Vous êtes sur la page 1sur 53

Chi nega il p.d.n.c.

non afferma, n nega nulla


questo argomento legato alla formulazione del principio del terzo escluso: o s, o no.! Luomo uomo o non-uomo, non c una terza possibilit.! Non ci sar altrimenti nessun limite e non si potr denire nulla.!
1

Ambiguit della terza possibilit


. Tra A (uomo) e B (non-uomo) ci sarebbe qualcosa che non-A e nello stesso tempo non B, qualcosa che sia altro da A e da B

MA A (uomo) e B (non-uomo) insieme costituiscono tutto luniverso delle possibilit relativamente a uomo/non-uomo

Ambiguit della terza possibilit


- Lambiguit si basa sul concetto di terza possibilit da parte di chi lammette: - sembrerebbe possibilit intermedia INVECE possibilit che non presenta nulla in comune fra AeB

Ambiguit della terza possibilit

Infatti se si trattasse di una possibilit intermedia apparterrebbe a uno dei momenti o delle fasi di passaggio da A a B e verrebbe compresa nel divenire che lega realmente e concettualmente A e B, quindi non potrebbe dirsi terza possibilit equivalente, cio, ad A e a B, come valore reale e logico MA non un termine MEDIO, invece un termine ALTRO, cio tutto senza distinzione: cos il divenire non potrebbe che essere caos/ ovvero non divenire.

Dimostrazione per via di conf/zione del p. del terzo escluso (Met., IV, 7)

E non neppure possibile che fra i due contraddittori ci sia un termine medio, ma necessario o affermare o negare, di un medesimo oggetto, uno solo dei contraddittori, qualunque esso sia. Questo risulta evidente non appena si sia definito che cosa il vero e il falso: falso dire che l'essere non o che il non-essere . Di conseguenza, colui che dice di una cosa che oppure che non , o dir il vero o dir il falso. Ma (se ci fosse un termine medio fra i due contraddittori) n dell'essere n del non essere si potrebbe dire che o o non . 5

1) Vero o falso?
Se ci fosse un termine medio tra non essere ed essere, non si potrebbe decidere mai se qc oppure non .!

2) Sul piano dellesperienza


Qui il discorso sembra complicarsi perch ! tra due contrari io mi trovo ad avere inniti gradi di avvicinamento o allontanamento da uno dei due: ! il grigio non n bianco, n nero. !

2) Sul piano dellesperienza


Due possibilit: ! (a) il grigio tra bianco e nero; ! (b) un qualcosa che non sia n uomo, n cavallo, e che sia intermedio tra i due ! (nella mitologia esistevano gure che mescolavano un corpo equino e un torso umano: centauro).!

2) Sul piano dellesperienza


Queste due possibilit si scontrano con il problema del divenire:! in generale, se ci fosse un termine medio, che non risolvibile nei due contrari, allora sarebbe impossibile il divenire.!

b) n uomo, n cavallo
ci che non n uomo, n cavallo pu essere intermedio tra uomo e cavallo? ! il caso non di per s quello del centauro, ma di qualsiasi altra cosa che non sia appunto n uomo, n cavallo: ! ossia tutto il resto, senza alcun rapporto con luomo o con il cavallo. !

10

b) n uomo, n cavallo
In questo caso sarebbe impossibile il mutamento: ! ogni mutamento avviene a partire da un contrario per arrivare allaltro: ci che non buono, diventa buono. ! E invece si pu constatare che il mutamento comunque presente, ed avviene per gradi progressivi da un contrario allaltro.!
11

a) il grigio tra il bianco e il nero


Nel caso del terzo escluso che fosse intermedio come il grigio tra il bianco e il nero, ! ci troveremmo ugualmente di fronte ad una posizione insostenibile, ! se pretendessimo di intenderlo appunto come qualcosa che nulla ha a che fare con il bianco o con il nero!
12

a) il grigio tra il bianco e il nero


Se il grigio fosse qualcosa di terzo tra il bianco e il nero! dovrebbe esserci allora un processo di generazione del bianco che non procede dal non-bianco, dice A.,! ossia non procede dal nero, ossia dal suo contrario. !

13

a) il grigio tra il bianco e il nero


Questo infatti accadrebbe qualora ci fosse qualcosa di intermedio tra bianco e nero, che non fosse spiegabile con il bianco o con il nero. !

14

a) il grigio tra il bianco e il nero


Ma anche questo non lo si constata, ! ossia lesperienza smentisce la pretesa di chi vorrebbe ammettere tra i due contrari un terzo che non sia riconducibile ad uno dei due.!

15

3) se ci fosse un terzo, dovrebbe esserci in tutti i casi


Ci sono dei casi in cui chiaramente non c un termine medio, ! come appunto nella distinzione tra pari e dispari.!

16

4) un terzo moltiplicherebbe tutto inutilmente


Se ci fosse un termine intermedio, allora le cose si moltiplicherebbe di pi della loro met ! (ossia dovrei calcolare quello che sta in mezzo tra le due determinazioni),! ma dovrei andare allinnito, perch non riuscirei mai a determinare nulla.!

17

Metafisica, L. IV, c. 7,16-18


Inoltre, se si chiede ad uno se una cosa sia bianca, e quegli risponde che no, null'altro ha negato se non l'essere (bianco): la negazione significa infatti non essere.

18

Tertium non datur


Dunque per A. anche il fatto che non possano esistere negazioni del terzo escluso una prova della sua impossibilit. Per questo nella formulazione latina pi celebre si dice: tertium non datur: o vero o falso, la terza possibilit deve essere esclusa perch impossibile, pertanto non si d, non pu essere presa in considerazione.
19

Alcuni ammettono un terzo perch ritengono possa essere tutto vero/tutto falso
A. conclude cercando come sempre di chiarire perch alcuni siano giunti ad affermazioni di questo tipo !

20

Ma perch alcuni ammettono un terzo?


A tutti costoro domando una sola cosa: di stare saldi alla denizione di ci di cui si sta parlando: ! come a dire, occorre che linterlocutore chiarisca, denisca, che cosa intende dire: ! cos non ci sar pi incertezza e i problemi saranno risolti.!
21

La conclusione del c. 7
Sembra che la dottrina di Eraclito, il quale dice che tutte le cose sono e non sono, faccia essere vere tutte le cose; invece quella di Anassagora, secondo la quale c' un termine medio fra i contraddittori, fa essere false tutte le cose. Infatti, quando tutto mescolato, il miscuglio non n buono n non buono, e, di conseguenza, di esso non si pu dire nulla di vero.
22

Eraclito e Anassagora
Le ragioni delle due affermazioni (tutto vero, tutto falso) risiedono in una generalizzazione della realt o dei limiti della conoscenza: ! quando tutto diviene (Eraclito), possibile aspettarsi di tutto; ! oppure, se tutto mescolato (Anassagora), non sar mai possibile dire nulla di certo, di denito.!
23

Vero/falso
Dire che tutto vero implica che vera anche la negazione della stessa proposizione: cio tutto falso Ci dimostra che vero e falso trovano senso nel loro legame inscindibile e quindi non si pu generalizzare assolutizzando una delle due possibilit contrarie I contrari si dividono equamente l'universo del senso delle cose
24

Ma riguardo a vero e a falso non si pu generalizzare


Infatti diciamo vero perch pu esistere il falso: Se cerco l'oro vero sto attento che non mi rifilino qualcosa che ha l'apparenza dell'oro Dire che tutto vero significa stravolgere il concetto di vero, infatti nego la possibilit del falso, ma senza il falso non ha senso il concetto di vero Quindi non posso dire tutto vero Dovrei accettare allora che l'oro vero la stessa cosa dell'oro falso

25

Vero/falso
Dimenticare questo significa abbandonare la possibilit stessa della comunicazione Vediamo come

26

a) due tesi che si autodistruggono


Il paradosso del mentitore: io dico di mentire; se dico il vero, mento; se mento, dico il vero.! La soluzione sta nel distinguere a quale livello mento o dico il vero: ! a livello di metalinguaggio (dico di...) o a livello di linguaggio ordinario (... di mentire)?!
27

Linguaggio ordinario e metalinguaggio


La storia del mentitore che gridava: Al lupo, al lupo! I paesani accorrevano perch interpretavano il richiamo secondo il senso del linguaggio ordinario (a ogni affermazione deve corrispondere una realt vera), mentre il burlone-mentitore si muove in una situazione metalinguistica : Gridare al lupo al lupo non significa che ci sia un lupo... solo un gridare...un dire
28

Linguaggio ordinario e metalinguagio


La cosiddetta vendetta della storiella, in realt una vendetta del linguaggio pi che dei paesani: infatti essi non accorrono perch interpretano il grido di aiuto come un'espressione metalinguistica...un gioco... Mentre il burlone vedendosi in pericolo ripete il grido con un significato riferito al linguaggio ordinario Col linguaggio non si pu giocare pi di tanto
29

Linguaggio ordinario e metalinguaggio


Il burlone poteva immaginare come i suoi compaesani, stanchi dei suoi scherzi, avrebbero interpretato la sua richiesta di aiuto reale e dunque da mentitore avrebbe dovuto gridare Non c' il lupo, non c' il lupo! Ma l'effetto sarebbe stato comico, non avrebbe comunque raggiunto lo scopo di farsi aiutare nel pericolo e quindi deve rimanere ancorato, inutilmente, al senso ordinario della frase, sperando che ci caschino ancora

30

Vero/falso

Fiducia/credibilit

Vero e falso si definiscono anche in relazione a un contesto di riferimento fatto di fiducia, di credibilit Fiducia e credibilit che dipendono dalla coerenza cio dal nostro rispetto del senso ordinario del linguaggio nella nostra comunicazione Il senso del vero e del falso concretamente si inscrive nella continuit e nel giudizio degli altri sul nostro modo di comunicare l'esperienza Il mentitore prima o poi costretto a smascherarsi

31

a) due tesi che si autodistruggono

c) queste affermazioni smentiscono se stesse, si autodistruggono: ! se dico che tutto vero, sar vera anche laffermazione contraria;! se dico che tutto falso, sar falsa anche la mia affermazione; !

32

a) due tesi che si autodistruggono


se poi dicessi che tutto falso tranne la mia affermazione, oppure che tutto vero, tranne laffermazione contraria, ! introdurrei comunque una distinzione tra le due e quindi sarei costretto ad ammettere una differenza.!

33

Metafisica, L. IV, c. 8, 1012 b


Per confutare tutte queste dottrine bisogna, come si detto nei precedenti ragionamenti, non pretendere che l'avversario dica che qualcosa o non , ma che dia significato alle sue parole, in modo che si possa discutere partendo da una definizione, e incominciando dallo stabilire che cosa significhi vero e falso. Ora se ci che vero affermare altro non se non ci che falso negare, impossibile che tutte le cose siano false: infatti, necessario che uno dei due membri della contraddizione sia vero.

34

b) dalla definizione di vero e di falso


Delle due affermazioni, tutto vero, tutto falso, sembra allinizio chiaro che non tutto pu essere vero, ! dato che ci sono affermazioni contraddittorie che si escludono reciprocamente e quindi non possono essere tutte e due vere; !

35

b) dalla definizione di vero e di falso


sembrerebbe anche, proprio per questo, che non possono essere tutte e due false! (anche se qs sembra pi plausibile: due affermazioni contrarie possono infatti essere entrambe false).!

36

b) dalla definizione di vero e di falso


Se riettiamo per sulla differenza tra affermazioni contraddittorie e affermazioni contrarie, allora capiremo che non possibile che siano tutte false, perch dobbiamo denire proprio che cosa vuol dire vero o falso: ! tra due contraddittori, uno dei due deve essere vero, laltro falso.!

37

Prop. contrarie e prop. contraddittorie

Sono contrarie due prop. a soggetto universale che affermano e negano lo stesso predicato: ogni uomo bianco nessun uomo bianco Ma perch le seguenti che sembrano uguali come impostazione logica sono dette Contraddittorie? : Ogni uomo ragionevole nessun uomo ragionevole Oppure anche le due seguenti Sta piovendo - Non sta piovendo
38

Contraddittorio/contrario

La contraddizione lopposizione che abbraccia la totalit delle determinazioni pensabili, comprese anche quelle negative, e la divide in due parti opposte, senza lasciare alcun residuo La contrariet un caso particolare di privazione, quella che ha luogo tra i termini pi distanti fra loro allinterno di uno stesso genere, perci detta privazione perfetta e ammette intermedi

Eraclito e Anassagora
Nel Novecento e oggi si sottolinea che dal punto di vista scientico, alcune affermazioni hanno un carattere stokastico o probabilistico: !

40

Eraclito e Anassagora
si tratta di approssimazioni, che devono tener presenti, dal punto di vista del calcolo, alcuni modelli matematici ! nei quali la sommatoria rappresenta una tendenza e non una descrizione esatta di quello che avviene (sica quantistica).!

41

Eraclito e Anassagora
In sociologia, Max Weber agli inizi del Novecento osservava che le nostre categorie sono degli idealtipi: ! ossia dei modelli ideali che non descrivono la realt, ma servono a comprenderla.!

42

Eraclito e Anassagora
Ogni affermazione comunque ha il suo ambito di validit: ! non si tratta di dire che tutto un insieme caotico; ma che le nostre possibilit di calcolo o di comprensione arrivano solo no ad un certo livello.!

43

Eraclito e Anassagora
Non vero che tutto quello che dico falso, ma piuttosto: ! quello che dico ha dei limiti, deve essere precisato ! la nostra conoscenza non mai una conoscenza esaustiva, ossia che esaurisca tutto quello che ci sarebbe da dire. !
44

Eraclito e Anassagora
Ogni nostra conoscenza, e cos ogni nostra affermazione, ha dei limiti, ossia in qualche modo parziale.!

45

Tutto vero, tutto falso?


dunque due posizioni che sono ugualmente insostenibili: ! tutto vero, tutto falso; ! alle quali A. accompagna nella conclusione del L. IV altre due: tutto immobile, tutto in movimento.!

46

c) Tutto in quiete, tutto in movimento?


Tutto in quiete, Tutto in divenire? La prima posizione quella di Parmenide: tutto immobile, in quiete.! La seconda quella di Eraclito. !

47

Tutto in quiete?
Ora, osserva A., proprio su questo non ci sono dubbi: le cose mutano! almeno chi dice che tutto fermo, dovrebbe ricordarsi che centanni fa non cera e probabilmente fra centanni non ci sar. ! Il divenire un dato di fatto, che nessuno pu smentire.!
48

Tutto in quiete?
Se tutto fosse immobile, tutto sarebbe nello stesso tempo vero e falso, senza possibilit di cambiamento.!

49

Tutto in movimento?
Se tutto invece in movimento, non ci sar nulla di vero (aveva detto prima: tutto vero): ! il movimento continuo fa cessare tutto quello che io colgo in questo momento, e quindi lattimo dopo non pi come prima: ! vero nellattimo presente (tutto vero), ma falso (dopo).!
50

Tutto in movimento?
Ma il movimento non assoluto, ! sempre un movimento in cui qc permane di identico.!

51

Tutto in movimento?
Certamente ci sono poi anche delle realt che sono sottratte al divenire (Dio). ! I corpi del cielo sublunare si generano e si corrompono; i cieli si muovono; ! Dio rimane immobile e muove il resto.!

52

Vous aimerez peut-être aussi