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Famiglie nobili siciliane / Avv.

Francesco Palazzolo Drago

Source gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France


Palazzolo Drago, Francesco. Auteur du texte. Famiglie nobili
siciliane / Avv. Francesco Palazzolo Drago. 1927.

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ANTICA LIBRERIA REBER
1927 ANNO Y
Agi. FRANCESCO PACAZZOCO DRAGO

(f \\j^
FAMIGLIE NOBILI SICILIANE

3n:

PALERMO
ANTICA LIBRERIA REBER
J027 ANNO V
Tip. M. Montaina • l'alefmo.
— Vi —

sullodata per quanto precisamente concerne l’origine


dei casati e la massima parte dei loro stemmi.
11 mio lavoro è diviso in due parti.

Nella prima ci occupiamo delle famiglie nobili e


titolate riconosciute almeno in un loro ramo. Nella
seconda figurano le famiglie iscritte di ufficio, fra
le quali alcune non si sono fatte ancora riconoscere.
Poi abbiamo tenuto conto delle famiglie noto
riamente oggi estinte, facendone la semplice enu
merazione.
Infine abbiamo enumerato le PARIE del Regno
e le famiglie che ne possiedono oggi il titolo, nonché
gli ultimi riconoscimenti, variazioni ed aggiunte, ve
rificatisi durante la stampa del presente lavoro.
Questa nostra fatica non riuscirà probabilmente
inutile per le case nobili di Sicilia e pei cultori delia
materia, nè sarà reputata un anacronismo, in quanto
che, se talune dottrine pretendono livellare in tutto
o per tutto gli uomini, altre più sagge ed opportune
mirano ad elevare i valori spirituali, riconoscendo
e sanzionando quelle differenze che, non
intaccando
l’umanità della persona in genere, indubbiamente
esistono e debbono esistere come prodotto naturale
e come base della gara morale e
intellettuale fra
tutti gli uomini.
Che, del resto, la nobiltà non va considerata
come un’inutile vernice improduttiva di alcun van
taggio sociale.
Non per nulla fu creato il ditterio Noblesse oblige.
11 nobile non deve essere soltanto tale in quanto ne

rivesta un titolo, ma più in quanto abbia coscienza


di meritarlo e di sollevarsi fra la comune degli uo
mini per elevatezza di costumi e di sentimenti.
Sia che l’aggettivo Nobile voglia derivarsi da
— vii —

Non vilis, sia che lo si creda un sincopato di Nota


bili, il concetto è sempre quello della superiorità
morale dell’individuo che ne è fregiato.
É noto che Dante nel quarto trattato del
suo
Convivio compose una canzone ispiratagli dalla sua
donna, la Filosofia, « Per riducere la gente in di
ritta via sopra la conoscenza della verace nobilitate (t).
Pel divino Poeta Nobilitade era sinonimo di gen
tilezza. Dico che Nobilitade in sua ragione importa
«

sempre ben del suo subietto (2). »

E quindi esamina le opinioni che correvano sul-


Pessenza della Nobiltà sotto P aspetto dell’ essenziale
requisito della gentilezza. E dando la prevalenza as
soluta all’ elemento del bel costume sulla ricchezza
materiale, riferisce — implicitamente non approvan
dola— l’opinione dell’Imperatore Federico: * Tale
impero che gentilezza volse — secondo il suo parere —
che fosse antica possession d'avere... con reggimenti
belli ». E prosegue il Poeta ad esporre una ancor
peggiore opinione : « E altri fu di più lieve savere —
che tal detto rivolse — e l'ultima particola ne tolse

che non l'avea fors'elli ». Ed aggiunge che questi
falsi concetti avean fatto assai danno attirando molti
proseliti : «
Di retro da costui son tutti quelli —
che fan gentile per ischiatta aitimi — che lunga-
mente in gran ricchezza è stala ; — ed è tanto
durata — la cosi falsa opinion tra nui — che l’uom
chiama colui — omo gentil che può dicere io fui —
nepote o figlio di colai valente — benché sia da

(1) Le opere di Dante. Testo critico della Società Dan


tesca Italiana. Firenze Eemporad 1921. Indice sommario
p. 840, trattato quarto n. 1.
(2) Ibidem pag. 24o, versi 89-90.
— viri —

niente — ma vilissimo sembra a chi il ver guata —


cui è scorto il cammino e poscia V erra — e tocca
a tal ch’è morto e va per terra » (1).
Vede ognuno pertanto qual concetto elevato della
Nobiltà si avesse il sommo Padre della letteratura
nostra.
Nè diverso fu quello che ne aveano gli antichi,
pei quali la Nobiltà era la riconoscenza di belle ed
onorate azioni, di eminenti servigi civili e militari
resi alla patria, la quale ne rispettava la memoria
nei discendenti degli uomini illustri (Vedi Enciclo
pedia Italiana del Boccardo, ediz. 6 a anno V, voi. XV,
,
pag. 546).
Nobiltà classica non necessariamente in coinci
denza colla nobiltà feudale.
In questo senso V abolizione della feudalità non
coinvolse quella dei titoli nobiliari, potendo ben re
stare il ricordo delle antiche benemerenze come gra
titudine originaria dello Stato e come sprone al man
tenimento del prestigio morale dei casati.
11 culto della famiglia, costituente con quello
della patria e della religione il trinomio della sana
dottrina arginatrice del sovvertimento sociale, impli
ca il rispetto di quella signorilità che, deve essere il
presupposto della dignità araldica, e mantiene e cor
robora un nucleo di personalità rispettabili esempio
agli altri e prestigio della compagine umana.
Queste considerazioni ci conducono a ritenere
come un dovere ed una saggezza dello Stato quello
di mantenere l’istituto della Nobiltà, ma di vigilare
nel contempo che essa, tanto più che ormai non ha

Q) Ibidem pag. 242»


— IX

nessuna dipendenza dalla ricchezza materiale,


non
decada e si abbia dei trapassi irrazionali.
Era precisamente ispirato a questa finalità, di
conservare i titoli presso famiglie nobili ed evitarne
nel contempo la estinzione, il suggerimento di
talu
ni, di disporsi che il titolo nobiliare
non potesse
per ragione femminile passare in altro casato
se
non quando anche questo fosse per sè stesso nobile.
Alla quale finalità, aggiungendosi anche l’altra,
pur essa commendevolissima, di conservare la no
biltà italiana in casati italiani, proponevasi altresì
che il trapasso dei titoli nostrani
per ragion fem
minile in famiglia straniera potesse ammettersi
colla sola condizione che quest’altra famiglia sia non
originariamente pur
essa nobile, ma anche coll’altra
con
dizione che essa fosse ammessa all’onore di ricevere
la nazionalità italiana.
Come pure il requisito della nobiltà del
casato
proponevasi da taluno che fosse da esigere anche
nel caso di successione retrograda, cioè
a dire sug-
gerivasi di ammettere il patruo
e il patruo magno
a succedere all’ultimo investito, defunto
senza discen
denza, nel caso che quegli si trovasse nella
discen
denza dallo stipite comune, primo quesitore
del titolo,
e non nel caso inverso. Ed a tal
uopo sperimenta-
vasi l’opportunità di una apposita dichiarazione
le
gislativa, anche per eliminare la illegale
pretesa che
la allora vigente legislazione araldica escludesse
as
solutamente la detta successione retrograda. Pretesa
illegale, abbiamo detto, e non
a torto.
Chi scrive ebbe nel 1902
a sostenere in causa
Landolina di Sant’Alfano contro Permisi, innanzi
la
gloriosa Corte di Cassazione di Palermo, la necessità
di rivedere quella teorica, dichiarandola ben fondata
— X —

allorché la retrogradazione andasse a raggiungere


un individuo non compreso nella discendenza dell’o-
riginario investito, ma invece affatto destituita di
base, irragionevole ed inopportuna nel caso diverso,
cioè quando appunto il detto individuo in quella di
scendenza rientri.
E poiché gli avversarli del Landolina si faceano
forti della pretesa dottrina del nostro insigne feudi-
sta Gregorio, noi scrivevamo : « Il Gregorio fu av
versario del Simonetti (accanito persecutore della re
trograda) '‘allorché scriveva di sua volontà e non
colla veste di difensore del fisco. È risaputo infatti
che quell'illustre prelato ebbe due opinioni sul pro
posito della retrograda, una in urto al fisco e l'altra
favorevole a questo ; ma la seconda opinione venne
quando il Governo ebbe ad incaricarlo di suffragare
colla sua autorità la rimostranza del consultore na
poletano ». La seconda opinione del Gregorio sarebbe
stata emessa a 6 maggio 1788 e consacrata nella dis
sertazione n. 1 compresa nel volume delle sue opere
edite ed inedite pubblicato dopo la sua morte. Ora,
dopo tanti anni, siamo lieti che siasi potuto scagio
nare quel nostro insigne scrittore di questa pretesa
duplicità di pensiero.
Infatti il Principe di Maletto, Don Alonzo Alberto
Monroy, nei suoi Nuovi Appunti sulla successione
collaterale nei titoli di nobiltà Siciliana (Palermo Ed.
Virzi 1912) a pag. 22 e segg. chiamò favola che il
sommo Rosario Gregorio siasi poi uniformalo alle
false dottrine del Simonetti e Dragonetti, ed, esami*
nando ì manoscritti del Gregorio, conservati nella
Biblioteca Comunale di Palermo, couchiuse e dimo
strò con solidi argomenti che la succennata disser
tazione u. 1 non poteva assolutameule attribuirsi
XI

quell’ eccelso scrittore siciliano, ma che essa era


a
invece una copia del parere dato dal Simonetti a
maggio 1788 al Governo di Napoli su quella qui-
6
quale il Simonetti stesso aveva già
stione, per la
scritto la famosa Rimostranza del 20 luglio 1786,
rimostranza che appunto richiamava nel detto scritto
posteriore, confermandola. E dire che in nota nella
603 (Gregorio. Opere scelte. Palermo. Pensante
pag.
1853) l’editore dichiarava che quel comento, che egli
pubblicava, il Gregorio P aveva scritto per confu
tare la Rimostranza: del Simonetti. Si vede che quel
l’editore non si era neppure accorto dell’antitesi as
soluta tra la pretesa Dissertazione 1* e la Disserta
zione 2* (tbid. pag. 609), la quale seconda, essendo
realmente del Gregorio, combatteva aspramente la
precedente, che era del Simonetti.
Ma la fortuna di provare col fatto quanto il
Maletto avea affermato per ben fondate induzioni,
spettò allo illustre nostro giureconsulto e magistrato
Marchese Leopoldo De Gregorio.
Egli, facendo accurate e sagaci ricerche nel no
stro Archivio di Stato, trovò fra « le carte del con
sultore del Governo nella busta n. 206 la minuta
Governo
della consultazione data dal Simonetti al
perfettamente conforme alla dis
il 6 maggio 1788,
sertazione n. 1, pubblicala per equivoco dall' editore
volume degli scritti del Gregorio (Circolo Giu
nel »

ridico di Palermo, anno 1923 pp. 80-81—Sulla suc


cessione collaterale retrograda nel diritto Siculo
feudale — relazione letta dal Marchese Leopoldo De
Gregorio alla Commissione araldica siciliana nella
adunanza del 14 febbraio 1923 pp. 61-87).
Cosicché la svista di un editore aveva provocato
l’errore di attribuirsi al Gregorio l’opinione del Si-
— Xll

monetti, che egli invece avea così vigorosamente


confutato.
Spogliata così la fallace dottrina del Simonetti
del possente preteso ausilio del Gregorio, anzi così
trionfalmente battuta dal medesimo, l’esclusione della
successione collaterale retrograda nel nostro ante
riore diritto araldico siculo dovrebbe ormai relegar
si nel numero delle teorie superate, ed ora tanto più
che nel sullodato paziente e dotto lavoro del Mar
chese De Gregorio è stata fatta una felicissima sin
tesi degli studii dei fautori di quella successione,
corredandola di nuovi e poderosi argomenti.
Senonchè siffatte aspirazioni a disposizioni legi
slative che, al fine di restare in ambiente nobile, si
sono desiderate per le successioni araldiche femmi
nili e retrograde non avrebbero ormai che una im
portanza relativa, in quanto cioè si rendessero ap
plicabili a successioni anteriori all'odierno diritto
nobiliare, alle quali si riallacciassero le successioni
odierne. E ciò diciamo in quanto che 1’ odierno di
ritto é appunto costituito dal R. D. 16 agosto 1926
n. J489 pubblicato nella Gazz. Uff. 7 seti. n. 208,
il qual decreto, provvedendo pel tempo da ora in
nanzi, ha rispettato il passato.
E per' P ora in avanti, quanto alla successione
femminile, l’ha completamente abolita, e quanto alla
successione cosidetla retrograda col 1° e 2° comma
dell’art. 2 del detto nuovo decreto l'ammette, purché
il successibile si trovii nella discendenza dallo stipite
comune primo investito.
Né l’esiguo numero delle eventuali successioni
di siffatta indole potrebbe troppo impinguare la no
biltà siciliana, ormai così diminuita dall’abolita suc
cessione femminile, e tanto più che é stata ed è fa.
— XIII —

fatto inesatta 1* affermazione di taluni che in Sicilia


fossevi pletora di nobiltà.
Di questa strana pretesa si è trovato perfino
traccia in giornali del Continente. Infatti nel « L'Av
venire cl’Italia quotidiano di Bologna, n. 115—lunedì
»

26 aprile 1969 — fu scritto: Sarebbe inutile fare un


«

confronto fra il numero dei titolati in Sicilia con


quelli delle altre regioni d’ Italia, specie del setten
trione, il quale confronto porterebbe alla conclusione
che nella sola Sicilia vi sono più titolali che in tutta,
Italia ».
E Guglielmo Ferrerò nella Revue des Revues del
ì9 agosto 1894 a pag. 178 così aveva già scritto :
«
Dans l’Italie du Sud... oh! Id-bas tout le monde
est noble : tout le monde est au moins baron, lors-
qu’il n'est pus conile, due ou marquis ».
Sin d’aliora avremmo voluto confutare l’inesatta
affermazione, ma ce ne distolsero altri lavori ed in
prosieguo le ansie indicibili per le sorti della nostra
grande Patria. I nuovi provvedimenti recentemente
emessi dal Governo Nazionale, richiamando la nostra
attenzione sulla materia araldica, hanno ridestato in
noi il pensiero di correggere quell’ errore che, ge
neralizzato, potrebbe vieppiù ribadire le soverchie
restrittive interpretazioni del siculo diritto feudale.
Se il giure araldico ha tuttavia da esistere, se il no
stro Stato continua a farlo oggetto delle sue cure, é
giusto ed opportuno che ne sia sgombrato il terreno
dai pregiudizii e dagli errori.
L’Elenco ufficiale nobiliare italiano con
« »

tiene per tutta l’Italia un pò più di seimila famiglie


nobili titolate, non tenendo conto dei diversi rami
di una stessa famiglia, in quanto che formano real
mente una sola compagine familiare,
XIV
— XV
XVI

che si trovava nelle identiche condizioni di quello


napoletano.
Ma la Commissione romana più scaltrita, subo
dorò il vento infido e di colpo trasformò la denomi
nazione antica di Barone in quella di Signore (più
nordica) e con questo espediente tattico salvò la si
tuazione, risparmiando ai baroni di feudo romano
l’inelegante perifrasi esotica e la conseguente eca
tombe (Bollettino Ufficiale della Consulta Araldica
voi. IV n. 19 pag. 362).
Convien però riconoscere che il succennato espe
diente tattico non sarebbe certamente riuscito se la
sullodata Consulta Araldica non avesse voluto per la
regione romana largheggiare nella materia araldica.
La stessa Commissione araldica romana confessa di non
aver potuto sempre raggiungere la documentazione
originaria dei titoli (Bollettino della Consulta Aral
dica voi. IV n. 19 pag. 365), donde l’espediente, adot
tato nell’Elenco, della clausola dell’ antichissimo pos
sesso o ab immemorabili ; neppur questo documen
tato a tenore delle massime generali attualmente in
vigore. Del che nuova esplicita doglianza del succitato
Duca di Riviera (a pag. 26-27 del detto Studio Cri
tico), lamentando ancora la facile ammissione di Conti
palatini e Marchesi di baldacchino.
Tutte queste facilitazioni rispondevano alla mas
sima adottata per la nobiltà romana del favores sunl
arnpliandi. Ciò si legge esplicitamente nella rela
zione del Duca di Fiano, per la Commissione araldica
romana al Regio Commissario presso la Consulta
Araldica del Regno. Egli {Bollettino ufficiale della Con
sulta Araldica, voi. IV n. 19 p. 361) cosi scrive : * Così
potrebbe sembrare singolare che la Commissione ab
bia qualche rara volta ritenuto successibili in un
— xvri —

titolo tutti i discendenti del concessionario, se la


concessione fosse fatta successoribus et descendenti-
bus senza maggiori qualificazioni. Non mancava cer
tamente al Pontefice il modo di manifestare la sua
volontà quando intendeva ctie i titoli appartenessero
successivamente ad un solo, e molti esempi si po
trebbero addurre in cui chiaramente fu detto che il
titolo doveva procedere ordine primogenilurae sem-
per servato. Ma, quando la concessione per succes
sori e discendenti non ebbe designazione di grado,
parve non si potesse restringere l’uso del titolo al
solo primogenito, perchè 1’ estensione ai figli tutti,
concedente, meglio si
non proibita dalle parole del
accorda colla libertà dei beni che sono fondamento
del titolo. Senza dire che nei casi dubbi favores sunt
ampliandi, non si poteva dimenticare che uguali
concessioni fecero più volte i Pontefici : che ugual
mente larghe erano quasi sempre le concessioni dei
Dogi di Venezia, dei Duchi di Mantova, Modena e
Parma, e che bene spesso erano tali quelle del Sacro
Romano Impero anche per titoli più elevati ».
Tutto all’ opposto di quel che si é fatto per la
Sicilia dove, invece, la intelligenza dei testi è stata
oltre ogni dire restrittiva come non meno rigorosa
è stata la documentazione dei titoli.
Nè sono da. trascurarsi le contradizioni talvolta
riscontrate in analoghi giudizii, in quanto che è ca
pitato di essersi riconosciuto il titolo di Baione al
semplice possessore di un censo feudale, senza altro
diritto ad alcun titolo, e si è invece negato ad un
possessore di feudo nobile che vi aveva diritto.
E quando é stato il caso di riconoscere in Sici
lia il titolo di Signore non se n’ é fatto un equiva-
xvni —
lente di quello di Barone, coinè abbiane visto prati
cato in Roma, ma un distintivo inferiore (1).
Almeno in passato questi inconvenienti si dovet
tero avvertire si da spingere il succitato Riviera a
lamentare (loco. cit. pag. 24) l’ingiustizia di due pesi
e due misure ed a far voti perché nei casi in cui é
possibile si aboliscano le vecchie antinomie diventate
inutili, unificando almeno, ove si possa, la difforme
legislazione nobiliare delle varie regioni d’Italia (ibid.
pag. 22). Oggi però la cennata unificazione del diritto
araldico si può dire venuta col suindicato Decreto
del 16 agosto 1926.
Nondimeno, per quanto concerne la Sicilia, le
vicende dei titoli nobiliari dal detto decreto in poi,
riallacciandosi alle vicende anteriori che la presup
pongono, non potranno prescindere dall’ osservanza
del precedente stato legislativo in proposito, la cui
intelligenza si è sicuri che sarà guidata da quello
spirito di eguaglianza per tutta la Nazione che for
ma base del nuovo indirizzo statale, sì da escludersi
la diversità di larghezza che in passato dovette no
tarsi da regione a regione nell’applicazione del giure
araldico.

(1) Vedi Dott. Antonino Mango Marchese di CasAL^


gerardo . Sui titoli di Barone e di Signore in Sicilia. Pa
lermo. Reber 1904.
REGIO DECRETO 16 agosto 1926, n. 1489.

Statuto delle successioni ai titoli


e agli attributi nobiliari (1 >

VITTORIO EMANUELE III


PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTÀ DELLA NAZIONE
RE D’ITALIA

Visto l’art. 79 dello Statato del Regno ;


Udito il Consiglio dei Ministri ;
Sulla proposta del Capo del Governo Primo Mi
nistro Segretario di Stato;
Abbiamo decretato e decretiamo :

Art. 1.

Alle antiche disposizioni che con norme diverse,


nelle singole regioni d’Italia, regolano tntt’ora l’or
dine delle successioni, riguardo ai titoli ed attributi
nobiliari concessi dai Sovrani degli antichi Stati,
prima della unificazione politica, sono surrogate le
disposizioni seguenti.

(1) Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’ Ita


lia del 7 settembre 1926 n. 208
XX

Art. 2.

La successione nei titoli nobiliari e annessi pre


dicati ha luogo a favore dell’agnazione maschile del
l’ultimo investito per ordine di primogenitura, senza
li mitazione di gradi, con preferenza della linea sul
grado.
I chiamati alla successione devono discendere
per maschi dallo stipite comune, primo investito del
titolo.
I titoli
non si trasmettono alle femmine, né per
linea femminile, salvo quanto dispone il primo ca
poverso dell’art. 4.

Art. 3.

I tìgli naturali, ancorché riconosciuti, e i tìgli


legittimi per decreto Reale non succedono nei titoli
e predicati nobiliari.
I tìgli adottivi non succedono nei titoli e predi
cati spettanti all’agnazione dell’ adottante, salva, be
ninteso, la insindacabile prerogativa Sovrana pei
titoli di nuova concessione, a norma dell’ art. 79
dello Statuto fondamentale del Regno. L

Art. 4.

I titoli concessi con qualunque formula o legal


mente riconosciuti per tutti i maschi di una agna
zione si acquistano sin dal giorno della nascita.
Quelli concessi, oltre che a tutti i maschi, anche
alle femmine, spettano alle medesime solo durante
lo stato nubile e non danno luogo a successione.
Nulla è innovato a quanto per entrambi i sessi
XXI —

dispone l’art. 42 del regolamento, approvato con R.


decreto 5 luglio 1896, n. 314, circa 1’ attribuzione
della qualifica di « Nobile ».

Art. 5.

I titoli provenienti da femmine, che, alla entrata


in vigore delle presenti disposizioni sono legitti
mamente pervenuti alla loro discendenza maschile,
continuano a devolversi alla medesima discendenza,
secondo le norme stabilite nell’art. 2.
Estinte le linee maschili, aventi per stipite co
mune la femmina intestataria del titolo, questo con
gli annessi predicati ritorna, previe patenti di Regio
assenso, all’ agnazione maschile della famiglia, alla
quale apparteneva nel giorno della promulgazione
delle le?gi abolitive della feudalità, osservate le nor
me stabilite nell’art. 2.

Art. 6.

I titoli che, fuori del caso previsto dal primo


capoverso dell'art. 4, all’entrata in vigore delle pre
senti disposizioni, sono pervenuti in femmine nubili,
passano nel giorno del loro matrimonio e, se non
prendono marito alla loro morte, all’ agnazione ma
schile della famiglia alla quale la donna appartiene,
osservate le norme dell’ art. 2 e salvo quanto di
spone l’art. 9.
Se i titoli sono pervenuti a donne già maritate
alla entrata in vigore delle presenti disposizioni il
passaggio all’agnazione maschile delle famiglie donde
esse provengono avviene nel giorno della loro mor
te, restando senza effetto le lettere patenti di Regio
— XXII —

assenso già date a loro favore per quanto riguarda


la trasmissibilità dei titoli ai loro discendenti.
Nel caso che siano pervenuti più titoli nobiliari
a donna maritata, prima della entrata in vigore
delle presenti disposizioni, può essere disposto, su
domanda della intestataria, mediante decreto di Re
gio assenso, che dopo la morte della intestataria
medesima, succeda in qualcuno dei titoli e annessi
predicati, il primogenito che discende da quel ma
trimonio, purché noti si tratti del predicato che fa
parte del nome di uso della famiglia.
.

Art. 7.

Il marito di donna titolata, anche se vedovo, il


quale, all’entrata in vigore delle presenti disposi
zioni, porta legalmente il titolo della moglie, lo con
serva senza il predicato e non oltre lo stato vedo
vile.
'

Art. 8.

Sono conservati i diritti degli investiti di


uno o
più titoli per anticipata successione legalmente con
sentita.
L’ ulteriore successione nel titolo ha luogo se
condo le norme stabilite nell’art. 2.

Art. 9.

siano estinte, o dopo l'entrata in vigore delle


Se
presenti disposizioni, si estinguano le agnazioni ma
schili delle famiglie che, a norma della prima o
delia seconda parte dell’ art, 5, avevano diritto alla
successione nel titolo, questo può essere rinnovato
con atto Sovrano, a favore della discendente primo
genita dell’ ultimo investito, e della di lei discen
denza maschile, sotto condizione che sia legalmente
autorizzata ad assumere il cognome materno.

Art. 10.

In via eccezionale, su domanda dell’intestatario


di più titoli nobiliari, può essere disposto mediante
decreto di Regio assenso che, per il caso di sua
morie, senza discendenza maschile, succedano in
qualcuno dei titoli e annessi predicati, purché non
si tratti del predicato che fa parte del nome d’
uso
della famiglia, a preferenza della propria agnazione
maschile, la figlia primogenita e, in difetto, la sorella
prossirnioré e, dopo la loro morte, la rispettiva di
scendenza maschile. Questa disposizione é applicabile
solamente alle antiche concessioni fatte con la tras
missione napoiitana, siciliana e sarda.

Art. 11.

Su domanda dell’ intestatario di più titoli, può,


per decreto Ministeriale, emesso sopra parere della
Consulta araldica, essere consentito che il figlio pri
mogenito e, in difetto il primo chiamato alla
suc
cessione nei titoli, usi durante la vita di esso inte
statario, uno dei titoli medesimi.

Art. U.
Le disposizioni e le consuetudini riflettenti la
successione nei titoli di nobiltà, contrarie alle pre
senti disposizioni, sono abrogate.
Art. 13.

Le disposizioni di questo decreto sono applicabili


anche alle concessioni avvenute dopo 1’ unificazione
politica e alle concessioni future sempre che nei
singoli casi alle concessioni non sia stata data o non
sia data espressamente una maggiore o minore esten
sione, o non sia regolato con condizioni speciali
l’ordine dei successibili.

Art. 14.

Il presente decreto entra in vigore dal giorno


della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del
Regno.

Ordiniamo che il presente decreto, munito del


sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale
delle leggi e dei decreti del Regno d’ Italia, man
dando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo os
servare.

Dato a Racconigi, addì 16 agosto 1926.

VITTORIO EMANUELE.

t Mussolini.

Visto, il Guardasigilli; Rocco.


Registrato alla Corte dei conta, addi 4 settembre 1926.
Atti del Governo, registro 252, foglio 23. — Casati,
(1 ) Vedi il R. Decreto pubblicato a pag. XIX.
XXVI

ult. inv. ultimo investito,


ult. poss. ultimo possessore.
* Iscrizione nel Libro d’Oro della Nobiltà Italia
na, mentre quella nello Elenco Nobiliare Si
ciliano é indicata semplicemente con la parola
«
iscritto ».
f Morto o morta.
N.B. — Nella descrizione degli stemmi la cifra tra pa
rentesi indica i raggi delle stelle.
Nei cognomi con la particella de o di, questa può es
sere scritta con il d maiuscolo o minuscolo secondo l’uso
delle famiglie.
PARTE PRIMA

FAMIGLIE SICILIANE
iscritte nel Libro d’Oro della Nobiltà
Italiana o nell’Elenco Regionale Sicil iano
A

A draglia* Con il titolo di Barone della Salina di


Altavilla (s. s.) iscritto Francesco, di Gi
mpr. è
rolamo, di Francesco, come discendente da Fran
cesco (1763).
Famiglia di Salerai sin dalla seconda metà del secolo XVI.
Dim Trapani. Arma : di rosso, al castello merlato e
torricellato di un pezzo d’ argento, posto sulla campagna
al naturale, la porta guardata da un guerriero armato
di tutte pezze d’ argento, posto tra due cani al natu
rale, passanti, moventi 1’ uno dal lato destro e T altro
dal lato sinistro dello scudo .
*Airoldi. Coi titoli di Duca di Cruyllas (s. s.) mpr. e
di Marchese di Santa Colomba (s. s.) mpr. nel 1897
(titoli siciliani) ; di Conte di Lecco mpr. e di
Signore di Beli-agio mpr. nel 1901 col tratta
,
mento di Don o Donna, (titoli lombardi), fa rico-
nosciuto Cesare f di Cesare, di Pietro. Furono
,
f
iscritti i fratelli Pietro, Vincenzo e Stefano.
Famiglia lombarda, venuta in Sicilia nel principio del se
colo XVII. Dim. Palermo. Arma : interzato in fascia :
nel 1° d’oro, all’aquila spiegata di nero; nel 2° grem-
biato d’argento e d’ azzurro ; nel 8° d’argento alla bi
scia d’ azzurro. — Alias : spaccato : nel 1° d’oro all’aquila
spiegata di nero coronata dello stesso ; nel 2° grem-
,
biato d’argento e d’azzurro.
Aldisio. Coi titoli di Marchese di Torreforte mpr.
e di Barone di Sabbuci mpr. fu iscritto, in se
guito a sentenza della Corte d’Appello di Paler
mo del 7 settembre 1885, confermata dalla Corte
di Cassazione con sentenza del 24 luglio 1888
,
Salvatore, di Francesco.
Famiglia di Terranova di Sicilia, sin dalla seconda metà
del secolo XVII. Dim. Terranova di Sicilia. Arma : ?
*Alliata (Agliata). Coi titoli di Principe di
Valguarnera Principe di Gravina Signore di
, ,
Ganci, Signore di Rosetii ed Erbebianche, Signo
re di Yicaretto, Signore di Artesinella, Canali e
Mandra del Piano, Signore di Albavuso, Signore
di Fiume di Mendola o Collotorto, Barone di
Buzzetta e Marcato del Fegotlo, Marchese di
S. Lucia, Principe di Villafranca, Principe di
Ucria, Principe di Montereale, Principe di Buc
cheri, Principe di Castrorao, Principe di Tre-
caslagne, Duca di Salaparuta, Duca di Sapo
naio, Barone di Mastra,, Barone di Pedara,
Barone di Consorto, Barone di Santa Domenica,
Signore di Mirii, Signore di Gurafi Occidentale,
Signore di Mangiavacca, Signore di Viagrande,
Signore di onze 40 sopra i porti e le marine,
Barone di Morbano, Signore di Ucria, Signore
di Castrorao, Signore di Trecaslagne, Signore
di Villafranca, di Taya (già S. Adriano), di S.
Anna e di Salaparuta, Signore di Castro Engii,
Signore di Manchi, Signore di Caropipi ( Vai-
guarnera), Signore di Assoro, Barone di Vica-
relto e Barone delti Sollazzi di Salomone , tutti
mpr. fu riconosciuto nel 1922 Gabriele, di
(s. s.)
Giuseppe, di Eduardo, e iscritti i tigli Giuseppe-
Franceseo e Francesco.
Inoltre col titolo di Marchese (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1903 Domenico, di Pasquale (e
di Cardino Emanuela), di Domenico, e iscritti i
tìgli Pasquale , Emanuela , Rosa, Caterina e Ida;
i fratelli Laura e Filippo, ed i tìgli di Filippo : K-
manuela, Rosa, Filippo, Aloisio e Laura.
Nel 1903 fu riconosciuto col titolo di Nobile
dei Principi di Villafranca e di Montereale mf.
Giovanni, di Giovanni, di Giovanni.
Nel 1900 fu riconosciuto coi titolo di Nobile dei
Principi di Villafranca mf. Luigi, di Fabrizio,
di Luigi, e iscritti i tìgli Fabrizio, Rodrico, Rai-
niero, Marianna in Chiaramente Bordonaro
e Bianca.
Col titolo di Duca di Pietratagliala (s. s.) mpr.
Barone d Camitrici (s. s.) mpr. Barone di Mi-
silxarari o Fontanasalsa (s. s.) mpr. fu iscritto
Fabrizio, di Pietro, di Fabrizio, con il tìglio
Pierluigi e la sorella Giulia.
Originaria di Pisa, questa lamiglia si stabilì in Palermo
nei secolo XiV. Dim. Palermo. Arma: d’oro, a tre pali
di nero. Lo scudo accollato ali’aquda bicipite spiegata
di nero, memorata, imbeccata e sormontata dalia corona
imperiale d’oro. — Aliasi inquartato: ai i° d’oro alla pian
ta di ruta, di verde parata/ ; ai 2° di azzurro alia
pianta di frumento spinata di tre pezzi, d’oro, nodrita in
una zolla al naturale, la pianta accostata da 2 leoni di
— 6 —

oro, affrontati (Di Giovanni); al 3° di rosso a due spa-


de abbassate, decussa'e ed accompagnate da 4 rotelle
di sperone, il tatto d’oro (Morra) ; al 4° d’argento a due
fasce di rosso (Valguarnera) ; sul tutto, partito di Al
itata, che è : d’oro a tre pali di nero, e di Bazan che è :
ripartito di due tiri, e troncato di tre, di nero e d’argento
con la bordatura di porpora carica di 8 crocette d’oro,
decussate (ramo dei principi di Villafranca).
Alvarez de Toledo. Col titolo di Duca di
Bicona (s. s.) mpr. nel 1894 e di Patrizio Napo
litano m. fu riconosciuto Giuseppe Ignazio di
Giuseppe Maria, di Francesco. Figlio : Tristano.
Coi titoli di Duca di Ferrandina (s. s.) mpr.
nel 1907, Duca di Montalto (s. s.) mpr. nel 1894,
Conte di Aderno (s. s.) mpr. Conte di Caltabel-
lotta (s. s.) mpr. Conte di Collesano (s. s.) mpr.
Signore delle Due Petralie (s. s.) mpr. e Prin
cipe di Monlalbano (s. n.j mpr. fu riconosciuto
Gioacchino, di Giuseppe, di Pietro. Figli : Gioac
chino, Maria Teresa, Giuseppe e Maria del Rosa
rio. Fratello: Ildefonso.
Col titolo di Conte di Sclafani (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1890 Federico, d’ignazio, di Fran
cesco Borgia, Patrizio Napolitano.
Famiglia spagnuola che ha goduto nobiltà anche in Sici
lia. Dim. Spagna e Napoli. Arma: scaccato di otto punti
di azzurro equipollenti a sette d’argento.
Amari. Col titolo di Conte di Sant’Adriano mpr.
fu riconosciuto nel 1913 _Gabriele Maria, di Lui
gi, di Gabriele. Sono iscritti i tìgli Maria Tere*
sa, Emanuele, Luigi, Dorotea, Orazio ed Adria
na; ìfratelli Teresa, Maria, Luisa e Antonino.
Col titolo di Nobile dei Conti di S. Adriano mf.
furono riconosciuti nel 187ò Antonino, di Ga
briele, di Salvatore, ed il fratello Giuseppe, non-
ché iscritti l’altro fratello Emerico coi figli Ga
briele e Teresa, e i figli di qaest’ultimo : Emerico,
Giuseppe e Salvatore.
Famiglia originaria di Trapani sin dallo scorcio del se
colo XIV. Dim. Palermo. Arma : d’ argento, alla sirena
al naturale, posta sopra un mare d’ azzurro movente
dalla punta, col capo dello stesso, caricato da una stella
d’oro.
* Amico Paterno. Al 1902 fu concesso il titolo di
Conte mpr. a Giovanni, di Vito, di Giovanni.
Figlio : Vito. Dim. Catania.
Vedi le famiglie Amico e Paterno. Arma : d’oro, alla
banda d’azzurro sostenente uno sparviero al naturale,
passante sulla medesima. —Alias: inquartato: nel 1° e 4°
come sopra (Amico); nel 2° e 3° d’oro a quattro pali
di rosso colla banda d’azzurro attraversante (Paterno).
Ansatali. Col titolo di Nobile dei Baroni di S.
Antonino mf. fu riconosciuto nel 1902 Ferdi
nando, di Giacinto, di Giuseppe.
Famiglia del secolo XVI, che é forse una diramazione
dell’ omonima famìglia di origine lombarda fiorente in
Messina sin dal secolo XIII. Dim. Nicosia. Arma: di
azzurro, al destrocheno d’ argento, impugnante un gi
glio d’oro, e la campagna di argento, con tre rose u-
nite col fusto in alto.
Mnzalone (Ansatone). Col titolo di Barone di
Recalcaccia e Spinagalto (s. s.) mpr. fu ricono
sciuto nel 1898 Nicola, di Francesco, di Nicola.
Sono iscritte le figlie Carmela e Maria.
Famiglia che vuoisi di origine normanna e che era feu
dataria sin dal secolo XIII. Dim. Catania. Arma: d’az
zurro, a Ire gemelle d’oro poste in banda. Cimiero : un
cane uscente d’argento, collarinato di un collare d’ oro
bordato e armato di punte dello stesso.
Ap pile. Col titolo di Barone di Gimia (o Cimiti.)
Soprana (s. s.) mpr. e qual discendente da Vin-
cenzo (1788) é iscritto Vincenzo, di Giacomo, di
Pietro. Fratelli : Salvatore, AntoniaMaria.
e
Famiglia di Caltagirone sin dal secolo XVII. Dim. ivi.
Arma : d’argento, alla fascia di rosso, accompagnata da
tre rose del secondo, e situate due in capo ed una in
punta.
Arbovio. Col titolo di Barone di S. Agata alla
Motta (s. s.) mpr. oltre ai titoli piemontesi, fu
iscritto Mercurino - Francesco di Mercurino -
,
Dionigi, di Francesco. Zio: Carlo. Dim. Torino.
Famiglia vercellese che possedeva il detto titolo siciliano
nella 2 a metà del sec. XVIII. Arma : d'azzurro, alla croce
di S. Andrea ancorata d’argento, accantonata da quattro
gigli d’oro ; al capo dello stesso, caricato da un’aquila
di nero, coronata all’imperiale. Cimiero: Un ercole al
naturale, tenente una clava d’oro e cinto d’una pelle di
leone. Divisa : aut vincendum aut morifcndum.
Arditone. Col titolo di Nobile mf. furono iscritti
Luigi, di Calcedonio, di Luigi, (dim. Catania),
qual discendente di Nicolò (1716), e Carlo, di Gae
tano, di Michele, (dim. Siracusa), ed i fratelli Giu
seppe (coi figli Gaetano e Salvatore) e Vincenzo
(col figlio Carlo), discendenti da Francesco (1781).
Questa famiglia, divisa in diversi rami, si ritrova in Pa
lermo sin dal secolo XV ed è forse di origine geno
vese. Arma: d’azzurro, al castello ad una torre d’o
ro, aperto, finestrato e murato di nero, fiammeggiante
in cima di rosso, fi molleggiato da due leoni del secondo,
coronati dello stesso, contrarampanli alla base. (Il ramo
di Siracusa non porta nella propria arme i due leoni).
Arenaprimo. Coi titoli di Barone di Monlechia-
ro (s. s.) mpr. Barone di Roccadoro (s. s.) mpr.
e Barone del Grano (s. s.) mpr. sono oggi iscrit
ti Francesco, di Giuseppe, di Francesco, coi fra
telli Pasquale ed Ugo, quali discendenti da Fran*
cesco Arena Primo (1736-38).
Questa famiglia, che vanta discendere dai’Concubìetli di
origine normanna, si ritrova in Messina sin dal sec. XVI.
Dim. ivi. Arma: d’oro a quattro fasce più oscure del
medesimo, e la banda d’azzurro attraversante. Cimiero :
tre pennacchi d’oro e d’azzurro.
"Arezzo. Coi titoli di Marchese (s. s.) mpr. Conte
di Celano mpr. e Barone di Pescina mpr. fu ri
conosciuto nel 1904 Orazio, di Giuseppe, di Gra
zio. Furono iscritti i Agli Giuseppe, Francesco,
Emanuele, Pietro f, Corrado, Agata in Camma-
rata e Michelina in Amari di S. Adriano. Fi
gli di Francesco: Orazio, Stefana, Emanuela, Giu
lia e Maria Francesca.
Discendente, come si vuole, dalla romana Aretia, questa
famiglia era già feudataria in Sicilia nel secolo XIV.
Dim. Palermo. Arma: spaccato d’oro e d’azzurro, a quat
tro ricci dell’uno nell’altro, 2 in capo e 2 in punta. Di
visa: BENE MERENTIBUS.
Arone. Coi titolo di Barone di Valentino mpr.
fu riconosciuto nel 1903 Francesco, di Pietro, di
Vincenzo. Iscritti i figli Maria Pietro, Silvia,
,
Vittoria e Giuseppe.
Col titolo di Nobile dei Signori di Bertolino
mf. fu iscritto Giuseppe, di Pietro, di Vincenzo,
con i figli Alfonso, Rosalia, Maria, Vincenzo e
Antonino.
Originaria, come si crede, di Milano, questa famiglia si
trasferì prima a Palermo e poi a Sciacca nel sec. XVII.
Dim. Sciacca e Palermo. Arma : d’azzurro, al braccio ve
stito d’oro, la mano di carnagione impugnante una verga
di nero, ed un monte di verde movente dal cantone de
stro dello scudo, da cui scaturisce un ruscello d’argento.
Artale. Coi titoli di Marchese di Collalto (s.s.)mpr.
e di Barone di Colla Sovrana e Sottana e Can
nata (s. s.) mpr. qual discendente da Filadelfio
(1780) fu iscritto Giuseppe, di Filadelfio, di Giu-
seppe. Figlio: Filadelfiio. Fratello: Vincenzo. Fi
gli di quest’ultimo: Giuseppe (col Aglio Antonio),
Pietro, Carlo e Vittoria.
Famiglia fiorente in Palermo sin dal secolo XIV. Dim
ivi. Arma : di rosso, al leone d’oro, tenente con le zam
pe anteriori un martello di nero. Lo scudo accollato
all’aquila bicipite.
Asmundo. Col titolo di Principe di Gisira (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1907 Michele, di Adamo
Benedetto, di Michele, {dim. Sciacca). Coi titoli di
Nobile dei Principi di Gisira mf. nel 1906 e di
Cavaliere m. nel 1911 fu riconosciuto Michele,
di Giambattista, di Michele, {dirti. Catania).
Nei 1900 coi titoli di Nobile mf. e di Cavaliere m.
fu riconosciuto Francesco, di Michele, di Giuseppe,
ai quale nello stesso anno fu concesso il titolo di
Conte mpr. Figlia : Maria Antonietta Luisa tdim.
Catania).
Col titolo di Barone di S. Dimitri (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1919 Giuseppe, di Adamo
Benedetto, {dim. Catania).
Originaria di Pisa, questa famiglia passò in Sicilia nei
secolo XI. Arma : d’oro, a tre fasce di rosso, sormon
tale nel capo dal leone leopardito dello stesso.
AhiukuiIo Paterno. Coi titoli di Marchese di
Sessa (s. s.) mpr. e di Signore di Sciari, Colla-
bascia, Baglio ed Erbageria (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nei Ì906 Gaetano, di Camillo, di Giuseppe.
Ramo della famiglia Paterno (vedi) che, per disposizio
ne testamentaria di un antenato, assunse il cognome
Asmundo. Dim. Palermo. Arma: inquartato: nei 1° e
4° Asmundo (vedi); nel 2° e 8° Paterno (vedi). •

"'Astuto® Coi titolo di Nobile dei Duchi di Lue*


chese {Lucchesi) mf. furono riconosciuti nel 1909
Giuseppe, di Francesco, di Antonino, coi figli Rie-
11 —

cardo, Giorgio Maria, Maria Mercede, Maria Ad


dolorata e Adriana, nonché Beatrice figlia del
detto Giorgio. Fa aggiunta in seguito Caterina
figlia di Riccardo.
Famiglia originaria di Noto sin dal secolo XVII. Dim. Ro
ma. Arma: d’argento, alla biscia di nero, situata in fa
scia, accompagnata in capo da tre stelle d’azzurro ed
in punta da tre fiamme rosse allineate in fascia.
*Atesi»sio (Atanasio). Gol titolo di Barone di
Montededero (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1904
Francesco Paolo, di Giuseppe, di Francesco Paolo.
Figli : Giuseppe, Giovanna e Teresa.
Forse originaria di Taranto, questa famiglia passò in Mes
sina e Taormina e poi in Palermo sin dal secolo XVIII.
Dim. Palermo. Arma: d’azzurro, alla fenice di nero posta
sopra la sua immortalità di rosso, guardante il sole di
oro figurato di rosso, posto nel canton sinistro del capo.
Avarila (Averi»»). Coi titoli di Duca di Gualtieri
(s. s.) mpr. Marchese di Castania (s. s.) mpr. e
Barone di Sicaminò Grappida (s. s.) mpr. fu ri
conosciuto nel 1891 Niccolò f, di Cario , di Nic
colò. Fratello: Giuseppe f, al quale fu concesso,
nel 1892, il titolo di Duca mpr. A costoro suc
cesse, per riconoscimento nel 1925, Carlo, di Giu
seppe, e furono iscritti il figlio Giuseppe ed il fra
tello Michele.
Famiglia che si crede proveniente dai Varna o Guarna
di Salerno, passata in Messina sullo scorcio del secolo
XV. Dim. Palermo e Napoli. Arma : d’oro, alla fascia
d’azzurro. Sostegni : due ieoni d’oro.
*AveIIone. Coi titoli di Barone d'Intorretta (s. s.)
mpr. e di Signore di Dagata (s. s.) mpr. fu ri
conosciuto nel 1885 Antonino, di Salvatore, di
Giuseppe.
Famiglia di Roccapalumba del secolo XIX. Dim. Palermo.
Arma: d’azzurro a tre bande d’oro, la terza caricata da
ti*estelle d’azzurro, accompagnata da un monte di tre
cime, movente dall’angolo destro della punta, da cui
sorge una testa di serpente coronata, il tutto d’argento.
* Avignone. Gol titolo di Marchese dì S. Teodoro
mpr. fa riconosciuto nel 1910 Bruno, di Anto
nio, di Francesco. Cugino: Domenico, di Giusep
pe, di Domenico. Figdio di Domenico : Guido.
Fratello : Raffaele.
Famiglia aggregata alla nobiltà messinese nel 1805. Dim,
Messina. Arma: partito: nel 1° d’azzurro, al pesce d’ar
gento, nuotante nel mare dello stesso, fluttuoso di nero,
movente dalla punta, sormontato nel capo da tre stelle
del secondo (che è d’Avignone); nel 2° d’azzurro, al leone
coronato d’oro, e un guerriero armato al naturale, le
mani e la faccia di carnagione, impugnante con la de
stra una mazza di nero, in atto di percuotere il leone,
affrontati all’albero del suo colore, fustato d’ox’o, terraz
zato di verde e sormontato nel capo da una stella d’oro
(che è di Mazzeo). Divisa : honor virtcjtis premium.
*Ay»Ia o Ayala (O’) Valva. Al 1900 fu rin
novato a Francesco, di Matteo, di Francesco,
nobile di Taranto, dei Marchesi di Valva, il titolo
di Conte di Recalmuto mpr. Fratelli: Leopoldo f,
Giuseppe, Antonio, Maria in Del Balzo, Figlio
di Antonio: Diego.
Famiglia originaria di Spagna, passata in Napoli, ove ha
goduto nobiltà e alla quale fu rinnovato il detto tìtolo
siciliano. Dim Napoli. Arma: partito: nel 1° di rosso a
due lupi affrontati al naturale (Ayalat ; nel 2° d’argento
alla fascia di rosso accompagnata da otto merlotti di
nero, posti in cinta (Valva).
— 13 —

Ballano. Col titolo di Barone di Duìna e Opez~


zìnga (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1903 Ema
nuele f, di Gaetano, di Emannele. Figli: Gaeta
no e Francesco Salesio.
Famiglia di Vicari, passala in Palermo nel secolo XVIII.
Dim. Palermo. Arma: d’oro, al monte di nero, sormon
tato da un cavallo di rosso.
'Barrile. Coi titoli di Barone di Turolifi (s. s.)
mpr. nel 1871, e di Barone di S. Leonardo (s. s.)
mpr.. nel 1884, fu riconosciuto Paolo Calogero f,
di Pasquale. Fratello: Giovanni Calogero f.
Famiglia originaria di Napoli, venuta in Sicilia nel secolo
XVI. Dim. Caltanissetta. Arma : d’azzurro, al grifo d’oro,
attraversato dal lambello a tre pendenti di rosso. —
Alias: spaccato: nel 1° d’azzurro, al grifo d’oro, at
traversato dal lambello a tre pendenti di rosso ; nel 2°
d’oro, a tre mónti di verde, sormontati da una rosa di
rosso.
Bartoccelli (Bartuccelli). Col titolo di Ba
rone di Altamira (s. s.) mpr. è iscritto Giro
lamo, di Antonino, di Girolamo, qual discendente
del Girolamo investito nel 1775.
Famiglia di Caltanissetta, della prima metà del secolo
XVIII. Dim. ivi. Arma: ?
Battaglia. Col titolo di Barone di Nicolosi (s. s.)
mpr. qual discendente da Ignazio (1806) è oggi
iscritto Giorgio, di Rosario, di Giorgio. Fratello:
Giuseppe.
Famiglia del secolo XVI 1 fiorente in Piagusa e Palermo.
!

Dim. Mezzoiuso. Arma : di rosso, al braccio destro, mo


vente dal lato destro dello scudo, armato al naturale .
impugnante una bandiera d’argento, astata d’oro.
Bavastrelli' Gol titolo di Marchese (s. s.) mpr.
- - 14

qual discendente da Giuseppe (1763) trovasi iscrit


to Giovanni, di Salvatore, di Giovanni.
Famiglia originaria di Genova, venuta in Messina nel se
colo XVIIT. Dim. ivi. Anna: d’azzurro, alla fascia d’oro,
accompagnata da tre stelle dello stesso, sormontate da
un pino al naturale, nodrito sulla fascia.
Beccarteli! diBologna. Con i titoli di Prin
cipe di Camporeale, Duca di Adragno, Marchese
della Sambuca, Marchese di Altavilla, Barone
di S. Giacomo, Signore di Macellaro, Pietra
lunga, Sparacia, Barn masi e Signora, e Mor-
tilli, Signore dei diritti sulle Tonnare di Solanto,
San Nicolò di Pontorno e Arenella (alias Mez
zograno), Signore di Giammascio o Giambascio,
Signore della gabella del Biscotto, Canape, Sepe,
e Salumi di Messina, tutti (s. s.) rapr. venne
riconosciuta Marianna, di Pietro Paolo, di Do
menico moglie del Duca di Calvello, Filiberto
,
Sallier de la Tour. Zia : Marianna in Bulow.
f
Zii del padre: Eugenio ed Agata f. Figli di
Eugenio : Giuseppina, Virginia, Oliva, Eleonora,
Giuseppe e Maria Regina.
Famiglia originaria dì Bologna, venuta in Palermo nei
principii del secolo XIV. Dim. Palermo. Arma : spac
cato : sopra, inquartato in decusse : al primo e quarto
d’oro a quattro pali di rosso, (Aragona); al secondo e
terzo d’argento all’ aquila coronata di nero (Svevla) ;
, ,
sotto, d’azzurro a tre mani d’aquila, d’oro, ordinate in
fascia, (Beccadelli),—Alias : d’azzurro, a tre artigli d’oro,
alati di nero, ordinati in fascia, col capo Aragona-Sve-
via (vedi sopra). Lo scudo accollato alla croce di Malta.
-
Bellaroto (Ballarota). Coi titoli di Marchese
fs. s.) mpr. e di Barone di Campo Allegro (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1898 Pietro f, di Fer
dinando, di Pietro. Figli : Ferdinando, Girolamo,
— 15

Luigia e Marianna. Figli di Ferdinando : Pietro,


Girolamo, Rosina e Benedetto. Figlia di Pietro :
Enrichetta.
Famiglia che si ritrova in Palermo sin dal secolo XVIII.
Dim• ivi. Arma : d’azzurro al sole d’oro.
*Belli. Gol titolo di Marchese (s. s.) mpr. fu riconosciu
to nel 1909 Francesco, di Giuseppe (e di Contarmi
Giuseppina). Fratelli : Carlo, Emma, Edoardo.
Famiglia di nome primitivo Predovlcli, che vanta di
scendere dai sovrani di Bosnia, venuta in Messina nel
1575. Dim. Girgenti. Arma: d’oro, al destrocherio ar
mato al naturale, impugnante una croce alta di nero. —
Alias: d’oro, al destrocherio armato al naturale, impu
gnante una croce con l’asta d’oro e l’armatura d’ar
gento.
*Beneventano. Goltitolo di Barone del Bosco
Schifano o Alfano (s. s.) mpr. qual discendente
da Francesco (1799) fu iscritto Matteo, di Ettore,
di Matteo, e col titolo di Nobile dei Baroni del
Bosco mf. fu riconosciuto nel 1906 Ferdinando,
di Guglielmo, di Luigi, col fratello Guglielmo e le
f
figlie di quest’ultimo : xMatilde ed Emilia.
Al 1900 fu rinnovato il titolo di Bainone della
Corte mpr. a Giuseppe Luigi, di Saverio, di Giu
seppe Luigi. Figli: Concetta, Francesco di Paola,
Benedetta, Lucrezia e Guglielmo f. Figli di Fran
cesco di Paola : Giuseppe Luigi, Anna, Maria,
Letizia, Umberto ed Eleonora.
Famiglia del secolo XVII che si ritrova in Siracusa, Len-
tini e Modica. Dim. Ramo del Bosco : Napoli e Palermo.
Ramo della Corte Catania. Arma : d’oro, a tre monti
:

di verde, sormontati da un leone ed un orso di rosso


affrontati.
Benzo (Benso). Titolo di Duca della Verdura
(s. s.) mpr. Ult. inv, Giulio (1808). Gol titolo di
— 16 - •

Nobile dei Duchi della Verdura mf. quale discen


dente da Francesco (1805) furono iscritti Alessan
dro, di Antonino, di Alessandro (con la figlia Emi
lia); i fratelli Stefano (col figlio Antonino) e Fede
rico coi figli Antonino, Guglielmo e Federico. Figli
di detto Antonino: Federico, Ignazio, Maria Felice,
Iolanda, Goffredo e Giuseppina. Figli del detto
Federico, di Federico : Federico, Giuseppa, Ma
rio, Alfredo e Rosa. Zio di Alessandro: France
sco f (coi figli Alessandro e Mario). Inoltre furono
iscritti Modesto, di Cesare, di Girolamo, coi fra
telli Girolamo ed Eugenio.
Di origine genovese, questa famiglia venne in Sicilia nel
secolo XVII. Dirti. Sciacca e Palermo. Arma d’azzurro,
:
a tre conchiglie d’ oro, situate 2 e 1. Alias: d’argento,

al capo di rosso, caricato da tre conchiglie d’oro.
*Bei*itelIi. Col titolo di Barone di Malpertuso
(s. s.) erede successibile, furono riconosciuti nel
1896 Clorinda Erminia f, di Michele, in Di Lo
renzo, e nel 1909 col titolo di Nobile dei Ba
roni di Malpertuso mf. Giovanni, di Luigi.
Famiglia di Nicosia sin dal secolo XVII1. Dim. p alermo.
Arma : d’azzurro, al leone rampante d’oro coronato dello
stesso, impugnante un ramoscello fiorito, guardante il
sole d’oro orizzontale a destra.
*Bertlni. Coi titoli di Marchese di Spataro (s. s.)
mpr. e di Barone di S. Antonino (s. s.) mpr,
fu riconosciuto nel 1899 Leopoldo, di Alfredo, di
Leopoldo. Dim. Palermo. Altro ramo : Col tito
lo di Nobile mf. e qual discendente da Giacomo
Maria (1710) fu iscritto Francesco, di Francesco,
di Giacomo. Figli : Giuseppe, Teresa, Marianna,
Francesca, Concetta e Antonina. Dim. Catania.
Sono forse due famiglie differenti. Quella di Palermo, che
si vuole originaria di Firenze, è succeduta nei detti
17 —

titoli al casato Ansaldi. Arma: di rosso, al braccio de


stro d’argento, movente dal lato destro dello scado, im
pugnante un giglio d’oro, e la ptmla d’argento, a tre rose
di rosso, gli steli in su. L’altra è fiorente in Catania
sin dal secolo XVII. Arma : ?
Bertone. Col titolo di Barone di Giandilandri
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1901 Gregorio, di
Girolamo, di Gregorio, e col titolo di Nobile dei
Baroni di Giandilandri mf. fu riconosciuto Giu
seppe, di Francesco, di Giuseppe. Figlie: Maria
Isabella e Grazia.
Famiglia di Vizzini del secolo XVII. Dim. Vittoria. Ar
ma : d’argento, partito da un filetto di rosso, il primo
colla campagna mareggiata d’azzurro, ed un barco, a due
vele latine, al naturale nuotante sulla partizione ; il se
condo al cappello all’antica, sormontalo da tre stelle di
otto raggi, male ordinate, il tutto di rosso
^Bisignano. Con il titolo di Conte di Villa Ame
na (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1879 Emanuele,
di Francesco, di Luigi.
Famiglia palermitana del secolo XVI. Dim. Messina. Ar
ma : d’azzurro alla testa di morto d’oro, cimata dalla
croce del calvario dello stesso.
"Siasi (di). Col titolo di Barone della Salina di
Perollo (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899 Ago
stino, di Giovanni, di Agostino. Sorelle: Elisa-
betta e Francesca.
Originaria come si crede di Benevento, questa famiglia
passò in Sicilia sotto Carlo d’Angiò. Dim. Castelvetrano.
Arma : d’azzurro, alla fascia d’oro, accompagnata in ca
po da una cometa ondeggiante in fascia, ed in punta
da una stella, il tutto d’oro.
Bologna vedi Beccadelli di Bologna.
Bona. Coltitolo di Barone di Realmairnone (Ra-
(-almaimone) (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1900
18 —

Giuseppe Emanuele di Emanuele , di Giuseppe.


,
Figlio : Emanuele.
Famiglia palermitana .del secolo KV1. Dira. Caltabellotta.
Arma : d’argento al tronco d’albero, nodrito nella punta
dello scudo, reciso, con un solo ramo fogliato' uscente
a sinistra in fascia, il tronco sostenente un uccello ri
voltato, il tutto al naturale.
*Bonaeeorsi. Coi titoli di Marchese di Casalotto
(s, s.) mpi*. Barone di Casalotto (s s.) mpr.
Principe di Reburdone (s. s.) mpr. Barone di
Reburdone (s. s.) mpr. Barone di Ganzeria (s. s.)
mpr. Barone di Nucifora (s. s.) mpr. Barone di
Granvilla Soprana (s. s.) mpr. Barone di Pe
dagaggi (s. s.) mpr. Barone di Randazzini (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1903 Domenico f, di Gu
glielmo, di Domenico. (Il titolo di Principe Ema
nuel!, a domanda delF interessato, venne sostituito
con quello di Principe di Reburdone con R. D. del
16 agosto 1900 e successive RR. LL. PP. del 5 apri
le 1903). Fratello: Luigi f, coi figli Eleonora in
Mannino, e Francesco, succeduto oggi a tutti i
titoli del detto suo zio Domenico. Figli di Fran
cesco: Luigi, Giuseppe, Carla, Maria, Isabella,
Enrico e Francesca.
Famiglia che si vuole originaria di Macerala, e che si
ritrova sin dal secolo XVIII in Milazzo e poi in Cata
nia. Dim. Catania. Arma : d’azzurro, al cane levriere
d’argento, rampante e sostenuto da un monte di tre cime
al naturale, movente dalla punta. — Alias : d’azzurro,
alpino al naturale, sormontato da una stella d’oro, ed
il leone dello stesso rampante contro il tronco.
*Bonaccorsi-Mes*Io. (altro ramo della preceden
te). Coi titoli di Principe di Patti (s. s.) mpr. e di
Marchese di S. Elisabetta (s. s.) mpr. fu ricono
sciuta nel 1921 Elvira Merlo in Bonaccorsi, di
Domenico. Per anticipata successione materna nel
— 19

1925 venne autorizzato ad assumere il detto ti


tolo di Principe di Patii (s. s.) mpr. Domenico,
di Gerolamo Raffaele.
^JBonajuto. Col titolo di Nobile mf. e qual discen
dente da Mario (I773j fu iscritto Mario, di Salva
tore, di Mario.
Famiglia che sin dal secolo XV fioriva a Catania, Sira
cusa e Palermo. Dim. Catania. Arma : d’oro, a tre ci
pressi di verde, posti sulla campagna del secondo, quello
di mezzo sinistrato da un leone al naturale, rampante
contro il tronco.
^Bonanno. Coi titoli di Principe di Cattolica (s.
s.) mpr. Principe di Roccafiorita (s. s.) mpr.
Duca di Mistimeri (s. s.) mpr. Luca di Montal-
bano (s. s.) mpr. Duca di Foresta (s. s.) mpr.
Marchese di Limina (s. s.) mpr. Conte di Vicari
(s. s.) mpr. Barone di Siculiana (s. s.) mpr.
Barone di Canicatlì (s. s.) mpr. Barone di Ra-
vanusa (s. s.) mpr. Barone di Cucco (s. s.)
mpr. Barone di Giuliana (s. s.) mpr. Barone
di S. Basile (s. s.) mpr. Barone di Castellana
(s. s.) mpr. Signore di Pancaldo (s. s.) mpr.
Signore di Mitici (s. s.) mpr. Signore di Grasta
(s. s.) mpr. Signore della Salina Grande di Tra
pani (s. s.) mpr. e Barone di Prizzi (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1899 Antonino f,
di France
sco Paolo, di Salvatore.
Coi titoli di Principe di Linguaglossa (s. s.)
mpr. Barone di Arcimusa (s. s.) mpr. Barone
di Bulgarano (s. s.) mpr. Barone di Carancino
(s. s.) mpr. Bainone di Belvedere (s. s.) mpr.
Baione di Rosabia (s. s.) mpr. e Barone di Gi-
gliollo (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899 Fran
cesco, di Placido, di Silvio.
Qoi titoli eli Barone di Maeggio (s. s.) mpr.
e quai discendente da Giuseppe (1782), di Barone
di Delia (s. s.) mpr. e qual discendente dallo stesso
(1802) e di Nobile mf. qual discendente da Filippo
(1539), fu iscritto Michele, di Giuseppe, di Michele.
Col titolo di Barone di Poiino (s. s.) mpr. fu
riconosciuta nel 1899 Antonia, di Gaetano, di
Leopoldo, vedova Landolina.
Famiglia pisana venuta in Palermo nella seconda metà
del secolo XIII. Dim. 1° ramo Palermo; 2° Napoli;
3° Siracusa; 4° Catania. Arma : d’oro, al gatto passante
di nero. Cimiero : una fenice di nero, sulla sua immor
talità di rosso Motto : neque sol per difm, neque lu
na PER NOCTEM.
B»nfiglio. Col titolo di Barone di Cannilo mpr.
e quale discendente da Nicolò (1461) é„oggi
iscritto
Francesco Aurelio, di Mario, di Francesco.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Cannilo mf.
furono iscritti Giovanni, di Francesco, di Mario,
e Pietro, di Giuseppe, di Antonino.
Famiglia che si ritrova a Catania sin daNsecolo f IV e
forse proveniente dalla Germania. Dim Lentini. Arma:
spaccalo d’argento e di nero, al leonerdell’uno nell’altro
Boscogrande vedi CMiianello Bi Maria
Zappino.
Bruno. Coltitolo di Barone di Belmonle (s. s.)
mpr. fu riconosciuto per sentenza nel 1922 Ce
sare, di Vincenzo. Figli: Vincenzo, Michele e'
Anna Maria. Figlio di Vincenzo : Giambattista.
Famiglia di Spaccaforno, proveniente forse dall’ antica fa
miglia Bruno di Salemi. Dim. Catania. Arma: partito
semispaccato : nel 1° d’argento, alla traversa di rosso,
accompagnata da due teste di donna al naturale ; nel
2°: aI d’argento ai leone rivoltato al naturale ; b) scoc
cato di argento e di nero di 10 file.
*Burgio. Coi titoli di Principe di Aragona] (s. s.)
mpr. e di Conte di Comìso (s. s.) mpr. fu rico-
hosciuto nel 1925Antonio, di Francesco, di Giu
seppe. Figli: Francesco, Antonietta, Achmet, Ste
fana, Elena, Ester, Rosalia, Luigi, Giuseppe e
Giovanni.
Col titolo di Duca di Villafiorila mpr. fu riconosciuto
per anticipata successione nel 1925 il detto Fran
cesco.
Coi titoli diConte Palatino mpr. e di Barone
delle Due Gazzere (s. s.) mpr. e qual discendente
da Giuseppe (1801), fu iscritto Giovanni, di Giu
seppe, di Giovanni. Figli : Giuseppa, Giuseppe,
Filippo, Ugo, Guido, Marcello e Maria Concetta.
Famiglia antichissima di Sciacca, fiorente in Sicilia prima
della conquista normanna e che ha per capostipite Cha-
mut emiro saraceno, volontariamente arresosi al gran
conte Ruggero che lo converti alla fede cristiana. Dim.
1° ramo Palermo; 2° Mazzara del Vallo. Arma: d’az
di
zurro, al capriolo d’ oro, accompagnato da tre stelle
otto raggi del secondo.
Busacca. Col titolo di Marchese di Gallidoro
(s. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1910 Linda, di
Carlo, di Giuseppe, in Lucas. Sorella : Alda in
Battaglia.
Famiglia che credesi originaria di Francia , passala in
Messina nel secolo XV. Dim. Palermo e Inghilterra.
Arma: spaccato: nel 1° d’azzurro, alla borsa d’oro, le
gata dello stesso nel 2° d’azzurro, a tre gigli d’oro, or
;

dinali in fascia, sormontati ciascuno da una corona al


l’antica dello stesso, e la fascia di rosso passante sulla
partizione. (Questa famiglia ha usato pure l’arme senza
la detta fascia}.
— 22 —

c
*©atlelo. titolo di Barone dell’ Isola e Salina
Gol
di S. Giuliano (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel
1900 Girolamo, di Simone, di Girolamo,
Famiglia trapanese del secolo XVII. Don. Palermo. Arma
:
d’azzurro, al leone d’argento, guardante una cometa d’o
ro, ondeggiante in banda, posta nel cantone destro.
*Caetani vedi Giaetani.
Catfareili. titolo di Barone di Guzman (s.
Col
s.) mpr. fu riconosciuto nel 1910 Gioacchino
di Gaetano, di Gioacchino. Figli : Gaetano, Ma ,
ria, Giovanni, Benedetto, Giustino, Luigi, Fran
cesca, Giuseppe, Amalia ed Elisabetta.
Gol titolo di Nobile dei Baroni di Guzman mf.
e
qual discendente da Filippo (1658), furono iscritti
Giuseppe e Francesco, di Giovanni, di Gioacchino;
Michele, di Giuseppe, di Gioacchino, (coi figli Ma
ria, Antonino e Alberto) e Raimondo, di Gaetano,
di Gioacchino, (col tìglio Vincenzo).
Famiglia di Vizzìni del secolo XVI Dim. Vizziui e Pa
lermo. Arma: spaccato semipartilo: nel 1° d’oro, all’a
quila spiegata di nero; nel 2': a) di rosso, al leone d’o
ro ;
b) spaccato d’oro e dì rosso,
*Cafìei. Coi titoli di Barone di Calaforno (s. s.)
mpr. Signore dì Tummarello (s. s.) mpr. e Signore
di salme 40 dipendenti dal feudo di Passanelo
(s. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1900 Maria An
tonia, di Lorenzo, moglie di Casertani Guglielmo.
Coi titoli di Barone di Gesira (s. s.) mpr. e Signore
di Pilaita (s. s.) mpr. e qual discendente da
Croce (1784 e 1801), fu iscritto Enrico, di Croce,
di Enrico. Figli : Croce, Salvatore, Agata, Anto
nietta e Francesca. Fratelli: Giovanni e Salvatore.
— 23 —

Figli di Salvatore: Antonia, Florida, Vincenza,


' Giuseppina e Croce.
Famiglia di Vizzini sin dalia seconda metà del secolo
XVIII. Dim. Ramo Calaforno in Favara; ramo Gesira
in Vizzini. Arma : d’argento, alla biscia di nero, ondeg
giante in fascia, rivoltata, accompagnata in capo da tre
stelle di otto raggi di nero, ordinate in fascia, ed in pun
ta da tre fiamme di rosso, ordinate in fascia.
Calascibetta. Col titolo di Nobile mf. fu iscritto
Fortunato, di Giovanni.
Fiorente in diverse città di Sicilia questa famiglia ha pos
seduto feudi sin dal principio del secolo XV. Dim. Pa
lermo. Arma : d’azzurro, al leone d’oro, impugnante con
la zampa anteriore destra una spada d’argento, alta in
palo.
*Calel’ati (Calafato). Col titolo di Barone di
Canaloni (s. s.) mpr. fu riconosciuto nei 1880
Pasquale, di Vincenzo, di Andrea.
Famiglia messinese del secolo XIV. Dim. Palermo. Arma :
d’azzurro, al grifone d’argento, coronato d’oro , con la
fascia d’oro, attraversante. Molto : ardeo nam credo.
*Calì. I) titolo di Barone mpr. fu concesso nel 1903
a Giuseppe, di Giovanni. Figlio: Giovanni; Aglio
di Giovanni : Giuseppe.
Famiglia nota sin dal secolo XIV e diramata in diverse
città dì Sicilia. Dim. Catania. Arma : di rosso, al cane
passante d’argento, collarinato d’oro.
^Camerata (Cam tu a rata). Col titolo di Ba
rone di Casalgismondo (s. s.) mpr. fu ricono
sciuto nel 1869 e 1873 Francesco, di Rocco, di
Filippo. Figli : Rocco, Paola e Giuseppe.
Famiglia originaria di Sutera del secolo XV. Dòn. Cata
nia. Arma : di rosso, al leone coronato d’oro, sostenente
una colonna d’argento.
*CannareIla. Coi titoli di Marchese di Scaderi
(s. s.) mpr. e di Marchese di Regalbono (s. s.)
mpr. fa riconosciuto nel 1900 Domenico di
,
Francesco, di Domenico. Fratello: Salvatore.
Figli di Salvatore : Francesco, Domenico, Alfredo,
Angela, Rosana e Ida.
Famiglia del secolo XVI originaria di Siracusa. Dim. Li
cata. Arma : spaccato-semipartito : nel 1° di rosso, a due
leoni coronati, affrontati, sormontati da tre stelle di sei
raggi, ordinate in fascia, il tutto d’oro ; i leoni in atto
di rompere un pane d’argento ; nel 2° : a) d’argento, alla
canna al naturale ; b) d’azzurro, al vaso d’oro, ansato a
sinistra, con tre gigli di giardino al naturale, nodriti nel
vaso.
^Canalizzare». Coi titoli di Barone di Belmonlino
Inferiore (s. s.) mpr. e di Signore di Leone
(s.s.) mpr. fu riconosciuto nel 1900 Silvestro,
di Giuseppe, di Michel:. Figà : Francesca in Ni-
colaci, Giovanna, Eugenia e Giuseppe.
Famiglia spagnuola, passata in Sicilia nel secolo XIII.
Dim. Vizzini e Catania. Arma : spaccato : nel 1° d’azzur
ro, a due stelle d’oro di sei raggi, ordinate in fascia ;
nel 2° di rosso, a tre sbarre d’oro. Alias : spaccato:

nel 1° d’azzurro, alla stella d’oro ; nel 2° d’oro, a tre
sbarre di rosso, e la fascia d'oro attraversante sulla
partizione-
Caatarero. Col titolo di Barone di S. Giovanni
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1898 Domenico f,
di Alessandro (e di Baldi Concetta). Figli : Con
cetta, Maria Antonia, Alessandro e Clelia.
Famiglia di Leonforte, che succedette in detto titolo alla
famiglia Baldi estinta. Dim. Leonforte. Arma : partito :
al L d’argento, al leone rivoltato, sostenuto dalla pianu
ra erbosa, il tutto al naturale; al 2° d’azzurro, a due
bande di rosso orlale d’argento, accompagnale da quat
tro stelle di sei raggi d’argento, due sopra la prima
banda e due frammezzo alle bande.
^Cappellani. Titolo di Barone della Formico.t (s.
s.) mpr, Ultimo investito Giuseppe (1790).
Goltitolo di Barone mpr. nel 1908 e di Nobile dei
Baroni della Formica mf. nel 1904, fu ricono
sciuto Salvatore, di Sebastiano, di Salvatore.
Fratelli: Marianna, Raffaele, Giovanni, Pietro,
Enrico e Maria. Figlie di Salvatore: Addolorata e
Maria.
Nel 1900 fu anche riconosciuto col titolo di Nobile
dei Baroni della Formica mf. Sebastiano, di
Raffaele, di Vincenzo. Figli: Raffaele, Francesco,
Aurelio, Concetta, Francesca, Marianna e Cesare
Antonino.
Famiglia del secolo XVL Dim. Ramo di Salvatore in Pa-
lazzolo Acreide ; ramo di Sebastiano in Catania. Arma:
inquartato: nel 1° e 4° di rosso, al leone coronato d’oro;
nel 2° e 8° d’argento, all’aquila coronata di nero. Alias:

d’azzurro, a tre crescenti montanti d’argento 2 e 1, ca
ricali ciascuno di tre macchie di nero, accompagnati
in cuore da una stella d’or.', e sormontati in capo da un
bisante dello stesso.
Carciiiolo. Col titolo di Barone di Donnamaria
::

(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1924 Salvatore di


Vincenzo.
Famiglia catanese del secolo XV11I. Dim. Catania. Arma :
spaccato di rosso e d’azzurro, alla fascia d’oro attraver.
sante, accompagnata in capo da un sole d’oro, ed in
punta da una conchiglia d’argento.
Cardino. Col titolo di Nobile mf. e qual discen
dente da Giuseppe (1807) fu iscritto Teofllo, di
Giuseppe, di Francesco. Fratelli: Agostino e Fran
cesco. Figlio di Agostino : Giuseppe. Figli di
Francesco : Giuseppe, Teotìlo ed Ernesto.
* CardiIlo-C loo». Col titolo di Marchese (s. s.) mpr.
fu riconosciuto, per successione Oardillo, nel 1919,
Giovanni, di Enrico Cloos e di Adelaide Car
dino, il quale ottenne la commutazione del co*
gnome Cloos ili quello di Cardino Cloos. -
La famiglia Cardino è originaria di Palermo dal secolo
XVIII. Dim. Ramo di Teofilo : Catania ; ramo di Gio
vanni: Palermo. Arma: Spaccato d’azzurro e di rosso,
alla fascia d’oro attraversante accompagnata in capo da
una corona all’antica sormontata da tre stelle male
ordinate 1 e 2, il tutto d’oro, ed in punta da un cardellino
poggialo sopra un ramo d’ulivo, il tutto al naturale.
Cardona. Col titolo di Nobile mf. furono iscritti
quali discendenti da Prospero (1804), Giovanni, di
Vincenzo, di Prospero ; e Prospero f, di Giovati
Battista, di Prospero. Figli di Prospero : Giovati
Battista ed Achille coi Aglio Prospero. Fratello :
Vincenzo f. Figlio di Vincenzo: Giovan Battista.
Famiglia siracusana, che dalla Spagna fece passaggio in
Sicilia nel secolo XIII. Dim. Siracusa. Arma : inquartato:
nel 1° di rosso, a tre cardi d’oro, gambuti, fogliali e fio
riti dello stesso ; nel 2° d’oro, a quattro pali di rosso e
la banda d’oro attraversante ; nel 3° d’azzurro, alla ban
da d’oro; nel 4° d’azzurro, a due leoni contrarampanti
a una colonna coronata (questa è l’arma usata dalla fa
miglia ma se ne sconoscono alcuni smalti). Alias-, di

rosso, a tre cardoni fioriti d'oro, gambuti e fogliati di
verde.
barella. Il titolo di Barone di S. Giuseppe aipr.
fu rinnovato nei 1905 - 06 a Basilio, di Daniele.
Fratello : Ercole.
Famiglia di Leonforte del secolo XVIII. Dim. ivi. Arma:
d’azzurro, alla fascia d’ argento col leone al naturale
coronato d’oro, attraversante.
¥Caro. Il titolo di Signore di Caltavuturo
tnpr. fu
rinnovato nel 1899 a Carlo Pietro, di Carlo, di
Pietro Carlo, di Pietro, marito di Alvarez Ma
ria del Rosario. (Titolo di casa Alvarez de
Toledo).
Famiglia del secolo XIII. Dim. Biarrilz. Arma : d’azzurro,
alla palma al naturale, col capo d’Aragona (d’ oro, a
quattro pali di rosso). — Alias : d’oro, a quattro pali di
rosso e la palma al naturale attraversante. — Alias: di
rosso, al fonte al naturale, sostenente due uccelli dello
stesso, in atto di bere.
^Carrozza. Col titolo di Marchese di S. Leonardo
(s. s.) rapr. fu riconosciuto Giovanni, di Giulio,
di Giovanni. Iscritte le sorelle Michela e Adelai
de e le zie Concetta in Bonanno e Maria Er-
mellina in Chemis.
Famiglia di origine spagnuola e che si ritrova in Messi
na sin dal principio del secolo XVII. Dim. Messina.
Arma : d’azzurro, alla carrozza a due cavalli, d’oro, pas
sante sul terreno al naturale, con un sole raggiante,
d’oro, al cantone sinistro dello scudo.
— Alias: partito :
nel 1° come sopra (Carrozza); nel 2» cinque punti d’oro,
equipollenti a quattro d’azzurro, col capo d’argento ca
ricato dello steccato scorciato di nero (Pallavicino di
Genova). Lo scudo accollato all’ aquila bicipite spiegata
di nero, membruta. imbeccata e coronata all’antica, il
tutto d’oro.
Cartia. Coi titoli di Barone di Sparacito (s. 3.)
mpr. Barone di Giarrentini (s. s.) mpr. e Si
gnore di Musebbi (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1901 Giovanni, di Pietro, di Giovanni. Fra
telli : Luigi e Guglielmo.
Famiglia di Ragusa. Dim. ivi. Arma: d’argento, al pino
a’italia, nodrito sulla pianura erbosa, trafitto nei tronco
da una spada posta in banda, il tutto al naturale, col
capo trinciato d’azzurro, alla stella di sei raggi d’ar
gento, ed una banda di rosso, in divisa, sulla partizione.
^Castelli. Coi titoli di Principe di Torremuzza
(s. s.) mpr. Marchese di Motta d’ Affermo (s. s.)
mpr. e Conte di Gagliano (s. s.) mpr. fu iscritto
Vincenzo, di Gabriele Lancellotto fai quale ulti
mo i detti titoli erano stati riconosciuti nel 1876),
di Vincenzo.
Famiglia fiorente in Catania e Messina sin dal secolo XlV;
questo ramo però fu portato dà Genova in Palermo nel
secolo XVI. Dim. Palermo. Arma : d’azzurro, al castello
di tre torri, merlate alla ghibellina di tre pezzi d’argento,
aperto e finestrato di nero, movente dalla punta, sor
montato nel capo da un giglio d’oro. Divisa : allicit
et terret (ramo dei principi di Torremuzza),
Catalano. Titolo di Signore del Marcalo di Me
nili (s. s.) mpr. Ult. inv. Antonio Francesco
Paolo (1781).
Col titolo di Nobile dei Signori del Marcato di
Melilli mf. e qual discendente da Francesco
(1806), fu iscritto Felice, di Giuseppe, di France
sco. Figli: Marianna, Andrea, Francesca, An
tonino, Lucia, Giuseppe e Clelia.
Famiglia originaria di Nicosia del secolo XIV. Dirti. Ca
tania. Arma : d’azzurro, alla colonna d’argento, sormon
tata da una stella di otto raggi dello stesso e sostenuta
da due leoni coronati d’oro, contrarampunti ed affron
tati. — Alias ; d’azzurro, alla fascia in divisa abbassata
sotto un filetto scorciato, accompagnata, in punta, da
una stella di dieci raggi e sostenente due leoni coronati,
contrarampanti ed affrontati al filetto, il tutto d’oro.
*C?atallotti. Titolo di Signore del Grano (s. s.)
mpr. proveniente da Andrea Gazul (1445).
Col titolo di Nobile dei Signori del Grano pers.
fu riconosciuto nel 1908 Bernardo, di Antonino,
.

di Ferdinando ed iscritti nel 1910 mf. i fratelli


,
di lui: Ferdinando (coi figli Clementina, Antonino e
Francesco Saverio), Gaetana in Muraglia, Augusto
(coi tìgli Antonino e Clementina), Alessandro f, Ga
briele (col tìglio Antonino), Maria e Rosalia in Sal
vo di Pietraganzili. Fu pure iscritta pers.
Caterina, di Enrico, di Gaetano, in Lombardo.
Di origine genovese questa famiglia detta anticamente
Gattilusio passò in Grecia nel 1355 e, dopo la caduta
— 29 —

dell’ impero bizantino, si ricoverò in Sicilia. Dim. Pa


lermo. Arma : d’azzurro, a dieci squame d’oro 3, 3,3, 1,
accollate ed appuntate. Supporti : due leoni marini di
oro linguati di rosso. Cimiero : un cavaliere armato di
argento cavalcante un pegaso dello stesso, galoppante
nei raggi di un’ ombra di sole di rosso, nascente dalla
corona. Motto : nos ipsi fortuna.
Cataliotti-Vnlriiiiu. Coi titoli di Barone della
Rocca mpr. Barone di Caldina o Mauro;)anni mpr.
Barone mpr. Signore di Chiapparia (s. s.) mpr.
Nobile dei Signori del Grano mf. Nobile mf. e
Cavaliere m. fu riconosciuto nel 1924 Ferdinan
do, di Basilio, di Ferdinando. Figli : Ferdinando
Moriel , Margherita Eleonora, Basilio Giovanni.
Figli di Ferdinando Moriel: Giovanni Morie!, Pie
tro Moriel e Maria Rosa.
Il nome d’uso di questa famìglia è Cataliotti-Valdina
dell’Aquila. Essa rappresenta il ramo primogenito
della precedente, nel quale si sono estinte le famiglie
Valdina de Wliart e dell’Aquila. Dim. Francia e Pa
lermo. Arma : Interzato in punta : nel 1° d’ azzurro a
dieci squame d’oro, 3, 3, 3, 1, accollate ed appuntate
(Cataliotti) ; nel 2° d’azzurro al guerriero armato di
argento, impugnante con la destra uno scettro dello
stesso e la sinistra appoggiata all’elsa della spada
(Valdina) ; nel 3° d’azzurro all’aquila spiegata d’argento
coronata d’oro (dell’Aquila). Ornamenti esteriori come
nella famiglia Cataliotti. Altro cimiero usato da questo
ramo : un’aquila nascente d’argento, coronata d’oro.
Celesta. Titolo di Marchese (s. s.) mpr. Ultimo
poss. Gaeiano (1806).
Col titolo di Nobile dei Marchesi mf. fu iscritto
qual discendente da Lorenzo (1733), Lancellotto f,
di Gaetano, di 1 ancellotto. Figli : Gaetano, Pietro
e Michele. Zio : Pietro Geremia f.
Famiglia genovese, passata in Sicilia nel secolo XVIIJ,
— 30 -
Dim. Palermo. Anna d’azzurro, al ciriegio sradicalo al
:

naturale, sinistrato da un leone d’ oro coronato dello


,
stesso, ed accompagnato in cinta da cinque stelle d’ar
gento.
Cesareo. Col titolo di Nobile mf. qual discendente da
Nicolò (1647), fa iscritto Giuseppe, di Nicolò, di
Giuseppe. Figli: Nicolò e Bernardo. Fratelli: Ber
nardo e Cesare. Figlio di Cesare : Giuseppe.
Famiglia veronese, venuta in Sicilia nel secolo XIII. Dim.
Tropea. Arma : d’azzurro, a due bande d’oro. Lo scudo
accollato all’aquila spiegata d’oro.
Cfiianelio Di Maria Zappino. Col titolo di
Barone di Carcaci (s. s.) mpr. qual discendente
da Ugo Notarbartolo (1658), fu iscritto Stefano,
(al quale nel 1921 fu commutato il cognome in
Boscogrande), di Giovan Battista. Figli : Maria
Felice, Maria Antonietta, Giovanni Maria e Ma
ria Luisa. Fratelli : Enrico, al quale fu commu
tato pure il cognome in Boscogrande, (insieme
colle figlie: Caterina, Maria Felice, Chiara edElena);
Giovanna in Federico, Maria Stella in Peria,
Chiara in Pintacuda, e Beatrice in Pintacuda.
Famiglia palermitana del secolo XIX. Dim. Palermo. Ar
ma : di rosso, all’albero sradicato, accostato da un leone
e sormontalo da una stella, il tutto d’oro.
^Chiaramonte (Chiaramoiite Bordona
ro). Col titolo di Barone di Gebbiarossa (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nei 1899 Giuseppe, di A es-
sandro, di Gioacchino. Figli: Alessandro e Lui f
gi. Sorelle: Eleonora in Amato, Anna in Ma-
strogiovanni Tasca, Antonina f in Libertini,
Filomena in Datti, ed Alessandra in Muti Bussi.
Famiglia di Cefalù del secolo XIX. Dim. Palermo Arma :
d’azzurro, inquartato da un filetto di nero; al 1° a tre
stelle d’argento, ordinate in banda ; al 2° a tre monti
yej’deggianti al naturale, ordinati in banda, uno altra?
31
-
versante sull’altro ; al 3° al leone d’ argento rivoltato,
linguato di l’osso, coronato d’oro ; al 4° all’elmo d’ar
gento.
*C?iarcià. Col titolo di Barone (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1904 Giovati Battista, di Carmelo,
di Giuseppe.
Titolo proveniente dalla famiglia Vitale. Dim. Santa Cro
ce Canterina. Arma : d’azzurro alla fascia d’ argento ca
ricata di una stella di sei raggi di rosso, accompagnata
in capo da una nuvola in forma di fascia ristretta e
concava ed in punta da un mare , il tutto al naturale.
'dritta. Col titolo di Barone di Montegrosso (s. s).
pers. qual marito di Speciale Serafina fu rico
nosciuto nel 1887 Graziano, di Luigi.
Feudataria sin dal secolo XIV, un ramo di questa fa
miglia passò in Nicosia, dove dimora. Arma: d’oro, alla
fascia d’azzurro, caricata di cinque losanghe accorate
del campo. — Alias : di rosso, alla fascia d’oro, caricata
di cinque losanghe d’azzurro.
^Citati. Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto
nel 1898 Pietro, di Gaetano, di Pietro, e nel 1899
Temistocle f, di Pietro, di Salvatore. Sorelle di
Temistocle: Maria e Clelia. Zia : Maria f in Di
Leo.
Famiglia di Palermo, ove dimora. Arma : partito di vaio
e d’oro.
:!: Clareni«a (Chiareuaa). Coi titoli di Principe
di S. Domenica (s. s.) mpr. Marchese di Salazar
(s. s.) mpr. Barone di S. Martino (s. s.) mpr. e
Barone di S. Pietro (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1900 Giuseppe, di Mario Alessandro, di
Giuseppe. Figli : Lucia, Concettina, Giovanna,
Amelia e Mario. Sorella : Concetta.
C'd titolo di Nobile dei Principi di S. Domenica
mf. fu iscritto Salvatore, di Enrico, di Carlo,
Figlie: Enrichetta e A-dtp
32

Famiglia originaria di Paterno del secolo XVIII. Dim


Catania. Arma : d’argento, al braccio armato, tenente
una spada posta in sbarra, al naturale, accompagnata
a destra da una cometa posta in palo, e a sinistra da
due stelle di sei raggi ordinate in sbarra, il tutto di
rosso. — Alias : di rosso, alla spada d’argento, guarnita
d’oro, alta in palo.
*Coffari. Coi titoli di Barone (s. s.) mpr. e di
Signore di Gilferraro (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1899 Alberto Pietro, di Girolamo (e di De
Angelis Marianna), di Vincenzo, cui è successo
nei titoli il figlio Girolamo. Fratelli del detto Gi
rolamo : Marianna, Francesco, Vincenzo, Eduar
do, Antonietta, Federico e Giacomo.
Famiglia originaria di Cammarata. Dim. ivi. Arma : Par
tito : al primo: d’argento alla torre merlata di tre pezzi,
fondata sulla pianura erbosa, sostenuta da due leoncini
affrontati, accompagnata da sei cipressi nodriti sulla
pianura, tre per parte, il tutto al naturale (Coffari) ;
al secondo : d’azzurro all’angelo di carnagione, fasciato
d’argento, coronato d’oro, fermo sul globo terraqueo,
cinto dalla fascia zodiacale posta in banda, l’angelo in
atto di ferire, tenente colla destra alzala una spada po
sta in sbarra, il tutto al naturale,l’angelo sormontato da
tre stelle di sei raggi d’oro, ordinate in fascia (De An- \
Steli*).
*CojKlitore. Col titolo di Barone di Parnpinello
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1901 Carlo Ema
nuele, di Pietro Agostino, di Matteo (marito di
Martinez Maria Teresa).
Titolo di Barone di S. Agostino (s. s.) mpr. Ult.
inv. Pietro (1793).
Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Agostino mf.
e qual discendente dal suddetto Pietro, fu iscritto
Pietro f, di Matteo, di Pietro. Figlio : Carlo K-
33
-
manuele. Zio: Vincenzo f. Figlia di Vincenzo:
Antonia.
Famiglia palermitana che ha posseduto feudi sin dal seco
lo XV. Divi. Palermo. Arma : d’azzurro, alla campana
sormontata da una stella di otto raggi ed accompagnata
da un cortinaggio, drappeggiato a scaglione con due
pendenti, il tutto d’oro.
Colonna (Colonna-Romano). Coi titoli di
Duca di Cesavo (s. s.) mpr. Disc. da Calogero
Gabriele Colonna (1694), Marchese di Fiumedi-
nisi (s. s.) mpr. id. id. Barone di S. Calogero
Godrano (s. s.) mpr. id. (1806), Barone di Ian-
cascio e Reallurco (s. s.) mpr. id. (1666), Signore
di Ioppolo (s. s.) mpr. id. (1806) e Signore di on-
ze 40 sulla Dogana di Messina (s. s.) mpr.
id.
id. fu iscritto Giovanni Antonio, di Calogero Ga
briele, di Giovanni Antonio.
Ramo della omonima famiglia romana passata in Sicilia
nel secolo XIII. Dim. Roma e Palermo. Arma : di ros
so, alla colonna d’argento coronata
d’oro, piantata su
onde d’azzurro, da cui emergono due giunchi di verde.
Lo scudo accollato all’ aquila imperiale. Cimiero : una
sirena al naturale, coronata d’ oro. Divisa : electimur
non frangimur UNDis. — Alias di rosso, alla colonna
d’argento, a base e capitello d’oro, coronata all’antica
dello stesso.
*Combes de Lestrade. Coi titoli di Barone di
Donnafugata (s. s.) m. n. nel 1906, e di Baro
ne di S. Giuseppe (s. s.) m. n. nel 1912, fu ri
conosciuto Gaetano, (di Edmondo), marito di Pa
terno Castello Clementina. Figlia : Clara.
Famiglia francese nella quale si estingue un ramo della
famiglia Paterno Castello (vedi). Dim. Ragusa Infe
riore e Parigi. Arma:"?
— 34 —

*Conlari«ii. titoli di Marchese (s. s.) mpr. e di


Coi
Nobile dei Duchi di Castrofilippo mf. fu rico
nosciuta nel 1909 Giuseppaf (in Belli), di Mau
rizio, di Luigi. Cugino : Girolamo, di Rosario
(fratello di Maurizio). Figlio di Girolamo : Ro
sario.
Famiglia veneziana passata in Sicilia nel secolo XIV e
poi in Girgenti. Dim ivi. Arma : partito, al 1° di
Contarmi, che è d’oro, a 3 bande d’ azzurro ; al 2° di
Morreale, che è inquartato in decusse, al 1° e 4° d’ar
gento, al castello di nero di tre torri; al 2° e 3° d’oro,
alla croce di rosso accantonata da quattro crocette dello
stesso, scorciate. — Alias : spaccalo, nel 1° d’argento, al
l’aquila dal volo abbassato coronata di nero ; nel 2° di
rosso, al leone coronato d’oro.
Coppola. Col titolo di Nobile mf. qual discendente
da Giovanni Antonio (1524), fu iscritto Giuseppe,
di Luigi, di Giuseppe. Figli : Salvatore e Luigi.
Famiglia originaria di Amalfi, passata in Sicilia nel seco
lo XIII. Dim. Monte S. Giuliano. Arma : d’azzurro, se
minato di gigli d’oro, alla coppa dello stesso, attraver
sante sul tutto.
Cordova (De). Titolo di Marchese della Giostra
(s. s.) mpr. Ult. poss. Francesco (Elenco del 1828).
Col titolo di Nobile dei Marchesi della Giostra mf.
qual discendente da Filippo (1782), fu iscritto
Consalvo, di Eugenio, di Consalvo. Sorella : Ma
ria Carmela.
Famiglia spagnuola venuta in Palermo nel secolo XVI.
Dim. Palermo. Arma : d’oro, a tre fasce di rosso, ed un
re moro, vestito di verde, col manto di porpora, coronato
d’oro all’antica, incatenato per il collo.
^Cosentino. Col titolo di Barone di Rondò (s, s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe, di Vit
torino, di Salvatore.
Famiglia originaria di Trapani del secolo XV. Pini- Ca-
tania. Arma : di rosso, alla banda accompagnata in ca
po da tre stelle di 6 raggi ordinate in banda, in punta
da un cane passante sulla pianura, il tutto d’argento, il
cane collarìnato d’ oro, e tenente in bocca un ramo
scello d’olivo, di verde.
Costantini. Gol titolo di Nobile mf. in forza del
Reai Diploma del 1791 sono attualmente iscritti
Andrea, di Costantino, di Giuseppe. Fratelli : Fran
cesca ed Enrico. Zie : Anna in Ohines ed Elena,
nonché la cugina Marianna.
D’origine greca questa famiglia passò in Sicilia e si ri
trova a Catania e Palermo sin dal secolo XVIII. Dim.
Palermo. Arma: d’azzurro, alla palma al naturale, ad
destrata da una stella di 8 raggi d’oro e sinistrata da un
leone dello stesso. Alias: d’azzurro a quattro bande d’oro.
*CostareIii. Col titolo di Barone di S. Lucia (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1900 Rosario, di Giusep
pe, di Rosario (e di Platania Gaetana).
Famiglia di Acireale del secolo XIX. Titolo proveniente
da casa Platania. Dim. ivi. Arma : di azzurro, al ponte
d’oro di tre archi, con un fiume d’argento scorrente
fra i medesimi, e tre platani al naturale nodriti sul pon
te, quello di mezzo sostenuto da due leoncini coronati
d’oro, affrontati, il tutto sotto un lambello di quattro
gocce d’oro.
*Ci*escimanno. Coi titoli di Barone di Capodarso
(s. s.) mpr. e di Signore di Bubulello (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe, di Antonino,
di Giuseppe. Dim. Palermo.
Col titolo di Duca di Albafiorita (s. s.) mpr. quale
proveniente da Pompeo Sala mone (1692), di Ba
rone di Pietrevive (s. s.) mpr. proveniente da
Giuseppe Salamone (1720), e di Signore di Cac
ciane (s. s.) mpr. proveniente da Francesco Cre-
scimanno (1749;, fu iscritto Gaetano, di Paolino
di Francesco. Dim. Caltagirope
- 36

Famiglia venuta come si crede in Sicilia coi Normanni


e fiorente sin dal secolo
XV in Piazza e Caltagirone.
Arma : d’azzurro al leone d’oro, con la fascia dello stes
so attraversante sul tutto.
Crisciune. 11 titolo di Barone di Corallo mpr.
fu concesso nel 1872 a Isidoro, di Paolo (e di
Occhipinti Giovanna). Figli: Giovanna e Fran
cesco Saverio.
Famiglia di Comiso del secolo XIX, originaria di Ragusa,
che successe in detto titolo alla famiglia Occhipinti.
Dim. Gomiso. Arma: partito, al 1° spaccato: a) d’oro, al
leone di rosso, tenente con le zampe anteriori un ramo
di crescione al naturale in palo; b) fasciato d’azzurro e
d’oro, i pezzi d’ azzurro, cadauno a tre stelle d’ argento
di 5 raggi, ordinate in fascia ; al 2» d’argento, a tre sca
glioni, il 2° sormontato da una crocetta, il tutto di rosso.
Cristofaro (De). Col titolo di Barone dell' Inge
gno (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1901 Seba
stiano, di Enrico, di Francesco. Figli : Giusep
pina, Francesca, Enrico, Giuseppe ed Ernesto.
Col titolo di Nobile dei Baroni dell' Ingegno mf.
fu riconosciuto nel 1910 Giuseppe, di Michelan
gelo. Figli : Ernesto, Lucietta in De Cristofaro,
Alfredo e Rosina in Platania. Figli di Alfredo :
Giuseppe, Francesca e Grazia.
Con lo stesso titolo di Nobile dei Baroni dell' In
gegno mf. fu riconosciuto nel 1910 Ippolito - Lui
gi, di Luigi, di Michelangelo.
Al 1920 fu concesso il titolo di Barone mpr. a
Michelangelo, Nobile dei Baroni dell'Ingegno, di
Luigi, di Michelangelo. Figli : Vincenzo, Fran
cesco, Luigi, Umberto ed Ippolito.
Famiglia del secolo XIX. Dim. Catania. Arma: d’argento
al pino a capitozzo nodrito sulla pianura erbosa, so
stenuto a sinistra da un leoncino coronato d’oro, il tutto
ai naturale, e sormontato da tre stelle di 6 raggi di ros
so ordinate in fascia.
Ci’ovara-Pescia. Gol titolo di Barone d’irosa
(s. s.) mpr. qual discendente da Bartolomeo Ger-
vasio (1785), fu iscritto Vincenzo, d’Ignazio, di
Francesco. Figlio : Ignazio.
Famiglia del secolo XV1I1. Dim. Palermo e Genova. Ar
ma: d’argento, al mare fluttuoso d’ azzurro, caricato di
dne pesci al naturale posti in fascia l’uno sull’ altro e
sormontato da tre stelle di 8 raggi d’oro, male ordinate.
Cnltrera. Col titolo di Barone di Montesano (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Paolo, di Fran
cesco, di Salvatore.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Montesano, mf.
quali discendenti da Giovanni Antonio (173U), fu
rono iscritti Gaetano, di Sebastiano, di Gaetano
(col tìglio Sebastiano), non che Giovan Battista
di Gaetano, di Sebastiano, e Sebastiano, di Gaetano,
di Sebastiano.
Famiglia originaria di Chiaramente Gulfì, dove già fioriva
nel secolo XVII. Dim. Siracusa. Arma: d’azzurro, alla
torre di rosso, fondata sulla campagna di verde, mer
lata di 5 pezzi alla guelfa, aperta, finestrata e murata
di nero, cimata da un guerriero armalo di tutte pezze
al naturale, con la spada sguainata in sbarra, imbrac
ciante lo scudo, il tutto al naturale.
^Curatolo. Coi titoli di Duca di Castella munte
(s. s.) mpr. e di Barone (s. s.) mpr. fu ricono
sciuto nel 1918 Melchiorre, di Salvatore, di
Melchiorre.
Famiglia originaria di Monte S. Giuliano, ove fioriva già
nel secolo XV. Dim. Trapani. Arma : partito d’ azzurro
e a' argento, ad un leone al naturale, leopardito, pas
sante sulla partizione.
‘'Curro. Col titolo di Barone mpr. che era stato
concesso nel 1883 a Rosario Sebastiano, fu rieo*
— 38 —

nosciato Rosario Giuseppe, di eletto Rosario Se


bastiano, di Placido.
Famiglia del secolo XIX originaria di Acireale. Dim.
Trieste. Arma: interzato in calza, d’azzurro, d’argento e
di rosso, il 1° all’ ancora del 2°, il 2° al caduceo sor
montato da un sole nascente del 3°, il 3° al covone d’o
ro; col capo d’ oro, a quattro ruote di rosso, ordinate
in fascia. Mollo: absque labore nihil.
Curii. Col titolo di Barone (s. s.) mpr. qual di
scendente di Carlo (1806), fu iscritto Pietro f, di
Giuseppe, di Giuseppe. Figli : Giuseppe e Agata
in Vullo. Fratello :
Agostino. Figlio di Agostino:
Giuseppe.
Famiglia che sin dal secolo XVI si ritrova a Trapani,
Mazzara ed altre città della Sicilia. Dim. Palermo. Ar
ma: interzato in fascia, nel 1° d’oro, all’aquila spiegata
di nero, coronata del campo; nel 2° partito: a) d’oro al
leone a 2 teste coronate; b) di rosso, alla torre d’oro,
sormontata da un’ aquila dello stesso ; nel 3° di rosso,
a tre pali d’oro.
Cutelli. Col titolo di Marchese di Raiala (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1888 Francesco, di Al
fonso, di Francesco.
Coi titoli di Cavaliere m. e di Nobile mf. fu rico
nosciuto nel 1920 Stefano, di Francesco Paolo, di
Francesco Paolo. Fratelli: Achille ed Elisabetta.
Figli di Achille : Stefano e Ada.
Famiglia proveniente, secondo gli autori, dalla Norman
dia o dalla Germania e che già fioriva in Catania nel
secolo Xlll. Dim. Palermo, Milazzo e Roma. Arma;
d’azzurro al palo d’oro. Cimiero: un serpente. Alias:

di rosso al palo d’oro. Alias : d’ oro alla fascia ac

compagnata in capo da una stella di 8 raggi, ed in
punta da una cometari tutto d’azzurro. (Arme mai por
tata da questa famiglia, ma che è stata pur nondimeno
riconosciuta al detto Francesco nel 1888).
- Sa

*Cutrona. Il titolo di Conte tnpr. fa concesso nel


1900 a Michele, di Gaetano. Figli : Gaetano, Ma
ria Rosa, Antonia, Elena e Maria Anna.
^Famiglia di Cerami del secolo XIX. Dim. ivi. Arma : di
azzurro, alla colonna toscana sostenuta da due leoni af
frontati, controrampanti e cimata da una crocetta pa
tente, il tutto d’ argento ; col capo interzato in palo, di
rosso, d’argento e di verde. Motto : pangallo.

*D*AyaIa o D’Ayala Valva vedi *Ayala (D’>.


De Conlova vedi Cordova (De).
JDe Francisco vedi Francisco (De).
*De Gregorio vedi Gregorio (De).
*De li e va vedi *Leva (De).
*De Lisi vedi *Llsi (De).
*De Michele vedi Elicisele (De).
*Denti. Titoli di Principe di Castellazzo (s. s.) mpr.
Ult. inv. Vincenzo Denti (1798), Duca di Piraino
(s. s.) mpr. Barone di Bibino Magno (s. s.) mpr.
(Id. 1789).
Col titolo di Nobile dei Duchi di Piraino mf. fu
riconosciuto nel 1903 Salvatore (ora Denti-Amari
per Decreto Reale), di Giuseppe, di Giovanni. Fra
telli : Giovanna f, Maria Anna ed Alberto.
Famiglia originaria di Ravenna, venula in Messina, come
si crede, nel secolo XIII. Dim. Palermo e Milano. Ar
ma: di rosso a due fasce d’ oro, la la accompagnata da
due denti dello stesso, 3 e 2.
Deodalo. 11 titolo di Barone mpr. fu concesso
nel 1882 a Pietro, di Michele.
Famiglia di Villarosa. S’ignora se abbia la stessa origine
di quella messa nella Parte 2*. Dim. Villarosa. Armai
d’oro, partito da un filetto di nero, al F a tre bande di
— 40 —

rosso abbassate sotto una fascia ondata d* azzurro ; ai


2° al pino d’Italia di verde, sradicato, con le radici de
cussate e ridecussate.
*De Spueelies vedi Spsierlies (De).
*D1 Diasi *Dlasi (Di).
vedi
*Di Falco *Faleo (Di).
vedi
*Di Giovanni vedi *Gio\r anni (Di).
*Di Lorenzo vedi ^Lorenzo (Di).
*Di Maria vedi *Mari» (Di).
*Di Napoli vedi Napoli (Di).
Di PaInia>Castiglioneidi Pa isiia-Caiti-
glione (Di).
Di Stefano vedi Stefano (Di).
*Domingo. Col titolo di Barone della Salina di
Fra Giovanni (s. s.)mpr. fir riconosciuto nel
1903 Michele, di Vincenzo (e di Morello Teresa),
di Michele. Fratelli : Pietro, Anna, Eugenio, Leo
nardo e Vincenzo.
Titolo pervenuto da casa Morello. Famiglia dei secolo
XIX, originaria di Mazzara del Vallo, forse proveniente
da una famiglia omonima fiorente in Catania nel se
colo XIV e che si crede di origine spagnuola. (L’arme
di quest’ultima famiglia era però diversa). Dim. Maz
zara del Vallo. Arma : d’azzurro, al castello di tre torri
d’argento sostenuto dalla campagna di verde, con un
leoncino d’ oro sostenuto dalla campagna ed attraver
sante sulla porta del castello.
*D’OntIes vedi Onde» (»*)•

*£manuele (Manuele). Coititoli di Marchese


di Villabianca (s. s.)
mpr. e di Conte di Beiforte
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe,
di Santi, di Francesco. Figli: Anna in Di Lo-
— 41 —

renzo, Diana in Lombardo, Ludovica in D’An


gelo, Elena in Pisani, Goraldo e Ugo. Fratello:
Niccolò. Figli di Niccolò . Francesco, (coi figli
f
Rosa e Giuseppe) e Domenico (con la figlia Maria
Rita).
Coi (s. s.) mpr. qual
titoli di Marchese di Torralta
discendente da Francesco Bruno (1682), di Ba
rone di S. Leonardo (s. s.) mpr. e di Barone
del Canalotto (s. s.) mpr. qual discendente da
Francesco de Palermo (1644 e 1645), trovasi oggi
iscritto Gaetano, di Vincenzo, di Gaetano. Figli :
Margherita, Dorotea, Onofrio, Vito, Giuseppe e
* Rosario.
Questa famiglia vanta discendere dalla reai casa di Ca-
stiglia e si ritrova in Trapani sin dal secolo XIII. Dim.
1° ramo Palermo; 2° ramo Salerai. Arma : di rosso , al
leone d’oro, tenente una banderuolad’argento, crociato
di rosso, con la bordura composta di 12 pezzi alternati :
d’ argento al leone di rosso, e di rosso alla mano d’ a-
quila d’ oro tenente una spada d’argento. Motto : signi-
PER VIS ET CLEMENTIAE.
Errante, Col titolo di Barone della Vanella (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1911 Vincenzo, di Fran
cesco, di Vincenzo. Figlio : Francesco.
Col titolo di Nobile dei Baroni della Vanella mf.
fu riconosciuto nel 1912 Celidonio, di ‘Vincenzo,
di Celidonio. Figli : Vincenzo e Guido. Figlie di
Guido: Anna Maria e Maria Luisa.
Famiglia di Polizzi Generosa fin dai primi del secolo XVIII,
e forse originaria di Salemi, dove fioriva nel secolo
XVI. Dim. Palermo. Arma: d'azzurro, all’aquila spie
gata di nero.
— 42

*Fa!eo (Ili). Col titolo di Barone (s. s.) tnpr. fa


riconosciuto nel 1907 Blandano, di Francesco, di
Giuseppe. Fratello: Giuseppe. Zio: Bernardo, di
Giuseppe.
Da Messina, dove si ritrova sin dal secolo XVI, questa
famiglia passò in Nicosia. I)im. ivi. Arma: d’argento
alio scudetto .d’oro, caricato da un J di nero. Alias :

d’oro, al destrocherio armato al naturale, tenente un
falco del suo colore, e tre stelle di 0 raggi d’ azzurro,
ordinate in fascia nel capo.
*JFardeIBa. 11 titolo di Conte mpr. fu confermato
nel 1902 ad Enrico, di Enrico, di Enrico.
Coi titoli di Barone del Fondaco di Ripa del Mare
di Trapani (s. s.) mpr. e di Signore di Panagia
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1898 Raffaele, di
Giovanni, di Raffaele. Fratelli : Giovanni, Fede
rico, Francesco, Caterina, Giacinta e Maria An
tonia.
Col titolo di Duca di Cumia (s. s.) mpr. fu rico
nosciuta nel 1899 Marina (in Lombardo), di
Paolo, di Marcello.
Coi titoli di Barone di Moxharta (s. s.) mpr. e di
Barone (s. s.) mpr. fu iscritta Dorotea (in Lan-
za di Scalea) di Stefano, di Michele.
Famiglia fiorente a Trapani sin dal secolo XV e che si
crede originaria dalla Germania. Dim. 1° e 2° ramo:
Trapani; 3° e 4°: Palermo. Arma; di rosso, a tre fasce in
divisa e convesse d’argento. Cimiero: una torre fiam
meggiante al naturale. Motto : donec in cineres.
:k Fat4a. Col titolo di Barone della Fratta mpr. fu ri

conosciuto nel 1873 Orazio, di Giovanni, di Orazio.


Coi titoli di Principe di Belvedere (s. s.) mpr. Mar-
chesedi Alimena (s. s.) mpr. Barone di Gar-
bonogara (s. s.) mpr. di Signore di Pellizzara
e
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1903 Girolamo,
di Guglielmo, di Girolamo . Figli: Guglielmo e
Caterina. Sorelle: Ignazia e Vincenza. Zii : Giu
seppe. f, Catalda e Teresa. Figli di Giuseppe :
f
Girolamo, Ignazia, Angela e Catalda.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Garbonogara mf.
fu riconosciuto nel 1904 Enrico, di Girolamo. Fi
gli: Ignazia in Genuardi e Girolamo.
Famiglia che si vuole originaria dalla Spagna, 'passala
in Sicilia nel secolo XVI Dim. Palermo. Il ramo Fatta
della Fratta arma: d’azzurro, all’aquila d’ argento sor
montata da tre stelle d’oro, ordinate in fascia. Quello dei
Fatta di Belvedere arma : partito, al 1° d’ azzurro, al-
1’ aquila col volo abbassato, sormontata da tre stelle or

dinate in fascia, il tutto d’argento (Fatta'; al 2° spac


cato d’oro e di rosso, al tronco d’albero noderoso, del
l’uno nell’altro (del Bosco).
Favara. Col titolo di Marchese della Gran Torre
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1924 Gaspare, di
Onofrio. Sorella : Elena.
Famiglia del secolo XX, alla quale il detto titolo per
venne da casa Filato. Dim. Trapani. Arma: partito , al
1° d’oro, al monte al naturale dal quale scaturisce un
fiumicello d 'argento; al 2° d’ arge’nto al secchio al na
turale.
Fede (»»)• Il titolo di Marchese mpr. fu concesso
nel 1898 a Giovanni, di Vincenzo, di Lorenzo.
Figli : Giovanni, Gaetano, Alessandro e Maria.
Famiglia fiorente in Girgenti nel secolo XVlf e che si
ritrova pure in Naro, Vizzini e Terranova di Sicilia.
Dim. Terranova di Sicilia. Arma: d’argento, all’albero
nodrito nella punta dello scudo, sostenuto a sinistra da
un leoncino coronato d oro, il tutto al naturale, accom
-

pagnalo in capo, a destra da tre stelle di rosso ordinate


in sbarra, e a sinistra da un’ombra di sole di rosso, il
tutto con una bordura composta di rosso e d’argento.
^Federico. Titoli di Conte di Villalta (s. s.) mpr.
Ult. inv. Nicolò (1769) e Conte di S. Giorgio (s. s.)
mpr. id. (1776).
Gol titolo di Nobile dei Conti di Villalta mf. fu
riconosciuto nel 1897 Gaetano, d’Ignazio, di Nic
colò. Figli : Paolina e Ruggero.
Con lo stesso titolo, quali discendenti da Nicolò
(1763), sono iscritti Alessandro, di Andrea, di
Nicolò, con i figli Maria Felice, Giovanni e Bian
ca : Giovanni, di Giuseppe, di Nicolò; Nicolò f,
d’Ignazio, di Nicolò, col figlio Ignazio ; Nicolò, di
Giuseppe, di Nicolò.
Famiglia originaria di Sciacca, della quale si ha notizia
sin dal secolo XlIi.Xh'm. Palermo. Arma: d’oro a qua tiro
bande d’azzurro—Alias : d’azzurro, alla banda d’oro ac
compagnata in capo dalla fede di carnagione ed in
punta da un’ancora a 2 uncini del 2°.
Ferrarotto. Gol titolo di Nobile mf. e qual discen
dente da Alfio (1639), furono iscritti Alfio, di Giu
seppe, di Alfio, coi fratelli Salvatore e Antonino.
Famiglia che si crede originaria di Genova e che si ri
trova in Messina sin dal secolo XVI. Dim. Catania.
Arma : d’azzurro, alla banda d’oro costeggiata da cinque
cicalette dello stesso, 3 nel capo e 2 in punta. Cimiero:
un cane nascente d’argento. Tenenti : due puttini di
carnagione. Motto: dum latrat custodii’.
Ferreri. Coi titoli di Marchese e Barone dell'An
guilla (s. s.) mpr. e di Barone di S. Bartolomeo
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1906 Vincenzo f,
di Bartolomeo, di Vincenzo. Figli : Bartolomeo
(coi figli Vincenzo e Andrea) e Maria - Gioac
chino. Fratello : Gioacchino.
Gol titolo di Nobile dei Marchesi dell’Anguilla pers.
- 45

fu iscritta Concetta, di Vincenzo, di Clemente.


Famiglia del secolo XIV, alla quale si danno diverse
origini. Dira. Ramo primogenito: Corniso; ramo cadetto:
Palermo Arma: d’oro atre bande d’azzurro.—Alias: di
azzurro a tre bande abbassate sotto una trangla, e tre
stelle di 5 raggi ordinate in fascia nel capo, il tutto
d’oro.
^Figlia. Col titolo di Barone di Granava (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Gaetano f, di Car
lo, di Pietro, ed oggi il titolare è il figlio Vin
cenzo. Figli di Vincenzo : Gaetano, Nicola, Ma
ria e Manlio. Figli di Gaetano: Maria e Madda
lena. Figli di Nicola : Rosa, Elda e Sirio.
Famiglia originaria di Petralia Sottana del secolo XVIII.
Dim. Caltanissetta. Arma: d’azzurro, all’albero nodrito
verso sinistra sulla pianura erbosa, il tutto al naturale,
sostenuto da un leoncino d’ oro, rivoltato, tenente una
spada d’argento, posta in sbarra, attraversante sul tronco;
l’albero accompagnato in capo e a sinistra da una
stella di 8 raggi d’argento.
Firmatili*!. Col titolo di Marchese di Chiosi (s. s.)
mpr. fu riconosciuta nel 1907 Caterina f (in
Bracco), di Ferdinando, di Giovanni. Sorella :
Paola.
Famiglia di Corleone, che si crede di origine catalana e
che vanta discendere dalla reai casa di Scozia. Dim.
Palermo. Arma: d’azzurro, al leone d’oro, coronato
dello stesso, impugnante con le zampe anteriori una
chiave del 2°, e la bordura di rosso, caricata di quattro
castelli d’oro, alternati con quattro catenacci di nero.
*Fisauli. Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto
nel 1898 Benedetto, di Giuseppe, di Vincenzo,
e nel 1899 e 1900 gli fu concesso
il titolo di Ba
rone mpr. Fratelli: Vincenzo, Antonio, Diego e
Gualtiero.
U titolo di Barone di Frascino e Brienì mpr. fu
46
— —

concesso nel 1901 a Giuseppe, di Antonino, di


Adriano. Fratelli : Francesco e Federico. Figli di
Federico : Concetta, Gregorio, Adriano, Gerardo e
Giuseppe. Il titolo suddetto fu rinnovato nel 1921
ad Adriano.
Famiglia di Randazzo del secolo XVI. Dim. ivi. Arma:
d’azzurro, a due leoni affrontati, tenenti un anello rove
sciato sormontato da una stella di 6 raggi, il tutto di
oro, con la campagna di rosso caricata di due fasce
d’argento (ramo dei Baroni di Frascino). — D'azzurro,
a due leoni coronati affrontati tenenti un anello, il tutto
d’oro, e sormontati da una cometa d’ argento posta in
banda, con la campagna fasciata di rosso e d’ azzurro,
le fasce rosse orlale d’argento (ramo dei Baroni Fi-
sauli).
*Floreno. Col titolo di Cavaliere m. fu ricono
sciuto nel 1894 Girolamo, di Carmelo, di Giro
k
lamo. Fratelli : Niccolò, Salvatore e Carmela
Maria. Figlio di Girolamo: Carmelo. Figlio di
Niccolò : Carmelo Felice.
Originaria come si vuole dalla Spagna, questa famiglia
era già feudataria nel secolo XVI. Dim. Adernó. Ar
ma : spaccato, al 1° d’azzurro, al giglio d’oro; al 2° di
rosso, a sei colli ristretti di argento 3, 2, 1. Cimiero: la
figura dell’ arcangelo S. Michele, attraversata da un’a
quila di nero, il tutto nascente.
*Francica. - invìi. Il titolo di Barone di Bondifè
mpr. fu rinnovato nel 1913 a Gaetano, d’Orazio,
di Giovanni, fratello di Pietro, rinunziante.
Famiglia del secolo XVII, originaria di Siracusa. Dim.
Catania. Arma: di rosso, al giglio d’ oro accompagnato
da quattro bisanlì dello slesso, e la fascia del secondo
attraversante. — Alias : partito, nel 1° di Francica, che
quello già descritto; nel 2° di Nava che è: bandato on
dato d’oro e di rosso.
Idrati fìsco (De). Col titolo di Barone della Leggio.
- 47

(s. s.)mpr. fu iscritto Giovan Michele, di Giu


seppe, di Giovan Michele.
Famiglia del secolo XVI, che si crede originaria di Capua.
Dim. Partinico. Arma: spaccato, al 1° d’argento, al ma
re d’ azzurro fluttuoso di nero, caricato di un delfino
nuotante del secondo, e sormontato in capo da un’ a-
quila spiegata di nero; nel 2° d’argento, a tre fasce di
rosso.
*Fuecio. Goltitolo di Barone di S. Niccolò (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1903 Giovanni Alfio, di
Antonino Alfio.
Col titolo di Barone di Sanzà (s. s.) mpr. qual di
scendente da Pietro Gaspare (1757), fu iscritto
Giovanni, di Pietro Gaspare, di Giovanni.
Famiglia che si ritrova in Lentini sin dal secolo XVIII.
Dim. ivi. Arma : d’azzurro, a quattro api d’ oro, 3 e 1.

Gaetani (Caetani). titolo di Conte della


Gol
Bastiglia (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899
Pietro Francesco, di Giuseppe.
Famiglia che vanta essere un ramo della famiglia omo
nima romana e napolitana, stabilita in Pisa, passata in
Sicilia sin dall’epoca sveva e successivamente nei se
coli XIV e XV. Dim. Casteltermini e Palermo. Arma

inquartato: nel 1° e 4° d’oro, alla gemella ondata d' az
zurro posta in banda; nel 2° e S'* d’azzurro, all’aquila
spiegata d’argento, coronata dello stesso.
*Ci»8Ieati. Coi titoli di Barone di S. Rosaha e Cian-
cimino (s. s ) mpr. e di Nobile mf. f= ricono
sciuto nel 1907 Sebastiano , di Letterio, di Seba
stiano. Figli: Letterio, Giuseppe, Gaetano e Ma^
riarma. Fratelli : Silvestro e GìviIìq,
— 48

Originaria di Pisa, questa famiglia si stabilì in Palermo


verso il 1500. Dim. Messina. Arma : d’azzurro, alla fa
scia d’oro accompagnata in capo da un’aquila rivol
tala, in punta da una quercia nodrita nella pianura er
bosa, addestrata da un galletto ardito e rivoltato al na
turale e sinistrata da una corona d’oro. — Alias : d’oro,
all’albero di quercia al naturale addestrato da un gallo
di nero, crestato, beccato, barbato ed armato di rosso,
sormontato da un’aquila spiegata di nero. — Alias: di
oro, alla quercia sradicata al naturale, addestrata da
un gallo ardito del suo colore.
*Qalluppi. Coi titoli di Barone di Pancaldo mpr.
e Nobile Patrizio di Tropea m.
fu riconosciuto
nel 1883 e 1885 Rainero f, di Francesco, di Giu
seppe. Figlio: Giuseppe.
Originaria dalla Calabria, questa famiglia passò in Mes
sina nel secolo XVI. Dim. ivi. Arma: d’azzurro, alio
scaglione accompagnato da tre stelle, il tutto d’oro.
Cimiero: testa e collo di cavallo morello al naturale,
(bambino. Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto
nel 1899 Francesco, di Leonardo, di Francesco.
Fratello : Gaspare. Figlio di Gaspare : Leonardo.
Famiglia di Caiania del secolo XVIII. Dim. ivi. Arma :
d’argento, all’albero di verde nodrito nella punta nello
scudo, sostenuto da due leoni d’azzurro, affrontati.
* da in eli in. Col titolo di Conte (s. s.) mpr. fu iscritto
Romualdo, di Prospero, di Pietro, qual succes
sore di Gaspare, cui il detto titolo era stato ri
conosciuto nel 1895. Fratelli: Luigi, Eugenio,
Francesca Paola, Giulia e Rosalia.
Famiglia di origine francese, alla quale il suddetto titolo
pervenne da casa Canzone nel secolo KIX.. Dim. Pa
lermo. Arma: di rosso, allo scaglione d’argento, accom
pagnato in capo da due rami di quercia al naturale,
decussati, ed in punta da un piattello (gamella) d’oro,
fììanilolfo. Col titolo di Barone di S. Giuseppe (s.s.)
— 49 —

mpr. qual discendente da Giovati Filippo (1771),


fa iscritto Giovan Battista, di Giovati Filippo, di
Giovan Battista. Dim. Palermo.
Co! titolo di Nobile dei Baroni di S. Giuseppe mf.
furono iscritti Ercole, di Giovan Battista, di Er
cole, coi fratelli Giuseppe, Maria Costanza, Marian
na e Faustina, (dim. Vizzini); non che Gaetano,
di Ercole, di Giovan Battista, con le sorelle Ma
rianna e Filomena, (dim. Catania) ; e Pompeo,
di Giovan Battista di Giovan Filippo, coi tìgli
,
Giovanni Nicodemo, Giuseppe, Francesco, Rosario,
Caterina, Maria, Maria Pia e Maria Mare Stella,
(dim. Palermo).
Famiglia originaria di Vizzini del secolo XVI. Arma: di
azzuro, alla torre d’ oro torricellala di un pezzo, alla
ghibellina, aperta e finestrata di nero, sinistrata da un
leone del secondo, ed un guerriero armato al naturale,
uscente dalla torricella, impugnante una bandiera d’ar
gento, astata di nero, caricata di una croce di rosso.
*Gargallo. Coi titoli di Marchese di Castel Leniini
(s. s.) mpr. e di Barone del Priolo (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1922 Filippo, di Gioacchino di
,
Filippo. Fratello : Mario.
Famiglia di Lentini del secolo XV. Dim. Siracusa. Arma:
semipartito spaccato: al 1° d’ azzurro, al capriolo sor
montato da due stelle (6) ed una (6) in punta, con la
bordura merlata ai lati, il tutto d’oro ; al 2° d’ argento,
al gallo di rosso con una zampa alzata; al 3° d’oro, a
quattro pali di rosso. ‘Motto: nil medioceutek.
Gatto. Col titolo di Nobile mf. trovansi inscritti
Antonino, di Giuseppe, di Placido, coi tìgli Giu
seppe e Rosa, e Giuseppe, di Francesco, di Giu
seppe, ciò in seguito alla iscrizione della detta fa
miglia alla « Mostra Nobile » di Messina (1807).
Famiglia messinese del secolo XVIII, probabilmente
originaria di Malta, dove era già feudataria sin dai tem
pi di re Martino. Dim. Messina. Arma : d’ azzurro, a
tre fasce d’oro ondate e abbassate, la prima sostenente
un gatto d’argento rivoltato, sormontato da tre stelle
dello stesso ordinate in fascia. — Alias : d’ azzurro a
dieci bisunti d’oro, 1, 2, 3 e 4.
(atto-Ito impartì. Gol titolo di Nobile mf. fu rico
nosciuto nel 1897 Leonardo, di Gaetano, di Dome
nico col fratello Alfredo, ai quali con R. D. 21
,
dicembre 1902 fu fatta facoltà di assumere il co
gnome Gatto-Roissard.
Ramo della famiglia precedente. Dira. Roma.
Gaudioso. Col titolo di Barone di Saracina (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Francesco, di An
drea, di Francesco.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Saracina mf. fu
rono iscritti Francesco, di Mario, di Francesco,
coi tìgli Mario, Gioacchino e Antonio ; nonché
Mario, di Andrea, di Francesco, coi tìgli France
sca, Ignazia, Andrea, Tommaso e Marianna.
Famiglia che si trova in Palermo e Vizzini sin dal se-
colo XVII. Dim. Vizzini. Arma : fasciato di rosso e
-d’oro di quattro pezzi, le fasce di rosso caricate di un
pesce d’argento, il secondo rivoltato, col capo d’oro ca
ricato di una sirena di due code al naturale, coronata
del campo.
Gentile. Col titolo di Barone di Spataro (s.s.) mpr.
fu riconosciuta nei 1911 Maria Teresa, di Giu
seppe, di Antonino.
Coi titoli di Barone di Valledoro (s. s.) mpr. qual
discendente di Guttierez della Valle (1800), e di
Signore di Marrocco (s. s.) mpr. qual discendente
da Antonino Gentile (1810), fu iscritto Antonino,
dì Giuseppe, di Antonino, e col titolo di Nobilg
— 51

dei Signori di Mcirrocco mf. Luigi, di Giacomo,


di Luigi, col fratello Michele.
Famiglia che si crede originaria di Genova, fiorente in
Messina nel secolo XV, e passata in Palermo, Nicosia
ed altrove. Dim. Nicosia. Arma : d’ oro, allo scaglione
di rosso accompagnato in capo da una stella di 8 raggi
posta tra due gigli, ed in punta da un leone, il tutto di
azzurro.—Alias: Cinque punti a’oro equipollenti a quat
tro d’azzurro. Cimiero: un’aquila nascente di nero,imbec
cata e coronata d’oro.
*C*enuarili. Col titolo di Barone di Molinazzo (s.s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1903 Antonino f, d’igna-
zio, di Gerlando. Figli : Ignazio f, Gioacchino,
Giuseppe f, Luigi, Romolo, Gerlando e Anna Ma
ria in Ferrara. Figli d’Ignazio j: Antonino, Mar
gherita e Vito. Figli di Gioacchino: Maria, Ma
rianna, Adele e Antonino. Figlia di Giuseppe : f
Maria. Fratelli di Antonino f: Gerlando f, Adria
na f in Chiaramente Bordonaro, Vincenzo e f
Maria Stella f. Figli di Vincenzo: Ignazio e Giu
seppe.
Famiglia originaria di Girgenti del secolo XIX. Dim
Palermo. Arma : d’azzurro a due gambe di carnagione, m

destra e sinistra, rovesciate ed uscenti da una fiamma al


naturale.
Caiani bertone. Coi titoli di Marchese (s. s.) mpr.
e di Barone (s. s.) mpr. qual discendente d’Igna-
zio (1789 e 1806), fu iscritto Ignazio, di Vincenzo,
d’Ignazio. Figli : Vincenzo, Giuseppe e Maria.
Famiglia di Girgenti dei secolo XVIII. Dim. ivi. Arma:
d’azzurro, al monte d’ oro accompagnato in capo da tre
colombe volanti d’argento.
*C«ioeni. Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto
nel 1900 Salvatore, di Giuseppe, di Pasquale.
Famiglia che vanta discendere dagli Angioini e che era
già feudataria in Sicilia nel secolo XIV. Dim, Catania,
52 —

Arma: fusalo d’argento e di rosso, col capo d’oro cari


cato di un leone nascente di nero-
'Giovanni (Di). Coi titoli di Barone di Vescara
(s. s.) mpr. Barone di Cicera (s. s.) mpr. Mar
chese (s. s.ì mpr. e Duca di Precacore (s. n.) mpr.
f,
fu riconosciuto nel 1907 Francesco di Giovanni,
di Francesco.
Originaria come si crede di Valenza e dello stipite dei
Centelles, questa famiglia si ritrova in Sicilia sin dal
secolo Xlir. Dim. Messina. Arma : d’azzurro, a due
leoni coronati contrarampanti d’oro, trattenenti una spiga
di frumento dello stesso, nodrita su una zolla al natu
rale. Cimiero: l’aquila nascente coronata di nero. —Alias-,
d’azzurro, al covone di frumento al naturale, sostenuto
da due leoni affrontati d’oro.
Gravina. 1 titoli di Principe di Montevago mpr.
di Duca di San Michele mpr. furono rinnovati
e
nel 1903 a Pasquale, di Gaetano, di Pasquale. Fi
gli : Gaetano e Pietro. Dim. Palermo e Caltagi-
rone.
Il titolo di Principe di Comilini e S. Maria d’Al-
lomonle mpr. fu rinnovato nel 1911 a Gaetano,
di Luigi. Dim. Palermo.
Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto nel 1904 E-
manuele, di Pasquale, di Emanuele. Fratelli: Pao
lo, Federico, Saverio, Salvatore, Giacomo e An
tonia. Figli dì Paolo : Pasquale e Michele. Figli
di Saverio : Pasquale, Salvatore e Giuseppa. Dim.
Caltagirone.
Con lo stesso titolo di Nobile mf. qual discendente
da Giacomo (1661), fu iscritto Enrico, di Vincenzo,
di Enrico. Fratelli : Concetta, Anna, Francesco di
Paola ed Emidio. Dim. Caltagirone. Fu pure i-
scritto Giuseppe, di Vincenzo, di Enrico. Figli :
Carlo Emanuele e Salvatore. Figli di Salvatore ;
- o3 —
Giuseppe, Carlo, Carmela, Luigi ed Elvira, fimi.
Catania.
Il titolo di Marchese mpr. fu concesso nel 1S89 a
Luigi, di Francesco. Dim. Catania.
Famiglia stabilita in Sicilia nel secolo XIV e che vanla
discendere dai Conti di Gravina di Napoli di origine
normanna. Arma: spaccato: al 1° d’azzurro, a due bande
d’oro accompagnate nel punto sinistro del capo da una
stella a 10 raggi d’argento; nel 2° d’azzurro, alla banda
scaccata di due file d’ argento e di rosso. Cimiero : un
uccello gaipa di bianco. Motto: spero. Al ramo Comi-
tini fu riconosciuto : partito : al 1° di Gravina, che è
spaccato: a) d’azzurro, alla gemella d’oro in banda, ac
compagnata in capo da una stella di 10 raggi d’argento;
b) d’azzurro, alla banda scaccata di due file, d’argento
e di rosso; al 2° di Massa,
che è di rosso, al leone te
nente una mazza d’armi, il tutto d’oro.— 11 ramo dei
Marchesi Gravina arma : d' oro, spaccato da un filetto
di nero: nel 1° alla gemella in banda sinistrata da una
stella di 10 raggi, il tutto d’ azzurro, nel 2° alla banda
scaccata d’azzurro e d’ argento. Motto : spero.
*Gre$K«rio (Uè). Coi titoli di Marchese di Parco
Reale (s. s.) mpr. e di Marchese m. fu ricono
sciuto nel 1882 Camillo f, di Antonio Maria, di
Camillo. Figli : Antonio felle è oggi il titolare e
al quale inoltre furono riconosciuti nel 1925 i
titoli di Principe di S. Teodoro (s. s.) mpr. Si
gnore della Terra di S. Teodoro (s. s.j mpr. e
Barone di S. Basilio (s. s.) mpr.) Giacomo, Pao
lo f, Francesco e Leopoldo. Figli di Antonio: Ca
millo, Francesco f. Letteria, Rosalia, Margherita
e Cecilia: non che i tìgli del
detto Camillo: An
tonio, Maria Francesca, Annunziata e Giuseppa
Vittoria. Figlio di Giacomo: Camillo f. Figli di
Leopoldo : Camillo, Salvatore, Alberto, Clotilde,
Lucia e Maria Letteria. Dim. Palermo.
Il titolo di Duca di Sorrentino mpr. fu rinnova
to nel 1925 a Camillo, di Paolo. Dim. Palermo.
Col titolo di Marchese di Poggiogregorio (s. s. ) mpr.
qual discendente da Giovanni (1828). fu iscritto
Giuseppe, di Francesco, di Giovanni. Dim.Messina.
Principe di S. Elia (s. s.) mpr. Ult. inv. Leopoldo
(1802), Marchese di Vallesantoro (s. s.) mpr. Ult.
poss. Giovanni (1828).
Col titolo di Marchese m. qual discendente da Leo
poldo (1743), e di Nobile dei Principi di S. Elia
mf. qual discendente da Leopoldo (1802), fu iscrit
to Francesco Paolo, di Giuseppe, di Francesco.
Dim. Messina.
Col titolo di Nobile dei Principi di S. Elia mf. fu
iscritto Vittorio, di Muzio, di Francesco. Figli :
Leopoldo e Giovanni. Dim. Torino.
Famiglia messinese del secolo XII, che vuoisi originaria
della Germania, passata in Genova nel secolo XVI e
poi ritornata in Sicilia. Arma: partito, innestato, mer
lato di nero e d’argento di sei p 'zzi. Cimiero: una gru
di nero con la sua vigilanza. Molto : sic tutius.
Grifo» (Graffe»). Col titolo di Nobile dei Prin
cipi di Partanna mf. fu riconosciuto nel 1901
Girolamo, di Leopoldo, di Girolamo. Fratelli :
Emanuela, Giacomo, Enrico, Benedetto, Giuseppe,
Achille, Giovanni, Concetta ed Angelina.
Famiglia che si è voluta far discendere dall’ imperatore
Niceforo Focas e che esisteva in Sicilia sin dalla ve
nuta dei Normanni. Dim. Palermo e Caltagirone. Ar
ma : d’oro, spaccalo da un liletto d’azzurro ; nel 1° un
grifone di nero passante sulla partizione, nel 2° tre
sbarre d’azzurro. Motto: noli me tangere. (Un ramo
della famiglia ha blasonato col grifone di rosso).
Grimaldi. Coi titoli di Principe (s. s.) mpr. Ba
rone de Servavalle (s. s.) mpr. Barone di Xiruni
(s. s.) mpr. Barone dì Delia (s. s.) mpr. Signore
di Randello o S. Giovanni (s. s.) mpr. Signore
di Buon Cappello o Piombo (s. s.) mpr. nel 1900,
e Barone del Bosco (s. s.) mpr. nel 1901, fa rico
nosciuto Antonino, di Enrico, di Antonino. Figli :
Enrico e Salvatore. Dim. Catania.
Col titolo di Barone di Calamensana (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1903 Federico, di Giovanni, di
Vincenzo. Figli: Vincenzo ed Enrico-Clemente. Fi
gli di Vincenzo : Raffaele e Federico. Dim. Modica.
Coi titoli di Marchese di Terresena (s. s.) mpr. Ba
rone di Fegolto o Bruchilo (s s.) mpr. Barone
della Volta della Monaca (s. s.) mpr. Barone di
Remorsura (s. s.) mpr. Barone di Milocca (s. s.)
mpr. Signore di Benesiti (s. s.) mpr. e Signore di
Catalauso (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1908
Mario, di Baldassare, di Gaetano. Figli: Baldas-
sare, Emilia, Enrico, Francesca Paola e Giovan
na. Figli di Baldassare: Mario, Rachele e Giam
battista. Sorella : Concetta. Dim. Castrogiovanni.
Col titolo di Barone di Geracello (s. s.) mpr. fu
iscritto, perché già riconosciuto nel 1858 e 1860
(aprile), Giuseppe Maria, di Vincenzo, di Seba
stiano. Dim. Castrogiovanni e Salerno.
Il titolo di Barone di Nixima, Montagna e Regia
Corte mpr. fu rinnovato nel 1907 a Vincenzo f,
di Antonino, di Enrico, il quale fu anche ricono
sciuto Nobile dei Principi mf. Il titolare ó oggi
il tiglio di lui Enrico. Dim. Catania.
Originaria di Genova, questa famiglia si ritrova in Sich
lia sin dal secolo XdV. Arma ; inquartato ; al 1° e 4°
d’oro all’aquila di nero coronata dello stesso, linguata
di rosso; nel e 3 U fusalo in palo di rosso e d’argento,
Gimiero : l’aquila di nero coronata d’oro. Motto : deo
xuvante. Un ramo di questa famiglia aggiunge sui tut-
to: d’azzurro a tre gigli d’oro. Supporto: l’aquila bici
pite all’i mp eri ale. Cimiero un monaco nascente, impu
:

gnante una spada con la destra. Un altro ramo arma :


fusalo in palo di rosso e d’ argento. Cimiero ; 1’ aquila
di nero coronata d’oro. Motto: deo iuvante.
(buia La (La Lima Talamanea). Coi titoli
di Principe di Carini (s. s.) mpr. Duca delle
Grotte (s. s.) mpr. Marchese di Regalmici (s. s.)
mpr. e Signore di Terrasini (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1904 Rodolfo, di Cesare, di Antonio.
La famiglia Talamanea, originaria della Catalogna, pas
sò in Sicilia nei primi del secolo XIV. Gilberto 'l'ala*
manca sposò llaria La Gena, erede del feudo di Ca
rini, con 1’ obbligo di anteporre al proprio il cognome
La Grua. Dim. Palermo e Parigi. Arma: partito; nel
1° spaccato, innestato, merlato d’oro e di rosso, attra
versato da una gru con la sua vigilanza al naturale
(La Grna); nel 2° losangato d’oro e d’azzurro (Tala-
manca).
*Lfuastella. Col titolo di Barone del Piano del
Grillo (s. s.) mpr. fu riconosciuto nei 1900 Erne
sto f, di Gaetano, di Serafino. Figlio : Gaetano.
Figli di lui : IgnaziaErnesto.
ed
Famiglia della seconda metà del secolo XVIII. Dim. Chia
ramente Gufi’. Arma: d’azzurro, alla campagna mareg
giata d’ argento, con l’avambraccio vestito di rosso
uscente in banda dal mare verso sinistra, ed indicante
con la mano di carnagione, una stella d’ argento posta
nel cantone destro del capo.
*L»uceia. Col titolo di Marchese di Ganzaria (s. s.)
mpr. qual discendente da Giovan Battista (1812),
fu iscritto Giovan Battista f, di Salvatore, di
Giovan Battista, e riconosciuto nel 1901 col ti
tolo di Nobile dei Marchesi di Ganzaria mf.
Giovan Battista f, di Giuseppe, di Giovan Battista.
Famiglia palermitana della fine del secolo XVIII. Dim.
Palermo. Arma: d’azzurro, alla campagna mareggiata,
- 57

sostenente una conchiglia bivalva sormontata da otto


gocce 3, 2, 2, 1, accostale da due stelle di 7 raggi, il
tutto d’argento.
*Criig£;ino. Gol titolo di Barone del Guasto (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1904 Francesco, di Giu
seppe, di Onofrio. Figli di Carmelo, di Onofrio :
Antonio, Giuseppe, Gioacchina e Salvatore. Figli
di Giuseppe : Carmelo e Giuseppe.
Famiglia del secolo XVIII originaria di Bivona. D>m.
Palermo e Bivona. Arma: spaccato semipartito, al 1°
d’azzurro, all’albero al naturale accostato da due brac
cia, destro e sinistro, armati al naturale, con le mani
di carnagione uscenti dai fianchi dello scudo, quella di
destra in banda, l’altra in sbarra; l’albero sormontato
da tre stelle di 8 raggi d’oro ordinate in fascia; al 2'
d’ azzurro, alla gallina ferma sopra la pianura erbosa,
sinistrata da un albero nodrito nella stessa pianura, il
tutto al naturale; al 3° d’ argento, a tre pali d’ azzurro.
*€ lizzarti i. Barone di Bulichi (s. s.) mpr. Ult poss.
Francesco (Donativo 1806) e Signore di Pietra-
bianca (s. s.) mpr. Ult. inv. Benedetto (1799).
Coi titolo di Nobile dei Baroni di Bulichi mf. fu
riconosciuto nel 1900 Diego, di Benedetto, di An
tonino, col fratello Giuseppe, e nel 1910 Michele,
di Nicolò, di Giacchino, col tìglio Francesco.
Fu iscritto inoltre col titolo di Nobile mf. qual di
scendente da Antonino (1814), Antonino, di Bene
detto, di Antonino. Fratelli : Diego e Giuseppe.
Famiglia del secolo XVII, che si ritrova in Augusta, Leu-
tini e Randazzo. Dim. Adernó e Catania. Arma: d’ar
gento, al pino nodrito su tre monti di verde, soste
nente un’aquila di nero, fissante un sole di rosso oriz
zontale destro; l’albero addestrato da tre rosai al natu
rale, nodrito sul monte, sormontato da quattro corone
d’oro all’antica, 2 e 2, sinistrato da un leoncino coro
nato tenente una spada, il tutto d’oro, con un braccio
— 58 —

Vestito di rosso uscente a destra dal tronco e tenente


con Ja mano di carnagione una face accesa al naturale.

*Heriiandex (Hernandei). Gol titolo di Conte


di Carrara mf. fu riconosciuto nel 1894 Alberto f,
di Giuseppe, di Alberto. Fratello : Orazio. Figlia
di Orazio : Ester.
Originaria di Spagna, questa famiglia passò in Sicilia nel
secolo XVI. Dim Trapani. Arma : d’azzurro, al leone
coronato d’oro, rampante contro un albero di pino al
naturale.

*lmbert. Coititoli di Duca di Fumari (s. s.) mpr.


e di Barone di Ficarazzi (s. s.) mpr. fu ricono
sciuto nel 1899 Gaetano, di Francesco, di Gaeta
no. Figli : Elena e Francesco.
Famiglia napoletana di origine francese, titolata per suc
cessione femminile di casa Paterno. Dim. Catania.
Arma : d’ azzurro, all’ ancora d’ argento sostenente colla
marra sinistra un cuore di rosso , col capo di rosso
caricato di tre stelle d’oro ordinate in fascia. Cimiero :
Un liocorno nascente d’argento. Sostegni: due liocorni
d’ argento, ritti e affrontati. Motto : nullis parcendo
periculis.
Imitellìzieeri. Coltitolo di Barone di S. Giacomo
di Belmineo (s. s.) mpr. Barone di Bassetto (s. s.)
mpr. Signore di Gadieddi (s. s.) mpr. Signore
di Bufatefi (s. s.) mpr. Signore di Pantano (s. s.)
mpr. e Barone di S. Alessio (s. s.) mpr. fu ricono
sciuto nel 1900 Giovanni, di Giuseppe, di Gio
vanni,
Famiglia del secolo XVI probabilmente di origine spa a
gnuola. Dim. Noto. Arma : campo di cielo con la cam
pagna mareggiata ed un pesce nuotante nel mare sor
montato da tre stelle di 8 raggi ordinate in fascia, il
tutto al naturale.
: Tn$K(ia£giato. Gol titolo di Marchese di Solazzo
(s. s.) mpr. fa iscritto, qual discendente da Pal-
miero Di Giovanni (1699), Giovanni, di Andrea, di
Giovanni.
Gol titolo di Barone di Gibiso (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1901 Giovanni f, di Croce, di Gio
vanni. Figlia : Angela.
Famiglia del secolo XVfi, originaria di Petralia. Dim.
Palermo. Arma : d’azzurro, a due braccia affrontati mo
venti dai lembi dello scudo, quello di destra vestito di
verde e quello di sinistra vestito di rosso, con le mani
di carnagione, la prima tenente un anello d’oro in atto
d’infilzarlo nella seconda; il tutto sormontato da tre
stelle di 8 raggi d’oro, ordinate in fascia.
Intcrlaudii, Principe di Bellaprima (s. s.) mpr.
Barone di Furaroli a o Catalfaro (s. s.) mpr. Ba
rone di Busalca (s. s.) mpr. e Signore d'Ingiosi
(s. s.) mpr. Ult. inv. Corrado (1806).
Gol titolo di Nobile dei Principi di Bellaprima mf
qual discendente da Giacomo (1710), fu iscritto
Mario, di Carlo, di Mario.
Famiglia originaria di Caltagirone del secolo XVI. Dim.
Catania. Arma: di rosso, a tre spade d’oro, impugnate,
le punte in giù.

L
La Cima vedi Cima (La).
La Lumia vedi Lumia (La).
Gbamloliita. Gol titolo di Principe di Torrebruna
(s. s.) mpr. fa riconosciuto nel 1885 Francesco
Rotlando f, di Filippo, di Pietro. Il titolare è
oggi il figlio Filippo Concetto. Diin. Palermo.
Coi titoli di Duca di Sorrentino (s. s.) pers. Mar
chese di Salinas (s. s.) pers. e Barone di Frid-
dicelli (s. s.) pers. fu riconosciuto nel 1880-81 Fi
lippo (marito di Patti-Chacon Carolina), di Fran
cesco, di Filippo. Dim. Palermo.
Coi titoli di Marchese di S. Alfano (s. s.) mpr. e
di Barone di Belludia, Bombiscuro e Molisina
(S. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1897 Francesca
(in Permisi), di Pietro, di Vincenzo. Dim. Noto.
Famiglia che ai crede di origine normanna venuta in Si
cilia nel secolo XII. Arma: partito di nero e d’argento,
mantellato dell’ uno nell’altro, col capo del primo a tre
gigli del secondo, ordinati infascia. Motto: ne me tangas.
La tizi*» Con i titoli di Principe di Trabia (s. s.)
mpr. Principe di S. Stefano di M-stretta (s. s.)
mpr. Duca di Camastra (s. s.) mpr. Conte di
Mussomeli (s. s.) mpr. Conte di SommaUno (s. s.)
mpr. Barone di Boriili (s. s.) mpr. Barone di
Rigiulfo (s. s.) mpr. Signore di Dammisa (s. s.)
mpr. Principe di Balera (s. s.) mpr. Principe
di Pielraperzia (s. s.) mpr. Duca di S. Lucia
(s. s.) mpr. Duca di Branciforle (s. s.) mpr.
Marchese di Militello (s. s.) mpr. Marchese di
Barrafranca mpr. Conte di Mazzarino
(s. s.)
(s. s.) mpr. Conte di Raccuia (s. s.) mpr. Baro*
ne di Fontana Murata (s. s.) mpr. Barone del
Biviere di Dentini (s. s.) mpr. Barone di Im-
brici (s. s.) mpr. Signore di S. Maria di Ni*
scemi (s.s.) mpr. Signore di Occhialai (s. s.) mpr.
Principe di Campofionlo (s. s.) mpr. Marchese
della Ginestra (s, s.) mpr. Barone di Valguar
nera Radali (s. s.) mpr. Principe di Scalea (s. n.)
— 61 —

mpr. Marchese di Misuraca (s. n.) mpr. Predi-


calo di Morano mf. Predicalo di S. Domenica mf.
Predicalo di Saracena mf. Predicato di Aiata mf.
(predicati napolitani) Principe della Catena (s. s.)
mpr. e Principe di Leonforle (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1899, 1912 e 1913 Pietro, di Giu
seppe, di Pietro. Figli : Giuseppe, Ignazio f, Man
fredi f, Soda in Borghese e Giovanna Maria in
Moncada.
Col titolo di Principe di Scordia (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1917, per anticipata successione,
il suddetto Giuseppe.
Per Decreto Reale il cognome di questo solo ramo
di Pietro è Lanza-Branciforte, essendosi in esso
estinta la famiglia Branciforte.
Il titolo di Duca mpr. fu concesso nel 1906 ad Otta
vio, di Giuseppe, di Pietro, riconosciuto Nobile dei
Principi di Trabia e dei Duchi di Camastra mf.
Il titolo di Principe di Deliella mpr. fu concesso
nel 1895 a Nicolò, di Francesco di Girolamo.
Il titolo di Principe mpr. fu concesso nel 1911 a
Francesco di Girolamo f, di Pietro, riconosciuto
Nobile dei Principi di Scalea mf. Figli : Pietro
(oggi titolare del titolo principesco), Lucio, Giu
seppe e Nicolò (v. sopra). Figli di Pietro: Fran
cesco, Rosa in Spalletti, Concetta, Beatrice in
Spatafora, Giulia e Maria in Di Stefano. Fi
glia di Giuseppe : Rosa.
Col titolo di Barone (s. s.) mpr. e di Barone di
Moooharla (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1907
Pietro (m. n. di Fardella Dorotea), di France
sco di Girolamo (v. sopra).
Il titolo di Conte mpr. fu concesso nel 1898 a Giu
seppe, di Emanuele, riconosciuto Nobile dei Con-
- 62

ti di Mazzarino mf. Figli : Emanuele, Oliva, Lu


cia e Fabrizio, cui nel 1921 fu rinnovato il titolo
di Conte di Assaro mpr.
Titolo di Barone di Marcatobianco (s. s.) mpr.
Ult. inv. Michele (1798).
Col titolo di Nobile dei Baroni di Marcatobianco
mf. fu iscritto Enrico Manfredi, di Corrado, di
Michele. Figlie: Giuseppa e Teresa.
Col titolo di Nobile mf. (sul cognome) fu iscritto,
quale discendente da Giovanni Gaetano (1771),
Ferdinando f, di Luigi, di Ferdinando. Sorelle:
Carolina, Clementina in Paternostro e Anto
nietta in Bonanno.
Col titolo di Nobile dei Principi di Mirto pers.
quale discendente da Vincenzo Giuseppe Filin-
geri (1643,) , fu iscritta Vittoria, di Giuseppe
Antonio , d’ Ignazio, in Cammarata. Sorelle :
Clementina in Papè, Marianna in Arone, Sil
via in Paterno, Antonia in Forcella e Costanza
in Basile.
Lanza-Fìlinieri. (Ramo nel quale si è estinta
la famiglia Filingeri di S. Marco). Coi titoli di
Principe di Mirto (s. s.) mpr. qual discendente
da Vincenzo Giuseppe Filingeri (1643), Conte di
S. Marco (s. s.) mpr. qual discendente da Ric
cardo Filingeri (1453), Barone di Capri e Fraz-
zanb (s. s.) mpr. Barone di Amorosa (s. s.) mpr.
Signore di Mirto e di S. Marco e del Castello
di Pietra di Ruma (s. s.) mpr. e Signore di
Mendoli, Claristelia, Villafrati e Molinazzo (s. s.)
mpr. qual discendente di Giuseppe Antonio Fi
lingeri (1806), fu iscritto Ignazio, di Giuseppe
Antonio, d’Ignazio. Figli: Giuseppe Antonio -j%
Silvia e Stefano.
- - 63

Questa famiglia il
cui nome è detto indistintamente Lan
cia o Lauta, vanta discendere dai Duchi di Baviera,
s’imparentò con la Reai Gasa Sveva ed era già feuda
taria in Sicilia nei secolo XIII. Dim. Palermo. Arma:
d’oro, al leone coronato di nero, linguato di rosso, colla
bordura composta d’argento e di rosso. Il ramo cadetto
di Traina aggiunge la spezzatura di un lambello di
azzurro che sormonta il leone, e quello Traliia-Scalea
linea secondogenita (principe di Dcliella), un lambello
di rosso.
Lanzirotti. Col titolo di Barone di Ganigazzeni
(s. s.) mpr. qual discendente da Maria Stella
Inguardiola (1731), fu iscritto Luigi Guglielmo,
di Diego, di Antonio.
Famiglia del secolo XIV originaria di Salerai. Dim. Gal-
tanissetta. Arma: di rosso, alla fascia d’ oro caricata di
otto elmi d’azzurro.
*La Rocca vedi *Roeca (La).
Lavatoi. Col titolo di riconosciuto
Conte mpr. fu
nel 1909 Gabriele j, di Ottavio, di Orazio. Fi
glio : Ottavio. Figli di Ottavio: Carmela, Matil
de f, Gabriele e Giuseppe.
Di origine genovese, questa famiglia si stabilì in Sicilia
verso il 1400. Dòn. Augusta. Arma: spaccato: nel 1"
d’azzurro, al leone passante d’oro, coronato del mede
simo; nel 2° d’oro, a tre legni verdi nodosi posti in fa
scia, e la fascia di rosso attraversante sulla partizione.
*La Via vedi *Via (La).
Leni. Col titolo di Barone di Spadafora (s. s.)
mpr. qual discendente da Carlo Niccolò (1743),
fu iscritto Francesco, di Gaetano, di Francesco.
Figli : Maria, Ettore Giovanni.
e
Famiglia originaria di Vittoria del secolo XVII. Dim.
ivi. Arma : partito : al 1° d’azzurro, alla mezza luna di
argento, al 2° d’azzurro, al leone coronato d’oro.
I^eya (De). Coi titoli di Barone di S. Cataldo
64
— —

(s. s.) mpr. qual discendente da Filippo (1709) e


di Barone di Leonforle (s. s.) mpr. qual discen
dente da Silvestro (1705), fu iscritto Gioacchino,
di Raffaele, di Filippo. Figli : Filippo e Maria
Concetta.
Famiglia di Modica dei principii del secolo XVIII. Dim.
ivi. Arma: ?
Levante. Coi titoli di Nobile mf. qual discendente
di Giuseppe (1807) e di Cavaliere ni. qual di
scendente da Tommaso (1663) trovasi iscritto
Tommaso, di Antonio, di Tommaso. Fratelli :
Mario, Giuseppe e Alessandro. Figli di Giuseppe:
Amleto e Riccardo. Figli di Amleto: Tommaso,
Giuseppe, Anna ed Alba.
Famiglia originaria di Genova, passata in Sicilia nel se
colo XVI. Dim. Castelbuono. Arma : d’azzurro, alla quer
cia al naturale nodrita sopra un terreno dello stesso,
attraversata sul tronco da nn liocorno d’argento pas
sante sul terreno. (La famiglia usa un’altra arme ma se
ne sconosce la descrizione esatta).
^Libertini. 11 titolo di Barone di S. Marco lo
Vecchio mpr. fu concesso nel 1903 a Gesualdo,
di Giuseppe Ascenso, di Gesualdo. Fratello : Pa
squale.
Famiglia di Caltagirone. Dim. Catania e Caltagirone. Ar
ma: di rosso, al leone rivoltato posto a destra, affron
tato ad una tenda di campo uscente dal lembo sinistro,
sostenuta da due lance, il lutto sormontato da tre stelle
di 6 raggi ordinate in fascia, il tutto d’oro.
*Licata. Coi titoli di Principe di Baucina (s. s.)
mpr. Marchese di Montemaggiore con Biscardo
(s. s.) mpr. Conte d'Isnello (s. s.) mpr. e Barone
di Aspromonte (s. s.) mpr., per riconoscimento
nel 1868 e 1891 a Biagio, trovasi iscritto Anto
nio, di Biagio (e di Di Maria Francesca), di
— 65

Antonio. Figlio :
Biagio. Fratelli : Giovanni, Te
resa f, Oliviero'e Rodrigo.
Famiglia originaria di Favara. I suddetti titoli le proven
gono dai casati I)i Maria e Termine. Dim. Palermo.
Arma : di rosso, al leone sormontato da una cometa on
deggiante in palo, accostata da due stelle di 6 raggi, il
tutto d’oi’o.
Li Cliiavi. Col titolo di Barone del Leone (s. s.)
mpr. qual discendente da Benedetto (1788), fu
iscritto Benedetto, di Francesco Paolo, di Sal
vatore. Fratello: Enrico. Figlio di Enrico: Fran
cesco Paolo.
Famiglia di Girgenli del secolo XVII. Dim. Palermo.
Arma : ?
Li Mestri. Coi titoli di Barone di Rainò (s. s.)
mpr. Barone di Equila Verde, Montagna di
Nella, Ficuzza, Grolle di Fanusa, S. Todaro e
Montagna del Corvo (s. s.) mpr. e di Cavaliere
m. fu riconosciuto nel 1899 Antonio, di Salvato
re, di Antonio; ed oggi è iscritto il fratello
Giovanni Calogero con la figlia Maria Giuseppa.
Famiglia che si crede originaria di Spagna e che si ri
trova in Gangi sin dal secolo XVII. Dim. ivi. Arma :
di rosso, al braccio armato d’ argento, impugnante con
la mano di carnagione tre spighe di frumento d’oro.
Lisi (Me). Il titolo di Barone della Decima di
Agnelli e Pecore in Taormina mpr. fu rinno
vato nel 1922 a Salvatore, di Antonino. Figlia :
Giovanna.
Famiglia messinese del secolo XIX. Dim. Messina. Ar
ma : partito : al 1° d’ azzurro, a due spade al naturale,
poste in decusse con la punta in alto ; al 2" d’ argento
al fiordaliso d’azzurro.
"Loffredo (già Auria). Coi titoli di Marchese
di Cassibile (s. s.) mpr. Barone di Cassibile (s. s.)
66

mpr. Marchese di Mongiuffì e Raggi (s. s.) mpr.


Barone di Melia (s. s.) mpr. Buca dì Ossada
(s. s.) mpr. Marchese di Melia (s. s.) mpr. Conte
di Guido (s. s.) mpr. Barone della Tonnara di S.
Giorgio di Patti (s. s.) mpr. Barone di Longi (s. s.)
mpr. Signore delle Saline di Platanella, Ci am
macca e Cantarella (s. s.) mpr. fa riconosciuto
nel 1898, 1899, 1901 e 1903 Vincenzo, di Nic
colò, di Silvestro. Sorelle: Giovanna in Ruffo
della Floresta e Rosa in Valentie.
La famiglia Loffredo, stabilita in Messina nel secolo
XVtll, si estinse in casa Trotta, che ne assunse il
cognome; quest’ultima si estinse nel secolo XIX in
casa Aurla (Boria) di origini genovese, che assunse
a sua volta il cognome Loffredo. Dim. Messina. Ar
ma: d’azzurro, spaccato da un filetto d’oro; il 1° al
leone d’oro illeopardito tenente un ramoscello di verde,
il 2° a tre monti verdeggianti al naturale, ciascuno sor
montato da una stella di 6 raggi d’argento.
^Lombardo. Col titolo di Duca di Cumia (s. s.)
mpr. m. n. fu riconosciuto nel 1910 Andrea f
(marito di Fardella Marina), di Mariano, di Giu
seppe. Figli : Mariano, Marianna e Paolo.
Famiglia fiorente in diverse città di Sicilia, principal
mente Messina e Palermo e che era già feudataria nel
secolo XIV. Dim. Palermo. Arma : vaiato d’oro e di
rosso.
Lor«fice. Col titolo di Barone di Cornila (s. s.)
mpr. qual discendente da Mario (1731), fu iscritto
Emanuele, di Silvio, di Mario. Figli : Silvio e
Concetta.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Cornila mf. fu
rono iscritti Carmelo e Fortunato, di Silvio, di
Mario.
Famiglia di Modica del secolo XV. Dim. ivi. Arma : di
azzurro, al leone d’oro impugnante con le zampe ante*
67

riori un ramo d’alloro, e la sbarra del secondo at


traversante.
Lorenzo (Sii). 11 titolo di Marchese del Casale
tnpr. fu concesso nel 1867 a Nicolò f, di Otta
vio. Figli : Ottavio, Enrico, Edoardo, Carmela,
Cucia e Carlotta. Figli di Ottavio; Michele, Anna
Maria, Nicola, Paolo, Maria Carlotta e Armando.
Figli di Enrico : Anna, Nicolò e Ferdinanda.
Coi titoli di Marchese di Castelluccio (s. s.) mpr.
qual discendente da Corrado (1847), Barone di
Renda (s. s.) mpr. Barone di Ciurca e Canali
(s. s.) mpr. Barone di Vignali di Belludia (s. s-.)
mpr. Barone di S. Marco e Celso (s. s.) mpr. e
Barone di S. Lorenzo (s. s.) mpr. Id. (1858), fu
iscritto Corrado, di Nicolò, di Corrado. Figlie :
Amalia e Raffaela (Lina).
Col titolo di Nobile dei Marchesi di Castelluccio
mf. fu riconosciuto nel 1898 Nicolò, di Silvestro,
di Corrado.
Con lo stesso titolo di Nobile dei Marchesi di Ca
stelluccio mf. qual discendente da Corrado (1847),
fu iscritto Antonino, di Nicolò, di Corrado. Fi
gli : Nicola, Corrado ed Amalia. Figli di Nicola:
Maria Concetta e Corrado. Furono pure iscritti :
Nicolò, di Giuseppe, di Nicolò, coi tìgli Matteo,
Paolo e Giuseppe ed il fratello Eduardo.
Famiglia del secolo XVH, che ha fiorito in Messina, Si
racusa e Noto. Dim. Catania e Noto. Arma: di rosso,
al capitozzo nodrito sulla pianura erbosa al naturale,
sormontato da una stella d’oro, e trapassato nel tronco
da una spada d’argento, guarnita d’oro, all’ingiù ed
in sbarra. Il ramo del Casale arma: partito: nell 0 dei
Ili Lorenzo (v. sopra), nel 2° di Korjjia, che è spac
cato : a; d’oro, al bue di rosso, passante sulla pianura
erbosa di verde; b) d’azzurro a tre sbarre d’oro. !} ra*
— 68

mo del Castelluccio arma: d’azzurro, alla fascia d’oro,


caricata di una crocetta scorciata di rosso, la fascia
alzata, accompagnata in punta da un albero nodrito
sulla pianura erbosa, al naturale, attraversato sul tron
co da una spada d’oro posta in banda, e sinistrato da
una cometa dello stesso posta in sbarra.
Loteta. Gol titolo di Marchese (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1913 Gaetano, di Giacomo e di Verar-
di Giuseppa Maria.
Titolo proveniente da casa Verardi. Dira. Messina. Ar
ma : d’ azzurro al monte di rosso di tre vette ; quella
di mezzo sostenente un’ aquila al naturale, rivoltala e
sorante, quella di sinistra una mano di carnagione te
nente una fiaccola al naturale, accesa e fumante.
Luca fOe) Silipigni. Gol titolo di Barone della
Terza Dogana di Mare di Catania (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1918 Sebastiano, di Antonino,
di Sebastiano e di Silipigni Maria.
Titolo proveniente da casa Silipigai. Dira. Messina.
Arma: trinciato di rosso e d’azzurro, alla colonna con
piedistallo e capitello rudimentali di marmo al natu
rale, poggiante sulla terra coperta d’ erba secca e sor
montata dal sole raggiante d’oro, addistrata dal leone
al naturale, rivoltato e coronato d’oro, appoggiato alla
colonna, e sinistrata da tre stelle (6) d’argento male or
l e 2.
dinate
Lucchesi Palli. Coi titoli di Principe di Cam
pofranco (s. s.) mpr. Duca della Grazia (s. s.)
mpr. e Conte m. fu riconosciuto nel 1925 Carlo,
di Maria Adinolfo, di Ettore. Fratelli : Maria
Sofia, Bianca Maria, Pietro, Maria Carolina e
Gabriella.
Coi titoli di Conte m. Nobile dei Principi di Cam
pofranco e dei Duchi della Grazia mf. fu rico
nosciuto nel 1897 Febo Eduardo f, di Ferdi
nando, di Emanitele. Figli Ferdinando, Leopoldo,
?
- 69

Maria f,Adinolfo e Gabriella. Figlie di Leo


poldo: Giovanna Maria, Gisella, Carolina e Ga
briella.
Famiglia che vanta discendere da una sorella di Desi
derio re dei Longobardi, e che da Lucca venne in Si
cilia, dove si chiamò Lucchese in memoria della pa
tria. Dim. Ramo primogenito: Roma e Stiria; ramo col
laterale : Napoli. 4rma: di rosso a tre palle d’oro. Lo
scudo accollato all’aquila bicipite di nero, membrata e
imbeccata d’ oro, linguata di rosso. Il ramo secondo-
genito arma: spaccato, al 1° di rosso a tre bisanti di
oro; al 2° d’azzurro al leone tenente una stella di 8
raggi, il tutto d’oro.
*Lumia (La}. Col titolo di Barone della Grazia
di Vallebella (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899
Domenico f, di Francesco (e di Di Giovanni Giu
lia), di Domenico. Figlio : Francesco Pio.
Famiglia palermitana del secolo XVII. Dim. Palermo. Ar-
ma: di verde, a cinque frutti lomie al naturale 2, 2, 1.
Lixppino. Col titolo di Nobile mf. qual discendente
da Salvatore (1793), fu iscritto Giuseppe, di Sal
vatore, di Giuseppe. Fratelli : Gabriele, Maria
Custode e Seraflna.
Famiglia di Monte S. Giuliano del secolo XVI. Dim. ivi.
Arma : ?

GVIaecagnoiie. Coititoli di Principe di Grana*


telli (s. s.) mpr. e di Barone della Piana di
S. Carlo (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899
Goffredo, di Scipione, di Francesco* Figli : Sci
pione ed Onofrio. Fratello; Giuseppe f. Figlia
di Giuseppe : Concetta.
Col titolo di Nobile dei Principi di Granalelli q
- -:ó

dei Baroni della Piana di S. Carlo pers. qual


discendente da Francesco (1710), fu iscritto Ema
nuele, di Scipione, di Francesco.
Famiglia di Mazzara del Vallo del secolo XV. Dim. ivi e
Palermo. Arma: d'azzurro, alla banda d’oro, accostata
da due bande di rosso, cucite.
*Mascgiore. Col titolo di Marchese di Santa Bar
bara (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1905 Giu
seppe, di Giuseppe, di Tommaso.
Col titolo di Nobile dei Marchesi di Santa Bar
bara mf. qual discendente da Barbaro (1740), fu
iscritto Giovanni, di Giuseppe, di Giovanni. Fi
gli : Giuseppe, Francesca, Carmela e Rosalino.
Fratelli : Maria, Pompeo, Giulio e Teresa.
Famiglia del secolo XV, che ha fiorito in Messina, Cal-
lagirone e Vizzini. Dim. Ragusa Inferiore e Palermo.
Arma : d’azzurro, al pino al naturale posto in banda,
caricato di un leone d’oro.
*lVIagnano. Col titolo di Barone di S. Lio (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1900 Alfio, di Gaetano,
di Alfio.
Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Lio mf. fu
riconosciuto nel 19114 Francesco, di Luigi. Figli:
Girmelo e Vincenzo. Figli di Carmelo: France
sco. Tommaso e Rosa. Figlia di Vincenzo: Rosa.
Famiglia del secolo XVT, che si vuole originaria di Bo
logna. Dim. Lentini. Arma: di rosso, al leone impu
gnante con le zampe anteriori una lancia, il tutto d’oi’o,
ed appoggiato su un ristretto di terreno al naturale.
*JfIaiorana. Col titolo di Marchese di Leonvago
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1904 Giovanni,
di Agostino. Dim. Palermo.
Col titolo di Barone della Nicchiara (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1898 Giuseppe, di Benedetto,
di Giuseppe. Dim. Catania.
Famiglia originaria di Calabria, che si ritrova in Monte
S. Giuliano sin dal secolo XIV e poi in Messina ed in
Palermo. Arma: d’azzurro a due colonne d’argento de
cussate, accompagnate in capo da un giglio d’ oro ed
ai fianchi da due rose d’argento.
jflango. Coi titoli di Marchese di Casalgerardo
(s. s.) mpr. qual discendente da Antonino (1780),
Barone di Castelluzzo (s. s ) mpr. id. (1760),
Cavaliere m. qual discendente da Giacomo (1584)
e Nubile mf. qnal discendente da Antonino (1802),
trovasi iscritto Antonino, di Giuseppe, di Anto
nino. Figlie Giuseppina e Teresa. Fratelli : Ca
f
:

simiro e Rosa in La Lumia.


Originaria di (bastiglia, questa famiglia passò prima in
Napoli e poi in Sicilia nel secolo XIV. Dim Palermo.
Arma: d’azzurro, al leone d’oro impugnante con la
zampa posteriore destra uno scudo d’argento, accom
pagnato in capo a destra da una cometa d’ oro ondeg
giante in banda, e la banda d’oro, caricata di tre stelle
di 8 raggi del campo, attraversante. Cimiero : un leone
uscente d’oro, coronalo dello stesso, impugnante con
la zampa anteriore destra una spada d’ argento, alta in
palo. Tenenti : due guerrieri armati di tutto punto di
argento, impugnanti, uno con la destra e l’altro con la
sinistra, una lancia d' oro. Motto : por dios y por
E Li REY.
Piantiamo. titoli di Principe di Mola (s. s.)
Coi
mpr. Marchese di Condagusla (s. s.) mpr. Ba
rone di Landò (s. s.) mpr. Signore delle Terre
e Castello di Mola (s. s.) mpr. fu riconosciuta
nel 1924 Emanuela (in Privitera), di Francesco,
Famiglia messinese del secolo XVill alla quale detti li»
toli pervennero da casa Villadicani. Dim. Messina. Ar*
ma: d’azzurro alla sbarra d’argento dentata d’ambo i lati
di 4 pezzi di nero.
emanili no e
Gol titolo di Barone di Plachi (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Antonino, di Fran
cesco, eli Antonino. Figli : Francesco e Luigi.
Fratelli : Niccolò, Francesco, Gaetano ed Enrico.
Figli di Niccolò : Francesco e Antonino. Figli di
Francesco: Carlo, Carmelo e Giovanni.
Famiglia di Catania del secolo XVIU. Dim. ivi. Arma :
d’azzurro, al pino nodrito sopra una rupe al naturale,
sinistrato e sostenuto da un leoncino, sormontato a
destra da un sole ed a sinistra da una stella di 6 raggi,
il tutto d’oro.
: j?Ia alterna. Il titolo di Principe di Ganci mpr.
fu rinnovato nel 1900 a Benedetto f, di Giuseppe.
Il titolare è oggi il tìglio Giuseppe. Figli di Giu
seppe Stefania e Benedetto. Sorelle di Giuseppe:
:
Giovanna in Sgadari, Beatrice in Valguarnera,
Emmanuella in Martines ed Oliva in Mastro
giovarmi Tasca.
Famiglia palermitana del secolo XIX, alla quale il detto
titolo pervenne per refuta di casa Alitata. Dim. Pa
lermo. Arma : d’azzurro alle braccia affrontate, moventi
dai lembi dello scudo, destro e sinistro, armati al na
turale, tenenti con la mano di carnagione, quella a de
stra una palma d’oro, l’altra una spa ia al naturale, ac
compagnati da sei stelle di 6 raggi d’ oro, tre sopra e
tre sotto, ordinate in fascia Motto : mantengo la pace,
MANTENGO LA GUERRA.
diaria (Di). Coititoli di Barone di Allevi e Mu-
slimacucco (s. s.) mpr. Barone di Bordonaro
Sollano (s. s.) mpr. Signore di Monaco Soprano,
Monaco d'Immezzo, Monaco Sollano e Canna-
Iella (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1899 Casi
miro, di Francesco, di Casimiro.
Coi titoli di Nobile dei Baroni di Allevi mf. e di
Marchese di Monlerosalo (s. s») mpr. fu ricono
sciuto nel 1899 Tommaso, di Gasimiro.
Coi titolo di Nobile dei Baroni di Allevi e Mu-
stimacucco mf. qual discendente da Giulio (1779)
fu iscritto Andrea f, d’Ignazio, di Giulio. Figli :
Ignazio, Giulio, Eugenio, Maria, Carlo, Vincenzo
e Giuseppe.
Famiglia originaria di Cefalù del secolo XVI. Dim. Palermo.
Arma : mareggiato d’argento e d’azzurro al capo del se
condo caricato di tre stelle d’ oro. fi ramo primogenito
dei Baroni di Aliene Miislimacucco arma: spaccato : al
lf- di AHiata (Agliata), che è d’oro a tre pali di nero;
al 2° di Di Maria, che è mareggialo d’ azzurro e d’ ar
gento, al capo d’ azzurro caricato di tre stelle d’oro
ordinate in fascia; colla banda concava d’argento attra
versante sul tutto e caricata dei segni zodiacali del sa
gittario, dello scorpione e della bilancia, di nero. La
linea dei Marchesi di Monterosato arma: partito: al 1° di
Di .Maria [vedi sopra)-, al 2° di Xatale, che è d’azzurro
al leone coronalo tenente un ramoscello d’alloro di
verde, fissante una stella pos'a nel canton destro del
capo, con la sbarra attraversante, il tutto d’oro.
Martino (^au) Hamondetla. Coi titoli di
Principe di Pendo (s. s.) mpr. Signore di Pardo
(s. s.) mpr. e di Marchese (s. n.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1906 Gaspare, di Francesco, di
Raimondo.
Famiglia originaria della Catalogna oppure della Gua
scogna, venuta probabilmente in Sicilia nel secolo XIV.
Dim. Catania. Arma: d’oro, alla banda di rosso, ac
compagnata da due rose dello stesso, stelate e fogliate
di verde, poste in banda, quella della punta riversata.
Lo scudo accollato all’aquila bicipite al volo abbassato
di nero, linguata di rosso, membruta e imbeccata di
oro, coronata all’antica del medesimo in ambo le teste,
afferrante con l’artiglio destro lo stendardo gerosolituno.
Vedi pure Sa minar tino (altro ramo).
Marnilo. Col titolo di Principe di Castellaci (s. s.)
in. n. fu riconosciuto nel 1905 Salvatore (con
sorte di Balsamo Anna), di Francesco. Figlio :
Francesco.
Famiglia che fioriva in Messina sin dall’epoca normanna.
Dim Messina. Arma: spaccato di rosso e d’oro, alla
colomba d’argento nel primo, posata sulla partizione
Mastro&iorami! Tasca. Il titolo di Conte di
Al merita (s. s.) mpr. fu concesso con Beai Di
ploma (1846) a Lucio.
Col titolo di Nobile dei Conti di Almerita mf. fu
iscritto Giuseppe f, di Lucio. Figli : Alessandro,
Paolo, Lucio, Ottavio f e Giuseppe.
Coi titoli di Nobile dei Conti di Almerita mf.
Principe di Culo (s. s.) mpr. Duca di S. Mar
tino (s. s.) mpr. Duca della Fabbrica (s. s.) mpr.
Marchese di Lucca (s. s.) mpr. Barone di Mi-
serandino (s. s.) mpr. Barone di Fabbrica o
Sciabica (s. s.) mpr. Signore di Tuzia (s. s ) mpr.
Signore di S. Margherita (s. s.) mpr. fu ricono
sciuto nel 1915 Alessandro, di Lucio, di Lucio.
Sorelle : Beatrice in Tornasi, Teresa in Piccolo,
Nicoletta f in Cianciafara, Giulia f in Trigo
na e Maria.
Il titolo di Barone fu concesso nel 1879 a Pierati»
tonio, di Gaetano,
Famiglia del secolo XIX originaria di Nolo. Dim. Ramo
comitale e principesco: Palermo; ramo baronale: Noto.
Arma; d’argento, a quattro fasce d’azzurro ; la l a cari
cata di un sole d’oro; la 4 a di un leone illeopardito
dello stesso, linguato di rosso- Cimiero * Un sole d’oro
in mezzo ad un volo troncato, a destra d’ oro e di ros
so, a sinistra d’ azzurro e d’argento.
Mastro paoli!». Col titolo di Nobile mf. fu ricono
sciuto nel 1899 Aldo f, di Antonio, di Aldo.
Figli : Marianna, Maria Carolina, Maria Aurora,
Éleonora e Antonio. Sorelle : Francesca, Angela
e Caterina.
Famiglia che già fioriva in Palermo nel 1400 e che si è
volata far discendere dai conti di Brienne o da un me
dico della corte dell’imperatore Federico II. Dim. Pa
lermo. Arma : d’azzurro, all’ aquila coronata fissante un
sole orizzontale destro, il tutto d’oro.
Maurici. Coi titoli di Marchesa di Castelmaurigi
mpr. di Marchese o Conte mf. qual discendente
da Giovanni (1726), di Barone delle Chiuse (s s.)
mpr. e di Signore della Salina nel territorio di
Marsala (s. s.) mpr. titoli provenienti da Giro
lamo Staiti (1762), fu iscritto Ruggero f, di Gio
vanni, di Ruggero. Figli : Giovanni e Carlo.
Coi titoli di Marchese o Conte mf. e qual discen
dente da Giovanni (1726) e di Barone di dub
bino (s. s.) mpr. per successione materna (Blun-
do), trovasi iscritto Ruggero, di Francesco Paolo,
di Ruggero. Fratello: Giuseppe.
Col titolo di Nobile dei Marchesi di Castelmaurigi
pers. fu iscritta Carolina, di Felice, di Ruggero,
qual discendente da Giovanni (1726).
Famiglia che si crede originaria della Germania, esisten
te in Sicilia sin dal secolo X11T. Dim. Palermo. Arma :
d’azzurro, al leone rivoltato e coronalo d’ oro, al capo
cucito d’ azzurro caricato di tre gigli d’ oro. Cimiero :
un’aquila nascente di nero, coronata d’oro. Motto : nil
FEROX FERO.
Piazza. Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto
nel 1898 Giuseppe, di Antonino, di Giuseppe.
Fratello : Pietro.
Famiglia che si crede originaria di Spagna e fiorente in
Sicilia sin dal secolo XIV. Dim. Catania. Arma: d* az»
zurro, a due mazze d’armi decussate e legate, il tutto
d’oro*
Piazza Tedeschi. Col titolo di Barone di Villal-
- % -*
iegra Todaro (s. s.) mpr. fu riconosciuto
e S.
nel 1924 Giuseppe, di Antonio. Fratello : Pietro.
Ramo della precedente. Dim. Catania.
*i?Ielfi. Gol titolo di Barone di S. Maria (s. s.j
mpr. fu riconosciuto nel 1900 Corrado, di Bona
ventura, di Francesco. Figli : Nunzio, Giovanni,
Vincenzo, Bonaventura, Vito-Maria ed Ignazio.
Figlio di Nunzio : Corrado.
Famiglia di Chiaramente Gullì e Scicli del secolo XVI.
Dim. Scicli. Arma : partito : il 1° d’azzurro, alla fascia
accompagnata in capo da tre stelle ed in punta da un
gambero posto in fascia, il tutto d’oro; nel 2° di rosso,
alla fascia abbassata sostenente un agnello pasquale
col capo rivoltato, la croce a stile banderuolata d’ az
zurro ed accompagnata in punta da due stelle ordinate
in fascia, il tutto d’argento.
*iHerlo. Coi titoli di Barone di Tripi (s. s). mpr.
nel 1895 e di Nobile dei Marchesi di S. Elisabetta
mf. nel 1904 fu riconosciuto Giuseppe f, di Vin
cenzo, di Giuseppe. Fratelli : Marianna in Notar-
bartolo, Giuseppa, Eleonora f, Antonia f, Gae
f
tano e Teodoro. Figlio di Teodoro: Vincenzo.
Col titolo di Barone di Tagliavia (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1921 Giuseppe f,
di Enrico.
Figli : Enrico e Filippo.
Famiglia che si vuole' di origine portoghese e della quale
si hanno notizie sin dal secolo XVII. Dim. Patermo.
Arma: di rosso, alla sbarra sostenente un merlo ri
voltato, colia testa rivoltata, sormontato da tre stelle di
8 raggi ordinate in fascia, il lutto d' argento. Alias :
trinciato d’ azzurro e d’oro, colla banda di rosso sulla
partizione, sostenente un merlo passante e sorante, la
testa rivoltata, sormontato da tre stelle d’argento.
Iflessliia. Col titolo di Barone (s. n.) mpr. qual
discendente da Salvatore (1842), fu iscritto Sal
vatore, di Vincenzo, di Salvatore.
— 77 -
Questa famiglia esistente in diverse città di Sicilia ha
posseduto feudi sin dal secolo XV. Dim. Palazzolo
Acreide. Arma : di rosso, alla croce d’oro, col mare in
punta agitato d’argento — Alias: spaccato d’argento e
di rosso, al leone di nero nel primo e d’ oro nel se
condo, tenente nella destra un bisante dello stesso.

Alias: di rosso al leone al naturale, movente da un
mare d’azzurro, agitato d’argento, sostenente con le
zampe anteriori un’ ancora di nero e sormontato da tre
stelle d’ oro ordinate in fascia.
-Michele (De). Col titolo di Barone del Grano
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1915 Giuseppe,
di Pietro, di Giuseppe. Figli : Giuseppe, Pietro
e Domenico. Fratelli: Rosaria, Luigi e Domenico.
Michele (Di). Coi titoli di Barone di S. Giuseppe
(s. s.) mpr. e di Barone di Viilaurea (s. s.) mpr.
qual discendente da Francesco (1799). fu iscritto
Francesco, di Nicolò, di Francesco.
Probabilmente sono rami di unica famiglia, già fiorente
nel secolo XIII. Dim. Ramo Ile Michele : Burgio e
Palermo ; ramo Di Michele : Palermo. Arma : fasciato
d’oro e d’ azzurro, le fasce caricate di 21 tortelli o bi
sunti dell’uno nell’altro, ordinati 6, 5, 4, 3, 2 e 1.
Militello. Col titolo di Barone di Castagna (s. s.)
mpr. qual discendente da Luigi (1809), fu iscritto
Enrico, di Francesco, di Luigi. Fratelli : Gio
vanni e Vincenzo.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Castagna mf.
qual discendente da Francesco (1782), fu iscritto
Nicolò, di Giuseppe, di Francesco. Figli : Maria
Gaetana, Maria Grazia, Giuseppe, Mariano, Fran
cesco ed Elisabetta.
Famiglia del secolo XVII che ha fiorito in Nicosia
,
Messina e Gasti'ogiovanni. Dim. Ramo pi’imogenito :
Castrogiovanni ; ramo cadetto : Nicosia. Arma : ?
Modica. Coi titoli di Barone di S, Giovarmi (s. s.)
- 78

mpr. nel 1903 e di Barone di Meli e Santa Do


menica (s. s.) mpr. nel 1915 fu riconosciuto Gio
vanni Pietro, di Ruggero, di Pietro.
Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Giovanni mf.
fu riconosciuto nel 1915 Antonino, di Felice.
Figli : Giovanni e Felice.
Famiglia forse di origine francese venuta coi Normanni
e che era già feudataria nel secolo XI fi. Dim. Ramo
primogenito: Spaccaforno; ramo cadetto: Noto. Arma:
d’argento, al leone tenente un ramoscello d’olivo, il
tutto al naturale.
jflodò (Jliidò), Col titolo di Barone di Malro-
velo (s. s.) mpr. fu iscritto, qual discendente da
Biagio (1737), Cosmo, di Vincenzo, di Biagio.
Famiglia del secolo XVIII, originaria di Acireale ove
dimora. Arma 7
hìloneada. Coi titoli di Principe Valsavoia
eli
(s. s.) mpr. Barone del Cagno (s. s.) mpr. e Ba
rone di Armicci (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1906 Francesco, di Paolo, di Francesco. So
relle : Innocenza, Brigida e Giuseppa.
Coi titoli di Principe di Paterno (s. s.) mpr. Duca
di San Giovanni (s. s.) mpr. Conte di Caltanisselta
(s. s ) mpr. Conte di Adernò, Centuripe e Bian-
cavilla (s. s.) mpr. Conte di Cammarata (s. s.)
mpr. Barone della Motta S. Anastasia (s. s.)
mpr. Barore di Melilli (s. s.) mpr. Barone di
Grollarossa (s. s.) mpr. Barone delle Foreste
di Troina (s. s.) mpr. Barone della Menclola
(s. s.) mpr. Barone delle onze 164 annuali sopra
i « caricatola » del Regno (s. s.) mpr. Barone
del Grano Uno del « tari del frumento (s. s.)
»

mpr. Signore di Nicolosi (s. s.) mpr. Signore di


Beipasso (s. s.) mpr. Signore di Stella d’Aragona
(s. s.) mpr. Signore di Fenice di Moncada (s. s.)
— 79

mpr. Signore di Gulfo (s. s.) mpr. Signore di


Campisotlo (s. s.) mpr. Signore di Lenturipe e
Biancavilla (s. s.) mpr. Signore di Malpertuso
o Nuova Fenice (s. s.) mpr. Signore di Gra
ziano (s. s.) mpr. Signore di Gallidoro (s. s.)
mpr. Signore di Deliella (s s.) mpr. e Signore
del Cugno (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1900
Pietro f, di Corrado, di Pietro. Figli : Ugo, Ste
fania, Maria Giulia e Corrado. Figli di Ugo :
Pietro e Caterina.
Il titolo di Conte mpr. fu concesso ne! 1925 a
Francesco, di Corrado, Nobile dei Principi di Pa
terno mf. e Nobile dei Conti di Cammarata mf.
Dim. Roma.
Famiglia che discende, come si crede, dai duchi di Ba
viera, venuta in Sicilia dalla Spagna nel secolo XIII.
Dim. Ramo Valsavoia ' Catania; ramo Paterno : Pa
lermo. Arma: inquartato al 1° e 4° di nero al leone co
ronato d’oro; al 2° e 8° fusato in banda d’ argento e di
azzurro (Baviera); sul tutto parlilo: a) di rosso, a otto
bisunti d’oro, 2. 2. 2. 2, (Moncada) ; b) d’oro a quattro
pali di rosso (Aragona). Cimiero : Un leone coronato
d’oro, illeopardito, col capo rivoltato. Motto : et simili
semper.
hllonroy. Coi titoli di Principe di Muletto (s. s.)
mpr. Duca di S. Rosalia (s. s.) mpr. Marchese
della Roccella (s. s.) mpr. Marchese di S. Mar
tino (s. s.) mpr. Barone di Mazzarrà (s. s.) mpr.
Barone di S Rosalia (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1901 Alonso f, di Salvatore (e di Ascenso
Francesca), di Alonso. Figli : Salvatore e Fran
cesca in Cammarata.
Col titolo di Principe di Venetico (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1918 il detto Salvatore.
Coi litoli di Principe di Belmonte mpr. Principe
80 —

di Pandolftna (s. s.) rnpr. Principe di S. Giu


mpr. Marchese di Garsiglia.no (s. s.)
seppe (s. s.)
mpr. Barone di Arcudaci (s. s.) mpr. e Barone
di S. Anna (s. s.) mpr. fu r iconosciuto nel 1901
e 1908 Ferdinando, di Gaetano, di Ferdinando.
Col titolo di Nobile dei Principi di Pandolfina mf.
é stato iscritto nel 1925 Alberto coi Agli Eleonora
e Salvatore, e coi fratelli Giacomo, Carolina e
Marianna.
Originaria delia provincia di Estremadura, questa fami
glia passo in S : cilia nel secolo XV. Dim. Palermo. Ar
ma : inquartato: al 1° e 4° di rosso, al mastio di for
tezza d’oro, munito di tre torri, aperto e finestrato di
nero; al 2° e 3° di vajo; sul tutto d’ oro a quattro pali
di rosso, con la bordura d’azzurro, caricata di otto cro
cette d’argento forcate iramo Pandolfìna-Belmonte)-

Inquartato : al 1° e 4° di rosso, al castello d’ oro di tre
torri, aperto e finestrato d’azzurro; al 2° e 3° di vajo,-
sul tutto d’oro a quattro pali di rosso, colla bordura
d’azzurro caricata di otto crocette d’argento, forcate
(ramo Maletto).
Moiitapei'fo. Col titolo di Duca di S. Elisabetta
mpr. fu riconosciuto nel 1908 Salvatore, di Andrea.
Famiglia forse di origine normanna, venuta in Sicilia con
gli Angioini. In essa si è estinto il ramo siciliano degli
liberti di Firenze. Dim. Palermo. Arma: d’azzurro, a
quattro sbarre alternate da nove rose, poste 1. 2. 3. 2.1,
il tutto d’argento. — Alias : spaccato-semipartito: nel 1°
d’azzurro a quattro sbarre accompagnate da nove rose
1. 2. 3. 2. 1, il tutto d’argento; nel 2° di
rosso , alla
mezz’aquila d’argento, movente dalla partizione destra;
a
nel 3° scaccheggiato d’azzurro e d’oro di cinque file.
Cimiero un cavaliere armato di tutte pezze d’ argento^
:

la lancia in resta, cavalcante un cavallo bianco, galop


pante nelle fiamme di rosso. Divisa: ad astra.
giorni ino, Col titolo di Barone di S. Vincenzo
HM

— 81

Fervevi (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1902


Antonino, di Giovanni, di Antonino. Fratello:
Ignazio. Figli di Ignazio: Francesco, Giovanni,
Anna ed Emanuele.
Famiglia di Scicli del secolo XVIII. Dim. ivi. Arma : di
azzurro, alla fascia di rosso orlata d’oro, accompagnata
in capo da una stella di 6 raggi d’ argento ed in punta
da un leone d’oro.
*Morra. Col titolo di Barone di Campobianco (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1919 Domenico, di Fran
cesco, di Domenico. Figli : Maria e
Francesco,
Angela. Fratelli : Lucrezia in Gramignani, Tom
maso, Maria Antonietta in Lentini e Giuseppina
in Hopps.
Famiglia d’origine napoletana, ascritta al sedile capuano,
portata in Sicilia nel secolo XVI, fiorente pure in Mes
sina e Siracusa. Dim. Palermo, Arma: di rosso, a due,
spade d’oro passate in decusse, le punte in giù, accom
pagnate da quattro girelli di sprone dello stesso.
*Hos*tillaro. Coi titoli di Marchese di Mortillaro
(s. s.) mpr. e di Barone di Ciàntro Soprano (s. s.)
mpr. fa riconosciuto nel 1899 Vincenzo, di Car
lo, di Vincenzo. Sorelle: Rosalia, Antonia f,
Rosa, Maria e Vincenza f.
Col titolo di Nobile dei Marchesi di Mortillaro
pers. furono iscritte Maria Carmela e Maria Fe
lice, di Vincenzo, di Carlo.
Famiglia palermitana che si crete di origine normanna.
Dim. Palermo. Arma: d’azzurro, alla colomba d’argento
sorante, tenente col becco un ramoscello di mortella di
verde.
*UIosto vedi ^litigio.
flotta (La). Col titolo di Barone di Salinella
(s. s.) mpr. fa riconosciuto nel 1883 Gaetano,
— 82 —

marito di Speciale Viola. Figli : Michele, Giu


seppe, Giovanni e Maria Giovanna.
Col titolo di Barone eli S. Silvestro (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1879 Giovanni, di Giorgio, di
Salvatore. Fratelli : Giuseppa, Francesca, Gae
tano e Antonina.
Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Silvestro tnf.
fu iscritto nel 1906 Giuseppe,' di Silvestro.
Famiglia di Nicosia del secolo XVrtl. Dim. ivi. Arma :
trinciato d’ azzurro e d’ argento, il 1° caricato di tre
stelle di 8 raggi d’argento ordinate due in fascia, la
terza sotto la seconda, e la banda di porpora attra.
versante sulla partizione. — Alias : partito: nel 1° come
sopra, per La Motta; nel 2° ripartito: nel 1° d’azzurro,
al braccio destro d’argento semivestito di rosso, impu
gnante una spada d’argento manicata d’oro, alta in ban
da e nel 2° spaccato: sopra, di verde a mezzo volo di
argento movente dalla partizione ; sotto, interzato in fa
scia d’oro, d’argento e di rosso, ed il gruppo di Sala-
mone d’oro sovrapposto sul capo della partizione, per
Salamoile.
Muntio (Iìo). Col titolo di Barone di Margi (s. s.)
mpr. qual discendente da Alessandro (1728), fu
iscritto Eugenio, di Andrea, di Andrea.
Famiglia messinese del secolo XVL Dim. Messina. Ar
ma: d’azzurro, al sole d’oro figurato di rosso ed al
crescente rivolto d’argento; ordinati in fascia, accom
pagnati in capo da tre stelle dello stesso ordinate in
fascia, ed in punta da una stella grande o pianeta del
secondo, caricata di una banda d’azzurro a due sielle
d’argento.
*Musmeei. Col titolo di Barone della Torre (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1904 Nicolò, di Save
rio, di Nicolò. Figlio : Saverio. Figli di Saverio:
Giovanna, Anna, Flavia e Giuseppe Nicola.
Famiglia di Acireale del secolo XVIII. Dim. ivi. Arma :
— 83

d’azzurro, partito da unfiletto d’oro: il 1° all’albero


nodrito sopra un monte roccioso con un topo ritto in
atto di arrampicarsi altronco, il tutto al naturale, e
d’oro, male ordinate; il 2° alla
sormontato da tre stelle
campagna mareggiata, con una sirena di due code in
maestà nascente dal mare, il tutto al naturale ; la si
rena sormontata da tre stelle d’oro male ordinate.
Musto (Mosto). Coi titoli di Marchese di Lungci-
rini (s. s.) mpr. Barone di Ficarra fis. s.) mpr.
e Signore di Brolo e Iannello (s. s) mpr. fu
riconosciuto nel 1901 Salvatore, di Raffaele, di
Salvatore, marito di Abate Giovanna.
Famiglia originaria di Venezia. I suddetti titoli le per
vennero per successione Abate. Dim. Palermo. Anna :
inquartato d’oro e d’azzurro.

Napoli (1M). titoli di Duca di


Coi Campobello
(s. s.)mpr. Principe di Bonfornello (s. s.) mpr.
Barone di Perrana (s. s.) mpr. Principe di Re
sultano. (s. s.) mpr. Signore di Rachilebri (s. s.)
mpr. Signore di Campobello (s. s.) mpr. Signore
di Alessandria (s. s.)' mpr. Prìncipe di Condro
(s. s.) mpr. Principe di Monleleone (s. s.) mpr.
Signore di Condro (s. s.) mpr. Signore di S.
Ninfa (s. s.) mpr. fu riconosciuto (1897, 1901,
1904 e 1905) Federico f, di Francesco, di Fe
derico. Figlio: Francesco. Figli di Francesco:
Vincenzo e Federico,
Questa famiglia originaria di Napoli, vanta a capostipite
un Caracciolo venuto in Sicilia nel secolo XIII. Dim.
Palei'mo e Roma. Arma : d’azzurro, al leone d’oro sor
montato Jai motto viro co tanti di nero in fascia, con
- 84 —

due stelle d’ oro e un giglio dello stesso posti nel ca


po 2 e 1.
Naselli. Gol titolo di Conte mpr. fu riconosciuto
nel 1919 Giulio-Liutpraudo, di Francesco Paolo,
di Giulio.
Col titolo di Nobile mf. qual discendente da Fran
cesco (1697), fu iscritto Giulio f, di Francesco
Paolo, di Carlo. Figlio : Francesco Paolo. Figli
di Francesco Paolo : Giulio-Liutprando suddetto,
Caterina e Guglielmo.
Col titolo di Nobile dei Duchi di Gela mf. qual
discendente da Francesco (1697), fu iscritto Gio
vanni f, di Carlo, di Francesco Paolo. Figlia :
Marianna in Guasconi.
Discendente, come si crede, dai principi longobardi, que
sta famiglia si stabili in Sicilia nel secolo XIII. Dim.
Palermo. Arma: d’azzurro, con una fascia sormontata
da un leone nascente ed accompagnata in punta da tre
palle allineate in fascia, il tutto d’oro.
Natoli. Col titolo di Barone di Scalili (s. s.) mpr.
già riconosciuto nel 1889 a Giacomo, di Giusep
pe, di Giacomo, fu iscritto Vincenzo Gongora,
di Giacomo. Figlio : Alfredo Carlo.
Col titolo di Marchese (s. s.) mpr. qual discen
dente da Vincenzo (1771), trovasi iscritto Giu
seppe, di Vincenzo, di Giuseppe. Zìi: Fabrizio f
e Giuseppina.
Famiglia forse originaria di Provenza, passata in Napoli
e poi in Sicilia sotto il regno di Federico II. Dim.
Ramo baronale : Messina. Ramo marchionale ; Paler
mo. Arma : d’azzurro, alla torre d’argento merlata alla
ghibellina, fondata verso il fianco destro dello scudo
sopra uno scoglio uscente dal mare nella punta, il tutto
al naturale, ed un leone d’argento coronato dello stesso
fermo sullo scoglio e rampante a sinistra della torre.
- - 85

^{castro. titolo di Barone del Lago (s. s.)


Gol
mpr. fu riconosciuto nel 1904 Filippo, di Sa
verio; quest’ultimo marito di Ventura Ma
rianna.
Questa famiglia, che era già fiorente in Messina nel se
colo XIII, si è diramala in Siracusa e Callagirone. Dim.
Chiaramonte Gulfi. Arma : d’azzurro, al castello merlato
di tre pezzi d’oro, aperto e finestrato di nero, sormon
tato da tre stelle di 6 raggi del secondo, ordinate in
fascia.
*l¥icolaci. Coi titoli di Principe di Villadorata
(s. s.) mpr. Barone di Bonfalà fs. s.) mpr. Ba
rone di Oghastro (s. s.) mpr. Barone di Padro
(s. s.) mpr. Signore di Pirato (s. s.) mpr. Signore
di Capopassero (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel
1889 Corrado, di Ottavio, di Corrado. Figli : Ot
tavio ed Eleonora. Figli di Ottavio : Francesca,
Corrado e Gaetana.
Col titolo di Nobile dei Principi di Villadorala mf.
quali discendenti da Corrado (1764), furono iscritti
Giovanni, Giuseppe ed Ottavio, di Nicolò, di Cor
rado; nonché Nicola, di Corrado, di Ottavio.
Famiglia del secolo XVIII fiorente in Messina e Noto.
Dim. Noto. Arma : campo di cielo alla colonna dorica
di marmo fondata sulla pianura, il tutto al naturale,
sinistrata e sostenuta da un cane levriere ritto d’ ar
gento, collarinato d’oro.
j%T ieolosi. Col titolo di Barone di Villagrande
(s s.) mpr. qual discendente da Carmelo (1726),
fu iscritto Carmelo, di Pietro Paolo, di Carmelo.
Famiglia messinese sin dal secolo XIII. Dim. Acireale.
Arma: d’azzurro, a due guerrieri armati di tutte pezze
d’ oro, affrontati e combattenti. — Alias: d’azzurro, al
colosso di Rodi d’oro.
*J$iicosia. Coi titoli di Barone di S. Giaime e Poz
zo (s* s.) mpr. e di Barone di Ficilino e Mon-
serrato (s. s.) mpr. fa riconosciuto nel 1900 Vin
cenzo, di Giuseppe, di Vincenzo. Sorella : Elena.
Gol titolo di Nobile dei Baroni di S. Giaime e Poz
zo mf. qual discendente da Vincenzo (1737), fu
iscritto Francesco, di Giovanni, di Francesco.
Fratelli : Salvatore, Filippo, Luigi, Silvio, Ma
nia Giuseppa, Gaetana, Maria e Faustina.
Gol titolo di Barone di Trigona (s. s.) mpr. qual
discendente da Michelangelo (1781), fu iscritto
Niccolò, di Letterio, di Vito.
Famiglia forse unica, probabilmente originaria di Nicosia,
e die era già feudataria nel secolo XVL Dim. Ramo
V. Giaime : Palermo e Nicosia. Ramo Trigona : ( .ala
ni a. Arma: di rosso, alla fascia d’oro accompagnata in
capo da una croce d’ argento ed in punta da un giglio
d’oro. — Alias : partito : al 1° come sopra, che è di
Nicosia: al 2° d’azzurro, alla banda accostata in capo
da due stelle di 6 raggi, ed in punta da una cometa in
sbarra, il tutto d’argento, che è di lia Via.
n'irido. Gol titolo di Barone di Margariio (s. s.)
mpr. qual discendente da Filippo (1805), fu
iscritto Pasquale, di Filippo, di Pasquale.
Famiglia originaria di Galtagirone, dove già fioriva ilei
primi del secolo XV. Dim. Catania. Arma: ?
*i\T otarbartolo. Coi titoli di Principe di Saura
(s. s.) mpr. Principe di Caslelreale (s. s.) mpr.
e Marchese di S. Giovanni (s. s.) mpr. fu rico
nosciuto nel 1900 Filippo, di Giovanni Anto
nio, di Filippo. Gugino : Pietro, di Filippo-Sal~
vatore, di Filippo. Figli di Pietro: Filippo e
Bernardo.
Coi titoli di Principe di Fumari (s. s.) mpr. qual
proveniente da Antonio Marziano (1082), Duca
di VUlarosa (s. s.) mpr. qual proveniente da
Lucio Denti (1676), Barone di Bombinetlo (s. s.)
mpr. qual discendente da Francesco Notarbartolo
(1701), Barone di Casubba e Roccella (s. s.) mpr.
qual proveniente da Lorenzo Marziani (1806),
Barone di Gasba (s. s.) mpr. qual discendente
da Francesco Notarbartolo (1725), Signore di
Carciulla (s. s.) mpr. qual prov. da Gaetano Cot
tone (1788), Signore di S. Giacomo (s. s.) mpr.
e Signore di Magaluci e Banca di Mogaudo
(s. s.) mpr. qual discendente da Francesco No
tarbartolo (1784 e 1705), trovasi oggi iscritto
Pietro, di Francesco, di Pietro. Zio : Wladimiro.
Col titolo di Nobile dei Duchi di Villarosa mf.
trovatisi iscritti Pietro, di Antonio, di Salvatore,
nonché Luigi, di Pietro, coi tìgli Pietro, Fabri
zio, Manfredi e Guido.
Col titolo personale di Nobile dei Duchi di Villa-
rosa, qual discendente da Francesco (1784), fu
iscritta Maria Costanza in Parisi, di Placido,
di Pietro, alla quale fu concesso (1907 e 1914j il
titolo personale di Conte di S. Bartolomeo.
Famiglia che vanta discendere dai Conti di Alsazia, fio
rente in Polizzi sin dal secolo XIII e poi in t'alermo,
ove dimora. Arma d’azzurro, al leone coronato accom
:

pagnato da sette stelle di 6 raggi, il tutto d’oro ; le stelle


disposte 3 per parte, ed una in punta.

o
Oaiutici. titolo di Nobile dei Baroni di Reda
Col
mf. fu riconosciuto nel 1879 Amedeo, di Bene
detto, di Giovan Maria.
Col titolo di Nobile mf. in forza del R. Rescritto
del 5 febbraio 1855, fu iscritto Gregorio, di Ema
nuele, di Gregorio. Fratello : Cesare.
Derivata, come si crede, dagli Amidei di Firenze, questa
famiglia passò in Sicilia due volte, cioè sotto l’impe
ratore Federico e solto Pietro d’Aragona. Dim. Ramo
di Reda: Trapani. Ramo dei Nobili: Avola. Arma :
spaccato d’argento e di rosso, al leone dell’uno nell’al
tro. — Alias : partito d’argento e di nero, al volo abbas
sato dell’uno nell’altro.
Ontles (O’), Col titolo di Barone di S. Ludovina
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1914 Pio f, di
Vito, di Bartolomeo. Dira. Genova.
Coi titoli di Duca dell’Isola (s. s.) mpr. Barone di
Bampingallo (s. s.) mpr. e Barone del Ponte di
Sciacca (s. s.) mpr (per successione Inveges)
e di Marchese di Roccaforte (s. s.) mpr. Barone
di Godrano (s. s.) mpr. e Barone di Nadore
(s. s.) mpr. (per successione Cottù) fu ricono
sciuto nel 1924 Lorenzo, di Giovanni.
Nello stesso anno venne concessa a Francesco,
di Francesco, l’autorizzazione di fare uso del ti
tolo di Duca dell’ Isolo: a guisa di anticipata
successione. Fratelli di Francesco: Lorenzo, Ma
rianna, Giovanni, Emanuele e Gioacchino. Dim.
Palermo.
Famiglia originaria di Francia. Arma: d’argento a tre
bande ondate d’azzurro.
Orlando. 11titolo di Conte mpr. fu concesso nel
1909 a Rosalino Francesco, di Luigi, di Giuseppe.
Famiglia palermitana. Dim. Livorno. Arma: di rosso,
all’incudine col martello posto in banda al naturale,
battente un pezzo di ferro d’oro scintillante dello stesso,
l’incudine accompagnata in capo da tre capi d’oro ordi
nati in fascia ed in punta da una stella d’ argento.
Motto : OPRANDO BENEFICA.
Ortolani. Gol titolo di Barone di Bordonaro So
prano (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1901 Ga-
89

briele, di Carlo, di Antonio. Figli : Carlo, Vin


cenzo ed Alessandro.
Col titolo di Nobile dei Baroni di Bordonaro So
prano mf. fu iscritto Pietro, di Giovanni (già
riconosciuto nel 1907), di Pietro. Fratelli : Carlo,
Gregorio e Giacinta. Zii : Natale f,
Federico,
Maria, Margherita, Giuseppina e Vincenza.
Con lo stesso titolo di Nobile dei Baroni di Bor
donaro Soprano mf. furono iscritti Pietro, di
Giovanni, di Vincenzo, non che Vincenzo, di Ro
sario Santi, di Vincenzo. Figli di Vincenzo: San
ti, Giuseppa, Rosalia e Domenico. Fratelli di Vin
cenzo: Eduardo, Enrico, Mario e Giuseppe.
Famiglia che si crede di origine pisana, passata in Si
cilia nel secolo XIII. Dim. Palermo, Gefalù, Isnello e
Bologna. Arma: spaccato: al 1° di verde, ad un leon
cino coronato, sormontato da tre stelle male ordinate,
accostato da due alberi nodriti sulla partizione, il tutto
d’oro; al 2° d’azzurro, al cane bracco d’argento (ramo
primogenito).—D’azzurro, al leone col capo rivoltato, ram
pante sopra una collina erbosa, movente dal fianco
destro dello scudo, il tutto al naturale, il leone sormon
tato da una cometa d’oro, posta in fascia (ramo cadetto).
*Ottaviani. Col titolo di Conte mpr*. fu ricono
sciuto nel 1904 Lorenzo, di Francesco (per suc
cessione Pettini).
Famiglia di Messina, ove dimora. Arma : inquartato : al
lo d’ oro, alla torre di rosso merlata di quattro pezzi
alla guelfa; al 2° di rosso, al leone tenente con la zampa
anteriore un ramoscello di palma, il tutto d’argento; al
3° d’azzurro, al braccio destro armato movente dal lato
sinistro dello scudo, tenente colla mano di carnagione
un nastro d’azzurro orlato d’oro; al 4° d’oro, al leone
di rosso tenente con la zampa anteriore destra una
spada al naturale, alta in palo, alla fascia d’argento
attraversante, caricata di una stella (8) di azzurro. Mot*
to: NE PEREÀT.

*Pace. Col titolo di Barone di Feudarasi (s. s.)


mpr. fu riconosciuto nel 1900 Domenico, di Ber
nardo (e di Ciminna Francesca Paola), di Do
menico.
Famiglia di Montemaggiore, che possiede detto titolo per
successione alla famiglia Ciminna. Dim. Palermo. Ar
ma d’argento, al leone di rosso tenente con le zampe
:
anteriori uno scudo di verde caricato della lettera P
d’oro.
'Pacano, Il titolo di Conte mpr. fu concesso nel
1910 a Giambattista f, di Antonio. Figli : Anto
nio, Francesco e Giuseppe.
Questa famiglia, che si vuole originaria del Napoletano,
si ritrova in Messina sin dal secolo XVI. Dim. Roma.
Arma: d’oro, al pavone rotante d’azzurro. Alias:

bandato d’oro e d’azzurro di sei pezzi, al capo d’armel-
lino caricato di un lambello di rosso.
Pajno (Paino). Col titolo di Barone di Lucco-
veni (s. s.) mpr. qual proveniente da Giuseppe
Macaiuso (1808), fu iscritto Giuseppe f, di Fer
dinando, di Giuseppe. Figli : Ferdinando e Giu
lio. Figlia di Giulio : Anna in Parlato. Sorella
f
di Giuseppe : Giulia f.
Famiglia palermitana del secolo XIX. Arma : "7

'Palizzolo, Coi titoli di Barone di Raimone mpr.


Cavaliere m. e Nobile mf. fu riconosciuto nel
1874 Vincenzo f, di Giuseppe, di Vincenzo. Fi
gli: Giuseppe, Giovanni, Antonio e Michele.
Figli di Antonio : Maria Teresa e Vincenzo Maria.
Coi titoli di Cavaliere m. e Nobile mf. fu ricono-
sciuto nel 1892 Giovanni f, di Giuseppe, di Vin
cenzo. Fratelli : Raffaele f, Antonino, Gandolfo,
Eugenio e Alfredo. Figlio di Gandolfo : Giuseppe.
Originaria di Monte S. Giuliano, dove già fioriva nel
secolo XVI, questa famiglia si vuole che discenda dal-
tica famiglia Palizzi. Dim. Palermo. Arma: d’azzurro,
a tre pali scorciati ed aguzzati, sormontati il 1° e 3° da
una stella di 6 raggi, il tutto d’argento.
*Palma (Di) ora Di Palaia-Castiglione. Coi
titoli di Nobile mf. e di Patrizio di Messina m.
fu riconosciuto nel 1906 Giuseppe, di Lucio. Fi
glio Domenico.
Famiglia che si crede di origine normanna e già fiorente
in Messina nel secolo XIV. Dim. Napoli. Arma: spac
cato, alla fascia in divisa d’oro, nel 1° d’azzurro pieno ;
nel 2° bandato d’oro e d’ azzurro di sei pezzi (ramo di
Messina).—D’oro, alla palma al naturale sraiicata di ver
de, fruttifera del campo (ramo di Monte S. Giuliano e
Marsala).
Pdlmeri. Il titolo di Marchese di Villalba (s. s.)
mpr. fu concesso nel 1810 a Placido e riconcesso
nel 1846 al figliuolo di lui Rodrigo. Inoltre un
Vincenzo s’investì nel 1780 del titolo di Signore
di salme 120 di Gasena (s. s.) mpr.
Col titolo di Nobile dei Marchesi di Villalba e dei
Baroni di Micciché mf. fu riconosciuto nel 1882
Nicolò f, di Calcedonio, di Vincenzo. Figlio :
Ruggero.
Famiglia forse venuta dall’ Inghilterra e già esistente in
Sicilia nel secolo XIII- Dim. Palermo. Arma: d’azzurro,
al palmizio di verde fustato e fruttifero d’ oro, nodrito
sopra una zolla di verdura al naturale, sinistrato da
un leoncino d’argento affrontato al tronco e sormon
tato in capo da un giglio d’oro. — Alias: scaccato di
argento e d’azzurro di quattro file.
Paudolll Guttadauro. Il titolo di Marchese
mpr. fu concesso nel 1882 Beniamino f, di Do
a
menico. Figli : Domenico, Eleonora, Margherita
in Massimi ed Eugenio.
Famiglia palermitana residente in Roma. Arma : inquar
tato: nel 1° e 4° spaccato d’oro e di rosso, alla fascia
d’azzurro attraversante, accompagnala in capo da una
aquila di nero, ed in punta da tre stelle di 6 raggi di
argento ; nel 2° e 3° d’azzurro a tre l'asce d’oro gocciate
interiormente di sei pezzi dello stesso, tre gocce cadenti
l
dalla a fascia, due dalla 2* ed una dalla 3\
Paoli. Col titolo di Barone di Rosoli (s. s.) mpr.
fu iscritto come discendente da Filippo Bauli
(1789) Giuseppe, di Filippo, di Gioacchino.
Famìglia del secolo XVÌ.U. originaria di Scordia, ove di
mora. Arma : ?
Pape. Coi titoli di Principe di Valdina (s. s.) mpr.
qual proveniente da Pietro Valdina (1642),, Duca
di Giampileri (s. s.) mpr. qual discendente da
Ugo Papè (1675), Barone di Calalubbo (s. s.)
mpr. qual proveniente da Gaetano de Ballis
(1707), Barone di Vallelunga (s. s.) mpr. qual
discendente da Giacinto Papè (1671), fu iscritto
Salvatore, di Pietro, di Salvatore. Figli : Pietro f,
Marianna in Monroy, Giuseppa in Alù, Maria
e Maria Luisa. Fratelli : Francesco, Francesco
Paolo e Giovan Luigi.
Il titolo di Duca di Pratameno mpr. fu rinnovato
nel 1925 al suddetto Francesco. Figli di lui :
Pietro, Gabriele, Maria e Carlotta.
Col titolo di Nobile dei Principi di Valdina mf.
fu iscritto, qual proveniente da Pietro Valdina
(1642) Francesco f, di Salvatore, di Pietro.
Famiglia che vuoisi originaria di Anversa e passata pri
ma a Milano e poi in Palermo alla fine del secolo X.V1.
93 —

Dim. Palermo. Arma: d’oro, alla fascia d’argento cu


cita, caricata di tre croci di S. Andrea di rosso, sotto
altra fascia di rosso, sormontata da un’aquila imperiale
di nero, accostata da due gigli di rosso, ed una foglia
(pampina) di verde posta in punta. — Alias: d’ oro, a
due fasce, la superiore, cucita d’argento, caricata di
tre croci di S. Andrea di rosso; l’inferiore, di rosso,
sormontata da un’aquila imperiale di nero, accostata da
due gigli di rosso. In punta una foglia ipampina) di
verde. (Ramo Pratameno).
Parisi. Titolo di Barone di S. Bartolomeo (s. s.)
mpr. concesso a Giuseppe (1730).
Col titolo di Nobile dei Baroni di S. Bartolomeo
mf. fu riconosciuto nel 1901 Filippo, di Vincenzo,
di Nicolò, di Gaetano.
Con lo stesso titolo fu riconosciuto nel 1901 Vin
cenzo f, di Nicolò, di Vincenzo, al quale
fu con
cesso (1907 e 1914) il titolo di Conte di S.
Bar
tolomeo mpr. (vedi Notarbartolo Costanza). So
rella di Vincenzo : Ninfa.
Famiglia che si crede originaria della Francia, venuta in
Sicilia coi Normanni. Dim. Palermo. Arma: d’azzurrot
alla gemella in banda accompagnata in capo da un gi
glio, sormontato da tre stelle di 6 raggi male ordinate,
ed in punta da una cometa pesta in banda, il tutto di
oro. (Ramo S. Bartolomeo}.
"'Parodi. Coi titoli di Marchese di Magnisi (s. s.)
mpr. Barone di Casalgiordano (s. s.) mpr. e
Duca di Beisito (s. s.) mpr. fu riconosciuto (1898
e 1900) Fortunato di Bartolomeo. Figli (Pa-
,
rodi-Giusino) : Domenico e Ugo. Figli di Ugo :
Fortunio e Corrado. Il detto Ugo ottenne nel
1925 di usare personalmente il titolo di Duca di
Beisito per refuta.
Famiglia originaria di Genova, succeduta in detti titoli
alla famiglia (liusino. Dim. Palermo. Arma : spaccato;
ai 1° d’oro, all’aquila al naturale beccata di rosso, na
scente dalla partizione ; al 2° d’azzurro, alla pala di le
gno al naturale, il manico in giù.
*Pai*i*inelIi. Coi titolo di Barone di Caroslà (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1900 Saverio, di Fran
cesco, di Giacomo. Figli : Francesco e Fortunato.
Fratelli : Salvatore, Ignazio ed Antonino.
Famiglia del secolo XVII di Galati di Tortorici. Dim.
ivi e Palermo. Arma: d’argento, al cipresso nodrito sulla
campagna di verde, sostenente due leoncini di rosso
affrontati.
Pasqualino. Coi titoli di Marchese di Marineo
(s. s.) mpr. Barone della Salina di Chiusagrande
(s. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1920, per succes
sione Pilo, Maria, vedova Bacci. Vedi Pilo Bacci.
Gol titolo di Patrizio di Bari (m.) qual discen
dente da Francesco ascritto al registro delle
piazze chiuse di Bari, fu iscritto Salvatore, di
Felice, di Francesco. Figli : Francesco, Anna,
Rosalia, Casimira, Laura ed Ettore. Fratelli :
Concetta, Anna, Giuseppe, Carolina ed Emilia.
Famiglia originaria di Bari, ascritta a quel patriziato nel
secolo XVI. Dim. Ramo marchionale : Roma. Rame
patriziale : Palermo. Arma : d’ azzurro, alla banda d’ar
gento accostala in capo da due civette affrontate, e ac
compagnala in basso da una torre merlata aperta del
campo, posta in sbarra, il tutto d’argento. Motto: jn
volucres prudentiores — Alias: d’azzurro, alla banda
d’oro sostenente due civette al naturale affrontate e
beccanti.
*lBataiiè. Col titolo di Barone di S. Martino (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel I90n, per successione
Marzullo, Paolo, di Carlo, di Paolo. Figli: Carlo
e Giovan Battista. Fratello : Francesco.
Famiglia di Messina ove dimora. Arma: d’azzurro, alla
campagna sostenente tre monti ai naturale, ed un leone
95 -
coronatole rivoltato, tencn'e un dardo con un serpe at
torcigliato, sormontato da tre stelle t6) ordinale in fascia,
il tutto d’oro.
*JPatern«». Col titolo di Nobile mf. fa riconosciuto
nel 1899 Giacomo, di Giovanni, di Giacomo. Fi
gli : Giovanni, Giulio Cesare, Lucio e Luigi.
Dim. Catania.
Col titolo di Barone di Pozzobollente (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1899 Giovanni Antonio, di
Salvatore, di Giovanni Ignazio. Dim. Vittoria.
Col titolo di Barone del Cagno (s. s.) mpr. fu ri
conosciuto nel !883 Giuseppe f, di Vincenzo. Dim.
Palermo.
Titolo di Marchese di Manchi di Bilici (s. s.)
mpr. Barone di Raddusa e Destri (s. s.) mpr.
Signore di Marianopoli (s. s.) mpr. e Signore di
Scala (s. s.) mpr. tilt. inv. Francesco Paterno
Castello (1809).
Col titolo di Nobile dei Marchesi di Manchi di
Bilici mf. qual proveniente da Francesco suddetto,
fu iscritto Michele, di Vincenzo, di Francesco.
Figli: Gaetano, al quale nel 1921 fu concesso il
titolo di Marchese mpr., e Luigi. Dim. Catania.
Coi titoli di Principe di Sperlinga dei Manganelli
(s. s.) mpr. Duca del Palazzo (s. s.) mpr. Signore
dell'Ufficio di Maestro Notaro della Curia Capi
taniate di Catania (s. s.) mpr. fn riconosciuta
nel 1921 Clementina (in Combes de Lestrade),
di Giuseppe Maria, di Antonio Alvaro, la quale
nel 1899 era stata riconosciuta nel titolo di Ba
rone di Donnafugata (s. s.) mpr. e nel 1912 in
quello di Barone di S. Giuseppe (s. s.) mpr.
Dim. Ragusa Inferiore e Parigi. (vedi Combes
de Lestrade),
— 96 —

Coititoli di Marchese del Toscano (s. s.) mpr. e


Buca di Roccarornana pers. fu riconosciuto nel
1898 Giambattista, di Antonino, di Giambattista.
Figli : Antonino, Agatina, Lucio e Carolina. Fi
glio di Antonino Giambattista. Figli di Lucio :
:

Giovan Battista e Maria. Fratelli : Guglielmo,


Michele e Giuseppe f. Figli di Guglielmo : An
tonino e Michelangelo. Figli di Michele: Agati
na. Figli di Giuseppe: Antonino e Giovan Battista.
Dim. Catania.
Coi titoli di Marchese di Regiovanni (s. s.) mpr.
Conte di Pra les (s. s.) mpr. Barone di Petlineo
(s. s.) mpr. Barone di Regiovanni (s. s.) mpr.
Signore di Calcasi e Mangiadaim (s. s.) mpr.
Signore di Gulgo, Gelsi, Manchi e Metà di Scala,
(s. s.) mpr. Signore di Pionica e Sammarhno
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1925 Achille, di
Vincenzo. Diin. Palermo.
Il titolo di Marchese mpr. fu concesso nel 1916 a
Lucio Antonino Giuseppe, di Giovan Battista, ed
altro titolo di Marchese mpr. nel 1921 a Gaetano.
Dim. Catania.
Paterno (Aimundo Paterno). 11 titolo di
Marchese mpr. fu concesso nel 1911 ad Ema
nuele, di Giuseppe, Nobile dei Marchesi di Sessa
mf. Figli : Caterina in Rienzi, Giuseppe ed Eleo
nora. Figli di Giuseppe : Emanuele, Ludovico e
Giuseppina. Dim. Palermo e Roma. Vedi pure
Asmundo Paterno.
Paternò-Castello. Il titolo di Duca mpr. fu
conresso nel 1885 ad Enrico. Figli : Giovanni e
Felice Alberto.
Coi titoli di Marchese di S. Giuliano (s. s.) mpr.
Marchese di Capizzi (s. s.) mpr. Barone di Poi-
— 97 -
licarini mpr. Barone di S. Giuliano (s. s.)
(s. s.)
mpr. Signore di Capizzi (s. s.) mpr. Signore di
Motta Camastra (s. s.) mpr. Signore del jus
luendi di Camopetro (s. si' mpr fa riconosciuto
nel 1899 Antonino f, di Orazio, di Antonino.
Figli: Benedetto Orazio f, Gabriella, Antonino ed
Agata. Dim. Catania.
Col titolo di Barone di Bicocca (s. s.) mpr. qual
discendente da Michele (1750), fu iscritto Michele,
di Luigi, di Michele, e col titolo di Nobile dei
Baroni di Bicocca mf. Michele, di Giuseppe, di
Michele. Dim. Catania.
Col titolo di Duca di Carcaci (s. s.) mpr. nel 1903
e di Barone di Placa e Baiana (s. s.) mpr. nel
1906, fu riconosciuto Francesco f,di Gaetano,
di Mario. Figli : Gaetano, Filadelfo, Guglielmo,
Roberto, Riccardo, Ernesto e Vincenzo. Figli di
Gaetano : Francesco, Vincenzo e Guglielmo. Dim.
Catania.
Coi titoli di Principe di Biscari (s. s.) mpr. Ba
rone d’Imbaccari e Mirabella (s. s.) mpr.fBarone
di Baldi (s. s.) mpr. Barone di Aragona, Cuba
e Sparagogna (s. s.) mpr. Barone di Sciortavilla
(s. s.) mpr. Signore di Gatta (s. s.) mpr. Signore
di Toscano, Mandrile e Marcato di Toscanella
(s. s.) mpr. Signore di Bidani (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1901 Roberto, di Francesco, di
Roberto. Dim. Catania.
Coi titoli di Nobile dei Signori di Salamone mf.
fu riconosciuto nel 1924 Pietro, di Tommaso.
Figlio : Tommaso. Dim. Catania.
Famiglia venuta in Sicilia coi Normanni e che vanta di
scendere dagli antichi Signori di Etpbrun. Arma: d’oro,

r 7
a quattro pali di rosso, alla banda d’azzurro attraver
sante. — Di rosso, a quattro pali d’oro, colla banda d’az
zurro attraversante iCugno). — Semipartito spaccato: al
1» d’oro, a quattro pali di rosso, con la banda d’argento
altravei’sante (Paterno); al 2® d’azzurro, al castello di
tre torri d’oro (Castello) ; al 3° d’azzurro, a tre sbarre
accompagnate da sei bisanti disposti 3 e 2 fra le sbarre
ed uno nell’angolo sinistro della punta, il tutto d’oro
(Guttadauro): (duchi Paterno). — Partito : al 1° d'oro,
a quattro pali di rosso, alla banda d’azzurro attraver
sante (Paterni») : al 2® di azzurro, al castello di tre
torri d’argento (Castello): {Biscari). — Partito: al 1°
d’oro, a quattro pali di rosso, con la banda d’azzurro at
traversante (Paterno); al 2° d’azzurro, al castello d’oro
torricellatò di tre pezzi, fondato sulla pianura erbosa
al naturale (Castello) ; (S. Giuliano e Carcaci) — D’az
zurro, al leone al naturale, coronato d’oro (Pozzobollente).
*Patti. Col titolo di Barone di Piraino (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1910 Giovanni, di Francesco,
di Giuseppe.
Famiglia messinese, già fiorente sotto Federico li. Que
sto ramo però è proveniente da Alcamo, dove si ritrova
sin dal secolo XVTf, Dim. Palermo. Arma: spaccato di
rosso e d’oro, con la sbarra d’azzurro attraversante.
*Patti-Cliaeon. Coi titoli di Duca di Sorrentino
(s. s.) mpr. Marchese di Salinas (s. s.) mpr.
e Barone di Friddicelli (s. s.) mpr. fu ricono
sciuta nel 1881 Carolina, di Francesco, di Ca
millo. Vedi Landolina.
Ramo della precedente. Dito. Palermo. Arma: inquartato,
il 1° gran quarto contrainquartato : ài 1° e 4° d’argento
al lupo passante di nero, al 2° e 3° d’azzurro al giglio
d’oro; il 2° gran quarto : di rosso a cinque gigli d’ ar
gento ordinati in decusse; il 3® gran quarto: di rosso
a tre falci d’argento ordinate in fascia, con la campagna
di azzurro mareggiata d’argento e col capo cucito del
ppmpo caricato di tre decussi scorciati; il 4° gran quar-
- 99

to d’ azzurro alla stella d’argento di otto raggi, con la


:
bordatura d’ oro caricata di otto-cinque foglie di rosso ;
sul tutto : spaccato di rosso e d’oro, alla sbarra d'az
zurro attraversante.
'Penna. Nel titolo di Barone di Porlosalvo mpr.
fu riconfermato nel 1918 Guglielmo, di Ottavio,
di Guglielmo. Figli : Ignazio Francesco e Tom
maso Pietro. Figlie d’Ignazio Francesco: Caro
lina Girolama e Ottavia. Figli di Tommaso
,
Pietro: Carolina Marianna, Guglielmo e Clemente.
Famiglia che si vuole originaria di Perugia e che si ri
trova in Messina sin dal secolo XIV. Dim. liagusa.
Arma : d’azzurro all’aquila spiegata d’oro, tenente coi
becco una penna dello stesso.
^Perniisi. Col titolo di Barone di Fioristella (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Salvatore, di Ago
stino, di Salvatore. Figli : Agostino, Enrico, An
tonio e Giuseppe. Fratello : Angelo.
Famiglia che sin dal secolo XVII fioriva in Acireale,
ove
dimora. Arma: d’oro all’aquila tenente due rami di
quer
cia decussati e sormontati da tre stelle di sei raggi
male ordinate, il tutto di nero.
*Pensabene. Col titolo di Marchese mpr. fu ri
conosciuto nel 1900 Giuseppe, di Giuseppe, di
Giuseppe. Figli : Giuseppe, Giuseppa e Vittorio
Amedeo.
Famiglia che si ritrova sin dal secolo XVII in Palermo
ove dimora. Arma : spaccalo d’azzurro e d’oro alla fa
scia di rosso sulla partizione, accompagnata in capo da
un’aquila al naturale rivoltata e coronata d’ oro ed in
punta da tre dardi di nero, uno accanto all’ altro posti
in sbarra, le punte in giù.
^Piaggia. Col titolo di Nobile dei Baroni di Santa
Marina mf. fu riconosciuto nel 1904 Francesco
Antonio f, di Giuseppe, di Pietro. Figli : Gio
vanna f, Giuseppe e Pietro. Fratello; Domenico.
too —

Famiglia originaria di Savona, venuta in Palermo nel se


colo XVI. Dim. Palermo. Arma : fasciato d’oro e d’az-
zurro col capo di rosso caricato di tre bisanti d’oro.
*Pieeio«ie. Gol titolo di Barone di Monterotondo
(s. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1903 Anna Vio
lante (moglie di Villaruel Luigi), di Antonino,
di Gaetano.
Col titolo di Barone di Grassura ($. s.) mpr. qual
discendente da Placido (1727), fu iscritto Gaeta
no, di Francesco, di Gaetano. Figli: France
sco, Giorgio ed Antonio. Fratello ; Salvatore. Fi
gli di Salvatore: Francesco e Giovanni.
Famiglia del secolo XVI ri, originaria di Acireale. Dim.
Catania. Arma : d’ argento all’ albero fondato sulla pia
nura erbosa, sostenente una colomba che tiene un ra
moscello d’olivo nel becco, il tutto al naturale.
^Piccolo. Col titolo di Barone di Calanovella (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe f, di
Casimiro, di Giuseppe. Figli : Agata, Casimiro e
Lucio.
Famiglia del secolo XVII, originaria di Naso. Dim. Pa
lermo. Arma: d’azzurro al guerriero armato d’argento,
l’elmo chiuso, impugnante colla destra una spada alta
in palo, tenente nel braccio sinistro lo scudo, il tutto
dello stesso, posto sopra un terrazzo al naturale, sini
strato nel capo da una stella d’oro.
*PigaiateIli Ai*agoaia Corte*. Coi titoli di
Principe del Sacro Romano Impero mf. Duca
di Terranova mpr. Principe di Castelvelrano
mpr. Marchese di Avola mpr. Marchese della
Favara mpr. Marchese di Canonia mpr. Conte
di Burgetlo mpr. Barone di Casteltermini, Menfi,
S. Angelo Muccaro, Montedoro, Belice, Pietra Fe
lice, Birribaida, Guastanella e Baccarasi mpr.
oltre i titoli napolitani di Principe di Noia (s. n.)
pipr. Marchese di Cerchiava (s. n.) mpr. Patri-
iOi —

zio Napolitano m. Predicati di Senise, Casal -


nuovo e Amendolara, mf. Principe di Valle fs. n.)
mpr. Principe di Maida (s. n.) mpr. Duca di
Bellosguardo, di Lacconia, di Girifalco e di
Orla (s. n.) mpr. Marchese di Monlesoro e di
Gioiosa (s. n.) mpr. Conte di Celano (s. n.) mpr.
Predicati di <S. Vito, Luciante, 5. Demetrio,
Stefanocore, S. Floro, Castelmenardo di Calabria
e Polia mf. fu riconosciuto nei 1906 e 1916 Giu
seppe, di Antonio, di Giuseppe. Figli. Maria Glo
ria, Antonio e Maria Anna. Fratelli : Diego e
Federico. Figli di Diego: Antonio, Ludovica, Gio
vanni, Ferdinando ed Anna. Figli di Federico.
Maria, Marzio, Anna e Fabrizio. Dim. Napoli
(Questo ramo di Terranova con tutte le linee
ultrogenite per antica consuetudine é detto di
Monteleone).
tignateli». (Rami ultrogeniti). Furono iscritti o
riconosciuti coi titoli di Principe del Sacro Ro
mano Impero mf. Nobile dei Duchi dì Terra
nova e dei Principi di Nota mi. Placidia, di
Giuseppe, di Ettore in Pepe. Dim. Napoli ed
Oria. Diego, di Vincenzo, di Diego, con la tìgli a
Letteria e la sorella Augusta. Dim. Napoli.
Ettore fi di Giuseppe, di Diego, con i fratelli
Maria Luisa in Camerata Scovazzo, Mario,
Maria Cecilia e Maria Giulia, e le tiglio di
Mario: Teresa, Lorenza e Adelaide. Dim. Na
poli e Catania. Diego, di Girolamo, di Giu
seppe, con le tìglie Bianca e Giulia, e la so
f
rella Francesca in Marincola. Dim. Napoli.
Giovanni Armando, di Giovan Vincenzo, di Gio-
van Giuseppe, coi fratelli Giovan Giuseppe, Lui-
gii Carmela in Fernandez de Velasco, Maria
— 102 —
Elvira, Giacomo, Rosaria, Carlo, Procopio, Ettore
e Sostene, e i tìgli di Luigi : Ludovico e Cristina.
Dim. Spagna. Luigi f, di Giuseppe Maria, di
Gian Domenico, con la figlia Maria Carmela.
Dim. Spagna.
Questa famiglia che si ritrova in diverse città d’Italia,
principalmente nel Napolitano ed in Sicilia, si vuole
di origine lombarda ed è fiorente sin dai primi anni del
secolo XII. Arma: d’oro a tre pignatte di nero 2
e 1.
Pilo Jfacci. Coi titoli di Conle di Capaci (s. s.)
mpr. per anticipata successione materna (vedi
Pasqualino Maria), Nobile dei Marchesi di Ma-
rineo mf. e Nobile dei Baroni della Salina di
Chiusagrande mf. fu riconosciuto nel 1921 Rug
gero.
Coi titoli di Nobile dei Marchesi di Marineo, dei
Conti di Capaci e dei Baroni della Salina di
Chiusagrande mf. fu riconosciuto nel 1921 Gui
do, fratello del detto Ruggero.
Titoli provenienti da casa l’ilo estinta nella famiglia
Bacci di origine toscana. Dim. Roma Arma : Inquar
tato al 1° e 4° : d’azzurro a due leoni coronati d’oro,
affrontati e contrarampanti ad un albero di pino al
na
turale col fusto sradicato d’oro, accompagnato in
capo
da tre stelle (6) d’oro male ordinate (Pilo) ;
al 2 e e 3°
d’azzurro al monte di sei. cime accompagnato in
capo
da tre stelle (8) male ordinate,
il tutto d’oro. (Bacci).
^Pianeta. Col titolo di Barone di Santa Cecilia,
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1914 (per succes
sione Lo Piperò) Giovan Battista, di Vito, di
Giovati Battista. Figli : Antonina, Seratìna, Vito
e Santi. Fratelli : Antonino, Antonietta in Ge-
nuardi. Figlio di Antonino : Vito.
Famiglia originaria di Sambuca Za-but. Dim. Palermo.
Arma: spaccato: al 1° d’argento col sole in capo acco
stato a sinistra da una mezzaluna crescente ed
accom-
pagliato in punta a destra da una cometa accostata da
due stelle (6j ed a sinistra da un leoncino, il tutto d’o
ro; al 2° di rosso alla fascia d’azzurro cucita, con un
leoncino d’oro posto in punta ed attraversante suU’az-
zurro.
*Pia(amone. Il titolo di Marchese mpr. fu con
cesso nel 1897 ad Enrico, di Giuseppe. Figli: Giu
seppe, Maria Giuseppa e Rosalia.
Coi titolo di Barone di S. Marco (s. s.) mpr, qual
discendente da Giovan Battista (1807), fu iscritto
Nicolò Gaetano, di Giovan Battista di Gaetano.
Famiglia di origine catanese, della quale le prime notizie
risalgono al secolo XIV. Dim. lauto marchionale: Tra
1

pani. Ramo baronale : Catania. Arma: d’oro al monte


di nero di cinque vette, sormontato da tre conchiglie
montanti ordinate in fascia, queste sormontate da un
giglio, il tutto di rosso.
*Polixzi. Col titolo di Barone dei Pizzuto (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1893 Francesco Anto
nio, di Vincenzo, di Antonio.
Gol titolo di Marchese di Molla Camaklra (s. s.)
mpr. e di Barone di Treare (s. s.) mpr. qual
discendente da Gaspare (1785), fu iscritto Luigi,
di Gaspare, di Girolamo.
Famiglia del secolo XIV che ha fiorilo in diverse città di
Sicilia. Dim. 1° ramo : Castfogiovanni ; 2° ramo : Ran-
dazzo. Arma : di verde al castello dì tre torri sormon
tato da tre stelle (6) male ordinate, il tutto d’oro.— Alias:
d’oro a tre pah di rosso ritirati verso la punta, sor
montati nel capo da una stella dello stesso
Poliziotti. Col titolo di Barone di Ciampannella
(s. s.) mpr. qual discendente da Giulio (172òj, fu
iscritto Antonio, di Francesco, di Giulio Cesare,
e col titolo di Nobile dei Baroni di Cia/npan-
nella mf. Giovanni, ui Francesco, di Giulio Ce*

4o4
-
sarfi. Figli di Giovanni : Salvatore, Amalia, Ma
rianna edErsilia.
Famiglia del secolo XVIII, originaria di Pelralia Soltana.
Dim. Resultano. Arma : ?
8*otti»io. Al 1901 fu concesso il titolo di Barone
mpr. a Francesco f, di Michele, al quale nel
1913 furono riconosciuti i titoli di 'Marchese di
Eschifaldo (s. s.) mpr. Barone di Capuano (s. s.)
mpr. Barone di Raulica (s s.) mpr. e Barone
di Cucchiamo (s. s.) mpr. L’attuale possessore é
Ernesto, figlio di Nicolò Gaetano f, fratello del
detto Francesco. Fratelli di Ernesto : Maria Mad
dalena, Eugenio Ettore, Emilio, Adolfo Aristide,
Roberto, Elvira in Figlia di Granara e Teodo
ra. Figli di Eugenio Ettore : Gaetano, Carlo e
Giuseppina.
Coi titoli di Barone di Torrenova (s. s.) mpr. nel
1891 e di Marchese d'irosa (s. s.) mpr. nel 1899,
fu riconosciuto Niccolò Antonio f,
di Gaetano,
di Niccolò. Fratelli: Eduardo, Alessandro f, En
rico, Maddalena, Rodolfo, Antonietta e Carolina
in La Lumia.
Famiglia di Petralia Soprana del secolo XIX. Dim. ivi e
Palermo. Arma : partito, a destra inquartato : al primo
di rosso al levriere d’oro ritto; al secondo d’azzurro al i
castello di una torre d’argento; al terzo d’azzurro al
l’albero nodrito sopra un ristretto di pianura erbosa,
il tutto al naturale ; al quarto di rosso al serpe d’ oro
nodoso in cerchio (Pottino); a sinistra spaccato di ros
so e d’argento, il primo a tre stelle d’argento male or
dinate; il secondo a tre ferri di lancia al naturale, im
pugnati e legati di rosso; con la terza d’ oro in fascia
sulla partizione (De Marco), (ramo Pottino d’Irosa).—
Partito : al primo di rosso al serpe d’oro attorcigliato a
forma di P (Pottino); al secondo d’azzurro alla fon
tana al naturale zampillante, uscente dalla punta dello
ios

scudo, sostenuta a destra da un leoncino rivoltato d’oro,


sormontato a destra da un sole d’oro e a sinistra da
un braccio armato d’ argento con la spada in mano
(Sgadarl) (ramo Pottino d’Escilifaldo).
*Pocci. Coi titoli di Barone di S. Giuliano (s. s.)
mpr. e di Signore delle Terre della Chiesa (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1899 Giuseppe Antonio,
di Francesco, di Giuseppe. Figli : Francesco e
Fabrizio. Dim. Catania.
Col titolo di Barone di Benisichi (s. s.) mpr. qual
discendente da Pietro (1726), fu iscritto Gandol-
fo, di Antonino, di Gandolfo. Oggi il titolare è
il fratello Vincenzo. Altri fratelli : Antonino f,
Nicolò e Giulio f. Figli di Nicolò: Giuseppe,
Gandolfo, Antonino (coi figli Egidio, Eugenio e
Renata), Maria Stella in Carapezza, Rosina in
Figlia, Carlotta in Oarapezza. Teresa in Rossi
e Clotilde in Rossi. Figli di Giulio f
: Vincenzo
(coi tìgli Giulio e Teresa], Gandolfo (colle figlie
Eugenia, Teresa ed Aurea), Antonio, Giulia, Eu
genia, Maria in Di Marco, Giuseppa in Pucci
e Maria Stella in Ditta. Figli di Antonio, di Ni
colò : Nicolò, Riccardo, Maria Bice e Pietro (col
figlio Antonino). Figli di Gandolfo, di Nicolò :
Alvise e Matilde in Gagliardo di Carpinello.
Figli di Giuseppe, di Nicolò: Nicolò e Maria in
Figlia di Granara. Figlio di Antonio, di Giulio:
Giulio. Dim. Petraiia Sottana e Palermo.
Originaria come si crede di Firenze e diramata in varie
città di Sicilia, questa famiglia si ritrova in Caltagiro-
ne sin dai primi del secolo XVI. Arma: partito: al 1°
d’oro alla testa di moro al naturale ; al 2° di rosso al
pozzo movente dalla partizione sormontato da una stella
(8), sinistrato da un leone coronato che vi attinge, il
tutto d’oro.
ÌOÓ

Hamoiirtetla vedi iaminartino e San Mar


tin».
^Rampolla. Col titolo di Barone dì Polizzello
(s. s.)mpr. fa riconosciuto nel 1911 Francesco f,
di Raffaele, di Gioacchino. L’attuale titolare è il
tiglio Raffaele.
Famiglia forse originaria di Pisa venuta in Sicilia sul
finire del secolo XLV e stabilita in Messina e Polizzi.
Dim. Pelralia Soprana. Arma : d’azzurro al bastone gi
gliato d’oro sostenuto da due leoni coronati dello stes
so, conlrarampanti ed affrontati.
*Ua|»i£ai*da. Col titolo di Barone di S. Antonio
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1900 Matteo, di
Gaspare, di Matteo.
Famiglia catanese del secolo XVIII. Dim. Mascalucia.
Arma : d’argento all’albero nodrito sulla pianura erbosa
verso destra, sinistrato da un leone coronato armalo di
una mazza, il tutto al naturale.
ltau (Rao). Coi titoli di Marchese della Feria
(s. s.) mpr. riconosciuto a Simone (1846), di
Barone di Gallina (s. s.) mpr. qual discendente
da Simone (1695) e di Barone di Bufalefi (s. s.)
mpr. qual discendente da Simone (1806), fu iscrit
to Giuseppe, di Simone, di Giuseppe. Figlio :
Simone.
Famiglia diramata in diverse città di Sicilia e che era
già fiorente in Galtabellotta sin dal tempo dei Martini.
Dim. Noto. Arma; d’azzurro alla fenice sorante d’argento
‘sopra la sua immortalità di rosso, guardante il sole d’oro
orizzontale a destra.
Refoi*giato. Col titolo di Barone di Lìnzili (s. s.)
H

mpr. fu riconosciuto nel 1901 Vincenzo, di An-


— lOt —

tonino, di Gaetano, e col titolo di Nobile dei


Baroni eli Linziti mf. fu iscritto Francesco, di
Domenico, di Giacinto con i figli Domenico-' e
Giacinto.
Famiglia di Militello del secolo XVIIf. Dirti, ivi. Arma:
d’argento alla gemella d’azzurro in fascia, abbassata,
sostenente una fiamma di rosso coronata d’ oro sor
montata da una cometa di rosso posta in banda ,
Keina. Gol titolo di Barone deir Aere (Aire) dal
Conte (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1898 Ma
riano, di Benedetto, di Mariano. Figlio: Benedetto.
Famiglia di Militello, ove dimora. Arma: di rosso al brac
cio di carnagione tenente uno scettro sormontato da
una corona, il tutto d’oro.
Ricca. Gol titolo di Barone (s. s.) mpr. qual di
scendente da Gioacchino (1768), fu iscritto Gioac
chino, di Salvatore, di Gioacchino.
Famiglia forse originaria di Napoli, portata in Sicilia sotto
re Pietro di Aragona e che fiori in Noto nel secolo XIV.
Dim. Vittoria. Arma: spaccato: nei 1° d’argento al leo
ne di nero nascente dalla partizione; nel 2° di rosso
allo scaglione d’oro accompagnato da tre stelle dello
stesso.
'Riccio (Rizzo). titoli di Conte del Piano
Coi
(s. s.) mpr. di Barone di S. Gioacchino (s. s.)
mpr. di Barone e Signore della Salina di Reda
(s. s.) mpr. e di Signore della Gabella della Pe
scheria di Trapani, s. s.) mpr. fu riconosciuta nei
*

19U0 e 1901 Maria Raffaella (in Riolo), di Bar


tolomeo, di Placido. Vedi Riolo.
Famiglia che si crede originaria di Napoli fiorente in Mes
sina sin dal secolo Xil e poi in Trapani ed altrove.
Dim. Trapani. Arma: spaccato: ai 1° d’argento al ric
cio (porcospino) al naturale ; al 2° d’argento a tre fasce
di nero contrainnestate.—Alias: contravaiato d’oro e
d’azzurro, ai capo d’oro caricato di un istrice (riccio) al
naturale, il capo abbassato sotto un capo cucito d’ oro
caricato di un’ aquda di nero coronata, armata e mem-
brata del campo.
^Riccioli. Gol titolo di Barone di Binvini (s. s.)
mpr. fu riconosciuta nel 1899 Maria Benedetta,
di Ascanio, di Saverio.
Famiglia probabilmente la stessa della Riccio, elle si di
ramò in Nicosia, Trapani e Catania, nella quale ultima
città dimora. Arma : contravaiato d’ oro e d’ azzurro, al
capo d’oro caricato di un istrice (riccio) al naturale, il ca
po abbassato sotto un capo cucito d’ oro caricato di
un’ aquila di nero coronata, armata e membruta del
campo.
Rinaldi. titolo di Barone di Tirnpalonga (s. s.)
Gol
mpr. qual discendente da Vito (1808), fu iscritto
Pasquale, di Giovanni, di Vito. Figli : Giovanni,
Vito, Giovanna e Croce.
Famiglia che si crede originaria di Firenze, fiorente in
Sicilia sin dal secolo XV. Dim. Vizzini. Arma: d’oro al
leone di rosso e la banda d’argento attraversante sul
tutto.
*RioIo. Coi titoli di Conte del Piano (s. s.) rn. n.
Barone di S. Gioacchino (s. s.) id. Barone e
Signore della Salina di Reda (s. s.) id. e Signore
della Gabella della Pescheria di Trapani (s. s.)
id. fu riconosciuto nel 1901 Vincenzo, di Salva
tore. Vedi Riccio.
Famiglia di Naro, forse ramo di un’altra famiglia omoni
ma che fiorì in Randazzo nel secolo XVI. Dim. Naro.
Arma: d’azzurro alla colonna d’argento fondata sulla
campagna di nero, accompagnata a destra da tre stelle
di sei raggi d’oro male ordinate, a sinistra da un leo
ne d’oro linguato di rosso, col sole di rosso cucito,
orizzontale a destra.
*Riseis (De). Col titolo di Buca di Taormina
(s. s.) mpr. oltre i titoli di Barone di Orecchio
— 109 —

mpr. Buca di Bovino (s. n.) i


mpr. (Questo e
titoli seguenti per successione Guevara Suar-
do). Buca di Castell’ Aìrola (s. n.) mpr. Conte
di Savignano (s. n.) mpr. Predicati di Greci,
Castelluccio dei Sauri, Panni, Orsara e Montel-
baro (s. n.) mf. nonché col titolo di Principe di
Satriano (s. n.) mpr. (per successione Filangieri),
fu riconosciuto nel 1921 Giovanni Luigi, di Pan
filo. Figlia: Maddalena. Fratelli: Arturo,' Ca
rolina, Marco e Teresa. Figlio di Arturo : Luigi.
Famìglia napoletana che possiede questo titolo siciliano
per successione alla casa Filangieri. Dim. Scemi e
Napoli. Arma: ?
Rizzar!. Buca di Tremestieri (s. s.) mpr. Signore
della terra di Tremestieri (s. s.) mpr. Ult. poss.
Giovanni (1806).
Rizzari-Ronaiuto. Coi titoli di Nobile mf. e di
Nobile dei Duchi di Tremestieri mf. qual discen-
! dente da Giovanni (1806), fu iscritto Giovanni,
d’Ignazio, di Giovanni.
Famiglia catanese sin dai primi del secolo XV fiorente
anche a Caltagirone. Dim. Catania. Arma :
d’azzurro
al palo d’oro.
^Roeea (La). Col titolo di Barone di Musebbi (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1904 Vincenzo, di Ema
nuele e di Rubino Maria Antonia. Vedi Rubino.
Col titolo di Barone di S. Germano (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1908 Pietro Maria, di Giuseppe.
Figli : Enrico e Giuseppe.
Famiglia che si crede originaria di Pisa e che si ritrova
in Messina sin dal secolo Xttl. Dim. Prngusa Inferiore.
Arma : d’ argento, al monte di tre cime di rosso mo
vente dalla punta e cimato dalla croce del Calvario
dello stesso.
1: ftoineo, Gol titolo di Barone del Cugno (s. s.)
— HO —

mpr. fu riconosciuto nel 1901 Antonio, di Tom


maso, di Antonio. Fratelli : Giovanni, Vincenza,
Vincenzo e Maria.
11 titolo di Barone di Torrazza (Terrazze) mpr.
fu rinnovato nel 1901 a Giovanni, di Tommaso.
Col titolo di Barone del Castello di Randazzo (s. s.)
mpr. fu riconosciuto m. n. Luigi (marito di
Vagliasindi Maria), di Gonsalvo, di Vincenzo.
Col titolo di Barone di Allegracori (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1905 Nunzio, di Salvatore, d’1-
gnazio.
Questa famiglia, che si vuole originaria della Sassonia o
della Catalogna, si è diramata in Messina, Randazzo e
Siracusa ed era già feudataria nel secolo XIV. Dim.
I primi tre rami a Randazzo, il quarto a Patti e a Ro
ma. Arma: d’azzurro, al bordone accostato a destra da
tre conchiglie ordinate in palo e a sinistra da un ra
moscello di rosmarino, il tutto d’oro, (il ramo Torrazza
aggiunge la spezzatura di una bordura di rosso).
Kospigliosl-Gioeni. Coi titoli di Principe di
Castiglione (s. s.) mpr. Marchese di Giuliana
(s. s.) mpr. Conle di Chiusa (s. s.) mpr. Signore
di Aidone (s. s.) mpr. Barone della Miraglia
(s. s.) mpr. Barone di Vaicorrente (s. s.) mpr.
Signore di Burgio (s. s.) mpr. Signore di Con
tessa (s. s.) mpr. Signore dì Trappeto (s. s.) mpr.
oltre i titoli romani e i patriziati di Genova,
Venezia e Pistoia, fu iscritto Girolamo, di Giu
seppe, di Clemente.
Famiglia romana originaria di Pistoia che possiede i detti
titoli siciliani per successione alla famiglia Gioeni. Dim.
Roma. Arma : inquartato d’oro e d’ azzurro, a quattro
losanghe dell’uno nell’altro.
*H©ssi (Rosso). Col titolo di Nobile mf. fu rico
nosciuto nel 1900 Ignazio Emanuele f, di An-
- ili —

drea, d’ Ignazio. Figli : Andrea Lucio e Maria


Teresa. Figli di Andrea Lucio: Agatina ed Igna
zio. (Vedi Rosso).
*Jtoss» (Rossi, Russo). Coi titoli di Principe
di Cerami (s. s.) mpr. Barone della Torre e
Mendola (s. s.) mpr. Signore di Ganno, Pietra
rossa e Fontana (s. s.) mpr. fa riconosciuto nel
1904 Domenico, di Giovanni, di Domenico. Figli:
Giovanni e Agata in Ricciardi.
Col titolo di Nobile dei Principi di Cerami mf.
fu riconosciuto nel 1901 Antonino, di Giovanni,
di Domenico. Figli : Giovanni, Rosaria, Maria
Mercedes, Maria Luisa, Giuseppe, Maria Isabella
e Anna Maria.
Con lo stesso titolo e quali discendenti da Dome
nico (1806), furono iscritti Ignazio Giuseppe,
Luigi Salvatore e Paolo, di Domenico, d’Ignazio.
Famìglia probabilmente di origine normanna diramata in
diverse città e fiorente sin dal secolo XII in Sicilia. Il
ramo Cerami si estinse nel secolo XVI nella famiglia
Carnoli, che assunse il nome materno. Dim. 1° l’amo :
Acicatena; 2° ramo : Catania. Arma: di rosso alia co
meta d’oro. Motto : serenat.
Rubi»» (Rufiliiuo). Col titolo di Barone di
Musebbì (s. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1904 Ma
ria Antonia (in La Rocca), di Francesco, di
Salvatore.
Famiglia del secolo XVII che si crede di origine fran
cese. Dim. Ragusa Inferiore. Arma : d’oro, al braccio
armato movente dal fianco sinistro dello scudo, impu
gnante una picca a due rami di verde sormontata da
un rubino.
dRuffo. Coi titoli di Principe (mpr.) Principe di
Scaletta (s. s.) mpr. Signore di Guidomandri
(s. s.) mpr. Nobile mf. Barone di Monaco, Lup-
112 —

ponaro, S. Giorgio, Cucco, Rondé o Cordonetto


(Lenlini), S. Basilio, Cucco e Castellana e del
Fegotto (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1898 e
1900 Antonio, di Vincenzo, di Antonio. Figli :
Ernesta, Elena, Rufo, Teresa e Maria della Neve.
Dim. Napoli e Roma.
Gol titolo di Principe della Floresta (s. s.) mpr. e
di Duca (s. n.) fu riconosciuto nel 1903 Caloge
ro, di Giuseppe, di Calogero. Dim. Messina.
I titoli di Principe di Palazzolo mpr. e di Mar-

\ chese di Licodia mpr. furono rinnovati nel 1881


a Salvatore Ruffo di Calabria, di Francesco Paolo,
di Fulco Antonio, Patrizio Napolitano m. e No
bile dei Principi di Scilla mf. Dim. Roma.
Col titolo di Nobile dei Principi di Scaletta mf. e
di Marchese t's. n.) fu iscritto Gennaro, di Fran
cesco, di Antonio. Dim. Napoli.
Questa famiglia, diramata in Sicilia, vanta essere stata
sovrana in Calabria, dove già fioriva all’ epoca della
conquista normanna. Arma: spaccato, inchiavato d’ai’-
genlo e di nero. (11 ramo Ruffo di €alal>ria aggiunge
nel primo tre conchiglie di rosso ordinate in fascia).

s
"Sabatini. Coi titoli di Principe di S. Margherita
(s. s.) mpr. e di Barone dì Martini (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1908 Francesco Paolo, di Ni-
codemo, di Giuseppe. Figli : Francesca, Giusep
pina, Beatrice e Nicodemo.
Famiglia divisa in diversi rami, esistente sin dal secolo
N1V in Palermo, Messina e Randazzo. Dim. Palermo,
Arpia d’oro al leone di rosso.
:
- 113

Salvo. Titolo Marchese di Pietraganzili (s. s.)


eli
mpr. concesso a Vincenzo (1814).
Coi titoli di Nobile dei Marchesi di Pietraganzili
mf. quali discendenti da Vincenzo (1814) e di
Cavaliere m. quali discendenti da Egidio (1573),
furono iscritti Francesco f, di Giuseppe, di Vin
cenzo. Figli : Giuseppe f, Giuseppina in Bonan
f
no, Lucia in Ragusa, Narciso, Clementina in
Salvo, Beatrice in Rotondo ed Egidio. Fra
f
tello: Rosario coi figli Giuseppe, Antonio, Gia
cinto, Umberto (coi figli Rosario e Gustavo),
f
Vittorio, Arnaldo, Giuseppina in Vergara di
Craco, ed Attilio. Figli di Narciso : Aurea, Ma
ria Cecilia, Francesco, Antonio e Clementina.
Figli di Egidio : Francesco ed Aurea. Furono pu
re iscritti Giuseppe, di Giovanni, di Giuseppe,
con la sorella Adele in Denza e la figlia'Angela.
Dim. Palermo.
Col titolo di Barone di S. Croce di Roccaforle
(s. s.) mpr. fu iscritto Melchiorre, di Antonino,
di Melchiorre, qual discendente da Melchiorre
(1790). Dim. Castroreale.
Salvo Ugo. Col titolo di Marchese Ugo fu ricono
sciuto nel 1926 Vincenzo, di Giuseppe, per anti
cipata successione della madre Caterina Ugo in
Salvo.
Questa famiglia, che si crede di origine toscana, è passa
ta in Napoli e poi in Sicilia e si ritrova sin dal secolo
XIII in Messina ed in Palermo. Arma : d’ azzurro, al
leone coronato d’oro tenente con le zampe anteriori
una crocetta di nero sormontata da una stella d’argento -
^aininaptino. Coi titoli di Duca di Monlalbo
(s. s.) mpr, e di Barone dì Campobello (s. s.) mpr.
114 -
fa riconosciuta nel 1906 Marianna (in Mulè), di
Stefano, di Giuvanni.
Coi titoli di Nobile dei Duchi di Montalbo e dei
Baroni di Ca?npobello pers. fa riconosciuta nel
1906 Maria Felice (in Chianello di Maria Zap
pino), di Stefano, di Giovanni.
Famiglia originaria della Catalogna o della Guascogna,
che era già fiorente in Sicilia sin dai tempi di re Pie
tro d’Aragona. Dim. Palermo. Arma: d’oro, alla banda
di rosso accompagnata da due rose dello stesso, stelate
e fogliate di verde, poste in banda, quella della punta
riversata. Lo scudo accollato all’ aquila bicipite al volo
abbassato di nero, linguata di rosso, membrata e im
beccata d’oro, coronata all’antica del medesimo in ambo
le teste ed afferrante con l’artiglio destro lo stendardo
gerosolimitano.
^an Martino-Rainon«letta vedi Martino
(San) Ramon «letta.
Sansone. Col titolo di Duca di Torrefranca: (s. s.)
mpr. qual discendente da Francesco 1858, fu
iscritto Cesare, di Girolamo.
Col titolo di Nobile dei Duchi di Torrefranca mf.
qual discendente da Cesare (1772), fu iscritto Ce
sare, di Diego, di Francesco. Figli : Giovanni,
Francesco, Mario, Giulio e Rosario inteso Dino.
Originaria come si crede di Milano, questa famiglia fiorì
in Sicilia sin dai primi del secolo XVI. Dim. Mazzara
del Vallo. Arma: d’azzurro, al leone d’oro in atto di
sollevare da terra una colonna dello stesso.
Santostefano. Coi titoli di Marchese di Murata
La Cerda (s. s.) mpr. qual discendente da Giu
seppe (1659), e di Signore di Calcusa e di Fon
tana Murata (s. s.) mpr. qual discendente da
Giuseppe (1806), fu iscritto Giuseppe f, di Fulco,
di Giuseppe. Figlio : Giulio f.
- 115

Originaria come si vuole della Biscaglia, questa famiglia


fece divei’si passaggi in Sicilia e la prima volta sotto
re Pietro d’Aragona. Dim. Palermo. Arma: spaccato:
nel l* d’azzurro, alla torre d’oro piantata nell’angolo
destro della punta, sormontata da un soldato in atto di
suonare la trombetta, e sinistrata da un albero di
verde dalla cui sommità pende una catena reggente una
caldaia d’oro, accompagnata al piede dell’albero da due
lupi di rosso passanti; nel 2° di rosso all’aquila d’oro;
tutto lo scudo cinto da una bordura composta di quin
dici pezzi : il primo, di rosso alla torre d’oro ; il secon
do, d’oro al leone di rosso; il terzo, d’azzurro a tre
gigli d’oro, e così successivamente.
^Saporito. Col titolo di Barone di Scarapullè e
Danile (s. s.) m. n. e mpr. fu riconosciuto nel
1909 Gian Gregorio f (consorte di Enrichetta
Giuffrè), di Pietro Basilio, di Gian Gregorio. Fi
gli : Letizia, Carmelo e Giuseppe. Figli di Car
melo : Enrichetta, Rosa, Giovan Gregorio, Te
resa e Concetta.
Famiglia del secolo XTX di S. Angelo di Brolo, ove di
mora. Arma : d’azzurro, partito da un palo d’ argento :
il 1° alla fascia d’argento accompagnata in capo da un
leone sormontato da una stella (6), il tutto d’ oro ; il 2°
alla roccia sostenente un pavone, il tutto al naturale,
sormontato da un sole d’oro.
Sapnppo. 11 titolo di Conte mpr. fu concesso nel
1919 ad Antonio, di Giuseppe. Figli: Emanuela,
Giuseppe, Concetta, Domenico e Giovanni.
Inoltre col titolo specifico di Nobile furono ricono
sciuti nel 1925 gli stessi, nonché Giovanni ed
Adamo Benedetto, ed i figli di Giovanni : Giu
seppe ed Emanuela.
Famiglia catanese della fine del secolo XVI. Dim. Cata
nia. Arma: d’azzurro, alla scala con un cane arram-
picantesi al naturale, poggiata sulla campagna tarraj?-
— 116 —

zata e sormontata da una cometa d’ argento posta in


banda.
Sardo. Col titolo di Barone di Fontana Coperto,
(s. s.) mpr. fu iscritto Pietro, di Giuseppe, di
Pietro. Fratelli Vincenzo, Francesco e Luigi.
:
Famiglia già esistente al tempo dei Martini e diramata
in diverse città di Sicilia. Dim. Trapani. Arma: d’az
zurro a quattro pali d’oro, e tre gigli della stesso, 2 e
1, attraversanti sul tutto.
*Sarzana (de) già Sarzana. Coi titoli di
Conte
mpr. e di Nobile mf. fu riconosciuto nel 1904
Ignazio, di Giuseppe, d’ Ignazio. Figli : Amalia e
Giuseppe.
Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto nello stesso
anno Ignazio f, di Raffaele, d’Ignazio. Figli: Raf
faele e Francesco. Fratelli : Emanuele e Giuseppe.
Col titolo di Barone di S. Filippello (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1924 Angelo, di Domenico.
Questa famiglia, che si vuole originaria della Catalogna,
venuta in Sicilia a tempo dei Martini, ha fiorito in
Corleone, Palermo e Marsala. Dim. Marsala e Terra
nova. Arma : d’ oro, al basilisco di verde passante in
un mare d’azzurro.
^tammaeca. Coi titoli di Barone dello. Bruca,
(s. s.) mpr. e Barone di Crisciunà (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1898 Giovanni, di Guglielmo, di
Giuseppe. Figlio : Guglielmo.
Famiglia che si crede originaria di Lorena e passata in
Sicilia nei primi del secolo XV. Dim. Catania. Arma :
partito, al 1° di rosso a due leoni coronati, affrontati,
sorreggendosi con le zampe anteriori e sostenuti da
un morite di tre cime, il tutto d’oro ; al 2° d’ azzurro a
nove bisanti d’oro, 1, 2, 3, 2, 1.
Seandurra. Col titolo di Barone di Salsetta e
Montagna (s. s.) mpr. qual discendente da Gia-
pomo D’Epiro (1768), fu iscritto Gaetano, di G^p-
tano, di Francesco. Sorella : Paolina. Dim. Pa
lermo
.
Coi titoli di Barone- di S. Elia (s. s.) dimpr. e
Barone della Pira (s. s.) mpr. qual discendente
da Vincenzo (1767), fu iscritto Giuseppe, di Vin
cenzo, di Corrado. Dim. Siracusa.
Originaria della Spagna come si crede, questa famiglia
si ritrova in Sicilia sin dal secolo XVIII. Arma : d’az
zurro, a due leoni affrontati contrarampanti ad una
spada d’argento manicata d’oro, la punta all’ingiù, ac
compagnati in capo da tre stelle d’argento ordinate in
fascia (ramo Salsetta e Montagna). Partito, al 1° d’ oro,
a due leoni affrontati impugnanti quello di destra una
spada insanguinata, quello di sinistra una rotella insan
guinata incrociata ad una alabarda, il tutto di nero, e
sormontati da tre stelle d’azzurro ordinate in fasciai
al 2° d’oro alla banda d’azzurro (ramo S. Elia).
ini
Sdì uà. Coi titoli di Marchese di S. Elia (s. s.)
mpr. di Barone di S. Filippo di Ragusa (s. s.)
mpr. e di Barone del Monte (s. s.) mpr. fu rico
nosciuta nel 1925 Maria Carlotta, di Francesco,
di Giuseppe.
Col titolo di Nobile dei Marchesi di S. Elia mf. fu
riconosciuto nel 1926 Carlo, di Mario.
Famiglia di Ragusa del secolo XVIII. Dim. ivi. Arma :
d’azzurro, alla cometa posta in palo e sormontala da
un giglio, il tutto d’oro.
Sdacea. Col titolo di Barone di Galteri (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 19U7 Crisostomo, di
Gaetano, di Crisostomo.
Famiglia esistente in Girgenti nel secolo XIV e che poi
si ritrova in Noto, Patti e Palermo. Dim. Patti. Arma :
d’azzurro, alla campagna d’argento caricata di tre stelle
l8) di rosso ordinate in fascia, ed un pino nodrito nella
campagna, sostenuto a sinistra ed al tronco da un leon
cino, e sostenente un’aquila rivoltala, il tutto d’argen*
to. Alias : d’azzurro alla colonnetta d’argento movente

dalla punta, accompagnata in capo da tre stelle d’oro.
Scrofa ni. Col titolo di Barone della Serra (o
Terra) di S. Gaetano (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 190? Francesco, di Emanuele, di Francesco.
Famiglia del secolo XVIII di Vittoria, ove dimora. Ar
ma: partito, al 1° di rosso alla scrofa d’argento allat
tante due porcellini ; al 2° d’azzurro al sole d’oro oriz
zontale a sinistra.
*Scudero (Sentieri). Col titolo di Barone di
Villanova, (s. s.) mpr. fu riconosciuta nel 1879
e 1900 Rosa (in Tortorici), di Giuseppe, di Mar
tino.
Famiglia probabilmente originaria della Castiglia, passata
in Sicilia nel secolo XVI, e diramata in diverse città.
Dim. Palermo. Arma: d’azzurro a due bande d’argento
abbassate, con uno scudetto d’oro nel punto d’onore,
accompagnato da tre stelle (8) dello stesso, due in capo
e una sotto lo scudetto e la stella di sinistra.
Settimo. Coi titoli di Principe di Ftlalia (s. s.)
mpr. prov. da Ninfa Corvino (1664), Marchese
di Giarralana (s. s.) mpr. disc. da Carlo Set
timo (1559) e Barone di Cammaratini (s. s.)
mpr. disc. da Traiauo Settimo (1708), fu iscritto
Girolamo, di Pietro, di Girolamo. Sorella : Ma
ria Felice f.
Famiglia originaria di Pisa, venuta in Sicilia nel secolo
XV. Dim. Palermo. Arma: d’azzurro a tre scaglioni di
•rosso. Lo scudo accollato all’ aquila bicipite dal volo
abbassato di nero, armata e imbeccata di rosso e coro
nata d’oro.
$gatlai*i. Col titolo di Barone di Lomonaco (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1925 Pietro Emanuele,
di Giuseppe Emanuele, di Pietro Antonio. Zii :
Vincenzo e Maria Ventura in Tonelli. Si trova
no inoltre iscritti: Francesco, di Giuseppe Ema-
— 119 —

nuele seniore, il Aglio di lui Giuseppe Emanuele


e la Aglia di costui Maria Teresa.
Famìglia originaria di Petcalia Soprana del secolo XV1IL.
Dim. Palermo. Arma : d’azzurro, alla fontana d’argento
fondata sulla pianura erbosa al naturale, addestrata da
un leoncino d’oro rivoltato, sormontato a destra da un
sole d’oro ed a sinistra da un braccio armato con la
spada alta d’argento, movente dall’angolo sinistro del
capo.
*SÌ£noft*ino. Col titolo di Barone di S. Nicolò di
Buonvicino (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1903
Salvatore, di Vincenzo, di Salvatore. Il titolare
é oggi Aglio Vincenzo e sono iscritti i fratelli
il
di lui: Leonardo, Rodolfo, Vincenza e Venerina.
Famiglia del secolo XV diramata in Messina, Polizzi ed
altrove. Dim. Polizzi Generosa e Palermo. Arma: d’az
zurro, alla sbarra d’oro accompagnata in capo da un
leone al naturale rivoltato e coronalo d’oro, tenente un
giglio dello stesso colla zampa anteriore sinistra.
&ig»na. Coi titoli di Barone di Villarmosa (s. s.)
mpr. e di Barone di Castel d'Oscina (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1900 Antonino, di Federico,
di Antonino. Figli : Federico, Rosa, Giuseppe ed
Anna.
Famiglia che vuoisi originaria di Aragona e che era feu
dataria in Sicilia sin dai tempi di re Federico. Arma :
d’oro, al palmizio di verde sostenuto da due leoncini di
rosso affrontati.
Sitatesi. Col titolo di Barone di Camemi (s. s.)
mpr. qual discendente da Antonio (1659) , fu
iscritto Carmelo, di Giuseppe, di Carmelo. Fra
telli : Mario ed Emanuele.
Famiglia del secolo XVII originaria di Mineo. Dim. Ca
tania. Arma : 1
Sipione. Col titolo di Barone. (s. s.) mpr. e qual
discendente da Vincenzo, investito del Censo fea-
date dì onze 93 annuali (1812), fu iscritto Pie
tro, di Michele, di Pietro. Sorella : Carmela in
Leggio.
Famiglia del secolo XIX. Dim. Rosolini. Arma : ?
Spadafora pala fura ). Coi titoli di Principe
e Duca di Spadafora mpr. Signore di S. Pietro
Li Garrii mpr. e Patrizio veneto mf. fu ricono
sciuto nel 1901, 1913 e 1920 Guttierez f, di Mi
chele, di Gaetano. Figli : Michele (oggi titolare)
e Stefania. Fratelli: Pietro Maria f, Muzio f,
Salvatore, Francesco, Ernesto, Maria Concetta in
Silvestro, Costanza in Vannucci, Giuseppe,
Maria Antonia in Di Stefano e Corrado f. Fi
glie di Pietro Maria: Stefania, Livia ed Evelina.
Figlia di Muzio : Stefania. Figlie di Salvatore :
Stefania ed Agata. Figli di Ernesto Michele
:
Stefania e Giuseppe. Figli di Giuseppe: Stefania,,
Maria Sora e Michele.
Famiglia che si crede originaria di Costantinopoli,
pas
sata in Sicilia nel secolo XI e diramata in Palermo,
Messina e Piandazzo. Dim. Palermo. Arma: di rosso,
al braccio armato tenente una spada posta in sbarra,
il tutto al naturale. Motto : prodes in bello. Sostegni :
due liocorni d’argento ritti ed affrontali.
Spadai**» (Spalare). Coltitolo di Barone di
Passanitello (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1900
Francesco, di Benedetto, di Francesco.
Famiglia che sin dal secolo XVI si ritrova in Caltagirone.
Dim. Mineo. Arma: di rosso, alla torre d’argento due
a
palchi, murata eri aperta di nero, fondata sulla campa
gna di verde, sinistrata e sostenuta da un leone d’ oro
tenente una spada posta in sbarra.
Spanò. Col titolo di Barone di S. Giuliano (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nei 1909 Scipione, di Anto
nino, di Scipione.
*- 121 —

Famiglia di Marsala del secolo. XVIIr. Dim ivi. Arma:


d’ oro, al leone di nero rampante ad una palma al na
turale, accompagnata nel canton destro del capo da una
crocetta di rosso. — Alias: d’azzurro, all’albero di pal
ma al naturale addestrato da un leone d’ oro e accom
pagnato in capo da una stella (8) d’oro.
Specchi Ciaetuni. Coi titoli di Marchese di Sor-
Imo (s. s.) mpi\ (Reale Rescritto 10 ottobre 1851)
e di Barone di Magasinazzi (s. s.) mpr. fu iscritto
Ignazio f, di Blasco, d’ignazio.
Famiglia che nel principio del secolo XVtl dimorava in
Trapani. Dìm. Naro. Arma : d’ azzurro a tre specchi
(bisanti) d’argento.
^Speciale. Col titolo di Barone di Salinella (s. s.)
mpr. fu riconosciuta nel 1883 Maria Viola (mo
glie di Gaetano La Motta) di Giuseppe, di
,
Gabriele.
Col titolo di Barone di Montegrosso (s. s.) mpr. fu
riconosciuta nel 1887 Seratìua (moglie di Gra
ziano Girino), di Giuseppe, di Gabriele.
Coi titoli di Barone di Vaccanzzo (s. s.) mpr. e
di Signore di S. Maria la Nova, di Mallia e
dell' Officio di Segreto di Nicosia (s. s.) mpr.
qual discendente da Gabriele Andrea (1807)
trovasi oggi iscritto Francesco, di Gabriele, di,
Giuseppe. Figlio : Giuseppe.
Coi titoli di Barone di S. Andrea (s. s.) mpr. qual
discendente da Giovanni Antonio (1792) e di Ba
rone del Pozzo (s. s.) mpr. qual discendente da
Gaetano (1748), fu iscritto Pietro, di Giovanni,
di Giovanni Antonio.
Famiglia probabilmente di origine pisana del secolo XIII.
Dim. 1 primi tre rami in Nicosia, l’ultimo in Calabria.
Arma : di verde, alla banda d’oro caricata di una bran
ca di leone di rosso ed accompagnata in capo da una
stella (8) d’oro.
1&2
— —

Spinelli. Col titolo di Barone della Scala (s. s.)


mpp. fu riconosciuto nel 1900 Andrea f, di Sal
vatore, di Andrea. Oggi il titolare è il tìglio
Salvatore e sono iscritti i fratelli di quest'ultimo:
Pietro, Caterina ed Elisabetta.
Famiglia esistente in Sicilia nel- principio del secolo XVI
che vanta essere una diramazione dell’omonima fami
glia napolitana Dim. Catania. Arma: d’oro, alla fascia
di rosso caricata di tre stelle ,6) del campo.
*Spitaleri. Coi titoli di Barone di Muglia (s. s.)
mpr. Signore di SoUicchiara (s. s.) mpr. e Signore
di Pielrabianca (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel
1899 Antonino, di Felice, di Antonino. Figlio :
Felice.
Famiglia del secolo XVIÌ probabilmente originaria di
Adernò. Dim. Catania. Arma: di rosso, al leone tenen
te con le zampe anteriori, e per la lama, una spada
alta; il leone sostenuto dafa pianura ondulata e fissante
un sole orizzontate a destra, il lutto d’ oro.
"Spot». Coi titoli di Barone di Salici (s. s.) mpr. e
di Signore di Salacio (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1899 Giacomo, di Stanislao, di Giacomo.
Famiglia del secolo XVdti originaria di S. Angelo Muxa-
ro. Dim. Cattolica Eraclea. Arma: d’azzurro, a due
leoni coronati ed affrontati, sostenenti una spada ac
compagnata da tre stelle (8;, il tutto d’oro.
*$pitcelies (De). Coi titoli di Principe di tìalah
(s. s.) mpr. e di Duca di Cuccamo (primiera
mente Duca d’ Asti) (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1903 Antonino, di Giuseppe, di Antonino. Fi
glio : Giuseppe. Fratelli : Rosalia f e Giovan
Battista, al quale nel 1925 fu concesso il titolo
di Marchese di Schysò pers.
Famiglia di origine spaguuoia, già fiorente in Sicilia alia
fine del secolo XIil. Dim. Palermo Arma: d’azzurro,
al monte d’ oro di tre colli, caricati di una stella (tìj d
— 123

argento sormontata da un giglio d’oro. Cimiero: un Ve


scovo vestito di bianco e mitrato, tenente con la sini
stra uno stendardo dell’ordine di Montesa. Tenenti: due
guerrieri armati d’argento, impugnanti l’uno, con la de
stra, lo stendardo dell’ordine di Malta, l’altro, con la
sinistra, quello di Montesa. Motto: acutum splendmn-
TEMQUE PRO FIDE PRO REGE.
Stagno. Coi titoli di Principe di Alcontres (s. s.)
mpr. qual discendente da Pietro (1809), Prin
cipe di Monlesals:> (s. s.) mpr. Id. (1795), Mar
chese di Rocca!, a mera (s. s.) mpr. Id. (1809), Ba
rone della Floresta, della Salina di Castrogio-
vanni e dei Terraggi di Licata (s. s.) mpr. Id.
(1809), fa iscritto Pietro, di Carlo, di Pietro. Fra
telli : Alberto, Guglielmo, Ferdinando, Anna,
Felicia, Teresa e Michela.
Famiglia messinese, alla quale si danno diverse orìgini
e che dimorava in Sicilia nel secolo XV e forse prima.
Dim. Messina. Arma : d’ oro, a cinque fasce diminuite
e ondate d’azzurro.
*§tai*rabba. Coi titoli di Barone di Ralbialo mpr.
e Nobile dei Principi di Giardinetti mf. fu rico
nosciuto nel 1899 Giuseppe, di Raffaele, di Giu
seppe. Figli: Eugenia, Raffaele e Giovanni f.
Sorella : Beatrice f in De Gregorio.
Coi titoli di Principe di Giardinetti (s. s.) mpr.
qual discendente da Vincenzo (1710;, Principe
di Militello (s. s.) mpr. proveniente da Luigi
Gallego (1658), Marchese di S. Agata (s. s.) mpr.
proveniente da Vincenzo Gallego (1628), Barone
di Scibina e Bimisca (s. s.) mpr. qnal discen
dente da Pietro Maria (1730), Barone di Pachino
(s. s.) mpr. qual discendente da Pietro (1806) e
Signore di Mandranooa (s. s.) mpr. proveniente
da Ignazio Lucchesi (1802), fu iscritto Francesco
124
— —

Saverio f, di Gaetano, di Pietro. Figlio: Gaetano.


Famiglia originaria di Piazza Armerina, dove era già fio
rente nel secolo XVI. Dim. Palermo. Arma: d’azzurro
alla sfera armillare d’oro.
Stefano (De). Goi titoli di Barone di S. Loren
zo (s. s.) mpr. e di Signore di S. Giovanni (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1925 Salvatore, di An
tonio. Fratelli : Angelina, Maria Antonietta, Sal
vatore, Francesco, Roberto, Clementina, Maria,
Rosalia e Rodolfo.
Famiglia messinese del secolo XV. Bini. Palermo. Arma:
d’ azzurro, al leone d’ oro rampante ed appoggiato a l
tronco di una quercia al naturale, piantata su un ristretto
di terreno.
"‘Stella. Col titolo di Barone di Bonagia (s. s.)
mpr.
fu riconosciuto nei 1890 Giuseppe, di Mario
Concetio, di Prospero.
Famiglia che si vuole originaria di Spagna, venuta in
Sicilia sotto gli Svevi. Dim Palermo e Catania. Arma :
d’azzurro, a tre pianticelle di grano ordinate in fascia
e sormontate da una stella (6), il tutto d’oro.
*Stratigò. Goi titoli di Barone di Galassi (s. s.)
mpr. nel 1902 e di Conte di Galtitano (s. s.) mpr.
nel 1926, fu riconosciuta Giuseppa, di Niccolò
e di Cozzo Assiotea. Sorella : Caterina in Tu-
lumello.
Famiglia che si crede originaria della Grecia, titolata per
successione a casa Cozzo. Dim. Palermo. Arma: par
tito, di Stratigò, che è d’oro all’aquila al naturale, e di
Cozzo, che é spaccato d’oro e di rosso, il secondo a
tre monti del primo.
125 — '

Tagliavi». 11 titolo di Conte mpr. fu concesso


nel 1918 a Salvatore, di Paolo.
Famiglia di Palermo, ove risiede. Arma : spaccato : nel
1° di rosso a tre palme al naturale fruttate d’ oro, no-
drite sul terreno erboso ; al 2° d’argento all’ancora di
nero uscente dal mare al naturale, con una stella d’oro
cucita al cintone sinistro dello scudo. Motto: semper
VIGILANS.
Tagliavi» (già Capotiamolo). Coi titoli di
Duca eli Alagona (s. s.) mpr. e di Barone del
Castello di Bilici e Tiniparossa (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1907 Gaetano f, di Francesco,
di Giovanni, marito di Maria Anna Tagliavia.
Figli : Marianna, Francesco (che dopo la morte
del padre fu iscritto coi titoli suddetti), Vincen
zo, Carolina e Blasco. Sorelle :
Giovanna e Anna
Maria.
Un ramo di casa Tagliavi:! sì è estinto in questa fami
glia che ne ha assunto il nome, l’arme e i titoli. Dim.
Palermo. Arma : d’azzurro, al palmizio al naturale frut
tato di due grappoli d’oro e sradicato dello stesso
Tarlano. Col titolo di Barone di Frangioglio, Sa-
gani e Piano Croce (s. s.) mpr. qual discendente
da Diego (1770), fu iscritto Giuseppe, di Martino,
di Giuseppe. Fratelli : Carmelo, Francesco Paolo
e Diego.
Famiglia del secolo XVTII di S. Angelo di Brolo, ove
dimora. Arma: partito: nel 1° di verde, alla banda di
argento seminata di stelle d’ oro con una colomba po
sala sulla banda, essa banda accompagnala da un gi
glio d’oro posto nel canlon sinistro del capo, ed in
punta da un mare al naturale dal qnaU sorge il sole
pure al naturale; nel 2° spaccato: a) d’azzurro ai leope
— 126 —

d’oro ; b) di verde al guerriero posto di fronte, armato


di tutto punto e tenente nellq destra una clava.
*Tedesclii (Tedesco). Coi titoli di Marchese di
Floresta (s. s.) mpr. e di Barone di S. Antonino,
di Scittibillini e S. Cono (s. s.) mpr. fa ricono
sciuto nel 1913 Guglielmo, di Bartolomeo.
Famiglia del secolo XIV, che vanta a capostipite un ca
valiere teutonico. Dim Catania. Arma : di rosso, alla
fascia d’argento attraversata da due bastoni gigliati di
oi’o passati in decusse. — Alias : spaccato di rosso e
d’azzurro, a due bastoni gigliati d’ oro passati in de
cusse.
/Testa. Col titolo di Conte del S. R. I. mf. fu ri
conosciuto nel 1899 Gaetano f, di Agesilao, di
Ruggero.
Con lo stesso titolo fu riconosciuta pers. nel 1903
Maria Teresa, di Domenico, di Luigi, e nel 1925
fu riconosciuto mf. Luigi, di Giuseppe, di Lui
gi. Sorelle : Beatrice in D’Onufrio e Carmela in
Pellegrino.
Famiglia che si vuole di origine longobarda venuta in
Sicilia nel secolo XII e che si ritrova in Palermo nel
secolo XIV. Dim. Palermo. Arma : d’oro, all’aquila bi
cipite di nero linguata di rosso, coronata all’ imperiale,
caricata in cuore di uno scudetto d’ argento, alla croce
d’azzurro caricata di cinque mezzelune del campo mon
tanti. — Alias : d’oro, alla tesia di cignale di nero difesa
d’argento.
*Testaferrat». Col titolo di Marchese mpr. fu
riconosciuto nel 1903 Emanuele, di Daniele, di
Gregorio. Figli : Ester, Agata e Daniele.
Famiglia messinese del secolo XVIIf. Dim. Malta. Arma:
d’argento al toro furioso di rosso, col capo dello scudo
d’oro all’aquila nascente spiegata di nero, linguata di
rosso ed imbeccata d’oro. — Alias: partito, nel 1° d’ar
gento al toro furioso di rosso col capo d’azzurro cari-
— 127 —

cato di tre stelle d'oro; nel 2° d’azzurro al capriolo di


oro accompagnalo da ire stelle dello stesso.
*Testasecea. titolo di Conte fu concesso nel
11

1893 ad Ignazio, di Gaetano. Figli : Dorotea e


Vincenzo.
Famiglia del secolo XIX di Caltanissetta, ove dimora.
Arma: d’azzurro, alla fascia d’oro accompagnata in
capo da un’aquila dello stesso in atto di spiccare il volo,
ed in punta da una testa e collo reciso di cane levriere
sormontato da Ire crescenti ordinati in fascia, i laterali
montanti, il mediano riversato, il tutto d’argento. Motto :
CONTIGIT EX MERITO.
*To«laro. Titolo di Barone della Galla (s. s.) mpr.
Ult. inv. Benedetto (1779).
Gol titolo di Nobile dei Baroni della Galla tnf. fa
riconosciuto nel 1899 Antonio f, di Agostino, di
Felice. Sorella : Nunzia in Ziino.
Famiglia originaria di Monte S. Giuliano del secolo XVIf.
Dim. Palermo. Arma: d’azzurro, all’aquila coronata d’o
ro tenente nel becco un ramoscello d’olivo al naturale,
sormontato da tre stelle d’oro ordinate in fascia.
*TomEìiasi (Tornasi). Coi titoli di Principe di
Lampedusa (s. s.) mpr. Duca di Palma (s. s.)
mpr. Barone di Montechiaro (s. s.) mpr. e Ba
rone della Torretta (s. s.) mpr. fu riconosciuto
nel 1903 Giuseppe, di Giulio, di Giuseppe. Figli:
Giulio (attuale possessore dei titoli), Pietro e
Francesco Maria. Figlio di Giulio : Giuseppe.
Famiglia originaria di Capua, venuta in Licata nel secolo
XVI e che vanta antica origine bizantina. Dim. Paler
mo Arma : d’azzurro, al leopardo d’oro illeonito, soste
nuto da un monte di tre cime di verde cucito. — Motto:
SPES MEA. IN DEO EST-
*Tornabe«ie. Gol titolo di Barone della Tonnara
di Fiume di Noto e Caponero (s. s.) mpr. fu ri-
— 128 —

conosciuta nel 1911 Maria Giuseppa, di Carlo


Ludovico, di Giambattista. Vedi Zappala.
Famiglia che si ritrova in Sicilia sin dal secolo XV e che
si vuole far discendere dai Tornatmoni di Firenze. Dim.
Catania. Arma: d’oro al leone sormontato da un piccolo
il tutto d’azzurro.
decusse scorciato,
Torre&fossa. Col titolo di Barone (s. s.) mpr.
qual discendente da Giovanni (1811), investito di
Onze 180, 15, 19, 3 annuali di censo feudale so
pra lo stato di S. Cataldo, fu iscritto Rosario,
di Giovanni, di Rosario.
Famiglia del secolo XIX di Caltanissetta, ove dimora.
Arma : ?
*Tortorici. Coi titoli di Vignagrande
di Barone
(s. s.) mpr. e di Barone di Rincione (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 1911 Michele, di Michele, di
Giuseppe. Figli : Angela, Michele e Francesco.
Zio: Gaspare.
Col titolo di Barone di Villanova (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1900 Francesco, marito di Rosa
Scudero.
Coi titoli di Principe di Raffadali mpr. Bu
(s. s.)
ca di S. Nicolò (s. s.) mpr. Marchese di Mon-
taperto (s. s.) mpr. Barone di Calamonaci (s. s.)
mpr. Signore dello Stato di Raffadali (s. s.) mpr.
e Signore della Terra di S. Elisabetta (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1902 Giovanni (marito
di Antonia Montaperto), di Giuseppe.
Famiglia del secolo XVII, che si ritrova in Piolraperzia,
Bisacquino e Castelvetrano. Il ramo di Villanova è suc
ceduto in questo titolo alla famìglia Scudero ; quello
di Raffadali è succeduto nei titoli della casa Monta
perto, il cui ramo primogenito si è estinto in essa.
Dim. del ramo Vignagrande: Piclraperzia; degli altri
rami ; Palermo. Vignagvande arma : d’azzurro, a due
— 129 —

tortore affrontate, appollaiate sulla sommità di un noce,


il tutto al naturale ; il noce nodrito sulla campagna
spaccata: al 1° scaccato di due file d’argento e di rosso;
al 2° d’argento alla fascia di rosso.
— Villanova e Raffa-
dali armano : d’ azzurro, al pino d'Italia nodrito sopra
un ristretto di terreno e sostenuto a sinistra da un
leone, con una tortora volante in sbarra ed in basso
verso l’albero, il tutto al naturale, sormontato nel capo
da un sole d’oro.
^Trigona. Coi titoli di Prìncipe di S. Elia (s. s.)
mpr. Duca di Gela (Casalnuovo) (s. s.) mpr. Ba
rone di Bessima (s. s.) mpr. Barone di Cutumi-
no (s. s.) mpr. Barone di Grotlacalda (s. s.) mpr.
Barone di Bonfalura (s. s.) mpr. Barone di
S. Stefano di Mistretta (s. s.) mpr. e Nobile dei
Marchesi della Floresta mf. fu riconosciuta nel
1907 Laura, di Domenico, di Romualdo, non che
il marito Trigona Carlo f. Figlia : Maria Car
lotta f.
11 titolo di Conte m. fu confermato nel 1902,
in
sieme col riconoscimento di Nobile dei Princìpi
di S. Elia mf. a Luigi f, di Romualdo, di Do
f
menico. Fratelli ; Francesco e Giovanni f. Fi
glie di Francesco f: Laura in Oddo ed Antoniet
f
ta in Moncada. Figlia di Luigi : Maria in
Ohiaramonte Bordonaro. Figlio di Giovanni : f
Romualdo. Figlie di Romualdo : Clementina e
Giovanna in Albanese.
Coi titoli di Barone di Mandrascati (s. s.) mpr.
Barone di Azzolino (s. s.) mpr. e Barone di Gal-
lizzi (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1906 Anto
nino f, di Benedetto, di Antonino, e nel 1912 a
Benedetto, di Antonino, di Benedetto (oggi tito
lare delle suddette Baronie), fu rinnovato il ti
fi
tolo di Principe di Calvaruso mpr. Fratelli di
Benedetto : Teresa, Maria e Francesco.
Coi titoli di Marchese di Canicarao (s. s.) mpr.
Marchese di Dainammare (s. s.) mpr. Barone di
Frigentini (s. s.) mpr. Barone di Salina (Pan
tano del Roveto) (s. s.) mpr. Signore di Bauli,
Ursitto, Grappoli con Stefenda, Imbaccati, e Mi
silini (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1891 Vin
cenzo, di Giuseppe Salvatore, di Vincenzo. Figli:
Giuseppe, Guglielmo e Luigi. Figli di Giuseppe :
Vincenzo, Emanuele e Maria. Figlio di Gugliel
mo : Vincenzo. Figlie di Vincenzo, di Giuseppe :
Maria Carolina, Giovanni, Margherita e Maria
Emanuela.
Col titolo di Nobile dei Marchesi della Floresta
mf. quali discendenti da Ottavio (1806), sono
iscritti Benedetto, di Antonino, di Ottavio. Figli:
Antonino, Rosalia e Riccardo. Fratello : Antonino.
Figlio di costui : Carlo. Sono pure iscritti : Gae
tano, di Ercole, di Ottavio. Figli : Ercole e Giu
seppina.
Famiglia che si vuole originaria della Svezia e passata
in Sicilia nel secolo XIII. Dim. Ramo 5. Elia e Calva
ruso: Palermo; ramo Floresta: Piazza Armerina ; ramo
Canicarao : Firenze e Noto. Arma : d’ azzurro, alla co
meta posta in sbarra nel canton sinistro del capo ed
un triangolo posto in sbarra nel canton destro della punta,
il tutto d’oro (ramo 5. Elia).—D’azzurro, alla campagna
mareggiata d’ argento dalla quale muove a sinistra un
triangolo d’oro rovesciato, con un sole dello stesso nel
punto destro del capo (ramo Canicarao).
Tumscitz. Col titolo di Barone del Poggio del-
l'Ipso (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1901 Tom
maso, di Francesco, di Tommaso.
Famiglia che si riti’ova in Augusta sin dal secolo XVIII,
— 131 -
Dim. ivi. Arma : d’ azzurro a tre gigli d’ oro male or
dinati.
Turriti. Gol titolo di Barone di Gorgo e Buonvi
ci no (s. s.) mpr. qual discendente da Mauro
(1803), trovasi iscritto Giuseppe, di Niccolò, di
Mauro. Figlio : Niccolò.
Famiglia del principio del secolo XIX. Dim. Palermo.
Arma: d’azzurro, alla torre quadra d’oro di due palchi,
fondata sopra un ristretto dì terreno al naturale, soste
nuta da due leoni d’oro linguati di rosso, contraram
panti, accompagnati in capo da tre stelle (6) d’ argento
male ordinate.
*Turi a
isi-Cvi*ifeo. Coi titoli di Principe di Par-
tanna (s. s.) mpr. Duca di CAminna (s. s.) mpr.
Duca di Fioridia (s. s.) mpr. Principe di Pa
tagonia (s. s.) mpr. Principe di Lercara (s. s.)
mpr. Duca di Alcara (s. s.) mpr. Marchese di
Francofonte (s. s.) mpr. Marchese di Delia (s. s.)
mpr. Marchese di Bifara (s. s.) mpr. Marchese
di Antella (s. s.) mpr. Barone di Calatabiano
(s. s.) mpr. Barone di Sanfratello (s. s.) mpr.
Barone di Fiumefreddo, S. Basile e Laura (s. s.)
mpr. Barone di Stellaini (s. s.) mpr. Signore
della Cadera e di metà di Misilini (s. s.) mpr.
riconosciuti nel 1902 a Mauro f, di Antonio, di
Mauro, è iscritto ora Giuseppe, di Mauro, di
Antonio. Fratelli : Vincenzo e Francesco. Zii :
Rosalia e Benedetto.
Ramo della famiglia precedente, succeduta in detti titoli
alle famiglie Gravina e Grifeo, Dim. Palermo. Arma:
partito : al 1° di Turrisi (vedi il precedente) al 2° di
-
,
Grii'eo, che è spaccato, sopra d’ oro al grifone di nero
passante, sotto d’oro a tre bande d’azzurro.
— 132 —

*Ugo. Coi Ugo o Mascalucia (s. s.)


titoli di Marchese
mpr. Barone delle Favare (s. s.) mpr. e Barone
di Gattaino e Foresta] Vecchia (s. s.) mpr. fa
riconosciuta nel 1910 Caterina (in Salvo), di Pie
tro, di Giuseppe. Figli: Vincenzo, Giovanna,
Maria Elisabetta Maria Antonietta, Rosalia ,
,
Francesca e Luisa. Vedi famiglia Salvo.
La famiglia Ugo dicesi originaria di Firenze, passata in
Sicilia nel secolo XIV o XV, stabilita in Termini e poi
in Girgenti. Dim.^Palermo. Arma : d’ azzurro, a)due fa
sce accompagnate da umLstella nel [capo e da)tre bi-
santi posti due tra le fasce ed uno in punta, il tutto
d’oro.
*Ursino. Col titolo di Barone della Torre (s. s.)
mpr.*fu riconosciuto nel 1899 Pietro, di Salva
tore, di Giuseppe. Fratello : Antonio.
Famiglia catanese del secolo XIX, succeduta in detto ti
tolo a casa)Recupero. Dim. Catania. Arma: d’azzurro,
alla torre d’argento sostenuta a destra da un orso al
naturale levato e rivoltato ed accompagnata in capo da
due stelle (6) d’oro.

Vaggiaielli. Coi titoli))di Barone di Culumino So


prano (s. s.) ,mpr. qual [discendente daj Pietro
(1796) e dLJBaronetti Pelo e Merca (s. s.) mpr.
qual proveniente da .Vincenzo Capuzzo (1810),
fu iscritto Pietro, di Giovanni, di Pietro.
Famiglia palermitana del secolo XVIII. Dim. Palermo.
Avuta: d’oro a quattro uncinetti di nero 3 e 1,
- 133 —

Vi*£linsiliti!. Gol titolo di Barone del Castello


di Randazzo (s. s.) mpr. fu riconosciuta nel
1900 e 1901 Maria, di Giuseppe, di Francesco,
moglie di Romeo Luigi. Sorella: Clotilde.
Gol titolo di Nobile dei Baroni del Castello di
Randazzo mf. furono riconosciuti nel 1900 Pao
lo, di Diego, con i figli Rosa, Tommaso, Giusep
pe, Vincenzo e Raffaello, non che Paolo f, di
Francesco, al quale nello stesso anno fu conces
so il titolo di Barone mpr.
Famiglia di Randazzo del secolo XVIII. Dira. ivi. Arma :
di rosso, al pino nodrito sulla pianura erbosa al natu
rale, sostenuto da un leoncino coronato d’oro, ed un
sole dello stesso orizzontale a destra.
^Valguarnera. Coi titoli di Duca dell’ Arenella
(s. s.) mpr. nel 1903 e di Principe di Castel-
nuovo (s. s.) mpr. nel 1909, fu riconosciuto Giu
seppe, di Corrado, di Giuseppe..
Gol titolo di Principe di Niscemi (s. s.) mpr. fu
riconosciuto nel 1925 Corrado, di Giuseppe pre
detto. Altro tìglio di Giuseppe : Benedetto. So
relle di Giuseppe : Caterina in Moncada, Caro
lina in Santostefano ed Elisabetta in Parodi-
Giusino.
Questa famiglia che vanta discendere dai Conti di Ara-
purias in Catalogna, passò due volte in Sicilia sodo re
Pietro d’Aragona e sotto i Martini. Dim. Palermo. Ar
ma: d’argento a due fasce di rosso.
Vanni. Col titolo di Duca d' Archirafi (s. s.) mpr.
qual proveniente da Giovanni Natoli (1742), fu
iscritto Francesco, di Giuseppe, di Francesco.
Figli : Gaetano, Maria Francesca in De Grego
rio e Antonina. Fratelli : Francesco Paolo e Ro
salia in Paterno.
Gol titolo di Nobile dei Principi di S. Vincenzo
mf. fu iscritto Emanuele, di Angelo, di Leonar
do coi figli Americo, Angelo ed Umberto.
Famiglia originaria di Pisa venuta in Sicilia nei primi
,
del secolo XVI e che si crede discendente dagli Appia
ni. Dim. Palermo. Arma : di rosso, al cane levriere di
argento, ritto e collarinalo d’oro.
Vaniii-tlal vello. Col titolo di Principe di S.
Vincenzo (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1.898
Vincenzo f, di Pietro, di Vincenzo. Figli : Ade
laide, Pietro e Rosa f. Figli di Pietro: Vincenzo
Raffaele e Giuseppe.
Ramo della famiglia precedente.
*Vannucci. titoli di Marchese di Santa Ma
Coi
ria dei Balchini (s. s.) mpr. Principe di Pelrulla
(s. s.) mpr. Principe di S. Antonino (s. s.) mpr.
Baca di S. Biagio (s. s.) mpr. Duca di Angiò
(s. s.) mpr. Duca di Ravanusa Castellano, (s. s.)
mpr. Barone di Noara (s. s.) mpr. Barone di
Montallegro (s. s.) mpr. e Barone di Ragallano
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1904 Girolamo, di
Felice Pompeo, di Girolamo.
Questa famiglia, nella quale si è estinto un ramo della
famiglia Gioeni, si crede originaria di Toscana ed è
venuta forse da Genova in Sicilia nel secolo XVIII.
Dim. Palermo. Arma: d’azzurro, alla torre sormontata
da tre stelle male ordinate, il tutto d’oro.
Velardita (Villardita). Col titolo di Nobile mf.
qual discendente da Antonino (1782), fu iscritto
Antonino, di Gaetano, di Antonino.
Famiglia che si crede d’origine lombarda e che sin dal
secolo XVI si ritrova in Piazza. Dim. Piazza Armerina.
Arma : d’ argento, a tre vasi di verde 2 e 1 fiammeg
gianti di rosso.
*VeIla. Col titolo di Barone di Biggini (s. s.) mpr.
fu riconosciuto nel 190! Antonio, di Carlo (che
-i 35

era marito di Calafato Carmela), di Carmelo.


Famiglia del secolo XIX nota in Sicilia sin dal secolo
XVII, forse originaria di Malta e succeduta in detto
titolo alla famiglia Calafato. Dim. Caltanissetta. Arma:
semipartito spaccato : al 1» scaccato d'argento e di nero;
al 2° di rosso al grifone d’oro ritto, con la fascia d’ az-
' zurro attraversante, al 3° d’oro, a quattro torce al
naturale accese, decussate due a due, i due gruppi
uno accanto all’altro.
'Veiitiinìglia. Col titolo di Barone di Monleforte
(s. s.) mpr. qual discendente da Luigi (1792), fu
iscritto Rosario, di Luigi, di Rosario. Figli: Lui
gi e Concettina. Fratelli : Giovanni, Vincenzina,
Annetta e Maria Matilde.
Famiglia di Vizzini del secolo XVIII e che si crede una
diramazione dell’antica famiglia omonima. Dim. Viz
zini. Arma : ì
*Vei*i£Ai, a-©i*IFaa, elIi. Col titolo di Marchese dì
Savochetta (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1918
Fortunato, di Disma, di Francesco, al quale nel
1875 erano stati riconosciuti i titoli napolitani
di Duca di Craco e Marchese di Comignano.
Figli : Domenico (riconosciuto per anticipata suc
cessione nel 1925 Marchese di Comignano), Disma,
Ernesto, Roberto, Corrado e Maria. Figlio di
Corrado : Fortunato.
Famiglia del secolo XIV, che si vuole d’origine spa-
gnuola e passata da Napoli in Sicilia. Dim. Palermo.
Arma: spaccato semipariito : al 1° di rosso al castello
di tre torri d’argento ; al 2° d’azzurro al leone d’oro; al
3° inchiavato di l’osso e d’oro, ed una fascia d’oro cari»
cata di un’aquila bicipite di nero, le teste coronate
dello stesso, attraversante sulla partizione.
Fernengo. Col titolo di Barone di Porto e Pen
nate (s. s.) mpr. qual discendente da Francesco
(1792), fu iscritta Francesca (in Valdaura), di
Benedetto, di Francesco. Figlio : Girolamo.
Famiglia del secolo XVIII di Palermo, ove dimora. Arma:?
*Via (La). Col titolo di Marchese di Villarena (s. s.)
mpr. trovasi iscritto Giuseppe , di Nicola, di
Giuseppe.
Col titolo di Barone di Santa Agrippina (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1915 Luigi Antonio, di
Lorenzo, di Giacomo. Figli : Lorenzo, Giovanni,
Teresa, Seraflna e Adelina. Fratelli : Antonino e
Gaetano. Figli di Gaetano : Lorenzo, Francesco
e Seraflna.
Famiglia che si crede originaria della Guascogna, pas
sata in Sicilia nel secolo XIII e diramata in Palermo,
Messina e Nicosia. Dirn. Ramo marchionale : Palermo
e Napoli ; ramo baronale : Nicosia. Arma :
d’azzurro,
alla banda accostata in capo da due stelle ed in punta
da una cometa, il tutto d’argento.
*ViaI. Col titolo di Barone di Santa Rosalia (s. s.)
mpr. fu riconosciuto nel 1926 Pietro, di Giovan
Battista.
Famiglia napolitana del secolo XIX. Dim. Napoli. Arma:
inquartato : al 1° di rosso, a due sciabole al naturale
con la punta in su, poste in croce di S Andrea; al 2°
d’azzurro alla freccia d’argento posta in sbarra; al 3°
d’azzurro, al serpe al naturale ondeggiante in sbarra ed
accompagnato da due stelle di 6 raggi d’oro; al 4° agli
equipollenti di verde e d’argento; sul tutto una fascia
d’argento caricata di tre e in carattere lapidario di nero.
Vianisi. Col titolo di Duca di Montagnareale (s. s.)
mpr. qual proveniente da Ascanio Ansalone (1642),
fu iscritto Luigi, di Flaminio, di Giuseppe. Fi
gli : Luigi, Matilde, Maria, Emilia ed Eugenio.
Famiglia di Messina e Siracusa del secolo XVIII. Dim.
Messina. Arma : d’azzurro alla colomba volante d’ar
gento. — Alias: d’azzurro, all’albero d'oro nodrito sopra
un terrazzo di verde.

I3t
Vigo. Signore di GalUdoro (s. s.) mpr. Ult. poss.
Giustiniano (Donativo 1806).
Col titolo eli Nobile dei Signori di Gallidoro mf.
qual discendente da Giustiniano (1806), trovasi
iscritto Domenico, di Salvatore, di Giuseppe. Fra
tello: Antonino. Figli di Antonino: Eraldo e Vla
dimiro. Furono pure iscritti Giuseppe, di Salva
tore, di Giuseppe, e i fratelli: Salvatore, Giovan
ni f, Raimondo ed Agatino non che il tiglio di
Giovanni f : Salvatore.
,

Famiglia del secolo XVIII che si crede di origine geno


vese. Dim. Catania. Arma : ?
Villaragut (Villaraut). Col titolo di Barone
di Biagio, Mandolia e Gialdoneri (s. s.) mpr.
S.
trovasi iscritto Giuseppe, di Domenico, di Giu
seppe.
Questa famiglia, passata dalla Catalogna in Sicilia e che
sin dal principio del secolo XIV si ritrova a Palermo,
vanta discendere dai re d’ Ungheria. Dim. Salemi Ar
ma: fasciato d’argento e di rosso di otto pezzi.
*Villaruel (Villairoel). Col titolo di Barone di
S. Calogero (s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1902
Giuseppe, di Federico, di Giovanni. Figli: Fede
rico e Filippo. Fratelli Giambattista e Luigi.
:

Figli di Giambattista : Federico, Giuseppa in


Beretta, Agatina in Sapuppo, Anna Maria ed
Emilia. Figli di Luigi: Federico, Giuseppa, Bri
gida ed Angela. Furono pure iscritti : Giovanni,
di Giuseppe, di Giovanni. Figlio: Giuseppe. Fra*
telli : Ignazio e Placido. Figlio d’Ignazio : Giu"
seppe. Zio: Michele. Figlie di Michele : Giulia e
Marianna.
Famiglia del secolo XVII originaria della Spagna. Dim.
Catania. Arma : d’azzurro a tredici bisanti d’ argento^
3, 3, 3, 3, 1,
— i 38 —

Vitale. titolo di Nobile mf. trovasi iscritto


Col
Giovanni di Deodato. Figli : Arturo, Alessandro,
Alberto, Elvira e Luisa. Figli di Arturo : Guido,
Umberto e Riccardo. Figlie di Alessandro: Rosa
e Pia.
Famiglia messinese del secolo XIV. I)im. Buccino (Sa
lerno). Arma: d’azzurro al volo d’argento. —
Alias: di
tre viti d’oro impalate dello stesso. Alias:
azzurro a —
partito: nel 1° d’argento, al braccio armato al naturale
impugnante un compasso d’oro nell’atto di misurare tre
stelle dello stesso ordinate in fascia nel capo, ed un
di vite fruttifero d’oro in punta; nel 2° d’azzurro,
ramo
alla torre merlata d’argento sostenuta da due leoni con
trarampanti dello stesso.

z
lappala. titoli di Nobile mf.
Coi di Barone
e
della Tonnara di Fiume di Noto e Caponero
(s. s.) mpr. fu riconosciuto nel 1.911 Giuseppe,
di Raffaele, di Giuseppe. Figli: Maria, Caterina
e Raffaele.
Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto nel
1902
Giuseppe, di Carlo, di Giambattista.
Famiglia di Catania, ove dimora. Arma : d’ argento, all’a
quila coronata di nero col volo abbassato.
lappala Asmundo. Col titolo di Nobile mf. fu
riconosciuto nel 1898 Carlo, di Raffaele, al quale
nel 1906 fu concesso il titolo di Barone mpr.
Uguale riconoscimento e concessione ottenne Giu
seppe, di Raffaele.
Col titolo di Nobile mf. fu riconosciuto nel
1898

Carlo, di Carlo, di Giuseppe. Figlio : Raffaele.


Fratello : Giuseppe.
Pmmo del casato precedente.
- 139

Zoceo. Col titolo di Barone delti Vausi (o delle


Balze) (s. s.) mpr. fa riconosciuto nel 1912 Vin
cenzo, di Corrado, di Vincenzo. Figli: Corrado,
Violante, Giuseppe, Francesco, Giovannina e
Salvatore. Fratelli : Clemente e Giovanni.
Famiglia di Palazzolo Acreide, ove dimora, succeduta al
titolo del casato Di Pietro. Arma : ?
Zuccari. Col titolo di Barone di Cuticchi (s. s )
mpr. trovasi iscritto, qual discendente da Fran
cesco (1727). Francesco, di Giovanni, di France
sco. Figlio : Giovanni.
Famiglia del secolo XVII. Dim. Agira. Arma °!
:

Zuppello. Col titolo di Barone di S. Bartolomeo


(s. s.) mpr. fu iscritto, qual discendente da Si-
mone (1684), Cesare, di Leonardo, di Cesare.
Famiglia del secolo XVII che si crede di origine napo-
litana, diramata in Siracusa ed in Augusta. Dim. Au
gusta. Arma : ?

FINE DELLA PARTE PRIMA


PARTE SECONDA

FAMIGLIE SICILIANE

non ancora riconosciute e delle^qual


alquante sono probabilmente estinte
PARTE SECONDA

FAMÌGLIE siciliane
non ancoro riconosciute e delle quali alquante

sono probabilmente estinte

Abate (Abbate). Nobile mf. Deliberazione della


Commissione dei titoli di nobiltà (1847).
Antica famiglia palermitana della quale un ramo , che
possedeva i titoli di Marchese di Lungarini e di Baro
ne di Ficarra, si è estinto nella famiglia Mosto o Mu-
sto. Arma: diviso di verde e d’argento.
Abela. Battone di Camoli (s. s.) inpr. Ult. inv.
Giuseppe (1802).
Famiglia siracusana del secolo XIV. Arma: d’azzurro, ai
capriolo d’oro accompagnato da tre stelle di 6 raggi
dello stesso.
Adasiio. Barone del Monte, già 5. Maria di Spu
tavo (s. s.) mpr. Signore di salme 105 del feudo
di Grazia (s. s.) mpr. Ult. inv. Gaetano Giu
seppe (1810). Signore di metà di Grasta (s. s.)
mpr. Ult. inv. Gaetano (1803).
- - 144

Famiglia di origine lombarda venuta in Sicilia nel secolo


XIII. Arma : spaccato di rosso e d’azzurro con la di
visa d’oro attraversante; nel 1° al leone leopardito di
argento passante sulla divisa; nel 2° tre stelle d’argento
male ordinate.
Adornllilo. Duca della Catena (s. s.) mpr. Ult.
poss. Andrea (1828). Conte (s. s.) mpr. Ult. inv.
Giovan Battista (1765).
Famiglia originaria di Firenze e che si ritrova in Sicilia
sin dal secolo XVII. Arma : d’azzurro, al leone coronato
d’oro che tiene con le zampe anteriori un tizzone dello
stesso, acceso di rosso.
Agnello. Barone di -Signafari (Signefari) (s. s.)
mpr. Signore d’ Ogliastro (s. s.) mpr. Ult. inv.
Pietro (1789). Signore di Lorito (s. s ) mpr. Ult.
inv. Giuseppe (1777). Barone di Ramata (s. s.)
mpr. Ult. poss. Giuseppe (1806).
Famiglia del secolo XV. Arma: d’azzurro a quattro pali
d’oro, ed un agnello pasquale d’argento attraversante
sul tutto.
Agra*. Duca di Castelluzzo (s. s.) mpr. ricono
sciuto ad Ignazio (1839). Marchese dell’ Unia
(s. s.) mpr. Barone di Castelluzzo (s. s.) mpr.
Barone del Grano del « tari » dei Baroni (s. s.)
mpr. Barone del Grano sopra i « caricatori »
del Regno (s, s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1787).
Famiglia castigliana venuta in Sicilia nel secolo XVII.
Arma : d’oro, a due viti di verde, fruttifere d’azzurro.
Alagna. Barone di Mozia (s. s.) mpr. Ult, inv.
Rosario (1792).
Famiglia originaria di Napoli, passata in Messina nel
secolo XIV. Arma : d’oro, alla croce di rosso caricata
di cinque gigli d’argento.
Albamonte. Signore di Savuco o Ridochello (s. s.)
mpr. Ult. inv. Domenico (1807).
Famiglia siciliana che possedette feudi sin dal secolo XV,
145

Arma: di rosso, al monte d’argento sormontato da un


sole d’oro nascente, figurato del campo — Alias: inquar
-

tato, nel 1° e 4° di verde a quattro fasce d’argento; nel


2° e 3° di rosso alla stella d’oro.
Alessi cT Alessio. Barone di Pasquali (s. s.)
mpr. Ult. inv. Pietro Alessi (1771). Barone di
Sisto (s. s.) mpr. Ult. inv. Giovan Vincenzo d’A
lessio (1765).
Famiglia romana venuta in Sicilia nel secolo XIV. Ar
ma : d’oro, a tre rose di rosso 2 e 1.
Alteri. Signore di S. Basile (s. s.) mpr. Ult. inv.
Antonino (1806).
Famiglia del secolo XV fiorente in Polizzi e Catania. Ar
ma : d’azzurro, al mezzo volo spiegato d’argento, forato
da una saetta dello stesso in sbarra.
Ainanlia (L’). Barone dell’ Ufficio di Portula-
nollo e Dritto di Mezzograno di Girgenti (s. s.)
mpr. Ult. inv. Pietro (1809).
Famiglia del secolo XIX. Arma : ?
Amareni. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1843).
Famiglia calabrese che si ritrova in Messina nel secolo
XVII. Arma: d’azzurro, al leone cf argento lampassato
di rosso, impugnante con le zampe anteriori un maz
zetto di fiori di rosso.
Amico o D’Amico. Marchese (s. s.) mpr. Ult.
inv. Tommaso d’Amico (1787).
Famiglia fiorente in Sicilia sin dall’epoca normanna. Ar
ma: d’oro, alla banda d’azzurro sostenente uno spar
viero camminante del suo colore. (L’ arme antica era :
d’azzurro alla croce d’oro).
Vedi Parte 1\
Anastasi. Barone di Acqua del Bosco e Pezza
grande (s. s.) mpr. Ult. inv. Ignazio (1791).
Famiglia che si vuole originaria di Ravenna e che si ri-
- 146 —

trova in Messina sin dal secolo XVI. Arma: d’azzurro


al pastorale d’oro.
Anfossi. Marchese di S. Onofrio (s. s.) inpr. Ult.
inv. Bartolomeo (1782).
Famiglia palermitana del secolo XVIII. Arma: d’azzurro,
al sinistrocherio uscente da nubi, accompagnato da una
stella ed impugnante un tridente, il lutto d’argento, so
pra il mare fluttuoso d’argento e d'azzurro.
Angelo CD’). Marchese di Bettolino (s. s.) mpr.
Barone di metà di Bertolino (s. s.) mpr. Ult.
inv. Francesco (1782 e 1787).
Famiglia fiorente in Sicilia sin dal secolo XVII e che si
crede venuta da Napoli. Arma: d’azzurro, alla fascia d’o
ro accompagnata da due stelle dello stesso , una in
capo ed una in punta.
Anna (D’). Marchese del Canneto (s. s.) mpr.
Concesso a Giuseppe (1813).
Famiglia del secolo XVII originaria di Gorleone. Arma :
di verde, al giglio d’oro accostato da due rose dello
stesso.
Arezzo. Signore di Ti'ifiletti (s. s.) mpr. Ult. inv.
Domenico (1791). Barone di Bargia (s. s.) mpr.
Signore di Spalla (s. s.) mpr. Signore di Fiu
mefreddo (s. s.) mpr. Signore di Benali (s. s.)
mpr. Ult. inv. Gaetano Mario Antonio (1787).
Duca dì S. Filippo (s. s.) mpr. Signore di S.
Biagio (s. s.) mpr. Signore di Cardinale (s. s.)
mpr. Signore di S. Filippo « li colonni » (s. s.)
mpr. Signore di Mastro (s. s.) mpr. Signore di
Caddimeli (s. s.) mpr. Signore delle Serre (s. s.)
mpr. Ult. inv. Giuseppe (1809).
Vedi Parte 1\
A rune. Barone di Bonfiglio (s. s.) mpr. Ult. inv.
Diego (1810). Signore di metà di Bertolino ossia
Mezzocaluso (s. s) mpr. Ult. inv. Vincenzo (1804).
Vedi Parte l a ..
- 147

Ascenso. Barone di Camemi Camimello (s. s.)


o
mpr. Barone dì Plani (s. s.) mpr. Ult. inv.
Erasmo (1795).
Famiglia del contado di Modica, diramata in Girgenti,
Trapani e Palermo. Arma: trinciato, nel 1° d’oro all’a
quila bicipite spiegata di nero ; nel 2° di rosso a tre
bande d’oro caricate di sei palme di verde, 3 2 e 1.
Assimililo» Signore dì Gisira (s. s.) mpr. Ult.
inv. Adamo (1777).
Vedi Parte l a
.
A smuntelo Paterno. Barone di Villasmundo
mpr. Riconosciuto dal Parlamento Siciliano a
Giovan Battista Paterno (1848).
Vedi Parte a l.
Astuto. Barone di Fargione (s. s.) mpr. Signore
di Belmontino Superiore (s. s.) mpr. Signore di
Menzagni di Pagano (s. s.) mpr. Ult. inv. An
tonino (1790, 1791, 1798). Signore di metà di
Stafenda (s. s.) mpr. Ult. inv. Vincenzo (1790).
Vedi Parte a l .
Averna. Barone di Centineo (s. s.) mpr. Ult. inv.
Cesare (1776).
Vedi Parte i a Avarna (stessa famiglia).

Bagnasco. Signore di Binco (s. s.) mpr. Ult. inv.


Giuseppe (1803).
Famiglia palermitana del secolo XIX. Arma : ?
Bajatla. Marchese di Napoli (s. s.) mpr. Ult. inv.
Corrado (1786).
Famiglia del secolo XVI che credesi discendere dai Pn-
giades. Arma: d’azzurro, al monte sormontato da un
giglio d’oro e la bordura composta d’oro e d’azzurro,
Bajardi. Marchese di S. Carlo (s. s.) mpr. Ult.
iav. Giuseppe (1787).
Famiglia palermitana del secolo XVIII. Arma: d’azzurro,
al cavallo rivoltato d’oro e tre stelle dello stesso ordi
nate in fascia nel capo.
Ballesteros. Marchese di Bongiordano (s. s.) mpr.
Ult. inv. Giovanni (1789).
Famiglia spagnuola venuta in Palermo nel secolo XVIT.
Arma : d’azzurro, alla banda scaccata d’argento e di ros
so di due file, sormontata da un leone d’oro impugnante
con le due zampe anteriori un arco armato di un dardo
di nero.
Barrile. Marchese di Savochetta (s. s.) mpr. Si
gnore di Nixima (s. s.) mpr. Ult. inv. Paolo
(1810 e 1811).
Vedi Parte l a
.
Beneventano. Signore di Montone (s. s.) mpr.
Ult. inv. Francesco (1788).
Vedi Parte l a
.
Beninati (Benenati). Marchese di S. Andrea
(s. s.) mpr. Ult. inv. Cristoforo (1768).
Famiglia della città di Finale trasferita a Palermo nel se
colo XVII. Arma: d’oro, all’albero di pino di verde ab
brancato da un leone di rosso.
Bitino. Marchese (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe
(1804).
Famiglia marsalese del secolo XVI. Arma : d’oro, all’ al
bero di vite di verde.
Blasi (Bi). Marchese di Camporeale (s. s.) mpr.
Riconosciuto con Reai Rescritto del 1843 a Giu
seppe. Signore del Tono di Milazzo (s. s.) mpr.
Ult. inv. Giuseppe (1810).
Vedi Parte l a
.
Bona. Barone di Giardinetto (s. s.) mpr. Ult. inv.
Filippo (1775).
Yedi Parte l a
.
— 149 —

Bonaecorsi (Bonaccorso). Marchese (s. s.)


mpr. Concesso con. Reai Diploma del 1815 a Ste
fano Bonaccorsi. Barone (s. s.) mpr. Ult. inv.
Gioacchino Bonaccorso (1791).
Vedi Parte 1\
Bono (Del). Marchese (s. s.) mpr. Concesso con
Reai Diploma del 1815 ad Antonino.
Famiglia palermitana del secolo XVIII. Arma: d’azzurro
a tre scogli d’oro moventi dalla punta, sostenenti una
nave dello stesso, sormontata nel capo dall’arco baleno
al naturale.
Boneignore. Conte di Valle di Iunchi (s. s.) mpr.
Ult. inv. Salvatore (1805). Barone di Mistri (s.s.)
mpr. Ult. inv. Girolamo (1777).
Famiglia dei secolo XIV fiorente in diverse città di Sici
lia. Arma: d’azzurro ai leone fasciato di rosso e d’ ar
gento, coronalo dello stesso.
Bordonali. Signore di Pirato Inferiore (s. s.)
mpr. Ult. inv. Ferdinando (1809).
Famiglia del secolo XIX. Anna:?
Borsellini (Borsellino). Marchese (s. s.) mpr.
Concesso con Reai Privilegio del 1812 a Gaspare.
Signore di 5 / 8 di Giardinetto (s. s.) mpr. Ult. inv.
Gaspare (1808).
Famiglia di Cattolica Eraclea. Arma : ?
Boscli (Bel) (Voscli). Marchese (s.s.) mpr. Ult.
inv. Vincenzo (1784).
Famiglia messinese del secolo XVIL Arma: spaccato di
rosso e d’oro, al tronco diramato e sradicato dell’ uno
e dell'altro.
Bugilo. Marchese (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco.
(1762).
Famiglia deli’ epoca normanna. Arma : fasciato d’ oro e
d’azzurro, al capo del primo caricato di un pesce baglio
del secondo, nuotante nel mare dello stesso, fluttuoso
di nero.
— 150 —

Burgie. Signore di Seilinda (s. s.) mpr. Ult. inv.


Giuseppe (1807).
Vedi Parte 1*.

c
Cala. Nobile mf. Deliberazione della Commissione
dei titoli di nobiltà del 1858.
Famiglia del secolo XVIII. Arma : d’azzurro, al castello
d’oro aperto e finestrato del campo, sostenuto da due
leoni d’ oro contrarampanti ed affrontati, e sormontato
da tre stelle dello stesso.
Calandra. Baroli? di Roccolino (s. s.) mpr. Con
cesso con R. Decreto del 1854 a Samuele.
Famiglia originaria di Napoli e che si ritrova in Calta-
girone sin dal sècolo XIV. Arma; d’argento, alla calan
dra posata del suo colore.
Caldarera. Marchese (s. s.) mpr. R. Privilegio
del 1748 a Giuseppe. Barone di Menta e Rau-
lica (s. s.) mpr. Ult. inv. Maria Giuseppa (1798).
Barone di Camemi di Piazza (s. s.) mpr. Ult.
poss. Francesco (1806).
Famiglia che si crede di origine lombarda, venuta in
Sicilia all’ epoca normanna. Arma : di rosso, alla cal
daia manicata e sormontata da tre stelle ordinate in
fascia nel capo, il tutto d’oro.
Calderone. Barone di Baacina (s. s.) mpr. Ult.
inv, Francesco (1810).
Famiglia messinese del secolo XV e che credesi di ori
gine spagnuola. Arma: d’argento, al calderone di rosso
trattenuto da due leoni al naturale, contrarampanti ed
affrontati. — Alias: d’azzurro, a due caldaie d’oro poste
in fascia, sormontate da tre stelle del medesimo, ordi
nate in fascia nei capo.

Ì5Ì —

Cali. Barone di Fabio (s. s.) mpr. Ult. inv. Pietro


Paolo (1798).
Vedi Parte l a

Cammareri. .
Barone di Gurafi (s. s.) mpr. Ult.
inv. Antonio (1811).
Famiglia di Gastroreale del secolo XVII. Arma : ?
Campagna. Nobile mi". Deliberazione della Com
missione dei ^titoli di nobiltà del 1848.
Famiglia messinese sin dal secolo XIV e che si crede ori
ginaria di Verona. Arma: spaccato d’azzurro e di nero,
caricata
con ia fascia in divisa d’ argento attraversante,
del motto libektas del 2° ; nel 1° un braccio sinistro
armato al naturale, la mano di carnagione impugnante
la bandiera di rosso astata di nero; nel 2° cinque spi
ghe di frumento d’oro poste in palo e ordinate infascia.
Campo (Bel Campo, Co Campo). Barone
di Tavi (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe (1772).
Famiglia che si vuole originaria di Treviso o di Firenze
e già fiorente in Sicilia nel
secolo Xili. Arma: d’argento
del secondo.—A-
a tre aquile spiegate di rosso, col capo
lias : spaccato, nel 1° di rosso pieno ; nei 2° d’ argento
a tre aquilotti spiegati di rosso. —
Alias : spaccato, nel
1° d’azzurro a tre aquile di rosso ; nel 2° d’azzurro ai
monte d’oro sostenente un leone dello stesso.
Cannano. Duca di Belviso (s. s.) mpr. Ricono
sciuto con R. Rescritto (1855) a Paolo Canzano
Avarna, Visconte di Francavilla (s. s.) mpr.
Famiglia d’origine spagnuoia aggregata alla nobiltà mes
sinese nel 1658. Arma: inquartalo, nel 1° e 4° di rosso
al castello di tre torri d’oro (Cannano) ; nel 2° e 3° d'o
ro alla fascia d’azzurro (Avarna).
Capece-itliiiutolii. Principe di Collareale (s. s.)
mpr. Riconosciuto a Francesco (1853) Barone di
Collari e Bacca.rati (s. s.) mpr. Signore della
Massaria di Patti o Crini (s. s.) mpr. Ult. inv,
Giovanni (1811,).
- 152

Famiglia napoletana, di cui un ramo venne in Sicilia


nella seconda metà del secolo XIV. Arma : di rosso,
al leone di vaio, armato d’oro, con la testa dello stesso.
Cimiero : Una testa e collo di cavallo inalberato di
nero.
Cappelli. Marchese (s. s.) mpr. Concesso ad Ora-
zio Antonio (1810).
Famiglia forse la stessa di quella cognominata Cappello
fiorente nel secolo XIV. Arma : spaccato d’argento e di
nero, al cappello all’antica dell’uno nell’altro.
Caracciolo. Barone di Zarbo (s. s.) mpr. Ult. inv.
Scipione (1801).
Famiglia diramata dalla omonima napolitana. Arma : ban-
dato di rosso e d’oro, al capo d’azzurro. Alias: ban-

dato d’argento e di rosso, al capo d’azzurro.
Cardia Caro. Conte di Mandre (s. s.) mpr. Si
gnore di Cugno di Mandrarossa (s. s.) mpr.
Ult, inv. Francesco Paolo (1808 e 1806). Barone
di Rossi Sottani (s. s.) mpr. Ult. inv. Gaetano
(1769).
Famiglia del secolo XV1I1. Arma : ?
Casabene. Signore di metà d' Altobrando (s. s.)
mpr. Ult. inv. Cosimo (1775).
Famiglia del secolo XVIII. Arma:?
Castelli. Barone di Raltavilla (s. s.) mpr. Ult.
inv. Antonino (1794).
Vedi Parte l a
Cantillo (Del). Marchese di S. Isidoro (s. s.)
.

mpr. Marchese di Tortorici (s. s.) mpr. Signore


di Macco e Vaccotto (s. s.) mpr. Ult. inv. Do
menico (t799). Marchese della Gran Montagna
(s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco Paolo (1786).
Famiglia originaria di Castiglia, venuta in Palermo nel
secolo XVI. Arma: d’argento, al castello torricellato di
tre pezzi di rosso, aperto e finestrato di nero* con una
153

banda dello stesso attraversante, e la bordura di rosso


caricata di otto anelli d’oro. >

datano de Aceto. Barone di Casalcarbone (s. s.)


mpr. Ult. inv. Francesco (1789).
La famiglia Aceto del secolo XI s’imparentò con la reai
casa normanna. Arma: spaccato d’oro e di nero, al
leone dell’uno nell’altro.
Celeste. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1850). Vedi Gelestri.
Celestri. Marchese di S. Croce (s. s.) mpr. Si
gnore di S. Croce (s. s.) mpr. Barone d’ Alia
(s. s.) mpr. Ult. inv. Giovanni Battista (1798 e
1811).
Celeste e Celestri sono due rami di unica famiglia di
ramata in diverse città di Sicilia,fiorente sin dall’epoca
di re Martino e che si crede di origine francese. Arma:
d’azzurro, al crescente vollo d’oro (o d’argento).
Cliiarantlà. Barone di Friddani (s. s.) mpr. Ult.
inv. Michele (1810). Signore di Magasinazzo (s. s.)
mpr. Ult. inv. Vincenzo (1776).
Famiglia di Galtagirone dove era già nota nel secolo XVI.
Arma : d’azzurro, alla fascia d’oro sormontata da un
uccello fermo d’argento.
CtaflTajslioiie (Ci tifasi lane). Baca di Milla-
bona (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe Antonio
(1789).
Famiglia palermitana del secolo XVII. Arma: d’azzurro,
all’albero di ciafaglione al naturale sormontato da un’a
quila spiegata di nero e coronata d’oro.
Ciancio. Barone di Martino.i (s. s,) mpr. Ult. inv.
Emanuele (1778). Barone della Poira (s. s.) mpr.
Ult. inv. Antonino (1797).
Famiglia fiorente in Adernó nel secolo XVII e che si
vuole originaria di Francia. Arma: d’azzurro, alla tor
re merlata di tre pezzi d’oro aperta e finestrata di nero,
posta sulla campagna delio stesso, ed una scala a
pinoli d’oro di dieci gradini, trattenuta nella sommità
della torre dafun braccio armato al naturale, movente
dal fianco sinistro dello scudo ; la torre sormontata da
tre stelle d’oro ordinate in fascia nel capo.
Ciotti. Signore di Roccazzo di Ferro Superiore e
Inferiore (s. s.) mpr. Ult. inv. Nicolò (1811).
Famiglia del secolo XIX. Arma : 7
Coglitore. Barone di S. Vincenzo (s. s.) mpr. Ult.
inv. Giuseppe (1761).
Vedi Parte 1“.
Collucio (CoIIokIo). Signore di Gelsareale (s.s.)
mpr. Ult. inv. Antonio (1807).
Famiglia che si crede originaria della Spagna e che si
ritrova in Sicilia sin dalla seconda metà del secolo XV1L
Arma: d’azzurro, al castello d’oro merlato di tre pezzi,
guardato nella porta da due cani d’ argento legati, ac
compagni0 a i fianchi da due alberi al naturale, e la
bordura cucita di rosso caricata di otto conchiglie d’oro,
3, 2 e 3. — Alias: d’ azzurro, al castello torricellato di
un pezzo d’ oro, aperto e finestrato del campo e due
cani d’argento passanti, posti ai fianchi dei castello.
Colonna. Principe di Lascari (s. s.) mpr. Duca
di Reitano (s. s.) mpr. Barone del Biscotto (s. s.)
mpr. Barone di.Francavilla Oliveto (s. s.) mpr.
Ult. inv. Mario (1752. e 1760).
Vedi Parte 1\
Colonna Romano. Barone del Ponte di Ter
mini (s. s.) mpr. Ult. inv. Pietro (1810).
Vedi Parte 1*. Colonna (stessa famiglia).
Corvino. Principe di Mezzoiuso (s. s.) mpr. Prin
cipe di Villanova (s. s.) mpr. Duca di Altavilla
o ViUavaya (s. s.) mpr. Barone di S. Pietro
sopra Patti (s. s.) mpr. Signore della terra di
Mezzoiuso (s. s.) mpr. Ult. poss. Francesco Paolo
Maria (1828).
155
-
Famiglia del secolo SVI, probabilmente d’origine pisana.
Arma : trinciato, nel 1° d’ oro pieno ; nel 2° d’ azzurro,
al bue d’oro uscente dal mare d’argento fluttuoso di
nero, movente dalla punta. Cimiero : un corvo di nero
tenente col becco un occhio al naturale.
Costantino. Marchese (s. s.) mpr. Concesso a
Giuseppe (1791).
l
Vedi Parte a famiglia Costantini.
Cottone. Principe di Villarmosa (s. s.) mpr. Si
gnore di S. Caterina (s. s.) mpr. Ult. inv. Carlo
(1803).
Famiglia che si crede originaria di Francia dello stesso
stipite dei Cottoner, e che è fiorente in Sicilia sin dal
secolo XIV. Arma: d’ azzurro, al leone coronato d’oro
lenente con tre zampe un ramo di cotone al naturale
fiorito d’argento. Cimiero : un cavallo corrente di nero
inseguito da un cane d’argento. Motto : potentior.
Cresci inanno. Marchese di Madonia (s. s.) mpr.
Ult inv. Antonino (1789).
Vedi Parte 1*.
Cnirari. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1843).
Vedi Parte t a Coffari.
Curii. Marchese di Balsamo (s. s.) mpr. Ult. inv.
Antonino (1795).
Vedi Parte 1\

Damiani. Nobile mf. Deliberazione della Commis


sione dei titoli di nobiltà (1834).
Famiglia diramata in Palermo, Marsala e|Mazzara)e~nota
sin dal secolo XV. Arma d’azzurro, alla fascia soste
:

nuta da due sbarre e sormontata da tre teste Coro


nate, il tutto d’oro. — Alias : d’azzurro, all’albero sradi-
- -
156

addestrato da un leone contrarampante ed acconì-


Cato,
~ pagnalo in capo da tre stelle ordinate in fascia, il tutto
d’oro.
Daniele. Marchese dì Bagni (s. s.) mpr. Signore
di Canicatlini (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe
(1801). Conte (s. s.) mpr. Ult. inv. Vittoria (1793).
Vedi Danieli.
Danieli. Nobile inf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1857 e 7 febbraio 1860).
Unica famiglia già esistente in Siracusa ed in Noto nel
secolo XV. Arma: di rosso, all’agnello pasquale d’ar
gento posto sulla campagn d’ azzurro. — Alias : d’az
zurro, all’ agnello pasquale al naturale die tiene coi
piede deslro una bandiera di rosso caricata di una
croce d’argento.
De Goj'zneta vedi Gopueta (De).
De Greguri» vedi Gregorio (De).
Del Dono vedi Dono (Del).
Del Doscli vedi Doscii (Del).
Dellrao. Barone di Slabella (s. s.) mpr. Ult. poss.
Luigi (1806).
Famiglia del secolo XIX. Arma : ?
Denti. Principe di Caslellazzo (s. s.) mpr. Duca
di Piraino (s. s.) mpr. Barone di Bibino Magno
(s. s.) mpr. Ult. inv. Vincenzo (1798 e 1789).
Vedi Parte l a Denti Amari.
Deotlato. Marchese di Camporolondo (s. s.) mpr.
Ult. inv. Gaetana Porzio in Deodato (1811).
Vedi Parte i\
De limone vedi Sianone (De).
Dinna. Duca e Barone di Cefald (s. s.) mpr. Ult.
inv. Vincenzo La Grua m. n. di Felicita Diana
e Pilo (1805).
Famiglia già borente in Palermo nei secolo XtV. Questo
ramo pero fu portato da Genova in Palermo nei primi
— 157 -
del secolo XVII. Arma: d’azzurro, alla fascia d’oro ca
ricata di una stella del campo ed accompagnata da
cinque stelle del secondo, 3 e 2. — Alias : d’ azzurro,
alla fascia d’ oro accompagnata da tre stelle dello stes
so, 2 e 1.
Hi Girolamo vedi Girolamo (Di).
Domina. Signore di Bulfara (s. s) mpr. Signore
del censo feudale sullo slato di Ciminna (s. s.)
mpr. Ult. inv. Sigismondo (1807).
Famiglia del secolo XIX. Arma : ?
Donato. Barone di Migliardo (s. s. ) mpr. Ult. inv.
Stefano (1797).
Famiglia credesi di origine fiorentina o veneta e che com
pare in Sicilia nei primi del secolo XVI. Arma: d’ar
gento, a due fasce abbassate di rosso e sormontate da
tre rose dello stesso, ordinate nel capo.
D’Onofrio vedi Onufrio (»’)
Doria (Auria, «le Aurea). Barone di Baida
mpr. Ult. inv. Giovanna (1757). Signore
(s. s.)
di Ragali (s s.) mpr. Ult poss. Giuseppe (1806).
Famiglia genovese, un ramo della quale si ritrova in Si
cilia sin dal secolo XIV. Arma: spaccato d’oro e di
argento, all’ aquila spiegata di nero e coronata dello
stesso, imbeccata, membruta e linguata di rosso, attra
versante. Cimiero : l’aquila uscente.
Dotto. Signore dell' Accia (s. s.) mpr. Ult. inv.
Antonio f 1807).
Famiglia palermitana del secolo XIX. Arma : ?
Drago. Marchese (s. s.) mpr. Ult. inv. Biagio (1776).
Famiglia palermitana del secolo XIV. Arma: d’azzurro,
al drago d’oro rivolto, guardante un sole d’oro figurato
di rosso, posto nel canton sinistro del capo.
Diiiinet. Nobile mf. Deliberazioni della Commis
sione dei titoli di nobiltà (22 gennaio e 10 apri
le 1849).
Famiglia che si crede originaria della Fiandra e venuta
158 —

in Messina alla fine del secolo XVIII. Arma: inquar


tato, nel 1° e 4° di nero, al capriolo d’ argento accom
pagnato da tre crescenti montanti dello stesso; nel 2° e
3° d’oro, alla banda di rosso caricata di tre rose d’ ar
gento.

Obliano (Ebano). Barone del Grano (s. s.) mpr.


Ult. inv. Giovanni (1806).
Famiglia che si ritrova in Palermo sin dal secolo XVI.
Arma : partito-semispaccato : nel 1° d’azzurro; al leone
d’oro; nel 2° d’oro a tre pali di rosso; nel 3° d’azzurro,
alla torre d’oro aperta e finestrata del campo, murala
di nero.
Elearte. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1858).
Famiglia del secolo XIX. Arma : ?
Etscliiero (Escliero). Signore di Sciammacca
(s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe (1804).
Famiglia del secolo XVII che si vuole originaria di Ge
nova. Arma : d’azzurro, alla pianta di rosa sradicata
d’oro e fiorita di sei pezzi di rosso.
Estreinola. Barone di S. Sebastiano (s. s.) mpr.
Ult. poss. Maria Maddalena (1806).
Famiglia palermitana del secolo XVII. Arma: d’azzurro,
alla fenice d’argento posta sulla sua immortalità di
rosso. Motto : post rata resurgo.

Fardelli*. Marchese di Torrearsa (s. s.) mpr. Ult.


inv. Francesco (1781'.
Vedi Parte 1%
— 159

Faso (Lo)» Duca di Serradifalco (s. s.) mpr. Mar


chese di Gastone (s. s.) mpr. Barone di Rabione
(s. s.) mpr. Barone della Tonnara di Oliveri
(s. s.) mpr. Ult. inv. Domenico (1809).
Famiglia del secolo XVIT, che si vuole originaria della
Lombardia. Arma: d’azzurro, al faggio al naturale, sor
montato da un’aquila nascente spiegata d’oro, tenente
con il rostro una face' accesa di rosso, ed un braccio
armato d’argento uscente dal cantone destro dello scu
do, impugnante una spada dello stesso posta in fascia,
portante all’estremità un giglio d’oro.
Fazio (Farlo). Barone di Massari (s. s.) mpr.
Ult. inv. Mario Giuseppe (1812).
Famiglia del secolo XIV, forse originaria di Genova o
Pavia. Arma : d’azzurro, al leone coronato d’oro ed una
banda di rosso attraversante.
Ferrara (Ferrari, Ferrarlo). Signore di Ber-
tavilla (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco Anto
nino (1786).
Famiglia del secolo XII.L che si vuole d’origine lombarda.
Arma : d'azzurro, al ponte di tre archi d’oro sormontato
da tre torri merlate dello stesso, con la riviera fluttuo
sa d’argento e del campo. — Alias : spaccato, con la fa
scia in divisa d’oro attraversante; nel 1° d’azzurro, al
compasso aperto sostenuto dalla fascia, accompagnato
da due stelle di 8 raggi, il tutto d’oro; nel 2° d’azzurro,
al monte di tre cime d’oro, ciascuna cima fiammeg
giante di rosso. — Alias: di rosso al leone d’oro.
Ferro. Signore della Salina della l'unta dell'Aquila
(s. s.) mpr. Ult. inv. Maria Maddalena (1763).
Famiglia marsalese venuta in Sicilia coi Normanni. Ar
ma: di rosso alla fascia d’oro.
Fiei. Duca d'Am a fi (s. s.) mpr. Ult. poss. Fran
cesco (1828).
Famiglia di Marsala che si è voluta far discendere dai
Fieschi di Genova e che era già fiorente in Sicilia ver
so il 1300. Arma; d’azzurro a tre sbarre d’argento,
— 161

Foti. Marchese dì Inardo (s. s.) mpr. Ult. poss.


Nicolò (1828).
Famiglia messinese del secolo XVI. Arma: spaccato d’o
ro e di nero, con quattro catene moventi dagli angoli
dello scudo, legate nel cuore ad un anello dell’uno nel
l’altro.
Franeiea. Barone di Pancali (s. s.) mpr. Ult.
inv. Giuseppe Maria (1797).
Vedi Parte l 8
.
Francica-lVava. Barone di Belliscara, Burgio
e Turrivecchia (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe
(1761).
Vedi Parte l a
.
Fucilano. Signore di Maraffa (s. s.) mpr. Ult.
poss. Angelo (1806).
Famiglia del secolo XIX. Arma: d’oro, alla banda di
nero sostenente un leone passante al naturale, accom
pagnato dal sole di rosso nascente dall’ angolo destro
del capo, ed una stella di nero nel cantone destro della
punta.

Glaelani. Nobile mf. Deliberazione della Commis


sione dei titoli di nobiltà (1843).
Vedi Parte a l
.
Gtagliarcto. Signore di Carca (s. s.) mpr. Signore
di Cottona.ro (s. s.) mpr. Signore di Carpinello
(s. s.) mpr. Ult. inv. Giovanni Gerlando (1797 e
1788).
Famiglia di Polizzi del secolo XVII. Anna: d’azzurro, al
leone d’oro sormontato da tre stelle dello stesso, ordi
nate in fascia. — Alias : d’azzurro, al leone d’ oro ac
compagnato da sette conchiglie dello stesso.
— 162 —

(«albo. Barone di Montenero (s. s.) mpr. Ult. poss.


Nicolò (1806). Signore della Difesa del Finale
(s. s.) mpr. Ult. inv. Id. (1810).
Famiglia messinese del secolo XVIII. Arma : partito: nel
1° di rosso al leone d’oro, col capo dello stesso soste
nuto dalla divisa d’argento e caricato di una testa cal
va di nero ; nel 2° d’azzurro, al fanciullo di carnagione
sormontato nel capo da tre stelle d’oro, 1 e 2.
Galiff (Alifia, Alili). Barone di Ranciditi o
Ricalciditi (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1773).
Famiglia di origine greca fiorente in Messina sin dal se
colo XI. Arma : d’oro, all’elefante di nero fermo e guar
dante i raggi della luna d’argento orizzontale a destra.—
Alias: d’oro, all’elefante passante sulla pianura erbosa
al naturale e sormontato da un sole di rosso orizzon
tale destro.
(«alletti. Principe di Fiumesalato (s. s.) mpr. Mar
chese di S. Cataldo (s. s,) mpr. Ult. inv. Salva
tore (1794). Principe di Soria (s. s.) mpr. Mar
chese di S. Marina (s. s.) mpr. Barone di Ca-
stania (s. s.) mpr. Ult. inv. Giovanni (1803).
Vedi Parte l a
.
(«allo. Barone dell’ Ufficio della Corte Capitaniate
e Civile, Segreto e Carceriere del carcere di
Mi
stretta (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe Enrico
(1803).
Famiglia che si vuole originaria di Cipro, fiorente in Mes
sina sin dal secolo XIV, e diramata in Mistretta. Ar
ma : d’azzurro, al gallo al naturale posto sopra una
torre rotonda, guardante il sole orizzontale a destra, la
torre attaccata a due muri di fortezza moventi dalla
punta e dai fianchi dallo scudo, caricati a sinistra di un
leone rampante contro la torre, il tutto d’oro. Motto:
veni vici vidit et fugit. — Alias : d’azzurro, all’albero
di cipresso al naturale, sinistrato da un gallo d’ oro e
sormontato da tre stelle dello stesso-
163

derbino. Barone di Cannitello (s. s.) mpr. Ult.


inv. Giovanni (1789). Barone della Gulfotta (s, s.)
mpr. Ult. inv. Alessandro (1795).
Famiglia che si ritrova in Salemi nel secolo XV e- poi
in Palermo, Mazzara e Caltagirone. Arma : d’ oro, alla
fascia d’azzurro attraversata da un albero di verde,
sinistrato da un cane grigio rampantp. Alias : spac

cato d’oro e d’azzurro, all’ albero di verde sinistrato da
un cane rampante al naturale. — Alias: d’azzurro, al
pino sinistrato da un-leone, addestrato nel capo da una
stella e accompagnato in punta da tre gigli ordinati in
fascia, il tutto d’oro.
diaconia. Barone di Migaido (s. s.) mpr. Ult, inv.
Giovanni (1803).
Famiglia di Cefalù sin dal secolo XIV. Arma : d’azzurro,
al leone d’oro impugnante una lancia d’argento fustata
di nero e cimata da un elmo d’argento all’antica,
diallongo. Barone di Fiumelorto (s. s.) mpr. Ult.
poss. Bernardo (1806).
Famiglia del secolo XIV, che fioriva in Patti, Taormina
e Palermo. Arma: spaccato, nel 1° d’oro, all’aquila spie
gata e coronata di nero ; nel 2° di rosso, al castello
d’argento a tre torri merlate di tre pezzi alla ghibellina,
aperto e finestrato del campo,
diampiecolo. Barone di Carnisella (s. s.) mpr.
Ult. poss. Antonio (1806).
Famiglia del secolo XVIII. Arma : ?
diai’dina. Principe di Ficarazzi (s. s.) mpr. Prin
cipe di S. Caterina (s. s.) mpr. Marchese di
S. Ninfa (s. s.) mpr. Barone di Risichine e Ca
gno di Moraci (s. s.) mpr. Signore di Gibillini
(s. s.) mpr. Ult. inv. Diego (1812).
Famiglia del secolo XVI di Palermo e Messina. Arma:
d’argento, all’albero sradicato di verde,
diarrizzo. Marchese (s. s.) mpr. Ult, inv, Ferdi
nando (1785).
— 164

Famiglia del secolo XVIII. Arma: d’azzurro, a due leoni


d’oro affrontati e contrarampanti ad un albero di palma
al naturale fustato d’ oro, nodrito in una zolla al natu
rale.
Cipponieri (Cipponeri). Nobile mf. Delibera
zione della Commissione dei titoli di nobiltà
(1834).
Famiglia fiorente in Monte S Giuliano e Trapani sin dal
secolo XV. Arma: d’argento al ramo di landro fogliato
di verde.
Girolamo (DI) (Mi Ceroni ino), Signore del
Marcato del Salto della Baronia di Balchini
(s. s.) mpr. Ult. poss. Gaetano (180(3).
Famiglia di Lentini e Mazzara del secolo XV. Arnia: d’o
ro, alla croce traversa di nero.
Cismondi. Bainone di Portaferrata (s. s.) mpr.
Ult. inv. Domenico (1781).
Famiglia palermitana sin dal secolo XVII e che si crede
originaria della Savoia. Arma : spaccato, nel 1° d’ oro,
alla rosa di rosso fustata e fogliata di verde; nel 2°
d’argento, al cuore di rosso, e la fascia d’azzurro attra
versante sulla partizione.
Cordone. Barone di Camastra (s. s.) mpr. Ult.
inv. Pietro (1802).
Famiglia messinese del secolo XVIII. Arma: d’oro, alla
croce di Malta di rosso, e il capo cucito d’ argento ca
ricato dì un’aquila spiegata di nero, membrata, rostrata
e coronata d’oro.
Coyzueta. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1839).
Famiglia originaria della Spagna, passata in Napoli e poi
in Palermo. Arma: di rosso, al cervo passante d’ar
gento.
Gravina. Marchese di Cadera mpr. Ult. poss.
(s. s.)
Girolamo (1828). Principe di Rammacca (s. s.)
mpr. Barone di Marrabino (s. s.) mpr. Barone
165

del Pozzo (s. s.) mpr. Barone di Colugno, Suva-


vita, Lo Cagno Cachimo, Albano Perrolla e Lo-
nasco (s. s.) mpr. Ult. inv. Ottavio (1787).
Vedi Parte l a
.
Greco. Marchese di Valdina (s. s.) mpr. Ult. inv.
Luigi (1799).
Famiglia nota sin dal secolo XVII e dimorante in diverse
città di Sicilia. Arma : d’azzurro, alla cometa d’argento
ondeggiante in palo, accompagnata da tre conchiglie
dello stesso, due in capo ed una in punta.
Gregorio (De). Marchese mpr. Rie. con R. Re
scritto a Girolamo (1853).
Vedi Parte 1\
Grifeo. Principe di Pantelleria (s. s.) mpr. Rie.
con R. Rescritto ad Antonia Reggio,
moglie di
Leopoldo (1852). Conte di Buscemi (s. s.) mpr.
Conte (s. s.) mpr. Concesso a Leopoldo (1823).
Conte mpr. Concesso a Giuseppe (1829).
Vedi Parte l a
.
Grigliano. Conte di S. Carlo (s. s.) mpr. Ult. poss.
Antonino (1806).
Famiglia di Trapani e Marsala sin dal secolo XV. Arma:
spaccato di rosso e d’argento, all’aquila spiegata al na
turale coronata d’oro, tenente con l’artiglio destro un fa
scio di spighe di frumento al naturale.
Grugno. Duca delle Gaffe (s. s.) mpr. Ult. inv.
Ferdinando (1809).
Famiglia catalana venuta in Sicilia nella seconda metà
del secolo XIV. Arma : d’ azzurro, alla torre d’oro ac
compagnata da tre teste di cignale di nero.
Guascone. Marchese di Villamena (s. s.) mpr.
Ult. inv. Giovanni (1790).
Famiglia che vuoisi originaria di Firenze, passata in Mi
lazzo nel secolo XIV e che fiori in Messina ed in Pa
lermo. Arma; d’azzurro a tre scaglioni d’oro, il secondo
sormontato da una crocetta potenziata dello stesso.
— 166 —

(«lizziti*di* Signore di Pietrabianco.i (s. s.) mpr.


Ult. inv. Benedetto (1799).
Vedi Parte 1“.

Jacoaa (La). Barone di Mazzarronello (s. s.) mpr.


Ult. inv. Antonino (1767).
Famiglia che già fioriva in Siracusa nel secolo XV e che
si ritrova in Niscemi e in Mazzarino. Arma : ?
Inguauiato. Barone di Polizzello (s. s.) mpr.
Ult. inv. Raffaele (1765).
Vedi Parte l a
.
•foppolo. Conte di Naso (s. s.) mpr. Ult. inv. Ber
nardo (1811).
Famiglia che credesi di origine greca, venuta in Sicilia
nel secolo XV. Arma : d’azzurro, a due bande d’oro
abbassate sotto Infascia in divisa, accompagnate da
cinque stelle 1, 2 e 2; la divisa sostenente un drago
passante sinistrato da un giglio, il tutto dello stesso.

L
La .1 «court vedi Jacona (La).
liandolina. Barone di Rigilifi (s. s.) mpr. Ult.
inv. Pietro (1809).
Vedi Parte l a
.
Lanterna. Barone di S. Vincenzo (s, s.) mpr. Ult.
inv. Giuseppe Girolamo (1796).
Famiglia del secolo XVII. Arma: ?
Lanza. Principe (s. s.) mpr. Ult. poss. Salvatore
(1828). Conte mpr. Concesso a Francesco Paolo
(1855). Barone di Batti e Mangaliviti (s. s.) mpr.
Ult. inv. Michele (1798).
— 167 —

Vedi Parie 1®.


La Porta vedi Porta (La).
Laredo. Marchese di S. Tommaso (s. s.) mpr. Uit.
inv. Stefano (1787).
Famiglia originaria di Spagna che si ritrova in Sicilia nel
secolo XVIII. Arma : d’ azzurro, al castello a due torri
d’oro cimato su ciascuna torre da una banderuola d’ar
gento svolazzante a sinistra, ed il leone del secondo
sulla porta del castello ; alla bordura d’oro, caricata di
otto crocette traverse di nero.
La Rocca vedi Rocca (La).
La Rosa vedi Rosa (La).
Latino. Signore di salme 6. 3. 3 di (erre feudali
delle pertinenze della Baronia di Gialfamuto
(s. s.) mpr. Ult. inv. Salvatore (1812).
Famiglia ? Arma : ?
La Torre vedi Torre (La).
Leonardi* (De). Nobile mf. Deliberazione della
Commissione dei titoli di nobiltà (1843).
Famiglia del secolo XVII. Arma: ‘f
Letizia. Marchese di Mompileri (s. s.) mpr. Ult.
inv. Giuseppe (1766).
Famiglia di Capila venuta in Sicilia nel secolo XVIII.
Arma : ?
Leto. Barone di Camisini o Lopiro (s. s.) mpr.
Ult. poss. Gandolfo (1806).
Famiglia di Polizzi del secolo XV. Arma: di rosso, alla
fonte d’argento, e la gru al naturale su di essa in atto
di bere.
Lombardi. Nobile mf. Deliberazione della Com
missione dei titoli di nobiltà (1857).
Vedi Parte l a Lombardo.
.
Lo Medico vedi Medico (Lo).
Lorefiee. Marchese (s. s.) mpr. Cono, a Romualdo
(1815). Barone del Piano del Pozzo o Poggio
— 168 —

Diamante con l’Acqua del Golfo (s. s.) mpr. Ult.


iov. Romualdò (1779).
Tedi Parte l a

Lorenzo (Di).
.
Signore di Cululia (s. s.) mpr.
Prov. da Giuseppe Borgia, investito al 1786.
Vedi Parte l a
Lucchesi Palli. Duca (s. s.) mpr. Conte di Ca
.

latarosato (s. s.) mpr. Marchese di Portopalo


(s. s.) mpr. Ult. inv. Giovanni (1802). Barone di
Burgio e Mancino (s. s.) mpr. Barone di Castel-
normando (s. s.) mpr. Signore di Cefaliana e
metà di Mandranova (s. s.) mpr. Ult. inv. Igna
zio (1774).
Vedi Parte 1\
Ltivera. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1843).
Famiglia messinese del secolo XVIII. Arma: spaccato,
con la fascia in divisa d’argento; nel 1° d’azzurro, alla
rupe al naturale posta al fianco destro sopra una pia
nura dello stesso, sormontata nel capo da una stella
d’ argento e sinistrata da un uccello del suo colore po
sato sulla pianura e guardante la stella; nel 2° di rosso,
a tre bande d’argento.

Manno. Signore della metà di Lazzarino (s. s.)


mpr. Ult. poss. Gioacchino (1806).
Famiglia che si crede di origine fiorentina, venuta in Si
cilia nel secolo XIV. Arma : di rosso, alla croce in de
cusse d’oro accantonata da quattro stelle di 6 raggi
dello stesso.
Maria (Di). Barone di Albarquia (s. s.) mpr. Ult.
inv. Carlo (1798). Bainone di Cavaleri (s. s.) mpr.
Ult. poss. Francesco Antonio (1806). Barone di
— 169 —

Casalnuovo (s. s.) mpr. Ult. inv. Alessandro


(1803).
Vedi Parte a l.
Marotta. Barone di S. Agata o Roccamedici (s. s.)
mpr. Ult. inv. Gandolfo (1780).
Famiglia che si vuole originaria di Gapua, venuta in Si
cilia nel secolo XV. Arma : inquartato: nel 1° e 4° d’ar-
zurro, al drago d’argento montante in un mare dello
stesso, guardante una stella d’argento posta nel canton
destro dello scudo ; nel 2° e 3° d'argento, a tre bande
ondate d’azzuiTO.
Marsiglia. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1852).
Famiglia del secolo XVIII. Arma : 1
Martello. Signore di Pezzagrande (s. s.) mpr.
Ult. inv. Giuseppe Martelli (1794).
Famiglia forse originarli di Firenze, venuta in Sicilia
nel secolo XVI. Arma: di rosso, al grifo d’oro.
Martinez. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1849).
Famiglia di origine spagnuola che si ritrova in Sicilia
nel secolo XVH. Arma: tagliato di rosso e d’azzurro,
nel 1° un leone rivolto d’oro, coronato dello stesso; nel
2° un crescente rivolto d’ argento, sinistrato da una
stella di 6 raggi dello stesso.
Mai'ulli. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nob’ltà (1843).
Vedi Parte L a Marnilo.
Mazze». Marchese di S. Teodoro (s. s.) mpr. Ult.
poss. Francesco (1806).
Famiglia messinese del secolo XVI. Arma : d’ azzurro, al
guerriero armato al naturale, le mani e la faccia di car
nagione, impugnante con la destra una mazza di nero,
in atto di percuotere un leone coronato d’oro, affron
tati all’albero di verde fustato d’oro, sormontato nel
- l?ò

Capo da una stella del medesimo e nodrito sopra uii


terrazzo al naturale.
Mazzone. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1857).
famiglia del secolo X.V. Arma : ?
Medie» (Lo). Signore del censo feudale di onze
401. 0. 4. 1 annuali dipendenti dallo stato di
S. Cataldo (s. s.) mpr. Ult. inv. Gioacchino (1811).
Famiglia di S. Cataldo del secolo X.VIII. Arma : 1
Olendola. Barone di Fontana degli Angeli (s. s.)
mpr. Ult. inv. Andrea (1812).
Famiglia di Favara del secolo XiX. Arma: d’azzurro, al
l’albero di mandorla fruttifero al naturale, sinistrato
da un cane d’argento incatenato all’albero con la testa
rivoltata e rampante, sormontato nel cantone sinistro
dello scudo da una cometa d’oro.
Mezzasalma. Nobile mf. Deliberazione della Com
missione dei titoli di nobiltà (1843).
Famiglia del secolo XVIII. Arma: partito d’azzurro e
d’ argento, al leone dell’ uno nell’ altro, col capo delio
scudo d’oro, all’aquila spiegata di nero.
Miceli (Di). Signore di Tendati (s. s.) mpr. Ult.
inv. Giacomo (1807). Signore della Salina di Ni-
costa (s. s.) mpr. Ult. inv. Rosario (1805).
Famiglia dello scorcio del secolo XVIII. Arma : ?
Migliaccio. Principe di Malvagna (s. s.) mpr.
Signore di Moio (s. s.) mpr. Ult. inv. Ignazio
(1763). Duca di S. Agata (s. s.) mpr. Ult. poss.
Mariano (1828).
Famiglia originaria di Firenze, venuta in Sicilia nel se
colo XIV. Arma: d’azzurro, alla pianta di miglio d’oro
movente dalla punta.
Migliorino. Barone di Scalpello (s. s.) mpr. Ult.
inv. Scipione (1808).
Famiglia messinese del secolo XVII. Arma: di verde,
alla pianta di miglio d’oro accostata da sei stelle di 6
— 171 -
raggi dello stesso, 3 e 3. — Alias : d’azzurro, alla pianta
di miglio d’oro movente dalla punta, accompagnata da
tre stelle d’argento ordinate nel capo.
Milo. Marchese di Campobianco (s. s.) mpr. Ult.
inv. Francesco (1792). Barone della Salina di
Trapani (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe (1807).
Signore della Salina dell’ Infelsa (s. s.) mpr.
Ult. inv. Vincenzo (1804).
Famiglia del secolo XV. Arma : ‘f
Mira. Marchese di S. Giacinto (s. s.) mpr. Ult. inv.
Stefano (1782).
Famiglia palermitana del secolo XVII. Arma: d’azzurro,
alla colonna a base d’oro sormontata da una mira <1’ ar
gento.
Moleti. Marchese (s. s.) mpr. Barone di Piscopo
mpr. Barone di Catalimilo (s. s.) mpr.
(s. s.)
Ult. poss. Giovanni (1828 e 1806).
Famiglia di Messina e Siracusa del secolo XV. Arma :
d’azzurro, alla banda (alias sbarra) d’oro caricata di tre
rose del campo, accompagnata nel capo dalla croce
di Malta d’argento e nella punta da un giglio d’ oro. —
Alias: d’azzurro, alla fascia d’oro accompagnata da tre
elmi dello stesso 2 e 1.
Molinelli. Principe di S. Rosalia (s. s.) mpr. Ba
rone di Condoverno (s. s.) mpr. Ult. inv. Giulio
Cesare (1784).
Famiglia del secolo XVII. Arma: d’oro, all’aquila spie
gata di nero, con la campagna d’azzurro "caricata di tre
ruote di molino d’oro.
Moncada* Principe di Monforle (s. s.) mpr. Conte
di S. Pietro di Monforte (s. s.) mpr. Signore del
Molino di Tortorici (s. s.) mpr. Ult. inv. Ema
nuele (1766). Barone di Gialfamuto (s. s.) mpr.
Ult. inv. Francesco (1786).
Vedi Parte l a.
Montai bailo. Signore delV Officio di Port ulano
- 1*72

della città di Licata (s. s.) mpr. Barone di Mau-


roianni (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1799 e
1790).
Famiglia del secolo XVIII. Arma: d’ azzurro, al monte a
cinque vette d’oro uscente dal mare fluttuoso d’argento
e di nero.
Mouàalio. Barone di Busalmone (s. s.) mpr. Ba
rone di Milocca (s. s.) mpr. Ult. inv. Antonino
(1776).
Famiglia del secolo XIV che si dice originaria di Napoli
e diramata in Palermo, Messina e Siracusa. Arma: pa
lato d’argento e di rosso di sei pezzi. Cimiero: un grifo
uscente d’oro tenente un monte dello stesso. Motto :
DURIORA CONCOXIT.
Morreale (Monreale). Barone di Buterno (s. s.)
mpr. Barone del Grado (s. s.) mpr. Ult. poss.
Giuseppe Antonio (1806). Signore di Macaluba
(s. s.) mpr. tilt. inv. Giuseppe (1798).
Famiglia che vanta a capostipite un compagno di Goffre
do di Buglione, portata in Sicilia nel secolo XVI. Ar
ma : inquartato in decusse, al 1° e 4® d’ argento, al ca
stello di nero di tre torri; al 2° e 3° d’oro, alla croce
di rosso accantonata da quattro crocette scorciate dello
stesso.
Morso. Barbone di Favarella (s. s.) mpr. Ult. inv.
Giuseppe (1807). Barone di Mezzograno (s. s.)
mpr. Ult. inv. Vincenzo (1781).
Famiglia che si crede originaria di Firenze, venuta in
Sicilia nel secolo XV. Arma: di rosso, al braccio vesti
to di verde movente dal capo, impugnante con la ma
no di carnagione un morso di cavallo d’oro.
Mule. Signore di Baialazza (s. s.) mpr. Ult. inv.
Niccolò (1811). Barone di Sutlafari (s. s.) mpr.
Ult. inv. Pietro (1753).
Famiglia del secolo X.VII. Arma : ì
— 173 —

Napoli (Di). Duca di Bissana (s. s.) inpr. Gonc.


a Maria Felice (1857).
Vedi Parte a l .
Naselli. Marchese Flores (s. s.) mpr. Ult. inv. Giu
seppe (1800). Signore di Pirrera (s. s.) mpr.
Ult. inv. Domenico (1807). Principe di Poggio
reale (s. s.) mpr. Marchese di Gibellina (s. s.)
mpr. Barone di Castellammare (s. s.) mpr. Ba
rone del Pumo (s. s.) mpr. Signore di Limbrici
(s. sj mpr. Ult. inv. Baldassare (1812 e 1775).
Vedi Parte l a
.
Navauteri. Marchese di Belfronte (s. s.) mpr.
Concesso a Calcedonio (1817). Signore di Mandra
di Donna (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1808).
Famiglia di Siracusa del secolo XV11I. Arma:?
Nelson. Duca di Bronte (s. s.) mpr. Ult. inv. Gu
glielmo (1806).
Titolo concesso nel 1799 all’ ammiraglio inglese Orazio
Nelson, vincitore della, battaglia di Trafalgar. Arma: d’oro
alla croce gigliata di nero, attraversata da una banda del
campo,^bordata di rosso, caricata di tre granate fumanti
al naturale, e Infascia d'azzurro caricata del motto
trafalgar d’argento attraversante sul tutto; col capo
d’argento, al mare fluttuoso al naturale caricato di un
albero di palma posto tra un castello ed una nave
sbattuta dalle onde.
Nicolaci. Conte (s. s.) mpr. Concesso a Francesco
(1815). Barone della Pietra di S. Maria (s. s.)
mpr. Ult. inv. Teresa (1801).
Vedi Parte 1*.
Notarl»ai*tolo. Conte del Priolo (s. s.) mpr. Ult.
inv, Placido (1785). Marchese di Miralrio (s. s.)
— 174

mpr. Ult. inv. Gaspare (1790). Barone del Lan-


dro (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1793). Ba
rone di Sichechi (s. s.) mpr. Ult. inv. Giovanni
(1805).
Vedi Parte l a
.
Noto. Barone di Petraro inv. Gio
(s. s.) mpr. Ult.
vanni (1805). Signore della Montagna di Monte
rosso (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe (1791).
famiglia palermitana diramata in Messina nel secolo XV.
Arma: d’ argento al leone di nero. — Alias: d’argento,
al pino al naturale nodrito sulla campagna dello stesso,
addestrato nel canton destro del capo da una stella di
6 raggi di verde. Motto: avulso uno non deficit alter.

o
Oliveri. Duca d’ Acquaviva (s. s.) mpr. Ult. poss.
Pietro (1828).
Famiglia originaria di Spagna, che si ritrova in Messipa
ne) secolo XV e pure in Palermo ed altrove. Arma:
d’oro, alla colonna a base e capitello al naturale, cimata
da una colomba del medesimo.

Alias: d’oro, all’olivo
sradicato di verde, accostato al tronco da due teste di
leopardi dello stesso.
Oaieto. Principe di Lorenzo (s. s.) mpr. Ult.
S.
poss. Tommaso (1828). Principe di S. Bartolomeo
(s. s.) mpr. Duca di Sperlinga (s. s.) mpr. Vi
sconte di Francavilla (s. s.) mpr. Barone di S.
Bartolomeo (s. s.) mpr. Barone di Racalmallina
(s. s.) mpr. Signore della Carrubba (s. s.) mpr.
Signore di Vaccarizzo Soprano e Sotlano e Vac-
caro (s. s.) mpr. Signore di S. Venem (s. s.)
mpr. Ult. inv. Giuseppe (1811).
Famiglia che si crede di origine genovese, forse venuta
in Sicilia nel secolo XIII. Arma : spaccato d’oro e d’az;-
— 175 —

zurro, all’albero di ona sradicato, fogliato di verde sul


l’oro e fustato d’oro, accostato da due leoni contraram
panti dello stesso sull’azzurro.
Onofrio (D’). Barone di Mancina e Bassarello
o \illudono e Arlesina (s. s.) inpr. Ult. inv. An
tonino (1804).
Famiglia di Palermo e Calascibetta nota sin dal secolo
XVL1. Arma: di rosso, all’aquila spiegata e coronata
d’argento.

Pugnilo. Barone di Casalolto (s. s.) mpr. Ult. posa.


Pietro (1806).
yedi Parte l a
.
Palermo. Marchese (s. s) tnpr. Concesso a Giu
seppe con R. Diploma del 1745, esecutoriato nel
1749.
Famiglia forse originaria di Scicli, già esistente nel se
colo XIII. Arma: partito: nel 1° d’oro, al grifo ram
pante d’azzurro sormontato da un lambello di rosso di
tre gocce ; nel 2° d’ azzurro, al leone illeopardito d’ oro
sostenente sul dorso un giglio d’argento. Cimiero : l’a
quila nascente spiegata di nero, imbeccata e coronata
d’oro. — Alias: partito: nel 1° d’azzurro, all’aquila spie
gata di nero coronata di rosso ; nel 2° d’ azzurro, alla
palma sradicata al naturale.
PallAvìcino» Conte di Favignana (s. s.) mpr. Ult.
poss. Giuseppe (1806).
Famiglia genovese che godette anche nobiltà in Sicilia
nel secolo XVII. Arma : cinque punti d’oro equipollenti
a quattro d’azzurro, col capo d’argento caricato di una
stecconata di nero.
Palnieriitti. Barone di Giaconia (s. s.) mpr. Ult,
jnv, Benedetto (1796).
— 176 -
Famiglia che si vuole originaria di Pisa, venuta in Sici
lia nel secolo XV. Arma: d’oro, allo scaglione di rosso
accompagnato da tre rami di palma di verde posti in
palo, due nel capo ed uno in punta.
1* apardo. Principe del Parco (s. s.) mpr. Ult.
poss. Bernardo (1806).
Famiglia messinese del secolo XV. Arma: inquartato:
nel 1° e 4° d’oro, a tre scaglioni, più scuri dello stesso
cuciti; nel 2° e 3° d’oro alla fascia d’azzurro; sopra il
tutto : d’oro, al collo di pozzo di (rosso attorniato da
due dragoni di verde, contrarampantì e affrontati, con
1

le code annodate e passate in decusse.


Parisi. Marchese d'Ogliastro (s. s.) mpr. Ult. inv.
Gaetano (1812). Baroné[\diA Burgio |(s. s.) mpr.
Barone di Carcicera (s. s.) mpr. Barone di Tum
ulimi (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1770).
Vedi Parte l a
.
Falerno Fastello. Barone della Bagha e Do
gana di Milazzo e Pozzo di Gollo (s. s.) mpr.
Ult. inv. Mario (1801). Barone di Alzacuda (s. s.)
mpr. Barone di Galliano (s. s.) mpr. Ult. inv.
Vincenzo (1793).
Vedi Parte al
Patti. .
Nobile mf. Deliberazione della Commissione
dei titoli di Nobiltà (1844 e 1849).
Vedi Parte l a
.
Fellizzeri. Marchese di Monteblù (s. s.) mpr. Con
cesso a Luigi (1814). Barone di Ponticello (s. s.)
mpr. (Iti. ).
Famiglia di Castroreale del secolo XV11L Anna:?
Perniisi. Signore di S. Margherita o Fogliarmi
(s. s.) mpr. Ult. inv. Angelo (1808).
Vedi Parte a l.
Pensai»ene. Marchesej(s. s.) mpr. Barone di Pro-
tonotaro (s. s.) mpr. Ult. inv. Francesco (1784),
— 177 —

Barone di Raneri (s. s.) mpr. Ult. inv. Dome


nico (1776).
Vedi Parte a l
Perollo. Barone .di Cellaro (s. s.) mpr. Ult. inv.
Francesco (1807).
Famiglia di Sciacca del secolo XIV, forse venuta in Si
cilia coi normanni. Arma : d’azzurro, alla torre merlata
d’oro, aperta e finestrata di nero.
Perrotta. Signore di Mezzacisterna del Milioto
(s. s.) mpr. Ult. inv. Salvatore (1806).
Famiglia di Spaccaforno del secolo XIX. e forse prove
niente dalla omonima messinese del secolo XIU. Arma
(famiglia messinese) : d’ azzurro, al leone d’ oro soste
nuto dalla fascia in divisa abbassata, impugnante con
la destra una crocetta, il tutto dello stesso. (S’ignora
lo stemma del ramo Spaccaforno).
Piccolo. Marchese (s. s.) mpr. Ult. inv. Agostino
(1798).
Vedi Parte 1\
Pietrasanta. Principe di S. Pietro (s. s.) mpr.
Ult. inv. Francesco (1770).
Famiglia che vuoisi originaria di Milano, venuta in Si
cilia nel secolo XVII. Arma: d’azzurro, a tre colonne
d’argento ordinate in fascia, le due laterali sostenenti
un arco dello stesso, quella di mezzo cimata da un’o
stia sacra figurata al naturale, ed il capo d’oi’o, all’ a-
quila spiegata di nero, membruta, imbeccata e coronata
d’oro. — Alias: d’azzurro, al tempio di quattro colonne
d’oro, col capo delio stesso caricato dell’aquila spiegata
di nero.
Pianateli!. Barone di Riesi (s. s.) mpr. Ult. inv.
Giovanni (1802).
Vedi Parte l a
Pilato (Pilati). .
Barone di Rocca di Giglio (s. s.)
mpr. Lettere osservatoriali del 1774.
178 -
Famiglia di Monte S. Giuliano del secolo XV. Arma :
d’argento, al cato manicalo di nero sormontato da tre
palle male ordinate dello stesso.
Pilo. Marchese di Torretta (s. s.) mpr. Ult. poss.
Francesco (1806).
Famiglia genovese venuta in Sicilia nel seeolo XVf.
Vedi Parte 1\
Piraino. Barone di Mandralisca (s. s.) mpr. Ult.
inv. Michelangelo (1800).
Famiglia di Gefalù del secolo XVII. Arma :?
Pittiamone. Principe di Larderia (s. s.) mpr.
Principe di Rosolini (s. s.) mpr. Ult. inv. Mi
chele (1803). Duca di Belmurgo (s. s.) mpr. Ult.
inv. Baldassare (1780). Conte di S. Antonino
(s. s.) mpr. Ult. inv. Michele (1803). Barone di
Passanelo (s. s.) mpr. Ult. inv. Baldassare (1787).
Barone di Cipolla (s. s.) mpr. Signore di Bu-
scaglia (s. s.) mpr. Signore di Roccapalumba
(s. s.) mpr. Signore di Recattivo (s. s.) mpr. Ba
rone d’ Imposa (s. s.) mpr. Signore di Rosolini,
Timparussa, Gaiermo, Cunnuaudo, Risillini e
Lalmidara (s. s.) mpr. Signore di onze 51 an
nuali sopra i porli e « caricatori » del Regno
(s. s.) mpr. Ult. inv. Baldassare (1787). Signore
dell’ Ufficio di Detentore della Deputazione degli
Stati (s. s.) mpr. Ult. inv. Baldassare (1799).
Vedi Parte l a
Platania (Piatane). Nobile del Sacro Romano
Impero mf. Concessione (1759).
Famiglia del secolo XVI. Arma:?
Polizzi. Marchese di Sorrentino (s. s.) mpr. Ult.
inv. Francesco (1796).
Vedi Parte 1\
Porta (La). Nobile mf. Deliberazione della Coir)'
missione dei titoli di nobiltà (1834),
— 179

Famiglia che si vuole originaria di Ohiavenna, fiorente


in Palermo nel secolo XVJ. Arma: di rosso, alla torre
merlata d’ oro sormontata da un’ aquila spiegala di ne
ro, con la bordura composta d’oro, di rosso, d’argerilo
e di nero. — Alias: d’azzurro, a due leoni d’oro con-
trarampanti ed affrontati ad una porta di città d’argento
merlata dello stesso, il tutto sostenuto dalla campagna
scaccata d’argento e d’azzurro di due file.
Priiizi (Princi). Barone della Salina di Calaci
(s. s.) mpr. Ult. poss. Giovanni 11806).
Famiglia esistente al principio del seolo XV in Siracusa,
Messina e Trapani. Arma: d’azzurro, al leone d’oro
rampante contro la colonna d’argento cimata dall’aquila
spiegata dello stesso.
Proto. 'Nobile mf. Deliberazione della Commissione
dei titoli di nobiltà (1843). Marchese di Catena
(s. s.) mpr. Barone di Arbore (s. s.) mpr. Ult.
poss. Francesco (1806).
Credesi che sia famiglia originaria di Amalfi e si ritrova
in Sicilia fin dal secolo XIV. Arma: d’azzurro, col
capo
di Proteo di carnagione, barbato e crinito di nero,
uscente dal mare ai naturale movente dalla punta.

Alias: di nero a tre fasce ondate d’argento, col capo
d’oro caricato di una testa umana di carnagione, cri
nita e barbata di nero, movente dalla partizione.

Quartararo. Barone della Tonnara del Tono di


Sciacca (s. s.) mpr. Ult. inv. Carlo (1799).
Famiglia di Sciacca del secolo XVII. Arma:?
— 180 —

Raglila* Barone di S. Simone (s. s.) mpr. Ult.


inv. Pellegrino (1791).
Famiglia del secolo XIV diramata in diverse città di Si
cilia. Arma : d’azzurro, al monte di tre cime d’oro, quello
di mezzo cimato da un castello dello stesso, torricellato
dì tre pezzi, con una bandiera d’ argento svolazzante a
sinislra ed Un sole nascente d’ oro (ramo di Mazzaraj ;
d’azzurro, all’aquila spiegata d’argento nascente da una
fiamma di rosso (ramo di Palermo).
Rampolla. Conte del Tindaro (s. s.) mpr. Ult. inv.
Mariano (1805).
Vedi Parte 1\
Ran (Rao). Barone di Capopassero (s. s.) mpr.
Ult. inv. Giovanni (1808).
Vedi Parte a l
Reggio (Riggio). Barone di Catenanuova (s. s.)
.

mpr. Ult. inv. Filippo (1791). Principe di Aci


S. Antonio e S. Filippo (s. s.) mpr. Ult. poss.
Giuseppe (1828).
Famiglia di Lentini del secolo XIV. Arma: d’azzurro,
alla fascia sormontata da una cometa posta in palo e
accompagnata da tre stelle, 2 e 1, il tutto d’oro.
Ricca. Marchese di Tiltamansi (s. s.) mpr. Ult.
inv. Alfonso (1779). Barone del Sonnaro (s. s.)
mpr. Ult. inv. Gioacchino (1768).
Vedi Parte l a
.
Rinzivfllo. Barone (s. s.) mpr. Ult. inv. Ippolito
(1811).
Famiglia di Ragusa del secolo XIX. Arma : ?
Ri varo la. Principe di Roccella (s. s.) mpr. Ult.
inv. Gaspare (1764).
Famiglia originaria della Liguria venuta in Sicilia nel

I
I
— lèi —

secolo XVI. Arma: d’azzurro al leone d’ oro, e il capo


del medesimo caricalo di un’aquila spiegata e coronata
di nero.
Rocca (La). Duca di S. Lorenzo (s. s.) mpr. Ult.
inv. Guglielmo (1789).
Vedi Parte l a
.
Romano. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1854).
l
Vedi Parte a Colonna Romano.
La famiglia Colonna, stabilita in Sicilia nel secolo Xlll,
fu detta Romano dalla patria primitiva ; alcuni più
tardi ripigliarono il nome Colonna che altri abbando-
donarono definitivamente.
Rosa (La). Nobile mf. Deliberazione della Com
missione dei titoli di nobiltà (1842).
Famiglia che si vuole originaria di Brescia, già fiorente
in Palermo nel secolo Xlll. Arma: d’azzurro, alla ban
da d’oro caricata di tre rose di rosso.
Rossi. Barone di Vignali (s. s.) mpr. Ult. inv.
Antonio (177tì).
Vedi Parte l 3
.
Rosso (Russo). Conte di S. Secondo (s. s.) mpr.
Ult. inv. Salvatore (1764). Signore di Nixexa
(s. s.) mpr. Ult. inv. Michele (1782).
Vedi Parte a l.
Roslo&iii. Marchese di S. Ferdinando (s. s.) mpr.
Signore di 260 salme di Gasena (s. s.) mpr. Ult.
inv. Francesco (1808).
Famiglia che si crede originaria della Savoia, esistente
in Palermo sin dal secolo XVIlt Arma : spaccato d’az
zurro e di rosso, con sei rose d’oro poste tre nel primo
e tre nel secondo-
Ruffo» Marchese (s. s.) mpr. Ult. inv. Girolamo
(1805).
Vedi Parte l a .
— 182 —

Riunitolo. Barone di Scordia (s. s.) mpr. Ult. inv.


Giusto Fedele (1796).
Famiglia di Castronovo del secolo XVIII. Arma : ?
Russo. Nobile mf. Reale Rescritto (1858).
Vedi Parte l a Rossi.

s
Saiiimartiuo. Conte mpr. Concessione a Raimon
do (1857).
Tedi Parte 1\
Sainmito. Signore di Turrivecchia o S. Silvestro
(s. s.) mpr. Ult. inv. Lorenzo (1787).
Famiglia del secolo XVIII. Titolo proveniente da casa
Pellegrino. Arma : ?
§andovaI. Duca di Sinagra (s. s.) mpr. Ult. inv.
Giovanni Antonio (1790).
Famiglia spagnuola che vanta discendere dalla reai casa
di L°on, venuta una prima volta in Sicilia nel secolo
XV ed una seconda volta nel secolo XVIII. Arma:
d’oro, alla banda di nero, ingoiata da due leste di leone
dello stesso.
Sanseverino. Principe di Paceco (s. s.) mpr. Mar
chese di S. Lorenzo (s. s.) mpr. Signore della
Salina della Grazia (s. s.) mpr. Signore della
Tonnara del Palazzo (s. s.) mpr. Signore della
Tonnara dì S. Giuliano (s. s.) mpr. Ult. inv.
Luigi (1809).
Famiglia che si crede di origine normanna feudataria nel
Napolitano sin dal secolo XI e succeduta nei detti ti
toli alla famiglia Fardclla. Arma: d’argento, alla fascia
di rosso.
Sartorio. Marchese di Analista (s. s.) mpr. Ult.
poss. Giuseppe (1828).
— 183 —

Famiglia.probabilmente originaria di Genova, fiorente in


Palermo sin dal secolo XVII. Arma : d’ azzurro, all’ al
bero al naturale, il fusto attorcigliato da un serpente
di verde e sinistrato da un leone d’oro.
$arzana. Marchese di S. Ippolito (s. s.) mpr. Ult.
inv.. Andrea (1807).
Vedi Parte t a
.
Sealingi* Signore di Fico (s. s.) mpr. Ult. inv.
Ignazio (1777).
Famiglia del secolo X.Vfir, Arma:?
Seebarras (Seelierras). Barone della Montagna
di Marzo (s. s.) mpr. Ult. inv. Antonino (1795).
Famiglia del secolo XVIII, che si crede originaria di
Malta. Arma : ?
Scliipanì. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1858).
Di questa famiglia s’ignora tanto l’origine che l’arme.
Seiacca. Signore di Viglialore (s. s.) mpr. Ult.
inv. Emanuele (1805).
Vedi Parte J a
iriarrinu. .
Barone di Verbumcdudo (s. s.) mpr.
Ult. inv. Rosario (1804).
Vedi Parte l a
.
Famiglia del secolo XVIII. Arma:?
Scozzai*!. Barone della Solfara (s. s.) mpr. Signo
re di saline 46,5 di MasUlicato (s. s.) mpr. Ult.
inv. Paolo (1792).
Famiglia di Sutera del secolo XVIll. Arma:?
Siconio. Barone di Vita (s. s.) mpr. Ult. poss.
Vincenzo (1806).
Famiglia del secolo XVI fiorente in Calafatimi, Palermo
e Mazzara. Arma : d’oro, all’ albero di pino sradicalo
al naturale, accompagnato da un sole di rosso orizzon
tale a destra.
Sieripepoii. Signore di Rabici (s. s.) mpr. Ult.
inv. Giuseppe (1763). Barone di Saccolino (s. s.}
— 184 —

mpr. Ult. inv. Marcello (1722). Barone della Sa


lina di S. Teodoro (s. s.) mpr. Ult. inv. Anto
nino (1796).
Famiglia che pretende discendere dai Pepoli di Bologna,
già fiorente in Trapani sin ; dal secolo XIV, e che
aggiunse nel secolo XVI il cognome Pepoli a quello
di Siero o Sigcrio che portava prima. Arma: scaccato
d'argento e di nero di sei file. Cimiero una scimmia
:
coronata d’oro posta di fronte, tenente con le zampe e
con la bocca una spada d’argento manicata d’oro, posta
in fascia.
Sillitti. Signore di Giulfo e Comune di Pipitano
(s. s.) mpr. Ult. inv. Giovanni (1803).
Famiglia del secolo XIX. Arma : ?
Sianone (lìe)* Nobile mf. Deliberazione della Com
missione dei titoli di nobiltà (1852).
Famiglia forse originaria d’Angió, che si ritrova in Pa
lermo nel secolo XIII. Arma : d’azzurro, al leone d’oro
mirante i raggi di un sole dello stesso orizzontale a
destra.
Sireliia. Signore di Casabella (s. s.) mpr. Ult. inv.
Giuseppe (1808).
Famiglia del secolo XVIII di origine greca. Arma:?
Soliima. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1849).
Famiglia che si crede originaria di Germania, già fiorente
in Sicilia nel secolo XV e divisa in due rami: «lei Merli
e degli Orinali. Arma: d’oro, a due bande di rosso
sinistrate nel capo da un merlo di nero (ramo Merli);
d’azzurro, a due bande d’argento accompagnate da dieci
orinali dello stesso, 3, 4 e 3. (ramo Orinali).
Spadat'o (Spataro). Nobile mf. Deliberazione
della Commissione dei titoli di nobiltà (1843).
Vedi Parte 1\
Speciale. Buca di Vaiverde Bologna (s. s.) mpr,
Ult. inv. Francesco Paolo (1807).
- 185 —

Vedi Parte 1\
Spucclies (De). Duca di S. Stefano (s. s.) mpr.
Barone di Raggi (s. s.) mpr. Barone di S. Ste
fano di Briga (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe
(1802).
Vedi Parte l a
.
Sfateli ». Principe di Sabuci (s. s.) mpr. Principe
di Cassaro (s. s.) mpr. Marchese di Spaccaforno
(s. s.) mpr. Barone di Bambina, Casalotto e S.
Andrea: (s. s.) mpr. Barone di Mongiolino (s. s.)
mpr. Barone di Monastero (s.s.) mpr. Ult. inv.
Francesco Maria (1794).
Famiglia che si vuole originaria di Francia dello stipite
dei duchi di Borgogna e che era già titolata in Sicilia
nel secolo XV. Arma: inquartato; nel 1° e 4° d’oro al
l’alabarda d’ argento manicata di nel’O, nel 2° e 3° di
rosso al castello d’oro. —Alias: inquartato, nel 1° e 4°
d’oro al castello al naturale, nel 2° e 3° di rosso, al
l’alabarda d’argento manicata di nero.
Scazzone. Marchese di Bonfornello (s. s.) mpr. Ult.
inv. Silvestro (1782).
Famiglia di Troina del secolo XVII. Arma:?
Stella. Duca di Casteldimirto (s. s.) mpr. Ult. inv.
Antonino (1749).
Vedi Parte l\
Stuart. Conte dt Modica (s. s.) mpr. Barone di
Alcamo (s. s.) mpr. Barone di Bompietro (s. s.)
mpr. Barone di Calata/imi (s. s.) mpr. Barone
dt Chiaramonle (s. s.) mpr. Barone di Monte
rosso (s. s.) mpr. Barone di Ragusa La Vecchia
(s. s.) mpr. Barone di Ragusa La Nuova (s. s.)
mpr. Barone di Scicli (s. s.) mpr. Barone di
Vittoria (s. s.) mpr. Ult. poss. Carlo Michele
Duca di Benvick (1816).
Famiglia che discende da James Fitz-James figlio natu-
— 186 —

rale di James Stuart, duca di York, poi re d’Inghilterra


sotto il nome di Giacomo li. Questi titoli le pervennero
per successione femminile alle famiglie de Silva, Al-
varcz de Toledo, ecc. Arma:?
Sturzo. Signore di meta d'Allobrando (s. s.) mpr.
Ult. inv. Giuseppe Salvatore (1807).
Famiglia del secolo XIX. Arma ?

Tagliavia. Marchese di S. Giacomo (s. s.) mpr.


Ult. inv. Giuseppe (1787).
Vedi Parte 1\
Tarullo, Duca della Miraglìa (s. s.) mpr. Barone
di Baida (s) s.) mpr. Barone di Feria (s. s.)
mpr. Ult. inv. Simone (1767).
Famiglia palermitana del secolo X.VU. Armi : d’ azzurro,
all’albero al naturale sinistrato da un leone coronato,
la testa rivoltata e tenente una mazza, il tutto d’ oro.
Termine. Duca di Vatticani (s. s.) mpr. Barone
di Vatticani (s. s.) mpr. Ult. inv. Girolamo (1767
e 1797).
Famiglia forse originaria di Catalogna e che si ritrova in
Sicilia sin dal secolo XIII. Arma: d’azzurro, alla fascia
d’oro accompagnata da tre stelle dello stesso,. 2 e 1.
Testta. Nobile mf. Deliberazione delia Commissione
dei titoli di nobiltà (1843).
Vedi Parte i\
Tornasi (Tumulasi). Signore di Canetici (s. s.)
mpr. Ult. inv. Antonino (1809). Marchese di Ca-
salicchio (s. s.) mpr. Riconosciuto a Felice (1854).
Medi Parte 1\
S’ignora se questi due rami abbiano comune origine
con la famiglia principesca omonima. Il ramo Casalie-
— 187 —

chio arma: d’azzurro, al leone d'oro sostenuto da un


monte a tre. cime di verde movente dalla punta e sor
montato da tre gigli d’oro divisi da un lambello a cin
que gocce di rosso.
Torre (La). Principe della Torre (s. s.) tnpr. Ult.
inv. Giulio (1785). Barone di Tusa (s. s.) mpr.
Ult. inv. Caterina (1812).
Famiglia che si vuole d’ origine francese, passata prima
in Milano e poi in Sicilia nel secolo XIV. Arma : d’az
zurro, alla torre d’ argento accostata da due leoni af
frontati e' contrarampanti d’oro, sormontata da tre gigli
dello stesso ordinati in fascia, col capo d’oro caricato
dell’aquila bicipite spiegala di nero.
Torriano (Turriatto). Barone della Torre (s. s.)
mpr. Ult. inv. Orazio (1766). Il predicato prima
era 5. Maria di Spalaro.
Famiglia messinese del secolo XV1I1. Arma: d’ azzurro,
alla torre d’ oro accostata da due leoni contrarampanti
e coronati, sormontata da tre gigli ordinati nel capo, il
tutlo dello stesso.
Trabucco. Signore della Torretta di Marineo
(s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe (1787).
Famiglia del secolo XVII. Arma: d’azzurro, al monte di
tre cime nella cui sommità sta un bastone scorciato
posto in banda sostenente un leone passante e coro
nato, accompagnato nel capo da tre stelle, il tutto d’oro
Tramontana. Barone di Mezzograno (s. s.) mpr.
Ult. inv. Salvatore (1796).
Famiglia del secolo XVI. Arma: d’azzurro, alla fascia di
minuita d’oro accompagnala da tre monti dello stesso,
ciascuno di tre cime, moventi dalla punta e una stella
d’argento nel capo.
Travali. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (,1834).
Famiglia palermitana del secolo XVIU. Arma: d’azzurro,
all’albero al naturale sinistrato da un leone rivoltato
d’oro.
188 —

Trigona. Duca di Misterbianco (s. s.) mpr. Ba-


rone di Dragofosso (s. s.) mpr. Signore di Si-
nagra (s. s.) mpr. Signore di tre parli della
Baronia di Aliano (s. s.) mpr. Ult. inv. Vespa
siano (1796, 1809 e 1795). Barone di Rabuggino
(s. s.) mpr. Ult. inv. Vincenzo (1787). Barone di
Belvedere o Don Nicastro (s. s.) mpr. Ult. inv.
Gaetano (1757). Marchese di Roccabianca (s. s.)
mpr. Ult. inv. Mario (1807). Barone dei Salti
dei Molini di Piazza (s. s.) mpr. Ult. inv. Ono
frio (1784).
Vedi Parte 1\
Tri marciti. Barone di VUlamarchese (s. s.) mpr.
Ult. inv. Matteo (1791).
Famiglia messinese del secolo XVI. Arma: d’azzurro,
alla sbarra d’ oro accompagnata da tre martelli mani
cati dello stesso, 2 e 1.
Triolo. Barone di Rachilbesi (s. s.) mpr. Ult. inv.
Giovanna (1762).
Famiglia cne si vuole originaria di Venezia, passata
prima in Napoli e poi in Sicilia nel secolo XVI. Arma:
d’azzurro, alla fascia d’ oro accompagnata da tre palle
dello stesso, 2 e 1.
Turano. Baione di Buttafari (s. s.) mpr. Ult. inv.
Girolamo (1798).
Famiglia del secolo XVII. Arma:?
Turriti. Signore di S. Giorgio ed Ogliastro (s. s.)
mpr. Signore di Painiinteri\s. s.) mpr. Ult. inv
Vincenzo (1805 e 1812).
Vedi Parte l a
.
— 189

Vajel». Barone del Rotolo sopra la macellazione


della carne di Messina (s. s.) mpr. Ult, >nv. Fi
lippo (1803).
Famiglia messinese del secolo XfX. Arma : d’azzurro, al
leone coronato d’oro, tenente con le zampe anteriori
una V dello stesso contenente tre vaiuole d’argento,
2 e 1.
Varisano. Signore di Baia'ella grande (s, s.) mpr.
Ult. inv. Pietro (1812). Signore di Pasquasia
(s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe (1790).
Famiglia forse originaria di Firenze, che si ritrova in
Castrogiovanni sin dal secolo XVH. Arma: d’azzurro,
al leone d’oro coronato, colla banda d’azzurro orlata
d’oro caricata di tre stelle del medesimo. — Alias: d’oro,
alla fascia di verde caricata di tre stelle del campo.
Vassallo. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1838).
Famiglia del secolo X 11[ che si è voluta far discendere
dai Paleologo. Arma : spaccato: nel 1° d’ azzurro, alla
croce d’oro caricata nel capo del monogramma costan
tiniano dt rosso, ed accompagnata in punta da due mez-
zelune montanti d’argento; iW 2° d’azzurro, al leone
accompagnato in punta da due gigli ed una sbarra at
traversante, il tutto d’ oro ; con la bordura d’ oro cari
cata di quattro castelli di rosso, cimati da una banderuola
dello stesso svolazzante a destra, ed il motto in hoc
signo vinges posto in cinta.
Velasco. Nobile mf. Deliberazione della Commis
sione dei titoli di nobiltà (1844).
Famiglia di Cefalù del secolo XVI, probabilmente della
stessa origine che la famiglia spagnuola Velasuuez.
Arma : 2
Velluti* Marchese di Rifesi (s, s.) mpr. Barone di
— 190 —

Campogrande e Cangemi (s. s.) mpr. Ult. inv.


Si mone (1770,).
Famiglia fiorentina che per successione a casa Zati ot
tenne nel secolo XV1TI i titoli suddetti. Arma: partito,
nel spaccato d’oro pieno e di l’osso a tre cerchi d’o

ro (Velluti) ; nel 2° spaccato d’oro e di nero a quattro
catene dell’uno nell’altro, moventi dagli angoli dello
scudo e convergenti ad un anello UeH’uno nell’altro nel
centro (Zati).
Ventimijfflia. Principe di Grammonte (s. s.) mpr.
Ult. inv. Luigi (1787). Barone di S. Benedetto
(s. s.) mpr. Barone di Gratten (s. s.) mpr. Si
gnore di Pietranera, Vultano, Pioppo e Bona-
notte (s. $.) mpr. Signore di S. Stefano di Bi-
vona e Viviano (s. s.) mpr. Ult. inv. Giuseppe
(1799 e 1778).
Famiglia che discende dai Conti di Ventimiglia in Li
guria dalla casa imperiale dei Mascari o dalla reai casa
Normanna di Sicilia, e che sin dal secolo XIII ha pos
seduto la contea di Geraci e molti feudi. Arma: inquar
tato : nei 1° e 4° di rosso col capo d’ oro. (Ventimi-
glia); nel 2» e 3° d’azzurro alla banda scaccala di due
file d’argento e di rosso. (Normaani). Cimiero: un leo
ne coronato d’oro, impugnante con la destra una spada
d’argento. Supporti: due leoni d’oro, coronati all’antica
dello stesso, lampassati di rosso. Motto: dextera do
mini PEC1T VIRTUTEM DEXTERA DOMINI EXALTAVIT ME.
Vedi Parte l a
Ventura. .
Barone di Raulica (s. s.) mpr. Ult. inv.
Matteo (1799).
Famiglia del secolo XVIII. Arma: d’azzurro, alla figura
della fortuna al naturale con la ruota d’oro uscente
dalla punta dello scudo.
Verderame. Signore della Tonnara di Trefon-
tane (s. s.) mpr. Ult. inv. Stefano (1771).
Famiglia di Mazzara del secolo XVIII, Arma ; f
- 191 —

Vernagallo. Barone di Diesi (s. s.) ir.pr. Ult. inv.


Francesco Paolo (1769).
Famiglia che si crede originaria di Pisa, venuta in Sici
lia nel secolo MV. Arma: ili rosso al leone d’argento.
Vial. Nobile mf. Deliberazione della Commissione
dei titoli di nobiltà (1858).
Famiglia del secolo XIX. Arma : ?
Vinci. Barone di MoschiUa (s. s.) mpr Ult. inv.
Domenico (1791).
Famiglia del secolo XV di Trapani e Messina. Arma :
d’azzurro, alla fascia cucila di rosso sostenente un leo
ne leopardito d’oro, la testa rivolta, tenente con la boc
ca una spada d’ argento, guarnita d’ oro, sormontato da
tre stelle ordinate in fascia, ed un’ombra di sole uscente
dalla punta dello scudo, il tutto dello stesso.
Vitale. Barone (s. s.) mpr. Concesso a Guglielmo
(1814).
Vedi Parte l a
.

z
Zappino. Barone di Mezzograno sopra le tonnare
di Solanlo, S. Nicola e Arenella (s. s.) mpr. Ult.
inv, Giovanni (1802).
Famiglia del secolo XV, che vuoisi originaria della. Basi
licata. Arma- : di rosso, all’albero sradicato Sormontato
da una stella e sinistrato da un leone coronalo, il tutto
d’oro.

FINE DELLA PARTE SECONDA.


FAMIGLIE ESTINTE

che si trovano nell’ Elenco ufficiale nobiliare ita


liano e che non si sono notate nella Parte
Seconda.

Alcione — Ascenso (ramo Maletto) — Bal


samo — Ululici» — Brunaccini — Collii —
Filangieri (ramo Taormina)—Gancioilo (ramo
Antalbo) — Inveges — Lancia
— Lumia (La)
(ramo Campobianco) — Martino
— Merlo (ramo
Patti) — Pettini — Pilato — Riso
— Seiacca
della Scala — Starraliba (ramo Rudinì) —
Venti miglia (ramo Castelbuono)—- Ventura (ra
mo Intorrella) — Verardi — Villadicani.

Nota. —Oltre alle suddette famiglie ve ne sono al


quante che si sono lasciate nella Parte Seconda, perchè è
incerto se siano estinte,
PARIE DEL REGNO DI SICILIA
per ordine alfabetico

e famiglie che ne possiedono


attualmente i titoli
PARIE DEL REGNO DI SICILIA
per ordine alfabetico
e famiglie che ne possiedono attualmente i titoli
i 98 —

PARIE FAMIGLIE
Belvedere (B. di) Bonanno R
Biscari (P. di) Paterno Castello R
Bivona (D di) Alvarez de Tole
do R
Bronte (D. di) Nelson G

Butera (P. di) Lanza Brancifor-


te R

Calvaruso (P. di) Trigona Rinn.


Campobello (B. di) Sammartino R

Campofiorito (P. di) Lanza Brancifor-


te R

Campofranco (P. di) i


Lucchesi Palli R

Camporeale (P. di) Beccadelli di Bo


logna R

Camporotondo (M. di) Deodato G

Capizzi (M. di) Paterno Castello R


Carcaci (D. di) Paterno Castello R
Carini (P. di) La Grua R

Casalnuovo (B. di) di Maria G

Cassare (P. di) Statella G

Castania (B. di) Galletti G

Castelbuono (P. di) Ventimiglia (1)

(1) Questo ramo della famiglia Ventimiglia è estinto.


(1)
G


R

(2)

R
1

Rinn.
G

I
R

(1) Titolo posseduto dal ramo Comitini, non iscritto


nell’Elenco ufficiale nobiliare italiano
(2) Paria della famiglia Morreale, passata ai Contari»
ni, dei quali solamente un ramo cadetto è stato ricono
sciuto.
(3) La famiglia Vigo possedeva questa Paria
col titolo
di Barone. In Sicilia tutti i possessori di feudi portavano il
titolo di Barone, e nelle diverse investiture dello stesso feudo
il titolare era indifferentemente qualificato Signore o Baro
ne. Si é lasciato alla famiglia Vigo il titolo di Signore co
me nell’Elenco ufficiale nobiliare italiano.
(I) Paria che apparteneva nel 1848 a Giuseppe Val*
guai-nera, Principe di Niscemi, il quale, nella seduta del
Parlamento siciliano del 22 maggio 1848, fu ammesso alla
Paria come Principe di Castelnuovo, perchè parente del
Principe Carlo Cottone morto nel 1829 senza successori.
Questa Paria, essendo adunque rimasta
senza titolare, fu
attribuita a Salvatore Vigo.
Mola (P. di) Mannamo
Monforte (P. di) Moncada
Mongiuffi e Kaggi (M. di) Loffredo
Montagnareale (D. di) Vianisi
Montemaggiore (M. di) Licata
Montevago (P. di) Gravina
Motta d’Affermo (M. di) Castelli
Murata la Cerda (M. di) Santostefano
Naso (C. di) Joppolo
Ogliastro (M. di) Parisi
Paceco (P. di) Sanseverino
Pachino (B. di) Starrabba
Palagonia (P. di) Turrisi Grifeo
Paiazzolo (P. di) Ruffo di Calabria
Palma (D. di) Tommasi
Pantelleria (P. di) Grifeo
Partanna (P. di) Turrisi Grifeo
Paterno (P. di) Moncada

m
— 202 —
203
— —
- 204 —
APPENDICE

Aggiunte, concessioni, nuovi riconoscimenti


e variazioni.

*Atlragna. Titolo eli Barone della Salina di Al


tavilla mpr. riconosciuto nel 1927 a Girolamo, di
Francesco.
Vedi Parte l a

Alliata. .
Titolo di Principe pers. concesso nel 1925
ad Antonio, di Domenico.
Titolo di Principe pers.- riconosciuto nel 1926 a
Domenico, di Giovanni.
Vedi Parte l a
.
Amico Cd’). Titolo di Nobile mf. riconosciuto
nel 1926 a Stefano, di Giuseppe.
Vedi Parte l a e 2 a
.
^Arezzo. Titolo di Barone di Trifiletti mpr. rico
nosciuto nel 1927 a Domenico, di Carmelo.
Vedi Parte l a e 2a
.
ISi'uno. Titolo di Baronessa di Belmonte ricono
sciuto nel 1925 a Gaudenzia Modica vedova di
Antonio Bruno, vedovili nomine, non che quello
personale di Nobile dei Baroni di S. Giovanni
e dei Baroni di Meli e S, Domenica,
Vedi Parte 1*.
206

^Cannarella. Titoli di Marchese dì Scuderi mpr.


e Marchese di Regalbono mpr. riconosciuti nel
1927 a Salvatore, di Francesco.
Vedi Parte a l
* Chiara ni onte Bordonaro. Titolo di Barone
.

mpr. concesso nel 1926 a Gabriele, di Gabriele.


Vedi Parte l a
Denti-Amari. Titolo di Duca mpr. concesso
.

nel 1926 a Salvatore, di Giuseppe.


Vedi Parte 1\
*Fardella (ramo di Curnia). Titolo di Signore di
Baccarati mpr. riconosciuto nel 1927 a Marina
(in Lombardo), di Paolo, di Marcello.
Vedi Parte 1\
*€»aetani (Caetani). Titolo di Nobile mf. rico
nosciuto nel 1926 a Vincenzo, di Alfonso. Titolo
di Conte mpr. riconosciuto nel 1927 ad Alfonso,
di Vincenzo.
Vedi Parte 1\
Rallegra. Titolo di Nobile mf. riconosciuto nel
1926 a Giacinto, di Francesco.
Famiglia del secolo XVill di Mislretla e Messina. Dim.
Palermo. Arma : d’ azzurro, troncato con un filetto di
nero ; sopra : alla torre d’oro aperta e finestrata di nero
a cinque merli ; sotto : alla banda scaccata di due file
d’oro e di verde.
ni pel lizze ri. Titolo di Barone mpr. concesso nel
1927 a Francesco, di Luigi.
Vedi Parte i a
.
*Le^ante. Figli di Alessandro : Ernesto e Arturo.
Altro tìglio di Giuseppe: Corrado. Figli di lui :
Giuseppe e Raul. Figli di Riccardo : Mario e
Giacomo.
Vedi Parte a l
Rullìi» (La). Col titolo di Barone della Graziat,
.
— 207 —

di Vallebella mpr. fa iscritto nel 1927 Francesco


Pio, in seguito alla morte del padre di lui Do
menico.
Coi titoli di Barone di Renda mpr. e di Barone di
Carbucia e Torrazza mpr. fu riconosciuto nel
1927 Salvatore, di Agostino.
Vedi Parte 1\
Clamilo. Titoli di Principe di Castellaci mpr.
e di Barone della Stadera mpr. riconosciuti nel
1927 a Concetta, di Salvatore.
Vedi Parte 1\
Olendola. Titolo di Baronessa di Fontana degli
Angeli pers. riconosciuto nei 1927 ad Angela, di
Antonio.
Vedi Parte 2 a
bilione. Titoli di Barone di Aliminusa mpr. e
.

di Signore di Mendolazza mpr. riconosciuti nel


1927 a Luigi, di Angelo, e per anticipata suc
cessione il titolo di Barone di Aliminusa al
nipote Angelo, di Salvatore.
Famiglia del secolo XVIII. Dim. Palermo. Arma: d’oro,
al mellone di verde aperto di rosso e semato di nero.
’IKoleti. Titoli di Marchese di S. Andrea mpr.
Barone di Catalimito e di S. Andrea mpr. e Ba
rone di Piscopo mpr. riconosciuti nel 1927 a
Giuseppe, di Giovanni.
Vedi Parte 2 a
*il'otai*l»ai, tolo. Titolo di Nobile dei Principi di
.

Sciava mf. riconosciuto nel 1927 a Giuseppe, di


Emanuele.
Vedi Parte 1\
*Pennavai*ia. Titolo di Nobile mf. riconosciuto
nel 1926 a Filippo, di Michele. Zìi : Pasquale e
Carlo, di Giovati Battista.
Famiglia del secolo XVIII di Ragusa, ove dimora. Arma : ?
— 208 —

Ruilo. Titoli di Nobile dei Principi della Flore-


sla mf. e di Nobile dei Duchi mf. riconosciuti
nel 1927 a Gioacchino e Luigi, di Giuseppe. Nello
stesso anno fu concesso il titolo di Barone a
Gioacchino, di Giuseppe.
Vedi Parte l a
.
*§alvo. Titolo di Marchese di Pietraganzili (s. s.)
rnpr. riconosciuto nel 1926 a Giuseppe, di Vin
cenzo.
Vedi Parte l a.
Sea ut macca. Titolo di Nobile mf. riconosciuto
nel 1925 a Mario, di Michele. Inoltre furono
iscritti con tal titolo: Guglielmo, Emanuele,
Vincenzo, Dorotea, di Michele, di Mario; non
ché Teresa, Michele, Concetta, Gregorio, Pietro,
Giuseppe, Agata ed Elena, di Emanuele-Girolamo,
di Mario, di Michele.
Vedi Parte l a
j^cliiniiiià. Titolo. di Marchese di S. Elia pers.
riconosciuto uel 1926 a Francesco, di Francesco.
Vedi Parte l a
.
Spucclies (de). Titolo di Duca di Caccamo au
torizzato ad assumere nel 1925, per anticipata
successione paterna, Giuseppe, di Antonino.
Vedi Parte al
*§tatella. Titolo di Conte rnpr. concesso nel 1926
.

a Luigi, di Francesco.
Vedi Parte 2 a
.
*Tetlesclii. Titolo di Barone della SS. Aft^unziala
rnpr. riconosciuto ne r

rio, di Francesco.
Vedi Parte 1\
INDICE
I

i. Prefazione pig. v
Statuto delle successioni ai titoli e agli attri
buti nobiliari (R. Decreto 16 agosto 1926
n. 1489) > XIX
3. Abbreviazioni e segni ’« XXV
4, Famiglie Siciliane iscritte nel Libro «l'Oro
della Nobiltà Italiana o nell’Elenco Regio
nale Siciliano 3
Famiglie Siciliane non ancora riconosciute e
delle quali alquante sono probabilmente
estinte »
143
Famiglie estinte che sì trovano nell’Elenco uf
ficiale nobiliare italiano e che non si sono
notate nella Parte Seconda 198
. . .
Parie del Regno di Sicilia per ordine alfabe
tico e famiglie che ne possiedono attual
mente i titoli
Aggiunte, concessioni, nuovi riconoscimenti e
variazioni
ERRATA-CORRIGE

niglia aggiunge allo


stemmo. Pai-orti quel
lo dei Giusino che e
d’ azzurro, ali’ albero

nodrito sulla pianura


erbosa al naturale, si
nistrato e sostenuto
da un leoncino coro
nato d’oro, addestrato
nell’ angolo del capo
da una cometa pure
d’oro posta in palo.

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