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1 L'intrattabilit della semantica. Perch il significato non n fuori n dentro la mente Felice Cimatti Universit della Calabria felice.cimatti@tin.

.it 0. In questo intervento ci occuperemo del significato di una entit - ad esempio di un segno, o di una rappresentazione mentale (accettiamo, per il momento, che esista qualcosa del genere) - inteso come ci con cui quel qualcosa sta in relazione, ad esempio un pensiero o un oggetto. Il nostro problema, inizialmente, sar il seguente: come si stabilisce questa relazione? (ci riferiremo a questo come al problema della RELAZIONE SEMANTICA ). Riteniamo che una semantica scientifica debba poter rispondere a questa domanda, altrimenti non una teoria scientifica del significato. Si tratta, cio, non soltanto di un problema genetico, ma interno alla semantica: se i segni delle lingue si riferiscono ai fatti del mondo, ad esempio, allora necessario sapere come sia possibile che si fissi questa particolare relazione fra segni e ci che quei segni significano. Una semantica incapace di rispondere a questa domanda implicitamente trasforma ci che pi dev'essere spiegato in un postulato. E questa non una teoria scientifica del significato. In questo intervento analizzeremo due possibili classi di risposte al problema della RELAZIONE SEMANTICA: quella secondo cui (in almeno alcuni casi prototipici) il significato fuori della mente ( 1.), e quella secondo cui (in almeno alcuni casi prototipici) il significato dentro la mente ( 2.). 1. Secondo Skinner il significato di un segno linguistico lo stimolo (l'oggetto) extralinguistico a cui quel segno collegato: ad esempio, il significato del segno S l'oggetto O a cui stato connesso, nel comportamento di un parlante, mediante un processo di addestramento (con relativi rinforzi positivi e negativi). Chomsky, in una celebre recensione, ha mostrato che questa spiegazione non funziona: il linguaggio umano non dipende dagli stimoli extralinguistici. Diversamente da quel che sostiene Skinner possiamo anzi capire a cosa si riferisca un enunciato linguistico soltanto dopo averlo ascoltato; come a dire, la relazione, paradossalmente, non : O S, ma, al contrario, S O. 1.1. L'esternismo, la teoria semantica di Skinner, non quindi in grado di dare conto del problema della RELAZIONE SEMANTICA, dal momento che il meccanismo esplicativo a cui affida il compito di stabilire il legame fra segno e oggetto non descrive come realmente stanno le cose nelle lingue storico-naturali; in particolare non dispone delle risorse teoriche per parare la critica di Wittgenstein al concetto di ostensione; O ha infinite caratteristiche, come facciamo a sapere quale di queste quella a cui S si aggancia specificamente? 1.2. L'esternismo, inoltre, non dispone degli strumenti teorici per dare conto della differenza fra errore e malfunzionamento: la relazione fra S ed O, secondo l'esternismo, di tipo causale; questo significa che saranno all'opera meccanismi causali tanto nel semplice malfunzionamento (vedo O e dico F per un lapsus, oppure perch ho le labbra addormentate per un iniezione di antidolorifico) quanto nel caso del volontario uso metaforico ed euristico del linguaggio. Per l'esternismo non c' differenza fra questi due casi. Conclusione: il significato di S non in O, non , cio, fuori della mente.

2 2. Una teoria esemplare del cosiddetto internismo quella di Saussure, per il quale il significato di un segno l'insieme delle relazioni di differenza fra quel significato e gli altri significati della lingua. Di per s un significato non nulla di sostanziale: c' un significato soltanto se gi ce n' un altro. evidente il limite di questa teoria: il significato in questo modo non viene propriamente spiegato, ma viene sempre presupposto. Nel caso pi elementare, di un sistema semiotico con due soli segni, il significato del segno S presuppone, cio, il significato di un preesistente segno S-1. Questa non una teoria che possa dare una risposta soddisfacente al problema della RELAZIONE SEMANTICA. Anzi, per Saussure questo problema non si d proprio (non parla mai del riferimento, ad esempio). Conclusione: il significato di S non in S-n, non , cio, dentro la mente. 3. I tentativi di compromesso che vogliono unire esternismo ed internismo non possono che essere altrettanto insoddisfacenti, perch non risolvono i problemi che questi due modelli, presi isolatamente, hanno. L'internismo non spiega come sia possibile lo stabilirsi della relazione fra S ed O, cos come l'esternismo proprio per questa sua fondamentale debolezza - non pu risolvere il problema dell'internismo, il suo non precedere alcun ruolo per O. Poniamo che si ricorra all'internismo per spiegare come si fissa il riferimento di S (per parare, cio, la critica di Wittgenstein al concetto di ostensione); S sta per O perch ci sono altri segni S1, S2 e Sn, che ci permettono di precisare il riferimento di S. Bene, ma in questo modo il problema si solo spostato da S a S1, S2 e Sn; con il che l'esternismo diventato, di fatto, una forma di esternismo. 4. I fallimenti di questi due approcci si concentrano intorno al carattere paradossale del significato: entrambi i modelli, infatti, finiscono sempre per presupporre ci che vorrebbero spiegare: - l'esternismo, dal momento che la relazione fra S ed O si stabilisce a partire da S, cio dal linguaggio, e quindi dal senso; - l'internismo, dal momento che il senso di un segno presuppone sempre il senso - gi fissato e preso come dato - di altri segni; appunto, per spiegare il senso di S devo gi disporre del senso di - almeno - S-1. 4.1. Una spiegazione scientifica procede, usualmente, secondo questo schema: dato un fenomeno qualsiasi F si cerca di trovare un fenomeno in qualche senso pi semplice, ad esempio F-1, a cui F possa essere ricondotto. Nel nostro caso, quello del problema della RELAZIONE SEMANTICA, siccome questo si colloca fra i fenomeni intenzionali, una sua spiegazione scientifica dovrebbe ricorrere ad entit di tipo non intenzionale. 4.2. L'esternismo non riesce a darci una teoria non intenzionale del significato di S. Ma neanche l'internismo ci riesce (a dire il vero nemmeno ci prova). 5. Al momento non sembra possibile dare una spiegazione non intenzionale del significato. 5.1. Ma questo significa che il significato non n dentro n fuori della testa. 5.2. Forse non una buona strategia di ricerca quella di chi vuole dare una teoria non intenzionale dell'intenzionalit. 5.3. Se tanto l'esternismo che l'internismo non possono non presupporre il senso, questo non significher, forse, che quello del senso il fondamento delle nostre spiegazioni, e non ci che - al contrario - deve essere fondato su altro?

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