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CHI CHE COSA QUANDO DOVE PERCH

Via dallEuropa
La crisi economica che colpisce lEuropa ha pesanti conseguenze sul versante demografico. Per la prima volta da decenni, alcuni paesi europei stanno sperimentando un saldo migratorio negativo o pesanti diminuzioni della loro capacit di attrarre lavoratori stranieri. Alcuni paesi in via di sviluppo, al contrario, stanno vedendo un ritorno massiccio dei loro emigrati in Europa, a cui si aggiungono decine di migliaia di lavoratori qualificati europei che cercano nuove opportunit nelle economie pi in crescita. Il trasferimento di lavoratori qualificati fuori dallEuropa un altro costo della crisi che rischia di essere molto pesante e di incidere sulle capacit di ripresa future, dato che i giovani in possesso di un titolo di studio (la gran parte degli emigranti europei) sono il capitale umano necessario anche alla ripresa economica e allinnovazione. Uno dei paesi in cui il cambiamento stato pi veloce e rapido stata la Spagna, che fino al 2008 ha sperimentato una forte crescita economica e che oggi invece il paese con il pi alto tasso di disoccupazione in Europa. Secondo lIstituto Nazionale di Statistica spagnolo, nel 2011 il numero di persone emigrate dalla Spagna ha superato quello delle persone immigrate, di oltre 55.000 unit solo tra gennaio e settembre. la prima volta che accade dal 1990, e il dato tanto pi significativo se si tiene conto del fatto che nel 2007, prima della crisi immobiliare, il numero degli immigrati superava quello degli emigrati di circa 700.000 unit, e la Spagna era la prima meta di immigrazione in Europa. La crisi stata improvvisa e ha colpito duramente: il settore delle costruzioni ha perso l80 per cento dei suoi addetti e centinaia di migliaia di unit abitative sono rimaste invendute. Anche se con numeri meno drammatici, il fenomeno interessa anche lItalia: secondo i dati della fondazione ISMU1, nel corso del 2010 la popolazione immigrata italiana scesa di un brusco 86 per cento rispetto allanno precedente, un dato che le analisi riconducono molto pi alla situazione economica del nostro paese che alla politica di respingimenti e limitazione degli ingressi del governo Berlusconi. Il saldo migratorio negativo in Spagna, Portogallo, Irlanda, Slovenia e Cipro, spiega il Wall Street Journal, che dedica un lungo articolo al fenomeno. Circa 37.000 spagnoli sono emigrati nel 2010, e il 60 per cento di loro andato fuori dallUnione Europea. Gli spagnoli si trasferiscono principalmente in America Latina, visti gli alti tassi di crescita del Brasile o del Per. Il Brasile, scrive il Wall Street Journal, sta fornendo molte opportunit agli emigrati europei, mentre i suoi emigrati ritornano in massa in patria. Secondo il governo, quasi met dei brasiliani che vivevano allestero sono tornati in patria: nel 2007 vivevano fuori dal Brasile pi di 3 milioni di persone, mentre oggi sono meno di 2 milioni. E le opportunit sono particolarmente numerose per i lavoratori qualificati, architetti o ingegneri: il programma di infrastrutture del governo prevede di investire 500 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, mentre il paese avr bisogno entro il 2020 del doppio degli ingegneri che possiede ora.
15 gennaio 2012 http://www.ilpost.it (adattato)

un ente scientifico autonomo e indipendente che promuove studi, ricerche e iniziative sulla societ multietnica e multiculturale, con particolare riguardo al fenomeno delle migrazioni internazionali.

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