Vous êtes sur la page 1sur 2

La Puglia letteraria in questi giorni in fermento per una legge regionale che possa aiutare il mercato editoriale in crisi;

; in fermento per una book commission che possa aiutare gli editori 'in qualche modo'. Il pd ha organizzato un dibattito pubblico per capire 'il modo' in cui aiutare gli editori. Questo tipo di discorso, per, dovrebbe partire dalla semplice domanda: perch gli editori pugliesi sono in crisi? Ci delle circostanze che bisogna valutare per poter dare una risposta a quella domanda, capirne la causa e arrivare a tracciare una rotta. Si potrebbe partire dal considerare il problema della distribuzione, ma le case editrici pugliesi non possono far affidamento su una legge regionale per risolvere questo tipo di problemi nazionali. Lo spazio di distribuzione quindi si riduce alla regione stessa, ed tutto sommato accessibile a tutti. Il secondo problema, a mio avviso il pi importante, il quantitativo di libri sul mercato. Il 46.8% della popolazione maggiore di 6 anni legge almeno un libro all'anno (Dati AIE). Sul mercato ci sono 208 milioni di titoli, non di copie, ma proprio di titoli. In Italia ci sono 60 milioni di persone. Fate voi la proporzione. In Puglia, in particolare, la situazione pi problematica. Terzo ed ultimo fattore fondamentale, che possiamo considerare causa dello stato attuale di crisi, l'avvento dell'era del web 2.0. Gli editori pugliesi, in gran parte (quasi la totalit) piccoli e sul mercato da molti anni, hanno visto la minaccia dell'e-book come la scusa adatta per giustificare ogni male possibile. Il mercato degli ebook (fonte AIE) dello 0.05% del totale. Una percentuale di questo tipo non sarebbe in grado di mettere in crisi nemmeno un libro solo. L'incremento, invece, delle vendite di libri online, avrebbe dovuto favorire le piccole case editrici, che invece essendo a gestione familiare ed avendo pochi soldi da investire non sono state in grado, e non sono in grado, di sfruttare a loro vantaggio un mercato disponibile per tutti. Sulla base di questi tre fattori di crisi il 9 e il 10 febbraio avvenuto qualcosa. Persone competenti hanno dibattuto su cosa fare. Purtroppo il 9 non ho partecipato alla discussione, ma il 10 ho avuto la fortuna di sentir parlare queste persone importanti che hanno espresso il loro giudizio e fatto proposte sul tipo di investimento che andrebbe fatto in Puglia. Al tavolo, purtroppo, non c'era nessuno sotto sotto i 50 anni, e ovviamente nessuno che fosse un nativo digitale. La discussione iniziata con una proposta sull'aiuto alla letteratura che promuove il territorio (credo che in ogni catalogo di ogni casa editrice pugliese ci sia un libro sulla Puglia), passata dal discorso sui giovani di oggi che scrivono xk e non perch e sul fatto che la lettura sul web frammentata, si legge un po' e poi si fa altro (parole del presidente dell'AIE) ed arrivata al finanziamento delle biblioteche comunali. Se la discussione fosse avvenuta nel 1987 (anno a caso nel passato prima dell'avvento del web 2.0) sarebbe stata uguale. I signori che hanno parlato non hanno cognizione (o almeno non ne hanno dato prova) di quello che internet, di quelli che sono i giovani lettori; ed essendo loro i creatori del sistema che attualmente in crisi, non riescono assolutamente ad immaginare un sistema differente. Ripartendo dai dati citati prima, e dai tre problemi evidenziati, impossibile che tutti gli editori non siano in crisi se continuano a produrre quel numero, assolutamente fuori dal mondo, di libri. Tutta questa confusione finisce per favorire le grandi case editrici che hanno pi soldi e sono capaci di investire nella pubblicit, unico modo per far venire a conoscenza un lettore qualsiasi dell'esistenza di un libro. Ora sulla base di tutto questo ragionamento provo a trarre le mie conclusioni e a fare delle proposte che possano aiutare il dibattito a crescere, o almeno ad avere un punto di vista differente.

Se la legge regionale una via (ammesso che sia una via) deve esser fatta in modo tale da aiutare chi sceglie un libro a fare una scelta pi semplice. Spendere dei soldi della regione per finanziare le case editrici, le librerie o la piccola distribuzione sarebbe un'operazione assolutamente inutile. Se il libro scelto dal lettore di buona qualit, il lettore lo consiglier ad altri (la condivisione dovrebbe essere alla base della promozione del libro). Il problema, spesso non detto, che le case editrici preferiscono pubblicare (per guadagnare sulla produzione e non sulla vendita, perch la produzione certa, la vendita no) libri a pagamento. Tutti questi libri arrivano sul mercato (quando arrivano, ovviamente non tutti arrivano) proponendo una vastit di scelta non gestibile da una persona non specializzata. La domanda diventa: come scelgo un libro di buona qualit? Una legge regionale che abbia come obiettivo i lettori dovrebbe avere al suo interno una tassazione regionale differente per i libri stampati e pubblicati con il contributo dell'autore. Sarebbe anche importante che gli editori che non hanno mai chiesto un contributo economico agli scrittori possano rendere visibile, magari attraverso un logo sul retro del volume, il loro impegno nella scelta e nella creazione del testo, affinch i lettori possano, con un'occhiata capire se il testo frutto di un investimento e quindi di lavoro. I soldi ricavati dalla tassazione delle opere finanziate dagli scrittori, potrebbero essere investiti nello sgravio fiscale alle librerie sul quantitativo di libri di piccoli e medi editori (non solo pugliesi) venduti. Ovviamente un'idea e non ci sono dati economici sui quali faccio riferimento, ma sarebbe un modo per aiutare gli imprenditori-editori che investono il proprio denaro su opere di qualit. In secondo luogo, questa volta il consiglio dedicato agli editori, si dovrebbe abbandonare l'idea che il web sia la minaccia e che il web sia solo l'ebook, l'ebook un mezzo, il web pu servire alla promozione del libro esattamente come i festival. Gli editori dovrebbero capire il funzionamento e investire in questo senso. Ovviamente queste proposte non sono, da sole, risolutive della situazione, ci sono altre iniziative che meriterebbero attenzione e analisi, ma il dibattito iniziato da poco e ci sar da divertirsi.

Vous aimerez peut-être aussi