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BIRDWATCHING & WILDLIFE MAGAZINE

N4- GIUGNO 2012

SOMMARIO

pag 4 - Lintervista: Massimo Brambilla - di Cristina Usanza pag 6 - Etica della fotograa naturalistica - di Lorenzo Nottari pag 10 - Una giornata di relax - di Gabriele Ferramola pag 13 - La colonia di fenicottero di Comacchio ed il suo inanellamento a scopo scientico. del Dott. Marco Scutell pag 15 - Macro, II puntata - di Roberto Zarlenga pag 18 - La savana: i big ve, i grandi mammiferi e qualche altro strano incontro di Emanuela Cavalli pag 22 - Il martin pescatore - di Giorgio Canon pag 23 - A caccia con il catadiottrico - di Massimo Casa pag 27 - La copertina del mese con Claudio Gennari - di Riccardo Trevisani pag 28 - programma di giugno 2012 del WWF Macchiagrande

le foto della rivista le puoi trovare qui : http://web.me.com/ilmelodico/bwmagazine/Foto.html il sito ufciale della rivista: http://bwmagazine.ning.com/ english version: http://web.me.com/ilmelodico/bwmagazine/english_version.html su facebook: https://www.facebook.com/groups/149952581724988/

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la lettera del direttore


Lavventura continua, grazie a tutti coloro che ci stanno dando una mano, ogni mese la rivista cresce per merito di voi tutti. Ringrazio in particolar modo Roberto Zarlenga con i suoi articoli sulla tecnica macro, Emanuela Cavalli che ci fa sognare lafrica con i suoi splendidi racconti e le sue fantastiche foto, il Dott. Marco Scutell con le storie dei fenicotteri, Lorenzo Nottari che ci ricorda che fare foto naturalistiche vuol dire anche preservare la natura, Cristina Usanza con le sue interviste, Gabriele Ferramola con le sue passeggiate fotograche, Massimo Casa che in questo numero ci ha riportato indietro nel tempo con il catadiottrico, Giorgio Canon con il suo Martin pescatore, Giusy Baf per aver corretto i nostri errori ortograci, ed inne Fulvio Gek De Maio per le traduzioni in inglese. Da questo mese on line il sito della rivista, (http://bwmagazine.ning.com/), dove mettere le vostre foto piu belle, una enciclopedia sulle specie animali, sar un lavoro lungo, ma ce la faremo, grazie alle vostre foto pubblicate sul nostro gruppo ed agli articoli dei nostri collaboratori. Non voglio dilungarmi troppo, vi lascio alla lettura di questo nuovo numero sperando di farvi cosa gradita. Riccardo Trevisani

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LINTERVISTA:
DI CRISTINA USANZA

Massimo Brambilla
Anche in questo nuovo numero , spero mi seguirete i per una tranquilla chiaccherata con un altro grande appassionato di fotografia naturalistica MASSIMO BRAMBILLA , che molto gentilmente si sottoposto alla sfilza di domande che gli ho sottoposto ....senza perdere tempo, direi di cominciare.... Cristina -da quando fai fotografia, la passione come nata? Massimo-tutto e' cominciato un decina di anni fa, (anche se la passione gia' esisteva) frequentando l'oasi LIPU di Cesano Maderno. L ho conosciuto persone amanti della natura e della fotografia che mi hanno contagiato, e sempre frequentando oasi ho conosciuto fotografi ai quali ho cercato di rubare Cristina-che tipo di fotografia preferisci oltre ovviamente alla naturalistica? Massimo la fotografia che preferisco e' quella naturalistica in genere, ma mi divertee anche girare gli autodromi. Cristina-la tua attrezzatura e il perch della scelta... Massimo-la mia attrezzatura e' quasi tutta Canon: 2 corpi macchina(30D e 7D) 100/400 4.5 5.6- 300 f4- 70/200 f4- 15/85 4.5 5.6 Tamron 90 macro ex 1.4x e 2x della kenko con questo materiale mi trovo molto bene

copyright Massimo Brambilla

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Cristina- che tipo di preparazione fai prima di fotografare? Massimo-cerco di arrivare il prima possibile sul posto in modo di non arrecare disturbo alla fauna, a meno che non si vada in qualche oasi dove gli animali sono "abbituati all'uomo"e quindi non si ha problema di orario e cosa molto importante rispettaare sempre la natura Cristina-uno scatto al quale sei particolarment elegato? Massimo-scatti ai quali sono particolarmente legato non ne ho per me ogni scato ha la sua storia diciamo che quelli che mi emozionano di piu sono quelli dei piccoli di ogni specie

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Cristina- ritieni che la fotografia naturalistica possa essere d'aiuto per la salvaguardia dell'ambiente? Massimo-secondo me facendo mostre o proiezioni fotografiche si possono sensibilizzare persone e specialmente bambini sul rispetto e la salvaguardia della natura e del nostro ambiente Cristina-cosa consigli a chi alle prime armi? Massimo-a chi vuole avvicinarsi alla fotografia dico solo di non scoraggiarsi se qualche scatto non viene come si vorrebbe l'importante e' perseverare :prima o poi arriva ringraziamo di cuore Massimo Brambilla..... e gli auguriamo scatti sempre pi unici e importanti .... Cristina Usanza
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Etica della Fotograa naturalistica


Quando la conoscenza e la tutela vengono prima dello scatto

di LORENZO NOTTARI

La discussione sulletica della fotograa naturalistica sta vivendo un momento molto importante e ricco di spunti. Per questo ringrazio Riccardo Trevisani e gli amici di Birdwatching & Wildlife per la possibilita di scrivere questo articolo che vuole essere uno spunto di riessione e spero di condivisione, affrontando diverse tematiche inerenti la nostra passione. Chi vi scrive ha la fortuna di frequentare diverse associazioni, tutte legate a lo doppio con la Natura, con la sua conoscenza e quindi il suo rispetto e tutela. Parlo di associazioni come il Cai di Roma (alpinismo e guida escursionismo giovanile) Wwf (corsi educazione ambientale e cogestione Oasi Vasche di Maccarese-Roma ) e la Lipu di Ostia di cui sono un volontario attivista, birdwatcher ed educatore ambientale. Avrete gia capito quale e il mio approccio quando faccio fotograe o quando le osservo in mostre e riviste. Il fotografo naturalista e tra i primi e piu importanti comunicatori della Natura , dal suo scatto lo spettatore ne trae diversi messaggi, diversi spunti. Dimentichiamo spesso che siamo solo ospiti di questo meraviglioso palcoscenico che e la Natura. La maggior parte dei reportage propongono scatti in cui lanimale non viene fatto conoscere, ma e strumentale alla foto, al documentario, facilmente vendibile agli spettatori. E cos i leoni restano nel nostro immaginario solo dei micidiali killer, senza parlare delletologia dei loro branchi e dei forti legami della colonia. Oppure lo squalo bianco e il solito sbranatore di foche ed otarie, e non viene mai Valorizzata la sua importanza come indicatore ambientale visto che e una delle specie pi antiche del nostro pianeta. O come il falco pellegrino, che e conosciuto dai pi come il rapace pi veloce del Mondo, ma nessuno conosce i gli intensi legami di coppia e gli spettacolari giochi aerei preludio del corteggiamento e delle copule. Questi esempi possiamo categorizzarli nei danni indiretti della fotograa naturalistica, danni di comunicazione, dove noi fotogra con la nostra preparazione dovremmo invece trasmettere,far nascere nei visitatori delle nostre mostre, nuovi

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messaggi, nuovi argomenti volti prima di tutto alla conoscenza, conservazione e valorizzazione della Natura. Se non conosciamo quello che stiamo fotografando, come interpreter la foto lo spettatore? Cosa vedr nello scatto? Questa e una buona domanda da porsi mentre facciamo foto e quando scegliamo quella da pubblicare. Si tratta di un miglioramento culturale che richiede tempo, conoscenza e passione ma che crea una sorte di educazione ambientale indiretta negli spettatori che, oltre ad aver visto delle foto, tornano a casa arricchiti di nuove conoscenze ed informazioni sullargomento. E quindi fondamentale accrescere la nostra conoscenza, dobbiamo essere curiosi e capire quello che succede davanti a noi e che renderemo immortale con uno scatto. Vorrei farvi altri esempi che possiamo chiamare danni diretti della fotograa naturalistica, che inconsapevolmente possiamo arrecare agli animali stessi, come le foto ai nidi ed ai rapaci notturni. Foto che possono essere giudicate belle, anche tenere e dolci nel caso dei nidi oppure misteriose e magiche nel caso dei rapaci notturni. Molte specie effettuano centinaia, migliaia di chilometri per arrivare dallAfrica nella nostra penisola, per nidicare o per riposarsi e continuare il loro lungo cammino verso il nord, il meraviglioso mondo del Popolo Migratore. Esemplari che possono pesare poche decine di grammi, che hanno volato su mari e montagne per decine di giorni e che noi immortaliamo con una bella ashata,la loro tutela e meno importante del portare a casa uno scatto? Oppure le centinaia di foto ai nidi che vediamo sul web, anche queste in maggior parte Gruccione

con il ash, scatti effettuati senza la minima etica, senza farsi domande sul disturbo creato e sulle potenzialit di abbandono del nido da parte degli adulti. Esiste una Direttiva Europea detta Direttiva Uccelli in cui sono elencate le specie maggiormente da proteggere Date unocchiata al link e scoprirete come specie che riteniamo comuni da fotografare siano in realt in grave pericolo e quindi bisognose delle nostre attenzioni http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette

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Come dicevo allinizio dellarticolo, la discussione sulletica della fotograa naturalistica sta vivendo un momento molto importante. In molti forum di internet, concorsi e riviste specializzate le foto ai nidi non vengono accettate e vengono valutati singolarmente gli scatti per valutarne leventuale disturbo alla fauna. Il messaggio che molte scuole di fotograa riportano nei loro statuti si pu sintetizzare in Prima la conoscenza, poi lo scatto, no a rinunciarne se valutiamo dannosa la nostra presenza Per me e immensamente pi graticante ed emozionante osservare con il binocolo od il cannocchiale le prime uscite dal nido dei pulli delle civette. Oppure il ritorno della cinciallegra al nido ed i pulli che aspettano festosi il suo rientro. Osservando si impara molto di pi rispetto ad avere tanti mb di le raw nella scheda di memoria. Ho avuto la fortuna in questi anni di incontrare molte persone che hanno accresciuto e stimolato questa mia attenzione su un tema cos importante e di avere al anco la mia compagna Marcella, con cui condivido i valori che ho espresso nellarticolo. Fare fotograa e solo un di pi rispetto ad una bella giornata di birdwatching con gli amici. A chi si avvicina alla fotograa naturalistica suggerisco di frequentare le Oasi, le Riserve Naturali con il loro personale ed i volontari, fonti inesauribili di passione e conoscenza. Noterete con il passare del tempo che cambier il vostro modo di intendere la fotograa naturalistica ed i vostri scatti saranno molto diversi dai precedenti,saranno, in un certo senso, pi consapevoli. Un testo che mi sento di suggerirvi e che affronta il tema delletologia degli uccelli e Il Comportamento degli Uccelli dEuropa di Gariboldi ed Ambrogio- ed.Perdisa Ricchissimo di informazioni e di splendidi disegni, solo questi valgono il prezzo del libro, in questo link una piccola presentazione del libro e dei bellissimi disegni http://www.naturebiodiversity.com/libri%20e%20riviste.html

Rondine

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Finisco larticolo con una frase che racchiude molto di quello che ho scritto e che e per me forte e vera ispirazione. E di Stephen Jay Gould un biologo americano ,scienziato e famoso educatore ambientale e dice :

" Non vinceremo mai la battaglia del salvare specie ed ecosistemi senza creare un legame emotivo tra noi e la Natura. Perch nessun uomo salver mai ci che non ama "
Lorenzo Nottari Roma

email lorenzonottari@hotmail.it Sito web http://tinyurl.com/LorenzoNottari Facebook https:// www.facebook.com/lorenzo.nottari Associazione ALV Vasche di Maccarese http://tinyurl.com/ALVVaschediMaccarese

copyright Lorenzo Nottari

ASSIOLO

copyright Lorenzo Nottari

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UNA GIORNATA DI RELAX


testoe foto di:

Gabriele Ferramola

Copyright Gabriele Ferramola

Cosa c' di meglio di una mattina primaverile dedicata ad un sano birdwatching ?!

Dopo un rapido briefing della sera precedente, Paolo ed io decidiamo di vederci alle 7.00 presso l'oasi di Ostia (centro Habitat Mediterraneo Ostia Lipu). Una fitta nebbia ci accoglie, ma noi e le nostre macchine fotografiche non ci lasciamo scoraggiare.... Ci appostiamo nel capanno e prepariamo le "armi",le mie sono d7000 con 120 400 sigma e d90 con 180 macro sigma tubi e flash anulare nikon. E' popolato da numerose specie animali, tra le quali : folaghe, rumorosissimi e vivaci tuffetti, cigni, mestoloni .... La mia attenzione catturata dalle acrobazie volanti dei germani intenti a conquistare una femmina......sorvolano il capanno,si rincorrono e sfrecciano d'avanti all'obbiettivo! Poco pi in l scorgo dei tufffetti proteggere con grinta il proprio territorio cos punto il mio teleobiettivo e immortalo il loro alterco. Finalmente la nebbia se ne sta andando per lasciare il posto ad un'arietta calda che richiama dal sonno altre specie animali. Una nutria esce a fare un giretto.Nel frattempo gli eleganti cigni si stiracchiano. Non avevo mai sentito il rumore che fa un cigno mentre spicca il volo... pauroso....nonostante quest'attimo di distrazione scatto a raffica ( d'obbligo in queste occasioni!!!), una miriade di fotogrammi immortalano questo gigante dall'acqua all'aria e di nuovo nello stagno. Riguardo i miei scatti e intuisco di avere sufficienti scatti per il mio scopo (concorso fotografico), quindi mi lascio andare alla realizzazione di qualche scatto pi artistico sperimentando settaggi bizzarri in macchina.

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Un altro mio obiettivo della mattinata la realizzazione di un panning solarizzato. Effettuo delle prove durante il volo di un germano, realizzo una serie composta da 5 scatti che sembrano Scrivi per inserire testo acquerelli .... colori tenui con fondo sfuocato e il germano fermo e parzialmente nitido a mio avviso molto particolari! Soddisfatto di questo risultato mi entusiasmo e monto due tubi di prolunga al mio tele per 'vedere l'effetto che fa' (come diceva qualcuno in una canzone). Provvidenzialmente una piccola lucertolina si ferma davanti al

Copyright Gabriele Ferramola Copyright Gabriele Ferramola

Fatto 30 faccio 31!, bench la luce sia parecchio forte e non adatta a far macro, ci provo comunque. Esco dal capanno e scruto i fili d'erba attorno a me cercando qualche insetto o fiore che mi colpisca. Piccolissime libellule prevalentemente celesti piroettano intorno a me posandosi su steli d'erba. Preparo i settaggi per una buona profondit di campo decidendo di volta in volta se usare il flash in ttl o in manuale. Riprendo la mia ricerca e scovo una simpatica e colorata coccinella. Mi concede solo 4 scatti, perch vola verso fiori colorati.
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Copyright Gabriele Ferramola

Un gruppetto di fiori viola spicca tra la vegetazione, scrutando un fiore noto una oedemera nobilis, di un verde metallizzato vigoroso che risalta e cattura lo sguardo nel viola carico dei petali. Un tulipano solitario immerso nel verde mi rapisce. Sulla via del ritorno in direzione capanno, un bombo ronza davanti ai miei occhi e si nasconde in un bellissimo fiore viola ..... questa sar la mia ultima "cattura fotografica" della giornata. Come un buon cacciatore tornato a casa controllo le mie conquiste sullo schermo del Mac ... posso ritenermi soddisfatto. Il bello d'essere un "cacciatore di foto" lasciare l'animale nel suo habitat con la sua famiglia e portare con le immagini da condividere con molti altri occhi. Gabriele Ferramola

Copyright Gabriele Ferramola

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La colonia di fenicotteri di Comacchio ed il suo inanellamento a scopo scientifico. Dott. Marco Scutell
La colonia di fenicottero di Comacchio ed il suo inanellamento a scopo scientifico. La presenza di fenicotteri nelle valli di Comacchio non mai stata costante fino agli anni90, da quando cio hanno cominciato a svernare nellarea (Passarella et al., 1995). Nel sito maremmano, il primo italiano non legato a saline, la specie ha tentato in 3 anni consecutivi la nidificazione: 1993, 1994, 1995. Nei tre anni si verificato un disturbo di natura antropica che ha impedito diportare a termine la nidificazione, ad eccezione del 1994. I 26 pulli di quellanno, tutti inanellati, vengono ancora seguiti negli spostamenti esaranno oggetto di un prossimo articolo. Nel 2000 c stato il primo tentativo di nidificazione riuscito a Comacchio, nella salina e da allora hanno nidificato tutti gli anni con numeri sempre crescenti (Albanese et al., 2009). Ogni anno a luglio, ad una parte degli individui prossimi allinvolo, vengono applicati anelli colorati che serviranno a monitorare i loro spostamenti e ad apprendere maggiori informazioni sulla loro ecologia,biologia per permettere di conservare meglio la specie, in relazione al suo habitat.

copyright Marco Scutell

Lesperienza dellinanellamento dei pulli di fenicottero formativa oltre che sinceramente appassionante in molti suoi aspetti. Come avviene e quali emozioni si provano ad aiutare concretamente la specie? Il pullo di fenicottero si invola intorno ai 75-90 gg. Prima dellinvolo i pulli vengono custoditi dagli adulti in asili comuni dove vengono nutriti,ognuno dai genitori di riferimento. Sfruttando questa caratteristica di rimanere insieme sino allinvolo si organizza una vera e propria battuta, in cui si cerca di convogliare i pulli in un recinto (corral) costruito precedentemente. anelli pronti da applicare ai pulli La battuta comincia con le canoe che iniziano a spingere lasilo in direzione del recinto. Successivamente un certo numero di battitori, a piedi nel fango, accerchiano i piccoli e li invitano ad entrare. Ai pi recalcitranti viene spruzzata un pochino dacqua in loro direzione per fargli invertire la rotta. Una volta entrati il recinto viene chiuso ed inizia loperazione di inanellamento vera e propria.

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il recinto dove saranno convogliati i pulli Le squadre di inanellamento si formano subito dopo la battuta ed hanno tutti compiti precisi precedentemente assegnati. Il fenicottero viene preso dal recinto dal portatore, il quale avr la responsabilit di fare eseguiretutte le operazioni nella maniera meno traumatica possibile. Il pullus verr dunque pesato, misurato, inanellato con anello metallico e con anello in PVC

copyright Marco Scuttell

Poi verr portato ai veterinari per prelievi e subito dopo rilasciato. Iltutto dura pochi minuti. Man mano che vengono rilasciati bello vedere che formano in poco tempo dinuovo lasilo, con gli adulti che si riavvicinano. In poche ore tutto finisce. Il rito finale consiste in un bagno collettivo in una vasca poco distante, per cercare di togliersi pi fango possibile! Poi si fugge via dalle zanzare che cominciano a popolare la zona umida e ci si ritrova per un momento conviviale Se volete pi informazioni su questa attivit o dare unocchiata alle foto scattate in questa occasione vi consiglio di andare sul sito: www.infs-acquatici.ite cliccare su progetto fenicottero.
copyright Marco Scuttell

Nel prossimo numero, mi ripropongo di parlarvi dei tentativi di riproduzione in Maremma e delle fantastiche storie dei 26 fenicotteri marcati ad Orbetello Dott. Marco Scutell Segretario letture italiane Flamingo network Presidente ALV

Il rilascio pochi minuti dopo il prelievo dal recinto

https://www.facebook.com/pages/Associazione-ALV-Vasche-di-Maccarese/260221667343189

Sullo sfondo si intravedono le canoe - inizia la battuta

copyright Marco Scuttell

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MACRO
II PUNTATA

ROBERTO ZARLENGA

MACRO FOTO: INSETTI

Per quanto mi riguarda la macrofotografia agli insetti una delle tecniche pi difficili da affrontare. Anche in natura ci sono insetti calmi e insetti nervosetti e quindi da scatti statici si passa a scatti dinamici o meno statici, per capirci!! Da questultimi la collaborazione allo scatto manca proprio e i soggetti non sono per nulla fotogenici, infatti ai primi segni di avvicinamento, la diffidenza aumenta e preferiscono darsela a gambe, attaccare oppure scomparire dove la loro dimora diventa fortezza!

ESPOSIZIONE Do per scontato che ognuno pu scegliere la tecnica di illuminazione che ritiene opportuno in base agli accessori che possiede. Lo sfondo nero, problema che affligge molte immagini, generato dallilluminatore ed avviene quando il lampo emesso illumina il soggetto, mentre i contorni, gli sfondi e varie rimangono al buio (nero) per la poca luce che arriva. A molti piace il nero come sfondo, invece altri fotografi costruiscono lo sfondo con qualsiasi oggetto ed usano cavalletto rigido e flash comandati fra di loro in sincro . IMPOSTAZIONI Nel caso optiate per la luce naturale vi consiglio: 1)- Diaframma intorno a f16 2) - Alzare gli ISO 400-800 (con Photoshop il rumore di fondo si toglie bene ) e diminuir lesposizione 3) - Autofocus manuale 4) - Cavalletto stabile 5) Una buona testa per cavalletto veloce e pratica (io consiglio quello con lo snodo a palla)

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Scrivi per inserire testo

MESSA A FUOCO Nel paragrafo precedente ho scritto .disinserite lautofocus !!!! Ruotiamo la ghiera per impostare il rapporto dingrandimento oppure la distanza; le ottiche riportano entrambe le scale. Quindi spostatevi in avanti o indietro lentamente, senza creare scossoni, e scattate appena vedete il soggetto a fuoco (per il momento il cavalletto lasciatelo da parte ). Pu sembrare un procedimento privo di regola ma provateci e prendete confidenza, non spazientitevi, andate per gradi e controllate come vi sono riusciti gli scatti. Se vedete poca profondit di campo non tirate diaframmi estremi, es. f32, sorger a questo punto un problema: la diffrazione della luce. Un altro problema molto dispettoso il vento, ci non ci disturba se si tratta di un ragno sul muro ma per una formica su una foglia un lieve venticello pu sembrare un uragano e l si complica lo scatto con la messa a fuoco messa in discussione. Inutile dire: con una mano reggo la foglia e laltra reggo la macchina e scatto!!!! Ci potete comunque provare, almeno capite che con le condizioni climatiche avverse meglio abbandonare o trovare un luogo riparato.

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ACCESSORI UTILI Ho visto in vendita mollette che, ancorate ai cavalletti, bloccano gli steli dei fiori che potrebbero essere mossi dalla leggera brezza mentre linsetto vi sopra !!! Non pensiate di andare a fare macro e risolvere con 10 minuti la giornata anzi la calma, la pazienza e tempo a disposizione sono le armi giuste per portare a casa dei buoni scatti!!!

Molti insetti fuggono quando vi avvicinate ma non sentitevi sconfitti: molte volte il fiore che avete sottocchio vittima di scorrerie di insetti; rimanendo sul posto e mirando lo stesso fiore potrete fare sicuramente qualche bella cattura. Quindi, mentre scattiamo, nella mente ricordiamo delle regolette come se fosse un rituale stare concentrati per rimanere pi fermi possibile... curare linquadratura certo difficile ed inevitabile restare fermi con la mano senza decapitare insetti, fiori etc per, grazie alle macchine digitali, possiamo renderci conto allistante cosa stiamo combinando e correggere gli sbagli della giornata INSETTI E INSETTI....COSA NON FARE Molti insetti nutrono indifferenza nei nostri confronti e ci lasciano fare con comodo il nostro bel servizio fotografico, altri invece lesatto contrario Spero che tutti voi non facciate come le guide che si trovano in rete, in questi casi rispettiamo il loro mondo, lasciamoli nel loro mondo, non catturiamoli, non diamo loro anestetici e soprattutto non mettiamoli nel congelatore o nel frigorifero!!! In queste condizioni li potete trovare anche la mattina allalba ancora bagnati di rugiada; quindi muovete le chiappe, fate una levataccia e siate sul punto di ripresa di prima mattina: vedrete le vostre foto avere una marcia in pi mi raccomando fate cos !!!!! Non rimane altro che trovare i nostri bei soggetti, scrutate con attenzione e ci render pi vigile ed attento il cammino che vi circonda ..una Buona Caccia a tutti e rispettiamo sempre la vita che incontriamo. Robbertone J

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La savana: i Big Five , i grandi mammiferi, e qualche altro strano incontro


Testo e Foto di: EMANUELA CAVALLI

Capita spesso che persone che stanno organizzando il loro primo safari in Tanzania mi La prima domanda che faccio loro : cosa vuoi vedere? A volte colui che mi chiede dove andare un birdwatcher, e allora la risposta che gli do di non perdersi assolutamente il Selous e le escursioni in barca sul fiume Rufiji, ma di questo abbiamo gi ampiamente parlato negli articoli comparsi nei numeri di aprile e maggio della nostra rivista. A volte invece losservazione dei volatili non interessa particolarmente, e una risposta che ottengo alla mia domanda : vorrei vedere leoni, leopardi e ghepardi. In effetti, una parte importantissima nel safari viene svolta dallavvistamento dei grandi mammiferi e in particolar modo dei felini; spesso questo lobbiettivo di coloro che si apprestano a partire per un viaggio in Tanzania: quello di vedere i felini, e di poter anche osservare i Big Five (i grossi cinque): questespressione ha origini lontane, quando il safari era inteso solo come battuta di caccia, ed era riferita ai cinque animali pi pericolosi e difficili da uccidere, trofei quindi molto ambiti dai cacciatori: leone, leopardo, elefante, bufalo, rinoceronte. Per quanto riguarda queste specie, un discorso a parte meriterebbe il rinoceronte, praticamente in via destinzione, che personalmente ho avuto modo di osservare raramente, e solo al nord della Tanzania, ma per quanto riguarda invece elefanti, bufali, leoni, leopardi e, aggiungo io, ghepardi e moltissime altre specie, allora mi sento di consigliare vivamente un safari al Ruaha: qui la possibilit di avvistare questi grandi mammiferi molto alta, cos come alta la possibilit di incontrare licaoni, sciacalli, otocioni, iene, dik dik, oltre agli immancabili coccodrilli, ippopotami, zebre, giraffe, antilopi, facoceri, scimmie, e cos via. Il Ruaha il secondo parco naturale pi grande della Tanzania, attraversato dal fiume Great Ruaha; insieme alla riserva del Selous un posto poco conosciuto, decisamente meno noto rispetto ai pi famosi parchi del nord, e proprio per questo ancora non invaso dal turismo di massa; questa minore concentrazione di turisti permette di poter avvicinare alcune specie oramai difficili da avvistare in altri posti. Oltre allaltissima concentrazione degli animali sopra elencati, c da tener presente che questo parco ospita circa 400 specie di uccelli, alcuni dei quali non presenti in nessunaltra zona della Tanzania, ed un vero paradiso! Nellultimo safari intrapreso qualche mese fa ho trovato quella che per me la combinazione perfetta di viaggio, che mi sento di consigliare un po a tutti: tre giorni al Selous e tre giorni al Ruaha. In questo modo ho potuto osservare numerose specie di volatili al Selous, lungo le sponde del Rufiji, e solo qualche giorno dopo ,al Ruaha, lasciarmi ammaliare dallo sguardo di un leopardo accovacciato tra i rami di un albero: ero ferma con la jeep proprio alla base del tronco e i suoi occhi, di un giallo intenso,
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sembravano fissarmi minacciosamente: potrei giurare che mi stesse valutando come possibile cena.. Se al Seluos numerosissimi sono stati gli incontri con leoni e leonesse, al Ruaha ho invece avvicinato una famiglia di 5 meravigliosi ghepardi: i due adulti e i tre giovanissimi cuccioli, uno dei quali si era troppo allontanato dalla mamma, che lo cercava preoccupata tra lerba altissima, emettendo come richiamo un suono strano, un acuto latrato che sembrava un gemito. Quando poi il piccolo ricomparso, sano e salvo, molte attenzioni gli sono state dedicate, e mentre la mamma lo leccava affettuosa i fratellini cercavano di richiamarlo a giocare con loro. Quando si alle prime armi con leopardi e ghepardi si pu facilmente fare confusione tra le due specie. Per identificarli meglio occorre tenere presente che il corpo del ghepardo pi lungo e snello, il cranio pi piccolo, ma quello che lo rende assolutamente riconoscibile sono due cose: innanzitutto le due macchie nere a forma di lacrima che partono dagli occhi scendendo verso i lati della bocca, e poi la forma delle macchie sul mantello, che nel ghepardo sono per cos dire singole, mentre nel leopardo sono delle specie di rosette composte da 2-4 macchie ravvicinate.

LEOPARDO

Nella stessa mattinata in cui abbiamo incontrato la famiglia di ghepardi, sono rimasta incantata ad osservare la nascita di un piccolo impala, proprio a pochissimi metri dal campo tendato nel quale soggiornavo: vedere quella testolina uscire dal corpo della madre unemozione indescrivibile, ed stato con un po di tristezza che abbiamo accettato di andarcene quasi subito per non spaventare la mamma in un momento cos delicato. La guida ci ha spiegato difatti che se la partoriente si sente in pericolo, potrebbe abbandonare subito il piccolo appena nato sullerba, lasciandolo cos vittima dei predatori, prevalentemente le iene, che sono solite seguire da vicino gazzelle e antilopi incinte per uccidere i cuccioli appena nati. La guida ci ha anche raccontato che comunque le iene non sono gli unici predatori delle baby gazzelle, e che, ad esempio, qualche giorno prima un piccolo di gazzella di appena poche ore era stato mangiato da un enorme pitone. Tra gli incontri degni di nota dei due giorni successivi vorrei raccontarvi quello di una mattina, con un gruppo di licaoni: per chi non li avesse mai visti, si tratta di una specie appartenente alla famiglia dei Canidi,per la precisione proprio il Canide africano impala pi grande, dal muso scuro e il corpo pezzato e le grandi orecchie, noto per la sua forte dentatura. Si dice che non esistano due esemplari uguali, e che le macchie gialle, rosse o bianche siano disposte sul mantello in maniera differente in ogni licaone. Una cosa che mi copyright Emanuela Cavalli ha molto colpita il suo sgradevole odore, odore che abbiamo percepito ancor prima di avvistare il gruppo! Nel pomeriggio invece abbiamo incontrato un grosso gruppo di iene, con i piccoli che prendevano il latte licaone dalla mamma. Nel corso degli anni mi capitato diverse volte di osservare le leonesse che nutrivano i loro cuccioli, ma mai prima dora avevo avuto loccasione di vedere dei piccoli di iena attaccati alla madre; le cucciolate erano due, e mentre alcuni erano sul prato con la mamma, altri stavano sbucando fuori, timidi ma curiosi, dalla tana, che normalmente una licaone profonda buca nel terreno: quei musetti ispiravano proprio dolcezza, al

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contrario degli adulti che non sono particolarmente belli da vedere!! Un altro incontro interessante labbiamo fatto lultimo giorno di mamba verde permanenza, in una mattinata piovosa: quando piove gli animali si rintanano, ed probabile rientrare al campo senza aver visto niente di niente. Stavamo infatti girando da diverse ore senza alcun risultato quando abbiamo avvistato tutto bagnato, seduto sotto la pioggia, con uno sguardo sconsolato un esemplare di otocione, che un tipo di volpe dalle grandi orecchie molto larghe e lunghe. E stata loccasione di poter fare qualche curiosa foto che potete vedere sotto. Lultimo pomeriggio, tristi per limminente partenza e per laver finito anche questa meravigliosa vacanza, eravamo appollaiati sulla staccionata in attesa del piccolo aereo della Costal che ci avrebbe copyright Emanuela Cavalli riportati a Dar Es Salaam quando la guida sorridente ci ha chiesto di girarci verso il cespuglio a pochi centimetri dalle nostre spalle. Allinizio non vedevamo assolutamente nulla, poi lui ci ha mostrato, perfettamente mimetizzato tra le foglie, quello che allapparenza sembrava solo un ramo: si trattava invece del pericoloso e mortale mamba verde! Che sensazione di panico e gelo vederlo cos vicino e rendersi conto che era a meno di mezzo metro di distanza senza che noi ce ne accorgessimo! E stato lui lultimo avvistamento della vacanza, che ricorderemo ancora molto, molto a lungo. Colgo loccasione per ringraziare le guide che ci hanno accompagnato in questa avventura: Devis Kaliare, guida del Lake Manze Camp nel Selous, e Maulidi Hussein, guida del Mdonya River Camp nel Ruaha.

otocione

antilope dacqua

dik dik

sciacallo

facoceri

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cercopiteco

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iene

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IL MARTIN PESCATORE
di GIORGIO CANON

LAlcedo atthis, o Martin pescatore, un uccello della famiglia degli Alcedinidae, fra cui il Martin pescatore comune la specie pi diffusa, unica vivente in Europa. Si tratta di un uccello di circa 15 cm. di lunghezza e 40 gr. di peso con un vistoso piumaggio sgargiante dal blu al verde sul dorso. Sul collo e sulla gola presenta delle caratteristiche macchie bianche, mentre il petto arancione nei maschi e castano chiaro nelle femmine. Il capo abbastanza grande con un lungo e robusto becco nero. Il Martin pescatore vive nelle vicinanze di corsi dacqua, posato sui rami in attesa della sua preda. Compie agili voli radenti sfiorando la superficie dellacqua e quando prende quota si esibisce nel volo a spirito santo. Resta immobile in volo finch non individua la preda e poi si getta in picchiata per afferrarla. La sua alimentazione costituita da pesce, quindi vive a ridosso dei corsi dacqua o dei litorali. Oltre al pesce si nutre anche di libellule, insetti, larve e piccoli granchi. Durante la fase del corteggiamento, per attirare la femmina il Martin pescatore sfoggia il suo colorato piumaggio ed emette dei brevi trilli. Una volta scelto dalla femmina, le offre la preda appena catturata e i due si picchiettano sul becco. La coppia si costituisce in genere dal mese di gennaio e i nuovi nati vengono alla luce tra marzo e agosto dopo una cova di circa 20 giorni effettuata da entrambi i genitori. Appena nati, i piccoli vengono nascosti in un tunnel sotterraneo per proteggerli dai pericoli, dove riescono a sopravvivere grazie alla loro grande resistenza alla alta concentrazione di anidride carbonica presente. Mi chiamo Giorgio Canon e abito in provincia di Milano, per quattro anni ho cercato di fotografare i Martin pescatore in accoppiamento ed alla fine sono riuscito ad ottenere quello che cercavo: il maschio mentre passa il pesce alla femmina per invitarla allaccoppiamento. Giorgio Canon

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A CACCIA CON IL CATADIOTTRICO


testo e foto di: MASSIMO CASA

Tutti quelli che si avvicinano al mondo della fotograa naturalistica ben presto scoprono che ci sono un paio di cose davvero spiacevoli....... la prima che, e questo vale in modo particolare in Italia, per quanto il nostro tele sia lungo gli animali che vogliamo immortalare sono sempre troppo lontani...... la seconda, e questa atroce, che i super-tele delle varie marche costano un occhio della testa e spesso sono inarrivabili per chi pratica la fotograa come puro e semplice hobby. Un paio di anni fa, pi per curiosit che per altro, decisi di acquistare un catadiottrico (MTO 500mm f8) e vedere cosa potesse saltare fuori, sicuramente il prezzo mi ha aiutato (lo pagai circa 80)..... dopo un po' di pratica i risultati sono iniziati ad arrivare (tutte le foto in questo articolo sono state fatte con una 40d e il catadiottrico, in alcuni casi duplicato 1000mm.........) Nella foto che segue vi mostro i 3 tele che uso per le mie battute di caccia. Quello a sinistra il sigma 300/4 con duplicatore (1,6kg), quello in mezzo il catadiottrico (650gr) e, inne, quello a sinistra il canon 80-200/2.8L (con il duplicatore passa i 2kg). Senza scomodare i vari canon 500/4 o 600/4 (si parla di parecchi kg) la prima cosa che salta all'occhio la dimensione ridottissima del catadiottrico. Altro vantaggio il peso...... girare tutto il giorno con dei bestioni alla lunga stanca.

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Certamente i catadiottrici hanno anche svantaggi, il primo che sono tutti a messa a fuoco manuale (fino a qualche anno fa l'af non esisteva e foto belle ce ne erano comunque), il secondo che non hanno il diaframma e a volte gestire la profondit di campo pu risultare complicato. Altra particolarit che sono privi di lenti e che al loro posto usano specchi. Purtroppo in giro se ne sentono di tutti i colori su queste piccole meraviglie......... A essere onesti, per, di catadiottrici veramente validi ce ne sono pochi, i Nikon e gli MTO sono ottimi, seguiti dai Tamron..... gli altri li eviterei proprio........

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Se volete divertirvi un po' tornando a scattare alla vecchia maniera e togliervi qualche bella soddisfazione, vi suggerisco di investire qualche decina di Euro in questi vecchi obiettivi, le soddisfazioni che otterrete saranno tantissime e anche i risultati vi sorprenderanno...... certamente prima dovrete riprenderci un po' la mano e, soprattutto, riabituare l'occhio. Ormai io e il mio cata siamo diventati inseparabili, tanto che prima di ogni scatto dico: Specchio, specchio delle mie brame........ Nel prossimo esempio c' un bel Martin Pescatore catturato con il catadiottrico duplicato........ era a parecchi metri ma sono riuscito ugualmente a riempire il frame........

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Inne un gabbiano in volo.

Massimo Casa

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LA COPERTINA DEL MESE


La foto che appare in copertina questo mese di Claudio Gennari, fotografo naturalista per passione, in questa pagina cerchiamo di fare una sua piccola biograa. Claudio Gennari, nato a Roma, classe 1962, come molti inizia circa quattro anni fa con una piccola compatta digitale, si appassiona dopo pochi scatti di questa forma darte e dopo pochi mesi passa ad una bridge, ma non si ferma qui e dopo circa un anno acquista la sua prima reex, una NIKON D80. Sempre in cerca di migliorare passa poi alla NIKON D300 e successivamente alla NIKON D3. I luoghi preferiti dove solitamente Claudio compone i suoi scatti sono le oasi di Ostia e Aviano, il parco degli acquedotti, il laghetto dellEur e saltuariamente il bioparco di Roma, per le macro anche il giardino dietro casa. Il suo sogno? Un safari fotograco in Africa!!

testo di Riccardo Trevisani

La sua attrezzatura: corpo macchina: NIKON D3 obiettivi: NIKON 24/70 f2,8 NIKON 70/200 f2,8 NIKON 200 f4 macro NIKON 500 f4 VR ash: NIKON SB900 Completano il corredo un cavalletto e monopiede MANFROTTO

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Presentano:

Eventi speciali notturni di Giugno in oasi


Oasi WWF di Macchiagrande e Bosco Foce dellArrone

Venerd 22 giugno alle ore 21:00 I RAPACI NOTTURNI Presso LOASI WWF DI MACCHIAGRANDE
Un venerd notte allinsegna della natura, presso loasi WWF di Macchiagrande. I visitatori accompagnati da Guide WWF verranno calati nel misterioso mondo degli uccelli notturni. Un esperto Ornitologo spiegher ai partecipanti lecologia di rapaci come il Gufo, Allocco, Civetta, Barbagianni e con lausilio di richiami acustici cercheremo di entrare in contatto con loro.
L'ingresso dell'Oasi si trova presso Fregene sud, all'angolo tra via di Castellammare e via della Veneziana.

Gioved 28 giugno alle ore 21:00 BOSCO FOCE DELLARRONE DI NOTTE Presso LOASI WWF BOSCO FOCE DELLARRONE
Prima visita guidata notturna alloasi WWF Bosco foce dellArrone; chi popola di notte il bosco? chi si aggira nella pineta illuminata dalla luna? chi incontreremo nel buio lungo le rive del ume Arrone? Con il supporto di un Naturalista grandi e piccoli verranno guidati in una suggestiva passeggiata che culminer nella spiaggia del Villaggio dei Pescatori dove verr ammirato il cielo stellato.

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in una suggestiva passeggiata che culminer nella spiaggia del Villaggio dei Pescatori dove verr ammirato il cielo stellato.
LOasi si trova tra Maccarese e Fregene Nord. Lingresso principale situato in Via Sestri Levante (Fregene nord) angolo Via Tirrenia (Maccarese). Il cancello dellOasi situato di fronte la Torre di Maccarese.

Costi degli eventi :


Adulti: 8,00 euro; adulti over 65 anni 6,00 euro; ragazzi dai 6 a 14 anni 6,00 euro; soci WWF Euro 3,00 (con tessera valida); bambini meno di sei anni 3,00 euro. E' possibile iscriversi al WWF direttamente in Oasi.

Per prenotazioni chiamare al: 339.1588245 o 329.0562763; oppure via email: info@programmanatura.it oppure macchiagrande@wwf.it Le prenotazioni verranno accettate no allesaurimento dei posti.

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LE FOTO DEL MESE

ROBERTO ZARLENGA

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