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Giornale bimestrale Numero 3 Novembre - Dicembre 2011

ALL'INTERNO: - IL NUOVO BARETTO - ATTUALITA' LOCALE - NUOVO SONDAGGIO - L'OROSCOPO IN DIALETTO STORIA
Le origini di Marcetelli sono molto antiche e sono da ritenersi contemporanee a quelle di molti paesi vicini, posti al di l o al di qua del fiume Salto. Non si hanno...

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AMBIENTE
Un piccolo tesoro racchiuso in uno scrigno spinoso; potrebbe essere la definizione veloce della castagna, questo frutto del bosco, utilizzato da millenni...

" Per le vie del paese"

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LE SAGRE
Chi conosce Marcetelli, per sentito dire, la maggior parte delle volte lo associa alla Sagra del Fungo Porcino. Questo evento, infatti, nel corso degli anni, ha fatto conoscere...

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Dopo una stagione estiva, che non voleva lasciare spazio allautunno, arrivano i cambiamenti... Tanto per iniziare le mutazioni dei colori sulle colline e sulle montagne dove gli alberi si tingono di giallo e marrone, le foglie iniziano a cadere e i rami rimangono spogli. I comignoli

iniziano sempre pi frequentemente a fumare, mentre i camini riscaldano il cuore dei marcetellani. Le voci che affollavano la piazza si perdono in un sussurro vociferato udibile quasi a fatica, e i ricci iniziano a cadere e a schiudersi... ottobre ormai arrivato...

Dopo una stagione estiva, che non voleva lasciare spazio allautunno, arrivano i cambiamenti... Tanto per iniziare le mutazioni dei colori sulle colline e sulle montagne dove gli alberi si tingono di giallo e marrone, le foglie iniziano a cadere e i rami rimangono spogli. I comignoli iniziano sempre pi frequentemente a fumare, mentre i camini riscaldano il cuore dei marcetellani. Le voci che affollavano la piazza si perdono in un sussurro vociferato udibile quasi a fatica, e i ricci iniziano a cadere e a schiudersi... ottobre ormai arrivato e inizia il periodo delle castagne che impegna tutti i compaesani marcetellani, e non solo, nel raccolto di questo splendido frutto invernale. Una stagione significativa che ci riporta dietro nel tempo quando il lavoro manuale era lunico sostentamento di vita e tutti andavano a lavorare come braccianti nel proprio terreno e in quello altrui.

E il mese in cui si raccolgono i frutti di un duro lavoro, e si tirano le somme.. Ausulame po nel suo terzo numero ha deciso di premiare loriginalit di alcune idee che ci sono state proposte sul nostro gruppo facebook, come per esempio loroscopo in marcetellano proposto dalla nostra amica. Parleremo della Sagra del Fungo Porcino, prodotto simbolo marcetellano e di quella delle Castagne Rosse, svelando retroscena e valorizzando questi amati frutti che ci regala la terra. Non mancheranno la lettera aperta al Sindaco e alcune scoppiettanti novit, come i lavori del piano barbeque ai giardini e la riapertura dello storico "Baretto marcetellano" situato nei pressi della Piazza della Porta. Le novit come voi stessi avrete letto sono molte... non vi resta che sedervi davanti al camino, con qualche castagna appena cotta magari e con il computer a portata di mano e godervi la terza uscita del nostro giornale. Buona lettura!! LA REDAZIONE

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C A RO S I N D A C O . . .
Caro Sindaco L Amministrazione Comunale ha mantenuto la promessa fatta ai giovani del paese, che avevano richiesto la creazione di unarea barbeque raggiungibile facilmente e soprattutto in poco tempo, a piedi. Le altre aree attrezzate, di cui il paese non certamente carente, a dire il vero, sono facilmente raggiungibili per chi possiede un mezzo proprio. La decisione di realizzare questa area,a ridosso del paese, e proprio al di sotto del parco giochi, una soluzione che sembra aver messo tutti daccordo, dagli adulti fino ai pi piccoli. Allarea si accede da una lunga scalinata, realizzata in terra battuta... che non in contrasto assolutamente con il verde circostante. Si sviluppa in una stiscia di terra allungata, delimitata su un lato da una staccionata in legno,e dallaltro dal pendio della collinetta ove si trova il parco giochi, ed infatti ben visibile dal belvedere del parco. Nella parte pi larga di tale striscia stato posto un barbeque, realizzato in muratura. L unico dubbio sorge riguardo alleventuale presenza o meno di tavoli. In effetti pensare ad unarea attrezzata senza la presenza di qualche tavolo, risulta un po difficile. Siamo sicuri che sar comunque solo questione di tempo. Durante la realizzazione di tale area, i lavori sono stati estesi anche al parco giochi del paese, la cui ultima sistemazione risale ai primi anni del 90. Oltre alla realizzazione di una nuova recinzione, che andata

"Area barbeque"
a sostituirne una oramai fatiscente e anche pericolosa per i tanti bambini che nei mesi estivi affollano il parco, si pensato anche alla potatura dei bellissimi pini che sorgono nel parco, i cui rami erano arrivati ad altezza uomo. Inoltre, una parte del terreno stata ricoperta da una striscia di ciottoli e cemento, dove pare verranno sistemate le nuove panchine. Si vocifera che presto verranno sostituite anche le attrezzature da gioco; di certo questa decisione, che avr tutte le giuste motivazioni del mondo, trover poco daccordo i pi nostalgici, o semplicemente quelli che come noi che realizziamo questo giornale, hanno tanti bei ricordi legati ai giochicos come siamo stati abituati a vederli per tanto tempo.

"lavori ai Giardini"

SP AZIO AM BIE N T E
La Castagna Rossa del Cicolano

Un piccolo tesoro racchiuso in uno scrigno spinoso; potrebbe essere la definizione veloce della castagna, questo frutto del bosco, utilizzato da millenni nell'alimentazione umana, dimenticato nei decenni del benessere economico, riscoperto alla ricerca di cose genuine. Il suo nome pare sia dedicato ad una citt dell'Asia Minore, Kastanea, i cui dintorni erano ricchi di castagneti. La castagna Rossa del Cicolano si sviluppa lungo la Valle del Salto e lungo la valle del Turano, nella parte sud orientale della provincia in cui presente la Riserva Naturale dei Monti Navegna e Cervia, distesa nei Comuni di Varco, Marcetelli dove si svolge la sagra dedicata, Nespolo, Paganico, Ascrea, Roccasinibalda, Collegiove e Collalto Sabino. La Rossa ha una forma rotondeggiante, al cui apice si pu trovare la presenza di tomento (la peluria tipica del frutto) e presenta generalmente una forma convessa di colore pi chiaro del pericarpo (la parte del frutto che circonda i semi) che si solito marrone rossiccio e pi scuro dopo la curatura. E' dotata di una torcia anch'essa tormentosa e una cicatrice ilare di forma irregolare. Il frutto da esso prodotto di colore bianco e croccante, dal sapore delicato e dolce. La provincia di Rieti questa produzione occupa un posto preminente con il 50% dei castagneti da frutto dell'intera regione Lazio, collocandosi a livello produttivo al secondo posto, dopo la provincia di Viterbo.

Il tempo della castagna tranquillo, dorato periodo in cui la natura si prepara al riposo invenale, il tempo del vino nuovo che si sposa festosamente al gusto delle caldarroste allegramente scoppiettanti nel camino. Quasi una rievocazione di quella civilt contadina e montanara dove il dolce frutto autunnale dava la ricchezza per tutta la famiglia che, durante l'inverno, su di esso e sull'inventiva della donna basava l'alimentazione. Avere un castagneto era una ricchezza perch il castagno era apprezzato e protetto non solo per il pregiato frutto, ma perch il suo legno serviva nell'economia rurale come elemento di costruzione. Il castagno considerato tra i giganti della nostra flora sia per la sua mestosit

che per la longevit, qualit, queste, messe in discussione, nei decenni passati, dall'attacco di due malattie fungine: il mal dell'inchiostro e il cancro del castagno. Nella pagina seguente troverete alcune simpatiche ricette utilizzando la castagna rossa. Provate!

"La Castagna Rossa"

Montebianco
Dose per 4 persone: 1 kg di castagne lessate, latte, zucchero, una bustina di vaniglia, panna montata, liquore a piacere. Mettete le castagne lessate in una casseruola, copritele di latte e cospargete con zucchero e vanillina e fatele cuocere pianissimo fino a che le castagne saranno tenerissime; aggiungete una spruzzata di liquore; passate le castagne nello schiacciapatate e raccogliete l'impasto "i vermicelli" a piramide su un piatto da dolci. Cospargete con panna montata zuccherata.

Tronchetto
Dose per 4 persone: 1,5 kg di castagne lessate e parrate, 100 gr. di cacao, 4 hg. di zucchero a velo, 2 hg. di burro, un bicchiere di liquore Strega. Impastare il passato di castagne, ben freddo, col cacao e 2 hg. di zucchero a velo; preparare a parte la crema di burro impastando il burro e i restanti 2 hg. di zucchero a velo. Stendere l'impasto di castagne e cacao e sovrapporvi uno strato di crema di burro. Arrotolare il tutto e modellare a "tronchetto". Mettere in frigo prima di servire.

Calzoni di castagne
Dose per 4 persone: 1,5 kg di castagne passate, 1 hg. di parmigiano o pecorino (a piacere), 2 uova, farina, sale, pepe. Impastare le castagne ben fredde con parmigiano, sale e pepe. Preparare la sfoglia sottile e confezionare come calzoni. Mettere in forno e cuocere per circa 30 minuti.

Crema con la panna


Dose per 4 persone: 1 kg di castagne lessate e passate, una bustina di zucchero vanigliato, 50 gr. di zucchero, mezzo bicchiere di latte, panna, sale. Mettere il passato di castagne in una casseruola, unire lo zucchero, lo zucchero vanigliato, mezzo bicchiere di latte caldo e tre cucchiai di panna liquida. Mettete su fuoco basso e sempre mescolando fate cuocere per 10 minuti. Mettete la crema in coppette e fate raffreddare. Servite con panna montata.

S P A Z I O I N T E RV I S T E
L' INTERVISTA A OLINDO SESTILI
Come da noi promesso, ecco la seconda parte dell'intervista ad Olindo Sestili, un uomo che ha vissuto pienamente il nostro paese e che lo conosce pi di chiunque altro. 1 - Marcetelli anche famosa per la presenza di castagne nel periodo di fine estate - inizio autunno, Tanto vero che si festeggia anche la sagra delle castagne. Questa tradizione antica o recente? La castagna uno di quei prodotti che la terra ci dona, che non ha bisogno di una lavorazione lunga. Importante, in ogni caso, la pulizia del sottobosco per permettere una raccolta pi facilitata e veloce. Gi dai tempi antichi con falcetti e rastrelli si faceva questo tipo di operazione destate, in previsione di quando sarebbero cadute e quindi in seguito raccolte. Quando era la stagione delle castagne tutti, soprattutto i giovani, si adoperavano per raccoglierle perch era un alimento che contribuiva alla sopravvivenza. Con la castagna, infatti, si pu ottenere la farina, in sostituzione a quella di grano duro. E un alimento molto nutriente e contiene molto ferro. Si lavorava in questo modo: quando era la stagione e le castagne cadevano a terra venivano raccolte e successivamente messe in dei sacchi e portate a casa; le si teneva nellacqua otto dieci giorni, cambiandola continuamente. Alcuni, in sostituzione a questo metodo, le mettevano sotto le grondaie dei tetti in modo che con la pioggia non avevano bisogno del ricambio dacqua. Dopo questa operazione, si mettevano nelle cassette ad asciugare al sole. Poi nelle cantine, facendo mucchi e ogni giorno si andava l con tutti quelli della famiglia a rigirarle con le mani. Duravano un'intera stagione: a maggio, ad aprile ancora cerano le castagne! 2 - Quindi la lidea della sagra nata pi in l? Si! L idea della sagra nata recentemente per promuovere questo antico prodotto simbolo di questo paese. Inoltre, la castagna marcetellana, non come quella viterbese marrone, ma bens rossa: pi difficile da sbucciare, ma molto pi saporita e si mantiene a lungo. 3 - Cera qualche dolce particolare che veniva fatto con questo prodotto? Dolce particolare, che io ricorda, no. Per le nostre mamme usavano le castagne per fare le mosciarelle: le mettevano dentro dei sacchetti bucherellati e li appendevano dentro il camino. Quando il calore le aveva seccate allora le mangiavamo! Tutti avevano almeno venti piante di castagne a Marcetelli e chi non le aveva cercava di procurasele: i grandi proprietari terrieri chiamavano a lavorare dei braccianti che le raccogliessero per loro; in questo modo potevano essere ripagati con la stessa moneta, quindi con le castagne. 4 - Cerano altri prodotti di cui se ne disponeva in grandi quantit e per questo venivano messi sul mercato? In generale prodotti che possano essere stati messi sul mercato poich in grande quantit non ce ne erano. Era tutto prodotto a livello famigliare. Mia madre, per esempio, faceva la canapa: andavamo vicino al fosso e facevamo delle buche; poi ci mandavamo dentro lacqua e mettevamo allinterno la canapa; quando era matura la portavamo via, e con una macchinetta la battevamo. Quando la canapa era anche battuta ci facevamo quei famosi corredi da regalare quando ci si doveva maritare. Pensate che erano tutti fatti a mano! 5 - Per quanto riguarda la lavorazione del legno invece? Il legname era fondamentale a quei tempi dove la corrente non cera, e per riscaldarci avevamo bisogno del fuoco, e quindi della legna. Quindi tutti i lavori attinenti alluso del legname erano sicuramente molto in voga, come per esempio quello che vedeva protagonista la lavorazione di tinozze, botti, tine e molto altro ancora..

Per un periodo, inoltre, Marcetelli partecip alla lavorazione della ferrovia, quindi il legname venne chiesto in grandi quantit. Successivamente c stato chi si inventato un nuovo mestiere,ovvero quello di fare carbonelle e poi di andare a venderle a Roma, dove andava molto di moda vendere il carbone. 6 - Le tinozze e le botti hanno una lavorazione particolare. Come vengono lavorate? La lavorazione delle botti e delle tinozze un arte che a Marcetelli oggi non pratica quasi pi nessuno. Solo Cipolloni Giuseppe. Tuttavia molto interessante. Il lavoro veniva svolto vicino al fosso. Ci si procurava del legno di castagno e lo si tagliava in base alle proporzioni del prodotto finito. Facciamo conto che dovevamo realizzare una biconza: si tagliava un metro circa del legname e lo si portava a casa. Poi, con un coltello, si staccavano dal legno intero le toghe, che avevano una larghezza di 3,5 o 4 cm circa luna. Queste toghe, con degli appositi coltelli e una specie di morsa, venivano allisciate e quindi piallate a mano. Dopo questa fase si usava un attrezzo che si chiamava la pianache, strisciando sul legno, dava la giusta angolazione per creare il cerchio facendo in modo che su 5 cm di diametro la parte interna doveva diventare 4.30 cm e quella esterna 5. Una volta modellate in questo modo le toghe venivano accatastate a croce o a quadrato: noi li chiamavamo i cacatuli dei cerchiari e ci divertivamo a osservare le strane forme che assumevano. Si mettevano in

quella determinata posizione cos quando pioveva la pioggia, filtrando nelle toghe, snelliva il castagno rendendolo pi bello. Il castagno un legname molto resistente e ha, dentro di esso, il tallino che gli da questa forza.Le toghe, che venivano esposte ai diversi enti atmosferici, pioggia, sole, freddo e calore, rilasciavano successivamente questo tallino e cos erano veramente pronte per diventare una biconza. Poi con i vari attrezzi del mestiere si procedeva con lassemblaggio per arrivare infine al prodotto finito. I cerchi erano o di castagno o di salice poich erano pi maneggevoli e resistenti. 7 - Qual la festa pi sentita a Marcetelli? E difficile scegliere: da una parte c San Venanzio che il protettore del paese, e quindi sicuramente una festa molto simbolica per i marcetellani; dallaltra c la festa di Santa Maria e San Rocco che, svolgendosi ad agosto, riceve pi consensi rispetto a quella di San Venanzio, poich le persone non lavorano e tutti tornano per festeggiarla. Non saprei.. da un punto di vista di importanza direi San Venanzio; ma da un punto di vista di partecipazione risponderei quella di Santa Maria e San Rocco.

SP A ZIO A T T U A L IT A ' L OC A L E
Come nella canzone di Gino Paoli, dove quattro amici si ritrovano seduti a un tavolo di un bar condividendo speranze, illusioni e ideali, a Marcetelli succede un fatto pressoch simile. Sei giovani ragazzi tra i 18 e i 23 anni hanno deciso di unire le loro forze per riportare in vita il Baretto Marcitellano, propriet della Pro Loco ormai chiuso da anni. L idea, ci dice uno dei soci Armando Cipolloni, quella di far rivivere un sentimento paesano. Ebbene si.. perch anticamente questo locale, prima osteria e poi ritrovo di amici, sempre stato pieno di voci, colmo di profumi e cullato da antichi canti paesani, alcune volte provocati da qualche bicchiere di troppo. Con il passare del tempo cambiano le esigenze, e un paese sempre meno popolato non ha la possibilit economica di fronteggiare le spese che un' attivit di questo genere deve tener conto. A distanza di tempo sono ancora i giovani che vogliono dare una scossa al paese laziale per riprenderne in mano le redini: Gianluca Vulpiani, Gianluca Tiberi, Daniele Renzi, Luigi Teodori, Armando Cipolloni e Antonio Mari sono i nomi degli intrepidi ragazzi che hanno deciso di realizzare un sogno, spinti anche dallappoggio del Comune, della Pro Loco e dallo stesso Sindaco Daniele Raimondi che si detto orgoglioso di questa iniziativa dando la sua benedizione nellinaugurazione con tanto di taglio del nastro e discorso a seguito. I marcetellani ci dicono che per trovare un bar funzionante bisogna arrivare in Piazza San Rocco, che rimane leggermente fuori rispetto al paese. E giusto, affermano, che ci sia anche un altro punto di appoggio allinterno del paese stesso, che consenta a tutti coloro che vi abitano di poter scegliere dove ritrovarsi, e si dicono contenti delliniziativa. L idea, ci dice Gianluca Vulpiani, quella di tenere il pi possibile aperto il bar per riportare calore nel cuore dei marcetellani. Si nel cuore dei marcetellani e di Marcetelli dal momento che il locale si trova a pochi passi dalla chiesa principale, dall'edificio comunale e vicino alla bella Piazza della Porta, cos chiamata perch un tempo era lentrata del paese. Noi ci proviamo, ci dice Antonio Mari, e ce la metteremo tutta!!

E noi siamo con voi ragazzi e vi auguriamo un grande in bocca al lupo!! E dalle piccole ambizioni che nascono i grandi progetti e noi siamo felici di esserne portavoce. Brindiamo alla riuscita del vostro progetto.

Auguri!!

I ragazzi con il sindaco Raimondi

SP A ZIO SON D A G G I
Qual' la festa di paese a cui siete pi affezionati o che vi piace di pi? Ecco i risultati:

Vince la festa di San Venanzio con 19 voti, seguita dalla festa di San Rocco con 14 voti. Purtroppo le nostre 2 sagre (del fungo porcino e della castagne rossa) e la festa dei vertuti non hanno ricevuto alcun voto. Ed ora...aspettiamo il prossimo sondaggio!!!

L A F E ST A D E L M E SE
"LE SAGRE MARCETELLANE"
SAGRA DEL FUNGO PORCINO Chi conosce Marcetelli, per sentito dire, la maggior parte delle volte lo associa alla Sagra del Fungo Porcino. Questo evento, infatti, nel corso degli anni, ha fatto conoscere il paese laziale nel resto della regione raccogliendo notevoli consensi. E' diventato cos un po il simbolo di Marcetelli e dei marcetellani. Per gli esperti di micologia, quello che diremo solo una noiosa ripetizione di nozioni gi apprese migliaia di volte, ma noi teniamo a precisare come questo prodotto sia presente nel territorio marcetellano. "Porcino" il nome comune di alcune specie di funghi del genere Boletus, spesso attribuito, anche come denominazione merceologica, a quattro specie di boleti facenti capo al Boletus edulis ed aventi caratteristiche morfologiche e organolettiche vagamente simili. Qualche esperto arrivato a riconoscerne dodici specie diverse, discriminando a seconda degli ambienti di nascita, gli alberi simbionti, i caratteri microscopici e macroscopici (forma, colorazione e proporzioni del corpo fruttifero). Questo genere di fungo nasce dai boschi di querce e di castagno della pianura, alle faggete e abetaie di alta montagna. Si tratta di funghi simbionti, gregari, che possono svilupparsi in gruppi di molti esemplari. Gli antichi Romani chiamavano questi funghi Suillus per il loro aspetto generalmente tozzo e massiccio, ed il termine porcino ne l'esatta traduzione. La Pro Loco ha offerto, come ogni anno, la possibilit di mangiare seduti a tavolino e di bere un bicchiere dii vino in compagnia: inoltre ha allestito numerosi stands che hanno offerto al pubblico la possibilit di comprare altri prodotti tipicamente marcetellani come quelli a base di castagne. In mezzo agli stands gastronomici ceravamo anche noi con il nostro banchetto per promuovere lidea, appena nata del giornalino, che dobbiamo dire, ha riscosso un notevole successo. L insieme di alcuni fattori, come la possibilit di visitare il paese, o come la disponibilit in cucina delle signore marcetellane che hanno messo a disposizione tutta la loro esperienza, hanno fatto si che si respirasse un aria sicuramente positiva nonostante il tempo incerto, a tratti soleggiato e nuvoloso. L unico fattore negativo, che pi di una persona ha messo in evidenza, stata la poca segnaletica stradale per arrivare allevento e le condizioni della strada alquanto pessime, causate da molteplici frane e smontamenti verificatosi nel corso dellinverno. Dovremmo esortare la provincia a provvedere a questi problemi che sicuramente attribuiscono al paese laziale alcuni punti negativi e lo mettono in cattiva luce rispetto ad altri. Questi piccoli imprevisti non possono certo cancellare una giornata sicuramente positiva di un paese che pronto a mettersi in discussione e a promuovere le proprie iniziative per farsi conoscere.

Possono raggiungere facilmente grandi dimensioni: non sono infrequenti ritrovamenti di esemplari di peso superiore a uno o due chilogrammi. Come ogni anno, nel mese di luglio questo appuntamento si ripetuto puntuale e centinaia di persone sono accorse per assaggiare i piatti tipici derivanti dalluso di questo prodotto, molto usato nel territorio laziale. La manifestazione folcloristica marcitellana, che ogni anno si svolge alle porte del paese nella sede della Pro Loco, questanno (24 luglio) ha offerto un men semplice a un prezzo modico che ha accontentato tutti: come antipasto abbiamo visto servire bruschette alla crema di fungo porcino, seguito poi da fettuccine fatte sul momento e arista di maiale sempre a base di funghi ovviamente.

Fungo porcino

SAGRA DELLA CASTAGNA ROSSA XXV EDIZIONE Come ormai tradizione da ben 35 anni, anche questanno si svolta, qui a Marcetelli, la Sagra della castagna rossa. La castagna rossa una delle variet di maggior pregio di un frutto a cui, specialmente nel passato, stato fortemente legata l'economia della vasta area montana del Cicolano ed in particolare modo quella di Marcetelli. La manifestazione, che come di consueto, loccasione per richiamare numerosi turisti e visitatori, ha avuto inizio alle ore 09,00 e si protratta fino a tarda sera. L'Associazione Pro Loco di Marcetelli, che fin da sempre si impegnata ad organizzare al meglio levento, ha curato ogni particolare per dare il massimo conforto e divertimento a coloro che hanno deciso di venire a fare una gita fuori porta nel nostro paese. Non sono mancati anche questanno i punti di vendita promozionale di prodotti locali: castagne, marmellata di castagne, gelato di castagne, amaro di castagne, amaro al fungo porcino, funghi porcini secchi, formaggio locale "pecorino" e "caprino", prodotti dell'artigianato locale ed altro.

Hanno inoltre partecipato altri espositori che hanno dato la possibilit agli intervenuti di poter spendere un po' del loro tempo libero, in attesa dellinizio della distribuzione dei pasti. Per dare la possibilit di degustare tutta la squisitezza della cucina locale ("maltagliati al sugo", "gnocchetti e fagioli", cotiche e fagioli, salsicce alla brace, formaggi, ecc,) il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino ed ad un modico prezzo, sono stati allestiti tavoli allaria aperta e al coperto, allinterno dei locali dell Associazione Pro Loco. Ad allietare la giornata, come ogni anno, tanta musica e la possibilit di improvvisarsi cantanti, con il karaoke. E la Castagna?? Beh, la protagonista della festa non si fatta certo desiderare.. Fin dallinizio della Sagra sono state distribuite gratuitamente, caldarroste a tutti i partecipanti !! L invito che vi facciamo, se non avete partecipato a questa edizione, quello di non prendere impegni per il primo Novembre del prossimo anno... Marcetelli e la Castagna Rossa vi aspettano!!

Castagna rossa

S P A Z I O RI C E T T E
"I CIACAMARINI"

I "ciacamarini" una pasta alimentare a base di farina, uovo, sale ed aggiunta di acqua tiepida. La storia tradizionale del prodotto: Pasto semplice delle famiglie contadine la cui preparazione avviene tradizionalmente nelle cucine domestiche. La ricetta ed in particolar modo il metodo di lavorazione della pasta viene termandata di generazione in generazione. Materiali utilizzati nella tradizione locale: Spianatoia in legno e mattarello in legno. Ingredienti (per 4-5 persone): farina 400 gr sale q.b. uovo acqua tiepida q.b. Procedimento: L'impasto viene fatto riposare per qualche minuto e quindi viene tirata la sfoglia fino ad uno spessore di circa mezzo centimetro. La sfoglia viene tagliata in striscioline successivamente arrotolate con le mani su se stesse.

"I ciacamarini"

SP AZIO M U SIC A
DE ANDRE' "La realt quella vera, quella che ci aspetta fuori"
Io ogni sera desidererei rivolgermi al pubblico e dire loro che tutto quello che avete ascoltato fino ad ora assolutamente falso, come sono assolutamente veri i sentimenti e gli ideali che mi hanno portato a scrivere queste canzoni. Ma con gli ideali e con i sentimenti si costruiscono delle realt sognate. La realt quella vera, quella che ci aspetta fuori. E per modificarla, se vogliamo modificarla, c' bisogno di gesti concreti e reali. La solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia, difficilmente la sa tenere ad altri. Perch scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere pi riconoscibile, controllabile, ricattabile.
Sono solo alcune delle pi belle frasi di colui che viene considerato tra i pi gradi poeti del 900: Fabrizio De Andr. Nasce a Genova il 18 Febbraio 1940. Il padre, antifascista rifugiato nell'astigiano durante la guerra, torna a Genova con la famiglia solo nel '45. Qui Fabrizio frequenta le elementari, le medie, poi gli studi liceali, avvicinandosi alla poesia, alla musica e al teatro e stringendo amicizia con personaggi destinati come lui a diventare famosi, come Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Paolo Villaggio e il regista Aldo Trionfo. Si iscrive alla facolt di Legge, ma intanto suona chitarra e violino in concerti jazz e folk e scrive le prime ballate, sotto l'influenza di George Brassens e della musica trobadorica medievale: vocazione artistica che lo allontana inesorabilmente dal destino di avvocato e lo porta a rinunciare alla laurea. Il suo primo disco (ormai dimenticato) esce nel '58, seguito da altri episodi a 45 giri, ma la svolta artistica matura diversi anni dopo, quando Mina gli incide "La Canzone di Marinella", che si trasforma in un grande successo. "Se una voce miracolosa non avesse interpretato la "Canzone di Marinella", con tutta probabilit avrei terminato gli Studi in Legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore", Comincia cos solo nella seconda met degli anni

"Fabrizio De Andr"
Sessanta per lui il vero "mestiere della musica". Intanto nel 1962 si sposa con Enrica, una ragazza genovese da cui ha il suo primo figlio, Cristiano (oggi cantautore come il padre, e collaboratore nell'album "Anime Salve") e nel 1965 pubblica in Lp la sua prima raccolta di ballate. Ma il 1967-68, gli anni della Contestazione Studentesca, diventano gli anni chiave della sua carriera. L'etichetta Belldisc gli pubblica l'album "Fabrizio De Andr Volume I", che contiene molte delle sue canzoni divenute oggi dei classici. "[...] Le ho scritte cos, come mi hanno aggredito. Per incontenibile affiorare di memoria. [...] Talvolta il ricordo mi arrivava da molto lontano: dai balli a palchetto nelle campagne astigiane degli anni Cinquanta,

dove un paio di labbra impiastricciate di viola, la cucitura di una calza di seta che scompariva nella "terra promessa", il balcone dipinto di verde della casa di mia nonna diventavano i particolari di una memoria diversa e pi recente: dalle labbra di "Bocca di Rosa" alla disperata attrazione per la stanza semibuia di "Via del Campo". Poi la volta di "Tutti morimmo a stento" e di "Volume II", dischi che nell'atmosfera surriscaldata di quegli anni divengono quasi oggetti di culto. Seguono alcuni anni di straordinarie conferme. Nel 1970 pubblica "La Buona Novella", un lavoro che si ispira liberamente ai Vangeli Apocrifi, e nel 1971 "Non al denaro non all'amore n al cielo", rilettura dalla celeberrima "Antologia di Spoon River" di Edgard Lee Master. Quando scrissi "La buona novella" era il 1969. Si era quindi in piena rivolta studentesca; e le persone meno attente - che poi sono sempre la maggioranza di noi -: compagni, amici, coetanei, consideravano quel disco come anacronistico. Mi dicevano: "cosa stai a raccontare della predicazione di Cristo, che noi stiamo sbattendoci perch non ci buttino il libretto nelle gambe con scritto sopra sedici; noi facciamo a botte per cercare di difenderci dall'autoritarismo del potere, dagli abusi, dai soprusi." .... Non avevano capito - almeno la parte meno attenta di loro, la maggioranza - che La Buona Novella un'allegoria.Paragonavo le istanze migliori e pi ragionevoli del movimento sessantottino,

cui io stesso ho partecipato, con quelle, molto pi vaste spiritualmente, di un uomo di 1968 anni prima, che proprio per contrastare gli abusi del potere, i soprusi dell'autorit si era fatto inchiodare su una croce, in nome di una fratellanza e di un egualitarismo universali. Fabrizio de Andr sullalbum La buona novella. Del 1973 l'Lp "Storia di un Impiegato", che si ispira criticamente alle istanze della Contestazione, mentre l'anno successivo nell'album "Canzoni" rende omaggio ai suoi "numi tutelari" (Brassens, Dylan e Cohen) traducendoli, e unendo ad essi alcune sue canzoni degli anni Sessanta. Quando uscito "Storia di un impiegato" avrei voluto bruciarlo. Era la prima volta che mi dichiaravo politicamente e so di aver usato un linguaggio troppo oscuro, difficile. L'idea del disco era affascinante. Dare del Sessantotto una lettura poetica, e invece venuto fuori un disco politico. E ho fatto l'unica cosa che non avrei mai voluto fare: spiegare alla gente come comportarsi.

Il 1975 l'anno di "Fabrizio De Andr Vol.7", nato dalla collaborazione con Francesco De Gregori, e del suo primo tour. Intanto matura il progetto di trasferirsi in Sardegna: acquista una tenuta agricola, l'Agnata, presso Tempio Pausania, e l si dedica all'agricoltura e all'allevamento. Due anni dopo, dalla relazione con la cantante Dori Ghezzi (che sposer in seguito), nasce una figlia, Luisa Vittoria. Nel 1978 pubblica l'album "Rimini", e nel 1979, dal tour con la PFM, ricava uno "storico" doppio live. Questa canzone la dedichiamo a quelli che Platone chiamava, in modo addirittura poetico, i "figli della luna"; quelle persone che noi continuiamo a chiamare gay oppure, per una strana forma di compiacimento, diversi, se non addirittura culi. Ecco, mi fa piacere cantare questa canzone, che per altro stata scritta per loro una dozzina di anni fa, cos a luci accese, anche a dimostrare che oggi, almeno in Europa, si pu essere semplicemente se stessi senza pi bisogno di vergognarsene. De andr su Andrea, brano tratto dallalbum Rimini. Il 28 agosto dello stesso anno accade l'episodio pi traumatico della sua vita: lui e Dori Ghezzi vengono sequestrati da banditi sardi. Da quell'esperienza scioccante, durata quattro mesi, De Andr trae nel 1981 un bellissimo album di riflessione sulla realt della gente sarda. L'Lp, che non ha titolo, viene ricordato come "L'indiano". Il 1984 un altro anno decisivo. Con la collaborazione del musicista exPFM Mauro Pagani, realizza l'Lp "Crueza de m", che i critici riconoscono non solo

come il miglior album dell'anno ma anche dell'intero decennio. Si tratta in effetti di una vera e propria svolta: in totale controtendenza, De Andr salda l'uso altamente poetico della lingua nativa (genovese) alle sonorit folk della tradizione mediterranea. Cruza stato il miracolo di un incontro simultaneo fra un linguaggio musicale e una lingua letteraria entrambi inventati. Ho usato la lingua del mare, un esperanto dove le parole hanno il ritmo della voga, del marinaio che tira le reti e spinge sui remi. Mi piacerebbe che Cruza fosse il veicolo per far penetrare agli occhi dei genovesi (e non solo nelle loro) suoni etnici che appartengono alla loro cultura. I risultati compositivi e poetici sono sorprendenti, e mettono in luce anche inedite qualit espressive nella vocalit dell'artista. Nel 1988 sposa la compagna Dori Ghezzi, e nel 1989 intraprende una collaborazione con Ivano Fossati (da cui nascono brani come "Questi posti davanti al mare"). Nel 1990 pubblica "Le nuvole", grande successo di vendite e di critica, che accompagnato da un tour trionfale. Le Nuvole, per l'aristocratico Aristofane, erano quei cattivi consiglieri, secondo lui, che insegnavano ai giovani a contestare; in particolare Aristofane ce l'aveva con i sofisti che indicavano alle nuove generazioni un nuovo tipo di atteggiamento mentale e comportamentale sicuramente innovativo e provocatorio nei confronti del governo conservatore dell'Atene di quei tempi. La Nuvola pi pericolosa, sempre secondo Aristofane, era Socrate, che lui ha la

sfacciataggine di mettere in mezzo ai sofisti. Ma a parte questo, e a parte il fatto che comunque Aristofane fu un grande artista e quindi inconsapevolmente un grande innovatore egli stesso, le mie Nuvole sono invece da intendersi come quei personaggi ingombranti e incombenti nella nostra vita sociale, politica ed economica; sono tutti coloro che hanno terrore del nuovo perch il nuovo potrebbe sovvertire le loro posizioni di potere. Nella seconda parte dell'album, si muove il popolo, che quelle Nuvole subisce senza dare peraltro nessun evidente segno di protesta. De andr sullalbum. Segue l'album live del '91 e il tour teatrale del 1992, poi un silenzio di quattro anni, interrotto solo nel 1996, quando torna sul mercato discografico con "Anime Salve", altro disco molto amato dalla critica e dal pubblico. Anime salve trae il suo significato dall'origine, dall'etimologia delle due parole "anime" "salve", vuol dire spiriti solitari. una specie di elogio della solitudine.Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la pu permettere il politico: il politico solitario un politico fottuto di solito. Per, sostanzialmente quando si pu rimanere soli con s stessi, io credo che si riesca ad avere pi facilmente contatto con il circostante, e il circostante non fatto soltanto di nostri simili, direi che fatto di tutto l'universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare

"De Andr con la mogli Dori"

"De Andr e figlio"

meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addittura che si riescano a trovare anche delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.Con questo non voglio fare nessun panegirico n dell'anacoretismo n dell'eremitaggio, non che si debba fare gli eremiti, o gli anacoreti; che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed stata una vita (non che dimostro di avere la mia et attraverso la carta d'identit), credo di averla vissuta; mi sono reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura, invece l'uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura. Nel '97 infine pubblica "Mi Innamoravo di Tutto", una raccolta di vecchi brani scelti fra i suoi prediletti e tra i meno compresi dal pubblico. Ad essi unisce la versione originale del classico "Bocca di Rosa" e una preziosa "La canzone di Marinella" in duetto con Mina. Nel 1998 continua il tour teatrale, interrotto nel periodo estivo per motivi di salute. L'11 gennaio 1999 Fabrizio De Andr muore a Milano, stroncato da un male incurabile. I suoi funerali si svolgono il 13 gennaio a Genova alla presenza di oltre diecimila persone. Nel 1999 esce postumo il live "De Andr in concerto", in cui sono raccolti i brani di "Anime Salve" e "La Buona novella", oltre a classici mai eseguiti in concerto come "Geordie". Nel 2000, in occasione della prima commemorazione della sua morte esce, la raccolta "Da Genova", con brani meno conosciuti al grande pubblico, tra cui "Girotondo" e "Canzone per l'estate". Io ho conosciuto De

Andr come poche persone. E sono inviperito per questa tendenza che esiste soprattutto in Italia (forse per le sue radici cattoliche) di riconoscere i meriti delle persone e celebrarle solo dopo la morte. Come se la morte nobilitasse. Appena Fabrizio morto, ed morto abbastanza giovane, tutti si sono accorti che non era uno strimpellatore, ma un vero cantautore, un autentico poeta a tutto tondo. Io penso che se Fabrizio avesse cantato in inglese o in francese sarebbe stato una star internazionale. Paolo Villaggio ricorda il suo vecchio amico Fabrizio.

De Andr

De Andr con il figlio Cristiano

S P A Z I O S T O RI A
L' origine storica del comune di Marcetelli
Le origini di Marcetelli sono molto antiche e sono da ritenersi contemporanee a quelle di molti paesi vicini, posti al di l o al di qua del fiume Salto. Non si hanno notizie che si possano riferire allepoca della dominazione romana, o ad epoche precedenti, tranne quelle fornite da Tito Livio sulla guerra contro gli equi, (che notoriamente abitarono le alte valli del Turano e alcune vestigia oggi scomparse) di una strada romana costeggiante la riva sinistra del Salto, ritrovate da appassionati ricercatori nei pressi di Rocca Vittiana e di Sant Ippolito. Ci dimostra che la zona, in quei lontani tempi non era disabitata e fa presumere che le popolazioni ivi stanziate abbiano seguito nel corso dei secoli le sorti di Roma prima e dopo la caduta dellImpero. Nel secolo X, regnando Papa Giovanni X, i Saraceni provenienti dallItalia meridionale attraversarono le valli del Salto e del Turano ed assediarono Rieti, alla cui liberazione contribuirono anche le milizie della zona, un chiaro segno del passaggio dei saraceni si ha nel fatto che, tutti i paesi della zona (Marcetelli compreso) sorgono sulle cime dei monti perch le popolazioni (terrorizzate dalla ferocia degli infedeli) si rifugiarono sulle alture inaccessibili agli invasori, stabilendovi nuova dimora e costruendo quei castelli dei quali rimangono qua e l soltanto vestigia o, raramente, esemplari ben conservati. Ci spiega perch i primi documenti storici attendibili, numerando i paesi della zona usano la parola latina castra che nella lingua classica significa accampamento e castello nel latino medievale. Non si riesce facilmente ad avere notizie documentate per il periodo che va dalla sconfitta dei Saraceni (prima met del secolo X) fino ed oltre il 1150 e a tal uopo sarebbe utilissimo ricercare negli archivi dellAbbazia di Farfa e della Cattedrale di Rieti. Esiste solo qualche leggenda tramandata a voce sulla quale per non si ritiene utile soffermarsi. Notizie via via pi precise si hanno dalla seconda met del secolo XI e sono strettamente legate alle vicende della famiglia Mareri, alla quale appartennero per secoli molte terre al di l e al di qua del Salto. La famiglia Mareri si affermava verso la fine della dominazione normanna, si sa che Filippo (sotto gli Svevi) era barone di Mareri e di altre terre.

Successivamente i Mareri vennero in possesso dei feudi di Rainaldo Sinibaldi, il quale il 15. XII. 1185 aveva ottenuto da gentile (abate di San Salvatore di Rieti) alcune terre poste tra i fiumi Turano e Salto al tempo di Federico imperatore, cio del famoso Federico I detto il Barbarossa. Gli unici esemplari dello stemma dei Mareri, tra piramidi argentee in campo rosso sormontate da tre rose pure dargento, si trovarono a Marcetelli, nel cosiddetto palazzetto, e nella fontana fredda di Fiamignano (oggi conservato nel museo di Santa Filippa a Borgo San Pietro) entrambi in pietra, ed uno meravigliosamente dipinto a Rigatti nella casa Caprioli. Ma il documento pi importante e di pi antica data, rappresentato dal rescritto di Re Carlo DAngi (Napoli 14.VI. 1266) con il quale viene concessa a Tommaso Mareri, linvestitura di alcuni feudi nello Stato di Cicoli. Da detto documento risulta come Tommaso Mareri, avendo dimostrato di detenere e possedere per successione dai suoi antenati e quindi a legittimo titolo, tra i molti altri, i due castelli di Rigatti e Marcetelli situati ai confini del Regno di Napoli con lo Stato della Chiesa, ne ottenne la conferma da Re Carlo, per se e per i suoi successori in perpetuo pont ab antiquo feurunt et sunt de paesenti. Altri documenti successivi confermano lappartenenza di Marcetelli al Regno di Sicilia ed alla contea dei Mareri (Nicol figlio di Lippo Mareri fu anche signore dei castelli di Rigatti e Ascrea ai tempi del Re Latislao

Bonifacio IX negli anni attorno al 1393). Nel 1530 lImperatore Carlo V investi Giorgio Cesarini della met dei feudi di Rigatti e Marcetelli togliendoli a Francesco Mareri; tre anni dopo lo stesso imperatore (poich Rigatti e Marcetelli sono compresi nello stato della Chiesa) rinnovando linvestitura al figlio del Cesarini, sostitu agli stessi met di Poggio San Giovanni e Poggio Valle. Come mai tra il 1273 ed il 1530 Rigatti e Marcetelli sono passati dal Regno di Sicilia allo Stato della Chiesa? Quanto ci sia avvenuto e perch non stato possibile rintracciare nei documenti, certo per che il 3.XII. 1662 Marcetelli fu acquistato per una forte somma, da Maffeo Barberini il quale lo ebbe in vendita dal vice Re di Napoli Conte di Pignerianda in nome del Re di Spagna Filippo IV, il quale a sua volta ratific il contratto il 5.IV.1663 rimase ai Barberini fino allabolizione del feudalesimo decretata da Napoleone Bonaparte. Ma una risposta esatta potrebbe darla soltanto la consultazione degli archivi dei Barberini nei colonna e di quelli sopra ricordati (Abbazia di Farfa e Cattedrale di Rieti). Gli stessi archivi potrebbero forse dire, quando e come la popolazione di Marcetelli sia riuscita a darsi un ordinamento amministrativo autonomo assurgendo a dignit di comune. Nessuna notizia si e potuta trovare nella biblioteca ne si ritiene possa trovarsi nellarchivio comunale, si deve per tenere presente che: Marcetelli rimase ai Barberini fino allabolizione del feudalesimo (primi anni del

secolo XIX); dal 1861 anno della proclamazione del regno d Italia si trovano registri di stato civile approntati dal comune come tale mentre per gli anni precedenti fanno fede i registri parrocchiali. E lecito dunque intuire, (proprio per la mancanza di dati e notizie di questo periodo) che lautonomia comunale di Marcetelli si sia realizzata entro il periodo che va dagli inizi del 1800 al 1861. Non possibile, infatti ammettere che il ciclone napoleonico si sia limitato quass a distruggere solo crinoline e guardinfanti, se si pensa ad esempio alle lotte fra i francesi aiutati dalla parte pi evoluta delle popolazioni locali e i legittimisti nel 1799 nel vicino reame di Napoli (al quale Marcetelli era stato legato per secoli) alle travagliate vicende storiche degli anni seguenti ai fermenti didee ed istituti nuovi portati dagli eserciti francesi. Riflettendo poi che alla proclamazione del Regno d Italia 1861 vennero estese a tutta la penisola le leggi e i regolamenti piemontesi si deve pensare, che lautonomia comunale, non poteva nascere ope legis (come un fungo in una notte) ma che la nuova legge unitaria, dovette tener conto di uno stato di fatto preesistente cio che a Marcetelli vi fosse gi un ente costituito ovvero il Comune.

SP AZIO AT T U AL IT A'
Arriva l11/11/11: una data tra superstizioni, profezie e follie
Coloro che sono convinti che dopo il 10 la sfortuna si accanisce, lo temono, ricordando che definito la dozzina del diavolo. Altri, invece, lo considerano un simbolo di rinascita, magari lapertura di una nuova dimensione, una sorta di ascensione cosmica. A prescindere dalla prospettiva, nel giorno fatale, 49 minuti prima di mezzogiorno, calendario e orologio si posizioneranno su un numero straordinario e praticamente irripetibile in epoca moderna: saranno infatti le 11:11 dell11/11/11, si creer il pi lungo palindromo (sequenza di caratteri che resta identica leggendola al contrario) con l1. Finora successo soltanto una volta, nel 1111. Ma questo un momento in cui ci si aspetta di tutto: eventi fatali, svolte socio-politiche, scoperte rivoluzionarie. Sono previste cerimonie in 50 Paesi. Alle 11:11 Gmt ricorda Solara, numerologa che usa solo il nome di battesimo e vive in Per migliaia si uniranno in silenzio come osservatori che sorvegliano i mondi allinterno dei mondi e la cui prospettiva rafforzer la risonanza di verit solo grazie alla loro presenza. Per celebrare la scadenza migliaia di persone sono arrivate da tutto il mondo alla Capilla del Monte, a circa 800 chilometri da Buenos Aires. Il Paese sorge ai piedi dellUritorco, montagna carica di leggende sin dallepoca preispanica: si aspettano la fine del mondo, o lapertura di una porta cosmica per il passaggio ad unaltra realt. C anche chi ha una visione pi prosaica della data: unorganizzazione spagnola per i non vedenti che si chiama Once (Undici) ha organizzato una lotteria speciale con premi per 11 milioni di euro e un super jackpot da 11 milioni di euro. Anche per massoni e gruppi occultisti l11 un numero con una risonanza particolare: alcuni dicono che abbia propriet psichiche o che rappresenti un canale per il subconscio; altri sottolineano la sua innata dualit, un riflesso del paradigma bene/male presente sin dagli albori dellumanit. Altri notano come l11 spunti fuori con allarmante regolarit anche nel peggiore attentato della storia moderna, nella data, ma anche nel fatto che le Torri Gemelle assomigliavano a un 11 e il primo aereo che le colp fu il volo 11. Fu poi lApollo 11 a portare i primi uomini sulla luna. Per tornare ai tempi nostri, il recente e catastrofico terremoto in Giappone si e verificato il giorno 11 (marzo). Altri richiamano la profezia di San Malachia, che nell11mo secolo predisse che ci sarebbero stati 12 Papi prima di una biblica apocalisse, e Benedetto XVI lundicesimo. Anche il peso storico del numero non da poco: larmistizio della Prima guerra mondiale fu firmato allundicesima ora dellundicesimo giorno dellundicesimo mese del 1918. C chi convinto che il numero 11 possa mettere gli uomini in contatto con il mondo soprannaturale e il palindromo dell11 ha ispirato addirittura un film dellorrore diretto da Darren Lynn Bousman. I pi ottimisti saranno le centinaia di coppie che in Cina e in altri Paesi orientali si uniranno in matrimonio: la magia, almeno questo il loro auspicio, cos durer per sempre.

In Gran Bretagna invece sar anche il giorno di uscita nelle sale del film 11-11-11, disaster movie firmato da Darren Bousman che prende ispirazione proprio dalle leggende legate a questa rarissima combinazione di numeri. Certo, se ci si attiene puramente al calendario l11 novembre nel Regno Unito si festegger pi che altro lArmistizio. Ovvero il giorno in cui si mise fine alle ostilit della Grande Guerra. La pellicola di Bousman, invece, sceglie un taglio pi catastrofista e racconta dellimprovvisa apertura di un passaggio tra linferno e la Terra. Eventualit che

non sembra preoccupare gli abitanti di Gretna Green, piccola cittadina al confine tra Scozia e Inghilterra, destinazione molto popolare tra gli aspiranti sposi britannici. Se in un normale venerd di novembre a Gretna Green si celebrano infatti, in media, meno di una dozzina di matrimoni, nel giorno dei numeri a pronunciare il fatidico s saranno in 50.

A spiegare perch Sarah Bull, giornalista del Daily Mail. Per me assume un grande significato sposarmi in una data storica, ha raccontato alla sua testata. Abbiamo scelto l11-11-11 perch un giorno che nessuno, incluso il mio alquanto smemorato fidanzato, potr mai dimenticare. Miti superstizioni verit?Chi lo sa.. lo scopriremo solo vivendo!!

S P A Z I O O RO S C O P O
ARIETE:
Viss lu mese giusto pe v che ve retrovete le corna ncapu: se fino a mo sete stati sempre a fa queccosa,vissu lu mese giusto pe repigli un po de fiato e pe sta vicino alla famiglia e a chi ve vole bene. Moveteve prech se l primo passo lo facete v meglio e lantri sarau contenti de ved sa cosa.. a forza de reman ascisi alla sedia s appesantita pure la panza vostra!Quindi rizzeteve e jete a fa na passeggiata i pe lu tornante, ma senza esager,senn schiattete!Tante cose potrau retorn allu postu seo, ma non ve rucichete pe ainavve prech tante volte megliu aspett che pentisse po..

TORO:

Pe lu toru in vistu mese de novembre ce starau delle novit pe quanto riguarda lu lavoro: se ve v b o ve v male lo stissu.. ve servir pe cree ncriu in v e miglior sempre! Chi ve sta atturnu saccorger che jete nfretta ma attenti a villi che ve sse mittu nsinu pella via prech se ne potterrianu approfitt!In amore non ve lassete ji pi de troppi ! stete a divent pi friddi ellu frigorifero ellu bar e in qua modo rescallateve.. metteteve vicino allu focu!La famiglia ve capisce..b per sete pure v che ve lli dovete avvecin!

GEMELLI:

Li gemelli non sao que au da fa: fate pace collu cervellu prech non se capisce villu che volete dallantri e da v!Ragion sulle cose non mai statu sbagliato, per v ce mettete troppu!Ce facete ven a muffa!!Anche velle cose che paru facili, le facete divent difficili!!Non ve fissete sulle cose e piuttosto cerchete de risorve li problemi, invece de crealli!S capu usetelo pe fa e cose che servu alla gente. Non trascurete lamici specie villi che vau sempre datu tantu e facete sent che ce stete se ve lo addimannanu. Pe le questiuni e core cerchete queccosa che migliorerria lu rapporto che tenete prech senn non stete b!Pensete meno a v e pi aglatri!

CANCRO:

Su mese sar fortunatu e mancu pocu: tutti ve vogliu pe issi e lu sorrisu vostru sar importante in certe situazioni!Se ve retrovete lu core mpegnato, forse non ora de fa e serenate o de decide queccosa de serio. Tante occasioni ve se presenterrau e arreste da decide vello che dovete fa. Recordeteve e vello che la gente ha fatto pe vu, e ricambiete favore. Starete accisi e ve far male tuttu, quindi se dovete ji allortu a fa queccosa aspettete a luna bona prech non aria de fatic! Se ve sentite troppu male, jete allu medicu che ce pensa issu a davve e medicine giuste!

LEONE: Pe villi che s nati re e tengu

a criniera ncapo, vissu mese sar villu esattu pe sparl elli fatti dellatri in piazza: non facete villi timidi e se avete promissu a na bella monella e portalla a fa n camminata, cambiete via e portetela allu fosso che non ve dir de no!Se un cristanu ve offre un passagio pe resall dalla canale, accettete senza penz,prech stu mese sete fortunati e ve potterria capit queccosa de bonu!! Nun facete villi collu musu lungu e cerchete de vol b a tutti villi che ve stau atturnu: dalli genitori alli fidanzati, prech recordeteve che vello che seminete, recojete.. e stemo ntempo de castagne.. non giochete collu focu!!

VERGINE:

V ellu signu ella vergine..che jete aspettenno? Villu e Avezzano che repassa?! Ne stu periodo ellannu stete fermi, ma potterreste otten pi de quanto ve eravate pensatu: quanno calete pe ji a pi ncre acqua alla fonte, potterreste ncontr quallecuno o nforestiero che non vaspetteate e ved. A forza de ji allorto a rescav e patate, ve sentirete un po stracchi..vissu lu momentu pe piasse cura ella salute vostra..stete vecinu allu camminu e non ve rizzete senza motivu..ce star quallecunu che se rizzer allu postu vostru e se nun ce sta,beh..repuseteve li stessu! E rescappete domeneca, pe ji alla messa! Non ve mettete allu centro ellattenzi, che Feragosto passato da mpezzu e lu palco a San Rocco lhau levato! Quallecunu se potterria resent pe vello che iete facenno e potterria scoppi na rissa!

BILANCIA:

Pe v che stete sempre a repens a tuttu vellu che ve trovete nnanzi, u mese e novembre non porter cambiamenti!!Prima e m, e cose ieanu b ; non ve potete lament: certi legami, comunque, diventerrau pi forti e prima e quallecunu ve vorria accompagn a Riete pe favve compagnia. La stabilit che tenete ve aiuter in amore prech terrete pi fiducia in v e farete e cose fatte b. Allontanete lozio come se fosse un malocchiu e cerchete de nun spar quanno servite pe tagli le lena, prech tanto da quepparte ve verrau a retrov..

SCORPIONE:

Vissu lu mese ideale pe v ellu segnoellu scorpi: lu friddu ve piace e scapperete pi nvogliati pe ji a d da magn alle galline. Pe lu lavoro, dovete esse pi attivi e ce dovete mette pi sacrificiu: stete sempre collu capu da natra parte e non reccapezzete mancu vellu che doverreste fa. Quallecunu potterri pens che latra sera allu barrittu avete bevuto troppu e mo non je la facete a repijavve! Volete pass tempu: iete alla vaschetta co quallecunu,che non li pesa e resali pe larolisci. Ancora non volete storie serie,pe que monella potterreste esse pure interessanti,ma chi lo sa che a forza e tira, non se stucca a corda e remanite soli!

SAGITTARIO:

Pe lu sagittario ne stu mese ce starau tante sorprese e tanti mprevisti! Mica potete fa sempre vello che pensete de fa e queccosa ve potterria cambia i progammi: quanno lavorete, non facete sempre villi che pe paura de non se sa che cosa, non iciu mai niente. Pe na ota, facete vede allatri chi sete! Dovete esse ngegnusi e vello che verr fori lo accetterrau tutti!Evitete de ji a fa e scampagnate allu Monte Navegna o allu Lago da soli; portetece pure a famiglia, che t bisogno e v!!Senn jete tutti nzemmora a fa merenna allu cerritu! Non abbusete ellu fisico prech pure se ggi ve sentite in forma, addem potterreste resvegliavve che non ve reggete ritti!

CAPRICORNO:

Pe lu capricorno vissu mese sar bonu pe ripens allu passato e anche se ce scapper un po de nostalgia, tanti ricordi li vorreste revive come se fossero lu presente! Sarria meglio pe v se ve daete da fa invece de repens allu passatu..trovete quaccosa da fa: jete a recoje le lena soc preparete la casa pe linverno! Almeno tenete capu mpegnatu e villi che ve stau vicinu ce capirrau quaccosa!Jetece alla Sagra della Castagna o alle atre feste che verrau ne stu mese, prech sar loccasi per sta coglatri e pe non pens!Concedeteve un bicchiere e troppu allo barrittu e reiete a casa scallati!Pe na ota,niciunu ve dir niente!!

ACQUARIO:

Pe i nati sotto lu signu ellacquario vissu un periodo in cui lacqua nun verr ne troppu calla n troppu fredda. Forse ce stea un problema allu cassone, chi lo sa..Se ve guardete arreto potete esse contenti e vellu che avete recotu fino a m..a via stata nsallita, come vella pe ji alla cchiesa e Santa Maria, ma m potete esse soddisfatti!Quanno lavorete, sorriete!!Soc li problemi se alleggerisciu e so pi semplici da resorve.E se facete soc, villi che verrau dopu, sarrau meno difficili da resorve! Propriu m che sete riusciti a favve am pe vellu che sete non rovinete tuttu e remanete stabili!! Mo lavete trovata a stabbilit che tantu cercavate! ella salute non ve potete propriu lament, anche se potterri ji sempre megliu; i rapporti co li parenti cureteli de pi; e se la socera ve lla rotte, facete finta che ce le tenete ancora sane.

PESCI:

Pe li pesci che stau allu lago sta pe ncominci un invernata pina e cambiamenti e situazioni nove. Ve sete rutti de ji tutti i giorni alla fonte a recoje lacqua e tante ote sperete che se trasformi in vinu. La prescia e la leggerezza dau cattivi consigli e in un periodo come vissu dovete us pi lu capu, invece de fa finta che non lu tenete. Stete attenti a vello che facete che se potterria rivel interessante a lungo andare e aspettateve delle belle sorprese: cogliete lattimo e non ve facete pi dalle fregole!Cerchete de esse meno appiccicusi co la famiglia e lassetela respir, prech vissi pe v ce stau sempre!! Preoccupateve solo se ce ne sta motivu!!

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