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EmmepiAuto

1.20 ANNO 136 - N


www.iltirreno.it
O

CINEMA Insieme contro il male: il fumetto dei supereroi diventa un film kolossal

s A PAGINA 20

EmmepiAuto

104

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2, COMMA 20/B LEGGE 662/96 - LIVORNO

DOMENICA 15 APRILE 2012


DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIALE ALFIERI, 9 LIVORNO - TEL. 0586/220111

EDIZIONE LIVORNO

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aut aut sul lavoro

battaglia sullimu

Fornero: se la riforma non passa andiamo a casa


s ARTIOLI A PAGINA 7

Bersani si schiera: con 3 rate i Comuni restano senza soldi


s CUPELLARO A PAGINA 8

rapinatore per debiti

Fa il colpo a Volterra ma sbaglia troppo: preso


s A PAGINA 11

settegiorni

SE MANCA LA SPERANZA DI RIPARTIRE


di ROBERTO BERNAB

Morosini, la morte in campo


Infarto fatale per il giocatore del Livorno. Stop al calcio in lutto
la SUA STORIA
s PUCCI A PAGINA 3

n Veneto c' la maggior concentrazione: qui operavano nove dei 23 imprenditori e manager che si sono uccisi dall' inizio dell'anno. Ma la strage silenziosa - figlia della perdita del lavoro, dello status, e infine della speranza - ha colpito anche la Toscana. E' di venerd il tragico gesto del dirigente di Sesto Fiorentino che non ha retto alla disavventura del tentativo di crearsiun'attivit inproprio. E' una catena di sofferenza, cos forte da arrivare fino alla rinuncia alla vita, che sta diventando un'autentica emergenza. I fili della solidariet, quel tessuto sociale e familiare che stato finora la nostra forza di resistenza, stanno dimostrando - in questicasi enon solo-difar sempre pi fatica a reggere il peso di tanto dolore. Un sentimento di paura e solitudine sta conquistando fette sempre pi grandi della societ. E quel mondo di piccoli imprenditori che sono una storica risorsa della nostra Italia mostra pi di tutti la difficolt di reggere l'improvviso e violento cambio di scenario. E' un grido disperato che impone alle istituzioni - pur nelle difficolt finanziariecomplessive-eanche, se
s CONTINUAAPAGINA 18

Una breve vita e una famiglia senza fortuna


E morto a 25 anni ma la sua vita stata un calvario. Morosini da tempo era orfano di entrambi i genitori, poi aveva perso tragicamente anche un fratello. Aveva cominciato a Bergamo, poi lUdinese in serie A e lUnder 21.

IL MEDICO SPORTIVO

s CORSI A PAGINA 5

Controlli giusti, e giocare tanto non centra


Il dottor Enrico Castellacci, lucchese, medico della Nazionale, commenta col Tirreno la fine di Morosini: in Italia - sostiene - i controlli sono seri, non centra lalto numero di partite.

I PARADOSSI DELLA FINANZA PAZZA


di ALESSANDRO VOLPI

LO SHOW COS NON VA, GIUSTO FERMARSI


di FEDERICO BUTI

l governo Monti si appresta a presentare il Def, il documento di economia e finanza da inviare alla Commissione Europea. Una sequenza di numeri dai quali dipendono le sorti del paese ma che sono sempre pi legati
s CONTINUA A PAGINA 18

I soccorsi a Morosini a Pescara, nel riquadro il giocatore in azione prima del malore (foto Adriani)

s MARMUGI DA PAG. 2 A PAG. 5

Apre lo stadio per laddio


Il sindaco e Spinelli: ok se i parenti sono daccordo
LIVORNO: ALLA PAM DI VIA ROMA
s LAZZOTTI IN LIVORNO I

una tragedia simbolica del nostro amato e folle calcio, nel male - ovvio - e forse in piccola parte anche nel bene. Lo dicono le immagini, prima ancora della parole. I giocatori del Pescara che corrono disperatamente con la barella per accelerare soccorsi che non arrivano mai; gli applausi commossi dello stadio Adriatico che aveva gi capito tutto; i giocatori del Livorno che lasciano piangendo lospedale; le facce sconvolte, non rituali, di tutti quelli che per lintera giornata hanno presenziato o commentato: e anche - si parva licet - le facce stravolte
s CONTINUA A PAGINA 5

AAA lavoro offresi a studenti


Impegno per 8 ore la domenica, 400 euro lordi al mese
Riguarda anche Livorno liniziativa della catena dei supermercati Pam di offrire agli studenti lopportunit di lavorare per otto ore la domenica per un compenso di 400 euro mensili (lordi). I colloqui dovrebbero iniziare fra 3-4 settimane. Intanto in Toscana ci sono 4mila domande alla Pam e vivaci polemiche sindacali.
s CARLINI INLIVORNOIX EAPAG.10

COMPRO ORO

l sogno dell'auto labronica di superlusso svanito insieme a ingenti fondi pubblici e a mille posti di lavoro. La politica, sedotta da nomi altisonanti - De Tomaso, Rossignolo -, prototipi scintillanti e fantomatici finanziatori orientali , si fatta prendere per il naso. Nel contempo

ad Aulla un uomo modesto, Giorgio Aranci, salvato dalle acque, decide di donare decine di migliaia di euro alla sua citt alluvionata. Mi sentivo di doverglielo, dice. Nella vita c' chi prende e c' chi d. Ma siamo cos intossicati e assuefatti che solo il secondo caso ci stupisce. Davide Guadagni

CASSAORO un marchio registrato

EPPUR SI MUOVE

BUONI E CATTIVI

PAGHIAMO

35* /gr.

Fatto del Giorno

IL TIRRENO DOMENICA 15 APRILE 2012

MORIRE DI CALCIO
di Renzo Marmugi
INVIATO APESCARA

Morire di calcio. Quando ancora devi compiere ventisei anni e la vita ti ha gi segnato abbastanza, portandoti via mamma, padre, un fratello. E hai una sorella a casa, disabile. Trentunesimo minuto del primo tempo di Pescara-Livorno, 2-0 per gli amaranto che stanno ripiegando per contenere un attacco abruzzese. Anche Piermario Morosini corre indietro, ma davanti alla panchina ospite comincia a barcollare e cade in ginocchio. Si rialza e le gambe gli cedono di nuovo. Annaspa per la terza volta, poi crolla con la faccia sul prato. Larbitro sta guardando lazione, la tragedia gli succede alle spalle. Salviato e Schiattarella, compagni del Moro, gridano per fargli interrompere il gioco. Ma ancora prima che il fischietto fermi la partita sul campo si sono gi precipitati il massaggiatore del Pescara, Claudio DArcangelo, e il medico livornese, Manlio Porcellini. Gli occhi sbarrati. Sono momenti terribili, tutti hanno gi capito tutto. Il sanitario amaranto gira Morosini, gli occhi fissi e spalancati, la mascella serrata. E in arresto cardiocircolatorio, comincia subito il massaggio cardiaco. Arrivano anche gli infermieri in servizio allo stadio Adriatico. Gli ho infilato in bocca una cannula di Gedel - dice Marco Di Francesco, del 118 - e un palloncino che contiene ossigeno, ho cominciato a ventilarlo, mentre il medico del Livorno insisteva col massaggio. A un certo punto il ragazzo ha sputato la cannula, sembrava che si fosse ripreso. E non c stato bisogno di usare il defibrillatore, che comunque avevamo con noi. Morosini era in mitriasi, cio aveva gli occhi fissi, forse larresto potrebbe anche essere stato causato da un ictus...... Lambulanza bloccata. Un racconto drammatico, che si intreccia con quello dellambulanza che non pu entrare in campo perch bloccata da unauto dei vigili urbani (i vigili del fuoco hanno dovuto rompere un vetro per spostarla: il sindaco di Pescara ha gi annunciato unindagine interna). I giocatori di casa, ancora scossi dalla morte per infarto di Franco Mancini, preparatore dei portieri, avvenuta due settimane prima, si fiondano verso una porta laterale. Tre di loro - Verratti, Zanon e Maniero - escono addirittura dallo stadio per prelevare la barella dallambulanza e poi corrono sul prato. Intanto dalla tribuna sceso anche Leonardo Paloscia, primario cardiologo dellospedale, e si unisce ai soccorsi. Finalmente arriva anche il mezzo del 118, mentre lo stadio sprofonda in un silenzio surreale e sul campo la disperazione ha gi preso il sopravvento. Langoscia nello stadio. Sette minuti interminabili, poi lambulanza finalmente si muove verso lospedale Santo Spirito. E comincia unattesa infinita, mentre i giocatori in lacrime scappano nello spogliatoio e la curva nord canta la partita va sospesa. E cos, ormai conta solo la partita che sta giocando Piermario Morosini. Troppo pi importante. Lo stadio si svuota e in tanti vanno al pronto soccorso ad attendere notizie, anche il pullman del Livorno non tarda a muoversi in quella direzione. Lalternanza emotiva di questo pomeriggio

Quegli occhi sbarrati Morosini non c pi


Sette minuti di angoscia in campo, poi allospedale la tragica conferma La cronaca del dramma in uno stadio ammutolito e commosso

Il giocatore si accasciato al 30 del primo tempo. Subito rianimato, ha sputato la cannula e sembrava essersi ripreso racconta il medico. Un infarto, ma non escluso un ictus
da cani terribile: Gli hanno messo un pacemaker, in coma farmacologico, no, purtroppo non ce lha fatta. Un ping pong terribile, poi alle 16.45 esce di nuovo il dottor Paloscia e annuncia ai giornalisti lasciati sotto la pioggia che quel cuore di ragazzo ha smesso di battere per sempre. Un arresto cardiaco. Quando sono sceso in campo - dice Paloscia - Morosini era in arresto cardiaco e respiratorio. Abbiamo praticato il massaggio per oltre unora, prima solo manualmente, poi con diversi strumenti, provando a farlo ripartire in ogni modo. Defibrillatore, pacemaker, adrenalina, elettroliti. Il giocatore stato anche ventilato e intubato, ma purtroppo non c stato niente da fare, il suo cuore non ha mai ricominciato a battere. La morte avvenuta per fibrillazione ventricolare, una situazione incompatibile con la vita. Impossibile al momento stabilire con certezza la causa del decesso, se cerebrale o cardiaca. Questo potr stabilirlo solo uneventuale autopsia. Le lacrime dei giocatori. Il Livorno ripartito poco dopo, con tante lacrime e un dolore immenso, lasciando a Pescara il direttore generale Giovanni Gardini e il direttore sportivo Elio Signorelli. E toccato a loro attendere larrivo del procuratore di Morosini, Ernesto Randazzo, e della fidanzata Anna. Per stringerli in un abbraccio e provare insieme a da-

Le lacrime dei compagni di squadra, gli applausi dello stadio. I giocatori del Pescara raggiungono lambulanza bloccata fuori dallo stadio per portare la barella di corsa
re un senso a questa cosa che un senso non ce lha. Perch Piermario era un ragazzo sanissimo, dice con gli occhi gonfi il medico sociale del Livorno. Mentre Luci, il capitano, riassume con la voce rotta lo strazio di tutti i compagni: Non si pu morire per una partita di calcio.... Stamani lautopsia. Il magistrato di turno Valentina DAgostino, stamani alle 9 sar allospedale per le formalit burocratiche e per nominare il medico

legale che dovr effettuare lautopsia (in programma domani, mentre i funerali dovrebbero svolgersi marted o mercoled a Bergamo, citt natale del giocatore), indispensabile per chiarire le cause della morte di Piermario Morosini. Un centrocampista giovane, coraggioso, di grande spessore umano. 43 anni dopo Giuliano Taccola, attaccante giallorosso fulminato da un malore nello spogliatoio dopo Cagliari-Roma, il calcio piange un altro suo figlio che non c pi. Come Renato Curi, Antonio Puerta, nomi celebri e dilettanti da una breve carriera, tutti uniti da un tragico destino. Accasciarsi in diretta, con quel tragico replay che passa e ripassa in tv. Una moviola crudele, lo specchio di questi tempi. Larbitro non aveva visto, la morte s. E ha estratto il cartellino rosso.
RIPRODUZIONERISERVATA

DOMENICA 15 APRILE 2012 IL TIRRENO

Fatto del Giorno

Piermario Morosini al mare allElba con la fidanzata Anna

Lambulanza bloccata fuori, i giocatori del Pescara vanno a prendere la barella

Una vita da mediano, giocava contro la sfortuna


Il centrocampista in pochi anni aveva perso il padre, la madre e il fratello Vorrei diventare un buon calciatore per loro che non ci sono pi
di Fabrizio Pucci
LIVORNO

I lunghi capelli neri. La barba. Una faccia da corsaro come piace ai livornesi, i suoi ultimi tifosi. Il sorriso scanzonato e gli occhi furbi di chi la sa lunga. E invece gli occhi di Morosini, nella loro vita troppo breve, di lacrime ne avevano versate tante, troppe. Un'esistenza segnata, tra un calcio al pallone e l'altro, da una serie incredibile di lutti. Piermario Morosini era nato il 5 luglio 1986, esattamente quattro anni dopo la vittoria dell'Italia sul Brasile ai mondiali dell'82. Come dire: nella data il destino di calciatore. Ma nel destino di Piermario pure il grande dolore che lo fa diventare adulto quando, ad appena quindici anni perde la mamma Camilla. E' il 2001 e Morosini gi una giovane promessa del vivaio atalantino. I dirigenti nerazzurri lo avevano notato che era poco pi di un bambino nella Polisportiva Monterosso, la squadra del quartiere di Bergamo dove era nato. E' gi un azzurrino dell'Under 17 quando rimane senza la madre. Soffre, ma cresce. Prosegue il cursus honorum nelle nazionali giovanili che lo porteranno fino all'Under 21 con cui

Morosini a terra, rianimato dai medici: la disperazione dei giocatori in campo

collezioner 18 presenze e parteciper agli Europei in Svezia nel 2009. Nel frattempo aveva vinto un campionato allievi con la maglia dell'Atalanta. S, perch il 'Moro' un tipo tosto. Che in campo lotta perch ha imparato a combattere nella vita. Ha soli 17 anni quando perde anche il padre Aldo. Ma lui non molla. Anzi: Vorrei diventare un buon calciatore per i miei genitori che non ho pi -

dichiar in un'intervista - perch quello era pure il loro sogno. Certi eventi ti cambiano, ma a me hanno pure messo tanta rabbia in corpo. Era questo il suo credo. In tasca ha un diploma di ragioniere. Il calcio il suo mondo. Le amicizie sane, sono la sua famiglia. E' un ragazzo perbene, Piermario. Educato, intelligente. Un acume che si vede anche in campo. Ha i piedi felpati. Im-

posta bene ed pure incontrista. Un giocatore completo, insomma. Il migliore in una finale scudetto persa con la maglia nerazzurra bergamasca. Lo nota l'Udinese che ne acquista la met del cartellino nel 2005. Debutta in serie A il 23 ottobre di quell'anno nella sfida tra i bianconeri friulani e l'Inter. Conta pure una presenza in Coppa Uefa. Poi la lunga sequenza di prestiti. Morosini

tocca Bologna, poi approda al Vicenza dopo che l'Udinese ne ha acquistato l'altra met dall' Atalanta. In maglia veneta disputa due campionati. Viaggia sempre a centrocampo. Con la solita eleganza. Non va mai in difficolt Testa alta, idee chiare e piede che telecomanda il pallone. Una vita da mediano, s, ma dai piedi buoni. Dopo Vicenza altro giro, altra corsa. Morosini va alla Reggina, ma qui il destino si accanisce di nuovo contro di lui. Il fratello disabile si suicida. E' una nuova mazzata. Ma Piermario reagisce ancora. Sul campo. Passa al Padova, poi ancora Vicenza. Infine il ritorno alla casa madre, l'Udinese. Rimane ai margini della prima squadra fino a gennaio quando arriva la chiamata del Livorno. Debutta l'11 febbraio. Partita interna di mezzogiorno col Vicenza. Gli ospiti segnano, gli amaranto vanno in confusione. Madonna lo getta nella mischia. Le sue geometrie salvano il Livorno che pareggia con Dionisi. Poi altre 7 presenze, sei da titolare compresa quella di ieri. Sono felice di essere qui - ripeteva - perch sono in un gruppo di ragazzi perbene e dalle elevate qualit tecniche e morali. Esattamente come lui. A Livorno era una presenza importante. Nello spogliatoio e in campo. Un ragazzo con la testa sulle spalle. Mai una parola fuori posto, mai un'uscita fuori tempo. Proprio come quando indossava la maglia amaranto: preciso negli inserimenti, pulito negli interventi. Lascia la sorella e la fidanzata, Anna che ieri si subito precipitata a Pescara e che era diventata la sua nuova famiglia.
GUARDALEIMMAGINI ELASCIAUN RICORDO www.iltirreno.it

Lambulanza bloccata dallauto dei vigili


Era in divieto di sosta davanti allingresso, persi minuti preziosi: e la Procura apre unindagine
PESCARA

Lauto dei vigili che ostruisce lingresso, bloccando lambulanza

Chi dice quattro minuti, chi addirittura sette: di certo lingresso in campo dellambulanza del 118 stato ostruito e ritardato da una macchina dei vigili urbani. Una Croma solitamente in uso agli ufficiali, chiusa a chiave e parcheggiata con il freno a mano, a partita iniziata, allinterno dellingresso Maratona. Nellarea, s, riservata alle vetture di servizio, ma davanti allentrata per la pista di atletica: davanti al varco per le emergenze. Per consentire allunit mobile di rianimazione di raggiunge-

re il campo dove Piermario Morosini stava lottando tra la vita e la morte c voluto un vigile del fuoco che con un piede di porco, nella concitazione generale di polizia e carabinieri che tentavano di spostare la vettura, ha sfondato il finestrino dellauto per poi togliere il freno a mano e spostarla a spinta insieme a tutti gli altri. A raccontare quegli attimi drammatici il medico dellambulanza del 118, Vito Molfese: Quando abbiamo visto quello che stava succedendo in campo ci siamo precipitati con lambulanza. Ma davanti allentrata

che d accesso al campo, alla pista di atletica, abbiamo trovato alcune macchine che ostruivano il passaggio, almeno quattro. Un paio di civili e un paio dei vigili urbani di cui non si trovavano gli autisti. A quel punto intervenuto un vigile del fuoco che ha rotto il vetro della macchina che pi intralciava, per poi spostarla a spinta e consentirci di entrare in campo. Minuti lunghissimi, sette circa dal momento dellallarme dice il medico, quattro almeno quelli persi a spostare lauto, in cui i soccorritori hanno comunque mandato avanti la barella

portata in campo di corsa dagli stessi giocatori del Pescara. Su quella Croma lasciata davanti al varco per le emergenze avvier accertamenti la Procura, mentre il comandante della polizia municipale Carlo Maggitti afferma: Allo stadio avevamo 15 persone, tutte in servizio. Sto acquisendo le relazioni di tutti i presenti, nel caso specifico stiamo verificando chi fosse alla guida dellauto, ma comunque al momento. La morte del giocatore non si pu collegare a unauto parcheggiata male. Per il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia lauto parcheggiata in divieto di sosta davanti allingresso dello stadio un comportamento sicuramente censurabile, una superficialit inaccettabile. Altro, per, dire che i soccorsi sono arrivati in ritardo per questo.

Fatto del Giorno

IL TIRRENO DOMENICA 15 APRILE 2012

MORIRE DI CALCIO
Lo striscione esposto dai tifosi del Pescara davanti allospedale Accanto una rosa rossa lasciata allo stadio Picchi da un tifoso e la disperazione di Paulinho dopo il malore

Lo show si ferma sospesi i campionati


Tre precedenti: luccisione di Raciti, la morte del Papa e lomicidio-Spagnolo Damiano Tommasi (Aic): servono tutele sui calciatori, soprattutto dilettanti
ROMA

Il calcio si ferma per Piermario Morosini. Pochi minuti dopo l'annuncio della morte del centrocampista del Livorno, la Figc ha disposto la sospensione di tutti i campionati. Una decisione che ha pochi precedenti perch spesso la regola dello show must go on ha sempre avuto la meglio. Solo le due Guerre mondiali hanno fatto completamente fermare lo sport nei Paesi interessati dagli eventi bellici, anche se per esempio la serie A, durante il secondo conflitto, and avanti fino a 1943 inoltrato. Il massimo campionato di serie A, scioperi di calciatori a parte, si poi fermato il 5 febbraio '95, dopo la morte di Vincenzo Spagnolo, il giovane supporter del Genoa che era rimasto ucciso una settimana prima, il 29 gennaio, in uno scontro tra tifosi avversari poco prima che iniziasse l'incontro tra rossobl e Milan. La partita fu poi interrotta alla fine del primo tempo. In quella circostanza, a fermarsi non fu solo il calcio ma tutto lo sport italiano che osserv una domenica di silenzio per riflette-

re sulla violenza negli stadi. Altro stop il 2 aprile del 2005, in occasione della morte di Papa Giovanni Paolo II. Allora il governo proclam tre giorni di lutto nazionale e la Lega Calcio decise di allinearsi, sospendendo i campionati.Prima d'oggi, in ordine di tempo l'ultimo evento a bloccare tutti i campionati fu l'uccisione di Fi-

lippo Raciti: era il 2 febbraio 2007, in occasione di Catania-Palermo i tifosi rossazzurri danno il via a disordini in cui l'ispettore perde la vita. L'allora commissario della Figc, Luca Pancalli, opt per la sospensione dei campionati per una settimana, annullando anche un'amichevole della Nazionale. Lo sport non si ferm inve-

ce per l'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. La sera stessa la Champions League si gioc, poi lUefa fece marcia indietro a causa delle critiche e le gare del giorno dopo furono rinviate. Intanto Damiano Tommasi, presidente dellassociazione calciatori sottolinea che lAic si riunir domani per parlare

di questa tragedia e delle problematiche connesse alla tutela dei giocatori, tema su cui comunque abbiamo gi posto attenzione anche di recente con un convegno. Se nelle categorie professionistiche ci sono certe garanzie, decine di migliaia di ragazzi giocano nelle serie dilettantistiche con pochissimi controlli.

Morosini era sanissimo


In ospedale il pianto del medico del Livorno tra i giocatori disperati
PESCARA

Sono le 16,45 quando il dottor Leonardo Paloscia, primario dellUnit Coronarica del nosocomio abruzzese, annuncia con un filo di voce che purtroppo non c stato niente da fare. I tifosi del Pescara, meravigliosi, e il gruppetto venuto da Livorno, fissano il vuoto. Gli ultr biancazzurri mostrano uno striscione di dieci metri: Piermario, la nord con te. Dalla porta di ferro del pronto soccorso, alla spic-

ciolata, sbucano i giocatori amaranto. E sono fotogrammi che fanno male. Bardi si aggrappa al collo di Corrado Nastasio e lo inonda di lacrime, Mazzoni, col turbante per uno scontro di gioco, una maschera di cera e di rabbia. Luci singhiozza. Non si pu morire per una partita di calcio, le uniche parole che riesce a pronunciare. Chiede una sigaretta, stravolto, fa due tiri poi la restituisce. La lenta processione di giacconi amaranto si dirige verso il pullman per il

pi mesto ritorno a casa. Con un sedile vuoto e tanta voglia di piangere. Armando Madonna, bergamasco come Morosini, ha gli occhi rossi e guarda lasfalto. Mister, per favore, un ricordo. Non ce la faccio, e scuote la testa. Dionisi poco prima di salire a bordo sferra un cazzotto a un cartello stradale, il dottor Porcellini ha il viso gonfio. Era un ragazzo sanissimo, riesce solo a smozzicare quattro parole per questo film arrivato ai titoli di coda troppo presto, a neanche

ventisei anni. Piermario Morosini morto per una fibrillazione ventricolare - mormora il cardiologo pescarese - e la fibrillazione ventricolare incompatibile con la vita. Aldo Spinelli ha vissuto in diretta da Genova i contorni di questo dramma. Un tragico destino, e contro il destino nulla si pu fare. Morosini era in gran forma e un ragazzo splendido, sono veramente addolorato, riesce a dire il presidente amaranto.

DOMENICA 15 APRILE 2012 IL TIRRENO

Fatto del Giorno

Unanomalia imprevedibile
Il medico della Nazionale: i controlli sono accuratissimi ma a volte non basta
di Giulio Corsi
LIVORNO

I PRECEDENTI
1969 GIULIANO TACCOLA 24 anni, Roma
Muore negli spogliatoi al termine di Cagliari-Roma

Enrico Castellacci

Il cardiologo: Sono decisivi i primi 5 minuti


Aritmia improvvisa, infarto, forse anche una forma infettiva fulminante, ma in ogni caso per evitare il peggio fondamentale il soccorso immediato, e spesso si perdono minuti preziosi, con l'utilizzo del defibrillatore. Sono concordi i cardiologi nel commentare l'improvvisa morte sul campo del Pescara di Piermario Morosini. Solo l'autopsia pu svelare la causa del decesso spiega il professore Filippo Crea, direttore dell' Unit coronarica del Policlinico Gemelli di Roma, che sottolinea l'importanza dell'uso del defibrillatore in campo per evitare la morte: In caso di arresto cardiaco la procedura corretta effettuare prima un massaggio manuale, ma se entro 15 minuti non ci sono segni di ripresa, bisogna applicare il defibrillatore che aiuta a superare la fase critica e riporta il movimento il cuore e il paziente in attivit cerebrale. Poi bisogna trasportare il paziente in ospedale per effettuare un angioplastica. Sull'uso decisivo del defibrillatore concorde anche il professor Francesco Fedele, ex presidente della Societ Italiana Cardiologia: In caso di emergenza si devono eseguire manovre corrette e tutto avviene in appena 5 minuti, poi troppo tardi. Spesso invece si perdono minuti preziosi.

Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico della nazionale, come si pu spiegare dal punto di vista scientifico una morte come quella di Piermario Morosini? Purtroppo gli arresti cardiaci possono verificarsi anche se gli esami eseguiti con tutti i crismi non hanno evidenziato anomalie. Ultimamente i casi stanno crescendo: colpa di partite ogni tre giorni e di calendari infernali? Assolutamente no. Giocare due volte a settimana non centra niente, casomai pu creare problemi muscolari, ma non arresti cardiaci. Allora qual il motivo di questo incremento della casistica? Prendete il caso Cassano: si tratta di anomalie che non erano state evidenziate da nessun controllo medico. C qualcosa da cambiare nelle visite, allora? Si deve sempre migliorare e si pu migliorare ancora ma una cosa certa: in Italia la sensibilit verso la questione altissima e lattenzione della federazione medico sportiva nel rilasciare i certificati davvero accurata. Con ulteriori approfondimenti si sarebbero trovate le anomalie che hanno portato alla morte del giocatore amaranto? Non posso entrare nel caso specifico, sar lautopsia a dire perch Morosini morto. Esami particolari tuttavia vengono fatti quando c un motivo. E mancato qualunque campanello dallarme, insomma, che portasse ad un approfondimento... In questo momento non possibile dare una spiegazione reale di quanto accaduto a Pescara, per voglio ricordare che in Italia sono saltati trasferimenti dallestero di giocatori che in altri paesi giocavano e che qui invece non hanno ricevuto lidoneit. Lesempio di Nwankwo Kanu fu emblematico: con lAjax giocava, arriv allInter e la visita medica gli riscontr una disfunzione congenita per la quale fu costretto ad operarsi. Significa che nonostante in

1977 RENATO CURI 24 anni, Perugia

Al 50 di Perugia-Juventus si accascia a terra da solo, senza riprendere pi conoscenza

2003 MARC-VIVIEN FOE 28 anni, Camerun

Crolla nel cerchio di centrocampo, colto da infarto, in CamerunColombia a Lione. Muore dopo unora

2004 MIKLOS FEHER 24 anni, Benfica

Barcolla, cade a terra privo di conoscenza, le ambulanze arrivano in ritardo, muore la notte in ospedale

2007 ANTONIO PUERTA 22 anni, Valencia


Perde conoscenza durante la partita Siviglia-Getafe, muore tre giorni dopo in ospedale

2007 PHIL O'DONNELL 35 anni, Motherwell


Sta per essere sostituito, ma non riesce a dare il cambio al compagno e crolla a terra

2009 DANIEL JARQUE 26 anni, Espanyol


In ritiro con la sua squadra a Coverciano muore durante gli allenamenti
Italia siamo allavanguardia, certe tragedie sono inevitabili? Quando mor Puerta, bandiera del Siviglia, il principale giornale di Madrid scrisse in prima pagina che in Italia una tragedia del genere non sarebbe successa. E invece non era cos... Guardi, mi hanno chiamato tanti giornali per chiedermi del dramma di Morosini e ho preferito non rispondere, lho fatto col Tirreno perch il giornale di Livorno e ritengo giusto trasmettere la consapevolezza di come si pu essere frastornati pur da tecnici della materia, davanti a una morte del genere.

2011 NAOKI MATSUDA 34 anni, Matsumoto


muore due giorni dopo un malore accusato in allenamento

Laccuratezza dei controlli lascia ancora pi amaro in bocca. Il senso di impotenza non rischia di creare una sorta di paura diffusa in chi fa sport, ancor di pi in chi fa sport dilettantistico e amatoriale dove non c un monitoraggio quotidiano di staff medici come nel grande calcio di serie A e B? C un senso di angoscia, s. Ma bisogna essere consapevoli che i controlli sono strettissimi da parte della federazione medico sportiva e sapere che davanti ad un arresto cardiaco c un elemento di prevenzione fondamentale: il defibrillatore.

La sua presenza decisiva dove si fa sport e non mi stancher mai di ripetere che deve esserci in ogni palestra e in ogni campo in cui si fa calcio, basket, volley o qualunque altra attivit. La morte di Morosini fa clamore perch un professionista, perch accaduta sul campo, ma questi casi succedono anche a livello dilettantistico e amatoriale. E si possono combattere con la prevenzione. Conosceva Piermario Morosini? No, ma lo sconforto per la morte di un ragazzo di 26 anni allucinante, sia che muoia giocando a calcio che in qualunque altro modo.

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

IL TRUMAN SHOW E IL MALE


dei cronisti sportivi che conoscevano il ragazzo, qui in redazione al Tirreno. Immagini che richiamano molte altre immagini, pi di tutte forse quella della morte in campo a Perugia di Renato Curi, come ha giustamente ricordato Walter Novellino che quel giorno cera e giocava. Successe nel 1977, forse se lo ricordano solo i pi attempati come me, ma una cosa c da dire a beneficio anche dei giovani: non sono stati casi isolati e accidenti della storia, da quel remoto 77 tragedie cos ce ne

sono state invece parecchie, troppe, a giro per lItalia e per altri cosiddetti Paesi civili e calcisticamente evoluti, dallInghilterra alla Spagna, al Brasile. A riprova, a mio parere, di due cose egualmente importanti, da non dimenticare. Primo. Il rutilante mondo del pallone non un Truman Show impermeabile alle cose brutte della vita. E tutto quello che sta intorno al pallone, per evidenti ragioni di business, che alimenta da anni questa immagine di astrazione stupida e di criminale deresponsabilizzazione, ma le cose non stanno cos: nel Truman Show c chi fatica, soffre, subisce gravi lesioni materiali o immateriali, e in casi non cos rari muore. Magari a 25 anni con la bocca sul prato e la pau-

La maglia 25 di Piermario Morosini

ra negli occhi, dopo aver lottato a lungo per emergere fronteggiando anche drammi personali, come era il caso di questo sventurato ragazzo. Secondo. Chi contribuisce ogni giorno - a cominciare dal-

la tv - a creare il Truman Show e disumanizzare questo mondo dovrebbe riflettere bene, perch forse le due cose non sono cos diverse e staccate come sembra. Se lo show deve comunque andare avanti, e in modi e tempi sempre pi folli, queste cose vanno messe nel conto, cari signori. Se si esasperano i toni e la realt diventa accessoria rispetto alla fiction e al business, certe tragedie avverranno con maggior frequenza e saranno state facilitate se non addirittura istigate. Mi ricordo quarantanni fa tante morti accidentali di giocatori anche scudettati che in realt venivano drogati come cavalli; mi ricordo lo scandalo di quando un giocatore della maggiore squadra italia-

na e della Nazionale fu trovato con la tbc e nessuno se nera accorto finch non si appoggi boccheggiante a una porta e fin allospedale. Cosa si dovrebbe dire oggi, allora, di giocatori costretti a fare il doppio o il triplo di partite, negli orari pi incredibili e con addosso una pressione economica - la pi grossa, la pi difficile da fronteggiare - mediatica e culturale (o sottoculturale) che da una parte li premia scandalosamente e dallaltra li devasta e li schiaccia? Cosa si dovrebbe dire di un ragazzo come questo che cresciuto nel vivaio pi famoso dItalia, che ha girato fior di squadre da Udine a Reggio Calabria senza che nessuno gli diagnosticasse qualcosa, o che almeno avanzasse un piccolo dubbio?

Dovremmo parlare di fatalit? No, signori, manco per idea. Diciamo invece che finora il carrozzone era comunque sempre andato avanti, incurante di tutto: un minutino di raccoglimento e via, the show must go on. Per questo ieri ho personalmente apprezzato la decisione della Figc di fermare il carrozzone, sia pure dopo qualche tentennamento. Forse questo stop non servir a migliorare i controlli medici, a sveltire le ambulanze e tanto meno a tornare a una dimensione pi umana di un gioco che da tempo non pi un gioco. Ma di sicuro un segnale che c qualcosa di grosso che non va, ed era lora che questo segnale arrivasse. Federico Buti
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Livorno
giunge Cosimi a tarda sera: il segno daffetto minimo che la citt possa dimostrare nei confronti di questo ragazzo. Di sicuro incredibile morire a 25 anni nel corso di una partita di calcio dove giocano atleti supercontrollati e con un percorso quotidianamente verificato dalle strutture sanitarie e sportive. La prova generale di quello che potrebbe avvenire il giorno del funerale si vedr questa mattina quando i tifosi si ritroveranno davanti al Picchi per iniziare la veglia. In ogni caso la decisione definitiva sul luogo della funzione sar presa soltanto domani pomeriggio quando si sar conclusa lautopsia che dovr accertare le cause della morte. Te ne sei andato con la nostra maglia addosso. Ti porteremo nel cuore. Eccolo il dolore di una citt, sta dentro la frase di un tifoso. Perch in quattro mesi, da tanto poco era iniziata lavventura in amaranto di Morosini, Livorno non aveva ancora scoperto il suo quinto Moro. Ieri quando lha capito Piermario ci aveva gi lasciato.
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Apriamo lo stadio per laddio a Piermario


MORIRE DI CALCIO LA TRAGEDIA DI MOROSINI
Citt sotto choc per il centrocampista, il sindaco Cosimi e il presidente Spinelli pronti a collaborare per i funerali
di Federico Lazzotti
LIVORNO

La faccia quella di un guerriero che ha conquistato una battaglia e ha fame di vincere la guerra: i capelli tirati indietro e la bocca aperta allungano lovale, un urlo di gioia sta per esplodere dentro due occhi fissi, scuri, vivi, che guardano in direzione della curva nord; le sopracciglia si increspano, il naso si fa pi inclinato nel momento in cui le mani abbracciano il compagno che ha appena segnato il gol della vittoria. passato poco pi di un mese, era il 10 marzo, e Piermario Morosini esultava dentro allo stadio Armando Picchi: ha 25 anni e ha appena battuto lAlbinoleffe, laltra faccia della sua citt natale, Bergamo. felice e su di lui batte il sole. in questo fermo immagine, troppo recente per pensare che sia gi storia, che la citt ricorda il Moro come lo chiamano i tifosi in uno striscione appeso allingresso dello stadio. Ragazzo serio Piermario, centrocampista che giocava anche contro la sfortuna da quando era un pulcino. morto in diretta tv davanti alla giostra del calcio che avrebbe voluto spingere il suo cuore per farlo battere ancora mentre i suoi occhi correvano gi altrove. Adesso dentro allultimo stadio che lo ha visto esultare, che potrebbe essere allestita la camera ardente per salutare il numero 25. Un funerale di massa per un dolore da condividere che scacci i fantasmi di chi pensa che questi ragazzoni con la tartaruga al posto degli addominali siano immortali. Ieri dopo la tragedia allAdriatico, il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi e il presidente amaranto Aldo Spinelli si sono sentiti pi volte al telefono. Se sta bene anche ai parenti e alla fidanzata il tono con il quale si sono lasciati allora apriamo lo stadio. Ag-

Piermario Morosini esulta assieme ai compagni Siligardi e Paulinho dopo il successo in casa contro lAlbinoleffe del 10 marzo scorso

Il grande abbraccio di Livorno: si fermano i campionati


Il vescovo giusti Lega calcio uisp

Una messa per il tuo entusiasmo


ss A nome di tutta la Diocesi mi unisco al dolore dei familiari, dei compagni di squadra e della societ. Ho affidato a Dio l'anima di questo giocatore durante la Messa per le cresime che ho celebrato oggi. Il cuore di questo ragazzo che oggi ha smesso di battere, continui ad abitare nei nostri cuori, nei nostri ricordi e nelle preghiere, perch il suo entusiasmo e la sua passione possano vivere ancora.

Un minuto di silenzio e partite sospese


ss Nel nostro piccolo, in tutti i campionati amatoriali, dedicheremo un minuto di silenzio prima dell'inizio della partita. Cercando, nelle possibilit, di sospendere tutte le partite in programma oggi. Confidiamo nella collaborazione delle squadre.
il presidente kutuf

difficilmente accettabile, lo ancora di pi quando colpisce un giovane nel pieno della sua vitalit, con tanta strada sportiva e umana davanti. Sono umanamente vicino ai familiari, alla societ, ai compagni e ai tifosi che, come me, ricorderanno sempre questo generoso atleta.
Monsignor Razzauti

a cercare di non sciuparla. A chi a capo dello sport e delle societ rivolgo l'invito a intensificare i controlli e a non usare mai metodi che vanno contro la natura.
Sel

Rinviato il premio Valenti: Calderini avrebbe voluto cos


La Provincia e il Coni hanno deciso di rinviare la cerimonia di premiazione del Premio Valenti alla sportivit 2012", in programma domani. Il dolore fortissimo scrivono Fausto Bonsignori e Mario Fracassi ci impedisce di svolgere un evento di gioia e festa. Siamo sicuri che questa scelta sarebbe stata condivisa da Gino Calderini che tanto ha fatto per far crescere questo premio e a cui abbiamo dedicato l'edizione 2012.

Ciao Piermario siamo con te


ss Ci uniamo al cordoglio per la tragica scomparsa di Piermario. Sentite condoglianze ai giocatori del Livorno e alla dirigenza. Partecipiamo allo straziante dolore della famiglia in questo momento cos drammatico.

Ragazzi, fate tesoro della vostra vita


ss Senza falsi e inutili moralismi vorrei invitare i giovani, in particolare, a riflettere sul valore della vita e

Un addio che non si accetta


ss La morte sempre

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Accanto, Morosini esulta con Dionisi dopo il gol di ieri a Pescara. Nella foto grande il dolore degli amaranto allospedale. A sinistra le lacrime di Schiattarella

Luci: Non si pu morire cos


Lo strazio degli amaranto. Madonna: non ce la faccio. Porcellini: era un ragazzo sano
di Renzo Marmugi
INVIATO A PESCARA

Mani sulla testa, lacrime di rabbia, smorfie di dolore. Quando il filo sottile di una vita ti si spezza accanto ognuno torna se stesso, non esistono filtri. E allora reagisci come vuoi, sei libero. Anche se non puoi farci niente. Capisci che un tuo compagno arrivato al traguardo e non ti resta che piangere. Anche se forse speri in un miracolo, ti illudi che quel corpo inerme e con gli occhi spalancati che il tuo medico sociale rivolta a pancia in su come un manichino per cominciare il massaggio cardiaco possa ancora fare un gol al novantesimo e vincere la sua maledetta partita. Non cos. Purtroppo. Piermario Morosini sta morendo, anzi gi morto quando Simone Salviato, il difensore amaranto che presidia quella fascia, lo vede cadere per tre volte e tentare vanamente di rimettersi in piedi. Alzati, alzati, gli grida invano. Anche Pasquale Schiattarella ha vissuto quella scena da vicino e intuisce subito che non un semplice infortunio. Le gambe del numero 25 non rispondono e lui crolla sullerba, burattino senza fili tradito da un destino terribile. Salviato corre dallarbitro e insieme a capitan Luci lo implora: Ferma il gioco. Luomo col fischietto si volta, vede quel corpo immobile a faccia in gi e fischia, ma il dottor Manlio Porcellini e il massaggiatore del Pescara

Morosini e accanto Signorelli

Il dolore di Spinelli: un tragico destino, e contro il destino non si pu combattere Morosini era un ragazzo splendido, per me questo un dolore tremendo
16,45 quando il dottor Leonardo Paloscia, primario dellUnit Coronarica del nosocomio abruzzese, annuncia con un filo di voce che purtroppo non c stato niente da fare. I tifosi del Pescara, meravigliosi, e il gruppetto venuto da Livorno, capeggiato da Corrado Nastasio, fissano il vuoto. Gli ultr biancazzurri mostrano uno striscione di dieci metri: Piermario, la nord con te. Piove, ma nessuno se ne accorge. Quando la tragica notizia si diffonde quel lenzuolo di speranza sparisce in un attimo, inghiottito dal grigio piombo di questo sabato dannato. Dalla porta di ferro del pronto soccorso, alla spicciolata, sbucano i giocatori amaranto. E sono fotogrammi che fanno male, davvero. Anche a chi ha i capelli bianchi. Bardi si aggrappa al collo di Nastasio e lo inonda di lacrime, Luci singhiozza. Mazzoni, col turbante per uno scontro di gioco, una maschera di cera e di rabbia. Non si pu morire per una partita di calcio, le uniche parole che Andrea Luci

nel frattempo erano gi in campo. Scattano i soccorsi, ma i giocatori e lintero stadio hanno gi intuito tutto. Sette minuti, ne passano sette prima che lambulanza possa partire verso lospedale Santo Spirito. E sembrano eterni, 4200 secondi infiniti. Paulinho si copre il viso con le mani, piegato in due, Dionisi seduto sullerba piange, gli altri si fiondano negli spogliatoi stravolti, in lacrime. Il direttore generale Giovanni Gardini, a un passo dalla macchina che porter Moro verso lultima disperata rincorsa, si copre il viso con una mano, prende il cellulare e comincia a singhiozzare. E limmagine della tragedia, il riassunto di un dramma, la fine di tutto. Il tempo di fare una doccia, di riannodare i fili delle emozioni, poi il pullman amaranto lascia lo stadio per correre al pronto soccorso. Due chilometri, poco pi, verso lospedale Santo Spirito. Vissuti in apnea, col cuore in gola, per sentirsi dire che la maglia numero 25 ha perso il suo padrone. Sono le

riesce a pronunciare. Chiede una sigaretta, stravolto, fa due tiri poi la restituisce. La lenta processione di giacconi amaranto si dirige verso il pullman per il pi mesto ritorno a casa. Con un sedile vuoto e tanta voglia di piangere. Armando Madonna, bergamasco come Morosini, ha gli occhi rossi e guarda lasfalto. Mister, per favore, un ricordo. Non ce la faccio, e scuote la testa. Dionisi poco prima di salire a bordo sferra un cazzotto a un cartello stradale, il dottor Porcellini ha il viso gonfio. Era un ragazzo sanissimo, riesce solo a smozzicare quattro parole

per questo film arrivato ai titoli di coda troppo presto, a neanche ventisei anni. Piermario Morosini morto per una fibrillazione ventricolare - mormora il cardiologo pescarese - e la fibrillazione ventricolare incompatibile con la vita. Aldo Spinelli ha vissuto in diretta da Genova i contorni di questo dramma. Un tragico destino, e contro il destino nulla si pu fare. Morosini era in gran forma e un ragazzo splendido, sono veramente addolorato, riesce a dire il presidente amaranto. Un tifoso del Pescara si avvicina a uno del club Il Porto e gli regala una sciarpa. Que-

sta per lui, e con gli occhi indica l dentro, verso lospedale. Dove quel ragazzo bergamasco che a quindici anni aveva perso la mamma Camilla, poi il padre Aldo e anche un fratello, ha finito di sorridere. Piermario era dolcissimo, sempre disponibile, educato, intelligente - ricorda Mino Favini, responsabile del settore giovanile dellAtalanta - oltre che un buon giocatore. Lo ricordo con un velo di tristezza negli occhi, tutte quelle disgrazie in famiglia lo avevano segnato, ma era sempre riuscito a rialzarsi. Fino allultimo sgambetto. Il pi crudele. La salma stata trasferita nellobitorio dellospedale civile Santo Spirito di Pescara ed ora a disposizione dellautorit giudiziaria. Il pm incaricato, Valentina DAgostino, seguir la disposizione dellautopsia. Tra i tanti ricordi dei calciatori e dei dirigenti presenti allo stadio Adriatico c anche quello di Vincenzo Marinelli, ex presidente del Pescara, dirigente dellItalia Under 21 da molto tempo: Non si pu morire cos a 25 anni - ha detto Marinelli in lacrime - Piermario stato con noi nellUnder 21 e posso dire che stato un ragazzo unico. Ha avuto tante perdite nella sua vita e ha saputo sempre reagire. Era un esempio di vita, non giusto. Poco fa mi hanno telefonato sia Zola che Casiraghi, entrambi piangevano, una vera tragedia.
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III

Allo stadio una rosa con il numero 25 Oggi la veglia-ultr


Uno striscione al Picchi dedicato al Moro amaranto I tifosi della curva si riuniranno per ricordare Piermario
di Fabrizio Pucci
LIVORNO

Lacrime e polemiche sul web


LIVORNO

Le lacrime dellimperturbabile Gardini In quel momento si compreso il dramma


La tragedia si consuma a met di un livido pomeriggio di Aprile. Mezz'ora del primo tempo. Il Livorno sta vincendo 2-0 a Pescara, ma chi se ne frega. C' Morosini a terra. Non si muove. Chi sta a casa avverte un doloroso senso di impotenza. Solo mani nei capelli, mentre i medici praticano il massaggio cardiaco al giocatore del Livorno. Ma la gravit della situazione si definisce in un frame. Un'immagine televisiva. In mezzo al campo c' il direttore generale amaranto, Giovanni Gardini che nella vita di tutti i giorni non si scompone mai. E' un uomo d'altri tempi. Inappuntabile. Serissimo. Una persona perbene. Sempre disponibile con tutti. Sul prato dell'Adriatico pure lui si lascia andare a un pianto a dirotto. Occhiali da vista appoggiati sulla fronte. Il telefonino sulla bocca, coperta da una mano. Forse sta comunicando la gravit della situazione a qualcuno. Ecco. In quel momento tutti hanno capito che la vita si Morosini sta volando via. La percezione del dramma ce l'ha data proprio l'uomo pi misurato. Le sue lacrime sono state le lacrime di tutti. (f.p.)

Hai lottato fino alla fine. Ciao grande Moro'. E' un sabato di lacrime di pioggia su Livorno e sullo stadio Armando Picchi. Ma lo striscione affisso all'ingresso principale del vecchio 'Ardenza' rimane asciutto. Il dolore dei tifosi del Livorno composto. Il tempo inclemente. Molti sono rimasti a casa. A cercare di rintuzzare le fitte dolorose inferte da quelle immagini che fanno male come coltellate. Il dramma di Morosini anche una tragedia televisiva. Tanti livornesi infatti erano incollati ai teleschermi per seguire la loro squadra impegnata nella difficile trasferta di Pescara. 2-0 per i ragazzi di Madonna dopo un quarto d'ora. Roba da stropicciarsi gli occhi. Poi l'incubo,. Il buco nero che ingoia Morosini e svilisce di qualsiasi senso tutto il resto. Piove allo stadio e sono poche decine i tifosi al calar della sera. La loro una sorta di veglia funebre. Rendono omaggio a uno di noi che morto con la nostra maglia sulla pelle. Se la morte schiaccia, quel concetto commuove. C' una rosa rossa apposta sulla cancellata nera dello stadio. C' del nastro da pacchi marrone per fissarla bene. Piermario Morosini per sempre con me. E una firma. C' una lenta processione di automobili. Si soffermano un attimo. Non sfidano la pioggia d'aprile che adesso fredda. Rallentano. Gettano uno sguardo allo striscione. Poi se ne vanno. Un ragazzo piange. Non si d pace. Non riesce a parlare. Morosini morto. Non possibile. 25 anni sono pochissimi per andare via. Domenica lo stadio deve essere pieno" commenta un altro sportivo "perch la squadra va sostenuta. Dobbiamo stare uniti. E una mano ignota ha posto una rosa sul portone principale del Picchi sormontata dal numero 25, quel-

Piermario Morosini col respiratore viene caricato sullambulanza

Il cordoglio della societ: da quando era con noi ha dimostrato enormi doti di atleta e di uomo. Messaggi da Empoli, Fiorentina, Inter, Milan e tanti altri club
lo che Piermario portava sulle spalle. Questa mattina alle dieci, intanto, previsto un raduno davanti allo stadio di un nutrito gruppo di tifosi amaranto della curva nord. Si tratter probabilmente di un omaggio alla memoria dello sfortunato centrocampista e di un forte messaggio di vicinanza alla squadra e alla societ amaranto in un momento di grandissimo dolore. In tarda serata arrivato anche il comunicato ufficiale del Livorno calcio. Ciao Piermario. Il Presiden-

te Aldo Spinelli, i giocatori, lo staff tecnico e tutta la Societ Associazione Sportiva Livorno Calcio - si legge sul sito ufficiale della societ - esprimono il loro pi grande dolore per la tragica e prematura scomparsa del giocatore amaranto Piermario Morosini avvenuta oggi. Da quando ha vestito la casacca del Livorno, Piermario si sempre fatto apprezzare per le sue doti di atleta e di uomo eccezionale. Tutta la Societ A.S. Livorno Calcio esprime le pi sentite condoglianze ai familiari di Piermario. Al Livorno sono arrivati messaggi di cordoglio da tutto il calcio italiano, anche dallEmpoli e dalla Fiorentina che, si legge in una nota, porge le pi sentite condoglianze, partecipa allo straziante dolore dei familiari di Piermario scomparso a soli 25 anni e si unisce con commozione al lutto di tutto il movimento calcistico italiano.
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Lo choc del mondo del calcio e della citt corre sul web: su Facebook, su Twittter e sui siti di informazione. Ieri a decine hanno voluto salutare Piermario Morosini lasciando un post, un ricordo, sul sito Internet del Tirreno (www.iltirreno. it: in molti, oltre a salutare per lultima volta il calciatore, hanno chiesto, anche con toni accesi, pi controlli e garanzie per gli atleti. Polemiche anche sui ritardi nei soccorsi. Di seguito alcuni commenti lasciati sul sito. Greta Guzzi: ma che cavolo vi danno per farvi morire uno dietro l'altro? Deborah Morelli: povero tesoro vita ingiusta, decisione ottimale di fermare tutti campionati in segno di lutto e rispetto per questo eroico, valoroso e sfortunatissimo ragazzo. Diego Ogeid: importantissimo l'uso del defibrillatore in campo, tutte le societ sportive devono possederne almeno uno!!!! E tutto lo staff tecnico di ogni societ deve saperlo usare ed eseguire correttamente le procedure di rianimazione. Carlo Andrea: basta bombe e partite a ritmi folli ogni tre giorni non possibile che non ci sia dietro niente, ogni mese si moltiplicano i casi, fermiamo lo sport e riportiamolo ad essere un divertimento. Peter Patti: addio Moro. Un altro arresto cardiaco su un campo di calcio... Che si faccia chiarezza! Popolo Rossoblu: il Genoa club Popolo Rossobl manda un forte abbraccio alla famiglia, al Livorno calcio, ai tifosi/e livornesi, che le stelle ti guidino con mamma, pap e fratellino verso la Luce di Dio. (Paolo e Corrado). Lorenzo Lorenzi: talentuoso ma discontinuo, dicevano di lui... Dicevano. Brutto da oggi parlare al passato! Osanna Lari: ma non possibile c' troppo stress nel calcio e forse pochi controlli medici adeguati. Francesco De Cicco:non so cosa dire, certo che loro professionisti sono pi seguiti, ma siamo umani e il corpo, soprattutto il cuore non facile tenerlo sotto controllo. Linfarto a questa et non ti lascia scampo, stato pi fortunato Cassano che ha avuto un preavviso, senn era un altro caso. Gaetano Incardona: si deve approfondire le visite mediche, non possiamo vedere giovani finire in questa maniera, morire su un campo di calcio o in altri campi. Un saluto a Piermario che RIP ciao. Luca e Patrizia: non ci sono parole per questo dramma, ci stringiamo con immenso dolore alla famiglia, gli amici, il Livorno Calcio e tutti i tifosi. Marcella Gianni: non ci sono parole se non un grande dolore per un giovane che ci ha lasciato inseguendo i suoi sogni... ma come si pu? Danilo Marianelli: Sono rimasto esterrefatto da questa ennesima tragedia. Ci si chiede se sia possibile che giocatori professionisti sottoposti a un infinit di controlli medici possano cadere cos. Ad ogni modo non essendo un dottore non voglio dare giudizi.
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Una rosa posta dai tifosi allingresso dello stadio in ricordo di Morosini

Lo striscione della curva nord appeso ieri pomeriggio al cancello principale dello stadio Picchi

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