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LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA Progettazione (Metodi, Strumenti, Applicazioni)

Progettazione di sistemi in pressione M. Guagliano

Sistemi in pressione
Si definiscono sistemi in pressione quegli apparecchi che contengono fluido ad una pressione relativa superiore a 0.5 MPa. Si classificano in:

1. Recipienti di vapore; 2. Recipienti di gas; 3. Recipienti in pressione 4. Recipienti particolari


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M. Guagliano Progettazione di sistemi in pressione

Sistemi in pressione

La risoluzione progettuale di un sistema in pressione dipende da diversi fattori: tipo di fluido (corrosione); tipo di carico (pressione interna/esterna, temperatura, battente idrostatico, peso proprio, vento, sovraccarichi sismici, carichi dinamici, condizioni di prova di omologazione, fatica) Materiale (acciaio al carbonio, acciaio inox, leghe di rame, leghe di alluminio, leghe di nickel, materiali non metallici).

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Sistemi in pressione
NORME
Raccolta ASME (Division VIII Section I e Section II) USA Norme PED (Pressure Equipment Directive) UE

Raccolta VSR (recipienti in pressione di vapore e gas); Raccolta VSG (generatori di vapore); Raccolta M (materiali); Raccolta S (saldature); Raccolta E (esercizio);
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Raccolta R (apparecchi contenenti liquidi caldi in pressione); Raccolta H (apparecchi con acqua surriscaldata)

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NORME
Le diverse norme elencate hanno una struttura analoga e distinguono due differenti modi di procedere:

Progettazione con le formule o progettazione nominale (Design by rules) Progettazione con lanalisi (Design by analysis)
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Progettazione con le formule
Si applica a configurazioni geometriche standard;

Considera una verifica di stabilit in condizioni di massima pressione e temperatura di esercizio; Considera una verifica di stabilit nelle condizioni di prova previste per lomologazione (prova idraulica); Non prevede il calcolo dettagliato dello stato di sforzo del componente ma si basano sulla definizione di uno sforzo ammissibile e dello sforzo nominale, calcolato in accordo con le formule della teoria (Lam); Si considera la presenza di effetti di concentrazione degli sforzi o di indebolimenti attraverso criteri, tabelle e grafici di natura empirica;
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Utilizza Guest-Tresca come criterio di verifica; Non si usa per la verifica a fatica.
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Progettazione con le formule definizone di sollecitazione (sforzo ammissibile)
Dipende dal materiale, dal tipo di verifica e dalle condizioni operative (la tabella si riferisce a verifiche statiche a temperatura ambiente) Acciai amm=min(Rs/1,5;Rm/4) (condizioni di esercizio, -10<<50) Acciai amm=Rs/1,1 (prova idraulica, -10<<50)
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Sistemi in pressione
Progettazione con le formule
Prevede il calcolo dello spessore minimo del mantello cilindrico con formule del tipo:

smin
in cui

pD 2 z amm bp

+c

D il diametro interno del recipiente; z lefficienza della saldatura;


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b considera la non uniformit dello sforzo radiale nello spessore c il sovrametallo per eventuali fenomeni corrosivi.

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Progettazione con le formule
Prevede il calcolo dello spessore minimo del fondo emisferico con formule del tipo:

smin
in cui

pD 4 z amm bp

+c

D il diametro interno del recipiente; z lefficienza della saldatura;


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b considera la non uniformit dello sforzo radiale nello spessore c il sovrametallo per eventuali fenomeni corrosivi.

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Fondi ellissoidali - stato di sforzo
Le formule che descrivono lo stato di sforzo in fondi curvi per effetto di una pressione interna sono le seguenti:

Per pa 1 = 2s x=a, y=0 pa (2 s ) 2 = ( 2 a 2b 2 )

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Andamento degli sforzi al variare del rapporto a/b

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Fondi torosferici - stato di sforzo
Le formule che descrivono lo stato di sforzo in fondi curvi per effetto di una pressione interna sono le seguenti:
Parte sferica

1 = 2 =

pRsf (2s )
Collegamento fascia anulare-mantello cilindrico

Parte anulare Collegamento fascia anulare-calotta sferica


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1 =

pRsf (2s)

1 =

pr (2s) R R 1 s 2r

Rsf Rsf 1 2 = p 2r s

2 = p

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Progettazione con le formule fondi curvi
Prevede il calcolo dello spessore minimo del fondo curvo (torosferico, ellissoidale, etc.) con formule del tipo:

smin
in cui

pD C +c 2 z amm

D il diametro interno del recipiente; z lefficienza della saldatura;


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C un coefficiente empirico che considera il diverso stato di sforzo dei fondi curvi. c il sovrametallo per eventuali fenomeni corrosivi.

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Valore del coefficiente C in funzione della geometria del fondo.

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Fondi piani - stato di sforzo
Il calcolo dei fondi piani fa riferimento alle seguenti situazioni:

p (3 + ) R 2 r 2 16 p (3 + )R 2 (1 + )r 2 m = POLITECNICO DI MILANO 16 3(3 + ) pR 2 max = 8 s2 mr =

p (1 + )R 2 (3 + )r 2 16 p (1 + )R 2 (1 + 3 )r 2 m = 16 3 pR 2 max = 4 s2 mr =

] ]

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Progettazione con le formule - fondi piani
Utilizzando le espressioni degli sforzi precedentemente calcolate ed applicando il criterio di Guest-Tresca si ottiene, con =0,3 e D/2=R:
Lastra appoggiata Lastra incastrata

s 0,43D

amm

s 0,56 D

amm

Nella realt le condizioni di vincolo sono comprese entro le due condizioni limite ora esaminate.Le norme prevedono lutilizzo di un coefficiente C che dipende dalla tipologia costruttiva del fondo:
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s CD
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amm

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Progettazione con le formule -fondi conici

<70
1 = 2 =
smin pR p 2 s cos pR p
>70: la struttura trattata come una lastra piana

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s cos 1 pDi 2 amm z p cos

s 0.5 Di

amm

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Aperture analisi dello stato di sforzo
Nel caso di recipienti con aperture, il problema pu essere assimilato a quello di una lastra piana di estensione infinita tesa biassialmente.

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Aperture analisi dello stato di sforzo
Lo stato di sforzo pu quindi essere calcolato sovrapponendo il risultato che si ottiene considerando la lastra sottile forata tesa monoassialmente (Kt=3) in due direzioni perpendicolari.

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Progettazione con le formule - Aperture
Le norme relative al dimensionamento delle aperture ed ai rinforzi da apporre per ridurre lindebolimento indotto dalle aperture non considerano leffetto di intaglio, ma si limitano a ripristinare larea che stata rimossa dallapertura (teoria della aperture rinforzate).

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Il rinforzo deve rimpiazzare larea rimossa (OPQR) Il rinforzo deve ripristinare la sollecitazione nominale.

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Progettazione con le formule - Aperture
Le norme relative al dimensionamento delle aperture ed ai rinforzi da apporre per ridurre lindebolimento indotto dalle aperture non considerano leffetto di intaglio, ma si limitano a ripristinare larea che stata rimossa dallapertura (teoria della aperture rinforzate).

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CODAP(norma francese).

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Progettazione con le formule - Aperture

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La determinazione dei limiti dellarea utile entro cui porre il rinforzo si esegue con considerazioni relative allo stato di sforzo in prossimit delle aperture. Area utile in direzione radiale

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Progettazione con le formule - Aperture
La determinazione dei limiti dellarea utile entro cui porre il rinforzo si esegue con considerazioni relative allo stato di sforzo in prossimit delle aperture. Area utile in direzione assiale:

AB = 4r rh rh L= 1.285 1.3 se h = 0.1 r si ha L = 0.25r

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Progettazione con le formule - Aperture

Limiti Non applicabile a sollecitazioni affaticanti Non applicabile a grosse aperture Non applicabile per carichi differenti dalla pressione

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Progettazione con lanalisi (by analysis) E prevista dalle normative (VSR, PED, ASME Division VIII, Section 2) ed ha come obiettivo la definizione di pi alti sforzi ammissibili e la messa a punto di una metodologia di progetto applicabile in quegli impianti che non permettono facili ispezioni (nucleari, chimici,etc).

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Si basa sullaccurata conoscenza dello stato di sforzo in tutte le le parti del sistema per tutte le possibili condizioni di carico previste nella vita del sistema.

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Progettazione con lanalisi concetti di base


Si basa sulla seguente classificazione degli sforzi: Sforzi membranali (uniformi nello spessore) Sforzi flessionali (variabili nello spessore); Una seconda classificazione si basa sulla pericolosit della componente di sforzo rispetto al collasso: Sforzi primari (membranale generale, membranale locale, di flessione): nascono per effetto dei carichi applicati, per soddisfare le condizioni di equilibrio, non sono autolimitanti; Sforzi secondari: nascono per garantire la congruenza (es: effetti di bordo);
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Sforzi di picco: concentrazioni di sforzo che nascono per effetto dei dettagli geometrici. Per ogni tipo di sollecitazione si definisce un valore limite che dipende anche dalla condizione di carico.
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Progettazione con lanalisi

Classificazione delle componenti di sforzo secondo la norma VSR.

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Progettazione con lanalisi condizioni di carico
Si distinguono: Condizioni di normale funzionamento Condizioni perturbate (si verificano con buona probabilit); Condizioni di emergenza (si verificano raramente) Condizioni di grave incidente (probabilit bassissima ma che non deve pregiudicare la sicurezza del personale e lambiente); Condizioni di prova (idraulica o pneumatica, eseguita da ente notificato); Condizioni di progetto (severe almeno quanto quelle di esercizio.
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La progettazione by analysis prevede diverse condizioni ammissibili al variare delle condizioni di carico e della sollecitazione considerata.
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Progettazione con lanalisi condizioni di carico
Permette di considerare separatamente i diversi modi di cedimento e per ognuno fornisce il rispettivo margine di sicurezza.

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Permette vantaggi economici e maggiore sicurezza.

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Progettazione con lanalisi condizioni di carico


La verifica condotta facendo riferimento a diagrammi analoghi al seguente, valido per condizioni di esercizio e di progetto

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Progettazione con lanalisi calcolo degli sforzi di confronto


Gli sforzi di confronto si calcolano come segue: Si identificano i punti di interesse e si definisce un sistema di coordinate cilindrico (a,t, r); Per ogni condizione di carico si calcolano gli sforzi: Primario generale di membrana fm; Primario locale di mebrana fl; Primario flessionale fb; Secondario g; Di picco p.
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Per ogni categoria si calcola la somma algebrica di ognuna delle sei componenti di sforzo, per i diversi carichi e le combinazioni interessanti.

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Progettazione con lanalisi calcolo degli sforzi di confronto
Si calcolano gli sforzi principali; Si calcola lo sforzo di confronto secondo Guest-Tresca. Si confrontano i valori ottenuti con le sollecitazioni ammissibili, in relazione al tipo di verifica da eseguire (f lo sforzo ammissibile di esercizio o di prova idraulica):

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Progettazione con lanalisi definizone di sollecitazione (sforzo ammissibile)
Dipende dal materiale, dal tipo di verifica e dalle condizioni operative (la tabella si riferisce a verifiche statiche a temperatura ambiente)

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k =1 per condizioni di esercizio+carichi morti k =1.2 per prova idraulica


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Progettazione con lanalisi considerazioni
Le analisi sono condotte in campo elastico-lineare. La definizione degli sforzi ammissibili tiene conto delleffetto di shake-down del materiale; Nella norma PED sono ammessi calcoli in campo elastoplastico In generale, oggi si applica attraverso calcoli a elementi finiti (elastiche o elastoplastiche).

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Analisi FEM

Nel caso di geometrie non riconducibili a schemi risolvibili analiticamente necessario ricorrere a strumenti di calcolo numerico. Il metodo pi versatile quello degli Elementi Finiti (FEM).

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Lo sviluppo del modello e del tipo di analisi vanno comunque pensati in funzione del risultato che si vuole ottenere.
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Analisi FEM

Esempio:

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quando si analizzano discontinuit fondo-mantello interessa calcolare gli sforzi primari e secondari.

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Sistemi in pressione Elementi isoparametrici solidi continui 3D


Si basano sulla teoria dellelasticit (piccoli spostamenti e deformazioni) I gradi di libert ad ogni nodo sono le tre componenti di spostamento. Lo stato di sforzo in un punto definito da 6 componenti
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Sistemi in pressione Elementi isoparametrici solidi continui 3D


8 nodi (funzioni di forma lineari) 20 nodi (funzioni di forma paraboliche)

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Sistemi in pressione Elementi isoparametrici solidi continui 3D

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Sistemi in pressione Elementi isoparametrici assialsimmetrici


Applicabili a strutture assialsimmetriche caricate assialsimmetricamente Si basano sulla teoria dellelasticit (piccoli spostamenti e deformazioni). I gradi di libert ad ogni nodo sono le due componenti di spostamento in un piano che include lasse di simmetria.
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Lo stato di sforzo in un punto definito da 4 componenti.


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Sistemi in pressione Elementi isoparametrici assialsimmetrici


Permettono di ridurre le dimensioni di un modello.

In alcuni codici di calcolo possono essere utilizzati anche con carichi non assialsimmetrici (elementi armonici).
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Elementi isoparametrici solidi


Devono avere distorsione angolare e lineare modesta (il miglior elemento il cubo (quadrato se assialsimmetrico) Nel caso di sollecitazioni flessionali, bisogna utilizzare almeno 3 elementi lineari o 2 quadratici per avere un corretta rappresnetazione dello stato di sforzo.

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NON sempre sono applicabili ai recipienti di piccolo spessore.


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Sistemi in pressione Elementi shell


Lo spessore concentrato sul piano medio I gradi di libert ad ogni nodo sono le tre componenti di spostamento e le tre rotazioni. Lo stato di sforzo in un punto definito da 6 (5) componenti. Si basano sulle diverse formulazione della teoria della lastre. Non consentono di cogliere gli sforzi di picco.
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Sistemi in pressione Elementi shell piani (flat)


Approssimano la geometria a tante superfici piane. Gli elementi triangolari presentano una rigidezza troppo elevata. Gli elementi quadrangolari ottenuti da quelli triangolari danno luogo a migliori risultati (elementi di BatozRazzaque).
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Sistemi in pressione Analisi dei risultati - Categorizzazione


I risultati di unanalisi a elementi finiti vanno elaborati per permettere di categorizzare le sollecitazioni ed eseguire la verifica a norma. Poich la categorizzazione si basa sulla teoria delle lastre di Kirchoff, lutilizzo di questi elementi shell non presenta problemi in sede di elaborazione.

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Sistemi in pressione Analisi dei risultati - Categorizzazione


Nel caso di impiego di elementi solidi necessario linearizzare i risultati FEM:

Si definisce una linea su cui linearizzare gli sforzi (in genere il segmento pi corto che unisce le facce opposte del recipiente nella zona da analizzare)

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Analisi dei risultati - Categorizzazione


Si traccia landamento delle componenti dello stato di sforzo lungo tale linea e si linearizzano tutte le componenti dello stato di sforzo:

(sforzo membranale)
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(sforzo secondario)
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(sforzo di picco)

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Sistemi in pressione Considerazioni


Possono nascere problemi nella scelta del segmento lungo cui applicare la linearizzazione:

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Nei problemi 3D bisogna definire un piano lungo cui eseguire la linearizzazione e non esistono post-processori commerciali in grado di eseguire questo tipo di operazione.

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Sistemi in pressione
Usare il FEM solo nei casi in cui sia necessario il calcolo dello sforzo di picco o ci si trovi in zone di discontinuit geometrica.

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Evitare di linearizzare su segmenti che contengono brusche discontinuit, ma posizionarsi a distanza sufficiente da queste (in questa zona, infatti, il calcolo d, comunque, valori errati).

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