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Microstrategie dell’ironia ¢ dell’umorismo nella «Coscienza di Zeno» di Grutto Savettt (Roma) 1. L’interrogativo a cui queste pagine cercano di offrire un abboz- zo di risposta é: in che modo ironia e umorismo sono presenti nel discorso di Zeno? Che funzione hanno? I tipo di risposta che si offre é il seguente: ironia e umorismo sono descrivibili come funzione della cooperazione interpretativa del lettore, ¢ rientrano nel pit ampio pro- blema della strategia della cooperazione che il testo articola. Tale stra- tegia pud essere considerata un significato del testo, in quanto rap- presenta una situazione comunicativa di cui il lettore fa esperienza e che si pone come modello di una situazione cognitiva.. II lettore viene «addestrato» dal testo a conoscere, a modellare cio® la comprensione della propria esperienza, nelle modalita con le quali il testo gli fa co- noscere il proprio mondo. La cooperazione interpretativa del lettore ha uno scopo pilotato dal testo, @ cioé parte della retorica di questo. La risposta é la risposta alla domanda: qual é lo scopo retorico della strategia cooperativa del testo? L’ambito del discorso, al quale si limita questa analisi, é, rispetto a quello rappresentato dalla storia, in apparenza pit idoneo ad indivi- duare una strategia cooperativa nell’umorismo e nell’ironia, in quanto la comprensione di entrambe richiede un lavoro del lettore finalizzato a rendere conto di cid che é implicito nell’esplicito. Nell’ambito della storia questo insieme di microstrategie messe in atto localmente dal testo — e segnalate dal sorriso del lettore — appaiono come una strate- gia che si pud definire quella dell’ambiguita della storia, oltre che del- Ja sua comicita. Anche l'ambiguita rappresenta infatti una modalita nella retorica cooperativa, in quanto, se designa un attributo del testo, indica anche una attivita interpretativa del lettore, il cui fallimento (necessariamen- te sempre parziale), @ valutabile solo in relazione al significato che, nel testo, assume Tattivita stessa. Anche nell’ambiguita — di una sto- ria, per esempio, come quella di Zeno — si richiede di trovare dietro LINGUA E STILE / a. XXVI, n. 3, settembre 1991 393 cid che é esplicito un implicito che ne rappresenti il senso. Se l'ambi- guita @ tale davvero, il senso non si trovera: e la funzione — e il «sen- so» autentico — dell’ambiguita sara nel lavoro compiuto dal lettore ! Ironia ¢ umorismo da un lato ¢ ambiguita dall’altro sono affontabili in una prospettiva comune, in cui é Pattivita richiesta al lettore, e non Lesito di questa, a spiegarle. Nella Coscienza di Zeno all’ambiguita della storia é intimamente associata la sua comicita. Questa sembra infatti propria alla confusio- ne di azioni ¢ di eventi (di mezzi e di fini, di intenzioni e di circo- stanze determinanti queste) che costituisce 'ambiguita: una comicita che, nel descriverla, si conforma in paradosso — come spesso si pre- sentano l’ironia e l'umorismo nel discorso di Zeno. Cosi, per esempio, il fatto che l’inettitudine di Zeno coincida con una curiosa adeguatez- za, che il disordine degli eventi si equilibri in modo per cosi dire eco- logico. Si ride delle impreviste combinazioni nel procedere del cam- mino di Zeno, che sono inaspettate non solo nel senso di impreviste, ma nel senso che sembra di assistere ad un calcolo sbagliato che dia il risultato giusto. Cosi pud essere per esempio vista la finale guarigione di Zeno: la malattia @ sfasatura, mancanza di sincronia con la vita, ma se la vita @ fuori fase con se stessa, @ malattia, essere malati é essere sani, La malattia @ allora la vera adeguatezza al disordine. Guarigione é riconoscere l’inettitudine come parte del disordine: un’armonia fatta di dissonanze, o meglio, in cui gli accordi dell’armonia non hanno una tonalita di riferimento — sono delle matrici in gioco (e ri-produzione dell’atto creativo bisociativo). L’attivita interpretativa nell’ironia, di conseguenza, pitt che contenere o produrre una contraddittorieta @ espressione di questa. Nell’umorismo l’implicito si presenta in modo notevolemente dif- ferente da come si presenta nell'ironia ma non cambia la sostanza. Nell’ironia a un primo sguardo l’implicito appare come il senso rove- sciato per antifrasi; solo a un’analisi pitt accurata risulta essere piutto- sto la cooperazione interpretativa che l’antifrasi — ma ogni altra forma bisociativa — richiede. Nell’umorismo questo appare tipicamente come «condensazione» 0 «spostamento» — per usare termini freudiani -, 0 comunque come quel tipico lavoro di selezione ed evidenziazione di tratti particolari di cid che viene rappresentato umoristicamente e di accostamento improvviso ¢ talvolta brutale, senza mediazione, senza quei connettivi che renderebbero graduale |’accostamento e organico Tinsieme. L’implicito appare cio come una funzione dell’effetto di sorpresa. Tuttavia nella mancanza di

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