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1. Qual l'oggetto materiale e qual loggetto formale dell'etica filosofica?

a? OK Loggetto materiale delletica sono gli atti umani, non gli atti delluomo. Gli atti umani sono quegli atti che luomo compie in modo consapevole con la sua libert, la sua ragione e la sua volont. Loggetto formale sono gli atti umani in quanto buoni o cattivi, cio in relazione al loro fine. In quanto buoni o cattivi in senso assoluto: letica si chiede se un certo atto rende la persona buona in quanto uomo. 2. Quali sono le caratteristiche di un metodo realista nelletica filosofica? +]+/-+*#@%^ Loggetto stesso di una scienza determina il suo metodo. Il metodo della filosofia morale deve tenere conto sia di alcune specificit del suo oggetto, sia della predisposizione e capacit del soggetto a mettere in gioco la propria esperienza morale. caratteristiche del metodo: 1) Il caso particolare Alcune affermazioni generiche non valgono in modo assoluto, ma ammettono delle eccezioni Il sapere offerto tipologico, la verit mostrata sommariamente e nelle sue linee fondamentali. Quindi le definizioni non sono esaustive ma ne indicano unessenza generica che va verificata nella situazione concreta 2) La verit universale Loggetto non possiede lo stesso tipo di esattezza delle scienze astratte ( coraggio tra vilt e sfrontatezza) Ci sono 3 tipi diversi di verit etiche: 1) Alcune valgono sempre 2) Alcune non valgono sempre ma per lo pi 3) Alcune valgono soprattutto in circostanze eccezionali 3. Che tipo di conoscenza lesperienza morale? + + Lesperienza morale una conoscenza integrale: conoscendo il mondo, luomo conosce se stesso; coglie lunit (induzione le varie esperienze diventano una sola, dal particolare alluniversale, dal molteplice allunico); coglie la profondit (riduzione pi si conosce una persona e pi si spiegano i suoi atti); integrando le diverse sfere dellumano arriva allautenticit 4. Perch utile per un cristiano studiare filosofia morale? OK La filosofia non aggiunge nessuna certezza all'argomento principe della teologia: la salvezza dell'uomo, bens la completa e la eleva. Tuttavia le strade per giungere alla verit (che sempre una sola) sono due: quella della fede e quella della ragione. Ma se la ragione, lavora bene, ci conduce necessariamente ai temi della rivelazione. Con la ragione, pur non potendo convertire le persone possiamo: 1. Scoprire alcune verit che facilitano l'accoglienza del vangelo 2. Confutare gli errori che impediscono l'accoglienza del vangelo. Il fedele sa che deve rispettare la libert degli altri e che la sua unica arma alla fine proprio la razionalit degli argomenti che propone nellagone politico e nella lotta per formare la pubblica opinione. Per questo molto importante sviluppare unetica filosofica che, pur essendo in armonia con letica della fede, deve per avere il suo proprio spazio e il suo rigore logico. 5. Quali sono i tre elementi del paradosso della felicit? OK I. In tutti i suoi atti, luomo cerca necessariamente la felicit. Qualsiasi cosa ha come scopo la felicit. II. La felicit consiste nella piena soddisfazione dei desideri profondi del suo cuore. E quindi il compimento totale dellaspirazione infinita delluomo

III. Luomo per non capace di soddisfare pienamente i desideri del suo cuore mediante i suo atti: le limitate capacit naturali delluomo non sono sufficienti ad appagare il suo illimitato desiderio naturale 6. Quali sono, secondo Aristotele, i due criteri formali del fine ultimo? Quali sono gli endoxa della felicit? In che cosa consiste la felicit perfetta, in che cosa la felicit imperfetta? OK 1. Il fine ultimo deve essere perfetto 2. deve essere autosufficiente (ha raggiunto quel fine e non deve preoccuparsi pi d'altro) Per poter determinare la felicit dal punto di vista materiale Aristotele individua sette endoxa (certezze del senso comune) che possono consistere: 1) In una attivit, 2) nellattivit migliore conforme alla natura dellagente, 3) nellagire secondo virt, 4) nellagire con continuit, 5) nellagire con successo, 6) nellagire con piacere, 7) nellagire possedendo alcuni beni esteriori. La perfetta felicit la migliore attivit di cui luomo capace, la contemplazione,essa il desiderio pi profondo del cuore delluomo, essa accessibile solo agli dei. La contemplazione infatti lattivit: - pi alta; - pi continua; - pi piacevole; - autosufficiente; - amata per s stessa (= perfetta); - svolta nel tempo libero La felicit imperfetta la vita virtuosa, politica e quindi lesercizio delle virt etiche che non dipende solo dall'uomo ma anche da fattori esterni, la felicit imperfetta non corrisponde ai criteri con cui si identifica il fine ultimo, poich non costituisce un bene n perfetto n auto sufficiente. 7. Qual il tetrafarmaco di Epicuro? OK Quattro medicine contro i desideri esagerati che si presentano spesso nei cuori degli uomini 1. Non avere paura degli dei 2. Non avere paura della morte 3. Non avere paura della sofferenza 4. Non avere paura di non poter soddisfare i propri bisogni 8. Quali sono i tre tipi di desideri di Epicuro? OK 1. Naturali necessari: (es. non avere fame, sete, freddo) 2. Naturali non necessari: (es. superfluo) 3. Vani: (es. immortalit, gloria, potenza). Per Epicuro la felicit consiste nella soddisfazione dei beni naturali necessari. 9. Qual il principio di fondo e quali sono i sette criteri specifici del calcolo edonistico di Bentham? OK Unazione morale se produce la massima felicit per il maggior numero di persone teoria Massimalista opposta a quella di Epicureo, che Minimalista e mira alla felicit soggettiva. La qualit di un piacere si misura a partire da: 1. Intensit della gratificazione prodotta dal piacere 2. Durata del piacere 3. Grado di certezza 4. Prossimit (piacere imminente), questi hanno valore per una persona considerata per se stessa. 5 Fecondit (se produce altri piaceri) 6. Purezza (se provoca poco dolore) 7. Estensione (quante persone riguarda), riguardano un maggior numero di persone. 10. In cosa si distingue lutilitarismo di Mill da quello di Bentham? OK La differenza tra Mill e Bentham stata nel fatto che Mill distingue una qualit dei piaceri: il piacere sensibile e il piacere spirituale, mentre Bentham ha un sistema scientifico del piacere con criteri empiricamente verificabili 11. Come criticare lutilitarismo? OK 1. Riduce la reale portata del desiderio di felicit (elimina II del paradosso) 2

2. Non spiega come i beni finiti (piacere, saggezza) portano luomo alla felicit 3. Richiede la conoscenza di tutte le conseguenze dei nostri atti, il che umanamente impossibile 4. Contraddice alcune intuizioni del senso di giustizia 5. non ponendo dei limiti oggettivi, permette di giustificare qualsiasi atto diminuisce la responsabilit del soggetto (diventa possibile rubare purch si giustifichi attraverso le conseguenze) 6. una dottrina falsa perch il piacere non il fine ultimo di un'azione umana 7. Si basa sull'antropologia riduzionista, in cui luomo un essere solitario davanti al suo destino 12. Quali tre tipi di beni distinguono gli stoici? Qual il criterio di tale distinzione? OK + Per gli stoici la felicit consiste nel possesso dei beni interiori, non pu dipendere da fattori esterni n essere un prodotto del caso o della fortuna. La felicit autosufficienza ci che in nostro potere bene, ci che va contro male, il resto indifferente I tre beni degli stoici sono: La virt bene Il vizio male Il resto indifferente Ci che preferibile (beni spirituali, corporali ed esterni). Ci che n preferibile, n respinto. Ci che respinto (mali spirituali, corporali ed esterni). 13. Qual la differenza tra doveri perfetti e doveri imperfetti nella dottrina stoica? OK Due tipi di doveri: - i doveri perfetti gli atti retti (katorthomata); si possono chiamare legali: non oltrepassare la legge. - i doveri imperfetti gli atti convenienti (kathekon); si possono anche chiamare morali; Per compiere unazione secondo un dovere perfetto si deve in qualche modo entrare nella Provvidenza divina. I doveri imperfetti consistono nel compiere ci che dovere secondo la legge esteriore Per loro non importante ci che si compie ma solo il giudizio. 14. Elenca alcune delle utopie pi famose. OK Tommaso Moro (Utopia), Tommaso Campanella (La citt del sole), Francesco Bacone (La nuova Atlantide) Secondo loro luomo non riesce a raggiungere i desideri del proprio cuore. Per loro un problema tecnico, luomo non ha ancora trovato la tecnica giusta per raggiungere la felicit. Si comincia a riflettere su uno stato dove tutti possono essere felici. 15. Quali sono le finalit principali degli utopisti e per quale via pensano di poterle raggiungere? OK Le finalit si riassumono nella creazione di uno stato utopico che si assume il compito di assicurare la felicit dei suoi cittadini e garantisce: 1) Il benessere universale; 2) La pace sociale; 3) La giustizia; 4) Leliminazione delle occasioni di male. La via per raggiungerle parte: - dal principio di uguaglianza che accomuna e rende felice; - per raggiungere luguaglianza economica e giuridica le utopie propongono labolizione della propriet privata e delle cellule di preferenza oggettiva (famiglia e amicizia); - il singolo vive per la societ; - Priorit della felicit sulla libert (si rinuncia alla libert per una felicit maggiore); - il ruolo della verit viene indebolito e nella religione tutto permesso; - societ secondo modello vita monastica. 3

16. Quali critiche si possono rivolgere contro gli ideali utopistici? OK Lutopia abolisce la libert; si felici soltanto liberamente, non si pu obbligare ad essere felici. Essa nega limportanza della coscienza individuale con la sua pretesa di verit: alienazione della coscienza del peccato originale, il male deriva dalla mancata osservazione della coscienza e dell'educazione. Si censura il fatto del peccato originale. Per Campanella gli uomini sono imperfetti perch vengono generati in modo non scientifico non tenendo conto della posizione delle stelle e della condizione dei genitori. Se uno stato prendesse in mano il problema della generazione degli uomini, il peccato generale scomparir. Si istaura un primato assoluto della politica sulla religione e la morale. La politica non pu determinare tutto: le convinzioni religiose e morali per esempio non possono essere imposte Struttura alienante, sacrifica la piccola felicit a vantaggio della grande felicit Tendenza alla violenza, in nome di un grande ideale si pu osare tutto, il fine giustifichi i mezzi. 17. Qual la preoccupazione essenziale delletica kantiana? OK Lindipendenza, la libert del singolo, che in quel periodo era minacciata dallo stato assoluto che pretendeva di determinare le azioni delluomo. 18. Quali sono i tre tipi di imperativi che Kant distingue e quali sono le loro caratteristiche?OK Imperativo ipotetico (partono da un'ipotesi) che a sua volta si divide in: 1) Imperativo tecnico che riguarda cose pratiche e porta ad una certezza. Le regole dellabilit se vuoi raggiungere y devi fare xse vuoi luce premi interruttore 2) Imperativo di prudenza che un consiglio. I consigli della prudenza se vuoi essere felice devi fare Ydevi amare come Ges Imperativo categorico sono i comandi (leggi) della moralit (imperativi morali): devi fare Y agisci soltanto secondo quella massima che al tempo stesso tu puoi volere che diventi una legge universale e a cui tutti avrebbero aderito al posto tuo in quel momento. 19. Qual la distinzione kantiana tra doveri perfetti e doveri imperfetti? OK Un dovere perfetto se la negazione della sua massima non pu essere pensata senza contraddizione (logica, di pura ragione). Esempio:
Il divieto di suicidarsi Il divieto di fare delle promesse false.

I doveri perfetti proibiscono delle azioni (doveri stretti). Per Kant questi sono doveri minimi, cio quelli richiesti a tutti. Un dovere imperfetto se la negazione della sua massima non pu essere voluta senza contraddizione (ma pu essere invece pensata). Esempio:
Il divieto di non coltivare i propri talenti, doni Il divieto di non aiutare chi nel bisogno.

Questi doveri proibiscono o precorrono massime dazioni (doveri larghi) 20. Qual il ruolo della felicit nel sistema morale di Kant? OK Kant nega il primo elemento del paradosso della felicit: luomo cerca in ogni sua azione un fine ultimo che tutti chiamano felicit. 1) Definizione massimalista di felicit. Kant accetta la classica definizione della felicit come compimento totale dei desideri delluomo. Luomo sar felice quando tutti i suoi desideri saranno appagati e avr la certezza che tale appagamento sar per sempre. Non pu essere raggiunta dalluomo perch lui non la pu causare , in quanto un dono gratuito di Dio. 2) Nessun nesso causale tra latto umano e la beatitudine. La legge morale per s presa non promette alcuna felicit, perch questa, in base ai concetti di un ordine naturale in generale, non necessariamente congiunta con losservanza della legge morale. (I. Kant, Critica della ragion pratica, A 231). 4

Non detto che uno che agisca moralmente poi diventi felice. Lopera buona, la moralit, la virt non rendono felici. Il motivo della felicit rimane estraneo allambito della moralit. 3) La felicit costituisce solo oggetto di speranza (religiosa). Lagire morale ci rende almeno degni della felicit. Vuole istituire unetica razionale e universale, per cui luomo spinto a osservare la legge morale spinto dal rispetto del dovere. Questo d alluomo la speranza di poter ricevere in dono la felicit da Dio dopo la morte, come ricompensa dei suoi atti. Di conseguenza la morale non propriamente la dottrina che ci dice in qual modo possiamo renderci felici, ma in qual modo dobbiamo diventare degni della felicit (Critica della ragion pratica) 4) Il desiderio della propria felicit non motivo principale dellazione umana, ma qualcosa che la rende egoista e pertanto immorale. 21. Perch lazione umana deve necessariamente avere un fine ultimo? Cosa succede se luomo non crede pi nella possibilit di poter raggiungerlo? OK 1) Luomo agisce in vista di un fine. 2) Latto riceve la sua specie dal suo fine. Noi diamo nome ai nostri atti guardando il fine a cui stiamo tendendo. 3) La vita ha necessariamente un fine ultimo. Perch necessario? Perch se si perde il fine si perde il significato che ti porta ad agire in un certo modo. Se la felicit fosse irraggiungibile sarebbe inutile ricercarla e muoversi verso essa: latteggiamento di pensare che i nostri atti non hanno un fine la depressione. 4) La vita delluomo ha un unico fine ultimo. 5) Luomo vuole tutto ci che vuole per il fine ultimo. Tommaso divide lordine dellesecuzione e lordine dellintenzione: il primo si riferisce alla serie di eventi che si succedono e che sono necessari per raggiungere un determinato fine. Il secondo si riferisce esclusivamente al fine ultimo: la catena delle diverse azioni sono compiute da noi perch nella nostra mente, nella nostra intenzione vi un fine ultimo (io compro un orologio: perch? Perch voglio regalarlo. Perch? Perch voglio dimostrare di essere generoso. Perch?. fine ultimo. Quello del fine ultimo largomento che porta San Tommaso contro letica di Kant. Tutti gli uomini vogliono il fine ultimo. Bisogna distinguere tra la ratio finis il fine materiale Solo le creature razionali hanno come fine ultimo conoscere e amare Dio. Bisogna distinguere tra il finis cuius (una cosa) il finis quo (unattivit) I fini ultimi delle persone dal punto di vista materiale sono molto diversi. In qualche modo il fine di tutte le cose Dio; non solo il fine degli uomini, tutta la creazione, le creature, la natura, mira a Dio e tende a tornare al suo Creatore. Il finis cuius per tutti la stessa. Il finis quo invece una relazione con Dio: in questo c differenza, il rapporto che ha luomo con Dio e il rapporto degli animali con Dio sono diversi nonostante il fine sia lo stesso. Il finis quo la relazione che noi abbiamo con la cosa che ci rende felice. 22. Come risolve sa Tomnmaso il paradosso che luomo desidera necessariamente la felicit, ma che non capace a raggiungerla? OK Tommaso dice che la felicit consiste nel conoscere e amare Dio e quindi il prossimo, lazione delluomo per raggiungere tale fine da sola incapace, quindi necessario che luomo chieda, invochi laiuto di Dio. Cosi agendo con laiuto di Dio luomo pu raggiungere la felicit. 5

Il problema: Se ci che rende luomo felice, Dio, e Dio esiste, come mai non tutti gli uomini sono felici? Ci vuole un certo rapporto con la res che rende felice. La felicit richiede lattivit dellintelletto speculativo da parte delluomo Loggetto dellintelletto speculativo non sono gli oggetti naturali, non le sostanze separate (gli angeli), ma Dio stesso. 23. Come si distingue lomissione dal non-compimento di unazione? OK Lomissione di per s un atto, un evento per il quale siamo responsabile. Nel non-compimento invece non si responsabili. Nellomissione c la colpa, nel non-compimento no. Per omettere un atto il soggetto deve: 1. essere capace di compiere lazione 2. avere una reale occasione per compiere lazione 3. deve essere tenuto, obbligato a fare quella azione (esiste un obbligo morale) Se non ci sono queste tre condizioni, ogni azione non fatta si pu dire non compiuta. Esempio: uccidere e lasciare morire (la distinzione tra eutanasia [CCC 2277] e la rinuncia allaccanimento terapeutico [CCC 2278]): CCC 2279 Anche se la morte considerata imminente, le cure che dordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. Esempio 2: il genitore non educa il figlio una omissione. 24. Qual lo specifico contributo degli atti della deliberazione, del giudizio e della decisione nel raggiungimento dello scopo fissato dalla volont? OK Gli atti della deliberazione, del giudizio e della decisione sono atti imperati, cio comandati e diretti dalla volont si differenziano dagli atti eliciti, come il volere stesso, che emanano direttamente della volont (sono atti della volont stessa). Latto del consilium (deliberazione) ha il compito di individuare il numero pi elevato possibile di atti che possano condurre al fine. Sono oggetto del consilium solo atti che si in grado di compiere. Per i propri atti si traduce con deliberazione, per gli atti degli altri consiglio. Dopo aver deliberato, bisogna giudicare le varie alternative che si sono individuate. Lo iudicium (giudizio pratico) opera come secondo atto della ragion pratica il passaggio dalla molteplicit delle possibilit dazione allunit. Bisogna infatti arrivare ad un giudizio su quale sia la via migliore per raggiungere il fine desiderato. Mentre il giudizio determina quale sia latto da compiere, limperium determina che esso da compiere 25. Spiega la dottrina delle tre fonti della moralit e limportanza dellassioma bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu per un giudizio morale sullatto concreto.OK Gli elementi fondamentali per valutare la valenza morale di un atto sono la sua natura, la sua specie e il suo oggetto. Oggetto scelto: comprendere la natura delloggetto dellazione importante per poter formulare un giudizio morale adeguato sullatto. Oggetto della volont latto esterno, in quanto viene presentato a questultima dalla ragione, come un bene razionalmente apprezzabile. Per cogliere loggetto di un atto, bisogna cogliere lintenzione del soggetto agente (Rhonheimer) e collocarsi nella sua prospettiva (Veritatis Splendor). Secondo Tommaso, lo stesso comportamento esteriore pu dare origine, sulla base di una intenzionalit divergente, ad atti umani di natura totalmente diversa. Dal punto di vista morale pi importante laspetto formale dellintenzione, ma ci non toglie che loggetto abbia una sua consistenza propria. La natura dellatto umano consiste quindi sia di elementi che sono 6

oggettivamente constatabili dalla prospettiva di una terza persona, sia di elementi interiori per i quali indispensabile mettersi nella prospettiva della persona che agisce. Il suo fine: ci per cui una data cosa esiste. Si distingue tra finis operis (fine prossimo che determina la specie delloggetto dellazione priorit dellatto sul fine) e finis operantis (fine intermedio, cio unulteriore intenzione che determina il fine dellazione priorit del fine sullatto). Conseguenza importante: luomo pu scegliere latto che vuole compiere, ma non pu scegliere lo scopo per il quale lo vuole compiere. Anche se luomo non sceglie i motivi del suo agire ne responsabile. Essi dipendono non da una scelta momentanea ma dalla disposizione morale delluomo, cio dalle sue scelte anteriori. Le circostanze dellazione: sono gli accidenti dellatto umano, nel senso che non attaccano la sostanza della natura dellatto. Si distinguono sette classi di circostanze: chi, cosa, dove, con che mezzo, perch, come, quando. Ci sono circostanze neutre; altre con valore indiziale, che aggravano o attenuano la colpa: rivelano in qualche modo la disposizione morale del soggetto agente; circostanze che modificano la natura stessa dellatto compiuto Latto risulta buono se tutti e tre sono positivi, secondo lassioma di Dionigi Areopagita. Non possibile formulare il giudizio di un atto senza tenere conto di tutti e tre i criteri 26. Che cos loggetto dellazione? In che cosa si differenzia dallintenzione? OK + Tre definizioni. Oggetto della volont latto esteriore, in quanto viene presentato a questultima dalla ragione, come un bene colto e ordinato dalla ragione, (STh I-II, 20, 1, ad 1.). Latto esteriore qualcosa che si fa. Implica sempre una prima intenzionalit. La forma non una forma puramente fisica, ma una forma che da la ragione, implica un fine, deve avere un senso quel movimento. Loggetto dellazione morale la sua specie costituita da forme concepite dalla ragione, (STh I-II, 18, 10, co.). Entrando in una stanza vediamo una persona sul letto: per rispondere alla domanda cosa fa quella persona? non basta il solo vederla, bisognerebbe entrare nella mente di quella persona; la ragione di quella persona che da la forma allazione. Quella persona pu riposare, esser morta, stare male, essere svenuta, stare pregando. Non si pu risponde coi solo occhi fisici, ma bisogna usare gli occhi della ragione. Loggetto dellazione il fine prossimo di una scelta deliberata, che determina latto del volere della persona che agisce, (Veritatis Splendor 78). Rhonheimer afferma che in ogni azione c un livello minimo di intenzionalit che conferisce allazione unidentit umana. Oltre a tale fine prossimo, ogni azione ha anche vari fini intermedi e un fine ultimo. 27. Come

si spiega il paradosso che il soggetto non pu liberamente scegliere lintenzione del suo agire, ma che ne responsabile? + + Luomo pu scegliere latto che vuole compiere, ma non pu scegliere lo

scopo per il quale lo vuole compiere. Anche se luomo non sceglie i motivi del suo agire ne responsabile. Essi dipendono non da una scelta momentanea ma dalla disposizione morale delluomo, cio dalle sue scelte anteriori. 28. In quali modi le circostanze possono influire sulla moralit di un atto? ++ Le circostanze possono essere considerate come degli accidenti dellatto umano. Se loggetto lessenza dellatto, le circostanze sono gli accidenti. Tradizionalmente si elencano sette tipi di circostanze: chi, cosa, dove, con che mezzo, perch (in qualche modo lintenzione), come, quando. Le circostanze possono influire in diversi modi sulla moralit di un atto: possono essere indifferenti; esempio: se rubo con una pistola prodotta in America o in Germania non cambia niente. 7

in quanto signa habiti hominis (segni della disposizione morale) possono aggravare o attenuare la colpa soggettiva dellagente; segni della disposizione morale in quanto rivelano una virt o un vizio della persona. Esempio: se bevo vino francese a casa del presidente della Repubblica Italiana in qualche modo una mancanza di rispetto. Rivela un mio difetto. a causa di una repugnantia specialis possono modificare la specie dellatto compiuto. Se nella circostanza c qualcosa che va contro ragione. Un conto rubare, un conto rubare le offerte in Chiesa. 29. Quali sono le quattro condizioni per la liceit dellapplicazione del principio del duplice effetto? OK Il principio del duplice effetto il problema degli effetti collaterali. 1) Qual il problema? Laspetto principale per giudicare la moralit di un atto non sono le sue conseguenze, ma la sua origine, cio lintenzione, ossia il cuore delluomo. Per giudicare la moralit di un atto, come detto finora, bisogna vedere il cuore delluomo che lo compie. Qual dunque limportanza morale degli effetti di un atto? 2) Quali effetti sono moralmente rilevanti? A questa domanda esistono tre possibili risposte: tutti (come dicono gli utilitaristi) nessuno (come dice Kant) alcuni (come dicono i fautori del principio del duplice effetto) 3) Cosa dice il principio del duplice effetto? Gli effetti principali di un atto sono necessariamente moralmente rilevanti; gli effetti collaterali possono essere moralmente rilevanti, ma non lo sono necessariamente. Quattro condizioni che devono essere soddisfatte affinch un atto, che ha nello stesso tempo effetti buoni ed effetti cattivi, possa essere legittimamente compiuto: 1) Latto stesso buono o indifferente, ma non cattivo. Non abbiamo nessun merito per le buone conseguenze delle nostre azioni cattive. Se uccido una persona che poi ne avrebbe uccise altre 10, non ho merito in ci che ho fatto. Siamo invece responsabili per le cattive conseguenze prevedibili delle nostre azioni cattive. Abbiamo il merito per le buone conseguenze prevedibili delle nostre azioni buone. Non siamo responsabili per le cattive conseguenze delle nostre azioni buone. Secondo il principio del duplice effetto. Non siamo responsabili della morte se ci stiamo autodifendendo. 2) Leffetto cattivo non oggetto dellintenzione. Nellautodifesa non posso voler uccidere laggressore, altrimenti ho colpa. Leffetto cattivo non deve essere voluto, ma pu essere previsto. Obiezione 1: Non possibile affermare che non si vuole un effetto se previsto. Risposta: Se leffetto previsto non costituisce un criterio per la riuscita dellazione, non voluto. Nellautodifesa leffetto previsto luccisione dellaggressore: se non riesco a ucciderlo per ho fallito quel che volevo? No, perch luccisione solo prevista, non voluta. Obiezione 2: Se si dirige lintenzione su un effetto positivo dellazione, qualsiasi atto pu essere legittimato. Risposta: Non possibile scegliere il fine della propria azione. Si sceglie sempre il mezzo per un fine, mai il fine stesso. 3) Leffetto buono non prodotto mediante leffetto cattivo a. Leffetto cattivo deve essere leffetto collaterale, non pu essere leffetto principale dellatto. b. Non si deve fare il male perch ne venga il bene (Rm 3,8). 8

La dottrina del duplice effetto non costituisce una facile via per eludere la proibizione di commettere atti intrinsecamente cattivi. Se si andasse negli ospedali oggi, seguendo questo principio, si giustificherebbe qualsiasi aborto, ma sarebbe un abuso del principio. Non si pu commettere un aborto per curare la madre: non si pu scegliere direttamente la morte del bambino, immorale. 4) Leffetto buono pi importante delleffetto cattivo. (condizione di proporzionalit) a. Le conseguenze previste di un atto non costituiscono il primo criterio per determinare il suo valore morale, ma hanno comunque una loro importanza. b. Lassioma: Fiat iustitia, pereat mundus! non accettabile. Non posso difendermi con la pistola perch una persona mi ha offeso; non posso fare la chemioterapia per guarire un raffreddore. Queste 4 condizioni non sono state formulate da San Tommaso, ma dai tomisti nei secoli. 30. Qual la differenza tra passioni concupiscibili e passioni irascibili? OK CONCUPISCIBILI: Riguardano ci che buono o cattivo in s (fine); hanno tre momenti distinti: a) Trasformazione: il bene entra nel campo percettivo di un uomo e produce una trasformazione nel suo appetito (amore o semplice compiacenza). Se loggetto negativo la trasformazione porta allodio b) Moto: la compiacenza provoca attrattiva nella persona, un moto verso la cosa (desiderio). Se loggetto negativo il moto porta alla fuga, cio il tentativo di evitare quel male c) Quiete: se il desiderio viene realizzato e il soggetto raggiunge la cosa appetita, si acquieta il desiderio (gioia per il possesso del bene anelato). Se loggetto negativo e il tentativo di evitarlo fallisce, la persona viene toccata dal male e sorge tristezza IRASCIBILI: nascono di fronte alle difficolt che luomo deve superare per raggiungere il bene o per evitare il male. Si parla di bene o male arduo a) Via per ottenere il bene o evitare il male: se facile, nasce la speranza o sorge il coraggio; se difficile, nasce la disperazione o sorge il timore. b) Di fronte allimpossibilit di evitare un certo male sorge lira 31. Siamo responsabili per le nostre emozioni? In che misura e perch? ++ Il fattore pi importante per la qualit morale di un atto consiste nellintenzione, cio nel suo motivo, che spesso si basa su unemozione. Kant dice che impossibile che le passioni abbiano una qualche rilevanza morale perch non sono sotto il dominio diretto della ragione e non possono essere liberamente scelte. Aristotele o Tommaso affermano che luomo non pu scegliere i suoi affetti, ma ne in qualche modo comunque responsabile. Bench i sentimenti non possono essere determinati da un atto di volont attuale, sono comunque influenzati dagli atti e dai pensieri del passato. Aristotele dice che lintelletto comanda alle passioni non con potere dittatoriale ma politico. Luomo , anche se non completamente, signore delle sue passioni; questo permette che le passioni, nonostante il loro carattere passivo, abbiano un peculiare valore morale. 32. Che cos un habitus e come lo si acquisisce? OK Lhabitus una disposizione operativa che determina la modalit dagire, che altrimenti rimane una pura potenzialit; conferisce cio allesercizio delle potenze delluomo una determinata forma. Questa disposizione tra la pura potenzialit teorica e latto concreto. Gli habitus specificano le potenzialit indeterminate del comportamento umano; esse costituiscono una sorta di seconda natura delluomo. Le disposizioni operative possono cos essere definite come qualit di potenze, perfezionamenti o deterioramenti della potenza sensitiva, della volont e dellintelletto. Con lhabitus acquistiamo lattitudine a compiere qualcosa bene o male (Tommaso). Esempio 9

c.

Potenza razionale : poter comunicare Habitus : saper parlare latino Atto : parlare attualmente latino Lhabitus differisce dalla potenza proprio in questo, che per la potenza siamo capaci di fare qualche cosa, mentre per lhabitus n riceviamo n perdiamo tale capacit, ma acquistiamo o perdiamo lattitudine a fare bene o male le cose di cui siamo capaci (Summa contra Gentiles). Aristotele elenca 3 fattori che possono influire sul processo di acquisizione di un habitus: La natura: le potenze dellanima sono innate e non si fortificano con il loro uso; gli habitus non sono innati ma devono essere acquisiti liberamente Limpegno personale: luomo in certa misura prodotto del suo stesso agire e responsabile di ci che Il maestro 33. Come distinguere virt relative da virt assolute? + + Le virt relative non hanno un valore determinato, ma ricevono il loro valore reale dal fine per il quale vengono esercitate. 1. Virt intellettuali (o della ragione speculativa) Scienza (capacit di dimostrare) Intelligenza (capacit di conoscere i principi della scienza) Sapienza (unit di scienza ed intelligenza) 2. Virt della vita borghese (o della volont) Laboriosit Parsimonia Puntualit Disciplina Le virt assolute sono necessariamente buone; non rendono buono solo lagire delluomo, ma luomo stesso. Il virtuoso non pu agire male. Per questo si parla di virt morali che perfezionano le passioni e la volont delluomo. 3 classi: Temperanza: perfezionano le passioni concupiscibili, quelle che determinano i fini propri delluomo, cio il bene che vuole raggiungere e il male che vuole evitare. Il temperante ama ci che buono nella misura in cui buono e odia il male nella misura in cui male Fortezza: perfezionano le passioni irascibili, quelle che riguardano gli atti necessari per raggiungere i fini voluti Giustizia: regolano il compimento di atti volontari che coinvolgono il bene altrui e trabocca nei sentimenti, perch si rallegra quando viene fatta giustizia 34. Qual la definizione aristotelica di virt morale? (112-115) ++ La virt morale a) un habitus b) concernente la scelta, c) consistente in una mediet in rapporto a noi, (evitare eccessi) d) determinata da un giudizio della ragione (logos), e) e precisamente come la determinerebbe luomo prudente, (Aristotele, Etica Nicomachea). 35. Cos la conoscenza per connaturalit? (115-117) OK La conoscenza per connaturalit quel tipo di conoscenza che ti porta allanalisi delle situazioni particolari grazie al possedimento interiore cio connaturale di una determinata virt. la conoscenza del virtuoso. Esistono 2 tipi di conoscenza per san Tommaso: speculativa (riguardante i principi morali) e affettiva (riguardante situazioni particolari) 10

36. In che cosa consiste il problema dellincontinenza (dellakrasia) e come lo analizzano Platone, Aristotele e Kant? OK + + Lincontinenza (akrasia) un difetto nella decisione, la cosiddetta debolezza di volont, per cui una persona conosce il bene ma poi non lo compie. Diverse risposte: Platone: convinto che sia un problema impossibile, perch si compie il male solo se non si conosce il bene. Identifica la virt con il sapere e considera assolutamente impossibile che un uomo agisca in malafede, contro scienza e coscienza. E un problema di conoscenza e il male si combatte insegnando il bene Aristotele: un problema affettivo. Per lui lazione umana non determinata unicamente dalla ragione ma anche i sentimenti esercitano uninfluenza su di essa. La retta educazione insegna a godere e a soffrire di ci che conveniente Kant: un problema della volont. La moralit compiere il bene per dovere, cio seguire il giudizio della ragione, contro le inclinazioni del male. La moralit implica infatti necessariamente una lotta tra il giudizio della ragione e il sentimento, una lotta cio contro le proprie inclinazioni e passioni. Solo chi ha una volont forte compie il bene, nonostante si senta attirato da altro: la virt massima, il culmine della moralit, consiste nella forza di volont 37. Come si distingue la concezione tommasiana di legge da quella fondamentalista e da quella liberalista? (128-134) + + Fondamentalisti: sottolineano limportanza della verit della legge. La legge costituisce la misura ultima della moralit; essere buoni significa seguire la legge. Si compiacciono della capacit di osservare la legge, perch ha un valore in s Caratteristiche del fondamentalismo - Irrazionalismo: la legge morale conoscibile solo mediante lautorit. - Totalitarismo: si nega la differenza tra legge morale, civile e religiosa. - Tradizionalismo: tutta la legge viene considerata immutabile. - Fariseismo: importante la correttezza del comportamento esteriore Liberalisti: sottolineano limportanza della razionalit della legge. La legge costituisce un limite alla mia libert. Lambito di validit della legge deve perci essere limitato il pi possibile per creare spazi alla libera autorealizzazione delluomo Caratteristiche del liberalismo - Lastrazione di una qualsiasi concezione del bene. - La legge non si fonda sulla verit, ma su una decisione valida dellautorit. - La pretesa di unautonomia totale, di una libert individuale. - Limportanza dellidea di contratto sociale. 38. Qual la definizione tommasiana di legge e quali sono i suoi quattro elementi? (135-138)OK La dottrina tommasiana della legge come principio esteriore dellazione umana La legge non altro che unordinazione della ragione al bene comune, promulgato da chi incaricato di una collettivit (STh I-II, 90, 4). 1. Unordinazione della ragione: atto della ragione di chi promulga e di chi accoglie 2. Al bene comune: il fine ultimo la felicit non di uno solo 3. Da chi incaricato di una collettivit: lautorit di chi promulga una legge deve essere riconosciuta 4. Promulgato: un aiuto esterno alla nostra ragione. Implica anche laccoglienza della legge, un atto sociale, che deve avere validit per almeno 2 persone 39. Quali sono i quattro tipi di legge che san Tommaso distingue? (138-141) OK Legge eterna: esiste fina dal principio, il legislatore Dio, promulgata nella creazione 11

Legge naturale: la legge morale ed basata sulla partecipazione della mente umana a quella divina. Legislatore la mente umana. Il bene comune quello di tutti gli uomini. La promulgazione progressiva (di momento in momento). Universale + immutabile. Legge umana: proclamata da una autorit politica che non vale per tutti gli uomini, ma per i sudditi di un certo stato. Il legislatore luomo. Non vale per tutti e non per sempre. Legge divina positiva: basata sul vecchio e nuovo Testamento. Il legislatore Dio in un particolare momento storico. La sua finalit la felicit. 40. Come si pu giustificare uneventuale dispensa dallosservanza di una legge? OK Il legislatore ha di mira 2 effetti: 1) vuole che sia seguita la lettera della legge 2) vuole promuovere lo spirito della legge per ben comune e singolo ma non si deve osservare la lettera della legge se contraddice con lo spirito e il suddito deve valutare tale opportunit nel caso concreto. 41. Qual la definizione tommasiana di legge naturale? OK La legge naturale consiste nella partecipazione della ragione umana alla legge eterna. La ragione umana non crea da s la legge naturale, perch questa misurata da unistanza oggettiva, la legge eterna. La ragione umana riconosce la legge naturale interpretando con la sua ragione le inclinazioni naturali che luomo trova presenti in s. Tre tendenze fondamentali: 1) Linclinazione, propria a qualsiasi sostanza, a conservare il proprio essere; 2) Linclinazione, propria a tutti gli esseri viventi, a conservare la propria specie; 3) Linclinazione, esclusivamente propria agli uomini, di tendere ai beni della ragione La legge naturale ha la pretesa di essere universale e immutabile. Riguardo alluniversalit Tommaso dice che valida solo per i principi primi della ragione pratica (bisogna fare il bene e evitare il male; non fare ci che non vuoi gli altri facciano a te); gi i principi pratici derivati dai principi primi hanno validit universale nella maggior parte dei casi. Pi le norme diventano particolari e pi aumentano le eccezioni. Come per la validit, anche per la conoscibilit bisogna distinguere vari livelli: i primi principi della ragione pratica sono noti a tutti, ma la conoscenza dei precetti materiali della legge naturale non innata, ma un compito per ogni uomo, che pu avere la ragione indebolita da vizi, costumi o altri fattori. 42. Cosa afferma la dottrina degli intrinsece mala? Cosa dicono in tal riguardo san Tommaso, Surez e Finnis? Contro quali dottrine si rivolgono gli ultimi due? OK + + Ora la ragione attesta che si danno degli oggetti dellatto umano che si configurano come nonordinabili a Dio, perch contraddicono radicalmente il bene della persona, fatta a sua immagine. Sono gli atti che, nella tradizione morale della Chiesa, sono stati denominati intrinsecamente cattivi (intrinsece malum): lo sono sempre e per s, ossia per il loro stesso oggetto, indipendentemente dalle ulteriori intenzioni di chi agisce e dalle circostanze. Per questo, senza minimamente negare linflusso che sulla moralit hanno le circostanze e soprattutto le intenzioni, la Chiesa insegna che esistono atti che, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto. (Veritatis Splendor 80). Tommaso: La dispensa di una legge doverosa, quando capita un caso particolare, in cui losservanza letterale verrebbe a contrastare con lintenzione del legislatore. [] Se si danno [invece] dei precetti i quali implicano la conservazione stessa del bene comune, oppure lordine stesso della giustizia e dellonest, codesti precetti contengono lintenzione stessa del legislatore: e quindi sono indispensabili (STh I-II, 100, 8, co).

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Non possibile dispensare dallosservanza dei precetti del decalogo perch la loro trasgressione impedisce in ogni caso la realizzazione del bene comune. La dottrina degli intrinsece mala di Tommaso: o Riguarda esclusivamente proibizioni e non prescrizioni o Ci che si proibisce non il raggiungimento di certi stati di fatto, cio di certi risultati di atti umani, ma lesecuzione stessa di certi atti Suarez: polemizza con Ockham che nega che alcuni atti siano di per s cattivi. Per Suarez, lintrinseca malizia di alcuni atti ha un valore descrittivo, colto dalla ragione. Lintrinseca malizia di questi atti esclusivamente legato al loro oggetto, non ha nessun legame con il fine ultimo Finnis: si rivolge contro gli utilitaristi che affermano che il compimento di qualsiasi atto possa avere degli effetti positivi. Essi sottolineano lassolutezza della proibizione (che non ammette eccezioni). 43. -Come distingue san Tommaso precetti e consigli?- Perch, secondo lui, la vita dei monaci non necessariamente pi perfetta di quella dei laici? OK Il precetto deve essere osservato obbligatoriamente, il consiglio facoltativo. Prescritti sono gli atti che sono indispensabili per raggiungere un certo scopo, consigliati invece alcuni atti che costituiscono solo una fra le molteplici vie possibili per raggiungere uno scopo. I precetti si distinguono per la necessit degli atti prescritti in vista di un fine, i consigli invece per lopzionalit e per la maggiore efficacia degli atti consigliati in vista del fine citato. La perfezione della vita consiste nellosservanza del primo precetto della carit e non nei consigli evangelici. Per questo non solo i consacrati ma tutti i cristiani possono raggiungere la perfezione nel loro stato di vita. I consigli rendono pi facile lo svilupparsi della carit , sono instrumenta perfectionis. Ordini religiosi: non necessario aspettare il compimento perfetto dei precetti per aspirare allosservanza dei consigli. Chi membro di un istituto di perfezione non deve essere perfetto ma deve tendere alla perfezione. 44. Per quali motivi Martin Luther respinge lesistenza di atti supererogatori? OK Gli atti supererogatori sono gli atti consigliati. Respinge lesistenza degli atti supererogatori e una loro valenza morale: per la polemica contro le indulgenze: luomo, con i suoi atti, non pu acquistarsi dei meriti di fronte a Dio. Nei confronti di Dio luomo non pu superare il livello del dovuto. Se non si possono acquistare meriti il tesoro della Chiesa vuoto e quindi la Chiesa non pu elargire indulgenze per la dottrina della giustificazione per la fede: la salvezza esclusivamente dono di Dio (sola gratia), perch luomo non pu offrire con i propri atti nessun contributo alla propria salvezza per la questione dei voti monastici: nega che sia possibile fare voto dei consigli evangelici: se Cristo ha lasciato libero il celibato, luomo non ha il diritto di renderlo obbligatorio per se stesso mediante un voto perpetuo 45. Quali sono i tre livelli della libert? OK A) Libert e volont: luomo si sente libero in quanto pu scegliere di fare A o di fare B. B) Libert e conoscenza: luomo si sente libero in quanto consapevole del senso dei suoi atti. C) Libert e compimento: luomo si sente libero in quanto vede soddisfatti i suoi desideri. 46. Quali sono le due condizioni che san Tommaso pone, perch un atto possa essere considerato volontario? OK Affinch unazione possa essere chiamata volontaria, richiesto 13

che il principio dellatto sia interiore e che lazione sia compiuta con una qualche cognizione del fine. 47. Quali sono le differenze tra la libert dindifferenza e la libert di qualit? OK Libert di indifferenza (negativa) sostenuta da: Ockham che dice:che si liberi quando possiamo fare tutto indistintamente. Inoltre per lui, La legge per la libert impedimento. La libert sempre intera. Ed basata sullautoaffermazione dellio. Ockham porta il concetto della libert dindifferenza alle ultime conseguenze; secondo lui luomo perfino libero di decidere se vuole essere felice o meno. La liberta di qualit (positiva) sostenuta da: S. Tommaso il quale dice: si liberi quando realizziamo ci per cui siamo stati creati. Inoltre per lui, La legge un aiuto alla libert. La libert crescente; per esempio: un bambino meno libero di un uomo. San Tommaso integra nella sua vita lesistenza di Dio come aiuto e come scopo. 48. Quali impedimenti ostacolano il libero arbitrio? OK Possono ostacolare la libera scelta di un atto: La violenza fisica o morale Le passioni troppo intense (raptus passionale o timore grave) possono intaccare la capacit della ragione, e perci anche della volont, di decidere in maniera lucida 49. Qual il nesso tra la conoscenza del fine, la dipendenza e la libert? OK Luomo consapevole del fine del suo operare. Tommaso specifica: lazione libera richiede una qualche cognizione del fine: per agire liberamente non basta sapere ci che si fa, ma soprattutto necessario conoscere lo scopo della propria azione. Solo chi consoce il senso (ultimo) di ci che fa agisce liberamente. Pi uno conosce il fine pi diventa libero. Solo la conoscenza formale dello scopo, cio del fine in quanto fine, permette alluomo di riflettere sui mezzi per raggiungerlo, e cos diventa perfettamente libero e padrone del suo agire in quanto pu muoversi o non muoversi verso il suo fine. Luomo cosciente del suo fine ma non lo sceglie; ci che si sceglie nel momento dellazione sono gli atti per raggiungere il fine, non il fine stesso. Si desidera il fine ma si sceglie il mezzo per raggiungerlo. Bench i fini non vengono scelti al momento della singola azione, sono spesso il risultato di scelte passate dellindividuo. Il fine ultimo dato dalla natura stessa delluomo: ogni uomo desidera per natura vedere e amare Dio, essere felice. Quindi luomo non decide il senso della sua vita, ma lo riceve da altrove. Luomo deve accettare la sua natura. 50. Perch per Sartre la libert strutturalmente legata allangoscia? OK Luomo decide lo scopo della sua vita. Luomo innanzi tutto esiste, si trova, sorge nel mondo, e si definisce dopo. Luomo, secondo la concezione esistenzialista, non definibile in quanto allinizio non niente. Sar solo in seguito, e sar quale si sar fatto. Cos non c una natura umana, poich non c un Dio che la concepisca. La realt umana non pu ricevere i suoi fini n dal di-fuori, n da una pretesa natura interna. Essa li sceglie e, con questa stessa scelta, conferisce loro unesistenza trascendente come limite esterno dei suoi progetti. Luomo chiamato a unenorme libert, o piuttosto condannato a una pesante responsabilit. Siccome la realt non ha nessun valore finch luomo non gliene conferisce uno, decidendo la sua stessa esistenza, la libert il fondamento ultimo di tutto senza fondamento per. La coscienza della libert nel singolo individuo caratterizzata da angoscia. 14

nellangoscia che luomo prende coscienza della sua libert o, se si preferisce, langoscia il modo dessere della libert come coscienza dessere, nellangoscia che la libert in questione nel suo essere in quanto tale. Gli uomini vivono per raramente in stato di angoscia perch sono nella malafede, in quanto sono convinti che le cose reali che incontrano hanno un valore oggettivo, compresa la loro vita, e che non siano essi a doverlo determinare. 51. Quando e in che misura lignoranza impedisce la libert? OK Se la conoscenza un prerequisito della libert, lignoranza costituisce un suo impedimento. Tutti gli atti compiuti per ignoranza sono involontari. Bisogna per distinguere tra ci che semplicemente involontario e ci che contrario alla volont. Questo ha influenza sulla responsabilit morale del soggetto agente per il suo agire. Ci sono tre specie di ignoranza: 1) Lignoranza antecedente [alla volont]: lignoranza la vera causa di un atto di volont; latto contrario alla volont e scusa c rimorso e pentimento 2) Lignoranza concomitante: lignoranza una causa accidentale di un atto di volont; senza influenza sullatto: si sarebbe agito anche se si fosse saputo non rende latto contrario alla volont, ma involontario non c pentimento; luomo scusato dal punto di vista giuridico ma non morale 3) Lignoranza consecutiva: lignoranza la conseguenza di un atto di volont; lignoranza voluta, non rende latto tout court contrario alla volont, ma solo in un certo senso. Tale ignoranza non scusa e luomo responsabile di ci che ha fatto actus involontarius: (involontarium est repugnans voluntati) atto contrario alla volont actus non voluntarius: (non voluntarium non est repugnans voluntati) atto involontario 52. Qual il nesso tra libert e felicit? OK La libert delluomo non consiste solo nel decidere dove andare, quanto nel sapere dove indirizzare i suoi passi: pi si accetta di essere ultimamente appartenenti, pi si liberi, pi si riconosce il senso oggettivo della propria vita, meno si rimane schiavi del proprio attuale stato sentimentale. Luomo tanto pi libero quanto pi accetta la sua dipendenza dal suo creatore. Tommaso distingue nella volont tre differenti aspetti: 1) Il desiderio scopre un suo fine e aspira a quello (voluntas) 2) Sceglie latto mediante il quale vuole raggiungere tale fine e lo compie (electio ed usus) 3) Raggiunge il bene desiderato (fruitio) Luomo si sente libero quando felice, cio quando sono soddisfatti i desideri pi profondi del suo cuore. La felicit indice di libert, di realizzazione della propria persona, la tristezza invece di una mancanza, di una non-perfezione 53. Come mai, nella visione agostiniana, Dio pu ordinare alluomo qualcosa che superi le sue forze? OK Il pensiero di Agostino sul rapporto tra libert e grazia si basa sulla sua esperienza personale (Confessioni). Per lui, luomo non capace di osservare la legge morale con le sue sole forze. Non basta conoscere il bene per compierlo: ogni uomo ha s la capacit di volere il bene, ma gli manca quella di realizzarlo. Solo il sostegno di Dio, cio la grazia,,rende luomo capace di osservare la legge morale. Lincapacit di compiere da s il bene non costituisce per un motivo di rassegnazione, ma piuttosto un invito a chiedere insistentemente il sostegno necessario e unesortazione a un impegno personale sempre pi serio. Dio non comanda cose impossibili, ma comandando ti ordina sia di fare quello che puoi, sia di chiedere quello che non puoi!. La necessit della grazia non sminuisce per niente quella della libert,ma perfeziona la volont in due modi: La grazia rafforza lamore per ci che veramente bene e non porta a termine la sua opera senza il libero consenso delluomo 15

La grazia costituisce e sostiene luomo anche nellesecuzione dei suoi atti; solo nella piena realizzazione del bene desiderato, la libert si compie realmente 54. Quali sono i cinque sistemi morali e qual il loro limite comune? + Sono varie risposte alla domanda: pi importante la verit o la libert? a. Il lassismo: privilegia la libert del singolo individuo in modo assoluto contro il legalismo letteralista; attenua il rigore di qualsiasi legge, dandone uninterpretazione che permetta la pi ampia libert di scelta possibile b. Il probabilismo: sostiene la possibilit di non seguire una legge nel caso in cui esistano dei motivi di un certo peso contro la sua pertinenza in un dato caso i. In dubio libertas; Lex dubia non obligat c. Lequiprobabilismo: permesso non seguire la legge nel caso in cui i motivi contro la sua pertinenza siano almeno altrettanto importanti quanto quelli in favore della validit della legge d. Il probabiliorismo: lecito non seguire una legge se i motivi contro la sua pertinenza sono assai pi probabili che quelli in favore della medesima e. Il tuziorismo: insiste sullimportanza della sequela letterale della legge; per non rischiare di peccare, in casi di dubbio sulla validit della legge, si deve sempre seguirla (Pascal) Limite dei sistemi morali: Partono dal presupposto che esiste contrasto tra coscienza e verit. Meglio non agire se si ha dubbi sulla qualit morale dei propri atti. Se una legge dubbia non obbliga, la coscienza ha comunque il dovere di scoprire la verit 55. Dove sta la differenza tra sinderesi e giudizio della coscienza? OK La sinderesi la capacit delluomo di riconoscere il bene e il vero da un a parte e il male e il falso dallaltra. Istiga necessariamente al bene e si ribella necessariamente contro il male. Offre un criterio infallibile per giudicare i singoli atti. A partire da questo primo principio luomo pu formarsi un suo giudizio personale sulla moralit degli atti particolari. Riguarda i primi principi della morale Il giudizio di coscienza il giudizio sugli atti particolari. Attua la capacit della sinderesi. Giudica in tre modi diversi: 1) Riconosce di aver in passato fatto o di non aver fatto una certa azione (attestando) 2) Giudica che un certo atto adesso debba essere compiuto o meno (incitando o trattenendo) 3) Giudica che sia stato bene o male aver compiuto un certo atto (scusando o accusando) E fallibile 56. Qual la differenza tra ignoranza vincibile (invincibile) e lignoranza colpevole (non colpevole)? La coscienza erronea obbliga? Scusa? (197-200) + + La coscienza erronea la capacit che ha luomo di sbagliare. Luomo per non sbaglia a livello di sinderesi ma a li vello di coscienza e di giudizio. Per questi motivi la coscienza pu essere educata. La coscienza erronea obbliga Personalmente si in ogni caso tenuti a seguire il proprio giudizio di coscienza. Fondamento dellobbligo di seguire il proprio giudizio di coscienza linfallibilit della sinderesi. La coscienza erronea non sempre scusa. Esistono due criteri: 1) La vincibilit dellerrore (riguarda adesso) il soggetto potrebbe, hic et nunc, disfarsene, cio ha un certo dubbio che le cose stiano diversamente di come ritiene attualmente. 2) La colpevolezza dellerrore (riguarda la storia, il passato) 16

il soggetto ignora qualcosa che si tenuti a sapere a causa della propria negligenza. Si possono distinguere i seguenti casi: lerrore vincibile colpevole. lerrore vincibile non colpevole. lerrore invincibile colpevole. lerrore invincibile non colpevole: lunico che scusa veramente perch non dipende da me n da una mia negligenza (Socrate offre a Zeus) Inoltre bisogna distinguere tra Lignorantia iuris: non scusabile se non si conosce la legge morale Lignorantia factis: sbaglio riguardo al fatto Non si pu mai agire quando il giudizio di coscienza dubbio. Se lerrore colpevole, esso non scusa mai. La coscienza erronea scusa dunque soltanto se si tratta di un errore invincibile non colpevole. 57. Qual il rapporto tra autorit e coscienza? + + Esistono tre modelli del rapporto tra autorit e coscienza A) Il modello anti-autoritario: coloro che concepiscono la coscienza dellindividuo come del tutto indipendente da influssi esterni Lautorit morte della coscienza Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) ritiene che la natura delluomo sia originariamente buona e che viene corrotta dalle cattive istituzioni sociali Ognuno deve formarsi la propria coscienza morale: lodare o punire generano effettivi distruttivi e non contribuiscono a edificare il senso morale dellindividuo umano Coscienza! coscienza! istinto divino, voce immortale e celeste; guida sicura dellessere ignorante e limitato, ma intelligente e libero; giudice infallibile del bene e del male, che rendi luomo simile a Dio, sei tu che fai leccellenza della sua natura e la moralit delle sue azioni (Rousseau, Emilio, 4, 23) Verit: luomo possiede veramente una facolt innata e infallibile che gli permette di distinguere il bene dal male (sinderesi) B) La riduzione della coscienza alla voce dellautorit: coloro che la riducono a un puro prodotto di fattori esterni Lautorit unica fonte della coscienza Friedrich Nietzsche (1844-1900) distingue la coscienza dalla ragione: la coscienza consiste in unobbedienza irrazionale (solo affettivamente motivata) nei confronti di una persona stimata, di unautorit esterna; la ragione consiste in un proprio giudizio autonomo (razionalmente ben fondato) sullatto da compiere. Il contenuto della nostra coscienza tutto ci che negli anni dellinfanzia ci fu regolarmente richiesto senza motivo da parte di persone che veneravamo o temevamo. Dalla coscienza viene dunque suscitato quel sentimento della necessit (questo devo farlo, questo no), che non domanda: perch devo?. In tutti i casi in cui una cosa viene fatto con giacch e perch, luomo agisce senza coscienza; ma non per questo contro di essa. La credenza nellautorit la fonte della coscienza: questa non dunque la voce di Dio nel petto delluomo, bens la voce di alcuni uomini nelluomo. (Nietzsche, Umano, troppo umano, II, II, 52) Freud: la coscienza una proiezione dellautorit dei genitori nellinconscio della persona Verit: luomo non forma la sua coscienza da solo, ma in un contesto sociale 17

C) Lautorit come sostegno della coscienza personale: coloro che la concepiscono come prodotto di un processo di personalizzazione di indicazioni che provengono da fuori Lautorit pedagogo della coscienza La filosofia classica concepisce la coscienza certamente come voce individuale, ma tale voce pu e deve essere aiutata da altre persone a trovare la sua stessa verit SantAgostino considera la coscienza come la voce di Dio che parla nel cuore degli uomini. Lautorit umana chiarisce le leggi gi iscritte ma non ancora pienamente riconosciute dal singolo soggetto agente Lautorit aiuta la persona affinch essa stessa riconosca ci che davvero, oggettivamente, buono 58. Perch il seguire la propria coscienza importante per la crescita morale della persona?OK La coscienza di dover rendere conto a Dio, rende luomo libero di fronte a tutti i poteri del mondo. Il giudizio della coscienza morale personalizza latto. Quanto pi forte la coscienza, tanto pi si tratta di un atto dellio. Latto non pi spiegato dalla circostanze, dallinfluenza di altri, ma diventa libera espressione della personalit del soggetto agente. Il problema dellinautenticit:In una societ sempre pi tecnologica, Martin Heidegger e Jean-Paul Sartre avvertono il pericolo di una progressiva de-personalizzazione della vita umana. Perdendo la sua identit religiosa, sociale e culturale, luomo contemporaneo si percepisce sempre pi come ridotto ad una ruota di un immenso e lontano meccanismo. Il cammino verso la propria personalit: In Persona e atto, Karol Wojtyla descrive il nesso tra il giudizio della coscienza morale e la crescita della statura morale di una persona: che luomo, mediante il suo agire liberamente scelto, diventi buono o cattivo non dipende tanto dalloggettiva corrispondenza tra il suo agire e la legge quanto dalla qualit soggettiva della sua coscienza. La realizzazione o la non-realizzazione [della persona umana] dipendono direttamente dalla coscienza morale, dal suo giudizio. La testimonianza dei martiri: Durante linterrogatorio precedente avevano trovato strano che io mi ostinassi tanto a conformarmi al giudizio della mia coscienza in un caso in cui, nella migliore delle ipotesi, non potevo che essere incerto. Al che risposi che ero certo che la mia coscienza, diligentemente informata come era mia cura che fosse da tempo, non avrebbe potuto consigliarmi nulla che fosse contro la mia salvezza. Thomas More, Lettere della prigionia, 15 Tre modi per distruggere la propria personalit 1) Agire contro coscienza 2) Agire senza unadeguata certezza morale 3) Agire in malafede 59. Quali sono le tre possibili vie per una teodicea? + + La teodicea tenta di giustificare Dio di fronte allesistenza del male. Tre vie possibili: A) Depotenziamento ontologico del male B) Funzionalizzazione in vista del bene C) Moralizzazione del problema 60. [Quali fattori rendono il peccato pi o meno grave]? 61. Quali sono i tre elementi della definizione aristotelica dellamicizia? (217-219) OK Per essere amici bisogna essere benevoli gli uni verso gli altri e non nascondere di volere il bene luno dellaltro. 18

(Etica Nicomachea, 1156a2-5) Lamicizia consiste a) in una benevolenza Amare est velle alicui bonum Amor concupiscientiae amor amicitiae b) reciproca Amicus est amico amicus b) che si manifesta nella comunicazione di un bene comune Idem velle et idem nolle 62. Elenca alcune differenze tra la concezione stoica e la concezione epicurea dellamicizia! (220-228) OK Egoismo o altruismo Epicuro: Ogni amicizia per se medesima desiderabile, ma sinizi dallutile. Cicerone: Occorre che tu ami la mia persona, non le mie cose, se dobbiamo essere veri amici Amare o essere amati Epicuro: Non tanto dellaiuto degli amici che abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno. Seneca: Il saggio, anche se basta a se stesso, vuole tuttavia avere un amico, se non altro per esercitare lamicizia, perch una virt cos bella non sia trascurata. Non al fine perch uno abbia chi lo assista nella malattia, ma perch uno abbia qualcuno da assistere se malato . Lo scopo dellamicizia Epicuro: sentirsi accolti Seneca: educazione vicendevole 63. Qual il fondamento dellamicizia vera per Aristotele, quale per santAgostino? OK Aristotele: senza amici non si pu essere felici, lamicizia una condizione preliminare indispensabile. La felicit consiste nellattivit migliore della quale luomo capace. Gli amici sono in tal senso utili perch la loro compagnia rende pi facile la continuit di tale operazione Se la felicit consiste nel fare il bene, gli amici sono utili perch offrono al virtuoso loccasione di esprimere la sua virt Senza la possibilit di condividere i propri beni con degli amici il loro possesso non avrebbe in fondo nessun valore per luomo Il nesso tra amicizia e felicit si fonda sulla natura delluomo, animale politico, fatto per vivere in comunione Agostino: mentre i beni materiali devono essere spezzati e diminuiti per poter essere condivisi, quelli spirituali possono essere posseduti integralmente in comune. Quindi la condivisione dei beni spirituali con amici accresce il piacere stesso del loro possesso 64. Qual lo scopo ultimo dellamicizia per santAgostino? OK Agostino, come i primi cristiani, crede esista uno stretto nesso tra felicit perfetta e amicizia: considera la salvezza escatologica come un evento sociale e comunionale

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