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MATERIALI di STUDIO sopra le OSSERVAZIONI SULLA MORALE CATTOLICA di Alessandro Manzoni

CENNI BIOGRAFICI su ALESSANDRO MANZONI

1785: Nasce a Milano. Ufficialmente figlio di Pietro Manzoni e Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria ( Suo padre naturale: molto probabilmente G. Verri ). 1791 1798: In collegio dai padri Somaschi e dai Barnabiti. 1792: I genitori si separano. Fino al 1805 A.M. vive con il padre. La madre si lega a Carlo Imbonati. Questi muore nel 1805 lasciando una ricca eredit alla Beccaria e a suo figlio Alessandro. 1805 1807: Alessandro raggiunge la madre a Parigi. Anni decisivi nella sua formazione. Frequenta il gruppo degli Idologues (sensismo e materialismo, attenzione agli studi empirici, antesignani della sociologia, antiautoritari in politica). Manzoni: molto vicino al deismo di Voltaire, apprezza la rivoluzione pedagogica di Rousseau. 1808: Sposa Enrichetta Blondel con rito calvinista ( di famiglia svizzera: banchieri). I due si trasferiscono a Parigi. Nasce una figlia, battezzata con rito cattolico. Tramite la fam. Geymller ( calvinisti svizzeri appena convertiti al Catt. ) i Manzoni conoscono l abate E. Dgola (di origine genovese, giansenista di primo piano in Francia, assai forte in teologia, collaboratore dell abate H. Grgoire, acceso rivoluzionario e repubblicano). Il Dgola tiene conferenze e discussioni su temi religiosi. Manzoni legge Calvino, trovandolo parecchio sofista. 1810: Enrichetta Blondel abiura il Calvinismo e si converte al Cattolicesimo. Il matrimonio viene ricelebrato con rito cattolico. Conversione nella chiesa di St. Roque a Parigi ? Certamente al centro della conversione religiosa di Manzoni sta il problema della moralit ( sua fondazione-giustificazione, universalit della morale ). In estate i Manzoni ritornano a Milano. Dgola li raccomanda a Mons. Luigi Tosi, pure un giansenista. Il Tosi diventer il suo confessore e direttore spirituale. Nel 1811 Manzoni ha per ancora qualche dubbio ( vedi lettera al Dgola 1812 1815: Inni sacri ( tranne La Pentecoste che del 1817-19 ). 1816 1820: Il Conte di Carmagnola. 1818 1819 : Lavora alle Osservazioni sulla morale cattolica (pubblicate nel 1819). Interrompe o deve interrompere il Carmagnola. 1820 1822: Adelchi. 1821 1827: Lavora a I promessi sposi ( prima stesura: Fermo e Lucia ).

SCHEMA dell OPERA


Epigrafe di Tertulliano (dall Apologia, cap. I): Unum gestit interdum ne ignorata damnetur. [ Sogg. sottinteso: veritas. ] Una cosa chiede per ora, che non sia condannata senza che sia stata conosciuta. PARTE I ( pubblicata: nel 1819 e nel 1855 ) Consta di 19 capitoli. Tutti iniziano con una citazione dal cap. 127 dell Histoire di Sismondi. Seguono cio una serie di input tematici tratti da quell opera. Le tesi da confutare sono riportate correttamente, estrapolate dal testo ma non contestualizzate. Ma in che ordine ? Nell ordine rigorosamente lineare del testo del ginevrino. Con una particolarit: tre tesi sono state saltate. Vale a dire: la 3) Con il pontificato di Paolo IV si ha una svolta nefasta nella storia della Chiesa in Italia: fanatismo, controllo totale sul Paese mediante consenso e repressione, la 4) I papi, spaventati dalla riforma protestante, da alleati dei popoli conto i governanti passano a cercare l alleanza con i re, totale saldatura del potere spirituale e temporale, la 5) Mentre nei paesi a pluralismo confessionale la concorrenza tra le chiese miglior lo zelo e la religiosit in ogni Chiesa, in Italia ci fu s una depurazione dell integrit morale della Chiesa, ma basata tutta su un aumento del potere di controllo del clero. Perch il salto ? Queste tre tesi di Sismondi non si prestavano ad essere trattate solo dal punto di vista dottrinale, sarebbe stato inevitabile entrare nel merito degli eventi storici. I primi sei capitoli manzoniani della prima parte riguardano i fondamenti pi generali della dottrina cattolica e le istanze che esercitano l autorit suprema nella Chiesa. Gli altri tredici si occupano di aspetti sistematicamente conseguenti e pi particolari della dottrina e della pratica religiosa del cattolicesimo. APPENDICE al CAP. III della Parte Prima ( aggiunta del 1855 ) Studio critico e confutazione dell utilitarismo quale possibile fondamento della morale. Qui Manzoni sub certamente l influsso delle discussioni con Rosmini. PARTE II ( mai pubblicata: studio preliminare del 1819 / 1820 ) I capitoli della seconda parte dell opera svolgono temi sia di principio che particolari, non occupandosi per pi del Sismondi. Mentre la prima parte la pars destruens dell opera manzoniana, nella seconda accentuato l aspetto costruttivo, oppure, laddove ha ancora carattere difensivo, vuole essere di carattere pi generale, vuole condurre in modo pi chiaro ai massimi principi. Per molti aspetti la seconda parte utilissima per capire meglio la prima, anzi, in fondo, potrebbe essere letta indipendentemente. Non si capisce bene perch Manzoni non l abbia sviluppata, non l abbia resa ancora pi sistematica. Forse questo sforzo andava oltre la sua indole e la sua competenza. Quel che certo che Manzoni si formato sui moralisti francesi, che partono sempre dall osservazione del particolare o da una domanda particolare. Il loro approccio non sistematico, ma piuttosto fenomenologico. Non a caso la loro produzione consistette di brevi saggi, aforismi, lettere, discorsi, prediche, scritti controversistici. Resta il fatto che lo stile e la scelta di genere manzoniani, cos come il linguaggio usato, nient affatto tecnico, rendevano accessibile ad un vasto pubblico la sua apologia del cristianesimo. Dato che per la parte II non fu pubblicata, le OSS.MO.CA. rest per il pubblico di allora un opera soprattutto reattiva.

POSSIBILI LETTURE delle OSSERVAZIONI SULLA MORALE CATTOLICA di A. Manzoni


A ) CONTROVERSIA con il SISMONDI { - SISM.: La Controriforma ha definitivamente separato l Italia dal resto d Europa, il Cattolicesimo diventato troppo militante ed ha invaso tutto lo spazio della societ; la Chiesa in Italia si occupata fino nei minimi dettagli delle anime, ha giuridicizzato la morale e l ha corrotta diffondendo nel popolo l utilitarismo salvifico e la doppia morale, ha fatto del clero il collante della societ mischiando sacro e profano - /// - MANZONI: * La morale cattolica va compresa e giudicata in quanto tale solo dal punto di vista dei principi (legame indissolubile tra elemento dogmatico e massimi principi etici) e non, in modo induttivo, da come i cattolici si comportano di fatto. Certi mali storici non derivano dalla dottrina della Chiesa, ma dalla sua incomprensione o errata applicazione. ** Non possibile ritenere confutata dalla prassi la validit normativa della dottrina (dogmatica). *** Gli errori vengono dagli uomini, dai privati. Il saldo fondamento della dottrina, che verit rivelata, sempre in grado di depurare la Chiesa e orientarla nella storia; la dottrina non ha da temere il giudizio della storia. [ Per Manzoni Sismondi travisa ad esempio il carattere del sacramento della penitenza e del sacerdozio (vi vede solo gli aspetti esteriori) ] }, B ) Introduzione ideologica ai PROMESSI SPOSI [ ci fu s decadenza del clero e della societ italiana dal 600 in poi, ma il divino pu raggiungere direttamente e senza mediazioni chiunque, di preferenza gli umili - Cristianesimo anti-intellettualistico, ma non del puro sentimento, bens cristianesimo in cui la ragione e la riflessione sui casi umani, guidate dalla Grazia, ci toglie al saeculum e ci volge a Dio - Appello alla emancipazione degli umili I cardini del Cristianesimo : Grazia, Fede e Provvidenza - Forte pessimismo storico ], C ) APOLOGIA del Cristianesimo tout court, sua INTERPRETAZIONE in CHIAVE GIANSENISTICA, esposizione dei fondamenti del CATTOLICESIMO LIBERALE [ * Fedelt al dettato della Chiesa Cattolica, quale unica Chiesa santa e universale, fondata da Cristo e unita a lui sacralmente; ** Cristianesimo e sviluppo storico, anche nella secolarizzazione, sono conciliabili; *** il testo manzoniano l opera di chi vuole a ) in primo luogo incidere nel cattolicesimo italiano richiamandolo ai principi e staccandolo da false premure temporali b ) riabilitarlo nella sua epoca; l opera di qualcuno a cui sta a cuore l unit dei cattolici; **** vi presente una forte componente civile e politica ( in senso alto ) ; nessuna traccia di tendenze che possano preludere al Neoguelfismo. ], D ) OPERA di ETICA TEOLOGICA, che affronta il tema della fondazione dell ETICA in quanto tale. Manzoni formula una tesi che ai nostri orecchi suona assai radicale, quasi paradossale: la morale non pu avere altro fondamento che nella religione. Nessun sistema etico puramente umano e intramondano sarebbe in grado di fondare e dare il giusto peso, il giusto senso a tutte le forme dell agire bene. La morale edonistica o eudemonistica non pu fondare n spiegare il mero agire secondo giustizia. La morale nomologica ( o nomotetica ) non sa fondare n spiegare la retta ricerca della felicit (del bene per l individuo). Nessuna delle due pu fondare n spiegare il bello morale, l agire sublime. La morale cristiana fonda invece, spiega e d senso ad ogni tipo di agire retto. [vedi: citazioni da me scelte]. Queste critiche dipendono per da una mossa strategica compiuta dal Manzoni. Una mossa al tempo stesso implicita ed evidente che consiste nell introdurre nel campo dell etica tout court anche il bello morale, l agire sublime per amore-agpe (e non secondo il principio delle reciprocit universale), l agire in cui l individuo pronto a sacrificare il proprio interesse o la propria incolumit. Solo cos pu criticare l utilitarismo, l eudemonismo, ma potenzialmente anche il rigorismo nomologico a priori del kantismo come insufficienti a fondare e coprire ogni sfera ed ogni livello dell etica. Non solo: una morale ferma, conseguente, ma priva della religione non ha saldezza (ha evidentemente meno forza e non sa fare appello al sentimento). Questo evidentemente il rovescio delle posizioni razionaliste che al contrario vedevano e vedono nella religione una proiezione mitica di istanze morali e di giustizia insite nell uomo: religione come teodicea (giustizia divina). Non solo.

anche il rovesciamento della posizione kantina che trova nella legge morale l unica possibile dimostrazione razionale dell esistenza di Dio e che addirittura cerca una fondazione etico-razionale di una religione illuminata dalla ragione. [ vedi citazioni ]. Tutti questi aspetti sono altamente rilevanti quando si discute di etica anche dal punto di vista teorico. La discussione non pu non tematizzare la mossa strategica compiuta da Manzoni. legittima? Ancora: certi precetti cristiani penso in primo luogo al dovere di porgere l altra guancia, di perdonare, addirittura di amare i nemici in che rapporto stanno con la morale laico-razionale ? Fanno parte del campo dell agire retto, dell agire morale, oppure andrebbero oltre ? Ma se vanno oltre, allora esulano dal campo della morale puramente razionale o fondata sul senso comune, ma allora chiaro che non possono essere fondati dalla morale puramente razionale. E come potrebbe argomentare un fautore della tesi manzoniana per evitare che la morale strettamente cristiana venga espunta dalla morale aconfessionale ed accettata universalmente? Non solo. addirittura possibile che i due codici morali in certi casi entrino in collisione ? Quale il rapporto tra l amore-agpe e senso della morale ? Noi ci occuperemo della lettura A) e C). Se ci fermassimo solo ad A) potremmo sbrigarcela in poco tempo, visto che un confronto stretto rivelerebbe che Manzoni andato fuori tema. Sismondi aveva ragione di lamentarsi. Il Manzoni non era per n stupido n ingenuo. La sua scelta fu a mio parere ben meditata ed ispirata anche da preoccupazioni tattiche. * Don Lisander non voleva impegolarsi in una discussione storica per due motivi: a ) a suo dire sarebbe stata infruttuosa e b ) non avrebbe condotto ad altro che ad un muro contro muro in cui ogni partito avrebbe fatto blocco. ** Si nota come Manzoni non prenda mai esplicitamente posizione a favore del giansenismo. Anzi, quando nella introduzione cita alcuni esempi gloriosi di apologetica cattolica molto accorto ed ecumenico: cita sia religiosi gallicani che gesuiti, sia oratoriani che giansenisti, laici e non. *** Entrando nel merito storico avrebbe dovuto onestamente fare concessioni ai critici del cattolicesimo. Ma lui considerava l unit dei cattolici come un sommo bene. **** Non da ultimo: eravamo in piena restaurazione e credo non volesse inimicarsi il pubblico cattolico nel suo insieme. Cionostante chiaro come la pensa: [ vedi citaz. da: Parte II, cap. II : Mi sembra che tre classi d uomini lodarono tutto ]. Ma allora perch occuparsi a fondo di questo scritto di Manzoni ? * Il suo lavoro offre ottimi spunti di riflessione sul Cristianesimo in quanto tale, sulla sua Etica, sul rapporto Fede e Mondo (tra il livello mondano e quello ultramondano ). Le Oss. Mo. Catt. ci invitano a capire quello che il cristianesimo nella sua veste cattolica dovrebbe essere, a trovarvi una certa sensatezza e razionalit, una certa nobilt. Per condurre un dialogo onesto, serrato e competente con il cattolicesimo italiano vanno considerate anche voci come la sua. troppo facile denunciare il cattolicesimo idolatra e casistico che la fa ancora da padrone in Italia. Se si parla solo in termini di stereotipi anticlericali si va a sbattere nel muro-contro-muro. Non solo: il suo atteggiamento radicalmente teocentrico pu servire anche a capire forme pi spurie o laide di teocentrismo, che portano a conclusioni molto meno liberali della sua, anzi, a volte del tutto illiberali. La sua opera assai istruttiva per non cadere in visioni sommarie ed approssimative, tipiche dell anticlericalismo laicista, per apprezzare la dottrina cristiana, il suo ruolo storico e i suoi tratti migliori, per intraprendere uno studio serio sul rapporto tra morale cattolica e impegno civile dei cattolici (loro habitus, loro punti di forza, loro tic, loro riflessi condizionati) e tra morale cattolica ed etica puramente razionale (anche se questo aspetto non rientra nel nostro orizzonte di ricerca). ** Quanto all aspetto storico, cio all effettiva storia del cattolicesimo italiano dal 600 in poi, dovremo essere noi a fare ricerca [ Un aperu: Il cattolicesimo di Manzoni non era affatto rappresentativo del cattolicesimo italiano dal sei all intiero ottocento. Posizione prevalente: quella dei gesuiti, dei casisti, dei fanatici del sacramento della penitenza-confessione, della religione dei miracoli, del Liguorismo, del primato papale, del Sillabo, della condanna in toto della modernit. E , si badi bene, il cattolicesimo italiano, a parte la breve fase del Concilio Vaticano II, sempre stato di questo tipo. E i due ultimi papi si sono posti nella continuit della tradizione, hanno compiuto nei fatti una netta svolta pre-conciliare. ]

CENNI SUL CATTOLICESIMO GIANSENISTICO (il cui perno la dottrina del PECCATO ORIGINALE) nel MANZONI Intolleranza teologica ( sui principi del cristianesimo e della religione cattolica ) e tolleranza civile; per Manzoni vale il motto Extra Ecclesiam nulla salus! , ma ci non comporta che si traggano gi ora, nel secolo, conclusioni certe sulla dannazione dei miscredenti o dei non credenti; tolleranza e dialogo con loro; compatibilit tra messaggio e incarico soprannaturale e sviluppo storico. Visione negativa [realistico-pessimistica] dell uomo:strutturalmente incapace di resistere alle tentazioni, esposto all influsso del male. Un male radicale abita nell uomo in seguito al peccato originale; l uomo, lasciato a s, non pu che ricadere continuamente, nel secolo, negli stessi errori. L uomo pu e deve sperare nella Provvidenza divina, ma non pu n capire n dettare i termini del suo intervento; in ogni caso la Provvidenza ha soprattutto o solamente una valenza per l individuo. Il Cristianesimo la vera svolta epocale nella storia umana. Grazie all intervento divino sihttp://www.classicitaliani.it/intro_pdf/intro_148.pdf ha un cambio di registro radicale nelle vicende umane. Il Cristianesimo il fondamento costitutivo di un nuovo tipo di societ, di una societ finalmente illuminata ed orientata alla trascendenza. La Chiesa lo strumento primario della mediazione tra Dio e uomo. Solo la Fede e la Grazia possono salvare l uomo; entrambe sono in fondo doni di Dio [ forte richiamo a S. Paolo e a S. Agostino ]; svalutazione del ruolo delle opere in senso salvifico; come tutto l agostinismo il giansenismo radicalmente teocentrico; Apertura verso il processo illuministico; la storia volge verso il meglio; ma c ancora molto da fare; i cattolici devono fare la loro parte in modo costruttivo e non sputare anatemi ad ogni pi sospinto. Come tutti i giansenisti Manzoni contrario all assolutismo papale e al dogma dell infallibilit del papa. In politica era favorevole alla fine del potere temporale della Chiesa. Era favorevole a che Roma divenisse capitale d Italia.

Tre esempi del suo GIANSENISMO: I ) Lettera al Tosi del 1 dicembre 1819 [ vedi pag. 6 e 7 della INTRODUZIONE di Giuseppe Bonghi http://www.classicitaliani.it/intro_pdf/intro_148.pdf sul ruolo negativo dei gesuiti e sulla dannosissima commistione tra religione e politica nella Francia della restaurazione ], II ) Lettera al Tosi del 7 aprile 1820 [vedi pag. 7 e 8 della INTRODUZIONE di Giuseppe Bonghi http://www.classicitaliani.it/intro_pdf/intro_148.pdf sull inopportunit e inutilit che Lamennais prosegua in quel momento nella sua opera di magistero religioso: il cattolicesimo ortodosso francese era troppo compromesso con l ancien rgime, inutile attaccare i protestanti, dato che il protestantesimo veniva visto come religione oppressa ed espressione di libert; si nota che l opinione pubblica formatasi sull illuminismo e durante la rivoluzione francese era divenuta assai forte e alla lunga invincibile ], III ) Lettera al Tosi del 7 aprile 1820 [ vedi F. Ruffini,La vita religiosa di Alessandro Manzoni tomo 2, cap. III, 1 , pagg. 248 254 ]: Manzoni denuncia il pelagianesimo dilagante in Francia. Un esempio di questa falsa dottrina sarebbero le conferenze della primavera del 1820 del teologo parigino

Frayssinous ( un prete gallicano e legittimista che ben si attagliava al clima della Restaurazione ). Nella fattispecie la conferenza del 7 marzo 1820 intitolata Sur les principes religieux considrs come le fondement de la morale et de la societ [ in L ami de le Religion e du Roi, vol. XXII, n. 583 ]. Il Frayssinous afferma che esistono punti comuni nelle varie credenze religiose che giovano fortemente alla morale pubblica e privata e dispongono i singoli ad una sana spiritualit. Si tratta di: professer publiquemente certaines dogmes fondamentaux, tels que ceux de l existence de Dieu, d une providence, de la vie future, de la vie de l me, de la distinction du bien et du mal, et rendre la divinit des hommages graves et purs qui portent dans l me des sentiments louables et bons . Tutte affermazioni scandalose per Manzoni e per ogni buon giansenista, per il quale non si pu espungere dalla religione cattolica il tema del peccato originale. Per l agostinismo la colpa indelebile al di fuori della Grazia divina, non ci sono vie umane alla salvezza, alla redenzione, al di fuori di Cristo e della Chiesa. Non c alcuna via di salvezza per i pagani. Non ci sono solide vie umane di ascensione, di elevazione morale e spirituale prima della venuta di Cristo. Le popolazioni che non hanno potuto conoscere il messaggio cristiano restano comunque vittime del peccato originale. Che Dio non sia intervenuto prima, nella storia, con la Rivelazione un dato di fatto. Non c nessuna propedeutica universale e tanto meno puramente umana alla salvezza, nessun modo dal basso di costringere Dio a salvare al di fuori della Rivelazione. La Grazia non frutto della giustizia, bens della misericordia divina. Nemmeno le opere pi meritorie degli infedeli negativi ( mai entrati in contatto con il messaggio cristiano ) possono garantire la salvezza. Ecco anche perch Manzoni, a differenza di Dante, che tratta Catone e Traiano in modo da lasciare loro l accesso al Paradiso, non ha invece alcun riguardo per la condotta di vita e per l etica degli antichi.

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