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Giacomo Conserva
Il Truman/Berlusconi Show [a proposito di un libro di Fulvio Carmagnola e Matteo Bonazzi]

Da un gruppo di ricerca milanese sullimmaginario contemporaneo (che ha gi prodotto un volume su Il fantasma) uscito qualche mese fa Il fantasma della libert- inconscio e politica al tempo di Berlusconi, Mimesis ed. -Risale a un tempo che sembra ere distanti da quello attuale (cos trapassano le fortune del mondo): Berlusconi corrotto e trionfale (e trionfante)- sua coalizione salda- alto livello di consensi ai sondaggi- nessuna crisi economico-finanziaria mondiale in corso/alle porte. Anche nessuna nuova guerra: lintervento in Libia non era ancora cominciato. Il quadro disegnato affascinante: un maestro dei giochi/maestro del godimento che tiene in pugno limmaginario degli italiani, che a sua volta si concentra massivamente su di lui; il suo ghigno, i suoi eccessi, il suo stile sono segni distintivi di questa identificazione/proiezione. Come nel Truman Show, si vive in una realt falsa ma totalmente vera, tecnologicamente manipolata ma assolutamente spontanea. Pensare alternative futile- lo stesso pensiero di ci compromesso dalle strutture profonde che sono in atto in ciascuno, anche negli oppositori. Raffinati strumenti concettuali vengono messi in atto dagli autori per analizzare la situazione (una volta scartate come assolutamente banali spiegaziono che facciano risalire lincantesimo in atto al puro bombardamento dei media, controllati da uno solo): uno stile di godimento che in campo, come gi in altri termini Wilhelm Reich e la scuola di Francoforte avevano teorizzato a proposito della Germania nazista: solo che mentre l ai tedeschi veniva proposto dal nazionalsocialismo un modello a venire di societ da costruire, di valori da realizzare (lImpero millenario) qui tutto fermato su un eterno presente in cui non esiste storia o conflitto, ma solo superficiali composizioni o ricomposizioni in un reality che continua per sempre, un reality il cui ultimo collante appunto Lui. Finiti i tempi delo scambio comunicativo razionale, della ragione illuministica, della politica in quanto difficile eleborazione collettiva di scelte- siamo nel regno del puro arbitrio (di B.), ogni volta eternizzato. Lunica speranza che viene intravista per spezzare il cerchio incantato di capire il proprio coinvolgimento in esso (che inevitabile), vederlo, traversarlo, e attendere un evento che possa (come le insurrezioni in Tunisia ed Egitto, espressamente nominate dagli autori) irrompere imprevisto e assieme (retroattivamente) del tutto inevitabile, e portare a un novum. Questo riassunto, che ha cercato di essere fedele, fa poca giustizia alla ricchezza di intuizioni del testo; in particolare, vorrei ricordare a) luso della ricerca di Agamben sul concetto di sovranit (gloria); b) di Lacan e Zizek- sul supplemento mostruoso e osceno del Potere, sul godimento dei sottoposti, sul riflettersi di parti frammentate del loro inconscio sulla ugualmente frammentata figura del leader; c) il concetto di maestro dei giochi/del godimento, che ha dimensioni iperboliche, dickiane, con un che di perverso ben al di l delliperreale delle simulazioni alla Baudrillard1. Due o tre osservazioni: a) c in questo libro lingresso di qualcosa in Italia inedito o quasi, che si situa al di l delle analisi marxiste (o freudo-marxiste) tradizionali, o del discorso post-modern, francese: appunto lirruzione di Lacan/Zizek (che corrisponde a quanto, a livello internazionale, ha determinato una rinascita lacaniana e una sinistra lacaniana)- qualcosa in grado di misurarsi con lo squallore/orrore del dominio totale del capitalismo post-1989, e con il sostanziale fallimento contestuale delle politiche liberal e socialiste (progressive Labour,

2 Veltroni, Schroeder, per certi aspetti Clinton etc) e pure con la sconfitta o marginalizzazione sostanziale dei vari movimenti emancipatori o liberatori (donne, gay, minoranze etniche etc)- in una societ comunque post-patriarcale. Sembra che, per capire questo mondo, sia molto utile parlare di reale, immaginario, simbolico- di oggetto a minuscolo- di Kant+Sadedi fantasma del corpo frammentato- di distruttivo ed eccedente godimento dellAltro.2 b) manca completamente una analisi socio-economica, e delle strutture di potere. Si dice, certo, che cos come in Italia c Berlusconi, in Francia c Sarkozy, in Russia Putin; ciascuno il nome di qualcosa: ma di cosa esattamente?3 -Sembra che, per gli autori, la risposta stia nel fallimento del progetto habermasiano di illuminismo coerente e democrazia compiuta, ad opera, sembrerebbe, di un immaginario catturato dal Potere. Non vengono nominati altri fallimenti (in primis quello del Socialismo Reale) e altre eclissi (quella del discorso marxista, o puramente della sociologia classica). Non esistono i rapporti di produzione, i centri di potere, lo sviluppo disuguale, le multinazionali, gli apparati segreti etc. Tutto questo, come spesso dice Zizek appunto, puramente e semplicemente respinto fuori dal quadro, disavowed, forcluso- corrispondendo del resto a una tendenza assolutamente prevalente del dopo 89, con lassunzione a parametro di fondo indipendente del mercato, con i suoi correlati di FMI, Banca Mondiale, G7, lotta contro il terrorismo e contro il fondamentalismo, e cos via- con tutto ci ridotto a puri fatti della vita che inutile analizzare pi di tanto (ammesso che li si menzioni).- Ma questo comunque non un problema particolare di questo testo, ma un segno distintivo dello spirito del tempo; il libro resta coinvolgente, aperto, e d molto da pensare (a me ha dato molto da pensare)- non solo nellattesa del mutamento improvviso di paradigma, dello jetz-zeit/adesso del tempo messianico, o dellevento-verit, ma proprio per attraversare la loro attesa, o la loro costruzione. c) un libro, infine, che nasce da una sofferenza e cerca risposte ad essa. Il deserto del reale e del reality che, come dicono gli autori, attraversiamo, pieno di trappole, miraggi, mostri, allucinanti angosce. Intraprendere questo viaggio senza garanzie di successo (come ho ricordato allinizio, il quadro di partenza sembra chiuso, con tutti i giochi fatti, ovvero con le regole dei giochi permutabili allinfinito senza progresso o mutamento) un atto di grande coraggio, credo, e di grande speranza: che il deserto della vita asssociata e intrapsichica possa rifiorire, in qualche modo, prima o poi. Ora (settembre 2011) posso dire che le cose sono in moto; allora era molto pi difficile; il Benjamin che aleggia per tutto il libro (e soprattutto verso la fine) quello della speranza assurda, quella speranza appunto che per i senza speranza ci viene donata. Quella che sempre fondamentale, e fondante. d) a questa speranza corrisponde laccanimento della teoria, che scopre, cerca, discute argomenti, in un movimento del tutto aperto. Questo, come fece notare Hannah Arendt, una manifestazione essenziale (in actu, non in potentia) della libert e dignit umana, e come tale va accolta e fino in fondo salutata.

[Per il Truman Show, film del 1998 di Peter Weir v. lINTERNATIONAL MOVIE DATABASE, in rete, o Wikipedia] Giacomo Conserva, 8-9-2011

I suoi tratti e le sue azioni ricordano piuttosto, in effetti, il genio maligno di Descartes; e si tenga a mente pure come signore delle illusioni fosse un appellativo del demonio- e signora del gioco, domina ludi, nome di chi guidava il sabba.
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una ottima introduzione a Lacan il libro di Bruce Fink, The Lacanian Subject, Princeton University Press, 1996.
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per esempio il libro di Alain Badiou del 2007, Di cosa il nome Sarkozy, o un acutissimo testo di Zizek del 2009 dedicato a proprio Berlusconi, apparso in italiano sullInternazionale e recuperabile a http://www.pdbadiapolesine.it/Archivio %20Documenti/Archivio%20News/Nazionali/kungfu%20berlusconi.pdf (Berlusconi in Theran, London Review of Books, http://www.lacan.com/zizberg.html). [E poi vale la pena, credo, di rileggere i Commentari alla societ dello spettacolo di Debord, e La societ dei consumi di Baudrillard. Moltissimi testi di Zizek sono poi disponibili on-line: vedi http://www.lacan.com/bibliographyzi.htm. Per una eccellente sintesi di punti chiave del suo discorso, si pu far riferimento a due saggi di Jodi Dean ('Zizek on Law', http://jdeanicite.typepad.com/i_cite/files/zizek_on_law_2.doc, 2004, e 'Enjoyment as a Category of Political Theory, 2005, http://jdeanicite.typepad.com/i_cite/files/apsa_05_enjoyment.doc), o a un libro di S.Z. come Il soggetto scabroso. Trattato di ontologia politica, R.Cortina ed. 2003 (The ticklish subject, 1998).]

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