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PREPARAZIO NE DEL CANTIERE 2 1 2 2 2 2 2
APPRONTAMENTO OPERE PROVVISIONALI PER LE
STRUTTURE DA DEM OLIRE
1 1 1 1 2 2 2 1
DEMO LIZIONI 2 2 2 2 3 2 3 3 2
SCAVI DI SBANCAMENTO 2 2 2 2
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OPERAZIONI
MATRICE DI VALUTAZIONE
- PROBABILIT -
SIC UREZZA
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totale relativo a i fattori di peric olo 18 33 50 28 20 43 52 54 61
rango 16 11 7 12 14 8 6 3 2
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PROBA BILIT 1 2 3
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0 39
28 7 53 0 0 0 679 totale
12 17 5 20 20 20
Fig. 4 Matrice di valutazione delle
probabilit (estratto).
12 Il piano di sicurezza
La matrice di valutazione delle probabilit mostra come il
pericolo pi ricorrente sia costituito da un problema legato alla
salute e al benessere del lavoratore dovuto alla continua
esposizione agli agenti atmosferici e alle condizioni
microclimatiche tipiche del cantiere edile, ma altri pericoli
rilevanti sono costituiti da cadute e scivolamenti (rango 2, punti
61) dalle cadute dall'alto (rango 3, punti 54) anche se in
quest'ultimo caso forse ci si trova di fronte ad una
sovravalutazione.
Le operazioni con maggiore probabilit di incidente sono
costituite dalle demolizioni (rango 1, punti 37), dalla posa dei
solai (rango 2, punti 28) e dalla realizzazione delle murature al
secondo livello (rango 3, punti 25).
Per altro verso la matrice di valutazione delle magnitudo da
maggior peso alla caduta dall'alto (rango 1, punti 60), alle
interferenze macchineoperatori (rango 2, punti 45), alle lesioni
dovute a cadute e scivolamenti (rango 3, punti 53).
rischio.
Il grafico riporta le curve rappresentanti la (1.1) per tre diverse situazioni.
Da una situazione iniziale a, con probabilit Pa e Magnitudo Ma e quindi
un rischio Ra = Pa x Ma, si pu passare, mediante interventi opportuni,
alle situazioni b o c. Si avrebbe: Rc < Rb < Ra. Gli accorgimenti possono
essere, p.e., inerenti lutilizzo di dispositivi di protezione (da a a c:
riduzione della magnitudo) o, p.e., di tipo organizzativoprocedurale e
pianificatorio (da a a b: riduzione della probabilit di accadimento). I
provvedimenti tecnici e procedurali volti a diminuire la probabilit che si
verifichino eventi indesiderati possono essere definiti misure preventive. I
provvedimenti tecnici e procedurali volti a diminuire lentit delle
conseguenze avverse sono definiti misure mitigative o, se riferite al
lavoratore, misure di protezione.
Inoltre bene tenere presenti le seguenti definizioni (EN 292/1):
pericolo, fonte di possibili lesioni o danni alla salute;
situazione pericolosa, qualsiasi situazione in cui una persona (o pi
persone) esposta ad un pericolo o a pi pericoli;
rischio, combinazione di probabilit e di gravit di possibili lesioni o
danni alla salute in una situazione pericolosa;
valutazione dei rischi, valutazione globale delle probabilit e della
gravit di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa
per scegliere le adeguate misure di sicurezza.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
13 Il piano di sicurezza
Anche sotto il profilo delle magnitudo si presentano critiche le
operazioni di demolizione (rango 1, punti 35), di posa dei solai
(rango 2, punti 29), di approntamento delle opere provvisionali
per le strutture da demolire (rango 3, punti 28), ecc.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
0 39
20 7 37 0 0 0 646 totale
15 17 11 20 20 20
totale relativo a i fattori di peric olo 16 28 57 45 23 40 50 60 53
rango 16 12 2 6 14 9 4 1 3
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MAG NITUDO 1 2 3
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PREPARAZIONE DEL C ANTIERE 3 1 3 2 2 1 1
APPRONTAM ENTO OPERE PROVVISIONALI PER LE
STRUTTURE DA DEM OLIRE
2 3 3 1 2 1 3 2
DEMOLIZIONI 2 2 3 3 3 2 3 3 2
SCAVI DI SBANCAM ENTO 1 1 3 1
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OPERAZIONI
MATRICE DI VALUTAZIO NE
- MAG NITUDO -
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1 1 1 23 5
1 1 28 3
1 1 1 35 1
1 1 2 13 30
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PREPARA ZIONE DEL CANTIERE 6 1 6 0 0 4 4 2 2
APPRONTAM ENTO OPERE PROVVISIONALI PER LE
STRUTTURE DA DEM OLIRE
0 2 3 3 1 4 2 6 2
DEMOLIZIONI 4 4 6 6 9 4 9 9 4
SCAVI DI SBANCAM ENTO 2 2 6 0 0 0 0 0 2
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OPERAZIONI
MATRICE DI VALUTAZIONE
- AMBITI DI RISCHIO -
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2 1 1 0 0 0 39 6
2 0 2 0 0 0 40 5
3 1 2 0 0 0 80 1
1 1 4 0 0 0 25 17
IGIENE
0 0 0 0 0 0 0 39
35 9 61 0 0 0 1043 totale
14 17 7 20 20 20
0 0 0 0 0 0 0 0 0
totale relativo a i fattori di peric olo 24 40 98 52 35 58 89 124 92
rango 16 13 2 11 14 10 4 1 3
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AMBITO DI RISC HIO
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Fig. 5 Matrice di valutazione delle
magnitudo (estratto).
Fig. 6 Matrice di valutazione degli
ambiti di rischio (estratto).
14 Il piano di sicurezza
La combinazione di queste due variabili in una terza Matrice di
valutazione degli ambiti di rischio (MAR) offre una prima
rappresentazione della distribuzione del rischio relativamente al
progettocantiere esaminato. Il rischio in questo caso e
rappresentato come prodotto, cella per cella, dei valori
assegnati alle probabilit per i valori relativi alle magnitudo ne
conseguono punteggi elevati relativi al pericolo di caduta
dall'alto (rango 1, punti 124) di interferenza macchineoperatori
(rango 2, punti 98) di cadute e scivolamenti (rango 3, punti 92).
Le fasi pi rischiose sembrano concentrarsi durante le
operazioni di demolizione (rango 1, punti 80), di posa dei solai
(rango 2, punti 54), di formazione delle fondazioni e di posa
degli arcarecci (rango 3, punti 42).
Ottenuta una prima definizione degli ambiti di rischio diviene
necessario fare interviene un nuovo elemento di analisi che
consiste in una Matrice di valutazione del programma lavori
(MPL)
3
: mantenendo lungo le righe le varie operazioni si
inseriscono in colonna i periodi di lavoro (giorni, moduli,
settimane). Si ottiene cos una rappresentazione che, in modo
analogo al diagramma di Gantt, evidenzia la collocazione delle
varie fasi di lavoro. In precedenza dev'essere computa l'entit in
uominigiorni di ogni singola operazione
4
.
Le celle di incrocio questa volta contengono il numero di
lavoratori coinvolti in ogni singola operazione e per ogni
periodo. I totali di colonna indicano il numero di lavoratori
presenti in cantiere per ogni periodo, mentre i totali di riga
danno indicazione in uominigiorno dell'entit di ogni singola
operazione. Tutti questi valori possono essere ordinati per
3
La pianificazione della sicurezza, in relazione all'esigenza di
programmazione dell'attivit di cantiere, richiede l'approccio a
conoscenze e ambiti disciplinari che fino ad oggi hanno trovato
collocazione all'interno dell'impresa lasciando cos nella gran parte dei
casi il progettista estraneo alle questioni legate alla programmazione
operativa e all'organizzazione del cantiere.
Questa materia finalizzata all'ottimizzazione economica della produzione
all'interno del cantiere edile pu, adesso, essere riorientata
all'ottimizzazione delle condizioni di sicurezza e salute (cosa che tra
l'altro coincide con criteri di economicit della produzione). Tutto ci
richiede l'acquisizione delle tecniche di gestione della produzione edile
da parte dei progettisti che, nella fase di redazione del piano di sicurezza,
dovranno definire e preordinare le modalit esecutive del cantiere.
Il punto di partenza rimane comunque il progetto nella definizione del
livello esecutivo che dovr tenere in considerazione l'ipotesi progettuale
di massima, le diverse indagini conoscitive gi effettuate, l'analisi e la
verifica del computo metrico estimativo, ecc.
4
La predisposizione del progetto esecutivo definisce, a sua volta, le
modalit costruttive del manufatto in relazione alla scelta dei materiali e
all'adozione di specifiche tecnologie. Il passaggio successivo consiste
nella programmazione operativa del cantiere che collocher
cronologicamente le varie fasi di lavoro. Si deve quindi, per ogni fase
individuata, determinare durata e unit di lavoro (uomini/giorno). Questa
valutazione della produttivit operativa pu essere agevolata utilizzando
apposite tabelle disponibili in letteratura o studi sulla produttivit condotti
dalle singole imprese edili.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 7 Matrice di valutazione del
programma lavori (estratto).
15 Il piano di sicurezza
rango. Il totale dei valori contenuti nelle varie celle costituisce
l'entit del cantiere in termini di uominigiorno.
Sempre in questa matrice possono essere evidenziati i rischi di
interferenza tra imprese e fasi di lavoro diverse. La collocazione
di ogni singola fase terr conto di tali rischi annotando di volta
in volta le misure di prevenzione e le modalit di utilizzazione di
impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di
protezione collettiva
5
.
Rapportando in valori percentuali ogni singola operazione
rispetto al totale possibile ottenere un valore che introdotto
nella matrice di valutazione degli ambiti di rischio (MAR)
fornisce una nuova rappresentazione che tiene in
considerazione i dati della potenziale esposizione al rischio
data dalla Matrice di valutazione dei livelli di rischio (MLR).
Si tratta evidentemente di una valutazione sintetica del rischio
che considera in modo esaustivo e, al contempo, chiaro l'intera
distribuzione del rischio riferita ad uno specifico progetto
cantiere costituendo un'operazione di screening finalizzata
all'impostazione della pianificazione di sicurezza vera e propria.
Per il caso analizzato la Matrice di valutazione dei livelli di
rischio ha evidenziato l'elevata incidenza dei pericoli relativi alla
caduta dall'alto (rango 1, punti 351), alla caduta di materiali
(rango 2, punti 266), all'interferenza macchineoperatori (rango
3, punti 258), alle cadute e scivolamenti (rango 4, punti 221).
Tali pericoli sono di distribuiti durante le seguenti operazioni:
5
Cfr. nota 1.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
28 4 6.86
2 2 2 2 22 6 5.39
2 2 31 0.49
2 2 4 20 0.98
2 2 2 2 8 15 1.96
2 2 2 6 16 1.47
0 39 0.00
0 39 0.00
0 39 0.00
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
409 totale
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3
7
1
3
8
1
3
9
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6 16 1.47
4 20 0.98
1 2 3 4 5 6
PREPARAZIONE DEL CANTIERE 2 2 2
APPRONTAMENTO OPERE PROVVISIONALI PER LE
STRUTTURE DA DEM OLIRE
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OPERAZIONI
MATRICE DI VALUTAZIONE
- PROG RAMMA LAVORI -
periodo 1- 23
p resenze giorna liere 2 3 3 4 2 2
16 Il piano di sicurezza
posa dei solai (rango 1, punti 403), demolizioni (rango 2, punti
353), murature al primo livello (rango 3, punti 313)
6
.
Procedure esecutive, apprestamenti e
attrezzature
Sulla base delle considerazioni svolte nell'ambito della
valutazione dei rischi vengono operate le scelte relative alle
modalit costruttive dell'edificio, alle specifiche esigenze
relative all'apprestamento del cantiere e delle opere
provvisionali, alle attrezzature che permetto lo svolgimento in
sicurezza delle lavorazioni.
Elementi del piano
A questo punto possibile organizzare l'allestimento del
cantiere definendone planimetricamente il lay-out.
Contenuti del layout di cantiere
Predisposizione recinzione
Protezione della linea elettrica aerea
Predisposizione dell'impianto elettrico di cantiere
6
Si propone in appendice una formulazione pi rigorosa di quanto finora
affermato.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
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PREPARAZIONE DEL CANTIERE 8.8 1.5 8.8 0 0 5.9 5.9 2.9 2.9
APPRONTAM ENTO OPERE PROVVISIONALI PER LE
STRUTTURE DA DEM OLIRE
0 2 2.9 2.9 1 3.9 2 5.9 2
DEMOLIZIONI 18 18 26 26 40 18 40 40 18
SCAVI DI SBANCAM ENTO 1 1 2.9 0 0 0 0 0 1
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OPERAZIONI
MATRICE DI VALUTAZIONE
-LIVELLI DI RISC HIO -
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2.9 1.5 1.5 0 0 0 57 14
2 0 2 0 0 0 39 16
13 4.4 8.8 0 0 0 353 2
0.5 0.5 2 0 0 0 12 32
IGIENE
0 0 0 0 0 0 0 39
78 35 199 0 0 0
2870 totale
15 17 5 20 20 20
0 0 0 0 0 0 0 0 0
totale relativo a i fattori di peric olo 65 97 258 164 158 164 266 351 221
rango 16 14 3 9 10 8 2 1 4
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i
m
o
LIVELLO DI RISC HIO
A
L
T
R
O
Fig. 8 Matrice di valutazione dei
livelli di rischio.
17 Il piano di sicurezza
Predisposizione dell'impianto idrico di cantiere
Collocazione gru
Viabilit
Aree di lavorazione ed accessorie
Individuazione dei posti di lavoro da proteggere contro la caduta dall'alto
di oggetti
Individuazione delle aree di deposito e stoccaggio di materiali e
sostanze
Verifica delle condizioni di installazione del cantiere e delle possibili
interferenze con il sito
Segnaletica di cantiere
Si fornisce anche una definizione delle macchine e delle
attrezzature previste, e quindi richieste, per l'esecuzione dei
lavori.
Macchine e attrezzature previste
Gru a torre (raggio = 20 metri)
Betoniera
Ponti su cavalletti
Ponteggi: in elementi prefabbricati e in tubi e giunti
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 9 Planimetria di inquadramento
e definizione logistica del cantiere.
18 Il piano di sicurezza
Escavatori
Seghe circolari per il legno
Piegaferritagliaferri
Per le demolizioni sono individuate le specifiche misure di
prevenzione e protezione (approntamento di opere provvisionali
per le strutture da demolire, misure di consolidamento
provvisorio delle strutture da demolire, ordine delle demolizioni,
modalit di demolizione, dispositivi di protezione collettiva e
individuale, misure di tutela relative alle demolizioni effettuate
con l'utilizzo di macchine, accumulo e selezione dei materiali di
demolizione) tradotte in specifiche prescrizioni ed elaborati
grafici (predisposizione di opere provvisionali durante le
demolizioni).
Nel caso esaminato la necessit di recuperare il manto di
copertura per il successivo reimpiego ha richiesto l'esecuzione
a mano della prima fase di demolizione. La verifica dello stato
dei solai interni non consente il loro utilizzo per la realizzazione
di impalcati di protezione rendendo cos obbligatoria l'adozione
di un sistema di protezione anticaduta tramite lifeline ancorata
a due torri costituite da ponteggi opportunamente rinforzati e
ancorati.
Il piano di sicurezza d quindi la descrizione grafica di tali opere
provvisionali e delle procedure di lavoro da adottare.
Altre indicazioni riguardano la realizzazione degli scavi
relativamente all'accessibilit delle macchine al cantiere e
all'area di lavoro, alle caratteristiche degli scavi e delle
macchine impiegate, alle misure di protezione degli scavi, alla
protezione dell'area d'azione delle macchine, ecc.
L'individuazione delle aree di scavo deve avvenire
graficamente.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 10 Disposizione planimetrica
delle opere provvisionali per le
operazioni di demolizione della
copertura.
19 Il piano di sicurezza
Per quanto riguarda le fondazioni sono definite le operazioni di
lavorazione dei ferri, l'armatura dei getti, la predisposizione di
andatoie per la circolazione pedonale, le procedure per la
fornitura e formazione dei getti in cls, la definizione dei problemi
connessi all'ingresso delle autobetoniere nel cantiere.
Le opere relative alla costruzione dell'edificio richiedono la
predisposizione di opere provvisionali per le lavorazioni in
elevazione (murature e pilastri), per la posa ed il getto dei solai
e delle altre strutture orizzontali. Sono definite, inoltre, le
procedure per la movimentazione dei carichi mediante gru
(piani di posa dei materiali, segnalazione di eventuali ostacoli,
ecc.) e le indicazioni relative ai dispositivi di protezione e alle
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 11 Opere provvisionali per
laccesso alla copertura in fase di
demolizione.
Fig. 12 Scavi di fondazione.
20 Il piano di sicurezza
attrezzature per la formazione dei getti. Graficamente sono
rappresentati i seguenti argomenti: predisposizione dei
ponteggi esterni, dei DPC e DPI per la formazione dei solai e
per lelevazione del secondo livello di murature nonch il
collegamento con scala provvisoria dei due livelli delledificio e
la predisposizione opere provvisionali esterne.
Si ritenuto opportuno mantenere il sistema anticaduta allestito
in precedenza anche per la protezione contro il rischio di caduta
dall'alto durante la formazione dei solai. Tali strutture orizzontali
sono poste su due quote differenziate e richiedono una
realizzazione in due tempi: da prima il livello inferiore (quota
intradosso 240 cm) e successivamente il livello superiore
(quota intradosso 270 cm). In virt di questa specifica esigenza
costruttiva gli spostamenti durante la formazione dei solai non
sono mai eccessivi consentendo l'utilizzo della lifeline
altrimenti sconveniente vista la distanza tra punto di ancoraggio
e operatore.
Particolari prescrizioni intervengo per i lavori che prevedono
l'assistenza muraria e per l'esecuzione delle coperture con la
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 13 Opere provvisionali e
sistema anticaduta durante la
formazione dei solai.
Fig. 14 Scala provvisoria di
collegamento tra i due livelli
delledificio in corso di completamento.
21 Il piano di sicurezza
definizione completa della predisposizione delle opere
provvisionali esterne.
Il mantenimento del sistema anticaduta che, a tutti gli effetti,
caratterizza questo piano di sicurezza per l'intera durata del
cantiere, comporta sicuramente dei vantaggi sia nel senso della
sicurezza sia dell'ottimizzazione economica delle procedure di
lavoro; allo stesso tempo per tale scelta interferisce
negativamente nei confronti di specifiche attivit ed operazioni
quali l'esecuzione degli scavi di fondazione, la movimentazione
dei carichi mediante gru, gli spostamenti dei mezzi e delle
persone. Anche in questo caso la valutazione dei costi e dei
benefici connessi alle scelte del piano deve essere correlata
alla valutazione del rischio e alla ricerca di una pi estesa e
complessiva ottimizzazione dell'attivit produttiva.
Nel caso in esame si dovrebbe quindi valutare la convenienza
della rimozione temporanea dei ponteggi che costituiscono il
sistema anticaduta per tutta la durata delle operazioni di scavo,
di formazione delle fondazioni fino al completamento del primo
livello di muratura.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 15 Planimetria del ponteggio
allestito lungo le facciate delledificio.
Fig. 16 Prospetti del ponteggio.
22 Il piano di sicurezza
Fascicolo di prevenzione
In appendice al piano, nel fascicolo di prevenzione, sono
considerati tutti i lavori di manutenzione ordinaria e
straordinaria che interesseranno il cantiere soggetto a
valutazione del rischio e all'eventuale definizione di specifiche
misure di prevenzione e protezione accompagnate
dall'individuazione di particolari equipaggiamenti di sicurezza e
agli equipaggiamenti in dotazione dellopera.
Tali lavori possono essere riassunti come segue:
Lavori ordinari di manutenzione
Pulizie
Eventuale pulizia delle pareti interne del portico
Attivit di giardinaggio in prossimit delledificio
Ridipinture interne
Lavori straordinari di manutenzione
Ridipintura esterna
Manutenzione serramenti esterni
Manutenzione della copertura
Manutenzione dellimpianto fognario
Installazioni di impianti sulla copertura
Ampliamenti o ristrutturazioni
A questo punto sono stati progettati equipaggiamenti di
sicurezza per la conduzione di lavori al di sopra della copertura
(ancoraggi per lifeline) e definite le modalit di esecuzione
delle diverse lavorazioni.
A supporto delle attivit di manutenzione il fascicolo raccoglie,
in forma aggiornata, tutti gli elaborati di progetto e le
conoscenze acquisite in relazione all'edificio e all'area a questo
pertinente.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
Fig. 18 Particolare esecutivo
delledificio.
Fig. 17 Particolare del dispositivo di
collegamento della lifeline da
utilizzare durante i lavori di
manutenzione della copertura.
Fig. 19 Esecutivi strutturali.
23 Il piano di sicurezza
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
24 Il piano di sicurezza
Conclusioni
Lesposizione precedente, pur se n maniera sommaria, oltre a
fornire la traccia della procedura che vede seguire, allanalisi e
valutazione del rischio, lattivit di pianificazione e progettazione
della sicurezza per il manufatto progettato e per la conduzione
del cantiere, vuole porre laccento su un principio peraltro
enunciato nel Dlgs 494/96 ovvero la necessit di correlare i
contenuti del piano alla complessit dellopera e alle eventuali
fasi critiche del processo di costruzione.
Principio che giustifica due corollari.
Il primo che richiede alla pianificazione della sicurezza criteri di
organicit e, al contempo, approfondimenti modulati in
relazione allentit e alla tipologia dellopera. Con ci
contrastando la tendenza alla formulazione dei cosiddetti piani
a schede che inducono al trattamento omogeneo e aspecifico
dei singoli rischi.
Il secondo, conseguente, che richiede al piano requisiti di
sintesi e di aderenza alla tridimensionalit del cantiere e del
manufatto propri, in edilizia, della rappresentazione grafica.
Solo attraverso il disegno possibile prefigurare e dare
soluzione ai problemi del cantiere che si propone di volta in
volta unico ed irripetibile.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
25 Il piano di sicurezza
Appendice
1. Valutazione del rischio:
definizione matematica
Le matrici grafiche MP e MM possono essere trascritte secondo la
seguente formulazione:
[ ]
1
1
1
1
1
]
1
mn m m
n
n
p p p
p p p
p p p
P
...
... ... ... ...
...
...
2 1
2 22 21
1 12 11
(2.1)
e da
[ ]
1
1
1
1
1
]
1
mn m m
n
n
m m m
m m m
m m m
M
...
... ... ... ...
...
...
2 1
2 22 21
1 12 11
(2.2)
Gli Ambiti di rischio (MAR) corrispondono quindi a:
[ ]
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
1
1
1
1
1
]
1
1
1
1
1
1
]
1
mn mn m m m m
n n
n n
mn m m
n
n
A
m p m p m p
m p m p m p
m p m p m p
r r r
r r r
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R
. ... . .
... ... ... ...
. ... . .
. ... . .
...
... ... ... ...
...
...
2 2 1 1
2 2 22 22 21 21
1 1 12 12 11 11
2 1
2 22 21
1 12 11
(2.3)
La seguente matrice rappresenta la percentuale rispetto al totale di ogni
singola fase lavorativa computata in uomini/giorno:
{ }
'
'
100
...
100
100
...
1
1
2
1
1
2
1
n
i
n
n
i
n
i
n
l
l
l
L
(2.4)
Si ottiene poi la (2.5) che riporta i Livelli di rischio (MLR):
[ ]
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
1
1
1
1
1
]
1
n mn n m n m
n
n
L
l r l r l r
l r l r l r
l r l r l r
R
. ... . .
... ... ... ...
. ... . .
. ... . .
2 1
2 2 2 22 2 21
1 1 1 12 1 11
(2.5)
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)
26 Il piano di sicurezza
2. Bibliografia di riferimento
Si riportano di seguito alcune indicazioni bibliografica di
riferimento.
M. Caira, E. Cortellini, L. Ferroni, Una metodologia e uno
strumento operativo per lesecuzione di analisi di rischio nei
cantieri, in Fogli dinformazione ISPESL, 3/97.
M. Lacava, C. Solustri, Progettare il cantiere.
Dallorganizzazione ai piani di sicurezza, Roma, La Nuova Italia
Scientifica, 1992.
L.A. Gargiulo, G. Girelli, La sicurezza nel cantiere. Guida per gli
addetti ai lavori di costruzione, Roma, La Nuova Italia
Scientifica, 1993.
S. Arcangeli, R. Anerdi, La pianificazione della sicurezza nei
cantieri, Roma, Edil Stampa, 1989.
A. Auteri, U. Dibernardo, A. Pasqua, Il cantiere edile.
Programmazione, gestione e contabilit, Roma, La Nuova Italia
Scientifica, 1996.
Cipriano Bortolato, La pianificazione della sicurezza nei cantieri,
1998 (Bozza)