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Graffiti a Monza
Graffiti a Monza
Il writing, anche detto Graffitismo, una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creativit tramite interventi sul tessuto urbano. Correlata ad essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) diffondendolo come fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura murale (murales - disegni su muro), da alcuni ad essa accostato, e viene spesso associato ad atti di vandalismo, poich numerosi adepti utilizzano come supporti espressivi mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico. Generalmente, i writer pi vicini ad un lavoro di ricerca artistica tendono a esprimersi in campi pi protetti, come nelle "hall of fame", spazi a disposizione dei writer in cui dipingere pi o meno legalmente (siano questi muri esplicitamente dedicati dalle amministrazioni comunali all'espressione della "spray-can art" - un modo, questo, per cercare di arginare il dilagare del fenomeno nel contesto dei centri storici o di quartieri residenziali - o siano luoghi siti in periferie degradate o di poco interesse o difficilmente raggiungibili in cui, per un tacito accordo con gli organi deputati al controllo dell'ordine pubblico, si lascia ai writer "carta bianca" e una relativa tranquillit per dipingere ). I writer che scelgono di esprimersi per lo pi in contesti del genere, attraverso la scelta consapevole e responsabile del supporto per la pittura, si distinguono da quelli che intervengono anche su edifici di interesse storico e artistico. Ogni writer, qualsiasi sia la sua inclinazione e provenienza, ricerca e studia un'evoluzione personale, per arrivare ad uno stile proprio in modo tale da distinguersi dagli altri ed essere notato maggiormente. Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nel graffiti writing, si riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell'abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni '80 con ideali pi razionali e vicini alla grafica. Si parla di tendenze artistiche "post-graffiti" in particolare riferendosi alla street art, e di Graffiti Design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell'arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali. Non una novit osservando i risvolti delle avanguardie di primo Novecento, oppure gli happening degli anni Settanta, tuttavia movimenti del genere non avevano mai raggiunto una scala globale. Il confine fra arte e vandalismo e tra fascino e illegalit contiene quindi una vasta gamma di sfumature, e ad illuminare il pubblico, spesso capace di interpretare correttamente gli stilemi ed i concetti proposti, ci hanno pensato artisti e designer ormai di fama internazionale come il tedesco Mirko Daim Reissler, l'inglese Banksy, i francesi 123 Klan, lo spagnolo La Mano, l'olandese Neck, l'italiano Eron, volutamente evitando la scena americana, totalmente diversa da quella europea.[senza fonte]
Indice
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1 Graffiti writing 2 Origini del graffiti writing 3 Graffiti writing, Aerosol-Art e Graffiti-Logo 4 Tag e crew 5 La street art 6 Il post-graffiti 7 Graffitismo: arte o crimine? 8 Influenza nei media 9 Bibliografia o 9.1 In lingua italiana
12 Collegamenti esterni
Il Wild Style lo stile pi evoluto e complesso: ha come fondamento lettere (come del resto tutti i pezzi) combinate, legate, sviluppate e attaccate tra loro in modo da sembrare delle "macchie" di colore dove (per i neofiti) difficile ritrovare le lettere di partenza.
Writer in azione a Bucarest. Nei primi anni ottanta, anche grazie alla realizzazione di Style Wars (documentario sui graffiti della metropolitana newyorchese) e del film Wild Style, il fenomeno graffiti si diffuse su scala mondiale, trovando in Europa un fertile terreno. Le citt europee che meglio recepirono gli input provenienti da New York furono Amsterdam e Parigi, a seguire presero a svilupparsi le scene in Germania, Spagna e Svezia. Una dura repressione rese invece abbastanza taciturna la scena inglese. Dagli anni ottanta ad oggi il fenomeno si sviluppato grazie alla diffusione di riviste specializzate, video convention e ai frequenti viaggi di molti writer per le citt europee e americane. In Italia, le citt maggiormente interessate dai graffiti sono Roma, Napoli, Milano, Pesaro, Bologna, Bari, Firenze, Torino e Ascoli Piceno. Il fenomeno si sviluppato in due ondate, quella tra il 1986 ed il 1995, fatta di ragazzi che arrivarono a rubare i tappini dei dosatori spray nei supermercati, poi messi fuori commercio e sostituiti da tappi ad incastro "femmina". La seconda ondata arriva fino ad oggi, con il raggiungimento, da parte dei novizi del 1995, di una certa maturit stilistica. Tra gli artisti americani pi noti, attivi a New York, ricordiamo Haring (che venne influenzato, come da sua ammissione, dal pittore africano Lilanga), Angel Ortiz (TAG: LA II) e Paul Kostabi.
Writers in azione a Genova Le seguenti definizioni sono state estratte dal saggio "From Streets to Galleries" pubblicato nel 2002. Altri pareri sono tratti dalla conferenza "Il destino delle linee", tenuta da graffiti writer in prima persona nel 2003. Tutto partito dal graffiti writing, un fenomeno inizialmente giovanile caratterizzato da incessanti azioni di ragazzi e ragazze decisi a imporre i propri pseudonimi all'interno dei contesti urbani. Con il passare degli anni ha creato un proprio codice linguistico, differenziando le opere realizzate in categorie stilistiche e dando vita ad una fitta rete di connessioni internazionali di appassionati protagonisti. Sarebbe pi esatto comunque associare il fenomeno del writing alla cultura Hip-Hop, che contiene numerosi altri elementi legati a forme di espressivit a carattere urbano, e comunque nate in quell'ambiente, quali l'mc-ing, il dj-ing o turntablism, la breakdance. Le linee portanti della cultura del graffiti writing, che ormai vanta oltre trent'anni di evoluzione e che ha raggiunto ogni angolo del pianeta, sono state esaustivamente trattate nel database del sito graffiti.org: prima risorsa online internazionale sul tema, ad oggi importante punto di riferimento per chi pratica o si vuole avvicinare al fenomeno. L'Aerosol-Art stata una delle prime espressioni artistiche accostate al graffiti writing. Si tratta dell'utilizzo della bomboletta spray con applicazioni pittoriche aerografiche simili alle produzioni aerografiche convenzionali. L'Aerosol-Art dapprima ha arricchito di significato le scritte Graffiti connotandole e rendendole appetibili al grande pubblico, e successivamente, ha trovato una propria indipendenza e dignit artistica. Molti Aerosol-Artist sono anche graffiti writer ma sempre pi emergono figure che fanno dell'Aerosol-Art sia un punto di partenza che di arrivo. L'Aerosol-Art si configura quindi come una tecnica pittorica aerografica spesso associata alle produzioni graffiti writing.
La tendenza Graffiti-Logo si delinea quando alcuni graffiti writer cominciano ad associare il proprio nome ad un'icona che viene riprodotta serialmente sulle superfici di contesti urbani. L'efficacia comunicativa di queste produzioni sulla popolazione estranea al fenomeno indubbiamente maggiore rispetto ai normali loghi delle produzioni graffiti writing. Questo fenomeno espressivo stato protagonista delle prime esperienze di "street art" internazionali connotando molti artisti di successo. La prima street artist in Italia ad usare nuove tecniche espressive quali la riproduzione del logo e le pitture monumentali per mezzo di spray e tempere stata Pea Brain a Bologna all'inizio degli anni novanta, precedendo la "nouvel vague" di street art che sta nascendo da qualche anno a questa parte. Questo genere di risvolti nato comunque dalla commistione delle forme iniziali con certe correnti europeiste, principalmente coinvolte nel design, forse anche a causa dei corsi di studi intrapresi da alcuni dei writer pi influenti.
Un esempio di tag Una crew un gruppo, spesso composto da amici, legati dal writing ma non solo ed esclusivamente da questo. Sinonimi sono il francesismo "clique", lo slang salentino "ballotta", gli inglesi "connection" e "squad" (mutuato dal linguaggio militare). Nella crew sicuramente importante la stima e il rispetto reciproco tra i suoi componenti, non mancano comunque raggruppamenti fatti ad hoc, come i "TFP" di Cope2: potevano rientrare tra i "The Fantastic Partners" solamente i migliori studenti dell'ambiente newyorkese, che dimostrassero di essere "king", re incontrastati, in materia di writing. Il nome di una crew viene scelto in base agli interessi del gruppo di amici, generalmente accordandosi sulla connotazione che si vuole dare alla propria, futura, immagine. Molte volte il nome di una crew un acronimo, che pu anche avere pi di un significato, come ad esempio UA
(United Artists), TCA (Tha Chrome Angelz), NTM (Nique Ta Mere), KD (Kids Destroy, in seguito Kings Destroy o Killa Dogz). Il tag corrisponde quindi alla firma. Evoluzione del tag il throw-up, disegno stilizzato della propria firma (o delle prime lettere del tag) di rapida esecuzione ma di dimensioni pi estese, eseguito con pochi colori, spesso spruzzati rozzamente, o anche privo di riempimento. Come un tag ingigantito il throw-up rappresenta un marchio, eseguito sempre nella stessa maniera per ricondurre immediatamente al suo autore, e come un tag lo si pu trovare replicato pi volte sulla stessa superficie. Con il termine "bombing" si indica la tendenza a puntare pi sulla quantit che sulla qualit dei pezzi che si lasciano in circolazione; oltre ai throw-up, il cosiddetto "bomber" predilige pezzi dalla struttura semplice, quandanche molto grandi, e di semplice colorazione (un colore di out-line e uno per il riempimento, tra i colori pi usati per campire le lettere sicuramente l'argento rappresenta una scelta "classica"). L'obiettivo del bomber la fama, far girare pi vagoni dipinti da lui sulla propria linea o ricoprire i muri della propria zona. Queste tre espressioni sono i livelli stilistici pi bassi del fenomeno writing, spesso sovraesposti dai media, ma molto spesso trascurabili dal punto di vista artistico. Nella comunit infatti emarginato abbastanza velocemente il writer che non riesce ad esprimersi in forme stilisticamente pi valide, e generalmente marcato come "toy".
Il post-graffiti [modifica]
post graffiti: arabesco abstracto Trattasi di tendenze stilistiche che affondano le radici nella cultura del graffiti writing e della street art e che si manifestano in molteplici discipline, quali Pittura, Scultura, Grafica, Computer grafica, Design, Illustrazione, Moda, Fotografia, Architettura, Videoarte, Calligrafia. La differenza fondamentale fra street art/graffiti writing e tendenze post-graffiti si esplicita nei campi di applicazione delle produzioni dell'Artista. Lo street artist o il graffiti writer crea un'opera che si colloca in spazi pubblici seguendo un percorso creativo strutturato e finalizzato spesso alla notoriet, in concorrenza con artisti che vengono da esperienze comuni e si esprimono con un codice simile al loro; un Artista post-graffiti si cimenta invece in discipline "convenzionali", se non nelle Arti Maggiori, confrontandosi con creativi che non hanno una formazione e impostazione apertamente legata al gusto dei Graffiti o della street art. comunque evidente come gli stilemi proposti abbiano permeato in maniera quasi subdola qualsiasi produzione rivolta ai giovani, dimostrando la forza d'impatto e la persistenza di questo genere di espressione artistica.
Uno stretto vicolo desolato nel centro di Milano Da quando esistono i graffiti, esiste il quesito: sono arte o crimine? La "scuole di pensiero" si dividono, e se dalla parte di chi li criminalizza facile annoverare amministrazioni comunali, proprietari di case e negozi che spesso si trovano muri e saracinesche imbrattate da tag, a favore dei graffiti ci sono molti ragazzi. Molti ragazzi infatti riconoscono ai graffiti una funzione di abbellimento di zone urbane che altrimenti risulterebbero grigie e anonime. La pratica maggiormente condannata invece quando si toccano monumenti e beni pubblici. Ed proprio per la tutela di questi beni che molti comuni italiani si sono mossi per cercare di arginare il fenomeno dell'imbrattamento. Nel panorama italiano per si levano anche voci contro corrente: non mancano i comuni che hanno aperto le porte ai graffitari, organizzando manifestazioni e cedendo loro spazi per realizzare i loro disegni, che in alcuni casi non possono non essere considerati opere d'arte vere e
proprie. In Argentina la Street art stata duramente perseguita sotto la dittatura militare durata dal 1976 al 1983, l'apertura del paese inizia con la debacle della guerra delle Falklands, e da allora l'applicazione della legislatura si allentata concedendo la street art come sistema di espressione del popolo.[1]
Esiste un videogioco prodotto dall'Atari per PlayStation 2, Xbox e PC sul mondo dei graffiti chiamato Marc Eck's Getting Up: Contents Under Pressure.
Bibliografia [modifica]
In lingua italiana [modifica]
Mininno Alessandro, Graffiti writing. Origini, significati, tecniche e protagonisti in Italia, Mondadori Electa, 2008. Slim, Roma Writing, Edizioni Form Act, 2007. Patan Garsia Vincenzo, Hip hop. Sangue e oro. Vent'anni di cultura rap a Roma, Arcana edizioni, 2002. Lucchetti Daniela, Writing. Storia, linguaggi, arte nei graffiti di strada, Castelvecchi, 1999. Rossomando Adolfo, Style: Writing from the Underground. (R)evolutions of Aerosol Linguistics, Stampa Alternativa in Association with IGTimes, Nuovi Equilibri, 1997.