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Beni comuni: una cornice e un caleidoscopio di pratiche sociali per un altro mondo possibile.

Nel contesto attuale, Stato e mercato sono strettamente legati. Anche chi crede possibile che uno stato democratico garantisca il benessere generale, deve prendere atto che mentre si fatto fronte alle esigenze del settore bancario - il principale responsabile delle crisi economiche sono state tagliate le spese sociali. Stati e mercato lavorano per un modello di sviluppo e di crescita economica che distrugge il pianeta e la ricchezza dei beni comuni, entrambi smantellano la nostra cultura e i nostri modi di vivere per trasformarci in consumatori di merci. Uno dei tanti esempi la costruzione della diga di Belo Monte nel mezzo della foresta pluviale amazzonica, che avr un devastante impatto sulla biodiversit e sui popoli indigeni della regione. Ci sono meccanismi legali (attraverso accordi sul libero commercio, la protezione di propriet intellettuali, organismi internazionali come il Wto e il Wipo), economici (attraverso lappropriazione privata di territori), tecnologici (attraverso ogm o sistemi restrittivi di accesso alla cultura), che consentono il processo di recinzione (enclosure) dei beni comuni, che va oltre la privatizzazione perch include lespulsione, la privazione di diritti e la frammentazione sociale. Quando lultimo albero sar stato tagliato e lultimo fiume sar stato inquinato proseguiranno con la recinzione dei fondamenti della vita. Intanto, stati e mercati hanno preparato la trappola del capitalismo verde che cercheranno di imporre alla conferenza Rio+20. E questo segner la prossima fase di recinzione, mercificazione e finanziarizzazione della natura, rafforzata dalla guerra condotta insieme alle corporazioni contro il diritto alla condivisione attraverso accordi come Acta, proposte di legge come Sopa, attacchi diretti contro organizzazioni di cittadini come Wikileaks, regolamenti che impediscono il riuso e lo scambio di semi, pi brevetti sui saperi tradizionali. I beni comuni (commons) non sono semplicemente merci condivise. Il termine si riferisce a pratiche sociali basate sul principio del commoning (il farsi di un commons). Inoltre, i beni comuni sono una cornice concettuale utile per analizzare quale futuro vogliamo, richiedono istituzioni e politiche appropriate. La costruzione di questo quadro concettuale e' un processo dinamico. E' necessario conoscere di pi sulle specifiche pratiche di commoning e capire le similitudini che esistono tra le recinzioni cui sottoposto ogni settore. Questa consapevolezza pu aiutarci a trovare una via per superare rovinosi dualismi come pubblico/privato, stato/mercato, individuale/ collettivo. Cerchiamo cos di costruire i fondamenti di una governance che nasca dal basso. I processi di recinzione incontrano resistenze, in ogni continente. Dalle proteste contro la costruzione di unautostrada in un parco nazionale della Bolivia, alle battaglie per lacqua pubblica, vertenze locali acquisiscono una dimensione globale. Movimenti come Occupy, gli Indignati o altri non stanno semplicemente resistendo, cercano attivamente alternative. E in tutto ci la rete svolge una fondamentale funzione. Le diverse mobilitazioni sociali possono essere pensate e connesse attraverso una pi ampia visione dei beni comuni. La resistenza e' anche nutrita da proposte alternative che crescono dalle pratiche sociali dei beni comuni. Queste pratiche formano una cornice alternativa per la trasformazione della vita quotidiana e per la definizione di

nuove regole pubbliche che riconoscano l'autogestione come elemento centrale della necessaria trasformazione sociale. Strategie di consumo collaborativo associate al baratto; sistemi di gestione comunitaria di risorse condivise come le foreste, vie d'acqua o territori di pesca; iniziative che stanno costruendo i beni comuni digitali: sono alcuni esempi che dimostrano come insieme questi beni comuni costituiscono un ricco caleidoscopio di modelli produttivi basati sullautodeterminazione e la gestione collettiva delle risorse condivise. Le pratiche sociali sono diverse, ma hanno caratteristiche comuni. Una e' che esemplificano l'idea che il soddisfacimento di ciascuno dipende dal soddisfacimento degli altri, sfuma cos il confine fra interessi individuali e collettivi. Nella costruzione di un settore beni comuni va tenuto presente che tra gli addetti esistono punti di vista diversi e che molti aspetti del paradigma bene comune vanno ancora esplorati. Molti beni-comunardi digitali non riconoscono, per esempio, la specificit del loro campo di lavoro (i computer non possono produrre cibo) e molti ecologisti e comunit' tradizionali tendono a sottostimare il potenziale delle tecnologie libere e della cultura nella trasformazione sociale. Alcuni credono che il diritto di condividere e di autogestire pu realizzare laspirazione alla giustizia sociale senza esaurire le risorse naturali. Altri sono scettici. Alcuni argomentano che l'idea dei beni comuni tende ad essere antropocentrica; altri vedono in essi la possibilit di una pi grande comunione fra natura e cultura. Ci sono anche molte altre preoccupazioni tuttora irrisolti. Una delle pi ricorrenti e' la tensione fra il locale, il regionale e il globale. E' impossibile pensare al commoning senza pensare al soggetto sociale, la comunit. E' quindi pi facile pensare il paradigma dei beni comuni a livello locale. Ma pensare ai beni comuni a livello globale e' una grande sfida che non si pu evitare, perch la terra e' una sola, e abbiamo non solo il diritto ma anche la responsabilit di condividerla. Misurandosi con questa sfida, giusto chiedersi quale dovrebbe essere il ruolo di uno Stato che concepisca se stesso come un difensore dei beni comuni? Mentre la ricerca continua, e' necessario parlare di beni comuni per consolidare alternative all'attuale modello stato/mercato e per comunicarle. Ci richiede innanzitutto la costruzione di un nuovo vocabolario per descrivere veramente il mondo che vogliamo. Dobbiamo costruirlo insieme, per poterlo adattare alla diversit dei contesti in cui ciascuno opera. I beni comuni sono proprio davanti ai nostri occhi. Insieme troveremo modi per nominarli e per convertirli in una diversit di sistemi di governo basati sui principi del comune.

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