Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
IIIF
30/04/2012
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
Indice
Capitolo 1:
1.I RAPPORTI CON SOCRATE E CON I SOFISTI: Il platonismo come risposta filosofica a una societ e a una cultura un crisi 2.LA VITA. 3.I CARATTERI DELLA FILOSOFIA PLATONICA: Socrate e Platone; Mito e filosofia.
Capitolo 2:
1.LE DOTTRINE DELLE IDEE: La teoria delle idee e la sua importanza; La genesi della teoria delle idee; Quali sono le idee; Il rapporto tra le idee e le cose; Come e dove esistono le idee; La conoscenza delle idee; Reminiscenza, verit ed eristica; Limmortalit dellanima e il mito di Er; La dottrina delle idee come salvezza dal relativismo sofistico; La finalit politica della teoria delle idee. 2. LA DOTTRINA DELLAMORE E DELLANIMA 3. LO STATO E IL COMPITO DEL FILOSOFO: Lo stato ideale; La giustizia; Caratteri e motivazioni delle classi sociali; Il comunismo platonico; I guardiani sono felici?; Le degenerazioni dello Stato; Platone e la democrazia; Chi custodir i custodi? Limportanza delleducazione nella citt platonica; I gradi della conoscenza e leducazione; Il mito della caverna; La condanna allarte imitativa.
Capitolo 3:
2
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
1.I PROBLEMI DELLULTIMO PLATONE: Il confronto con Parmenide; I generi dellessere e il problema del nulla; La nozione generale di essere; 2.LA DIALETTICA 3. IL BENE PER LUOMO: IL FILEBO 4. IL TIMEO E LA DOTTRINA DELLE IDEE-NUMERI: Il mito del demiurgo; la visione matematica delle cose.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
Capitolo 1 1. I RAPPORTI CON SOCRATE E CON I SOFISTI Il platonismo come risposta filosofica a una societ e a una cultura un crisi
Il platonismo pu essere compreso solo in riferimento alla crisi politico-culturale che travagli il mondo storico in cui esso nacque e si svilupp. Il tempo di Platone risulta caratterizzato dal tramonto dellet doro della Grecia periclea. La sconfitta di Atene, il fallimentare esperimento aristocratico dei Trenta tiranni e il deludente ritorno di una democrazia che vide la morte di Socrate sono tutti avvenimenti che delinearono una evidente decadenza. Platone,essendo un aristocratico, portato ad avvertire maggiormente la crisi e a desiderare la stabilit. Inoltre essendo un filosofo indotto a vivere la crisi come una crisi delluomo nella sua totalit. Per questi motivi egli inizia a idealizzare fortemente la figura di Socrate, che diviene ai suoi occhi simbolo di crisi e speranza di superamento di essa. Nello stesso tempo Socrate visto come una luce nelle tenebre, in quanto ha manifestato il bisogno di andare oltre il relativismo dei sofisti, ricercando definizioni stabili e universali. Platone ritiene infatti che la crisi etico-politica derivi principalmente da una crisi di tipo intellettuale. Proprio per questo egli si convince della necessit di una riforma globale dellesistenza umana, che non pu essere ottenuta se non mediante una rinnovata filosofia che sappia tradursi in una vera e propria rivoluzione culturale e in un progetto politico radicalmente riformatore dellordine esistenze. Possiamo dunque dire che Platone registra la crisi in modo filosofico ritenendo che solo nuove certezze di pensiero possano offrire solide basi per una riedificazione esistenziale e politica delluomo.
2. La vita
Platone nacque ad Atene nel 427 a.C. A ventanni cominci a frequentare Socrate e fu tra i suoi discepoli sino alla morte del maestro che fu per lui un evento decisivo. Platone avrebbe voluto dedicarsi alla vita politica, ma la morte di Socrate lo colp come un ingiustizia imperdonabile e una condanna generale della politica del tempo. Da allora la filosofia gli apparve come la sola via che potesse condurre luomo singolo e la comunit verso la giustizia.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
Platonica tende a configurarsi come uno sforzo di interpretazione della personalit filosofica di Socrate. Per Platone il dialogo un atto di fedelt al silenzio letterario di Socrate, in cui si ha la concezione della filosofia come sapere aperto. Il dialogo riproduce landamento stesso della ricerca, che procede di tappa in tappa e soprattutto riproduce quel carattere di socialit e comunanza che rende solidali gli sforzi di coloro che coltivano la filosofia. Questa concezione del filosofare come dialogo ha fatto si che egli abbia praticato e vissuto la filosofia come una ricerca inesauribile e mai conclusa.
Mito e filosofia
Unaltra caratteristica dellopera platonica e luso dei miti, ossia racconti fantastici attraverso i quali vengono esposti concetti e dottrine filosofiche. Possiamo dire che il mito rivesta due significati: in un primo senso il mito uno strumento di cui il filosofo si serve per comunicare in maniera pi intuitiva le proprie dottrine. In un secondo senso il mito invece un mezzo di cui si serve il filosofo per poter parlare di realt che vanno al di l dei limiti cui la nostra mente pu spingersi. Possiamo notare che il mito platonica ha senso solo se visto in stretta connessione con il discorso filosofico, inoltre luso dei miti conferisce al platonismo un aspetto inconfondibilmente suggestivo che ha contribuito alla sua fortuna presso un pubblico pi vasto.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
concetto secondo cui lessere autentico immutabile. Dalleleatismo Platone deriva anche il dualismo gnoseologico tra sensibilit e ragione e il dualismo ontologico tra le cose e lessere.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
prova di questa teoria risiede nel fatto che anche un ignorante pu rispondere con esattezza intorno a cose di cui non ha mai inteso discorrere.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
la verit (idee) a misurare luomo. Allo stesso modo il relativismo morale e conoscitivo dei sofisti crolla totalmente.
La giustizia
La Repubblica ha lo scopo di determinare la giustizia. La giustizia condizione fondamentale della nascita e della vita dello Stato. Lo Stato costituito da tre classi: governanti, guerrieri e cittadini. I governanti hanno la virt della saggezza, i guerrieri del coraggio, mentre la temperanza la virt comune a tutte le classi. La giustizia comprende tutte queste virt e si ha giustizia quando ciascun cittadino attende al proprio compito e ha ci che gli spetta. Nellanima individuale inoltre Platone distingue tre parti: la parte razionale, che quella per cui lanima ragiona e domina gli impulsi; la parte concupiscibile, che il principio di tutti gli impulsi corporei; la parte irascibile che sostiene tutto ci che la ragione ritiene giusto. Anche nelluomo singolo la giustizia si avr quando ogni parte dellanima svolger soltanto la propria funzione.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
Alla prima domanda Platone risponde che lo Stato deve per forza essere diviso in classi, poich in uno Stato vi sono compiti diversi che devono essere esercitati da individui diversi. Alla seconda domanda risponde invece affermando che la diversit tra gli individui e la loro differente destinazione sociale dipendono dalla preponderanza di una parte dellanima sulle altre. Ci sono infatti individui prevalentemente razionali (portati alla sapienza e al governo), individui prevalentemente impulsivi (portati a essere guerrieri) e individui prevalentemente soggetti al corpo e ai suoi desideri (portati ai lavori manuali). Possiamo dunque affermare che secondo Platone gli uomini non si distinguono tra loro per diritti di nascita, bens per differenti attitudini naturali.
Il comunismo platonico
Affinch lo stato funzioni bene e la giustizia sia realizzata, Platone suggerisce leliminazione della propriet privata e la comunanza dei beni per le classi superiori. Platone affermava infatti che sia la povert sia la ricchezza sono nocive, di conseguenza nella citt ideale non dovr esistere nessuna delle due. Inoltre Platone afferma che la classe al potere non dovr avere famiglia. Con ci Platone ritiene che i governanti debbano avere in comune anche le donne, le quali godranno di una completa uguaglianza rispetto agli uomini e parteciperanno alla vita dello Stato su di un piano di totale parit. Inoltre tutti i bambini saranno tolti fin dalla nascita ai loro genitori. In tal modo si vivr come un una grande famiglia.
Platone e la democrazia
La politica di Platone risulta ostile nei confronti della democrazia. Secondo la concezione aristocratica a reggere le sorti della cosa pubblica devono essere i migliori, ossia una minoranza che eccelle sui molti, non solo per ricchezze ma anche per virt. Secondo la concezione democratica, invece, il governo della polis non deve essere appannaggio di pochi, ma funzione di tutti. Tra queste due concezioni la pi vicina a Platone sicuramente la prima, infatti lo Stato platonico presenta una fisionomia strutturale antidemocratica. La divisione in classi, nella Repubblica, garantisce un modello statico e gerarchico di coesione sociale basato su ruoli fissi e nettamente differenziati. In altri termini, secondo lorganicismo
9
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
platonico, uno Stato sano quando ognuno attende allattivit che gli propria e opera per il bene del tutto. Platone ritiene inoltre che la politica non sia unarte destinata a tutti, ma solo alla parte aurea della citt. Il rigetto della democrazia si accompagna a uno statalismo che prevede una regolamentazione della societ fin nei minimi particolari. Il filosofo si compiace, infatti, di dettare norme severe in tutti i settori. Tuttavia, lo Stato platonico, pur non essendo democratico, non deve essere confuso con quello aristocratico tradizionale. Infatti, lo Stato della Repubblica aristocratico in quanto comandano i migliori, ma questi sono tali per il possesso del sapere.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
muro un fuoco. Tra il muro e il fuoco ci sono degli altri uomini che tengono in mano delle forme. Gli uomini prigionieri vedono le forme proiettate sul muro e credono che ci che vedono sia la realt. Ma il filosofo stesso inizia a mettere in discussione tutto e cerca di andare oltre quelle ombre per scoprire la vera realt. Il filosofo quell'uomo che, ormai libero, esce dalla caverna e vede il Sole, che per Platone il simbolo del bene e della verit. Ma, una volta tornato nella caverna, resta accecato dalla luce del Sole e si muove all'interno di essa come un matto, mentre gli altri uomini che conoscono solo delle ombre riescono a muoversi tranquillamente. Il messaggio che Platone vuole darci che il mondo, la vita che viviamo altro non che un'apparenza, un sogno, una proiezione di un mondo diverso, reale, concreto.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
via allinfinito. Ma il problema fondamentale che emerge nel Parmenide il confronto- scontro con la logica parmenidea. La tesi fondamentale delleleatismo il principio per cui solo lessere , mentre il non essere non . Platone si rende conto che questa affermazione decreterebbe la morte della teoria delle idee. Infatti linesistenza di ogni forma di non essere, pregiudicherebbe la molteplicit delle idee e i loro rapporti reciproci, poich ogni idea, non essendo laltra, implicherebbe limmissione del non essere. Nonostante tutti questi ostacoli, nel Parmenide Platone ribadisce che senza le idee non si potrebbe ne pensare ne filosofare. Ma se non possibile rinunciare alle idee, allora non rimane che rinunciare al principio eleatico. Nel Sofista avviene infatti lo scontro decisivo con lantico maestro, che si conclude con un vero e proprio parmenicidio.
2. La dialettica
La suprema scienza delle idee, che Platone chiama dialettica, consiste nel determinare quali idee si connettono tra loro e quali no. La tecnica dialettica consister dunque nel definire unidea mediante successive identificazioni e diversificazioni, attraverso un processo di tipo dicotomi, che avanza dividendo ciascuna idea in altre due, fino a giungere a unidea indivisibile.
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
bisogna imporre un ordine, o una misura, e questa la funzione del limite. Ma chi impone il limite lintelligenza. Della vita delluomo devono dunque far parte lintelligenza, che sar la causa dellordine e della misura, ma anche il piacere, che dovr essere proporzionato da un limite. Quanto ai piaceri, devono entrare a far parte della vita umana solo i piaceri puri. Platone stabilisce dunque una gerarchia dei valori in cui: al primo posto c lordine; al secondo posto tutto ci che proporzionato, bello e giusto; al terzo posto lintelligenza; al quarto posto la scienza e lopinione; al quinto posto i piaceri puri.
13
Stocchino Claudia
IIIF
30/04/2012
BIBLIOGRAFIA:
PROTAGONISTI E TESTI DELLA FILOSOFIA
SITOGRAFIA:
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia http://aula.forumfree.it/
14