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delle forze sismiche; Calcolo delle masse strutturali; Determinazione delle forze orizzontali agenti ad ogni piano; Individuazione del centro delle masse; Ripartizione delle forze sismiche sui singoli telai. Definizione del modello strutturale; Individuazione del centro delle rigidezze;
La Sorgente di un terremoto costituita da un processo di rottura di rocce crostali, che trasforma in energia cinetica irradiante verso lesterno, parte dellenergia di deformazione lentamente accumulatesi in precedenza. Tale energia cinetica si propaga nel terreno sottoforma di onde sismiche, il cui effetto fisico diretto nella regione circostante la sorgente consiste essenzialmente, ma non esclusivamente, in un moto vibratorio, o moto sismico, che risulta variabile varia da punto a punto e nel tempo.
Lequazione di equilibrio dinamico o nota come equazione di dAlembert consiste nella scrittura dellequazione di equilibrio delle forze in gioco
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dove
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dove
12
dove ove
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dove
k m detta pulsazione
propria. La pulsazione propria legata al periodo proprio (durata di un ciclo in sec.) dalla
T= 2
relazione
ci consente di studiare il moto libero del modello meccanico nel caso in cui il termine noto
u g = 0 . Ci significa studiare il modello meccanico senza forzante esterna.
Tale soluzione assume valori diversi al variare del valore del rapporto di smorzamento
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Nel caso di ascillatori debolmente smorzati (strutture reali a base fissa come nel caso di strutture in c.a.) in cui il termine 2n u pu essere trascurato , lespressione di equilibrio dinamico di un oscillatore smorzato forzato
u + 2n u + u = u g
2 n
dove
Sa = ug + u
Sa laccelerazione assoluta, somma dellaccelerazione relativa terreno struttura u e dellaccelerazione del terreno e dellaccelerazione relativa del terreno
ug
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Pertanto, noto lo spostamento relativo massimo tra massa e terreno u max , la precedente relazione ci permette di dimensionare la struttura sulla base delle azioni agenti sulla massa. Con tale criterio possibile costruire lo spettro di risposta in accelerazione assoluta del suolo conoscendo quello in termini di spostamento massimo relativo tra massa e terreno tramite la seguente relazione
Sa =
k m
k umax = 2 umax m
T= 2 = 2 m k
(periodo di risposta)
Se immaginiamo di allineare su un terreno un numero di n oscillatori semplici, ognuno caratterizzato da un periodo di risposta differente, disposti in ordine crescente: il pi tozzo e rigido allinizio e quindi gli altri, via via pi deformabili a seguire.
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Immaginiamo poi che un terremoto li investa cos che tutti siano di fatto interessati dalla stessa azione. Immaginiamo infine che lo stesso sito sia investito da una successione di n terromoti, tale successione determina n valori della risposta massima. Ebbene questo sostanzialmente il metodo per costruire lo spettro di risposta di un sito inteso come curva di inviluppo delle risposte massime in termini di spostamento relativo tra massa e terreno di ogni oscillatore semplice in funzione del periodo di oscillazione dello stesso oscillatore. Dalla precedente relazione
Sa = k umax = 2 umax m
Si ricava linviluppo delle risposte massime in termini di accelerazioni assolute di ogni oscillatore semplice in funzione del periodo di oscillazione dello stesso oscillatore.
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Va precisato comunque che gli spettri definiti secondo le relazioni precendeti non rappresentano nella realt laccelerazione esatta delloscillatore, non avendo tenuto conto del fattore di smorzamento e per questo sono detti spettri in pseudoaccelerazione.
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In generale, la risposta ad azioni dinamice di una struttura dipende dalle seguenti grandezze: caratteristiche del sisma, definito attraverso lo spettro elastico; massa della struttura; rigidezza della struttura; duttilit della struttura.
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Sa =
k umax 2 = n D m
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Spettro di risposta elastico con riferimento ad uno smorzamento convenzionale del 5%. Se(g) laccelerazione assoluta T il periodo proprio al variare del tempo
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Le caratteristiche di sottosuolo e topografiche sono di solito formiti dal geologo e vengono riportate nella relazione geologica del sito.
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Esempio di calcolo di uno spettro di risposta elastico normalizzato con riferimento ad uno smorzamento convenzionale del 5% per un edificio di civile abitazione sito presso il comune di Grottaminarda (AV)
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F6
Z6
G6 W6 G5
Z5
F6
F5
F5 W5
F4
Z4
G4 W4 G3
Z3
F4
F3
F3 W3
F2
G2
Z2
F2 W2
F1
G1 F1
Z1
W1
Fi = Fh
z i Wi z i Wi = S d (T1 ) W / g j z j W j j z j W j
F1 = Fh F2 = Fh
z1 W1 z1 W1 + z 2 W2 + z 3 W3 + z 4 W4 + z 5 W5 + z 6 W6
z 2 W2 z1 W1 + z 2 W2 + z 3 W3 + z 4 W4 + z 5 W5 + z 6 W6 z 3 W3 F3 = Fh z1 W1 + z 2 W2 + z 3 W3 + z 4 W4 + z 5 W5 + z 6 W6 z 4 W4 F4 = Fh z1 W1 + z 2 W2 + z 3 W3 + z 4 W4 + z 5 W5 + z 6 W6 z 5 W5 F5 = Fh z1 W1 + z 2 W2 + z 3 W3 + z 4 W4 + z 5 W5 + z 6 W6 F6 = Fh z 6 W6 z1 W1 + z 2 W2 + z 3 W3 + z 4 W4 + z 5 W5 + z 6 W6
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Fi-y Fi-x Gi
x
Gi = peso sismico del piano i-esimo Fi-x = forza sismica del piano i-esimo nella direzione x Fi-y = forza sismica del piano i-esimo nella direzione y
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F6
Z6
G6 W6 G5
Z5
F6
F5
F5 W5
F4
Z4
G4 W4 G3
Z3
F4
F3
F3 W3
F2
G2
Z2
F2 W2
F1
G1 F1
Z1
W1
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Dalle precedenti relazioni si ricava la posizione del baricentro delle masse, ovvero il punto del piano in cui ipotizziamo concentrato tutto il peso sismico dello stesso piano:
XG =
S W
xi i
YG =
S W
yi i
y 16 17 18 19 W2 2 11 12 13 Wg Gi 8
Yg Y1
14
Xg Y2
W1 1 7
1
X1
2
X2
5 x
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Ripartizione delle forze sismiche sugli elementi portanti verticali della struttura Definizione del modello di calcolo Per calcolare le sollecitazioni indotte sulla struttura dalle sollecitazioni sismiche si deve definire un modello di calcolo strutturale. Prendiamo come riferimento un telaio piano soggetto allazione di una forza orizzontale sismica calcolata con lanalisi statica lineare in funzione del peso sismico della trave Wi concentrata in corrispondenza del baricentro della stessa trave. Avendo ipotizzato che i solai sono infinitamente rigidi nel proprio piano, possiamo far riferimento al modello di calcolo del telaio shear-type, che si basa sullipotesi che le travi sono infinitamente rigide rispetto ai pilastri.
Gi 1 Wi
Fi 2
MODELLO DI CALCOLO
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i
Gi 1 Wi 2 1 Gi 2
i2
Fi 1 FRi1 FRi2 Gi Fi 2 FRi2
FRi1
MODELLO DI CALCOLO
Gi = peso sismico del piano i-esimo Fi = forza sismica del piano i-esimo FR1 = forza reattiva del pilastro n.1 sotto lazione della forza sismica Fi FR2 = forza reattiva del pilastro n.2 sotto lazione della forza sismica Fi 1 = spostamento del pilastro n.1 sotto lazione della forza sismica Fi 2 = spostamento del pilastro n.1 sotto lazione della forza sismica Fi Fi = FR1 + FR2 1 = 2 =
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Fi = 1
12 EJ 1 12 EJ 2 12 EJ 1 12 EJ 2 + 2 = 3 3 H3 + H3 H1 H2 1 2
12 EJ i H i3
La forza che produce uno spostamento unitario si definisce come rigidezza tagliante del pilastro o rigidezza traslazionale del pilastro. Tale definizione ci permette di schematizzare il pilastro come una molla avente una costante elastica pari alla rigidezza traslazionale dello stesso pilastro.
Gi
K1 =
12 EJ 1 H 13
Fi K2 2
FRi1
12 EJ 2 K2 = 3 H2
i1
FRi1
K1 1
FRi2
i2
FRi2
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Dalla precendete relazione si ottiene che lo spostamento della struttura inversamente proporzionale alla somma delle rigidezze traslazionali dei pilastri. Pertanto, possiamo pensare che la forza reattiva sia sviluppata da un pilastro risultante dotato di una rigidezza traslazionale risultante pari alla somma della rigidezza traslazione dei singoli pilastri. Se schematizziamo il pilastro risultante come una molla, la sua constante elastica sar pari alla somma delle costanti elastiche delle molle con cui possiamo rappresentare ogni singoli pilastri.
12 EJ1 12 EJ 2 Fi = H3 + H3 1 2
Fi F = = = i 12 EJ 1 12 EJ 2 K1 + K 2 K i + 3 H 13 H2 Fi
Ki FRi Gi Fi
i
FRi
K i = K1 + K 2
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Conoscendo le rigidezze traslazionali dei pilastri, funzioni delle loro dimensioni geometriche e del loro modulo di deformazione, ed il valore della forza sismica, possibile definire il valore dello spostamento del portale e quindi il valore della forza reattiva di ogni singolo pilastro:
i = =
Fi 12 EJ 1 12 EJ 2 + 3 H 13 H2
Fi K1 + K 2
FRi = i
12 EJ i Fi 12 EJ i = = 12 EJ1 12 EJ 2 H i3 H i3 + 3 H 13 H2
Fi 12 EJ i = n 12 EJ H i3 j H3 j =1 j
Fi
n
Ki
j
K
j =1
Gi
K1 = 12 EJ 1 H 13 12 EJ 2 3 H2
Fi K2 2
FRi1
K2 =
i1
FRi1
K1 1
FRi2
i2
FRi2
Estendiamo la precedente trattazione ad una struttura composta da diversi telai orditi secondo due direzioni ortogonali. Nellipotesi di solai infinitamente rigidi, ogni telaio pu essere rappresentato con un modello di calcolo di telaio shear-type. Conoscendo le dimensioni geometriche ed il modulo di deformazione di ogni singolo pilastro, possiamo calcolare la rigidezza traslazione di tutti i pilastri, ovvero la rigidezza traslazionale risultante di ogni telaio corrispondente alla costante elastica della molla risultante. Per ottenere la rigidezza traslazione risultante di tutti i telai lungo una direzione applichiamo il teorema di Varignon tramite le seguenti relazioni:
X R R xi = R xi X i YR R yi = R yi Yi
Dalle precedenti relazioni si ricava la posizione del centro delle rigidezze, ovvero il punto del piano in cui ipotizziamo posizionata la rigidezza traslazionale dello stesso piano: X R =
12 J yi E H3
R yi xi
yi
YR =
R y R
xi xi
R xi =
R yi =
J xi = J Yi =
xi e yi sono rispettivamente le coordinate x e y del pilastro i-esimo E = modulo elastico del calcestruzzo
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TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
16
17
18
19
20
11
12
13
14
15
Y4
Y3
10
Y2 LXi Y1
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
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J xi =
y
X
LXi
X
R xi =
LYi
Y
80
Per calcolare la rigidezza traslazionale di un telaio lungo la direzione X devo sommare la rigidezza traslazione X di tutti i pilastri presenti in quel telaio.
R x TELAIOY 2 = Rx 6 + Rx 7 + Rx8 + Rx 9 + Rx10 rigidezza del telaio Y2 rispetto allasse X
TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
16
17
18
19
20
11
12
13
14
15
Y4
Y3
10
Y2 LXi Y1
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
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Per calcolare la rigidezza traslazionale di un telaio lungo la direzione Y devo sommare la rigidezza traslazione Y di tutti i pilastri presenti in quel telaio.
R x TELAIOX 4 = R y 4 + R y 9 + R y14 + R y19 rigidezza del telaio X4 rispetto allasse Y
TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
16
17
18
19
20
11
12
13
14
15
Y4
Y3
10
Y2 LXi Y1
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
82
TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
XR =
R x R
yi yi
16
17
Yr
18
19
20
YR =
R y R
xi xi
11
12
13 RYi
14
15
Y4
Xr
Ri 7 8
RXi 9 10 TELAIO Y2
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
83
TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
16
17
Yr
18
19
20
11
12
Xg
13
14
15
Y4
Xr Y3
Gi Ri 7 8
Yg
10
Y2 LXi Y1
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
84
TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
16
17
Yr
18
19
20
11
12
Xg
13
14
15
Y4
Xr Y3
Gi Ri 7 8
Yg
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Y2 LXi Y1
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
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TELAIO X1
TELAIO X2
TELAIO X3
TELAIO X4
16
17
Yr
18
19
20
11
12
Xg
13
Fi-y Fi-x Gi
14
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Y4
Xr Y3
Ri 7 8
Yg
10
Y2 LXi Y1
1
X1
LYi X2
2
X3 X4
5 TELAIO Y1 x
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Quando il centro di massa coincide con il centro di rigidezza di piano le forze sismiche di piano generano degli spostamenti traslazionali secondo la direzione di applicazione delle stesse forze sismiche.
XG =
S W
yi i
xi i
y TELAIO Y4
x
16 16 17 17
Yg=Yr
YG =
S W
18
18
19
19 20
20
XR =
R x R
yi yi
TELAIO Y3
11
11
12
12
13 Fi-x
13
14
14 15
15
YR =
R y R
xi xi
Xg=Xr
Gi=Ri 7 7 8 8 9 9 10 10
RYi = Rx TELAIOX1 + Rx TELAIOX 2 + Rx TELAIOX 3 + Rx TELAIOX 4 + Rx TELAIOX 5 R Xi = Rx TELAIOY1 + Rx TELAIOY 2 + Rx TELAIOY 3 + R x TELAIOY 4
TELAIO Y2
x =
Fi x R Xi
LXi
TELAIO Y1
1 LYi
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Quando il centro di massa coincide con il centro di rigidezza di piano le forze sismiche di piano generano degli spostamenti traslazionali secondo la direzione di applicazione delle stesse forze sismiche.
XG =
S W
yi i
xi i
16 16 11
17 17 12
Yg=Yr
18 18 13 13 Fi-y
19 19 14 14
20 20 15 15
YG =
S W
XR =
R x R
yi yi xi i
11
12
YR
R y = R
xi
6 6 1
Xg=Xr
7 7 2
LXi
8 Gi=Ri 8 3 3 TELAIO X3
9 9 4 4 TELAIO X4
10 10 5 5 TELAIO X5
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RYi = Rx TELAIOX1 + Rx TELAIOX 2 + Rx TELAIOX 3 + Rx TELAIOX 4 + Rx TELAIOX 5 R Xi = Rx TELAIOY1 + Rx TELAIOY 2 + Rx TELAIOY 3 + R x TELAIOY 4
y =
Fi y RYi
8y
1 TELAIO X1
LYi
2 TELAIO X2
Quando il centro di massa non coincide con il centro di rigidezza di piano, ovvero quando il punto di applicazione delle forze sismiche di piano presenta una eccentricit e rispetto al centro di rigidezza, le forze sismiche di piano generano degli spostamenti rototraslazionali secondo la direzione di applicazione delle stesse forze sismiche.
TELAIO X1 TELAIO X2 TELAIO X3 TELAIO X4 TELAIO X5 LTELAIO-Y4 RX-TELAIOY4 POSIZIONE INDEFORMATA Lx4
y TELAIO Y4
Yk4)
EFO RM ATA
16
16
11
17
17 18
18
19
20
19 20
YR4
TELAIO Y3
11
12
Xg
12
ey
13
13 Vi-x
14
15
14 15
Gi
ey
Vi-x
Xr
Gi Ri 8
8
Ri 9
9
Gi Ri
TELAIO Y2
7
Yr
10
10
RX-TELAIOY2
Yg
YR1
LXi LYi
TELAIO Y1
3 3
4
4
5
5
RX-TELAIOY1 x Lx
Yk1)
LTELAIO-Y1
TA
Xk1)
LTELAIO-X1
Ri POSIZIONE INDEFORMATA
XR5
XR1
Gi
Gi RY-TELAIOX4 RY-TELAIOX5
Xk5)
LTELAIO-X5
Vi-x
PO SIZ ION ED
RX-TELAIOY3
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L X TELAIOYi
1 x Ri e x LY TELAIOXi = x ki = I +I Ry Rx
Vi x
Vi-x= taglio agente al piano i-esimo, somma dei valori della forza sismica di piano e dei piani superiori RX-TELAIOYi = rigidezza del telaioY i-esimo del piano i-esimo in direzione x RY-TELAIOXi = rigidezza del telaioX i-esimo del piano i-esimo in direzione y XRi= distanza secondo la direzione x del telaio telaioY i-esimo dal centro di rigidezza YRi = distanza secondo la direzione y del telaio telaioX i-esimo dal centro di rigidezza ex = eccentricit del centro di rigidezza dal baricentro delle masse secondo la direzione x ey = eccentricit del centro di rigidezza dal baricentro delle masse secondo la direzione x
I Rx = R X TELAIOYi ( y i ) = momento di inerzia polare rispetto allasse x
2 i =1 n n
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Vi x
Vi-x= taglio agente al piano i-esimo, somma dei valori della forza sismica di piano e dei piani superiori RX-TELAIOYi = rigidezza del telaioY i-esimo del piano i-esimo in direzione x RY-TELAIOXi = rigidezza del telaioX i-esimo del piano i-esimo in direzione y XRi= distanza secondo la direzione x del telaio telaioY i-esimo dal centro di rigidezza YRi= distanza secondo la direzione y del telaio telaioX i-esimo dal centro di rigidezza ex = eccentricit del centro di rigidezza dal baricentro delle masse secondo la direzione x ey = eccentricit del centro di rigidezza dal baricentro delle masse secondo la direzione x
I Rx = R X TELAIOYi ( y i ) = momento di inerzia polare rispetto allasse x
2 i =1 n n
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