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Cap. 1 La psicologia.

Storia e metodi
psicologia studio comportamenti e processi mentali prospettiva bio-psico-sociale inquadramento storico _prime ricerche fisiologiche su apparati sensoriali e percezione: Von Helmotz, Fechner Fechner: studio scientifico dei processi mentali o

PSICOLOGIA GENERALE
Matteo Paolucci

osservazione reazioni a modificazioni degli stimoli sensoriali nascita psicofisica

rapporti prevedibili modificazione stimolo/esperienza psicologica laboratorio per ricerca psicologica

_nascita psicologia scientifica: 1875 Wundt

ricerca comprensione della coscienza attraverso analisi delle esperienze immediate (sensoriali) tecnica dellintrospezione: per analisi esperienza conscia (descrizione sensazioni ed emozioni create da uno stimolo) o 2 elementi essenziali: qualit intensit sensazioni rimandabili a piacere/dispiacere, tensione/rilassamento, eccitazione/depressione

_Tiichener: strutturalismo utilizzo introspezione obiettivo: definire struttura della coscienza _Ebbinghaus: studi su memoria e apprendimento no introspezione _Gestalisti (Gestalt: forma, insieme):coscienza come esperienza globale (se si vuole comprendere, non va spezzettata) critica Wundt: introspezione ingannevole o illusioni: sistema globale di stimoli non equiparabile alla somma delle parti

_Freud e la psicoanalisi esplorazione inconscio (ipnosi) tutti i comportamenti sono motivati da processi psicologici, in particolare dai conflitti inconsci nella mente dellindividuo o nevrosi: esperienze infantili traumatiche poi rimosse dalla coscienza

_James e il funzionalismo critica Wundt e Titchener; influenze darwiniane (selezione naturale) o o in che modo la coscienza contribuisce alladattamento degli individui al proprio ambiente coscienza: flusso continuo; differenze individuali nei processi mentali studio comportamento umano e animale

_Watson e il comportamentismo influenze darwiniane o o comportamento osservabile: pi importante fonte di informazione scientifica antiscientifico fare ipotesi su eventi mentali (critica strutturalisti, funzionalisti e freudiani) coscienza esiste, ma non indagabile scientificamente analisi comportamento esplicito e risposte a stimoli influenze pavloviane Skinner apprendimento determina comportamento e quindi adattamento al proprio ambiente modificazione comportamento condizionamento operante: modellamento apprendimento (premi/punizioni)

abbandonato lo studio della coscienza La psicologia oggi ritorno a studio dei processi mentali _approccio biologico caratteristiche comportamentali fattori genetici, ormonali, alterazioni a livello cerebrale processi mentali determinati da processi biologici forme di vita attuali o o o risultato evoluzione (selezione) sopravvivenza trasmissione di questi geni valore adattativo del comportamento nuove tecniche per studio (stavolta) scientifico: bio-immagini studio comportamento + studio processi cognitivi (coscienza)

_approccio evoluzionistico geni favorevoli

comportamento umano: risultato dellevoluzione

ricerca dei meccanismi anatomo-fisiologici che rendono possibile comportamento ricerca delle condizioni ambientali che influenzano comportamento comportamenti riflettono lotte costanti e inconsce nellindividuo

_approccio psicodinamico da psicoanalisi freudiana o o lotte: conflitto tra impulsi (soddisfacimento desideri/necessit di adeguarsi a regole sociali) studio disturbi della personalit

_approccio comportamentista in contrasto con i precedenti: comportamento e processi mentali determinati da apprendimento o Watson: fattori genetici/biologici materiale grezzo modellato da apprendimento e esperienze personali per formare caratteristiche individuali

caratteristiche psicologiche comprese tramite storia degli apprendimenti e dei modelli personali comportamenti problematici eliminabili disapprendendo vecchie abitudini

ipotesi cognitivo-comportamentista: oltre a studio comportamenti osservabili, studio dei processi mentali o o rapporto apprendimento/pensieri e credenze rapporto modelli cognitivi/comportamento osservabile

_approccio cognitivo studio modalit di introiezione, rappresentazione mentale e archiviazione delle informazioni o o modalit di percezione ed elaborazione modalit di correlazione tra processi cognitivi e schemi integrati del comportamento osservabile eventi mentali che accompagnano il comportamento esplicito individuo come attivo elaboratore di informazioni _approccio umanistico o fenomenologico comportamento determinato da capacit di ogni individuo di scegliere in che modo agire e pensare non da istinti n da processi biologici: determinate da percezioni individuali o no ricerca leggi generali studio esperienze individuali immediate Rogers, Maslow (teoria della gerarchia dei bisogni) scelte determinate

Introduzione ai metodi della psicologia comportamento: insieme delle attivit direttamente e oggettivamente osservabili che un individuo svolge processi mentali: non osservabili direttamente e legati allattivit del sistema nervoso centrale, che influenzano il comportamento dellorganismo e il suo adattamento allambiente psicologia metodo scientifico concetti chiave: oggettivit variabili indipendenti/dipendenti o controllo ricerche sperimentali, studi correlazionali, studi descrittivi di laboratorio o sul campo controllo sulle variabili) ricerche sperimentali: relazione causa-effetto ( o strategie di ricerca definizione e misurazione

ricerche correlazionali: no manipolazione variabili, ma osservazione e misura di 2 o pi variabili no sicurezza: nonostante correlazione, una delle variabili pu non influenzare laltra studio descrittivo: descrizione comportamento di uno o pi soggetti metodo clinico: studio dei casi singoli

Cap. 2 Genetica del comportamento


relazione tra trasmissione genetica ereditaria dei caratteri e comportamento influenze dei fattori ereditari sul comportamento umano e animale: rapporti tra variazioni genotipiche e fenotipo comportamentale caratteristiche psichiche: sono pi importanti i fattori ereditari o quelli ambientali? comportamento = fattori ereditari + ambiente: o o prodotto del funzionamento di strutture dellorganismo ben definite ed ereditate (SNC) e sotto il loro controllo ma estrinsecazione fenotipica sottoposta allazione dellambiente ogni carattere acquisito nel corso dello sviluppo, ma anche geneticamente determinato (predisposizione genetica) carattere di comportamento = interazione genotipo e ambiente ma possibile dimostrare differenze genetiche tra individui rispetto a un determinato carattere comportamentale determinante capire importanza relativa di geni e ambiente per ogni carattere (interazione non addittiva) o studio della genetica del comportamento problema nature/nurture (eredit/ambiente)

requisiti fondamentali di ogni carattere perch possa essere sottoposto ad analisi genetica: necessarie differenze individuali rispetto al carattere in esame carattere deve essere specifico e definito meno interazioni tra geni e ambiente assicurano un risultato pi affidabile carattere deve essere mono- o oligo-genico non rispettate da caratteri comportamentali: valutazioni della relativa importanza di geni e ambiente sensate solo se riferite a popolazioni statistiche o caratteri comportamentali sono continui (individui dispersi senza soluzione di continuit possibili categorizzazioni rigorose) e difficilmente misurabili 3 metodi principali di ricerca sulluomo: alberi genealogici Galton (ma difficili da usare con caratteri comportamentali) o o o non possono distinguere i contributi dei singoli fattori e delle loro interazioni MZ: genotipo identico; DZ: condividono 50% del genotipo ambientali ma spesso gemelli condividono stesso ambiente prima e dopo la nascita dati pi affidabili si ottengono da coppie di gemelli separati (adottati): somiglianze saranno effettivamente dovute a fattori genetici metodo delle adozioni: studio delle correlazioni tra bambini allevati precocemente e i loro parenti sia biologici che adottivi caratteri comportamentali influenzati da fattori genetici caratteri monogenici o o o corea di Huntington (aut. dom., pen. compl., sintomi tardivi e andamento progressivo) fenilchetonuria (PKU) (aut. rec.) ereditariet delle capacit cognitive intelligenza dovuta a fattori ereditari? intelligenza o capacit cognitive definizioni ancora insoddisfacenti troppo generiche: capacit di rispondere adattativamente alle situazioni problematiche incomplete: fattore g di intelligenza generale + capacit specifiche definizioni operative risultati di test: Galton e Binet test di intelligenza generale di Binet: costanza tra livello difficolt delle domande e et dei bambini introduzione concetto di et mentale intellettive individuali QI: misura delle capacit individuali in rapporto a una determinata popolazione QI = EM/EC x 100 [EM et mentale; EC et cronologica] o QI < 100: EM superiore a EC e viceversa test influenzati da fattori ambientali, anche se oggi esistono i test culture free indice del livello delle capacit differenze tra MZ: determinate da fattori studio di coppie di MZ e DZ Galton non sono

caratteri poligenici

ereditariet dellintelligenza ipotesi ambientalista: individui geneticamente correlati allevati in contesti familiari differenti non potrebbero avere le medesime capacit cognitive determinano sviluppo intellettivo genetica del comportamento: differenza genetiche sono la principale causa nelle capacit cognitive tra individui, indipendentemente da cure parentali ricerche su MZ allevati separatamente : correlazione del QI tra 0.72 e 0.78 metodi educativi

fattori genetici importanti anche se non esclusivi

analisi globale: 50% varianza dovuto a fattori genetici, altro 50% dovuto a ambiente condiviso e non condiviso (+ errori) Bouchard: singolo fattore pi importante rappresentato dalla componente genetica nuova ipotesi interazionista: capacit cognitive come prodotto di interazione tra fattori genetici e fattori ambientali (interazione non addittiva) nuove scoperte: o aggressivit fattori biologici su base ereditaria influenzano la tendenza ad esibire comportamenti aggressivi maschi pi aggressivi: differenze ormonali geneticamente determinate o o autismo componente genetica storie familiari di disturbi del linguaggio alcolismo ipotesi di componente genetica, ma difficilmente analizzabile tendenza allalcolismo nei parenti di soggetti alcolisti frequenza alcolismo nei figli di alcolisti molto maggiore che nei figli di non alcolisti (ma ci spiegabile anche da fattori ambientali) ma figli di alcolisti adottati da famiglie normali hanno maggiore probabilit di diventare alcolisti aspetti socio-culturali molto importanti esperimenti su animali: ceppi con preferenza per etanolo hanno alterazioni del metabolismo della aldeidodeidrogenasi 3 possibilit: comportamento geneticamente legato ad altri disturbi comportamentali reazione abnorme a stimoli ambientali stressanti da parte di individui mal inseriti nella societ risposta palliativa a deficit metabolici congeniti 4 prospettive di ricerca sulle influenze genetiche: correlazione con disturbi psichiatrici studio della suscettibilit allintossicazione alcolica (diversa nelle popolazioni gi nei neonati) analisi dei meccanismi di detossificazione (ricerche su gemelli) studio anomalie metaboliche legate a alcoldeidrogenasi Le psicosi o disturbi dellumore frequenza in crescita negli ultimi decenni 2 tipi disturbo unipolare (depressione maggiore) disturbo bipolare fase maniacale: aumento noradrenalina e catecolamina fase depressiva: aumento acetilcolina, diminuzione catecolamina importanza dei fattori genetici aumenta con la gravit della malattia e con il grado di parentela donne sono maggiormente colpite: forse legame con cromosoma X, pi altri geni autosomici componente genetica riscontrabile da esame popolazioni apparentemente la predisposizione genetica maggiore per la forma bipolare gradiente di gravit: unipolari tardivi modello poligenico o schizofrenia (demenza precoce) sintomi fondamentali + accessori 4 forme fondamentali: paranoide, catatonica, ebefrenica, semplice elevata incidenza: 1% popolazione aspetti genetici unipolari precoci bipolari tardivi bipolari precoci influenza ambientale dati costanti nel tempo e in culture diverse anomalia XYY base predisponente (ma non sufficiente) a unaggressivit elevata ereditabilit delle capacit cognitive aumenta nel corso della vita (o diminuzione effetto esperienze formative o presenza di geni ad espressione tardiva) medesimi geni possono influenzare capacit cognitive differenti

elevata familiarit consanguinei stretti: rischio 10 volte maggiore parenti affetti: stesso tipo di schizofrenia anche fattori ambientali sono importanti concordanza cresce con gravit della malattia malattia pi frequente in classi sociali inferiori individui malati patogenesi dopamina, serotonina: livelli elevati a volte presenza di agenti virali fattori di rischio: povert della madre (prenatale), denutrizione, depressione, epidemie, esposizione ad eventi bellici esposizione a stress neurotrasmettitori malato non eredita schizofrenia, ma sarebbe geneticamente predisposto a svilupparla stress ambientale numero elevato di geni fattori predisponenti dipende da (surrene) rilascio cortisolo alterazione attivit tendenza al degrado so0ciale degli

Cap. 3 Biologia, cultura, individuo: modelli e implicazioni per la medicina


studio cultura e suo ruolo nel modellamento del comportamento Tylor: cultura o civilizzazione insieme complesso di conoscenze, credenze, leggi morali, usanze e altre capacit e costanti e diversificazioni nelle diverse consuetudini acquisite dalluomo, in quanto membro della societ 900: studio dellinfluenza dei fattori biologici sul comportamento sociale umano culture o prospettiva evoluzionistica comportamento risultante di: fattori trasmissibili eredit genetica (selezione + adattamento) ambiente fattori non trasmissibili geneticamente comportamento appreso (interazione) esperienze individuali elementi culturali: lingua, religione, organizzazione sociale _approccio biologico: sociobiologia (Wilson) e psicologia evoluzionistica differenze tra popolazioni umane o o Wilson: cultura primariamente di origine genetica mediare trasmissione di queste differenze attraverso i suoi prodotti cultura: ruolo ausiliario

epifenomeno della selezione naturale funzionale alla fitness eredit genetica influenza

co-evoluzione gene-cultura cultur-geni (unit culturali) trasmessi attraverso apprendimento o probabilit di usare determinati cultur-geni e pone limiti allo sviluppo della cultura psicologi evoluzionisti: socializzazione umana in funzione della fitness della specie differenze nel comportamento e nelle societ o Freedman: studi su neonati strategie che si sono evolute biologicamente per permettere adattamento efficace a diversi ambienti differenze biologiche nel comportamento in ceppi diversi sopravvivenza oggi dipende pi da ambiente artificiale _approccio bio-culturale: chiariscono ruolo cultura presupposti delle teorie bio-culturali: o o analogia cultura-biologia: fondate su meccanismi di selezione e soggette allevoluzione interazione e interdipendenza tra eredit biologica e eredit culturale nellorientare il comportamento umano Cloak: cultura-biologia o o o processi analoghi ma fenomeni distinti geni) evoluzione cultura basata su istruzioni culturali (

meccanismi distinti di trasmissione: geni concepimento; istruzioni culturali apprendimento istruzioni culturali ad elevato impatto adattativo: trasmesse in tutte le generazioni e immagazzinate nel SNC (IC: intrasomatic culture) si esprimono in comportamenti osservabili (MC: material culture)

Durham: cultura comunque biologicamente adattativa o o o differenze tra culture e modificazioni di una stessa cultura favoriscono adattamento influenzano diffusione di nuove unit pratiche culturali consolidate diventano parte integrante ambiente

culturali (vantaggiose rispetto a cultura esistente e non rispetto ad ambiente) spiegazione di tratti culturali non riducibile a sole predisposizioni genetiche uomo spende tempo e energie per scopi privi di significato riproduttivo (ricchezza, potere, conoscenza, felicit) Ruyle: analisi idee o o o o riproduzione selettiva idee dipende da elementi culturali e non biologici memi memi: IC + MC (info immagazzinate nel SNC + loro espressioni fenotipiche) geni e memi: egoisti tendono a replicare se stessi utilizzando i veicoli di cui dispongono fondamentale capacit di apprendimento (acquisizione di istruzioni consapevolezza soggettiva (simulazione completa del mondo SNC si emancipa geni controllano comportamento solo indirettamente situazioni imprevedibili comportamentali e strategie culturali che favoriscono adattamento) simulazione (previsioni) che comprende modello di s) decisioni non dipendono dai geni Mundinger: cultura o o popolazione di istruzioni che si replicano nello spazio e nel tempo selezione) Dawkins: analisi unit di replicazione dellinformazione culturale

popolazione culturale manifesta (MC) + non visibile (codici neurali, IC) indipendenza reciproca tra sistema ereditario biologico e culturale (ma forti analogie evoluzione biologica: cambiamento in popolazione di organismi

evoluzione culturale: cambiamento nelle popolazioni culturali (MC e IC) che caratterizzano ciascuna societ aspetto dinamico cultura evolve attraverso cambiamenti divergenti Richerson e Boyd: posizione dualistica doppio sistema ereditario: biologico e culturale o variet di comportamenti dipende massimamente da meccanismi culturali apprendimento attraverso imitazione, condizionamento in base alle conseguenze, esplorazione libera dellambiente o o o alcuni messaggi culturali sono millenari riappresi o trasmessi ad ogni generazione trasmissione per imitazione, via orale, per mezzi extrasomatici (scrittura) per prevedere il fenotipo di organismo dotato di cultura necessario conoscere genotipo, ambiente, culturotipo differenze e analogie tra trasmissione biologica e culturale: evoluzione mediante selezione; trasmissione da un individuo a un altro (variazione) riproduzione differenziale di culturotipi (adattamento allambiente) in ogni ambiente, genotipo e culturotipi ottimali possono non combaciare trasmissione genetica: in parallelo (non modificabile durante la vita); trasmissione culturale: in serie (apporto di nuove informazioni) contributo genitori: paritario geneticamente, non per forza culturalmente trasmissione genetica: passaggi generazionali; cultura utilizza altri veicoli o o spesso i due sistemi sono in competizione ottimizzazione fitness va a scapito di uno dei due comunque capacit per la cultura controllata da selezione naturale operante sul genotipo tale capacit ha incrementato la fitness nelluomo a tal punto che comportamento massimamente dipendente da apprendimento e eredit culturale Emergenza della coscienza e selezione psicologica SNC: struttura e modalit di funzionamento comuni a tutti ma differenze nel comportamento: o o diverso peso e significato attribuiti alle informazioni (a seconda della propria cultura) maggior parte del comportamento acquisito mediante meccanismi culturali interculturazione: processo attraverso il quale il bambino assorbe istruzioni comportamentali dalla famiglia e dal contesto sociale ma individuo non veicolo passivi di informazioni o Crook: fenotipo individuale vi agisce selezione naturale ma crea idee per comunit o uomo ha risorse energetiche limitate possibile elaborare solo poche informazioni alla volta per svolgere attivit, uomo utilizza attenzione funzione psichica fondamentale, rende lindividuo consapevole degli stimoli e delle informazioni provenienti sia dal mondo esterno che dal suo stato interno, e gli permette di elaborarli a livello della coscienza, concentrandosi su di essi risorsa psichica limitata regola entrata nella coscienza delle info, operando su di esse in ogni momento una selezione attiva e in gran parte intenzionale James: senza interesse selettivo, lesperienza caos o scuola di Chicago: studio emergenza coscienza e uso attenzione selezione dellattenzione: funzione attiva dellindividuo selezione psicologica quotidiana (decide stimoli da elaborare e da ignorare) individuo tende a riprodurre selettivamente nella vita quotidiana situazioni e attivit che producano stati esperienziali positivi e gratificanti o modello di organizzazione della coscienza: percezione soggettiva di challenges & skills challenges: opportunit di azione presenti nellattivit in corso skills: capacit personali che individuo ritiene di possedere in quellattivit Esperienza Ottimale Flow: situazioni o attivit in cui individuo percepisce livelli di opportunit di azione ambientali e capacit personali superiori alla media, e bilanciati tra loro caratterizzata inoltre da concentrazione, controllo situazione, piacere, motivazione intrinseca nello svolgere lattivit assenza di ansia, noia, distrazione Flow attivamente ricercato dallindividuo replicate attivit che ne favoriscono insorgenza: nucleo psichico attorno al quale si effettua selezione psicologica individuale tendenza a coltivare queste attivit: maggiore ricerca opportunit dazione progressivo aumento proprie capacit selezione

tema di vita nucleo centrale di investimento dellenergia psichica Selezione psicologica e tendenza alla complessit tendenza sistema psichico umano a teleonomia attualizzazione di progetti e allentropia negativa ordine propriet comuni di sistemi viventi e sistemi psichici o o o o o o o o teleonomia energetica stato stazionario non stabile: va mantenuto con spesa energetica possono esistere pi stati stazionari in un individuo; altri stati esperienziali (noia, apatia) conducono al disordine psichico (entropia positiva contro le leggi dei viventi) challenges e skills come catalizzatori di reazioni selezione naturale opera su challenges e skills: capacit di valutare relazione tra ch. esterni e sk. interni presente gi nel comportamento infantile (isolamento da stimoli) propriet dinamica dellesperienza sensoriale possibile innalzare infinitamente livelli di challenges e skills ottenendo sempre maggior positivit valutazione dei valori di ch. e sk.) Implicazioni per la medicina: il modello bio-psico-sociale approccio bio-psico-sociale: Engel visione della medicina centrata sul paziente come individuo o o o o o proprio bagaglio culturale proprio punto di vista personale rispetto a proprie condizioni di salute in contrasto con modello bio-medico, incentrato su componenti bio-fisiche di malattia relazione tra salute e ambiente culturale circostante origine non esclusivamente bio-medica della maggior parte delle malattie influenze culturali, stile di vita ruolo attivo dellindividuo nel valutare e gestire propria salute o indicatori soggettivi del benessere e della qualit della vita psicologica qualit della vita non associata solo a condizioni di salute: attenzione a risorse dellindividuo associazione dellEsperienza Ottimale alle attivit quotidiane necessaria per sviluppo individuale e integrazione sociale programmi riabilitativi si devono avvalere della qualit dellesperienza percepita ICF international classification of functioning valutare funzionamento di individuo nel quotidiano soddisfare esigenze, perseguire obiettivi, godere di qualit di vita reputata dalla persona stessa adeguata e soddisfacente dipendono da vissuto individuale e selezione replicazione preferenziale di tale stato di coscienza regolarit e prevedibilit sono le risposte che individuo oppone a causalit dellambiente (basate su importante per sopravvivenza importanza dellambiente esterno opportunit dazione: effetti destruenti della deprivazione sensoriale ricerca di stati stazionari lontani da equilibrio: richiede ordine e complessit, quindi spesa

OMS, 1986 salute: non semplicemente assenza di patologia, ma condizione di benessere fisico, sociale e psicologico

Cap. 4 La percezione
conoscenza mondo attraverso sensazioni e percezioni sensazione: direttamente determinata dalla stimolazione degli organi di senso percezione: processo di elaborazione cognitiva attraverso cui le informazioni sensoriali vengono interpretate (le dato significato) utilizzando le conoscenze e le esperienze precedenti o non lavoro passivo, anche se per la maggior parte automatico e inconsapevole (rapido) azione dellambiente sugli individui: stimolazioni quantitativamente e di intensit sufficiente (ma non eccessive) reazioni diverse dellorganismo a stimoli differenti esiste livello di stimolazione ottimale (variabile) o o o in mancanza assoluta di stimoli disturbi di vario genere e calo dellefficienza miglioramento capacit attenzione lesioni agli organi di senso in situazioni monotone (stimoli ridotti), vigilanza pu essere aumentata con introduzione di stimoli aggiuntivi (elevano il livello di arousal) stimolazioni troppo intense (sovraccarico) sovraccarico attraverso: stimolazione molto intensa di ununica modalit sensoriale stimolazione contemporanea di diverse modalit sensoriali con compiti impegnativi) fenomeno del cocktail party: attenzione selettiva (2 organi si senso stimolati, ma solo i messaggi di uno dei due vengono percepiti consciamente ma messaggi emotivamente carichi provenienti dallaltro organo vengono percepite comunque) Effetti specifici degli stimoli legati a caratteristiche specifiche necessario individuare stimolo (discriminare) necessario determinare se due stimoli sono uguali o diversi confronti percettivi o o o soglia differenziale: differenza pi piccola tra stimoli che pu essere individuata valutare con precisione le dimensioni della differenza soglia assoluta: quantit minima individuabile stimoli divisi in subliminali e sovraliminali soglia psicologica assoluta non un fenomeno tutto o nulla viene definita come la quantit minima di energia che pu essere individuata nel 50% delle sue presentazioni varia da un soggetto allaltro, a seconda delle situazioni e dellet capacit di individuare differenza nella quantit o nellintensit della stimolazione 2 fattori: o o dimensioni originarie dello stimolo: capacit di individuare differenze inversamente proporzionale alle dimensioni dello stimolo modalit sensoriale stimolata Legge di Weber-Fechner: differenza minima identificabile nellenergia dello stimolo una costante fissa della sua intensit costante di Weber diversa per ogni modalit sensoriale; pi piccola, maggiore la sensibilit dellorgano Legge di Stevens: permette di prevedere la relazione tra lintensit dello stimolo in una data modalit e lintensit della sensazione Teoria della detenzione del segnale: soglie percettive variabilit nelle capacit individuali di identificare gli stimoli presenti rumore sempre presente (rumore interno o neurale) per identificare stimolo si deve decidere se si ha esperienza solo del rumore o del rumore sommato allo stimolo decisione determinata da 2 fattori: sensibilit criterio di risposta (desiderio dellindividuo di affermare che lo stimolo presente) influenzato da motivazioni, desideri, aspettative esistono condizioni in cui uno stimolo presente non pu essere identificato dipende da: o o sensibilit a livello periferico e centrale accuratezza della discriminazione tra stimoli differenti limitata da precisione e sensibilit dellapparato sensoriale esercizio ed interesse con esperienza, caratteristiche discriminanti delle classi di stimoli sono pi facilmente individuabili esperienza: predisposizione verso alcuni stimoli (attenzione verso determinate caratteristiche) facilit del riconoscimento degli stimoli legata a ambiguit degli stimoli (quando sono molto diversi, facile) distrazione (specialmente

Effetti della quantit o intensit della stimolazione effetti generici

Fechner e Weber valutare quanta energia deve possedere uno stimolo per determinare una percezione conscia

o Errori percettivi

stimoli ambigui: tendenza a riconoscervi stimoli o categorie di stimoli conosciuti bene (predisposizioni percettive)

problema della dissociazione percezione/sensazione o fenomeni di costanza e illusione costanza percettiva: vediamo gli oggetti pi o meno come essi sono realmente, anche quando vengono presentati in condizioni inusuali o che li distorcono costanza di dimensione o di grandezza (dimensioni corrispondono a quelle delloggetto reale e non a quelle della sua proiezione) costanza di forma importante la percezione della profondit o della distanza costanza di luminosit e di colore illusioni percettive: rappresentano percezione imprecisa anzich precisa stesso principio di fondo: osservatore vede particolare configurazione di stimoli che d limpressione di un arrangiamento spaziale tridimensionale percezione degli eventi esterni organizzata

Organizzazione della percettivit Gestalt insieme pi della somma delle parti che lo costituiscono o o o o o studio esperienza nella sua complessit vicinanza somiglianza direzione chiusura riassumibili in 2 leggi fondamentali: principio della pregnanza o della buona forma se linsieme incoerente, viene modificato a favore di una maggiore coerenza legge dellappartenenza elemento come appartenente a un certo insieme organizzato Innato o acquisito? introspezione o o o gestalisti: analisi processi interni individuo inconsapevole se si verifica un processo di inferenza non se ne accorge, ma non detto che sia assente camera distorta di Ames inganno dovuto a caratteristiche del nostro sistema senso-percettivo medesime caratteristiche in tutti i percipienti se organizzazione percettiva fosse innata Leggi della Forma principi fondamentali dellorganizzazione percettiva

ma ci sono sensibili differenze, soprattutto tra individui di cultura diversa Sviluppo della percezione valutazione percezione nei neonati (risposte in base a segnali insegnati tramite condizionamento classico) o es.: stimoli diversi se percepiti come uguali, risposta condizionata in entrambi i casi periodo neonatale consapevolezza dei rapporti figura-sfondo (macchie indistinte su sfondo indefinito) 1-15 settimane in grado di discriminare tra disegni diversi dopo primo mese riconoscimento volto umano disegnato sussistono problemi di percezione o transfert trans-modale (utilizzo di altre sensazioni per ricostruire oggetti visivamente) limitato organizzazione percettiva dipende da apprendimenti approfonditi in et precoce capacit di accorgersi della presenza di uno stimolo innata, quella di identificare esattamente lo stimolo sia appresa Percezione del mondo fisico risulta da compromesso tra natura reale oggetti e impressione sugli organi i senso regressione fenomenica percezione indirizzata dagli stati interni dellorganismo vediamo ci che ci aspettiamo e ci che desideriamo vedere Riconoscimento selettivo e percezione motivata collegamento con ipotesi freudiana di soddisfazione dei desideri: nei bambini, processo di allucinazione primario (bambino vede oggetti necessari per soddisfacimento desideri) adulto: processo primario rimane, ma subordinato a processo secondario (percezione realistica) presente in allucinazioni, sogni, stimolazioni ambigue stati motivazionali influenzano riconoscimento stimoli ambigui difesa percettiva contro stimoli minacciosi ricevimento di uno stimolo scatena numerose risposte, tra cui processo di identificazione verbale e reazione autonoma affettiva

Studio di pazienti che hanno recuperato la vista in et adulta

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identificazione autonoma precede quella verbale pu inibire completamento stimolo percettivo

Percezione subliminale percezioni di stimoli la cui intensit sia appena inferiore alla soglia assoluta informazioni subliminali possono influenzare transitoriamente il comportamento, ma non ci sono prove che modifichino abitudini e capacit senza che i soggetti se ne accorgano Difficolt di identificazione stimoli che sono stati sicuramente recepiti da apparato sensoriale test dei triangoli o o percezione del mondo basata su valutazioni globali e superficiali (generalmente sufficienti) e non su unanalisi dettagliata lettura e ascolto basati su campionamento probabilistico stimoli non vengono interpretati in modo univoco e costante interpretazione pu variare con il contesto pi probabile trovare quello che si sta cercando search-image possibile affinare capacit percettive con esercizio e esperienza stesse cose possono essere viste in maniera diversa vedere: effettuare unipotesi basandosi sulla selezione di alcune parti del complesso di informazioni disponibili selezione influenzata da fattori inconsapevoli (circostanze, atteggiamento, aspettative)

percezione sempre basata sul confronto con schemi di riferimento preesistenti

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Cap. 5 Lapprendimento
apprendimento principale meccanismo di adattamento processo cognitivo fondamentale migliore adattamento 2 modalit di adattamento: evoluzione biologica apprendimento comportamenti acquisiti: risultato dellinterazione con ambiente cambiamento _prospettiva ecologica-evoluzionistica: capacit risultato di processo evolutivo _prospettiva comportamentista: apprendimento come stimoli e risposte sostituita da prospettiva cognitivista: apprendimento come acquisizione di informazioni e di formazione di rappresentazioni mentali o ripetutamente) relazione tra modificazioni dellorganizzazione interna e del comportamento dellindividuo e modificazioni dellambiente esterno apprendimento legato a cambiamento acquisizione conoscenze sviluppo e mantenimento nuovi comportamenti modificazione comportamenti preesistenti non necessariamente si traduce in una modificazione comportamentale direttamente osservabile o distinzione tra apprendimento e prestazione risposte anticipatore allo stimolo processo cognitivo per acquisizione di conoscenze, abitudini e comportamenti _Hilgard e Bauer: processo che porta a cambiamento del comportamento di fronte a data situazione (sperimentata maggiore plasticit comportamentale soggetti a utilizzo esperienza precedente per modificare proprio comportamento (per il fatto che quella situazione sia stata sperimentata) o

apprendimento processo interno non direttamente osservabile

Condizionamento classico (pavloviane o rispondente): esperimenti fisiologici sui cani o o o risposte non solo a stimolo naturale ma anche a stimoli inizialmente neutri condizionamento classico: appreso nuovo riflesso nuova connessione stimolo e risposta condizionamento classico: individuo forma rappresentazione mentale (aspettativa) dello stimolo incondizionato originale principi del condizionamento classico: o forma di apprendimento associativo individuo impara che due eventi che si verificano in stretta contiguit temporale sono tra loro associati (uno anticipa laltro) risposte gi presenti nellindividuo possono essere elicitate da stimoli diversi da quelli naturali stimolo neutro acquisisce significato o stimolo incondizionale (SI): provoca spontaneamente e automaticamente una determinata risposta (risposta incondizionale, RI) legame SI-RI: riflesso incondizionale o stimoli neutri (SN): provocano risposta aspecifica possono diventare stimoli condizionali (SC) quando ripetutamente associati a SI SC provoca stessa risposta di SI anche se presentato da solo legame SC-RC: riflesso condizionale o perch si instauri una RC necessario un certo numero di associazioni tra SC e SI fase di acquisizione: presentazione combinata di SN e SI in SC o o SC non si sostituisce completamente a SI: RC sempre pi debole, pi breve e meno stabile di RI condizioni per sviluppare condizionamento forte: intensit SC e SI intervallo temporale tra SC e SI (condizionamento retrogrado prima SI poi SC molto difficile) difficolt a creare legame se intervallo supera 1-2 sec o se meno di 0.45 s o RC: latenza progressivamente minore con progredire del condizionamento forza aumenta con progredire del condizionamento resistenza allestinzione aumenta con progredire del condizionamento Estinzione e recupero spontaneo intervalli maggiori: inibizione esterna interferenze di altri stimoli in caso di forti avversioni, intervallo pu essere anche di ore rinforzo associativo SN si trasforma risposta condizionale (RC)

_interpretazione comportamentista: teoria stimolo-risposta (S-R) _interpretazione cognitivista: teoria stimolo-stimolo (S-S)

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dopo instaurazione condizionamento, se SC non pi seguita da SI, RC tende progressivamente a scomparire estinzione (per Pavlov: inibizione interna) sufficiente ripresentare SI dopo SC per riattivare legame SC-RC o estinzione diversa da oblio: risposta viene inibita, ma non dimenticata estinzione: processo attivo risposta emessa senza essere seguita da evento rinforzante oblio: processo passivo risposta dimenticata per interferenza o decadimento (non viene eseguita) o recupero spontaneo alla ripresa degli esperimenti avviene reintroduzione automatica della risposta che era stata inibita

estinzione utile in caso di risposta disadattativa (paure - eliminabili con ripetute esposizioni allo stimolo in assenza di conseguenze negative)

Generalizzazione e discriminazione Pavlov: stimoli simili a SC acquisiscono spontaneamente caratteristiche analoghe a SC o generalizzazione ma stimoli simili elicitano risposte tanto pi deboli quanto pi sono lontani dallo SC originario entit della risposta inversamente proporzionale alle differenze tra stimolo originario e successivo risposta elicitata da stimoli simili la stessa dello stimolo originario discriminazione tra due stimoli ( seguito da SI e altro mai o o dopo certo numero di prove risposta differenziale ai due stimoli sempre presenti stimoli di meccanismi discriminativi importanti in ogni processo di condizionamento SC esiste certo grado di generalizzazione): necessario che uno venga costantemente

sfondo potenzialmente significativi (ma presenti anche in assenza di SI) discriminati da SC Condizionamento di ordine superiore associazione di nuovo stimolo a RC o o suscitata nuovamente risposta iniziale ma con intensit ridotta cond. di secondo ordine (nel cane, non oltre terzo ordine) capacit di elicitare risposte non attraverso associazione diretta con SI, ma attraverso associazione con SC di primo ordine Validit del condizionamento pavloviano relativa soprattutto alle risposte involontarie (muscoli lisci, sistema endocrino controllati da SNA) risposte volontarie: soggette a condizionamento strumentale o operante (molte eccezioni) risposte incondizionate passabili di condizionamento classico _prospettiva comportamentista studi sulluomo: salivazione, riflesso patellare, riflesso palpebrale, riflesso pupillare, riflesso cardiaco e riflesso psicogalvanico Risposte emotive condizionate condizionamento classico o o apprendimento reazioni emotive specifiche (paure) risposte fisiologiche e geneticamente determinate) possibile sviluppo di paure irrazionali e non volute studiosi evoluzionisti: paura una delle emozioni fondamentali (primarie) comportamentali con funzione adattativa (specie-specifiche e universali risposta emozionale incondizionale provocata da stimoli pericolosi ma esistono paure o fobie acquisite condizionamento classico Condizionamento classico riguarda anche le reazioni anticipatorie a somministrazione farmaci vari tipi di stimoli possono essere associati a sostanze di vario genere e indurre risposte simili a quelle prodotte dalle sostanze stesse o si pu influenzare anche il funzionamento del sistema immunitario Condizionamento operante (o strumentale o skinneriano): apprendere nuovi comportamenti _comportamentismo adattamento attraverso: o o o acquisizione e mantenimento nuovi comportamenti modificazione comportamenti inefficaci e disadattivi soggetti sperimentali imparano a risolvere il problema attraverso tentativi ed errori latenza della risposta corretta diminuisce progressivamente con il crescere del numero delle esperienze ricompensate legge delleffetto delle varie risposte emesse in una determinata situazione, quelle che vengono accompagnate o immediatamente seguite da una soddisfazione saranno collegate pi stabilmente a quella situazione quando situazione si ripresenta, maggiori probabilit di essere nuovamente emesse provocate da stimoli non pericolosi: risultato di comprensione meccanismi condizionamento classico interessano sistema circolatorio, digestivo, muscolare

Thorndike: problem box

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risposte accompagnate da fastidio: indebolimento legame con situazione essere nuovamente riemesse maggiori soddisfazione e fastidio legge delleffetto 2 accezioni: empirica: rinforzo di una risposta in presenza di uno stimolo teorica: principio del rinforzo S-R (tenta di spiegare motivo) o

minor possibilit di

maggiori rafforzamento e indebolimento

comportamento di un individuo dipende dalle conseguenze maggiore probabilit che stimolo evochi quella risposta

probabilit della risposta aumenta perch il rinforzo (ricompensa) rafforza i legami S-R

_interpretazione cognitivista: non appresa soltanto una relazione S-R, ma una relazione mezzo-fine (comportamento mezzo per ottenere un certo fine) Skinner (comportamentismo, psicologia sperimentale) Skinner-box (maggiore affidabilit e controllo) o animale libero di agire; determinate risposte gli fanno ricevere ricompensa (rinforzo): emissione risposte cos influenzata comportamento individuale: o o effetto sul mondo circostante effetto retroattivo conseguenze modificano probabilit che comportamento si ripeta

differenze condizionamento classico e operante operante: soggetto libero di eseguire risposte non predeterminate libera interazione con ambiente operante: risposte non di tipo riflesso o automatico provocate da stimoli conosciuti, ma risposte di tipo volontario emesse indipendentemente da stimoli identificabili operante: non vi relazione preesistente tra comportamento e rinforzo

Rinforzi e punizioni rinforzi: favoriscono comparsa e mantenimento del comportamento evento che si verifica subito dopo determinata azione della quale aumenta la possibilit di ripetersi in quella situazione o o positivo: comparsa o presentazione dellevento negativo: scomparsa o rimozione dellevento aumento possibilit aumento possibilit importante stato motivazionale del soggetto risposte di fuga evitamento (prevengono verificarsi di evento spiacevole) rinforzi sono distinti in primari e secondari o o o o o primari: naturali soddisfano bisogni biologici secondari: azione rinforzante acquisita mediante associazione con rinforzi primari materiali (commestibili e non commestibili) dinamici e manipolativi (attivit piacevoli) sociali soddisfano bisogni di appartenenza, di affetto, di considerazione sia positivi che negativi (stimoli aversivi condizionati) pi stabili delle risposte condizionate di ordine superiore punizioni eventi che riducono la probabilit che il comportamento immediatamente precedente si verifichi nuovamente in futuro tipologie: o o o comparsa di uno stimolo negativo abolizione o sottrazione di uno stimolo desiderato o di interesse per lindividuo punizione fisica stimoli che provocano sensazioni dolorose o spiacevoli

in base al contenuto sono distinti in

possibile ottenere rinforzi condizionati (secondari e di ordine superiore)

stimoli punitivi: punitivi incondizionali

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punitivi condizionali (acquisiscono potere punitivo se associati a stimoli punitivi incondizionali) o o o rimprovero time-out (sospensione del rinforzo) costo della risposta soppressione temporanea della risposta indesiderata Skinner: non migliore modalit per eliminarli contemporaneo rinforzo di unalternativa punizione utilizzata inappropriatamente pu avere effetti negativi o dannosi punizione non insegna cosa fare ma sopprime solo comportamento contro cui rivolta procedura e principi generali del condizionamento operante necessario ripetersi dellesperienza per acquisizione comportamento o inizialmente comportamento che sblocca rinforzo avviene casualmente, poi di prova in prova comportamento diviene sempre pi probabile (continuamente rinforzato) fino a livello stabile da casuale a volontario: si instaurato apprendimento estinzione avviene quando emissione della risposta condizionata non viene pi seguita dal rinforzo o o correlazione nulla tra risposta e rinforzo diminuzione della frequenza della risposta pu ricomparire spontaneamente comportamento non stato dimenticato estinzione alternativo o pi difficile estinguere un comportamento se questo stato rinforzato in modo intermittente e non continuamente (effetto del rinforzo parziale) il modellaggio o shaping o Skinner: modellaggio per approssimazioni successive risposta desiderata) o o o o permette di plasmare il comportamento del soggetto nel modo desiderato metodo di modificazione del comportamento generalizzazione: estendere un comportamento a nuovi contesti in base a somiglianza fisica, concetto discriminazione: fare la cosa giusta al momento giusto classificazione e categorizzazioni stimoli: necessario per sopravvivenza rinforzo, oltre ad aumentare probabilit comportamento, pone la risposta sotto il controllo degli stimoli presenti nel momento della sua comparsa o stimoli discriminativi: associai al rinforzo controllo non assoluto: generalizzazione dello stimolo (stimolo simile fa comunque aumentare probabilit del comportamento) generalizzazione della risposta (favorita comparsa di comportamenti simili mai rinforzati direttamente) discriminazione tra due stimoli (o categorie di): soggetto si comporta diversamente in presenza di ciascuno di essi programmi di rinforzo modalit di somministrazione del rinforzo rinforzo continuo a ogni risposta corrisponde un rinforzo (contrario dellestinzione) rinforzo parziale (o intermittente) non tutte le risposte sono seguite da rinforzo o programmi a rapporto (fisso o variabile) variato il rapporto tra numero di risposte e quello di rinforzi fisso: es.: 10 1 rinforzo ogni 10 risposte in media 1 rinforzo ogni 10 risposte variabile: es.: 10 effetto del rinforzo parziale estinzione molto pi lenta che dopo un programma di rinforzo continuo acquisiscono controllo sul comportamento rinforzo selettivo e progressivo delle approssimazioni successive alla risposta prescelta (influenza azione libera e casuale indirizzandola verso pi efficace estinzione attraverso il non rinforzo e il

tanto pi un comportamento resistente allestinzione, tanto pi forte lapprendimento misura della forza dellapprendimento estinzione pi efficace quando viene contemporaneamente rinforzato un comportamento

generalizzazione e discriminazione

programmi a intervallo (fisso o variabile) specificato tempo intercorrente tra risposta rinforzata e momento della successiva disponibilit del rinforzo fisso: es.: 30 rinforzo aumento delle frequenze di risposta pi rapido nei programmi a rapporto rinforzata prima risposta dopo 30 da precedente rinforzo rinforzata prima risposta dopo un intervallo in media di 30 da precedente variabile: es.: 30

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biofeedback tecnica che fornisce allindividuo informazioni di ritorno (feedback) sul suo stato fisiologico di alcune risposte normalmente involontarie (addestramento condizionato) _terapia del comportamento (modifica comportamento pazienti) Apprendimento latente (esplorativo)

controllo e modifica

caratteristiche di una determinata situazione apprese e memorizzate senza che quanto stato appreso venga messo immediatamente in opera e in assenza di rinforzi espliciti o esplorazione senza specifiche motivazioni o obiettivi ma conoscenza (incidentale) ambiente

_Tolman (precursore cognitivisti) distinzione tra processo di apprendimento e prestazione; mette in discussione necessit del rinforzo per apprendimento o organismi elaboratori attivi di informazioni esplorazione: mappa mentale o apprendimento latente poi attivato dal rinforzo apprendimento: formazione di rappresentazioni mentali (es.: mappe cognitive) si ricorre a rappresentazione mentale quando vi necessit o utilit

apprendimento come acquisizione di informazioni avviene in base alla pura esperienza motivazione o ricompensa traducono ci che si appreso in una specifica prestazione Apprendimento per insight (intuizione) caso particolare di apprendimento latente o _Kehler individuo utilizza informazioni acquisite in precedenza organizzandole in un nuovo modo per risolvere un problema scimpanz: riorganizzazione improvvisa del comportamento o o uomo o non passa per serie di tentativi ed errori come nellapprendimento strumentale in situazione analoga, azione ripetuta con successo apprendimento per insight pi facile quando si sfiduciati sul metodo utilizzato in discussione soluzione concetto legato a pensiero produttivo di Wertheimer: visualizzazione della situazione in una nuova luce prima non percepiti necessarie abilit: o o identificare quali tra le informazioni disponibili meritino di essere elaborate ulteriormente capacit di scoprire modi nuovi e inusuali di combinare elementi del problema colti aspetti pi propensi a rimettere

imprevedibilit soluzione creativa problemi

apprendimento sociale e apprendimento operativo apprendimento non solo attraverso interazione con ambiente, ma anche attraverso interazione con gli altri e osservazione del loro comportamento o o interazioni con ambiente apprendimento individuale (condizionamento o insight) apprendimento sociale (imitazione o insegnamento) interazione e osservazione altri

base della trasmissione sociale e culturale del comportamento trasmissione sicura di conoscenze pericolose da ottenere attraverso tentativi ed errori presupposti essenziali per sviluppo della cultura (uomo: capacit di accumulare conoscenze e informazioni e di trasmetterle alle generazioni successive) apprendimento sociale: si apprende aspetto del comportamento di individuo modello (interazione sociale) o o o incentivazione dello stimolo condizionamento osservativo imitazione (riproduzione azione dopo averla vista eseguire da un altro individuo assenza di rinforzo) attraverso osservazione si apprendono non solo azioni ma stili generali di comportamento (aggressivit ma il verificarsi o meno dellimitazione dipende da diversi fattori, come il fatto che il comportamento visto sia seguito da rinforzo o punizione, come le caratteristiche del modello osservato e come la situazione in cui il modello viene presentato) o emulazione dellobiettivo Homo imitans condizionamento osservativo (modello manifesta comportamento emotivo in una determinata situazione disadattativi influenza o incentivazione sociale: si influenzati da presenza di un altro individuo senza imparare niente di specifico da esso o o o o contagio esposizione sostegno sociale apprendimento matched dipendent viene appreso) apprese sia risposte socialmente adeguate che comportamenti _Meltzoff

apprend. sociale pu portare ad acquisizione di risposte emotive e fobie

(mangiare in compagnia, sbadiglio, risata)

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ruolo centrale nello sviluppo dellindividuo, della sua personalit, delle tendenze periodi critici solo nei quali sono acquisite determinate info che possono rimanere latenti o estrinsecarsi immediatamente sviluppo del linguaggio: predisposizioni innate a trattenere informazione linguistica; al di fuori di periodo critico compromessa acquisizione del linguaggio

apprendimento per imprinting

imprinting animali: riconoscimento madre e partner sessuale o suscettibilit allimprinting limitata a periodo precoce e ben determinato (poche ore dopo schiusa) risposta motoria di inseguimento innata (tende a scomparire successivamente) comportamenti di corteggiamento verso oggetti simili a quello iniziale o se ala schiusa ci sono due stimoli (madre + oggetto), vince stimolo naturale sviluppo di familiarit con lo stimolo senza necessit di ricompense caratteristica peculiare: intensit della risposta di inseguimento aumenta se per eseguirla il soggetto deve compiere uno sforzo (superare ostacoli) stabile e irreversibile (entro certi limiti) legame con acquisizione di costanza percettiva risposta iniziale indifferenziata a grande variet di oggetti (difficile da subito riconoscere madre in ogni aspetto e momento) o o poi si restringe a numero limitato di stimoli significativi caratteristiche pi rilevanti: pelo, calore, morbidezza al termine della fase di riconoscimento, subentra la paura per lestraneo legame preferenziale con madri artificiali crescita con madri artificiali o separazione da madre isolamento no soddisfacimento bisogni elementari comportamenti anormali animali non in grado di accoppiarsi nevrosi e asocialit proporzionali al tempo in isolamento maturit sessuale:

_teoria dellattaccamento (Bowbly) bambino: predisposizione a creare precoce legame di attaccamento nei confronti di una figura sociale (madre biologica) riconoscimento caratteristiche madre poche ore dopo nascita (preferenza voce, odore e volto madre)

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Cap. 6 La memoria
capacit di ricordare necessaria per adattamento eventi futuri memoria: capacit dellindividuo di immagazzinare e conservare informazioni ed esperienze, per attingervi quando necessario retrospettiva: ricordo di info e esperienze precedentemente appresi prospettica: ricordi di attivit da compiere nel futuro ruolo centrale nellidentit differenze tra memoria biologica e meccanica: info immagazzinate in modo diverso a seconda delle loro caratteristiche e significato o soggette a diversa elaborazione e oblio eventi originali vengono rielaborati, riorganizzati e ricostruiti dallindividuo eventi passati influenzano attivamente quelli successivi e ne vengono a loro volta influenzati _cognitivisti: ricostruzione attiva sia attraverso processi di elaborazione e codifica intenzionale, sia in modo automatico ricordo pu essere cambiato o distorto rapporto molto stretto tra memoria e apprendimento processo di memorizzazione 3 fasi: fissazione o acquisizione o apprendimento ritenzione (info conservata in modo latente) rievocazione o ricordo (riattivato ci che stato acquisito condotte mnestiche, comportamenti osservabili) utilizzo esperienza appresa per agire nel presente e pianificare e prevedere

2 tipi di condotte mnestiche riconoscimento capacit del soggetto di identificare correttamente uno stimolo o un evento presentato in precedenza e che presente nel suo campo percettivo, unitamente ad altri eventi e stimoli che non aveva percepito precedentemente rievocazione capacit del soggetto di ricordare un evento o uninformazione in sua assenza o o libero richiamo ricordo di maggior numero items ricostruzione seriale ricordo degli items in ordine di presentazione

gerarchia delle prestazioni mnestiche in termini di rendimento: riconoscimento libero richiamo ricostruzione seriale memoria biologica non pu essere considerata un sistema unico o funzione complessa e multicomponenziale

i diversi tipi di memoria sottocomponenti distinte e interconnesse caratteristiche funzionali e basi neuroanatomiche differenti memoria sensoriale memoria a breve termine (MBT) memoria a lungo termine (MLT) fasi diverse e successive dellelaborazione delle informazioni

3 distinti sistemi (modello seriale della memoria Atkinson e Shiffrin)

memoria sensoriale memoria periferica mantiene per tempi brevissimi (1-2 sec) linfo presente nella stimolazione ruolo fondamentale per lesatta elaborazione dei dati percettivi e per il riconoscimento percettivo elaborazione molto scarsa conservate caratteristiche fisiche dello stimolo sugli organi di senso (memoria iconica, ecoica) se info non utilizzata, decade rapidamente e viene dimenticata, altrimenti conservata e codificata nella MBT capacit limitata breve durata (pochi secondi rapido oblio poi info dimenticate o scartate)

memoria a breve termine memoria di lavoro

tipo verbale o fonologico (num. di telefono) senza ripasso articolatorio (es.: attraverso ripetizione subvocalica o rehearsal) viene presto dimenticata; con ripasso, mantenimento in MBT e eventualmente passaggio in MLT o ruolo importante nello sviluppo e apprendimento del linguaggio tipo visuo-spaziale consente di formare immagini mentali fenomeni caratteristici:

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o o

distrazione fa dimenticare effetto di posizione seriale probabilit di ricordare una parola strettamente dipendente dalla sua posizione nella lista (le prime e le ultime vengono ricordate di pi aggiungendo distrazione (interruzione) effetto di priorit e di recenza) effetto di recenza scompare (invece prime parole della

lista rimangono perch hanno maggiore probabilit di essere reiterate) memoria di lavoro (ML) o superamento sequenzialit (MBT MLT) del modello seriale: sequenzialit non necessaria probabilit di ricordo dellinfo non necessariamente legata alla ripetizione ma anche al livello di elaborazione MBT svolge funzioni pi complesse della semplice archiviazione temporanea _Baddeley working memory o o conserva caratteristiche MBT sistema pi complesso di elaborazione attiva trattenimento e manipolazione info mentre si eseguono compiti cognitivi (apprendimento, ragionamento, comprensione) ciclo fonologico componente verbale elaborazione e mantenimento componente linguistica comprensione linguistica, capacit di fare i conti mentalmente taccuino visuo-spaziale elaborazione e mantenimento della componente visuo-spaziale lettura, formazione di immagini mentali, pianificazione movimento esecutivo centrale sistema con capacit attentive limitate controlla e coordina le due componenti programma lazione, distribuendo le risorse cognitive (consente di svolgere simultaneamente due compiti) MBT basi neuroanatomiche differenti da MLT o o o corteccia parietale inferiore dellemisfero sinistro + lobo frontale (corteccia prefrontale) MBT verbale MBT visuo-spaziale corteccia posteriore destra (temporo-parieto-occipitale)

delayed response task (attesa prima di risposta ritardata

mantenimento attivo info per effettuare scelta alla fine dellattesa) emisfero sinistro: info verbali; emisfero destro: info non verbali (musica) memoria a lungo termine ritenzione duratura e stabile delle informazioni o o conoscenze che individuo ha su di s, sugli altri e sul mondo esterno conservato ci che stato appreso e che serve per interagire in modo adattativo con ambiente e con altri concetti, linguaggio, esperienze personali, abilit motorie acquisite durata lunghissima (anni o tutta la vita) capacit pressoch illimitata oblio lento o o forse info non scompaiono mai, ma diventano sempre meno accessibili (recupero pi difficile, info distorte) m. dichiarativa (o esplicita): ricordi consapevoli recuperate quando tornano utili sapere che o m. non dichiarativa: (o implicita): sapere come comprende memoria procedurale e condizionamento info che non siamo in grado di descrivere, non oggetto di riflessione consapevole esecuzione di una prestazione specifica seconda distinzione: Tulving m. dichiarativa si distingue in o o memoria semantica conservazione di conoscenze generali sul mondo (lobi temporali) memoria episodica registrazione accurata di specifici eventi (diencefalo) tipo particolare: memoria autobiografica capacit di rievocare gli eventi della propria vita (sia componente semantica che episodica) diverse componenti interagiscono tra loro in modo armonico e integrato o svolgimento attivit fenomeno della dissociazione ma da pazienti amnesici emerge distinzione funzionale e neuroanatomica apprendimento e rievocazione coscienti

prima distinzione: memoria dichiarativa / memoria non dichiarativa o procedurale info che sappiamo descrivere e su cui siamo in grado di riflettere

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3 tipi di strutture coinvolte nellimmagazzinamento info in MLT o o o o ippocampo (sistema limbico) diencefalo strutture frontobasali ricordarsi di compiere determinata azione in un dato momento senza esplicita istruzione al ricordo compito difficile si ricorre a forme di memoria esterna (segnali) o m. prospettica e retrospettiva sono indipendenti meno ricca di dettagli rispetto a quella retrospettiva riguarda soprattutto il quando rispetto al cosa diverso valore della dimenticanza fallimenti della retrospettiva: dimenticanza superficialit) o pu essere basata sullevento (assolvere un compito in presenza di un dato evento) o basata sul momento (fare una cosa in un determinato momento futuro) anziani buone prestazioni di memoria prospettica basata sullevento ma non in quelli di memoria prospettica basata sul momento neutri fallimenti della prospettica: attribuiti a caratteristiche personali (disattenzione,

memoria prospettica memoria per il futuro

Loblio dimenticanza delle informazioni perdita di info dalla memoria o impossibilit di recuperarle o o o pu verificarsi a diversi livelli del processo di memorizzazione pu essere transitorio o permanente pu essere rapido o lento

fenomeno naturale e fisiologico con valore adattativo o o o labilit (indebolimento del ricordo nel tempo) distrazione (informazione non viene registrata affatto o non registrata in modo appropriato attenzione concentrata altrove) blocco (impossibile recuperare info memorizzate: sulla punta della lingua) responsabili oblio (peccati di omissione)

_Shacter (psicologia evoluzionistica): caratteristiche tipiche memoria biologica

influenzato da vari fattori: o o passare del tempo (decadimento traccia mnestica) calo nella ritenzione rapido soprattutto nelle prime fasi, poi rallenta interferenza da parte di altre info, esperienze, attivit proattiva (info precedenti interferiscono con nuova memorizzazione) retroattiva (info precedenti danneggiate da nuova memorizzazione) o o o attenzione accuratezza con cui info appresa e codificata elaborazioni superficiali ricordi pi labili significato del materiale (ci che compreso viene ricordato meglio, meno sensibile ad interferenza)

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per alcuni studi, oblio dovuto a mancato immagazzinamento o consolidamento delle info nella MLT oppure oblio imputabile a mancato recupero dellinfo da MLT (ricordo non disponibile) ricordo pu essere influenzato da contesto particolare di quelle semantiche o o o o pi facile dimenticare una nozione che unabilit ripetizione categorizzazioni esplicita semplificazione del materiale prime informazioni sono quelle pi ricordate Laccuratezza dei ricordi corrispondenza tra ci che viene acquisito e il ricordo conservato ma ricordi non sono copia esatta dellesperienza vissuta versioni falsate di certi avvenimenti e periodi si possono confondere le fonti e i contesti, si pu essere influenzati da suggerimenti e domande tendenziose, si possono incorporare nei ricordi informazioni fuorvianti o o o o o errata attribuzione suggestionabilit testimoni: memoria episodica influenzabile da memoria semantica (conoscenze generali attuali) esperienza rielaborate e riorganizzate: possibili errori oblio riducibile tramite: anche momento del recupero ne sar influenzato conoscenze procedurali (sapere come) sono meno suscettibili alloblio di quelle dichiarative (sapere che), in

ricordo di evento passato pu essere distorto a causa delle conoscenze e delle convinzioni attuali dellindividuo fattori che influenzano accuratezza: natura pi o meno traumatica dellevento cui si assistito caratteristiche individuali ansia: ricordi diventano pi dolorosi tendenza di far coincidere le proprie esperienze con proprie opinioni e aspettative o o ci che succede dopo levento modalit di recupero dei ricordi (ricordo libero, domande, interviste)

memoria ed et col passare degli anni le funzioni cognitive dellindividuo subiscono un calo fisiologico perdita della memoria nellinvecchiamento per influenzata da diversi fattori o giovani/anziani differenza nel ricordo non dovuta a diverso funzionamento memoria: dovuta a diverse caratteristiche dei ricordi recenti preferenze: giovani ricordi recenti; anziani ricordi lontani dovute a 2 caratteristiche: vividezza (ricchezza di immagini visive e particolari) fatti vissuti per la prima volta ricordi recenti sono vividi per i giovani e poco salienti per anziani anziani hanno memoria meno efficiente, ma solo in determinati compiti o o o o o no differenze particolari di prestazione nei compiti che impegnano MBT alcune differenze nella ML differenze nella MLT soprattutto nella rievocazione di materiale non bene appreso ma memoria semantica, eventi bene appresi e memoria procedurale funzionano bene compiti di riconoscimento no particolari differenze ma utilizzo di processi diversi da quelli utilizzati dai giovani (riconoscimento: giovani info connesse al contesto; anziani familiarit stimolo) memoria prospettica non peggiora, ma anziani possono anche superare i giovani come prestazione: maggior uso di strategie per ricordare et non determina necessariamente un peggioramento diffuso della memoria, ma vi sono differenze legate a situazioni e compiti specifici o altri fattori pesano di pi sul funzionamento della memoria: stato di salute stile di vita ambiente (pi stimoli La memoria e le emozioni stato emotivo influenza acquisizione e elaborazione informazioni per compiti di difficolt media, la prestazione di un individuo aumenta con laumentare del suo livello di attivazione (arousal) sopra un certo livello di attenzione, prestazione si deteriora o es.: ansia eccessiva compito cognitivo compromesso maggior numero neuroni; ambiente privo di stimoli peggioramento memoria proporzionale a tempo passato in quellambiente)

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tuttavia, eventi emotivamente significativi possono essere pi facili da ricordare maggior investimento attentivo

rielaborati spesso,

stimoli altamente emotigeni attirano automaticamente lattenzione dellindividuo _ipotesi della congruenza con lo stato emotivo (state-congruency) vicina allo stato emotivo in cui si trova il soggetto che ricorda _ipotesi della dipendenza dallo stato emotivo (state-dependency) info memorizzate in un determinato stato emotivo ulteriore influenza sulla memoria) verrebbero ricordate meglio nello stesso stato emotivo indipendentemente dalla natura emotigena del materiale in generale, depressi ricordano meglio eventi negativi (inoltre sono poco motivati ansiosi meno efficienti nei compiti che impegnano ML, ma normali nellapprendimento a lungo termine in situazioni particolarmente drammatiche o traumatiche si pu verificare unamnesia totale o tende a scomparire dopo un certo periodo di tempo ricordati meglio gli episodi la cui tonalit emotiva pi

I disturbi della memoria deficit a carico di una o pi componenti della memoria imputabili a diversi fattori sia transitori (amnesia post-traumatica, causata da farmaci o anestesia) che permanenti (sindrome amnesica, Alzheimer) o o in seguito a danno cerebrale (disturbi organici) disturbi psicogeni (non vi compromissione delle strutture o delle funzioni cerebrali) perdita di memoria dovuta a evento o processo scatenante che non risulta in un danno o una malattia, ma che produce pi oblio stato di umore alterato o di estrema eccitazione interferisce con codifica dellinformazione 2 tipi di amnesia o o anterograda deficit di memoria che riguarda apprendimento di nuove informazioni dopo il trauma retrograda incapacit di ricordare eventi accaduti prima del trauma entrambi i tipi

tipi di disturbi:

amnesia globale transitoria

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Cap. 7 Pensiero e risoluzione dei problemi


processo di elaborazione delle informazioni o o o incessante caratteristiche diverse a seconda del tipo di informazione su cui si opera pensiero che elabora informazioni linguistiche consapevole e sequenziale pensiero per immagini consapevole ma non sequenziale pensiero astratto in gran parte inconsapevole categorizzazione e formazione dei concetti variet e complessit stimoli o necessarie strategie organizzative per elaborazione e memorizzazione categorizzazione e concettualizzazione: utilizzo caratteristiche di stimoli esterni per assimilarli ad altri gi noti e ricondurli a modello pi generale (categoria) concetti: entit astratte non rappresentabili n reperibili nella realt concreta 2 insiemi di elementi attributi caratteristici prototipo (esempio migliore e pi tipico) molto differenti tra culture diverse elementi comuni ed essenziali per definizione categoria formazione concetti e categorizzazione o processi legati allesperienza individuale (riferimento a conoscenze possedute) in base al livello di conoscenza di un ambito specifico, creazione categorie pi o meno articolate caratteristiche formali (colore, forma, dimensioni) caratteristiche funzionali (uso che se ne fa) caratteristiche affettive (qualit espressive degli oggetti comunicabili e connesse al vissuto emozionale e al significato per gli individui e la collettivit) bellezza, originalit, valore caratteristiche relazionali (collocazione degli oggetti tra loro) o pi i concetti sono generali, pi perdono di definizione concetti pi definibili delimitano classi di oggetti limitate concreti La soluzione dei problemi sequenze comportamentali adeguate a raggiungimento obiettivo problema: situazione in cui si deve riflettere su cosa fare e su come farlo 3 tipi fondamentali: o o o problemi di organizzazione o riordinamento: elementi da organizzare in insieme significativo problemi di scoperta o induzione delle strutture: stimoli e indizi esterni a sistema di relazioni che leghi gli elementi problemi di trasformazione: obiettivo chiaro partenza ciclo della soluzione dei problemi sequenza di 7 fasi o o o identificazione problema presa di consapevolezza dellesistenza del problema definizione problema rappresentazione del problema costruzione strategia di soluzione pianificazione attraverso analisi (scomposizione problema nelle sue parti) o sintesi (prospettiva generale) valutazione possibili strategie attraverso pensiero divergente o convergente (delimita alternative) 4 strategie fondamentali: riduzione della differenza: distanza condizione presente-obiettivo raggiungerlo ; spesso scomposizione in sotto-obiettivi analisi mezzi/fini: pi articolata oltre a scomposizione, valutazione della rilevanza di ogni sotto-obiettivo per soluzione problema procedimento allindietro: (non esperti)tendenza a formulare ipotesi da informazioni limitate procedimento in avanti: (conoscenza approfondita del problema) disponibilit di rappresentazioni mentali delle possibili soluzioni alternative o organizzazione informazione relativa al problema strategia resa operativa decisione riguardo modalit di attuazione strategia; integrazione di nuove info con precedenti e riorganizzazione info in base a cambiamenti nelle situazioni via pi adeguata per errori pregiudicano soluzione: strategie sbagliate strategia mirata tenendo conto di situazione e risorse di risalire a struttura sottostante o prototipi pi aderenti a oggetti difficile spiegare percorsi mentali utilizzato per risolvere problemi

costruzione concetti in base a diverse caratteristiche oggetti:

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o o

allocazione delle risorse monitoraggio della soluzione importante flessibilit (capacit di valutare situazione in modo critico e di immaginare scenari alternativi di fronte a imprevisti)

valutazione finale della soluzione problema risolto? ne sono sorti di nuovi?

fattori di facilitazioni e di ostacolo alla soluzione di problemi o fattori facilitanti esterni e interni esterni variabili (disponibilit risorse, supporto relazionale, condizioni logisticamente favorevoli) interni transfer positivo e competenze e conoscenze precedenti competenze e conoscenze precedenti fondamentali per creare strategia corretta: conoscenza non disponibilit di informazioni, ma organizzazione delle informazioni stesse in concetti, strategie e rappresentazioni mentali della realt lavoro attivo su realt esperti: strategie diverse da principianti soluzione creative si soffermano su fasi iniziali (identificazione, pianificazione, organizzazione info) apprendimento per insight: possibile solo laddove individuo ha acquisito tutte le informazioni disponibili sul problema transfer positivo transfer di apprendimento linfluenza che conoscenze o abilit apprese hanno su comportamenti, apprendimenti, soluzioni di problemi successivi o positivo quando conoscenze precedenti agevolano la soluzione dei problemi utilizzo di strategie acquisite in situazioni analoghe per affrontare un dato problema pu avvenire tra contesti diversi fattori ostacolanti interni ed esterni esterni molto vari, dipendono da situazione e tipo di problema interni 4 tipi stereotipi categorie cognitive gruppi specifici attributi attributi: credenze riguardo individuo o oggetto tipo del gruppo membri crea difficolt quando stereotipo non corrisponde a descrizione accurata o o o quelli abituali set mentale forma di rigidit del pensiero rappresentazione del problema preesistente utile in altre occasioni a riapplicarla senza coglierne fallacia o impedisce possibilit di individuare strategie migliori transfer negativo conoscenze precedenti ostacolano soluzione di problemi presenti tendenza in caso di stereotipo negativo, d origine a pregiudizi possono provocare false attribuzioni casuali impediscono di tenere in considerazione altre strategie estesi ad altri processo di generalizzazione associano a diversi

fissit funzionale incapacit di concepire utilizzo di un oggetto per scopi diversi da

il ragionamento attivit mentale attraverso la quale informazione elaborata al fine di prendere una decisione o arrivare a conclusio o 2 categorie per induzione dai dati empirici si risale a generalizzazione o tipico del ragionamento scientifico (raccolta dati ipotesi leggi) per deduzione da assunti generali a applicazioni particolari o sillogismo (3 proposizioni: 2 premesse + 1 conclusione) info pu derivare da situazione e da esperienze e conoscenze posteriori

entrambe si prestano a rischi di errore deduttivo: procedimento logico errato, falsit affermazioni di partenza a volte ragionamento deduttivo corretto ma non corrisponde al vero errori nei sillogismi spesso dovuti a stereotipi e a fissit funzionale o induttivo: necessario sottoporre le conclusioni a verifiche errori: verifica insufficiente delle ipotesi scorrettezze procedurali interpretazioni inadeguate dei risultati i processi di decisione e le euristiche

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decisione corretta dovrebbe essere basata su algoritmo (rappresentazione mentale di tutte le possibili alternative e delle loro conseguenze) utilizzo euristiche o irrealistico procedimenti non rigorosi (intuitivi e approssimativi) 2 tipi:

euristica della rappresentativit utilizzato quando si deve stimare probabilit che certo evento rientri in una determinata categoria di eventi pi ampia si basa per su legge dei piccoli numeri, anche se giunge a conclusioni relative alluniverso

o stili decisionali

euristica della disponibilit decisione presa in base a facilit con cui si richiamano alla memoria esempi di quella situazione

differenze tra le persone nel modo di prendere decisioni legate a: o o personalit caratteristiche stabili dellindividuo (geni + ambiente) bisogno di chiusura cognitiva: esigenza che una persona avverte di giungere a una conclusione sulla base delle informazioni che possiede chiude processo di elaborazione evitando di esplorare possibili alternative 5 principali componenti: bisogno di ordine e strutturazione intolleranza dellambiguit tendenza a prendere decisioni rapidamente bisogno di prevedibilit chiusura mentale entit diverso da persona a persona e da situazione a situazione

Petersen, Heesacker, Schwartz e Marsh: modello di stili decisionali con 4 strategie comportamentali (riconducibili a entit del bisogno di chiusura) o o valuta anche grado di consapevolezza con cui individui elaborano info (da teoria della mindfullness consapevolezza + riflessione, elaborazione attiva e ponderata delle info) modello considera: quantit di info che persona ritiene sufficiente per prendere la decisione scarso bisogno di chiusura in chi tende a incrementare il pi possibile la quantit di info elevato bisogno di chiusura in chi si basa solo su info che gi possiede partecipazione pi o meno attiva e consapevole al processo decisionale chi si affida ad altri per decidere mindful 4 strategie: ricercare informazioni (information seeking): persone con basso bisogno di chiusura ed elevata consapevolezza allargano il pi possibile ambito conoscenze decidono autonomamente elaborare informazioni (information processing): persone con elevato bisogno di chiusura ed elevata consapevolezza decidono sulla base delle info che gi hanno decidono autonomamente rimuginare (ruminating): persone con basso bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza eterni indecisi, non giungono a conclusioni non organizzano info consapevolezza nelle mani degli altri, non affrontano decisione non cercano info non decidono, ma delegano ad altri; accettano consigli acriticamente (mindless) continuano ad acquisire info mindless, poco consapevoli mindless: non partecipano consapevolmente a decisioni che li riguardano personalmente protagonisti delle proprie decisioni, agiscono autonomamente, escogitano nuove alternative

seguire consigli (advice following): persone con elevato bisogno di chiusura e scarsa

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Cap. 8 Lo sviluppo cognitivo e lintelligenza


sviluppo del comportamento influenza di evoluzione e selezione naturale attenzione dei genitori soddisfacimento bisogni sviluppo funzioni cognitive superiori es.: sensazioni nel bambino maturazione biologica del sistema nervoso vita prenatale 3 stadi o o o zigote (da fecondazione a impianto su parete uterina) embrione (3 - 9 settimana) inizio formazione organi e SN feto (fino alla nascita) maturazione funzioni fisiologiche e apparati sensoriali

lo sviluppo fisico

ambiente uterino esposto a influenze esterne feto: percezione di stimoli visivi ed auditivi periodo neonatale prime 4 settimane di vita o o o modificazioni dellapparato respiratorio e cardiovascolare proporzioni diverse dalladulto (capo: risposte riflesse caratteristiche: riflesso di prensione: dita si chiudono se si tocca il palmo riflesso di cercamento: labbra si contraggono e testa si gita se si sfiora la guancia riflesso di suzione: neonato tende a succhiare dito sulle labbra riflesso di fuga: gamba ritratta se si tocca pianta del piede primo anno (1-12 mesi: lattante) o o o o o o o o o crescita staturale e ponderale molto rapida sviluppo a livello neuromotorio e psichico 4 mese: definitiva maturazione funzionalit visiva (fissazione immagine e percezione colori) sviluppo linguaggio posizione seduta (7 mese) stazione eretta (9-10 mese) primi passi lunghezza corpo)

infanzia e adolescenza 3 periodi prima infanzia (fino a 2 anno) seconda infanzia (3-6 anni) terza infanzia (fino a 12 anni periodo scolare) adolescenza si compie nelladolescenza

accrescimento pi graduale; si stabiliscono proporzioni definitive (capo: 1/8 corpo) inizio maturazione sessuale lo sviluppo cognitivo evoluzione delle capacit intellettive, ovvero tutte le attivit mentali che permettono allindividuo di esplorare e conoscere ambiente (acquisizione, elaborazione e memorizzazione informazioni + utilizzo quando necessario) segue linee evolutive geneticamente determinate su questa base possono agire fattori di modificazione o o SNC: plasticit potenzialit di modellarsi in rapporto alle richieste ambientali sviluppo pi precoce delle capacit intellettuali ambiente ricco di stimoli

ambiente scolarizzato: evoluzione linguaggio e capacit logico-matematiche ambiente naturale: sviluppo funzioni motorie, visive, di orientamento ma potenzialit sono le stesse dal punto di vista biologico: distinzione tra competenze (abilit dellindividuo) e rendimento (uso effettivo di tali competenze) _Piaget presupposti della sua teoria dello sviluppo: o o o uomo interagisce in modo attivo con ambiente gli attribuisce significato e se lo rappresenta con schemi cognitivi funzioni cognitive si evolvono nel tempo secondo una successione di stadi sviluppo delle funzioni cognitive 2 processi concomitante interdipendenti: maturazione biologica di SNC (geneticamente determinata) ambiente esterno (stimoli e esperienze) o 2 meccanismi complementari: assimilazione bambino integra stimoli esterni con i suoi schemi di rappresentazione della realt accomodamento bambino adegua i suoi schemi cognitivi (modificandoli) alla realt stessa sia assimilazione che accomodamento portano a raggiungimento di un temporaneo equilibrio si interrompe quando arriva nuovo stimolo dapprima tentativo di assimilazione eventualmente subentra accomodamento ruolo dellambiente soprattutto nel rendimento pensiero formale) attiva elaborazione delle info esterne (dapprima interazione fisica, poi rappresentazione simbolica

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progressivo aumento di complessit nelle attivit mentali e nellinterazione con ambiente maggiore adattamento 4 stadi sviluppo cognitivo o stadio senso-motorio (nascita 2 anni) da funzioni fisiologiche di base a interazioni pi autonome con ambiente (sorriso sociale, lallazione, balbettii) tramite con esterno: azione schemi cognitivi: rappresentazioni delle sequenze dazione prime rappresentazioni mentali verso la fine funzioni cognitive strettamente legate a esperienza fisica e sensoriale 6 fasi fase dei riflessi automatici innati (attivit riflesse di base) fase delle reazioni circolari primarie (schemi di azione ripetitivi effetti anche sullambiente effetto sul corpo del bambino) fase delle reazioni circolari secondarie (bambino cerca di protrarre e ripetere esperienze piacevoli; inizio del comportamento intenzionale) fase del coordinamento degli schemi secondari (primo nucleo del comportamento strumentale) fase delle reazioni circolari terziarie (introduzione di variazioni in sequenze gi note, osservandone gli effetti) fase delle rappresentazioni cognitive (rappresentazione mentale della realt; non pi risoluzione problemi tramite tentativi-errori ma attraverso esplorazione mentale ambiente) primi concetti di oggetto, spazio, dimensione, peso, volume, causalit compaiono tutte capacit intellettive umane in forma embrionale o stadio pre-operatorio (2 6-7 anni) linguaggio strumento privilegiato di comunicazione impiego simboli uso rappresentazioni simboliche sviluppo disegno, gioco di finzione, imitazione adulti non pi pura interazione fisica con ambiente non ancora concetti e categorizzazione rappresentazione mentale della realt, ma non connette immagini mentali tramite operazioni logiche o stadi intuitivo o pre-concettuale (visione realt ancora legata a dato percettivo) egocentrismo: bambino non in grado di immaginare realt da punto di vista diverso dal suo stadio delle operazioni concrete (7 11 anni) prime operazioni mentali (azioni interiorizzate e coordinate tra loro; dotate di reversibilit) categorizzazione: inclusione di uno o pi elementi in classi gerarchia tra categorie seriazione: ordinare oggetti secondo criterio quantitativo giudizi di conservazione di sostanza (cambiamento della forma non cambia quantit di materia) necessari principio di identit o equivalenza e quello di decentramento (capacit di considerare contemporaneamente pi caratteristiche degli oggetti) e principio di reversibilit ancora stretto rapporto con mondo materiale (operazioni logiche su oggetti concreti, ma no leggi generali n connessioni teoriche) o stadio delle operazioni formali (dopo 11 anni) prime operazioni di astrazione sviluppo ragionamento ipotetico-deduttivo capacit di formulare previsioni e generalizzazioni teoriche partendo da fenomeni problema valutazione ipotesi e esplorazione possibili soluzioni capace di riflettere su se stesso (autoosservazione e autodescrizione) e su concetti astratti prima ricerca di comprensione globale realt e suo significato influenza contesto culturale _sviluppi teorici successivi critiche a Piaget funzioni cognitive di tipo logico-matematico (culmina nellastrazione) o logica formale una direzione evolutiva, ma non lunica con addestramento, bambini valgono per societ occidentali

divisione in stati non tiene conto di fenomeni quali apprendimento e accumulo esperienza possono arrivare prima a tappe successive o

critiche a tipologie esperimenti Piaget non alla portata dei bambini (soprattutto nel linguaggio)

egocentrismo bambini in et prescolare: da rivedere, perch esperimenti hanno dimostrato che bambini possono capire punto di vista degli altri

_Vygotskij influenza del contesto sociale dipendenza dellindividuo dalle strutture sociali contesto culturale guida lo sviluppo cognitivo

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studia non solo prestazioni dei bambini, ma anche potenzialit (ovvero ci che sono in grado di fare se aiutati da persone con maggiori competenze) o o capacit nella zona di sviluppo prossimale (ZSP) misurazioni dinamiche della competenza: test bambino se risposta sbagliata, informazioni aggiuntive al se allora bambino risponde correttamente: competenze latenti

_Bruner nello sviluppo non identifica capacit diverse, ma modalit e strategie differenti che bambino utilizza per risolvere problemi o strategie connesse a tipologie di rappresentazioni mentali: rappresentazione esecutiva rappresentazione iconica rappresentazione simbolica corrispondono a stati Piaget (1. senso-motorio, 2. pre-operatorio, 3. operazioni concrete) ruolo fondamentale della cultura e delle relazioni interpersonali non spiegano sviluppo cognitivo, ma descrivono passaggi mentali per svolgere un compito o prospettiva dinamica quadro dei meccanismi con cui info immessa nel SNC, ritenuta, codificata, trasformata ed elaborata struttura dei processi cognitivi e loro modifica durante crescita del bambino o fattori chiave: apprendimento basato sul rinforzo processo di maturazione biologica continua riorganizzazione del sistema cognitivo dopo nuove acquisizioni e individuazioni di modalit di soluzione dei problemi formazione schemi (aspetti essenziali di un evento conservati in un modello unico) esplorazione abilit meta-cognitive (funzioni superiori): o o o o o riflessione su propri processi cognitivi controllo e direzione propria attenzione determinazione scopi scelta strategie migliori pianificazione ordine operazioni vantaggioso) compaiono intorno ai 2 anni _teorie dellelaborazione dellinformazione

es.: differenze tra comportamento impulsivo e riflessivo ( _teoria dei sistemi di simboli (Gardner)

ricerca comprensione delle funzioni mentali coinvolte nei diversi sistemi di comunicazione con lesterno analisi capacit e prestazioni cognitive possibili (alcune universali, altre circoscritte a contesti, ambienti, culture) o sviluppo: raggiungimento e superamento stadi di competenza sempre pi elevati capacit in altri ambiti possono non essere soddisfacenti multidimensionalit delle capacit mentali (autonomia di sviluppo)

lintelligenza e la sua misurazione Sternberg: capacit dellindividuo di apprendere dallesperienza, utilizzando i processi metacognitivi per apprendere meglio e per incrementare la propria capacit di adattamento allambiente, inteso come contesto sociale e culturale intelligenza come funzione mentale descrivibile e misurabile 2 concezioni: o o Spearman intelligenza come competenza unitaria molto generale fattore g: permette sviluppo capacit intellettuali pi specifiche Thurstone esistenza di pi capacit di base indipendenti regolano ciascuna la risoluzione di compiti specifici i test di intelligenza primo: Binet e Simon (1916); oggi sono articolati in 2 gruppi: intelligenza come fattore generale e misurabile attraverso un unico valore per ogni individuo o scala di intelligenza Stanford-Binet (un punteggio), WAIS-R, WPPSI, WISC-III (3 punteggi verbale, prestazione, totale) concetto di multidimensionalit delle capacit intellettive o PMAT non risultato globale, ma valutazione specifiche capacit

ma influenza fattori ambientali, culturali, caratteristiche di personalit, stato emotivo, salute recenti avanzamenti teorie multidimensionali _Sternberg teoria componenziale dellintelligenza 3 tipi di competenze e abilit (teoria triarchica): abilit pratiche o _Gardner intelligenza capacit di valorizzare i propri punti di forza (svolgimento prestazioni), analitiche (processi di metacognizione) e creative (acquisizione conoscenza) modello delle intelligenze multiple (7) logico-matematica, linguistica, musicale, spaziale, corporeo-cinestesica, introspettiva e interpersonale

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Cap. 9 Linguaggio e comunicazione


Il linguaggio sistema convenzionale di segni verbali, che rimandano a concetti e rappresentazioni mentali linguaggio verbale: sistema di comunicazione specificatamente sviluppato dalla specie umana o o apparato fonatorio sopralaringeo produzione di suoni articolati corrispondenti meccanismi neurali (corteccia, SNP)

convenzionalit: costituito da un insieme di elementi che rappresentano la realt in base a criteri puramente arbitrari, e condivisi allinterno di un gruppo umano o differenziazione linguistica nelle varie societ degli stessi concetti elementi puramente culturali sullo sviluppo, trasmissione nel tempo origine composita lingue, influenza di

sistema discreto e combinatorio: costituito da elementi separati e distinti frasi dotate di significato studiato da psicolinguistica

ricombinabili a formare numero infinito di

Gli elementi e la struttura del linguaggio unit di base del linguaggio: fonemi diverse emissioni di suoni che costituiscono una lingua o o o lettere, accenti acuti e gravi, consonanti raddoppiate, elisioni, inflessioni della frase parole, suffissi e prefissi lessico: insieme dei morfemi concetti pi o meno complessi periodo: unione di soggetto, predicato e complementi (sintagmi) morfemi: pi piccole unit del linguaggio dotate di significato

sintagmi: morfemi combinati tra loro

pensieri simbolici: unione di pi sintagmi o o o

sistema linguistico 4 livelli: fonologia: studio fonemi e regole per il loro legame (origine parole) semantica: descrive processi implicati nella determinazione del significato delle frasi (importante contesto) grammatica: regole che permettono di combinare le parole in frasi sintassi (funzione delle parole nelle frasi e regole per combinarle) morfologia grammaticale (forme delle parole: declinazioni, coniugazioni) o pragmatica: studio meccanismi e rappresentazioni verbali che permettono agli individui di interpretare il messaggio (influenzati da contesto) importanza del contesto possibili ambiguit del linguaggio ambiguit: o o o lessicali parole con pi significati (ma sempre nella medesima categoria sostantivo con 2 significati) superficiali una parola con diversi significati a seconda della funzione (sost., verbo) profonde necessarie informazioni pi ampie sulloggetto della frase per interpretazione giusta risolte considerando contesto in cui le frasi vengono pronunciate

sviluppo del linguaggio successivi stadi di complessit analoghi in tutte le lingue e le culture balbettio (4 mese) ripetizione semplici sillabe dopo i 12 mesi rapida evoluzione linguaggio 18 mesi: linguaggio telegrafico (composizioni di prevalentemente 2 parole) espressione linguistica dellintelligenza senso-motoria; circa 50 parole totali 2-4 anni ampliamento vocabolario, pi chiari i rapporti tra termini e significato o o errori caratteristici: sovraestensione o sottoestensione di un concetto introduzione capacit sociali nel linguaggio (rispetto turni, messaggi non verbali) rispetto turni o contro egoismo definito da Piaget padronanza di regole e significati

4-5 anni raggiunto elevato grado di complessit riflette) necessario delle parole seconda del contesto (

sviluppo competenza metalinguistica (consapevolezza linguaggio come funzione di cui si dispone e su cui si autocorrezione, comprensione diversi significati in contesti differenti modalit di sperimentare i vari significati) periodo delle operazioni formali)

5-8 anni tendenza a usare un gran numero di indicatori nella costruzione delle frasi, ridondanza (uso ripetuto e non dopo gli 8 anni pieno possesso del linguaggio, sviluppo aspetti astratti e metaforici; discriminazione significato parole a

linguaggio tra natura e cultura diversi approcci riguardo: o o _approcci innatisti o apporto fattori innati e appresi per lo sviluppo linguaggio come strumento di comunicazione o di costruzione rappresentazioni mentali uomo geneticamente predisposto a parlare (strutture anatomo-fisiologiche) corteccia 2 zone deputate a funzioni linguistiche (emisfero sinistro) lobo frontale sinistro (in caso di danno, comprensione ma non si riesce a parlare) lobo temporale (in caso di danno, si parla scorrettamente e non si comprendono gli altri) o o periodo critico per apprendimento del linguaggio dopo i 13 anni non pi possibile apprendere facilmente a parlare correttamente predisposizione innata Chomsky funzione autonoma, non necessariamente finalizzata alla comunicazione

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meccanismo biologico di acquisizione linguistica (LAD) da tutte le lingue _approcci interazionisti o o natura sociale ed appresa del linguaggio

esiste grammatica universale condivisa

predisposizioni biologiche non sufficienti a determinare sviluppo del linguaggio Ferguson: in tutte le culture gli adulti usano nel dialogo con i bambini un linguaggio semplificato: babytalk o motherese caratteristiche ricorrenti: semplificazione chiarificazione espressivit permette apprendimento linguistico pi precoce ed efficace modificato gradualmente in base a crescente complessit del linguaggio dei bambini genitori tendono a valorizzare chiarezza semantica rispetto a correttezza grammaticale del bambino sviluppo capacit connesse a semantica e pragmatica del linguaggio

o o o

importante qualit della relazione tra il bambino e chi si prende cura di lui sviluppo linguaggio influenzato anche da classe sociale di appartenenza e livello di scolarizzazione capacit di leggere e scrivere permette lo sviluppo precoce della capacit di astrazione anche nel linguaggio, distinzione tra competenze e rendimento (non differenze in capacit ma nel contesto)

Luso del linguaggio nella comunicazione con il paziente 5 diversi stili di comunicazione tra medico e paziente o o o strettamente bio-medico poco spazio al paziente, domande chiuse riguardo sintomatologia bio-medico allargato alcuni riferimenti a aspetti psicosociali bio-psico-sociale spazio di espressione al paziente, domande aperte, paziente pu domandare ed esporre dubbi finestre di opportunit o o paziente diventa protagonista del rapporto con il medico (non usato con pazienti recettore passivo di prestazioni) psico-sociale carattere di dialogo paritario, enfatizza aspetti personali e relazionali affetti da disturbi psichici diretto al consumatore medico come tecnico esperto che eroga servizio, informazioni accurate su aspetti pratici, ma non su quelli relazionali si cerca di promuovere modello bio-psico-sociale Relazione tra pensiero e linguaggio _comportamentisti identificano il linguaggio con il pensiero (forma di linguaggio interiorizzata) o o linguaggio prodotto dellapprendimento (condizionamento operante) agisce su sviluppo cognitivo etichetta verbale degli oggetti ne permette categorizzazione non considera capacit creative bambini (neologismi) e inoltre genitori rinforzano espressioni scorrette ma chiare _cognitivisti approccio basato su teorie Piaget e teorie elaborazione dellinformazione o linguaggio dipendente dal pensiero capacit simboliche) sviluppo cognitivo favorisce nel tempo il graduale aumento di complessit del linguaggio non considera che apprendimento linguaggio pi veloce dello sviluppo cognitivo _innatisti (Chomsky) linguaggio come funzione a s stante o facilita comunicazione del pensiero, non il pensiero stesso parlare non considera influenze di capacit cognitive pi generali sullo sviluppo del linguaggio _determinismo linguistico il pensiero dipende dal linguaggio o o differenti linguaggi la lingua determina le modalit di percepire e pensare differenti modi di rappresentare la realt prima si impara a comprendere, e poi a pensiero precede il linguaggio e lo include descrizione verbale della realt ne presuppone la conoscenza (necessarie funzioni cognitive e

linguaggio come comodo sistema di classificazione della realt non considera che differenze lessicali non sono necessariamente differenze semantiche

_Vygotskij linguaggio e pensiero sono in origine autonomi, ma col tempo si integrano in processo di reciproco potenziamento o o linguaggio razionale e pensiero verbale esercita funzione strutturante sul pensiero facilita apprendimento attraverso istruzioni verbali _Bruner linguaggio come forma di pensiero (oggettivato verbalmente)

nuova interpretazione riferimento a concetto della multidimensionalit dellintelligenza: costrutti sintattici appresi in strutture specializzate

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supporto dei processi cognitivi interviene nello sviluppo delle funzioni semantica e pragmatica (significante della realt e mezzo di comunicazione con lambiente)

la comunicazione non verbale sempre compresente a comunicazione verbale comunicazione verbale modulata da elaborazione consapevole o organizzazione discorso costruita su concetti previamente formulati a livello della coscienza e dellintenzionalit comunicazione non verbale (CNV) meccanismi fisiologici legati a quelli delle emozioni o a volte pu sottrarsi al controllo della consapevolezza e dellintenzionalit

Struttura della comunicazione non verbale mimica facciale o o importante: uomo stazione eretta contatto oculare interpersonale + muscolatura facciale articolata 2 famigli di espressioni in funzione dellevoluzione minaccia/dominanza (corrugamento fronte, sguardo diretto, inclinazione sopracciglia verso il centro, abbassamento angoli bocca) affiliazione/sottomissione (distensione fronte, sguardo verso basso, sopracciglia verso esterno, innalzamento angoli bocca) o o o linguaggio universale minaccia/dominanza (massima espansione corpo, distensione articolazioni, gambe divaricate, mani sui fianchi) affiliazione/sottomissione (massima riduzione possibile corpo, braccia ripiegate, spalle curvate; postura inginocchiata) gestualit 4 categorie: o gesti illustratori accompagnano comunicazione verbale e ne sottolineano gli elementi salienti minaccia/dominanza gesti sottolineano aggressione o superiorit (indice puntato) gesti sottolineano posizione di inferiorit o non ostilit (braccia dietro affiliazione/sottomissione o o o o o postura modalit con cui il corpo occupa lo spazio

la schiena oppure palmi in avanti) gesti regolatori modulano i turni di conversazione emblemi significato intrinseco ancorato alla cultura gesti di manipolazione specchio dello stato emotivo (si intensificano in caso di disagio o ansia) minaccia/dominanza contatto elementi paralinguistici o o o o o prosodia (tono della voce, intonazione, velocit, silenzi, pause) coloritura emotiva e relazionale del messaggio verbale minaccia/dominanza tono alto, intonazione assertiva (oppure tono basso con pause) tono basso, intonazione affermativa (oppure rapido e affannoso) rappresentano lindividuo presentano rappresentazione che ci siamo creati affiliazione/sottomissione distanza elevata da interlocutore distanza elevata (con manifestazione di inferiorit) oppure avvicinamento e

distanza interazionale analizzata da prossemica affiliazione/sottomissione

fenotipo esteso artefatti di cui gli uomini si rivestono e si circondano mezzi di espressione personalit; scelti personalmente di noi stessi alcune parti vengono mascherate, altre esaltate o o minaccia/dominanza abiti appariscenti abiti poco appariscenti affiliazione/sottomissione

Comunicazione non verbale e relazioni sociali oltre a minaccia/dominanza e affiliazione/sottomissione, esistono modalit di comunicazione fondate su relazioni sociali paritarie o su legami affettivi o o o pi simili a affiliazione, ma con differenze aspetti non verbali in rapporto paritario: entrambi interlocutori utilizzano forme di segnalazione analoghe accoglienza reciproca, tono simile contatto fisico favorito finalit, motivazioni e connotazioni emotive dellinterazione si manifestano con maggiore spontaneit da entrambe le parti maggiore intensit emotiva, pi evidente involontariet delle manifestazioni della CNV importante ridurre al minimo le segnalazioni di dominanza CNV del paziente importante fonte di informazioni registro paritario comunicazione non verbale in ambito sanitario

Lo sviluppo della socializzazione

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_apprendimento sociale: tendenza a socializzazione non tendenza innata la sopravvivenza o

motivazioni legate ai bisogni fondamentali per cibo rinforzo primario, madre che lo

cupboard-love amore interessato: neonato ha bisogno di cibo sfama rinforzo secondario presenza della madre diventa gratificante di per s individui

generalizzazione dello stimolo agli altri

teoria psicoanalitica freudiana

pulsioni di autoconservazione (tra cui sessualit e tendenza sociale) da grande, seleziona

primi oggetti sessuali sono persone che si prendono cura del bambino come oggetti sessuali persone con caratteristiche simili a figure parentali

_approccio cognitivistico bambino per natura sensibile a determinati tipi di stimoli (mobili, rumorosi, con aree di contrasto, con contorni irregolari) o caratteristiche degli essere umani: attirano lattenzione del bambino vale sia per bambino che per madre (ognuno gratificato dallaltro) _approccio etologico (Bolwby) comportamento sociale non deriva da bisogni o istinti o o o o o origina da innato attaccamento tra madre e bambino non tutti gli individui che circondano il bambino sono in grado di evocare attaccamento (paura estranei) attaccamento selettivo presenza di comportamenti gratificanti di per s comportamento sociale gratificante di per s si autoriproduce automaticamente non richiede cause esterne per manifestarsi presenza madre ricercata perch rappresenta opportunit di mettere in atto comportamento sociale interazioni sociali precoci attaccamento del bambino alla madre ( o o o imprinting) propensione stabile a cercare contatto e vicinanza comportamenti di attaccamento: vicinanza attiva, ricerca di contatto, segnalazioni (sorriso, pianto, chiamata) nel processo implicato apprendimento impara a distinguere madre da altre persone pu cercare attivamente madre non visibile inizio libera esplorazione: attaccamento parallelo con sviluppo capacit cognitive e motorie concetto di permanenza delloggetto o necessario punto di riferimento) tendenza allesplorazione pi marcata se madre presente tendenza del bambino ad obbedire o garanzia di sicurezza aspetto interattivo: deve coinvolgere entrambe le parti atteggiamento materno 4 dimensioni fondamentali: sensibilit ( accettazione cooperazione accessibilit o o da tenere in considerazione in ambito sanitario (in caso di ricoveri, esami, ambulatori) sincronia interazionale comportamento interattivo, gi dai primi mesi rispetto turni comunicazione stimolazione comunicazione dellaltro prolungamento interazione discriminazione segnali inizio e fine interazione o o spontanea interazione con coetanei si incrementa mentre il bambino cresce (e diventa pi autonomo) 4 anno declino interazioni con adulti sviluppo interazione con coetanei caratterizzata da eguaglianza cognitiva obbedienza) selettiva tendenza allinterazione con coetanei per Bower comunicazione deve essere reciproca da obbligo a disponibilit (rapporto con adulto genitori Lo sviluppo della moralit assunti: incapacit iniziale del bambino di distinguere tra morale e convenzioni sociali concezione di moralit adulta basata sulladesione a principi etici universali progressiva evoluzione verso bambino tenta di instaurare rapporto di reciprocit (invece che di obbedienza e dipendenza) con i rapporto con i coetanei responsivit) importante ruolo adattativo (soprattutto nella 2 met del primo anno naturale motivazione intrinseca a metterli in atto uomo nasce come animale sociale fenomeno esistente di per se socializzazione non innata, ma comportamento sociale risultato dellapprendimento attraverso rinforzo

_Bower componenti motivazionali

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_Piaget 2 stadi in questo processo: o fino a 11 anni realt valutata attraverso principio del realismo morale visione rigida di ci che giusto e di ci che non lo riferimento allautorit degli adulti metro di misura: effetto di punizione o premio (indipendentemente dalle motivazioni) o dopo gli 11 anni relativismo morale legame sociale pi importante idea pi astratta di giustizia diritti di attenzione e considerazione (morale cooperativa _Kohlberg 3 livelli (ognuno diviso in 2 stadi) o livello preconvenzionale egocentrismo e realismo morale dalle conseguenze II stadio: prima traccia di reciprocit; comportamento buono se ci si arriva senza ostacolare gli altri) o livello convenzionale dichiarata reciprocit altri nutrono aspettative nel bambino soddisfa le richieste degli altri e dellautorit in funzione della I stadio: comportamento giusto perseguimento di un fine individuale ( indiscussa autorit adulti; giudizio sul comportamento dipende comportamento morale, di cui reciprocit manifestazione pi elevata)

fiducia e del rispetto che individuo ha per gli altri (e non di punizioni/gratificazioni) II stadio: bambino aderisce in pieno alle regole sociali (sistema unitario che bisogna impegnarsi a seguire e rispettare) o livello postconvenzionale (dei principi) relativismo morale di Piaget I stadio: sistema sociale insieme di regole non infallibili di per s, ci si conforma nellinteresse della societ (rappresentano contratto sociale) II stadio: individuo prende conoscenza dellesperienza di principi etici universali, cui aderire autonomamente a prescindere dalle norme vigenti nella societ passivamente quelle che li contraddicono _avanzamenti successivi o o obiezioni culturali altri studiosi: moralit non processo che parte da egocentrismo iniziale, ma comprensione intuitiva presente nel bambino distinguono capacit riflessive da capacit intuitive solo quelle riflessive bambini tra 4 e 6 anni sanno gi distinguere tra regole morali e convenzionali per loro Piaget e Kohlberg hanno analizzato non tengono conto di ricerche transculturali moralit e regole sociali influenzate da fattori risultano valide solo le leggi o le regole sociali che poggiano su questi principi; ci si sente autorizzati a non accettare

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Cap. 10 La motivazione
tentativo di comprendere perch delle azioni umane comportamenti possono avere origine biologica, culturale, nei valori e nelle norme risposta riferita alle cause del comportamento o o o comportamenti istintivi, prevale predeterminazione genetica scopi sono intenzionalmente fissati dalla persona (capacit di auto-consapevolezza) non contribuiscono al ripristino dellomeostasi, ma allo sviluppo di competenze e allintegrazione sociale dellindividuo bisogni, istinti e pulsioni _Darwin: distinzione tra comportamenti istintivi e comportamenti intelligenti o istinti: forze che orientano il comportamento in funzione di bisogni biologici ( innati (no apprendimento, geneticamente determinati) inconsci (non intenzionali, possono manifestarsi in contrasto con la volont e le decisioni coscienti dellindividuo) stabili (non subiscono modificazioni, non variano tra gli individui) adattativi (frutto della selezione) _etologia (Lorenz, Tinbergen) studio comportamenti abituali (ethos) distinzione tra comportamenti innati e acquisiti con lapprendimento o o istinti: ciechi (non finalizzati a raggiungimento obiettivo) comportamenti appresi semplice scatenamento comportamento rivolti ad obiettivi definiti e si plasmano in funzione dellecosistema omeostasi) risposta riferita agli scopi del comportamento perch si fa qualcosa 2 tipi di risposte

istinto scatena comportamento, ma per riuscire a portare a compimento listinto necessaria conoscenza dellambiente necessario apprendimento (es.: mancanza di cibo scatena fame, ma atto di alimentarsi necessarie strategie per trovarlo) prima attraverso imprinting e istinto di seguitazione poi attraverso scambi di informazione con i conspecifici o componenti innate ed apprese coesistono, coniugando aspetto causale istinto con quello finalistico del raggiungimento di un obiettivo _Freud agire umano determinato da moventi innati ed inconsci o prima teoria: 2 sistemi psichici fondamentali conscio e inconscio fonte motivazionale collocata nellinconscio spinte allazione o seconda teoria: sistema psichico in 3 istanze Es (sede inconscia dei bisogni pulsionali innati) Io (prevalentemente conscio, in relazione con la realt esterna) Super-Io (crea gli standard comportamentali di riferimento, a partire da norme interiorizzate dallambiente familiare e sociale) Io come modulatore delle pulsioni incinse attraverso linterazione con il mondo esterno es.: meccanismi di difesa socialmente accettabili 2 grandi categorie di pulsioni: Eros Il comportamentismo: bisogni e rinforzi apprendimento per condizionamento o o o soddisfazione di bisogni primari attraverso: risposte innate a stimoli specifici (Pavlov) operazioni pi complesse messe in atto in vista di una ricompensa (Skinner) innesca un drive (spinta ad agire aspecifica e non direttamente osservabile) si concretizza e si definisce attraverso mediazione di stimolo di spinta pulsionale messa in atto di comportamento adeguato a raggiungimento obiettivo drive aspecifico + comportamento specifico risultano adattative incentivo pi autonomo rispetto a pulsione perseguimento di nuovi obiettivi o aspettativa dellazione emozioni positive o negative essa responsabili dellorientamento alla meta o dellallontanamento da disposizione comportamentale appresa e basata sullanticipazione mentale del risultato motivazione non ha come unico fine la riduzione delle pulsioni, ma anche il creazione abitudini (habits) rimangono stabili finch funzioni sessuali, meccanismi di vita e conservazione pulsioni di morte e distruzione) Thanatos pulsioni inconsce arginate ed incanalate in comportamenti eccitazione somatica interna: d luogo alle pulsioni comportamenti finalizzati a risoluzione eccitazione dipende dal fatto che animale trovi o meno il cibo

bisogno di per s non costituisce causa scatenante dellazione

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per i comportamentisti ancora una pulsione acquisita limiti approccio comportamentista: non possibile fornire spiegazioni soddisfacenti dellagire facendo unicamente riferimento ai comportamenti osservabili o o necessaria rilevanza a processi intrapsichici (rappresentazione della realt) ipotalamo regola funzioni fisiologiche di base attraverso sistema endocrino ipotalamo modula sequenze comportamentali innate, ma si aggiunge meccanismo finalistico o amigdala motivazione da contestualizzare nella dimensione sociale e culturale Incentivi, aspettative e valori interazione individuo-ambiente o o concetti di aspettativa ed incentivo non fonti di motivazione, ma di valutazione funzioni cognitive orientano il comportamento, ma non lo motivano (meccanismi di motivazione sono autonomi) _Lewin campo: spazio costituito dallindividuo, dal suo ambiente circostante e dalle loro relazioni ed influenze reciproche o individuo propositi da mettere in atto (scaturiscono dal suo interno o da stimoli ambientali) drive o pulsioni) componenti di questo processo: tensione interna verso realizzazione proposito (agente motivante valenza che si attribuisce a proposito fattore interno: valutazione soggettiva della rilevanza e dellentit del bisogno fattore esterno: probabilit che lambiente offre di realizzare proposito forza che sostiene comportamento varia in funzione della desiderabilit soggettiva del proposito e delle circostanze esterne, che possono facilitare o ostacolare la realizzazione _McClelland: modello dellarousal affettivo o ruolo delle emozioni nel processo motivazionale motivi dellagire rappresentano caratteristiche tendenzialmente stabili per ogni individuo si costruiscono nel corso della vita, nelle prime relazioni famigliari e attraverso apprendimento ed esperienza si fondano sulla valutazione dello stato affettivo: associazione di una situazione esterna con una variazione affettiva in senso positivo porter, nel tempo, una spinta motivazionale nei confronti di quella situazione esperienza con negativizzazione dello stato affettivo ad un obiettivo o incentivo di successo: tanto maggiore quanto minore la probabilit di perseguire obiettivo (compito pi difficile o maggiore gratificazione) risorse per cercare successo incentivo da insuccesso: tanto maggiore quanto pi elevata la probabilit di perseguire obiettivo (compito pi facile maggiore frustrazione) risorse per evitare insuccesso Elaborazione cognitiva e pianificazione del comportamento approccio cognitivista una delle necessit fondamentali dellessere umano il porre ordine negli eventi o o interna/esterna allindividuo; stabilit/variabilit nel tempo) Weimer introduce anche aspettative e incentivi (attribuzione di causa agli esiti del comportamento of causality) stabile variabile Personale capacit motivazione Situazionale difficolt caso locus ordine di causalit Heider: classificazione delle cause che uomo attribuisce ad eventi o comportamenti (collocazione evitamento della situazione _Atkinson valenza di un obiettivo: insieme di un motivo o bisogno e di un incentivo, cio dellaspettativa affettiva associata ricerca piacere (associato a compimento delle azioni che conducono al obiettivo indipendente da soddisfazione bisogni primari ripristino dellomeostasi) studi sul SNC: presenza di centri regolatori dei comportamenti istintivi identificazione centri e circuiti del piacere

meccanismo adattativo: duplice motivazione

spazio alla soggettivit: enfatizzato ruolo delle funzioni di elaborazione cosciente delle informazioni

esito di comportamento pu essere causato dallindividuo (interno) in virt di caratteristiche stabili della persona (capacit) o variabili (spinta motivazionale, impegno) oppure pu essere dovuto a cause esterne: variabili (caso) o stabili (difficolt insite nel compito) attribuzione causale importante nellinfluenzare incentivi ed aspettative: fallimento cause interne od esterne individuabili cambia futura attrattivit dellobiettivo e aspettative dellindividuo

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generalmente successi attribuiti a cause interne ed insuccessi attribuiti a cause esterne preservare autostima e senso di valore personale, ma pu condurre a errori di valutazione carattere intenzionale delle motivazioni _Wundt: atti volitivi semplici (impulsi, singolo motivo) atti volitivi arbitrari (pi spinte ad agire, comportamento per risoluzione conflitto tra spinte) atti volitivi di scelta (diverse possibilit di scelta autonomia della volont _Miller, Galanter e Pribram individuo in grado di porsi obiettivi, concepire piani e rappresentare in anticipo sequenza e risultati processo dinamico, 3 fasi: I fase: incentivi ed aspettative II fase: pianificazione intenzionale definizione obiettivi III fase: attuazione del piano monitoraggio azione _Snyder, Duval e Wicklund: ruolo della pianificazione nella motivazione uomo ha consapevolezza oggettiva di s: armonizza propri piani di azione con opportunit ambientali e tendenze motivazionali personali _Kuhl: motivazione selettiva (identificazione scopo a cui tendere) e motivazione realizzativa (influisce sul perseguimento meccanismi di monitoraggio e controllo) importante identit personale (uomo tende a perseguirla _Gollwitzer, Wicklund e Hilton: definizione obiettivi _Bandura auto-efficacia decisione guidata da intenzionalit) capacit di pianificazione consapevole del comportamento

nei vari ambiti): obiettivi funzionali a raggiungimento identit percezione di avere capacit adeguate per far fronte a richieste ambientali caratteristica sviluppata nel corso della vita influenza la motivazione attraverso la definizione degli obiettivi, delle aspettative e degli incentivi _Prochaska modello di perseguimento intenzionale degli obiettivi 5 stadi precontemplazione (non si ha consapevolezza) contemplazione (si prende consapevolezza degli obiettivi) intenzione (formulazione piano dazione) azione (messa in atto del piano) mantenimento (nella nuova condizione acquisita) non necessariamente stabile _Gollwitzer e Oettingen 2 processi nel comportamento relativo alla salute valutazione della minaccia (permette pianificazione strategie) perseguimento dellobiettivo la piramide dei bisogni e lapproccio umanistico - Maslow sforzo di ricomprendere tutti i bisogni e le tendenze umane in una visione globale della persona come unit bisogni di mancanza: soddisfazione colma uno squilibrio carenze specifiche bisogni di crescita: promuovono sviluppo individuale e raggiungimento di livelli di complessit maggiore modello gerarchico: per soddisfare bisogni del livello superiore, bisogna aver soddisfatto quelli del livello inferiore bisogni fisiologici: fame, sete, sonno b. sicurezza: contatto con madre b. affiliazione: sentirsi parte di gruppo sociale b. stima: esigenza di manifestare propria individualit bisogno di autorealizzazione: si pongono obiettivi personali da perseguire

sopra la piramide: bisogno di trascendenza superamento propri confini individuali critiche al modello: non condivisa gerarchia dei bisogni; non necessariamente universale (differenze culturali) motivazione intrinseca e teoria dellauto-determinazione esplorazione ambiente: comportamento non finalizzato o o non soddisfa bisogni e non persegue rinforzi drive o pulsione di esplorazione, di origine genetica ma mancano caratteristiche dei drive innati: non legato a carenza o bisogni non include atti consumatori che pongono fine a stato di carenza gratificazione derivante non implica riduzione del bisogno

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_cognitivisti: comportamento esplorativo innescato da percezione di incongruenza tra ci di cui individuo ha gi esperienza e nuove info offerte dallambiente o incongruenza ottimale: divario tra conoscenze acquisite e nuovi stimoli arousal ottimale: stato di attivazione fisiologica ideale per indurre ad azione esplorativa _approcci successivi ricerca identificazione moventi non riconducibili alla biologia 2 fattori psicologici: o o competenza (incremento proprie informazioni) auto-determinazione (prevale attribuzione interna della causa del comportamento individuo come locus of causality) _Deci: motivazione intrinseca origine interna allindividuo importanza della percezione di sfide o opportunit dazione ambientali (challenges) abbastanza elevate da stimolare comportamento teoria dellauto-determinazione (SDT) alla base della motivazione intrinseca, 3 bisogni psicologici innati: bisogno di competenza bisogno di autonomia bisogno di connessione (relatedness) ambiente deve essere sicuro e favorevole analisi fattori ambientali che influenzano motiv. ulteriore modello di analisi delle motivazioni allinterno della SDT uomo agisce lungo continuum motivazionale compreso tra due polarit: situazioni completamente regolate dallesterno (attivit obbligate o imposte) situazioni in cui il comportamento totalmente auto-determinato (motivazione intrinseca) regolazione esterna pura: comportamento totalmente determinato da cause esterne, ma individuo agisce intenzionalmente regolazione introiettata: individuo non costretto a compiere unazione, ma ha interiorizzato norme e spettative esterne, pur non condividendole regolazione identificata: attivit non motivata da bisogno di competenza o autonomia, ma percepita come tramite per perseguimento di obiettivi auto-determinati regolazione integrata: attivit consona ai propri obiettivi (non autodeterminata, ma si armonizza con aspettative e valori individuo) regolazione intrinseca: comportamento auto-determinato; attivit come fine in s, non strumento per raggiungere altri obiettivi

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Cap. 11 Le emozioni
componente emotiva in ogni attivit controllata da funzioni cognitive superiori alla base delle emozioni: forte intensa forza motivante interdipendenza tra processi motivazionali e processi affettivi significato originariamente adattativo delle emozioni: risposte rapide e immediate a situazioni improvvise

struttura delle emozioni 2 elementi fondamentali e caratteristici: o o reazione fisiologica insieme di eventi psichici primato della risposta fisiologica (si prova emozione perch in atto processo fisiologico) trasmissione info a organi periferici lenta e aspecifica, mentre elaborazione centrale e corticale avviene processo fisiologico perch si prova emozione

_James _Cannon

degli stimoli e rapida e precisa

in realt struttura modulare e multicomponenziale delle emozioni componenti fisiologiche sostanzialmente 2: o o attivazione del sistema nervoso autonomo predispone organismo ad azione componente espressiva modificazioni muscolari nella mimica facciale, nella postura e modificazioni negli elementi paralinguistici emozioni: fenomeni di esaltazione o depressione di numerose funzioni fisiologiche attivit SNA e sistema endocrino (antagonismo sistema simpatico/parasimpatico) eccitazione simpatico esaltazione funzioni periferiche (azione) depressione (distensione e rallentamento attivit) rabbia, paura, felicit tristezza, vergogna

eccitazione parasimpatico

attivit SNC (muscolatura volontaria, innesco azioni e sequenze comportamentali intenzionali) reazioni fisiologiche pi evidenti in alcuni apparati (relativamente poco differenziate per i vari stati emozionali): sistema cardio-circolatorio battito cardiaco aumenta maggiormente nelle emozioni negative apparato-respiratorio funzioni secretorie apparato digerente sistema muscolare componente espressiva grande differenziazione e articolazione della muscolatura del volto soprattutto: arcata sopraccigliare, fronte, rima labiale maggior parte delle espressioni: linguaggio universale componenti psicologiche eventi durante emozione: o o o o percezione soggettiva delle modificazioni fisiologiche (attivazione SNA e espressione corporea) valutazione cognitiva del tipo di emozione che si vive valutazione cognitiva dello stimolo o della situazione che ha provocato emozione predisposizione ad agire struttura multidimensionali delle emozioni (modificazioni dellorganismo, aspetti motivazionali, processi decisionali, componenti metacognitive) strutture neurali principale centro di coordinamento delle emozioni a livello dellamigdala (struttura sottocorticale del sistema limbico) o doppio interscambio tra amigdala e: aree corticali associative e sensoriali nuclei talamici 2 tipi di elaborazione dellinformazione emozionale via bassa (talamica) trasmette a amigdala info povere ma sufficienti a innescare risposte neurovegetative innate e non controllate dalla coscienza via alta (corticale) conduce info a aree sensoriali risposta emotiva volontaria amigdala crocevia delle componenti cognitive e autonomiche delle emozioni invia info efferenti a SNA, SNneuro-endocrino, sistema piramidale ed extra-piramidale o o emisfero destro prevalenza nel riconoscimento e elaborazione di stimoli emozionali (ma emisferi sono uguali per la produzione di risposte) produzione di risposte emozionali pianificazione e organizzazione di capacit di autoosservazione molto sviluppata; facile decodificazione espressioni altrui

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em. destro em. sinistro _teorie di ispirazione evoluzionistica o o

emozioni a tonalit negativa emozioni a tonalit positiva

teorie e classificazioni delle emozioni 3 approcci principali sottolineano valore adattativo delle emozioni ogni emozione ha preciso significato adattativo Emozione I: coinvolge SNA e endocrino manifeste particolari Emozione II: mediata da espressione corporea mimica e gestuale nelle specie sociali Emozione III: implica consapevolezza dei propri stati interni nelle specie con capacit cognitive superiori; consapevolezza adeguati alla situazione emozioni primarie universali, comuni a tutte le culture 6: felicit tristezza ira disgusto sorpresa paura seconda classificazione basata su analisi linguistica delle emozioni (termini utilizzati) 8 emozioni fondamentali raggruppate in 4 coppie di opposti: rabbia-paura gioia-tristezza accettazione-disgusto sorpresa-anticipazione _teorie cognitivistiche componenziali o non esistono emozioni innate in quanto tali: esistono eventi elementari (fisiologici e mentali) che si possono combinare variamente a costituire le emozioni insorgenza e manifestazione emozioni dellindividuo di fronte a medesimo stimolo, persone provano emozioni differenti _teorie dimensionali (Scherer) o o o o negano esistenza di emozioni primarie innate enfatizzano ruolo della valutazione cognitiva unit di base dei processi emozionali: categorie di risposta molto generali adoperate in base a proprie valutazioni operazioni di controllo che vengono effettuate sullo stimolo emotigeno 5 tipi: (SEC 1-5) grado di novit dello stimolo grado di piacevolezza dello stimolo rilevanza dello stimolo per il perseguimento degli obiettivi che individuo si propone entit delle risorse di cui individuo dispone per controllo della situazione grado di compatibilit dello stimolo con le norme sociali e con il concetto di s dellindividuo emozione risultante di questo sistema di controlli non tutti i controlli sono sempre necessari _teorie costruttivistiche (studi transculturali) o enfatizzano ruolo della cultura nello sviluppo delle emozioni emozioni e loro manifestazione appresi da contesto culturale alcune emozioni tipiche di una cultura, altre non riconosciute da unaltra i sentimenti emozioni: fenomeni a comparsa brusca, ad andamento accessuale, a risoluzione pi o meno rapida (emozioni shock) o carattere improvviso e intenso sentimenti: fenomeno stabili, duraturi, generalmente meno intensi fenomeni soggettivi assume grande rilevanza lapprendimento e capacit cognitive e motivazionali permette di mettere in atto volontariamente comportamenti specifici aspetto pi importante risposte innate (geneticamente determinate) ripristino omeostasi, senza necessit di espressioni

privilegiata indagine delle caratteristiche emozionali universali tipi di emozioni:

_comportamentismo: risposta immediata (emozione), risposta secondaria e effetti persistenti dellemozione (sentimenti) sentimenti contraddistinguono persona dal punto di vista affettivo vero fondamento personalit abitudini emotive che possono instaurarsi col ripetersi delle emozioni

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alla base dei sentimenti forza motivazionale (meno intensa e senza carattere di improvvisazione e emergenza che caratterizza emozione) sentimenti pi controllabili

evoluzione delle emozioni e dei sentimenti allinizio, simili per tutti gli individui in seguito a maturazione e interazione con ambiente o o diffusa) si impara anche a contenere e controllare emozioni ( educazione, cultura) manifestazione emozioni sono mezzo di comunicazione del bambino (pu esprimere esigenze e bisogni) capacit di provare sensazioni di piacere o disagio condizionamento tappe dello sviluppo delle emozioni maturazione SNC e funzioni percettive prime settimane immaturit delle funzioni percettivo-motorie o o o pianto di fame e di dolore paura comportamento intenzionale felicit e rabbia (frustrazione) attenzione adulti esplorazione sviluppo capacit percettive e motorie da seconda met periodo di gestazione (feto) apprendimento per emozioni e sentimenti hanno base innata, ma vengono poi associati a specifici stimoli stile personale nellespressione delle emozioni inoltre differenziamento delle emozioni dopo prime settimane di vita (inizialmente unica eccitazione

primi 2 mesi: gioia, disagio, interesse/eccitazione, malessere di varia origine dal 3 mese si distinguono maggiormente espressioni di paura, dolore, sofferenza, piacere e gioia poi compare espressione trionfo in seguito a raggiungimento scopo 7 mese: paura degli estranei con apprendimento linguaggio e regole di comportamento appaiono disgusto, biasimo,vergogna, timidezza e colpa sorriso e reazione di paura di fronte ad estranei

Izard: ogni emozione dotata sin dallinizio di specificit (ma altri studiosi sostengono tesi della differenziazione) comportamento infantile o o sorriso gi dai primi mesi di vita segnale di comunicazione sociale indice di vissuto interiore positivo 3 settimana stimolato da voce materna bambino stabilisce primi legami sociali 5 settimana stimolo predominante sono gli occhi o o o o

sorriso completo

bambini sorridono quando apprendono informazioni nuove dallesterno (in particolare quando scoprono relazione tra loro comportamento e modificazione nellambiente) gioco apprendimento sorriso da esperienza positiva sorriso provocato da esperienze sensoriali piacevoli ricerca protezione materna di fronte a sconosciuti inizia capacit di memorizzare stimoli diversi) intrusivit dellestraneo nel rapporto con la madre riconoscimento elementi familiari in caso di stimoli nuovi troppo differenti dai precedenti (si sviluppata capacit di discriminare tra

paura degli estranei da 8 mese a secondo anno

lo stress e le patologie psicosomatiche influenze somato-psichiche influenze psico-somatiche eccessiva e persistente mobilitazione delle risorse psicofisiche che lindividuo mette in atto per far fronte alle richieste dellambiente o o eccesso di sollecitazioni ambientali per lungo periodo situazione di continua incertezza o allarme scarse possibilit recupero risorse psicofisiche alterazione dellequilibrio dellorganismo

stress prolungata condizione di allerta

burn-out esaurimento emozionale + depersonalizzazione + percezione di scarsi risultati o di competenze inadeguate condizione patologica da alti livelli di stress soprattutto in ambito lavorativo (lavoro eccessivo, mancanza gratificazioni, basse motivazioni, situazioni sociali problematiche, fattori personali)

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