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Politica ed economia nell’Asia

Ricerca circa l’aspetto economico e politico nell’Asia.


Crescita economica nell’Asia
• 7 dei 10 paesi con la maggior crescita del PIL nel decennio 2003-2013 sono asiatici. Il
seguente grafico rappresenta la crescita dei 10 paesi con maggiore incremento del PIL in
questo decennio, raffrontati con l’Italia e la Germania. Le colonne in rosso si riferiscono a
paesi asiatici.

(Dati FMI)
Alcuni modelli da prendere in esame
Nelle prossime diapositive, si prenderanno in esame e si
confronteranno quelli che sono le tre maggiori economie dell’Asia.
Parliamo di:
- Cina
- Giappone
- India

Si introdurrà talvolta l’Italia come termine di paragone, le cui condizioni


sono a noi note per esperienza diretta.
Qualche informazione sul Giappone
Il Giappone è forse lo stato più politicamente ed economicamente
«occidentale» dell’Asia. Dopo la seconda guerra mondiale ha infatti
seguito un modello di sviluppo Americano, così da diventare, al giorno
d’oggi, molto più paragonabile a un paese europeo o agli USA che non
alla Cina, all’India o agli altri paesi asiatici. E’ un paese decisamente
ricco, con un PIL pro capite di più di 46.000 $. E’ un paese leader nella
ricerca scientifica, con 16 premi Nobel per la chimica, la fisica e la
medicina. Dal punto di vista industriale ha una sviluppatissima industria
dell’automobile e della robotica (nel cui campo è leader mondiale,
possedendo oltre il 50% dei robot industriali nel mondo). Politicamente
si tratta di un impero (in cui l’imperatore, attualmente Akihito, svolge
una funzione puramente rappresentativa all’interno di una totale
democrazia)
Qualche informazione sulla Cina
Il paese asiatico per antonomasia, la Cina è un paese in rapidissima crescita
economica. Si contrappone al modello occidentale nel modo più totale.
Nonostante sia in crescita economica, e nonostante abbia il secondo PIL più
alto al mondo (seconda solo agli USA), non è corretto definirlo un paese
ricco. Ha infatti un bassissimo PIL pro capite, che è meno di un settimo di
quello giapponese, per una cifra di 6071$. Dal punto di vista economico si
basa sull’industria e, in misura minore, sul settore terziario. E’ attualmente il
paese più industrializzato al mondo. Dal punto di vista politico si tratta di una
Repubblica monopartitica, con libertà di espressione estremamente ridotta
se non nulla. Demograficamente è il paese con la popolazione maggiore al
mondo, che, insieme alla popolazione indiana, costituisce più di 1/3 della
popolazione mondiale. Per contenere lo sviluppo demografico è stato, fino a
poche settimane fa, imposto un limite di un figlio a famiglia, attualmente
alzato a 2 figli.
Qualche informazione sull’India
Si tratta anche questo di un paese in rapida crescita economica e
demografica. E’ un paese povero, con oltre un quarto della popolazione
che vive sotto la soglia della povertà, stabilita dal governo in 0,40$ al
giorno, e un PIL pro capite di 1501$. Ha un’economia basata
sull’agricoltura che, con le industrie connesse, fornisce il 60% del PIL,
seguito dal 28% del settore terziario e dal solo 12% fornito dalle
industrie. Politicamente parlando, si tratta di una Repubblica
democratica, multipartitica.
Un confronto in base alla distribuzione della
forza lavoro

Si può osservare come il Giappone abbia il settore terziario più sviluppato, una caratteristica propria appunto dei
paesi ricchi, la Cina invece abbia un settore secondario molto sviluppato (è infatti, lo ricordo, il paese più
industrializzato al mondo), mentre l’India basa la sua economia sul settore primario, caratteristica comune
nell’ambito dei paesi più poveri. Dati BM 2011 Cina e Giappone, 2010 India
Confronto in base all’Indice di Sviluppo Umano

L’ISU è un indicatore della qualità della vita. In base a questo confronto, si conferma l’impressione data dai precedenti. Il
Giappone ha una qualità della vita leggermente superiore a quella italiana (entrambi paesi a ISU «molto alto), seguiti
dalla Cina (a ISU «alto») e dall’India (a ISU «medio»). E’ da notare che però chiaramente questo confronto non tiene
conto, almeno non al pari degli altri indicatori, della libertà di espressione. In tal caso probabilmente la Cina avrebbe
un’ISU più basso di quello Indiano.
Un confronto sulla libertà di stampa

Questi dati, di Reporter senza frontiere, rilasciati nel 2013, indicano il livello di libertà di stampa nei vari paesi.
Maggiore è l’indice, minore è la libertà di stampa. L’indice si basa su diversi indicatori, dalla legislazione in materia alla
violenza contro i giornalisti. Possiamo quindi notare che il Giappone ha una grande libertà di stampa (leggermente
maggiore di quella Italiana), seguito da India, e, a grande distanza la Cina. Ciò fornisce quindi anche un’idea sul livello
di democrazia presente nel paese.
Confronto in base all’aspettativa di vita

Anche il confronto riguardo l’aspettativa di vita conferma quanto ricavato precedentemente. Il Giappone ha un
buon livello di vita, simile a quello Italiano, seguito poi dalla Cina e infine dall’India.
Confronto in base al tasso di alfabetizzazione

Anche da questo confronto emerge quanto visto prima: il Giappone ha un tasso di alfabetizzazione appena
maggiore di quello italiano (99,8% contro 99,2%), seguito dal 95,1% cinese e dal 74,4% indiano.
Confronto sul PIL

Da questo grafico emerge che la Cina è una superpotenza economica (seconda solo agli USA), che sorpassa di gran lunga il
suo immediato successore, il Giappone, con un PIL maggiore del doppio.
Confronto sul PIL pro capite

Anche qui si nota che il Giappone è un paese molto ricco, più dell’Italia, rispetto alla Cina, che, malgrado il suo
altissimo PIL, a causa del suo numero di abitanti, ha un PIL pro capite molto basso, e ancor più all’India, che
invece sono paesi chiaramente più poveri.

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