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Economia Applicata allIngegneria

Microeconomia
Introduzione Teoria del consumatore Impresa e produzione Teoria dei mercati

INGEGNERIA NAVALE INGEGNERIA INDUSTRIALE a.a. 2011-2012

Ing. Silvia Cantarello Ph.D s.cantarello@gmail.com

La microeconomia

Studia le scelte razionali degli individui in condizioni di scarsit, ed elabora le condizioni che portano allallocazione efficiente delle risorse passando dalla caratterizzazione degli equilibri di mercato, per giungere allequilibrio a livello di sistema economico.

II PROTAGONISTI

LE TEMATICHE

Economia Applicata allIngegneria


Microeconomia
Introduzione Teoria del consumatore Impresa e produzione Teoria dei mercati

INGEGNERIA NAVALE INGEGNERIA INDUSTRIALE a.a. 2011-2012

Ing. Silvia Cantarello Ph.D s.cantarello@gmail.com

Insieme delle possibilit di consumo

Economia con 2 beni: sia p1 il prezzo del bene 1 e p2 il prezzo del bene 2 ed M il reddito

Vincolo di bilancio:
x1p1 + x2p2 M

Linclinazione della retta ab misura la quantit di x2 che lindividuo costretto a cedere per ottenere ununit in pi x1

2 1 = 1 2

= prezzo relativo

Il consumatore sceglier il paniere di beni (composizione di libri e dischi) migliore ossia quello che procura la maggiore soddisfazione allinterno dellinsieme delle possibilit di consumo economicamente ammissibile Linsieme economicamente ammissibile delimitato dal vincolo di bilancio

Esercizi

Disegnare il vincolo di bilancio di un consumatore che dispone della somma di denaro M=240 da spendere nellacquisto di due beni, y1 e y2, i cui prezzi sono p1=24 e p2=48. Spiegare come cambia il disegno quando il prezzo del secondo bene diventa p2=96 Come varia secondo voi la retta di bilancio al variare di M e/o dei prezzi dei beni?

Utilit
Ogni problema economico riconducibile a un problema di massimizzazione della utilit sotto il vincolo delle risorse scarse disponibili.

Utilit: attitudine di un bene a soddisfare un bisogno economico utilit totale: utilit ricavata dallintera
quantit consumata di un certo bene

grado di utilit: utilit associata ad una


certa dose del bene

utilit marginale: il grado di utilit


dellultima unit aggiunta, o la successiva quantit molto piccola, o infinitamente piccola, aggiunta ad una quantit esistente

Legge dellutilit marginale decrescente: Il grado di utilit varia con la quantit della merce e, in ultima istanza, decresce man mano che la quantit aumenta

Preferenze e curve di indifferenza

Il consumatore pu scegliere tra i panieri che si trovano sotto la retta di bilancio o sulla retta stessa. Per descrivere il comportamento del consumatore necessario ordinare i panieri di consumo in base alle sue preferenze:

Ordinamento binario completo Riflessivit Transitivit

Curva di indifferenza: l'insieme di tutte le combinazioni di beni che danno al consumatore la stessa utilit totale e che dunque egli reputa indifferenti tra loro.

per beni tra loro in certa misura sostituti sono convesse Pi in alto sono pi i panieri sono preferiti. Non si intersecano Sono decrescenti

Saggio marginale di sostituzione: misura la quantit del bene 2 che lindividuo disposto a cedere per avere ununit in pi del bene 1

SMS = - x2/x1

Esercizi

Si traccino le curve di indifferenza per le seguenti persone:

John: non ottengo nessuna soddisfazione da 1 etto di pasta o da 3 etti di carne ma


apprezzo moltissimo 1 etto di pasta e 3 etti di carne

Mary: non mi importa se la birra una Pilsen o una Lager, purch si tratti di birra Steve: non sono disposto a tagliarmi i capelli per far piacere al mio capo, a meno che
questo non mi paghi; io richiedo 300 pi 1 per ogni centimetro di capelli tagliato

Ann: mi piacciono molto birra e salatini ma dopo 12 birre una birra in pi mi fa


sentire male

La scelta del consumatore

Il consumatore sceglie il paniere preferito tra quelli che pu permettersi di acquistare

Il consumatore sceglier il paniere della retta del bilancio che si trova sulla curva di indifferenza pi alta: paniere corrispondente al punto in cui la curva di indifferenza tangente alla retta di bilancio BB Quando il consumatore sceglie il paniere preferito in equilibrio In equilibrio linclinazione della curva di indifferenza (saggio marginale di sostituzione) uguale a quella della retta del bilancio

Cambiamento della scelta: variazione di p1

Variazioni del rapporto tra i prezzi dei beni fanno ruotare la retta di bilancio intorno ad un punto appartenente alla retta originaria Se il prezzo del bene 1 diminuisce, la retta BB ruota intorno al punto B e diviene pi piatta (BB*) Se il prezzo del bene 1 aumenta, la retta BB ruota intorno al punto B verso sinistra (BB) La curva prezzo-consumo il luogo geometrico dei panieri che risultano ottimi quando il prezzo di un bene varia mentre rimangono costanti i prezzi degli altri beni ed il reddito

Laumento di p1 ha ridotto la domanda di x1 Laumento di p1 ha ridotto anche il consumo di x2. Come mai?

Effetti reddito e sostituzione

Cambiamento della scelta: aumento del reddito

Variazioni di reddito, a prezzi relativi costanti, fanno traslare la retta di bilancio Sentiero di espansione del reddito: retta che unisce tutti i punti di ottimo Bene superiore: bene la cui domanda aumenta allaumentare del reddito, a prezzi relativamente costanti Beni inferiore: bene la cui domanda diminuisce allaumentare del reddito, a prezzi relativamente costanti

Curva di domanda

La scelta del consumatore viene calcolata risolvendo un sistema di due equazioni: 1 = 2

x1p1 + x2p2 = M
Il valore cos trovato di x1 funzione del valore dei prezzi dei due prodotti e del reddito: funzione di domanda

Surplus del consumatore

Definiamo prezzo di riserva (pd) il prezzo massimo che il consumatore disposto a pagare per acquistare una determinata quantit. Se il prezzo di mercato pa, il consumatore paga tutte le unit acquistate, tranne lultima, meno del loro prezzo di riserva (ci guadagna).

Surplus del consumatore: somma di tutti questi guadagni. Per ogni singola unit venduta data dalla differenza pd - pa. Pu essere calcolato come larea A colorata del grafico

Elasticit al prezzo della domanda

Elasticit della domanda: misura leffetto di una variazione del prezzo p sulla quantit domandata

Tendenzialmente < 0 Domanda elastica: ad una variazione dell1% del prezzo di un bene provoca una variazione della quantit domandata superiore all1% (| | > 1) Domanda inelastica: ad una variazione dell1% del prezzo di un bene provoca una variazione della quantit domandata inferiore all1% (|| < 1) Domanda con elasticit unitaria: ad una variazione dell1% del prezzo di un bene provoca una variazione della quantit domandata pari all1% (| | = 1)

Lelasticit lungo una curva di domanda

Esercizi

Le preferenze di Simona sono caratterizzate dal saggio marginale di sostituzione SMS=3y2/y1. Quale il significato economico del saggio marginale di sostituzione? Mostrare che, nel caso di Simona, esso decrescente. Sapendo che Simona ha a disposizione la somma M=240 e i prezzi dei due beni sono p1=10 e p2=5, calcolare il paniere acquistato. La funzione di utilit di Corrado U=y1y2 Calcolare il suo saggio marginale di sostituzione. Corrado dispone della somma M=480 da spendere per i due beni. Sapendo che i loro prezzi sono p1=12 e p2=4, calcolare i suoi acquisti. Successivamente cambiano i prezzi: quello del primo bene si dimezza e quello del secondo si triplica. Come cambiano gli acquisti? Quale la situazione preferita da Corrado, la vecchia o la nuova? La curva di domanda del bene A ya=100-2pa; quella del bene B `e yb=1203pb. Calcolare le quantit domandate per pa=pb=10 e quelle domandate quando due prezzi raddoppiano. Quale delle due domande `e pi elastica? Il prezzo del bene y p=50 e, a quel prezzo, la quantit domandata y=200. Sapendo che lelasticit della domanda del bene pari a 1.5, calcolare la variazione della quantit domandata del bene se si verifica un aumento del prezzo pari a 5

Economia Applicata allIngegneria


Microeconomia
Introduzione Teoria del consumatore Impresa e produzione Teoria dei mercati

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Ing. Silvia Cantarello Ph.D s.cantarello@gmail.com

Alcune definizioni

Impresa: qualsiasi soggetto che produce beni e li vende sul mercato, allo scopo di rendere massimo il proprio profitto () ossia la differenza tra i ricavi (Rt) ottenuti dalla vendita dei prodotti e i costi (Ct) sostenuti per lacquisto e limpiego degli input. Produzione: lattivit che impiega input secondo una determinata legge tecnica (funzione di produzione) e che in questo modo ottiene output o prodotti (beni e servizi da vendere sul mercato o, eventualmente, da consumare)

Fattori di produzione:

Lavoro Capitale

Vincoli nella scelta degli input: Lungo periodo: limpresa pu scegliere liberamente tutti e due i fattori di
produzione, entrambi variabili

Breve periodo: limpresa pu scegliere solo la quantit di un fattore di produzione,


(variabile) mentre deve assumere come un dato non modificabile la quantit dellaltro fattore di produzione (fisso)

Attivit e processi produttivi

Processo produttivo: insieme delle attivit che limprenditore svolge per produrre.
Tecnologia: insieme di tutti i processi di cui si sia a conoscenza per la produzione di un certo output Tecnica produttiva: particolare combinazione (K,L) utilizzata per produrre un certo livello di output. Insieme di produzione: insieme delle combinazioni con cui possibile convertire capitale e lavoro in output

Isoquanti e funzione di produzione

Siano yn le attivit tecnologicamente efficienti ossia attivit in cui non vi spreco di risorse, attivit che producono un dato output con il minimo impiego di fattori Isoquanto: curva che unisce tutte le coppie di lavoro e capitale che consentono di produrre la stessa quantit di output. Lisoquanto somiglia alla curva di indifferenza: decrescente e convesso Funzione di produzione: indica la quantit massima di output che si pu produrre utilizzando una certa quantit di fattori. Viene rappresentata attraverso una mappa di isoquanti

Saggio marginale di sostituzione tecnica

Prodotto marginale di un fattore produttivo: misura quanto varia loutput se varia di una unit limpiego del fattore, mantenendo costanti tutti gli altri fattori
2 =

Saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST): misura di quanto si deve aumentare x2 se si vuole produrre la stessa quantit y con una unit in meno di x1
1 = 1 2 2

Combinazione ottima nel lungo periodo

Curva di isocosto (AB): curva che individua tutte le combinazioni dei due fattori che possono essere acquistate con una stessa somma di denaro. Essa ha una pendenza pari al rapporto tra i prezzi dei fattori produttivi (-wlavoro/wcapitale) Combinazione ottima dei fattori: combinazione di fattori che si trova lungo la curva di isocosto pi bassa tangente allisoquanto associato al livello di output voluto Nel punto di combinazione ottima dei fattori si ha: / =

Sentiero di espansione del prodotto: curva che contiene i punti di tangenza tra le curve isocosto e gli isoquanti, dati i prezza dei fattori Funzione di costo: immagine, nello spazio costooutput del sentiero di espansione del prodotto Ct = L wlavoro + K wcapitale

Combinazione ottima nel breve periodo

Nel breve periodo uno dei fattori di produzione fisso (K wcapitale =k)

Ct = L wlavoro + k

Non si riesce a realizzare combinazione ottima di fattori

la

La combinazione ottima di fattori quella che in cui viene impiegata la minor quantit possibile dei fattori variabili La produzione nel breve periodo sempre pi costosa della produzione nel lungo periodo

Esercizi

In una certa situazione produttiva, il saggio marginale di sostituzione tecnica tra capitale e lavoro risulta uguale a 5 (si pu sostituire una unit di capitale con 5 unit aggiuntive di lavoro). D'altra parte, aumentando di 20 unit la quantit di lavoro impiegato - ferma restando la quantit di capitale - la produzione aumenterebbe di 80000. Si calcoli il prodotto (produttivit) marginale del capitale. Nella figura rappresentato l'isoquanto relativo alla produzione di 18.000 unit a settimana di un certo prodotto secondo la tecnologia disponibile presso una data impresa. Si supponga quindi che il prezzo dell'input "lavoro" sia 1000 e il prezzo dell'input "capitale" sia 0,4 e si individui graficamente la combinazione dei due input che minimizza il costo di produzione di quella quantit di prodotto.

Costo di breve periodo

Funzione di costo totale di breve periodo: descrive il costo totale di produzione per ciascun livello di output, data una quantit fissa di capitale. Lentit dei costi fissi data dallaltezza della funzione di costo di breve periodo nel punto corrispondente a 0 unit di output Funzione del costo marginale di breve periodo: misura quanto varia il costo totale di produzione allaumentare della quantit prodotta. Corrisponde con la derivata della funzione del costo totale rispetto alla quantit prodotta Funzione del costo medio di breve periodo: rappresenta il costo totale diviso per il numero di unit di output. Corrisponde allinclinazione del raggio che congiunge lorigine con il punto sulla curva del costo totale associato a quella quantit di output Data una certa tecnologia, il costo totale medio di breve periodo uguale al costo marginale di breve periodo in corrispondenza di quel livello di output per il quale il costo medio minimo

Costo di lungo periodo

Nel lungo periodo possibile modificare limpiego di capitale di modo da collocarsi sulla curva di costo medio di breve periodo che riteniamo pi opportuna Funzione del costo totale di lungo periodo: data dal minor costo totale che si dovrebbe sostenere per produrre quella stessa quantit nel breve periodo Funzione di costo medio di lungo periodo: data dal bordo inferiore della famiglia di curve del costo medio di breve periodo

Funzione del costo marginale di lungo periodo

La curva del costo marginale di lungo periodo interseca la curva di costo medio di lungo periodo nel punto in cui questultimo raggiunge il suo minimo

Il costo marginale di lungo periodo


uguale al costo marginale di breve periodo in corrispondenza di quella quantit di output per cui il costo medio di breve periodo uguale al costo medio di lungo periodo

Per quantit minori di output il costo


marginale di lungo periodo maggiore rispetto al costo marginale di breve periodo

Per quantit superiori di output il


costo marginale di lungo periodo inferiore al costo marginale di breve periodo

Economia Applicata allIngegneria


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Introduzione Teoria del consumatore Impresa e produzione Teoria dei mercati

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Ing. Silvia Cantarello Ph.D s.cantarello@gmail.com

Regola generale di massimizzazione del profitto

= Rt Ct

Costo marginale (MC): costo aggiuntivo che l'impresa deve sostenere se decide di produrre una unit in pi di merce Ricavo marginale (MR): ricavo aggiuntivo che deriva dalla produzione e dalla vendita di una unit in pi di merce
Obiettivo: max () =0

MR = MC

I mercati

Scambio: libera e reciproca cessione di beni e servizi fra due o pi soggetti Mercato: luogo economico dincontro fra i compratori e i venditori di una o pi merci nel quale essi interagiscono determinando il prezzo di un prodotto o di un insieme di prodotti Secondo la forma o il regime, si classifica in:

Concorrenza perfetta Monopolio: una sola (grande) impresa e barriere che impediscono lingresso di altre
imprese nel mercato

Concorrenza monopolistica: come la concorrenza perfetta ma prodotto non


omogeneo (differenziato).

Oligopolio: poche grandi imprese (ci possono essere o non essere barriere; il
prodotto pu non essere omogeneo).

Mercato contendibile: come il monopolio ma senza barriere allingresso o


alluscita.

Concorrenza perfetta

Mercato del bene y perfettamente concorrenziale:

mercato atomistico:
le imprese che producono y sono tutte piccole
le imprese che producono y sono tante gli acquirenti sono tutti piccoli gli acquirenti sono tanti

il prodotto y delle varie imprese omogeneo ipotesi di libert di entrata e di uscita informazione completa e perfetta

Sappiamo che in questo mercato il prezzo, per le imprese e per gli acquirenti, un dato (non conviene n aumentarlo n ridurlo).

Concorrenza perfetta

In concorrenza il prezzo lo stabilisce il mercato. Il ricavo dunque una funzione della quantit venduta.

t=

MR =

=q

In concorrenza perfetta, essendo il prezzo dato e costante, il MR coincide col prezzo.

Il massimo profitto nel breve periodo e la funzione di offerta


Max ( = Rt Ct = pq Ct )

= MR MC = p MC = 0

Nel breve periodo la quantit che massimizza il profitto per unimpresa concorrenziale quella in corrispondenza della quale si ha luguaglianza tra il prezzo di mercato del bene ed il costo marginale di produzione, sempre che il prezzo sia maggiore del costo variabile medio di produzione

Surplus del produttore

Definiamo prezzo di riserva dellimpresa, e lo indichiamo con ps, il prezzo minimo che essa disposta ad accettare per vendere una determinata quantit. Di fatto il prezzo di riserva coincide col costo marginale MC Se il prezzo di mercato p*, limpresa incassa su tutte le unit vendute, tranne lultima, pi del loro prezzo di riserva (ci guadagna). Definiamo surplus del produttore la somma di tutti questi guadagni. Per ogni singola unit venduta data dalla differenza p* - MC. Pu essere calcolato come larea B colorata del grafico

Equilibrio di breve periodo in mercati concorrenziali

Equilibrio di breve periodo in mercati concorrenziali: combinazione di prezzi e quantit per cui:

Nessuna singola impresa desidera


modificare la quantit offerta sul mercato

Nessun singolo consumatore desidera


modificare la quantit domandata

Lofferta aggregata uguale alla


domanda aggregata

Il prezzo e la quantit di equilibrio si trovano nel punto in cui le curve di offerta e di domanda aggregate si intersecano Date le curve di domanda e di offerta, il mercato converge verso un equilibrio

Equilibrio di lungo periodo

Nel breve periodo le imprese possono realizzare extraprofitti. Lequilibrio di breve periodo non potr persistere indefinitamente Equilibrio di lungo periodo per un mercato perfettamente concorrenziale: combinazione di prezzo e quantit per cui:

Nessuna singola impresa desidera modificare la quantit offerta Nessun singolo consumatore desidera modificare la quantit domandata Nessuna impresa esistente nel mercato incentivata a modificare la quantit impiegata dei fattori

produttivi o ad uscire dal mercato Nessuna impresa fuori dal mercato incentivata ad entrarvi Lofferta aggregata uguale alla domanda aggregata del bene

In una situazione di equilibrio di lungo periodo il prezzo coincide con il punto di minimo della curva del costo medio di lungo periodo

Esercizi

Si dispone dei seguenti dati: il prezzo dellinput variabile w=10; il prezzo del prodotto p=40; la produttivit marginale ` Pm=8y. Calcolare la quantit prodotta scelta dallimpresa. Nel mercato, perfettamente concorrenziale, di un certo prodotto, la domanda rappresentabile con la seguente espressione: p=100-30Q. In una situazione di equilibrio di lungo periodo del mercato, il prezzo 10 e la quantit venduta 3. Si supponga che, in conseguenza di cambiamenti intervenuti su altri mercati, la domanda si modifichi come segue: p=110-30Q. Nell'ipotesi che l'industria considerata sia caratterizzata da costi costanti, si determinino il nuovo prezzo e la nuova quantit di equilibrio di lungo periodo, descrivendo brevemente i successivi cambiamenti che portano dalla vecchia alla nuova situazione di equilibrio a seguito del cambiamento della domanda.

Un bene venduto in un mercato di concorrenza perfetta al prezzo di 100, in condizioni di equilibrio di lungo periodo del mercato. La quantit venduta di 10000 pezzi alla settimana. L'elasticit della domanda stimata in -2,5. Quali effetti avr su prezzo e quantit venduta, nel lungo periodo, un aumento del 2% nel costo di produzione?
Limpresa Argentina opera in un mercato perfettamente concorrenziale. La sua funzione di produzione y=. Il prezzo di mercato p=80 e il salario w=10. Conosciamo il livello del suo costo totale, che Ct=400 e conosciamo anche il suo costo fisso, che Cf=150. Calcolare la quantit prodotta e il profitto conseguito dallimpresa. Supponendo che tutte le imprese siano identiche ad Argentina, dire se il mercato si trova in equilibrio di breve o di lungo periodo. Un mercato perfettamente concorrenziale descritto dalla curva di domanda yd=360-5p e dalla curva di offerta ys=4p. Verificare che il prezzo p=50 non garantisce lequilibrio nel mercato. Assumendo che valga la legge della domanda e dellofferta, cosa succede al prezzo? E quali sono prezzo e quantit di equilibrio?

Economie e Diseconomie di scala

Economie di scala: al crescere della dimensione dellimpresa, i costi unitari diminuiscono. Nel lungo periodo, quando ci sono economie di scala, lequilibrio del mercato concorrenziale instabile.

La singola impresa ha interesse a crescere di dimensione, abbassando cos i costi unitari e conseguendo
perci extraprofitti.

Le altre imprese dovranno imitarla. Lofferta aumenta, il prezzo scende fino a che gli extraprofitti si annullano.
Nel nuovo equilibrio ci sono meno imprese pi grandi.

Fino a quando continua tale processo? Diseconomie di scala: meccanismi che tendono a far crescere il costo unitario e che dunque contrastano la diminuzione del costo unitario Le imprese hanno convenienza a crescere di dimensione fino a quando leffetto delle diseconomie di scala compensa quello delle economie di scala. Scala minima efficiente: dimensione dellimpianto che sfrutta al massimo leffetto delle economie di scala Sia ye la scala minima efficiente cui corrisponde il costo medio ACe e ym la quantit assorbita dal mercato quando p = ACe ym/ye = numero massimo delle imprese destinate a rimanere nel mercato quando il processo di crescita dimensionale si arresta

Monopolio

ym / ye < 1 Limpresa monopolista fronteggia lintera curva di domanda del mercato e pu decidere qualsiasi coppia di quantit e prezzo, purch, appunto, sulla curva di domanda. Quanto maggiore la quantit, tanto minore deve essere il prezzo. Quale combinazione prezzo-quantit sceglier limpresa? Limpresa sceglier la quantit y (e di conseguenza il prezzo p) che rende massimo il suo profitto: MR = MC

Questa volta, per, il ricavo marginale non coincide col prezzo. MR =


= p - q (con

<0)

La scelta del monopolista


per q = 0 si ha MR = p; per q > 0 si ha MR < p, con un divario che aumenta al crescere di q La quantit prodotta ed offerta (q*) che consente di massimizzare il profitto corrisponde allintersezione del MC e del MR. Il prezzo dato dallordinata di q* sulla curva di domanda (D) Il surplus del consumatore pi piccolo di quello che si avrebbe in concorrenza perfetta

Esistono casi nei quali il monopolista pu essere soggetto a fenomeni di concorrenza da parte di altre imprese?

Concorrenza monopolistica

La concorrenza monopolistica presenta tutte le caratteristiche in comune con la concorrenza perfetta tranne una : il prodotto non omogeneo ma differenziato.

Limpresa fronteggia una sua curva di domanda inclinata e perci pu scegliere una combinazione di prezzo e quantit prodotta (appunto come nel monopolio).
Nel breve periodo (numero delle imprese dato) la sua scelta determinata in modo identico a quella di unimpresa in condizioni di monopolio. Nel lungo periodo, come avviene anche in concorrenza perfetta, entrano nuove imprese nel settore attirate dalla presenza di extraprofitti.

Il loro ingresso fa ruotare verso il basso la curva di domanda della singola impresa
(Di) rendendola via via pi ripida

Ne consegue che ruota anche la curva del ricavo marginale (MRi).

Cambia perci la scelta dellimpresa che produce meno. Il processo va avanti finch dura lingresso di nuove imprese, ossia fino a quando gli extraprofitti non si annullano.

Oligopolio

Loligopolio una forma di mercato in cui:

le imprese presenti sono poche e grandi Il prodotto pu essere sia omogeneo che differenziato Le barriere allentrata possono esserci o non esserci

Interazione strategica: fenomeno per cui i risultati della scelta di un impresa dipendono dalle scelte delle altre imprese e viceversa Possibili scelte strategiche dellimpresa:

Cercare di mettersi daccordo con le altre imprese Rinunciare allaccordo e cercare di prevedere le mosse delle altre imprese Rinunciare allaccordo e cercare di escludere le altre dal mercato

Teoria dei giochi (John Nash)

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