Vous êtes sur la page 1sur 63

STUDIO LEGALE BONAFINE Via Gallizzi 51 85040 Viggianello ( PZ) Tel./Fax 0973-661416 -665161 Avv.

v. Vincenzo Bonafine TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DELLA CALABRIA CATANZARO Il Comune di Rotonda ( c. f. : 00743620767) ,in persona del Sindaco in carica,legale rappresentante pro tempore,Giovanni Pandolfi, autorizzato al presente giudizio in forza di determinazione dirigenziale n. 158 del 09/11/10 ; il Comune di Viggianello ( c. f. : 84002150765) ,in persona del Sindaco in carica,legale rappresentante protempore,Antonio Emanuele Fiore ,autorizzato al presente giudizio in forza di determinazione dirigenziale n. 523 del 09/11/10 ; entrambi rappresentati e difesi,come da mandato in calce al presente atto,dallavv. Vincenzo Bonafine ( c. f. : BNF VCN 58M20 H590H ) ,il quale,ai sensi e per gli effetti dellart. 136 c. p. c.,dichiara di voler ricevere le comunicazioni relative al processo al seguente indirizzo di posta certificata : vincenzo.bonafine @pec .it ovvero al seguente numero di fax : 0973-661416 ed elegge domicilio in Gimigliano al viale IV Novembre n. 274,presso lo studio dellavv. Gianni Ferrara ,che designa suo sostituto processuale per il presente giudizio, ricorrono per lannullamento,previa sospensiva, del decreto dirigenziale del dipartimento attivit produttive settore politiche energetiche - della Regione Calabria n. 13.109 del 13/09/10,pubblicato sul supplemento straordinario n. 1 al BURC parti I e II n. 18 del 05/10/10 ad oggetto la riattivazione della sezione 2 della centrale termoelettrica del Mercure ricadente nel comune di Laino
1

Borgo

modifica

dellautorizzazione

rilasciata

dall

Amministrazione Provinciale di Cosenza in data 09/02/02 ai sensi dellart. 12 del d. lgs 387/03 recepito nellordinamento regionale con legge regionale n. 42/08; di tutti gli atti specie, : del decreto dirigenziale del Dipartimento politiche dell ambiente della Regione Calabria n. 23.795 del 29/12/09 ad oggetto la revoca del decreto dirigenziale n. 22082 del 03/12/09 con cui era stato annullato in autotutela il decreto dirigenziale n. 536 dell08/02/07 nonch tale ultimo decreto ; dei pareri resi nellambito di tale procedimento dallEnte 6574106 del valutazione di e dalla Commissione per la Parco Nazionale del Pollino con atto n. 17/10/06 che ne costituiscono presupposto ovvero confluiti nellautorizzazione unica o da essa recepiti ed, in

incidenza della Regione Calabria, dipartimento politiche dell ambiente,con atto del 23/01/07; del parere reso dallAzienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ( gi Azienda Sanitaria Locale di Castrovillari ) in data 26/11/07 in sede di conferenza di servizi e confermato con nota n. 2322 del 21/07/09 ; dei decreti dirigenziali del Dipartimento ambiente,territorio e politiche della sostenibilit della Regione Basilicata 09/04/09 ad oggetto la del suddetto decreto n. n. 75/AB/2008/D/1532 del 13/10/08 e n. 75/AB/2009/D/435 del convalida,rettifica ed integrazione 75/AB/2008/D/1532 del 13/10/08

relativo alla valutazione di incidenza; del parere reso nellambito di tale procedimento dallEnte Parco Nazionale del Pollino con atto n. 1.780 del 24/02/09. BREVI CENNI SULLA VICENDA

La vicenda della centrale Enel del Mercure ormai nota ben oltre i confini della meravigliosa valle dove Calabria e Basilicata si abbracciano dando vita ad un contesto ambientale di notevole pregio,tanto da far meritare allarea l elevazione a Parco Nazionale nonch la qualificazione di sito di interesse comunitario. Tuttavia, per meglio comprendere la strenua opposizione delle collettivit incise dal progetto di riattivazione e ,con esse, le stesse ragioni del presente ricorso, opportuno ricordare che tale centrale ,costruita a met degli anni 60, con tecnologie ovviamente ormai obsolete, non pi funzionante dal 1993 (quanto alla sezione 2 che si intende riattivare ) e dal 1997 (quanto alla sezione 1 ). In tale lungo periodo, istituito il Parco Nazionale del Pollino, lintera area si indirizzata verso uno sviluppo turistico incentrato sulla tutela e la valorizzazione ambientale,con significative iniziative sostenute anche dallinvestimento di ingenti risorse pubbliche . I buoni risultati faticosamente raggiunti, che hanno proiettato il Pollino sullo scenario internazionale per la sua natura incantata, lagricoltura biologica ,i prodotti di qualit, lescursionismo ,il rafting ,sarebbero immediatamente sullambiente e la sulla risorse modo dati spazzati via da una iniziativa industriale che avrebbe gravissime ricadute negative non solo qualit di vita nellarea percezione ambientali e,conseguentemente, legata in alle alcun

della sua immagine,fungendo da pesante sulloccupazione ad una ,destinata falcidia

detrattore,altres

compensata da eventuali opportunit lavorative collegate allimpianto le quali ,peraltro,alla stregua degli stessi progettuali,sono da escludere . La centrale,inoltre,in considerazione delle sue eccezionali dimensioni ( 41 MW) e della assoluta mancanza,nellarea, dellenorme quantitativo di biomassa occorrente per la sua
3

alimentazione,dovrebbe

approvvigionarsi

in

un

bacino

esteso allintera Comunit Europea . In tal modo, la C02 immessa nellaria dalla combustione non solo non sarebbe bilanciata dalla fotosintesi clorofilliana generata durante la vita delle piante poi divenute biomassa ( che tale effetto avrebbero prodotto altrove) quanto ad essa dovrebbe aggiungersi quella indotta dallenorme traffico veicolare pesante occorrente per il trasporto della biomassa. Esso stimato,gi solo per tale voce,in 112 viaggi giornalieri di autotreni che,avuto riguardo alle caratteristiche della rete viaria,assolutamente inidonea a reggere un tale traffico, paralizzerebbero completamente la circolazione. Limpianto,inoltre, costituisce indiscutibile,grave delle immissioni e delle sostanze inquinanti aggravato ventilazione. Insomma,il progetto non rispetta i canoni della filiera corta,gli unici che potrebbero invece giustificare un tale violento intervento sul territorio e renderlo sostenibile con le esigenze di tutela ambientale e di qualit della vita dei residenti ,risolvendosi in una mera speculazione industriale che nulla apporta ad unarea che verrebbe usata, stravolta e distrutta. Tanto da far dire ( non agli ambientalisti ma) allAvvocatura Distrettuale dello Stato che la reazione delle collettivit interessate giusta e prevedibile , una sorta di legittima difesa da una cieca aggressione . Tanto pi che sin troppo evidente che lunica ragione industriale che sorregge una tale iniziativa ( altrimenti illogica poich i costi di produzione sono insostenibili ) la volont del proponente di godere dei vantaggi ed incentivi
4

fattore di prodotte , del sito

rischio per la salute dei residenti,esposti agli effetti nocivi dalle caratteristiche in una conca orografiche naturale

dellimpianto,posto

con

scarsa

derivanti dalla produzione di energie rinnovabili (anche se in tal caso,avuto riguardo a quanto evidenziato,la classificazione dellimpianto tra quelli rivolti alla produzione di energia pulita appare impropria!) . E ben pu comprendersi la preoccupazione di quanti temono che,allorch tali incentivi verranno meno, limpianto possa essere destinato a funzionare come termovalorizzatore. .E SUL PROCEDIMENTO -Dopo tale opportuna premessa, occorre riassumere il corso del procedimento che occupa, il quale prende avvio in data 02/09/02, allorch la Provincia di Cosenza, alla stregua di un progetto di natura meramente preliminare ed infarcito di indicazioni errate,senza alcuna effettiva istruttoria,autorizza lENEL Produzione s. p. a . a riattivare la sezione 2 della centrale termoelettrica del Mercure ( disattivata dal 1997 con cessazione di ogni attivit produttiva dellobsoleto impianto ) con alimentazione a biomasse. Giova sin dora evidenziare che l autorizzazione del 02/09/02 prevedeva espressamente ,allart . 3, che il titolare della presente autorizzazione tenuto ad osservare le seguenti prescrizioni : 1) limpianto a biomasse dovr entrare in esercizio , inteso come primo parallelo con la rete elettrica , entro trenta mesi dallemissione della presente autorizzazione stabilendo che la mancata osservanza delle prescrizioni indicate nella presente autorizzazione ne comportano ( sic! ) la decadenza ! . - L ENEL ,per, non riusciva a completare i lavori entro tale termine giacch prima dellintegrale esecuzione degli stessi subiva il sequestro dellimpianto ordinato dalla Procura per numerose e gravi della Repubblica di Castrovillari ipotesi di reato .

Limpianto,pertanto,non entrava in esercizio entro il termine di efficacia dellautorizzazione. - In data 01/02/07 il Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare ( e non gi il proponente come,invece,dallo stesso sostenuto allevidente scopo di accreditarsi di affidabilit sul fronte della tutela della salute dei residenti ) con nota DSA/2007/0003119 ( sostituendosi,sostanzialmente, alla Provincia di Cosenza ed alle Regioni Calabria e Basilicata evidentemente distratte) ha richiesto ( sul presupposto,non verificato,della sua vigenza ) ladeguamento di tale autorizzazione prescrivendo che fossero utilizzate esclusivamente deforestazione con biomasse vergini da divieto di impiego di biomasse

classificabili come rifiuti ( viceversa utilizzabili alla stregua dellautorizzazione ). -Per la valutazione della domanda,ancora una volta proposta alla Provincia di Cosenza , era indetta una conferenza di servizi nel corso della quale i Comuni di Rotonda e Viggianello ( siti in territorio lucano ma a ridosso dellimpianto destinato a produrre i maggiori effetti deleteri proprio a danno di tali collettivit ) non solo dichiaravano la netta contrariet al progetto per lincidenza negativa dello stesso sullambiente,lo sviluppo ,loccupazione,nonch sulla salute e la qualit di vita dei residenti ,quanto denunciavano macroscopiche falsit progettuali . Eccepivano,altres,la radicale incompetenza della Provincia di Cosenza dovendosi individuare nella Regione Calabria , ai sensi del d. lgs. 387/03 , lente dotato di attribuzioni in materia. - L Ente Parco Nazionale del Pollino,al cui interno situato il sito dellimpianto, nella seduta del 26/11/07 evidenziava la necessit di coinvolgere la Regione Basilicata dal momento che,per essere limpianto posto a confine tra le due Regioni,

appariva indispensabile acquisirne incidenza ambientale .

la

valutazione di

- Richiesta,pertanto, la valutazione di incidenza alla Regione Basilicata ,essa era espressa con decreto n. 75/AB/2008/D/1532 del 13/10/08 palesemente illegittimo perch non preceduto dal previo parere Parco,soggetto istituzionalmente preposto a limpatto dellintervento sullarea protetta. -Acquisito tale parere a sanatoria ,con successivo decreto n. 75/AB/2009/D/435 del 09/04/09 si procedeva alla convalida,rettifica ed integrazione del precedente decreto n. 75/AB/2008/D/1532 del 13/10/08 . - L ENEL, in considerazione della durata del procedimento, ricorreva a questo TAR che con sentenza n. 658/09 ,respingeva seccamente sosteneva dovuto, pur intimando il ricorso nella parte in cui alla si che il rilascio dellautorizzazione costituisse atto Provincia di Cosenza di dell Ente valutare

concludere il procedimento entro il perentorio termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza. - In esecuzione di tale decisione,la convocava per il 30/07/09 Provincia di Cosenza una nuova seduta della

conferenza di servizi ,a conclusione della quale, per,proprio per i denunciati vizi,non veniva adottata alcuna decisione . - In seguito, e sempre prima che la Provincia adottasse associazioni qualsiasi decisione,lEnte di Cosenza le Parco,innanzi

macroscopiche violazioni denunciate dagli enti locali ,dalle e dai comitati di opposizione allo sciagurato progetto,decideva di richiedere all Avvocatura Distrettuale dello Stato un parere sulla legittimit degli atti ed,in specie,sulla compatibilit dellopera con la destinazione dellarea . Nelle more, con deliberazioni n. 64 dell11/08/09 e n. 1111 del 28/10/09 sospendeva il proprio parere favorevole in precedenza espresso con determina n. 7550 del 28/07/09.
7

- l Avvocatura Distrettuale dello Stato con parere reso in data 21/08/09 lucidamente evidenziava lassoluta incompatibilit del progetto con i vincoli di tutela dellarea rimarcando come limpianto (anche per le dimensioni e limpatto sul territorio ) sarebbe solo foriero di enormi danni per le popolazioni interessate e porrebbe in discussione la stessa ragion dessere del Parco. Censurava,altres,le procedimento,con valutazione mancanza di una gravi particolare carenze riguardo istruttorie alla del omessa relativa

degli interessi delle comunit locali ed alla approfondita valutazione

allapprovvigionamento della biomassa. -In conformit a tale autorevole e motivato Direttivo n. 67 del rilievo di natura tecnico giuridica lEnte Parco con delibera del Consiglio 12/10/09 , nel recepirlo, annullava il precedente parere favorevole n. 7550/09 . -Tale valutazione di netta contrariet al progetto era poi condivisa e fatta propria dalla Comunit del Parco con delibera n. 9 del 10/12/09 a sua volta fatta propria dal Consiglio direttivo dellente con delibera n. 84 dell11/12/09 in cui si ribadiva un preciso orientamento di contrariet per essere il progetto radicalmente incompatibile con le norme di salvaguardia dellarea protetta. Del pari, la Regione Calabria, Dipartimento Politiche dellambiente, con decreto n. 22082 del 03/12/09,preso atto dellannullamento del parere favorevole in precedenza espresso dall Ente Parco Nazionale del Pollino e considerato che esso propedeutico al rilascio della

valutazione di incidenza ambientale, annullava in regime di autotutela il decreto dirigenziale n. 536 dell08/02/07 con cui era stato precedentemente espresso parere favorevole con prescrizioni . - Tuttavia,su richiesta dellENEL acquisita il 21/12/09 , con eccezionale solerzia, in appena 3 (tre) giorni lavorativi ( il
8

24,25,26,27 dicembre erano festivi ) con provvedimento a firma del dott. Giuseppe Graziano , direttore generale del Dipartimento, in data 29/12/09 tale decreto (il n. 22082 del 03/12/09 con cui era stato annullato in autotutela il precedente decreto n. 536 dell08/02/07 ) veniva revocato con la bizzarra motivazione che lannullamento del parere favorevole espresso dallEnte Parco Nazionale del Pollino con la richiamata determinazione dirigenziale n. 1111 del 28/10/09 non sarebbe stato formalmente riferito al parere favorevole reso in merito alla valutazione di incidenza bens,ed esclusivamente, al parere favorevole reso in sede di conferenza dei servizi presso la Provincia di Cosenza in data 30/07/09 ! - In tale condizione di stallo del procedimento, in data 23/12/09 la spogliava del Provincia di Cosenza,con nota n. 122064, procedimento rimettendolo alla Regione riconoscendo ( finalmente ! ) la propria incompetenza si Calabria, Dipartimento Attivit produttive,settore politiche energetiche . -Tale decisione,peraltro, stata gravata da ricorso da parte dell ENEL in ordine al quale questo TAR prima ,con sentenza n. 180 del 20/02/10, ed il Consiglio di Stato poi,con sentenza n. 1.858 del 26/04/10,hanno individuato nella Regione Calabria lente competente. Occorre il precisare procedimento che di presso verifica di la Regione era gi Calabria,Dipartimento pendente Politiche dellambiente,

compatibilit

ambientale in ordine al quale era stata indetta una conferenza di servizi gi 21/10/09 . - Con nota del 13/01/10 n. 731 a firma del dirigente di settore dott. ssa G. Rosanna Squillaccioti la conferenza veniva nuovamente convocata per il 16/02/10 ed a tale data,ribadita da parte dellorgano gestionale dellEnte Parco
9

riunitasi il 03/08/09 ed il

del Pollino ( in persona del Direttore Generale,ing. Annibale Formica) ,cos come consta dal relativo verbale,la contrariet al progetto, rinviata a data da destinarsi. -Non consta che i lavori della suddetta conferenza abbiano mai avuto termine ed il provvedimento impugnato omette qualsiasi riferimento al suddetto procedimento sospeso nel limbo degli Uffici Regionali. - Ad ogni modo, trasmessi tutti gli atti del procedimento dalla Provincia di Cosenza alla Regione Calabria , con atto n. 0024507 del 17/06/10 per come lENEL ne ha richiesto la convalida . - N la richiesta n la convalida (che pure sul piano logico e giuridico avrebbe dovuto necessariamente precedere il rilascio dellautorizzazione ) venivano portate a conoscenza dei soggetti del procedimento . - Invece, con atto n. 13021 del 28/07/10 a firma delling . Ilario De Marco,dirigente del settore politiche energetiche,attivit estrattive e risorse geotermiche del Dipartimento Attivit produttive della Regione Calabria , (dora innanzi indicato,per comodit espositiva,quale il funzionario ) si richiedeva allEnte Parco, alla Provincia di Potenza ed ai Comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Castelluccio Inferiore , Rotonda e Viggianello la trasmissione-entro il 20/08/2010-(di) eventuali modifiche al parere gi rilasciato durante la Conferenza di servizi tenuta dall Amministrazione Provinciale di Cosenza e conclusasi in data da 30/07/09,modifiche variazioni derivanti nel esclusivamente eventuali normative solo incidentalmente si apprende dal contenuto del provvedimento impugnatorimasto

contempo intervenute . - Anche avverso tale atto i Comuni ricorrenti,con nota del 06/08/10 , nel ribadire la assoluta contrariet al progetto lamentavano la palese arbitrariet della fissazione del termine del 30/07/09 cui ancorare i pareri nonch lomessa
10

convocazione di una nuova riunione della conferenza dei servizi . - Senza aver mai ottenuto alcun riscontro alle loro istanze ( indice eloquente di scarso senso istituzionale e di insofferenza verso le ragioni espresse) i Comuni ricorrenti apprendevano dalla pubblicazione sul supplemento straordinario n. 1 al BURC parti I e II - n. 18 del 05/10/10 delladozione provvedimento n. 13.109 del 13/09/10 . ^^^^^^^ Avverso tale provvedimento e,per quanto di ragione,degli atti presupposti e connessi,gli enti ricorrenti propongono impugnazione per le seguenti ragioni . SULLA LEGITTIMAZIONE ATTIVA DEGLI ENTI RICORRENTI Giova evidenziare,preliminarmente, la piena legittimazione dei Comuni ricorrenti alla proposta impugnazione. Essi,infatti,hanno partecipato ai lavori della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Cosenza i cui atti dichiarato presupposto della conclusivo impugnato. Nessun dubbio pu sorgere,pertanto,in ordine alla loro piena legittimazione a dolersi della illegittimit dellatto conclusivo . Essa ,in ogni caso,spetta gi per il fatto di essere non solo confinanti gravissimi con il Comune di Laino dal Borgo,che suo ospita limpianto,quanto di essere esposti ,e ben pi di quello,ai pregiudizi derivanti eventuale funzionamento. Non si tratta soltanto della vicinitas ( limpianto- come consta chiaramente dalle pur vaghe indicazioni progettuali - contiguo ai territori di tali enti ) giacch,gi alla stregua degli atti del procedimento, possibile affermare che proprio tali enti subirebbero le maggiori conseguenze dannose ( il
11

- sul

loro successiva convalida

sono stati poi posti a base esclusiva del provvedimento

regime dei venti convoglierebbe i fumi verso i loro centri; lenorme traffico veicolare si svilupperebbe lungo le loro strade, il sistema di raffreddamento dellimpianto finanche dovrebbe alimentarsi con le loro acque ; i maggiori riflessi negativi sul settore del turismo e dellagricoltura produrrebbero sul versante lucano ). Del resto, gi con riferimento alla posizione di singoli e di associazioni ( stata pu riconosciuta non tale legittimazione ad un ente che,dunque,non riconoscersi si

territoriale che,pur se per interventi realizzati fuori dal suo territorio,agisce certamente e chiaramente a tutela dello stesso e,dunque,nello svolgimento delle proprie finalit istituzionali ) per il mero fatto del deprezzamento dei loro beni in conseguenza dellopera ( TAR Emilia Romagna,Parma, n. 01 del 12/01/06), per pregiudizi alla salute ( TAR Toscana,sez. II, sez. IV, n. 5.411 del 15/10/01). In definitiva,essa spetta a tutti coloro che per risiedere nelle vicinanze dellimpianto hanno uno stabile collegamento con il territorio inciso dal provvedimento che intendono contrastare e dal quale assumono che subirebbero effetti pregiudizievoli ( TAR Emilia Romagna , Bologna, sez. II , 09/07/08 n. 3296). Nella fattispecie, i Comuni ricorrenti hanno un significativo collegamento con il sito dellimpianto giacch proprio il loro territorio sarebbe fortemente inciso dagli effetti della sua messa in esercizio e,pertanto,sono pienamente legittimati al presente giudizio ( Cons. St. ,V, 26/02/10 n. 1.134; Cons. St. VI, 01/02/10 n. 413 ; TAR Puglia, Lecce, I, 06/05/08 n. 1.290 ; TAR Liguria, Genova, I, 22/07/05 n. 1.080 ) ^^^^^^^ prevenire n. 8856 del

21/12/05); per la pericolosit in s dellimpianto ( Cons. St. ,

12

Ci

posto,i

vizi

del

provvedimento

impugnato

sono

numerosi,gravi ed evidenti ,relativi sia al procedimento sia al merito. Essi saranno esposti seguendo censure tale siano ordine,sebbene, comuni ed inevitabilmente,molte interscambiabili . 1) Violazione dell art. 14 ter- 6 comma- legge 241/90 Violazione dellart. 12,3 e 4 comma ,del d. lgs 387/03 . Omettendo ,in questa sede, qualsiasi considerazione

sullequivoca tempistica ( il provvedimento stato emesso il giorno prima che il Ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare adottasse le linee guida per il rilascio delle autorizzazioni in materia di impianti da energie rinnovabili con le quali il progetto dellENEL si pone in stridente contrasto) comunque palese lillegittimit del procedimento seguito. Al riguardo,occorre innanzitutto valutare la legittimit della operata convalida degli atti del procedimento svoltosi innanzi la Provincia di Cosenza, ente incompetente . Alla luce del chiaro disposto dellart. 14 ter , 6 comma bis ,della legge 07/08/90 n. 241 secondo cui allesito dei lavori della conferenza,ed in ogni caso scaduto il termine di cui al 3 comma,lamministrazione procedente adotta la determinazione motivata le di specifiche conclusione risultanze del della procedimento,valutate

conferenza e tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse in quella sede assolutamente certo che la conferenza di servizi debba essere indetta dall ente competente ad adottare il provvedimento ,il quale deve curarne sia la fase istruttoria sia quella conclusiva,tra loro inscindibilmente collegate.

13

Ebbene,nel caso in ,invece,sia stata

esame, la

agevole di

osservare come Cosenza,ente

Provincia

incompetente,ad indire la conferenza di servizi , a stabilire i soggetti aventi titolo a parteciparvi,in tal modo compiendo delicate scelte incidenti inevitabilmente sul provvedimento finale, a fissarne le scansioni ,a curarne lintera istruttoria . Il ruolo della Regione Calabria, ossia del solo ente viceversa competente a gestire il procedimento,si cos risolto in una notarile presa datto operata da un funzionario che , senza mai stabilire alcun contatto con i soggetti coinvolti, di quel procedimento ha deciso le sorti con discutibili manovre interpretative delle sue risultanze . In sostanza ,la Regione Calabria stata di fatto estromessa dalla gestione del procedimento esaurendosi il suo intervento esclusivamente nell adozione del provvedimento finale che per lappunto alla stregua di quegli atti si sostiene essere dovuto. Al contrario, ai sensi dellart. 12 ,3 comma, del d. lgs. 387/03 ,lautorizzazione unica rilasciata dalla Regione o altro soggetto istituzionale delegato dalla Regione . E lo strumento per pervenire al rilascio di tale autorizzazione quello della conferenza di servizi cui ,in forza del successivo 4 comma , partecipano tutte le Amministrazioni interessate. Nella fattispecie,non solo il ruolo della Regione Calabria ente competente- si ridotto alla mera compilazione dellautorizzazione,quanto innanzi tale ente non vi mai stata alcuna conferenza partecipazione delloperato di dei del servizi,impedendosi,pertanto,la soggetti coinvolti . Ne consegue la palese illegittimit funzionario che ha rilasciato lautorizzazione, dal momento che il procedimento doveva avere avvio ex novo non potendosi conservare alcuna efficacia agli atti compiuti in
14

precedenza che,tuttavia,ha C

da

un

soggetto,la di

Provincia

di e

Cosenza,radicalmente curato

sfornito

competenza

,condizionato,indirizzato cesura netta innanzi tra la

lintero la fase

procedimento volto al rilascio dellautorizzazione . stata,dunque,una interamente istruttoria e la fase decisionale che,invece,avrebbero dovuto svolgersi Regione Calabria . N tale questione pu essere sbrigativamente liquidata come invece fatto che nel si provvedimento tratterebbe di impugnato unipotesi di sostenendosi

incompetenza relativa in quanto alla Provincia di Cosenza sono attribuite competenze in materia di energia dalla l. r. 34/02 nonch dalla l. r. n. 17/00. In realt, la lapidaria affermazione non ha alcun pregio rilevandosi solo quale ulteriore indice di accondiscendenza verso le richieste e le tesi dellEnel . Valga considerare,a tal fine,che le attribuzioni riservate alla Provincia di Cosenza dalle leggi regionali n. 17/00 e n. 34/02 sono irrilevanti e non consentono certo di ritenere tale ente dotato di competenza nel medesimo settore dattivit. Lart. 1, 1 comma, della l. . r. 24/11/00 n. 17,infatti, delega alla Provincia esclusivamente la costruzione e lesercizio di opere,da realizzare e nellambito distribuzione del territorio dellenergia regionale,destinate alla trasmissione,allo smistamento,alla trasformazione elettrica,comunque prodotta,nonch di ogni altra opera accessoria,fino alla tensione di 150.000 volts . E agevole rilevare come sia esclusa lattivit di produzione di energia,qualunque ne sia la fonte. Il principio ribadito dallart. 37 della l . r . del 12/08/02 n. 34 che al 1 comma, riserva alla Regione la localizzazione degli impianti ( lettera a) , lelaborazione e lattuazione

15

del piano energetico regionale ( lettera d) , la promozione alluso di fonti rinnovabili . La Provincia,dunque, sfornita di qualsiasi competenza in merito allautorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili spettando ogni competenza alla Regione la quale- lo si ribadisce avrebbe dovuto sin dal primo atto del procedimento assumerne liniziativa,lorganizzazione, la direzione. Tanto pi che la materia dellenergia da fonti rinnovabili ha una sua precisa autonomia, costituendo una categoria a s, come chiaramente delineato dal d. lgs 387/03,dalla l. r. 42/08 e,da ultimo,rimarcato con decreto del 10/09/10 del Ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare . La giurisprudenza ha avuto modo di affermare tale principio con una recente decisione del Consiglio di Stato ( sez. V, sentenza n. 6.388 dell11/12/07) che ha dichiarato linsanabile nullit di unautorizzazione allinstallazione di un impianto fotovoltaico rilasciata da ente inidoneo ( nella fattispecie il Comune ) Lincompetenza accertato sanatoria. Lo stesso TAR,del di resto,ha espressamente assoluta,con ravvisato unipotesi incompetenza conseguente dal della TAR ,osservando,appunto,come la di Cosenza n. ,come , gi competenza esclusiva spettasse alla Regione. Provincia con sentenza 180/10

,dunque,assoluta e non pu formare oggetto di alcuna

nullit dellatto,nel caso in cui vi sia unespressa previsione di legge ovvero quando lorgano che ha adottato latto del tutto estraneo allorganizzazione dellamministrazione competente in base alla ripartizione delle attribuzioni ( TAR Calabria, Catanzaro, n. 907 del 07/07/99). Del resto,sarebbe paradossale se gli enti ricorrenti, che sin dal primo atto del procedimento svoltosi innanzi la Provincia
16

di Cosenza rilievo,

ne hanno eccepito lincompetenza , pur dopo comunque subire gli effetti di un

laccertamento della piena ( ed evidente ) fondatezza di tale dovessero provvedimento adottato esclusivamente proprio in forza delle scelte organizzative di tale ente !. Inoltre,non vi dubbio che la richiesta dellEnel di convalidare gli atti assunti innanzi la Provincia di Cosenza attenendo ad un procedimento incidentale esplicante effetto sullatto finale dovesse comunque essere partecipata a tutti i soggetti del procedimento al fine di porli in condizione di esercitare le proprie attribuzioni ai sensi e per gli effetti degli artt. 10 ss. della legge 241/90. Essi,invece,sono stati spogliati anche dellelementare diritto al contraddittorio ! Infine,deve osservarsi che, ove,come ritenuto dal funzionario,volesse ritenersi la sanatoria tout court di quegli atti, il provvedimento finale dallo stesso adottato non sfuggirebbe partecipato comunque un alla censura di non illegittimit avrebbe quale,per giacch,allevidenza,al procedimento

soggetto

obbligato

lappunto, la Provincia di Cosenza il cui parere,atteso che era lamministrazione che ,ovviamente,reso. N potrebbe acquisirsi dopo ladozione e la pubblicazione dellatto conclusivo!. Dovrebbe essere ormai chiaro,quindi, che il procedimento seguito ha clamorosamente violato le richiamate disposizioni normative. Sul punto giova solo svolgere unultima considerazione sullavvertita conservazione esigenza degli di invocare i principi di atti amministrativi,di economicit aveva indetto la conferenza di servizi,non mai stato richiesto ed

17

dellazione amministrativa e di divieto procedimento . Non chi non veda come tali

di aggravio del ,certamente

principi

condivisibili, non consentano certo di scavalcare il rigido sistema sullattribuzione delle competenze e sulle regole di partecipazione ad un delicato procedimento, frustrando le prerogative degli enti coinvolti . N si riesce a comprendere come tali principi possano avere impedito non solo la doverosa convocazione di tali enti ma finanche 28/07/10 la mera comunicazione della operata convalida la stessa nota del del procedimento e con cui si apprendeva ( che ben poteva essere data con che,invece,non ne contiene cenno ) . In definitiva, nella fattispecie,la conclusione obbligata : la radicale inutilizzabilit degli atti gi posti in essere con conseguente necessit che il procedimento prenda nuovo avvio si riverbera sul provvedimento finale che, gi solo per tale ragione, radicalmente illegittimo.. ^^^^^^^ 2) Violazione dellart. 30,2 comma, d. lgs 16/01/08 n. 4 . Limpianto de quo ricade in un lembo di terra a confine tra le Regioni Calabria e Basilicata e, sebbene ubicato in territorio calabro, su quello lucano che,per condizioni orografiche, produrrebbe massimamente i suoi paventati effetti nocivi . Tale circostanza riconosciuta nello stesso provvedimento impugnato che,non a caso, prescrive linstallazione di n. 3 centraline in territorio lucano,localizzate in prossimit degli abitati di Rotonda, Viggianello e Castelluccio Inferiore . Essa,del resto, confermata dalla avvertita necessit della valutazione di incidenza di entrambe le Regioni. Ebbene, ai sensi dellart. 30,2 comma, del d. lgs n. 04 del 16/01/08 nel caso di interventi e di opere sottoposti a valutazione
18

di

incidenza

ambientale

di

competenza

regionale che possano avere impatti ambientali rilevanti su regioni confinanti,lautorit competente tenuta a darne informazione e ad acquisire i pareri delle autorit competenti di tali regioni,nonch degli enti locali territoriali interessati dagli impatti . Giova aggiungere che tale principio stato ribadito e rafforzato dallart. 10,6comma, dellallegato tecnico al decreto del Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10/09/10 secondo cui qualora gli effetti di un progetto interessino il territorio di altre Regioni o Province delegate,la Regione o Provincia competente al rilascio dellautorizzazione tenuta a coinvolgere nel procedimento le Regioni o province delegate interessate. Pu pertanto ritenersi che costituisca principio generale informatore della materia. Ne consegue che la Regione Basilicata doveva obbligatoriamente far parte del procedimento volto al rilascio dellautorizzazione. Ci che non avvenuto posto che la Provincia di Cosenza prima e la Regione Calabria dopo non hanno mai coinvolto nel procedimento la Regione Basilicata n gli altri enti locali territoriali interessati ,come il Comune di Castelluccio Superiore. Pertanto, al di l di qualsiasi questione sull tenutasi innanzi la procedimento Sul punto, utilizzabilit degli atti acquisiti nel corso della conferenza di servizi Provincia di Cosenza ,comunque il radicalmente viziato dalla mancata il caso in di notare modo che tale vero e proprio

partecipazione della Regione Basilicata . appena non partecipazione riconoscersi potrebbe alcun ritenersi

superata dalla valutazione di incidenza ,cui non pu valore equipollente stante la diversit di ^^^^^^^
19

contenuti e finalit dei rispettivi procedimenti.

3) Violazione degli artt. 14 ss. legge 241/90 Violazione dellart. 8 dellallegato alla l. . r. . 29/12/08 n. 42 . Ledendo il principio di partecipazione e contraddittorio

riconosciuto dagli artt. 14 ss. della legge 241/90,come modificata ed integrata dalle leggi 15/05 e 69/09 e ,da ultimo, dal d. lgs. 78/10 che,pur semplificando lo svolgimento della conferenza di servizi ,ha mantenuto fermo il principio della necessit che essa si articoli nella riunione dei soggetti aventi titolo a parteciparvi,il provvedimento conclusivo stato invece adottato senza il rispetto di tale modalit . Lobbligatoriet della quale,peraltro, indiscutibile solo che si consideri che ai sensi dellart. 14 quater ,1 comma, della legge citata, il dissenso di uno o pi rappresentanti delle amministrazioni regolarmente convocate alla conferenza di servizi,a pena di inammissibilit,deve essere manifestato nella conferenza Il ricorso alla conferenza di servizi,del resto, stabilito anche dallart. 8 dellallegato alla l. r. del 29/12/08 n. 42 con cui la Calabria ,nel dettare misure in materia di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili lacquisizione autorizzazioni,le di tutte licenze,i le ha espressamente concessioni,le assensi previsto che sia convocata una conferenza di servizi per intese,le pareri,i nullaosta,gli

comunque denominati,necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa. La conferenza costituiva quindi strumento obbligato per pervenire alladozione del provvedimento finale sicch il funzionario,acquisiti gli atti dalla Provincia di Cosenza,avrebbe dovuto fissare una nuova della stessa in cui soltanto riunione stato sarebbe

possibile,nel contraddittorio tra i soggetti coinvolti,

20

pronunciarsi in ordine alla convalida degli atti assunti ed alla conclusione del procedimento. ^^^^^^^ 4) Eccesso di di potere fatti gravi decisivi carenze istruttorie e travisamento irragionevolezza

contraddittoriet. a) Il provvedimento finale poggia su dati essenziali non rispondenti al vero. Ci vale,innanzitutto, per la sconcertante attestazione che la conferenza di servizi svoltasi presso la Provincia di Cosenza si sarebbe conclusa il 30/07/09. Al contrario,lo stesso ing. quel procedimento, testualmente che il Eugenio Gaudio,responsabile di in data sottoscritto 17/11/09 deve scriveva chiudere ancora

urgentemente il procedimento in argomento ed,infatti, solo in data 23/12/09 con nota n. 122064 egli ha poi di formalmente dichiarato lincompetenza della Provincia Cosenza rimettendo gli atti alla Regione Calabria.. Tale attestazione appare funzionale allarbitraria imposizione di fissare il materiale istruttorio e cristallizzare la volont degli enti coinvolti al 30/07/09 ,data dellultima riunione della conferenza di servizi svoltasi presso la Provincia di Cosenza . Essa,infatti, equivale alla deliberata scelta di sterilizzare lannullamento del proprio precedente parere favorevole da parte dellEnte Parco con non le Nazionale finalit pu non del Pollino,soggetto valutazione di di ogni istituzionalmente compatibilit intervento valutazione determinante . Giova evidenziare,peraltro, come la determina dirigenziale n. 1.111 del 28/10/09 ,con cui lEnte Parco Nazionale del
21

preposto

alla

dellarea assumere

da attuarsi al suo interno e la cui valenza

Pollino ha annullato in autotutela il parere favorevole precedentemente espresso in seno alla conferenza di servizi tenutasi presso la Provincia di Cosenza in data 30/07/09 fosse gi agli atti del procedimento sicch la sua mancata considerazione non pu certo spiegarsi con supposte esigenze di celerit del procedimento denotando,invece,una malcelata opposizione alle voci contrarie alla richiesta di autorizzazione. La pretesa secondo cui le modifiche ai pareri resi in derivare esclusivamente da normativo ed ,al precedenza potrebbero non ha alcun

eventuali variazioni normative nel contempo intervenute fondamento contrario,volendo limitare la libera espressione del parere In dei soggetti interessati integra una grave e sostanza,voler bloccare al 30/07/09 la palese illegittimit . buona volont degli enti chiamati a pronunciarsi equivale a non voler tenere in conto tutto quanto poi emerso sulla effettiva realt del progetto,con buona pace del principio di buon andamento e di dellazione amministrativa. Non sar un caso se, re melius perpensa, la Provincia di Potenza, ufficio attivit produttive,con nota n. 31749 del 20/08/10 ,il Comune di Laino Castello ,con deliberazione della G. M. del 57 del 18/08/10 trasmessa con nota n. 3339 del 19/08/10 ,e ,soprattutto, lEnte Parco Nazionale del Pollino ,con del 12/10/09 nota n. 0007916 del 12/08/10 ( cui stata di annullamento del precedente parere altres allegata la deliberazione del Consiglio Direttivo n. 67 favorevole n. 7550 del 28/07/09 ) abbiano comunicato la propria netta contrariet al progetto,condividendo ( sebbene con colpevole ritardo! ) le obiezioni mosse dai Comuni ricorrenti. imparzialit

22

Valutazioni

che il funzionario ha posto nel nulla con

motivazioni non solo prive di fondamento sul piano giuridico quanto cos pretestuose da non potersi altrimenti comprendere se non con un rifiuto delle ragioni addotte. Egli,infatti,non ritiene di prenderle perch : a)sono state rese oltre la barriera temporale del 30/07/09 a suo avviso superabile, normative ; b)non recano specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dellassenso ; c)il parere negativo non annulla il precedente parere favorevole in difetto di un formale espresso richiamo ( notazione, questultima,che per il suo bizantinismo pare tratta da un libello del diritto ecclesiastico medioevale antecedente,per,la Clementina Saepe , il decreto del 1306 del Pontefice Clemente V con cui pure si intese eliminare i maggiori eccessi di esasperato formalismo di quel rito !). I rilievi sono assolutamente banali poich considerare che : a)il termine del e 30/07/09 non coincide stato neppure fissato con la arbitrariamente omettono di solo per sopraggiunte variazioni in considerazione preconcetto

chiusura della conferenza di servizi che,come gi rilevato, stata definita solo in data 23/12/09. N spiega perch non abbia tenuto conto neppure dellintervenuto Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cosenza antecedente anche a tale barriera temporale- che del pari esclude la fattibilit di un tale impianto . b) Dagli atti consta inequivocabilmente che non vi sono modifiche di sorta da poter apportare ad un progetto che ,per essere in assoluto incompatibile con unarea protetta ,tanto da porsi in conflitto con lidea stessa del
23

Parco- per adoperare lefficace espressione dell Avvocatura Distrettuale dello Stato- non recuperabile imponendosene una completa stroncatura . c)Un parere chiaramente contrario e diffusamente motivato sulle ragioni che lo sorreggono non richiede certo una sua formale titolazione per implicare lannullamento della precedente valutazione contraria . Ma tant !. ^^^^^^^ b)Non risponde al vero neppure la posizione attribuita allEnte Parco, in ordine alla quale il provvedimento impugnato consuma un clamoroso travisamento dei fatti. In primo luogo,laddove si sostiene che il dissenso manifestatosi non riguarda amministrazioni preposte alla tutela ambientale sebbene lEnte Parco Nazionale del Pollino sia geneticamente preposto proprio a tale tutela . Anzi, secondo autorevole interpretazione,nel territorio di un Parco spetterebbe a tale ente ,in via esclusiva, la valutazione di compatibilit con le norme di tutela di qualsiasi intervento da attuarsi al suo interno ( nei termini Consiglio di Stato 26/05/06 n. 3.204 sez. V 20/08/01 n. 4.469 e sez. IV che ha escluso la competenza della

Provincia di Bolzano in merito ad attivit da svolgersi allinterno del Parco Nazionale dello Stelvio , riconoscendo la potest autorizzatoria Ente ). Giova poi evidenziare che tale parere che il funzionario,per giustificarne il mancato recepimento,vorrebbe attribuire al solo organo politico- stato invece espresso anche dallorgano gestionale ,come consta indiscutibilmente dal verbale del 16/02/10 della conferenza di servizi indetta dalla Regione Calabria,Dipartimento Politiche dellambiente . E,del pari,una forzatura asserire che vi sia un contrasto tra il parere contrario espresso con lannullamento in autotutela
24

al Consorzio di Gestione di tale

del

precedente

parere

favorevole

reso

in

seno

alla

conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Cosenza ed il parere formulato allinterno dei procedimenti di valutazione di incidenza ambientale. Il funzionario mostra di non conoscere adeguatamente le differenze tra la valutazione di incidenza ambientale e lautorizzazione da rilasciarsi,in sede di conferenza di servizi,alla stregua delle misure di salvaguardia accolte dal d. p. r . 15/11/93 . La prima ha ad oggetto soltanto la verifica di compatibilit dellintervento proposto con le esigenze di conservazione degli habitat naturali e sfocia in un parere obbligatorio ma non vincolante. La seconda,invece,valuta la compatibilit dellintervento con le suddette misure di salvaguardia concludendosi con un provvedimento finale che concede o nega lautorizzazione. Ben si comprende,allora,come unopera possa essere positivamente valutata quanto al procedimento di incidenza ambientale in quanto ritenuta compatibile con i parametri di cui al d. p. r . 357/97 e successive modifiche ed integrazioni cui ancorata tale valutazione ed,invece, essere ritenuta incompatibile con le misure di salvaguardia di cui al d. p. r . 15/11/93 alla cui stregua va rilasciata lautorizzazione. Ed ,per lappunto,il caso che occupa in cui lEnte Parco che ( sebbene a torto ) ha giudicato lintervento compatibile quanto al primo profilo,ha invece escluso tale compatibilit quanto al secondo,trattandosi di intervento da attuarsi in zona 2 che non consente assolutamente la sua realizzazione. Il parere favorevole reso nel procedimento per la valutazione di incidenza ambientale,pertanto,non esclude in alcun modo

25

la

necessit

dellautorizzazione,avendo

questultima

presupposti,natura,finalit differenti. Non sussiste,quindi, il preteso contrasto tra differenti pareri dellEnte Parco n trova fondamento laffermazione secondo cui il parere stesso non stato definitivamente espresso allesito dei lavori della conferenza di servizi . Essa ,anzi, ha il sapore di una presa in giro atteso che ,come gi rimarcato,il parere contrario (comunque acquisito agli atti )andava espresso proprio in seno a quella conferenza di servizi che il funzionario non ha mai inteso convocare, bench richiesto ,cos non rendendone possibile lespressione con le modalit volute. Sul punto,si sottolinea ancora una volta larbitrariet del termine del 30/07/09 entro cui confinare i pareri resi,con del conseguente imposizione di una loro conferma . Si aggiunga soltanto la palese contraddittoriet ritenere,da un lato,la perdurante efficacia del parere reso entro il 30/07/09, dallaltro ,che lEnte Parco non avrebbe reso il prescritto parere dopo la nota del 28/07/10 giacch se largomentazione del funzionario avesse fondamento e pregio ( che non ha ) il suo coerente sviluppo avrebbe dovuto rendere superflua la richiesta avanzata con la nota del 28/07/10 per essersi gi esaurito al 30/07/09 lesercizio del relativo potere. Insomma,limpressione che gli atti siano stati assemblati tenendo conto esclusivamente della loro funzionalit a sostegno della determinazione assunta!. ^^^^^^^ c)Si gi detto che presso la Regione Calabria,dopo la trasmissione degli atti della conferenza di servizi tenutasi innanzi la Provincia aventi di Cosenza, erano pendenti due entrambi ad oggetto il rilascio procedimenti

dellautorizzazione alla riattivazione della sezione 2 della centrale del Mercure con impiego di biomassa quale
26

combustibile dellimpianto : luno trasferito dalla Provincia di Cosenza ed attivato ex art . 12 del d. lgs 387/03,laltro attivato direttamente dalla Regione ai sensi dellart . 1,punto 5 , del d.lgs 59/05 ,ad oggetto lautorizzazione integrata ambientale. Tale procedimento ,ai sensi della norma richiamata, sostituisce,esautorandolo,il procedimento di cui al d. lgs n. 387/03 sicch contrariamente a quanto avvenuto la Regione avrebbe dovuto valutare in sede di conferenza di servizi A. I . A. gli atti prodotti ed i pareri gi formulati per lo stesso fine da tutti gli altri enti e soggetti portatori di interessi pubblici . In tal senso si era correttamente determinata gi la Provincia di Cosenza che con nota n. 16808 dell11/02/10 nel rendere il proprio parere in seno alla conferenza di servizi indetta per il 16/02/10 dalla Regione Calabria appunto indicato tale percorso procedimentale . Non solo ci non stato fatto ma,come dovrebbe essere ormai chiaro, la Regione Calabria non ha mai rilasciato la indispensabile autorizzazione integrata ambientale sicch anche tale capo del provvedimento impugnato si regge su un presupposto assolutamente non rispondente al vero. N tale rilievo pu essere superato dallacquisizione in data 31/05/10 del preteso parere favorevole con prescrizioni del nucleo VIA nucleo operativo ( AIA ) IPPC prot. la in n. merito 19381 alla del dell compatibilit ambientale ed al rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale non che 24/11/08,atto preparatorio data. In buona sostanza, occorreva una nuova convocazione di quella conferenza di servizi ferma al 16/02/10 ( nella quale,
27

aveva

equipollente non esclude

ma

meramente

necessit

autorizzazione integrata ambientale richiesta ma mai

giova ribadirlo, lEnte Parco Nazionale del Pollino,in persona dellorgano gestionale di vertice, il Direttore ing. Annibale Formica, aveva espressamente richiamato tutti gli atti adottati dai propri organi ed in particolare le deliberazioni del Consiglio Direttivo e della Comunit del Parco nonch gli atti dirigenziali adottati in merito con i quali stata espressa la propria contrariet alla riattivazione della centrale ) . Sul punto valga osservare che ancora in data 19/03/10 con nota n. 5.304 Dipartimento suddetto a firma proprio del dirigente generale del Politiche dellambiente linerenza ,dott. della Giuseppe relativa

Graziano, la Regione Calabria ,nel rimettere copia del verbale,attestava conferenza di servizi al procedimento de quo. Ne consegue che il funzionario ha estrapolato vari atti,anche non definitivi, dei procedimenti connessi, componendoli secondo suoi insondabili ragionamenti . Egli,certamente,non ha fatto corretto esercizio del suo potere allorch,in pendenza del procedimento per il rilascio dellautorizzazione integrata ambientale (la cui conclusione,quanto meno,non consta ai Comuni ricorrenti ) ed in difetto della valutazione di impatto ambientale,senza dare conto della pendenza del primo e della mancanza della seconda,ha egualmente ritenuto integrati i presupposti per ladozione dellautorizzazione. Al riguardo,giova di evidenziare impatto che a la procedura costituisce quello di un valutazione procedimento ambientale rispetto

autonomo

finalizzato

allautorizzazione dellimpianto nel suo complesso, seppure le determinazioni adottate nellambito del primo (endo-) procedimento risultino necessarie e strumentali al fine delladozione delle determinazioni conclusive del diverso ( e principale) procedimento autorizzativi(nei termini, TAR Puglia,Lecce, I sez., 10/01/08 n. 59 ).
28

^^^^^^^ Nel merito,lautorizzazione quadro normativo di e gli atti in essa confluiti insanabili carenze presentano numerosi e gravi vizi , per plateali violazioni del riferimento, istruttorie,travisamento di fatti decisivi,omessa valutazione di tutti gli interessi coinvolti, illogicit e contraddittoriet, mancanza di idonea motivazione. Giova evidenziare,innanzitutto, che il progetto non solo non fornisce con pienezza le informazioni necessarie per una sua corretta e consapevole valutazione quanto ,indicando dati generici,incompleti ,contraddittori, inesatti, oggettivamente idoneo ad indurre amministrativi chiamati a valutarlo. I quali,daltra parte,hanno denotato una supina accettazione della proposta progettuale,non verificata ed accolta senza alcuna effettiva istruttoria n adeguata motivazione ,con una condotta sintomatica di eccesso di potere. La nuda elencazione degli aspetti pi significativi,che comunque non esauriscono i temi di censura,evidenzia appieno la fondatezza del suddetto rilievo. Essi possono cos riassumersi. 5) Violazione del d. p. r . 15/11/93 preambolo ed allegato a misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Pollino La centrale idroelettrica ( cos qualificata dal d. p. r. ) del Mercure situata allinterno del perimetro del territorio del Parco Nazionale del Pollino per come individuato con d . p. r . 02/12/97 . Il suddetto decreto nel preambolo , occupandosi segnatamente della stessa , dopo aver chiarito che larea in cui sita potr essere classificata come zona D a minore regime vincolistico ma che attualmente la centrale in errore gli organi

29

comunque situata in zona 2 prevede che siano possibili solo interventi di manutenzione ordinaria . L intervento autorizzato non certamente riconducibile alla categoria della manutenzione ordinaria ( che ,del resto, in quanto tale non avrebbe richiesto lattivazione di alcun giacch, procedimento per il rilascio dellautorizzazione ) tipologia della centrale stessa . Esso,gi per ci solo, inammissibile e fonda pienamente le obiezioni mosse da tempo e che hanno indotto lAvvocatura Distrettuale dello Stato a ritenere che la proposta di una centrale elettrica allinterno di un Parco confligge con lidea stessa del Parco che si sostanzia nel riconoscimento di una vocazione specifica di un territorio degno di essere conservato integro : vocazione da cui deriva lassoluta estraneit di ogni diversa e contrastante attivit . La compatibilit del progetto con il quadro normativo di riferimento cui ancorare la valutazione stata giustificata con la considerazione che larea di intervento sita nel Comune di Laino Borgo (CS) allinterno della vallata del Mercure posta a confine con la Regione Basilicata ed in stretta adiacenza con larea del Parco del Pollino e, quindi della ZPS <Massiccio del Pollino e Monte Alpi> . Affermazione indice di sconcertante faciloneria posto che come assolutamente la chiaro ed istruttoria ormai ricade del procedimento ed , in ogni caso, non rispondente al vero, pacificamente allinterno riconosciuto centrale

allevidenza , determina una radicale trasformazione della

della zona 2 del perimetro del Parco

Nazionale del Pollino nonch allinterno della ZPS <Pollino Orsomarso> codice identificativo IT9310303. Essa , pertanto, si trova da allinterno norme di unarea e doppiamente protetta, nazionali

comunitarie e dove , ai sensi dellart . 6 ,comma 10, del


30

d .p. r . 12/03/03 n. 120 , possibile intervenire solo per esigenze connesse alla salute delluomo ed alla sicurezza pubblica, o per esigenze di primaria importanza europea,per altri motivi imperativi pubblico . In tutti gli altri casi interdetta lapprovazione delliniziativa ed sin troppo evidente linsussistenza , nella fattispecie , delle suddette condizioni . Le stesse norme di salvaguardia del Parco ( allegato A al d . p. r . 15/11/93 Istituzione dellEnte Parco Nazionale del Pollino ) vietano tale opera. Al riguardo , valga considerare quanto stabilito dallart . 7 delle misure . La norma , nellelencare i nuovi interventi di rilevante trasformazione del territorio necessarie esclusione allelettrificazione delle reti di indica alla lett c) rurale , , opere con , tecnologiche : elettrodotti con esclusione delle opere gasdotti distribuzione derivazioni per lambiente , oppure ,previo parere della Commissione di rilevante interesse

acquedotti , con esclusione delle reti di distribuzione , depuratori , discariche , ripetitori ,captazioni ed adduzioni idriche . Solo tali opere possono essere autorizzate , previa verifica della loro compatibilit con le misure di salvaguardia dellarea protetta e , come agevole constatare , tra esse non vi alcun riferimento a centrali elettriche di sorta . Lunica interpretazione consentita , fedele alla norma , nel senso di un divieto assoluto di un siffatto tipo di intervento per il quale non pu proprio essere rilasciata opere assentibili . Lindicazione contenuta allart . 7 delle misure di salvaguardia ,infatti,individua le opere che possono ( e non necessariamente debbono ) essere autorizzate ; tutte le
31

alcuna

autorizzazione non rientrando lo stesso nel novero delle

altre , in applicazione del noto brocardo ubi lex voluit dixit non sono consentite , senza alcuna possibilit di interpretazione , corretta del in quadro seguito normativo ai rilievi di dell valutazione . Lerrata riferimento solo

Avvocatura Distrettuale dello Stato , ha compatibilit ambientale

inciso non solo

sullopportunit ma anche sulla legittimit del parere di E proprio alla stregua dei puntuali,profondi,ragionevoli rilievi mossi dall Avvocatura Distrettuale dello Stato lEnte Parco Nazionale del Pollino ha poi annullato il precedente parere favorevole reso con evidente leggerezza e sudditanza verso il proponente. Quel che preme nei evidenziare quali si che tali vizi non si esauriscono la loro valenza allinterno dei sub procedimenti inseriscono ,bens riflettono sullatto finale posto che non vi dubbio che,ai fini del rilascio dellautorizzazione unica,debba valutarsi ,anche da parte dellorgano procedente,la compatibilit dellintervento ^^^^^^^ 6) Violazione degli artt. 1 ss. d. p. r. 06/06/01 n. 380 La verifica della compatibilit del progetto con le norme urbanistiche applicabili allarea di intervento operazione propedeutica intervento ed obbligata per lesame di qualsiasi ( cos TAR Abruzzo - sentenza n 590 del con le norme che disciplinano il governo del territorio interessato.

18.08.2003 che,con riferimento ad un Ente Parco, ha affermato il principio che : nellesame dei progetti di costruzioni insistenti nel proprio territorio, ha il poteredovere di verificare la congruenza degli interventi sia con le norme istitutive del Parco che con le previsioni urbanistiche dei Comuni di cui trattasi, contenute nei piani regolatori
32

generali etc.).

nei

piani

attuativi

di

questi di

(piani

particolareggiati,

programmi

pluriennali

attuazione,

Ebbene, se il funzionario che ha portato a compimento il procedimento avesse effettuato una tale doverosa verifica ,sarebbe stato agevole rilevare che i permessi a costruire rilasciati dal Comune di Laino Borgo in favore dell Enel sono stati resi in virt di un parere paesistico lestensore testualmente lo qualifica risulta trasmesso alla inefficace. Il nulla osta ( parere conosciuti ,non ) , infatti ,almeno alla stregua degli atti competente

Soprintendenza come previsto dalla legislazione vigente , ora come allora, e ,pertanto , assolutamente inefficace. Qualora esso ( tra laltro privo di qualsiasi motivazione non sia conseguenza sarebbe che i ) stato trasmesso alla Soprintendenza,inevitabile lavori sino ad oggi eseguiti

dall Enel dovrebbero ritenersi realizzati in virt di un titolo invalido ed insuscettibile di sanatoria in quanto non solo linvalidit si sarebbe concretizzata in un vizio in procedendo ma incontrerebbe insormontabile impedimento nellart . 167 del D.lgs n 42/2004 che per le aree protette fa espresso divieto di rilascio postumo , in sanatoria , del nulla osta paesaggistico . L intervento proposto ,inoltre, incide in parte in zona classificata E ( zona agricola ) ed in parte in zona D , sottozona D1 ( insediamenti produttivi ) , bench i titoli urbanistici rilasciati dal Comune di Laino Borgo qualifichino larea di intervento indiscriminatamente come zona D, per altro in difformit dalle rappresentazioni progettuali . E sin troppo evidente , quanto agli interventi realizzati e/o da realizzarsi in zona E , l assoluta progettuali.
33

incompatibilit

urbanistica fra le destinazioni dellarea e le tipologie

D altra parte , lo stesso responsabile del servizio tecnico del Comune di Laino Borgo nel rilasciare parere favorevole in sede di conferenza di servizi del 30/07/09 , ha attestato che nel vigente strumento urbanistico la centrale del Mercure ricade in zona D1 ( produttiva esistente ) e parte dellarea interessata ai lavori di parco stoccaggio legname , tronchi nonch le torri di raffreddamento e larea dei serbatoi nafta e gasolio automezzi gi esistenti dagli anni sessanta ricade in zona E ( agricola ) . Tale attestazione , esatta , smentisce che come invece consta dai titoli urbanistici lintera area ricada in zona D . Trattandosi di dato emergente dagli stessi atti del procedimento il funzionario non avrebbe potuto e dovuto ignorarlo. Inoltre , quanto alle opere insistenti in zona D , sottozona D1 , occorre rilevare che il decreto che ha approvato il vigente strumento urbanistico locale subordina lintervento edilizio allapprovazione di uno strumento urbanistico di dettaglio ( c.d. intervento indiretto preventivo). Ne consegue che in difetto di tanto ( alcun richiamo operato ad un tale strumento ) non poteva comunque procedersi al rilascio di alcun titolo abilitativo edilizio . C di pi : nel richiamato parere si attesta formalmente che gli elaborati progettuali presentati a questo Ente non risultano sottoscritti da parte di tecnico abilitato, assuntore della responsabilit professionale . Tuttavia , stato egualmente rilasciato parere favorevole con la prescrizione ( sic ! ) che risultino sottoscritti da parte di tecnico abilitato assuntore della responsabilit professionale . Giova evidenziare ,infine,che non varrebbe richiamare lart . 12 , 1 comma, del d. lgs 387/03, in forza del quale sarebbe possibile installare gli impianti che utilizzano fonti rinnovabili di energia anche in zona agricola .
34

Non solo perch il provvedimento non opera un tale richiamo a sua giustificazione , quanto e soprattutto per lovvio rilievo che alla data di rilascio del titolo edilizio la suddetta norma non era stata ancora emanata ! Si consideri,inoltre,che lintervento contrasta con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Cosenza,approvato il 05/05/2009 ( e,dunque,prima della chiusura dei lavori della conferenza di servizi ) alla cui stregua di espressamente interdetta la realizzazione centrali termoelettriche ovvero

alimentate a biomassa in aree SIC, ZPS o comunque incluse nel territorio di Parchi Nazionali !. Lautorizzazione conto delle si urbanistica neanche impugnata,peraltro,non norme relative alle solo non tiene vigenti alla pianificazione previsioni

del territorio su cui lopera interviene ma uniforma future

programmatiche . Balza allevidenza ,a tal fine,quanto stabilito nel Documento Preliminare del Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica approvato dalla Regione Calabria con DGR n. 387 del 30/06/09 . Al punto 7.4, A. 1 la centrale del Mercure espressamente qualificata quale detrattore paesaggistico puntuale per il quale , al punto A. 2 lett h) si propongono interventi di cancellazione o, in alternativa, di mitigazione . Come una tale chiara scelta di programmazione degli interventi relativi ad un territorio ad eccezionale valenza paesaggistica possa poi giustificare gli atti adottati resta , evidentemente , incomprensibile , colorando gli stessi ulteriore illogicit i ,trattandosi suoi effetti di sulla una che contraddittoriet tra atti dello stesso ente inevitabilmente provvedimento adottato. di insanabile riverbera del

legittimit

35

L autorizzazione rilasciata,pertanto,si pone in chiaro ed assoluto contrasto con le norme urbanistiche vigenti per larea. ^^^^^^^ 7) Violazione di legge - l. r. Calabria 29/12/08 n. 42 decreto Ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare del 10/09/10 . Eccesso di potere gravi carenze istruttorie- omessa valutazione di tutti gli interessi sottesi omessa valutazione tecnica delle condizioni fisico di ambientali decisivi dellarea difetto di di interventomotivazione. Il Ministero dellAmbiente e della tutela del territorio e del mare con decreto del 10/09/10 ha emanato le linee guida per il rilascio delle autorizzazioni alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Alla stregua delle puntuali indicazioni ivi contenute,il progetto in esame non potrebbe valutato positivamente. A tacer daltro perch non soddisfa i requisiti tecnici prescritti e,segnatamente, per quanto di maggiore interesse, non corredato dal progetto definitivo delliniziativa,comprensivo delle infrastrutture indispensabili per il suo inserimento nel territorio ( art. 13,1comma, lettera A);non contiene la descrizione delle caratteristiche della fonte utilizzata,con lanalisi della producibilit attesa,ovvero delle modalit di approvvigionamento e,per le biomasse, anche la provenienza delle risorse utilizzate ( art. 13, 1 comma, lettera B ii. ); difetta possibili ricadute di una analisi delle ed economiche sociali,occupazionali in alcun modo essere travisamento fatti

dellintervento a livello locale ( art. 13,1comma, lettera B v. ) ;non sostenuto,del pari,dalla specifica documentazione

36

prevista

per la valutazione di impatto ambientale e la

valutazione di incidenza ( art. 13,1comma, lettera h) . Giova evidenziare che tali regole trovano piena applicazione anche al caso che occupa sebbene il provvedimento finale,con sospetta coincidenza,risulti adottato proprio il giorno antecedente lemanazione del decreto . Il procedimento,infatti,non pu ritenersi concluso,vuoi perch pubblicato dopo lentrata in vigore della novella,vuoi perch ad oggi non ancora intervenuto il parere dellEnte disciplina previa Parco ,cos trovando piena applicazione la transitoria di dettata e dallart. condizioni ,non 18,5 pu

comma,vuoi,infine,perch ,per essere stato subordinato alla verifica prescrizioni comunque dirsi concluso se non dopo la verifica del rispetto delle prime e lavverarsi delle seconde.. In ogni caso,le medesime prescrizioni,in buona parte,sono comunque certamente applicabili al caso in esame,al di l di qualsiasi questione temporale,poich gi poste dalla l. r . Calabria del 29/12/08 n. 42. La quale,dopo avere indicato tra i suoi obiettivi quello di ridurre linquinamento connesso alla produzione di energia ed in particolare lemissione di gas a effetto serra ( art. 1,1 comma, lett. b) dellallegato sub 2) pone quale parametro per prescrive che finalit che si lesame di qualsiasi progetto

la domanda deve essere corredata della

seguente documentazione ( art. 4, 1 comma ) :

progetto definitivo dellimpianto redatto a norma del d. lgs 163/06 ( lett. c) ; per gli impianti a biomassa studio dettagliato sulla localizzazione dellimpianto in funzione della disponibilit di biomassa;studio,basato su indagini dirette,volto a minimizzare i costi relativi allacquisto,al trasporto ed allo stoccaggio dei quantitativi di biomassa necessari al funzionamento

37

dellimpianto;contratti preliminari di acquisto delle biomasse ( lett. h) . La legge,in buona sostanza ,accoglie i principi della filiera corta,sottolineando la necessit di uno stretto collegamento tra la disponibilit una di biomassa logica n e la una localizzazione sostenibilit dellimpianto,proprio per evitare insediamenti meramente speculativi,senza ambientale. E proprio quello dellapprovvigionamento della biomassa il punto che pi facilmente scopre progettuali in modo esplicito le denunciate criticit e diretto,denunciando

inesorabilmente le carenze istruttorie del procedimento ed il difetto assoluto di motivazione dellatto finale . Al riguardo,si consideri che : a)non mai stato prodotto lo studio dettagliato sulla reperibilit della biomassa e ci sebbene gi in data 08/04/02 ,in sede di conferenza di servizi per il rilascio dellautorizzazione del 02/09/02, lEnte Parco esigesse un piano dettagliato sulla reperibilit del materiale oggetto di lavorazione . Al riguardo, il proponente ha soltanto dichiarato che stato eseguito uno studio sulla disponibilit di biomasse sul mercato locale ,che include le regioni limitrofe allimpianto del Mercure ( Calabria , Basilicata e Puglia ) da cui emergerebbe una consistente potenziale disponibilit di prodotto senza,per,mai produrre tale fantomatico studio che,pertanto,non consta essere stato esaminato. b)A fronte di un quantitativo dichiarato ( peraltro fortemente sottostimato avuto riguardo alla potenza dellimpianto ) di 340.000 tonnellate allanno(in realt ,avuto riguardo alle dimensioni dellimpianto,ne occorreranno tra 500.000 e 600.000 ! )neppure una minima parte proverrebbe dallarea interessata n lo potrebbe ,in

38

considerazione dei vincoli gravanti sulla stessa in quanto area protetta con divieto di tagli . Del resto, ove , nellimmediato o in seguito, dovesse ritenersi che allapprovvigionamento materiale legnoso si possa pi provvedere stridente con prelevato lancor

nellarea, sarebbe fin troppo evidente contrasto del progetto

con i vincoli

forestali vigenti sul territorio e che , al contrario , impongono il divieto di tagli cos consistenti da attentare protetta. Anche tale aspetto stato efficacemente valorizzato nel pi volte richiamato parere dell Avvocatura Distrettuale dello Stato che ha saputo far emergere una insanabile contraddizione del progetto che ancor pi ne rende palese linopportunit e lillegittimit. c) LEnel,comunque,lungi dal fornire le puntuali indicazioni dovute, ha evocato l astratta potenziale disponibilit di prodotto ( pagina 3 dellallegato 1 alle precisazioni in merito alla valutazione di incidenza per la Regione Basilicata del luglio 2008) senza giammai fornire dati concreti sulla effettiva reperibilit. N ha prodotto una corretta analisi del fabbisogno energetico della centrale ,sebbene trattasi di un dato essenziale anche per la valutazione della coerenza delle fumose indicazioni sullapprovvigionamento. Sul punto,anzi, si costretti a riconoscere ,senza apparente imbarazzo,che non possibile per lEnel indicare nominativamente i possibili fornitori ( pagina 5 dellallegato 1 alle precisazioni in merito alla valutazione di incidenza per la Regione Basilicata del luglio 2008). Ammissione che merita approfondimento anche alla luce delle previsioni del decreto 02/03/10 del Ministero delle Politiche
39

alla

stessa

sopravvivenza

dellarea

agricole,alimentari

forestali

che

,invece,impongono la tracciabilit e rintracciabilit delle biomasse. d)La migliore riprova che lintero quantitativo di biomassa proverr da aree situate ben oltre il raggio dei 70 km dallimpianto di produzione in ogni caso data dalle indicazioni sul traffico veicolare pesante previsto per il trasporto ,stimato ( rectius: sottostimato ) in 112 passaggi giornalieri ( pagina 4 delle precisazioni in merito alla valutazione di incidenza per la Regione Basilicata del luglio 2008) ,dato che gi da solo contraddice e smentisce quanto dichiarato in ordine alla provenienza del combustibile. In definitiva,la mancata liniziativa poich disponibilit ma inficia di biomassa nellarea dellinsediamento rende non solo illogica ed inopportuna alle precise radicalmente platealmente regionali lautorizzazione contravviene

indicazioni

normative

,anticipatorie delle linee guida nazionali,improntate a maggiore sensibilit ambientale e senso. Limportazione di un tale quantitativo di biomassa pesante,inoltre,determiner quelle immissioni un consistente legge ,con di conseguente necessit di un insostenibile traffico veicolare aumento che,invece,la intende ridurre, comune buon

facendo apparire liniziativa imprenditoriale per quello che ,ossia una mera speculazione non inserita nel territorio sul quale,anzi,produrr esclusivamente effetti negativi . Ed particolarmente inquietante che,in difetto dello studio e del piano di approvvigionamento della biomassa,con irritante disinteresse verso le collettivit sacrificate ,si sia ritenuto egualmente di autorizzare la domanda sebbene non si sappia ancora da dove proverr lenorme quantit di biomassa occorrente inevitabili per riflessi lalimentazione anche sulla dellinceneritore,con

40

conservazione dellintegrit dellhabitat naturale,esposto ad inevitabili quanto indefinite contaminazioni. La carenza ancora pi grave laddove lautorizzazione impugnata non indica nemmeno , quale obbligata prescrizione ,ci che stato imposto dal Ministero dell Ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota DSA /2007/14.968 del 25/05/07 che venga prodotta ,ossia che per quanto societ idonea riguarda lapprovvigionamento di biomasse vegetali dalla documentazione atta a dimostrare che tali biomasse siano sempre prodotte in via diretta da attivit di deforestazione. Paradossalmente ,si autorizza la messa in esercizio dellimpianto senza neppure curarsi di verificare il rispetto della prescrizione la cui imposizione alla base dellattivazione del procedimento!. e)Inoltre, se vero che il quadro normativo di riferimento rivela indubbiamente il favor legis verso le fonti rinnovabili di produzione di energia , ci accade , per, sul presupposto che lutilizzazione delle stesse e di tecnologie avanzate e compatibili con lambiente impegno internazionale determini assunto una riduzione delle , in conformit all dallItalia con la emissioni di gas ad effetto serra

sottoscrizione del Protocollo di Kyoto dell11/12/97 . A tal fine , ovviamente necessario che il ricorso a fonti rinnovabili riduca il livello di inquinamento . Ci che possibile solo quando le centrali a biomasse sono proporzionate territorio , ossia alle potenzialit ed alle esigenze del dimensionate alla stregua del quantitativo

di biomasse reperibile in loco . Ci in quanto il processo di compensazione della CO2 insito nel fatto che la pianta divenuta biomassa ha gi funzionato da scambiatrice con latmosfera attraverso la fotosintesi clorofilliana.
41

Nella fattispecie ,invece , come dovrebbe essere ormai chiaro,la centrale certamente sovradimensionata e non si approvvigioner sul territorio ( se non in misura insignificante e comunque non chiaramente indicata ) cos dovendo fare ricorso ad un consistente trasporto viario che,ovviamente , determiner un forte innalzamento del livello di inquinamento ,in alcun modo compensato dalla riduzione di emissioni conseguente al tipo di alimentazione . Non solo : ma lenergia prodotta non destinata al territorio sicch leventuale riduzione di emissioni nocive , non limitata allarea di produzione , costituisce vantaggio generalizzato laddove proprio larea in cui insediato limpianto di produzione subir un notevole incremento del livello di inquinamento . ^^^^^^^ Lautorizzazione inoltre dellatto del presupposto inficiata da gravi e palesi vizi oggetto di con modifica, il ossia l

autorizzazione del 02/09/02 la cui modifica stata oggetto procedimento conclusosi provvedimento impugnato . Il collegamento tra i relativi procedimenti,del resto, reso manifesto gi dalla convocazione della conferenza di servizi indetta dalla Provincia di Cosenza per modificare la richiamata autorizzazione,atteso che ad essa sono stati invitati esclusivamente i soggetti che avevano partecipato a quel procedimento. Ebbene, la conferenza di servizi che ebbe a produrre la suddetta autorizzazione stessa . Tale conclusione confortata dal tenore dello stesso atto conclusivo , che afferma prima dellinizio dei lavori di della Centrale , dovr dotarsi della comunicare a ristrutturazione era evidentemente pre decisoria avuto riguardo alla natura istruttoria della

Concessione Edilizia Comunale..nonch


42

questo Ente e a tutte le

Amministrazioni coinvolte nel

procedimento, linizio e ultimazione dei lavori medesimi contestualmente allinizio dei lavori, la societ ENEL dovr trasmettere a questo ente progetto esecutivo ( art . 2 ) , precisando che :la presente autorizzazione non include eventuali altre autorizzazioni o concessioni , previste dalle leggi vigenti , da acquisire da parte della societ richiedente prima dellinizio dei lavori (art . 4 ) . Ne consegue che autorizzato la conferenza non ha comunque mai dei lavori preordinati alla lesecuzione

riconversione a biomasse del 2 gruppo della centrale del Mercure , alluopo occorrendo la presentazione del progetto esecutivo ed il completamento ^^^^^^^ In ogni caso, non vi alcuna autorizzazione in essere che possa formare oggetto di mera variazione o adeguamento ovvero di integrazione o modificazione . L autorizzazione del 02/09/02 prevede espressamente ,allart . 3, che il titolare della presente autorizzazione tenuto ad osservare le seguenti prescrizioni : 1) limpianto a biomasse dovr entrare in esercizio , inteso come primo parallelo con la rete elettrica , entro trenta mesi dallemissione della presente autorizzazione . Trattasi di termine perentorio la cui inosservanza importa la decadenza dellautorizzazione . Al riguardo non pu sussistere alcun dubbio atteso che il provvedimento conclude stabilendo che la mancata osservanza delle prescrizioni indicate nella presente autorizzazione ne comportano ( sic! ) la decadenza !. dellindicato iter che,invece,non stato mai intrapreso.

43

Per leffetto , non constando la messa in esercizio entro il 02/03/05 ( trenta mesi dallemissione dellordinanza datata 02/09/02 ) , alla oggetto di scadenza del di suddetto sorta, termine uopo lautorizzazione decaduta sicch non pu costituire adeguamento all occorrendo una nuova autorizzazione e , dunque , lavvio di un nuovo procedimento . La mancata osservanza del suddetto termine perentorio circostanza di fatto assolutamente certa posto che stesso lEnel in data 21/07/06 ha formalmente dato atto che a tuttoggi non sono state rilasciate le autorizzazioni occorrenti allentrata in esercizio della centrale tanto da non essere in condizione di poter programmare con sufficiente margine di certezza la messa in esercizio dellimpianto . Si badi bene : non questione formale , poich in questa materia lesigenza di prevedere termini certi e brevi dettata dallevidente necessit di aggiornare il progetto al progresso tecnologico ed alle mutate esigenze di sviluppo territoriale . Ne consegue che non pu autorizzarsi una modifica dellautorizzazione occorrendo il rilascio ex novo della stessa ,con relative implicazioni in ordine agli atti da produrre,le verifiche da svolgere,le determinazioni da assumere. Lautorizzazione , inoltre , era comunque subordinata ad una serie di prescrizioni, tra cui ,come visto, quella che l Enel avrebbe dovuto comunicare a tutte le Amministrazioni coinvolte linizio e la fine dei lavori e contestualmente allinizio dei lavori trasmettere il progetto esecutivo . Adempimento che ancora oggi non consta essere stato eseguito. Inoltre, gli stessi enti che avevano dato parere favorevole lo avevano comunque espressamente condizionato ad una serie di prescrizioni e condizioni sicch la verifica del
44

rispetto delle prime e dellavverarsi delle seconde costituiva indefettibile presupposto e limite.

ne

Del resto, che la valutazione del progetto sia stata supina e frettolosa lo dice lAvvocatura Distrettuale dello Stato che rileva ( nel richiamato parere del 21/08/09) come il parere favorevole stato espresso senza adeguata e sostanziale valutazione dei fattori di rischio . Ci dipeso ,in buona misura, dal fatto che la conferenza di servizi ( sia quella che ha partorito lautorizzazione del 02/09/02 , sia quella che ha chiuso i suoi lavori il 23/12/09 ed i cui atti sono poi stati posti a base della decisione assunta dal funzionario ) nonch tutti gli enti chiamati a hanno accettato , un mero progetto pronunciarsi sul progetto in oggetto senza muovere alcuna obiezione, preliminare. Che tale sia la natura del progetto non pu porsi in discussione ,atteso che lo stesso Comune di Laino Borgo nel rilasciare il parere favorevole reso in sede di conferenza di servizi del 30/07/09 lha subordinato alla presentazione di progettazioni esecutive ( possibilmente come -senza vergogna- ammesso ! ) . Del resto , lo stesso proponente nel richiedere la valutazione di incidenza alla Regione Basilicata lo ha formalmente qualificato preliminare . In merito si ricorda che i pareri su di un progetto di una opera pubblica vengono espressi solo ed esclusivamente in presenza di una progettazione definitiva. Trattasi di vizio radicale che inficia tutti gli atti rilasciati su tale insufficiente fondamento . Esso , inoltre , indice sintomatico della superficialit con cui il progetto stato istruito , con lacritico delle indicazioni del proponente.
45

sottoscritte

da

tecnico abilitato atteso che il progetto esaminato non lo era

recepimento

Si aggiunga che le stesse modalit di funzionamento della conferenza di servizi sono radicalmente viziate. Innanzitutto, non stato mai chiarito il pregiudiziale nodo relativo alla sua natura , politica ovvero gestionale , e , conseguentemente , all individuazione dei soggetti legittimati a parteciparvi . Ed ,infatti , vi stata una promiscuit di ruoli e funzioni , avendo partecipato ora gli organi politici , ora i funzionari degli enti , con evidenti riflessi sulla legittimit del provvedimento finale che quei vizi assorbe e contiene . Non solo , ma non vi stata alcuna coerenza atteso che dai verbali delle numerose sedute della conferenza si rileva , di volta in volta, la partecipazione tanto di funzionari quanto di rappresentanti politici degli enti coinvolti . In specie , appare viziata la partecipazione ai lavori della conferenza del Comune di Laino Borgo del 30/07/09 dal Responsabile che alla seduta Tecnico dell08/01/09 stato rappresentato dal Sindaco ed a quella dellUfficio Comunale . Ebbene , questultimo , in ragione della carica, era senzaltro legittimato a rappresentare l ente di appartenenza ma solo quale organo gestionale . Veste nella quale certamente , non avrebbe potuto togliere effetto alla contraria dichiarazione gi espressa dal Sindaco nella precedente seduta dell08/01/09. A tal fine sarebbe stato necessario quanto meno una formale delega dellorgano politico che per come eccepito gi in quella sede viceversa non consta essere stata rilasciata . Non dato comprendere ,inoltre, in forza di quali criteri il responsabile del procedimento abbia individuato i soggetti legittimati a partecipare ai lavori . In specie , si rileva una palese ed ingiustificata discriminazione laddove , da un lato, si ritenuto che avesse
46

titolo per partecipare il Comune di Mormanno , dallaltro si esclusa la , partecipazione il cui del Comune con di Castelluccio oggetto Superiore collegamento larea

dellintervento decisamente pi forte ed evidente . Infine , consta dalla stessa domanda che al progetto originario sono state apportate successive e consistenti modifiche sulle quali , per, gli enti coinvolti non hanno avuto modo di esprimersi , laddove sarebbe stato comunque necessario un nuovo pronunciamento. Infine,non pu non notarsi che i lavori della conferenza avrebbero dovuto avere termine l08/01/09 ,allorch sia il Comune di Laino Borgo che lEnte Parco avevano espresso parere sfavorevole . Tuttavia , in tale del seduta ling e i . Eugenio presidente lavori,ha Gaudio, della disposto responsabile conferenza procedimento chiudere

,anzich

inopinatamente un rinvio, con termini del procedimento .

anomala riapertura dei

Trattasi di ulteriore elemento che rafforza i dubbi espressi sullinosservanza dei canoni cui dovrebbe essere improntata lazione amministrativa. ^^^^^^^ 8)Eccesso motivazione tecnica delle di potere gravi carenze di fatti istruttorie decisivi e di travisamento condizioni -omessa di

valutazione di tutti gli interessi sottesi omessa valutazione fisico ambientali dellarea intervento -irragionevolezza e contraddittoriet mancanza di motivazione. E opportuno innanzitutto evidenziare lassoluta tempestivit dellimpugnazione anche in ordine agli atti ed ai procedimenti connessi o presupposti che sono confluiti nellautorizzazione unica,ovvero dalla stessa recepiti, e che pure appaiono affetti da palese eccesso di potere.
47

Nella fattispecie,infatti,ricorre una fattispecie di connessione procedimentale,ovvero di attivit amministrativa a struttura pluriprocedimentale, in ordine alla quale ,al fine di rendere effettiva la tutela, sufficiente -necessario impugnare il provvedimento conclusivo in cui culminano e si sintetizzano tutti gli altri atti . Ci per una duplice ragione. In primo luogo, perch la conoscenza della immediata lesivit di atti e procedimenti connessi e presupposti non pu essere meramente presunta ( cf. Cons. St. ,IV, 15/05/08 n. 2.236; TAR Catanzaro , I, 01/09/08 n. 1.176 ). Inoltre ,perch ,semmai, ragionevole presumere il contrario,ossia che la piena conoscenza dellintera attivit amministrativa pluriprocedimentale e della sua lesivit, ai fini del decorso dei termini di impugnazione,maturi solo al momento della definitiva conclusione dei procedimenti tra loro interconnessi ,con ladozione del provvedimento finale ( Cons. St. ,IV , 29/01/09 n. 391). Ci posto,( e sebbene le censure investano il procedimento e lautorizzazione unica in ogni loro profilo )si contesta specificamente la legittimit dei seguenti atti di maggiore rilievo lesivo. a)Decreto dirigenziale Dipartimento Ambiente della Regione Calabria n. 23.795 del 29/12/09 . E stato gi rimarcato come in uno dei procedimenti connessi sia stato raggiunto un record di tempismo dott . amministrativo difficilmente eguagliabile. Ci si riferisce al richiamato decreto a firma del Giuseppe Graziano, dirigente generale del Dipartimento ambiente della Regione Calabria, che ,con eccezionale solerzia, il 29/12/09 ,su richiesta dellENEL in soli tre acquisita appena il 21/12/09 ,
48

giorni lavorativi liberi ( il

24,25,26,27 dicembre erano festivi ) ha revocato il decreto n. 22082 del 03/12/09 autotutela il decreto con cui era stato annullato in n. 536 dell08/02/07 contenente

parere favorevole con prescrizioni in merito alla procedura di valutazione di incidenza. E ci in quanto,a suo dire,lannullamento del parere favorevole espresso dallEnte Parco Nazionale del Pollino con la richiamata determinazione dirigenziale n. 1111 del 28/10/09 non sarebbe stato formalmente riferito al parere favorevole reso in merito alla valutazione di incidenza bens ,ed esclusivamente, al parere favorevole reso in sede di conferenza di servizi presso la Provincia di Cosenza in data 30/07/09! In realt,chiunque pu verificare che lannullamento del parere ,per come ampiamente motivato, stato dettato dalla generale ed assorbente considerazione di una assoluta incompatibilit del progetto con la stessa ragion dessere del Parco sicch non consentito operare tali sofistici distinguo. Del resto,il parere reso in sede di conferenza e volto al rilascio dellautorizzazione unica contiene ed assorbe,riportandole ad unit, tutte le valutazioni

incidentali espresse su singoli aspetti della domanda. Il provvedimento ,dunque, stato illegittimamente assunto . ^^^^^^^ b)Decreto dirigenziale Dipartimento Ambiente della Regione Calabria n. 536 dell08/02/07 . Relativo parere favorevole della commissione di valutazione di incidenza del 23/01/07 Decreto dirigenziale del Dipartimento Ambiente della

regione Basilicata
49

n. 75/AB/2009/D/435 del 09/04/09 di

convalida,rettifica ed integrazione del precedente decreto n. 75/AB/2008/D 1532 del 13/10/08. I rilievi critici ad oggetto tali atti sono sostanzialmente comuni e,dunque,possono esporsi congiuntamente. Occorre solo evidenziare, quanto al decreto dirigenziale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata n. 75/AB/2009/D/435 del 09/04/09 di convalida,rettifica ed integrazione del precedente decreto n. 75/AB/2008/D 1532 del 13/10/08 ,come tale atto denunci gi nella formale titolazione il vizio originario di una sua adozione a sanatoria di una grave violazione procedurale. Esso,infatti,intende precedente Non sanare,richiamandolo del 13/10/08 integralmente,il decreto adottato,per,senza che un parere di

acquisire il prescritto parere obbligatorio dellEnte Parco. pu,evidentemente,ammettersi essere del acquisito obbligatorio,destinato ad incidere finale,possa validit formale sul contenuto dellatto dopo ed ladozione in tal

questultimo, riducendolo a mero requisito cartaceo di procedimento modo snaturandolo della sua tipica funzione di indirizzo. Ad ogni modo ,sia il provvedimento di valutazione di incidenza della Regione Calabria,con il relativo parere della commissione istruttoria,sia lomologo della Regione Basilicata e,conseguentemente,lautorizzazione unica che li ha recepiti, poggiano su presupposti errati apparendo determinati ,incomplete da indicazioni progettuali inesatte non ,contraddittorie ,oggettivamente

rispondenti al vero ,

formalmente denunciate gi

nella seduta della conferenza di servizi dell 08/01/09 dal Sindaco di Rotonda,il quale non consta essere mai stato smentito nelle sue gravissime quanto dettagliate affermazioni .

50

Occorre,pertanto,soffermarsi sugli aspetti pi clamorosi di un progetto improntato a sconcertante faciloneria. Primo su tutti quello relativo allubicazione dellimpianto che si assume in stretta adiacenza con larea del Parco del Pollino e,quindi,della ZPS Massiccio del Pollino e Monte Alpi mentre ,invece, esso ricade allinterno del perimetro del Parco ed allinterno della ZPS Pollino Orsomarso,codice identificativo IT 9310303. Trattasi,allevidenza ,di dato essenziale per la valutazione di incidenza eppure assolutamente trascurato . Si attesta,poi,che larea interessata territorio ortograficamente montuoso situata in un ma si omette di

precisare che la centrale collocata in una valle ( con i conseguenti problemi quanto al ristagno dei fumi ) e manca finanche uno studio sul regime dei venti , giacch si ritenuto di poter desumere i relativi dati da quelli della stazione AM di Latronico, situata (sic! ) posta a distanza di nella valle parallela chilometri . Evidentemente per minimizzare lincidenza degli effetti pregiudizievoli per luomo , si assume che nellarea sono presenti solo piccoli centri sparsi coincidenti con gli abitati di Rotonda , Viggianello, Laino , Mormanno , Castelluccio senza precisare per che i residenti in tali piccoli

centri sparsi sono circa 20.000 unit e vi sono gruppi di case ad un tiro di schioppo dalla centrale . Del pari , si evince che il sito oggetto di intervento , sede di un paleolago di cui restano attualmente ancora visibili le formazioni sedimentarie fluvio lacustri relitte originatesi in epoca post glaciale quaternaria presenta indubbi aspetti di interesse storico archeologico , come documentato , del resto, da numerosi studi e ritrovamenti ( molti dei quali esposti nel museo di Rotonda ) , e , tuttavia, palesando

51

ulteriore difetto di istruttoria, non vi stata alcuna concreta valutazione dellinteresse culturale dellarea. Inoltre,lintera impalcatura progettuale si regge sullimplicito presupposto che limpianto sia gi esistente,con linsistita affermazione di voler ristrutturare , riconvertire , modificare limpianto , dato a tutti gli effetti per esistente e che ,invece , tale non pu ritenersi giacch da tempo non funzionante . Esso,invece,come gi rilevato, sin dal 1997 ha cessato di funzionare. Al riguardo,soccorre relativa alla lart . 2 del d . lgs 18/02/05 n. 59 e riduzione integrate recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE prevenzione dellinquinamento , che, alla lett . d ) , fornisce la nozione normativa di impianto esistente autorizzazioni ambientali definendo tale un allesercizio o il impianto che , al 10/11/99 , aveva ottenuto tutte le necessarie provvedimento positivo di compatibilit ambientale , o per il quale a tale data erano state presentate richieste complete per tutte le autorizzazioni ambientali necessarie per il suo esercizio , a condizione che esso sia entrato in funzione entro il 10/11/00. Limpianto oggetto di esame , pertanto, non pu che essere definito nuovo , ossia un impianto che non e) ricade nella definizione di impianto esistente ( lett . pi restrittive norme di valutazione nuovi impianti . Pur omettendo qualsiasi considerazione sugli aspetti tecnici ( e,tuttavia, sullambiente estremamente per maggiormente

della norma richiamata ),in quanto tale sottoposto alle fissate per i

rilevanti,dellimpatto

ceneri,rifiuti,emissioni gassose e polveri sottili in atmosfera, emissioni sonore ,effluenti liquidi ,consumo delle risorse ambientali) che richiederebbero unanalisi squisitamente scientifica, si richiama lattenzione sui soli punti pi critici e
52

di immediata rilevabilit gi efficacemente messi in rilievo in uno studio effettuato dagli esperti Rabitti e Casson dal quale emergono macroscopiche carenze ed indicazioni spudoratamente inattendibili proprio in ordine agli elementi essenziali per una corretta valutazione del progetto. Sul peso ambientale delliniziativa si sostiene che la trasformazione dellimpianto determinerebbe una consistente riduzione delle incidenze ambientali , con particolare riguardo alle emissioni di CO2 ma ci vero solo assumendo a parametro il livello di inquinamento riscontrabile allorch la centrale era attiva , laddove la stazione 1 stata posta in stato di arresto con cessazione dal servizio il 01/05/1997, mentre la sezione 2 stata disattivata e dichiarata dismessa al MICA a far data dal 01/10/1993 . Ed ancora dato leggervi rassicurazioni in ordine alla qualit delle acque del fiume Mercure desunte da indagini eseguite dallEnel nel 1999,in periodo di esercizio della centrale mentre essa, come gi rimarcato, era da anni inattiva. Sul punto occorre altres rimarcare lincompetenza dellAutorit di Bacino della Calabria che con atto n. 10.155 dell11/07/07 ha espresso parere favorevole in ordine ad un corso idrico per il quale la competenza dellomologo ente lucano. Ulteriore vizio che inevitabilmente si riflette sullatto finale. Del pari , non ci si preoccupati di verificare lincidenza fortemente negativa di una tale iniziativa sulla vocazione e limmagine turistica dellarea nonch sulla consistente occupazione legata al settore turistico alberghiero , al rafting , allagricoltura , alle produzioni agricole tipiche ( quali il fagiolo poverello e la melanzana rossa di Rotonda ) .

53

sorprendente lassenza di qualsiasi studio sulla e sulleffetto inquinante prodotto dal

viabilit

consistente aumento di traffico pesante (sono previsti 112 autoarticolati al giorno gi solo per il trasporto delle materie prime cui occorre aggiungere lulteriore incremento di traffico derivante dalle altre esigenze di trasporto , compresi lapprovvigionamento di gasolio e gpl e lo spostamento del personale di esercizio adibiti al trasporto dei materiali ) . Balza allevidenza la mancata inadeguata indicazione dello stesso percorso da seguire a fronte di una rete viaria gi nonch , durante la fase dei lavori , quello derivante dai mezzi

priva , in molti tratti , dei requisiti minimi di

sicurezza imposti dal Codice della Strada per accogliere un siffatto traffico veicolare . Specie allorch, a breve ( il dato notorio ) il tratto Lauria Sud/ Campotenese . Il proponente non ha ,peraltro, fatto dopo e essersi ci formalmente tale impegnato a realizzare i necessari adeguamenti della rete viaria alcunch sebbene adempimento fosse stato elevato a condizione di efficacia dellautorizzazione concessa il 02/09/02. Al riguardo,valga considerare che gi il Comune di Laino Borgo nellesprimere con delibera del Commissario straordinario n. 43 del 05/04/02 parere favorevole lo subordinava alla condizione che fossero previste idonee infrastrutture di collegamento fino all A3 SA/RC migliorate quelle esistenti,al o momento sar interessato dai lavori di rifacimento dell autostrada SA/RC

insufficienti,tali da sopportare il notevole traffico ,di camion per il trasporto della massa legnosa,che sul territorio si svilupperebbe. Tali aspetti istruttori avrebbero richiesto un necessario approfondimento ,specie alla luce del netto parere contrario
54

della Provincia di Potenza espresso in sede di conferenza di servizi innanzi la Provincia di Cosenza anche per la puntuale considerazione dellinsostenibilit di un tale traffico pesante. Il quale rileva anche ai fini dellapplicazione delle misure di salvaguardia vigenti per il territorio del Parco cozzando con la drastica previsione di cui allart. 3,lettera i. In realt, come visto, lintero procedimento , nonostante la sua lunga durata, contrassegnato ,da un lato,da incredibili svarioni fuorvianti, dallaltro da sconcertante faciloneria istruttoria . Non dato comprendere come , a fronte del mancato e fondamentali e chiarimento di aspetti cos critici

dellindividuazione di possibili rimedi ,possa comunque avere goduto di una valutazione favorevole . ^^^^^^^ c) Parere dellAzienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ( gi Azienda Sanitaria Locale di Castrovillari ) espresso in sede di conferenza di servizi del 26/11/07 e confermato con nota n. 2322 del 21/07/09. Tale atto ancor pi censurabile poich ,per provenire da un ente preposto alla tutela della salute umana,avrebbe richiesto massimo scrupolo ed ,invece, trascura grossolanamente di verificare gli effetti di una tale opera sulla salute umana , sebbene sia nota lestrema pericolosit di tali impianti. L Azienda sanitaria locale non ha avvertito neppure la preoccupazione di verificare quale sia gi ad oggi il livello di inquinamento ambientale dellarea prima di aggravarlo sanitario n ha preteso dellimpianto ( uno studio sullimpatto aspetto assolutamente

trascurato ,anche formalmente,dal progetto ). Carenza ancor pi grave atteso che la salute costituisce bene primario di rango costituzionale e che per la sua
55

salvaguardia la giurisprudenza ha costantemente affermato che deve applicarsi il principio della massima cautela , vietandosi tutte le immissioni . anche solo potenzialmente lesive per la salute

Tanto pi che nella stessa nota dell ASL n. 2 di Castrovillari n. 1334 del 07/05/02 si poneva in evidenza che necessita studiare limpatto ambientale legato alle emissioni ed alla dispersione degli inquinanti gassosi e delle ceneri,con e dal probabile veicolare emissione (aumentato) di radioattivit naturale ,allinquinamento acustico prodotto dallimpianto traffico ,allinquinamento elettromagnetico ecc. al fine di verificarne la corrispondenza con gli standards di accettabilit previsti dalla legislazione vigente ed individuare precocemente interventi e provvedimenti risolutivi da adottare per la risoluzione dello stesso; ricercare,altres,le probabili associazioni tra i diversi fattori di inquinamento ambientale ed occupazionale ed effetti sulla salute pubblica e degli addetti . Il parere favorevole,del resto,contrasta con lavvertita necessit che , tra laltro, si realizzi un sistema di controllo automatico dei parametri ambientali previsti dal progetto che preveda il blocco automatico delle attivit in caso di superamento dei limiti di norma e che venga costituita unapposita commissione di esperti di comprovata professionalit e tecnici , degli enti istituzionalmente .

competenti in materia , con la mansione di studio e monitoraggio ambientale costante Insomma,anche tali atti appaiono viziati da gravi carenze istruttorie e dalla omessa ponderazione di tutti gli interessi coinvolti. Ancora una volta illuminante il pensiero dellAvvocatura dello Stato , secondo cui stato omesso di comparare il funzionamento di una centrale elettrica con limpatto sulle popolazioni
56

e sulleconomia delle

comunit locali, alle quali limpianto non apporta alcun beneficio ( e pu essere , invece , foriera di danno ) . ^^^^^^^ E banale osservare che la esatta conoscenza dei suddetti punti ,errata sarebbe stata rappresentazione fondamentale per una corretta non pu non avere assunto valutazione del progetto sicch la loro incompleta ,imprecisa efficacia causale determinante ai fini dellatto adottato. Non accettabile e costituisce offesa allintelligenza degli interlocutori , pertanto, che cos come invece fatto -il rilievo di tali vizi progettuali possa essere liquidato alla stregua di non refusi dattilografici affermando minimamente nella che ivi incidono valutazione

svolta ,ritenendosi irrilevante lubicazione dellimpianto e la circostanza dellessere o meno abitata la relativa area . E un po come se ,nellesame di una domanda di rilascio di un permesso a costruire ,si sostenesse essere la stessa cosa ubicare lintervento in zona edificabile o nella quale vige divieto assoluto di attivit edilizia! E invece sin troppo evidente che a fronte di tali rilievi si imponesse un radicale riesame del progetto il quale , al di l di qualsiasi questione sulla sua natura ,esecutiva o meramente preliminare , mostra appieno le gravi carenze che ne inficiano uno stesso serio esame. Da quanto sopra , e senza con ci travalicare i limiti dellesame giuridico dellatto per invadere quello della sua opportunit, consegue che gravissimi per un fattori altamente sullo a fronte di danni certi e ( impatto sullecoterritorio protetto

sistema , aumento del traffico viario pesante , esposizione a inquinanti , ricaduta pesantemente e di negativa sullimmagine e la percezione dellarea e , dunque, sviluppo turistico e la relativa occupazione ) effetti almeno
57

potenzialmente dannosi per la salute dei

residenti , non emerge alcuna utilit che possa,almeno parzialmente , compensare e giustificare le valutazioni favorevoli . Tale constatazione non ha solo forti implicazioni in ordine alla valutazione del merito del progetto ma , evidentemente , si riflette sulla legittimit degli atti assunti , dal momento che lapprovazione del progetto non giustificata dal pubblico interesse ( non riducibile alla , pur apprezzabile , esigenza di produzione di energia ). Certo che tali carenze istruttorie ed , in specie, lomissione di una seria valutazione comparativa degli interessi coinvolti alla luce della vocazione speciale di un territorio che gode di duplice protezione , ha determinato anche lassenza di un valido apparato motivazionale . Il generale obbligo di fornire adeguata contezza delle ragioni di fatto e di diritto su cui si fonda il provvedimento amministrativo specie se di cos rilevante incidenza non pu ritenersi soddisfatto quando ladozione di esso non sia stata preceduta da una seria istruttoria e da una adeguata comparazione degli interessi in conflitto. Nella fattispecie , un tale esame comparativo letali ) effetti della realizzazione del difetta radicalmente , giacch i gravissimi ( per meglio dire progetto sullarea protetta non sono stati affatto considerati . Il funzionario,infatti, si limitato a riassumere gli atti acquisiti senza svolgere n una loro disamina n una obbligata valutazione dei punti critici dagli stessi evidenziati . Le considerazioni che precedono, per la molteplicit e lindubbia valenza dei profili interessati, minano lintero impianto progettuale e,per leffetto, il provvedimento finale. Adottato senza elaborare una qualche valutazione critica
58

degli

atti

che,ove

compiuta,avrebbe

reso

palese le assoluta inconciliabilit del progetto con la destinazione dellarea,le regole giuridiche, il comune buon senso e, si lasci passare lespressione,la decenza . ^^^^^^^ CONCLUSIONI Dovrebbe essere ormai chiaro che il provvedimento adottato non tutela il pubblico interesse delle popolazioni locali residenti nellarea del Parco n la vocazione specifica del territorio ed i vincoli derivanti dalla tutela speciale ad esso accordata giacch limpianto non apporta alcun beneficio risolvendosi in una speculazione imprenditoriale che utilizza il territorio esponendolo a gravissimi rischi non adeguatamente valutati. Il provvedimento impugnato,adottato a conclusione di una incredibile sequela di violazioni procedimentali,non risponde al pubblico interesse e,pertanto,se ne impone lannullamento. ^^^^^^^ Quanto allindividuazione dei soggetti da chiamare in giudizio,si conferenza ritiene in di che essi enti hanno vadano espresso individuati della o pareri esclusivamente quegli che,nellambito

servizi,

determinazioni lesive della sfera giuridica degli interessi dei Comuni ricorrenti ( Cons. st. ,IV, 02/05/07 n. 1.290 ). Pertanto,alla ricorso,gli stregua cui delle ragioni che sorreggono il si enti riconoscere tale legittimazione

individuano esclusivamente nei seguenti : Regione Calabria,in persona del legale rappresentante pro tempore,con sede alla via Sensales,palazzo Alemanno, 88100 Catanzaro; Regione Basilicata,in persona del legale rappresentante protempore,con sede alla via Verrastro ,85100 Potenza;
59

Ente Parco Nazionale del Pollino,in persona del legale rappresentante pro-tempore,presso lAvvocatura Distrettuale dello Stato,corso XVIII Agosto ,85100 Potenza; Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza,in persona del legale rappresentante pro-tempore,con sede alla via Alimena n. 8, 87100 Cosenza. La qualit di controinteressato,evidentemente,si riconosce all Enel Produzione s. p. a . ,con sede al viale Regina Margherita 125,00198 Roma. ^^^^^^^ Per quanto sopra esposto,si chiede lannullamento del provvedimento impugnato e degli atti dallo stesso richiamati,presupposti,connessi, per le palesi ed insanabili illegittimit denunciate ,con vittoria di spese del giudizio . In via cautelare , si chiede esecutoriet che ne sia sospesa l stante ,da un lato, il fumus boni juris del

ricorso e ,dallaltro, la sussistenza del periculum in mora. Quanto al primo profilo, si consideri che i vizi denunciati sono di gravit ed evidenza tali da non poter dubitare del fatto che lautorizzazione sia stata Ad ,per ogni modi e contenuti,rilasciata illegittimamente. modo,sul

punto si rinvia ai motivi esposti. Quanto al secondo,avuto riguardo ai beni a cui tutela il ricorso proposto e, su tutti,quello della salute e dellintegrit ambientale ,la gravit ed irreparabilit del pregiudizio in re ipsa. Si aggiunga che leccezionale rilevanza economica dellintervento costituisce a sua volta ragione che ,anche a tutela della controparte,suggerisce che allautorizzazione contestata sia data esecuzione solo dopo lattenta disamina delle questioni poste e leventuale superamento della verifica giudiziale. Ad ogni modo,questa difesa sollecita il Tribunale a valutare nella
60

sua

discrezionalit

la

possibilit

che

laddotta

esigenza cautelare possa conciliarsi con il generale interesse ad una pronuncia nel merito mediante la decisione in forma semplificata della controversia . In via istruttoria, a sostegno del ricorso,si depositano gli atti richiamati come da relativo indice del proprio fascicolo . ^^^^^^^ Ai fini della liquidazione del contributo unificato si dichiara che esso dovuto nella misura di E 500,00.

Viggianello, li 27/11/2010 Avv. Vincenzo Bonafine

61

MANDATO Noi sottoscritti : Giovanni Pandolfi, Sindaco in carica ,legale rappresentante pro tempore del Comune di Rotonda; Antonio Emanuele Fiore, Sindaco in carica, legale rappresentante pro tempore del Comune di Viggianello ; nominiamo nostro procuratore speciale e difensore per il presente procedimento attivit della ad oggetto la domanda di annullamento,previa sospensiva,del decreto dirigenziale del dipartimento energetiche produttive Regione settore n. politiche del Calabria 13.109

13/09/10,pubblicato sul supplemento straordinario n. 1 al BURC parti I e II n. 18 del 05/10/10 ad oggetto la riattivazione della sezione 2 della centrale termoelettrica del Mercure ricadente nel comune di Laino Borgo - modifica dellautorizzazione rilasciata dall Amministrazione Provinciale di Cosenza in data 09/02/02 ai sensi dellart. 12 del d. lgs 387/03 recepito nellordinamento regionale con legge regionale n. 42/08 nonch di tutti gli atti lavv. Vincenzo Bonafine cui conferiamo che ne costituiscono presupposto ovvero dal medesimo recepiti ogni pi ampia facolt , inclusa la presentazione di motivi aggiunti, la formulazione di eccezioni e di domande , anche cautelari, di chiamata in causa di terzi, di impugnazioni , anche innanzi la Corte di Cassazione ed il Consiglio di Stato, , di designazione di sostituti e consulenti , di elezione di domicilio , di transazione e conciliazione della lite . Il mandato valido per ogni fase e grado del procedimento , incluso il giudizio innanzi le Supreme Giurisdizioni
62

estendendosi

altres

ad

ogni

eventuale

procedimento nonch

incidentale o connesso, quale quello cautelare , allesecuzione ed allottemperanza .

Dichiariamo di avere ricevuto , ai sensi dellart . 13 del d . lgs . 196/03 , adeguate informazioni sullutilizzo dei dati personali conferiti , autorizzando il trattamento dei dati sensibili nonch la comunicazione e diffusione degli stessi per le finalit inerenti al mandato . Dichiariamo , inoltre, di essere stati espressamente informati, ai sensi dellart . 4 , 3 comma , del d . lgs 28/10 , della possibilit di ricorrere al procedimento di mediazione facoltativa ivi previsto e dei relativi benefici fiscali indicati agli artt. 17-20 del medesimo decreto . Rotonda li 26/11/10 Giovanni Pandolfi

Viggianello,li 26/11/10 Antonio Emanuele Fiore

Avv. Vincenzo Bonafine

63

Vous aimerez peut-être aussi