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Polimeri per il sole

Polimeri per il sole di Ignazio Licata

Grazie ai nuovi polimeri fotovoltaici è possibile catturare


la luce del sole e trasformarla in energia elettrica, utilizzando film
sottili con alto rendimento e minimo impatto ambientale.

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Crossing disciplinare e disruptive technology economico per le prospettive che apre sull’era
Le cose più interessanti nella scienza avvengono del dopo-petrolio: quello della ricerca sui poli-
quando la frontiera di una disciplina ne incontra meri fotovoltaici.
un’altra. In questi casi il punto di intersezione è
in genere un problema specifico e ben definito, Le tre ere del fotovoltaico e il design quantistico
ma la condivisione della tradizionale “cassetta La conversione di energia solare in elettricità uti-
degli attrezzi” teorici e sperimentali può veloce- lizzando l’effetto fotovoltaico è ben nota, e i
mente svilupparsi e ampliarsi fino ad assumere grandi pannelli solari sono ormai familiari nel
le caratteristiche di un nuovo campo di ricerca, paesaggio urbano di paesi come la Grecia e la
con un suo stile e una sua metodologia, e arriva- Turchia, che godendo di una forte esposizione
re a un livello critico di maturità tale da innesca- alla luce ne hanno fatto un uso intensivo. La pri-
re anche rapide evoluzioni tecnologiche. Questo ma fase del fotovoltaico, a suo tempo, suscitò su-
processo viene indicato con il termine “disrup- bito un forte interesse, ma due critiche decisive
tive technology”. La digitalizzazione dei dati o le hanno fino a oggi limitato la diffusione di questo
biotecnologie sono forse tra gli esempi più evi- tipo di tecnologia: l’alto costo del silicio puro
denti di questo tipo di sviluppo scientifico. rende la realizzazione delle fotocelle poco eco-
2 La necessità di nuove sorgenti di energia rinno- nomica (il fotovoltaico è costoso) e la scarsa effi-
vabile compatibili con le crescenti esigenze del- cienza della cella tradizionale nell’assorbire l’e-
la tutela ambientale è all’origine di un’area di at- nergia solare impone l’uso di superfici troppo
tività fortemente interdisciplinare che coinvolge ampie (il fotovoltaico è ingombrante).
la fisica dei semiconduttori e delle superfici – La forza di queste critiche ha cominciato a incri-
quella che non troppo tempo fa era indicata da- narsi negli anni settanta con la seconda era del
gli studiosi dei “mattoni del mondo” con l’e- fotovoltaico, centrata sui progressi della microe-
spressione ironica di Murray Gell-Mann “fisica lettronica che hanno ottimizzato rapidamente la
dello stato sordido”, per via della complessità progettazione di celle solari ad alta concentra-
dei fenomeni coinvolti –, l’ottica quantistica, la zione e migliorato i parametri produttivi con un
1 — 6 Le celle di Grätzel gio in termini di estetica
chimica per la sintesi dei composti organici e la rapporto efficienza/costo sempre più vantaggio-
sono celle solari a colo- e ingombro rispetto ai
rante organico, dove comuni pannelli fotovol- biologia molecolare. Quest’ultima ha una posi- so. L’evoluzione del fotovoltaico ad alta concen-
il semiconduttore è taici. Sebbene i costi di zione particolarmente rilevante, perché per la trazione è affidata oggi alle nanotecnologie, fa-
composto di polimeri produzione siano abbor- prima volta nella storia dell’umanità le cono- se di punta della ricerca ben rappresentata dal-
ottenuti, ad esempio, da dabili, la commercializza- scenze scientifiche sono in grado di lavorare al l’entusiasmo di Zhores Alferov, Nobel per la
lamponi, mirtilli, more, zione non è prevista pri-
design tecnologico di nuove strutture ispirando- fisica nel 2000 e convinto sostenitore di un cam-
foglie di limone o spinaci. ma di una decina d’anni
Questa promettente in- perché non si è ancora si direttamente ai modelli naturali, come la foto- biamento di rotta energetico planetario basato
venzione simula la foto- raggiunto un livello sintesi clorofilliana. sulle nanotecnologie per il sole.
sintesi clorofilliana per di efficienza sufficiente. Le nanotecnologie sono l’ambiente sperimenta- Per comprendere il ruolo chiave del prefisso “na-
pro d u rre energia elettrica, le dove le nuove soluzioni teoriche affrontano la no” bisogna capire che non si tratta soltanto di
e si può applicare come
prova difficile della realizzazione e della produ- un salto di scala (tipicamente tra 1 e 100 nano-
una sorta di vernice-pla-
stica su pareti, infissi, zione tecnologica su larga scala. È in questo sce- metri) ma di una vera e propria rivoluzione nel-
parasole e altri materiali, nario d’avanguardia che oggi si sta sviluppando la comprensione della materia. La possibilità di
con un notevole vantag- un settore di altissimo interesse scientifico ed manipolare, con estrema precisione, strutture
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passi reticolari tra i nuclei atomici in un solido ne mondiale non ha infrastrutture energetiche
ha richiesto la soluzione di formidabili problemi centralizzate, e dunque la soluzione fotovoltaica,
di fisica quantistica che si presentano quando si che per sua natura è “locale” e “diffusa”, potreb-
lavora con i quantum dots, luoghi di intersezione be essere quella su cui puntare. La tecnologia di
tra i livelli energetici di due semiconduttori di- base per le nanocelle ad alta concentrazione è
versi. Si tratta in pratica di studiare e controlla- molto raffinata e resta relativamente costosa.
re le proprietà di “atomi artificiali” che hanno un Una nuova possibilità comincia a partire dagli
ruolo chiave nella computazione quantistica e inizi degli anni novanta con la terza era del foto-
nella realizzazione di stati esotici della materia voltaico: quella dei film a polimeri organici e
come il condensato di Bose-Einstein. ibridi organico/inorganico.
Lo “stato sordido” di Gell-Mann si è rivelato un
territorio ricco di opportunità e sorprese, trasfor- Nano e organico: flexible power cells
mando la ricerca in questo campo in un vero e L’idea centrale è semplice e rivoluzionaria: al po-
proprio lavoro di design quantistico per la pro- sto di un semiconduttore inorganico come il si-
gettazione di nuovi materiali. La nanotecnologia licio, la cella viene realizzata con polimeri orga-
ha permesso di realizzare celle fotovoltaiche a nici o ibridi che possono essere lavorati nelle for-
film sottile e alta concentrazione (fino a 500-600 me più svariate e trattati come un gel, una
volte superiore a quelle di vecchia generazione) vernice o una comune plastica per alimenti, in
con un balzo nell’efficienza dal 40% a circa l’80% modo da poter sfruttare i metodi produttivi tipi-
rispetto ai modelli precedenti. Si tratta general- ci della serigrafia e dell’industria della stampa
mente di strati di materiale semiconduttore de- tradizionale. Sono casi in cui l’attività dei desi-
positato come miscela di gas su supporti come gner quantistici ha affrontato la sfida più ardua.
il vetro o l’alluminio, che danno la necessaria “ri- Un polimero è infatti una macromolecola costi-
gidità” alla struttura, con un utilizzo ridotto al tuita da un gran numero di piccole molecole
minimo di materiale attivo e uno spessore di cir- connesse tra loro da uno stesso tipo di legame. I
ca 4-5 micron. Tra le più diffuse ci sono quelle polimeri organici nei sistemi viventi (strutture
basate su CIS (copper indium diselinide), CGIS proteiche e polisaccaridi) o sintetici (materia
(copper indium gallium diselinide, con un’even- plastiche, nylon, polimeri biocompatibili come i
tuale “S” in più per l’aggiunta di zolfo) e il più re- poliacrilati e i poliamminoacidi) sono quanto di
cente CdTE (telloruro di cadmio), realizzato sul più lontano possa esistere dalle strutture cristal-
modello efficientissimo ma costoso dell’arse- line conduttive. In questo caso il problema è di
niuro di gallio (GaAs) utilizzato nelle applicazio- rendere un polimero basato sul carbonio attivo
ni spaziali. dal punto di vista fotoelettrico, lavorando sull’i-
Secondo stime recenti e ampiamente condivise, bridazione delle caratteristiche quanto-mecca-
sopra un’efficienza del 40% i nuovi modelli di niche della struttura.
cella a film sottile riducono le aree necessarie fi- Un modello esemplare è la cella Dssc o “di Grät-
no all’1% di quelle attualmente necessarie, e il zel”, ideata dal professor Grätzel dell’Istituto di
costo su larga scala di un kilowatt di fotovoltai- tecnologia dell’Università di Losanna, che tra-
co può diventare inferiore a quello prodotto con sforma l’energia solare in energia elettrica me-
il nucleare o con l’energia termica. Va inoltre diante un processo molto simile alla fotosintesi
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Una sfida, molte strategie


024 clorofilliana. Si tratta di due vetrini, con una fac- dell’80% rispetto al silicio. Il rendimento, attual- La complessa sfida dell’energia impone di ridur- Consigli di lettura 025
cia conduttiva, disposti a sandwich: uno è rico- mente poco al di sotto del 10%, è in continua cre- re l’uso dei combustibili fossili e far fronte al Capasso F. (2005),
perto da uno strato di biossido di titanio, sinte- scita e, secondo una mappa attendibile, si preve- tempo stesso a un fabbisogno mondiale crescen- Avventure di un designer
rizzato e impregnato di un colorante naturale ri- de prestissimo la possibilità di raggiungere il te che deve fare i conti con il costo sociale, la so- quantico, Di Renzo
cavato dai lamponi, l’altro coperto di grafite. rendimento del silicio, mentre il confronto del- stenibilità ambientale e i risvolti politici. I poli- Green M.A. (2003),
Dopo l’assemblaggio della cella, all’interno del le durate è per entrambe le tecnologie intorno ai meri semiconduttori sono una risorsa preziosa Third Generation
Photovoltaics. Advanced
sandwich viene inserita una soluzione elettroliti- 20-25 anni. in grado di far decollare efficacemente il fotovol- Solar Energy Conversion,
ca di ioduro di potassio che permette la forma- taico in linea con gli incentivi dell’Unione Euro- Springer-Verlag Berlin
zione di elettroni liberi garantendo la fotoattività Il punto di forza dei nuovi polimeri, oltre al costo pea ispirati alla ecofilosofia di Kyoto. Ma l’aspet- Eidelberg
della cella. Le variazioni di questo schema sono e alla facilità della produzione in serie, è natural- to più complesso della sfida è quello culturale. Si Pacchioni G. (2007),
numerosissime, ma in tutti i casi si utilizza una mente la flessibilità e la facilità di modellazione tratta innanzitutto di abbandonare l’idea inge- Quanto è piccolo il mondo.
miscela di materiali – ogni miscela corrisponde in materiali semitrasparenti, e dunque una pos- nua della Fonte Unica e Definitiva. In natura co- Sorprese e speranze dalle
a una particolare “ricetta” quantistica – in cui un sibilità di implementazione non invasiva, ad me nella ricerca, le soluzioni migliori derivano nanotecnologie, Zanichelli
pigmento assorbe la radiazione solare e gli altri esempio con un posizionamento su finestre, ve- dalla sinergia tra processi e modelli diversi, Pagliaro M., Palmisano G.
e Ciriminna R. (2008),
materiali liberano cariche elettriche. trate e facciate di edifici a tinte differenti, o tra- ognuno dei quali rappresenta un contributo par-
Flexible Solar Cells,
Lo studio della conduttività nei polimeri ha frut- sparenti, con substrati sia rigidi (a base vetrosa) ziale nel quadro dei fenomeni naturali e della co- Wiley-VCH
tato il Nobel per la chimica nel 2000 ad Alan J. che flessibili (a base plastica e metallica). In più, noscenza. Il problema energetico non fa eccezio-
Hegger, Alan G. MacDiarmid e Hideki Shi- i polimeri danno buone prestazioni poiché cat- ne, e ogni fonte va valutata in base alla peculia-
rakawa. Hegger ha istituito un centro di ricerca turano efficacemente frequenze ultraviolette o re vocazione energetica dell’area e del contesto
sui polimeri fotovoltaici presso il Gwangju Insti- infrarosse e sono in grado di convertire in elettri- di implementazione. Il nucleare richiede im-
tute of science and technology, in Corea del Sud, cità la luce artificiale e funzionano anche con pianti e tecnologie complesse su tempi lunghi;
e con Howar Berke ha fondato la Konarka Tech- cielo nuvoloso. Esistono già prototipi di case au- gli impianti per l’energia eolica hanno un forte
nologies, che insieme a Nanosolar, Solarium, tosufficienti con vetri e mattonelle di plastica se- impatto ambientale; le biomasse rischiano di
Wurth Solar, Hitachi e Sharp è tra le aziende più miconduttrice, dove una semplice centralina re- stravolgere l’utilizzo dei terreni e le coltivazioni;
attive nella ricerca. La Nanosolar è riuscita, con- gola lo scambio di energia con il resto della rete la geotermica è inesauribile ma molto costosa.
tro ogni previsione, a iniziare la produzione in quando la casa è inutilizzata, realizzando così un Un obiettivo realistico deve essere dunque quel-
serie del suo film polimerico fotovoltaico alla rapporto “win-win” dove tutti ci guadagnano. Le lo di sostituire almeno il 50% dei combustibili
fine del 2007. Il risultato, esposto al museo del- celle a polimeri fotoattivi sono particolarmente fossili con un mix di tutte le altre fonti rinnova-
la tecnica di San Josè, in California, è il primo preziose dove l’energia elettrica è costosa o non bili, con distribuzioni variabili in relazione allo
modello commerciale di un materiale rivoluzio- disponibile attraverso la rete elettrica e l’irradia- specifico problema di approvvigionamento e al-
nario che sta già modificando rapidamente le zione solare è elevata. Come in Sicilia, dove l’ir- le esigenze ambientali. Tutto ciò richiede un
prospettive tecnologiche non soltanto dell’ap- radiazione è la più alta d’Europa (con punte di nuovo patto tra ricerca, politica e società che
provvigionamento energetico ma anche della 1700 chilowattora al metro quadro) e il prezzo sembra oggi più lontano delle soluzioni scienti-
produzione microelettronica con laptop e cellu- dell’elettricità è costantemente superiore a quel- fiche e tecnologiche.
lari di nuova generazione per il basso costo, la lo del resto del paese, nonostante l’isola esporti
versatilità e l’efficienza. La Konarka ha realizza- ogni giorno parte dell’elettricità generata nelle
to una cella solare a polimeri che riduce i costi centrali idro- e termoelettriche.

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