Vous êtes sur la page 1sur 54

Effetti biologici delle radiazioni

ionizzanti
Corso di aggiornamento per
T.S.R.M.
Villanovaforru, 27-28 maggio 2005

Prof. Francesco Cossu

1
Settori della radiobiologia
• Nella ricerca teorica di base:
– Studio degli effetti delle radiazioni su sistemi
biologici (Rb generale)
• In campo applicativo
– La conoscenza della radiobiologia è
premessa fondamentale per
• La radioterapia
• La radioprotezione
2
Radiazioni ionizzanti
utilizzate in Radioterapia
• Radiazioni direttamente ionizzanti
– elettroni veloci
– protoni
– deutoni...
• Radiazioni indirettamente ionizzanti
– fotoni (X e gamma)
– Neutroni

3
Isotopi per brachiterapia

226Ra 125 I
192 Ir 60 Co
137 Cs 90 Sr - 90 Y

4
Unità di misura delle radiazioni ionizzanti
• Dose di esposizione in aria
Roentgen internazionale (R)
KERMA in aria (GY)
• Unità di dose assorbita:
Gray (Gy): 1 Gy = 100 rad = 1 J/ Kg
• Unità di materiale radioattivo
Curie (Ci): 1 Ci= attività di 1 g di Ra226
Becquerel (Bq) : 1 Bq = 1 dis/s
1 Ci = 3.7x 10 10 dis/s
• Trasferimento lineare di energia (LET)
(KeV/µm)
• Efficacia biologica relativa (RBE)
Sievert (Sv): Sv= Gy x Q (Q=fattore qualità)
5
Fattore di qualità (Q) e LET

6
Variazioni della risposta biologica
• Fattori fisici
– Tipo ed energia della radiazione
– Entità della dose assorbita e frazionamento
– Volume irradiato
• Fattori biologici
– Fattori caratteristici del sistema biologico
(sensibilità, cinetica, metabolismo, possibilità di
recupero e riparazione del danno)
– Caratteristiche dell’ambiente circostante
(nutrizione, ossigenazione, vascolarizzazione,
competitività biologica, omeostasi, reattività
immunitaria).
7
Successione degli eventi (1)
dall’emissione della radiazione al danno biologico

• Interazioni iniziali (fase fisica)


• Stadio fisico-chimico
• Danno chimico
• Danno bio-molecolare
• Effetti biologici precoci
• Effetti biologici tardivi

8
Successione degli eventi (2)
dall’emissione della radiazione al danno biologico

• Fase fisica
– Emissione dell’energia raggiante
– Trasferimento dell’energia attraverso lo spazio
(fascio di radiazioni)
– Assorbimento dell’energia da parte degli atomi
della materia attraversata (interazioni fra
radiazioni e materia)

9
Successione degli eventi (3)
dall’emissione della radiazione al danno biologico

• Fase chimica
Scissione di legami o formazione di nuovi e
diversi legami interatomici con modificazioni
strutturali delle molecole di interesse
biologico, sotto forma di:
 Rottura di catene principali o collaterali
 Formazione di ponti intra-molecolari
 Formazione di ponti inter-molecolari
10
Successione degli eventi (4)
dall’emissione della radiazione al danno biologico

• Fase biologica 1. Livello cellulare


Morte cellulare
Morte riproduttiva
Perdita di funzioni specifiche
Alterazioni dell’informazione ereditaria
(alterazioni cromosomiche, mutazioni geniche)

11
Successione degli eventi (5)
dall’emissione della radiazione al danno biologico

• Fase biologica 2. Popolazioni cellulari


Effetti graduati precoci e tardivi per danno al
connettivo
Effetti graduati precoci e tardivi per danno ai
parenchimi
Alterazioni stocastiche per mutazioni geniche
(induzione di neoplasie)
12
Successione degli eventi (6)
dall’emissione della radiazione al danno biologico
• Fase biologica 3. Organismo intero
Panirradiazione con dosi elevate
• >10 Gy: morte per s. gastro-intestinale
• 4- 10 Gy: rischio di morte per s. emopoietica
• < 4 Gy: vari danni proporzionati alla dose
Irradiazione cronica a piccole dosi:
• Effetti graduati (sistemi sensibili: cute, cristallino,
midollo osseo, gonadi)
• Effetti statistici (mutazioni geniche: induzione di
leucemie e neoplasie solide)
13
Catena di eventi dall’emissione di
energia alla lesione da radiazioni
EVENTO da a
Interazioni iniziali: fotoni, neutroni 10 -24 10 -14 s
Interazioni iniziali: particelle cariche 10 -16 10 -14 s
Stadio fisico-chimico 10 -12 10 -8 s
Danno chimico 10 -7 ore
Danno biomolecolare ms ore
Effetti biologici precoci ore settimane
Effetti biologici tardivi anni secoli
14
Modificazioni chimiche
da assorbimento di radiazioni
• L’assorbimento di radiazioni ionizzanti
produce eccitazioni e ionizzazioni a caso
nelle molecole. Nella materia vivente la
maggior parte di energia viene assorbita
dalle molecole dell’acqua.
• La ionizzazione dell’acqua porta alla
formazione di radicali liberi (H• ed OH•) ed
e - (+ e - aq ).
15
Modificazioni chimiche
reazioni dei radicali
– I radicali liberi possono reagire tra loro
H• + H• → H2
OH• + OH• → H2O2
H• + OH • → H2O
– Possono reagire con altre molecole d’acqua
H2O + H • → H2 + OH•
– Possono reagire con i prodotti delle reazioni
H2O2 + OH• → H2O2 + HO2•
– Possono estrarre idrogeno da molecole organiche
RH + OH → R• + H2O
RH + H• → OR• + H2
16
Modificazioni chimiche
Effetto diretto ed indiretto
• L’effetto diretto è determinato dalla
ionizzazione delle molecole biologiche ad
opera della radiazione
RH ---- radiazione → RH+ + e- → R• + H+
• L’effetto indiretto è determinato dai radicali
che si formano nella radiolisi dell’acqua

17
Modificazioni chimiche
effetto diretto ed indiretto delle radiazioni

radiazione radiazione

radicali dell’acqua

molecola
bersaglio

bersaglio biologico

effetto diretto effetto indiretto


18
Modificazioni chimiche
radicali ed effetto ossigeno
• In presenza di ossigeno si formano radicali
idroperossidi relativamente stabili (HO2) e
perossido di idrogeno (H2O2), per reazione con i
radicali liberi H• ed e aq-
O2 + H• → HO2•
O2 + e aq- → O2-
O2- + H+ → HO2
2 HO2• → H2O2 + O2
19
Effetti dell’irradiazione sulle proteine
• Le proteine costituiscono la base organica più
importante del citoplasma.
• L’irradiazione determina:
– Variazione di solubilità;
– Riduzione del peso molecolare;
– Scompaginamento delle strutture secondarie e
terziarie;
– Formazione di ponti ed aggregati fra molecole, con
conseguente perdita di funzione;
– Inattivazione di enzimi.
• Tutti gli effetti sono dose-dipendenti.
20
Effetti dell’irradiazione sugli acidi
nucleici
• La massima attenzione è rivolta al danno da
irradiazione al DNA, considerato la principale
“molecola bersaglio” per vari effetti, come:
– Ritardo di divisione cellulare
– Morte cellulare
– Anomalie cromosomiche
– Mutazioni genetiche radioindotte
– Cancerogenesi da radiazioni
– Teratogenesi
– Riduzione della durata della vita

21
Alterazioni del DNA indotte da
radiazioni
• L’assorbimento di radiazioni provoca tre principali tipi
di danno nel DNA:
– Rottura della catena singola
– Rottura della catena doppia
– Distruzione di basi
• Tali danni possono essere riparati con tre principali
modalità:
– Riparazione per asportazione
– Riparazione post-replicazione
– Meccanismi di riparo della catena doppia.
• Il danno al DNA può essere riparato ad opera degli
enzimi: endonucleasi, polimerasi, esonucleasi, ligasi.

22
-Riparazione del danno al DNA-
rottura della catena singola e doppia

23
Danno da radiazioni alle strutture cellulari

• Si tratta di fenomeni difficilmente quantificati,


che mostrano radiosensibilità variabile delle
strutture considerate, a confronto con il nucleo.
• In particolare devono essere tenute presenti le
seguenti strutture:
– Membrane cellulari
– Reticolo endoplasmico
– Lisosomi
– Mitocondri
• La sensibilità cellulare alle radiazioni dipende
dal danno al DNA, ma anche a tutte le strutture
cellulari nel loro insieme. Ciò spiega l’andamento
complesso di molte curve dose-effetto. 24
Effetti delle radiazioni a livello cellulare

• La perdita della capacità replicativa cellulare


(morte riproduttiva) è il principale effetto
considerato per valutare il rapporto con la dose.
• Per cellule non divisibili, altissime dosi possono
determinare cessazione del metabolismo e
disintegrazione cellulare.
• I parametri più frequentemente studiati sono la
capacità di formare colonie (metodo di Puck) e la
capacità di incorporare la timidina triziata (3H-
TdR), espressione della sintesi del DNA.
• Con la curva dose-effetto e con l’equazione che la
descrive viene studiata “in vitro” la
radiosensibilità cellulare.
25
Tecnica di Puck
(valutazione “in vitro” della radiosensibilità cellulare)

26
Curve di sopravvivenza
semplici (virus)

27
Curve di
sopravvivenza
semplici
(enzimi)

28
Curve di sopravvivenza
semplici (batteri)

29
Curve di sopravvivenza per
cellule di mammifero (1)

30
Curve di sopravvivenza cellulare
• In generale, la curva dose-effetto presenta andamento
esponenziale, descritta mediante equazione del tipo
seguente:
N = N0 e –k/D k = 1/D0
N0: numero di cellule iniziali,
N: cellule indenni dopo la dose D
k: costante di pendenza della curva
D0 o D37: dose che riduce al 37% le cellule
sopravviventi
• Questo andamento, valido per i virus, presuppone che il
“bersaglio” sensibile della cellula venga inattivato da un
solo urto e che non vi sia riparazione del danno.
• La maggior parte dei batteri e delle cellule di mammifero
presentano curve più complesse, bifasiche, con spalla
continua, che indicano riparazione del danno per le dosi
più basse. 31
Curve di sopravvivenza per
cellule di mammifero (2)

32
Modelli teorici per curve di sopravvivenza

• Modello semplice (urto singolo) N = N0 e –D/D0


indica inattivazione casuale di una frazione costante delle cellule, a
dose costante.
• Modello a bersaglio multiplo f = 1 –1(1-e D/D0) N
f: frazione sopravvivente
N= numero di estrapolazione
il danno da basse dosi può essere riparato e pertanto la curva
presenta una spalla iniziale
• Modello lineare quadratico (curvatura continua)
f: = e (αD + βD2)
Basse dosi: dipendenza dalla dose
Alte dosi: dipendenza dal quadrato della dose.

33
Curve
dose-
effetto:
modelli
matematici
della
risposta
cellulare.

34
Cellule di mammifero: variazioni
della sensibilità con il ciclo cellulare

35
Sensibilità cellulare: rapporti con il tipo
di radiazione

36
Sensibilità cellulare: carenza di enzimi di
riparazione del DNA

37
Sensibilità cellulare: effetto ossigeno e
rapporto con il LET

38
Sensibilità linfocitaria in malattie autoimmuni:
colture di linfociti totali (PBL) stimolate con PHA (a 12 ore)

39
Effetti genetici delle radiazioni ionizzanti
- Aspetti qualitativi -
• L’irradiazione di una cellula in replicazione causa
rotture cromosomiche o cromatidiche in funzione
della fase del ciclo.
• Le alterazioni cromosomiche fondamentali sono:
– Interscambi per lesioni su cromosomi diversi
– Interscambi nell’ambito di uno stesso cromosoma
• Interbraccia, fra braccia opposte
• Intrabraccia, sullo stesso braccio
• Discontinuità o rotture del cromosoma
• Le aberrazioni cromosomiche si riscontrano p.es.
nelle mappe cromosomiche di soggetti con
esposizione alle radiazioni per motivi professionali.
40
-Riparazione del danno al DNA-
Aberrazioni cromosomiche indotte da radiazioni

41
Effetti genetici delle radiazioni
- Aspetti quantitativi -

42
Induzione del cancro da radiazioni
- Aspetti generali 1-
• I primi casi di cancro da radiazioni sono stati
osservati nelle mani di molti ricercatori che
utilizzarono radium e raggi X.
• Studi sperimentali mostrano che l’esposizione a
radiazioni determina aumento dell’incidenza i
tumori “spontanei”.
• Il tempo di latenza, per tumori umani, è sempre
lungo, anche di 30 – 40 anni in alcuni casi.
• I tumori radio-indotti possono interessare quasi
tutti i tessuti, a differenza degli agenti chimici.
43
Induzione del cancro da radiazioni
- Aspetti generali -2
• L’efficacia nell’indurre neoplasie è maggiore per
radiazioni ad alto che a basso LET.
• Le neoplasie compaiono nei tessuti esposti alla
radiazione, ma in alcuni casi sembra esservi un
effetto indiretto.
• Molti aspetti non sono completamente chiariti,
come l’efficacia di basse dosi, caratteristiche della
contaminazione ambientale.
• Per una valutazione del rischio oncogeno sono
disponibili dati sperimentali sull’animale e dati
epidemiologici umani.
44
Induzione del cancro da radiazioni

- curve dose-risposta -

45
Induzione del cancro da radiazioni
- dati sperimentali sull’animale -

46
Induzione
del cancro
da
radiazioni
-dati
sperimentali
in vitro-

47
Induzione del cancro da radiazioni
- dati sperimentali sull’animale -

48
INDUZIONE DEL CANCRO DA RADIAZIONI
DATI EPIDEMIOLOGICI UMANI

49
INDUZIONE DEL CANCRO DA RADIAZIONI
DATI EPIDEMIOLOGICI UMANI

50
Induzione del cancro da radiazioni
- Dati epidemiologici umani -
Armi nucleari Sopravvissuti alla bomba atomica (Hiroshima e
Nagasaki)
Esperimenti: Abitanti delle isole Marshall
Altri “fallout”
Radioterapia medica Spondiliti
Altri processi non maligni, p. es. a carico della
pelvi e del cuoio capelluto
Diagnostica medica Radioscopia
Thorotrast
Pelvimetria (feto)
Esposizioni professionali Minatori dell’urano e di altri minerali
Verniciatori di quadranti di orologi.
Radiologi.
Addetti all’industria nucleare
Ambiente naturale Aree di elevato fondo naturale
51
-Induzione del cancro da radiazioni –
Dati epidemiologici umani
Fonti delle stime di rischio per varie neoplasie radioindotte

Leucemia Tiroide Mammella Polmone Osso

Giapponesi
sopravvissuti alla
+ + + + -
bomba atomica
Abitanti delle isole
Marshall
- + - - -
Pazienti sottoposti a
radioterapia
+++ ++ + + +
Diagnostica medica - - + - +
Minatori dell’uranio - - - + -
Verniciatori di
quadranti di orologi
- - - - +
52
Meccanismi della cancerogenesi da radiazioni
(1)
• Attivazione di oncogeni cellulari
 L’attività di un gene può essere alterata in vari modi
dalla traslocazione cromosomica sia in rapporto con
la dose che con il LET.
 La coincidenza di punti di rottura di specifiche
aberrazioni cromosomiche con la localizzazione
degli oncogeni cellulari umani può essere un
meccanismo della cancerogenesi da radiazioni.
 Resta da dimostrare se esiste un parallelismo fra
aumento di aberrazioni cromosomiche specifiche da
radiazioni ed incidenza di neoplasie maligne.
 Le attuali osservazioni indicano che, p. es. nella
trasformazione maligna di fibroblasti sono coinvolti
almeno due geni posti su cromosomi differenti.
53
Meccanismi della cancerogenesi da radiazioni
(2)
• L’applicazione della teoria del bersaglio delle
radiazioni può rivelarsi utile nell’indagine sul numero,
la localizzazione e la distribuzione dei bersagli coinvolti
nella trasformazione.
• L’iniziazione è un pre-requisito, ma non sempre
conduce al cancro. Alcune neoplasie maligne da
radiazioni si manifestano solo nell’età di maggiore
frequenza spontanea, per fattori dell’ospite.
• Conosciamo poco di quanto accade nel periodo di
latenza. Cellule neoplastiche possono restare silenti per
anni, oppure il cancro po’ essere il risultato di
mutazioni e selezioni successive.
• In specifici tumori i fattori dell’ospite sono i più
importanti e determinanti (es. meccanismi 54
immunitari).

Vous aimerez peut-être aussi