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DOMENICA 12 FEBBRAIO 2012

SECOLO DITALIA

APPENA USCITI

ARMONIA E FORMA NELLA MUSICA: UNA TEORIA CHE SI ISPIRA A GOETHE


Alberto Samon
er anni Arnold Schnberg tent di sistemare e perfezionare la propria teoria sulla musica e in particolare la elaborazione delle idee in merito alla forma. Pi volte annot appunti, interruppe e poi riprese la stesura del proprio lavoro. Da poco lopera-cardine della teoria della forma schnberghiana uscita anche in italiano. Il pensiero musicale il titolo del volume, pubblicato da Astrolabio, curato e tradotto da Francesco Finocchiaro. Si tratta indubbiamente di un testo prezioso per conoscere al meglio la losoa del compositore austriaco, che nelledizione italiana ulteriormente arricchito dalla versione originale in lingua tedesca e da riproduzioni dei fogli di appunti scritti dallo stesso Schnberg. Il testo, in pratica, raccoglie tutto il materiale preparatorio per quello che pu dirsi il tentativo pi ambizioso di sistemazione teorica dellargomento. Universalmente conosciuto con il titolo originale Der musikalische Gedanke, nel volume si va ben al di l delle semplici regole della composizione, per giungere allelaborazione di un pensiero musicale compiuto che abbraccia una riessione pi ampia anche sul senso e sulle peculiarit della realt in generale. Il proposito schnberghiano era che il proprio testo avrebbe dovuto dare una denizione oggettiva ai differenti campi della teoria della composizione, riuniti in un tutto omogeneo rispondente alle leggi della logica musicale e a un pensiero totale. In pratica, nellelaborare il manoscritto, Schnberg perseguiva lo scopo di

denire a priori le forme del comporre, in modo da realizzare una teoria della composizione integrale. E per realizzare questo colossale scopo, il compositore riemp centinaia di fogli ulizzando penne ad inchiostro di china, penne biro e anche matite di diverso colore. Il presupposto culturale della sua teoria musicale pu essere rintracciato nel clima romantico, antipositivista e antiscientista dellarea mitteleuropea, che fra ne Ottocento e i primi del Novecento si afferm in molti ambienti culturali quasi quale reazione culturale ed esistenziale a quel certo intellettualismo borghese di stampo post-settecentesco e laicamente liberale. In questo contesto, molti autori di quel periodo vivono un senso di ritrovata consapevolezza verso la natura delluomo, la cui essenza vista in unottica liberata dalle tendenze di quel vacuo razionalismo materialistico che aveva spadroneggiato no a poco tempo prima; in questo processo un ruolo primario hanno le idee di Goethe, con la sua tesi losoca circa la natura vivente, avente un carattere ben diverso rispetto allo scientismo e alle teorie evoluzioniste e illuministe. Non a caso, giustamente, il curatore delledizione italiana sottolinea limportanza data da Schnberg alla vita organica quale metafora del processo di nascita, di sviluppo e di maturazione della composizione musicale. E proprio la metafora organicista di provenienza goethiana insieme allidea hegeliana di totalit organica sono le componenti che maggiormente inuenzano lidea maturata dal compositore viennese secondo cui anche in musica il rapporto fra le parti debba essere governato e sovrinteso da una totalit: [] In primo luogo sottolinea nel suo Der musikalische Gedanke larte non dipende solo dalle singole parti che la compongono, e dunque la musica non dipende dal tema. Lopera darte, come ogni organismo vivente, concepita come un tutto: proprio come un bambino, il cui braccio o la cui gamba non sono concepiti separatamente. Alla luce di questo principio, lapproccio analitico che si esprime nelle teorie sico-chimiche risulta inadeguato laddove sia riferito alla realt quale totalit, poich le singole parti non possono essere viste in modo scollegato e sono in ultimo riconducibili a un corpus unico, dal quale trova fondamento la loro interdipendenza. Da qui, la sua idea secondo cui lautore, il compositore, concepisce procedendo dallintero, facendo cos in modo che le singole parti funzionino e vivano, mentre il contrario risulterebbe evidentemente impossibile. Fra gli esempi su cui si sofferma per corroborare la propria tesi, c quello dellorganismo vivente, che pu fare a meno di alcune delle proprie membra senza per questo cessare di vivere, mentre il contrario non potrebbe mai avvenire, perch nessuna delle membra in grado di sopravvivere a lungo se viene separata dal suo organismo.

Nellottobre del 1936, egli scrive anche che limpalcatura di ogni edicio musicale rappresentata dallarmonia, che non una mera coloritura di parti della melodia e nemmeno un accessorio, ma al contrario, tutto quanto avviene in un brano per Schnberg da intendersi come conseguenza della sua eminente funzione. La pubblicazione di questo volume offre una possibilit in pi per indagare al meglio le idee di un autentico rivoluzionario della musica quale egli stato. Non va dimenticato, infatti, che il compositore viennese stato anche linventore della dodecafonia, ossia del metodo di composizione che prevede che i dodici suoni della scala cromatica siano posti esclusivamente in relazione gli uni con gli altri, secondo un particolare sistema gerarchico tendente a dare importanza a ciascuna nota. A questo proposito, non si pu non sottolineare come lidea della serie dodecafonica sia intimamente connessa in Arnold Schnberg con la cosiddetta teoria dello spazio a pi dimensioni, che gli sarebbe stata infu-

Le rivoluzionarie tesi di Schnberg: il componimento riuscito quello che si presenta come una totalit, un organismo in cui note e vibrazioni vivono per linsieme
sa dallapprofondimento delle tesi elaborate da Emanuel Swedenborg, losofo e mistico svedese settecentesco. Ad ammettere tale inuenza, peraltro, lo stesso compositore austriaco quando sottolinea che lunit dello spazio musicale richiede una percezione assoluta e unitaria. In questo spazio, come nel cielo di Swedenborg non c, in assoluto, sopra o sotto, destra o sinistra, avanti o dietro. Ogni congurazione musicale, ogni movimento di note deve innanzi tutto essere inteso come una relazione reciproca di suoni, di vibrazioni oscillatorie che si presentano in diversi punti e in diverso tempo. Ora, per la facolt immaginativa e creativa, queste relazioni che si costituiscono nella sfera materiale sono indipendenti da direzioni o piani, proprio come lo sono, nella loro sfera, gli oggetti materiali per le nostre facolt percettive []. Fra le sue innovazioni rivoluzionarie, poi, c pure linvenzione del cosiddetto canto parlato, nel quale un ruolo centrale svolto dalla gura del cantante-recitante e la cui composizione di riferimento il celebre Pierrot Lunaire scritto nel 1912 e ritenuto il manifesto dellespressionismo in musica.

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