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Asimmetrie Politiche

La perdita della Geometria nella Politica Odierna


LA TENDENZA DELLE MODERNE SOCIETA' ALL'AUTODETERMINAZIONE

Dalla politica sta via via scomparendo il senso dello spazio. Si sta lentamente dissolvendo la spazialit intesa come elemento di rappresentazione e semplificazione delle dinamiche politiche. Quelle superfici e quei volumi ove per anni sono state collocate le idee e la loro concretizzazione in fatti, come espressione di una dialettica semplice, comprensibile a tutti. Oltre alla perdita dello spazio nella sua generalit, sta prevalendo, negli ultimi anni, la tendenza alla scomparsa della segmentazione simmetrica degli spazi politici, secondo quel modello geometrico che tradizionalmente ha distinto sinistra, centro- sinistra, centro, centrodestra e destra. Una semplificazione, solo apparentemente banale che non a caso, per oltre duecento anni, ha rappresentato la piattaforma ove collocare in maniera distinta e distinguibile, le idee cardine del pensiero politico moderno. Proprio di quel pensiero che da alcuni anni stenta a fornire nuovi ed interessanti spunti di innovazione ed evoluzione. mentre sta dimostrando una tendenza spontanea ed ineludibile a generare elementi spuri o derivazioni di pensiero politico che tendono ad appaiarsi in maniera asimmetrica rispetto le loro naturali collocazioni originali o rispetto alle loro fonti originali di generazione. In buona sostanza non pensiero politico con una propria architettura ed una geometria rinnovata, bens la neo affermazione di una panorama in cui non stentano a riaffermarsi elementi che potremmo definire pre politici, semplificati, che badano a generare in concreto pi soluzioni tecniche di governo che vere e proprie costruzioni ideali della societ. Un sistema dunque che mostra un inquietante tendenza al disordine, allentropizzazione, al sovvertimento e allasimmetria del pensiero e delle posizioni ivi derivate, in cui gli attori della politica odierna male si ritrovano ed ancora peggio convivono. Lelemento cardine sul quale ruota la perdita dimensionale della politica la discontinuit e la cessazione di consequenzialit dei principali pensieri politici moderni. I meccanismi che hanno generato la globalizzazione, la sudditanza della politica alleconomia, la prevalenza del pensiero immediato e della necessit di risolvere problemi sempre pi complessi ed articolati ha generato la nascita nella politica e tra i politici di un atteggiamento orientato a enucleare scelte politiche che quasi sempre si assomigliano moltissimo, strategie e ricette di governo che mostrano un criterio di ispirazione e scenari risolutivi sovrapposti sia che chi li proponga provenga dallarea della destra che dallarea della sinistra. Sullaltro fronte non appaiono allorizzonte idee portanti di rilievo, di forza o di grande carattere e connotato che possano essere riconducibili ad un nuovo ciclo della politica per cosi dire post moderna. Allora sarebbe utile domandarci su quali presupposti debba poggiare la politica. La politica rappresenta dunque la semplice soddisfazione delle richieste di cittadini attraverso lenucleazione di strategie di governo, oppure deve generare idee utili alla

costruzione di un modello di societ allinterno del quale vengono iscritte anche le necessit e le tecniche di governo del paese medesimo? La politica pi idonee allesigenze di gestione di un percorso di continuit sviluppo e crescita di quel paese. Vi ancora unapparente simmetria della politica incentrata su una sorta di reale tripolarismo che vede un centro, una destra ed una sinistra ma che in buona sostanza a tuttoggi solamente apparente in quanto quasi tutti questi contenitori di idee sono pi vuoti che pieni e ci che si registra un tentativo piuttosto goffo di utilizzare un pensiero debole basato su strategie per governare il paese. Vi pertanto un centro destra che invece di applicare i propri paradigmi di pensiero, applica tuttaltro ed un centro sinistra che si muove al pari del centro destra su terreni non propri ed in totale antitesi con le proprie convinzioni ideali. Occorre domandarsi se corretto tutto ci. Se tale spontanea tendenza che si registra come una pulsione allannichilimento della politica tradizionale e delle sue categorie e dei suoi strumenti partecipativi, come i partiti politici, non sia che lultimo tratto di una situazione che con lavvento delle societ allargate o globali ha sancito il canto del cigno del pensiero politico moderno. Allora si adusi scomodare un prezioso quanto abusato luogo comune e cio: E finito il tempo delle ideologie. Non siamo daccordo. Preferiremmo parlare di fine dellideologismo e non parlare di fine delle idee politiche che portano a creare scenari politici in cui riconoscersi. Le societ tendono ad auto-definirsi e ad auto-modularsi, sulla base di precisi segnali che provengono, non gi dal pensiero politico diversificato e stratificato in spazi diversi, bens da sollecitazioni originate da altre formaedi spazialit. Dalla rivoluzione delle comunicazioni, dalle reti telematiche, da internet e dai telefonini multimediali. Levoluzione in tempo reale di una nuova struttura societaria, pi evoluta, pi colta che pensa in proprio e non con la testa di altri, apre la porta a nuove forma di spazialit, in cui vanno a collocarsi nuovi soggetti dal carattere spiccatamente autoreferenziale. In questo nuovo scenario la politica tradizionale, deve rincorrere costantemente restando permanentemente arretrata rispetto al pensiero e alle opinioni dei cittadini o dei nuovi soggetti che li rappresentano. Ci spiega la difficolt per i partiti tradizionali a rappresentare compiutamente le opinioni ed il pensiero del cittadino post moderno. Trovano ancora facile collocazione nelle opinioni e dai piatti pronti offerti dai partiti quella fetta sostanziale di persone che ancora non hanno familiarizzato con gli innovativi scenari offerti dalla societ in permanente divenire, ma altrettanto vero che vi una parte sostanziale dei cittadini pi vigili, pi attenti, pi evoluti che si indirizzano verso un nuovo modo di leggere ed interpretare le dinamiche di una societ che tende allautotutela dei cittadini, delegandola sempre meno e sottraendola sempre pi a quella forma di tutela pedagogica ed ipoevuluta offerta dai partiti politici tradizionali. Si va verso un aggregato societario, molto particolare, sommatoria di forti individualit, in grado di comunicare (in tutti i sensi parlando, scrivendo, esprimendo arte ed altre

forme intellettuali, acquistando, inviando foto e filmati), in senso bidirezionale e a 360 gradi con il mondo e pertanto consapevole di unautonomia che non vuole delegare a garanti ed intermediari la propria rappresentanza di pensiero ed opinione. E mentre lindividuo acquista sempre maggior sicurezza a muoversi nello spazio virtuale, al contempo, perde profondit tridimensionale nello spazio geometrico della vita epidermica e nella sua espressivit quotidiana. Proprio quello spazio e quelle geometrie che via via si stanno sottraendo e stanno scomparendo dalla politica contemporanea. MASSIMO SCORRETTI (non riproducibile senza il consenso dell'autore)

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