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Alessandro Puddu 3F 1 UMANESIMO E RINASCIMENTO IN ITALIA Medioevo, rinascimento, riforma tra il 1450 ed il 1455 troviamo 2 importanti movimenti culturali

e religiosi del secolo: il rinascimento e la riforma protestante. Questi 2 movimenti hanno in comune il rifiuto delle credenze e dei comportamenti dell'epoca precedente ed hanno lo scopo di riportare alla luce lo splendore dell'epoca classica: per quanto riguarda i protestanti ci era inteso come il ritorno alle origini da parte della chiesa, per i rinascimentali invece il ritorno alla grandezza culturale e politica dell'impero romano. Grazie a questi 2 movimenti nasce il concetto di medioevo ossia l'et centrale tra lo splendente passato remoto (epoca classica) ed il tentativo di rinnovarlo. L'imitazione di Roma Il rinascimento fu preparato ed accompagnato dall'umanesimo. Per umanesimo intendiamo l'interesse per la letteratura classica e l'humanitas, ossia le qualit e le caratteristiche che elevano l'uomo dagli animali. Gi prima dell'umanesimo gli intellettuali apprezzavano la letteratura latina, da Petrarca in poi per si manifesta un entusiasmo, una passione ed una diffusione di essa senza pari, da qui poi nascer anche la filologia. Questa passione per il classicismo si nota anche nell'abbandono da parte degli architetti della pianta a croce per le chiese a favore di una pianta circolare tipica dei templi romani, oppure anche gli scultori tornano a realizzare sculture equestri o figure umane nude che simboleggiano la bellezza e l'armonia delle misure. Anche Macchiavelli esprime la sua propensione per un ritorno al classicismo scrivendo Il principe e prendendo spesso come esempio di principe perfetto quello romano. Rinascimento e religione Macchiavelli ci mostra uno dei contributi pi importanti del rinascimento, infatti prendere Roma come esempio presuppone una divisione tra la dottrina della chiesa e cosa pubblica. Per esempio gi da tempo mercanti e banchieri agivano senza dare molto peso alla dottrina cristiana (prestiti con interessi in primis) e questo contribu allo sviluppo dell'economia italiana ed europea. Erasmo da Rotterdam Nel nord Europa il legame tra umanesimo e religione si stringe, infatti Erasmo da Rottermad fa dell'umanesimo uno strumento per la riforma della vita cristiana. Ispirandosi alla chiesa ai tempi di Roma Erasmo critica per primo il culto dei santi, accusandolo di oscurare la figura di Cristo, non era d'accordo neanche con l'esistenza del purgatorio e soprattutto condanna la corruzione e la partecipazione alla vite politica del papato. A differenza di Lutero Erasmo comunque pensa che l'uomo possa scegliere se perseguire il bene o il male, anche se questa sua visione in larga parte non venne condivisa, prevalse infatti il pessimismo antropologico di Macchiavelli che ci dice che gli uomini sono tristi (inteso come egoisti e cattivi) e che possono solo imbrogliare il prossimo.

Alessandro Puddu 3F 2 LE GRANDI POTENZE DEL XVI SECOLO La crisi degli intellettuali italiani Il principe di Macchiavelli aveva lo scopo principale di spingere i Medici all'azione politica per unificare l'Italia sotto una monarchia nazionale. La famiglia fiorentina per non fece niente, Macchiavelli assunse quindi una visone amara e pessimistica per la storia, visione che condivise con gli altri intellettuali italiani come Ariosto e Guicciardini. Carlo V d'Asburgo L'umanesimo ed il rinascimento in Italia sono influenzati dalle vicende politiche del periodo che va dal 1515 al 1530, periodo caratterizzato da un Duello tra Francia e Spagna che vedeva l'Italia come teatro delle battaglie. 1503: gli spagnoli conquistano il regno di Napoli. 1515: Francesco I (re di Francia) riconquista Milano. 1516: a seguito della sua vittoria il papa concede a Francesco I il potere di eleggere i vescovi e gli abati del principali monasteri Francesi. A questo punto la situazione politica dell'Europa sembrava a favore del monarca francese, in questo scenario per si inser la figura di Carlo V d'Asburgo. 1500: nasce Carlo, parente di Massimiliano d'Asburgo, Maria di Borgogna, Ferdinando di Aragona ed Isabella di Castiglia. 1506: Carlo eredita il titolo di signore delle Fiandre. 1516: Carlo diventa re di Spagna. 1519: Carlo eredita il ducato d'Austria e viene eletto imperatore. Il papa si oppose con tutte le sue forze all'elezione di Carlo come imperatore e anche Francesco I era candidato alla carica (grazie al dominio francese su Milano che era in origine un possedimento imperiale) ma Carlo corruppe il collegio degli elettori con l'impensabile somma di un milione di fiorini d'oro (buona parte di questi soldi era prestata dai Fugger). Quando Carlo part per la Germania venne accusato di non avere a cuore le questioni spagnole, questo scaten una rivolta detta Comuneros che and principalmente contro la nobilt privilegiata ed il potere centrale. Nel 1520 varie citt della Castiglia si uniscono in una Santa Junta, questi per non avevano idee rivoluzionarie ed anzi mostravano riverenza nei confronti del monarca, per chiedevano che: 1) il re restasse nel regno 2) si spostasse solo in casi speciali 3) in questo caso il luogotenente sarebbe dovuto essere spagnolo 4) il monarca si sarebbe dovuto sposare con una portoghese 5) una minore pressione fiscale 6) una migliore amministrazione della giustizia Nel 1522 la rivolta venne sedata ed in questo lasso di tempo Carlo rimase in Germania e nei paesi bassi

Alessandro Puddu 3F Lo scontro tra Francia e Spagna Nel 1525 Francesco I cerca di contrastare la nuova superpotenza Spagnola, dall'altra parte Carlo voleva conquistare la Lombardia per aggirare la Francia. Carlo sconfigge a Pavia Francesco grazie ad un intenso uso degli archibugi, dopo di ci gli eserciti francesi vennero espulsi dall'Italia. Il papa costitu quindi una coalizione anti-imperiale (lega di Cognac), la lega comprendeva Clemente VII (papa), Francesco I, Firenze e Venezia. A questo punto un esercito imperiale irrompe nella val padana, il problema che si pose per fu che era da tempo che i soldati non venivano pagati quindi mentre a Pavia i generali riuscirono ad evitare l'ammutinamento in questo caso l'esercito ammutin ed arriv fino a saccheggiare Roma nel 1527. Carlo V quindi precisa che il sacco di Roma non avvenuto per sua volont ma nonostante ci tra il 1528 ed il 1529 abbiamo nuove guerre tra la Francia e la Spagna nel suolo italiano. Quando Genova si allea con la Spagna Carlo pu sfruttare i porti genovesi ed chiaro quindi che ora si trova in netto vantaggio sull'avversario. Il papa quindi decide di uscire dalla lega anti-Asburgo con la pace di Barcellona, in cambio Carlo deve riportare i Medici al potere a Firenze. Senza il supporto del papato anche Francesco I decide di porre fine ai combattimenti e quindi firma la pace di Cambrai con Carlo. Nel 1530 quindi Carlo viene incoronato dal papa ed in seguito conquista Firenze per darla in mano ai Medici.

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