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L.B.G. LA SALITA DEL CARRO DEL VINCITORE Guido Martinotti MILANO: TRA MORTI E FERITI ABBIAMO VINTO Elena Grandi PISAPIA: MUNICIPALIT E CITT METROPOLITANA SENZA SCONTI Franco DAlfonso MILANO CIVICA X PISAPIA: LA STORIA DI UN CASO Jacopo Gardella I GIOIELLI DI FAMIGLIA: PIAZZA SANTALESSANDRO Fiorello Cortiana REFERENDUM NAZIONALI: BLOCCARE LE FOLLIE Enrico Fedrighini REFERENDUM MILANESI. CITTADINI DUE VOLTE Giuseppe Landonio PERCH I PRIMARI INFUGA DA NIGUARDA? Rita Bramante ATTENTE CURE PER LA DEMOCRAZIA Emanuela Citterio MILANO: EXPO, DERIVATI E SPECULAZIONE
VIDEO LUNED IN PIAZZA DEL DUOMO BASSETTI: VECHI, GIOVANI E SOCIET CIVILE VITALE: DOPO LA SVOLTA ANDARE DIRITTI
Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo TEATRO a cura di Guendalina Murroni CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia www.arcipelagomilano.org
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periodica riproposizione di estensione di una coalizione di sinistra al centro ha individuato via via dei soggetti che, come prima reazione hanno detto di no: la Lega, CL, come suggerisce Sergio Scalpelli che lavora in team con Cacciari, il Terzo Polo, variamente configurato, leaders del centro, Albertini eccetera. Loperazione si sempre rivelata una coperta troppo stretta se la sposti alla testa lascia scoperti i piedi e viceversa. Dallaltra parte ha finora funzionato meglio: grazie alla presenza di Silvio Berlusconi, con la sua spregiudicatezza e i suoi soldi e alla riuscita di un accordo triumvirale con Bossi e Fini che rappresenta lunico atto veramente da grande uomo politico di Silvio Berlusconi, e anche la forza per molto tempo invincibile della sua compagine. Solo che il difficile equilibrio si usurato perch conteneva un baco: Fini era il delfino (Bossi non avrebbe potuto farlo) ma chi teneva il pallino era la Lega, che a sua volta era tenuta per le narici dai soldi delle fideiussioni sottoscritte da Berlusconi per salvare il partito del Nord dalle catastrofi economiche dellinsipienza padana. In un gioco a tre, come si sa da una lunga storia di commedie e romanzi, ma anche dalle analisi sociologiche delle triadi, a la Georg Simmel, finisce sempre che due si alleano contro il terzo. Alle esigenze di garantire stabilit a una situazione scivolosa, Berlusconi ha dato una risposta che appariva nuova ed era certamente innovativa (ma non tutto il nuovo necessariamente anche buono: la risposta cesarista. Non era nuova perch gli italiani lavevano gi provata e si dimostrata pessima, come non pochi avevano previsto da subito. Le ragioni per le quali la risposta cesarista portatrice di danni sono state abbondantemente studiate e sono note, ma pi di recente sono state esplicitate e riprese da Amartya Sen che ha dimostrato come, contrariamente a quanto crede la vulgata comune, il cesarismo sia particolarmente inefficiente nelle situazioni di crisi perch il decisore non riceve le corrette informazioni e, se queste sono contrarie ai propri interessi, non le utilizza. Purtroppo in una cultura come quella italiana, fortemente dominata dal modello patriarcale la pulsione ad adottare un modello cesaristico nei momenti di crisi molto forte. Perdipi la cultura patriarcale diffusa fa s che il modello cesaristico sia familiare in molti campi, da quello della famiglia,
scusate il bisticcio di parole, e dei rapporti affettivi in generale, in cui nato e si perpetua, a quello della religione, in cui il binomio PonteficeMadonna fornisce il perfetto modello della sinergia e della composizione tra il mondo della durezza del potere e quello della tenerezza remediale delleros (i miracoli li fa soprattutto la Madonna) a quello dei rapporti di lavoro, e, infine, a quello della politica in cui trova la sua sintesi pi generale. Il modello cesarista caratterizzato dalleliminazione o attenuazione dei sistemi intermedi di checks and balances, che contraddistinguono invece il modello di democrazia rappresentativa. Non quindi affatto casuale che il berlusconismo abbia da subito cominciato ad attaccare tutto il sistema di garanzie, a partire dai magistrati, con il pretesto di essere perseguitato. Ma cerano gi i precedenti della Nuova democrazia di Gelli e della Grande Riforma di Craxi. Quando ho sentito parlare per la prima volta di Grande Riforma, ho pensato subito alla riforma della Pubblica Amministrazione che il grande tallone dAchille del sistema italiano. Poi ho capito che invece si parlava del potere politico: mi ricordo perfettamente una frase di Claudio Martelli che cercava di spiegare come avrebbe funzionato il sistema presidenziale: Se si elegge direttamente il Primo Ministro, poi a cascata tutte le altre cariche fino al Sindaco seguiranno la stessa logica. E avvenuto in un certo senso il contrario: per il Sindaco il modello stato istituzionalizzato e, pi o meno, ha funzionato, pi o meno ma ha funzionato, anche se con molte possibili deviazioni, tra cui quella dellesautoramento del consiglio, vedi Letizia Moratti. A livello del Primo ministro invece abbiamo avuto una situazione anomala, invece di perseguire una trasformazione istituzionale dibattuta, ma poi alla fine concordata in qualche forma di compromesso istituzionale, si lasciato il terreno a unestenuante guerriglia istituzionale. Pisapia riuscito a far saltare le strettoie di questo letto di Procuste politico, con un blitz accuratamente e lungamente preparato ed eseguito con coraggio facendo un bel sacco di morti di cui non dobbiamo dolerci. Facciamo un elenco dei morti sul campo, utile non solo per capire cosa sia accaduto, ma anche per capire chi ha vinto e chi continuer a vincere se non sbaglia le mosse. Il primo grande cadavere Berlusconi: Berlusconi politicamente un
dead man walking: niente pu illustrare questo concetto meglio della scenetta da Peppino, Tot e la malafemmina che Berlusconi ha interpretato al G8 un pezzo cult. Un signore inceronato dal volto terreo, con le borse sotto gli occhi, impettito nel suo simil-Caraceni, guata Obama dallaltra parte della stanza, con labilit istintiva degli attaccabottoni da cocktail per trovare il momento adatto: poi scatta con passo rapido e si precipita dal fotografo (che probabilmente parla linglese e cos Berlusconi deve comunicare per cenni che sono comprensibili a tutti: adesso vado vicino a Obama e tu mi inquadri con lui). Poi si precipita addosso a uno sgomento Obama e lo investe a bassa voce. La foto che compare su tutti i giornali del mondo dovrebbe, nelle intenzioni del poveraccio, rientrare nella serie Berlusconi salva lOccidente con un fumetto che dice qualcosa di fondamentale come: So dove nascosto Geddafi, ma lonnipresente microfono impietosamente coglie una sorta di guaito La Ilda mi perseguita. Pare che lo sciagurato sia andato a ripetere la solfa a tutti i potenti della terra facendo scadere il paese, come dice giustamente Serra, a bettola brianzola con lubriacone di turno che arpiona gli avventori per raccontare loro le sue sfortune coniugali. Alcuni anni fa il povero Mauro Mancia aveva molto competentemente diagnosticato uno stato patologico e non molto tempo dopo la signora Veronica aveva lanciato un appello agli amici stretti chiedendo la loro collaborazione per aiutare un malato. La colpa pi grave dei collaboratori e amici di Berlusconi stata proprio quella di non aver risposto a questappello: invece di essere circondato da un gruppo di amici che lo sostengono e lo consigliano nel bene, Berlusconi, come avviene per molti satrapi e com anche avvenuto per Mussolini, si trovato solo, circondato da una coorte di sicofanti che gli hanno restituito unimmagine distorta: Meno male che Silvio c. Cos si avviato allultima sfida convinto che la sua faccia facesse ancora miracoli e dopo avercela messa si dovuto rendere conto (si fa per dire) che invece di fare miracoli la sua faccia affondava con il candidato. Non basta, perch i diadochi insistono: Berlusconi risorgi! Basterebbe questa grottesca supplica per documentare cosa sia un partito cesarista, in cui si discute senza che nessuno scoppi a ridere di riprendere liniziativa, di fare le
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primarie o alternativamente di fondare un nuovo partito, mentre si scatena una guerra senza quartiere tra le diverse fazioni ed emergono tutti gli episodi di devastazione e corruzione che inevitabilmente sono il risultato delle cricche che circondano i cesari grandi e piccoli di tutte le ere. Berlusconi, politicamente, ma anche umanamente parlando a terra, mentre larbitro sta contando, e ancora alcuni suoi stanno accapigliandosi sotto il ring per il programma di rilancio: per dare unidea del livello cui giunto il grottesco, si ventila lidea di contrapporre a Tremonti un formidabile trio belligerante costituito nientemeno che da ABF, Alfano, Brunetta e Frattini. Ma domani sar qualcun altro, che so io CPQ, Cicchitto, Prestigiagomo Quagliariello, la ruota gira: per Crozza e gli altri un patrimonio inesauribile di buon umore cui attingere. Non so se possiamo inserire la Signora Brichetto Moratti e consorte nellelenco dei deceduti: con i soldi ci sono molte vie di recupero. Quello che stato ucciso dallironia di migliaia di giovani e meno giovani scatenati sulla rete, il modello atroce del sciurettismo lombardo con il birignao e la cotonatura, le mises alla Scala e il sorriso plastificato pronto a trasformarsi in un ghigno e in unazzannata non appena si parli di soldi. E con questo modello morto, spero per sempre, il mito delle elezioni allamericana con i soldi dilapidati a fiumi nella convinzione, ahim radicata, che basti comunicare bene per convincere. Molti anni fa il grande cabarettista americano Tom Lehrer, che era anche un professore di matematica, si prendeva gioco delle fisime del tempo sulla incomunicabilit (ricordate il genere Antonioni?) e a un certo punto di una canzone si rivolge a chi si lamentava di non riuscire a comunicare bene intimandogli If you cant communicate, shut up! (Se non riesci a comunicare chiudi il becco). Dopo il crack del primo turno, stato tutto un chirp chirp di leghisti e forzisti che si lamentavano di non essere riusciti a comunicare; ancora la sera del 30 da Lerner il ciellino Amicone si chiedeva come mai la Moratti non era riuscita a comunicare mentre Pisapia s. Prevedo una valanga di dotti testi sulla campagna di Pisapia, ma non c segreto: Pisapia era sincero mentre la Signora Brichetto riusciva a comunicare bene una sola cosa: la sua infingardaggine. Mama, la gata me varda, la dis che sun busiarda,
gatta molto perspicace. La campagna della signora Moratti e della Lega ha comunicato solo odio e fango, che gli ritornato indietro sotto forma dironia, canzoni in una sorta di colossale judo mediatico-cibernetico in cui ogni porcata veniva metabolizzata, sterilizzata, riverniciata e rilanciata con lo sberleffo. I consulenti americani della signora Moratti, o pi probabilmente i consulenti locali che avevano visto film come Our Brand is Crisis (2006) e si credevano James Carville. Spero che la famiglia Moratti li licenzi tutti e se non ha ancora pagato che blocchi i pagamenti, non se li meritano. Pi in generale lo schema teorico che ha imprigionato lazione, o meglio linazione, della sinistra in questi anni, la visione meccanicistica e statica dellelettorato, come una torta o pie-chart i cui spicchi sono definiti una volta per tutti e il gioco consiste solo nellelaborare uno schema di azione capace di inglobare la porzione pi grande possibile del centro immobile, tramite accordi di coalizione. Non cos, la torta non una torta ma un bolo di mercurio su un foglio di carta e vince quello che pi bravo a raccoglierne la maggior parte senza disperdere il resto in frammenti impazziti, ci vuole mano leggera e una azione chimica pi che meccanica. C tutta una dirigenza di sinistra che, diciamo la verit, stata ipnotizzata da Berlusconi, che ammira i suoi exploit tattici con lapprezzamento che i veri professionisti hanno per chi pi bravo di loro. Ma proprio per questo le prediche di chi si perde dietro labilit di Berlusconi e dei vari guru in the box sono state paralizzanti. Il risultato stato un colossale miedo a ganar che porta a rifiutare ogni tentativo di innovazione. Nelle parole dellocchiello sulla Stampa nellarticolo di commento al primo turno di Ricolfi (Mercoled 18 Maggio) si legge ha ragione Ferrara.Il centro-destra alle corde, ma fa male la sinistra a cantare vittoria, egemonizzata dalle estreme p. 13. A parte il ridicolo (che dovremmo fare metterci a piangere perch lelettorato ha dato un cazzotto in faccia a Berlusconi e Moratti?) unaffermazione cos la pu fare Ferrara che ha un rapporto piuttosto vago con la realt, ma non pu essere ripresa come verit autorevole da chi si picca di essere preciso. Fassino sarebbe un estremista? Fa ridere. Il Pd di Bologna sarebbe composto di estremisti? C da sganasciarsi. Chi lestremista? Ber-
sani? Ragazzi!Il pi estremo della compagine Vendola che al di l delle alate parole sul buonismo mondiale, non si mai sentito dire nulla di lontanamente comparabile alle volgarit estreme dette da Berlusconi, con le sue barzellette sulle cameriere, dalla Moratti-dai-colpibassi (nel senso che si spara nei garretti) dalla Santanch (conquella-bocca-pu-dire-quello-chevuole e, modestamente, lo disse) eccetera. Sarebbe estremista Pisapia? Lelettorato milanese ha gi risposto con un NOOO! da 300mila e passa voti, e con altri 50mila il 29 Maggio. Sul Corriere anche il Prof. Della Loggia, svegliatosi come Rip Van Winkle dopo ventanni, annuncia solennemente la scoperta dellultima ora Le elezioni non si vincono con la TV e con gli annunci. Bravo, peccato che invece cos avvenuto per ventanni e allora occorrerebbe chiedersi chi ha dato una mano allipnosi collettiva. Forse il miedo a ganar era diffuso un po dovunque. Cosa non ci stato detto dai dirigenti del PD locale di Milano quando abbiamo liberamente (e sottolineo) scelto Pisapia con le primarie! La pi bizzarra delle teorie che si sentirono in quelloccasione fu che poich il PD era il maggior partito aveva il dovere, oltre al diritto, di presentare un proprio candidato alle primarie. Detto e fatto, il candidato PD, che era di prima qualit, ha perso, tra laltro, proprio perch targato PD. Io credo che guadagneremo tutti, a partire dal PD, che il mio partito, il giorno in cui la dirigenza si convincer che questo PD non il partito egemone della sinistra, ma al massimo un primus inter pares, che per deve guadagnarsi questa qualifica ogni giorno sul campo e contemporaneamente, se praticassimo un po di quella recovery of nerve che secondo Peter Gay fu la preparazione per lilluminismo alla fine del Medioevo forse ci aiuterebbe a vedere pi chiaro. Poco prima del ballottaggio scrivevo: La battaglia per il ballottaggio non finita, non si vince fino a che lultimo voto sar contato e dallaltra parte hanno moltissimi soldi. Ma la Grande Guerra contro il gangsterismo berlusconiano gi cominciata ed cominciata dal basso: questo il vero fatto rilevante.. Oggi sono in grado di ribadire, nellelenco dei cadaveri c anche un certo modo di concepire la politica: nei dibattiti che sono seguiti quasi nessuno dei commentatori sembra essersene accorto: appare
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come se il successo di Pisapia fosse un colpo di genio, un fortunato concept di qualche mago della comunicazione. Ma la campagna di Pisapia stata una vastissima costruzione dal basso, mai tentata in passato dalla sinistra tradizionale (e sottolineo questaffermazione) che ha coinvolto migliaia di persone, soprattutto, ma non solo giovani. Mentre scorrevano le immagini arancione di piazza del Duomo, nello studio dellInfedele, per uno strano scherzo del destino mediatico si vedeva su un monitor in bianco e nero una conferenza con DAlema e Casini dietro al solito tristissimo tavolinetto da brutto salotto marron a la Paolo Conte che reinterpretavano la solita operetta (ha ragione Berlusconi a parlare di teatrino della politica, solo che lui ha introdotto il genere pochade). E questo modo di concepire la politica come incontro tra leaders dietro a tavoli e tavolinetti che stato sepolto dalla risata di Elio e le storia tese e dello straordinario mondo di Pisapie. Molti non se ne sono ancora accorti e, mi spiace dirlo, persino Vendola che ha cercato di arraffare un pezzettino della vittoria di Pisapia cercando di rubargli il palco, non si accorto di aver fatto una delle peg-
giori operazioni del repertorio della vecchia politica, in inglese si chiama piggybacking e in italiano mosca cocchiera. Il contributo alla campagna Vendola laveva dato, nessuno glielo negava, non aveva alcun bisogno di sprecare parte del suo credito facendo la corsarata sul palco di Pisapia e annegando buona parte della felicit sincera in una retorica bolsa che suonava insincera come un doblone della Perugina. Speriamo che impari anche Vendola. In conclusione per possiamo dire che con il vecchio modo di fare politica sono morte anche alcune parole odiose del berlusconismo manipolatorio, in primo luogo la gente con la sua controparte di sinistra moltitudini. Cio lidea che le persone formino agglutinazioni di masse indistinte di gente (folk) senza faccia o di moltitudini perennemente in movimento in cerca del profeta e in attesa delloccasionale guru pronto a guidarle. Le persone che a migliaia hanno affollato le piazze di Milano e delle altre citt in decine decine di manifestazioni riunioni multicolori dai viola, ai precari agli studenti sui tetti erano visibilmente chiaramente popolo (people) con volti distinguibili, facce riconoscibili di persone attive,
coscienti e determinate, di tutte le et e condizioni sociali, che si aggiungevano al popolo creativo della Rete non in un contrapposizione, ma in collaborazione con il popolo delle piazze esprimendo quella creativit inesauribile che viene dalla tranquilla coscienza di s e delle proprie esigenze senza paura. E questo lultimo cadavere che Pisapia riuscito a spazzare via, la paura. Paura di parlare delle moschee, dei ROM, dei gay, degli immigrati di tutti i fantasmi di cui non si doveva parlare perch avrebbero spaventato la gente. Pisapia e la sua squadra hanno aiutato tutti noi ad accendere la luce a cacciare via i fantasmi e a non aver paura di parlare di qualsiasi cosa rappresenti un problema una questione che assieme dobbiamo affrontare e risolvere. Cosa cantava quella bella ragazza che accompagnava i movimenti contro la segregazione dopo che centinaia di giovani avevano affrontato la violenza con la non violenza nelle citt del Mississippi e dellAlabama? We are not afraid, We are not afraid, We are not afraid, TODAY. Oggi non abbiamo pi paura.
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t metropolitana, un traguardo necessario, fattibile e fortemente caldeggiato da Giuliano Pisapia, che richieder qualche anno di lavoro), va intesa come lapplicazione di regole e di competenze che sono gi scritte nellattuale regolamento (erano attive prima del 1990, ma da allora sono progressivamente passate sotto la gestione diretta centrale); a essa si aggiungeranno le modifiche previste dal programma di Pisapia, che assegner loro il ruolo di primo strumento atto a risolvere i grandi temi che attengono al governo della citt: traffico, viabilit, mantenimento delle strade e del verde, manutenzione delle scuole e degli edifici pubblici, spazi per la cultura e
per lintegrazione, diritto alla casa e a una scuola migliore e aperta a tutti, assistenza agli anziani e, per finire, legalit e trasparenza delle istituzioni. Perch dal basso, dal controllo locale, dalla collaborazione tra comitati, associazioni, cittadini e istituzioni, dalla possibilit di tutti di accedere a documenti, luoghi, pratiche, che si contrastano efficacemente lillegalit e la corruzione. In questi giorni abbiamo presentato le proposte per i poteri delle zone e la partecipazione dei cittadini Vogliamo andare verso la Citt Metropolitana Sar un processo non facile n breve, e per questo si comincia subito: da un lato con la collaborazione (politiche del traffico e
dellambiente, innanzitutto) con i sindaci dei comuni della Provincia, dallaltro lattribuzione di poteri alle Zone. Parliamo di poteri nei quali il Comune non interverr pi, di risorse che il Comune non gestir pi. E un primo blocco di attribuzioni che riteniamo di mettere in moto subito e che troveranno il loro perfezionamento con il primo bilancio. In questo breve stralcio, tratto dalla relazione dellincontro di domenica 22 maggio tra Pisapia, Fassino e i consiglieri eletti nelle nove Zone di Milano, c quello che i milanesi avrebbero voluto sentirsi dire anni fa e che nessuno ha mai detto loro. Ora, ne siamo certi, questi progetti si avvieranno a divenire realt.
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SantAlessandro, che occupa tutto il lato est della piazza; il Palazzo Trivulzio, che occupa tutto il lato ovest. Gli altri due lati sono chiusi da vecchie case miracolosamente scampate ai bombardamenti della guerra. Ci sono tutte le premesse per fare di questa piccola piazza un luogo di ritrovo, di sosta, di conversazione; un posto tranquillo e accogliente, collocato in una zona centralissima della citt. Ma una simile prospettiva per ora del tutto inattuabile: sulla piccola piazza sboccano quattro strade di traffico intenso; larea non occupata dalle corsie interamente destinata a parcheggio di motocicli. Ecco come Milano trascura i suoi gioielli. Li possiede, e neppure li conosce. Appartengono a lei, ma non sa valorizzarli. Ha perso il desiderio e lorgoglio di esibirli. Non ha pi lambizione di metterli in mostra e di vantarsene. Che fare per dare vita a Piazza SantAlessandro? Anzitutto chiuderla al traffico; e far cessare lintenso movimento di auto che lattraversa ininterrottamente. In secondo luogo, abolire il parcheggio e togliere i motocicli che offendono la vista della Chiesa. In terzo luogo promuovere operazioni volte al rilancio della Piazza, e mirate a favorire la nascita di nuove attivit, in accordo con gli Amministratori pubblici. Esiste, allangolo della Piazza con via Amadei, un bar ospitale che spinge cautamente i suoi tavolini nel tratto di sagrato antistante. Se non corressero il pericolo di venire travolti i tavolini potrebbero aumentare e il bar diventare pi intensamente frequentato. Esiste anche, nella stretta via Amedei, confinante con il bar ma non
affacciato alla Piazza, un noto ristorante toscano. Se le due gestioni, del bar e del ristorante, arrivassero a un accordo per usare in comune il tratto di sagrato antistante al bar, si troverebbe posto, sia per i tavoli da aperitivo, sia per quelli da pranzo. Ci presuppone tuttavia la volont di una intesa tra le due gestioni, per raggiungere la quale il Comune dovrebbe prestare il suo aiuto e far valere la sua autorit. Loperazione sarebbe vantaggiosa non solo per il bar dellangolo, non solo per i proprietari della trattoria, non solo per i cittadini, avventori e commensali, ma anche per limmagine complessiva della citt. Da piazza, come oggi, bella ma negletta, il sagrato di SantAlessandro potrebbe diventare domani piazza bella, frequentata e animata. Per la riuscita delloperazione occorre tuttavia un diverso comportamento del Comune, una pi dinamica e propositiva presenza dellAmministrazione pubblica. L dove si inizia una attivit privata che conduce alla rianimazione di uno spazio pubblico in precedente stato di letargo, e quindi rappresenta un beneficio per la vita della citt, il Comune dovrebbe dare tutto il suo sostegno e il suo patrocinio. Come? Concedendo facilitazioni fiscali allattivit privata, e instaurando con questultima un rapporto di collaborazione, in vista di un reciproco tornaconto: limprenditore beneficer di un sostegno iniziale, il Comune valorizzer un luogo monumentale. Incrementare lattrattiva turistica sarebbe uno dei tanti modi per uscire dallattuale momento di crisi. Le premesse favorevoli non mancano: piazza SantAlessandro un sor-
prendente concentrato di opere di architettura. La Chiesa barocca fa mostra di una facciata singolare e anomala nel panorama degli edifici religiosi milanesi. Si estende pi in orizzontale che in verticale; pi larga che alta. La insolita dimensione, certamente voluta dallarchitetto Lorenzo Binago per far meglio risaltare i due campanili laterali; stata copiata dalla Chiesa di SantAgnese in piazza Navona a Roma, progettata negli stessi anni dellarchitetto Francesco Borromini. A sinistra della Chiesa prosegue la cortina edilizia della piazza, con il fronte della Scuola dei Barnabiti, dal disegno barocco severo e contenuto. Attraverso il suo portale dingresso si entra in un cortile porticato di proporzioni perfette. Di fronte alla Chiesa, nella sobria facciata del Palazzo Trivulzio, spicca il ricco portone principale, di robusto stile settecentesco: negli angoli superiori del portone due esatte controcurve raccordano gli stipiti allarchitrave; secondo una formula molto usata nellarchitettura lombarda dell epoca. I monumenti affacciati sulla piazza potrebbero essere usati per manifestazioni culturali: linterno della Chiesa si presta ad accogliere concerti; il cortile della Scuola a ospitare rappresentazioni teatrali. Tutto ci chiede tuttavia un modo nuovo di vivere la citt; ed esige la capacit di instaurare un clima di collaborazione fra proprietari privati e Amministrazione pubblica. Soltanto cos si riuscir a offrire ai cittadini un maggiore godimento di ci che abbiamo definito un gioiello urbanistico.
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be contro i proponenti perch a questo punto si abrogherebbe la sospensione della ripresa nucleare. La Cassazione potrebbe sollevare la questione, investendo la Corte costituzionale per trovare una soluzione rispettosa dell'istituto referendario. Nei paesi europei la situazione diversa ed evita confusione e sconcerto negli elettori. Il pronunciamento della Cassazione importante anche per la ricaduta sui quesiti che riguardano lacqua, la sua natura proprietaria e la sua gestione. Perch esplicita e dichiarata la volont del Presidente del Consiglio di evitare il voto referendario attraverso decreti. Come denunciato da diversi giuristi queste scelte costituiscono un caso di scuola di abuso del potere della maggioranza ai danni del pronunciamento diretto tramite referendum del corpo elettorale. Lutilizzazione della forma del decreto legge manca, con tutta evidenza, dei requisiti costituzionali della necessit e dell'urgenza, se non quella di non fare pronunciare i cittadini italiani su questioni vitali per la democrazia, come luguaglianza di fronte alla legge, sulla vita, come per le fonti energetiche e lacqua. Il governo che non ha potuto fare un decreto per sospendere le elezioni amministrative cerca con ogni mezzo di impedire il legittimo esercizio del pronunciamento popolare richiesto da oltre due milioni di cit-
tadini che hanno firmato per i referendum. Eppure i cittadini hanno dimostrato di non essere solo dei telespettatori da affidare allaccumulo di share attraverso le simulazioni del linguaggio pubblicitario. In Sardegna, dove il referendum locale sul nucleare era abbinato alle amministrative, non solo c stato il quorum, ma hanno vinto decisamente i s, anche se la regione governata dal centrodestra. Non si vuole una partecipazione informata allesercizio della democrazia diretta. Con eccesso di zelo o di sfrontatezza questo atteggiamento viene esercitato anche nella comunicazione istituzionale e dove non coincide con la legislazione vigente basta trascurarla o raccontarla altrimenti. Dalla Home Page del sito del Ministero della Salute non stato possibile raggiungere alcune pagine del Decreto del marzo 2010 relativo al piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radioattive. In questo momento l'Italia non in pericolo ma il disastro in corso a Fukushima chiede una attenta analisi e una informazione tempestiva per l'assunzione delle precauzioni necessarie in vista di una possibile ricaduta di Cesio radioattivo 137 e Cesio 134 sui nostri campi e sui nostri cibi. Proprio acqua ed energia rimandano a una consapevolezza nuova della responsabilit di ogni cittadino verso la politica pubblica. L'acqua
non un bene pubblico un bene comune. Indipendentemente dalla propriet formale la gestione la propriet sostanziale che mette i soldi, investe e fissa il costo. I partiti nel nostro diritto sono soggetti privati anche se occupano e si spartiscono da decenni la sfera pubblica. Nell'articolo 43 della Costituzione troviamo il riferimento per un ruolo attivo della cittadinanza. E a Parigi, dove il privato ha fallito, troviamo la conferma: oggi nella gestione pubblica la societ civile ha un ruolo fondamentale sul controllo del servizio. Cos per lenergia la Corte Costituzionale ha chiesto di colmare un vuoto normativo per utilizzare le enormi potenzialit espositive dellItalia. Il coordinamento di analisi e valutazione degli edifici nei condomini, per l'efficienza e l'efficacia energetica, dell'offerta tecnologica e delle diverse soluzioni finanziarie, incentivi compresi, risulterebbe positivo per la bilancia energetica, per i bilanci familiari e per l'ambiente. La qualit delle relazioni sociali tra i condomini e tra i cittadini e la pubblica amministrazione ne risulterebbe migliorata e con essa il senso civico, premessa per buone politiche e buoni politici. Perch considerare i cittadini come soggetti non in grado di riflettere e decidere sui referendum e invece soggetti in grado di votare partiti e candidati alle elezioni? La Costituzione non dice questo.
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sempre bloccato qualunque cambiamento. E qui arriviamo al secondo significato importante di questa iniziativa: il referendum pu conferire al nostro nuovo Sindaco, Giuliano Pisapia, un formidabile strumento a supporto di politiche innovative. Milano ha un pesante deficit sotto il profilo ambientale: i costi sociali ed economici originati da traffico e smog rappresentano, da soli, una forte perdita di vivibilit e competitivit per Milano rispetto ad altre citt europee. Le scelte da compiere, da qui in avanti, non saranno semplici. Proprio per questo, un risultato positivo dei cinque referendum conferirebbe alla nuova amministrazione Pisapia
unulteriore investitura e forza politica oltre a quella legittimamente scaturita dalle urne per mettere in atto le misure necessarie a cambiare strada e a rendere la nostra una citt un po pi simile alle altre citt europee. Affinch i cinque referendum cittadini sullambiente siano validi, necessario che si raggiunga il quorum al 30% degli aventi diritto di voto (circa 300.000 elettori). Purtroppo, lamministrazione Moratti a differenza di quanto si era impegnata a fare non ha inviato ai cittadini milanesi alcuna documentazione informativa relativa ai cinque referendum cittadini.
Per questo, come elettori e soprattutto come cittadini milanesi, non possiamo permetterci ancora di andare in vacanza: troppo importante questa partita per il futuro della nostra citt. Da qui al 12 giugno abbiamo un impegno comune. Diffondere, con il tam tam via web e col passaparola, linformazione e linvito ad andare a votare iol 12 e 13 giugno sono solo per i referendum nazionali, ma per il futuro di Milano.
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lo chef Davide Oldani, don Virginio Colmegna, i comici Giovanni e Giacomo e realt associative come Coldiretti, Slow Food, Banca Etica e Altromercato. Lobiettivo? Dire che il cibo non una merce qualunque sulla quale si pu scommettere senza farsi scrupoli. Nella finanza di oggi, infatti, anche unalluvione o una siccit si possono trasformare in unopportunit di guadagno, con rendimenti altissimi. Basta investire in titoli derivati scommettendo sul rialzo dei prezzi alimentari, operazione che si effettua ogni giorno alle borse di Chicago, Londra e Milano. Sembrano passate invano la crisi economicofinanziaria del 2008 e la crisi alimentare che, nello stesso anno, ha travolto i Paesi pi poveri. Il rischio, evidenziano tra gli altri la Fao e la Commissione europea, che questi scenari si ripetano, tali e quali. Dal giugno del 2010 a oggi i prezzi del grano e del mais sono di nuovo raddoppiati, secondo quanto riferito dal Food Prix Index della Fao. Era gi successo nel biennio 20072008: i prezzi di alcuni cereali lievitarono del doppio e in qualche caso addirittura quadruplicarono. Poi, in meno di sessanta giorni, tornarono ai valori iniziali. A gennaio di questanno hanno di nuovo superato i massimi storici. Alcune stime suggeriscono che negli ultimi mesi circa 44 milioni di persone sono finite in povert come conseguenza dell'aumento dei prezzi dei beni alimentari che crescono dalla fine del 2010 ha detto Mario Draghi, presidente della Banca DItalia. Nonostante l'incertezza circa le radici del fenomeno, lurgenza di gestire l'insicurezza alimentare e la malnutrizione chiede risposte rapide.
La campagna Sulla fame non si specula chiede un intervento regolativo sui mercati finanziari che protegga almeno un bene essenziale come il cibo dalle mire speculative, unendosi a gruppi, associazioni e singole persone che in Europa e negli Stati Uniti si stanno mobilitando per lo stesso motivo. Il rapporto tra speculazione finanziaria e aumento dei prezzi complesso spiega Riccardo Moro, economista e fondatore del Progetto Bridges sulla giustizia economica. La speculazione interagisce con lo squilibrio tra domanda e offerta creato da altri fattori. Una serie ormai lunga di studi, per, mostra con chiarezza come la speculazione finanziaria operi da moltiplicatore negli effetti di questi squilibri. Leggi di mercato immaginate per rendere efficienti gli scambi tra produttori e consumatori sono falsate dallentrata in gioco di operatori che non hanno alcun interesse reale ad acquistare o vendere grano, soia o riso, ma mirano solo a ottenere un rendimento finanziario elevato in tempi brevi. A scatenare la crisi alimentare del 2008 non stata la carenza di cibo. In quellanno la produzione mondiale era addirittura aumentata. E anche in questi primi mesi del 2011 stata pressoch costante. Per spiegare limpennata dei prezzi occorre guardare altrove. Negli ultimi anni si sono diffusi titoli derivati legati ai prezzi alimentari. Derivato significa che il rendimento del titolo legato allandamento di unaltra grandezza, in questo caso il prezzo di un particolare cereale. Se il prezzo aumenta, il titolo vale di pi. Esistono lobby internazionali in grado di influenzare i prezzi sulla borsa merci di Chicago, dove si negoziano i pro-
dotti alimentari e i cui valori diventano riferimento per i prezzi in tutto il mondo afferma Moro. Le stesse lobby che investono in titoli derivati scommettendo sul rialzo dei prezzi alimentari, razionando i prodotti in vendita e suscitando aumenti di prezzo. Alla scadenza dei titoli incassano i guadagni e possono rimettere i prodotti in vendita, determinando rapidi ribassi, come avvenuto nellagosto 2008. Una dinamica perversa, che si gioca sulle materie prime, dal cibo al petrolio, e che permette notevoli profitti. Ma chi paga questo gioco sono i tre miliardi di persone che vivono con meno di due dollari al giorno e non possono pi permettersi il pane necessario. Inoltre la cifra scandalosa di un miliardo di persone malnutrite resta invariata, in un mondo che potrebbe sfamare 11 miliardi di persone. A Milano il comitato promotore ha chiesto ai candidati sindaco di sottoscrivere lappello della campagna e adottare un codice di condotta che impegna il Comune a non investire in fondi speculativi legati al cibo. Un appello a cui ha aderito per primo Giuliano Pisapia, il 3 maggio, seguito da Letizia Moratti il 26 maggio. Da Milano, importante piazza finanziaria dove i titoli legati alle materie prime agricole vengono scambiati ogni giorno e sede dellExpo 2015 che mette a tema lalimentazione, arriva un importante segnale etico: il cibo un bene sul quale non si pu speculare. solo un primo passo. La campagna continuer ora andando oltre Milano e collegandosi anche a iniziative analoghe in corso in Europa e negli Stati Uniti per chiedere regole che tutelino il diritto al cibo.
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estesa alla societ nel suo complesso. Le regole democratiche sono state istituite e perfezionate nel corso dei millenni a partire dallAtene di Pericle, esistono, ma di fatto non vengono rispettate, o in altri termini hanno ancora bisogno di pensare e operare per unulteriore marcia, come ha affermato il nostro Presidente Napolitano nel discorso pronunciato a Tel Aviv il 15 maggio scorso presso la Fondazione Dan David in occasione del conferimento di un premio per il suo impegno di una vita per il rafforzamento dei valori e delle istituzioni democratiche in Italia e in Europa.
Quarantatre anni spesi come membro del Parlamento italiano, per dieci legislature, e come membro del Parlamento europeo, in due legislature. Unonorificenza che si unisce al premio Leibniz Ring, che gli fu conferito nel 1997 ad Hannover per il rilevante contributo dato per l'integrazione dellItalia nell'Unione Europea e del suo partito nella democrazia parlamentare. La democrazia, neppure se rinata in Italia pi di sessant'anni fa grazie alla lotta contro il fascismo, alla Resistenza e alla vittoria della coalizione antinazista nella seconda guerra mondiale e ricostruita sulle forti basi di una moderna Costituzione, pu
considerarsi, secondo il nostro Presidente, compiuta e vitale una volta per tutte e il suo consolidamento rimane ancora oggi un obiettivo da perseguire con responsabilit. La nostra democrazia richiede attente cure, verifiche critiche, riforme se necessario e comunque nuovi sviluppi in rapporto al mutare dei tempi e delle esigenze, possibili solo attraverso uno sforzo comune e condiviso di partecipazione dei cittadini, in un orizzonte comunitario e sovranazionale. Un governo democratico non pu pi sottrarsi dal rispondere a forti domande di cambiamento e di giustizia.
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RUBRICHE MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Giovani pianisti russi
Yevgeny Sudbin un ragazzo alto e sottile con unaria particolarmente seria e pensosa e un atteggiamento riservato e gentile che tuttavia esprime grande sicurezza e determinazione; arriva in palcoscenico camminando lentamente, con la testa bassa di chi non vuole perdere la concentrazione, saluta il pubblico con un profondo inchino, siede al pianoforte, si aggiusta lo sgabello e prima di mettere le mani sullo strumento rivolge al pubblico un lungo sguardo sorridente quasi come per dirgli bene, siamo tutti a posto? possiamo cominciare?. Probabilmente nella sala Verdi del Conservatorio, laltra sera, cerano anche parenti e amici perch qua e l, associata a sguardi benevoli verso il palcoscenico, si sentiva linconfondibile cadenza della lingua russa; ma la benevolenza era un sentimento palpabile in tutto il pubblico delle Serate Musicali, un pubblico che conosce Sudbin da ormai 10 anni e che a ogni suo concerto n.21 III 1 giugno 2011 rimane incantato non solo dalle belle maniere ma sopratutto dai programmi che propone e dalle interpretazioni che ne offre. Cominciamo dal programma: nella prima parte Haydn (Sonata in si minore) e Liszt (tre sonetti del Petrarca dalla seconda Anne de Plerinage), nella seconda la terza Ballata di Chopin e otto Preludi di compositori russi del primo novecento quattro di ostakovi? e quattro di Rachmaninov - le cui tonalit erano fra loro magistralmente accostate (prima si minore, la minore, la bemolle maggiore e re minore, poi sol diesis minore, fa minore, sol maggiore e sol minore; un gioco di rimandi e di contrasti perfettamente coerente non solo con i testi musicali ma con lintero movimento artistico di quegli anni, tanto da farli sembrare ispirati direttamente da Kandinskij!). Dunque Sudbin dapprima ha messo a confronto la classicit di due mitteleuropei che si sono passati il testimone fra il sette e lottocento, legati entrambi alle terre di Ungheria; poi ha ceduto il posto a Chopin (il binomio Liszt - Chopin appartiene intimamente alla storia della musica) e - passando dallotto al novecento - ha accostato al grande polacco due suoi meravigliosi epigoni slavi (luno pi spinto in avanti, laltro forse pi rivolto allindietro), entrambi immersi in quel brodo culturale franco-russo che ha caratterizzato la loro epoca. Ma il grande fascino del concerto era tutto, ovviamente, nella cifra interpretativa di Sudbin che non esibisce mai la sua tecnica perfetta, neppure nei passaggi pi complessi eseguiti con invidiabile naturalezza; ha una energia non comune che controlla con serenit e con un atteggiamento sempre riflessivo; i suoi fortissimo non sono mai pestati, i pianissimo sussurrati senza forzature; si sente la profondit del pensiero che gli guida le mani, il significato esatto che attribuisce a ogni nota. Soprattutto si sente una 12
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passione formidabile, mai smodata, sostenuta dallattenzione per i particolari e dalla costante ricerca di compostezza e di equilibrio. Ci si chiede dove si formato tanto talento in un ragazzo che nasce a San Pietroburgo nel 1980 e l riceve la prima formazione musicale, nel 90 si trasferisce a Berlino e dal 97 vive a Londra; ha il suo primo contatto con il pubblico a Cadenabbia, allInternational Piano Foundation del lago di Como, e da l in poi suona in tutto il mondo raccogliendo ovunque successi. Non deve avere avuto vita facile, spostato a soli dieci anni dalla difficile San Pietroburgo della perestrojka e della glasnost alla Berlino traumatizzata dalla caduta del muro, a diciassette portato nelle aule severe del Royal College of Music di Londra, cambiando ogni volta insegnanti, compagni e amici; tuttavia non un caso isolato se sempre pi spesso leggiamo biografie simili, riferite a giovanissimi uomini e donne provenienti dal mondo ex sovietico, ed commovente vedere limpegno con cui questi ragazzi studiano ed eseguono musica dellEuropa occidentale - che non quella della loro infanzia e delle loro famiglie - e la gioia con cui si sciolgono appena possibile nella musica
del loro paese, proponendocela orgogliosamente come per un personale riscatto. Proprio cos Sudbin ha concluso il concerto dellaltra sera, eseguendo con composta fierezza la musica dei due suoi grandi concittadini. Musica per una settimana * gioved 2, venerd 3 e domenica 5 allAuditorium lorchestra Verdi, diretta da Xian Zhang, e lomonimo Coro Sinfonico istruito da Erina Gambarini, eseguiranno Ein deutsches Requiem (il famoso requiem tedesco) di Johannes Brahms per soli, coro e orchestra * domenica 5 alle 11, sempre allAuditorium, si conclude il ciclo diretto da Giuseppe Grazioli dedicato alle musiche di Nino Rota la leggerezza dellascolto con louverture La fiera di Bari (prima esecuzione a Milano), la ballata per corno e orchestra Castel del Monte (corno Giuseppe Amatulli), le Variazioni sopra un tema giovanile e la Suite dal film Il Padrino * ancora domenica 5 lorchestra Filarmonica della Scala, diretta da Frank Strobel, chiude la sua stagione eseguendo dal vivo la colonna sonora scritta da Gottfried Huppertz
per il film Metropolis di Fritz Lang, del 1927, mentre sar proiettata la pellicola restaurata e integrata, dopo il suo ritrovamento a Buenos Aires nel 2008, di alcuni minuti che si credevano perduti * luned 6 al Conservatorio per le Serate Musicali, vi sar Andrea Bacchetti al pianoforte con un programma interamente dedicato alla musica barocca di Galuppi, Marcello, Paisiello, Soler, Scarlatti e Rossini con linserto del brano Rimembranze di Guido Alberto Fano * marted 7 allAuditorium della Fondazione Cariplo, sempre per Serate Musicali, Uto Ughi, Marise Regard, Francesco Fiore, Franco Maggio Ormezowski e Luca Giganti eseguiranno il Quartetto in do minore opera 18 n. 4 di Beethoven e il Quintetto in do maggiore opera 163 di Schubert * mercoled 8 al Conservatorio, per la Societ dei Concerti, gli Stuttgarter Philarmoniker diretti da Walter Weller eseguono il Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore e la Totentanz per pianoforte e orchestra di Liszt (al pianoforte Boris Berezowski) e la Sinfonia n. 8 in sol maggiore opera 88 di Antonin Dvorak
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Le allucinazioni video di Tony Oursler
Gi dai primi passi dentro latrio del PAC ci si rende conto fin da subito che quella che stiamo per vedere non una mostra come tutte le altre. Sibili, suoni, voci, parole urlate da angoli remoti trasportano immediatamente in una dimensione spaesante e un po inquietante. Se poi la mostra in questione una retrospettiva su Tony Oursler, allora possiamo aspettarci davvero di tutto. Open obscura una rassegna che raccoglie opere importanti di Oursler, artista americano e pioniere della video art su supporti non convenzionali: non solo video ma anche sculture e agglomerati di oggetti, sui quali vengono proiettati video e filmati in loop. Ecco perch stato definito lideatore della video scultura, anche se, bene dirlo, le sue ricerche sono gi andate oltre questo mezzo. Sculture informi, occhi giganti che galleggiano nellaria ospitando bulbi n.21 III 1 giugno 2011 oculari che ci fissano, a volte inquieti a volte interrogativi, palpebre che sbattono, pupille dilatate dalla luce, attorno alle quali il visitatore non pu far altro che muoversi un po a disagio. Le installazioni di Oursler sono un mix di allucinazioni e incubi, come le facce colorate e distorte, tutte bocche e occhi, che sibilano e mandano messaggi a volte incomprensibili. Una sorta di tumoripustole da cui distogliamo volentieri lo sguardo. Ma attenzione. Oursler ci mostra tutta la finzione di questa realt, non solo quella della mostra, ma anche quella in cui viviamo. I proiettori sono ben visibili, per terra o sulle pareti, per ribadire linganno a cui siamo sottoposti sempre, nellarte e nellera del digitale e della massificazione dellinformazione, di cui siamo un po tutti vittime e attori inconsapevoli. I suoi mostri dalle mille facce, a volte tristi, a volte arrabbiati, sono nati da uno studio che Oursler ha cominciato fin dal 1992, quando ha iniziato a studiare la schizofrenia, con un'attenzione particolare verso gli sdoppiamenti di personalit (il Multiple Personality Disorder), verso i disturbi compulsivi e le dipendenze (e infatti sono esposte le sue enormi sigarette che non si esauriscono mai). Oltre agli enormi occhi, a sagome impossibili su cui sono proiettate immagini di fiori, donne, attori dal volto dipinto che declamano monologhi, muri che si costruiscono e poi esplodono, assolutamente interessanti sono i Peak, la nuova serie fatta da microsculture che accostano oggetti diversi, in una sorta di teatrino, su cui sono proiettate immagini che danno movimento (e molto appeal) allinsieme. Unaltra novit anche Valley, il progetto virtuale che Oursler ha realizzato per lAdobe Virtual Museum 13
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(The Valley, 2010 visibile su http://www.adobemuseum.com). Attraverso alcune postazioni multimediali il pubblico ha la possibilit di interagire con la mostra digitale con cui lartista ha inaugurato il museo virtuale di Adobe, giocando con al-
cune applicazioni. Concludono il tutto dei video di performance registrate dallartista newyorkese, che vedono la partecipazione di gente comune e di un inedito, e molto divertente, David Bowie.
Tony Oursler. Open Obscura PAC-fino al 12 giugno - Orari: lun 14.30-19.30, mar, mer, ven, sab e dom dalle ore 9.30 alle 19.30. Giov 9.30 - 22.30 - Costo: 7,00 intero , 5,00 ridotto.
Brera mai vista. La Madonna con il Bambino del Maestro di Pratovecchio - Pinacoteca di Brera, sala XXXI, fino all11 settembre - Orari: 8.30 -19.15 da marted a domenica - Costo: intero euro 9, ridotto euro 6.50.
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anonimo, accessorio della quotidianit, che diventa simbolo della crescente globalizzazione, del consumismo, ma anche simbolo del nomadismo che sempre pi caratterizza luomo moderno, una sorta di vagabondo che trascina nei sacchetti i pezzi importanti della sua vita. Con un risvolto assolutamente nuovo: oggi che i sacchetti di plastica sono banditi dal commercio, entrano di diritto a far parte dei materiali usati per larte. E presente anche Nari Ward, giamaicano ma newyorkese di adozione, artista che usa come veicolo darte i materiali di riciclo della vita moderna e industriale, spesso raccolti direttamente nel suo quartiere, Harlem, ai quali d nuova funzione e significato, usandoli per affrontare temi sociali come la povert, limmigrazione e la questione raz-
ziale. Per Terre Vulnerabili ha realizzato Soul soil, un grande contenitore ovale dove sono intrappolati e dal quale fuoriescono resti di oggetti abbandonati, materiali di recupero, parti in ceramica di sanitari e alcuni dei vestiti usati provenienti dallinstallazione di Christian Boltanski, Personnes, esposta allHangar lo scorso anno, sfuggiti allo smantellamento di fine settembre 2010, interpretando cos, in linea anche con la sua poetica, uno dei temi portanti di Terre Vulnerabili. Lultimo artista presente litaliano Alberto Tadiello, con il suo Senza titolo (Adunchi), una installazione di tubi di ferro, lamiere, dadi e bulloni su una colonna aggettante e spigolosa. Il significato pi che mai legato al tema della vulnerabilit e della precariet. Cos lartista stesso, spiega la sua opera: Un grumo
di forze. Di aggettanza, di torsione, di urto, di trazione, di spinta. Di isolamento, di deformazione, di dissipazione, di accoppiamento, di riunione, di separazione. solo metallo, ferro. Tagliato, smussato, graffiato, bucato, piegato, imbullonato. Si affaccia. Pesa, pende, gravita. E il momento di tirare le somme e vedere queste quattro fasi al completo, per comprendere a pieno cosa sia oggi la vulnerabilit secondo questi artisti ma soprattutto per vedere quanto questi progetti siano davvero definitivi. Lo sono? Terre Vulnerabili 4/4 L'anello pi debole della catena anche il pi forte perch pu romperla Hangar Bicocca Fino al 17 luglio. Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00, gioved dalle 14.30 fino alle 22.00, luned chiuso Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro
Fuori! Arte e spazio urbano 19681976 - Museo del Novecento - fino al 4 settembre. Lun 14.30-19.30; mar, mer, ven e dom 9.30-19.30; giov e sab 9.30-22.30 Biglietto intero 5 euro, ridotto 3 euro.
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lartista ha modellato in tutta rapidit, rispondendo ad unurgenza interiore. Teste e busti che dagli anni 40 in poi diventano di dimensioni minuscole, piccolissime, sovrastate quasi dal loro piedistallo, cambiamento che si pu legare alla prematura morte della sorella Ottilia, davanti alla quale luomo e larte nulla pu fare, se non rendersi conto della propria piccolezza e fragilit. Presenti anche opere di dimensioni maggiori e ben famose, quali Homme qui marche, Femme debout, corrosa ed evanescente, e Femme de Venise. Sculture sottili ma allo stesso tempo pesanti: per colore, prevalentemente il nero, per materiale, il bronzo, ma soprattutto per i sentimenti che esprimono: malinconia, inquietudine, tristezza. Gli occhi non sono mai stati cos tanto lo specchio
dellanima. Sono energumeni che prendono forma dalla materia grezza, ma che al tempo stesso rischiano di far ritorno a questa materia, sgretolandosi. Figure esili e precarie, appunto, create da Giacometti sulla scia del suo interesse per la filosofia esistenzialista. Non a caso era amico di Sartre. Lo dichiara lui stesso: La fragilit insita negli esseri umani () sempre con la minaccia di crollare. Lo stare in equilibrio, il compiere movimenti per Giacometti una meraviglia e un miracolo continuo. Sculture ma non solo per. Una sezione ampia e importante dedicata ai disegni e ai dipinti che il maestro cre per tutta la vita. Schizzi veloci, approntati su fogli qualunque, giornali, ricevute, libri, ma anche copie di opere classiche, studi preparatori, svaghi creativi. I dipinti infine rimar-
cano di nuovo la dimensione tutta famigliare dellopera di Giacometti, riproponendo gli stessi soggetti, in una pittura che un omaggio a Cezanne, a Boccioni, nei ritratti della madre, a Braque e a Francis Bacon. Alcuni ritratti sembrano fatti dalla sua stessa mano. Unesposizione curata e ambiziosa, che vuol dare una visione globale del lavoro di Giacometti, della sua dimensione lavorativa (lo studio sempre sullo sfondo), e della sua vita privata, cos inscindibilmente legata alla sua arte. Giacometti. Lanima del Novecento. Fino al 5 giugno, MAGA - Museo Arte Gallarate, Orari: 9.30 19.30 mar-dom. Chiuso lun., Costi: intero 9 , ridotto 6
Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione tra Venezia e Milano. Museo Diocesano. Dal 10
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marzo al 3 luglio. Orari: 10-18. Chiuso luned. Intero: euro 12. Ri-
Gli impressionisti. I capolavori della Clark Collection. Palazzo Reale 2 marzo 19 giugno 2011 Orari: lun. 14.30 - 19.30. Mar, mer, ven e dom 9.30 -19.30. Giov e sab 9.30 - 22.30 Biglietti: Intero 9,00. Ridotto 7,50
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decidere di assumere il nome darte di Savinio. La mostra vuol essere unantologica a tutto campo sullarte saviniana, la pi grande mai fatta da trentanni a questa parte. Cento e pi opere esposte, dipinti ma non solo, divise in cinque sezioni tematiche: mito, letteratura, architettura, oggetti e scenografie. S, perch Savinio fu un artista a tutto tondo, di quelli eclettici che forse al giorno doggi non esistono pi. Scrittore, pittore, compositore, drammaturgo, scenografo e regista teatrale. Scopo della mostra proprio il ripercorrere tutte le attivit a cui si interess nel corso della vita, analizzando temi e modi del suo linguaggio. La mostra, curata da Vincenzo Trione (lo stesso curatore dellepica mostra di Dal chiusa un mese fa), propone un incipit e una fine di percorso molto particolari. La voce di Toni Servillo, infatti, accoglie il visitatore nella prima e nellultima sala, declamando a gran voce testi e pensieri di Savinio. Perch solo con le parole di Savinio si pu capire larte e il Savinio-pensiero. Non sproloqui di critici, esperti ecc., ma parole vere, autentiche del maestro, che tanto lasci scritto e che tanto si
prodig affinch la sua arte fosse spiegata per ci che era veramente. Difficile inquadrare Savinio a priori, in qualche corrente artistica predefinita. Certo, conobbe i Surrealisti, certo suo fratello fu esponente di spicco della Metafisica. Ma Savinio elabor una poetica tutta sua, non convenzionale neanche per queste correnti di rottura. Apollinaire, amico dei De Chirico ed estimatore dellopera di Savinio, disse di lui che era grande come i geni del Rinascimento toscano. Nato in Grecia, rimase profondamente influenzato dalla cultura classica di quella terra, tanto che dipinse a pi riprese miti classici ed eroi, fino a identificarsi con Hermes, il pi misterioso e ambiguo dio dellOlimpo. Per Savinio la pittura deve essere antinaturalistica, non deve mai assomigliare alla realt, deve essere un mezzo per guardare oltre. E operazione mentale, concettuale, esercizio della mente. Limportante lidea, ed per questo che ogni medium pu essere valido: pittura, disegni, teatro, parole. I riferimenti culturali sono tanti, dalla monumentalit della pittura italiana degli anni 20 e 30, alla rivista Valori Plastici, allarchitettura
razionalista, ma presente anche il mondo dellinfanzia, con le famose Isole dei giocattoli, mausolei riferiti a un tempo e a un periodo scomparsi per sempre; i miti greci, la letteratura, con omaggi allamico Apollinaire; lossessione per le aperture, finestre che mettono in scena, teatralmente, potremmo dire, i soggetti dipinti; e ancora donne e uomini in abiti e interni borghesi, omaggio ai suoi familiari, ma con la faccia di galli, pellicani, struzzi e anatre, creature mutanti di un altro mondo. Concludono questo surreale percorso oggetti, abiti, mosaici e decorazioni create da Savinio nelle sue sperimentazioni, per terminare con la bellissima sezione teatrale in cui sono esposti disegni, bozzetti e maquette dei suoi spettacoli, di cui fu spesso regista e drammaturgo. Io sono un pittore oltre la pittura, disse. Oggi non possiamo che dargli ragione. Alberto Savinio. La commedia dellarte Palazzo Reale. Fino al 12 giugno. Orari: 9.30-19.30; lun. 14.30-19.30; giov. e sab. 9.3022.30. Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7,5 euro.
CINEMA questa rubrica a cura di M. Santarpia e P. Schipani rubriche@arcipelagomilano.org Le vite degli altri
di Florian Henckel von Donnersmarck [Germania, 2006, 137'] con Martina Gedeck, Ulrich Mhe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur
Ma come fa chi ha ascoltato questa musica a rimanere cattivo? Georg Dreyman (Sebastian Koch) lancia nel vuoto questa domanda carica di dolore e frustrazione. Lo scrittore e drammaturgo seduto al pianoforte e sta eseguendo la Sonata per uomini buoni di Beethoven, regalo di Albert Jerska, amico e collega che si appena tolto la vita. Il partito a capo della DDR lo aveva gi ucciso con lemissione del divieto di lavoro. Nulla resta di un regista, per stessa ammissione di Jerska, a cui viene tolta la possibilit di dirigere unopera. Dreyman , al contrario, un artista rispettoso delle direttive del partito e immune alle mutilazioni artistiche che il potere ha operato su molti suoi colleghi. Mai potrebbe immaginare che la Stasi abbia installato delle cimici nel suo appartamento e che il capitano Gerd Wiesler (Ulrich Mhe) sia seduto, pron.21 III 1 giugno 2011 prio come un normale pubblico a un concerto, rapito dallascolto di queste note sublimi. Wiesler, agente freddo e impenetrabile, fino a quel momento asservito ciecamente alle dinamiche del potere a capo della DDR, vede sgretolarsi il blocco di marmo delle proprie sicurezze dal coinvolgimento sempre pi intimo e profondo nella vita dello scrittore e della sua compagna, lattrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck). Gli anni di rigido e costante indottrinamento sono stati cancellati dalla carica emozionale profusa dalla poesia e dallempatia che scaturiscono dalle vite dei due artisti e dal fondamentale apporto della musica di Beethoven e delle poesie di Bertolt Brecht. Florian Henckel von Donnersmarck, regista di Le vite degli altri, risponde alla domanda posta da Dreyman attraverso il lento ma commovente risveglio di coscienza del protagonista. Le magistrali metamorfosi espressive di Ulrich Muhe ci manifestano la reale impossibilit a rimanere cattivi dopo lascolto di una cos sublime manifestazione delle potenzialit umane. Purtroppo le persone non cambiano molto facilmente, succede solo nelle commedie. Con queste parole il feroce ministro Bruno Hempf giustifica lirreversibilit delle pene inflitte agli artisti da parte del partito. Il film, premiato con lOscar come migliore opera straniera nel 2007, contraddice incontestabilmente le parole del dirigente politico inumano e spietato con un percorso di conversione che non pu non portarci a sperare che presto si possa sentire sia a Milano che in Italia una sonata per uomini buoni che induca a un risveglio irreversibile delle coscienze intorpidite. Marco Santarpia
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