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Trucchi/consigli:
evitare l'uso del paraluce insieme al flash e alle focali minori; utilizzare una focale che consenta di non includere nell'inquadratura l'ombra dell'obiettivo;
http://www.nadir.it/tecnica/FLASH.htm
04/01/2012
tentare di mantenere la testa del flash il pi lontano possibile dall'obiettivo. Alcuni flash evoluti hanno la cosiddetta "parabola motorizzata", ovvero tramite dei collegamenti elettrici sono in grado di adeguare l'angolo di emissione alla focale impostata sull'obiettivo; altri ancora (molto pi costosi) consentono anche di sostituire la parabola stessa, e a volte di toglierla del tutto e lasciare quindi la sola lampadina come fonte luminosa, senza accessori che dirigano i raggi luminosi in una sola direzione.
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Discorso a parte meritano i flash da studio, solitamente alimentati dalla rete e che vengono fissati su delle forcelle, oppure quelli con testa "modulare": la loro potenza complessiva non pu essere espressa dal numero guida, in quanto anche la semplice sostituzione della parabola con altra di diverso tipo modifica notevolmente la quantit di luce diretta verso il soggetto fotografato, e non sempre possibile quantificare esattamente questa variazione. Ne consegue che la definizione di numero guida pu essere applicata solamente a quei flash in cui la testa non sia modificabile, e sar quindi a questi che mi riferir nel seguito del testo.
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inoltre molto costoso, per questo viene usato su macchine dal carattere spiccatamente professionale quali possono essere le medio formato o anche le grande formato.
C' altro?
Un altro fattore da considerare la sensibilit della pellicola. Il numero guida dichiarato viene sempre espresso in base ad una determinata sensibilit ISO della pellicola utilizzata, in genere 100 ISO. Chiaramente, quando la sensibilit diversa cambia anche la quantit di luce necessaria alla corretta illuminazione del soggetto; ad ogni raddoppio della sensibilit della pellicola la luce necessaria andr divisa per la radice quadrata di 2, ovvero il valore f/ del diaframma andr moltiplicato per la radice quadrata di 2. Se poniamo quindi "sqr()" come simbolo di "radice quadrata", e ipotizziamo che per 100 ISO di sensibilit della pellicola il diaframma necessario sia f/2, otteniamo che a parit di illuminazione dovremo usare: 100 ISO -> diaframma 2 200 ISO -> diaframma 2 X sqr(2) = diaframma corretto 2,8 400 ISO -> diaframma 2,8 X sqr(2) = diaframma corretto 4 800 ISO -> diaframma 4 X sqr(2) = diaframma corretto 5,6 1600 ISO -> diaframma 5,6 X sqr(2) = diaframma corretto 8 3200 ISO -> diaframma 8 X sqr(2) = diaframma corretto 11 Riguardando la formula del numero guida (NG = dist X f), si capisce immediatamente come anche il numero guida sia soggetto alle stesse identiche variazioni: 100 ISO -> NG 10 200 ISO -> NG 10 X sqr(2) = NG reale 14 400 ISO -> NG 14 X sqr(2) = NG reale 20 800 ISO -> NG 20 X sqr(2) = NG reale 28 1600 ISO -> NG 28 X sqr(2) = NG reale 40 3200 ISO -> NG 40 X SQR(2) = NG reale 56 Questo significa che un flash, dichiarato come NG 10 a 100 ISO, utilizzando una pellicola da 3200 ISO pu essere usato come un flash con numero guida 56 a 100 ISO!
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fattore(800) -> 2,8 fattore(1600) -> 4 fattore(3200) -> 5,6 Vi ricorda nulla questa serie di numeri? Ma s, proprio lei, la scala dei diaframmi! A questo punto fatta, basta moltiplicare il valore ottenuto a 100 ISO per il fattore corrispondente alla sensibilit della pellicola usata.
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04/01/2012
modello di fotocamera (o addirittura una certa marca di fotocamere), e quei flash universali che emulino le funzioni dei flash dedicati. In qualche caso i flash vengono progettati per operare al meglio con un modello specifico di fotocamera; lavoreranno entrambi, flash e fotocamera, in perfetta simbiosi, e ci saranno situazioni in cui il fotografo non dovr fare altro che inquadrare e scattare, sicuro che l'esposizione sar corretta in ogni caso. Naturalmente, se state leggendo questo testo, non siete uno di questi fotografi...
Si, ma in fondo a cosa mi serve tutta questa "pampea"? Io ho il FlashMega con TTL, EPS, ABS, OVERDRIVE, MARCE RIDOTTE, SERVOSTERZO-IDROGUIDA...
Ma siamo sicuri che ci che otteniamo sia anche ci che vogliamo? Guardiamoci intorno: quante foto sarebbero state migliori se la luce non fosse provenuta direttamente dalla fotocamera? C' veramente gusto a montare il flash, puntare e scattare? Sappiamo veramente cosa vogliamo ottenere da una fotografia? Sapete che l'automatismo incorporato nei flash quello pi soggetto a castronerie nel suo funzionamento, fra tutti quelli presenti nel complesso fotocamera-flash? Quindi, se non se ne pu fare a meno, meglio un flash che abbia s la possibilit di lavorare in completo automatismo (possibilmente TTL), ma che abbia anche la possibilit di lavorare in manuale, in modo da avere il pi completo controllo sull'illuminazione della scena.
Ehi... come mai le mie modelle vengono sempre con gli occhi rossi?
Ecco uno dei problemi nell'uso di un flash a slitta. Quando la distanza tra flash e obiettivo ridotta, la luce che arriva al soggetto attraversa la sua pupilla, rimbalza sulla retina (su cui e' presente un grosso intreccio di vasi sanguigni), e ritorna indietro con lo stesso colore dell'oggetto da cui proviene, in questo caso i vasi sanguigni: da qui il caratteristico effetto degli "occhi rossi". Come eliminarlo? Ci sono vari sistemi: 1) emissione dalla fotocamera di una luce piuttosto forte in direzione del soggetto, in modo che le sue pupille tendano a restringersi e quindi mascherino la retina; 2) allontanamento del flash dall'obiettivo, sia allungando lo zoccolo in fase di progettazione del flash, sia utilizzando apposite prolunghe; 3) emissione di due colpi di flash, il primo di potenza ridotta e il secondo alla potenza desiderata, ottenendo lo stesso risultato che al punto 1; 4) se possibile, chiedere al soggetto fotografato di non guardare direttamente nell'obiettivo, ma guardare magari verso la spalla del fotografo, sembra poco ma gi cos il rischio si abbatte di molto.
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palla di vetro pieno. Al contrario, nei bovini il flash non provoca inestetismi evidenti; rimane il fatto che in generale, per fotografare degli animali col flash (cosa comunque da evitare se possibile, spaventa quelli che non ci sono abituati) conviene seguire una tecnica che spiegher qua sotto.
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secondo), e al momento di scattare nota la luce proveniente dall'altro; provate ad immaginare il risultato... In generale il fatto che i flash siano dello stesso numero guida semplifica i calcoli necessari all'uso manuale, ma nulla impedisce di utilizzarne con numero guida diverso; l'importante che se ne tenga conto al momento di decidere posizione e distanza degli stessi rispetto al soggetto. Non nemmeno necessario che siano posti alla giusta distanza: ad esempio, due flash di pari numero guida e posti uno a distanza doppia dal soggetto rispetto all'altro genereranno una differenza di luminosit di uno stop tra le rispettive parti illuminate (cfr. regola del numero guida), consentendo ulteriori variazioni sul tema nell'illuminazione. Come vedete, le possibilit sono enormi.
Per che pizza la luce che proviene da un solo punto nello spazio!
Gi, infatti raro che venga usato il semplice flash, almeno negli studi di posa. In commercio esistono numerosissimi accessori che consentono di modificare le caratteristiche del fascio luminoso emesso dai flash: diffusori, alette, ombrelli, e tante altre cose. C' solo un piccolo inconveniente: non sempre questi accessori economicamente sono alla portata del fotoamatore, per quanto appassionato egli sia... Come fare?
Un semplice bank
Per chi non lo sapesse, il bank non altro che quella specie di cassettone nero con davanti una tela bianca, da cui esce una bellissima luce diffusa; quello che sto per scrivere non farina del mio sacco, ma ho preso lo spunto da un articolo apparso su una rivista specializzata, ho sperimentato il tutto e ho scoperto che... funziona. Per prima cosa occorrono dei rotoli di alluminio da forno (tipo Domopak), colla, nastro adesivo da pacchi (marroncino, largo) e un bel pezzo di tela bianca di quelle per ricamo (sconsigliato il lino e altre stoffe cosiddette pesanti, assorbono troppa luce); poi, una volta decisa la dimensione del bank, si deve trovare una scatola di cartone (che sia molto resistente!) di dimensioni adeguate. Si inizia prendendo una striscia di alluminio, la si arriccia, poi la si distende di nuovo (deve venire fuori una striscia piuttosto "grinzosa"); si spande la colla dentro la scatola, e poi si incolla la striscia di alluminio prima preparata. Si ripete il tutto con altre strisce, fino ad aver tappezzato interamente l'interno della scatola; ovviamente vanno tolti i pezzi di cartone che formano il coperchio della scatola stessa. Dopo che la colla si seccata, occorre praticare un buco su un lato della scatola, possibilmente uno di quelli pi corti, a misura per la testa del flash. A questo punto, si prende la tela e la si stende davanti all'apertura della scatola (non quella per il flash), e la si mantiene ben stesa in posizione con il nastro adesivo. Un ulteriore tocco di professionalit lo si pu ottenere riutilizzando quei pezzi del coperchio della scatola che sono stati in precedenza tolti, attaccandoli (sempre col nastro adesivo) alla loro posizione originale, usandoli come alette di direzione della luce. Chi ha la mania del bricolage pu costruirsi la scatola con del robusto compensato: si ottiene lo stesso risultato e con una robustezza molto maggiore. Per esperienza, consiglio anche di verniciare di nero opaco la parte esterna della scatola, cos si evitano emissioni
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spurie di luce dai lati (raro, ma non impossibile). A questo punto, si inserisce la testa del flash nel buco precedentemente aperto, dirigendo la parabola verso il fondo della scatola, volendo si fissa il tutto con del nastro adesivo, e si pu iniziare a scattare.
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facendo in modo che la sua luce sia diretta verso la stoffa, e la stoffa va diretta verso il soggetto fotografato. Attenzione, con questo sistema le luci spurie saranno moltissime; oltre al fatto che la parabola del flash non racchiusa all'interno di qualcosa, la tela con cui normalmente fatto un ombrello non molto schermante; altra complicazione, praticamente impossibile illuminare correttamente un soggetto usando un flash dal numero guida inferiore a 40-45, dal momento che per sua natura l'ombrello va messo piuttosto lontano dal soggetto stesso e la riflessione della stoffa non paragonabile all'alluminio utilizzato per il bank descritto sopra. Anche per questi due sistemi il mio consiglio di fare delle prove sistematiche, scattando con diapositive a tutti i diaframmi consentiti dall'obiettivo e annotandoli, e poi ricavarsi il numero guida effettivo del sistema flash+accessorio con una semplice moltiplicazione.
Uff... finalmente ho la mia bella sala di posa... e se volessi andare in esterni, magari di notte?
A parte un bank di grosse dimensioni, tutto il resto facilmente trasportabile. Il discorso diverso se si vuole fotografare un'ampia distesa notturna, una spiaggia di notte, o un altro soggetto comunque esteso: chiaro che nemmeno con tre flash si ottiene l'effetto desiderato. Occorre usare una tecnica chiamata "open flash". Anzitutto occorre utilizzare pellicole di bassissima sensibilit (di notte?? Si!), e usare su cavalletto una fotocamera che abbia o la posa T (una pressione al pulsante di scatto apre l'otturatore, un'altra pressione lo richiude) o la possibilit di usare un comando a distanza che consenta di mantenere aperto l'otturatore senza dover mantenere premuto alcun pulsante. Dopo aver impostato uno dei diaframmi pi chiusi sull'obiettivo, si apre l'otturatore e si inizia a passeggiare per la scena, portandosi dietro il flash e spingendo il bottoncino di lampo nei punti che si desiderano. La bassa sensibilit e il diaframma molto chiuso non permetteranno alla pellicola di riprendere il fotografo che cammina, mentre verr comunque ripresa la scena di volta in volta illuminata dal flash. Dopo aver dato quattro o cinque colpi di flash nei punti desiderati, si pu tornare alla fotocamera e richiudere l'otturatore. Dal momento che questa tecnica piuttosto difficile da assimilare, ed anche una volta assimilata i risultati non sono sempre quelli sperati, conviene sempre scattare almeno tre-quattro fotogrammi con diversi punti di illuminazione; sempre possibile pianificare i punti da illuminare e quelli da cui far partire il flash tramite la regole del numero guida, ma conviene comunque fare pi scatti alla stessa scena.
Conclusioni
In questo testo ho posto l'accento sull'uso manuale del flash, cercando di evitare troppa teoria e inserendo pi argomenti pratici possibile. Spero di avervi fatto venire la voglia di scattare con uno o due flash, giocare con le luci, ragionare, e cos via; se invece vi ho fatto odiare ancora di pi questo accessorio... , be', vuol dire che non siete tipi da flash! Luca Stefanoni 6/2000
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