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I NUOVI MEDIA E LINFORMAZIONE SULLE MAFIE: LE POSSIBILITA DI UN NUOVO SPAZIO DINCHIESTA ONLINE

Marco Corrado Billeci n0000255090

INDICE
1. Introduzione: Note sullo stato dellinformazione di mafiapag. 3

2. Le potenzialit di Internet per il giornalismo dinchiesta sulle

mafiepag. 4
3. Tre esperienze di informazione online sulle mafie pag. 5

4. La Catena di San Libero: racconto di un incontro con Riccardo

Oriolespag. 5
5. Intervista a Carlo Ruta: storia di una strana condanna per stampa

clandestina e del lavoro sul blog Leinchieste.compag. 7


6. Sintesidialettica.it: un dossier in progress per spiegare la mafia ai

giovanipag. 10
7. Conclusioni: Pericoli e possibilit per il giornalismo dinchiesta

sulle mafiepag. 11 Fonti Appendice: piccola rubrica di siti dinformazione di mafia

1. INTRODUZIONE: Note sullo stato dellinformazione di mafia.


La lotta alla Mafia in Italia unesperienza molto giovane che invecchiata troppo presto, afferma Saverio Lodato, scrittore e editorialista de LUnit, nel suo intervento allinterno del volume Giornalismi e Mafie (EGA, 2008). Non si pu non dargli ragione, se nei giornali o alla televisione linformazione sulla mafia si trova relegata in spazi sempre minori. Dopo il moto civile seguito alle stragi del 92, sui media ufficiali la mafia sembra scomparsa o al massimo filtra attraverso la breve cronaca di fatti di sangue, ormai relativamente rari, ed operazioni di polizia. Nessuna traccia di inchieste sulle trame politiche ed economiche che sostengono il sistema mafioso. Ci sono, certo, giornalisti coraggiosi che provano a rompere questa cappa di omert, ma si trovano sempre pi isolati nelle loro stesse redazioni. E vero, come dice ancora Lodato, che la solitudine del giornalista di mafia sempre esistita. E vero anche, come scrive Gianni Monaco, che i cronisti uccisi da Cosa Nostra sono morti perch isolati e rappresentano uneccezione, mentre la regola, nell'informazione siciliana, il servilismo verso il potere, il conformismo e l'omologazione. E vero anche per che oggi sono comparsi dei caratteri mai sperimentati in precedenza. Uno stato dillegalit diffusa, non solo nel Meridione ma nellintero Paese, in cui i confini fra sistema legale e non si sono infranti fino a mettere in dubbio lidea di poter parlare ancora di mafia in maniera definita. Riccardo Orioles parla non di mafia ma di sistema mafioso che prolifera in un contesto di dopo-mafia. Una svolta di costume in cui i meccanismi mafiosi determinano lintero andamento dellapparato politico-economico-sociale. Questo clima si riflette anche nel mondo dellinformazione causando un sistema di pressione e censura sottile e continuo che passa attraverso le forme pi diverse. Dai racconti dei sette giornalisti in prima linea intervistati allinterno di Giornalismi e Mafie si apprende che accanto alle forme classiche dintimidazione e minaccia, questi cronisti avvertono una pi sottile forma di censura che scatta quando non ci si limita a descrivere la mafia nel suo aspetto folcloristico ma se ne indagano le relazioni con il resto della societ. La pressione pu arrivare dallinterno stesso della redazione, attraverso la riduzione dello spazio, la titolazione e lediting impropri dei servizi, il discredito, lisolamento. Spesso per gli avvertimenti dissuasivi arrivano dallesterno attraverso le forme e dalle direzioni pi varie. Ne sono un esempio anche alcuni decreti legislativi approvati negli ultimi tempi. In un intervento del 2007 su Micromega la cassazionista Giovanna Corrias Lucente spiega come la querela per diffamazione, anche nel caso non abbia esito, sia uno strumento efficace per dissuadere gli editori e i direttori dalleccessiva curiosit. Pochissime sono, infatti, le testate in grado di sostenere le spese processuali per difendersi dalle continue accuse. In questo contesto assume unimportanza particolare lassenza di editori puri, unanomalia tutta italiana. Il risultato un dilagare di conflitti di interesse in cui, come racconta Roberto Morrione, ciascun padre-padrone ha interessi finanziari ed industriali e li colloca allinterno di robusti comitati di affari. In questo sistema di affari il giornale e i media locali hanno il loro peso per favorire gli interessi in gioco e per occultarne anomalie, irregolarit se non frequentemente lillegalit. Esemplare lo scenario siciliano, descritto da Gianni Monaco su Leinchieste.com. In Sicilia i tre quotidiani che si dividono il monopolio dellinformazione locale, La Sicilia, il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud fanno tutti riferimento ad uno stesso gruppo di potere e sono definiti da Monaco giornali-fotocopia, tutti legati al centro-destra, intrisi di retorica e demagogia, acritici verso le fonti. Al centro del sistema affaristico-editoriale il chiacchierato Mario Ciancio. Editore-direttore de La Sicilia e possessore di quote azionarie negli altri due giornali locali oltre che di svariate radio e televisioni, Ciancio anche legato alla Publikompass, la principale agenzia pubblicitaria della regione. Il risultato un mercato

editoriale piatto ed impermeabile dove le new entry sono quasi impossibili: persino Repubblica fatica a sfondare, anche a causa di un accordo imposto da Ciancio per cui ledizione locale del quotidiano fondato da Scalfari non diffusa nellarea di Catania e dintorni, cos da non disturbare lo strapotere de La Sicilia nella zona. Il risultato di questa come di altre situazioni uninformazione che non va al cuore del problema mafioso, lintreccio con i poteri legali, ma ridotta a fatti di colore ed esotismo, circoscritti ad alcune aree del Paese, oppure si limita alle conferenze stampa e ai lanci di agenzia.

2. Le potenzialit di Internet per il giornalismo dinchiesta sulle mafie.


Per essere libero un giornalista investigativo deve essere un solitario; per non essere un bersaglio facile deve tentare di non farsi isolare. Il dilemma lanciato da Enzo Palesano, giornalista campano esperto di Camorra, sembra trovare la sua soluzione nel web. Da un lato le nuove potenzialit offerte dalla rete permettono al giornalista che indaga sui poteri mafiosi di aggirare le censure e le pressioni che soffocano i media ufficiali. I blog, i siti personali, i forum di discussione, ecc rappresentano altrettante forme di espressione attraverso le quali il giornalista pu esercitare la propria professionalit e capacit di mediazione senza soggiacere allomert dominante. Daltro canto Internet permette anche alle varie realt, individuali e collettive di fare rete,coalizzars,i confrontarsi per aumentare la qualit dellinformazione e rendersi meno vulnerabili agli attacchi esterni. Per questo motivo il web potrebbe aprire nuovi ed importanti spazi per il giornalismo dinchiesta sulle mafie. In New Journalism, Marco Pratellesi elenca le caratteristiche proprie del giornalismo online, molte di queste sembrano adatte a favorire le possibilit di indagine e di uninformazione qualitativamente alta. La ricchezza e la quantit di fonti permettono una ricerca pi efficace, se integrata con lindagine su strada, ad un costo contenuto. Allo stesso modo le esperienze di community permettono un minor dispendio fisico ed economico attraverso la divisione di una stessa inchiesta fra pi giornalisti o il collegamento di varie inchieste in un lavoro complessivo. Questa possibilit agevolata anche dalla facilit della comunicazione online. La disponibilit di spazio e la costruzione di archivi di risorse facilitano lapprofondimento, nello stesso tempo le possibilit di gerarchizzazione e personalizzazione dei percorsi consentono una fruizione di contenuti su vari livelli senza che il giornalista debba rinunciare ad indagini ampie e complesse. Linterattivit poi consente un confronto costante con i lettori del sito, che in media sono pi informati rispetto a quelli dei quotidiani e possono portare il loro contributo, facendo anche scoprire realt locali poco conosciute. La multimedialit facilita sia la produzione dellinchiesta, grazie ad unindagine ed una resa dei contenuti attraverso pi canali, sia la sua lettura. Secondo gli studiosi americani poi il computer permette al giornalismo dinchiesta di raccontare lintera storia, sondare la realt in tutta la sua complessit. Per Alberto Papuzzi fra le modalit con cui Internet influenza il giornalismo c quella di trasformare il peso e il numero delle notizie in massa critica, che modifica la percezione degli avvenimenti facendoli intendere come problemi cronici, di sistema. Questa caratteristica fondamentale per comprendere il sistema mafioso in modo non riduttivo e superficiale. Non un caso che Nino Amadore, giornalista del Sole 24 Ore abbia pubblicato prima di tutto in forma di e-book il suo libro La Zona Grigia, uninchiesta sui professionisti politici, finanziari, medici, ecc che sostengono e colludono con i poteri illegali. Il libro e il web sono infatti le uniche forme in cui chi scrive si trova direttamente davanti al lettore ed ha le condizioni necessarie per raccontare the whole story. Il giornalismo online ha altre due caratteristiche utili per linformazione sulla mafia. Da una parte raggiunge anche i giovani, la fascia che pi facilmente pu disinteressarsi del sistema mafioso perch,

apparentemente, non coinvolge i propri ambiti dinteresse. Dallaltra copre lintero territorio nazionale ed in questo modo pu aiutare a diffondere lidea che la mafia non sia un fenomeno circoscritto ma abbia ormai invaso tutto il Paese.

3. Tre esperienze di informazione online sulle mafie.


Di seguito raccontiamo, attraverso le interviste con i protagonisti, tre esperienze di informazione sulla mafia condotte attraverso la rete. E chiaro che esse non costituiscono lintero panorama dellinformazione online sulla mafia. Ci sembrano per sforzi particolarmente significativi di sfruttare le diverse potenzialit del web per realizzare uninformazione innovativa, approfondita e qualitativamente alta sulle dinamiche mafiose.

4. La Catena di San Libero: racconto di un incontro con Riccardo Orioles.


Raccontare in poche righe un incontro con Riccardo Orioles, punto di riferimento nel panorama siciliano del giornalismo antimafia e non solo, non facile. Si rischiano di perdere i passaggi logici di un ragionamento che Orioles ha portato avanti in maniera chiara e lineare nelle ore del nostro colloquio. Purtroppo sar costretto a tagliare delle parti ed estrarne altre, sperando di conservare i punti chiave della discussioneanalisi-lezione di giornalismo che Riccardo mi ha concesso. A cominciare da un chiarimento fondamentale: La Mafia, specie con la lettera maiuscola, non mai esistita, uninvenzione letteraria. Esiste invece Cosa Nostra, con un settore militare dallorganizzazione solida. Sul versante sociologico, io non uso la parola mafia ma sistema mafioso. Orioles d una boccata alla pipa poi spiega:Molto spesso noi cerchiamo la mafia dove folclorica, ma la mafia un sistema complesso che fa parte non solo della Sicilia ma dellintera nazione. E continua: Le storie di mafia raramente sono complicate o esotiche, sono storie normali e funzionano secondo meccanismi banali. Il fatto che la mafia sia siciliana, oramai una cosa secondaria, sono pochissimi in Italia i posti in cui non c mafia come cultura, come rapporti sociali, come mentalit. Una svolta di costume che si alimentata di alcuni aspetti della cultura mafiosa ma nello stesso tempo lha modernizzata, al punto di rendere quasi superflua letichetta mafia. Per il giornalista siciliano ci troviamo oggi in una situazione di dopo-mafia in cui la violenza e lillegalit, da patologie sono diventate normalit radicate nel sistema. In questo contesto non ha pi senso parlare di informazione o contro-informazione ma soltanto del diritto del cittadino a sapere le cose, a capire la nuova realt. Quando linformazione ufficiale smette di fare informazione la gente torna a credere negli spiriti, negli Dei, nel malvagio. Questo accade oggi che le notizie sui media ufficiali nascono e muoiono nel giro di due giorni, tocca ai giornalini ai volantini, ai siti, approfondire e seguire gli sviluppi. E quello che Orioles ha sempre cercato di fare fin dai tempi de I Siciliani, mensile fondato nel 1982 assieme a Pippo Fava, e poi negli anni con Avvenimenti, Casablanca e molti altri giornali, fra cui tanti fogli locali o di quartiere gestiti assieme ai ragazzi di Napoli, Catania, ecc che non si rassegnano al silenzio. E poi c Internet. Quando sono diventato giornalista, assieme a Giuseppe Fava, il contratto ci proibiva di toccare i rudimentali sistemi informatici di allora perch era compito dei tipografi racconta Riccardo Il direttore ci obblig ad imparare ad usarli casomai in futuro ci fosse venuto in mente di fare un giornale nostro, cos stato. I Siciliani stato il primo giornale a sud di Milano autogestito dai redattori. Noi abbiamo sempre ragionato in termini di pagina, non di pezzo: eravamo obbligati a fare il titolo, limpaginazione, la grafica, ecc. Da qui nasce linteresse per la rete concretizzatosi nella Catena di San Libero, una e-zine, nata nel 96, distribuita via e-mail e regolarmente ripresa da numerosi portali web.

Attraverso di essa Orioles cerca di selezionare, seguendo il modello dei memorialisti, quelle notizie di attualit che, sotto qualche aspetto, spiegano i meccanismi del nostro tempo. Le cose che il potere ci d per facili in realt sono sfaccettatissime. Questo lo sapevano bene i cronisti degli anni 50. Tuttora leggendo uno di quei pezzi ti accorgi che c la curiosit per lanimo umano. Questo lato forse oggi esiste solo in Internet. Internet dunque come strumento di indagine sulla realt, una nuova tecnologia porta sempre ad usi creativi da parte dellutente. Il sito fisiologicamente pi a sinistra del cartaceo perch nel sito hai di fronte solo il lettore senza intermediari e quindi si tende ad azzardare un po di pi. Prosegue Orioles: le tecnologie possono servire per tornare ad affrontare la comunicazione da un punto di vista essenziale, fisiologico. Nei forum gli interventi hanno la stessa ingenuit, ma anche la stessa concretezza, dellAteniese che andava in piazza per dire la sua. Spesso i frequentatori dei forum leggono gli avvenimenti in modi che i giornalisti non riescono a leggere. Cos mentre il giornalismo dinchiesta sui media ufficiali sta scomparendo, soffocato dalla censura, dagli alti costi, dalla paura di querele, dalle restrizioni legislative, sul web si sviluppa un modello editoriale nuovo con caratteristiche proprie che, sorride il mio interlocutore, ci lasciano poveri e felici. Allinterno di questo nuovo modello il lettore motivato e partecipe, grazie allinterattivit, della costruzione della notizia. Internet spiega Orioles per il tipo delaborazione richiesta allutente, per il carattere onnivoro, ha molto pi a che fare con il libro che con la televisione. Quando sei in Internet sei solo, relativamente motivato, pi tranquillo e quindi pi portato a fare collegamenti, somiglianze, ecc La stessa situazione in cui ci si trova di fronte ad un libro. Uno schema che i mezzi di informazione tradizionali non riescono a comprendere, preferendo un uso infelice del web in cui il lettore non pu intervenire. Nello stesso tempo la figura del giornalista tradizionale entra in crisi, impossibilitata ad approfondire e superflua per fornire linformazione di base, ormai rintracciabile autonomamente attraverso la rete. Spiega Riccardo che 25 anni fa un cronista aveva come qualit essenziale lesperienza e le conoscenze accumulate in anni di professione, perci poteva permettersi inchieste scomode senza rischiare il licenziamento. Alleditore infatti non conveniva attendere che un nuovo cronista accumulasse la stessa esperienza. Oggi i giornali, soprattutto della media editoria, prendono ragazzi che sanno discretamente linglese, sanno muoversi su Internet ed in 3 mesi sono gli mettono in grado di fare un pezzo. Sui siti e sui giornali ci sono un sacco di articoli firmati nostro servizio, questi sono pezzi fatti da ragazzi attraverso la ricerca su Internet. Per uscire dalla crisi necessario che il giornalismo cambi la propria concezione di Internet, lo consideri un mezzo per fornire informazione di qualit, portatore di un nuovo rapporto con la realt e con i lettori. Tuttavia Orioles non crede alla morte del giornalismo: Credo esista una separazione netta fra lettore e giornalista perch il giornalista un professionista che fa parte di una corporazione e risponde, attraverso la sua firma, dellaffidabilit delle notizie. Il suo prossimo progetto mira proprio a sfruttare la contaminazione fra online e cartaceo: un portale,gli Italiani, che unisca varie realt di informazione locale. Uno spazio dove fare informazione sul web e che nello stesso tempo offra un font in Open Office per realizzare giornali, un formato che chi vorr potr sfruttare per creare e diffondere un giornale locale, di quartiere,ecc Per Riccardo il futuro del giornale la stampa casalinga: le stampanti laser permettono gi unalta qualit, lostacolo il costo della carta che non consente ancora di stampare il giornale dal PC ad un prezzo minore di quello del quotidiano. Quando questa difficolt sar superata e saranno abbattute le resistenze culturali, si potr aprire una stagione in cui i giornali e riviste saranno distribuiti attraverso la rete e chi lo vorr potr poi stamparseli in proprio. Perch conclude Orioles:Il sito da solo non basta a soppiantare il quotidiano, le persone vogliono comunque qualcosa da portarsi in giro.

5. Intervista a Carlo Ruta: storia di una strana condanna per stampa clandestina e del lavoro sul blog Leinchieste.com.
Nel 2001 il giornalista e storico Carlo Ruta apre il sito di documentazione storico-sociale Accadeinsicilia, in cui riversa, fra laltro, inchieste da lui realizzati in precedenza. Nel 2004 il sito oscurato per ordinanza del tribunale di Ragusa, scompaiono cos inchieste sugli affari loschi della finanza italiana, oltre ad una sullomicidio di Giovanni Spampinato. Lepisodio gi di per s gravissimo ma il peggio deve ancora venire. Nel Maggio 2008 infatti Carlo Ruta stato condannato dal tribunale di Modica per stampa clandestina dietro denuncia del magistrato Agostino Frera. Il reato si rif ad una legge del 1948 secondo la quale pu essere considerato clandestino il giornale che non risponde ad una serie di requisiti (non ha un direttore responsabile, non registrato, ecc). Sembra chiaro per che un blog, la cui periodicit non regolare comprovata, non possa rientrare nellambito di una legge del 48, quando Internet neppure esisteva. Questa legge stata applicata per la prima volta in Italia e sentenze simili non hanno riscontri in Europa. In definitiva io per lo Stato Italiano sono un criminale solo perch ho tenuto un blog, come in Italia fanno 3 milioni di persone dice Ruta. Dora in poi chiunque gestisce un diario online pu rischiare di essere considerato un criminale. La sentenza ha suscitato unondata di reazioni sul web e non, sessanta storici hanno firmato una lettera di solidariet a Ruta, in rete c un blog www.giornalismi.info/vocilibere, su cui si trovano tutti gli aggiornamenti sul caso, le iniziative di solidariet, i documenti del processo, ecc Nel 2005 Carlo Ruta ha aperto un nuovo blog, Le inchieste.com, dove si trovano numerose documentazioni sulla storia della Sicilia e della Mafia ed inchieste sugli affari illegali della finanza, ledilizia, linformazione, ecc siciliane e non. Partiamo dalle vicende di AccadeinSicilia. Vedi in questa operazione un tentativo di aggiornare i metodi di pressione e censura ai nuovi media? Certo non un fatto casuale. Una legge del 2001 rileva le differenze che esistono fra web ed informazione cartacea ed afferma che un sito possa essere considerato stampa periodica solo se funziona come un giornale. I blog individuali sono tutta unaltra cosa, perci se si cerca di bloccarli ci devono essere dietro altri motivi. Sicuramente c un clima di censura che passa attraverso questi atti giudiziari ma anche attraverso altri mezzi come la recente legge sulle intercettazioni. La libert di informazione che si esprime attraverso Internet fa paura tanto vero che nei regimi autoritari il web molto limitato. Il fatto che questa paura sia stata manifestata anche in Italia dimostra che siamo in una situazione disastrosa. Quali saranno i prossimi passaggi della vicenda giudiziaria? Ho appena ritirato le motivazioni della sentenza di primo grado che confermano lidea di un atto mirato. Si spera che i prossimi gradi di giudizio possano ribaltare il giudizio ma la situazione non facile. Il web ha permesso di attivare attorno al tuo caso una rete di solidariet. Internet fa paura proprio per questo. E facilmente accessibile a larghe masse di cittadini, permette di trasmettere informazioni, anche importanti, attraverso fonti alternative. Allinformazione verticale calata dallalto se n affiancata una orizzontale. Inoltre attraverso il web si formano delle reti di comunicazione che permettono di fronteggiare queste ondate repressive. Oggi basta un sufficiente indirizzario mail per comunicare con un largo numero di persone senza passare dallinformazione ufficiale. Di questo movimento

dopinione che si crea sul web i media tradizionali sono costretti a tenere conto. Su Yahoo si possono trovare circa 300mila documenti riguardanti il mio caso, i grandi giornali inizialmente lo hanno ignorato, quando per su Internet si creata una cos grande massa dindignazione, sono stati costretti ad occuparsene. Parliamo del tuo nuovo blog, Leinchieste.com. Mi ha colpito soprattutto il binomio fra approfondimento storico ed inchiesta dattualit. La mia formazione storica e nel tempo ho capito che, per conoscere il nostro Paese, alle due dimensioni, quelle dei fatti, bisogna affiancare la terza dimensione, quella storica. Nel caso della mafia, capire come essa nasce e si sviluppa permette di raccontare anche la genesi dei fatti creando conoscenza e coscienza civile e sociale. La fusione dellelemento storico e di quello giornalistico risponde allesigenza di creare nel lettore questa coscienza. Quanto il web, con la sua disponibilit quasi illimitata di spazio, favorisce la possibilit di approfondimento? Il mio un sito di documentazione storica e sociale, la mia idea creare un archivio storico. In questo senso Internet stato provvidenziale. Io ho anche un archivio cartaceo,difficile per da organizzare e rendere fruibile. Larchivio online invece permette unorganizzazione semplice ed una fruizione estesa. Non a caso Internet nasce in ambienti militari ed accademici dove esistevano tre esigenze: archiviazione, documentazione, comunicazione. Oggi questi tre elementi sono disponibili per tutti, quando si sanno utilizzare bene Internet in grado di sconvolgere qualsiasi cosa. Come giudichi linformazione sul fenomeno mafioso nei media tradizionali? Il fenomeno mafioso stato studiato poco e male. Per decenni si fatta passare lidea che riguardasse solo alcune aree della Sicilia. La mafia non solo Tot Riina e i Corleonesi, ovunque in Italia ci sono realt che utilizzano metodi mafiosi. Internet pu aiutare a far luce su un fenomeno che si conosce poco e che pure in grande espansione. La globalizzazione ha globalizzato anche lindustria illegale, ormai non si tratta di realt locali. Esistono mercati illegali che agiscono in maniera integrata su scala mondiale. Non esistono territori liberi da dinamiche mafiose. Gli organi di informazione devono fare chiarezza su questi fatti partendo dalle situazioni locali. Ma se il sistema mafioso ormai cos pervasivo, ha ancora senso, per chi fa informazione, ragionare in termini di mafia? Su questo punto stanno riflettendo in molti. Si parla di borghesia mafiosa per dire che la mafia non pi una questione di cosche organizzate militarmente ma qualcosa che compenetra il tessuto civile del Paese. Non si pu stabilire in maniera definitiva se il termine mafia sia corretto, tuttavia ormai diffuso a livello planetario. Al di l del termine comunque, si pu dire che oggi la realt di tutti i Paesi attraversata da una grande illegalit. Oggi il capitalismo tende a non rispettare pi le regole, c perci una situazione di mafia sostanziale, una realt che viene a competere con la legge. Lillegalit ormai pervade il corpo vivo della finanza, definirla mafia in senso stretto non facile, tuttavia qualcosa che adotta i metodi della mafia fino ad arrivare a quello estremo dellassassinio.

Il sistema finanziario cos intriso dillegalit lo stesso che in Italia sostiene in buona parte il mondo delleditoria. Quanto questo si riflette sulla qualit dellinformazione? Internet pu spezzare il circolo vizioso? I poteri forti hanno sempre cercato di mettere le mani sui mezzi di comunicazione, una realt normale indipendente dal sistema mafioso. Nel momento in cui si crea una situazione di montante illegalit nelleconomia e nella finanza, linformazione si trova in una situazione molto delicata. Non a caso lo scandalo dei furbetti del quartierino scoppia quando questi provano a mettere le mani sul Corriere della Sera. La stampa italiana quello che , ma ai giornalisti non andava proprio di finire nelle mani di Ricucci&co. La stampa quindi cerca di resistere ai potentati, in alcuni casi costituisce un potere essa stessa, tuttavia non si pu pi parlare di uninformazione estranea ai poteri forti e alle logiche mafiose. Di conseguenza per molti giornali negli ultimi decenni la lotta alla mafia diventata una cosa da niente, passano pi i messaggi intimidatori che lautentica informazione. Internet non nelle mani del potere, nelle nostre mani e quindi pu dare frutto ad inchieste importantissime sulla mafia. Che ci succeda per non automatico perch non si pu arrivare alla conoscenza delle cose senza avere un metodo efficace. Il difetto maggiore dei blog italiani lapprossimazione: spesso attraverso i blog passano stereotipi, luoghi comuni, falsit. Nel momento in cui nei blog ci sar una maturazione sinergica, si potranno ottenere grossi risultati sul piano della lotta alla mafia. Ancora non siamo a questo punto. Proprio perch sul web passa un po di tutto, non credi che con il tempo anche il potere illegale prover a far passare il proprio messaggio attraverso la rete? Purtroppo facile che sui blog possano passare delle bufale o delle falsit, lo strumento ha grandi potenzialit, ma pu essere usato in modo depistante. La libert despressione deve essere garantita ma importante costruire un network di realt di informazione sicure che dia al lettore una garanzia di qualit. Se si costruisce questo network, lasciando gli altri liberi di dire quello che vogliono, ci si pu difendere dai poteri dellinformazione e dalle bufale. Da questultimo discorso mi sembra di capire che ritieni ancora necessaria, anche nel contesto telematico, una mediazione giornalistica. Senza dubbio. Linformazione non fatta solo di comunicazione di fatti, fatta di approfondimenti. Esistono figure professionali (il giornalista, lo storico, ecc) che hanno il compito di approfondire nei campi di loro competenza. Non si pu pensare che queste figure vengano meno anche perch il ragazzo che ha il blog deve potersi documentare. Per questo motivo la figura del giornalista non pu andare in crisi, pu andare in crisi invece il potere del giornalista. In una realt senza Internet il potere del giornalista cento, con Internet tale potere viene meno. Le fonti ormai non sono pi solo i giornali, ne esistono moltissime altre. Nel momento in cui perde potere il giornalista pu guadagnare autorevolezza. Internet mette alla prova i giornalisti, il giornalista serio sa che non deve esibire potere ma dimostrare competenza e rigore. Cambia il modo in cui lavori quando scrivi per leditoria e per lonline? Molte mie inchieste sono passate per dei libri,anche con un buon esito di mercato, che per avevano un limite di utenti. Con Internet ho fatto conoscere queste realt a gente lontanissima. Per il resto ho cercato di usare lo stesso metodo: essere il pi possibile distaccato dalle cose. Quando uno inizia a fare uninchiesta, si trova sempre in una palude, attraverso il distacco da ci che sto vagliando, provo a rimanere fuori da

questa palude. Io mi dedico ad un caso solo se non ho rapporti con le persone di cui mi devo occupare. Cerco di mettere nellinchiesta il meno possibile di me stesso, provo ad agire nel modo pi razionale possibile, senza impulsivit. Questo metodo particolarmente adatto alla Sicilia dove facilissimo rimanere invischiati nella palude. La cosa pi strana che i mafiosi hanno in qualche modo capito la mia metodologia ed hanno assunto quindi uno strano atteggiamento interlocutorio. I poteri forti invece reagiscono scompostamente perch, abituati agli attacchi personali, non riescono a trovare il modo per opporsi.

6. Sintesi Dialettica.it: un dossier in progress per spiegare la mafia ai giovani.


Sintesi Dialettica una rivista online di storia e dottrina politica che si propone di analizzare le categorie storiche e filosofiche del concetto di politica. Al suo interno si trova un interessante dossier sulla mafia (www.sintesidialettica.it/sullamafia.php) rivolto agli studenti medi ed universitari. Il dossier raccoglie interviste, articoli, recensioni, ricerche ed analisi, oltre ad una selezione di testi tratti dalla rivista Aggiornamenti Sociali. In questa sede interessante analizzare il modo in cui il dossier sfrutta le diverse potenzialit della rete: linterattivit, il lavoro in progress, il contributo di fonti provenienti da ambienti ed ambiti disciplinari diversi, il coinvolgimento dei giovani. Per far ci abbiamo intervistato Vittorio V. Alberti, direttore responsabile della rivista. Innanzitutto potrebbe presentare il progetto di Sintesi Dialettica? Come nasce? Con quali finalit? Chi vi partecipa? Il mio intento originario quando fondai la rivista due anni fa, dopo alcuni anni di attivit nelleditoria, nella ricerca universitaria e nel giornalismo culturale era di agire in prima persona perch insofferente verso le inefficienze, le lungaggini, la mancanza di meritocrazia organizzativa assai diffusa. Chi vi partecipa? Giovani studiosi di diverse discipline, che intendo fare interagire tra loro. Siamo tutti intorno ai trentanni det. In questo senso, altra finalit centrale, impostare un sapere troppo conchiuso nellambiente accademico, appannaggio di gruppi asfittici, in modo da legarlo alla modernit (internet, immagine, video e qualit assoluta dei materiali). Perch allinterno di una rivista che analizza le categorie storiche e filosofiche del concetto di politica, avete ritenuto necessario inserire un dossier sulla mafia? Ho ritenuto opportuno sviluppare unanalisi che solitamente non si trova. Si parla molto di mafia, ma non sempre con cognizione. Il mio intento di partire dalle basi del concetto. Di qui, la di sviluppare il tema della mafia come elemento sociale e storico, inglobandolo dunque sul piano concettuale nei temi che trattiamo. Sintesi Dialettica si avvale della commistione tra la logica della scrittura e dellimmagine propria della rete internet. Perch pensate che tale caratteristica del web sia cos importante nella trasmissione di un sapere? Perch oggi vige una rincorsa odiosa alla brutalizzazione per ottenere ascolti. Noi puntiamo alla positiva logica del video, legandola sempre allanalisi, alla qualit. Il vostro dossier sulla mafia un lavoro in progress. Quali vantaggi offre e quali differenze di lavoro comporta la possibilit di aggiornamento continuo rispetto alla staticit del supporto cartaceo?

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Il vantaggio che si possono acquisire e selezionare quanti pi collaboratori, si mantiene sempre in evidenza il tema. Il vostro dossier partecipato da persone provenienti da ambiti disciplinari e settori sociali molto diversi fra loro. Pensa che il web favorisca la costruzione di una sintesi comune fra posizioni e prospettive diverse? Certamente. Il web molto utile, e lo sar sempre di pi. E uno strumento, e non un fine. E, come tale, reca tutte le meraviglie della tecnologia a basso. Noi, in un solo giorno, abbiamo una tiratura che una rivista cartacea simile alla nostra ottiene in sei mesi. Il tutto con pochi soldi ma tante risorse umane giovani. Il dossier sulla mafia seguito come tutta la rivista in prevalenza da ricercatori, professori e studenti del liceo e delluniversit. Le et vanno, in genere, dai 17 anni allanzianit. Nello stesso tempo il dossier sulla mafia di Sintesi Dialettica si rivolge anche, e chiede la collaborazione, degli studenti di scuole ed universit. Pensa sia possibile, attraverso il linguaggio di Internet, avvicinare i giovani, magari non solo del Sud, alla lotta alla Mafia? S, possibile. La lotta alla mafia va condotta, prima di tutto, sul terreno della repressione (magistratura e forze dellordine), poi su quello sociale e culturale. Internet pu aiutare lutente ad imparare i concetti fondamentali di un fenomeno. Noi intendiamo impostare un metodo di fusione di esperienze disciplinari, espressive, tecnologiche ecc. Pensa che ci sia lo spazio per creare sul web un ambiente pi libero dove fare informazione sulla Mafia? S, si chiama Sintesi Dialettica (questa me lha servita su un piatto dargento). Ma lo dico sul serio. Senza sorrisi. Sul serio. Sintesi Dialettica offre un approccio pi didattico e di approfondimento che strettamente legato allattualit. Quale ritiene che sia il ruolo di questo sapere nel contesto dellinformazione sulla Mafia? Il ruolo, o meglio, la posizione di tale metodo dinformazione fondamentale. Metto il termine tra virgolette perch intendo la parola in termini letterali. Se vuoi conoscere la mafia, devi capire la sua storia, la mentalit, letimologia, quale visione ne ha il soggetto che la osserva o la vive. E tali soggetti sono innumerevoli e diversi. Di qui la necessit di intervistare un generale dei carabinieri, un vescovo, un giornalista, un sociologo, un politico ecc.

7. CONCLUSIONI: Pericoli e possibilit per il giornalismo dinchiesta sulle mafie.


Questo lavoro non teorizza che Internet sia la panacea di tutti i mali dellinformazione sulla mafia. Pressioni, intimidazioni, censure, come dimostra il caso di Carlo Ruta, sono e saranno presenti anche nellambiente online. A questo proposito interessante leggere i resoconti del convegno Cyber-Freedom: Diritti, libert e repressione nellera delle reti, svoltosi a Pescara nel settembre 2005. I contributi sono disponibili sul sito cyberfreedom.olografix.org. Altri e nuovi pericoli provengono direttamente dalle specificit della rete, grazie alla facilit di ampia comunicazione possono facilmente trovare risonanza non solo bufale e miti ma anche veri e propri depistaggi. E necessario allora che si sviluppi una rete solida di siti dinformazione capace di

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resistere alle pressioni e di garantire la qualit delle notizie e delle inchieste. In questo caso sar davvero possibile avviare una nuova stagione per il giornalismo dinchiesta sulla mafia in cui il peso di reticenze, intimidazioni ed omert sar minore. Di ci potrebbe beneficiare anche il giornalismo ufficiale se sar capace di cogliere le possibilit che la rete offre sia come fonte di informazioni sia come ambiente con il quale cooperare, senza complessi di superiorit, per garantire una coraggiosa e approfondita indagine sul sistema mafioso.

Fonti:
Le interviste con Carlo Ruta e Riccardo Orioles sono state realizzate rispettivamente a Pozzallo (Rg) e Milazzo (Me) nellAgosto 2008. Lintervista con Vittorio V. Alberti stata realizzata tramite e-mail nel Luglio 2008. www.riccardoorioles.org www.leinchieste.com www.sintesidialettica.it www.giornalismi.info/vocilibere www.it.wikipedia.org/riccardoorioles Amadore Nino (2007), La zona grigia. Palermo. La Zisa. Corrias Lucente Giovanna, Il Business della diffamazione. www.leinchieste.com/corrias_diffamazione.htm Monaco Gianni, Quotidiani o fotocopie? Lo stato di salute dellinformazione siciliana. www.leinchieste.com/informazione_dibattito.htm Morrone Roberto (a cura di) (2008) Giornalismi e Mafie. Torino. EGA Editore. Papuzzi Alberto (2003), Professione Giornalista. Roma. Donzelli. Pratellesi Marco (2008), New Journalism. Milano. Mondatori. Sintesidialettica.it, intervista a Roberto Morrione

APPENDICE: Piccola rubrica di siti dinformazione sulla mafia


La rubrica non si propone di esaurire lo spettro di siti, blog e portali che si occupano di mafie, ma di offrire una serie di esempi che possano servire da porte daccesso per esplorare il mondo dellinformazione online sul tema. Siti di associazioni. www.liberainformazione.org. Nato dallesperienza dellosservatorio sullinformazione per la legalit e contro le mafie, il sito si propone come punto di riferimento per chi si occupa di mafie. Lobiettivo creare una rete tra le varie realt antimafia e fornire strumenti giornalistici sulle mafie (servizi, dossier, inchieste, rassegne stampa, ecc).

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www.liberaradio.it web-radio nata dalla collaborazione tra Citt del Capo-Radio Metropolitana e la Fondazione Libera Informazione. Le trasmissioni offrono approfondimenti, interviste, servizi sui temi della legalit. www.avvisopubblico.it. Nasce da una rete di amministratori locali che hanno manifestato interesse in percorsi di legalit democratica. Fra laltro ospita approfondimenti sui temi legislativi legati alla lotta allillegalit ed un archivio di leggi e documenti ufficiali. www.corleonedialogos.it. Portale del circolo Arci di Corleone, la redazione pubblica anche una rivista distribuita nella zona di Palermo. www.centroimpastato.it. Il sito del Centro Siciliano di Documentazione Giuseppe Impastato. Ospita un ampio archivio di documenti, analisi storiche, e-book, pubblicazioni, ecc sui temi di mafia e antimafia. Siti di testate offline. www.narcomafie.it. La rivista Narcomafie nasce nel 1993, allindomani delle stragi di Capaci e Via DAmelio con lo scopo di trattare la criminalit organizzata in maniera pi approfondita e costante di quanto facessero i media ufficiali. Sul sito possibile consultare alcuni estratti della rivista e approfondimenti ed analisi creati appositamente per il web. www.antimafia2000.com. Nata nel 2000, la rivista presenta un panorama completo sul mondo dellantimafia. Anche in questo caso si possono visualizzare sia preview della versione cartacea sia contenuti telematici. In particolare due dossier sono dedicati alle figure di Falcone e Borsellino, una sezione ospita news e commenti, unaltra analisi di commentatori che scrivono per altri giornali e riviste. Testate online. www.arcoiris.tv. Web-tv accessibile gratuitamente da internet, gli utenti possono selezionare i contenuti senza vincoli di palinsesti. Fra le diverse categorie, una dedicata allantimafia. www.mafianews.it. Testata online di informazione sulle mafie. Oltre a news, documenti, rassegne stampa, ospita un guesbook dove lasciare commenti e opinioni. www.90011.it. Notiziario online di Bagheria. News di politica e cronaca ed una sezione, cose di mafia, dedicata ad inchieste, notizie ed approfondimenti sulle dinamiche mafiose. www.radiokreattiva.net. Network di web-radio della zona di Bari gestite dai ragazzi, nato da un progetto sulla legalit nelle scuole. Blog di giornalisti. calabria.blogosfere.it. Blog del giornalista calabrese Marco Meliad. Notizie e riflessioni sui meccanismi legati alla ndrangheta. www.cinquelire.info. Il blog del giornalista Nino Amadore si concentra in particolare sulle dinamiche economico-finanziare illegali in Sicilia. C anche una selezione di contenuti video originali. www.storiedimafia.altervista.org. Altro blog di Nino Amadore, aggiornato fino al Giugno 2008. Anche qua notizie ed inchieste sullaspetto economico-finanziario del sistema mafioso.

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