante una pennata piu' marcata)cade sempre sulla prima nota di ogni battuta.Questo e' importante per dare espressivita' alla battuta,e per consentire una maggior comprensione da parte dell'ascoltatore sul ritmo che si sta realizzando.Questi aspetti tecnici sono importanti perche' rilevabili (anche inconsapevolmente) da un ascoltatore non esperto,e che contribuiscono al giudizio finale sul brano.Bisogna infatti capire come queste nozioni non sono delle leggi eterne,ma semplicemente la codifica del gusto musicale dei nostri tempi. E' possibile inserire al posto delle note delle pause il cui valore sia identico alla figura sostituita,es .invece di avere in un punto una nota (es. do) della durata di 4/4 possiamo avere una pausa di egual durata.Le figure di ciascuna pausa con i rispettivi valori sono indicati in figura.
Tempi composti
I tempi composti si ottengono moltiplicando i tempi regolari per 3.L'accento cade sempre sulla prima nota della battuta.
Tempi irregolari
I tempi irregolari si ottengono dall'unione di due o piu' tempi regolari.L'accento cade in base al tipo di unione(come mostrato in fig 25).
NOTA: 7/8 puo' essere visto sia come (4/8 + 3/8),ma anche come (3/8+4/8),oppure come (2/8+2/8+3/8),cio' che cambia e' la disposizione degli accenti,e quindi il ritmo.In un pezzo i tempi regolari ,che costituiscono il tempo irregolare, sono riconoscibili osservando la disposizione degli accenti.Quando questi non sono indicati esplicitamente e' necessario un attento ascolto del brano per rilevarli.
Ad es. Una terzina di semiminime ha la durata di 2 semiminime ma, poiche' devono essere eseguite 3 note,il tempo delle 2 semiminime deve essere diviso per 3 ,tale valore rappresenta la durata di ciascuna nota della terzina.
La durata complessiva del gruppo di 6 note uguali, che compone la sestina ,e' uguale a 4 di queste note. OSS. L'unica differenza tra una sestina e 2 terzine e' negli accenti (e quindi nel ritmo).La sestina e' piu' fluida,le 2 terzine sono piu' marcate e ritmiche.
Una quintina e' costituito da 5 note della durata complessiva di 4 delle note che la compongono.
Punto,legatura,corona (3 modi di prolungare la durata dui una nota). Punto: Il punto prolunga la nota di meta' del suo valore(fig 42).
Infatti la meta' di una semibreve(4/4) e' una minima(2/4),la meta' di una minima(2/4) e' una semiminima (1/4),la meta' di una semiminima(1/4) e' una croma(1/8),...ecc.
Legatura: Serve a unire la durata di due note della stessa altezza (es. LA)
La 2 nota coinvolta nella legatura non va' pizzicata,in sostanza la legatura aumenta la durata della prima nota,andando ad aggiungere il valore della seconda nota(che deve avere la stessa altezza).Nota in fig 44B come la legatura consente di unire 2 note appartenenti a 2 battute differenti.
Per spiegare le alterazioni considereremo a titolo di esempio il DO e il RE ,ma il discorso vale anche per ogni altra nota. I simboli # (leggi diesis) e b (leggi bemolle)sono dette alterazioni, DO e DO# sono 2 note diverse che distano un semitono,DO# e' un semitono avanti rispetto al DO. Stesso discorso per DOb e DO,DOb e' un semitono indietro rispetto al DO. Dopo il DO# alla distanza di un semitono c'e' il RE,quindi il RE# e cosi' via... Oss.: REb = DO# ,entrambe rappresentano la stessa nota,quella posta un semitono indietro rispetto al RE (REb) o equivalentemente un semitono avanti rispetto al DO (DO#). DOMANDA: Visto che una stessa nota la posso rappresentarla come NOTA PRECEDENTE# oppure NOTA SUCCESSIVAb quale delle 2 notazioni devo usare?
RISPOSTA: In generale il # si usa quando ci si sta muovendo verso l'alto (es. quando una melodia o una scala sta passando dal DO al DO # per poi magari fermarsi al RE o oltre,vedi fig.57),mentre il b si usa quando il movimento e' discendente(vedi fig 58). Queste sono comunque delle convenzioni "estetiche" ,quindi potete anche non rispettarle, se in un passaggio discendente vi piace scrivere DO# DO (invece che REb DO) fatelo,entrambe infatti vogliono dire la stessa cosa. Come possiamo osservare dalle fig 57 e fig 58 i suoni non sono alterati tra il SI e DO (distano tra loro gia' un semitono), e tra il MI e FA (anche questi distano un semitono). In sostanza il succo di tutto il discorso e' questo: la sequenza di suoni esistenti ,con distanza di un semitono,e' quella in fig. 57(equiv. fig 58). OSS.: Un tono e' l'intervallo tra due note la cui distanza e' di 2 semitoni .Es. FA e SOL (FA FA# un semitono,FA# SOL,un'altro semitono).Oppure tra MI e FA# (MI FA un semitono,FA FA# un'altro semitono). Le alterazioni permanenti (cioe' decido di usare in tutto il brano ad esempio il DO# e il FA # al posto del DO e del FA)devono essere indicate dopo la chiave .
Posso pero' decidere di usare sia il DO che il DO #, in tal caso parlo di REb (e non piu' di DO #)ed inserisco il bemolle in chiave ed in corrispondenza del RE.
Bisogna infatti specificare che mentre nel caso di alterazioni momentanee (valide per una battuta ) si segue il criterio 'estetico' descritto sopra, nel caso invece di alterazioni permanenti e' necessario disporre le alterazioni in modo tale che tutte le note siano presenti,cioe' non posso avere sia il DO che il DO#, mentre posso sostituire il RE con il REb ed avere quindi DO e REb. Vedremo ,quando parleremo delle tonalita',che non capitera' mai che contemporaneamente in un brano compaiono permanentemente DO DO# RE ,quindi il RE potra' essere o alterato (con il bemolle o con il diesis) oppure no,ma non accadra' mai che una nota(in questo caso il RE)si presenti permanentemente sia alterata(# o b) che naturale. In sostanza nelle alterazioni permanenti da disporre in chiave vale il principio che tutte le note (DO RE MI FA SOL LA SI) devono essere presenti (alterate oppure no),tale principio determina automaticamente e implicitamente la disposizioni delle alterazioni(# ,b) nei gradi di una scala. Nel caso di alterazioni momentanee (fig.b) queste durano per l'intera battuta, per poterle eliminare prima si usa il bequadro all'interno della battuta in cui compaiono(fig.c).
tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono
Quindi la scala diatonica maggiore di DO e':
Come potete notare le alterazioni in una scala (nel nostro caso SDM) sono disposte in modo tale che siano presenti tutti i sette nomi della note(do,re,mi,fa,sol,la,si). Ogni nota della scala e' detta grado ,ogni grado ha un suo nome
Es. nella SDM di RE abbiamo Grado I II III IV V VI VII VIII Nome tonica sopratonica mediante sottodominante dominante sopradominante sensibile ottava
grado SDM RE di RE
MI
FA#
SOL
LA
SI
DO#
RE
Abbiamo definito la SDM come una particolare sequenza di toni e semitoni,cio' significa che potremmo noi stessi creare nuove scale specificando una sequenza di 7 toni e semitoni,infatti esiste la scala bachiana che e' stata ideata da bach.Vedremo in sequito altre di famose scale come la scala minore,scala minore melodica,scala minore armonica,scala bachiana,ecc.. Incominciamo a suonare Ci sono diversi modi di eseguire la SDM ,precisamente 7,infatti possiamo partire dalla tonica come dalla sopratonica o da qualsiasi altro grado della scala,e' comunque buona norma far terminare la scala sullo stesso grado di partenza. Es. Consideriama la SDM di RE partiamo dalla dalla tonica (I GRADO) :RE MI FA# SOL LA SI DO# RE partiamo dalla dalla sopratonica (II GRADO) :MI FA# SOL LA SI DO# RE MI partiamo dalla dalla mediante (III GRADO) : FA# SOL LA SI DO# RE MI FA# ..... e cosi' via Per ognuna di queste sequenze si parla di scala,infatti la SDM eseguita dal I GRADO si dice IONIA SDM eseguita dal II GRADO si dice DORIA SDM eseguita dal III GRADO si dice FRIGIA SDM eseguita dal IV GRADO si dice LIDIA SDM eseguita dal V GRADO si dice MISOLIDIA SDM eseguita dal VI GRADO si dice EOLIA SDM eseguita dal VII GRADO si dice LOCRIA Quindi parleremo di Ionia in tonalita' di re per indicare la SDM che parte dal grado I del RE (che e' il RE stesso) parleremo di Doria in tonalita' di re per indicare la SDM che parte dal grado II del RE (che e' il MI) ............................. parleremo di Locria in tonalita' di re per indicare la SDM che parte dal grado VII del RE (che e' il DO#) Quando si dice che un pezzo e' in tonalita' di RE si intende che le note utilizzate sono quelle ottenute dalla SDM di RE,quindi ci sono alterazioni permanenti che devono essere indicate in chiave. Nel caso del RE le note alterate sono il FA (FA#) e il DO (DO#). Qu di seguito sono mostrate la alterazioni in chiave per ogni tonalita'
Ora e' giunto il momento di cominciare a suonare le 7 scale (associate ad ogni grado) in tonalita' maggiore (cioe' basate sulla SDM),qui' di seguito sono mostrati i pattern di queste scale:
Ricordiamo che la linea piu' in basso si riferisce alla 6 corda (la corda piu' grossa),mentre la linea nella posizione piu' alta si riferisce alla 1 corda (quella piu' fina).I numeri stanno ad indicare le dita utilizzate 0 corda a vuoto 1 indice 2 medio 3 anulare 4 mignolo I numeri cerchiati posti sopra un tasto di ogni scala indica il numero del tasto ,questi servono a indicare dove la figura della scala deve essere applicata sulla tastiera. Nel nostro caso la IONIA parte dal 1 tasto,cio' significa che la tonalita' in questione e' il FA(ricorda che la prima nota della ionia coincide con quella della tonalita' considerata). ESERCIZIO -Eseguite piu' volte le 7 scale. -Memorizzate visualmente le scale,cio' significa che senza doverle eseguire dovete imparare a visualizzare sulla tastiera le 7 scale,tale esercizio risultera' utile quando imparerete a suonare ,infatti riuscire a vedere la scala su cui muoversi durante un assolo e' utile ed evita di improvvisare in modo meccanico,cioe' su fraseggi precedentemente memorizzati,a favore di una maggiore liberta' di espressione.
-trasportate le scale in altre tonalita' diverse dal FA, es. facendo partire la IONIA dal 3 tasto(e di conseguenza tutte le scale si spostano di 2 tasti) sarete in tonalita' di SOL. Nella prossima lezione saranno disponibili le scale in formato audio MP3 ( verificherete quindi se la vostra esecuzione e' corretta),inoltre impareremo a suonare a tempo,a tal scopo e' importante l'acquisto di un metronomo.Il modello piu' economico (circa 40.000) e quello elettronico disponibile in ogni negozio di chitarre.
Lezione 8-scale
Come abbiamo gia' detto nella scorsa lezione ad ogni grado della scala diatonica maggiore di una data tonalita' si associa una scala,partendo dal I GRADO fino al VII GRADO le corrispondenti scale associate sono: IONIA , DORIA , FRIGIA , LIDIA , MISOLIDIA , EOLIA , LOCRIA.
Vediamo un esempio. TONALITA': LA SCALA DIATONICA: LA SI DO# RE MI FA# SOL# LA (tono-tono-semitono-tono-tono-tonosemitono) SCALE ASSOCIATE AI SINGOLI GRADI: LA SI DO# RE MI FA# SOL# IONIA DORIA FRIGIA LIDIA MISOLIDIA EOLIA LOCRIA fig1 fig2 fig3 fig4 fig5 fig6 fig7
Nota bene che la linea piu' in basso si riferisce alla sesta corda (la piu' grossa),mentre la linea piu' in alto si riferisce alla prima corda (quella piu' sottile),mentre i numeri indicano i tasti premuti.Per sapere le dita da utilizzare in corrispondenza di ogni tasto fai riferimento allo schema sopra riportato(come gia' spiegato nella scorsa lezione). Le scale sono riportate in modo ascendente seguito da quello discendente.
Imposta la velocita' del metronomo a 90,esegui le scale a tempo cioe' una pennata ad ogni battito. Verifica la corretta esecuzione suonando in sovrapposizione con i file mp3 di seguito riportati. Aumenta gradualmente la velocita' mantenendo sempre una esecuzione fluida e uniforme,nonche' a tempo con il metronomo. memorizza visualmente sulla tastiera le scale studiate.
Oss. Se ritieni che 90 come velocita' iniziale sia eccessiva,puoi partire da una velocita' inferiore,anche 40 va bene. Questi esercizi devono essere ripetuti piu' volte durante la settimana,e ricordate di accordare sempre la chitarra prima di iniziare a suonare, BUON LAVORO.
Lezione 9-Intervalli
Intervalli
Per intervallo si intende la distanza tra il primo grado di una scala da tutti gli altri.
Gli intervalli si dividono in maggiori (2,3,6,7) e giusti (4,5,8). Gli intervalli maggiori e giusti si dividono a loro volta in altri intervalli detti alterati. Vediamo ora lo specchietto sottostante,partendo dagli intervalli maggiori e giusti,si procedera' in senso ascendente per indicare la diesizzazione (aumento di mezzo tono) della seconda nota
dell'intervallo,in senso discendente per indicare la bemollizzazione (diminuzione di mezzo tono) della seconda nota dell'intervallo.
Rivolti
Rivoltare un intervallo significa alzare di una ottava la nota piu' bassa
Dato un intervallo e' possibile ottenere l'intervallo di rivolto tramite una semplice sottrazione,infatti basta sottrare a 9 l'intervallo da rivoltare:
Nella prossima lezione impareremo a trovare gli intervalli sulla tastiera,quindi cominceremo a costruire i primi accordi.
Lezione 10-Intervalli
Intervalli
Abbiamo discusso nella lezione precedente gli intervalli dal punto di vista teorico,ora vediamo applicati tali intervalli sulla chitarra. Eseguite e memorizzate gli intervalli riportati nella tab. sottostante,l'esecuzione puo' avvenire suonando prima la tonica (indicata con T) seguita dalla seconta nota ,oppure contemporaneamente entrambe le note.Dopo tale esercizio provate a memorizzare visualmente sulla tastiera i diversi intervalli premendo solamente la tonica,quest'ultimo esercizio si rivelera' utile quando cominceremo a creare i primi fraseggi,infatti riuscendo a visualizzare sulla tastiera gli intervalli risultera' piuttosto semplice individuare le note di appoggio,cioe' quelle note su cui e' possibile soffermarsi dato un certo contesto armonico (vedremo) .
Imparate a usare l'intervallo di ottava per muovervi sulla tastiera,ad esempio prendete il DO sulla quinta corda e terzo tasto,quindi muovetivi verso destra tramite gli intervalli di ottava riportati nella cella n. 10, individuando cosi' tutti i do sulla tastiera :
Adesso ad ogni DO trovato applicate gli intervalli della tabella (e' ovvio che non tutte le posizioni riportate nella tab. potranno essere usate). Nella prossima lezione vedremo come tramite questi intervalli sara' semplice costruire gli accordi senza doverli necessariamente memorizzarli. Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.
Su ciascuna di queste scale si costruisce un accordo a tre voci, precisamente accordi costituiti da 1 voce = 1 GRADO (TONICA) 2 voce = 3 GRADO (MEDIANTE) 3 voce = 5 GRADO (DOMINANTE)
Gli accordi si dicono Maggiori se la distanza tra tonica e mediante e' di 2 toni,si dicono Minori se la distanza e' di un tono e mezzo.
quindi: 1 grado = DO , 3 grado = MI , 5 grado = SOL Accordo di DO = DO,MI,SOL poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 2 toni allora e' un ACCORDO MAGGIORE
quindi: 1 grado = RE, 3 grado = FA, 5 grado = LA Accordo di REm= RE,FA,LA poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE L'accordo di MI viene costruita sulla scala di MI FRIGIA
quindi: 1 grado = MI, 3 grado = SOL, 5 grado = SI Accordo di MIm= MI,SOL,SI poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE
quindi: 1 grado = FA, 3 grado = LA, 5 grado = DO Accordo di FA= FA,LA,DO poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 2 toni allora e' un ACCORDO MAGGIORE L'accordo di SOL viene costruita sulla scala di SOL MISOLIDIA
quindi: 1 grado = SOL, 3 grado = SI, 5 grado = RE Accordo di SOL=SOL,SI,RE poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 2 toni allora e' un ACCORDO MAGGIORE L'accordo di LA viene costruita sulla scala di LA EOLIA
quindi: 1 grado = LA , 3 grado = DO, 5 grado = MI Accordo di LAm= LA,DO,MI poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE
quindi: 1 grado = SI, 3 grado = RE, 5 grado = FA Accordo di REm/b5= SI,RE,FA poiche' la distanza tra 1 grado e 3 grado e' di 1 tono e mezzo allora e' un ACCORDO MINORE poiche' la distanza tra 1 grado e 5 grado e' di 3 toni invece che del canonico 3 toni e mezzo allora si dice che e' un ACCORDO MINORE con QUINTA BEMOLLE
Possiamo quindi riassumere l'armonizzazzione dei gradi della scala diatonia maggiore di DO con la seguente figura:
Quando suoniamo in TONALITA DI DO gli unici accordi che possiamo suonare sono quelli sopra indicati. Nella prossima lezione vedremo questi accordi sulla chitarra,infatti con l'ausilio degli INTERVALLI costruiremo i sette accordi ( utilizzeremo essenzialmente intervalli di terza (maggiore e minore),di quinta e di ottava). Esercizi: 1. Scrivere gli accordi della tonalita di SOL (inviare il lavoro via email se si desidera eventuale correzione) 2. Ripassarre gli intervalli sulla chitarra. Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice. Ciao alla prossima Cristian errata corrige: nell'immagina contenente la scala SI Locria ho scritto VIII grado invece di VII grado.
Per evitare di dover memorizzare questi e altri accordi (che faremo) non che per avere maggior flessibilita' e' bene imparare a costruire gli accordi nelle tre posizioni tramite l'ausilio degli intervalli,quindi piu' che memorizzare gli accordi proposti analizzateli individuando gli intervalli che li costituiscono.Provate a costruire nelle 3 posizioni altre diteggiature ,utilizzando gli intervalli in modo diverso,potreste trovare nuove sonorita' che si adattano ai vostri pezzi. Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice. P.S La parentesi quadra scritta a matita sta ad indicare il barre',per chi non sapesse cosa sia l'appuntamento e' per la prossima settimana
Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.
Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.
Lezione 14-Accordo di RE
Abbiamo visto nella lezione 12 come essenzialmente e' possibili individuare 3 posizioni per ogni accordo,ottenuti trasportando, tramite barre', gli accordi di DO ,MI e LA per ottenere l'accordo voluto in I II e III posizione.Quindi e' bene aver chiaro per ognuno di questi 3 accordi la posizione della tonica (contrassegnati con 1 negli schemi della lezione 12),cosi' che trasportero i tre accordi sulla tastiera finche' la posizione della tonica non arrivi alla nota (tonica) dell'accordo cercato.Tutto questo discorso vi dovrebbe esser gia' chiaro per quanto detto circa il barre' nella lezione 13 ,cio che mi preme mostrarvi oggi,in questa bellissima giornata,e' l'accordo di RE in una posizione diversa dalle 3 mostrate fino ad ora,eccolo:
Come al solito fate il consueto esercizio di analisi dell'accordo,cioe' a partire dalla tonica individuate tramite gli intervalli (lez.10) le posizioni dei 3 gradi dell'accordo 1,3(maggiore o minore) e 5. Nella prossima lez. tratteremo gli importanti accordi di settima ,cioe' quei accordi che oltre alla 1 ,3 ,5 hanno anche la 7.Prima di affrontare questo argomento vi consiglio di ripetere la lez.11 e determinare per lo meno negli accordi della tonalita' di DO (quelli considerati nella lezione citata) il settimo grado,cioe' l'ultimo.Oggi voglio essere buono ve li dico io : ACCORDO DO RE MI FA SOL LA SI 7GRADO SI DO RE MI FA SOL LA
Sono in sostanza gli ultimi gradi delle scale associate ad ogni accordo (ionia,doria,...). Quindi ripassate nella lez.10 oltre agli intervalli di 8 ,3 ,5 ,anche quelli di 7min e 7. Vi ricordo che per domande e chiarimenti potete scrivermi all'indirizzo indicato nell'indice.
MI
MIm
Per i principianti questa posizione potrebbe risultare alquanto ostica, ma non vi preoccupate con l'esercizio diventera' anch'essa familiare,a proposito forse e' arrivato il momento di suonare qualche brano con gli accordi presentati,vi prometto che fatti gli accordi di settima incominceremo a suonare qualche bel pezzo in modo da acquisire scoltezza. Nella scorsa lez. ci siamo lasciati presentando le settime di ogni accordo della tonalita' di DO: ACCORDO DO RE MI FA SOL LA SI 7GRADO SI DO RE MI FA SOL LA
Gli accordi di settima sono accordi che insieme alla triade (1,3,5) hanno anche il settimo grado della scala associata (ioni,doria,..).Si parla di accordo di 7 quando la settima dista dalla tonica (posta un ottava sopra )di un tono,mentre si parla di accordo di settima maggiore (e si indica simbolicamente con un rettangolino rovesciato) quando la nota del 7 grado dista solo un semitono dalla tonica (sempre un ottava sopra). Vediamo nella tonalita' di DO gli acc. di 7e quelli di 7maggiore: L'accordo di DO come si puo' vedere ha il SI in settima,e questo dista un semitono in dietro dal DO ,quindi la triade di DO con la settima (SI) e' un accordo di Settima Maggiore.
L'accordo di RE come si puo' vedere ha il DO in settima,e questo dista un tono in dietro dal RE ,quindi la triade di RE con la settima (DO) e' un accordo di Settima .
L'accordo di MI come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica (un ottava sopra),quindi la triade di MI con l'aggiunta della settima e' un accordo di Settima .
L'accordo di FA come si puo' vedere ha la settima che dista un semitono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di FA con l'aggiunta della settima e' un accordo di Settima Maggiore .
L'accordo di SOL come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di SOL con l'aggiunta della settima e' un accordo di Settima .
L'accordo di LA come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di LA con l'aggiunta della settima e' un accordo di Settima .
L'accordo di SI come si puo' vedere ha la settima che dista un tono in dietro dalla tonica ,quindi la triade di SI con l'aggiunta della settima e' un accordo di Settima .
Quindi ricapitolando gli ACCORDI DI SETTIMA MAGGIORE (simbolicamente indicati con il triangolino rovesciato oppure con la sigla maj7) SONO QUELLI DELLA TONICA (DO) E
DELLA QUARTA (FA),TUTTI GLI ALTRI SONO ACCORDI DI SETTIMA (indicati semplicemente con un sette).
La conclusine sopra e' indipendente dal tipo di tonalita' quindi possiamo generalizzare lo schema sopra con la seguente tabella: I I maj7 II II min7 III III min7 IV IV maj7 V V7 VI VII
VImin7 VIIdim
Quindi l'acc. di VII dim ha oltre che la terza minore,la quinta diminuita anche la settima bemolle. Il paradosso e che chiamo Accordi di settima quelli che in realta' hanno la settima bemolle (un tono indietro dalla tonica),mentre chiamo Accordi di settima maggiore quelli con la settima "normale"(un semitono dalla tonica),tale terminologia e' comunque usata per ragioni storiche che non stiamo qui ad approfondire. Introdotti gli accordi di settima da un punto di vista teorico e' ora giunto il momento di individuarli sulla chitarra nelle tre posizioni.Come al solito analizzate le posizioni dei singoli gradi tramite gli intervalli,rispetto alle triadi studiate nelle precedenti lez. bastera' applicare gli intervalli di settima bemolle o di settima secondo quanto detto in precedenza.
Nella prima immagine c'e' una imprecisione,non e' settima minore ma si dice settima bemolle. Gli accordi di seguito riportati prendono a titolo di esempio l'accordo di DO (nelle tre posizioni) considerandolo nelle diverse tipologie (C7,Cm7,Cmaj7,...).Per trovare accordi diversi bastera' trasportare opportunamente le posizioni. (Nota nella notazione anglosassone il DO si indica con C ,il RE con D,il MI con E,il FA con F,il SOL con G,il LA con A,il SI con B )
DO7
DOmin7
DOmaj7
DO-maj7
Posizione 2 alternativa
Prontuario
Oggi 9/03/2001 cominceremo ha suonare. Avete imparato ormai gli accordi fondamentali e cioe' gli accordi maggiori e minori non che gli accordi di settima,uscite fuori il metronomo e cominciate a fare questi esercizi: Nonostante che le posizioni degli accordi vengano indicati al termine della lezione(facendo riferimento al Prontuario ) ,vi consiglio di costruirvi gli accordi da soli tramite gli intervalli e di usare il prontuario solo come alternativa o verifica degli accordi da voi trovati. Al termine trovate anche gli esercizi eseguiti in formato MP3 da scaricare.
Oggi introduciamo un nuovo tipo di accordi ,gli accordi di 9,questi sono anche detti accordi a 5 voci ,proprio perche' alla triade(1,3,5) si aggiunge la quarta voce (cioe la 7) e la quinta voce (la 9).Il procedimento di costruzione degli accordi a 5 voci di una data tonalita' (a titolo di esempio consideriamo la solita tonalita' di do) e simile a quello illustrato per gli accordi di settima (acc. a 4 voci) nella lezione 15,cioe' si procede alla costruzione delle scale per ogni grado della tonalita' (ionia,doria,frigia,...) e quindi per ognuna di queste si estraggono la 1,3,5,7;9,di fatto si aggiunge agli accordi di settima trovati nella lez 15 la 9.Molti a questo punto si staranno chiedendo quale si la 9 in termini di distanza in toni e semitoni dalla tonica,praticamente la 9 dista dalla tonica esattamente 9 toni,o piu' semplicemente dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra.
A questo punto aggiungiamo la quinta voce agli acc. di settima della lez 15.
Accordo di DO :
Come abbiamo detto nella lez 15 l'accordo a 4 voci e' il DOmaj7 a questo dobbiamo aggiungere la 9 che e' il RE,quindi DOmaj7/9 = DO MI SOL SI RE
Accordo di RE:
La 9 del RE e' il MI,quindi REm7/9 e come si suole scrivere REm9 = RE FA LA DO MI (nella notazione il 7 e' implicito perche' per definizione gli acc. di 9 hanno la settima oltre che 3 e 5,si suole indicare la settima nella notazione solo quando questa e' alterata,cioe' maggiore (maj) oppure per evitare che 2 lettere compaiano attacate(vedi prossimo accordo).
Accordo di MI:
La 9 del MI e' il FA
ATTENZIONE
In questo caso la nona dista dalla tonica MI ( posta un ottava sopra) un semitono invece che un tono,quindi si parla di NONA BEMOLLE e si indica con b9 MIm7b9 = MI SOL SI RE FA (Come puoi notare nella notazione e' stoto inserito il 7,cio' e' stato fatto per una pura ragiona estetica,infatti scrivere MImb9 e' poco chiaro.)
Accordo di FA
La 9 del FA e' il SOL che dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra,quindi FAmaj7/9 = FA LA DO MI SOL
Accordo di SOL
La 9 del SOL e' il LA che dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra, quindi: SOL9 = SOL SI RE FA LA
Accordo di LA
La 9 del LA e' il SI che dista un tono dalla tonica posta un ottava sopra,quindi: LAm9 = LA DO MI SOL SI
Accordo di SI
La 9 del SI e' il DO ATTENZIONE In questo caso la nona dista dalla tonica posta un ottava sopra di un semitono invece che un tono,quindi si parla di NONA BEMOLLE SIdim/b9 = SI RE FA LA DO
Possiamo concludere mediante il seguente schema : (per ora lasciate stare i numeretti scritti in basso)
o piu' in generale( indipendentemente dalla tonalita' ),con la tabella I I maj7/9 II II min7/9 III III min7/b9 IV IV maj7/9 V V9 VI VII
VImin7/9 VIIdim/b9
Nella prossima lez. impareremo a trovare le posizioni sulla chitarra di questi accordi.
Oss.:Il rivolto e' l'accordo solo che al basso invece della tonica ha un'altra voce.
Accordi di sesta
Una accordo di sesta (Es. di DO) si ottiene aggiungendo alla triade (nel nostro caso DO MI SOL ) la sesta (nel nostro caso il LA)
Quindi l'accordo di DO6 e' costituito da DO MI SOL LA (per le posizioni sulla chitarra vedi prontuario) L'accordo di sesta in realta' puo' essere visto come il primo rivolto dell'accordo di m7 posto un tono e mezzo indietro (nel nostro caso DO6 puo' essere visto come il primo rivolto di LAm7)
Questa osservazione sara' importate in seguito quando sostituiremo uno dei due accordi con l'altro per dare varieta' al pezzo ,es posso sostituire il DO6 con il LAm7 e viceversa senza commettere alcun errore armonico(parleremo di sostituzione degli accordi di una tonalita'). Nella nostra trattazione abbiamo introdotto l'accordo di sesta in un accordo maggiore,ma in realta' la sesta puo' comparire in qualsiasi accordo ,ad esempio minore (es DOm6 = DO MIb SOL LA ). L'accordo di sesta insieme a quello di nona sono da considerarsi "abbellimenti",cioe' non modificano il carattere consonante o dissonante di un accordo. PROSSIMA LEZIONE : Cosa significa accordi (e intervalli) consonanti e dissonanti ?,legame armonico quindi prime nozioni su come combinare i diversi accordi di una tonalita' per la composizione di un pezzo.
INTERVALLI DISSONANTI: tutti gli altri Gli intervalli dissonanti sono intervalli che creano una sensazione di tensione ,mentre quelli consonanti forniscono una sensazione di quiete.Gli inter.diss. vanno utilizzati nel pezzo come una sorta di "domanda" che spinge alla risposta fornita da un itervallo consonante,se si prova a terminare una frase musicale con un intervallo dissonante si notera' un senso di insoddisfazione ,viceversa se si conclude con un int.consonante la frase sembrera' conclusa,si parla infatti di risoluzione del fraseggio.E' comunque possibile concludere volutamente un fraseggio con un intervallo dissonante per dare una sensazione di tensione.Le consonanze imperfette, sono intervalli che nonostante siano storicamente considerati come consonanti in pratica non hanno quella qualita' di riposo che riscontriamo nell'ottava,quinta e terza.Nel blues e' sovente terminare una frase con l'intervallo di 3b.
la distanza tra terza e quarta e' di mezzo tono,cio' crea un fastidioso battimento sonoro tipico degli intervalli di mezzo tono,che va' evitato.Per quanto gia' detto la nona va' considerata come abbellimento,quindi omettendola non modifica il carattere dissonante dell'accordo.Questi due tipi di accordi essendo fortemente dissonanti necessitano di essere conclusi obbligatoriamente con un accordo consonante.Mentre gli altri accordi dissonanti (es DOm7) possono comunque essere seguiti da accordi non consonanti ,dando quindi una sensazione di attesa che si conclude con la risoluzione mediante accordo consonante (magari preceduto da un accordo fortemente dissonante come quelli di settima dominante e undicesima).
Come vediamo dalla figura non esiste un legame Armonico solo tra triadi adiacenti,mentre tra gli altri c'e' sempre una qualche nota in comune che lega i due accordi. Quello del legame armonico non e' che solo la prima delle regole che devono essere rispettate nella realizzazione di una progressione,in seguito parleremo di regole piu' specifiche come le cadenze.
In realta' la terza va omessa perche' la distanza tra terza maggiore e quarta (o meglio undicesima) e' di mezzo tono e questo crea uno spiacevole battimento sonoro udibile in intervalle di mezzo tono. mentre DOm11
In questo caso la distanza tra terza minore e quarta e' di un tono,quindi non avendo alcun battimento sonoro possiamo mantenere la terza minore . L'accordo di undicesima tende a risolvere su l'accordo consonante posto una quarta sopra (o una quinta sotto). Es SOL11 tende a risolvere su DO Provate infatti a eseguire SOL11 , DO vedrete come la progressione sembrera' conclusa . Ma abbiamo gia' detto nelle lezioni passate che anche l'accordo di settima dominante tende a risolvere su l'accordo consonante posto una quarta sopra (o una quinta sotto) Es SOL7, DO solo che quest'ultima risoluzione se pur classica risulta meno moderna della prima.
Cadenza perfetta
Sequenza: V - I Es. in tonalita' di DO:
Tale sequenza ha la funzione di concludere un giro di accordi,essa si colloca alla fine di una composizione.
Cadenza Plagale
Sequenza: IV - I Es. in tonalita' di DO:
Tale sequenza non ha l'effetto di una conclusione vera e propria come quella perfetta,essa generalmente viene utilizzata nei ritornelli.
Cadenza evitata
Sequenza: V - VI Es. in tonalita' di DO:
Come dice il nome la risoluzione ,a cui spinge la quinta ,viene evitata attraverso la sesta ,dando quindi una sensazione non conclusa.Tale sequenza non va applicata come conclusione ma durante lo sviluppo della composizione.
Cadenze sospese
Rappresentano un modo per giungere alla quinta ,per poi risolvere mediante cadenza perfette oppure proseguire lo sviluppo della composizione mediante la cadenza evitata. Sequenze:
II - V IV - V VI - V
I-V
Un esempio tipico di utilizzo di una cadenza sospesa seguita da quella perfetta e' la seguente: Sequenza: II - V -I Es. in tonalita' di DO:
Tale sequenza e' talmente frequente da avere un nome : CADENZA COMPOSTA. Provate ora a utilizzare le cadenze proposte creando un giro di accordi. Un esempio potrebbe essere: Sequenza: I - VI - II - V -I Es. in tonalita' di DO:
Cio che abbiamo ottenuto e' il classico giro di DO in cui la cadenza composta e' preceduto dalla sesta.La stessa sequenza fatta ad esempio in tonalita' di RE ci da' il giro di RE ,e cosi' via.
Puoi scaricare tutto il materiale integrativo: analisi,posizioni,tablatura,mp3 dell'intro e conclusione cliccando su DOWNLOAD (8,7 Mb .zip).
In verde sono
indicati le voci in movimento,spesso sono 4,6,9,all'interno del box dell'accordo principale.
I numeri romani in
basso stanno ad indicare i tasti coinvolti.
sperimentare anche altre posizioni) e l'incrocio viene mantenuto dal dito indice infilato tra le due corde incrociate(vedi fig).
Qesto effetto e stato usato da grandi chitarristi del calibro di Jimi Hendrix e Jose' Feliciano. "); //-->
Ora provate altri materiali ,vi suggerisco un fiammifero. Si rivela particolarmente utile negli arpeggi stoppati ,a mo di palm muting (con o senza distorsione),l'utilizzo della gomma. "); //-->
"Like you" e' un brano che va completato sia nella musica che nel testo.Se avete qualche commento o idea inviatemela ,anche se non avete mai scritto un brano.In ogni caso i brani non saranno mai venduti ma solo distribuiti gratuitamente in questo sito. Questa e' la tablatura della parte ritmica del brano. Se vuoi ascoltare il brano puoi scaricarlo qui' :
Se hai qualche suggerimento su possibili modifiche,sviluppi,sostituzione di accordi,oppure hai in mente un testo adatto al brano inviacelo all'indirizzo e_mail: mailmusicshow@virgilio.it
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