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2 marzo 2012

Settimanale, Supplemento al numero odierno - Da vendersi esclusivamente con il quotidiano la Repubblica Sped. Abbon. Post. - articolo 1 Legge 46/04 del 27/02/2004 - Roma

QUATTRO STORIE IN TV SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. CINQUE STORIE VERE DELLE ATTRICI PROTAGONISTE. E UNINCHIESTA SU QUELLO CHE SUCCEDE NEL CHIUSO DELLE CASE ITALIANE

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ADESSO BASTA
di PAOLA ZANUTTINI, FEDERICA LAMBERTI ZANARDI e CLAUDIA ARLETTI con un commento di NICLA VASSALLO

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SEGRETI DI FAMIGLIA

DA SINISTRA, CAROLINA CRESCENTINI, BARBORA BOBULOVA, STEFANIA ROCCA, ANTONIA LISKOVA E FRANCESCA INAUDI: SONO LE ATTRICI DEL CICLO DI FILM MAI PER AMORE, IN PRIMA SERATA SU RAIUNO TRA QUALCHE SETTIMANA

PERCH IL POSTO PI PERICOLOSO PER UNA DONNA CASA SUA


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VIOLENZA

GLI STUPRI. LO STALKING. I MALTRATTAMENTI. LA CRUDELT MENTALE. LO SFRUTTAMENTO... ABUSI SPESSO INVISIBILI. I DATI SUI DELITTI DOMESTICI SONO STORIE DELLORRORE. CHE ORA TRE REGISTI E CINQUE ATTRICI CELEBRI RACCONTANO IN TV. E CHE VEDREMO IN PRIMAVERA
di PAOLA ZANUTTINI foto di MAURIZIO VALDARNINI

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SEGRETI DI FAMIGLIA

utti uguali, gli uomini che fanno male alle loro donne. Che sia male fisico o psicologico, non cambia, perch chi picchia e massacra comincia sempre dalle violenze pi subdole, quelle mentali. Quando mi picchiava attraverso la coperta, pensavo che lo facesse per non farmi troppo male. Poi ho capito che era solo per non lasciarmi i segni: nessuno doveva sapere. La storia di Cinzia e di tante altre che subiscono per venti, trentanni, ha dellincredibile. Perch lescalation della cattiveria e della manipolazione sembra regolata da un meccanismo a orologeria, come se questi uomini avessero letto lo stesso manuale di crudelt. Ma i referti medici, i rapporti di polizia, le sentenze dimostrano che tutto vero. Cinzia, 52 anni, la moglie separata di un ufficiale dellAeronautica militare. Dice che la moglie del soldato, se il soldato di quelli Mi picchiava che alzano le mani, una attraverso la coperta: credevo vittima predestinata. Lo segui ovunque e tagli i fosse per non ponti con parenti e amici. farmi male. Non lavori. Vivi in un Era per non lasciare segni ambiente chiuso, conformista e, visti i continui trasferimenti, non stabilisci lintimit che consente di confidarti con le altre mogli. Se chiami i carabinieri dopo lennesima aggressione, quelli, militari pure loro, minimizzano, ti sconsigliano di fare scandali. Lho incontrata a Roma, nella sede di Differenza Donna, organizzazione che, da pi di ventanni, si occupa delle vittime della violenza di genere. Lei ci arrivata grazie a un poliziotto del pronto soccorso di Anzio: la vedeva sempre in ospedale, reduce dai soliti incidenti domestici, e lha convinta a sporgere denuncia. Cinzia aveva conosciuto il marito agli esami di maturit: Allinizio mi faceva pena: si vergognava dei genitori mezzadri. Appena entrato in Aeronautica, linsicurezza diventata arroganza: io ero lo zero assoluto. Si era preso i miei soldi guadagnati prima del matrimonio, aveva un bello stipendio, ma mi dava giusto il necessario per la spesa, giorno per giorno. E controllava gli scontrini.

INSIDE FOTO/OLYCOM

NOVE AGGRESSIONI SU DIECI COMPIUTE DA ITALIANI


Chi fa violenza sulle donne nel nostro Paese? Soprattutto gli italiani, secondo le ultime stime Istat. Non pi del dieci per cento delle aggressioni attribuibile a stranieri; inoltre, secondo la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, il 79 per cento dei 127 omicidi di donne compiuti in Italia nel 2010, stato commesso da italiani. Nel nostro Paese una donna su tre fra i 16 e i 70 anni ha subito almeno una volta nella vita atti violenti da parte di uomini; di queste, circa 700 mila hanno subito violenze ripetute dal partner. Proprio all'interno del rapporto di coppia si consuma la gran parte delle violenze sessuali (7 volte su 10 l'autore il partner). Significativi i dati sullo stalking: il 10 per cento degli omicidi avvenuti in Italia negli ultimi anni stato preceduto da atti persecutori; le molestie durano in media un anno e mezzo.Tra i movimenti nati di recente per aiutare le vittime, c Doppia Difesa, fondato nel 2007 da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno (nella foto sopra). (e.f.)

LE DONNE IN PIAZZA A ROMA PER LA MANIFESTAZIONE DEL MOVIMENTO SE NON ORA QUANDO?, IL 13 FEBBRAIO 2011. IN BASSO A DESTRA. LILIANA CAVANI

di FEDERICA LAMBERTI ZANARDI

OMA. Pensiamo sempre che non possa accadere a chi ci vive accanto: alle nostre amiche, sorelle, colleghe. E, invece, nel silenzio delle famiglie normali, ci sono donne che subiscono violenze quotidiane. Cos, ho voluto raccontare come, in nome dellamore, vengano commessi abusi terribili che, con lamore, nulla hanno a che fare. Liliana Cavani sembra soffrire mentre parla di Troppo amore, uno dei quattro film che Ciao Ragazzi! di Claudia Mori e RaiFiction hanno realizzato proprio per portare in prima serata, allattenzione di un pubblico molto vasto, un tema difficile come la violenza sulle donne. Oltre a Cavani hanno partecipato al progetto (che si chiama Mai per amore e andr in onda in primavera) Margarethe von Trotta (La Fuga di Teresa con Stefania Rocca) e Marco Pontecorvo (Helena & Glory con Barbora Bobulova e Ragazze

in Web con Carolina Crescentini e Francesca Inaudi). Le sceneggiature sono state scritte con la collaborazione di Andrea Purgatori e hanno affrontato ognuna un aspetto della violenza: stalking, prostituzione forzata, molestie psicologiche, gelosia ossessiva, fino agli omicidi. Le vittime sono sempre le donne, i carnefici gli uomini. In una sorta di copione gi scritto che si fa fatica a pensare vero nel terzo millennio (ma lo , eccome) e con personaggi spesso colti, intelligenti, apparentemente civili. Come Umberto (Massimo Poggio), il protagonista maschile del film di Liliana Cavani, un affascinante quarantenne, professore universitario, che pian piano tesse una ragnatela di attenzioni e lusso per far cadere in trappola Livia (Antonia Liskova), una ragazza di 28 anni, allegra ed emancipata. Fra i due nasce quello che sembra un grande amore, ma dopo poco tempo lui comincia a farle delle scenate di gelosia terribili, picchiandola senza piet. Il suo film racconta una storia
IL VENERDI DI REPUBBLICA

LILIANACAVANI: PORTO IN TV LAMORE MOLESTO


dura con scene molto forti, sia di sesso sia di violenza. Scelta coraggiosa per RaiUno. Allinizio volevo raccontare la tratta delle schiave, delle migliaia di giovani moldave, nigeriane, serbe costrette a prostituirsi. Poi mi sono resa conto che sarebbe stato davvero troppo per una fiction di prima serata. Ma quella di Troppo amore una storia vera? Non del tutto. Prima di girare ho fatto ricerche accurate, parlato con donne ospitate nelle case rifugio, con polizia e carabinieri. Le statistiche parlano chiaro: la maggior parte delle violenze avviene fra le mura domestiche.
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DAL PORTIERE DI NOTTE AL FILM TELEVISIVO SULLA VIOLENZA. LA REGISTA RACCONTA COME SI PU PARLARE DI COSE DIFFICILI IN PRIMA SERATA. E SU RAIUNO
Nel 2005 le donne uccise dai compagni di vita sono state 84; nel 2006, 101; nel 2007, 107; nel 2008, 113; nel 2009, 119. E pensi che, in caso di maltrattamenti, il 93 per cento delle vittime non denuncia. Perch ancora tutta questa resistenza? Sulle vittime ci sono pressioni di ogni genere. Si mettono in mezzo i genitori, i suoceri che dicono: Ma che fai, rovini una famiglia, copri di vergogna tutti? Pensa ai figli. Ma le donne devono capire che se un uomo le picchia non le ama. Sei solo un suo oggetto. Tu gli appartieni fisicamente. E quindi ha il diritto, se vuole, di distruggerti. Ma perch anche donne colte, intelligenti e indipendenti subiscono cos? N la scuola n la societ n la famiglia danno alla donna la sensazione di essere una persona completa, con il pieno diritto di gestirsi. Con le dovute differenze, lo stesso meccanismo per il quale ci sono poche donne ai posti di comando, nella politica, nelle aziende, in ogni settore. Nel 1974 lei girava Il portiere di notte, dove una donna

da vittima diventa carnefice. Ricordo che, quando lavoravo a Il portiere di notte, il montatore abitava in via di Ripetta, a Roma, proprio vicino al liceo artistico. Alcune studentesse avevano attaccato uno striscione con su scritto lo slogan del tempo: Io sono mia. E lui, che pure non era giovane, rideva dicendo: Hanno proprio ragione. Oggi, bisognerebbe tornare a scriverlo sui muri. Cosa pensa della cultura femminista di quel tempo? Quella cultura non era popolare. Non stata davvero raccolta e poi diffusa. Deve cambiare unintera classe politica, ci vogliono nuove agenzie di cultura, i programmi televisivi, i film... cos, attraverso un lungo processo, che una societ muta nel profondo. Non ci consola neppure il governo Monti: ha poche donne, bench in posti chiave... Per ha scelto tre ministre molto in gamba, che hanno fatto carriera grazie al loro cervello. Un segno di cambiamento.

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SEGRETI DI FAMIGLIA

ECCO

CHE COSA CAPITATO A NOI

Diceva che era normale. Se obiettavo, per cento da sconosciuti. Come dire che botte. Per invisibili. Colpiva la testa, il tetto famigliare non tanto sicuro. Lo mi schiacciava le costole, mi torceva i aveva gi dimostrato lindagine Istat del polsi, mi soffocava. Lho sposato per- 2007: nel 67 per cento dei casi, la violench mi aveva convinto che senza lui za ripetuta inflitta dai partner. Ora non esistevo. Ma prima delle nozze lindagine riparte e vedremo cosa hannon era cos feroce. Non sembrava vio- no prodotto questi anni di Bunga Bunlento come mio padre. ga. Nei centri antiviolenza di tutta ItaIn primo grado, il top gun stato con- lia ripetono tutte la stessa cosa: pu dannato per maltrattamenti e violenza capitare a ogni donna, in ogni ambiensessuale. E per detenzione di armi da te, in ogni area geografica. In Inghilterguerra e munizioni. Che non utilizzava a ra, il massimo delle violenze si verificanorma di regolamento: Dopo il cesa- no la domenica sera, dopo le partite. E reo, non gli andavo pi bene, fisicamen- avere unistruzione, un lavoro, unautote. Il sesso diventato sempre pi vio- nomia economica pu aiutarti a uscirlento. E, visto che era anche insoddisfat- ne, ma non ti evita di finirci dentro. to delle sue dimensioni, usava i proietti- Ho visto un sacco di infermiere che ci li. Diceva che tutte le coppie li usavano e sono cascate: il lavoro di cura se lo porche, se mi davano dolore o disturbi, era tano anche negli affetti dice Orietta colpa mia. Perch ero marcia. Paciucci, del Centro antiviolenza delTutto questo si potrebbe liquidare lAquila, molto preoccupata che i fondi con la follia. Ma allora siamo in pieno post terremoto per le donne maltrattaComma 22: o i bombardieri te finiscano alla Curia, pi vengono messi in mano a dei interessata a salvare la fapazzi o imporre queste mo- Su 127 donne miglia che le vittime. struosit a una moglie non ammazzate Al centro Safiya di Polinel 2010, un comportamento da pazzi. oltre la met gnano a Mare ho incontrato Infatti dalla perizia psichia- stata vittima tre donne: due sui cinquanta, trica del marito di Cinzia del partner senza grandi titoli di studio, non emerso nulla. E, stati- o di un ex inguaiate coi soldi, ma finalsticamente, solo il venti per mente libere dai loro carneficento dei mariti violenti rici; laltra, giovane, borghese, sulta avere disturbi mentali. laureata, ancora impigliata in Non centrano lalcolismo, la follia, il un matrimonio violento. Quando racdisagio sociale o la disperazione: trop- contava il suo caso, le cinquantenni anpe volte la stampa giustifica un uxori- nuivano: quella storia, con poche vacida sostenendo che era depresso per- rianti, era la loro. Il Safiya rischia di ch lei laveva lasciato. Questi elementi chiudere. A Polignano, con i fondi della possono acutizzare la violenza, che pe- regione amministrata da Nichi Vendola, r gi l dice lavvocato Titti Carra- il comune di centrodestra ha aperto un no, presidente di D.i.re, rete nazionale centro antiviolenza. Il Safiya non ha di sessanta centri antiviolenza. E Lau- partecipato al bando perch non ha la ra Maffre, responsabile della casa Ma- struttura gigantistica richiesta. C il riree di Roma, aggiunge: Non sono le schio che lantiviolenza diventi un bumenti degli uomini violenti a essere siness per le cooperative pi inserite o malate, ma la cultura patriarcale, che finisca tra le paterne braccia della Chiereputa la donna cosa sua. sa o di quelle amministrazioni pubbliche Seppur dato per morto e sepolto, il che trattano la violenza di genere come patriarcato continua a far danni: secon- un disagio sociale qualsiasi. A Belluno, do una ricerca della Casa delle donne la casa rifugio smantellata per manper non subire violenza di Bologna, su canza di fondi. E mentre il Consiglio 127 morte ammazzate del 2010, oltre la dEuropa raccomanda allItalia di gamet risultano uccise dal partner o dal- rantire 5.700 posti letto alle donne mallex partner; quasi un quarto dal padre, trattate, ce ne sono solo 500. dal fratello o dal figlio; e solo il quattro La prima volta che mi ha da20

BARBORA BOBULOVA PERSEGUITATA OLTRE UN ANNO DA UN FAN


el 97 sono stata vittima di stalking . Una sera, mentre uscivo di casa, mi si avvicinato un signore di mezza et e mi ha messo in mano una lettera. Pensavo volesse esprimermi la sua stima. Invece stato linizio di un incubo durato un anno e mezzo. Nella mia buca della posta trovavo lettere e audiocassette con monologhi registrati dal signor M. Il contenuto era inquietante. Non era difficile capire che si trattava di una persona disturbata. Pensavo che il signor M. prima o poi avrebbe desistito. Invece no. Ha cominciato ad appostarsi sotto casa mia. Passava giornate intere dentro la sua auto, davanti al mio portone. Me lo ritrovavo di fronte ogni volta che uscivo o rientravo. Cercava di avvicinarmi, a volte mi citofonava anche di notte, si spacciava per il fioraio per consegnarmi i fiori. Io limitavo le uscite e mi facevo sempre accompagnare da amici. Dopo vari tentativi del mio compagno e dei miei vicini di convincere il signor M. a lasciarmi perdere, lho denunciato. Alla fine stato condannato.

FRANCESCA INAUDI LERRORE RINUNCIARE ALLA DIGNIT


er mia fortuna, non mi mai capitato di vivere episodi di violenza fisica o psicologica, n capitato a persone a me vicine. Mi riesce quindi un po' difficile parlarne senza risultare retorica o superficiale. Credo che l'essere umano, per sua natura, eserciti il potere attraverso la violenza. E la vittima spesso la donna per la sua condizione di apparente fragilit. Qualsiasi forma di violenza orribile, ma credo che spesso sia la donna a esercitare su se stessa una forma sottile e pericolosa di violenza. Come? Snaturandosi, privandosi della propria femminilit, dei propri desideri, umiliando corpo e mente e rendendosi davvero vulnerabile. Basta tentare di essere ci che non si ! Ogni donna ha diritto alla sua unicit. E per essa va rispettata. Ogni volta che una donna permette che qualcuno le dica come deve essere, vestirsi o pensare, annulla se stessa dentro un modello astratto che l'uomo si sente in diritto di usare e possedere. La donna d vita e amore e dovrebbe imparare a farlo soprattutto per se stessa.

ANTONIA LISKOVA NON CRITICO CHI NON PU RIBELLARSI


o ho vissuto la violenza dallesterno, violenza sia fisica sia psicologica. accaduto quando ero piccola: la mia pi cara amica cresciuta con il padre alcolista e violento, un uomo che rompeva le finestre di casa per entrare, quando la moglie lo chiudeva fuori; che urlava tutta la notte per non farla dormire. Lei doveva nascondere i soldi nei posti pi impensati (infatti a volte lei stessa non ricordava dove), per non farli trovare al marito che li avrebbe spesi per comprare l'alcol. La domanda, che io non potevo evitare di pormi allepoca, era: perch non se ne va? Perch permette tutto questo, perch non porta i bambini in un posto sicuro e sereno? La ritenevo colpevole, incapace di difendere la propria salute e dignit. Oggi so che non aveva un posto dove andare, n i soldi per crescere i suoi bambini: dipendeva totalmente da quelluomo orribile. Oggi so che si deve lottare per la propria indipendenza. E che dovrebbero esserci pi strutture per accogliere e proteggere chi trova il coraggio di fuggire.

STEFANIA ROCCA DA BAMBINA HO INCONTRATO LORCO VERO


vevo 12 anni e giocavo con i miei coetanei nel cortile sotto casa. Anna viveva nel palazzo accanto. Un giorno suo pap esce di corsa, con il volto contratto, dal portone di casa; lei lo vede e corre via impaurita. Poco dopo, esce la mamma. Chiama Anna, le sussurra qualcosa e, carezzandole il capo, la porta via. Grandi occhiali scuri nascondono buona parte del volto. Per giorni Anna non scende a giocare. Decido di andare a chiamarla. Suono al citofono. Non c' risponde il padre. Rimango gi a giocare con gli altri ragazzini quando a un tratto arriva lei con la sorellina: piangono e chiedono di chiamare la polizia perch il pap sta picchiando la mamma. Lui arriva di corsa, le strattona: Zitte cretine, sempre a difendere quella troia. La mamma, dietro di lui, cerca di proteggerle. Un livido le prende quasi tutto il viso. Guardo la scena, immobile. Nessuno mor, nessuno and in ospedale. Ma quel giorno ho scoperto cosa la violenza, quella nascosta tra le mura di casa. L ho smesso di essere una bambina.

CAROLINA CRESCENTINI COME HO DATO UNA LEZIONE ALLHACKER


e tu entri nelle case della gente, qualcuno prover a entrare nella tua, ma senza una storia da raccontare. Il ragazzo che mi spediva foto e lettere era un hacker. Ho cambiato tre numeri di telefono, ha mandato lettere per me agli indirizzi di tutti i miei conoscenti, dai parenti ai registi, e ho avuto paura. Sapeva tutto di me. Poi, fece un errore. Dopo una serie di messaggi da un numero internazionale (cinquanta in un pomeriggio) fece un passo falso: senza volere mi fece sapere il suo numero. Se perdo le staffe sono pericolosa. Cos iniziai a chiamarlo, riposseduta. Lo sottoposi a un interrogatorio pieno di tranelli: quando capii che era davvero lui, lo sbranai, spiegandogli che non ero la sua playstation, la sua scacchiera, il suo videogame. Mi implor di non denunciarlo: temeva i genitori! Non c'era nulla a tutelarmi. Ce n stato un altro, che mi chiamava di notte per sapere come fossi vestita. Ma sono andata dai carabinieri e non ci sono stati pi problemi, perch oggi una legge c'.

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SEGRETI DI FAMIGLIA

to due schiaffi gli avevo chiesto di tenere in braccio la nostra prima figlia, perch ero stanca morta. Rimasi senza parole racconta Marianna, 36 anni, rumena, assunta in una coop di pulizie, a lungo ospite della casa rifugio di Differenza Donna. Non fu uno scatto di rabbia, ma linizio di un calvario. Che, in tribunale, il marito spieg al giudice sostenendo linferiorit della donna. Violentava Marianna davanti ai figli per insegnarle il vero ruolo delle mogli. Succede spesso, durante le gravidanze (soprattutto precoci) o dopo la nascita del primo figlio, che certi mariti mostrino la loro vera faccia. La fragilit della madre, lantagonismo con il neonato, i dubbi sulla paternit e la certezza di avere la donna in pugno sono il lasciapassare. Ma perch il copione sempre lo stesso? Dove lhanno imparato? I figli e le figlie di famiglie violente hanno una maggiore possibilit di riprodurre La prima volta quello che hanno visto. che mi ha dato Ma perch anche chi due schiaffi gli avevo chiesto viene da una famiglia normale diventa una vitdi tenere tima o un carnefice? la bambina Patrizia Romito, psiin braccio cologo sociale dellUniversit di Trieste, unautorit sulla violenza di genere, dice che ci sono diverse interpretazioni e nessuna esclude laltra. E approfondisce: La cultura della colonizzazione organizzata in modo che chi dominato non percepisca fino in fondo la sua oppressione, anche perch il dominatore fa di tutto per impedirglielo. E la cultura coinvolge fenomeni lontani fra loro. Una ricerca sulla distribuzione dei serial killer negli Stati Uniti dimostra che varia in base alla legittimazione della violenza nei diversi Stati: cresce dove ci sono tifoserie agguerrite, o punizioni corporali consentite. Ma la cultura si cambia, con leducazione. AllUniversit, abbiamo un sito per adolescenti, www2.units.it/noallaviolenza, dove smontiamo gli stereotipi maschili e femminili. Per esempio? La gelosia del fidanzato o la reputazione femminile. Valori in rimonta, fra le ragazze.
PAOLA ZANUTTINI

L8 marzo che vedremo nellera post femminista


FRANCESCA MONALDI, PRIMO DIRIGENTE, OGGI GUIDA IL COMMISSARIATO ROMANINA. NELLA FOTO, IN PIEDI, NELLA SALA NICOLA CALIPARI DELLA QUESTURA DI ROMA

GUIDI FU/EIKONA

Otto marzo, giornata internazionale della donna. Scrivo il pezzo che state leggendo assai prima che accada, dunque non so come andr: molti o pochi individui, donne e uomini, in piazza? Incresciosi e gradevoli episodi? Richieste dequit ed eguaglianza?
Equit ed eguaglianza ci vorrebbero, di fatto, non solo di diritto. A fatica tentiamo di superare un ventennio (trentennio?) sciagurato, contrassegnato, tra laltro, da donne e uomini standardizzati, o addirittura disgraziati: e la dignit? In quanto a equit ed eguaglianza tra donne e uomini, non contiamocela su. La franca classifica del Global Gender Gap Report posiziona il nostro Paese al settantaquattresimo posto, con molte nazioni arretrate che ci battono alla grande. Vedere per credere: www3.weforum. org/docs/WEF_GenderGap_Report _2011.pdf. Certo, non ha aiutato

IL CO MME NTO

di NICLA VASSALLO *

NELLUFFICIO DELLA QUESTURA DI ROMA DOVE ARRIVANO LE DENUNCE

COS DIAMO LA CACCIA AI CRIMINALI DEL SESSO


OMA. In principio, era la Buon costume, cacciatori di mignotte e sodomiti, agenti con il compito di difendere la pubblica morale. Sembra un secolo (il mutare del lessico lo conferma), invece sono passati dieci anni o poco pi. Con la riorganizzazione del dipartimento della Pubblica sicurezza, nelle grandi citt la IV sezione della Squadra mobile oggi si occupa di reati sessuali e abuso su minori, quindi maltrattamenti, violenza domestica e, dal 2009, stalking. Traduzione: qui arrivano bambini vittime di pedofilia e donne percosse da mariti e partner in un confortante rovesciamento, gli uffici che un tempo perseguivano le prostitute oggi talvolta ne raccolgono le denunce. A Roma la IV sezione composta di 25 persone. Le donne sono una decina, un po pi che negli altri reparti. Lufficio gode di una buona reputazione anche presso le operatrici dei centri antiviolenza. Un giudizio corrisposto: ci voluto tempo, ma ora in citt in azione una rete invisibile di istituzioni e di individui, che si conoscono tra loro e ai quali basta una telefonata per attivarsi e magari trovare un letto di fortuna, nel cuore della notte, in una struttura protetta spiega

Francesca Monaldi, che in questura ha diretto praticamente tutto e ora parla con orgoglio dei suoi tre anni alla IV, mentre mostra la sala delle audizioni. Intitolata a Nicola Calipari, una stanza di pochi metri quadrati, con il parquet chiaro, mensole di giocattoli e un tavolo con matite e pennarelli. Serve soprattutto per ascoltare i bambini, ma in alcuni casi anche le donne che hanno subito violenza. Apparecchiature discrete registrano immagini e audio, riprodotti nel computer di un ufficio qualche passo pi in l. Alcune vittime non avevano mai pensato che potesse esserci una via di uscita. Sembrano stupite di sentire la propria voce, come se appartenesse a qualcun altro. Il protocollo rigido, si lavora in coppia un investigatore e una psicologa (poliziotta); si fa in modo di non restare mai soli con la vittima. Meglio darsi subito del tu. Ci mettiamo in ascolto. Personalmente, ogni volta mi domando: io, come vorrei essere trattata?. La storia pu andare avanti qualche ora, o qualche giorno. Poi si cercano i riscontri, si ascoltano i parenti, il datore di lavoro, ci si procura i referti, che, nel caso di percosse gravi e ripetute, possono essere disseminati per gli ospedali. Se in pericolo
IL VENERDI DI REPUBBLICA

di vita, uscita dalla questura la vittima andr in una struttura protetta, anche con i figli. Altrimenti, in caso di necessit, dovr specificare al 113 che il suo caso gi trattato dalla Squadra mobile, un dettaglio per chiarire che una vera emergenza dice un investigatore, io do anche il numero del mio cellulare, ma innanzitutto si deve chiamare il 113 e spiegare la situazione. Il tempo, il timore di ritrovarsi per le mani un caso di omicidio, lossessione di tutti. Secondo Monaldi, tra i meriti della legge anti stalking, c la possibilit di mettere subito uno stop a situazioni che potrebbero degenerare. Talvolta basta lammonimento, ovvero la prima e la pi soft delle misure previste ma si capisce che la convocazione in questura non un invito a far merenda. Lobiettivo chiudere il cerchio, arrivare alla condanna. Inevitabilmente, tra chi racconta e chi in ascolto la relazione cessa presto di essere asettica, distante. A proposito di una giovanissima vittima, fatta oggetto per anni di crudelt inaudite, Monaldi rammenta lintervento del gip in aula per motivare larresto dellaguzzino: Disse che la sua ferocia era paragonabile a quella messa in atto durante il secondo conflitto mondiale o nelle guerre civili e interetniche. Un lampo negli occhi, lo vede, ricordo ogni parola a memoria, poi mostra le mani aperte: Questi siamo noi, questo ci che possiamo offrire.
CLAUDIA ARLETTI
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quel nostro femminismo a senso unico che, appoggiato da un certo establishment cattolico (perch no?), predica da anni imperterrito la differenza sessuale, segregando gli uomini da una parte, e le donne da tuttaltra: uomini attivi, culturali, forti, maschi, oggettivi, razionali; donne passive, naturali, deboli, femmine, soggettive, irrazionali. Prediche neanche troppo provinciali, IMPERIA, 1963. INSEGNA altrimenti FILOSOFIA lidiozia di Gli TEORETICA

ALLUNIVERSIT DI GENOVA. ULTIMA OPERA, PER SENTITO DIRE (FELTRINELLI, 2011)

uomini vengono da Marte, le donne da Venere

non sarebbe un bestseller.


S, daccordo,

qualche differenza si d, pure nella pubblica intimit: ricordate il superbo orgasmo simulato al ristorante da Meg Ryan in Harry ti presento Sally? Un uomo vi riuscirebbe? Ma, tra le commedie, non dimentico la celebre battuta di Miranda Hobbes, cinico e tenero avvocato in carriera di Sex and the City: Il movimento femminile? Mio Dio, non ho ancora preso il caff. Battuta in sintonia con il post femminismo. Ancora di moda il post? Anyway, ne parliamo dopo il tuo caff, Miranda, magari in un viaggio nel tempo. Per tornare a Campo de Fiori, esattamente l8 marzo di giusto quarantanni fa. Oltre a Jane Fonda, cerano manifestanti con cartelli e scritte: Legalizzazione dellaborto, Liberazione omosessuale, Matrimonio = prostituzione legalizzata. Le forze dellordine ricorsero al manganello. Aborto, omosessualit, matrimonio, prostituzione, e non solo: temi seri, da discutere ancora, soprattutto oggi, con competenza, senza manganelli teorici di alcun genere. Con un bel mazzo di mimose gialle in mano, nel desiderio dellimminente primavera. Alla faccia di chi aspira a un otto marzo diviso tra presenzialismi e consumismi.
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