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SISTEMA ARTERIOSO
* = ramo collaterale; = rami di divisione; = continuazione; = rami minori. Arteria polmonare: origina dalla base del ventricolo destro, contenuta nel pericardio; a livello dellarco aortico si divide nelle arterie polmonari destra e sinistra. Anteriormente vi il pericardio, il polmone sinistro e la pleura; posteriormente vi sono laorta ascendente e la biforcazione tracheale. arteria polmonare destra: decorre verso destra davanti alla biforcazione tracheale e allesofago quindi al bronco principale destro. Qui si divide in due rami: il superiore che si porta al lobo superiore; il ramo inferiore segue il bronco lobare intermedio e sta dietro il ramo superiore. arteria polmonare sinistra: decorre davanti allaorta discendente e al bronco principale sinistro fino allilo del polmone. AORTA ASCENDENTE origina dalla base del ventricolo sinistro ed contenuta nel pericardio fibroso; sale obliquamente e verso destra. Davanti vi sono il pericardio, la pleura destra e il margine anteriore del polmone destro. Dietro ci sono latrio sinistro, larteria polmonare destra e il bronco principale destro. A destra ci sono la vena cava superiore e latrio destro; a sinistra ci sono latrio sinistro e il tronco polmonare. ARCO AORTICO sale diagonalmente indietro e a sx, davanti alla trachea, poi si porta indietro sul lato sx della trachea e infine discende a sinistra del corpo di T4. In avanti e a sx in rapporto con la pleura mediastinica sx, incrocia il nervo vago (X). Posteriormente e a dx ci sono la trachea, lesofago, il dotto toracico e la colonna vertebrale. Arteria brachicefalica: origina dallarco aortico; si porta indietro e a dx, prima davanti e poi a dx della trachea. Anteriormente vi la vena brachicefalica sx e la parte inferiore della dx, i muscoli sternojoideo e sternotiroideo e infine il manubrio dello sterno. Posteriormente c la trachea, in alto la pleura dx, a destra la vena brachiocefalica dx, la vena cava superiore e la pleura. A sx vi il timo, lorigine della carotide comune sx e in alto la trachea. ARTERIE CAROTIDI COMUNI Salgono fino al livello del margine superiore della cartilagine tiroidea, dove si dividono nella carotide interna ed esterna. Nel punto di divisione larteria presenta il seno carotideo. Nella parte inferiore del collo le carotidi sono separate da uno spazio nel quale sporge la trachea. Ogni arteria incrocia antero-lateralmente il tendine intermedio del muscolo omojoideo e la vena giugulare anteriore. Indietro ci sono i processi trasversi da C4 a C6 e il muscolo scaleno anteriore. Medialmente vi sono lesofago, la trachea e il nervo laringeo ricorrente. Lateralmente la vena giugulare interna ed il nervo vago. * la carotide comune destra esclusivamente cervicale e inizia dalla biforcazione dellarteria brachiocefalica, dietro larticolazione sterno-clavicolare. * la carotide comune sinistra si stacca dallarco dellaorta e quindi presenta un tratto toracico ed uno cervicale. Nella parte toracica sale fino allarticolazione sterno-clavicolare, dove entra poi nel collo. Arteria carotide esterna: inizia al margine superiore della cartilagine tiroidea, si porta in alto e decorre tra lapice del processo mastoideo e langolo della mandibola, dove si divide nellarteria temporale superficiale e nellarteria mascellare. Superficialmente ci sono la cute e il sottocute, la fascia cervicale profonda e il margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo. Pi in alto incrocia il ventre del digastrico ed entra nella ghiandola parotide. Medialmente si trova la faringe e pi in alto separata dalla carotide interna dal processo stiloideo, dal muscolo stiloglosso e dallo stilofaringeo.

Rami: tiroidea superiore, linguale, faciale, occipitale, temporale superficiale e mascellare. Arteria carotide interna: Tratto cervicale origina dalla biforcazione della carotide comune fino allorifizio del canale carotideo nella parte petrosa dellosso temporale. Tratto petroso quando passa attraverso il canale carotideo. Tratto cavernoso allinterno del seno cavernoso; larteria si dirige in alto verso il processo clinoideo posteriore emergendo attraverso il tetto del seno. Da qui decorre nel solco carotideo. Tratto cerebrale attraversata la dura madre, piega indietro sotto il nervo ottico, portandosi alla sostanza perforata anteriore; a questo livello si divide nelle arterie cerebrale anteriore e media. Rami cavernosi, ramo meningeo, arteria oftalmica (a livello del seno cavernoso), arteria corioidea anteriore (termina nel ventricolo cerebrale laterale). Arteria cerebrale anteriore si connette con larteria eterolaterale attraverso larteria comunicante anteriore. Arteria cerebrale media decorre dapprima nel solco cerebrale laterale e poi in alto e posteriormente sullinsula. Arteria comunicante posteriore decorre indietro dalla carotide interna anastomizzandosi con la cerebrale posteriore (ramo dellarteria basilare). SISTEMA DELLE ARTERIE SUCCLAVIE unica fino al gomito ma il suo nome cambia in base alla regione che percorre (succlavia, ascellare, omerale e radiale). Arteria succlavia: Primo tratto dellarteria succlavia destra si stacca dal tronco brachiocefalico dietro larticolazione sterno-clavicolare dx, si porta in alto ed in fuori fino al margine mediale del muscolo scaleno anteriore. Primo tratto dellarteria succlavia sinistra origina dallarco dellaorta, risale al collo e poi piega in direzione laterale fino al margine mediale del muscolo scaleno anteriore. Secondo tratto dellarteria succlavia si trova dietro al muscolo scaleno anteriore. Terzo tratto dellarteria succlavia decorre lateralmente dal margine laterale dello scaleno anteriore fino al margine laterale della prima costa, dove diviene arteria ascellare. Arteria ascellare inizia al margine esterno della prima costa e si porta fino al margine inferiore del muscolo grande rotondo; dapprima situata in profondit poi si fa superficiale. Il muscolo piccolo pettorale incrocia il vaso e lo divide in 3 parti: prossimale, posteriore e distale (rispetto al muscolo). Arteria omerale (o brachiale) inizia al margine inferiore (distale) del muscolo grande rotondo, scende lungo il braccio, prima medialmente e poi anteriormente allomero, per terminare appena al di sotto dellarticolazione del gomito, dividendosi nelle arterie radiale ed ulnare. Arteria radiale inizia appena sotto larticolazione del gomito, scende lungo la parte laterale dellavambraccio fino al polso. Arteria ulnare dalla piega del gomito continua rettilinea verso il margine mediale del polso. Arteria vertebrale si stacca dal primo tratto della succlavia, sale attraverso i processi trasversi delle vertebre cervicale entra poi nel cranio attraverso il grande foro occipitale. a livello del margine inferiore del ponte si unisce con la controlaterale per formale larteria basilare. arteria basilare deriva dalla confluenza delle arterie vertebrali; si estende dal margine inferiore a quello superiore del ponte. arteria cerebellare inferiore anteriore e superiore ed arteria cerebrale posteriore. arteria toracica interna (mammaria) origina dal primo tratto della succlavia, scende dietro le prime 6 cartilagini costali; al sesto spazio intercostale si divide nelle arterie muscolofrenica ed epigastrica superiore. arteria mediastinica, arteria epigastrica inferiore, rami pericardici.

Tronco tireocervicale origina dal primo tratto della succlavia vicino allo scaleno anteriore; tiroideo inferiore, soprascapolare e cervicale superficiale. Tronco costocervicale origina dal secondo tratto della succlavia, si porta al collo della prima costa dove si divide. aRteria dorsale della scapola origina dal terzo tratto della succlavia e si porta sotto i muscoli romboidi. AORTA TORACICA inizia al margine inferiore di T4, dove fa seguito allarco aortico; termina in corrispondenza del margine inferiore di T12 a livello dellorifizio aortico del diaframma. Anteriormente vi sono lilo del polmone sx, il pericardio, lesofago e il diaframma; posteriormente la colonna vertebrale e le vene emiazygos; sul lato dx la vena azygos e il dotto toracico; a sx la pleura e il polmone sx. arterie esofagee, rami mediastinici, arterie intercostali e rami frenici. AORTA ADDOMINALE inizia a livello dello iato aortico del diaframma, discende davanti alla colonna vertebrale fini al corpo di L4. Anteriormente vi il tronco celiaco, il plesso nervoso celiaco e la borsa omentale; incrociata dal corpo del pancreas e dal tratto orizzontale del duodeno. Lateralmente a dx c il dotto toracico, la vena azygos e il pilastro dx del diaframma; sulla sx in rapporto con il pilastro sx del diaframma e con il ganglio celiaco sx. La parte pi bassa coperta dal peritoneo parietale. arterie freniche inferiori rami surrenali superiori. TRONCO CELIACO si stacca dalla faccia anteriore dellaorta appena sotto lo iato del diaframma; sta dietro la borsa omentale. A dx in rapporto con il ganglio celiaco dx, il pilastro dx del diaframma e il processo caudato del fegato; a sx vi sono il ganglio celiaco di sx, il pilastro sx del diaframma e lestremit cardiale dello stomaco. Arteria gastrica sinistra si porta in alto e a sx dietro la borsa omentale, da qui originano alcuni rami esofagei. Larteria piega in avanti lungo la piccola curvatura dello stomaco; d rami ad ambo le superfici dello stomaco e si anastomizza con la gastrica destra. Arteria epatica comune (dal tronco celiaco allorigine dellarteria gastro-duodenale) si porta in avanti verso dx in direzione della porzione superiore del duodeno incrocia la vena porta e sale tra i due foglietti del piccolo omento verso lilo del fegato. arteria gastrica destra origina al di sopra della porzione superiore del duodeno, decorre lungo la piccola curvatura dello stomaco anastomizzandosi con la gastrica sinistra. Arteria gastro-duodenale origina dietro la porzione superiore del duodeno e discende tra questo e il collo del pancreas. Arteria gastro-epiploica destra (si anastomizza con il ramo gastro-epiploico dellarteria lienale). Arterie pancreatico-duodenali sono due: anteriore e posteriore. Arteria epatica propria che va dallorigine della gastro-duodenale fino alla sua biforcazione. arterie epatiche destra arteria cistica. arteria epatica sinistra Arteria lienale decorre dietro il pancreas, lo stomaco e la borsa omentale e lungo il margine superiore del pancreas. Rami pancreatici, arterie gastriche brevi, arteria gastrica posteriore e arteria gastro-epiploica sinistra. ARTERIA MESENTERICA SUPERIORE si stacca dalla faccia anteriore dellaorta appena sotto il tronco celiaco, incrociata anteriormente dalla vena lienale e dal corpo del pancreas; si porta in basso, anteriormente al processo uncinato del pancreas e alla parte orizzontale del duodeno.

Decorre tra i due foglietti del mesenterio e incrocia dallavanti la vena cava inferiore, luretere dx e il muscolo grande psoas. Vascolarizza lintero intestino tenue, il cieco, il colon ascendente e buona parte del colon trasverso. arteria pancreatico-duodenale inferiore divisa in: anteriore che va a dx davanti alla testa del pancreas; posteriore che va in alto e a dx dietro la testa del pancreas; e comune. arteria colica media arteria colica destra arteria ileo-colica si porta in basso ed a dx verso la fossa iliaca dove si divide in un ramo superiore ed uno inferiore. rami digiunali e ileali sono da 12-15 e si distribuiscono al digiuno e allileo. Decorrono quasi paralleli tra i due foglietti del mesenterio; ogni vaso si suddivide in due rami che si uniscono con quelli adiacenti. arterie surrenali arterie renali si staccano dalle pareti laterali dellaorta appena sotto la mesenterica superiore. La destra passa dietro la vena cava inferiore, la vena renale destra, la testa del pancreas e la parte discendente del duodeno. La sinistra posta pi in basso e passa dietro la vena renale sinistra, il corpo del pancreas e la vena lienale. Ciascunarteria renale emette piccoli rami surrenali inferiori. arterie testicolari originano dalla parete anteriore dellaorta poco sotto le arterie renali. Vanno obliquamente in basso e lateralmente, dietro il peritoneo parietale davanti al grande psoas, per giungere allanello inguinale profondo dove si penetrano nel cordone spermatico arterie ovariche corrispondono alle arterie testicolari del maschio e nel primo tratto hanno lo stesso percorso; si impegna nella cavit, decorre medialmente al legamento sospensore dellovaia e raggiunge il legamento largo dellutero. arterie lombari sono in numero di 4 per lato e originano dalla parete posteriore dellaorta a livello delle prime 4 vertebre lobari. ARTERIA MESENTERICA INFERIORE Origina qualche cm sopra la biforcazione dellaorta, discende dietro il peritoneo a sx dellaorta. Vascolarizza il terzo sx del colon trasverso, il colon discendente, sigmoideo e gran parte del retto. arteria colica sinistra si dirige in alto e a sx dietro il peritoneo e si divide in un ramo ascendente e in uno discendente. arteria sigmoidea (o colica sinistra inferiore) sono 2-3 rami che scendono dietro il peritoneo fino alla parte inferiore del colon discendente ed il sigma. Arteria emorroidaria superiore (o rettale superiore) scende nella pelvi compresa nel mesocolon sigmoideo. Si divide in due rami che scendono ai lati del retto fino allo sfintere interno dellano. arteria sacrale media nasce dalla parete posteriore dellaorta poco sopra la sua biforcazione, discende davanti ad L4 e L5, al sacro e al coccige.

ARTERIE ILIACHE COMUNI (destra e sinistra) derivano dalla biforcazione dellaorta.

Scendono divergendo e si dividono in due rami: le arterie iliaca esterna e interna. Arteria iliaca comune destra coperta dal peritoneo parietale, indietro vi sono il tronco del simpatico, le due vene iliache comuni e il tratto iniziale della vena cava inferiore; lateralmente vi sono la vena cava inferiore, la vena iliaca comune destra e in basso il grande psoas; medialmente in rapporto con la vena iliaca comune sinistra.

Arteria iliaca comune sinistra in stretto rapporto con il grande psoas. Arterie iliache interne discendono fino al margine superiore del grande foro ischiatico dove si dividono in un tronco anteriore ed in uno posteriore. tronco anteriore dellarteria iliaca interna. Arteria vescicale superiore e inferiore, rettale media e arteria uterina. arteria pudenda interna che decorre in basso fino al margine del grande foro ischiatico e poi nella regione glutea per terminare nellarteria profonda e con larteria del dorsale del pene. arteria glutea inferiore scende dietro larteria pudenda interna. tronco posteriore dellarteria iliaca interna. Arteria ileolombare, arterie sacrali laterali e arterie glutea superiore. arterie iliache esterne decorrono verso il basso lungo il margine mediale del grande psoas fino al legamento inguinale per diventare arteria femorale. Ramo circonflesso iliaco profondo e arteria epigastrica inferiore. (continuazione della iliaca interna) ARTERIA FEMORALE inizia dietro il legamento inguinale nel punto di mezzo tra spina iliaca anteriore superiore e sinfisi pubica. * Guaina femorale un prolungamento verso il basso, dietro il legamento inguinale, della fascia trasversale davanti ai vasi femorali, e della fascia iliaca dietro a questi. * Triangolo femorale ha lapice in basso e i limiti sono dati lateralmente dal margine mediale del sartorio, medialmente dal margine mediale delladduttore lungo e in alto dal legamento inguinale. Il pavimento dato dal muscolo iliaco, dal grande psoas, dal pettineo e dalladduttore lungo. Lateralmente vi larteria femorale e medialmente il nervo femorale e poi la vena femorale. * Canale degli adduttori un tunnel aponevrotico che va dallapice del triangolo femorale fino allorifizio del grande adduttore, attraverso il quale i vasi femorali passano nella fossa poplitea. Arteria femorale profonda origina dalla parte laterale dellarteria femorale qualche cm sotto il legamento inguinale. Prima laterale alla femorale, poi decorre a spirale dietro a questa ed alla vena femorale, per portarsi medialmente al femore; termina oltre il grande adduttore anastomizzandosi con i rami muscolari superiori dellarteria poplitea. Arteria poplitea la continuazione della femorale e inizia a livello dellorifizio del grande adduttore fino al margine inferiore del popliteo, dove si divide nelle arterie tibiali anteriore e posteriore. arteria tibiale anteriore il ramo terminale della poplitea, inizia a livello del margine inferiore del muscolo popliteo. arteria tibiale posteriore inizia al margine distale del popliteo e termina in basso nelle arterie plantari mediale e laterale. * Fossa poplitea una regione romboidale dietro il ginocchio, divisibile in due triangoli: un triangolo superiore caratterizzato lateralmente, dal muscolo bicipite femorale e medialmente dai muscoli semimembranoso e semitendinoso; un triangolo inferiore costituito dai capi mediale e laterale del muscolo gastrocnemio. La fossa contiene medialmente larteria e la vena poplitea e lateralmente i nervi tibiale e peroneo comune.

SISTEMA VENOSO
Le vene si possono dividere in tre gruppi: vene polmonari, vene sistemiche e sistema portale. VENE POLMONARI Sono due per ogni polmone; prendono origine dalla rete capillare degli alveoli polmonari, formando un unico tronco per ogni lobo (3 dal destro e 2 dal sinistro). Le vene che lasciano ciascun polmone sono due (superiore ed inferiore) e si aprono separatamente nella parte superiore e posteriore dellatrio sinistro. VENE DEL COLLO Vena giugulare esterna si costituisce per unione del ramo posteriore della vena retromandibolare con la vena auricolare posteriore. Comincia a livello dell'angolo della mandibola fino a un punto situato a met della clavicola per aprirsi nella vena succlavia. Vena giugulare esterna inizia nella regione occipitale si apre nella parte media della giugulare esterna. Vena giugulare anteriore origina presso l'osso joide per confluenza delle vene superficiali della regione sottomandibolare; si apre nell'ultimo tratto della vena giugulare esterna. Vena giugulare interna raccoglie il sangue refluo dal cranio, dall'encefalo e dalle parti superficiali della faccia e di gran parte del collo. Inizia alla base del cranio nella parte posteriore del foro giugulare come diretta la continuazione del seno sigmoideo. La vena si porta in basso nel collo entro la guaina carotidea e, dietro l'estremit sternale della clavicola, si unisce con la vena succlavia a formare la vena brachiocefalica Vena vertebrale si forma nel triangolo sub-occipitale da numerose piccole vene tributarie dai plessi vertebrali interni e che emergono dal canale vertebrale; essi formano un vaso che penetra nel foro del processo trasverso dell'Atlante e termina nella vena vertebrale, la quale si apre nella parte superiore e posteriore della vena brachiocefalica. VENE BRACHIOCEFALICHE (O ANONIME) ciascuna origina dallunione della vena giugulare della succlavia dello stesso lato. Vena brachiocefalica destra inizia dietro lestremit sternale della clavicola dx, si unisce con la brachiocefalica sinistra presso il margine dx dello sterno, a formare la vena cava superiore. Vena brachiocefalica sinistra inizia dietro lestremit sternale della clavicola sx; sono sue tributarie: le vene vertebrali, mammaria interna, tiroidea inferiore e intercostale suprema. Vena cava superiore si forma per unione delle due vene brachiocefaliche. Inizia dietro il margine inferiore della prima cartilagine costale dx; termina nella parte superiore dellaatrio dx. Vena azygos origina dalla parte posteriore della vena cava inferiore. Risale nel mediastino posteriore fino a livello di T4 dove forma un arco in avanti sopra la radice del polmone dx, per aprirsi nella vena cava superiore. emiazygos ed emiazygos accessoria, vene esofagee, mediastiniche, pericardiche e bronchiali dx. Emiazygos accessoria discende sul lato sx della colonna vertebrale; raggiunge la vena azygos a livello di T7.

Vene bronchiali sono due per lato e ricevono il sangue refluo dai bronchi maggiori. Quelle di dx si aprono nella parte terminale della vena azygos, quelle di sx sboccano nella vena intercostale suprema sx o nella emiazygos. Vena iliaca esterna inizia sotto il margine inguinale come continuazione della femorale; termina a livello dellarticolazione sacro-iliaca unendosi con la vena iliaca interna formare la vena iliaca comune. Vena iliaca interna deriva dalla confluenza di alcune vene nei pressi del foro ischiatico. Confluisce con la vena iliaca esterna. Vene iliache comuni si forma per unione delle vene iliache interna ed esterna e terminano a livello di L5 unendosi fra loro a formare la vena cava inferiore. Vena cava inferiore si forma per unione delle due iliache comuni, sale davanti alla colonna vertebrale a dx dellaorta. Attraversa la porzione tendinea del diaframma e si apre nellatrio destro. vene lombari, testicolari o ovariche destre, renali, surrenale destra, freniche inferiori ed epatiche. SISTEMA VENOSO PORTALE Vena porta inizia dalla confluenza delle vena mesenterica superiore e della lienale. Si forma a livello di L2 e raggiunge lestremit dx dellilo del fegato, dove si divide nei rami destro e sinistro. Vena lienale origina da diversi vasi provenienti dalla milza e termina dietro il collo del pancreas unendosi con la mesenterica superiore. vene gastriche brevi, vena gastro-epiploica sinistra, vene pancreatiche e la vena mesenterica superiore. Vena mesenterica superiore riceve sangue dallintestino tenue, dal cieco e dalle porzioni ascendente e trasversa del colon. vena gastro-epiploica destra, vena pancreatico-duodenale, vena gastrica sinistra e destra, vene paraombelicali e vene cistiche. Anastomosi porto-cavali Anastomosi esofagee: - vene esofagee superiori ( vena azygos vena cava superiore) - vene esofagee inferiori ( vena gastrica sinistra vena porta) Anastomosi rettali: - vene rettali superiori ( vena mesenterica inferiore vena porta) - vene rettali inferiori e medie ( vena iliaca interna vena cava inferiore) Anastomosi paraombelicali: - vene paraombelicali ( vena porta) - vene epigastriche superiori, inferiori, e superficiali ( vena cava superiore)

CAVIT TORACICA
La cavit toracica divisa in due parti dal mediastino, formazione posta tra i due polmoni che va dalla faccia posteriore dello sterno alla colonna vertebrale e dallapertura toracica superiore al diaframma. Il mediastino viene diviso in una parte superiore ed in una inferiore da un piano passante per il margine inferiore del manubrio dello sterno e per il margine inferiore di T4. La parte inferiore divisa in 3 settori: anteriore, davanti al pericardio; posteriore, dietro al pericardio ed al diaframma; medio, che contiene il pericardio, il cuore ed i grossi vasi. Il mediastino superiore compreso fra il manubrio dello sterno e le prime quattro vertebre toraciche, contiene le vene brachicefaliche, la met superiore della vena cava superiore, le carotidi comuni e la succlavia sx, il nervo vago, la trachea e lesofago. PERICARDIO Pericardio fibroso sacco di connettivo fibroso che avvolge e stabilizza il cuore senza aderirvi. Esternamente rivestita dalla pleura mediastinica; superiormente si continua con lavventizia dei grossi vasi (ad eccezione della vena cava inferiore) mentre inferiormente aderisce al centro frenico del diaframma. Pericardio sieroso composto da due membrane sierose poste una nellaltra; uno interno (viscerale) che forma lepicardio ed uno esterno (parietale) che tappezza linterno del pericardio fibroso. CUORE Misura 12cm per 9cm e pesa circa 300g; ha la forma di una piramide deformata. Il limite atrioventricolare dato esternamente dal solco coronario o atrio-ventricolare; mentre il setto interventricolare rappresentato esternamente dai solchi interventricolari anteriore e inferiore (questi vanno dal solco coronario allincisura dellapice). La base anatomica del cuore la superficie posteriore e guarda indietro e verso dx; essa formata dallatrio sx e da una parte dellatrio dx. separata dalle vertebre toraciche dal pericardio, le vene polmonari di dx, lesofago e laorta. Lapice anatomico dato dallapice del ventricolo sx, diretto in avanti ed a sx. La faccia anteriore (o sterno-costale) guarda in avanti ed in alto ed data da una parte atriale (atrio dx) e da una parte ventricolare (1/3 sx e 2/3 dx). La superficie inferiore (o diaframmatica) formata dai ventricoli (soprattutto il sx) e poggia sul centro tendineo del diaframma. La faccia sinistra guarda in alto ed a sx ed data dal ventricolo sx e da piccola parte dellatrio sx e dalla sua auricola. La superficie destra data dalla parate dellatrio dx. Il margine superiore formato dagli atri. Il margine inferiore (margine acuto) dato dal ventricolo dx. Il margine destro formato dal profilo convesso dellatrio dx. Il margine sinistro (margine ottuso) formato soprattutto dal ventricolo sx. SCHELETRO FIBROSO DEL CUORE Gli spazi intercellulari fra gli elementi contrattili e gli elementi dell'apparato di conduzione, sono ovunque permeati da tessuto connettivo; al di sotto dellepicardio vi uno strato di connettivo lasso nel quale presente il grasso sottoepicardico. Anche lendocardio poggia su di un sottile strato di connettivo lasso sub-endocardico ricco di fibre elastiche. Ciascuna cellula del miocardio avvolta da un sottile endomisio formato da esili fibre reticolari, collagene ed elastiche incluse in una sostanza fondamentale, che manca solamente in corrispondenza dei contatti desmosomiali e delle giunzioni serrate che formano le strie intercalari.

ATRIO DESTRO Esterno Le sue pareti formano il settore destro e superiore della faccia sterno-costale; superiormente si apre la vena cava superiore mentre nella sua parte postero-inferiore si apre la inferiore. Lauricola di forma triangolare, origina nella parte antero-superiore e sporge verso sx ricoprendo il tratto iniziale dellaorta ascendente. Interno La parte posteriore ha pareti lisce (sbocco delle vene cave e del seno coronario) e comunica con il vestibolo della tricuspide e con lauricola. Presenta i muscoli pettinati che si portano verso lostio atrio-ventricolare. La parete settale presenta la fossa ovale posta al di sopra dello sbocco della vena cava inferiore. La parte antero-inferiore dellatrio dx presenta il vestibolo che conduce alla valvola tricuspide. ATRIO SINISTRO Ha un volume minore ma pareti pi spesse rispetto al destro. La superficie postero-superiore rappresenta la base anatomica e riceve la terminazione delle quattro vene polmonari. Lauricola si porta in avanti coprendo il tratto iniziale dellarteria polmonare; essa contiene tutti i muscoli pettinati dellatrio. VENTRICOLO DESTRO Esterno Forma gran parte della faccia sterno-costale; la parte inferiore pianeggiante e prende rapporto con il centro tendineo del diaframma. Interno Si estende dallostio atrio-ventricolare fino alla punta del cuore, poi continua verso lalto come cono arterioso raggiungendo lostio polmonare. Il segmento di afflusso trabecolato (trabecole carnee) mentre quello di efflusso (infundibolo) ha pareti lisce. I due segmenti sono separati dalla cresta sopraventricolare che si stacca dal setto interventricolare. Valvola atrio-ventricolare destra (tricuspide) Di contorno triangolare, presenta tre cuspidi: settale, antero-superiore ed inferiore. Esse sono formate da lamine di tessuto fibroso ricoperte da endocardio, e presentano a partire dal margine di inserzione verso quello libero tre una zona rugosa, una zona chiara ed una zona basale. I muscoli papillari sono principalmente due: lanteriore che origina dalla parete antero-laterale dx del ventricolo; ed il posteriore o inferiore che origina dal setto. Le corde tendinee vere sono formazioni fibrose che si fissano ai lembi delle cuspidi valvolari e si portano agli apici dei muscoli papillari; mentre le corde tendinee false vanno da un muscolo papillare allaltro. Valvola dellarteria polmonare sormonta linfundibolo ed formata da tre lembi semilunari che si fissano mediante i loro margini convessi; le cuspidi sono denominate, anteriore, posteriore e settale. La valvola presenta tre dilatazioni di fronte ai lembi semilunari, i seni del Valsalva. VENTRICOLO SINISTRO Esterno Forma parte delle superfici sterno-costale, sinistra e diaframmatica del cuore. Presenta i solchi interventricolari anteriore ed inferiore. Interno Ha forma circa conica ed in sezione trasversale appare ovalare con pareti tre volte pi spesse del ventricolo destro. Presenta un segmento di afflusso munito della valvola mitrale (ostio venoso) con pareti irregolari per la presenza di trabecole carnee; mentre il segmento di deflusso a pareti lisce e munito della valvola aortica (ostio arterioso).

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La parete antero-laterale data dal setto interventricolare che si presenta convesso; in alto presso lostio aortico diviene sottile (parte membranacea del setto). Valvola atrio-ventricolare sinistra (mitrale) Possiede un ostio con un anello fibroso di supporto sul quale si inseriscono i lembi valvolari. Le cuspidi sono: la anteriore (o anche aortica, settale, maggiore o antero-mediale) ampia e semicircolare; la posteriore (o anche ventricolare, parietale, minore o postero-laterale) che presenta due o pi piccole incisure. I muscoli papillari sono: uno antero-laterale che origina dalla parete sterno-costale; ed uno postero-mediale che origina dalla parete diaframmatica. Le corde tendinee false sono irregolarmente distribuite; mentre le corde tendinee vere possono essere distinte in intercuspidali (o commessurali) ed in corde cuspidali. Esse si inseriscono lungo il margine libero della cuspide. Valvola aortica simile alla polmonare quindi con tre cuspidi muniti dei seni del Valsalva. I lembi semilunari sono costituiti da plicature dellendocardio che rivestono un asse laminare fibroso centrale; si inseriscono in parte sulla parete dellaorta e in parte alle strutture di sostegno del ventricolo. I lembi sono denominati in base al rapporto che hanno con i seni delle arterie coronarie: coronarico destro (lanteriore), coronarico sinistro (il posteriore sx) e non coronarico (il posteriore dx). SISTEMA DI CONDUZIONE L'eccitamento e la contrazione di ambedue gli atri devono essere sincroni e completi prima che inizi la contrazione ventricolare; questo risultato viene ottenuto introducendo un ritardo di conduzione atrioventricolare. Nodo senoatriale di Keith e Flack Detto segnapassi o pacemaker, esso occupa tutto lo spessore della parete atriale, ma assume la forma di un cuneo di tessuto specializzato che penetra nel solco terminale al di sotto dell'epicardio. Il nodo allungato circa 1-2 cm e origina dalla parte destra del solco che resta fra la radice dell'appendice atriale di destra e la superficie antero-laterale del tratto terminale della vena cava superiore, per continuarsi indietro e in basso fino a raggiungere la parte superiore della cresta terminale; esso percorso dallarteria del nodo del seno. Nodo atrioventricolare di Tawara una formazione dell'atrio, posta alla base di un esteso albero del tessuto di conduzione, diffuso fino all'apice dei ventricoli, ai muscoli papillari e ad altre parti della parete ventricolare. Il nodo si trova tra le formazioni atriali del setto muscolare atrioventricolare, all'interno del triangolo di Koch, delimitato in basso dall'inserzione del lembo settale della valvola tricuspide, indietro dall'orifizio del seno coronario e in alto dal tendine di Todaro. Fascio atrioventricolare di His la diretta continuazione del nodo atrioventricolare; penetra in un canale scavato nel corpo fibroso centrale. La branca destra del fascio inizialmente decorre nel miocardio e poi, al di sotto dellendocardio, verso l'apice del ventricolo; successivamente penetra nella trabecola sottomarginale seguendo la quale raggiunge il muscolo papillare anteriore. Nel suo decorso questa branca emette un numero relativamente piccolo di fasci collaterali per le pareti del ventricolo ma, raggiunto il muscolo papillare, si risolve in una ricca rete di sottili fascetti sottoendocardici. La branca sinistra del fascio origina dal margine sinistro del fascio comune sotto forma di numerosi ed intrecciati fascetti; questi poi discendono sulla superficie di sinistra del setto interventricolare. Questo nastro si dirige verso la punta del cuore, scorrendo al di sotto dellendocardio della faccia sinistra del setto interventricolare, subito dopo si suddivide in un nastro anteriore ed in uno posteriore destinati ai muscoli papillari omonimi; da questi si staccano sottili rami collaterali formando reti sottoendocardiche.

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Innervazione del cuore Le fibre parasimpatiche raggiungono il cuore tramite rami del nervo vago, e le fibre del simpatico tramite i rami del tronco del simpatico. Queste fibre pregangliari lasciano il vago attraverso rami cardiaci di questo e raggiungono i plessi cardiaci. ARTERIE CORONARIE di destra e sinistra nascono dallaorta ascendente a livello dei seni aortici anteriore e posteriore sinistro. Arteria coronaria destra si stacca dal seno coronario destro, passa in avanti e leggermente a destra fra lappendice dellorecchietta destra e il tronco polmonare. Raggiunto il solco coronario (atrioventricolare) vi scende verticalmente verso il margine destro (acuto) del cuore, e girando intorno ad esso raggiunge la parte posteriore del solco dove incrocia i solchi interatriali e interventricolari (croce del cuore). Arteria del cono destro. Rami ventricolari anteriori destri si portano verso lapice del cuore. Rami ventricolari posteriori destri si portano alla faccia diaframmatica del ventricolo dx. Arteria interventricolare posteriore che decorre nel solco interventricolare. Arteria del nodo del seno distribuita al miocardio di entrambi gli atri soprattutto del destro. Rami del setto. Rami atriali. Arteria coronaria sinistra pi grossa di calibro e irrora quasi tutto il ventricolo sinistro e latrio; si distribuisce alla maggior parte del setto interventricolare. Si trova tra il tronco polmonare e lappendice dellorecchietta, emergendo nel solco atrioventricolare nel volgere a sinistra. Qui si divide in 2-3 rami principali (il ramo interventricolare anteriore discendente la sua continuazione). Rami ventricolari anteriori di destra. Le arterie ventricolari anteriori di sinistra. Arteria circonflessa piega a sinistra nel solco atrioventricolare e termina a sinistra della croce. Rami ventricolari anteriori. Rami ventricolari posteriori. VENE DEL CUORE Seno coronario. Vi fanno capo la maggior parte delle vene cardiache; posto nella parte posteriore del solco coronario (solco atrioventricolare), si apre nell'atrio destro. Sono sue tributarie: la grande vena cardiaca che inizia allapice del cuore e sale nel solco interventricolare; la vena cardiaca piccola che scorre nel solco coronario fra atrio e ventricolo destro; la vena cardiaca media che inizia allapice del cuore e decorre nel solco interventricolare posteriore; la vena posteriore del ventricolo sinistro decorre sulla faccia diaframmatica del ventricolo; la vena obliqua dellatrio sinistro che passa sulla faccia dorsale dellatrio sinistro. Vene cardiache anteriori ricevono sangue dalla parte anteriore del ventricolo destro e terminano nellatrio destro Vene minime del cuore si aprono in tutte le cavit del cuore.

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APPARATO RESPIRATORIO LARINGE Va dalla radice della lingua alla trachea, posta tra la terza e la sesta vertebra cervicale; formata da uno scheletro cartilagineo rivestito da mucosa respiratoria. Cartilagine cricoide ha forma anulare con uno stretto arco anteriore ed unampia lamina posteriore. In basso connessa con la prima cartilagine tracheale dal legamento tracheale; il margine superiore obliquo e nella parte anteriore si attacca il legamento crico-tiroideo, mentre lateralmente i muscoli crico-aritenoidei laterali. La parte supero-posteriore presenta faccette articolari per le cartilagini aritenoidi. Cartilagine tiroide consta di due lamine quadrangolari i cui margini anteriori si fondono ad angolo nei due terzi inferiori; queste unite sul piano mediano, restano separate dallincisura tiroidea a V. Posteriormente le lamine divergono e il margine posteriore di ciascuna di esse si prolunga in due sottili processi, il corno superiore e il corno inferiore. Cartilagini aritenoidi sono situate supero-lateralmente sulla lamina della cricoide; hanno forma piramidale con tre facce. La base concava per articolarsi con la cricoide; il suo angolo laterale (processo muscolare) d attacco ai muscoli crico-aritenoidei posteriore e laterale; presentano inoltre il processo vocale. Cartilagini corniculate sono due noduli conici di fibrocartilagine elastica che si articolano con l'apice delle cartilagini aritenoidi. Cartilagine epiglottide una lamina a forma di foglia che si porta obliquamente in alto da un peduncolo; questultimo connesso alla faccia interna della cartilagine tiroide dal legamento tiroepiglottico. Essa si porta dietro la lingua e losso joide

LEGAMENTI DELLA LARINGE Membrana tiro-joidea una lamina che si inserisce sul margine superiore della cartilagine tiroide e si porta alla superficie posteriore del corpo e delle grandi corna dellosso joide. Legamento crico-tiroideo va dal margine inferiore della cartilagine tiroide al margine superiore della cricoide; presenta una parte anteriore e due laterali. MUSCOLI DELLA LARINGE Estrinseci collegano la laringe alle formazioni attigue. I muscoli Tiro-joideo e sterno-tiroideo fanno parte dei muscoli sotto-joidei. Muscolo tiro-faringeo Muscolo crico-faringeo parte del muscolo costrittore inferiore della faringe; e va dalle pareti laterali della cricoide allesofago. Intrinseci Muscolo crico-tiroideo va dalla faccia interna delle lamine laterali della cartilagine tiroide alle parti laterali della cricoide; si divide in una parte verticale ed una obliqua. Muscoli crico-aritenoidei: i posteriori vanno dal processo muscolare delle aritenoidi alla superficie postero-superiore della cricoide; i laterali originano sempre dal processo muscolare delle aritenoidi ma si portano alla porzione supero-mediale posteriore della cricoide. Muscoli aritenoidei trasverso ed obliquo collegano tra loro i processi muscolari delle due aritenoidi. Muscolo ari-epiglottico va dal margine laterale dellepiglottide alla parte posteriore delle aritenoidi.

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Muscoli tiro-aritenoidei (muovono le corde vocali) vanno dal margine laterale e dal processo vocale delle aritenoidi alla prominenza laringea della cartilagine tiroide. Muscolo tiro-epiglottico TRACHEA un tubo composto di anelli cartilaginei connessi da una membrana fibromuscolare, rivestito internamente dalla mucosa respiratoria; anteriormente circolare mentre posteriormente piatta e priva di cartilagine. Va dalla laringe fino a livello di T5 dove si biforca. La parte cervicale in rapporto in avanti con la ghiandola tiroide (3 e 4 anello), i muscoli sternojoidei e sterno-tiroidei e dal timo; nella parte superiore incrociata dallarco giugulare. Posteriormente vi lesofago ed i nervi laringei; lateralmente vi sono la ghiandola tiroide e le carotidi comuni. La parte toracica in rapporto in avanti con il manubrio dello sterno, il timo, la vena brachiocefalica, larco dellaorta, le arterie brachiocefaliche e la carotide comune sx; dietro vi lesofago. Lateralmente a destra ci sono il polmone, la vena brachicefalica, la vena cava superiore, il nervo vago dx e la vena azygos; a sinistra ci sono larco dellaorta e le arterie carotidi comuni e succlavia.

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ALBERO BRONCHIALE
BRONCO PRINCIPALE DESTRO deriva dalla biforcazione della trachea; pi ampio e pi corto del sx. La vena azygos le passa ad arco sopra e larteria polmonare destra le decorre prima sotto e poi davanti. I bronchi si dividono ognuno fino a 8 volte prima dei bronchioli terminali. Bronco lobare superiore destro nasce dalla parte antero-laterale del bronco principale prima dellingresso nel polmone e si porta al lobo superiore del polmone; si divide in tre segmenti: Bronco segmentale apicale va verso lapice del polmone. Ramo apicale Ramo anteriore Bronco segmentale posteriore va alla parte postero-inferiore del lobo superiore. Ramo laterale Ramo posteriore Bronco segmentale anteriore si porta alla parte anteriore del lobo superiore. Ramo laterale Ramo anteriore Bronco lobare medio origina dalla parte anteriore del bronco principale. Bronco segmentale laterale (d altri 2 tronchi + i terminali) Bronco segmentale mediale (d altri 2 tronchi + i terminali) Bronco lobare inferiore destro la continuazione del bronco principale. Bronco segmentale superiore Ramo mediale Ramo superiore Ramo laterale Bronco segmentale basale mediale nasce dalla parete antero-mediale. Bronco segmentale basale anteriore che prosegue anteriormente. Bronco segmentale basale laterale che va lateralmente. Bronco segmentale basale posteriore. BRONCO PRINCIPALE SINISTRO pi piccolo del dx; decorre sotto larco aortico e larteria polmonare si trova prima davanti e poi sopra. Entra nel polmone dallilo e si divide. Bronco lobare superiore sinistro origina dalla parete antero-laterale del bronco principale e si distribuisce al lobo polmonare superiore. Ramo superiore Bronco segmentale anteriore Bronco segmentale apicale posteriore Ramo apicale Ramo posteriore Ramo inferiore (o lingulare) Bronco segmentale lingulare superiore Bronco segmentale lingulare inferiore Bronco lobare inferiore sinistro si porta in basso e postero-lateralmente. Bronco segmentale superiore (o apicale) Ramo antero-mediale Bronco segmentale basale mediale Bronco segmentale basale anteriore

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POLMONI Ciascun polmone in connessione presso lilo, con il cuore, lalbero tracheo-bronchiale ed il legamento del polmone. Lapice arrotondato, sporge sopra il livello della prima costa e della clavicola. La base concava e poggia sulla superficie del diaframma; la concavit destra maggiore della sinistra. La superficie costale segue la forma della cavit toracica e presenta le impronte costali. La superficie mediale: vertebrale (posteriore) in contatto con la superficie laterale delle vertebre toraciche; la parte mediastinica (anteriore) si adatta alla forma del cuore e del pericardio. Il margine inferiore tagliente nella parte laterale mentre arrotondato nella parte mediastinica. Il margine posteriore separa la superficie costale (testa delle coste) dalla mediastinica. Il margine anteriore tagliente ricopre anteriormente il pericardio. Scissure e lobi Il polmone destro diviso in tre lobi superiore, medio ed inferiore, da due scissure: la scissura obliqua separa il lobo inferiore dal medio e dal superiore; la scissura orizzontale separa il lobo superiore dal medio. Il lobo medio del polmone piccolo e cuneiforme. Il polmone sinistro diviso in un lobo superiore ed in uno inferiore da una scissura obliqua. Allestremit inferiore dellimpronta cardiaca presente una prominenza polmonare detta lingula. Ilo e radice del polmone La radice del polmone ne collega la superficie mediale al cuore ed alla trachea ed costituita dalle formazioni che entrano o che emergono dallilo. Queste sono: il bronco principale, l'arteria polmonare, le due vene polmonari, le arterie e le vene bronchiali, il plesso nervoso polmonare, vasi linfatici, linfonodi e connettivo lasso. Impronte polmonari Il polmone destro presenta: davanti allilo il solco della vena cava superiore e della parte inferiore della vena brachiocefalica; sopra lilo vi limpronta della vena azygos (ad arco); dietro lilo vi il solco esofageo; inferiormente vi limpronta cardiaca. Il polmone sinistro presenta: davanti lilo limpronta del tronco polmonare; limpronta dellarco e del tratto discendente dellaorta sale da dietro lilo e poi gli passa sopra ed anteriormente; un solco stretto si diparte dal precedente diretto verso lapice, limpronta della succlavia sinistra. PLEURA una parte di essa aderisce intimamente alla superficie polmonare come pleura viscerale; la restante parte (pleura parietale) riveste la superficie interna della corrispondente parete toracica, ricopre buona parte del diaframma e si riflette sulle formazioni che occupano la parte mediana del torace. I sacchi pleurici destro e sinistro formano due compartimenti separati, vengono in contatto solo dietro la met superiore del corpo dello sterno. VASCOLARIZZAZIONE I polmoni possiedono due distinti circoli sanguigni: Arterie polmonari destra e sinistra (sangue deossigenato agli alveoli) originano dal tronco polmonare, entrano dallilo e si dividono in rami che accompagnano i bronchi segmentali, disponendosi dorso-lateralmente a questi. Capillari polmonari formano plessi che stanno nelle pareti degli alveoli polmonari

Ramo postero-laterale Bronco segmentale basale laterale Bronco segmentale basale posteriore

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Le vene polmonari, (sangue ossigenato al cuore sx) due per ogni polmone, originano dai capillari polmonari; decorrono presso le ramificazioni bronchiali in posizione ventro-mediale e si portano allilo. Le arterie bronchiali forniscono di sangue i tessuti polmonari; la destra un ramo dellarteria intercostale posteriore mentre la sinistra origina dallaorta toracica. decorrono lungo lalbero bronchiale e sulla superficie polmonare. Le vene bronchiali: i capillari del sistema bronchiale si riuniscono in vene che sboccano nelle vene polmonari, per quanto riguarda i bronchi pi piccoli; e nelle vene bronchiali per quanto riguarda i bronchi di maggiori dimensioni. Le vene bronchiali sboccano nella vena azygos ed emiazygos, che si aprono nella vena cava superiore.

APPARATO DIGERENTE Ghiandola parotide la pi grossa delle ghiandole salivari, situata sotto il meato acustico tra mandibola e muscolo sternocleidomastoideo, superiormente in rapporto col processo mastoideo del temporale; in avanti arriva al margine laterale del massetere. La sua capsula si attacca al processo stiloideo, alla mandibola ed alla lamina timpanica, fondendosi con la fascia dei muscoli circostanti. Ha una forma di piramide triangolare. Posteriormente vi penetra il tronco principale del nervo faciale. Il dotto parotideo origina nella parte anteriore, incrocia il massetere ed attraversa il muscolo buccinatore per aprirsi a livello del secondo molare superiore. Ghiandola sottomandibolare la parte superficiale posta nel triangolo digastrico, raggiunge anteriormente il ventre anteriore del digastrico e posteriormente il legamento stilo-mandibolare; la parte profonda compresa tra il muscolo milojoideo e i muscoli joglosso e stiloglosso. Il dotto sottomandibolare emerge dalla faccia mediale della ghiandola dietro il margine posteriore del milojoideo; sbocca nel pavimento della bocca lateralmente al frenulo della lingua. Ghiandola sottolinguale posta sotto la mucosa del pavimento della bocca, in basso vi il muscolo milojoideo, indietro in rapporto con la ghiandola sottomandibolare. LINGUA attaccata per mezzo dei suoi muscoli all'osso joide, alla mandibola, ai processi stiloidei, al palato molle e alla parete della faringe; innervata dal glosso-faringeo e vascolarizzata dal ramo linguale della carotide interna. La parte orale situata sul pavimento della cavit della bocca e ad esso connessa dal frenulo. La parte faringea costituisce la base della lingua situata dentro l'orofaringe, della quale forma la parete anteriore della parte orale della faringe. priva di papille, ma presenta un certo numero di sporgenze dovute alla presenza di noduli linfatici nella sottomucosa, che costituiscono nel loro insieme la tonsilla linguale. La lingua divisa da un setto sagittale mediano, che si fissa inferiormente al corpo dell'osso joide; ciascuna met presenta muscoli estrinseci (all'esterno) ed intrinseci (interni). Estrinseci Muscolo genio-glosso origina dal tubercolo genieno della mandibola e si espande a ventaglio postero-superiormente. Muscolo jo-glosso origina dalla superficie anteriore del corpo dellosso joide e si porta in alto fra lo stilo-glosso. Muscolo condroglosso Muscolo stilo-glosso origina dalla superficie anteriore del processo stiloideo e si divide distalmente in due terminazioni. Intrinseci (xyz) Muscolo longitudinale superiore

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Muscolo longitudinale inferiore Muscolo trasverso Muscolo verticale FARINGE un canale muscolomembranoso posto dietro la bocca, le coane e la laringe. Rinofaringe la parte situata sopra il palato molle e dietro le coane; la parete posteriore e la volta formano ununica superficie concava, delimitata in profondit dalla parte posteriore del corpo dello sfenoide e dalla parte basilare delloccipitale. Sulla parte pi alta della volta troviamo un accumulo di tessuto linfoide, la tonsilla faringea; ai lati del quale vi lorifizio della tuba uditiva. Orofaringe va dal palato molle fino al margine superiore dellepiglottide; anteriormente si apre nellistmo delle fauci. Da ambo i lati troviamo la tonsilla palatina. Laringofaringe va dal margine superiore dellepiglottide a quella inferiore della cartilagine cricoidea, dove si continua nellesofago. Muscoli della faringe comprendono: Muscolo costrittore superiore si attacca alluncino pterigoideo, al rafe pterigomandibolare ed alla lingua, passando a ponte tra le strutture dei due lati. Muscolo costrittore medio si attacca alle corna dellosso joide ed al legamento stilo-joideo; si unisce indietro con quello del lato opposto. Muscolo costrittore inferiore consta di due parti, il crico-faringeo ed il tiro-faringeo. Muscolo stilo-faringeo Muscolo salpingo-faringeo Muscolo faringo-palatino

ADDOME si estende dal diaframma alla base della pelvi; comprende la parte superiore (addome propriamente detto) e una porzione inferiore (piccola pelvi). Regioni delladdome si delimitano da due linee verticali emiclaveari, e dalle linee orizzontali transpilorico e transtubercolare, abbiamo cos le regioni: epigastrica, ipocondriaca dx e sx; ombelicale, lombari dx e sx; ipogastrica, inguinali dx e sx. ESOFAGO va dalla faringe allo stomaco, iniziando al margine inferiore della cricoide e terminando con lorifizio cardiale. La parte cervicale si trova dietro la trachea alla quale connessa da connettivo lasso, indietro c la colonna vertebrale e lateralmente le arterie carotidi comuni e parte della ghiandola tiroide. La parte toracica in questo tratto lesofago situato prima nel mediastino superiore, fra trachea e colonna vertebrale, poi passa dietro e a destra dell'arco dell'aorta e scende nel mediastino posteriore lungo il lato destro dell'aorta discendente toracica. In basso incrocia dallavanti laorta e attraversa il diaframma. La parte addominale emerge dal pilastro dx del diaframma, ricoperto dal peritoneo e si trova nel piccolo omento; dietro vi sono il pilastro sx del diaframma e larteria frenica sx. Le arterie esofagee derivano dal ramo tiroideo inferiore del tronco tireocervicale, dall'aorta toracica, dalle arterie bronchiali, dall'arteria gastrica sinistra e dallarteria frenica inferiore sinistra. STOMACO situato nelle regioni epigastrica, ombelicale ed ipocondriaca sx. Lorifizio cardiale il punto in cui il margine destro dell'esofago si continua nella piccola curvatura dello stomaco, mentre il margine sinistro incontra la grande curvatura formando con questa un angolo acuto, noto come incisura cardiaca. Lo sfintere cardiale viene descritto formato

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da fasci muscolari circolari della parete gastrica; la chiusura spesso data dalla contrazione dellultimo tratto dellesofago. La porzione di stomaco sopra il cardias detto fondo. Lo sfintere pilorico un anello muscolare formato da una porzione ispessita dello strato circolare della tonaca muscolare. Piccola curvatura va dallorifizio cardiale a quello pilorico formando il margine destro (posterosuperiore) dello stomaco. Grande curvatura parte dallincisura cardiaca, passando per il fondo, portandosi poi in basso fino al piloro. La faccia antero-superiore in contatto con il diaframma la parte sinistra e con i lobi sinistro e quadrato del fegato la parte destra. Questa parte coperta dal peritoneo. La faccia postero-inferiore in rapporto con il diaframma, surrene sx, faccia anteriore del rene sx, la superficie anteriore del pancreas, flessura colica sx; queste formazioni rappresentano il letto dello stomaco. Il peritoneo si interrompe nei pressi del cardias. Muscolatura dello stomaco Presenta tre starti: i fasci obliqui sono quelli pi profondi e si distribuiscono al corpo dello stomaco e sono pi sviluppati vicino all'orifizio cardiale, si dirigono verso il basso dall'incisura cardiaca, decorrendo circa paralleli alla piccola curvatura; i fasci circolari costituiscono uno strato uniforme su tutto lo stomaco all'esterno dei fasci obliqui, sono pi abbondanti nel piloro dove vi formano l'anello dello sfintere pilorico, in alto si continuano con i fasci circolari dell'esofago; i fasci longitudinali sono i pi superficiali e si dispongono a formare due sistemi, uno in continuit con quelli dellesofago, laltro inizia nel corpo dello stomaco. Vascolarizzazione data dall'arteria gastrica sinistra (dal tronco celiaco), dall'arteria gastrica destra e dallarteria gastro-epiploica destra (dalla epatica comune) e dalle arterie gastro-epiploica sinistra e gastriche brevi (dalla lienale).

PERITONEO Consta di due regioni: una parte principale detta grande sacco; ed un diverticolo situato dietro lo stomaco e le formazioni attigue detto borsa omentale o piccolo sacco. Le due regioni comunicano attraverso il foro epiploico. Disposizione verticale del peritoneo Il legamento rotondo sale dall'ombelico alla superficie inferiore del fegato, si allontana dalla parete addominale anteriore mentre procede verso l'alto, sollevando cos una piega peritoneale triangolare detta legamento falciforme del fegato. In alto il legamento falciforme si estende dal diaframma al peritoneo viscerale della superficie antero-superiore del fegato. Lungo la linea di riflessione del diaframma al fegato, i due foglietti divergono: quello destro si porta in direzione trasversale verso destra e forma il foglietto superiore del legamento coronario del fegato (che va dal diaframma al lobo destro del fegato), mentre il foglietto sinistro va verso sinistra dove forma il foglietto anteriore del legamento triangolare sinistro del fegato (che va dal diaframma al lobo sinistro del fegato). Il peritoneo viscerale della superficie superiore e anteriore del fegato prosegue intorno al margine inferiore fino alla superficie inferiore (viscerale) dove si dispone alla destra della cistifellea coprendo la superficie inferiore del lobo destro dalla quale si riflette sul surrene destro e sul polo superiore del rene destro, formando il foglietto inferiore del legamento coronario. I due foglietti del legamento coronario convergono in vicinanza del margine epatico destro e si fondono costituendo il legamento triangolare destro che connette il lobo epatico destro al diaframma. Il peritoneo viscerale copre la superficie inferiore, il fondo e i lati della cistifellea, la superficie

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inferiore del lobo quadrato del fegato e la superficie inferiore del lobo sinistro; da qui si riflette sul diaframma formando il foglietto posteriore del legamento triangolare sinistro. Dal margine sinistro della fossa del legamento venoso e dal margine anteriore dellilo del fegato il peritoneo si riflette sulla piccola curvatura dello stomaco e sul duodeno, formando il foglietto anteriore del piccolo omento. La parte del piccolo omento che connette il fegato allo stomaco il legamento epato-gastrico, mentre quella che passa dal fegato al duodeno il legamento epatoduodenale. Il foglietto anteriore del piccolo omento passa a destra, davanti l'arteria epatica, al coledoco e alla vena porta e poi contorna il margine destro di queste per continuarsi dietro di esse, nel foglietto posteriore del piccolo omento e, in questo tratto, costituisce la parete anteriore della borsa omentale. Il foglietto anteriore del piccolo omento si continua in basso nel peritoneo viscerale che copre la faccia anteriore dello stomaco e il primo tratto del duodeno. Questo foglietto scende poi dalla grande curvatura dello stomaco e dalla parte adiacente del duodeno a formare il foglietto pi anteriore del grande omento. Raggiunto il margine inferiore del grande omento ritorna verso l'alto costituendo il foglietto posteriore di questo; procede quindi allindietro fino alla faccia anteriore della testa e al margine anteriore del corpo del pancreas, lascia quest'ultimo come foglietto superiore del mesocolon trasverso, passando sulla superficie posteriore del colon trasverso che riveste completamente, dalla quale si riflette sulla faccia anteriore della testa e sul margine anteriore del corpo del pancreas come foglietto inferiore del mesocolon trasverso. Da qui si continua sulla parte inferiore della superficie anteriore della testa e sulla superficie inferiore del corpo del pancreas, fino alla parete anteriore delle parti orizzontali e ascendente del duodeno, portandosi poi verso il basso sulla parete addominale posteriore. Si dirige anche in avanti fino al digiuno e all'ileo come foglietto destro del mesenterio. Riveste questa porzione dell'intestino e poi si porta alla parete addominale posteriore come foglietto sinistro del mesenterio; scende quindi sullaorta addominale, la vena cava inferiore, gli ureteri, il grande psoas e sulla parete della piccola pelvi. Disposizione orizzontale del peritoneo Nella piccola pelvi circonda il colon sigmoideo dalla quale si riflette sulla parte posteriore come mesosigma; ricopre la superficie superiore della vescica, formando da ambo i lati le fosse paravescicali. Nella parte inferiore delladdome il peritoneo parietale si soleva in cinque pieghe che in alto confluiscono: piega ombelicale mediana (dallapice della vescia allombelico); piega ombelicale mediale (fra queste pieghe si trovano le fosse paravescicali). Ciascunarteria epigastrica inferiore provoca il sollevamento di una piega ombelicale laterale; fra le pieghe ombelicali laterale e mediale si trovano le fosse inguinali mediali. Nella parte superiore delladdome: a livello del primo tratto del duodeno il peritoneo del grande sacco si continua a sinistra, dietro il foro epiploico per formare la parete posteriore della borsa omentale. Si porta poi verso destra sulla faccia anteriore del surrene destro e sul polo superiore del rene destro fino alla parete addominale antero-laterale. BORSA OMENTALE un recesso virtuale situato dietro lo stomaco che separa lo stomaco dalle strutture che formano il letto dello stomaco. La parete anteriore data dal peritoneo che riveste la superficie posteriore dello stomaco; questo tratto di peritoneo si porta in basso e diviene il posteriore dei due foglietti anteriori del grande omento; quindi risale verso destra lasciando lo stomaco lungo la piccola curvatura e il duodeno lungo il suo margine superiore, per costituire il foglietto posteriore del piccolo omento. La parete posteriore costituita dal pi anteriore dei due foglietti posteriori del grande omento. Il foro epiploico una breve fessura verticale che dalla parte superiore del margine destro del piccolo sacco conduce al grande sacco. Questo margine forma il margine anteriore del forame e

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contiene fra i suoi foglietti il coledoco, la vena porta e l'arteria epatica. Verso l'alto i due foglietti si separano e quello posteriore va coprire il processo caudato del fegato, nella volta del foro epiploico, e poi scende davanti alla vena cava inferiore formando il margine posteriore del foro. Al livello del margine superiore della prima parte del duodeno, questo foglietto abbandona la vena cava inferiore e si porta in avanti sopra la testa del pancreas per continuarsi con il foglietto posteriore del piccolo omento, formando il pavimento del foro che medialmente si continua verso il basso con il margine destro del sacco. Le pareti anteriore e posteriore del foro epiploico si trovano normalmente a contatto l'una con l'altra. OMENTI Piccolo omento la piega del peritoneo che si estende dalla piccola curvatura dello stomaco e dal primo tratto del duodeno al fegato. Questi due foglietti salgono come una doppia piega, dalla parte inferiore della piccola curvatura dello stomaco e dal margine superiore del duodeno verso l'ilo del fegato; dalla parte superiore della piccola curvatura i due foglietti si portano al fondo della fossa del legamento venoso. In corrispondenza del margine destro dell'omento, i due foglietti passano l'uno nell'altro e questo margine libero costituisce il bordo anteriore del foro epiploico (il piccolo omento potrebbe essere descritto come costituito da un legamento epato-gastrico e da un legamento epatoduodenale, ma queste strutture formano unentit unica). Grande omento consiste di una lamina duplice, ripiegata su se stessa in modo da formare quattro strati. La piega bistratificata anteriore discende dallo stomaco e dalla prima parte del duodeno al davanti delle parti successive dell'intestino tenue, gira poi su se stessa verso l'alto raggiungendo il colon trasverso. MESENTERI Mesentere dellintestino tenue un'ampia piega del peritoneo a forma di ventaglio, che connette le anse del digiuno e dell'ileo alla parete addominale posteriore. Il margine aderente alla parete posteriore dell'addome la radice del mesenterio; lunga circa 15 cm diretta obliquamente in basso a partire dalla flessura digiuno-duodenale fino alla parte superiore dell'articolazione sacroiliaca destra. Nel suo percorso incrocia: la parte orizzontale del duodeno, l'aorta, la vena cava inferiore, l'uretere dx e il grande psoas di dx. Il mesenterio composto da due foglietti peritoneali, destro e sinistro, nei quali decorrono i rami digiunali e ileali dei vasi mesenterici superiori con le loro rispettive vene, plessi nervosi e vasi linfatici (chiliferi), linfonodi mesenterici, tessuto connettivo e adiposo. Mesocolon trasverso una piega che connette il colon trasverso alla parete addominale posteriore. I suoi due foglietti passano dalla superficie anteriore della testa e dal margine anteriore del corpo del pancreas alla superficie posteriore del colon trasverso, dove si separano per avvolgere questo tratto del colon; fra i suoi foglietti decorrono i vasi sanguigni, i nervi e i vasi linfatici del colon trasverso. Il foglietto superiore aderisce al grande omento.

INTESTINO TENUE Va dal piloro alla valvola ileo-cecale; la prima parte il duodeno che termina alla flessura duodenodigiunale; i 2/5 prossimali corrispondono al digiuno, il resto allileo. DUODENO la parte pi fissa e che non possiede un mesenterio di tutto lintestino tenue. Inizia dal piloro ed divisibile in quattro regioni.

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1 Parte: Parte superiore va dal piloro al collo della cistifellea ed coperta dal peritoneo solo anteriormente. Antero-superiormente in rapporto con il lobo quadrato del fegato e con la cistifellea; postero-superiormente con il foro epiploico. Indietro con larteria gastro-duodenale, il coledoco e la vena porta; postero-inferiormente con la testa ed il collo del pancreas. 2 Parte: Parte discendente inizia dalla flessura duodenale superiore e discende dal collo della cistifellea fino al corpo di L3. In avanti in rapporto dallalto, con il lobo destro del fegato, il colon (che la incrocia), la radice del mesocolon trasverso ed il digiuno. Medialmente in rapporto con la testa del pancreas ed il coledoco; lateralmente con la flessura colica dx. A questo livello si apre nella parete medio-posteriore la papilla duodenale maggiore. 3 Parte: Parte orizzontale inizia dalla flessura duodenale inferiore; poggia sulluretere di dx, la vena cava inferiore e laorta addominale. In alto in rapporto con la testa del pancreas; in basso con le anse del digiuno. Questa parte coperta da peritoneo ad eccezione del piano mediano dove incrocia i vasi mesenterici superiori e la radice del mesenterio. 4 Parte: Parte ascendente risale davanti allaorta per continuarsi nel digiuno dopo la flessura duodeno-digiunale. Sul margine dx passa la radice del mesenterio; a sx vi il rene e luretere di sx. in alto c il corpo del pancreas mentre in avanti ci sono il colon trasverso ed il mesocolon. DIGIUNO ha una parete spessa ed pi vascolarizzata. Le pieghe circolari della mucosa sono grandi ed i villi sono pi alti; la maggior parte del digiuno posta nella regione ombelicale. ILEO ha pareti pi sottili rispetto al digiuno e poche pieghe circolari. situato nella regione ipogastrica e nella pelvi, per terminare nella fossa iliaca destra.

INTESTINO CRASSO Si estende dalla valvola ileo-cicale allano. Presenta rispetto al tenue: un calibro maggiore; una posizione pi fissa; la presenza di tenie del colon; la parete presenta solchi e gibbosit prodotti dalle tenie. La mucosa sollevata in pieghe semilunari e la sua struttura : tonaca mucosa; ghiandole intestinali; lamina propria; muscolaris mucosae; tonaca sottomucosa; tonaca muscolare; tonaca sierosa. La muscolare formata da uno strato interno circolare e da uno esterno longitudinale, questultimo forma delle zone addensate, le tenie del colon; tenia libera (anteriormente), tenia mesocolica (postero-mediale) e tenia omentale (postero-laterale). CIECO situato nella fossa iliaca destra sopra la met laterale del legamento inguinale e poggia sui muscoli iliaco e grande psoas di dx. In basso si continua nellappendice vermiforme dove, posteriormente vi il recesso retrocecale. completamente avvolto da peritoneo. Valvola ileo-cecale si apre nella parete poster-mediale del cieco; i labbri della valvola sporgono nel lume e lapertura si presenta ovalare. Gli strati muscolari, circolare e longitudinale, della parte terminale dell'ileo si continuano nella valvola e formano uno sfintere. COLON presenta quattro sezioni. 1 Parte: Colon ascendente sale fino alla superficie inferiore del lobo dx del fegato, qui piega a sinistra e in avanti formando la flessura colica destra. 2 Parte: Colon trasverso inizia dopo la flessura colica dx e percorre trasversalmente la cavit addominale fino allipocondrio sinistro; qui piega indietro ed in basso sotto la milza, formando la flessura colica sinistra. connesso al margine anteriore del corpo del pancreas per mezzo del mesocolon trasverso. La porzione destra priva indietro del peritoneo e aderisce alla parte discendente del duodeno ed alla testa del pancreas tramite connettivo areolare.

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3 Parte: Colon discendente si porta in basso attraverso l'ipocondrio e la regione lombare di sinistra seguendo la parte inferiore del margine laterale del rene sinistro e, quindi, scendendo nell'angolo fra grande psoas e quadrato dei lombi fino alla cresta iliaca, dove compie una curva in basso e medialmente per continuarsi nel colon sigmoideo. 4 Parte: Colon sigmoideo inizia allingresso della piccola pelvi; forma unansa che prima scende in contatto con la parete sinistra della pelvi, quindi attraversa la cavit pelvica (fra retto e vescica nel maschio e retto e utero nella femmina), infine curva allindietro e raggiunge il piano mediano, dove piega verso il basso per terminare nel retto. Il colon sigmoideo completamente circondato da peritoneo che qui forma il mesocolon sigmoideo. RETTO si continua dal colon sigmoideo; scende seguendo la concavit del sacro e del coccige (flessura sacrale); inferiormente attraversa il diaframma pelvico (elevatore dellano e muscoli ileococcigei, pubo-coccigei e ischio-coccigei) e si continua nel canale anale. La parte inferiore forma una curva allindietro (flessura perineale) e si dilata nellampolla rettale. Il retto differisce dal colon sigmoideo in quanto non possiede gibbosit esterne e mesentere; le tenie si uniscono a formare due ampie bande muscolari che scendono sulla parete anteriore e posteriore. Il peritoneo copre solo i 2/3 superiori del retto e vi aderisce pi lassamente. La mucosa presenta delle pieghe: una superiore situata presso l'inizio del retto; una media che si trova subito sopra l'ampolla rettale; inferiore . CANALE ANALE inizia nel punto in cui l'estremit inferiore dell'ampolla rettale si restringe e si porta in basso e indietro per terminare nell'ano. Posteriormente in rapporto con il legamento anococcigeo, che la separa dall'apice del coccige; anteriormente in rapporto con luretra ed il bulbo del pene nel maschio e con lestremit inferiore della vagina nella femmina; lateralmente in rapporto con le fosse ischio-rettali.

PANCREAS si estende trasversalmente alla parete addominale posteriore dal duodeno alla milza, dietro lo stomaco. Testa compresa nella curva del duodeno; da questa si diparte dalla parte inferiore il processo uncinato del pancreas che sta davanti laorta. Il limite con il collo segnato anteriormente dal solco per larteria gastro-duodenale; inoltre posteriormente troviamo allo stesso livello il solco per le arterie mesenterica superiore e lienale. Indietro in rapporto con la vena cava inferiore e con il pilastro dx del diaframma. Collo sporge in avanti ed in alto dalla testa per continuarsi nel corpo. La parte anteriore coperta da peritoneo ed in rapporto con il piloro con interposizione della borsa omentale. Corpo ha forma prismatica con tre facce. La faccia anteriore coperta da peritoneo ed separata dallo stomaco dalla borsa omentale. La faccia posteriore priva di peritoneo ed in contatto con l'aorta e l'origine dell'arteria mesenterica superiore, con il pilastro sinistro del diaframma, il surrene di sinistra, il rene e i vasi renali di sinistra e con la vena lienale. La superficie inferiore in contatto con la flessura duodeno-digiunale. Lungo il margine anteriore prende inserzione il mesocolon trasverso. Coda compresa nel legamento lieno-renale ed a contatto con la parte infero-mediale della milza. Dotto pancreatico principale origina dallunione di piccoli dotti lobulari della coda e attraversa poi il pancreas da sx a dx; presso il collo fuoriesce dalla ghiandola e decorre alla dx del coledoco. I due dotti attraversano obliquamente la parete del tratto discendente del duodeno e qui si uniscono formando lampolla epato-pancreatica; l'estremit distale di questa si apre nella papilla duodenale maggiore.

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FEGATO Posto nella cavit addominale superiore della quale occupa lipocondrio destro, la maggior parte dellepigastrio ed arriva fino allipocondrio sinistro. convesso in avanti e alquanto incavato in basso dove si modella sui visceri circostanti. Il fegato si attacca alla parete anteriore delladdome tramite il legamento falciforme; in alto e indietro unito al diaframma mediante il legamento coronario e le sue estremit, i legamenti triangolari destro e sinistro. In basso collegato allo stomaco e alla prima parte del duodeno dal piccolo omento (legamento epato-gastrico ed epato-duodenale). Sulla superficie inferiore si attacca anteriormente il legamento rotondo (originato dal margine libero del legamento falciforme) e posteriormente il legamento venoso. Tranne che in un'ampia area triangolare della superficie posteriore del lobo destro (area nuda), il fegato rivestito da peritoneo che lo collega allo stomaco e al duodeno, al diaframma e alla parete addominale anteriore. Il fegato presenta un voluminoso lobo destro e un lobo sinistro pi piccolo; il confine dato dalla linea di attacco del legamento falciforme sulla superficie antero-superiore e dalla fossa del legamento rotondo e del legamento venoso sulla superficie inferiore. Lobo quadrato visibile sulla superficie inferiore, ha contorno rettangolare ed delimitato in avanti dal margine inferiore del fegato, a sinistra dalla fossa del legamento rotondo, indietro dall'ilo del fegato e a destra dalla fossa che accoglie la cistifellea. Lobo caudato visibile sulla superficie posteriore, delimitato a sinistra dalla fossa del legamento venoso, in basso dall'ilo e a destra dal solco della vena cava inferiore; in basso presenta il processo caudato che si porta verso il lobo destro. La superficie superiore in rapporto (con linterposizione del diaframma) con il polmone e la pleura diaframmatica dx e con il pericardio e la parte ventricolare del cuore La superficie anteriore totalmente in contatto con il diaframma e una piccola parte a sx con il processo xifoideo. La superficie destra ha rapporto con la cupola dx del diaframma e con le ultime cinque coste. La superficie posteriore in rapporto con lapice del rene ed il surrene di dx, la parte distale dellesofago e la vena cava inferiore. La superficie inferiore (viscerale) ha rapporti a sx con il fondo dello stomaco e nella parte centrale con la cistifellea e la vena cava inferiore. Ilo epatico si trova sulla superficie inferiore tra lobo quadrato in basso e lobo caudato in alto. Attraverso di esso entrano nel fegato la vena porta, l'arteria epatica e il plesso nervoso epatico mentre vi emergono i rami destro e sinistro del dotto epatico e alcuni vasi linfatici. Legamento falciforme una piega a forma di falce, costituita da due foglietti strettamente uniti di peritoneo, che connette il fegato al diaframma; il suo margine libero va dall'ombelico all'incisura del legamento rotondo. Si attacca nellincisura del legamento rotondo sul margine inferiore e sulle superfici anteriore e superiore del fegato; superiormente si continua da ambo i lati nel legamento coronario. Legamento coronario si costituisce per riflessione del peritoneo diaframmatico sulle superfici superiore e posteriore del fegato, delimitando larea nuda.Legamento triangolare sinistro sale posteriormente, dalla superficie superiore del lobo sinistro al diaframma. I suoi foglietti si fondono in corrispondenza del margine sinistro del legamento; procedendo verso destra il foglietto superiore si continua con il foglietto sinistro del legamento falciforme mentre quello inferiore si continua con il foglietto anteriore del piccolo omento. Legamento triangolare destro una breve piega a V che connette la porzione laterale della faccia posteriore del lobo destro al diaframma.

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VASI DEL FEGATO Sono la vena porta, l'arteria epatica propria e le vene epatiche; tutte sono avvolte dalla guaina fibrosa perivascolare, che li inguaina durante il loro decorso lungo gli spazi portali; esternamente si continua con la capsula fibrosa del fegato. * I vasi portali sono sempre accompagnati da un'arteria un dotto biliare (triade portale). L'arteria epatica si divide pi volte nel fegato, le ramificazioni pi sottili si associano a quelle della vena porta, assieme alle quali si distribuiscono; ogni ramo arteriosi costituisce un'arteria terminale. Le vene epatiche passano al centro dei lobuli epatici e poi si riuniscono in una vena maggiore (sottolobulare); questa decorre lungo la base dei lobuli costituendo le radici delle vene epatiche, che infine sboccano nella vena cava inferiore. Possiedono soltanto una sottile tonaca avventizia, la quale le unisce al connettivo degli interstizi in cui scorrono. I nervi arrivano dal plesso epatico che origina dal plesso celiaco (nervo vago). Lobulo Epatico ha forma esagonale, con sei triadi portali alla periferia. Ogni triade portale contiene una diramazione della vena porta, una diramazione dellarteria epatica e un dotto biliare, tenuti strettamente insieme da uno strato di epatociti chiamato lamina limitante. Il sangue scorre attraverso i sinusoidi dalle triadi portali verso le vene centrali (dalla periferia al centro), mentre la bile defluisce verso le triadi portali periferiche. Dotto epatico comune si forma presso lilo del fegato per convergenza dei dotti epatici principali (destro e sinistro) (dati da: canalicoli biliari, duttuli biliari periportali e condotti biliari); si porta un po in basso e viene raggiunto sulla destra dal dotto cistico. Dotto cistico esce dal collo della cistifellea e si porta in basso ed a sinistra per unirsi col dotto epatico comune a formare il coledoco. Coledoco si forma presso lilo per la confluenza del dotto cistico con il dotto epatico comune. Discende davanti al foro epiploico e passa poi dietro la prima parte del duodeno; a sinistra del tratto discendente del duodeno viene in contatto con il dotto pancreatico che accompagna fino alla parete duodenale, dove si uniscono a formare lampolla epato-pancreatica. CISTIFELLEA un sacco piriforme parzialmente contenuto in una fossa sulla superficie inferiore del lobo destro del fegato, sul quale adeso e coperto da peritoneo. Vi si distinguono un fondo, un corpo e un collo. Il fondo corrisponde all'estremit slargata, diretto in basso, in avanti e a destra; sporge dal margine inferiore del fegato. Il corpo diretto in alto, indietro e a sinistra, in prossimit dell'estremit destra dell'ilo si continua con il collo. Il collo stretto, si incurva in alto e in avanti, poi gira indietro e in basso dove si continua nel dotto cistico. La mucosa del collo si solleva in creste oblique che sporgono nel lume formando una specie di valvola a spirale.

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RENI Sono due organi posti nella porzione posteriore dell'addome, dietro il peritoneo, ai due lati della colonna vertebrale, circondati da connettivo adiposo. Il rene destro sta pi in basso; il sinistro pi vicino al piano mediano. Superficie anteriore del rene destro rivolta antero-lateralmente, in rapporto con il surrene dx e il tratto discendente del duodeno; in basso e lateralmente con la flessura colica dx (mesocolon) e medialmente con il tenue. Superficie anteriore del rene sinistro in rapporto in alto con il surrene sx, una grande parte con la milza, al centro con il corpo del pancreas ed un piccolo tratto con lo stomaco; la parte laterale in rapporto con la flessura colica sinistra mentre la parte mediale con il digiuno. La superficie posteriore rivolta postero-medialmente, immersa nel grasso perirenale priva di peritoneo. Il terzo superiore in rapporto con il diaframma, la parte inferiore in rapporto con il grande psoas, quadrato dei lombi e pi lateralmente con il trasverso delladdome. Il polo superiore sormontato dal surrene. Il margine laterale del sinistro coperto in alto dal peritoneo ed a contatto con la milza, pi in basso col colon ascendente; il margine laterale del destro coperto dal lobo dx del fegato. Il margine mediale convesso ai poli e concavo al centro; nella parte centrale si ape lilo nel quale troviamo in avanti la vena renale, nel mezzo larteria renale ed indietro la pelvi renale. Internamente il rene diviso in: una midollare che contiene le piramidi renali (contengono i tubuli renali) i cui apici convergono verso il seno renale, sporgendo nel lume dei calici minori; una corticale posta sotto la capsula che circonda la base delle piramidi estendendosi verso il seno renale a formare le colonne renali. Ogni piramide con la corticale che al circonda costituisce un lobulo renale. Ogni lobulo composto dal nefrone (corticale) e da un tubulo renale (midollare). La corticale adiacente alla midollare viene talvolta chiamata iuxtamidollare. Il nefrone comprende: un corpuscolo renale, formato dalla capsula glomerulare (che si continua con il tubulo) e dal glomerulo vascolare (arteriola afferente ed efferente); un tubulo renale che inizia dalla capsula glomerulare, si continua nel tubulo contorto prossimale, lansa di Henle ed il tubulo contorto distale. Questultimo si apre nei condotti papillari che sboccano alla sommit di un papilla renale. Loggia renale I reni sono mantenuti aderenti alla parete posteriore delladdome dal tessuto connettivo lasso retroperitoneale; questultimo detto fascia propria che a livello renale si inspessisce e forma la fascia renale. Al margine laterale dei reni la fascia renale si divide in due foglietti, uno dei quali passa davanti e laltro dietro al rene. Il foglietto anteriore viene rivestito dal peritoneo parietale e si porta fino al connettivo che circonda laorta e la vena cava inferiore; il posteriore aderisce alla fascia del quadrato dei lombi e dello psoas, portandosi anchesso verso i grossi vasi mediani. La loggia chiusa superiormente, dove si fissa al diaframma e lateralmente per lunione dei due foglietti; medialmente resta aperta e comunica con la loggia del lato opposto. Al di sotto del rene i due foglietti restano separati e fra essi passa l'uretere. Tra i reni e le pareti della loggia renale si trova abbondante tessuto adiposo perirenale, il quale forma la capsula adiposa renale; questa si prolunga nel seno renale ad avvolgere i vasi. Ciascun rene intimamente rivestito da una capsula fibrosa inestensibile. Calici e pelvi renale I calici minori sono una formazione ad imbuto che circonda lapice di una piramide renale e riceve quindi lo sbocco di numerose papille. Questi convergono a formare concamerazioni pi ampie, i

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calici maggiori; questi ultimi convergono tra loro a formare ununica struttura imbutiforme, la pelvi renale, la quale passa per lilo e si continua nelluretere. VASCOLARIZZAZIONE Larteria renale si divide in cinque grandi segmenti: apicale, supero-anteriore, inferiore, intermedio e posteriore; queste sono dette arterie lobari e si ramificano nel loro segmento di rene. Arterie interlobari si portano alla corticale seguendo il contorno delle piramidi dallapice; a livello della base delle piramidi piegano ad angolo retto e si fanno parallele alla superficie. Arterie perforanti sono continuazioni o rami delle interlobari che attraversano tutta la corticale e perforano la capsula renale; si anastomizzano con il plesso capsulare. Arterie arciformi sono la continuazione delle interlobari che hanno piegato ad arco attorno alla base delle piramidi. Arterie interlobulari possono originare anche come collaterali dirette delle interlobari. Arteriola afferente si porta al glomerulo renale e ne fuoriesce come arteriola efferente. Le arteriole efferenti si risolvono nella rete capillare peritubulare; nei nefroni juxtamidollari la rete capillare detta vasa recta, questi sono responsabili della vascolarizzazione della midollare. Questi capillari confluiscono nelle vene interlobulari che si formano per convergenza delle vene stellate, che drenano zone superficiali della corticale; le interlobulari si portano poi alle vene arciformi. Queste ultime sboccano nelle interlobari le quali danno origine alla vena renale.

URETERI Sono due canali che originano dalla pelvi renale e si portano alla base della vescica urinaria. La parte addominale scende dietro il peritoneo sulla parte mediale del grande psoas, incrociato dai vasi spermatici. Luretere destro coperto nella parte iniziale dal tratto discendente del duodeno, si mantiene laterale alla vena cava inferiore; presso lo stretto superiore della piccola pelvi passa dietro al mesenterio ed allileo. Luretere sinistro incrociato dai vasi colici di sx, passa dietro al colon ed al mesosigma. La parte pelvica giace dietro il peritoneo e discende seguendo il bordo anteriore della grande incisura ischiatica raggiungendo la base della vescica; si trova davanti linizio del tronco anteriore dellarteria iliaca interna. VESCICA Ha forma tetraedrica e si possono considerare: Il fondo o base di forma triangolare che guarda indietro ed in basso; nella donna in rapporto con la parete anteriore dellutero, nel maschio ha rapporto con il retto. Il collo rappresenta la porzione pi bassa e fissa ed attraversato dallorifizio uretrale interno. Nel maschio il collo poggia sulla base della prostata; nella femmina in rapporto con la fascia pelvica che circonda il tratto superiore dell'uretra. Lapice diretto in avanti verso la parte superiore della sinfisi pubica e da qui parte il legamento ombelicale mediano, che lo connette allombelico. Il trigono uno spazio triangolare delimitato dagli orifizi degli ureteri (indietro) e dallorifizio uretrale interno (in avanti). La faccia superiore: nel maschio la superficie superiore coperta interamente da peritoneo ed a contatto con il colon sigmoideo; nella femmina sempre rivestito da peritoneo ma posteriormente, il peritoneo si riflette sull'utero al livello dell'orifizio interno.

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Gli orifizi degli ureteri sono posti agli angoli postero-laterali del trigono e si presentano come brevi fessure. L'orifizio uretrale interno posto all'apice del trigono nella parte pi declive della vescica. Legamenti vescicali si estendono dal collo della vescica alla superficie inferiore delle ossa pubiche sono i legamenti pubo-vescicali che rappresentano estensioni verso l'alto dei legamenti pubouretrali nella femmina e dei legamenti pubo-prostatici nel maschio. URETRA MASCHILE Si identificano quattro porzioni. 1 Parte: Pre-prostatica si estende verticalmente dal collo della vescica alla superficie superiore della prostata. 2 Parte: Prostatica luretra che attraversa il parenchima della prostata. 3 Parte: Membranosa il tratto pi corto ed il meno dilatabile; va dalla prostata al bulbo del pene. 4 Parte: Spongiosa contenuta nel corpo spugnoso del pene; va dalluretra membranosa fino allorifizio uretrale esterno. URETRA FEMMINILE Inizia in corrispondenza dell'orifizio uretrale interno, circa al livello della met della sinfisi pubica, e decorre in basso ed in avanti dietro alla sinfisi, applicata contro la parete anteriore della vagina. Essa attraversa la membrana perineale e termina con l'orifizio uretrale esterno.

APPARATO GENITALE MASCHILE Il cordone (o funicolo) spermatico collega il testicolo, posto nello scroto, alla cavit addominale. Scroto un sacco che contiene i testicoli e il tratto inferiore dei cordoni spermatici. costituito dalla cute, dal muscolo dartos e dalle fasce spermatica esterna, cremasterica e spermatica interna; il muscolo dartos costituito da un sottile strato di fascetti muscolari che si continua (in alto) con la fascia superficiale dell'inguine, divide inoltre lo scroto nelle due logge che accolgono i testicoli. Testicolo ha forma ellissoidale, il suo margine posteriore d attacco al cordone spermatico; le superfici sono rivestite dalla tonaca sierosa vaginale. Il testicolo rivestito da tre guaine che ne formano la capsula. Tonaca vaginale lestremit inferiore del processo vaginale del peritoneo; la porzione distale persiste sotto forma di sacco chiuso, nel quale invaginato il testicolo, e si ribatte sulla superficie interna dello scroto, formando cos i foglietti viscerale e parietale della tonaca. Tonaca albuginea una membrana di tessuto fibroso che avvolge il testicolo e sul margine posteriore si spinge allinterno formando un setto incompleto, il mediastino del testicolo, dal quale si irradiano setti incompleti. Tonaca vascolare contiene un plesso di vasi sanguigni immersi in un tessuto connettivo lasso.

Condotti efferenti: quando i tubuli seminiferi raggiungono lapice dei lobuli, si fanno meno convoluti, assumono andamento quasi rettilineo e si uniscono a formare un insieme di tubuli retti. Essi si portano in alto e formano una fitta rete anastomizzata (rete testis); allestremit superiore del mediastino questa rete si apre nei condottini efferenti che passano dal testicolo allepididimo. Epididimo costituisce la prima parte della via efferente dal testicolo; ripiegato su se stesso a formare una massa lunga e stretta che aderisce alla superficie postero-superiore del testicolo; consta di un corpo, una testa ed una coda. Si forma per convergenza dei condottini efferenti.

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Condotto deferente la continuazione dellepididimo ed inizia dal polo superiore del testicolo. Percorre il canale inguinale fino allanello inguinale profondo ed entra nella piccola pelvi. Procede allindietro ed incrocia luretere e si porta tra la vescica e le vescichette seminali; procede verso il basso e si avvicina al condotto deferente dellaltro lato. Infine scende in basso verso la base della prostata e si unisce con il dotto della vescichetta seminale a formare il condotto eiaculatore. Condotto eiaculatore si forma per unione del dotto deferente con il dotto della vescichetta seminale; inizia alla base della prostata e decorre in basso fra lobo medio e lobo sinistro della prostata per terminare sul collicolo seminale. Cordone spermatico Quando il testicolo discende attraverso la parete addominale nello scroto, trascina con s vasi, nervi e il condotto deferente. Queste formazioni si uniscono al livello dell'anello inguinale profondo (o addominale) e formano tutte insieme il cordone spermatico, che sospende il testicolo nello scroto e si estende dall'anello inguinale profondo fino al margine posteriore del testicolo. rivestito da: la fascia spermatica interna, la fascia cremasterica e la fascia spermatica esterna. PENE Radice: Comprende tre masse di tessuto erettile poste nel trigono urogenitale del perineo: le radici dei corpi cavernosi e il bulbo del pene. La radice di ciascun corpo cavernoso sulla branca ischio-pubica; quella del bulbo del pene inserito sulla fascia inferiore del diaframma uro-genitale. Corpo sostenuto da due legamenti: il legamento fundiforme che trae origine dalla parte pi bassa della linea alba; il legamento sospensore che si attacca in alto davanti alla sinfisi pubica. I due corpi cavernosi sono strettamente giustapposti l'uno all'altro, avvolti da un comune involucro fibroso e separati soltanto da un setto mediano fibroso. Il corpo spugnoso del pene (che il corpo cavernoso dell'uretra) giace nella doccia mediana compresa tra la faccia uretrale dei corpi cavernosi. PROSTATA un organo in parte ghiandolare e in parte fibromuscolare che circonda il primo tratto dell'uretra nel maschio; posta in basso nella piccola pelvi, dietro il margine inferiore della sinfisi e dell'arcata pubica e davanti all'ampolla del retto. Di forma quasi conica, presenta quindi una base superiore o faccia vescicale, un apice inferiore, una superficie posteriore, una anteriore e due superfici infero-laterali. Vescichette seminali sono due formazioni tubulari, sacciformi, attorcigliate su loro stesse e poste fra la faccia posteriore della vescica e il retto; sono formate da un singolo canale che si avvolge su se stesso. Ghiandole bulbo-uretrali sono due corpi di aspetto lobulare posti lateralmente alluretra membranosa.

APPARATO GENITALE FEMMINILE formato da organi interni ed sterni. OVAIE Sono poste ai lati dell'utero, collegate alla parte superiore della superficie posteriore del legamento largo dell'utero mediante una doppia piega peritoneale detta mesovario.

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Ognuna rivestita dallepitelio ovarico sotto al quale vi la tonaca albuginea. Lovaia divisibile in una corticale, contenente i follicoli ovarici ed in una midollare che riceve i vasi ed i nervi provenienti dallilo ovarico. Da questultimo entra anche larteria ovarica (originata dallaorta) che termina in un plesso pampiniforme (arterie elicine). Allestremit tubarica si attaccano la fimbria ovarica della tromba uterina ed il legamento sospensore dell'ovaia, che contiene i vasi e i nervi ovarici. Lestremit uterina connessa allangolo laterale dellutero dal legamento dellovaia. La superficie mediale in gran parte coperta dalla tuba uterina. Il margine mesovarico guarda verso l'arteria ombelicale obliterata; collegato al foglietto posteriore del legamento largo da una piega peritoneale detta mesovario. Il margine libero convesso e prospetta verso l'uretere. TUBE UTERINE Si trovano ai lati dell'utero, contenute nel margine superiore (mesosalpinge) del legamento largo; ciascuna termina con l'ostio uterino e lateralmente si apre con l'ostio addominale nella cavit peritoneale. Ciascuna tuba divisibile in quattro parti che procedendo in senso latero-mediale sono: linfundibolo (estremit fimbriata), l'ampolla, l'istmo e la porzione intramurale e intrauterina. UTERO un organo muscolare cavo, a parete spessa di norma contenuto nella piccola pelvi fra la vescica urinaria e il retto; nella sua parte superiore si aprono le tube uterine una per lato, in basso si continua nella vagina. Corpo: piriforme, si restringe gradualmente verso il basso. La superficie anteriore, apposta alla vescica, piatta e coperta dal peritoneo che al livello dell'orifizio interno si riflette sulla vescica formando la piega utero-vescicale. La superficie posteriore dell'utero coperta dal peritoneo, il quale si continua in basso sul collo dell'utero e sulla parte superiore della vagina; in rapporto con il colon sigmoideo (in basso si forma il cavo retto-uterino). Il fondo cupoliforme. I margini laterali del corpo sono convessi e lungo di essi il peritoneo si riflette a formare il legamento largo che si espande in fuori fino alla parete pelvica. In alto il corpo riceve, da ciascun lato del fondo, la rispettiva tuba uterina il cui punto di fusione costituisce il corno dell'utero; sotto e un po' davanti a ciascun corno si inserisce il legamento rotondo e postero-inferiormente il legamento dell'ovaia. Collo (o cervice) la parte pi fissa. L'estremit inferiore del collo sporge nel lume della vagina passando per la sua estremit superiore, che divide in una parte superiore (sopravaginale) e una inferiore (intravaginale).

Legamenti dellutero L'utero connesso con la vescica, con il retto e con le pareti della piccola pelvi. Pieghe peritoneali Legamento anteriore (o piega utero-vescicale) formato dal peritoneo che si riflette sulla superficie superiore della vescica, dalla faccia anteriore dell'utero alla giunzione del collo col corpo. Il legamento posteriore (o piega retto-vaginale) formato dal peritoneo che si riflette dalla parete posteriore del fornice vaginale sulla faccia anteriore del retto.

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Legamento largo si estende (su ogni lato) dai margini dell'utero alla parete laterale della pelvi, dividendo questultima in una parte anteriore contenente la vescica e una posteriore contenente il retto. Tale legamento divisibile in una parte superiore (mesosalpinge), una posteriore (mesovario) e una inferiore (mesometrio). Legamento rotondo un nastro che (da ogni lato) si inserisce in alto sulla parete dell'utero subito sotto e al davanti del corrispondente corno; penetra poi per l'anello inguinale profondo, percorre quindi il canale inguinale e infine si risolve in fascetti che si perdono nel tessuto connettivo delle grandi labbra. Legamenti cervicali Legamenti cervicali trasversi Legamenti pubo-cervicali Legamenti sacro-uterini

VAGINA un canale fibromuscolare tappezzato da epitelio pavimentoso stratificato non cheratinizzato che si estende dal vestibolo fino all'utero. La sua estremit superiore circonda la parte intravaginale del collo uterino; il recesso circolare compreso fra collo uterino e vagina corrisponde al fornice. La parete anteriore in rapporto con luretra che vi inclusa. La parete posteriore, coperta dal peritoneo nel suo quarto superiore, separata dal retto per mezzo del cavo retto-uterino in alto e da connettivo lasso nel tratto medio.

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MIDOLLO SPINALE Superiormente si continua nel midollo allungato ed inferiormente nel cono midollare. Presenta anteriormente la fessura mediana anteriore ed indietro il solco mediano posteriore. Nella parte postero-laterale si vedono le origini apparenti delle radici posteriori dei nervi spinali; nella parte antero-laterale vi sono le origini apparenti delle radici anteriori. I solchi dai quali emergono tali radici sono i solchi laterali anteriore e posteriore. Dal midollo spinale fanno emergenza 33 nervi spinali per lato. La porzione midollare compresa tra la fessura mediana anteriore ed il solco laterale anteriore il cordone anteriore; quella delimitata dal solco laterale anteriore ed il solco laterale posteriore il cordone laterale; quella tra solco laterale posteriore e solco mediano posteriore il cordone posteriore. Nervi spinali sono costituiti dalunione della radice anteriore con la radice posteriore; unione che avviene prima delluscita del nervo dal canale vertebrale. La radice anteriore ha la sua origine apparente nel solco laterale anteriore, mentre la sua origine reale nel corno anteriore. Queste fibre possono essere motrici somatiche o effettrici viscerali (pregangliari). La radice posteriore ha la sua origine apparente nel solco laterale posteriore, mentre lorigine reale nel ganglio spinale. Il ganglio spinale un rigonfiamento posto lungo la radice posteriore di un nervo ed formato da neuroni sensitivi: questi ultimi sono i neuroni a T che hanno una fibra periferica che prosegue nel nervo spinale (periferia); una fibra centrale che si porta al midollo spinale. SOSTANZA GRIGIA ha in sezione trasversale laspetto di una H. Il corno anteriore consta di una testa ed una base e si porta in avanti; da esso fuoriescono fasci di fibre anteriori. Il corno laterale posto alla base del corno anteriore nel tratto di C7 ed L2. Il corno posteriore si dirige indietro e lateralmente ed pi lungo dellanteriore. Presenta una base un collo ed una testa, questultima ricoperta dalla sostanza gelatinosa del Rolando ricoperta a sua volta dallo strato zonale ed infine dalla zona marginale. Composizione cellulare Cellule del I tipo di Golgi hanno un lungo neurite che esce dalla sostanza grigia come: Cellule radicolari che generano le fibre radicolari anteriori, esclusive del corno anteriore. Queste si distinguono in: Cellule motrici somatiche che danno luogo alle fibre motrici somatiche (per i muscoli striati). Queste cellule si dividono in motoneuroni (formano con il muscolo innervato una unit motrice) e motoneuroni (si ritrovano nei fusi neuromuscolari) . Cellule effettrici viscerali che mettono capo ai gangli simpatici (dai quali originano le fibre postgagliari). Cellule funicolari generano fibre funicolari (mieliniche) che entrano nei cordoni della sostanza bianca. Cellule funicolari dell'apparato intersegmentale danno fibre che vanno in alto o in basso per collegare tra loro diversi segmenti spinali. Cellule funicolari dell'apparato di connessione danno fibre che salgono allencefalo.

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Cellule del II tipo di Golgi il cui neurite si ramifica nella sostanza grigia e funzionano da collegamento a breve distanza.

Organizzazione cellulare Le cellule sono raggruppate in nuclei i quali, estendendosi in pi segmenti spinali, formano colonne o lamine. Nuclei del corno anteriore hanno funzione motrice: I nuclei somatomotori sono situati nella testa del corno dove formano: un gruppo mediale per linnervazione dei muscoli annessi alla colonna vertebrale; un gruppo laterale che innerva i muscoli laterali ed anteriori del tronco e degli arti. I nuclei visceroeffettori occupano la base del corno e vanno a formare: la colonna intermedia laterale (nel corno laterale), essa da origine alle fibre pregangliari dellortosimpatico; le colonne parasimpatiche sacrali, poste nelle regioni sacrali, danno luogo a fibre pregangliari del parasimpatico sacrale (mettono capo ai gangli pelvici del parasimpatico). Nuclei del corno posteriore ha funzione sensitiva; accoglie i nuclei viscerosensistivi e somatosensitivi cui mettono capo le fibre centrali dei neuroni a T dei gangli spinali. I nuclei somatosensitivi sono organizzati in: Colonna intermedia mediale da cui origina il fascio spino-cerebellare ventrale. Nucleo dorsale da cui origina il fascio spino-cerebellare dorsale. Il nucleo della testa del corno posteriore da cui origina il lemnisco spinale, composto dai fasci spino-talamici anteriore e laterale e dal fascio spino-tettale. Il nucleo reticolare spinale (formazione reticolare del midollo spinale) da cui originano fibre a funzione associativa intersegmentale. Il nucleo della sostanza gelatinosa da cui originano fibre a funzione associativa intersegmentale. La colonna delle cellule postero-marginali da cui originano fibre a funzione associativa intersegmentale. Archi riflessi spinali sono fibre capaci di influenzare direttamente sia le cellule motrici somatiche sia le effettrici viscerali. Sono costituiti ciascuno da un neurone a T di un ganglio spinale e da una cellula radicolare del midollo spinale in sinapsi tra loro: archi riflessi spinali semplici. Nella maggior parte dei casi tra il neurone a T e la cellula radicolare sono interposti neuroni associativi che hanno il compito di moderare i segnali che attraversano gli archi riflessi. SOSTANZA BIANCA forma in ciascun antimero tre cordoni (anteriore, laterale e posteriore); nella parte mediana vi inoltre la commessura bianca. Essa formata da fibre mieliniche che decorrono (con direzione ascendente o discendente) entro i cordoni (funicoli) formando dei fasci (fibre funicolari). Queste possono essere endogene o esogene. Le fibre della commessura bianca sono dette commessurali. Ci sono infine le fibre radicolari (anteriori e posteriori) che originano dai nuclei delle corna anteriori o posteriori. FASCI DEI CORDONI del midollo spinale possono essere ascendenti, discendenti o a funzione associativa intersegmentale: i discendenti terminano nel corno anteriore; gli ascendenti originano dal corno posteriore. Fasci del cordone anteriore

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Fascio fondamentale anteriore ha funzione associativa intersegmentale; nasce e mette capo al corno anteriore. Fascicolo longitudinale mediale discendente fino alla regino cervicale, poi diviene a funzione associativa intersegmentale; origina dalla callotta del mesencefalo e termina nel corno anteriore della regione cervicale. Fascio piramidale diretto discendente, origina dalla corteccia cerebrale eterolaterale e si estingue a livello toracico. Fascio tetto-spinale anteriore discendente , origina dalla lamina quadrigemina del mesencefalo e si estingue a livello cervicale. Fascio vestibolo-spinale anteriore discendente, origina dai nuclei vestibolari del midollo allungato e termina nella parte cervicale. Fascio reticolo-spinale anteriore discendente, origina dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte. Fascio rubro-spinale anteriore discendente, origina dal nucleo rosso ed limitato alla regione cervicale. Fascio olivo-spinale discendente, origina dal nucleo olivare inferiore. Fascio spino-olivare ascendente, si porta al nucleo olivare inferiore. Fascio spino-talamico anteriore ascendente, si porta al nucleo ventrale posteriore del talamo. Fasci del cordone laterale Fascio fondamentale laterale a funzione associativa intersegmentale. Fascio piramidale crociato discendente, origina dalla corteccia cerebrale dellarea motrice primaria eterolaterale. Fascio reticolo-spinale laterale discendente, origina dalla formazione reticolare del bulbo. Fascio rubro-spinale laterale discendente, origina dal nucleo rosso. Fascio tetto-spianale laterale discendente, origina dalla lamina quadrigemina del mesencefalo. Fascio vestibolo-spinale laterale discendente, origina dai nuclei vestibolari del bulbo. Fascio spino-talamico laterale ascendete, termina nei nuclei talamici eterolaterali. Fascio spino-tettale ascendente, termina alla lamina quadrigemina del mesencefalo. Lemnisco viscerale un insieme di fascetti ascendenti, mettono capo al talamo, alla formazione reticolare del tronco cerebrale ed allipotalamo. Fascio spino-cerebellare dorsale ascendente. Fascio spino-cerebellare ventrale ascendente, termina alla corteccia cerebellare del paleocerebello. * I fasci spino-talamico anteriore e laterale ed il fascio spino-tettale formano il lemnisco spinale. Fasci del cordone posteriore Fascio fondamentale posteriore a funzione associativa intersegmentale del coro posteriore. Fascicolo gracile ascendente, termina al nucleo del fascicolo gracile nel bulbo. Fascicolo cuneato ascendente, mette capo al nucleo del fascicolo cuneato nel bulbo. Fascicolo ovale cede fibre al corno posteriore da C7 in gi. costituito dai rami discendenti di divisione delle fibre radicolari posteriori; i rami ascendenti delle quali sono entrati nel fascicolo gracile o nel fascicolo cuneato. Fascio a virgola costituito dai rami discendenti di divisione delle fibre radicolari posteriori; i rami ascendenti delle quali sono entrati nel fascicolo gracile o nel fascicolo cuneato.

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MIDOLLO ALLUNGATO O BULBO Compreso tra il midollo spinale ed il ponte; il limite inferiore dato dal colletto del bulbo (tra lemergenza del primo nervo spinale ed il 12 nervo encefalico), quello superiore il solco bulbopontino. Ha forma troco conica ed situato tra il foro occipitale e le prime due vertebre cervicali. La faccia anteriore presenta la fessura mediana obliterata dalla decussazione delle piramidi; ai lati di questa ci sono due sporgenze dette piramidi. La faccia laterale presenta di lato al solco laterale anteriore il cordone laterale che nella parte alta si espande in un rilievo, loliva. La faccia posteriore presenta una parte libera inferiore con al centro il solco mediano posteriore, ai lati del quale vi sono i cordoni posteriori; questi si espandono nella clava (dove il fascicolo gracile) e nel tubercolo cuneato (dove il fascicolo cuneato); la superficie superiore ventricolare rappresenta la parte inferiore del pavimento del quarto ventricolo. Costituzione interna del bulbo Si considerano 5 sezioni trasversali condotte dal basso verso lalto. PRIMA sezione passante per lestremit inferiore del bulbo. La sostanza grigia presenta: Nucleo del nervo accessorio spinale nel corno anteriore. Radice discendente del nervo trigemino nel corno posteriore. Nucleo della radice discendente del nervo trigemino. La sostanza bianca presenta: Lateralmente Fascio piramidale crociato Fascio reticolo-spinale laterale Fascio rubro-spinale laterale Fascio spino-tettale Fascio spino cerebellare ventrale Fascio spino-talamico laterale Fascio vestibolo-spinale laterale Fascio tetto-spinale laterale Anteriormente Fascio piramidale diretto Fascio spino-talamico anteriore Fascio spino-olivare Fascio olivo-spinale Fascio tetto-spinale anteriore Fascio rubro-spinale anteriore Fascio reticolo-spinale anteriore Fascicolo longitudinale mediale Fascio vestibolo-spinale anteriore

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Posteriormente Fascio spino-cerebellare dorsale Fascicolo gracile Fascicolo cuneato SECONDA sezione passante per la decussazione delle piramidi. La sostanza grigia presenta: Nucleo del fascicolo gracile Nucleo del fascicolo cuneato Radice discendente del nervo trigemino Nucleo della radice discendente del nervo trigemino La sostanza bianca presenta: Lateralmente Fascio piramidale crociato Fascio rubro-spinale Fascio tetto-spinale laterale Anteriormente Fascio spino-cerebellare ventrale Fascio olivo-spinale Fascio spino-olivare Lemnisco spinale Fascio piramidale diretto Posteriormente Fascicolo gracile Fascicolo cuneato Fascio spino-cerebellare dorsale

TERZA sezione passante per la clava ed il tubercolo cuneato. La sostanza grigia presenta: Radice discendente del nervo trigemino Nucleo della radice discendente del nervo trigemino Nucleo del fascicolo gracile Da questi originano fibre che formano il lemnisco mediale; partono dalla parte posteriore e si dirigono in avanti (fibre arciformi interne) e nei pressi del canale centrale si incrociano (incrociamento dei lemnischi). Nucleo del fascicolo cuneato Nucleo del nervo accessorio del vago Nucleo del nervo ipoglosso Nucleo del cordone laterale La sostanza bianca presenta: Lateralmente

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Fascio rubro-spinale Fascio tetto-spinale Anteriormente Fascio spino-cerebellare ventrale Fascio olivo-spinale Fascio spino-olivare Fascio piramidale QUARTA sezione passante per la parte inferiore del pavimento del quarto ventricolo. La sostanza grigia presenta (qui diffusa): Radice discendente del nervo vestibolare Radice discendente del nervo trigemino Nucleo della radice discendente del nervo trigemino Nucleo del nervo ipoglosso Nucleo intercalato Nucleo motore dorsale del nervo vago Nucleo vestibolare inferiore Nucleo del fascicolo solitario Nucleo salivatorio inferiore Nucleo ambiguo

La sostanza bianca presenta (con cordoni non delimitati): Lateralmente Fascio rubro-spinale Fascio tetto-spinale laterale Fascio spino-cerebellare ventrale Lemnisco spinale Anteriormente Fascio piramidale Lemnisco mediale Troviamo inoltre delle formazioni sparse quali: Peduncolo cerebellare inferiore Formazione reticolare si trova nella callotta del midollo allungato (che la parte retrostante i fasci piramidali ed il nucleo olivare inferiore); si divide nelle zone mediana, mediale e laterale. Nucleo olivare inferiore, presenta come sistemi afferenti: fascio spino-olivare ed il fascio centrale della callotta. Come sistemi efferenti: fibre olivo-cerebellari ed il fascio olivo-spinale. Paraoliva ventrale Nucleo arcuato QUINTA sezione passante poco al di sotto del ponte (presenta strutture simili alla precedente). La sostanza grigia presenta (qui diffusa): Radice discendente del nervo trigemino Nucleo della radice discendente del nervo trigemino Nucleo del nervo ipoglosso

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Nucleo vestibolare laterale Nucleo vestibolare superiore Nucleo vestibolare mediale Nucleo cocleare dorsale Nucleo cocleare ventrale Nucleo dellala cinerea Nucleo ambiguo La sostanza bianca presenta (con cordoni non delimitati): Lateralmente Lemnisco spinale Fascio rubro-spinale Fascio tetto-spinale laterale Fascio spino-cerebellare ventrale Anteriormente Lemnisco mediale Fascio piramidale Posteriormente Fascio longitudinale mediale Fascio longitudinale dorsale

PONTE compreso tra il bulbo ed i peduncoli cerebrali del mesencefalo; il limite con il bulbo dato dal solco bulbo-pontino, quello con il mesencefalo dal solco pontino. Ha forma circa cubica; la faccia anteriore in rapporto con il clivo mentre la posteriore in rapporto con il cervelletto, con interposto il quarto ventricolo. Sui lati si continua con i peduncoli cerebellari medi, mentre i peduncoli superiori delimitano la parte superiore della superficie ventricolare. Costituzione interna In sezione trasversale esso presenta una parte anteriore detta piede ed una posteriore, la callotta. PRIMA sezione condotta per la parte inferiore del ponte. Si notano postero-lateralmente i peduncoli cerebellari inferiori. Piede del ponte Fasci piramidali, destro e sinistro Nuclei basilari del ponte, diversi ammassi di sostanza grigia in modo sparso. Callotta del ponte Presenta nella parte mediana il rafe del ponte ai alti del quale troviamo la formazione reticolare. Sostanza grigia: Nuclei vestibolari mediale e laterale Nucleo del nervo abducente Nucleo del nervo faciale Nucleo lacrimatorio Nucleo salivatorio superiore Nucleo della radice discendente del nervo trigemino

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Nucleo cocleare ventrale e dorsale Sostanza bianca: Lemnisco mediale Lemnisco laterale Lemnisco spinale Fascio spino-cerebellare ventrale Fascio tetto-spinale laterale Fascio rubro-spinale Fascio centrale della callotta Fascio longitudinale mediale e dorsale SECONDA sezione passante per la parte superiore del ponte. Non vi sono pi i peduncoli cerebellari inferiori ma si riscontrano i peduncoli cerebellari medi, inoltre ai lati del quarto ventricolo i peduncoli cerebellari superiori. Piede del ponte Sezione simile alla precedente, con la differenza che i fasci piramidali risultano scomposti per laddentrarsi in essi dei nuclei basilari e delle fibre trasverse del ponte. Callotta del ponte Sostanza grigia: Nucleo motore del nervo trigemino (o masticatorio) Nucleo sensitivo principale del nervo trigemino, i fasci originati da questo e quelli originati dai nuclei delle radici discendente e mesencefalica del nervo trigemino formano il lemnisco trigeminale. Nucleo del lemnisco laterale Sostanza bianca: Lemnisco trigeminale, costituito dalle fibre che originano dal nucleo sensitivo principale del nervo trigemino e dalle fibre dei nuclei delle radici mesencefalica e discendente del nervo trigemino. Lemnisco laterale Lemnisco mediale Lemnisco spinale Fascio longitudinale dorsale Fascio tetto-spinale laterale Fascio rubro-spinale

MESENCEFALO formato dai due peduncoli cerebrali che formano la parte anteriore e dalla lamina quadrigemina che forma la parte posteriore. I peduncoli sono composti dal piede del peduncolo, dalla sostanza nera e dalla callotta del peduncolo cerebrale. I PEDUNCOLI CEREBRALI si dirigono ognuno verso il rispettivo emisfero cerebrale; divergono e delimitano la fossa interpeduncolare, occupata dalla sostanza perforata posteriore. Questi sono in rapporto con la lamina quadrilatera dello sfenoide anteriormente e sui lati con il foro ovale.

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I peduncoli sono percorsi trasversalmente da uno strato di sostanza grigia (scura per la presenza di melanina), la sostanza nera formata da cellule fittamente stipate; essa riceve fibre pallido-nigre e cortico-nigre, mentre il principale sistema efferente il fascio nigro-striato. La parte anteriore alla sostanza nera il piede del peduncolo cerebrale, mentre quella posteriore la callotta del peduncolo cerebrale. Il piede formato da sostanza bianca: Fascio cortico-pontino temporale e frontale Fascio piramidale Fibre cortico-nigre Fibre pallido-nigre Fascio peduncolare trasverso La callotta di ogni peduncolo fusa con la eterolaterale a formare una struttura unica, la callotta del mesencefalo. LA LAMINA QUADRIGEMINA (o tetto) posta in profondit tra cervelletto ed emisferi cerebrali; superiormente prende rapporto con la parte posteriore dei talami. Essa presenta quattro rilievi: due superiori, i tubercoli quadrigemini superiori (dx e sx); e due inferiori i tubercoli quadrigemini inferiori (dx e sx). Lateralmente ai superiori vi il corpo genicolato laterale, mentre lateralmente agli inferiori vi il corpo genicolato mediale; tubercolo e corpo genicolato sono collegati dai rispettivi bracci quadrigemini. * Linterno della lamina quadrigemina e della callotta del peduncolo analizzato in due sezioni trasversali del mesencefalo. PRIMA sezione passante per i tubercoli qudrigemini inferiori. Callotta mesencefalica Sostanza grigia centrale: Nucleo del nervo trocleare Nucleo della radice mesencefalica del nervo trigemino Sostanza bianca: Lemnisco mediale Lemnisco trigeminale Lemnisco spinale Fascio rubro-spinale Fascio tetto-spinale laterale Fascio centrale della callotta fascicolo longitudinale dorsale Lamina quadrigemina Ciascun tubercolo quadrigemino inferiore formato da un nucleo centrale di sostanza grigia circondata da sostanza bianca. A livello del tubercolo quadrigemino inferiore transita il lemnisco laterale per portarsi al corpo genicolato mediale; un parte di tali fibre si portano al nucleo centrale, insieme alle: fibre cortico-tettali fascio spino-tettale I sistemi efferenti da tale nucleo sono: fibre tetto-genicolate fibre tetto-spinali

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fibre tetto-bulbari fibre tetto-pontine fibre tetto-cerebellari

SECONDA sezione passante per i tubercoli quadrigemini superiori. Callotta mesencefalica Nucleo rosso si estende dai tubercoli quadrigemini superiori fin sotto al diencefalo; appare come un voluminoso nucleo posto tra il rafe della callotta del mesencefalo ed il lemnisco mediale. formato da una parte inferiore, magnicellulare e da una parte superiore detta parvicellulare. Presenta come sistemi afferenti: fibre cortico-rubre fibre pallido-rubre fascio cerebello-rubro I sistemi efferenti dal nucleo rosso sono: fascio rubro-spinale fibre rubro-reticolari fascio rubro-talamico La parte di callotta compresa tra i due nuclei rossi presenta la decussazione fontaniforme data dallincrociamento dei due fasci tetto-spinali mediali; in avanti troviamo invece la decussazione del Forel, data dallincrociamento dei due fasci rubro-spinali. Lateralmente al nucleo rosso troviamo il lemnisco mediale. Troviamo inoltre nella sostanza grigia centrale: nucleo interpeduncolare nuclei somatomotori (centrale e principale) del nervo oculomotore nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore Allestremit superiore della callotta troviamo il nucleo della commessura posteriore ed il nucleo interstiziale del fascicolo longitudinale mediale dai quali origina il fascicolo longitudinale mediale. Lamina quadrigemina Ciascun tubercolo quadrigemino superiore formato da una serie di strati di sostanza bianca e sostanza grigia. Anteriormente a questi vi il nucleo pretettale. I sistemi afferenti sono: fibre ottiche fibre cortico-tettali fibre del fascio spino-tettale I sistemi efferenti sono: fibre tetto-spinali (formano la decussazione fontaniforme) fascio tetto-spinale anteriore e laterale fibre tetto-bulbari fibre tetto pontine fibre tetto-cerebellari

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CERVELLETTO situato dietro al bulbo e al ponte dai quali separato dal quarto ventricolo. Ha forma ellissoidale e presenta una parte centrale allungata sagittalmente detta verme e due parti laterali espanse che sono gli emisferi cerebellari. Esso presenta una faccia superiore ed una inferiore separate dalla circonferenza; questa mostra anteriormente lilo, ai lati del quale troviamo i flocculi, superiormente a questi vi sono i peduncoli cerebellari. La faccia superiore percorsa nella parte mediana dal verme superiore, ed in rapporto con il tentorio del cervelletto; la faccia inferiore presenta una depressione detta vallecula nel cui fondo vi il verme inferiore. La superficie del cervelletto presenta dei solchi pi o meno profondi che lo suddividono in: lamelle, lamine e lobuli; i solchi pi rilevanti sono il solco orizzontale (che decorre lungo la circonferenza) ed il solco primario (che decorre sulla faccia superiore). La parte davanti al solco primario il lobo anteriore, quella dietro a tale solco il lobo posteriore. Lobuli del verme superiore sono dallavanti allindietro: lingula lobulo centrale culmine del monticello declive del monticello folium. Lobuli della faccia superiore sono posti di lato a quelli del verme: frenulo della lingula ala del lobulo centrale lobulo quadrangolare lobulus simplex lobulo semilunare superiore Lobuli del verme inferiore sono dallindietro in avanti: tuber vermis piramide uvula nodulo Lobuli della faccia inferiore sono dallindietro in avanti: lobulo semilunare inferiore lobulo digastrico tonsilla flocculo Peduncoli cerebellari superiori lo collegano al mesencefalo; vanno dalla parte alta dellilo al contorno inferiore della lamina quadrigemina. In alto sono collegati tra loro da un velo di sostanza bianca detto velo midollare anteriore. I sistemi afferenti che passano a questo livello sono: fascio spino-cerebellare ventrale fibre trigemino-cerebellari

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fibre tetto-cerebellari I sistemi efferenti sono: fascio cerebello-rubro fibre cerebello-talamiche fascicolo uncinato Peduncoli cerebellari medi occupano le parti laterali dellilo e si continuano direttamente nel ponte. Esso interamente costituito dal sistema afferente delle fibre ponto-cerebellari. Peduncoli cerebellari inferiori sono uniti ai medi e posti infero-medialmente ad essi; originano dallilo e si portano alla faccia posteriore del bulbo. Sul contorno posteriore teso il velo midollare posteriore. I sistemi afferenti che vi transitano sono: Fascio spino-cerebellare dorsale Fibre bulbo-cerebellari Fibre trigemino-cerebellari Fibre olivo-cerebellari Fibre reticolo-cerebellari Fascio vestibolo-cerebellare Come fibre efferenti accoglie il fascio cerebello-vestibolare. INTERNAMENTE presenta: La corteccia cerebellare che copre lintera parte esterna, composta esternamente dallo strato molecolare, che accoglie le cellule stellate, le fibre rampicanti e le fibre parallele; seguito dallo strato delle cellule del Purkinje ed infine lo strato dei granuli. Il corpo midollare occupa la parte centrale e manda numerose propaggini ramificate verso lesterno (albero della vita). Esso formato dai sistemi di fibre afferenti alla corteccia e dalle fibre efferenti che vanno dalla corteccia ai nuclei del cervelletto; troviamo inoltre le fibre di associazione intracerebellare (fibre arcuate e fibre a ghirlanda). I nuclei del cervelletto sono accolti nella profondit del corpo midollare, essi sono quattro per lato: nucleo del tetto (del fastigio) nucleo globoso nucleo embiliforme nucleo dentato (oliva cerebellare). Il cervelletto viene suddiviso in tre parti: ARCHICEREBELLO corrisponde alla parte anteriore ed dato dal nodulo e dai flocculi (lobulo flocculo-nodulare). A esso mette capo il fascio vestibolo-cerebellare. Dal nucleo del tetto posto in esso originano il fascio cerebello-vestibolare ed il fascicolo uncinato. PALEOCEREBELLO corrisponde al lobo anteriore del cervelletto. Dai nuclei globoso ed embiliforme situati al suo interno originano fibre che si portano al fascio cerebello-rubro. Riceve i seguenti sistemi afferenti: Fascio spino-cerebellare dorsale e ventrale Fibre olivo-cerebellari Fibre bulbo-cerebellari Fibre trigemino-cerebellari Fibre reticolo-cerebellari Fibre tetto-cerebellari

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NEOCEREBELLO corrisponde al lobo posteriore. Esso connesso con le aree motrici della corteccia cerebrale; le fibre afferenti sono quelle della via cortico-ponto-cerebellare. Dal nucleo dentato originano le fibre cerebello-talamiche e le fibre della via cerebello-rubrotalamica.

DIENCEFALO Deriva dal prosencefalo che si differenzia nel diencefalo e nel telencefalo (cranialmente). Il diencefalo presenta quattro regioni di accrescimento: lepitalamo, il talamo, lipotalamo ed il subtalamo. TALAMO consta di una massa di sostanza grigia (organizzata in diversi nuclei) che prospetta verso il terzo ventricolo. Presenta della sostanza bianca: peritalamica lamina midollare esterna, posta lateralmente e lo strato zonale posto cranialmente; intratalamica, lamina midollare interna. Il polo anteriore si trova sul piano mediano, il polo posteriore (pulvinar) si estende oltre il terzo ventricolo. Lateralmente si trova la lamina midollare esterna che lo separa dal nucleo lenticolare; la superficie mediale la parte superiore della parete laterale del terzo ventricolo, a questo livello si trova inoltre ladesione intertalamica. I peduncoli del talamo sono i vari sistemi di fibre che collegano il talamo alla corteccia cerebrale (radiazione talamica). Si dividono in: anteriore (per il lobo frontale), superiore (per le aree motrici e sensitive), posteriore (per il lobo occipitale) ed inferiore (per il lobo temporale). Nuclei talamici Il talamo diviso dalla lamina midollare interna (a forma di Y) in tre zone che delimitano i diversi gruppi di nuclei. Questi proiettano e ricevono fibre dalla corteccia cerebrale. Corpo genicolato mediale posto nella parte posteriore del talamo, riceve la via acustica. Presenta: Nucleo ventrale riceve le fibre del braccio quadrigemino inferiore. Nucleo dorsale Corpo genicolato laterale posto nella parte posteriore del talamo, tra corpo genicolato mediale e pulvinar, comprende il nucleo genicolato laterale che riceve le fibre del tratto ottico. Nuclei anteriori si trovano tra i bracci della Y; ricevono il fascio mammillo-talamico. Nucleo antero-ventrale Nucleo antero-mediale Nucleo antero-dorsale Nuclei laterali divisi poi in dorsali e ventrali. Laterali dorsali Nucleo dorsale laterale Nucleo posteriore laterale Pulvinar (con i nuclei mediale, laterale ed inferiore) Laterali ventrali Nucleo ventrale anteriore connesso con il corpo striato. Nucleo ventrale posteriore riceve il lemnisco mediale, il fascio spino-talamico ed il lemnisco trigeminale. Complesso nucleare ventrale laterale

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Nuclei mediali, posti medialmente alla lamina midollare interna Nucleo mediale dorsale, diviso in una porzione antero-mediale (che riceve fibre olfattive e dallamigdala) e in una postero-laterale (che riceve fibre dal globo pallido) Nuclei intralaminari posti nella lamina midollare interna Anteriori Nucleo centrale mediale Nucleo paracentrale Nucleo centrale laterale Posteriori Nucleo centro-mediano Nucleo parafascicolare Nucleo reticolare posto lateralmente alla lamina midollare esterna; attraversato da fasci che vanno dalla corteccia al talamo e viceversa, questi gli donano un aspetto reticolare. Riceve fibre collaterali dei fasci che lo attraversano. Nuclei della linea mediana Nucleo romboide Nucleo reuniente Nuclei parateniali Nucleo paraventricolare

SUBTALAMO Situato tra il talamo e la callotta del mesencefalo, del quale accoglie la parte superiore della sostanza nera e del nucleo rosso. Il nucleo della zona incerta situato tra la parte ventrale della lamina midollare esterna ed il peduncolo cerebrale. Esso d origine a fibre che vanno al nucleo olivare inferiore (tramite il fascio centrale della callotta); intercalato nella via cortico-strio-pallido-ipotalamo-olivo-spinale. Il nucleo del campo del Forel posto medialmente al nucleo della zona incerta. Riceve fibre dal nucleo lenticolare; d origine a fibre per la formazione reticolare del mesencefalo. Il nucleo pregenicolato riceve afferenze dalla retina, dalla aree visive corticali e dal cervelletto. Il nucleo subtalamico si trova in contatto con la capsula interna ed in connessione con il corpo striato e con il globo pallido.

EPITALAMO situato nella parte posteriore della volta del terzo ventricolo. Il trigono dellabenula si trova tra il pulvinar, lepifisi e la parte posteriore del terzo ventricolo. Accoglie il nucleo dellabenula.

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La stria midollare decorre orizzontalmente lungo il margine superiore del talamo; costituita da fibre nervose della via olfattiva che provengono dal nucleo amigdaloideo seguendo la tenia semicircolare. Mette capo al nucleo dellabenula. I nuclei dellabenula si trovano posteriormente allangolo dorso-mediale del talamo ed inferomedialmente alla stria midollare. Presenta i nuclei mediale e laterale; tali nuclei sono connessi con quelli eterolaterali dalla commessura abenulare. D origine al fascicolo retroflesso (abenulointepeduncolare). Epifisi (o ghiandola pineale) si trova al di sotto dello splenio del corpo calloso, tra i due tubercoli quadrigemini superiori. Superiormente presenta la commessura abenulare dalla quale si diparte un fascetto di fibre (labenula) dirette alla parte mediale del talamo. Le sue cellule dette pinealociti secernono lormone melatonina. La commessura posteriore un cordone bianco posto sotto la base dellepifisi, che decorre trasversalmente tra il mesencefalo ed il diencefalo. Presenta: il nucleo interstiziale della commessura posteriore, i nuclei dorsali della commessura posteriore ed il nucleo interstiziale. I nuclei paraventricolari sono situati appena sotto lependima del terzo ventricolo. Questi nuclei proiettano sullamigdala e sullippocampo; ricevono fibre dallipotalamo e dallippocampo.

IPOTALAMO Si estende antero-posteriormente dalla lamina terminale ad un piano verticale passante subito dietro i corpi mammillari; verticalmente dal solco ipotalamico alla faccia esterna del pavimento del quarto ventricolo. Lateralmente vi sono il subtalamo e la capsula interna; posteriormente si continua con la callotta del mesencefalo e superiormente vi il talamo. Lipotalamo presenta i seguenti nuclei principali: Nucleo sopraottico Nucleo paraventricolare Nucleo tuberale Nucleo mammillare Nucleo posteriore Nucleo dorso-mediale Nucleo ventro-mediale Connessioni afferenti vengono: dal nucleo del fascio solitario, afferenti somatiche lemniscali, proiezioni dalla formazione reticolare e dalla corteccia del sistema limbico. Connessioni efferenti comprendono le vie reciproche delle afferenti. Dal nucleo mammillare originano: il fascio mammillo-talamico ed il fascio mammillo-tegmentale. I corpi mammillari sono due rilievi emisferici posti nella fossa interpeduncolare. Ognuno presenta al suo interno il nucleo mammillare, avvolto da fibre provenienti dal fornice. Il tuber cinereum una formazione conica posta tra i corpi mammillari ed il chiasma ottico; la parte inferiore si continua nellinfundibolo che si collega continua nel peduncolo ipofisario.

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TELENCEFALO costituito dai due emisferi cerebrali congiunti in profondit dal corpo calloso ed in basso dal diencefalo e dal mesencefalo; cranialmente sono separati dalla scissura interemisferica. LA CORTECCIA CEREBRALE forma la parte esterna del telencefalo con uno spessore variabile. Lisocorteccia del neopallio presenta sei strati cellulari, che dalla superficie sono: 1: Strato molecolare composto da cellule orizzontali 2: Strato granulare esterno composto da cellule piramidali piccole 3: Strato delle cellule piramidali grandi esterne 4: Strato granulare interno composto da cellule piramidali piccole 5: Strato delle cellule piramidali grandi interne 6: Strato delle cellule polimorfe SCISSURE E LOBI, dove non specificato ci si riferisce alla faccia laterale. La scissura laterale (del Silvio) presenta un ramo anteriore ed uno ascendente (diretti cranialmente) ed un ramo posteriore (diretto posteriormente); essi delimitano la fossa laterale nella cui profondit si trova il lobo dellinsula. Nella faccia inferiore arriva fino alla sostanza perforata anteriore. La scissura centrale (del Rolando) origina dal rapo posteriore della scissura laterale e si porta in alto per continuarsi poi (oltre il margine superiore) nella faccia mediale. Lincisura perpendicolare esterna discende dal margine superiore. La scissura del cingolo (faccia mediale) la parte superiore della scissura limbica e decorre parallelamente al corpo calloso. La scissura perpendicolare interna (o parieto-occipitale) (faccia mediale), in alto si continua con lincisura perpendicolare esterna ed in basso con la scissura calcarina. La scissura calcarina (faccia mediale) inizia dal polo occipitale e termina dietro lo splenio del corpo calloso. La scissura collaterale (faccia inferiore) origina dal margine anteriore del polo temporale e si porta fino al polo occipitale. Il lobo frontale si estende davanti alla scissura centrale ed delimitato inferiormente dalla scissura laterale. o solco frontale superiore o solco frontale inferiore che si continuano indietro nel o solco precentrale circonvoluzione frontale superiore circonvoluzione frontale media circonvoluzione frontale inferiore

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circonvoluzione frontale ascendente (o precentrale) circonvoluzioni frontale interna (faccia mediale) Superficie orbitale del lobo frontale (faccia inferiore) o Solco olfattivo o Solco orbitale giro retto circonvoluzione orbitale mediale circonvoluzione orbitale media circonvoluzione orbitale laterale Il lobo parietale si trova dietro la scissura centrale e sopra la scissura laterale. o solco postcentrale o solco intraparietale circonvoluzione parietale ascendente (o postcentrale) circonvoluzione parietale superiore (sopra il solco intraparietale) circonvoluzione parietale inferiore (sotto il solco intraparietale) Il lobo quadrilatero rappresenta la porzione mediale del lobo parietale. Il lobo occipitale situato dietro i lobi parietale e temporale. Nella faccia mediale rappresentato dal cuneo, tra la scissura perpendicolare interna e la scissura calcarina. o solco occipitale superiore o solco occipitale medio circonvoluzione occipitale superiore circonvoluzione occipitale media circonvoluzione occipitale inferiore Il lobo temporale posto la di sotto della scissura laterale. o Solco temporale superiore o Solco temporale medio o Solco temporale inferiore (faccia inferiore) Circonvoluzione temporale superiore Circonvoluzione temporale media Circonvoluzione temporale inferiore (sul margine infero-laterale) Lobulo fusiforme (faccia inferiore) Circonvoluzione dellippocampo Il lobo dellinsula ha forma triangolare con apice in basso, delimitato dal solco circolare. Presenta tre giri brevi dellinsula e superiormente occupata dal giro lungo dellinsula. Il lobo limbico dato dalla circonvoluzione del cingolo compresa tra la scissura omonima ed il corpo calloso, circondando cranialmente questultimo.

AREE CORTICALI Lobo frontale Area 4 larea motrice primaria, vi origina il fascio piramidale; occupa la circonvoluzione frontale ascendente. Area 4s larea soppressoria, inibisce larea 4. Area 6 larea motrice secondaria, vi originano le fibre cortico-nigre e cortico-rubre ed il fascio cortico-pontino frontale. Si trova nella circonvoluzione frontale inferiore. Area 8 larea oculocefalogira. Aree 9, 10, 11, 12 sono aree associative dette della corteccia prefrontale. Si trovano nella parte anteriore delle facce laterale e mediale del lobo frontale.

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Aree 13, 14 sono aree associative, poste sulla superficie orbitale del lobo frontale.

Lobo parietale Aree 1, 2, 3 costituiscono larea sensitiva primaria; occupano la circonvoluzione parietale ascendente. Aree 5, 7 di integrazione, compongono larea sensitiva secondaria. Lobo occipitale Area 17 larea visiva primaria, riceve la radiazione ottica proveniente dal corpo genicolato laterale. Posta sulla faccia mediale del lobo occipitale, presso la scissura calcarina. Area 18, 19 rappresentano larea visiva secondaria che sede della memoria visiva. Sono concentriche alla 17. Area 39 il centro verbo-visivo. Lobo temporale Aree 41, 42 costituiscono larea acustica primaria; si trovano sulla circonvoluzione temporale trasversa. Area 22 larea acustica secondaria; occupa la circonvoluzione temporale superiore. Lobo limbico Sulla circonvoluzione del cingolo vi sono le aree 23, 24, 26, 29, 30, 31, 33 che ricevono fibre dai nuclei anteriori del talamo; sono deputate alle funzioni mnemoniche, olfattiva e gustativa.

NUCLEI DEL TELENCEFALO CORPO STRIATO Nucleo caudato ha forma semiellittica, medialmente adiacente al talamo. La testa la parte antero-superiore che forma il pavimento e la parete laterale del terzo ventricolo; in rapporto superiormente con il corpo calloso. Il corpo pi sottile ed incurvato, forma il pavimento della parte centrale del terzo ventricolo; in rapporto superiormente con il corpo calloso. La coda si incurva in avanti e va a costituire la volta del corno temporale del ventricolo laterale; si continua nellamigdala. Nucleo lenticolare posto lateralmente al talamo e infero-lateralmente al nucleo caudato; ha una forma tetraedrica. Globo pallido un nucleo di forma triangolare posto lateralmente al talamo con linterposizione della capsula interna. Esso connesso con larea motrice secondaria. Il pallido da origine a alle fibre pallido-nigre ed alle fibre pallido-rubre; inoltre il fascicolo talamico, il fascicolo subtalamico ed il fascicolo pallido-ipotalamico. Putamen una lamina di sostanza grigia che si trova postero-lateralmente al nucleo caudato e lateralmente al pallido. Anteriormente connesso tramite strie di sostanza grigia con la testa del nucleo caudato. Riceve le fibre cortico-striate, fibre nigrostriate, e le fibre ipotalamo-striate. D origine alle fibre strio-pallidali ed allansa lenticolare.

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CLAUSTRO una lamina sottile di sostanza grigia posta tra il putamen medialmente, con linterposizione della capsula esterna, e la corteccia del lobo dellinsula lateralmente, con linterposizione della capsula estrema. Invia e riceve fibre dalla corteccia cerebrale. NUCLEO AMIGADALOIDEO posto in corrispondenza dellestremit anteriore della circonvoluzione dellippocampo e delluncus dellippocampo; in rapporto posteriormente con la coda del nucleo caudato. Riceve la stria olfattiva laterale ed da origine alla tenia semicircolare.

SOSTANZA BIANCA DEL TELENCEFALO Al di sotto della corteccia di ogni emisfero si trova una massa continua di sostanza bianca, detta centro semiovale; questa si continua con quella eterolaterale per mezzo del corpo calloso, a formare il centro ovale. Nella parte basale del telencefalo la sostanza bianca si insinua tra i nuclei basali e forma delle lamine dette capsule. Queste strutture fanno parte di sistemi di collegamento divisi in: sistemi di associazione, sistemi commessurali e sistemi di proiezione. La capsula interna si interpone tra la testa del nucleo caudato ed il talamo, posti medialmente, ed il nucleo lenticolare, lateralmente. Superiormente si espande nel centro semiovale, nel quale forma la corona raggiata. Si divide in: un braccio anteriore, un ginocchio, un braccio posteriore, un segmento retrolenticolare ed una porzione sottolenticolare. La capsula esterna si trova tra il putamen, medialmente ed il claustro lateralmente. La capsula estrema compresa tra il claustro e la corteccia del lobo dellinsula. SISTEMI DI ASSOCIAZIONE collegano zone diverse della corteccia del medesimo emisfero. Sistemi di associazione brevi collegano zone vicine. Sistemi di associazione lunghi collegano zone di diversi lobi cerebrali. o Fascicolo longitudinale superiore, collega tra loro i lobi frontale, temporale, parietale ed occipitale. o Fascicolo longitudinale inferiore collega i lobi temporale ed occipitale. o Fascicolo occipito-frontale superiore o Fascicolo occipito-frontale inferiore o Fascicolo uncinato congiunge il lobo frontale con il lobo temporale. o Il cingolo situato nel lobo limbico; collega questultimo con le circonvoluzioni contigue ad esso. SISTEMI COMMESSURALI sono i fasci della radiazione callosa, formata dai fasci del corpo calloso che si addentrano nel centro semiovale. Tronco del corpo calloso, le fibre irradiano a ventaglio verso la corteccia cerebrale. Splenio del corpo calloso vi partono fibre che entrate nel centro semiovale si portano al polo occipitale; formano il forceps major. Ginocchio del corpo calloso le fibre di questo vanno al polo frontale; formano il forceps minor.

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SISTEMI DI PROIEZIONE formano entro il centro semiovale la corona raggiata, che in basso si continua nella capsula interna. Il segmento anteriore della corona raggiata (e quindi il braccio anteriore della capsula interna, che ne la prosecuzione verso il basso) costituito dal: peduncolo anteriore del talamo ed il fascio cortico-pontino frontale. Il segmento medio (quindi il ginocchio del corpo calloso ed il braccio posteriore della capsula interna) consta: del fascicolo piramidale, delle fibre cortico-rubre e del peduncolo medio del talamo. Il segmento posteriore (quindi il braccio retrolenticolare della capsula interna) corrisponde al peduncolo posteriore del talamo. Il segmento inferiore (quindi il segmento sottolenticolare della capsula interna) consta: del peduncolo inferiore del talamo e del fascio cortico-pontino temporale.

FORMAZIONI INTEREMISFERICHE Commessure del telencefalo Il corpo calloso una spessa lamina di sostanza bianca posta tra le facce mediali degli emisferi cerebrali; si presenta incurvato con concavit inferiore. Presenta una parte posteriore detta splenio, una media detta corpo ed una anteriore detta ginocchio; questultimo si continua in basso nel rostro. La faccia superiore coperta dallindusium griseum. La faccia inferiore si continua lateralmente entro gli emisferi cerebrali, nei quali le sue fibre si espandono nella radiazione callosa. Forma inoltre le pareti superiori del corno frontale e della cella media dei ventricoli laterali. Il fornice una lamina bianca triangolare posta sotto al corpo calloso; connette lippocampo con i corpi mammillari. La faccia inferiore in rapporto con la tela corioidea del terzo ventricolo, del quale rappresenta la volta. Nella parte posteriore si estende lateralmente a formare le gambe del fornice; le quali sono unite da fibre mieliniche, la commessura del fornice, che scendendo verso il corno di ammone vanno a formare cos la commessura ammonica. Le gambe si uniscono anteriormente a formare il corpo; proseguendo si dividono di nuovo e formano le colonne del fornice (fascio ippocampo-mammillare). La commessura anteriore un cordone bianco teso tra i due emisferi cerebrali in corrispondenza della parete anteriore del terzo ventricolo, al davanti delle colonne del fornice. Il setto pellucido un sottile sepimento verticale mediano teso tra il corpo calloso ed il fornice, nella loro parte anteriore. Esso formato da sostanza bianca e sostanza grigia; questultima tappezza la cavit del corno frontale nella quale posta.

FORMAZIONE DELLIPPOCAMPO un complesso di formazioni poste nella regione ventro-mediale di ciascun lobo temporale, medialmente al corno temporale del ventricolo laterale.

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IPPOCAMPO VENTRALE posto lateralmente alla circonvoluzione dellippocampo, attorno al solco dellippocampo. Riceve il fascio temporo-ammonico; i sistemi efferenti convergono sulla fimbria e vanno a costituire: il fascio ippocampo-mammillare, il fascio olfattivo del corno di ammone e le fibre della commessura ammonica. Il corno di ammone (o ippocampo propriamente detto) costituito dalla corteccia della parte inferiore del solco dellippocampo, posto entro la cavit del corno temporale del ventricolo laterale. La superficie rivestita da uno strato di sostanza bianca detta alveus. La corteccia consta di tre strati: molecolare, lucido ed oriens. La fimbria un nastro bianco che costeggia medialmente il corno di ammone; posteriormente si continua con la gamba del fornice. La fascia dentata un nastro grigio posto medialmente al corno di ammone. Corrisponde alla parete superiore del solco dellippocampo ed costituita da: lo strato molecolare, lo strato granuloso e dallo strato delle cellule polimorfe.

IPPOCAMPO DORSALE un sottile strato di sostanza grigia che riveste la faccia superiore del corpo calloso; detto indusium griseum.

VENTRICOLI CEREBRALI Sono cavit dellencefalo intercomunicanti Il quarto ventricolo impari e mediano, posto tra il bulbo ed il ponte anteriormente ed il cervelletto, posteriormente. Presenta due margini, superiore ed inferiore, e quattro angoli. Il pavimento la parete anteriore di forma romboidale; presenta longitudinalmente il solco mediano. Il triangolo bulbare presenta ai lati del solco mediano le strie midollari; inoltre vi sono in ciascuna met, lala bianca interna ed esterna e lala cinerea. Il triangolo pontino presenta ai lati del solco mediano un rilievo detto colliculus facialis. La volta, la parete posteriore, costituita da due piani inclinati la cui volta (fastigio) presso lilo del cervelletto. Il versante superiore dato dai due peduncoli cerebellari superiori, con il velo midollare anteriore nel mezzo. Il versante inferiore costituito dal velo midollare posteriore, cui fa seguito in basso la membrana tectoria. La tela corioidea mostra sulla faccia anteriore (rivolta verso la cavit) i plessi corioidei, divisi in mediali e laterali; questi ultimi hanno la forma di . Presso lestremit inferiore vi il foro del Magendie che collega il quarto ventricolo allo spazio sottoaracnoidale. Lacquedotto cerebrale percorre il mesencefalo dal basso verso l'alto, decorrendo lungo il piano mediano nella parte di confine tra i peduncoli cerebrali e la lamina quadrigemina; mette in comunicazione il quarto ventricolo con il terzo ventricolo. Il terzo ventricolo una cavit impari e mediana interposta tra il talamo e l'ipotalamo di un lato e quelli eterolaterali, al di sotto del corpo calloso e del fornice. Comunica con l'acquedotto cerebrale, e con i ventricoli laterali tramite i fori interventricolari. Il terzo ventricolo ha la forma di un imbuto ad apice inferiore.

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Ciascuna parete laterale percorsa longitudinalmente dal solco ipotalamico; anteriormente troviamo il foro interventricolare. La parete posteriore presenta in alto la base dellepifisi, al di sotto della quale vi la commessura posteriore, inferiormente alla quale vi lorifizio superiore dellacquedotto cerebrale. La parete anteriore composta in alto dalle colonne del fornice unite dalla commessura anteriore; al di sotto di questultima la parete formata dalla lamina terminale. Il pavimento presenta nella parte anteriore due cunicoli: il recesso ottico ed il recesso infundibolare. Inferiormente contiguo alla sostanza perforata posteriore ed ai corpi mammillari. La volta costituita dalla lamina corioidea, applicata alla faccia inferiore della tela corioidea del terzo ventricolo. I ventricoli laterali sono due e circondano al di sopra, indietro ed in basso il talamo ed il nucleo caudato. Presenta tre bracci che si continuano uno nellaltro a livello del crocicchio ventricolare. Il braccio superiore situato al di sopra del talamo e del nucleo caudato. Si pu dividere in: o Un corno frontale, che confina in alto con il ginocchio del corpo calloso, inferolateralmente con la testa del nucleo caudato e medialmente col setto pellucido e poi in basso dalla colonna del fornice. o Una cella media la cui parete superiore corrisponde alla faccia inferiore del corpo calloso, mentre la parete inferiore data dal tronco del nucleo caudato, dalla faccia superiore del talamo e dal contorno laterale del fornice. Il braccio inferiore detto corno temporale. o La parete supero-laterale costituita dal putamen e dalla coda del nucleo caudato. o La parete infero-mediale data in larga misura dal corno di ammone. Il braccio posteriore detto corno occipitale; dal crocicchio si porta verso il polo occipitale. o La parete supero-laterale la prosecuzione allindietro dellomonima parete del corno temporale. o La parete mediale presenta due rilievi: il bulbo del corno (dato dal forceps major) ed il calcar avis (dato dalla scissura calcarina). o La parete inferiore presenta leminenza collaterale (data dalla scissura collaterale).

VIE NERVOSE sensitive e motrici Una via nervosa costituita da una serie di centri neuronali che, tramite le fibre nervose da essi originati, si collegano consecutivamente a catena cos da congiungere territori differenti nell'ambito del nevrasse, oppure da congiungere il nevrasse con le parti periferiche del corpo o viceversa. VIE SENSITIVE VIE SENSITIVE SPINALI La via spino-bulbo-talamo-corticale trasmette la sensibilit tattile epicritica alla corteccia cerebrale. Origina dai gangli spinali le cui fibre centrali (dei neuroni a T) entrano nel fascicolo gracile e nel fascicolo cuneato, portandosi ai rispettivi nuclei nel bulbo. Da tali nuclei i fasci si portano, tramite il lemnisco mediale (o fascio bulbo-talamico), al nucleo ventrale posteriore del talamo. Da questultimo nucleo originano le fibre talamo-corticali che si portano allarea sensitiva primaria.

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La via spino-talamo-corticale reca impulsi della sensibilit tattile protopatica, termica e dolorifica alla corteccia cerebrale. Origina dai gangli spinali dove, le fibre centrali dei neuroni a T entrano nel midollo spinale e formano il fascio dorso-laterale ed il fascio longitudinale del corno posteriore; tali fasci arrivano al nucleo della testa del corno posteriore ed al nucleo della sostanza gelatinosa. Da qui proseguono (previo incrociamento) nel fascio spino-talamico anteriore e laterale; questi uniti al fascio spinotettale formano il lemnisco spinale. Questo si porta al nucleo ventrale posteriore del talamo; da qui partono le fibre talamo-corticali per larea sensitiva primaria. VIA SENSITIVA TRIGEMINALE Reca alla corteccia cerebrale gli stimoli provenienti dalla testa. Ha origine dalle fibre centrali dei neuroni a T del ganglio semilunare che vanno a formare la radice sensitiva del nervo trigemino; le fibre di questo, entrate nella callotta del ponte si dividono: La radice discendente del nervo trigemino che dal ponte arriva al bulbo ed al midollo spinale; a questa accollato il nucleo della radice discendente del nervo trigemino, cui mettono capo le fibre suddette. La radice orizzontale del nervo trigemino, limitata al ponte; le fibre di questa entrano nel nucleo sensitivo principale del nervo trigemino. La radice mesencefalica del nervo trigemino, sale dal ponte alla callotta del mesencefalo; le sue fibre terminano nel nucleo della radice mesencefalica del nervo trigemino. Dai suddetti nuclei originano fibre che previo incrociamento vanno a formare il lemnisco trigeminale che si porta al nucleo ventrale posteriore del talamo; da qui le fibre talamo-corticali (facenti parte della radiazione sensitiva) si portano alla corteccia parietale tramite il braccio posteriore della capsula interna. VIA GUSTATIVA Tale via nasce dal ganglio genicolato del nervo intermedio del nervo faciale, dal ganglio petroso del nervo glosso-faringeo e dal ganglio nodoso del nervo vago. Le fibre centrali di tali gangli entrano nel bulbo dove formano il fascicolo solitario; da questo si portano al nucleo del fascicolo solitario. Da questo nucleo parte il fascio bulbo-talamico per il nucleo ventrale posteriore del talamo; da qui le fibre talamo-corticale si portano allarea gustativa. VIA VESTIBOLARE Nasce dal ganglio vestibolare del nervo vestibolare, ramo del nervo acustico. Le fibre centrali si portano ai nuclei vestibolari del bulbo dai quali originano: Il fascio vestibolo-cerebellare I fasci vestibolo-spinali anteriore e laterale; che terminano nel corno anteriore del midollo spinale. Le fibre che si portano al fascicolo longitudinale mediale; queste vanno al talamo ed infine, tramite le fibre talamo-corticali, arrivano allarea vestibolare della corteccia cerebrale. VIA ACUSTICA O COCLEARE Origina dal ganglio spirale del nervo cocleare, ramo del nervo acustico. Le fibre centrali si portano al nuclei cocleare ventrale e dorsale. Da questi originano fibre che formano il corpo trapezoide e poi proseguono nel lemnisco laterale; alcune fibre di questo si portano direttamente al corpo genicolato mediale del talamo, altre invece transitano prima nel nucleo centrale del tubercolo quadrigemino inferiore (da cui nascono le fibre tetto-genicolate). Dal talamo partono le fibre talamo-corticali (che formano la radiazione acustica) che mettono capo allarea acustica primaria (corteccia temporale).

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Via acustica riflessa. Dal nucleo centrale del tubercolo quadrigemino inferiore del mesencefalo, che riceve fibre del lemnisco laterale, prendono origine le fibre tetto-pontine, le fibre tetto-bulbari e le fibre tetto-spinali; esse fanno tutte parte della via acustica riflessa. VIA OTTICA Le fibre ottiche, nate dalle cellule multipolari della retina, escono dall'occhio e formano il nervo ottico. In questo nervo sono da distinguere tre gruppi di fibre ottiche: le fibre maculari, le fibre nasali e le fibre temporali. Il nervo ottico giunge al chiasma ottico: qui met delle fibre maculari si incrociano e l'altra met prosegue invece diretta; le fibre nasali si incrociano totalmente, le fibre temporali non si incrociano e continuano tutte dirette. Dal chiasma ottico parte il tratto ottico che si dirige al corpo genicolato laterale del talamo; da questultimo nascono le fibre talamo-corticali (della radiazione ottica) che vanno allarea ottica primaria. Via ottica riflessa. Una parte delle fibre ottiche decorrenti nel tratto ottico non si interrompe nel corpo genicolato laterale ma, seguendo il braccio quadrigemino superiore, raggiunge la lamina quadrigemina del mesencefalo e va a terminare nel tubercolo quadrigemino superiore e nel nucleo pretettale. Dal tubercolo quadrigemino superiore del mesencefalo nascono fibre tetto-pontine, tetto-bulbari e tetto-spinali, che si portano ai nuclei somatomotori dei nervi encefalici del ponte e del bulbo. Dal nucleo pretettale del mesencefalo originano fibre che si portano in parte al nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore; altre arrivano al midollo spinale dove terminano nel nucleo intermedio laterale del corno laterale. VIA OLFATTIVA Dalle cellule olfattive della mucosa olfattiva nasale nascono fibre che tramite il nervo olfattivo arrivano al bulbo olfattivo; questo si continua nel peduncolo olfattivo che si divide dando luogo alle strie olfattiva laterale e mediale. La stria olfattiva laterale si distribuisce alla sostanza perforata anteriore, alla circonvoluzione dellippocampo ed allamigdala. Dallippocampo origina il fascio temporo-ammonico per il corno di ammone; fascio ippocampomammillare per il corpo mammillare; fascio mammillo-talamico per i nuclei anteriori del talamo; circonvoluzione del cingolo. La stria olfattiva mediale termina nel trigono olfattivo. Dal trigono olfattivo, dalla sostanza perforata anteriore e dallamigdala nascono fibre che vanno ai nuclei dellipotalamo; tali fibre fanno parte della via olfattiva riflessa.

VIE MOTRICI VIA PIRAMIDALE Nasce dallarea motrice primaria (area 4) presso le cellule piramidali che danno luogo al fascio piramidale. Questo discende nel centro semiovale ed entra poi nella capsula interna; prosegue poi nel piede del peduncolo cerebrale ed infine entra nel bulbo. Nella parte inferiore del bulbo la maggior parte delle fibre del fascio piramidale si incrocia (decussazione delle piramidi) e prosegue poi nel cordone laterale eterolaterale, costituendo il fascio piramidale crociato; le altre fibre del fascio piramidale proseguono invece dirette ed entrano nel cordone anteriore omolaterale del midollo spinale, formando il fascio piramidale diretto. Il fascio

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piramidale crociato discende per tutta la lunghezza del midollo spinale ed emette fibre che entrano nel corno anteriore; il fascio piramidale diretto termina ai primi segmenti toracici ed emette fibre che si incrociano nella commessura bianca e raggiungono cos il corno anteriore eterolaterale del midollo spinale. VIE EXTRAPIRAMIDALI La via [cortico-strio-pallido]-rubro-(reticolo-)spinale inizia nellarea motrice secondaria (are 6) o nellarea soppressoria (area 4s) della corteccia cerebrale tramite le fibre cortico-striate che si portano al corpo striato; fibre strio-pallidali che vanno al globo pallido. Dal globo pallido originano: Le fibre pallido-nigre che si portano alla sostanza nera, e da qui tramite il fascio nigro-striato vanno al putamen ed al globo pallido. Le fibre pallido-rubre vanno al nucleo rosso. A questo livello alcune fibre terminano nella parte magnicellulare altre in quella parvicellulare. Dalla parte magnicellulare origina il fascio rubro-spinale che si porta al corno anteriore. Dalla parte parvicellulare originano le fibre rubro-reticolari per la formazione reticolare di tutto il tronco cerebrale: Dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte nasce il fascio reticolo-spinale anteriore. Dalla formazione reticolare del bulbo origina il fascio reticolo-spinale laterale. Entrambi i fasci si portano al corno anteriore del midollo spinale (con funzione antagonista). La via [cortico-strio-pallido]-ipotalamo-olivo-spinale simile alla precedente fino al globo pallido; a questo livello le fibre, tramite il fascicolo lenticolare, si portano alla zona incerta dellipotalamo; fibre ipotalamo-olivari per il nucleo olivare inferiore del bulbo; fascio olivospinale (cordone anteriore) arriva al corno anteriore. La via cortico-ponto-cerebello-rubro-reticolo-spinale (via motrice indiretta) origina tramite due fasci: il fascio cortico-pontino frontale (dallarea motrice secondaria) ed il fascio cortico-pontino temporale (da varie zone della corteccia temporale, occipitale e parietale). Entrambi si portano ai nuclei basilari del ponte; fibre ponto-cerebellari che previo incrociamento si portano alla corteccia cerebellare, da qui vanno al nucleo dentato (del cervelletto) dal quale originano le fibre cerebello-rubre, per il nucleo rosso; fibre rubro-reticolari per la formazione reticolare di tutto il tronco cerebrale. Dalla formazione reticolare del mesencefalo e del ponte origina il fascio reticolo-spinale anteriore. Dalla formazione reticolare del bulbo nasce il fascio reticolo-spinale laterale. Entrambi si portano al midollo spinale recando impulsi antagonisti.

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NERVI SPINALI Sono 8 paia di nervi cervicali, 12 paia toracici, 5 paia lombari, 5 paia sacrali e 3 paia di nervi coccigei. Ognuno un nervo misto dato dalla radice anteriore (motrice) e dalla radice posteriore (sensitiva). PLESSO CERVICALE dato dai rami anteriori del 1, 2, 3 e 4 nervo cervicale; consiste di tre anse anastomotiche, una superiore, una media ed una inferiore. I rami terminali si distinguono in cutanei e muscolari. Rami cutanei: nervo piccolo occipitale, nervo grande auricolare, nervo cutaneo del collo e nervi sopraclavicolari. Rami muscolari: ramo per il muscolo sternocleidomastoideo, ramo per il muscolo trapezio, nervo cervicale discendente (forma con il ramo discendente dellipoglosso, lansa dellipoglosso) ed il nervo frenico (porta anche fibre sensitive per il pericardio, la pleura e la parte diaframmatica del peritoneo. PLESSO BRACHIALE formato dai rami anteriori del 5, 6, 7 e 8 nervo cervicale e da parte del ramo anteriore del 1 nervo toracico. Il ramo anteriore del 5 nervo cervicale si unisce con quello anteriore del 6 per formare il tronco primario superiore del plesso brachiale; il ramo anteriore del 7 nervo cervicale prende il nome di tronco primario medio; il ramo anteriore dell'8 nervo cervicale si unisce alla maggior parte del ramo anteriore del 1 toracico a formare il tronco primario inferiore. I tre tronchi primari si trovano entro la loggia sopraclavicolare maggiore, si portano in basso nella cavit ascellare. Qui ciascun tronco primario si divide in due rami, uno anteriore e l'altro posteriore. Il ramo anteriore che nasce dalla divisione del tronco primario superiore e quello che origina dalla divisione del tronco primario medio si uniscono a formare il: Tronco secondario laterale. Questo tronco si scinde in: un ramo superiore che il nervo muscolo-cutaneo; un ramo inferiore che si unisce al ramo superiore di divisione del tronco secondario mediale per formare il nervo mediano. I rami posteriori di divisione dei tre tronchi primari si uniscono fra loro e danno luogo al: Tronco secondario posteriore si pone dietro l'arteria ascellare. Questo tronco d origine ai seguenti rami terminali: il nervo ascellare ed il nervo radiale. Il ramo anteriore di divisione del tronco primario inferiore prende il nome di: Tronco secondario mediale. Questo si divide in: un ramo superiore che si fonde con il ramo inferiore di divisione del tronco secondario laterale per formare il nervo mediano; ed un ramo inferiore che d luogo al nervo ulnare.

PLESSO LOMBARE formato dai rami anteriori del 1, 2, 3 e di parte del 4 nervo lombare. Esso si costituisce mediante la formazione tre anse anastomotiche che collegano rispettivamente il ramo anteriore del primo nervo lombare con quello del secondo, il ramo anteriore del secondo con quello del terzo ed il ramo anteriore del terzo nervo lombare con quello del quarto. Il ramo anteriore del 1 nervo lombare si divide in tre rami: il nervo ileo-ipogastrico, il nervo ileo-inguinale e la prima ansa anastomotica del plesso lombare.

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Il ramo anteriore del 2 nervo emette: il nervo genito-femorale, il nervo cutaneo laterale della coscia (che si divide nel ramo femorale e nel ramo gluteo) ed alla seconda ansa anastomotica del plesso lombare. Il ramo anteriore del 3 nervo lombare d: la radice media del nervo otturatore, la radice superiore del nervo femorale e la terza ansa anastomotica del plesso lombare. Il ramo anteriore del 4 nervo si divide in tre rami: la radice inferiore del nervo femorale, la radice inferiore del nervo otturatore ed il pi inferiore si unisce con il ramo anteriore del 5 nervo lombare a formare il tronco lombo-sacrale (facente parte del plesso sacrale). PLESSO SACRALE Risulta dallunione del tronco lombo-sacrale con i rami anteriori del 1, 2 e parte del 3 nervo sacrale. I rami del plesso sacrale si differenziano in: nervi del cingolo pelvico e nervi della parte libera dellarto inferiore.

NERVI ENCEFALICI Sono in numero di 12 paia e vengono numerati dall'avanti all'indietro in base alla loro emergenza dall'encefalo. Ad eccezione del 1 e del 2 paio di nervi che sono annessi al cervello, tutti gli altri hanno la loro origine apparente, in corrispondenza del tronco cerebrale, il quale ne contiene anche i nuclei. Alcuni nervi encefalici sono nervi motori, altri sono nervi sensitivi, altri infine sono nervi misti. 1 Paio: Nervo olfattivo [sensitivo] formato da filamenti olfattivi che originano dalle cellule olfattive della mucosa olfattiva {reale}; tali fibre attraversano la lamina cribrosa delletmoide e mettono capo al bulbo olfattivo {apparente}. 2 Paio: Nervo ottico [sensitivo] le fibre ottiche originano {reale} dalle cellule multipolari della retina; il nervo ottico si porta fino al chiasma ottico {apparente}. Si distinguono diversi tratti: intrabulbare la parte che esce dalla sclera; intraorbitale dal polo posteriore del bulbo oculare al foro ottico; intracanalicolare che attraversa il foro ottico dello sfenoide; intracranica fino al chiasma ottico 3 Paio: Nervo oculomotore [misto] le fibre motrici si portano ai muscoli retto superiore, retto mediale, retto inferiore, obliquo inferiore dellocchio ed al muscolo elevatore della palpebra superiore. Origina {reale} dal nucleo somatomotore principale e centrale nella callotta del mesencefalo; emerge {apparente} sulla faccia anteriore del mesencefalo presso il solco delloculomotore. La componente parasimpatica di tale nervo origina dal nucleo accessorio delloculomotore sempre nel mesencefalo; innerva il muscolo sfintere della pupilla. Dalla sua emergenza si porta alla fessura orbitale superiore e attraversa lanello tendineo; a questo livello si divide in due rami: il ramo superiore che si porta al muscolo elevatore della palpebra; il ramo inferiore si porta ad i muscoli retti e allobliquo; questultimo d rami per il ganglio ciliare.

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4 Paio: Nervo trocleare [motore] le fibre motrici innervano il muscolo obliquo superiore; lorigine {reale} nel nucleo del nervo trocleare nella callotta del mesencefalo. Emerge {apparente} appena sotto la lamina quadrigemina; si porta in avanti, passa sotto il nervo oculomotore ed attraversa la fessura orbitale superiore, passando al di sopra dellanello tendineo. 5 Paio: Nervo trigemino [misto] le fibre sensitive si portano a gran parte della testa mentre le fibre motrice ai muscoli masticatori. Le fibre sensitive originano {reale} dal ganglio semilunare, situato sulla faccia antero-superiore della piramide dellosso temporale; le fibre centrali di tale ganglio si portano al: nucleo della radice discendente del nervo trigemino, nucleo sensitivo principale del nervo trigemino, nucleo della radice mesencefalica del nervo trigemino. Le fibre motrici somatiche originano {reale} dal nucleo motore del nervo trigemino (o masticatorio) posto nel ponte. Il nervo emerge {apparente} nella parte laterale della faccia anteriore del ponte, con due radici: una sensitiva ed una motrice; decorrono allineati fino al ganglio semilunare. A questo livello si dipartono le tre branche del nervo trigemino: La prima branca il nervo oftalmico [sensitivo] origina dal ganglio e si porta alla fessura orbitaria superiore dello sfenoide; qui si divide in tre rami terminali: il nervo naso-ciliare, il nervo frontale ed il nervo lacrimale. La seconda branca il nervo mascellare [sensitivo] origina dal ganglio semilunare e si porta al foro rotondo dello sfenoide, lo attraversa ed entra nella fossa pterigo-palatina; a questo livello si divide in: nervo zigomatico, nervo infraorbitale e rami alveolari. A questo livello forma inoltre il ganglio pterigo-palatino, dal quale originano i rami faringei e nasali. Dalla porzione intracranica emette il nervo meningeo medio. La terza branca il nervo mandibolare [misto] origina dal ganglio semilunare e si unisce alla radice motrice del nervo trigemino; raggiunge il foro ovale dello sfenoide e si immette nella fossa zigomatica. Emette il nervo spinoso e si divide in due tronchi: anteriore prevalentemente motore e posteriore prevalentemente sensitivo; questi si portano ai muscoli masticatori ed alle strutture annesse alla bocca. 6 Paio: Nervo abducente [motore] innerva il muscolo retto laterale dellocchio; origina {reale} dal nucleo del nervo abducente situato nella callotta del ponte. Dalla sua origine apparente, al di sopra della piramide del bulbo, si porta in avanti per immettersi nel seno cavernoso; arriva alla fessura orbitaria superiore dello sfenoide, la attraversa e passa allinterno dellanello tendineo comune dei muscoli dellocchio. 7 Paio: Nervo faciale [misto] origina con due radici che si portano al ganglio genicolato (posto medialmente alla cavit timpanica): Il nervo faciale propriamente detto la parte motrice, innerva i muscolo mimici della testa e del collo. Origina {reale} dal nucleo del nervo faciale posto nella callotta del ponte. Il nervo intermedio la parte sensitiva del faciale, innerva la cute dellorecchio e porta le impressioni gustative; le fibre sensitive originano dal ganglio genicolato. La componente parasimpatica innerva le ghiandole sottomandibolari e sottolinguali; tali fibre originano dal nucleo salivatorio superiore. Il nervo faciale dopo la sua emergenza si dirige in avanti e di lato e si immette nel meato acustico interno della piramide dell'osso temporale. Raggiunto il fondo del meato acustico interno, entra nel canale faciale che percorre interamente; fuoriesce dal foro stilo-mastoideo e viene a trovarsi nella

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loggia parotidea. D come rami: il nervo grande petroso superficiale, il nervo stapedio e la corda del timpano, il nervo auricolare posteriore, ramo temporo-faciale ed il ramo cervico-faciale. 8 Paio: Nervo acustico (o vestibolo-cocleare) [sensitivo] consta di due distinti nervi: Il nervo vestibolare ha la sua origine reale nel ganglio vestibolare posto entro il meato acustico interno: le fibre centrali si portano ai nuclei vestibolari nel ponte e nel bulbo; le fibre periferiche si portano al labirinto acustico. Il nervo cocleare ha la sua origine reale nel ganglio spirale posto nel canale spirale: le fibre centrali si portano ai nuclei cocleari ventrale e dorsale posti nella callotta del ponte; le fibre periferiche si portano al condotto cocleare per terminare allorgano spirale del Corti. 9 Paio: Nervo glosso-faringeo [misto] composto da: Fibre motrici somatiche per i muscoli della faringe, originano dal nucleo ambiguo. Fibre pregangliari del parasimpatico encefalico, originate dal ganglio otico; queste provengono anche dal nucleo salivatorio inferiore. Fibre sensitive somatiche che originano dal ganglio superiore. Fibre sensitive viscerali nascono dal ganglio petroso le cui fibre periferiche si portano alla faringe, al rinofaringe ed orecchio medio. Fibre specifiche del senso del gusto innervano la parte posteriore della lingua ed originano dal ganglio petroso. Lorigine apparente di tale nervo nel solco laterale posteriore del bulbo, sopra il vago; esce dal cranio dal foro giugulare. A questo livello si localizzano i gangli petroso e superiore. D come rami collaterali: il nervo timpanico, i rami faringei, il ramo stilo-faringeo, i rami tonsillari ed i rami linguali (terminali). 10 Paio: Nervo vago [misto] composto da: Fibre motrici somatiche per la laringe e faringe; nascono dal nucleo ambiguo del bulbo. Fibre pregangliari del parasimpatico encefalico, nascono dal nucleo motore dorsale del nervo vago nel bulbo. Fibre sensitive somatiche che originano dal ganglio giugulare. Fibre sensitive viscerali per la faringe, laringe ed organi toraco-addominali, nascono dal ganglio nodoso, posto al di sotto del ganglio giugulare. Fibre specifiche del senso del gusto vanno alla radice della lingua e sulla faccia anteriore dellepiglottide. Lorigine apparente del nervo vago nel solco laterale posteriore del bulbo, tra il glosso-faringeo e laccessorio del vago; emerge con una serie di radicole che poi si riuniscono. Il nervo esce dal cranio tramite il foro giugulare (qui troviamo i gangli nodoso e giugulare); in seguito discende nel collo dietro la giugulare interna. Il vago di destra nel collo passa tra la vena e larteria succlavia; nella cavit toracica passa dietro lesofago, dove forma il plesso esofageo posteriore. Nella cavit addominale mette capo al ganglio celiaco. Il vago di sinistra nel collo passa tra la carotide comune e larteria succlavia; nel torace passa anteriormente allarco aortico e si pone davanti allesofago, dove forma il plesso esofageo anteriore. Nelladdome si porta alla piccola curvatura dello stomaco.

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Nella parte cervicale d: rami esofagei, nervo laringeo superiore e rami cardiaci superiori. Nella parte toracica d: il nervo laringeo inferiore (o ricorrente) (che si porta alla trachea, faringe, esofago e cuore), rami cardiaci inferiori, rami tracheali, rami bronchiali e rami esofagei. Nella parte addominale del vago destro: plesso gastrico posteriore (rami gastrici, celiaci, lienali e renali); il vago sinistro: plesso gastrico anteriore (rami gastrici ed epatici).

11 Paio: Nervo accessorio risulta formato da: Nervo accessorio del vago si compone di fibre pregangliari del parasimpatico. Ha la suo origine reale nel nucleo del nervo accessorio del vago posto nel bulbo; mentre la sua origine apparente nel solco laterale posteriore del bulbo (sotto il vago). Nervo accessorio spinale ha la sua origine reale nel nucleo del nervo accessorio spinale, posto nel corno anteriore nel tratto spinale dal quinto segmento cervicale alla parte inferiore del bulbo. Lorigine apparente sul contorno laterale del tratto superiore della parte cervicale del bulbo. Il nervo cos formato esce dal cranio tramite il foro giugulare e si scompone in un ramo interno che si unisce al vago; un ramo esterno che si porta ai muscoli sternocleidomastoideo e trapezio. 12 Paio: Nervo ipoglosso [motore] si porta ai muscoli della lingua e sottojoidei. Lorigine reale il nucleo del nervo ipoglosso posto nel bulbo; lorigine apparente nel solco laterale anteriore del bulbo. Il nervo esce dal cranio dal canale condiloideo anteriore, prosegue avanti per arrivare nella loggia sotto-linguale dove si risolve nei rami linguali. SISTEMA DEL SIMPATICO Il simpatico consta: dei nuclei visceroeffettori, localizzati nel nevrasse, dalle cui cellule effettrici viscerali originano le fibre pregangliari che mettono capo ai gangli simpatici; dei gangli simpatici nascono le fibre postgangliari che si recano ai visceri. Il simpatico suddiviso in: ortosimpatico e parasimpatico. Lortosimpatico ha i suoi nuclei visceroeffettori nelle parti toracica e lombare del midollo spinale; ha poi i suoi gangli disposti subito ai lati o al davanti dei corpi delle vertebre. Il parasimpatico ha invece i suoi nuclei visceroeffettori entro il tronco cerebrale e nella parte sacrale del midollo spinale; ha infine i suoi gangli situati in vicinanza degli organi innervati. ORTOSIMPATICO ha come suo nucleo visceroeffettore la colonna intermedia laterale del midollo spinale, che si estende dall8 segmento cervicale al 2 segmento lombare e che forma il corno laterale del midollo spinale stesso. Dalle cellule effettrici viscerali della colonna intermedia laterale nascono le fibre pregangliari, che escono dal midollo spinale seguendo le radici anteriori dei nervi spinali e che tramite i rami comunicanti bianchi si portano ai gangli dellortosimpatico. I gangli dellortosimpatico sono denominati gangli vertebrali; sono allineati ai lati dei corpi delle vertebre, nei due tronchi del simpatico. Il tronco del simpatico connesso con i nervi spinali del corrispondente lato tramite brevi tratti anastomotici di fibre nervose: i rami comunicanti bianchi e grigi. I rami comunicanti bianchi, formati di fibre nevrassiali mieliniche, constano delle fibre pregangliari che abbandonano i nervi spinali per portarsi ai gangli laterovertebrali; sono esclusivi dei nervi toracici e dei primi nervi lombari e vanno ai corrispondenti gangli toracici e lombari del tronco del simpatico. I rami comunicanti grigi, formati di fibre simpatiche amieliniche, constano di fibre postgangliari che dai gangli laterovertebrali si portano ai nervi spinali, per recarsi alla periferia del corpo. Ogni nervo spinale ha il proprio ramo comunicante grigio che lo connette ad un contiguo ganglio del tronco del simpatico.

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Tratto cervicale presenta tre gangli: Ganglio cervicale superiore posto davanti a C2 e C3, d origine: nervo carotico interno, nervi carotici esterni, rami faringei, rami laringei e nervo cardiaco superiore. Ganglio cervicale medio d: rami carotici e il nervo cardiaco medio. Ganglio cervicale inferiore d: rami per il plesso succlavio e nervo cardiaco inferiore. Tratto toracico si estende fino al diaframma, davanti alle teste delle coste. Presenta 11 gangli dai quali originano: rami aortici, polmonari, esofagei, il nervo grande e piccolo splancnico. Plesso celiaco si trova nei pressi del tronco celiaco, si costituisce dalle afferenze dei due nervi grandi e piccoli splancnici, del nervo vago destro, i rami frenico-addominali dei nervi frenici. Esso comprende: I gangli celiaci destro e sinistro posti lateralmente allaorta, a ciascuno di essi vi giungono: il nervo grande splancnico, i rami frenico-addominali del nervo frenico ed i rami del piccolo splancnico; al destro giunge il nervo vago destro. I gangli reno-aortici destro e sinistro posti nel punto di uscita dei vasi renali dallaorta; ciascun ganglio riceve il nervo piccolo splancnico. I gangli mesenterici superiori sono due e stanno presso lorigine dellarteria mesenterica superiore. Dal plesso celiaco si staccano i seguenti plessi secondari: plesso frenico, plesso surrenale, plesso renale, plesso spermatico, plesso lienale, plesso epatico, plesso gastrico superiore e plesso mesenterico superiore. Plesso aortico addominale la prosecuzione del plesso celiaco, discende davanti allaorta. Da questo ha origine il plesso mesenterico inferiore (accompagna larteria mesenterica inferiore). Plesso ipogastrico fa seguito inferiormente al plesso aortico addominale; si divide in un tronco destro ed uno sinistro, che si continuano nei rispettivi plessi pelvici. Tratto lombare posto davanti ai corpi vertebrali e medialmente al grande psoas. Presenta 4 o 5 gangli i cui efferenti partecipano alla costituzione dei plessi simpatici periaortici. Tratto sacro-coccigeo presenta quattro gangli sacrali ed uno coccigeo. I suoi rami efferenti formano il plesso pelvico che segue larteria ipogastrica; esso d i seguenti plessi nervosi secondari: plesso emorroidario medio, plesso vescicale e plesso prostatico. PARASIMPATICO si distingue un parasimpatico encefalico ed un parasimpatico sacrale. Parasimpatico encefalico i suoi nuclei visceroeffettori sono pertinenti ai nervi: oculomotore, faciale, glosso-faringeo, vago ed accessorio. Parasimpatico del nervo oculomotore con funzione motrice per i muscoli ciliare e sfintere della pupilla. Ha origine nel nucleo visceroeffettore del nervo oculomotore (nella callotta del mesencefalo). Il suo ganglio il ganglio ciliare posto nellorbita; esso riceve: la radice breve del ganglio ciliare (dal nervo delloculomotore), la radice lunga del ganglio ciliare (dal nervo oftalmico) e la radice simpatica del ganglio ciliare (dal plesso carotico interno). Il ganglio ciliare d i nervi ciliari brevi. Parasimpatico del nervo faciale appartiene in parte al nervo faciale ed in parte al nervo intermedio. Il parasimpatico del nervo facciale propriamente detto dal ganglio sfenopalatino le fibre periferiche si portano alle ghiandole lacrimali ed alle ghiandole palatine e nasali; le fibre centrali si portano al nucleo lacrimatorio. Il parasimpatico del nervo intermedio presenta il ganglio sottomandibolare ed il ganglio sottolinguale: le loro fibre centrali si portano al nucleo salivatorio superiore, mentre le fibre periferiche si portano alle ghiandole sottomandibolari e sottolinguali.

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Parasimpatico del nervo glosso-faringeo presenta il ganglio otico le cui fibre centrali si portano al nucleo salivatorio inferiore, mentre le fibre periferiche vanno alla parotide. Parasimpatico del nervo vago innerva: cuore, trachea, polmoni, esofago, stomaco, intestino, milza, fegato pancreas e reni. I gangli sono posti nei pressi dei visceri innervati, e le loro fibre pregangliari mettono capo al nucleo motore dorsale del vago. Parasimpatico sacrale ha i suoi nuclei visceroeffettori nella parte sacrale del midollo spinale, dove sono rappresentati dalle due colonne parasimpatiche sacrali, laterale e mediale situate in corrispondenza della base del corno anteriore. Da questi origina il plesso pelvico che si porta ai gangli pelvici, per linnervazione degli organi della pelvi.

MENINGI sono tre tonache connettivali sovrapposte che avvolgono il nevrasse; vengono distinte in meningi spinali e meningi encefaliche. DURA MADRE SPINALE accolta nel canale vertebrale, ed ha forma di un tubo; termina inferiormente in corrispondenza del canale sacrale, restringendosi in forma di cono, il cono durale. Superiormente arriva al foro occipitale, al cui periostio prende aderenza. La dura madre spinale non aderisce alle pareti del canale vertebrale, ma ne separata dallo spazio peridurale; tuttavia connessa alle pareti del canale vertebrale da robuste travate fibrose. DURA MADRE ENCEFALICA fusa con il periostio della cavit cranica; solo in alcune zone circoscritte vi una separazione fra le due strutture. La superficie interna della dura madre emette verso la cavit durale, che circoscrive, alcuni sepimenti che suddividono parzialmente la cavit medesima. La dura madre presenta inoltre degli sdoppiamenti, rivestiti da endotelio, nei quali circola sangue venoso: sono i seni venosi della dura madre. Sepimenti durali Falce cerebrale un sepimento sagittale che discende verticalmente dalla volta del cranio lungo la linea mediana e si addentra nella fessura interemisferica. Il margine superiore va dal foro cieco alla protuberanza occipitale interna; il margine inferiore libero. In avanti si attacca sulla crista galli; la base si impianta sulla faccia superiore del tentorio del cervelletto. Tentorio del cervelletto un sepimento trasversale interposto fra il cervelletto e gli emisferi cerebrali; in avanti presenta l'incisura del tentorio che forma con l'antistante lamina quadrilatera dello sfenoide il foro ovale. Il margine laterale aderisce alla protuberanza occipitale interna e si continua poi in avanti. Falce del cervelletto un sepimento verticale, disposto sagittalmente lungo la linea mediana, al di sotto del tentorio del cervelletto; si addentra nella vallecula del cervelletto. Il margine posteriore si attacca alla cresta occipitale interna; la base superiore si diparte dal tentorio del cervelletto.

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Diaframma della sella una lamella tesa al di sopra della sella turcica dello sfenoide; presenta al centro un piccolo orifizio, il foro del diaframma della sella, per il passaggio del peduncolo ipofisario. Seni venosi sono spazi costituiti da sdoppiamenti della dura madre; sono rivestiti da endotelio e vi scorre sangue venoso, che confluisce nella vena giugulare interna. Seno sagittale superiore decorre lungo il margine superiore della falce cerebrale; presso la protuberanza occipitale interna si apre entro la confluente dei seni. Seno sagittale inferiore decorre lungo il margine inferiore della falce cerebrale; si apre posteriormente nel seno retto. Seno retto decorre lungo l'impianto della base della falce del cervello sul tentorio del cervelletto; anteriormente si continua con il seno sagittale ed indietro con la confluente dei seni. Seni venosi pari Seno trasverso nasce dalla confluente dei seni e si reca al foro giugulare , dove si continua poi direttamente con la vena giugulare interna. A livello del solco sigmoideo dellosso temporale prende il nome di seno sigmoideo. Seno occipitale inizia presso il contorno laterale del foro occipitale e si porta nella confluente dei seni. Seno petroso superiore decorre lungo limpianto del tentorio del cervelletto. Seno petroso inferiore decorre lungo il tratto mediale dell'articolazione del margine posteriore della piramide dell'osso temporale con l'osso occipitale. Seno cavernoso un seno venoso posto a lato della sella turcica, estendendosi dalla fessura orbitaria superiore dello sfenoide fino all'apice della piramide dell'osso temporale. Seno sfeno-parietale discende dalla volta del cranio, decorre sotto la piccola ala dello sfenoide aprendosi nel seno cavernoso. ARACNOIDE una membrana connettivale applicata alla superficie interna della dura madre, dalla quale separata dallo spazio sottodurale. La sua faccia interna rivolta verso lo spazio sottoaracnoidale che lo separa dalla pia madre: questo uno spazio continuo percorso da trabecole connettivali che collegano le due superfici; vi scorre il liquido cefalo-rachidiano, secreto dai plessi corioidei e riassorbito dai vasi sanguigni dello spazio sottoaracnoidale. Mostra villosit che fanno sporgenza nella sua faccia esterna, le granulazioni aracnoidali; riunite in gruppi fanno sporgenza entro i seni venosi della dura madre.
PIA MADRE applicata strettamente alla superficie del nevrasse, affondandosi anche entro tutti i

solchi e le depressioni; essa accoglie nel suo spessore una grande quantit di vasi sanguiferi. Pia madre spinale in corrispondenza dell'emergenza dal midollo spinale delle radici anteriori e posteriori dei nervi spinali, la pia madre d luogo alle guaine radicolari; forma poi sui lati i due legamenti denticolati, destro e sinistro. Pia madre encefalica in corrispondenza dei ventricoli cerebrali forma le tele corioidee ed i plessi corioidei. VASCOLARIZZAZIONE DEL MIDOLLO SPINALE Arteria spinale anteriore origina dalle arterie spinali anteriori e decorre lungo la fessura mediana anteriore. Lungo il suo decorso riceve sangue da: arterie radicolari anteriori, arteria intercostale posteriore ed arteria lombare. Arterie spinali posteriori originano anchesse dalle arterie spinali anteriori; decorrono longitudinalmente, una per lato, medialmente alle radicole posteriori. Ricevono lungo il loro decorso sangue dalle arterie intercostali posteriori e dalle arterie lombari.

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OCCHIO di forma sferoidale avvolto dalla fascia del bulbo; assimilabile a due mezze sfere (anteriore e posteriore). Il segmento anteriore comprende la cornea ed il cristallino, e la si pu dividere in una camera anteriore ed in una posteriore. La linea che unisce il polo anteriore con il posteriore lasse ottico; il nervo ottico segue la direzione di questo. TONACHE OCULARI La tonaca fibrosa composta da una parte anteriore (opaca) ed una posteriore (trasparente). La sclerotica, la parte posteriore, ha la funzione di mantenere la forma del bulbo contro la pressione endoculare. Costituita da connettivo fibroso, nella parte posteriore si continua nella dura madre del nervo ottico il quale esce dalla lamina cribrosa sclerale. La cornea sporgente e convessa in vanti. Il punto di giunzione con la sclerotica lorlo sclero-corneale; a questo punto si arrestano i capillari della sclerotica in quanto la cornea ne priva. La cornea consta di 5 strati cellulari, che partendo dalla superficie sono: Lepitelio corneale formato da pochi strati cellulari. La lamina limitante anteriore composta di collagene. La sostanza propria dello stroma che ne forma la massa principale. La lamina limitante posteriore Lendotelio della cornea La tonaca vascolare (o uvea) composta da tre strati che dallindietro sono: La corioidea riveste la superficie interna della sclerotica (circonda in bulbo oculare). Il corpo ciliare va dal margine anteriore della corioidea fino alla circonferenza delliride. Liride un diaframma con un orifizio centrale (pupilla), assimilabile ad un tronco di cono molto appiattito a causa della pressione posteriore del cristallino. Essa posta tra cornea e cristallino e divide il segmento anteriore in due camere: anteriore e posteriore. La retina rappresenta la tonaca nervosa e si continua posteriormente nel nervo ottico; si trova tra corioidea esternamente e membrana ialoidea, allinterno. Anteriormente termina prima della corioidea, con un margine dentellato detto ora serrata. Posteriormente presenta una depressione (fovea centrale) dove vi la macula lutea. La retina presenta 10 strati cellulari che (dalla corioidea al corpo vitreo) sono: 1 Strato: Epitelio pigmentato formato da cellule epiteliali. 2 Strato: Prolungamenti dei coni e dei bastoncelli 3 Strato: Membrana limitante esterna uno strato di giunzione (zonula adherens) 4 Strato: Strato nucleare esterno formato dai corpi cellulari dei coni e dei bastoncelli. 5 Strato: Strato plessiforme esterno presenta i contatti sinaptici delle cellule confinanti. 6 Strato: Strato nucleare interno composto a sua volta di tre strati. 7 Strato: Strato plessiforme interno composto anchesso di tre strati. 8 Strato: Strato delle cellule gangliari contiene i corpi ed i prolungamenti delle cellule retiniche gangliari. 9 Strato: Strato delle fibre nervose presenta fibre amieliniche retiniche gangliari; la zona dove le fibre passano al nervo ottico. 10 Strato: Lamina limitante interna posta tra retina e membrana basale del corpo vitreo. MEZZI DIOTTRICI DELLOCCHIO Comprende anche la cornea descritta con le tonache oculari.

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Lumore acqueo riempie il segmento anteriore circolando tra le due camere (anteriore e posteriore) attraverso il foro pupillare. Il corpo vitreo occupa la camera vitrea che costituisce i 4/5 posteriori del bulbo oculare; nella parte anteriore incavata (fossa ialoidea) per accogliere il cristallino. Nella sua parte anteriore si inspessisce in un sistema di fibre radiali che formano il legamento sospensore del cristallino. Esso attraversato da un canale che va dalla papilla del nervo ottico al centro del cristallino: il canale ialoideo. Il cristallino trasparente e biconvesso, anteriormente in contatto con il margine libero delliride e posteriormente poggia sulla fossa ialoidea del corpo vitreo. avvolto da una capsula dal cui bordo prendono inserzione le fibre zonulari (o legamento del cristallino), ancorati al muscolo ciliare. MUSCOLI DELLORBITA Elevatore della palpebra superiore origina dalla faccia inferiore della piccola ala dello sfenoide, sopra il canale ottico, e termina con una aponevrosi che si attacca al tarso superiore ed alla cute della palpebra. Muscoli retti si inseriscono posteriormente ad un anello tendineo comune che contorna il canale ottico aderendo al periostio ed alla guaina durale. Tali muscoli si dividono in inferiore, mediale, laterale e superiore. Obliquo superiore origina dal corpo dello sfenoide, si porta in vanti e termina in un tendine; questultimo scorre in una troclea inserita nella fossetta trocleare dellosso frontale. Da questo punto si riflette indietro e lateralmente per fissarsi al bulbo oculare fra retto superiore e mediale. Obliquo inferiore origina dal margine anteriore del pavimento orbitale, sulla faccia orbitaria della mascella; incrocia il retto inferiore e risale per inserirsi posteriormente al retto laterale. Innervazione dei muscoli extraoculari L'elevatore della palpebra superiore, l'obliquo inferiore e i retti superiore, inferiore e mediale sono innervati dal nervo oculomotore; l'obliquo superiore dal nervo trocleare; il retto laterale dal nervo abducente.

APPARATO UDITIVO CAVIT TIMPANICA (o orecchio medio) una cavit dellosso temporale rivestita da mucosa. Essa consta di due parti: la cavit del timpano propriamente detto, delimitata lateralmente dalla membrana del timpano; il recesso epitimpanico, sito sopra il livello della membrana, dove sono accolte la met superiore del martello e la maggior parte dell'incudine. La volta una lamina ossea che separa la cavit timpanica da quella cranica ed formata dalla maggior parte della superficie superiore della piramide del temporale. Il pavimento una lamina ossea convessa che separa la cavit del timpano dalla vena giugulare interna; presso la parete mediale vi lorifizio per il passaggio del nervo timpanico del glosso-faringeo. La parete laterale formata dalla membrana del timpano ma ne fa parte anche l'anello osseo su cui questa si inserisce. La membrana del timpano separa la cavit del timpano dal meato acustico esterno. ovalare e posta obliquamente; il contorno si inserisce ad un anello finbrocartilagineo posto nel solco timpanico. La superficie mediale convessa perch tenuta in tensione dal manico del martello.

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La parete mediale la parete laterale dellorecchio interno, presenta: Il promontorio un rilievo che accoglie i tronchi nervosi del plesso timpanico. La finestra del vestibolo occupata dalla base della staffa. La finestra della chiocciola posta sotto la precedente e coperta dalla parte posteriore del promontorio. La prominenza del canale del nervo faciale corrisponde al secondo tratto del canale osseo che contiene il nervo faciale. La parete posteriore presenta: lorifizio dingresso dellantro mastoideo ( una cavit pneumatica compresa nel periostio dellosso temporale ed in continuit con le cellule mastoidee); leminenza piramidale; la fossa dellincudine. La parete anteriore data dalla lamina ossea che forma la parete posteriore del canale carotico; nella sua parte inferiore si apre la parte ossea della tuba uditiva. La tuba uditiva (o faringo-timpanica) un condotto che mette in comunicazione il rinofaringe con lorecchio medio. formata da una parte ossea ed una cartilaginea (i 2/3 verso il rinofaringe). Ossicini delludito posti nellorecchio medio. Il martello aderisce alla membrana del timpano; consta di: una testa che si articola con lincudine; un collo; un manico che connesso col margine laterale al timpano; il processo anteriore; il processo laterale che si fissa alla parte superiore del timpano. Lincudine consta di: un corpo che presenta una faccetta articolare, rivestita da cartilagine, per la testa del martello; un processo lungo il cui apice (inferiore) si articola con la testa della staffa; un processo breve fissato alla fossa dellincudine. La staffa si compone di: una testa che presenta la faccetta articolare per il processo lungo dellincudine; un collo dove si inserisce il tendine del muscolo stapedio; larco si estende dal collo verso una parte piatta detta base, la quale fissata al contorno della finestra del vestibolo. ORECCHIO INTERNO Labirinto osseo formato da cavit scavate nellosso temporale, rivestite da periostio e nelle quali circola la perilinfa. Il vestibolo la parte centrale del labirinto osseo, posta medialmente all'orecchio medio, dietro la chiocciola e davanti ai canali semicircolari. I canali semicircolari posti dietro e sopra al vestibolo, nel quale si aprono, sono tre: superiore, posteriore e laterale. Rappresentano ciascuno circa i 2/3 di una circonferenza; ognuno presenta ad un'estremit una dilatazione, l'ampolla. La chiocciola forma la porzione anteriore del labirinto e si trova davanti al vestibolo; essa consta di un asse centrale conico, il modiolo, con un canale avvolto a spirale intorno all'asse centrale e di una sottile lamina spirale ossea. Presenta un apice o cupola ed una base. Entro il canale della chiocciola ossea accolto il condotto cocleare formato da tre canali spirali: uno intermedio (il condotto cocleare); altri due che fiancheggiano il primo. I canali contenenti perilinfa, posti da ciascun lato del condotto cocleare, sono la scala vestibolare e la scala timpanica. Apparato vestibolare al suo interno si trovano cinque regioni specializzate costituite da epitelio sensoriale, alle quali si distribuiscono le espansioni terminali del nervo vestibolare; queste sono le due macule situate nellutricolo e nel sacculo. Condotto cocleare un canale spirale che decorre lungo la parete esterna della chiocciola ossea, posto, tra scala timpanica in basso e scala vestibolare in alto. Presenta una volta formata dalla

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membrana vestibolare, una parete esterna corrispondente al legamento spirale della chiocciola e un pavimento rappresentato dalla membrana basilare. Lorgano spirale costituito da un insieme di formazioni epiteliali poste sulla zona arcuata della membrana basilare; queste sono: due file di bastoncelli, posti al centro; internamente vi una fila di cellule uditive interne; esternamente ai bastoncelli vi sono alcune file di cellule uditive esterne.

CRANIO CAVIT ORBITARIA La parete superiore (o volta) appartiene allosso frontale; antero-lateralmente si trova la fossa lacrimale. Allestremit posteriore vi il canale o foro ottico, che la mette in comunicazione con la fossa cranica media. La parete mediale delimitata in avanti dalla cresta lacrimale del processo frontale del mascellare, posteriormente si articola con la lamina papiracea del labirinto etmoidale. Anteriormente si trova il solco lacrimale. La parete inferiore (o pavimento) data dalla faccia orbitaria del mascellare (volta del seno mascellare) ed antero-lateralmente dallosso zigomatico; postero-lateralmente dalla piccola area triangolare del processo orbitario dellosso palatino. Presenta inoltre la fessura orbitaria inferiore. La parete laterale data indietro dalla grande ala dello sfenoide ed in avanti dalla faccia orbitaria del processo frontale dellosso zigomatico. Lapice si trova presso lestremit mediale della fessura orbitaria superiore. La volta costituita dalla faccia orbitaria dellosso frontale e nella parte posteriore dalla faccia inferiore della piccola ala dello sfenoide. Fossa temporale delimitata dallarcata zigomatica, dalla linea temporale, dal processo frontale dell'osso zigomatico e dalla cresta sopra-mastoidea; in questa sede, frontale, sfenoide, parietale e parte squamosa del temporale confluiscono. La fossa infratemporale uno spazio irregolare dietro la mascella. Comunica con la fossa temporale tramite l'apertura compresa tra arcata zigomatica e parete laterale del cranio. Medialmente, la sua volta data dalla faccia infratemporale della grande ala dello sfenoide e da una piccola parte della squama del temporale. L'arcata zigomatica formata dal processo temporale dello zigomatico e dal processo zigomatico del temporale.

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Il meato acustico esterno si apre sotto la radice posteriore dell'arcata zigomatica. In alto e indietro, il margine dato dalla parte squamosa del temporale; il resto formato dalla lamina timpanica del temporale. La parte mastoidea del temporale situata dietro il meato acustico esterno e si continua in alto e in avanti con la parte squamosa. Il processo mastoideo una robusta protuberanza a capezzolo della porzione inferiore della parte mastoidea del temporale. Il processo stiloideo un esile bastoncello allungato attaccato alla base del cranio che si porta in basso, in avanti e medialmente. situato medialmente e al davanti del processo mastoideo. Fossa cranica anteriore forma la volta delle orbite e della cavit ansale, separate dalla lamina cribrosa dellosso etmoide, attraverso la quale passano i nervi olfattivi; dinnanzi a questa c la crista galli ed il foro cieco. Il pavimento ai due lati delletmoide formato dalla parte orbitaria dellosso frontale; posteriormente la fossa cranica completata dallo sfenoide. In posizione centrale si trova la parte anteriore della superficie del corpo detta giogo, che separa la fossa dai seni sfenoidali; lateralmente al giogo il pavimento della fossa formato dalla piccola ala dello sfenoide. Fossa cranica media la parte mediana costituita dal corpo dello sfenoide che alloggia la fossa ipofisaria che insieme al tubercolo della sella, al dorso della sella e al processo clinoideo posteriore formano la sella turcica. In avanti formata dalla superficie cerebrale della grande ala dello sfenoide, indietro dalla faccia anteriore della parte petrosa del temporale e lateralmente dalla superficie cerebrale della squama del temporale. Presenta diversi canali: Foro rotondo che si apre nella fossa pterigopalatina e da passaggio al nervo mascellare. Foro ovale che si apre nella fossa infratemporale e d passaggio al nervo mandibolare, allarteria meningea accessoria e al nervo piccolo petroso. Foro spinoso d passaggio allarteria meningea media ed al ramo meningeo del nervo mandibolare. Foro lacero delimitato indietro dall'apice della piramide del temporale, in avanti dal corpo dello sfenoide e dal margine posteriore della sua grande ala. D passaggio allarteria carotide interna ed ai plessi simpatici che la circondano. Fossa cranica posteriore delimitata in avanti dal dorso della sella, dalla parte posteriore del corpo dello sfenoide e dalla parte basilare dell'osso occipitale; indietro, dalla porzione inferiore della squama dell'occipitale; sui lati, dalle parti petrosa e mastoidea del temporale e dalla parte laterale dell'occipitale; in alto e indietro, da una piccola parte dell'angolo mastoideo dei parietali. Il grande foro occipitale (foro magno) si trova nel pavimento della fossa, delimitato dalle varie parti dell'osso occipitale. Dietro al grande foro la squama dell'occipitale presenta la cresta occipitale interna, che termina in alto sulla protuberanza occipitale interna. Il forame giugulare si trova all'estremit posteriore della fessura petro-occipitale, e si apre all'esterno dirigendosi in avanti, in basso e in fuori. La parte posteriore del forame contiene il seno sigmoideo, che si continua in basso nella vena giugulare interna; attraversano il forame anche i nervi, accessorio, vago e glossofaringeo. CAVIT NASALE divisa da un setto verticale in due met, destra e sinistra. Apertura nasale posteriore (o coane) sono divise dal margine posteriore del vomere; sono limitate in basso dal margine posteriore della lamina orizzontale del palatino, in alto dallo sfenoide e, lateralmente da ogni lato, dalla lamina mediale del processo pterigoideo. Apertura nasale anteriore delimitata dalle ossa nasali e dalle mascelle. La volta la parte anteriore formata dalla spina nasale del frontale e dalle ossa nasali; il tratto orizzontale dato dalla lamina cribrosa dell'etmoide; la parte posteriore data dalla faccia anteriore del corpo dello sfenoide.

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Il pavimento formato dalla superficie superiore del palato osseo, dato dalle lamine orizzontali delle ossa palatine indietro e dai processi palatini dei mascellari in avanti. La parete mediale costituita dal setto nasale, che va dalla volta al pavimento. La parte ossea costituita dal vomere e dalla lamina perpendicolare delletmoide; la parte anteriore cartilaginea. La parete laterale risulta costituita in basso e in avanti, dalla superficie nasale del mascellare, posteriormente, dalla lamina perpendicolare dell'osso palatino e, in alto, dalla superficie nasale del labirinto etmoidale. Anteriormente e in alto dall'osso nasale e dal processo frontale del mascellare. Si presenta irregolare per la presenza di tre sporgenze ossee chiamate cornetti o conche nasali rispettivamente superiore, medio e inferiore. MANDIBOLA Corpo della mandibola a ferro di cavallo e presenta due facce, esterna ed interna, separate da un margine superiore e da uno inferiore. La faccia esterna presenta anteriormente una cresta mediana detta sinfisi del mento; al di sotto dellintervallo tra i due denti premolari vi il foro mentoniero. Il margine superiore corrisponde al processo alveolare. La faccia interna divisa in due da una cresta obliqua detta linea milojoidea; posteriormente alla sinfisi del mento troviamo i tubercoli genieni. Il ramo della mandibola quadrilatero e possiede due facce, quatto margini e due processi. La faccia mediale presenta il foro mandibolare che porta nel canale mandibolare, il quale si apre con il foro mentoniero; questo foro in parte coperto da una sporgenza detta lingula (il solco milojoideo parte da questo e si prolunga in basso ed in avanti). Il margine inferiore si porta indietro fino allangolo della mandibola, dove si continua con il margine posteriore. Il margine superiore delimita un ampio incavo, lincisura della mandibola, sormontata in avanti da un rilievo triangolare detto processo coronoideo e, indietro, da una robusta prominenza articolare denominata processo condiloideo. Il margine posteriore si estende dal margine posteriore del processo condiloideo all'angolo della mandibola; viene in rapporto con la ghiandola parotide. Il processo coronoideo sporge in alto e leggermente in avanti; i margini e la superficie mediale offrono inserzione al tendine del muscolo temporale. Il processo condiloideo espanso in alto, dove forma la testa del condilo, ricoperta da fibrocartilagine; si articola con la fossa mandibolare dellosso temporale. In basso si continua nel collo della mandibola e si restringe. Articolazione temporo-mandibolare costituita dal tubercolo articolare e dalla parte anteriore della fossa mandibolare del temporale. Presenta: Un disco articolare posto tra le superfici in contatto; La capsula fibrosa tesa tra condilo e disco e tra disco ed osso temporale; Il legamento temporo-mandibolare laterale che va dal collo della mandibola alla radice processo zigomatico del temporale; Il legamento sfeno-mandibolare che va dalla spina dello sfenoide alla lingula del foro mandibolare; Il legamento stilo-mandibolare teso dallapice del processo stiloideo allangolo ed al margine posteriore della mandibola. OSSO JOIDE un osso a forma di U collegato allapice dei processi stiloidei dai legamenti stilo-joidei. Presenta un corpo quadrangolare con una faccia anteriore ed una posteriore; due grandi corna che si proiettano allindietro dai limiti laterali del corpo e due piccole corna situate nellangolo fra corpo e grandi corna. OSSO OCCIPITALE

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Circoscrive inferiormente il grande foro occipitale; la lamina che si espande sopra e dietro questo foro denominata squama o parte squamosa; lo spesso segmento situato sul davanti la parte basilare o basi-occipitale; sui lati del foro vi la parte laterale. La squama. La faccia esterna presenta, a met tra la sommit dell'osso e il grande foro, la protuberanza occipitale esterna; ai lati si dipartono la linea nucale superiore e la linea nucale suprema. Dalla protuberanza occipitale esterna la cresta occipitale esterna scende fino al grande foro; d inserzione al legamento nucale e dal suo punto di mezzo originano le linee nucali inferiori. La faccia interna divisa in quattro fosse profonde da uneminenza irregolare, la protuberanza occipitale interna, e da quattro creste che da questa si dipartono in senso sagittale e orizzontale. Un ampio solco si porta in alto dalla protuberanza fino all'angolo superiore della squama, il solco del seno sagittale superiore; sui suoi margini si inserisce la parte posteriore della falce cerebrale. In basso in avanti della protuberanza vi la cresta occipitale interna. Da ciascun lato della protuberanza occipitale interna si porta in fuori il solco del seno trasverso. La parte basilare si estende davanti e sopra il grande foro ed fusa con lo sfenoide. Le parti laterali dell'occipitale sono situate ai lati del grande foro; dalle loro facce inferiori sporgono i condili occipitali che sono ovali o reniformi. Sopra la parte anteriore di ciascun condilo passa il canale dellipoglosso. OSSO SFENOIDALE Si trova nella base del cranio, posto tra il frontale, i temporali e l'occipitale. Il corpo cubico e contiene due ampi seni pneumatici separate fra loro da un setto. La faccia cerebrale o superiore si articola in avanti con la lamina cribrosa dell'etmoide; la sua parte anteriore liscia denominata giogo sfenoidale. Dietro il solco si trova il tubercolo della sella posteriormente al quale vi la profonda sella turcica; sormontata dal processo clinoideo posteriore. Le grandi ali sono due robusti processi che dalle facce laterali del corpo si incurvano in alto e in fuori; la faccia cerebrale forma la parte anteriore del pavimento della fossa cranica media. La faccia orbitaria della grande ala guarda in avanti e medialmente e costituisce una parte posteriore della parete laterale dellorbita. Le piccole ali sono due lamine triangolari che sporgono in fuori dalla parte supero-anteriore del corpo, e sono congiunte al corpo mediante due radici, anteriore e posteriore, che comprendono tra loro il canale ottico. La faccia inferiore forma la parte posteriore della volta dellorbita e il bordo superiore della fessura orbitaria superiore. I processi pterigoidei sono due lamine, una mediale e una laterale, separate in basso dallincisura pterigoidea; discendono verticalmente, uno per lato, dalla regione dove la grande ala si unisce con il corpo e divergendo comprendono la fossa pterigoidea. La lamina laterale del processo pterigoideo la pi stretta e si proietta direttamente allindietro, inferiormente si prolunga oltre la lamina a formare luncino pterigoideo. La lamina mediale del processo pterigoideo si incurva lateralmente in un processo a gancio detto uncino pterigoideo. OSSA TEMPORALI partecipano alla formazione delle pareti laterali e della base del cranio. Ognuna di esse risulta di quattro elementi: le parti squamosa, petro-mastoidea, timpanica e il processo stiloideo. La parte squamosa o squama costituisce la porzione antero-superiore dell'osso. La faccia temporale (o esterna), liscia e lievemente convessa, costituisce parte della parete della fossa temporale. Il margine superiore si sovrappone al margine inferiore del parietale, con il quale forma la sutura squamosa; il margine antero-inferiore si articola con la grande ala dello sfenoide. Il processo zigomatico del temporale si proietta in avanti e si stacca dalla parte inferiore della squama. L'estremit anteriore, seghettata, tagliata di sbieco a spese del margine inferiore e si articola con il processo temporale dell'osso zigomatico.

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La fossa mandibolare delimitata in avanti dal tubercolo articolare. Consta di due parti: una parte anteriore (articolare); la porzione posteriore (non articolare) accoglie una parte della ghiandola parotide. La parte petro-mastoidea pu essere divisa in due parti: La parte mastoidea costituisce la porzione posteriore del temporale; in basso si prolunga in un processo conico, il processo mastoideo; medialmente presenta lincisura digastrica. La superficie interna della parte mastoidea scavata da una doccia profonda e curva, il solco sigmoideo, per il seno sigmoideo e, posteriormente, si apre all'orifizio del foro mastoideo. La parte petrosa si trova nella base cranica incuneata tra sfenoide ed occipitale; racchiude al suo interno il labirinto acustico. Presenta una base, un apice, tre margini e tre facce. La parte timpanica una lamina curva, situata sotto la squama davanti al processo mastoideo. Il processo stiloideo misura circa 2,5 cm e sporge in basso e in avanti dalla superficie inferiore dell'osso temporale. OSSA PARIETALI formano la maggior parte delle pareti laterali ed della volta del cranio. La faccia esterna convessa, liscia e presenta al centro la bozza parietale; due linee curve, le linee temporali superiore e inferiore percorrono a met tale faccia descrivendo arcate convesse in alto e indietro. Lungo il margine sagittale (superiore), scorre un solco superficiale per il seno sagittale superiore, completato da quello del parietale controlaterale. OSSO FRONTALE costituisce la regione della fronte. La superficie esterna presenta una sporgenza rotondeggiante, bozza frontale, da ciascun lato del piano mediano; lateralmente si trovano le arcate sopracciliari. Sotto queste ultime si trovano i margini sopraorbitari che terminano lateralmente con il processo zigomatico del frontale. La porzione dell'osso che sporge in basso tra i margini sopraorbitali dei due lati costituisce la parte nasale; essa termina in basso con la spina nasale. La faccia interna concava; nella parte superiore presenta sul piano mediano una doccia verticale, il solco per il seno sagittale. OSSO ETMOIDALE di forma cuboidale, situato nella parte anteriore della base cranica; concorre a formare la parete mediale delle orbite, il setto nasale, la volta e le pareti laterali della cavit nasale. La lamina cribrosa si incastra nell'incisura etmoidale del frontale e forma gran parte della volta delle cavit nasali. Da questa lamina si erge in alto sul piano mediano la crista galli; ai lati di questa la lamina presenta numerosi fori per il passaggio dei nervi olfattivi. La lamina perpendicolare sottile, piatta e quadrilatera. Discende lungo il piano mediano dalla lamina cribrosa e forma la parte superiore del setto nasale. I labirinti etmoidali costituiscono un complesso di cavit pneumatiche a parete sottile, dette cellule etmoidali, disposte in tre gruppi, anteriori, medie e posteriori, e comprese tra due lamine ossee verticali; la faccia laterale costituita da una lamina sottile detta lamina papiracea. MASCELLE consistono ognuna di un corpo e di quattro processi: zigomatico, frontale, alveolare e palatino. Il corpo della mascella circa piramidale e presenta quattro facce: anteriore che guarda in avanti ed in fuori; la faccia infratemporale che forma la parete anteriore della fossa infratemporale; la faccia orbitaria che forma la maggior parte del pavimento dellorbita; la faccia nasale che presenta lo iato mascellare. Il seno mascellare un'ampia cavit piramidale contenuta nel corpo della mascella. Le sue pareti sono sottili e corrispondono alle facce orbitaria, alveolare, faciale e infratemporale della mascella. Il processo zigomatico una sporgenza piramidale, dove convergono le facce anteriore, infratemporale e orbitaria. Il processo frontale si spinge in alto e indietro, tra l'osso nasale e il lacrimale.

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Il processo alveolare scavato dagli alveoli per le radici dei denti. Il processo palatino forma gran parte del pavimento della cavit nasale e del palato. OSSA PALATINE hanno circa la forma di una L, sono situate nella parte posteriore della cavit nasale, tra le mascelle ed i processi pterigoidei dello sfenoide. La lamina orizzontale quadrilatera; la sua faccia superiore o nasale forma la parte posteriore del pavimento della cavit nasale; la faccia inferiore o palatina forma con quella controlaterale il quarto posteriore del palato osseo. Il margine anteriore dentellato e si articola con il processo palatino del mascellare. La lamina perpendicolare sottile e allungata; la faccia mediale o nasale delimita parte del meato inferiore della cavit nasale. La faccia laterale o mascellare si articola con la faccia nasale della mascella; la sua parte supero-posteriore forma la parete mediale della fossa pterigopalatina. Il processo piramidale sporge indietro, in fuori e in basso dalla giunzione delle lamine orizzontale e perpendicolare. Il processo orbitario si porta in alto e lateralmente dalla parte anteriore della lamina perpendicolare; contiene un seno pneumatico e presenta cinque facce: faccia laterale, faccia posteriore o sfenoidale, faccia mediale o etmoidale, faccia superiore o orbitaria, faccia anteriore o mascellare. Il processo sfenoidale una lamina sottile, posta a un livello pi basso del processo orbitario; diretto in alto e in dentro. OSSO ZIGOMATICO di forma circa quadrangolare e presenta due processi, tre superfici e cinque margini. La faccia orbitaria forma la porzione antero-laterale del pavimento e la parte adiacente della parete laterale dellorbita; il margine antero-superiore o orbitario delimita in basso e lateralmente la circonferenza dellapertura dellorbita. Il margine antero-inferiore o mascellare; il margine postero-superiore o temporale. Il processo frontale si articola in alto con il processo zigomatico dellosso frontale e, indietro, con la grande ala dello sfenoide. Il processo temporale diretto indietro e termina con un margine obliquo dentellato, che si articola con il processo zigomatico del temporale, completando larcata zigomatica.

SCAPOLA un osso piatto, largo e triangolare, posto sulla superficie postero-laterale del torace. Possiede una faccia costale e una dorsale, un margine superiore, uno laterale e una mediale, un angolo inferiore, uno superiore e uno laterale (tronco per la presenza della cavit glenoidea), e tre processi: la spina, lacromion e il processo coracoideo. La faccia dorsale divisa in una superficie superiore, pi piccola, e in una inferiore, pi estesa, da una sporgenza a forma di mensola, la spina della scapola. Queste due superfici si continuano l'una nell'altra attraverso l'incisura spinoglenoidea. Il margine laterale presenta la tuberosit sottoglenoidea. Il margine superiore alla sua estremit antero-laterale separato dalla radice del processo coracoideo dall'incisura della scapola; sopra quest'ultima passa a ponte il legamento trasverso superiore. Langolo laterale costituisce la testa dellosso e porta la cavit glenoidea; subito sopra la cavit glenoidea, un piccolo tubercolo rugoso si estende sulla radice del processo coracoideo, la tuberosit sopraglenoidea. Lacromion sporge in avanti, quasi ad angolo retto, dall'estremit laterale della spina.

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Il processo coracoideo si erge dalla sommit della testa della scapola e si incurva bruscamente in modo da sporgere in avanti e leggermente in fuori. La tuberosit sopraglenoidea corrisponde alla radice del processo coracoideo, dove questo si unisce con la parte superiore della cavit glenoidea. I legamenti della scapola sono il coraco-acromiale e il legamento trasverso superiore (converte in foro lincisura scapolare); vi un legamento pi esile, il legamento trasverso inferiore (teso fra il margine laterale della spina della scapola ed il margine della cavit glenoidea). CLAVICOLA funziona da puntello che sostiene la spalla. Lestremit laterale o acromiale piatta e si articola con il margine mediale dellacromion; l'estremit mediale o sternale voluminosa e si articola con l'incisura clavicolare del manubrio dello sterno e con la prima cartilagine costale. Il corpo convesso in avanti nei due terzi mediali, e concavo in avanti nel terzo laterale. La faccia inferiore incavata a doccia secondo l'asse maggiore, nel terzo medio. Articolazione sterno-clavicolare composta dallestremit sternale della clavicola e dall'incisura clavicolare del manubrio sternale, con l'adiacente superficie superiore della cartilagine della prima costa. L'articolazione divisa in due da un disco articolare e unita da una capsula fibrosa e diversi legamenti: legamento sterno-clavicolare anteriore e posteriore, legamento interclavicolare e legamento costo-clavicolare. Articolazione acromio-clavicolare sta fra l'estremit acromiale della clavicola e il margine mediale dellacromion della scapola. presente un disco articolare e due legamenti: legamento acromio-clavicolare ed il legamento coraco-clavicolare. OMERO consta di due estremit espanse e di una diafisi. Estremit prossimale La testa ovoidale e ricoperta da cartilagine ialina; il collo anatomico fa direttamente seguito al contorno della testa e presenta un lieve restringimento. Il tubercolo minore situato anteriormente appena sotto il collo anatomico mentre il tubercolo maggiore forma la parte pi laterale dellestremit superiore; le due tuberosit sono separate dal solco intertubercolare. La diafisi quasi cilindrica nella met superiore, mentre al di sotto appiattita dall'avanti all'indietro. Il margine anteriore presenta il labbro laterale del solco intertubercolare seguito dalla tuberosit deltoidea. Il margine laterale presenta il solco del nervo radiale. La faccia antero-mediale presenta il solco bicipitale. L'estremit distale dell'omero ha forma di condilo modificato, espansa trasversalmente e presenta parti articolari e non articolari: la parte articolare si connette con il radio e con l'ulna a formare l'articolazione del gomito. divisa da un solco superficiale in una superficie convessa laterale, il condilo e in una mediale a puleggia, la troclea. La parte non articolare comprende gli epicondili mediale e laterale, e le fosse olecranica, coronoidea e radiale. Articolazione gleno-omerale dal punto di vista scheletrico un'articolazione debole che dipende pi dal sostegno offerto dai muscoli che dalla sua conformazione ossea o dalla presenza di legamenti robusti. Le superfici articolari, reciprocamente curve, sono in realt degli ovoidi e sono ricoperti da cartilagine ialina; la cavit resa pi profonda da un cercine fibro-cartilagineo detto labbro glenoideo. La capsula fibrosa si inserisce sul contorno della cavit glenoidea esternamente al labbro glenoideo. Essa rinforzata dal tendine del sopraspinato in alto, dellinfraspinato e del piccolo rotondo indietro, del sottoscapolare in avanti e dal capo lungo del tricipite in basso (cuffia dei rotatori). Una membrana sinoviale tappezza la superficie interna della capsula fibrosa. I legamenti gleno-omerali sono tre: il superiore (dalla parte superiore del labbro glenoideo al processo coracoideo); il medio (dal margine anteriore della cavit glenoidea alla piccola tuberosit

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dellomero); linferiore (dal margine anteriore, intermedio e posteriore del labbro glenoidea fino al collo dellomero). Il legamento coraco-omerale va dal bordo laterale del processo coracoideo alla grande tuberosit dellomero. Il legamento omerale trasverso va dalla piccola alla grande tuberosit dellomero. RADIO losso laterale dellavambraccio. La testa a forma di disco con la parte superiore incavata per larticolazione con il condilo dellomero; il collo la porzione ristretta sotto la testa. La diafisi convessa in fuori e triangolare, con il margine mediale aguzzo (cresta interossea). Lestremit distale pi voluminosa e quadrilatera in sezione; la faccia inferiore liscia e forma la superficie articolare carpica, divisa da una lieve cresta in due parti, mediale e laterale. La faccia mediale corrisponde allincisura ulnare; la faccia posteriore presenta il tubercolo dorsale. ULNA situata medialmente alla radio, nellavambraccio in supinazione; nel suo complesso leggermente convessa allindietro. L'estremit prossimale possiede due grosse protuberanze, lolecrano e il processo coronoideo, e due superfici articolari, le incisure semilunare e radiale, che si articolano rispettivamente con l'omero e il radio. Lolecrano, la parte pi prossimale, a forma di becco che, ad avambraccio esteso, penetra nella fossa olecranica dell'omero. Il processo coronoideo sporge in avanti sotto l'olecrano; la sua faccia superiore forma la parte inferiore dell'incisura semilunare; inferiormente a questa si trova sulla faccia laterale l'incisura radiale che si articola con la testa del radio. La faccia anteriore del processo coronoideo triangolare e porta, nella parte inferiore, la tuberosit dell'ulna. L'incisura semilunare si articola con la troclea dell'omero. La diafisi a sezione triangolare nei tre quarti superiori ma cilindrica distalmente. Il margine interosseo una cresta laterale sporgente che d attacco alla membrana interossea, tranne che all'estremit superiore. Lestremit distale comprende la testa ed il processo stiloideo. La testa presenta lateralmente una superficie convessa per l'articolazione con l'incisura ulnare del radio. Articolazione del gomito comprende due articolazioni: omero-ulnare, fra la troclea dell'omero e l'incisura semilunare dell'ulna; omero-radiale, fra il condilo dell'omero e la testa del radio. Nel complesso l'articolazione unita dalla capsula articolare e dai legamenti collaterali ulnare e radiale. La capsula articolare si attacca, in alto, sulla superficie anteriore dell'epicondilo mediale e sull'omero sopra le fossette coronoidea e radiale, in basso, sul margine del processo coronoideo dell'ulna e sul legamento anulare, continuandosi sui lati con i legamenti collaterali ulnare e radiale; la parte posteriore della capsula si inserisce dietro il condilo dell'omero. Il legamento collaterale ulnare un fascio triangolare composto di tre bande che vanno dallepicondilo mediale al processo coronoideo ed allolecrano. Il legamento collaterale radiale si fissa in alto sulla parte inferiore dell'epicondilo laterale dell'omero e in basso sul legamento anulare. CARPO risulta di otto ossa, disposte in due file, prossimale e distale, ciascuna costituita da quattro elementi. Le ossa della fila prossimale, procedendo in direzione latero-mediale sono: scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme; quelle della fila distale sono: trapezio, trapezoide, capitato (o grande osso) e uncinato. La superficie dorsale convessa mentre quella palmare e concava e forma la doccia carpale; questa trasformata nel tunnel carpale dal legamento trasverso del carpo.

VERTEBRE

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Corpo vertebrale di forma varia a seconda del livello, presenta due facce articolari dove poggia il disco intervertebrale sormontate da un bordo sporgente. I peduncoli si staccano verso lindietro dal corpo; presentano una concavit inferiore ed una superiore che unite con quelle soprastanti (o sottostanti) formano i fori intervertebrali. Le lamine fanno seguito ai peduncoli e con la base del processo spinoso completano il foro vertebrale. Il processo spinoso si proietta indietro e spesso in basso dal punto di giunzione delle lamine. I processi articolari (o zigapofisi) sono due superiori e due inferiori e si staccano dal punto di giunzione tra peduncoli e lamine; le facce articolari di vertebre contigue si giustappongono. I processi trasversi si dirigono in fuori dalla regione di giunzione delle lamine con i peduncoli; nella regione toracica si articolano con le coste. Gli elementi costali solo nel tratto toracico divengono ossa indipendenti. Le vertebre da C2 a S1 si articolano tramite giunzioni di tipo cartilagineo tra i corpi, di tipo sinoviale tra i processi (zigapofisi) e di tipo fibroso tra le lamine e anche tra i processi trasversi e spinosi. VERTEBRE CERVICALI In numero di sette si distinguono per i processi trasversi forati; hanno un corpo piccolo e pi sviluppato trasversalmente, il foro vertebrale ampio e circa triangolare. Il processo spinoso corto e bifido e termina con due tubercoli; le faccette articolari superiori, piatte e ovoidali, guardano indietro e in alto mentre le corrispondenti faccette inferiori volgono soprattutto in avanti, formano insieme un pilastro articolare. Il processo trasverso una formazione composita ed attraversato da un foro che termina con i tubercoli anteriore e posteriore. Atlante Manca del corpo il cui posto occupato dal dente dellepistrofeo che forma un perno intorno al quale esso ruota. Presenta due masse laterali congiunte in avanti da un breve arco anteriore e posteriormente da un arco posteriore pi lungo; larco anteriore presenta medialmente il tubercolo anteriore. Ciascuna massa laterale possiede una faccetta articolare superiore (reniforme) ed una inferiore (circolare). I processi trasversi sono pi lunghi delle altre vertebre cervicali (esclusa C7). Epistrofeo Presenta un prolungamento (dente) che si erge in alto dal corpo, esso ha la faccia posteriore ricoperta da cartilagine; la superficie anteriore presenta una faccetta ovoidale per larticolazione con larco anteriore dellatlante. Il corpo rudimentale risultando dalla fusione parziale dei corpi dellatlante e dellepistrofeo e del disco interposto. I peduncoli sono massicci e sostengono le due ampie faccette articolari superiori piatte o leggermente convesse; i processi articolari inferiori sono relativamente piccoli con le faccette che prospettano anteriormente. I processi traversi sono piatti e diretti in basso e in fuori, il foro trasversario diretto lateralmente. Il processo spinoso grosso e con lapice bifido. Legamento longitudinale anteriore un robusto nastro fibroso che si estende lungo le superfici anteriori dei corpi vertebrali; si inserisce in alto, sulla parte basilare dell'occipitale fino alla porzione superiore della superficie anteriore del sacro. Legamento longitudinale posteriore sta nell'interno del canale vertebrale, applicato sulla faccia posteriore dei corpi delle vertebre. In alto si inserisce sul corpo dell'epistrofeo (C2) fino al sacro; la sua estremit superiore si continua con la membrana tectoria. Dischi intervertebrali sono interposti fra le superfici adiacenti dei corpi delle vertebre, presentano diverso spessore. Aderiscono a un sottile strato di cartilagine ialina che riveste le facce dei corpi vertebrali; disco e cartilagini costituiscono una sinfisi intervertebrale. Ciascun disco consta di una

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porzione esterna a struttura lamellare detta anello fibroso, e una porzione interna che il nucleo polposo. Articolazioni zigapofisarie sono di tipo sinoviale semplice (cervicali e toraciche) o complesso (lombari). I processi articolari si adattano reciprocamente e sono rivestiti da cartilagine articolare ialina. Presentano capsule articolari sottili e lasse, che si inseriscono all'esterno dei margini delle faccette articolari di zigapofisi adiacenti. Sindesmosi intervertebrali Legamenti gialli sono tesi fra le lamine di vertebre contigue. Legamento sovraspinoso un robusto cordone fibroso e tiene tra loro uniti gli apici dei processi spinosi da C7 al sacro. Legamento nucale un setto intermuscolare fibroelastico; consta di due dense lamine simmetriche separate da un esile strato di connettivo lasso; si estende dalla protuberanza occipitale esterna al processo spinoso di C7. Legamenti interspinosi collegano processi spinosi adiacenti, estendendosi dalla radice fino all'apice di questi. Articolazioni dell'atlante con l'epistrofeo comprende tre articolazioni sinoviali: Articolazioni atlo-epistrofeiche laterali. Le loro superfici articolari hanno una lieve concavit delle faccette dell'atlante cui corrisponde una lieve convessit di quelle dell'epistrofeo. Articolazione atlo-epistrofeica mediana (o articolazione atlo-odontoidea). Si formano tra dente dell'epistrofeo e l'anello formato dall'arco anteriore e dal legamento trasverso dell'atlante. Legamento trasverso dell'atlante un nastro spesso e robusto che attraversa il foro vertebrale dell'atlante posteriormente al dente. Nel punto in cui il legamento trasverso incrocia il dente, una parte delle sue fibre superficiali si prolunga verso l'alto e verso il basso a formare due banderelle longitudinali: superiore ed inferiore. Il legamento forma nel insieme una croce ed denominato legamento crociato dell'atlante. Articolazioni atlanto-occipitali. Ognuna formata da due superfici articolari incurvate in senso opposto, una situata sul condilo dell'osso occipitale e l'altra sulla massa laterale dell'atlante; le faccette dell'atlante sono concave e inclinate medialmente. Le ossa sono connesse dalle capsule articolari e dalle membrane atlo-occipitali anteriore e posteriore. Legamenti che collegano l'epistrofeo all'osso occipitale Membrana tectoria una lamina fibrosa, larga e robusta, situata nel canale vertebrale, le sue lamine fibrose, superficiale e profonda, si inseriscono entrambe sulla faccia posteriore del corpo dell'epistrofeo. Legamenti alari sono due cordoni che vanno dalla superficie posta postero-lateralmente allapice del dente fino alla superficie mediale dei condili occipitali. Legamento dell'apice del dente teso dallapice del dente al margine anteriore del grande foro occipitale. Legamento nucale. VERTEBRE TORACICHE Sono in numero di 12 e crescono di dimensioni dallalto verso il basso. Sono caratterizzate dalla presenza di semifaccette costali ai lati del corpo e sui processi trasversi (eccetto le ultime tre). Il corpo a forma di rocchetto cilindrico. Il foro vertebrale piccolo e circolare, dato che i peduncoli non divergono lateralmente. Le lamine sono corte e spesse e tra loro embricate. Il processo spinoso inclinato indietro ed in basso. I processi articolari superiori sono lamine ossee, sottili e pressoch

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pianeggianti che si distaccano in alto dalla giunzione dei peduncoli con le lamine; guardano in dietro e un po' lateralmente e in alto. I processi inferiori si estroflettono verso il basso dalle lamine, e le loro faccette prospettano in avanti, un po' medialmente e in basso. I processi trasversi sono solide protuberanze claviformi che si staccano dall'arco vertebrale tra i peduncoli e le lamine, diretti lateralmente ed indietro. VERTEBRE LOMBARI Sono in numero di 5 e mancano di faccette costali. Il corpo voluminoso ed esteso in senso trasversale. Il foro vertebrale, triangolare, pi ampio che nel tratto toracico. I peduncoli sono brevi e diretti indietro. Il processo spinoso quasi orizzontale e quadrangolare. I processi articolari superiori portano faccette articolari verticali che guardano medialmente e indietro; il loro margine posteriore presenta una sporgenza rugosa, il processo mammillare. I processi articolari inferiori posseggono faccette articolari verticali convesse, che guardano lateralmente e in avanti. I processi trasversi sono sottili e lunghi; un processo accessorio, piccolo e rugoso, delimita posteriormente la radice di ciascun processo trasverso. L'incisura vertebrale superiore appena accennata, l'inferiore profonda. OSSO SACRO Voluminoso e triangolare, formato dalla fusione delle cinque vertebre sacrali, costituisce la parte supero-posteriore della parete pelvica; inserito a cuneo tra le ossa dell'anca. La base, data dalla prima vertebra sacrale si articola con L5 mentre lapice si articola con il coccige. Il foro vertebrale triangolare, perch i peduncoli sono corti e divergenti indietro e in fuori. Le lamine sono oblique e inclinate in basso, medialmente e indietro; dove esse si incontrano, il processo spinoso rappresentato da un tubercolo spinoso. I processi articolari superiori sporgono in alto, con faccette articolari concave, volte dorso-medialmente. Il processo trasverso notevolmente modificato e forma la porzione superiore della parte laterale o ala del sacro. La superficie pelvica presenta per ogni lato quattro fori sacrali pelvici che comunicano con il canale sacrale. La superficie dorsale presenta nel mezzo la cresta sacrale mediana dalla quale sporgono i quattro tubercoli spinosi; ai due lati di questa vi sono i fori sacrali dorsali. Tra questi ultimi e la cresta sacrale mediana vi la cresta sacrale intermedia, e lateralmente ai fori vi la cresta sacrale laterale. La superficie laterale porta la faccetta auricolare per larticolazione con lileo. Inserzioni sul sacro. Sulle superfici, ventrale e dorsale, del corpo della prima vertebra sacrale, si inseriscono i fasci pi caudali dei legamenti longitudinali anteriore e posteriore. La superficie superiore dellala d inserzione all'estremit inferiore del legamento ileo-lombare e al legamento sacro-iliaco anteriore. Il legamento ileo-lombare unisce la quinta vertebra lombare all'ileo e al sacro.

STERNO Si presenta inclinato in basso e un po' in avanti, leggermente convesso anteriormente e concavo posteriormente. Manubrio dello sterno. La sua faccia anteriore liscia, convessa trasversalmente e concava dall'alto in basso. La faccia posteriore concava e liscia. Il margine superiore grosso e presenta al centro lincisura giugulare. Il margine inferiore, ovale e rugoso, rivestito da un sottile strato di cartilagine per l'articolazione con il corpo. I margini laterali presentano in alto una faccetta per la prima cartilagine costale ed in basso una semifaccetta per la seconda cartilagine costale.

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Corpo dello sterno. La sua faccia anteriore, pressoch piana, guarda un po' in alto ed contrassegnata da tre creste trasversali; la faccia posteriore lievemente concava. L'estremit inferiore stretta e si continua con il processo xifoideo. L'estremit superiore ovale e si articola con il manubrio in corrispondenza dell'angolo sternale (articolazione manubriosternale). Il margine laterale presenta in alto una semifaccetta (omologa a quella del manubrio) per la seconda cartilagine costale; al di sotto, quattro incisure costali si articolano con le rispettive cartilagini. L'angolo inferiore porta una piccola faccetta che, con quella corrispondente del processo xifoideo, forma un'incisura per la settima cartilagine costale. Processo xifoideo. In alto, si continua con l'estremit inferiore del corpo tramite l'articolazione xifi-sternale. Anteriormente, in corrispondenza di ciascun angolo superiore, si trova una semifaccetta dove si articola una parte della cartilagine della settima costa. La sua estremit inferiore da inserzione alla linea alba; la faccia posteriore d attacco ad alcuni fasci del diaframma. COSTE In numero di 12 paia, sono archi ossei elastici, che si collegano indietro con la colonna vertebrale e formano gran parte dello scheletro del torace. La lunghezza delle coste aumenta dalla prima alla settima per ridursi poi fino alla dodicesima. Le prime sette paia si collegano allo sterno in avanti per mezzo delle cartilagini costali: queste si dicono vere (o sternali); le altre cinque paia sono le cosiddette coste false (o asternali); di queste le cartilagini dell8, 9 e 10 si congiungono alla cartilagine della costa immediatamente soprastante, mentre l11 e la 12 sono libere alla loro estremit anteriore, e costituiscono le coste fluttuanti. Ogni costa presenta un corpo con unestremit anteriore, che si attacca alla cartilagine costale, ed una posteriore. Il corpo incurvato con convessit in fuori; la faccia interna presenta il solco costale. L'estremit posteriore o vertebrale possiede una testa, un collo e un tubercolo: La testa presenta due faccette, separate da una cresta orizzontale. La faccetta inferiore che la pi ampia, si articola con il corpo della vertebra che porta lo stesso numero; la faccetta superiore si articola con la vertebra soprastante, mentre la cresta si attacca al disco intervertebrale. Il collo una porzione appiattita che fa seguito alla testa; il margine superiore aguzzo e forma la cresta del collo della costa. Il tubercolo si trova posteriormente e all'esterno del limite tra collo e corpo; diviso in una porzione mediale articolare e uno laterale non articolare. La prima costa pi arcuata e corta con le facce che guardano una in basso ed una in alto. La seconda costa lunga il doppio della prima ed il corpo non attorto. Le ultime due coste mancano del collo e del tubercolo e le loro estremit anteriori sono appuntite. Cartilagini costali sono sbarre piatte di cartilagine ialina che si spingono in avanti dall'estremit anteriore delle coste e contribuiscono alla mobilit e allelasticit delle pareti del torace. Le prime sette paia sono connesse allo sterno; lottava, la nona e decima si articolano con il margine inferiore della cartilagine soprastante; le ultime due terminano a punta nella parete muscolare dell'addome. Articolazioni della testa delle coste (con i corpi e i dischi vertebrali) La 1, la 10, l11 e la 12 costa si articolano ognuna con una sola vertebra; in tutte le altre articolazioni, un legamento intra-articolare divide l'articolazione in due parti, formando cos due cavit sinoviali distinte. Gli elementi di connessione sono la capsula fibrosa, il legamento raggiato ed il legamento intra-articolare. Articolazioni costo-trasversarie La faccetta articolare del tubercolo di una costa si articola con la faccetta opposta del processo trasverso della vertebra numericamente corrispondente (questa articolazione manca nelle ultime due coste). I mezzi di unione sono: la capsula fibrosa, il legamento costo-trasversario superiore, il legamento accessorio, il legamento costo-trasversario interosseo (che occupa il foro costotrasversario), il legamento costo-trasversario laterale.

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Articolazioni sterno-costali Le cartilagini costali sono accolte in piccole concavit dei margini laterali dello sterno (articolazioni condro-sternali). La prima cartilagine costale unita allo sterno da una sinartrosi, mentre le cartilagini dalla seconda alla settima costa si articolano con giunzioni di tipo sinoviale. I mezzi di unione sono: la capsula fibrosa, i legamenti sterno-costali raggiati, i legamenti intra-articolari ed i legamenti costo-xifoidei. ILEO Presenta una parte inferiore (o corpo) ed una parte superiore (o ala) pi espansa con tre facce: glutea, sacro-pelvica e la fossa iliaca. La cresta iliaca corrisponde al margine superiore dellileo ed convessa verso lalto. Presenta la spina iliaca anteriore-superiore (sopra la quale vi la tuberosit della cresta) e la spina iliaca posteriore-superiore. Il margine anteriore scende fino allacetabolo; superiormente concavo e verso il basso presenta la spina iliaca anteriore-inferiore. Il margine posteriore incomincia dalla spina superiore-posteriore e si porta in basso descrivendo una piccola incisura, nella parte inferiore della quale vi la spina iliaca posteriore-inferiore. Poi forma un gomito e piegando in avanti ed in alto forma (con lischio) la grande incisura ischiatica. Il margine mediale separa la fossa iliaca dalla faccia sacro-pelvica; delimita la superficie articolare del sacro. Quest'ultimo tratto costituisce la linea arcuata, che in basso raggiunge la parte posteriore dell'eminenza ileo-pettinea (ileo-pubica), la quale segna l'unione tra ileo e pube. La faccia esterna (o glutea) delimitata dalla cresta iliaca in alto, dal margine superiore dell'acetabolo in basso, e dai margini anteriore e posteriore; la sua superficie presenta le tre linee glutee, posteriore, anteriore ed inferiore. La fossa iliaca corrisponde alla concavit della faccia interna dellileo; limitata superiormente dalla cresta iliaca, in avanti dal margine anteriore e indietro da quello mediale. La faccia sacro-pelvica corrisponde alla parte postero-inferiore della superficie interna dellileo; presenta la superficie auricolare (per il sacro), superiormente alla quale vi la tuberosit iliaca. PUBE forma la parte anteriore dell'osso dell'anca e si unisce con il pube controlaterale formando sul piano mediano unarticolazione fibro-cartilaginea, la sinfisi pubica; dal suo corpo sorgono un ramo superiore e un ramo inferiore. Il corpo ha tre facce (anteriore, posteriore e mediale o sinfisiana) ed un margine superiore detto cresta del pube che porta sulla sua estremit mediale il tubercolo pubico. Il ramo superiore del pube si estende dal tubercolo pubico alleminenza ileo-pettinea; questultima delimitata in avanti dalla cresta otturatoria ed indietro dalla cresta pettinea. Il ramo inferiore del pube sorge dalla parte infero-laterale del corpo e si dirige indietro, in basso e in fuori per unirsi con il ramo dellischio, sul lato mediale e inferiore del foro otturato. La cresca pettinea corrisponde al margine superiore aguzzo della superficie pettinea. ISCHIO forma la parte postero-inferiore dell'osso dell'anca e consta di un corpo e di un ramo. Il margine posteriore si continua in alto con quello posteriore dell'ileo, e concorre a completare il contorno inferiore della grande incisura ischiatica; termina posteriormente nella spina ischiatica, al di sotto della quale vi al piccola incisura ischiatica. Il ramo dellischio presenta una faccia anteriore e una posteriore, che si continuano con le corrispondenti facce del ramo inferiore del pube; il margine superiore completa il contorno del foro otturato. La tuberosit ischiatica una voluminosa impronta rugosa sulla superficie inferiore della faccia dorsale e sull'estremit inferiore del corpo dellischio. La spina ischiatica sporge in basso e medialmente.

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L'acetabolo una cavit emisferica, situata al centro della superficie esterna dell'osso dell'anca; guarda in basso e in avanti. circondata da un bordo sporgente irregolare che manca in basso; questa interruzione l'incisura dell'acetabolo. Il fondo della cavit rugoso e non articolare ed detto fossa dell'acetabolo; sui lati della cavit si osserva una superficie semilunare articolare. Tutti e tre i componenti dell'osso dell'anca contribuiscono a formare l'acetabolo, ma in proporzioni diverse. Il foro otturato situato inferiormente e un po' anteriormente allacetabolo, tra pube e ischio. delimitato, in alto, dalla faccia otturatoria del ramo superiore del pube, medialmente dal corpo e dal ramo inferiore del pube, in basso dal ramo dellischio e, in fuori, dal margine anteriore del corpo dellischio compreso il margine dell'incisura dell'acetabolo. Articolazione sacro-iliaca larticolazione sinoviale tra le superfici auricolari del sacro e dell'ileo; mantenuta in posizione dai legamenti: sacro-iliaco anteriore, sacro-iliaco interosseo ed il sacroiliaco posteriore. Legamenti vertebro-pelvici: ciascun osso iliaco collegato alla quinta vertebra lombare tramite il legamento ileo-lombare, e il sacro unito all'ischio dai legamenti sacro-tuberoso e sacro-spinoso. Sinfisi pubica unarticolazione fibro-cartilaginea che connette fra loro, sul piano mediano, le due ossa del pube; sono collegate dal legamento superiore e dal legamento arcuato del pube.

FEMORE La testa del femore data dalla parte articolare arrotondata che va ad articolarsi con l'acetabolo; prospetta dal corto collo, il quale si erge in alto, in dentro e un po' in avanti. La sua superficie liscia, ma al centro presenta una piccola cavit a fondo rugoso o fossetta, la quale d attacco al legamento rotondo. Il collo lungo circa 5 cm e forma un angolo di 125 con la diafisi. La sua faccia anteriore intraarticolare. Si continua nella diafisi presso il piccolo trocantere e il passaggio segnato dalla linea intertrocanterica; nella parte posteriore tale limite segnato dalla cresta intertrocanterica. Il grande trocantere un grosso processo quadrangolare al di sopra dellunione tra collo e diafisi. La diafisi curva con convessit in avanti; si espande un po verso lalto e si ingrossa notevolmente presso lestremit inferiore. La faccia laterale presenta uno spigolo largo e rugoso detto linea aspra. Nella parte superiore la faccia posteriore presenta una sottile linea rugosa, la linea spirale, lateralmente alla quale c una larga cresta, la tuberosit glutea. Lestremit distale consta di due massicci condili con funzione parzialmente articolare; posteriormente, sono separati da un profondo incavo, la fossa o incisura intercondiloidea. La superficie articolare un'ampia area a forma di U capovolta, si articola con la patella nella sua parte superiore e con la tibia in quella inferiore. Il condilo laterale piatto lateralmente, meno prominente di quello mediale, ma piuttosto robusto; il punto pi prominente della sua superficie laterale si chiama epicondilo laterale. Il condilo mediale una massa sporgente convessa medialmente; presenta nella parte pi alta il tubercolo dell'adduttore grande; sotto questultimo si trova lepicondilo mediale. La fossa intercondiloidea separa in basso e in dietro i due condili; delimitata anteriormente dal margine inferiore della faccia patellare, e posteriormente dalla linea intercondiloidea. Articolazione dellanca

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La testa del femore si articola con l'acetabolo, la cui superficie articolare a forma di anello incompleto (superficie semilunare). Il labbro dell'acetabolo un cercine fibro-cartilagineo fissato sul contorno dell'acetabolo di cui rende pi profonda la cavit; questo passa a ponte sull'incisura acetabolare tramite il legamento trasverso dell'acetabolo, che un tratto del labbro stesso. La capsula fibrosa si inserisce sul contorno dellacetabolo (oltre il labbro), sul legamento trasverso e sul margine adiacente del foro otturato; si porta al collo del femore e si inserisce sulla linea intertrocanterica. Legamento ileo-femorale si porta dalla spina iliaca anteriore-inferiore e dal bordo dellacetabolo fino alla linea intertrocanterica. Il legamento pubo-femorale origina dalleminenza ileo-pettinea e va a fondersi con la capsula articolare ed il legamento ileo-femorale. Il legamento ischio-femorale composto da tre parti centrale, laterale e mediale, che avvolgono posteriormente il collo del femore. Il legamento della testa del femore (o rotondo) un fascio triangolare piatto, il cui apice si fissa antero-superiormente nella fossetta della testa del femore; la sua base si inserisce su entrambi i lati dell'incisura dell'acetabolo. ROTULA si trova anteriormente allarticolazione del ginocchio, inclusa nel tendine del quadricipite femorale. La faccia anteriore, sottocutanea e convessa, segnata da numerose strie longitudinali; la faccia posteriore presenta superiormente una superficie articolare ovale, liscia, divisa in due faccette mediale e laterale, dal un rilievo verticale smusso, che corrisponde al solco della faccia patellare del femore.

TIBIA presenta una diafisi a sezione triangolare e due estremit espanse. L'estremit prossimale espansa e consta di due masse prominenti, i condili mediale e laterale: la superficie articolare mediale di forma ovale; la superficie articolare laterale circolare ed entrambe si adattano al corrispondente menisco. Allestremit superiore del margine anteriore della diafisi vi la tuberosit della tibia. Larea intercondiloidea la parte rugosa della faccia superiore interposta tra i due condili; nel mezzo si erge leminenza intercondiloidea i cui margini (mediale e laterale) sporgono come tubercoli intercondiloidei (laterale e mediale). La diafisi, a sezione triangolare, possiede tre facce, mediale, laterale e posteriore, separate dai margini anteriore, laterale (o interosseo) e mediale. Il margine anteriore inizia dalla tuberosit della tibia e si porta in basso fino al malleolo mediale. Il margine laterale da attacco alla membrana interossea. La faccia posteriore percorsa longitudinalmente dalla linea poplitea. L'estremit distale leggermente espansa, presenta cinque facce: anteriore, mediale, posteriore, laterale e inferiore. Sporge medialmente e in basso come malleolo mediale. La faccia laterale corrisponde allincisura fibulare, che connessa da legamenti all'estremit inferiore della fibula; la faccia inferiore si articola con lastragalo che presenta una superficie articolare a sella. Il malleolo mediale, corto e robusto, presenta sulla superficie laterale una faccetta semilunare che si articola con la faccetta malleolare mediale dell'astragalo. Articolazione del ginocchio opportuno descriverla come formata da due articolazioni condiloidee tra i rispettivi condili femorali e tibiali, e da unarticolazione a sella tra patella e femore. Le superfici articolari non sono congruenti. I condili femorali sono convessi in tutti i sensi, quelli della tibia sono separati dallarea intercondiloidea e ciascuna si presenta leggermente concava al centro; tali superfici opposte sono rese congruenti dai menischi. La superficie articolare della patella

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si adatta alla superficie patellare del femore, che si estende sulle facce anteriori di ambedue i condili come una U rovesciata. La capsula fibrosa posteriormente si inserisce in alto sui margini posteriori dei condili del femore e sul contorno della fossa intercondiloidea, in basso sui margini posteriori dei condili della tibia e dellarea intercondiloidea. Il legamento della patella la porzione centrale del tendine del quadricipite femorale che si continua, distalmente, dalla patella fino alla tuberosit della tibia. Il legamento popliteo obliquo un prolungamento del tendine del semimembranoso e si fissa sul condilo laterale del femore. Il legamento collaterale tibiale va dallepicondilo mediale del femore, al menisco mediale, al condilo mediale e alladiacente diafisi della tibia. Il legamento collaterale fibulare si fissa in alto sullepicondilo laterale del femore ed in basso sulla testa della fibula. I legamenti crociati sono situati al centro dellarticolazione; sono denominati anteriore e posteriore in base alla loro inserzione sulla tibia. Il crociato anteriore va dalla parte mediale dellarea intercondiloidea anteriore della tibia fino alla superficie mediale del condilo laterale del femore; il crociato posteriore va dallarea intercondiloidea posteriore della tibia e dal corno posteriore del menisco laterale, fino alla superficie laterale del condilo mediale del femore. I menischi sono due lamine semilunari che rendono concave le superfici articolari prossimali della tibia. Il menisco mediale semicircolare e si fissa con il suo corno anteriore sullarea intercondiloidea anteriore della tibia, mentre il suo corno posteriore si fissa sullarea intercondiloidea posteriore; il menisco laterale forma quasi un anello completo, con il corno anteriore che si fissa davanti alleminenza intercondiloidea della tibia, ed il corno posteriore che si inserisce dietro di questa.

PERONE La testa leggermente espansa, sporge in avanti, indietro e lateralmente. La sua superficie superiore possiede una faccetta circolare, che si articola con la superficie inferiore del condilo laterale della tibia. La diafisi possiede tre margini e tre facce. Lestremit distale (o malleolo laterale) si porta in basso e posteriormente.

MUSCOLI MASTICATORI La loggia parotidea uno spazio osteo-aponevrotico situato nel collo, individuato dal muscolo sternocleidomastoideo, dal ramo della mandibola e dalla base del cranio. Il muscolo massetere quadrangolare e consta di tre strati. Il superficiale si attacca al processo mascellare dello zigomatico e si porta allangolo ed alla parte inferiore del ramo della mandibola; il medio va dalla superficie mediale della parte anteriore dellarcata zigomatica fino al tratto centrale del ramo della mandibola; lo strato profondo origina dalla superficie interna dellarcata zigomatica e si porta alla parte alta del ramo della mandibola ed al processo coronoideo. La fascia temporale origina lungo tutta la linea temporale superiore e si porta alla parte mediale del margine superiore dellarcata zigomatica.

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Il muscolo temporale origina da tutta la fossa temporale e va ad inserirsi alla faccia mediale, all'apice ed ai margini anteriore e posteriore del processo coronoideo e al margine anteriore del ramo della mandibola. Il muscolo pterigoideo esterno un muscolo corto e spesso che consta di due capi di origine: uno superiore, che origina dalla superficie infratemporale e dalla cresta infratemporale della grande ala dello sfenoide, e una inferiore, che origina dalla faccia laterale della lamina laterale del processo pterigoideo. Si inserisce di fronte al collo della mandibola e sulla capsula articolare. Il muscolo pterigoideo interno origina dalla faccia mediale della lamina laterale del processo pterigoideo e dalla faccia del processo piramidale dell'osso palatino; le sue fibre si inseriscono alla parte postero-inferiore della faccia mediale del ramo e dellangolo della mandibola. MUSCOLI ANTERO-LATERALI DEL COLLO Il muscolo platysma un'ampia lamina che si espande dai suoi attacchi fasciali, sopra le parti superiori del muscolo grande pettorale e del muscolo deltoide, e che scende, incrociando la clavicola, e prosegue obliquamente, verso l'alto e medialmente, nella regione laterale del collo. Il muscolo sternocleidomastoideo decorre obliquamente in basso, attraversando la faccia laterale del collo. In basso presenta due capi: il capo mediale o sternale inserito sulla parte superiore della faccia anteriore del manubrio dello sterno; il capo laterale o clavicolare che si porta verticalmente verso l'alto, originando dalla faccia superiore del terzo mediale della clavicola; in alto si inserisce alla superficie laterale del processo mastoideo.

MUSCOLI SOPRAJOIDEI Il muscolo digastrico ha due ventri congiunti da un tendine intermedio. Il ventre posteriore origina dallincisura digastrica del processo mastoideo del temporale e si porta in basso ed in avanti; il ventre anteriore si inserisce alla fossetta digastrica della mandibola. Il tendine intermedio mantenuto in posizione da una staffa fibrosa che si attacca di alto al grande corno dellosso joide. Il muscolo stilojoideo origina con un piccolo tendine dalla superficie posteriore del processo stiloideo e si porta in basso ed in avanti per inserirsi al corpo dellosso joide. Il legamento stilojoideo un cordone fibroso che si estende dalla punta del processo stiloideo al piccolo corno dell'osso joide; pu essere parzialmente ossificato. Il muscolo milojoideo forma il pavimento muscolare della bocca. Origina dalla linea milojoidea della mandibola e si inseriscono alla faccia anteriore dellosso joide. I fasci intermedi e quelli anteriori dei due lati si incrociano in un rafe fibroso mediano, teso fra la sinfisi del mento e l'osso joide. Il muscolo geniojoideo origina dalla spina mentale inferiore e si porta, dividendosi indietro ed in basso, alla superficie anteriore dellosso joide. MUSCOLI SOTTOJOIDEI

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Il muscolo sternojoideo origina dalla faccia posteriore dellestremit sternale della clavicola e dalla parte superiore e dorsale del manubrio dello sterno; si inserisce al margine inferiore del corpo dellosso joide. Il muscolo sternotiroideo origina dalla faccia posteriore del manubrio dello sterno e si porta alla linea obliqua della lamina della cartilagine tiroide. Il muscolo tirojoideo pu essere considerato come la continuazione verso l'alto del muscolo sternotiroideo. Origina dalla linea obliqua della lamina della cartilagine tiroidea per inserirsi al margine inferiore del grande corno dell'osso joide. Il muscolo omojoideo consta di due ventri, uniti ad angolo da un tendine intermedio. Origina dal margine superiore della scapola, presso l'incisura sopracoracoidea: il ventre inferiore attraversa la parte bassa del collo, poi si porta dietro il muscolo sternocleidomastoideo e qui termina, continuandosi nel tendine intermedio; il ventre superiore si porta in alto e si inserisce al margine inferiore del corpo dellosso joide. Langolatura dei ventri mantenuta da una banda fibrosa che va dal tendine intermedio alla clavicola ed alla prima costa. MUSCOLI VERTEBRALI LATERALI Il muscolo scaleno anteriore origina dal tubercolo anteriore del processo trasverso della terza, quarta, quinta e sesta vertebra cervicale, attraverso fascetti che poi convergono e si inseriscono, mediante un tendine, sul bordo interno della prima costa. Il muscolo scaleno medio si inserisce in alto al processo trasverso dell'epistrofeo e al tubercolo posteriore del processo trasverso delle ultime cinque vertebre cervicali, per inserirsi alla faccia superiore della prima costa. Il muscolo scaleno posteriore origina dal tubercolo posteriore del processo trasverso della quarta, quinta e sesta vertebra cervicale e si inserisce, tramite un tendine sottile, al margine esterno della seconda costa. MUSCOLI DEL TORACE I muscoli intercostali esterni vanno dalle coste fin quasi alle cartilagini costali e connettono i margini adiacenti di coste contigue. I muscoli intercostali interni iniziano allo sterno e si portano indietro fino allangolo costale. Discendono obliqui tra i solchi costali di coste adiacenti. I muscoli intercostali intimi si inseriscono alle facce interne di due coste adiacenti. Il muscolo trasverso del torace applicato alla superficie interna della parete anteriore del torace. Origina dal terzo inferiore della faccia posteriore del corpo dello sterno, da quella del processo xifoideo e dalle cartilagini costali delle ultime tre o quattro coste sternali; vanno a inserirsi, mediante fascetti distinti, al margine inferiore e alla faccia interna delle cartilagini della seconda, terza, quarta, quinta e sesta costa. Muscolo dentato posteriore superiore posto esternamente alla gabbia toracica, nella parte superiore e posteriore. Origina dal tratto inferiore del legamento nucale, dal processo spinoso di C7 e dalle prime due o tre vertebre toraciche; si inserisce mediante quattro digitazioni al margine superiore ed alla faccia esterna della seconda, terza, quarta e quinta costa. Il muscolo dentato posteriore inferire si trova tra il torace e la regione lombare. Origina dal processo spinoso delle ultime due vertebre toraciche e delle prime due vertebre lombari; si inserisce mediante quattro digitazioni alla superficie esterna delle ultime quattro coste.

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MUSCOLO DIAFRAMMA una lamina muscolo-fibrosa, a forma di semi-cupola, che separa la cavit toracica da quella addominale. La parte muscolare periferica si attacca a una circonferenza molto obliqua dell'apertura inferiore del torace, la cui porzione posteriore e laterale posta a un livello pi basso della porzione anteriore. Si pu suddividere in tre parti: la parte sternale che origina dalla faccia posteriore del processo xifoideo; la parte costale che origina dalla superficie interna delle cartilagini costali delle ultime sei coste (questa parte si embrica con il trasverso delladdome); la parte lombare che origina da due arcate aponevrotiche che si staccano da alcune vertebre lombari mediante due pilastri. I pilastri del diaframma, alla loro inserzione, sono tendini e si uniscono al legamento longitudinale anteriore della colonna vertebrale. Il pilastro destro origina dalla superficie anterolaterale del corpo delle prime tre vertebre lombari; il pilastro sinistro origina dai corpi delle prime due vertebre lombari. Da queste inserzioni circonferenziali, i fasci del muscolo diaframma convergono verso un tendine centrale, detto centro frenico. Il centro tendineo o frenico una aponevrosi posta al centro della cupola muscolare diaframmatica. Ha laspetto di un trifoglio; le foglie destra e sinistra si incurvano lateralmente ed indietro. La superficie superiore in rapporto con le due pleure e il pericardio; dove poggia il cuore quasi piatto (plateau cardiaco) mentre ai alti di questo si ergono le due cupole diaframmatiche (delle quali la destra pi alta). La superficie inferiore, rivestita dal peritoneo, in contatto con il lobo epatico dx e sx, entrambi i reni ed i surreni, la milza ed il fondo dello stomaco. Orifizi del diaframma Orifizio aortico il pi basso e posteriore, trovandosi a livello di T12. delimitato dai pilastri del diaframma sui lati, dalla colonna vertebrale posteriormente e dal diaframma anteriormente; d passaggio allaorta, al dotto toracico ed alle vene azygos ed emyazigos. Orifizio esofageo si trova nella parte muscolare in posizione intermedia, davanti ed a sx di quello aortico. Vi passano lesofago, i nervi gastrici e i rami esofagei dei vasi gastrici. Orifizio della vena cava inferiore quello situato pi in alto ed posto nel centro tendineo. MUSCOLI ANTERO-LATERALI DELLADDOME Il muscolo obliquo esterno delladdome origina con otto digitazioni dalla superficie esterna e dal margine inferiore delle ultime otto coste; queste si embricano con i capi muscolari del muscolo dentato anteriore e del grande dorsale. I fasci divergono: gli inferiori si inseriscono al labbro esterno della cresta iliaca; i fasci medi e superiori si portano avanti ed in basso e terminano in nellaponevrosi dellobliquo esterno; questultimo si unisce con quello controlaterale e forma nella parte mediana la linea alba, che va dal processo xifoideo fino alla sinfisi pubica. Il legamento inguinale rappresenta il margine inferiore, ispessito e ripiegato dell'aponevrosi del muscolo obliquo esterno ed teso fra la spina iliaca anteriore-superiore e il tubercolo pubico; allestremit mediale alcune fibre divergono indietro e lateralmente portandosi: Alla cresta pettinea come legamento lacunare; il legamento pettineo decorre lungo la cresta pettinea. Alla guaina del muscolo retto come parte riflessa del legamento inguinale. Il legamento inguinale presenta una superficie addominale (superiore) foggiata a doccia che rappresenta il pavimento del canale inguinale. Esso incurvato secondo la sua lunghezza con la convessit rivolta verso la coscia e qui si pone in continuit con la fascia lata. Il muscolo obliquo interno delladdome origina dai 2/3 laterali della faccia superiore del legamento inguinale e dai 2/3 anteriori del segmento ventrale della cresta iliaca. I fasci iliaci (posteriori) si portano al margine inferiore e agli apici delle ultime quattro coste; i fasci pi bassi

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che provengono dal legamento inguinale, dopo aver incrociato il cordone spermatico, si continuano con i fasci tendinei che si fissano alla cresta del pube e alla porzione mediale della cresta pettinea (falce inguinale). Il muscolo cremastere formato da vari fascetti muscolari disposti in modo non compatto lungo il cordone spermatico, collegati da connettivo lasso a formare la fascia cremasterica. La porzione laterale del muscolo origina dal legamento inguinale; la porzione mediale origina dal tubercolo pubico. Il muscolo trasverso dell'addome si attacca al terzo laterale del legamento inguinale, ai 2/3 anteriori del labbro interno del segmento ventrale della cresta iliaca e alla faccia interna delle ultime sei cartilagini costali, dove esso si ingrana con il muscolo diaframma. Il muscolo termina con un aponevrosi bilaminare fondendosi con laponevrosi del muscolo obliquo interno, che raggiunge la cresta del pube e la cresta pettinea, formando la falce inguinale. Falce inguinale (o tendine congiunto) dellobliquo interno e del trasverso, formato principalmente dalla parte inferiore dellaponevrosi del trasverso. Si inserisce alla cresta del pube ed alla cresta pettinea; medialmente si fonde con la guaina del muscolo retto delladdome. Il muscolo retto dell'addome un lungo muscolo nastriforme che si estende per tutta la lunghezza della parete addominale anteriore, interrotto da tre bande fibrose dette iscrizioni tendinee; separato dal muscolo dell'altro lato dalla linea alba. Origina con due tendini: il tendine laterale che si inserisce alla cresta e al tubercolo del pube, pu portarsi anche alla cresta pettinea; il tendine mediale si intreccia con quello controlaterale e si continua con i legamenti che coprono anteriormente la sinfisi pubica. In alto si inserisce tramite tre fasci alla quinta, sesta e settima cartilagine costale. La guaina del muscolo retto costituito dallaponevrosi dei muscoli obliquo esterno ed interno e trasverso; laponevrosi dellobliquo interno si risolve in due lamine che passano uno davanti ed uno dietro il muscolo retto delladdome. A met tra sinfisi pubica ed ombelico la componente posteriore della guaina del retto termine, disegnando una curva verso concava verso il basso detta linea arcuata. Il muscolo piramidale un muscolo triangolare, posto davanti alla parte inferiore del retto addominale e compreso nella sua guaina. Si inserisce alla superficie anteriore del corpo del pube e si porta in alto per terminare alla linea alba. La linea alba un rafe fibroso che si estende dal processo xifoideo alla sinfisi e alla cresta del pube; formato da un intreccio di fasci fibrosi delle aponevrosi dei muscoli obliqui e trasverso. La fascia trasversale un sottile strato connettivale interposto fra la superficie interna del muscolo trasverso e il tessuto adiposo sottoperitoneale. Si fissa in basso e posteriormente alla cresta iliaca, per tutta la sua lunghezza; si attacca al margine posteriore del legamento inguinale; medialmente si fissa alla cresta pettinea del pube. Lanello inguinale sottocutaneo unapertura presente nellaponevrosi dei muscoli addominali al di sopra e lateralmente alla cresta del pube; posto allestremit mediale del canale inguinale. D passaggio al cordone spermatico nel maschio ed al legamento rotondo dellutero nella donna, ed al nervo ileo-inguinale in entrambi. La sua base corrisponde alla cresta del pube e i suoi lati dai pilastri fibrosi dellanello.

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L'anello inguinale profondo (addominale) posto nella fascia trasversale, a met distanza fra la spina iliaca anteriore superiore e la sinfisi del pube, 1 cm sopra il legamento inguinale; in alto circoscritto dal muscolo trasverso. Il canale inguinale contiene il cordone spermatico nel maschio, il legamento rotondo dell'utero nella donna, e il nervo ileo-inguinale in entrambi i sessi. obliquo e lungo circa 4 cm e decorrere, inclinato in basso e medialmente, parallelamente e un po' sopra al legamento inguinale, dall'anello inguinale profondo a quello superficiale. Davanti al canale si trovano la cute, il sottocutaneo e l'aponeurosi del muscolo obliquo esterno; indietro, stanno il legamento inguinale riflesso, il tendine congiunto e la fascia trasversale; in alto, lobliquo interno ed il trasverso dell'addome; in basso, avviene l'unione della fascia trasversale con il legamento inguinale. Alla sua estremit mediale, inferiormente, si trova il legamento lacunare. La parete inferiore data dalla faccia superiore del legamento inguinale. La parete anteriore costituita dalle fibre di inserzione del muscolo obliquo esterno. La parete superiore data dal margine inferiore libero dei muscoli obliquo interno e trasverso (fusi nel tendine congiunto). La parete posteriore formata dalla fascia trasversale.

MUSCOLI POSTERIORI DELLADDOME Il muscolo quadrato dei lombi si inserisce in basso al legamento ileo-lombare ed alla parte contigua della cresta iliaca; termina in alto nella met mediale del margine inferiore della dodicesima costa e tramite quattro piccoli tendini allapice del processo costiforme delle prime quattro vertebre lombari. Il muscolo grande psoas origina dalla faccia anteriore e dal margine inferiore dei processi costiformi di tutte le vertebre lombari; si porta lateralmente alla colonna vertebrale, allo stretto superiore della pelvi, passa dietro il legamento inguinale ed alla capsula dellarticolazione femorale ei suoi fasci convergono in un tendine che si inserisce al piccolo trocantere. Il muscolo piccolo psoas si trova davanti al grande psoas. Origina dalla faccia laterale del corpo di T12 ed L1; termina con un lungo tendine che si inserisce alla cresta pettinea ed alleminenza ileopettinea del pube. Il muscolo iliaco una lamina muscolare triangolare che origina dai 2/3 superiori della concavit della fossa iliaca, dal labbro interno della cresta iliaca, dai legamenti sacro-iliaco anteriore ed ileolombare e dalla parte superiore dellala del sacro. Converge sul margine laterale del tendine del grande psoas.

MUSCOLI CHE CONNETTONO LARTO SUPERIORE ALLA COLONNA VERTEBRALE Il muscolo trapezio un muscolo pari che, appaiato con il controlaterale forma un trapezoide. Ogni muscolo si inserisce al terzo mediale della linea nucale superiore dell'osso occipitale, alla protuberanza occipitale esterna, al legamento nucale, all'apice del processo spinoso di C7 e di tutte le vertebre da C7 a T12 e ai corrispondenti legamenti sovraspinosi. I fasci superiori si fissano al margine posteriore del terzo laterale della clavicola; quelli medi al margine posteriore della spina della scapola; i fasci inferiori si portano allestremit mediale della spina della scapola.

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Il muscolo grande dorsale un muscolo triangolare che origina medialmente dal processo spinoso delle ultime sei vertebre toraciche, al davanti del trapezio, ed alla parte posteriore della cresta iliaca; inoltre si attacca al labbro esterno della cresta iliaca e tramite digitazioni muscolari (che si ingranano con quelle dellobliquo esterno) alle ultime quattro coste. Termina con un tendine che passa davanti al tendine del grande rotondo e si inserisce nel solco bicipitale dellomero. Il muscolo grande romboide origina dal processo spinoso della seconda, terza, quarta e quinta vertebra toracica e si inserisce al margine vertebrale della scapola. Il muscolo piccolo romboide origina dalla parte inferiore del legamento nucale e dal processo spinoso di C7 e T1 e si porta allestremit mediale della spina della scapola. Il muscolo elevatore della scapola si inserisce tramite fascetti tendinei ai processi trasversi dellatlante, dellepistrofeo, della terza e quarta vertebra cervicale; si porta diagonalmente in basso per inserirsi al margine vertebrale superiore della scapola.

MUSCOLI CHE CONNETTONO LARTO SUPERIORE ALLA PARETE TORACICA Il muscolo grande pettorale origina dalla met mediale della clavicola, dalla met omolaterale della superficie anteriore dello sterno, dalle cartilagini di tutte le coste dalla prima alla settima, dall'estremit sternale della sesta costa e dallaponevrosi del muscolo obliquo esterno dell'addome. Converge in un tendine che si fissa al labbro anteriore del solco bicipitale dellomero. Il muscolo piccolo pettorale posto dietro al grande pettorale, origina dal margine superiore e dalla superficie esterna della terza, quarta e quinta costa; i suoi fasci convergono in un tendine che si inserisce al margine mediale e alla faccia superiore del processo coracoideo della scapola. Il muscolo dentato anteriore origina dalla superficie esterna e dal margine superiore delle prime otto coste; si porta indietro circondando il torace e si inserisce lungo il margine mediale della scapola. MUSCOLI DELLA SCAPOLA Il muscolo deltoide di forma triangolare, si inserisce con la sua base rivolta verso lalto al margine anteriore e alla faccia superiore del terzo laterale della clavicola, al margine laterale ed alla faccia superiore dellacromion e a tutto il labbro inferiore della spina della scapola. I fasci convergono in basso verso un tendine che si inserisce alla tuberosit deltoidea della superficie antero-laterale dellomero. Il muscolo sottoscapolare riempie la fossa omonima; origina dai due terzi mediali della faccia costale della scapola. I fasci si portano lateralmente su un tendine che si inserisce alla piccola tuberosit dell'omero e alla parte anteriore della capsula dell'articolazione scapolo-omerale. Il muscolo sopraspinato origina dai due terzi mediali della fossa sopraspinata e dalla fascia sopraspinata. I suoi fasci muscolari passano al di sotto dellacromion per inserirsi alla pi alta delle faccette della grande tuberosit dell'omero. Il muscolo sottospinato occupa la fossa sottospinata, origina dai 2/3 mediali di essa e dalla fascia sottospinata; i fasci convergono verso un tendine che si inserisce alla faccetta media della grande tuberosit dellomero. Il muscolo piccolo rotondo origina dalla parte postero-superiore del margine laterale della scapola, vicino al margine laterale. Si porta obliquamente in alto e lateralmente; i suoi fasci superiori

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terminano in un tendine che si inserisce alla pi bassa delle faccette della grande tuberosit dell'omero; i fasci inferiori si inseriscono direttamente all'omero pi distalmente. Il muscolo grande rotondo origina presso langolo inferiore della superficie posteriore della scapola; i fasci si portano in alto e lateralmente per terminare su un tendine che si inserisce al labbro posteriore del solco bicipitale dellomero. I muscoli della cuffia dei rotatori sono: il muscolo sottoscapolare, il muscolo sopraspinato, il muscolo sottospinato e il muscolo piccolo rotondo. Questi muscoli con i loro tendini fusi alla capsula fibrosa articolare, rivestono larticolazione gleno-omerale.

MUSCOLI DEL BRACCIO Il muscolo coracobrachiale origina dall'apice del processo coracoideo, dove unito al tendine del capo breve del bicipite; si inserisce su un'impronta che si trova a met del margine mediale della diafisi dell'omero, fra le inserzioni del tricipite e del brachiale. Il muscolo bicipite brachiale origina con due capi: il capo breve origina dall'apice del processo coracoideo, insieme con il muscolo coracobrachiale; il capo lungo origina all'interno della capsula fibrosa dell'articolazione scapolo-omerale, dalla tuberosit sopraglenoidea. A ciascuno dei tendini fa seguito un ventre muscolare allungato; questi si portano appaiati in basso, per terminare in un tendine che si inserisce alla tuberosit del radio. Il muscolo brachiale origina al livello della met inferiore della faccia anteriore dell'omero, da entrambi i lati dell'inserzione del deltoide. I fasci muscolari convergono su un tendine che si inserisce alla tuberosit dell'ulna e a un'impronta rugosa situata sulla faccia anteriore del processo coronoideo. Il muscolo tricipite origina con tre capi: il capo lungo parte dalla tuberosit sottoglenoidea della scapola, i fasci si portano in basso per unirsi in un tendine comune insieme a quelli degli altri capi. Il capo laterale origina da una cresta obliqua sulla faccia posteriore del corpo dellomero, questi fasci convergono anchessi nel tendine comune. Il capo mediale (il cui ventre coperto dagli altri due capi) origina dallintera superficie posteriore del corpo dellomero; alcuni fasci si portano direttamente allolecrano, mentre altri convergono verso il tendine comune. Il tendine comune comincia a met del muscolo e si inserisce sulla superficie superiore dellolecrano.

MUSCOLI ANTERIORI DELLA COSCIA La fascia lata si inserisce in alto alla faccia dorsale del sacro e del coccige; lateralmente, alla cresta iliaca; anteriormente al legamento inguinale e al ramo superiore del pube e medialmente, al ramo inferiore del pube, al ramo e alla tuberosit dellischio. Ad essa si fissano il muscolo tensore della fascia lata ed un fascio del grande gluteo. In basso, la fascia lata si fissa a tutti i punti ossei che sporgono in superficie e che circondano l'articolazione del ginocchio, quali i condili del femore e della tibia e la testa della fibula. Il muscolo tensore della fascia lata origina sulla spina iliaca anteriore superiore e su parte del labbro esterno della cresta iliaca; si inserisce tramite il tratto ileo-tibiale sul condilo laterale della tibia.

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Il tratto ileotibiale la parte inspessita della fascia lata che passa sulla faccia laterale della coscia. Nella parte superiore si sdoppia in due lamine, racchiude il muscolo tensore della fascia lata ed accoglie posteriormente la maggior parte dei tendini del muscolo grande gluteo. Distalmente si fissa ad una faccetta posta antero-lateralmente, sul condilo laterale della tibia. Il muscolo sartorio origina dalla spina iliaca anteriore superiore e dalla met superiore della sottostante incisura. Si porta medialmente incrociando obliquamente la coscia, fino al lato mediale del ginocchio; si fissa alla parte superiore della faccia mediale della tibia, davanti ai muscoli gracile e semitendinoso. Il triangolo di scarpa una fossa piramidale posta nella parte anteriore della coscia. La base posta in alto ed data dal legamento inguinale; lateralmente vi il muscolo sartorio e medialmente il margine mediale deladduttore lungo. Lapice diretto in basso e prosegue nel canale dei vasi femorali; la parete posteriore data dal muscolo iliaco, dal grande psoas, dal pettineo e dalladduttore lungo; la parete anteriore costituita dalla fascia lata. Troviamo lateralmente il nervo femorale poi medialmente, larteria femorale, la vena femorale ed infine i linfonodi inguinali. Il muscolo quadricipite femorale copre la parte anteriore del femore; i tendini dei quattro capi si uniscono nella parte inferiore della coscia, dove si continuano nel legamento patellare che si inserisce sulla tuberosit tibiale. Il retto del femore origina con due tendini: uno diretto che parte dalla spina iliaca anteriore inferiore; uno riflesso che origina da una doccia sopra lacetabolo e dalla capsula fibrosa dellarticolazione dellanca. Termina con un aponevrosi che si fissa alla base della patella, come parte centrale del tendine del muscolo quadricipite. Il vasto laterale origina dalla parte superiore della linea intertrocanterica; il muscolo si fissa al legamento patellare ed al condilo laterale della tibia. Il vasto mediale origina dalla parte inferiore della linea intertrocanterica, dalla linea aspra e dai tendini dei muscoli adduttore lungo ed adduttore grande; i fasci si inseriscono in basso al margine mediale della patella ed al tendine del quadricipite. Il vasto intermedio origina dalla faccia anteriore e da quella laterale dei 2/3 superiori del corpo del femore; i suoi fasci terminano su un'aponevrosi anteriore che forma il costituente profondo del tendine del quadricipite femorale e che si fissa al margine laterale della patella e al condilo laterale della tibia. MUSCOLI MEDIALI DELLA COSCIA Il muscolo gracile il pi superficiale del gruppo mediale. Origina in alto dal margine mediale della met inferiore del corpo e del ramo inferiore del pube e dalla parte adiacente del ramo dellischio; in basso si inserisce alla parte superiore della superficie mediale della tibia, appena sotto il condilo. Il muscolo pettineo origina dalla cresta pettinea del pube e dalla superficie ossea anteriore a questa; i fasci si portano in basso, indietro e lateralmente per inserirsi sulla linea che congiunge il piccolo trocantere alla linea aspra (linea pettinea). Il muscolo adduttore lungo il pi anteriore degli adduttori. Origina dal corpo del pube, nellangolo fra la cresta pubica e la sinfisi pubica; termina sulla linea aspra, al terzo medio del femore. Il muscolo adduttore breve origina dalla superficie esterna del corpo e del ramo inferiore del pube; si inserisce al femore lungo una linea che va dal piccolo trocantere alla linea aspra.

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Il muscolo grande adduttore di forma triangolare, origina dal ramo inferiore del pube, dal ramo inferiore dellischio e dalla parte infero-laterale della tuberosit ischiatica. I fascia che originano dal pube si portano alla tuberosit glutea; quelli che partono dallischio si fissano alla linea aspra ed alla linea sopracondiloidea mediale; quelli che originano dalla tuberosit ischiatica si inseriscono su un tendine che si fissa alla linea sopracondiloidea mediale. MUSCOLI DELLA REGIONE GLUTEA Il muscolo grande gluteo origina dalla linea glutea posteriore dell'ileo e dalla superficie ossea adiacente, fino alla cresta iliaca inclusa, dalla faccia dorsale della parte inferiore del sacro e del coccige, da legamento sacro-tuberoso e dalla fascia che copre il muscolo medio gluteo. I fasci scendono in direzione laterale; la parte superiore del muscolo termina insieme ai fasci superficiali della parte inferiore, in una lamina tendinea che passa lateralmente al grande trocantere e si continua nel tratto ileo-tibiale della fascia lata; i fasci pi profondi della parte inferiore del muscolo si inseriscono alla tuberosit glutea. Il muscolo medio gluteo origina dalla faccia esterna dellileo, fra la cresta iliaca e la linea glutea posteriore; le fibre convergono in un tendine che si inserisce sulla faccia laterale del grande trocantere. Il muscolo piccolo gluteo origina in alto dalla faccia esterna delileo ed indietro dal margine della grande incisura ischiatica; i fasci convergono in basso in un tendine che si fissa sulla superficie anteriore del grande trocantere. Il muscolo piriforme origina dalla superficie anteriore del sacro; esce dalla pelvi attraverso il grande foro ischiatico e si inserisce mediante un tendine al margine superiore del grande trocantere. La membrana otturatoria una sottile aponevrosi che chiude quasi completamente il foro otturato, lasciando un orifizio antero-superiore; la membrana si fissa all'aguzzo margine del foro otturato. Il muscolo otturatore interno origina dalla superficie interna della parete antero-laterale della piccola pelvi, circondando il foro otturato; i suoi fasci convergono in quattro o cinque nastri tendinei, tali nastri si riflettono ad angolo retto sulla superficie dell'incisura dellischio, che sta fra la spina e la tuberosit, e si portano alla faccia mediale del grande trocantere. Il muscolo gemello superiore origina dalla superficie posteriore della spina ischiatica e si inserisce sul tendine dellotturatore interno. Il muscolo gemello inferiore origina dalla parte superiore della tuberosit dellischio e si inserisce al tendine dellotturatore interno. Il muscolo quadrato del femore origina dalla parte superiore della superficie esterna della tuberosit ischiatica, si inserisce ad un tubercolo posto sopra la cresta intertrocanterica. Il muscolo otturatore esterno ricopre la superficie esterna della parete anteriore della pelvi. Origina dai 2/3 mediali della superficie esterna della membrana otturatoria e dalle adiacenti superfici ossee dei rami del pube e dellischio. Le fibre convergono su un tendine che si avvolge a spirale e passa dietro il collo del femore e dietro alla capsula dell'articolazione coxo-femorale, per terminare nella fossa trocanterica del femore. MUSCOLI POSTERIORI DELLA COSCIA Il muscolo bicipite femorale ha due inserzioni prossimali. Il capo lungo origina dalla porzione superiore della tuberosit dellischio, mediante un tendine che condivide con il muscolo

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semitendinoso; il capo breve nasce dal labbro laterale della linea aspra. I fasci del capo lungo formano un ventre muscolare che scende lateralmente e termina in unaponevrosi, che riveste la superficie posteriore del muscolo; questaponevrosi, sulla cui faccia profonda si fissano le fibre del capo breve, si restringe gradualmente e si continua in basso in un tendine che si inserisce alla testa della fibula. Il muscolo semitendinoso caratterizzato dalla particolare lunghezza del suo tendine. Origina dalla porzione superiore della tuberosit ischiatica, tramite un tendine che ha in comune con il capo lungo del bicipite. Il ventre muscolare termina un po' sotto alla met della coscia con un lungo tendine che scorre sulla superficie del semimembranoso, e si inserisce alla parte alta della superficie mediale della tibia, dietro all'inserzione del sartorio e distalmente a quella del gracile. Muscoli della zampa doca linsieme dei tendini dei muscoli sartorio, semitendinoso e gracile, che dalla coscia convergono sulla superficie mediale dellepifisi superiore della tibia. Il muscolo semimembranoso origina da un tendine che si attacca sulla parte supero-laterale della tuberosit ischiatica. Le fibre muscolari originano dal tendine a circa met della coscia e convergono in una seconda aponevrosi che, a livello del ginocchio, si divide in cinque fasci; il principale di questi si inserisce a un tubercolo sulla faccia posteriore del condilo mediale della tibia. MUSCOLI SUPERFICILI DEL POLPACCIO Il muscolo gastrocnemio il pi superficiale e forma il ventre del polpaccio. Origina con due capi; il mediale origina dalla parte alta e posteriore del condilo mediale della tibia; il capo laterale origina sulla superficie laterale del condilo laterale. Ciascun capo si slarga in un'espansione tendinea; l'aponevrosi si restringe e riceve sulla sua superficie profonda il tendine del muscolo soleo e forma cos il tendine calcaneale o tendine di Achille. Il muscolo soleo posto davanti al muscolo gastrocnemio; origina dalla faccia posteriore della testa e dal quarto prossimale della fibula, dalla linea del soleo e dal terzo medio del margine mediale della tibia. Si unisce al tendine del gastrocnemio a formare il tendine calcaneale. La fossa poplitea una regione romboidale dietro il ginocchio, divisibile in due triangoli: un triangolo superiore caratterizzato lateralmente, dal muscolo bicipite femorale e medialmente dai muscoli semimembranoso e semitendinoso; un triangolo inferiore costituito dai capi mediale e laterale del muscolo gastrocnemio. La fossa contiene medialmente larteria e la vena poplitea e lateralmente i nervi tibiale e peroneo comune.

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