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UN AUDIT SUL DEBITO, UNA ILLUSIONE EUROPEA ?

Sul problema del debito italiano e del suo pagamento o meno si aperto un ventaglio di proposte in parte assai diverse fra loro, da Fuori dal debito! Fuori dalleuro! di Rivoluzione Democratica a Il debito non lo paghiamo di Alternativa, a Dobbiamo fermarli! dellarea di Sinistra Critica, oltre naturalmente alla nostra Campagna per il congelamento del debito e ad altre ancora. Il tema stato il pi gettonato nei cartelli e negli striscioni della manifestazione del 15 ottobre a Roma. Riteniamo che le varie campagne in atto dovrebbero cominciare a confrontarsi e dialogare, per fare emergere con chiarezza i diversi punti di vista ma anche per cercare quelli di convergenza. Tentiamo qui di dissipare dubbi e malintesi sorti sulla nostra proposta riepilogando le obiezioni pi frequenti e illustrando cosa si muove a livello europeo sul tema dellaudit del debito, che il nocciolo della nostra proposta. Cosa laudit Laudit una valutazione o controllo di dati o procedure di un bilancio aziendale. Per estensione la parola stata applicata al caso del controllo del bilancio di uno stato e pi in particolare del suo debito: consistenza, origine, veridicit e liceit delle voci. Esistono dei precedenti storici di audit del debito di uno Stato. Il pi recente quello dell<<audit integrale>> del debito dellEcuador, realizzato nel 2008, a seguito del quale tale paese ha rifiutato di pagare una parte del debito, risultato fraudolento. Oggi il problema sorto in Europa con la crisi del debito sovrano sorta dapprima in Grecia e estesa poi a altri stati fino a coinvolgere lItalia. La proposta di congelare il debito italiano e di dare avvio a una procedura di audit ha riscosso consensi ma anche perplessit e obiezioni. Molte di queste, ascoltando le motivazioni, sono dovute pi alla novit del tema e alla sua scarsa conoscenza piuttosto che a una presunta impraticabilit della procedura o inconsistenza della proposta. Lo conferma il seminario tenutosi in Spagna, a Madrid, dal 7 al 9 ottobre 2011, con la partecipazione di oltre trecento persone di vari paesi fra questi economisti e studiosi del problema del debito degli Stati- in particolare, oltre alla Spagna, di Islanda, Grecia, Irlanda, Portogallo e Belgio, cio dai paesi pi particolarmente afflitti dal problema del debito. Le obiezioni pi frequenti che abbiamo ascoltato Una delle obiezioni che abbiamo ascoltato, venata da preconcetti, la presunta diversa situazione fra lEcuador, paese in cui sarebbe possibile immaginare la fraudolenza, e lItalia, paese con un governo democraticamente eletto e quindi legittimato a contrarre debiti a nome del popolo italiano. E il caso della Grecia, paese europeo a noi vicino? Qui la fraudolenza sarebbe stata possibile o no? E perch? E ora la Spagna, dove si sta avviando un percorso per attivare un audit cittadino, dal basso, autorevole e indipendente? Unaltra delle obiezioni mosse quella secondo la quale la moratoria del debito ipso facto equivarrebbe a una dichiarazione di default ovvero di fallimento. In realt, per tornare al caso dellEcuador, il paese non stato dichiarato fallito in sede internazionale n quando ha annunciato laudit n quando lo ha concluso, denunciando la parte di debito risultata fraudolenta che di conseguenza non sarebbe stata onorata. Una terza obiezione fatta il fatto che del debito italiano ha goduto una categoria estesa di cittadini, ad es (sic!) i pensionati baby e che pertanto la diffusione stessa delle ricadute renderebbe impossibile individuare delle responsabilit precise. Sarebbe come dire che siccome levasione o lelusione fiscale

sono diffusissime (quanti non hanno pagato al nero una parcella medica o quella di un idraulico?), perci stesso non sono perseguibili n di diritto n di fatto. Una quarta connessa a una sfiducia diffusa nelloperato delle molte commissioni di inchiesta che hanno costellato la storia della nostra Repubblica. Dovrebbe essere chiaro che non deve trattarsi n di una commissione nominata unilateralmente dal governo n di una classica commissione parlamentare e, come nel caso dellEcuador, dovrebbe avere una composizione non esclusivamente nazionale. Una quinta obiezione legata al fatto che una moratoria colpirebbe indiscriminatamente il debito verso le grandi istituzioni internazionali come le banche, estere o nazionali, e i piccoli risparmiatori i quali, in una credenza arretrata di alcuni anni, sarebbero possessori di almeno la met del debito italiano. Se cos era allinizio degli anni 90, oggi i piccoli risparmiatori possiedono (dati di Bankitalia) solo il 17% del debito dello Stato, e sono chiaramente individuabili per cui una loro esclusione dal provvedimento tecnicamente possibile. Una sesta obiezione infine quella che una operazione di questo genere richiederebbe un passo congiunto di diversi stati e non possibile a livello di un solo stato. A costo di essere monotoni citiamo di nuovo il caso dellEcuador. In ogni caso, come vedremo dopo, la situazione va evolvendo e coinvolgendo diversi stati in Europa e questa evoluzione oltre che possibile certamente augurabile. Il debito odioso Come gi abbiamo esposto in altro luogo, oggi esiste una legislazione in fieri in sede internazionale che definisce come odioso cio illegittimo tutto quel debito contratto in contrasto con il rispetto dei diritti umani. Citiamo da un testo di due autorevoli studiosi del problema (Viviane e Toussaint: Debiti odiosi Cosa sono nel sito dellappello (http://www.cnms.it/campagna_congelamento_debito).1 << odioso qualsiasi prestito che ha origini illecite o immorali. Il fondamento giuridico che parte da ragioni illecite o immorali per rimettere in causa la validit dei contratti si ritrova in numerose legislazioni nazionali civili e commerciali. Ci rimanda direttamente a una questione che solleva la dottrina del debito odioso: a chi profittano i prestiti? Nel caso degli accordi conclusi con la Grecia, il Portogallo e lIrlanda, chiaro che le banche private europee, che hanno prestato a questi paesi in maniera totalmente irresponsabile, sono vincitrici, bench portino pesanti responsabilit nella crisi del debito. In effetti, il salvataggio delle banche private da parte dei poteri pubblici a seguito allo scoppio della crisi finanziaria del 2007 ha condotto a unesplosione dei debiti degli Stati. In questo senso, si pu perlomeno definire immorale la causa di fondo degli accordi presi con la Troka e parlare di arricchimento senza ragione (un principio generale del diritto internazionale secondo larticolo 38 dello statuto della Corte Internazionale di Giustizia2) da parte delle banche private. Larricchimento senza ragione delle banche private poi ulteriormente aggravato dal fatto che queste ricavano un enorme profitto sulle spalle dei poteri pubblici in ragione della differenza tra, da un lato, i tassi di interesse di pi del 4% che esigono dagli Stati interessati per lacquisto dei titoli che emettono per una durata di 3 o 6 mesi, e, daltro canto, il tasso dell1% al quale queste stesse banche hanno ottenuto i loro prestiti presso la BCE fino allaprile del 2011, prima che fosse portato all'1,25% e poi all'1,5% (8). Possiamo anche parlare di arricchimento senza ragione (arricchimento abusivo e illegale) a proposito di Stati come la Germania, la Francia e lAustria che hanno ottenuto sul mercato prestiti al
Renaud Vivien, giurista, membro del gruppo di lavoro diritto del CADTM (Belgio); Eric Toussaint presidente del CADTM Belgio. Hanno pubblicato il libro: La Dette ou la Vie, Ed. Aden-CADTM, 2011. La traduzione in italiano stata curata dalla redazione di Solidariet-Ticino. 2 ugualmente previsto in diversi codici civili nazionali come nel codice civile spagnolo (agli art. 1895 e seguenti) e francese (agli art. 1376 e seguenti).
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2% per poi prestare a loro volta alla Grecia al 5% o al 5,5%, allIrlanda al 6%. Lo stesso vale per il FMI che ottiene prestiti dai suoi membri ad un determinato tasso e poi presta alla Grecia, allIrlanda e al Portogallo a tassi nettamente superiori.>>
Sempre i detti autori in questo testo ricordano che fin dal 1983 il delegato speciale delle Nazioni Unite Mohammed Bedjaoui nel suo progetto giuridico in materia di debiti statali per la Convenzione di Vienna scrisse: Assumendo il punto di vista della comunit internazionale, potremmo qualificare come debito odioso qualunque debito contratto per fini non conformi al diritto internazionale contemporaneo, e pi in particolare ai principi del diritto internazionale incorporato nella Carta delle Nazioni Unite3. Le condizioni imposte alla Grecia dalla Troka (BCE, Commissione Europea, FMI) (licenziamenti di massa nella funzione pubblica, smantellamento della protezione sociale e dei servizi pubblici, diminuzione dei bilanci sociali, aumento delle imposte indirette come lIVA, diminuzione dei salari minimi,...) rientrino nella definizione di debiti odiosi. La situazione in Europa come emersa al Seminario di Madrid Una panoramica della situazione in Europa emersa al Seminario di Madrid dove emersa chiaramente la situazione complessiva: Fra le conclusioni delle tre giornate assume rilevanza la constatazione che il debito privato al centro del problema. La cittadinanza dovrebbe riconoscere come illegittimi i debiti sovrani che risultano dal salvataggio bancario.4 Questi i dati emersi in sintesi nel seminario, paese per paese. In Spagna il debito stato accumulato principalmente dal settore privato per finanziare la speculazione immobiliare e le esportazioni verso la Spagna di paesi come la Germania. In Grecia il debito in parte consistente verso le banche francesi e tedesche cha hanno concesso finanziamenti esorbitanti per consentire lacquisto di merci dai due paesi, in parte considerevole di armamenti. In Portogallo esso legato alla finanziarizzazione delleconomia. In Irlanda i due terzi del debito pubblico sono dovuti al salvataggio delle banche. LIslanda ha risolto drasticamente il problema con un referendum che ha decretato il non pagamento del debito. Oltre a quella sopra citata, altre conclusioni emerse nel corso dei lavori sono
Limportanza di trasformare il sistema finanziario e del credito [] con lobbiettivo di non generare pi debito. Questa trasformazione consiste nel recuperare la sovranit sulla politica monetaria, nella nazionalizzazione delle banche e nel fatto che il credito risponda allinteresse comune e sia posto a servizio del pubblico. Si evidenziato anche che, al di l dellimpatto sociale, le misure correttive e i tagli non stanno aiutando a uscire dalla crisi. Di fronte a tutto ci necessaria la costruzione di alternative alla crisi da parte della societ civile. Al centro di queste alternative troviamo laudit del debito come processo previo al ripudio. (grassetto ns)

Sul tema dellaudit nel corso del seminario stato fatto il punto sulle esperienze precedenti e si dato lavvio al percorso per la realizzazione di un audit in Spagna. Sul sito www.quiendebeaquien.org ci sono testi interessanti sulle convergenze che stanno nascendo in Europa e dalle quali per ora lItalia sembra assente, mentre il sito www.cadtm.org ricco di analisi e di approfondimenti del tema. A.Z.
Mohammed Bedjaoui, Neuvime rapport sur la succession dans les matires autres que les traits, A/CN.4/301 e Add I, p. 73.
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Activistas y expertos proponen una auditora ciudadana de la deuda, www.quiendebeaquien.org

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