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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
sabato 22 ottobre 2011

Unicuique suum
Anno CLI n. 244 (45.889)
.

Citt del Vaticano

Verso la conclusione le operazioni della Nato

Giovani e disoccupazione

La Libia alla prova della riconciliazione


TRIPOLI, 21. La drammatica fine di Muammar Gheddafi a Sirte segna un punto nella sanguinosa guerra in Libia mentre la comunit internazionale auspica che venga formato un nuovo Governo che dia lavvio a un processo di riconciliazione tra le diverse anime del Consiglio nazionale di transizione. Certamente non sar facile ricostruire il Paese dopo sette mesi di guerra segnato da migliaia di vittime, centinaia di migliaia di profughi e immani distruzioni ma i libici devono trovare la forza per ricominciare da capo. Domani i responsabili del Cnt dovrebbero proclamare la liberazione del Paese. Come mostra un video diffuso da Al Jazeera, e confermato ieri sera dal Cnt, Gheddafi stato catturato vivo ma le foto del suo cadavere con un foro di pallottola sulla tempia hanno immediatamente fatto pensare a una esecuzione. Ipotesi, questultima, smentita dal Cnt: non stato dato nessun ordine di ucciderlo. Il ras morto ha fatto sapere lo stesso primo ministro del Cnt, diffondendo una versione in apparente contrasto con le immagini diffuse per un colpo alla testa durante una sparatoria tra i suoi sostenitori e le forze degli insorti. Con lui, dopo di lui, sono caduti anche i suoi fedelissimi: tra questi il figlio Mutassim (il cui corpo stato trasferito ed esposto a Misurata) e il ministro della Difesa dellex regime libico, Abubakr Yunes Jaber. Il capo dei servizi segreti, Abdallah Senoussi, sarebbe stato arrestato insieme al portavoce del colonnello, Moussa Ibraim. Il colonnello stava fuggendo dalla citt di Sirte appena espugnata dalle forze del Cnt, diretto a sud, su un convoglio di sette macchine formato da familiari e fedelissimi, quando stato intercettato dagli aerei della Nato e, via terra, dai combattenti del Cnt. Lalleanza aerei francesi, ha rivendicato Parigi, anche americani, ha precisato Washington ha colpito alcune macchine, uccidendo il capo delle forze armate. Per evitare i colpi dei caccia, una Toyota si improvvisamente staccata dal convoglio, seguita da unaltra macchina. A questo punto, secondo la ricostruzione dellambasciatore libico a Roma Abdel Hafed Gaddur, sono entrati in azione i combattenti che hanno bloccato le macchine. Qui tutto diventa pi fumoso: le forze del Cnt si sono fatti riprendere accanto ai tunnel, dove hanno scritto con lo spray Qui stava Gheddafi. Il corpo del ras stato poi portato a Misurata e mostrato alle televisioni, prima di essere rinchiuso in una moschea. Sar sepolto in una localit segreta, ha annunciato ieri sera il Governo del Consiglio nazionale di transizione. La testa del regime capitolata in pochi istanti. Sancendo, probabilmente, la fine della guerra, tanto che la Nato sta considerando se decretare il termine della missione. La Francia ritiene che dopo la morte di Gheddafi loperazione militare della Nato in Libia pu dirsi finita. Penso che possiamo dire che loperazione militare della Nato conclusa e che linsieme del territorio libico sotto il controllo del Cnt, ha detto il ministro degli Esteri francese, Alain Jupp. Invece secondo il ministro della Difesa britannico, Philip Hammond, le operazioni finiranno quando i civili saranno al sicuro. Il Consiglio atlantico della Nato si riunisce oggi per valutare se decretare la fine della missione. La missione della Nato in Libia finir daccordo con lOnu e il Cnt, ha detto il segretario generale dellAlleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen. Anche il segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon ha chiesto di fermare i combattimenti. La morte di Gheddafi, per il

Generazione tradita
di LUCA M. POSSATI a rabbia dei manifestanti che da mesi invadono le piazze di mezzo mondo e che a volte si lasciano andare a episodi di ingiustificata violenza quella di una generazione al palo. La lenta morte del liberismo degli anni Ottanta e Novanta sta lasciando un mondo spaccato in due, tra Paesi che non crescono pi e sono popolati da masse di disoccupati, e Paesi che crescono troppo ma a prezzi altissimi in termini di diritti, di rispetto per l'ambiente e di crescente povert. Di chi la responsabilit? Di una politica vecchia, di Governi inoperosi, di un sistema culturale arretrato? O, al contrario, sono proprio i giovani a dover fare mea culpa? Secondo l'ultimo rapporto dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), la generazione dei venti-trentenni segnata da una pericolosa combinazione di disoccupazione elevata, crescente inattivit e precariet: difficile progettare un futuro accettabile, fare piani a lungo termine. Questa situazione non si traduce soltanto in un sentimento di disagio provocato dal timore dei rischi sociali legati alla carenza di lavoro e all'inattivit prolungata, ma potrebbe anche avere conseguenze nel lungo periodo in termini di livelli salariali pi bassi e sfiducia nei confronti del sistema politico ed economico. Sta diventando impossibile per un giovane trovare qualcosa di pi che un impiego part-time o sotto pagato, e questo fenomeno forse per la prima volta nella storia ha una

Sirte dopo i combattimenti (Reuters)

presidente statunitense, Barack Obama, chiude un doloroso capitolo perch i libici hanno vinto la loro rivoluzione. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, convinta che inizia una nuova era per la Libia. Daccordo il capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano,

certo che la fine del ras chiuda una pagina drammatica. Le autorit cinesi chiedono alla nuova leadership del Paese di dare priorit alla stabilit sociale e alla ricostruzione economica. Anche la Lega araba si augura che la morte di Gheddafi faccia voltare la pagina della tiran-

nia. Lo ha sottolineato il segretario generale, Nabil El Araby, auspicando che i libici dimentichino le ferite del passato e guardino al futuro senza sentimenti di rancore o vendetta, rifiutando tutto ci che potrebbe minare lunit nazionale e la pace.

Nonostante le proteste il Parlamento approva le nuove misure di austerit del Governo Papandreou

Piazze greche incendiate dalla crisi


ATENE, 21. Un morto e una cinquantina di feriti: questo il bilancio del secondo giorno di violenti scontri di piazza ad Atene scoppiati durante lo sciopero generale contro le ultime misure di austerit approvate ieri sera dal Parlamento greco per ottenere gli aiuti internazionali e salvare il Paese dalla bancarotta. Il disegno di legge passato con 154 voti a favore e 144 contrari su 298 votanti. Per il secondo giorno consecutivo la Grecia rimasta paralizzata da uno sciopero generale di 48 ore che ha riguardato tutti i settori lavorativi. Ad Atene decine di migliaia di persone almeno settantamila, secondo stime della polizia si sono radunate sin dalla prima mattinata in piazza Syntagma, su un lato della quale sorge il Parlamento greco, dove si teneva la discussione finale prima dellapprovazione del controverso multi-disegno di legge destinato ad aumentare le tasse, mettere in mobilit almeno trentamila statali entro la fine dellanno e riscrivere in parte i contratti nazionali di lavoro. Gli scontri pi violenti, ieri, si sono registrati in piazza Syntagma: centinaia di anarchici hanno preso di mira un plotone di agenti in tenuta anti-sommossa con un lancio di bombe incendiarie, petardi e grossi pezzi di marmo ottenuti spaccando gradini e rivestimenti della piazza. I poliziotti hanno reagito esplodendo numerosi candelotti lacrimogeni. Intanto, il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha ipotizzato la possibilit di un taglio del debito greco anche pi consistente di quanto indicato fino a ora. quanto emerge, secondo la Dpa, da un incontro del cancelliere con il gruppo parlamentare Cdu-Csu. Ma tutto dovr essere discusso nel corso dei prossimi vertici europei.

Un agente di polizia durante i disordini (Afp)

dimensione planetaria: negli ultimi vent'anni in Medio Oriente e in Nord Africa circa un giovane su quattro si ritrovato disoccupato, nonostante i progressi nel campo dellistruzione. Dal documento dell'Ilo emergono soprattutto due aspetti notevoli. Il primo riguarda i giovani sfiduciati, i cosiddetti inattivi che sono fuori dal sistema formativo e dal mercato del lavoro, e che non risultano nelle statistiche. In effetti, dati alla mano, il numero assoluto dei giovani disoccupati nel mondo leggermente diminuito dopo il picco raggiunto nel 2009 (da 75,8 a 75,1 milioni alla fine del 2010, ovvero un tasso del 12,7 per cento) e dovrebbe scendere ancora a 74,6 milioni nel 2011, il 12,6 per cento. Tuttavia secondo l'Ilo il calo sarebbe dovuto soltanto al crescente numero di inattivi che, sfiduciati, abbandonano la ricerca di un nuovo impiego. In Europa, l'Ilo punta i riflettori verso l'Irlanda, dove il tasso di disoccupazione giovanile aumentato dal nove per cento del 2007 al 27,5 per cento del 2010, ma che potrebbe risultare molto superiore includendo coloro che si nascondono. C' poi un secondo aspetto sottolineato dal rapporto: i giovani nelle economie emergenti si trovano intrappolati nel circolo vizioso della povert da lavoro, ovvero sono costretti a lavorare in condizioni peggiori di chi non lavora o inattivo nelle economie pi avanzate. Ci avviene soprattutto nei Paesi che oggi trainano l'economia mondiale. In realt, recita il documento dell'Ilo, se consideriamo l'elevato rapporto occupazione-popolazione dei giovani nelle regioni pi povere, risulta evidente che i poveri non hanno altra scelta che lavorare. Di fronte a un simile scenario, che cosa fare? Le nuove generazioni di oggi non godranno di quel sistema di assicurazioni sociali di cui i loro padri hanno usufruito. Non avranno pensioni, ammortizzatori sociali, assistenza sanitaria, risorse culturali e tutto quel che siamo abituati a chiamare welfare state. I Governi faticano a trovare soluzioni innovative per intervenire nel mercato del lavoro, per esempio affrontando la discrepanza tra offerta e domanda di competenze, la ricerca di lavoro, la formazione imprenditoriale, sussidi per le assunzioni, queste misure possono fare la differenza ha detto Jos Manuel Salazar-Xirinachs, direttore esecutivo del settore occupazione dellIlo. Per salvare il salvabile l'Ilo propone di sviluppare una strategia integrata per la crescita e la creazione d'impieghi che offra canali privilegiati ai giovani, di migliorare la qualit dei posti attraverso il rafforzamento della normativa internazionale, di investire nella formazione. Un bel programma, sulla carta.

Benedetto

XVI

allambasciatore dei Paesi Bassi

La Chiesa promuove la giustizia naturale


Agendo come voce di quanti non hanno voce e difendendo i diritti degli indifesi, inclusi i poveri, i malati, i nascituri, gli anziani e i membri dei gruppi minoritari che soffrono uningiusta discriminazione, la Chiesa cerca sempre di promuovere la giustizia naturale come suo dovere e diritto fare. Lo ha sottolineato Benedetto XVI nel discorso rivolto a Joseph Weterings, nuovo ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, ricevuto in udienza, nella mattinata di venerd 21, per la presentazione delle lettere credenziali. Pur riconoscendo con umilt che i suoi membri non sempre sono allaltezza degli alti criteri morali che essa propone, la Chiesa ha proseguito il Papa non pu far altro che continuare a esortare tutti, inclusi i suoi membri, a cercare di fare qualsiasi cosa sia in accordo con la giustizia e la giusta ragione e a opporsi a qualunque cosa sia a esse contraria.
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NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Peter Joseph Connors, Vescovo di Ballarat (Australia), in visita ad limina Apostolorum; William Wright, Vescovo di Maitland-Newcastle (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Anthony Colin Fisher, Vescovo di Parramatta (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Gerard Joseph Hanna, Vescovo di Wagga Wagga (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Kevin Michael Manning, Vescovo emerito di Parramatta, Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis di Wilcannia-Forbes (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Peter William Ingham, Vescovo di Wollongong (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Max Leroy Davis, Ordinario Militare per lAustralia, in visita ad limina Apostolorum.

Nuova evangelizzazione e politica

Laicit creativa
RINO FISICHELLA
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Dopo pi di quarantanni e oltre ottocento assassinii in attacchi terroristici

Lultima sinfonia di Anton Bruckner offerta dalla Bayerische Staatsoper al Pontefice

LEta rinuncia alla lotta armata


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Lampi metafisici di unincompiuta dautore


SERGIO SABLICH
A PAGINA

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LOSSERVATORE ROMANO
al nuovo ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede nelludienza per la presentazione delle credenziali

sabato 22 ottobre 2011

Benedetto

XVI

La Chiesa promuove la giustizia naturale


Benedetto XVI ha ricevuto nella mattina di venerd 21 ottobre, alle ore 11, in solenne udienza, Sua Eccellenza il Signor Joseph Weterings, nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, il quale ha presentato le Lettere con cui viene accreditato nell'alto ufficio. Rilevato alla sua residenza da un Gentiluomo di Sua Santit e da un Addetto di Anticamera, il diplomatico giunto alle 10.45 al Cortile di San Damaso, nel Palazzo Apostolico Vaticano, ove un reparto Your Excellency, In welcoming you to the Vatican and accepting the Letters of Credence by which you are appointed Ambassador Extraordinary and Plenipotentiary of the Kingdom of the Netherlands to the Holy See, I wish first of all to express my gratitude to you for transmitting the courteous greeting of Her Majesty Queen Beatrix, and I would ask you kindly to reciprocate and to convey, in turn, my good wishes to her, as well as my appreciation of the cordial relations existing between the Holy See and your country. Bilateral relations between a nation-state and the Holy See are clearly of a different character from those between nation-states. The Holy See is not an economic or military power. Yet as you yourself have indicated, its moral voice exerts considerable influence around the world. Among the reasons for this is precisely the fact that the Holy Sees moral stance is unaffected by the political or economic interests of a nation-state or the electoral concerns of a political party. Its contribution to international diplomacy consists largely in articulating the ethical principles that ought to underpin della Guardia Svizzera Pontificia rendeva gli onori. Al ripiano degli ascensori, l'Ambasciatore era ricevuto da un Gentiluomo di Sua Santit e subito dopo saliva alla seconda Loggia, dove si trovavano ad attenderlo gli Addetti di Anticamera e i Sediari. Dalla seconda Loggia il corteo si dirigeva alla Sala Clementina, dove l'Ambasciatore veniva ricevuto dal prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo James Michael Harvey, il quale lo introduceva alla presenza del Pontefice nella Biblioteca privata. Dopo la presentazione delle Credenziali da parte dell'Ambasciatore, avevano luogo lo scambio dei discorsi e, quindi, il colloquio privato. Dopo l'udienza, nella Sala Clementina l'Ambasciatore prendeva congedo dal prefetto della Casa Pontificia e si recava a far visita al cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato. Al termine del colloquio l'Ambasciatore si congedava dai dignitari che lo avevano accompagnato e faceva ritorno alla sua residenza. Questo il testo del discorso del Papa. Questa la traduzione italiana del discorso del Papa. Eccellenza, Nellaccogliervi in Vaticano e nellaccettare le Lettere che la accreditano quale Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, desidero innanzitutto esprimerle gratitudine per avermi trasmesso il saluto cordiale di Sua Maest la Regina Beatrice e le chiedo cortesemente di ricambiare e di trasmettere, a sua volta, i miei buoni auspici a lei, nonch il mio apprezzamento per i rapporti cordiali fra la Santa Sede e il suo Paese. I rapporti bilaterali fra uno StatoNazione e la Santa sede sono chiaramente di carattere differente da quelli fra Stati-Nazione. La Santa Sede non una potenza economica o militare. Tuttavia, come lei stesso ha indicato, la sua voce morale esercita uninfluenza considerevole sul mondo. Fra i motivi, c il fatto che la posizione morale della Santa Sede non viene intaccata dagli interessi politici o economici di uno StatoNazione n dagli interessi elettorali di un partito politico. Il suo contributo alla diplomazia internazionale consiste soprattutto nellarticolare i principi etici che dovrebbero sottendere lordine sociale e politico, nellattirare lattenzione sulla necessit di agire per sanare le violazioni di tali principi. Lo fa, evidentemente, dal punto di vista della fede cristiana, ma come ho osservato nel mio recente discorso al Parlamento tedesco, il cristianesimo ha sempre evidenziato la ragione e la natura come fonti delle norme su cui lo stato di diritto dovrebbe essere edificato (Discorso al Bundestag, 22 settembre 2011). Quindi, il dialogo diplomatico in cui la Santa Sede si impegna viene condotto su un terreno n confessionale n pragmatico, ma sulla base di principi universalmente applicabili che sono tanto reali quanto lo so-

Il nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi

the social and political order, and in drawing attention to the need for action to remedy violations of such principles. It does so, evidently, from the standpoint of the Christian faith, but as I observed in my recent address to the German Parliament, Christianity has always pointed to reason and nature as the sources of the norms on which a state of law should be built (Address to the Bundestag, 22 September 2011). Hence the diplomatic dialogue in which the Holy See engages is conducted neither on confessional nor on pragmatic grounds but on the basis of universally applicable principles that are as real as the physical elements of the natural environment. In acting as a voice for the voiceless and defending the rights of the defenceless, including the poor, the sick, the unborn, the elderly, and the members of minority groups who suffer unjust discrimination, the Church seeks always to promote natural justice as it is her right and duty to do. While recognizing with humility that her own members do not always live up to the high moral standards that she proposes, the Church cannot do other than continue to urge all people, her own members included, to seek to do whatever is in accordance with justice and right reason and to oppose whatever is contrary. On this basis, I have no doubt that the Holy See and the Kingdom of the Netherlands have many areas of shared concern. Mr Ambassador, you have spoken of the need to promote global peace through just resolution of conflicts and through opposing the proliferation of weapons of mass destruction. You underlined the need to foster development and to promote self-reliance in emerging countries. You mentioned the generous humanitarian response of the Dutch people when emergency aid is needed around the world. And you spoke of the need to defend hu-

man dignity. These and many other areas of international policy will continue to provide opportunities for fruitful exchanges between your country and the Holy See. I am heartened also by your words about the Dutch Governments intention to promote freedom of religion which, as you know, is a matter of particular concern to the Holy See at the present time. It is threatened not only by legal constraints in some parts of the world, but by an anti-religious mentality within many societies, even those where freedom of religion enjoys the protection of law. It is therefore greatly to be hoped that your Government will be vigilant, so that the freedom of religion and freedom of worship will continue to be protected and promoted, both at home and abroad. I am likewise encouraged by the steps that the Dutch Government has taken to discourage drug abuse and prostitution. While your nation has long championed the freedom of individuals to make their own choices, nevertheless, those choices by which people inflict harm on themselves or others must be discouraged, for the good of individuals and society as a whole. Catholic social teaching, as you know, places great emphasis on the common good, as well as the integral good of individuals, and care is always needed to discern whether perceived rights are truly in accordance with those natural principles of which I spoke earlier. With these sentiments, Your Excellency, I offer my best wishes for the success of your mission, and I assure you that the various departments of the Roman Curia are always ready to provide help and support in the fulfilment of your duties. Upon you, your family and all the people of the Kingdom of the Netherlands, I cordially invoke Gods abundant blessings.

no gli elementi fisici dellambiente naturale. Agendo come voce di quanti non hanno voce e difendendo i diritti degli indifesi, inclusi i poveri, i malati, i nascituri, gli anziani e i membri dei gruppi minoritari che soffrono una ingiusta discriminazione, la Chiesa cerca sempre di promuovere la giustizia naturale come suo dovere e diritto fare. Pur riconoscendo con umilt che i suoi membri non sempre sono allaltezza degli alti criteri morali che essa propone, la Chiesa non pu far altro che continuare a esortare tutti, inclusi i suoi membri, a cercare di fare qualsiasi cosa sia in accordo con la giustizia e la giusta ragione e a opporsi a qualunque cosa sia a esse contraria Pertanto, non ho dubbi sul fatto che la Santa Sede e il Regno dei Paesi Bassi abbia molti ambiti di interesse in comune. Ambasciatore, lei ha parlato della necessit di promuovere la pace globale attraverso la giusta risoluzione di conflitti e opponendosi alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Lei ha sottolineato la necessit di promuovere lo sviluppo e lautosufficienza nei Paesi emergenti. Ha menzionato la generosa risposta umanitaria del popolo olandese quando si rende necessario un aiuto umanitario nel mondo. Ha anche parlato della necessit di difendere la dignit umana. Queste e molte altre aree di politica internazionale continueranno a offrire opportunit di scambi fecondi fra il suo Paese e la Santa sede. Mi rincuorano le sue parole sullintenzione del Governo olandese di promuovere la libert di religione

che, come sa, una questione di particolare interesse per la Santa Sede in questo momento. La libert di religione minacciata non solo da limitazioni legali in alcune parti del mondo, ma anche da una mentalit anti-religiosa in numerose societ, anche in quelle in cui essa gode della tutela della legge. quindi auspicabile che il suo Governo sia vigile cosicch la libert di religione e quella di culto continuino a essere tutelate e promosse sia nel Paese sia allestero. Nello stesso modo mi rinfrancano i passi che il Governo olandese ha compiuto per scoraggiare labuso di sostanze stupefacenti e la prostituzione. Sebbene da tempo la sua Nazione sia paladina della libert degli individui di operare le proprie scelte, queste ultime vanno scoraggiate se danneggiano chi le fa o altri, per il bene dei singoli e della societ nella sua interezza. La dottrina sociale cattolica, come sa, pone una grande enfasi sul bene comune nonch sul bene integrale degli individui e occorre sempre aver cura di discernere se i diritti percepiti sono veramente in accordo con quei principi naturali di cui ho parlato in precedenza. Con questi sentimenti, Eccellenza, le porgo i miei migliori auspici per il successo della sua missione, e la assicuro del fatto che i vari dicasteri della Curia Romana saranno sempre pronti a offrirle aiuto e sostegno nello svolgimento dei suoi compiti. Su di lei, sulla sua famiglia e su tutto il popolo del Regno dei Paesi Bassi, invoco con tutto il cuore le benedizioni abbondanti di Dio.

Il discorso dellambasciatore al Papa

Cooperazione e solidariet
Questa la traduzione del discorso dellambasciatore al Papa. Sua Eccellenza il Signor Joseph Weterings, nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, nato a Rotterdam il 21 dicembre 1949. sposato e ha due figli. Laureato in Legge allUniversit di Leyde (1976), ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1977, ricoprendo i seguenti incarichi: funzionario presso il ministero degli Affari esteri; segretario di Ambasciata ad Addis Abeba, a Lima, a Pretoria, a Mosca e a Yaound (1977-1993); capo del dipartimento per la Formazione al servizio estero presso il ministero degli Affari esteri (1994-1995); capo del dipartimento per la Sicurezza presso il ministero degli Affari esteri (1995-1996); consigliere di Ambasciata a Oslo (19962000); capo del dipartimento per lAmerica del Sud e lAmerica Centrale (2000-2003); ambasciatore a Tripoli (2003-2006); ambasciatore ad Harare (2006-2010); console generale a Miami (20102011). A Sua Eccellenza il Signor Joseph Weterings, nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, nel momento in cui si accinge a ricoprire il suo alto incarico, giungano le felicitazioni del nostro giornale. Santit, con sentimenti contrastanti che oggi mi presento a lei. Da un lato sono molto triste perch, a causa della sua prematura scomparsa, il mio predecessore, la baronessa Henritte van Lynden Leijten, non ha potuto portare a termine il suo mandato come ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede. Dallaltro, per, mi sento profondamente onorato perch Sua Maest la Regina Beatrice si compiaciuta di nominarmi suo ambasciatore presso il Vaticano. Per me, dunque, un momento molto speciale e profondamente commovente questo in cui le presento le Lettere credenziali della Regina Beatrice. La Regina, nella presente occasione, mi ha chiesto di trasmetterle i suoi buoni auspici. Questo grande onore mi stato concesso dopo una lunga carriera diplomatica che ha incluso sedi in Africa, Sud America, Europa e negli Stati Uniti. Spero di poter approfittare della mia vasta esperienza per promuovere le relazioni tra i Paesi Bassi e la Santa Sede e per rendere questa missione il punto culminante della mia carriera. Il Governo olandese combina il realismo dinanzi ai principali problemi che dobbiamo affrontare oggi con lottimismo per il futuro. Considero un onore e un privilegio dedicarmi alla politica estera dei Paesi Bassi e desidero cogliere questa opportunit per evidenziare alcuni punti di particolare rilevanza. La politica estera olandese si fonda su tre pilastri: favorire la sicurezza, aumentare la prosperit globale e promuovere la libert. In ogni parte del mondo la sicurezza e la stabilit sono a rischio. Ci esige una risposta internazionale e, in particolare, una cooperazione transatlantica. La diffusione di armi di distruzione di massa, comprese le armi nucleari e la tecnologia che le accompagna, una delle minacce pi grandi. I Paesi Bassi stanno facendo tutto il possibile per contrastare la proliferazione nucleare. La scena mondiale notevolmente cambiata negli ultimi anni. La forte crescita delle economie emergenti si sta facendo sentire. Nuovi mercati con grande potere dacquisto offrono opportunit alla comunit degli affari olandese, e i nuovi investitori stanno svolgendo un ruolo prezioso nelleconomia del Paese. Alla diplomazia economica viene data la massima priorit. Il Governo olandese sta cercando di tutelare gli interessi economici a lungo termine del Paese. I Paesi Bassi hanno partecipato sin dallinizio allintegrazione europea. LEuropa essenziale per la nostra prosperit, libert e sicurezza. Limpegno costante verso il processo europeo quindi nel nostro diretto interesse, ma la sussidiariet principio al quale lei, Santit, fa spesso riferimento nel contesto della Chiesa fondamentale. Per quanto riguarda lallargamento dellUnione europea, i Paesi Bassi sposano il concetto di rigoroso e giusto. Nel 2012 dedicheremo una particolare attenzione allo sviluppo dello stato di diritto nei Paesi candidati e potenzialmente candidati. La stretta osservanza delle regole fondamentale per ottenere il sostegno pubblico allallargamento. In merito allimmigrazione, nei Paesi Bassi desideriamo un sistema che offra opportunit a quanti possono dare un contributo, ma sia restrittivo nei confronti di coloro che non sono disposti a farlo. questo il motivo per cui andrebbe adottata una politica pi severa riguardo allasilo e allimmigrazione. I Paesi Bassi considerano prioritari temi quali la libert di religione e di credo e la libert di espressione. Insieme ad altre nazioni che condividono le nostre idee, svolgiamo un ruolo centrale nel preservare la libert in internet. Ci opponiamo attivamente alla persecuzione delle minoranze religiose. Ambiamo a costruire una societ aperta, basata sul rispetto della persona, a prescindere dalla razza, dal genere, dalla convinzione o dallorientamento. Sosteniamo eguali diritti e pari opportunit per le donne. Il fondo per i diritti umani dei Paesi Bassi favorisce progetti che aiutano quanti difendono i diritti umani nei loro Paesi. I Paesi Bassi attribuiscono grande importanza alla responsabilit civile collettiva e sono impegnati nel combattere il lavoro infantile. Un ordine legale internazionale forte esige il buon funzionamento delle istituzioni internazionali, con unampia base di sostegno. A questo riguardo, la tradizione dei Paesi Bassi espressa anche dal fatto che lAja la capitale giuridica del mondo. Il mio Paese continuer a impegnarsi perch venga riconosciuta la giurisdizione delle corti e dei tribunali internazionali che ospita, compresa la Corte internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale. In aggiunta, il Governo olandese lavora per prevenire genocidi e crimini di guerra e per consegnare quanti li commettono alla giustizia. I Paesi Bassi sono sempre stati pionieri nel campo della cooperazione internazionale e nella solidariet con le regioni del mondo meno sviluppate. Da decenni ormai danno un contributo generoso alla cooperazione allo sviluppo. Di recente il Governo olandese ha spostato il centro dinteresse degli aiuti verso gli investimenti, con lobiettivo di rendere i Paesi in via di sviluppo autosufficienti. Il concetto di autosufficienza ribadito nelle osservazioni che lei, Santit, ha fatto nel suo recente discorso in occasione della XXXVII Conferenza dellO rganizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricoltura. La tradizionale disponibilit dei Paesi Bassi a offrire assistenza quando incombono disastri umanitari appare evidente dal contributo supplementare di 15 milioni di euro per lemergenza nel Corno dAfrica. Il popolo olandese ha pi che raddoppiato questa somma attraverso le offerte personali. La Chiesa sta attraversando tempi difficili in molti Paesi, compresi i Paesi Bassi. Il 21 maggio 2010 lei, Santit, ha disposto la promulgazione del testo rivisto del motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela, contenente le norme per i delicta graviora. Attraverso la lettera circolare del 3 maggio 2011, con la quale la Congregazione per la Dottrina della Fede ha chiesto alle Conferenze episcopali di stabilire linee guida e di inviargliene copia, avete chiaramente dimostrato la volont di stabilire norme rigorose per affrontare questi reati allinterno della Chiesa. Come comprender, anche nel mio Paese c grande interesse per tale questione.
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Dopo pi di quarantanni e oltre ottocento assassinii in attacchi terroristici Presso la frontiera con la Serbia

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LEta rinuncia alla lotta armata


Soddisfazione del Governo e dellopposizione spagnola che chiede lo scioglimento dellorganizzazione
MADRID, 21. LEta, il gruppo terroristico basco attivo da oltre quarantanni, ha annunciato in un video pubblicato sul sito del quotidiano basco Gara il proprio impegno chiaro, fermo e definitivo a rinunciare alluso delle armi. Contestualmente, lEta e ha chiesto ai Governi di Spagna e Francia di aprire un processo di dialogo diretto per risolvere quelle che definisce le conseguenze del conflitto. Il comunicato del gruppo armato stato diffuso quattro giorni dopo una conferenza internazionale di pace tenuta a San Sebastin e che aveva chiesto allEta di rinunciare definitivamente alla lotta armata. LEta sigla di Euskadi ta askatasuna, che in lingua basca significa Paese basco e libert incominci ad agire contro lo Stato spagnolo, allepoca ancora sotto la dittatura franchista, nel 1968, e da allora ha provocato 825 morti, secondo i dati del ministero dellInterno spagnolo, agendo tanto in Spagna quanto nelle regioni basche francesi. Lultimo attentato del gruppo terroristico era stato messo a segno due anni fa a Maiorca ed era costato la vita a due poliziotti spagnoli. Nel gennaio scorso lEta, fortemente indebolita dallondata di arresti degli ultimi anni in Francia e Spagna, aveva dichiarato una tregua unilaterale e permanente. Pochi mesi dopo, in maggio, le elezioni amministrative dei servizi di sicurezza e della magistratura. Secondo il capo di Governo, la nostra sar una democrazia senza terrorismo, ma non senza memoria, perch la memoria delle vittime del terrorismo basco ci accompagner sempre. Rodrguez Zapatero ha anche ringraziato la Francia per lappoggio determinante alla lotta contro lEta parlando di un debito eterno di gratitudine e di solidariet con Parigi. Da parte sua, Mariano Rajoy, leader del Partito popolare, oggi maggiore forza dellopposizione in Spagna, ha dichiarato che lannuncio della cessazione della lotta armata da parte dellEta un passo molto importante, ma ha chiesto lo scioglimento irreversibile del gruppo. La tranquillit degli spagnoli sar totale solo quando si avranno lo scioglimento irreversibile dellEta e il suo smantellamento completo ha dichiarato Rajoy, che il 20 novembre sfider per la guida del Paese il candidato socialista alla presidenza Alfredo Prez Rubalcaba, ministro degli Interni di Zapatero fino a tre mesi fa e ora suo successore designato nel partito socialista. Le dichiarazioni di Rajoy si riferiscono al fatto che il gruppo terroristico basco ha annunciato la fine della violenza, ma non la consegna delle armi e il suo scioglimento, che cercher probabilmente di negoziare dopo le elezioni.

La Kfor invia rinforzi nel nord del Kosovo


PRISTINA, 21. La Kfor, la forza della Nato in Kosovo, ha inviato rinforzi di uomini e mezzi nelle zone del nord del Paese, presso la frontiera con la Serbia, dove i militari sono impegnati a smantellare barricate e blocchi stradali eretti dalla popolazione serba, che protesta contro una maggiore presenza dellautorit di Pristina al confine. In un comunicato diffuso a Pristina e ripreso dalle agenzie di stampa internazionali, la Kfor ha parlato di contingenti supplementari tedeschi e austriaci. La popolazione locale stata invitata ad allontanarsi dalla zona, minacciando in caso contrario luso della forza. Il vicepremier kosovaro, Hajredin Kui, commentando lintervento della Kfor, appoggiato dal personale dellEulex, ha sottolineato la necessit di ripristinare la legge e lordine nel nord del Kosovo, togliendo le barricate che ostacolano la libert di movimento. Il contingente Nato intervenuto in forze con uomini e mezzi dopo il fallimento, mercoled sera, di una riunione con i responsabili delle principali municipalit serbe, ai quali era stata ribadita la richiesta pressante di rimozione dei posti di blocco. Almeno ventidue serbi e otto militari della Nato sono rimasti feriti, quasi tutti leggermente intossicati dal fumo dei gas lacrimogeni. Sono in tutto diciotto rileva lagenzia Ansa le barricate erette dai serbi nel nord del Kosovo. La situazione si mantiene molto tesa, ma sostanzialmente calma, con centinaia di serbi che restano a presidio delle barricate ancora in piedi. Appelli alla calma e alla moderazione sono venuti dalle autorit sia serbe a Belgrado sia kosovare albanesi, con una preoccupazione palpabile per possibili scontri, suscettibili di far precipitare ulteriormente la gi precaria situazione.

Giornali spagnoli con la notizia dellannuncio (Reuters)

nei Paesi Baschi avevano fatto segnare un successo delle liste della sinistra radicale indipendentista Abertzale che con la coalizione Bildu avevano ottenuto centinaia di eletti e erano subentrate ai socialisti alla guida della citt di San Sebastin. Lannuncio dellEta non giunge inatteso. Dopo la conferenza di San Sebastin, infatti, la maggior parte dei commentatori spagnoli ritenevano probabile uno sviluppo in questo senso prima delle elezioni politiche

anticipate, fissate in Spagna per il 20 novembre. Il presidente del Governo spagnolo, Jos Luis Rodrguez Zapatero, che il 20 novembre non si ricandider, ha parlato di una vittoria della democrazia, della legge e della ragione, definendo di importanza assoluta la decisione dellEta. Rodrguez Zapatero ha reso omaggio allazione dei diversi Governi della Spagna democratica nella lotta contro il terrorismo basco e allopera

Difficile intesa tra Ue e Ucraina


BRUXELLES, 21. Ue e Ucraina hanno concluso i negoziati sullaccordo di associazione che include lintesa commerciale per la creazione di unarea di libero scambio. Sulla firma dellintesa resta per lincognita politica, dopo le minacciate ritorsioni dellUnione europea per la condanna a sette anni inflitta alla leader dellopposizione Yulia Tymoshenko e la richiesta delle autorit di Kiev di tenere conto delle prospettive di adesione allUe. La nostra intesa ha detto Karel De Gucht, commissario Ue al Commercio apre la strada allaccordo finale, annunciato per fine anno. Speriamo, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, che il contesto politico consenta la conclusione dellaccordo, a reciproco vantaggio di Ue e Ucraina. Oggi Kiev e Bruxelles, hanno posto una pietra miliare nelle loro relazioni ha aggiunto De Gucht completando i negoziati sulla zona di libero scambio. Dora in avanti, la realizzazione di questo accordo dipender solamente dalla volont politica della leadership ucraina. Dopo la condanna di Tymoshenko, i vertici europei hanno rinviato a data da destinarsi lincontro con il presidente ucraino Viktor Yanukovich, mentre lalto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dellUe, Catherine Ashton, ha sottolineato che la conclusione dellaccordo di associazione con Kiev legata al modo con cui le autorit ucraine rispetteranno i valori universali e lo Stato di diritto.

Appello di Ban Ki-moon per la fine della crisi siriana


DAMASCO, 21. Il segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, ha chiesto ieri unimmediata cessazione delle violenze in Siria e delle incursioni delle truppe siriane in territorio libanese. Lo si legge nellultimo rapporto del segretario generale sullapplicazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza dellOnu 1559 del 2004, che prevede il ritiro delle truppe siriane dal Libano. Ma il nuovo appello di Ban Kimoon solo lultimo di una lunga serie. Pochi giorni fa il capo del Palazzo di Vetro aveva esortato il presidente siriano, Bashar Al Assad, a bloccare immediatamente gli scontri in varie citt e ad accettare uninchiesta internazionale sulle violazioni dei diritti umani denunciate nel Paese. Secondo i dati riportati dalle Nazioni Unite, dallinizio delle proteste nel marzo scorso sono state uccise oltre tremila persone durante le manifestazioni e gli scontri. Il Governo di Damasco attribuisce la responsabilit dei disordini a non meglio precisati gruppi armati di terroristi infiltrati dallesterno. Intanto, si segnalano nuove violenze: secondo fonti della stampa internazionale, nelle ultime 48 ore sarebbero state uccise trenta persone. ISLAMABAD, 21. Il ministro degli Esteri pakistano, Hina Rabbani Khar, ha respinto le accuse degli Stati Uniti dicendo che nessuna istituzione pakistana offre rifugio ai militanti afghani nelle zone di confine nord occidentale. In una conferenza stampa con il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, trasmessa in diretta televisiva, ha ribadito la volont di Islamabad a rafforzare limpegno per eliminare i covi dei militanti nei distretti tribali.

Dopo le accuse di Hillary Clinton a Islamabad

Il Pakistan non offre rifugio ai militanti talebani


Durante la sua visita a Islamabad, iniziata ieri sera, il capo della diplomazia di Washington ha rinnovato lappello al Pakistan perch elimini le basi dei militanti islamici nei territori di confine con lAfghanistan nel suo incontro con i vertici civili e militari. Giunta da Kabul, dopo essere stata a Malta, in Libia e nellOman, Hillary Clinton ha avuto un colloquio di due ore con il primo ministro pakistano, Yusuf Raza Gilani, dedicato ad appianare le differenze sorte tra Islamabad e Washington sulla lotta al terrorismo. Una fonte diplomatica ha detto che i due Paesi hanno raggiunto una pi larga intesa sullapproccio da seguire per la stabilizzazione dellAfghanistan, ma i vertici militari pakistani hanno ribadito la loro contrariet a un intervento armato nel distretto tribale del Nord Waziristan dove ci sono le basi della rete talebana afghana degli Haqqani. In un comunicato reso noto dallufficio del primo ministro, si legge che Gilani ha chiesto al segretario di Stato americano di dare una possibilit alla pace come deciso dalla conferenza interpartitica convocata dopo le gravi accuse della Casa Bianca di collusione tra i servizi segreti dellIsi e la rete Haqqani. La stampa locale ha sottolineato leccezionale importanza della delegazione statunitense che accompagnava Hillary Clinton.

Bangkok sotto la minaccia delle alluvioni


BANGKOK, 21. La capitale della Thailandia seriamente minacciata dalle alluvioni, che ormai da tre mesi affliggono il Paese asiatico. Gli esperti hanno detto che le inondazioni a Bangkok sono le peggiori degli ultimi 50 anni. Le barriere di protezione hanno ceduto a Pathum Thani, inondando la vasta area industriale di Nava Nakorn. In tutta la fascia settentrionale della capitale thailandese, migliaia di soldati e volontari continuano a rafforzare gli argini dei canali con sacchi di sabbia, ma il livello dellacqua non accenna a diminuire.

Ignazio Visco designato governatore della Banca dItalia


ROMA, 21. Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha indicato ieri Ignazio Visco per il ruolo di governatore della Banca dItalia. Il Consiglio superiore di Palazzo Koch si riunir luned per esaminare la proposta, ma il via libera appare scontato. Nato a Napoli il 21 novembre 1949, Ignazio Visco dal 2007 vice direttore generale della Banca dItalia. Apprezzato economista, stato allievo di Federico Caff, capo servizio studi della Banca dItalia e poi capo economista allOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. membro di vari gruppi e comitati internazionali, tra i quali il Comitato dei supplenti del G10 nel quale poi ha rappresentato la Banca dItalia dal 2004 al 2006 e la Commission on Global Aging del Center for Strategic and International Studies di Washington. Autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato, tra laltro, econometria e politica economica alluniversit di Roma La Sapienza. Visco stato scelto in una rosa di candidati che comprendeva, tra gli altri, Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca dItalia, Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro, e Lorenzo Bini Smaghi, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea.

Il segretario di Stato statunitense con il ministro degli Esteri pakistano (Reuters)

Il discorso dellAmbasciatore dei Paesi Bassi al Papa


CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 2

Lintervento kenyano in Somalia senza sostegno dellUnione africana


MO GADISCIO, 21. Si riaccende e minaccia di dilagare nuovamente la guerra civile in Somalia. Le milizie radicali islamiche di al Shabaab, che guidano linsurrezione contro il Governo del presidente Sharif Ahmed, internazionalmente riconosciuto, hanno rivendicato luccisione in combattimento di settanta militari dellAmisom, la missione dispiegata dallUnione africana per mandato dellOnu. Ieri a Mogadiscio sono stati ingaggiati violenti combattimenti, ma il comando dellAmisom non ha fornito notizie di proprie perdite. Nel frattempo, lUnione africana ha fatto sapere di non appoggiare lintervento unilaterale dellesercito kenyano in Somalia, pur specificando che ne comprende le ragioni, secondo quanto riferito dal portavoce Noureddine Mezni. Le dichiarazioni di Mezni sono arrivate dopo tre giorni dallinizio delle operazioni che hanno portato i soldati kenyani a penetrare per centocinquanta chilometri in territorio somalo, con lintento dichiarato di rendere sicura la zona di frontiera, mettendo fine allattivit delle milizie di al Shabaab. Lintervento delle forze kenyane, al cui fianco agiscono truppe filogovernative somale, ha avuto lavallo del Governo di Ahmed. Mezni ha aggiunto che lUnione africana si augura che lesercito kenyano si limiti a operazioni per mettere in sicurezza la regione meridionale del Basso Juba, in base agli accordi sottoscritti con il Governo somalo. Ieri i bombardamenti dellaviazione di Nairobi hanno costretto le milizie di al Shabaab a ritirarsi dalla cittadina di Ras Komboni. Nel darne notizia, un portavoce militare kenyano ha sottolineato che Ras Kamboni in posizione strategica sulla via che dal confine conduce al porto di Chisimaio, la citt pi importante sotto il controllo di al Shabaab.

In diversi ambiti, specialmente quelli delluniversalit dei diritti umani, della libert di religione, del dialogo interconfessionale, della libert di espressione e dellabolizione della pena di morte, la posizione dei Paesi Bassi e della Santa Sede coincide. La Chiesa cattolica nel mondo ha una notevole influenza in molti Paesi africani e asiatici a questo riguardo. Sulle questioni morali ed etiche i Paesi Bassi continuano a ricercare un dialogo aperto con la Santa Sede. Ci lascia spazio a entrambi per rispettare i punti di vista dellaltro. Nel novembre del 2009, il restauro della chiesa dei Santi Michele e Magno a Roma la chiesa dei Frisoni stato celebrato con una santa messa. Dal mio arrivo qui ho constatato personalmente che la messa domenicale in questa chiesa costituisce un momento

dincontro per le persone di lingua olandese. Alcune di esse sono pellegrini cattolici romani, in viaggio verso uno dei luoghi di nascita della civilt cristiana, mentre altre appartengono a denominazioni diverse. Questautunno verr inaugurato lorgano della chiesa, il cui restauro stato finanziato dellAmbasciata dei Paesi Bassi presso la Santa Sede insieme ad altri donatori. Questi momenti importanti nella vita religiosa olandese a Roma confermano ancora una volta le buone relazioni tra la Santa Sede e i Paesi Bassi. Infine, Santit, desidero assicurarle che svolger i compiti di questo importante incarico con la massima dedizione. Mi consenta di esprimere la speranza di poter approfittare pienamente delle conoscenze e della saggezza dei suoi collaboratori, proprio come hanno avuto il privilegio di fare la baronessa Henritte van Lynden Leijten e gli altri miei predecessori.

Rapporti rafforzati tra Mali e Costa dAvorio


BAMAKO, 21. I rapporti commerciali ed economici bilaterali tra Mali e Costa dAvorio sono stati il tema principale dei colloqui tra il presidente maliano Amadou Toumani Tour e quello ivoriano Alassane Dramane Ouattara, ieri in visita a Bamako. Ouattara, che ha anche incontrato esponenti dellimmigrazione ivoriana in Mali, ha assicurato le autorit del Paese confinante sul ripristino e sul rafforzamento dei rapporti di buon vicinato. Buona parte dei prodotti esportati e importati dal Mali, un Paese che non ha sbocco sul mare, transitano per il porto di Abidjan, la principale citt ivoriana. Durante lultima crisi postelettorale in Costa dAvorio, sfociata in un rigurgito di guerra civile, la vita economica e sociale del Mali ha subito pesanti contraccolpi e rallentamenti.

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LOSSERVATORE ROMANO
Lultima sinfonia di Anton Bruckner offerta dalla Bayerische Staatsoper a Benedetto

sabato 22 ottobre 2011

XVI

Lampi metafisici di unincompiuta dautore


Sabato 22 ottobre presso lAula Paolo VI la Bayerische Staatsoper offre a Benedetto XVI un concerto diretto da Kent Nagano con in programma la Nona sinfonia e il Te Deum di Anton Bruckner. I solisti saranno Eri Nakamura, soprano, Okka von der Damerau, contralto, Kevin Conners, tenore, e Steven Humes, basso. Oltre alla Bayerisches Staatsorchester sar presente la Audi Jugendchorakademie, diretta da Martin Steidler. Pubblichiamo un estratto dal programma di sala. certo che lautore vi pensasse. Di fatto, non lo fece, o non visse abbastanza a lungo per farlo. Non lunico mistero che aleggia su questa partitura di uno spirito tanto apparentemente limpido quanto non avaro di enigmi. Per esempio la dedica, insieme candida e fervida, che laccompagna, Dem lieben Gott (Al buon Dio), che segue dappresso quella dellOttava Sinfonia allimperatore Francesco Giuseppe, suo ottimo protettore in vita. Forse che Bruckner pensava di consegnare questo frutto maturo della sua arte, soprattutto se sentito come estremo, al protettore celeste, da Neppure al genio austriaco lui credente venerato, nel segno di una trache scrisse quasi soltanto sinfonie scendenza ultraterrefu consentito di superare la soglia fatale na? la tesi sostenuta dal nostro maggiore del numero nove studioso bruckneriano Il limite fissato dal titano Beethoven Sergio Martinotti, il quale, rilevando ma privo appunto di una conclusio- nellopera lo statuto di grandezza ne che ne certifichi la compiutezza. unaltezza di pensiero non meno La questione stata ampiamente di- che di tono afferma che Bruckner avvert che la Nona Sinfonia battuta, e lo tuttora. Lopera non venne portata a ter- sarebbe stata la sua ultima: perci, mine per una circostanza acciden- nel segno dei modelli di Beethoven tale, ossia la sopravvenuta morte e di Schubert, la volle grande, a dellautore, o rimase incompiuta coronamento di tutta la sua carrieperch dopo il terzo tempo, sorta ra musicale, ove la lentezza comdi struggente congedo dal mondo, positiva, accentuata dal declino fiquesta sinfonia non poteva essere sico, e la dedizione esclusiva a compiuta o era addirittura, simil- questo lavoro, riflettono chiaramente a unaltra celebre Incompiuta mente quella volont determinata: (la sinfonia in si minore di Franz come se il buon Dio fosse diSchubert), gi segretamente com- ventato ora lunico, vero interlocutore a cui rivolgersi. Nellaltezza di piuta in questa forma? Neppure la cronologia ci aiuta a pensiero si riconosce lorgoglio di districare il mistero. Bruckner com- un musicista passato attraverso le pose i primi tre tempi della Nona vicende della vita con innocente tra il 1891 e il 1894, su abbozzi ri- ottimismo, quasi indifferente alla salenti al 1887. Abbozzi per il fina- storia e al tempo, e con una forte le, la cui consistenza largamente componente di libert. lacunosa se non approssimativa, Su questa scia, ma da una prosono databili dal 1894 al 1896, an- spettiva pi laica, un altro studioso, no della morte. Teoricamente, an- Quirino Principe, rileva nellatemche considerando la lentezza con poralit che si manifesta sempre pi cui Bruckner componeva, non sa- nella musica bruckneriana il tratto rebbe mancato il tempo per dare principale e luminoso della Nona una conclusione alla sinfonia, ed Sinfonia: ma forse, aggiunge, il di SERGIO SABLICH senso di attesa, assolutamente ininterrotto dalla prima allultima nota di questo monumento sinfonico, non soltanto il mondano elemento di una sorta di romanzo o di poema in musica, con i suoi profumi notturni; anche lattesa dellaltrove e quindi (per Bruckner non cera dubbio) dellaldil, sicch lascesa della Nona, nei suoi colori e nelle sue linee verticali, verso lazzurro cupo di un cielo notturno, unascesa inumidita di rugiada mistico-romantica. Al di sopra di tutto, un senso di calmo e vellutato ordine, di liscia tranquillit che fluisce in grandi superfici cerulee. Anche questa ipotesi, assai affatrasse al destino di altre sinfonie di Bruckner. Scomparso lautore, lamico Ferdinand Lwe rimaneggi profondamente e molto arbitrariamente la partitura dei tre tempi e present la sinfonia nella propria versione a Vienna l11 febbraio 1903. Dovevano passare quasi trentanni prima che la versione originale della Nona fosse conosciuta al pubblico. Il 2 aprile 1932 Siegmund von Hausegger esegu a Monaco contemporaneamente le due versioni, quella discutibilissima di Lwe e quella originale di Bruckner, affinch il pubblico ne rilevasse le differenze e giudicasse. Da quando lattivit della Internationale BrucknerGesellschaft costituitasi a Vienna ha fornito la nuova edizione critica dellopera omnia di Bruckner, nessun ostacolo si frappone pi alla restituzione, ormai ovviamente consolidata nelle esecuzioni, della lezione originale approntata per la Nona da Leopold Nowak nel 1951. Resta aperto il problema del finale, per il quale la tradizione vuole che Anton Bruckner prima di morire raccomandasse che dovesse essere rimpiazzato dallesecuzione del suo Te Deum in calce ai tre movimenti compiuti. In tempi pi recenti musicologi e studiosi hanno provato a venire a capo di questo problema cercando di ricostruire integralmente il finale sulla base degli schizzi rimasti. Il pi accreditato di questi tentativi si deve a due italiani, Nicola Samale e Giuseppe Mazzuca, che nel 1986 presentarono in prima mondiale il loro lavoro, incontrando un certo favore, ma non tale da farlo entrare stabilmente nel repertorio. Si tratta, come si detto, di una questione irrisolvibile. Ha dunque ragione Nikolaus Harnoncourt quando afferma che ci che possiamo al massimo ottenere di far conoscere al pubblico il Finale nella sua reale lacunosit di documento, comegli stesso ha fatto dirigendo i Wiener Philharmoniker prima in una lezione-concerto a Salisburgo nel 2002 e poi in una pregevolissima incisione discografica, senza pretendere di completarlo: ci che manca semplicemente non va eseguito. forse questo il destino ultimo di una Sinfonia che reca in s enigmaticamente il carattere di un sublime torso e di unopera in s compiuta: la sua indecifrabilit segno augusto, eterno della sua forza.

a Nona lultima Sinfonia composta da Anton Bruckner: neppure a lui, che per tutta la vita scrisse quasi soltanto Sinfonie, fu consentito di oltrepassare la soglia fatale del numero nove, colonna dErcole fissata dal titano Beethoven. Essa rimase per di pi incompiuta, mancante cio del quarto movimento, sicch di un vero e proprio torso si tratta: un torso non meno che sublimemente monumentale,

Antonio Pappano dirige lOrchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia

LOttava di Mahler apre la stagione sinfonica

I mille a Santa Cecilia


di MARCELLO FILOTEI Quando la scrisse Gustav Mahler non solo aveva in mente un maestoso affresco dalle sonorit solenni, ma una composizione dove prevalesse la voce, quale espressione di un messaggio universale di amore e di speranza. lOttava sinfonia che il musicista boemo diresse per la prima volta il 12 settembre 1910 nel Palazzo delle Esposizioni di Monaco e che per il suo organico composto da pi di 150 professori dorchestra, 500 coristi, 350 voci bianga lAccademia a Gustav Mahler. Il compositore boemo salito infatti per quattro volte sul podio dellorchestra ceciliana nei primi anni del Novecento. Per linaugurazione della stagione a dirigere orchestra e coro ceciliani sar invece, come ovvio, Antonio Pappano. E con lui sulla scena saliranno anche il China National Chorus compagine formata da oltre 70 elementi che vanta unintensa attivit concertistica il Coro di voci bianche dellAccademia e un cast di otto voci soliste che in questa nuova produzione allinea Manuela Uhl, Christine Brewer, Ailish Tynan, Sara Mingardo, Maria Radner, Nikolai Schukoff, Christopher Maltman, Georg Zeppenfeld. Lapertura della stagione da camera, invece, sar affidata alla brillantezza del suono, al dominio tecnico e alla profondit di lettura di Michele Campanella, interprete di riferimento di Franz Liszt, del quale questanno ricorre il bicentenario della nascita. Venerd 21 ottobre, giorno che precede la data esatta del bicentenario della nascita di Liszt, avvenuta a Raiding il 22 ottobre 1811, il pianista napoletano completer, con il quarto dei concerti appositamente ideati per lAccademia, il suo personale tributo al grande compositore ungherese. Il programma cerca di mettere a nudo le due anime che caratterizzano Liszt, quella pi intima e quella pi brillante. Nella prima parte Anni di pellegrinaggio: Italia, in cui il compositore ungherese racconta in musica le proprie impressioni di viaggiatore, mentre nella seconda parte sar la volta della virtuosistica Sonata in si minore, una sorta di compendio delle possibilit tecniche del pi straordinario pianismo tardo-romantico. Tra le varie iniziative dellAccademia si segnala inoltre Tutti a Santa Cecilia!, la stagione di concerti, spettacoli e altre iniziative a carattere didattico e divulgativo dedicate ai bambini (a cominciare dai neonati), ai giovani, alle scuole, alle famiglie e in generale al nuovo pubblico che vuole avvicinarsi alluniverso della musica. Il tema della stagione, che comincer in novembre, il viaggio, vissuto e ascoltato nelle molteplici sfaccettature offerte dai diversi itinerari musicali proposti. La stagione, varata nel 1997, proprone un calendario di concertispettacolo nei quali vengono esplorate le caratteristiche della musica, oppure si approfondisce la conoscenza di una famiglia strumentale dellorchestra o di un gruppo vocale. Per le famiglie, inoltre, c una sezione speciale, La Domenica... Tutti a Santa Cecilia!, che contiene iniziative del fine settimana per tutte le et, fra le quali anche i Family Concert, a un prezzo agevolato. Accanto agli spettacoli si trovano poi i laboratori musicali interattivi dedicati alle scuole, nei quali si impara facendo. I ragazzi possono suonare gli strumenti musicali dellorchestra, costruirli, dirigere, cantare. Sempre alle scuole sono dedicate le prove aperte dellorchestra e Mettiamoci alla prova!, in cui i partecipanti hanno la possibilit di sedersi sul palcoscenico accanto ai musicisti. Le iniziative di Tutti a Santa Cecilia! si rivolgono anche a contesti socialmente svantaggiati: con Do, Re, Mi Fa...bene!, che porta i concerti negli ospedali o con progetti ispirati alla musicoterapia.

scinante, anela a una certezza, ma non la possiede. Certo invece che larco sotteso alla sinfonia anche concettualmente di massime proporzioni e ambizioni, nonch basato su un materiale tematico omogeneo. Partendo da questo tutto viene dilatato fino allestenuazione, in una dimensione quasi illimitata, s da creare un flusso ininterrotto, incalzante e travolgente, attraversato da lampi metafisici nei passaggi di raccordo tra tema e tema. Alcuni stilemi tipici del sinfonismo bruckneriano, nellarmonia, nei rapporti intervallari, nelle figurazioni ritmiche, sono immessi in un contesto come poche altre volte arioso e aerato. La Nona non si sot-

Per il suo organico composto da pi di 150 orchestrali 500 coristi e 350 voci bianche lopera venne chiamata Sinfonia dei mille
che oltre ai solisti venne chiamata Sinfonia dei mille. La grandiosit del respiro mahleriano si ritrova nellinaugurazione della stagione sinfonica 2011-2012 dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia, che sabato 22 apre con un lavoro che garantisce, tra laltro, la possibilit di riunire tutti gli organici dellistituzione, come sempre avviene per la serata inaugurale. Un lavoro che, al tempo stesso, rimanda alla lunga tradizione che le-

I giocattoli di Leopold Mozart alla Filarmonica

Quinta e Settima di Beethoven con strumenti depoca allIstituzione Universitaria dei Concerti

Unorchestra di adolescenti
Sar il pubblico di uninaugurazione con let media pi bassa di sempre, promette il direttore artistico dellAccademia Filarmonica Romana Sandro Cappelletto. Se loperazione riuscir o meno si potr verificarlo domenica 23 ottobre al Teatro Olimpico, quando salir sul palco lOrchestra dei Ragazzi della Scuola di Musica di Fiesole, composta da musicisti di et compresa fra i dieci e i sedici anni. Sul palco sar Salvatore Accardo, che ha da poco ha festeggiato i suoi settantanni e si presenta nella doppia veste di direttore e solista con il suo prezioso violino Guarneri del Ges. Il programma stato scelto allinsegna della famiglia Mozart, padre e figlio. Si parte con due composizioni scritte a Salisburgo da un Wolfgang non ancora ventenne, il Concerto per violino e orchestra numero 3 e la Serenata notturna in re maggiore K. 239. Si prosegue poi con la famosa Sinfonia dei giocattoli attribuita a Leopold, dove i giovani interpreti potranno dare risalto agli effetti a sorpresa richiesti dalla partitura, lasciandosi andare al piacere del gioco, tra raganelle, trombette, fischietti e richiami del cuculo. La conclusione affidata al Divertimento in fa maggiore K. 522 Ein musikalischer Spass che Wolfgang compose a Vienna nel 1787, durante la stesura del Don Giovanni. In platea saranno inoltre esposti disegni, illustrazioni, immagini e fumetti che i ragazzi di alcune scuole materne ed elementari di Roma hanno creato partendo da una piccola fiaba ispirata alla famiglia Mozart proposta dalla stessa Filarmonica. Con questo concerto si apre la nuova stagione dellAccademia che nel 2011, per lesattezza il 4 dicembre prossimo, festeggia i suoi 190 anni di attivit, confermandosi come la pi antica istituzione di concerti romana. Il cartellone porter gli spettatori dal Teatro Argentina, al Teatro Olimpico, dalla Sala Casella, al Teatro India, ed attraversato da un filo rosso che si ispira al principio Giocare da grandi. Saranno spesso i pi piccoli che giocheranno a fare i grandi, come nel concerto dapertura, ma saranno anche i grandi che qualche volta e per fortuna saranno chiamati a ricordare il piacere di giocare. Poi ci sar la musica da camera, con lalternarsi di artisti gi affermarti a livello internazionale e di giovani ansiosi di far conoscere le proprie qualit. Cinque le prime esecuzioni assolute, affidate ai compositori Ravinale, Ambrosini, Boccadoro, Panfili e Franceschini, questultimo in residence presso la Filarmonica. Quattro saranno inoltre gli spettacoli del Festival internazionale della danza 2012. In particolare si segnala il debutto romano dellAccademia di danza del Teatro alla Scala: anche in questo caso, protagonisti sono dei ragazzi. (marcello filotei)

Quei bei suoni di una volta


Philippe Herreweghe sul podio dellOrchestre des Champs-Elyses apre sabato 22 la stagione Istituzione Universitaria dei Concerti con un programma tutto beethoveniano, Quinta e Settima sinfonia. Il direttore belga, che ha recentemente inciso lintegrale delle sinfonie di Beethoven, in questoccasione affronta il repertorio con lorchestra da lui fondata a Parigi nel 1991. Lo scopo di questa compagine quello di estendere anche alla musica del periodo classico e romantico la prassi dellesecuzione storicamente informata, che fino ad allora veniva applicata solo al repertorio barocco. LOrchestre des Champs-lyses incentra la propria attivit sulla musica composta tra la met del XVIII e gli inizi del XX secolo, allincirca dal repertorio che fa capo a Haydn fino alle sinfonie di Mahler. I suoi componenti utilizzano strumenti depoca. Per diversi anni stata orchestra in residence presso il Thtre des Champs-Elyses di Parigi e il Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles. Uno degli intenti di questa compagine riuscire a offrire un approccio alla musica completamente nuovo, che vada oltre il semplice concerto. Per questo motivo in occasione di ogni esibizione possibile assistere anche alle prove, a conferenze preparatorie, a incontri e a laboratori organizzati con scolaresche per affrontare i temi delle musiche in programma. Luso degli strumenti depoca, affiancato a un approfondimento sulle prassi esecutive, consente inoltre di ritrovare le sonorit originali di ogni opera. Come il restauro di un quadro riporta alla luce colori e dettagli alterati dal tempo, cos il puntuale rispetto delle indicazioni dellautore recuperano i colori, le dinamiche, gli accenti e i tempi originali di queste due Sinfonie, le cui prime esecuzioni risalgono rispettivamente al 1808 e al 1813. A duecento anni di distanza si riscoprono cos la loro straordinaria potenza drammatica, che al tempo delle prime esecuzioni ampli le possibilit dellorchestra e suscit stupore ed entusiasmo nei contemporanei. Le quattro note che costituiscono il potente attacco della Quinta e che vengono ripetute quasi ossessivamente in un crescendo drammatico di forza sconvolgente, sono probabilmente le note pi famose di tutta la storia della musica. A chi gli chiedeva il significato di queste note, Beethoven avrebbe risposto: Cos il destino bussa alla porta. Da qui deriva il titolo di Sinfonia del destino con cui questo capolavoro viene talvolta indicato. In effetti la parabola drammatica della sinfonia, dal cupo do minore iniziale al trionfante e luminoso do maggiore dellultimo movimento, ben si adatta a esprimere la lotta delluomo contro le forze avverse del fato, che costituiva il nocciolo della visione etica di Beethoven, improntata ai principi della filosofia idealistica. Nella Settima sinfonia, invece, il contrasto tra due forze opposte, che caratterizza la Quinta, si attenua a favore di una visione pi serena e gioiosa: Richard Wagner defin questo lavoro lapoteosi della danza, perch il ritmo vi gioca un ruolo fondamentale. (marcello filotei)

Philippe Herreweghe

sabato 22 ottobre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Nuova evangelizzazione e politica

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Laicit creativa
Pubblichiamo stralci dellintervento dellarcivescovo presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione tenuto a Roma nel pomeriggio del 20 ottobre in un dibattito con lonorevole Pierluigi Bersani, deputato italiano e segretario del Partito democratico. Allincontro, moderato da Piero Schiavazzi, erano presenti, tra gli altri, Francesco Maria Greco, ambasciatore dItalia presso la Santa Sede, i cardinali Coppa e Re, e il direttore del nostro giornale. di RINO FISICHELLA n titolo come questo si presta a diverse possibili interpretazioni. Potrebbe essere trattato, ad esempio, da un punto di vista accademico; ci significa determinare luso della conoscenza che si ha tramite la ragione in rapporto alla conoscenza che deriva dalla fede. Lo stesso termine, comunque, utilizzato in ambito politico; in questo caso, laicit assume il valore di un impegno da parte del legislatore di giungere ad assumere decisioni che non siano determinate da una particolare confessione religiosa. Pi di recente, comunque, sembra che il richiamo alla laicit sia fatto sempre pi spesso in riferimento alla Chiesa cattolica, per la sua pretesa di intervento nel dibattito politico su questioni di ordine etico. In questo contesto, diventa urgente una chiarificazione. In riferimento alla laicit, infatti, lo Stato afferma che in quanto laico non pone la religione a fondamento legislativo dei propri atti, perch riconosce la dovuta separazione tra i due ambiti. Nello stesso tempo, tuttavia, in forza del richiamo alla propria identit laica, non pu negare n archiviare la religione; al contrario, obbligato a riconoscerne la presenza e la funzione perch essa preesistente al suo stesso affermarsi e organizzarsi come Stato.

Venezia e lEgitto a Palazzo Ducale

Il canale di Suez stato inventato nel Cinquecento


Venezia porta del Levante; i rapporti millenari tra Venezia non a caso lunica citt europea che sin dallanno Mille ha un nome arabo distinto da quello originale, al-bunduqiyya il Mediterraneo e lOriente vengono raccontati attraverso oltre trecento opere in una mostra in cui sintrecciano storia, avventura, scienza, commerci, e grande arte. Lesposizione Venezia e lEgitto inaugurata il primo ottobre scorso, visitabile fino al 22 gennaio prossimo nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, cuore e simbolo della Serenissima illustra i rapporti tra la citt dei dogi e lOriente nel corso di quasi due millenni: dai ritrovamenti archeologici che documentano relazioni in et classica fino allapertura del canale di Suez, uniniziativa proposta dal governo marciano gi nel primo Cinquecento e realizzata solo nel 1869 su progetto dellingegnere trentino Negrelli allepoca capo delle ferrovie del Lombardo-Veneto. Tra il 1529 e il 1532 Alvise Roncignotto descrisse gli scavi, incominciati ma mai conclusi, per riaprire lantico canale dei faraoni che univa il Mar Rosso al Mediterraneo. Mentre Pellegrino Brocardi, in una sua relazione al doge Foscarini sulle terre dEgitto, cos si esprimeva nel 1557, dopo aver visitato le piramidi e avervi scorto nei pressi, abbandonate, sculture in granito rosso, sfingi, e altri preziosi oggetti darte: Gran peccato mi pare che s belle sculture ivi si debbano perdere. Proprio lesplicito intento di trovare tesori archeologici spinse altri sulle sponde del Nilo, come un anonimo autore veneto, un po archeologo e un po spia, che nel 1589 attravers lAlto Egitto e la Nubia lasciando un diario. I rapporti millenari tra la citt veneta e il Paese dei Faraoni e i viaggi in entrambi i sensi che ne seguirono vedono le vite e le storie di tanta gente intrecciarsi: pellegrini, mercanti e diplomatici, innanzitutto, ma con questi anche tutto il personale delle diverse missioni e dunque sacerdoti, notai, interpreti, segretari, cuochi, servi, giovani inviati per apprendere larte della diplomazia. La mostra descrive con analoga cura la storia con la s maiuscola o minuscola: dalla traslazione del corpo di san Marco da Alessandria nell828, alle avventure ottocentesche di esploratori come Giambattista Belzoni, uno dei padri dellarcheologia italiana, e Giovanni Miani; dalle peripezie di mercanti e diplomatici allinseguimento di merci, tesori e terre, alle curiosit di umanisti e scienziati alle prese con i misteri dei geroglifici, delle piramidi e dellantica scienza dei faraoni. Il tutto accompagnato da reperti preziosi, testi inediti e da opere darte che mostrano come i grandi maestri veneziani da Giorgione a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo, da Piranesi a Caffi immaginarono lEgitto. Quello che emerge dalle nove sezioni in cui articolata lesposizione un vivace quadro di contiguit, familiarit e di rap-

Prescindere da questa considerazione equivarrebbe a non poter spiegare il fatto, ad esempio, della formazione dei partiti allinterno dello Stato democratico che si sono richiamati direttamente ai principi del cristianesimo. Questo stato di cose, come si nota, mostra con evidenza quanto la concezione della laicit dello Stato presupponga che allinterno della societ vi sia una presenza religiosa che svolga un legittimo impegno politico quando vuole perseguire delle finalit che sono espressione della propria fede, senza per questo dover essere accusata di ingerenza negli affari dello Stato o, al contrario, vedere emarginata e discriminata la sua azione. Uno Stato che dovesse perseguire una simile politica nei confronti della religione si porrebbe immediatamente fuori dal sistema di laicit a cui intende richiamarsi e negherebbe la sua stessa storia democratica. Questa mia posizione viene confermata e forse ancora di pi oltrepassata dalla recente sentenza della Grande Chambre della Corte Europea di Strasbourg dello scorso 18 marzo. Con 15 voti contro 2 stato decretato che lesposizione del Crocifisso nelle scuole pubbliche italiane non costituisce violazione della Convenzione Europea dei Diritti dellUomo. I 15 giudici hanno affermato in maniera innovativa che laicit una convinzione filosofica e ideologica, quindi non neutra; anchessa, come altre convinzioni, una credenza che ha pari dignit delle altre. Uno Stato che sostenesse la laicit in contrapposizione alla religione non sarebbe neutrale. Nel caso specifico, quindi, il pluralismo delleducazione pubblica non implica la neutralit confessionale, perch lo Stato deve solo garantire che non ci sia indottrinamento attraverso quel simbolo. Queste considerazioni servono come premessa per indicare che il tema della laicit si presta a diverse interpretazioni. In effetti, io non parlerei di questo tema nello stesso modo in Francia, in Spagna, in Germania o in altri Paesi europei o delloccidente. Non perch ne manchi lopportunit, ma perch lItalia con la sua storia rappresenta un ambito del tutto peculiare quando si tratta questa tematica. Dimenticare che qui convivono lo Stato Italiano e lo Stato della Citt del Vaticano, con tanti rispettivi ambasciatori internazionali; non considerare la storia con lalternanza dei loro rapporti proprio in occasione dei 150 anni dellunit di questo Paese; oppure misconoscere

Masaccio, Il tributo a Cesare (1425)

la tradizione politica di decenni che tutti questi nuovi fenomeni, le forze ha visto la presenza di un partito di che su questi temi nel passato avrebcattolici e di un partito comunista bero potuto facilmente convergere verconfrontarsi e cercare il consenso per so soluzioni condivise con molta pi governare il Paese insomma, trascu- facilit, per una visione della societ rare tutto questo sarebbe ingenuo e alla fin fine comune nei suoi fondapoco efficace e non permetterebbe menti, oggi si trovano invece pressodi avere del rapporto fra laicit e re- ch agli antipodi e questo certamente ligione la visione coerente. Non si non per un modificato insegnamento pu dimenticare, da ultimo, per arri- della Chiesa in proposito, ma per una vare fino ai nostri giorni, che a diffe- deriva culturale relativista che molti renza del passato, oggi la presenza purtroppo hanno fatto propria, spesso dei cattolici si frantumata in diver- inconsciamente. si partiti e per lantico partito comuIn questo nostro contesto, non per nista nel suo processo di revisione e amore di novit anche perch ritenpalingenesi la sorte non stata diffe- go che il termine laicit non abbia birente. Le ambedue realt politiche sogno di qualificazioni ma solo per pi rappresentative sono vittime del- esplicitare al meglio il mio pensiero, la frammentariet che domina sovra- vorrei cercare se fosse possibile prona, impedendo di vedere allorizzon- porre il concetto di laicit creativa, te la soluzione per una nuova strut- per verificare se una tale visione pu tura dello Stato che consenta per il aiutare a uscire dalle secche in cui futuro un progetto di stabilit e ge- spesso ci si trova e prospettare un nuina formazione civile e sociale delle nuove geRitengo che il termine laicit nerazioni. A questo complesso non abbia bisogno di qualificazioni organigramma, si aggiunMa il concetto di laicit creativa ga che, a differenza del passato, sorgono oggi in pu aiutare a uscire maniera sempre pi presdalle secche in cui spesso ci si trova sante nuove questioni; ad esempio, la domanda religiosa in questo decennio sembra riaf- cammino comune nel rapporto tra fermarsi con maggior intensit anche Stato e Chiesa. La debolezza della pocome una forma di nostalgia per valo- litica frutto della debolezza di una ri perduti, nonostante espressioni di societ disorientata, paurosa e priva di indifferenza e agnosticismo; le scoper- idealit; queste non possono venire te della scienza e la tecnologia che, solo dalla politica, perch sono frutto entrate direttamente nella progettazio- di una sinergia di impegno tra quanti ne della vita umana, provocano nuovi comprendono la drammaticit del mointerrogativi circa il senso della vita e mento e non rimandano a visioni nodelle stesse scoperte scientifiche. In stalgiche del passato o utopiche del una parola, la biopolitica non pi una chimera, diventata la realt. La futuro. Quanto richiesto lassunsentenza di mercoled della Corte Eu- zione di responsabilit oggi, ognuno ropea di Giustizia con la quale si vie- da parte sua, per giungere a una visiotano i brevetti per le terapie basate su ne condivisa e partecipata di un prodistruzione di embrione, non fa che getto da trasmettere a chi verr dopo confermare un nuovo orientamento, di noi. Se la Chiesa richiama a questo propriamente laico della problema- impegno fedele alla sua missione e tica, oltre i conflitti politici. Dinanzi a contribuisce alla vita del Paese.

Nessuno, forse, ha la soluzione pronta. Tuttavia, il richiamo a riconoscere che nellagire politico si deve riconoscere di non essere il demiurgo di turno, ma sempre e solo interprete di un diritto ben pi antico e profondo, radicato nella stessa legge della natura, allora questa laicit creativa che richiede di aggregare consenso oltre le diversit mediante una pi forte razionalit politica. Se, per, si teorizza un pensiero debole e si vive la frammentariet, allora improbabile che nasca una forte razionalit politica in grado di essere progettuale. Questo spiega perch la Chiesa deve parlare con tutti e in tutte le sedi, perch la promozione e la difesa di valori secolari non sono un regalo fatto ai cattolici o alle loro gerarchie, ma unattenzione permanente alluomo e alla sua storia. Un autore anonimo scrive: Limmagine di Dio non impressa sulloro, ma sul genere umano. La moneta di Cesare oro, quella di Dio lumanit (Opus imperfectum in Matthaeum, omelia 42). Questa immagine di Dio, porta con s un impegno concreto e testardo nei confronti di quei principi che nessuno pu sovvertire. Questi permangono come non negoziabili nel rapporto con lo Stato perch sono a fondamento di unimmagine impressa che va oltre la nostra volont e desiderio di scendere a patti. Questi principi sono a fondamento di ogni altro impegno a favore delluomo nel suo vivere sociale; ogni tentativo di volerli limitare o modificarne lordine gerarchico non sarebbe privo di conseguenze per il corretto impegno dei cattolici nella politica. Insomma, per concludere, laicit significa certo esprimere le proprie opinioni e insegnamenti in piena libert; rispettarli nella loro differenza doveroso, non condividerli lecito, deriderli triste, boicottarli penoso, rimanervi indifferente un affronto che la democrazia non merita.

Un convegno su religione, natura e arte ai Musei Vaticani

Il fascino della realt precede la paura


di NICOLA MAPELLI Il rapporto fra religione, natura e arte stato il tema di un convegno internazionale svoltosi nei giorni scorsi presso i Musei Vaticani. Levento, promosso congiuntamente dal Museo Etnologico dei Musei Vaticani e dalla International Society for the Study of Religion, Nature and Culture, nato sotto gli auspici dellarcivescovo Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Citt del Vaticano, e di AntoVaso di cristallo di rocca (Egitto, fine
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secolo)

porti tra mondi diversi: Paesi lontani per lingue, tradizioni, costumi e religioni che pure furono capaci di dar vita, grazie a relazioni protrattesi per secoli, a quella che pu essere definita una civilt mediterranea.

Leredit preziosa di Caterina da Siena


La fede di santa Caterina da Siena pu essere uno spunto interessante per prepararci allAnno della fede indetto dal Pontefice. Lo ha affermato il premostratense Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, durante la conferenza stampa di presentazione del convegno internazionale Virgo digna coelo. Caterina e la sua eredit, svoltasi nellaula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, venerd mattina 21 ottobre. Il convegno, che vuole fare memoria del 550 anniversario di canonizzazione della santa senese, si terr a Roma e Siena nei giorni dal 27 al 29 ottobre. Padre Ardura ha sottolineato come lincontro abbia lobiettivo di approfondire la complessa eredit di santa Caterina, attraverso unindagine pluridisciplinare a vari livelli: agiografico, teologico, letterario e iconografico. Il premostratense ha anche annunciato alcune iniziative del Pontificio Comitato di Scienze Storiche: la pubblicazione del regesto dei documenti della Commissione vaticana ProRussia, la raccolta e la pubblicazione per il cinquantesimo anniversario dallapertura del concilio Vaticano II dei diari e degli scritti dei padri conciliari lasciati nelle varie diocesi del mondo, e la commemorazione dei 1.700 anni della battaglia di ponte Milvio, della conversione di Costantino e delleditto di Milano. Alla presenza di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sono intervenuti inoltre il domenicano Bernardino Prella, e Umberto Utro dei Musei vaticani. (nicola gori)

nio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. stato proprio Paolucci, nel suo discorso di benvenuto agli oltre cento studiosi presenti allevento, a sottolineare come i Musei Vaticani siano un laboratorio di ricerca allavanguardia nelle scienze umane, capace di affrontare con professionalit argomenti centrali nella storia dellumanit quali la religione, la natura e larte e le loro complesse, molteplici relazioni. Non casuale, ha continuato, che levento sia stato organizzato proprio dal Museo Etnologico, creato da Papa Pio XI negli anni Venti del secolo scorso. Quando le grandi potenze coloniali europee applicavano una politica di espansione imperialista, il Pontefice mostrava invece grande apertura e rispetto nei confronti delle popolazioni extraeuropee organizzando allinterno del Vaticano, nel 1925, una grande Esposizione che fu visitata da oltre un milione di persone. Per loccasione al Pontefice furono donate dagli aborigeni australiani e dagli abitanti della Terra del Fuoco, dalle popolazioni artiche e da quelle asiatiche e africane oltre centomila opere darte che vennero esposte per un anno intero nello stesso luogo, i Musei Vaticani, che ospitano il Laocoonte, i dipinti di Raffaello e la Cappella Sistina. Quale messaggio migliore per mostrare lapprezzamento della Chiesa cattolica nei confronti delle altre culture, religioni, e delle loro espressioni artistiche? Molte di quelle opere darte, ha concluso Paolucci, rappresentavano e rappresentano proprio lo stretto rapporto che viene a stabilirsi con il mondo della natura: non forse uno degli insegnamenti rinascimentali, la concezione dellarte come imitazione della natura? Lo spunto stato ri-

In un quadro del 2000 di Harry Boyd una mappa delle acque australiane secondo gli aborigeni

preso dal delegato scientifico dei Musei Vaticani, Arnold Nesselrath, che nella conferenza dapertura ai lavori ha analizzato la complessa questione delle origini dellarte cristiana. Il cristianesimo non aveva una propria arte per esprimere se stesso, ma dovette crearla nella dialettica fra i due mondi con cui dovette confrontarsi, quello ebraico e quello grecoromano. Il passaggio da Gerusalemme a Roma testimonia infatti anche il passaggio da una prospettiva aniconica a una in cui si accolgono spunti e ispirazioni del mondo classico e della sua iconografia. Nesselrath ha quindi tracciato il percorso storico dellarte cristiana nel suo rapporto col mondo naturale, focalizzando

lattenzione su alcuni momenti storici, quali ad esempio lepoca rinascimentale e quella dellincontro del cristianesimo con espressioni artistiche extraeuropee, e confrontandosi inoltre con grandi maestri quali Picasso e Drer. Chi scrive, responsabile del Museo Etnologico dei Musei, ha preso spunto dalla propria esperienza presso gli aborigeni australiani e dai viaggi compiuti in vari Paesi del mondo per riconnettere le opere darte presenti nel Museo Etnologico con i discendenti di coloro che le donarono ai Pontefici: larte dimostra che possibile guardare alla natura con gratitudine. Ed lo stupore per la bellezza del creato, pi che la paura, a fondare il senso religioso.

sabato 22 ottobre 2011

LOSSERVATORE ROMANO
Concluso a Santiago del Cile il congresso della Riial

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Dal cardinale arcivescovo di Monterrey un forte richiamo alletica pubblica

Corruzione e povert le piaghe del Messico


MONTERREY, 21. Per eliminare o almeno arginare il fenomeno della corruzione in Messico necessaria, assieme alla volont delle istituzioni, la generosa collaborazione, a ogni livello sociale, di tutti i cittadini. Luso illegale delle risorse statali e dellautorit pubblica, a beneficio di coloro che la esercitano anzich del popolo, danneggiano infatti soprattutto i pi poveri. Il cardinale Francisco Robles Ortega, arcivescovo di Monterrey, ribadisce il suo appello a praticare una vera etica pubblica e a recuperare quei valori fondamentali che devono guidare il destino di tutte le istituzioni del Messico. Da tempo il contesto sociale, politico e culturale del Paese segnato da forti conflittualit ideologiche, da violenze (prime fra tutte quelle legate al traffico della droga), da povert vecchie e nuove. Sono in costante aumento gli scandali di corruzione che interessano vari livelli dellamministrazione pubblica e privata. La societ civile continua a chiedere con forza di porre fine a questo grave problema, che riguarda la societ intera e rischia di inficiare il futuro della nazione. Di qui i ripetuti richiami della Conferenza episcopale messicana a un radicale mutamento di rotta. Si intravedono timidi segnali. Il cardinale Robles Ortega ha definito per esempio molto positivo e avviato in una giusta direzione il piano anti-corruzione proposto dal governatore dello Stato di Nuevo Len, Rodrigo Medina de la Cruz, affermando che esso contribuir a fare una pulizia efficace, se non totale. Larcivescovo di Monterrey ha evidenziato che questo tipo di programmi, sostenuti dalla partecipazione cittadina, sono sempre ben accolti, soprattutto quando si va al di l delle parole e si applicano ai fatti. Secondo il porporato, lo Stato deve essere molto chiaro su questo tema e deve punire secondo la legge, con sanzione penale o amministrativa, i funzionari che non adempiono al loro dovere, per fare in modo che questa lotta alla corruzione sia effettiva. La comunit ha aggiunto deve partecipare al progetto e denunciare i funzionari corrotti, in modo che si possa ripulire la pubblica amministrazione dai cattivi elementi che potrebbero corrodere il naturale processo di buon governo. I presuli del Paese, da sempre, nel promuovere la riconciliazione, la pace e la giustizia, chiedono con forza che le situazioni di estrema povert in Messico non diventino endemiche, evidenziando in tal senso limportanza decisiva della lotta alla corruzione. In pi occasioni i vescovi hanno riconosciuto che le condizioni di estrema povert costituiscono la prima ingiustizia che affligge molti cittadini e incoraggiato il Governo nel suo impegno ad affrontare tale piaga, che occorre affrontare con decisione al fine di migliorare realmente la qualit della vita. Tali sforzi, secondo i presuli, sono i presupposti imprescindibili per la costruzione di una societ pacifica, giusta e solidale, che risponda veramente agli aneliti dei messicani e che sia in linea con le sue tradizioni. Un fattore importante in questa lotta contro la povert rappresentato appunto dallo sforzo per sradicare la corruzione che pregiudica il giusto sviluppo sociale e politico. Per edificare una societ pi giusta e fraterna possono essere di grande aiuto gli orientamenti della dottrina sociale cattolica e gli insegnamenti morali della Chiesa, valori e principi degni di essere presi in considerazione da parte delle persone che lavorano al servizio della nazione. Non possibile progredire verso una vera pace sociale senza un ordine nel quale le libert degli individui acquistino sempre maggiore solidit e sia al contempo rafforzata la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche, per una maggiore collaborazione e una pi attiva partecipazione responsabile di tutti al bene comune. I vescovi del Messico danno rassicurazione della personale collaborazione dei sacerdoti, dei religiosi, delle religiose e dei laici, nei rispettivi ambiti di attivit, al fine di rinnovare in ciascuno il senso di responsabilit verso lesigenza di garantire condizioni di vita migliori per tutti, visto che lassistenza integrale alluomo forma anchessa parte della missione ecclesiale. Le Chiese locali tentano, insieme, di promuo-

La cultura digitale deve essere di tutti


SANTIAGO DEL CILE, 21. Lanciare una decisa lotta allesclusione digitale delle persone, studiando nella mappa della connettivit della Chiesa dove si trovano le comunit che non hanno accesso alla cultura e allo scambio via internet. Questo, in sintesi, il messaggio conclusivo lanciato dal congresso: Chiesa e cultura digitale. Nuovi orizzonti per la missione ecclesiale svoltosi a Santiago del Cile. Levento stato organizzato dal Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e dal Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) attraverso la Rete informatica della Chiesa in America Latina (Riial), con la Conferenza episcopale cilena e lUniversit cattolica del Cile. Il congresso, che servito per conoscere meglio lattuale fase della cultura digitale allo scopo di lanciare una teologia della comunicazione, fa parte di un percorso di approfondimento su pastorale e mezzi di comunicazione di massa. Durante il convegno stato presentato il lavoro svolto da dieci universit dellAmerica Latina, che hanno analizzato aspetti concreti della cultura digitale. In particolare, i relatori si sono soffermati sulla situazione di Cuba, dove linsufficiente introduzione di tecnologia, il controllo statale e le misure economiche restrittive che gravano sul Paese si traducono in una crescente povert comunicativa, anche se linterscamsabili della comunicazione delle Conferenze episcopali dellAmerica Latina, oltre ad accademici e responsabili di istituzioni chiave nel mondo digitale della Chiesa. Secondo la Riial, laccelerazione in cui vive il mondo comunicativo non pi una notizia in s; un dato della realt quotidiana, che tuttavia ha una forte incidenza su persone, famiglie e Paesi. La Chiesa hanno sintetizzato i relatori immersa in questo ecosistema culturale in rapida evoluzione, vi partecipa attivamente e desidera contribuire al suo sviluppo nella giustizia, nella pace e nella solidariet, rispettando la dignit di ogni persona. Il congresso, che avuto il suo culmine con la concelebrazione eucaristica presieduta dallarcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali, ha posto la priorit di conoscere meglio il momento attuale della cultura digitale, senza ingenuit, esplorando alcuni dei suoi aspetti pi caratteristici, nonch di portare avanti una teologia della comunicazione alla luce del Documento di Aparecida, che orienta lazione missionaria di tutto il continente. Occorre al pi presto hanno concluso i partecipanti generare comunit vive attraverso la comunicazione, dalla quale nessuno pu essere escluso.

vere la riconciliazione e di favorire lo sviluppo di una societ pi democratica, offrendo la propria collaborazione affinch valori come la giustizia, la solidariet, il rispetto del diritto e lamore per la verit, siano sempre presenti nella vita dei cittadini. Secondo i pastori della Chiesa in Messico, necessario non solo alleviare i bisogni pi seri delle

persone, ma anche andare alla radice del problema, proponendo misure che diano alle strutture sociali, politiche ed economiche una configurazione pi equa e solidale. In tal modo la carit sar al servizio della cultura, della politica, delleconomia e della famiglia, divenendo fondamento di un autentico sviluppo umano e comunitario.

Nota della Conferenza episcopale spagnola sulle prossime elezioni

Una politica ispirata da moralit e giustizia


MADRID, 21. Le decisioni politiche, oltre a essere basate sul consenso ed essere efficaci, devono avere come principi ispiratori la moralit e la giustizia. Pertanto devono fondarsi su una ragione conforme alla natura delluomo. A scriverlo la Conferenza episcopale spagnola che oggi, al termine della riunione della Commissione permanente svoltasi mercoled e gioved scorsi a Madrid, ha diffuso una Nota di orientamento morale in vista delle elezioni politiche del 20 novembre. In essa vengono offerte una serie di considerazioni, partendo da un giro di orizzonte sui fondamenti prepolitici del diritto, senza entrare in opzioni di partito e senza pretendere di imporre a nessuno alcun programma politico. Ognuno si legge nel testo dovr soppesare, in coscienza, a chi dare il voto per ottenere, nel complesso, il maggior bene possibile in questo momento. Ispirati dalle parole, sui fondamenti del diritto e sulla retta ragione, pronunciate da Benedetto XVI a settembre al Parlamento federale tedesco e ad agosto alla Giornata mondiale della giovent a Madrid, i vescovi affermano che tutte le scelte che riguardano il bene comune su temi quali il diritto alla vita, il matrimonio, la grave crisi economica attuale, leducazione, i nazionalismi, il terrorismo e le sfide che si presentano oggi alla comunit internazionale devono essere orientate dal discernimento morale. In particolare, la grave crisi economica attuale reclama politiche sociali e finanziarie responsabili e promotrici della dignit delle persone, che propizino il lavoro per tutti. Pensiamo alle tante famiglie, carenti dei mezzi necessari per far fronte alle loro necessit basilari. Pensiamo allaltissima percentuale di giovani che non hanno potuto lavorare o che hanno perso il posto e che, con ragione, chiedono condizioni pi favorevoli per il proprio presente e il proprio futuro. Sono necessarie sottolinea la Conferenza episcopale spagnola politiche che favoriscano la libera iniziativa sociale nel campo produttivo, che incentivino loccupazione, cos come una giusta distribuzione dei redditi, che correggano gli errori commessi nellamministrazione pubblica e finanziaria. Da tutelare ci sono soprattutto i pi vulnerabili, ovvero gli anziani, gli infermi e gli immigrati. In campo scolastico, i presuli invitano poi lo Stato a evitare imposizioni ideologiche che ledano i diritti dei genitori a scegliere leducazione filosofica, morale e religiosa che desiderano per i propri figli. Nellultima parte del documento, i vescovi ricordano che se, da una parte, giusto riconoscere la legittimit morale dei nazionalismi e dei regionalismi che, con metodi pacifici, desiderano una nuova configurazione dellunit dello Stato spagnolo, dallaltra anche necessario tutelare il bene comune della nazione spagnola nel suo insieme, evitando i rischi di manipolazione della verit storica e dellopinione pubblica a causa di pretese separatiste o ideologiche di qualsiasi natura. Una societ che vuole essere libera e giusta conclude la Conferenza episcopale non pu riconoscere n esplicitamente n implicitamente unorganizzazione terroristica come rappresentante politico di un settore della popolazione, poich il terrorismo una pratica intrinsecamente perversa, del tutto incompatibile con una visione giusta e ragionevole della vita.

bio con il flusso di persone che sono andate a lavorare allestero ha favorito un rapido cambiamento culturale, incrementato, nel caso dei giovani, da un gran consumo e da una produzione di prodotti audiovisivi e digitali. Secondo Sergio Lzaro Cabarrouy Fernndez-Fontecha, responsabile della pastorale dei mezzi di comunicazione della diocesi di Pinar del Ro, a Cuba vi povert di accessi alla comunicazione da parte dei cittadini e della societ civile. Le statistiche sullaccesso a internet ha detto sono decisamente negative in termini numerici. Nella stessa situazione si trova la Chiesa. Il controllo dello Stato sulla maggior parte dei media e sui contenuti diffusi contrasta con il talento e la creativit di artisti, giornalisti e tecnici che lavorano per i mezzi di comunicazione. Queste professioni ha aggiunto il responsabile della pastorale dei mezzi di comunicazione della diocesi di Pinar del Ro sono generalmente aperte a visioni del mondo e stili di comunicazione pi libere e partecipative diverse da quelle ufficiali. La nostra societ si ritrova scarsamente informata specialmente sui temi della religione e sulle attivit della Chiesa. Le omelie, gli incontri di gruppo con sacerdoti, religiosi e laici ha sottolineato sono stati e devono continuare a essere i principali ambiti di comunicazione della Chiesa. Grazie a un consistente numero di testate di stampo cattolico, molte persone ha spiegato Cabarrouy Fernndez-Fontecha hanno sentito parlare per la prima volta della Chiesa e di Ges Cristo. I nostri bollettini digitali vengono distribuiti a diverse centinaia di indirizzi di posta elettronica e i siti web cattolici hanno ogni giorno tra i duecento e i 1700 visitatori, dei quali circa il 20 per cento di Cuba. Allevento hanno preso parte numerosi vescovi presidenti e respon-

Gi Custode di Terra Santa

morto fra Battistelli


PERUGIA, 21. morto ieri pomeriggio a Montefalco (Perugia) fra Giovanni Battistelli, Custode di Terra Santa tra il 1998 e il 2004. Ne d notizia il sito Terrasanta.net, ricordando come nel corso del suo mandato fu testimone di eventi lieti e tristi di grande rilievo. Come il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Terra Santa nel 2000, lesplodere della seconda intifada (2000-2004) e, nel maggio 2002, lassedio delle forze armate israeliane alla basilica della Nativit di Betlemme. Nato a Spello il 28 dicembre 1933, era entrato giovanissimo nellordine dei frati minori e sin dal 1960 era al servizio della Custodia di Terra Santa.

S.E. Mons. Benigno Luigi Papa, Arcivescovo Metropolita di Taranto, rende noto che mercoled 19 ottobre 2011 alle ore 23 circa, nella gloriosa luce della Pasqua di Cristo tornato alla Casa del Padre

Mons.

NICOLA DI COMITE
Accolti a La Paz a conclusione della lunga marcia in difesa del Tipnis
Vicario Generale Emerito
Il Capitolo Metropolitano, il Presbiterio e lintera Comunit diocesana mentre innalzano lodi di ringraziamento al Signore per i doni ricevuti attraverso il suo Ministero pastorale si uniscono nella preghiera perch lanima benedetta sia accolta dalla Vergine Maria cui filialmente confidava e da Lei accompagnata al trono di Dio.

Il diritto degli indios boliviani a unesistenza dignitosa


LA PAZ, 21. Occorre lavorare insieme per ricercare la giustizia, lequit e la solidariet verso tutti. questo, in sintesi, il messaggio che larcivescovo di La Paz, Edmundo Luis Flavio Abastoflor Montero, ha rivolto ai circa duemila indios giunti mercoled scorso nella capitale governativa al termine della lunga e faticosa marcia 610 chilometri e due mesi e mezzo di cammino in difesa del Territorio Indgena y Parque Nacional Isiboro-Secure (Tipnis). Larrivo degli indios, che si oppongono alla realizzazione di una strada che spezzerebbe in due la riserva amazzonica dellIsiboroSecure, stato salutato da una folla festosa. Siamo tutti del Tipnis, Viva la marcia indigena e, ancora, Benvenuti a La Paz, alcune delle scritte sui tanti striscioni e cartelli. E nei volti dei nativi delle Terre basse, passati dai 700 metri di altitudine della selva amazzonica ai 3.600 della capitale boliviana, incrociando tratti di strada che hanno superato i 4.500 metri, i segni della fatica e del freddo si sono mischiati a quelli evidenti della soddisfazione. A loro si rivolto il presule nella messa di ringraziamento per celebrare la meta raggiunta. Ricordando la predilezione di Dio per i pi piccoli e i pi poveri. E invitando il popolo del Tipnis al dialogo pacifico con le istituzioni e alla faticosa ricerca del bene comune. Siete stati a lungo abbandonati ed emarginati, ora per la Bolivia vi ascolta di pi, fate sempre pi parte della vita del nostro Paese. Di qui lappello perch tutti possano vivere dignitosamente nella giustizia e camminare verso il progresso e lo sviluppo globale di tutti i popoli della Bolivia. Dal presule anche linvito a rasserenare il clima di tensione. In molti, infatti, vorrebbero si facesse chiarezza sulle effettive responsabilit per la violenta repressione del settembre scorso, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, suscitando riprovazione dentro e fuori il Paese. Anche allora era stato il sostegno della gente a permettere agli indigeni di proseguire fino alla capitale. La richiesta principale, adesso, che il progetto del tratto di strada da Villa Tunari (Cochabamba) a San Ignacio de Moxos (Beni), gi sospeso sotto londa durto delle polemiche per la repressione, sia definitivamente cancellato.

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LOSSERVATORE ROMANO

sabato 22 ottobre 2011

Monsignor Balestrero allincontro internazionale dei cappellani e degli ordinari militari

Anche il nemico ha dignit umana


Nella complessit dei conflitti di oggi, il valore della dignit umana rappresenta il riferimento comune, grazie al quale rimanere coerenti alla propria premessa di civilt morale e giuridica. Lo ha sottolineato monsignor Ettore Balestrero, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, intervenendo stamane, venerd 21 ottobre, al III corso internazionale di formazione dei cappellani militari cattolici al diritto umanitario, in corso in Vaticano, nellAula Vecchia del Sinodo. Soggetti statali e non statali: etica, diritto e politica, il tema dei lavori, che si svolgono nellambito pi ampio del VI convegno internazionale degli ordinariati militari, organizzato dalla Congregazione per i Vescovi e dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Rivolgendosi ai numerosi cappellani militari giunti da una quarantina di Paesi, monsignor Balestrero ha auspicato che non vadano mai perduti il rispetto alla persona umana, e quindi la speranza nellaffermazione di un ordine internazionale dove i diritti e le libert fondamentali di tutti siano pienamente rispettati. Ripercorrendo le principali fasi storiche della codificazione del diritto umanitario, il relatore partito dallaffermazione contenuta nel Contratto sociale di Jean-Jacques Rousseau, secondo il quale ciascuno Stato non pu avere per nemici che altri Stati e non gli uomini. Tale affermazione va inquadrata storicamente in un contesto in cui le relazioni internazionali erano concepite come rapporti tra Stati sovrani che, in assenza di unautorit politica superiore, potevano tutelare i propri interessi e risolvere le contese ricorrendo, in ipotesi estreme, alluso della forza armata. Unimpostazione ha commentato il sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati che pur con i suoi coni dombra ha contribuito alla maturazione del corpus giuridico rappresentato dal diritto umanitario: se uno Stato ha spiegato non pu avere come nemici gli esseri umani, come tali, allora gli esseri umani, vanno protetti come tali. Ma nel contesto odierno distinzioni cos nette non sono pi possibili. La maggioranza dei conflitti degli ultimi decenni ha chiarito monsignor Balestrero vedono infatti contrapposti soggetti statali e non statali, richiedendo una riflessione sulle categorie classiche sulle condotte lecite e il diritto applicabile ai conflitti armati. Secondo il relatore tale complessit potrebbe generare una sfiducia verso il diritto umanitario e la sua rispondenza alle esigenze degli Stati, i quali potrebbero trovare eccessivamente gravose le regole sulluso della forza armata contro nemici inediti e che non ne riconoscono i principi fondamentali. Appare dunque evidente la necessit di una rinnovata riflessione sulla rispondenza dellordinamento internazionale alla realt dei nuovi conflitti, fermo restando per che la sfiducia nel diritto implicherebbe una sfiducia nel patrimonio di civilt giuridica maturata nel corso di secoli. Per questo ha avvertito monsignor Balestrero gli Stati devono essere coerenti alla loro natura di ordine morale, dalla quale discende la loro natura di ordine sociale e giuridico. In tal modo si arriva al tema in agenda, che tiene conto di uno sfondo nel quale si agitano conflitti tra soggetti statali e non statali. E in tal senso, per il relatore, il diritto umanitario trova il suo fondamento non semplicemente nella volont degli Stati, ma nel valore della dignit umana, che la stessa Corte internazionale di giustizia ha posto a fondamento dei principi e delle regole applicabili ai conflitti armati. Ecco perch ha avvertito monsignor Balestrero anche i richiami alla ragione naturale non possono essere limitati allesercizio di unintelligenza positivistica, ma devono aprire questa ragione alla trascendenza, grazie alla quale anche il nemico, sia esso regolare o irregolare, per il suo essere figlio di un unico Padre che sta nel Cielo ha concluso non cessa di essere un fratello. I lavori sono stati introdotti dai saluti del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson e dellarcivescovo Manuel Monteiro de Castro, rispettivamente presidente di Iustitia et Pax e segretario del dicastero per i vescovi. Il porporato africano si soffermato sulle guerre che nel nuovo millennio contrappongono sempre pi spesso formazioni statuali tradizionali gli eserciti a contingenti senza una bandiera e senza una divisa, le quali avrebbero allorizzonte il ritorno a un cieco arbitrio nel ricorso alluso della forza armata. Quindi ha avvertito il cardinale Turkson diviene imperativo riaffermare lesigenza che tutte le parti coinvolte in operazioni belliche, laddove nessuna autorit riesca ad arrestarle preventivamente, agiscano in piena conformit ai principi e alle norme fondamentali del diritto internazionale umanitario. E il riferimento stato non solo agli eserciti, emanazioni di potest visibili, gli Stati; ma anche ad attori non statali, che non possono nascondere la violazione della dignit e dei diritti umani, atti di violenza e di terrorismo, dietro la maschera della rivendicazione civile e politica; e, infine, a quella variegata gamma di compagnie private le quali possono svolgere un servizio per le autorit statali, ma non possono essere indotte a ritenere la guerra come una prestazione regolabile da un contratto. Insomma per il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace il paradigma del diritto umanitario, inteso come realt del primato del diritto e della politica, rappresenta anche in un contesto lacerato dalle pi odiose atrocit, una prefigurazione della riconciliazione alla quale, comunque, ogni parte in causa deve tendere. E, in questo senso, lasimmetricit di un conflitto non pu in nessun caso giustificare larbitrio e la mancata osservazione del diritto internazionale. Perch ha aggiunto sono in gioco la vita e la dignit, i diritti, sia dei civili, sia dei combattenti. Il cardinale ha perci sottolineato il fondamento etico del diritto umanitario, che trova la sua radice nel principio della dignit umana, il quale ha concluso non richiama un vago e moraleggiante irenismo, ma una base di azione reale per una vera soluzione del conflitto. Nel suo saluto, il segretario della Congregazione per i Vescovi ha auspicato una seria riflessione sia sulle circostanze di vita e di azione delle forze armate, sia sulla missione degli oridinari militari. I conflitti oggi ha detto sono caratterizzati da variabili che mettono in discussione le categorie tradizionali della guerra e della pace, rendendo necessaria unattenta considerazione sul ruolo dei militari e degli ordinariati. Rispettare la dignit del nemico, anche qualora questo sembri non attenersi a quel codice comportamentale basilare radicato nella comune divinit umana, resta la scelta cruciale. Per questo ha aggiunto larcivescovo Monteiro de Castro le mutazioni dei fenomeni, compresa la guerra, non dovrebbero mai distogliere le coscienze dal cammino verso un grado sempre superiore di civilt. Arrendersi dinanzi alla tentazione del rifiuto della regole e del rispetto del prossimo ha messo in guardia significa rinunciare al grande patrimonio costruito con fatica delle generazioni passate e non adempiere il dovere di consegnare un mondo pi giusto e pacifico alle generazioni future. Infine il presidente della Corte internazionale di giustizia, Hisashi Owada, e lordinario militare per la Colombia, il vescovo Fabio Suescn Mutis, hanno illustrato le sfide rispettivamente per il diritto internazionale e per lassistenza spirituale, in un contesto di globalizzazione, frammentazione e privatizzazione dei conflitti armati. Ieri, gioved 20, il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, aveva presieduto nella basilica di San Pietro la concelebrazione eucaristica per lapertura del convegno internazionale degli ordinariati militari, che questanno coincide con il XXV della Spirituali militum curae. Allomelia, dopo aver commentato le letture, il porporato ha esortato i presenti ad approfondire i cammini della pace per il mondo attuale. In un mondo ferito da discordie, conflitti e violenze ha detto dobbiamo, come cristiani e vescovi, essere uomini di pace, di speranza e di amore. Esortazione ribadita anche nella relazione con cui ha successivamente aperto i lavori nellAula vecchia del Sinodo, che proseguono fino a sabato 22.

Il cardinale Bertone allospedale Bambino Ges per la traslazione di una reliquia del beato

Giovanni Paolo II un insegnamento che continua


Joseph Ratzinger stato un grande amico di Karol Wojtya e oggi ne perpetua la memoria e linsegnamento, anche attraverso le continue citazioni delle parole del Pontefice polacco nei suoi discorsi. Dopo aver deposto e venerato le reliquie del sangue del beato Giovanni Paolo II nella cappella dellospedale pediatrico Bambino Ges di Roma, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, ha voluto sottolineare con queste parole il rapporto di profonda amicizia tra Papa Ratzinger e il suo predecessore. stata una breve ma intensa cerimonia, quella svoltasi nel pomeriggio di ieri, gioved 20 ottobre, per la traslazione nel nosocomio romano di una delle quattro reliquie con il sangue del beato, che fu raccolto proprio dalle suore del Bambino Ges dopo unanalisi. Intorno al segretario di Stato i rappresentanti della comunit dellospedale pediatrico, dai piccoli degenti ai familiari, alle suore, agli infermieri, ai medici, ai dirigenti. Ad accogliere il cardinale al suo arrivo il presidente Giuseppe Profiti, con il duca e la duchessa Salviati. La teca stata consegnata al cappellano don Mario Puppo, il quale lha portata nella cappella per la cerimonia. Nella sua breve omelia il cardinale ha voluto sottolineare leccezionalit delle testimonianze di devozione che ancora oggi si manifestano in diverse parti del mondo: ad alcune di queste ha detto ho potuto assistere personalmente. Il porporato ha citato in modo particolare il calore che accompagna in questi giorni il pellegrinaggio di unaltra delle teche con la reliquia del sangue del beato in diverse diocesi del Messico. Un fervore che il cardinale ha poi confermato rispondendo ai giornalisti che lo attendevano alluscita del nosocomio. Quando gli stato chiesto se il Pontefice avesse in animo di visitare il Paese latinoamericano, il segretario di Stato ha confidato che a Benedetto XVI continuamente giungono tantissime richieste da ogni parte del mondo per una visita pastorale. Sul tavolo del Papa ha detto ci sono molte proposte per viaggi apostolici da compiere nel 2012. Egli esamina tutte le richieste, prega, riflette e poi decide in base alle necessit e anche in base alle sue forze che, come avete visto, sono forze vive. Il Papa sta molto bene, come testimoniano tutti quelli che lo frequentano giornalmente. Lo avete visto usare la pedana mobile, ma si tratta semplicemente di un modo per renderlo pi visibile. Si tratta dunque di un aiuto per lui ma anche per i fedeli che partecipano alle funzioni nella basilica di San Pietro. Ma come mai stato domandato poi al cardinale il ricordo di Papa Wojtya ancora cos vivo a sei anni dalla morte? Si tratta di una memoria ha fatto notare il segretario di Stato che ci accompagna tutti con il suo esempio, con il suo insegnamento, con le sue parole, come diciamo proprio nellorazione in onore del beato Giovanni Paolo II. Daltra parte, per farsene una ragione basterebbe scorrere le citazioni di Papa Wojtya di cui Benedetto XVI riempie i suoi discorsi, proprio per mantenere vivi i suoi impulsi e i suoi stimoli a impegnarci in tutti i campi. Impulsi e stimoli rivolti soprattutto ai pastori della Chiesa e ai fedeli che hanno maggiore responsabilit nella comunit. Infine il cardinale ha voluto sottolineare leccezionalit dellintervento a cui stata sottoposta Camilla, una bambina di diciotto mesi alla quale egli ha fatto visita subito dopo la liturgia nella cappella. Alla piccola stato trapiantato il fegato una quindicina di giorni fa. Vorrei rimarcare ha spiegato il segretario di Stato ai giornalisti leccezionalit di questo intervento, reso possibile dalleccellenza che ormai contraddistingue i chirurghi che operano al Bambino Ges. Un intervento che testimonia il progresso raggiunto dalle cure per i bambini, anche in situazioni di particolare gravit o nel caso di malattie rare. Ce ne sono a migliaia nel mondo; le dobbiamo studiare a fondo, dobbiamo aggredirle con la forza e lintelligenza della scienza, certamente, ma anche con il cuore di quelli che si dedicano alla salute dei bambini. Gli stato chiesto, infine, anche un pensiero sulla situazione della Libia, nazione per la quale ha detto dobbiamo pregare affinch ritrovi la pace. Prima di lasciare lospedale il porporato ha salutato lambasciatore di Polonia presso la Santa Sede, Hanna Suchocka.

Il segretario e il sottosegretario del Pontificio Consiglio in Argentina per lAnno della vita

Famiglia e nuova evangelizzazione


Unopportunit per riscoprire il dono di Dio: cos il vescovo Jean Laffitte, segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha definito di recente lAnno della vita, in corso di svolgimento in Argentina su iniziativa della Conferenza episcopale nazionale. Il presule si recato nel grande Paese sudamericano per un viaggio di una settimana, insieme con il sottosegretario del dicastero, monsignor Carlos Simn Vzquez. I due ecclesiastici hanno visitato quattro diocesi, partecipando a congressi e riunioni. La prima tappa stata nellarcidiocesi di Salta, nel nord-ovest, dove pi di 1.400 iscritti hanno preso parte al primo congresso internazionale sulla vita umana e al quarto congresso regionale sulla vita e sulla famiglia. Larcivescovo di Salta, monsignor Mario Antonio Cargnello, e larcivescovo di Tucumn, monsignor Alfredo Horacio Zecca, insieme ai monsignori Francisco Polti Santilln e Ariel Edgardo Torrado Mosconi, rispettivamente vescovo e ausiliare di Santiago del Estero, hanno espresso preoccupazione per le sfide che la vita e la famiglia devono affrontare in Argentina. Per questo i presuli del Paese hanno indetto lAnno della vita, al fine di promuovere e di celebrare il dono della vita e la grazia del matrimonio e della famiglia, luogo naturale della vita. Da parte loro, il vescovo Laffitte ha tenuto la conferenza inaugurale e monsignor Simn Vzquez ha parlato della verit e della bellezza della vita e della famiglia di fronte alle nuove sfide, evidenziando che la famiglia, come realt culturale e sociale, subisce limpeto del cambiamento, alla cui realizzazione sono tesi il potere pubblico nelle sue varie denominazioni e i mezzi di comunicazione in tutte le loro forme in particolare internet che fanno da cinghia di trasmissione delle ideologie politiche. A conclusione dei lavori i partecipanti hanno firmato una dichiarazione cittadina a sostegno della vita e della famiglia, nella quale hanno affermato di essere aperti al dialogo con i concittadini di buona volont e di aderire a tre principi e valori fondamentali della convivenza sociale: la vita umana deve essere protetta senza distinzioni di alcun tipo, dal suo concepimento fino alla morte naturale; lo Stato e la societ hanno il dovere di proteggere il matrimonio, comunit di vita e di amore di un uomo e di una donna; i bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia fondata sullunione stabile di un uomo e di una donna, ed essere educati secondo le convinzioni dei genitori. Gli iscritti hanno poi partecipato a gruppi di studio e dibattiti, cui hanno preso parte esperti, legislatori, scienziati e pastoralisti. Le giornate a Salta sono culminate nella celebrazione eucaristica, cui ha assistito una moltitudine di fedeli, nel piazzale antistante la storica cattedrale. Nellambito del congresso internazionale, si svolta, nelluniversit cattolica di Salta, anche una giornata per i sacerdoti, durante la quale il segretario del dicastero per la famiglia ha tenuto la conferenza principale sul tema Il Vangelo della vita e della famiglia alla luce della Familiaris consortio. Sfida culturale nel ministero pastorale. Successivamente lagostiniano Alberto Bochatey, preside dellIstituto per il matrimonio e la famiglia, della Pontificia Universit Cattolica Argentina, ha sviluppato il tema della formazione bioetica nel ministero e nellesercizio pastorale alla luce di Aparecida. Infine, monsignor Simn Vzquez ha parlato delle sfide pastorali riguardanti i temi della vita e della famiglia alla luce della Familiaris consortio e dellEvangelium vitae. Successivamente i sacerdoti partecipanti si sono riuniti in gruppi di studio. Allo stesso tempo stato realizzato un incontro con rappresentanti del mondo della scienza e della medicina sulle questioni della bioetica, dellobiezione di coscienza, dellinizio e della fine della vita e sulla responsabilit medica. La seconda tappa stata a Tucumn, dove si concluso il primo congresso internazionale per la vita, durante il quale un gruppo di parlamentari e di legislatori argentini hanno firmato un documento a sostegno della vita umana in tutte le sue fasi. Poi il vescovo Laffitte e monsignor Simn Vzquez si sono recati a Santa Fe per prendere parte al congresso su Giovanni Paolo II e la famiglia, organizzato dalla locale universit cattolica. Nel corso dei lavori si riflettuto sullattualit e sulla ricchezza dellesortazione apostolica di Papa Wojtya Familiaris consortio, nel trentennale della pubblicazione. Il segretario del Pontificio Consiglio ha parlato della Pastorale familiare alla luce della Familiaris consortio e monsignor Simn Vzquez di Luci ed ombre dellistituto familiare dalla Familiaris consortio ai nostri giorni. Poi hanno visitato il seminario arcidiocesano e tenuto riunioni con rappresentanti di famiglie, clero e mass media. Lultima tappa stata a Buenos Aires, presso il campus dellUniversit Cattolica Argentina dove, alla presenza del nunzio apostolico, arcivescovo Adriano Bernardini, stato inaugurato il congresso su Vita, famiglia e societ, con conferenze, dibattiti e tavole rotonde. Il vescovo Laffitte ha tenuto la relazione inaugurale e monsignor Simn Vzquez ha presentato una riflessione su famiglia, lavoro e festa: attualit del tema, esponendo le linee generali del prossimo VII Incontro mondiale delle famiglie di Milano 2012. I due ecclesiastici che si sono anche recati in visita nel vicino santuario di Nostra Signora di Lujn nella capitale argentina hanno rilevato un forte interesse rivolto alle tematiche del matrimonio, della famiglia e della vita umana e la grande urgenza di interventi al riguardo. anche stato possibile sensibilizzare le famiglie e i laici in generale sulla necessit di essere sempre pi soggetti attivi e responsabili della nuova evangelizzazione, che ha nella famiglia unalleata di fondamentale importanza.

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