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i saperi e la tecnica

la tecnica condizione imprescindibile dellesistenza umana (Galimberti): luomo non esiste senza la tecnica. Ma vero anche il viceversa: la tecnica non esiste senza luomo
tecnica

vita

conoscenza

Esso evidenzia che nella circolarit tra sviluppo della vita e sviluppo della conoscenza si innesta lo sviluppo della tecnica

conoscenza e tecnica
scienza e tecnica hanno proceduto sia in maniera indipendente luna dallaltra, sia in maniera correlata.
La tecnica precede di gran lunga la scienza; talvolta la scienza a procedere in maniera autonoma. La scienza greca, in particolare, non d origine ad una vera tecnologia: Epistme e tchne procedono per anche in maniera correlata. Ci accade quando, agli albori della scienza moderna, tra XVII e XVIII sec., il pensiero epistemico si converte in pensiero tecnico. La prima permette di descrivere e spiegare i principi di funzionamento della seconda e ci consente di progredire nelluniverso della precisione attraverso la costruzione di macchine pi precise, capaci di azioni sempre pi specifiche o pi complesse.

mondo della realt vs mondo della precisione

vita e tecnica
interpretazione pi superficiale: lidea della tecnica come protesi del corpo sembra legare tecnica e vita in un rapporto di completamento luna dellaltra: la tecnica surroga una funzione del corpo e dei suoi organi allorch questa sia mancante o insufficiente; interpretazione pi profonda: non solo la tecnica surroga o completa le funzioni del corpo, essa dona alluomo nuove facolt percettive, mnestiche, motorie, ecc. (si pensi, per esempio, al microscopio elettronico, ai computer, ai mezzi di trasporto, ecc.). Ante litteram da Pavel Florenskij aveva prefigurato la relazione tra internoorganico e esterno-tecnico: ipotesi dellorganoproekzija, ossia della possibilit di assimilare le creazioni artificiali della tecnologia agli organi sviluppatisi naturalmente.

organoproekzija:
riconoscimento, negli oggetti della tecnica, di una proiezione degli organi del corpo.

prodotti della tecnica

organo-proiezioni

organi del corpo:

cannocchiale occhio piano forte orecchio organo gola ricorsivit tra vita e tecnica, tra biologia e tecnologia. Ricorsivit che oggi si esprime nella tendenza alla naturalizzazione degli artefatti e in quella, complementare, di artificializzazione dellorganico

vita, tecnica e conoscenza sono indissolubilmente legate e il loro studio non pu prescindere da questo legame

i saperi e la rete
(A) Le reti reali crescono: sono cio caratterizzate dallaggiunta, in un certo intervallo di tempo, di nuovi nodi e nuovi link. (B) La distribuzione dei link, non casuale, ma tende a seguire una certa legge (detta legge di potenza). Essa determina, istante per istante, la topologia della rete. (C) Alcuni nodi (detti hub) hanno una maggiore capacit (detta fitness) di guadagnare link.

(A) Le reti crescono ovvero abitiamo piccoli mondi


Ci significa che, ammesso che abbiano un numero abbastanza elevato di nodi, le reti reali tendono ad avere una struttura nella quale sono sufficienti pochi link per raggiungere unimmensa quantit di nodi (basso grado di separazione). Se in una rete ciascun nodo ha, in media, k link, allora: con un solo passaggio possiamo raggiungere k nodi della rete; con due link ne possiamo raggiungere un numero pari a k2, ecc. con d link possiamo raggiungere circa kd nodi. Se quindi la rete molto interconnessa, cio se k grande, si possono raggiungere un numero di nodi molto elevato anche per bassi valori di d, cio con pochi passi.

(B) i nodi non sono tutti uguali


la distribuzione dei link allinterno della rete segue una precisa espressione matematica, detta legge di potenza: in una rete, quasi tutti i nodi hanno pochi link che sono tenuti insieme da alcuni nodi (hub) altamente connessi. Tale legge esprime la distribuzione dei link fra i nodi di una rete.

Nella distribuzione a campana (o distribuzione normale) i nodi hanno tutti pressoch lo stesso numero di link, mentre sono molto rari quelli che deviano dalla media; nella distribuzione regolata da una legge di potenza, la maggioranza dei nodi ha pochi link che sono tenuti insieme da una minoranza di nodi iperconnessi (gli hub).

Ci dipende da un altro principio che regola la topologia della rete: la forza dei legami deboli
Le reti reali sono caratterizzate dalla presenza di cluster e da pochi legami che connettono i cluster tra loro. Questo significa ipotizzare che la struttura delle reti non casuale. In una rete casuale, infatti, la probabilit di un nodo di essere connesso a qualsiasi altro la stessa per tutti i nodi. ( facile intuire, invece, che nella realt le cose non stanno in questo modo). Tuttavia, una rete fortemente clusterizzata non pi un piccolo mondo. Per ridurre drasticamente la separazione media fra nodi di una rete altamente clusterizzata sono sufficienti solo pochi link tra nodi appartenenti a cluster diversi. Questi link costituiscono dei legami deboli

Da un punto di vista topologico, essi sono nodi che fanno parte allo stesso tempo di molti grandi cluster, riuscendo a connettere tra loro molti piccoli mondi e, cos facendo, rendendo la rete simile essa stessa ad un piccolo mondo

(c) la centralit degli hub


La nascita degli hub determinata da due elementi: il collegamento preferenziale : tendiamo a preferire nodi altamente connessi (ovvero i ricchi diventano sempre pi ricchi); la fitness: capacit di guadagnare link. A diventare ricchi non sono necessariamente i nodi pi vecchi, ma i nodi con pi fitness.

i principi riferiti alla rete dei saperi


(A) Piccoli mondi Il piccolo mondo riflette abbastanza bene la geografia dei saperi.
collegamenti tra saperi = grado di prossimit epistemica (due contenuti sono collegati se sono prossimi da un punto di vista epistemico),

larticolazione del sistema in cluster altamente connessi al loro interno e collegati fra loro in modo debole, riflette quella di mbiti specializzati di conoscenze che presentano un grado di prossimit epistemica molto elevato, ma pochi legami con gli altri mbiti. Ci significa per, in particolare, che la connettivit complessiva del sistema, dipende in gran parte dai legami fra mbiti specializzati diversi, anche lontani da un punto di vista epistemico. Il che testimonia, ancora una volta, limportanza, nel sistema dei saperi, del lavoro interdisciplinare.

(B) I nodi non sono tutti uguali (la legge di potenza) i concetti o gli mbiti di tipo interdisciplinare possono essere interpretati come gli hub che assicurano connettivit alla rete dei saperi e ne determinano dinamicamente la topologia.

(C) Collegamento preferenziale e fitness


Per quanto riguarda la rete dei saperi, possiamo pensare che i nodi con pi fitness siano quelli che hanno una pi alta cifra di interdisciplinarit. Per esempio stabilendo che un nodo sia tale se presenta pi collegamenti con nodi delle altre discipline che con quelli della disciplina di riferimento. In questo caso, la fitness si traduce nella maggiore capacit di certi saperi di contagiarne altri facendosi magari strumento di chiarificazione, analisi, comprensione, interpretazione.

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