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Angoscia di separazione e di morte nelle psicoterapie brevi

Quando da indizi inequivocabili mi resi conto che era giunto il momento di farlo, palesai al paziente la seguente decisione: a una certa data, indipendentemente dai progressi compiuti, il trattamento avrebbe dovuto concludersi. Ero risoluto a rispettare questo termine; il paziente si convinse finalmente che facevo sul serio. Sotto la pressione inesorabile di questa scadenza la sua resistenza e la fissazione alla malattia cedettero, e in un tempo straordinariamente breve lanalisi forn tutto il materiale necessario per la soluzione delle inibizioni del malato e leliminazione dei suoi sintomi. (Freud, LUomo dei lupi, OSF, vol. 7, pp. 490-491).

Nella pratica psicoterapeutica mai come ora si richiede ai terapeuti di

curare cos tanto in cos poco tempo. Le ridotte risorse economiche hanno indotto le strutture pubbliche a garantire che la maggior parte delle psicoterapie sia rapida e focalizzata. Di fatto anche quando il numero delle sedute non vincolato da limitazioni istituzionali, la media degli incontri per ogni paziente tende a diminuire verso parametri ritenuti come brevi. Le terapie a breve termine si sono dimostrate efficaci nella cura di una grande quantit di disturbi emotivi curando i sintomi e le disfunzioni in maniera sovrapponibile ai farmaci, l dove i casi vengano selezionati in maniera aderente ai criteri previsti da ogni singolo modello di psicoterapia breve. Nonostante il processo di cambiamento nel tempo sia legato a molte variabili, che includono le misurazioni di esito impiegate, la popolazione di pazienti, i punti in cui i risultati vengono valutati, sembra tuttavia chiaro che molti problemi di adattamento, ansia, umore e questioni relazionali possono essere trattati con successo mediante una terapia breve. E difficile definire che cos la terapia breve anche se d meglio il senso della brevit una definizione che parta dallintento clinico, piuttosto che dal numero di sedute effettuate. Alcuni elementi di tale intento includono: la pianificazione lefficienza lobiettivo la selezione del paziente Si pu far rientrare un intervento nellampia categoria della terapia breve quando il tempo viene considerato esplicitamente nella pianificazione del trattamento, ponendo il clinico nella posizione di chi deve stimolare e incoraggiare in modo attivo il cambiamento. Sono lintento e lorientamento del terapeuta, piuttosto che laderenza ad un limite di

sedute, che caratterizzano la brevit. Lo spostamento nellassetto mentale che aiuta ad abbreviare il processo di cambiamento consiste nellassunzione da parte del terapeuta della responsabilit di far avvenire le cose nella terapia breve. Un altro elemento caratterizzante le psicoterapie brevi il tempo, nel momento in cui si concorda la scadenza della fine della terapia, la dimensione tempo non diviene la cornice allinterno della quale il lavoro analitico viene compiuto nella dimensione atemporale tipica dellinconscio, ma penetra allinterno del processo e ne diviene il cardine. Il tempo diventa in maniera ineludibile il principio attivo del processo. Un primo fattore evidente gi nella raccolta dei dati anamnestici, dopo la formulazione del contratto, la storia e il quadro sintomatologico vengono arricchiti dal paziente, come se la consapevolezza di avere di fronte un tempo limitato consentisse di superare atteggiamenti reticenti. Come secondo fattore lemergere di tematiche legate alla separazione che rappresentano il punto di passaggio delle psicoterapie brevi. Esse infatti sono attivate in maniera cos potente fin dallinizio della terapia e la loro analisi costituisce un focus obbligato da trattare che si aggiunge a quello conflittuale di base, rispondendo anche ad altri obiettivi che possiamo definire prettamente analitici. Il concetto di perdita, nei rapporti umani, deve essere visualizzato alla luce delle modalit di formazione dellimmagine-ricordo dellAltro significativo; e soprattutto della capacit di persistenza e di mantenimento di questa immagine che collegata allinvestimento libidico. Ma bisogna anche tener presente unaltra capacit, espressione dellistinto di morte, che quella di far scomparire lAltro e conseguentemente limmagine interna. Langoscia del paziente per la separazione, vissuta invece (sulla base di precedenti esperienze) come perdita, nasce dalla convinzione che lAltro

significativo tende a cancellare limmagine del paziente. La continua elaborazione delle separazioni e delle conseguenti dinamiche difensive pu portare pian piano il paziente ad affrontare lultima separazione, accettando la fine senza scadere nellannullamento e nella depressione, bens come lutto, cio come perdita reale. Perdita reale, ma che non pu riguardare il terapeuta che altrimenti dovrebbe essere vissuto come scomparso-morto, bens la fine di quel lavoro -cammino fatto insieme. Quindi non necessario, che la fine di una psicoterapia ben riuscita debba esitare nella fine del rapporto stesso. Quello che sicuramente termina il lavoro di analisi, e questo termina nel momento in cui il paziente non solo non vive pi la separazione come abbandono-morte, ma anche in grado di poter proseguire il cammino. Non sempre questo facile, e pertanto il paziente cercher spesso, proprio in previsione di un possibile termine del lavoro, di riottenere quello che teme di star perdendo. La possibilit di elaborare tematiche di separazione e di morte non pu avere altro valore che per il dato fondamentale della scoperta, fatta nellambito di una relazione con laltro attraverso una esperienza diretta dellesistenza della dimensione analitica della mente, in precedenza ignorata o soltanto supposta.

Dott. Paolo Tordone

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