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ECO-SCHOOLS 2003/2004

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Istituto Istruzione Superiore Ugo Patrizi

MANUALE OPERATIVO DEL COMPOSTAGGIO

PROGETTO COMPOST

Anno scolastico 2003-2004

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO AGRICOLTURA E AMBIENTE

PREMESSA
Ogni oggetto o materiale che ha finito di svolgere il compito per il quale stato creato o perde la sua funzionalit viene chiamato rifiuto e di questo il detentore deve disfarsi. La nostra societ che societ di consumi, rischia di tradursi in una societ degli sprechi e dei rifiuti per lingente produzione e quantit di rifiuti solidi urbani che, non solo comportano problemi di spazio e di ingombro, ma si ripercuotono anche sullambiente. Anche in Italia, come in quasi tutta l Europa, negli ultimi 15-20 anni la produzione dei rifiuti e andata via via aumentando fino a raddoppiare rispetto al passato. E necessario quindi adottare politiche che garantiscano la raccolta, lo smaltimento, il riutilizzo o il riciclo dei rifiuti. La raccolta differenziata rappresenta un punto di partenza per affrontare le problematiche dellinquinamento ambientale: in particolare la produzione di compost consente di riciclare tutta una serie di rifiuti organici altrimenti destinati alla discarica.

I MOTIVI DEL NOSTRO LAVORO

Il nostro Istituto caratterizzato da ampi spazi verdi con giardini,frutteti e serra quindi la naturale vocazionalit del luogo ci ha spinto ad una scelta volta a valorizzare le nostre risorse umane tecniche e professionali.

Nellambito di tutte le attivit didattiche nelle quali inserito anche un progetto di coltivazione eco-compatibile delle piante ortive e frutticole, la produzione di compost si pone come valida soluzione allo smaltimento della sostanza organica residuata dai processi di lavorazione ed inoltre consente la chiusura del ciclo della materia offrendo unopportunit del riutilizzo della medesima. La presenza di un convitto scolastico ha fornito ulteriori elementi di supporto al progetto di riciclaggio, in quanto alcuni rifiuti residuati dalla mensa, sono stati destinati alla raccolta in compostatori appositamente dedicati.

Abbiamo deciso che, nellambito del rispetto dei cicli naturali della materia, la destinazione di questi rifiuti non deve essere laccumulo nelle discariche ma la loro decomposizione e trasformazione in humus, che poi ritorna nel terreno.

E cos, unendo teoria e pratica, abbiamo deciso di realizzare il nostro :

MANUALE OPERATIVO DEL COMPOSTAGGIO


Innanzi tutto necessario fugare al pi presto il sospetto che il compostaggio sia una pratica per pochi iniziati e convincerci , al contrario, che si tratta di una attivit, semplice ed alla portata di tutti, altamente raccomandata a chi si dedica al giardinaggio e allorticoltura, ma anche soltanto a chi scuote la testa sconsolato, pensando ai cassonetti dei rifiuti pieni di rami, foglie e di erba, destinati alla discarica o allinceneritore e quindi allo spreco di questa preziosa risorsa di fertilit per il suolo.

IL COMPOSTATORE
un recipienti in plastica della capacit di 600 litri, forati alla base per consentire un adeguato ricircolo di aria e dotati di due portelli: uno superiore di carico, uno laterale per consentire il controllo del processo di decomposizione e permettere lo scarico del compost.

IL COMPOSTAGGIO E UN PROCESSO NATURALE

In natura la sostanza organica prodotta in un pi utile alla vita (foglie secche, feci, spoglie di animali, ecc) viene decomposta dai microrganismi presenti nel terreno che la restituiscono al ciclo naturale. Il ciclo naturale della sostanza organica, inizia dai vegetali, unici tra i viventi in grado, grazie alla clorofilla, di catturare lenergia luminosa del sole e di immagazzinarla nelle molecole organiche (zuccheri, grassi, proteine) sintetizzate esclusivamente a partire da acqua, anidride carbonica e sali minerali. Da questi cosiddetti produttori, le sostanze organiche passano al secondo anello, i consumatori di primo grado (gli erbivori) che si nutrono di vegetali; da questi, grazie alla predazione, ai consumatori di secondo grado (i carnivori) e cos via. Gli escrementi, le secrezioni, le parti morte di tutti questi organismi vengono poi aggredite da una miriade di piccoli organismi decompositori che in parte mineralizzano la sostanza organica, ritrasformandola in acqua, anidride carbonica e sali minerali ed in parte la convertono in humus. Questo ciclo ben svolto nellecosistema naturale, per esempio nel bosco dove la lettiera prodotta dai materiali naturali caduti a terra va incontro ad una lenta decomposizione grazie allintervento di diversi organismi che agiscono in sequenza: i piccoli artropodi del terreno(acari e insetti detritivori) sminuzzano i resti vegetali o si nutrono delle carogne(necrofagi); diverse specie di batteri iniziano il processo di decomposizione scindendo e trasformando le molecole organiche in molecole organiche od inorganiche pi semplici; i funghi, grazie alla fitta trama di ife che si insinuano tra le foglie morte, sono in grado di decomporre le molecole pi resistenti: la cellulosa e la lignina.

Il lavorio di questi organismi non conduce soltanto alla mineralizzazione della sostanza organica, ma anche alla sintesi di nuovi composti componenti dellhumus che formano quel terriccio scuro e profumato tipico del sottobosco. Con il compostaggio ci limitiamo a imitare i processi che in natura riconsegnano la sostanza organica al ciclo della vita. Preparando i nostri rifiuti organici al compostaggio lasciamo fare alla natura, preoccupandoci solo di predisporre le migliori condizioni perch il processo decompositivo avvenga il pi veloce possibile e con i migliori risultati.

COSA COMPOSTARE
SI ! avanzi di cucina, come residui di pulizia delle verdure, bucce, gusci di uova, pane, residui di pasta cotta/cruda, fondi di the e caff scarti del giardino e dell'orto come legno di potatura, sfalcio dei prati, foglie secche o fresche, fiori appassiti, gambi, germogli, piante tenere altri materiali biodegradabili, come carta non patinata, cartone, segatura e trucioli provenienti da legno non trattato. POCO ! piante resistenti alla degradazione p.es.: foglie di magnolia, lauroceraso, aghi di conifere, bucce di arancia)
NO !

lettiere per i cani e gatti

vetro pile scariche oli e grassi in genere manufatti in plastica o metallo farmaci scaduti carta patinata (riviste) piante malate stracci di tessuti misti o sintetici residui di cibo (carne,pesce, latticini e derivati)

Il BRAVO COMPOSTATORE DEVE : 1. Sminuzzare e triturare


tutti i rifiuti

2. preparare il fondo con materiale idoneo


(paglia, ramaglie)

3. nel riempire il composter miscelare in 4. bagnare durante il riempimento del


composter, con piccole quantit dacqua (il materiale non deve risultare fradicio, ma stringendolo nel pugno lascier appena bagnato il palmo della mano) proporzioni uguali i materiali secchi e legnosi con quelli verdi e umidi.

5. durante operazioni di bagnatura,


distribuire eventuali additivi ricchi dazoto, concimi organici, attivatori, farina di roccia, bentonite, ecc

6. tenere sotto controllo la temperatura


della massa in compostaggio. Quando questa scende sotto i 30-40 gradi in estate o i 20-30 in inverno procedere al rivoltamento.

7. rivoltare 1-2 volte ad intervalli di 15-20


giorni, poi non smuovere pi il materiale

8. attendere alcuni mesi(almeno 6-7)per


avere un compost maturo

9. vagliare il compost per separare il


terriccio dalle parti indecomposte e legnose per un migliore utilizzo.

IL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE
I composter vanno riempiti giorno per giorno con quantit anche modeste di rifiuti, poich il materiale abbastanza protetto da pioggia, freddo ed eccessiva insolazione. Allinterno della compostiera i rifiuti vengono progressivamente decomposti dai microrganismi presenti. I primi ad entrare in azione sono i batteri che attaccano le sostanze pi facilmente degradabili, come gli zuccheri, gli aminoacidi e le proteine, i grassi, presenti nella linfa e nei succhi cellulari dei vegetali. La decomposizione fondamentale del compostaggio quella aerobica, che necessita cio dellossigeno presente nellaria. Il processo, detto appunto di bioossidazione, procede in modo molto rapido ed intenso, cos che nellarco di 2-3 giorni linterno della massa di rifiuti comincia a riscaldarsi e le temperature si innalzano di pari passo con il procedere delle reazioni, fino a raggiungere valori anche superiori ai 60C (le temperature troppo elevate, attorno ai 70C, sono sconsigliate in quanto selezionano in modo negativo i microrganismi). La temperatura verificabile direttamente con lutilizzo di un termometro . Le temperature superiori ai 50C favoriscono ligienizzazione del compost, uccidendo i germi patogeni, le larve e le uova di parassiti eventualmente presenti, i semi di molte piante infestanti (la legge prevede che il compost debba permanere almeno 3 giorni consecutivi alla temperatura di 55C per potersi considerare igienizzato). Dopo 15-20 giorni, le temperature scendono sotto i 50C per stabilizzarsi su valori inferiori in base alla stagione. Ci dovuto allesaurimento delle sostanze pi prontamente utilizzabili dagli organismi decompositori. Si rende quindi necessario procedere a rimesclolamenti della massa per riattivare i processi di decomposizione che produrranno lievi rialzi della temperatura. Si possono effettuare fino a 3 rivoltamenti, a distanza di 15 giorni luno dallaltro per favorire un compostaggio uniforme di rifiuti. Si distinguono cos due fasi principali nel compostaggio: la prima detta di fermentazione o bio-ossidazione o fase termofila, durante la quale la degradazione dei materiali organici procede rapidamente come gi descritto; la seconda, detta di maturazione , durante la quale le temperature si stabilizzano a valori inferiori ed entrano in azione microrganismi diversi, in grado di decomporre le componenti pi resistenti quali la cellulosa e la lignina, utilizzando le molecole risultanti per la sintesi dellhumus. I protagonisti di questa trasformazione sono i funghi e gli attinomiceti, un tipo particolare di batteri che, per laspetto filamento delle loro cellule, ricordano la ife fungive. La maturazione necessita di tempi lunghi, dai sei ai dodici mesi. Durante questa fase preferibile non rivoltare pi il compost per non rompere lintreccio del micelio fungino visto che le trasformazioni biochimiche specifiche richiedono poco ossigeno.

IL BUON ESITO DEL PROCESSO DIPENDE DA TRE VARIABILI


UMIDITA
Poich lacqua fonte di vita per tutti gli organismi, la sua assenza non permetterebbe le reazioni di bio-ossidazione per cui necessario che un leggero velo dacqua ricopra i rifiuti da compostare; ci si ottiene innaffiando il materiale durante il riempimento della compostiera, operazione non necessaria quando i materiali sono particolarmente ricchi di acqua come lerba appena tagliata, fiori, residui alimentari. E comunque importante evitare che il materiale diventi fradicio per eccessiva presenza di acqua che farebbe compattare i rifiuti impedendo lingresso dellaria che rappresenta un altro elemento di fondamentale importanza. Il contenuto ottimale dacqua compreso tra il 50 e il 70%. Per essere particolarmente precisi si pesa una quantit di materiale, si pone in forno alla temperatura di 100-110 C finch risulti completamente essicata (una/tre ore), si pesa nuovamente e si ricava la percentuale di umidit con la seguente formula: % umidit = (peso iniziale peso finale) x 100/ peso iniziale. Pi praticamente e pi facilmente si prende una manciata di materiale e si stringe nel pugno: non deve gocciolare ma solo lasciare inumidito il palmo della mano. AERAZIONE Il processo di copostaggio avviene tramite reazioni di bio-ossidazione, di tipo aerobico, che richiedono cio ossigeno. Tali reazioni consentono di evitare la formazione di cattivi odori, di ottenere una rapida mineralizzazione e una efficiente igienizzazione per il conseguimento delle pi idonee condizioni per la formazione di humus. Il modo pi sicuro per aerare la massa in compostaggio consiste nella miscelazione degli scarti con elevata quantit dacqua, che tendono facilmente a compattarsi e a marcire, con altri asciutti e legnosi che conferiscono alla massa una struttura ottimale, impenendone il compattamento e creando una rete di interstizi in cui pu circolare laria. Un momento importante per lossigenazione del compost rappresentato dai rivoltamenti.

RAPPORTO CARBONIO /AZOTO


Nella sostanza organica, composta da materiali di origine animale e vegetale, il rapporto tra carbonio e azoto pu variare considerevolmente. I micro organismi che si nutrono dei nostri rifiuti necessitano per il loro metabolismo di entrambi questi elementi. Il valore ottimale per la decomposizione nel compost del rapporto C/N

di 15:1. Negli scarti vegetali per, il rapporto quasi sempre superiore. Se c carenza di azoto, la decomposizione proceder pi lentamente, poch rallentata lazione dei micro organismi. E importante pertanto, miscelare residui prevalentemente carboniosi con altri pi ricchi di azoto. Gli scarti vegetali con pi elevato tenore di azoto sono gli sfalci derba, molti degli avanzi di cucina, le parti verdi in genere che bene mescolare con materiali secchi e legnosi per ottenere un miglioramento del rapporto C/N. Il compostaggio sar condotto verso esiti migliori se ai rifiuti vegetali saranno addizionati scarti di origine animale, pi ricchi di azoto, come letame, concimi organici, che accelerano il processo di decomposizione. Un eccesso di sostanze azotate (C/N inferiore a 8-10) , evenienza in pratica molto rara, si verifica un rilascio di azoto sotto forma di ammoniaca volatile, causa di cattivo odore.

PER CONOSCERE BENE IL COMPOST


In dipendenza dai tempi di compostaggio si distinguono essenzialmente tre tipi di compost:

Compost Fresco 2/4 mesi nel caso di compostaggio in cumulo compost ancora in corso di trasformazione biologica. un prodotto ancora ricco in elementi nutritivi fondamentali per la fertilit del suolo e la nutrizione delle piante, grazie alla facilit con cui pu rilasciare tali elementi nel corso delle ulteriori trasformazioni cui deve sottostare; evitate lapplicazione a diretto contatto con le radici perch non sufficientemente stabile; da impiegare nellorto ad una certa distanza di tempo dalla semina o dal trapianto della coltivazione.

Compost Pronto 5/7 mesi compost gi stabile in cui lattivit biologica non produce pi calore; a causa delle trasformazioni pi lente ha un effetto concimante meno marcato; possibile limpiego per la fertilizzazione dellorto e del giardino subito prima della semina o del trapianto.

Compost Maturo 8/12 mesi compost che ha subito una fase di maturazione prolungata; il compost che possiede il minor effetto concimante, ma che presenta caratteristiche fisiche (grado di affinamento) e di perfetta stabilit, idonee al contatto diretto con le radici e i semi anche in periodi vegetativi delicati (germinazione, radicazione, ecc.); indicato soprattutto come terriccio per le piante in vaso e per le risemine e rinfittimenti dei prati.

LE FUNZIONI DELLA SOSTANZA ORGANICA


La sostanza organica nel terreno, pur rappresentando una percentuale molto bassa (24% in peso del suolo), costituisce lelemento fondamentale della fertilit agronomica, cio la migliore condizione per ospitare la vita vegetale. La sostanza organica, se ben humificata, contribuisce al miglioramento delle propriet biologiche, fisiche e chimiche di un terreno.

PROPRIETA BIOLOGICHE La sostanza organica la sede ed il nutrimento dei microorganismi responsabili dei cicli degli elementi nutritivi essenziali alla vita vegetale. PROPRIETA FISICHE

Le particelle di sostanza organica, facendo da collante, contribuiscono in modo determinante alla formazione di una buona struttura, intesa come aggregazione delle particelle di suolo in modo da avere i rapporti di composizione tra terreno, aria ed acqua pi favorevoli alla vita animale e vegetale nel suolo, rendere i terreni argillosi pi porosi e lavorabili e permettere di trattenere lacqua in quelli sabbiosi.

PROPRIETA CHIMICHE La sostanza organica contiene ed in grado di trattenere gli elementi nutritivi necesari alla nutrizione delle piante (azoto, fosforo e potassio i pi importanti); tali elementi, una volta immagazzinati nella sostanza organica, vengono liberati gradualmente e cos resi disponibili per lassorbimento radicale. Per ottimizzare le sue qualit, la sostanza organica deve essere presente in forma stabile, non pi soggetta una humificazione pi o meno spinta. Per humificazione si intende il processo naturale di trasformazione della sostanza organica originaria in humus che rappresenta il complesso in grado di esercitare le propriet sopra descritte al massimo grado. La gestione degli scarti organici per farne compost mira appunto a raggiungere questi obiettivi.

TRATTIENE METALLI PESANTI ED ERBICIDI CHE ALTRIMENTI SCENDEREBBE RO NELLE FALDE

MIGLIORA LA STRUTTURA DEL TERRENO


APPORTA NUTRIENTI CEDENDOLI LENTAMENTE ALLE PIANTE

AUMENTA LA CAPACITA' DI REITENZION E IDRICA DEI TERRENI

CONTRIBUIS CE ALLA DEGRADAZI ONE BIOLOGICA DEI FITOFARMA CI

LE RADICI PENETRANO MEGLIO NEL TERRENO

IN PIENO CAMPO come ammendante per migliorare le propriet fisiche del terreno

NEL VIVAISMO come substrato colturale puro o mescolato a torba e altri terricci

NEGLI ARBORETI nella buca di piantagione, come pacciamante o come base

NEL SETTORE PAESAGGISTICO AMBIENTALE nellinerbire piste da sci, nel recupero di discariche e cave

dellinterfila inerbito

dismesse

IN AGRICOLTURA BIOLOGICA Come alternativa ai concimi minerali di sintesi, come ammendante e pacciamante

Se sappiamo riciclare, i frutti sono assicurati e si vedono .

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