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30/04/2012
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MICHELE SPIGA
30/04/2012
Indice:
1. Platone e il rapporto con Socrate ed i sofsti
1.1. 1.2. 1.3. La vita Le opere e le dotrine non scrite I carateri della flosofa platonica
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La teoria delle idee e la sua importanza La genesi della teoria delle idee I tipi di idee e la loro gerarchia Il rapporto tra le idee e le cose Come e dove esistono le idee La teoria della reminiscenza Limmortalit dellanima e il mito di Er La teoria delle idee: superamento sofstico e fnalit politica 2.2. Il Simposio Il Fedro 2.3. Lo Stato e il compito del flosofo Lo Stato ideale: la giustizia e le classi sociali Il comunismo platonico e la felicit dei flosof Le degenerazioni dello Stato Platone e la democrazia Leducazione e la custodia dei governanti I gradi della conoscenza Il mito della caverna La condanna dellarte La dotrina dellamore e dellanima
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3.3. 3.4.
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INDICE II
MICHELE SPIGA
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1.
Platone nacque ad Atene nel 427 a.C. da una famiglia aristocratica. Dopo essere stato un seguace eracliteo, a ventanni divenne discepolo di Socrate. Con la sua morte, avvenuta nel 399, Platone si rese conto che solo la flosofa avrebbe condoto la societ verso la giustizia. Successivamente Platone viaggi in Egito e nellItalia meridionale, dove incontr le comunit pitagoriche e il tiranno Dione. Venne richiamato diverse volte in Sicilia dal cognato di Dione, Dionigi, ma atriti tra di loro rifecero tornare il flosofo in patria. Insegn ad Atene fno alla fne dei suoi giorni, a otantanni, nel 347.
1.2.
Di Platone ci rimangono tute le sue opere (34 dialoghi, 13 letere e lApologia di Socrate); su alcune di queste, tutavia, rimane il dubbio della loro autenticit. Lo studio delle opere hanno permesso di suddividere la produzione di Platone in tre floni: il primo periodo, che comprende gli scriti giovanili o socratici nel quale Platone si limita a rielaborare le dotrine socratiche; il secondo periodo, che comprende gli scriti della maturit durante il quale egli elabora la dotrina delle idee e il progeto politico dello Stato giusto;
il terzo periodo, che comprende gli scriti della vecchiaia caraterizzato da una revisione della sua dotrina, in seguito al confronto con le concezioni di Parmenide. Egli, secondo fonti antiche, avrebbe anche tenuto dei corsi di matrice pitagorica chiamati Intorno al Bene, non lasciandone scriti probabilmente per la composizione dialetica degli stessi.
1.3.
Socrate e Platone
In Platone vi limpegno di mantenere vivo lo spirito di Socrate: per cui egli, oltre a sforzarsi di interpretare nel miglior modo le dotrine del suo maestro, adotta nei suoi scritti, per lo stesso motivo di Socrate, la forma del dialogo, lunica che pu rendere la flosofa un sapere aperto, in un perenne sforzo verso la verit nonostante, a diferenza del suo maestro, Platone abbia una tendenza assolutistica, nella ricerca di evidenze immutabili nel pensiero .
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Mito e flosofa
Platone, nei suoi scriti, alla forma del dialogo afanca quella del mito: racconti fantastici con i quali egli discute sui temi essenziali dellesistenza umana (lamore, limmortalit dellanima, lorigine del mondo) e cos espone le sue dotrine. Qesti miti alcuni di sua invenzione, altri trati dalla tradizione orale hanno due scopi: il primo quello di comunicare le teorie del flosofo in maniera pi intuitiva; il secondo, invece, quello di esporre argomenti che trascendono la razionalit umana e gli strumenti della ricerca razionale.
Le opere di Platone:
1. SCRITTI SOCRATICI, O GIOVANILI: Apologia di Socrate, Critone, Ione, Eutifrone, Liside, Carmide, Lachete, Alcibiade I, Alcibiade II, Ippia minore, Ippia Maggiore, Protagora, Gorgia, Eutidemo, Cratilo, Menesseno; 2. SCRITTI DELLA MATURIT: Menone, Repubblica, Fedone, Simposio, Fedro; 3. SCRITTI DELLA VECCHIAIA: Teeteto, Parmenide, Sofsta, Politico, Filebo, Timeo, Crizia, Leggi.
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2.
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2.2. Il Simposio
Nel Simposio Platone indica i gradi dellamore e della bellezza. Per lui lamore (l ros) mancanza: Eros, infati, un demone un essere tra quello umano e quello divino. Dal momento che Eros non possiede la sapienza, aspira ad averla: essendone ininterrotamente in ricerca, egli quindi flosofo. Ma lamore non ha nemmeno la bellezza, che rende felici: per cui, la bellezza il fne dellamore. Vi sono vari gradi di bellezza, che luomo pu raggiungere soltanto dopo un cammino: vi inizialmente la bellezza di un bel corpo, che poi diventa bellezza corporea; al di sopra vi la bellezza delle istituzioni, delle scienze, e, infne, la bellezza in s, causa di ogni altra bellezza e motivo della flosofa.
Il Fedro
Il Fedro spiega la natura dellanima e come luomo possa arrivare alla bellezza suprema, grazie al mito della biga alata: lanima simile a una biga, formata da un cavallo bianco e uno nero. Lauriga, che rappresenta la ragione, cerca di indirizzare i cavalli verso il mondo delle idee, ma ostacolato nel suo lavoro dal cavallo nero lanima concupiscente , che cerca di portare lanima gi nel mondo terreno. Qanto pi lanima avr visto e apprezzato di pi il mondo delle idee, tanto luomo nella quale si incarner si dedicher alla sapienza e alla flosofa; le anime che hanno visto di meno, invece, saranno meno interessate nella ricerca della bellezza e della verit. La bellezza fa da tramite tra luomo e le idee, guidando le anime secondo un procedimento dialetico: essa permete la ricerca della verit tra le persone, in un rapporto di fducia e di passione reciproco.
2.3.
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Per cui, coloro che avranno unanima in prevalenza razionale saranno governanti, saranno guerrieri i pi irascibili e quelli pi concupiscibili artigiani. Dal momento che le persone vengono selezionate a seconda delle loro atitudini naturali secondo il mito delle stirpi2, nella societ utopica di Platone ammessa la mobilit sociale (sebbene venga atenuata dal fato che, solitamente, i fgli tendono ad assomigliare per caratere ai genitori).
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Platone e la democrazia
Platone era ostile verso la democrazia. Il fne della sua flosofa era infati linstaurazione di una societ giusta. Era stata la democrazia ad uccidere Socrate: quella democrazia degenerata a causa della quale Atene versava in una condizione di decadenza. Qesta avversione chiaramente evidenziata nellimperante classismo della sua societ secondo cui la politica era appannaggio solamente dei flosof e i lavoratori non potevano opporsi alle decisioni dei potenti e nellesaspe rato statalismo.
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La condanna dellarte
Platone, nella Repubblica, elimina lo studio dellarte nelleducazione dei governanti, poich essa, riproducendo il mondo naturale copia imperfeta del mondo delle idee , si distacca ancora di pi dalla realt; inoltre larte genera passioni incontrollate e quindi corrompe gli animi. Per di pi Platone, nel suo intento di formare una societ governata da soli flosof, desiderava tagliare i ponti con tute le ativit che erano difuse tra i reggenti allepoca: una di questa era proprio la poesia. Larte, per il flosofo, pu esistere solamente se assoggettata alla flosofa, altrimenti diverrebbe veicolo di falsit.
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3.
Platone, nella fase della vecchiaia, atua una revisione delle sue dotrine sulle idee e sullo Stato. Egli, in particolare, ha bisogno di rivedere tutta la teoria delle idee, dal momento che, rapportandola con il pensiero parmenideo, presentava alcune criticit: come possono le idee, uniche, essere partecipate da pi oggetti senza perdere la loro peculiarit? Inoltre, il fato che unidea possa essere rappresentata sia nella sua unit sia nella sua molteplicit (il problema del terzo uomo) presuppone una moltiplicazione allinfnito della stessa. Per cui Platone, per non rinunciare alla sua teoria delle idee lunica in grado di dare oggetivit alla scienza costreto a efetuare il parmenicidio: Parmenide non era arrivato a intuire che il non-essere non va concepito come una negazione assoluta dellessere, ma come diversit (e quindi, come negazione relativa). Con tale presupposto, va a cadere il principio eristico dellimpossibilit di sbagliare. A questo proposito, nel Sofsta Platone elabora la teoria dei generi sommi: tute le idee possono avere cinque generi, propriet fondamentali: il genere essere le idee esistono; il genere identico le idee sono uguali a s stesse; il genere diverso ogni idea diversa da tute le altre; il genere quiete quando ogni idea intesa singolarmente;
il genere movimento quando le idee sono intese in relazione tra loro. Dopo aver sviluppato la teoria dei generi, il flosofo arriva a generalizzare il conceto di essere: lessere possibilit, vale a dire qualunque cosa che, entrando in relazione con qualcosaltro, produce o subisce degli efeti.
3.2.
La dialetica
La dialettica per Platone la scienza dei rapporti tra le idee. Qesta regolata dalla tesi secondo la quale le idee sono combinabili soltanto con alcune delle altre. Ci nega dal principio gli assunti secondo cui unidea si lega solo con s stessa (la tautologia cinica3) e tute le idee si connetono con le altre (secondo gli eristi). La tecnica dialetica consiste nel defnire unidea tramite successive divisioni di altri due conceti contrapposti tra loro, secondo il procedimento dicotomico: per successive partizioni si arriva alla defnizione precisa. Tutavia, si possono otenere vari alberi dicotomici per la stessa idea. Sar quindi la valutazione di tute queste ad identifcare in modo univoco le idee.
3.3.
Nel Filebo Platone si chiede che cosa sia il bene per luomo. Se nel mito della caverna aveva gi paragonato il bene al Sole, allIdea suprema, ora il flosofo deve trovare unaltra spiegazione in accordo con la sua nuova defnizione dellessere, che include anche le cose soggetive e mutevoli del nostro mondo. Riprendendo le dotrine pitagoriche, il flosofo aferma che il problema del bene un problema di misura: al piacere (illimitato e indefnito) deve essere dato un ordine, un limite, lintelligenza. Inoltre, solo i piaceri puri, che non consistono in un appagamento di istinto, devono far parte della vita. Anche tra i piaceri Platone indica un ordine di valori: al primo
3 Il cinismo stata una flosofa post-socratica fondata da Antistene nel IV secolo. I cinici, appunto, ritenevano non esistessero conceti universali, ma solo unessenza individuale di ogni cosa.
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posto viene la misura, poi il conceto di proporzionalit, lintelligenza, causa della proporzione, la scienza e lopinione, i piaceri puri.
3.4.
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Secondo questa dotrina, le cose devono venire spiegate a partire dalle cause che le producono, e non dallo scopo per il quale sono originate. Filosofo che visse tra la met del V secolo e la morte di Platone. La sua flosofa latomismo abbraccia non solo i problemi presocratici della natura, ma anche quelli pi antropologici della morale e del linguaggio.