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1.2.Losservatore.Treteorie 1.2.1.Ross,Hart,Searle:fralepaginediquestifilosofichesi materializza il concetto di osservatore rilevante per la teoria del dirittodelsecondoNovecento.

Se nei paragrafi iniziali di On Law and Justice [Diritto e giustizia, 1958], Alf Ross distingue vari possibili livelli di osservazionediunapartitaascacchi,toccaimmediatamentedopoad HerbertL.A.HartinTheConceptofLaw[Ilconcettodidiritto,1961] elaborarelacelebredistinzionefrapuntodivistainternoepunto di vista esterno operando una vera e propria rivoluzione copernicananellateoriadeldiritto:dasistemarigidoildirittodiviene prassi aperta alle mille interpretazioni di osservatori interni. Cos, loggetto diritto si lascia osservare ed interpretare dallo sguardo di soggetti che partecipano attivamente alla prassi giuridica: gli osservatori conoscono i fenomeni, percepiscono la presenza dellordinamento, svolgono un ruolo di accettazione critica delle norme. Losservatore diviene osservante in un curioso gioco semanticocherinviacontinuamenteglisguardiallenorme,lalibert degliocchiallobbedienzadeicorpi1. Infine, lidea che losservatore partecipi attivamente alla dimensionegiuridica,nonsoloattraversopraticheinterpretative,ma costruendo oggetti giuridici e fatti istituzionali proposta da John R. Searle principalmente, ma non solo, in The Construction of Social Reality[Lacostruzionedellarealtsociale,1995]. La via che passa attraverso i testi di Ross, Hart e Searle si rivela paradigmatica per ricostruire in pochi passaggi la figura dellosservatore: dalla posizione esterna teorizzata da Ross, ed utilizzata da molte teorie sociologiche ed antropologiche contemporanee, si entra nellordinamento con il punto di vista interno di Hart, fino ad arrivare allosservatore di Searle che, non solo partecipa, ma costruisce continuamente il suo universo giuridicodaunaprospettivanecessariamenteinterna. Pianaliticamente.Possiamotracciaredifferenzeesimilitudini fraletrefigurediosservatore. Le differenze riguardano la funzione: losservatore esterno di Ross si limita a descrivere i fenomeni, losservatore interno di Hart partecipa al fenomeno osservato, mentre quello di Searle costruiscelarealtsocialecheabita.

1Lestrettecorrelazioni,nonsolosemantiche,fraiterminiosservatoreed

osservante sono al centro delle profonde riflessioni di due filosofi del diritto italiani: Eligio Resta e Franco Cordero. Vedi: Eligio Resta, Le stelle e le masserizie. Paradigmi dellosservatore, 1997; e, Franco Cordero, Gli osservanti. Fenomenologia dellenorme,20082.CosparadigmaticamenteRestasuosservatoreeosservante: Strana confusione di piani quella di un osservatore che eserciti la virt dello sguardo e quellaltra di un obbediente che osservi una regola. Questa ambiguit merita di essere presa sul serio; non so dove porti, ma intanto butta una luce particolare sullo sguardo dellobbediente e sullobbedienza dello sguardo. (Eligio Resta,Lestelleelemasserizie.Paradigmidellosservatore,1997,p.129).

Le similitudini riguardano loggetto osservato: tutti gli osservatori hanno, per quel che riguarda i fenomeni giuridici, lordinamentocomepuntodiriferimentoprivilegiato. 1.2.2.NelparagrafointroduttivointitolatoPreliminaryAnalysis oftheConceptValidLawdiOnLawandJusticeRoss,neldelinearela sua strategia epistemologica, introduce la figura di un soggetto che osservaduepersonegiocareadunapartitadiscacchi. Sitrattadiunosservatoreesternocheincarnadiversilivelli di osservazione [levels of observation] di una prassi costituita da regole come il gioco degli scacchi o come, ovviamente, quel gioco moltopiseriochechiamiamodiritto.Rossmostrachelosservatore pucomprenderelemosseelosvolgimentodelgiocosoloseconosce leregoleelateoriachecostituisconoqueldeterminatogioco.Ilgrado dicomprensioneedillivellodiosservazioneaumentanoinmaniera direttamente proporzionale alla pregressa conoscenza che losservatorehadiregoleeteoriadelgioco. LeggiamoRoss:
Letusimaginethattwopersonsareplayingchess,whileathirdpersonlooks on. If the onlooker knows nothing about chess he will not under stand what is goingon.Fromhisknowledgeofothergameshewillprobablyconcludethatitissome sortofgame.Buthewillnotbeabletounderstandtheindividualmovesortoseeany connectionbetweenthem.

Immaginiamo che due persone giochino a scacchi, mentre una terza sta a guardare.Selospettatore[onlooker]nonsanientediscacchi,eglinoncomprender che cosa sta avvenendo. Se conosce altri giochi probabilmente egli arguir che si trattadiunaspeciedigiuoco.Maeglinonsaringradodicomprenderelesingole mosseodivederequalcheconnessionefradiesse2.

Il primo livello di osservazione evidenziato da Ross rappresentatodaunsoggettocheosservaunapartitadiscacchisenza conoscerenulladitalegioco.LaconclusionediRosscheilsoggetto nonriusciraconoscereecomprendereladinamicadellemossedel gioco che sta guardando. Al massimo potr inferire che le due personeosservatestannogiocandoaqualcosaenonsonoindaffarate inunasempliceattivitdibarattofrapezzidilegno. Diversa, come anticipato, la situazione di un osservatore che guardalamedesimapartitaconoscendoalmenoleregoledelgioco.
Iftheoutlookerknowstherulesofchess,butbeyondthatnotmuchaboutthe theory of the game, his experience of the others play changes character. He will understandthattheirregularmovementistheprescribedknightsmove.Heisina positiontorecognisethemovementsofthepiecesinturnasmovesprescribedbythe rules.[]Hedoesnotunderstandtheplayersstrategy,andhasnoeyeforthetactical problemsofthesituation. Selospettatoreconosceleregoledegliscacchi,maoltreaciconosceben poco la teoria del gioco, la sua esperienza del gioco altrui muta carattere. Egli

2 Alf Ross, On Law and Justice, 1958, p. 11. Traduzione italiana: Diritto e giustizia,1965,p.13.

comprender che il movimento irregolare del cavallo la mossa del cavallo prescritta. Egli in grado di riconoscere che i movimenti dei pezzi in gioco sono mosse prescritte dalle regole. [] Egli non comprende la strategia dei giocatori, e nonhaalcunapercezionedeiproblemitatticidellasituazione3.

Soloselosservatoreconoscegileregoledelgiocopucapire lemossediunapartitaeprevederemagarigliulteriorisviluppidella sfida. Ma anche questo secondo livello di osservazione non assicura una conoscenza piena del fenomeno osservato. Senza teoria non dato comprendere le strategie di gioco ed i piani tattici dei due avversari. Ecco perch allosservatore esterno richiesto un grado ulteriorediconoscenzadelloggettomessoafuoco. ScriveRoss:
The problem presents a quite different aspect if we go to another level of observationandinterpretthecourseofeventsinthelightoftherulesandtheoryof chess. Certain items of the whole series of events, namely, the moving of the pieces, stand out then as being actions relevant to chess or significant for chess. The movementofthepiecesisnotlookedonasmerelychangingthepositionofobjectsin space,butasmovesinthegame,andthegamebecomesasignificantcoherentwhole, becausethemovesreciprocallymotivateeachotherandareconstruedasattackand defenceinaccordancewiththetheoreticalprinciplesofthegame.

Ilproblemapresentaunaspettocompletamentediversosepassiamoadun altro livello di osservazione [level of observation] e interpretiamo la serie degli eventiallalucedelleregoleedellateoriadegliscacchi.Certiaspettidellinteraserie degli eventi, le mosse dei pezzi, risultano allora azioni rilevanti o significative per gliscacchi.Ilmovimentodelpezzononconsideratocomeunmerocambiamento dellaposizionedeglioggettinellospazio,macomeunamossanelgioco,eilgioco diviene un tutto significativo e coerente perch le mosse si condizionano reciprocamentelunlaltraesiconfiguranocomeattaccoedifesasecondoiprincip dellateoriadelgioco4.

Dunque,losservatoreesternodiRossnonpucomprendereil funzionamentodelgiocodegliscacchiodellamacchinadirittocon la semplice osservazione empirica di quel che accade. La comprensione necessita della conoscenza delle regole che costituiscono quelle determinata prassi e della teoria che spiega i comportamentideiplayers. Schematizzando possiamo individuare tre livelli di osservazione: 1livello:osservazioneesternasenzaalcunaconoscenzadella prassi; 2 livello: osservazione + conoscenza delle regole costitutive dellaprassi; 3livello:osservazione+conoscenzadelleregolecostitutive+ conoscenzadellateoriadellaprassi.
3 Alf Ross, On Law and Justice, 1958, p. 11. Traduzione italiana: Diritto e giustizia,1965,p.13. 4AlfRoss,OnLawandJustice,1958,pp.1213.Traduzioneitaliana:Diritto egiustizia,1965,p.14.

I tre livelli registrano standard di comprensione diversi da parte dellosservatore, ed solo nel terzo livello che losservatore riesceacomprendereimeccanismidelfenomenoosservato. Focalizziamolattenzionesullosservatore.LepaginediRosssi rivelano di cruciale importanza per lintroduzione di una figura che, come gi detto, diventer decisiva nel dibattito teorico dellepistemologia delle scienze sociali del Novecento5. Tuttavia losservatore di Ross resta comunque un soggetto che osserva i fenomenisempredallesterno:ildirittoconservaunasuaconsistenza oggettivachelocontrapponealsoggettoconoscente.Losservatoreha solo il cmpito di descrivere le dinamiche sociali dei partecipanti al gioco del diritto, senza mai parteciparvi, cercando solo di comprendere il funzionamento degli ingranaggi normativi e psico socialidellacomunitosservata. E la posizione dellosservatore non muta anche quando Ross puntualizzachelaconoscenzadiqualiregolesianorealmenteseguite inunaprassigiuridicaedistituzionaledipendesiadallosservazione esterna che dal fatto che effettivamente i giocatori seguano quelle regole piuttosto che altre. Cos, precisa Ross, per decidere se le regolechesonoosservatesonoqualcosadipidiunaabitudineodi una azione motivata da ragioni tecniche, necessario chiedere ai giocatori da quali norme essi si sentano vincolati6. Losservazione deve essere accompagnata dalla conoscenza dellatteggiamento emotivo e psicologico dei partecipanti al gioco nei confronti delle regolediqueldeterminatogioco.Nonsitrattadellateorizzazionedi unpuntodivistainternomacertocheancheunempiristaradicale comeRossfaticaaritenereesaustivaperlaconoscenzaeffettivadei fenomenigiuridicilasolaosservazioneesterna. EquipassiamoaipuntidivistadiHart. 1.2.3. La teoria che Hart denomina sociologia descrittiva [descriptive sociology], esposta in The Concept of Law [Il concetto di diritto,1961],lasuaoperasistematicapifamosa,ruotainteramente intorno alla distinzione concettuale fra punto di vista esterno [external point of view] e punto di vista interno [internal point of view],edunquefraosservatoreesternoedosservatoreinternoad unordinamentogiuridico7.QuestidueconcettipermettonoadHartdi
5ComesottolineaacutamenteUbertoScarpelli:Ledisciplineelaborateda un punto di vista esterno sono scienze sociali che accettano leffettivit di ordinamenti in gruppi sociali, descrivono comportamenti rilevati in quei gruppi, forniscono spiegazioni e previsioni circa la formazione e levoluzione degli ordinamentiediloroeffettinellesociet(UbertoScarpelli,Puntodivistainterno epuntodivistaesternoallenorme,in:RiccardoGuastini(ed.),Problemiditeoria deldiritto,1980,p.344).Friedman!!! 6AlfRoss,Dirittoegiustizia,1965,pp.1617. 7SuccessivamenteallapubblicazionediTheConceptofLaw,esullaspinta delle critiche mosse alla bipartizione hartiana del concetto di punto di vista da partediNeilMacCormick(cfr.NeilMacCormick,H.L.A.Hart,1981)edimoltiautori del neogiusnaturalismo e del giuspositivismo angloamericano, il filosofo oxoniensehaaggiuntounterzopuntodivista:lhermenuticpointofview,ovvero il punto di vista adottato da giuristi e scienziati del diritto che fingono di partecipare al gioco ordinamentale per comprenderne e spiegarne meglio il

costruire una teoria descrittiva del diritto che, partendo dallosservazione empirica di ci che accade, offre allinterprete un criterio per distinguere fatti sociali da fenomeni giuridici (regole da regolarit; normalit da normativit8), spiegando anche le ragioni delluniformit dei comportamenti dei destinatari della norma giuridica. A differenza dellosservatore esterno di Ross, i punti di vista elaborati da Hart costituiscono una schema di interpretazione dei fenomeni normativi che prescinde da fattori emotivi e psicologici. Con la creazione del punto di vista interno Hart intende fornire un adeguatostrumentopercomprenderenonleemozionicheinducono a seguire una certa regola, ma le ragioni che spingono un gruppo socialeacomportarsisecondoquelladeterminataregola. Iniziamodalladistinzionefrapuntodivistaesternoepunto divistainterno. ScriveHart:
When a social group has certain rules of conduct, this fact affords an opportunityformanycloselyrelatedyetdifferentkindsofassertion;foritispossible to be concerned with the rules, either merely as an observer who does not himself acceptthem,orasamemberofthegroupwhichacceptsandusesthemasguidesto conduct.Wemaycalltheserespectivelytheexternalandtheinternalpointsofview. Quando un gruppo sociale ha certe norme di condotta, questo fatto ci permettedisvolgeredelleosservazionistrettamenteconnessemaditipodiverso; infattipossibileoccuparsidellenorme,siasoltantocomeosservatorechenonle accettaeglistesso,siacomemembrodelgruppocheleaccettaeleusacomecriteri dicondotta.Possiamochiamarequestiduepuntidivistarispettivamenteesterno edinterno9.

Tralasciando lesposizione della complessa architettura disegnatadaHart10,vediamosubitoche,comeRoss,ilfilosofoinglese introduce la figura dellosservatore come agente epistemico privilegiatoper(ri)conoscereifenomenigiuridici,distinguendoper unosservatorecheguardadaunpuntodivistaesternodaunaltro cheosservaildirittodaunaprospettivainterna. Ladistinzionefraiduetipidiosservatorievidenzialafinalit dellepistemologiadiHart:ilcorrettoangolodiprospettiva(internao
funzionamento. Sull hermeneutic point of view in Hart vedi: Vittorio Villa, Hermeneutic point of view e analisi delle norme, in Rivista Internazionale di FilosofiadelDiritto,59,1982,pp.721731. 8 Sul complesso rapporto fra normalit e normativit giuridica, regola e regolarit, mi permetto di rinviare a: Guglielmo Siniscalchi, Normalit di norme, 2007. In particolare, il capitolo Normalit e norma si sofferma sulla normalit comeprodottodellanormagiuridicanellateoriadiHart. 9 Herbert L. A. Hart, The Concept of Law, 1961, p. 86. Traduzione italiana: HerbertL.A.Hart,Ilconcettodidiritto,20023,p.106. 10 Ricordo che, nella teoria hartiana, punto di vista interno e punto di vista esterno sono prospettive o ottiche teoriche che permettono di illuminare, rispettivamente, laspetto esterno (la regolarit dei fenomeni osservabili empiricamente) e quello interno (latteggiamento consistente nel ritenere quel comportamento obbligatorio, vietato o permesso). Sulla distinzione fra aspetto internoeaspettoesternodiunanormavedi:MauroBarberis,Brevestoriadella filosofiadeldiritto,2004,p.90.

esterna) il presupposto per la creazione di una teoria in grado di spiegare e fornire opinioni convincenti sulloggetto osservato. Il diritto un gioco sociale che possibile conoscere, criticare, cui doverosopartecipareattivamente.SelosservatorediRossconserva losguardofreddoedistantedellentomologo,losservatoreinternodi Hartgiocalasuapartita,accettaleregole,osservailcomportamento degli altri giocatori, ed pronto a criticare chi non accetta e non segueleregolecondivisedellapartita. Non a caso, Ross utilizza il termine inglese onlooker letteralmente l astante, colui che guarda perch presente pur senzapartecipareperdesignarelosservatoreesterno,mentrenelle pagine di Hart, come in quelle di Searle, losservatore sempre observer, ovvero colui che non si limita ad assistere, ma sempre prontoapartecipareallosvolgimentoalleventoosservato11. Prima il punto di vista esterno. Secondo Hart esterno il punto di vista che permette di osservare i fenomeni normativi o comunque qualsiasi pratica sociale governata da regole senza accettare necessariamente le regole del gioco. Esaminiamo il passo chiavediHart:
Statements made from the external point of view may themselves be of differentkinds.Fortheobservermay,withoutacceptingtheruleshimself,assertthat thegroupacceptstherules,andthusmayfromoutsiderefertothewayinwhichthey areconcernedwiththemfromtheinternalpointofview.But[]wecanifwechoose occupythepositionofanobserverwhodoesnotevenreferinthiswaytotheinternal pointofviewofthegroup. Le osservazioni svolte dal punto di vista esterno possono essere a loro voltaditipidiversi.Infattilosservatorepu,senzaaccettareeglistessolenorme, asserirecheilgruppoaccettalenorme,ecospuriferirsidallesternoalmodoin cuiimembridelgrupposioccupanodellenormedalpuntodivistainterno.Ma[] possibile, se si vuole, assumere latteggiamento di un osservatore che non si riferiscenemmenoinquestomodoalpuntodivistainternodelgruppo12.

Questafiguradiosservatorepuregistraresoltantoregolarit di comportamento; magari prevedendo alcune mosse del gioco sociale senza comprenderne le ragioni, senza spiegare il motivo che induceilgruppoaseguiredeterminateregole.Esercitandoilpuntodi vistaesternolosservatoreconosceleregolarit,manoncomprende laregola;registralanormalitstatisticadeicomportamenti,manon
Sulla polemica fra Ross e Hart a proposito delle diverse prospettive suggeritedallelororispettiveteoriecfr:HerbertL.A.Hart,ScandinavianRealism,in Cambridge Law Journal, 1959, pp. 233240 (traduzione italiana: Su Hart, in: Riccardo Guastini (ed.), Problemi di teoria del diritto, 1980, pp. 355360); e: Alf Ross,ReviewofH.L.A.HartsTheConceptofLaw,inYaleLawJournal,1961,pp. 11851190 (traduzione italiana: Su Hart, in: Riccardo Guastini (ed.), Problemi di teoria del diritto, 1980, pp. 355360). Sul confronto HartRoss a proposito della differenza fra punto di vista interno e punto di vista esterno vedi: Silvana Castignone, Punto di vista interno ed efficacia, in Uberto Scarpelli (ed.), La teoria generale del diritto. Problemi e tendenze attuali. Studi dedicati a Norberto Bobbio, 1983,pp.920. 12 Herbert L. A. Hart, The Concept of Law, 1961, pp. 8687. Traduzione italiana:HerbertL.A.Hart,Ilconcettodidiritto,20023,p.106.
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in grado di spiegarne la normativit, confondendo probabilit con doverosit13.EccoperchHartaffiancaalpuntodivistaesternouna prospettivainternadacuiguardarelordinamentochecompletala funzionecognitivistadellepistemologiahartiana. Cos, definiamo come interno il punto di vista che adotta il gruppo sociale che partecipa ad una determinata prassi: gli appartenentialgruppo,oalfattoistituzionalenellessicodiSearle, che conoscono e accettano le regole, che esercitano un atteggiamentocriticoriflessivoedunareazionedidisapprovazione versotuttiqueicomportamenticonsideratidifformiodevianti. Ecco come Hart traccia il confine fra osservatori esterni ed internialsistemanormativo:
What the external point of view, which limits itself to the observable regularitiesofbehaviour,cannotreproduceisthewayinwhichtherulesfunctionas rulesinthelivesofthosewhonormallyarethemajorityofsociety.[]Forthemthe violationofaruleisnotmerelyabasisforthepredictionthatahostilereactionwill followbutareasonforhostility. Quello che il punto di vista esterno, che si limita alle regolarit di comportamento osservabili, non pu rappresentare, il modo in cui le norme operano in qualit di norme regolanti la vita di coloro che costituiscono normalmente la maggioranza della societ. [] Per costoro la violazione di una normanonsoltantolabaseperlapredizionecheseguirunareazioneostile,ma unaragioneperquestaostilit14.

Il punto di vista interno, utilizzando una metafora cinematografica, inquadra anche il fuori campo del fenomeno osservabileesternamente:nonsololeregolaritdeicomportamenti, o delle mosse del gioco (ci che si coglie empiricamente con lo sguardo), ma anche le regole che determinano quelle regolarit (le ragioni che motivano e giustificano il comportamento osservabile). Latteggiamento criticoriflessivo e la riprovazione sociale dei comportamenti devianti testimoniano la credenza dei destinatari nella legittimit delle norme giuridiche che impongono obblighi e doveriericonosconostatusediritti.
13 La figura dellosservatore esterno" di Harte e Ross deriva dal celebre argomento di Wittgenstein sulla impossibilit di comprendere le regole del gioco degli scacchi osservando semplicemente le mosse di una partita. (Cfr. Ludwig Wittgenstein, Philosophische Untersuchungen, 1999, p. 271). Sullimpossibilit di indurre norme osservando semplici regolarit di comportamenti in Hart e Wittgenstein mi permetto di rinviare a: Guglielmo Siniscalchi, Dedurre o indurre normedanormalit,inAnnalidellaFacoltdiGiurisprudenzadiTaranto,2,2008, pp.397405. Largomento della possibilit, o meno, di conoscere le regole attraverso losservazionedellaprassidiungiocoedunquediseguireoeseguirelaregola conosciuta al centro delle analisi, rispettivamente, di Saul Kripke ed Antonio Incampo. Vedi a tal proposito: Saul Kripke, Wittgenstein on Rules and Private Language, 1982 (traduzione italiana: Saul Kripke, Wittgenstein su regole e linguaggio privato, 2000); Antonio Incampo, Validit funzionale di norme, 2001, soprattutto pp. 8898. Il primo ha messo in luce il paradosso del seguire una regola,ilsecondoilparadossodelleseguireunaregola. 14HerbertL.A.Hart,TheConceptofLaw,1961,p.88.Traduzioneitaliana: HerbertL.A.Hart,Ilconcettodidiritto,20023,p.108.

Riassumendo: possiamo dire che il punto di vista dipende dallaprospettivaincuisiponelosservatoreperconsiderareleregole del sistema normativo. Se si considerano con locchio di un osservatore che da parte sua non le accetta, quelle regole apparirannomereregolaritcomportamentali.Masesiconsiderano con latteggiamento di unmembro del gruppoche le accetta ese ne serve come direttive per lazione, allora e allora soltanto esse si presenterannointerminicorrelativididoveriediritti,comeragioni che fondano e legittimano un determinato comportamento15. Pi incisivamente, il punto di vista interno quella prospettiva che trasforma losservatore in osservante16. La funzione dellosservatoreinternononsolodescrittivamapartecipativa. In conclusione: la bipartizione hartiana del concetto di osservatore in punto di vista in interno ed esterno nasce dallesigenza di trovare una visuale privilegiata per osservare i comportamenti normativi sociali, spiegando, non solo le emozioni, ma, anche e soprattutto, le ragioni che determinano quei
15Cosriassumeladifferenzafrapuntodivistaesternoepuntodivista

interno un attento studioso, nonch amico e collega ad Oxford di Hart, come Alessandro Passerin dEntrves nel volume La dottrina del diritto naturale, 1980, pp.181182. Sulle valenze eticopolitiche della divisione hartiana sono sempre illuminanti le considerazioni di Uberto Scarpelli, uno dei primi giuristi italiani sensibilealletematichepropostedallajurisprudenceanglosassone.ScriveScarpelli: Ilpuntodivistainternorispettoaunordinamentocoinvolgechiloassumeconle norme, i valori, i criteri dellordinamento: egli non si limita ad osservare che qualcuno li applica, ma li applica in proprio. Per questo si potuto dire che lassunzionedelpuntodivistainternorispettoaunordinamento,inunsensolato dellespressione, unaccettazione dellordinamento e richiede una giustificazione eticopolitica in rapporto a principi legittimanti lordinamento. Lassunzione del punto di vista esterno, invece, non comporta coinvolgimenti con lordinamento considerato:siattuaquiilvaloredellaconoscenzaelagiustificazioneeticopolitica richiesta la giustificazione di una attivit conoscitiva con le sue conseguenze pragmatiche. (Cfr. Uberto Scarpelli, Punto di vista interno e punto di vista esterno allenorme,in:RiccardoGuastini[ed.],Problemiditeoriadeldiritto,1980,pp.343 347). 16AncoraRestaeCorderosuosservatorieosservanti. Lasovrapposizionesemanticaedilpassaggiodasempliceosservatoread osservante allinterno di un sistema giuridico ben messa in luce da Eligio Resta. ScriveResta:Chiosservaungiococomplessoelofadauninternoversounesterno eviceversa,dacomportamentianormeedanormeacomportamenti:dalpuntodi vistadelsistemanormativononcisarannoosservatorimasoltantoosservantiegli osservantinonpotrannochestaredentroilsistemanormativo.Equestoosservare le norme condivide molto di pratiche religiose che differenziano tra osservanti e nonosservantierispettoaiqualiogniosservatoreestraneoe,avolte,sospetto.Gli osservatorinonpossonochecollocarsiallesterno,inaltrisistemichegarantiscano punti di vista possibili perch estranei, ma per questo incongrui. Osservare comportamenti deducendone norme e osservare norme deducendone comportamenti fa oscillare lo sguardo paranoicamente da un polo allaltro, rimandando continuamente, in una complicit chiusa e fissa, da unalternativa allaltra.(Cfr.EligioResta,Lestelleelemasserizie.Paradigmidellosservatore,1997, pp.133134). Sulla figura degli osservanti e le relative implicazioni teologicogiuridiche vedi ancora la monumentale opera di Franco Cordero, Gli osservanti. Fenomenologiadellenorme,20082.Peraltro,nelvolumediCorderovisonosolodue riferimentiadHart.

comportamenti ed il conseguente ordine sociale (luniformit dei comportamenti e lobbedienza dei destinatari alle norme dellordinamento giuridico). La teoria di Hart elabora un preciso mododiosservazionedelleregolaritsocialiunluogoteorico,una visuale privilegiata che riesce a fornire criteri validi per conoscere attivamenteilfenomenonormativo. Partendo dal punto di vista solo esterno dellosservatore empirico di Ross, abbiamo esplorato la prospettiva interna aperta dallo sguardo partecipe dellosservatore di Hart. Per completare questarapidissimarassegnadellemetamorfosidellosservatorenella teoria giuridica del Novecento, non resta che passare allocchio costruzionistapropostodaJohnR.Searle17. 1.2.4. Se con Hart losservatore ha iniziato ad affacciare lo sguardo allinterno dellordinamento, con Searle sempre squadrato dagli invisibili confini di un mondo sociale in costante evoluzione e metamorfosi. Anzi, potremmo dire che le strutture di ogni mondo sociale dipendono ontologicamente dallo sguardo dellosservatore che vi abita e che, attraverso un complesso meccanismosociale,creacontinuamenteoggettiistituzionalicomeil denaro,lenormegiuridiche,ilgiocodelcalciooletemibiliimposte. Ancheinquestocasolimitolamiabreveanalisisoloalruolo svolto dalla figura dellosservatore per registrarne lulteriore mutazione rispetto alle teorie di Ross e Hart senza approfondire ovviamentelacomplessaedaffascinanteontologiasocialeelaborata dalfilosofostatunitense. Veniamo subito allosservatore partendo ovviamente dalle pagine di The Construction of Social Reality [La costruzione della realtsociale,1996]18

17 Fra le molteplici possibili interpretazioni del punto di vista interno in

Hart occorre ricordare, solo per dovere di completezza, le varianti di Ronald DworkineJohnFinnis:inRonaldDworkinilpuntodivistainternocostituitoda tutti quei valori eticopolitici e dai principi giuridici e istituzionali che il teorico ritiene significativi per interpretare i materiali legali. In Dworkin losservatore interno ma finisce per coincidere con il giuristagiudice che sceglie i valori fondamentalicheorientanolavitapraticaequotidianadiunacomunit.InFinnis, invece,sitrattadiassumereilpuntodivistadelluomoragionevole,cioattentoa tuttigliaspettidellafiorituraumanaeairapporticheessihannoconlecondizioni dellinterazione sociale. (Francesco Viola, Giuseppe Zaccaria, Diritto e interpretazione.Lineamentiditeoriaermeneuticadeldiritto,2009,pp.3637). 18 Sullimportanza della percezione visiva e dello sguardo per la teoria di Searle ecco un icastico brano di The Construction of Social Reality [La costruzione dellarealtsociale,1996].EccoSearle:Nelmodoformaledeldiscorso,riferireIo vedoiltavoloimplicaStoavendouncertotipodiesperienzavisiva.Madalfatto chelesperienzavisivasiaunacomponenteessenzialedellapercezionevisiva,non segue che lesperienza visiva sia ci che viene percepito. [] Nel fare ci, ho unesperienza percettiva, ma lesperienza percettiva non n loggetto della percezionenlaprovasullabasedellaqualeioconcludochequicunascrivania. Iononconcludosullabasediunaprovachequicisiaunascrivania:piuttosto, semplicemente la vedo.Dunque, la percezione visiva risulta decisiva per la costruzionedelledificioteoricodiSearle.

Inbreve:losservatoreperSearlelafiguraidealecheinnesca tutti i meccanismi di funzionamento per la costruzione della realt sociale. losservatore che assegna le funzioni di status nel lessico di Searle le funzioni che sono osservatoredipendente [observerdipendent] essenziali, insieme alla intenzionalit collettivaedallacelebreformuladelleregolecostitutiveXcountsas YinC,percostruireognitipodioggettosociale:dallebanconoteai poteri deontici, passando per i confini, gli stati, i matrimoni e gli ordinamentigiuridici. Vediamo rapidamente come. Searle distingue due diversi tipi di funzioni: le funzioni non agentive e le funzioni agentive. Le primesonoindipendentidallosservatore,sonoritmatedalprincipio di causalit e riguardano gli eventi del mondo fisico e naturale. Un esempioclassico:lafunzionechehailcuoredipomparesangue. Lefunzioniagentivedipendonodallosservatore:bastipensare alladifferenzachepassatraunpezzodilegnoedunasedia.Lasedia il prodotto dellattivit di un agente che ha intenzionalmente modificatoquelpezzodilegnotrasformandoloinunoggettoconuna specifica funzione. Fra le funzioni dipendenti dallosservatore sono determinanti per la costruzione della realt istituzionale quelle di status,ossialefunzionicheconferisconoericonosconopoteri,diritti e doveri a persone ed oggetti materiali senza modificarne la realt fisica. Lassegnazione di una funzione di status da parte dellosservatoresiperfezionaattraversolintenzionalitcollettiva ovverolideapercuitutticrediamocollettivamentecheunoggettoX possasvolgereunafunzioneYelaformuladelleregolecostitutive XcountsasYinC[XcontacomeYinC].Lesempioclassicoquello della banconota: un pezzo di carta vale 10 euro nel contesto della UnioneEuropea.Inutilesottolinearecomelinterarealtistituzionale sia costituita da una fitta rete di poteri deontici, norme, status e rapporti giuridici che trova il suo fuoco centrale nella prospettiva apertadallosguardodellosservatore. Ecco perch, rispetto alle definizioni di Ross e Hart, Searle finisceperampliareilsignificatodeltermineosservatore. ScriveSearle:
Osservatore il modo abbreviato per indicare il costruttore, lutente, il progettistae,ingenerale,ilpossessorediintenzionalit19.

Losservatore partecipe ed interno di Hart dilata i confini semanticieconcettualidivenendoarteficeeprotagonistaassolutodi unarealtsocialeegiuridicaincontinuametamorfosi.osservatore chiunque sia in possesso di intenzionalit, tutti i soggetti che orientanolalorointenzionalitversounarealtsocialedacostruire collettivamente. Non solo Searle colloca il suo osservatore in una prospettivainterna,maneaccentualacapacitdimodificarelarealt socialeedistituzionalecheloaccoglie.
19 John R. Searle, Mente, linguaggio, societ. La filosofia nel mondo reale,

1998.

Fin qui la funzione dellosservatore: resta da chiarire il rapportofrailsoggettocheosservaelordinamentocomeoggettodi osservazione privilegiato in unelaborazione teorica che tenta di spiegare lorigine di tutta la realt sociale, e non solo dei fatti giuridici. In uno degli scritti successivi al volume The Construction of Social Reality intitolato Ontologia sociale e potere politico [2003]20, Searle, affrontando alcuni problemi relativi alle implicazioni giuridicopolitiche della sua teoria, suggerisce un curioso cortocircuito ontologico fra esistenza dellosservatore e dellintenzionalitcollettivaedeffettivitdellordinamentogiuridico. Il percorso che segue Searle in queste brevi pagine tende a mostrare il passaggio da un semplice fatto sociale ad una realt istituzionale che comprende anche la realt politica [political reality]. Il discorso di Searle si interroga sulla natura del potere politico e sulle condizioni che ne determinano lesistenza nelle moderne societ occidentali a base democratica. Il potere politico si presentacomeunacomplessastrutturadipoterideontici,ovverouna rete di diritti, obblighi, poteri e doveri che sono il risultato dellinterazione fra lintenzionalit collettiva degli osservatori, il linguaggioeleregolecostitutive. Cosa differenzia la realt istituzionale tout court dal potere politicochecomunquepartediquellarealt?Searlerispondecheil potere politico si caratterizza, rispetto ad altri fatti istituzionali, perchesercitailmonopoliosullaviolenzaorganizzata(ovverosulla polizia e sulle forze armate) ed il controllo sul territorio. Scrive Searle:
Ilcontrollodelterritorio,insiemealmonopoliodellaviolenzaorganizzata, garantiscono alle autorit politiche e agli stati il ruolo di poteri supremi e ultimi entrosistemiconcorrentidifunzionidistatus21.

Il potere politico trova dunque la sua espressione compiuta nella moderna forma stato e, dal punto di vista squisitamente giuridico, in un ordinamento le cui leggi siano accettate ed effettivamentevigentiinunadeterminatacomunitsociale. Severochelarealtistituzionale,edunquequellapolitica, una struttura complessa di poteri deontici costruita ed alimentata dallintenzionalit collettiva degli osservatori; anche vero che se questastrutturanonesercitasseunasuapressionesocialeeleregole nonfosseroseguitedaipartecipanti,lastrutturafinirebbefacilmente perdisgregarsitravolgendoanchelafunzionesvoltadallosservatore. sin troppo semplice percepire leco delle teorie precedentemente esaminate nonostante la radicalit della
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Si tratta del testo compreso nel volume collettaneo dedicato alla discussione dellontologia di Searle: Paolo Di Lucia (ed.), Ontologia sociale. Potere deonticoeregolecostitutive,2003,pp.2744.TuttoilvolumecuratodaDiLuciasi presentacomeunalungaedapprofonditariflessionecriticasullavorodelfilosofo statunitense. 21 JohnR.Searle,Ontologiasocialeepoterepolitico,in:PaoloDiLucia(ed.), Ontologiasociale.Poteredeonticoeregolecostitutive,2003,p.37.

posizione dellosservatore nellontologia sociale di Searle: analogamenteaRosseHart, losservatoredi Searle si muovein una realtistituzionaledovelordinamento,elapercezioneintesacome accettazione ma anche pressione delle regole del gioco che dellordinamento conservano gli osservatori/osservanti, sono condizioni necessarie per lesistenza degli osservatori stessi. Ancora una volta la posizione dellosservatore si determina in costante riferimento con loggetto osservato ovvero con lordinamento giuridico.

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