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Vasanti S. Malik, Teresa T. Fung, Rob M. Van Dam, Eric B. Rimm, Bernard Rosner, Frank B. Hu

Consuetudini alimentari durante ladolescenza e rischio di diabete tipo 2 in donne di mezza et


Diabetes Care gennaio 2012 35: 12-18

OBIETTIVI - Non noto se le consuetudini alimentari nei primi anni di vita possano influenzare il rischio di diabete tipo

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2 (DMT2) nell'et adulta. Abbiamo valutato la relazione tra le consuetudini alimentari durante l'adolescenza e rischio di diabete tipo 2 in et matura. DISEGNO DELLO STUDIO E METODI - Abbiamo esaminato l'incidenza su 7 anni di DMT2 in relazione con le consuetudini alimentari durante le scuole superiori fra i 37.038 partecipanti della coorte del Nurses' Health Study II, che hanno completato un questionario di frequenza alimentare sulla loro dieta durante la scuola superiore. Le consuetudini alimentari sono state ottenute da analisi fattoriale. E' stata utilizzata la regressione di rischio proporzionale di Cox per stimare il rischio relativo (RR) e gli IC al 95%. RISULTATI - Il modello prudente, caratterizzato dal consumo di cibi sani, non era associato al rischio di DMT2. Il modello occidentale, caratterizzato dal consumo di dolciumi, insaccati e cereali raffinati, era associato a un rischio del 29% maggiore di DMT2 (RR 1,29, IC 95% 1,00-1,66, P trend 0,04), dopo aver corretto per la scuola superiore e i fattori di rischio da adulto rispetto ai quintili estremi, ma risultato attenuato dopo correzioni per le variazioni ponderali da adulto (1,19, 0,92-1,54). Le donne che avevano i punteggi pi alti con il pattern occidentale durante il periodo della scuola superiore e nell'et adulta avevano un rischio pi elevato di DMT2 rispetto alle donne che avevano punteggi costantemente bassi (1,82, 1,35-2,45), e tale associazione era in parte mediata dal BMI da adulto (1,15, 0,85-1,56). CONCLUSIONI - Un modello alimentare occidentale durante l'adolescenza pu aumentare il rischio di DMT2 in et adulta, anche attraverso l'aumento ponderale in et adulta. Le misure preventive devono essere finalizzate a sviluppare sane abitudini alimentari che abbiano inizio gi in giovane et e continuino fino all'et adulta.

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Obiettivi educazionali per questo articolo: Comprendere la relazione tra le consuetudini alimentari contratte durante l'adolescenza e il rischio di diabete tipo 2 nella popolazione femminile di mezza et. ***** ARTICOLO Anche se l'obesit il fattore di rischio pi importante per il diabete tipo 2 (DMT2), studi epidemiologici hanno individuato una serie di alimenti che possono ulteriormente modulare il rischio indipendentemente dal bilancio energetico. Per esempio, le diete a basso contenuto di cereali integrali o fibre e ad alto carico glicemico e di carni lavorate hanno mostrato di aumentarne il rischio (1,2). Come approccio complementare nella stima degli effetti dei singoli alimenti o dei nutrienti, diventata sempre pi utilizzata la valutazione delle abitudini alimentari in relazione al rischio di DMT2. Il modello complessivo (pattern) della dieta, oltre le sue singoli componenti, pu influenzare il rischio di DMT2 a causa delle interazioni tra le sostanze nutritive e le propriet fisiche degli alimenti (3). Le abitudini alimentari, inoltre, riflettono il modo in cui vengono consumati i cibi, rendendo pi facile la proposta di cambiamento di dieta e la trasformazione dei risultati in raccomandazioni dietetiche. In epidemiologia nutrizionale l'analisi fattoriale emersa come uno strumento utile per la caratterizzazione di modelli alimentari. Studi precedenti hanno dimostrato associazioni positive coerenti tra il modello occidentale di dieta e incremento ponderale (4) e rischio di DMT2 (3,5). Sino ad oggi, la ricerca sul DMT2 ha generalmente focalizzato la propria attenzione sull'identificazione dei fattori di rischio che operano durante l'et adulta. Tuttavia, le prove via via accumulatesi suggeriscono che l'esposizione durante le prime fasi della vita, come la dieta materna durante la gravidanza e la dieta nell'infanzia e nell'adolescenza, possono influenzare il rischio di sviluppare malattie croniche, tra cui il DMT2 (6). Un approccio di questo tipo potrebbe migliorare la nostra comprensione dell'eziologia del DMT2 e integrare strategie di prevenzione in atto. I dati sulla dieta degli adolescenti in relazione al rischio futuro di DMT2 sono scarsi, e, a nostra conoscenza, nessuno studio ha esaminato se particolari abitudini alimentari nelle fasi iniziali della vita possano influenzare il rischio di DMT2 nell'et adulta. Pertanto, abbiamo valutato la relazione tra i principali modelli alimentari durante le scuole superiori e il DMT2 incidente circa 2 decenni pi tardi in un'ampia coorte di donne statunitensi. Abbiamo inoltre esaminato l'effetto congiunto delle abitudini alimentari nel periodo di frequenza delle scuole superiori e di quello in et adulta sul rischio di sviluppare DMT2. DISEGNO DELLO STUDIO E METODI Studio di popolazione Il Nurses' Health Study II (NHS II) una coorte prospettica di 116.671 infermiere diplomate che nel 1989 al basale avevano un'et compresa tra 24 e i 44 anni. Questa coorte stata seguita con cadenza biennale attraverso questionari, spediti per posta, sullo stile di vita, dieta e la storia medica. Lo studio ha mantenuto un tasso di risposta 90% in ogni periodo di 2 anni (7). Nel 1997 alle partecipanti, che in quel momento avevano un'et compresa tra i 34 e i 53 anni, stato chiesto se fossero stati disposti a compilare un questionario sulla dieta durante il periodo delle scuole superiori (HS-FFQ [High School Food Frequency Questionnaire]). Circa il 61% della coorte ha dichiarato la propria disponibilit (n = 64.380). Il confronto tra queste donne e l'intera coorte non evidenziava differenze per le caratteristiche della dieta base o dei fattori di rischio per DMT2. Quest'analisi stata limitata a 47.355 donne che hanno restituito l'HS-FFQ nel 1998 (il

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73% di quelle che avevano inviato il questionario). Abbiamo escluso le partecipanti che riferivano come alimentazione attuale assunzioni caloriche ritenute poco plausibili ovvero < 500 o 3500 kcal/die (n = 2920) e come alimentazione attuata nelle scuole superiori < 500 o 5000 kcal/die (n = 1181), o che non avevano risposto a 10 voci del questionario (n = 225). Inoltre, abbiamo escluso le partecipanti che avevano una diagnosi confermata di diabete (n = 502 diabetici di tipo 2, n = 42 diabete di tipo 1) o morte (n = 1) prima della consegna dell'HS-FFQ nel 1998, quelli che non avevano indicato la data della diagnosi del diabete (n = 616), o che avevano avuto un'anamnesi positiva per diabete (n = 137), diabete gestazionale (n = 1875), cancro, ad eccezione dei tumori cutanei che non fossero melanoma, o malattie cardiovascolari (n = 2818) riportata nel 1999. Dopo tutte queste esclusioni, l'analisi stata condotta su un totale di 37.038 partecipanti. Valutazione delle consuetudini alimentari durante il periodo delle scuole superiori e nell'et adulta Le consuetudini alimentari sono state valutate mediante l'HS-FFQ, un questionario con 124 quesiti che chiedeva alle partecipanti informazioni sulla loro dieta durante il periodo della scuola superiore. Alle partecipanti stato chiesto quanto spesso consumavano una quantit specifica di ciascun tipo di alimento utilizzando nove risposte che vanno da "mai o meno di una volta al mese" a "sei o pi volte al giorno." Le categorie dell'HS-FFQ comprendevano i principali piatti, pane e cereali, frutta, verdura, snack e prodotti lattiero-caseari. L'HS-FFQ stato progettato per includere gli alimenti che sono stati consumati quando le donne frequentavano la scuola superiore. La quantit di nutrienti ricavata dall'HS-FFQ stata calcolata moltiplicando la frequenza di consumo di ogni singola unit di cibo per il contenuto di nutrienti delle porzioni specificate, sommando quindi i singoli contributi. I valori nutrizionali sono stati ottenuti dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e dai produttori degli alimenti. Il ricordo delle abitudini alimentari nel periodo dell'adolescenza tra le partecipanti al NHS II e una coorte simile risultato riproducibile (8,9), e l'HS-FFQ ha dimostrato una ragionevole validit (9,10). Le abitudini alimentari in et adulta sono state valutate mediante un FFQ a circa 131 quesiti somministrato nel 1991, 1995, 1999 e 2003. Questi FFQ hanno valutato le usuali abitudini alimentari durante l'anno trascorso, e i prodotti alimentari e le categorie di risposta erano risultati simili a quelle dell'HS-FFQ. La validit degli FFQ, simili a quelli utilizzati nel NHS II, era ragionevole (11). Per identificare i modelli alimentari, i tipi di alimenti sul FFQ sono stati prima aggregati in 37 gruppi di alimenti per l'HS-FFQ e in 40 gruppi di alimenti per l'NHS II FFQ, sulla base delle analogie nel profilo nutrizionale e nelle preferenze alimentari. Simili raggruppamenti di alimenti sono stati utilizzati in precedenza (5). L'analisi fattoriale con la procedura di rotazione ortogonale di tipo "varimax" stato applicato ai gruppi di alimenti per generare i modelli alimentari (12). In breve, l'analisi fattoriale aggrega le variabili correlate, e ogni fattore ottenuto (modello alimentare) una combinazione lineare di tutti i gruppi alimentari che sono stati pesati per il proprio carico fattoriale e spiega il maggior numero di variazioni possibili nei gruppi di alimenti (12). Gruppi di alimenti con carichi positivi contribuiscono al modello alimentare, mentre quelli con carichi negativi sono inversamente associati. Gruppi di alimenti con un fattore di carico assoluto 0,30 sono stati considerati come contribuenti in modo significativo al modello (12). Analogamente a studi precedenti, la nostra analisi ha mantenuto due fattori, etichettati come modelli "prudente" e "occidentale", sulla base di autovalori (>1), scree-test (una rappresentazione grafica di autovalori >1), e l'interpretabilit dei fattori (5). Lo scree-test ci ha permesso di identificare due modelli principali con i pi ampi autovalori (>2,75). I punteggi del modello alimentare sono stati calcolati sommando l'assunzione standardizzata di gruppi alimentari, ponderati per il loro fattore di carico (12). Tali punteggi sono stati utilizzati per classificare le partecipanti in base al grado con cui essi si conformavano a un dato modello dietetico. La riproducibilit e la validit dei modelli alimentari derivati da questo metodo sono stati accettabili (13). A causa di eventuali sovra- o sottostime del FFQ, le abitudini alimentari sono state corrette per l'assunzione totale di energia con il metodo residuale (14). Valutazione degli esiti Le donne che segnalavano una nuova diagnosi di diabete in uno qualsiasi dei questionari biennali sono state inviate a compilare questionari supplementari per confermare il self-report. Abbiamo utilizzato criteri per la diagnosi dell'American Diabetes Association (glicemia a digiuno 7 mmol [126 mg/dl]). In sottostudi del NHS, il 98% dei casi di diabete autoriportati documentati dallo stesso questionario supplementare sono stati confermati da revisione delle cartelle cliniche (15). L'analisi statistica I punteggi del modello alimentare sono stati divisi in quintili, e la regressione dei rischi proporzionali di Cox stata utilizzata per stimare i rapporti tra i tassi di incidenza di ogni quintile a quello pi basso. Il tempo-persona di follow-up stato calcolato per ogni partecipante dal 1997 al giugno 2005, o alla data di diagnosi di DMT2, o alla morte. La valutazione delle tendenze nei quintili stata condotta modellando il valore medio per ogni categoria come una variabile continua. Nell'analisi dei modelli alimentari nel periodo di frequenza alla scuola superiore, i modelli multivariati sono stati aggiustati per BMI all'et di 18 anni (< 18,5, da 18,5 a < 25, da 25 a < 30 o 30 kg/m2), l'assunzione totale di energia (quintili, kcal/die), il fumo tra i 15 e i 19 anni (nessuno o 1-4, 5-14, o 15 o pi sigarette/die), e l'attivit fisica (quintili, equivalenti metabolici [Mets]/settimana). Abbiamo inoltre corretto per i fattori di rischio in et adulta, tra cui lo stato di fumatore (mai, in passato, in atto: 1-14 sigarette/die, 15 sigarette/die), l'attivit fisica in corso (quintili, Mets/settimana), l'anamnesi di DMT2 nei genitori o fratelli (s, no), l'uso di contraccettivi orali (mai, in passato, in atto), l'utilizzo di ormoni in postmenopausa (mai, sempre), il consumo calorico totale (quintili, kcal/die), e l'alcool (0, 0,1-4,9, 5-9,9, 10 g/die). I test di sensibilit sono stati condotti con un'addizionale correzione per modello alimentare in atto (prudente o occidentale) e per il cambiamento ponderale dopo i 18 anni, che sono potenziali confondenti. E' stata inoltre valutata la modificazione dell'effetto dell'associazione tra modello alimentare durante le scuole superiori e DMT2 per il BMI all'et di 18 anni e l'attivit fisica durante la scuola superiore. I test di interazione sono stati effettuati inserendo un product term con la corrispondente variabile di stratificazione e il punteggio medio dei quintili del modello alimentare come variabile continua analizzando i valori di P secondo il test di Wald. L'interazione tra abitudini alimentari durante la scuola superiore e in et adulta stata valutata mediante un cross-product term che utilizza i valori medi dei terzili. Per valutare le attuali abitudini alimentari in relazione al rischio di DMT2, stata utilizzata la media cumulativa dei modelli alimentari ottenuti dal FFQ nel 1991, 1995, 1999 e 2003, e i modelli multivariati sono stati corretti per i fattori di rischio in et adulta sopradescritti. Sono stati inoltre aggiunti ai modelli il BMI attuale (< 23, 23-24,9, 25-26,9, 27-28,9, 29-30,9, 31-32,9, 33-34,9, 35-36,9, 37-38,9, 39-40,9, 41-42,9, 43-44,9, 45 kg/m2) e l'ipertensione (s, no). Le medie cumulative sono state utilizzate per ridurre variazione casuale intrapersona e meglio riflettere l'assunzione

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dietetica a lungo termine, ma stata valutata anche un'analisi parallela usando i modelli alimentari al basale. La correlazione tra punteggi del modello alimentare durante le scuole superiori e in et adulta stato valutato mediante i coefficienti di correlazione di Spearman. Per valutare l'effetto congiunto del modello occidentale alimentare durante la scuola superiore e nell'et adulta sul rischio di DMT2, i punteggi del modello alimentare sono stati categorizzati in terzili basso, medio e alto e classificati incrociandoli in una singola variabile, sono stati valutati come categorie utilizzando "basso-basso" come riferimento nel modello multivariato. Tutti i test statistici erano a due code ed eseguiti utilizzando versione 9 di SAS per UNIX (SAS Institute, Cary, NC, USA). RISULTATI Due modelli principali alimentari sono stati identificati dall'HS-FFQ (Tabella supplementare 1 Il modello denominato Tabella 1). "prudente" risultato caratterizzato da un elevato consumo di verdura, frutta, legumi, pesce, e da cereali di migliore qualit e da un basso consumo di snack e bibite. Al contrario, il modello denominato "occidentale" risultato caratterizzato da un elevato consumo di dolci, snack, carni lavorate, carne rossa, patatine fritte e cereali raffinati e basso consumo di verdura, frutta e pesce. Simili pesi fattoriali sono stati osservati per i due modelli alimentari degli adulti, anche loro denominati come "prudente" e "occidentale", con qualche variazione rispetto ai modelli 2003 (Tabella Tabella 2). supplementare 2

Tabella supplementare 1. Il modello alimentare "prudente e i modello "occidentale"

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Tabella supplementare 2. Il modello alimentare "prudente e i modello "occidentale" 1991-2003

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Le caratteristiche di base durante la scuola superiore e quelle attuali della popolazione in studio secondo quintile di modelli alimentari nella scuola superiore sono riportati nella Tabella 1 Le donne con punteggi pi elevati nel modello 1. prudente durante le scuole superiori erano pi attive fisicamente, meno propense a fumare, avevano sane abitudini alimentari durante le scuole superiori e in et adulta, e hanno minor guadagno ponderale dall'et di 18 anni rispetto alle donne con un punteggio pi basso per questo modello. Le donne con i punteggi pi elevati nel modello occidentale durante le scuole superiori sono state meno attive fisicamente, pi propense a fumare, e tendevano ad avere abitudini alimentari meno favorevoli durante le scuole superiori e in et adulta, hanno maggior guadagno ponderale dopo i 18 anni, e avevano una maggiore probabilit di avere l'ipertensione o un'anamnesi familiare di diabete. La correlazione nei punteggi del modello alimentare tra periodo delle scuole superiori ed et adulta stato 0,49 per il modello prudente e 0,40 per il modello occidentale.

Tabella 1. Caratteristiche durante le scuole superiori e al basale corrette per et secondo quintile del modello alimentare corretto per l'apporto calorico tra le partecipanti del NHS II durante la scuola superiore

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Durante 290.703 persone-anno di follow-up, abbiamo confermato 550 casi di DMT2. Come mostrato nella Tabella 2 il 2, modello prudente durante le scuole superiori non risultato associato al rischio di DMT2. Tuttavia, il punteggio pi alto del modello occidentale durante le scuole superiori era associato ad aumentato rischio di DMT2. Dopo correzione per et, indice di massa corporea all'et di 18 anni, l'assunzione totale di energia, l'attivit fisica e il fumo durante la scuola superiore, le partecipanti nel pi alto quintile di punteggio del modello occidentale avevano un rischio del 62% maggiore di DMT2 rispetto alle partecipanti nel pi basso quintile (rischio relativo [RR] 1,62, IC 95% 1,27-2,07; P trend < 0,0001). Quest'associazione persisteva anche dopo correzione per i fattori di rischio in et adulta (attivit fisica, storia familiare di diabete, fumo, uso di terapia ormonale sostitutiva in post-menopausa, uso di contraccettivi orali, apporto energetico totale e consumo di alcol) (1,39, 1,08-1,78, P trend: 0,006). Un ulteriore correzione per punteggio del modello occidentale nell'et adulta ha indebolito l'associazione (1,29, 1,00-1,66, P trend: 0,04), e l'associazione diventata non significativa dopo correzione per il cambiamento di peso dall'et di 18 anni.

Tabella 2. RR di DMT2 tra le partecipanti del NHS II (1997-2005) secondo i quintili del modello alimentare durante la scuola superiore, corretto per l'apporto calorico

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L'associazione tra modello alimentare occidentale nella scuola superiore e DMT2 stato modificato dal BMI all'et di 18 anni (P per interazione: 0,04), con l'associazione che diventata pi forte tra gli individui con all'et di 18 anni un BMI < Tabella 3). 25 kg/m2 rispetto agli individui che erano alla stessa et in sovrappeso (Tabella supplementare 3 Non sono state

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osservate altre interazioni.

Tabella supplementare 3. Associazione tra modello alimentare occidentale nella scuola superiore e DMT2 in relazione al BMI all'et di 18 anni

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Nella nostra analisi delle abitudini alimentari degli adulti, un punteggio pi alto per il modello prudente era associato a ridotto rischio di DMT2 dopo correzione per et (RR per il quintile pi alto rispetto al pi basso: 0,52, IC 95% 0,40-0,67; tendenza P: < 0,0001) (Tabella supplementare 4 Tabella 4).

Tabella supplementare 4. RR di DMT2 tra le partecipanti al NHS II (1997-2005) secondo i quintili del modello alimentare durante la scuola superiore, corretto per l'apporto calorico

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Quest'associazione non era pi presente dopo correzione per i potenziali confondenti. Al contrario, un pi alto punteggio nel modello occidentale in et adulta era associato a un rischio notevolmente pi elevato di DMT2. L'associazione persisteva anche dopo correzione per i potenziali confondenti (RR 2,14, IC 95% 1,58-2,88; P trend < 0,0001), ma non era pi rilevabile dopo correzione per l'indice di massa corporea (1,24; 0,91-1,69; P trend 0,23). Un'ulteriore correzione per l'ipertensione non ha modificato le associazioni (rispettivamente 0,85, 0,64-1,12 e 1,20, 0,88-1,62, per i modelli prudente e occidentale). Simili risultati sono stati ottenuti dalle analisi utilizzando i modelli alimentari al basale (dati non riportati). Come mostrato nella Figura 1 i soggetti che avevano punteggi pi alti nel modello alimentare occidentale in et adulta 1, e durante la scuola superiore hanno avuto il maggiore rischio di DMT2 rispetto agli individui con punteggi bassi (RR 1,82, IC 95% 1,35-2,45). La forza dell'associazione per il modello occidentale durante le scuole superiori sembra diminuire con livelli pi bassi del modello occidentale in et adulta. La correzione per il BMI corrente ha attenuato quest'associazione (1,15, 0,85-1,56) (dati non presentati).

Figura 1. Analisi congiunta tra il punteggio del modello alimentare occidentale nell'et adulta e durante la scuola superiore in relazione al rischio di DMT2.

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I terzili (basso, medio, alto) di punteggio del modello alimentare occidentale durante la scuola superiore e nell'et adulta sono stati classificati, incrociandoli in una singola variabile categorica, e valutati per il rischio di DMT2 con la categoria "basso-basso" come riferimento. Alti livelli di modello alimentare occidentale durante la scuola sono rappresentati da barre nere, i livelli medi da barre grigie, e i bassi livelli da barre bianche. I dati sono corretti per l'et, le calorie totali, l'anamnesi familiare di diabete, l'abitudine al fumo, l'attivit fisica, l'uso di contraccettivi orali, la terapia ormonale sostitutiva, e l'alcol. I punteggi dei modelli alimentari congiunti attuale-scuola superiore [RR (IC 95%)] sono stati i seguenti: basso-basso (riferimento), 1,00; medio-bassa, 0,95 (0,66-1,37); alto-basso, 1,55 (1,10-2,19); medio-bassa, 0,94 (0,61-1,44); medio-medio, 1,12 (0,78-1,62); alta-medio, 1,45 (1,02-2,05); basso-alto, 0,94 (0,58-1,53); medio-alta, 1,28 (0,88-1,85); e alto-alto, 1,82 (1,35-2,45). Le categorie sono state definite come terzili. I punteggi medi del modello occidentale attuali sono stati i seguenti: basso, -0,53; media, -0,05, e alta, 0,44. I punteggi medi del modello occidentale durante la scuola superiore sono stati i seguenti: basso, -0,43; media, 0,02; e alta 0,42. CONCLUSIONI In questo ampio studio prospettico di coorte nelle donne statunitensi abbiamo identificato durante le scuole superiori due principali modelli alimentari. Una maggiore aderenza al modello prudente, caratterizzato da un elevato apporto di cibi sani, non era associato al rischio di DMT2, coerentemente con gli studi precedenti nelle nostre coorti (3,5). Tuttavia, una maggiore aderenza al modello occidentale, caratterizzata da un elevato apporto di dolci, carni lavorate, e cereali raffinati, risultato associato ad un rischio maggiore di DMT2 indipendentemente da altri fattori di rischio nel periodo delle scuole superiori e nell'et adulta. A nostra conoscenza, questo il primo studio che ha esaminato le abitudini alimentari degli adolescenti in relazione al rischio di DMT2 alcuni decenni pi tardi. L'associazione tra i modelli occidentali e DMT2 sembra essere in parte mediato dall'aumento ponderale. In questa coorte, una maggiore aderenza a un modello alimentare occidentale stato precedentemente associato ad aumento ponderale, mentre un modello prudente ha mostrato di poter facilitare il mantenimento ponderale (4). I nostri risultati - sebbene le associazioni tra modelli alimentari occidentali durante la scuola superiore e attuali con il DMT2 si siano attenuate dopo correzione per il cambiamento ponderale dall'et di 18 anni e l'attuale BMI - sostengono un ruolo dell'adiposit come mediatore. Questo risultato supportato dalla nostra constatazione che entrambi i modelli alimentari durante la scuola superiore hanno predetto il cambiamento ponderale dopo 18 anni di et (P < 0,0001) (non mostrato). L'interazione tra il modello alimentare occidentale durante la scuola superiore e il BMI all'et di 18 anni suggerisce che questo modello possa anche influenzare il rischio futuro di DMT2 nelle ragazze in precedenza con peso normale (BMI < 25 kg/m2), anche se il meccanismo non chiaro e dovrebbe essere interpretato con cautela. Le componenti della dieta, all'interno

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del modello alimentare, che possono influenzare il rischio DMT2 includono un pi elevato contenuto di grassi saturi (16), un maggiore carico glicemico (1), contenuto in ferro-eme (17) e in prodotti finali della glicosilazione (18) provenienti da un maggior consumo di carne lavorata, da cereali raffinati, e da dolciumi. molto probabile che sia la combinazione di fattori dietetici la responsabile della forza delle associazioni. Punteggi pi alti per il modello occidentale sono stati correlati con valori pi elevati di insulinemia a digiuno, di peptide C (19) e di marker infiammatori (20). Nel nostro studio, le donne che avevano i punteggi pi alti nel modello occidentale sia in adolescenza che in et adulta hanno presentato il maggiore rischio di DMT2, suggerendo che l'adesione ad un modello occidentale di alimentazione durante l'adolescenza possa influenzare il rischio di DMT2 oltre quello prodotto da alti punteggi nel modello occidentale in et adulta, probabilmente per la persistenza di un modello alimentare poco sano attraverso il corso della vita. Poco si sa su come l'alimentazione durante la prima infanzia possa influenzare successivamente il rischio di DMT2. Una maggiore altezza da adulto, che pu rappresentare uno stato nutrizionale adeguato nell'infanzia, stato associato a un ridotto rischio di DMT2, probabilmente attraverso l'aumento nell'infanzia dell'IGF-1 (21,22), anche se questa relazione non stata pienamente stabilita. E' possibile che una maggiore aderenza a un modello occidentale durante l'adolescenza aumenti il rischio di DMT2 in et adulta attraverso un effetto cumulativo sui processi fisiologici alla base dello sviluppo della malattia. I risultati del Bogalusa Heart Study indicano che pressione arteriosa elevata, iperinsulinemia, dislipidemia incomincino ad aggregarsi durante l'infanzia e possano predire i fattori di rischio cardiovascolare nell'adulto (23). Quest'aggregazione di fattori di rischio stato messo in relazione a cattive abitudini alimentari durante l'infanzia (24). Pu anche essere possibile che una maggiore aderenza al modello alimentare occidentale sia associato ad uno stile di vita poco sano, riscontrabile durante la vita, che influenza il rischio di DMT2. Nonostante la correzione per i potenziali fattori confondenti, un confondimento residuo non pu essere escluso. La validit del ricordo in et adulta della dieta da adolescente, 15-35 anni prima, non stato stabilito dal momento che difficile distinguere gli effetti del declino della memoria con l'et, l'influenza della dieta attuale sul ricordo della dieta in passato, e i cambiamenti temporali nella dieta (8,9). Tuttavia, la mancanza di un'interferenza dell'et alal'atto di compilazione degli HS-FFQ suggerisce che in tali dati l'attenuazione con l'et del ricordo della dieta delle scuole superiori non possa essere un fattore significativo, anche se difficile da isolare (P per interazione 0,89 per il modello di prudente e 0,43 per il modello occidentale; Tabella supplementare 5 5).

Tabella supplementare 5. Associazione fra modello alimentare durante la scuola superiore rischio di DMT2 in relazione all'et delle partecipanti al momento della restituzione degli HS-FFQ

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La validit dell'HS-FFQ stata valutata mediante somministrazione del questionario a 80 giovani adulti che avevano ricordato tre diete a distanza di 24 ore e due FFQ riferiti a 10 anni prima, durante il periodo della scuola superiore (10). La correlazione tra la media dei nutrienti HS-FFQ e ricordo a 24 ore era 0,45 (range 0,16-0,68) e tra l'HS-FFQ e il FFQ era 0,58 (0,40-0,88) (10). La validit dell'HS-FFQ stato anche valutato confrontando i dati autoriportati dalle infermiere con quelli delle loro madri (9). La correlazione media tra i dati autoriportati dalle madri e dalle infermiere per i nutrienti stato 0,40 (0,13-0,59) e per i cibi 0,30 (0,10-0,61) (9). Altri studi che hanno esaminato la validit dei ricordi alimentari a 11-24 anni hanno riportato correlazioni moderate per il cibo (range 0,29-0,4) e per i nutrienti (0,23-0,59) (8), simili a quelli riportati per l'HS-FFQ. La metodologia di indagine mostra che fornire una chiara definizione del periodo di riferimento (cio, la scuola superiore) aumenti il ricordo (25). Questi risultati suggeriscono che l'HS-FFQ fornisce una documentazione ragionevole della dieta degli adolescenti, anche se pu essere prevista una qualche attenuazione dei risultati per errori di misurazione non differenziali. Vi sono inoltre limitazioni nell'analisi di modelli alimentari per la soggettivit del raggruppamento degli alimenti e la determinazione del numero di fattori da conservare. Tuttavia, nelle nostre coorti le consuetudini alimentari sono state generalmente coerenti. Il motivo per cui gli attuali modelli dal FFQ 2003 sono risultati leggermente diversi rispetto agli anni precedenti pu essere dovuto ai cambiamenti temporali nella dieta. L'esclusione dei dati del FFQ 2003 dalla media cumulativa non ha cambiato i nostri risultati. Il disegno prospettico del nostro studio, in cui i casi sono stati accertati dopo la restituzione dell'HS-FFQ, limita la possibilit di recall-bias causato dalla conoscenza dello stato di malattia. Un punto di forza importante della pattern analysis la capacit di rilevare l'effetto combinato dei cibi, dal momento che le propriet fisiche degli alimenti e delle interazioni tra i nutrienti possono influenzare l'omeostasi glucidica. I nostri risultati confermano quelli di studi precedenti che hanno rilevato un'associazione positiva tra il modello occidentale dieta e rischio di DMT2. Inoltre, abbiamo dimostrato che una maggiore adesione a questo modello durante l'adolescenza associato ad un aumentato rischio di DMT2 in modo indipendente e in associazione con il modello occidentale in et adulta. Le donne che avevano i punteggi pi alti del modello occidentale durante l'adolescenza e in et adulta hanno avuto il maggiore rischio di DMT2 rispetto agli individui con punteggi stabilmente bassi, suggerendo che la persistenza di un modello alimentare di tipo occidentale in et adulta possa avere effetti particolarmente negativi sul rischio di DMT2, probabilmente attraverso l'aumento ponderale. Per una prevenzione ottimale del DMT2, una dieta sana dovrebbe essere adottata sin dai primi anni di vita e mantenuta nel corso della vita.
Note Questo lavoro ha avuto il supporto del National Institutes of Health grant CA50385 e DK58845. Nessun potenziale conflitto d'interesse stato riportato per questo articolo. V.S.M. ha definito e condotto le analisi, redatto il manoscritto, ha la responsabilit per il conteuto finale, ed il "guarantor" dello studio. T.T.F. ha rivisto le analisi e redatto il. R.M.v.D. e E.B.R. hanno collaborato al disegno del progetto ed edito il manoscritto. B.R. ha fornito il supporto statistico. F.B.H. hanno collaborato al disegno del progetto e all'interpretazione dei dati, ed edito il manoscritto. Parti questo studio sono state presentate alle Scientific Sessions dell'American Heart Association, Atlanta, Georgia, 22-25 March 2011. Bibliografia 1. Salmern J, Manson JE, Stampfer MJ, Colditz GA, Wing AL, Willett WC. Dietary fiber, glycemic load, and risk of non-insulin-

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Diabetes Care

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