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Bilancio di SoSteniBilit 2010

Responsabilit economica, ambientale e sociale

BILANCIO DI SOSTENIBILIT 2010


Responsabilit economica, ambientale e sociale

BILANCIO DI SOSTENIBILIT 2010

INDICE

INDICE
4 6 7 10 Lettera agli stakeholder Guida al Bilancio Materialit e inclusivit degli stakeholder Metodologia e perimetro IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT Un anno di sostenibilit: fatti e numeri Prolo del Gruppo Il Gruppo Fiat Automobili Componenti e Sistemi di Produzione Macchine per lAgricoltura e le Costruzioni Veicoli Industriali Componenti Industriali Mappa dei principali accordi internazionali Corporate Governance Codice di Condotta Relazioni con Istituzioni, Associazioni e Partiti Politici Gestione dei rischi Governance della sostenibilit Gli organi della sostenibilit Indici di sostenibilit e rating Piano di Sostenibilit APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE Mobilit ecologica e sicura Mobilit sostenibile a 360 Recuperare Riciclare Riutilizzare Sicure dentro e fuori Innovazione sostenibile Innovazione aperta Progetti e collaborazioni in Europa e in Italia Tecnologia pulita Sicurezza cooperativa Indipendenza energetica 107 107 109 110 116 121 126 129 129 138 141 150 153 154 156 163 163 166 167 167 170 171 176 Fabbriche e processi non produttivi Sistema di gestione ambientale World Class Manufacturing Sistema di monitoraggio e performance ambientale Gestione energetica e lotta ai cambiamenti climatici Processi logistici Processi non produttivi Le nostre persone I dipendenti in cifre Gestione e sviluppo Salute e sicurezza sul lavoro Formazione Comunicazione interna Iniziative per i dipendenti Relazioni industriali Rete dei concessionari e di assistenza Formazione per la rete Ridurre limpatto ambientale I clienti: il futuro dellAzienda Interazione con il cliente Pratiche di vendita responsabile Fornitori come partner Uno sviluppo in sintonia con le comunit APPENDICE Approfondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Glossario Lettere di attestazione Indice dei contenuti GRI-G3

14 16 16 18 21 23 24 25 26 28 30 32 35 38 38 40 41

73 73 84 87 95 96 99 101 103 104

184 184 187 193 196 198 200

BILANCIO DI SOSTENIBILIT 2010

LETTERA AGLI STAKEHOLDER

LETTERA AGLI STAKEHOLDER


I numeri e le informazioni che in queste pagine illustrano quello che la Fiat ha fatto nel corso dellanno, gli importanti risultati che ha raggiunto e gli obiettivi per il futuro fanno parte di un quadro pi ampio, parlano del nostro impegno verso uno sviluppo responsabile e del nostro modo di interpretare e diffondere la sostenibilit in azienda. Le linee generali che abbiamo impostato come basi della nostra azione si chiamano salvaguardia dellambiente e delle risorse naturali, rispetto e tutela delle persone e della loro sicurezza, collaborazione con le comunit locali e diffusione dei principi di sostenibilit anche al di fuori dei cancelli dellazienda, presso tutti i partner che lavorano con noi. questo lapproccio che la Fiat ha adottato nella gestione del business. Un agire con responsabilit, dove lattenzione verso lambiente e la societ si integra a pieno titolo con gli obiettivi di carattere economico. Un sistema di gestione della sostenibilit allineato alle linee guida della nuova ISO 26000, che delinea i migliori standard di Responsabilit Sociale a livello internazionale. Siamo fermamente convinti che la qualit dei nostri risultati dipenda anche dal modo in cui sono stati raggiunti. Per questo abbiamo sempre cercato di conciliare le ambizioni di crescita con le pratiche di uno sviluppo sostenibile e di trovare un giusto punto di equilibrio in ogni scelta. Si tratta di unetica di business che parte integrante della nostra leadership ed fortemente radicata dentro la nostra azienda. Tutto ci non sarebbe possibile senza la seriet e la dedizione delle nostre persone, alle quali vogliamo dire grazie per aver abbracciato questi principi e per tradurli ogni giorno in azioni concrete. La crisi che ha colpito leconomia mondiale e che ha continuato a fare sentire i suoi effetti nel corso del 2010 non ci ha impedito di tener fede alle promesse fatte nel Piano di Sostenibilit, pubblicato nello scorso Bilancio e aggiornato con obiettivi pi ambiziosi in questa edizione. I valori e limpegno della Fiat sono stati apprezzati e riconosciuti a livello internazionale, come testimoniano le valutazioni ricevute da diverse agenzie specializzate in rating di sostenibilit, che hanno posizionato la nostra azienda tra i leader. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, la Fiat stata confermata negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe, ai quali per lanno 2010/2011 sono state ammesse solo tre societ automobilistiche nel mondo, considerate le migliori secondo criteri di sostenibilit. Nel corso dellanno sono stati raggiunti risultati importanti in tutti i campi di attivit. Sul fronte ambientale, Fiat ha ottenuto, per il quarto anno consecutivo, la leadership ecologica tra i principali marchi in Europa, grazie al pi basso livello di emissioni di CO2 delle proprie auto. Fiat Powertrain ha sviluppato e presentato il motore bicilindrico TwinAir, in grado di ridurre le emissioni di CO2 no a 92 grammi al chilometro, il livello pi contenuto in Europa tra i motori benzina.

Iveco ha introdotto sul mercato lEurocargo ibrido, il primo veicolo commerciale a propulsione diesel-elettrica ad essere venduto sul mercato europeo. CNH ha consolidato il proprio posizionamento come Clean Energy Leader, offrendo unampia gamma di prodotti gi conformi alla normativa sulle emissioni inquinanti Tier 4. Magneti Marelli ha proseguito nello sviluppo di tecnologie telematiche al servizio di una mobilit sempre pi sostenibile e il Centro Ricerche Fiat si confermato polo di sviluppo scientico nei progetti e nelle piattaforme di ricerca internazionali orientati alla sicurezza del veicolo e alla riduzione dei consumi. Signicativi progressi sono stati ottenuti anche nella riduzione dellimpatto ambientale dei processi produttivi. Rispetto allanno precedente, ad esempio, gli stabilimenti di Fiat Group Automobiles nel mondo hanno ridotto dell11 per cento le emissioni di CO2 per vettura prodotta. In ambito sociale, la Fiat ha continuato ad investire nei progetti di salute e sicurezza delle sue persone. Abbiamo, inoltre, gestito con profondo senso di responsabilit i prolungati effetti della crisi internazionale sui nostri lavoratori, cercando di mitigare il pi possibile leventuale impatto sociale derivante dal difcile contesto economico. I valori che la Fiat ha impostato quali binari del proprio modo di fare business ci hanno guidati nelle pi importanti scelte strategiche che sono state adottate nel corso dellanno: la scissione del Gruppo in due entit distinte, Fiat e Fiat Industrial, e la denizione del Piano Strategico 2010-2014. Per quanto riguarda la scissione, si tratta di unoperazione che ci permette di liberare le potenzialit di entrambe le aziende, che avrebbero rischiato altrimenti di restare in parte inespresse. Ma lobbligo che hanno i leader di unazienda non soltanto verso il patrimonio che gestiscono, soprattutto verso le persone che vi lavorano. Per questo, il modo migliore per comprendere il valore delloperazione considerare le opportunit di crescita personale che potr offrire ai nostri lavoratori. Quanto al Piano Strategico, delineato nel dettaglio no al 2014, riette il nostro impegno a sviluppare entrambe le aziende, Fiat e Fiat Industrial, tenendo fermi i valori che ci hanno guidato in questi anni, con lobiettivo di garantire prospettive certe e durature alle nostre persone. Questa la direzione verso la quale intendiamo continuare ad andare, perch siamo convinti che gli impegni di oggi e la ducia guadagnata presso i nostri stakeholder siano la migliore premessa per costruire un futuro migliore.

/f/ John Elkann IL PRESIDENTE John Elkann

/f/ Sergio Marchionne LAMMINISTRATORE DELEGATO Sergio Marchionne

BILANCIO DI SOSTENIBILIT 2010

GUIDA AL BILANCIO

GUIDA AL BILANCIO
Attraverso il Bilancio di Sostenibilit, documento volontario giunto ormai alla settima edizione, il Gruppo fornisce ai propri stakeholder una visione completa delle attivit svolte, dei risultati raggiunti e degli impegni in campo economico, ambientale e sociale. Per il secondo anno consecutivo stato raggiunto il massimo Livello di Applicazione (A+) delle linee guida GRI-G3, integrate con il Supplemento del Settore Automotive (1). Per la prima volta questanno, oltre allattestazione rilasciata da un organismo indipendente, il Bilancio di Sostenibilit stato sottoposto alla verica esterna da parte dellorganizzazione del GRI, che ha confermato il Livello di Applicazione.

Livello di Applicazione
OUTPUT

C
Rendicontare su: 1.1 2.1-2.10 3.1-3.8, 3.10-3.12 4.1-4.4, 4.14-4.15

C+

B
Rendicontare su tutti i criteri previsti per il livello C e su: 1.2 3.9, 3.13 4.5-4.13, 4.16-4.17

B+

A
Stessi requisiti previsti per il livello B

A+

Prolo

Bilancio verificato esternamente

Bilancio verificato esternamente

Non richiesto Modalit di gestione


OUTPUT

Informativa sulla modalit di gestione di ogni categoria di indicatori

Informativa sulla modalit di gestione di ogni categoria di indicatori

Indicatori di performance

Rendicontare su un minimo di 10 indicatori di performance, comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, sociale e ambientale

Rendicontare su un minimo di 20 indicatori di performance, comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, ambientale, diritti umani, lavoro, societ, responsabilit di prodotto

Rendicontare su tutti gli indicatori di performance core del G3 e dei supplementi settoriali (in versione denitiva) applicabili con riguardo al principio di materialit. Spiegare le eventuali omissioni

OUTPUT

Vedere anche Lettere di attestazione alle pagine 198-199

(1) Il Global Reporting Initiative (GRI) un processo multi-stakeholder per lo sviluppo e la divulgazione di linee guida per i Bilanci Sociali. Le linee guida GRI-G3 danno indicazioni per la rendicontazione delle dimensioni economica, ambientale e sociale e rappresentano uno standard di contenuto che supporta lorganizzazione nella redazione del Bilancio di Sostenibilit, promuovendone la comparabilit nel tempo e fra organizzazioni similari. Le linea guida GRI-G3 oltre a individuare i principi di redazione del Bilancio Sociale, ne descrivono i contenuti sviluppandoli in: strategia e analisi, prolo dellorganizzazione, parametri del report, governance, coinvolgimento degli stakeholder e indicatori di performance economici, ambientali e sociali. A ne 2010, il Supplemento di Settore Automotive era ancora in versione pilota e pertanto non considerato obbligatorio ai ni del calcolo del livello di applicazione del GRI-G3, che considera, infatti, solo i Supplementi di Settore nella loro versione denitiva.

Bilancio verificato esternamente

Informativa Standard

MATERIALIT E INCLUSIVIT DEGLI STAKEHOLDER

La selezione degli argomenti trattati nel Bilancio di Sostenibilit frutto di un processo di analisi che tiene conto delle esigenze conoscitive degli stakeholder circa gli impegni e i risultati del Gruppo sui temi della sostenibilit economica, ambientale e sociale (vedere tabella di materialit nelle pagine seguenti), delle richieste dei principali standard di rendicontazione internazionali e delle peculiarit del settore automotive. Grande attenzione dedicata alle richieste informative degli investitori socialmente responsabili (SRI - Socially Responsible Investor) e degli analisti finanziari che periodicamente analizzano le performance di sostenibilit del Gruppo. I contenuti del Bilancio riflettono pertanto la necessit di soddisfare tali necessit informative, beneficiando anche dei risultati di periodici confronti con i principali attori del settore automotive. La struttura del presente documento, affinata nel tempo, si presenta significativamente simile alla edizione precedente per consentire agli stakeholder di orientarsi con maggiore familiarit nella ricerca delle informazioni di interesse. I temi approfonditi (governance, mobilit sostenibile, processi produttivi, gestione delle persone e dei rapporti con le comunit locali, rete dei concessionari e di assistenza, clienti e fornitori) sono suddivisi in tre parti: nella prima parte illustrato lapproccio strategico del Gruppo alla sostenibilit, nella seconda parte sono rendicontate le iniziative realizzate nel 2010, mentre nellultima sezione trovano spazio addizionali indicatori economici, ambientali e sociali. Sulla base dei riscontri raccolti negli incontri e nei colloqui con i principali stakeholder, nel presente documento sono state approfondite alcune aree tematiche e rendicontati nuovi indicatori.

In particolare si segnalano le principali integrazioni rispetto alle precedenti versioni del Bilancio di Sostenibilit: estesa (per area geografica o per Settore) la rendicontazione di molti indicatori e la definizione di obiettivi relativi a salute e sicurezza sul lavoro, logistica e fornitori; sono illustrati gli impegni e gli obiettivi del nuovo Piano Ambientale 2010-2014 (relativi a gestione delle acque, biodiversit, emissioni in atmosfera e gestione dei rifiuti); sono presentati gli impegni nellarea del bilanciamento tra vita privata e lavorativa e ampliati quelli relativi alle pari opportunit; sono riportate informazioni di dettaglio sui dipendenti diversamente abili; la sezione della comunit arricchita dalle iniziative di volontariato aziendale durante lorario di lavoro; nellambito della tutela dellambiente illustrato il Fiat Biodiversity Value Index, sviluppato in collaborazione con lUniversit degli Studi di Torino - Dipartimento di Biologia Animale e dellUomo - e con uno studio esterno; sono rendicontati per la prima volta le malattie professionali e i quasi infortuni. MAPPA DEGLI STAKEHOLDER La mappa degli stakeholder, inclusiva delle relative aspettative, stata rilevata tramite unindagine interna con le strutture aziendali deputate alla gestione quotidiana dei rapporti con le rispettive categorie di portatori dinteresse. Invece, la tabella di materialit illustra gli enti preposti al dialogo costante con i diversi stakeholder, gli strumenti, le principali aspettative emerse e le sezioni del Bilancio di Sostenibilit che trattano gli argomenti di interesse.

BILANCIO DI SOSTENIBILIT 2010

GUIDA AL BILANCIO

STAKEHOLDER CHE SONO INFLUENZATI DALLATTIVIT DEL GRUPPO

STAKEHOLDER CHE POSSONO INFLUENZARE LATTIVIT DEL GRUPPO

TABELLA DI MATERIALIT
Stakeholder

Funzione aziendale (1) Direzione Relazioni Istituzionali

Strumenti e canali di interazione


Aspettative degli stakeholder


Riferimenti

Istituzioni: governi, enti locali, pubblica amministrazione, enti regolatori, istituzioni comunitarie, associazioni di categoria e non governative Ambiente

incontri periodici ad hoc su obiettivi e scelte aziendali partecipazione a gruppi di lavoro, sviluppo di progetti congiunti e alleanze coinvolgimenti ad hoc cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppo iniziative di promozione di tematiche ambientali dialogo con Istituzioni e Associazioni ambientaliste

pagg. 32-34, 45-46, reattivit e propositivit per i progetti presentati collaborazione e accesso alle informazioni 49, 51, 82, 86, rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppo 92-93, 95, supporto tecnico su temi specici del settore 99-105, 115, 120, 133-137, 145, 148, 156-158, 170, 195 inclusione dellaspetto ambientale nelle strategie aziendali (lotta ai cambiamenti climatici) rafforzamento della gestione ambientale tramite: struttura organizzativa dedicata, sistemi di monitoraggio delle performance ambientali, obiettivi gestionali e piani di azione chiarezza dellorganizzazione e tutele in un contesto di incertezza di mercato chiarezza di obiettivi e sistema premiante informazione su strategie e risultati del Gruppo formazione e sviluppo professionale ambiente di lavoro stimolante e sicuro partecipazione indiretta al processo decisionale sviluppo del senso di appartenenza accesso alle informazioni partecipazione indiretta alla vita aziendale pagg. pagg. 43-48, 51-57, 60, 73-86, 95-102, 104-105, 107-127, 186-192

Direzione Ambiente

Dipendenti

dialogo quotidiano analisi di clima incontri per comunicare il livello di performance atteso ed effettivo e il percorso professionale

pagg. 57-64, 129-161, 186, 193-196

Organizzazioni aziendali professionali e di aggregazione Famiglie dei dipendenti

Direzione Risorse Umane

incontri di condivisione e di allineamento su obiettivi e scelte aziendali iniziative di coinvolgimento (Natale Bimbi, Family day, Open day, ecc.) iniziative dedicate (asilo, borse di studio, FASIFIAT)

149, 154-155

(1)

I nomi delle funzioni aziendali indicati nella mappa sono resi autoesplicativi per facilit di lettura, ma non necessariamente coincidono con gli effettivi nomi attribuiti dallorganizzazione alle corrispondenti responsabilit aziendali.

Stakeholder

Funzione aziendale Direzione Relazioni Industriali

Strumenti e canali di interazione

Aspettative degli stakeholder

Riferimenti pagg. 32-34, 63, 133, 135, 145, 149, 156-161, 195

Organizzazioni Sindacali, rappresentanti dei lavoratori

incontri istituzionali (CAE - Comitato Aziendale Europeo) e altri incontri a qualsiasi livello(di stabilimento, aziendale, territoriale o nazionale) previsti in base a disposizioni di legge o di contratto incontri trilaterali (Azienda, Organizzazioni Sindacali e Istituzioni Governative) su tematiche di particolare rilievo incontri ad hoc a livello di stabilimento, aziendale, territoriale o nazionale contatti quotidiani e incontri periodici con la rete comunicazione a due vie tramite web e numeri dedicati gure professionali che monitorano la rete garantendo il rispetto degli standard contrattuali programmi di sviluppo dei concessionari programmi di supporto ai concessionari, tra cui formazione, denizione di standard, nanziamenti e campagne promozionali

dialogo sociale in linea con le previsioni di legge o di contratto applicabili che, di volta in volta e a seconda del Paese, delle tematiche da trattare e del livello di interlocuzione, dispongono, per le Organizzazioni Sindacali o per i rappresentanti dei lavoratori, il diritto allinformazione, alla consultazione o alla negoziazione

Rete dei concessionari e di assistenza, associazioni

Direzione Vendite

completezza e accessibilit delle informazioni di prodotto in modo veloce prottabilit del business sviluppo del senso di appartenenza qualit e disponibilit dei prodotti/ricambi/servizi competitivit dei prezzi ampliamento delle linee di prodotto ampliamento dei servizi al cliente, incluse offerte di servizi nanziari servizi di supporto ai concessionari e velocit di risposta nelle situazioni di malfunzionamento qualit, afdabilit e sicurezza dei prodotti competitivit dei prezzi e accesso al credito sostenibilit nelle scelte del business e nello sviluppo del prodotto (riduzione dei consumi e delle emissioni, accesso alle aree a circolazione regolamentata, possibilit di usufruire degli incentivi statali e regionali) velocit ed efcienza nellassistenza professionalit e cortesia nei contatti diretti e tramite concessionari ampliamento delle linee di prodotto e dei servizi al cliente (inclusi servizi nanziari) continuit della fornitura rispetto delle condizioni contrattuali

pagg.

64-65, 163-166

Clienti potenziali ed effettivi, opinion leader

Direzione Marketing e Customer Care

ricerche di mercato focus group indagini sulla soddisfazione dei clienti canali di comunicazione above the line e below the line comunicazione a due vie tramite: web, direct mailing, rete dei concessionari, numeri verdi, ecc. eventi (lanci prodotto, ecc.) e partecipazione a saloni, ere e convegni

pagg.

46, 49-50, 64, 66, 81-83, 90-93, 164, 167-170

Fornitori, partner commerciali

Direzione Acquisti

rapporti quotidiani tramite i buyer convention technology day incontri con rappresentanti delle associazioni, delle organizzazioni o della comunit locale denizione di interventi o progetti gestiti direttamente o in partnership cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppo programmi di scambio culturale Assemblea annuale degli Azionisti comunicazioni e informazioni price-sensitive conference-call trimestrali seminari, conferenze di settore, roadshow e incontri dialogo quotidiano (incontri, telefono, e-mail) sito web corporate, sezione analisti e investitori dialogo quotidiano presentazioni e conferenze stampa incontri sito web corporate e dei Settori

pagg.

67, 96, 171-175

Comunit locali: religiose, culturali, di ricerca socio-politica, scientica, tecnologica, sistema sanitario, scuole e universit, Organizzazioni Non Governative, enti non prot Comunit nanziaria: investitori tradizionali, investitori di sostenibilit

Enti vari

reattivit alle proposte progettuali e alle singole pagg. 32-34, richieste di intervento 37, 46, 51 contributo e sostegno alle iniziative nel medio-lungo 68-69, periodo 99-100, rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca 103-105, e Sviluppo 176-181, 194 accesso alle informazioni consolidamento e rafforzamento della conoscenza pagg. del Gruppo e dei suoi business creazione del valore (ritorno sugli investimenti, sostenibilit del business) gestione trasparente e responsabile disponibilit, tempestivit e accuratezza delle informazioni, trasparenza 39-40, 41-69

Direzione Relazioni con gli Investitori, Direzione Affari Societari e Unit di Sostenibilit

Giornalisti e mezzi di comunicazione

Direzione Comunicazione

www.atspa.com www.atindustrial.com

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BILANCIO DI SOSTENIBILIT 2010

GUIDA AL BILANCIO

METODOLOGIA E PERIMETRO

Il presente Bilancio di Sostenibilit contiene, salvo diversa indicazione, informazioni e dati riferiti allesercizio 2010 - coincidente con lanno solare - e a tutte le Societ del Gruppo Fiat nel mondo consolidate nel Bilancio Consolidato(1) al 31 dicembre 2010. Leventuale esclusione dal perimetro di rendicontazione di alcune aree geografiche, di alcune Societ o di specifici siti deriva dallimpossibilit di raccogliere dati con standard qualitativi soddisfacenti o dalla scarsa significativit dei fenomeni da rendicontare rispetto allintero Gruppo (come pu accadere ad esempio per Societ di nuova acquisizione o per attivit produttive non ancora pienamente avviate). In alcuni casi sono state invece incluse nel perimetro di rendicontazione anche realt non consolidate integralmente, ma ritenute significative per i relativi impatti sociali e ambientali. In particolare: i dati sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro sono relativi a 168 dei 181 stabilimenti inclusi nel Bilancio Consolidato (rappresentativi di circa il 92% dei dipendenti totali del Gruppo e di oltre il 97% degli addetti di stabilimento(2)) e alla joint venture Sevel; le performance ambientali ed energetiche del Gruppo sono relative ai medesimi 168 stabilimenti (rappresentativi di oltre il 99,5% del fatturato industriale(3) del Gruppo) e a 6 stabilimenti di Societ non consolidate integralmente (tra cui le le joint venture Sevel e Tofas). A tal fine, si segnala che a partire da questanno, anche nel Bilancio di Sostenibilit utilizzata una definizione di stabilimento, coincidente con quella utilizzata ai fini del Bilancio Consolidato e pertanto il numero dei siti produttivi rendicontati negli anni precedenti stato sostituito con quello degli stabilimenti. A supporto della rilevazione e rendicontazione dei dati sono stati utilizzati, dove presenti, i sistemi gestionali informatizzati e di controllo di gestione gi in essere nel Gruppo, a garanzia dellaffidabilit dei flussi informativi
(1)

e del corretto monitoraggio della performance di sostenibilit. Per alcuni indicatori stata invece avviata unapposita attivit di rilevazione attraverso banche dati informatizzate o fogli elettronici, alimentati direttamente dai referenti di ciascuna area tematica nel mondo. Per garantire la comparabilit nel tempo, i dati sono normalmente presentati su un periodo di tre anni, 2008-2010. Per permettere una corretta valutazione delle performance del Gruppo e dei singoli Settori, nei limitati casi in cui nel corso dellanno sono intervenute variazioni significative del perimetro di rilevazione, i dati normalizzati(4) riferiti agli anni precedenti sono stati opportunamente integrati esponendo sia il valore storico sia quello riferito a un perimetro di rilevazione omogeneo con il 2010. Le specifiche relative ai trend e alle metodologie di calcolo sono riportate accanto ai grafici e alle tabelle corrispondenti. GARANZIA DELLA QUALIT DELLE INFORMAZIONI La qualit delle informazioni riportate nel Bilancio di Sostenibilit garantita dal rispetto dei seguenti principi: materialit: include le informazioni che, per gli impatti economici, ambientali e sociali, sono ritenute di interesse per gli stakeholder; completezza: include tutti gli argomenti e gli indicatori rilevanti; equilibrio: presenta aspetti positivi e negativi della performance del Gruppo; comparabilit: offre la possibilit di confronti nel tempo e tra organizzazioni similari; accuratezza: fornisce livelli di dettaglio adeguati; affidabilit: il processo di rendicontazione sottoposto a verifica da parte di un organismo indipendente; tempestivit: reso disponibile contestualmente alla Relazione Finanziaria Annuale in occasione dellAssemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A.; chiarezza: il linguaggio utilizzato intende rivolgersi a tutti gli stakeholder.

Il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2010 si riferisce al Gruppo Fiat ante scissione, in quanto tale operazione ha avuto efcacia a partire dal 1 gennaio 2011. Peraltro, dal momento che loperazione di scissione divenuta altamente probabile a dicembre 2010, ai sensi dellIFRS 5 - Attivit destinate alla vendita e Discontinued Operation, linsieme dei business conuiti nel nuovo Gruppo Fiat Industrial si qualica per il Gruppo Fiat come Discontinued Operation e in quanto tale stato rappresentato nel Bilancio Consolidato. (2) Per addetti di stabilimento si intende il totale dei dipendenti presenti nellubicazione che comprende gli addetti al manufacturing, ad altri enti collegati (qualit, logistica, ecc.) e alla ricerca e sviluppo. (3) Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili allattivit degli stabilimenti direttamente controllati dal Gruppo. (4) Per dato normalizzato si intende il rapporto tra un valore assoluto e una quantit prodotta (es. GJ / vetture prodotte).

11

La redazione del Bilancio di Sostenibilit si presenta come un vero e proprio processo di rendicontazione con cadenza annuale, soggetta alla verifica, analisi e approvazione di pi attori. Il documento infatti: redatto dallUnit di Sostenibilit che fa capo allente centrale Group Control e che coordina e coinvolge trasversalmente tutte le funzioni e i Settori del Gruppo per competenza; approvato dal Group Executive Council, organismo decisionale guidato dallAmministratore Delegato del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei Settori operativi e da alcuni capi funzione; esaminato dal Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilit istituito allinterno del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A.; sottoposto allattivit di verifica di SGS Italia S.p.A.(1), organismo indipendente di certificazione, secondo la procedura SRA (Sustainability Reporting Assurance), in conformit con le linee guida GRI-G3 e la norma

AA1000APS 2008. SGS ufficialmente autorizzata a effettuare attivit di assurance secondo AA1000. Inoltre, a partire da questanno stato altres verificato lallineamento del sistema di gestione della sostenibilit del Gruppo alla linea guida ISO 26000 in materia di responsabilit sociale, definita a novembre 2010. La lettera di attestazione, che descrive le attivit svolte e riporta i giudizi formulati, consultabile alla pagina 198; presentato, in lingua italiana, contestualmente alla Relazione Finanziaria Annuale in occasione dellAssemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. per una tempestiva visione della complessiva performance economico-finanziaria e ambientale-sociale del Gruppo; pubblicato e liberamente scaricabile dal sito internet corporate sezione di sostenibilit. Il precedente Bilancio di Sostenibilit, relativo allesercizio 2009, stato reso pubblico in occasione dellAssemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. che si tenuta il 26 marzo 2010.

(1)

LAmministratore Delegato di Fiat S.p.A., Sergio Marchionne, Presidente del Consiglio di Amministrazione di SGS S.A.. Si segnala inoltre che, successivamente alla chiusura del presente Bilancio, in data 15 marzo 2011, il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fiat S.p.A., John Elkann, stato cooptato come amministratore non esecutivo nel Consiglio di Amministrazione di SGS S.A..

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT
14 16 28 38 41 Un anno di sostenibilit: fatti e numeri Prolo del Gruppo Corporate Governance Governance della sostenibilit Piano di Sostenibilit

14

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

UN ANNO DI SOSTENIBILIT: FATTI E NUMERI

UN ANNO DI SOSTENIBILIT: FATTI E NUMERI


Fiat S.p.A. confermata nei

Dow Jones Sustainability Index World ed Europe


Fiat S.p.A. riconosciuta tra i Sistema di gestione della sostenibilit allineato alla linea guida Per il quarto anno consecutivo

leader di sostenibilit
dalle principali agenzie di rating e organizzazioni internazionali

ISO 26000
sulla responsabilit sociale

Fiat leader per le pi basse emissioni di CO2 in Europa con 123,1 g/km

TwinAir con 92 g/km leader in Europa per le pi basse emissioni di CO2 tra i motori a benzina 1,9 miliardi di euro spesi in Ricerca e Sviluppo
(+14% vs 2009)

148 stabilimenti certicati ISO 14001

90% dei modelli di New Holland Agriculture


in Europa predisposti per

lutilizzo di miscele di biocombustibili no al 100%

15

Lanciato sul mercato europeo il primo veicolo

commerciale medio ibrido -11% rispetto al 2009 nelle emissioni di CO2 per
vettura prodotta negli stabilimenti di Fiat Group Automobiles nel mondo

25,6 milioni di euro destinati dal Gruppo a favore delle comunit locali

138 stabilimenti certicati OHSAS 18001

64,5 milioni di euro spesi per la formazione


dei dipendenti (+32% vs 2009)

Oltre 700.000 ore di formazione alla rete su

sicurezza ed ecologia
(+65% vs 2009)

-8% rispetto al 2009 nei consumi idrici per vettura


prodotta negli stabilimenti di Fiat Group Automobiles nel mondo

218 milioni
di euro spesi per

5 stelle Euro NCAP


ad Alfa Giulietta per la sicurezza, in aggiunta a Fiat 500, Grande Punto, Bravo, Croma, Lancia Delta, Alfa MiTo e 159

salute e sicurezza
sul lavoro

15% dellenergia consumata dal Gruppo proviene da fonti rinnovabili


(11% nel 2009)

+7% rispetto al 2009 i dipendenti donna


del Gruppo

16

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PROFILO DEL GRUPPO

PROFILO DEL GRUPPO


A partire dal 1 gennaio 2011, divenuta efcace la scissione parziale proporzionale di Fiat a favore di Fiat Industrial (1). Ad esito di questa operazione, esistono ora due realt ben distinte, focalizzate rispettivamente nel business delle automobili (Fiat) e in quello dei capital goods (Fiat Industrial), ciascuna con obiettivi chiaramente identicati e percepibili dal mercato.

(2)

IL GRUPPO FIAT

Nel 2010 il Gruppo Fiat ante scissione ha gestito in modo unitario la progettazione, costruzione e commercializzazione di automobili, veicoli industriali, macchine per lagricoltura e le costruzioni, motori, cambi, componenti e sistemi di produzione, puntando sullinnovazione tecnologica e sulla compatibilit ambientale. Con 181 stabilimenti ha occupato circa 200 mila dipendenti in tutto il mondo, intrattenendo

rapporti commerciali in oltre 190 Paesi. Allinnovazione di prodotto e processo hanno lavorato 113 centri di Ricerca e Sviluppo nei cinque continenti, in cui hanno operato circa 14 mila persone altamente qualificate. I ricavi dellanno, pari a 56,3 miliardi di euro, sono saliti del 12% rispetto allanno precedente. Lutile della gestione ordinaria stato di 2,2 miliardi di euro.

(1) In Fiat Industrial sono conuite le attivit relative alle Macchine per lAgricoltura e le Costruzioni (CNH Case New Holland), ai Veicoli Industriali (Iveco) e alla parte Industrial & Marine di FPT Powertrain Technologies (in seguito denita FPT Industrial). (2) Include la partecipazione del 25% in Chrysler Group LLC.

17

PRESENZA NEL MONDO DEL GRUPPO FIAT ANTE SCISSIONE Italia Europa (esclusa Italia) Nord America

Ricavi Dipendenti Stabilimenti Centri di ricerca e sviluppo Mercosur

21% 41% 60 43

Ricavi Dipendenti Stabilimenti Centri di ricerca e sviluppo

33% 23% 54 34

Ricavi Dipendenti Stabilimenti Centri di ricerca e sviluppo

11% 6% 17 16

Resto del mondo

Ricavi Dipendenti Stabilimenti Centri di ricerca e sviluppo HIGHLIGHTS(1)


Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)

24% 24% 26 9

Ricavi Dipendenti Stabilimenti Centri di ricerca e sviluppo

11% 6% 24 11

Ricavi netti Utile/(perdita) della gestione ordinaria Utile/(perdita) dellesercizio Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (3) Spesa in Ricerca e Sviluppo (4) Disponibilit/(indebitamento) netto delle Attivit Industriali Disponibilit e mezzi equivalenti Dipendenti a ne esercizio (numero) Stabilimenti (numero)
(1)

2010 56.258 2.204 600 3.718 1.936 (2.442) 15.653 199.924 181

2009 50.102 1.058 (848) 3.386 1.692 (4.418) 12.226 190.014 188

2008 59.564 (2) 3.362 1.721 4.979 (2) 1.986 (5.949) 3.683 198.348 203

I dettagli dei singoli Settori sono disponibili in Appendice. A seguito delladozione nel 2009 dellemendamento allo IAS 16 come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2010, i ricavi netti dellesercizio 2008 sono stati incrementati per 184 milioni di euro mentre gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono diminuiti di 284 milioni di euro. (3) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo. (4) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.
(2)

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PROFILO DEL GRUPPO

RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO Il valore aggiunto, inteso come la ricchezza generata dal Gruppo Fiat nello svolgimento delle proprie attivit

e distribuita ai diversi portatori di interesse, nel 2010 ammontato a 11.651 milioni di euro, pari al 21% dei ricavi (rispetto al 19% del 2009).
RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO

VALORE AGGIUNTO
Gruppo Fiat (milioni di euro)

Gruppo Fiat

Ricavi netti da conto economico consolidato Ricavi e proventi delle societ nanziarie Contributi in conto esercizio e in conto capitale, proventizzazione fondi, proventi vari Altri proventi Valore economico prodotto direttamente Costo dei materiali Ammortamenti Altri oneri Valore aggiunto

2010 56.258 (950) 699 1.241 57.248 (41.432) (3.077) (1.088) 11.651

Reinvestito nel Gruppo

Dipendenti

26 milioni

Comunit

1.233 milioni
Stato e Pubblica Amministrazione

7.634 milioni

964 milioni

Finanziatori

239 milioni

Azionisti

1.556 milioni

AUTOMOBILI

Fiat tra i fondatori dellindustria automobilistica europea. In pi di un secolo di attivit, lAzienda ha prodotto circa 97 milioni di vetture e veicoli commerciali leggeri e per 12 volte i modelli del Gruppo si sono aggiudicati il titolo di Auto dellanno. Il business delle Automobili comprende Fiat Group Automobiles, Maserati e Ferrari. Nel corso del 2010 lalleanza strategica globale tra Fiat e Chrysler, avviata gi a met 2009, si ulteriormente sviluppata, ponendo le basi per la nascita di un gruppo capace di posizionarsi tra i leader del settore automobilistico. Fiat Group Automobiles e Chrysler lavorano insieme per portare sulle strade di tutto il mondo vetture dal design unico, innovative, affidabili, sicure, capaci di coniugare eccellenti prestazioni a bassi consumi, unendo le competenze di due gruppi dal consolidato know-how. FIAT GROUP AUTOMOBILES Fiat Group Automobiles (FGA) progetta, produce e vende automobili con i marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth, oltre che veicoli commerciali leggeri con il marchio Fiat Professional. Ogni brand ha unidentit specica e persegue politiche commerciali e di marketing distinte.

Fiat Da sempre Fiat propone vetture pratiche, versatili e brillanti, dallinconfondibile design italiano. Modelli che rispondono alle esigenze di un cliente sempre pi attento alle novit tecnologiche, ma anche allambiente. E proprio in tema di ecologia, il costante impegno del marchio nella ricerca di proposte concrete, disponibili subito, confermato dal fatto che per il quarto anno consecutivo Fiat leader per le pi basse emissioni di CO2 tra i marchi automobilistici pi venduti in Europa (fonte: JATO Dynamics). Anche le principali novit di prodotto del 2010 sono il risultato dellimpegno ecologico del brand: dalle Fiat 500 e Fiat 500C equipaggiate con linnovativo motore bicilindrico TwinAir da 85 CV (che garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 no al 30%), al Dobl Natural Power (che va ad arricchire ulteriormente la linea a doppia alimentazione metano-benzina). Complessivamente, la gamma Fiat spazia dalle agili city car Panda, 500 e 500C ad auto moderne e versatili come Punto Evo, Grande Punto, Bravo e Idea, no ad arrivare al freespace Nuovo Dobl, al SUV Sedici, alloriginale Fiat Qubo e alla Fiat Linea dalla vocazione internazionale.

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Alfa Romeo Il 2010 stato per Alfa Romeo lanno del Centenario. In un secolo di successi, generazioni di clienti appassionati di automobili si sono riconosciute nei suoi valori distintivi: sportivit, tecnologia, comfort, eleganza e un design unico per una personalit unica. Oggi le vetture Alfa Romeo coniugano il fascino delle proporzioni con una tecnica allavanguardia, che offre prestazioni eccellenti in potenza, bassi consumi e compatibilit ecologica. il caso della Giulietta, la compatta che porta nel nome il passato glorioso del marchio ed glia del nuovo corso stilistico e tecnologico di Alfa Romeo. Lanciato nella primavera del 2010, il nuovo modello si aggiudicato le cinque stelle Euro NCAP e il prestigioso riconoscimento Auto Europa 2010. La Giulietta si afanca, tra le altre, alla brillante MiTo, alle grintose 159 e 159 Station Wagon.

Lancia Classe, esclusivit e un inconfondibile stile italiano: questo Lancia. Da pi di centanni il brand propone modelli caratterizzati da uneleganza da indossare nella vita di ogni giorno, come la compatta Ypsilon, la city limousine Musa e la Delta, che sintetizza il fascino dello stile e un temperamento audace e innovatore. Gli stessi valori si ritrovano anche nella gamma ECOCHIC, con doppia alimentazione (GPL e benzina), che rappresenta un innovativo concetto di automobile amica dellambiente, lussuosa e accessibile, brillante e parca nei consumi. Nel maggio del 2010, nellambito del processo di integrazione delle attivit di distribuzione di Fiat Group Automobiles e del gruppo Chrysler in Europa, le due aziende hanno avviato la riorganizzazione della rete di vendita dei prodotti a marchio Lancia e Chrysler. Entro il 2014 la nuova rete di distribuzione potr contare su pi di mille punti vendita in Europa.

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PROFILO DEL GRUPPO

Abarth Rilanciato nel 2007, il marchio Abarth oggi sinonimo di grinta ed emozione sportiva. Sotto il segno dello Scorpione sono nate, con lo spirito di un tempo, vetture modernissime ispirate al mondo delle corse, che sono veri e propri concentrati di tecnologia e prestazioni: dallAbarth Punto Evo, allAbarth 500C, no alla serie limitata Abarth 695 Tributo Ferrari, tutte commercializzate nel 2010. Abarth sviluppa inoltre kit di trasformazione e versioni esclusive per gli amanti dellautomobilismo sportivo e ha reso pi accessibile il mondo delle competizioni, grazie ad auto come lAbarth 500 Assetto Corse e lAbarth 500 R3T, ai trofei monomarca e a una capillare rete di distribuzione dedicata. Lo spirito grintoso del brand del resto confermato dal fatto che nel 2010, per la seconda volta consecutiva, Abarth Grande Punto S2000 si aggiudicata la vittoria nel Campionato europeo di Rally. Fiat Professional Quello tra Fiat Professional e i suoi clienti un rapporto di partnership tra professionisti. Il marchio dei veicoli commerciali leggeri di Fiat Group Automobiles nasce, infatti, con la missione di afancare le imprese grandi

e piccole nella crescita del loro business. Chi cerca produttivit, facilit duso e bassi consumi trova nella competenza e nella capacit innovativa di Fiat Professional un vero punto di riferimento, un alleato per affrontare le sde del mercato. Con Fiorino, Scudo, Ducato, no al nuovo Dobl Cargo, lAzienda offre veicoli capaci di soddisfare ogni esigenza sul lavoro e nel tempo libero. Un impegno premiato anche nel 2010 sia dal mercato - il marchio ha confermato la leadership in Italia e la seconda posizione in Europa - sia dalla critica. Nel 2010, con il nuovo Dobl Cargo, lAzienda si aggiudicata per la quarta volta in cinque anni il prestigioso riconoscimento International Van of the Year. MASERATI I modelli Maserati: vetture uniche per fascino, eleganza e tecnologia allavanguardia. Come la Quattroporte, berlina dallo stile inconfondibile, sintesi ideale tra lusso e sportivit, o la GranTurismo, prima coup moderna a due porte e quattro posti, che coniuga potenza ed eleganza, un design avveniristico e uninsospettata praticit. O come la GranCabrio, prima cabriolet a quattro posti del marchio. Uneccellenza derivata dallesperienza delle competizioni in pista. Maserati,

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infatti, porta in s una grande tradizione sportiva che continua ancora oggi: con la MC12, vincitrice di 14 titoli dal suo debutto nel Campionato FIA GT nel 2004, e con la nuova GranTurismo MC Trofeo, lanciata nellanno e protagonista del nuovo trofeo monomarca. Nel 2010 il marchio ha arricchito la propria gamma presentando la Quattroporte Sport GT S Awards Edition, allestimento speciale che celebra i 56 premi ricevuti dalla berlina dal suo debutto nel 2003, e il coup top di gamma GranTurismo MC Stradale, lauto pi veloce, leggera e potente del brand. FERRARI La Ferrari rappresenta per antonomasia il made in Italy pi prestigioso: vetture esclusive che non hanno uguali nel mondo, indissolubilmente legate allesperienza nelle competizioni e in particolare in Formula 1, dove la Scuderia di Maranello non solo lunica squadra ad aver preso parte a tutte le edizioni del Campionato Mondiale, ma anche la detentrice del maggior numero

di titoli: 16 nella categoria Costruttori e 15 in quella Piloti. Proprio dalla tecnologia sviluppata per la F1 nasce la HY-KERS, granturismo ibrida che Ferrari ha presentato nel 2010 al Salone di Ginevra. Spinto da due motori, uno elettrico e laltro un tradizionale 12 cilindri a V, questo concept dimostra la capacit dellAzienda di abbinare il rispetto dellambiente al piacere di guida. In questo ambito e nella logica di miglioramento continuo del prodotto, il Cavallino Rampante ha inoltre introdotto il sistema HELE (High Emotion Low Emissions) sulla Ferrari California, che riduce le emissioni di CO2 di circa il 15%, grazie allintroduzione di soluzioni innovative e allottimizzazione di numerosi contenuti tecnologici tra cui lo Start&Stop specicamente studiato per uso sportivo. Nellanno sono state presentate anche la 599 GTO, la vettura stradale dalle prestazioni pi elevate mai costruita a Maranello, e la serie speciale Ferrari SA Aperta.

COMPONENTI E SISTEMI DI PRODUZIONE

Un contributo signicativo alla crescita del Gruppo offerto da Fiat Powertrain, Magneti Marelli, Teksid e Comau, le cui strategie aziendali sono basate su: innovazione di prodotto, progettazione essibile e integrata con i clienti, accordi di collaborazione tecnologica con aziende leader, eccellenza nei processi produttivi e nella qualit, rafforzamento della presenza produttiva e commerciale nei Paesi in via di sviluppo.

FIAT POWERTRAIN Fiat Powertrain sviluppa, produce e commercializza motori con un range di potenza da 60 a 235 CV e cambi con una coppia da 143 a 400 Nm per applicazioni su vetture e veicoli commerciali leggeri. La Societ una delle realt pi signicative nel settore dei motopropulsori a livello mondiale ed da sempre alla ricerca di soluzioni per la riduzione delle emissioni

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PROFILO DEL GRUPPO

inquinanti e dei consumi, attraverso levoluzione dei motori convenzionali e dei sistemi di alimentazione alternativi, quali i motori a metano o benzina-metano. Notevole impegno dedicato anche ai sistemi di propulsione ibrida. Tra le novit del 2010 si segnalano: il motore bicilindrico TwinAir 900 cc turbo da 85 CV, che ha debuttato su Fiat 500 e si aggiudicato il prestigioso premio Technobest 2010; il nuovo motore a doppia alimentazione 1.4 16v T-Jet da 120 CV Euro 5 che equipaggia il nuovo Dobl Natural Power; lAlfa TCT, innovativa trasmissione a doppia frizione a secco coperta da 23 brevetti disponibile su Alfa MiTo. Da segnalare, inne, il premio Best New Engine 2010, una delle categorie del prestigioso riconoscimento Engine of the Year, assegnato al motore 1.4 Turbo MultiAir. MAGNETI MARELLI unazienda internazionale leader nella progettazione e produzione di sistemi e componenti ad alta tecnologia per autoveicoli: dallilluminazione ai dispositivi di controllo del motore, dallelettronica alle sospensioni e agli ammortizzatori, dai sistemi di scarico ai componenti per laftermarket e il motorsport. Attraverso un processo di innovazione continua, Magneti Marelli punta a valorizzare il proprio know-how e le competenze elettroniche trasversali del Gruppo per sviluppare sistemi intelligenti e soluzioni che contribuiscano allevoluzione della mobilit secondo criteri di sostenibilit ambientale, sicurezza e qualit della vita allinterno dei veicoli. Per questo lazienda ha partecipato da protagonista allenorme sviluppo tecnologico che ha interessato, negli ultimi anni, il settore automotive. Lo dimostrano i molti componenti allavanguardia, realizzati per tutte le principali automobili del Gruppo (dalla Fiat 500 alla Punto Evo, dalla Alfa MiTo alla Giulietta, alla Lancia Delta) e per quelle di altri importanti costruttori. Prodotti che nascono da un know-how e da una spinta alla ricerca e allinnovazione consolidati in oltre 90 anni di storia.

TEKSID Con oltre 80 anni di esperienza e una produzione di circa 600 mila tonnellate annue di basamenti, teste cilindri, componenti per motori, particolari per trasmissioni, cambi e sospensioni, Teksid il produttore di ghisa grigia e ghisa sferoidale pi grande al mondo. Attraverso Teksid Aluminum inoltre leader mondiale nella tecnologia produttiva di teste cilindri e componenti per motori in alluminio. Lazienda attenta a regolare continuamente le caratteristiche tecniche dei prodotti alle richieste sempre pi precise dellindustria automotive mondiale. Tra le sue caratteristiche vincenti: elevata automazione, continuo aggiornamento della tecnologia per aumentare gli standard qualitativi e una stretta integrazione con lo sviluppo dei prodotti dei clienti, tra i quali ci sono anche i pi importanti costruttori del mondo di automobili, veicoli industriali, macchine agricole e motori. COMAU lazienda del Gruppo che realizza le macchine per costruire le macchine: robot di saldatura e assemblaggio scocche, sistemi di lavorazione e montaggio meccanico. Al cliente, Comau consegna impianti chiavi in mano, di cui esegue progettazione, realizzazione, installazione, avvio produttivo e successivamente anche la manutenzione. Con 22 societ in 15 Paesi e 40 anni di esperienza nel campo dellautomazione industriale, Comau leader nella ricerca di tecnologia innovativa per un continuo miglioramento dei processi. I costanti investimenti in ricerca e sviluppo hanno consentito allazienda di porsi sul mercato internazionale con soluzioni ingegneristiche complete anche in settori diversi da quello automotive tra cui laerospaziale, il petrolchimico, quello delle fonderie e della lavorazione dellacciaio. Attraverso le soluzioni Ecomau, i clienti sono inoltre supportati nellapplicazione di tecnologie produttive a risparmio energetico, operando sia su impianti esistenti sia sulla fornitura di impianti nuovi.

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MACCHINE PER LAGRICOLTURA E LE COSTRUZIONI

CNH - CASE NEW HOLLAND Nata nel 1999 dallesperienza di costruttori prestigiosi che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola e dello sviluppo delle macchine per le costruzioni, CNH - Case New Holland oggi unAzienda globale che offre il meglio della tecnologia disponibile in questi comparti. Lazienda presente in circa 170 Paesi attraverso una rete di 11.300 concessionari e distributori, ed in grado di offrire unadeguata assistenza (CNH Parts & Service) e soluzioni di nanziamento personalizzate (CNH Capital). Macchine per lAgricoltura New Holland Agriculture, n dal 1895, impegnata a fornire soluzioni che migliorano la produttivit agricola tramite tecnologie accessibili. Dal 2006 ha attivamente promosso luso di carburanti rinnovabili, di sistemi per ridurre le emissioni e di tecnologie agricole sostenibili. Case IH Agriculture sinonimo di prestazioni imbattibili in ogni tipo di lavorazione, bassi costi desercizio e grande afdabilit. Nel 2010 ha presentato la nuova gamma di trattori Steiger, pi potenti ed efcienti, e ha introdotto la nuova generazione dei trattori MagnumTM 2011 che oltre allincremento delle prestazioni e alla

riduzione dei consumi garantiscono un migliorato ambiente per loperatore nellabitacolo. Entrambe le gamme sono predisposte per soddisfare i nuovi standard sulle emissioni Tier 4. Steyr da oltre 60 anni leader di mercato nella produzione di trattori in Austria. Nel 2010 ha lanciato tre nuovi modelli del trattore CT con la tecnologia Ecotech che ne riduce ulteriormente i consumi. Macchine per le Costruzioni New Holland Construction uno dei protagonisti globali nel mercato del movimento terra. Nel 2010 ha lanciato in Europa i primi tre nuovi modelli di escavatori gommati e il nuovo miniescavatore E10SR, il pi piccolo della gamma. Case Construction da sempre riconosciuta come produttore leader di un portafoglio completo di soluzioni tecnologicamente avanzate. Nel 2010 ha lanciato laggiornamento della gamma di terne, con modelli che consentono minori consumi, maggiore produttivit, ww della visibilit e del comfort. Kobelco produce e commercializza in Nord America una linea completa di escavatori della gamma compatta, media e alta con peso da 2 a 88 tonnellate.

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PROFILO DEL GRUPPO

VEICOLI INDUSTRIALI

IVECO Iveco opera a livello internazionale nellambito dello sviluppo, della produzione e della commercializzazione di una vasta gamma di veicoli industriali e autobus, assicurando unassistenza post-vendita di primordine in tutto il mondo e mettendo a disposizione, con Iveco Capital, avanzati servizi nanziari per supportare acquisti, leasing e noleggi. LAzienda persegue n dalla sua nascita limpegno per una mobilit sicura, ecologica ed efciente, sviluppando da pi di trentanni soluzioni tecnologiche rispettose dellambiente e delluomo. Attraverso il brand Iveco, in particolare, sono commercializzati veicoli industriali leggeri, medi e pesanti sia per il trasporto stradale sia per quello off-road, tutti disponibili con motorizzazioni EEV (Enhanced Environmentally-friendly Vehicle), lo standard europeo pi severo attualmente in vigore in termini di emissioni. lunico costruttore a offrire motorizzazioni ecologiche, sia a gasolio sia a metano, per tutte le gamme ed stato il primo full-liner di veicoli industriali a sviluppare motori specici per il metano.

Attraverso gli altri brand di Iveco sono invece realizzati e commercializzati veicoli destinati a usi specici: mezzi antincendio per affrontare le emergenze pi gravi (Iveco Magirus); veicoli cava-cantiere, dumper rigidi e articolati e altri veicoli speciali per impieghi gravosi in condizioni estreme (Iveco Astra); autobus urbani e interurbani di linea, da turismo e granturismo e minibus (Iveco Irisbus); mezzi per le missioni di protezione civile e peace-keeping (Iveco Defence Vehicles). Nel 2010 Iveco ha lanciato il nuovo Eurocargo ibrido, equipaggiato con un sistema di propulsione diesel-elettrico parallelo che consente, nellutilizzo urbano, un risparmio sui consumi e un abbattimento delle emissioni di CO2 no al 30%. Al Salone di Hannover stato presentato EcoStralis: motorizzazione, aerodinamica e dotazioni elettroniche ne fanno un veicolo innovativo, potente e con bassi consumi ed emissioni. Nel 2010 stato inoltre presentato un autobus urbano, il Citelis ibrido in serie, disponibile nelle versioni da 12 e da 18 metri, con un generatore alimentato da un motore EEV FPT Tector a 6 cilindri con funzione Start&Stop.

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COMPONENTI INDUSTRIALI

FPT INDUSTRIAL FPT Industrial il Settore dedicato alla progettazione, produzione e commercializzazione di motopropulsori per applicazioni veicolari industriali, on-highway e off-highway, nonch di motori per applicazioni marine e power generation. La Societ pu contare su una rete distributiva di oltre 100 concessionari e 1.000 punti di assistenza che ne assicurano la presenza in circa 100 Paesi. Una gamma di prodotti estremamente ampia, con cinque famiglie di motori e una potenza da 50 a 870 CV

e cambi con coppia massima da 300 a 400 Nm, e un grande focus sulle attivit di ricerca e sviluppo rendono FPT Industrial uno dei principali protagonisti a livello mondiale nel settore dei motopropulsori per uso industriale. Nellambito dei motori diesel per applicazioni marine, nel 2010 stato presentato al Salone di Genova il nuovo propulsore C90 650, vero e proprio best in class nella sua categoria grazie alle eccezionali doti di potenza, silenziosit, afdabilit ed efcienza, unite a una compattezza straordinaria.

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PROFILO DEL GRUPPO

MAPPA DEI PRINCIPALI ACCORDI INTERNAZIONALI(1)

ITALIA FPT Industrial e Gruppo Daimler Collaborazione strategica e fornitura di motori diesel light duty ITALIA E FRANCIA Fiat Group Automobiles e Gruppo PSA Peugeot Citron Due JV (50%) per la produzione delle seguenti famiglie di veicoli: - monovolume alto di gamma per Fiat e Lancia (no al IV trimestre 2010), Peugeot e Citroen - furgone commerciale compatto per Fiat, Peugeot e Citroen - furgone commerciale per Fiat, Peugeot e Citroen ITALIA, FRANCIA, GERMANIA E REGNO UNITO Iveco e Barclays JV (49%) per fornire servizi nanziari a rete di vendita e clienti nali Iveco EUROPA Fiat Group Automobiles (FGA) e Crdit Agricole JV (50%) per le attivit di nanziamento in Europa alla clientela di FGA, Chrysler, Jaguar e Land Rover CNH - Case New Holland e BNP Paribas JV (49,9%) per fornire servizi nanziari a clienti nali CNH CINA Iveco e Nanjing Automotive Corporation JV (50%) per la produzione e vendita di veicoli commerciali leggeri e medi

Iveco e SAIC JV (50%) per la produzione e vendita di veicoli pesanti Iveco, FPT Industrial, SAIC e Chongqing JV (60% direttamente e indirettamente) per la produzione e la vendita di veicoli industriali e relativi motori e trasmissioni Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain e Guangzhou Automobile Group Co Ltd (Gac Group) Accordo quadro per la costituzione di una JV (50%) per la produzione di motori e vetture per il mercato cinese Magneti Marelli e SAIC Accordo per la costituzione di una JV (50%) per la produzione di componenti idraulici per il cambio AMT (Automated Manual Trasmission) di Magneti Marelli GIAPPONE Fiat Powertrain e Suzuki Motor Corporation Accordo di licenza per la produzione di motori diesel Multijet INDIA Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain e TATA Alleanza per: - JV (50%) per la produzione di vetture dei segmenti B e C, motori e cambi - Distribuzione esclusiva attraverso la rete di concessionari TATA Motors Magneti Marelli, Suzuki e Maruti Suzuki JV (51%) per la produzione di centraline elettroniche di controllo per motori diesel

(1)

Aggiornata al 28 febbraio 2011

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Magneti Marelli e Sumi Motherson JV (50%) per la produzione di sistemi di illuminazione e controllo motore Magneti Marelli e Krishna Due JV (50%) per la produzione di sistemi di scarico Magneti Marelli e Endurance Technologies JV (49,9%) per la produzione di ammortizzatori Magneti Marelli e Unitech Machines JV (51%) per la produzione di sistemi elettronici automotive PAKISTAN CNH - Case New Holland e Al Futtaim JV quotata Al-Ghazi (CNH 43,2% e Al Futtaim Group 50%) per la produzione e distribuzione di trattori con il marchio New Holland Agriculture in Pakistan POLONIA Fiat Group Automobiles e Ford Collaborazione per lo sviluppo e la produzione di vetture del segmento A (Fiat 500 e Ford KA) RUSSIA CNH - Case New Holland e Kamaz JSC Due JV per la produzione (50%) e per la distribuzione (51%) di macchine per lagricoltura e per le costruzioni nella Federazione Russa

SERBIA Fiat Group Automobiles (FGA) e Governo Serbo JV (FGA 66,7% e Governo Serbo 33,3%) per la produzione di vetture FGA nello stabilimento di Kragujevac STATI UNITI Gruppo Fiat e Chrysler Group Alleanza strategica globale nellambito del settore automotoristico TURCHIA Fiat Group Automobiles (FGA) e Gruppo Ko JV quotata (FGA 37,86%, Gruppo Ko 37,86%) per lo sviluppo e la produzione di vetture e veicoli commerciali leggeri, tra cui furgone commerciale compatto e veicolo passeggeri per Fiat, Peugeot e Citroen CNH - Case New Holland e Ko Holding JV quotata (CNH 37,5% e Ko Holding 37,5%) per la produzione di trattori con marchio Case IH Agriculture e New Holland Agriculture, importazione e distribuzione di macchine per lagricoltura in Turchia Fiat Group Automobiles e Opel Accordo di fornitura a Opel di veicoli basati sulla stessa piattaforma dei modelli Fiat Dobl, che saranno prodotti nello stabilimento Tofas a Bursa

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

CORPORATE GOVERNANCE

CORPORATE GOVERNANCE
Il successo di unorganizzazione nel tempo intimamente legato alla capacit di creare valore per gli azionisti, conquistare la fedelt dei clienti, poter contare su dipendenti motivati, dare vita a una procua collaborazione con i partner e inserirsi armonicamente nella comunit che la ospita. Rispondere alle esigenze e alle aspettative di tutti gli stakeholder rappresenta infatti per Fiat il modo di operare che guida le scelte di ogni giorno.
IL PERCORSO DELLA CORPORATE GOVERNANCE 1992 1993 1997 1999

Pubblicazione del primo Rendiconto ambientale del Gruppo Fiat Pubblicazione del primo Codice Etico del Gruppo sostituito nel 2003 dal Codice di Condotta Adozione di un sistema di Valori e di Politiche Istituzione del Comitato Controllo Interno e del Comitato Nomine e Compensi. Nel 2007 il Comitato Nomine e Compensi si scisso nel Comitato Nomine e Corporate Governance e nel Comitato Remunerazioni Istituzione e adozione del Regolamento Internal Dealing diretto a disciplinare gli obblighi informativi e le modalit comportamentali delle Persone Rilevanti. Il regolamento rimarr in vigore fino al marzo 2006, quando il recepimento della direttiva europea Market Abuse discipliner integralmente la materia Approvazione del primo Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 aggiornato negli anni successivi alle evoluzioni normative e interpretative che hanno esteso lambito di applicazione del D.Lgs. 231/01 a nuove fattispecie di reati presupposto Approvazione delle linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno Emanazione delle Linee Guida sulle operazioni signicative e con parti correlate Pubblicazione della prima Relazione sulla Corporate Governance, redatta in conformit alla Guida diffusa da Assonime ed Emittenti Titoli S.p.A. e raccomandata da Borsa Italiana S.p.A. Implementazione di un processo di Enterprise Risk Management secondo il COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) - Enterprise Risk Management (ERM) - Integrated framework del 2004 Pubblicazione del primo Rapporto di Sostenibilit del Gruppo Fiat

2002

2003

2004

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2005

Emanazione della Procedura per la gestione delle denunce per disciplinare le segnalazioni di presunte violazioni al Codice di Condotta Approvazione, da parte dellAssemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A., dei requisiti per la valutazione annuale dellindipendenza degli amministratori Approvazione della Procedura di Gruppo per il conferimento di incarichi a societ di revisione al ne di salvaguardare il requisito di indipendenza delle societ incaricate della revisione contabile (dal 2010 "revisione legale dei conti") Certicazione del Sistema di Controllo Interno sul reporting nanziario previsto dalla sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act statunitense. Nonostante il delisting dal New York Stock Exchange (NYSE), le relative attivit del management e dallInternal Audit sono state mantenute come attivit di valutazione e monitoraggio del Sistema di Controllo Interno sul Financial Reporting (ICFR). Ci anche al ne di supportare la certicazione da parte dellAmministratore Delegato e dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, richiesta dalla Legge italiana 262/2005 a partire dal 2007 Creazione dellUnit di Sostenibilit allinterno dellente Group Control e pubblicazione del primo Piano di Sostenibilit Al Comitato Nomine e Corporate Governance viene afdata anche la supervisione delle tematiche di sostenibilit e diventa Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilit Rivisitazione del Codice di Condotta per integrare ulteriori principi di sostenibilit Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani e Investimenti nelle comunit locali Erogazione in Italia di corsi di formazione inerenti alla Corporate Governance e Sostenibilit a tutto il personale dirigente, ai Supply Quality Engineers e ai buyer (personale addetto alle trattative commerciali con i fornitori) Aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con ulteriori fattori di rischio relativi ai cambiamenti climatici Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Conitto dinteresse, Privacy, Utilizzo di apparecchiature ICT e dei Green Logistics Principles Diffusione del Codice di Condotta aggiornato e integrato con riferimento alle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani, Conitto dinteresse, Investimenti nelle comunit locali, Privacy e Utilizzo di apparecchiature ICT Approvazione delle Procedure per operazioni con parti correlate Rivisitazione del sistema interno di Business Ethics Audit integrato con ulteriori elementi di sostenibilit del Codice di Condotta Ulteriore aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con revisione della mappa dei fattori di rischio Approvazione di Procedure di Governance analoghe a quelle del Gruppo Fiat per il nuovo Gruppo Fiat Industrial, a valere dal 1 gennaio 2011

2006

2008 2009

2010

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

CORPORATE GOVERNANCE

CODICE DI CONDOTTA

Il Codice di Condotta rappresenta linsieme dei valori che il Gruppo riconosce, condivide e promuove, nella consapevolezza che condotte ispirate ai principi di diligenza, correttezza e lealt, costituiscono un importante motore per lo sviluppo economico e sociale. Il Codice uno dei pilastri del sistema di governance del Gruppo e regola le decisioni e il modo di operare dellAzienda e dei suoi dipendenti nei confronti dei portatori di interesse. Lultima versione del Codice entrata in vigore nel febbraio 2010 ha aggiornato quella del 2003, che era subentrata al Codice Etico del 1993. Il Codice di Condotta approfondisce gli aspetti di etica applicata ai temi economici, sociali e ambientali, sottolineando limportanza del dialogo con gli stakeholder. Richiama esplicitamente la Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo dellONU, le principali Convenzioni dellOrganizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), le linee guida dellOCSE destinate alle imprese multinazionali e la legislazione statunitense contro la corruzione di funzionari pubblici stranieri (Foreign Corrupt Practices Act - FCPA). integrato da specifiche Linee Guida inerenti: Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Fornitori, Gestione delle Risorse Umane, Rispetto dei Diritti Umani, Conflitto dinteresse, Investimenti nelle comunit locali, Privacy e Utilizzo apparecchiature ICT. Il Codice, disponibile in otto lingue oltre litaliano (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, fiammingo, portoghese e cinese), portato a conoscenza di tutti i dipendenti con le modalit pi appropriate conformemente alle consuetudini locali ed consultabile e scaricabile dai siti internet e intranet di Gruppo. Pu inoltre essere richiesto allUfficio del Personale, allUfficio Legale o al Preposto al Controllo Interno. Il Codice si applica ai Consiglieri di Amministrazione di Fiat S.p.A., a tutti i dipendenti delle Societ appartenenti al Gruppo e a tutti gli altri soggetti o societ che agiscono in nome e per conto di una o pi Societ del Gruppo. Il Gruppo garantisce la diffusione dei principi enunciati nel Codice di Condotta e dei valori di buon governo societario presso tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, incluso anche il personale addetto alla sicurezza industriale, sia attraverso specifici

corsi di formazione periodici sia attraverso altre modalit informative (vedere anche pagina 151). Fiat si adopera per far s che il Codice sia considerato uno standard di best practice per la condotta negli affari da parte di coloro con i quali intrattiene rapporti di business su base duratura quali partner, fornitori, consulenti, agenti e concessionari. La contrattualistica del Gruppo nel mondo comprende, infatti, clausole specifiche che riguardano il riconoscimento e laderenza ai principi ispiratori del Codice di Condotta del Gruppo, e delle relative Linee Guida, unitamente allosservanza di tutte le norme in vigore in ciascun Paese con particolare riferimento ai reati di corruzione, riciclaggio, terrorismo e a tutti quelli che comportano una responsabilit della persona giuridica. Dal 2003 Fiat S.p.A. adotta in Italia il Modello ex D.Lgs. 231/2001, che recepisce lart. 2 della Convenzione OCSE del 1997 sulla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali e che costantemente aggiornato per recepire le evoluzioni normative. Il rischio di corruzione oggetto di costante monitoraggio da parte degli Organismi di Vigilanza nominati nelle Societ in Italia, nonch, pi in generale, da parte dei Compliance Officer di ogni Settore in tutte le Societ del Gruppo nel mondo. Infine, nella gestione delle fasi di inizio attivit, operativit e dismissione, prassi per il Gruppo effettuare, attraverso le funzioni aziendali competenti e le consolidate procedure operative, valutazioni di impatto economico, sociale e ambientale.

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MONITORAGGIO DELLE VIOLAZIONI AL CODICE DI CONDOTTA Le violazioni al Codice di Condotta vengono rilevate essenzialmente attraverso: attivit periodiche di verifica svolte dallInternal Audit e dai Compliance Officer dei Settori del Gruppo; segnalazioni, trattate in conformit con la Procedura per la gestione delle denunce; controlli svolti nellambito del contesto operativo. LInternal Audit indaga eventuali violazioni al Codice
VIOLAZIONI AL CODICE DI CONDOTTA
Gruppo Fiat mondo

durante le attivit di verifica e attraverso specifici Business Ethics Audit (BEA), i cui risultati vengono presentati al Preposto al Sistema di Controllo Interno, allAmministratore Delegato e al Consiglio di Amministrazione di Fiat. Nel corso dellanno il Gruppo ha rivisitato il sistema interno di BEA, integrandolo con ulteriori elementi di sostenibilit del Codice di Condotta, e ha svolto 24 Business Ethics Audit che non hanno rilevato sostanziali violazioni.

Segnalazioni da Procedura per la gestione delle denunce di cui violazioni accertate e sanzionate con azioni disciplinari di cui violazioni accertate che hanno determinato unazione di rafforzamento del Sistema di Controllo Interno Violazioni accertate a seguito di controlli svolti nel contesto operativo

2010 56 6 9 222

2009 74 5 12 272

2008 69 5 14 - (1)

In particolare nel 2010 le segnalazioni trattate in conformit con la Procedura per la gestione delle denunce sono state 56, che in 6 casi hanno portato allaccertamento di effettive violazioni del Codice e a conseguenti interventi disciplinari, in 9 a interventi di tipo procedurale finalizzati al rafforzamento del Sistema di Controllo Interno. In 8 casi si trattato di

denunce infondate o non circostanziate dalle quali non sono emersi riscontri. Rimangono, infine, aperte 33 denunce sulle quali Fiat Revi, Societ di Internal Audit del Gruppo, sta ancora indagando. Per quanto riguarda le segnalazioni in corso di analisi alla fine del 2009, le relative indagini hanno determinato due azioni disciplinari e ulteriori azioni procedurali.

LINEE GUIDA ETICA NEL BUSINESS E ANTI-CORRUZIONE Il Gruppo Fiat partecipa in modo attivo alla lotta contro ogni forma di corruzione, nel pieno rispetto delle leggi, nazionali e internazionali, e dei principi di correttezza, trasparenza e integrit. Per assicurare elevati standard, questi stessi concetti sono stati dettagliati in apposite Linee Guida che, insieme alle normative locali, sanciscono i principi che devono essere rispettati da tutti i dipendenti, gli agenti, i fornitori e dagli altri soggetti in affari con il Gruppo. In particolare le Linee Guida evidenziano: il divieto di elargizioni in denaro verso pubblici ufciali, politici e militari al ne di ottenere vantaggi economici per le Societ del Gruppo; la necessit di prevedere nei contratti di joint venture e outsourcing clausole che specichino le conseguenze delleventuale violazione delle leggi anti-corruzione; il divieto di fare omaggi e regali al ne di ottenere trattamenti preferenziali; la possibilit di concedere donazioni solamente per scopi beneci, mentre le elargizioni ai partiti politici devono essere autorizzate dal top management; il rispetto di tutte le norme applicabili nelle esportazioni di merci e servizi.
(1)

Dato non disponibile per il 2008 a causa di un cambiamento del criterio di rilevazione.

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

CORPORATE GOVERNANCE

Le violazioni del Codice rilevate a seguito di controlli svolti nellambito del contesto operativo hanno riguardato 222 dipendenti. In tutti i casi di violazione del Codice, i provvedimenti sanzionatori messi in atto sono stati commisurati alla gravit dei fatti riscontrati, nel rispetto della legislazione in vigore nei singoli Paesi. Indipendentemente dalleventuale esercizio dellazione penale da parte dellautorit giudiziaria, le violazioni sono state comunicate alle funzioni aziendali competenti. Tra le principali tipologie di violazione accertate nel 2010, sono stati riscontrati casi di abuso di beni aziendali e comportamento scorretto dei dipendenti. Non sono emersi invece casi ascrivibili n a discriminazione in ogni sua forma n a fenomeni di corruzione. Questi ultimi sono stati indagati con un focus specifico anche nel corso dei Business Ethics Audit e nelle normali attivit dei Compliance Officer. Inoltre, al fine di conoscere la conformit della catena

di fornitura agli standard di sostenibilit richiesti dal Gruppo, Fiat Group Purchasing(1) ha avviato, a partire dal 2008, un processo di monitoraggio che si avvale principalmente di due strumenti: questionari di autovalutazione ai quali il fornitore chiamato a rispondere e audit su campo condotti dal personale del Gruppo o da ente terzo (vedere anche pagine 173-174). Il Gruppo Fiat non infine a conoscenza di situazioni di impiego di lavoro minorile o di ricorso al lavoro forzato presso i propri stabilimenti o quelli dei propri fornitori. Si segnala che ogni due anni il Gruppo conduce unanalisi per verificare la presenza di lavoro minorile. Lultima analisi condotta nel 2009 su circa il 90% degli organici fuori Italia non ha rilevato, in alcuna delle societ mappate, personale di et inferiore a quella prevista dalla legislazione locale, rispettivamente per lavvio al lavoro o per lapprendistato, n minore di 15 anni nei Paesi in cui let minima prevista per legge inferiore.

RELAZIONI CON ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONI E PARTITI POLITICI

Il Gruppo Fiat, in qualit di grande impresa industriale, dialoga e collabora con diverse Istituzioni, in particolare con quelle italiane, membro attivo delle principali associazioni di settore e partecipa regolarmente a tavoli di discussione sia nazionali sia internazionali. I rapporti con le Istituzioni pubbliche e le associazioni sono disciplinati dal Codice di Condotta e sono improntati a principi di trasparenza in ottemperanza ai valori dellAzienda. Qualsiasi attivit di lobby svolta nella pi rigorosa osservanza delle leggi vigenti e deve essere autorizzata dagli organi societari competenti di ogni societ del Gruppo. Il dialogo verte su temi di carattere economico come landamento delle Aziende del Gruppo, le tematiche connesse allo sviluppo e, pi in generale, le politiche del lavoro (flessibilit, formazione, sistemi pensionistici) nonch le esigenze specifiche connesse al prodotto e allattivit produttiva e commerciale (normative tecniche, commerciali, fiscali). Grazie alla partecipazione in diverse associazioni il Gruppo si impegna a dare un contributo allo sviluppo di

normative e standard per lindustria automobilistica e per tutti gli altri settori relativi alla mobilit di persone e merci. A livello italiano, un esempio su tutti, rappresentato dal ruolo del Gruppo in ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). In particolare nel corso del 2010, Fiat attraverso ANFIA ha promosso e sostenuto presso le principali istituzioni governative e parlamentari iniziative legislative per la definizione di misure efficaci per realizzare una mobilit sostenibile sempre pi diffusa. proseguito inoltre con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto DICIOTTO, promosso da ANFIA con la partecipazione attiva di Iveco, che prevede la sperimentazione di un sistema autoarticolato trattore/semirimorchio, lungo fino a diciotto metri, con lobiettivo di ottimizzare la capacit di trasporto e limpatto ambientale dei veicoli pesanti nel rispetto di stringenti requisiti di sicurezza. In ambito europeo il Gruppo fa parte di associazioni di settore, quali ad esempio ACEA per le automobili

(1)

Societ del Gruppo che riunisce le funzioni acquisti dei maggiori Settori per gestire le politiche e il rapporto con i fornitori in tutto il mondo.

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e i veicoli industriali e CEMA per le macchine per lagricoltura, e di gruppi di lavoro, quali quello dei leader industriali European Round Table (ERT). In particolare, Fiat attraverso ACEA, che si confronta costantemente con le principali Istituzioni europee, ha contribuito nel corso dellanno al processo di definizione di Regolamenti e Direttive in tema di emissioni di CO2 e di politiche dei trasporti e commercio internazionale, al fine di assicurare una normativa quanto pi bilanciata e sostenibile per i costruttori automobilistici e per gli Stati membri dellUnione europea. Inoltre, nel settore dei veicoli commerciali medi e pesanti continuata la collaborazione fra ACEA e la Commissione europea volta alla definizione di una metodologia di misurazione delle emissioni di CO2. Iveco ha attivamente contribuito in questo ambito attraverso la guida di gruppi di lavoro internazionali nonch con lo sviluppo di test e sperimentazioni utili alla definizione della metodologia. Molto spesso la collaborazione con Enti istituzionali, universit e altre organizzazioni si concretizza nel

contributo che il Gruppo offre attraverso attivit di sperimentazioni o prove di laboratorio finalizzate a definire i contenuti di norme o regolamenti specifici per una mobilit sempre pi sostenibile (vedere anche pagine 99-100). Inoltre, lattivit di lobby sui temi sociali esercitata attraverso le associazioni datoriali a cui le Societ del Gruppo sono iscritte quali, ad esempio, Confindustria in Italia, Bundesvereinigung der Deutschen Arbeitgeberverbnde (BDA) in Germania, Mouvement des Entreprises de France (MEDEF) in Francia. Tali associazioni tutelano gli interessi e rappresentano gli associati nellambito del dialogo sociale che si sviluppa, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, con le principali istituzioni politiche e amministrative, le Organizzazioni Sindacali e le altre forze sociali. Anche nel corso del 2010, le associazioni datoriali europee hanno partecipato attivamente, con i rispettivi Governi e Organizzazioni Sindacali, al dialogo sociale al fine di ottenere una legislazione di emergenza,

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

CORPORATE GOVERNANCE

FINANZIAMENTI PUBBLICI EROGATI AL GRUPPO FIAT


Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)

Contributi a fondo perduto Finanziamenti di cui nanziamenti agevolati di cui nanziamenti BEI (1)

2010 35 670 670 -

2009 66 761 361 400

2008 50 706 706 -

FINANZIAMENTI PUBBLICI EROGATI AL GRUPPO FIAT PER PAESE


Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)

Spagna

Altri Paesi

2%
Brasile

1%
Italia

92%

5%

principalmente in materia di ammortizzatori sociali, per attutire limpatto sui lavoratori della crisi economica che ha colpito quasi tutti i Paesi europei. Inoltre, Business Europe, confederazione delle imprese europee che rappresenta, attraverso le sue 40 federazioni patronali di 34 Paesi, pi di 20 milioni di imprese di ogni dimensione, un partner riconosciuto e qualificato a partecipare al dialogo sociale a livello comunitario. Infine, qualsiasi rapporto del Gruppo Fiat con partiti politici e loro rappresentanti o candidati improntato ai pi elevati principi di trasparenza e correttezza. Eventuali contributi economici da parte del Gruppo sono ammessi solo se previsti e consentiti dalla legge. In questultimo caso, devono essere autorizzati dagli organi societari competenti di ogni

societ del Gruppo. A questo proposito si segnala che nel 2010 lAzienda non ha erogato contributi a partiti politici. Limpegno politico prestato dai dipendenti del Gruppo, cos come lerogazione di contributi da parte degli stessi, sono da intendersi eseguiti a titolo personale e del tutto volontario. Questo comprende anche i contributi erogati tramite i PAC statunitensi (Political Action Committee). In ottemperanza a una normativa statunitense, infatti, CNH - Case New Holland fornisce attivit di supporto al Case New Holland Excellence in Government Committee (PAC) che accoglie contributi volontari e personali da parte dei propri dipendenti indirizzati a partiti o candidati politici. Linformativa relativa a tali contributi disponibile attraverso il sito della U.S. Federal Election Commission (www.fec.gov).

(1)

Banca Europea per gli Investimenti.

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GESTIONE DEI RISCHI

MODELLO DI ENTERPRISE RISK MANAGEMENT Il Gruppo Fiat identifica come rischio ogni evento che pu avere un impatto positivo o negativo sulla capacit dellAzienda di raggiungere i propri obiettivi. Al fine di identificare tempestivamente e valutare limportanza dei rischi, e successivamente mitigarli, assicurarli dove possibile ed eliminarli dove necessario, gi a partire dal 2005 il Gruppo ha sviluppato un proprio modello di Enterprise Risk Management (ERM). Tale modello, frutto di un adattamento del framework definito dal COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) alle esigenze specifiche del Gruppo, stato rivisto nel 2010 sulla base delle esperienze maturate nel corso degli anni e delle indicazioni emerse da un confronto con le best practice di altre realt industriali. In particolare, stata ridefinita la mappa dei risk driver che, a seconda dei casi, sono stati raggruppati, affinati, riformulati o creati ex novo, per essere pi rispondenti a nuove esigenze o esplicitare meglio tematiche significative (climate change, mutamenti macro-economici, joint venture, ecc.). Attualmente sono pertanto identificati circa 50 risk driver, ulteriormente dettagliati in 85 possibili eventi. Questo aggiornamento stato gestito e coordinato dalle funzioni corporate centrali e, seguendo un approccio top-down, stato diffuso presso tutti i Settori e le Societ operative. Nellambito del modello invece rimasta invariata la classificazione della probabilit di accadimento e dellimpatto potenziale sulla redditivit, sulla continuit del business, sullimmagine (o su una combinazione di queste dimensioni) che, analizzate congiuntamente, definiscono la significativit del rischio. Per gli eventi che superano una soglia predefinita di significativit sono quindi analizzate le misure in essere, definite le future misure di contenimento, i piani di azione e i relativi responsabili. Il processo, supportato da un apposito sistema informatico, segue un approccio bottom-up che, partendo dallanalisi a livello di singola business unit,

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

CORPORATE GOVERNANCE

FRANCO TURCATI

permette di ottenere report di sintesi per ciascun Settore, comprensivi delle eventuali azioni di contenimento da porre in essere. Ai CFO o agli Amministratori Delegati di Settore demandata lapprovazione di tali report, mentre allente aziendale Group Control ne affidato il coordinamento e il consolidamento allinterno del Group Risk Report. Questo documento sottoposto annualmente al Comitato per il Controllo Interno che supporta il Consiglio di Amministrazione nel verificare ladeguatezza e leffettivo funzionamento del Sistema di Controllo Interno. Alcune tipologie specifiche di rischio(1) sono presidiate da apposite strutture organizzative. In particolare, i rischi associati al potenziale impatto sullambiente e sul clima delle attivit industriali del Gruppo sono

monitorati e gestiti proattivamente dalle strutture Environment Health & Safety (EHS) di Settore, anche sulla base delle indicazioni del pilastro Environment del World Class Manufacturing. La gestione degli aspetti operativi demandata ai responsabili degli stabilimenti nel mondo e coordinata centralmente dalle strutture EHS di Gruppo (vedere anche pagine 107-109). Inoltre, nella gestione degli eventi con un potenziale impatto sulla capacit del Gruppo di operare con continuit e sullintegrit degli asset fisici (tra cui in particolare i 181 stabilimenti), un ruolo centrale svolto da Risk Management S.p.A., la Societ del Gruppo Fiat incaricata del controllo dei rischi puri (incendi, esplosioni, eventi naturali) e della relativa copertura assicurativa.

(1)

Per approfondimenti sulla gestione dei rischi nanziari, vedere lapposita sezione del Bilancio Consolidato e il sito corporate sezione di sostenibilit.

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GESTIONE DEI RISCHI PURI Le attivit svolte direttamente o indirettamente da Risk Management S.p.A. riguardano tutte le fasi del processo di gestione dei rischi puri quali identificazione, quantificazione, analisi e trattamento. In base ai risultati di tali studi sono poi definite e realizzate strategie e azioni finalizzate alla prevenzione, eliminazione, mitigazione o trasferimento di tali rischi. Ogni stabilimento ha quindi definito e adottato specifici piani per prevenirne e contenerne gli impatti che potrebbero influire negativamente sulla continuit produttiva. Nello svolgimento delle attivit di identificazione, quantificazione e trattamento tecnico, Risk Management S.p.A. si avvale di una struttura esterna specializzata, facente parte di un primario gruppo assicurativo. Questa ha creato per Fiat un team dedicato di 30 specialisti in prevenzione dei rischi industriali, incaricati di svolgere gli audit sul campo e redigere il profilo di rischio di ogni sito, individuando le opportune azioni di prevenzione e gli interventi di mitigazione in base a standard internazionali e certificando la corretta implementazione degli stessi. Il ciclo di auditing dei siti di Gruppo organizzato su un periodo triennale ed riferito per il 2010 a un perimetro di analisi (291 siti al 2010) che rappresenta complessivamente circa l89% del valore assicurato(1) degli asset materiali del Gruppo. Relativamente a tale perimetro, lobiettivo di analizzare, in base alla criticit, almeno una volta per ciclo la quasi totalit dei siti (oltre il 98%) e annualmente tutti quelli principali (oltre il 50%). In particolare, nel 2010 sono stati svolti 148 audit che hanno coperto oltre il 58% del perimetro di analisi. Il team interno di Risk Management S.p.A. valuta centralmente i profili di rischio di ogni sito, stabilisce
CICLO DI AUDITING
Gruppo Fiat mondo (% del valore assicurato)

Periodo 2010 2009-2010 2008-2010

Copertura perimetro di analisi 58% 90% 98%

le priorit di intervento, definisce le azioni da porre in essere al fine di prevenire, eliminare, mitigare o trasferire (attraverso adeguate coperture assicurative) i rischi statici e ne monitora lesecuzione e lo stato di avanzamento. Le azioni di prevenzione e mitigazione poste in essere nel 2010 hanno comportato investimenti mirati per circa 33,2 milioni di euro complessivi che hanno permesso di ridurre di circa 3.600 milioni di euro(2) il valore delle perdite potenzialmente attese con un indice di efficienza globale superiore a 100/1(3). Il grado di successo di tali azioni inoltre testimoniato dalla percentuale dei siti che hanno ottenuto la certificazione HPR (Highly Protected Risk) dal mercato assicurativo internazionale e che, in termini di valore assicurato, rappresentano il 55% del perimetro di analisi. Nellanno stata completata la copertura di tutti gli stabilimenti di Magneti Marelli con il software VisioRisk, che permette una condivisione in tempo reale dei profili di rischio. Lapplicazione del software sar estesa a tutti i Settori del Gruppo nel corso del 2011. Sempre nel 2010 stato completato il processo di allineamento alle linee guida del Governo australiano, attraverso lo sviluppo di una guida per lintegrazione dei potenziali nuovi rischi connessi al cambiamento climatico nei processi interni di risk management. Infine, con lobiettivo di migliorare costantemente la propria capacit di quantificazione dei rischi puri, Risk Management S.p.A. ha avviato i seguenti nuovi progetti: in collaborazione con Magneti Marelli, AXA Risk Engineering e lUniversit di Napoli: definizione di una nuova modalit di valutazione quantitativa dei rischi sismici, per identificare siti potenzialmente vulnerabili in caso di terremoti e stabilire le priorit di intervento, con lancio di un progetto pilota nel 2011; in collaborazione con Fiat REVI S.c.r.l., le strutture EHS dei Settori, SGS e AXA Risk Engineering: sviluppo di una nuova metodologia di identificazione, analisi e quantificazione dei rischi ambientali assicurabili, con completamento di un progetto pilota su sei siti entro il 2011.

(1)

(2)

(3)

Calcolato considerando sia il valore di rimpiazzo dei beni sia il costo derivante dalla relativa interruzione di attivit. Dati relativi al periodo dal 1 settembre 2009 al 31 agosto 2010 (Insurance Year). Indice di efcienza degli interventi di mitigazione (KPI = riduzione del danno atteso/costo dellinvestimento in protezione) indicato come best practice di risk management industriale.

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILIT

GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILIT


Il successo di unorganizzazione nel tempo intimamente legato alla capacit di rispondere alle esigenze e alle aspettative di tutti gli stakeholder. Una crescita duratura si basa, infatti, sulla ducia che nasce dalla soddisfazione dei clienti e degli azionisti, dal senso di appartenenza dei collaboratori, dai rapporti procui con i partner, dallinterazione positiva e di reciproca utilit con le comunit.
GLI ORGANI DELLA SOSTENIBILIT
Nel Gruppo Fiat lintegrazione delle scelte economiche con quelle di natura sociale e ambientale costituisce un impegno fondamentale per la creazione di valore di lungo periodo. Questa consapevolezza ha radici nella storia e nella cultura dimpresa del Gruppo e si evoluta e rafforzata nel corso degli anni diventando parte dellapproccio strategico che orienta lAzienda. Il modo di fare impresa di Fiat infatti guidato da una cultura dellagire responsabile e dalla convinzione che uno sviluppo industriale ha valore solo se anche sostenibile. La stessa convinzione alla base del modo di operare di Fiat Industrial, che sin dalla sua nascita ha adottato, facendole proprie, le best practice di sostenibilit, le relative modalit gestionali nonch organizzative gi in essere nel Gruppo Fiat ante scissione.

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Il modello di gestione della sostenibilit coinvolge diverse strutture organizzative. LUnit di Sostenibilit (US), che riporta direttamente allente Group Control, svolge un ruolo cardine nella diffusione di una cultura della sostenibilit allinterno del Gruppo, favorisce il processo di miglioramento continuo, contribuisce alla gestione dei rischi, allottimizzazione dei costi e al rafforzamento della reputazione presso gli stakeholder. LUnit di Sostenibilit si interfaccia con i referenti dei Settori e delle funzioni corporate incaricati della gestione operativa delle principali tematiche (es. ambiente, energia, innovazione, risorse umane, ecc.) e li supporta nellidentificazione delle aree di intervento. LUS gestisce inoltre i rapporti con gli analisti, le agenzie di rating e le organizzazioni internazionali di sostenibilit. Nel corso del 2010 in particolare aumentata la frequenza dei contatti con gli investitori socialmente responsabili (SRI). Il Comitato Interfunzionale di Sostenibilit (CIS), in cui sono rappresentate le principali funzioni corporate e di Settore (Business Development, Corporate Communications, Engineering & Design, GEC Coordinator, Group Control, Human Resources, Industrial Relations, Institutional Relations, Internal Audit, Manufacturing, Purchasing, Senior Counsel, Treasurer) favorisce e valuta le decisioni operative e svolge un ruolo consultivo delle proposte che lUS sottopone al Group Executive Council. Il Group Executive Council (GEC), lorganismo decisionale guidato dallAmministratore Delegato del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei Settori operativi e da alcuni capi funzione, definisce lapproccio strategico, approva le linee guida e valuta la congruit del Piano di Sostenibilit con lorientamento di business. Il GEC periodicamente informato sullandamento dei progetti e sulle performance del Gruppo

relativamente alle tematiche di sostenibilit. Il Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilit, istituito a livello del Consiglio di Amministrazione (CdA), valuta le proposte inerenti gli indirizzi strategici in tema di sostenibilit, formula, qualora ritenuto necessario, pareri al CdA ed esamina il Bilancio di Sostenibilit. IL PROCESSO DEL PIANO DI SOSTENIBILIT Gli impegni, le azioni e gli obiettivi che compongono il Piano di Sostenibilit sono inizialmente definiti sulla base delle aree di miglioramento identificate dallUnit di Sostenibilit (US) in collaborazione con i Settori e le funzioni corporate (fase di pianificazione). A supporto di tale attivit lUS effettua durante tutto lanno un continuo confronto con la migliore concorrenza e con le valutazioni espresse dalle principali agenzie di rating di sostenibilit, dalle organizzazioni internazionali e dagli investitori SRI con cui il Gruppo intrattiene rapporti. La proposta di Piano di Sostenibilit cos definita in seguito sottoposta per approvazione al Group Executive Council (GEC), che ne analizza la coerenza con la strategia del Gruppo, fornendo eventuali indicazioni in merito. Il Piano approvato dal GEC poi valutato dal Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilit, istituito allinterno del Consiglio di Amministrazione, che ne formalizza lapprovazione. La responsabilit dei progetti e del raggiungimento degli obiettivi concordati nel Piano di Sostenibilit fa capo ai diversi Settori o alle funzioni corporate, che hanno risorse, strumenti e know-how necessari per limplementazione (fase di gestione). A ulteriore garanzia del rispetto degli impegni presi, lUS periodicamente informata dello stato di avanzamento dei progetti e, a sua volta, aggiorna il GEC (fase di controllo).

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

GOVERNANCE DELLA SOSTENIBILIT

INDICI DI SOSTENIBILIT E RATING

Nel corso del 2010 il Gruppo ha mantenuto il proprio posizionamento tra i leader di Sostenibilit, come confermato dai riconoscimenti ottenuti dalle principali agenzie di rating e organizzazioni internazionali. A settembre 2010, per il secondo anno consecutivo Fiat stata confermata negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI) World ed Europe con un punteggio di 93/100 rispetto a una media di 70/100 delle aziende del settore Automobiles analizzate da SAM, societ specializzata negli investimenti di sostenibilit. In particolare, Fiat ha ottenuto il massimo punteggio (100/100) per la qualit del proprio reporting (sia ambientale sia sociale), in quasi tutte le aree di analisi della dimensione ambientale (lotta al cambiamento climatico, performance dei prodotti, processi logistici) e in alcune aree della dimensione economica (gestione dei rischi e codice di condotta) e di quella sociale (sviluppo del capitale umano e stakeholder engagement). Il DJSI World e il DJSI Europe sono i pi prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le societ giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilit. A settembre 2010, in seguito alla partecipazione al questionario promosso da Carbon Disclosure Project (CDP), Fiat ha ottenuto il punteggio pi alto (80/100), tra le aziende del settore Automobile allinterno delle 500 pi grandi societ al mondo per capitalizzazione, per il livello della propria disclosure sul cambiamento climatico (Carbon Disclosure Score). Fiat ha inoltre ottenuto un punteggio di B (in una scala compresa tra D-peggiore e A-migliore) per le iniziative messe in atto per la mitigazione del cambiamento climatico (Carbon Performance Score). CDP, che opera per conto di 534 investitori istituzionali che gestiscono asset per 64.000 miliardi di dollari, unorganizzazione non profit indipendente che detiene la pi grande banca dati al mondo di informazioni

relative allattivit delle aziende per la mitigazione del cambiamento climatico. Questanno pi di 3.000 societ hanno misurato e reso pubbliche, attraverso il CDP, le proprie emissioni di gas ad effetto serra e le strategie per la gestione del cambiamento climatico. Nellagosto 2010 a Fiat stato assegnato da Oekom Research lo status Prime, che identifica le societ leader di sostenibilit nel proprio settore. Oekom Research, fondata nel 1993, una delle principali agenzie di rating di sostenibilit a livello mondiale. A settembre 2010, in seguito allassessment effettuato da Sustainalytics, Fiat stata riconosciuta come il leader del settore Automobiles con un punteggio di 79/100. Sustainalytics una societ internazionale di ricerca e analisi ambientale, sociale e di governance (ESG) specializzata in investimento responsabile e investimento socialmente responsabile (SRI). Nellambito della terza edizione del CSR lundquist. Online Awards Italy 2010, Fiat si aggiudicata il terzo posto con un punteg- CSR gio di 73,5/100 per la comunicazione ONLINE on-line sulla responsabilit sociale, sca- AWARDS lando la classifica di cinque posizioni. La ricerca, realizzata da Lundquist 2 0 1 0 (societ specializzata nella comunicazione istituzionale sul web), ha analizzato come le 50 societ italiane a maggior capitalizzazione utilizzano il sito istituzionale per comunicare la propria strategia e performance di Corporate Social Responsibility. Dal 2009 Fiat inclusa negli indici di sostenibilit ECPI Ethical Index Euro e ECPI Ethical Index EMU gestiti da ECPI, societ indipendente di ricerca, rating ed elaborazione di indici di sostenibilit, attiva in Italia e in Europa dal 1997.

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

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PIANO DI SOSTENIBILIT
Da sempre convinta che uno sviluppo in armonia con lambiente e le persone sia non solo pi responsabile, ma anche essenziale per una crescita duratura, Fiat si impegna a migliorare continuamente le proprie performance di sostenibilit. Attraverso il Piano di Sostenibilit, infatti, ogni anno ssa gli obiettivi da raggiungere, indicando anche strumenti e direttrici, e verica i risultati ottenuti, allinsegna della continuit e della trasparenza verso gli stakeholder. CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILIT

pag. 42

Mantenere un sistema di governance e di gestione dei rischi allineati con le best practice internazionali pagg. 43-51

PRODOTTO

Continuare a ridurre le emissioni di inquinanti e di CO2 Incrementare la recuperabilit, la riciclabilit e la riutilizzabilit dei veicoli Continuare a migliorare la sicurezza dei prodotti pagg. 51-54

FABBRICHE

Diffondere la cultura ambientale del Gruppo Continuare a ridurre limpatto ambientale e a ottimizzare le performance energetiche pagg. 55-56

LOGISTICA

Ridurre limpatto ambientale dei processi logistici pag. 57

PROCESSI NON PRODUTTIVI

Ridurre gli sprechi e i consumi energetici pagg. 57-64

RISORSE UMANE

Offrire pari opportunit Promuovere lo sviluppo del capitale umano Attrarre e trattenere i migliori talenti Sviluppare la conoscenza Continuare a promuovere e salvaguardare la salute e la sicurezza pagg. 64-65

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

Formare la rete su tematiche speciche di ecologia e sicurezza pag. 66

CLIENTI

Migliorare la customer experience pag. 67

FORNITORI

Promuovere la responsabilit sociale e ambientale nella supply chain pagg. 68-69

COMUNIT

Supportare le comunit locali Sostenere lo sviluppo professionale dei giovani

Legenda

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

CORPORATE GOVERNANCE E SOSTENIBILIT


SISTEMA DI GOVERNANCE BEST-IN-CLASS
IMPEGNO: Sviluppare e diffondere allinterno del Gruppo la cultura della sostenibilit
Azioni Gruppo Fiat Ampliamento del numero dei Key Performance Indicator (KPI) monitorati in base alle richieste informative delle agenzie di rating sostenibile Risultati 2010 Ampliato il numero dei KPI monitorati e rendicontati nel Bilancio di Sostenibilit 2010 (lavoratori diversamente abili, tasso di assenteismo, indici di biodiversit, ecc.) Mantenuto il massimo Livello di Applicazione (A+) delle linee guida GRI-G3, confermato anche dalla verica svolta dall'organizzazione GRI
(vedere pagg. 6-7)

Obiettivi 2011: ulteriore ampliamento dei KPI monitorati

Aggiornamento del Codice di Condotta e integrazione del modello di audit

Approvato e diffuso il Codice di Condotta aggiornato nel 2009 Rivisitato il sistema interno di audit etico (Business Ethics Audit - BEA), integrato con ulteriori elementi di sostenibilit del Codice di Condotta aggiornato (svolti 24 BEA) 2011: integrazione di tutti gli audit operativi con una valutazione sulle tematiche etiche

Introduzione di uno specico programma anti-frode e formulazione di speciche Linee Guida per letica nel business e anti-corruzione Integrazione delle tematiche di sostenibilit nel dialogo con gli investitori Miglioramento continuo delle performance di sostenibilit

Diffuse le Linee Guida per letica nel business e anti-corruzione


(vedere pagg. 30-31)

Aumentata la frequenza dei contatti con gli investitori socialmente responsabili (SRI)

2011: ulteriore aumento dei contatti con gli investitori SRI

Fiat S.p.A. riconosciuta tra i leader di sostenibilit 2011: conferma del Gruppo tra i leader di dalle principali agenzie di rating e organizzazioni sostenibilit internazionali: SAM (confermata per il secondo anno negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe) Oekom Sustainalytics (vedere pag.40) Carbon Disclosure Project Sistema di gestione della sostenibilit del Gruppo Fiat (vedere pag. 199) allineato alla linea guida ISO 26000

IMPEGNO: Aggiornare costantemente il sistema di gestione dei rischi per mantenerlo allineato alle migliori pratiche
Azioni Gruppo Fiat Continuo aggiornamento del modello di Gestione dei Rischi dImpresa (Enterprise Risk Management - ERM) Risultati 2010 Obiettivi

Modello ERM rivisitato e aggiornato per allinearlo 2011: organizzazione di corsi di formazione sul ai pi recenti standard e requisiti interni: modello ERM aggiornato per tutti i Settori fattori di rischio semplicati e declinati in ulteriori eventi, inclusi i rischi specici del business rivista la descrizione dellimpatto e della (vedere pagg. 35-36) probabilit degli eventi Completato il processo di allineamento alle 2011: organizzazione di workshop per linee guida del governo australiano per i rischi puri, identicare, analizzare e valutare i potenziali rischi attraverso lo sviluppo di una guida per lintegrazione industriali associati ai cambiamenti climatici degli impatti dei cambiamenti climatici nei processi di (vedere pag. 37) Risk Management S.p.A.

Nota metodologica: i risultati del Gruppo Fiat si riferiscono al Gruppo ante scissione, mentre gli obiettivi si intendono riferiti sia al Gruppo Fiat post scissione sia al Gruppo Fiat Industrial, se non diversamente specicato.

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Azioni Gruppo Fiat Utilizzo di un software innovativo per condividere, in modo sempre aggiornato allinterno del Gruppo, tutti i rischi puri (incendio, esplosione, eventi naturali) a cui sono esposti gli asset aziendali e la continuit produttiva Miglioramento delle competenze e degli strumenti a disposizione del Gruppo per identicare, quanticare, analizzare e trattare i rischi puri

Risultati 2010 Completato il progetto pilota e reso operativo il software VisioRisk in Magneti Marelli (75 siti nel mondo); monitorati i rischi puri pi signicativi
(vedere pag. 37)

Obiettivi 2011: estensione dellapplicazione del software VisioRisk 2011: ampliamento dei rischi puri monitorati attraverso VisioRisk con inclusione di grandine e uragani 2011: denizione di una metodologia quantitativa innovativa per identicare siti potenzialmente vulnerabili in caso di terremoti e stabilire le priorit di intervento, con avvio di un progetto pilota su siti selezionati 2011: sviluppo di una nuova metodologia per identicare, quanticare e analizzare i rischi ambientali assicurabili, con completamento di un progetto pilota su 6 siti selezionati

PRODOTTO
EMISSIONI DI CO2
IMPEGNO: Ridurre le emissioni di CO2 con un approccio a 360
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversicate: MOTORI estensione del Multijet di seconda generazione sui motori diesel introduzione delleco-Turbo evoluzione del sistema Start&Stop estensione del motore bicilindrico (TwinAir) nel segmento delle vetture piccole TRASMISSIONI estensione dei cambi altamente efcienti a doppia frizione a secco (DDCT - Dual Dry Clutch Transmission) nel segmento delle vetture piccole e medie VEICOLO -5% del peso sui modelli 2010-12 vs quelli 2005-07 aumento dellefcienza generale dei sistemi ausiliari (sistemi di climatizzazione, alternatore, pompa olio, ecc.) e della gestione termica (sistemi di raffreddamento con scambiatori di calore intelligenti) introduzione dellindicatore di cambio marcia (GSI - Gear Shift Indicator) di seconda generazione su tutti i nuovi modelli Risultati 2010 Per il quarto anno, il brand Fiat ha registrato le emissioni medie ponderate pi basse (123,1 g/km di CO2) tra i marchi automobilistici pi venduti in Europa (fonte: Jato Dynamics) 58% delle vetture FGA vendute in Europa ha registrato emissioni no a 120 g/km di CO2 e 68% no a 130 g/km di CO2 Lanciata sul mercato la Fiat 500 TwinAir AMT Start&Stop che, con 92 g/km di CO2, in Europa vanta il miglior livello di CO2 per un propulsore a benzina Introdotte versioni con tecnologia MultiAir sui modelli a benzina (rappresentano il 7% del totale dei veicoli a benzina FGA venduti) Diffuso il cambio AMT (Automated Manual Transmission) nel segmento delle vetture piccole e sui veicoli commerciali leggeri e introdotto il DDCT su Alfa MiTo
(vedere pagg. 73-74, 80)

Obiettivi 2012: mantenimento della leadership per le vetture con il pi basso livello medio ponderato di emissioni di CO2 tra i principali costruttori in Europa

Legenda

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

Azioni Maserati Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversicate: MOTORI nuova famiglia di motori (studi sul downsizing e/o turbo) sistema Start&Stop TRASMISSIONI aumento dellefcienza del cambio VEICOLO pneumatici a bassa resistenza al rotolamento materiali pi leggeri e ultra leggeri aumento dellefcienza aerodinamica su tutti i nuovi modelli miglioramento della gestione termica e del raffreddamento ottimizzazione degli attriti e della lubricazione introduzione di accessori intelligenti (Pulse Width Modulation controller, smart alternator)

Risultati 2010 -12,5% di emissioni di CO2 della nuova GranTurismo MC Stradale vs GranTurismo S, attraverso un aumento dellefcienza del motore e una riduzione del peso

Obiettivi 2011: -6% di emissioni di CO2 su tutte le vetture equipaggiate con il nuovo motore 4.7 vs modelli precedenti 2012: -30% di emissioni di CO2 sulla nuova Quattroporte vs versione 2008

Ferrari

Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversicate: MOTORI ottimizzazione della combustione disattivazione dei cilindri studio su motori turbo TRASMISSIONI pompa dellolio di lubricazione del cambio ad alta efcienza VEICOLO ottimizzazione della frenata per minimizzare le perdite di energia e aumentare lefcienza smart alternator

-27% di emissioni di CO2 delle vetture vendute in Europa vs 2007 -14,5% di emissioni di CO2 della Ferrari California con kit HELE (High Emotion Low Emissions, costituito da sistema Start&Stop, controllo continuo delle ventole dei radiatori, controllo continuo delle pompe benzina, controllo elettronico del compressore del sistema di climatizzazione) vs Ferrari California
(vedere pag. 79)

2012: -40% di emissioni di CO2 vs gamma 2007

CNH - Case New Holland

+3% dellefcienza dei trattori Puma e T7000 Aumento dellefcienza (quantit di lavoro svolto per AutoCommandTM equipaggiati con trasmissione a unit di energia utilizzata per macchina) attraverso: variazione continua (CVT) vs trattori con trasmissione miglioramento dei sistemi veicolo (trasmissioni, circuiti idraulici, sistemi di raffreddamento, sistemi di tradizionale (vedere pag. 80) ventilazione e condizionamento) per macchine per lagricoltura sviluppo di prototipi e tecnologie, uniche al mondo per livello di efcienza, per pale gommate (Green Wheel Loader) e potenziale estensione su altre linee di prodotto studi di fattibilit per prototipi di minipale con sistemi idraulici altamente efcienti

2011: -20% di consumi di carburante del nuovo modello di pala gommata (Green Wheel Loader) vs lattuale versione 2011: -10% di consumi di carburante delle macchine per lagricoltura e le costruzioni conformi alla normativa interim Tier 4 (Tier 4A) vs Tier 3

45

Azioni Iveco Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversicate: MOTORI motori Common Rail per la gamma dei veicoli commerciali pesanti miglioramento dellefcienza dei motori della gamma dei veicoli commerciali leggeri miglioramento dellefcienza del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) oli ad altissima efcienza energetica per i motori Cursor VEICOLO miglioramento dellefcienza dei sistemi ausiliari (aria condizionata, raffreddamento motore, ecc.) pneumatici a bassa resistenza al rotolamento Promozione di veicoli pi lunghi per aumentare la capacit di trasporto merci

Risultati 2010

Obiettivi

Proseguita lattivit con ACEA (European 2012: denizione di un metodo efcace per Automobile Manufacturers Association) per sviluppare misurare le emissioni di CO2 dei veicoli una metodologia per la misurazione delle emissioni di commerciali pesanti (vedere pag. 33) CO2 dei veicoli commerciali pesanti -7,3% di consumi medi di carburante (certicato TUV) su ECOStralis vs versione attuale attraverso: ottimizzazione dellefcienza del propulsore e dei dispositivi aerodinamici, TPMS (Tire Pressure Monitoring System) e pneumatici specici a bassa resistenza al rotolamento

Completata la sperimentazione in Italia, con 2011: prosecuzione della sperimentazione circa 2 milioni di chilometri percorsi, per i primi su strada con 16 unit aggiuntive di 18 metri di 14 veicoli di 18 metri di lunghezza (combinazione lunghezza di articolati di trattori/semirimorchi) nellambito (vedere pag. 32) del progetto DICIOTTO

IMPEGNO: Promuovere lutilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Risultati 2010 Obiettivi 2011: mantenimento della leadership nel mercato dei veicoli a metano in Europa 2012: introduzione del motore bicilindrico (TwinAir) turbo a metano

Mantenuta la leadership nel mercato dei veicoli a Promozione sui principali mercati di almeno un modello a energia alternativa, in linea con le condizioni metano in Europa: 80% quota di mercato con circa 75.000 veicoli a metano venduti socio-economiche ed energetiche locali: Metano (brand Natural Power) e GPL in Europa Gamma a metano pi ampia dEuropa con 10 Flexfuel e TetraFuel in America Latina modelli Lanciato sul mercato il Dobl a metano, anche nella versione Cargo Oltre 750.000 veicoli Flexfuel e TetraFuel venduti in Brasile (99% del mix di vendita)
(vedere pagg. 76-77)

Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro: trazione elettrica/ibrida per la mobilit urbana miscele metano-idrogeno

Consegnate ulteriori 10 Fiat Panda metano-idrogeno alla Regione Lombardia


(vedere pag. 101)

2011: sperimentazione su strada di 20 Fiat Panda metano-idrogeno 2012: lancio sul mercato della Fiat 500 elettrica in Nord America 2012: studio di fattibilit per una piccola vettura ibrida per uso urbano

Ferrari

Sperimentazione della trazione ibrida per la prima volta su vetture ad altissime prestazioni

Presentata al Salone dellAuto di Ginevra la Ferrari HY-KERS, vettura laboratorio che consente una riduzione delle emissioni di CO2 no al 35%

2014: inizio della produzione

(vedere pag. 102)

Legenda

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

Azioni CNH - Case New Holland Promozione del progetto Clean Energy Leader per lutilizzo di biocombustibili e presidio della ricerca sui biocarburanti di seconda generazione, prodotti dalle coltivazioni per scopi non alimentari (New Holland Agriculture)

Risultati 2010 Aumentato il numero di modelli predisposti per lutilizzo di miscele di biocombustibili no al 100% (+5 nuovi modelli vs 2009) 90% dei modelli di New Holland Agriculture in Europa predisposti per lutilizzo di miscele di biocombustibili no al 100%
(vedere pag. 77)

Obiettivi

Identicata la fattoria per lavvio del primo Promozione del concetto di indipendenza 2011: avvio dei primi test su prototipi di seconda energetica per lazienda agricola attraverso lutilizzo di progetto pilota di azienda agricola energeticamente generazione di trattori a idrogeno in unazienda indipendente equipaggiata con il trattore a idrogeno trattori a idrogeno (New Holland Agriculture) agricola energeticamente indipendente (vedere pag. 104) New Holland NH2TM

Iveco

Promozione di combustibili/trazioni alternative per specici segmenti di prodotto: metano per furgoni, camion e autobus trazione elettrica per minibus e furgoni merci urbani

Mantenuta la leadership in Europa con una gamma 2011: avvio delle prime applicazioni sperimentali completa di veicoli a metano e un parco circolante di del gas naturale liquefatto (GNL) ai veicoli (vedere pag. 76) commerciali medi e pesanti oltre 11.000 mezzi Iniziata la commercializzazione in Europa dellECODAILY Electric, furgone elettrico per consegna merci

Completata la sperimentazione su strada del Daily Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni 2011: studio di fattibilit per la van Ibrido in collaborazione con FedEx sostenibili per il futuro: commercializzazione del Daily Ibrido trazione ibrida diesel-elettrica per autobus e veicoli Iniziata in Europa la commercializzazione 2011: inizio commercializzazione del Citelis merci urbani dellEurocargo Ibrido, primo veicolo commerciale Ibrido, bus urbano con ibrido in serie e batterie biocombustibili di seconda generazione (olio medio ibrido OEM (Original Equipment Manufacturer) agli ioni di litio vegetale idrogenato, biomassa a liquido) (vedere pag. 78) Tutti i nuovi modelli ibridi diesel-elettrici equipaggiati con batterie agli ioni di litio Completata la sperimentazione in laboratorio per vericare la compatibilit dei biocombustibili di seconda generazione con tutti i materiali del veicolo
(vedere pag. 77)

2011: avvio dellanalisi ibrido plug-in per i veicoli commerciali leggeri 2011: avvio della sperimentazione su strada di veicoli alimentati con biocombustibili di seconda generazione

IMPEGNO: Promuovere lutilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggiare i clienti a un comportamento ecologico
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Fornire ai clienti informazioni sullutilizzo e la manutenzione ecologica dei veicoli Risultati 2010 Proseguita la diffusione del software eco:Drive, anche sulle vetture a metano e sui veicoli commerciali leggeri (dal lancio 50.000 utenti registrati e un risparmio di 3.500 tonnellate di CO2) Presentato eco:Drive Fleet, evoluzione di eco:Drive dedicato alle otte aziendali Presentato il White Paper eco:Drive, il primo vero database sugli stili di guida nel settore automotive Esteso a Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia, Germania e Grecia il programma di manutenzione greenCHECK-UP e lanciata una campagna educativa per una guida responsabile Fiat e Magneti Marelli hanno rinnovato la loro Promozione di progetti di guida ecoresponsabile per partecipazione al progetto EcoPatente realizzato da sensibilizzare i giovani patentandi Legambiente per educare i giovani iscritti alle Scuole Guida italiane a un uso ecoresponsabile dellauto
(vedere pagg. 81-83)

Obiettivi

2011-2013: proseguimento del programma

2011: rinnovo della partecipazione al progetto EcoPatente in Italia ed estensione alla Spagna

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EMISSIONI INQUINANTI E ACUSTICHE


IMPEGNO: Ridurre al minimo le emissioni inquinanti
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Risultati 2010 Obiettivi

Tutti i veicoli prodotti disponibili con motori conformi 2014: tutti i veicoli a benzina in Europa conformi (vedere pag. 83) alla normativa Euro 6 alla normativa Euro 5
Nota: le scadenze di legge per la normativa Euro 6 sono 1 settembre 2014 per le nuove omologazioni e 1 settembre 2015 per le nuove immatricolazioni

CNH - Case New Holland

Anticipazione delle normative sulle emissioni inquinanti (ossidi di azoto - NOx, particolato) attraverso lo sviluppo e lintroduzione di nuove soluzioni tecnologiche

Iniziata la progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa interim Tier 4 (Tier 4A)

2011: offrire la gamma pi ampia del settore (macchine per lagricoltura e le costruzioni) di (vedere pag. 83) prodotti conformi alla normativa interim Tier 4 (Tier 4A)
Nota: le scadenze di legge per la normativa interim Tier 4 (Tier 4A) sono il 1 gennaio 2011 motori >130 Kw e il 1 gennaio 2012 motori < 130 Kw

Iveco

20% delle vendite in Europa rappresentate Adeguamento alla normativa Euro VI per veicoli da mezzi conformi allo standard EEV (Enhanced commerciali medi e pesanti, attraverso: (vedere pag. 83) Environmentally-Friendly Vehicles) lulteriore sviluppo del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) lapplicazione generalizzata del ltro antiparticolato (DPF - Diesel Particulate Filter)

Da inizio 2012: progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa Euro VI
Nota: le scadenze di legge per la normativa Euro VI sono il 31 dicembre 2012 per le nuove omologazioni e il 31 dicembre 2013 per le nuove immatricolazioni

IMPEGNO: Ridurre le emissioni acustiche


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Interventi sulle emissioni acustiche del propulsore (rumorosit motore, trasmissione e ausiliari) e del rotolamento dei pneumatici (preservando le caratteristiche dinamiche) Risultati 2010 -4% medio (corrispondente a -3/-4 dBA) delle emissioni acustiche dei nuovi propulsori vs quelli 2008 -3% medio (corrispondente a -2 dBA) del rumore da rotolamento a frequenze medio-alte dei nuovi modelli vs quelli 2008 Obiettivi 2013: -4% medio (corrispondente a -3 dBA) delle emissioni acustiche dei nuovi propulsori diesel vs quelli 2010 2013: -3% medio (corrispondente a -2 dBA) delle emissioni acustiche dei nuovi propulsori a benzina vs quelli 2010 2013: -3% medio (corrispondente a -2 dBA) del rumore da rotolamento a frequenze medio-alte dei nuovi modelli vs quelli 2010

IMPEGNO: Contribuire a migliorare la gestione del trafco


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Rendere il sistema di informazione sul trafco pi accessibile ai clienti, migliorando la qualit delle informazioni Maserati Risultati 2010 Introdotto su tutti i modelli il servizio di informazioni sul trafco in tempo reale integrato nel radio navigatore Blue&MeTM disponibile su tutta la nuova gamma in Europa (tranne il modello Fiat Panda) Obiettivi 2011: introduzione del servizio di informazioni sul trafco in tempo reale integrato nel TomTom 2012: 100% della gamma in Europa dotata di Blue&MeTM

100% dei veicoli prodotti dotati di Bluetooth o telefono cellulare integrato

Legenda

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

RECUPERARE RICICLARE RIUTILIZZARE


IMPEGNO: Estendere luso della metodologia Life Cycle Assessment (LCA)
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Analisi degli impatti ambientali dei componenti e/o dei processi produttivi Risultati 2010 Applicata lanalisi LCA agli impianti di condizionamento che utilizzano uido refrigerante per valutare limpatto ambientale dei processi produttivi Applicata lanalisi LCA ai processi di pre-verniciatura delle scocche, che utilizzano compositi di nickel Predisposto il questionario per valutare lapplicazione dellanalisi LCA da parte dei fornitori Obiettivi 2011: analisi LCA dei materiali naturali (biopolimeri e bre naturali) 2011: analisi LCA dei processi di pre-verniciatura scocche per valutare limpatto ambientale di trattamenti alternativi

2011: analisi dei risultati dellindagine sullapplicazione dellanalisi LCA da parte dei (vedere pag. 86) principali fornitori

IMPEGNO: Recepire la normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) con focus sulle SVHC (Substances of Very High Concern)
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Denizione delle modalit operative di gestione di REACH e individuazione delle criticit Risultati 2010 Implementata la gestione integrata delle schede sicurezza delle sostanze e avviate le attivit propedeutiche per la notica SVHC Sviluppato il sistema informatico (su piattaforma FELIS) per la gestione delle SVHC
(vedere pag. 85)

Obiettivi 2012: sviluppo di un software per la gestione integrata di tutti gli adempimenti previsti dal REACH (SVHC, notiche, registrazioni, schede sicurezza, ecc.)

Mantenimento di un sistema di controllo per la riduzione o eliminazione delle SVHC

IMPEGNO: Aumentare lutilizzo di materiali riciclati e naturali/rinnovabili e di componenti rigenerati


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Individuazione dei componenti in cui possibile utilizzare materiali riciclati Monitoraggio dei materiali riciclati nei componenti Risultati 2010 +5% vs 2009 delluso dei materiali polimerici riciclati Sviluppato lo standard, su piattaforma IMDS, per monitorare la presenza di materiali riciclati nei componenti dei nuovi modelli Vericata la fattibilit delluso di materie prime rinnovabili nei componenti
(vedere pagg. 84-85)

Obiettivi

Ampliamento delluso di materiali naturali/rinnovabili

Sviluppo di sistemi di eco-design per supportare i progettisti nella scelta dei materiali riciclati, naturali e rinnovabili

2013: sviluppo di uno strumento di eco-design specico per il settore automotive

CNH - Case New Holland

Ampliamento del numero di componenti rigenerati e loro commercializzazione in Nord America

Commercializzati in Nord America circa 800 nuovi componenti rigenerati da CNH Reman (JV con Springeld Remanufacturing Corp.)

2013: triplicare vs 2009 lofferta di ricambi rigenerati

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IMPEGNO: Aumentare la percentuale di recuperabilit del parco circolante


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Sviluppo di una rete di demolitori qualicati e autorizzati Risultati 2010 +10% vs 2009 del numero dei demolitori aderenti al network FGA (271 in Italia) Obiettivi 2011-2014: valutazione della performance qualitativa dei demolitori aderenti al network FGA in Italia per garantire l85% di riciclabilit nel 2015 2011: sviluppo di una rete di demolitori dedicati in almeno un Paese al di fuori dellUnione europea Ottimizzazione del recupero energetico dei veicoli a ne vita Completata la sperimentazione delle diverse tecnologie di piro-gassicazione nellambito del progetto Target Fluff (parte del programma italiano di innovazione Industria 2015)
(vedere pagg. 85-86)

2011: realizzazione di impianti industriali pilota per il recupero energetico dal residuo di frantumazione dei veicoli a ne vita

SICUREZZA DEI PRODOTTI


IMPEGNO: Continuare a migliorare la sicurezza preventiva, attiva e passiva dei veicoli
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Utilizzo di applicativi a bordo veicolo con una nuova interfaccia uomo-macchina (HMI) Fornire ai clienti informazioni sulla manutenzione dei veicoli in termini di sicurezza Risultati 2010 Selezionati i partner tecnici per i nuovi sistemi di infotelematica di bordo Organizzati roadshow in Italia, Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Portogallo e Spagna per sensibilizzare i clienti su una corretta manutenzione
(vedere pag. 93)

Obiettivi 2012: introduzione del Voice Control su tutti i nuovi modelli 2011: proseguimento del programma

Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida: collision mitigation Cruise Control Adattativo (ACC) Lane Departure Warning (LDW) Aumento degli standard di sicurezza per bambini e pedoni

5 stelle Euro NCAP: Alfa Giulietta (in aggiunta 2012: introduzione del low-speed collision a Fiat 500, Grande Punto, Bravo, Croma, Alfa 159, mitigation nel segmento delle vetture piccole e (vedere pag. 88) del ACC nel segmento delle vetture compatte e MiTo e Lancia Delta) grandi Introdotti su Alfa Giulietta: 2011: disponibilit del seggiolino per bambini seggiolino per bambini innovativo (punteggio innovativo su tutti i nuovi modelli Euro NCAP per la sicurezza dei bambini: 85%) 2011: estensione a tutti i nuovi modelli della struttura frontale ad assorbimento di energia struttura frontale ad assorbimento di energia nuova architettura cofano (punteggio Euro NCAP per 2012: utilizzo architettura cofano di Alfa Giulietta (vedere pag. 88-90) la sicurezza dei pedoni: 63%) su tutti i nuovi modelli

Maserati

Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida: Vehicle Dynamic Control (VDC) di ultima generazione Skyhook - sospensioni a controllo attivo dello smorzamento proiettori anteriori adattivi e fari allo xeno Brake Prell protezioni attive antiribaltamento

Introdotta una gamma di sistemi di assistenza alla guida su tutta lattuale gamma in produzione

Ferrari

Trasferimento della tecnologia dallesperienza in Formula 1 alle vetture stradali

Introdotti su 599 GTO: sistemi frenanti carboceramici di seconda generazione (CCM2) sospensioni a Controllo Magnetoreologico di seconda generazione (SCM2)

2011: in corso

Legenda

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

Azioni Ferrari Sviluppo di progetti di ricerca in collaborazione con giovani laureati o laureandi per levoluzione dellinterfaccia uomo-macchina (HMI)

Risultati 2010 Realizzata una piattaforma HMI prototipale nalizzata a prove su strada

Obiettivi 2013: rilevamento in tempo reale dei dati biometrici del guidatore

Iveco

Promuovere una gamma di sistemi di sicurezza preventiva e il collision mitigation: Controllo Elettronico della Stabilit (ESC) Lane Departure Warning (LDW) Cruise Control Adattativo di seconda generazione (ACC2) Sistema frenante a controllo elettronico (EBS) Frenata automatica di emergenza (AEBS) Valutazione di altri dispositivi di sicurezza per il futuro: Driver Attention Support

Tutti gli autobus turistici dotati di ESC di serie in anticipo rispetto alle scadenze di legge
Nota: la scadenza di legge per lobbligatoriet dellESC in Unione europea dipende dalla classe dellautobus e dalla tipologia dellimpianto frenante ed dall1 novembre 2014 all11 luglio 2016 per le nuove immatricolazioni

2013: introduzione dellAEBS sulla gamma di veicoli commerciali pesanti

Introdotti su ECOSTRALIS: ESC, LDW, ACC2 ed EBS Daily dotato di ESC di serie Sperimentato con successo il Driver Attention Support 2011: studio di fattibilit sullapplicazione del Driver Attention Support sui veicoli commerciali pesanti per trasporti su lunghe distanze

IMPEGNO: Continuare a migliorare la qualit dellaria allinterno dellabitacolo


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Risultati 2010 Obiettivi 2012: analisi di nuove metodologie per misurare linquinamento allinterno dellabitacolo

Ridotte le emissioni di formaldeide da alcuni Minimizzazione delle emissioni di Composti Organici componenti (es. insonorizzanti) e monitorati i Volatili (COV) allinterno dellabitacolo plasticanti per eliminare gli ftalati a basso peso molecolare

IMPEGNO: Continuare a migliorare le condizioni di lavoro degli operatori delle macchine


Azioni CNH - Case New Holland Riduzione del livello di rumorosit nellabitacolo e dellesposizione alle vibrazioni delloperatore attraverso: sospensioni attive per cabine e assali (macchine per lagricoltura) elevata ergonomicit di terne ed escavatori gommati (macchine per le costruzioni) Miglioramento dellergonomia dei comandi e riduzione dello stress psico-sico delloperatore Risultati 2010 Obiettivo posticipato al 2012 Lanciata sul mercato, durante lEIMA International di Bologna, una nuova cabina per i trattori della gamma utility che consente una riduzione di 6 dBA vs modello precedente Lanciata sul mercato una nuova soluzione di sincronizzazione automatica tra veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) che riduce sia il rischio di collisione tra trattore e mietitrebbia, sia lo stress psico-sico delloperatore. Si aggiudicata la medaglia doro al Sima Innovation Awards Obiettivi 2012: studio di soluzioni per ridurre le vibrazioni dei trattori cingolati 2012: -2 dBA medi nella cabina su tutti i nuovi modelli vs quelli 2008 (macchine per lagricoltura e per le costruzioni)

2011: disponibilit, su diversi prodotti in gamma, di: touch-screen, automazione manovre complesse, semplicazione dei messaggi di diagnostica, controllo termico intelligente 2011: disponibilit, sui nuovi trattori cingolati, di joystick con funzione di sterzo e controllo della frizione

IMPEGNO: Continuare ad aumentare gli standard di sicurezza per gli operatori delle macchine
Azioni CNH - Case New Holland Aumento della guidabilit e della sicurezza ad alta velocit dei trattori agricoli Risultati 2010 Obiettivi 2011: introduzione, sui trattori agricoli, di: sistemi ABS, controllo sterzo avanzato, controllo automatico della frenata e controllo stabilit veicolo

51

IMPEGNO: Promuovere linnovazione per i sistemi di sicurezza attiva/passiva integrati con tecnologie di infomobilit
Azioni Centro Ricerche Fiat Aumento dellintegrazione tra tecnologia sensoristica e dispositivi di sicurezza preventiva di seconda generazione per ottimizzarne lefcacia Risultati 2010 Avviato lo sviluppo di 4 prototipi dimostrativi con tecnologie per il rilievo degli ostacoli e dellurto imminente, per ottimizzare lintervento dei sistemi pre-crash ed evitare collisioni a bassa velocit nellambito di progetti di innovazione italiani (Industria 2015) ed europei (CityLog e CityMove)
(vedere pagg. 99-100)

Obiettivi 2012: completamento dei 4 prototipi dimostrativi nellambito di progetti di innovazione italiani ed europei

Sviluppo di tecnologie di comunicazione wireless tra veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) e tra veicoli e infrastruttura stradale (Vehicle to Infrastructure - V2I) per promuovere la sicurezza stradale

Presentati, al Cooperative Mobility Showcase di Amsterdam, i risultati nali del progetto europeo SAFESPOT attraverso prototipi che implementano tutte le funzioni di sicurezza basate sulla comunicazione V2V e V2I (Head On Collision Warning, Lane Change Assistant, Safety Distance Warning)
(vedere pag. 103)

2013: sperimentazione su strada, nellambito del progetto europeo DRIVE C2X, di una gamma di veicoli per valutare lafdabilit delle tecnologie di comunicazione V2V e V2I a seguito dei primi risultati del progetto SAFESPOT 2013: valutazione dellapplicazione di alcune funzioni V2V e V2I in aree ad alta incidentalit
Nota: la tempistica differisce da quella pubblicata nel Bilancio di Sostenibilit 2009

Magneti Marelli

Miglioramento della sicurezza stradale attraverso lutilizzo delle tecnologie telematiche e dei servizi di infomobilit: segnalazione dellavvicinamento del veicolo a cantieri stradali e a punti ad alta incidentalit visualizzazione della segnaletica stradale a bordo veicolo

2012: realizzazione a Torino, nellambito del progetto Easy Rider, dei primi dimostratori basati sulla comunicazione V2I per la visualizzazione a bordo veicolo della segnaletica stradale e delle aree ad alta incidentalit
Nota: la tempistica differisce da quella pubblicata nel Bilancio di Sostenibilit 2009

FABBRICHE
CULTURA AMBIENTALE
IMPEGNO: Diffondere la cultura ambientale del Gruppo
Azioni Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida ambientali Disponibilit di una piattaforma intranet di Gruppo per lo scambio di informazioni e best practice tra i vari Settori e per la fruizione della formazione Preparazione e diffusione di un kit formativo dedicato al personale specializzato che opera nel sistema di gestione ambientale Risultati 2010 Diffuse le Linee Guida ambientali a tutti i dipendenti del Gruppo Registrati circa 1.400 utenti Obiettivi

Preparato e testato il kit formativo

2011: diffusione del kit formativo a tutti gli


(vedere pag. 107) stabilimenti in Italia

2012: diffusione del kit formativo a tutti gli stabilimenti nel mondo

IMPEGNO: Ampliare e consolidare il sistema di gestione dei Key Performance Indicator (KPI) ambientali
Azioni Gruppo Fiat Sviluppo e miglioramento del sistema di gestione (monitoraggio e reporting) dei KPI ambientali ed erogazione di formazione ad hoc Risultati 2010 Erogato il corso di formazione specico sul nuovo sistema di gestione dei KPI ambientali a circa 800 dipendenti nel mondo Sviluppato il corso on-line sul sistema Energy Monitoring and Targeting (EMT) ed erogato ai dipendenti dei Settori del Gruppo coinvolti (fruizione obbligatoria)
(vedere pag. 116)

Obiettivi 2012: ampliamento del numero di KPI monitorati

Legenda

52

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

IMPATTO AMBIENTALE (1) (2)


IMPEGNO: Ottimizzare il sistema di gestione ambientale del Gruppo
Azioni Gruppo Fiat Estensione delle certicazioni secondo lo standard ISO 14001 Risultati 2010 Obiettivi

148 stabilimenti certicati secondo la norma 2011: certicazione ISO 14001 per tutti gli ISO 14001 (tutti i 104 esistenti in Europa nel 2008 stabilimenti esistenti in Europa nel 2010 e altri 44 nel resto del mondo), rappresentanti 2012: certicazione ISO 14001 per tutti gli complessivamente il 92% del fatturato industriale (3) stabilimenti esistenti nel mondo nel 2010 (vedere pag. 108) del Gruppo 2011: estensione del programma WCM a un Adottato il sistema WCM in stabilimenti numero di stabilimenti che rappresentino almeno il che rappresentano il 95% dei costi totali di 96% dei costi di trasformazione trasformazione: 18 stabilimenti hanno raggiunto il (vedere pag. 109) livello bronzo, 9 il livello argento

Adozione del sistema di produzione World Class Manufacturing (WCM) considerato tra i migliori standard a livello mondiale

IMPEGNO: Ottimizzare le performance ambientali del Gruppo


Azioni Gruppo Fiat Ottimizzazione della gestione delle acque in entrata e in uscita in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera lo stabilimento, anche attraverso la diffusione di speciche Linee Guida Risultati 2010 Implementato un pi efcace sistema di gestione delle acque in tutti gli stabilimenti che adottano il sistema WCM -26% vs 2006 del consumo dacqua per vettura prodotta presso gli stabilimenti Fiat Group Automobiles (FGA) nel mondo (da 7,28 a 5,36 m3/vettura) Identicati tutti gli stabilimenti presenti in aree in cui lacqua una risorsa scarsa (26 in totale) Adottate misure atte a migliorare il ricircolo e il riutilizzo delle acque in tutti gli stabilimenti localizzati in aree dove lacqua una risorsa scarsa
(vedere pagg. 111-113)

Obiettivi 2014: no a -45% vs 2009 (con obiettivi specici per i vari Settori) del consumo dacqua per valori unitari presso gli stabilimenti del Gruppo nel mondo
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

2014: mantenimento dei livelli di domanda biochimica di ossigeno (BOD), domanda chimica di ossigeno (COD) e solidi sospesi totali (TSS) nelle acque scaricate dagli stabilimenti del Gruppo nel mondo al di sotto dei livelli richiesti dalle normative locali, anche successivamente alla riduzione del consumo dacqua
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

2011: monitoraggio delle performance e denizione di obiettivi per Fiat Powertrain, FPT Industrial, Teksid e Comau 2011: formulazione e diffusione di Linee Guida sulla gestione delle acque

(1) Si segnala che gli obiettivi riportati in questa sezione e riferiti al Gruppo Fiat sono rappresentativi del Gruppo Fiat ante scissione. In particolare, quelli risultanti da pi obiettivi specici e diversicati per Settore saranno riesposti in funzione dell'appartenenza dei singoli Settori ai due nuovi Gruppi - Fiat e Fiat Industrial - e resi disponibili sui rispettivi siti corporate sezione di sostenibilit. (2) Si segnala che i risultati e gli obiettivi di questa sezione sono relativi a tutti gli stabilimenti facenti parte del perimetro di rendicontazione del Bilancio di Sostenibilit, coerentemente con quanto riportato nella Guida al Bilancio (vedere pagina 10). (3) Per fatturato industriale si intendono i ricavi direttamente riconducibili allattivit degli stabilimenti controllati dal Gruppo.

53

Azioni Gruppo Fiat Ottimizzazione della gestione dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera lo stabilimento

Risultati 2010 Implementato un pi efficace sistema di gestione dei rifiuti in tutti gli stabilimenti che adottano il sistema WCM 60% dei rifiuti recuperati negli stabilimenti del Gruppo nel mondo con differenziazioni tra i Settori (es. 90% per Fiat Group Automobiles)
(vedere pag. 187)

Obiettivi 2014: fino a 95% (con obiettivi specifici per i vari Settori) di rifiuti recuperati negli stabilimenti del Gruppo nel mondo
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

2014: fino a -20% vs 2009 (con obiettivi specifici per i vari Settori) dei rifiuti generati per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondo
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

Applicazione delle migliori tecniche disponibili per la riduzione dei Composti Organici Volatili (COV) negli impianti di verniciatura

-47% vs 2007 delle emissioni di COV derivanti dai 2014: fino a -50% vs 2009 (con obiettivi specifici processi di verniciatura scocche negli stabilimenti per i vari Settori) dei livelli di emissioni di COV per europei di Fiat Group Automobiles (da 50,2 a metro quadro presso gli stabilimenti del Gruppo 26,6 g/m2) (vedere pag. 110) nel mondo
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

Limitazione del rumore esterno prodotto dagli stabilimenti Formulazione delle Linee Guida per conoscere e salvaguardare le specie protette e la biodiversit

2011: definizione e divulgazione di specifiche Linee Guida per la progettazione e lacquisto di Identificati 6 stabilimenti localizzati nelle aree sensibili (vedere pag. 116) nuovi macchinari Formulate le Linee Guida sulla biodiversit e applicate negli stabilimenti Fiat Powertrain di Verrone (Biella) e Magneti Marelli di Venaria (Torino), nellambito del progetto pilota 2011: estensione dellapplicazione delle Linee Guida ai principali siti adiacenti o compresi in aree protette (nazionali, regionali, siti di importanza comunitaria, zone di protezione speciale, oasi, ecc.) o a elevata biodiversit 2012: ulteriore estensione dellapplicazione delle Linee Guida Sviluppato il Fiat Group Biodiversity Value Index
(vedere pag. 115) base del Fiat Group Biodiversity Value Index e

Costituito un gruppo di lavoro intersettoriale

2011: avvio del processo di monitoraggio sulla

definizione di obiettivi per gli stabilimenti Fiat Powertrain di Verrone e Magneti Marelli di Venaria

Identificate le sostanze ODS utilizzate nei processi Riduzione dellutilizzo di sostanze nocive per lo 2014: eliminazione dei macchinari che utilizzano (vedere pag. 111) sostanze ODS dagli stabilimenti del Gruppo nel strato di ozono (Ozone-Depleting Substances - ODS) produttivi e di altre sostanze di particolare rilevanza per la salute mondo e l'ambiente (SPR) negli stabilimenti del Gruppo nel 2011: identificazione di un set di sostanze SPR mondo 2012: definizione di azioni specifiche per la riduzione dellutilizzo delle sostanze SPR Conformit alle normative internazionali sull'uso di sostanze potenzialmente pericolose nei processi produttivi (es. REACH) Eliminazione di macchinari contenenti Policlorobifenili (PCB) negli stabilimenti del Gruppo nel mondo 2011: mantenimento della conformit con la normativa REACH Completata eliminazione di macchinari contenenti 2011: eliminazione di macchinari contenenti PCB PCB negli stabilimenti Fiat Group Automobiles, Maserati, negli stabilimenti Iveco e Magneti Marelli CNH - Case New Holland, Fiat Powertrain, FPT Industrial, Teksid e Comau (vedere pag. 116)

Legenda

54

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Ottimizzare le performance energetiche del Gruppo e promuovere lutilizzo di fonti rinnovabili
Azioni Gruppo Fiat Implementazione di un sistema di gestione energetica e certicazione degli stabilimenti secondo la norma europea EN 16001 Risultati 2010 Obiettivi

39 stabilimenti del Gruppo hanno adottato il 2013: diffusione del sistema di gestione sistema di gestione energetico sviluppato da Fiat energetica di FGA in tutti i principali stabilimenti (vedere pag. 116) del Gruppo (rappresentanti circa il 92% del Group Automobiles (FGA) consumo totale di energia) e loro certicazione 11 stabilimenti del Gruppo certicati secondo la (vedere pag. 108) secondo la norma EN 16001 norma EN 16001 -3,7% vs 2009 a parit di perimetro (da 5,35 a 2014: no a -30% vs 2009 (con obiettivi specici 5,15 GJ/vettura) del consumo di energia per vettura per i vari Settori) del consumo effettivo di energia prodotta negli stabilimenti di Fiat Group Automobiles per valori unitari negli stabilimenti del Gruppo nel (vedere pag. 118) mondo (FGA) nel mondo
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

Denizione di interventi e tecnologie per la riduzione del consumo di energia e delle emissioni di CO2 per valori unitari

2014: no a -35% vs 2009 (con obiettivi specici -11,2% vs 2009 a parit di perimetro (da 0,47 a 0,42 ton CO2/vettura) delle emissioni di CO2 negli stabilimenti per i vari Settori) delle emissioni di CO2 per valori (vedere pag. 119) unitari negli stabilimenti del Gruppo nel mondo di FGA nel mondo
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

-40% circa vs 2008 delle emissioni di CO2 nello stabilimento Ferrari di Maranello attraverso lutilizzo di un impianto di trigenerazione e lacquisto di energia (vedere pag. 117) proveniente da fonti rinnovabili Proseguito il laboratorio Green Factories (riduzioni dei consumi energetici e delle emissioni di CO2) con focus su: sistemi di illuminazione per migliorare lefcienza e lergonomia sistemi per il recupero dellenergia cinetica (KERS) per i robot industriali Promozione della generazione e dellutilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili 2011: continuazione del laboratorio con focus su: analisi complessiva delle riduzioni dei consumi energetici soluzioni su misura per sistemi di illuminazione ad alta efcienza soluzioni per il recupero dellenergia per applicazioni industriali

15% dellenergia totale (diretta e indiretta) consumata 2011: 16,5% dellenergia totale consumata dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili (11% nel 2009) dal Gruppo proveniente da fonti rinnovabili, con (vedere pag. 119) obiettivi specici per i vari Settori (es. 15% per Fiat Group Automobiles)
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

Gestione proattiva dei rischi e delle opportunit derivanti dalle regolamentazioni, attraverso il monitoraggio continuo delle normative in vigore e previste sullemissions trading nei Paesi in cui il Gruppo opera (es. EU-ETS, CRC Energy Efciency Scheme)

3 stabilimenti del Gruppo in Europa partecipano allEU-ETS (per un consumo totale annuo di energia di circa 188.000 GJ) Completata la registrazione al CRC Energy Efciency Scheme per tutte le societ del Gruppo nel Regno Unito Avviata nel Regno Unito la denizione di azioni speciche per il risparmio energetico (Evidence Pack) nel contesto del CRC Energy Efciency Scheme
(vedere pag. 120)

2011: mantenimento della conformit alle normative sullemissions trading nei Paesi in cui il Gruppo opera

2011: completamento dellEvidence Pack, in conformit con il CRC Energy Efciency Scheme

Fiat Group Automobiles (FGA)

Applicazione delle migliori tecnologie disponibili per la riduzione del consumo di energia e dellimpatto ambientale negli stabilimenti di nuova realizzazione o in ristrutturazione

2012: completamento di nuovi stabilimenti in Cina e Serbia che adottano tecnologie e soluzioni innovative per ridurre i consumi di energia (circa -20%) rispetto agli standard degli attuali stabilimenti di FGA nel mondo

55

LOGISTICA
IMPATTO AMBIENTALE
IMPEGNO: Ridurre limpatto ambientale dei processi logistici
Azioni Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle Linee Guida Green Logistics Denizione di un set di Key Performance Indicator (KPI) ambientali standard Risultati 2010 Approvate e diffuse le Linee Guida Green Logistics Denito il set di KPI ambientali standard e avviato il processo di monitoraggio in Fiat Group Automobiles
(vedere pagg. 121-122)

Obiettivi

2011: estensione e adattamento dei KPI a tutti i Settori del Gruppo 2011: completamento del monitoraggio per tutti i Settori del Gruppo in Europa 2012: denizione di obiettivi per tutti i Settori del Gruppo in Europa 2014: completamento del monitoraggio per tutti i Settori del Gruppo nel mondo
Nota: Magneti Marelli completer il monitoraggio dei KPI in seguito allestensione di uno specico strumento di gestione dei trasporti

Gruppo Fiat

INBOUND INBOUND Autorizzazione allingresso dei soli mezzi Euro III-V 2011: avvio del monitoraggio degli standard estesa a tutti gli stabilimenti del Gruppo (per i di emissione dei mezzi nei trasporti non gestiti (vedere pag. 122) direttamente dai Settori, nalizzato alla successiva trasporti gestiti direttamente) introduzione degli standard di emissione previsti per i trasporti gestiti direttamente 2011: avvio dellintroduzione di clausole, nei contratti con i trasportatori del Gruppo, che autorizzino solo lutilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della otta con standard Euro IV o pi restrittivi) 2012: proseguimento dellintroduzione delle clausole nei contratti con i trasportatori del Gruppo

Incremento delluso di mezzi di trasporto a ridotte emissioni

CNH - Case New Holland

OUTBOUND 2011: progressiva introduzione di clausole, nei contratti con i trasportatori di CNH - Case New Holland, che autorizzino solo lutilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della otta con standard Euro IV o pi restrittivi)

Legenda

56

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

Azioni Fiat Group Automobiles (FGA)

Risultati 2010

Obiettivi

INBOUND/OUTBOUND INBOUND/OUTBOUND -24.000 ton di CO2 vs 2008 attraverso lestensione 2011: studio per lattivazione di tratte ferroviarie dellutilizzo del trasporto ferroviario ad alcune tratte in bidirezionali Nord Europa - Sud Italia e denizione (vedere pag. 123) di obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per il Europa periodo 2012-2014

CNH - Case New Holland

Impiego di soluzioni intermodali

INBOUND/OUTBOUND -600 ton di CO2 vs 2009, grazie allattivazione di nuove iniziative (es. tratta ferroviaria internazionale Torino - Basildon nel Regno Unito per il trasporto inbound di CNH - Case New Holland). Lattivazione della tratta ferroviaria Parma - Lecce stata posticipata a causa della contrazione dei volumi di produzione OUTBOUND -4.500 ton di CO2 nel periodo 2006-2010 vs precedenti modalit di trasporto (a parit di volumi) grazie allulteriore estensione dei trasporti marittimi verso la penisola iberica
(vedere pag. 123)

INBOUND/OUTBOUND 2011: attivazione della tratta ferroviaria italiana Parma - Lecce, in seguito al raggiungimento dei livelli di produzione previsti, con riduzione netta di 500 ton di CO2 vs 2010 2012: -1.350 ton di CO2 vs 2010 in seguito allentrata a regime della tratta Parma - Lecce

Gruppo Fiat

Saturazione dei mezzi di trasporto

INBOUND Progetto Cambio Resa esteso a Iveco (stabilimenti europei), Fiat Powertrain e FPT Industrial (stabilimenti italiani) Programma World Material Flow (WMF) esteso a CNH - Case New Holland per i trasporti da fornitori europei verso gli stabilimenti in America Latina -32.200 ton di CO2 nel triennio 2008-2010 vs precedenti modalit di trasporto (a parit di volumi) in seguito allapplicazione del Cambio Resa e del WMF in Europa in vari Settori
(vedere pag. 124)

INBOUND 2011: riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un maggiore utilizzo di soluzioni per la saturazione dei mezzi di trasporto (es. Cambio Resa, ecc.)
Nota: per i dettagli di ogni Settore vedere il sito corporate sezione di sostenibilit

Fiat Group Automobiles (FGA)

INBOUND -6,3% vs 2009 degli imballi di cartone a perdere dei componenti per vettura (da 6,4 a 6,0 kg cartone/vettura), per una riduzione totale di circa 525 ton di cartone
(vedere pag. 125)

INBOUND 2011: -5% vs 2010 degli imballi di cartone a perdere dei componenti per vettura (da 6,0 a 5,7 kg cartone/vettura) negli stabilimenti europei 2011: -9% vs 2010 degli imballi in legno a perdere (da 6,6 a 6,0 kg/m3 medi) nelle spedizioni internazionali dallItalia verso Serbia e Brasile gestite attraverso il programma World Material Flow (WMF)

Iveco Riduzione dei materiali di imballo e di protezione per il trasporto

INBOUND -19% vs 2009 degli imballi in legno a perdere (da 8,0 a 6,5 imballi in legno/container) nelle spedizioni verso il Brasile, sulla base dei volumi previsti a budget. Linatteso incremento dei volumi nel corso del 2010 (+62% rispetto al budget) ha tuttavia determinato un peggioramento complessivo della performance
(vedere pag. 125)

INBOUND 2011: -10% vs 2010 degli imballi in legno a perdere (da 14,3 a 12,9 kg/m3 ) nelle spedizioni internazionali dallItalia verso lAmerica Latina gestite attraverso il programma WMF

CNH - Case New Holland

INBOUND 2011: avvio del monitoraggio degli indicatori di performance relativi allutilizzo di cartone e legno per la spedizione di container verso il Nord America e lAmerica Latina

57

PROCESSI NON PRODUTTIVI


IMPATTO AMBIENTALE
IMPEGNO: Ridurre gli sprechi
Azioni Gruppo Fiat Estensione dei principi del World Class Manufacturing (WCM) a Fiat Services (Societ che gestisce tutte le attivit amministrative del Gruppo nel mondo) attraverso il programma World Class Administration (WCA) Risultati 2010 100% dei siti Fiat Services nel mondo (10 sedi) coinvolti nel programma WCA Riduzioni ottenute attraverso ulteriore digitalizzazione della documentazione: -6% vs 2009 (-30% vs 2008) del consumo di carta -20% vs 2009 (-40% vs 2008) del consumo di toner
(vedere pag. 126)

Obiettivi

2011: -50% vs 2008 del consumo di carta e di toner attraverso la digitalizzazione dei documenti (-29% vs 2010 per carta e -17% vs 2010 per toner) 2011: -36% vs 2010 del consumo di carta per operazione gestita attraverso lulteriore digitalizzazione della documentazione (da 2,00 a 1,28 fogli/operazione) 2011: monitoraggio e denizione di obiettivi sul consumo di toner sulla base di un nuovo parametro di normalizzazione

IMPEGNO: Ridurre i consumi energetici dellarea Information Communication Technology (ICT)


Azioni Gruppo Fiat Introduzione di nuovi hardware a minor impatto ambientale Risultati 2010 -164 MWh vs 2008 (circa 85 ton di CO2) attraverso lintroduzione di alimentatori ad alta efcienza Sostituiti 16.700 videoterminali con dispositivi a minor impatto ambientale (con qualica EnergyStar e EPEAT Silver/Gold) Introduzione di server dotati di nuove e pi efcienti tecnologie presso i Data Center IBM che gestiscono i dati del Gruppo Obiettivo ridenito per cause esterne allAzienda Obiettivi 2012: -400 MWh vs 2008 (circa 210 ton di CO2) attraverso lulteriore introduzione di alimentatori ad alta efcienza 2012: sostituzione di ulteriori 18.300 videoterminali con dispositivi a minor impatto ambientale (con qualica EnergyStar e EPEAT Silver/Gold) 2011: -181 MWh su base annua vs 2009 (circa 91 ton di CO2) in seguito alla sostituzione di circa 100 server 2014: completamento della sostituzione dei server Consolidamento e virtualizzazione dei server -4.170 MWh vs 2009 (circa 2.100 ton di CO2) in seguito alleliminazione di 200 server sici e la creazione di oltre 400 server virtuali
(vedere pagg. 126-127)

2012: -1.600 MWh vs 2010 (circa 850 ton di CO2) in seguito alleliminazione di 100 server sici e la creazione di oltre 140 server virtuali

RISORSE UMANE
PARI OPPORTUNIT
IMPEGNO: Valorizzazione del percorso professionale interno
Azioni Gruppo Fiat Sviluppo del programma Internal Job Posting per impiegati e professional Risultati 2010 Esteso a posizioni in America Latina ed Europa il progetto pilota in CNH - Case New Holland gi avviato in Nord America (1.035 posizioni gestite e oltre 2.100 candidature interne ricevute)
(vedere pag. 130)

Obiettivi 2011-2012: estensione e consolidamento del programma a livello globale


Nota: obiettivo da realizzare in funzione della ripresa del mercato

Legenda

58

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Promuovere la diversit e le pratiche di non-discriminazione


Azioni Gruppo Fiat Progettazione di un corso atto a promuovere un ambiente di lavoro ispirato ai pi alti principi e ai diritti fondamentali sul lavoro Processo di monitoraggio a livello globale circa lapplicazione dei principi di pari opportunit relativamente a: livelli retributivi, gestione del piano di merito annuale, valutazione della performance e della leadership, avanzamenti di carriera Risultati 2010 Obiettivi

Sviluppato il corso sulla non-discriminazione 2012: revisione del corso ed estensione ai sul luogo di lavoro, incluso il tema della diversit, professional nel mondo (Convezione OIL 111) ed erogato a tutti i dirigenti nel (vedere pagg. 134, 151) mondo Processo di monitoraggio applicato a tutti i dirigenti 2011: analisi dei risultati del processo di (vedere pag. 137) monitoraggio e implementazione di eventuali e professional nel mondo azioni correttive 2011: sensibilizzazione delle societ di selezione del personale sul ruolo di EOE (Equal Opportunity Employer) del Gruppo 2011: miglioramento e monitoraggio dei processi di assunzione regionali/nazionali per garantire, con diverse modalit, il ruolo di EOE del Gruppo (ad esempio, in Fiat Group Automobiles garantendo, ove possibile, la stessa percentuale di candidati uomini e donne in ogni processo di selezione) Assegnato a Fiat Services il premio -quality dalla Regione Piemonte per la presenza signicativa di donne sia nellorganico sia a livello dirigenziale
(vedere pagg. 136-137)

Promozione di opportunit di lavoro per le categorie poco rappresentate

Monitorato il numero di dipendenti diversamente abili 2011: analisi dei risultati del monitoraggio e (vedere pagg. 134-135) implementazione di eventuali azioni correttive per allinterno del Gruppo promuovere opportunit e/o aumentare il numero di dipendenti diversamente abili

BILANCIAMENTO TRA VITA PRIVATA E LAVORO


IMPEGNO: Favorire la conciliazione tra la vita privata e il lavoro
Azioni Gruppo Fiat Promozione di iniziative per la conciliazione tra vita privata e lavoro Risultati 2010 Realizzate numerose iniziative in Fiat Group Automobiles (FGA): - creato un team di lavoro specico - identicati e analizzati i principali fabbisogni dei dipendenti - partecipato a specici gruppi di lavoro esterni Obiettivi 2011: avvio di un progetto pilota negli stabilimenti torinesi di FGA - Miraori e di Iveco per lidenticazione e limplementazione di programmi per la conciliazione tra lavoro e vita privata

Sostegno al volontariato durante lorario lavorativo

Coinvolti oltre 7.000 dipendenti in iniziative di 2011: avvio di progetti pilota in Brasile che (vedere pagg. 176-179) permettano ai dipendenti di svolgere volontariato volontariato aziendale durante lorario di lavoro a favore di organizzazioni non prot qualicate

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SVILUPPO DEL CAPITALE UMANO


IMPEGNO: Valorizzare le competenze allinterno del Gruppo
Azioni Gruppo Fiat Valutazione dei dipendenti attraverso la mappatura della performance e della leadership Risultati 2010 Valutati circa 37.000 dipendenti (100% dei dirigenti e dei professional e 24% degli impiegati) Obiettivi 2011: proseguimento della valutazione del 100% dei dirigenti e professional e di una percentuale (vedere pag. 139) sempre maggiore di impiegati
Nota: la progressiva estensione alla totalit degli impiegati avverr in funzione della ripresa del mercato

IMPEGNO: Gestire i piani di successione e gli spostamenti interni infragruppo


Azioni Gruppo Fiat Implementazione del programma Talent Review Risultati 2010 A seguito della valutazione di tutti i professional e dirigenti, condotte 25 Talent Review di Famiglia professionale/Settore/Funzione su scala globale per identicare le persone in possesso delle caratteristiche necessarie per ricoprire posizioni-chiave Avviato il programma Emerging Talent Review, sui dipendenti generalmente al di sotto dei 36 anni, a supporto dei piani di successione dei prossimi 10 anni Sviluppata la piattaforma web Talent Review Committee che permette la consultazione, da parte del top management, dei proli dei giovani emergenti e dei dirigenti senior identicati per i piani di successione
(vedere pagg. 139-140)

Obiettivi 2011: proseguimento del programma Talent Review

SENSIBILIZZAZIONE SUI TEMI DI SOSTENIBILIT


IMPEGNO: Mantenere la sostenibilit tra gli obiettivi aziendali
Azioni Gruppo Fiat Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali Risultati 2010 Estesa lapplicazione di obiettivi ambientali e sociali al sistema di remunerazione variabile dei responsabili dei progetti inclusi nel Piano di Sostenibilit e mantenuto il processo per i membri del Group Executive Council e gran parte dei secondi livelli degli Amministratori Delegati dei Settori Approvate e diffuse le nuove Linee Guida
(vedere pag. 29)

Obiettivi 2011: proseguimento del processo

Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida sulla gestione delle risorse umane e sul rispetto dei diritti umani

Legenda

60

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Migliorare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti


Azioni Gruppo Fiat Risultati 2010 Obiettivi 2011: miglioramento continuo delle iniziative implementate 2012: valutazione dellefcacia del piano

Sviluppo di piani di mobilit per gli spostamenti Proseguita la realizzazione, nel sito di Miraori casa-lavoro da e per alcuni siti italiani, attraverso il (Torino), di iniziative speciche (circa 18.500 maggiore utilizzo del trasporto pubblico, il car pooling, dipendenti coinvolti) per il miglioramento degli la mobilit dolce (bicicletta), il miglioramento delle spostamenti: aree di interfaccia, di sosta e di parcheggio denite le nuove tratte per il trasporto pubblico in collaborazione con le autorit locali avviato il progetto di car pooling completati i miglioramenti delle aree di interfaccia Distribuito il questionario ai circa 620 dipendenti del sito Maserati a Modena e raccolti i dati Elaborato e consegnato agli enti locali il piano di mobilit per il sito Maserati Completate le attivit propedeutiche ai piani di mobilit per i siti Iveco in Italia: denizione del perimetro e preparazione del questionario (circa 14.000 dipendenti coinvolti)

2011: implementazione del piano di mobilit per migliorare gli spostamenti casa-lavoro da e per il sito Maserati a Modena 2011: distribuzione del questionario a tutti i dipendenti in Italia e analisi dei dati raccolti, elaborazione e consegna del piano di mobilit agli enti locali 2012: implementazione dei piani di mobilit per migliorare gli spostamenti casa-lavoro da e per tutti i siti Iveco in Italia con il coinvolgimento degli enti locali

ATTRAZIONE, FIDELIZZAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI


IMPEGNO: Rilevazione del livello di soddisfazione, dei bisogni e delle richieste dei dipendenti
Azioni Gruppo Fiat Realizzazione di unanalisi di clima Risultati 2010 Condotta lanalisi di clima su un campione rappresentativo di dipendenti del Gruppo in collaborazione con il Great Place to Work Institute Obiettivi 2011: analisi dei risultati, denizione e implementazione di un piano di azione per Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland, (vedere pag. 140) Iveco, FPT Industrial e Magneti Marelli

IMPEGNO: Promuovere un processo di miglioramento continuo attraverso la partecipazione e il contributo diretto dei lavoratori
Azioni Gruppo Fiat Stimolare proposte di miglioramento presso i lavoratori Risultati 2010 Obiettivi

Ricevute in media 12 proposte di miglioramento 2011: continua il processo di raccolta pro-capite (a causa delle ripetute interruzioni della suggerimenti produzione in alcuni stabilimenti), con punte di circa 18 proposte pro-capite nei migliori stabilimenti non (vedere pag. 109) soggetti a fermate produttive

61

FORMAZIONE E GESTIONE DELLA CONOSCENZA


IMPEGNO: Sviluppare una cultura a livello di Gruppo orientata al cambiamento continuo
Azioni Gruppo Fiat Risultati 2010 Ampliato il numero dei Key Performance Indicator (KPI) per la valutazione e la gestione dellofferta formativa nel mondo Sviluppata la piattaforma per la raccolta e la consultazione dei dati aggregati Creato il Fiat Group Training Committee per promuovere sinergie e garantire uniformit a livello di standard, metodi e obiettivi di formazione tenendo in considerazione le speciche necessit di business del Gruppo 2011: estensione del modello di governance del processo di formazione manageriale in Europa, con focus su: selezione e certicazione dei formatori interni ed esterni monitoraggio dei risultati dei corsi e della (vedere pagg. 150-151) relativa efcacia 2011: miglioramento dellofferta formativa e progressiva implementazione in Europa di programmi a supporto dello sviluppo delle capacit manageriali per i dipendenti a cui sono assegnate nuove responsabilit Obiettivi

Ridenizione del modello e del processo di gestione della formazione al ne di renderlo pi efcace e essibile ai bisogni formativi sia strategici sia tattici coerentemente con la uttuazione del contesto economico

Fiat Group Automobiles (FGA)

Svolte 2 nuove edizioni, di cui 1 internazionale, di Effect, il master in dealership management per i dipendenti che lavorano a stretto contatto con la rete di vendita afnch supportino i concessionari nel gestire il difcile momento di mercato

IMPEGNO: Promuovere la cultura della sostenibilit e ampliare la conoscenza del Gruppo da parte dei dipendenti
Azioni Gruppo Fiat Erogazione di formazione on-line su Corporate Governance e Sostenibilit Risultati 2010 Obiettivi

Corso fruito da parte di tutti i dirigenti del Gruppo 2012: revisione del corso e fruizione da parte (vedere pag. 151) di tutti i professional del Gruppo nel mondo e allestero (circa 800 dipendenti) dai Supplier Quality Engineer (SQE) in Polonia, Turchia, Brasile e Cina Offerti 161 moduli di formazione on-line attraverso lintranet di Gruppo (in libera consultazione)

Offerta di corsi specici sulle caratteristiche ecologiche, di sicurezza e tecnologiche della gamma dei prodotti del Gruppo

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (1)


IMPEGNO: Continuare il processo di validazione esterna e interna del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
Azioni Gruppo Fiat Estensione delle certicazioni secondo lo standard OHSAS 18001 Risultati 2010 Ottenuta la certicazione OHSAS 18001 per 136 stabilimenti del Gruppo, in cui lavorano circa 134.000 dipendenti (92% del perimetro 2008) Ottenuta la certicazione OHSAS 18001 per 2 stabilimenti operati attraverso joint venture, in cui lavorano circa 12.000 dipendenti (100% del perimetro 2008)
(vedere pag. 141)

Obiettivi 2012: certicazione OHSAS 18001 per tutti gli stabilimenti del Gruppo, inclusi quelli operati attraverso joint venture, esistenti nel mondo nel 2010

(1)

Si segnala che i risultati e gli obiettivi di questa sezione sono relativi a tutti gli stabilimenti facenti parte del perimetro di rendicontazione del Bilancio di Sostenibilit, coerentemente con quanto riportato nella Guida al Bilancio (vedere pagina 10).

Legenda

62

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

Azioni Gruppo Fiat Audit di verica delle modalit di gestione della sicurezza negli stabilimenti

Risultati 2010 Effettuati circa 600 audit interni e oltre 200 audit di terza parte, che coprono in totale circa 146.000 (vedere pag. 141) dipendenti

Obiettivi 2011: +10% degli audit interni vs 2010

IMPEGNO: Continuare a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul luogo di lavoro
Azioni Gruppo Fiat Miglioramento del sistema di monitoraggio degli infortuni sul luogo di lavoro a livello di Gruppo Risultati 2010 Implementato lapplicativo Standard Aggregation Data (SAD) per il monitoraggio degli indicatori di performance relativi alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro (che include i quasi infortuni, le azioni e i comportamenti non sicuri e le malattie professionali) in tutto il mondo
(vedere pag. 141)

Obiettivi

Sviluppo e implementazione di un sistema gestionale informatico per la raccolta, lanalisi, la classicazione e la gestione di azioni preventive e correttive in caso di incidenti, quasi infortuni e comportamenti non sicuri Sviluppo e implementazione del progetto di formazione di Gruppo Health & Safety First Denizione e progressiva implementazione di standard formativi e strumenti informativi per gli specialisti Health and Safety allinterno del Gruppo Progetto Health & Safety First completato in 7 stabilimenti in Italia (circa 21.000 dipendenti coinvolti) Deniti gli standard formativi per gli specialisti Health and Safety

2011: sviluppo e implementazione di un sistema gestionale informatico in stabilimenti pilota del Gruppo 2012: estensione del sistema gestionale informatico a tutti gli stabilimenti del Gruppo nel mondo 2011: progressiva estensione del progetto Health & Safety First al 100% degli stabilimenti in Italia 2011: estensione degli standard formativi e degli strumenti informativi per gli specialisti Health and Safety del Gruppo in Italia 2012: estensione degli standard formativi e degli strumenti informativi per gli specialisti Health and Safety del Gruppo nel mondo

Sviluppo e implementazione del progetto Top Ten Safety: 10 iniziative chiave per la salute e la sicurezza

Progetto Top Ten Safety esteso a tutti gli stabilimenti in Italia (circa 64.000 dipendenti coinvolti)

2011: progressiva estensione del progetto Top Ten Safety a tutti gli stabilimenti del Gruppo esistenti in Europa nel 2010 2012: progressiva estensione del progetto Top Ten Safety a tutti gli stabilimenti del Gruppo esistenti nel mondo nel 2010

Erogazione di un corso on-line per gli impiegati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (ergonomia del posto di lavoro, comportamenti in caso di emergenza, rischio elettrico, rischio da sforzo, uso corretto dei videoterminali)

Corso esteso al 100% degli impiegati del Gruppo in Italia (circa 24.000 dipendenti coinvolti)
(vedere pag. 144)

2011: analisi dei riscontri del corso

63

SALUTE DELLE PERSONE


IMPEGNO: Promuovere la salute
Azioni Gruppo Fiat Monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato e denizione di un piano di prevenzione Risultati 2010 Esteso il monitoraggio dei livelli di stress e avviato il relativo piano di azione ai siti francesi di Iveco di Trappes e Annonay (circa 1.400 dipendenti coinvolti) e avviate le trattative con i sindacati per tutti i siti francesi di CNH - Case New Holland e FPT Industrial Obiettivi 2011: estensione del piano di azione sullo stress lavoro-correlato ai rimanenti 2 siti di Iveco in Francia, in collaborazione con il Comit dHygine, de Scurit, et des Conditions de Travail (CHSCT) 2011: valutazione e avvio del piano di azione in tutti i siti CNH - Case New Holland (5) e FPT Industrial (3) in Francia, in collaborazione con il CHSCT 2011: adattamento delle modalit standard di monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato alle specicit locali nel mondo 2011: avvio del monitoraggio e del relativo piano di azione nei siti del Gruppo considerati pi sensibili a questa tematica 2011: proseguimento della distribuzione ai dipendenti dellinformativa per la prevenzione dellinuenza stagionale 2011: continua la campagna informativa

Denite le modalit standard di monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato attraverso speciche Linee Guida
(vedere pag. 145)

Distribuzione di informative e offerta di supporto medico ai dipendenti per prevenire la diffusione delle malattie infettive e promuovere ligiene personale

Distribuita linformativa per la prevenzione dellinuenza stagionale al 100% dei dipendenti nel mondo Proseguita la campagna informativa presso gli stabilimenti di CNH - Case New Holland, Comau, Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain, FPT Industrial, Iveco, Magneti Marelli e Teksid in Brasile (circa 28.000 dipendenti coinvolti) relativamente allinfezione da HIV/AIDS
(vedere pag. 147)

Distribuzione di informative ai dipendenti sulla salute in generale, sui danni correlati al fumo e sul diabete attraverso campagne mirate

2012: avvio della sezione Tips on Health nellintranet di Gruppo in Italia (nel 2011) ed estensione allintranet di Gruppo nel mondo in diverse lingue 2011: avvio delle campagne Smoking Cessation e Good Control of Diabetes in alcuni siti pilota del Gruppo in Italia Testata la campagna Good Control of Diabetes 2013: avvio della campagna Good Control of nel sito Magneti Marelli di Venaria, nel sito Teksid Diabetes nei siti del Gruppo in Italia (nel 2012) di Carmagnola e nel sito Iveco di Torino (circa 900 ed estensione nel mondo, coinvolgendo i siti dipendenti complessivamente coinvolti) considerati pi sensibili a questa tematica in base (vedere pagg. 147-148) alle pubblicazioni del World Health Organization (WHO) 2014: avvio della campagna Smoking Cessation nei siti del Gruppo in Italia (nel 2013) ed estensione nel mondo, coinvolgendo i siti considerati pi sensibili a questa tematica in base alle pubblicazioni del WHO

Legenda

64

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Promuovere il benessere dei dipendenti


Azioni Gruppo Fiat Promuovere il benessere dei dipendenti attraverso programmi nalizzati a: diffondere una cultura della salute incoraggiare le persone a seguire uno stile di vita sano (anche attraverso incentivi economici) portare a un livello basso i rischi sulla salute di livello medio e alto incoraggiare un ambiente di lavoro che sostiene la promozione di una condotta sana e il coinvolgimento della forza lavoro controllare i costi di una scarsa attenzione alla salute Risultati 2010 Proseguito il programma The Picture of Health per i dipendenti di CNH - Case New Holland in Nord America: ridotti i rischi sulla salute (rischi medi -9,5%; rischi alti -18,5%) aumentato del 4,1% il punteggio medio di benessere dei dipendenti ricevuto il Bronze Quill Award Avviato il programma Vivere per i dipendenti di Fiat Automveis S.A. in Brasile: svolti i check-up preliminari lanciate le iniziative Run and Walk, Nutrition e No smoking
(vedere pagg. 146-147)

Obiettivi 2011: miglioramento e monitoraggio delle iniziative a livello regionale/nazionale in CNH - Case New Holland, FPT Industrial e Iveco per promuovere il benessere dei dipendenti.

2011: continua il programma

IMPEGNO: Facilitare laccesso ai migliori servizi sanitari


Azioni Gruppo Fiat Costituzione in Italia di un fondo sanitario integrativo (FASIFIAT) per operai e impiegati del Gruppo come previsto dagli accordi stipulati tra Fiat e le Organizzazioni Sindacali Risultati 2010 67.000 operai e impiegati del Gruppo in Italia, e i loro familiari, hanno aderito al FASIFIAT
(vedere pag. 149)

Obiettivi 2011: continua la promozione del FASIFIAT

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA


FORMAZIONE
IMPEGNO: Migliorare le competenze della forza vendita e trasferire ai clienti i contenuti di ecologia e sicurezza dei prodotti
Azioni Gruppo Fiat Progettazione ed erogazione di corsi specici che valorizzino le best practice ed esplorino possibili sinergie a livello di Gruppo Risultati 2010 313.500 ore di formazione (+51% vs 2009) erogate alla forza vendita di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland e Iveco nel mondo
(vedere pag. 165)

Obiettivi 2011: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2010

IMPEGNO: Migliorare la capacit dei tecnici di diagnosticare, riparare e manutenere i motori ecologici
Azioni Gruppo Fiat Progettazione ed erogazione di corsi specici che valorizzino le best practice ed esplorino possibili sinergie a livello di Gruppo Risultati 2010 Obiettivi

395.200 ore di formazione (+76% vs 2009) erogate 2011: mantenimento dei volumi di ore di ai tecnici di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New formazione erogate nel 2010 (vedere pag. 165) Holland e Iveco nel mondo

65

IMPEGNO: Promuovere corsi per una guida ecologica e sicura


Azioni Iveco Risultati 2010 Obiettivi

CNH - Case New Holland

Progettazione ed erogazione di corsi specici rivolti agli autisti dei ottisti, ai demo driver dei dealer di veicoli industriali e agli operatori di macchine per le costruzioni

Avviata liniziativa Iveco Driver Training, offerta 2011: proseguimento delliniziativa Iveco Driver gratuitamente agli autisti dei ottisti e ai demo driver Training nei principali mercati europei (Italia, (vedere pag. 164) Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e dei concessionari Benelux)

22.900 ore di formazione erogate a operatori di macchine per le costruzioni

2011: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2010 agli operatori di macchine per le costruzioni

IMPEGNO: Supportare la rete dei concessionari nello sviluppo delle competenze manageriali per gestire il difcile momento di mercato
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Erogazione di Effect, master in dealership management rivolto ai titolari e ai manager delle concessionarie Risultati 2010 Avviato il master Effect: 3 edizioni per i dealer italiani 2 edizioni per i dealer internazionali
(vedere pag. 163)

Obiettivi 2011: proseguimento della diffusione del master Effect con ulteriori 3 edizioni

IMPEGNO: Promuovere processi di vendita responsabile


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Progettazione ed erogazione di corsi di formazione specici a sostegno dei venditori per rafforzare il loro approccio professionale e la trasparenza durante lintero processo di vendita Risultati 2010 Obiettivi 2011: erogazione di 400 giorni di formazione a 60 concessionari di FGA in Italia

IMPATTO AMBIENTALE
IMPEGNO: Promuovere la responsabilit ambientale della rete dei concessionari e delle ofcine autorizzate
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Formulazione e diffusione di speciche Linee Guida ambientali contenenti indicazioni su materiali, impianti e processi gestionali per promuovere una riduzione dellimpatto ambientale della rete dei concessionari Risultati 2010 Formulate le Linee Guida ambientali per la progettazione di nuove strutture Applicate le Linee Guida ambientali nel progetto di ristrutturazione della concessionaria di propriet (vedere pag. 166) Miraori Motor Village (Torino) Obiettivi

Iveco

Utilizzo di materiali che garantiscano un risparmio energetico e una ridotta manutenzione delle strutture

Proseguita liniziativa New Dealers Identity con 2011: ristrutturazione parziale di ulteriori 25 sedi interventi mirati allimpiego di materiali pi ecologici (70 in totale nel periodo 2009-2011) (vedere pag. 166) su ulteriori 15 sedi

Legenda

66

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

CLIENTI
CUSTOMER EXPERIENCE
IMPEGNO: Migliorare le relazioni e la soddisfazione del cliente
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Risultati 2010 +10% vs 2009 nella raccolta di riscontri e aspettative dei clienti Avviata lattivit di stakeholder engagement con 2011: estensione dellattivit di stakeholder i clienti italiani presso le concessionarie Alfa Romeo engagement ai clienti FGA nei principali mercati (sia nella fase di vendita sia nella fase di post vendita): europei (Italia, Francia, Germania e Spagna) forniti riscontri sui progressi realizzati nelle aree segnalate Implementare unattivit di stakeholder engagement ampliando la raccolta di riscontri e aspettative da parte dei clienti e fornendo i relativi feed-back Avviato lo studio per il progetto Mobile Customer Service per aumentare le possibilit di interazione cliente-azienda attraverso liPhone 2011: implementazione del progetto Mobile Customer Service su una popolazione di circa 110.000 clienti in Italia e negli altri principali (vedere pagg. 167-169) mercati europei (Regno Unito, Francia, Germania e Spagna) Obiettivi

Iveco

Sviluppato il progetto Innovation Club per 2011: continua la promozione del progetto raccogliere i riscontri da parte dei clienti-chiave Innovation Club in tutti i mercati europei in Europa e alimentare il processo di innovazione raddoppiando il numero di clienti-chiave coinvolti (vedere pag. 168) (120 in totale) di prodotto

Fiat Group Automobiles (FGA)

Mappate le competenze tecniche e i Sviluppo delle competenze degli operatori dei call center con lobiettivo di eccellere nel customer service comportamenti degli operatori per pianicare corsi di formazione ad hoc

2011: erogazione di 40.000 ore di formazione (+10% vs 2010) agli operatori e ai team leader dei call center del Gruppo nel mondo

IMPEGNO: Assicurare pratiche di vendita e comunicazione responsabili


Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Formulazione e diffusione di Linee Guida per una vendita responsabile dei servizi nanziari offerti da FGA Capital S.p.A. (FGAC) Formulazione di una nuova Carta delletica in comunicazione pubblicitaria per promuovere una comunicazione responsabile in tutti i Paesi del mondo Risultati 2010 Obiettivi 2011: formulazione e diffusione delle Linee Guida per una vendita responsabile alla forza vendita di FGA e FGAC e ai responsabili di accettazione del credito di FGAC in tutta Europa 2011: formulazione e approvazione della Carta delletica in comunicazione pubblicitaria

67

FORNITORI
SOSTENIBILIT NELLA SUPPLY CHAIN
IMPEGNO: Promuovere la cultura della sostenibilit tra i dipendenti che gestiscono le relazioni con i fornitori
Azioni Fiat Group Purchasing Erogazione di formazione on-line su Corporate Governance e sostenibilit Risultati 2010 Proseguita lerogazione del corso a ulteriori 100 dipendenti di Fiat Group Purchasing, per un totale di 600 persone (dirigenti, Supplier Quality Engineer SQE - e Buyer) formate dal 2009 Inclusi obiettivi ambientali e sociali (implementazione di audit di sostenibilit e gestione di ulteriori questionari di autovalutazione per fornitori selezionati) nel sistema di remunerazione variabile dei Supplier Quality Engineer Manager e dei loro collaboratori
(vedere pag. 174)

Obiettivi 2012: erogazione del corso a tutti gli SQE e Buyer in Polonia, Turchia, Brasile e Cina

Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali

2011: mantenimento dellapplicazione di obiettivi ambientali e sociali al sistema di remunerazione variabile

IMPEGNO: Promuovere la responsabilit sociale e ambientale dei fornitori


Azioni Fiat Group Purchasing Formulazione e diffusione delle Linee Guida di sostenibilit speciche per i fornitori Introduzione di indicatori di performance ambientale e sociale nel processo di valutazione dei fornitori Risultati 2010 Introdotte le clausole sul rispetto delle Linee Guida di sostenibilit nei nuovi contratti dacquisto Avviato il nuovo processo di valutazione con relativo sistema di rating e integrazione dei risultati nei database fornitori Obiettivi 2011: proseguimento dellintroduzione di clausole sul rispetto delle Linee Guida (vedere pag. 172) di sostenibilit nei nuovi contratti dacquisto 2011: inclusione di ulteriori elementi di sostenibilit nel processo di valutazione dei potenziali fornitori 2011: proseguimento della distribuzione e dellanalisi dei questionari

Questionario di autovalutazione distribuito a Distribuzione a fornitori selezionati di un questionario ulteriori 200 fornitori selezionati, rappresentanti circa di autovalutazione della propria performance il 10% del fatturato di acquisto gestito da Fiat Group ambientale e sociale Purchasing nel 2010 (in aggiunta ai 162 fornitori del 2009, rappresentanti il 54%) Ricevuto il 95% dei questionari distribuiti; rating medio di 75/100 Completata lanalisi dei risultati dei questionari ricevuti Elaborazione di una mappa del rischio della catena di fornitura per lidenticazione dei fornitori da sottoporre ad audit Svolgimento di audit ambientali e sociali presso i fornitori nel mondo Avviato lo studio per identicare i principali fattori di rischio Eseguiti ulteriori 10 audit sui fornitori in Cina e in India da parte di Supplier Quality Engineer (SQE) interni Eseguiti 55 audit in Europa sui fornitori maggiormente signicativi da parte di SQE interni (40 audit) e di ente terzo (15 audit)
(vedere pagg. 173-174)

2011: denizione dei criteri ed elaborazione della mappa del rischio della catena di fornitura 2011: svolgimento di ulteriori 10 audit in Cina e in India da parte di SQE interni 2011: svolgimento di ulteriori audit sui fornitori maggiormente signicativi da parte di SQE interni (almeno 40 audit) e di ente terzo (circa 20 audit)

Gruppo Fiat

Promozione del programma World Class Manufacturing (WCM) presso la rete di fornitura

Coinvolti complessivamente 200 stabilimenti di fornitori nel periodo 2009-2010 nel programma WCM
(vedere pag. 175)

2011: coinvolgimento nel programma WCM di complessivi 230 stabilimenti di fornitori

Legenda

68

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILIT

PIANO DI SOSTENIBILIT

Obiettivo superato Obiettivo raggiunto o in linea con il piano Obiettivo parzialmente raggiunto Obiettivo posticipato

COMUNIT
COMUNIT LOCALI
IMPEGNO: Promuovere lo sviluppo sociale ed economico delle comunit
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Prosecuzione del progetto rvore da Vida di Fiat Automveis S.A. nalizzato al miglioramento della qualit della vita nella comunit di Jardim Terespolis (Brasile) attraverso: attivit socio-educative corsi di formazione cooperativa Cooperrvore centro di sostegno e di consulenza per le famiglie della comunit Risultati 2010 Circa 12.500 persone hanno beneciato del progetto nel periodo 2004-2010 Circa 1,3 milioni di euro investiti nel 2010 Il programma rvore da Vida ha vinto: il premio Aberje 2010 conferito dalla regione di Minas Gerais (Brasile) per lutilizzo della comunicazione quale strumento di cambiamento sociale il premio per la migliore azienda nella Gestione della responsabilit socio-ambientale conferito dalla rivista Isto Dinheiro
(vedere pagg. 178-179)

Obiettivi 2011: continua il supporto al progetto

CNH - Case New Holland

Supporto al progetto Habitat for Humanity per le famiglie bisognose

Circa 0,2 milioni di euro devoluti e oltre 150 dipendenti hanno offerto la loro manodopera per la costruzione di abitazioni (nel periodo 2007-2010) nellambito del progetto che ha coinvolto sia i concessionari di Case Construction sia i dipendenti di CNH - Case New Holland Circa 1,1 milioni di euro devoluti dallAzienda e dai suoi dipendenti nel 2010
(vedere pag. 178)

2011: continua il supporto al progetto

Supporto al progetto United Way per il miglioramento delle condizioni di salute, delleducazione e del livello di scolarizzazione delle comunit pi in difcolt

2011: continua il supporto al progetto

Iveco

Supporto al progetto Transaid per aiutare, nella gestione della logistica, le cooperative africane coinvolte in attivit commerciali

Erogati corsi di guida per le donne delle cooperative e fornito supporto per la realizzazione di un sistema di gestione dei trasporti Organizzata una raccolta fondi per nanziare nuovi corsi di guida

2011: erogazione di corsi di guida a circa 50 autisti di nazionalit africana 2011: donazione di un veicolo commerciale pesante (Stralis) alla scuola guida

IMPEGNO: Supportare le popolazioni colpite da catastro naturali


Azioni Gruppo Fiat Risultati 2010 Denito il progetto e individuata larea per la costruzione di un asilo per circa 100 bambini colpiti dal terremoto in Abruzzo (Italia) Obiettivi 2011: completamento della costruzione dellasilo

Devoluti circa 0,8 milioni di euro in contributi monetari 2011: completamento della costruzione del e in natura alla popolazione colpita dal terremoto in centro di riabilitazione per bambini diversamente Haiti e alla Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia abili (Nuestros Pequeos Hermanos) per la costruzione di un Offerta di supporto tecnico, economico e umanitario centro di riabilitazione per bambini diversamente abili alle popolazioni colpite da catastro naturali
(vedere pagg. 180-181)

CNH - Case New Holland

Circa 0,1 milioni di euro devoluti dallAzienda e dai suoi dipendenti per le vittime dellinondazione in (vedere pag. 181) Pakistan

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FORMAZIONE DEI GIOVANI


IMPEGNO: Sostenere lo sviluppo professionale dei giovani
Azioni Fiat Group Automobiles (FGA) Proseguimento di TechPro2, progetto di formazione tecnica sviluppato in collaborazione con gli Istituti Tecnici Salesiani Risultati 2010 Obiettivi

Trasferita la conoscenza dai tecnici FGA ai docenti: 2011: elaborazione e diffusione di Linee Guida specici corsi Train the Trainers speciche per standardizzare i metodi di lavoro standardizzazione del programma formativo e i servizi formativi offerti da TechPro2 in tutto il mondo Misurati e vericati i risultati e le opportunit del progetto: 80 docenti Salesiani formati 1.530 studenti formati 960.000 ore di formazione erogate 4.400 metri quadri di laboratorio dedicati al progetto Progetto esteso a nuove aree disagiate con forte 2011: estensione del progetto a nuove aree richiesta di manodopera (2 sedi in Argentina, 6 in Italia disagiate con forte richiesta di manodopera: e 2 in Brasile), che si aggiungono alle altre sedi gi 3 sedi in America Latina e 3 in Asia operative (10 in Italia, 19 in Spagna, 1 in Polonia e 1 in Brasile) Progetto esteso a nuove iniziative formative attraverso lattivazione di un programma dedicato allarea carrozzeria presso 1 sede in Italia
(vedere pagg. 179-180)

2011: completamento del progetto in Italia con due nuove sedi

Iveco

Supporto alle Scuole Tecniche Don Bosco al Cairo (Egitto) per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche nel settore automotive

Formati docenti in loco, fornite apparecchiature tecniche e materiale didattico, 65 studenti coinvolti
(vedere pag. 180)

2011: continua il supporto al progetto

Vedere Glossario a pagina 196

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE


73 95 107 129 163 167 171 176 Mobilit ecologica e sicura Innovazione sostenibile Fabbriche e processi non produttivi Le nostre persone Rete dei concessionari e di assistenza I clienti: il futuro dellAzienda Fornitori come partner Uno sviluppo in sintonia con le comunit

72

73

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA


Soddisfare il bisogno crescente di mobilit riducendo limpatto ambientale e sociale della vettura in tutto il ciclo vita rappresenta una scelta strategica imprescindibile per il Gruppo Fiat. In questottica le attivit di ricerca sono orientate a sviluppare soluzioni innovative per ridurre le emissioni inquinanti e acustiche, la congestione del trafco, il numero degli incidenti e aumentare la riciclabilit del prodotto.
MOBILIT SOSTENIBILE A 360
Forte della consapevolezza che non esiste ununica soluzione per la mobilit sostenibile, ma una combinazione di tecnologie convenzionali e alternative legate anche alle caratteristiche dellarea in termini geografici, economici e di disponibilit dei combustibili, il Gruppo Fiat impegnato a: migliorare le caratteristiche di ecocompatibilit dei propulsori convenzionali; aumentare lutilizzo di combustibili alternativi; sviluppare sistemi di trazione alternativa; progettare dispositivi per la riduzione delle emissioni; coinvolgere e sensibilizzare il cliente. Il risultato di queste scelte la conferma, per il quarto anno consecutivo, di Fiat come il brand con le auto dal valore medio di emissioni di CO2 pi basso tra i marchi automobilistici pi venduti in Europa con 123,1 g/km (fonte: Jato Dynamics, leader mondiale per la consulenza e la ricerca nel campo automotive). A questo importante risultato si aggiunge un altro record: il Gruppo Fiat (settore automobili) continua a essere primo anche nella classifica per gruppi (125,9 g/km). Fiat uno dei gruppi automobilistici che sta rispondendo meglio alla necessit di limitare limpatto del trasporto sullambiente. Dal 2000 al 2010, infatti, le emissioni medie di CO2 delle vetture vendute in Europa da Fiat Group Automobiles (FGA) sono scese del 20%.

IL NOSTRO CONTRIBUTO PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI La mobilit storicamente sinonimo di libert e di progresso ed strettamente legata allo sviluppo economico di ogni continente e Paese. Gli ultimi 50 anni hanno visto un trend costante di crescita degli spostamenti delle persone e delle merci. I cambiamenti climatici e la crisi energetica tuttavia hanno richiesto un ripensamento del concetto stesso di mobilit. Oggi infatti lindustria automotive chiamata a dare il proprio contributo per mantenere stabile il livello dei gas a effetto serra nellatmosfera e ad avere un ruolo attivo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per una mobilit pi sostenibile. Il Gruppo Fiat crede che solo un approccio integrato - che deve coinvolgere anche i produttori di energia, i clienti e le istituzioni - possa garantire il conseguimento di risultati efcaci e duraturi. Coerentemente, nello sviluppo dei nuovi prodotti il Gruppo si impegna a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e i consumi di carburante e a promuovere lutilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili.

EMISSIONI MEDIE DI CO2 DELLE VETTURE IMMATRICOLATE(1)


Gruppo Fiat settore automobili Europa (g/km)

138,4 131,0 125,9 130 target medio europeo


(2012-2015)

2008

2009

2010
Fonte: Jato Dynamics

74

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

IMMATRICOLAZIONI PER LIVELLO DI EMISSIONI DI CO2


Fiat Group Automobiles Europa

111-120 g/km

46%

121-130 g/km

10%

no a 110 g/km

oltre 130 g/km

12%

32%

Con 123,1 g/km, per il quarto anno il brand Fiat leader per le pi basse emissioni di CO2

Nel 2010 circa il 58% delle vetture immatricolate da FGA in Europa ha registrato emissioni di CO2 fino a 120 g/km e il 68% fino a 130 g/km. Il modello pi venduto stato la Fiat 500 1.2 69 CV Start&Stop, che con i suoi 113 g/km di CO2 ha rappresentato circa il 9% delle vendite del marchio Fiat. Il modello pi efficiente della gamma del Gruppo invece la Fiat 500 TwinAir Turbo 85 CV con cambio robotizzato AMT, che fa registrare 92 g/km di CO2. Per raggiungere questi importanti traguardi il Gruppo propone soluzioni concrete che sono alla portata di tutti e immediatamente disponibili. E intanto lavora per il futuro. Lo dimostrano i prodotti presenti sul mercato, i piani di Ricerca e Sviluppo, le iniziative di mobilit sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione e gli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti. PROPULSORI CONVENZIONALI Fiat Powertrain e FPT Industrial offrono motori con soluzioni tecnologiche innovative, volte al contenimento dei consumi e delle emissioni sia per le automobili sia per i veicoli industriali e le macchine agricole e per le costruzioni. Nellambito dei motori a benzina Fiat Powertrain ha presentato nel 2010 il bicilindrico TwinAir, che

rappresenta lultima frontiera del downsizing, ossia di riduzione della cilindrata, mantenendo invariati piacere di guida e prestazioni, ma con consumi ed emissioni molto contenuti. Linnovazione tecnologica rappresentata dal TwinAir stata premiata con il riconoscimento Technobest 2010, assegnato dalla giuria internazionale di Autobest, composta da giornalisti specializzati. Il TwinAir stato adottato dalla Fiat 500, che con la versione Turbo da 85 CV vanta in Europa il miglior livello di CO2 per un motore a benzina (92 g/km con cambio robotizzato AMT). Inoltre, nel corso dellanno la tecnologia MultiAir stata introdotta su ulteriori modelli a benzina di Fiat Group Automobiles (FGA). In particolare, il 1.4 Turbo MultiAir si aggiudicato il premio Engine of the Year nella categoria miglior nuovo motore dellanno. Questo innovativo quattro cilindri, grazie allabbinamento della gestione elettro-idraulica delle valvole di aspirazione MultiAir con la sovralimentazione mediante turbocompressore, ha stabilito nuovi standard in termini di efficienza: riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 pari al 10%; aumento della potenza massima del 10%; miglioramento della coppia a basso regime del 15%; riduzione delle emissioni di HC/CO e di NOx. Nel corso dellanno il motore diesel 1.3 Multijet II stato esteso a tutta la gamma dei modelli di FGA. La seconda generazione della tecnologia Multijet offre livelli elevati di economia, ecologia e prestazioni, grazie a strategie sempre pi avanzate di ottimizzazione della combustione, come lInjection Rate Shaping (IRS). LIRS in grado di realizzare, al posto delliniezione principale tipica del Multijet, due iniezioni consecutive con intervallo idraulico nullo, con notevoli vantaggi in termini di consumo di carburante (fino al 3%) e riduzione delle emissioni nocive (potenziale diminuzione del 20% di NOx).

ROADMAP DEI SISTEMI DI PROPULSIONE FIAT GROUP AUTOMOBILES GI DISPONIBILE Diesel MULTIJET II TWIN STAGE TURBO ECO-TURBO START&STOP Benzina MULTIAIR TWINAIR T-JET INIEZIONE DIRETTA START&STOP Trazioni e Combustibili alternativi METANO/TURBO METANO FLEXFUEL/TETRAFUEL
(America Latina)

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SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE

I-EFFICIENCY

MULTIAIR START&STOP II

MULTIAIR II I-EFFICIENCY

START&STOP II

TWINAIR METANO

ELETTRICO IBRIDO MISCELE METANO-IDROGENO


(otte sperimentali)

GPL

IVECO GI DISPONIBILE Diesel MULTIJET


(veicoli commerciali leggeri e medi)

SVILUPPI A BREVE TERMINE

INNOVAZIONE

MULTIJET
(veicoli commerciali pesanti)

ADVANCED TURBO MULTIAIR

TURBO BRAKE SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION-SCR


(veicoli commerciali medi e pesanti)

SUPER ENGINE BRAKE SELECTIVE CATALYTIC REDUCTION SCR


(veicoli commerciali leggeri)

FILTRO ANTIPARTICOLATO-DPF
(veicoli commerciali leggeri)

FILTRO ANTIPARTICOLATO-DPF
(veicoli commercial medi e pesanti)

TURBINA A GEOMETRIA VARIABILE TWIN TURBO

START & STOP MULTIJET II


(veicoli commerciali leggeri)

COMMON RAIL AD ALTA PRESSIONE Trazioni e Combustibili alternativi METANO ELETTRICO IBRIDO DIESEL-ELETTRICO A IONI DI LITIO BIOMETANO
(Europa)

METANO MULTIAIR ELETTRICO A IONI DI LITIO MISCELE METANO-IDROGENO


(otte sperimentali)

100% BIOETANOLO
(America Latina)

BIOCOMBUSTIBILI DI 2a GENERAZIONE

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

COMBUSTIBILI ALTERNATIVI Il Gruppo Fiat impegnato anche ad aumentare lutilizzo di carburanti alternativi e orienta sempre pi la propria ricerca nel campo dei diversi combustibili ecocompatibili, coerentemente con le condizioni socioeconomiche ed energetiche dei diversi mercati.

80% quota di mercato


dei veicoli Fiat a metano

Metano Da oltre dieci anni Fiat leader europeo nel campo delle vetture a metano OEM (Original Equipment Manufacturer). La propulsione a metano rappresenta la scelta tecnologica pi efficace e disponibile nellimmediato per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane e per la riduzione delle emissioni di CO2. Il metano (o gas naturale compresso - CNG), infatti, si presenta oggi come lunico combustibile realmente alternativo rispetto a benzina e gasolio e il pi pulito attualmente disponibile. In particolare: garantisce minime emissioni nocive, dal particolato (ridotto praticamente a zero) ai composti aromatici come il benzene; riduce al minimo anche le emissioni pi critiche nei confronti della qualit dellaria (come gli ossidi di azoto); riduce le emissioni di CO del 23% rispetto al 2 funzionamento a benzina; ha le potenzialit per essere una fonte rinnovabile, attraverso il biometano.

Fiat il marchio che propone, con la linea ecologica Natural Power, la pi ampia gamma di veicoli a doppia alimentazione, in tutto 10 modelli, rispondendo cos alle esigenze di mobilit di una vasta categoria di utenti, compresi quelli del settore professionale. Fiat Group Automobiles e Fiat Powertrain hanno scelto la doppia alimentazione per dare la possibilit di abbinare ai vantaggi del metano la praticit di rifornimento della benzina, lasciando cos inalterate le abitudini di chi guida. I serbatoi di metano sono integrati nella struttura del veicolo fin dalla fase di progettazione, senza penalizzare cos n labitabilit interna n i livelli di sicurezza.
INCIDENZA DELLA GAMMA A METANO SULLE VENDITE TOTALI
Fiat Italia

21% 13% 13%

2008

2009

2010

IMMATRICOLAZIONI DELLA GAMMA A METANO PER LIVELLO DI EMISSIONI DI CO2


Fiat Europa (g/km)

no a 120 g/km

121-130 g/km

91%

1%

oltre 130 g/km

8%

Nel 2010 sono stati commercializzati 75 mila veicoli a metano in Europa, circa il 40% in meno rispetto al 2009. Il risultato stato influenzato da un brusco rallentamento della domanda, dovuto alla fine degli incentivi statali sullacquisto di veicoli a basso impatto ambientale. In un mercato notevolmente ridotto, il marchio Fiat ha comunque mantenuto una posizione di leadership in Europa con una quota dell80%. Non solo, nel corso dellanno stato lanciato il Dobl Natural Power, anche in versione Cargo, primo modello della gamma equipaggiato con un motore turbo a metano che garantisce elevate prestazioni a fronte di emissioni e consumi ridotti. Fin dal 1995 anche Iveco rivolge la massima attenzione alla propulsione a gas naturale e oggi leader europeo nella ricerca relativa a tale campo e nella commercializ-

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zazione di questi veicoli, con 11 mila mezzi nel parco circolante di aziende private e della pubblica amministrazione. Dispone inoltre della gamma a metano pi completa in commercio, con autocarri, furgoni e autobus. Tutti i veicoli a gas naturale di Iveco utilizzano motori monovalenti, alimentati cio da un solo carburante, che funzionano a combustione stechiometrica. Ci consente di fornire prestazioni elevate e costanti, abbassando al tempo stesso le emissioni inquinanti ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa Euro V, avvicinandosi cos a quelli previsti dallEuro VI, che entrer in vigore a partire da dicembre 2012. Infine, lintera gamma dei motori alimentati a metano anche omologata secondo lo standard EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles), la normativa pi stringente in ambito europeo, ed gi predisposta per funzionare anche con il biometano ottenuto dal trattamento dei rifiuti. Biocombustibili Il Gruppo Fiat con Fiat Powertrain e FPT Industrial, sta investendo importanti risorse nello sviluppo di tecnologie capaci di valorizzare al meglio il patrimonio naturale disponibile. Un impegno grazie al quale Fiat ha raggiunto la leadership sul mercato brasiliano, con una gamma completa di vetture dotate della tecnologia Flexfuel, che consente di utilizzare miscele variabili di benzina e bioetanolo. Unulteriore espressione dellelevato livello tecnologico raggiunto il TetraFuel, brevettato da Magneti Marelli e applicato da Fiat Powertrain, rappresenta il primo motore al mondo capace di funzionare con quattro combustibili diversi: bioetanolo, gasolina (benzina miscelata con il 22% di bioetanolo), benzina e metano. Nel 2010 in Brasile sono stati commercializzati 750 mila veicoli Flexfuel e TetraFuel, che hanno rappresentato praticamente la totalit delle vendite (99%). Questo risultato fortemente influenzato dallesistenza in Brasile di una rete distributiva di bioetanolo capillare, favorita negli anni dalla situazione socio-politica e dalla disponibilit della materia prima. Inoltre, tutti i motori di Fiat Powertrain commercializzati in Europa sono compatibili con lutilizzo di biocombustibili (bioetanolo e biodiesel) in miscela

con la benzina fino al 5% (E5) e con il gasolio fino al 7% (B7). In particolare, la maggior parte delle vetture prodotte da Fiat Group Automobiles a partire dal 2000 sono equipaggiate con motori a benzina gi compatibili con miscele di bioetanolo fino al 10% (E10), in anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea (Fuel Quality CE 2009/30). Per specifici utilizzi, come quelli agricoli, invece, alcuni motori sono stati adattati per essere compatibili con miscele di biocombustibile in percentuali superiori. Infatti, New Holland Agriculture guida lindustria agricola nel sostegno allutilizzo dei biocarburanti, offrendo unampia gamma di prodotti, circa il 90%, compatibili con il biodiesel fino al 100%. Allo stesso tempo, i veicoli di Iveco, gi oggi, possono utilizzare biocombustibili come il biometano, prodotto dai rifiuti organici e dagli scarti vegetali, e il biodiesel, miscelabile con il gasolio di origine fossile in una percentuale fino al 5%, senza bisogno di alcun intervento. Iveco sta inoltre indirizzando la propria ricerca sullimpiego di biocombustibili di seconda generazione. Molto promettenti, anche se attualmente disponibili in modo limitato sul mercato, rappresentano il futuro dei biocombustibili. Si tratta dellolio vegetale idrogenato, derivato da olii vegetali non in conflitto con la catena alimentare, e della biomassa a liquido, ottenuto dalle biomasse mediante un processo chimico di trasformazione. Tali combustibili rinnovabili di seconda generazione non solo derivano da una variet pi ampia di materie prime (alghe, jatropha e rifiuti), ma hanno caratteristiche prestazionali addirittura migliori rispetto al gasolio di origine fossile e possono ridurre le emissioni di gas serra fino al 95%.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

di Iveco il primo veicolo commerciale medio ibrido in Europa

TRAZIONI ALTERNATIVE La parola dordine tra i progettisti del Gruppo Fiat ridurre le emissioni di CO2 sviluppando sistemi in grado di minimizzare i consumi di benzina o gasolio, il che si traduce anche nel progettare soluzioni alternative di propulsione, specialmente per i veicoli di uso prettamente urbano. In particolare, Iveco, attraverso Altra (centro di eccellenza per la progettazione di veicoli a trazione alternativa), vanta una grande esperienza nella produzione di sistemi di trasporto elettrici e ibridi, per veicoli merci e per autobus urbani. Elettrico Iveco, precursore di questo tipo di tecnologia, ha progettato e costruito il primo Daily a propulsione elettrica nel 1986, la gamma stata poi ampliata per includere furgoni e autobus urbani. Nel 2010 iniziata la commercializzazione in Europa dellECODAILY Electric, veicolo commerciale leggero equipaggiato con un motore di tipo asincrono trifase comandato da un inverter, che ha il compito di muovere direttamente il veicolo e di recuperare energia durante le frenate. Le batterie che equipaggiano il Daily non producono emissioni gassose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili, non solo, sono anche particolarmente leggere cos da non penalizzare il carico utile. La sua autonomia pu arrivare fino a 130 km. Il mezzo si presenta, quindi, come la

soluzione ideale per i pi svariati impieghi in ambito urbano, come la distribuzione porta a porta e il trasporto di persone. Proprio per queste sue caratteristiche, Deutsche Post DHL, leader mondiale nella logistica e servizi postali, ha scelto Iveco per la fornitura di veicoli elettrici. Infatti nel 2010 stato consegnato un ECODAILY Electric, il primo di dieci veicoli che nel 2011 saranno inviati alle diverse sedi di DHL in Germania. Infine, gli autobus urbani elettrici venduti in Europa sono 74 fino a oggi. Ibrido Iveco leader in questo settore dal 1994, quando produsse il primo Turbocity ibrido. Oggi sono 150 i veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa. Nel corso dellanno iniziata la commercializzazione dellEurocargo ibrido, primo veicolo commerciale medio con alimentazione diesel-elettrica OEM (Original Equipment Manufacturer) venduto in Europa. LEurocargo, con propulsione ibrida parallela, rappresenta il miglior punto di equilibrio tra le esigenze di trasporto (capacit di carico e manovrabilit) da un lato e il rispetto dellambiente dallaltro. Tutto questo viene ottenuto grazie al sistema frenante rigenerativo, alla funzione Start&Stop e al motore diesel ridotto. In fase di accelerazione, la potenza erogata dal generatore termico pu essere integrata con quella fornita dalle batterie. A velocit costante, le batterie non intervengono poich la potenza erogata dal generatore sufficiente a mantenere la velocit. Durante la fase di frenata il motore elettrico recupera lenergia cinetica ricaricando le batterie. Allarresto del veicolo, il motore diesel si spegne e le emissioni dei gas di scarico si interrompono, permettendo un ulteriore risparmio di carburante e una riduzione significativa dellinquinamento atmosferico e acustico. Nella fase di partenza, le batterie alimentano il generatore che riavvia il motore diesel non appena il conducente preme il pedale dellacceleratore, facendo ripartire il veicolo. In funzione delle condizioni di utilizzo, la propulsione ibrida permette di ottenere una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 fino al 30% e delle emissioni di NOx fino al 50%.

FIAT 500EV ELETTRICA La Fiat 500EV ha debuttato in anteprima mondiale in occasione del Salone internazionale dellauto 2010 di Detroit. Prototipo innovativo sviluppato da Chrysler, sulla base della versatile piattaforma di Fiat 500, sar lanciato negli Stati Uniti nel 2012. Peculiarit della vettura elettrica a emissioni zero il gruppo propulsore composto da tre sistemi principali: modulo elettrico ad alta potenza, innovativa batteria agli ioni di litio (prodotta da SB LiMotive, joint venture tra Samsung e Bosch) e centralina EV per gestire i ussi di potenza. Tutte le attivit di ingegnerizzazione del gruppo propulsore e di sviluppo dellauto avverranno presso la sede del Gruppo Chrysler ad Auburn Hills, Michigan. Chrysler stato infatti designato come il centro di competenza per lelettricazione delle auto anche per Fiat.

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trasporto pubblico, riducendo le emissioni di CO2 fino al 40% e migliorando il comfort a bordo e il livello di rumorosit, grazie anche al sistema Start&Stop. SISTEMA START&STOP Un ulteriore aiuto per lambiente arriva dallo Start&Stop, sistema sviluppato dallEngineering & Design di Fiat Group Automobiles (FGA), con il contributo di Fiat Powertrain e Magneti Marelli. Lo Start&Stop, a veicolo fermo, in corrispondenza delle fasi di funzionamento al minimo, spegne automaticamente il motore e lo riavvia non appena il guidatore intende riprendere la marcia. Il principale beneficio dunque una consistente riduzione del consumo di combustibile e delle emissioni di CO2 in situazioni di traffico congestionato e di ripetute soste ai semafori. Il sistema garantisce una riduzione di consumi ed emissioni di circa il 10% in situazioni di traffico congestionato e del 3,5% nel ciclo omologativo europeo (NEDC). FGA ha gi allo studio sistemi Start&Stop di seconda generazione, con strategie pi evolute di spegnimento del motore che consentiranno di raddoppiare la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nelluso urbano, diminuendola di circa il 20%. Questa evoluzione dello Start&Stop sar proposta sui nuovi modelli nei prossimi anni.

Nel 2010 si anche conclusa la sperimentazione su strada di dieci Daily ibridi in collaborazione con FedEx. I risultati ottenuti sono stati molto positivi: la flotta ha percorso una media di 34 mila chilometri a veicolo, con un risparmio di combustibile e una riduzione di CO2 di circa il 27%. Infine, la gamma Iveco di autobus ibridi seriali e paralleli, gi operativa in numerose citt europee, si arricchita nel 2010 di un nuovo modello: il Citelis ibrido. Lautobus urbano con propulsione ibrida in serie diesel-elettrica fissa un nuovo standard nel panorama dei mezzi di

SISTEMA HELE Ferrari ha presentato al Salone dellAutomobile di Parigi 2010 il sistema HELE (High Emotion Low Emissions), dedicato da un lato a incrementare le prestazioni delle proprie vetture, dallaltro a ridurre limpatto ambientale. La prima applicazione del sistema stata sulla Ferrari California e ha avuto come risultato una riduzione delle emissioni di CO2 del 14,5%. Lapplicazione del sistema HELE prevede, insieme alla tecnologia Start&Stop, linstallazione del controllo intelligente delle ventole motore e delle pompe benzina, il controllo elettronico della cilindrata del compressore del climatizzatore e ladattamento dei cambi marcia allo stile di guida. Tutte queste soluzioni consentono di ridurre le emissioni e aumentare la sportivit. Infatti, per quanto riguarda la trasmissione, la centralina del cambio distingue, in modalit automatica, lo stile di guida adattando di conseguenza la cambiata. Se infatti viene riconosciuta unandatura con moderate richieste di coppia e a bassi regimi di rotazione, tipici dei percorsi cittadini, le cambiate sono ottimizzate per ridurre i consumi. Viceversa i passaggi di marcia avvengono in modo pi performante quando le richieste del pilota sono quelle tipiche di una guida sportiva. La California inoltre la prima vettura nella gamma Ferrari a disporre della tecnologia Start&Stop, con riavvio della vettura in soli 230 millisecondi, caratteristica che garantisce la massima velocit nella ripartenza senza impatto sulla guidabilit. Anche per questo contenuto, lobiettivo dei tecnici stato il miglioramento dei consumi abbinato alla sportivit, grazie a funzionalit specicamente studiate che permettono al guidatore di riavviare il propulsore, oltre che rilasciando il pedale del freno, anche attraverso lutilizzo del pedale acceleratore (per le persone che frenano con il piede sinistro) o la paletta UP del cambio.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

TRASMISSIONI Anche le trasmissioni sono un componente importante per contribuire al miglioramento dei consumi e alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2. Il cambio robotizzato (AMT - Automated Manual Transmission), sviluppato e prodotto da Magneti Marelli, si basa su una tecnologia di automazione elettro-idraulica del cambio manuale che coniuga il comfort di utilizzo con la riduzione di consumi ed emissioni. Nel cambio robotizzato la selezione delle marce e lazionamento della frizione sono sostituiti da componenti elettroidraulici che, controllati da ununit elettronica, garantiscono linserimento della marcia ideale in ogni condizione di guida. Adottato da Fiat Group Automobiles (FGA) nel segmento delle vetture piccole e sui veicoli commerciali leggeri, il cambio robotizzato consente una riduzione fino al 10% delle emissioni di CO2 nel ciclo urbano. Nel 2010 stata lanciata la prima applicazione su Alfa MiTo del cambio a doppia frizione a secco (DDCT - Dual Dry Clutch Transmission) denominato commercialmente TCT. La nuova trasmissione, svilup-

pata e prodotta da Fiat Powertrain, in grado di garantire una significativa riduzione di consumi ed emissioni di CO2, oltre a migliorare il comfort di guida. Il DDCT rappresenta una soluzione talmente innovativa nellambito delle trasmissioni che gi vanta ben 23 brevetti. FGA si data lobiettivo di diffondere nei prossimi anni quanto pi possibile tale tecnologia tra i propri modelli dei segmenti delle vetture medie. FGA ha inoltre introdotto su tutti i nuovi modelli con cambio manuale lindicatore che segnala quando cambiare marcia per avere unandatura pi rispettosa dellambiente (GSI - Gear Shift Indicator). Lindicatore di cambio marcia un vero e proprio co-pilota che suggerisce in modo discreto al guidatore la marcia ideale per un utilizzo pi efficiente del propulsore in termini di consumi e di emissioni di CO2. Da segnalare anche la ricerca di CNH - Case New Holland per sviluppare soluzioni che contribuiscano alla riduzione dei consumi e quindi delle emissioni di CO2 nel comparto agricolo attraverso il miglioramento dei sistemi di trasmissione. Premiata con due medaglie dargento per linnovazione al SIMA Innovation Awards 2009 e al FIMA 2010, lavanzata trasmissione a variazione continua EasyDriveTM consente ai trattori pi piccoli di avere nuovi livelli di operativit ininterrotta e di sfruttare meglio la potenza del motore. Questo ha fatto si che nel 2010 lefficienza dei trattori muniti di trasmissione a variazione continua EasyDriveTM sia aumentata del 3%. ARCHITETTURE VEICOLO Al fine di realizzare veicoli sempre pi sicuri e confortevoli e al contempo di ridurre le emissioni, il Team Body, funzione di Fiat Group Automobiles (FGA) dedicata alla progettazione delle scocche, studia architetture veicolo sempre pi robuste e nello stesso tempo pi leggere. Questa continua ricerca ha consensito di ridurre il peso della scocca dei nuovi modelli dal 2% al 10%, rispetto al corrispondente modello che sostituisce, senza compromettere sicurezza e prestazioni. La nuova Alfa Giulietta, ad esempio, nasce su un nuovo pianale, denominato Compact, realizzato per soddisfare le richieste degli ultimi rating di sicurezza,

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garantire una migliore abitabilit e contenere i consumi di carburante. Il nuovo pianale modulare si adatta a soluzioni di sospensione innovative e consente linstallazione di motopropulsori di ultima generazione. Per ottenere questi risultati, nella progettazione della vettura sono stati individuati i materiali pi adatti per ogni specifica funzione e si fatto largo utilizzo di acciai con elevate caratteristiche meccaniche, i cosiddetti acciai ultra resistenziali (UHSS). Lapplicazione stata estesa a tutte quelle parti della struttura in cui fosse possibile ridurre lo spessore delle lamiere pur garantendone, anzi elevandone, la resistenza e la capacit di assorbire lenergia degli urti. Inoltre, per assicurare unottimale modalit di deformazione delle strutture anteriori in caso di collisione, sono state realizzate parti in alluminio che uniscono leggerezza a stabilit nel collasso sotto carico.
COMPOSIZIONE DEL PIANALE COMPACT
Alfa Giulietta

Leghe leggere Acciaio stampato a caldo

Acciaio

4%

3%
Materiale plastico ultra resistente

7%

2%

Acciaio ultra resistenziale

84%

COINVOLGIMENTO DEL CLIENTE Rispondere al bisogno di mobilit di domani significa riuscire gi oggi a coniugare lesigenza di ridurre consumi ed emissioni inquinanti con la libert di spostamento delle persone, declinando questultima in maniera sostenibile. Ecco perch Fiat non considera solo il ciclo di vita dei prodotti, ma, approcciando il problema in maniera integrata, estende il proprio impegno anche al

modo in cui le persone guidano e fanno manutenzione al veicolo, consapevole dellimportante contributo che il comportamento al volante pu avere sulla riduzione della CO2. Forte di questa convinzione Fiat ha realizzato il primo database al mondo sui comportamenti di guida e la loro evoluzione, grazie ai dati raccolti con il sistema eco:Drive. Applicazione gratuita, scaricabile dal sito www.fiat.com/ecoDrive, che consente allutente di monitorare il proprio stile di guida e di migliorarlo seguendo i suggerimenti forniti dal sistema. Scaricato 140 mila volte e utilizzato regolarmente da oltre 50 mila automobilisti in tutta Europa, il software ha inviato al server di Fiat i dati di circa 10 milioni di percorsi. Una fotografia assolutamente oggettiva basata sui dati delle centraline motore. Il patrimonio di informazioni cos raccolte ha consentito di analizzare i comportamenti di automobilisti di Paesi diversi e nelle condizioni stradali pi varie. nato cos lo studio White Paper eco:Drive, che si basa su un campione rappresentativo di oltre 400 mila viaggi effettuati da oltre 5 mila eco:Driver in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. Analizzando i risultati degli eco:Driver migliori, si evidenziato anche che eco:Drive permette di ottenere un risparmio fino al 16% di carburante e quindi di CO2.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

Il dispositivo eco:Drive disponibile sulla maggior parte della gamma Fiat (500, Grande Punto, Punto Evo, Bravo, Qubo, Croma e Nuovo Dobl) e sulle relative versioni commerciali di Fiat Professional. Nel corso del 2010 stato esteso alla gamma a metano ed stata lanciata anche la versione Fleet per i parchi auto aziendali: eco:Drive Fleet. Il software intuitivo e permette il monitoraggio dei consumi, delle emissioni e dei risparmi conseguiti dalla singola vettura o da gruppi di veicoli, con la proiezione delle efficienze sullintera flotta circolante. Consente, inoltre, laggiornamento dei costi di gestione e fornisce ai driver - attraverso lapplicazione originale - consigli per migliorare il comportamento al volante, sulla base di come si guidato fino a quel momento. Sempre nellottica di minimizzare le emissioni delle flotte aziendali, Iveco ha realizzato il Blue&Me Fleet, soluzione telematica per la gestione delle flotte e lassistenza dei clienti, sviluppata sulla piattaforma Blue&MeTM di Fiat Group Automobiles e su quella

FleetVisor di Qualcomm. Il dispositivo fornisce ai clienti la soluzione ottimale per lutilizzo dei veicoli e la corretta pianificazione degli itinerari, aspetti ormai sempre pi importanti ai fini della riduzione dellimpatto ambientale e del miglioramento dei costi operativi. Il computer di bordo in grado di dialogare con la centralina elettronica del veicolo per richiedere informazioni (ad esempio: consumo di combustibile, distanza, velocit, percorrenza totale e altre informazioni tecniche) e correlarle al conducente, in modo da fornire dati precisi sullattivit e sullo stile di guida dei singoli autisti. Il Gruppo non si limita a realizzare dispositivi e tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2, ma ha un ruolo attivo anche nel promuovere iniziative per sensibilizzare i giovani a una guida pi responsabile. Ne una dimostrazione il progetto Ecopatente, di cui Fiat e Magneti Marelli sono per il secondo anno partner, promosso da Legambiente (associazione ambientalista italiana) e con il patrocinio dei Ministeri della Giovent, dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Lobiettivo del progetto infatti leducazione dei giovani iscritti alle Scuole Guida italiane a un uso ecoresponsabile dellauto. Ledizione 2010 del progetto ha coinvolto circa 700 autoscuole italiane e oltre 11.000 patentandi. Sullonda di questo successo Fiat ha deciso di confermare il proprio impegno in Italia anche per il 2011 e di estendere il progetto anche alla Spagna. Nel 2010, con il Patrocinio del Ministero della Giovent, Fiat e ACIF (Associazione Concessionari Italiani Fiat) hanno lanciato la campagna BimbiAmbiente per sensibilizzare e informare le nuove generazioni sui temi legati alla mobilit sostenibile e alla salvaguardia ambientale. La campagna ha coinvolto per oltre un mese circa 600 concessionarie Fiat in Italia. Attraverso un libricino illustrato, le famiglie sono state sensibilizzate in particolare sullutilizzo responsabile della propria vettura. BimbiAmbiente nasce allinterno di un progetto pi ampio di Fiat volto a promuovere anche la sicurezza dei bambini in auto con la campagna BimbiSicuramente, giunta ormai alla sua terza edizione.

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Infine, il Gruppo sensibilizza lattenzione dei clienti anche su un altro aspetto che spesso passa in secondo piano: la manutenzione. Infatti, una corretta manutenzione dellautoveicolo (in particolare della pressione degli pneumatici, del filtro dellaria, delle emissioni dei gas di scarico e della batteria) a intervalli regolari, oltre a mantenere in perfetto ordine di marcia il veicolo e a garantire il funzionamento dei vari dispositivi, consente un indubbio risparmio in termini di consumi e una riduzione delle emissioni. Forti di questa convinzione, nel 2010 proseguita la campagna greenCHECK-UP, progetto di educazione e informazione su una corretta manutenzione, promosso dallarea After Sales di Fiat Group Automobiles in diversi Paesi europei: Italia, Spagna, Polonia, Francia, Germania, Grecia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

RIDURRE LE EMISSIONI INQUINANTI Nellambito di una politica ambientale volta alla riduzione progressiva dellinquinamento, il Gruppo Fiat pone il massimo impegno nella progettazione di dispositivi per labbassamento delle emissioni. Basti pensare che tutti i veicoli prodotti da Fiat Group Automobiles a ne 2010 erano disponibili con motori conformi alla normativa Euro 5. Nel corso dellanno, inoltre, CNH - Case New Holland ha completato le attivit che permetteranno ai suoi marchi di offrire soluzioni in linea con le nuove normative Tier 4, che dal 2011 imporr a tutti i costruttori di ridurre le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di polveri sottili (PM). Sono state adottate soluzioni messe a punto con FPT Industrial, che garantiscono ai clienti dei marchi di CNH beneci sia in termini ambientali sia di produttivit. Le soluzioni individuate, differenziate a seconda della categoria del motore, della potenza e della missione specica di applicazione, sono: SCR (Selective Catalytic Reduction), sistema di post trattamento dei gas di scarico, e CEGR (Cooled Exhaust Gas Recirculation), ricircolo del gas di scarico raffreddato. I marchi di CNH offrono gi unampia gamma di prodotti in regola con il Tier 4A (primo stadio di applicazione della nuova normativa), in particolare New Holland Agriculture sta lanciando sul mercato la gamma pi ampia del settore di prodotti conformi alla normativa Tier 4: 20 modelli di trattore e 6 di mietitrebbia. Iveco, inne, dedica grande attenzione allo sviluppo di veicoli a basse emissioni, in particolare per le speciche esigenze del trasporto pubblico locale, dove la salvaguardia della qualit dellaria di primaria importanza. Da anni, infatti, Iveco leader negli autobus urbani alimentati a metano, che soddisfano i limiti EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles), lo standard pi severo previsto dalle normative europee in tema di emissioni. Pi di recente, grazie allesperienza acquisita con la tecnologia SCR e con levoluzione dei ltri per il particolato, Iveco in grado di soddisfare questi limiti anche con i veicoli a propulsione diesel. Nel 2010 infatti un terzo dei veicoli Iveco delle gamme media e pesante, circa il 20% del totale delle vendite in Europa, rappresentato da veicoli EEV.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

RECUPERARE RICICLARE RIUTILIZZARE

Il Gruppo Fiat gi nella fase di scelta delle materie prime tiene in considerazione i possibili impatti ambientali, e quindi la riciclabilit, che i materiali avranno al termine della vita delle vetture. A tal fine vengono privilegiati materiali e sostanze ecocompatibili (a basso impatto ambientale, biopolimeri, materiali provenienti da riciclo), e vengono studiate soluzioni progettuali volte a favorire il recupero delle vetture. La Direttiva europea 2005/64 (o RRR - Riutilizzare, Riciclare, Recuperare), stabilisce i limiti per la recuperabilit (95%) e la riciclabilit (85%) dei modelli di nuova omologazione e, da luglio 2010, stata estesa anche alle auto di prima immatricolazione. A questo riguardo, tutte le vetture della gamma di Fiat Group Automobiles (FGA), omologate nel 2010, sono in media recuperabili al 95,4% in peso e riciclabili all85,3% in peso. LAlfa Giulietta, ad esempio, il pi recente modello di FGA lanciato sul mercato, va anche oltre: il 95,5% infatti recuperabile e l85,6% riciclabile.

Le analisi sui livelli di recuperabilit e riciclabilit sono eseguite utilizzando un sistema informatico specifico, il 3R project, che elabora i dati provenienti dallIMDS (International Material Data System), database on-line, per mezzo del quale tutta la catena di fornitura pu inserire le informazioni di base relative alla composizione dei propri prodotti (vedere anche pagina 173). Il 3R project un sistema molto versatile e consente anche di eseguire simulazioni per valutare gli impatti sulla recuperabilit delle vetture a seguito del cambiamento di materiali o di soluzioni progettuali, monitorando continuamente lallineamento alla Direttiva 2005/64. Nel 2010 oltre il 40% del peso delle vetture di FGA, omologate nellanno, rappresentato da materie prime riciclate. continuata inoltre lattivit di esplorazione di nuove applicazioni per aumentare la percentuale di materiali riciclati nei polimeri, cresciuta del 5% rispetto al 2009. In particolare, negli isolamenti a matrice polimerica la componente fibrosa stata

COMPOSIZIONE DELLE VETTURE PER MATERIALE (1)


Fiat Group Automobiles (% su peso totale vetture)

INCIDENZA DELLE MATERIE PRIME RICICLATE (1)


Fiat Group Automobiles (% su totale materia prima utilizzata)

Altri metalli

Polimeri

Elastomeri

Vetro

92,3% 90,2% 81,0%

2,4%

12,4%

4,1%

2,9%
Fluidi

4,8%
Altro Leghe leggere

39,3% 34,9%

41,2%

2,3%

7,1%
Ghisa Acciaio

0,0% 3,4% Acciaio Ghisa Leghe leggere Altri metalli Polimeri Elastomeri Vetro

13,3% 0,0% Fluidi Altro

6,7%

57,3%

(1)

I dati si riferiscono al valore medio della gamma Fiat Group Automobiles omologata nel 2010, valutato secondo la Direttiva europea 2005/64.

Valore medio

85

sostituita con fibre di cotone provenienti dal riciclo. Tale soluzione stata applicata allintera produzione di FGA, consentendo il riciclaggio di pi di 700 tonnellate di fibre di cotone nel corso dellanno. Inoltre, per gestire con la necessaria attenzione le problematiche inerenti lutilizzo in Azienda di sostanze critiche o a rischio, dal 2008 in Fiat stato creato un gruppo di lavoro intersettoriale che coordina tutte le attivit correlate a questo tema, seguendo anche levoluzione della normativa ambientale e le possibili implicazioni sul mondo automotive. Nel 2010, in particolare, sono state intraprese diverse azioni volte a migliorare il monitoraggio (processati oltre 30 mila datasheet presenti nella piattaforma FELIS - Fiat End of Life Integration System) e successivamente a eliminare le sostanze SVHC (Substances of Very High Concern) dai processi produttivi e dai prodotti. Queste azioni hanno permesso inoltre di strutturare una campagna di comunicazione cos come previsto dal REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals), regolamento che disciplina Ia fabbricazione, limportazione, limmissione in commercio e lutilizzo delle sostanze chimiche nellUnione europea. Nel corso dellanno stato anche sviluppato un sistema di controllo in tempo reale dei dati caricati nellIMDS

dai fornitori, che avvisa tramite un segnale leventuale presenza di sostanze SVHC nei prodotti forniti con lobiettivo di incentivarne la sostituzione. Inoltre, FGA ricopre da tempo un ruolo guida per tutta la catena industriale coinvolta nelle attivit di riciclaggio e recupero dei materiali che compongono il veicolo, una volta che questo arriva alla fine della propria vita (ELV - End of Life Vehicle). Basti pensare alla pluriennale esperienza acquisita a partire dal 1992 con il Progetto F.A.RE. (Fiat Auto REcycling) e allimpegno profuso nellambito dellAccordo di Programma Quadro per la gestione dei veicoli fuori uso (formalizzato nel 2008 con il Ministero dellAmbiente, il Ministero dello Sviluppo Economico e tutti gli attori responsabili della filiera italiana). Per garantire la massima recuperabilit dei componenti, FGA ha sviluppato in Italia una rete di 271 demolitori convenzionati, che vengono formati e istruiti affinch siano in grado di riciclare il materiale metallico e di dividere per famiglie i diversi tipi di polimeri che potranno cos essere riutilizzati. Fiat attiva anche a livello internazionale. In Europa sono stati avviati contratti con demolitori locali e con specifici service provider per il ritiro dei veicoli a fine vita. Al di fuori dellUnione europea, solo in alcuni Paesi esistono attualmente leggi in materia di trattamento dei veicoli a fine vita, altri invece stanno valutando ladozione di specifiche norme. Nei primi FGA ha avviato limplementazione di un network locale, ad esempio in Turchia, oppure ha ottemperato economicamente agli obblighi di recupero e riciclaggio come previsto dalla legge, ad esempio in Giappone. Mentre nei secondi, dove ancora non sono presenti vincoli di natura normativa, Fiat svolge unattivit di sensibilizzazione attraverso degli opuscoli informativi sullimportanza dei temi del fine vita veicolo, distribuiti presso gli stabilimenti o gli importatori locali. Negli ultimi anni lattenzione si concentrata anche sulle attivit di recupero energetico dei residui finali di frantumazione del veicolo non pi riciclabili meccanicamente (fluff). In questo campo FGA ha avviato un importante progetto, presentato nellambito

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

LIFE CYCLE ASSESSMENT La metodologia di Life Cycle Assessment (LCA) uno strumento prezioso che da anni Fiat Group Automobiles (FGA) utilizza a supporto delle proprie scelte progettuali, in quanto valuta limpatto complessivo sullambiente. Le analisi di ciclo di vita vengono svolte secondo le normative internazionali ISO 14040 e ISO 14044 e tengono conto sia del consumo di energia e risorse nelle fasi di produzione, uso e riciclo sia della produzione di riuti. Nel corso del 2010 sono proseguiti gli studi sui nuovi uidi refrigeranti per gli impianti di condizionamento delle vetture e sui nuovi processi di pre-verniciatura. Limpiego dellattuale uido refrigerante (R134a) verr infatti vietato dal 2011 a causa del suo GWP (Global Warming Potential) superiore a 150. Al ne di avere una visione complessiva sulle alternative disponibili e sugli impatti ambientali diversi a seconda delle condizioni climatiche di utilizzo dei veicoli, FGA ha avviato unapprofondita analisi LCA. La riduzione degli impatti ambientali complessivi stato anche lobiettivo alla base della messa a punto dei processi di fosfatazione a basso impatto. Da alcuni anni, infatti, FGA sta valutando materiali e trattamenti alternativi ai tradizionali processi di pre-verniciatura delle scocche, con lambizioso obiettivo di ottenere una riduzione dei consumi complessivi e, contemporaneamente, rendere tecnicamente fattibile limpiego di sostanze a basso impatto ambientale nel processo; ad oggi per non stata individuata ancora la soluzione. del bando efficienza energetica del programma italiano di innovazione Industria 2015: Target Fluff. Promosso dal Centro Ricerche Fiat per mandato della divisione End of Life Vehicle, funzione di Fiat dedicata alla gestione del fine vita dei veicoli, vede coinvolti tre gruppi industriali attivi da tempo come imprese di frantumazione. Il progetto prevede la realizzazione di tre differenti impianti innovativi di riciclaggio e recupero energetico del fluff attraverso procedimenti ad alta efficienza. Nel corso del 2010 i partner del progetto hanno realizzato gli impianti tecnologici finalizzati alla separazione di alcuni materiali da avviare al riciclaggio e alla preparazione del residuo come combustibile solido secondario e hanno ultimato la sperimentazione di differenti tecnologie di pirolisi e gassificazione ad alta efficienza energetica. Questi impianti, finanziati per la parte innovativa dal Ministero dello Sviluppo Economico, daranno un forte impulso al processo di riciclaggio e di recupero dei residui di frantumazione dei veicoli trasformando un importante flusso di rifiuti in materiali riciclati ed energia.

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SICURE DENTRO E FUORI

Per il Gruppo Fiat mobilit sostenibile significa anche mobilit sicura. Questo impegno si traduce nella progettazione e nello sviluppo di veicoli in grado di attivare tutti i sistemi che aiutino il guidatore a evitare gli incidenti e che, nel caso in cui la collisione sia inevitabile, garantiscano la massima protezione degli occupanti e la salvaguardia degli altri utenti della strada. Proprio perch lattenzione alla sicurezza dei prodotti un elemento fondamentale, dal 1976 Fiat si dotata di un Centro Sicurezza con lobiettivo di far confluire in ununica sede tutte le attivit di calcolo strutturale, progettazione e sperimentazione per la sicurezza passiva e laerodinamica dei veicoli. Dedicato a Fiat Group Automobiles, considerato un punto di riferimento anche per Iveco. Il Centro si occupa di eseguire la parte di calcolo, affidata a un team dedicato

di 40 ingegneri specializzati, di sperimentazione (crash test, simulazioni durto su slitta HyGe) e di progettazione dei sistemi di ritenuta (airbag, cinture, seggiolini) e altri dispositivi di sicurezza del veicolo. Il Centro Sicurezza partecipa, inoltre, a progetti per lo sviluppo scientifico e normativo su aree tematiche specifiche quali gli urti a bassa e alta velocit, la biomeccanica, gli algoritmi di riconoscimento dellurto, la prevenzione del fuoco e la funzionalit di tutti i sottosistemi del veicolo. Le prossime sfide, cui il Gruppo sar chiamato a rispondere nellimmediato futuro e sulle quali il Centro sta gi lavorando, riguardano gli aspetti di compatibilit fra veicoli di diverse categorie in caso di urto, la protezione degli utenti della strada pi vulnerabili e lintegrazione fra sicurezza attiva e passiva.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

5 stelle 8
Euro NCAP per modelli della gamma FGA

APPROCCIO INTEGRATO ALLA SICUREZZA Per il Gruppo Fiat progettare prodotti che proteggono il guidatore, i passeggeri e allo stesso tempo salvaguardano la sicurezza di tutti gli utenti della strada rappresenta una sfida quotidiana e un impegno nei confronti della comunit. In tal senso, la ricerca e lo sviluppo dei sistemi di sicurezza si basa su tre direttrici fondamentali: supporto alla guida, con focus su dispositivi a sostegno del guidatore nelluso normale e in fase di allerta; prevenzione degli incidenti, con focus su sistemi che si attivano nella fase di emergenza e supportano il guidatore nelle manovre necessarie a evitare lurto; mitigazione dei danni, con focus su dispositivi che intervengono quando limpatto inevitabile al fine di ridurne le conseguenze. Questo approccio ha portato il Gruppo a raggiungere risultati significativi: negli ultimi cinque anni, infatti, tutti i nuovi modelli di Fiat Group Automobiles hanno ottenuto le cinque stelle Euro NCAP. In particolare, nel 2010 lAlfa Giulietta si aggiudicata le prestigiose cinque stelle con un punteggio globale di 87/100, risultato che le ha consentito di essere la compatta pi sicura di sempre. La valutazione ottenuta ancora pi importante se si considera che dal 2009 Euro NCAP pubblica un nuovo rating che, oltre a valutare la protezione degli adulti, dei bambini e dei pedoni, esamina anche la disponibilit di dispositivi per la prevenzione degli incidenti e per la riduzione delle lesioni. Per raggiungere questi risultati con Giulietta sono state fatte pi di 15 mila ore di simulazioni virtuali, oltre ottanta crash test, centocinquanta prove su slitta HyGe e pi di cento prove RATING EURO NCAP (1)
Fiat Group Automobiles Europa

su componenti e sottosistemi. LAlfa Giulietta rappresenta oggi lo stato dellarte del Gruppo sulla sicurezza delle auto di volume e racchiude tutte le nuove soluzioni di architettura e i dispositivi che a seguire saranno diffusi sui nuovi modelli. Nellambito della sicurezza attiva, sono stati adottati i pi avanzati dispositivi elettronici per il controllo del comportamento dinamico (dalla frenata alla trazione): il Vehicle Dynamic Control che gestisce importanti funzioni quali lHill Holder; il controllo di trazione; il panic braking assistito; lMSR per la prevenzione del blocco ruote in rilascio; lo sterzo elettronico attivo DST (Dynamic Steering Torque); lElectronic Q2 che simula elettronicamente la presenza di un differenziale autobloccante e infine il nuovissimo

Rating Alfa Giulietta (3) Alfa MiTo Lancia Delta Fiat 500 Fiat Bravo Alfa 159 Fiat Grande Punto Fiat Croma
(1) (2) (3)

Punteggio Adulto 97% (35) 36 34 35 33 34 33 34

Punteggio Bambino 85% (42) 29 33 28 36 40 35 39

Punteggio Pedone 63% (23) 18 15 14 16 9 19 6

Punteggio Safety Assist(2) 86% (6) -

5 stelle 5 stelle 5 stelle 5 stelle 5 stelle 5 stelle 5 stelle 5 stelle

Rating riferito alle vetture della gamma Fiat Group Automobiles lanciate sul mercato dal 2005 in avanti. Categoria di valutazione introdotta con il nuovo rating Euro NCAP. I punteggi ottenuti da Alfa Giulietta fanno riferimento al nuovo rating Euro NCAP.

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ROADMAP DEI SISTEMI DI SICUREZZA FIAT GROUP AUTOMOBILES GI DISPONIBILE Supporto alla guida PARCHEGGIO AUTOMATICO CONTROLLO PRESSIONE PNEUMATICI Prevenzione degli incidenti CONTROLLO ELETTRONICO STABILIT AVANZATO LANE DEPARTURE WARNING FRENATA AUTOMATICA ( in ambito urbano) VISIONE ANGOLO CIECO LOW-SPEED COLLISION MITIGATION CRUISE CONTROL ADATTIVO FRENO A MANO ELETTRICO Mitigazione dei danni CHIAMATA DI EMERGENZA IVECO GI DISPONIBILE Supporto alla guida VISIONE POSTERIORE CONTROLLO PRESSIONE PNEUMATICI FARI ORIENTABILI E ADATTIVI COMUNICAZIONE VEICOLO-VEICOLO RETROMARCIA ASSISTITA DRIVER ATTENTION SUPPORT Prevenzione degli incidenti CRUISE CONTROL ADATTATIVO LANE DEPARTURE WARNING ACTIVE LANE ASSISTANT CONTROLLO ELETTRONICO SISTEMA FRENANTE CONTROLLO ELETTRONICO STABILIT Mitigazione dei danni FRENATA AUTOMATICA DI EMERGENZA SISTEMI REVERSIBILI DI SICUREZZA PASSIVA SISTEMI PROTEZIONE PASSIVA UTENTI VULNERABILI DELLA STRADA SISTEMI AUTOMATICI DI PREPARAZIONE ALLA COLLISIONE CHIAMATA DI EMERGENZA FRONT COLLISION WARNING VISIONE ANGOLO CIECO TURNING ASSISTANT CRUISE CONTROL ADATTATIVO STOP & GO LANE KEEPING LANE CHANGE ASSISTANT START INHIBIT CONTROLLO PREDITTIVO STABILIT FARI INTELLIGENTI COMUNICAZIONE VEICOLO-INFRASTRUTTURA SUPPORTO INTEGRATO AL CONDUCENTE SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE CINTURE DI SICUREZZA ATTIVE GESTIONE AUTOMATICA FARI TELECAMERA PER MANOVRA IN RETROMARCIA PARCHEGGIO AUTOMATICO IN SPAZI RISTRETTI COMUNICAZIONE VEICOLO-INFRASTRUTTURA SVILUPPI A BREVE TERMINE INNOVAZIONE

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

sistema PREFILL che, al rilascio dellacceleratore, mette in allerta il sistema frenante diminuendo il tempo di intervento e lo spazio di frenata. Nellambito della sicurezza passiva la Giulietta equipaggiata con 6 airbag di serie (due dei quali Multistage); cinture a tre punti con doppi pretensionatori e limitatori di carico; sistema SAHR (Self Aligning Head Restraint), un nuovo dispositivo di seconda generazione integrato nello schienale dei sedili anteriori che, in caso di urto, avvicina gli appoggiatesta alla nuca degli occupanti attenuando cos il colpo di frusta. Inoltre, lintera struttura della piattaforma stata progettata per garantire le migliori prestazioni di sicurezza passiva. stata infatti introdotta una terza linea di carico che, unita allossatura anteriore mediante robusti collegamenti verticali e orizzontali, realizza una struttura frontale omogenea in grado di uniformare la risposta del veicolo in caso di urto frontale, indipendentemente dal tipo di ostacolo/veicolo impattato. In questo modo la vettura meno aggressiva negli urti frontali o laterali con un altro veicolo, al contempo lomogeneizzazione della modalit di deformazione rende pi efficace la protezione del sistema di ritenuta indipendentemente dal tipo di urto. Sistemi di assistenza avanzati Il Gruppo Fiat attivo soprattutto nella ricerca di soluzioni per la prevenzione degli incidenti e nello sviluppo di sistemi capaci di supportare il guidatore nelle manovre e nelle situazioni critiche. A questo scopo, il Centro Ricerche Fiat (CRF) prosegue nello sviluppo e sperimentazione di nuove soluzioni di sistemi di ausilio alla guida per i veicoli del Gruppo, siano essi vetture o mezzi commerciali leggeri e pesanti. Il Collision Mitigation e il Pre-crash supportano il guidatore nelle situazioni di collisione inevitabile, dovute allimprovvisa presenza di un ostacolo o di un veicolo lento o fermo, rilevandone la posizione e la velocit relativa e intervenendo sul sistema frenante per evitare la collisione o per ridurre la velocit di impatto. In particolare, il Collision Mitigation in grado sia di intervenire autonomamente per arrestare il veicolo sia di supportare e compensare lazione frenante del

guidatore, se inadeguata alla situazione di collisione rilevata. Questo intervento particolarmente efficace nelle situazioni tipiche della citt: dallanalisi degli incidenti si rilevato infatti che il 70-80% degli urti tra veicoli con stessa direzione di marcia (tamponamento) avviene a velocit inferiore ai 30 km/h. In caso di collisione inevitabile, grazie alle informazioni elaborate circa la posizione e la velocit dellostacolo, la funzionalit di Pre-crash in grado di pre-attivare i sistemi di ritenuta (come ad esempio i pretensionatori elettrici delle cinture di sicurezza) per mantenere gli occupanti del veicolo nella posizione migliore e pi protetta per limpatto e pre-allertare i sistemi di protezione (quali ad esempio gli airbag) per ottimizzarne i tempi e le modalit di intervento. Formazione e coinvolgimento del cliente Il Gruppo Fiat da tempo impegnato nella progettazione e nello sviluppo di sofisticati dispositivi per la sicurezza preventiva, attiva e passiva. Tuttavia per la sicurezza a bordo di unauto rimane determinante la capacit di reazione e la responsabilit del conducente. Affinch il guidatore possa agire efficacemente in qualunque situazione di traffico e in tutte le condizioni atmosferiche, e quindi ridurre la probabilit di incidenti, sono nati e si sono evoluti nel tempo i corsi di guida sicura.

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Alfa Romeo da anni in prima fila nel sostenere iniziative sulla sicurezza, la prevenzione e leducazione stradale, attraverso interventi di formazione e campagne di comunicazione. I corsi sono organizzati con la collaborazione della societ Dorado Centro Internazionale Guida Sicura, diretta dal campione di F1 Andrea de Adamich, e hanno lobiettivo primario di migliorare la qualit di guida e il controllo della vettura in tutte le situazioni - comprese le pi critiche - che si possono verificare anche nelluso quotidiano. Nel 2010 insieme ai corsi di Guida Sicura Evoluta e di Guida Sicura Sportiva, frequentati da centinaia di partecipanti, stata realizzata una importante iniziativa, rivolta in particolare ai giovani neopatentati: lo Stage di Guida. Si tratta di un percorso formativo dinamico della durata di mezza giornata, composto da due fasi: Guida negativa, per migliorare il controllo della vettura in caso di emergenza,

e Guida positiva, per imparare a prevenire il verificarsi di situazioni critiche. Anche Abarth da alcuni anni ha avviato lAbarth Driving School, scuola di guida sicura e sportiva, nata con lobiettivo di offrire la possibilit di apprendere le migliori tecniche per coniugare sicurezza e piacere di guida, mettendo a disposizione le capacit e il valore di piloti professionisti e tecnici. Inoltre, da due anni attiva una collaborazione tra il marchio e MTV, canale televisivo rivolto prevalentemente ai giovani, per la promozione di concetti di guida sicura e responsabile. La pista di Fiorano invece il teatro dei corsi di guida proposti da Ferrari ai propri clienti. Il Corso Pilota Ferrari finalizzato allapprendimento delle tecniche di guida sportiva in sicurezza. Articolato su due giorni, caratterizzato da una metodologia didattica esclusiva mirata allacquisizione della pi efficace posizione di

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

MOBILIT ECOLOGICA E SICURA

guida in abitacolo, alla gestione progressiva dei comandi della vettura, alla precisione di impostazione delle traiettorie in curva, del sovrasterzo di potenza. Anche Maserati nel corso del 2010 ha organizzato corsi di guida sicura e sportiva che si sono svolti al volante di vetture della Casa del Tridente, sotto la costante supervisione didattica di piloti professionisti (ex F1, Rally, ecc.) perfettamente calati nel ruolo di istruttori. Aperti sia ai possessori di Maserati sia ad aspiranti clienti, i corsi si sono sviluppati e perfezionati in sei anni di attivit unendo teoria e pratica. La loro struttura studiata per garantire agli allievi lopportunit di provare in modo approfondito e in piena sicurezza le prestazioni dei vari modelli, grazie a un ideale bilanciamento del programma tra le sessioni di guida in pista e quelle in situazioni di emergenza, attraverso esercizi di controllo vettura e simulazioni di condizioni stradali critiche su superfici ad aderenza differenziata (sovrasterzo di potenza, frenata al limite delladerenza, cambio rapido di direzione). Il Gruppo Fiat non solo promuove la sicurezza proponendo corsi di guida specifici, ma anche attivo nel sostenere

campagne di sensibilizzazione dellopinione pubblica sui temi sia della sicurezza dei pi piccoli a bordo sia della corretta manutenzione del veicolo. Nel 2010 giunto alla sua terza edizione, il progetto BimbiSicuramente, uniniziativa di sensibilizzazione e informazione sul tema della sicurezza dei bambini in auto, che illustra ai genitori tutti gli accorgimenti per un corretto trasporto in auto dei loro figli. Ma non solo: poich il concetto di sicurezza dei passeggeri legato a un atteggiamento sempre responsabile di chi guida, BimbiSicuramente si occupa anche di favorire una maggiore conoscenza dei temi legati alla sicurezza in generale. Liniziativa ha avuto una risonanza tale da farne da subito la pi grande campagna di sensibilizzazione su questo tema in Italia. Questa iniziativa promossa da Fiat Group Automobiles e ACIF (Associazione Concessionari Italiani Fiat), con la collaborazione di Bosch e BbConfort e il patrocinio del Ministero della Giovent. Inoltre, nel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) ha lanciato unimportante campagna dal titolo La sicu-

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rezza fa strada, per sensibilizzare gli automobilisti sullimportanza della sicurezza stradale e per proporre prima della partenza per le vacanze estive dei controlli gratuiti sulle vetture attraverso i programmi di Safety Control e di Summer Check-Up. Da met giugno a met luglio, inoltre, larea After Sales di FGA ha realizzato il Safety Road Show, che ha

toccato diversi Paesi europei: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia. Unarea pit-stop dedicata alla sicurezza davanti ai grandi centri commerciali dove i visitatori erano invitati a scoprire tutti i vantaggi del Safety Control e del Summer Check-Up e dove venivano distribuite le copie del decalogo sulla sicurezza stradale realizzato da Fiat Group Automobiles.

DRIVING CAMPUS Fiat nel 2010 stata partner del progetto Driving Campus, primo laboratorio didattico on-line italiano concepito per diffondere tra gli studenti universitari in modo innovativo e concreto le tematiche della sicurezza stradale e, pi in generale, della mobilit sostenibile. Gli studenti delle Universit Bocconi di Milano e Luiss di Roma hanno potuto cos apprendere attraverso un tour virtuale tra studi scientici, case history industriali e video tecnici di prodotto, le nozioni base per una guida sicura. Alliniziativa si sono iscritti oltre mille studenti e i migliori 200 di ogni ateneo hanno potuto applicare le nozioni apprese on-line direttamente in pista sotto la supervisione di professionisti.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

INNOVAZIONE SOSTENIBILE

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INNOVAZIONE SOSTENIBILE
Fin dalle origini, Fiat ha sviluppato il proprio business con lintento di rendere sempre pi accessibile la mobilit, consapevole dellimportanza che ha, per la crescita di un Paese, il trasporto di merci e persone. Ogni giorno, il Gruppo fa dellinnovazione lo strumento attraverso cui perseverare in questo impegno. Uninnovazione continua e sostenibile, che pone al primo posto lattenzione alle persone, alla societ e allambiente.
Al 31 dicembre 2010, il Gruppo Fiat contava 14.200 persone in 113 centri di Ricerca e Sviluppo, dedicate ad anticipare e soddisfare le necessit dei clienti e a trasformare idee creative in prodotti e servizi innovativi, che possano contribuire a rendere la mobilit sempre pi sostenibile. Per raggiungere questo importante obiettivo tutti i Settori del Gruppo hanno al proprio interno un ente dedicato allinnovazione e allingegnerizzazione. A livello intersettoriale nel 2010 ha operato il Centro Ricerche Fiat, con il compito di sviluppare e trasferire contenuti innovativi trasversalmente allinterno di tutte le Aziende del Gruppo. Inoltre, dal 2007 stata creata la figura del Chief

CENTRO RICERCHE FIAT Il Centro Ricerche Fiat (CRF) inizia la propria attivit nel 1978 come polo di riferimento per linnovazione e lo sviluppo. Oggi un centro di eccellenza, con sede principale a Orbassano (Torino) riconosciuto a livello internazionale, la cui missione lutilizzo dellinnovazione come leva strategica nei business del Gruppo Fiat, sviluppando contenuti innovativi in grado di dare distintivit e rendere competitivo il prodotto. Con un organico di 949 dipendenti, al 31 dicembre 2010, il CRF dispone di un vasto insieme di competenze tecniche, cui si afancano una serie di laboratori allavanguardia per la sperimentazione di sistemi di motopropulsione, la compatibilit elettromagnetica, lanalisi sperimentale del rumore e delle vibrazioni, la simulazione di guida, lo sviluppo di nuovi materiali e processi produttivi, loptoelettronica e le microtecnologie. Nel corso degli anni il Centro Ricerche Fiat ha raggiunto risultati altamente signicativi, come testimoniano i 3.200 brevetti registrati e le 35 nuove domande di brevetto depositate nel 2010. Inoltre, sono 114 i progetti approvati nel Settimo Programma Quadro (2007-2013) della Commissione europea, dato che conferma la forte presenza a livello internazionale. Il CRF ha inoltre sviluppato un network globale, con oltre 160 universit e centri di ricerca e oltre 1.500 partner industriali, in grado di rafforzare ulteriormente le strategie di innovazione, implementare speciche attivit operative a livello locale e assicurare lo sviluppo di competenze ad hoc. Particolarmente attivo nel campo della ricerca per la mobilit sostenibile, il Centro Ricerche Fiat studia soluzioni innovative che esprimano un concetto di mobilit a tutto tondo, che comprenda il veicolo e i suoi componenti, lenergia, la sicurezza, la telematica, i nuovi materiali e le relative tecnologie, la meccatronica, lottica, nonch le attivit di innovazione sui motopropulsori, i sistemi di propulsione alternativi e i cambi.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

INNOVAZIONE SOSTENIBILE

1,9 miliardi
di euro spesi in

Ricerca e Sviluppo

Technology Officer (CTO), con lobiettivo di coordinare le attivit di sviluppo prodotto e aumentare la possibilit di sinergie e di trasferimento tecnologico allinterno del Gruppo. Il CTO, membro del Group Executive Council, presiede i comitati intersettoriali, che si svolgono ogni tre mesi e a cui partecipano i responsabili dellinnovazione e dellingegneria di tutti i Settori. Nel 2010 la spesa del Gruppo in Ricerca e Sviluppo stata di 1,9 miliardi di euro. Nonostante la crisi economica internazionale gli investimenti sono aumentati del 14% rispetto al 2009; nel corso dellanno sono stati, infatti, realizzati e presentati importanti progetti di innovazione. In particolare, le principali aree tematiche su cui il Gruppo
FINANZIAMENTI PUBBLICI ALLA RICERCA E SVILUPPO
Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)

concentra la propria ricerca sono: veicoli, con focus su sistemi di sicurezza, efficienza energetica, riduzione delle emissioni, qualit percepita, soluzioni e servizi basati sulla comunicazione wireless; processi produttivi, con focus su sicurezza ed ergonomia del posto di lavoro, logistica, integrazione di nuovi materiali e tecnologie, qualit, efficienza energetica; metodologie di lavoro, con focus su analisi virtuali, soluzioni per aumentare la qualit e riduzione dei tempi di sviluppo del prodotto. Tutto questo si traduce in piani di sviluppo mirati a creare veicoli migliori, pi sicuri, rispettosi dellambiente e pi confortevoli.

Spesa in Ricerca e Sviluppo (1) Contributi a fondo perduto Finanziamenti di cui nanziamenti agevolati di cui nanziamenti BEI (2)

2010 1.936 29 22 22 -

2009 1.692 29 236 20 216

2008 1.986 38 19 19 -

INNOVAZIONE APERTA

La generazione e lo scambio di idee sono alla base del processo di innovazione del Gruppo Fiat e vengono costantemente promossi attraverso iniziative e strumenti diversi. La creativit quindi incoraggiata a ogni livello e in ogni Funzione, non solo in quelle specificatamente designate a tale attivit. Un esempio rappresentato dalla raccolta dei suggerimenti dei lavoratori attraverso le proposte di miglioramento dei processi produttivi nellambito del World Class Manufacturing, che nel 2010 sono stati pi di un milione (vedere anche pagina 109). Il Gruppo Fiat non fa pi solo affidamento sulle proprie capacit di ricerca e sviluppo, ma pu contare sullapporto dei propri clienti, fornitori, istituzioni pubbliche e private, centri di ricerca e Universit: ecco allora la promozione dei Technology Day che permettono un confronto con i fornitori in termini di conoscenze tecniche e specialistiche o la realizzazione di Innovation Day, in

cui sono presentati i risultati della ricerca (vedere anche pagina 175). Liniziativa Open Innovation promossa da Iveco si inserisce in questa filosofia di condivisione della conoscenza: lobiettivo quello di creare una rete globale, tra partner internazionali e provenienti da diversi ambiti professionali, per aumentare lefficacia e lefficienza del processo di generazione delle idee. Linnovazione aperta nasce dalla consapevolezza che oggi la conoscenza molto pi distribuita e raggiungibile che in passato. Pertanto per competere e avere successo non pi possibile limitarsi al know-how interno o della propria filiera tradizionale. necessario aprirsi verso lesterno e ricercare nuove idee e competenze dove queste risiedono, senza alcuna limitazione geografica o settoriale. Si tratta di un nuovo modo di fare impresa, in cui si condividono risorse che in passato non erano disponibili e si fa leva sulla collaborazione di massa. In Iveco infatti, quando un problema risulta

(1) (2)

Include i costi per R&S capitalizzati e quelli imputati direttamente al conto economico dellesercizio. Banca Europea per gli Investimenti.

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particolarmente complesso da risolvere internamente, ci si avvale dellOpen Innovation, una rete globale di oltre cinque milioni di possibili solution provider appartenenti ai pi diversi business e dislocati in 135 Paesi nel mondo.

In questo modo, la capacit di risoluzione del problema cresce incredibilmente, rendendo possibili soluzioni innovative e distintive. Iveco, a fine settembre, ha inoltre lanciato Brainwave,

GLIDER: UN LABORATORIO PER LA REALT DEL FUTURO Il Glider, cio aliante, lespressione della losoa che alla base dellinnovazione aperta di Iveco; nato infatti dalle esigenze dei clienti ha visto oltre venti diversi partner collaborare insieme. Il Glider stato presentato come prototipo in anteprima mondiale al Salone di Hannover nel settembre 2010 e rappresenta il risultato della ricerca per raggiungere la massima produttivit di un veicolo pesante stradale. I due aspetti distintivi su cui si focalizza il progetto sono: lefcienza energetica e la vivibilit a bordo. La ricerca della massima efcienza energetica ha come obiettivo la riduzione del 40% del consumo di combustibile e delle conseguenti emissioni di CO2. Glider utilizza pannelli fotovoltaici ad alta efcienza della potenza di circa due chilowattora, sistemati sul tetto della cabina sono in grado di generare energia rinnovabile. Per ridurre gli sprechi inoltre il prototipo dotato del sistema KERS (Kinetic Energy Recovery System) che rende possibile il recupero dellenergia cinetica durante le frenate, utilizzata poi per alimentare la maggior parte dei sistemi ausiliari serviti dal motore elettrico. Anche lenergia termica del radiatore e del sistema di scarico viene parzialmente recuperata attraverso un sistema termodinamico che mira a ridurre no all11% il fabbisogno di combustibile del veicolo in missione autostradale. Su Iveco Glider sono stati adottati anche ausiliari elettrici a elevata efcienza energetica (quali il climatizzatore elettrico con controllo del microclima energy saving), un sistema termico di nuova generazione e lilluminazione full-LED sia per gli interni sia per gli esterni. Laerodinamica studiata nei minimi particolari per ridurre al massimo la resistenza al moto. Inoltre, gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e lAutomatic Tyre Ination System, sistema capace di mantenere sempre la pressione ideale, migliorano laderenza e i consumi si riducono di circa il 5%. Inne, la vivibilit a bordo del Glider stata progettata partendo dalle speciche esigenze di chi lo guida. Labitacolo stato quindi concepito per garantire il massimo comfort e per interpretare al meglio le tre funzioni di uso della cabina nella missione del trasporto merci a lunga distanza: Drive (con focus su ergonomia e sicurezza), Ofce (con focus su tecnologie e massima produttivit) e Home (con focus su comfort e benessere). Ciascun tipo di impiego ha spazi dedicati. Per esempio, il quadro di bordo personalizzabile e ancorato al volante per consentire la massima visibilit nella situazione Drive. Per lOfce, invece, la Smart Control Unit in congurazione computer multifunzione integrata in un mobile scrivania con piano dappoggio, cassettiera e porgi bevande. Per la funzione Home stato realizzato un box multifunzione Hotpoint-Ariston con ingombri minimi e tutte le funzionalit di una vera cucina: dalla conservazione dei cibi alla loro preparazione, no al lavaggio delle stoviglie.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

INNOVAZIONE SOSTENIBILE

un sistema per la generazione e la gestione delle idee, che, basandosi su una piattaforma web 2.0, stimola la creativit e promuove la cultura dellinnovazione. Si tratta di un laboratorio collaborativo che permette a Iveco di proporre dei quesiti su determinati temi di ricerca e di ottenere delle risposte da parte della comunit, che genera le idee, le commenta, le vota e ne promuove lo sviluppo. Le migliori idee vengono poi avviate verso un percorso di valutazione formale e coerente con il processo di innovazione, che pu portare alla trasformazione delle idee in progetti. Brainwave, aperto inizialmente a tutti gli impiegati di Iveco in Italia, in poco pi di tre mesi ha visto la partecipazione attiva di 3.000 dipendenti che hanno generato 250 idee. Un altro campo di applicazione dellinnovazione aperta quello dellideazione di prototipi che rappresenta, per sua natura, uno degli ambiti pi sfidanti per la ricerca e linnovazione e che tipicamente coperto dalla massima segretezza. In Brasile, durante lultimo Salone dellAutomobile di San Paolo, invece Fiat Automveis ha presentato Fiat Mio, prototipo completamente sviluppato seguendo lopinione del pubblico di internet. Oltre due milioni di internauti di 160 Paesi

nel mondo, dallagosto 2009 allottobre 2010, hanno lasciato pi di diecimila idee sul sito web www.fiatmio.cc. Il design del prototipo stato seguito da un team dedicato di 10 professionisti del Centro Stile brasiliano che si costantemente interfacciato, attraverso la chat del sito, con le intuizioni, i desideri, le esigenze e le critiche degli utenti del web. La numerosit delle informazioni raccolte ha permesso di assemblare pezzo dopo pezzo il prototipo, superando cos abitudini e pratiche consolidate. Il risultato un urban vehicle, compatto e modulare, con tecnologie telematiche e servizi di infomobilit, facile da parcheggiare e a zero emissioni. Fiat Mio equipaggiata con quattro motori elettrici (uno per ruota) e con un pannello solare sul tetto per la ricarica delle batterie. La linea di progettazione caratterizzata da un design pulito e funzionale. Tutto stato pensato perch il conducente possa controllare il veicolo attraverso una strumentazione intelligente ed ergonomicamente accessibile (comandi drive-by-wire via segnali elettrici su touch screen, in-dash computer che centralizza tutte le funzioni di aria condizionata, radio, telefono cellulare e web, strumentazione proiettata sul parabrezza).

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PROGETTI E COLLABORAZIONI IN EUROPA E IN ITALIA

Il Gruppo Fiat ha una lunga tradizione di presenza nei gruppi di lavoro nazionali e internazionali e da anni attivo nei Programmi Quadro della Commissione europea, che definiscono i temi prioritari della ricerca e i relativi finanziamenti. La forte partecipazione nel panorama della ricerca assicurata dalladesione dei singoli Settori e del Centro Ricerche Fiat (CRF), come rappresentante del Gruppo, ai progetti e ai tavoli di discussione pi importanti. Dal 1980 il CRF prende parte, in qualit di coordinatore o di partner, a progetti di ricerca pre-competitiva realizzati in collaborazione con altri soggetti del mondo industriale, della ricerca, dellaccademia e dellamministrazione pubblica. Le aree tematiche, in cui il CRF tradizionalmente presenta il maggior numero di progetti, sono: Transport, con focus su sicurezza del veicolo, riduzione dei consumi, riduzione dellimpatto ambientale, miglioramento della mobilit e della logistica delle merci; Information and Communication Technologies, con focus su telematica, sensoristica e servizi per la mobilit, sistemi di comunicazione veicolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I); Materials and New Production Technologies, con focus su ricerca di materiali e processi innovativi. Nel corso del 2010, le proposte del CRF approvate a livello internazionale sono state 41, per un totale di 114 dallinizio del Settimo Programma Quadro (2007-2013). Inoltre, limpegno del CRF in ambito europeo si concretizzato anche nella partecipazione attiva e strutturata alle Piattaforme Tecnologiche Europee (PTE) e alle Public Private Partnership (PPP). Le prime raggruppano tutti gli attori rilevanti per linnovazione e operano alla definizione dei futuri scenari strategici e dei relativi bisogni di ricerca, come ERTRAC per il trasporto stradale o MANUFUTURE per i processi produttivi. Le PPP, invece, recentemente avviate dalla Commissione europea, focalizzano la ricerca industriale pubblica e privata sulle tematiche di interesse comunitario e di applicazione industriale, come le iniziative Green Car Initiative e Factories of the future.

La partecipazione a gruppi di lavoro internazionali consente di condividere politiche e standard tecnologici tra tutti i portatori di interesse del settore mobilit, favorendo lidentificazione di soluzioni pi affidabili e di pi rapida diffusione. Per questo motivo il CRF presente anche in diverse associazioni europee che lavorano su priorit comuni a pi settori, tra cui EUCAR (associazione europea per la ricerca sulle aree prioritarie in campo automobilistico come i motopropulsori, la sicurezza, la mobilit, ecc.) ed ERTICO (associazione che rappresenta in Europa gli interessi di circa cento partner, impegnati a realizzare una mobilit sostenibile attraverso lo sviluppo diffuso di sistemi intelligenti di trasporto). In particolare, nellambito della mobilit sostenibile e dei sistemi intelligenti per la sicurezza, Magneti Marelli ha aderito allassociazione eSafetyAware, supportata dalla Commissione europea e della quale fanno parte altre importanti aziende della componentistica automotive. Lassociazione ha come obiettivo la promozione delle tecnologie che possono aiutare il guidatore nelle situazioni di emergenza, fornendo informazioni fondamentali per il controllo del veicolo o intervenendo direttamente, laddove ritenuto necessario, per evitare o mitigare limpatto. Magneti Marelli partecipa anche a Heero, progetto pilota, coordinato a livello europeo da ERTICO e a livello nazionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la definizione degli standard del servizio eCall e per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per lapplicazione. Anche Iveco vanta una lunga tradizione nella parte-

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

INNOVAZIONE SOSTENIBILE

cipazione a progetti europei, nellambito del Settimo Programma Quadro ad esempio, con CityLog e CityMove, sta collaborando per lintegrazione nel trasporto, rispettivamente urbano e interurbano, di soluzioni veicolari che enfatizzano e migliorano gli aspetti di sicurezza, produttivit, efficienza energetica e basso impatto ambientale, o con Hybrid Commercial Vehicle (HCV), per promuovere lo sviluppo e la diffusione di soluzioni concrete per veicoli leggeri e autobus urbani dotati di sistemi di trazione ibridi diesel-elettrici di seconda generazione. A livello nazionale il Gruppo Fiat si fa promotore di diverse iniziative, da segnalare in particolare quelle presentate nellambito del programma Industria 2015, con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico

italiano ha stabilito le linee strategiche per lo sviluppo e la competitivit del sistema produttivo del futuro. Fiat ha partecipato proponendo numerosi progetti, in particolare nellarea strategica della mobilit sostenibile, nella quale sei proposte sono state giudicate idonee al cofinanziamento. Tra queste, Iveco coordina tre progetti: LIVE (veicoli commerciali leggeri ecocompatibili); VECTOR (veicoli industriali medi ottimizzati e multiruolo); AUTOBUS (autobus innovativo per la mobilit urbana). Magneti Marelli invece capofila del progetto Easy Rider sui servizi telematici per la mobilit e la sicurezza. Infine, nellambito dellefficienza energetica, il Gruppo si aggiudicato il bando per il progetto Target Fluff, incentrato sul recupero energetico dei residui del trattamento di riciclaggio dei veicoli a fine vita.

LINNOVAZIONE SECONDO I GIOVANI Nellambito delle proprie iniziative di sviluppo e supporto allinnovazione e di valorizzazione di giovani talenti, il Gruppo Fiat sostiene ATA, Associazione Tecnica dellAutomobile, da sempre impegnata nella divulgazione della cultura tecnica e nella formazione dei giovani ingegneri. Nel 2010 gli studenti universitari, provenienti dai Politecnici e dalle Facolt di Ingegneria delle principali Universit del mondo, sono stati impegnati nella progettazione e realizzazione di vetture monoposto da competizione a propulsione tradizionale e alternativa, elettrica e ibrida. Finalit delliniziativa stata quella di permettere ai giovani laureandi in ingegneria di affrontare unesperienza completa nella realizzazione di un progetto e allo stesso tempo proporre soluzioni innovative nellambito della ricerca per le trazioni alternative. Anche Magneti Marelli attiva nella collaborazione con il mondo Accademico e ha lanciato il programma J-RAUM, Joint Research Area University Marelli. Attraverso il J-RAUM vengono supportati progetti gestiti direttamente dallUniversit, sono formati nuovi tecnici e viene promossa la condivisione del sapere scientico tra Universit e mondo industriale. Lidea si basa sul concetto di uno spazio comune, Raum in tedesco signica infatti spazio, dedicato alla promozione e alla gestione dei progetti di innovazione. Magneti Marelli ha quindi messo a disposizione degli studenti provenienti da diverse Universit italiane, tra cui quelli del Politecnico di Torino, diversi spazi presso le proprie sedi di Bologna e di Venaria Reale (Torino). Steyr invece per il secondo anno consecutivo ha organizzato Agri-Future 2020. Liniziativa basata su una sda in cui i giovani esperti di agraria di tutta Europa hanno lopportunit di proporre idee concrete in grado di rendere pi efcienti le future pratiche agricole. Inne Ferrari, forte della convinzione che la collaborazione costante tra industria privata e Universit sia un fattore fondamentale per la crescita di entrambe le realt, ha inaugurato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Modena il Laboratorio MilleChili. Unaula attrezzata con hardware, software e telai per lo studio di progetti di ricerca realizzati da laureandi della Facolt, che, supportati da docenti e da alcuni ingegneri Ferrari, hanno lobiettivo di proporre soluzioni mirate alla riduzione del peso dei veicoli. LUniversit in questo modo chiamata a misurarsi con tematiche non solo teoriche e allo stesso tempo Ferrari potr confrontarsi con idee nuove nellambito dei progetti di ricerca e sviluppo.

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TECNOLOGIA PULITA

Il Gruppo Fiat, attraverso gli enti di innovazione e ingegnerizzazione dei Settori, in particolare attraverso quelli di Fiat Powertrain e FPT Industrial, orienta costantemente la propria ricerca verso tecnologie innovative per il miglioramento delle prestazioni del motore e allo stesso tempo per la riduzione delle emissioni. Per ottenere questo risultato, gli studi sulle nuove tecnologie si focalizzano principalmente su: ottimizzare le caratteristiche di ecocompatibilit dei propulsori convenzionali e sviluppare sistemi di trazione alternativi. Il piano di sviluppo motoristico che ne deriva da un lato prevede lidentificazione di soluzioni di prossima realizzazione, dallaltro proiettato verso attivit di tipo pi esplorativo su future tecnologie (vedere anche pagina 75). Nellottica di ridurre ulteriormente le emissioni dei propulsori convenzionali, Fiat Powertrain con Fiat Group Automobiles (FGA) ha pianificato tra gli sviluppi a breve termine lintroduzione dellI-Efficiency sia sui motori benzina sia su quelli diesel. Il dispositivo consiste in una serie di interventi mirati a ridurre gli attriti del propulsore, al miglioramento della fase di warm-up e alla gestione elettronica della potenza del motore. Ulteriore ambito di sviluppo rappresentato dal motore bicilindrico TwinAir. Dopo il successo di pubblico e di critica ottenuto dalla versione benzina, Fiat Powertrain ha iniziato lo sviluppo per abbinare il bicilindrico turbo alla doppia alimentazione benzina-metano. Questa soluzione assicura ottime prestazioni in termini di fun-todrive e, allo stesso tempo, un livello di emissioni di CO2 ancora pi basso. Proprio lesperienza sul metano, maturata dal Centro Ricerche Fiat (CRF), Fiat Powertrain e FPT Industrial, ha permesso lavvio di due importanti progetti sul possibile impiego nei motori a combustione interna del metano in miscela con lidrogeno: uno focalizzato sulle city car (Panda miscela metano/idrogeno) e laltro sui veicoli commerciali leggeri (ECODAILY Idrometano). Il Gruppo ritiene infatti che il passaggio intermedio verso le tecnologie basate sullidrogeno possa essere rappresentato dal metano, essendo entrambi combustibili gassosi e che le tecnologie sviluppate per la distribuzione del metano, sia nel

settore automotive sia nelle infrastrutture, possano costituire la piattaforma di partenza ideale per il graduale ingresso dellidrogeno nel settore dei trasporti. Nel 2010 stata completata la fornitura della flotta sperimentale di Panda alimentate a miscela di metano (70%) e idrogeno (30%) alla Regione Lombardia e a febbraio stata inaugurata la prima stazione di rifornimento ad Assago (Milano), cosicch le prime 10 Panda hanno iniziato a circolare e a inviare via GPRS dati alla stazione di elaborazione presso il CRF. Lo scopo della flotta infatti quello di fornire le informazioni necessarie a certificare i vantaggi sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello energetico. Nel corso del 2010 proseguita anche la sperimentazione dellECODAILY Idrometano, realizzato nellambito del progetto promosso dallAutostrada del Brennero, conseguendo importanti risultati. Il veicolo ha infatti ottenuto il nulla osta allimmatricolazione in vista della messa in esercizio prevista per il 2011. Inoltre, stato messo a punto un sistema infotelematico per il monitoraggio del mezzo, tramite sistema Blue&MeTM, che consente la tracciabilit del posizionamento tramite GPS e la raccolta dei dati della centralina motore, dellautonomia residua e dei risultati in termini di riduzione di CO2 rispetto alla versione diesel. Le attivit di tipo pi esplorativo su future innovazioni tecnologiche condotte dalla divisione Powertrain Research & Technology, riguardano invece la valutazione della potenziale applicazione della tecnologia MultiAir ai motori diesel (vedere anche pagina 74). Questo tipo di soluzione, oltre a ridurre ulteriormente i consumi, contribuir al raggiungimento dei futuri limiti di emissione Euro 6.

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INNOVAZIONE SOSTENIBILE

Inoltre, FGA ha allo studio sistemi Start&Stop di seconda generazione, con strategie pi evolute di spegnimento del motore che consentiranno di raddoppiare la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nelluso urbano, portandola a circa meno 20% in situazioni di traffico congestionato. Questa evoluzione dello Start&Stop sar proposta sui nuovi modelli sia a benzina sia diesel. Fiat Powertrain, sempre nellambito della sperimentazione, ha avviato la ricerca su un prototipo di motopropulsore ibrido applicato a una vettura con missione urbana. Il prototipo, Fiat 500 Hybrid-Tech, per ora non finalizzato alla produzione, prevede laccoppiamento del bicilindrico TwinAir al Dual Dry Clutch Transmission, con lintegrazione di un motore elettrico calettato su uno dei suoi due alberi primari. Architettura che consente la realizzazione di un propulsore ibrido di tipo torque-split, dove la coppia del motore termico si combina con quella del motore

elettrico e consente tutte le tipiche funzionalit della trazione ibrida con un ingombro, per, estremamente compatto. I benefici di questa innovazione consistono in una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 24% rispetto a una Fiat 500 con motore TwinAir e cambio manuale. Le attivit di Ricerca e Sviluppo del Gruppo non sono solo focalizzate al settore auto, ma il know-how acquisito viene esteso anche ad altri campi, in particolare a quello industriale. in corso, infatti, un graduale trasferimento ai motori Light-Medium-Heavy Duty per i veicoli commerciali e industriali di tecnologie consolidate, come il Common Rail di ultima generazione, il Multijet II e il MultiAir. FPT Industrial sta inoltre studiando unevoluzione del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction), al fine di consentire il raggiungimento dei limiti Euro VI per i veicoli industriali, senza il ricorso alla valvola EGR (Exhaust Gas Recirculation), garantendo cos unelevata efficienza di conversione degli NOx.

VETTURA LABORATORIO HY-KERS La vettura laboratorio HY-KERS un esempio di come Ferrari sia orientata anche allo studio della tecnologia ibrida, senza perdere di vista le caratteristiche di prestazionalit e piacere di guida che contraddistinguono ogni suo modello. Questo studio ha anche lobiettivo di preparare le vetture della Ferrari a essere in linea con le future normative sui limiti di emissioni di CO2 . Grazie anche allesperienza nel mondo delle competizioni, i tecnici di Maranello hanno infatti ideato una trasmissione ibrida molto leggera che, una volta applicata alla 599 GTB Fiorano, si dimostrata capace di ridurre le emissioni di CO2 no al 35% senza penalizzare le eccellenti doti dinamiche della berlina V12. Questo risultato stato ottenuto grazie allintegrazione tra tutte le componenti del sistema, installate sotto al centro di gravit della vettura in modo da non impattare n lhandling n la vivibilit degli spazi interni. Con la stessa losoa, le batterie agli ioni di litio sono piatte e collocate sotto il pavimento vettura, allinterno del fondo aerodinamico. Ne deriva un centro di gravit persino pi basso rispetto alla congurazione standard. La tecnologia derivata dalla F1 fondamentale anche per quanto riguarda lideazione, lingegnerizzazione e la costruzione di un innovativo motore elettrico che viene utilizzato per lottimizzazione delle caratteristiche dinamiche longitudinali e laterali delle vettura, quali la gestione della coppia, il controllo di trazione e la ripartizione della frenata, a benecio di sportivit e divertimento di guida. Uno speciale sistema di raffreddamento e lubricazione assicura la massima efcienza del sistema in tutte le condizioni di operativit.

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SICUREZZA COOPERATIVA

Per il Gruppo Fiat sviluppare prodotti che proteggano il guidatore, i passeggeri e allo stesso tempo salvaguardino la sicurezza di tutti gli utenti della strada rappresenta una sfida quotidiana e un impegno nei confronti della comunit. La ricerca del Gruppo negli ultimi anni si sta focalizzando sulla sensoristica di bordo e lo scambio di informazioni con le infrastrutture stradali e gli altri veicoli. Lobiettivo quello di migliorare la percezione delle situazioni di pericolo, ridurre la distrazione e supportare il guidatore nelle situazioni critiche. Una delle attuali sfide della mobilit, infatti, lestensione dellutilizzo delle tecnologie di comunicazione wireless per lo scambio di informazioni tra i veicoli (Vehicle to Vehicle - V2V) e tra linfrastruttura stradale e i veicoli (Vehicle to Infrastructure - V2I). La Commissione europea, che considera la sicurezza stradale e lefficienza del traffico problemi di elevata rilevanza, ha deciso di supportare in modo consistente alcuni grandi progetti di ricerca (SAFESPOT, CVIS, PRE-DRIVE C2X) per sviluppare le necessarie tecnologie e architetture telematiche al fine di creare un sistema di scambio di informazioni. Il Centro Ricerche Fiat (CRF)

ha coordinato SAFESPOT: programma co-finanziato dalla Commissione Europea e che ha coinvolto 52 partner, tra cui Magneti Marelli. Il progetto ha messo a punto una serie di soluzioni tecnologiche per la creazione di una rete di comunicazione interoperabile - capace di scambiare dati in modo affidabile tra veicoli e infrastruttura stradale - che in futuro possa fornire al guidatore informazioni fondamentali per la sicurezza preventiva, in tempo utile per non dover effettuare manovre di emergenza. A marzo 2010 sono stati presentati ad Amsterdam, durante levento Cooperative Mobility Showcase, i sistemi sviluppati nellambito del progetto con una dimostrazione pratica che ha coinvolto numerosi veicoli, tra cui due Fiat Bravo e una Fiat Croma. Conclusasi la fase di sviluppo iniziato il collaudo su larga scala che avverr contemporaneamente in diversi Paesi per verificare linteroperabilit delle soluzioni. Tre sono le tecnologie di base sviluppate: comunicazione interoperabile, localizzazione con elevata precisione e mappe digitali dinamiche dotate di una qualit dei dettagli molto alta. Il CRF stato anche uno dei partner del progetto CVIS

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

INNOVAZIONE SOSTENIBILE

(Cooperative Vehicle-Infrastructure Systems), coordinato a livello europeo da ERTICO, che si concluso nel 2010 con la realizzazione di una piattaforma di comunicazione telematica aperta e flessibile, che integra oltre 25 applicazioni per la gestione della sicurezza stradale e per il miglioramento dellefficienza del traffico. Il CRF ha sviluppato lapplicazione di controllo degli accessi, sperimentandola nellarea urbana di Torino. Infine, nellambito del progetto PRE-DRIVE C2X, nel 2010 il Centro Ricerche Fiat, attraverso due veicoli dimostratori, ha proposto un insieme di applicazioni basate sulla comunicazione Vehicle to Vehicle in

condizioni reali di traffico. I risultati di questo progetto, sono alla base del progetto integrato DRIVE C2X, il cui obiettivo principale la valutazione e la validazione dellimpatto delle applicazioni, basate sui sistemi di comunicazione fra veicoli e infrastrutture stradali, attraverso test su strada che si svolgeranno in diverse citt europee (in Italia, Germania, Olanda, Francia, Svezia e Finlandia). Il CRF, in collaborazione con lAutostrada del Brennero, seguir con i propri prototipi il test nelle citt italiane verificando il miglioramento dei flussi di traffico e il funzionamento del sistema di avvertimento della presenza di situazioni pericolose.

INDIPENDENZA ENERGETICA

New Holland Agriculture, nellambito del programma Industria 2015, si aggiudicata il bando Nuove tecnologie per il Made in Italy con il progetto Indipendenza Energetica dellAzienda Agricola con il trattore NH2TM. Il progetto, gi premiato con la Medaglia doro al SIMA Innovation Awards nel 2009, vede coinvolti 13 partner tra cui il Centro Ricerche Fiat ed incentrato sulla capacit delle aziende agricole di produrre energia elettrica da fonti naturali a basso impatto ambientale, di stoccarla sotto forma di idrogeno e di riutilizzarla facilmente. La fase di sperimentazione pratica verr inaugurata

nellazienda agricola La Bellotta di Venaria (Torino). In questa azienda inizier a lavorare entro la fine del 2011, il primo dei trattori New Holland NH2TM a idrogeno di seconda generazione. Il trattore NH2TM, infatti, utilizza la tecnologia delle celle a combustibile per produrre elettricit destinata ad alimentare il motore elettrico di trazione, gli apparati ausiliari di bordo e anche gli attrezzi elettrici per la lavorazione del suolo. Elaborato sulla base di un trattore New Holland T6000, il modello in dotazione a La Bellotta avr tre fuel cell per una potenza complessiva di 100 kW. Nellambito del progetto, saranno valutati diversi metodi

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per la produzione dellidrogeno che alimenta il trattore NH2TM, a partire dallenergia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili, fino allinnovativo processo di steam reforming del metano su scala ridotta. Nel primo caso si proceder tramite elettrolisi con lenergia elettrica prodotta dallimpianto fotovoltaico gi esistente nellazienda agricola. Nel secondo caso si utilizzer, se questo metodo risulter fattibile ed economicamente conveniente, il metano fornito dai digestori della centrale a biogas da 1 MW appena entrata in funzione a La Bellotta. Oltre a produrre idrogeno e a sopperire completamente ai bisogni energetici dellazienda agricola, la centrale sar in grado di immettere nella rete una quantit di energia elettrica pari al fabbisogno giornaliero di circa 10 mila persone.

Il progetto si basa sul presupposto che, rispetto alle automobili e agli autocarri, i trattori e le mietitrebbia lavorano usualmente a breve distanza dalla sede dellazienda e possono quindi essere riforniti senza problemi. Gli agricoltori, quindi, sono in una posizione di assoluto vantaggio per approfittare della tecnologia di utilizzo dellidrogeno: dispongono, infatti, dello spazio sufficiente per installare sistemi alternativi di generazione dellenergia elettrica, quali impianti solari ed eolici e di trattamento delle biomasse e per immagazzinare lenergia prodotta sotto forma di idrogeno. Oltre ai vantaggi di tipo ambientale, inoltre, un sistema di questo tipo consente alle aziende agricole di diventare indipendenti dal punto di vista energetico.

ECOMOVE: SERVIZI PER LEFFICIENZA ENERGETICA Il progetto eCoMove, co-nanziato dalla Comunit europea nellambito del Settimo Programma Quadro, si pone lobiettivo di creare una soluzione integrata per il trasporto su strada in ottica di efcienza energetica. Avviato ad aprile 2010 per una durata di 3 anni, il progetto intende dimostrare la possibilit di ridurre il consumo di carburante no al 20%, utilizzando una combinazione di sistemi cooperativi di comunicazione per lo scambio di informazioni fra veicoli e tra linfrastruttura stradale e i veicoli. Al progetto, coordinato da ERTICO, partecipano pi di 30 partner tra aziende e centri di ricerca europei. Per il Gruppo Fiat sono stati coinvolti il Centro Ricerche Fiat e Magneti Marelli che progetteranno e svilupperanno alcune applicazioni nellambito della funzione ecoSmartDriving. Una di queste applicazioni, denominata ecoTripPlanning, consentir allutente di pianicare sul proprio sistema di navigazione satellitare il miglior percorso in ottica di risparmio energetico. Tale percorso potr automaticamente essere variato e adeguato durante il tragitto in funzione dei parametri di viabilit ricevuti in tempo reale. Al termine del percorso sar inoltre possibile consultare i dati di viaggio e vericare leffettivo benecio ottenuto in termini di risparmio energetico. Unaltra importante applicazione lecoMonitoring; consentir allutente di monitorare e ricevere indicazioni sul corretto stile di guida da applicare in ottica di riduzione dei consumi. Tale applicazione si avvarr di interfacce uomo-macchina di nuova generazione, basate su quadri di bordo ricongurabili e display avanzati. Il Centro Ricerche Fiat e Magneti Marelli si occuperanno anche della progettazione e realizzazione dei sistemi veicolo realizzando due dimostratori che saranno utilizzati per sperimentare e validare le applicazioni. Lelemento di innovazione peculiare, che supporter lo sviluppo di queste applicazioni per una guida ecologica, costituito dalla rete di interconnessione wireless basata sullo standard IEEE 802.11p, appositamente sviluppato per il collegamento tra i veicoli e le infrastrutture stradali (come ad esempio le centrali di servizio o gli organi di controllo del trafco). Questa rete di interconnessione consente sia ai veicoli sia ai centri di gestione di poter disporre di informazioni costantemente aggiornate sullo stato del trafco e dei parametri duso caratteristici di ogni veicolo.

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

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FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI


La protezione dellambiente un elemento chiave nella gestione del business del Gruppo Fiat. Minimizzare limpatto dei processi produttivi, attraverso azioni di prevenzione e riduzione un preciso impegno che coinvolge tutte le fasi, dalla progettazione alla produzione, alla distribuzione, al ne vita dei veicoli. Il miglioramento continuo delle performance ambientali un obiettivo totalmente integrato nella strategia industriale del Gruppo.
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
Per il Gruppo Fiat, gestione dellambiente significa creare e applicare in tutto il mondo metodi e pratiche che consentano di ridurre progressivamente e continuamente gli impatti dei processi produttivi. Il coinvolgimento delle persone, le conoscenze sviluppate, la disponibilit di strumenti di analisi e limpegno finanziario del Gruppo hanno permesso nel corso degli anni di raggiungere importanti risultati. Le spese e gli investimenti complessivamente sostenuti dal Gruppo nel 2010 per il miglioramento delle proprie performance ambientali attraverso interventi sugli impianti e sui processi sono stati pari a oltre 83 milioni di euro (+54% rispetto al 2009). ORGANIZZAZIONE A TUTELA DELLAMBIENTE Nel 2010 il Working Group Environment, composto dai referenti della funzione Environment di ogni Settore, ha coordinato circa quindici team di lavoro sulle tematiche ambientali, operando in stretta collaborazione con i responsabili della gestione energetica e con lUnit di Sostenibilit. Attraverso lattivit svolta dai team, stato possibile raggiungere gli obiettivi definiti negli anni precedenti e definire il Piano Ambientale 2010-2014. Con il Piano sono fissati i traguardi dei prossimi anni per ogni Settore relativamente alle principali direttrici dintervento in campo ambientale (emissioni in atmosfera, acque, biodiversit, rifiuti). I team hanno inoltre proseguito lo sviluppo e laggiornamento di strumenti standard a supporto della condivisione delle migliori pratiche tra tutti i Settori e del miglioramento della gestione ambientale negli stabilimenti del Gruppo. Tali strumenti sono messi a disposizione dei referenti di ogni Settore attraverso una piattaforma informatica dedicata, alla quale hanno accesso circa 1.400 persone nel mondo, sviluppata per garantire la necessaria omogeneit di applicazione in tutte le aree del Gruppo. La piattaforma informatica raccoglie i materiali di formazione, i documenti sulle diverse tematiche ambientali

83 milioni
di euro per spese e investimenti per la protezione

dellambiente

LINEE GUIDA AMBIENTALI Le Linee Guida Ambientali, approvate e diffuse nel 2010, nascono dalla consapevolezza che i grandi gruppi industriali giocano un ruolo fondamentale nel garantire uno sviluppo sostenibile della Societ e in particolare nel preservare i diritti delle future generazioni. Contengono quindi impegni precisi relativamente al corretto approccio che ogni persona deve adottare relativamente alle tematiche ambientali e forniscono chiare indicazioni sulle modalit attraverso le quali devono essere stabiliti e aggiornati gli obiettivi ambientali, sviluppati nuovi prodotti e svolte le attivit quotidiane in tutto il mondo.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

148 stabilimenti
certicati

ISO 14001

(procedure generali e operative, linee guida, guide di rendicontazione, ecc.) e lapplicativo SAD - Standard Aggregation Data - che supporta la rendicontazione dei dati relativi alle performance ambientali dei singoli stabilimenti e ne permette il confronto allinterno del Settore. Il confronto intersettoriale delle performance e la verifica periodica dellallineamento rispetto agli impegni del Gruppo in campo ambientale, sono effettuati mensilmente nel corso degli incontri del Working Group Environment. Tale attivit posta a supporto del top management dellarea Manufacturing di ogni Settore nellambito del Green Manufacturing Project (GMP) in cui sono monitorate le prestazioni ambientali e stimolati i processi di miglioramento continuo. Inoltre, nel corso di tali incontri, sono illustrati i risultati dei confronti effettuati rispetto ai principali concorrenti, focalizzati sulle tematiche di maggiore rilevanza. CERTIFICAZIONE DEI PROCESSI Il Gruppo Fiat ritiene che lomogeneit organizzativa e la standardizzazione dei processi e del sistema di gestione ambientale siano condizioni necessarie per un efficace raggiungimento degli obiettivi anche in campo ambientale. La certificazione secondo standard internazionali e da parte di organismi indipendenti la conferma dellapplicazione di tale omogeneit allinterno delle varie realt del Gruppo. Fiat ha avviato la certificazione dei propri processi produttivi secondo gli standard della norma ISO 14001

gi dal 1996, anno della sua prima emanazione. Alla fine del 2010, in coerenza con lobiettivo definito nel 2008, risultavano certificati 148 stabilimenti (104 in Europa e altri 44 nel resto del mondo) rappresentanti complessivamente circa il 92% del fatturato industriale(1). Entro la fine del 2012 tutti gli stabilimenti del Gruppo, esistenti nel mondo al 2010, saranno certificati ISO 14001. In anticipo rispetto agli obiettivi dichiarati lo scorso anno, stata inoltre ottenuta la certificazione di 11 stabilimenti di Comau (rappresentanti circa il 90% dei consumi energetici del Settore e localizzati in 8 Paesi) secondo la norma EN 16001, relativa ai sistemi di gestione dellenergia. Entro il 2013 tutti i principali stabilimenti del Gruppo (rappresentanti oltre il 90% dei consumi energetici totali) saranno certificati secondo questo standard. FORMAZIONE Lefficace applicazione dei processi richiede la presenza di persone competenti, consapevoli e motivate; a tal fine il Gruppo ha proseguito nel corso dellanno il proprio impegno a favore della formazione dei dipendenti direttamente coinvolti nelle attivit di gestione ambientale e di prevenzione e mitigazione degli impatti delle attivit produttive. In particolare, sono state erogate complessivamente circa 221 mila ore di formazione in materia ambientale. Attraverso la sezione training della piattaforma informatica, circa 800 dipendenti nel mondo hanno fruito di un corso di formazione e informazione sulle logiche dutilizzo degli strumenti creati, tra cui il nuovo sistema di gestione dei KPI ambientali. Nel 2010 sono inoltre proseguite le attivit di definizione di standard anche attraverso kit di formazione, dedicati ad alcune figure specialistiche operanti nel sistema di gestione ambientale nei vari stabilimenti, che riguardano le regole di prevenzione e gestione degli aspetti ambientali, la norma ISO 14001, la norma EN 16001, ecc.. Tali nuovi contenuti formativi saranno disponibili a partire dal 2011 per tutti i dipendenti operanti negli stabilimenti in Italia, per essere poi estesi in tutto il mondo.

(1)

Per fatturato industriale si intendono i ricavi riconducibili allattivit degli stabilimenti direttamente controllati dal Gruppo.

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WORLD CLASS MANUFACTURING

Il World Class Manufacturing (WCM) un sistema di produzione strutturato e integrato che abbraccia tutti i processi dello stabilimento, dalla sicurezza allambiente, dalla manutenzione alla logistica e alla qualit. Lobiettivo quello di migliorare continuamente le performance produttive, ricercando una progressiva eliminazione degli sprechi, in modo da garantire la qualit del prodotto e la massima flessibilit nel rispondere alle richieste del cliente, attraverso il coinvolgimento e la motivazione delle persone che lavorano negli stabilimenti. Gli ambiti di intervento del WCM sono suddivisi in 10 pilastri tecnici e 10 manageriali, per ognuno dei quali sono previsti livelli incrementali di miglioramento,

con risultati chiaramente identificati e misurabili. La crescente attenzione alle tematiche energetiche stata recepita anche nelle metodologie del WCM, sviluppando allinterno del pilastro Environment uno specifico sub-pilastro Energy, per incrementare la capacit di individuare e realizzare iniziative che permettano di ridurre gli sprechi e migliorare luso dellenergia. Con riferimento allarea ambientale nel corso del 2010, sono stati individuati pi di 1.300 progetti che hanno determinato minori consumi e un risparmio di oltre 21 milioni di euro. Tra di essi si segnala il progetto KERS (Kinetic Energy Recovery System Sistema di Recupero dellEnergia Cinetica) sviluppato nello stabilimento di Fiat Group Automobiles a Cassino (Frosinone), in collaborazione con Comau e con il Centro Ricerche Fiat, che nasce proprio dallidea di eliminare gli sprechi energetici legati alla movimentazione dei robot di saldatura. Alla fine di dicembre 2010 erano 130 i siti coinvolti nel programma, rappresentativi di oltre il 95% dei costi totali di trasformazione del Gruppo. Di tali siti, 18 hanno raggiunto il livello bronzo e 9 il livello argento. Il raggiungimento dei diversi livelli di performance (bronzo, argento, oro e world class) attestato da audit esterni, svolti da team presieduti da rappresentanti della WCM Association. Tale sistema di audit consente un continuo benchmarking interno tra le varie realt del Gruppo e promuove uno scambio costruttivo di esperienze e soluzioni applicative tra i membri della WCM Association. Uno dei valori fondamentali del WCM la partecipazione delle persone: nel 2010 stato coinvolto il 50% degli operai e degli impiegati presenti negli stabilimenti del Gruppo in Italia (+6% rispetto al 2009) e sono stati raccolti oltre un milione di suggerimenti nel mondo. Lapplicazione delle metodologie e delle indicazioni del WCM stata estesa anche oltre lambito produttivo: sono infatti state sviluppate iniziative analoghe anche per i processi logistici e amministrativi, con lobiettivo di ottenere un approccio integrato tra le diverse aree aziendali. inoltre proseguita la promozione del WCM presso i fornitori (vedere anche pagina 175).

110

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

SISTEMA DI MONITORAGGIO E PERFORMANCE AMBIENTALE

Il monitoraggio della performance ambientale consente, attraverso la gestione di opportuni parametri tecnici, di misurare i benefici e il grado di efficacia delle azioni realizzate, di pianificare attivit di miglioramento e di stabilire nuovi obiettivi sempre pi sfidanti. Lentrata a regime del sistema di monitoraggio Standard Aggregation Data (SAD) nel 2010 ha permesso lestensione delle analisi di benchmarking, gi svolte in precedenza, e lo sviluppo di nuove aree di rendicontazione di indicatori ambientali (KPI), in conformit a quanto richiesto dai principali standard di rendicontazione, dagli investitori e dalle agenzie di rating di sostenibilit. Sono stati definiti nuovi KPI normalizzati e ne stato avviato il monitoraggio, contribuendo cos alla definizione del Piano Ambientale 2010-2014, contenente obiettivi di medio termine per la riduzione dellimpatto dei processi produttivi (emissioni in atmosfera, gestione delle acque, gestione dei rifiuti, salvaguardia della biodiversit) per tutti i Settori del Gruppo. La formulazione di obiettivi basati su indicatori normalizzati stata ritenuta pi efficace e trasparente rispetto alla definizione di obiettivi in valore assoluto, che sono influenzati anche dai volumi complessivi di produzione. Tale processo ha reso necessario lo sviluppo di parametri di normalizzazione specifici per ogni Settore e non confrontabili tra di loro. In conseguenza di ci, nel presente Bilancio, i dati a livello di Gruppo sono rappresentati solo in valore assoluto e sono illustrati i dati normalizzati per alcuni Settori, mentre una descrizione completa delle performance e degli obiettivi di ciascun Settore disponibile nel sito corporate sezione di sostenibilit. EMISSIONI IN ATMOSFERA Il Gruppo monitora costantemente le principali emissioni in atmosfera che possono derivare dai processi produttivi, dalla combustione di fonti fossili o dalluso di talune apparecchiature. Composti Organici Volatili (COV) Negli ultimi anni Fiat ha continuato a ridurre le emissioni in atomosfera dei COV emessi dagli impianti di
(1) (2)

verniciatura degli stabilimenti. Il Gruppo passato da un valore medio di circa 79 g/m2 nel 2004 a circa 46 g/m2 nel 2010 (-42%). In particolare Fiat Group Automobiles, anche grazie al continuo consolidamento di pratiche gestionali e allintroduzione di miglioramenti negli impianti finalizzati alla riduzione a monte delluso di prodotti per la verniciatura, ha significativamente ridotto le proprie emissioni di COV in Europa, raggiungendo un valore di 26,6 g/m2 (-47% rispetto al 2007).
EMISSIONI DI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI Gruppo Fiat
Mondo (g/m2)

Emissioni medie di COV Fiat Group Automobiles


Mondo ed Europa (g/m2)

2010 46,1

2009(1) 47,4

2008 49,8

65,4 50,2 47,1 38,7 44,3 37,5 43,4 26,6

2007

2008

2009
Europa

2010

Mondo

Ossidi di azoto e zolfo (NOx e SOx) e polveri Le emissioni complessive di NOx, SOx e polveri, calcolate(2) con riferimento agli stabilimenti proprietari degli impianti di generazione dellenergia, sono in lieve aumento nel corso dellanno, come conseguenza diretta della maggior quantit di energia prodotta internamente.
EMISSIONI DIRETTE DI NOx, SOx E POLVERI
Gruppo Fiat mondo (t)

NOx SOx Polveri

2010 1.162 198 26

2009(1) 1.043 147 18

2008 1.194 138 18

Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilit 2009. Le emissioni sono stimate sulla base dei consumi diretti di energia.

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Apparecchiature contenenti ODS Alcune delle apparecchiature generalmente utilizzate per il raffreddamento, il condizionamento e la climatizzazione utilizzano al proprio interno sostanze potenzialmente lesive dello strato di ozono (Ozone Depleting Substances - ODS). Il Gruppo Fiat monitora costantemente tali apparecchiature e il loro utilizzo, al fine di evitare il rilascio, anche accidentale, delle ODS contenute. Nel corso del 2010 non si sono registrati casi di rilascio di tali sostanze. Inoltre, facendo seguito al censimento delle apparecchiature e degli impianti contenenti ODS, nellanno stato definito un piano di azioni e di interventi mirati, che entro il 2014 porter alla loro sostituzione in tutti

gli stabilimenti nel mondo con gas a minore impatto ambientale e/o con tecnologie alternative. GESTIONE DELLE ACQUE La conservazione delle risorse idriche costituisce un tema di crescente interesse per la mitigazione dellimpatto ambientale dei processi produttivi. In tale ambito il Gruppo Fiat impegnato sia nella riduzione dei consumi complessivi di acqua sia nel mantenimento di un elevato livello qualitativo delle acque scaricate. Nel 2010, il team di lavoro specifico ha realizzato una mappatura completa della disponibilit di risorse idriche nel mondo (mettendo in correlazione le quantit di acqua disponibili e i consumi nelle diverse regioni) e lha confrontata con le aree di presenza del Gruppo.

112

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

PRELIEVI E SCARICHI IDRICI


Gruppo Fiat mondo (milioni di m3)

2010 14,2 16,6 1,2 0,1 32,1 6,9 11,0 4,3 22,2

2009 15,5 17,7 1,0 0,3 34,5 7,9 13,2 3,9 25,0

2008 16,5 17,6 1,5 1,4 37,0 9,7 19,4 2,1 31,2

Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superciali Altro Totale prelievi Scarichi Acque superciali Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi

-8% nei consumi idrici per vettura


prodotta negli stabilimenti di FGA nel mondo

In seguito a tale analisi sono stati identificati 26 stabilimenti localizzati in zone dove lacqua definibile come una risorsa limitata e sono state adottate misure per migliorarne il ricircolo e il riutilizzo. Sono state inoltre fissate le priorit di intervento che permetteranno di raggiungere gli obiettivi sulla gestione delle acque definiti per il 2014. Per fornire indirizzi omogenei agli stabilimenti e ai Settori in tale ambito, limpegno del Gruppo sar formalizzato nella definizione di una specifica linea guida, la cui stesura, approvazione e diffusione prevista per il 2011. Attraverso attivit di miglioramento gestionale del ciclo delle acque e di promozione del riutilizzo della risorsa idrica nei processi industriali, nel 2010 il Gruppo ha ridotto i propri consumi complessivi di acqua del 7% (da 34,5 a 32,1 milioni di m3) e la percentuale di acqua

riutilizzata allinterno dei cicli produttivi negli stabilimenti nel mondo stata valutata pari a circa il 91%. Fiat Group Automobiles (FGA), proseguendo le azioni di efficienza gi avviate dal 2006, ha ulteriormente ridotto dell8% rispetto al 2009 i consumi di acqua per vettura prodotta (pari a -26% rispetto al 2006, superando cos lobiettivo dichiarato per il 2010). FGA, inoltre, si impegnata a ottenere una riduzione complessiva del 25% nel 2014 rispetto ai valori del 2009 (corrispondente a -40% rispetto al 2006). In tale contesto, il Settore ha anche migliorato il proprio indice di ricircolo(1) delle acque, passando dal 94,6% registrato nel 2009 al 95,7%. Relativamente alla qualit delle acque scaricate dagli stabilimenti del Gruppo, stata mantenuta ampia conformit alle vigenti normative. In particolare, le

PRELIEVI IDRICI
Fiat Group Automobiles mondo (m3 per vettura prodotta)

7,29

6,83

6,47

5,84

5,36 4,37 obiettivo 2014


(-25% vs 2009)

2006

2007

2008

2009

2010

(1)

Per indice di ricircolo si intende il rapporto tra il ricircolo totale di acqua nel processo produttivo e il relativo fabbisogno idrico.

113

FONTI IDRICHE SIGNIFICATIVAMENTE INTERESSATE (1) DA PRELIEVI O SCARICHI IDRICI DEGLI STABILIMENTI
Gruppo Fiat mondo

Settore e Stabilimento FGA Tychy (Polonia) Fiat Powertrain Pratola Serra (Italia) FPT Industrial Bourbon-Lancy (Francia) Teksid Carmagnola (Italia)

Fonte idrica interessata Fiume Korzenica Fiume Sabato

Utilizzo Prelievo per processo tecnologico Scarico industriale e di acqua meteorica Prelievo e scarico industriale e di acqua meteorica Scarico industriale

Bacino protetto -

Bacino a elevato valore di biodiversit -

Acqua prelevata > 5% della portata media annua s -

Acque reue > 5% della portata media annua s s

Fiume Loira Gora del Naviglio

s -

s -

analisi effettuate sugli scarichi idrici degli stabilimenti di FGA nel mondo, evidenziano livelli di presenza di domanda chimica di ossigeno (COD) e solidi sospesi totali (TSS) inferiori di almeno il 50% rispetto alle normative applicabili; relativamente alla presenza di domanda biochimica di ossigeno (BOD), i livelli registrati sono inferiori di almeno il 16% rispetto ai limiti previsti. Anche in questo ambito, per i parametri BOD, COD e TSS, sono stati definiti obiettivi per il 2014 per i principali Settori del Gruppo (vedere sito corporate sezione di sostenibilit). Nel 2010 il Gruppo non ha registrato casi di sversamenti significativi nel mondo.
RIFIUTI
Gruppo Fiat mondo (migliaia di t)

GESTIONE DEI RIFIUTI Il Gruppo costantemente orientato al miglioramento delle modalit di gestione dei rifiuti, sia attraverso una riduzione delle quantit di rifiuti generati sia attraverso lincremento delle percentuali di recupero/riutilizzo degli stessi. Infine, anche nel caso di rifiuti da destinare allo smaltimento, Fiat utilizza prioritariamente le modalit con un minore impatto ambientale (termovalorizzazione, trattamento e - in ultima scelta - invio a discarica). La ripresa dei volumi di attivit registrata in alcuni Settori ha determinato un corrispondente incremento nella generazione di rifiuti. In particolare, laumento delle

2010 1.438 88 1.526 139 29 71 509 609 916 60% 33%

2009 1.171 81 1.252 118 24 77 347 448 804 64% 28%

2008 1.579 88 1.667 148 40 81 518 639 1.081 65% 31%

Riuti generati Riuti speciali non pericolosi Riuti speciali pericolosi Totale riuti generati di cui da imballaggi Riuti smaltiti Termovalorizzazione Trattamento Discarica Totale riuti smaltiti Riuti recuperati Totale riuti recuperati riuti recuperati riuti a discarica
(1)

Le fonti idriche si intendono signicativamente interessate da prelievi e/o da scarichi idrici se sono bacini protetti o a elevata biodiversit, oppure se sono interessate da prelievi e/o scarichi idrici in misura superiore al 5% della portata media annua del corpo idrico interessato. Sono state considerate solo le acque superciali.

114

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

lavorazioni negli stabilimenti di Teksid destinati alla produzione di fusioni per veicoli industriali (che necessitano di maggiori quantit di sabbia negli stampi) ha avuto un impatto significativo sia sulle quantit complessive generate sia sulle percentuali di recupero dei rifiuti. Nonostante lincremento registrato dal Gruppo rispetto al 2009 (le cui performance sono state comunque influenzate dai minori volumi di attivit), il trend complessivo rispetto agli anni precedenti si mantiene
RIFIUTI GENERATI
Fiat Group Automobiles mondo (kg per vettura prodotta)

229 199

209 12(1)
187 obiettivo 2014
(-6% vs 2009)

197

2008

2009

2010

(1)

Riuti derivanti da operazioni di ristrutturazione.

comunque positivo, con una riduzione di circa l8% rispetto al 2008. A livello di Settore, Fiat Group Automobiles (FGA) ha registrato un incremento complessivo di circa l8% nella generazione di rifiuti (da 470 a 507 mila tonnellate), determinato principalmente dalle operazioni di ristrutturazione effettuate presso lo stabilimento di Betim (Brasile) che hanno generato significative quantit addizionali di rifiuti non recuperabili. Escludendo tale impatto straordinario, la quantit di rifiuti per vettura prodotta generati da FGA diminuita di circa l1%, passando da 199 a 197 kg/vettura. In tale contesto, il Piano Ambientale 2010-2014 ha definito ambiziosi obiettivi di riduzione dei rifiuti per valori unitari negli stabilimenti, specifici per ogni Settore (con valori fino a un massimo di -20% per Maserati). Ulteriori obiettivi sullo stesso orizzonte temporale e specifici per ogni Settore sono stati definiti relativamente alle percentuali di recupero dei rifiuti generati (con valori compresi tra 80% e 95% per i principali Settori industriali). In considerazione delle attivit gi intraprese, FGA ha confermato limpegno a raggiungere una percentuale di recupero dei rifiuti del 95% entro il 2012 (in anticipo di due anni rispetto alle scadenze fissate per gli altri Settori).

115

SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSIT Nel corso del 2010, proclamato Anno Internazionale della Biodiversit dallAssemblea Generale delle Nazioni Unite, il Gruppo ha sviluppato (in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Animale e dellUomo dellUniversit degli Studi di Torino e uno studio professionale esterno) il Fiat Group Biodiversity Value Index, corredato dalle Linee Guida specifiche per la sua applicazione nel Gruppo Fiat. Lindice valuta, nei territori interessati dalla presenza degli stabilimenti Fiat, lo stato della biodiversit e dei fattori che la influenzano (pressioni ambientali) e identifica le problematiche presenti, al fine di indirizzare eventuali progetti di tutela e ripristino ambientale in maniera mirata e consapevole. La metodologia di analisi utilizzata consente di giungere alla definizione di un valore che riassume il livello di diversit biologica rilevato sul territorio circostante e il livello di pressione ambientale esistente. Il primo parametro rilevato attraverso lanalisi e la valutazione di specifici indicatori caratteristici degli ecosistemi acquatici e terrestri circostanti, sviluppati anche con riferimento alle specie protette indicate nelle liste nazionali e internazionali di riferimento (quali ad esempio la lista rossa dellIUCN e la direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici). Il livello di pressione ambientale invece calcolato in base alle attivit svolte dalluomo sul territorio (agriGruppo Fiat mondo

coltura, attivit industriali, insediamenti urbani, ecc.). Nel corso dellanno la metodologia stata testata su due aree pilota: lo stabilimento Fiat Powertrain di Verrone (Biella) e lo stabilimento Magneti Marelli di Venaria (Torino) e sar estesa ad altri stabilimenti, dando priorit a quelli ubicati in zone adiacenti o allinterno di aree protette o a elevata biodiversit.

FRANCO TURCATI

STABILIMENTI ADIACENTI, LIMITROFI O COMPRESI IN AREE PROTETTE (1) O A ELEVATA BIODIVERSIT


Settore e Stabilimento CNH - Case New Holland Curitiba (Brasile) FPT Industrial Bourbon-Lancy (Francia) Fiat Powertrain Verrone (Italia) Magneti Marelli Venaria (Italia) Teksid Funfrap (Portogallo) Supercie totale dello stabilimento in m2 792.824 211.678 1.809.540 246.390 103.960

Tipo di attivit Produzione di mietitrebbia, trattori e componenti Produzione di motori medi e pesanti Costruzione di cambi e pezzi di ricambio Produzione di sistemi di illuminazione e di scarico Produzione di basamenti motore, collettori scarico, differenziali, carter turbine

(1) Per area protetta (nazionale, regionale, sito di importanza comunitaria, zona di protezione speciale, oasi, ecc.) si intende unarea geogracamente individuata che destinata, disciplinata o gestita per raggiungere specici obiettivi di conservazione. Per area a elevato valore di biodiversit si intende unarea non soggetta a una disciplina legale, ma riconosciuta da organizzazioni governative e non governative, per la presenza di importanti biodiversit.

116

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

ALTRI INDICATORI Il Gruppo monitora anche altri aspetti della propria performance ambientale, in particolare la presenza di sostanze pericolose e la rumorosit. Apparecchiature contenenti PCB e PCT Alcune apparecchiature elettriche (es. trasformatori) utilizzano al proprio interno specifici liquidi di raffreddamento contenenti Policlorobifenili (PCB) e Policlorotrifenili (PCT). Tali sostanze sono state classificate come pericolose e quindi soggette a restrizioni di uso, produzione e immissione sul mercato, seppure con alcune differenziazioni tra i vari Paesi. Da diversi anni, in anticipo rispetto alle scadenze normative, il Gruppo ha intra-

preso la loro progressiva eliminazione, che stata gi completata in quasi tutti i Settori, ad eccezione di Iveco e Magneti Marelli, presso i quali lintervento si concluder nel 2011. Rumore esterno Relativamente allimpegno del Gruppo per la limitazione del rumore esterno prodotto dai propri stabilimenti, stata completata la mappatura delle aree di presenza che ha permesso lidentificazione di sei stabilimenti localizzati in aree sensibili. Inoltre sono state avviate le attivit propedeutiche alla definizione di Linee Guida per la progettazione e lacquisto di nuovi macchinari e impianti e la realizzazione di fabbricati a minor impatto acustico.

GESTIONE ENERGETICA E LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Consapevole del ruolo svolto dalle grandi aziende industriali nel contribuire alla domanda globale di energia, il Gruppo Fiat conferma il proprio impegno a ridurre lo sfruttamento delle fonti fossili e a limitare le emissioni di gas a effetto serra, ottimizzando le proprie performance energetiche e promuovendo lutilizzo di fonti rinnovabili. ORGANIZZAZIONE PER LA GESTIONE ENERGETICA Nel 2010, la creazione di un unico centro di competenza per la gestione delle tematiche energetiche, trasversale a tutti i Settori del Gruppo, ha permesso di realizzare importanti sinergie attraverso una maggiore condivisione delle best practice, e di aumentare il coinvolgimento e la consapevolezza delle persone operanti allinterno degli stabilimenti, avviando oltre mille progetti di miglioramento. A ulteriore sostegno di un modo di operare standardizzato e di un controllo puntuale dei consumi, proseguita lestensione del sistema di gestione energetica Energy Monitoring and Targeting (EMT) a tutti i Settori (alla fine del 2010 era applicato a 39 stabilimenti del Gruppo nel mondo). Sono state inoltre realizzate giornate formative in aula ed erogato un corso on-line sul sistema EMT e sulla gestione dei consumi.

117

FRANCO TURCATI

Nel corso dellanno sono anche proseguite le attivit definite nel Piano dAzione Energetico del Gruppo che prevede i seguenti obiettivi per il 2014: fino a un massimo di -30% (con percentuali specifiche per ciascun Settore) dei consumi di energia per valori unitari, rispetto al 2009; fino a un massimo di -35% (con percentuali specifiche per ciascun Settore) delle emissioni di CO2 per valori unitari, rispetto al 2009. Tra le principali soluzioni tecnologiche o di processo adottate per labbattimento dei consumi energetici si segnalano: sistemi di illuminazione ad alta efficienza (con tecnologia LED o tradizionale) per aree produttive, uffici e aree esterne, associati a variatori dintensit luminosa e controllo remoto (in FGA, Comau e Iveco); sistemi per il recupero del calore dei fumi in uscita (in FGA e Iveco);

motori ad alta efficienza, inverter per motori elettrici e compressori a giri variabili per la produzione di aria compressa (in Magneti Marelli, Iveco, Fiat Powertrain e CNH - Case New Holland); sistemi di riscaldamento con scambiatori di calore, destratificatori daria e sistemi automatici di gestione (in FGA, Magneti Marelli e Teksid); applicazione di nanotecnologie in alcuni processi di verniciatura in CNH - Case New Holland; innovazioni hardware e software sui macchinari per la lavorazione di componenti metallici in FPT Industrial. Per perseguire gli obiettivi posti dal Piano dAzione Energetico 2009-2014, e diffondere lutilizzo delle migliori tecnologie disponibili, nel corso del 2010 si accelerato il processo di integrazione dei requisiti di risparmio energetico nei capitolati tecnici degli impianti produttivi, finalizzato anche a una pi efficace valutazione dei costi di esercizio.

GENERAZIONE EFFICIENTE DELLENERGIA Nel 2010 stato realizzato un impianto di trigenerazione nello stabilimento Magneti Marelli di Mel (Potenza), in grado di soddisfarne i fabbisogni di energia termica ed elettrica. Inoltre, presso lo stabilimento Fiat Group Automobiles (FGA) di Atessa (Chieti) - operato attraverso la joint venture Sevel - sono stati ultimati i test su un nuovo impianto di trigenerazione, che sar in grado di coprirne circa il 90% dei consumi di energia elettrica e oltre il 50% di quelli di energia termica. Lentrata a regime di tali impianti, unitamente a quelli gi esistenti presso gli stabilimenti di Miraori (Torino) e di Cassino (Frosinone), permetter a FGA di soddisfare internamente circa il 40% dei propri fabbisogni di energia elettrica in Italia. Si segnala inoltre che presso lo stabilimento Ferrari di Maranello (Modena), in seguito allentrata a regime dellimpianto di trigenerazione e allincremento del ricorso a energie da fonti rinnovabili, le emissioni di CO2 sono diminuite di circa il 40% rispetto al 2008. Inne, sono stati installati pannelli solari per la produzione di acqua calda presso lo stabilimento Comau di Grugliasco (Torino) e in quello FGA di Cassino (Frosinone).

118

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

CONSUMI DI ENERGIA ED EMISSIONI DI CO2 Nel corso dellanno proseguita la rendicontazione, dettagliata per fonte, dei consumi energetici diretti e indiretti e delle relative emissioni di CO2 (vedere anche pagine 189-191), avviata nel 2009 avvalendosi delle indicazioni e degli standard definiti dal GHG Protocol e utilizzando, per il calcolo delle emissioni indirette, i fattori di emissione pubblicati a novembre 2010 dallInternational Energy Agency.
CONSUMI DIRETTI E INDIRETTI DI ENERGIA
Gruppo Fiat mondo (TJ)

Energia elettrica Gas naturale Altri combustibili Altri vettori energetici Totale

2010 14.686 9.394 1.421 8.047 33.548

2009(1) 13.523 8.561 1.048 7.986 31.118

2008 15.774 9.629 1.150 9.164 35.717

Consumi di energia I consumi complessivi di energia registrati nellanno sono stati di circa 33.500 terajoule. Lincremento in valore assoluto rispetto allo scorso anno (+8% circa) stato principalmente determinato dallaumento dei volumi di produzione registrato in alcuni Settori e da unestensione del perimetro di rendicontazione. Relativamente ai consumi energetici per unit di prodotto, nel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) ha registrato un valore medio di 5,15 GJ/vettura prodotta,
CONSUMI DI ENERGIA
Fiat Group Automobiles mondo (GJ per vettura prodotta)

5,69

5,35

5,15 4,55 obiettivo 2014


(-15% vs 2009)

2008(2)

2009(2)

2010

pari a una riduzione del 3,7% rispetto al 2009 (5,35 GJ/vettura prodotta). La performance 2009 stata rilevata su un perimetro omogeneo al 2010 e depurata dei fattori di discontinuit intervenuti nel corso dellanno (inserimento di nuove lavorazioni precedentemente svolte da fornitori e interventi strutturali per incrementare la capacit produttiva presso gli stabilimenti di Cassino - Frosinone, Betim - Brasile e Tychy - Polonia, con conseguente incremento della quota di consumi fissi). Il miglioramento della performance, ottenuto nonostante la forte dissaturazione degli impianti e lassenza di fermate prolungate come quelle avvenute nel 2009 che avevano consentito sensibili azioni di riduzione dei consumi, attribuibile per circa il 60% allintroduzione di soluzioni tecnologiche innovative e per il rimanente 40% alla realizzazione di interventi gestionali. Tra gli altri Settori del Gruppo, si evidenziano le riduzioni dei consumi energetici per unit di prodotto realizzate rispetto al 2009 da Comau (circa -16%), Magneti Marelli (circa -11%) e Teksid (circa -5%), in seguito allattuazione di progetti gestionali e allaumento dei volumi produttivi che ha permesso una maggiore saturazione degli impianti.

(1) (2)

Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilit 2009. I dati 2008 e 2009, inizialmente pari a 5,50 e 5,15, sono stati ricalcolati per tenere conto delle variazioni di perimetro intervenute nel corso del 2010.

119

EMISSIONI DIRETTE E INDIRETTE DI CO2


Gruppo Fiat mondo (migliaia di t di CO2)

Emissioni dirette Emissioni indirette Totale

2010 638 2.026 2.664

2009(2) 560 2.069 2.629

2008 631 n.d. n.d.

vettura prodotta negli stabilimenti di FGA nel mondo

-11% nelle emissioni di CO2 per

Emissioni di CO2 Nel 2010, le emissioni di CO2 complessive(1) del Gruppo sono state pari a circa 2,7 milioni di tonnellate, sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno, grazie al maggior ricorso a energia proveniente da fonti rinnovabili che ha bilanciato lincremento dei consumi derivante dall'aumento dei volumi e dallestensione del perimetro di rendicontazione. Relativamente alle emissioni di CO2 per unit di prodotto, nel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) ha registrato un valore medio di 0,418 ton CO2 /vettura prodotta, pari a una riduzione dell11% circa rispetto al 2009 (0,470 ton CO2 /vettura prodotta). La performance 2009 stata rilevata su un perimetro omogeneo al 2010 e depurata dei fattori di discontinuit intervenuti nel corso dellanno.
EMISSIONI DI CO2
Fiat Group Automobiles mondo (t di CO2 per vettura prodotta)

Il miglioramento registrato attribuibile principalmente allincremento nellimpiego di energie rinnovabili (circa 65% della variazione) e alle efficienze nei consumi energetici (circa 35%). Sulla base delle nuove iniziative identificate e degli importanti risultati conseguiti nel 2010, alcuni Settori del Gruppo (FGA, Iveco, Fiat Powertrain, FPT Industrial, Teksid e Comau) hanno ridefinito, rendendoli ancora pi sfidanti, i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2014. Si segnala inoltre che nellanno il Gruppo ha incrementato il ricorso a energie provenienti da fonti rinnovabili, passando dall11% del 2009 al 15% del 2010. Fiat si impegna a portare tale quota a circa il 16,5% nel 2011, con valori specifici per ciascun Settore (vedere sito corporate sezione di sostenibilit).

RIPARTIZIONE CONSUMI ENERGETICI


Gruppo Fiat mondo

Consumi indiretti da fonti non rinnovabili

53%
0,536 0,470 0,418 0,376 obiettivo 2014
(-20% vs 2009)

Consumi diretti da fonti non rinnovabili

32%

2008(2)

2009(2)

2010

Consumi totali(3) da fonti rinnovabili

15%

(1)

Le emissioni di altri gas ad effetto serra (GHG) diversi dalla CO2 non sono rendicontate in quanto di impatto trascurabile (la CO2 rappresenta oltre il 99% delle emissioni complessive di GHG del Gruppo). I dati 2008 e 2009, inizialmente pari a 0,523 e 0,457, sono stati ricalcolati per tenere conto delle variazioni di perimetro intervenute nel corso del 2010. (3) La quota di consumi diretti da fonti rinnovabili trascurabile (circa 0,5%).
(2)

120

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

Partecipazione ai programmi di emission trading Lenergia utilizzata negli stabilimenti del Gruppo proviene in larga parte da impianti di generazione di soggetti terzi o direttamente dalle reti elettriche nazionali. Al 2010, gli impianti di generazione di energia direttamente posseduti dal Gruppo e con caratteristiche tali da essere assoggettati al sistema europeo di emission trading (EU-ETS) sono soltanto tre, localizzati presso gli stabilimenti di Fiat Powertrain a Pratola Serra (Avellino), di Iveco a Vysoke Myto (Rep. Ceca) e di Magneti Marelli a Modugno (Bari). Lenergia generata complessivamente da questi stabilimenti nel 2010 stata pari a circa 188 mila GJ. Relativamente alle emissioni di CO2 allocate su tali

impianti per il periodo 2008-2012 (2a fase dellEU-ETS) stata finora registrata una posizione complessiva a credito (circa 58 mila tonnellate di CO2 di emissioni verificate tra il 2008 e il 2010, rispetto a circa 66 mila tonnellate allocate), con lacquisto di soli 3.000 certificati nel 2010 per limpianto di Iveco. Inoltre, nel corso del 2010, tutte le Societ del Gruppo presenti nel Regno Unito hanno completato le procedure di registrazione previste dal CRC Energy Efficiency Scheme (il sistema di emission trading applicato agli utilizzatori di energia, vigente nel Paese) e hanno avviato la definizione di specifiche iniziative per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.

SOLUZIONI TECNOLOGICHE E DI PROCESSO PER STABILIMENTI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE E RIDOTTI CONSUMI ENERGETICI Sulla base dellesperienza maturata dalla continua ricerca del migliore equilibrio tra la riduzione degli impatti ambientali, lefcienza produttiva e la convenienza economica, il Gruppo ha identicato un set di soluzioni tecnologiche e di processo da introdurre negli stabilimenti o negli impianti di nuova realizzazione al ne di ridurne sensibilmente i consumi energetici. Queste soluzioni, speciche per i vari reparti, sono gi oggi adottate in alcune realt del Gruppo e ne prevista una loro estesa applicazione nello stabilimento di Fiat Group Automobiles (FGA) in Serbia (attualmente in fase di ristrutturazione) e in quello di prossima realizzazione in Cina, che permetter di raggiungere consumi energetici inferiori di circa il 20% rispetto ai valori medi oggi registrati negli stabilimenti FGA nel mondo. Reparto presse: ottimizzazione delle fasi di tranciatura e stampaggio, anche attraverso una revisione del layout. Reparto lastratura: pinze di saldatura a media frequenza, motori asincroni di classe A (a risparmio energetico) per i trasporti e gli elevatori, sistemi per il recupero dellenergia cinetica (KERS) e gestione intelligente dei servomezzi per i robot, corpi illuminanti ad alta efcienza e sistema di aspirazione fumi automatizzato. Reparto verniciatura: motori elettrici ad alta efcienza e azionati da inverter (ventilazione, estrazioni, pompe). Utilizzo, in cataforesi, di un sistema modulare di alimentazione degli anodi. Riduzione dei volumi daria nelle zone automatizzate delle cabine di spruzzatura (robot wall mounted, riduzione ampiezza cabine, riduzione di velocit aria discensionale, ricircolo dellaria di processo), bruciatori di metano ad alta efcienza e con regolazione modulare (su CTA e forni). Sistemi PT-ED con lavaggi in cascata per ridurre lutilizzo di acqua e le emissioni di NOx. Reparto assemblaggio: motori elettrici ad alta efcienza per i sistemi di trasporto (tapparelle, birotaia, ecc.) e con sistemi per il recupero di energia su frenatura per elevatori e discensori con inverter. illuminazione con lampade a led o ad alta efcienza. Sistemi di ltrazione e ricircolo acqua. Edici: coibentazione e settorizzazione delle aree da riscaldare e condizionare, bruciatori di gas ad alta efcienza. Impianti per il recupero e lutilizzo dellacqua piovana e di processo.

121

PROCESSI LOGISTICI

Per Fiat, che ha stabilimenti e distribuisce i suoi prodotti in tutto il mondo, lefficienza e la sostenibilit ambientale dei processi logistici sono fattori chiave per la creazione di valore. Gli obiettivi principali del Gruppo in questo ambito sono relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 connesse alla movimentazione di componenti e prodotti finiti e alla minimizzazione dellimpiego di imballaggi non riutilizzabili.

GREEN LOGISTICS PRINCIPLES Al ne di armonizzare gli approcci e le iniziative poste in essere dai Settori e le relative modalit di interazione con i partner logistici, nel 2010 sono stati pubblicati i Green Logistics Principles, attraverso i quali sono offerte indicazioni su come contribuire alla riduzione dellimpatto ambientale, agendo su quattro principali aree di intervento: incremento di trasporti a ridotte emissioni; impiego di soluzioni intermodali; saturazione dei mezzi di trasporto; riduzione dei materiali di imballo e di protezione. Tali principi, in coerenza con le Linee Guida Ambientali dalle quali discendono direttamente, sono stati diffusi nel corso di incontri di coordinamento sia ai vertici dei Settori del Gruppo sia ai referenti degli stabilimenti, per poter garantire omogeneit di indirizzo e di recepimento. I Green Logistics Principles sono inoltre resi pubblicamente disponibili attraverso lintranet aziendale e il sito corporate sezione di sostenibilit.

WORLD CLASS LOGISTICS Gli standard del World Class Logistics, sviluppati a partire dal World Class Manufacturing, sono orientati alla definizione di processi logistici integrati sia allinterno delle fabbriche sia nella pianificazione della rete dei fornitori, perseguendo criteri di sicurezza, ergonomia, compatibilit ambientale e ottimizzazione dei flussi di trasporto. Dal 2010 la funzione Logistic Engineering stata identificata come uno dei centri di competenza di ingegneria del Gruppo con la finalit di definire linee guida e standard, promuovendone lestensione e lo sviluppo in modo coordinato tra i Settori. I FLUSSI LOGISTICI DEL GRUPPO Il trasporto di componenti e materiali per la produzione verso gli stabilimenti del Gruppo (flussi inbound) svolto da societ di trasporto esterne incaricate da Fiat, oppure gestito direttamente dai fornitori dei materiali. La distribuzione dei prodotti finiti dagli stabilimenti verso la rete commerciale (flussi outbound) svolta da societ di trasporto esterne incaricate da Fiat, o da i-FAST Automotive Logistics S.r.l. (Societ del Gruppo Fiat). Relativamente ai ricambi, gestiti da Fiat Parts & Services, i flussi inbound (verso i magazzini e i centri distribuzione) sono effettuati da societ esterne incaricate da Fiat o direttamente dai fornitori. I flussi outbound dei ricambi (verso i concessionari) sono effettuati da operatori logistici esterni, non gestiti dal Gruppo.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

MONITORAGGIO DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI DEI PROCESSI LOGISTICI Nel 2010 Fiat Group Automobiles (FGA) ha completato la definizione dei KPI ambientali (sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida GRI-G3) relativi alle emissioni di CO2 e allimpiego di imballaggi non riutilizzabili nei processi logistici, avviandone il relativo monitoraggio. A partire dal 2011, tali KPI saranno adottati da ogni Settore e calibrati secondo le relative specificit, per lavvio del monitoraggio e la definizione di specifici obiettivi. Questo approccio permetter di incrementare il grado di copertura e di conoscenza analitica dei processi e quindi stabilire precise azioni di miglioramento. Complessivamente, le emissioni di CO2 rilevate nel 2010 e riferibili ai processi logistici direttamente gestiti da FGA in Europa sono diminuite di circa il 6% rispetto allanno precedente.
EMISSIONI DI CO2 NEI PROCESSI LOGISTICI(1)
Fiat Group Automobiles Europa (migliaia di t di CO2)

CNH - Case New Holland anche nei contratti con i trasportatori outbound in Europa. Relativamente al territorio nord americano, CNH - Case New Holland sta invece coinvolgendo i propri partner logistici nel programma SmartWay Transport, promosso dallEnvironmental Protection Agency (EPA); a partire dal 2011, la partecipazione a tale programma costituir uno degli elementi di valutazione dei potenziali fornitori. Lobiettivo per il 2011 quello di arrivare a includere nelliniziativa l80% del totale dei propri trasportatori (rispetto al 70% circa del 2010). Nei trasporti outbound di FGA, gi oggi i-Fast (che gestisce circa il 23% dei trasporti di veicoli in Europa) ha una flotta composta per il 20% da mezzi Euro III e per l80% da mezzi Euro V e si impegnata allacquisto di veicoli Euro V, in caso di ulteriori ampliamenti o rinnovi. Nel complesso dei flussi outbound di FGA in Europa, la flotta utilizzata prevede, per l81% dei mezzi, lo standard Euro III o superiore.

Inbound Outbound Ricambi Totale

2010 68,3 114,4 9,3 192,0

2009 76,0 118,8 8,9 203,7

INCREMENTO DI TRASPORTI A RIDOTTE EMISSIONI Il Gruppo contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2 connesse ai trasporti dei componenti e dei prodotti finiti anche attraverso la continua promozione delluso di veicoli stradali a ridotte emissioni. Relativamente ai trasporti inbound in Europa gestiti dal Gruppo Fiat, gi operativo il divieto di accesso agli stabilimenti per mezzi con standard di emissione inferiori alla normativa Euro III; a partire dal 2011 saranno progressivamente introdotte da parte di tutti i Settori del Gruppo clausole contrattuali che prevedono lobbligo per le societ di trasporto esterne di disporre di una flotta composta per almeno il 50% da mezzi conformi alla normativa Euro IV. Analoga clausola sar inserita a partire dal 2011 da
(1)

La quanticazione delle emissioni di CO2 stata effettuata in coerenza ai criteri del The Greenhouse Gas Protocol - revised edition per quanto concerne il trasporto via strada e al modello di calcolo ambientale IFEU Heidelberg in relazione al trasporto via nave e via treno. Il dato relativo al 100% dei trasporti outbound e all82% in volume dei trasporti inbound in Europa. Il dato relativo alle emissioni derivanti dal trasporto di ricambi relativo al 47% dei ussi inbound in peso trasportato; i ussi outbound dei ricambi non sono monitorati perch attualmente non gestiti direttamente dal Gruppo. Il dato relativo al 2009 stato ricalcolato su un perimetro di rilevazione omogeneo a quello del 2010.

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IMPIEGO DI SOLUZIONI INTERMODALI Il trasporto inbound e outbound pu richiedere una quota significativa di trasporto su strada, in funzione delle caratteristiche geografiche, infrastrutturali e dei volumi produttivi. Pur in presenza di questi vincoli, il Gruppo Fiat da sempre impegnato a promuovere lutilizzo di modalit alternative, con lobiettivo di ridurre il livello di congestione del traffico e abbattere cos le emissioni di CO2 nellatmosfera. Nel 2010 proseguita per Fiat Group Automobiles (FGA) lattivazione di tratte ferroviarie in Italia ed Europa (in particolare relative ai flussi in partenza dal polo logistico di Val di Sangro - Chieti e dallo stabilimento polacco di Tychy), riducendo le emissioni di CO2 di circa 19.800 tonnellate rispetto al trasporto delle stesse quantit di vetture su strada. Inoltre, lentrata a regime di iniziative analoghe per alcuni flussi inbound, tra cui la tratta Villanova (Asti) - Kragujevac (Serbia), ha permesso di consuntivare una riduzione di ulteriori 4.200 tonnellate di CO2 rispetto al trasporto via strada. Nel 2011 sar avviata lanalisi per lattivazione di trasporti inbound via treno dal Nord Europa verso gli stabilimenti del Sud Italia. Nonostante le iniziative poste in essere, la contrazione dei volumi produttivi in alcuni stabilimenti di FGA in Europa, unitamente alla necessit di mantenere adeguate tempistiche per le consegne alla rete, ha

determinato un lieve aumento (circa +1%) della quota di trasporti outbound effettuata via strada rispetto al 2009. Nel 2010 CNH - Case New Holland ha completato il piano quinquennale di estensione dei trasporti outbound via mare verso la penisola iberica, con linclusione dei flussi di lunga percorrenza dagli stabilimenti italiani di Lecce e di San Mauro (Torino), ottenendo una riduzione complessiva delle emissioni di circa 4.500 tonnellate di CO2 nel periodo 2006-2010, rispetto alle modalit di trasporto precedenti. La contrazione dei volumi registrata nellanno ha invece reso necessario uno slittamento alla seconda met del 2011 del progetto di trasporto integrato inboundoutbound sulla tratta ferroviaria Parma - Lecce; altre iniziative, quali ad esempio, nel Regno Unito, lattivazione del trasporto ferroviario inbound verso il sito produttivo di Basildon e lentrata a regime del trasporto combinato di cabine e trattori, hanno permesso di ridurre di circa 600 tonnellate le emissioni di CO2 rispetto alle modalit utilizzate lanno precedente. Altre iniziative finalizzate allottimizzazione dei trasporti su strada (es. ridefinizione dei percorsi, eliminazione dei trasporti con modalit guidata), poste in essere principalmente da Iveco e da Magneti Marelli, hanno permesso di ottenere ulteriori riduzioni di circa 800 tonnellate di CO2.

RIPARTIZIONE TRASPORTI OUTBOUND


Fiat Group Automobiles Europa(1)

RIPARTIZIONE TRASPORTI INBOUND


Fiat Group Automobiles Europa(2)

Mare

Ferrovia

Mare

Ferrovia

22%

36%

3%

15%

Strada

Strada

42%
(1)

82%

Le percentuali sono state calcolate in funzione della modalit preponderante per singola vettura (modalit superiore all80% dei chilometri totali della tratta combinata) per il trasporto dagli stabilimenti ai concessionari o dagli stabilimenti ai piazzali nellEuropa dei 15 pi Polonia, Svizzera, Norvegia, Rep. Ceca, Rep. Slovacca e Ungheria. (2) Comprende trasporti da fornitori con resa franco spedizioniere (FCA) nellEuropa dei 25 pi Svizzera e spedizioni da Polo Italia no a termini di resa in Italia, Serbia e India.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

SATURAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO Attraverso il progetto Cambio Resa, avviato nel 2001 in Fiat Group Automobiles (FGA), i flussi inbound sono affidati a un pool di operatori logistici coordinati che pianificano la raccolta del materiale presso pi fornitori con lobiettivo di massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto e di aumentarne lefficienza, rispetto allo svolgimento di trasporti dedicati da parte dei singoli fornitori. Il progetto oggi applicato in Europa in vari Settori del Gruppo: in FGA gi esteso all82% circa dei volumi trasportati e si prevede il mantenimento di tali livelli anche in seguito allintroduzione di nuove modalit gestionali. In Iveco e in CNH - Case New Holland oggi rispettivamente il 60% del valore dei trasporti e il 75% del valore dei materiali trasportati gestito secondo le modalit del Cambio Resa e se ne prevede lulteriore estensione nel corso del 2011 fino a raggiungere una copertura rispettivamente dell80% e dell82%. In Italia, per Fiat Powertrain e FPT Industrial, anche in considerazione della numerosit e della frammentazione dei fornitori, il progetto copre oggi il 22% circa del valore dei trasporti e ne prevista lestensione fino a raggiungere il 27% circa. Anche Magneti Marelli prevede di proseguire nel 2011 lestensione delle iniziative identificate per migliorare

lefficienza dei trasporti tramite una maggiore saturazione dei mezzi. Uniniziativa analoga stata inoltre avviata nel 2010 da CNH - Case New Holland con il programma World Material Flow (WMF) e la creazione dellomonima struttura organizzativa allinterno dellente Supply Chain Management, con lobiettivo di ottimizzare la raccolta e il trasporto dei materiali verso i centri di consolidamento in Europa per la spedizione verso i siti produttivi dellAmerica Latina. Nel 2010, grazie a WMF, stata registrata una riduzione del 20% del numero di spedizioni rispetto allanno precedente, corrispondenti a minori emissioni di CO2 per circa 500 tonnellate. Nel 2011 il perimetro del programma sar esteso ai flussi di materiali verso gli stabilimenti CNH - Case New Holland del Nord America. Inoltre, con lobiettivo di cogliere le possibili sinergie e incrementare la saturazione dei mezzi, stato avviato un progetto per la gestione centralizzata dei flussi inbound, attraverso lestensione a tutti i Settori del Gruppo del sistema informativo attualmente in uso presso CNH - Case New Holland per la gestione dei trasporti. Complessivamente, nel periodo 2008-2010, in seguito alla progressiva estensione di tali progetti allinterno del Gruppo sono state evitate emissioni di CO2 per circa 32.200 tonnellate.

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RIDUZIONE DEI MATERIALI DI IMBALLO E DI PROTEZIONE La riduzione dellimpatto ambientale delle attivit logistiche del Gruppo passa anche attraverso la minimizzazione delluso di materiali di imballo e di protezione, nel rispetto dei parametri qualitativi e degli standard aziendali. Nel 2010, grazie allattivit di i-FAST Container Logistics S.p.A., Societ del Gruppo che si occupa anche dellefficiente gestione dei contenitori standard per i trasporti, proseguito limpegno, in collaborazione con i fornitori, per sostituire gradualmente gli imballi in cartone a perdere con contenitori riutilizzabili. In Fiat Group Automobiles (FGA), relativamente ai trasporti effettuati in Europa, stata ottenuta una riduzione di tali materiali di oltre il 6% rispetto allanno precedente (da 6,4 a 6,0 kg/vettura). Il lieve scostamento dallobiettivo previsto (5,9 kg/vettura) imputabile principalmente alle variazioni dei volumi produttivi connesse allavviamento dei nuovi modelli in alcuni stabilimenti e alla riduzione dellattivit in altri. Nel futuro proseguir limpegno a ridurre gli imballi a perdere in cartone, sia eliminandolo, ove possibile, nellapprovvigionamento dei materiali per i nuovi modelli sia negoziando al meglio i cambi imballo con i fornitori dei materiali sui modelli in esercizio, con lobiettivo di una ulteriore riduzione del 5% dei materiali utilizzati (fino a 5,7 kg/vettura nel 2011).
MATERIALI DI IMBALLO: CARTONE
Fiat Group Automobiles Europa (kg cartone per vettura prodotta)

6,9

6,4

6,0 5,7 obiettivo 2011


(-5% vs 2010)

Relativamente alluso di contenitori specifici nelle spedizioni internazionali di materiali dallItalia gestite dalla funzione World Material Flow (WMF), il Gruppo si impegna a ridurre progressivamente gli imballi in legno, sebbene la sostituzione con gabbie in ferro o container attrezzati richieda notevoli investimenti e sia vincolata alle fluttuazioni nei volumi di attivit. In particolare, nel primo semestre 2010, il netto incremento (+62%) dei volumi spediti verso lAmerica Latina registrato da Iveco ha determinato una disponibilit insufficiente di contenitori riutilizzabili. Ci nonostante, grazie alle iniziative gi avviate e alle esperienze maturate nella gestione dei flussi logistici, laumento nelluso di imballi in legno stato pi contenuto (+13%). Se si considerano i volumi previsti a budget per il 2010, la Societ ha raggiunto lobiettivo fissato lo scorso anno per le spedizioni verso il Brasile (6,5 imballi in legno per container). Al fine di raggiungere lobiettivo prefissato per il 2011 (passando da 14,3 a 12,9 kg di legno per m3 di materiale spedito nelle spedizioni internazionali verso lAmerica Latina) Iveco ha gi avviato lapprovvigionamento di nuovi imballi riutilizzabili. Anche FGA nel corso del 2010 ha proseguito le proprie attivit in tale ambito. In particolare, stata completata la sostituzione degli imballi in legno con altri a rendere in metallo nei flussi inbound verso lo stabilimento di Kragujevac (Serbia), consuntivando una riduzione dellutilizzo del legno di oltre il 70% (da 15,3 a 4,5 kg/m3). Nel 2011, in seguito alla completa entrata a regime di tale iniziativa, si prevede di arrivare a 1,5 kg/m3 medi annui. Lanno prossimo la soluzione verr progressivamente estesa anche ai flussi inbound verso il Brasile con lobiettivo di ridurre del 5% lutilizzo di legno per gli imballi (da 15,6 a 14,8 kg/m3). Il Gruppo continua a studiare soluzioni che permettano di minimizzare la quantit di imballi a perdere e, ove questo non sia possibile, garantisce lutilizzo di filiere di recupero.

2008

2009(1)

2010(2)

(1) (2)

Il dato 2009 differisce e pertanto sostituisce quello pubblicato lo scorso anno. A partire dal 2010 il perimetro di rilevazione include lo stabilimento di Tychy (Polonia).

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FABBRICHE E PROCESSI NON PRODUTTIVI

PROCESSI NON PRODUTTIVI

Limpegno del Gruppo al contenimento del proprio impatto ambientale e al miglioramento dellefficienza energetica non circoscritto agli ambiti produttivi, ma si estende alle attivit svolte negli uffici e nelle concessionarie. WORLD CLASS ADMINISTRATION proseguita, anche nel 2010, lapplicazione del World Class Administration (WCA) da parte di Fiat Services S.p.A., la Societ del Gruppo che gestisce i servizi di amministrazione del personale, di fatturazione attiva e passiva, di pagamento, fiscali e doganali in tutto il mondo. Nel corso dellanno il programma stato esteso a Germania, Belgio e Regno Unito, coinvolgendo cos la totalit dei Paesi dove Fiat Services presente. Gli obiettivi del WCA, definiti adattando i principi e la logica del World Class Manufacturing da un ambito produttivo a quello amministrativo, prevedono la riduzione delle perdite e degli sprechi di materiali, permettendo di ottenere un significativo impatto positivo anche sullambiente. In tale contesto, sono proseguite le attivit di contenimento dei consumi di carta e di toner (digitalizzazione documenti, introduzione isole di stampa, ecc.) gi avviate lanno precedente, che hanno permesso di ottenere riduzioni rispettivamente del 30% e del 40% sui volumi totali del 2008.

Al fine di monitorare pi accuratamente lefficacia delle iniziative poste in essere, nel 2010 stato infine definito e applicato un nuovo indicatore di performance (KPI) che rapporta i consumi di carta al volume delle attivit svolte. Relativamente a tale KPI, la Societ si posta lo sfidante obiettivo di raggiungere una riduzione del 36% nel 2011, rispetto al 2010. GREEN IT 2010 Nel 2010 sono continuate anche le attivit di Green IT volte a ridurre i consumi energetici e conseguentemente le emissioni di CO2. Nellarea Office proseguita con successo la sostituzione delle apparecchiature hardware con nuove unit dotate di alimentatori a maggior efficienza (circa 10.000 personal computer e 3.300 postazioni tecniche) che hanno permesso una riduzione di circa 85 tonnellate di CO2 rispetto al 2008. Il completamento delliniziativa previsto per il 2012. Nel 2010 sono inoltre stati sostituiti circa 16.700 videoterminali con nuovi dispositivi con qualifica EnergyStar ed EPEAT Silver/Gold. Infine, nellambito del progetto di ottimizzazione dei sistemi di stampa per il periodo 2009-2011, sono state installate in Europa ulteriori 540 nuove stampanti multifunzione a maggior efficienza energetica; nel 2011, al completamento di questa iniziativa, saranno

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state sostituite complessivamente 2.300 unit nel mondo, con una riduzione dei consumi su base annua superiore a 2.000 MWh (equivalenti a circa 1.000 tonnellate di CO2). Nellarea Data Center, di cui fanno parte i sistemi di calcolo che ospitano le applicazioni e i servizi informatici dei Settori del Gruppo, sono proseguite le azioni di riduzione, consolidamento e virtualizzazione dei server. In particolare, in seguito al consolidamento di due Server Room a Pomigliano (Napoli) e a Torino, sono stati eliminati circa 200 server fisici e ne sono stati creati circa 400 virtuali, determinando una riduzione di consumi a regime su base annua di circa 4.200 MWh (equivalenti a circa 2.100 tonnellate di CO2), rispetto al 2009. Nel 2011 sono previste ulteriori iniziative in questo ambito che porteranno al consolidamento di sei Server Room presenti a Torino in ununica struttura a efficienza energetica migliorata, per una riduzione dei consumi attesa per il 2012 pari a circa 1.600 MWh (equivalenti a circa 850 tonnellate di CO2), rispetto al 2010. Nellarea della telecollaborazione, al fine di ridurre i trasferimenti per lavoro del personale e i relativi impatti ambientali, stato dato un notevole impulso allestensione delluso dei servizi di audio/video conferenza e messaggistica istantanea, incrementando il numero degli utenti abilitati da 12.000 a circa 48.000 nel corso del 2010. Nel 2011 si prevede inoltre di realizzare presso Fiat Group Automobiles 14 sale equipaggiate con il sistema di videoconferenza ad alta qualit TelePresence; si stima che questa iniziativa possa portare ad una riduzione del 12% circa delle trasferte del personale dellarea. REALT VIRTUALE Il Gruppo ha rafforzato negli anni le proprie competenze nellutilizzo efficiente della realt virtuale, come testimoniato dalla riduzione dei tempi di sviluppo e degli sprechi di materiali registrati nella progettazione degli ultimi modelli, oltre che dal continuo incremento degli standard qualitativi. Gli strumenti e le metodologie di virtualizzazione, applicati inizialmente nel Settore automobili, sono

oggi condivisi e applicati con successo in tutti i Settori industriali (veicoli industriali, macchine per lagricoltura e per le costruzioni, componenti). Le oltre 15 virtual room presenti in Italia e le altre 6 presenti nel mondo permettono di coinvolgere in tempo reale sia progettisti e tecnici del Gruppo sia partner e fornitori localizzati a notevoli distanze, contribuendo pertanto allabbattimento delle emissioni ambientali derivanti dagli spostamenti per lavoro. Analogamente a quanto realizzato per la progettazione dei prodotti, il Gruppo si dotato di sale e strumenti di realt virtuale anche per lo studio e la progettazione dei processi e delle infrastrutture di produzione, di logistica e di assistenza tecnica, migliorando non solo lefficienza, ma anche le modalit di lavoro per gli addetti e lergonomia delle postazioni di lavoro. Lintero ciclo di vita dei prodotti del Gruppo viene attualmente verificato e ottimizzato mediante strumenti virtuali: dallottimizzazione dei layout di fabbrica e dalla simulazione completa di tutti i processi produttivi (stampaggio, lastratura, assemblaggio, verniciatura), fino alla distribuzione informatizzata e digitale dei manuali di assistenza.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

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LE NOSTRE PERSONE
Il Gruppo Fiat considera le persone il patrimonio pi prezioso. Rispetto e tutela di ogni dipendente, oltre alla valorizzazione delle professionalit, trovano applicazione ogni giorno in opportunit di crescita professionale senza discriminazioni, in piani di formazione per lo sviluppo delle competenze e in ambienti di lavoro sicuri e stimolanti.
I DIPENDENTI IN CIFRE
Nel 2010 il Gruppo Fiat ante scissione ha svolto attivit industriali e di servizi finanziari nel settore automotive attraverso societ localizzate in circa 50 Paesi e ha intrattenuto rapporti commerciali con clienti in circa 190 Paesi. Al 31 dicembre i dipendenti del Gruppo erano 199.924, in aumento del 5% rispetto a fine 2009. Poco pi del 64% era impiegato in Europa, dove i Paesi con maggiore occupazione sono lItalia (41% del totale) e la Polonia (7%). In America Latina, il Paese con il maggior numero di dipendenti era il Brasile con il 21%. Il Settore con maggiore occupazione era Fiat Group Automobiles con circa il 29% degli organici di tutto il Gruppo.
DIPENDENTI PER SETTORE
Gruppo Fiat mondo

DIPENDENTI PER AREA GEOGRAFICA


Gruppo Fiat mondo

DIPENDENTI PER CATEGORIA PROFESSIONALE


Gruppo Fiat mondo

America Latina

Asia

Impiegati

Professional

Dirigenti

Teksid

Comau

CNH

25,8%
Nord America

3,7%
Resto del mondo

15,8% 0,6%

13,9%

1,1%

3,6%
Magneti Marelli

6,1%

14,4%

Iveco

12,8% 17,1%
Fiat Powertrain FPT Industrial

5,7%

3,9%
Altre Attivit(1)

Italia

6,2%
Ferrari

40,7%
Europa
(esclusa Italia)

1,4%
Operai Maserati FGA

5,3% 0,4% 28,8%

23,5%
DIPENDENTI PER AREA GEOGRAFICA E CATEGORIA PROFESSIONALE (2)
Gruppo Fiat mondo

69,2%

2010 Totale 81.353 Italia 47.080 Europa (esclusa Italia) 11.423 Nord America 51.584 America Latina 7.374 Asia 1.110 Resto del mondo Mondo 199.924

Operai 54.065 30.797 6.207 42.175 4.653 501 138.398

Impiegati 10.955 9.812 2.060 6.321 2.045 311 31.504

Professional 14.846 6.131 2.936 2.897 647 290 27.747

Dirigenti 1.487 340 220 191 29 8 2.275

2009 Italia Europa (esclusa Italia) Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo

Totale 80.434 45.826 11.157 45.222 6.342 1.033 190.014

Operai 53.485 30.265 6.135 36.800 3.966 466 131.117

Impiegati 10.741 9432 1.839 5.747 1.996 320 30.075

Professional 14.736 5.789 2.946 2.499 359 237 26.566

Dirigenti 1.472 340 237 176 21 10 2.256

(1)

(2)

Le Altre Attivit includono il Centro Ricerche Fiat, Elasis, le Societ che operano nel comparto delleditoria, della comunicazione e dei servizi, nonch le Holding di partecipazioni e le Societ diverse. I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional (personale con ruoli sia specialistici sia gestionali, corrispondenti in Italia ai capi e ai quadri e inclusivo, secondo il sistema di classicazione Fiat, delle gure dei professional e dei professional expert), dirigenti (personale con ruoli di middle e top management, inclusivo, secondo il sistema di classicazione Fiat, dei professional master, dei professional senior e dei direttori).

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

DIPENDENTI PER SETTORE


Gruppo Fiat mondo

Fiat Group Automobiles Maserati Ferrari Fiat Powertrain (1) Magneti Marelli Teksid Comau CNH - Case New Holland Iveco FPT Industrial (1) Altre Attivit (1)(2) Totale

2010 57.611 696 2.721 12.453 34.269 7.275 12.216 28.831 25.583 7.707 10.562 199.924

2009 54.038 723 2.835 11.408 31.628 6.194 11.708 28.466 24.917 7.858 10.239 190.014

TURNOVER Nel corso del 2010 sono state assunte circa 23.400 persone, di cui 1.329 neolaureati (295 in Italia), mentre le uscite dal Gruppo sono state circa 18.400. Le variazioni di perimetro hanno comportato un aumento netto di organico di circa 4.900 unit, principalmente per effetto dellinsourcing di attivit di material handling in Italia, del consolidamento integrale della Societ Fiat-GM Powertrain Polska Sp. z o.o. (in seguito allacquisizione del rimanente 50% appartenente al precedente socio) e dellavvio delle attivit della Societ Fiat Automobiles Serbia Doo Kragujevac, parzialmente compensati dalla cessione dello stabilimento di Angoulme (Francia) della societ Automotive Lighting Rear Lamps France S.a.s., dalla cessazione dellaffitto del ramo dazienda dello stabilimento di Colonnella (Teramo) da parte di

ITCA Produzione S.p.A. e da operazioni di cessioni e insourcing attuate da parte della linea di business Service di Comau in Brasile. Il 36% delle entrate ha riguardato assunzioni con contratto a termine (47% nel 2009). Fra le uscite registrate nel 2010, circa il 9% conseguenza di procedure di riduzione collettiva di personale nellambito di operazioni di ristrutturazione o di razionalizzazione organizzativa anche avviate nellanno precedente. Le diverse situazioni sono state gestite, ove possibile, con il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge e con la definizione, con le Organizzazioni Sindacali, di piani sociali volti ad attenuare limpatto sui lavoratori delle misure adottate. Importante evidenziare che le dimensioni del Gruppo Fiat offrono opportunit di mobilit intersettoriali e tra i vari Paesi. Nel 2010, i passaggi tra Paesi, Settori e, nellambito dei Settori, tra le diverse Societ, hanno interessato complessivamente circa 1.900 persone. Il programma di Internal Job Posting, inizialmente lanciato come progetto pilota in CNH - Case New Holland in Nord America, stato esteso a posizioni in America Latina ed Europa, per un totale di 1.035 posizioni gestite e oltre 2.100 candidature interne ricevute.
TURNOVER DIPENDENTI
Gruppo Fiat mondo

Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010

190.014 23.414 (18.419) 4.915 199.924

(1) I dati 2009 relativi a FPT Powertrain Technologies sono stati riclassi cati e ripartiti tra Fiat Powertrain, FPT Industrial e Altre Attivit, coerentemente con il 2010. (2) Le Altre Attivit includono il Centro Ricerche Fiat, Elasis, le Societ che operano nel comparto delleditoria, della comunicazione e dei servizi, nonch le Holding di partecipazioni e le Societ diverse.

131

TIPOLOGIE DI CONTRATTO E BENEFIT Il 96% dei contratti di lavoro in essere nelle Societ del Gruppo a tempo indeterminato e il 99% full time. Nel corso dellanno 6.110 contratti (di cui 964 in Italia) sono stati trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Pur essendo trascurabile il ricorso a contratti a tempo determinato, si segnala, in linea generale, che i benefit offerti dal Gruppo Fiat ai propri lavoratori sono normalmente riconosciuti in virt della qualifica di lavoratore dipendente e prescindono pertanto dalla tipologia di contratto (a tempo determinato o indeterminato, full time o part time). I benefit differiscono tra loro in funzione della qualifica e del Paese di appartenenza, in relazione allapplicazione di politiche locali. Nellottobre 2010 il Gruppo ha condotto unanalisi (applicata a un campione pari al 90% degli organici) relativa alla diffusione e allutilizzo di alcuni benefit aziendali (piani sanitari integrativi, sostegno finanziario in caso di invalidit permanente da infortunio, assicurazione vita e mense aziendali o voucher sostitutivi) le cui evidenze sono riportate nella tabella sottostante.
DIPENDENTI PER TIPOLOGIA DI CONTRATTO
Gruppo Fiat mondo

CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO E INDETERMINATO


Gruppo Fiat mondo

2008

2009

2010

92%

95%

96%

8%
Tempo determinato

5% 4%
Tempo indeterminato

2010 Italia Europa (esclusa Italia) Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo

Totale 81.353 47.080 11.423 51.584 7.374 1.110 199.924

Tempo indeterminato Part time Full time 1.046 79.311 286 42.521 8 11.298 2 48.692 20 7.104 7 1.048 1.369 189.974

Tempo determinato Part time Full time 73 923 4.273 117 2.890 250 55 73 8.508

PRINCIPALI BENEFIT A FAVORE DEI DIPENDENTI


Gruppo Fiat mondo

Tipologia di benet Mensa aziendale o voucher sostitutivo Piano sanitario integrativo Sostegno nanziario in caso di invalidit permanente da infortunio Assicurazione vita

Dipendenti aventi titolo ad aderire 81% 80% 78% 39%

Partecipazione da parte degli aventi titolo n.d. 66% 99% 95%

132

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

ET, ANZIANIT E TITOLO DI STUDIO La fascia di et che accoglie la maggiore concentrazione di dipendenti del Gruppo nel mondo tra i 31 e i 40 anni e lanzianit aziendale per il 39% dellorganico non supera i 5 anni. In Italia, invece, la fascia det con maggiore concentrazione quella tra i 41 e i 50 anni, mentre lanzianit aziendale prevalente quella dagli 11 ai 20 anni. Rispetto al 2009 a livello mondo si registra in particolare un aumento dei dipendenti nella
DIPENDENTI PER ET
Gruppo Fiat mondo

categoria oltre i 50 anni e una corrispondente riduzione dei dipendenti nelle due fasce di et fino ai 40 anni. Per quanto riguarda la distribuzione per titolo di studio, si evidenzia un lieve innalzamento del livello medio/alto, con circa il 15% dei dipendenti in possesso di una laurea(1) (o titolo equiparabile) e il 40% con unistruzione di scuola media superiore. In calo dal 40% al 36% la percentuale dei dipendenti con unistruzione di scuola media inferiore.
DIPENDENTI PER TITOLO DI STUDIO
Gruppo Fiat mondo

DIPENDENTI PER ANZIANIT AZIENDALE


Gruppo Fiat mondo

Oltre 50 anni

Oltre 30 anni

Fino a 5 anni

Non mappati(2)

20,7%
Fino a 30 anni

9,4%

39,1%
Istruzione media inferiore

8,8%
Laurea o equiparabili

21,8%

36,4%

14,7%

Da 6 a 10 anni

14,3%
Istruzione media superiore

Da 41 a 50 anni

Da 31 a 40 anni

Da 21 a 30 anni

Da 11 a 20 anni

26,8%

30,7%

14,4%

22,8%

40,1% locali sia la valorizzazione del capitale umano autoctono. Nel 2010 il Gruppo ha effettuato una rilevazione su un campione rappresentativo di oltre il 93% dei dirigenti del Gruppo (relativi a 21 diversi Paesi), dal quale emerge una significativa percentuale di management locale nelle principali aree di presenza: circa il 71% in Europa, il 78% in America Latina, il 92% in Italia e il 94% in Nord America.

NAZIONALIT DEL MANAGEMENT Il Gruppo Fiat, pur non avendo in essere politiche a garanzia di assunzioni locali, ossia preferenziali per gli appartenenti alla comunit dove il Gruppo opera, tende a privilegiare, per quanto possibile, i residenti. Ci garantisce una maggiore integrazione tra lorganizzazione aziendale e la comunit e quindi favorisce sia la capacit di comprensione dei bisogni

DIRIGENTI DI NAZIONALIT LOCALE PER AREA GEOGRAFICA


Gruppo Fiat mondo

Italia Europa (esclusa Italia) Nord America America Latina Resto del mondo (3)
(1) (2)

92% 71% 94% 78% 47%

Il dato risente della dif colt nellequiparare i titoli di studio nei diversi Paesi. Rappresentano quelle casistiche in cui non stato possibile rilevare il titolo di studio. Si tratta dei casi in cui linformazione non disponibile oppure, in particolare per lestero, il titolo di studio non si presta a unequiparazione con quelli italiani. (3) Comprende Australia, Repubblica Popolare Cinese, India, Emirati Arabi Uniti, Tailandia.

133

PARI OPPORTUNIT Il Codice di Condotta del Gruppo sancisce limpegno a offrire pari opportunit nel lavoro e nellavanzamento professionale a tutti i dipendenti. Il responsabile di ogni ufficio deve garantire che per tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, quali lassunzione, la formazione, la retribuzione, le promozioni, i trasferimenti e la cessazione del rapporto stesso, i dipendenti siano trattati in modo conforme alle loro capacit di soddisfare i requisiti della mansione, evitando ogni forma di discriminazione. In seguito allaggiornamento del Codice di Condotta realizzato nel 2010, sono state espressamente menzionate tra le forme di discriminazione da evitare (oltre a quelle per razza, genere, et, nazionalit, religione e convinzioni personali gi precedentemente indicate) anche quelle per orientamento sessuale, posizione sociale e personale, condizione fisica e di salute, disabilit. In considerazione della presenza globale del Gruppo Fiat, inevitabile che vi sia tra i dipendenti che operano nei vari Paesi un diverso livello di consapevolezza, attenzione e capacit nellattuare il principio di non discriminazione. Esistono inoltre differenze sensibili tra le legislazioni dei vari Paesi di presenza che, seppur PRINCIPALI ACCORDI PER LA PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNIT In Italia, nellambito del sistema partecipativo di Relazioni Industriali, denito dallaccordo di Gruppo del 18 marzo 1996 con le Organizzazioni Sindacali Nazionali FIM, FIOM, UILM e FISMIC e la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) di ciascuna Societ interessata, stata prevista la costituzione di organismi di partecipazione a composizione mista. Questi organismi includono anche i Comitati Pari Opportunit, attivati in Fiat Group Automobiles (FGA) e in Iveco, che hanno lo scopo di monitorare la situazione delloccupazione femminile, studiare e promuovere iniziative, esaminare in via preventiva eventuali controversie applicative sui principi di pari opportunit. Il Contratto Collettivo specico di Lavoro di primo livello, sottoscritto il 29 dicembre 2010 a Roma con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nazionali e della provincia di Napoli, e con lAssociazione Capi e Quadri Fiat, applicabile dal 1 gennaio 2011 alla Societ Fabbrica Italia Pomigliano prevede la costituzione di una Commissione Pari Opportunit, con competenze simili a quelle previste per i Comitati Pari Opportunit in FGA e Iveco. Il 5 ottobre 2010 Iveco France ha rmato, con tre dei cinque sindacati rappresentativi, laccordo sulluguaglianza professionale tra donne e uomini. Laccordo, di durata triennale, volto a prevenire e ridurre, nel caso in cui siano esistenti, le disuguaglianze tra donne e uomini in Azienda con particolare riguardo allaccesso al lavoro e alla formazione, levoluzione professionale e salariale, la conciliazione tra vita professionale e familiare. In questambito sono afdate competenze speciche alla Commissione di Uguaglianza Professionale esistente in ciascuno stabilimento e a livello centrale.

134

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

generalmente migliorative rispetto a quanto previsto dagli standard internazionali del lavoro, a volte li recepiscono senza nessuna ulteriore integrazione o, in alcuni limitati casi, sono addirittura peggiorative. Questi e altri elementi potrebbero portare ad avere standard diversi a seconda del Paese, in materia di non discriminazione. Per questo motivo nel 2010 stato progettato, insieme con lInternational Training Center dellOrganizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), un corso fruibile in modalit on-line da parte di tutti i dirigenti del Gruppo nel mondo. Il corso, focalizzato sul principio di non discriminazione sul luogo di lavoro e basato sulle indicazioni della Convenzione 111 dellOIL, oltre a ribadire anche su tali temi la prevalenza delle norme del Codice di Condotta su quelle pi permissive vigenti in particolari giurisdizioni, fornisce informazioni pratiche, esempi concreti e suggerimenti su come prevenire, individuare e correggere comportamenti che possono dare luogo a discriminazione sul luogo di lavoro (vedere anche pagina 151).

Lavoratori diversamente abili Nel 2010 stata condotta una rilevazione(1), in 39 Paesi e riferita a circa il 98% degli organici del Gruppo, per monitorare loccupazione di lavoratori diversamente abili. Le normative di alcuni Paesi (tra cui Austria, Brasile, Francia, Germania, Italia e Spagna) prevedono per le aziende lobbligo di occupare una percentuale minima di lavoratori diversamente abili (che pu anche essere variabile in relazione agli organici della societ/sito, prevedendo in molti casi lobbligo solo per le unit con un organico superiore a certi limiti). Tali normative consentono anche, in alternativa a quanto sopra, di versare contributi a specifici fondi destinati alla tutela delle persone diversamente abili, di stipulare con gli enti preposti convenzioni per un inserimento graduale di tali lavoratori, ecc.. La difficile situazione economica verificatasi nel 2009 e nel 2010 ha determinato, in alcuni di questi Paesi, interventi legislativi o altri provvedimenti volti, in determinati casi, ad ampliare il regime di esenzioni dal rispetto della normativa specifica, e in altri casi a posporre i termini per linserimento di lavoratori diversamente abili, laddove gi definiti sulla base di accordi o di convenzioni per singole aziende. La rilevazione ha evidenziato che in questi Paesi (15 mappati) i lavoratori diversamente abili rappresentano il 3,1% dei dipendenti complessivi del Gruppo. Questo valore medio il risultato di situazioni diverse ed inoltre influenzato dalle norme locali che prevedono quote minime variabili dall1,5% al 7%. In numerose altre Nazioni (tra cui Argentina, Australia, Belgio, Canada, Messico, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti) non sono previste normative per favorire loccupazione dei lavoratori diversamente abili che prevedano il rispetto di quote minime, anche se in alcuni di questi esistono altre forme di tutela (relativamente a orario o postazioni di lavoro, particolari facilitazioni/benefici per le aziende che li impieghino alle proprie dipendenze, ecc.). In questi casi esiste unoggettiva difficolt nel rilevare il numero dei lavoratori diversamente abili, poich tale informazione di natura sensibile e spesso tutelata

(1)

La rilevazione, riferita al 31 ottobre 2010, sar successivamente effettuata con cadenza biennale.

135

dalla normativa sulla privacy, disponibile quindi per lazienda solo se il dipendente rende noto il proprio stato di disabilit. In questi Paesi (24 mappati) i casi noti di lavoratori diversamente abili rappresentano lo 0,5% dei dipendenti complessivi del Gruppo. Si segnala, infine, che i dati esposti non includono quei lavoratori che, pur non essendo diversamente abili, hanno una idoneit specifica allo svolgimento di alcune mansioni (rilevata in base a valutazioni del personale medico o delle strutture competenti che tengono in considerazione sia le condizioni di salute del lavoratore sia le attivit richieste delle singole mansioni). LAzienda in grado di assegnare a tali lavoratori un posto di lavoro adatto alle loro caratteristiche (ad esempio al lavoratore che soffra di dermatite si assegna un posto di lavoro che non lo metta a contatto con sostanze a cui la sua pelle intollerante). In Brasile, in relazione alla limitata presenza sul mercato del lavoro di personale diversamente abile e/o di personale diversamente abile con le competenze necessarie per consentirne linserimento in Azienda, gli stabilimenti di FPT Industrial e di Iveco a Sete Lagoas, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, hanno sviluppato il progetto Incluso Eficiente volto a definire il numero dei lavoratori diversamente abili da assumere, le migliori modalit di inserimento (inclusi i

programmi di addestramento e formazione) e le relative tempistiche. Analoga iniziativa stata avviata presso lo stabilimento Fiat Powertrain di Campo Largo, mentre in fase di studio lapplicazione presso gli stabilimenti di CNH - Case New Holland. In Francia, nellottobre 2010 Iveco France, con il consenso di tutti i cinque sindacati rappresentativi, ha rinnovato per ulteriori due anni un accordo che prevede una specifica politica e azioni volte allinserimento, allo sviluppo e a una duratura occupazione delle persone diversamente abili. In Italia, il Gruppo Fiat, al fine di ottemperare agli obblighi derivanti dalla Legge 68/99, ha definito con gli uffici competenti convenzioni volte a favorire linserimento in ambito aziendale di lavoratori diversamente abili. Le convenzioni, previste dalla legislazione in vigore, sono infatti uno strumento idoneo a soddisfare al meglio linteresse sociale allimpiego di questi lavoratori, tenendo conto sia delle esigenze dei medesimi sia delle necessit organizzative e produttive delle imprese. Tuttavia, la difficile situazione economica e il conseguente ricorso a interventi di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria e di mobilit in numerosi stabilimenti del Gruppo hanno comportato, sulla base del quadro normativo applicabile, la sospensione degli obblighi e il differimento degli inserimenti previsti per il 2009 e il 2010.

136

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

Uomini e Donne La promozione delle pari opportunit fra uomini e donne sul luogo di lavoro uno degli obiettivi di interesse comune per Azienda e rappresentanze dei lavoratori. Nei vari Paesi questo tema oggetto di dialogo sociale, con le modalit previste dalle norme e dalle prassi locali. In Italia nel 2010 le Societ del Gruppo con pi di 100 dipendenti hanno trasmesso alla Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) e alla Consigliera di parit della Regione competente il rapporto sulloccupazione maschile e femminile per il biennio 2008/2009 (come previsto dallart.46 del D.Lgs. 198 dell11 aprile 2006). Questi articolati e complessi rapporti che riportano, tra le altre, informazioni sulla formazione, sui livelli retributivi, sulle promozioni, sul turnover sono anche stati oggetto
occUpazione femminile per area geografica
Gruppo Fiat mondo

di esame con la RSU mentre per Fiat Group Automobiles (FGA) e Iveco lesame stato effettuato in sede di Comitato Pari Opportunit. Nel corso dellanno ulteriormente aumentata la presenza femminile negli organici del Gruppo nel mondo, passando dal 15,9% del 2009 al 16,2% del 2010. Si segnala in particolare lincremento nella categoria dirigenti dove le donne sono passate dall8,4% all8,7%, confermando un trend ininterrotto di crescita dal 2007. LItalia evidenzia una presenza femminile nellorganico del 17,9% (rispetto al 17,4% del 2009) e il 10% di dirigenti donne (9,9% nel 2009). Nel 2010, nellambito del progetto Aziende che investono sulle donne (iniziativa della Consigliera di parit della Regione Piemonte in collaborazione con il Ministero

Italia Europa (esclusa Italia) Nord America America Latina Asia Resto del mondo Mondo occUpazione femminile per categoria professionale
Gruppo Fiat mondo

2010 17,9% 19,7% 19,3% 8,6% 25,7% 39,8% 16,2%

2009 17,4% 19,4% 19,0% 7,9% 24,2% 42,7% 15,9%

2008 17,2% 18,9% 19,0% 7,8% 22,8% 57,2% 15,7%

31,8% 15,5% 12,4% 12,4% 7,9%

32,1% 16,1%

31,8% 16,5% 12,8% 8,4% 8,7%

2008
n Operai n Impiegati

2009
n Professional

2010
n Dirigenti

137

del Lavoro), Fiat Services S.p.A. - Societ di servizi del Gruppo Fiat - stata inclusa tra le aziende virtuose per aver adottato formule di gestione delle risorse umane inclusive di un numero significativo di donne in organico e nella dirigenza, ricevendo il premio -quality per le proprie capacit di valorizzare la presenza femminile attraverso scelte organizzative, soluzioni concrete e buone prassi trasferibili. Nel 2010 proseguita lestensione del monitoraggio sullapplicazione dei principi di pari opportunit uomo/donna relativamente a: livelli retributivi, gestione del piano di merito annuale, valutazione della performance e della leadership, avanzamenti di carriera. Il perimetro di rilevazione stato progressivamente esteso nel corso dellanno a tutti i dirigenti e professional del Gruppo nel mondo. RETRIBUZIONE UOMINI E DONNE Nellambito del processo di monitoraggio descritto in precedenza, nel corso del 2010 il Gruppo ha svolto una rilevazione sui livelli retributivi di uomini e donne nei principali Paesi di presenza. Rispetto al 2009 il perimetro stato ulteriormente esteso, coprendo cinque Paesi (Italia, Brasile, Polonia, Francia e Stati Uniti) che rappresentano complessivamente oltre il

70% degli organici del Gruppo. Lanalisi complessiva ha evidenziato differenze piuttosto contenute (tra il 5% e l8%) relativamente agli impiegati, operai e professional. Per i dirigenti lo scostamento rilevato mediamente pari a circa il 13%, principalmente in conseguenza della minore presenza di donne in posizioni di alta dirigenza. La principale eccezione rappresentata dagli Stati Uniti, dove la retribuzione dei dirigenti donna superiore di circa il 6% rispetto a quella dei colleghi uomini.
RAPPORTO TRA RETRIBUZIONE DELLE DONNE E DEGLI UOMINI (1)
Gruppo Fiat mondo (retribuzione uomini = 100)

93

92

95 87

100 retribuzione media uomini per categoria

Operai

Impiegati

Professional

Dirigenti

(1) Le categorie riportate (dirigenti, professional, impiegati e operai) includono al loro interno varie posizioni con differenti livelli salariali che possono variare in funzione di fattori interni o esterni allAzienda (es. salari medi di riferimento in ciascun Paese). Il confronto stato effettuato in relazione alla retribuzione base, che include quanto corrisposto a ciascun lavoratore per svolgere la sua normale attivit e non comprende le indennit varie (anche corrisposte in relazione a particolari condizioni e a particolari orari di lavoro) e quanto erogato a titolo di bonus, una tantum o riconosciuto come bene t in natura. Sono esclusi dalle rilevazioni i 21 top manager del Gruppo (componenti del Group Executive Council e altri).

138

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

SALARIO MINIMO LOCALE In numerosi Paesi, i livelli salariali minimi sono definiti in base a norme di legge che, in alcuni casi, prevedono anche differenziazioni per Regione/Stato o sulla base di altri criteri. Laddove non esistano norme di legge specifiche in materia, spesso il salario minimo pu essere definito dalla contrattazione collettiva fra organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e sindacati dei lavoratori, come ad esempio accade in Italia, Germania e Belgio dove trattamenti economici e normativi sono negoziati a livello nazionale o territoriale, lasciando poi la possibilit di stipulare eventuali accordi applicativi o integrativi a livello aziendale.

Infine, i salari minimi sono definiti anche in relazione al quadro economico, sociale e politico specifico e non si prestano, quindi, ad alcun tipo di confronto transnazionale. Per verificare ladeguatezza dei propri salari di ingresso nelle diverse aree di presenza, nel 2010 il Gruppo ha condotto unindagine su un campione(1) di 18 Paesi rappresentanti complessivamente circa il 97% dei propri dipendenti. I risultati hanno evidenziato che in 13 di tali Paesi (in cui presente circa l84% dei dipendenti totali del Gruppo) i salari di ingresso(2) riconosciuti sono superiori al minimo previsto dalla legge o dalla contrattazione collettiva extra-aziendale.

RAPPORTO TRA SALARIO DI INGRESSO E SALARIO MINIMO


Gruppo Fiat mondo (salario minimo = 100)

230 198 145 151 100 100 100 100 100 104 105 109 110 111 114
Regno Unito Stati Uniti

155

122 125 100 salario minimo in ciascun Paese

Rep. Ceca

Spagna

Australia

Germania

Francia

Brasile

Austria

Cina

Italia

Polonia

Argentina

Belgio

Turchia

Canada

Messico

GESTIONE E SVILUPPO

Cinque sono i principi fondamentali che guidano lAzienda nella gestione e nello sviluppo del capitale umano: meritocrazia come sistema che valorizza leccellenza; leadership come elemento guida nella gestione del cambiamento e delle persone; competizione come fattore da ricercare e fare proprio; performance deccellenza come punto di riferimento; affidabilit nel fare e garantire quanto promesso. Questi principi trovano applicazione nel Performance &

Leadership Management: sistema di valutazione su entrambe le dimensioni della performance e della leadership adottato in modo omogeneo da tutto il Gruppo nel mondo. Questo processo rappresenta la base per tutte le scelte gestionali relative alle persone e costituisce un elemento fondamentale del Talent Management e del Succession Planning, grazie ai quali la gestione delle successioni nelle posizioni-chiave avviene attraverso un significativo ricorso a risorse interne.

(1)

(2)

Il perimetro di rilevazione rappresenta circa l83% dellorganico di tali Paesi e circa l80% di quello del Gruppo. In accordo con le linee guida GRI-G3, per salario di ingresso si intende la retribuzione minima da riconoscere a un dipendente full time, assunto al pi basso livello/categoria di inquadramento, sulla base di politiche aziendali o di accordi sindacali aziendali. Si precisa che per ciascun Paese stato considerato il Settore con il salario di ingresso pi basso. Rilevazione effettuata al 31 ottobre 2010.

Romania

139

PERFORMANCE & LEADERSHIP MANAGEMENT Il Performance & Leadership Management (PLM) costituisce uno dei processi chiave del Gruppo Fiat per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane. Con il PLM i dipendenti sono valutati e orientati nei loro risultati, attitudini e comportamenti attraverso la definizione di obiettivi specifici. Il PLM lespressione dei valori del Gruppo Fiat e del suo orientamento al miglioramento continuo, alleccellenza e alla meritocrazia. Il programma prevede che a inizio anno ogni responsabile attribuisca e condivida con i propri collaboratori gli obiettivi. A fine anno ogni persona valutata oltre che sulla dimensione della perfomance, in funzione del raggiungimento degli obiettivi di business, anche sulla sua abilit di leadership, relativamente alla capacit di guidare il cambiamento, lavorare in team e gestire risorse. Dalla combinazione delle due dimensioni della performance e della leadership viene poi definito il posizionamento su una matrice a nove quadranti, che rappresenta la valutazione di sintesi del dipendente. Lomogeneit di valutazione garantita da un processo di comparazione trasversale dei posizionamenti a parit di qualifica/ruolo. Il risultato finale viene poi condiviso in un incontro dedicato tra responsabile e collaboratore, durante il quale un dialogo trasparente sulle aree di miglioramento individuate contribuisce a valorizzare le prestazioni del dipendente e a rinforzarne il legame con lorganizzazione. Al termine del processo possibile accedere on-line alla scheda di valutazione e inserire le proprie aspirazioni professionali e la richiesta di percorsi formativi specifici. Nel 2010 la mappatura della performance e della leadership stata applicata a circa 37 mila dipendenti: la totalit dei dirigenti e dei professional e una parte degli impiegati. La popolazione impiegatizia valutata aumentata nel corso degli anni passando dal 12% nel 2008 al 17% nel 2009 fino ad arrivare al 24% nel 2010. Questo trend destinato a proseguire compatibilmente con levoluzione del contesto di mercato e organizzativo. La forte convinzione che alla base dei successi di unorganizzazione ci sia la valorizzazione delle risorse che

ne fanno parte, ha indotto lAmministratore Delegato di Fiat a dedicare tre intere giornate ai risultati del processo di PLM con focus sui top manager. Da queste analisi sono scaturite azioni concrete di sviluppo individuale che, combinate alle evoluzioni del business, hanno determinato cambiamenti organizzativi importanti. TALENT MANAGEMENT E SUCCESSION PLANNING Il Gruppo Fiat opera in settori dinamici e fortemente competitivi in cui la sfida per il successo passa attraverso la capacit di poter contare su risorse di valore e di identificare persone adeguate per le posizioni-chiave. Queste le motivazioni alla base del programma Talent Management attraverso il quale sono individuati i dipendenti di maggior talento ed accelerato il loro percorso di crescita. Al dipendente vengono cos garantite opportunit professionali trasversali, per area geografica e tipo di business, e lAzienda pu definire efficaci piani di successione che privilegiano candidati interni. Il processo attivo in modo omogeneo in tutti i Paesi in cui Fiat presente, in tutte le unit di business e a tutti i livelli gerarchici. Le risorse-chiave, identificate in base al loro valore professionale (in termini di performance e di leadership) e alla loro capacit di crescere in ruoli di

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

maggiore responsabilit, vengono valutate attraverso un processo che coinvolge direttamente i diversi responsabili, dal capo diretto al top management. Nel 2010, a seguito della valutazione di tutti i dirigenti e i professional, sono state condotte 25 Talent Review di Famiglia Professionale/Settore/Funzione. Inoltre, il programma stato esteso ai giovani talenti: stata infatti avviata liniziativa Emerging Talent Review, dedicata ai dipendenti fino a circa 36 anni det, al fine di identificare risorse deccellenza, reputate capaci di raggiungere grandi risultati nei ruoli di maggiore responsabilit sul medio-lungo periodo attraverso un programma di sviluppo dedicato e lopportunit di un maggiore contatto con i vertici aziendali. Grazie a questo processo vengono portati in evidenza profili giovani, poco noti nellorganizzazione, sui quali investire in virt delle loro potenzialit come futuri leader Fiat. Attraverso la piattaforma web dedicata Talent Review Committee, dal 2010 il vertice aziendale ha lopportunit di consultare i profili dei talenti emergenti e dei dirigenti senior identificati per i piani di successione.

Durante lultimo ciclo di Talent Management sono state analizzate 134 posizioni-chiave che, oltre ai tradizionali piani di successione, hanno condotto allidentificazione di 160 giovani talenti. LAmministratore Delegato di Fiat insieme ai responsabili di ciascun Settore e delle diverse funzioni ha dedicato tre intere giornate alle tematiche del Talent Management per affrontare diversi temi tra cui la copertura dei ruoli chiave, lanalisi dei giovani talenti proposti, delle iniziative a supporto del loro sviluppo e dei piani di carriera internazionali e interfunzionali. ANALISI DI CLIMA Le analisi di clima sono considerate dal Gruppo Fiat un utile strumento non solo per fotografare il livello di soddisfazione dei dipendenti, ma soprattutto per identificare azioni correttive volte a rispondere alle aspettative e alle esigenze dellintera organizzazione. Nel corso degli ultimi dieci anni il Gruppo ha svolto periodicamente indagini di soddisfazione sul clima. Se in passato le analisi erano realizzate dai diversi Settori in modo indipendente con survey e metodologie elaborate internamente, nel 2010 stata condotta ununica indagine di clima in collaborazione con Great Place to Work Institute (GPTW). La scelta di avvalersi di una societ specializzata e riconosciuta a livello mondiale stata guidata dalla volont di non limitarsi al confronto con parametri interni, ma di valutare i risultati rispetto a benchmark di settore nazionali e internazionali. GPTW ha supportato il Gruppo Fiat nelle diverse fasi: dalla definizione del campione statistico, garantendone la significativit, alla somministrazione del questionario fino allelaborazione e interpretazione dei risultati. Il questionario, distribuito in 20 Paesi e redatto in 16 lingue, stato erogato a un campione statisticamente rappresentativo di tutte le Famiglie Professionali e di tutti i livelli. Le tematiche analizzate hanno riguardato la credibilit del management, il rispetto dei dipendenti, lequit di trattamento, lorgoglio di appartenere allAzienda e lo spirito di squadra. Lindagine inoltre includeva anche due domande a risposta aperta volte a investigare le aree di forza e quelle di miglioramento dellAzienda. Grazie allanalisi dei risultati sono stati studiati progetti ad hoc che verranno implementati nel 2011.

FEED-BACK INTENSIVE PROGRAM In Iveco la valorizzazione dei giovani avviene anche grazie al programma Feed-back Intensive Program (FIP). I giovani laureati, dopo circa due/tre anni dal loro ingresso in Azienda, vengono infatti sottoposti a una valutazione delle loro capacit professionali, relazionali e gestionali con lo scopo di indirizzarne lo sviluppo e la crescita. Il FIP si svolge su due giorni durante i quali sono proposte ai partecipanti diverse tipologie di esercitazioni tra cui lavori di gruppo e individuali. Durante le prove i partecipanti vengono osservati da dei facilitatori, individuati tra giovani appartenenti a differenti unit organizzative dellAzienda, che a ne percorso esprimono una valutazione e redigono un prolo del candidato evidenziandone punti di forza e aree di miglioramento nonch orientamenti motivazionali. La valutazione nale viene successivamente presentata ai responsabili diretti dei partecipanti che, con il supporto della funzione Risorse Umane, studiano adeguati piani di sviluppo. Grazie a questa iniziativa si instaura una chiara relazione di reciprocit: da un lato, lAzienda promuove interventi formativi e momenti valutativi, dallaltro i giovani hanno lopportunit di migliorare continuamente confrontandosi con le aspettative aziendali.

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SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

138 stabilimenti certicati OHSAS 18001

Limpegno di Fiat per la tutela e la promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, in ogni ambito di attivit e in ogni Paese di presenza, si traduce nellosservanza dei principi e delle indicazioni contenute nelle Linee Guida per Salute e Sicurezza (emanate nel 2009). In particolare: gestione dei rischi attraverso unanalisi continua delle criticit e ladozione di un approccio preventivo in tutte le attivit significative; implementazione di un sistema di gestione conforme ai requisiti dello standard internazionale OHSAS 18001; miglioramento continuo delle condizioni di lavoro attraverso unapprofondita analisi e valutazione dei rischi, la definizione e attuazione di piani di azioni correttive e preventive e il monitoraggio continuo delle attivit relative a salute e sicurezza; monitoraggio e analisi delle cause di non conformit, al fine di prevenirne il ripetersi, attraverso lapplicazione degli strumenti del pilastro Safety del World Class Manufacturing; coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti nel processo di miglioramento, attraverso una capillare informazione e formazione specifica; promozione di comportamenti sicuri e preventivi da parte di tutti i dipendenti; coinvolgimento di fornitori, concessionari e partner per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, anche nei loro ambiti di azione.

Alla fine del 2010 erano 138 gli stabilimenti, di cui 2 operati tramite joint venture (rappresentativi complessivamente di 146 mila dipendenti), che adottano un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) certificato secondo lo standard OHSAS 18001. Tale risultato conferma limpegno dei diversi Settori per la minimizzazione dei rischi e per una gestione orientata alla prevenzione e al miglioramento continuo. La diffusione di sistemi di gestione basati su modalit e procedure standard definite a livello centrale e certificati esternamente funzionale allefficiente applicazione delle migliori soluzioni identificate per raggiungere gli obiettivi di prevenzione e riduzione dei rischi che il Gruppo si posto. Attraverso audit periodici i SGSSL vengono infatti verificati sia da personale interno, opportunamente addestrato e qualificato, sia da enti di certificazione esterni e indipendenti. In particolare nel 2010 sono stati effettuati pi di 200 audit di terza parte e circa 600 audit interni che hanno coperto una popolazione complessiva di circa 146 mila dipendenti (rispetto ai 25 mila del 2009). Sono inoltre proseguite le attivit finalizzate alla definizione e diffusione di strumenti e metodologie, alla formazione delle figure specialistiche, allo sviluppo di processi e allarricchimento degli strumenti per lo scambio di informazioni. A tale proposito stata integrata e aggiornata la piattaforma intranet dedicata allo scambio di informazioni e documenti e alla condivisione delle migliori pratiche. Sempre in ambito informatico, nel corso del 2010 stato consolidato il sistema di rendicontazione su base mensile di alcune informazioni in materia di salute e sicurezza. Da segnalare in particolare lestensione in tutto il mondo dellutilizzo dellapplicativo SAD - Standard Aggregation Data (che include anche i quasi infortuni e le azioni e i comportamenti non sicuri) gi adottato per il monitoraggio delle performance ambientali. Tali informazioni in questi ambiti sono oramai parte integrante degli indicatori di performance industriali.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

218 milioni
di euro spesi per salute e

sicurezza
sul lavoro

TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA Ladozione di un sistema di gestione della salute e sicurezza certificato e lapplicazione degli strumenti del pilastro Safety del World Class Manufacturing, insieme alla partecipazione attiva delle persone, alle conoscenze sviluppate e allimpegno finanziario del Gruppo hanno permesso, nel corso degli anni, di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti e di raggiungere importanti risultati. Nel 2010, inoltre, lestensione delle analisi e delle modalit di reporting ai quasi infortuni (circa 15 mila episodi rilevati e analizzati nellanno) e alle azioni non sicure, sta consentendo di definire interventi in grado di eliminare preventivamente le condizioni e correggere i comportamenti che potrebbero potenzialmente determinare una situazione di pericolo. Complessivamente, nellanno il Gruppo ha speso circa 218 milioni di euro a tutela della salute e sicurezza delle proprie persone. A conferma di ci, per il quarto anno consecutivo, si registrata una diminuzione sia dellindice di frequenza (con 0,60 infortuni ogni 100.000 ore lavorate), sia di quello di gravit (con 0,16 giorni di assenza per infortunio ogni 1.000 ore lavorate). Nonostante il Gruppo abbia continuato a investire in prevenzione, nel 2010 un dipendente di Comau Argentina S.A. stato vittima di un incidente mortale, durante lo svolgimento di attivit di manutenzione presso un cliente. Linfortunio stato oggetto di approfondite analisi per comprenderne le cause e rafforzare le misure di prevenzione gi in atto.
CERTIFICAZIONI OHSAS 18001
Gruppo Fiat mondo

INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI (1)


Gruppo Fiat mondo (infortuni ogni 100 mila ore lavorate)

0,90 0,73 0,60

2008

2009

2010

INDICE DI GRAVIT INFORTUNI (2)


Gruppo Fiat mondo (giorni di assenza ogni 1.000 ore lavorate)

0,25 0,21 0,16

2008

2009

2010

EPISODI MORTALI
Gruppo Fiat mondo

2010 1

2009 1

2008 2

Episodi mortali a dipendenti del Gruppo

Stabilimenti certicati (numero) Dipendenti operanti presso gli stabilimenti certicati (migliaia) SPESE PER SALUTE E SICUREZZA
Gruppo Fiat mondo (milioni di euro)

2010 138 146

2009 15 25

2008 12 17

Spese per salute e sicurezza sul posto di lavoro (3) Incidenza sui costi per il personale (4)

2010 218 2,9%

2009 225 3,3%

2008 263 3,5%

(1) Lindice di frequenza dato dal rapporto fra il numero di infortuni denunciati (cio con assenza dal lavoro superiore ai tre giorni) e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 100.000. (2) Lindice di gravit dato dal rapporto tra i giorni di assenza e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 1.000. (3) Comprende le spese per il miglioramento della sicurezza e delle condizioni dellambiente di lavoro (miglioramento degli stabili, protezione dei lavoratori, controllo degli impianti e degli ambienti) e della salute dei lavoratori (spese sanitarie). (4) I costi per il personale sono stati pari a 7.466 milioni di euro nel 2008, 6.810 nel 2009 e 7.634 nel 2010.

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Sono inoltre da segnalare: un episodio mortale che ha riguardato un dipendente di una ditta appaltatrice presso lo stabilimento di Betim (Brasile) e due ulteriori episodi che hanno coinvolto due dipendenti di ditte esterne incaricate dei lavori di ristrutturazione nello stabilimento di Fiat Automobiles Serbia Doo Kragujevac. Le Societ del Gruppo si sono immediatamente attivate per sostenere le famiglie dei lavoratori coinvolti e fornire pieno supporto alle indagini delle autorit locali che, in nessuno dei casi citati, hanno rilevato responsabilit a carico delle Societ o dei dipendenti del Gruppo. CULTURA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA La promozione di una cultura della salute e della sicurezza incentrata sulla prevenzione dei rischi e sul miglioramento continuo e finalizzata a garantire ambienti e condizioni di lavoro sicuri e salubri, si realizza attraverso strutture organizzative dedicate, proce-

dure operative, interventi di tipo tecnico, e non ultimo la diffusione della conoscenza e di comportamenti responsabili. Anche nel 2010, seppur in presenza di un quadro economico complesso, sono proseguite le iniziative di formazione e informazione che hanno coinvolto i diversi livelli dellorganizzazione. Il numero delle ore di formazione stato superiore a quello degli anni precedenti con un totale di circa 680 mila ore (+14% rispetto al 2009). I dipendenti coinvolti sono stati 105 mila (+15% rispetto al 2009), di cui circa 86 mila operai.
FORMAZIONE SU SALUTE E SICUREZZA
Gruppo Fiat mondo (migliaia)

Ore di formazione Dipendenti coinvolti in attivit di formazione di cui operai

2010 678 105 86

2009 593 91 75

2008 533 112 93

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

CULTURA DELLA PREVENZIONE Il progetto Health & Safety First, ideato e sviluppato in collaborazione con le Organizzazioni Sindacali italiane, si propone di stimolare comportamenti consapevolmente orientati al rispetto delle regole e alla prevenzione dei rischi attraverso lo sviluppo di competenze tecniche e gestionali. Nel corso del 2010 il progetto stato completato in 7 stabilimenti italiani (circa 21 mila dipendenti coinvolti) e nel 2011 sar esteso agli altri stabilimenti in Italia. Sulla base delle evidenze emerse, potr essere sviluppata una piattaforma formativa da aggiornare in modo continuo e interattivo grazie ai riscontri e alle esperienze dei dipendenti. Il progetto Top Ten Safety, che denisce le modalit standard per focalizzare lattenzione di chi lavora negli stabilimenti sulla salvaguardia della salute e della sicurezza (comunicazioni relative alla situazione infortunistica, gestione dei visitatori e delle imprese esterne, segnaletica in fabbrica, abbigliamento e dispositivi di protezione individuale), stato esteso nel corso del 2010 a tutti gli stabilimenti in Italia (circa 64 mila dipendenti coinvolti). prevista la successiva estensione a tutti gli stabilimenti del Gruppo nel corso dei prossimi anni (2011 per quelli europei e 2012 per i rimanenti nel mondo). Dedicato specicamente alle gure impiegatizie invece il corso di formazione on-line sulla sicurezza in ufcio. Lobiettivo quello di fornire agli impiegati le necessarie informazioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro, con particolare riferimento ai pericoli pi comuni presenti negli ufci, inclusi il rischio elettrico, quello da sforzo, quello legato allutilizzo dei videoterminali, nonch sui comportamenti da seguire nei casi di emergenza. Nel 2010 il corso stato reso disponibile a tutti gli impiegati del Gruppo in Italia (24 mila dipendenti coinvolti). Nel 2011 saranno analizzati i riscontri ricevuti al ne di aggiornarne i contenuti anche in prospettiva della sua estensione ad altri Paesi di presenza del Gruppo. SALUTE IN AZIENDA Le attivit di prevenzione, sorveglianza e pronto soccorso a tutela della salute sul luogo di lavoro sono svolte da specifici team di personale medico e paramedico presenti generalmente in ogni stabilimento del Gruppo e adeguati alle esigenze di ciascuna sede. Solo in alcuni casi (ad esempio in stabilimenti con un numero limitato di dipendenti) tali attivit sono svolte presso strutture sanitarie esterne. In entrambe le situazioni, il personale perfettamente integrato nellambito dellorganizzazione, dei compiti e delle attivit previste dai SGSSL.
INTERVENTI DI ASSISTENZA SANITARIA
Gruppo Fiat mondo

Nel 2010 gli interventi di assistenza sanitaria, che comprendono sia le visite preventive e periodiche sia quelle richieste dai lavoratori, sono stati circa 377 mila. Nel corso dellanno sono inoltre continuate le attivit del gruppo di lavoro composto da medici specialisti dei diversi Settori che hanno integrato e aggiornato le modalit di gestione degli aspetti sanitari legati alla prevenzione, con particolare riferimento agli specifici requisiti della normativa italiana. Queste indicazioni rappresentano un importante riferimento anche per i siti ubicati in altri Paesi. Malattie professionali Le malattie professionali (cio quelle malattie causate da una graduale, lenta e progressiva azione lesiva sullorganismo del lavoratore, contratta nellesercizio delle attivit assicurate e in rapporto causale diretto con le lavorazioni svolte) sono costantemente

Interventi (migliaia) Interventi per dipendente

2010 377 1,9

2009 233 1,2

2008 309 1,6

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monitorate dalle Societ del Gruppo, con lo scopo di identificare le condizioni degli ambienti di lavoro che ne possono aver favorito linsorgenza, verificare la presenza di eventuali rischi residui e porre in essere le necessarie azioni correttive per evitare il loro ripetersi. Nella maggior parte dei casi si tratta, comunque, di situazioni non pi presenti in Azienda, in quanto legate a modalit di lavoro e situazioni ambientali ormai da tempo superate. Il sistema di raccolta delle informazioni relative alle malattie professionali in ambito produttivo identifica separatamente le pratiche istruite e le malattie professionali riconosciute. Le prime sono rappresentate dai casi oggetto di indagini e verifiche da parte dellistituto assicuratore secondo le modalit previste dalla normativa vigente nei diversi Paesi, al fine di verificare sia la presenza della malattia assicurata sia lesistenza di un nesso di causa con lattivit lavorativa svolta. Le seconde sono quelle per le quali listituto assicuratore, al termine delliter di indagini e verifiche, ha confermato la sussistenza dei suddetti requisiti. Nel corso del 2010 sono stati rilevati complessivamente 157 casi di malattie professionali riconosciute dal competente istituto assicuratore del Paese di riferimento. Stress lavoro-correlato Dopo lesperienza maturata con il sito Iveco di Venissieux, nel corso del 2010 sono continuate in Francia le attivit per analizzare e valutare i rischi legati allo stress lavorocorrelato e implementare le eventuali azioni preventive e correttive, estendendole alle persone degli stabilimenti Iveco di Trappes e Annonay con il coinvolgimento di circa 1.400 dipendenti. Attivit propedeutiche allulteriore estensione del progetto ad altre realt del Gruppo (es. trattative con i sindacati in Francia) sono inoltre state avviate per CNH - Case New Holland e FPT Industrial. Nellanno stata anche definita una modalit standardizzata di analisi e valutazione dei rischi legati allo stress lavoro-correlato. Tale modalit, che fa riferimento alla proposta del Network Nazionale per

la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, stata adattata alle caratteristiche del Gruppo e integrata con i principali elementi evidenziati dallHealth and Safety Executive del Regno Unito e da SUVA(1). La valutazione del rischio stata condotta, previa consultazione delle Rappresentanze Sindacali, attraverso un processo articolato in fasi successive, che prevede: la definizione di indicatori oggettivi associabili a condizioni di stress da lavoro, attraverso la compilazione di una check list appositamente predisposta; lindividuazione del livello di probabilit di rischio stress lavoro-correlato sulla base dellanalisi dei risultati derivanti dalla check list; la misurazione dellaffaticamento (strain) dei dipendenti attraverso lutilizzo di questionari specifici in funzione delle caratteristiche della realt lavorativa oggetto della valutazione.

(1)

Primaria societ di assicurazione contro gli infortuni.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

Tale modalit stata applicata in tutti gli stabilimenti del Gruppo in Italia (64 mila dipendenti coinvolti) e sar diffusa in tutto il mondo a partire dal 2011, con gli eventuali adeguamenti alle legislazioni locali, negli stabilimenti considerati pi sensibili a questa tematica (individuati anche sulla base delle pubblicazioni del World Health Organization). Ergonomia Il Gruppo Fiat consapevole della fondamentale importanza che riveste una corretta valutazione dei potenziali rischi ergonomici gi a partire dalla fase di progettazione delle postazioni di lavoro. In questottica, da tempo le varie Societ del Gruppo hanno avviato numerosi progetti di ricerca, in collaborazione con le strutture interne di ricerca e sviluppo del Gruppo (Centro Ricerche Fiat) e con primari enti universitari. Lobiettivo quello di individuare e sviluppare metodologie e strumenti innovativi di supporto alla progettazione dei processi e delle postazioni di

lavoro, alla scelta delle attrezzature e alla definizione dei metodi di produzione che rispettino lergonomia. Gli strumenti individuati consentono lanalisi e la valutazione ergonomica delle postazioni di lavoro, sia per quelle in fase di progettazione (ad esempio attraverso ambienti di realt virtuale) sia per quelle esistenti, in linea con i requisiti indicati dalla migliore normativa tecnica. Questo processo permette di individuare in modo efficace ed efficiente gli interventi da realizzare sulle postazioni di lavoro per migliorarne lergonomia in termini di adattabilit, usabilit e comfort. Lulteriore valutazione in linea di produzione consente infine di verificare la bont delle scelte progettuali e, se necessario, individuare e implementare eventuali azioni correttive. SALUTE E BENESSERE DELLE PERSONE Diverse sono le iniziative messe in atto dal Gruppo Fiat per tutelare e promuovere la salute delle sue persone: dalle campagne dinformazione e sensibilizzazione ad attivit sportive fino a veri e propri programmi benessere. Programmi benessere Tra i programmi completi che si propongono di educare i dipendenti a uno stile di vita sano, si segnalano The Picture of Health in Nord America e Vivere in Brasile. The Picture of Health uniniziativa, dedicata ai dipendenti di CNH - Case New Holland in Nord America, che consiste in una serie di attivit (esercizio fisico, formazione sulla nutrizione, ecc.) volte a ridurre i rischi per la salute come leccessivo livello di colesterolo, lelevata pressione sanguigna, lo stress e la ridotta attivit fisica. Nel primo anno (2008-2009) il programma si posto come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza dei dipendenti circa la loro salute. Da qui screening biomedici specifici, valutazione della stato di salute e colloqui con medici specializzati. Con il secondo anno (2009-2010) si passati ad attivit mirate e allofferta di consulenze per la gestione dei problemi di salute riscontrati. Il dipendente pu contare su un piano di intervento personalizzato e sul supporto di un personal

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coach che lo segue nellattivit fisica, nellalimentazione e offre suggerimenti sullo stile di vita. Sono a disposizione dei dipendenti piani per la gestione del peso, servizi di consulenza telefonici e on-line e un sito internet contenente informazioni sulle diverse iniziative organizzate dallAzienda nonch nozioni di carattere generale sui temi della salute. Inoltre, attraverso seminari via web fornito supporto relativamente a diverse tematiche tra cui la gestione dei conflitti sul lavoro e della depressione nellambiente familiare. Il terzo anno, che si concluder a met 2011, dedicato alla diffusione di una vera e propria cultura del benessere e alla creazione di un ambiente lavorativo che incoraggi comportamenti positivi per la salute. Verranno infatti creati percorsi per camminare, la mensa offrir soluzioni alimentari pi salutari, i dirigenti supporteranno la partecipazione ai programmi benessere e i nuovi assunti saranno da subito sensibilizzati sulle tematiche della salute. Il programma prevede un sistema di incentivazione economica per i dipendenti. A coloro che aderiscono a una parte delle iniziative viene infatti riconosciuto un bonus di 100 dollari pi una somma pari al livello di partecipazione aziendale (ladesione del 60% dei dipendenti ad esempio d diritto a ulteriori 60 dollari). Lefficacia delliniziativa testimoniata dai risultati raggiunti relativamente ai livelli di rischio per la salute (rispetto al 2008-2009 il rischio basso aumentato dell8,3%, quelli medio e alto sono diminuiti rispettivamente del 9,5% e 18,5%) e di benessere personale che aumentato del 4,1%. Nel 2010 il programma si aggiudicato il premio Bronze Quill Award. In Brasile Fiat nellaprile del 2010 ha dato vita a Vivere, un programma volto a diffondere la cultura del benessere con focus sulla prevenzione, la promozione della salute e della qualit di vita. Il programma inizia con una diagnosi approfondita delle condizioni di salute e dello stile di vita del dipendente grazie alla metodologia del SESI (SErvizio Sociale per lIndustria). Le dimensioni prese in considerazione sono

quattro: biologica, psicologica, sociale e organizzativa. La dimensione biologica, utile per determinare i fattori di rischio, inerente alle abitudini e alla familiarit con alcune patologie; quella psicologica prende in considerazione lautostima, quella sociale analizza il modo di relazionarsi, infine, quella organizzativa relativa allambiente di lavoro e al clima aziendale. Coerentemente, le attivit di Vivere si snodano attorno a cinque pilastri: alimentazione sana, attivit sportiva, fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, luogo di lavoro ed ergonomia e, infine, relazioni tra dipendenti. La prima parte del progetto prevede esercizio fisico, educazione sui temi dellalimentazione attraverso un centro specializzato in nutrizione e terapia per combattere il tabagismo. Per monitorare lefficacia del programma e il coinvolgimento delle persone, ogni dipendente riceve una scheda dove vengono riportati gli obiettivi personali fissati dagli istruttori e dal personale medico e dove sono monitorati settimanalmente i miglioramenti riscontrati. Il successo di Vivere dimostrato dal grado di adesione alla prima fase del programma (check-up) che si attesta attorno al 93% degli aventi diritto. Tutti i partecipanti hanno espresso un altissimo livello di gradimento e mostrato interesse per lestensione delliniziativa ai propri familiari. Campagne dinformazione e sensibilizzazione Nel 2010 sono proseguite le attivit di informazione per prevenire linfluenza stagionale, ostacolare la diffusione delle malattie infettive e promuovere ligiene personale. Relativamente alle iniziative finalizzate alla prevenzione delle malattie infettive a trasmissione sessuale (in particolare quelle legate al virus HIV), in considerazione delle statistiche disponibili sullincidenza di tali malattie nelle varie aree di presenza del Gruppo, gli interventi sono stati focalizzati principalmente presso gli stabilimenti del Gruppo in Brasile. Le campagne informative hanno raggiunto una

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

popolazione complessiva di circa 28 mila persone e hanno riguardato le modalit di propagazione e di prevenzione del contagio. Nel corso del 2010 sono stati inoltre definiti e sviluppati due nuovi progetti pilota, relativi al controllo del diabete e alla cessazione dellabitudine al fumo. Il progetto Good Control of Diabetes, realizzato in partnership con le affiliazioni italiane della International Diabetes Federation (federazione mondiale, associata con lONU, che riunisce oltre 200 associazioni in pi di 160 paesi), ha avuto per oggetto una campagna di sensibilizzazione per il controllo del diabete, testata inizialmente a Torino nei siti di Magneti Marelli di Venaria, e Teksid di Carmagnola e nella sede centrale di Iveco (circa 900 dipendenti coinvolti). Negli ultimi mesi del 2010 sono state inoltre completate le attivit propedeutiche allavvio del progetto

Smoking Cessation in alcuni stabilimenti pilota in Italia (previsto per il 2011). Liniziativa, sviluppata con il patrocinio della SITAB (Societ Italiana di Tabaccologia Clinica) e dellISS (Istituto Superiore di Sanit) indirizzata a promuovere la cessazione dallabitudine al fumo. Successivamente allidentificazione dei fumatori e della loro tipologia tramite elaborazione e somministrazione di un questionario informativo a tutti i dipendenti, verranno organizzati incontri di gruppo e individuali per sostenere la motivazione a smettere. Sono inoltre previsti specifici programmi di follow up a 3-6-12 mesi da parte dei medici aziendali opportunamente formati. Queste due iniziative verranno successivamente estese ad altri siti particolarmente sensibili nel corso dei prossimi anni (individuati anche sulla base delle pubblicazioni del World Health Organization).

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ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA PER TUTTI I DIPENDENTI La quasi totalit delle Societ del Gruppo partecipa a piani integrativi sanitari, nella maggior parte dei casi di tipo assicurativo. I livelli di copertura variano da Paese a Paese in relazione ai sistemi di assistenza sanitaria pubblica, ai vincoli normativi e scali e alle caratteristiche del mercato locale. In Italia, in particolare, a integrazione delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), tutti i dipendenti del Gruppo Fiat e i relativi familiari possono fruire dei servizi erogati dai fondi di assistenza sanitaria integrativa: FASIFIAT per operai e impiegati, FASIQ per i professional e FISDAF per i dirigenti. I tre fondi, sviluppati sulla base di accordi stipulati con le Organizzazioni Sindacali di riferimento, registrano complessivamente ladesione di quasi 130 mila dipendenti del Gruppo e loro familiari, di cui oltre 67 mila aderenti al FASIFIAT. Questultimo, in particolare, nato nel 2009 da un accordo tra Fiat S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali metalmeccaniche e ha una struttura di governance di tipo paritetico, con organi di gestione composti in egual misura da rappresentanti delle Societ e dei lavoratori del Gruppo. Le spese sostenute dal fondo sono nanziate per due terzi dallAzienda e per un terzo dal dipendente, che sostiene un costo analogo a quello a suo carico per eventuali familiari iscritti. In caso di utilizzo di strutture pubbliche, il fondo rimborsa le spese che il Sistema Sanitario Nazionale lascia a carico del cittadino. In caso di ricorso a strutture private, invece, garantisce con elevati massimali il pagamento diretto delle spese sostenute presso strutture convenzionate, nonch il rimborso parziale di quelle sostenute presso qualsiasi struttura scelta dallassistito. Sono garantiti, inoltre, programmi di prevenzione con check-up periodici e un pacchetto maternit. Nel 2010 FASIFIAT ha erogato prestazioni per oltre 6 milioni di euro, di cui il 40% in forma di assistenza diretta presso le strutture convenzionate e il 60% in forma di rimborso. La centrale operativa del FASIFIAT coordina la disponibilit di oltre 470 case di cura, circa 10.800 tra poliambulatori, centri diagnostici e laboratori di analisi, oltre 80.000 medici specialisti, operatori sanitari e socio-assistenziali e quasi 4.750 dentisti convenzionati. Il Fondo fornisce inne un servizio di guardia medica 24 ore su 24 tutto lanno. Le modalit di funzionamento e gestione di FASIQ e FISDAF sono, per molti aspetti, analoghe a quelle di FASIFIAT. In particolare, FASIQ eroga prestazioni mediante specica copertura assicurativa e secondo un modello basato principalmente sullassistenza diretta, avvalendosi della stessa rete di strutture convenzionate utilizzata da FASIFIAT; FISDAF fornisce direttamente prestazioni sanitarie integrative in forma prevalentemente rimborsuale e assistenza diretta per le prestazioni odontoiatriche e per quelle erogate attraverso il Centro Diagnostico Fiat. Questultimo una struttura dedicata sia alla medicina del lavoro sia al servizio sanitario integrativo per dirigenti e professional, che ogni anno eroga 34 mila visite specialistiche, mille check-up, 220 mila esami di laboratorio e 2.800 visite di medicina del lavoro. RELAZIONI CON I SINDACATI Il miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori rientra fra i temi di costante confronto con gli organismi di rappresentanza dei lavoratori, in conformit con le leggi vigenti e gli accordi collettivi applicati nei vari Paesi in cui il Gruppo presente. In Italia, in particolare, la contrattazione aziendale di Gruppo, oltre a prevedere la possibilit di istituire a livello di stabilimento una Commissione Prevenzione e Sicurezza del Lavoro, stabilisce condizioni migliorative rispetto allapplicazione della disciplina di legge, in relazione sia al numero sia alle attribuzioni dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Nel corso del primo semestre 2010 stata data applicazione ai due accordi sottoscritti il 13 novembre 2009 con le Organizzazioni Sindacali ed stato assegnato agli RLS un locale (sala della sicurezza) completo di postazione informatica, al fine di garantire loro laccesso alla documentazione aziendale specifica. Come rilevato dallanalisi(1) condotta nel 2009 su circa il 90% dellorganico delle Societ del Gruppo fuori dallItalia, il 78% dei dipendenti rappresentato da organismi congiunti, composti da rappresentanti dellAzienda e dei lavoratori, con competenze in materia di salute e sicurezza.

(1)

Analisi effettuata con cadenza biennale.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

FORMAZIONE

Lattivit di gestione delle conoscenze che accompagna le persone durante tutto il percorso professionale nel Gruppo Fiat da sempre considerata un importante strumento di sostegno alle carriere individuali e di diffusione della strategia e dei valori dellAzienda. Linvestimento in formazione pertanto ritenuto un modo naturale per incrementare il patrimonio immateriale dellAzienda. Coerentemente con questa filosofia, nel 2010 Fiat Group HR Training, la struttura trasversale dedicata alla gestione delle attivit di formazione, stata riorganizzata per snellire il modello di funzionamento e garantire un approccio uniforme in tutto il Gruppo. stato definito il ruolo del Training Manager di Settore per offrire risposte adeguate agli specifici fabbisogni formativi individuati e per garantire la corretta applicazione delle linee guida definite da Fiat Group HR Training. Fiat Sepin (Societ consortile del Gruppo Fiat) ha mantenuto il proprio ruolo trasversale, erogando servizi sia in campo amministrativo sia in campo formativo (es. corsi di lingue, sulla governance o specifici per famiglie professionali trasversali).

Infine, stato creato il Fiat Group Training Committee, comitato intersettoriale composto dai Training Manager dei Settori e dai referenti di Fiat Sepin (Manufacturing Training Unit, Product Development Training Unit, Soft Skills & Methodology, Funding), con lobiettivo di garantire uniformit di approccio e di promuovere sinergie a livello di standard, metodi e obiettivi di formazione. Nel 2010, il processo di formazione del Gruppo si focalizzato su quattro assi portanti: supportare in modo costante laccrescimento delle professionalit automotive. Ne un esempio il piano sviluppato ad hoc per arricchire le competenze della famiglia professionale Product Development; sviluppare le capacit manageriali dei dipendenti a cui sono assegnate nuove responsabilit. Sono stati identificati quattro cluster formativi a seconda del tipo di nuovo ruolo: ingresso in Azienda (New Comer), eccellenza professionale (Individual Performer), guida di team (New Manager), leadership in business complessi o impegno in progetti chiave e iniziative internazionali (Business Leader/Special Tasks). Conclusa la fase pilota in Italia, nel 2011 il progetto sar progressivamente esteso in Europa; assicurare lallineamento delle competenze professionali a fronte di cambiamenti strategici, organizzativi e tecnologici. Si segnala, tra gli altri, la formazione agli addetti della logistica di Fiat Group Automobiles in occasione dellinsourcing delle attivit logistiche di stabilimento e del business dei ricambi; diffondere i valori e gli impegni che lAzienda ha assunto nei confronti dei suoi stakeholder. Attraverso la piattaforma e-learning E-dotto, ad esempio, sono stati erogati i programmi di formazione su Corporate Governance, sostenibilit e non discriminazione. Lefficacia e lefficienza delle attivit di formazione sono inoltre costantemente misurate e monitorate attraverso un set di parametri (KPI) che stato ampliato nel corso del 2010.

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64,5 milioni
di euro spesi per la formazione dei dipendenti

Lefficacia viene misurata attraverso: gradimento delle iniziative da parte dei partecipanti (scale di kirkpatrick(1) livello 1); incremento delle conoscenze/competenze individuali (scale di kirkpatrick livello 2); applicabilit delle nozioni apprese ai processi di lavoro dei partecipanti (scale di kirkpatrick livello 3). Mentre lefficienza monitorata attraverso: risorse impiegate per ciascun asse portante; ore di formazione erogate per ciascun asse portante; distribuzione ore di formazione erogate in base al genere; distribuzione ore di formazione erogate in base alla qualifica professionale; confronto dei livelli di spesa con la migliore concorrenza. Nonostante il permanere di una difficile congiuntura economica, nel 2010 il Gruppo Fiat, oltre a selezionare e focalizzare meglio le iniziative, ha aumentato del 32%
SPESE E ATTIVIT DI FORMAZIONE
Gruppo Fiat mondo

linvestimento in formazione rispetto al 2009, portandolo a 64,5 milioni di euro. Sono state erogate pi di 3 milioni di ore di formazione (+40% rispetto al 2009) a favore di quasi 139.000 persone (+20% rispetto al 2009). I dipendenti coinvolti nelle attivit didattiche sono stati per il 63% operai, per il 35% impiegati e professional, e per il rimanente 2% dirigenti. Ciascun dipendente ha fruito in media di circa 16,4 ore di formazione (14,4 ore medie per operai, 20,6 per impiegati e professional, 26,1 per dirigenti). Gli investimenti in formazione in aula e on the job hanno riguardato per il 53% laccrescimento delle professionalit automotive, per il 19% lo sviluppo di capacit manageriali e per il 28% la valorizzazione delle competenze professionali. A questi si aggiungono le attivit on-line che hanno riguardato principalmente la diffusione dei valori e degli impegni aziendali (vedere box sottostante).

Spesa in formazione (2) (milioni di euro) Incidenza sui costi per il personale (3) Ore di formazione (migliaia) Dipendenti coinvolti (migliaia)

2010 64,5 0,8% 3.275 139

2009 48,9 0,7% 2.343 116

2008 90,7 1,2% 5.507 133

FORMAZIONE SU CORPORATE GOVERNANCE, SOSTENIBILIT E NON DISCRIMINAZIONE


Gruppo Fiat mondo (migliaia)

Ore di formazione Dipendenti coinvolti

2010(4) 4 3

2009(5) 17 4

2008 39 7

FORMAZIONE SU CORPORATE GOVERNANCE, SOSTENIBILIT E NON DISCRIMINAZIONE Il Gruppo garantisce la diffusione dei principi enunciati nel Codice di Condotta e dei valori di buon governo societario presso tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, incluso anche il personale addetto alla sicurezza industriale, sia attraverso specici corsi di formazione periodici, sia attraverso altre modalit informative. Nel 2010 proseguita la campagna formativa su tali temi e sulla sostenibilit che ha coinvolto tutti i dirigenti, quadri e impiegati delle Societ italiane ed estere, i Supplier Quality Engineers e i buyer di Fiat Group Purchasing. Nel corso dellanno, inoltre, stato erogato un ulteriore corso a tutti i dirigenti, sui temi connessi alla non discriminazione sui luoghi di lavoro (Convenzione OIL 111). Vedere anche pagine 30 e 134.
(1) Modello metodologico per valutare i programmi formativi: prevede diversi livelli di misurazione e indica procedure tecniche applicabili in qualunque organizzazione. (2) Limporto comprende sia i costi diretti sia quelli indiretti. (3) I costi per il personale sono stati pari a 7.466 milioni di euro nel 2008, 6.810 nel 2009 e 7.634 nel 2010. (4) Il valore comprende le fruizioni 2010 dei corsi on-line su Corporate Governance, sostenibilit e non discriminazione e si riferisce alla fruizione obbligatoria attesa entro i primi mesi del 2011. La diminuzione dovuta al fatto che i corsi on-line sul Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 sono terminati nel 2009. (5) Il valore comprende le fruizioni 2009 dei corsi on-line su Corporate Governance e sostenibilit e Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001. Con riferimento ai corsi su Corporate Governance e sostenibilit, il valore si riferisce alla fruizione obbligatoria attesa entro i primi mesi del 2010.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

SVILUPPO DELLE PROFESSIONALIT La conoscenza un patrimonio fondamentale per creare valore aggiunto, per stimolare linnovazione e il cambiamento e, non ultimo, per supportare lAzienda nella gestione dei momenti di crisi. Forte di questa convinzione, nel 2010 il Gruppo ha rafforzato i propri interventi a favore della formazione specialistica di alcune famiglie professionali, destinandovi oltre la met delle risorse complessivamente dedicate alla formazione. Nellanno stato lanciato infatti il Product Development Training Management, piano formativo integrato per la crescita delle competenze nello sviluppo del prodotto, che ha visto la partecipazione di 3.500 dipendenti. La gestione operativa del piano stata affidata alla Product Development Training Unit che, analogamente a quanto gi avvenuto nel 2009 per la Manufacturing Training Unit, costituisce il punto di raccordo tra processi formativi e priorit e strategie della famiglia professionale. Questo approccio sistematico alla crescita delle competenze ha avuto come obiettivi prioritari: il presidio della formazione tecnico-specialistica legata allo sviluppo del prodotto; lo sviluppo delle competenze relative alle metodologie specialistiche in pi rapida trasformazione come ad esempio le architetture elettriche per i veicoli ibridi ed elettrici;

il confronto intersettoriale, anche attraverso la creazione di una community, e la condivisione della conoscenza, anche attraverso il raffronto con le migliori eccellenze interne ed esterne (Politecnici, Consorzio ATA, ecc.). Infine, nel 2010 proseguita lattivit della Manufacturing Training Unit (MTU), lunit di formazione focalizzata sui processi produttivi, che ha anche lobiettivo di trasmettere il patrimonio di competenze e metodologie del programma World Class Manufacturing (WCM) attraverso lindividuazione e laddestramento di formatori interni. A questi ultimi poi affidato il compito di favorire la diffusione delle conoscenze a tutto il personale di stabilimento attraverso un sistema di apprendimento a cascata. Questo approccio permette di contenere i costi complessivi di formazione, rendere pi autonomi e veloci gli stabilimenti nellapplicazione del WCM e favorire lo sviluppo e la crescita professionale delle risorse. Nel corso dellanno la MTU ha operato in tutto il mondo, sia nei siti gi oggi impegnati nel raggiungimento di traguardi di eccellenza in ambito WCM, sia a supporto di quelli in cui il programma in fase di avvio (es. Kragujevac - Serbia, Novi e Southfield - Stati Uniti), realizzando progetti in 58 stabilimenti del Gruppo, per un totale di circa 21 mila ore di formazione dedicate al WCM.

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ECOFFICE Il portale intranet utilizzato anche per coinvolgere i dipendenti nel percorso di rispetto ambientale intrapreso dallAzienda. Ne un esempio ECOfce, corso on-line, che illustra i problemi energetici pi comuni in ufcio e propone buone pratiche per ottenere importanti riduzioni dei consumi. Il corso, lanciato nel 2010, composto da tre sezioni dedicate alluso dei diversi strumenti in ufcio (PC, stampanti, illuminazione), alle quali se ne aggiunge una generale sul risparmio energetico e idrico. Ogni sezione contiene approfondimenti, consigli, link su argomenti correlati, un test di autoapprendimento e la possibilit di lasciare suggerimenti. In una prima fase il progetto stato testato dagli 8.000 dipendenti italiani del Centro Ricerche Fiat, Fiat Group Automobiles e Fiat Powertrain R&T. A seguire stato poi esteso a CNH - Case New Holland e per il 2011 prevista lulteriore estensione ad altri Settori del Gruppo.

COMUNICAZIONE INTERNA

Stampa aziendale, portali intranet, newsletter elettroniche e cartacee, social networking e web television: sono molti e diversi gli strumenti utilizzati dal Gruppo per rispondere alle esigenze di comunicazione interna e per promuovere il senso di appartenenza. Lobiettivo non solo fornire un flusso di informazione costante verso i dipendenti e diffondere una comune cultura dimpresa, ma anche favorire il confronto e la collaborazione tra le persone, oltre che dare spazio alle loro opinioni ed esigenze. Le attivit di comunicazione interna sono coordinate a livello corporate al fine di garantire uniformit nei messaggi e promuovere sinergie tra i Settori e nei Paesi in cui il Gruppo opera. Nel corso del 2010 il Gruppo ha proseguito la pubblicazione di illustratofiat, il periodico che da pi di cinquantanni raggiunge nelle loro case 170 mila dipendenti e pensionati in Italia e che offre un aggiornamento puntuale dei principali fatti che riguardano lAzienda. Per il quinto anno, inoltre, tutti i dipendenti di CNH - Case New Holland in ogni parte del mondo hanno ricevuto CNH&You: magazine pi volte premiato al Communicator Awards, stampato in quattro edizioni (Nord America, America Latina, Europa e resto del

mondo) e in 12 lingue differenti. Attraverso la piattaforma intranet ogni dipendente, oltre ad avere sempre a disposizione procedure, politiche e servizi, aggiornato in tempo reale relativamente agli eventi aziendali salienti. Nel 2010 la comunicazione via intranet ha acquisito ancora pi rilevanza, sono state infatti potenziate le funzioni di interattivit, coinvolgendo sempre pi le persone anche nelle iniziative di marketing interno. Si inoltre arricchita lofferta di servizi che la piattaforma pu offrire in qualit di strumento nato non solo per la comunicazione, ma anche per semplificare la vita in Azienda, offrendo applicativi pratici e mirati che risolvono esigenze riguardanti lattivit lavorativa come anche la vita privata del dipendente. Infine nel 2010, la diffusione di MMTV, la corporate television interna di Magneti Marelli, ha raggiunto tutti gli stabilimenti italiani. Nata a novembre del 2006 come progetto pilota nella mensa del sito di Corbetta (Milano), dal 2009 diffusa in tutto il mondo tramite il portale intranet, attraverso cui ogni giorno vengono proposti programmi di informazione, che riguardano le attivit di Magneti Marelli, e di intrattenimento.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

InIZIATIVE PER I DIPEnDEnTI

In Fiat lattenzione per i dipendenti e i loro familiari si traduce anche in iniziative dedicate. Dai Family Day per permettere ai piccoli di vedere dove lavorano i genitori, a Natale Bimbi per festeggiare la ricorrenza pi attesa; dalle borse di studio alle colonie estive fino alle attivit sportive e ricreative. MIrafIorI BaBy: lasIlo NIDo aZIENDalE PI graNDE DItalIa Lasilo Mirafiori Baby ha appena compiuto tre anni. Un servizio educativo ancora molto giovane dunque, ma cha da subito ha voluto offrire un contesto caratterizzato dalla costante ricerca di qualit nelle scelte pedagogiche, nella selezione e formazione del personale e nelle modalit organizzative e gestionali. Il nido ospita 75 bambini dai tre mesi ai tre anni di et. Per offrire un servizio efficiente e permettere ai genitori di conciliare al meglio la vita privata con quella lavorativa, lasilo caratterizzato da unampia flessibilit: aperto dodici ore al giorno, offre diverse modalit di frequenza tra cui scegliere (part time 4 ore, part time 6 ore, full time 8 ore) e adotta il calendario delle ferie aziendali come periodo di chiusura. Anche laspetto nutrizionale seguito con grande attenzione: niente cibi precotti o omogeneizzati ma solo alimenti biologici, cucinati direttamente in loco dalle cuoche dellasilo. Un significativo contributo dellAzienda permette di allineare la retta a quella di un asilo pubblico con modalit che tutelano i dipendenti a reddito pi basso. Consapevoli che le attivit educative sono decisive per formare il carattere e stimolare un maggior equilibrio nel bambino, i tempi e le modalit del nido sono in sintonia con quelli dei piccoli ospiti: al Mirafiori Baby non ci sono insegnanti ma tate e i bambini hanno a disposizione diversi atelier dove possono esprimere la loro creativit e personalit. In collaborazione con la cooperativa Or.s.a. sono stati creati dei micro-laboratori di grafica, pittura e musica. Nello spazio esterno inoltre verr realizzato un percorso didattico basato sul contatto con la natura. I bambini, grazie alla creazione di orti pensili, parteciperanno ai cicli del mondo vegetale e saranno responsabilizzati nelle piccole attivit quotidiane di cura delle piante.

sIsPort: sPort E BENEssErE PEr tutta la faMIglIa La promozione dellattivit sportiva ha radici lontane nel tempo. Sisport Fiat nasce infatti nel 1976 con lo scopo di incoraggiare i dipendenti e i loro familiari, ma anche persone esterne allAzienda, a praticare sport, sia a livello amatoriale sia agonistico, in strutture attrezzate e a prezzi competitivi. Grazie allo straordinario impegno nellattivit agonistica, Sisport entrata a pieno titolo nella Storia dello sport italiano, diventando vanto per Torino e per i dipendenti Fiat. Con i colori di Sisport hanno infatti gareggiato e vinto medaglie doro ai Giochi Olimpici diversi atleti tra cui Pietro Mennea, Maurizio Damilano, Sara Simeoni e Gabriella Dorio. Per il suo continuo impegno nella promozione dellattivit sportiva, Sisport Fiat stata insignita della Medaglia dOnore al merito sportivo e nel 2009 entrata a far parte dellAlbo delle Societ Sportive Storiche. Attualmente sono 700 gli atleti tesserati nelle squadre di canottaggio, atletica leggera, nuoto, pallavolo, pallacanestro, tennis e tennistavolo. Oggi Sisport gestisce tre centri sportivi, situati vicino ai principali stabilimenti torinesi del Gruppo, che con i loro 240.000 mq di strutture ospitano circa 10 mila soci e registrano oltre 500 mila accessi annui. Ogni sede propone attivit sportive mirate per fascia det e attitudini e offre il supporto di istruttori altamente qualificati. Inoltre, nella sede Sisport di Mirafiori presente il centro

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di medicina dello sport: una struttura polivalente che, attraverso accurati check-up, offre visite di idoneit sportiva agonistica e non agonistica. Il centro mette infatti a disposizione uno staff di specialisti in fisiatria, ortopedia, cardiologia, dietologia, fisioterapia e ginnastica posturale. Sisport rivolge particolare attenzione allavviamento allo Sport di bambini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni e, grazie alla collaborazione di insegnanti federali, propone una vasta scelta di corsi e attivit tra cui nuoto, acquaticit, tennis, pallavolo, pallacanestro, atletica leggera e canottaggio. Nel periodo estivo i giovani dai 5 ai 15 anni hanno inoltre la possibilit di frequentare i centri per tutta la giornata partecipando ad attivit ludiche e a corsi sportivi intensivi (atletica, nuoto, calcio, tennis). CENTRI VACANZA VERDEBLU Con Vacanze Verdeblu, ogni anno i figli dei dipendenti dagli 8 ai 16 anni possono scegliere fra un ampio calendario di proposte di soggiorno estivo in Italia. Tutte le strutture proposte, gestite da personale qualificato e attento alle esigenze dei giovani ospiti, sono collocate in contesti di particolare interesse naturalistico e ambientale. Con Verdeblu Junior per i pi piccoli, fino a 12 anni, i due villaggi di Marina di Massa (Massa) e Cascia (Perugia) offrono diverse opportunit di praticare sport e di sperimentare la propria creativit con laboratori artistici e teatrali. Nel cuore dellisola di Ischia (Napoli), invece, i ragazzi dai 13 ai 16 anni con Verdeblu Senior possono scegliere tra il campeggio e lagriturismo, per una vacanza a contatto con la natura. Dal 2010 lofferta stata arricchita anche dalla localit balneare di Misano (Rimini). Per gli amanti della montagna, infine, una vacanza allinsegna dello sport e dellavventura a Sansicario (Torino). I soggiorni sono animati da divertenti iniziative: escursioni, attivit sportive e di educazione ambientale, laboratori che favoriscono lespressione artisticocomunicativa (teatro, cinema, musica, danza), corsi di lingua. Inoltre lampia variet di attrezzature, mountain bike, canoe, barche a vela ma anche tecnologie audiovisive e multimediali contribuiscono a rendere lo svolgimento delle attivit ancor pi coinvolgente. Grazie al contributo dellAzienda, a carico dei dipendenti

rimane soltanto una minima parte del costo relativo al soggiorno. Nel 2010 sono stati oltre 2.900 i ragazzi che hanno scelto le Vacanze Verdeblu. BORSE DI STUDIO Grazie al programma Premi e Borse di Studio, i figli dei dipendenti delle Societ del Gruppo Fiat che hanno conseguito i migliori risultati possono ottenere contributi economici per i loro studi. Sono ammessi al concorso i ragazzi che hanno conseguito il Diploma di Maturit, Laurea di I o II livello. Liniziativa, estesa a tutti i Paesi in cui la presenza del Gruppo pi significativa, testimonia limpegno nella promozione di occasioni di crescita e sviluppo per i giovani talenti in una prospettiva sempre pi globale. Complessivamente in Italia, Francia, Spagna, Polonia, Belgio, Regno Unito, Brasile, Cina e Nord America, nel 2010 sono stati consegnati 600 premi per un totale di oltre un milione di euro.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

RELAZIONI INDUSTRIALI

Il Gruppo Fiat mantiene con le Organizzazioni Sindacali e con le rappresentanze dei lavoratori relazioni improntate al reciproco riconoscimento, al dialogo e al confronto costruttivo. Nel 2010 proseguito il dialogo con lobiettivo di cercare soluzioni condivise per gestire le conseguenze sui lavoratori delle misure adottate per rispondere alla situazione di mercato che, per quanto in generale abbia evidenziato un progressivo miglioramento rispetto allanno precedente, in Europa stata ancora critica. Il ricorso alle fermate produttive, attuate attraverso luso di ammortizzatori sociali, ove disponibili, o di trattamenti definiti in base alla contrattazione collettiva o alle politiche aziendali, stato dunque complessivamente inferiore rispetto al 2009, come anche le operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione di attivit. Le esigenze di aumento dei volumi produttivi, determinate dal miglioramento della situazione di alcuni mercati, sono state affrontate per lo pi con il ricorso al lavoro straordinario e con un incremento delloccupazione, che ha riguardato principalmente i Paesi dellAmerica Latina. Intensa stata anche la negoziazione collettiva ai vari livelli, che ha consentito di raggiungere con le Organizzazioni Sindacali importanti accordi per la definizione delle condizioni salariali e normative nei vari Paesi in cui il Gruppo opera. DIALOGO SOCIALE Il Comitato Aziendale Europeo (CAE) lorganismo di rappresentanza sovranazionale per linformazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese di dimensioni comunitarie. Il CAE del Gruppo Fiat stato costituito nel 1997, in applicazione dellaccordo istitutivo stipulato nel 1996 e successivamente rinnovato con modifiche e integrazioni. Il 28 Ottobre 2010, al fine di apportare le modifiche e gli aggiustamenti necessari allaccordo CAE di Gruppo in vigore in relazione alloperazione di scissione parziale proporzionale di Fiat S.p.A. a favore di Fiat Industrial S.p.A., stata raggiunta unintesa, con FIM, FIOM, UILM - che hanno sottoscritto anche in nome e per conto della Federazione Europea dei Metalmeccanici (FEM) e delle organizzazioni sindacali a questa affiliate - e FISMIC, a cui hanno aderito ANQUI,

in nome e per conto della Fdration Europenne De lEncadrement de la Mtallurgie (FEDEM), e SNI Fiat France. Lintesa ha previsto che dal 1 gennaio 2011, data di efficacia della scissione, sia Fiat sia Fiat Industrial abbiano ciascuno un proprio CAE, composto rispettivamente di 20 e 18 componenti e regolamentato da uno specifico accordo derivante da quello del Gruppo Fiat del 1996. Nel corso della riunione plenaria annuale del 10 dicembre, tuttavia, la rappresentante della FEM anche a nome dei componenti del CAE ha sostenuto linvalidit dellintesa e, in particolare, della parte relativa al CAE di Fiat Industrial, asserendo che le Organizzazioni Sindacali italiane non avevano alcun mandato a concludere laccordo. LAzienda ha dichiarato di considerare pienamente valido laccordo, avendo negoziato in buona fede con chi riteneva fosse legittimato a farlo, ha chiesto alla FEM di formalizzare le posizioni espresse tenendo conto delle conseguenze delle decisioni assunte e si riservata di fare le opportune valutazioni, se del caso con i propri legali, una volta ricevute formali comunicazioni che, al 18 febbraio 2011, non sono ancora pervenute. In contrasto con quanto richiesto dallAzienda, nel corso della prima met del mese di febbraio 2011 sono state invece inviate a Fiat Industrial, da parte di rappresentanti dei lavoratori di due Societ estere del Gruppo, richieste per avviare le negoziazioni per la costituzione di un CAE. In Europa la situazione del Gruppo Fiat, con particolare riferimento alle operazioni con impatto transnazionale, stata oggetto di informazione e consultazione nellambito del CAE. Il 22 aprile 2010, giorno immediatamente successivo allInvestor Day durante il quale stato presentato agli investitori il Piano Strategico 2010-2014 del Gruppo Fiat, si svolta una riunione straordinaria del Comitato Aziendale Europeo nel corso della quale lAzienda ha fornito unapprofondita illustrazione dei piani strategici dei vari Settori del Gruppo, oltre che una spiegazione delle logiche sottostanti la prevista operazione di scissione. Durante lincontro si fatto apposito rimando alle sedi opportune per leventuale discussione delle modalit operative identificate per la realizzazione del Piano. Nello stesso contesto sono anche state fornite dettagliate e

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concrete informazioni circa la strategia di Gruppo e data lopportunit di un proficuo scambio di opinioni. La riunione plenaria annuale (lultima per il CAE del Gruppo Fiat ante scissione) si tenuta il 10 dicembre a Torino ed stata prevalentemente dedicata a aggiornamenti e approfondimenti sullimminente operazione di scissione, oltre che allintesa del 28 ottobre 2010. In Italia proseguito il confronto con le Organizzazioni Sindacali sia a livello nazionale sia territoriale, principalmente in relazione alle modalit per gestire il basso livello dei volumi e le conseguenti dissaturazioni produttive. Nel 2010 fondamentale per limpostazione del dialogo sociale su basi prospettiche stato lincontro dellAmministratore Delegato del Gruppo con numerosi rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali italiane al termine dellInvestor Day (21 aprile). Durante lincontro stata ribadita la necessit di assicurare la governabilit degli stabilimenti italiani come presupposto imprescindibile per lavvio degli investimenti previsti nel Piano Strategico 2010-2014. A questo sono seguiti diversi

incontri utili per fornire gli approfondimenti necessari sul Piano, tra cui quello del 28 luglio convocato a Torino dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dintesa con il Presidente della Regione Piemonte, alla presenza di tutte le Organizzazioni Sindacali confederali e di categoria, con la finalit di un confronto sulle linee di sviluppo industriale e sui conseguenti livelli occupazionali di Fiat Group Automobiles. Nel corso dellincontro lAmministratore Delegato del Gruppo, nel riaffermare i contenuti e gli obiettivi del Piano, ha confermato la necessit, prima del suo avvio, di avere la certezza, nellambito di specifici accordi sindacali, del normale funzionamento degli impianti e della possibilit di rispondere al mercato nei tempi e con le modalit richieste dalle regole della competizione internazionale. Le trattative condotte nellambito del Piano hanno riguardato nel 2010 gli stabilimenti di Pomigliano (Napoli) e di Mirafiori (Torino). Vedere box seguente e sito corporate sezione di sostenibilit.

PIANO STRATEGICO 2010-2014: TRATTATIVE NEGLI STABILIMENTI DI POMIGLIANO E DI MIRAFIORI Il primo stabilimento interessato da trattative, nellambito del Piano, stato il G.B. Vico di Pomigliano dArco (Napoli), per il quale la discussione ha riguardato le modalit di attuazione del progetto per la produzione della futura Panda, che prevede tra laltro investimenti per 700 milioni di euro. In attuazione di tale accordo, a seguito di una complessa e articolata trattativa durata circa 3 mesi, il 15 giugno 2010 stato raggiunto un accordo con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, approvato dal 63% dei lavoratori con il referendum del 22 giugno. Il 29 dicembre 2010 si inoltre raggiunta unintesa con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nazionali e della provincia di Napoli, e con lAssociazione Capi e Quadri Fiat, sul Contratto Collettivo specico di Lavoro di primo livello, da applicare, a partire dal 1 gennaio 2011, alla Societ Fabbrica Italia Pomigliano che, non aderendo al sistema conndustriale, non ne adotta la relativa contrattualistica. Successivamente stata la volta dello stabilimento di Miraori (Torino). Il 26 novembre, durante un incontro che si tenuto presso lUnione Industriale di Torino e a cui ha preso parte lAmministratore Delegato del Gruppo, stato presentato il piano per il rilancio dello stabilimento. Il piano prevede, a fronte di un investimento superiore a un miliardo di euro, la produzione di un SUV di classe superiore per i marchi Alfa Romeo e Jeep con volumi stimati tra 250 mila e 280 mila unit annue, che permettono di saturare gli attuali addetti e aprono anche la strada a una possibile crescita occupazionale. Le trattative sono proseguite nei giorni successivi, ma si sono interrotte il 3 dicembre, quando lAzienda ha preso atto che non sussistevano le condizioni complessive per raggiungere unintesa. Ripreso il negoziato a seguito di richieste da parte della maggioranza delle Organizzazioni Sindacali, il 23 dicembre presso lUnione Industriale di Torino stato raggiunto con FIM, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici, nazionali e della provincia di Torino, e con lAssociazione Capi e Quadri Fiat un accordo che prevede regolamentazioni speciche al ne di assicurare allo stabilimento il necessario livello di competitivit, in termini di utilizzo impianti, essibilit e produttivit, oltre che di governabilit. Laccordo ha ottenuto il consenso del 54% dei dipendenti dello stabilimento nel corso del referendum che si tenuto il 13 e 14 gennaio 2011.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

A seguito della comunicazione da parte di Fiat della cessazione, dal 2011, della produzione di automobili presso lo stabilimento di Termini Imerese (Palermo), il 29 gennaio 2010, presso il Ministero dello Sviluppo Economico si avviato un tavolo tecnico - composto da Governo, Regione siciliana, Sindacati, Confindustria Sicilia e Gruppo Fiat - per affrontare il tema del mantenimento di una presenza industriale presso lo stabilimento siciliano. Nellanno si sono tenuti vari incontri durante i quali stato fornito un costante aggiornamento da parte di Invitalia (advisor del Ministero dello Sviluppo Economico con lincarico di predisporre un piano di sviluppo volto a individuare prospettive produttive e occupazionali nellarea) circa i soggetti interessati ad avviare iniziative di riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese. In particolare, nel corso della riunione del 21 dicembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, sono state illustrate varie iniziative, potenzialmente attuabili in parallelo, che sulla base delle valutazioni del Ministero prospettano occupazione per circa 3.300 persone rispetto ai circa 1.600 dipendenti del Gruppo nellarea, e paiono conseguentemente adeguate ad evitare impatti sociali sul territorio. Il Gruppo Fiat, in tale sede, ha riconfermato la posizione, gi espressa in precedenti occasioni, circa la disponibilit di mettere a disposizione larea di Termini Imerese alle iniziative che subentreranno, a condizione che sia data priorit alloccupazione dei lavoratori del Gruppo.

Presso il Ministero dello Sviluppo Economico, infine, proseguita lattivit del gruppo di lavoro costituito nel 2009, dintesa con la Regione Emilia Romagna, con lobiettivo di individuare soluzioni industriali per lo stabilimento di Imola (Bologna) di CNH - Case New Holland, minimizzando gli impatti sociali conseguenti alla cessazione delle attivit produttive. Dallannuncio del piano di razionalizzazione produttiva in Italia del comparto Macchine per le Costruzioni di CNH - Case New Holland, circa 230 dipendenti dello stabilimento sono stati riallocati presso altri stabilimenti del Gruppo o hanno trovato soluzioni esterne, mentre i rimanenti 220 beneficeranno del trattamento di Cassa Integrazione in deroga sino al 30 aprile 2011.
ISCRITTI AL SINDACATO
Gruppo Fiat Italia (% sul totale dei lavoratori, dirigenti esclusi)

FIOM 12,5% Non iscritti al Sindacato 58,7% FIM 10,2%

UILM 9,2%

Altri 0,7% FAILMS 0,6%

FISMIC 6,1% UGL 2,0%

LIBERT DI ASSOCIAZIONE E ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA Secondo il Codice di Condotta di Fiat: I dipendenti del Gruppo sono liberi di iscriversi a un sindacato conformemente alle leggi locali e alle regole delle diverse Organizzazioni Sindacali. Il Gruppo Fiat riconosce e rispetta il diritto dei suoi dipendenti a essere rappresentati da sindacati o da altre rappresentanze elette nel rispetto della legislazione e delle pratiche locali in vigore. La legislazione relativa alla libert di associazione differisce da Paese a Paese. In alcuni, come la Francia e la Germania, liscrizione al sindacato considerata una scelta attinente la sfera personale del dipendente e non viene comunicata allazienda. Nella maggior parte dei Paesi europei sono previste anche strutture di rappresentanza elette direttamente dai lavoratori. In Italia, al 31 dicembre 2010, nelle aziende metalmeccaniche del Gruppo vi erano 996 componenti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) elette da tutti i lavoratori (dirigenti esclusi) su liste presentate dalle Organizzazioni Sindacali a livello di unit produttiva.

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GESTIONE DELLE ESIGENZE PRODUTTIVE Nel 2010 lo scenario economico ha mostrato miglioramenti, in particolare per il settore dei beni durevoli che, nellanno precedente, era stato toccato da una crisi estremamente profonda caratterizzata da un crollo della domanda. Il miglioramento stato molto contenuto per il settore dellautomobile, scontando, in Europa, la discesa dei volumi produttivi legata alla fine degli eco-incentivi, che nel 2009 avevano sostenuto la domanda. In Italia, per gestire le esigenze produttive, le Societ del Gruppo hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, seppure in forma ridotta rispetto al 2009: a parit di perimetro, mediamente la diminuzione stata di circa il 20%. Nellanno, presso 13 stabilimenti del Gruppo, che occupano circa 9.350 lavoratori, essendo stato raggiunto il limite massimo previsto per la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (52 settimane in un biennio mobile), stata attivata la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi aziendale per evento improvviso e imprevisto per ulteriori 12 mesi. Inoltre per

alcuni degli stabilimenti dove, nel 2009, si era fatto gi ricorso a questo strumento, perdurando la necessit di sospensioni dellattivit lavorativa e non sussistendo le condizioni per fare ricorso ad altri ammortizzatori sociali, si sono dovute attivare le procedure per il riconoscimento della Cassa Integrazione Guadagni in deroga, strumento di sostegno al reddito previsto dalla legislazione di emergenza in tema di ammortizzatori sociali; a fine dicembre 2010 erano circa 7.500 i lavoratori interessati da tale trattamento, in otto stabilimenti dei Settori FGA, Magneti Marelli e CNH - Case New Holland. Allestero, stato necessario, anche nel 2010, ricorrere a fermate produttive; lutilizzo di Chmage partiel in Francia, Expediente de Regulacion de Empleo in Spagna e Kurzarbeit in Germania tuttavia diminuito di circa il 40% rispetto al 2009. Sospensioni delle attivit produttive, attuate con diverse modalit, hanno riguardato gli stabilimenti di alcuni Settori anche in altri Paesi, tra cui Polonia, Belgio, Regno Unito e Stati Uniti. In Polonia in particolare, per Fiat Group Automobiles, dopo un primo semestre in cui si fatto ricorso al lavoro

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

LE NOSTRE PERSONE

straordinario, nellultima parte dellanno, a causa di cali nei volumi produttivi, si dovuto ricorrere a qualche giornata di sospensione dellattivit produttiva, con impatto anche sulle societ fornitrici del Gruppo. In Brasile nel primo semestre, in relazione allaumento dei volumi produttivi, si fatto ricorso a prestazioni di lavoro straordinario, allaumento delle turnazioni e si registrato un notevole incremento degli organici, nella seconda parte dellanno invece il tasso di crescita delloccupazione rallentato. RISTRUTTURAZIONI E RIORGANIZZAZIONI Nel 2010 sono state effettuate operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione di attivit che hanno riguardato tutti i principali Settori in Italia. Con vari accordi sindacali sono stati attivati piani di riduzione organici, da attuare tra il 2010 e il 2011, che riguardano circa 1.500 lavoratori che possono raggiungere i requisiti per il trattamento di pensione nel periodo di durata della mobilit (tre anni al Nord Italia e quattro anni al Sud). Nel 2010 i lavoratori che hanno lasciato lAzienda, nellambito degli accordi raggiunti nel corso dellanno e nel 2009, sono stati circa 1.400. In Spagna per lo stabilimento di Barcellona della Societ Componentes Mecanicos S.A. (COMESA) stata annunciata la cessazione delle attivit, ormai non pi economicamente sostenibili in relazione sia alla profonda crisi che ha colpito il settore dei veicoli industriali, per cui COMESA produceva componenti, sia alla decisione del partner (ZF Truck Driveline Business) di recedere dallaccordo di joint venture. Il 27 dicembre 2010 stato approvato, dalla maggioranza assoluta dei lavoratori, laccordo, siglato dallAzienda con il sindacato, relativo alla chiusura dello stabilimento e alle modalit per la gestione delle eccedenze (circa 270 unit). Sempre in Spagna, Iveco ha raggiunto un accordo sindacale che prevede, per il suo stabilimento di Valladolid, una riduzione degli organici di almeno 56 unit. Analogo accordo stato stipulato per lo stabilimento di Barcellona per il quale la riduzione degli organici prevista di almeno 42 unit. Le riduzioni di

organico, che hanno riguardato in totale 116 unit, sono state raggiunte attraverso luscita di dipendenti in possesso dei requisiti per il pre-pensionamento, di quelli con minor anzianit aziendale con contestuale patto di riassunzione (relevo) per sostituzione del personale pre-pensionato, nonch attraverso uscite volontarie. Negli Stati Uniti infine CNH - Case New Holland, in linea con laccordo concluso con il sindacato UAW, ha avviato un piano di uscite volontarie incentivate per i dipendenti interessati al pensionamento, iniziativa a cui hanno aderito, nel corso dellanno, 58 lavoratori. Negli altri Paesi non sono state avviate nel 2010 significative operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione. CONFLITTUALIT Nel 2010 la conflittualit in Italia stata pi elevata rispetto a quella registrata nel 2009. Gli scioperi di maggior rilievo sono stati quelli indetti, nei primi mesi dellanno, da varie Organizzazioni Sindacali contro il Piano per lItalia 2010-2011, presentato nel dicembre 2009, quelli contro laccordo siglato il 15 giugno 2010 per il rilancio dello stabilimento di Pomigliano (Napoli) indetti dalla FIOM, organizzazione sindacale non firmataria dello stesso, e quelli relativi alla mancata erogazione di quote di premio di risultato aggiuntive rispetto a quanto definito con tutte le Organizzazioni Sindacali nel corso dellincontro del 14 luglio 2010. Sono state anche attuate azioni di microconflittualit locale in relazione allorganizzazione del lavoro (turni, straordinario e carichi di lavoro). I conflitti collettivi negli altri Paesi, anche per questanno, sono stati di scarsa rilevanza. Si segnalano tuttavia gli scioperi generali proclamati in Francia tra giugno e ottobre contro la riforma governativa delle pensioni, a cui hanno partecipato anche lavoratori delle Aziende del Gruppo, con tassi di adesione oscillanti in maniera significativa tra le varie realt, e lo sciopero generale di fine settembre in Spagna contro la manovra del Governo (riguardante anche linnalzamento dellet

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pensionabile e la riforma alla legislazione del lavoro) per il quale stata registrata una considerevole adesione da parte dei dipendenti delle varie aziende del Gruppo.

Circa il 90% dei dipendenti del Gruppo nel mondo coperto da

contrattazione collettiva

CONTRATTAZIONE COLLETTIVA Complessivamente circa il 90% dei dipendenti del Gruppo nel mondo coperto da contrattazione collettiva. In Italia questa riguarda tutti i dipendenti del Gruppo. Ai dirigenti si applica il contratto per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, stipulato da Confindustria e dal Sindacato nazionale dei dirigenti (Federmanager), che fissa il trattamento retributivo minimo di garanzia e le condizioni normative generali per limpiego di questa categoria. Agli altri dipendenti, invece, si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore metalmeccanico, in cui rientra la quasi totalit delle Societ del Gruppo. Allestero pi dell80% dei dipendenti coperto dalla contrattazione collettiva. Si tratta di un dato medio, risultato di situazioni diverse, in funzione delle prassi e delle norme vigenti nei diversi Paesi. Ad esempio, il Gruppo applica accordi collettivi alla quasi totalit dei dipendenti in Europa e nellarea del Mercosur. Diversa invece la situazione negli Stati Uniti, dove il sindacato presente solo in alcuni stabilimenti del Gruppo che occupano circa 2.000 dipendenti su un totale di circa 10.300; tuttavia alla quasi totalit dei lavoratori delle

Aziende del Gruppo non sindacalizzate si applicano politiche, formalmente comunicate, che definiscono gli aspetti collettivi del rapporto di lavoro (orari, regolamento interno, benefit, ecc.). La contrattazione collettiva si svolge a livelli e con procedure che variano fra i diversi Paesi in rapporto alle leggi e alle prassi locali. Per gli accordi in materia salariale conclusi nel corso del 2010 fare riferimento alle pagine 61 e 62 della Relazione Finanziara Annuale al 31 dicembre 2010.

ACCORDI COLLETTIVI STIPULATI A LIVELLO AZIENDALE O DI STABILIMENTO


Gruppo Fiat mondo

Accordi collettivi

2010(1) 660

2009(2) 587

2008 659

PRINCIPALI MATERIE TRATTATE NEGLI ACCORDI STIPULATI


Gruppo Fiat mondo

Gestionale Salariale Ristrutturazioni Salute e sicurezza sul posto di lavoro Altro

2010 48% 22% 6% 7% 17%

2009 47% 20% 7% 5% 21%

2008 59% 18% 4% 5% 14%

(1)

(2)

Il numero indicato include, per lItalia, 13 accordi collettivi stipulati con le Organizzazioni Sindacali a livello di Gruppo, cio intese che rientrano nella tipologia degli accordi aziendali ma che sono stipulati da Fiat S.p.A. in nome e per conto di pi Societ del Gruppo. Il numero indicato include, per lItalia, 15 accordi collettivi stipulati con le Organizzazioni Sindacali a livello di Gruppo, cio intese che rientrano nella tipologia degli accordi aziendali ma che sono stipulati da Fiat S.p.A. in nome e per conto di pi Societ del Gruppo.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

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RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA


Le concessionarie, il loro personale e il servizio offerto contribuiscono a costruire limmagine e la reputazione del Gruppo presso il cliente. Supportare, quindi, la crescita delle competenze dei tecnici, dei venditori e degli addetti al post-vendita per Fiat una leva strategica sulla quale investire per differenziarsi.
FORMAZIONE PER LA RETE
Nel 2010 Unetversity, la scuola di formazione per la rete di vendita e di assistenza del Gruppo Fiat, ha consolidato il suo approccio didattico lavorando su tre direttrici fondamentali: arricchimento dellofferta formativa coinvolgendo tutto il personale della concessionaria. Ai processi di certificazione per venditori e tecnici sono stati infatti affiancati dei corsi per rafforzare la professionalit di tutto il personale: dal post-vendita al back office, dai responsabili marketing ai controller fino al titolare della concessionaria stessa; ricerca di nuove soluzioni di erogazione delocalizzata, in modo da facilitare sempre pi la fruizione dei corsi; ulteriore aumento della formazione legata alle tematiche di ecologia e di sicurezza. SVILUPPO DELLE COMPETENZE Unetversity propone un ampio catalogo didattico finalizzato a sviluppare costantemente le competenze di tutto il personale che opera nelle concessionarie del Gruppo Fiat. Nel 2010 proseguita lattivit di certificazione dei ruoli di venditore, tecnico e capo magazzino gi avviata nelle reti di Fiat Group Automobiles (FGA), CNH - Case New Holland e Iveco. Lattivit consiste nellindividuare il gap conoscitivo dellindividuo e proporre una formazione mirata al termine della quale viene rilasciata una certificazione. Inoltre, Unetversity ha offerto lopportunit ai titolari e ai manager delle concessionarie e alle nuove generazioni, che gestiranno il business domani, di partecipare a Effect, la nuova scuola di formazione manageriale progettata sulle reali esigenze delle concessionarie di FGA e realizzata per essere uno strumento efficace nelle mani del concessionario. Si tratta di uninnovativa Dealer Business School in grado di offrire competenze e strumenti di gestione manageriale per affrontare con successo i cambiamenti in atto sia nel panorama globale sia allinterno dei singoli concessionari, prestando particolare attenzione alla tematica relativa al passaggio generazionale. Liniziativa, partita in Italia nel 2010, stata estesa alle concessionarie internazionali, con due edizioni dedicate, e ha coinvolto un totale di oltre 100 partecipanti. Infine, Unetversity ha posto particolare attenzione alla formazione di quei ruoli, come il responsabile dellofficina o laccettatore, che nei processi post-vendita gestiscono la relazione con il cliente. Infatti attivit quali laccettazione, la prenotazione della consegna del veicolo o il processo di approvvigionamento dei ricambi hanno un impatto significativo sul livello di servizio percepito da parte del cliente e sulla sua soddisfazione.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

DELOCALIZZAZIONE DELLA FORMAZIONE Attraverso la piattaforma multifunzionale Web University tutti i Settori del Gruppo hanno incrementato lutilizzo delle modalit formative on-line per la propria rete dei concessionari. Nel 2010 inoltre, stata lanciata anche la Virtual Classroom, soluzione innovativa sperimentata con successo su uniniziativa pilota, che ha coinvolto la forza vendita internazionale di CNH - Case New Holland. Si basa sullinterazione tra un docente e unaula virtuale di partecipanti, che possono seguire una presentazione e intervenire in maniera attiva facendo domande e proponendo contributi, attraverso il computer e senza spostarsi dalla propria postazione di lavoro. Oltre alla formazione a distanza svolta attraverso la Web University, proseguito nel 2010 il processo di delocalizzazione della formazione, volto a garantire ai concessionari maggiore accessibilit alle informazioni e alle conoscenze necessarie, riducendo in maniera

significativa i costi e i tempi di spostamento dei partecipanti. Il processo si basa sia sulluso dei numerosi centri di formazione del Gruppo diffusi in modo capillare in ogni Paese (modalit on site) sia sulla possibilit di svolgere la formazione presso le concessionarie stesse (modalit door to door). La costante crescita della fruizione on-line unita alla facilit di accesso alla formazione, attraverso soluzioni on site e door to door, ha fatto si che nel 2010 Unetversity abbia addestrato circa 100 mila venditori e altrettanti tecnici, realizzando complessivamente circa due milioni e mezzo di ore di formazione e oltre 14 milioni di chilometri non percorsi. Unetversity infine monitora costantemente le proprie attivit formative verso la rete grazie a un sistema che garantisce sia la valutazione dei corsi in termini di gradimento sia la misurazione dellapprendimento attraverso il confronto del test compilato prima della sessione formativa con quello di fine corso.

IVECO DRIVER TRAINING Da sempre attenta al bisogno di mobilit sostenibile, con prodotti e servizi che associano al rispetto per lambiente anche lefcienza e la produttivit, nel 2010 Iveco ha offerto ai professionisti del trasporto su gomma uno specico corso di guida economica. Lintento quello di trasferire il proprio know-how tecnico al cliente, in modo da rendere pi efciente, economica ed ecologica la guida di un veicolo commerciale pesante. I corsi, denominati Iveco Driver Training, sono destinati a tutti quegli autisti che desiderano approfondire le loro conoscenze sullutilizzo dellIveco Stralis e ottimizzare il loro stile di guida. Ogni corso prevede una parte teorica e una prova dinamica del veicolo, con lobiettivo di migliorare labilit di ciascun autista nella gestione complessiva del veicolo riducendo i consumi di carburante e aumentando allo stesso tempo la sicurezza su strada e il rispetto dellambiente. Nel 2010 lattivit di addestramento alla guida economica ha coinvolto autisti italiani e stranieri e progressivamente si estender in tutta Europa.

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Inoltre, nei casi specifici in cui necessario valutare lintervento didattico in maniera pi approfondita, il Gruppo utilizza anche altre metodologie. Tra queste il Mistery Shopping (letteralmente acquisti in incognito: consiste nellutilizzare uno sconosciuto per simulare un acquisto, monitorando cos se laddetto offre i servizi secondo le procedure e gli standard richiesti) oppure le verifiche sul campo per valutare lapplicazione reale degli insegnamenti forniti nei corsi. FORMAZIONE SU SICUREZZA, ECOLOGIA E TRASPARENZA Nel corso del 2010 stato dato grande spazio, circa il 30% del totale delle ore di formazione, ai temi della sicurezza e dellecologia: sono state infatti erogate oltre 700 mila ore di formazione (+60% rispetto al 2009). La forza vendita stata sensibilizzata e formata sui temi della sicurezza e dellecologia, al fine di promuovere presso i clienti i vantaggi offerti dalla gamma del Gruppo in questo ambito. Laddestramento tecnico, rivolto ai meccanici di officina, si focalizzato invece sullo sviluppo

Oltre 700.000 ore di formazione su sicurezza ed ecologia

di competenze di riparazione e manutenzione dei motori ecologici, fondamentali per garantire emissioni coerenti con gli standard prescritti. In particolare, Fiat Group Automobiles (FGA), che in occasione del lancio dei nuovi prodotti e in ogni appuntamento formativo rivolto ai venditori dedica uno specifico modulo ai temi della sicurezza e dellecologia, in coincidenza della formazione dedicata al motore TwinAir ha utilizzato un nuovo approccio. Per spiegare limportanza di presentare al cliente i benefici ambientali di questa nuova motorizzazione, infatti, le attivit formative si sono svolte durante eventi e fiere, in modo da offrire anche ai clienti la possibilit di effettuare test drive, durante i quali i formatori hanno illustrato ai venditori, e anche ai clienti, i dispositivi tecnologici pi innovativi. Allo stesso tempo la formazione si rivolta anche ai temi della vendita responsabile. Infatti richiesto a tutti i venditori di gestire il rapporto con il cliente in modo trasparente, soprattutto per quanto riguarda i contratti di finanziamento (vedere anche pagina 170).

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

RETE DEI CONCESSIONARI E DI ASSISTENZA

RIDURRE LIMPATTO AMBIENTALE

Lobiettivo di ridurre limpatto ambientale delle proprie attivit sta progressivamente coinvolgendo anche la rete dei concessionari e di assistenza, nel corso dellanno infatti sono state avviate diverse attivit. proseguita liniziativa di Iveco New Dealers Identity, che vede il coinvolgimento di tutta la rete dei concessionari e delle officine autorizzate in Europa con lobiettivo di rinnovare e rafforzare limmagine dellAzienda. Coerentemente con un modo pi responsabile di fare impresa, per il rinnovo delle strutture vengono infatti utilizzati materiali che garantiscono un risparmio energetico e una ridotta manutenzione. Dal 2009, anno in cui il progetto stato avviato, a oggi sono 45 le sedi di concessionarie europee, rinnovate in parte o totalmente, che espongono la nuova identity. Entro il 2011 lobiettivo di estendere il progetto a ulteriori 25 concessionarie, per un totale di 70 sedi. Anche Fiat Group Automobiles attenta allimpatto ambientale della propria rete di vendita. Nel corso del 2010 sono stati infatti identificati i principali elementi che caratterizzano limpatto di un immobile commerciale ed stato realizzato un kit con le soluzioni da adottare per i nuovi progetti. Nel corso dellanno alcune di

queste soluzioni sono gi state applicate, come nel progetto di ristrutturazione della concessionaria di propriet Mirafiori Motor Village a Torino in cui ad esempio le piastrelle della pavimentazione sono fatte di materiale riciclato al 50%. Infine, anche negli showroom Maserati lattenzione allimpatto ambientale massima. In particolare, nei casi di nuova costruzione vengono applicate soluzioni, rispondenti ai principi di ecosostenibilit, atte a ridurre al minimo limpatto della struttura. Energia alternativa e nuove tecnologie vengono cos utilizzate sia per riscaldare sia per raffreddare: i pannelli fotovoltaici forniscono lelettricit necessaria, gli impianti solari termici garantiscono il riscaldamento dellacqua, ecc.. Nei nuovi progetti si considera anche la possibilit di realizzare impianti idrici per il riutilizzo delle acque grigie o piovane. Inoltre, i materiali costruttivi selezionati sulla base dei seguenti fattori: alta riciclabilit, durabilit e zero o bassa tossicit delle emissioni. Viene infine raccomandato di utilizzare colori chiari per il tetto, al fine di evitare il surriscaldamento dellofficina, e di coibentare opportunamente la struttura per minimizzare la dispersione di calore.

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I CLIENTI: IL FUTURO DELLAZIENDA

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I CLIENTI: IL FUTURO DELLA ZIENDA


Il successo di unazienda nel tempo strettamente legato alla ducia che nasce dalla soddisfazione dei clienti. Un cliente soddisfatto, infatti, un cliente fedele e un promotore del marchio sul mercato. In Fiat il consumatore e i suoi bisogni sono posti al centro di tutte le attivit: dalla creazione dei nuovi modelli, passando per lesperienza di acquisto in concessionaria, no allofferta di servizi e assistenza post-vendita.
INTERAZIONE CON IL CLIENTE
Il Gruppo Fiat allinea costantemente le attivit di tutte le funzioni, dal marketing al servizio tecnico fino alle vendite, alle esigenze del cliente. Per questo stata creata nei Settori una struttura organizzativa completamente dedicata, il Customer Care, i cui compiti sono: migliorare la relazione con i clienti; aumentare la soddisfazione dei clienti; fidelizzare i clienti. In particolare in Fiat Group Automobiles (FGA) stato istituito lente Customer Services che, oltre a gestire le tipiche funzioni di un Customer Care, ingloba anche i servizi del Technical Services, per offrire al cliente un servizio tecnico competente, efficace e sempre aggiornato. Il canale principale di comunicazione tra i clienti e lAzienda rappresentato, oltre che dalle concessionarie, dai call center. Localizzati in tutte le principali aree geografiche in cui il Gruppo opera (Europa, Nord America, America Latina, Asia) offrono diversi servizi: dallinformazione alla gestione delle lamentele fino allassistenza in caso di fermo del veicolo. In particolare il Customer Services Centre di Arese (Milano) un centro multiservizi e multilingue (15 diverse lingue) che risponde a nome dei marchi di Fiat Group Automobiles (FGA), CNH - Case New Holland, Magneti Marelli, FGA Capital e Fiat Services per 20 Paesi. Con i suoi 431 addetti (di cui 380 operatori madre lingua), che nel 2010 hanno gestito 5,3 milioni di contatti (+29% rispetto al 2009), tra i

Services Centre di Arese


tra i pi grandi dEuropa

Il Customer

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I CLIENTI: IL FUTURO DELLAZIENDA

HIGHLIGHTS Customer Services Centre(1) Addetti Formazione erogata agli addetti (ore) Tempo medio di risposta del call center (secondi) Contatti gestiti Clienti coinvolti in indagini di soddisfazione (3) Indice di soddisfazione (scala 1-10) (4) Tempo di fermo veicolo (5) 431 30.609 ca. 18 5,3 milioni 7% Servizi di informazione: 7,8 Servizio lamentele: 6,2 71% dei veicoli riparati entro 48 ore Customer Center(2) 94 7.050 ca. 26 0,9 milioni 21% 9,0 77% dei veicoli riparati entro 8 ore

pi grandi in Europa nel settore automotive. Il Customer Service Centre si aggiunge agli otto call center nel mondo gestiti da affiliazioni o joint venture. Il Customer Center Iveco per lEuropa impiega invece 94 addetti e, oltre a offrire unassistenza continuativa attraverso Assistance Non-Stop, gestisce anche il Contact Us. Accedendo, infatti, al sito www.iveco.com possibile comunicare direttamente con lAzienda da ogni parte del mondo per richiedere informazioni o per segnalare un reclamo. Gli incaricati mantengono il controllo sullintero processo, dal primo contatto con il cliente sino allinoltro della risposta, garantendone levasione nel minor tempo possibile. Nel 2010, i contatti gestiti dal Customer Center sono stati quasi 900 mila, di cui 9.200 relativi al servizio Contact Us (83% richieste di informazioni e 17% reclami). Per aumentare i momenti di contatto nel 2010 FGA ha avviato lo studio del progetto Mobile Customer Service, in cui linterazione tra cliente e Azienda passa attraverso liPhone, mobile channel di ultima generazione. Il progetto partito nel 2010 con lobiettivo di coinvolgere entro il 2011 circa 110 mila clienti italiani e di estendere i servizi in lingua a tutti i Paesi europei. Anche Iveco nel corso dellanno ha sviluppato diverse iniziative per interagire in modo pi diretto con gli stakeholder, tra cui in particolare lInnovation Club: incontri periodici nati per raccogliere le richieste e le proposte dei clienti e per alimentare il processo di innovazione sia in termini di miglioramento di prodotto sia di offerta di nuovi servizi. AllInnovation Club sono

chiamati a partecipare i pi importanti e prestigiosi clienti e il management aziendale. Il progetto, a livello europeo, ha preso avvio con il coinvolgimento di circa sessanta key-client e proseguir nel 2011 interessandone ulteriori sessanta. Il Gruppo inoltre pone la massima attenzione alla protezione dei dati personali dei propri clienti e di tutte le persone con cui interagisce. La gestione, infatti, dellinterazione con il cliente avviene nel pieno rispetto della privacy, coerentemente con quanto stabilito dal Gruppo nelle Linee Guida Privacy e con le vigenti normative applicabili in ogni Paese in cui lAzienda opera. MONITORAGGIO DEI RISULTATI Il Gruppo monitora regolarmente i risultati e il livello di soddisfazione dei clienti per migliorare la qualit dei servizi offerti e per individuare nuovi canali di contatto. Per misurare la soddisfazione di coloro che contattano il Customer Services Centre (CSC) per richieste di informazioni, nel 2010 stata lanciata in Italia unindagine basata su tecnologia IVR (Interactive Voice Response) che ha permesso di interagire con un maggior numero di persone e di ricontattare quelle insoddisfatte. In sintesi, i numeri chiave in Europa del Customer Services di Fiat Group Automobiles (FGA) nel 2010 rispetto allanno precedente sono: la soddisfazione del cliente, a seguito di un contatto con il CSC per informazioni o reclami, ha raggiunto una valutazione pari a 8,0 (scala 1-10) per il mercato Italia con un incremento dell8% rispetto al 2009 e una

(1) I dati si riferiscono al Customer Services Centre di Arese (Milano) e riguardano i clienti europei di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland, Magneti Marelli, FGA Capital e Fiat Services. (2) I dati si riferiscono al Customer Center e riguardano i clienti europei di Iveco. (3) I dati dei clienti coinvolti in indagini di soddisfazione si riferiscono a Fiat Group Automobiles. (4) I dati dellindice di soddisfazione si riferiscono a Fiat Group Automobiles e sono una media ponderata dei mercati europei. (5) I dati di tempo di fermo auto si riferiscono a Fiat Group Automobiles.

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votazione di 7,3 (scala 1-10) sui principali mercati europei, stabile rispetto al 2009; l83% delle chiamate sono state gestite entro 20 secondi e l89% delle richieste di informazione sono state evase con ununica chiamata (one call solution); i reclami sono stati gestiti in un tempo medio di 5,6 giorni mentre il 67% in meno di 5 giorni lavorativi; il tempo medio di fermo auto stato pari a 2,6 giorni.

CAMPAGNE DI RICHIAMO In occasione di campagne di richiamo che richiedono un intervento di riparazione del veicolo stata attivata Best Service Campaign, iniziativa a supporto dei clienti per informarli, attraverso diversi canali, sulle attivit riguardanti il loro mezzo e per gestire al meglio il disagio arrecato riducendo il tempo di fermo del mezzo. Oltre alla comunicazione scritta, il cliente viene contattato telefonicamente e riceve indicazioni sullintervento da eseguire, sui punti di assistenza e sul servizio che pu essere offerto dalla rete, come ad esempio la disponibilit di una vettura sostitutiva. Attraverso un successivo contatto, rilevato infine il grado di soddisfazione delliniziativa. La soddisfazione media dei clienti di Fiat Group Automobiles (FGA) gestiti tramite Best Service Campaign nel 2010 stata di 9,3 (scala 1-10). Inoltre, nel corso dellanno le campagne di richiamo sono state 39 e hanno coinvolto 198 mila clienti di FGA nel mondo. In CNH - Case New Holland, Best Service Campaign uno strumento molto importante per aumentare la fedelt del cliente anche durante eventuali campagne di richiamo. Il fermo delle macchine per periodi prolungati pu, infatti, causare un danno economico al cliente, soprattutto per gli agricoltori durante la stagione produttiva. Per andare incontro a queste esigenze professionali e ridurre il tempo di fermo della macchina in officina, la funzione Customer Care coordina centralmente i diversi enti, in modo che sia il cliente sia il concessionario vengano opportunamente informati e le parti da sostituire della macchina possano essere fornite tempestivamente.

ASSISTENZA CONTINUA Il Gruppo ritiene che la soddisfazione del cliente e quindi il livello di fedelt siano fortemente legati alla qualit ed efficienza dei servizi offerti. Per questo Iveco dedica particolare attenzione al servizio di assistenza stradale e, grazie ad Assistance Non-Stop (ANS) garantisce, 24 ore su 24 per 365 giorni lanno, assistenza continua ai propri clienti. Nato per fornire un supporto tecnico immediato a coloro che riscontrano un problema al veicolo, il servizio attivo in 31 Paesi europei e disponibile in 10 lingue. Con una semplice telefonata al numero verde la richiesta di intervento viene presa in carico da un operatore che, grazie a sistemi informativi evoluti, attiva lofficina dassistenza pi vicina e continua a seguire la pratica fino allavvenuta riparazione. Il monitoraggio del caso un aspetto chiave del servizio, in quanto garanzia di tempi ridotti di fermo del mezzo. ANS, che nel 2010 ha risolto circa 63 mila casi di assistenza, ha registrato risultati deccellenza: il 77% dei veicoli sono riparati su strada entro otto ore, con un livello di soddisfazione del cliente pari a 9 (scala 1-10).

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I CLIENTI: IL FUTURO DELLAZIENDA

Garantire standard elevati di qualit e assistenza fa parte anche della cultura di CNH - Case New Holland. Ecco perch, ad esempio, stato creato New Holland Top Service, il servizio di assistenza che si propone di garantire la massima soddisfazione dei clienti. Coinvolge tecnici esperti, ingegneri degli stabilimenti e dei centri di ricerca e sviluppo, specialisti della ricambistica e della logistica. Lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a stretto

contatto della rete dei concessionari, facendo appello a tutte le risorse disponibili per risolvere rapidamente il problema del cliente. New Holland Top Service prevede processi di assistenza attentamente monitorati, in cui ogni segnalazione viene seguita da vicino fino alla sua conclusione, quando il cliente pu tornare alla sua attivit lavorativa con piena soddisfazione.

PRATICHE DI VENDITA RESPONSABILE

Il Gruppo rivolge grande attenzione anche al processo di vendita, momento determinante per la costruzione di un rapporto di fiducia con il cliente. In questottica, nel 2010 Fiat ha presentato Punto MyLife, una vettura in cui tutto compreso nel prezzo, allinsegna della massima trasparenza. Lobiettivo delliniziativa di rendere disponibile unautomobile con le motorizzazioni, le dotazioni e gli optional pi richiesti dal mercato a un prezzo definito, senza sorprese per il cliente sullallestimento scelto e sul costo finale. Un pacchetto completo di dotazioni che permette di risparmiare e di conoscere il prezzo puntuale degli allestimenti scelti. My Life rappresenta un ulteriore esempio della volont di Fiat di essere sempre vicina alle persone sia con prodotti innovativi e di valore sia con un linguaggio chiaro e trasparente. Inoltre, FGA Capital (joint venture paritetica tra Fiat Auto S.p.A. e Crdit Agricole S.A.) offre ai propri clienti

una gamma di prodotti finanziari congiuntamente a servizi accessori (Credit Protection Insurance, Garanzie Estese, ecc.), per facilitare lacquisto o il noleggio di vetture nuove e usate vendute attraverso la rete dei concessionari convenzionati. In tale contesto, FGA Capital impegnata, operando sempre nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di trasparenza e sostenibilit del credito, a raggiungere elevati livelli di qualit, attraverso la costante attenzione alle esigenze della clientela e allinnovazione dei propri prodotti e dei servizi finanziari erogati. Per tale ragione, sono state avviate diverse iniziative a livello di Gruppo, quali ad esempio la rilevazione della soddisfazione dei clienti su tutti i mercati europei, la costante formazione e sensibilizzazione del personale di vendita, ladozione di strumenti specifici per la verifica della sostenibilit del credito a favore della clientela, con lobiettivo del miglioramento continuo delle performance e della qualit dei propri prodotti.

CARTA DELLETICA IN COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA Il Gruppo Fiat riconosce che la comunicazione pubblicitaria deve avere anche un ruolo sociale e ha scelto volontariamente di adottare e incoraggiare valori e atteggiamenti positivi e responsabili in ogni forma di comunicazione. A inizio 2011 Fiat Group Automobiles (FGA) ha infatti pubblicato la nuova Carta delletica in comunicazione per promuovere politiche di marketing e di pubblicit responsabile in tutti i Paesi in cui opera. La Carta, basandosi sulle normative vigenti in materia e sui codici di Autodisciplina Pubblicitaria dei singoli Paesi, stabilisce i principi fondamentali a cui tutte le persone che lavorano in FGA o con FGA, come ad esempio le agenzie di pubblicit, si devono attenere nelle attivit di comunicazione. I valori che hanno guidato la stesura sono i valori guida di FGA: rispetto, onest e responsabilit. Al ne di renderla uno strumento operativo la Carta stata redatta utilizzando un linguaggio chiaro, in maniera che sia di semplice applicazione per tutti. Da segnalare inoltre che il Gruppo anche membro attivo dellUPA (Unione Pubblicitari Associati), organismo associativo che promuove lo IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) e che partecipa allalleanza europea per letica nella pubblicit (Alliance Europenne pour lEthique en Publicit).

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FORNITORI COME PARTNER

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FORNITORI COME PARTNER


Il Gruppo Fiat considera i propri fornitori come partner strategici per la crescita e la competitivit e stabilisce con loro delle relazioni che vanno oltre la semplice sfera commerciale. Fiat continua il suo impegno nel promuovere e diffondere comportamenti responsabili lungo tutta la catena di fornitura e ricerca collaborazioni durature e reciprocamente soddisfacenti con fornitori altamente qualicati che ne condividano gli stessi principi.
Fiat Group Purchasing S.r.l. (FGP), la Societ del Gruppo che ha riunito le funzioni acquisti dei principali Settori del Gruppo (tra cui Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland, Iveco, Fiat Powertrain e FPT Industrial) per gestire le politiche e il rapporto con i fornitori in tutto il mondo.
HIGHLIGHTS
Fiat Group Purchasing mondo

Nel 2010 FGP ha confermato il proprio impegno nella promozione di pratiche di responsabilit sociale e ambientale presso i fornitori e nella sensibilizzazione dei propri dipendenti su tali temi, raggiungendo gli obiettivi previsti dal Piano di Sostenibilit 2009.

Acquisti (1) di materiali diretti e indiretti coperti dallattivit di FGP (% del volume totale di acquisti del Gruppo) Fornitori di materiali diretti gestiti da FGP (numero) Concentrazione degli acquisti di materiali diretti (% degli acquisti gestiti con i principali 60 fornitori) Acquisti da fornitori di materiali diretti (2) gestiti da FGP (miliardi di euro) Acquisti da fornitori di materiali indiretti (3) gestiti da FGP (miliardi di euro)

2010 ca. 85% 8.000 60% 24,0 6,5

(1) (2) (3)

Per acquisti si intende il fatturato di acquisto gestito da FGP. Per materiali diretti si intendono componenti e sistemi preassemblati destinati al montaggio. Gli acquisti di materie prime sono, infatti, considerati marginali. Per materiali indiretti si intendono servizi, impianti, macchinari, ecc..

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FORNITORI COME PARTNER

Circa il 70% del fatturato di acquisto dei materiali diretti destinato a stabilimenti localizzati in Europa (di cui oltre il 55% in Italia), il 24% a stabilimenti in America Latina, e il rimanente 6% circa al Nord America. La localizzazione geografica dei fornitori di materiali diretti coerente con tale ripartizione e conferma limpegno del Gruppo a favorire, ove possibile, il ricorso a fornitori locali: circa il 70% situato in Europa, il 22% in America Latina, il 6% in Nord America e il restante 2% in altri Paesi.
DISTRIBUZIONE ACQUISTI (1) PER AREA DI PROVENIENZA
Fiat Group Purchasing mondo

Il Gruppo Fiat non acquista direttamente materie prime (a eccezione di quantitativi limitati di acciaio utilizzato per le lavorazioni dirette), ma ne monitora comunque i consumi complessivi e landamento dei relativi prezzi. Le principali materie prime che compongono i semilavorati acquistati dal Gruppo sono acciaio e ghisa (circa 4 milioni di tonnellate inclusi i rottami), plastiche e resine (circa 400 mila tonnellate) e alluminio (circa 200 mila tonnellate).
DISTRIBUZIONE ACQUISTI (1) PER AREA DI DESTINAZIONE
Fiat Group Purchasing mondo

America Latina Nord America

America Latina Resto del mondo Nord America

6%

22%

2%
Italia

6%
Europa
(esclusa Italia)

24%

Italia

Europa
(esclusa Italia)

40%

15%

55%

30%

DISTRIBUZIONE ACQUISTI (1) PER TIPOLOGIA


Fiat Group Purchasing mondo

Meccanici

Metallici

11%
Chimici

38%
Elettrici

21%

30%

STANDARD NELLA CATENA DI FORNITURA Il processo di selezione dei fornitori si basa su criteri e strumenti valutativi oggettivi con lobiettivo di garantire imparzialit e rispetto delle pari opportunit per tutti i soggetti coinvolti. Qualit, prezzo della fornitura e capacit di rispettare i tempi di consegna sono solo alcune delle dimensioni sulle quali sono valutati i fornitori. La nuova procedura in vigore dal 2009, infatti, ha integrato specifici standard di sostenibilit relativi a criteri ambientali e sociali.

Pertanto, ai fornitori viene richiesto, attraverso clausole inserite progressivamente nei nuovi contratti gestiti da FGP, il rispetto oltre che del Codice di Condotta di Gruppo anche di specifiche Linee Guida di sostenibilit. In caso di accertata non conformit a tali principi, Fiat si riserva il diritto di interrompere il rapporto commerciale o di richiedere al fornitore un piano dazione correttivo la cui implementazione verificata attraverso appositi audit.

(1)

Per acquisti si intende il fatturato di acquisto di materiali diretti gestiti da FGP.

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IMDS (INTERNATIONAL MATERIAL DATA SYSTEM) A supporto della gestione delle diverse tematiche ambientali relative ai veicoli prodotti e alla componentistica, il Gruppo Fiat si avvale da tempo del sistema IMDS (International Material Data System), piattaforma on-line su cui possono essere inserite tutte le informazioni di dettaglio sui materiali e sulle sostanze presenti nei componenti acquistati. Nel 2010, in particolare, sono state apportate alcune modiche al sistema per permettere di processare le indicazioni sul contenuto di materiale riciclato anche per le nuove categorie Vetro e MON (Materiali Organici Naturali, quali bre naturali e pellami). A oggi, sono oltre duemila i fornitori del Gruppo che utilizzano tale sistema. In particolare, la compilazione delle schede materiali dellIMDS uno degli elementi vincolanti previsto dalle condizioni generali di acquisto. Attraverso IMDS il Gruppo ha ulteriormente rafforzato la propria conoscenza della composizione e delle percentuali di recuperabilit/riciclabilit dei veicoli prodotti e della relativa componentistica favorendo, ad esempio, lanalisi dei trend di consumo di materie prime e materiali riciclati e la valutazione degli aspetti tecnici, ambientali ed economici connessi a una possibile sostituzione di alcuni materiali o sostanze. Tali beneci sono stati condivisi con tutti gli attori della catena di fornitura, migliorando la capacit di rispondere in tempi brevi ai nuovi vincoli normativi ambientali. In particolare, in Fiat Group Automobiles i dati provenienti da IMDS sono elaborati da specici software per monitorare sia la conformit di tutti i modelli prodotti alla Direttiva 2005/64/CE (sulla riutilizzabilit, riciclabilit e recuperabilit dei veicoli) sia lottemperanza alla Direttiva 2000/53/ CE (sullo smaltimento dei riuti derivanti dalla rottamazione dei veicoli - ELV) e alle altre normative ambientali con le quali lAzienda si misura continuamente (vedere anche pagina 84). Le Linee Guida, disponibili sul sito di FGP, prevedono esplicitamente il rispetto dei seguenti principi: Diritti umani e condizioni di lavoro: rifiuto di qualunque forma di lavoro forzato o lavoro minorile; riconoscimento della libert di associazione coerentemente con le leggi; tutela della salute e sicurezza dei lavoratori; garanzia di pari opportunit, eque condizioni di lavoro e diritto alla formazione per i dipendenti. Rispetto dellambiente: ottimizzazione delluso delle risorse; gestione responsabile dei rifiuti; eliminazione dal processo produttivo di sostanze potenzialmente pericolose; sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale; utilizzo di un sistema logistico ecosostenibile. Etica nel business: alti standard di integrit, onest e correttezza; divieto di corruzione e riciclaggio. MONITORARE LA CONFORMIT Al fine di verificare la conformit della catena di fornitura agli standard richiesti dal Gruppo e implementare, qualora necessario, un percorso di miglioramento e di riallineamento, Fiat Group Purchasing (FGP) ha definito e avviato, a partire dal 2009, un processo di monitoraggio che si avvale di due principali strumenti: questionari di autovalutazione degli standard di sostenibilit e conseguenti audit sul campo. Il processo di monitoraggio si sviluppa su un orizzonte temporale di tre anni, con lobiettivo di coprire durante ogni ciclo almeno il 60% del fatturato di acquisto del Gruppo. Nel 2010 sono stati inviati questionari di autovalutazione a 200 fornitori, rappresentanti circa il 10% del fatturato di acquisto gestito da FGP nellanno (in aggiunta ai 162 gi interpellati nel 2009, pari al 54% del fatturato di acquisto). Circa il 95% dei fornitori coinvolti ha compilato il questionario, ottenendo un punteggio medio di 75/100. Lanalisi dei risultati ha sostanzialmente confermato la diffusione di buone pratiche sociali e ambientali gi evidenziata lo scorso anno, con percentuali significative di fornitori che adottano sistemi di gestione ambientale e sociale, definiscono obiettivi in tali aree e redigono apposita reportistica. A seguito del processo di autovalutazione, i fornitori maggiormente significativi, localizzati nelle principali aree di fornitura del Gruppo, sono stati oggetto di appositi audit. In continuit con le attivit gi svolte lanno precedente, nel 2010 sono stati eseguiti ulteriori

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

FORNITORI COME PARTNER

QUESTIONARI DI AUTOVALUTAZIONE
Fiat Group Purchasing mondo

Fornitori a cui stato inviato il questionario di autovalutazione Fornitori partecipanti al questionario Valutazione media conseguita Acquisti (1) di FGP coperti da questionario AUDIT
Fiat Group Purchasing mondo

2010 200 95% 75/100 10%

2009 162 90% 78/100 54%

Audit di sostenibilit eseguiti da personale Fiat (Supplier Quality Engineers) eseguiti da parte terza Acquisti (1) di FGP coperti da audit

2010 65 50 15 12%

2009 26 26 11%

90% del valore


dei materiali diretti acquistati da FGA proviene da siti di fornitori certicati

ISO 14001

10 audit in Cina e India (coprendo in totale il 16% circa del fatturato dacquisto localizzato in tali Paesi) e altri 55 audit in Europa (di cui 15 realizzati da parte terza) che hanno coperto complessivamente circa il 12% degli acquisti gestiti da FGP (in aggiunta all11% circa del 2009). Sulla base degli audit eseguiti non si sono rilevate situazioni di particolare criticit: non si sono verificate n sospensioni n revoche del contratto e non stata necessaria lintroduzione di uno stato di attenzione nei confronti di alcun fornitore. Sono stati tuttavia formulati insieme ai fornitori piani di azione correttivi per la aree ritenute oggetto di miglioramento. Nella stesura dei piani di azione stato coinvolto un apposito Comitato di Sostenibilit Fornitori costituito allinterno di FGP e composto dal Compliance Officer, il General Counsel e il responsabile del Supplier Quality Engineering. I piani di azione correttivi hanno riguardato prevalentemente la necessit di definire standard in materia di corporate governance e di diritti umani. I punteggi ottenuti da ciascun fornitore (stabiliti sulla base dei questionari compilati e integrati con i risultati degli audit sul campo, il livello di attuazione dei piani di azione e le altre informazioni rilevanti) concorrono allidentificazione di fattori di rischio specifici, sulla base dei quali sar definita, del corso del prossimo anno, una mappa di rischio.

CULTURA DELLA SOSTENIBILIT Diverse sono le iniziative promosse allinterno di Fiat Group Purchasing per garantire adeguata sensibilizzazione sui temi della sostenibilit e del buon governo da parte di coloro che gestiscono i rapporti con i fornitori. Lattivit di formazione on-line avviata nel 2009, stata completata nel 2010. Indirizzata a tutti i Buyer e i Supplier Quality Engineer (SQE) del Gruppo in Italia, per diffondere i contenuti del Codice di Condotta aggiornato e divulgare la conoscenza della responsabilit ambientale, sociale ed economica, ha coinvolto dal suo avvio 600 persone. Inoltre, a partire dal 2010 il sistema di remunerazione variabile degli SQE Manager e dei loro collaboratori stato integrato anche con elementi di sostenibilit, come ad esempio il numero di audit e di questionari di autovalutazione gestiti. DIALOGO COSTANTE CON I FORNITORI Nel corso del 2010 Fiat ha continuato a rafforzare il rapporto con i fornitori in unottica di partnership, come dimostrato da relazioni commerciali reciprocamente soddisfacenti che proseguono da tempo e che negli ultimi anni hanno registrato un numero di contenziosi decisamente limitato. Molteplici sono le occasioni e le attivit realizzate per favorire un confronto continuo e un dialogo con i fornitori. Il portale internet dedicato Fiat Group Purchasing System lo strumento con il quale lAzienda condivide informazioni relative a normative tecniche, program-

(1)

Per acquisti si intende il fatturato di acquisto di materiali diretti gestiti da FGP.

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mazione del rifornimento, qualit delle forniture, risultati dei test di conformit eseguiti sui nuovi componenti. Sempre con lo stesso strumento il fornitore comunica con lAzienda inserendo le specifiche per la partecipazione a gare di fornitura, indica la provenienza dei componenti proposti, aggiorna i propri contatti, ecc.. Nel 2010 il sito ha registrato oltre 10 mila accessi. Sono inoltre proseguite le iniziative periodiche di scambio e approfondimento, come le convention locali e i Technology Day (21 incontri nel 2010 a cui hanno partecipato circa 2.700 addetti ai lavori) nei quali i migliori fornitori per innovazione, tecnologie proposte e qualit si confrontano su tematiche specifiche con lobiettivo di condividerne e illustrarne i pi recenti sviluppi tecnologici. Sempre allinsegna del miglioramento continuo, continuata lattivit del World Class Manufacturing Purchasing, la struttura che, in collaborazione con lorganizzazione World Class Manufacturing (WCM) di Gruppo, dedicata alla consulenza per quei fornitori interessati ad applicare il sistema WCM. Nel 2010 proseguita la promozione del WCM presso altri 100 stabilimenti di fornitori, portando cos a 200 il numero dei siti che sono stati coinvolti su quello che considerato uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale.

Infine Supplier Performance (Su.Per) il programma attraverso cui il Gruppo promuove la propositivit dei fornitori, condividendo con loro i benefici economici derivanti dallintroduzione delle innovazioni tecniche e tecnologiche da loro proposte. Nel 2010 i fornitori che hanno ricevuto questo riconoscimento sono stati circa 30 e tra le numerose proposte ricevute oltre 50 sono state quelle implementate. SUPPORTO AI FORNITORI IN DIFFICOLT La crisi finanziaria globale ha reso necessaria una sempre maggiore attenzione nel monitoraggio e nella gestione delle situazioni di criticit che si sono presentate nella catena di fornitura del settore automotive. Fiat ha rafforzato le proprie strutture e meccanismi di gestione del rischio fornitori, con lo scopo di identificare tali situazioni con la massima tempestivit e contribuire alla loro stabilizzazione, adottando di volta in volta le misure pi opportune in materia di continuit degli ordini di fornitura, supporto a piani di ristrutturazione e, ove necessari, temporanei supporti ai flussi di cassa, anche con la finalit di salvaguardare dove possibile i livelli occupazionali. In alcuni casi tali interventi sono stati attuati in collaborazione con altri costruttori europei.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

UNO SVILUPPO IN SINTONIA CON LE COMUNIT

UNO SVILUPPO IN SINTONIA CON LE COMUNIT


Limpegno del Gruppo Fiat nelle aree in cui sono dislocate le unit produttive si esprime quotidianamente attraverso il rispetto e il sostegno alle comunit territoriali. Certa di svolgere un ruolo rilevante rispetto allo sviluppo economico, sociale e culturale delle collettivit, Fiat impegnata ogni giorno a costruire un rapporto duraturo e mutualmente procuo con gli attori locali attraverso un dialogo costante e una stretta collaborazione con le amministrazioni territoriali e le organizzazioni non governative. Ne sono una dimostrazione gli importanti programmi di investimento che ogni anno interessano iniziative di diversa natura.
Nel 2010 le risorse allocate dal Gruppo a favore delle comunit sono state valutate in circa 25,6 milioni di euro. Oltre ai contributi economici diretti e alle erogazioni in natura (pari complessivamente a circa 21,4 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto al 2009), in alcuni casi Fiat sostiene le comunit anche permettendo ai propri lavoratori di svolgere attivit di
INIZIATIVE A FAVORE DELLE COMUNIT
Gruppo Fiat mondo

volontariato durante lorario di lavoro. Dal 2010, inoltre, la rilevazione include anche il valore delle ore lavorative dei dipendenti per gestire e organizzare le iniziative umanitarie promosse dal Gruppo. Diverse sono state le aree di intervento: circa il 50% ha riguardato attivit di promozione dellistruzione, della cultura e dellarte, il 23% stato rivolto a progetti a

Liberalit

5,6 milioni
Investimenti nelle comunit

Erogazioni liberali senza obbligo di controprestazione Spese e investimenti per iniziative a favore del territorio dove si hanno sedi e impianti Spese e investimenti per iniziative sociali che servono a promuovere iniziative commerciali Spese e investimenti per iniziative di business ad alto valore sociale Erogazioni in natura

Volontariato dei dipendenti(2)

13%

Gestione di iniziative(3)

4%

17,7 milioni
Iniziative commerciali a impatto sociale

9%

1,5 milioni 0,8 milioni

Business socialmente sostenibile

Erogazioni in denaro Totale complessivo(1)

25,6 milioni

74%
(1) Dati ottenuti mediante un processo di raccolta ed elaborazione extracontabile che accoglie anche valori stimati. Per le conversioni di valute diverse dalleuro stato utilizzato il cambio medio dellesercizio 2010. La rilevazione non comprende le iniziative che, per i soggetti coinvolti, hanno come unica nalit la brand image. I valori si riferiscono a tutte le Societ del Gruppo Fiat nel mondo. (2) Rappresenta il valore monetario delle ore di volontariato prestato dai dipendenti durante lorario di lavoro (comprende anche quelle iniziative per cui lo Stato prevede un rimborso parziale o totale allazienda). (3) Rappresenta il valore monetario del tempo dedicato dai dipendenti alla gestione, organizzazione e reportistica delle iniziative a favore delle comunit locali.

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25,6 milioni
di euro limpegno del Gruppo verso le comunit

carattere sociale sul territorio e circa il 16% a supporto del sistema sanitario. Il rimanente 11% stato dedicato a varie iniziative tra cui, in particolare, gli interventi a favore di popolazioni colpite da catastrofi naturali. Larea geografica nella quale si sono concentrati maggiormente gli interventi del Gruppo stata lAmerica Latina, con circa il 60% del totale delle risorse elargite, seguita dallEuropa con circa il 34%. Il rimanente 6% stato devoluto a favore del Nord America e del resto del mondo. Attraverso indicatori specifici tutte le principali iniziative sono analizzate relativamente a impatti e risultati per la comunit locale, al fine di valutarne lefficacia e uneventuale prosecuzione negli anni successivi. Di seguito sono presentati alcuni dei numerosi progetti realizzati nel 2010, selezionati in base alla loro peculiarit o importanza economica, culturale e sociale.

MOBILIT PER TUTTI Garantire a tutti libert di movimento. questo il principio ispiratore del programma Autonomy di Fiat Group Automobiles che dal 1995 si impegna a progettare e realizzare soluzioni tecniche per chi ha ridotte capacit motorie. Per rispondere alle esigenze di tutti i clienti, con Autonomy qualunque modello di vettura o veicolo commerciale (Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Fiat Professional) pu essere allestito con avanzati sistemi di supporto alla guida ed elevatori per sedie a rotelle. Il programma prevede inoltre lattivit di 21 Centri di Mobilit (18 in Italia e 3 in Brasile). I Centri offrono diversi servizi tra cui consulenza e supporto nelliter burocratico, legale e tecnico e prevalutazione dellidoneit al conseguimento della patente speciale attraverso simulatori di guida per la misurazione delle capacit residue e vetture multi-allestite per prove dinamiche. Nel 2010 in Italia circa 500 persone hanno beneficiato di questi servizi e in Europa e Brasile sono state commercializzate 15.600 vetture. Inoltre nel corso dellanno sono proseguiti i corsi di guida sicura, gestiti da istruttori professionisti, cos come il servizio di assistenza stradale personalizzato che prevede la riparazione in loco della vettura, ove possibile, leventuale traino del veicolo, la fornitura di unauto sostitutiva, o il supporto logistico per il rientro a casa o la prosecuzione del viaggio. Autonomy significa anche impegno per labbattimento dei pregiudizi e dei luoghi comuni. Da qui il supporto a eventi sportivi tra cui questanno la Coppa del Mondo di Sci Alpino per disabili tenutasi a Sestriere (Torino) e i Campionati Europei di Basket in Carrozzina Under 22 tenutosi a Seveso (Monza) e Cant (Como). Dal 2010 inoltre Fiat organizza e offre corsi di orientamento allo sport per dare la possibilit a tutti coloro con disabilit motoria di potersi accostare a una disciplina sportiva in perfetta autonomia. Infine nel 2010 stato rinnovato il sito internet (www.fiatautonomy.com) che si presenta con una veste grafica pi moderna e tecnologica, realizzata per rendere facile e immediata la navigazione alle persone diversamente abili.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

UNO SVILUPPO IN SINTONIA CON LE COMUNIT

HABITAT FOR HUMANITY E UNITED WAY Per il quarto anno consecutivo il sito di Racine (Stati Uniti) di CNH - Case New Holland ha sostenuto lattivit di Habitat for Humanity attraverso donazioni in denaro e il contributo operativo dei dipendenti. Habitat for Humanity (www.habitat.org) una associazione non profit che si impegna a fornire alloggi dignitosi ai senza tetto e alle famiglie indigenti. Dal 1976 ha assistito oltre 1,5 milioni di bisognosi costruendo pi di 300 mila abitazioni. Nel periodo estivo CNH - Case New Holland ha infatti dato lopportunit ai suoi dipendenti di svolgere volontariato durante lorario di lavoro. Questanno il coinvolgimento dei lavoratori aumentato notevolmente e i risultati hanno superato le aspettative: il numero di coloro che hanno chiesto di contribuire alla costruzione di una casa stato infatti talmente elevato che lassociazione si vista costretta a creare una vera e propria lista di attesa. Dal 2007, grazie ad attivit di raccolta fondi che hanno coinvolto sia i concessionari di Case Construction sia le persone di CNH - Case New Holland, complessivamente sono stati devoluti allassociazione circa 220 mila euro e oltre 150 dipendenti hanno offerto la loro manodopera. Nel 2010 stata rinnovata la collaborazione, ormai trentennale, di CNH - Case New Holland con United Way; associazione non governativa che opera in 45 Paesi del mondo per migliorare le condizioni di vita delle comunit locali con particolare riferimento agli aspetti relativi alleducazione, alla stabilit finanziaria e alla salute (www.liveunited.org). Per aiutare questa associazione nella sua missione, sono state organizzate campagne e iniziative di raccolta fondi che anche questanno, grazie alle donazioni dellAzienda e dei suoi dipendenti, hanno permesso di devolvere unimportante somma (circa 1,1 milioni di euro) allassistenza familiare e sanitaria delle famiglie in difficolt e degli anziani. RVORE DA VIDA Il programma rvore da Vida forse il miglior esempio di sostegno per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori in cui il Gruppo Fiat presente.

Dal momento del suo insediamento in Brasile, oltre 30 anni fa, Fiat ha attivato iniziative volte a rispondere ai bisogni e alle richieste locali. Lo studio e la definizione della strategia di intervento del programma, nato nel 2004, sono il frutto di una stretta collaborazione con le istituzioni locali e le organizzazioni non governative ASVI e CDM. rvore da Vida si propone di creare le condizioni per una profonda trasformazione sociale. Lobiettivo infatti valorizzare la comunit e incoraggiare le persone a diventare autonome e protagoniste della loro storia stimolando anche il loro spirito imprenditoriale. La comunit beneficiaria quella di Jardim Terespolis, il quartiere situato in prossimit dello stabilimento Fiat di Betim nel quale vivono circa 40 mila persone ad alta vulnerabilit sociale come indicano gli alti livelli di analfabetismo, violenza, criminalit e disoccupazione. Diverse sono le iniziative che fanno parte di rvore da Vida: attivit socio-educative, sportive e culturali, corsi di formazione professionale e la cooperativa sociale Cooperrvore. Grazie a questi interventi il disagio sociale si ridotto sensibilmente di anno in anno. Rispetto al 2004, nella comunit di Jardim Terespolis, la frequenza scolastica passata dal 78% al 96%, gli alunni che hanno terminato con successo il loro percorso di studi sono passati dal 71% al 96%, i crimini violenti sono diminuiti del 57,6% e il numero degli omicidi del 62,1%. (fonte: Polcia Militar de Minas Gerais). Il programma di formazione professionale oggi attivo in otto citt brasiliane e nel 2010 ha permesso a circa 250 giovani di acquisire competenze tecniche in ambito automotive e ha garantito a molti di loro un facile inserimento nel

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mercato del lavoro tramite la rete dei concessionari Fiat. I risultati del progetto sono costantemente monitorati e condivisi con le associazioni e la comunit locale al fine di valutarne i successivi sviluppi e integrazioni. rvore da Vida prevede anche la promozione dellattivit di volontariato. I dipendenti sono infatti invitati a offrire il loro tempo per trasferire competenze e conoscenze alla comunit attraverso corsi che trattano diversi temi tra cui gestione aziendale, economia domestica, sviluppo della leadership. Le iniziative messe in atto in Brasile anche questanno hanno valso a Fiat molti riconoscimenti tra cui il premio Aberje conferito dalla regione di Minas Gerais per lutilizzo della comunicazione come strumento di cambiamento sociale e il premio per la migliore azienda nella gestione della responsabilit socio-ambientale conferito dalla rivista Isto Dinheiro. Anche le altre Societ del Gruppo sono impegnate da diversi anni in progetti a sostegno della comunit brasiliana che comprendono programmi di alfabetizzazione e corsi di formazione, attivit di orientamento allo sport e alla musica, iniziative per linserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro, supporto alle scuole e aiuti alimentari destinati alle famiglie pi indigenti. TECHPRO2 E LA FORMAZIONE TECNICA AI GIOVANI Nel 2008 Fiat Group Automobiles (FGA) in collaborazione con il CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane Formazione Aggiornamento Professionale) ha dato vita a TechPro2, uno specifico programma di sviluppo professionale volto a reperire, formare e inserire nel mondo automotive giovani ad alta qualificazione tecnica. TechPro2 persegue un duplice obiettivo: far fronte alla carenza di manodopera specializzata riscontrata dalle concessionarie e dalle officine autorizzate di Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Fiat Professional e indirizzare al lavoro giovani spesso provenienti da aree disagiate o realt sociali problematiche. Grazie a TechPro2 la rete di assistenza di FGA pu contare su risorse sempre pi qualificate in relazione ai crescenti contenuti tecnologici dei prodotti automotive

sopperendo cos alla mancanza di formazione specifica fornita dalle scuole che operano talvolta in contesti non tecnicamente allavanguardia. Nel corso del 2010 proseguito il percorso di consolidamento del progetto, che pone ormai liniziativa a livelli di eccellenza nel panorama mondiale della formazione professionale dei giovani. I risultati conseguiti illustrano chiaramente la dimensione e il valore di TechPro2: 80 docenti formati con il programma Train the Trainer, 1.530 allievi coinvolti, oltre 960 mila ore di formazione erogate, 4.400 mq di laboratori dedicati al programma, circa 4.900 concessionari coinvolti nellofferta di stage. Inoltre, una recente indagine su un campione di ex studenti, commissionata per valutare lefficacia del progetto, evidenzia che oltre il 50% degli allievi formati nel corso del 2009 attualmente occupato e che il 34% ha deciso di proseguire gli studi. Il percorso didattico TechPro2 prevede che la formazione teorica e pratica avvenga presso le aule dei Centri di Formazione Professionale dei Salesiani (progettate, ristrutturate e allestite da FGA in conformit con le normative e le disposizioni che il Gruppo applica alla propria rete) e che sia completata da un tirocinio o da uno stage presso le officine della rete Fiat Group Automobiles. Ci consente ai giovani coinvolti di sviluppare solide competenze tecnico-professionali e al tempo stesso di vivere unimportante esperienza sul campo.

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APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

UNO SVILUPPO IN SINTONIA CON LE COMUNIT

Il progetto ha mostrato da subito ambizioni di espansione internazionale: dopo le sedi inaugurate nel 2008-2009 (10 in Italia, 19 in Spagna, 1 in Polonia e 1 in Brasile), stata poi la volta di 2 sedi in Argentina e ulteriori 6 sedi in Italia e 2 in Brasile. Nel 2010 presso una sede italiana il progetto stato anche esteso allarea carrozzeria attraverso un programma dedicato. TechPro2 anche animato da diverse iniziative tra cui il TechPro2 Award al quale sono invitati a partecipare i migliori allievi. I giovani si sfidano in competizioni che consistono nellindividuare guasti alle vetture e predisporre il corretto intervento di diagnostica, di manutenzione e riparazione. Successivamente sono chiamati a rispondere alle domande della commissione tecnica relativamente alla conoscenza dei prodotti di Fiat Group Automobiles e a quella dei dispositivi diagnostici. Si aggiudica il primo premio colui che dimostra maggiore padronanza teorica e abilit pratica. Per standardizzare il modo di operare e la tipologia dei servizi formativi offerti attraverso il progetto, nel 2011 verranno elaborate specifiche linee guida. Le linee guida permetteranno di uniformare e monitorare gli interventi realizzati nelle diverse sedi del mondo e garantiranno allo stesso tempo un dialogo costante tra le scuole professionali e i concessionari/officine specializzate locali rispondendo cos ai bisogni specifici dei diversi contesti territoriali. Per il 2011 prevista unulteriore estensione geografica

del progetto con lapertura di 3 sedi in Sud America e 3 in Asia (www.techpro2.com). Anche Iveco collabora da diversi anni con i Salesiani per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche in Paesi carenti di professionalit specialistica. In virt di questa partnership, oltre alla fornitura di apparecchiature tecniche e al consueto supporto per la formazione dei docenti locali presso la Scuola Don Bosco del Cairo, questanno Iveco ha contribuito alla formazione pratica degli allievi sui temi dellelettronica e della diagnosi dei veicoli. LANCIA PER LA PACE proseguito anche limpegno sociale di Lancia. Per la terza volta consecutiva il brand ha sostenuto il Summit mondiale dei Premi Nobel per la Pace che questanno si tenuto a Hiroshima. Inoltre, attraverso una campagna di comunicazione alla quale hanno aderito negli anni i Premi Nobel Mikhail Gorbachev, Frederik Willem De Klerk, Lech Walesa, Ingrid Betancourt e il Dalai Lama, nel 2010 Lancia ha voluto celebrare la liberazione di colei che diventata il simbolo della difesa dei diritti delluomo: Aung San Suu Kyi, esponente politica birmana prigioniera da 14 anni. Proprio in occasione della sua liberazione il prestigioso Wall Street Journal ha sottolineato come Lancia sia riuscita a mettere insieme i leader della pace, oltre ai maggiori politici del mondo occidentale, in uniniziativa che non ha precedenti negli ultimi 10 anni di operato delle Nazioni Unite. ACCANTO ALLE POPOLAZIONI COLPITE DA CATASTROFI NATURALI Il Gruppo Fiat nel corso degli anni ha sempre cercato di sostenere le popolazioni vittime di catastrofi naturali fornendo mezzi, supporto tecnico, umanitario ed economico. A seguito del grave terremoto che ha colpito lAbruzzo nel 2009, con il coordinamento delle Protezione Civile, le diverse Societ del Gruppo hanno messo a disposizione gratuitamente mezzi e collaborazione sin dalla prima fase dei soccorsi. Superata lemergenza, Fiat ha voluto continuare a far sentire la sua vicinanza attraverso la costruzione di un asilo nido allAquila per ridare ai bambini un luogo sicuro

STEFANO GUINDANI

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dove essere accolti. Nel 2010 stata definita larea e presentato il progetto alle autorit locali e si stima che nel corso del 2011 lasilo sar operativo. Sempre nel 2010 il Gruppo, in stretta collaborazione con lOrganizzazione delle Nazioni Unite, la Croce Rossa Internazionale e la Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia onlus, si attivato per aiutare nella prima fase dei soccorsi la popolazione di Haiti offrendo mezzi e un contributo economico per un totale di oltre 800 mila euro. Per far fronte allemergenza terremoto gi nelle prime 24 ore, CNH - Case New Holland e Iveco hanno garantito mezzi e supporto operativo per la rimozione delle macerie e la creazione di un corridoio umanitario per linvio di acqua, cibo e medicine mentre Fiat Group Automobiles ha fornito ambulanze modello Fiat Fiorino, vetture e personale specializzato per lassistenza tecnica. Fiat ha inoltre sostenuto la Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia onlus per la realizzazione di un centro di riabilitazione per bambini disabili e amputati a Petionville (www.nphitalia.org). Il centro, chiamato la nuova Kay Eliane, sar inaugurato nei primi mesi del 2011 e fornir assistenza a centinaia di bambini disabili che potranno cos beneficiare di sedute di fisioterapia e partecipare ad attivit scolastiche. Anche in Pakistan il Gruppo Fiat ha voluto contribuire alle operazioni di soccorso avviate in seguito alla terribile inondazione. CNH - Case New Holland ha effettuato donazioni a favore della Croce Rossa americana e di altre organizzazioni e ha inoltre attivato un fondo al quale hanno contribuito in maniera paritetica i dipendenti con le proprie donazioni e la Societ stessa, devolvendo una somma complessiva di oltre 75 mila euro. IVECO PER OVERLAND La nascita del progetto Overland risale al 1996 con lobiettivo di realizzare il giro del mondo in camion, esplorando gli angoli pi remoti del nostro pianeta e dedicando particolare attenzione allaspetto umanitario attraverso iniziative di solidariet a favore delle comunit locali pi bisognose (www.overland.org). Iveco, fin dalla prima edizione, ha collaborato al progetto fornendo alla spedizione i camion di colore arancione

ANDREA BORGARELLO

che compongono la flotta. Nellambito dellultima spedizione (Overland 12) Iveco ha messo a disposizione sei veicoli, tra i quali un Daily 4x4 interamente dedicato a personale medico e allestito ad ambulatorio sanitario mobile con tutti i presidi strumentali e farmacologici necessari a fronteggiare qualsiasi situazione di emergenza. In un lungo tour africano di circa 50 mila chilometri, la spedizione Overland, grazie allesperienza del team e alla professionalit dei quattro medici di bordo, stata in grado sia di raccogliere dati statistici scientifici inerenti il livello e la diffusione delle epidemie locali sia di diffondere materiale didattico informativo per sensibilizzare gli ospedali africani sulla prevenzione del diabete infantile e per diffondere la conoscenza delle migliori tecniche chirurgiche.

APPENDICE
184 184 187 193 196 198 200 Approfondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Glossario Lettere di attestazione Indice dei contenuti GRI-G3

184

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

APPROFONDIMENTI
La presente sezione accoglie dati e informazioni che integrano quanto gi esposto nelle altri parti del Bilancio di Sostenibilit. Si tratta di approfondimenti che intendono coprire i contenuti delle linee guida GRI-G3, nonch rispondere a speciche richieste di analisti e investitori SRI (Socially Responsible Investor).

DIMENSIONE ECONOMICA

HIGHLIGHTS DEI SETTORI Fiat Group Automobiles


(milioni di euro)

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Autovetture e veicoli commerciali consegnati alla rete (numero) Maserati
(milioni di euro)

2010 27.860 607 1.652 722 57.611 2.081.800

2009 26.293 470 1.495 669 54.038 2.150.700

2008 26.937 691 2.288 843 52.634 2.152.500

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Autovetture consegnate alla rete (numero) Ferrari
(milioni di euro)

2010 586 24 104 62 696 5.675

2009 448 11 65 33 723 4.489

2008 825 72 73 47 767 8.759

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Autovetture omologate consegnate alla rete (numero) Fiat Powertrain
(milioni di euro)

2010 1.919 303 239 148 2.721 6.573

2009 1.778 238 290 156 2.835 6.193

2008 1.921 339 311 164 3.017 6.452

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero)
(1)

2010 4.211 140 385 80 12.453

2009 3.372 104 401 55 11.408

2008 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

185

Magneti Marelli
(milioni di euro)

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Teksid
(milioni di euro)

2010 5.402 98 383 292 34.269

2009 4.528 25 356 245 31.628

2008 5.447 174 474 268 33.216

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Comau
(milioni di euro)

2010 776 17 31 2 7.275

2009 578 (12) 33 2 6.194

2008 837 41 41 3 7.600

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) CNH - Case New Holland
(milioni di euro)

2010 1.023 (6) 24 12 12.216

2009 728 (28) 13 10 11.708

2008 1.123 21 17 13 11.445

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (3) Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Iveco
(milioni di euro)

2010 11.906 755 446 346 28.831

2009 10.107 337 330 283 28.466

2008 12.781(2) 1.122 451(2) 286 31.521

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (4) Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero) Unit consegnate alla rete (numero) FPT Industrial
(milioni di euro)

2010 8.307 270 273 214 25.583 129.630

2009 7.183 105 217 169 24.917 103.866

2008 10.894 (2) 838 367(2) 246 27.108 192.143

Ricavi netti Utile/(Perdita) della gestione ordinaria Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) Dipendenti a ne esercizio (numero)
(1) (2)

2010 2.415 65 152 92 7.707

2009 1.580 (131) 159 86 7.858

2008 n.a. n.a. n.a. n.a. n.a.

Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico. A seguito delladozione nel 2009 dellemendamento allo IAS 16 come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2010, i ricavi netti dellesercizio 2008 sono stati incrementati per 184 milioni di euro mentre gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono diminuiti di 284 milioni di euro. (3) Al netto dei veicoli dati in leasing operativo. (4) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo.

186

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

CONFORMIT (1) Il commento riporta le sentenze, i lodi arbitrali e i provvedimenti ritenuti significativi per valore, emessi nel 2010 in via definitiva e che hanno visto le Societ del Gruppo Fiat soccombenti (indicati come Provvedimenti Definitivi). In relazione a violazioni di regolamenti e/o leggi in campo ambientale, in materia di concorrenza sleale, antitrust, propriet intellettuale, marketing e pubblicit, informativa di prodotti e servizi, privacy, responsabilit per danno da prodotti difettosi nonch per violazioni di diritti della comunit locale non si rilevano Provvedimenti Definitivi significativi. Si segnalano, invece, alcuni Provvedimenti Definitivi nei seguenti ambiti: due casi, in sede civile, di diffamazione a mezzo stampa riguardanti la Societ Editrice La Stampa S.p.A.; limporto complessivo del risarcimento riconosciuto alle controparti stato di 72 mila euro; alcuni casi di responsabilit contrattuale per prodotti difettosi per un valore complessivo di 724 mila euro; alcuni casi di responsabilit contrattuale (ad esempio per risoluzione di contratti di concessione di vendita) per un valore complessivo di 70 mila euro. Si segnalano inoltre alcune questioni che non hanno determinato lemanazione di Provvedimenti Definitivi, trattandosi di questioni tuttora pendenti e il cui esito finale allo stato incerto; in particolare: una procedura di infrazione riguardante Fiat Group Automobiles (FGA) in Grecia e relativa a una presunta applicazione di prezzi imposti. La decisione dellAutorit Garante Greca stata impugnata da FGA e, in attesa dellesito del ricorso, stata con-

cessa la sospensione dellefficacia esecutiva della decisione dellAutorit medesima; un provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali riguardante la Societ Sistemi Sospensioni S.p.A. con cui stato richiesto alla Societ la modifica di alcune procedure interne di trattamento dei dati personali presso uno dei suoi stabilimenti, la Societ ha adottato una nuova procedura in attesa che lAutorit ne validi lattuazione; una richiesta di recall effettuata in Brasile dal Dipartimento di Protezione e Difesa del Consumatore su circa 50.000 vetture Stilo prodotte e commercializzate in Brasile dalla controllata locale di FGA; sebbene la Societ ritenesse che non vi fossero i presupposti per ladozione di tale campagna, tale provvedimento stato ottemperato in via cautelativa e la Societ ha presentato ricorso avverso lo stesso non ritenendo sussistere alcun difetto sui veicoli interessati. Il procedimento tuttora in corso. Infine, i Provvedimenti Definitivi relativi a contenzioso del lavoro e previdenziale emessi nellanno 2010 contro Societ del Gruppo hanno comportato un esborso monetario pari allo 0,43% del costo del lavoro registrato nello stesso anno. Il contenzioso stato particolarmente elevato in Brasile dove i Provvedimenti Definitivi, che hanno riguardato principalmente aspetti di interpretazione normativa particolarmente controversi, rappresentano l84,4% del totale, con un esborso monetario collegato pari al 94,6% di quello complessivo. I Provvedimenti Definitivi in questione tuttavia, quanto a tipologia di violazioni accertate e numerosit, non rivestono carattere di eccezionalit in relazione allo specifico quadro di Paese.

(1)

Il commento si riferisce agli indicatori GRI-G3 EN28, HR9, SO7, SO8, PR2, PR4, PR7, PR8 e PR9.

187

DIMENSIONE AMBIENTALE

GENERAZIONE E GESTIONE RIFIUTI


Gruppo Fiat mondo (t)

2010
Stabilimenti

Gruppo Fiat
174

FGA 15 482.192 24.726 506.918 52.076 17.531 8.832 22.411 48.774 458.144 90,4% 4,4%

Maserati 1 567 61 628 422 97 97 531 84,7% -

Ferrari 2 5.660 3.316 8.976 744 6.076 135 6.211 2.765 30,8% 1,5%

CNH 31 127.975 11.432 139.407 23.924 4.636 16.172 7.801 28.609 110.798 79,5% 5,6%

Iveco 23 49.539 6.086 55.625 29.530 2.128 5.690 6.407 14.225 41.400 74,4% 11,5%

FPT(1) 16 114.925 27.825 142.750 17.149 1.892 26.073 674 28.639 114.111 79,9% 0,5%

Magneti Marelli 68 81.000 10.563 91.563 14.148 1.818 6.446 9.495 17.759 73.804 80,6% 10,4%

Teksid 6 572.804 3.225 576.029 750 1.019 1.177 461.460 463.656 112.373 19,5% 80,1%

Comau 12 3.108 666 3.774 497 13 729 556 1.298 2.476 65,6% 14,7%

Riuti generati Riuti speciali non pericolosi Riuti speciali pericolosi Totale riuti generati di cui da imballaggi Riuti smaltiti Termovalorizzazione Trattamento Discarica Totale riuti smaltiti Riuti recuperati Totale riuti recuperati riuti recuperati riuti a discarica 2009
Stabilimenti

1.437.770 87.900 1.525.670 139.240 29.037 71.292 508.939 609.268 916.402 60,1% 33,4%

178

13 451.344 17.821 469.165 34.406 12.230 12.523 20.822 45.575 423.590 90,3% 4,4%

1 498 52 550 381 81 81 469 85,3% -

2 6.168 3.409 9.577 784 5.795 651 6.446 3.131 32,7% 6,8%

31 99.782 14.573 114.355 30.118 2.411 16.702 7.015 26.128 88.227 77,2% 6,1%

25 36.509 6.227 42.736 18.531 2.358 4.604 6.810 13.772 28.964 67,8% 15,9%

16 98.969 25.112 124.081 18.719 2.957 22.348 328 25.633 98.448 79,3% 0,3%

67 84.922 10.604 95.526 13.227 2.730 12.672 12.551 27.953 67.573 70,7% 13,1%

6 389.422 2.699 392.121 1.421 880 2.179 297.814 300.873 91.248 23,3% 75,9%

17 3.394 518 3.912 357 42 453 918 1.413 2.499 63,9% 23,5%

Riuti generati Riuti speciali non pericolosi Riuti speciali pericolosi Totale riuti generati di cui da imballaggi Riuti smaltiti Termovalorizzazione Trattamento Discarica Totale riuti smaltiti Riuti recuperati Totale riuti recuperati riuti recuperati riuti a discarica 2008
Stabilimenti

1.171.008 81.015 1.252.023 117.944 23.608 77.357 346.909 447.874 804.149 64,2% 27,7%

168

14 518.090 17.518 535.608 36.318 24.781 8.557 24.198 57.536 484.886 90,5% 4,5%

1 983 54 1.037 712 132 95 227 810 78,1% 9,2%

2 7.870 3.777 11.647 1.026 6.336 794 7.130 4.517 38,8% 6,8%

29 154.124 16.784 170.908 32.606 7.317 25.348 13.141 45.806 125.102 73,2% 7,7%

21 62.678 8.405 71.083 35.970 1.845 4.889 9.233 15.967 55.117 77,5% 13,0%

16 143.345 23.213 166.558 22.780 3.207 19.079 3.227 25.513 140.235 84,2% 1,9%

67 92.363 14.324 106.687 16.389 1.395 12.674 13.226 27.295 79.383 74,4% 12,4%

6 595.818 3.469 599.287 1.854 1.292 2.947 453.862 458.101 187.580 31,3% 75,7%

12 3.812 948 4.760 720 382 628 793 1.803 2.958 62,1% 16,7%

Riuti generati Riuti speciali non pericolosi Riuti speciali pericolosi Totale riuti generati di cui da imballaggi Riuti smaltiti Termovalorizzazione Trattamento Discarica Totale riuti smaltiti Riuti recuperati Totale riuti recuperati riuti recuperati riuti a discarica
(1)

1.579.083 88.492 1.667.575 148.375 40.219 80.610 518.569 639.398 1.080.588 64,8% 31,1%

Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.

188

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

PRELIEVI E SCARICHI IDRICI


Gruppo Fiat mondo (migliaia di m3)

2010
Stabilimenti

Gruppo Fiat
174

FGA 15 2.973 9.502 541 13.016 1.603 3.873 1.959

Maserati 1 2 13 15 15 -

Ferrari 2 367 93 460 123 -

CNH 31 952 1.034 4 1 1.991 297 1.957 50

Iveco 23 2.344 683 38 3.065 1.005 804 349

FPT(1) 16 3.474 2.180 12 5.666 1.886 2.669 340

Magneti Marelli 68 996 2.123 250 103 3.472 306 1.416 387

Teksid 6 3.062 877 353 4.292 1.830 135 1.209

Comau 12 58 77 135 12 -

Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superciali Altro Totale prelievi Scarichi Acque superciali Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi 2009
Stabilimenti

14.228 16.582 1.186 116 32.112 6.927 11.004 4.294 22.225

7.435

15

123

2.304

2.158

4.895

2.109

3.174

12

178

13 3.688 9.493 572 13.753 1.599 5.887 2.403 9.889

1 2 14 16 16 16

2 286 93 379 121 30 151

31 910 952 1 1.863 276 1.210 31 1.517

25 2.480 857 44 3.381 1.301 1.172 9 2.482

16 3.966 2.191 23 6.180 1.353 3.449 515 5.317

67 1.445 3.134 23 64 4.666 471 1.302 875 2.648

6 2.676 876 323 249 4.124 2.865 87 2.952

17 62 94 156 12 12

Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superciali Altro Totale prelievi Scarichi Acque superciali Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi 2008
Stabilimenti

15.515 17.704 962 337 34.518 7.865 13.256 3.863 24.984

168

14 3.938 10.639 534 6 15.117 4.119 8.721 488 13.328

1 4 18 22 19 19

2 309 126 435 275 27 302

29 1.053 1.082 181 2 2.318 435 1.484 91 2.010

21 3.015 667 36 12 3.730 1.293 1.241 15 2.549

16 3.555 1.761 533 5.849 494 3.868 979 5.341

67 2.198 2.036 43 567 4.844 509 3.256 414 4.179

6 2.398 1.215 358 232 4.203 2.844 121 30 2.995

12 55 77 304 10 446 396 50 446

Prelievi Pozzi Acquedotti Acque superciali Altro Totale prelievi Scarichi Acque superciali Pubblica fognatura Altri recettori Totale scarichi

16.525 17.621 1.456 1.362 36.964 9.694 19.381 2.094 31.169

(1)

Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial.

189

CONSUMO DIRETTO E INDIRETTO DI ENERGIA


Gruppo Fiat mondo (GJ)

2010
Stabilimenti

Gruppo Fiat
174

FGA Maserati 15 4.049.988 2.962.295 7.941 5.480.061 12.500.285 13,5% 1 27.596 29.027 56.623 -

Ferrari

CNH

Iveco

FPT(1)

Magneti Marelli

Teksid

Comau 12 111.280 77.313 2.963 58.505 250.061 0,4%

14.686.012 Energia elettrica 9.393.808 Gas naturale 1.421.425 Altri combustibili 8.046.602 Altri vettori energetici Totale consumi di energia 33.547.847 da fonti rinnovabili 14,7% 2009 (2)
Stabilimenti 178

2 31 23 16 68 6 399.952 1.407.218 825.386 2.045.606 3.284.865 2.534.121 309.179 2.318.698 1.003.714 595.263 911.420 1.186.899 194.817 263.686 5.261 70.461 876.296 136.610 99.175 661.434 1.160.532 316.806 133.479 845.741 4.019.908 2.754.220 3.806.662 4.583.552 4.730.795 0,1% 12,0% 7,5% 11,2% 17,1% 28,6%

13

Energia elettrica Gas naturale Altri combustibili Altri vettori energetici Totale consumi di energia da fonti rinnovabili 2008
Stabilimenti

13.522.919 3.841.686 8.560.909 2.715.381 6.531 1.048.045 7.985.831 5.555.795 31.117.704 12.119.393 10,7% 7,0%

1 2 31 25 16 67 6 25.524 375.014 1.283.732 757.553 1.882.971 3.010.456 2.223.300 20.521 313.852 2.106.243 852.979 575.532 883.127 1.017.611 128.548 265.303 7.875 89.776 543.265 - 60.796 71.649 587.597 1.181.015 337.886 122.708 46.045 749.662 3.590.172 2.463.432 3.647.393 4.321.245 3.906.884 0,1% 10,3% 4,5% 7,5% 16,3% 26,2%

17 122.683 75.663 6.747 68.385 273.478 0,4%

168

14

Energia elettrica Gas naturale Altri combustibili Altri vettori energetici Totale consumi di energia da fonti rinnovabili

15.773.826 4.180.538 9.629.592 2.851.818 14.302 1.149.971 9.163.953 5.987.539 35.717.342 13.034.197 n.d. n.d.

1 2 29 21 16 67 6 28.955 420.235 1.616.779 1.038.251 2.433.148 3.211.895 2.680.978 858.909 948.089 22.039 452.889 2.335.775 1.345.032 707.830 129.363 363.962 8.086 67.874 554.817 73.710 754.953 1.495.866 432.455 351.812 50.994 873.124 4.155.627 3.502.198 4.644.930 4.571.133 4.535.696 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

12 163.047 107.211 11.567 67.618 349.443 n.d.

EMISSIONI DIRETTE E INDIRETTE DI CO2


Gruppo Fiat mondo (t di CO2)

2010
Stabilimenti

Gruppo Fiat
174

FGA Maserati 15 166.874 846.831 1.013.705 1 1.548 3.213 4.761

Ferrari 2 17.345 62.138 79.483

CNH 31 128.686 181.946 310.632

Iveco 23 80.814 114.136 194.950

FPT(1) 16 33.784 290.478 324.262

Magneti Marelli 68 55.673 350.656 406.329

Teksid 6 148.256 157.248 305.504

Comau 12 4.541 19.478 24.019

Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni CO2 2009 (2)


Stabilimenti

637.521 2.026.124 2.663.645

178

Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni CO2 2008


Stabilimenti

560.133 2.068.650 2.628.783

13 152.830 922.813 1.075.643

1 1.151 2.749 3.900

2 17.607 50.442 68.049

31 115.757 164.477 280.234

25 72.569 114.127 186.696

16 32.872 291.253 324.125

67 55.117 333.569 388.686

6 107.485 168.640 276.125

17 4.745 20.580 25.325

168

Emissioni dirette Emissioni indirette Totale emissioni CO2

631.119 n.d. n.d.

14 161.107 1.060.995 1.222.102

1 1.214 n.d. n.d.

2 24.954 n.d. n.d.

29 137.516 n.d. n.d.

21 107.098 n.d. n.d.

16 39.634 n.d. n.d.

67 48.444 n.d. n.d.

6 104.336 n.d. n.d.

12 6.816 n.d. n.d.

(1) (2)

Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial. Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilit 2009.

190

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

CONSUMO DIRETTO DI ENERGIA PER FONTE


Gruppo Fiat mondo (GJ)

2010
Stabilimenti

Gruppo Fiat
174

FGA Maserati 15 2.962.295 7.848 93 2.970.236 13 72 85 1

Ferrari 2

CNH 31

Iveco 23

FPT(1) 16

Magneti Marelli 68

Teksid Comau 6 1.186.899 816.472 59.823 2.063.194 12 77.313 1.544 1.419 80.276 -

Fonti non rinnovabili Gas naturale Carbone Gasolio GPL Altri (olio ATZ e BTZ) Totale fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Biomasse Fotovoltaico Solare-termico Totale fonti rinnovabili Totale consumi diretti di energia da fonti rinnovabili

9.392.377 1.057.977 178.975 109.244 12.323 10.750.896 62.905 869 72 63.846

27.596 309.179 2.318.698 1.003.714 595.263 911.420 87.145 43.963 804 241.505 10.478 1.593 10.110 5.261 6.876 62.176 1.409

27.596 309.179 2.450.610 1.267.400 600.524 981.881 856 856 62.905 62.905 -

10.814.742 2.970.321 27.596 310.035 2.513.515 1.267.400 600.524 981.881 2.063.194 80.276 0,6%
0,3% 2,5% -

2009 (2)
Stabilimenti 178 13 2.715.381 2.390 37 4.104 2.721.912 72 72 2.721.984 1 2 31 25 16 67 6 17 75.663 6.747 82.410 82.410 -

Fonti non rinnovabili Gas naturale Carbone Gasolio GPL Altri (olio ATZ e BTZ) Totale fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Biomasse Fotovoltaico Solare-termico Totale fonti rinnovabili Totale consumi diretti di energia da fonti rinnovabili

8.560.909 741.286 132.203 123.283 17.260 9.574.941 30.443 900 3.642 34.985 9.609.926 0,4%

20.521 313.852 2.106.243 50.982 45.865 1.258

852.979 575.532 246.383 5.866 2.529 10.525 7.875 -

883.127 1.017.611 10.423 74.410 1.373 494.903 47.920 442 -

20.521 313.852 2.204.348 900 900 30.443 30.443

1.118.282 583.407 -

969.333 1.560.876 3.570 3.570 -

20.521 314.752 2.234.791 0,3% 1,4%

1.118.282 583.407 -

972.903 1.560.876 0,4% -

(1) (2)

Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial. Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilit 2009.

191

CONSUMO INDIRETTO DI ENERGIA PER FONTE


Gruppo Fiat mondo (GJ)

2010
Stabilimenti

Gruppo Fiat
174

FGA Maserati 15 2.365.100 1.684.888 4.049.988 4.570.353 4.570.353 909.623 909.623 9.529.964 17,7% 1

Ferrari 2

CNH 31

Iveco 23

FPT(1) 16

Magneti Marelli 68

Teksid 6

Comau 12

Energia elettrica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia elettrica Energia termica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia termica Altre energie Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale altre energie Totale consumi indiretti di energia da fonti rinnovabili

9.903.371 4.784.071 14.687.442 6.595.958 88.683 6.684.641 1.361.020 1.361.020 22.733.103 21,4%

29.027 399.952 1.028.193 379.025 29.027 399.952 1.407.218 - 100.602 - 100.602 35.152 35.152 57.323 41.494 98.817 358 358

666.666 1.620.389 2.502.972 1.180.794 110.278 158.719 425.217 781.893 1.353.327 1.002 825.385 2.045.606 3.284.865 2.534.121 111.280 591.743 47.189 638.932 22.502 22.502 811.549 811.549 348.983 348.983 272.404 272.404 44.402 44.402 133.479 133.479 58.505 58.505 -

29.027 535.706 1.506.393 1.486.819 3.206.138 3.601.671 2.667.600 169.785 27,9% 13,8% 13,3% 21,7% 50,7% 0,6%

2009 (2)
Stabilimenti 178 13 1 25.524 25.524 25.524 2 31 25 16 67 6 17

Energia elettrica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia elettrica Energia termica Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale energia termica Altre energie Fonti non rinnovabili Fonti rinnovabili Totale altre energie Totale consumi indiretti di energia da fonti rinnovabili

10.252.309 2.996.408 845.277 3.270.608 13.522.917 3.841.685 6.504.570 4.515.102 23.996 6.528.566 4.515.102 1.456.293 1.040.621 1.456.293 1.040.621 21.507.776 9.397.408 15,3%
9,0%

375.014 966.727 317.005 375.014 1.283.732 47.212 47.212 12.684 12.684 47.397 23.996 71.393 256 256

645.666 1.610.103 2.311.100 1.200.182 121.585 111.887 272.868 699.355 1.023.118 1.098 757.553 1.882.971 3.010.455 2.223.300 122.683 551.613 551.613 35.985 35.985 867.158 867.158 313.856 313.856 285.282 285.282 52.604 52.604 122.708 122.708 68.098 68.098 287 287

434.910 1.355.381 1.345.151 3.063.985 3.348.341 2.346.008 191.068 25,2% 8,3% 8,9% 20,9% 43,6% 0,6%

(1) (2)

Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial. Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilit 2009.

192

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

ALTRE EMISSIONI AMBIENTALI SIGNIFICATIVE Composti Organici Volatili


Gruppo Fiat mondo (g/m2)

Polveri
2010 43,4 35,1 56,3 72,4 36,6 32,1 198,5 14,1 46,1 2009(1) 44,3 33,7 59,5 77,3 43,8 41,9 248,5 13,8 47,4 2008 47,1 34,9 64,3 59,1 38,8 37,6 299,0 112,4 49,8
Gruppo Fiat mondo (t)

FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1) Magneti Marelli Teksid Comau Gruppo Fiat

FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1) Magneti Marelli Teksid Comau Gruppo Fiat

2010 0,2 1,1 5,7 0,1 0,1 18,7 0,0 25,8

2009(1) 0,1 0,7 5,8 0,1 0,2 11,5 0,1 18,4

2008 0,3 0,9 6,1 0,1 10,1 0,1 17,6

SOx
Gruppo Fiat mondo (t)

NOx
2010 2 13 55 1 4 124 198 2009 2 8 56 1 2 77 1 147
(1)

FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1) Magneti Marelli Teksid Comau Gruppo Fiat

2008 2 11 53 1 2 67 2 138

Gruppo Fiat mondo (t)

FGA Maserati Ferrari CNH Iveco FPT(1) Magneti Marelli Teksid Comau Gruppo Fiat

2010 352 3 37 273 131 63 114 179 9 1.162

2009(1) 322 2 37 232 113 69 113 145 10 1.043

2008 339 3 54 290 176 85 101 133 15 1.194

PRESENZA DI SOSTANZE LESIVE DELLOZONO


Gruppo Fiat mondo (kg)

2010 CFC HCFC Halons Methyl bromide Altri CFC completamente alogenati Totale

Gruppo Fiat 589 23.788 102 2 24.481

FGA Maserati

Ferrari

4.766

38 38

CNH 5 4.280

Iveco 3 1.746

4.766

1.749

FPT(1) 561 2.320 2.881

Magneti Marelli 20 10.412 65 2 10.499

Teksid Comau

226 37

263

4.285

RICIRCOLO ACQUE NEI PROCESSI PRODUTTIVI


Fiat Group Automobiles mondo (migliaia di m3)

Fabbisogno idrico totale di cui soddisfatto con prelievi idrici di cui soddisfatto attraverso ricircolo
Indice di ricircolo (3)

2010 306.200 13.016 293.184 95,7%

2009 256.872 13.752 243.120 94,6%

(1) (2) (3)

Include i dati relativi a Fiat Powertrain e FPT Industrial. Il dato 2009 corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilit 2009. Per indice di ricircolo si intende il rapporto tra il ricircolo totale di acqua nel processo produttivo e il relativo fabbisogno idrico.

193

DIMENSIONE SOCIALE

DIPENDENTI IN CIFRE - MONDO Dipendenti per Paese


Gruppo Fiat mondo

Dirigenti per nazionalit 2010 40,7% 21,1% 6,8% 5,1% 4,3% 3,1% 2,7% 16,2% 2009 42,3% 20,0% 7,1% 5,2% 4,8% 3,2% 2,8% 14,6%
Gruppo Fiat mondo

Italia Brasile Polonia Stati Uniti Francia Germania Spagna Altri Paesi DIPENDENTI IN CIFRE - ITALIA Dipendenti per settore
Gruppo Fiat Italia

Italiana Statunitense Brasiliana Francese Tedesca Polacca Belga Altre nazionalit

67,9% 10,3% 7,1% 4,5% 2,2% 1,5% 1,3% 5,2%

Dipendenti per categoria professionale (3) 2010 32.454 617 2.608 7.990 10.287 894 1.025 4.328 8.892 4.919 7.339 81.353 2009 31.269 648 2.683 7.705 10.253 918 1.174 4.597 9.023 5.056 7.108 80.434
Gruppo Fiat Italia

Fiat Group Automobiles Maserati Ferrari Fiat Powertrain (1) Magneti Marelli Teksid Comau CNH - Case New Holland Iveco FPT Industrial (1) Altre Attivit (1)(2) Gruppo Fiat Dipendenti per et
Gruppo Fiat Italia

Dirigenti Professional Impiegati Operai


Totale

2010 1.487 14.846 10.955 54.065 81.353

2009 1.472 14.736 10.741 53.485 80.434

Dipendenti per anzianit aziendale


Gruppo Fiat Italia

Dipendenti per titolo di studio


Gruppo Fiat Italia

Fino a 30 anni Da 31 a 40 anni Da 41 a 50 anni Oltre 50 anni

8% 30% 35% 27%

Fino a 5 anni Da 6 a 10 anni Da 11 a 20 anni Da 24 a 30 anni Oltre 30 anni

20% 15% 27% 24% 14%

Laurea o equiparabili Istruzione media superiore Istruzione media inferiore Non mappati (4)

11% 32% 42% 15%

Occupazione femminile per categoria professionale


Gruppo Fiat Italia

Dirigenti Professional Impiegati Operai Media

2010 10,0% 17,9% 33,7% 14,9% 17,9%

2009 9,9% 17,5% 33,8% 14,3% 17,4%

2008 8,9% 17,0% 33,5% 14,1% 17,2%

(1) I dati 2009 relativi a FPT Powertrain Technologies sono stati riclassi cati e ripartiti tra Fiat Powertrain, FPT Industrial e Altre Attivit, coerentemente con il 2010. (2) Le Altre Attivit includono il Centro Ricerche Fiat, Elasis, le Societ che operano nel comparto delleditoria, della comunicazione e dei servizi, nonch le Holding di partecipazioni e le Societ diverse. (3) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional (personale con ruoli sia specialistici sia gestionali, corrispondenti in Italia ai capi e ai quadri e inclusivo, secondo il sistema di classicazione Fiat, delle gure dei professional e dei professional expert), dirigenti (personale con ruoli di middle e top management, inclusivo, secondo il sistema di classicazione Fiat, dei professional master, dei professional senior e dei direttori). (4) Rappresenta quelle casistiche in cui non stato possibile rilevare il titolo di studio.

194

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

TURNOVER DEL PERSONALE PER AREA GEOGRAFICA Totale dipendenti


Italia Europa (esclusa Italia) Nord America

Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010


America Latina

80.434 2.123 (4.160) 2.956 81.353

Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010


Resto del mondo

45.826 3.015 (3.551) 1.790 47.080

Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010 Totale mondo Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010

11.157 1.940 (1.735) 61 11.423

Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010

45.222 14.014 (7.615) (37) 51.584

Dipendenti al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Dipendenti al 31/12/2010

7.375 2.322 (1.358) 145 8.484

190.014 23.414 (18.419) 4.915 199.924

Operai
Italia Europa (esclusa Italia) Nord America

Operai al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Operai al 31/12/2010


America Latina

53.485 1.089 (2.969) 2.460 54.065

Operai al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Operai al 31/12/2010


Resto del mondo

30.265 1.784 (2.403) 1.151 30.797

Operai al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Operai al 31/12/2010 Totale mondo Operai al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Operai al 31/12/2010

6.135 1.230 (1.205) 47 6.207

Operai al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Operai al 31/12/2010

36.800 12.025 (6.569) (81) 42.175

Operai al 31/12/2009 Entrati Usciti perimetro Operai al 31/12/2010

4.432 1.434 (827) 115 5.154

131.117 17.562 (13.973) 3.692 138.398

ATTRAZIONE DI TALENTI E PARTNERSHIP CON IL MONDO ACCADEMICO


Gruppo Fiat mondo

Neolaureati assunti di cui in Italia Tirocini formativi di cui in Italia Curricula vitae pervenuti Borse di studio erogate di cui in Italia Borse di studio erogate (milioni di euro)

2010 1.329 295 8.460 547 646.400 600 168 1,1

2009 679 112 2.571 477 478.800 566 159 1,1

2008 2.191 532 3.800 1.037 622.500 1.148 351 2,2

195

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - ITALIA Indice di frequenza infortuni (1)


Gruppo Fiat Italia

Infortuni ogni 100 mila ore lavorate Indice di gravit infortuni (2)
Gruppo Fiat Italia

2010 0,74

2009 0,94

2008 1,06

Giorni di assenza ogni 1.000 ore lavorate Episodi mortali


Gruppo Fiat Italia

2010 0,21

2009 0,28

2008 0,33

Episodi mortali a dipendenti del Gruppo

2010 -

2009 -

2008 2

PERIODO MINIMO DI PREAVVISO PER MODIFICHE OPERATIVE NellUnione europea, la Direttiva 01/23 prevede che, in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o stabilimenti in seguito a cessione contrattuale o fusione, sia posta in essere una procedura di informazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori, da attivarsi in tempo utile prima dellattuazione del trasferimento. Le Societ del Gruppo Fiat applicano, quindi, le previsioni normative di recepimento della Direttiva sopra citata, in ciascun Paese membro dellUnione europea. Inoltre, laccordo istitutivo del Comitato Aziendale Europeo (CAE) del Gruppo Fiat include, tra le materie oggetto di informazione e consultazione, anche i cambiamenti fondamentali riguardanti lorganizzazione, lintroduzione di nuovi metodi di lavoro e nuovi processi produttivi che incidono significativamente sul Gruppo nel suo complesso, nonch la riduzione delle dimensioni o chiusura, trasferimenti di produzione, fusione di aziende o unit produttive che abbiano rilevante impatto occupazionale con ripercussioni transnazionali. Fuori dallUnione europea valgono le leggi e le prassi locali. Negli Stati Uniti

la legge federale nota come WARN, applicabile a prescindere dalla sindacalizzazione o meno del sito coinvolto dalloperazione, richiede al datore di lavoro di comunicare, con un preavviso di almeno 60 giorni, ogni azione da cui derivi la perdita di occupazione per almeno 50 dipendenti o il 33% dellorganico. Nel caso di siti e/o stabilimenti sindacalizzati il livello di coinvolgimento sindacale definito, di norma, dal contratto collettivo stipulato tra azienda e sindacato e applicabile a livello di sito, che in generale definisce anche le procedure di informazione e consultazione da attivare in questi casi. Nei siti non sindacalizzati, nel caso di modifiche organizzative conseguenti alloutsourcing, prassi effettuare uninformativa aziendale a tutti i lavoratori, con congruo anticipo rispetto alla data prevista per loperazione. PIANI PENSIONE Sulla base di unanalisi condotta sull87% dellorganico del Gruppo nel mondo al 31 ottobre 2010, emerso che sono previsti piani pensionistici integrativi per circa il 69% dei dipendenti. Di questi, il 65% vi partecipa effettivamente e, se rapportati alla popolazione totale mappata, ne rappresenta il 45%.

(1) Lindice di frequenza dato dal rapporto fra il numero di infortuni denunciati (cio con assenza dal lavoro superiore ai tre giorni) e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 100.000. (2) Lindice di gravit dato dal rapporto tra i giorni di assenza e le ore di presenza al lavoro, moltiplicato per 1.000.

196

APPENDICE

APPROFONDIMENTI

I piani integrativi possono essere classificati in due categorie: piani pensione a contribuzione definita, ossia per i quali la contribuzione (da parte del dipendente, dellazienda o di entrambi) viene stabilita a priori, mentre la prestazione dipende dagli importi complessivamente assegnati al fondo che supporta il piano e dal rendimento finanziario dello stesso; piani pensione a beneficio definito, ossia per i quali viene stabilita a priori la prestazione che in futuro sar erogata al dipendente, mentre la contribuzione pu variare nel tempo, allo scopo di garantire lerogazione della prestazione prefissata. La maggior parte dei piani pensione in essere nelle Aziende del Gruppo a contribuzione definita. INFORMAZIONI SUI PRODOTTI E SERVIZI Il Gruppo Fiat, per il tipo di attivit che svolge, soggetto a numerose normative nazionali e internazionali che disciplinano linformativa dei propri prodotti.

Per quanto riguarda il risparmio di carburante e le emissioni di CO2, ad esempio, il Gruppo mette a disposizione dei consumatori apposite informazioni attraverso diversi canali: cartellonistica nei punti vendita, informativa pubblicitaria, siti internet, ecc., secondo quanto previsto dalla Direttiva 1999/94/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 1999, relativa alla disponibilit di informazioni sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 da fornire ai consumatori per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove. Ulteriori informazioni utili per i clienti del Gruppo Fiat sono divulgate con la massima trasparenza attraverso manualistica (ad esempio libretti uso e manutenzione), pubblicit, rete dei concessionari e di assistenza, Customer Services Centre, ecc.. Inoltre, grazie ai corsi di guida, campagne di sensibilizzazione e tool informatici (ad esempio eco:Drive) il Gruppo promuove lutilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggia i clienti a una guida pi sicura e rispettosa dellambiente.

GLOSSARIO

A-B-C
Brake Prell: dispositivo che rileva la potenziale situazione di pericolo; quando il guidatore rilascia improvvisamente il pedale dellacceleratore il sistema avvicina automaticamente le pastiglie dei freni ai dischi. Nel caso di uneventuale frenata di emergenza concorre cos ad una pi rapida decelerazione della vettura. Collision Mitigation: sistema che interviene autonomamente per arrestare il veicolo in caso di collisione inevitabile o che supporta e compensa lazione frenante del guidatore, se inadeguata alla situazione di collisione rilevata. Controllo Elettronico della Stabilit (ESC): sistema per il controllo della stabilit del veicolo, che agisce in fase di sbandata, regolando la potenza del

motore e frenando le singole ruote con differente intensit in modo tale da ristabilizzare lassetto del mezzo. Cruise Control Adattativo (ACC): sistema elettronico che permette la regolazione automatica della velocit del veicolo e il mantenimento della distanza di sicurezza dal mezzo che lo precede.

D-E-F
Driver Attention Support: sistema in grado di rilevare lo stato di inattenzione del guidatore o il deterioramento delle sue prestazioni di guida e di attuare le contromisure progressive (dallavviso visivo o acustico fino allintervento automatico) per riportare il veicolo in condizioni di sicurezza. EN 16001: standard europeo che specifica i requisiti per un Sistema di Gestione dellEnergia.

197

G-H-I
ISO 14001: standard internazionale che specifica i requisiti per un Sistema di Gestione Ambientale. ISO 26000: standard internazionale, pubblicato a novembre 2010, che identifica le principali tematiche su cui le organizzazioni devono focalizzarsi per dimostrare il loro impegno alla responsabilit sociale.

R-S-T-U
Selective Catalytic Reduction (SCR): dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico che, attraverso liniezione di una miscela di acqua demineralizzata e urea (AdBlue), permette di ridurre le emissioni di NOx (ossidi di azoto). Skyhook: sistema che gestisce il controllo automatico continuo degli ammortizzatori garantendo lo smorzamento ideale in ogni condizione di guida. Smart alternator: dispositivo di ricarica della batteria che, grazie a una centralina intelligente, consente di ridurre la potenza assorbita dal motore ai soli casi di effettiva necessit. Sospensioni a Controllo Magnetoreologico: il moto di ogni ruota regolato da un ammortizzatore le cui caratteristiche di smorzamento sono determinate da un fluido di tipo magnetoreologico, che modifica le sue caratteristiche dinamiche, in particolare di resistenza allo scorrimento, per effetto di un campo magnetico elettricamente controllato.

J-K-L-M
Lane Departure Warning (LDW): dispositivo che avvisa il guidatore dellavvicinamento involontario al bordo della corsia. Life Cycle Assessment (LCA): metodologia di analisi che valuta linsieme di interazioni che un prodotto/componente ha con lambiente e ne definisce gli impatti diretti o indiretti, considerando il suo intero ciclo di vita dalla produzione al riciclaggio fino alla dismissione finale.

N-O-P-Q
OHSAS 18001: standard internazionale che specifica i requisiti per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza dei Lavoratori sul posto di lavoro. Pulse Width Modulation controller: dispositivi elettrici (e.g. ventola e radiatore, pompa benzina), che grazie al controllo a modulazione di impulsi, riducono la potenza assorbita dalla batteria e quindi dal motore per ricaricarla, con conseguente diminuzione del consumo carburante.

V-W-X-Y-Z
Vehicle Dynamic Control (VDC): dispositivo che, tramite sensori, verifica di continuo laderenza degli pneumatici al terreno e in caso di sbandata interviene per ripristinare la direzionalit e la stabilit dellassetto del veicolo.

Vedere anche glossario sul sito corporate sezione di sostenibilit.

198

APPENDICE

LETTERE DI ATTESTAZIONE

LETTERE DI ATTESTAZIONE
Il presente Bilancio di Sostenibilit stato oggetto di esame da parte della societ SGS Italia S.p.A. che opera come organismo indipendente di verifica, prova, analisi e certificazione di beni, servizi e sistemi. Lo scopo della verifica riportato nella lettera di seguito illustrata. Il documento stato anche sottoposto allorganizzazione GRI per lattestazione del Livello di Applicazione (A+) delle linee guida GRI-G3.

199

200

APPENDICE

INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3

INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3


La tabella che segue ha la finalit di facilitare la ricerca allinterno del documento degli indicatori GRI-G3. Per ogni indicatore riportato il riferimento alle pagine del Bilancio di Sostenibilit 2010 o ad altre fonti pubblicamente disponibili. Ulteriori approfondimenti sono disponibili nellindice GRI-G3 consultabile sul sito corporate sezione di sostenibilit.
LEGENDA
BdS = Bilancio di Sostenibilit 2010 RFA = Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2010 RCG = Relazione sulla Corporate Governance, febbraio 2011 N.A. Pienamente rendicontato Parzialmente rendicontato Non rendicontato Non Applicabile

INDICATORI GRI-G3
Copertura Riferimento

1.
1.1 1.2

Strategia e analisi
Dichiarazione del vertice Principali impatti, rischi opportunit BdS - pagg. 4-5 BdS - pagg. 35-37, 73 RFA - pagg. 42-46, 250-254 RCG - pagg. 17-18

2.
2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.7 2.8 2.9 2.10

Prolo dellorganizzazione
Nome dellorganizzazione Principali marchi, prodotti e/o servizi Struttura operativa Sede principale Paesi di operativit Assetto proprietario e forma legale Mercati serviti Dimensione dellorganizzazione Cambiamenti signicativi Riconoscimenti/premi ricevuti RCG - pag. 167 BdS - pagg. 16-25 RFA pagg. 11-19, 99-130, 243-249 BdS - pagg. 16-17, 184-185 RFA - pagg. 11, 269-297 BdS - pag. 204 BdS - pagg. 16-17, 129, 193 RFA - pagg. 20-21, 28, 249-250 RFA - pagg. 29-30 RCG - pagg. 4-7, 22 BdS - pag. 17 RFA - pagg. 20-21, 28, 249-250 BdS - pagg. 16-17 RFA - pagg. 10, 26-31 BdS - pagg. 10, 16 RFA - pagg. 29, 32-39, 64-65, 97, 268 BdS - pagg. 14-15 RFA - pagg. 32-39

201

Copertura

Riferimento

3.
3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 3.11 3.12 3.13

Parametri del bilancio


Prolo Periodo di rendicontazione Data di pubblicazione del precedente bilancio Periodicit di rendicontazione Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio Obiettivo e perimetro del bilancio Processo per la denizione dei contenuti Perimetro del bilancio Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio Informazioni relative alle altre societ del Gruppo Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo Modiche di metodo rispetto al precedente bilancio Cambiamenti signicativi rispetto al precedente bilancio Indice dei contenuti del GRI-GR3 Tabella di riferimento Accreditamento del bilancio Attestazione esterna BdS - pag. 10 BdS - pag. 11 BdS - pag. 10 BdS - pag. 204 BdS - pagg. 6-11, 39 BdS - pag. 10 BdS - pag. 10 BdS - pag. 10 RFA - pagg. 269-297 BdS - pag. 10 BdS - pag. 10 BdS - pagg. 7, 10 BdS - pagg. 200-203 BdS - pag. 198

4.
4.1 4.2 4.3 4.4 4.5

Governance, impegni, coinvolgimento


Governance Struttura di governo Ruolo esecutivo o meno del Presidente Amministratori indipendenti e non esecutivi Meccanismi a disposizione degli azionisti per fornire raccomandazioni Legame tra compensi di amministratori e alta direzione e performance BdS - pagg. 28-29, 38-39 RCG - pagg. 1-4, 7-15, 23 RCG - pagg. 9-11, 23 RCG - pagg. 9-11, 23 RCG - pagg. 3, 20, 40-41 50-55, 175-178 BdS - pag. 59 RFA - pagg. 93-95, 217-225 RCG - pagg. 13-14 RCG - pagg. 1, 9, 13-14, 27-32, 60 RCG - pagg. 8-11, 153-154 RCG - pagg. 57-72 BdS - pagg. 38-39 BdS - pag. 59 BdS - pagg. 4-5, 35-37, 38-39, 73-75, 87-89, 95-97, 107-109, 121, 129, 141, 164 RCG - pagg. 58, 61-62 BdS - pagg. 32-34 BdS - pagg. 8-9 BdS - pag. 7 BdS - pagg. 7-9 BdS - pagg. 7-9

4.6 4.7 4.8 4.9 4.10 4.11

Conitti di interessi Qualiche degli amministratori Missione, valori, codici di condotta e principi Procedure per identicare e gestire le performance economiche ambientali e sociali Processo per valutare le performance del CdA Impegno in iniziative esterne Modalit di applicazione del principio o approccio prudenziale

4.12 4.13 4.14 4.15 4.16 4.17

Adozione di codici e principi esterni in ambito economico, sociale e ambientale Partecipazioni ad associazioni di categoria Coinvolgimento degli stakeholder Elenco degli stakeholder coinvolti Principi per identicare gli stakeholder da coinvolgere Attivit di coinvolgimento degli stakeholder Aspetti chiave e criticit emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni

202

APPENDICE

INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3

Copertura

Riferimento

5.

Indicatori di performance Economica


Modalit di gestione RFA - pagg. 64-87, 99-130 BdS - pagg. 18, 176-181 BdS - pag. 18 BdS - pagg. 35-37, 73, 107 BdS - pagg. 195-196 RFA - pagg. 225-231 BdS - pagg. 34, 100 BdS - pag. 138 BdS - pagg. 171-172 BdS - pag. 132 BdS - pagg. 18, 176-181 BdS - pagg. 176-181

Performance economica EC1 Valore economico direttamente generato e distribuito EC2 Implicazioni nanziarie e altri rischi e opportunit connesse con i cambiamenti climatici EC3 Copertura degli obblighi assunti in sede di denizione del piano pensionistico EC4 Finanziamenti signicativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione Presenza sul mercato EC5 Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale EC6 Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali EC7 Procedure di assunzione in loco Impatti economici indiretti EC8 Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi di pubblica utilit EC9 Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti

Ambientale
Modalit di gestione Materiali EN1 Materiali utilizzati EN2 Percentuale di materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato EN3 EN4 EN5 EN6 EN7 Energia Consumo diretto di energia per fonte Consumo indiretto di energia per fonte Risparmio energetico Prodotti e servizi per lefcienza energetica o basati sullenergia rinnovabile Iniziative volte alla riduzione del consumo dellenergia indiretta e riduzioni ottenute BdS - pagg. 73-75, 84, 89, 107-120, 121 BdS - pagg. 84, 172 BdS - pag. 84 BdS - pagg. 118, 189-190 BdS - pagg. 118, 189, 191 BdS - pagg. 116-118 BdS - pagg. 73-83, 95-102, 104-105 BdS - pagg. 60, 116-120, 126-127 BdS - pagg. 111-113, 188 BdS - pag. 113 BdS - pagg. 112, 192 BdS - pag. 115 BdS - pag. 115 BdS - pagg. 53, 115 BdS - pag. 115 BdS - pagg. 119-120, 189 BdS - pag. 122 BdS - pagg. 116-118, 120, 122-127 BdS - pagg. 111, 192 BdS - pagg. 110-111, 192 BdS - pagg. 111-113, 188 BdS - pagg. 113-114, 187 BdS - pag. 113 BdS - pagg. 113-114, 187 BdS - pag. 115 BdS - pagg. 73-83, 95-102, 104-105 BdS - pagg. 84-86, 125

Acqua EN8 Consumo di acqua per fonte EN9 Fonti idriche signicativamente interessate dal prelievo di acqua EN10 Percentuale e volume totale dellacqua riciclata e riutilizzata EN11 EN12 EN13 EN14 EN15 EN16 EN17 EN18 EN19 EN20 EN21 EN22 EN23 EN24 EN25 Biodiversit Terreni posseduti afttati o gestiti in aree protette, di signicativo valore per la biodiversit Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversit N.A. Habitat protetti o ripristinati Strategie Numero delle specie elencate nella lista rossa IUCN e nelle liste nazionali Emissioni, scarichi, riuti Emissioni di gas a effetto serra Altre emissioni indirette di gas a effetto serra Attivit per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono Altre emissioni in atmosfera Scarichi idrici Produzione riuti e metodi di smaltimento Numero totale e volume di sversamenti signicativi Riuti pericolosi Biodiversit e habitat colpiti dalle dispersioni dellorganizzazione

Prodotti e servizi EN26 Mitigazione di impatti di prodotti e servizi sullambiente EN27 Percentuali dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato

203

Copertura

Riferimento

Conformit EN28 Valore delle multe e numero delle sanzioni in materia ambientale EN29 Impatti ambientali dei trasporti EN30 Spese e investimenti per la protezione dellambiente

BdS - pag. 186 BdS - pagg. 121-125 BdS - pag. 107

Sociale
Politiche e condizioni di lavoro Modalit di gestione LA1 LA2 LA3 LA4 LA5 LA6 LA7 LA8 LA9 LA10 LA11 LA12 LA13 LA14 Ripartizione del personale per tipo, contratto e regione Turnover per et, sesso e regione Benet previsti per i lavoratori a tempo pieno ma non per i lavoratori part-time e a termine Grado di copertura dei contratti collettivi Periodo minimo di preavviso per modiche operative Percentuale lavoratori rappresentati nel comitato per la salute e sicurezza Infortuni sul lavoro e malattie Programmi formativi relativi alla prevenzione e al controllo dei rischi Accordi con sindacati su salute e sicurezza Formazione del personale Programmi per lo sviluppo delle competenze e avanzamenti di carriera Percentuale dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera Ripartizione del personale per sesso e altri indicatori di diversit Rapporto tra lo stipendio base degli uomini e quello delle donne Diritti umani Modalit di gestione HR1 HR2 HR3 HR4 HR5 HR6 HR7 HR8 HR9 Operazioni con clausole sui diritti umani Fornitori valutati in relazione al rispetto dei diritti umani Ore totali di formazione dei dipendenti sugli aspetti dei diritti umani Casi di discriminazione Rischi per il diritto alla liber di associazione e contrattazione collettiva Ricorso al lavoro minorile Ricorso al lavoro forzato Personale addetto alla sicurezza che ha ricevuto formazione sui diritti umani Violazioni dei diritti della comunit locale Societ Modalit di gestione SO1 SO2 SO3 SO4 SO5 SO6 SO7 SO8 Gestione degli impatti nella comunit Monitoraggio del rischio di corruzione Personale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione Azioni intraprese a seguito di casi di corruzione Posizioni sulla politica pubblica e lobbying Contributi a partiti politici Azioni legali riferite a concorrenza sleale, antitrust Sanzioni per non conformit a leggi o regolamenti Responsabilit di prodotto Modalit di gestione PR1 PR2 PR3 PR4 PR5 PR6 PR7 PR8 PR9 Salute e sicurezza dei prodotti e servizi Casi di non conformit in materia di salute e sicurezza dei prodotti e servizi Informazioni su prodotti e servizi Non conformit a regolamenti e codici volontari su informativa di prodotto Soddisfazione del cliente Leggi, standard e codici volontari in tema di marketing e pubblicit Non conformit a regolamenti e codici volontari Reclami documentati su violazioni della privacy Sanzioni per non conformit a leggi o regolamenti BdS - pagg. 73-75, 87-89, 168-170, 196 RCG - pagg. 62, 65-67 BdS - pagg. 48-51, 86-93, 103-104 BdS - pag. 186 BdS - pag. 196 BdS - pag. 186 BdS - pagg. 167-170 BdS - pag. 170 BdS - pag. 186 BdS - pag. 186 BdS - pag. 186 BdS - pagg. 176-177 RCG - pagg. 61, 66-67 BdS - pagg. 30, 176-181 BdS - pagg. 30-32, 173-174 BdS - pagg. 30-31, 151 BdS - pagg. 30-32 BdS - pagg. 32-34, 98-100 BdS - pag. 34 BdS - pag. 186 BdS - pag. 186 BdS - pagg. 30-32, 133-135, 156-158, 172-174 BdS - pagg. 32, 171-174 BdS - pagg. 172-174 BdS - pagg. 151, 174 BdS - pagg. 31-32, 133-132 BdS - pagg. 30-32, 156-158, 173-174 BdS - pagg. 30-32, 173-174 BdS - pagg. 30-32, 173-174 BdS - pagg. 30-32 BdS - pag. 186 BdS - pagg. 129-141 150-152, 156-161 BdS - pagg. 129-132, 193 BdS - pagg. 130, 194 BdS - pag. 131 BdS - pag. 161 BdS - pag. 195 BdS - pag. 149 BdS - pagg. 142, 195 BdS - pagg. 143-148 BdS - pagg. 149, 161 BdS - pagg. 150-152 BdS - pagg. 150-152 BdS - pagg. 139-140 BdS - pagg. 132-136, 193 BdS - pag. 137

CONTATTI

Sede Centrale Via Nizza, 250 - 10126 Torino (Italia) Tel. +39 011 00 61 111 sito web: www.fiatspa.com Investor Relations Tel. +39 011 00 62 709 Fax +39 011 00 63 796 e-mail: investor.relations@fiatspa.com Sostenibilit Tel. +39 011 00 63 908 e-mail: sustainability@fiatspa.com Ufficio Stampa Tel. +39 011 00 63 088 Fax +39 011 00 62 459 e-mail: mediarelations@fiatspa.com

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Questo documento stampato su carta ecosostenibile prodotta da Arjowiggins Graphic: Cocoon Silk 150 gr per linterno e 300 gr per la copertina. Cocoon Silk una carta ultra bianca riciclata al 100% con certificazione EU Flower FR/011/003

Usando Cocoon Silk di Arjowiggins Graphic invece di carte non riciclate limpatto ambientale stato cos ridotto:

1.360
kg di rifiuti

39.782
litri di acqua

343
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3.674
kwh di energia

2.450
km di viaggi su strada

2.210
kg di legno

Il Gruppo Fiat compensa le emissioni di gas serra associate ai consumi di carta relativi alla pubblicazione della Relazione Finanziaria Annuale, del Bilancio di Sostenibilit e della Relazione sulla Corporate Governance. Le emissioni sono pari a circa 17 tonnellate di CO2 e verranno compensate attraverso lacquisto di 17 crediti di emissione provenienti da un progetto di forestazione in Italia.

Illustrazioni e progetto creativo Atelier Roger Pfund, Communication visuelle S.A. Ginevra, Svizzera Progetto grafico In Adv + Sunday Torino, Italia Coordinamento editoriale Sunday Torino, Italia Stampa Stamperia Artistica Nazionale Trofarello (TO), Italia Stampato in Italia Marzo 2011

Fiat S.p.A. Sede legale in Torino, Via Nizza, 250 Capitale Sociale versato euro 4.464.812.520 Registro delle Imprese Ufficio di Torino C.F. 00469580013

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