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LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2012 ANNO 51 - N. 8
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LAVORO, LA RIFORMA TRA ITALIA E SPAGNA
ESSERE PRUDENTI
È POCO SAGGIO
di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIAVAZZI
A
meno di due me-
si dal suo insedia-
mento, il nuovo
governo spagno-
lo ha varato una riforma
del mercato del lavoro
che affronta alcune delle
questioni che sono sul ta-
volo anche in Italia, a co-
minciare dalla situazione
dei giovani. In Spagna la
disoccupazione totale è
molto più alta che in Italia
(23% rispetto a 9%), ma il
rapporto tra la disoccupa-
zione dei giovani (28% in
Italia e 48% in Spagna) e
quella degli anziani è più
grave nel nostro Paese. In
Spagna il tasso di disoccu-
pazione dei giovani è il
doppio di quello dei lavo-
ratori più anziani. In Italia
il triplo.
La nuova legge spagno-
la accorcia la distanza fra
contratti a tempo determi-
nato e indeterminato mo-
dificando questi ultimi: il
costo, per un’impresa, di
licenziare un lavoratore a
tempo indeterminato
scende da un compenso
corrispondente a 45 gior-
ni lavorativi per ogni an-
no di servizio, a 33 giorni.
Quindi, chi aveva un con-
tratto a tempo indetermi-
nato e lavorava da solo 6
mesi riceverà un ammon-
tare equivalente a 16,5
giorni di lavoro. Se lavora-
va da dieci anni, un am-
montare equivalente a
330 giorni (il compenso
massimo è di due anni).
Se poi l’impresa dimostra
che il licenziamento non
avviene per ragioni disci-
plinari, ma economiche
(ad esempio se l’impresa
non riesce più a vendere i
suoi prodotti), il compen-
so si riduce a 20 giorni
per anno di servizio con
un massimo corrispon-
dente a 12 mesi di retribu-
zione netta.
La strada spagnola è
quella giusta: far pagare
alle imprese una parte dei
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
sussidi di disoccupazione
fa sì che esse ci pensino
bene prima di licenziare
un dipendente, tanto più
quanto più a lungo è dura-
20 2 2 0>
9 771120 498008
Parma
to il rapporto di lavoro.
Agevolarle se il licenzia-
mento dipende da motivi
economici evita che si ten-
gano artificialmente in vi-
ta imprese decotte, come
invece avviene in Italia
quando si prolunga oltre
misura la cassa integrazio-
ne.
Vincoli simili a quelli
imposti dall’articolo 18
del nostro Statuto dei la-
voratori erano stati elimi-
nati in Spagna già nel
1997. Nei dieci anni suc-
cessivi la disoccupazione
scese di circa dieci punti:
dal 17,8% all’8,3. Ciò che il
governo di Mariano Rajoy
non ha invece avuto il co-
raggio di fare è introdurre
un contratto unico. Come
in Italia, anche a Madrid
l’opposizione al contratto
unico è venuta dai sinda-
cati e dall’associazione
delle imprese. I primi (co-
me mostrano Juan Dola-
do e Samuel Bentolila,
Economic Policy 1994),
perché la presenza di lavo-
ratori precari segmenta il
mercato del lavoro e con-
sente di mantenere più
elevato il salario di chi ha
un contratto a tempo in-
determinato; le imprese
perché i contratti a tempo
indeterminato offrono
flessibilità a costo zero.
Fino ad oggi una rifor-
ma del mercato del lavoro
che elimini le disparità
fra giovani e anziani è sta-
ta un tabù in Italia. Ora,
fortunatamente, pare non
lo sia più. Il presidente
del Consiglio Monti e il
ministro del Lavoro Forne-
ro sembrano pronti ad af-
frontare sia il tema dei
contratti che quello dei
sussidi, due riforme che
vanno fatte insieme per-
ché (come abbiamo spie-
gato in un articolo del 22
gennaio) non si può rifor-
mare il mercato del lavo-
ro senza rivedere il siste-
ma di sussidi alla disoccu-
pazione. E non si tratta so-
lo di riformare il sistema
di protezione per chi per-
de il lavoro.
CONTINUA A PAGINA 8
Del lunedì
Una città, un Paese
Parma tra scandali e musica
Che cosa è rimasto dopo le inchieste
di Aldo Cazzullo alle pagine 12 e 13
L’orario dell’incidente, la posizione della nave e l’ipotesi di un’altra imbarcazione coinvolta
I tre misteri del caso indiano
New Delhi arresta i nostri marò che spararono ai pirati
Diventa un caso inter-
nazionale l’arresto, a Ko-
chi, in India, di due marò
italiani del battaglione
San Marco. Sono accusati
dalle autorità locali di
aver sparato ai pescatori
morti mercoledì scorso a
bordo del peschereccio
St. Antony. I militari, Mas-
similiano Latorre e Salva-
tore Girone, erano in ser-
vizio antipirateria sulla
petroliera Enrica Lexie.
Sulla vicenda pesano tre
misteri: l’orario dell’inci-
dente, la posizione in cui
si trovava la nostra nave e
l’ipotesi di un’altra imbar-
cazione coinvolta. Alta
tensione tra Italia e India.
ALLE PAGINE 2 E 3 Caccia
M. Caprara, Nese, Olimpio
A Sanremo ricordata la volontaria ostaggio in Algeria
Ha vinto l’ironia di Geppi
L’appello per Rossella
di MARIA VOLPE
O ltre Celentano, le polemiche e le canzoni. Geppi Cucciari
ha conquistato Sanremo con la sua ironia e con un appello
per Rossella Urru, la cooperante rapita in Algeria (nel tondo).
A PAGINA 31 - ALLE PAGINE 28 E 29 Conti, R. Franco, Laffranchi
La scomparsa delle maschere storiche. Chi ricorda Gianduja e Meneghino?
È Carnevale ma Arlecchino non c’è
di ARMANDO TORNO
C’ è un appello di Pupi
Mazzucco, anima in-
tramontabile del teatro dei
burattini, già autore di Ma-
cario. È dedicato alle ma-
schere storiche italiane.
Stanno sparendo. Chi rico-
nosce Gianduja di Torino o
il Marchese di Genova? Per
capire chi sia Meneghino
di Milano o Stenterello di
Firenze in troppi cercano la
soluzione sul computer.
CONTINUA A PAGINA 23
in Italia EURO 1,20
italia: 515249535254
Roma, Piazza Venezia 5
www.corriere.it Tel. 06 688281
Oggi Come guadagnare
su Borse e Btp in rialzo
Quanto durerà?
di G. Marvelli e M. Sabella
CorrierEconomia nell’inserto
Debiti e diritti
CAPITALISMO
MORIBONDO?
NO, SENZA
ALTERNATIVE
di PIERO OSTELLINO
Il rapporto della Marina
L’ordine inascoltato:
in quel porto
non dovete entrare
REUTERS / STRINGER
di FIORENZA SARZANINI
C ambiare, tagliare le
teste. Debiti e diritti.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò arrestati in India
L a Marina italiana aveva
raccomandato di non assecondare le
richieste delle autorità indiane e di non
Si può dire che il
capitalismo è in crisi?
In realtà, non esistono
far scendere a terra i nostri militari. Ora alternative. La grande
Regole in mare di DINO MESSINA si tratta di capire chi sia stato a decidere
di far entrare nel porto di Kochi la
avventura del libero
mercato, e il dibattito
e ritorno L’ Italia non si occupava così
drammaticamente come in questi
Enrica Lexie. Anche per rispondere a
questo interrogativo i carabinieri stanno
che, di volta in volta,
si accende su questi temi,
al Settecento mesi di pirati dal trattato di Parigi del
1856, successivo alla guerra di Crimea.
acquisendo la documentazione presso i
comandi militari e la società armatrice.
si sviluppa tutto intorno
a un problema filosofico.
CONTINUA A PAGINA 26 A PAGINA 3 A PAGINA 26
Soluzione lampo dopo le dimissioni di Wulff
Per la presidenza tedesca
Merkel sceglie Gauck,
l’uomo dell’opposizione
«Non vi aspettate da
me che io sia un super- Giannelli
man, una persona che
non fa errori». Si è presen-
tato così Joachim Gauck,
il pastore protestante set-
tantaduenne, ex dissiden-
te nella Ddr, e uomo del-
l’opposizione, designato
come presidente della
Germania, con il via libe-
ra della cancelliera Angela
Merkel, dopo le dimissio-
OLYCOM
ni di Christian Wulff in se-
guito a uno scandalo fi-
nanziario.
Si chiude in questo mo-
do, rapidamente, la crisi
istituzionale e politica
apertasi con l’uscita di sce-
na di Wulff. Fin dall’inizio
la cancelliera aveva opta- Per i debiti con il Fisco
to per la ricerca di una so-
pignoramenti più leggeri
luzione concordata con
l’opposizione socialdemo-
di MARIO SENSINI
cratica e verde.
A PAGINA 5
A PAGINA 15 Lepri
Serie A, sabato a San Siro la sfida scudetto
Milan travolgente
Controsorpasso
sulla Juventus
CLAUDIO VILLA / GETTY IMAGES
(e Muntari segna)
RISULTATI, SERVIZI e COMMENTI
DA PAGINA 33 A PAGINA 37
2 Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Tensione Roma-New Delhi ❜❜ La situazione non è tranquillizzante ma abbiamo un’idea molto

precisa: la giurisdizione è italiana Paola Severino, ministro della Giustizia

I due marò italiani arrestati in India

Accusati di omicidio. La Farnesina: «Atti unilaterali». Crisi diplomatica
San Marco

I nuclei
anticorsari
con base
a Gibuti
Sulla petroliera Enrica
Lexie sono imbarcati 6
fucilieri del Reggimento
San Marco. Fanno parte
dei Nuclei militari di
protezione creati
nell’ottobre scorso con un
accordo fra il ministero
della Difesa e Confitarma,
la confederazione italiana
degli amatori navali.
Finora i marines italiani
destinati a fronteggiare
eventuali assalti dei pirati
sono 60, divisi in 10 team
di 6 militari ciascuno.
Pochi se si considera che
ogni anno transitano
lungo le rotte a rischio
quasi 2 mila navi
mercantili italiane, circa
900 nelle acque del Corno
d’Africa e più di mille
affrontano la traversata Interrogatorio I due marò, in divisa mimetica, scortati verso l’interrogatorio a Kochi, in India: indicati da un cerchio rosso, Massimiliano Latorre e, dietro, Salvatore Girone (Reuters)

dell’Oceano Indiano. La
base dei nuclei antipirati è
stata fissata a Gibuti dove
16 ufficiali ricevono le
richieste di imbarcare i
militari e fanno trovare le
squadre pronte nei porti
indicati dagli armatori. A
bordo i militari si
muovono in modo
autonomo, non esiste fra
loro e il comandante della
nave nessun rapporto di
subordinazione. I
proprietari delle navi sono
tenuti a pagare 500 euro al
giorno per ciascun
militare, soldi che la
Marina impiega per
addestrare nuovi gruppi. È
obbligatorio per gli
armatori creare sulle navi
ROMA — Affare di Stato.
Con la «presa in custodia» di
due militari italiani da parte
delle autorità locali a Kochi,
questo è irreversibilmente
ormai diventato il caso dei
due pescatori indiani morti a
bordo del St. Antony, un pe-
schereccio che, secondo la
versione più diffusa nel Pae-
se delle vittime, sarebbe sta-
to raggiunto mercoledì scor-
so da colpi d’arma da fuoco.
A sparare i proiettili, stando
alle accuse, sarebbero stati i
marò del reggimento San
Marco in servizio antipirate-
ria sulla petroliera Enrica
Lexie e ieri due dei sei della
squadra in divisa imbarcata,
Massimiliano Latorre e Salva-
tore Girone, sono stati tratte-
nuti in una condizione che
in India l’informazione defi-
nisce arresto e le fonti italia-
ne si sono preoccupate di de-
scrivere, almeno fino a ieri
sera, più come fermo che de-
tenzione vera e propria.
Del caso, ha fatto sapere la
Farnesina, viene «informato
costantemente il presidente
del Consiglio Mario Monti».
Il commercio Il problema è che questo ca-
so nato in acque internaziona-
li (a 33 miglia dalla costa se-
condo la versione italiana, a
22 secondo l’indiana) di Stati
ne coinvolge non soltanto
due, l’India e l’Italia, ma in
Interscambio qualche modo tre. Terza eco-
L’interscambio nomia dell’Asia, Paese che tra
commerciale tra Italia il 2010 e il 2011 ha avuto un
e India ha superato i tasso di crescita dell’8,5% e
7,5 miliardi di euro nel del quale siamo il quarto part-
2011, con un aumento ner commerciale dell’Unione
stimato al 25% dal Europea, l’India è una repub-
2010. L’obiettivo blica federale, divisa in 28 Sta-
annunciato in ti e sette unità territoriali. Ko-
novembre dal chi è nello Stato del Kerala. E
precedente governo se, per esempio, l’ambasciato-
italiano è arrivare a 15 re d’India a Roma ha conces-
miliardi entro il 2015 so soltanto in un paio d’ore il
Settori visto ai funzionari italiani
Le imprese italiane che mandati a occuparsi del caso,
già operano in India non altrettanta può essere la
sono oltre 400, disponibilità del Kerala, base
soprattutto nei settori dei pescatori morti, Stato con
dell’automotive, della attitudini diplomatiche non
moda, dell’energia e necessariamente pari a quelle
dell’elettronica. Nuove di New Delhi.
possibilità di È la ragione per la quale il
espansione sono state governo Monti ha cercato di
individuate nelle limitare le dichiarazioni di
infrastrutture propri membri per evitare un
convulso ping pong mediati-
co tra capitali. Già prima che i
due militari venissero tratte-
nuti, della morte dei pescato-
ri avevano cominciato a occu-
parsi i ministri degli Esteri
Giulio Terzi, della Difesa
Giampaolo Di Paola e della
Giustizia Paola Severino.
Ognuno dei tre ha fatto parti-
re un inviato per New Delhi, e
ieri Severino, intervistata da
Lucia Annunziata, ha detto
che la vicenda della Lexie
«non è tranquillizzante» e ha
riferito: «Abbiamo trattato tut-
ta la notte».
Gli italiani sostengono di
aver sparato 20 colpi, in aria e
in mare, per dissuadere dal-
l’avvicinarsi alla petroliera
una barca che in acque spes-
so battute da pirati non rispet-
tava i segnali affinché stesse
alla larga. Una versione india-
na è che il peschereccio sareb-
be stato raggiunto da 60 pro-
iettili. Assistiti dal console ge-
nerale a Mumbai Giampaolo
Cutillo, gli italiani lamentano
che sui pescatori, Gelastine,
45 anni, e Ajesh Binki, 25,
non sono state eseguite au-
topsie per capire da quali col-
pi sono stati uccisi.
Se le accuse indiane fossero
Le versioni
I nostri militari: sparati
20 colpi. La versione
dell’accusa: 60 proiettili
contro il peschereccio
vere, quanti hanno sparato si
troverebbero per certi versi in
posizioni simili a quelle dei
soldati americani che per erro-
re ammazzarono in Iraq Nico-
la Calipari a un posto di bloc-
co. Ma adesso gli elementi so-
no pochi e contraddittori per
permettere sentenze. «Il gover-
no italiano ritiene sia compe-
tente la magistratura italiana,
essendo i fatti avvenuti in ac-
que internazionali su una na-
ve battente bandiera italiana»
ha affermato in una nota la Far-
nesina ricordando che a rego-
lare la presenza di militari sui
mercantili è una «legge italia-
na che risponde anche alle esi-
genze delle risoluzioni dell’O-
nu» sulla pirateria. «I militari
sono organi dello Stato italia-
no» e «godono dell’immunità
dalla giurisdizione rispetto
agli Stati stranieri» è stato il
perno del comunicato che ha
attribuito «atti unilaterali» al-
la polizia. Questo hanno detto
a propri colleghi i funzionari
inviati a New Delhi. Risultato:
«La riunione non ha permesso
di raggiungere una posizione
condivisa».
Oggi in India è festa, possi-
bile che Latorre e Girone non
tornino sulla Lexie. La diplo-
mazia continuerà a trattare.
Terzi aveva in agenda per fine
mese visite in Asia, India com-
presa. E ci vuole andare.
Maurizio Caprara
© RIPRODUZIONE RISERVATA

spazi protetti per la

custodia di armi e
munizioni e fortificare un
ambiente chiamato
«cittadella», dove
l’equipaggio può ritirarsi
al sicuro in caso di
abbordaggi. Le regole
d’ingaggio dei militari non
prevedono l’affondamento
dei cosiddetti «skiff», le
veloci imbarcazioni usate
dai pirati. Ci si deve
limitare ad azioni in grado
di impedire la cattura
della nave, gesti
intimidatori, segnali
luminosi e spari in aria di
avvertimento. In futuro
gli armatori verranno
autorizzati a imbarcare
anche squadre di
contractors, agenti privati.
Marco Nese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vite parallele
Massimiliano e Salvatore,
in missione contro i pirati
sognando la Puglia e i figli
ROMA — Due papà coraggiosi, il
capo di prima classe Massimiliano La-
torre e il sergente Salvatore Girone,
due specialisti, compagni di «boar-
ding team», la supersquadra degli ab-
bordaggi del Reggimento San Marco.
Ma anche due papà premurosi.
«Quando tornano a casa dalle missio-
ni infatti la prima regola è il silenzio
— dice l’avvocato Manolo Latorre, cu-
gino stretto di Massimiliano —. Non
perché si tengano dentro chissà qua-
le segreto, ma per evitare che i loro
figli piccoli possano ascoltare le sto-
rie e si possano spaventare». Massi-
miliano ha quattro figli, Salvatore ne
ha due. Massimiliano, 45 anni, è di
Taranto. Salvatore, di 10 anni più gio-
vane, è di Bari. Missioni rischiose, a
caccia di pirati, mesi e mesi lontano
da casa per uno stipendio di 2 mila
euro, quando va bene. «Tra un paio
d’anni smetto, così potrò dedicarmi
completamente alla famiglia» ha con-
fessato una volta Massimiliano al cu-
gino Manolo. Anche perché si arruo-
lò che era un bambino, neppure di-
Compagni
Latorre e Girone sono
compagni nella supersquadra
degli abbordaggi del
Reggimento San Marco
ciott’anni e alle spalle ha già l’Iraq,
l’Afghanistan e adesso l’India, sulla
petroliera a fare il capoteam dei
marò. Ma col pensiero sempre fisso a
Rosalba, la sua compagna attuale
(Max è separato), ai loro tre figlioli e
a mamma Carmela, rimasta vedova
dopo la morte di papà Tommaso. Dal
Ramada Hotel di Colombo, Sri Lanka,
l’11 febbraio alle 16.48, il fuciliere di
Taranto ha postato su Facebook l’ulti-
mo messaggio: «Signore e signori vi
mando un abbraccio, mi assento per
qualche ora o forse per qualche gior-
no...Alla prossima!». Ora le foto sono
state tutte cancellate. L’embargo del-
le notizie è totale. Ma un nipote, Chri-
stian D’Addario, accusa: «Abbiamo
saputo di Max dalla televi-
sione, siamo stati noi a infor-
mare la madre...».
Per stare vicino alla sua famiglia e
cominciare a diminuire un po’ i ri-
schi, Massimiliano tempo fa aveva
già venduto la sua rombante Honda
Cbr, con cui prima filava dal porto al-
l’arsenale. Insomma, un tipo con le
idee chiare: nel suo futuro c’è solo pa-
ce e c’è la sua città, Taranto, per cui
concretamente provò anche a darsi
da fare, buttandosi in politica prima
nel 2007 alle Comunali e poi nel 2010
alle Regionali, sempre candidato nel-
le liste dell’ex sindaco Giancarlo Cito
e del figlio Mario. Ma non fu eletto.
E Salvatore Girone? «È il fratello
In servizio
A sinistra, nella
foto grande,
Massimiliano
Latorre si
addestra al
fuoco. Qui a
lato, il marò in
alta uniforme
minore di Massimilia-
no — dicono i commili-
toni alla Caserma Carlotto di
Brindisi — c’è un legame molto forte
tra loro, ma non immaginatevi dei
Rambo, anzi, due ragazzi sempre gen-
tili, allegri. Però allenatissimi e fred-
di, non due sprovveduti che si metto-
no a sparare all’impazzata contro dei
pescatori». Nella casa di Salvatore, a
Torre a Mare di Bari, villette a schiera
a due passi dalla spiaggia, la moglie
non c’è. Ieri mattina, ha preso in brac-
cio i due figli piccoli di 5 e 6 anni e ha
chiuso la porta dietro di sé. Ci torne-
rà con Totò, speriamo presto.
Fabrizio Caccia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
❜❜ Il personale della Enrica Lexie dovrà collaborare pienamente
con gli inquirenti indiani
A confronto
15 febbraio 2012,
acque internazionali
al largo del Kerala
sei marò a protezione
della petroliera
Enrica Lexie
La versione italiana
Sul radar compare un barchino in avvicinamento
Due marò sparano colpi di avvertimento
Il barchino si avvicina ancora al mercantile, i due marò
sparano in aria
Il barchino è a circa 100 metri di distanza, i due marò
sparano in acqua, il barchino si allontana
Acque pericolose Tanti gli incidenti causati dalla minaccia costante dei pirati. Nel 2008 15 pescatori thailandesi furono vittime di un tragico errore indiano
Quel triangolo di mare a Oriente dove si perdono le navi
WASHINGTON — I mari caldi
compresi tra l’India e la Somalia so-
no come un «Triangolo delle Bermu-
de» orientale. Si può morire per una
raffica di mitragliatrice, spazzati via
da una tempesta o sparire in un gior-
ni di calma piatta. Troppe le insidie.
La più immediata e diretta è quella
dei pirati somali. Una minaccia cro-
nica diventata più aggressiva che ha
portato alla presenza costante di
una flottiglia internazionale. Oltre
alla Nato, ci sono unità russe, cine-
si, iraniane, sudcoreane e indiane.
Ognuno ha le sue regole di ingaggio
e i propri sistemi. Non sempre orto-
dossi. Proprio un’unità inviata dal-
l’India è stata protagonista, nel no-
vembre 2008, di un caso controver-
so. La fregata «Tabar» ha preso a
cannonate il peschereccio thailande-
se «Ekawat Nava 5» che era finito in
mano ai pirati somali. Quindici ma-
italia: 515249535254
S. M. Krishna, ministro degli Esteri indiano
❜❜
Il rapporto Chi ha deciso di obbedire ai militari indiani dirigendo la nave in porto?
La versione indiana
Le raffiche, gli orari, la rotta
I punti oscuri della vicenda
Dalla petroliera partono colpi diretti al peschereccio
La conferma del satellite: erano in acque internazionali
ROMA — La terza raffica di avvertimen-
to «è stata sparata in acqua, a prua del pe-
schereccio che non è stato colpito, tanto
che ha invertito la rotta e si è allontanato».
Così, nella relazione trasmessa due giorni
fa ai carabinieri del Ros e alla Procura di
Roma, Massimiliano Latorre ricostruisce i
momenti cruciali del conflitto a fuoco av-
venuto al largo delle coste indiane, relazio-
ne che indica gli autori della sparatoria. E
nega che l’azione abbia potuto provocare
feriti, tanto meno vittime. Era lui il capo
del «nucleo di protezione» imbarcato sulla
petroliera Enrica Lexie per contrastare gli
atti di pirateria. E proprio lui — adesso ac-
cusato insieme con Salvatore Girone del-
l’omicidio di due pescatori che erano a bor-
do del St. Antony — firma il rapporto con
Due pescatori restano uccisi foto allegate, che servirà al pubblico mini-
stero Francesco Scavo Lombardo a verifica-
re quanto accaduto. Nel fascicolo sono con-
tenute le testimonianze degli altri cinque
soldati presenti a bordo e le conclusioni
del responsabile del team. Sono ancora nu-
merosi i dubbi che avvolgono la vicenda,
le incongruenze tra la versione fornita dai
militari italiani e quella delle autorità di
New Delhi. E ruotano attorno a tre misteri:
l’orario dell’azione, il luogo esatto dove è
avvenuta, l’imbarcazione che ha attaccato
la petroliera. Ma c’è pure un altro interro-
gativo: perché, nonostante gli italiani ab-
biano comunicato di essere in acque inter-
nazionali, sono poi entrati nell’area con-
trollata dagli indiani così consentendo il
fermo dei due marò. E lo hanno fatto dopo
il parere contrario espresso dalla Marina
Militare.
Gli orari diversi
Sulla chiglia restano i fori di 16 proiettili Secondo il report trasmesso a Roma l’al-
larme scatta alle 11.30 del 15 febbraio men-
tre la Enrica Lexie si trova a «33 miglia dal-
la costa sudovest dell’India». La posizione
della nave è confermata dai dati forniti dal
satellite, attivato da chi era a bordo ma vie-
ne contestato dalle autorità locali. Anche
gli orari non coincidono, visto che la poli-
zia indiana colloca gli spari almeno due
ore dopo. E questo ha fatto nascere l’ipote-
si che i due pescatori siano stati uccisi in
un diverso conflitto, anche tenendo conto
che quella stessa sera risulta avvenuto un
altro attacco di pirateria in un tratto di ma-
ILLUSTRAZIONI DI FRANCO PORTINARI
re poco distante.
Alla relazione Latorre allega tre fotogra-
fie che dovrebbero servire a dimostrare
proprio questa divergenza: il peschereccio
sarebbe infatti diverso dal St. Antony dei
marittimi uccisi. Le immagini risultano pe-
rò sfuocate, poco chiare e dunque non pos-
sono bastare a chiarire il dubbio. Né a con-
fermare il fatto — sottolineato dal marò —
rinai sono morti e l’unico superstite
è stato recuperato dopo giorni al lar-
go dello Yemen. Per gli indiani si è
trattato di un atto di legittima difesa
mentre per i thailandesi di un tragi-
co errore. Incidenti provocati anche
dalla tattica dei predoni che usano
un buon numero di mercantili cattu-
rati come navi madre, con gli equi-
paggi trasformati in scudi umani.
Alle aggressioni si replica in ordi-
ne sparso e non mancano risposte
sbrigative. Tra le gang si è sparsa la
voce di stare attenti ai russi. In un
paio di casi, i pirati catturati dalle
unità inviate da Mosca, sono andati
incontro a un destino ignoto. Inve-
ce che finire ammanettati sotto co-
perta, i banditi sono stati messi su
un canotto e abbandonati alla loro
sorte. Scene da film d’avventura, ma
terribilmente vere. Altri pirati, dopo
essere stati sopraffatti da combatti-
L’India riconoscerà di certo la legittimità dell’azione
contro la pirateria Margherita Boniver, parlamentare Pdl
che a bordo di quel natante non ci fossero
pescatori, ma cinque uomini armati.
Le tre raffiche
Per cercare di accertare la verità si torna
dunque ai momenti dell’avvicinamento.
Secondo quanto riferisce il rapporto «è il
radar a segnalare la barca che viaggia in
rotta di collisione e i militari presenti a bor-
do si dispongono per reagire. Vengono
messe in atto le procedure previste in que-
sti casi. Quando il natante è a 500 metri di
distanza vengono sparati i primi «warning
shots», ripetuti quando si trova a 300 me-
tri e infine a cento». Latorre specifica che
gli ultimi vengono rivolti verso lo spec-
chio d’acqua «senza colpire l’imbarcazio-
ne». Completamente diversa la ricostruzio-
L’ordine non rispettato
La Marina italiana aveva
ordinato di non assecondare le
richieste delle autorità locali e di
non far scendere a terra i militari
Le vittime
L’omaggio ai pescatori indiani rimasti
uccisi venerdì nelle acque al largo
del Kerala: i due erano a bordo del
peschereccio St. Antony, che secondo
una ricostruzione non sarebbe la stessa
imbarcazione affrontata dagli italiani
vi equipaggi asiatici che hanno usa-
to armi di fortuna, sono stati «butta-
ti ai pesci».
Reazioni estreme nei confronti di
briganti diventati sempre più crude-
li. Con lunghi periodi di prigionia se-
gnati dalle torture. Di recente il capi-
tano di una nave thailandese ha su-
bito l’amputazione della mano co-
me forma di pressione sull’armato-
re. Violenze di gang furiose per le
buone difese adottate sui mercantili
e ostacolate dall’attività di interdi-
zione della flottiglia internazionale.
Flottiglia internazionale
Oltre alla Nato, ci sono russi,
cinesi, iraniani, sudcoreani,
indiani. Tra le gang si è sparsa
la voce di stare attenti ai russi
Codice cliente:
Primo Piano 3
ne fatta dalle autorità indiane secondo le
quali «sul peschereccio ci sono i segni di
16 proiettili, mentre quattro sono andati a
segno e hanno ucciso i due marittimi».
Una tesi ritenuta incredibile dalle autorità
diplomatiche e investigative italiane per-
ché significherebbe che tutti i colpi a di-
sposizione sono stati sparati ad altezza
d’uomo.
L’ordine non rispettato
In queste ore la magistratura sta valutan-
do l’ipotesi di inviare una squadra investi-
gativa in India, che lavori in stretto contat-
to con la diplomazia italiana. Le indagini
sono affidate al colonnello del Ros Massi-
miliano Macilenti che sta già acquisendo
la documentazione presso i comandi mili-
tari e presso la società armatrice anche per
verificare se siano stati loro a decidere di
far entrare nel porto di Kochi la Enrica
Lexie. La Marina aveva espresso parere
contrario, così come aveva raccomandato
di non far scendere a terra i militari. E inve-
ce si è deciso di assecondare le richieste in-
diane.
La procedura prevede che le decisioni a
bordo siano prese dal comandante d’accor-
do con la Compagnia, ma generalmente in
situazioni di emergenza ci si muove in ac-
cordo con le autorità militari e con il gover-
no italiano. Adesso bisognerà dunque veri-
ficare se davvero sia stato l’armatore a ordi-
nare di abbandonare le acque internaziona-
li e con chi sia stata condotta la trattativa.
Un negoziato che, al momento, si è conclu-
so nel peggiore dei modi.
Fiorenza Sarzanini
fsarzanini@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel 2011, infatti, il numero degli as-
salti conclusi con la cattura del va-
scello è sceso verticalmente. Ed è
cresciuto il numero dei predoni ucci-
si o catturati. Ogni tanto dai villaggi
somali arrivano notizie — difficili
da verificare — sulla scomparsa di
interi team di attacco. Famoso un
episodio nell’ottobre del 2009 quan-
do gli «anziani» di una località so-
mala hanno denunciato la sparizio-
ne di 30 uomini partiti in caccia con
i barchini. Due le ipotesi. Fatti fuori
oppure traditi dal monsone, altro
nemico insidioso per chi si avventu-
ra a queste latitudini. I pirati lo san-
no e infatti riducono le sortite. Ma
ora la stagione cattiva è appena fini-
ta e loro sono tornati al loro safari
marino.
Guido Olimpio
Twitter @guidoolimpio
golimpio@rcs.it
 Codice cliente:

4 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

W E T HE PEOPL E

Grandmother and Horse Wrangler

Questa sella porta con sè i ricordi più belli. Ha visto i miei figli e
i miei nipoti imparare a cavalcare, cadere e rialzarsi.

Il racconto completo su MCSAPPAR EL.COM

Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Primo Piano 5 #

» Approfondimenti Il decreto sulla semplificazione fiscale

EQUITALIA, PIGNORAMENTI PIÙ LEGGERI

Scatteranno su un decimo dello stipendio, regole morbide per le imprese
ROMA — Nel decreto di vener-
dì prossimo sulla semplificazio-
ne fiscale ci saranno anche delle
misure per allentare la morsa di
Equitalia nella riscossione dei
debiti tributari. Serviranno ad
aiutare le imprese morose, evi-
tandone il blocco dell’attività,
ma anche i semplici contribuen-
ti che hanno forti debiti fiscali
ed un solo stipendio, insufficien-
te per ripagarli e al tempo stesso
mandare avanti la famiglia.
I due articoletti che si aggiun-
gono al testo del decreto legge
in preparazione sono stati sugge-
riti direttamente da Equitalia
con l’evidente scopo di migliora-
re il rapporto con i contribuenti,
divenuto molto teso dopo l’ina-
sprimento della normativa sulla
riscossione dei tributi. Ma se da
un lato il fisco dimostra la volon-
tà di venire incontro ai contri-
buenti che comunque stanno pa-
gando le tasse, dall’altro conti-
nua a mostrare il pugno duro
nei confronti dei furbi. Al decre-
to si aggiungono, infatti, anche
nuove norme per contrastare
l’evasione fiscale.
Le norme anti-evasione
Così, ad esempio, i contri-
buenti soggetti agli studi di set-
tore che non risponderanno ai
questionari del fisco, oppure in-
dicheranno dei dati falsi, saran-
no sottoposti ad un accertamen-
to analitico-induttivo.
Se fino a ieri, ignorando i que-
stionari, si rischiava solo una
sanzione pecuniaria, da ora in
poi si correranno rischi pesanti.
E l’inserimento nell’elenco dei
contribuenti da sottoporre agli
accertamenti sarà automatico,
senza via di scampo. La falsifica-
zione dei questionari degli studi
di settore, un supplemento di in-
formazioni richieste dall’ammi-
nistrazione fiscale, viene dun-
que considerata come un indica-
tore attendibile di possibile eva-
sione, e la conferma si è avuta
dai recentissimi blitz della Guar-
dia di Finanza negli esercizi com-
merciali delle grandi città e delle
località turistiche. La quasi tota-
lità degli esercizi che non batte-
vano regolarmente gli scontrini
fiscali, aveva anche falsificato in
qualche modo i questionari in-
viati dall’Agenzia delle Entrate
sugli studi di settore. Che, per in-
ciso, quest’anno potrebbero su-
bire un ritardo di circa un mese
per la messa a punto dei nuovi
indici di coerenza economica.
Riscossione meno dura
Potranno consolarsi, in com-
penso, imprese e contribuenti
che pizzicati dal fisco in passato
stanno comunque onorando il
proprio debito tributario. Il nuo-
vo decreto interverrà diretta-
mente sui pignoramenti che gli
agenti della riscossione possono
ottenere a tutela del credito fisca-
le. Nel caso delle aziende o delle
società di artigiani o professioni-
sti, il decreto stabilirà, che se
Equitalia dovesse procedere al

120 18 260
pignoramento dei beni strumen-
tali, il titolare ne venga nomina-
to custode giudiziario. Così che
l’imprenditore, custode dei mac-
chinari aziendali, possa conti-
nuare a farli funzionare, garan-
tendo la sopravvivenza dell’im-
miliardi di euro L’evasione mila I truffatori di pubblico denaro miliardi di euro Il valore presa e la possibilità che questa
fiscale annua nel nostro Paese. denunciati lo scorso anno dalla stimato del lavoro sommerso ripaghi anche il debito fiscale.
Ogni italiano in media sottrae Guardia di Finanza, che ha nel nostro Paese. Secondo
al fisco 2.093 euro all’anno. accertato danni erariali per 2 alcune valutazioni l’evasione Busta paga pignorata
L'identikit dell’evasore: maschio miliardi di euro e bloccato illeciti contributiva ammonterebbe Sulla stessa linea si muove l’al-
(17,3%) e sotto i 44 anni (19,9%). finanziamenti comunitari e a 35 miliardi. Mentre l’Iva evasa tra norma, che viene incontro ai
Solo il 2,7% degli evasori ha più nazionali per quasi 700 milioni di sarebbe di oltre 40 miliardi semplici contribuenti. Sempre
di 64 anni euro all’anno per tutelare il suo credito, Equi-
talia può procedere anche al pi-
gnoramento di una parte dello

Che cosa cambia nel decreto

Riscossione più soft

per le imprese
Cambia il pignoramento
Mano più morbida da parte
degli agenti della riscossione. Il
nuovo decreto prevede che, in
caso di pignoramento,
l’imprenditore sia nominato
custode dei beni strumentali
dell’impresa, consentendole di
continuare a produrre. E passa
Chi falsifica questionari Imu, una sola detrazione Spesometro, acquisti
nella lista evasori per nucleo familiare
Novità per gli studi di settore
Oltre ai commercianti che non
battono gli scontrini fiscali,
nella lista dei sospetti evasori
da sottoporre agli accertamenti
fiscali approfonditi entreranno
anche i contribuenti che non
rispondono o falsificano i
questionari relativi agli studi di
da tremila euro
Sconto forfettario di 200 euro
Con il decreto per la
semplificazione fiscale, venerdì
prossimo, arriveranno anche i
chiarimenti sull’Imu, che
accorperà anche l’Ici. La
detrazione forfettaria di 200
euro (più 50 per ogni figlio) sarà
una per ciascun nucleo familiare.
Una segnalazione annuale
Potrebbe sparire l’obbligo per i
commercianti di segnalare
telematicamente al fisco ogni
acquisto effettuato dai clienti di
importo superiore ai 3 mila euro,
un dato che serve a costruire il
cosiddetto "spesometro". Le
segnalazioni arriveranno
❜❜
Contribuenti e
studi di settore,
controlli a chi
non risponde ai
questionari
stipendio del contribuente, se
questi non ha altri beni che pos-
sano garantire l’amministrazio-
ne fiscale. La norma oggi preve-
de che possa essere pignorato il
quinto dello stipendio, ma il
nuovo decreto prevede che pos-
sa essere anche una percentuale
inferiore, fino al decimo dello
stipendio. La quota che il fisco
potrà "congelare" dipenderà in
sostanza dall’assegno mensile, e
se si tratta di uno stipendio bas-
so, è molto probabile che la quo-
ta di un quinto venga ridotta, fi-
no ad essere dimezzata.
Mario Sensini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

da un quinto a un decimo la settore. Oggi la mancata Lo stesso decreto dovrebbe comunque, ma una volta l’anno,
quota dello stipendio netto che risposta alle domande del fisco estendere l’applicazione dell’Ici e sulla base del vecchio elenco
Equitalia potrà pignorare per comporta solo una sanzione ai beni della Chiesa, dei partiti, dei clienti e dei fornitori che le
tutelare il proprio credito. pecuniaria dei sindacati e delle onlus. imprese dovranno trasmettere.

Codice cliente:

6
#
Primo Piano
» Approfondimenti
REDDITI, DALLA CACCIA AGLI EVASORI
IL TAGLIO DELLA PRIMA ALIQUOTA AL 20%
Verso lo sblocco di una nuova tranche dei pagamenti alle imprese
ROMA — Avviato il negoziato
interno sulla riforma del mercato
del lavoro, incanalata la discussio-
ne con i partner Ue sulla Grecia e
la nuova governance della zona
euro, sul tavolo del presidente del
Consiglio, Mario Monti, restano
due priorità: il fisco e le imprese.
Già questa settimana a Palazzo
Chigi arriveranno il decreto legge
per la semplificazione fiscale e,
molto probabilmente, il nuovo te-
sto della delega per la riforma del-
le tasse, con la fissazione del prin-
cipio secondo il quale le somme
recuperate all’evasione saranno
destinate alla riduzione delle ali-
quote. Ma venerdì potrebbe esse-
re anche l’occasione, per il gover-
no, di sbloccare un’altra tranche
di pagamenti arretrati della pub-
blica amministrazione alle impre-
se. L’attuale fase di restrizione del
credito bancario preoccupa Palaz-
zo Chigi, e se anche lo sblocco dei
pagamenti fosse di solo qualche
miliardo sarebbe una gran bocca-
ta d’ossigeno per le imprese.
La nuova delega fiscale è più o
meno delineata, anche se la pre-
sentazione potrebbe slittare di
qualche giorno. Accogliendo le in-
dicazioni di tutti i partiti che so-
stengono la maggioranza, che han-
no votato esplicite mozioni in tal
senso, il governo si appresta a
mettere nero su bianco l’impegno
di restituire ai contribuenti onesti
quello che gli è stato loro sottrat-
to dagli evasori. L’idea di base è
Comune di Roma
Maxi-concorso
300 mila
in corsa
per 1.995 posti
Circa 300 mila domande
per 1.995 posti. Non
sembrano convinti che
il posto fisso sia «monotono»
gli aspiranti dipendenti
del Comune di Roma
che due anni fa hanno
presentato domanda
per il maxiconcorso
ai nastri di partenza.
Più volte rinviato
negli ultimi due anni,
il concorso comunale,
che mette a disposizione
contratti a tempo
indeterminato per 22
differenti figure professionali,
prenderà il via domani
21 febbraio con le
prime prove scritte.
La riforma delle imposte
quella di creare un fondo con i
proventi della lotta all’evasione,
da utilizzare per la riduzione delle
aliquote (se si accertasse che il
maggior gettito deriva da un recu-
pero della base imponibile), o per
concedere nuove detrazioni.
L’eventuale intervento diretto sul-
l’Irpef, che potrebbe essere agevo-
lato anche dal riordino delle detra-
zioni esistenti (da cui comunque
dovrà scaturire un risparmio di
italia: 515249535254
❜❜
20 miliardi l’anno da destinare al
deficit), sarebbe concentrato sul-
l’aliquota più bassa (23%, si appli-
ca da 7 a 15 mila euro). L’obietti-
Un’accelera- vo è quello di portarla al 20%, così
come di ridurre e sfoltire quelle
zione dei superiori, accorpandole in altre
due aliquote (30 e 40%).
pagamenti A Palazzo Chigi, intanto, confer-
mano che il governo è concentra-
alle imprese to più che mai sul dossier dei pa-
gamenti arretrati alle aziende da
Codice cliente:
Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
in Italia, potrebbe essere adottata
già quest’anno.
Il punto dolente è però quello
del debito residuo, su cui lo stes-
so Passera ha ammesso che l’ese-
cutivo non è in grado di avere
nemmeno una quantificazione
certa. Potrebbero essere 70, ma an-
che 90 o 100 miliardi di euro. Di
certo è lo stesso premier a ritene-
parte delle pubbliche amministra- re che il dossier sia centrale, e più
zioni. Quattro giorni fa Corrado utile di altri strumenti, al momen-
Passera, di fronte ai rappresentan- to, per ridare ossigeno alle impre-
ti di Confartigianato, a porte chiu- se che hanno problemi crescenti
se, ha detto di essere disponibile di finanziamento. Così l’esecutivo
ad anticipare l’entrata in vigore lavora per una sbloccare una nuo-
della direttiva europea sui tempi va tranche di pagamenti dopo
dei pagamenti da parte dell’ammi- quella di 5,7 miliardi di fine gen-
nistrazione pubblica, che sarebbe- naio.
ro ridotti a 60 giorni. Dovrebbe en- Marco Galluzzo
trare in vigore nella primavera del Mario Sensini
2013, ma per le nuove forniture, © RIPRODUZIONE RISERVATA
✒
IL FISCO ADESSO
MOSTRI ANCHE
LA FACCIA BUONA
di NICOLA SALDUTTI
Adesso che gli 007 del fisco si sono sfilati gli
sci, che gli scontrini non emessi si stanno
trasformando in contestazioni, forse, si può
cominciare a intravedere l’altro volto della
macchina fiscale. I blitz sono certo un modo
per mostrare la capacità dello Stato di esigere
il rispetto delle regole. Forse un modo
necessario (anche se appariscente) per un
Paese che si è abituato a ritenere in qualche
caso un optional il pagamento delle imposte
(dovute). Un optional che fa di tanto in tanto
scoprire una figura poco nota all’estero, che è
quella dell’evasore totale. Persone, società,
enti in grado di vivere così bene sotto traccia
da riuscire per anni a sfuggire all’occhio (e
quindi alle sanzioni) dell’amministrazione
finanziaria. Una specie di miracolo
dell’invisibilità tributaria. Eppure in questi
mesi complicati per l’andamento
dell’economia, non mancano le proteste di
cittadini, imprenditori, commercianti che
evasori incalliti non sono ma magari
attraversano una fase di difficoltà. Un primo
segnale di disponibilità è arrivato con lo
spazio maggiore concesso dal Fisco alla
possibilità di saldare i conti a rate. Concedere
tempo può essere un buon viatico per chi
vorrebbe ma non riesce a rispettare gli
appuntamenti con le tasse. E adesso che il
governo ha in preparazione il decreto sulla
semplificazione fiscale, come scrive Mario
Sensini in queste pagine, potrebbero arrivare
alcuni interventi mirati ad alleggerire anche la
stretta di Equitalia. Un compito centrale,
quello della società di riscossione dello Stato,
che avrà come contropartita la possibilità di
ridurre le imposte ai redditi più bassi (peccato
che in questa fascia rientrino spesso anche gli
evasori, abituati a dichiarare meno di quello
che ricavano). Una sorta di compensazione: le
somme ricavate dai blitz renderanno più equo
il carico delle tasse. Piccoli, ancora timidi, ma
decisivi segnali di un Fisco che prova ad
ascoltare le ragioni dei contribuenti. Per
mostrare l’altro volto. Non solo quello feroce.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

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Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

La riforma Il negoziato ❜❜ Parlare di rimuovere i sostegni vuol dire gettare un cerino su un

bidone di benzina Raffaele Bonanni, leader della Cisl

Governo-Cgil, lite sulla cassa integrazione

Camusso: sarebbe un errore abolirla. Cicchitto: intervenire sull’articolo 18
ROMA — «Fine marzo? È un
po’ presto per dire che siamo
Il commento
vicini all’intesa». Da Fazio a
Che tempo che fa Susanna Ca-
musso conferma la necessità LA SCELTA
che «il Paese abbia bisogno di
un intervento sul mercato del (POCO SAGGIA)
lavoro» ma spegne gli entusia-
smi del governo sulla relativa
vicinanza a questa meta. Non
DELLA PRUDENZA
c’è ancora l’accordo, e infatti
mentre l’esecutivo vorrebbe in- SEGUE DALLA PRIMA
tervenire su articolo 18 e am-
mortizzatori sociali, quest’ulti- I dati dell’Ocse mostrano che l’Italia
mo tema principe dell’incon- detiene (insieme a Messico e Turchia) il
tro di oggi tra ministro Forne- record nella percentuale di giovani che né
ro e parti sociali, la segretaria lavorano né partecipano ad attività
della Cgil ribadisce in tv che la formative, in una scuola, un’università, o
cassa integrazione straordina- all’interno di un’azienda. Una situazione
ria non va toccata, sostituendo- molto diversa da quella tedesca, dove non
la con uno «strumento univer- c’è praticamente alcuna differenza fra il
sale» come il salario minimo. tasso di disoccupazione dei giovani e
«Quando il ministro Forne- quello dei lavoratori più anziani (7%
ro dice con troppa scioltezza contro l’8% dei giovani). Ciò che fa la
che la cassa straordina- differenza in Germania (e modalità
ria si può eliminare di- Il tavolo sulla «superare il tabù dell’articolo ma Italia». Vogliono rivederlo, analoghe esistono in Austria, Svizzera e
Le cifre

312
ce una cosa non vera,
perché non ostacola
ma consente la reindu-
strializzazione», dice
Camusso da Fazio. E
sul tema di cui si di-
scuterà oggi alla ripresa della
trattativa esprimono forti dub-
bi anche Raffaele Bonanni del-
la Cisl («Parlare di rimuovere i
sostegni vuol dire gettare un
cerino su un bidone di benzi-
na») e Luigi Angeletti della Uil
(«Fino a quando non ci sono ri-
sorse per fare qualcosa di me-
glio della cassa integrazione,
non si può fare un dibattito se-
Lo sviluppo Il rilancio dell’agenda digitale
mila, il numero di
lavoratori in cassa
integrazione a gennaio
rio»).
Diversa la questione sull’arti-
colo 18. La posizione più in-
transigente in questo caso è
della sola Cgil, tra i sindacati
più rappresentativi. «L’artico-
lo 18 è intoccabile — confer-
ma Camusso —, una norma di
civiltà perché dice che non si
può licenziare se non c’è giusti-
ficato motivo, indebolirlo si-
riforma del
lavoro tra il
governo e le
parti sociali di
inizio febbraio
gnificherebbe far passare il
messaggio "potete fare quello
che volete", mentre non se ne
ricaverebbe affatto una mag-
giore efficacia economica» in
termini di crescita e di occupa-
zione.
Sempre scontro aperto sul-
l’articolo 18 anche nel mondo
politico: se le parole di Walter
Veltroni (Pd) sulla necessità di
Passera, e dell’Università, Francesco Profu-
18», in contrasto con la posizio-
ne di Bersani, ieri sono state re-
spinte anche dal responsabile
economico del Pd Stefano Fas-
sina in una lunga lettera su Fa-
cebook, Rosi Bindi su La7 con-
ferma che «l’articolo 18 non è
il tema del momento: il tema
centrale di oggi è creare occu-
pazione».
Per Antonio Di Pietro (Idv)
cancellare o modificare l’artico-
lo 18 «sarebbe una grande in-
giustizia ma anche un polvero-
ne alzato apposta per nascon-
dere l’incapacità di fare qualco-
sa di serio per rilanciare il siste-
(per l’ammodernamento dell’infrastruttu-
invece, Fabrizio Cicchitto e
Maurizio Gasparri, entrambi
Pdl.
Cicchitto pensa che non bi-
sogna più rimandare «per evi-
tare che si trasformi da una tu-
tela per i lavoratori a una situa-
zione di blocco del mercato del
lavoro perché gli imprenditori
non vogliono assumere a tem-
po indeterminato». Per Gaspar-
ri «non si possono fare riforme
a metà, no a diktat e imposizio-
ni, apriamo una riflessione sul-
l’articolo 18».
Mariolina Iossa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Olanda) è un sistema che consente ai
giovani di inserirsi molto presto nel
mondo del lavoro. Terminata la scuola
elementare, le famiglie tedesche devono
scegliere, per i loro figli, fra tre strade
distinte: una scuola simile al nostro liceo,
che non prevede formazione
8,9% professionale; la Realschule in cui si
i senza alternano periodi di formazione generale e
lavoro periodi di esperienza in azienda; e la
in Italia Hauptschule che prevede un graduale
nel dicembre inserimento in azienda già a partire dai
scorso, pari 15-16 anni. Non sono scelte irreversibili:
a 2.243 mila previa verifica del suo rendimento
unità scolastico, uno studente può passare da
una scuola all’altra.
Un’impresa tedesca su tre offre esperienze
di apprendistato e metà dei ragazzi che
56,9% fanno questa esperienza vengono poi
assunti dalla stessa impresa con un
gli occupati
contratto a tempo indeterminato. In Italia
nel nostro
le imprese usano l’apprendistato come un
Paese a
dicembre modo per assumere lavoratori precari e le

Rete telefonica fissa, mo, riunitisi poi nella cabina di regia per
l’Agenda digitale italiana (Adi), avevano
già avviato a dicembre una consultazione
con gli operatori telefonici sul tema «Pro-
ra delle tlc in Italia, solo fino a pochi mesi
fa, circolavano stime ufficiali che andava-
no da 8-10 a 20 miliardi, mentre Bernabè
conta ora di farsi una rete da solo con mol-
2011,
pari a 22.903
mila
attività di formazione sono spesso fasulle.

Roma-Madrid
Il risultato è
che i giovani
apprendisti il

torna la tentazione getto strategico agenda digitale italiana:

implementare le infrastrutture di rete. Ca-
ratteristiche e modalità attuative». Il mini-
stero dello Sviluppo ha iniziato a pubblica-
to meno di 8 miliardi). Il vectoring permet-
te infatti di passare dal cosiddetto Fiber to
the Home (la fibra fino a casa) al Fiber to
the Cabinet (fino alla centralina). La stes-
37,5%
gli inattivi tra i
La riforma
del lavoro
tra Italia
più delle volte
non imparano
nulla e alla fine
del contratto

dell’intervento Cdp re in questi giorni i risultati di questo

MILANO — Un po’ tormentone, un
po’ fantasma brizzolato negli ultimi anni
il tema ha sempre influenzato le discussio-
ni sul futuro della rete fissa di Telecom Ita-
lia e il destino della nuova infrastruttura a
banda ultra larga Ngn: è ipotizzabile oppu-
re no uno scorporo dal gruppo della spina
dorsale dove corrono le nostre telefonate
e i dati? E anche questa volta, seppure fu-
gacemente, la tentazione è tornata. L’ipo-
tesi di una partecipazione in qualche for-
ma della Cassa depositi e prestiti — nella
sostanza il famigerato piano Rovati, dal
nome dell’amico e consulente dell’allora
premier, Romano Prodi, che ci lavorò cre-
ando un caso politico — è ricomparsa nel-
le scorse settimane sui tavoli romani. Al-
trettanto velocemente il «ragionamento»
è evaporato così come era comparso, ha
confermato una fonte ministeriale, anche
perché non sfugge che i finanziamenti
bancari sono legati a doppia mandata al
valore intrinseco della rete e, senza, Tele-
com avrebbe un problema non seconda-
rio nella gestione del debito monstre di cir-
ca 30 miliardi.
In ogni caso, il ritornello scorporo, per
quanto abusato, è forse il sintomo più si-
gnificativo di un male oscuro nella discus-
sione. Nel passaggio tra l’ultimo governo
Berlusconi e l’attuale esecutivo guidato da
Mario Monti la tensione tra Telecom Italia
e gli altri operatori telefonici — spesso sot-
tesa a sorrisi e strette di mano — per la
rielaborazione della nervatura di teleco-
municazioni e di Internet sembrava esse-
re scomparsa. Ma sotto la cenere nulla è
cambiato. Sono diversi i retroscena mai
emersi. Morto, dopo un pesante scontro
con il presidente esecutivo di Telecom,
Franco Bernabè, il piano dell’ex ministro
dello Sviluppo economico, Paolo Romani
— la cui fine, almeno ufficiosamente, risa-
lirebbe a una cena tra i principali manager
del settore riuniti qualche mese fa a Capri
— il piano Cdp-Metroweb è sembrato sul-
la carta il miglior sostituto per dotare il ter-
ritorio nazionale, con un modello pubbli-
co-privato, di una rete moderna e capilla-
re. La partecipazione dello Stato, come nel
laboratorio Trentino Alto Adige, è giustifi-
cata dalla necessità di intervento sul digi-
tal divide. Milano e la Lombardia sembra-
vano il miglior trampolino per fare espe-
rienza ed esportarla su scala nazionale. Lo
stesso Franco Bassanini, presidente sia
della Cdp che di Metroweb, ha mostrato
ottimismo. «Metroweb, acquisita da F2i
nel luglio del 2011 — si legge in un comu-
nicato dello scorso 6 febbraio — rappre-
senta un importante esempio da poter re-
plicare per sviluppare un progetto nazio-
nale delle tlc a banda larga». Gli stessi mi-
nistri dello Sviluppo economico, Corrado
I protagonisti
Franco Bassanini, ex ministro
della Funzione pubblica, guida
ora la cassa Depositi e prestiti
e Metroweb
brain storming anche se, per volontà del-
l’azienda, la parte relativa a Telecom non è
consultabile.
D’altra parte, basta rileggere l’audizio-
ne dell’8 febbraio di Bernabè davanti alla
Commissione trasporti, poste e telecomu-
nicazioni guidata da Mario Valducci, per
capire che le strade di Telecom e di Me-
troweb, apparse così vicine solo poche set-
timane fa, ora divergono (forse irreparabil-
mente).
Come anticipato dal Corriere proprio il
6 febbraio l’ex monopolista ha approfitta-
to del cambio di governo e anche dell’otti-
mismo diffuso sulla replicabilità su scala
nazionale del modello Cdp-Metroweb —
emersa peraltro come tema di dibattito
nella stessa cena di Capri — per cambiare
i propri progetti e puntare sul vectoring,
una tecnologia che permette di portare
una banda teorica in download fino a 100
Megabit al secondo anche su una rete ibri-
da fibra-rame. I vantaggi sono diversi: in
parte riguardano l’abbattimento del costo
Franco Bernabè è il presidente
operativo di Telecom Italia. Il nuovo
piano del gruppo prevede una rete
ibrida in rame e fibra
sa Telecom ha calcolato che gli ultimi 400
metri di rame che separano, in media, que-
ste dalle case, potrebbero essere salvati in
una fase «uno», con il vantaggio di farci
15 e i 64 anni:
sono diminuiti
dello 0,2%
(-34 mila
e Spagna vengono
lasciati a casa
(si leggano
Pietro Garibaldi
rispettare l’Agenda digitale europea 2020. e Tito Boeri «Un nuovo apprendistato
unità) rispetto
contro lo spreco di capitale umano» sul
In una fase «due» si dovrebbe poi modifi- a novembre
sito lavoce.info). E così ci si continua a
care ulteriormente la rete, anche se la divi-
illudere che la laurea sia l’unica strada per
sione dei due interventi comporta un sur-
trovare lavoro: il risultato è che a un anno
plus di costo non secondario e lascia nel
settore qualche dubbio sulla volontà effet- 67,1% dalla laurea triennale tre giovani su dieci
non hanno ancora trovato un lavoro, e
tiva di concluderla. gli uomini uno su due a un anno dalla laurea
Il vero vantaggio si chiama «ri-mono- occupati in specialistica (dati di AlmaLaurea). Anche
polizzazione» della rete come l’ha definita Italia a perché, durante gli anni dell’università, in
sempre davanti a Valducci pochi giorni fa dicembre. Il Italia, diversamente da quanto avviene in
l’amministratore delegato di Wind, Ossa- tasso di altri Paesi, le imprese non fanno alcuno
ma Bessada. disoccupazio- sforzo per avvicinare i giovani al mondo
La probabilità di una doppia rete Ngn, ne è dell’8,4% del lavoro, anche solo con stage estivi, e le
visti i costi, tende allo zero. Lo Stato, con università sono fabbriche di esami
un possibile repechage da parte del gover- organizzate in modo tale che gli studenti
no del secondo step del piano per il digital
divide — ora fermo — si accollerebbe il 46,8% non hanno mai due mesi liberi.
Monti e Fornero possono seguire due
costo delle aree a fallimento di mercato. Il le donne strade: procedere con cautela, cambiare
ministro Profumo ha già mostrato in che lavorano pochissimo, cercare il consenso della
un’intervista di condividere questa evolu- in Italia. La Confindustria e dei sindacati, e così
zione definendo il digital divide la vera percentuale di evitare scontri. Oppure attuare una
priorità. E non è un caso che proprio que- disoccupazio- riforma vera, che parta dal contratto unico
sta settimana sia partita la campagna di ne è del 9,6 a tempo indeterminato per tutti, con la
marketing per mostrare le potenzialità del- (dicembre) possibilità di terminare il rapporto di
la rete mobile di nuova generazione Lte. lavoro (per tutti, anche i dipendenti
L’industria delle tlc è agitatissima. La pubblici) con i dovuti costi per le imprese
palla è in mano al governo. Il parlamento
dovrebbe mettere in discussione il dise- 31% o per lo Stato.
Noi pensiamo che vada abbandonata ogni
gno di legge per lo sviluppo della doman- i giovani cautela e che si debba avere il coraggio di
da di servizi della pubblica amministrazio- (dai 15 ai 24 chiamare «riforma» solo una modifica
ne proposto dall’ex ministro Paolo Genti- anni) senza sostanziale dei contratti, dei sussidi e delle
loni e Roberto Rao. Il segretario del Pdl, lavoro nel modalità di inserimento dei giovani nel
Angelino Alfano, si è mostrato sensibile a nostro Paese mercato del lavoro. Limitarsi a qualche
un argomento che ha finalmente cattura- in dicembre aggiustamento marginale è peggio che
to l’attenzione della classe politica ma è so- (dati Istat) non far nulla: si creerebbe l’illusione che
lo quando sarà svelato il contenuto del- un problema è stato risolto, quando
l’Agenda digitale e saranno definite le invece non è vero. Lo scoprirà anche la
mosse della cabina di regia del governo Spagna che si è fermata a metà strada.
Monti che sarà possibile capire cosa acca- Oggi la prudenza non è segno né di
drà della partita rete fissa. saggezza né di lungimiranza.
Massimo Sideri Alberto Alesina
Twitter: @massimosideri Francesco Giavazzi
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Primo Piano 9

» Approfondimenti Gli ammortizzatori sociali

18 10,5 5,2 miliardi Il costo annuo degli

ammortizzatori sociali
nell’ultimo triennio, anche se
un terzo (6,3 miliardi nel
2011) si riferisce ai contributi
previdenziali figurativi, cioè
non realmente versati anche
se frutteranno la pensione
miliardi Il costo nel 2011
dell’indennità di disoccupazione,
tra «ordinaria», «agricola» e «a
requisiti ridotti». L’assegno può
durare al massimo 12 mesi.
È pari al 60% della retribuzione
per i primi sei mesi, poi
cala fino al 40%
miliardi Il peso nel 2012 della
sola cassa integrazione secondo
una stima della Uil: 1,3 miliardi
per quella in deroga, che è la
somma che sarà a carico dello
Stato perché il resto, 3,9 miliardi,
lo pagheranno imprese e
lavoratori con i loro contributi

ECCO DOVE SI CERCANO I FONDI

PER IL WELFARE DEL LAVORO
di di entrate da contributi pagati da impre-
se e lavoratori e altrettanti di spesa per cas-
sa integrazione, indennità di mobilità e di
disoccupazione. Poi nel 2008 la spesa ha su-
perato le entrate di 1,6 miliardi e nel 2009
Dalla cassa straordinaria alle indennità. Articolo 18, non escluso un decreto di 8,7 miliardi, nel 2010 di 10,2 e nel 2011
di 9,3. Lo Stato cioè ha contribuito alla spe-

ROMA — Riforma del mercato del lavo-
ro, tocca agli ammortizzatori sociali. Oggi
al dicastero del Lavoro il ministro, Elsa For-
nero, incontrerà i vertici delle associazioni
imprenditoriali e sindacali per discutere
del nuovo sistema a due pilastri: la cassa
integrazione per i lavoratori di aziende che
attraversano crisi reversibili, l’indennità di
disoccupazione per quelli che invece perdo-
no il lavoro. Entrambi questi strumenti do-
vrebbero essere estesi a tutti i lavoratori.
La riforma, che sarà varata dal governo en-
tro marzo, dovrebbe partire tra la fine del
2013 e l’inizio del 2014. L’esecutivo utilizze-
rà infatti lo strumento del disegno di legge
delega. Tra l’altro è ancora aperta, fino a no-
vembre, la vecchia delega sugli ammortiz-
zatori varata dal governo Prodi e prorogata
dall’esecutivo Berlusconi fino al prossimo
novembre.
Sui contenuti ci sono però alcune impor-
tanti questioni da risolvere. I sindacati non
vogliono che sia cancellata la cassa integra-
zione «straordinaria», quella finora utilizza-
ta nelle crisi gravi. Le piccole imprese sono
contrarie a caricarsi di maggiori contributi
❜❜
per finanziare l’estensione degli ammortiz-
zatori. Tutte le parti sociali, infine, dicono
che per realizzare la riforma che ha in men-
te Fornero bisognerebbe spendere diversi
Lo Stato ha miliardi in più all’anno. Chi li pagherà, dal
momento che lo stesso ministro ha spiega-
contribuito alla spesa to che, date le ristrettezze economiche, la
riforma non dovrebbe causare un aumento
per ammortizzatori dei costi per il bilancio pubblico? E quanto
serve? Gli scenari cambiano profondamen-
con 30 miliardi negli te secondo che il Paese sia o meno in crisi
economica. Basti dire che fino al 2007 il si-
ultimi 4 anni stema era in equilibrio, con circa 7-8 miliar-
sa per ammortizzatori con 30 miliardi di eu-
ro negli ultimi 4 anni, mentre prima della
crisi il sistema era autosufficiente.
Dopo l’incontro di oggi la trattativa con-
tinuerà con un altro paio di incontri prima
di affrontare l’ultimo capitolo: le norme sui
licenziamenti (articolo 18). Entro marzo i
provvedimenti. Sull’articolo 18 non è esclu-
so che il governo intervenga per decreto,
magari con un emendamento al decreto
sulle semplificazioni, che già contiene qual-
che norma in materia di lavoro.
Enrico Marro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Com’è adesso Come sarà Le risorse

Dalla «Cig» alla «Cigs», La riforma prevede La spesa per le tutele

i cinque pilastri attuali
ROMA — Il sistema attuale degli
ammortizzatori sociali è basato su
cinque strumenti, che però non co-
prono tutti i lavoratori. 1) La cassa
integrazione ordinaria interviene a
sostegno dei lavoratori di aziende
in crisi temporanea. Essa si applica
alle imprese industriali, alle coop e
all’edilizia con una speciale discipli-
na. Il sussidio è pari all’80% della
retribuzione e dura al massimo un
anno. 2) Per i lavoratori di aziende
con più di 15 dipendenti colpite da
crisi grave, ristrutturazione, falli-
mento c’è la cassa integrazione
straordinaria. Può durare di regola
fino a 24 mesi e vale l’80% della re-
tribuzione. La cassa ordinaria e
straordinaria sono finanziate da
specifici contributi a carico delle
imprese.
3) Per dare un sussidio ai lavora-
tori non coperti dalla cassa e per
consentire la proroga del sostegno
a coloro che non sono coperti, nel
2009 è stata introdotta la cassa «in
deroga». Spetta a tutti i lavoratori
subordinati, compresi quelli del
commercio, dell’artigianato e degli
studi professionali. È finanziata
per il 60% dallo Stato e per il 40%
dalle Regioni con i fondi europei.
In genere dura massimo 12 mesi e
può arrivare all’80% della retribu-
zione.
L’indennità di mobilità e le in-
dennità di disoccupazione, finan-
ziate da contributi sulle imprese,
intervengono invece quando la per-
sona ha perso il lavoro. 4) Il sussi-
dio di mobilità esiste nelle stesse
imprese dove si applica la cassa
straordinaria, dura da 12 mesi a
massimo 48 mesi per i dipendenti
del Sud con più di 50 anni. Inizial-
mente è pari all’80% della retribu-
zione poi cala. 5) Il trattamento di
disoccupazione spetta a tutti i lavo-
ratori dipendenti che abbiano lavo-
rato almeno un anno negli ultimi
due. Dura 8 mesi (12 per gli over
50) e vale all’inizio il 60% della re-
tribuzione, poi scende al 40%.
Enr. Ma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
un sistema con due sussidi è cresciuta del 119%
ROMA — Il ministro del Lavoro,
Elsa Fornero, propone di semplifi-
care il sistema, con una riforma che
dovrebbe scattare tra 16-18 mesi.
Obiettivo: estendere in via struttu-
rale gli ammortizzatori sociali a tut-
ti i lavoratori, superando l’interven-
to tampone della cassa «in dero-
ga». Alla fine del 2010, l’allora Go-
vernatore della Banca d’Italia Mario
Draghi aveva parlato di un sistema
che lascia senza rete di protezione
1,2 milioni di lavoratori dipendenti
e 450 mila parasubordinati. Secon-
do Fornero con la riforma dovreb-
bero restare due soli ammortizzato-
ri ma universali. 1) La cassa integra-
zione in tutte le aziende colpite da
crisi temporanee (assorbirebbe
quella straordinaria, eliminandola
nei casi di fallimento o chiusura
d’impresa). 2) L’indennità di disoc-
cupazione in tutti i casi in cui si per-
de il lavoro (chiusura d’azienda, fi-
ne del contratto a termine). Questa
indennità assorbirebbe il sussidio
di mobilità. Le piccole imprese do-
vrebbero contribuire alla cig men-
tre l’estensione dell’indennità di di-
soccupazione ai lavoratori atipici
sarebbe finanziata con l’aumento
dei contributi sui contratti precari.
Enr. Ma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA — Il disegno riformatore
del governo si scontra da un lato
con la più grave crisi economica
del Dopoguerra e dall’altro con le
resistenze, per motivi diversi, di im-
prese e sindacati. Dal 2009 circa 4
milioni di lavoratori dipendenti
ogni anno (cioè uno su quattro) so-
no interessati, per periodi più o me-
no lunghi, da un qualche ammortiz-
zatore sociale. Erano 2 milioni e
mezzo negli anni precedenti la cri-
si. La spesa è passata da 8 miliardi
nel 2006 a una media di oltre 18 mi-
liardi all'anno nell'ultimo triennio,
con un aumento del 119%, anche se
va detto che un terzo (6,3 miliardi
nel 2011) si riferisce ai contributi
previdenziali figurativi. Solo nel
2011, oltre ai contributi pagati dal-
le aziende, lo Stato ha dovuto sbor-
sare 1,6 miliardi di euro per la cas-
sa in deroga, 6,5 miliardi per l’in-
dennità di disoccupazione, 1,6 mi-
liardi per l’indennità di mobilità. In
questa situazione è difficile per For-
nero ottenere risorse dal bilancio
pubblico per finanziare la riforma.
Sindacati e Confindustria sono
intanto contrari alla cancellazione
della cassa integrazione straordina-
ria e della mobilità senza la garan-
zia di prestazioni sostitutive. Cgil,
Cisl e Uil temono l’esplosione della
disoccupazione. La Confindustria è
invece preoccupata per le conse-
guenze della riforma previdenziale
che non consente più di avviare al-
la pensione i lavoratori cinquanten-
ni, come successo finora nell’ambi-
to dei processi di ristrutturazione.
Rete imprese Italia, che rappre-
senta artigiani e commercianti, si
oppone a nuovi contributi sulle pic-
cole imprese. Secondo questa asso-
ciazione, infatti, a usare di più la
cassa in deroga sono state le azien-
de industriali. Rete imprese propo-
ne quindi, invece di un sistema uni-
versale, di procedere settore per set-
tore, secondo un metodo assicurati-
vo e tenendo conto delle dimensio-
ni delle stesse imprese.
Enr. Ma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Auto
Gli ultimi dati di vendita del mercato auto eu-
Gm e l’ipotesi ropeo non sono incoraggianti, le immatricolazio-
ni di vetture nuove sono calate del 7,1% in genna-
del ritorno Fiat io, e febbraio sino a ora non promette nulla di
diverso. Tutti i Paesi e tutti i marchi stanno sof-
per la Opel frendo, in particolare le case generaliste, quelle
che non hanno sbocchi in mercati in espansione.
Fiat, grazie all'alleanza con Chrysler (anche que-
sto mese le sue vendite In Usa sono in crescita di
circa il 30%) e alla presenza in Brasile, riesce a
sopperire ai risultati negativi del vecchio conti-
nente. Renault, forte del suo legame con Nissan e
al successo delle vetture low cost, salva il suo bi-
lancio. Psa, il secondo costruttore in Europa, do-
po Volkswagen, ha dovuto invece presentare ri-
sultati economici che evidenziano alcune fragili-
tà. Per superare il 2012 Philippe Varin ha presen-
tato un piano di austerità che prevede una sop-
pressione di 7.000 posti, lo spostamento, a nuo-
va data, del progetto in India e la cessione di una
parte del patrimonio immobiliare che non esclu-
de neppure la sede storica, parigina, de la Grande
Armée. L'auto è entrata in una nuova epoca, tutti
i costruttori, per sopravvivere, devono cambiare
dimensione. Lo ha capito Sergio Marchionne,
quando a Detroit ha detto che non sono più suffi-
cienti 6 milioni di auto prodotte, ma ne servono
almeno 8 milioni e non è più sufficiente il succes-
so di un solo modello per raddrizzare una situa-
zione. Se si legge la classifica dei marchi top ten
questo assioma trova conferma. General Motors
e il gruppo Volkswagen si contendono, nel 2011,
il primo posto, l'americano calcola nelle sue ven-
dite anche quelle del cinese Saic, suo partner so-
lo al 34%, che non dovrebbero essere conteggiate
poiché la statistica si basa sui dati comunicati dal-
le federazioni nazionali che contemplano solo gli
accordi al 50%. Con questa ottica il podio spetta a
Volkswagen, che ha contabilizzato già 8,3 milio-
ni di vetture, poi Toyota con 7,6 milioni, al terzo
General Motors con 7,4 milioni. Quest'ultimo ha
ufficializzato, pochi giorni fa, il miglior risultato
di tutta la sua storia, tanto da far dichiarare al pre-
sidente Daniel Akerson che, per il 2012, «il rim-
balzo continuerà negli Stati Uniti, ma c'è molto
lavoro ancora da fare in Europa e in America del
Sud». Il costruttore di Detroit ha però un buco
nero, proprio in Europa, la sua filiale Opel è in
profondo rosso e Akerson ha sottolineato di esse-
re «pronto ad agire in maniera rapida e decisi-
va». Ha già impegnato il suo vice presidente Ste-
ve Girsky, ma Akerson ha sulle spalle la situazio-
ne del debito con il Tesoro americano, pur aven-
do già rimborsato 22,3 miliardi di dollari, deve
attendere che il valore delle sue azioni arrivino a
53 dollari, per sperare di recuperare i 27 che deve
ancora restituire. Opel è l'ostacolo che frena i
suoi progetti. Akerson forse sta chiedendosi se è
stato saggio ostacolare Fiat nel 2009, Opel poteva
essere parte di un puzzle di successo come è oggi
Fiat/Chrysler. Ma la storia insegna che, a volte, si
presenta una seconda opportunità.
Bianca Carretto
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10 Primo Piano
#
Il centrosinistra Le primarie
Candidati battuti dagli outsider
Il Pd va all’esame-Palermo
Bersani preoccupato per la Borsellino. Tensione in Puglia
ROMA — «Parma, Piacenza,
Gorizia, Como, Monza, Alessan-
dria, Asti, Lecce, Pistoia, Verona
e Alghero»: Bersani sciorina
l’elenco delle città dove il Pd ha
vinto le primarie di coalizione,
ma sa che questo, per quanto sia
passato ormai del tempo, non ba-
sta a cancellare quella che lui
stesso nei conversari privati ha
definito «l’ammaccatura» di Ge-
nova, né tanto meno serve a fuga-
re le paure del Pd in vista delle
amministrative di maggio.
Certo, il Partito democratico,
al contrario del Pdl, si è portato
avanti con il lavoro: ha già scelto
quasi tutti i candidati. Ma in que-
sti giorni i vertici di Largo del Na-
zareno hanno potuto constatare
come ogni big locale vada per
conto suo. Lo dimostra pure
l’esperienza dell’Aquila. Il partito
avrebbe voluto sostituire l’attua-
le sindaco con Giovanni Lolli.
Ma Massimo Cialente si è impo-
sto: così il 4 marzo, alle primarie,
sfiderà lui il candidato di Sel, il
primario Vittorio Festuccia.
L’esame della situazione nei di-
versi Comuni d’Italia ha confer-
mato un altro timore: l’ondata
dell’antipolitica si abbatte anche
sul Pd. E questo preoccupa il se-
gretario e i suoi: non è un buon
segnale se si dimostra che alle
elezioni il centrosinistra vince
meglio se non è rappresentato
Codice cliente:
italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
dal Partito democratico (come è filo-Lombardo, capitanato da rottamata da Napolitano».
già accaduto a Milano, Napoli e Totò Cardinale e Giuseppe Lu- Sulla carta la vittoria è di Bor- I precedenti
Cagliari). mia, si è opposto a questo accor- sellino, ma dopo Genova non si
In alto a sinistra, Nichi Vendola, 53 anni:
do che non prevede il Terzo Po-
Intanto, il 4 marzo, si sceglie il può dare più niente per sconta-
nel 2005 batté alle primarie dell’Unione
candidato nella città più popolo- lo. I ribelli hanno deciso di sfidu- to. Se vincesse un altro candida-
Francesco Boccia (Pd) e, alle Regionali,
sa di quelle in cui si vota a mag- ciare il segretario regionale Giu- to, per i vertici del Pd sarebbe
Raffaele Fitto (Pdl). A destra, Giuliano
gio: Palermo. E qui sono dolori. seppe Lupo, che aveva approvato una sonora batosta.
Pisapia, 62 anni, sindaco di Milano nel 2011
Il segretario ha subito optato per la scelta di Borsellino. E hanno Si vota anche in Puglia. A Ta-
dopo aver battuto alle primarie il candidato
Rita Borsellino. Europarlamenta- presentato una mozione con 188 ranto il Pd vorrebbe fare le prima-
pd Stefano Boeri. Al centro, Luigi De
re del Pd, più vicina però a Ven- firme per dimostrare di avere già rie ma è Sel a opporsi perché vuo-
Magistris, 44 anni: alle Comunali di Napoli
la maggioranza. Lupo si le candidare l’attuale sindaco. A
sconfisse prima Morcone (Pd), poi Lettieri
è infuriato e ha denun- Brindisi il Pd ha stretto l’accordo
Sfida a quattro (Pdl). Sotto, a sinistra, Massimo Zedda, 35
ciato: «Alcuni non sape- con il Terzo Polo e Sel dovrà deci-
anni, sindaco di Cagliari dopo aver battuto
Nel capoluogo siciliano si vano di aver sottoscrit- dere il da farsi. Ma in Puglia, con
alle primarie Antonello Cabras (Pd). A destra,
to quel documento». Ed tre anni d’anticipo, è già delirio
presenteranno quattro sfidanti: effettivamente, almeno per le Regionali. Il sindaco di Ba-
Marco Doria, che alle primarie di Genova ha
se la Borsellino perdesse per i battuto le due candidate del Pd Marta
una firma è improbabi- ri, Michele Emiliano, si è candida-
Vincenzi e Roberta Pinotti
democratici sarebbe una batosta le, visto che è di un dele- to alla successione a Nichi Vendo-
gato passato lo scorso la e ha presentato un suo movi-
agosto all’Api. Ne è nato mento spiegando: «Non sono di
uno scandalo e il clima sinistra e non sono alternativo al
I big «autonomi» si è fatto tesissimo. Alla centrodestra». Anche in Campa-
All’Aquila Cialente si è imposto fine, alle primarie si pre- nia, dove si vota in alcuni Comu-
senteranno in quattro: ni, la tensione è a mille. Il sinda-
sulla volontà del partito e in Borsellino, il candidato co di Salerno Enzo De Luca ha ac-
Puglia Emiliano già si fa avanti di Lumia e Cardinale, Fa- cusato il Pd regionale di essere
per succedere a Nichi Vendola brizio Ferrandelli, Anto- «subalterno a Caldoro e consocia-
nella Monastra e Davide tivo». Il segretario Amendola si è
Faraone, pd sostenuto risentito. Ma la denuncia di De
dola che a Bersani, è sostenuta da Matteo Renzi. Il sindaco di Fi- Luca ha fatto breccia e l’ex sena-
dalla Cgil e da tutta la sinistra. renze non risparmia strali al trice Pagano, presidente del Pd
Perciò quella di Bersani è stata gruppo dirigente: «Nel prossimo campano, è stata costretta a di-
quasi una scelta obbligata, per autunno dovremo fare le prima- mettersi dal comitato d’onore
prevenire il rischio che Borselli- rie a livello nazionale perché è della Fondazione Campania dei
no si presentasse lo stesso e bat- impensabile che la generazione Festival, in cui l’aveva inserita la
tesse il candidato ufficiale del di Massimo D’Alema e Pier Luigi giunta Caldoro.
partito. Ma a Palermo è scoppia- Bersani continui a essere un sim- Maria Teresa Meli
to ugualmente il caos. Il gruppo bolo anche tra un anno: è stata © RIPRODUZIONE RISERVATA
 Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Primo Piano 11 #

Il centrodestra La scelta ❜❜ Non so se arriveremo a non presentare il simbolo, ma in alcune

realtà stiamo valutando figure esterne al partito Mariastella Gelmini, Pdl

Corsa alle liste civiche contro l’antipolitica

Pdl: primarie di coalizione a La Spezia. L’ira di Berlusconi per il caos tessere
ROMA — Il simbolo del Pdl
è destinato a sparire dalla sche-
da delle amministrative per la-
sciare spazio a liste della società
civile. Il dado non è ancora uffi-
cialmente tratto, ma Berlusconi
non sembra disposto a cambia-
re idea e nel partito comincia a
farsi largo la convinzione che
l’ex premier abbia ragione. E
che per alzare un argine al ven-
to dell’antipolitica e scongiura-
re una débacle annunciata, ci
sia una sola strategia della sal-
vezza: affidarsi a volti nuovi,
sparigliare il gioco dei partiti
tradizionali candidando a sinda-
co personalità indipendenti,
espressione del territorio e del-
le professioni. Come a La Spe-
zia, dove il Pdl schiera alle pri-
marie tre candidati appoggiati
da liste civiche.
Stasera il tema sarà uno dei
piatti forti alla tavola di Villa
Gernetto, imbandita per cena
nella settecentesca residenza
brianzola del Cavaliere per pla-
care le acque di un partito in
tempesta. Berlusconi — già
molto irritato per le polemiche
sul tesseramento gonfiato, che
hanno assestato un altro colpo
all’immagine del Pdl — dovrà
mettere la testa anche sulle am-
ministrative. A cominciare dalla
difficoltà di scovare candidati
vincenti in città decisive come
Genova, Palermo, Lecce, Vero-
na, L’Aquila.
La scomparsa del simbolo dal-
la scheda sarebbe un trauma, an-
che perché Berlusconi la sta se-
riamente valutando anche in vi-
sta delle politiche. Ex An di peso
come Maurizio Gasparri sono
contrari e anche tra gli azzurri, a
cominciare da Fabrizio Cicchit-
to, le perplessità non mancano.
Ma le amministrative sono un
test cruciale guardando alle poli-
tiche del 2013 e il Pdl deve trova-
re un modo per fermare l’emor-
ragia di consensi: Berlusconi e
Alfano hanno in mano sondaggi
che ritraggono un partito in calo
L’intervista L’ex ministro: il problema è stato preso sul serio
di 15 punti rispetto alle elezioni
europee del 2009, quando al Pdl
si affidarono il 35,3 per cento de-
gli italiani. Mariastella Gelmini,
che guida la «task force» per le
amministrative, vede solo due
strade. Presentare il simbolo
Vincino
Esperimento
in Liguria
Il Pdl presenta i tre
candidati per le
primarie di coalizione
a La Spezia
(foto Secolo XIX)
Fiammetta Chiarandini
correrà alle primarie Pdl a La Spezia: è
notaio e si è impegnata a devolvere gli
emolumenti da sindaco in beneficenza
pur favorendo la nascita di liste
civiche, oppure voltare pagina ri-
nunciando alle insegne del Pdl.
«Non so se arriveremo a non
presentare il simbolo, ma voglia-
mo aprire all’associazionismo e
al volontariato — conferma la
Luigi Morgillo
il consigliere regionale Pdl in Liguria
ha spiegato: «Temiamo che gli
elettori boccino proposte del partito»
tentazione l’onorevole Gelmini
—. In alcune realtà stiamo valu-
tando figure esterne al partito e
siamo disponibili ad appoggiare
candidati di liste civiche. Intan-
to a Como e forse a Genova fare-
mo le primarie». Nel Pdl la resi-
stenza è fortissima, ma anche
Daniela Santanchè si è convinta
che per superare la sfiducia de-
gli elettori bisogna «scegliere i
candidati in base alle capacità».
E Osvaldo Napoli si appella a
Berlusconi e Alfano perché met-
tano da parte i «bilancini» delle
quote correntizie e si affidino a
«cittadini che conoscono proble-
mi e soluzioni». A Verona il sin-
daco leghista Flavio Tosi farà la
sua lista e, se dovesse rompere
con Bossi, ipotesi al momento
improbabile, il Pdl potrebbe ap-
poggiarlo. Fibrillazione altissi-
ma anche a Palermo. Alfano non
può perdere in casa e dovrà sce-
gliere il male minore: schierare
il Pdl al fianco di Massimo Co-
sta, lanciato da Udc, Fli, Api e
Marina Bassan
avvocato neofita della politica, farà
le primarie spezzine del Pdl: vuole
battersi contro la fuga dei cervelli
20%
il gradimento del Pdl
secondo alcuni
sondaggi: alle Europee
2009 il partito, allora
guidato da Berlusconi,
raccolse il 35,3%
dei voti
15
i punti persi
in circa due anni dal
principale partito di
centrodestra, che ora
prova a correre ai
ripari in vista delle
elezioni del 2013
Gaetano Russo
è il solo «vero» politico in corsa, già
candidato per l’Udc nella lista che alle
ultime Regionali sostenne Biasotti
bandonare ogni sorta di tatticismo e
Mpa e appoggiato da liste civi-
che, o puntare sul presidente
dell’Ars Francesco Cascio.
Anche il Pd ha provato sulla
sua pelle, con le primarie di Ge-
nova, quanto alto sia il grado di
insofferenza del suo elettorato.
Eppure Bersani non si rassegna
all’idea di rinunciare al simbo-
lo. «Se il candidato sindaco vor-
rà fare la sua lista non ci mette-
remo di traverso, ma certo — as-
sicura il responsabile Organizza-
zione, Nico Stumpo — il Pd non
sparisce dalla scheda per paura
dell’antipolitica». Eppure c’è an-
che chi pensa che cancellarlo sa-
rebbe la soluzione ai problemi
di Bersani: Michele Emiliano ha
una proposta radicale che allar-
ma il Pd. Una Lista Civica Nazio-
nale pensata, ha detto a l’Unità
il sindaco di Bari, come «dispe-
rato tentativo di rianimare il
partito».
Monica Guerzoni
mguerzoni@rcs.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scenari
QUEL DUELLO
SU COME
ATTIRARE
I CATTOLICI
di DARIO DI VICO
Per la gioia dell’editore Carmine
Donzelli, il libro di Stefano
Fassina («Il lavoro prima di
tutto») non è ancora approdato
in libreria ma già fa discutere.
Nel testo anticipato dal Corriere
sabato 18, il responsabile
economico del Pd, bersaniano
doc e neolaburista, per
rinnovare la sinistra propone di
puntare sul cattolicesimo sociale
e sui testi di papa Ratzinger e
del cardinale Bagnasco,
giudicati il miglior antidoto
contro ogni riproposizione del
liberismo individualista e
americaneggiante. Proprio
mentre la congiuntura mette il
Pd di fronte a scelte difficili
sull’articolo 18, il gruppo
dirigente spinge lo sguardo più
in là e cerca un posizionamento
vincente (anche elettorale). E
che questa sia una delle chiavi
per interpretare le riflessioni di
Fassina lo dimostra lo spazio
che ieri l’Unità ha riservato a un
articolo del teologo Gianni
Gennari («Pensiero cattolico
contro liberismo? Al Pd serve
eccome»). Secondo Gennari i
democratici hanno bisogno dei
cattolici non solo per
combattere la battaglia di civiltà
contro il liberismo ma «per
vincere» tout court e così
«realizzare un disegno politico
più giusto per l’Italia».
Insomma, se il Pd si muove
bene, può pescare ampiamente
dal voto cattolico che a Gennari
risulta essere «in evidente
disagio con tutti i partiti». La
svolta fassiniana, sia essa
centrata sul medio o sul breve
termine, non è piaciuta però a
tutti nel Pd. A stroncarla ci ha

Frattini: giusto congelare i congressi ipocrisia. Quando Berlusconi lanciò la

proposta della "Costituente popolare",
disse che non si poteva fare perché
pensato sul quotidiano Europa
il politologo Stefano Ceccanti
che contesta filologicamente la

Bisogna eliminare tutti i casi sospetti

ROMA — L’ex ministro degli Esteri
Franco Frattini nei giorni scorsi ha lan-
ciato un grido di allarme su alcuni casi
di tesseramento sospetti che avrebbero
potuto alterare i congressi del Pdl, get-
tando un’ombra sui meccanismi di rac-
colta degli iscritti. La cosa ha creato un
grande scalpore costringendo il Pdl a
prendere provvedimenti e a inviare dei
commissari per controllare la situazio-
ne.
La sua denuncia ha fatto un grande
rumore.
«Sono molto soddisfatto per la rea-
zione del partito che non soltanto ha
preso sul serio questo problema ma ha
anche adottato decisioni immediate».
Quali?
«Sono stati congelati alcuni congres-
si. Ed è stato ribadito ancora una volta,
come ha fatto il segretario del partito
Angelino Alfano, che l’obiettivo è elimi-
nare i casi sospetti, che sono una mino-
ranza, dando in questo modo forza e
credibilità alla stagione congressuale».
Pensa che questo basterà?
«Ripeto: sono molto soddisfatto».
Alle amministrative che cosa farà il
ga poiché ritengo sia possibile allearsi
con loro se può servire a togliere alla si-
nistra il maggior numero di ammini-
strazioni. Va tenuto presente che Bersa-
ni farà dovunque accordi con l’estrema
sinistra».
Ma dalla Lega, Calderoli fa sapere
che è tutto finito.
«Mi auguro di no. Dobbiamo mante-
nere un filo di dialogo attraverso la di-
scussione sulle riforme istituzionali. E
Tosi
«Parlamento padano
Cacciato da Calderoli»
Cacciato dalla vicepresidenza del
Parlamento padano. Il giorno dopo
il sindaco di Verona Flavio Tosi va
all’attacco: «È una decisione di
Calderoli — ha spiegato
l’esponente leghista a «In Onda» su
La7 — non entro in polemica, non
discuto. Una decisione politica?
c’era proprio lui. Ora che l’ha avanzata
Alfano, nicchia. Ma poi se ne esce con il
"Partito della nazione" che è né più né
meno l’idea del Pdl. Faccio mie le paro-
le di Alfano: siamo felici di constatare
poi dobbiamo guardare alla Germania, che Casini condivide finalmente la pro-
dove c’è la Cdu che ha un accordo fede- spettiva che i moderati debbano stare
rativo con la Csu bavarese. È un model- tutti assieme».
lo che potremmo replicare anche qui Casini propone anche di proiettare
da noi». l’attuale alleanza tecnica che sostiene
Per avere agitato il tema delle tesse- Monti in una prospettiva di grande co-
re sospette, qualcuno nel suo partito alizione, dopo il voto alle Politiche del
la considera la quinta colonna dell’U- 2013.
dc, di gettare discredito sul partito. «Indicare oggi questa scelta è pre-
«Questa è un’accusa figlia delle ten- maturo e addirittura controprodu-
sioni esistenti e che si può spiegare sol- cente rispetto al funzionamento del
tanto perché ho fatto quella denuncia. governo Monti. Noi lo sosteniamo con
Nel merito è un’accusa che non sta né convinzione. E poi non credo sia il caso
in cielo né in terra». di candidare Monti come premier di
Perché? una grande coalizione domani. Del re-
«La ragione è tutta politica. Io sosten- sto, non credo neppure che stia in piedi
go la prospettiva della "Costituente po- un’intesa a tutto campo tra i partiti che
polare", ipotesi avanzata a suo tempo compongono l’attuale maggioranza poi-
da Silvio Berlusconi e rilanciata da Alfa-
no un anno fa, appena eletto segretario
ché ci sono molte cose su cui non sono
affatto d’accordo».
del Pdl. Questo è l’orizzonte strategico Berlusconi, nell’intervista all’agen-
del partito. Ma qualcuno non lo condi- zia spagnola Efe, annuncia che si
vide e lo vorrebbe cambiare». candiderà al Parlamento ma non gui-
A chi si riferisce? derà il centrodestra. Ha anche detto
«Chi vuole capire capisce». di fare largo ai giovani, indicando Al-
L’accusano di essere un fiancheg- fano come futuro leader.
giatore di Casini. «È la scelta naturale. Ciò che occorre
«Macché fiancheggiatore. La sfida a fare è sostenere questa candidatura at-
stessa interpretazione data
dall’autore del libro all’enciclica
papale. «Nella "Caritas in
veritate" non c’è quella lotta
senza quartiere al liberismo che
sostiene Fassina. Così come non
c’era nella "Centesimus annus".
È vero che nel mondo cattolico
esistono posizioni di quel tipo
ma sono di settori fortemente
minoritari». Secondo Ceccanti,
poi, quando il pensiero cattolico
ha incontrato in Europa il
laburismo ciò è avvenuto su
posizioni simil-blairiane e
favorevoli alla riforma del
welfare, non estreme e
ideologiche. «E anche quando si
sostiene, come fa Gennari, che
in Italia in nome della lotta al
liberismo si possono
guadagnare voti cattolici, si fa
della fantapolitica. I cattolici
praticanti negli ultimi anni
hanno votato per Berlusconi e
voglio vedere come fa il Pd con
una piattaforma alla Fassina a
intercettare il voto bianco del
Veneto! Anche da un punto di
vista sociologico è un’ipotesi
che non sta in piedi».
twitter@dariodivico
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pdl: liste civiche, intese con la l’Udc o
con la Lega?
«Abbiamo sempre dato opzioni aper-
te in tutti gli appuntamenti elettorali.
Con l’Udc — auspico che ciò avvenga
nella gran parte dei casi — e con la Le-
Non lo so, andatelo a chiedere a
chi l’ha presa». Tosi è poi tornato a
parlare di una lista a suo nome,
perché «è difficile che la Lega da
sola arrivi al 50%» © RIPRODUZIONE RISERVATA
Casini è sul suo stesso terreno: conqui- traverso il metodo delle primarie. E io
stare i moderati italiani. Ed è una sfida Chi è darò il mio contributo personale affin-
fondata su un dialogo competitivo, da- Franco ché Angelino Alfano abbia successo».
to che condividiamo gli stessi ideali e Frattini, Lorenzo Fuccaro
in Europa siamo alleati nel Ppe. Invito ex ministro twitter@Lorenzo_Fuccaro
pertanto l’amico Pier Ferdinando ad ab- degli Esteri © RIPRODUZIONE RISERVATA
12 Primo Piano
» Approfondimenti
Una città
un Paese
di Aldo Cazzullo
Parma
La città
Parma, città di 188.012
abitanti, è capoluogo
dell’omonima provincia
dell’Emilia Romagna. Occupa
una superficie territoriale di
260,77 chilometri quadrati ed
è il secondo comune più
popoloso della Regione
I numeri
La popolazione residente
ha un’età media di 44,3 anni.
Le famiglie sono oltre 89mila,
gli stranieri sono il 12,9%
sul totale della popolazione
(dato relativo al 2009).
Dal 2002 al 2011
il numero di abitanti censiti
è salito di oltre 15mila unità
Il viaggio
Parma
La città sotto inchiesta
dove tutti rubavano tutto
ora è appesa a musica e cibo
(parmigiano fatto dai sikh)
Rubavano tutti, di tutto, su tutto. Tutti, secondo l’accusa: dal
capo dei vigili al capo dello staff del sindaco. Di tutto: le tangenti
venivano pagate non solo in denaro — spesso sul conto di mogli e
fidanzate —, ma con assunzioni e favori, lavori in giardino e nelle
case al mare, e anche un iPad, un impianto a gas sull’auto dell’an-
ziano genitore, una moto da trial per il figlio. Su tutto: i pasti dei
bambini nelle mense scolastiche, le rose per le fioriere sul torrente
— 180 mila euro di rose —, le luminarie di Natale, costate solo 15
mila euro; peccato che nessuno le abbia viste. Fino a quando non
è arrivato il Di Pietro di Parma, Gerardo Laguardia, a scoperchiare
il sistema, far dimettere il sindaco, indagare undici assessori su
tredici; il dodicesimo, Giovanni Paolo Bernini, è stato direttamen-
te arrestato; il tredicesimo, Roberto Ghiretti, ex giocatore di vol-
ley, è il prossimo candidato sindaco.
Il parmigiano e il Parmigianino, il prosciutto di Parma e «La Cer-
tosa di Parma», «Sangue a Parma» di Ferrata e Vittorini e il profu-
mo Acqua di Parma, «La Favorita del Duca di Parma» e «Giallopar-
ma», il Parmacotto e il Ris di Parma; per tacere di Parmalat. Parma
medievale, dove Benedetto Antelami scolpì la fatica dell’uomo me-
se per mese, luglio miete, settembre vendemmia, novembre am-
mazza il maiale. Parma francese, con il suo modo di arrotare la er-
re, un accento tutto suo diverso da quello emiliano; le vie del cen-
tro non si chiamano vie ma strade e borghi, al mare non si va a
Rimini ma alle Cinque Terre. Parma capitale, del Granducato e del-
la musica: nel giro di qualche chilometro sono nati Paganini, Verdi,
Toscanini, Renata Tebaldi. Ognuno dei 180 mila parmigiani avreb-
be il suo motivo per sentirsi orgoglioso di una piccola patria dalla
forte personalità, così importante per definire l’identità italiana.
Proprio per questo sono così arrabbiati nel vedere la città degrada-
ta a capitale degli scandali. Non era ancora sanata la grande truffa
Parmalat, che è esploso lo scandalo del Comune.
Il viaggio a Parma comincia nella procura della Repubblica. Tra
un interrogatorio e l’altro, il procuratore Laguardia racconta come
tutto è cominciato. Ad accendere la scintilla del rogo fu un nego-
ziante, che vide il vicino gettare nella spazzatura un vecchio com-
puter, e i camion dell’Enia, la municipalizzata, portarlo via come
se non fosse un rifiuto speciale, da smaltire a parte. Il procuratore
cominciò a indagare. Era il 2009. Trovò un ex funzionario, «mi
pare si chiamasse Ferrari, il ragionier Ferrari», disposto a parlare.
Fece nascondere nella sede dell’Enia le telecamere, che filmarono
il pagamento di una tangente. Ordinò i primi arresti. L’operazione
fu chiamata Green Money: fatture gonfiate per lavori di manuten-
zione del verde pubblico, inutili o mai eseguiti. Poi l’operazione
ha cambiato nome: Easy Money. I magistrati hanno prima pescato
i pesci piccoli, funzionari comprati per pochi euro o qualche favo-
re. Sono stati loro ad accusare i veri beneficiari, i padroni del Co-
italia: 515249535254
mune. Così sono finiti in carcere i principali collaboratori del sin-
daco Pietro Vignali, l’ex capo di gabinetto Carlo Iacovini e il re-
sponsabile del settore ambiente Manuele Moruzzi. La procura ha
poi indagato l’intera giunta, per la delibera che doveva stravolgere
l’antico ospedale del ‘400 con una serie di lavori, compresa l’aper-
tura di un albergo. Alla seduta mancavano gli assessori Bernini e
Ghiretti e il sindaco Vignali, non indagato ma ribattezzato «Vigna-
vil» per l’ostinazione con cui è rimasto attaccato alla poltrona sino
al settembre scorso, e anche «Svignali» per le fughe precipitose
dal palazzo comunale assediato da centinaia di parmigiani infero-
citi.
Il procuratore Laguardia è un milanese arrivato a Parma a 15
anni. Fu lui, appena entrato in magistratura, a smascherare lo scan-
Giannelli
Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
dalo edilizio del ‘75, il primo dell’Italia consociativa. Anche allora
— racconta — rubavano tutti: la giunta socialista e comunista, e
l’opposizione democristiana. Però rubavano per il partito. A un cer-
to punto Psi, Pci e Dc decisero di costruire il centro direzionale e di
intestarselo: crearono così una società in cui ognuno aveva il suo
prestanome. Adesso, spiega Laguardia, si ruba per sé e per i propri
cari. Il capo dei vigili, per esempio: Giovanni Maria Jacobazzi, ex
tenente dei carabinieri, chiamato in città dopo lo scandalo del
2008, quando un ragazzo africano di nome Bonsu, scambiato per
uno spacciatore, fu picchiato e umiliato dai vigili. Per rimediare, il
Comune contribuì a finanziare un film riparatore, «Baciato dalla
fortuna», con Vincenzo Salemme nei panni di un vigile di Parma,
ovviamente buono. E si affidò a Jacobazzi. Accusato ora di aver ven-
duto informazioni riservate per 4 mila euro a un investigatore pri-
vato di Monza. C’è poi un’intercettazione in cui si scusa con il si-
gnor Parmacotto, Marco Rosi, per una multa da 150 euro — occupa-
zione abusiva di suolo pubblico, colpa dei tavolini del suo locale
—: «Signor Rosi, sono mortificatissimo e incazzatissimo, lavoro
con un branco di imbecilli...». In carcere è finito anche un impren-
ditore, Alessandro Forni, con l’accusa di aver comprato l’appalto
11
assessori comunali indagati
su 13, il dodicesimo è stato
arrestato direttamente
per un’area addestramento di cani poliziotto, mai realizzata. Il pro-
curatore Laguardia ha chiesto conto a Jacobazzi dei giri in macchi-
na a fianco di Forni, che guidava la sua Aston Martin con la patente
scaduta: «Ma lei non lo sapeva?». «Certo che lo sapevo: sono il ca-
po dei vigili». «E perché gli consentiva di guidare senza patente?».
«Be’, non ero mica in servizio...».
Piccole cose. Segni di uno stile, di un costume, come le «attrici»
che comparivano alle prime del Regio accanto al sindaco, una sera
Rossella Brescia, un’altra Sara Tommasi (quando però i giornali
ipotizzarono che avesse portato lui Nadia Macrì ad Arcore, il sinda-
co ebbe un moto di ribellione: «Ma vi pare che Berlusconi abbia
bisogno di me per conoscere belle donne?»). L’inchiesta ora punta
sulle grandi opere, sui veri affari. Il ponte a Nord, opera faraonica
per scavalcare un torrente, fortunatamente incompiuta (il proget-
to prevedeva una copertura con i negozi). Il cantiere infinito della
stazione, degno di una metropoli. Lo Stu-Pasubio, un intero quar-
tiere tipo Vele di Scampia da ridisegnare. Non si faranno invece la
metropolitana, il Palasport, il centro anziani. Il procuratore sospet-
Codice cliente:
 Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Primo Piano 13

Simboli
Nella foto grande
il Teatro Regio,
inaugurato nel 1829
(foto Raffaele
Capoferro).
Qui accanto alcune
forme di Parmigiano
Reggiano, uno dei
prodotti alimentari
simbolo della città
insieme con
il prosciutto
di Parma. Sotto
a sinistra, Calisto
Tanzi, 73 anni, ex
patron di Parmalat,
nell’aula della corte
d’appello
di Bologna per
l’udienza relativa
al crac finanziario
che lo vede
principale imputato
(foto Ansa).
Qui accanto
(a sinistra nella
foto Capoferro)
il procuratore
Gerardo Laguardia

ta che fossero pretesti per lucrare sul denaro pubblico. Il Comune
è gravato dai debiti — l’opposizione dice 630 milioni —, e non
poteva spendere. Così costituiva società miste, per potersi permet-
tere consigli d’amministrazione ben retribuiti e consulenze da
scambiare con altri favori. Le indagini sono talmente numerose
che Laguardia non ha più uomini. E incombono i processi per l’al-
tro grande scandalo: Parmalat. Tre
sostituti se ne sono andati. Ne resta-
no quattro. A maggio arriva un udito-
re. Ma il processo contro Deutsche
Bank e Morgan Stanley dovrebbe co-
minciare il mese prossimo, e rischia
di saltare.
Calisto Tanzi, almeno lui, ha paga-
to. Trentasette anni e 11 mesi di car-
cere. Dovesse farli tutti, uscirebbe a
111 anni (ne ha 73). Ora è ricoverato
in ospedale, nel reparto detenuti, ac-
canto a un pensionato che ha stran-
golato la moglie. Rifiuta il cibo, lo nu-
trono con una sonda. I suoi avvocati
sostengono che sta morendo e chie-
dono i domiciliari; il tribunale deci-
derà il 6 marzo. Finora ha sempre
detto no, anche a causa della collezio-
ne d’arte su cui Tanzi ha investito si-
no all’ultimo, lasciando l’azienda al
proprio destino. Il genero Stefano
Strini, marito di Laura Tanzi, la terzogenita, avrebbe confessato
alla procura di aver nascosto lui i quadri, nel 2003; ora ha cambia-
to vita, fa il kebabbaro. La collezione Tanzi è stata anche recensita
da Sgarbi: il «Ritratto di donna» di De Nittis vale 600 mila euro, il
L’amministrazione
Ad amministrare la città è Mario Ciclosi,
commissario straordinario nominato dopo
che Pietro Vignali, il sindaco di centrodestra
(foto Raffaele Capoferro), ha rassegnato
le dimissioni il 28 settembre 2011, in
2007, che «i Barilla si fanno i fatti propri». In realtà anche loro
sono dispiaciuti per quel che è successo alla città. Capita ad esem-
pio di incontrare per strada Paolo Barilla, che racconta con un sor-
riso amaro della rotonda sotto casa, trasformata dalla giunta in un
tripudio di aiuole tipo giardino dell’eden.
Ubaldi governò senza Lega, con i centristi e le liste civiche. Rac-
conta che la città è sempre stata politicamente moderata, né reazio-
naria né rivoluzionaria, poco fascista e non troppo comunista. La
sinistra cercava il compromesso con la borghesia e candidava inge-
gneri o notai. La destra ha candidato lui, un democristiano. Le gran-
di opere sono iniziate con la sua giunta, però. E Vignali è stato per
nove anni suo assessore. «Non avevo capito chi fosse davvero» assi-
cura Ubaldi. Si vota a maggio. Alle primarie qui il Pd ha vinto, con
l’ex presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli. Il Pdl punta su
Ghiretti. Ubaldi non ha ancora deciso se candidarsi: «È come se una
vena di pazzia avesse colto gli amministratori. La protervia del pote-
re, l’abisso della corruzione. Dobbiamo uscirne».
In passato è accaduto di peggio. Parma giunse ad accusare la
sua sovrana, Maria Luigia, di zooerastia, l’amore innaturale per un
animale, il cavallo Alexandre. Alberto Bevilacqua ha scritto un li-
bro di 300 pagine su «Parma degli scandali», dal crac Salamini al
giro di tangenti scoperto dal giovane Laguardia: uno degli accusa-
ti si chiamava Giuseppe Verdi, quando il suo nome rimbombava
in tribunale erano tutti a disagio, anche il giudice. Poi venne il
caso di Bubi Bormioli, industriale, amico dell’attrice Tamara Baro-
ni, marito della marchesa Maria Stefania Balduino Serra. Sulla ve-
treria Bormioli scrissero: «Bubi, non tamareggiare». Dell’omicidio
di un altro industriale, Carlo Mazza, fu accusata una ballerina del-
l’Est, Katharina Miroslava.
Racconta Bevilacqua che la città sa essere feroce. Quando nel
1734 vi entrò l’armata tedesca, subito fu ammazzato l’attendente
del comandante, poi il principe di Wirtemberg al seguito delle
truppe, infine il comandante in persona. Quando arrivarono i fa-
scisti di Italo Balbo, Guido Picelli nascose i suoi uomini sui tetti
dell’Oltretorrente, e mise in fuga le squadracce dopo una battaglia
sanguinosa. Qui, nel quartiere popolare, si stabilirono Dickens, Le-
opold Mozart e Byron, che si calava zoppo al lume di una lanterna
nella Camera del Correggio. Oltretorrente viveva Francesco Mazzo-
la detto Parmigianino, prima di abbandonare la pittura per l’alchi-
mia. Il professore di storia dell’arte di Bevilacqua era Attilio Berto-
lucci, il poeta, padre di Bernardo, il regista. Pure il negozio del
genero di Tanzi — Pfk: pizza focaccia kebab — è nell’Oltretorren-
te, in borgo Coccone; ma anche lui deve passarsela male, le serran-
de sono sempre chiuse.
Poi ci sono le cose che funzionano. L’Authority sull’alimentare.
Il collegio europeo. Le cucine Scic, il gruppo chimico Chiesi. L’uni-
versità si considera la più antica d’Europa (discende dallo studio
fondato nel 960 dal vescovo Oddone), la Gazzetta di Parma è in
edicola dal 1735. Ma la vera forza della città è la commistione tra
spirito e carne, la cultura della musica — Parma Lirica, il Club dei
Ventisette, il Circolo Falstaff — e quella del cibo. Il culatello di
Zibello, il salame di Felino, la spalla cotta di San Secondo, la culat-
ta di Fontanellato, e poi gola, pancetta, gambetto, gambettino,
fiocco, fiocchetto, strolghino, coppa, prete, ciccioli, e ovviamente
il prosciutto di Parma: 4.781 allevamenti, 9 milioni di prosciutti,
un miliardo e mezzo di fatturato. Il vero miracolo, però, è il parmi-
giano. Un distretto che comprende anche Reggio, Modena, la pro-
vincia di Mantova a Sud del Po, quella di Bologna a Ovest del Re-
no. Foraggi e latte solo della zona, 383 caseifici, 3.500 stalle, 244
mila mucche, un consorzio che porta in tribunale chiunque si az-
zardi a chiamare un formaggio «parmesan», «parmeso», «parmet-
ta». Il parmigiano quello vero ormai lo fanno i sikh, guidati dal
casaro, che di solito è ancora italiano. Ma adesso c’è anche il pri-
mo casaro indiano, Singh Sarabjit, 42 anni. Non porta il turbante
ma il cappellino con la scritta «consorzio parmigiano reggiano».

«Ritratto di contadina» del Favretto può arrivare a 800 mila; l’«Au-
toritratto» di Antonio Ligabue è tra i 500 e i 700 mila, la «Ballerina
di Degas», matita su carta, non più di 200 mila. Poi ci sono i dise-
gni di Severini e Modigliani, l’incisione di Grosz, l’acquerello di
Cezanne, il pastello di Pizarro, la gouache di Utrillo. I pezzi forti
sarebbero i due Van Gogh, il Manet, il Gauguin, il Picasso: roba da
decine di milioni. Secondo Sgarbi, però, sono falsi. A Parma prefe-
riscono pensarli autentici. Qualcuno racconta che le perle della col-
lezione sarebbero tuttora nascoste nei sotterranei di una chiesa.
Per il resto, i Tanzi sono stati disconosciuti da tempo: non sono
seguito a un’inchiesta giudiziaria per
tangenti che ha portato dodici dei suoi
tredici assessori ad essere indagati. Vignali
ottenne, alle elezioni 2007, il 56,57 dei voti
L’inchiesta
Con l’indagine chiamata «Easy Money»
gli inquirenti hanno scoperto un giro di
presunte mazzette pagate da imprenditori
per avere appalti. A capo della procura del
capoluogo c’è Gerardo Laguardia. Secondo
❜❜
Nato in Punjab, dove i contadini hanno dimestichezza con le muc-
che, qui ha imparato a rompere la cagliata, coagulare il latte con lo
«spino», raccogliere con la pala la massa caseosa, lavorare le for-
me, farle invecchiare, marchiarle a fuoco, dar seguito alla fatica
Le tangenti erano pagate non secolare dei parmigiani, che né le bizzarrie di Maria Luigia, né gli
imbrogli di Tanzi, né i latrocini comunali potranno mai interrom-
solo in denaro, spesso sul pere.
http://blog.aldocazzullo.it
conto di mogli e fidanzate, ma © RIPRODUZIONE RISERVATA

neppure di Parma, ma di Collecchio. Parmalat nel frattempo è di- l’opposizione, il buco di bilancio accumulato
ventata francese, e la città non ha certo alzato barricate per difen- dal comune durante gli anni di governo con assunzioni e favori, lavori GUARDA
il video del reportage su
derla. I veri signori qui sono i Barilla: 7 mila dipendenti in Italia, 2 del centrodestra è di 630 milioni di euro
mila sul posto. Dice Elvio Ubaldi, sindaco per nove anni dal ’98 al in giardino e anche un iPad www.corriere.it
14 Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

La crisi L’emergenza greca ❜❜ C’è un accordo nell’Eurogruppo su un conto speciale per l’erogazione
del secondo pacchetto di aiuti Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco

Il Tesoro Usa promuove i tagli di Atene

«Il Fmi sostenga il salvataggio». Oggi l’Eurogruppo. Attesa la mediazione di Monti
DAL NOSTRO INVIATO sostenere la linea dei Paesi con tedesco, Wolfgang Schäuble,
difficoltà di bilancio, contrari a ha fatto trapelare che non sa-
L’analisi
BRUXELLES — L’Eurogrup- subire eccessi di rigore dalle rebbe sufficiente. Ma a favore
po dei 17 ministri finanziari de- conseguenze recessive. Il segre-
ve decidere oggi se gli impegni tario del Tesoro Usa, Tim Geith-
dell’accordo gioca che nemme-
no la Germania sembra volersi Il vero spread
di risanamento presi da Atene ner, ha espresso apprezzamen- assumere la responsabilità di
consentono di sbloccare i 130 to per gli sforzi di Atene e ha
miliardi di euro in grado di evi- detto che a Washington «inco-
decretare il fallimento della
Grecia, che potrebbe avere con-
con Berlino?
tare il fallimento della Grecia, raggeranno» il Fmi a sostenere
che non può pagare i suoi debi- l'accordo per il salvataggio del-
seguenze pesanti in altri Paesi
dell’Eurozona e destabilizzare
È nell’industria
ti già dalla scadenza di marzo. la Grecia.
Il premier greco, Lucas Papade- Una ipotesi di compromes-
mos, ieri è volato a sorpresa a so considera di elargire solo i
la moneta unica. A Berlino
guardano però alle elezioni nel
2013 e non vogliono irritare
e nell’export
Bruxelles per essere sul posto prestiti per superare le scaden- un elettorato in larga parte osti- Tagli di spesa, pensioni, tasse. Il piano
se il ministro delle Finanze, ze imminenti e di rinviare l’ac- le a pagare per i governi deva- dell’Europa e del Fmi per la Grecia è ricco
Evangelos Venizelos, avesse bi- cordo finale a dopo il voto in statori dei conti pubblici. di misure di bilancio e c’era da
Grecia. A Ber- aspettarselo per un Paese il cui debito
lino pretendo- pubblico viaggia oltre il 160% del Pil.

17
I membri Sorpresa
no un «conto Probabile, su questa base, che
dell’Eurozona: al
bloccato» su Il premier greco, Lucas l’Eurogruppo vari presto un nuovo
vertice di oggi i ministri
cui far conflui- Papademos, ieri è pacchetto da 130 miliardi e le banche
finanziari cercheranno
re gli introiti estere accettino una sforbiciata da 100
di chiudere l’accordo
di Atene e ga- volato a sorpresa miliardi al valore dei loro crediti.
rantire come a Bruxelles Ma basterà a dare alla Grecia una chance
priorità la re- di riprendersi? La tabella qui sotto rivela

70 % La perdita sui bond

stituzione dei una realtà più complessa: i mercati
greci
prestiti per il C’è poi da valutare il limite sembrano valutare il rischio di default di
che le banche private
salvataggio. di sopportazione delle misure uno Stato non (solo) in base ai conti, ma
creditrici sarebbero
Papademos di austerità. Ad Atene migliaia alla capacità di quel Paese di vendere le
disposte ad accettare
ha promesso di manifestanti hanno sfilato proprie merci al resto del mondo. In
entro la parte anche ieri protestando contro i questo la Grecia è ultima in Europa,
sogno del suo appoggio per su- iniziale di marzo l’accordo fina- tagli e i sacrifici. I sindacati e i proprio come nella graduatoria sul
perare i dubbi della Germania le con le banche private credi- partiti estremisti greci giudica- rischio-Paese espressa in punti-base dei
sulla capacità di Atene di resti- trici, che accetterebbero una no eccessive le ulteriori richie- titoli a dieci anni sul Bund tedesco. Il
tuire i prestiti del salvataggio perdita sui bond greci introno ste della trojka per una popola- Portogallo è penultimo nell’export ma lo è
coordinato dalla trojka (Com- al 70%. La Bce sta studiando di zione stremata da cinque anni anche per gli spread, e così via. Tassi
missione europea, Fondo mo- finanziare gli aiuti anticipando di recessione. I socialisti del Pa- sovrani e presenza sulle rotte globali del
netario di Washington e Banca ai governi i guadagni sugli ac- sok e i conservatori di Nuova commercio sembrano andare di pari passo.
centrale europea). Atteso a Bru- quisti dei titoli di Stato deprez- democrazia, che sostengono il
xelles è anche il premier Mario zati. Il ministro delle Finanze Davanti al Parlamento Un ragazzo greco protesta contro il piano d’austerità (Reuters) governo tecnico di Papade-
Monti, che fa parte dell’Euro- mos, devono fare i conti con i
gruppo in quanto anche mini- dissensi interni sull’efficacia
stro dell’Economia. Venerdì I temi anti-crisi della linea dura impo-
scorso Monti ha partecipato a sta dalla Germania. La settima-
un colloquio telefonico con la na scorsa nell’Europarlamento
cancelliera Angela Merkel e Pa-
Il debito di Atene Il nuovo pacchetto Le ipotesi sono emersi consensi biparti-
pademos in vista della riunio- e i miliardi mancanti di aiuti pubblici in esame san per aiutare la Grecia a rilan-
ne di oggi. Vari Paesi si aspetta- ciare la crescita e frenare gli im-

1 2
no che l’Italia subentri nel ruo-
lo di mediazione tra Germania
e Grecia, in passato assunto da
una Francia ora concentrata
sulla campagna elettorale in
corso. Monti ha guadagnato
credibilità a Berlino attuando
dure misure di austerità in
tempi brevi e deve comunque
La trojka Ue-Bce-Fmi
prevede che, senza azioni
aggiuntive, il debito
pubblico greco non riuscirà
a calare nel 2020 al di sotto
del 120% del Pil: secondo
i calcoli bisognerà trovare
altri 25-30 miliardi di euro
Uno dei problemi al centro
dell’Eurogruppo di oggi è
l’ammontare dell’aiuto
pubblico: i 130 miliardi
previsti non bastano.
Probabilmente sarà
necessario portare il
pacchetto a 135 miliardi
3
Sul tavolo anche le ipotesi
di un allungamento nella
durata del piano di aiuti e
di una diminuzione dei tassi
d’interesse, pagati da Atene,
per il primo programma di
aiuti da 110 miliardi di euro
(concesso nel 2010)
pegni di austerità. L’esempio
del Portogallo, che ha applica-
to le misure di austerità Ue e
non riesce a uscire dalla crisi,
rafforza le opposizioni alla li-
nea dura tedesca, appoggiata
dall’Olanda e dalla Finlandia.
Ivo Caizzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La misura più semplice della

competitività di un Paese è il fatturato
L’Osservatorio Gli italiani temono ancora il contagio greco dell’export in media per abitante. Nel 2011
i ricavi da esportazioni in Germania sono
stati per esempio di 1516 miliardi di

di Renato Mannheimer
La drammatica situazione gre-
ca suscita nel nostro Paese un ap-
passionato dibattito riguardo sia
alle implicazioni economiche,
sia, specialmente, a quelle sociali.
La netta maggioranza degli italia-
ni (79%) ritiene che una possibile
uscita dall’euro della Grecia costi-
tuirebbe un grosso danno per tut-
ti. Ma, pur in questa consapevo-
lezza comune, si sono sviluppati
orientamenti diversi che si posso-
no grossolanamente sintetizzare
in due posizioni contrapposte. La
prima, pur comprendendo il disa-
gio del popolo greco, sottolinea
come la gestione finanziaria della
Grecia nel passato sia stata così
disastrosa (e costellata anche di
bugie e di impegni non rispetta-
ti) da giustificare oggi il rigore ri-
chiesto in particolare da Francia e
Germania. Altri ritengono esage-
ratamente punitivo l’atteggia-
mento di alcuni Paesi europei,
sottolineando che una politica
troppo restrittiva causa ulteriori
danni e hanno espresso una forte
solidarietà alle sofferenze patite
dal popolo greco.
Quest’ultimo orientamento,
più incline a considerare le impli-
cazioni sociali della stretta econo-
mica, trova l’appoggio della mag-
gioranza degli italiani. Il 55% ritie-
Solidali sui sacrifici, severi sugli errori fatti
ne infatti «ingiusto che la Grecia
sia sottoposta a richieste così ri-
gorose». E il 53% arriva ad affer-
mare che «è giusto che il popolo
greco scenda in piazza e si ribelli,
dovremmo farlo anche noi italia-
ni». Prevale dunque, seppur di po-
co, un sentimento che potremmo
impropriamente chiamare di «or-
goglio nazionale» (si veda l’edito-
riale di Belardelli sul Corriere di
venerdì), che prescinde in parte
dalle considerazioni più stretta-
mente finanziarie. Tuttavia, una
percentuale significativa anche
se inferiore di cittadini (39%) ri-
tiene invece che «anche se le mi-
sure richieste sono dolorose è cor-
retto che la Grecia paghi gli errori
finanziari commessi». Sono relati-
vamente più vicini a questa incli-
nazione più rigorosa i più giova-
ni fino a 34 anni. Dal punto di vi-
sta politico essa trova la massima
diffusione relativa nell’elettorato
del Pd, ove raggiunge il 44%.
Tra i sostenitori di entrambi gli
orientamenti rimane diffuso il ti-
more che sia in qualche misura
possibile che anche l’Italia finisca
col trovarsi in una situazione si-
mile a quella greca. Beninteso, la
maggioranza degli italiani non la
pensa così e afferma, con più o
meno intensità, che è poco proba-
bile che il nostro Paese faccia la
fine dei nostri vicini ellenici. Ma
si tratta di una maggioranza rela-
tivamente esigua (53%), cui si
contrappone una assai consisten-
te minoranza (46%) che ritiene
tutt’altro che remota l’eventualità
che il disastro finanziario e socia-
le investa anche l’Italia. Anche in
questo caso, si rileva una netta
differenziazione tra le generazio-
ni e tra i generi, che vede i giova-
ni e le donne notevolmente più
pessimisti. Com’era forse ragione-
vole aspettarsi, lo scenario più ne-
gativo appare più probabile al-
l’elettorato della Lega Nord, ma
anche, significativamente, a tutti
coloro che in questo momento si
dichiarano indecisi o tentati dal-
l’astensione.
In ogni caso, secondo la mag-
gioranza (ma non la totalità) del-
la popolazione, la strada migliore
per evitare il pericolo greco è il so-
stegno al governo Monti. Quasi il
60% dichiara che «se non c’era il
governo Monti, l’Italia finiva co-
me la Grecia». Ma, al tempo stes-
so, il 69% ritiene che «si poteva-
no sanare i conti pubblici anche
chiedendo meno sacrifici agli ita-
liani» e il 56% arriva a suggerire
che «il governo avrebbe dovuto
ribellarsi alle istanze dell’Ue».
L’insieme di questi dati sugge-
risce che, malgrado la persistente
solidarietà all’esecutivo della
maggioranza della popolazione,
si sta diffondendo nel Paese una
crescente insofferenza ai sacrifi-
ci, cui si accompagna un atteggia-
mento sempre più critico verso
l’attuale politica di severità e rigo-
re imposta dall’Ue. Non è un caso
che la popolarità di quest’ultima
è scesa di ben 15 punti percentua-
li in 7 mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dollari: 18716 dollari per ogni tedesco. In
questo i tedeschi sono primi e la Germania
lo è anche per i bassi tassi dei Bund. La
Finlandia segue a ruota in entrambe le
classifiche (i dati sull’Olanda restano fuori
perché gonfiati dal porto di Rotterdam). La
Francia viene dopo sia per export per
abitante che nei tassi e, più giù, l’Italia
conferma il testa a testa con la Spagna
tanto nell’export che negli spread.
Insomma non si vive di sola austerità.
Per tenere sotto controllo il rischio
sovrano, bisogna competere all’estero con
i frutti del proprio lavoro. È il senso delle
liberalizzazioni e della riforma dei contratti
perseguite in Italia e anche per la Grecia
l’Fmi e l’Europa chiedono qualcosa di
simile. Il problema è che lì il programma
non funziona, in parte perché riflette gli
interessi di chi l’ha steso: politici europei e
macroeconomisti. I politici vogliono far
credere ai propri contribuenti che i fondi
dati ad Atene saranno restituiti, dunque
esagerano nell’austerità. Gli economisti
sono gente esperta di tassi, dinamiche del
debito, liberalizzazioni. Ma fra loro non c’è
abbastanza competenza in questioni più
pratiche: come si avvia di un progetto
industriale pubblico-privato, magari
attirando imprese europee; come si
insegnano i mestieri che servono in
un’economia moderna; come si struttura
un’amministrazione. In un Paese dove
l’export frutta 4 mila euro per abitante,
non basta mettere a posto i dati macro se
dietro c’è un deserto produttivo. Occorre
scavare i canali d’irrigazione e portare le
sementi.
Federico Fubini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Primo Piano 15

La crisi I protagonisti ❜❜ Dispiace a tutti che Joachim Gauck non sia stato
eletto prima Sigmar Gabriel, leader socialdemocratico tedesco

Merkel sceglie Gauck Chi è

Un pastore luterano Attivista

Figlio di un
sopravvissuto

a prova di scandali al Gulag

sovietico,
Joachim
Gauck, 72

«Non aspettatevi che io sia superman» anni, pastore

La vicenda
Le rivelazioni
e le dimissioni
Scandalo a Berlino
Il prestito agevolato
Christian Wulff, 52 anni,
presidente dal 2010, si è
dimesso venerdì: la stampa
aveva rivelato che nel 2008
Wulff ottenne dalla moglie
di un amico imprenditore un
prestito di 500 mila euro a
tasso agevolato. Lo scandalo
ha attirato l’attenzione anche
su altri trattamenti di favore
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — L’«Havel tede-
sco» ce l’ha fatta. È un po’ la
rivincita della società civile
nei confronti della politica
(oppure la politica che mette
giudizio) l’accordo tra mag-
gioranza e opposizione per
eleggere presidente della Ger-
mania Joachim Gauck, il pa-
store protestante settanta-
duenne, ex dissidente nella
Ddr, che era stato sconfitto
due anni fa da Christian
Wulff. Come siano poi andate
le cose lo si è visto. L’ex go-
vernatore cristiano-democra-
tico della Bassa Sassonia scel-
to da Angela Merkel (faticosa-
mente vittorioso al terzo scru-
tinio nonostante i franchi tira-
tori) è stato costretto venerdì
scorso alle dimissioni, travol-
to da una serie di scandali, do-
po che la magistratura aveva
chiesto la revoca della sua im-
munità. E l’avversario di quei
giorni, indicato allora dalla
Spd, diventerà il suo succes-
sore. Ma sarà questa volta il
presidente di tutti.
Si chiude così rapidamente
la crisi istituzionale e politica
apertasi con l’uscita di scena
di Wulff. Fin dall’inizio la can-
celliera aveva optato per la ri-
cerca di una soluzione concor-
data con l’opposizione social-
democratica e verde, ma non
tutto lasciava pensare che fos-
se disposta ad accettare pro-
prio l’uomo simbolo dell’erro-
re compiuto nel giugno 2010.
Nel corso delle consultazioni,
iniziate poche ore dopo l’ad-
dio del presidente, i possibili
candidati sono stati bloccati,
per una ragione o per l’altra,
dai veti dei partiti o si sono
fatti da parte. La Spd non vo-
leva una figura troppo «politi-
ca», come per esempio un mi-
nistro in carica. I partner del-
la coalizione di governo ne-
ro-gialla guidata dalla Me-
rkel, Cdu, Csu e liberali, non
erano disposti a venire total-
mente incontro alle richieste
dell’opposizione. Una situa-
zione di stallo che ha subito
una prima svolta quando i li-
berali hanno deciso di soste-
nere Gauck, rompendo con
gli alleati, probabilmente per
mettere in difficoltà la Me-
rkel o per riguadagnare il con-
senso di un’opinione pubbli-
ca schierata fortemente a fa-
vore del pastore protestante
(il 54% dei cittadini, secondo
un sondaggio della Bild). La
protestante
di Rostock,
è stato un
attivista
anti-comuni-
sta della
Germania Est.
Nel 2010 ha
dato del filo
da torcere a
Christian Wulff
al momento
della sua
elezione alla
presidenza: è
stato sconfitto
solo al terzo
turno
Indipendente
L’«Havel cancelliera sembrava irremo- l’unità raggiunta, dopo le po- di emozione. «Forse, nel cuo-
Gauck è
tedesco» vibile, ma poi ha deciso di ce- lemiche e le tensioni provoca- re della notte — ha aggiunto
Joachim dere. Immediato il via libera te dal caso Wulff. Modesto e — riuscirò a essere felice, ma considerato un
indipendente
Gauck, 72 della Spd. Sono state le prove concreto come sempre, ha af- per ora sono solo confuso».
e anche se nel
anni, con la generali, forse, per la grande fermato di essere lusingato «Gauck può fornirci un’im-
cancelliera coalizione che potrebbe go- per la designazione (il voto portante spinta per le sfide 2010 era stato
Angela vernare il Paese dopo le ele- dell’Assemblea federale, com- del nostro tempo e del futu- il candidato
Merkel, che zioni del 2013. posta dai parlamentari del ro», ha detto la Merkel che lo della Spd e
bocciò la «Non vi aspettate da me Bundestag e dai rappresen- ha chiamato «un professore dei Verdi, negli
sua che io sia un superman, una tanti dei Lander è in program- di democrazia». Una defini- ultimi tempi
candidatu- persona che non fa errori», ma nella prima metà di mar- zione azzeccata per un uomo ha sostenuto
ra 2 anni fa ha detto Gauck ieri sera in zo) e non ha nascosto un po’ di dissenso e di pace, rigoro- posizioni
cancelleria. Al suo fianco, ol- so presidente dopo la caduta contrarie
tra alla Merkel, il vice cancel- del Muro dell’autorità che ha alle politiche
liere liberale Philipp Rösler, il Apertura a sinistra indagato sui crimini della Sta- socialdemocra-
leader della Csu Horst Seeho- La cancelliera accetta il si. In passato ha parlato di sé tiche
fer, il segretario socialdemo- candidato dell’opposizione come di «un conservatore li-
cratico Sigmar Gabriel e i berale di sinistra». La Linke
co-presidenti dei Verdi Clau-
che aveva bocciato solo non voterà per lui.
dia Roth e Cem Özdemir. Una due anni fa Paolo Lepri
dimostrazione visibile del- © RIPRODUZIONE RISERVATA

La campagna Partita da Marsiglia la maratona elettorale dell’inquilino dell’Eliseo, dato ancora in svantaggio nei confronti del rivale Hollande

Sarkozy punta sull’austerità. E su Carla so in Parlamento dell’estrema

Il presidente: «Irresponsabile nascondere la crisi». Applausi alla première dame
DAL NOSTRO INVIATO
MARSIGLIA — Il tricolore
francese e la bandiera europea
appaiati ci sono, lo sfondo blu
anche: la scenografia è la stes-
sa dei discorsi da presidente,
e in tutta l’enorme sala non
c’è neppure un simbolo del
partito Ump. A fare la differen-
za, nel primo grande comizio
di Nicolas Sarkozy in versione
candidato, ci sono la moglie
Carla Bruni in prima fila e la
gigantesca scritta senza spazi
«lafranceforte», neologismo
grafico che sta per «La Francia
forte», slogan della campagna
2012 appena cominciata. A
Marsiglia, davanti a circa 15
mila persone, il leader france-
se ha attaccato il rivale sociali-
sta François Hollande puntan-
do sui temi del lavoro, della fa-
miglia e della crisi dell’euro:
un modo per fare pesare la
sua maggiore esperienza inter-
nazionale, e proporre la corsa
all’Eliseo come sfida tra uno
statista (lui) e un semplice uo-
mo di partito.
«Nascondere la crisi econo-
mica non è soltanto disone-
sto, ma anche pericoloso —
ha detto Sarkozy alludendo a
Hollande —. I francesi non
possono sentirsi protetti se si
fa finta che le minacce non esi-
stano. È irresponsabile e mo-
ralmente inaccettabile». Du-
rante il discorso di quasi
un’ora, interrotto dai prevedi-
bili cori «Sarko président» e
anche da un «Carla Carla»
quando le telecamere hanno
Dopo le sanzioni della Ue
L’Iran blocca la vendita di petrolio a Francia e Gran Bretagna: «Paesi ostili»
Una mossa più simbolica che di
sostanza nell’estenuante partita a
scacchi tra Iran e Occidente sul dossier
nucleare. Un passo, meno esplicito ma
più concreto, con cui Teheran tenta di
arginare il malcontento interno per la
gravissima crisi economica, a un mese
dalle elezioni. Il «blocco immediato
dell’export di petrolio verso Regno
Unito e Francia» annunciato ieri dalla
Repubblica islamica anticipa solo di
poco la fine di ogni acquisto di
idrocarburi iraniani da parte dei Paesi
europei, deciso dai 27 in gennaio. Dal
1˚ luglio ogni importazione sarà
interrotta. Inoltre Parigi e Londra sono
destra.
«Proteggere», è stata la pa-
rola chiave. Proteggere i fran-
cesi dall’immigrazione incon-
trollata, dalla perdita dell’auto-
rità, dal matrimonio gay e dal
inquadrato la première dame, temporanea, da Lille, Marine declino della famiglia, e so-
Sarkozy ha più volte criticato Le Pen si scagliava contro «il prattutto dalla catastrofe eco-
le ambiguità dell’avversario, candidato della Francia mor- nomica. «Possiamo avere com-
«Thatcher a Londra e Mitter- ta, altro che forte», invitando i messo degli errori — ha con-
rand a Parigi», pronto a mo- suoi sostenitori a sventolare il cesso Sarkozy — ma siamo
strarsi difensore del libero cartellino rosso — nuova tro- riusciti a preservare i francesi
mercato con gli interlocutori vata della comunicazione lepe- dalla sorte che è toccata al-
della City e «nemico della fi- nista — per «espellere l’impo- l’operaio greco, al pensionato
nanza» di fronte ai militanti store dall’Eliseo». italiano o al disoccupato spa-
Sorrisi socialisti. Il presidente france- A Marsiglia, Sarkozy ha at- gnolo».
se è indietro rispetto a Hollan- taccato sì Hollande ma usan- Nicolas Sarkozy ha ripetuto
Nicolas de nei sondaggi, e la sua unica do una retorica di destra «for-
Sarkozy e, possibilità di recupero entro il te» capace di sedurre, almeno
vicino a lui, la 22 aprile sta nel ripetere l’ope- nelle speranze, chi è attratto Slogan
«première razione che gli riuscì benissi- dal Front National. Il presiden- Il leader francese ha
dame» Carla mo nel 2007: strappare i voti te è arrivato a corteggiare l’ap- ripetuto il suo «trittico»
Bruni dopo il dell’elettorato popolare che al- parato del Fn proponendo l’in-
comizio: sorrisi lora era tentato da Jean-Marie troduzione alle legislative di di valori: lavoro,
e strette di Le Pen e oggi sostiene la fi- una quota proporzionale, mos- autorità, responsabilità
mano glia. Non a caso quasi in con- sa che consentirebbe l’ingres-
il suo trittico dei valori fonda-
mentali — lavoro, autorità, re-
sponsabilità — di fronte al
«sogno» della sinistra. Un pre-
sidente-genitore severo ma
rassicurante, porto sicuro in
tempi di tempesta, che alla fi-
clienti marginali: sui 2,5 milioni di iraniano aveva chiesto l’immediato Ahmadinejad a opporsi a un blocco ne del discorso scende dal pal-
barili al giorno esportati da Teheran blocco dell’export all’Europa, per totale, per garantire qualche mese in co per baciare la moglie prima
nel 2011, solo 450 mila sono finiti in imporle nuove difficoltà oltre alla crisi più di introiti sicuri. Nonostante le di tuffarsi nel bagno di folla
Europa e in particolare in Italia (185 economica e al gelo. Questo avrebbe esibizioni di forza, come le navi da tra i militanti. «È stato molto
mila), Spagna (161 mila) e Grecia (103 penalizzato soprattutto la Grecia, che guerra nel Mediterraneo, l’Iran è commovente, meraviglioso»,
mila). Alla Francia ne sono stati da Teheran compra quasi un terzo del devastato dalla crisi economica: ha commentato Carla Bruni,
venduti 58 mila, al Regno Unito ancora suo greggio. «Colpiremo per ora solo i inflazione stimata al 50%, mentre gli altoparlanti diffon-
meno. Paesi "ostili"» ha invece anticipato disoccupazione al 30%, scioperi in devano la colonna sonora uffi-
«Non ne soffriremo, abbiamo nuovi giorni fa il governo. Ovvero Francia e aumento, come la rabbia della gente. E ciale della campagna, una mu-
acquirenti», ha detto ieri il ministero Gran Bretagna, i clienti minori. Gli il 2 marzo si voterà per il Parlamento: sica — registrata la settimana
del Petrolio iraniano senza precisare ambasciatori degli altri Paesi, tra cui «punire» due Paesi ostili potrà forse scorsa in Bulgaria dal compo-
quali. Quasi certamente in Asia, l’italiano Alberto Bradanini, sono stati raccogliere qualche consenso, ma oggi sitore Laurent Ferlet — legger-
destinazione del 70% dell’export di convocati, pare per spingere le loro pare soprattutto un segno di mente più maestosa di Guerre
greggio di Teheran. Per contro, nessun capitali a firmare contratti da due a impotenza. Stellari.
accenno ieri ai maggior clienti europei. cinque anni. Secondo gli analisti Cecilia Zecchinelli Stefano Montefiori
La scorsa settimana il parlamento sarebbe stato il presidente © RIPRODUZIONE RISERVATA Twitter @Stef_Montefiori
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16 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera


Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
Esteri
Mistero Torturata, uccisa o fuggita all’estero
Dal revolver in tv
alle carceri libiche
Dov’è finita Hala?
Il giallo della «fan» di Gheddafi
DAL NOSTRO INVIATO
TRIPOLI — Assassinata? An-
cora detenuta nelle carceri di
qualche brigata tra le decine
che si contendono la capitale?
Oppure addirittura fuggita al-
l’estero? Il mistero che avvolge
la sorte di Hala Misrati rappre-
senta l’ennesimo indicatore del
caos prevalente nella Libia del
dopo Gheddafi. Nota annuncia-
trice-propagandista alla televi-
sione ufficiale della dittatura, la
Misrati si commuoveva nel de-
scrivere le vittime dei bombar-
damenti Nato l’anno scorso,
non esitava a puntare il dito
contro gli «invasori alleati ai tra-
ditori libici». Per lei le milizie ri-
voluzionarie locali non erano al-
tro che «cani al servizio degli
stranieri che mirano al nostro
petrolio». A metà agosto, poco
prima dell’arrivo a Tripoli delle
colonne ribelli, era entrata nel
mirino delle vendette quando
era apparsa in tv brandendo
una pistola e minacciando che
avrebbe ucciso i nemici o sareb-
be «morta combattendo».
Ma pochi giorni dopo veniva
catturata e subito chiedeva pub-
blicamente perdono. Pur di ave-
re salva la vita, accettava di la-
sciarsi riprendere sventolando
le bandiere delle nuove forze ri-
voluzionarie. Poi il silenzio. Sal-
vo una breve apparizione il 30
dicembre, quando era stata fil-
mata con un cartello in mano ri-
portante la data, ma totalmente
muta. Gonfiori e graffi erano vi-
sibili sul volto. «Le è stata ta-
gliata la lingua, per questo non
Codice cliente:
italia: 515249535254
17
Allarme Onu e Ue: pericolo nuova intifada
parla», hanno cominciato a de-
nunciare sulla rete i circoli del-
l’ex dittatura. Yousif Shakir, no-
to propagandista del regime
fuggito in Siria, aggiunse allora
Il fornaio Khader ca, movimento che vuole la
distruzione d’Israele, è dal
’99 che entra ed esce di pri-
gione, dove ha già fatto sei
anni. Stavolta ha deciso
che «Hala è stata violentata 17
volte in carcere», senza peral-
tro fornire alcuna prova. Di lei
si è tornati a parlare però vener-
digiuna in cella d’opporsi all’«umiliazione
cui sono sottoposti centina-
ia di palestinesi»: 310 per
l’esattezza, uno dei quali de-
dì, primo anniversario dello
scoppio delle sommosse, quan-
do ha iniziato a circolare la vo-
ce che fosse stata uccisa in cel-
la. La notizia è stata ripresa
L’ira dei palestinesi tenuto da oltre 5 anni, una
ventina imprigionati da più
di due. La sua battaglia sta
scaldando le piazze: da Ga-
za, sono stati lanciati i Qas-
quindi dalla televisione satelli-
tare Al Arabiya. Ma i portavoce
Il jihadista ha perso 30 chili sam; altri detenuti hanno
cominciato lo sciopero del-
del governo la fame; 5 mila persone han-
transitorio a DAL NOSTRO CORRISPONDENTE no manifestato a Jenin; ci
Tripoli non sono stati disordini sulla
confermano GERUSALEMME — Il Bob- Spianata delle moschee. Per
affatto. E la tv by Sands della Palestina, og- Khader ha lanciato un appel-
algerina Isp ci- gi, sarà al giorno 65 di scio- lo Catherine Ashton, re-
ta la famiglia pero della fame. 30 chili di sponsabile esteri dell’Ue. E
della giornali- meno. Ammanettato a un un funzionario dell’Onu
sta, la quale letto d’ospedale. Descritto l’ha detto chiaro: «Se que-
sostiene che senza capelli e coi muscoli st’uomo muore, rischiamo
«Hala non è atrofizzati: «In pericolo di la terza intifada». Le autori-
morta. Ma la vita». Adnan Khader riceve tà di polizia non vogliono
sua vita è mi- familiari, deputati e Croce cedere, per evitare un prece-
nacciata». Al Rossa, ma non molla: ha ri- dente: la Corte suprema sta-
Consiglio mili- fiutato le cure a base di po- bilì già nel 2002 che queste
tare della capi- tassio, non vuole esami del carcerazioni preventive, teo-
tale ci hanno sangue e dell’urina. Accetta ricamente rinnovabili all’in-
detto ieri che solo zuccheri e sali, in mini- finito, rispettano le conven-
Prima potrebbe esse- me dosi che lui decide. Se Poster si è febbraio il più crudele zioni internazionali. Scrive
e dopo re scappata in Tunisia tre setti- gl’israeliani non annullano Il padre dei mesi, quella di Khader è un giornale vicino al pre-
A sinistra, mane fa. I rappresentanti della la sua «ingiusta detenzio- di Adnan la più cruda delle proteste. mier Netanyahu: «Questa
Hala Croce Rossa Internazionale ne», se la Corte Suprema Khader Colpisce Israele al suo tallo- Guantanamo non piace a
non sono stati in grado di loca-
Misrati in
lizzarla nella settantina di carce- giovedì non lo lascerà usci- con il ne d’Achille giudiziario, le nessuno. Ma dobbiamo an-
tv con la ri che hanno visitato per tutto re, a 33 anni Adnan promet- poster «detenzioni amministrati- che ricordarci che cos’è la
pistola. A il Paese. A tarda sera, però, nuo- te di diventare il primo mar- del figlio ve» che consentono d’inflig- Jihad». Aggiungendo che,
destra, la vo colpo di scena: compare un tire per fame della storia pa- che da gere semestri di carcere per per evitare un nuovo Bobby
giornalista video su Internet in cui la stes- lestinese. Come l’uomo dell' 65 giorni semplici sospetti, spesso Sands, l’unica è l’alimenta-
dopo la sa Hala afferma di trovarsi «nel Ira che trent’anni fa si con- rifiuta il senz’accuse specifiche o in- zione forzata: «Perché in
cattura carcere femminile di Tripoli» e sumò in un carcere inglese. cibo terrogatori di garanzia. Il pa- Israele non abbiamo un’I-
di essere «ben trattata». Gli manca poco: dopo 66 nettiere di Kabatia fu arre- ron Lady».
Lorenzo Cremonesi giorni, Bobby Sands morì. stato a Jenin il 17 dicembre. F. Bat.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Se nei proverbi palestine- Portavoce di Jihad islami- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Cronache

ROMA — Speravano in una

nuova deroga, l’ennesima. Spe-
ravano nella sopravvivenza del-
l’intramoenia allargata, la nor-
ma che permette di svolgere
l’attività libero professionale
nello studio privato o in clinica
anziché in spazi interni al-
l’azienda. Invece il ministro del-
la Salute Renato Balduzzi, nel-
l’intervista di ieri al Corriere,
ha messo l’altolà: «Niente più
proroghe: dal 30 giugno si fa
sul serio». Significa che la fase
transitoria è finita e che i cami-
ci bianchi in rapporto di
esclusività col servizio sanita-
rio pubblico dovranno opera-
re, visitare e fare esami dentro Sanità Dopo l’annuncio di Balduzzi sulla fine delle deroghe all’intramoenia
le mura del nosocomio.
Protesta la categoria. La pre-
occupazione di fondo è che le
Asl non siano preparate ad af-
frontare il nuovo corso. Costan-
tino Troise, segretario del sin-
«Stop alle visite in studio? una rete di cure primarie, già
disegnata in un documento del-
l’ex ministro Ferruccio Fazio
Le storie
dacato Anaao-Assomed, attac-
ca: «Il ministro è in grado di as-
sicurare che in tutte le Regioni
siano venute meno le esigenze
che hanno permesso per oltre
Ospedali senza spazi» (esistono diverse esperienze re-
gionali, non solo al Nord):
«L’ospedale non può più avere
il ruolo dominante. Un sistema
del genere non è sostenibile».
dei lettori
Ecco alcune testimonianze
dei lettori sui pronto
10 anni la sopravvivenza della
libera professione intramura-
ria allargata? Bisogna accertar-
I medici al ministro: servono strutture dignitose Pierluigi Bartoletti, segretario
Fimmg Lazio, concorda: «Sia-
mo consapevoli del vantaggio
soccorso. Potete continuare a
raccontare le vostre storie su
www.corriere.it
si che esistano in ospedale spa- utilità perché prelevano ai di- continuità assistenziale che ri- può trovare risposte. per la comunità. Ma non è sem-
zi e orari dignitosi per cittadini pendenti il 13% del fatturato a voluzionerebbe l’organizzazio- «È vero, è arrivato il tempo Il sindacato plice cambiare la cultura e la ABBIATEGRASSO
e medici, tecnologia adeguata, costo zero, senza investimen- ne dei medici di famiglia impe- di attuare obbligatoriamente e «Le Regioni hanno mentalità della cittadinanza e Niente di meglio
personale di supporto». Insom- ti». Cimo, il secondo sindacato gnandoli, associati in squadre, non sulla base di una racco- boicottato l’attività abituarla ad avvalersi dei servi-
ma, molte aziende potrebbero degli ospedalieri in termini nu- 24 ore su 24, sette giorni su set- mandazione ciò che è scritto zi territoriali nei casi non ur- Febbraio 2009, domenica, ore
non avere interesse ad accoglie- merici, la scorsa settimana te anziché cinque: «Il pronto nella convenzione che ci lega al libero professionale genti». 13.30: cado in bici
re gli esclusivisti. «Fa bene Bal- commentava con «indignazio- soccorso scoppia se manca il servizio sanitario», è d’accordo tra le mura» La categoria però si spacca. procurandomi un profondo e
duzzi — approva Massimo Coz- ne» il fatto che il Senato avesse collegamento col territorio. Il Giacomo Milillo, segretario na- Angelo Testa, leader del sinda- lungo taglio. Da terra,
za, Fp Cgil medici —. Niente de- deciso di prorogare al 30 giu- sistema cura se è unitario», ha zionale della Fimmg, il maggio- cato Snami, giudica fallimenta- semisvenuto, telefono al 118: in
roghe. Per i cittadini ci sarà gno l’intramoenia allargata (an- detto Balduzzi. Il modello idea- re sindacato della categoria. E ri le iniziative di rete: «Ho 1500 200 secondi arriva
maggiore trasparenza» ziché al 31 dicembre): «Le Re- le è quello di studi no stop do- aggiunge di ritenere non più pazienti e vogliono essere visi- l’ambulanza e mi porta
Sospetta Amir Kol, cardiolo- gioni finora hanno boicottato ve a qualsiasi ora il paziente derogabile la realizzazione di tati da me, non da un collega all’ospedale di Abbiategrasso.
go del San Filippo Neri a Roma, l’attività libero professionale qualunque. Ognuno vuole il Di turno il primario di
leader di Umex (Unione medici nelle mura. Verificheremo in suo medico. Il problema è strut- gastroenterologia: proprio
in extramoenia, la minoranza, modo capillare se esistono le Rovigo, le accuse dei familiari turale ed educativo. Bisogna in- quello che serve. In 45 minuti
circa il 10%): «L’invenzione del- condizioni per consentire il no- trodurre i ticket al pronto soc- convoca telefonicamente 5
l’intramoenia fuori le mura ha stro lavoro». Secondo una rico- Un caso di presunta malasanità arriva dal Veneto. I familiari corso se le cure sono rinviabili medici della squadra e a 50
consentito a molti colleghi di gnizione sommaria, la metà Donna muore di Carla Pilotto, morta il 15 febbraio scorso, hanno raccontato e far capire alla gente che non minuti dall’incidente vengo
operato: 50 punti di sutura.
lavorare nei loro studi conti- delle Asl oggi si sono attrezzate che la maestra, affetta da un carcinoma al seno, avrebbe si va in ospedale con 38 di feb-
nuando a percepire l’indennità per la vera applicazione dell’in- dopo la chemio accusato forti dolori addominali dopo una chemioterapia a bre». Non posso volere niente di più
dal servizio pubblico sanitario
di esclusiva, anche 700 euro al tramoenia. Padova. Quindi sarebbe stata trascurata dal personale del Margherita De Bac
mese. Le aziende hanno tratto
da questo meccanismo grande
Fanno discutere anche le af-
fermazioni del ministro sulla
«Curata male» pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo, dove si era recata. mdebac@corriere,it che è tra i migliori del mondo.
Enrico Andreoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LUCCA
Stanze ghetto
Il reportage Al pronto soccorso del San Carlo di Milano, tra il portone principale sbarrato e i tavolini rotti per terra Ho avuto modo recentemente
di accedere al PS dell’ospedale
di Lucca: è una vera vergogna!

Lettini esauriti e clochard nei sotterranei Pazienti accatastati in una

stanza ghetto, tipo peste di
manzoniana memoria, senza
alcun rispetto per la dignità, la
riservatezza e la profilassi!
L’infermiera al ragazzo: «Hai male? Bevi meno». E il sottotetto prende fuoco MACEDONIO MELLONI
Franco

MILANO — All’ingresso dell’edifi-
cio, uno striscione dà il benvenuto al-
l’ospedale San Carlo: «Personale in
agitazione»; intorno, quattro bandie-
re dei sindacati. Al pronto soccorso,
in accettazione, il portone principale
è sbarrato, non si passa; a fianco, un
tavolino rotto sbattuto per terra. Let-
tini tra la gente, sedie divelte o piega-
te, nel triage non c’è più posto: «Pa-
renti fuori! Lasciamo spazio a chi sta
male». Gli infermieri delle ambulan-
ze arrivate all’ospedale dietro via No-
vara — periferia ovest della città,
INCHIESTA
SULLA SANITÀ
grande bacino d’utenza — rassicura-
no i pazienti: «Ora arriva il lettino,
non si agiti». Succede spesso, manca-
no. «Nel caso, se la sente di stare se-
duto?». Detto fatto, dirottato sulla se-
dia a rotelle. «Non ci sono più spondi-
ne», preciserà poi un camice bianco,
«non possiamo prenderci la respon-
sabilità che qualcuno cada».
In sala d’attesa, c’è chi aspetta da
ore. Nemmeno il sollievo di un caffè,
perché la macchinetta è fuori servi-
zio. All’undicesimo piano, nel pome-
riggio, piombano pure gli agenti di
polizia: sei volanti sei, causa un prin-
cipio d’incendio doloso nel sottotet-
to, scoperto sul nascere da un inser-
viente. Era già capitato qua, così co-
me a Niguarda, dove un piromane
mai inchiodato dalla polizia fece scat-
tare l’allarme: sei roghi in una setti-
mana nel 2004. E accadde a novem-
bre al Policlinico, nei giorni del rico-
vero di Antonio Cassano: il deposito
di un padiglione destinato alla demo-
lizione, il Moneta, prese fuoco sotto
la pioggia. Strano fenomeno cittadi-
no. Piccoli focolai per dar segnali. O
«avvertimenti», come li chiamò nel
novembre 2010 l’allora dg del San
In attesa
Ieri, nella sala d’attesa del pronto soccorso
dell’ospedale San Carlo di Milano, alcuni pazienti
sono in fila da ore (Del Puppo/Fotogramma)
Carlo, Antonio Mobilia.
A Milano, comunque, non sono i
giorni dell’emergenza, del «bollino
nero», o meglio, del codice rosso.
Bensì quelli dell’ordinaria fatica quo-
tidiana. Con il personale oberato,
sempre sul chi va là, che se succede
qualcosa di serio, chissà, tutto è
pronto ad andare in malora. «Buona
attesa: è il San Carlo», brontola un’in-
fermiera del 118. «Sono qui da sette
ore» rimbalza una voce. In sala, sono
in tanti a guardare le lancette del-
l’orologio. Tra loro anche un carabi-
L’ingresso
L’ingresso alla sala accettazione del pronto
soccorso del San Carlo di Milano è sbarrata
con il nastro adesivo (Del Puppo/Fotogramma)
niere infortunato e un detenuto por-
tato dentro in tutta fretta. Nei corri-
doi — invasi di lettini a Roma e Ge-
nova — niente scene da 30-40 perso-
ne assiepate, niente materassi a ter-
ra. Per situazioni simili bisogna
aspettare altri giorni, più rari a Mila-
no. Ieri, al massimo, ce n’erano una
decina. Sopra, anziani. «Pazienti fra-
gili» secondo il gergo medico. «E
quando accorrono in tanti son dolo-
ri» rivela un’infermiera.
Tornano anche i clochard, strappa-
ti dalla morsa del «grande gelo» dal
piano antifreddo del Comune, ma Il pediatrico
che la notte continuano a dormire, Un mese fa mi sono sentita
qui come al Policlinico. Nelle sale dire dal pediatra di guardia al
d’attesa, al caldo. Nei cunicoli sotter- pronto soccorso del Macedonio
ranei, con le coperte. «Ormai vengo- Melloni di Milano che
no direttamente all’interno». Sabato sbagliavo a portare mia figlia
notte, uno di loro andava in escande- (6 mesi, sabato sera ore 21
scenze: «Voglio un pappagallo!». E dopo una giornata intera di
nei tunnel, tra le vie e i padiglioni, gli dissenteria) e che non ero una
scalini sporchi, le porte lasciate sem- buona mamma perché non mi
pre aperte e i tunnel poco sorvegliati, sono rivolta ad un pediatra
eccone altri tre. Dormivano. Segno privato anziché al pronto
che nonostante la chiamata a raccol- soccorso. È vergognoso.
ta della città, le istituzioni ancora fati- Linda
cano a intercettarli. Le loro figure in-
freddolite, che soffrono con dignità, A BARI
al Policlinico, trovano però un con-
traltare. All’una e mezza un’auto en- Nessuna sensibilità
tra contromano, velocità alta, inchio-
da. I custodi insorgono, ma i tre ra-
Il 12 giugno 2011 ho
accompagnato mia madre al
gazzi alla moda non ci sentono. «Il pronto soccorso di Putignano
nostro amico si è ferito con il bicchie- (Bari) in preda a coliche
re: è grave». È sotto choc, ha convul- lancinanti. Ci è stato detto che
sioni, è solo una ferita, li rassicurano. avremmo dovuto chiamare il
«Qualcuno vuole ghiaccio?» urla- 118 invece di recarci da soli al
no al San Carlo. Sempre meglio che al PS. Mamma è stata sbattuta
Fatebenefratelli, dove un ragazzo ca- in una stanza, e io le ho dovuto
duto in moto, ubriaco, ne chiede un procurare una coperta.
po’, claudicando. «Ma se stai dormen- Un’infermiera ha commentato:
do!» gli risponde scortese un’infer- «C’è un sacco di gente che
miera sudamericana. «Non dormo, viene al pronto soccorso di
ho solo gli occhi chiusi. Sa, ho male domenica per fare gli esami del
dappertutto». «Beh?». «Il ghiaccio, sangue gratis». Ma la ciliegina
per favore...». «No: bevi di meno!». sulla torta è stato il medico
Giacomo Valtolina dell’accettazione: «I mal di
(3 - continua) pancia si curano a casa!».
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Cronache 19

Vaticano Messa in San Pietro con i ventidue neo cardinali: non ci autoregoliamo, riceviamo l’ordine dalla Parola di Dio

Benedetto XVI: lavoreremo per l’unità

La chiusura del Concistoro: la Chiesa non esiste per se stessa, non è punto d’arrivo
CITTÀ DEL VATICANO —

✒
«La Chiesa non esiste per se L’analisi
stessa, non è il punto d’arri-

vo». Lezione sui fondamenta-
li, parte seconda. Dopo aver
meditato sul senso della di-
gnità cardinalizia, nel giorno
del Concistoro, con relativo
monito a «entrare nella logi-
ca del Vangelo» e «lasciare
quella del potere e della glo-
ria», Benedetto XVI ieri matti-
na è passato al senso della
Chiesa, nella quale «tutto pog-
gia sulla fede», e ha scandito:
«Anche il diritto, anche l’auto-
rità nella Chiesa poggiano sul-
la fede. La Chiesa non si auto-
regola, non dà a se stessa il
proprio ordine, ma lo riceve
dalla Parola di Dio».
L’invito al rinnovamento e
alla purificazione, ripetuto in
questi giorni come nell’inte-
ro pontificato, è tanto più si-
gnificativo in un periodo in
La missione
«La Chiesa è come una
finestra, il luogo in cui Dio
si fa vicino, si fa incontro
al nostro mondo»
cui tensioni, fughe di docu-
menti e veleni s’addensano
intorno al Vaticano. E si mo-
stra anche nell’immagine di
trasparenza scelta dal Pontefi-
ce, prendendo a modello «il
genio» di Bernini e il suo alta-
re («una visione dell’essenza
della Chiesa») nella Basilica
di San Pietro: «La Chiesa stes-
sa è come una finestra, il luo-
go in cui Dio si fa vicino, si fa
incontro al nostro mondo».
Per questo non è un punto
d’arrivo ma «deve rinviare ol-
tre sé, verso l’alto, al di sopra
di noi». La Chiesa, ha insisti-
to, è insomma «veramente se
stessa nella misura in cui la-
scia trasparire l’Altro — con
la "A" maiuscola — da cui pro-
viene e a cui conduce».
L’intervista Il cardinale Filoni
Il «Papa rosso» e Vatileaks:
❜❜
Tutto nella Chiesa poggia
sulla fede,
anche la sua autorità
E una fede egoistica
sarebbe una fede non vera
Benedetto XVI ha guidato
tutti i tre giorni di Concisto-
ro, dalla riunione del collegio
cardinalizio di venerdì, alla
nomina dei cardinali sabato
fino alla messa di ieri. «Que-
sta domenica è particolar-
mente festosa qui in Vaticano
a motivo del Concistoro con
cui ho creato 22 cardinali».
Nell’omelia è tornato a cita-
re un padre della Chiesa, Igna-
zio di Antiochia, che definì la
Chiesa di Roma «quella che
presiede nella carità». E ha
spiegato: «Presiedere nella ca-
rità significa attirare gli uomi-
ni in un abbraccio eucaristico
— l’abbraccio di Cristo —,
che supera ogni barriera e
ogni estraneità, e crea la co-
munione dalle molteplici dif-
ferenze». Lo stesso ministero
del Pontefice «è dunque pri-
mato nell’amore in senso eu-
caristico, ovvero sollecitudi-
ne per la comunione univer-
sale della Chiesa in Cristo».
I passaggi
Stamattina, a conclusione,
Benedetto XVI riceverà in
udienza i nuovi porporati. So-
no stati giorni intensi e così il
Papa è apparso un po’ stanco
ma tuttavia determinato, co-
me diceva sabato, a «reggere
con mite fermezza il timone
della Santa Chiesa», cosa per
la quale ha invitato i fedeli a
pregare. Anche ieri, all’Ange-
lus, ha detto loro: «Maria, Ma-
dre della Chiesa, aiuti me e i
miei collaboratori a lavorare
instancabilmente per l’unità
del Popolo di Dio e per annun-
ciare a tutte le genti il messag-
gio di salvezza, compiendo
umilmente e coraggiosamen-
te il servizio della verità nella
carità».
G. G. V.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Omelia
Papa Benedetto XVI (85 anni ad aprile) ieri
durante la messa in San Pietro con i
ventidue cardinali nominati sabato (sotto)
Stamattina il saluto del Pontefice ai
porporati (foto Afp/Alberto Pizzoli)
Il Concistoro
I lavori del Concistoro si
sono aperti venerdì scorso
in Vaticano e si sono
conclusi ieri con la messa
in San Pietro
I simboli
Sabato papa Benedetto XVI
ha nominato ventidue nuovi
cardinali, consegnando loro i
tre simboli: la berretta rossa,
la bolla (la pergamena) e
l’anello
L’omelia
Ieri il Pontefice, nell’omelia,
ha chiesto ai neo «principi»
di servire la Chiesa «con
amore e vigore, con la
limpidezza e la sapienza dei
maestri, con l’energia e la
fortezza dei pastori, con la
fedeltà e il coraggio dei
martiri. La Chiesa non si
autoregola, non dà a se
stessa il proprio ordine, ma
lo riceve dalla Parola di Dio»
Oggi
Stamattina il saluto ai
ecclesiastiche. Il Papa ci dice che la Chie-
sa ha una missione di verità nel mondo e
comprende nel Concistoro uomini che
hanno cercato la verità con i loro studi».
LE BATTAGLIE
DEL PONTEFICE
PIÙ LONGEVO
di LUIGI ACCATTOLI
A
d aprile Benedetto XVI compirà 85
anni e sarà il Papa più longevo
dell’ultimo secolo: si profila dunque
per la Chiesa cattolica una stagione di
oggettiva trepidazione che le circostanze
storiche potrebbero rendere drammatica. E
tuttavia il Papa teologo per il momento non
mette nel conto la possibilità di ritirarsi. In
più momenti, nei discorsi dei tre giorni del
Concistoro, ha lasciato intendere che andrà
avanti.
Avremo dunque probabilmente una
seconda testimonianza sacrificale da parte
di un Papa dopo quella di Giovanni Paolo II
e ne verrà forse un vantaggio forte alla
Chiesa, come sono generalmente — sul
piano della fede — gli acquisti che
maturano nella sofferenza. Il volto mite e
l'occhio a tratti accorato con cui Joseph
Ratzinger si è mostrato nelle celebrazioni di
sabato e di ieri indicano lo spirito con cui
l’uomo affronta la sua battaglia.
Un Papa dunque anziano ma che ha in
cantiere grandi impegni per far fronte a
quella che chiama —
senza aggiustamenti di
parole — «crisi della
fede» e che vede grave
soprattutto in Europa. Il
prossimo mese andrà a
Cuba e in Messico, in
autunno forse andrà in
Libano nel mezzo delle
«primavere arabe», per
ottobre ha convocato un
Sinodo sulla Nuova
Evangelizzazione e
sempre allora darà il via
all'Anno della Fede nel
cinquantesimo del
Vaticano II.
Su questi profili alti
era programmato il
Concistoro di questi
giorni, come
un’occasione per mettere a fuoco la grande
sfida dell’abbandono della fede in tante
componenti della vecchia cristianità e ad
essi si è attenuto il dibattito. Ma nei
corridoi, nelle pause, a tavola, i cardinali
hanno parlato anche degli affari correnti e
dei malesseri curiali.
Il Papa — basta guardarlo negli occhi

si è voluto creare scandalo porporati per il Concistoro:

133 cardinali, compresi i 22
appena nominati. In tutto i
Dice insomma che la Curia è diversa
dall’immagine che se ne dà?
«Dico che bisognerebbe conoscere le
quando le telecamere lo danno in primo
piano — sembra lontanissimo da ogni
interesse per questo livello basso del

ma la Curia non è un mistero «principi» della Chiesa sono

CITTA’ DEL VATICANO — «Anche og-
gi nella Chiesa, per la fedeltà al suo Si-
gnore, non mancano il martirio, le tribo-
lazioni e le persecuzioni in tanti suoi
membri…». Il cardinale Fernando Filoni,
65 anni, ha lavorato tra l’altro al servizio
diplomatico della Santa Sede in Sri
Lanka, Iran, Brasile, Iraq, Filippine, quan-
d’era nunzio a Bagdad durante la guerra
rimase nella capitale sotto i bombarda-
menti, nel frattempo è stato per quattro
anni «sostituto per gli Affari Generali» e
quindi numero due della Segreteria di
Stato. Dall’anno scorso è il prefetto di
Propaganda Fide, un ruolo chiave della
Curia: chi guida la Congregazione per l’E-
vangelizzazione dei Popoli è sopranno-
minato il «Papa rosso» perché il dicaste-
ro sostiene oltre un terzo delle diocesi
e circoscrizioni ecclesiastiche
della Terra (1.077 su 2.883) e
quindi missioni, scuole e
università e ospedali dal-
l’Africa all’Asia. Ieri è sta-
to lui a rivolgere al Pa-
pa l’indirizzo di saluto
in San Pietro a nome
Prefetto sta imperturbabile: «Vede, tutte queste
cose le trovo un po’ pittoresche».
Fernando Filoni, Pittoresche, eminenza?
prefetto della «C’è una mentalità, un modo di vede-
Congregazione re le cose del Vaticano per cui sembra
per quasi che il "giallo" sia l’elemento domi-
l’Evangelizzazio- nante, la chiave per decodificare la Cu-
ne dei Popoli ria. Dopodiché, chi vuole vedere lo scan-
(foto Ansa dalo lo vede, sono fatti suoi».
Claudio Peri) Qualche problema c’è, però…
«I fatti sono fatti, certo, ma rientrano
in una dinamica interna alla Chiesa co-
me del resto in qualsiasi società».
Resta il fatto che dall’interno del Va-
ticano qualcuno ha fatto passare al-
l’esterno documenti riservati, come le
discussioni intorno allo Ior e alla legge
di trasparenza finanziaria eccetera…
«E questo è assai biasimevole, chiaro,
colui che lo ha fatto naturalmente ha cer-
cato lo scandalo. Però io penso che
chi ha scritto quei documenti resi
poi pubblici avesse la volontà di
dire: io sostengo questo, è la
mia opinione, dopodiché tutto
è rimesso alla decisione del
Santo Padre. Sostengono che
213
persone che vi prestano servizio, prima
di giudicare secondo schemi. Del resto,
ognuno si assume in coscienza la re-
sponsabilità dei propri comportamen-
dibattito e delle lotte interne. Neanche alle
riforme che pure ogni tanto vengono
ventilate appare interessato: «Se non
troviamo una risposta alla crisi della fede,
Nel discorso rivolto al Papa, lei ha ti». tutte le altre riforme rimarranno inefficaci»,
presentato voi neo cardinali come Che differenza c’è tra la «missione» ha detto alla Curia il 22 dicembre scorso.
«ventidue ecclesiastici che rappresen- di Propaganda Fide e la «nuova evange- Quanto alla Curia, appare chiaro il suo
tano la cattolicità della Chiesa di Cri- lizzazione» che era il tema del Conci- orientamento a non privarsi della
sto e la varietà dei suoi carismi», dalla storo? consolidata collaborazione del Segretario di
Curia romana alle diocesi. Spesso ven- «Sono due aspetti che procedono as- Stato cardinale Bertone. Nessun dubbio che
gono contrapposti, stavolta si è parla- sieme. Molte terre di missione sono sta- il lavoro dei «corvi» che hanno fatto fuggire
to di eccesso di nomine curiali… te evangelizzate da tempo, la fede cre- documenti riservati lungo le ultime quattro
«La Curia romana è e deve essere al sce, anche se esistono pur sempre 5 mi- settimane fosse diretto anche a ottenere la
servizio delle Chiese locali, non di se liardi di persone che non hanno ascolta- sua sostituzione. Ma ora Bertone è per il
to l’annuncio del Vange- Papa quel punto d’appoggio che egli —
lo. Del resto anche nelle Ratzinger — era stato per Giovanni Paolo II
❜❜
Anche oggi nella Chiesa,
terre "cristiane" si fa
strada un analfabetismo
religioso, non si cono-
negli ultimi anni.
Ovviamente, dopo tanta tempesta, il
primo compito del Segretario di Stato sarà
sce più il Vangelo». quello di riportare ordine nella Curia. Per i
per la fedeltà al suo Signore, Il Papa ha ricordato Papi il rapporto con la «corte» e la Curia è
non mancano il martirio e le ai cardinali che il rosso sempre stato fonte di guai. Un Papa non
italiano ha il vantaggio di mantenere un
persecuzioni in tanti suoi membri èe del il colore «dell’amore
sangue». distacco strategico dai personalismi che vi
«Nella mia immagi- dominano, ma questo vantaggio si rovescia
netta ho voluto mettere in un ostacolo se gli italiani che lì operano
stessa. Contrapporle significa ripropor- un Cristo greco bizantino col mantello — e che ne costituiscono la grande
re schematismi tra "la Curia" e "gli altri" porpora. Nell’antica Roma era segno di maggioranza — non trovano una
che non hanno senso, sono due realtà dignità imperiale. Con Gesù, nel miste- composizione ai loro contrasti.
che vanno coniugate. E poi c’è un terzo ro della sua Passione, assume un nuovo www.luigiaccattoli.it
livello…» significato: siamo chiamati a questo ser- © RIPRODUZIONE RISERVATA

dei nuovi cardinali, nella Chiesa non c’è demo- Quale? vizio fino all’effusione del sangue. Per
accennando alla situa- crazia né confronto, e quan- «È molto bello e significativo che il questo ho ricordato la realtà di una Chie-
zione dei cristiani in do invece emerge una di- Santo Padre abbia voluto creare cardina- sa che anche oggi, in tanti luoghi del
varie parti del mondo. scussione normale, come c’è li anche maestri illustri, persone che con mondo, continua ad offrire il suo tribu-
Se gli si chiede delle ten- in qualunque istituzione, di- il loro insegnamento e la loro ricerca to di sangue».
sioni di questi tempi, alla fi- venta uno scontro o chissà scientifica hanno formato generazioni di Gian Guido Vecchi
ne di una lunga giornata, re- cosa». uomini e donne nelle scienze umane ed © RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:
20 Cronache
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Giustizia Il Guardasigilli: mai visto «toghe rosse»
Tangenti tra privati
Severino: sarà reato
«Pene più pesanti contro la corruzione»
ROMA — «Con Di Pietro cre-
do che ci sia stima reciproca.
Le sue lacrime erano di rabbia
perché si è sentito aggredito
pensando di aver fatto bene...
Ma è un tipo di sofferenza che
accumuna tutti i politici che
stanno facendo del bene e sof-
frono per le critiche che ricevo-
no. Capita anche a me...». A 20
anni da tangentopoli, il Guarda-
sigilli Paola Severino solidariz-
za con il leader che forse la at-
tacca più degli altri sul tema
dell’anticorruzione. E tanto per
chiarire qual è il suo metodo di
lavoro — già sperimentato sul
fronte delle carceri con la Lega
e l’Idv — la ministra precisa:
«Mi sono riproposta di accetta-
re tutte le sfide, però mi sono
anche imposta di rimanere se-
rena. Se hai la coscienza serena
devi rimanere serena».
È iniziato così il botta e rispo-
sta televisivo tra Paola Severi-
no e la giornalista Lucia Annun-
ziata che ha usato anche le pun-
ture di spillo («Ministro, lei è
sulla difensiva...») per sollecita-
re risposte di merito sul dise-
gno di legge anticorruzione, il
testo ancora all’esame della Ca-
mera sul quale il governo ha
chiesto 15 giorni di tempo per
fare le sue proposte.
E tra le altre c’è anche quella
sull’introduzione di nuovi rea-
ti: «La corruzione tra privati è
un fenomeno che va combattu-
to con severità, va colpito e sot-
MILANO ROMA
italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Brevi
gono Pd e Idv), la professores-
sa Severino mantiene il punto:
LATINA
Uccide il rivale
con dodici colpi
«Rivedere la legge Cirielli non
deve essere un tabù ma biso-
gna partire dalla testa e non del-
la coda». Ovvero: muovere ver-
so l’alto la leva della pena dei
L’ha ucciso scaricandogli
addosso dodici colpi di
pistola. Tutto per una donna
che la vittima non voleva
singoli reati perché così au-
mentano selettivamente i tem-
pi massimi del processo.
che l’assassino frequentasse.
Così ha raccontato Mirko
Pascale, 23 anni, che ha
toposto con pene adeguate», ri- C’è poi il reato di falso in bi- sparato a bruciapelo a Fiore
lancio, depotenziato più volte Pandolfo, 31 anni, sabato
Le cifre sponde il ministro. Che aggiun-
sera a Santi Cosma e
ge: «Creare un’impresa etica dal 2000 in poi: «Certo, ce ne
vuol dire tutelare la corretta occuperemo perché dovremo Damiano, in provincia
Le condanne concorrenza tra le aziende». esprimere un parere sull’emen- di Latina.
Nel 2011 sono Poi, «In 1/2h» di Raitre pro- damento dell’Idv. Le soluzioni
aumentate le pone al Guardasigilli una solle- sono tante ma è certo che un ri- BERGAMO
sentenze di condanna citazione del procuratore di Mi- torno al passato creerebbe qual-
per i funzionari lano, Edmondo Bruti Liberati, che problema». E la ministra ci- La tragedia del cuoco
pubblici da parte della che cita la disparità di pena pre- ta quei paletti — querela di par- aggredito dai clienti
Corte dei Conti. In vista tra il furto di un maglione te, soglia di congruità e ed effet-
totale sono state 566; in un negozio (6 anni) e la cor- tivo danno all’azienda — che È morto all’ospedale di
cento in più rispetto a ruzione (5 anni): «Sulla necessi- poi fanno la differenza. Bergamo il cuoco di 54 anni
due anni prima. In tà di aumentare le pene per chi Vent’anni dopo, dunque, il che il 30 dicembre fu
materia di danno da è colpevole di corruzione pos- governo prepara una missione aggredito da tre clienti nel
ad alto rischio per la sua mag- pub in cui lavorava, a
reato, sempre nel so anche concordare perché le
gioranza: quella di mettere d’ac- Enratico (Bergamo), finendo
2011, le condanne pene non possono essere lascia- cordo Pdl e Pd su un tema sen-
sono state 201. In te al caso e devono essere ade- in coma. L’uomo era
sibile per Lega e Idv. La mini- intervenuto per sedare una
particolare, sono state guate al bene giuridico tutela- stra ora smussa gli angoli: Ber-
74 per truffa e falso; to». Invece sulla riforma della discussione tra il titolare e
lusconi perseguitato? «Non ho tre clienti che non volevano
50 per peculato e prescrizione (renderla più lun- elementi per dirlo». E le toghe
appropriazione ga per consentire l’agevole cele- pagare il conto.
rosse? «Da avvocato ho sempre
indebita; 43 per brazione dei processi, propon- In tv Il ministro Paola Severino nel programma di Lucia Annunziata e solo visto la contrapposizio-
concussione e ne tra accusa e difesa». La nuo- IN VACANZA
corruzione; 12 per
abuso d’ufficio e 22 In edicola va norma sulla responsabilità
civile dei magistrati? «Con Le-
Italiano morto a Cuba
per altri reati ga e Pdl spero nella forza del «Caduto da questura»
Il danno erariale
È cresciuto del 60 per
Il primo volume di «Mani Pulite» convincimento». Così, argo-
menta il Guardasigilli, convie-
ne al Paese mettere da parte le
Roberto Avelli , il falegname di
Mozzanica (Bergamo) trovato
cento rispetto al 2010 Il 17 febbraio 1992 a Milano viene arrestato per morto per strada a Holguin,
polemiche perché l’emergenza sarebbe precipitato dal
il danno erariale, pari concussione Mario Chiesa, presidente del «Pio Albergo corruzione è grave ma non è
a 354 milioni di euro Trivulzio». È l’inizio dell’indagine che segna la fine della secondo piano di un edificio,
più la stessa: «Oggi non si ma- che alcuni testimoni indicano
in più Prima Repubblica. Venti anni dopo il Corriere della Sera nifesta più con il finanziamen-
ripercorre quei mesi con l’opera, in due volumi, intitolata come la Questura. Cinzia Oddi,
to illecito dei partiti ma appare
Le stime «1992-2012 Mani Pulite, l’inchiesta che ha cambiato capo ufficio dell’ambasciata
sotto forma di appropriazione
Secondo la Funzione l’Italia». Il primo libro, Le parole, è in edicola (con il indebita all’interno della Pub- italiana a Cuba smentisce:
pubblica la corruzione cofanetto, a 9,90 euro, più il costo del quotidiano) e blica amministrazione. È lì che «Sappiamo che la caduta è
«costa» 60 miliardi ripercorre le tappe fondamentali dell’inchiesta con articoli bisogna intervenire». avvenuta da un secondo piano
di euro all’anno e analisi delle grandi firme del Corriere di ieri e di oggi. Dino Martirano ma non di quale edificio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CAP R I FORTE DEI MARMI TO R I N O M O N T E C A R LO SAINT TROPEZ
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Cronache 21

L’operazione La società proprietaria avrebbe risparmiato sul carburante

Sequestrato lo yacht
con la Perego a bordo
«Evasione fiscale»
La presentatrice e il compagno: solo ospiti
SANREMO — I carabinieri
si sono presentati a bordo del-
lo yacht alle nove e mezza di
mattina, un’ora umana per i
comuni mortali ma poco me-
no dell’alba per Paola Perego e
il marito Lucio Presta, soprat-
tutto dopo le ore piccole del-
l’ultima serata del Festival. La
presentatrice e l’agente dello
spettacolo più po-
tente d’Italia si so-
no svegliati nella
cabina dell’armato-
re mentre i carabi-
nieri controllavano
la documentazione
nautica e poco do-
po si sono allonta-
nati su una berlina
metallizzata, indos-
sando inevitabili
occhiali scuri.
Lo yacht «Villa
sul mare», 44 me-
tri, uno dei più grandi yacht di-
sponibili a nolo, un’imbarca-
zione superlusso con otto cabi-
ne e una vasca jacuzzi sull’ulti-
mo ponte con vista sul mare, è
stato posto sotto sequestro dai
carabinieri con un’accusa or-
mai ben conosciuta dalle cro-
nache: i proprietari hanno fat-
to il pieno di carburante go-
dendo di sgravi fiscali cui non
avevano diritto. Lo yacht risul-
Montagna Le vittime sono un istruttore e un imprenditore, processato (e assolto) nel 2009 per aver provocato una slavina
Il caso
La regola
Il gasolio può essere
acquistato a prezzo
agevolato solo se lo
yacht risulta
noleggiato, non se
Sotto controllo rano di aver visto arrivare in
A sinistra, il «Villa sul banchina più volte Belen Ro- Milano
mare», 44 metri, uno dei driguez («e come non notar-
la?») insieme a Elisabetta Cana-
più grandi yacht disponibili
a nolo, un’imbarcazione lis e un imprecisato numero di
vip. Di uno però sono sicuri
Furto in casa
con otto cabine. Sopra
Paola Perego (Milestone) che non abbia mai messo pie-
de a bordo: Gianni Morandi.
di Lapo,
ta di proprietà della società ro-
mana con soci italiani Royal
prietari, ovvero, costituiscono
società per affittare poi l’im-
questrare il megayacht Force-
Blue. È il caso più famoso ma
Infine, è una coincidenza
che proprio in questi giorni la
bottino incerto
viene usato dai Yacht srl e proprio uno di que- barcazione a se stessi. È l’accu- non l’unico. Procura di Sanremo abbia ter-
proprietari sti soci secondo il giornale di sa che è stata mossa nel 2010 a Ieri, quando Paola Perego e minato le indagini nei confron-
ti di Paola Perego accusata di
Il precedente bordo avrebbe usato l’imbarca- Flavio Briatore e che ha indot- Lucio Presta hanno lasciato il aver commesso fra il 2006 e il
Nel 2010 a La Spezia zione nell’agosto e nel settem- to la Procura di Genova a se- porto, hanno detto di essere
2008 la stessa violazione di leg-
venne sequestrato il bre dello scorso anno facendo «solo ospiti» e di «non entrare ge su uno yacht: evasione del-
«Force Blue» di Flavio il pieno e evadendo le accise. per niente in questa storia». le accise. Lo yacht in questo ca-
Briatore: l’ipotesi di Ha diritto a non pagare le so- Le contestazioni Nei loro confronti non è stata so era il Decò e l’evasione fisca-
reato nei confronti vratasse, infatti, solo chi noleg- Gli episodi contestati alla sollevata alcuna contestazio- le sul carburante sarebbe stata
della società di gia lo yacht e non i proprieta- ne. È stato invece denunciato di 60 mila euro. In tutto gli epi-
charter era, anche, di ri. È una vecchia storia. La Fi-
Perego in passato sono il comandante che, in pratica, sodi contestati a Perego sono
frode fiscale sull’Iva e nanza e i Carabinieri sospetta- 14. Nell’ultimo si parla di si «noleggia» insieme agli otto quattordici.
sul carburante no che più di uno yacht sia in 60 mila euro d’evasione membri dell’equipaggio. Gli Erika Dellacasa Furto in casa di Lapo Elkann
realtà un falso charter, i pro- ormeggiatori di Portosole giu- © RIPRODUZIONE RISERVATA a Milano: a dare l’allarme,
intorno alle 3 di sabato
notte, è stato il domestico
ecuadoregno, che è stato
svegliato mentre era nella
propria abitazione da una
chiamata d’allarme inviata

Fuoripista a Cortina, travolti da una valanga dalla centrale operativa di

Torino del sistema di
vigilanza privata della Fiat,
collegata all’abitazione di
Due morti sul monte Cristallo. I soccorritori: quell’itinerario un errore grave Lapo, in corso di Porta
Ticinese. Il padrone di casa
si troverebbe all’estero e il
domestico non ha saputo
dare indicazioni utili per
capire se e cosa i ladri
abbiano portato via dal loft.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’arresto

CORTINA D’AMPEZZO (Belluno)
— Pare quasi assurdo che in un inver-
no poverissimo di precipitazioni ne-
vose sulle Dolomiti, due sci alpinisti
vengano trovati morti sotto tre metri
di neve a Cortina, travolti da una va-
langa. Eppure è accaduto. Sono Ma-
rio Sardi, 48 anni, di Treviso, istrutto-
re di sci, e Giovanni Gellera Malvolti,
50 anni, imprenditore di Conegliano,
che la massa nevosa ha trascinato in
un canalino sul versante sud del mon-
te Cristallo per 300 metri. Nelle Dolo-
miti è un anno record per penuria di
neve. A 1200 metri di altitudine si re-
gistra l’80% in meno di precipitazioni
nevose rispetto alla media degli ulti-
mi 40 anni e a 2200 metri, quota della
disgrazia, la carenza è intorno al 50%.
È difficile trovare un itinerario con
sufficiente neve per poter praticare
lo sci alpinismo e infatti la disciplina
quest’inverno resta al palo. Le piste
sono perfette, ma per merito della co-
se va bene ce ne sono 20 centimetri.
Ma allora come può essere accaduta
la disgrazia? È stato il vento a rendere
tutto pericoloso. Il bollettino delle va-
langhe emesso dal Centro di Arabba
indicava un grado di pericolo mode-
rato (2 su una scala di 5), ma avverti-
va: i forti venti in quota dei giorni
L’esperto Toni Valeruz
«Il pericolo
della neve
sospesa»
«Non è possibile vietare il fuo-
ripista e lo sci alpinismo. Non ti
puoi mettere a correre dietro alla
gente sulle montagne per multa-
scorsi hanno determinato depositi di
neve ventata nelle localizzazioni sot-
tovento. L’allarme è scattato nella tar-
da serata di sabato. Erano stati visti
l’ultima volta sul versante del Cristal-
lo, all’altezza del rifugio Son Forca, al-
le 10.30 quando sono partiti per diri-
gersi verso il canalino Bernardi. Il lo-
te». Parola di Toni Valeruz, il re
dello sci estremo. «Chi vuole far-
lo lo faccia a proprio rischio e pe-
ricolo ma che non metta a repen-
taglio la vita di altri». Per Valeruz
«l’unica soluzione è insegnare al-
le persone a conoscere la neve. E
invece questo non si fa. Ben po-
chi conoscono questa "neve so-
spesa", pericolosissima, nemme-
no i cosiddetti esperti. Ci sono ac-
cumuli di neve trasportata dal
Il recupero Le operazioni di ritrovamento dei corpi (Ansa)
ro cellulare suonava a vuoto e i fami-
liari, preoccupati del prolungato si-
lenzio, avevano allertato il 118 attor-
no alle 23. Il soccorso alpino è riusci-
to a individuare la loro auto parcheg-
giata alla partenza della funivia del
Faloria intorno alle 2 di notte. E appe-
na ha potuto levarsi in volo l’elicotte-
vecchia, ma sotto c’è il vuoto, vi-
sto che c’è stato molto freddo e
non ha legato, basta toccarla che
si spacca e viene giù tutto». E la
carenza di neve per Valeruz non
significa sicurezza: «Quest’anno
lo sci alpinismo è da evitare, sul-
la poca neve che c’è il pericolo è
del 95%. Io non ci andrei mai. Per
come la penso io adesso il perico-
lo è 5, il massimo, dappertutto».
Ma. Spa.
Vigile ucciso
Serbo preso
a Vienna
Era già nel mirino del
reparto Cobra della polizia
austriaca per un traffico di
opere d’arte rubate. Sabato
Marko Gruenwald, 41 anni,
è stato arrestato con altre
cinque persone: per i
quadri che intendeva
ro ieri mattina sono iniziate le ricer- piazzare, ma anche per un
che. Dall’alto i soccorritori hanno vi- mandato di cattura europeo
sto un grande accumulo di neve che perché accusato di aver
interrompeva tracce di sci. Subito favorito la fuga in Ungheria
due tecnici sono sbarcati sulla valan- di Goico Jovanovic, il
ga e il segnale emesso dall’apparec- giovane di origine serba
chio Arva (che una delle 2 vittime in- che lo scorso 12 gennaio, a
dossava) ha permesso di identificare bordo di un Suv, ha
il punto dove scavare. Il primo sci al- investito e ucciso il vigile
pinista è stato trovato sotto un metro urbano Niccolò Savarino a
e mezzo di neve. Per individuare il se- Milano. L’uomo bloccato a
condo (che invece non aveva l’Arva) Vienna, è accusato di
è stato necessario l’aiuto di un cane favoreggiamento, minacce
da valanga: era sotto 3 metri di neve.
«È stato un errore gravissimo — sot-
ed estorsione: è sospettato
di aver aiutato Jovanovic a
tolinea Mauro Dapoz, capo del soccor-
so alpino di Cortina — quell’itinera-
lasciare l’Italia, cercando
per lui documenti, e di aver
rio non bisognava affrontarlo». Gio-
vanni Gallera Malvolti, una delle vitti-
me, a luglio era stato accusato (e poi
minacciato per telefono
l’intestataria della Bmw X5
con cui è stato ucciso
assolto) di aver provocato una valan- Savarino promettendole
ga, sempre a Cortina, ma nella zona 200mila euro in cambio del
della Tofana. silenzio.
Massimo Spampani © RIPRODUZIONE RISERVATA

stosissima neve artificiale, fuoripista re chi abbandona le piste battu- vento, che si deposita sulla neve © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
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22 Cronache
#
italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

La scrittrice Naomi Wolf e lo scandalo della Pip. Le case produttrici americane che hanno ignorato l’obbligo di monitorare le pazienti

Il silicone che avvelena le donne l’impianto e molte di loro rischiano di do-

ver sottoporsi a ripetute correzioni chirur-
giche. «Le donne che chiedono queste pro-
tesi devono sapere che vanno incontro a

nel silenzio di medici e governi più operazioni chirurgiche» avverte il dot-

tor Daniel Schultz, direttore del Centro pro-
tesi e rischio radiologico della Fda.
Le donne presenti negli studi della Bbc
di Londra sono rimaste esterrefatte: nessu-

Protesi a basso costo, ma nella metà dei casi si deve tornare dal chirurgo no aveva mai parlato loro di questi rischi. E
continuavano a ripetersi, comprensibil-
mente: «Come mai il governo non ha vigila-
to? Dove sono i test?». I test, ahimè, non so-
di NAOMI WOLF reiterato la sua affermazione sconcertante no stati effettuati a causa delle pressioni
alle donne che chiedevano risposte chiare e Testimone commerciali e finanziarie che hanno voluta-

N
el corso della mia vita, mi è capitato convincenti e non solo la risonanza magne- La giornalista mente tenuto le donne all’oscuro dei peri-
di sentire un’infinità di dichiarazio- tica o la rimozione delle protesi. venezuelana coli che le aspettavano. La vera beffa non è
ni al limite della credibilità da parte Rita tanto scoprire che oggi costa meno di 600
delle autorità, ma finora non mi era mai Sostanze nocive De Martino, dollari, in Gran Bretagna, farsi rifare il seno
successo di sentire o vedere qualcosa di co- Confesso che a quel punto non sono riu- 27 anni, con con protesi al silicone — un vero affare —
sì scandaloso come in un programma della scita a trattenermi e le ho detto che le possi- la protesi al quanto piuttosto che si dovranno spendere
Bbc (Newsnight), mandato in onda il 7 feb- bilità erano due: o mentiva oppure occupa- silicone che ha dai 3.000 agli 8.000 dollari per asportarle o
braio scorso, al quale ero stata invitata a va la poltrona sbagliata. Non è ammissibile rimosso. Sotto, per nuovi interventi correttivi nel caso di
partecipare. Venticinque donne avevano ac- che il governo di Cameron — e il ministro le protesi protesi indurite o rotte. È proprio la natura
cettato di presentarsi in trasmissione per in persona — non sapessero nulla del divie- davanti alla difettosa delle protesi — sulla quale le don-
porre domande a Anne Milton, ministro to del 1992 della Fda, che aveva suscitato Pip (Reuters ne non sono correttamente informate —
della Salute britannico, per cercare una ri- vasta eco a livello mondiale. Alla luce dei e Afp) che garantisce al chirurgo un futuro redditi-
sposta alle loro domande e ai loro timori. costi milionari che il governo sta cercando
Tutte queste donne hanno ricevuto protesi di aggirare, è semplicemente inconcepibile
mammarie al silicone della Pip (Poly Im- che un suo ministro non sia stato informa-
plant Prothèse), ritirate dal mercato euro- to sull’entità del rischio. I dati sui pericoli
peo nel 2010, in seguito al rilevamento di per la salute sono inconfutabili: «Provi a di-
elevati tassi di rottura e la conferma dell’uti- gitare protesi mammarie al silicone rischi
lizzo, al loro interno, di silicone di qualità per la salute su Google» le ho suggerito. Ba-
inferiore — silicone industriale e non per sta una sola ricerca per produrre 14 milioni
uso medico, per intenderci. di risultati.
A dicembre 2011, il governo francese ha Nel 2011 Saundra Young, giornalista del-
consigliato la rimozione delle protesi Pip e la Cnn, ha fatto notare che le ditte produttri-
anche le autorità sanitarie di altri Paesi han- ci Mentor e Allergan avevano riferito alla
no adottato queste misure. Ma non la Gran Fda di aver perso contatto con molte pazien-
Bretagna. Le autorità francesi, secondo il ti dopo l’impianto delle protesi. Pur avendo
consiglio globale dell’Organizzazione mon- assicurato la Fda, come condizione dell’ap-
diale della sanità, «hanno inoltre scoperto provazione dei loro prodotti, che avrebbero
che il gel contenente il silicone di qualità monitorato nel corso degli anni tutte le don-
inferiore si è rivelato un irritante per i tes- ne cui erano state impiantate le loro protesi,
suti circostanti e, in caso di perdite, può a distanza di tempo queste ditte hanno for- zio dalla stessa paziente, man mano che le
portare a infiammazione e dolore». nito i dati riguardanti solo il 21 percento del- sue protesi si irrigidiscono o si deteriorano
Durante le ricerche per il mio libro Il mi- le pazienti. Nel 2009, negli Stati Uniti sono con il passar del tempo.
to della bellezza, nel 1991, già leggevo nella stati effettuati 318.000 impianti di protesi «Caspita, abbiamo dimenticato di spie-
stampa medica specializzata quali fossero i mammarie e il 70 per cento con protesi al garle quali potrebbero essere i rischi di que-
tremendi rischi per la salute causati dalle silicone. Le protesi mammarie introducono ste protesi» è l’approccio più comune an-
protesi mammarie al silicone. Ero rimasta nel corpo delle donne sostanze come alcol che negli Stati Uniti. Quando le protesi al si-
scioccata nell’apprendere che mentre le ri- denaturato, gomma di nafta, resina epossi- licone sono state reintrodotte sul mercato
viste femminili facevano grande pubblicità dica, cloruro di polivinile, polvere di talco e nel 2007, la Fda — per placare le ire dell’in-
alla moda di rifarsi il seno, le pubblicazioni acetone, oltre al silicone. Il dottor Edward dustria chimica e della lobby dei chirurghi
Melmed, chirurgo plastico di — ha imposto ai produttori, come condizio-
Dallas, ha riferito alla commis- ne per ottenere l’autorizzazione, l’obbligo
Femminista L’autrice Naomi Wolf, sione della Fda nel 2011 che le di seguire per dieci anni le 80.000 donne
49 anni, è considerata la portavoce protesi sono composte da «so- che avrebbero ricevuto le loro protesi. Già
della terza ondata del movimento stanze tossiche industriali». «I questo passo era di per sé scandaloso. Nelle
femminista. Figlia di una coppia di sintomi sono reali. Ogni sera parole del dottor Melmed, a quel tempo la
intellettuali hippie californiani, lui ricevo da cinque a sette mail politica del governo era «impiantate ades-
professore, lei psicanalista, a 26 anni da donne di tutto il mondo so, studiate dopo». In base al tasso di richie-
ha pubblicato «Il mito della bellezza» che mi chiedono: "Che cosa de- sta delle protesi, nel giro di dieci anni cin-
vo fare per questi disturbi?"». que donne americane su cento avranno que-
mediche — che le donne di certo non legge- Melmed ha riferito alla Fda che dopo 10 era piena di silicone liquido e melmoso, il ri- sto tipo di protesi inserita nei loro corpi.
vano — offrivano ai chirurghi speciali po- anni dall’impianto, il 50 per cento delle pro-
lizze assicurative per tutelarsi dal rischio di tesi ha subito rotture; dopo 15 anni, il 72
rottura delle protesi, stimata attorno al per cento; e il 94 per cento si rompe entro
30-70 percento. Gli effetti collaterali erano vent’anni: «Perché la Fda acconsente che
318.000 vestimento delle protesi era praticamente
sparito». Negli ultimi 14 anni, il dottor Mel-
med ha asportato le protesi a mille donne e
aggiunge: «Non sappiamo ancora con sicu-
Statistiche nascoste
Che novità ci sono state da allora? Sorpre-
sa: le case produttrici non hanno ottempe-
tutti elencati: fino al 70 percento degli im- vengano inserite nel corpo di giovani don- Negli Stati Uniti rezza dove finiscono le microparticelle di sili- rato all’obbligo di monitorare le pazienti,
pianti si sarebbero induriti come «palle da ne protesi che sicuramente nel giro di 10 Tanti sono gli impianti di protesi cone, io le ho ritrovate nei linfonodi». troppo indaffarate a batter cassa con la ven-
golf», per poi rompersi, lasciando infiltrare anni, e nell’80 percento dei casi, sono sog- mammarie effettuati nel 2009, Il dottor Melmed fa notare come ogni ge- dita delle protesi. Ci sono fortissimi interes-
il silicone nei tessuti circostanti e in altre gette a deterioramento o rottura? Lo per- il 70% con protesi a silicone nerazione di protesi al silicone viene accolta si nel non compilare questi dati da sotto-
parti del corpo delle donne, con conseguen- metterebbe per le protesi all’anca? Lo per- come migliore e più sicura e lo stesso è sta- porre allo scrutinio del governo; anzi, si
ze del tutto sconosciute. metterebbe se fossero destinate a pazienti to con quest’ultima. Stavolta, lo scrive nel può tranquillamente affermare che le auto-
maschi?». Il dottor Melmed è diventato una 2007, la Fda consiglia alle donne di sottopor- rità inglesi e americane hanno deciso cini-
Vivere un incubo figura profetica: chirurgo di Dallas che ha
Questi avvertimenti furono ascoltati ne- impiantato protesi mammarie a migliaia di
gli Stati Uniti e le protesi al silicone venne- donne, nel 2007, quando la Fda ha revocato
ro vietate nel 1992. Non così in Gran Breta- il divieto imposto nel 1992, ha pubblicato
600 si a risonanza magnetica per vedere se ci so-
no state rotture degli involucri e di sostitui-
re le protesi ogni dieci anni. «Peccato che le
donne diventeranno le cavie da laboratorio
camente di guardare dall’altra parte. La rea-
zione della Fda, davanti alla mancata raccol-
ta dei dati clinici da parte dell’industria ma-
nifatturiera, prerequisito indispensabile
gna. Oggi le donne inglesi, come le venti- sul Los Angeles Times un articolo intitolato Dollari per queste protesi» commenta Melmed, sot- per l’autorizzazione governativa, è stata
cinque ospiti nello studio di Newsnight, si «Le protesi al silicone restano pericolose». Il prezzo in Gran Bretagna tolineando che saranno loro, le pazienti, e semplicemente di commentare che riflette-
ritrovano a vivere un incubo, non essendo Avendo utilizzato «le protesi al silicone per rifarsi il seno con protesi non i chirurghi, a dover pagare per i costosi rà sulla situazione e non prenderà alcuna
mai state informate dei pericoli del silicone sin dal loro esordio, negli anni Sessanta», il al silicone. Per asportarle se controlli. Altri chirurghi negano categorica- misura se non dopo aver consultato chirur-
da nessun organo governativo, anche quan- dottor Melmed aveva notato i disturbi più co- spendono dai 3 agli 8 mila dollari mente qualsiasi nesso tra protesi al silicone ghi — c’è da rabbrividire! — pazienti e
do le cliniche private accumulavano ingen- muni segnalati dalle pazienti nel corso degli e problemi di salute, ma il dottor Melmed «sponsor». Prima che la Fda si consegnas-
ti fortune con l’impianto delle protesi. E anni: «La maggior parte delle protesi con gel conferma: «Ho visto un numero rilevante di se per intero nelle mani dei gruppi di inte-
ora, con lo scandalo Pip, il sistema sanita- al silicone si indurisce con il passar del tem- pazienti che lamentavano sintomi come af- resse, la sua missione era quella di difende-
rio britannico rischia di dover accollarsi co- po. Si chiama contrazione capsulare. Le don-
sti milionari per asportare le protesi difetto- ne colpite da contrazione capsulare si ritrova-
se e sottoporre le donne a esami di risonan- no con seni deformi e doloranti». Una sua pa-
za magnetica per controllare se vi sono sta- ziente, Helen S. di 71 anni, riferiva di protesi
50 faticamento, perdita di memoria a breve ter-
mine, dolenzia muscolare e articolare, erite-
mi, disturbi del sonno, depressione e perdi-
ta di capelli, che ben presto si risolvono con
re la salute e la sicurezza dei cittadini, non
di tranquillizzare gli azionisti finanziari.
E così una nuova generazione di donne
non avrà accesso, neppure stavolta, a impor-
te rotture o perdite. impiantate 23 anni prima e ormai indurite, Per cento la rimozione delle protesi». tantissimi documenti governativi che confer-
In questo contesto, sono rimasta di sas- che le causavano notevoli dolori. La risonan- Sono le protesi che secondo Gli studi emanati dai produttori stessi mano la schiacciante evidenza dei problemi
so quando ho sentito il ministro della Salu- za magnetica aveva rivelato che le protesi si la Food and Drug Administration delle protesi avvertono che un quarto delle di salute causati dalle protesi al silicone. Per-
te rivolgere le seguenti, testuali parole a erano rotte e successivamente calcificate: hanno subito rotture dopo 10 anni pazienti potrebbe richiedere un ulteriore in- ché sono sempre le donne a essere trattate
uno studio affollato di donne spaventate: «Quando ho asportato le protesi, la cavità tervento chirurgico nel primo anno dopo da cavie e i loro corpi da topini da laborato-
«Dagli studi realizzati si evince che le prote- rio? Perché, a mio avviso, sussiste un clima
si Pip non sono pericolose». culturale nel quale alle donne non bisogna
Non credevo alle mie orecchie, specie render conto di nulla, come il governo bri-
considerando il fatto che il suo ministero
doveva aver ricevuto l’allarme globale lan-
Perché siamo trattate da cavie e i nostri corpi da topini tannico ha dimostrato la settimana scorsa in
pubblico, specie se il problema è imputabile
ciato dall’Organizzazione mondiale della sa- alla loro «vanità». Anne Milton e i suoi colle-
nità che ribadiva il rischio maggiore di rot-
ture cui andavano incontro le protesi Pip e
da laboratorio? Perché non bisogna renderci conto di ghi di governo saranno convinti che le don-
ne sono di due tipi: o proprio stupide o dav-
la natura irritante del suo gel. A quel punto vero insignificanti, poiché — alla pari del go-
l’ho informata che la Food and Drug Admi-
nistration (Fda) in America le aveva vietate nulla, specie se il problema è imputabile alla nostra vanità verno americano — non si sentono minima-
mente in obbligo di difenderle contro tutti i

❜❜
nel 1992, dopo decenni di ricerche, avverti- poteri e le pressioni commerciali che lucra-
menti e cause legali. Il divieto della Fda era no sulla loro salute e incolumità.
durato per 14 anni, per poi essere sollevato © Guardian News & Media 2012
nel 2006, dietro pressioni commerciali. A (Traduzione di Rita Baldassarre)
dispetto di tutto ciò, il ministro Milton ha © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Cronache 23 #

Tradizioni L’appello del burattinaio Mazzucco a recuperare i colori regionali e le nuove strade della risata Il bilancio

Vino italiano
Esportazioni
record
da 4 miliardi
A poche settimane dal
Vinitaly, la Coldiretti dà
una buona notizia: l’export
italiano vola, con cifre da
record storico. Un
aumento del 13% rispetto
all’anno precedente,
superando, per la prima
volta, l’importo di 4
miliardi di euro. Il dato
emerge da un’analisi Istat
basata sul commercio
estero dei primi 11 mesi
del 2011. Nota Coldiretti: il
vino è diventata la voce
più importante dell’export

ILLUSTRAZIONE DI MARCO MASTROIANNI

Colombina
Maschera veneziana della
commedia dell’arte, è l’amore
di Arlecchino: di lei si cura
Pantalone, che l’ha cresciuta
come le sue «colombette»
Arlecchino
Poverello bergamasco,
indossa un vestito di zecchini
colorati. Carlo Goldoni lo ha
rappresentato in «Arlecchino
servitore di due padroni»
Meneghino
Diminutivo del nome
Domenico (da Menegh), la
maschera milanese deve
la fama a Porta. Fa coppia
con la moglie, la Cecca
Pantalone
Avaro commerciante
veneziano, indossa una
calzamaglia rossa: con
Goldoni perde la comicità
e diventa padre burbero
Gianduja
Galantuomo piemontese
ricco di buon senso e
coraggio, ama il vino e la
tavola. La maschera
nacque sul finire del 1700
Pulcinella
Il servitore napoletano è
stato creato dall’attore
Silvio Fiorillo nel ’500. Si
ispirò al contadino
Puccio d’Aniello di Acerra
agroalimentare con oltre
la metà del fatturato
Balanzone all’estero che tocca i Paesi
dell’Unione Europea, con
Il dottore bolognese prende la Germania in testa (+
il nome da «baldanza», la 10%) tra i Paesi comunitari
bilancia dei tribunali: crede che apprezzano il vino
di sapere tutto, con citazioni made in Italy. Seguita dalla
in latino maccheronico Gran Bretagna. Poco meno
di un quarto del fatturato
estero, tuttavia, è stato
ottenuto negli Stati Uniti

Un Carnevale senza Arlecchino punto una maschera. Se la tie-

con un aumento record in
valore del 16%, nel 2011.
La vera sorpresa viene dai
Paesi asiatici,

Così spariscono le vecchie maschere

I nuovi costumi mandano in archivio il federalismo della comicità
SEGUE DALLA PRIMA
Il beffardo Beppe Nappe da
quale angolo della Sicilia è ar-
rivato? E chi mai era Gioppi-
no di Bergamo? Rugantino è
una maschera di Roma («er
bullo de Trastevere»), un pe-
riodico, un film o una com-
media? Con domande simili
non si finirebbe mai. Resisto-
no all’anonimato, forse per-
ché si sono rifugiati nell’im-
maginario collettivo, Arlec-
chino e Pulcinella. Probabil-
mente devono la loro salvez-
za ai costumi politici attuali
(sia chiaro: non solo italia-
ni!). C’è sempre un’occasione
per ricordarli. Ma la cultura
popolare è in agonia; anzi,
forse ha già tirato le cuoia.
Conclusione? Non c’è più il
Carnevale di una volta.
Eppure le maschere realiz-
zarono, esasperando tenden-
ze e desideri sino alla comici-
tà, l’unico vero federalismo
che abbia conosciuto il Belpa-
ese: quello dei costumi. Sia-
mo diversi nelle apparenze,
ma ridiamo e godiamo alla
stessa maniera. E ridere — lo
sottolineava un filosofo co-
per mettere sotto controllo i
difetti. Le maschere delle tra-
dizioni svolgevano questa
funzione nell’intero Paese,
raccogliendo lazzi e frizzi al-
l’ombra di ogni campanile.
Ma probabilmente anche la
comicità ha cambiato natura,
aiutata prima dalla televisio-
ne e poi dalla rete. E oggi si
ride per motivi che sino a
non molto tempo fa avrebbe-
ro fatto piangere.
Dove sono finite le nostre
maschere? I negozi, giusta-
mente, si adeguano alle ri-
chieste. Se nessuno desidera
indossare le sembianze del
bolognese Balanzone, con il
suo latino maccheronico e le
citazioni dotte e strampalate,
ne fanno a meno. Offrono
quelle strillate dai video del
momento o le cinesi che, a
prezzi stracciati, scimmiotta-
no i tratti del capitano Schetti-
no o di qualche signorina di
larghe vedute morali che ha
reso effervescenti le cronache
politiche del precedente go-
verno italiano. I loro profili si
ritrovano nelle sfilate dei car-
ri di Carnevale, organizzate no un secolo fa, al tempo di
solo per motivi turistici. Per Luigi Pirandello, maschere ve-
ridere — ammettiamolo — la neziane come Pantalone o Co-
fantasia desidera faticare sem- lombina e tante altre comin-
pre meno. Forse è stanca. O ciarono a ritirarsi lentamente
demotivata. incalzate da una dilagante
Eppure la maschera — dal «crisi dell’io». Sono rimaste
latino medievale mascha — è ancora per decenni nei nego-
il finto volto che si indossava zi, nei giorni di Carnevale,
per liberarsi dalle convenzio- ma hanno smesso di riflette-
ni. Il Carnevale era il giorno re la società che le aveva gene-
in cui, scherzando, si poteva- rate. L’uomo — notò proprio
no almeno proferire alcune Pirandello — non può capire
verità. In tempi recenti que- gli altri, meno che mai se stes-
sto travestimento del viso si so: ognuno vive portando —
è rivelato superfluo. Più o me- consapevolmente o no — ap-
Venezia
Oltre 150 mila turisti
in festa nel weekend
Con la tradizionale discesa dell’Alfiere dal
Campanile di San Marco del martedì
«grasso» si avvia alla fine il carnevale di
Venezia 2012, diretto da Davide Rampello.
Le cerimonie proseguiranno con il rogo
del toro di 9 metri, simbolo di questo
Carnevale, e poi la Vogata del silenzio
dopo il Concerto in piazza San Marco. Nel
weekend sono arrivati nella città
lagunare almeno 150 mila turisti
ne fissa, ogni giorno dell’an- cominciando dalla Cina
no, e dietro essa si muovono dove le esportazioni di
innumerevoli personalità di- vino sono praticamente
verse e inconoscibili. raddoppiate (+ 80%),
L’appello di Pupi Mazzuc- mentre continua a
co, raccolto dalle cronache de
«Il Secolo XIX» di ieri, per ri-
valutare le tradizioni del Car-
crescere la Russia (+16).
«È vero, la Cina è il futuro
ma le percentuali non
nevale, è un atto eroico in un traggano in inganno. Le
mondo dove contano soltan- quote di mercato sono
to bilanci e comunicazione. ancora piccole, c’è una
Pulcinella, che si inchina a de- cultura del vino da
stra e a sinistra, da oltre due costruire», commenta
millenni mostra l’indole del Augusto Reina, ad di Illva
servo: per questo ha ancora Saronno, presidente della
spazio per esibirsi. Margarete storica azienda siciliana
Bieber nella sua Storia del tea- Duca di Salaparuta. L’Illva,
tro greco e romano (Prince- nel 2005, acquisì il 33%
ton 1961) ne vede l’origine della cinese Yantai
nel goloso e affamato Mac- Changyu Pioneer Wine.
cus, personaggio della farse «In questi anni — spiega
popolari romane risalenti a Reina — abbiamo
qualche secolo prima di Cri- incrementato le vendite di
sto. Arlecchino, invece, pur vino locale e ora stiamo
avendo in tempi recenti inter- esportando il vino italiano
preti quali Marcello Moretti o in Cina. Conosco quel
Ferruccio Soleri (quest’ulti- mercato e i gusti dei
mo ne veste i panni da mezzo cinesi. Le prospettive sono
secolo), si è moltiplicato co- rosee, ma tempo al
me i pezzi del suo abito. È fini- tempo». Lo stato di salute
to dappertutto. Frequenta an-
cora il Carnevale? Per ora è
del made in Italy
vitivinicolo è confermato
presente anche nei laborato- da una ricerca di
ri. La rara disfunzione geneti- WineNews, che ha rilevato
ca Ittiosi Arlecchino è allo stu- come il 93% delle aziende
dio e aiuterà, come la masche- più importanti d’Italia
ra, a scoprire altro. Tra i politi- hanno archiviato il 2011
ci? Decidetelo voi. Senza di- con un bilancio positivo e
menticare che Arlecchino è un incremento medio di
un po’ sciocco. E un po’ demo- vendite del 3-5%.
niaco. Marisa Fumagalli
Armando Torno © RIPRODUZIONE RISERVATA

me Henri Bergson — è utile © RIPRODUZIONE RISERVATA

✒

La lettera
L’ex presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali
un buon acquisto può essere un segnale
Settis: ecco perché scrissi quella email sul «Crocifisso milionario» positivo. Nessuna implicazione di tipo
istituzionale, né tanto meno attributivo. Né

❜❜
potevo allora immaginare gli inquietanti
Caro direttore, tardo Quattrocento, ma perché non ho mai Altre pesanti ragioni di contrasto vennero retroscena che avrebbe più tardi rivelato
nel suo articolo (19 febbraio) sull’acquisto visto (a oggi) quel crocifisso, e non ho dalla proposta Carlucci di archeocondono e Tomaso Montanari nel suo «A cosa serve
del «crocifisso milionario», innescato dal l’abitudine di esprimere pareri senza aver dalla nomina a direttore generale di un Michelangelo?». Facendomi molto onore,
rinvio a giudizio del sottosegretario Cecchi e visto. La verità è molto più semplice, anzi manager senza specifiche competenze nei Conti accosta il mio nome a quello di Zeri
altri, Paolo Conti cita, come se fosse banale; e ringrazio Cecchi per aver citato la Beni culturali; finché Bondi mi chiese di («per Zeri e Settis era di Michelangelo»). È
rilevante ai fini anche giudiziari della data della mia email (18 novembre 2008), dimettermi con un articolo sul Giornale (23 un onore che non merito, e non solo perché
vicenda, una mia email a Cecchi (allora che aiuta a ricostruire il contesto. Era allora febbraio 2009), ciò che subito feci (la mia non ho mai espresso un tal parere, ma
direttore generale), con le parole «mi in corso un durissimo scontro con il lettera uscì il 26 febbraio su Repubblica). È anche perché la frase «se non è
sembra un'ottima decisione», precisando ministro Bondi: egli tacque quando il in questo clima arroventato che Cecchi, Michelangelo è Dio» fu attribuita a Zeri
che allora ero presidente del Consiglio bilancio del suo ministero subì un taglio senza darmi particolari né sulle procedure solo sei anni dopo la sua morte. Ma
superiore dei beni culturali. Tale citazione è pesantissimo di oltre un miliardo, ma si né sul prezzo, mi chiese «abbiamo i soldi davvero gli argomenti a difesa del
irrilevante. Durante la mia presidenza il agitò quando io ne scrissi sul Sole 24 ore del per comprare un probabile Michelangelo, sottosegretario Cecchi sono tanto deboli da
Consiglio superiore non ha mai, neppure 4 luglio 2008; il sottosegretario Giro e altri che ne pensi?». In quel contesto, c’era un dover ricorrere a una frase non
per un secondo, parlato del crocifisso (lo mi invitarono allora alle dimissioni, che solo senso possibile: verificare se avrei documentata di Zeri e a una mia vaga e
fece invece il Comitato di settore per la Bondi respinse. Ma la gravità della criticato il ministero, magari sui giornali, remota email, senza alcun rilievo né
storia dell'arte): è dunque evidente che non situazione mi spinse a intervenire perché, in tempi di magra, non destinava istituzionale né scientifico? Spero proprio
posso aver parlato in nome del Consiglio. ripetutamente nei mesi successivi, con quei soldi altrimenti. E la mia risposta che non sia così.
Né posso aver fatto attribuzioni, e non solo alcuni articoli su Repubblica, uno su Die aveva un solo senso possibile: la Salvatore Settis
perché non sono un esperto di scultura del Welt e numerose interviste, in Italia e fuori. convinzione che, anche in tempi di magra, © RIPRODUZIONE RISERVATA
24 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

IN PAGINA Anche l’anima deve nutrirsi nel vuoto che nutre morte, angoscia, caos, ossessione. Tuttavia di qualcuno, di vivere per un preciso fine. Una poetica originale, che

✒
di FRANCO MANZONI
Esistono spazi distinti, paralleli, simultanei, in eterno conflitto.
Stanze diverse di meditazione e canto: l’arco dell’ascesa verso
illuminazione e beatitudine, a cui si contrappone lo scivolamento
l’avvenuta sovrapposizione inestricabile delle due zone conduce oggi
l’uomo ad essere distante e sordo persino alla parola, il nutrimento
che all’inizio delle civiltà non possedeva appellativo. Non a caso la
silloge Il cibo senza nome di Pasquale Vitagliano (LietoColle, pp.
54, € 10) si presenta divisa in sezioni opposte: «Dentro» e «Fuori».
Tutto ormai pare vacuo e perso, tolto il valore sacrale di essere fiato
alterna materia fisica a visioni e richiama la forza drammatica,
contaminante, istintiva ed eretica di Pasolini e Testori. Esausto,
rassegnato, al termine del viaggio esperienziale l’autore suggerisce
di restare immobili, in lista d’attesa, mentre il tempo concesso
prima del terremoto estremo si fa istante più breve di un attimo.
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Cultura
Addio Lilliu, archeologo dei nuraghi
Era considerato il massimo conoscitore della civiltà nuragica:
a lui si deve la scoperta della reggia di Su Nuraxi, a Barumini,
poi dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Giovanni
Lilliu è morto ieri a Cagliari. Aveva 97 anni (era nato nel 1914).
Archeologo e Accademico dei Lincei dal 199o, Lilliu aveva tra
l’altro fondato la «Scuola di specializzazione di Studi Sardi».

Conversazioni Il decano degli italianisti traccia un bilancio delle letture: un atto d’amore, a cominciare dalla madre e dai due padri

«Ho incontrato Petrarca in cucina»

Intrecci di storie, amicizie, passioni: Ezio Raimondi racconta le voci dei suoi libri
dal nostro inviato PAOLO DI STEFANO
BOLOGNA — Le voci dei libri sono le tante
voci contenute nei libri, ma sono anche quelle
che arrivano a determinarne la scelta e la lettura,
e sono quelle che dai libri, una volta letti e consu-
mati, si dipartono per proseguire lungo percorsi
imprevisti. I libri sono intrecci di voci, confluen-
ze, crocevia. Le voci dei libri è il titolo del nuovo
libro di Ezio Raimondi (a cura di Paolo Ferratini,
Il Mulino, pp. 113, e 13), che a sua volta è un in-
treccio di voci e di incontri. Si sarà notata l’ab-
bondanza di «libri» nelle righe che aprono que-
sto articolo. Non è casuale. Perché il nuovo libro
di Raimondi, che con i suoi quasi 88 anni è il de-
cano degli italianisti, è in realtà un metalibro,
racconta le letture-chiave di una lunga vita, quel-
le che prima ancora di rappresentare una svolta
culturale sono state un momento importante sul
piano esistenziale: voci che provenivano da lonta-
no lasciando nell’intimo una lunghissima eco.
Nel momento in cui si prefigura il suo tramonto,
questo è un canto di riconoscenza dal tono quasi
testamentario all’oggetto libro quale segno tangi-
bile e imprescindibile di profonda umanità. Non
c’è pagina che si esaurisca in sé. Ogni pagina let-
ta si riallaccia a una presenza, a un incontro, a
un’amicizia. Del resto, si sa, per Raimondi la let-
teratura, non solo quella poetica e narrativa ma
anche quella critica, è il luogo del dialogo per ec-
cellenza: non c’è niente di più democratico. Ogni
libro è un incontro dentro e fuori le pagine.
Seduto al tavolo della sala nel suo appartamen-
to di via Santa Barbara, sulla collina innevata di
Bologna, Raimondi non nasconde l’emozione di
fronte a questa sua esile creatura; emozione che
contrasta un po’ con la magrezza severa del por-
tamento ma soprattutto con il rigore razionale
del suo immenso lascito critico. Il «libridinoso»,
lo chiamano ancora oggi gli allievi (i più imperti-
nenti ne anagrammavano nome e cognome: «Ini-
zia e dormo»). Eppure in lui non c’è traccia di
feticismo bibliofilo, la sua biblioteca è un cumu-
lo di volumi in ordine sparso, anzi in controllato
disordine: «Mi sono affidato sempre a misure re-
lative, con mutamenti di posti che rendevano
sempre più aleatoria la possibilità di seguirli e
ritrovarli». Sono cumuli precari che iniziano in
corridoio e si espandono in vere e proprie mura-
glie nello studio, dove neanche la scrivania viene
risparmiata dall’ammasso. «Libridinoso? Era
una formula maliziosa con cui si voleva indicare Lo studio
una persona che amava parlare di libri, ma in re-
altà parlando di libri io parlavo di nuove espe- Ezio
rienze umane. Studiare un personaggio era tenta- Raimondi
re di strapparne il mistero che chiamiamo ani- alla scrivania
ma». Ma l’incontro con i suoi autori che viene del suo
fuori dal racconto di Raimondi è soprattutto una studio,
continua occasione umana: «Il mio rapporto con a Bologna,
i libri è fatto anche di assenza, di desideri, di mo- circondato
menti sofferti e di dubbi, un rapporto che mi av- da volumi.
vicina a una totalità imperfetta, un atto di amici- Il suo nuovo
zia. Anche nella letteratura quel che conta è la scritto,
nozione di amicizia, perché la letteratura tutela «Le voci dei
l’integrità dell’uomo, come di un amico che ac- libri», esce
cettiamo così com’è». in libreria
Il libro prende avvio da un’infanzia povera, da giovedì
un padre ciabattino che preferirebbe un figlio ar- (foto di
tigiano e da una madre donna di servizio che in- Monica Silva)
Archistar sotto accusa
L’America boccia Gehry
E lui replica: è un complotto
Q uelle magliette così irriguardose («Fuck
Frank Gehry»), che pure lui stesso ha
detto di aver acquistato, devono aver davvero
colpito l’architetto che inventò il Guggenheim
di Bilbao (1991-97) e la Walt Disney Hall di
Los Angeles (1989-92) dove ha appena fatto
da guida al vice premier cinese Xi Jinping. Ma
forse a colpire ancora di più l’archistar Frank
O. Gehry (1929, Pritzker nel 1989) è stato il
rifiuto del suo progetto per l’Eisenhower Memorial di
Washington (i primi a bocciarlo sono stati gli stessi eredi) e le
critiche al nuovo (e per lui primo) grattacielo newyorkese, in
Spruce Street, Lower Manhattan. Così Gehry si è sfogato: «C’è un
complotto contro di me. E contro tutti quegli architetti che, come
me, creano edifici fatti di movimento e sentimento». Più volte
accusato per quelle creature stravaganti e che sembrano andar
contro l’attuale desiderio di responsabilità e soprattutto di
sostenibilità ha tenuto a specificare: «I miei progetti rispettano
sempre i consumi». A chi ha poi ipotizzato un suo ritorno alle
origini pre-Bilbao (la David House di Malibù) anche in virtù della
crisi, Gehry ha ribattuto: «Questa voglia di rigore sta facendo
diventare le nostre città sempre più insipide». (Stefano Bucci)
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siste perché Ezio continui a studiare. «In realtà
— dice Raimondi — io avevo due padri e quello
che parlava di più era l’altro, il mio era laconico.
Il caso volle che bambino in fasce venni accolto
da una coppia di vicini senza figli. Mia madre an-
dava a lavorare e mio padre pure, così io rimane-
vo con loro tutto il giorno e nacque un affetto di
paternità e di maternità. Il Baratta, un operaio
specializzato che leggeva il «Corriere» e «La
Stampa», divenne per me una specie di padre
elettivo che era stato corista a Milano e mi porta-
va a teatro. Mio padre invece era una presenza
segreta, vive nella mia memoria in certi gesti di
signorilità taciturna, con quel toscano e quel suo
vestito a festa della domenica, un abito a punti-
no azzurro, che contrastava con il grembiule
sporco di vernice indossato gli altri giorni: aveva
un volto affilato ed era privo della tipica espansi-
vità verbale bolognese. L’espansività era un dono
del Baratta, che coniugava dialetto e italiano in
una miscela molto inventiva».
A proposito di miscela linguistica, c’è un incro-
cio fatale nella vita di Raimondi: l’amicizia con
Giuseppe Guglielmi, lo scrittore, il poeta, il mi-
glior traduttore di Céline. La parte centrale del li-
bro è occupata dall’immagine dell’amico Giusep-
pe che ogni domenica mattina sale verso via San-
ta Barbara per leggere con Ezio le traduzioni in
corso. Non facili: Céline, Queneau, Baudelaire… Il
sodalizio, che durerà per una vita dando frutti stra-
ordinari, è anche per Raimondi un’immersione
nell’intimità della lingua: «Prima di tradurre Céli-
ne schedammo tutto Gadda per capire se poteva
servirci il suo lessico, ma scoprimmo che non ne
veniva nulla. La pagina di Céline era musicale, fan-
go che si accende di improvvise accensioni cele-
sti: da bambino mi era stato vietato di parlare in
dialetto, ma traducendo Céline ripescavo dalla
memoria le mescolanze di Baratta e le passavo a
Guglielmi».
Bisogna tornare all’infanzia per cogliere le diffi-
coltà di un ragazzo la cui casa è ridotta in macerie
dai bombardamenti e che presto perde il padre,
morto per malattia nel ’45: rimane da solo con sua
madre nel locale di una ex caserma, in via Masca-
rella, un solo locale che è cucina, studio e camera
da letto insieme. Il giovane Ezio scrive la tesi in
cucina, uno studio su Codro e l’umanesimo bolo-
gnese, nelle narici l’odore del soffritto. «Mia ma-
dre era una persona spericolata, che aveva com-
battuto nella Resistenza e incitava mio padre a
metter su bottega. Quando finii le elementari,
mio padre disse che non c’erano soldi per farmi
studiare e fu mia madre ad assumersi l’onere del-
la spesa, qualche volta aiutata dallo stesso Barat-
ta».
Prima di passare dalla cucina alla biblioteca, en-
tra in casa un volume della storia della letteratura
del Flora: un regalo che la mamma, suggestionata
dal battage pubblicitario mondadoriano, volle
consegnare al figlio come un messale. «C’era una
commistione tra libro dotto e contesto domesti-
co, artigianale: nell’esperienza del libro c’era il vis-
suto diretto, l’odore della cucina. Io parlavo a mia
madre delle mie ricerche, e Petrarca e Codro di-
ventavano personaggi del nostro mondo: mia ma-
dre era quasi in grado di chiedermene lo stato di
salute». Eccole là, le voci dei libri. Si potrebbe an-
che dire i volti dei libri. Per esempio, il sorriso ma-
linconico di una ragazza, Sonia, che un giorno gli
dice: «Tu conosci il tedesco…», e gli passa un li-
bro intitolato Sein und Zeit. La scoperta di Heideg-
ger, nella miseria dei mesi immediatamente suc-
cessivi alla fine della guerra, è una rivelazione per
il giovane Ezio, che lo legge a suo modo, in una
chiave esistenziale, depurata del côté eroico e
nietzschiano, «quasi con inconsapevole baldan-
za», scrive giustamente Ferratini nella postfazio-
ne al volume. Tra caso e destino arrivano altri in-
contri e con essi altre letture: le prime lezioni con
Roberto Longhi sono una folgorazione capace di
cambiare una vita e Raimondi ricorda che rinun-
ciò a laurearsi in storia dell’arte per ragioni econo-
miche, ma anche per timore: «Paura pazza del-
l’ironia di Longhi, attorno a lui c’era un mondo
borghese che non mi apparteneva e rispetto al
Maestro quale non mi sentivo ostile ma diverso: io ero por-
tato alla parola discreta e non gridata. Il grido lo
riservavo al gioco del calcio in cui ero sopranno-
minato Qui-Qui, perché chiedevo sempre la palla.
Io avevo due facce: quella del primo della classe
in una classe di fannulloni e quella del ragazzino
che giocava e cascava come tutti».
] Ezio Altri incontri, altre amicizie, altri libri, altri ca-
Raimondi si, altri destini: la scoperta del Medioevo europeo
(1924), attraverso il dono del grande libro di Ernst Robert
filologo e Curtius proveniente da un altro amico inseparabi-
saggista, è le, Franco Serra, lo studioso di filosofia tedesca
professore che nel ’48 tornando dalla Germania portò con sé
emerito di quel volume: «Ecco — disse all’amico —, è tuo».
Letteratura Quel libro fu una «premessa ai movimenti del cuo-
italiana re», commenta Raimondi. E poi l’«epifania» del
a Bologna saggio di Lucien Febvre su Rabelais e i problemi
] Il suo della miscredenza, pescato tra i tanti volumi arri-
lavoro vati sulla scrivania dello stesso Serra e divorato
critico febbrilmente. «Questa è la vera storiografia»,
spazia dalla avrebbe detto Ezio opponendo quella concretezza
letteratura di spazi e di oggetti e quella dimensione materia-
le all’idealismo stagnante della cultura italiana. Le
alla storia
dell’arte, passeggiate in bicicletta verso l’Appennino e le
dalle origini conversazioni sotto gli alberi approfondivano
all’Umanesi-
mo, dal
l’amicizia con Franco, nipote di Renato Serra, cui
Raimondi avrebbe poi dedicato studi fondamenta-
Barocco al
’900. Tra i
li.
Meno caso e più destino, forse, è un altro do-
saggi più no: quello che nel novembre del ’68 a Baltimora
importanti, Raimondi ricevette dai suoi allievi che lo salutava-
quelli su no prima del rientro in Italia: «Era un involto con
Dante, su il fiocco tricolore, conteneva il Rabelais di Michail
Tasso, su Bachtin, credo la prima edizione occidentale, un
Manzoni, libro che desideravo o, per meglio dire, aspettavo
su Gadda e e che mi avrebbe aperto gli orizzonti sulla polifo-
su Montale nia dei mondi ideali: le prospettive del mondo si
] È stato moltiplicavano, le voci composite coesistevano, la
tra i lingua diventava pluralità, vitalità e dialogo». E
fondatori poi Broch e Nabokov, Fuoco pallido, un romanzo
della rivista travestito da filologia, una prima edizione Monda-
«Il Mulino». dori trovata forse alla Biblioteca circolante Bru-
I suoi libri gnoli: «Lì si potevano reperire Proust, Faulkner,
più recenti Virginia Woolf, Mann. Copertine povere e i com-
trattano la menti dei precedenti lettori, magari a contrappun-
letteratura to: ricordo che Conversazione in Sicilia era costel-
scientifica, lato ai margini da una serie di "porco". Anche alla
la retorica, Biblioteca circolante ho incontrato tanti libri non
l’etica della sapendo che sarebbero stati grandi eventi della
lettura mia vita».
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Cultura 25

Classici La Scala ripropone lo storico allestimento di Franco Zeffirelli con le scene di Lila De Nobili

L ila De Nobili fu una grande pittrice.
Un’«Aida» Nata nel 1916, trascorse un’infanzia
dorata fra grandi alberghi finché il suo
carattere schivo non potette imporsi,
spettacolare portandola a una vita nell’ombra. Alla
scenografia arrivò per caso; non uscì mai a
ringraziare dopo una première; la praticò
ma senza con eccellenza assoluta fino al 1973,
quando firmò il suo ultimo allestimento,
quella Manon Lescaut per il Festival di
musica Spoleto e la regia di Visconti che feci in
tempo anch’io a vedere. Dopo, Lila De
Nobili (nella foto) si dedicò solo alla
pittura, non disdegnando di porre il
cavalletto nei musei per copiare a titolo di
di PAOLO ISOTTA studio tele di grandi maestri; morì povera
nel 2002 nelle due stanze a Saint-Gérmain
circondata dai suoi gatti.
Nei magazzini della Scala giacevano, senza
che nessuno osasse toccarli, i materiali di
una sua Aida del 1963 per la regia di Franco
Zeffirelli; invero, erano stati restaurati. Il
soprintendente Lissner dopo averli visti ha
deciso di ricuperarli per un allestimento
che riprende anche la regia di Zeffirelli. Si
tratta di uno spettacolo fra i più importanti
della storia del teatro. Capitelli, colonne,
statue, tendaggi, ti si pongono innanzi
avvolti di una polverosa e misteriosa luce
azzurrina; i costumi sfuggono alle abituali
suggestioni archeologiche; la scena del
trionfo è una lezione sull’arte della
prospettiva. Si resta
incantati per tutto lo
svolgimento dell’Opera.
Peccato che il pubblico
della Scala, dopo tanti
applausi inutili o
sbagliati o dannosi,
non ne abbia tributato
loro uno solo quando
s’ostendevano a scena aperta. Giacché per il
resto la cronaca dello spettacolo diviene
confusa e sgradevole per chi ha il compito
di farla. Dapprima va rilevata la invero
scarsa qualità del pubblico, che dispensava
di continuo fuori tempo sonore
approvazioni a chi non aveva titolo per
riceverne; ben vero, una valanga di fischi,
con accaniti battibecchi fra il pubblico, è
stata rivolta all’indirizzo del direttore
d’orchestra Omer Meir Wellberg, sotto il
gesto del quale, confuso e ultroneo, se fossi
un orchestrale, mi rifiuterei di suonare un
solo istante. La compagnia di canto è da
piangere, soprattutto per ciò che attiene a
mezzi, tecnica e stile di Oksana Dyka
(Aida), Jorge De Leon (Radames), Andrzei
Dobber (Amonasro). Al contrario, la
prestazione di Marianne Cornetti quale
Amneris è di altissimo livello, specie nelle
grandi scene del III e IV atto che la vedono
protagonista.
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Elzeviro Personaggi Dubbioso sull’Alleanza atlantica, ne fu poi segretario generale dal 1964 al 1971
Come la mente viene indotta all’errore

SEGRETI E BUGIE L’ambasciatore dei due mondi

DEL CERVELLO Manlio Brosio da Mosca a Washington, infine alla Nato
di CHIARA LALLI di SERGIO ROMANO I diari desiderio di compiacere l’Italia. A nessuno venne esperienza personale, so che il gioco dei comunica-
in mente di obiettare che Brosio, poco meno di ti, delle dichiarazioni e dei processi verbali faceva

I D
l costo complessivo di troduzione, il libro è destinato
una racchetta e una palli- ai non esperti — uno spiraglio
na da ping-pong è di un attraverso il quale sbirciare nel-
euro e 10 centesimi. Se la l’affascinante mondo delle
racchetta costa un euro più del- neuroscienze e delle scienze
la pallina, quanto costa que- cognitive. La nostra mente è
st’ultima? Siete convinti della un terreno ancora in gran par-
risposta che v’è venuta in men- te misterioso. Rispetto ad alcu-
te? Come mai siamo così sicuri ni anni fa abbiamo acquisito
delle nostre testimonianze molte informazioni, ma gli
oculari, nonostante siano falla- enigmi della nostra coscienza,
ci (l’analisi del Dna ha scagio- della correlazione tra mente e
nato centinaia di persone con- cervello e della sovradetermi-
dannate negli Stati Uniti)? E an- nazione causale non sono affat-
cora, perché cadiamo tanto fa- to risolti.
cilmente nelle trappole dei Autoinganni, controfattuali
rimpianti e delle occasioni per- miopi e realtà alternative popo-
dute, cioè in una ricetta quasi lano la nostra vita. Alcuni di
perfetta per l’infelicità? questi sono estremamente se-
Sono solo alcune delle que- duttivi: la donna che avremmo
stioni che Massimo Piattelli potuto incontrare sarebbe più
Palmarini raccoglie in Chi cre- soave di quella con cui vivia-
diamo di essere (Mondadori, mo, il libro che avremmo potu-
pp. 216, e 18), domande che la to scrivere più bello di quello
nostra mente può trasformare appena pubblicato, e la vita
in veri e propri rompicapo, in che avremmo condotto più av-
cul de sac cognitivi di cui fa- venturosa e felice di quella che
remmo meglio ad essere con- stiamo vivendo. Se solo quella
sapevoli. Spesso gli errori e gli volta avessimo cambiato stra-
inganni mentali causano im- da...
Uno degli avvertimenti più
utili è quello che riguarda l’au-
torità e la gregarietà: siamo ir-
rimediabilmente portati a fi-
darci di chi ricopre posti di po-
tere, di chi insegna, di chi scri-
UN DISEGNO DI SOLINAS
opo la fine della guerra, i primi governi
democratici espulsero dal ministero de-
gli Esteri i funzionari che avevano colla-
borato con la Repubblica sociale (molti
torneranno a Palazzo Chigi qualche anno dopo),
ma evitarono epurazioni rivoluzionarie e lasciaro-
no pressoché intatto il corpo diplomatico. Decise-
ro tuttavia di riservare alcune fra le principali am-
basciate e legazioni agli esponenti dell’antifasci-
smo e li scelsero in modo che ciascuno di essi fos-
se, per quanto possibile, in sintonia con il Paese in
cui avrebbe rappresentato l’Italia: un liberale a Lon-
dra, un azionista a Washington, un socialista a Pa-
rigi, un comunista a Varsavia, un repubblicano a
Berna e un altro azionista in Cina. Quando, nel
1947, fu necessario inviare un ambasciatore a Mo-
sca, la scelta cadde su un esponente piemontese
del Partito liberale che era stato vicepresidente del
Consiglio nel breve governo presieduto da Ferruc-
cio Parri e ministro della Guerra nel primo gover-
no di Alcide De Gasperi.
Manlio Brosio, nato nel 1897, non era in sinto-
nia con l’Unione Sovietica, ma la sua posizione, in
materia di politica estera, non era diversa da quel-
la di Giovanni Giolitti alla vigilia della Grande guer-
ra. Voleva evitare che l’Italia, nel confronto già te-
so e minaccioso fra gli Stati Uniti e l’Urss, prendes-
se partito. Non era neutralista, ma pensava che il
suo Paese avrebbe meglio difeso i propri interessi
e valorizzato il proprio ruolo evitando quello che
Pietro Nenni, due anni dopo, definì il «cappio del-
le alleanze». Se davvero riteneva che la sua posizio-
ne sarebbe piaciuta a Mosca, Brosio commise cer-
tamente un errore. I sovietici, con un giustificato
realismo, pensavano che l’Italia appartenesse al
campo occidentale e che sulla sua neutralità non
vent’anni prima, aveva considerato l’Alleanza atlan-
tica con sospetto. Chi lo ricordava dovette pensare
che i convertiti sono spesso più rigorosi dei vecchi
credenti. Nel caso di Brosio è certamente vero. Du-
rante gli otto anni passati alla Nato, il segretario
] I «Diari generale non smise mai di temere che la distensio-
Nato» di ne, praticata dai due blocchi con molti alti e bassi
Manlio dopo l’arrivo di Kruscëv al potere, distraesse gli
Brosio (Il Stati Uniti, impegnati allora in Vietnam, dal princi-
Mulino, pp. pale compito dell’Alleanza: difendere l’Europa dal-
884, € 70), la minaccia sovietica e permetterle di perseguire
sono a cura in sicurezza l’obiettivo della sua unità.
di Umberto Brosio era un uomo apparentemente freddo e
Gentiloni composto, ma ansioso, inquieto, spesso pessimi-
Silveri sta. A giudicare dal diario di quel periodo, apparso
la gioia di molti dei diplomatici che si riunivano
attorno al tavolo rotondo del Consiglio. In Manlio
Brosio, invece, quelle crisi e quegli esercizi procu-
ravano apprensioni, paure, delusioni e frustrazio-
ni, che venivano depositate ogni giorno nell’intimi-
tà del suo diario. Il libro curato da Gentiloni Silve-
ri, con la collaborazione di Maddalena Carli e Stefa-
no Palermo, è quindi anzitutto un utilissimo stru-
mento di lavoro, non soltanto in Italia, per chiun-
que si occupi della politica internazionale negli an-
ni Sessanta e Settanta. Ma è anche una sorta di con-
fessionale in cui Brosio analizza se stesso, si com-
piace per i suoi successi, lamenta le sue carenze,
ammette le sue ambizioni, politiche, si punisce o
si assolve. Vi sono anche pagine, tuttavia, in cui
l’autore si permette qualche licenza
e dice ironicamente o spietatamen-
te ciò che pensa dei maggiori prota-
gonisti di quegli anni. L’arcivescovo
Makarios, leader del movimento
per l’indipendenza di Cipro, è «un
irresponsabile pericoloso». Gli in-
glesi «sono maestri nello scaricare
agli altri i loro doveri». Maurice
Couve de Murville, ministro degli
Esteri del generale de Gaulle, ha un
«tono perentorio e un po’ sprezzan-
te che crede d’intimidire e dà fasti-
dio». Il presidente americano Lyn-
don Johnson è «un becero texano».
I laburisti britannici, tornati al pote-
re nel 1964, sono «modesti, infervo-
rati, pericolosi». Gli olandesi sono
«eleganti reggicoda degli inglesi».
Il generale de Gaulle è «troppo disu-
mano, troppo francese».

ve o è autorevole in qualche
campo del sapere. È facile con-
fondere l’autorevolezza con
l’autorità e impedirsi di mette-
re in dubbio qualche afferma-
zione in base a chi l’ha fatta. Al-
cune storpiature linguistiche
sono talmente assurde da far
fosse opportuno fare affidamento.
Anche Brosio finì per convincersene. Vide da
Mosca la nascita dell’Alleanza atlantica e fu trasfe-
rito nel 1952 a Londra, dove ebbe una parte impor-
tante nel negoziato che permise all’Italia di torna-
re a Trieste. Per lui, nel frattempo, le porte dei pia-
ni alti della politica italiana si erano chiuse. Decise
di restare all’estero e negli anni seguenti fu amba-
Per qualche tempo, negli anni del-
] Brosio ora presso il Mulino a cura di Umberto Gentiloni la sua presenza alla Nato, Brosio sperò di rientrare
(a sinistra Silveri, visse tutte le crisi in cui fu coinvolto con nella politica italiana, magari attraverso il portone
con il una partecipazione e un’angosciata introspezione del Quirinale. Ma al termine del mandato atlantico
presidente che non sono generalmente le abituali caratteristi- dovette accontentarsi di un seggio al Senato per il
americano che di un diplomatico. Le crisi, in quegli anni, furo- Partito liberale in una elezione (maggio 1972) da cui
Lyndon no particolarmente numerose. Gli interminabili bi- il Pli uscì piuttosto acciaccato. La legislatura durò
Johnson) fu sticci greco-turchi sull’isola di Cipro, il progetto quattro anni e fu turbata da attentati terroristici e

❜❜
Massimo Piattelli
ridere: Piattelli Palmarini ricor-
da il caso dei cartelloni pubbli-
citari Alitalia. A lettere cubitali
affermavano: «The time has
Palmarini svela flown», con un articolo di trop-
le più pericolose po e senza essersi curati di con-
sultare un dizionario o una per-
trappole cognitive sona madrelingua.
(e dà le soluzioni) Un’altra tentazione molto
sciatore in altre due capitali del mondo occidenta-
le: Washington dal 1955 al 1961 (gli ultimi anni del-
la presidenza Eisenhower e l’inizio della presiden-
za Kennedy), Parigi dal 1961 al 1964 (l’ultima fase
della guerra d’Algeria e la nascita della forza nucle-
are francese). La sua nomina a segretario generale
della Nato fu dovuta al suo prestigio, alle sue espe-
rienze, alla conoscenza dei due mondi che si guar-
davano in cagnesco attraverso il sipario di ferro, al
ambasciato-
re a Mosca,
Londra,
fallito per la creazione di una forza nucleare multi-
laterale, le bordate di de Gaulle contro la Nato, l’in-
vasione sovietica della Cecoslovacchia, la Ostpoli-
Washington tik dei socialisti tedeschi, il colpo di Stato greco, il
e Parigi viaggio di Nixon in Cina, tutto approdava prima o
prima di dopo nella grande cucina diplomatica della Nato e
approdare diventava materia di intrugli e pasticci a cui ogni
alla Nato Paese cercava di aggiungere una dose più o meno
grande delle proprie preferenze politiche. Per
agitazioni sociali. L’Italia non era quella che Brosio
aveva rappresentato all’estero in anni migliori e
l’esperienza parlamentare dovette renderlo ancora
più pessimista di quanto fosse stato nel corso della
sua vita. Ma continuò a lavorare come se il solo pa-
drone a cui un uomo deve rispondere delle proprie
azioni fosse la propria coscienza. Morì a Torino il 14
marzo 1980.
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umana è quella di attribuire

un senso dove non c’è che una
precisioni, pronunce sbaglia- serie di avvenimenti slegati. La
te, inferenze funamboliche — tendenza a disegnare finalità e Manuali Nuova edizione per il volume di Massimo Birattari. Tanti modelli per la lingua, ma mancano giovani e donne
magari una figuraccia, ma nul- a cercare una volontà superio-
la di catastrofico. A volte però
le conseguenze sono ben più
gravi: come nei casi in cui le in-
re per fatti che non siamo in
grado di giustificare: il destino
è un’illusione che molti preferi-
«L’italiano è bello, così ci difendiamo dall’inglese»
terpretazioni unilaterali e vizia- scono al peso della casualità.
te portano a uccidere il presun- L’invito di Piattelli Palmarini di GIULIA BORGESE svolto di copertina — senza usare le presi dai nostri più grandi: Galileo,
to fedifrago o a scatenare una potrebbe essere sintetizzato virgolette e neppure il corsivo, quasi Addii tanto per cominciare, e poi Gadda,

S
guerra. L’ostinata e cieca gelo- così: attenzione alle giustifica- arà vero che È più facile scrivere che quelle parole inglesi siano ormai Meneghello, Campanile, Svevo, Mon-
sia, fomentata per confermare
i nostri sospetti (Otello è
zioni e alle argomentazioni
che ascoltiamo — o che sce-
bene che scrivere male come
enuncia fin dal titolo il libro
del tutto italiane. Cosa che, volendo,
un poco stupisce il lettore (questo è Gianfranceschi tale, Ungaretti, Gianni Brera, Bianciar-
di, Tognazzi e Vianello, Primo Levi, Le-
l’esempio letterario più cele-
bre, ma quanti veri drammi
gliamo di usare —, «soppesa-
re sempre il significato dei da-
(pubblicato da Ponte alle Grazie) che
ci sta davanti? Certo è un titolo che in-
«un libro da leggere, oltre che da con-
sultare») in quanto agli otto capitoli
penna della destra opardi, Montanelli naturalmente…
Di scrittori vivi e vegeti ci sono Ar-
della gelosia potremmo elenca- ti forniti, porsi sensati proble- curiosisce: intanto perché il libro è fondamentali, che riguardano sempli- Fausto Gianfranceschi, morto basino, Camilleri e Sermonti; e poi
re?), o la guerra in Iraq iniziata mi e cercare altri dati, cosa og- l’edizione aggiornata di un manuale cità, chiarezza, precisione, leggerez- all’età di 84 anni, fu da giovane il Stefano Benni e Aldo Busi. Possibile
in nome della necessità di di- gi molto agevole via Internet, è che ha avuto un notevole successo za, ironia, eleganza, espressività, con- presidente degli studenti medi che aggiornando il suo manuale l’au-
fendersi da armi di distruzio- compito civile doveroso». Con nel 2002, e poi perché non è dedicato sapevolezza, si aggiunge un’ Appendi- missini e rimase sempre un uomo tore non abbia trovato neanche un
ne di massa. Non tutte le men- la consapevolezza che il nostro a chi vuol essere scrittore, ma a chi ce intitolata «L’Italiese». Tratta, ap- di destra, ma lasciò la politica giovane che scriva bene se non pro-
zogne sono intenzionali o com- sapere è fallibile, limitato e mi- per lavoro ha bisogno di scrivere in punto, dell’«invasione delle truppe attiva negli anni 50 per dedicarsi prio in maniera esemplare? E di don-
pletamente tali, esistono since- nacciato da infinite trappole un italiano corretto, elegante e subito corazzate dell’inglese» a cui l’autore al giornalismo e alla letteratura: ne? Neanche una! Non una riga delle
re promesse di qualcosa che cognitive. A proposito: la palli- comprensibile, per esempio a chi de- propone di contrapporre alcuni curò a lungo la terza pagina del nostre amate Morante, Ortese, Roma-
non manterremo mai, convin- na da ping-pong non costa 10 ve stendere un verbale, un comunica- «esempi pratici di comportamento», quotidiano «Il Tempo». Cattolico no tanto per rimanere nell’aldilà. E
zioni fallaci ma apparentemen- centesimi — come molti ten- to stampa, una relazione. pur senza arrivare all’«impraticabile tradizionalista, fu un critico neppure di Liala!
te credibili e intuitive. Tanto dono a rispondere — perché L’autore, Massimo Birattari, è tra- purismo». spietato degli intellettuali di © RIPRODUZIONE RISERVATA

più pericolose quanto più vero- la racchetta dovrebbe costare duttore, consulente editoriale, curato- «L’unico modo di "difendere" l’ita- sinistra, che prese di mira anche
simili e facilmente comprensi- un euro e 10 centesimi, quindi re del corso di scrittura edito l’anno liano — aggiunge — è dimostrare che nei suoi romanzi. Tra i suoi libri R Il libro: Massimo Birattari, «È più facile
bili. il costo complessivo sarebbe scorso in 24 volumi dal «Corriere del- è una lingua efficace ed espressiva». E migliori, quelli dedicati ai due scrivere bene che scrivere male. Corso
Piattelli Palmarini offre ai di un euro e 20. la Sera». E si definisce anche ghost lo fa con dovizia di bellissimi esempi figli prematuramente scomparsi. di sopravvivenza», Ponte alle Grazie
lettori — come scrive nell’in- © RIPRODUZIONE RISERVATA writer e copywriter, e lo fa — nel ri- scelti con grande attenzione. Esempi editore, pp. 224, e 16
26
Idee&opinioni
IL PATRIARCA AL PARLAMENTO TURCO
LE APERTURE RELIGIOSE DI ERDOGAN
✒ Il patriarca ecumenico Bar-
tholomeos I terrà oggi, per la
prima volta nella storia della repubbli-
ca turca, un discorso al Parlamento di
Ankara in vista della nuova Costituzio-
ne. È la riprova che Erdogan fa della
politica religiosa la chiave della nuova
centralità di un impero nei cui ex terri-
tori la «primavera araba» vira verso
una torrida «estate salafita». Il succes-
sore dell’apostolo Andrea non presen-
terà le sue richieste in aula come a Ro-
ma i papi (peraltro presi in giro, come
fu per l’appello di Wojtyla in favore
dei detenuti nel 2000), ma nell’antica
Bisanzio si entra a Palazzo per chiede-
re solo quando si è già stati ascoltati.
Il patriarca parlerà a nome delle mi-
noranze cristiane ortodosse di greci,
armeni e siri ai quali il laicismo abrasi-
vo della repubblica ha reso la vita diffi-
cile. Per loro chiederà restituzioni sim-
boliche e pratiche. Bartholomeos po-
trebbe perfino ottenere la riapertura
della scuola di Halki, l’isola dove il me-
tropolita Elpidophoros è pronto a ria-
prire quello che fu l’epicentro teologi-
co di lingua greca negli anni del pri-
mo ecumenismo. Chiederà maggior
DA UTRECHT AL TRATTATO DI PARIGI
IL DIRITTO DEI MARI CONTRO I PIRATI
SEGUE DALLA PRIMA
Le potenze alleate che avevano sconfitto
la Russia (Austria, Francia, Gran Bretagna,
Turchia e Regno di Sardegna) decretarono
la fine della guerra da corsa nel Mediterra-
neo. Era una delle contropartite che le na-
zioni occidentali avevano ottenuto dall’Im-
pero ottomano che ancora incoraggiava at-
tacchi alle navi mercantili.
La vicenda della petrolie-
ra «Enrica Lexie» è il frutto
di una situazione internazio-
nale che si è andata aggra-
vando nell’ultimo decennio
con l’esplosione della pirate-
ria nelle acque attorno al
Corno d’Africa figlia soprat-
tutto dell’instabilità somala.
Un’esplosione in questa fet-
ta dell’Oceano indiano se-
guita alla repressione degli
episodi di pirateria (si dice fossero stati 86
nel solo 2000) nello stretto di Malacca,
quel canale lungo ottocento chilometri che
divide l’Indonesia dalla penisola della Male-
sia e che è cruciale nel commercio interna-
zionale. Non a caso Emilio Salgari aveva
qui ambientato i suoi Pirati della Malesia.
La pirateria prospera dove c’è commer-
cio e scarso controllo. Uno dei periodi
RICERCA TRASCURATA, FUTURO A RISCHIO
UN MANIFESTO DEGLI SCIENZIATI ITALIANI
✒
Ci siamo dimenticati il valore
dei «beni immateriali» frutto
della scienza. Una protratta negligenza
politica e culturale verso di essi costitui-
rebbe uno dei peggiori segni di decaden-
za del Paese. Se la politica continua a tra-
scurare la crescita di questi beni vuol di-
re che si tende consapevolmente ad un
rovesciamento dei valori: superate le so-
glie di irreversibilità si cadrebbe nel sot-
tosviluppo.
L’analisi emerge da un rinnovato ap-
pello contenuto in un manifesto diffuso
da una delle istituzioni scientifiche italia-
ne più antiche, la Società italiana per il
progresso delle scienze (Sips). Fondata
addirittura 172 anni fa, oggi è presieduta
da due illustri scienziati, il fisico Carlo
Bernardini e l’ingegnere nucleare Mauri-
zio Cumo. L’Unità era ancora lontana e il
Paese era tagliato dai confini e da interes-
si contrastanti ma i soci-scienziati aveva-
no il coraggio di riunirsi per la prima vol-
ta a Pisa nel 1839 al fine di stimolare un
futuro con radici nella scienza, conside-
randola indispensabile anche alla politi-
ca. Il seguito della storia ha prodotto alcu-
ni risultati ed eccellenti cervelli, ma oggi
severità verso chi vessa i monasteri e
la rimozione delle discriminazioni
che escludono dai pubblici uffici le mi-
noranze considerate dopo secoli «im-
migrate».
Inoltre domanderà che la presenta-
zione denigratoria e «antinazionale»
delle minoranze in non pochi libri sco-
lastici turchi venga dissuasa alla radi-
ce. Per un Paese che protesta quando
il massacro degli armeni viene presen-
tato come crimine «dei turchi» e non
come una colpa di chi perpetrò quella
«pulizia etnica» è un argomento irresi-
stibile.
Sia l’Europa politica – quella che per
ogni greco è oggi un esattore spietato
e che per i turchi è stata un interlocuto-
re umiliante — sia l’Europa delle Chie-
se – che arzigogolavano sui confini del
continente incuranti delle preoccupa-
zioni del trono di Andrea — vengono
così messe in mora da un monaco pa-
triarca che celebrerà il centenario co-
stantiniano del 2013 prendendosi con
la sua pazienza disarmata quello che
nessuno gli avrebbe dato.
Alberto Melloni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
d’oro dicono gli storici fu nel decennio suc-
cessivo al trattato di Utrecht (1713) quando
Spagna, Francia e Inghilterra decisero con-
giuntamente di ridurre le proprie marine
militari. Poche pattuglie e illegalità diffusa
nei mari corrisposero a una contrazione
del commercio internazionale.
Una navigazione sicura è uno dei prere-
quisiti della prosperità economica. Anche
oggi. Per questo, dopo aver sperimentato il
pattugliamento dei mari pe-
ricolosi, l’Italia aderendo a
una disposizione dell’Onu
ha optato per l’ingaggio di
militari o di guardie private
a bordo dei mercantili. I mi-
litari, come i Marò a bordo
della «Enrica Lexie», spiega
il professor Umberto Lean-
za, professore emerito di Di-
ritto internazionale che ha
contribuito a scrivere l’anno
scorso la normativa in materia, godono in
quanto espressione dello Stato italiano, di
immunità. Il che non vuol dire che non pos-
sano essere soggetti a giudizio, ma solo da
parte di un tribunale italiano. A maggior ra-
gione se i fatti contestati sono avvenuti in
acque internazionali.
Dino Messina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
non si può dire che lo spirito dei fondato-
ri della Sips, dopo quasi due secoli, si sia
concretizzato come avevano sognato.
La crisi economica in cui l’Occidente è
precipitato non favorisce certo le scelte
ma la Penisola brillava anche prima della
grave contingenza per il suo distacco dal-
la ricerca, frutto di una cultura inadegua-
ta e arretrata che influenza la politica
quanto la vita civile in generale.
Bisogna reagire alla sommersa involu-
zione — invita giustamente il Manifesto
— e il governo sostenga enti di ricerca e
università affinché diventino centri di at-
trazione dei giovani arrestando la loro fu-
ga. Con il rigore che la scienza stessa im-
pone valutandone il lavoro e valorizzan-
do le idee. Condividiamo qualche segna-
le positivo che l’Europa sta lanciando, sal-
vaguardando anche una ricerca libera e
non totalmente piegata ai piani delle fina-
lità pubbliche. Un giusto equilibrio, in-
somma. Come ignorare l’appello se si ha
a cuore un ragionevole futuro o, meglio,
la sopravvivenza?
Giovanni Caprara
twitter@giovannicaprara
© RIPRODUZIONE RISERVATA
italia: 515249535254
SISTEMI
Cambiare senza tagliare le teste
La virtù imperfetta del capitalismo
di PIERO OSTELLINO
L
a grande avventura del capitalismo,
e del mercato — e il dibattito che,
di volta in volta, si accende su di
essi — si sviluppa tutto intorno a
un problema filosofico. Di Teoria
della conoscenza. Parliamo volentieri di
«crisi del capitalismo e del mercato» e non
ci accorgiamo che in crisi è la metodologia
della conoscenza cui ci affidiamo; fragile è la
nostra capacità di capire. Il crinale lungo il
quale procede lo sviluppo capitalistico, e si
muove il mercato, è quello della
«conoscenza relativa» delle preferenze
soggettive di milioni di individui.
Conosciamo solo parzialmente le dinamiche
socio-economiche collettive.
Ce la caviamo meglio quando provvediamo,
da noi, a noi stessi. Detto in parole povere: il
capitalismo funziona se gli uomini «sanno
di non sapere» quando devono prendere
decisioni che riguardano la collettività; non
funziona, quando credono di sapere. La
ragione è che la collettività è una astrazione
ideologica inconsistente; gli uomini sono
cento, mille, un milione e fanno ciascuno di
testa loro.
A complicare le cose subentra il «principio
di autorità», cioè la Politica. E qui il
capitalismo entra in conflitto con la
democrazia. Il processo decisionale
democratico-parlamentare nasce,
originariamente, all’insegna di «un velo di
ignoranza». Nessuno sa quale sia la
soluzione perfetta se si tratta di scegliere fra
una pluralità di valori e di interessi
ugualmente legittimi. Se fosse possibile
saperlo, non ci sarebbe bisogno di votare.
Basterebbe consultare «chi sa», adottarne la
soluzione, e i giochi sarebbero fatti. È ciò
che fanno le tecnostrutture e i totalitarismi.
In democrazia, ci si affida alla conta delle
teste; non è la soluzione migliore, se non
sotto il profilo procedurale, bensì solo
quella accettabile, e accettata, anche da chi
non era d’accordo. Diventa, con ciò, non
solo politicamente legittima, ma anche
giuridicamente vincolante. Come si suol
dire, non si impongono i gusti alla gente per
decreto; quelli dipendono dall’interazione
fra libere scelte individuali non facilmente
prevedibili e programmabili. Fa tutta la
differenza fra l’illusione di certi economisti
di sapere dove vada il mondo, e di poterlo
programmare razionalmente, e i filosofi
politici e morali, per i quali la Politica
rimane un coacervo di opinioni a confronto
su un mondo reale sempre imprevedibile e
non programmabile.
È anche ciò che distingue l’Illuminismo
razionalista francese — che assegna alla
Ragione e alla «volontà generale» di
PROFESSIONE PESSIMISTA
Le Cassandre che negano la speranza
di GIORGIO MONTEFOSCHI
S
iamo assediati, noi italiani più degli
altri europei, quotidianamente, da
profeti e oracoli di sventura. In po-
che parole: sta andando male, e lo
sappiamo, ma non è nulla: andrà
sempre peggio. Cosa? Tutto. Il fatto che ci sia
un governo che sta cercando di tamponare le
falle di una vecchia barca che da molti anni
faceva acqua, e dunque di rimetterla sulla rot-
ta giusta, a costoro (i profeti che interpreta-
no gli oracoli) importa pochissimo. No, scuo-
tono la testa; ve lo diciamo noi: andrà sem-
pre peggio. In Italia, in Europa, nel mondo:
sempre peggio. E se non credete alle nostre
opinioni, eccovi servite quelle di professori
molto famosi, economisti, filosofi che le co-
se le sanno per davvero perché «stanno al-
l’estero».
È un assedio asfissiante: nella televisione,
in alcuni giornali. Talmente asfissiante che a
volte, per reagire a queste catastrofiche previ-
sioni che non danno neppure uno spiraglio
di luce al nostro futuro e a quello dei nostri
figli, pensiamo: ma non è che per caso aveva
ragione Sainte-Beuve quando, nel giorno 6
di novembre del 1837, presentando ai mem-
bri dell’Accademia di Losanna il corso che
avrebbe tenuto su Port Royal (il convento pa-
rigino in cui si sviluppò il Giansenismo) dis-
se: «È stato notato che molte predizioni de-
Corriere della Sera SMS
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BEPPE GIACOBBE
Rousseau il potere di sapere cosa vogliano i
cittadini — e l’Illuminismo empirico e
scettico scozzese, secondo il quale sono le
passioni a guidare la Ragione e non
viceversa. Le scoperte scientifiche del XVII e
XVIII secolo avevano aperto le porte al
razionalismo, incoraggiando gli uomini ad
«osare», a cercare oltre i confini dei dogmi
teologici della religione. La trasposizione
delle tecniche di indagine della Scienza alla
società ha prodotto una forma di
«scientismo e di perfettismo sociali» che
degenera nel costruttivismo (l’idea di creare
l’Uomo e una società nuovi). Quando l’Uomo
si è fatto Dio, o ha creduto di esserlo, ha
fallito. La mente, ha scritto David Hume, è
solo un accumulo di «percezioni» generate
dalle esperienze fatte. Karl Popper ha detto
che lo sviluppo umano è determinato dalla
costante presenza di tentativi e errori, sanata
dalla verificabilità (falsificabilità), nella
realtà, delle singole assunzioni, e dalla
possibilità, in una «società aperta», di
correggere gli errori commessi senza
tagliare le teste. Il nostro Luigi Einaudi ha
teorizzato il conflitto come il dato
permanente del progresso nelle libertà.
Un’altra differenza fra certi economisti e i
filosofi morali è l’idea degli economisti che
la società — una volta individuato il bandolo
della matassa dell’equilibrio
socio-economico — sia fondamentalmente
statica, mentre i filosofi la ritengono in
continuo movimento. L’empirismo e lo
scetticismo scozzese contraddicono anche
gli oracoli antichi si sono avverate solo per-
ché erano state fatte»?
Era provocatorio, e malizioso, l’Autore del-
lo stupendo libro nato da quel corso: un li-
bro sterminato, scritto meravigliosamente,
in cui, insieme a una folla di personaggi ano-
nimi e sconosciuti, campeggiano le figure di
Giansenio e Pascal, di San Francesco di Sales
e Molière, del cardinal Richelieu e di Racine,
tanto per fare solo alcuni dei tanti nomi che
dettero lustro a quel secolo torvo e luminoso
che fu, in Francia, il Seicento. Sì, c’era provo-
cazione e malizia nelle sue parole (che con
ogni probabilità strapparono un sorriso ai
placidi accademici svizzeri); però, certamen-
te, interpretavano un sentimento che non è
scalzabile, attraversa i secoli, ed è universale.
Questo sentimento è la speranza: il bisogno
di sperare che ogni uomo, non soltanto i cri-
stiani, coltiva nel profondo del cuore.
Ma come si fa a coltivare la speranza (so-
prattutto nei momenti bui); come si fa a rea-
gire alle difficoltà e alle avversità; come si fa
a drizzare la schiena per uno scatto d’orgo-
glio, se, oltre al bollettino quotidiano delle
cose che non vanno bene, oltre al bollettino
quotidiano dell’hic et nunc che già ci rende
tanto incerti nelle nostre azioni, tanto preoc-
cupati e nervosi, e sofferenti in definitiva,
non ci viene mai — mai! — concesso un filo di
Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
l’idea hegeliana, che Marx avrebbe tradotto
in determinismo storico, in base alla quale il
cammino della Storia approda alla propria
stessa fine col trionfo della Libertà.
Nella nostra cultura nazionale prevalgono il
razionalismo ovvero l’idealismo, se non una
mistura di entrambi.
Per dare a Cesare ciò che è di Cesare,
aggiungo, infine, che anche l’Economia ha
contribuito a farci capire meglio il mondo in
cui viviamo.
L’Economia classica, da Smith a Marx, era
fondata sul concetto di valore-lavoro. Il
valore di un Bene consisteva nella quantità
di lavoro in esso contenuto per produrlo.
L’accento era sulla produzione e il liberale
Smith, a suo modo, aveva fornito a Marx
l’argomento del plusvalore come surplus di
lavoro che l’imprenditore, col profitto,
sottrarrebbe al lavoratore, sfruttandolo e
alienandolo rispetto al frutto della sua stessa
attività lavorativa. La semplice verifica
empirica, che il pescatore di perle che torna
in superficie con una manciata di pietre
avrebbe prodotto, col suo lavoro, un valore
analogo a quello delle perle, smentisce
l’assunto. La rivoluzione marginalista,
spostando il valore del Bene dal lavoro per
produrlo alla sua appetibilità per il fruitore,
ha trasferito l’Economia dalla produzione al
mercato, e ai consumi soggettivi, sottraendo
alla produzione anche la sua natura di sede
della lotta di classe.
postellino@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
speranza? Se nel — giusto e corretto — qua-
dro delle cattive notizie, non fa mai capolino
una notizia, magari piccola, ma buona? Una
notizia che ci apra una prospettiva, che ci fac-
cia guardare al domani con un barlume di ot-
timismo? E ci faccia sperare, appunto, non
che fra tre mesi sarà ultimata la Salerno-Reg-
gio Calabria, non che la corruzione sparirà,
non che gli uomini politici dimezzeranno i
loro scandalosi stipendi, non che saranno
sconfitte la mafia e la camorra, non che il Fe-
stival di Sanremo sarà abolito, non che le uni-
versità saranno piene di soldi dedicati alla ri-
cerca, ma che le cose a un certo punto si ri-
metteranno in piedi, dovranno rimettersi in
piedi, dovranno andare un po' meglio, per-
ché c’è già da qualche parte, appunto, qualco-
sa che sta funzionando bene, qualcuno che
sta facendo qualche cosa di utile e di intelli-
gente con una proiezione nel futuro?
Macché! Le Cassandre impazzano. Sono
sussiegose, gravi, scuotono perennemente la
testa. E, addolorate, contrite, con un gusto
che talvolta pare quasi sadico, ci comunica-
no che non c'è scampo. Però, se è vero che
spargere fiducia quando non si può e non si
deve spargere fiducia è demenziale, spargere
sfiducia per principio, sempre, in fin dei con-
ti a che serve?
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

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Lettere al Corriere Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
@ E-mail: lettere@corriere.it
oppure: www.corriere.it
oppure: sromano@rcs.it

Risponde RICORSI E CONFRONTI STORICI Particelle elementari

Sergio Romano HYKSOS, FASCISMO, BERLUSCONI di Pierluigi Battista

Se Benedetto Croce definì —

con opportunismo, ipocrisia
e sincerità — il fascismo
venisse. Abbiamo vaghe no-
zioni sul modo in cui gli Hyk-
sos governarono la regione
di Mussolini sarebbe passato
alla storia come un venten-
nio di follia, provocato da cir-
l’incarnazione di tendenze
autoritarie che erano presen-
ti nella società e nella classe
Paese migliore. Era questo,
del resto, lo spirito con cui
aveva scritto e pubblicato
Il dovere trascurato
come un’invasione degli
Hyksos, come definirebbe un
filosofo del nostro tempo il
negli anni del loro potere e
non sappiamo per quali ra-
gioni siano stati costretti ad
costanze particolari e da una
sorta di smarrimento nazio-
nale. Secondo Croce, in altre
politica sin dagli inizi dello
Stato unitario. Gramsci ave-
va denunciato il «blocco di
presso Laterza, nel 1928, la
sua Storia d’Italia dal 1871
al 1915.
dell’imparzialità
berlusconismo che sta abbandonare i territori con- parole, la democrazia italiana potere» tra gli industriali del Alla sua domanda conclu-

G
tramontando, senza fare quistati. Questa ignoranza ha andava restaurata, non crea- nord e i latifondisti reaziona- siva, caro Lupi, rispondo che entile dottor Antonio Ingroia, credo che lei sia d’ac-
ricorso alla storia egizia di creato l’impressione, oggi ta dal nulla. ri del sud. Dopo la fine della il «berlusconismo» non esi- cordo su un principio basilare di una discussione
più di tremila anni fa? non più condivisa, che la lo- L’affermazione può essere guerra, il partito d’Azione e ste e che l’attribuzione del libera tra eguali: il principio della reciprocità. Se lei
Antonio Lupi ro dominazione sia stata, nel- meglio compresa se colloca- il partito comunista sostene- suffisso «ismo» a un fenome- invoca l’articolo 21 della Costituzione per dire ciò
lupi_antonio@ la storia dell’antico Egitto, ta nel contesto politico del vano entrambi, anche se con no politico andrebbe conces- che pensa dei suoi avversari politici, foss’anche tut-
virgilio.it soltanto una lunga parentesi, secondo dopoguerra. Esiste- argomenti e fini diversi, la sa con maggiore parsimo- to il male possibile, non può pretendere che i suoi avversari
priva di una reale influenza vano partiti per cui il Risorgi- necessità di un rinnovamen- nia. Berlusconi rappresenta politici non invochino lo stesso diritto per dire ciò che pensa-
Caro Lupi, sui caratteri della civiltà egi- mento era stato una rivolu- to radicale. Per un conserva- una fase della politica italia- no politicamente di lei, foss’anche tutto il male possibile. Se

H
yksos è il nome di una ziana. Fu questa la ragione zione fallita o tradita. Piero tore liberale come Croce que- na a cui gli oppositori, per ra- lei va a fare un comizio al congresso del Partito dei comunisti
popolazione asiatica per cui Benedetto Croce (che Gobetti aveva scritto che il sti erano propositi pericolo- gioni di convenienza politi- italiani (Pcdi), non può sorprendersi se i suoi avversari politici
che s’impadronì del- non fu storico dell’antichità) fascismo era «l’autobiogra- samente rivoluzionari. La ca, hanno attribuito più coe- diano a lei del «comunista». È perfettamente lecito essere co-
l’Egitto nel XVIII secolo pri- si servì di quell’episodio per fia della nazione», vale a dire metafora degli Hyksos gli renza strategica di quanta ne munisti, ma è altrettanto lecito, per chi non la pensa come lei,
ma di Cristo e lo dominò per definire il periodo fascista. servì per dimostrare che vi abbia avuto. L’Italia post-ber- notare che un magistrato è così impegnato, come lei, nell’evi-
più di cent’anni. La sua storia Voleva dire ai suoi connazio- era nella storia dell’Italia uni- lusconiana non è molto di- dente, esplicito, teorizzato rifiuto del principio di imparzialità.
è oscura. Conosciamo i nomi nali, implicitamente, che l’Ita- ta un patrimonio di libertà e versa da quella che l’ha pre- Non dovrebbe perciò stupirla che la pattuglia di reazionari
dei suoi re, ma non sappia- lia era stata liberale prima democrazia su cui sarebbe ceduta. attaccati a quel vetusto e polveroso concetto che immagino
mo con precisione da dove del fascismo e che il regime stato possibile costruire un © RIPRODUZIONE RISERVATA per lei sia lo Stato di diritto consideri il principio dell’imparzia-
lità della magistratura uno dei fondamenti della giustizia giu-
sta e non subordinata alle esigenze della lotta politica. Il Csm
INQUINAMENTO DEI MARI programmato. L’Italia è l’esistenza di strutture del contante in nero al netto invece, specialista nelle soluzioni ambivalenti e nelle decisioni
I risarcimenti particolarmente attiva nella dirigenziali e operative di imposta come accade oggi. salomoniche, non le ha invece comminato nessuna sanzione
elaborazione degli strumenti regolarmente a stipendio c'è Franco Brovero per la sua presenza al congresso del Pcdi, limitandosi a rivol-
Caro Romano, il sinistro internazionali in materia sia tuttavia da tenere presente grigolog@teletu.it gerle un benevolo rimprovero perché, insomma, le forme van-

❜❜
della Costa Concordia ha per il volume del tonnellaggio anche un grande valore no preservate e non è bello che
riacceso il problema della sia per il riconoscimento del aggiunto: la possibilità di CONCISTORO un magistrato che ha in mano
sicurezza della navigazione. livello tecnico della sua flotta CHRISTIAN WULFF aggregare e organizzare I nuovi porporati scottanti inchieste politiche va-
Ma mentre abbondano i petroliera. Va aggiunto che il In auto verso casa orientamenti politici di da in giro facendosi vanto della
particolari sull’incidente,
poco si è detto sull’estesa
nostro Paese è tra i maggiori
contribuenti ai fondi di A complemento delle
notevole peso elettorale.
Leonardo Castellano
L’unico commento che mi
sembra giusto fare sul
Il magistrato sua rivendicata «partigianeria»
politica.
rete internazionale di indennizzo in quanto dimissioni del presidente l_castellano@yahoo.com Concistoro è che nella Chiesa che si definisce Lei, spalleggiato dai numerosi
protezione, alla quale l’Italia
partecipa insieme a più di
collegati alla quantità di
idrocarburi importati via
tedesco Christian Wulff,
vorrei aggiungere che la sua COMPENSI DEGLI ARTIGIANI
cattolica ci sono troppi
italiani. Ecco spiegata la
«partigiano» seguaci che accolgono sui gior-
nali ogni sua parola come il Ver-
100 Paesi. Questa complessa mare. Il sistema di uscita di scena è avvenuta su Iva differenziata causa delle recenti e meno ma non accetta bo indiscutibile, dice di essersi
materia si avvale di un
efficiente centro, l’Imo
salvaguardia sopra descritto
si basa sul principio: «chi
un’auto del gruppo tedesco
Volkswagen, guidata dalla Per ovviare all’evasione
recenti derive. Si è infatti di
fronte allo specchio della
critiche proclamato «partigiano della Co-
stituzione» e ci mancherebbe
(International Maritime inquina, paga». moglie con il figlio a seguito e sistematica degli artigiani litigiosità politica italiana che un magistrato non stesse dal-
Organization), agenzia Francesco Mezzalama con le cinture allacciate! sui lavori nelle case, l’erario dove si confondono gli la parte della Costituzione. Peccato però che, giudicando lei
dell’Onu promotrice di una Delegato per l’Italia al Iopcf Domenico Colonna francese ha creato due livelli interessi di quella che una parte consistente dello schieramento politico estraneo se
serie di Convenzioni. È Mi auguro che la società ita- aile@infinito.it di imposta sulle riparazioni: dovrebbe essere la causa non nemico della Costituzione, appare evidentissimo quale sia
coadiuvata dall’International lo-americana proprietaria del- il 5% di Iva sui lavori comune, con gli interessi il bersaglio da colpire nel suo elogio del partigiano in toga.
Oil Pollution Compensation la Concordia riesca a svuotare AZIENDE NO PROFIT domestici e l’aliquota personali, quelli che il Papa Perciò, dottor Ingroia, non si metta a deprecare la delegittima-
Fund (Iopcf) che interviene i serbatoi della nave senza in- Applicazione dell’Imu normale su quelli svolti per le ha chiamato «potere e zione della magistratura se poi è proprio lei a delegittimare
per indennizzare i danni da cidenti e senza ricorrere al imprese e i grandi lavori. gloria». l’imparzialità dei magistrati. Critichi tutto ciò che c’è da critica-
inquinamento ambientale contributo del Iopcf. In questi A proposito dell’appello per Penso che a fronte di uno Antonio Benazzo, Roma re, ma abbia la sensibilità democratica di accettare le critiche
quando le assicurazioni non tempi il credito è un bene par- non gravare di Imu le sconto del 5% nessuno di chi le rimprovera, ad esempio, una certa imprudenza nel-
bastano a coprire i ticolarmente prezioso. aziende no profit, a parte accetterebbe il compromesso APPELLO ALLA RAI l’aver dato credito a un impostore conclamato come il signor
risarcimenti da sinistri Trasmissioni in inglese Ciancimino jr. Sia più democratico e accetti le regole del con-
dipendenti da trasporto via flitto politico che contemplano la parità dei contendenti. Non
mare di idrocarburi o merci Gli italiani sanno poco e reciti due parti in commedia: il ruolo del semplice cittadino
nocive e inquinanti. L’Italia La tua opinione su SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda male l'inglese. Con tutti i quando ad invocare il diritto di critica è lei, e quello dell’Istitu-
ha recentemente ratificato la corriere.it/opinioni/ di oggi canali (anche web) che ora zione quando invece qualcuno osa criticare ciò che lei ha detto
Bunker Oil Convention sullo ha a disposizione, la Rai non non in veste di magistrato, ma in quello, laico, di cittadino. Ci
In arrivo liste Susanna Camusso,
sversamento accidentale in
mare del carburante delle
navi e si applicherebbe
qualora il pompaggio dalla
Concordia non riuscisse come

Interventi & Repliche

di sospetti evasori
da sottoporre
ad accertamenti fiscali.
Siete d’accordo?
Sì
R 85,5 No 14,5
R leader della Cgil:
«L’articolo 18 è una
norma di civiltà, non
si tocca». Ha ragione?
potrebbe trasmettere qualche
film, telefilm eccetera in
inglese con i sottotitoli?
Marta Angherà
marta.anghera@libero.it
aiuti a fare un po’ di chiarezza e a dissipare quella nuvola di
ipocrisia che ristagna ogni volta che si parla del tema scabroso
del rapporto malato in Italia tra politica e magistratura. Con
stima.

Bozzetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autodichia: il Parlamento e la Carta venga usata male, com’è successo in costituzionale facendo del fragile foglia di fico su una scelta che
La Costituzione italiana attribuisce al Parlamento negli ultimi giorni con le Parlamento un aula di Tribunale. Non resta esclusivamente politica. Allora
Parlamento una speciale riserva di pronunce relative alla sorprendente può essere così. Non c'è il minimo cerchiamo di agire con onestà
competenza: gli articoli 65, 66 e 68 decisione di compatibilità dei deputati profilo «giurisdizionale» che possa intellettuale e nel pacchetto delle
stabiliscono, infatti, che le Camere con il mandato di presidente della essere riconosciuto a un organo riforme necessarie, da condividere
decidono dei titoli di ammissione, Provincia e la decisione assunta dal pienamente politico come è il bipartisan, mettiamoci pure il
delle cause di incompatibilità e di Senato sul caso Tedesco (ma l'elenco Parlamento che delibera con un unico superamento dell'autodichia
ineleggibilità e dell'autorizzazione a è più lungo: dal lato delle criterio possibile, quello parlamentare, devolvendo ad un
autorizzazioni a procedere ci sono le organo terzo, come la Corte
procedere in giudizio dei propri dell'opportunità politica valutato dal
Costituzionale, le competenze che
membri. Già, però, al tempo della decisioni altalenanti sui casi Papa, lato dei numeri di maggioranza. oggi gli artt. 65, 66 e 68 riservano alle
Costituente illuminati giuristi — fra Milanesi, Romano eccetera; dal lato Dunque ogni considerazione Camere. La politica, dunque, torni a
tutti Mortati — si batterono per non delle incompatibilità la bislacca giuridico-formale soccombe in vista fare la politica e non assomigli più alla
includere nella Carta una previsione decisione bicefala sui parlamentari- della scelta che riguarda i membri del chiusa corporazione chiamata a
ormai superata, considerato che sindaci, incompatibili per la Camera, Parlamento e, se qualche abile giudicare «in causa propria».
l’indipendenza della magistratura compatibili per il Senato). Accade, leguleio talvolta organizza arringhe Pino Pisicchio, Gruppo misto - Api
nella nuova Costituzione. Accade, allora, che si continua a forzare in pro o contro una tesi, lo fa Vice presidente
però, che quell'«autodichia» oggi modo improprio una previsione esclusivamente per appiccicare una Giunta delle elezioni della Camera

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leggende Marvel" e 11,19; con "A tavola con Benedetta Parodi" e 9,10; con "Vasco Manifesto" e 14,10; con "Un secolo di guerre" e 11,19; con "Un secolo di Poesia" e 9,10; con "Arrivederci, Mostro! In acustico" e 11,10; con "Eros Ramazzotti" e 11,10; con "PK. Il mito" e 11,19; con "Mani pulite" e 11,10; solo a Roma con "Nevicava a Roma" e 9,10; con "Le Grandi Fiabe" e 9,10; con "Il Mondo" e 4,00; con "Laicicattolici + Sette" e 4,20
28 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Spettacoli
Insieme
Il «podio rosa» di questa
edizione del Festival di
Sanremo. Da sinistra, la
seconda classificata Arisa
(29 anni), la vincitrice Emma
Marrone (27) e la terza
classificata Noemi (30)

Morandi, boom di ascolti

e l’abbraccio a Celentano
«Contestazione pilotata»
Mazza: «Niente di organizzato»
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

SANREMO — Superascolti per la

finale della 62ª edizione del Festival
di Sanremo: una media di 13 milioni
e 287mila telespettatori con il
57.43% di share. Picchi di 17 milioni
(duetto Morandi-Celentano), e sul fi-
nale durante la premiazione dell’82%
di share. Non bastano però a rende-
re sereno un clima avvelenato. Non è
la prima volta che il Festival si chiu-
de con polemiche. Questo accade
quando non c’è un team unito. Co-
me in questo caso: una direzione arti-
stica esterna (Mazzi-Morandi-Pre-
sta) e una dirigenza Rai a tratti assen-
te. E così il doppio intervento di Ce-
lentano è diventato il casus belli, in
un gioco di scaricabarile non edifi-
cante. Ieri nella conferenza stampa
di saluto — assente Mazzi dimissio-
nario già da sabato — non sono man-
cati ennesimi tiri incrociati. Gianni
Morandi parte positivo: «Questo San-
remo è stato un evento irripetibile.
Mi hanno chiamato subito per i com-
plimenti Mazza (direttore Rai1) e Ma-
rano (vice direttore generale)» la-
sciando dunque intendere che il di-
rettore generale Lei e il presidente
Garimberti non si sono fatti vivi.
«Ho fatto colazione con Adriano
Fischi in tv alla foto della Fornero
Show Adriano Celentano
stival. «Con Rocco è stato un incon-
tro felice, mi ha aiutato molto nel
condurre». E lo difende dalle accuse
di machismo: «Il direttore generale
della Rai è donna, sul podio sono sa-
lite tre ragazze (Emma, Arisa, Noe-
mi); le donne intervenute hanno mo-
strato la loro testa. Per me questo è
stato un Festival al femminile. C’era-
no Federica Pellegrini, Sabrina Feril-
li, Geppi Cucciari». Argomento trat-
tato anche ieri all’«Arena» di Giletti.
Il conduttore ha mostrato tre foto —
Marcegaglia, Fornero, Camusso — e
ha detto «parliamo anche di queste
donne che stanno costruendo il futu-
ro». Qualche fischio dalla platea.
Non si sa verso chi e perché.
Il cantante di Monghidoro ha poi
annunciato: «C’è bisogno di facce
nuove, di ripensare la formula del Fe-
stival. Più di questo credo sia impos-
sibile fare: bisogna tornare al festival
di Fazio 2002 per avere ascolti così
alti». E butta lì che magari nel 2013
potrebbe tornare in gara. Infine Maz-
za, direttore di Rai1, molto contesta-
to. Ha cercato di barcamenarsi difen-
dendo le scelte di Mazzi e Morandi,
e al contempo, allineandosi sulle po-
sizioni dei vertici Rai critiche sul Fe-
stival. Un colpo al cerchio: «Capisco
le parole di Garimberti, l’insistenza
di Celentano è stata antipatica, Ga-
rimberti dice che è fuori contesto, io
dico che da 50 anni è fuori conte-
sto». E uno alla botte: «Quello che re-
sterà è l’emozione che Celentano su-
scita quando canta e l’emozione
grandissima del duetto con Moran-
di».
Ci pensa, ancora una volta, Rocco
Papaleo a stemperare le tensioni e a
chiudere con ironia: «Un pensiero lo
rivolgo al mio neurologo per gli otti-
mi tranquillanti che mi ha prescrit-
to: mi hanno calmato e non addor-
mentato».
Maria Volpe
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— racconta poi Gianni —, siamo sta-

ti insieme divertendoci, ci siamo un
po’ rasserenati dopo questi 15 giorni.
Gli ho chiesto di venire in sala stam-
pa, ma lui ha risposto "salutali tutti,
e ringraziali". E ha aggiunto: "Non
avere toni trionfalistici perché biso-
gna anche saper vincere"». Tra i due
artisti c’è un legame di forte amicizia
decennale. Forse anche per questo
Resa dei conti in Rai: accuse al direttore di Raiuno
Morandi non può essere obiettivo. E
così riguardo le contestazioni e i fi-
schi rivolti a Celentano sabato sera,
Morandi dichiara: «Erano assoluta-
mente pilotati». Aggiunge: «Abbia-
mo mandato una persona in galleria
e c’erano tre-quattro persone che si-
stematicamente fischiavano, con
uno schema preciso. Era tutto orga-
nizzato, non so da chi, ma lo era. È
impossibile che all’Ariston succeda
una cosa del genere, non l’ho mai vi-
sto in tanti anni di Festival». Per la
verità dure contestazioni all’Ariston,
contro artisti, in oltre 50 anni di Fe-
stival ce ne sono state numerose. La
tesi del «complotto» comunque non
trova al momento alcun riscontro og-
gettivo. Ma ne è convinta anche la
moglie di Adriano, Claudia Mori che
ha accusato il consigliere d’ammini-
strazione Verro di «aver inscenato
questa buffonata». Morandi non cre-
de sia stato Verro, ma crede sì alla
messinscena. Immediata la replica
di Mazza e Marano: «Nulla di orga-
nizzato. Sono accuse enormi, servo-
no le prove».
Morandi è soddisfatto del suo Fe-
Viale Mazzini Giovedì il Cda discuterà sul caso del Molleggiato. Il giallo del comunicato che lo elogiava dopo l’esibizione
ROMA — Spenti i riflettori di
Sanremo, la vicenda del Festival
2012 tornerà all’esame del settimo
piano di viale Mazzini. Oggi il pre-
sidente Paolo Garimberti si ritro-
verà sul tavolo, nero su bianco, la
richiesta dei consiglieri Giorgio
van Straten (area Pd) e Rodolfo de
Laurentiis (area Udc) di esamina-
re la condotta di Mauro Mazza, di-
rettore di Raiuno, nella gestione
del Festival, soprattutto del con-
tratto con Adriano Celentano. Il
Consiglio si terrà giovedì e i due
membri del Cda chiedono di inse-
rire l’argomento all’ordine del
giorno. Si profila una possibile ri-
mozione di Mazza?
Il suo «commissariamento» da
parte del direttore generale Loren-
za Lei, con l’invio a Sanremo del
vicedirettore generale Antonio Ma-
rano, non è certo stato un segno
di fiducia. I consiglieri Antonio
Verro e Alessio Gorla (entrambi
area Pdl) si sono dissociati dal Fe-
stival e dalla sua gestione comples-
siva da parte di Raiuno. Insoddi-
sfattissima la consigliera Giovan-
na Bianchi Clerici, della Lega. A
I fondi del Comune viale Mazzini c’è clima di veleni.
Una prova? Il giallo sul comunica-
Se il sindaco sul palco to diffuso alle agenzie poco dopo
l’esibizione di Celentano di sabato
fa appello a Monti sera in cui si attribuiva generica-
mente ad «ambienti Rai» un giudi-
Un appello al premier Monti per i zio lusinghiero («Ha fatto il suo la-
20 milioni bloccati nelle casse del voro in modo corretto e attento...
Comune a causa del patto di è stato bello ascoltarlo»). Il parere
stabilità. Il sindaco Maurizio non era certo di Garimberti, che si
Zoccarato (foto), prima di è affrettato a rilasciare una dichia-
consegnare il premio a Emma, si è razione di segno opposto («Di cat-
rivolto a Morandi affinché facesse tivo gusto il fatto che Celentano
da tramite. «Digli di sia tornato ad attaccare i giornali
affrontare il tema del cattolici, totalmente fuori conte-
patto di stabilità. Il sto le teleprediche...»). L’assolu-
Comune ha 40 zione non appartiene nemmeno
milioni in cassa al direttore generale Lorenza Lei,
ma 20 sono come assicurano autorevoli fon-
bloccati e non ti di viale Mazzini. Dunque, chi
può pagare le è stato? Oggi a viale Mazzini si
ditte che chiarirà anche questo.
hanno La questione non è secon-
crediti con il daria perché c’è chi, giovedì
Comune». in Consiglio, intendere apri-
(r.f.) re il capitolo del contratto
© RIPRODUZIONE RISERVATA con Celentano per capire se i
suoi attacchi ad Avvenire, a «Fa-
miglia Cristiana» e al critico del
Corriere della Sera Aldo Grasso ab-
biano violato il Codice etico, di-
ventando così materia di contesta-
zione contrattuale al Molleggiato.
Chi ha voluto gettare acqua sul
fuoco delle polemiche, sabato not-
te?
Altra questione aperta, l’accusa
rivolta in pubblico da Claudia Mo-
ri al consigliere Antonio Verro al-
l’Ariston dopo le contestazioni a
Celentano («Complimenti per la
buffonata che avete inscenato»)
ovvero una pesantissima accusa al-
la Rai di aver «organizzato» fischi
e grida. Verro reagisce con molta
irritazione: «Parlare di orchestra-
zione è pura follia, è pazzia. Mi di-
spiace che Morandi abbia condivi-
La replica
Verro risponde alla Mori:
«Parlare di orchestrazione
è follia, mi dispiace che
Morandi abbia condiviso»
so... Credo che Celentano, e colo-
ro che lo circondano, abbiano bi-
sogno di un grande bagno di umil-
tà. Dal momento in cui si sale su
un palcoscenico si accettano ap-
plausi e contestazioni... In sala si
decifrava perfettamente la reazio-
ne spontanea di esasperazione do-
po la nuova tirata sui giornali cat-
tolici. La questione è grave perché
Celentano ha usato il palcosceni-
co dell’Ariston per regolare que-
stioni private con i due direttori e
con Aldo Grasso. Il che è inaccetta-
bile. Sono sicuro che il Consiglio
si occuperà di tutto questo».
Poi, un chiaro accenno al ruolo
di produttrice televisiva di Claudia
Mori: «Non è possibile contestare
la Rai, accusarla e contemporanea-
mente sfruttarla quando fa como-
do. Sono molto felice che si chiu-
da questo capitolo e che la macchi-
na del Festival venga affidata alle
mani di Giancarlo Leone e alla
nuova Direzione intrattenimen-
to». Festival «autonomo», addio.
Paolo Conti
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
La vincitrice «Un orgoglio il podio di sole donne. Il successo è bello ma non devi essere sola, penso a Whitney Houston»
La felicità di Emma: ma sotto la doccia canto Noemi
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
SANREMO — «Sotto la doccia
questa mattina cantavo "Sono solo
parole" di Noemi». Emma Marro-
ne, vincitrice del Festival, non ha
paura di fare i complimenti ai colle-
ghi. Anzi, alle colleghe. La rivalità è
donna, ma nella notte di sabato lei
e le altre due finaliste, Arisa e Noe-
mi, hanno fatto squadra, si sono
scambiate complimenti e stima re-
ciproca. Tre ragazze, più o meno
sui 30, sul podio. Dall’altra parte la
farfallina di Belén, il vuoto pneuma-
tico della Canalis e la trasparenza
della Mrazova. «Non giudico — di-
ce —. Su quel palco si sono viste
tutte le sfaccettature della donna.
Io ero qui per cantare. Sono orgo-
gliosa che fossimo tutte donne sul
podio: il rock è donna, la musica
sta cambiando. La mattina dopo la
prima puntata io e il mio fidanzato
(Stefano De Martino, ballerino co-
nosciuto ad "Amici", il talent che li
ha lanciati ndr) abbiamo scaricato
il mio brano e quelli di Noemi e Ari-
sa». Grintosa, determinata, aggres-
Il futuro Il direttore Intrattenimento della Rai annuncia il suo piano: va ripensata la scelta dei cantanti
«Fazio, Brignano, la De Filippi
Preparo la rivoluzione al Festival»
Leone: basta con l’assillo dell’audience e niente spese folli
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
SANREMO — Un Festival non os-
sessionato dagli ascolti, senza su-
per compensi e senza super ospiti,
che cerca i suoi talenti in casa e de-
ve riflettere su chi è già favorito da
eccessiva esposizione televisiva
(ogni riferimento ai talent è pura-
mente voluto). Detto così sembra ri-
voluzionario e impossibile. Ma il
2013 vuole essere l’anno della svol-
ta.
Giancarlo Leone, il direttore In-
trattenimento della Rai, traccia la
via, in quattro punti, che la prossi-
ma edizione di Sanremo dovrà se-
guire: «Primo: fare ascolti, ma non
pensare a loro in prima istanza. Un
Festival non deve arrivare necessa-
riamente al 50% di share. Se si alza
troppo l’asticella si rischia di pro-
durre dei danni. Secondo: la qualità
della musica e degli autori è fonda-
mentale. Aver messo in piedi un Fe-
stival in tre mesi è stato un miraco-
lo e va riconosciuto a Mazzi, Moran-
di e Presta. Noi contiamo di avere
otto mesi davanti». Perché l’inten-
zione di Leone è quella di annuncia-
re direttore artistico e conduttore
(sempre che non coincidano) entro
giugno, quando la Rai si presenterà
al mercato pubblicitario con i palin-
sesti autunnali. Prosegue: «Terzo:
la pluralità dell’industria discografi-
ca. Le major fanno un gran lavoro,
ma sarebbe bello avere le tantissi-
me etichette indipendenti che non
Da Dolcenera a Zilli, gli abiti delle ragazze
A nche se probabilmente l’abito più
ricordato di questa edizione del Festival sarà
quello dallo spacco post-inguinale di Belén
(disegnato da Fausto Puglisi), sul palco dell’Ariston
anche quest’anno si è scatenata la consueta gara
indiretta e parallela a quella canora per stabilire i
look più riusciti delle cantanti. Scorrendo i blog di
moda, impossibile non notare la passione gravitata
attorno a Nina Zilli dalla sua prima uscita. Grazie agli
abiti di Vivienne Westwood, la cantante è riuscita a
far sognare con creazioni eccentriche, portando a
buon fine l’impresa di non perdere di credibilità
anche quando era avvolta in uno sfavillante vestito
dorato da Jessica Rabbit. Un look che è praticamente
l’opposto di quello scelto dalla seconda classificata
del Festival. Arisa ha optato per mise molto sobrie,
austere quasi. La variante più sensibile di colore per
la cantante — che ha lasciato sul comodino i suoi
siva. Anche nel look, jeans e giub- era la Sirenetta — ricorda — per-
botto di pelle. «Dovessi scrivere la ché è una che va controcorrente, si
mia autobiografia la chiamerei On ribella al padre, perde la coda per
the road, sottotitolo La camionista seguire l’amore». Anche lei si sente
travestita da cantante», ride. Per controcorrente. «Non ho mai avu-
la finale però era elegantissima. to paura di distaccarmi dagli altri a
«Per una volta mi sono lanciata e costo di essere giudicata male —
mi sono fatta fare un abito da signo- confessa —. A 14 anni alcune ami-
ra. È durato soltanto una serata, ma che hanno fatto il grande passo ses-
mi sono sentita una principessa». suale, io ho atteso i 21».
Torna bambina. «La mia preferita Controcorrente, ma non ribelle.
Amiche
Emma
Marrone
(a sinistra,
27 anni) con
Alessandra
Amoroso
(25) che l’ha
accompagna-
ta nella
serata
dei duetti
italia: 515249535254
hanno accesso a una manifestazio-
ne così importante. Quarto: stare at-
tenti al mix degli artisti che deve es-
sere adeguato e tenere presente l’ec-
cessiva esposizione televisiva di al-
cuni. Non è forse un caso che i pri-
mi tre classificati di quest’anno ven-
gano, in modi diversi, dai talent».
La scommessa è realizzare un Fe-
stival senza grandissimi nomi e
grandissime spese. Possibile? «Non
avere super ospiti e super compen-
si è immaginabile perché in Italia
abbiamo i talenti per poterlo fare. Il
caso di Geppi Cucciari lo dimostra.
Dobbiamo uscire dalla schiavitù di
fare per forza il 50/60% di share. Gli
Volti
Giancarlo Leone, 55 anni, direttore
Intrattenimento della Rai. In alto,
Maria De Filippi (50); a sinistra, Fabio
Fazio (47), che nel 1999 e nel 2000
ha presentato Sanremo affiancato
dal tenore Pavarotti e da Ines Sastre
occhialoni — è stato l’abito tortora di Mila Schön,
semplice ma chic e di certo inedito. La vincitrice
invece ha trasmesso la sua anima grintosa anche con
l’abbigliamento. Per Emma, C’N’C Costume National,
ha pensato a un’escalation. E così dagli shorts della
prima sera, la cantante è passata prima ai
pantaloni lunghi, poi a un abitino corto per
arrivare solo in finale con il fatidico abito
lungo, da gran sera. Chi invece non ha mai
abbandonato il piglio rocchettaro è stata
Dolcenera, che ha scelto le creazioni di Frankie
Morello accompagnate da sandali sadomaso
indossati il più delle volte con un calzino corto e
nero. La terza classificata, la rossissima Noemi, ha
voluto Enrico Coveri. L’abito con cui più ha stupito è
stato quello blu elettrico della finale, che l’ha
trasformata in una moderna fata turchina. (c. maf.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La famiglia e il fidanzato sono i
suoi punti di appoggio. «Puoi ave-
re successo, la gente ti batte le ma-
ni e ti compra i dischi, ma se quan-
do torni a casa non c’è nessuno sei
una persona persa — riflette —.
Guardiamo cosa è successo a Whit-
ney Houston, aveva una voce che
non avrà mai più eguali, ma alle
spalle c’erano altri disagi. Droga e
alcol sono problemi che vengono
Su Facebook
L’autore la sgrida:
«Neppure un grazie»
Lite fra Kekko Silvestre, cantante
dei Modà e autore del pezzo
vincitore, e Emma. Su Facebook
Kekko si lamenta di essere stato
chiamato da Emma per un grazie
solo ieri alle 12.35. Risponde lei:
«La prima cosa che ho fatto
appena sveglia è stato chiamare
te. Godiamoci il momento».
ascolti vengono un attimo dopo, al-
trimenti andremmo a cercare il sen-
sazionalismo che non va quasi mai
a vantaggio della qualità».
Sanremo 62 ha anche insistito su
un’immagine stereotipata della don-
na, ma Leone è realista: «Sarebbe
ipocrita immaginare che nell’ambi-
to dello show business non ci siano
delle donne che hanno un certo ti-
po di rappresentazione, fa parte del-
lo spettacolo. Se tutto questo fosse
avvenuto senza degli interventi di-
versi — a partire da quello di Geppi
— sarebbe stato grave. Ma non mi
sento di immaginare un evento do-
ve la donna viene rappresentata so-
lo per la sua intelligenza e creativi-
tà».
La Direzione Intrattenimento è
nata per centralizzare l’attività del-
l’intrattenimento (di cui Sanremo è
il prodotto clou) e assolvere a una
funzione di specializzazione di un
genere (come per la fiction o il cine-
ma). In pratica funziona da fornito-
re e avrà Rai1 come cliente: «La Dire-
zione Intrattenimento non farà un
suo Festival indipendentemente
dalle logiche della Rai. Noi siamo i
fornitori e produttori di Rai1. La re-
te, dunque Mauro Mazza, rimarrà
un punto di riferimento imprescin-
dibile. Faremo un progetto, lo pre-
senteremo al direttore di Rai1 che
lo dovrà approvare. Poi questo pro-
getto andrà alla direzione generale
e per quanto di competenza al cda
che lo dovrà approvare». L’obbietti-
Glam
Nina Zilli,
29 anni, in
Westwood
Dark
Dolcenera,
34 anni,
in Morello
dopo, prima c’è il vero male, non
avere amore». Due anni fa era nella
scuola della De Filippi, l’anno scor-
so il debutto (e il secondo posto) a
Sanremo con i Modà, ora la vitto-
ria. Cosa è cambiato?
«Mi proteggo di meno, sono più
morbida. Vivo meglio le critiche. E
se le vivevo male non era per pre-
sunzione, ma perché colpivano le
mie debolezze. Sono una che si ba-
stona sempre, anche quando fac-
cio la lavatrice senza ammorbiden-
te, e dovrei imparare a essere più
leggera».
«Non è l’inferno», canzone con
cui ha vinto, parla di un vecchietto
che si rivolge alle nuove generazio-
ni dicendo che ha visto di peggio
della crisi di oggi. Lei come la ve-
de? «Al governo chiederei più ri-
spetto verso i cittadini. Mio fratello
fa il muratore e i panini che il suo
capo compra costano più di un
pranzo nei ristoranti del Parlamen-
to. La gente si sente male più per
quello che non per le tasse».
Andrea Laffranchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Spettacoli 29
vo è anche «rendere più forte que-
sta direzione nel rapporto con i pro-
duttori esterni che sono e resteran-
no un punto fondamentale del no-
stro lavoro. Ma un conto è esserlo
accettando i loro progetti, un conto
proponendoli noi stessi».
Il Morandi ter lo ha escluso lo
stesso conduttore, il sogno nasco-
sto potrebbe essere Fiorello, ma Le-
one non vuole sbilanciarsi sul pros-
❜❜
La strategia
Evitare super ospiti e
super compensi si può
Gli artisti ci sono, basta
pensare alla Cucciari
simo conduttore. In prima istanza
si cercherà in casa, ma non sono
esclusi sconfinamenti esterni: «In
Rai abbiamo grandissimi artisti co-
me Antonella Clerici, Carlo Conti,
Fazio, Frizzi, Baudo. Ma anche fuori
da Viale Mazzini ci sono artisti al-
trettanto importanti. Penso a Maria
De Filippi che da sempre vuole mi-
surarsi con un evento come Sanre-
mo. Penso a Brignano, ma anche a
Arbore». No, il nome di Celentano
non lo ha fatto.
Renato Franco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La gara
Il televoto
e l’effetto
dei talent
Oltre a Emma, anche Marco
Carta e Valerio Scanu. Tre
vincitori delle ultime quattro
edizioni di Sanremo arrivano
da «Amici» di Maria De Filippi.
Solo Vecchioni l’anno scorso ha
interrotto la sequenza. L’effetto
talent si sente ancora di più nei
giovani, dove nessuno può
giocare la carta di una carriera
consolidata come contrappeso:
Alessandro Casillo di «Io
canto» quest’anno e Tony
Maiello («X Factor») due anni
Vincitori Mario Carta (nel
2009) e Valerio Scanu (2010)
fa erano vincitori annunciati.
Chi arriva da uno show tv ha
un vantaggio indubbio al
televoto: la presenza sul piccolo
schermo offre popolarità e
riconoscibilità, il pubblico dei
talent è fedele e più abituato a
esprimere affetto al proprio
artista preferito. In questi anni
il peso del televoto è stato
modificato e sterilizzato nella
fase che porta a scegliere la
terna finalista: per arrivarci
bisogna essere solidi anche nei
voti degli orchestrali. Ma alla
fine, comunque, sono le
telefonate e sms a decidere.
Eliminare il televoto e affidarsi
a una giuria di qualità rischia di
riprodurre inciuci che in
passato hanno fatto ben altri
danni. Rivedere il passaggio
finale potrebbe rendere ancora
più incerta e appassionante la
gara. (a.laf.)
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30 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

CITTA’ DI MARSALA COMUNE DI PRATO - STAFF AREA TECNICA

Istituzione Comunale - Marsala Schola
Risultanza di Gara
AFFITTA Si rende noto che dal 13 Settembre 2011
In Milano via Mazzini, 7 ESTRATTO ESITO GARA
al 27 Ottobre 2011 è stata esperita, gara
1) Unità uso commerciale L’azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma
a procedura aperta, riguardante: “Affida-
rende noto che con provvedimento n. 33 del
p.t. mq. 228. 25/01/2012 ha disposto l’aggiudicazione
mento del servizio di gestione asili
Gli interessati possono presentare triennale della gara a procedura aperta per
domanda di locazione dal 20 nidi scolastici 2011/2012, 2012/2013,
l’approvvigionamento di guanti sterili e non
sterili per un importo complessivo di spesa 2013/2014” Imp. complessivo del servizio
febbraio al 19 marzo a: INAIL - Di-
rezione Regionale Lombardia - Ge- di € 916.552,50 IVA esclusa. Esito trasmesso per tre anni è € 2.293.000,00 oltre IVA, di
stione Immobiliare - C.so di Porta alla GUCE il 13/02/2012. Avviso pubblicato cui € 433.500,00 prezzo a base di gara per
sul sito aziendale www.ospedalesantan-
Nuova, 19 20121 Milano. Per infor- drea.it e sui siti internet www.regione.lazio.it; la gestione dei due asili, i restanti per
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offerto 20,01% al prezzo di € 346.366,5
oltre € 1.859.500,00 per costo del lavoro.
Il Direttore - Dott Nicola Fiocca
AVVISO RELATIVO
AGLI APPALTI AGGIUDICATI REGIONE TOSCANA - ESTAV Nord-Ovest
Ente per i Servizi Tecnico
Questa Azienda rende noto di aver affidato il servizio di call center, mediante Amministrativi di Area Vasta
AVVISO DI GARA PER ESTRATTO
procedura aperta [CIG n. 3055168463], alla Società ADVERT srl di Napoli. L’im- L’ESTAV Nord Ovest Toscana indice una proce-
porto di aggiudicazione: Euro/anno 121.383,38 oltre IVA, per un contratto di dura aperta per l’affidamento del servizio di in-
terventi di Assistenza Domiciliare Diretta, per un
durata triennale, eventualmente prorogabile di un’ulteriore annualità. Non è importo a base d’asta (importo massimo insu-
ammesso il subappalto. Il bando di gara è stato pubblicato nella GUUE 2011/S perabile a pena d’esclusione) di € 2.924.873,28
144-239369 e nella GURI V Serie Speciale n. 91 del 03/08/2011. Direzione + IVA per una durata di due anni. Opzioni: facoltà
di ripetizione ex art. 57 comma 5 lettera b) del D.
Logistica e Acquisti: Ing. Pasquale Speranza. Lgs 163/2006. Le offerte dovranno pervenire nel
rispetto delle modalità specificate nella docu-
mentazione di gara entro e non oltre le ore 12.00
del giorno 27/03/2012 (termine perentorio)
presso ESTAV NORD OVEST - Struttura Organiz-
zativa di Viareggio, via Aurelia 335, Lido di Ca-
maiore. Il bando integrale di gara è stato
RCS MediaGroup S.p.A. trasmesso alla G.U.U.E. il giorno 07/02/2012 La
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano documentazione di gara è disponibile sul sito in-
ternet all’indirizzo www.estav-nordovest.to-
scana.it, menù bandi. Per ulteriori informazioni
tel. 0584.6059502 fax 0584.6059501. Le offerte
non vincolano Estav Nord-Ovest.
Piccola Pubblicità - Punti raccolta inserzioni Il Direttore del
Dipartimento Acquisizione Beni e Servizi
Piazza Mercatale, 31 - 59100 PRATO
Tel. 0574/1836659 - 1836672
Fax 0574/1837427
AVVISO, PER ESTRATTO,
DEL BANDO N. 535
Questo Comune intende procedere, tramite
procedura aperta e aggiudicazione ai sensi
dell’art. 82 del D.lgs.163/06, mediante unico
ribasso sull’elenco prezzi, all’appalto concer-
nente “l’affidamento della fornitura di energia
elettrica per le utenze relative a tutti gli edifici
comunali e strutture di competenza dell’am-
ministrazione del Comune di Prato” - GARA N.
535. L’importo ipotetico previsto dell’appalto,
relativo ad un triennio, è pari ad Euro
2.265.328,55 (calcolato secondo quanto pre-
cisato agli artt. 3 e 5 del Capitolato speciale
d’appalto). Le offerte dovranno pervenire pe-
rentoriamente entro le ore 13:00 del giorno
28/03/2012 all’Ufficio Protocollo Generale del
Comune di Prato, Piazza del Pesce n. 9, 59100
Prato, con le modalità e la documentazione
prescritte, a pena di esclusione, negli atti di
gara pubblicati ai sensi di legge e disponibili
sul sito INTERNET del Comune di Prato all’in-
dirizzo: http://www.comune.prato.it/servizi-
comunali/gare.
Prato, 17/02/2012
Il Dirigente dello Staff Area Tecnica
(Dott. Luca Poli)
PROVINCIA DI ROMA
Segretariato Generale - Servizio 3 Gare e Contratti
AVVISO DI PROROGA
FORNITURA E POSA IN OPERA DI ARREDI PER
AULE DIDATTICHE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI DI
PERTINENZA DELLA PROVINCIA DI ROMA. IM-
PORTO A BASE DI GARA € 413.223,15 IVA
ESCLUSA (COMPRESI I COSTI DELLA SICUREZZA
NECESSARI PER LA ELIMINAZIONE O RIDUZIONE
DEI RISCHI DA INTERFERENZE - EX ART. 86,
COMMI 3 BIS E 3 TER DEL D.LGS. 163/2006). D.D.
R.U. 9168 del 19/12/2011. CODICE CIG 366112149F
Si comunica che sono state apportate delle rettifiche
agli Allegati B e C al Bando di Gara indicato in og-
getto. Tali rettifiche sono visionabili sul sito internet
www.provincia.roma.it. Il termine di scadenza è
stato prorogato al 06/03/2012, ore 12.00. Si proce-
derà alla preselezione, in seduta pubblica, presso la
Sala “Gare” dell’Amministrazione sita in Via di
S. Eufemia, 19 - 00187 Roma, il giorno 07/03/2012
alle ore 11,00.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO - Dott. Paolo Berno
AVVISO
VVISO DI APPALTO
APPALTO AGGIUDICATO
GGIUDICATO
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA
COMUNITA’ MONTANA DELL’EVANCON
Estratto di bando di procedura aperta per
l’affidamento del servizio di organizzazione
e gestione dei soggiorni climatici
per anziani e disabili
La Comunità Montana dell’Evançon, con sede in
Verrès (AO) in Piazza René de Challand, 5, P.Iva
00574890075, bandisce una gara mediante proce-
dura aperta per l’appalto del servizio di organizza-
zione e gestione dei soggiorni climatici per anziani
e disabili, per l’anno 2012, con possibilità di pro-
roga al 2013, ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. n. 163
del 2006. Lotto I - Soggiorno climatico marino 15
giorni nel periodo dal 19/05/2012 al 02/06/2012
nella località di Bibione C.I.G. 3841515675. Lotto
II - Soggiorno climatico lacustre 11 giorni a scelta
nel periodo dal 15/09/2012 al 15/10/2012 sul Lago
di Garda C.I.G. 38415356F6. L’importo a base
d’asta - commisurato alla durata di due anni -
somma a stimati €. 231.800,00 al netto dell’iva. Il
capitolato speciale, il bando integrale, il disciplinare
di gara e relativi allegati sono disponibili presso
l’Ufficio Servizi Sociali della Comunità Montana,
sede di Via Murasse 1/d a Verrès e sui siti internet:
www.regione.vda.it e www.cm-evancon.vda.it. Il
plico contenente l’offerta economica e la documen-
tazione richiesta dovrà pervenire entro e non oltre
il giorno 12/03/2012, ore 12,00. La gara sarà espe-
rita in seduta pubblica il giorno 13/03/2012 alle ore
9.00. Il bando è stato inviato alla GUCE in data
20/01/2012.
Il Responsabile del procedimento
Dott.ssa MOLINARI Cristina
SOGESID S.P.A.
AVVISO DI RETTIFICA E RIAPERTURA DEI TERMINI - BANDO DI GARA - PROCEDURA APERTA AI
SENSI DELL’ART. 53, 54 e 55 del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. per l’affidamento dei servizi per
l’esecuzione delle indagini ambientali e geotecniche in attuazione del Piano di Caratterizzazione
dell’Area Vasta il loc. Masseria del Pozzo-Schiavi sita in Giugliano in Campania (NA) IV Stralcio
Funzionale.. CIG: 3737952F8E. CUP: J72D10000650001.
STAZIONE APPALTANTE: SOGESID S.p.A., con sede in Roma, Via Calabria n. 35 - 00187.
Si comunica che è stato pubblicato un avviso di rettifica del Bando di gara pubblicato sulla GUCE
GU/S S249 del 28/12/2011 e sulla G.U.R.I. n. 2 del 4/01/2012, relativamente ai punti III.2.3) Capa-
cità tecnica con riferimento a quanto richiesto al capo 5), ultimo periodo, del predetto punto, nonché
al punto IV.3.4) Termine per il ricevimento delle offerte e delle domande di partecipazione: il ter-
mine ultimo di scadenza per il ricevimento delle offerte è stato prorogato al 20.03.2012 alle ore
12:00. Il termine di scadenza per l’inoltro delle richieste di sopralluogo è stato, pertanto, prorogato al
09.03.2012 ore 12.00. Per maggiori informazioni: http://www.sogesid.it. Punti di contatto: Responsa-
bile del Procedimento Ing. Enrico Brugiotti - tel. 06.420821; fax. 06.483574; e-mail: sogesid@sogesid.it.
SOGESID S.P.A.
SOGESID S.P.A.
AVVISO DI RETTIFICA E RIAPERTURA DEI TERMINI - BANDO DI GARA - PROCEDURA APERTA AI
SENSI DELL’ART. 53, 54 e 55 del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. per l’affidamento dei servizi inerenti
le indagini geognostiche, geotecniche ed ambientali in attuazione del Piano di Caratterizzazione
del Sito di Interesse Nazionale di Pianura (NA). CIG: 37379562DF. CUP: F64J09000000001.
STAZIONE APPALTANTE: SOGESID S.p.A., con sede in Roma, Via Calabria n. 35 - 00187.
Si comunica che è stato pubblicato un avviso di rettifica del Bando di gara pubblicato sulla GUCE
GU/S S250 del 29/12/2011 e sulla G.U.R.I. n. 2 del 4/01/2012, relativamente ai punti III.2.3) Capa-
cità tecnica con riferimento a quanto richiesto al capo 5), ultimo periodo, del predetto punto, nonché
al punto IV.3.4) Termine per il ricevimento delle offerte e delle domande di partecipazione: il ter-
mine ultimo di scadenza per il ricevimento delle offerte è stato prorogato al 20.03.2012 alle ore
12:00. Il termine di scadenza per l’inoltro delle richieste di sopralluogo è stato, pertanto, prorogato al
09.03.2012 ore 12.00. Per maggiori informazioni: http://www.sogesid.it. Punti di contatto: Responsa-
bile del Procedimento Ing. Enrico Brugiotti - tel. 06.420821; fax. 06.483574; e-mail: sogesid@sogesid.it.
SOGESID S.P.A.
AZIENDA SANITARIA LOCALE MILANO N. 1 AVVISO DI ESITO GARA
Sede Amministrativa: Via Al Donatore di Sangue, 50
20013 Magenta (MI) L’AMIAT S.p.A. con socio unico via Gior-
ESTRATTO BANDO DI GARA dano Bruno n. 25, Torino. Tel. 0112223457
Questa Amministrazione rende noto di aver indetto gara d’ap- - Fax 0112223254, informa che la gara
palto a procedura aperta, ai sensi del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., pubblica relativa alla fornitura in forma fra-
per l’affidamento del servizio di lavaggio e stiratura della bian-
cheria personale degli ospiti della RSA “S. Pertini” di Garba- zionata di ricambi (originali o di qualità cor-
gnate Milanese. Importo presunto Euro 383.725,00 IVA rispondente) per spazzatrici RAVO [PA
esclusa per 27 mesi, di cui oneri per la sicurezza riferiti ai rischi
da interferenza nelle lavorazioni (DUVRI) pari a euro 1.000,00 31/11] è stata dichiarata deserta per
IVA esclusa. Categoria del servizio: n. 27. N. CIG: 3853273D75. mancanza di offerte. Altre informazioni: E’
Scadenza presentazione offerte: 07.03.2012 entro le ore 12.00
c/o Ufficio Protocollo Generale dell’Azienda - Palazzina “M” - possibile prendere visione degli atti del
Sede Amministrativa: Via al Donatore di Sangue 50 - 20013 procedimento presso l’AMIAT S.p.A. con

SPORTELLI AGENZIE
BARI - Via P. Villari 50
Tel. 080 5760111 - Fax 080 5760126
Dal lunedi al venerdi 9-13 / 14.30-18
BOLOGNA - Via S. Donato 85
Tel. 051 4201711 - Fax 051 4201028
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COMO - Piazza del Popolo 5
Tel. 031 243464 - Fax 031 303326
Dal lunedi al venerdi 8.30-12.30 / 14.30-18.30
Magenta. Data di seduta pubblica: 08.03.2012 alle ore 10.00.
dott. Paolo Torrico La GE.S.A.C. SpA - Società Servizi Aeroporti Campania SpA - Aeroporto Civile Capodichino - Via del Riposo n. 95 - 80144 Napoli Bando di gara integrale pubblicato ai sensi del D.Lgs.163/06 socio unico - Ufficio Appalti e Contratti.
- Tel. 081 7896311 - Fax 081 7896522, indirizzo di posta elettronica: ufficio_gare@gesac.it, rende noto l’esito della procedura sulla GUCE e sulla GURI e reperibile sul sito aziendale L’AMMINISTRATORE DELEGATO
www.aslmi1.mi.it. Tutta la documentazione di gara è consul-
negoziata per l’affidamento della “fornitura di energia elettrica per l’Aeroporto Internazionale di Napoli - Capodichino per l’anno tabile e disponibile sul sito Internet www.aslmi1.mi.it. Le Dott. Maurizio MAGNABOSCO
2012” - CIG 33306646E0, il cui bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 2011/S192- precisazioni ed i chiarimenti, eventualmente richiesti,
OSIMO (AN) - Via Grandi 10 313399 del 06/10/2011, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - V Serie speciale n, 119 del 10/10/2011 e per saranno pubblicati, entro i termini prescritti, sul suddetto
sito Internet. Per informazioni: UOC Gestione Risorse
Tel. 071 7276077 estratto sui quotidiani Il Sole 24 Ore, Il Mattino, Il Corriere della Sera, Il Corriere del Mezzogiorno, tutti del 10/10/2011. Domande
Materiali dell’ASL (tel.02.97973.821/992, fax 02.97973.316,
Fax 071 7276084 Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
di partecipazione pervenute: n. 2. Offerte pervenute: n. 1. Impresa aggiudicataria: Gala spa - Via Pietro Borsieri, 20 - 00195 Roma. eMail: approvvigionamenti@aslmi1.mi.it). Per la pubb
pubblicità
Importo presunto della fornitura: Euro 2.053.634,50 Iva esclusa. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso.
Dal lunedi al venerdi 9-13 / 14-18 PROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER
L’Amministratore Delegato Ing. Mauro Pollio Pollio
Magenta, 6.02.2012
Il Direttore Amministrativo - Dr. Andrea De Vitis
legale e fina
finanziaria rivolgersi a:
LE OPERE PUBBLICHE TOSCANA - UMBRIA - FIRENZE
Via dei Servi n. 15 - 50122 Firenze
PALERMO - Via G. Sciuti 164 Tel. 055/2606305-306 - Fax 055/2606307
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Tel. 091 306756 ESTRATTO G.O.R.I. S.p.A. GESTIONE OTTIMALE RISORSE IDRICHE
Fax 091 342763
Procedura aperta indetta per il 18.4.2012 per l’affidamento Via Trentola, 211 - 80056 Ercolano (NA) 6665/6256 - Fax 02 2588 6114
Tel. 02 2584 66
mediante appalto del servizio di coordinamento della sicurezza in ESITO DI GARA per l’Affidamento di: “Fornitura dei materiali per l’istallazione dei gruppi di misura per la conturiz- MINISTERO DELLA DIFESA
Dal lunedi al venerdi 9-13,30 / 15-18 fase di esecuzione dei lavori di restauro e adeguamento funzionale zazione della risorsa idrica alle utenze dell’ATO 3 Sarnese Vesuviano”. SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA E Via Valentino Mazzola, 66/D
del complesso demaniale di Villa Salviati, destinato a sede degli
archivi storici dell’Unione Europea ed alle attività dipartimentali ed - Lotto n. 1: Fornitura di contatori d’acqua fredda a lettura diretta predisposti per la tele lettura, moduli di tele lettura DIREZIONE NAZIONALE DEGLI ARMAMENTI 00142 Roma
PADOVA - Via Francesco amministrative dell’Istituto Universitario Europeo - Progetto e strumenti per l’acquisizione dei dati - Codice Identificativo Gara (CIG): 33147011CC; - Lotto n. 2: Fornitura di ru- DIREZIONE DEGLI ARMAMENTI TERRESTRI

FIRENZE - Lungarno alle Grazie 22
Tel. 055 552341 - Fax 055 55234234
Dal lunedi al venerdi 9-13 / 14-17.30
MILANO - Via Solferino 22
Tel. 02 6282 7555 / 7422 - Fax 02 6552436
Dal lunedi al venerdi 9-17.45
NAPOLI - Vico San Nicola alla dogana 9
Tel. 081 4977711 - Fax 081 4977712
Dal lunedi al venerdi 9-13 / 14.45-17.30
Rismondo 2e int. 8
Tel. 049 6996311 - Fax 049 7811380
Dal lunedi al venerdi 9-13 / 14-18
TORINO - Corso Duca d’Aosta 1
Tel. 011 502116 - Fax 011 503609
Dal lunedi al venerdi 9-13 / 14-18
VERONA - Via Carlo Cattaneo, 26
Tel. 045 8011449
Fax 045 8010375
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esecutivo di ristrutturazione degli interni. Corrispettivo a base di
gara: € 150.000,00=. Criterio di aggiudicazione: Offerta economi-
camente più vantaggiosa, ai sensi art. 81 c.1 del D.Lgs. 163/2006
e ss. modo ed int. e art. 266 c. 4-5-6-7 del D.P.R. 207/2010, con
valutazione dell’anomalia delle offerte ai sensi dell’art. 86 e ss.
D.Lgs. 163/2006 e succ. modo ed int. Dettagli sono visibili c/o Uf-
ficio Contratti - Provveditorato lnterregionale OO.PP. Toscana - Um-
bria - Firenze, via de’ Servi n. 15 tel. 055/2606306 (dal lunedì al
venerdì ore 11.00 - 13.00), oppure c/o Ufficio Operativo di Firenze
mail gloria.pieroni@mit.gov.it. Testo integrale bando disponibile
sul sito Internet www.comune.firenze.it/soggetti/oopptoscana/
Home_page.html è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea in data 7.2.2012 e pubblicato sulla stessa il 10.2.2012,
inviato alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 9.2.2012
e pubblicato sul n. 21 del 20.2.2012 parte 5° - foglio inserzioni,
nonché contemporaneamente esposto all’Albo di questo Provve-
ditorato e Albo Pretorio Comune di Firenze. Termine ricezione of-
ferte al Provv. Int. OO.PP. Toscana - Umbria - Firenze: entro le ore
12.00 del giorno 11.4.2012.
IL PROVVEDITORE - Dott. Ing. Roberto Linetti
binetti di arresto unidirezionale - Codice Identificativo Gara (CIG): 3314737F7D - Lotto n. 3: Fornitura di valvole a Via Marsala, 104 - 00185 Roma 8650 - Fax 06 6882 8682
Tel. 06 6882 86
sfera a passaggio totale con dispositivi anti-frode ed anti-morosità - Codice Identificativo Gara (CIG): 331476676E. AVVISO DI STIPULA
Procedura di aggiudicazione: L’aggiudicazione è stata effettuata con il criterio dell’offerta economicamente più van- Si comunica l’avvenuta stipula del contratto in data Vico II San NNicola alla Dogana, 9
taggiosa, ai sensi dell’articolo 83, del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e succ. mod. ed integr., in base ai criteri e pesi 14/12/2011 con la Ditta Larimart S.P.A., a procedura
indicati nel bando di gara. Importo complessivo dell’appalto posto a base d’asta: € 6.000.000,00. Oneri per l’at- negoziata ai sensi dell’art. 57, comma 2, lettera b) del 80133 Napo
Napoli
D.Lgs 163/06, per l’approvvigionamento di n. 16 Sistemi
tuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso: € 0,00. Aggiudicazione dell’appalto: La Stazione Appaltante
interfonici digitali integrati su VTLM per comunicazioni
Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12
ha disposto l’efficacia dell’aggiudicazione definitiva, con atto del RUP in data 01.02.2012, a favore di: ­ Lotto n. 1:
“MADDALENA S.p.A.” per un importo pari ad € 3.212.430,00 corrispondenti ad un ribasso offerto del 17,630% ed tra squadra veicolo e squadra plotone per un importo di
un punteggio complessivo pari a 100,000; - Lotto n. 2: “H2O MEASUREMENT & SYSTEMS S.R.L.” per un importo Euro 999.245,00. Eventuali informazioni sull’approvvigio- Via Villari, 50 - 70122 Bari
namento potranno essere chieste all’Ufficio Relazioni con
pari ad € 1.316.000,00, corrispondenti ad un ribasso offerto del 6,000% ed un punteggio complessivo pari a 100,000; il Pubblico di questa Direzione, Via Marsala 104 - 00185 Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126
- Lotto n. 3: “GREINER S.P.A” per un importo pari ad € 435.001,00, corrispondenti ad un ribasso offerto del 37,857% Roma - dalle ore 08.30 alle ore 13.30 (dal lunedì al
ed un punteggio complessivo pari a 100,000. Informazioni complementari: Il subappalto è consentito nei limiti di venerdì) Tel. 06/473539094 - 06/47359069 - Fax
legge. Non vi sono state offerte non accettate in quanto anormalmente basse in base all’art. 87 del D. Lgs 12 Aprile 06/4825279.
2006 n. 163 e succ. mod. ed integr.. Procedure di ricorso: Le eventuali procedure di ricorso potranno essere pre-
PER IL DIRETTORE RCS MediaGroup S.p.A.
sentate innanzi al TAR Campania - Sezione di Napoli nel termine di 30 giorni dalla pubblicazione del presente esito. (Ten. Gen. Gianfranco GIGLIO)
Pomigliano d’Arco (NA), lì 06/02/2012
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
IL VICE DIRETTORE AMMINISTRATIVO
Il Responsabile del Procedimento - Ing. Francesco Rodriquez (Dirig. Dott.ssa Barbara TORRICE)

www.corriere.it/alberghiditalia

Alberghi d’Italia
Hotel al top dell’ospitalità
Pubblicità a cura del Servizio Hotel Press©.Gli alberghi interessati al programma Alberghi d’Italia© di Nexus For possono contattare:NEXUS FOR...S.r.l.- Tel.02.267131.005 - servizio_commerciale@nexusfor.com Nexus For è esclusivista per Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport dal 1993.

Nel verde dei giardini di Villa Tra via Veneto e piazza di Spa-

UNA NUOVA ROMA Borghese, il lussuoso Aldro-

vandi Villa Borghese, membro
dei The Leading Hotels of the
gna, l’Hotel Eden incanta gli
ospiti con viste mozzafiato sulla
città. Premiato con il Certificate
Con il progetto del Secondo Polo Turistico la World con il proprio parco pri- of Excellence 2011 da TripAd-
vato, la piscina esterna e il risto- visor, l’hotel sfoggia un fascino
capitale attira i visitatori anche fuori dal centro rante 2 Stelle Michelin Oliver intramontabile rinvigorito da

N
on c’è solo il turismo nel centro stori- Glowig, sotto la sapiente cura un accurato restyling.Il ristoran-
co a Roma.Di recente è stato presen- del celebrato Chef tedesco, rap- te“La Terrazza dell’Eden”,tra i 10
presenta una elegante oasi di migliori ristoranti d’albergo al
tato il progetto per creare il Secondo
relax, dove gli ospiti godono i mondo per il magazine Hotels,
Polo Turistico della Capitale. Un’idea nata vantaggi di un resort vicino a unisce vista spettacolare a inno-
dall’esigenza di puntare su un’offerta, che si Piazza di Spagna e Via Veneto. Aldrovandi vativa cucina mediterranea. Hotel
affianchi a quella tradizionale concentrata
nel centro storico. «Dobbiamo fare in modo
Roma Villa Borghese Roma Eden
06.3223993 06.478121
- spiega il sindaco Gianni Alemanno - che la www.aldrovandi.com www.edenroma.com
città non viva solo di inerzia e del proprio fa-
scino, ma che vada realmente verso il futuro A pochi passi da piazza di Spa- Il Regina Hotel Baglioni, situato
investendo sul turismo. In questo quadro si gna e via Condotti, l’hotel è il nel cuore di Via Veneto, si carat-
inserisce il Secondo Polo, dalla Nuvola all’Ac- punto di partenza ideale per terizza per l’alternanza di stile
scoprire le meraviglie della cit- classico e Art Déco, fino al de-
quario al Waterfont di Ostia». Il progetto intende accrescere la competitività
tà eterna. Assaporate il piacere sign moderno e innovativo del
di Roma nello scenario internazionale, attraverso un’offerta differenziata in di soggiornare in un’antica di- Brunello Lounge & Restaurant,
cinque segmenti (convegni e fiere, divertimento, natura e archeologia, siste- mora privata in cui ogni came- dove gustare i piatti dello chef
ma portuale e città dei giovani) che porti il visitatore a prolungare la propria ra ha la sua identità. L’ambiente Luciano Sarzi Sartori.Le camere
permanenza nella Capitale e ad avere nuove occasioni di ritorno in città. raffinato e il servizio impeccabi- e le suite sono decorate con ar-
le si uniscono all’eccellente ga- redi preziosi e pezzi unici. L’ho-
stronomia del Café Romano tel dispone di 3 sale meeting tra
I dati sui flussi turistici nel 2011 rivelano un incremento rispetto all’anno per trasformare il soggiorno in cui la Sala Belvedere con vista
precedente:secondo le stime Ebtl,nel 2011 si sono registrate a Roma oltre 28 un’esperienza indimenticabile. Hotel panoramica sulla Capitale. Regina
milioni di presenze, con un aumento del 7,5% rispetto al 2010, equivalente a
2 milioni di visitatori in più.La crescita maggiore riguarda i turisti provenienti
Roma d’Inghilterra Roma Hotel Baglioni
06.699811 06.421111
da Brasile e Russia,seguiti da Stati Uniti e Canada.«Nel 2012 - afferma Antonio www.royaldemeure.com www.baglionihotels.com
Gazzellone,delegato al turismo di Roma Capitale - sarà inaugurato l’acquario
sotto il laghetto dell’Eur, che prelude al completamento dell’intero sistema Nel cuore di Roma, a 5 minuti L’hotel offre una splendida Spa
dei parchi a tema, con ZoooMarine, Rainbow Magicland, Cinecittà World, in dal Vaticano e Castel S. Angelo, con parcheggio gratuito, pisci-
costruzione,e il parco sull’impero romano.Nel 2013 molti progetti del Secon- si trova l’Hotel Atlante Star.Offre na interna ed esterna, area re-
do Polo saranno ultimati e due seg- camere e suites con vista e maxi lax con camino, Jacuzzi, bagno
Jacuzzi, servizio transfer gratui- turco e sauna. Sono disponibili
menti potranno lavorare a pieno
to all’arrivo dall’aeroporto all’al- pacchetti giornalieri, trattamenti
regime: il turismo congressuale e bergo. All’ultimo piano si trova personalizzati e massaggi esclu-
quello golfistico,che con i 14 campi l’esclusivo ristorante Roof Gar- sivi per regalarsi momenti di
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Spettacoli 31 #

Il personaggio Con la sua ironia ha conquistato l’Ariston. Arisa la sua preferita ma il pensiero va alla cooperante rapita in Algeria: la sua è una scelta coraggiosa

Geppi: ho vinto riscattando le donne

giungere l’obiettivo».
Ivana: bella e null’altro.
«Quando ride, muore un panda. Ho
chiesto a Gianni: perché l’avete scelta?
Non mi ha risposto».
Cos’ha pensato guardando le perfor-
dere dai tacchi?
«La donna e l’artista erano d’accordo.
Lì se cadi è un attimo e ti giochi la carrie-
ra».
Quando è andata a letto sabato not-
te era soddisfatta?

ma quel palco fa paura mance di Celentano?

«Il mio appello per Rossella. Ivana scelta misteriosa»
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
SANREMO — Una valanga di sms, ap-
pena finite le sue esibizioni sanreme-
si: «Grazie Geppi, hai onorato
le donne». Del resto prima di
salire sul palco del Teatro Ari-
ston, tante amiche e amici, tra
cui Alessia Marcuzzi, Paola Pere-
go, Marianna Morandi (figlia di
Gianni), Daria Bignardi, Lella Co-
sta; Gianrico Carofiglio, Nicola Savi-
no, i Gialappi — in un silenzioso
passaparola — le hanno chiesto: «Sa-
li sul palco e omaggia le donne».
Cucciari, complimenti, ha messo
d’accordo tutti con la sua «missio-
ne» in nome delle donne
«Mi sono arrivate richieste simili
da tantissima gente: onorare la figura
femminile più eccelsa».
In un Festival che non l’ha affat-
to onorata.
«Non ha maltrattato la donna, ma cer-
to neppure omaggiata».
Per questo ha ricordato Rossella Ur-
ru, rapita in Algeria?
«Sì, perché è una donna che ha fatto
una scelta difficile e coraggiosa. Sono
queste le donne di cui non si deve smet-
tere di parlare».
Mi scusi il salto brusco: parliamo di
La lettera della «27a Ora»
Molti i commenti arrivati
sul blog del «Corriere»
La 27esima ora, dopo la
lettera inviata a Gianni
Morandi in cui gli si
chiedeva di «cambiare
copione» su come erano
trattate le donne al Festival
Belén.
«Belén è managerialmente produtti-
va. Ognuno gestisce quello che ha. Il pro-
blema è che nel momento in cui tutti ne
parlano quell’episodio ha generato quel-
lo che loro volevano».
Sbagliano i media a parlarne?
«No, non si può fare diversamente.
Ma parlare tanto di te non significa rag-
«Essere una leggenda ha un peso e
un prezzo che paghi più alto di quello
che meriteresti di pagare. In questo mo-
mento delicato per il Paese, nessuna esi-
bizione poteva valere quella cifra che tut-
ti sapevano».
Però Celentano ha promesso di da-
re i 700 mila euro in beneficenza
«Guadagnare cifre simili in pochi
giorni di lavoro è una notizia di gradevo-
lezza opinabile. Ma guardando gli ascol-
ti, la scelta si è rivelata giusta. Certo lui
ha mosso più denaro di quello che ha
chiesto».
Geppi, quando ha cominciato a fare
questo mestiere?
«Dodici anni fa. Con il cabaret: sei fac-
cia a faccia con il pubblico che vuole ri-
dere. Impari a gestire la cosa più emoti-
va che c’è in questo mestiere».
Questo l’ha aiutata sabato sera sul
palco dell’Ariston?
«Certamente sì. Ma anche un anno di
diretta del mio "G day" su La7 è stato fon-
damentale. Se non avessi imparato, sarei
stata da denuncia».
Ha avuto paura al Festival?
«Se non hai paura di quel palco, vuol
dire che non ne capisci le implicazioni».
È scesa dalla scalinata senza scarpe
per la gag o perché aveva paura di ca-
«Io sono critica, penso che tutto si po-
teva fare meglio. Ma credo di aver fatto
quello che mi era stato chiesto».
Se l’anno prossimo non sono scioc-
chi devono chiamarla per il Sanremo
2013.
(Sorride ma non dice nulla).
La sua canzone preferita?
Rossella
Urru,
29 anni, la
volontaria
rapita
a ottobre
in Algeria
«"La notte" di Arisa. Sono lieta di quel
podio (Emma, Arisa, Noemi). Avrei ag-
giunto al quarto posto Nina Zilli. Erano
le mie preferite».
Questo basta a riscattare un Festi-
val non femminile?
«Sarebbe troppo semplice».
Tiri lei le somme di Geppi Cucciari
al Festival di Sanremo
«Sostenere la normalità come esalta-
zione dell’equilibrio. Essere normali è
una qualità».
Maria Volpe
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Scalza
Geppi Cucciari è
nata a Cagliari,
il 18 agosto
del 1973.
La conduttrice,
titolare su La7
di «G’day», ha
partecipato alla
finale del Festival,
scendendo
la scalinata
dell’Ariston a piedi
nudi, con le scarpe
in mano

L’Orso d’Oro a Berlino

Se il premio ai Taviani
indispettisce i tedeschi
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE tro, arti visive, testimonianza so-
ciale che molti critici internazio-
BERLINO — Era da una setti- nali hanno riconosciuto nella pel-
mana che Cesare deve morire gal- licola dei Taviani. Ma tutti faceva-
leggiava a metà classifica nella no il tifo per Barbara, del tede-
«pagella» con i voti dei critici ci- sco Christian Petzold, cui è anda-
nematografici pubblicata ogni to «solo» il premio per la regia.
mattina da molti giornali tede- Poco elegantemente, Tages-
schi. Tra stellette e palline, spic- spiegel ricorda l’età di Paolo e
cava sinistramente il giudizio ne- Vittorio Taviani, che hanno su-
gativo delle inviate del quotidia- perato gli ottanta anni, e quella
no conservatore Frankfurter All- del presidente della giuria, il
gemeine Zeitung e del settimana- sessantanovenne regista ingle-
le progressista
Die Zeit. Ma nes-
suno si sarebbe
mai aspettato che
l’assegnazione
dell’Orso d’Oro al
film dei fratelli Ta-
viani potesse esse-
re accolta con tan-
to risentimento.
«Il Festival giu-
sto, i vincitori sba-
gliati», è il titolo Felici Paolo (80 anni) e Vittorio (82) Taviani
del commento di
Andreas Borcholte su Der Spie- se Mike Leigh, chiedendosi se
gel, in cui si definisce «conserva- non sia stata «la festa dei vecchi
trice» la scelta della giuria: in autori del cinema europeo».
concorso c’erano «tanti forti film Questo argomento è ripreso an-
politici, di autori giovani e impe- che da Die Welt. Sarà dura per il
gnati» e valorizzarli è il solo mo- direttore del Festival, Dieter
do con cui Berlino può compete- Kosslick, se i giornali dovessero
re con Cannes e con Venezia. Un chiedere, come potrebbe sem-
neo-contenutismo, insomma, brare logico leggendo questi ar-
imbevuto di realpolitik che fa pa- ticoli, un limite di età per regi-
radossalmente ignorare al setti- sti e presidenti di giuria.
manale di Amburgo la moderni- P.L.
tà dell’intreccio tra cinema, tea- © RIPRODUZIONE RISERVATA
32 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
Sportlunedì
In lotta I bianconeri hanno una partita da recuperare, i rossoneri il vantaggio psicologico del primato
A voi due
Il Milan vince a Cesena e scavalca la Juve
E sabato il faccia a faccia per lo scudetto
Qui Milan Massimiliano Allegri, 44 anni, alla seconda stagione sulla panchina rossonera (Reuters)
Il commento Il Marsiglia si può battere, ma la vera novità italiana della Champions è il Napoli
Europa, l’Inter può farcela se ritrova il cuore
di MARIO SCONCERTI
C i sono nell’Inter più certezze da
escludere che proposte da fare. Sa-
rebbe un errore dare la squadra a Figo
perché vorrebbe dire darla in mano ai
giocatori. Mentre sono i giocatori quelli
che in questo momento rappresentano il
lato debole. Sarebbe un errore anche
Zenga, aumenterebbe la confusione al-
lontanando la calma che serve a ricomin-
ciare. Darebbe al massimo illusioni che
non servono. Ranieri non è Cesare ma è
un buon generale. Se né lui né Gasperini
riescono a dar vita alla squadra, la re-
sponsabilità è della squadra e di chi l’ha
voluta così. L’Inter deve risolvere ades-
so un problema che da un paio di stagio-
ni affronta in maniera incerta: vuole an-
cora spendere da Inter? Personalmente
non lo considero un dovere, arrivano
sempre dei limiti. È un dovere però dirse-
lo chiaramente. Rifondare una squadra
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33
Serie A Classifica
24ª giornata *1 partita in meno; **2 partite in meno
CESENA-MILAN 1-3 LECCE-SIENA 4-1 MILAN 50 NAPOLI 37 GENOA 30 BOLOGNA** 25
FIORENTINA-NAPOLI 0-3 NOVARA-ATALANTA 0-0 JUVENTUS* 49 INTER 36 FIORENTINA* 28 SIENA* 23
GENOA-CHIEVO 0-1 PALERMO-LAZIO 5-1 UDINESE 42 PALERMO 34 ATALANTA (-6) 28 LECCE 21
INTER-BOLOGNA 0-3 ROMA-PARMA 1-0 LAZIO 42 CAGLIARI 31 PARMA* 28 NOVARA 17
JUVENTUS-CATANIA 3-1 UDINESE-CAGLIARI 0-0 ROMA 38 CHIEVO 30 CATANIA* 27 CESENA* 16
Allegri e Galliani rispondono
Calcio e dispetti
La sfida ritrova
l’antica rivalità
Arsenico e vecchi scudetti (dispetti/sospetti).
Ma è tornata Milan-Juventus? Clamoroso a
San Siro sabato 25 febbraio, ore 20.45:
questa storia assomiglia alla Storia, quella di
una amicizia-rivalità che ha governato,
condizionato, diviso il calcio italiano per
quasi quindici anni. Cene e diritti tv, potere
del calcio e calci negli stinchi. Patto di ferro
in Lega, cordialità a denti stretti in tribuna,
tackle rigorosi in campo. Ogni incrocio (più
o meno pericoloso) tra le due squadre era
un’occasione per una ricca cena, a San Siro o
al Delle Alpi. Non il catering per i sedicenti
vip, qualcosa di meglio, dal tartufo in poi. In
una delle ultime, Galliani tirò un colpo basso
a Giraudo anche a tavola, servendo un
(ottimo) Amarone su un piatto che, però,
meritava un Barolo. Sottile vendetta: si
parlava dell’ad bianconero e di Moggi alla
corte di Berlusconi. È tornata Milan-Juve. Ce
ne accorgiamo dalle polemiche, dai sospetti,
dai pugni sotto la cintura. Sembrano i giorni
tra aprile e maggio del 2005, quelli che
precedettero l’ultima Milan-Juve con il
marchio scudetto. Anche allora c’era di
mezzo Zlatan Ibrahimovic, solo che vestiva
bianconero. Era il solito Ibra: decisivo,
apparentemente insostituibile e manesco.
Anche allora aveva preso tre turni di
squalifica. Un vizio: pure un anno fa saltò il
derby per la stessa ragione. Per gli
scaramantici ormai è cabala. Gli orfani di
Zlatan vincono, match e scudetto: l’8 maggio
del 2005 (Milan-Juve 0-1) e il 2 aprile del
2011 (Milan-Inter 3-0). Gli juventini cosa ne
pensano? Andrea Pirlo vuole il miglior
Milan, Antonio Conte dopo il Catania ha
fatto il brillante: «Se la giustizia sportiva
deciderà che Ibra può giocare, saremo
contenti. Se deciderà che non può giocare,
saremo contenti». In realtà nell’ambiente
bianconero si teme che il rinvio della
decisione su Ibra sia il segnale per l’amnistia.
Nei sottotitoli c’è scritto: non lo vogliamo. La
Juve ha chiesto rispetto agli arbitri. I tifosi,
passati all’opposizione rispetto al 2005,
temono il potere rossonero. E il Milan? Dopo
una settimana di silenzio ha risposto. Duro
con la «rappresaglia» minacciata da Galliani,
ironico con il toscanaccio Allegri: «Mi sarei
molto divertito se sabato sera, quando
Chiellini ha segnato schiacciando il suo
avversario, l’arbitro avesse annullato il gol.
Per fortuna lo ha convalidato, altrimenti
saremmo andati avanti tutta la settimana
con la messa». Conoscendo le parti in causa
e l’italian way of football, la messa è
tutt’altro che finita. Ma se non esagerano
con le litanie, può anche finire in gloria.
Roberto Perrone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Qui Juve Antonio Conte, 42 anni, alla prima stagione sulla panchina bianconera (Ansa)
LE SCOMMESSE VICINO A TE
Calcio: Serie B
Monday Night con il Big match
con i soldi ha un senso, rispettare un fa- sia un’eccezione ma la normalità. La dif- Molto di più il Napoli, forse perfino del campionato cadetto
ir play finanziario eventuale ne ha un al- ferenza non arriverà da un ordine, né favorito rispetto al Chelsea. Il Napoli ha d
Prova a dire la tua!
tro in una squadra che da tempo anda-
va rinnovata. Si è rinnovato in effetti ce-
dendo, ma non acquistando all’altezza.
da un’idea. Può arrivare da un vecchio
orgoglio individuale deciso a vivere una
notte di più. Un lampo dentro la routi-
un solo gioco, ma quello lo fa a livello eu-
ropeo. Ha attaccanti di vertice, non di-
fensori. Non abitudine alla qualità degli Torino - Sampdoria stasera ore 20.45
C’è però adesso una domanda ancora ne, il piacere finale di se stessi, nulla di altri. Forse il Napoli è il vero metro della
più urgente: può una squadra alla deri- più. Ma può accadere. nostra qualità attuale. È una specie di Risultato Finale
va in campionato trovare vita in Cham- fase artigianale all’ultima potenza, non 1 2,05
pions? La risposta è sì, ma nella misura una grandissima squadra, ma il massi- X 2,85 1X2 Primo Tempo
2 4,25
in cui l’avversario lo consente. Il Marsi- Vincino mo della media. 1 2,90
glia è una squadra di mezzo, più fisica Intanto il Milan dice di poter fare a X 1,85
Doppie Chances
2 4,60
che tecnica, sesta in campionato, però meno anche di Ibrahimovic. Due parti- 1/X 1,17
quadrata, abbastanza italiana nello te, sempre in trasferta, due vittorie, 5 Under/Over 1,5 X/2 1,67
sfondo. Non c’è un favorito, i francesi si gol segnati. È questa straordinaria faci- Under 2,70
Under/Over 2,5
1/2 1,36
illudono di avere un avversario ferito lità di battere i piccoli avversari la fase Over 1,37
Under 1,57
quasi come ci illudiamo noi. Ancora una che spazientisce la Juve. Dove la Juve fa Under/Over 3,5
volta toccherà ai giocatori. L’Inter non è fatica, il Milan galoppa. Resta la parti- Over 2,20
Under 1,18
più squadra, i suoi attaccanti non rien- ta diretta sabato prossimo. Senza
Over 3,90
trano, i centrocampisti sono fermi, i di- Ibrahimovic il Milan darà ancora meno
fensori sono vecchi, gli attaccanti non riferimenti a una squadra molto forte e Quote aggiornate e altre scommesse su www.snai.it
straordinari. Pensare che tocchi al tecni- un po’ scolastica. Ma gli darà in meno
co trasformare una coda in un convo- anche una grande presenza sul campo.
glio, vuol dire credere che Mourinho non © RIPRODUZIONE RISERVATA
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34 Sport italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

La chiave La prossima sfida con la Juve sembra dare una spinta ai rossoneri avanti di 1 punto

Milan veloce e da battaglia

Il Cesena si rassegna subito
In gol l’ex interista Muntari, Emanuelson e Robinho
gnare il gol che ha dato sostan- Cesena
Le pagelle Cesena
dal nostro inviato a Cesena
DAL NOSTRO INVIATO

CESENA — Sabato c’è la Ju-

za ad una partita giocata con in-
telligenza, attenzione e persino
1
ve, nella notte che può decide- rigore tattico, a riprova che Milan
Mutu tende a sparire re il campionato e il Milan va
di fretta. Soltanto così si spiega
non sempre i fischi e gli insulti
dei tifosi interisti mettono i gio-
3
6 ANTONIOLI L’errore sul gol di Muntari non il primo tempo a cento all’ora catori nella condizione miglio-
Marcatori: Muntari 29’,
cancella i due interventi precedenti su Emanuelson e dei rossoneri, che hanno lascia- re per fare bene.
Emanuelson 31’ p.t.; Robinho
Ambrosini e l’ultimo su El Shaarawy. to spazio al Cesena soltanto Il Cesena, che già non era riu-
10’, Pudil 20’ s.t.
5,5 COMOTTO Non è la volontà che gli fa difetto, e quando la partita era già chiu- scito a combinare nulla nella
nella prima parte di gara è anche fra i meno peggio sa e che si presentano al con- prima parte di gara, si è conse- CESENA (4-4-2): Antonioli 6;
del Cesena. Gioca più avanti nella ripresa, ma con fronto diretto di San Siro con gnato all’avversario, che ha tro- Comotto 5,5, Benalouane 5, G.
risultati modesti. un punto e una partita in più vato il raddoppio nello spazio Rodriguez 5, M. Rossi 5;
5 BENALOUANE Inizio molto negativo; i milanisti della Juve. Sul campo dove nel- di 60": assist di Robinho per Santana 5,5 (J. Martinez s.v. 37’
entrano centralmente senza trovare opposizione. l’ultimo campionato avevano Emanuelson, prontissimo a s.t.), Colucci 5 (Guana 6 26’ s.t.),
Costretto ad un brutto fallo per fermare Mesbah. perso (2-0), contro la squadra mettere il pallone nell’angolo Parolo 5,5, Pudil 6; Iaquinta 6,
che nelle ultime due gare ave- basso. Il Milan avrebbe potuto Mutu 5. All.: Arrigoni 5
5 RODRIGUEZ Troppo fragile e spaventato per va pareggiato in casa del Napo- incrementare ancora il punteg-
opporsi alle accelerazioni rossonere. Robinho ed li e si era trovata in vantaggio gio, perché si è trovato a gioca- MILAN (4-3-1-2): Abbiati 6;
Emanuelson gli scappano da tutte le parti. di due gol a Roma con la Lazio, re in contropiede, avendo a di- Abate 6,5, Bonera 6, Thiago
5 M. ROSSI Una gara pallida, nella quale offre i rossoneri non hanno perso sposizione ampie fette di cam- Silva 7, Mesbah 7; Nocerino 6,
un’opposizione tenue a chi passa dalla sua parte. tempo a scaldare il motore, no- po rimaste del tutto incustodi- Ambrosini 7 (Van Bommel 6 6’
5,5 SANTANA Dovrebbe essere uno degli uomini in nostante le tante assenze to. s.t.), Muntari 7; Emanuelson 7,5;
grado di tenere sotto pressione il Milan. Invece non (Ibrahimovic, Boateng, Nesta, L’assenza di Ibrahimovic, Maxi Lopez 6 (F. Inzaghi s.v. 46’
riesce quasi mai ad incidere sulla gara. Mexès, Seedorf, Pato e Aquila- che non rappresenta certo un s.t.), Robinho 7 (El Shaarawy
5 COLUCCI Poco propositivo, lui che dovrebbe ni, senza contare i lungodegen- vantaggio, ha però consentito s.v. 32’ s.t.) . All.: Allegri 7,5
lanciare Mutu e Iaquinta. Si fa schiacciare da ti). al Milan di giocare in velocità e
Arbitro: Valeri 6,5
Ambrosini Il Milan ha avuto la prima oc- palla a terra, con azioni in verti-
Ammoniti: Benalouane,
5,5 PAROLO Anche lui fa fatica dall’inizio alla fine, casione per andare in vantag- cale e una fluidità di manovra
Muntari, Mutu, Colucci
contro la forza d’urto dei centrocampisti rossoneri. gio dopo 49", con Sulley Mun- che certificano una condizione
Recuperi: 0’ più 3’
6 PUDIL Primo tempo a fari spenti; cresce alla tari, all’esordio in rossonero; generale, ritrovata nel momen-
distanza, finché trova il gol che illude il Cesena. Emanuelson ha provato la to decisivo della stagione. Tut-
«maledetta» dopo otto minuti ti hanno corso, con e senza pal- Debutto Il gol di Muntari;
6 IAQUINTA Inizio tutto in salita, senza (Antonioli in angolo); Ambro- la; tutti hanno lavorato per arri- sotto, Robinho e Allegri
rifornimenti e senza grandi idee. Migliora nella vare ad una totale occupazione
ripresa, ma trova Abbiati, che gli nega il gol. Gioca dello spazio, con Abate e Me-
una partita intera dopo un anno. Correre e lavorare sbah, sempre propositivi sulle Scatta l’ordine
5 MUTU Assente per tutto il primo tempo, si mangia Tutti hanno corso, con e corsie laterali e Ambrosini che
ha tenuto in mano la squadra,
un gol a inizio ripresa. Poi sparisce.
6 GUANA Rileva Colucci e fa più lui in 20 minuti degli
altri centrocampisti. Mette in campo molta sostanza.
senza palla, e lavorato
per occupare gli spazi
fin quando non è stato costret-
to ad uscire (caviglia). Il Cese-
na ha dato notizie di sé soltan-
La minaccia: rappresaglie
5 ARRIGONI O non si fa capire dai giocatori o la
squadra non risponde alle sue indicazioni. Concedere
un tempo al Milan e pensare di sopravvivere è
sini si è presentato solo in area
(ancora Antonioli); Robinho
ha provato a mandare in gol
to in avvio di ripresa, con Mu-
tu, ma il Milan ha chiuso i con-
ti con un diagonale di Ro-
binho, al terzo gol in quattro
alla prima polemica della Juve
pretendere troppo dalla vita.
Maxi Lopez (26’) e a colpire di giorni, dopo la doppietta all’Ar- CESENA — Il Milan si riprende il serata l’atteggiamento societario infrasettimanali, passeremo una
f. mo.
testa (fuori, 28’). Questo per di- senal. comando della classifica e con del Milan sul tema «polemiche» è settimana tranquilla, senza troppe
© RIPRODUZIONE RISERVATA
re dello spirito da battaglia con Qui i rossoneri hanno rallen- esso la sicurezza e la tranquillità di cambiato decisamente. Facendo parole. Ma mi sarei divertito
il quale la squadra di Allegri ha tato e il Cesena ha provato a aver ricacciato indietro la Juve. capire che il livello di molto se sabato sera avessero
affrontato la trasferta. Il pensie- rientrare in partita con il gol da Pazienza se la squadra di Conte sopportazione è arrivato al limite. annullato il gol a Chiellini dopo
ro della sfida con la Juve ormai lontano di Pudil (20’), ma il Mi- dovrà ancora recuperare la gara Non solo, alla prima polemica, alla che aveva spostato un avversario
Le pagelle Milan vicina invece di rappresentare lan, nonostante avesse smarri- con il Bologna. «Il presidente prima parola dai toni alti, scatterà (ovvero Bergessio, ndr)». I toni si
dal nostro inviato a Cesena un freno psicologico, ha dato to in parte la tensione della pri- Berlusconi al telefono mi ha «la rappresaglia». Altro che «baci alzano nella settimana del big
una nuova e vigorosa spinta, al- ma parte, che molto ha inquie- appena detto che ha visto uno dei baci». Massimiliano Allegri non ha match con la Juve, a pochi giorni
meno nella prima parte di ga- tato Allegri, urlante davanti al- migliori primi tempi della aspettato la serata e, di solito dal pronunciamento della Corte
Thiago Silva non sbaglia nulla ra. la panchina, ha sempre dato stagione» osserva Adriano Galliani composto nella querelle a distanza Federale sul ricorso del Milan in
Schiacciato negli ultimi ven- l’impressione di poter arrivare che si prepara al big match di con i bianconeri, ieri ai microfoni merito alla squalifica di
6 ABBIATI Forse in leggero ritardo sul gol di Pudil ti metri da avversari superiori facilmente al quarto gol (l’ha sabato con rassegnazione per di Mediaset ha lanciato un siluro Ibrahimovic. «Per noi è meglio
(ma è anche coperto), reattivo e pronto nelle altre in tutto (anche nella corsa e sfiorato El Shaarawy), anche l’infermeria piena («qui a Cesena verso Torino. «Senza gare che Zlatan ci sia» osserva il tecnico
(poche) occasioni, soprattutto sulla girata di Iaquinta. nel pressing), con il Milan ca- se Abbiati ha evitato il 2-3 con avevamo dodici infortunati ma in livornese. «La sfida è affascinante,
6,5 ABATE Attento in difesa e propositivo, suo pace di mantenere un posses- una respinta a pugni su Iaquin- campo per la gara svolta non ci si vale un campionato». Poi sulla
l’assist per il terzo gol, firmato da Robinho. so palla quasi assoluto, il Cese- ta (38’). Del resto anche i tifosi accorgeva»). Sulle prime, a fine Allegri punzecchia responsabilità circa la cessione di
6 BONERA Non è che gli attaccanti del Cesena lo na è sembrato attendere con rossoneri avevano avuto un ca- partita, ha dimostrato anche poca Allegri: «Che divertimento Pirlo alla Juve, Allegri precisa: «Le
costringano agli straordinari, però si fa sempre cristiana rassegnazione il mo- lo di tensione, preoccupati so- voglia di entrare nei discorsi se avessero annullato il gol sue qualità non si discutono. È
trovare pronto. mento della festa altrui, arriva- prattutto di dedicarsi agli riguardanti le polemiche arbitrali andato in una squadra dove ha
ta dopo 29’. Sulla punizione di sfottò agli interisti. Non si vive della Juve: «Baci, baci» ha detto di Chiellini: contro il Catania trovato motivazioni nuove, in una
7 THIAGO SILVA Non sbaglia nulla. Sua la punizione Thiago Silva, respinta male da di sola Juve. scherzando l’ad prima di ha spostato un avversario» squadra costruita ad hoc per lui.
velenosa dalla quale nasce il gol di Muntari. Antonioli, Muntari è stato rapi- Fabio Monti congedarsi dalla mixed zone. In Noi stiamo facendo benissimo con
7 MESBAH Rapidissimo il suo inserimento nel Milan. dissimo ad intervenire per se- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gioca una partita di grande applicazione, nella quale
sa sempre dove farsi trovare, quando spingere e
quando fermarsi e come aiutare i compagni.
6 NOCERINO Giocare sul centrodestra non è la sua
Oggi il calendario del procuratore Palazzi
collocazione migliore, ma ha l’intelligenza per mettersi
a totale servizio della squadra.
7 AMBROSINI In campo per 51’, prima di uscire per
una distorsione alla caviglia. Partita di iniziativa e di
pressione. Si trova davanti ad Antonioli, che para.
Scommesse, sei squadre tremano
7 MUNTARI Primo tiro in porta dopo 49’’ sfiora il gol
dopo 5’ e dopo dieci firma l’assist per Ambrosini. È il
più rapido a toccare il pallone sulla respinta di
Guida ragionata alla A con tarocco
Antonioli per il gol che sblocca il risultato.
MILANO — Guida ragionata alla serie no stati dati e quante scommesse sono sta- contatti iniziano con Lazio-Genoa (4-2, 15
7,5 EMANUELSON Non fa sentire l’assenza di A taroccata. Tra qualche certezza, rivelazio- te puntate (...) L’ungherese Horvath (arre- maggio 2011). Alla vigilia, è sicura la pre-
Boateng come trequartista. Bellissimo il sinistro ni del «pentito» più attendibile di questa stato in patria, ndr) avrebbe riferito anche senza di Zamperini e dello slavo Ilievski a
con il quale firma lo 0-2. Grande movimento, storia, Carlo Gervasoni (ex Piacenza e Cre- il quantitativo di denaro versato ai giocato- Formello e nell’albergo che ospitava il Ge-
ottima intesa con i compagni, senso del gioco monese, ma soprattutto elemento cardine ri del Lecce». Tra i calciatori del Lecce con- noa. Per Gervasoni «erano state contattate
verticale. In continua crescita. dell’inchiesta: sono soprattutto i suoi rac- tattati ci sono Corvia, il portiere Benassi, entrambe le compagini».
6 MAXI LOPEZ Per un tempo fa bene il terminale conti che hanno portato ai 41 ultimi inda- Rosati e Ferrario. Genoa Il giorno dopo la partita, nell’hotel
del gioco offensivo, lasciando spazio agli inserimenti gati), chiacchiere di seconda mano. Tutto Lazio Le squadre coinvolte sono come le di Milano dove Dainelli (non indagato) fe-
di Robinho ed Emanuelson. Cala nella ripresa. materiale che andrà sondato dalla giusti- ciliegie, una tira l’altra: si arriva alla Lazio. steggia l’addio al celibato, gli inquirenti
7 ROBINHO Un altro gol, dopo la doppietta con zia sportiva. Oggi il procuratore Stefano Come si sa, il contatto con i biancocelesti sottolineano la presenza — tra gli altri
l’Arsenal. Le sue accelerazioni spaccano il Cesena. Palazzi stilerà il calendario delle audizioni. è Alessandro Zamperini, migliore amico rossoblù — di Omar Milanetto (indaga-
L’elenco che segue è per difetto, ma non è di Stefano Mauri. Secondo Gervasoni i to), assieme a quelle di Antonio Bellavista
detto che tutte le squadre citate saranno (ex capitano del Bari, considerato uomo
7,5 ALLEGRI Le assenze sono tante e pesanti, ma lui
penalizzate: su queste, però, si accenderan- di spessore nell’inchiesta) e del solito Ilie-
trova la soluzione giusta per dominare il Cesena. Si Combine certa
no le luci. vski.
arrabbia nella ripresa, quando la squadra sembra
Lecce Partiamo da quella che, secondo il Il Lecce rischia perché il pm Di Martino Chievo La squadra veneta era già stata
pensare già alla Juve.
pm Roberto Di Martino, è una certezza. coinvolta nel primo filone dell’inchiesta
f.mo.
«Noi sappiamo con certezza che Lecce-La- parla di «combine certa» per Lecce-Lazio. ma non c’erano quasi state conseguenze
© RIPRODUZIONE RISERVATA
zio (2-4, 22 maggio 2011) è stata oggetto Per i biancocelesti dipende da Mauri sul piano sportivo (a parte 80mila euro di
di una combine; sappiamo quanti soldi so- multa per l’uomo «immagine» Stefano Laziale Stefano Mauri, 32 anni (Forte)
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Sport 35

Neorossonero La crisi Tre giorni per risollevarsi. Zanetti: «Marsiglia decisiva per tutti»

L’Inter cerca una soluzione

i giocatori che abbiamo e
siamo in testa alla
classifica. Lo scorso anno
abbiamo vinto il
campionato con Pirlo che
è stato fuori tante partite
per infortunio». Galliani
precisa: «L’avevo detto io
che la partita di Udine era
la svolta alla nostra
stagione. Senza quel
successo non avremmo
segnato 7 gol nelle due
gare successive». Inzaghi,
impiegato 3 minuti,
festeggia le 297 presenze
con la maglia del Milan.
Robinho, al quarto gol
stagionale, twitta buon
compleanno a
Zambrotta: «Tanti auguri
per i tuoi 70 anni».
Domani si conosceranno
con precisione i tempi di
recupero necessari per
l’infortunio muscolare
di Boateng.
Monica Colombo.
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Sorride Sulley
già rimpianto
«Io per ora
ringrazio Dio»
CESENA — Può un giocatore
che nei primi 5 mesi della
stagione ha totalizzato 4
presenze essere già rimpianto
dalla squadra che lo ha
ceduto in prestito senza
pretendere un euro? Strana è
la vita di Sulley Muntari,
l’uomo della domenica,
tornato dalla Coppa d’Africa e
rilanciato alla prima
occasione da Allegri che lo
aveva ammirato ragazzino. Le
strade del tecnico e di questo
ragazzo ghanese si erano già
incrociate nel novembre di 6
anni fa, quando Allegri arrivò
all’Udinese di Galeone per
svolgere il compito di
«ottimizzatore del lavoro».
Dopo Cesena, Allegri
conferma: «A noi questo
giocatore farà comodo per
forza, tecnica e motivazioni.
Ieri oltre al gol ha giocato
bene. Poi ha grande voglia,
perché vuole dimenticare
l’ultimo periodo negativo».
Non è il primo interista che
viene spedito a Milanello
senza eccessivi patemi
(storiche le cessioni di
Seedorf e Pirlo). E dire che
nell’estate del 2008 fu
acquistato da Lele Oriali dopo
il mancato arrivo di Lampard.
In quei primi mesi si mise in
luce segnando un gol
decisivo alla Juve. «Quando
acquistiamo un nuovo
giocatore pensiamo sempre
che sia buono» osserva
Galliani. «E ora qualcuno si
starà mangiando le mani? Ma
no, ma no… Di certo Sulley si
è inserito in fretta». Ieri, dopo
il gol, Muntari si è battuto il
cuore sotto la curva dei tifosi
del Milan e poi si è chinato a
pregare. «Ringrazio prima
Dio, poi i miei compagni, il
boss Galliani, due miei amici
che per me sono importanti e
tutte le persone mi hanno
permesso di vivere questo
nuovo sogno nell’essere qui.
L’Inter? Ho rispetto per i miei
ex compagni, ma adesso qui
sono molto felice».
m. col.
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«Lavorerò sull’orgoglio»
Ranieri: «Non mi sento scollegato dalla società»
Il programma
Champions League
V Ottavi di finale
Martedì 14/2
V Lione-Apoel 1-0
V Bayer-Barcellona 1-3
Ritorno: 7/3
Mercoledì 15/2
V Zenit-Benfica 3-2
V MILAN-Arsenal 4-0
Ritorno: 6/3
Domani
ore 18
V Cska-Real Madrid
Tv: Sky Sport 3,
Sky Calcio 2,
Premium Calcio
ore 20.45
V NAPOLI-Chelsea Filippo Il bimbo (autore del cartello «Vincete o mi prendono in giro») ospite alla Pinetina (www.inter.it)
Tv: Sky Sport 1,
Sky Calcio 1, MILANO — «Non so se il ci- care le condizioni di Milito, ne. Lavorerò sull’orgoglio dei
Premium Calcio, clo è finito, ma se è finito è du- debilitato dall’influenza e giocatori: gente seria che sof-
Premium Calcio HD2 rato tanto. Da quando sono in quelle di Maicon, che ha pro- fre per le sconfitte. I problemi
Ritorno: 14/3 Italia non ricordo una squadra blemi a una coscia. Possibile, non derivano dalla prepara-
Mercoledì 22/2 che ha vinto quanto l’Inter». ma non scontato, il rientro di zione: non manca la corsa,
ore 20.45 Orgoglio e passione. Il capita- Samuel. Ranieri, in ogni caso, manca la concentrazione. Lo
V Ol. Marsiglia-INTER no Javier Zanetti non si arren- si affiderà per quanto possibi- spogliatoio non è diviso e io
Tv: Raiuno, Sky Sport de. Non è il momento di invo- le ai giocatori più esperti. Lo non mi sento scollegato dalla
1, Sky Calcio 1, care Mourinho o di sognare ha fatto sin dall’istante in cui società e dal presidente Mo-
Premium Calcio, Guardiola. Ma quello di guar- ha preso in mano la squadra e ratti. Zanetti e Cambiasso non
Premium Calcio HD2 dare in faccia la realtà e pensa- non ha mai avuto ripensa- condizionano le mie scelte, al-
V Basilea-Bayern re alla sfida di Champions con menti. L’allenatore sa di ri- trimenti non farei l’allenato-
Tv: Sky Sport 3, il Marsiglia, mercoledì sera al schiare, ma intervenendo alla re. Con la cessione di Thiago
Sky Calcio 2, Velodrome. «Abbiamo parlato Domenica Sportiva si è sforza- Motta abbiamo perso un cam-
Premium Calcio 1 con Ranieri, c’è voglia di inver- to di essere ottimista. «In pione, ma voglio solo gente
Ritorno: 13/3 tire la tendenza. Dobbiamo ri- Champions vogliamo risolle- motivata e lui non lo era più».
Le date trovare equilibrio e compattez- varci per finire bene la stagio- L’unico interista felice è il
V Quarti di finale za». Ieri alla Pinetina si è con- piccolo Filippo, diventato un
And. 27-28/3 sumato un nuovo faccia a fac- fenomeno mediatico dopo
Rit. 3-4/4 cia tra l’allenatore e la squa- Prova tv, 3 giornate che contro il Bologna ha espo-
V Semifinali dra. Marsiglia è sto su uno striscione la sua
And. 17-18/4 una tappa cruciale. garbata protesta: «Potete vin-
Rit. 24-25/4 E non solo per Ra- cere? Altrimenti a scuola mi
V Finale nieri. «È decisiva prendono in giro». Ieri Filip-
19/5 a Monaco per tutti. Con il mi- po, accompagnato dal papà, è
ster siamo stati ca- stato in visita alla Pinetina,
Europa League paci di una grande dove ha incontrato Zanetti
V Sedicesimi di finale rimonta, adesso pe- che gli ha regalato una ma-
Giovedì 23/2 rò siamo caduti an- glia, ha stretto la mano a Ra-
ore 19 cora», spiega Zanet- nieri, ha fatto il giro dell’im-
V Paok-UDINESE ti. La sconfitta di pianto. E anche se oggi i suoi
(and. 0-0) Lecce ha aperto la compagni di classe juventini
Tv: Premium Calcio 1 falla, spegnendo la luce del- La prova tv ferma Luc e milanisti lo prenderanno in
ore 21.05 l’entusiasmo e riportando sul- Castaignos per tre giro, di sicuro non cambierà
V Atl. Madrid-LAZIO la terra un gruppo che pensa- giornate. L’attaccante squadra: «Piuttosto la scuo-
(and. 3-1) va di poter rientrare nel giro dell’Inter ha sputato la», ha detto. Luc Castaignos,
Tv: Premium Calcio scudetto e adesso ha smarrito in direzione di Andrea invece, dovrebbe cambiare at-
Le date la voglia di lottare. Raggi (foto Sky) al 40’ teggiamenti. Lo sputo a Rag-
V Ottavi di finale Ma in tre giorni come si del secondo tempo gi, venerdì sera contro il Bolo-
And. 8/3; rit. 15/3 può salvare la stagione e rin- di Inter-Bologna gna, gli è costato tre giornate
Quarti di finale viare la fine del ciclo? Serve Stop per Hamsik di squalifica. L’Inter non farà
And. 29/3; rit. 5/4 un’Inter operaia. Umile, corta, Il giudice sportivo ha ricorso e multerà il ragazzo.
V Semifinali organizzata, senza fronzoli. squalificato per una Che, in attesa di mostrare le
And. 19/4; rit. 26/4 Forse anche senza Sneijder, giornata anche Marek sue qualità, deve imparare a
V Finale che intanto ha marcato visita Hamsik che salterà dunque comportarsi.
9/5 a Bucarest perché affaticato. Ranieri pen- Napoli-Inter di domenica Alessandro Bocci
sa al 4-4-1-1, ma deve verifi- © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Liga

Bettarini). Ma i dubbi restano. Ci sono le

Genoano Omar Milanetto, 36 anni (Image Sport)
chiacchiere (sospetti su Napoli-Chievo
3-0 del maggio 2009) e le dichiarazioni di
alcuni membri dell’organizzazione. Il pen-
tito di Singapore Perumal riferisce con
qualche dubbio dell’alterazione di Bre-
scia-Chievo 0-3. Decisivo potrebbe essere
il ruolo dei fratelli Cossato (indagati a Cre-
mona e Napoli), ex del Chievo, di cui parla
(tra gli altri) Gervasoni. «Mi riferirono di
avere contatti in particolare con Pellisier e
Luciano». Il primo è indagato da sei mesi
ma è uscito pulito dall’inchiesta sportiva;
il secondo fa parte degli ultimi 41 indaga-
ti. Continua Gervasoni: «Tra i loro referen-
ti c’erano altri calciatori che in passato ave-
vano militato nel Chievo, tra cui Vincenzo
Italiano (indagato)». Sempre Gervasoni ri-
vela che Chievo-Novara di Coppa Italia
del 2010, 3-0 era «manipolata».
Novara Ma per questa gara l’attenzione è
sul Novara. Gervasoni parla per conoscen-
za diretta: è lui che mette in contatto il ca-
po degli zingari Gegic con Bertani, suo
amico. «Gli dissi che poteva accettare le
proposte di Gegic. E infatti così andò (...).
Di questa squadra fu coinvolto anche Nico-
la Ventola e qualcun altro», che poi si dice
essere Fontana e Shala. Altra partita rivela-
ta come combinata, ma forse solo dai gio-
catori, è Novara-Siena (2-2) l’ex dei tosca-
ni Carobbio rivela: «Gegic e Ilievski voleva-
no un pareggio con over. (...) Ci fu un con-
tatto tra Vitiello del Siena e Drascek del No-
vara nella hall dell’albergo che ospitava
noi del Siena».
Siena Quello citato è l’episodio che ingua-
ia di più il Siena. Carobbio rivela di aver
saputo che Siena-Piacenza (2-3) era stata
combinata dagli zingari, che però avrebbe-
ro contattato i piacentini. «L’accordo con i
giocatori del Piacenza era nel senso di un
over. Dopo 20 minuti il Siena vinceva per
2-0, poco prima della fine del primo tem-
po segnò il Piacenza. Acquisito l’over, cioè
dall’inizio del secondo tempo il Piacenza
Altre due «sospette»
Delicate anche le posizioni
di Genoa, Siena e Novara.
Sospetti su Atalanta e Bologna
avrebbe giocato normalmente, vincendo
3-2». Ma una lettera anonima spedita a La
Messi ne fa quattro
Nuova Venezia racconta il contrario: «So-
no un ex calciatore del Siena. Gervasoni e riporta il Barça a -10
durante la partita Siena-Piacenza ci pagò
perché vendessimo la partita (solo nel se- BARCELLONA — Tredici minuti
condo tempo) 2-3». Sospetti anche su Sie- di paura poi ci pensa il solito
na-Atalanta (per Doni partita vera), Sie- Messi. Il Barcellona parte male
na-Sassuolo, Siena-Ascoli. con il Valencia, e finisce sotto
Atalanta Già penalizzata per la gara col di un gol, di Piatti, dopo
Piacenza, va chiarita Padova-Atalanta: alla appena 9 minuti. Il Camp Nou
vigilia della partita le quote sul pari crolla- trattiene il fiato, ma è un
no, Doni dice a Benfenati «se vuoi faccio attimo. In 6 minuti, Messi
la ricognizione di campo e vedo se qualcu- segna la doppietta della
no mi dice qualcosa». rimonta (22’ il primo gol, 27’ il
Bologna Il coinvolgimento è molto indi- Implacabile secondo). Non contento, il
retto anche se il risultato di Bologna-Bari Leo Messi, quattro Pallone d’oro ne segna un’altra
0-4 sospetto: il factotum del Bari Iacovelli reti anche ieri sera nella ripresa (la partita finisce
riferisce che Masiello gli ha detto di poter al Valencia 5-1, al quinto gol provvederà
contattare Di Vaio e Portanova. (Reuters) Xavi) e il distacco dal Real di
In B A proposito, il Bari è spacciato alme- Mourinho, che sabato aveva
no per la combine Palermo-Bari. Solo dub- battuto 4-0 il Racing di
bi per la Samp: Perumal parla di Napo- Santander, ritorna a 10 punti.
li-Sampdoria 4-0 Tanti, per carità, ma con un
Claudio Del Frate Messi del genere tutto può
Arianna Ravelli succedere.
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36 Sport italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Goleada Decima vittoria dei siciliani in casa Palermo

5 A digiuno Guidolin nervoso, Cagliari spento Udinese
0
Il Palermo Lazio

Marcatori: Barreto 10’, Donati

1 L’Udinese terza Cagliari

UDINESE (3-5-2): Handanovic

0

gioca in discesa 20’, Silvestre 42’ p.t.; Budan 2’,

Miccoli 6’, Kozak 40’ s.t.
PALERMO (4-3-1-2): Viviano 7;
Pisano 6, Silvestre 6,5,
senza Di Natale 6,5; Benatia 6,5, Danilo 6,
Domizzi 6; Basta 6,5,
Fernandes 6, Pazienza 5,5, Abdi
6, Armero 5; Torje 5,5 (Barreto

Lazio travolta e senza vincere

6 23’ s.t.), Floro Flores 6. All.:
Mantovani 6,5, Balzaretti 6,5;
Guidolin 6
Migliaccio 7, Donati 7, Barreto 7
(Bertolo s.v. 27’ s.t.); Ilicic 6,5;
Budan 6,5 (Vazquez 6 18’ s.t.), CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 6;
Miccoli 7 (Della Rocca s.v. 33’ Pisano 6, Canini 6,5, Astori 6,5,

Ora i biancocelesti tremano s.t.). All.: Mutti 7

DAL NOSTRO INVIATO
PALERMO — Lo stadio Bar-
bera è una fortezza quasi ine-
spugnabile. Prima di ieri il Pa-
lermo ci aveva già vinto 9 vol-
te su 11 e — visto che razza di
Lazio incerottata e scombina-
ta è planata in Sicilia — non
c’era motivo perché non arri-
vasse anche la decima vittoria
(e il 30˚ punto sui 34 totali).
Così è andata, con una gara
a senso unico, dominata con
inaudita facilità dai rosanero
e completamente subìta dalla
squadra di Reja, che in un col-
po solo incontra un tremendo
filotto di cattive notizie: non
reagisce al duro k.o. in Europa
League con l’Atletico Madrid;
si fa agganciare dall’Udinese
al terzo posto; e — la peggiore
notizia di tutte — comincia a
sentire il fiato sul collo della
Roma, sotto di appena 4 punti
con il derby che incombe. Do-
po la gara con la Fiorentina al-
l’Olimpico, la Sfida sarà così
lo spartiacque di una stagione
che, cominciata bene, sta pren-
dendo per i biancocelesti una
brutta piega.
Per la Lazio un’attenuante
c’era, cioè una difesa improv-
visata per via di mille assenze
(Biava, Stankevicius e Radu in-
fortunati, Diakité e Konko
squalificati) e una squadra ri-
modellata da Reja su un 3-5-2
con Ledesma difensore, un
centrocampo solo tecnico e la
strana coppia d’attacco Klo-
se-Alfaro. Proprio l’uruguagio
di origini piemontesi, 23enne
studente di medicina a Monte-
Cinquina video, acquisto di gennaio al-
Miccoli l’esordio, ha illuso la Lazio fu-
festeggiato mandosi una clamorosa palla
dal suo gol al 2’ e impegnando Vivia-
allenatore no al 9’ con un bel tiro al volo.
Mutti dopo Ma appena l’ottimo Barreto
la valanga ha rotto l’equilibrio al 10’ la La-
di reti con zio si è sciolta e la sua incapa-
la quale il cità di reagire trovando alter-
Palermo ha native di gioco ha presto fatto
sotterrato dimenticare l’attenuante ini-
la Lazio ziale. Già lo 0-1 è stato il frut-
(Liverani) to di un errore generale di po-
sizionamento (6 laziali schiac-
ciati in area contro 3 rosanero
e Barreto libero di calciare dal
limite con Marchetti forse un
po’ in ritardo). Di lì in poi è
stata una tragedia pallonara.
Il centrocampo biancocele-
ste, benché più folto, non ave-
va né gamba né i tempi del
pressing e per questo la palla
LAZIO (3-5-2): Marchetti 5;
Pari con regalo a distanza
Zauri 5, Ledesma 5, Dias 4; DAL NOSTRO INVIATO
Gonzalez 5, Hernanes 4 (Scaloni
s.v. 32’ s.t.), Matuzalem 4, UDINE — L’Udinese riparte a
Candreva 4, Lulic 5; Klose 5 marce basse ed esulta solo a di-
(Kozac 6 s.t.), Alfaro 5 (Mauri stanza: ogni gol del Palermo
s.v. 21’ s.t.). All.: Reja 5 contro la Lazio scalda il Friuli, la
squadra di Guidolin aggancia
Arbitro: De Marco 6
quella di Reja al terzo posto, ma
Espulsi: Dias 29’, Reja 39’ s.t.
perde un’occasione per tornare
Ammoniti: Matuzalem, Candreva
a vincere dopo due sconfitte
Recuperi: 1’ più 2’
consecutive contro Fiorentina e
Milan. Tra gli strascichi evidenti
ce l’ha sempre avuta il Paler- della rimonta subita otto giorni
mo, perfetto nei passaggi (cfr. prima dai rossoneri, c’è soprat-
Donati), negli smarcamenti tutto l’assenza per infortunio di
(cfr. Barreto), nelle chiusure Di Natale, oltre a quelle impor-
(cfr. Migliaccio e i difensori tanti di Isla, Asamoah e Pinzi.
centrali) e pure nel senso del- Questa è un’Udinese minore e
lo show: così Donati ha rad- non a caso contro un Cagliari de-
doppiato con un fantastico ti- ludente la vittoria interna (una
ro ancora da fuori, Silvestre certezza mancata solo con Juve
ha colpito di testa liberissimo e Milan) non arriva. Ogni suc-
e, a inizio ripresa, Budan e cesso casalingo era stato sigilla-
Miccoli (sul filo del fuorigio- to da almeno un gol di Di Nata-
co) hanno trafitto una diga di le: Totò potrebbe tornare già do-
burro. menica a Bologna e allora il gio-
Di fronte a tanto Palermo, co bianconero ritroverà il suo
la Lazio ha replicato quasi sbocco naturale e Guidolin (for-
sempre con irritanti palloni se) potrà essere meno nervoso.
spediti in area dalla trequarti Il tecnico veneto al fischio fi-
e solo sullo 0-5 ha dato piccoli nale va incontro all’arbitro Celi
segni di vita, approfittando urlando «Vergogna, è una far-
del calo di concentrazione dei sa»: troppo pochi tre minuti di
siciliani: Viviano però ha fatto recupero in una ripresa brutta e
miracoli su Alfaro e Gonzalez piena di interruzioni. «Ero ar-
e alla Lazio sono rimaste solo rabbiato perché stavamo attac-
due espulsioni (Dias e Reja) e cando e ci sembrava che il Ca-
un inutile gol di Kozac. «Mut- gliari avesse perso tempo —
ti (ieri perfetto, ndr) è il mio spiega Guidolin, che si irrita an-
Mourinho», ha detto alla fine che per il ritardo delle interviste
il sempre misurato presidente tv —. Ma non abbiamo manca-
del Palermo Zamparini. Pecca- to la vittoria per questo. Sono
to che la Lazio ieri non fosse contento per la prestazione, per-
una squadra di calcio. ché stiamo andando oltre a
Alessandro Pasini ogni difficoltà. E non sono pre-
© RIPRODUZIONE RISERVATA occupato per le assenze, ma or-
Pareggio goglioso di quelli che hanno gio-
Il duello tra cato un’ottima partita: noi non
Domizzi dobbiamo vincere lo scudetto».
e Thiago La reazione esagerata di Gui-
Ribeiro dolin sembra la spia di un senso
Cardoso di frustrazione diffuso da que-
nel match ste parti, come testimonia an-
finito che lo sfogo del patron Pozzo in
senza reti settimana, contro un pubblico
tra poco numeroso e molto lamen-
Udinese toso: l’Udinese ha giocatori inte-
e Cagliari ressanti, anche in prospettiva
(Ansa) (come i colombiani Muriel e
Cuadrado del Lecce), ha un as-
setto ben definito, ma è total-
mente Di Natale-dipendente e
Floro Flores, pur volenteroso,
non può essere impiegato allo
stesso modo di Totò. «Lui è il
70% della nostra squadra» am-
mette il serbo Basta, migliore in
campo. Ed è detto tutto.
Anche perché il Cagliari, sen-
Agostini 6; Dessena 5,5, Ekdal
5,5 (Ibarbo 5,5 7’ s.t.),
Nainggolan 6; Cossu 5,5
(Ariaudo 6 14’ s.t.); Thiago
Ribeiro 5 (Ceppellini s.v. 31’
s.t.), Pinilla 6. All.: Ballardini 6
Arbitro: Celi 5,5
Ammoniti: Benatia, Domizzi,
Ariaudo, Ceppellini, Agazzi
Recuperi: 1’ più 3’
za fare praticamente nulla, nel fi-
nale di primo tempo è andato vi-
cino al vantaggio, con due tiri
della domenica: prima Pinilla al
volo di destro e poi Ekdal da
quasi quaranta metri hanno
consentito ad Handanovic di ri-
scattarsi dopo le ultime presta-
zioni al di sotto del proprio stan-
dard. Con Cossu non al meglio
per problemi muscolari, la squa-
dra di Ballardini non cambia
mai ritmo e difende il punto
con ordine. «Siamo molto sod-
disfatti per il pareggio — ricono-
sce l’allenatore romagnolo —,
ma nel gioco il Cagliari è capace
di fare meglio. Probabilmente il
merito va all’Udinese, ma noi ab-
biamo reso al di sotto delle no-
stre possibilità».
L’Udinese crea molto volume
di gioco, ma negli ultimi sedici
metri si rende davvero pericolo-
sa solo con una conclusione in
mischia di Pazienza (17’ s.t.)
che Agostini respinge di spalla
(il rigore, invocato, non c’è). E
così nell’aria umida resta solo
l’elettricità di una squadra che
vorrebbe fare di più. Ma proba-
bilmente non può.
Paolo Tomaselli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A/24ª giornata Serie A Classifica U Punti totali U In casa U Fuori casa Serie B Classifica U Punti totali U In casa U Fuori casa
G giocate V vinte N nulle P perse F reti fatte S reti subite G giocate V vinte N nulle P perse F reti fatte S reti subite Fischio finale
FIORENTINA NAPOLI 0-3 Punti G V N P V N P V N P F S Punti G V N P V N P V N P F S
Cavani (Na) 3', Cavani (Na) 10' s.t., MILAN 50 24 15 5 4 7 3 1 8 2 3 48 21 SASSUOLO 54 27 15 9 3 8 4 2 7 5 1 36 18
Lavezzi (Na) 46' s.t. VERONA 54 28 16 6 6 10 3 2 6 3 4 37 25 di Paolo Casarin
Arbitro: Orsato di Schio (Vi) JUVENTUS 49 23 13 10 0 8 4 0 5 6 0 36 14
UDINESE 42 24 12 6 6 10 2 1 2 4 5 34 22 TORINO 53 26 15 8 3 9 4 0 6 4 3 32 16
INTER BOLOGNA 0-3
PESCARA 52 26 16 4 6 10 1 1 6 3 5 56 37
Di Vaio (Bo) 37', Di Vaio (Bo) 38',
Acquafresca (Bo) 40' s.t.
Arbitro: Damato di Barletta
JUVENTUS CATANIA 3-1
LAZIO
ROMA
NAPOLI
42
38
37
24
24
24
12
11
9
6
5
10
6 6 4
8 7 3
5 5 5
2
2
2
6
4
4
2
2
5
4
6
3
38
37
41
29
27
24
PADOVA
VARESE
REGGINA
46
45
39
27
28
27
13
12
10
7
9
9
7
7
8
8
4
7
4
5
3
2
4
3
5
8
3
3 5 39 29
4 3 34 25
6 5 45 36
Brighi «chiude» bene
Barrientos (Ca) 4', Pirlo (Ju) 22', Chiellini
(Ju) 29' s.t., Quagliarella (Ju) 36' s.t.
Arbitro: Brighi di Cesena
INTER
PALERMO
CAGLIARI
36
34
31
24
24
24
11
10
7
3
4
10
10 6 2
10 10 0
7 4 6
5
2
2
5
0
3
1
4
4
5
8
5
34
38
22
33
35
24
BARI (-2)
BRESCIA
SAMPDORIA
39
39
37
28
27
26
11
10
8
8
9
13
9
8
5
3
5
3
5
4
7
5
5
3
8
5
5
3 4 34 31
5 3 29 26
6 2 31 21
Peruzzo, l’area è strana
LECCE SIENA 4-1 CITTADELLA 37 28 10 7 11 6 3 5 4 4 6 33 36
CHIEVO 30 24 8 6 10 5 3 3 3 3 7 20 30
Del Grosso (Si) 25', Muriel (Le) 32', Di
GENOA 30 24 9 3 12 7 2 3 2 1 9 31 44 GROSSETO 37 28 9 10 9 5 5 4 4 5 5 30 36
Michele (Le) rig. 23' s.t., Cuadrado (Le)
37' s.t., Brivio (Le) 49' s.t.
Arbitro: Rizzoli di Bologna
FIORENTINA
ATALANTA (-6)
28
28
22
24
7
8
7
10
8 6 3
6 5 5
3
2
1
3
4
5
5
4
23
26
22
27
JUVE STABIA (-4)
LIVORNO
36
30
27
28
11
7
7
9
9
12
8
3
3
4
3
7
3
4
4 6 38 35
5 5 30 33 P er Brighi da Cesena la dire-
zione di Juve-Catania è sta-
ta la più bella della sua carriera
nirà a 38 anni, senza il rango
dell’arbitro internazionale ma
con la possibilità di ricordarsi
CESENA MILAN 1-3 VICENZA 29 28 6 11 11 4 5 5 2 6 6 31 39
PARMA 28 23 7 7 9 5 4 2 2 3 7 27 35 di arbitro. Alle polemiche della di questo Juventus-Catania.
Muntari (Mi) 29', Emanuelson (Mi) 31', CROTONE (-1) 28 28 6 11 11 3 6 5 3 5 6 29 37
Robinho (Mi) 10' s.t., Pudil (Ce) 20' s.t. CATANIA 27 22 6 9 7 5 4 2 1 5 5 28 32 vigilia Brighi ha risposto con Quando penso alle carriere arbi-
MODENA 25 25 5 10 10 3 4 4 2 6 6 25 40
Arbitro: Valeri di Roma BOLOGNA 25 22 6 7 9 3 2 5 3 5 4 21 26 molta calma, concentrazione e trali, al loro inizio, al loro svi-
EMPOLI 24 27 6 6 15 4 4 6 2 2 9 32 45
GENOA CHIEVO 0-1 SIENA 23 23 5 8 10 5 3 3 0 5 7 23 26 perfino distacco. Dal primo con- luppo e alle loro conclusioni, mi
ALBINOLEFFE 24 27 5 9 13 3 6 5 2 3 8 28 42
Thereau (Ch) 30'
Arbitro: Guida di Torre Annunziata (Na)
LECCE 21 24 5 6 13 2 3 7 3 3 6 26 39 GUBBIO 23 27 5 8 14 5 4 4 0 4 10 24 39 tatto con le squadre, nel corrido- sembra che la meritocrazia non
NOVARA ATALANTA 0-0 NOVARA 17 24 3 8 13 2 6 5 1 2 8 20 42 ASCOLI (-7) 22 27 8 5 14 3 3 8 5 2 6 28 38 io che porta al terreno di gioco, sia sempre prevalente.
Arbitro: Banti di Livorno CESENA 16 23 4 4 15 2 3 6 2 1 9 16 37 NOCERINA 18 28 3 9 16 1 5 9 2 4 7 34 51 l’arbitro ha mostrato una fred- Rizzoli in Lecce-Siena, ha di-
ROMA PARMA 1-0 28ª giornata dezza esemplare, confermata retto con buon stile e cordialità
MARCATORI: 17 RETI: Di Natale (UDI) 15 RETI: Cavani (NAP), Ibrahimovic (MIL) 12 anche sul campo durante i salu- nei confronti dei calciatori; nel-
Borini (Ro) 26' ALBINOLEFFE-PESCARA 1-1 ASCOLI-GROSSETO 0-2 BRESCIA-MODENA 0-0
RETI: Palacio (GEN), Denis (ATA), Milito (INT), Jovetic (FIO) 11 RETI: Klose (LAZ), Miccoli
Arbitro: Peruzzo di Schio
(PAL) 10 RETI: Calaio' (SIE) 9 RETI: Matri (JUV), Giovinco (PAR) 8 RETI: Di Vaio (BOL) 7
LIVORNO-BARI 1-2 NOCERINA-CITTADELLA 0-1 PADOVA-EMPOLI 1-1 ti di rito, ridotti all’essenziale; l’impatto di Carrozzieri su Regi-
PALERMO LAZIO 5-1 SASSUOLO-VARESE 0-0 VERONA-GUBBIO 1-0 VICENZA-CROTONE 1-1 nessuna concessione nei gesti naldo, in area salentina, ha
RETI: Nocerino (MIL), Osvaldo (ROM), Mutu (CESENA), Di Michele (LEC), Hernanes (LAZ) JUVE STABIA-REGGINA 2-1 TORINO-SAMPDORIA oggi 20,45
Barreto (Pa) 10', Donati (Pa) 20', che potesse far trasparire qual- scambiato un fallo del difenso-
Silvestre (Pa) 42', Budan (Pa) 2' s.t.,
Miccoli (Pa) 6' s.t., Kozak (La) 40' s.t. PROSSIMO TURNO: Sabato 25/2, ore 18.00: Genoa-Parma. PROSSIMO TURNO: Venerdì 2/3, ore 20.45: Varese-Vicenza. che timore o dell'arroganza. E re per la simulazione del sene-
Arbitro: De Marco di Chiavari ore 20.45: Milan-Juventus. Domenica 26/2, ore 15.00: Atalanta-Roma, Sabato 3/3, ore 15.00: Bari-Crotone, Empoli-Livorno, Grosseto-Torino, Juve questo atteggiamento è durato se. Era rigore.
UDINESE CAGLIARI 0-0 Cagliari-Lecce, Catania-Novara, Chievo-Cesena, Siena-Palermo. Stabia-Nocerina, Modena-Cittadella, Padova-Albinoleffe, Pescara-Sassuolo, per tutti i novanta minuti du- L’area continua a rappresen-
Arbitro: Celi di Campobasso ore 20.45: Bologna-Udinese, Lazio-Fiorentina, Napoli-Inter. Reggina-Ascoli, Sampdoria-Verona. Lunedì 5/3, ore 20.45: Gubbio-Brescia. rante i quali i suoi fischi e i suoi tare un terreno difficile per Pe-
cartellini sono apparsi chiari, ruzzo che, in Roma-Parma, ha
Spagna Germania condivisi e pertanto giusti. sorvolato in più casi. In Paler-
È stato un arbitro capace e, mo-Lazio il gol di Miccoli è in
Il fenomeno soprattutto, libero: sordo ai leggero fuorigioco, mentre De
GETAFE ESPANYOL 1-1 HOFFENHEIM MAINZ 05 1-1 commenti dell’esterno, da ogni Marco è preciso nell’espulsione
REAL MADRID RACING SANTANDER 4-0 AMBURGO WERDER BREMA 1-3 Raul sale tipo di consiglio, da tutti inten- di Dias. Anche Banti, Nova-
SIVIGLIA OSASUNA 2-0 BAYER LEVERKUSEN AUGSBURG 4-1
GRANADA CF REAL SOCIEDAD 4-1 HERTHA BERLINO BORUSSIA DORTMUND 0-1 a 400 gol do dire. Eppure Juve-Catania è
stata una delle ultime prestazio-
ra-Atalanta, sul finire sorvola
su un fallo di Schelotto su Maz-
ATHLETIC BILBAO MALAGA 3-0 KAISERSLAUTERN BORUSSIA M. 1-2 ni della sua carriera che, visti i zarani, in area atalantina.
MAIORCA VILLARREAL 4-0 NORIMBERGA COLONIA 2-1
SPORTING GIJON ATLETICO MADRID 1-1 FRIBURGO BAYERN MONACO 0-0
Raul Gonzalez regolamenti dell’Aia, si conclu- Combattuta Udinese-Cagliari
LEVANTE RAYO VALLECANO 3-5 SCHALKE 04 WOLFSBURG 4-0
Blanco (primo a derà a fine stagione. Non essen- che Celi dirige con equilibrio, su-
BARCELLONA VALENCIA 4-1 HANNOVER 96 STOCCARDA 4-2 destra) omaggiato do diventato internazionale, perando anche le proteste di
REAL SARAGOZZA BETIS SIVIGLIA oggi 21,00 Classifica: 49 Borussia Dortmund 46 Borussia dai compagni dello traguardo prima concesso e do- Guidolin dopo una respinta di
Classifica: 61 Real Madrid 51 Barcellona 40 Valen- Monchengladbach 45 Bayern Monaco 44 Schalke 04 dopo aver po cancellato frettolosamente a Agostini, sulla linea di porta
cia 33 Athletic Bilbao, Espanyol 32 Atletico Madrid, Schalke 04 36 Werder Brema 34 Bayer Leverku- segnato al Wolfsburg causa di una discutibile Atalan- del Cagliari, per un tiro di Pa-
Levante 31 Rayo Vallecano, Malaga, Osasuna 29 Si- sen, Hannover 96 27 Wolfsburg 26 Stoccarda, il gol numero 400 ta-Napoli, ha esaurito il tempo zienza palla in gioco e nessun
viglia 28 Maiorca, Getafe, Granada Cf 27 Real Socie- Hoffenheim, Amburgo 25 Norimberga 24 Mainz
dad 26 Betis Siviglia, Villarreal 23 Racing Santander 05, Colonia 20 Hertha Berlino 18 Kaiserslautern, della sua carriera. di permanenza alla Commissio- fallo di mano.
20 Sporting Gijon 15 Real Saragozza Augsburg, Friburgo ne Arbitri Nazionale (CAN). Fi- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
Artifizio Premiato per la 700ª partita, Totti cerca il giallo per saltare l’Atalanta ma non il derby
La Roma cambia ancora pelle
Col Parma è bella e sprecona
Un solo gol (di Borini) ma tante occasioni per i giallorossi
ROMA — Piangevo perché
non avevo scarpe, fino a quan-
do non ho visto un uomo che
non aveva i piedi. Nella sinte-
si estrema che richiede Twit-
ter (massimo 140 caratteri)
Luis Enrique Martinez Garcia
si presenta così ai suoi fol-
lower. Un ritratto assai impe-
gnativo per se stesso e per chi
gli sta vicino, sia la sua fami-
glia o siano i suoi calciatori.
Perfezionista, lavoratore,
motivato, a volte al limite del-
la paranoia.
E, soprattutto, guidato da
un’idea di calcio molto forte,
forgiata a Barcellona, e perciò
«non negoziabile» (suo copyri-
ght). È l’unico allenatore stra-
niero della serie A e non è un
caso. Non si è italianizzato e
non vuole farlo: una scelta
che ha diviso tifosi e addetti ai
lavori in pro e contro. La vera
domanda dovrebbe essere pe-
rò una sola: sta dando davve-
ro alla Roma un gioco «diver-
so», al di là della variabile (co-
munque importantissima)
dei risultati? Almeno per chi
scrive, la risposta è: sì.
La partita di ieri contro il
Parma di Donadoni, apparso
molto deludente sul piano del
gioco, ha corroborato i soliti
numeri giallorossi (62 per cen-
to di possesso palla, 70 per
cento di supremazia territoria-
le, il doppio di passaggi riusci-
ti rispetto all’avversario) con
otto occasioni da gol contro
una sola (l’ex Okaka, stoppato
da Stekelenburg). Da tanto cal-
cio, la Roma ha tratto un solo
gol, di Borini, al 26’, con un de-
stro in diagonale. Poi, nel fina-
le, la sagra del tiro al bersaglio
(Mirante). Sicuramente trop-
po poco, per una gara che po-
Le altre Il Novara non prende più gol ma non segna e fa 0-0 con l’Atalanta. Il k.o. col Chievo «pericoloso» per il tecnico del Genoa
Mondo a metà dell’opera, Marino ora rischia
NOVARA — La salvezza re-
sta un’impresa disperata, o
quasi, ma il Novara con Mon-
donico sta cambiando faccia.
La difesa non è più una banda
del buco: un solo gol subito
nelle ultime 4 giornate, vale a
dire da quando Mondo ha pre-
so il posto di Tesser in panca. I
conti non tornano ancora in
avanti, visto che è arrivato un
solo gol in 360’. «Ma siamo sul-
la buona strada — garantisce il
tecnico —, basta contare tutte
le volte che abbiamo tirato in
porta contro l’Atalanta».
L’episodio che avrebbe potu-
to cambiare il risultato e con-
sentito al Novara di fare un al-
tro passo avanti importante in
classifica è capitato a una man-
ciata di secondi dalla fine quan-
do Schelotto, invece del pallo-
ne, ha colpito una gamba di
Mazzarani facendolo cadere in
area. Era rigore, ma non se ne
è accorto nessuno, a parte il di-
retto interessato. «Pensate che
quando me ne ha parlato il no-
stro giocatore negli spogliatoi
— ha confidato Emiliano Mon-
donico —, l’ho ascoltato con
scetticismo perché convinto
fossero le solite scuse. Aveva
ragione, invece, come certifica-
to dalle immagini televisive.
Ma non sto certo qui a lamen-
tarmi e, tantomeno, a protesta-
re: come non ho visto io posso-
no non essersene accorti nep-
pure l’arbitro e i suoi collabora-
tori».
Nessuna polemica perché
Mondo è persona seria e per
Roma
1 scia) ha trovato
Parma
0 Atalanta-Roma ma
Marcatore: Borini 26’ p.t.
ROMA (4-3-3): Stekelenburg
7; Rosi 6, Juan 6, Heinze 7,
Taddei 6; Gago 7, De Rossi 7,
Pjanic 6,5 (Marquinho s.v. 35’
s.t.); Borini 8 (Bojan s.v. 44’
s.t.), Totti 6,5, Osvaldo 5
(Lamela 6 25’ s.t.). All.: Luis
Enrique 7
PARMA (3-5-2): Mirante 6;
Zaccardo 6, Ferrario 4,5, A.
Lucarelli 5; Jonathan 5
(Biabiany s.v. 34’ s.t.), Morrone
5 (Valdes 5 25’ s.t.), Musacci
5,5, Mariga 6, Gobbi 4,5;
Giovinco 5, Palladino 5 (Okaka
5 46’ p.t.). All.: Donadoni 5
Arbitro: Peruzzo 4
Ammoniti: Ferrario, Totti, A.
Lucarelli, Musacci
Recuperi: 2’ più 4’
Bomber Il gol di Fabio
Borini, 20 anni, il quinto
nelle ultime 6 partite (Liverani)
Viareggio
Oggi la finale tra Juventus e Roma
VIAREGGIO — È il giorno della finale, se la
giocano Juventus e Roma in lotta per
conquistare la 64ª edizione della Viareggio
Cup (in campo allo stadio dei Pini alle
15.00, diretta tv dalle 14.45 su Raisport 1).
Le due formazioni non si sono mai
affrontate in finale, i giallorossi hanno
Duello
Andrea Caracciolo
controllato
dall’atalantino
Guglielmo Stendardo:
a Novara hanno vinto i
difensori (Getty Images)
italia: 515249535254
vinto il Viareggio tre volte (1981, 83, 91), la
Juventus sette volte (1961, 94, 2003, 2004,
2005, 2009, 2010). In semifinale la Juve
allenata da Baroni ha battuto il Parma 1-0,
la Roma guidata da De Rossi ha superato ai
rigori la Fiorentina (6-4). Ad arbitrare oggi
Juve-Roma, Mauro Bergonzi di Genova.
Novara
0 0
Atalanta
0 1
NOVARA (4-3-2-1): Ujkani 6;
Gemiti 5,5, Lisuzzo 6,
Centurioni 6, Garcia 5,5; Silva
6 (Coubronne s.v. 23’ s.t.),
Rigoni 6, Pesce 6,5; Jeda 6
(Mazzarani 5,5 10’ s.t.),
Mascara 6; Caracciolo 5,5
(Rubino s.v. 30’ s.t.). All.:
Mondonico 6
ATALANTA (4-4-2): Consigli
6; Bellini 6, Lucchini 6,
Stendardo 6, Peluso 6;
Schelotto 5, Brighi 6,5, Cigarini
6 (Cazzola s.v. 44’ s.t.),
Morales 5 (Bonaventura s.v.
34’ s.t.); Marilungo 5,5
(Carrozza s.v. 27’ s.t.), Denis
5,5. All.: Colantuono 6
Arbitro: Banti 5
Espulso: Pesce 46’ s.t.
Recuperi: 0’ più 4’
bene, uno che ha provato sulla voleva con un’inedita difesa a
sua pelle che nella vita ci sono 3, un folto centrocampo e con
tante cose più importanti di un Marilungo a fare da partner in
rigore non concesso. E niente avanti a Denis che non sta pro-
scuse anche se tra infortuni e prio vivendo un momento ma-
squalifiche è stato costretto a gico e fortunato. Il bomber del-
stravolgere la formazione che l’Atalanta è, infatti, riuscito nel-
aveva battuto l’Inter. Eppure il la clamorosa impresa, compli-
Novara ha provato, più dell’A- ce un rimpallo con Mascara, di
talanta, sino alla fine, a vincere colpire la traversa a non più di
la partita. La squadra di Colan- 10 centimetri dalla linea di por-
tuono ha ottenuto quello che ta. E non è andata bene neppu-
teva finire 3-0 o 4-0, ma infini-
tamente di più del nulla offer-
to lunedì scorso contro il Sie-
na.
Cosa è cambiato in pochi
giorni per trasformare una Ro-
ma inguardabile in una squa-
dra capace di fare buon calcio,
a tratti ottimo? Facile dire il re-
cupero di De Rossi, il giocato-
re che ha la capacità di miglio-
rare del 30 per cento il rendi-
mento di tutti i compagni, co-
sì come fanno i grandi play-
Genoa
Chievo
Marcatore: Thereau 29’ p.t.
GENOA (3-5-2): S. Frey 6; Rossi
5,5, Granqvist 6, Kaladze 5,5;
Constant 5, Veloso 6 (Ze
Eduardo 6 19’ s.t.), Kucka 6
(Belluschi 6 30’ s.t.), Biondini 6,
Jankovic 5,5; Sculli 5,5
(Jorquera s.v. 34’ s.t.), Palacio 6.
All.: Marino 5,5
CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino
7; Sardo 6, Andreolli 6, Acerbi
6,5, Dramè 5,5; Luciano 5,5
(Vacek 6 30’ s.t.), Bradley 6,
Cruzado 5,5 (N. Frey s.v. 31’
s.t.); Rigoni 6, Thereau 6,5
(Paloschi s.v. 36’ s.t.); Pellissier
6. All.: Di Carlo 6
Arbitro: Guida 6
Ammoniti: Bradley, Thereau,
Andreolli, Sculli, Biondini, Rigoni
Recuperi: 1’ più 4’
re a Caracciolo che si è visto re-
spingere dalla parte interna del
palo un pregevole colpo di te-
sta. «Risultato giusto dopo una
buona prestazione delle due
squadre — ha commentato Co-
lantuono —. Denis? Deve solo
star calmo: presto tornerà a se-
gnare».
Proprio come si è messo a fa-
re il Lecce con Muriel e Quadra-
do che hanno travolto in ri-
Codice cliente:
Sport 37
Fotofinish
maker del basket. Ma ancora
più importante è stata l’atten-
zione costante di tutta la squa-
SCI
Slalom di Bansko
Gross è terzo
dra. Se riesce a limitare gli er-
rori nei passaggi «facili», la
Roma può mettere in crisi
qualsiasi avversario.
Francesco Totti (premiato
Terzo podio in slalom per
Stefano Gross. Dopo i
piazzamenti di Adelboden
Schladming, l’azzurro è
per la partita numero 700 da
professionista, una storia infi-
nita iniziata il 28
arrivato terzo anche a
Bansko, in Bulgaria, nella
prova di Coppa del mondo
marzo 1993 a Bre- vinta dall’austriaco Marcel
l’ammonizione che
Hirscher davanti allo svedese
Andre Myhrer. Glia ltri
voleva per saltare azzurri: 9˚ Manfred Moelgg
non rischiare il der-
e 10˚ Giuliano Razzoli.
Annullata invece la
by. Detto questo, supercombinata femminile
di Sochi. La gara non verrà
resta purtroppo da
segnalare un’altra recuperata, la coppa di
specialità va a Lindsey Vonn.
sconcertante prova
della squadra di
Nicchi e Braschi. SCHERMA
L’arbitro Peruzzo,
assai poco aiutato Fioretto e sciabola
dagli assistenti, vanno all’Olimpiade
non ha visto un ri-
Le squadre di fioretto e
gore solare di Ferra-
rio (fallo di mano sciabola maschile hanno
ottenuto il pass per i Giochi
su tiro di Gago al
di Londra grazie ai punti
14’ p.t.) e ha poi di-
conquistati nelle prove di
retto cercando di
Coppa del mondo di La
tenere bassa la per-
Coruña e Padova. I tre atleti
centuale dei falli fi-
del fioretto che, al momento,
schiati, sorvolando
compongono la squadra,
su moltissimi inter-
sono il campione del mondo
venti scorretti. La
regolarità del gio- in carica, Andrea Cassarà,
Valerio Aspromonte e
co, però, conta più
Giorgio Avola. Nella
di una statistica.
sciabola, la squadra risulta a
E il Parma? Ha si-
l momento composta da
curamente pagato
il recupero infraset- Aldo Montano, Diego
timanale giocato a Occhiuzzi e Luigi Tarantino.
cento all’ora con-
tro la Juventus. Do- SLITTINO
nadoni ha fatto tur-
nover (fuori Floccari e Mode- La gara a squadre
sto, Mirante in porta al posto a Zoeggeler & Co.
di Pavarini) e tenuto in pan-
china, inspiegabilmente, Bia- Gli azzurri hanno vinto
biany. Cioè il giocatore che,
con i suoi cambi di velocità,
la gara a squadre valida
per la Coppa del mondo
poteva mettere in difficoltà la di slittino a Sigulda,
Roma. Ma è la prima sconfitta in Lettonia. Sandra
nelle ultime sei gare e ci può Gasparini, Armin Zoeggeler
stare. Soprattutto se si cerca e il doppio composto
una tranquilla salvezza e non da Christian Oberstolz
un calcio «diverso» dagli altri. e Patrick Gruber si sono
Luca Valdiserri imposti ad Austria
e Germania. La Germania si
© RIPRODUZIONE RISERVATA
è però aggiudicata la piccola
coppa di cristallo con 540
punti, davanti a Canada
(392) e Russia. (385). In
classifica generale, l’Italia è
arrivata sesta con 340 punti.
TENNIS
Federer, 71˚ titolo
Lecce Volandri non ce la fa
4 Roger Federer ha vinto il
torneo di Rotterdam: in
Siena
1 finale lo svizzero, n.3 del
mondo, ha battuto
l’argentino Del Potro in due
Marcatori: Del Grosso 25’, Muriel set (6-1, 6-4). Per il
32’ p.t.; Di Michele (rig.) 23’, campione svizzero si tratta
Cuadrado 37’, Brivio 49’ s.t. del 71˚ titolo in carriera.
LECCE (3-5-2): Benassi 6,5; Oddo La bielorussa Azarenka, neo
6, Carrozzieri 6, Esposito s.v. (Di n.1 del mondo, ha
Matteo 6,5 11’ p.t.); Cuadrado 7, conquistato il titolo del
Giacomazzi 6,5, Obodo 6 Qatar Open, strapazzando in
(Bertolacci 5 14’ s.t.), Blasi 5, Brivio finale l’australiana Stosur:
6,5; Muriel 7,5 (Del Vecchio s.v. 45’ 6-1, 6-2. Niente da fare per
s.t.), Di Michele 6,5. All.: Cosmi 6,5 l’azzurro Filippo Volandri a
San Paolo: in finale ha vinto
SIENA (3-5-2): Pegolo 6;
Almagro 6-3, 4-6, 6-4.
Rossettini 5,5, Contini 5 (Giorgi 6
25’ s.t.), Terzi 5,5; Angelo 6, Brienza
6,5, Vergassola 6, Parravicini 5,5 CICLISMO
(Gazzi 5,5 6’ s.t.), Del Grosso 6,5;
Reginaldo 5,5 (Destro 5 13’ s.t.), Nibali 2˚ in Oman
Calaiò 5,5. All.: Sannino 5 Gretsch inizia bene
Arbitro: Rizzoli 5,5
Lo slovacco Peter Velits ha
Espulso: Blasi 45’ s.t.
vinto il Giro dell’Oman
Ammoniti: Reginaldo, Terzi, precedendo di 1’’ Vincenzo
Rossettini, Del Grosso, Vergassola,
Nibali. Nella sesta e ultima
Obodo, Carrozzieri, Cuadrado
tappa, successo allo sprint
Recuperi: 1’ più 4’ del tedesco Marcel Kittel.
L’australiano Richie Porte ha
monta il Siena e, ora, sono a so- conquistato il Giro
dell’Algarve. Patrick Gretsch
li 2 punti dalla squadra di San-
nino. Anche il Chievo (gol di è il primo leader della 58ª
Thereau) ha conquistato 3 pun- Vuelta Andalucia-Ruta del
ti molto importanti a Genova Sol. Il tedesco si è
contro una squadra che, ora, aggiudicato il cronoprologo
non riesce più a vincere neppu- individuale di 6 km in 6’49’’
re in casa. Con Preziosi che, do- davanti allo spagnolo
po Malesani, sta meditando di Markel Irizar, a 2’’. Migliore
esonerare anche Marino. italiano, Daniele Bennati,
Franco Fiocchini 11˚ a 12’’.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
38 Sport
L’intervista Portiere campione del mondo, poi allenatore e commissario tecnico, anche dirigente, a 70 anni si racconta e spiega il suo calcio
Campione del mondo
Zoff con il presidente Pertini, il c.t.
Bearzot e la Coppa del mondo ’82 (Ap)
«Io, Zoff, abbastanza
un buon esempio»
ROMA — «Il portiere era consi-
derato il pazzariello della compa-
gnia. Io ho dato un’altra versione
del ruolo». Dino Zoff compie 70
anni e il racconto della sua vita
scorre pacato come il Tevere, che
è lì sotto, torbido e silenzioso.
Quelle mani immortalate in un ce-
lebre disegno di Renato Guttuso
mentre sollevano la Coppa del
Mondo nella notte madrilena del-
l’11 luglio 1982 ora hanno 70 an-
ni. Il tempo non ha pietà neppure
per i miti dello sport. «Sono di fa-
miglia contadina e so che questa
è la legge della natura. Sono passa-
ti quasi trent’anni ma tutti mi par-
lano ancora di quel Mondiale, del-
la parata contro il Brasile. È un ri-
cordo continuo per tante genera-
zioni».
Dino Zoff lei è una vera e pro-
pria icona vivente. Ne ha la per-
cezione?
«Mi inorgoglisce tutto perché
ho la presunzione di avere semi-
nato bene, di essermi sempre
comportato come Dio comanda.
La popolarità non mi ha mai dato
fastidio, non mi ha mai pesato fa-
re un autografo. Io non sono sta-
to umile nel mio lavoro, sono
sempre stato feroce nell’autocriti-
ca, ho sentito la responsabilità
sui gol che ho preso e quindi cre-
do di meritarmela, la popolarità.
Sono sempre stato per la concre-
tezza e non per le scuse».
Com’era il suo calcio?
«Era un gioco, una passione.
Ho incominciato da bambinetto a
fare il portiere. L’ho fatto per voca-
zione, non c’era la tv per darti
un’immagine da prendere come
mito, come riferimento. Anche i
sogni erano limitati».
E com’è il calcio di oggi?
«Il campo è lo stesso, le misure
sono le stesse. È cambiato l’am-
biente esterno. Ora dopo un gol si
fanno i balletti. Cose senza senso,
ci vuole rispetto dell’avversario».
In effetti...
«Anche da allenatore ho sem-
pre battuto sul chiodo. Un atleta
deve dimostrarsi forte e invece ba-
sta una spintarella e uno stramaz-
za a terra: ma che atleta sei? Che
cosa racconti a tuo figlio? Che hai
strappato un rigore con una furba-
ta?».
E com’era Dino Zoff da giova-
ne?
«A 10 anni al paese che diverti-
mento migliore del calcio ci pote-
va essere? Fare 10 chilometri in bi-
ci per giocare la partita era una fe-
sta. Ho studiato — tre anni di av-
viamento professionale, poi il bi-
ennio tecnico — e sono andato a
lavorare: facevo il motorista in
una grande officina».
E continuava a tuffarsi tra i pa-
li.
«Facevo la parte dello scemo
del villaggio, mi buttavo sempre.
Le lascio immaginare i pantalo-
ni. I più grandi mi prendevano
❜❜
Un giocatore deve dimostrarsi forte
e invece con una spintarella
stramazza a terra: ma che atleta
sei, cosa racconti a tuo figlio?
La delusione più grande
Wolfgang Magath segna il gol che condanna
la Juventus nella finale di Champions ’83 (Ap)
«Sono sempre stato feroce nell’autocritica
Più portato alla concretezza che alle scuse»
70
in giro. Ma già a 13-14 anni il pae-
se era orgoglioso di quel portieri-
no. Mi sono venuti a vedere quel-
li del Milan e quelli dell’Inter. Sa
chi era il responsabile del settore
giovanile dell’Inter? Era Meazza,
pensi quanto tempo è passato.
Poi a 17 anni sono andato a Udine
e lì ho esordito in serie A con una
scoppola a Firenze, perdemmo
5-2».
Lei è cresciuto in un’Italia di-
versa, senza Festival di Sanremo
e vecchi tromboni.
(ride) «Il mondo di allora era
più facile. Se uno ne aveva voglia
c’erano più possibilità di emerge-
re. E si facevano anche più sacrifi-
ci».
Da ragazzo era per i Beatles o
per i Rolling Stones?
«Ero più legato al mondo dei
motori. Il mio idolo era Jim
Clark».
E per chi faceva il tifo?
«Ero juventino. Al paese erano
quasi tutti juventini. A parte un
paio del Toro e un milanista».
I più grandi con cui ha gioca-
to?
«Sivori, Platini, Boninsegna,
Altafini, Schnellinger. E poi
gran parte dei miei compagni
del Mondiale di Spagna».
E invece i più forti tra
quelli che ha allenato?
«Signori, Schillaci.
Per non parlare di Ga-
scoigne che ha spreca-
to tutto con uno stile
di vita non da atle-
ta».
Chissà le arrab-
biature con Gaz-
za.
«Gli artisti li ho
sempre amati, for-
se perché io non
lo sono. Un por-
tiere deve evi-
tare quello
italia: 515249535254
L’amarezza da c.t. Gazza, il più pazzo di tutti
Dino Zoff davanti alla panchina azzurra durante Paul Gascoigne, il giocatore più pazzo che
gli Europei del 2000 chiusi al 2˚ posto (Liverani) Dino Zoff ha mai allenato (Ap)
Relax
Dino Zoff,
mito del
mondo del
calcio, si
dedica ora
sempre più
spesso
a un’altra
delle sue
grandi
passioni:
il golf
(Bartoletti)
Calciatore
Dino Zoff è
nato a Mariano
del Friuli il 28
febbraio 1942. Cresciuto
nella Marianese, ha difeso la
porta di Udinese, Mantova,
Napoli e Juventus. Ha giocato
in nazionale 112 volte in 15
anni, dal 1968 al 1983.
Con la Juventus ha vinto
6 scudetti, 2 Coppe Italia,
1 Coppa Uefa e in nazionale
un campionato del mondo
e un campionato europeo
Allenatore
Alla fine della carriera
di calciatore ha allenato la
nazionale olimpica e poi, nel
1988 è stato chiamato dalla
Juventus dove è rimasto
2 anni vincendo una Coppa
Italia e una Coppa Uefa.
Nel 1990 assunse la guida
tecnica della Lazio. Nel ’98 è
subentrato a Cesare Maldini
come c.t. della nazionale
arrivando secondo ai
Campionati europei del 2000.
Si è dimesso dopo le critiche
di Silvio Berlusconi.
Nel campionato 2004-05
ha guidato la Fiorentina
Dirigente
È stato presidente della Lazio
nella gestione Cragnotti dal
’94 al ’98 e ne è stato anche
l’allenatore dopo l’esonero
di Zeman. È ritornato
alla scrivania biancoceleste
nel 2001 come
vicepresidente diventando
in contemporanea allenatore
dopo l’esonero di Eriksson
Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Thereau
e il senso
unico
di LUCA BOTTURA
L’UOMO COMUNQUE V «E co-
munque il Genoa gli faccio i
complimenti» (Mimmo Di Car-
lo, Mediaset Premium).
TESTATE E TESTONI V Ce-
lentano rispolvera la sua fede
interista: «Bisogna chiudere la
Gazza perché non mette abba-
stanza in croce Moratti».
UN GIORNO IN QUESTURA
V Dopo che ieri, durante un’in-
tervista a Sky, si era riferito a
El Shaarawy con la generica
che creano gli altri».
Mundial dell’82. Erano così
fuori luogo le critiche iniziali al-
la vostra nazionale?
definizione di «ragazzino col
cognome egiziano», Silvio Ber-
lusconi si è scusato: «Ricordo
più facilmente le generalità del-
le ragazzine».
STATE BUANA SE POTETE
«Del tutto fuori luogo. C’era
una campagna accanita contro Be-
arzot, furono scritte cose inimma-
ginabili. Quell’Italia ha cambiato
molti luoghi comuni sul nostro
calcio catenacciaro. Avevamo due
V «L’Olympique Marsiglia è
una squadra con pochi gioca-
tori di talento, corre molto, è
formata prevalentemente in-
fatti da giocatori di colore che
pistano parecchio in campo»
punte, più Antognoni e Cabrini
che andava sempre. C’era Tardel-
(Stadio Sprint, Bruno Gentili
abbina colore della pelle e insi-
li. Certo, sapevamo anche difende- pienza tecnica, nel 2012, intro-
re».
Da c.t. avrebbe potuto fare il
ducendo anche verbi scono-
sciuti alla lingua italiana).
bis a Euro 2000. Che cosa non PUNTI AL CUADRADO V
ha funzionato nella finale con i «Questi quattro punti ci danno
francesi? la forza per credere nella sal-
«Semplice. Il destino ci ha aiu- vezza» (Juan Cuadrado intro-
tato in semifinale con l’Olanda e duce l’iva sulle vittorie, post
non con la Francia. Se fossimo Lecce-Siena, Sky).
usciti con gli olandesi non sarem- ANTROPOFAGIA CANAGLIA
mo andati nemmeno in finale. So- V «L’Inter sta leccando i suoi
no fatalista». feriti» (Adam Grapes, «Skyin-
E l’entrata a gamba tesa di campo»).
Berlusconi che la incolpò di non TORMENTO ED EXTASY V
avere saputo imbrigliare Zida- «Pesante gol di Muntari, pe-
ne? sante come una ciliegia: Furio
«Io non sono un integralista
del calcio. Accetto tutte le opinio-
ni. Lì la questione è stata furbesca-
mente spostata sulle marcatura di
Zidane ma a farmi dimettere sono
state le parole di Berlusconi con-
tro l’uomo, sulla mia indegnità a
guidare la nazionale».
Tra tutti i suoi ex compagni
qual è quello che si è dimostrato
più bravo come allenatore?
«Capello, senza dubbio. È il più
bravo perché è il più normale. Il
calcio è semplice».
Il personaggio più strano che Fedele mi sembra Claudia
le è capitato di incontrare? Schiffer oggi» (Carlo Pellegat-
«Gascoigne. Una volta, nono- ti, Cesena-Milan, Mediaset Pre-
stante io avessi cercato di dissua- mium).
derlo, se ne andò dal ritiro la sera DO MAGGIORE V «Il Napoli
del sabato perché era arrivata la lo diamo in 3D, in Hd, io non
sua fidanzata. Il giorno dopo, so più come ve lo devo dare:
il giorno della partita, ero a abbiamo finito le dimensioni»
pranzo con una parte (Ilaria D’Amico, «Skycalcio-
del mio staff e me show»).
lo vidi piom- GAY UN MITO V «Se io subi-
bare com- sco un fallo mi lamento e ri-
pletamente mango sorpreso» (Gianluca
nudo al ri- Paparesta, Mediaset Pre-
storante. mium).
Non nudo con SENSI UNICI V «Volevo chie-
gli slip e i calzini: proprio nudo. dere a Thereau come fa con la
‘‘Mister, mi hanno detto che mi cresta a mettere il cappellino».
voleva e non ho fatto in tempo a «Lo metti dentro ed è più faci-
vestirmi’’. Aveva cambiato idea. le: non ha bisogno di gel né di
Ovviamente non l’ho fatto gioca- niente». «E quando lo tira fuo-
re ma con uno così, a suo modo ri?» (boato) (Billy Costacurta,
geniale, come ci si può arrabbia- foto, Cyril Thereau e Ilaria
re?». D’Amico, «Skycalcioshow»).
Qual è stata la sua gioia più MOSTRI MARIN V Ultime dal-
grande? l’Ariston: pare che l’altra sera
«Beh, il Mondiale. L’ho vinto a nel backstage Belén abbia
40 anni, da capitano». chiesto a Federica Pellegrini co-
E la delusione? me fare le virate a farfalla. E vi-
«La finale di Coppa dei Campio- ceversa.
ni persa ad Atene con l’Amburgo CRONACHE SUPPOSTE V «Il
nell’83, gol di Magath. Quella era diagonale di Borini! gol gol gol
la Juve più forte di tutti i tempi. gol gol gol gol gol gol gol gol
La partita sembrava una formali- gol gol gol gol gol: questo meri-
tà, per l’ambiente era già vinta pri- ta una tachipirina per me!»
ma di giocarla». (Carlo Zampa, Roma-Parma,
Se le fosse possibile, che cosa Mediaset Premium).
eliminerebbe dal calcio di oggi? FIGURE DI MERENDA V Do-
«Mi piacerebbe un calcio più po il piccolo interista Filippo, ie-
semplice, che finisse dopo la parti- ri anche un piccino tifoso del
ta e che non sia virtuale. Ormai in- Parma ha chiesto alla sua
vece la televisione è una religio- squadra di non perdere più
ne, se non vai in tv non esisti». perché sennò alle elementari
Alla fine che cosa ha rappre- lo sfottono: era Giovinco.
sentato Dino Zoff per il calcio?
«Uno che ha lavorato bene, con
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serietà. Anche se è poco umile dir-
lo, sono stato abbastanza un
buon esempio. Siccome me lo di-
cono tutti, ci credo».
Alberto Costa
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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
Basket La Montepaschi conquista la Coppa Italia
Crudele e perfetta
Siena si gode
un altro trionfo
Travolta Cantù, 12˚trofeo consecutivo
TORINO — A le cinco de la
tarde... Proprio come alla corri-
da. Nel tercio de la muerte, Sie-
na mata Cantù, infliggendole 25
punti di scarto (69-45) già nel
terzo periodo, senza lasciargli
né orecchie né coda.
Una partita strepitosa, la bat-
taglia finale perfetta, che la Mon-
tepaschi ha aperto con la supe-
riorità fisica in tutti i ruoli, esem-
plificata, ad esempio, dall’inter-
cambio Moss-Basile, cui presto
si aggiungevano le categorie tec-
niche superiori di David Ander-
sen e Lavrinovic. E, a tanta bel-
lezza di basket puro, fluido, pre-
ciso, scandito inesorabilmente,
si aggiungeva anche il crudo fu-
rore della proverbiale tonnara di-
fensiva senese. Soltanto sangue
canturino. Feriti tutti e subito.
Dallo strepitoso Andersen (25
punti di marca superiore), plebi-
scitario Mvp della manifestazio-
ne, dai movimenti scientifici di
Ksistof Lavrinovic (16) quando
a lui si opponeva la marcatura
impossibile di Greg Brunner, e
ancora dagli artigli della pantera
Moss (14), e anche dal ritorno
dello zio Bootsy, Thornton,
«uno che non ci ha fatto spende-
re energie per spiegargli chi era-
vamo e la nostra etica di lavo-
ro», ha commentato Pianigiani.
Mentre, sul fronte di Brianza, se
Volley
Coppa Italia
ancora
di Trento
ROMA — Sono sempre loro i
più forti. Li puoi mettere sotto
per due set e mezzo, ma se
non chiudi i conti poi finisci
per pagare. Nella finale
giocata al PalaLottomatica di
Roma contro Macerata, l’Itas
Diatec Trentino ha così
mostrato di poter essere
vincente anche in una
giornata senza grossi acuti,
alzando alla fine la seconda
Coppa Italia della sua storia.
Nei primi due parziali una
Lube con gli occhi spiritati,
reattiva su ogni pallone lascia
pochi spazi di manovra a
Trento e l’unico vero
momento di apprensione per
il sestetto marchigiano si
verifica quando Travica va giù
tenendosi la caviglia. Paura
che però dura un attimo. Il
tempo per il palleggiatore
azzurro di tornare verticale e
ricominciare a mettere
Omrcen nelle migliori
condizioni per sezionare a
piacere la difesa dei campioni
di «tutto». Il croato, che alla
fine metterà assieme 26 punti,
è per lunghi tratti imparabile,
Savani e Parodi fanno molto
male anche in battuta, un
fondamentale che invece
condanna l’Itas Diatec, mai
incisiva dai nove metri
almeno fino al 18-13 del terzo
set quando la gara cambia di
colpo. L’Mvp Juantorena
inizia a dare una mano più
concreta a Stokr, la Lube cala
vistosamente e di li a poco è
tiebreak. Un epilogo pieno di
emozioni e palle match fallite
che finisce per premiare
(18-16) Trento.
Sergio Torrisi
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Sport 39
Le pagelle della finale
dal nostro inviato a Torino
Andersen oltre ogni limite
8 ANDERSEN L’Mvp della finale è devastante
per Cantù. Ingrana subito e tratta la Bennet
come Tyson avrebbe trattato un punching ball.
Una presenza illegale. È il giocatore che
potrebbe condurre Siena alla agognata gloria
europea.
8 MOSS L’uomo ovunque, anche nel centro
dell’area dove aziona le gambe-razzo per
compensare i deficit di centimetri e dove combina
danni biblici ai malcapitati canturini. Il suo tsunami
apre i varchi a quelli secondari, scatenati dalle
seconde linee (seconde si fa per dire).
7,5 LAVRINOVIC Ha definitivamente smascherato
le carte deboli di Cantù sotto canestro e ha portato
Il tabellino a spasso Brunner. Il vero casino per gli avversari è
che uno così te lo ritrovi addosso dopo, al secondo
giro, spuntato dalla panchina.
Montepaschi 88 7,5 PIANIGIANI Una partita perfetta, liscia come
Bennet 71 l’olio: lo stratega merita la sua giusta parte. Ma se
(21-16, 44-33, anche l’avversario lavora per la tua causa...
73-51)
V Montepaschi Siena 6 BASILE La classe è antica e, soprattutto, non si
(26/38 2p, 8/17 3p, esaurisce mai. Cuore e tiri «ignoranti», se non altro
12/16 tl, 23 r): per provarci. Però stavolta declamava nel deserto.
McCalebb 9, Stonerook 5 LEUNEN È presto detto: o ritorna il giocatore di
3, Moss 14, Andersen Micov non è mai partito, come due anni fa, oppure Cantù, per svoltare verso un
23, Zizis 10, Thornton poteva arrivare in questa parti- livello più elevato, dovrà fare le sue brave
7, Aradori, Lavrinovic ta, in cui anche Markoishvili riflessioni.
16, Carraretto 6, Ress, non è mai pervenuto? Senza le 5 MAZZARINO Non esce più dai blocchi e in difesa
Lechtaler. All.: corna, dunque, la Bennet non tanti ormai gli scappano. Il «Cardinale»,
Pianigiani poteva che piegare il capo. Favo- uomo-simbolo di Cantù, sta diventando l’icona di
V Bennet Cantù la rimandata, il miracolo della fe- una squadra che stenta a completare la
(18/30 2p, 8/20 3p, de in cui credevano le 2 mila ani- trasformazione da grande a grandissima.
11/16 tl, 21 r): Micov me trasmigrate dal Pianella, non 4,5 SHERMADINI Sul piano tattico era
6, Cinciarini 6, Leunen è avvenuto. Siena ha messo una 22 anni. Ho capito come sareb- Pianigiani —. Non facciamo Sempre fondamentale per vincere la battaglia dentro l’area.
12, Markoishvili 2, pietra tombale sulla partita. be finita quando hanno comin- mai i conti di quello che abbia- più in alto S’è perso in falli e sciocchezze e se i numeri sono
Perkins 6, Marconato 6, Cantù non ha mai trovato la ciato a fare canestro sia da fuori mo vinto, ma ogni volta deside- David con lui meno crudeli, lascia un’impressione di
Mazzarino 2, Brunner chiave: «Non abbiamo trovato il che dentro l’area». Una leale con- riamo giocare ancora una parti- Andersen immaturità e di inadeguatezza. Forse è un caso,
8, Shermadini 8, Basile modo di fermare i loro lunghi: ferma. ta strepitosa. Oggi i miei giocato- sovrasta ma per ora è una brutta sorpresa.
15. All.: Trinchieri Andersen e Lavrinovic hanno se- Si allunga sempre di più la ri ci sono riusciti. I complimenti Denis
Arbitri: Cicoria, Chiari, gato 39 punti, quasi la metà del- collana di preziosi per Siena, alla li giro a loro». C’è sempre un so- Marconato: 4 TRINCHIERI Certo, non è bello se immagini di
Taurino l’intero fatturato di Siena — spie- quarta Coppa Italia consecutiva, gno nel cassetto del Montepa- la finale
mettere in difficoltà Siena dentro l’area e poi
gava uno sconsolato Andrea mentre, tra Coppa Italia, Super- schi, il prossimo è già pronto: di Coppa
scopri che la Montepaschi da quelle parti
Albo d’oro Trinchieri —. Chi ha mestiere co- Coppa e campionato, salgono «Ci manca ancora una vittoria Italia è stata
addirittura domina. Va in «overcoaching», ritarda
2003, 2004 e 2005 me Marconato, fatica a seguirli addirittura a 12 i trofei consecu- per entrare nelle migliori otto dominata
delle mosse, si scorda di qualche giocatore. Pensa
Treviso; 2006 Napoli; sulla via di allontanamento dal tivi. Una egemonia senza confi- d’Europa. La cercheremo dopo- di sfangarla col «famolo strano». Ma è Pianigiani a
da Siena
farglielo strano. Che legnata!
2007 Treviso; 2008 canestro, e chi avrebbe stazza ne. Che comporta molti meriti e domani a Bilbao», conclude Si- (Polaris,
Avellino; 2009, 2010, per contrastarli, come Shermadi- nessun segreto: «Il motivo per mone il c.t. del basket italiano.
Flavio Vanetti
Image Sport)
2011 e 2012 Siena ni, commette 5 falli in soli 11 mi- cui ogni volta ci riproponiamo è Werther Pedrazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA
nuti e deve fare i conti con i suoi il desiderio — confessa Simone © RIPRODUZIONE RISERVATA
La storia Incontro con l’ex skipper del Moro di Venezia, oggi manager di Artemis nella Coppa America che fa tappa in Italia
In Italia
Le America’s
Cup World
Series fanno
tappa in Italia:
dal 7 al 15
aprile a Napoli
(a sinistra il
campo di
regata
davanti a Via
Caracciolo) e
dal 12 al 20
maggio a
Venezia (a
destra i due
percorsi in
laguna)
«Le regate saranno la vostra vera Olimpiade»
Cayard e gli eventi di Napoli e Venezia: «La vela è marketing contro la crisi»
Da un anno senza il trademark (12-20 maggio) saranno le tappe no- Raul Gardini seduto a poppa, scate- no da noi, in Italia. C’è già, in perfet-
dei baffi (per sottolineare un profon- strane delle America’s Cup World Se- nerà una potente risacca di ricordi. ta tradizione di Coppa America (sga-
do cambiamento nella vita privata) ries, il circo itinerante che proverà a «Avevo 30 anni e grazie a Raul ho nassoni in guanti bianchi e per inter-
ma ugualmente traboccante di cari- consolarci di aver perduto l’Olimpia- vissuto momenti indimenticabili: il posta persona), un contenzioso
sma, di passaggio a Milano per te- de 2020, ritrovandoci la cambusa varo del Moro e il ritorno da San Die- aperto tra Artemis di Cayard e la
ner concione al temporary shop Sai- piena di onde, strambate e Moet & go dopo aver conquistato la Vuitton nuova Luna Rossa di Bertelli, che si
ling Passion (evento extra Bit), Chandon. Ai tempi della crisi. Tre furono emozioni fortissime». è alleata con i kiwi di Team New Ze-
vent’anni dopo il Moro di Venezia milioni di dollari a evento, che il ma- Nelle intenzioni, gli eventi di Na- aland per recuperare il tempo perdu-
Paul Pierre Cayard torna a frequenta- nager Cayard prova a spiegare così: poli e Venezia dovrebbero anche ser- to, e chi ancora ricorda i dispetti a
re intensamente l’Italia sulla strada «Una grande occasione per l’Italia, vire a lanciare un prodotto, la Cop- Auckland nell’edizione ’99-2000
della Coppa America 2013, cui darà un investimento che avrà un ritor- pa America con i catamarani (nel non può stupirsi. «Diciamo che io
l’arrembaggio dalla scrivania di Arte- no interessante. Dal vostro paese, 2012 si correrà ancora con quelli pic- sono sempre stato un problema per
mis, challenger svedese. Della «vec- che amo e frequento dal ’92, io mi coli, gli Ac45, come l’anno scorso), Bertelli...» sorride Paul. Il Cayard ma-
chia» generazione di velisti, infatti, aspetto eventi di qualità e classe, che stenta a decollare. Molte pro- nager ha contestato il fatto che italia-
alla rivoluzione copernicana dei ca- con quell’italian touch per cui siete messe (oltre 10 sfidanti, costi abbat- ni e neozelandesi possano navigare
tamarani sono sopravvissuti in due: noti ovunque». Ma abbiamo la chi- tuti...) non sono state mantenute insieme per sviluppare i rispettivi
la leggenda ambulante Grant Dal- glia rattoppata, Paul, e la falla po- («Sono d’accordo: il format non è Ac72 (quello di Luna Rossa è in co-
ton e Cayard, il marinaio con il trebbe spalancarsi alla prossima vi- come ce l’avevano raccontato, la pre- struzione seguendo i disegni del ca-
copyright incorporato, capace di ri- rata... «Chiudersi al mondo, non visione di 4 barche per la Vuitton tamarano di Dalton): «Se lo faran-
ciclarsi come manager nell’era dei
ventenni tutti muscoli e tecnica,
chiamati a timonare nella baia di
prendere iniziative, non è la strate-
gia per uscire dalle crisi. Le regate
porteranno attenzione, turismo, in-
❜❜
Tre milioni di dollari
2013 non è incoraggiante, ho condi-
viso le scelte di base ma tante cose
avremmo potuto farle diversamen-
no, li protesterò di nuovo — spiega
—, ma di certo il ritorno di Luna
Rossa nel gioco è un fattore impor-
San Francisco dei mostri chiamati teresse. Napoli e Venezia saranno in te e ormai è tardi per cambiare le tante, e non solo per l’Italia».
Ac72 (22 m di lunghezza, 11 mem- diretta sulla Cnn, faranno il giro del a tappa sono un buon carte sul tavolo»), però il ritorno in Basteranno le regate a digerire la
bri d’equipaggio, ala rigida di 40 pianeta. Le regate, oltre che sport, investimento. Luna acqua di Luna Rossa, salpata dalla rinuncia a Roma 2020? Dal lungoma-
m), la nuova frontiera della vela ta- sono marketing». Tornare a Vene- Borsa di Hong Kong per conquista- re di Via Caracciolo alla Laguna.
gliata sulle esigenze dei followers di zia, su quella banchina da cui il Mo- Rossa? Sono pronto re la vecchia brocca d’argento, do- Stramba, che ti passa.
Twitter e degli amici di Facebook. ro prese il largo verso quella mitica a protestarla di nuovo vrebbe garantire un po’ di entusia- Gaia Piccardi
Napoli (7-15 aprile) e Venezia Vuitton Cup con Cayard alla ruota e smo, e di vento nelle vele. Perlome- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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40 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

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CorriereMotori
Docile
La nuova Ducati Panigale
durante il test sulla pista
di Abu Dhabi. Il nuovo
motore bicilindrico
Superquadro è più docile
e lineare nell’erogazione
rispetto alla vecchia 1.198

Contromano Super Prova

Potentissima
di Maurizio Donelli
e vicina ad alcune
delle moto che tre
Il marchio o quattro anni fa
diventato correvano nel Mondiale
Superbike.
un simbolo Eppure semplice
da guidare, grazie
P artiamo per una volta
dalle obiezioni: la Volvo è
diventata cinese, Jaguar e
all’elettronica
Land Rover indiane, Chrysler
italiana, Lamborghini
tedesca... Insomma non
sarebbe poi così strano se la
Ducati, messa praticamente in
vendita (valore un miliardo di
euro) finisse in mani
straniere. Tanto più che,

mezza straniera, l’azienda di
Borgo Panigale lo è già stata
(tra il 1996 ed il 2005 era al 51
per cento di proprietà del
gruppo americano Texas
Pacific). Le logiche del mercato
mondiale sono spietate e non
se ne fanno nulla del
sentimento e della passione,
figuriamoci. Gli affari sono
affari e bla bla bla... Tutto
legittimo, tutto reale, tutto
assolutamente normale. Ma
Ducati (480 milioni di euro di
fatturato nel 2011, più 20 per
cento rispetto all’anno
precedente) non è un marchio
qualunque. Ducati è come la
Ferrari e la Piaggio: sono
simboli più che aziende. Per
vedere da vicino la Panigale,
moto di cui parliamo
ampiamente in questa pagina,
sullo stand del salone di
Milano, in novembre, si faceva
quasi a botte. Durante la
World Ducati Week, il mega
raduno di giugno, sono
arrivati a Misano Adriatico
sessantamila appassionati. Sì,
è vero, probabilmente
succederebbero le stesse
identiche cose quando e se
l’azienda dovesse finire in
mani giapponesi o tedesche
(c’è una pista che porta dritta
verso Mercedes...) ma in un
momento di orgoglio nazionale
come questo sarebbe davvero
un peccato staccare dal ramo
della nostra industria un
frutto tanto nobile e pregiato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Esagerata Panigale
Sulla pista di Abu Dhabi con Troy Bayliss, in sella alla Ducati più attesa
ABU DHABI (Emirati Arabi) — For-
se non basterebbe un libro per descri-
verne le sofisticatezze tecniche. Ma
di sicuro ce ne vorrebbe un altro per
dire quanto è diversa da tutte le Du-
cati sportive che l’hanno preceduta.
La 1.199 Panigale è così, estrema in
tutti i sensi. Leggera, strapotente, ve-
locissima, innovativa.
Un dato su tutti: 0,84 chili/cavallo.
È il rapporto peso/potenza della nuo-
va purosangue bolognese, che ferma
la bilancia a soli 164 chili e ha 195 ca-
valli. Il che basta a far riflettere sul
potenziale di una moto che, come
racconta il tre volte iridato Super-
bike Troy Bayliss, uno degli artefici
dello sviluppo della Ducati più attesa
dell’ultimo decennio, «è molto vici-
na al livello prestazionale di alcu-
ne delle moto che correvano il
Mondiale Superbike tre o quat-
tro anni fa. Ma il bello — prose-
gue Troy — è che grazie all’effi-
cacia dei suoi sistemi elettro-
nici, la Panigale è molto più
semplice da guidare di
quanto uno si aspetti.
Certo, devi rispettarla,
ma è tanto veloce quan-
to sicura, e puoi impara-
re a sfruttarla sempre
meglio, giorno dopo
giorno».
Bayliss, croce e
delizia di chi ama le
La scheda moto, le corse: uno spasso passarci
del tempo insieme, una preziosissi-
ma scuola seguirlo nella scoperta di
un tracciato nuovo, ma anche un’ine-
sorabile cura distruttiva per l’ego di
chi pensa anche solo di poterlo segui-
re da vicino quando decide di fare
MOTORE sul serio. Certo, anche un forte incen-
due cilindri a L, 1.199 cc, tivo a esplorare i limiti della Panigale
195 cv, iniezione su un circuito molto tecnico come
elettronica quello di Yas Marina ad Abu Dhabi.
CAMBIO La prima impressione, dopo po-
a sei marce che centinaia di metri, è di avere a
VELOCITÀ che fare con una moto leggerissima,
oltre 290 km/h relativamente comoda e molto ma-
PREZZI neggevole: la 1199 «cade» in curva
da 19.190 euro verso il punto di corda appena decidi
(23.990 la S) di raggiungerlo, permette una guida
precisa per via della valida (anche
per chi supera l’altezza di un metro e
ottanta) posizione in sella, regala un
controllo totale grazie al manubrio
ampio e giustamente aperto. Poi
arriva il momento di riprendere
in mano il gas, ed ecco le altre
sorprese: il nuovo motore bici-
lindrico Superquadro è più do-
cile e lineare nell’erogazione
ai medi regimi rispetto alla
«vecchia» 1.198.
La spinta c’è eccome,
tanto che nelle svolte
più strette si riesce ad ap-
prezzare il precisissimo
— e provvidenziale — in-
tervento del controllo elet-
tronico della trazione. Ma la «rab-
bia» vera arriva solo dopo gli ottomi-
la giri, quando la curva di coppia si
impenna immancabilmente insieme
alla ruota anteriore, difficile da tene-
re a terra in seconda e terza marcia.
Da questo momento in avanti è una
furibonda lotta tra il limitatore e il
fulmineo cambio servoassistito Dqs,
visto che il motore si scaglia anche
in sesta verso gli 11.500 giri del limi-
tatore come se non avesse limiti.
Il tempo di percorrere il rettilineo
più lungo del circuito degli Emirati,
arrivare a quasi 290 orari rendendosi
conto che c’è qualche vibrazione di
troppo sulla sella e sul manubrio, e
che la moto «sente» la posizione del
pilota in sella al crescere della veloci-
tà. Poi ci si trova a dover frenare, e
forte, perché la curva successiva è
un rampino da meno di 60 all’ora:
due dita sulla leva e il nuovo impian-
to Brembo mette decisamente a terra
tutto il suo mostruoso potenziale,
aiutato — molto bene — dall’Abs
sportivo, con il sistema di frenata in-
tegrale escludibile, dalle sospensioni
elettroniche (di serie sulla Panigale
S, che costa 23.990 euro) e dal freno
motore regolabile. La secca piega a si-
nistra si divora senza battere ciglio,
complici anche gli inediti pneumati-
ci Pirelli Diablo Supercorsa SP, svi-
luppati insieme alla 1199. Altra emo-
zione, quando si scopre che per but-
tare la Panigale verso la curva destra
che conclude la variante basta il pen-
siero, come e meglio di quanto acca-
de su una 600 sportiva, perché poi
qui, quando la velocità sale
a razzo, la proverbiale stabi-
lità delle rosse bolognesi vie-
ne in pieno confermata.
Veloce, entusiasmante, ma
mai eccessivamente fisica e
tagliente: la Panigale è co-
sì. Tanto che dopo cin-
que turni in pista si vor-
rebbe ricominciare da
capo. Le cose in Ducati
sono davvero cambia-
te.
Stefano Bargiggia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cifre Bilancio e previsioni nere per le vendite delle due ruote. Il presidente di Ancma, Capelli: «Bisogna rendere più congrue le tariffe assicurative»

Pochi soldi, ma tanta passione: cresce il mercato dell’usato
MILANO — Il 2012? Tecni-
co. La conferma arriva anche
da Confindustria Ancma, che
al consueto incontro sullo sta-
to di salute delle «due ruote a
motore» parla proprio di crisi
tecnica. L’anno sarà comples-
so, la crisi globale crea difficol-
tà alle aziende del settore. Ep-
pure sembra che la voglia di
moto continui a esserci, men-
tre quello che manca è il reddi-
to disponibile. Fare previsioni
è sempre azzardato, dato che
per pronosticare il futuro ci si
basa sull’analisi dei comporta-
menti d’acquisto, mai così di-
scontinui come in questo peri-
odo. Certo è che nessuno de-
gli istituti di credito segnala
inversioni di tendenza fino a
metà anno.
Nell’anno appena trascorso
sono stati immatricolati
255.058 veicoli con cilindrata
superiore ai 50 cc, con una
flessione del 17%. Scomponen-
do il dato tra scooter e moto,
ai primi corrispondono
172.030 unità, pari al -18,8%;
ai secondi 82.963 pezzi, per
un -11,4%. Sul fronte cinquan-
tini, la quota è di 71.227 mez-
zi, dunque -17,1%. Insomma,
rispetto al 2010 si sono persi
oltre 66 mila clienti. Ma a testi-
moniare che la voglia di moto
resiste è il mercato dell’usato,
con 592.353 e un +2,5%. Signi-
fica che nel 2011, per ogni 100
veicoli nuovi, ci sono stati 232
passaggi di proprietà.
La prospettiva per il futuro
non è rosea e le misure econo-
miche del governo sono dra-
Un’immagine dall’ultima edizione dell’Eicma, il salone delle moto stiche, ma se solo il 30% dei
passaggi di proprietà sull’usa-
to potesse tramutarsi in acqui-
sti sul nuovo, si tornerebbe ai
numeri pre-crisi.
«Certo, favorire il credito al
consumo e rendere più con-
grue le tariffe assicurative so-
no due fattori che aiuterebbe-
ro l’intero settore», commen-
ta Corrado Capelli, presidente
di Confindustria Ancma. «Per
quanto riguarda quest’ultimo
aspetto, andrebbe estesa la
classe bonus-malus più favo-
In calo
Nel 2011, le vendite
di «cinquantini», tra
scooter e moto, sono
calate di oltre il 17%
revole all’interno della fami-
glia sia alle 2 sia alle 4 ruote.
Inoltre, ci stiamo battendo an-
che per la diffusione delle ta-
riffe con franchigia, attraver-
so la penalizzazione in termi-
ni di punti/patente per chi
non rimborsa in caso di inci-
dente con responsabilità. In
questo senso, l’introduzione
della tecnologia gps/black box
sarà utile a evitare le truffe,
senza incidere sui costi dei
produttori auto e moto».
Le truffe
L’introduzione della
«scatola nera» ridurrà
le truffe senza ricadute
sui costi dei produttori
Quello assicurativo è un te-
ma caldo, considerato che
non si capisce come mai le ta-
riffe concorrenziali che le com-
pagnie applicano alle auto,
non possano valere anche per
le moto, tenendo a mente che,
numeri alla mano, sembra che
il 90% degli utenti su due ruo-
te non sia coinvolto incidenti
pur continuando a pagare in-
crementi salati.
Vernici scivolose, guardrail
che non tengono conto dei
motociclisti e buche ovunque
aumentano il malcontento dei
motociclisti, visto che parte
delle risorse delle multe do-
vrebbe essere utilizzata per mi-
gliorare le infrastrutture. Mo-
to e scooter sono bistrattati,
nonostante che Eicma 2011
sia stata l’unica fiera italiana a
registrare un incremento de-
gli espositori.
s.b.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
42 Motori italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera

TENDENZE
Aggira i divieti, fa risparmiare, è più pulito: i vantaggi del gas
MILANO — «Il mondo non è
mai stato così ricco di
metano»: lo dice l’Agenzia
internazionale per l’energia.
Una nuova età dell’oro, dovuta
anche all’adozione di nuove
tecniche estrattive e alla
scoperta di giacimenti. In
Italia a dare una mano al gas
sono i rincari di benzina e
gasolio, e le limitazioni del
traffico nelle grandi città (a
Milano, fino al 31 dicembre
2012, le metano e gpl entrano
gratis nell’Area C). Ormai non
ci sono ostacoli alla sosta delle
auto a gas in ambienti chiusi,
come autorimesse o traghetti.
Oltre ai vantaggi della libera
circolazione, il metano fa
risparmiare un sacco di soldi:
per 900 km, bastano 35 euro
di rifornimento, contro i 90
che si spendono con un’auto a
auto elettriche, non ci sono
limiti alla ricarica: i
distributori di gpl sono circa
2.400 in tutt’Italia, 220 dei
benzina o a gasolio. La quali in autostrada. Per il
convenienza del gas è metano, in effetti, la rete è
lampante: mentre il gasolio ancora limitata (solo 857
dal 2009 è aumentato del 60%, stazioni), ma si sta
il metano nello stesso periodo estendendo. In termini di
è cresciuto del 2%. E i vantaggi autonomia, poi, non c’è
ambientali? Niente particolato. paragone: svuotato il
Ossido di azoto tagliato del serbatoio di metano,
90% rispetto al diesel e della l’alimentazione passa
metà rispetto alla benzina automaticamente alla benzina.
(sulla quale, la riduzione della La Fiat Punto Natural Power,
CO2 è del 25%). Rispetto alle benzina e metano (a sinistra)
arriva a mille chilometri. Gli
impianti assemblati in
fabbrica sono i più affidabili: i
veicoli fanno le prove di crash
con il pieno di benzina (o
gasolio) e di gas. Secondo
l’americana Epa, agenzia che si
occupa di protezione
ambientale, il metano è
secondo al diesel quanto a
sicurezza. A proposito di
America: dopo l’euforia
iniziale, le auto elettriche sono
in calo, mentre salgono le
vetture bifuel a metano. Oltre
a quelli già visti, ci sono altri
vantaggi: in California le
corsie autostradali riservate
alle auto con almeno due
persone a bordo sono aperte
anche a quelle alimentate a
gas. Secondo il piano Pickens,
uno studio indipendente sulle
fonti energetiche, in Usa il
metano, sfruttando le «riserve
illimitate» del sottosuolo»,
potrebbe alimentare 75
milioni di auto bifuel. Con un
taglio alle importazioni di
petrolio del 33%.
Bianca Carretto
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Elettronica La tecnologia permetterà di connettersi alla Rete anche mentre si guida. Un mercato che per il 2012 vale 7 miliardi di dollari

Al volante di uno smartphone con le ruote

Il parabrezza si trasforma in tablet per poter navigare in Rete come al computer
ROMA — Uno smartphone con le
ruote. Per tornare ad appassionare,
l’auto punta su chip e byte: velocità
in download, al posto di bielle e pisto-
ni. Non è un caso che l’industria auto-
mobilistica consideri il Ces di Las Ve-
gas, la più grande fiera mondiale del-
l’elettronica di consumo, importante
quanto il Salone di Detroit. Come
non è un caso che Ford e Audi preferi-
scano anticipare al pubblico le nuove
B-Max e A3, rispettivamente al Mobi-
le World Congress di Barcellona (tele-
fonia cellulare) e al Cebit di Hanno-
ver (tecnologia informatica), piutto-
sto che in un classico evento di setto-
re, tipo il Salone di Ginevra. Dai nu-
meri, poi, la conferma: il mercato del-
l’elettronica automotive nel 2012 var-
rà 7 miliardi di dollari. Non pochi.
Tutto ruota intorno alla connessio-
ne Internet. La nuova frontiera si
chiama Lte ovvero 4G, una rete con
una velocità 10 volte superiore all’at-
tuale Umts (3G) e in grado di «regge-
re» la connessione anche alle andatu-
re autostradali. Più veloce e più stabi-
le. Diventa così facile dialogare con il
cloud (nuvola), dal quale scaricare,
ad esempio, le mappe in tempo reale:
niente più cartografie su cd, bensì in-
dicazioni dalla rete ovvero, Google
maps integrate allo street view a mo-
strare le foto del punto di destinazio-
ne (Audi e Mercedes). Le immagini
potranno essere proiettate anche sul
parabrezza, destinato a diventare un
vero e proprio tablet. Una sorta di
grande iPad trasparente (visto e testa-
to al Ces ancora in Audi e Mercedes)
nel quale far scorrere, con il solo ge- Non è tutto. Dall’integrazione tra L’altra parola chiave sarà app, ap- (solo Bmw ha tre centri di sviluppo verse culture hanno differenti signifi- Tanti dispositivi per altrettante di-
sto della mano o con un comando vo- tablet, navigatore e head up display, plicazione. Il business delle app, co- per app nel mondo): Ford, per esem- cati, oppure — è il caso di noi italiani strazioni come ha sottolineato la scor-
cale, contenuti differenti: una pagina le indicazioni si fondono con la stra- me interfaccia tra uomo e macchina, pio, con la nuova applicazione Tu- — estrapolare il corretto comando da sa settimana l’Nhtsa, il dipartimento
web, informazioni su un luogo d’inte- da: i suggerimenti di svolta e le racco- coinvolge ormai tutte le Case, sem- neIn darà la possibilità di scaricare un continuo e ripetuto gesticolare. di sicurezza stradale americano?
resse oppure una conference call. mandazioni della corsia da seguire, si pre più trasformate in aziende infor- dal cloud e ascoltare, 50 mila stazioni Per questo, Audi e Bmw ne stanno va- «L’obiettivo è eliminare le disatten-
Perché se è vero che il tablet-para- vedranno colorate in 3d direttamen- matiche e pronte a vendere i loro pro- radio, grazie al sistema Sync sviluppa- lutando l’applicazione a soli sei gesti zioni: meglio puntare su comandi vo-
brezza sarà in grado di segnalare la te sulla strada (Bmw). Negli Stati Uni- dotti negli app store più importanti to con Microsoft e già a bordo di ol- standardizzati. Pochi, ma buoni. cali e proiettare qualcosa davanti a
presenza nei dintorni di un «amico» ti, invece, nel 2013 sarà disponibile tre 4 milioni di veicoli. chi guida, anziché viaggiare col tele-
di Facebook per un caffè o un aperiti- in aftermarket (insomma: nei negozi Così come un ruolo fondamentale fonino in mano, magari scrivendo un
vo, è anche vero che diventerà uno di ricambi) uno specchietto retroviso- In viaggio lo avrà il movimento delle mani: ba- Social network sms o una mail», risponde Ricky Hu-
strumento di lavoro sul quale leggere re interno con integrato il sistema Dalla cloud (nuvola) si sterà un gesto e l’auto obbedirà al co- Il vetro-tablet sarà in grado di, responsabile sviluppo sistemi elet-
— meglio: ascoltare e dettare — operativo Android, in grado di offri- potranno scaricare le mando. Qualcosa già visto nelle con- di segnalare la presenza nei tronici Audi. A vedere cosa succede
email o twitter: secondo una ricerca re, grazie a una superficie touch, gli solle-giochi (Kinect), anche se, trat- al volante nelle nostre città è difficile
Accenture, il 73% degli italiani men- stessi servizi di uno smartphone (me- mappe in tempo reale: tandosi di auto, c’è qualche complica- dintorni di un amico di dargli torto.
tre guida vorrebbe, appunto, leggere teo, traffico, navigazione, social niente più cartografie su cd zione in più in termini di sicurezza: Facebook per un aperitivo Alessandro Marchetti Tricamo
o scrivere email. network…). definire e tradurre gesti che nelle di- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prova 1 La versione della Carrera con il tettuccio in tela (rimodellato e alleggerito) si scopre in 13 secondi. L’assetto è più vicino a quello della coupé
miche», spiega August Achleit-

Superprestazioni a cielo aperto: arriva la nuova 911 Cabrio
GRAN CANARIA (Spagna)
— Una rondine non fa prima-
vera, una Cabrio sì. Arriva pun-
tuale con la fine dell’inverno la
nuova Carrera Cabriolet, a po-
chi mesi dal debutto della
coupé e della stessa generazio-
ne 991. La disputa che contrap-
pone i puristi, amanti della
classica berlinetta, ai cultori
della «scoperta», ha origini an-
tiche: la prima 911 apparve nel
1982, al salone di Ginevra. Ep-
pure, mai come questa volta,
coupé e Cabriolet (con la «c»
maiuscola, è il nome proprio
del modello) tendono all’iden-
tità stilistica. Guardatele di
fianco: la silhouette è identica.
Merito di una capote, sempre
in tela, riprogettata e quindi ri-
sagomata. Ma anche più legge-
ra, grazie alle tre centine in ma-
gnesio; e meglio insonorizza-
ta, in virtù della struttura mul-
tistrato e di nuovi materiali fo-
noassorbenti. Intendiamoci,
l’intrigante sound metallico
riesce ancora a insinuarsi nel-
l’abitacolo e a sottolineare le
impennate del contagiri, fa par-
te del gioco. Ma lo fa quasi con
eleganza. Del resto la Cabriolet
è, per definizione, elegante. Ed
è una delle poche Porsche, in-
sieme alla pepata Turbo, più in-
cline a esibire la sua specifici-
tà.
Il primo test avviene, in bar-
ba al gelo, oltre le colonne d’Er-
cole. Gran Canaria, alla latitudi-
ne del sud del Marocco, anche
d’inverno è l’habitat ideale per
una «scoperta». E le strade del-
l’isola, tra paesaggi vulcanici e
mandorli in fiore, sembrano di-
segnate apposta per gustarsi la
La scheda guida a cielo aperto e verifica-
re come, con il frangivento atti-
vato (in un paio di secondi e
DIMENSIONI anche in movimento, sotto i
Lunghezza: 449 120 orari), i refoli d’aria resti-
cm; larghezza: no quasi tutti fuori dall’abitaco-
181 cm; lo. Ma sono ideali, le strade, an-
altezza: 129 cm
che per ripassare l’elasticità
MOTORE
3.8aspirato, 6 del motore boxer 6 cilindri di
cilindri, 400 cv 3,8 litri della nostra Cabriolet S
CAMBIO con cambio Pdk a doppia frizio-
Pdk a doppia ne e sette rapporti. E per riassa-
frizione a 7 m. porare, dopo il recente test del-
BAGAGLIAIO la coupé, l’effetto che fa l’azio-
ant. 135 litri; ne combinata dell’assetto, con
post. 155 litri inedite misure della scocca e
PREZZO nuove geometrie, e dello ster-
Da 103.200 zo elettromeccanico capace di
euro (Cabrio); traiettorie millimetriche. «Ab-
da 117.800 biamo effettuato un lungo tu-
(Cabrio S) ning di precisione per conferi-
Il frangivento della 911 Cabrio si alza anche in movimento, fino a 120 orari re all’auto queste risposte dina-
ner, responsabile tecnico della
911. Richiusa la capote, in soli
13 secondi, è stato possibile in-
tegrare il test stradale con alcu-
ni giri sulla pista di Maspalo-
mas. Un’esperienza che, con la
modalità Sport Plus inserita, ci
ha consentito verifiche più si-
gnificative. A cominciare pro-
prio dall’assetto, non troppo di-
stante da quello della coupé
nonostante la rigidezza torsio-
nale minore (superiore però
del 18% alla cabriolet 997), per
continuare con la risposta del
motore a ogni minima solleci-
tazione, per finire con la pro-
verbiale efficacia dell’impianto
frenante. Una sorta di prova
d’orchestra sulle curve in riva
all’Oceano, pedali volante e
paddles ben accordati. Tra gli
acuti del boxer e il fruscio aero-
dinamico, quasi sospinti dall’a-
liseo che soffia sulle Canarie.
Enrico Violi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:
Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Motori 43

NOVITÀ rastremata sul posteriore: un consolle centrale digitali, e i

Avvistata la prossima Range Rover (ma è camuffata)
ST.MORITZ — Attesa per la
seconda metà dell’anno, la
quarta serie della Range
Rover è in fase di rifinitura:
un esemplare, impegnato nei
test, è stato visto sui passi
engadinesi. Sul mercato dal
1970, l’imponente 4x4 ha
inventato, a pari merito con
la Jeep Wagoneer, i suv di
lusso. Il nuovo modello
manderà in pensione quello
taglio dinamico, accentuato
dai montanti posteriori più
inclinati. Scartata, dunque, la
lanciato nel 2002 e se la soluzione Evoque, più snella,
vedrà sia con rivali quali le per l’anteriore. La lunghezza
Mercedes GL e Audi Q7 (che (oggi di 497 cm) e il passo
nel 2013 passeranno le (288 cm), dovrebbero
consegne alle rispettive aumentare un po’, anche
eredi) sia con le debuttanti perché dovrebbe esserci una
Maserati e Bentley. sette posti. Quanto agli
Nonostante la camuffatura, interni (circolano sul web
le foto mostrano una linea alcune immagini),
che conferma lo stile attuale. confermate sia l’eleganza sia
Si notano sul frontale i doppi la marcata impronta tecno,
fari e la carrozzeria con la strumentazione e la
comandi touch. Simili a
quelli della Evoque il volante
e il comando rotativo del
cambio a 8 marce. Per i
motori, probabile conferma
dei V8, ottimizzati nelle
curve di coppia e nei
consumi. Mentre verrà forse
reintrodotto il Diesel V6 3.0,
potenziato a oltre 275 cv, per
«abbassare» il (pur sempre
vertiginoso) prezzo d’attacco
a circa 80 mila euro.
Matteo Ulrico Hoepli Lanciata in giugno, la nuova Range Rover (qui,
© RIPRODUZIONE RISERVATA camuffata per i test) sarà in vendita a fine anno

✒ Intervista Il capo dello stile Peugeot, figlio di un collezionista e innamorato del cinema italiano
Ok l’innovazione
ma guai se prevale
la tecno(il)logica
di GIULIA ZIINO

S terzo e ruote? Considerateli un optional. Un paradosso,

è vero. Ma la realtà non è così tanto lontana se
l’auto-smartphone è già realtà. Così super-tecno-
accessoriata da far impallidire anche l’ufficio o il salotto
più forniti di gadget hi-tech. Parabrezza che studiano da
tablet, mappe aggiornate in tempo reale, social network La Peugeot
sempre connessi e disponibili. Addirittura la possibilità di 208 (sinistra;
dettare email o tweet senza staccare le mani dal volante. sopra, in un
Roba da far sembrare la Supercar di David Hasselhoff (ve disegno di
la ricordate? Erano gli anni Ottanta e l’auto parlante si Gilles Vidal)
chiamava Kitt) o la Ford Anglia volante di Harry Potter dei verrà
cimeli da modernariato per nostalgici. O delle creazioni di presentata
fantasia, quali in effetti sono. Il problema è che noi non in marzo
siamo ex poliziotti a caccia di criminali e le nostre strade al Salone
non portano alla Scuola di Magia e Stregoneria di di Ginevra
Hogwarts: la fantasia, dunque, non dovrebbe trovarvi
spazio. O perlomeno non così tanto. Il rischio dietro
l’angolo è che, troppo impegnati a navigare in Rete,
perdiamo la bussola della guida reale. Capiamoci, l’hi-tech

Pericolo
in macchina non è di per sé un
cattivo compagno di viaggio:
Vidal, il filosofo-designer re-interpretare. Faccio un esem-
pio: le auto elettriche o ibride non
sono un limite, ma un’opportuni-

«Fare auto è fare cultura»

navigatori sempre più evoluti,
cellulari con il viva voce, tà per il design. Le batterie puoi de-
Il rischio dietro cidere di metterle da una parte e
l’angolo è che, aggiornamenti continui sul
traffico e tutto il resto nascono non da un’altra, valorizzando un
troppo impegnati per essere d'aiuto a chi è al aspetto trascurato della macchina.
a navigare anche volante, e sicuramente lo sono. E puoi giocare con l’aerodinamica,
al volante, si
perda la bussola prendere
Ma che succede se ci si fa
la mano? Se abbiamo a
«Il futuro? Meno muscoli, più praticità e pulizia» per renderla più veloce. Studiare
la storia mi ha insegnato ad adat-
tarmi ai tempi e alle tendenze».
disposizione tutti i nostri contatti
della guida reale di Facebook e Twitter, se PARIGI — In casa non ha il tele- na alle stelle e disaffezione dei gio- si per entrare tutta in una sola vet- Come cambia il modo di vive-
possiamo guardare sul visore. Ha studiato filosofia e sto- Chi è vani per le quattro ruote. tura. Al single che, non potendo re l’automobile?
parabrezza come se avessimo ria dell’arte. Ama il cinema italia- Che auto vedremo in futuro? permettersi accessori costosissi- «Non è più solo un mezzo per
davanti il monitor di un pc o partecipare a distanza a una no e apprezza Bach. Ecco perché «Un fatto è certo: molti ragazzi mi, non vuol rinunciare a un detta- spostarsi. È un momento di pri-
Nato nel 1972,
riunione mentre siamo alla guida rischiamo davvero di non ci si deve stupire quando il di- non amano le auto. Anzi, la sensibi- glio prezioso e “identificante”. vacy, dove si possono fare tante co-
Gilles Vidal
dimenticarci dove siamo, pensando di essere ancora in rettore dello stile Peugeot esordi- lità ambientalista spinge tanti di lo- Guardi l’interno della 208 tre por- se, dal mandare e-mail al telefona-
(a destra) è
ufficio. Un rischio per la nostra salute mentale (viaggi in sce così: «Progettare auto è fare ro a usare i mezzi pubblici o le bici. te: è Alcantara». re. Ecco perché nella 208 abbiamo
laureato all’Art
auto e in aereo erano l'ultimo baluardo di tranquillità e cultura». Ci attrezziamo. Pensiamo a soluzio- Niente operazioni nostalgia, ripensato i comandi, concentran-
Center College
privacy in un mondo che ci costringe a stare sempre Ha trentanove anni Gilles Vi- ni poco inquinanti, a vetture adat- che in alcuni casi hanno funzio- do molte funzioni su uno schermo
of Design
sull’attenti), ma, in questo caso, anche per quella fisica se dal, dal 2009 sulla prestigiosa pol- te al car sharing e l’ottima espe- nato? e pulendo il resto. Forma più leg-
di Vevey.
non siamo abbastanza prudenti. Sono gli scherzi della trona dell’imponente centro desi- rienza di Mu by Peugeot, il «È frustrante per un direttore gera e corta, praticità e leggerezza.
Entrato
tecno(il)logica, quelli che gioca la tecnologia quando gn alle porte di Parigi, a Vélizy, sistema di noleggio vettu- dello stile. Io voglio innovare, non Devo dire grazie a tutta la mia
nel gruppo
mettiamo da parte il buon senso. Poi, come ogni paradosso, ma ne dimostra almeno cinque in re, la dice lunga». squadra, da Anna Costamagna a
Peugeot nel ’96,
meno. Una giovinezza immateria- Ma la sfida è più intri- Pierre Authier, a tutti gi altri».

❜❜
anche questo ha il suo punto di fuga. E da non dal 2009 dirige
sottovalutare: se nevicate, ondate di gelo, lavori in corso o le, fragilità apparente che fa sim- gante: come restitui- Infine, da dove viene la sua
il Centro
esodi di ogni ordine e grado continuano - come sembra - a patia. «Facciamo il possibile per re appeal, carisma, passione per le auto?
stile della
capire che cosa vuole la gente», di- all’auto? «Sono figlio di un collezioni-
costringerci a ore e ore di permanenza nelle nostre
ce entrando nell’abitacolo della
casa. Tra i
«Puntando su al-
Le «operazioni sta. Ricordo molto bene la prima
automobili, allora viva la tecnologia. Per relax o per lavoro, suoi
almeno servirà a rendere più piacevoli o più produttive le nuova 208, che verrà presentata
progetti, la
cuni valori. Inutile nostalgia» sono auto che colpì il mio immagina-
nostre giornate passate in coda. in marzo al Salone di Ginevra e
BB1 e la
fare auto vistose o frustranti: io voglio rio. Era grossa, pesante, difficile
lanciata ufficialmente a metà apri- “muscolari”. Me- da usare. Forse la spinta a innova-
gziino@corriere.it
le. Già, perché il suo compito non
208, in
glio pensare all’aria innovare, non re nasce da lì».
vendita
© RIPRODUZIONE RISERVATA
è facile: crisi finanziaria, tramon-
da aprile
pulita. Alla famiglia re-interpretare Roberta Scorranese
to dell’auto-status symbol, benzi- che deve organizzar- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prova 2 Bassi costi di gestione e una ricca dotazione. Così parte la caccia per un posto al sole nel segmento che in Europa vale il 30% delle vendite
vettura progettata in Europa

Hyundai i30, l’anti-Golf coreana che punta sul risparmio
SIVIGLIA — Hyundai i30 na-
sce con uno scopo preciso: pia-
cere a chi ha bisogno di un’au-
to compatta, con cinque porte,
capace di offrire un accoglien-
te spazio interno, a costi di
esercizio interessanti, pochissi-
me spese di manutenzione e
un prezzo che consente di non
svenarsi (il listino parte da
16.300 euro). È un’altra tessera
del mosaico con il quale la ca-
sa coreana Hyundai punta a
scalare ancora le prime posizio-
ni della classifica mondiale dei
produttori d’auto. Per riuscire
in questa impresa, ciascun mo-
dello deve avere un valore ag-
giunto. «i30 è strategica per-
ché fa parte di quel segmento
di mercato che è tra i più getto-
nati nel Vecchio Continente
(vale il 30% delle vendite) e si
distingue per soddisfare le
aspettative in campo motoristi-
co di una nuova classe di uten-
ti: i colletti bianchi, che, anche
in tempi di crisi economica,
non rinunciano a un’auto di-
gnitosa, sicura, affidabile», di-
ce Fabrizio Longo, amministra-
tore delegato Hyundai Italia.
Probabilmente il sogno di
questi clienti privati, o utenti
di company car, è una
Volkswagen Golf, ma sceglien-
do la i30 non si sentono parti-
colarmente penalizzati. Perché
è elegante, fatta bene, ha perso
quel sapore di auto costruita al
risparmio e assicura un eleva-
to value for money. «In Europa
puntiamo a venderne 120-150
mila l’anno — dice Longo —.
In Italia ne dovrebbero arriva-
re 10-12 mila».
Guidare la i30 è una piacevo-
La scheda le esperienza. Lo spazio per gui-
datore e passeggeri, anche die-
tro, è ampio e la prima sensa-
DIMENSIONI zione che si ricava toccando le
Lunghezza: 430 plastiche e i rivestimenti, annu-
cm; larghezza: sando gli odori, guardando il
178 cm; altezza: volante e i pulsanti dei coman-
147 cm. di è di una crescita notevole in
BAGAGLIAIO fatto di qualità e cura delle fini-
Da 378 litri ture. I sensi sono soddisfatti.
a 1.316 litri. «Il segreto di Hyundai è quello
MOTORI di aver continuato a progredi-
Benzina: 1.4 da re, a imparare, soprattutto alla
100 cv, 1.6 da decisione di costruire all’inter-
120 e 135 cv. no del gruppo buona parte del-
Gasolio: 1.4 da le componenti per avere il con-
90 cv, 1.6 da trollo assoluto della qualità —
110 e 128 cv spiega Longo —. Questo è un
PREZZO vantaggio che in pochi di que-
Da 16.300 euro sti tempi si possono permette-
a 22.500 euro re. Un altro asso è pensare per
La nuova Hyundai i30, il listino della coreana parte da 16.300 euro aree geografiche e la i30 è una
per gli europei, con una parti-
colare attenzione agli italiani».
Silenzio si marcia, si potreb-
be tranquillamente affermare,
una volta avviato il motore. Il
comfort acustico sulla 1.6 die-
sel da 110 cv con trasmissione
automatica è sorprendente
quasi quanto i consumi indica-
ti dalla casa: oltre 27 km con
un litro e 97 g/km di CO2. In
macchina c’è tutto: lo sterzo
elettrico, un super tetto pano-
ramico, la telecamera posterio-
re ruotante inglobata nel logo
Hyundai sul portellone, il navi-
gatore, l’illuminazione di corte-
sia su specchietti e maniglie
che si attivano quando il pro-
prietario, con la sua Smart
Key, si avvicina alla vettura. La
tenuta di strada è sincera, il
comfort di marcia apprezzabi-
le, la frenata instancabile. Però
la Golf…
Paolo Artemi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:

44
Paolo con Alessandra, Maria, Rocco e Nina an-
nuncia con molta tristezza e malinconia la scom-
parsa della cara mamma e nonna
Mimma Pirali Gusti
- Milano, 19 febbraio 2012.
Mimma Pirali Gusti
ci ha lasciato per raggiungere il suo Alberto.-
Mamma sei stata una donna coraggiosa.- Un ba-
cio, Paolo. - Milano, 19 febbraio 2012.
Sempre vicini a Paolo, Alessandra, Maria, Roc-
co e Nina ricordiamo con affetto
Mimma
che ha raggiunto Alberto.- Emanuela, Arialdo,
Tommaso e Giovanni.
- Milano, 19 febbraio 2012.
Alberto e Monica abbracciano affettuosamente
Paolo per la perdita della mamma
Mimma Gusti
- Milano, 19 febbraio 2012.
Davide e Barbara, Carlito e Cristina, Massimo
e Giuliana, Antonio e Federica, Pietro e Silvia ab-
bracciano forte Paolo per la scomparsa della
mamma
Mimma
- Milano, 19 febbraio 2012.
Marco e Teresa sono vicini con affetto a Paolo
e alla famiglia per la perdita della cara mamma
Mimma Gusti
- Milano, 19 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Giuseppe e Bianca Alemani.
Un indimenticabile amico ci ha lasciato
Giuseppe (Bepi) Sessa
Piero Francesca e figli abbracciano con molto af-
fetto Micaela Roberto Andrea e Marco ricordan-
do i tantissimi momenti felici passati col loro pa-
pà.- Un bacio a Doni.
- Lecco, 18 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Umberto Levi.
– Eldo e Anna con affetto.
– Mimmo Vallino.
Il Gruppo Tod's partecipa al dolore di Micaela
per la scomparsa del suo caro papà
Avv. Giuseppe Sessa
- Milano, 19 febbraio 2012.
La famiglia Della Valle si stringe affettuosa-
mente a Michi nel ricordo del suo caro papà
Bepi
- Milano, 19 febbraio 2012.
Mila ed i figli ricordano con molto affetto il ca-
rissimo
Bepi
- Milano, 19 febbraio 2012.
Il Villaggio SOS di Morosolo partecipa al lutto
della signora Donatella Sessa e famiglia per la
dipartita dell'Avvocato
Giuseppe Sessa
- Morosolo, 19 febbraio 2012.
Si è spento serenamente, circondato dall'affet-
to dei suoi cari, lo scrittore giornalista
Fausto Gianfranceschi
che si è ricongiunto agli amatissimi figli Giovan-
ni e Federica.- Lo annunciano la moglie Rosetta,
i figli, i nipoti, tutti i parenti e i congiunti.- Il fu-
nerale avrà luogo martedì 21 febbraio alle ore
11 presso la chiesa di Santa Maria in Vallicella a
Roma. - Roma, 19 febbraio 2012.
Fausto
Ti ho avuto per cinquantadue splendidi e felici
anni.- Uniti nel dolore e nelle gioie.- Già mi man-
chi.- Rosetta. - Roma, 19 febbraio 2012.
Ti ha chiamato in Paradiso il tuo Alessandro.-
Da lassù, con il Signore, veglierete sulle vostre
magnifiche ragazze.- Un bacio grande
Marina Degli Occhi
Sergio e Chiara. - Milano, 19 febbraio 2012.
Roberto e Annamaria Poli sono affettuosamen-
te vicini ad Enrico, Gerardo e a tutta la famiglia
per la scomparsa della cara moglie e mamma
Magda Braggiotti
- Milano, 19 febbraio 2012.
Roberto e Antonella Brusati sono vicini con af-
fetto a Silvana e famiglia per la scomparsa della
mamma
Magda Braggiotti
- Milano, 18 febbraio 2012.
Francesco e Titti Capua si stringono con affetto
a Gerardo e famiglia in questo triste momento
per la perdita della mamma
Magda Braggiotti
- Reggio Calabria, 19 febbraio 2012.
Salvatore Mancuso, il Consiglio di Amministra-
zione e il Conseil de Surveillance di Equinox par-
tecipano al cordoglio del Dottor Gerardo Brag-
giotti per la scomparsa della madre
Magda Braggiotti
- Lussemburgo, 19 febbraio 2012.
Il nostro caro papà e meraviglioso nonno
Cavaliere
Angelo Castoldi
Tenente Colonnello dei Bersaglieri
venerdì 17 febbraio ha raggiunto la sua amatis-
sima Luigia.- Ci mancate tantissimo.- Grazie di
tutto!- Claudio, Tito, Carlo, Cristina.- Le esequie
si svolgeranno lunedì 20 febbraio alle 15.30 nel-
la parrocchia San Martino di Palazzolo Milanese.
- Palazzolo, 19 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Associazione Nazionale Combattenti e Redu-
ci Palazzolo e Paderno.
– Associazione Nazionale Combattenti Guerra
di Liberazione Milano.
– A.N.P.I. Paderno.
– Associazione Nazionale Bersaglieri Limbiate,
Monza, Desio.
– Associazione Nazionale Alpini Paderno.
– Comitato Onorcaduti Paderno.
– Istituto Nastro Azzurro Milano.
– Unione Nazionale Ufficiali in Congedo Mon-
za.
I soci, gli esponenti aziendali, il personale di
Corporate Family Office SIM SpA partecipano al
dolore del Dottor Massimo Gionso per l'improv-
visa scomparsa del padre
Angelo Gionso
- Milano, 19 febbraio 2012.
Andrea e Paola Caraceni si uniscono con fra-
terno affetto a Massimo e famiglia nel ricordo del
papà
Angelo
- Milano, 19 febbraio 2012.
Con grande dolore, Aldo, Andrea, Alberto e
Federica, con Almudena, Marco, Simone, Victor
e Emma annunciano che la mamma
Marina Manzitti Isola
è mancata all'affetto di tutti e ha raggiunto papà
Giorgio. - La Paz, 17 febbraio 2012.
Andrea e Stefano con Emanuela e Giulia si
stringono affettuosamente al loro amico Andrea
per la scomparsa di sua mamma
Marina
- Milano, 19 febbraio 2012.
Donatella abbraccia fortissimo Roberta e Ric-
cardo in questo triste momento per la perdita del-
la loro mamma
Beatrice Rosati
- Courmayeur, 19 febbraio 2012.
Il Presidente, l'Amministratore Delegato, il
Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sinda-
cale, la Direzione Generale ed il personale tutto
del Gruppo Bancario Credito Valtellinese parte-
cipano con profondo cordoglio al lutto della fa-
miglia per la prematura scomparsa di
Ilaria Bartesaghi
stimata ed apprezzata collaboratrice dell'istituto.
- Sondrio, 19 febbraio 2012.
Il Rotary Club Milano Linate ricorda con grande
affetto l'amico socio
Giulio Cernitori
- Milano, 19 febbraio 2012.
Codice cliente:
italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Franca Ela Consolino, Lucia Faedo, Daniela
Fausti, Daniela Manetti, Franco Montanari, Nico-
letta Palmieri, Amneris Roselli ricordano com-
mossi l'amico
Mario Geymonat
- Napoli, 19 febbraio 2012.
Franz e Rosa Brunetti ricordano con commo- RCS MediaGroup S.p.A.
zione il
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Prof. Mario Geymonat
- Pavia, 20 febbraio 2012. SERVIZIO ACQUISIZIONE
La moglie Vittoria Adami, le figlie Valentina e
Olivia con Francesco e gli amatissimi nipotini con NECROLOGIE
profondo dolore partecipano la scomparsa dell'
ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 14-20
Avv. Lorenzo Nepi CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE
I funerali si svolgeranno il 21 febbraio ore 15.30
alla chiesa di Santissima Annunziata piazza del
Duomo Siena.- Un particolare ringraziamento ai Telefono 02 50984519
medici e infermieri del reparto terapia intensiva
del Professor De Gaudio di Careggi.- Non fiori Fax 02 25846003 - 02 25846033
ma offerte all'AIRC. - Siena, 19 febbraio 2012.
Il giorno 19 febbraio 2012 si è spento con i
E-mail:
conforti religiosi acquisizione.necrologie@rcs.it
Alberto Solera SI ACCETTANO E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI
SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO
Ambasciatore d'Italia
Lo annuncia desolata la moglie Carine.- I fune-
rali avranno luogo presso la chiesa di San Pan-
L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO
crazio, Isola Farnese mercoledì 22 febbraio alle DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’
ore 14.30. - Roma, 19 febbraio 2012.
TARIFFE BASE IVA ESCLUSA:
Caro CORRIERE DELLA SERA
Gustavo Vasa • PER PAROLA:
Necrologie € 5,00
che dispiacere non poter più ridere e scherzare Adesioni al lutto € 10,00
assieme.- Ciao.- Andrea Orlandini. • A MODULO:
- Milano, 19 febbraio 2012.
Solo anniversari, trigesimi
Eddy Roberto Nicla Egon sono vicini a Stefania e ringraziamenti € 540
e Sergio per la perdita della cara
TARIFFE BASE IVA ESCLUSA:
Ombretta Nano Marchetti GAZZETTA DELLO SPORT
- Trezzano sul Naviglio, 19 febbraio 2012.
• PER PAROLA:
Necrologie € 1,90
Vittorio e Marvi partecipano al dolore dell'ami- Adesioni al lutto € 3,70
co Franco per la scomparsa della mamma
• A MODULO:
Margherita Scanzi in Cova Solo anniversari, trigesimi
e ringraziamenti € 258
- Segrate, 20 febbraio 2012.
Carlo Matteo Mariaallegra ringraziano com-
SERVIZIO FATTURAZIONE NECROLOGIE:
mossi i tantissimi che in questi giorni di lutto han- TEL. 02 25846632 - FAX 02 25886632
no partecipato al loro dolore per la perdita di E-MAIL: fatturazione.necrologie@rcs.it
Cristiana De Masi Zoppi SERVIZIO SPORTELLI
in particolare tutti quelli presenti alla cerimonia.-
Un "grazie speciale" a Don Sante e Don Dome- Milano: Via Solferino 22,
nico di San Pietro in Sala, per le loro parole e a
tutti i parrocchiani per la vicinanza affettuosa.
lunedì-venerdì 9.00-17.45 orario continuato
- Milano, 20 febbraio 2012. Bologna: Via San Donato 85,
lunedì-venerdì 9.00-13.00/14.00-18.00
A due settimane dalla scomparsa la moglie
Nadia Zorzi Galgano ringrazia tutti: conoscenti, Firenze: Lungarno Delle Grazie 22,
allievi, amici, istituzioni, che si sono stretti affet- lunedì-venerdì 9.00-13.00/14.00-18.00
tuosamente a lei ed ai figli Federico e Silvia per
l'immensa perdita del Napoli: Vico S. Nicola Alla Dogana 9,
Prof. Francesco Galgano lunedì-venerdì 9.00-13.00/14.45-17.30
Bari: Via Villari 50,
- Bologna, 20 febbraio 2012.
lunedì-venerdì 9.00-13.00/14.30-18.00
La moglie e i figli dell'
ing. Giuliano Zuccoli
ringraziano commossi tutti coloro che hanno par-
tecipato al loro grande dolore per la perdita
dell'amato Giuliano, un pensiero in particolare
va al dottor Francesco Garbagnati costante punto
di riferimento. - Milano, 20 febbraio 2012.
A ventiquattro anni dalla scomparsa della Con-
tessa
Marisa Maresca Agusta
il figlio Rocky, i nipoti Corrado e Giovanni e la
nuora Monica la ricordano con immutato affetto.
- Montecarlo, 20 febbraio 2012.
20 febbraio 2011 - 20 febbraio 2012
Gino, Piero, Bruno Becci ricordano l'adorata
moglie e mamma
Mariuccia Vittadini
nel primo anno della sua dipartita.
- Bergamo, 20 febbraio 2012.
20 febbraio 2002 - 20 febbraio 2012
Ing. Giuliano Segre
Carissimo papà, sei sempre con noi.- Camilla e
Susanna. - Milano, 20 febbraio 2012.
 Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012 italia: 515249535254

45

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Bari Palermo Bologna Firenze Torino Napoli Roma Milano Genova Venezia
IL SOLE LA LUNA
OGGI Sorge alle
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6:42
17:30
6:52
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7:09
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7:24
18:01
6:52
17:41
7:00
17:47
7:19
17:55
7:18
17:57
7:07
17:42
Nuova
22 feb.
Primo quarto
29 feb.
Piena
8 mar.
Ultimo quarto
15 mar.
LE PREVISIONI
DOMANI MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ
Trento
Trieste
Aosta
Venezia
Milano

Torino

Bologna
Genova

Firenze Ancona

Perugia

Dopo un lunedì con precipitazioni su gran parte del nostro Paese, a partire dalle regioni settentrionali le nuvole lasceranno spazio a schiarite sempre più
L’Aquila ampie in graduale estensione dapprima alle regioni centrali e quindi anche verso le regioni meridionali e insulari entro giovedì. I rasserenamenti porteranno un
aumento dell'escursione termica, con temperature che di giorno saliranno sopra la media al Nord e al Centro da metà settimana.
ROMA
Campobasso IN EUROPA H
Bari
L'anticiclone delle Alta
Pressione
Azzorre e l'anticiclone -1
Potenza
Napoli russo-siberiano sono Helsinki
estesi su gran parte Oslo L
Stoccolma
1 Bassa
dell'Europa, che però -1
Pressione
nelle zone più a Sud e Edimburgo
Copenaghen Kiev
3
a Nord vede la 8
5
5
-2
Berlino
presenza di aree di Dublino 4 Varsavia
Catanzaro 1
bassa pressione. In Amsterdam Praga
7 Fronte
Cagliari 3 Caldo
particolare la Londra
3 Vienna
depressione attualmente 5
LE TEMPERATURE DI OGGI Parigi 5 Belgrado 1 Ankara
centrata tra il Mar Milano
4
Palermo Bucarest
5 Aosta 7 Genova 10 Roma 11 R. Calabria Ligure e il Mar Tirreno 8
7 Torino 5 Bologna 6 Campobasso 11 Catania tenderà ad indebolirsi Roma Tirana Fronte
Barcellona 10 Freddo
8 Milano 8 Firenze 11 Napoli 14 Palermo nei prossimi giorni, con Madrid 11 10 Atene
4 Trento 6 Perugia 14 Bari 12 Alghero
conseguente graduale Lisbona 10 14
stabilizzazione delle 18 Tunisi
7 Venezia 9 Ancona 7 Potenza 11 Cagliari Algeri
a cura di condizioni meteorologiche 12 Fronte
5 Trieste 6 L’Aquila 10 Cata 12 Olbi 12
sull'Italia. Occluso

VENTO MARE
Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Nebbia Debole Moderato Forte Molto forte Calmo Mosso Agitato
ASIA AUSTRALIA NORD AMERICA SUD AMERICA AFRICA
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA Caracas Casablanca
6 4 Bogotà Il Cairo
min max min max min max min max min max Pechino
26 16
Seul 18
Ancona 2 10 N Campobasso -1 4 B L’Aquila 2 5 R Parma 3 8 N Roma 5 10 N 18
Tokyo Lima
Aosta -4 6 C Catania 0 12 S Lecce 4 15 N Perugia 4 8 B Torino -1 7 N 7
Delhi Shanghai 4 25 30
Bari 5 13 N Crotone 5 15 S Messina 3 14 N Pescara -2 10 S Trento 2 5 P -1 8 28 Nairobi
Vancouver 3 Rio Lagos
Bologna 1 9 N Cuneo -5 5 B Milano 3 8 N Pisa 4 10 N Trieste 4 8 C Bangkok 30 de Janeiro
32 Giacarta Chicago 27
Bolzano 2 6 V Firenze 7 9 P Napoli 8 12 N Potenza 1 5 B Udine 2 7 P Santiago Buenos Aires Luanda
29 San Francisco 11
Brescia 3 9 N Genova 10 10 N Olbia 8 13 N R. Calabria 4 14 N Venezia 2 9 N New York 25 29
Los Angeles
Cagliari 2 12 N Imperia 8 13 N Palermo 5 15 S Rimini 3 9 N Verona 4 8 N 5
16 18
S = Sereno P = Pioggia N = Nuvoloso T = Temporale C = Coperto V = Neve R = Rovesci B = Nebbia 24 Sydney 25 Città del Capo
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8 3 4 5
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ai vent’anni di Mani
3 Emma trionfa al Festival Belle e dimenticate
Trieste batte tutti del Corriere
Pulite: per ricordare delle donne: Share al 50%
5 4 1 8
3
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18.30 ROMANZO FAMILIARE.
19.30 NEL CUORE DEI
GIORNI - BLU: STORIE.
19.40 TG 2000.
20.00 ROSARIO DA
LOURDES - IN
DIFFERITA.
20.30 NEL CUORE DEI
GIORNI - INDACO.
20.55 NEL CUORE DEI
GIORNI - (TGTG).
Corriere della Sera Lunedì 20 Febbraio 2012
Pay Tv
Film
e programmi
La ballerina Natalie
è sotto pressione
Nina (Natalie Portman, foto)
giovane e dotata ballerina, vive
per la danza, ma è messa sotto
pressione dalle audizioni per il
nuovo spettacolo e dalla
soffocante madre ex ballerina.
Il cigno nero
Sky Cinema 1, ore 21.15
Un fratellastro
per Silvio Muccino
Andrea (Silvio Muccino, nella foto
con Michael Rainey Jr.) riceve una
lettera da suo padre che è in
Kenya e che sta per morire. Parte
per Nairobi e lì scopre di avere un
fratellastro.
Un altro mondo
Premium Cinema, ore 21.15
«Shrek 2», ritorno
con citazioni cinefile
Seguito del 2004 del
successone della Dreamworks di
Spielberg «Shrek 2» ha sempre
come protagonisti il mostro
verde e l’asinello. Tante citazioni
per cinefili
Shrek 2
Sky Cinema Family, 21
Bambini da salvare
nella missione Cia
La salvezza di alcuni bambini da
un terribile bombardamento è
l’obiettivo di un gruppo di
militari che, durante una
missione in Bolivia, disobbedisce
agli ordini della Cia
The Losers
Cinema Energy, ore 21.15
Sky
Cinema
14.05 SETTE SPOSE PER SETTE
FRATELLI Musical evergreen. Oscar
per la direzione musicale a Adolph
Deutsch e Saul Chaplin. MGM
15.15 FROM PARIS WITH LOVE Una spia
americana tenta di sventare un
attentato a Parigi e coinvolge anche
un’impiegata dell’ambasciata
statunitense. Sky Cinema Max HD
16.10 ANT BULLY - UNA VITA DA
FORMICA Le formiche di un cortile
riescono a dare una lezione a un
bambino prepotente. Film
d’animazione prodotto da T. Hanks.
Sky Cinema Family
17.40 LA SCUOLA DELL’ODIO Il film,
interpretato da S. Poitier nel 1962, è
tratto da un caso clinico raccontato
dal dottor Robert M. Linder su un
soldato americano. MGM
18.40 MASTER & COMMANDER - SFIDA
AI CONFINI DEL MARE Il capitano
Jack Aubrey (R. Crowe) si lancia
all’inseguimento di una fregata
napoleonica. Film ambientato e
girato su ingombranti navi. Sky
Cinema Max HD
19.20 MISSIONE TATA V. Diesel interpreta
un marine con un insolito compito: la
protezione dei figli e della casa di
uno scienziato ucciso dai terroristi.
Sky Cinema Family
21.00 LA VITA CORRE SUL FILO Opera
prima di S. Pollack: uno studente di
Serie Tv
13.05 ZACK E CODY SUL PONTE DI
COMANDO Disney Channel
14.00 ICARLY Nickelodeon
15.00 HOW I MET YOUR MOTHER Fox
HD
16.25 LA VITA SEGRETA DI UNA
TEENAGER AMERICANA Fox HD
17.25 KARKU Rai Gulp
18.15 SCUOLA DI SPIE (M.I.) III Rai
Gulp
19.10 SCRUBS Fox HD
20.10 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE
Fox Crime HD
21.00 GREY’S ANATOMY Fox Life
22.10 NATURALLY SADIE Rai Gulp
22.55 MILDRED PIERCE - EPISODIO 3
Sky Cinema Passion HD
23.45 POLLI KUNG FU Cartoon Network
LIFE BITES Disney Channel
Mediaset Premium
12.40 ARSENICO E VECCHI MERLETTI.
Film Studio Universal
13.19 AMO SOLO LEI. Film MYA
13.30 THE PRESTIGE. Film JOI
14.51 IMMATURI. Film Premium Cinema
14.55 C’È POST@ PER TE. Film Studio
Universal
15.09 MEN IN TREES - SEGNALI
D’AMORE I. Telefilm MYA
15.42 PSYCH III. Telefilm JOI
psicologia lavora in un centro
d’ascolto. Telefona una donna che ha
tentato il suicidio... MGM
WEST SIDE STORY Il musical diretto
da R. Wise e J. Robbins ha
conquistato dieci premi Oscar, tra cui
quello per il miglior film e miglior
regia. Sky Cinema Classics
SHREK 2 Nel sequel dell’orco verde
più famoso del cinema, arriva anche
il delizioso gatto con gli stivali. Due
candidature agli Oscar. Sky Cinema
Family
RESIDENT EVIL Un’intraprendente
eroina (M. Jovovich) è in lotta contro
gli zombie. Deve impedire che si
impadroniscano della Terra. Sky
Cinema Max HD
UN GIORNO PER CASO Lei
architetto (M. Pfeiffer), lui giornalista
(G. Clooney), divorziati e con prole.
Dopo un iniziale odio, scocca la
scintilla. Sky Cinema Passion HD
21.15 IL CIGNO NERO Premio Oscar a
Natalie Portman nei panni di Nina,
ballerina di New York che si dedica
alla danza con completa
abnegazione. Sky Cinema 1 HD
22.40 SPY KIDS 2 - L’ISOLA DEI SOGNI
PERDUTI Carmen e Juni Cortez, da
figli di due ex-superspie (A.
Banderas e C. Gugino), sono diventati
spie “junior”. Sequel di R. Rodriguez.
Sky Cinema Family
Intrattenimento
14.05 SUPERTATA USA Fox Life
14.55 AMERICA’S NEXT TOP MODEL Sky
Uno
16.00 CASE DA INCUBO - USA LEI
17.30 KHLOE AND LAMAR E!
18.25 HELL’S KITCHEN USA Sky Uno
18.55 A TUTTO REALITY: LA VENDETTA
DELL’ISOLA! K2
20.00 KEEPING UP WITH THE
KARDASHIANS E!
21.00 LA GUERRA DELLE TORTE LEI
22.15 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
23.15 NAKED & FUNNY E!
23.25 GLI SGOMMATI Sky Uno
23.30 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
23.35 MOST DANGEROUS Sky Uno
0.15 NAKED & FUNNY E!
0.20 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
THE RENOVATORS Sky Uno
15.55 SMALLVILLE VI. Telefilm STEEL
16.00 MEN IN TREES - SEGNALI
D’AMORE I. Telefilm MYA
16.23 JOI ON AIR ‘12. Show JOI
16.38 I PILASTRI DELLA TERRA.
Miniserie JOI
16.45 KNIGHT RIDER I. Telefilm STEEL
16.50 RED CARPET. Rubrica Premium C.
17.10 GRASSO È BELLO. Film Studio
Universal
italia: 515249535254
22.45 I GIGLI DEL CAMPO Commedia
delicata del 1963, tratta da un
romanzo di William E. Barrett. Oscar
a S. Poitier come miglior attore
protagonista. MGM
23.05 AMORE E ALTRI RIMEDI Maggie (A.
Hathaway) è malata e ha troppa
fretta per lasciarsi coinvolgere dai
sentimenti. Jamie (J. Gyllenhaal)
però è diverso... Sky Cinema 1 HD
23.35 SALVATE IL SOLDATO RYAN Cinque
Oscar: regia, fotografia, montaggio,
suono ed effetti sonori per il fim
diretto da S. Spielberg.
Indimenticabili i primi 15 minuti. Sky
Cinema Hits HD
0.25 LA PARETE DI FANGO Oscar alla
sceneggiatura e alla fotografia per il
film diretto da S. Kramer: due
galeotti evadono durante un
trasferimento, ma hanno le manette.
MGM
0.40 IL MIO GROSSO GRASSO
MATRIMONIO GRECO Toula
Portokalos(N. Vardalos) vive in
America, ma è di origini greche. Ha
trent’annni, ma ancora senza marito.
Quando incontra Ian Miller... Sky
Cinema Passion HD
1.05 IL GIOVANE NORMALE Giordano è
un giovane squattrinato che accetta
l’invito di tre americani a partire con
loro per la Tunisia... Sky Cinema
Classics
Ragazzi
18.10 LEONE IL CANE FIFONE Cartoon
Network
19.10 THE LOONEY TUNES SHOW
Boomerang
20.10 DUE FANTAGENITORI K2
20.45 I PINGUINI DI MADAGASCAR
Nickelodeon
20.50 LA PANTERA ROSA & CO.
Boomerang
21.00 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
21.05 PHINEAS E FERB Disney Channel
21.15 CUCCIOLI CERCA AMICI Boomerang
21.25 I FANTAEROI K2
21.30 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
DUE FANTAGENITORI Nickelodeon
21.40 GLI ORSETTI DEL CUORE
Boomerang
MUCCA E POLLO Cartoon Network
21.55 DUE FANTAGENITORI Nickelodeon
17.19 SE SEI COSI TI DICO SÌ. Film
Premium Cinema
17.24 MY LAST FIVE GIRLFRIENDS. Film
MYA
18.25 R.I.S. 3 DELITTI IMPERFETTI.
Telefilm STEEL
18.36 PACKED TO THE RAFTERS III.
Telefilm JOI
18.50 UNA BIONDA IN CARRIERA. Film
Studio Universal
Sport
14.00 BASKET: LOS ANGELES CLIPPERS -
SAN ANTONIO SPURS NBA Sky
Sport 2 HD
14.45 CALCIO: FINALE 64ª Viareggio Cup
RaiSport 1
15.45 VELA: EP. 12 America’s Cup World
Series Yacht & Sail
16.45 RUGBY: SCOZIA - INGHILTERRA
Torneo Sei Nazioni Sky Sport 2 HD
17.30 PATTINAGGIO DI VELOCITÀ:
CAMPIONATI MONDIALI RaiSport 1
18.00 CALCIO: SUNDERLAND AFC -
ARSENAL Fa Cup Sport Italia
19.00 WRESTLING: EP. 34 WWE Experience
Sky Sport 2 HD
19.15 SCI DI FONDO: 15 KM A TECNICA
CLASSICA MASCHILE Coppa del
Mondo Eurosport
19.45 VELA: ARRIVO. EP. 2 Transat Jacques
Vabre Yacht & Sail
20.00 SALTO CON GLI SCI: HS 213 A
SQUADRE Coppa del Mondo
Eurosport
20.30 CALCIO: PRO PATRIA - TREVISO
Campionato Italiano Lega Pro. Diretta
RaiSport 1
20.40 CALCIO: TORINO - SAMPDORIA Serie
B. Diretta Sky Sport 1 HD
21.05 WRESTLING: THIS WEEK ON WWE
Eurosport
22.45 VELA: ARRIVO. EP. 2 Transat Jacques
Vabre Yacht & Sail
23.00 CALCIO: JUVENTUS - MILAN
08/05/99 Serie A Story ESPN
Documentari
13.05 THE DOCTOR ESPN
14.00 MITI DA SFATARE Discovery
Channel HD
15.05 COME FUNZIONA? Discovery Science
16.10 COLONIE SU ALTRI PIANETI
National Geographic
17.00 A SURFER’S PARADISE Yacht & Sail
18.20 A CACCIA DI MOSTRI: GLI
SCIMPANZÉ KILLER History
Channel
19.05 LA VERA STORIA DI HOLLYWOOD/E!
TRUE HOLLYWOOD STORY E!
20.00 MEGASTRUTTURE GIGANTI National
Geographic
21.00 ZEMANLANDIA ESPN
22.00 COME È FATTO Discovery Channel HD
22.25 VENEZIA PRONTO INTERVENTO
National Geographic
22.30 COME È FATTO Discovery Channel
19.25 ER - MEDICI IN PRIMA LINEA VII.
Telefilm JOI
19.25 R.I.S. 3 DELITTI IMPERFETTI.
Telefilm STEEL
19.31 IL REGNO DI GA’ HOOLE - LA
LEGGENDA DEI GUARDIANI . Film
Premium Cinema
19.31 ONE TREE HILL VII. Telefilm MYA
20.06 MYA MAG. Rubrica MYA
20.14 I PILASTRI DELLA TERRA. Min. JOI
47
Forum «Televisioni»:
www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
A fil di rete
di Aldo Grasso
Un Festival povero
che ha diviso l’Italia
Q
uattrocentomila spettatori in meno. A conti fat-
ti, questo è il bilancio della 62˚ edizione del Fe-
stival di Sanremo, a confronto col «Morandi 1».
Nelle sue (infinite) cinque serate, fra prima e se-
conda parte, l’evento ha totalizzato 11.122.000
spettatori. Risultato sicuramente molto importante (con la
finale boom). Ma a quale costo? Segnaliamo almeno tre
aspetti. Il Festival è stato
evidentemente «cannibaliz-
Top & Flop zato» da Adriano Celenta-
no. Le serate che hanno ca-
Sanremo talizzato più pubblico sono
Brindisi vincente state la prima (14.378.000
spettatori) e l’ultima
(14.456.000).
Qui s’evidenzia la distan-
za fra ascolto e gradimento:
Festival di Sanremo, vedere «cosa accade a Sanre-
14.456.000 spettatori, mo», «cosa dirà Celentano»
50,93% di share è diventato rapidamente un
Raiuno, sabato 18, ore «dovere sociale» (testimo-
20.47. Minuto picco: niato anche dall’attenzione
17.505.000 spettatori, degli «opinion leader» su
Morandi beve con Twitter). Il gioco funziona,
Celentano (ore 22.59) attrae spettatori, ma resta
un dubbio: era Sanremo o il
Celentano show? Secondo
Dalla Grecia aspetto: il «Morandi 1» ave-
L’approfondimento va saputo essere molto in-
ter-generazionale.
Certo, lo zoccolo duro
era rappresentato dagli ul-
tra65enni, ma anche i giova-
ni si erano lasciati conqui-
«Matrix Prima serata»
stare (47,4% di share fra i
1.291.000 spettatori,
4,68% di share, 15-24enni). Il «Morandi 2»
Canale 5, giovedì 16 — con le sue lungaggini,
febbraio ore 21.25. con la sua scrittura povera,
Minuto picco: 953.000
spettatori, preambolo sulla
con gli ospiti messi in sca-
letta a casaccio — ha perso
crisi greca (ore 22.51) soprattutto i giovani (-5%
sul target 15-24enni). Terzo
aspetto: si dice che il Festi-
val di Sanremo «unisce l’Italia». Ma a guardare i dati non
pare. L’Italia sembra anzi spaccata. La dimensione di evento
da non perdere resta viva solamente nelle regioni del Sud,
con le vette del 60% di share in Puglia e Basilicata (effetto
Papaleo?). Ma risalendo verso Nord gli share si dimezzano.
Così la Lombardia si ferma al 37% di share, e il Trentino Alto
Adige addirittura al 28,7%. Non è forse, anche questa, un’oc-
casione persa per il servizio pubblico?
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione
Geca Italia su dati Auditel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
20.22 GREY’S ANATOMY VI. Telefilm MYA 22.00 FRINGE III. Telefilm STEEL
20.25 KNIGHT RIDER I. Telefilm STEEL 22.10 CLOSE TO HOME I - GIUSTIZIA AD
20.30 SIGLE STUDIO UNIVERSAL. Rubrica OGNI COSTO. Telefilm MYA
Studio Universal 22.50 WAREHOUSE 13 III. Telefilm STEEL
21.15 UN ALTRO MONDO. Film Premium 22.53 MYA MAG. Rubrica MYA
Cinema 22.57 NIP’N TUCK II. Telefilm MYA
21.15 LE CROCIATE. Film JOI 23.15 SEGUI IL TUO CUORE. Film Tv
21.15 COVERT AFFAIRS II. Telefilm MYA Premium Cinema
21.15 FRINGE III. Telefilm STEEL 23.34 JOI ON AIR ‘12. Show JOI
21.15 LOLITA. Film Studio Universal 23.40 WAREHOUSE 13 III. Telefilm STEEL
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48 italia: 515249535254 Lunedì 20 Febbraio 2012 Corriere della Sera