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649004
LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt
sabato 22 ottobre 2011
Unicuique suum
Anno CLI n. 244 (45.889)
.
Giovani e disoccupazione
Generazione tradita
di LUCA M. POSSATI a rabbia dei manifestanti che da mesi invadono le piazze di mezzo mondo e che a volte si lasciano andare a episodi di ingiustificata violenza quella di una generazione al palo. La lenta morte del liberismo degli anni Ottanta e Novanta sta lasciando un mondo spaccato in due, tra Paesi che non crescono pi e sono popolati da masse di disoccupati, e Paesi che crescono troppo ma a prezzi altissimi in termini di diritti, di rispetto per l'ambiente e di crescente povert. Di chi la responsabilit? Di una politica vecchia, di Governi inoperosi, di un sistema culturale arretrato? O, al contrario, sono proprio i giovani a dover fare mea culpa? Secondo l'ultimo rapporto dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), la generazione dei venti-trentenni segnata da una pericolosa combinazione di disoccupazione elevata, crescente inattivit e precariet: difficile progettare un futuro accettabile, fare piani a lungo termine. Questa situazione non si traduce soltanto in un sentimento di disagio provocato dal timore dei rischi sociali legati alla carenza di lavoro e all'inattivit prolungata, ma potrebbe anche avere conseguenze nel lungo periodo in termini di livelli salariali pi bassi e sfiducia nei confronti del sistema politico ed economico. Sta diventando impossibile per un giovane trovare qualcosa di pi che un impiego part-time o sotto pagato, e questo fenomeno forse per la prima volta nella storia ha una
presidente statunitense, Barack Obama, chiude un doloroso capitolo perch i libici hanno vinto la loro rivoluzione. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, convinta che inizia una nuova era per la Libia. Daccordo il capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano,
certo che la fine del ras chiuda una pagina drammatica. Le autorit cinesi chiedono alla nuova leadership del Paese di dare priorit alla stabilit sociale e alla ricostruzione economica. Anche la Lega araba si augura che la morte di Gheddafi faccia voltare la pagina della tiran-
nia. Lo ha sottolineato il segretario generale, Nabil El Araby, auspicando che i libici dimentichino le ferite del passato e guardino al futuro senza sentimenti di rancore o vendetta, rifiutando tutto ci che potrebbe minare lunit nazionale e la pace.
Nonostante le proteste il Parlamento approva le nuove misure di austerit del Governo Papandreou
dimensione planetaria: negli ultimi vent'anni in Medio Oriente e in Nord Africa circa un giovane su quattro si ritrovato disoccupato, nonostante i progressi nel campo dellistruzione. Dal documento dell'Ilo emergono soprattutto due aspetti notevoli. Il primo riguarda i giovani sfiduciati, i cosiddetti inattivi che sono fuori dal sistema formativo e dal mercato del lavoro, e che non risultano nelle statistiche. In effetti, dati alla mano, il numero assoluto dei giovani disoccupati nel mondo leggermente diminuito dopo il picco raggiunto nel 2009 (da 75,8 a 75,1 milioni alla fine del 2010, ovvero un tasso del 12,7 per cento) e dovrebbe scendere ancora a 74,6 milioni nel 2011, il 12,6 per cento. Tuttavia secondo l'Ilo il calo sarebbe dovuto soltanto al crescente numero di inattivi che, sfiduciati, abbandonano la ricerca di un nuovo impiego. In Europa, l'Ilo punta i riflettori verso l'Irlanda, dove il tasso di disoccupazione giovanile aumentato dal nove per cento del 2007 al 27,5 per cento del 2010, ma che potrebbe risultare molto superiore includendo coloro che si nascondono. C' poi un secondo aspetto sottolineato dal rapporto: i giovani nelle economie emergenti si trovano intrappolati nel circolo vizioso della povert da lavoro, ovvero sono costretti a lavorare in condizioni peggiori di chi non lavora o inattivo nelle economie pi avanzate. Ci avviene soprattutto nei Paesi che oggi trainano l'economia mondiale. In realt, recita il documento dell'Ilo, se consideriamo l'elevato rapporto occupazione-popolazione dei giovani nelle regioni pi povere, risulta evidente che i poveri non hanno altra scelta che lavorare. Di fronte a un simile scenario, che cosa fare? Le nuove generazioni di oggi non godranno di quel sistema di assicurazioni sociali di cui i loro padri hanno usufruito. Non avranno pensioni, ammortizzatori sociali, assistenza sanitaria, risorse culturali e tutto quel che siamo abituati a chiamare welfare state. I Governi faticano a trovare soluzioni innovative per intervenire nel mercato del lavoro, per esempio affrontando la discrepanza tra offerta e domanda di competenze, la ricerca di lavoro, la formazione imprenditoriale, sussidi per le assunzioni, queste misure possono fare la differenza ha detto Jos Manuel Salazar-Xirinachs, direttore esecutivo del settore occupazione dellIlo. Per salvare il salvabile l'Ilo propone di sviluppare una strategia integrata per la crescita e la creazione d'impieghi che offra canali privilegiati ai giovani, di migliorare la qualit dei posti attraverso il rafforzamento della normativa internazionale, di investire nella formazione. Un bel programma, sulla carta.
Benedetto
XVI
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori: Peter Joseph Connors, Vescovo di Ballarat (Australia), in visita ad limina Apostolorum; William Wright, Vescovo di Maitland-Newcastle (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Anthony Colin Fisher, Vescovo di Parramatta (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Gerard Joseph Hanna, Vescovo di Wagga Wagga (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Kevin Michael Manning, Vescovo emerito di Parramatta, Amministratore Apostolico ad nutum Sanctae Sedis di Wilcannia-Forbes (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Peter William Ingham, Vescovo di Wollongong (Australia), in visita ad limina Apostolorum; Max Leroy Davis, Ordinario Militare per lAustralia, in visita ad limina Apostolorum.
Laicit creativa
RINO FISICHELLA
A PAGINA
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pagina 2
LOSSERVATORE ROMANO
al nuovo ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede nelludienza per la presentazione delle credenziali
Benedetto
XVI
the social and political order, and in drawing attention to the need for action to remedy violations of such principles. It does so, evidently, from the standpoint of the Christian faith, but as I observed in my recent address to the German Parliament, Christianity has always pointed to reason and nature as the sources of the norms on which a state of law should be built (Address to the Bundestag, 22 September 2011). Hence the diplomatic dialogue in which the Holy See engages is conducted neither on confessional nor on pragmatic grounds but on the basis of universally applicable principles that are as real as the physical elements of the natural environment. In acting as a voice for the voiceless and defending the rights of the defenceless, including the poor, the sick, the unborn, the elderly, and the members of minority groups who suffer unjust discrimination, the Church seeks always to promote natural justice as it is her right and duty to do. While recognizing with humility that her own members do not always live up to the high moral standards that she proposes, the Church cannot do other than continue to urge all people, her own members included, to seek to do whatever is in accordance with justice and right reason and to oppose whatever is contrary. On this basis, I have no doubt that the Holy See and the Kingdom of the Netherlands have many areas of shared concern. Mr Ambassador, you have spoken of the need to promote global peace through just resolution of conflicts and through opposing the proliferation of weapons of mass destruction. You underlined the need to foster development and to promote self-reliance in emerging countries. You mentioned the generous humanitarian response of the Dutch people when emergency aid is needed around the world. And you spoke of the need to defend hu-
man dignity. These and many other areas of international policy will continue to provide opportunities for fruitful exchanges between your country and the Holy See. I am heartened also by your words about the Dutch Governments intention to promote freedom of religion which, as you know, is a matter of particular concern to the Holy See at the present time. It is threatened not only by legal constraints in some parts of the world, but by an anti-religious mentality within many societies, even those where freedom of religion enjoys the protection of law. It is therefore greatly to be hoped that your Government will be vigilant, so that the freedom of religion and freedom of worship will continue to be protected and promoted, both at home and abroad. I am likewise encouraged by the steps that the Dutch Government has taken to discourage drug abuse and prostitution. While your nation has long championed the freedom of individuals to make their own choices, nevertheless, those choices by which people inflict harm on themselves or others must be discouraged, for the good of individuals and society as a whole. Catholic social teaching, as you know, places great emphasis on the common good, as well as the integral good of individuals, and care is always needed to discern whether perceived rights are truly in accordance with those natural principles of which I spoke earlier. With these sentiments, Your Excellency, I offer my best wishes for the success of your mission, and I assure you that the various departments of the Roman Curia are always ready to provide help and support in the fulfilment of your duties. Upon you, your family and all the people of the Kingdom of the Netherlands, I cordially invoke Gods abundant blessings.
no gli elementi fisici dellambiente naturale. Agendo come voce di quanti non hanno voce e difendendo i diritti degli indifesi, inclusi i poveri, i malati, i nascituri, gli anziani e i membri dei gruppi minoritari che soffrono una ingiusta discriminazione, la Chiesa cerca sempre di promuovere la giustizia naturale come suo dovere e diritto fare. Pur riconoscendo con umilt che i suoi membri non sempre sono allaltezza degli alti criteri morali che essa propone, la Chiesa non pu far altro che continuare a esortare tutti, inclusi i suoi membri, a cercare di fare qualsiasi cosa sia in accordo con la giustizia e la giusta ragione e a opporsi a qualunque cosa sia a esse contraria Pertanto, non ho dubbi sul fatto che la Santa Sede e il Regno dei Paesi Bassi abbia molti ambiti di interesse in comune. Ambasciatore, lei ha parlato della necessit di promuovere la pace globale attraverso la giusta risoluzione di conflitti e opponendosi alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Lei ha sottolineato la necessit di promuovere lo sviluppo e lautosufficienza nei Paesi emergenti. Ha menzionato la generosa risposta umanitaria del popolo olandese quando si rende necessario un aiuto umanitario nel mondo. Ha anche parlato della necessit di difendere la dignit umana. Queste e molte altre aree di politica internazionale continueranno a offrire opportunit di scambi fecondi fra il suo Paese e la Santa sede. Mi rincuorano le sue parole sullintenzione del Governo olandese di promuovere la libert di religione
che, come sa, una questione di particolare interesse per la Santa Sede in questo momento. La libert di religione minacciata non solo da limitazioni legali in alcune parti del mondo, ma anche da una mentalit anti-religiosa in numerose societ, anche in quelle in cui essa gode della tutela della legge. quindi auspicabile che il suo Governo sia vigile cosicch la libert di religione e quella di culto continuino a essere tutelate e promosse sia nel Paese sia allestero. Nello stesso modo mi rinfrancano i passi che il Governo olandese ha compiuto per scoraggiare labuso di sostanze stupefacenti e la prostituzione. Sebbene da tempo la sua Nazione sia paladina della libert degli individui di operare le proprie scelte, queste ultime vanno scoraggiate se danneggiano chi le fa o altri, per il bene dei singoli e della societ nella sua interezza. La dottrina sociale cattolica, come sa, pone una grande enfasi sul bene comune nonch sul bene integrale degli individui e occorre sempre aver cura di discernere se i diritti percepiti sono veramente in accordo con quei principi naturali di cui ho parlato in precedenza. Con questi sentimenti, Eccellenza, le porgo i miei migliori auspici per il successo della sua missione, e la assicuro del fatto che i vari dicasteri della Curia Romana saranno sempre pronti a offrirle aiuto e sostegno nello svolgimento dei suoi compiti. Su di lei, sulla sua famiglia e su tutto il popolo del Regno dei Paesi Bassi, invoco con tutto il cuore le benedizioni abbondanti di Dio.
Cooperazione e solidariet
Questa la traduzione del discorso dellambasciatore al Papa. Sua Eccellenza il Signor Joseph Weterings, nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, nato a Rotterdam il 21 dicembre 1949. sposato e ha due figli. Laureato in Legge allUniversit di Leyde (1976), ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1977, ricoprendo i seguenti incarichi: funzionario presso il ministero degli Affari esteri; segretario di Ambasciata ad Addis Abeba, a Lima, a Pretoria, a Mosca e a Yaound (1977-1993); capo del dipartimento per la Formazione al servizio estero presso il ministero degli Affari esteri (1994-1995); capo del dipartimento per la Sicurezza presso il ministero degli Affari esteri (1995-1996); consigliere di Ambasciata a Oslo (19962000); capo del dipartimento per lAmerica del Sud e lAmerica Centrale (2000-2003); ambasciatore a Tripoli (2003-2006); ambasciatore ad Harare (2006-2010); console generale a Miami (20102011). A Sua Eccellenza il Signor Joseph Weterings, nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, nel momento in cui si accinge a ricoprire il suo alto incarico, giungano le felicitazioni del nostro giornale. Santit, con sentimenti contrastanti che oggi mi presento a lei. Da un lato sono molto triste perch, a causa della sua prematura scomparsa, il mio predecessore, la baronessa Henritte van Lynden Leijten, non ha potuto portare a termine il suo mandato come ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede. Dallaltro, per, mi sento profondamente onorato perch Sua Maest la Regina Beatrice si compiaciuta di nominarmi suo ambasciatore presso il Vaticano. Per me, dunque, un momento molto speciale e profondamente commovente questo in cui le presento le Lettere credenziali della Regina Beatrice. La Regina, nella presente occasione, mi ha chiesto di trasmetterle i suoi buoni auspici. Questo grande onore mi stato concesso dopo una lunga carriera diplomatica che ha incluso sedi in Africa, Sud America, Europa e negli Stati Uniti. Spero di poter approfittare della mia vasta esperienza per promuovere le relazioni tra i Paesi Bassi e la Santa Sede e per rendere questa missione il punto culminante della mia carriera. Il Governo olandese combina il realismo dinanzi ai principali problemi che dobbiamo affrontare oggi con lottimismo per il futuro. Considero un onore e un privilegio dedicarmi alla politica estera dei Paesi Bassi e desidero cogliere questa opportunit per evidenziare alcuni punti di particolare rilevanza. La politica estera olandese si fonda su tre pilastri: favorire la sicurezza, aumentare la prosperit globale e promuovere la libert. In ogni parte del mondo la sicurezza e la stabilit sono a rischio. Ci esige una risposta internazionale e, in particolare, una cooperazione transatlantica. La diffusione di armi di distruzione di massa, comprese le armi nucleari e la tecnologia che le accompagna, una delle minacce pi grandi. I Paesi Bassi stanno facendo tutto il possibile per contrastare la proliferazione nucleare. La scena mondiale notevolmente cambiata negli ultimi anni. La forte crescita delle economie emergenti si sta facendo sentire. Nuovi mercati con grande potere dacquisto offrono opportunit alla comunit degli affari olandese, e i nuovi investitori stanno svolgendo un ruolo prezioso nelleconomia del Paese. Alla diplomazia economica viene data la massima priorit. Il Governo olandese sta cercando di tutelare gli interessi economici a lungo termine del Paese. I Paesi Bassi hanno partecipato sin dallinizio allintegrazione europea. LEuropa essenziale per la nostra prosperit, libert e sicurezza. Limpegno costante verso il processo europeo quindi nel nostro diretto interesse, ma la sussidiariet principio al quale lei, Santit, fa spesso riferimento nel contesto della Chiesa fondamentale. Per quanto riguarda lallargamento dellUnione europea, i Paesi Bassi sposano il concetto di rigoroso e giusto. Nel 2012 dedicheremo una particolare attenzione allo sviluppo dello stato di diritto nei Paesi candidati e potenzialmente candidati. La stretta osservanza delle regole fondamentale per ottenere il sostegno pubblico allallargamento. In merito allimmigrazione, nei Paesi Bassi desideriamo un sistema che offra opportunit a quanti possono dare un contributo, ma sia restrittivo nei confronti di coloro che non sono disposti a farlo. questo il motivo per cui andrebbe adottata una politica pi severa riguardo allasilo e allimmigrazione. I Paesi Bassi considerano prioritari temi quali la libert di religione e di credo e la libert di espressione. Insieme ad altre nazioni che condividono le nostre idee, svolgiamo un ruolo centrale nel preservare la libert in internet. Ci opponiamo attivamente alla persecuzione delle minoranze religiose. Ambiamo a costruire una societ aperta, basata sul rispetto della persona, a prescindere dalla razza, dal genere, dalla convinzione o dallorientamento. Sosteniamo eguali diritti e pari opportunit per le donne. Il fondo per i diritti umani dei Paesi Bassi favorisce progetti che aiutano quanti difendono i diritti umani nei loro Paesi. I Paesi Bassi attribuiscono grande importanza alla responsabilit civile collettiva e sono impegnati nel combattere il lavoro infantile. Un ordine legale internazionale forte esige il buon funzionamento delle istituzioni internazionali, con unampia base di sostegno. A questo riguardo, la tradizione dei Paesi Bassi espressa anche dal fatto che lAja la capitale giuridica del mondo. Il mio Paese continuer a impegnarsi perch venga riconosciuta la giurisdizione delle corti e dei tribunali internazionali che ospita, compresa la Corte internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale. In aggiunta, il Governo olandese lavora per prevenire genocidi e crimini di guerra e per consegnare quanti li commettono alla giustizia. I Paesi Bassi sono sempre stati pionieri nel campo della cooperazione internazionale e nella solidariet con le regioni del mondo meno sviluppate. Da decenni ormai danno un contributo generoso alla cooperazione allo sviluppo. Di recente il Governo olandese ha spostato il centro dinteresse degli aiuti verso gli investimenti, con lobiettivo di rendere i Paesi in via di sviluppo autosufficienti. Il concetto di autosufficienza ribadito nelle osservazioni che lei, Santit, ha fatto nel suo recente discorso in occasione della XXXVII Conferenza dellO rganizzazione delle Nazioni Unite per lalimentazione e lagricoltura. La tradizionale disponibilit dei Paesi Bassi a offrire assistenza quando incombono disastri umanitari appare evidente dal contributo supplementare di 15 milioni di euro per lemergenza nel Corno dAfrica. Il popolo olandese ha pi che raddoppiato questa somma attraverso le offerte personali. La Chiesa sta attraversando tempi difficili in molti Paesi, compresi i Paesi Bassi. Il 21 maggio 2010 lei, Santit, ha disposto la promulgazione del testo rivisto del motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela, contenente le norme per i delicta graviora. Attraverso la lettera circolare del 3 maggio 2011, con la quale la Congregazione per la Dottrina della Fede ha chiesto alle Conferenze episcopali di stabilire linee guida e di inviargliene copia, avete chiaramente dimostrato la volont di stabilire norme rigorose per affrontare questi reati allinterno della Chiesa. Come comprender, anche nel mio Paese c grande interesse per tale questione.
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LOSSERVATORE ROMANO
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Carlo Di Cicco
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Antonio Chil
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Dopo pi di quarantanni e oltre ottocento assassinii in attacchi terroristici Presso la frontiera con la Serbia
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nei Paesi Baschi avevano fatto segnare un successo delle liste della sinistra radicale indipendentista Abertzale che con la coalizione Bildu avevano ottenuto centinaia di eletti e erano subentrate ai socialisti alla guida della citt di San Sebastin. Lannuncio dellEta non giunge inatteso. Dopo la conferenza di San Sebastin, infatti, la maggior parte dei commentatori spagnoli ritenevano probabile uno sviluppo in questo senso prima delle elezioni politiche
anticipate, fissate in Spagna per il 20 novembre. Il presidente del Governo spagnolo, Jos Luis Rodrguez Zapatero, che il 20 novembre non si ricandider, ha parlato di una vittoria della democrazia, della legge e della ragione, definendo di importanza assoluta la decisione dellEta. Rodrguez Zapatero ha reso omaggio allazione dei diversi Governi della Spagna democratica nella lotta contro il terrorismo basco e allopera
In diversi ambiti, specialmente quelli delluniversalit dei diritti umani, della libert di religione, del dialogo interconfessionale, della libert di espressione e dellabolizione della pena di morte, la posizione dei Paesi Bassi e della Santa Sede coincide. La Chiesa cattolica nel mondo ha una notevole influenza in molti Paesi africani e asiatici a questo riguardo. Sulle questioni morali ed etiche i Paesi Bassi continuano a ricercare un dialogo aperto con la Santa Sede. Ci lascia spazio a entrambi per rispettare i punti di vista dellaltro. Nel novembre del 2009, il restauro della chiesa dei Santi Michele e Magno a Roma la chiesa dei Frisoni stato celebrato con una santa messa. Dal mio arrivo qui ho constatato personalmente che la messa domenicale in questa chiesa costituisce un momento
dincontro per le persone di lingua olandese. Alcune di esse sono pellegrini cattolici romani, in viaggio verso uno dei luoghi di nascita della civilt cristiana, mentre altre appartengono a denominazioni diverse. Questautunno verr inaugurato lorgano della chiesa, il cui restauro stato finanziato dellAmbasciata dei Paesi Bassi presso la Santa Sede insieme ad altri donatori. Questi momenti importanti nella vita religiosa olandese a Roma confermano ancora una volta le buone relazioni tra la Santa Sede e i Paesi Bassi. Infine, Santit, desidero assicurarle che svolger i compiti di questo importante incarico con la massima dedizione. Mi consenta di esprimere la speranza di poter approfittare pienamente delle conoscenze e della saggezza dei suoi collaboratori, proprio come hanno avuto il privilegio di fare la baronessa Henritte van Lynden Leijten e gli altri miei predecessori.
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LOSSERVATORE ROMANO
Lultima sinfonia di Anton Bruckner offerta dalla Bayerische Staatsoper a Benedetto
XVI
a Nona lultima Sinfonia composta da Anton Bruckner: neppure a lui, che per tutta la vita scrisse quasi soltanto Sinfonie, fu consentito di oltrepassare la soglia fatale del numero nove, colonna dErcole fissata dal titano Beethoven. Essa rimase per di pi incompiuta, mancante cio del quarto movimento, sicch di un vero e proprio torso si tratta: un torso non meno che sublimemente monumentale,
scinante, anela a una certezza, ma non la possiede. Certo invece che larco sotteso alla sinfonia anche concettualmente di massime proporzioni e ambizioni, nonch basato su un materiale tematico omogeneo. Partendo da questo tutto viene dilatato fino allestenuazione, in una dimensione quasi illimitata, s da creare un flusso ininterrotto, incalzante e travolgente, attraversato da lampi metafisici nei passaggi di raccordo tra tema e tema. Alcuni stilemi tipici del sinfonismo bruckneriano, nellarmonia, nei rapporti intervallari, nelle figurazioni ritmiche, sono immessi in un contesto come poche altre volte arioso e aerato. La Nona non si sot-
Per il suo organico composto da pi di 150 orchestrali 500 coristi e 350 voci bianche lopera venne chiamata Sinfonia dei mille
che oltre ai solisti venne chiamata Sinfonia dei mille. La grandiosit del respiro mahleriano si ritrova nellinaugurazione della stagione sinfonica 2011-2012 dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia, che sabato 22 apre con un lavoro che garantisce, tra laltro, la possibilit di riunire tutti gli organici dellistituzione, come sempre avviene per la serata inaugurale. Un lavoro che, al tempo stesso, rimanda alla lunga tradizione che le-
Quinta e Settima di Beethoven con strumenti depoca allIstituzione Universitaria dei Concerti
Unorchestra di adolescenti
Sar il pubblico di uninaugurazione con let media pi bassa di sempre, promette il direttore artistico dellAccademia Filarmonica Romana Sandro Cappelletto. Se loperazione riuscir o meno si potr verificarlo domenica 23 ottobre al Teatro Olimpico, quando salir sul palco lOrchestra dei Ragazzi della Scuola di Musica di Fiesole, composta da musicisti di et compresa fra i dieci e i sedici anni. Sul palco sar Salvatore Accardo, che ha da poco ha festeggiato i suoi settantanni e si presenta nella doppia veste di direttore e solista con il suo prezioso violino Guarneri del Ges. Il programma stato scelto allinsegna della famiglia Mozart, padre e figlio. Si parte con due composizioni scritte a Salisburgo da un Wolfgang non ancora ventenne, il Concerto per violino e orchestra numero 3 e la Serenata notturna in re maggiore K. 239. Si prosegue poi con la famosa Sinfonia dei giocattoli attribuita a Leopold, dove i giovani interpreti potranno dare risalto agli effetti a sorpresa richiesti dalla partitura, lasciandosi andare al piacere del gioco, tra raganelle, trombette, fischietti e richiami del cuculo. La conclusione affidata al Divertimento in fa maggiore K. 522 Ein musikalischer Spass che Wolfgang compose a Vienna nel 1787, durante la stesura del Don Giovanni. In platea saranno inoltre esposti disegni, illustrazioni, immagini e fumetti che i ragazzi di alcune scuole materne ed elementari di Roma hanno creato partendo da una piccola fiaba ispirata alla famiglia Mozart proposta dalla stessa Filarmonica. Con questo concerto si apre la nuova stagione dellAccademia che nel 2011, per lesattezza il 4 dicembre prossimo, festeggia i suoi 190 anni di attivit, confermandosi come la pi antica istituzione di concerti romana. Il cartellone porter gli spettatori dal Teatro Argentina, al Teatro Olimpico, dalla Sala Casella, al Teatro India, ed attraversato da un filo rosso che si ispira al principio Giocare da grandi. Saranno spesso i pi piccoli che giocheranno a fare i grandi, come nel concerto dapertura, ma saranno anche i grandi che qualche volta e per fortuna saranno chiamati a ricordare il piacere di giocare. Poi ci sar la musica da camera, con lalternarsi di artisti gi affermarti a livello internazionale e di giovani ansiosi di far conoscere le proprie qualit. Cinque le prime esecuzioni assolute, affidate ai compositori Ravinale, Ambrosini, Boccadoro, Panfili e Franceschini, questultimo in residence presso la Filarmonica. Quattro saranno inoltre gli spettacoli del Festival internazionale della danza 2012. In particolare si segnala il debutto romano dellAccademia di danza del Teatro alla Scala: anche in questo caso, protagonisti sono dei ragazzi. (marcello filotei)
Philippe Herreweghe
LOSSERVATORE ROMANO
Nuova evangelizzazione e politica
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Laicit creativa
Pubblichiamo stralci dellintervento dellarcivescovo presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione tenuto a Roma nel pomeriggio del 20 ottobre in un dibattito con lonorevole Pierluigi Bersani, deputato italiano e segretario del Partito democratico. Allincontro, moderato da Piero Schiavazzi, erano presenti, tra gli altri, Francesco Maria Greco, ambasciatore dItalia presso la Santa Sede, i cardinali Coppa e Re, e il direttore del nostro giornale. di RINO FISICHELLA n titolo come questo si presta a diverse possibili interpretazioni. Potrebbe essere trattato, ad esempio, da un punto di vista accademico; ci significa determinare luso della conoscenza che si ha tramite la ragione in rapporto alla conoscenza che deriva dalla fede. Lo stesso termine, comunque, utilizzato in ambito politico; in questo caso, laicit assume il valore di un impegno da parte del legislatore di giungere ad assumere decisioni che non siano determinate da una particolare confessione religiosa. Pi di recente, comunque, sembra che il richiamo alla laicit sia fatto sempre pi spesso in riferimento alla Chiesa cattolica, per la sua pretesa di intervento nel dibattito politico su questioni di ordine etico. In questo contesto, diventa urgente una chiarificazione. In riferimento alla laicit, infatti, lo Stato afferma che in quanto laico non pone la religione a fondamento legislativo dei propri atti, perch riconosce la dovuta separazione tra i due ambiti. Nello stesso tempo, tuttavia, in forza del richiamo alla propria identit laica, non pu negare n archiviare la religione; al contrario, obbligato a riconoscerne la presenza e la funzione perch essa preesistente al suo stesso affermarsi e organizzarsi come Stato.
Prescindere da questa considerazione equivarrebbe a non poter spiegare il fatto, ad esempio, della formazione dei partiti allinterno dello Stato democratico che si sono richiamati direttamente ai principi del cristianesimo. Questo stato di cose, come si nota, mostra con evidenza quanto la concezione della laicit dello Stato presupponga che allinterno della societ vi sia una presenza religiosa che svolga un legittimo impegno politico quando vuole perseguire delle finalit che sono espressione della propria fede, senza per questo dover essere accusata di ingerenza negli affari dello Stato o, al contrario, vedere emarginata e discriminata la sua azione. Uno Stato che dovesse perseguire una simile politica nei confronti della religione si porrebbe immediatamente fuori dal sistema di laicit a cui intende richiamarsi e negherebbe la sua stessa storia democratica. Questa mia posizione viene confermata e forse ancora di pi oltrepassata dalla recente sentenza della Grande Chambre della Corte Europea di Strasbourg dello scorso 18 marzo. Con 15 voti contro 2 stato decretato che lesposizione del Crocifisso nelle scuole pubbliche italiane non costituisce violazione della Convenzione Europea dei Diritti dellUomo. I 15 giudici hanno affermato in maniera innovativa che laicit una convinzione filosofica e ideologica, quindi non neutra; anchessa, come altre convinzioni, una credenza che ha pari dignit delle altre. Uno Stato che sostenesse la laicit in contrapposizione alla religione non sarebbe neutrale. Nel caso specifico, quindi, il pluralismo delleducazione pubblica non implica la neutralit confessionale, perch lo Stato deve solo garantire che non ci sia indottrinamento attraverso quel simbolo. Queste considerazioni servono come premessa per indicare che il tema della laicit si presta a diverse interpretazioni. In effetti, io non parlerei di questo tema nello stesso modo in Francia, in Spagna, in Germania o in altri Paesi europei o delloccidente. Non perch ne manchi lopportunit, ma perch lItalia con la sua storia rappresenta un ambito del tutto peculiare quando si tratta questa tematica. Dimenticare che qui convivono lo Stato Italiano e lo Stato della Citt del Vaticano, con tanti rispettivi ambasciatori internazionali; non considerare la storia con lalternanza dei loro rapporti proprio in occasione dei 150 anni dellunit di questo Paese; oppure misconoscere
la tradizione politica di decenni che tutti questi nuovi fenomeni, le forze ha visto la presenza di un partito di che su questi temi nel passato avrebcattolici e di un partito comunista bero potuto facilmente convergere verconfrontarsi e cercare il consenso per so soluzioni condivise con molta pi governare il Paese insomma, trascu- facilit, per una visione della societ rare tutto questo sarebbe ingenuo e alla fin fine comune nei suoi fondapoco efficace e non permetterebbe menti, oggi si trovano invece pressodi avere del rapporto fra laicit e re- ch agli antipodi e questo certamente ligione la visione coerente. Non si non per un modificato insegnamento pu dimenticare, da ultimo, per arri- della Chiesa in proposito, ma per una vare fino ai nostri giorni, che a diffe- deriva culturale relativista che molti renza del passato, oggi la presenza purtroppo hanno fatto propria, spesso dei cattolici si frantumata in diver- inconsciamente. si partiti e per lantico partito comuIn questo nostro contesto, non per nista nel suo processo di revisione e amore di novit anche perch ritenpalingenesi la sorte non stata diffe- go che il termine laicit non abbia birente. Le ambedue realt politiche sogno di qualificazioni ma solo per pi rappresentative sono vittime del- esplicitare al meglio il mio pensiero, la frammentariet che domina sovra- vorrei cercare se fosse possibile prona, impedendo di vedere allorizzon- porre il concetto di laicit creativa, te la soluzione per una nuova strut- per verificare se una tale visione pu tura dello Stato che consenta per il aiutare a uscire dalle secche in cui futuro un progetto di stabilit e ge- spesso ci si trova e prospettare un nuina formazione civile e sociale delle nuove geRitengo che il termine laicit nerazioni. A questo complesso non abbia bisogno di qualificazioni organigramma, si aggiunMa il concetto di laicit creativa ga che, a differenza del passato, sorgono oggi in pu aiutare a uscire maniera sempre pi presdalle secche in cui spesso ci si trova sante nuove questioni; ad esempio, la domanda religiosa in questo decennio sembra riaf- cammino comune nel rapporto tra fermarsi con maggior intensit anche Stato e Chiesa. La debolezza della pocome una forma di nostalgia per valo- litica frutto della debolezza di una ri perduti, nonostante espressioni di societ disorientata, paurosa e priva di indifferenza e agnosticismo; le scoper- idealit; queste non possono venire te della scienza e la tecnologia che, solo dalla politica, perch sono frutto entrate direttamente nella progettazio- di una sinergia di impegno tra quanti ne della vita umana, provocano nuovi comprendono la drammaticit del mointerrogativi circa il senso della vita e mento e non rimandano a visioni nodelle stesse scoperte scientifiche. In stalgiche del passato o utopiche del una parola, la biopolitica non pi una chimera, diventata la realt. La futuro. Quanto richiesto lassunsentenza di mercoled della Corte Eu- zione di responsabilit oggi, ognuno ropea di Giustizia con la quale si vie- da parte sua, per giungere a una visiotano i brevetti per le terapie basate su ne condivisa e partecipata di un prodistruzione di embrione, non fa che getto da trasmettere a chi verr dopo confermare un nuovo orientamento, di noi. Se la Chiesa richiama a questo propriamente laico della problema- impegno fedele alla sua missione e tica, oltre i conflitti politici. Dinanzi a contribuisce alla vita del Paese.
Nessuno, forse, ha la soluzione pronta. Tuttavia, il richiamo a riconoscere che nellagire politico si deve riconoscere di non essere il demiurgo di turno, ma sempre e solo interprete di un diritto ben pi antico e profondo, radicato nella stessa legge della natura, allora questa laicit creativa che richiede di aggregare consenso oltre le diversit mediante una pi forte razionalit politica. Se, per, si teorizza un pensiero debole e si vive la frammentariet, allora improbabile che nasca una forte razionalit politica in grado di essere progettuale. Questo spiega perch la Chiesa deve parlare con tutti e in tutte le sedi, perch la promozione e la difesa di valori secolari non sono un regalo fatto ai cattolici o alle loro gerarchie, ma unattenzione permanente alluomo e alla sua storia. Un autore anonimo scrive: Limmagine di Dio non impressa sulloro, ma sul genere umano. La moneta di Cesare oro, quella di Dio lumanit (Opus imperfectum in Matthaeum, omelia 42). Questa immagine di Dio, porta con s un impegno concreto e testardo nei confronti di quei principi che nessuno pu sovvertire. Questi permangono come non negoziabili nel rapporto con lo Stato perch sono a fondamento di unimmagine impressa che va oltre la nostra volont e desiderio di scendere a patti. Questi principi sono a fondamento di ogni altro impegno a favore delluomo nel suo vivere sociale; ogni tentativo di volerli limitare o modificarne lordine gerarchico non sarebbe privo di conseguenze per il corretto impegno dei cattolici nella politica. Insomma, per concludere, laicit significa certo esprimere le proprie opinioni e insegnamenti in piena libert; rispettarli nella loro differenza doveroso, non condividerli lecito, deriderli triste, boicottarli penoso, rimanervi indifferente un affronto che la democrazia non merita.
secolo)
porti tra mondi diversi: Paesi lontani per lingue, tradizioni, costumi e religioni che pure furono capaci di dar vita, grazie a relazioni protrattesi per secoli, a quella che pu essere definita una civilt mediterranea.
nio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. stato proprio Paolucci, nel suo discorso di benvenuto agli oltre cento studiosi presenti allevento, a sottolineare come i Musei Vaticani siano un laboratorio di ricerca allavanguardia nelle scienze umane, capace di affrontare con professionalit argomenti centrali nella storia dellumanit quali la religione, la natura e larte e le loro complesse, molteplici relazioni. Non casuale, ha continuato, che levento sia stato organizzato proprio dal Museo Etnologico, creato da Papa Pio XI negli anni Venti del secolo scorso. Quando le grandi potenze coloniali europee applicavano una politica di espansione imperialista, il Pontefice mostrava invece grande apertura e rispetto nei confronti delle popolazioni extraeuropee organizzando allinterno del Vaticano, nel 1925, una grande Esposizione che fu visitata da oltre un milione di persone. Per loccasione al Pontefice furono donate dagli aborigeni australiani e dagli abitanti della Terra del Fuoco, dalle popolazioni artiche e da quelle asiatiche e africane oltre centomila opere darte che vennero esposte per un anno intero nello stesso luogo, i Musei Vaticani, che ospitano il Laocoonte, i dipinti di Raffaello e la Cappella Sistina. Quale messaggio migliore per mostrare lapprezzamento della Chiesa cattolica nei confronti delle altre culture, religioni, e delle loro espressioni artistiche? Molte di quelle opere darte, ha concluso Paolucci, rappresentavano e rappresentano proprio lo stretto rapporto che viene a stabilirsi con il mondo della natura: non forse uno degli insegnamenti rinascimentali, la concezione dellarte come imitazione della natura? Lo spunto stato ri-
In un quadro del 2000 di Harry Boyd una mappa delle acque australiane secondo gli aborigeni
preso dal delegato scientifico dei Musei Vaticani, Arnold Nesselrath, che nella conferenza dapertura ai lavori ha analizzato la complessa questione delle origini dellarte cristiana. Il cristianesimo non aveva una propria arte per esprimere se stesso, ma dovette crearla nella dialettica fra i due mondi con cui dovette confrontarsi, quello ebraico e quello grecoromano. Il passaggio da Gerusalemme a Roma testimonia infatti anche il passaggio da una prospettiva aniconica a una in cui si accolgono spunti e ispirazioni del mondo classico e della sua iconografia. Nesselrath ha quindi tracciato il percorso storico dellarte cristiana nel suo rapporto col mondo naturale, focalizzando
lattenzione su alcuni momenti storici, quali ad esempio lepoca rinascimentale e quella dellincontro del cristianesimo con espressioni artistiche extraeuropee, e confrontandosi inoltre con grandi maestri quali Picasso e Drer. Chi scrive, responsabile del Museo Etnologico dei Musei, ha preso spunto dalla propria esperienza presso gli aborigeni australiani e dai viaggi compiuti in vari Paesi del mondo per riconnettere le opere darte presenti nel Museo Etnologico con i discendenti di coloro che le donarono ai Pontefici: larte dimostra che possibile guardare alla natura con gratitudine. Ed lo stupore per la bellezza del creato, pi che la paura, a fondare il senso religioso.
LOSSERVATORE ROMANO
Concluso a Santiago del Cile il congresso della Riial
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vere la riconciliazione e di favorire lo sviluppo di una societ pi democratica, offrendo la propria collaborazione affinch valori come la giustizia, la solidariet, il rispetto del diritto e lamore per la verit, siano sempre presenti nella vita dei cittadini. Secondo i pastori della Chiesa in Messico, necessario non solo alleviare i bisogni pi seri delle
persone, ma anche andare alla radice del problema, proponendo misure che diano alle strutture sociali, politiche ed economiche una configurazione pi equa e solidale. In tal modo la carit sar al servizio della cultura, della politica, delleconomia e della famiglia, divenendo fondamento di un autentico sviluppo umano e comunitario.
bio con il flusso di persone che sono andate a lavorare allestero ha favorito un rapido cambiamento culturale, incrementato, nel caso dei giovani, da un gran consumo e da una produzione di prodotti audiovisivi e digitali. Secondo Sergio Lzaro Cabarrouy Fernndez-Fontecha, responsabile della pastorale dei mezzi di comunicazione della diocesi di Pinar del Ro, a Cuba vi povert di accessi alla comunicazione da parte dei cittadini e della societ civile. Le statistiche sullaccesso a internet ha detto sono decisamente negative in termini numerici. Nella stessa situazione si trova la Chiesa. Il controllo dello Stato sulla maggior parte dei media e sui contenuti diffusi contrasta con il talento e la creativit di artisti, giornalisti e tecnici che lavorano per i mezzi di comunicazione. Queste professioni ha aggiunto il responsabile della pastorale dei mezzi di comunicazione della diocesi di Pinar del Ro sono generalmente aperte a visioni del mondo e stili di comunicazione pi libere e partecipative diverse da quelle ufficiali. La nostra societ si ritrova scarsamente informata specialmente sui temi della religione e sulle attivit della Chiesa. Le omelie, gli incontri di gruppo con sacerdoti, religiosi e laici ha sottolineato sono stati e devono continuare a essere i principali ambiti di comunicazione della Chiesa. Grazie a un consistente numero di testate di stampo cattolico, molte persone ha spiegato Cabarrouy Fernndez-Fontecha hanno sentito parlare per la prima volta della Chiesa e di Ges Cristo. I nostri bollettini digitali vengono distribuiti a diverse centinaia di indirizzi di posta elettronica e i siti web cattolici hanno ogni giorno tra i duecento e i 1700 visitatori, dei quali circa il 20 per cento di Cuba. Allevento hanno preso parte numerosi vescovi presidenti e respon-
S.E. Mons. Benigno Luigi Papa, Arcivescovo Metropolita di Taranto, rende noto che mercoled 19 ottobre 2011 alle ore 23 circa, nella gloriosa luce della Pasqua di Cristo tornato alla Casa del Padre
Mons.
NICOLA DI COMITE
Accolti a La Paz a conclusione della lunga marcia in difesa del Tipnis
Vicario Generale Emerito
Il Capitolo Metropolitano, il Presbiterio e lintera Comunit diocesana mentre innalzano lodi di ringraziamento al Signore per i doni ricevuti attraverso il suo Ministero pastorale si uniscono nella preghiera perch lanima benedetta sia accolta dalla Vergine Maria cui filialmente confidava e da Lei accompagnata al trono di Dio.
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LOSSERVATORE ROMANO
Il cardinale Bertone allospedale Bambino Ges per la traslazione di una reliquia del beato
Il segretario e il sottosegretario del Pontificio Consiglio in Argentina per lAnno della vita