Da Gagliano La Dafne Facs

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DAFNE DI MARCO
DA GAGLIAN@
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RA PPRESENTATA,
IN MANTOVIM
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APP'RESSO CRISTOFANO MARESCOTTI.
CON LICENZA DESVPERORI
MDCVIII.
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SERENSSIMO SIGNRE
D~ VINCENZIO GO'NZAGA.
@VCA DI MANTOVA.
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V. A.Serenifsmaad honorare, e { si lopera,
la feruir mia , impiegandola nelle Mufiche delle fe

lxciime nozze del `Serenifsimr: Signor Principe [
figliuolo ,- mi porge adello iicurt di render chiare, ;
illularriquele con le fplendore del Suo Serenifsimo

nome . Sperando , che, fi come elle fono Rate cotanto
gradite da lei , e dalla liefsa fua Presenza fauorire 3
S dcfm deuano hairereilfuo nome non meno fauoreuole. Nella quale opi
`nione mi confermano maggiormente , che in s gran numero, e
tanto fegnalati ho coli in Mantoua riceuuti dallAlt. V. Serenifs; Per i qua

li ho conofciuto , quanto ella nelle fue gratie degni volentieri il poco meri
to altrui, peraccrelcere maggiormente la fua grandezza . Alla quale humi
liiimamenrcinchinandomi , con ogniafetto le prego dal Signore Iddio

ilcolmodbgni felicit . Di Firenze li ao di Ottobre x .
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D. V. A Serenifsima
Humiliimo _Seruitore
Marco da Gagliano:
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1 R VA N D M I il Carnoual { in Mantova chiamato da -5
la Altezza per fernendofi i ii;e nelle Miiiiclie da tai-fi perle reaii
nozze del Serenifsiimi Princq` e luo Figliuolo, edeli'a Seienifsiinii infanta
di Sauoia,le quali d.flerire a Maggio,dal Sig. Luca per non :
paliar que' giorni lenza qualche fella volie fra , che l rapprelentaiie
la Dafne del Sig. Ottauio Rinuccini da lui con tale occai'ione accrelciuta,
eabbeliita, fui un iegatoa -12111 Mulica 5 11 cheio feci, nella manie
ia che ora vi preleiito.Eben che io ci viaisi ogni diligenza , e iodisfaceisi
alleiquiiito gulo del Poeta, non di meno voglio pur credeie,

mabildiletto, che ne pfefe non pure il popolo mai Principi ,e Caualieri e i pi eleuati inge ni,
non tutto dallarte mia, ma ancora da alcuni auuertimenti che li hebbero in detta ap
prelenraeione,per inleme con le Mulc he ho voluto farui parte di ei'sia fine che nel miglior nio
do che la faccia vedere ancora a voi in quelle carte,percio che in limili il tutto
1a Mulica, fonci mol t'altri req uiliti necelarii,lènza i quali poco varrebbe ogni arinonia,ancor che
eccellente ; E qui s'ingannano molti i quali s'atiaticonoin fargruppi, trilli, paiiaggi ed eiclaina
zioni lenza hauer riguardo perche fine , e a che propofito. Non intendo gi priuarmi di quelli
adornamenti , ma voglio che sadoperino a tempo e luogo , come nelle canzoni de'cori , come
nellOctaua Cbi da lacci fe/{mor vine , La quale li vede cli melia in uel luogo a polla
per far leiitire la grazia , e la difpoiitione del Cantore , il che felicemente con egui la S. g. Cateri
na Martinelli la quale con tanta leggiad ria la canto , chempie di diletto , e di , tutto
il Teatro; richiede' ancora lefquilitezza del canto ne' { vltimi , N9 curi Li mia ) fam
una ,gelo . done pu il buon cantore ar tutte quelle maggiori , clie richiegga il
caiito,1e quali tutte svd .rono dalla voce de Sig.Fr.incelco Ra i,che oltre a rante rare qualita,e nel
canto lingularifsimo . Ma doue la fauola non lo ricerca, lai'cil del tutto ogni ornaiiie.ito,pcrnon
fare,coiiie quel Pittore,che lapendo ben dipingnere il ciprefo lo dipingneua per tutto. Proccuri
Ii in quella vece di l`colpir le lillabe , per far bene intendere le parole ; E quefo lia ieinpre il prin
cipal fine del : in ogni occalone di canto, mailimameiite nel recitare,e periuadal pur ch'il
vero diletto nalca dalla intelligenza delle parole . Ma primadi mantenerla proiiiella , credo,
non lara difiitile , ne lontano dal noliro propolito il rid urui in n.enioria,conie, e quando ebbero
origine fatti fperracoli , i quali non ha dubbio alcuno , poiche con tanto applaulo lono fiati ri
eeuuti nel lor primo nafciniento, che non fieno quando, che lia per arriuare a . gior
perfezione , e forie tale , che pollino vn giorno auuicinarli alle lratito celebrate ra gedie e gli
antichi Greci, e Latini, e vie maggiormente fe da gran Maeri di eMulica vi lara meno
1e mani, e che i Principi, fenza il cui aiuto nial puolsi cond urrea perfezione qual li voglia arte, ia
raonoloro fauoreuoli . Dopo lhauere piu pi volte'difcorio intorno alla maniera d.i gli
antichi in rapuiefen tare le lor Tragedie , introd iiceuano i cori , le viauano il canto e di che
forte, e cofe liiiiili , il Sig. Ottauio R inuccini li diede acoinporla fauola di Dafne, il Sig. Iacopo _
Coi-li d'0norata memoria, amatore ( dottrina ,e della Mulica particularmente in maniera,
che da tuttii con gran.. ragione ne vien detto il Padre ,coiiipofe alcune arie ...
- di elfi ,delle quali inuaghitol rifoluto di vedere, che effetto facelfero l'u la , con
feri inlieme col Sig. Ottauio il fuo penfero al Sig. Iacopo Peri , peritisiiiio } contrappunto , e
cantore delirema el'quilitezza ,il quale 101111, e :inronato parte deli'arie gi
compoe li diedea comporre l'altre, che pia quero oltre modo al S;g. Corli , e con l'occafione
d'vna veglia il Camouale dellanno i; 97. la ece rappreientare alla preiè nza dell'Eccellentiil
limo Sig. Don Giouanni Medici,ed alcuni de principali gentiluomini de la Citta - , il piace
re elo : , che partor negli animi de lvditori quellon ouo i"pettacolo , non li -1
me e', Balla folo,ehe per molte'volte clie la s recimta,ha generato la ammirazione, e
lo ileiTo diletto: Per l fatta proua uenuto in cognizifineil Sig. Rinuccini,quanto folie .itto il can
toa efpriniere ogni forte d affetti; che non folo (come perauiientura per molti li iai-ebbe credu
to) n recaua redio,ma diletto credibile,cpolè lÈuridice allargdofi al quto pi ne ragioiiaiiicii
ti: vditola poi il Sig. Coi-li e piaciutole e la fauola e lo fiile Pabili di farla comparire in iceiia nele
nozze della Regina Crillianifs. Allora ritrou il Sig.Iacopo Peri quella artiiiziofa maniera di ieci~
tar cantando , che tutta ITA L IA ammi.a_ Ionon mafiìificher iniodarla , per ci che
perfona.clie non le dia lodi infinite; e niunoamator di Mufica che non habbia ieiripre;d'.i
santi i canti d'Orfeo,dir : non pu interamente comprendere la gentilezza; la fom; del

.
1 fue arie clii non l'li vdite cantare da lui medefimo. per che egli daloro vna fi fatta grazia, di
maniera imprime in altrui latfetro di quelle parole, ch_ forli mlegfaff fecondo
che C51, vuole,quanto folle graditala rapprefentazione di detta Pauola iarebbe fuperfluo a dire ef
[ il teliimonio di tanti Principi , e Signori e puol dire 111101 della nobilta dItalia concor
queue pompofe nozze .z Dir folo, che fra coloro , che la commendarono , il Serenillimo Sig.
Duca d, Manroiia, ne rimafe talmente fodisfatto , che tra molte ammirabile felle , che da S. A.
furono Ordinate nelle fuperbe nozze del Serenilimo Principe fuo Figliuolo, e della Sereniflima
Int-ama di Salmi; volle, che fi rapprefentalfe, vna fauola in Mulica, e quelia fu lArianna, compo
Per tale dal Signore Ottauio Rinuccini, che il Signre Duca a quello line fece veni
rc ; 11 Sig. Claudio Monteuerde, Mufico eelcbratiiiimo capo della mulica di S. A.
compofe 1ariein modo li ef uifito, che l pu con verita affermare, che 11 rino uaife il pregio del
làntica mulica, percioche vi ibilmente molle tutto il '_Teatro a lagrime . Talee lorigine delle
111 mulca fpettacolo _veramente da Principi, e oltre ad ognfaltro piaceuolifimo,
come quello nel quai@ Syniiee ogni piu nobil diletto,come inuenzione,e difpolizione di fauola ,
fentenza fiile, dolcezza di rima, arte di mufica, concerti di voci di lrumenti, efquifitezza di can
to di di geni, e puoll anche dire,che non poca parte v_abbia la pittura perla pro
per 1abiti : di maniera, che con lintelletto , vien lulingato. in vno Hello tempo ogni
piu nobile dalle piu dil etteuoli arti chabbia ritrouato_1ìngegno vmano . Reita ,
cliio difcorra( Secondo la promella) intorno ad alcuni auuertimenti,che shebbero nel rapprefen
1.13 prefente Fauola, molti dequali generalmente 11 ricercano e potranno : auuentura leruire
in quai fi voglia altra rapprefentazione . Primieramente auuertilcafi c_lie gli , 11 deuo

no accompagnare, le voci lole, heno fituati in luogo,da~v edere in vilo i recitanti accio che meglio
( vadano vriitaniente: procurili, che 1armonia non fia ne troppa ne poca , ma tale che
ggg il canto fenza impedire lintendimento delle arole : il modo del fonare lia lenza ad orne.-A
, auendo riguardo dinon riperquotere la con onanza cantata , ma quelle che pi poiioiio
aiutarla mantenendo fempre 1armonia viua : Innanzi al calar della tenda , per render attenti g i
vditori,fuonifivna Sinfonia compolla di diuerl illrumenti , uali fer-nono per accompagnare' i
Cori efonareiritornelli : alle quindici o venti battute efca il rologo cio Ouidio auuerreiido
accompagnare il pailo a1 fuorio della Sinfonia non er_ con affet tazione come fe ballaffe, ma
con di maniera tale chi palli non liano difcor. anti d_al fuono arriuato alluogo, done gli
par Conucniemc d, gir princi io , fenz altri paleggiamcnti cominci, e tutto il canto iia
Pieno di niaiella pi meno ècondo 1altezza del concetto gelleggiando, auuerten do per cho
gm ognipallo cafchi su la milura _del fuono e del cato,refpir_i fornito il primo quadernario
tre o quattro paf, cio quato dura il ritornello,pursepi:i d, comm
Paifcggio S la tenuta della penultima llaba, ricominci nel luogo , doue 11 troua ,~ Puoil
tal vom Congmgncrc due quadernarii per moll rare vna certa fprezzatura; L'abito lia qual con
uienl :i Poeta con la corona dAIloro in tella,l_a lira al anco,e1arco nella mano, fornito lvl timo
quadernai-io Entrato dentro il Prologo , efca il coro 111 1`_ il quale fara formato di Ninfe , e di
Pi menofecondo la'capacita del palco :quelli vfcendo Puno appo laltro morino, e
nel volto , e ne gelli di temere il rinoontro del Pitone ; il primo Palore , come lia vfcito la nieta
ci Coi-0, Cio fci 0 fette tra , e Ninfe (che non vorrebbe elfer formato ,il Coro di manco,
che di Sedici, difciotto perfone) volto acornpagni cominci a parlare, e coli cantando e mouen
Ofi :il luogo, oue dee fermarli , e formato il Coro vna meza luna s 1a Scena, gl'altri Palio
ri, Ninfe feguitino il canto, che tocca loro gefleggiando fecondo che ricerca il fuggetto: cantan
do l1nno . Sc la .f pongano lvn deginocchi in terra, volgendo gli occhi al cie
lo faccendo fembiante diridirizare le lor preghiere a Gioue ; fornito 1Inno leuinfi in piedi , e fe
uitino auuertendo, nel cantare Ebra di Sangue dattriflarl , 0 rallegrarfi fecondo la rifpofla del
Ecco,la quale mofltino dattendere con grande attentione. Dopo lvltima rifpofla dellEcco
apparifca il Fitonedallvna delle lrade della fcena, nell'ifleffo tempo , poco dopo mollril da1~
rain-a parte Apollo con arco in mano, ma grandenl coro alla villa del ferpente mollrando
10 canti quali gridando Obimeifbe 783510, 111 quel medelimo punto ritirinli i Pallori , e le Nin
{ per diuerfe Pirade imitando fuga,e timore , fenza per vol ger interamente le fpalle al Teatro,
onafconderl del tutto , e villo A ollo cantando, : eterno, E co'l volto, e cogelli
cerchino defprirnere 1affetto de pregare; in tanto Apollo muouafi con pafsi leggiadri ,
fieri verfo il Fitone) vibrando Parco e recandoli 1e faette in... mano accordando ogni palio,
ogni gello a1 canto del Coro , auuerrifca di fcoccar 1arco in quel tempo appunto , che 111
bito vi cafchino s le parole benedetta ! cosi fcoccando il fecondo auuertifca medeli. '
'mammie che fia in tal tempo , 11'11 coro feguiti ,
11 terzo llrale potra

1m
.'tirare, 'mentre li canta; Vola ; al qual eolp il l'erpente dellèr

mente fer to , l fugga per , delle llrade , Apollo lo feguiti ; el Coro allacciandoli al- .
-la veduta di nella via e cantando Spezia [orrido , mollri di vederlo morire: fornito il
canto ritornilul palco al fuo luogo in ineza Luna , Apollo anchefiò tornando e palieggiando il
campo canti alteramente, 'Purgiaqque aljnc, e partitol difcena , il coro canti la Canzo
nein lode dA ollo mouendoli in ( adellra, linillra, e dietro, fuggendo per tutta via
l'alfettatione el ballo, equellol fatto moto potr feruire in tutti cori : ma perche bene fpelfo il
cantore non atto a far quell'allalto ricercandol per tale effetto dellrezza, , e maneggiar
eo con be11attitudine, cofa pi appartenentela huomo fchermitore e danzatore inlieme , che _
buon cantore , equando pure li ritroualfe in qualcuno attitudine allvno e laltro mal potrebbe
~ dopo i1 combattimento cantare per l'affanno del moto , vellirannoli due da Apollo limili , e quel
lo, che canta efca in vece dellaltro , dopo la morte del Fitone pur con lo llello arco in mano, o al
lrnile,e_canti,corne s,_detto di : quello cambio riefce cosi bene ,zehe niuno per allai vol
te,clie ella l lia recitata,se mai accorto dellinganno: ehi fa la parte del ; eoncertili con Apol
lo , perche la battaglia vadaa tempo delcanto : i12`lèrpente vuole eller grande , e fe il Pittore i Ch
lo fa fapr, come h veduto io, far eheg1imuoua lale~, getti foco , fara pi bella villa fopra tutto
ferpeggi pofando il portatore di ellò le mani in terra , acci vada quattro piedi. Nella fcena fe
guente, e ne11a1tre olleruili , chi perfonaggi , chevparlano non l eonfondano con quei del Coro,
ma auanti quattro, o cinque pafsi , pi, meno fecondo la grandezza del palco , mantenga
il Coro tutta via la [ mezza Luna . Auuertifca quel Pallare che racconta la vittoria dÀpol
lo a Dafne dauanzarl due , o tre pafsi auanti gli altri , edi'mitare eo' gelli 1attitudini vfate da
Apollo nel combattimento . Ma venendo quel Paore a portar la nuoua della trasformazione di
Dafne , procurino Coloro , che fono fu le telle del Cord di ritirarlltutti fu quella parte del palco,
doue pollano rimirare in il Nunzio facendoli alquanto'auanti , fopra tutto mollri'iio atten
tione , e piet nellafeoltare la dolorofa nouella : la parte di quello Nunzio importantifsirna ricer
ea efprefsiua di parole oltre ad o gnaltra , Où_i vorrei poter ritrarre al vino, come fu cantata dal
Sig. Antonio Brandi, altrimenti il Brandino ,chiamato pur da quella Serenilsima Altezza nel
loecalione delle Nozze , lenza darne altri au uertimenti per ci che egli la cant talmente, chio
non credo, che li polla deliderar pi, la voce , e di contralto efquitil'sima , la pronunzia , e la gra
zia del cantare marauigliofa , ne folo vi fa intendere le parole ma eofgelli ,e co'mouirnenti par
che vimprima nellaniniovn non s che da, vantaggio . ll Coro [ che ragionando tra
loro i perfonaggi piangono la perdita di Dafne e allai geuole a intendere,come procedaiquando

cantano in leme il / nou ; ( rigpndairiiii volto 1'vn 1altro lu quelle
efelamazioni ha gr'forzaosl ancora quid@ citano { done el bel'vijbm poca grazia arreca
il muouerl feeondoil moto de Gori , quando vniti inleme replicano , Tiangete Ninfa, e con voi
piangi: umore. La Scena del pianto d'Apollo , che fegue, vuole elfer cantata, col maggiore allet~
to , che lia pollibile, con tutto ci habbia riguardo i1 cantore d'accrefeerlo , doue maggiormente
lo ricercanole parole . (mando pronunzia il verfo lc tue [ rami. Auuol`

gali quel ramufeello dAlloro fo ra ilquale li far lamentato, intorno alla tella incoronandofenc;
ma perche qui alquanto di di culta voglio faeilitarui il modo per far quella azzione con gar
bo : fcelganli due ramofcelli dAlloro eguali , il regio far pi a propolito , non di pi lunghezza,
che di mezzo braccio , e congiungendoli inleme leghinfi le punte , e con la mano tenga vnito i
gambi di maniera , ehe apparilcano vn folo , nellatto poi di volerfene coronare fpiegandoli fe ne
cinga il capo annodando i ambi inleme,h voluto, fcriuer quella minuzia , perche piu impor-_
tante , chaltri non penfa e enlche paia coli ageuole , non f per coli facilmente ritrouata , anzi
pi uolte nel recitarla sera tralafciata tale azzioiie come impollibile a farli bene,ancor che molti
ci hauellero penfato 5 percioche il uedere in mano dApollo vn ramo dAlloro_ grande fa brutta
villa , oltre che malamente pu farfene corona per non elfere picgheuole , el piccolo non (;
: dillicult fuperate da M. Colimo del Bianco , huomo oltre al ( melliero diligen
tillimo , e di grande inuenzione per apparati abiti , e fimili eofe .- Non voglio anche tacere , che
douendo Apollo nel canto de terzeti . curi la mia pianta , gicle. Recarl la lira al
petto( i1 che debbe fare con bell'attitudine )necell'ario far apparire al _'1è_atro,che dalla lira dA
llo efca melodia piu che ordinari a,per ponganl quattro Sonatori di viola ( abbraccio,o gam
a poco rilieua ) in vna delle llrade pi vicina ,in luogo non ueduti dal popolo ueggano
Apollo , e fecondo che egli pone 1arco s la lira 1e tre note fcritte , auuertendo di
re 1arcate pari,acci apparifca unarco folo : @elloinganno non pu ellere coriofciuto,lè non..
per immaginazione da qualche intendente, e reca non poco diletto. Rcllami foloa dire (per
non ufurpare le lodi douute ad a1tri,e arrichirmi quali cornacchia dellaltrui penne) clie aga del
o a
; /: . quella che canta Apollo Piton: Pw

xmque di l'ma alrie Incmc con l'altra cantata pur dal medefiin ncihiltinia Scena Vn guardan;
guarda appena. [1111110 chiami' volte il bel . Lcquah anc lampeggiano tra 1'1 trc mic
com: cllc ,fono coiiipozionc duno dc nori principali Accademici, grin protettorc della..
Muca c grande intcnditorc di elia. Riccucnc cortci Lettori quco mio ragionamentomoii
come auuertimcnto di Macro , che pretenda infcgnait altrui ( non regna in mc si fatta prelhn
zione ) come fatica di perfona , che hab bia diligentcmcn tc 1'0cchio ogni 111111112 ia
- nel rccitamcnto di :al { , acci pofsiatc con minor fatica, mcrc di quco piccol
lume aprirui il fcnticro c giugncrc quella intcra pci'fezionc chc 11 ricbidc ncllarappicicnw
21011: di iimih componuiicnti. uiuctc lieti.
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A fonti
Mirti
.nati campi, oueiinmom 11 Godonxi
l gr! din del Ciel fe lici
fpirti Moftrom in quefta morta li
SK
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k3. Indi infegnai come .

g. Quel mi soi-o elie fu la dotta lira
Cantai le fiamme de de celefti amanti
_..
In vn gelato (: d'amor
Ei trasformati lor varii {embianti

*Ma
Soaue
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Dimor
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Sgolprcmezto all'altrui pene
o ce pene
Non v guerra con Dios
con vn rifo, e con vn guardo.
'4. Sa fuggir mouole piante
7. Non fofl'rir : amore
Vero amante ,
contra amor cruda,
Venir pol'sa il mio crin d aum
Non ur Lauro
Ma ! pi : ;
chel mio ardore

Prenda a (chemo alma gelata
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Non (, ch'm piaggr , j
corm o . n
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abbandoni innamorata .
'5. Sia Til canna cill mo crin biondo
8.5 cifra] foco de miei lumi
che immon
icon umn
Gregge ognhor fclranti, e

Vlll Een, : cmd," demi
089i gelo, Ogftl man

Abro; pgn guet: alma all ora
e g 'armenti
Tragga ogn hof huida {am}
saFreg fofpirol
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Informazioni su questo libro

V. A.Serenifsmaad honorare, e { si lopera,

la feruir mia , impiegandola nelle Mufiche delle fe

illularriquele con le fplendore del Suo Serenifsimo

tanto fegnalati ho coli in Mantoua riceuuti dallAlt. V. Serenifs; Per i qua

to altrui, peraccrelcere maggiormente la fua grandezza . Alla quale humi

liiimamenrcinchinandomi , con ogniafetto le prego dal Signore Iddio

alleiquiiito gulo del Poeta, non di meno voglio pur credeie,

santi i canti d'Orfeo,dir : non pu interamente comprendere la gentilezza; la fom; del

in quai fi voglia altra rapprefentazione . Primieramente auuertilcafi c_lie gli , 11 deuo

11 terzo llrale potra

.'tirare, 'mentre li canta; Vola ; al qual eolp il l'erpente dell`er

loro i perfonaggi piangono la perdita di Dafne e allai geuole a intendere,come procedaiquando

lo ricercanole parole . (mando pronunzia il verfo lc tue [ rami. Auuol`

; /: . quella che canta Apollo Piton: Pw

.nati campi, oueiinmom 11 Godonxi

l gr! din del Ciel fe lici

fpirti Moftrom in quefta morta li

k3. Indi infegnai come .

Ei trasformati lor varii {embianti

lneliti Eroi ch`ogni bell'alma 14911.

'io fon forfe quelli

Gleceel Augu ti miei felici,echiali . __

l, Coppia Real,ehalto destino l

del Mincio, e del Amo -.

leniffenno,e valor dAtlanteil_pon'_lo

,loiiafopa non graue, anime

. Vedretelarimarlque'l Di'och'in Cielo

inbelcarro dor la luce e'l gioni@ '

ali non [cote te honda.

.i(D "n" Gioueimmortal

V(he tra ba_leni,e

Hammap telo,f Che da inoltro li rio naflidi,cfcam

Mira clal Ciel de mira Nudi di-fronclifomai. .Qularbofcelli Pallide

li Mira dalciel he mira 'Irala

' ' "A

Odi il pian to.; preghi

yroze pieghi nostri Q_ cleliel

Y odi il : preghi t Si d d?! Re

#liturlqa al ter; che four'f

_'f l'alz D'atrofo

crudo {erpen te Che l'truggen

... .[Qhiil maudDPik ,

tociel fe reno .."..

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