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ISBN
9788896354780
maggio 2015
Analisi non standard nelle scuole superiori 1
Indice generale
Presentazione...............................................................................................3
L'infinito più facile: alcune riflessioni su un'esperienza NSA in una classe
quinta del Liceo Socio-Psico-Pedagogico
DI GIUSEPPE ZAMBON........................................................................................5
Strumenti liberi per insegnare l'Analisi Non Standard
DI BRUNO STECCA E DANIELE ZAMBELLI...............................................................19
Il differenziale alla Robinson in una e più variabili
DI GIORGIO GOLDONI.......................................................................................21
Gli infinitesimi di Leibniz
DI TIZIANA BASCELLI.......................................................................................32
Analisi Non Standard e Fisica: un caso di ottica
DI ANDREA CENTOMO......................................................................................41
Esercizi NO LIMITS in NSA
DI SERGIO CASIRAGHI.......................................................................................50
La continuità con la NSA
DI PAOLO BONAVOGLIA....................................................................................78
Un piano di lavoro NSA per il quarto anno di un Istituto Tecnico per
Geometri
DI LUCIA RAPELLA..........................................................................................93
2 IV Giornata di studio
Analisi non standard nelle scuole superiori 3
Presentazione
di Giuseppe Zambon
1 ESEMPI INTRODUTTIVI
2 NUMERI IPERREALI
3 STRUMENTI OTTICI
Microscopio standard:
Il microscopio standard a n ingrandimenti, puntato su un qualunque punto
della retta reale, mostra un intervallo di retta centrato in x e ingrandito n
Analisi non standard nelle scuole superiori 9
4 STRUMENTI NON-STANDARD
Cerchiamo ora di
visualizzare sulla retta un
numero infinitesimo ε. Esso
ovviamente apparirà nella
scala ordinaria sovrapposto
allo zero e così apparirà nel
campo visivo di qualunque
microscopio standard. (cerchio
di sinistra) Se così non fosse
avremmo trovato
(visualizzato) numeri reali più
piccoli di ε, il che è assurdo.
Per separare ε dallo zero è
necessario un nuovo Microscopio non standard
strumento, il microscopio
non standard, analogo al
microscopio standard ma
con infiniti ingrandimenti.
(cerchio di destra)
Regolando opportunamente
la manopola
dell'ingrandimento del
microscopio non standard
riuscirò a separare
chiaramente ε dallo zero, in
questa scala però non sarà
visibile nessun numero reale Telescopio non standard
(a parte lo zero), p. e. il
numero 1 si troverà infinitamente lontano e non sarà raggiungibile con
nessuno strumento standard, per visualizzarlo dovrei inquadrarlo con un
telescopio non standard, che a differenza di quello standard può raggiungere
punti infinitamente lontani.
Analisi non standard nelle scuole superiori 11
A questo punto
abbiamo introdotto i
numeri infinitesimi e i
numeri infiniti e
abbiamo costruito un
modo semplice per
visualizzarli sulla retta.
Abbiamo quindi tre tipi di numero, infinitesimi, finiti e infiniti, più lo zero che fa
tipo a sé, a causa delle sue particolari proprietà algebriche.
Un numero finito (f) è un numero in valore assoluto minore di almeno un
125
numero standard positivo. Per es. se x< 10 allora x è finito.
Viceversa se un numero è maggiore di ogni numero standard allora esso è
infinito (I)
Un numero è non infinitesimo se esso è in valore assoluto maggiore di
−11
almeno un numero standard positivo. Se x> 10 allora x è non
infinitesimo.
Un numero finito non infinitesimo (fni) è un numero in valore assoluto
compreso tra due numeri standard positivi.
Un numero è infinitesimo (i) se esso è in valore assoluto minore di ogni
numero standard positivo, se tale numero è diverso da zero diremo che è
infinitesimo non nullo (inn)
4 Nel suo campo visivo tutti i numeri reali appaiono sovrapposti allo zero, sono
infinitesimi.
12 IV Giornata di studio
in 1
+ fni I × inn fni I x
n x
in
i fni I inn inn inn ? inn I
n
I ? I I I inn
aM aM a
= = Riapplicando le tabelle trovo:
a+M a
M⋅ (
a
M
+1 ) M
+1
2
Il rapporto tra 1 (fni) e 4 δ+δ (inn), in base alle tabelle
precedenti è in infinito (I), f (2+ δ)=∞ , verificando così l'andamento
asintotico della funzione.
6 CONFRONTO DI INFINITESIMI
Confronto di infinitesimi
14 IV Giornata di studio
Una volta evidenziati i tre risultati possibili, (vedi figura) essi possono
essere facilmente e utilmente visualizzati con gli strumenti ottici.
Supponiamo per esempio che ε e δ siano entrambi infinitesimi e che ε e δ
sia infinitesimo di ordine superiore a δ. Algebricamente questo significa che
ε è un numero infinitesimo non nullo.
δ
E' possibile fornire una visualizzazione di questo rapporto che ne
chiarisce e rende intuitiva la natura. La situazione è descritta nella figura
accanto: ε e δ appaiono, nella scala ordinaria sovrapposti allo zero, nessun
microscopio standard riesce a separarli dallo zero. Puntando sull'origine un
microscopio non standard
e agendo delicatamente
sulla manopola
dell'ingrandimento, riesco
a separare δ dallo zero ma
ε è ancora sovrapposto
allo zero. In questa
situazione nessun
microscopio standard
riesce a separare ε dallo
zero. Devo puntare, nel
campo visivo del primo
microscopio, un altro
microscopio non standard
e solo così anche ε si Confronto di infinitesimi, visualizzazione
separa dallo zero. E'
importante notare che in quest'ultima scala, δ non è più visibile, né è
raggiungibile con nessuno strumento standard. δ, rispetto a ε diventato
infinito.
In modo del tutto analogo si visualizza la situazione negli altri casi e
anche nel confronto degli infiniti.
Ora si entra nel vivo del calcolo con i numeri iperreali. Abbiamo
visto che alcuni problemi si lasciano affrontare in modo naturale con
l'uso di numeri iperreali. Dopo aver affrontato e risolto un problema
(reale) usando numeri iperreali, dobbiamo tornare ai numeri reali,
cioè esprimere la soluzione in termini di numeri reali 6. Iniziamo
6 Ritornando all'esempio iniziale, si tratta di precisare bene il passaggio da 2+ ε
Analisi non standard nelle scuole superiori 15
a 2.
16 IV Giornata di studio
8 CONCLUSIONI
Analisi non standard nelle scuole superiori 17
St
[ ]
a⋅ϵ
a+ϵ
= (trascuro ε rispetto ad a )= St
[ ]
a⋅ϵ
a
=St[ϵ]=0 .7
Zero è l'unico numero standard nella monade di ϵ
Nell'esempio iniziale il coefficiente angolare della retta tangente nel
2
punto (1;1) alla parabola di equazione y=x è:
D ( f ( x 0) ) =St [ df (x)
dx ] [
=St
f (x 0+ dx)−f (x 0 )
dx ]
Calcolo della derivata in un punto:
1
f (x)= calcoliamo la sua derivata nel punto x 0=2
x
[ ]
1 1
−
f ' (2)=St
2+δ 2
δ
1
= St ⋅
1 1
[(
− = St
δ 2+ δ 2 )]
1 2−2−δ
δ 2(2 +δ ) [(
= St
1 −δ
δ 2 (2+δ) )] [ (
=St
−1
2 (2+δ)
=−
1
4 )] [ ]
a⋅x
7 Questo calcolo corrisponde al calcolo di lim
x→ 0 a+x
18 IV Giornata di studio
9 BIBLIOGRAFIA
1 IL PROBLEMA
2 LA SOLUZIONE
Si decide di scrivere una dispensa a più mani, come guida all'azione del
docente, traducendo in strumento didattico il libro di Giorgio Goldoni I
numeri Iperreali . Si vuole per questa via approfondire il tema, migliorare la
competenza, allargare il gruppo dei collaboratori e condividere l'esperienza
con tutti gli interessati.
3 GLI STRUMENTI
4 BIBLIOGRAFIA
di Giorgio Goldoni
1 INTRODUZIONE
sin x
≃1 . Infatti, vale anche la relazione sin x≃x 2 , ma non è
x
sin x
affatto vero che 2
≃1 . Nel secondo caso è invece
x
semplicemente falso che x2 +x sia infinitamente vicino a x2
essendo la loro differenza uguale a x , che è addirittura un infinito. È
invece corretto, e ha un significato ben preciso, scrivere che sin x ~ x
per x infinitesimo non nullo e che x2 +x∼x 2 per x infinito, dove
" ~ " indica la relazione di indistinguibilità tra numeri iperreali non
nulli.8
2. L'uso di definizioni "monolitiche" del tipo
dy
dx
=st [
f ( x+ε)−f ( x)
ε ] ,
df ( x ) = f ( x + δ ) − f ( x ) df ( x)=f ( x+δ)−f ( x) .
24 IV Giornata di studio
f '( x)=st [ d f (x )
dx ] ,
L'incremento
Δ tan θ= tan( θ+dθ)− tanθ
viene facilmente rappresentato sulla retta x = 1 .
Analisi non standard nelle scuole superiori 27
df ( x, y ) ~ m dx + n dy o df ( x, y ) = m dx + n dy + o ( (dx )2 + (dy )2 ) .
Ne segue, in particolare, che
∂ x f ( x, y ) ~ m ∂x e ∂ y f ( x, y ) ~ n ∂y ,
da cui
∂f ( x, y ) ∂f ( x, y )
; m = fx′( x, y ) e ; n = fy′( x, y )
∂x ∂y
e che per il differenziale totale vale la relazione
∂f ( x, y ) ∂f ( x, y )
df ( x, y ) ~ dx + dy
∂x ∂y
o anche
∂f ( x, y ) ∂f ( x, y )
df ( x, y ) = dx + dy + o ( (dx )2 + (dy )2 ) .
∂x ∂y
Nell'analisi classica, non potendosi fare riferimento ad incrementi
infinitesimi, anche nel caso di funzioni di due (o più) variabili si è
definito il differenziale di una funzione in un punto come una funzione
lineare degli incrementi:
df ( x , y )=f ' x ( x , y ) Δx+ f ' y ( x , y) Δy
Il differenziale non rappresenta quindi più l'incremento della
funzione in relazione a un incremento infinitesimo, ma l'incremento sul
piano tangente corrispondente a un incremento standard delle
variabili. Anche in questo caso, in diverse trattazioni non standard il
differenziale viene definito allo stesso modo.
4 CONCLUSIONE
5 BIBLIOGRAFIA
Ho raccolto buona parte della mia ultraventennale
sperimentazione dell'insegnamento del calcolo infinitesimale nella
scuola tecnica in una serie di volumi pubblicati in proprio
all'interno di una collana intitolata Il professor Apotema insegna...
che comprende anche altri argomenti. In particolare, segnalo i
seguenti volumi:
1. Vol.2 - I NUMERI IPERREALI
2. Vol.3 - IL CALCOLO DELLE DIFFERENZE E IL CALCOLO
DIFFERENZIALE
3. Vol.4 - IL CALCOLO DELLE SOMME E IL CALCOLO INTEGRALE
4. Vol.5 - LE SERIE E GLI INTEGRALI IMPROPRI
32 IV Giornata di studio
di Tiziana Bascelli
1 INTRODUZIONE
11 “In the fall of 1960 it occurred to me that the concepts and methods of
contemporary Mathematical Logic are capable of providing a suitable
Analisi non standard nelle scuole superiori 33
4 INDIVISIBILI E INFINITESIMI
5 LEIBNIZ RIVISITATO
6 BIBLIOGRAFIA
1 J. BAIR, P. BŁASZCZYK, R. ELY, V. HENRY, V. KANOVEI, K.U. KATZ, M.G. KATZ, S.S.
KUTATELADZE, T. MCGAFFEY, D.M. SCHAPS, D. SHERRY, AND S. SHNIDER, Is
mathematical history written by the victors?, Notices of the
American Mathematical Society 60 (7), 2013, 886-904.
2 T. BASCELLI, Torricelli’s Indivisibles, in V. JULLIEN (ed.) 17th-Century
Indivisibles Revisited, Birkhauser 2015.
3 T. BASCELLI, Infinitesimal issues in Galileo’s science of motion, Revue
Roumaine de Philosophie, vol. 58/1, pp. 23-41, 2014.
4 T. BASCELLI, Galileo’s quanti: understanding infinitesimal magnitudes,
Archive for History of Exact Sciences: Volume 68, Issue 2 (2014),
di Andrea Centomo
1. PREMESSA
2. INTRODUZIONE
Figura 2.
3. APPROCCI STANDARD
Alcuni anni fa B. Loe e N. Beagley [1] pubblicarono un lavoro dove la
determinazione dell'equazione della caustica veniva ricondotta a una
semplice applicazione del teorema di de l'Hopital, riducendo di fatto il
problema della determinazione dell'equazione della caustica a un
esercizio a portata di studente del quinto anno del Liceo Scientifico.
Analisi non standard nelle scuole superiori 45
{
y cos(2 θ)−x sin(2θ)=−sinθ
y cos(2 (θ+ϵ))−x sin(2(θ+ϵ))=−sin(θ+ϵ)
la cui soluzione è
{
(cos(2(θ+ ϵ))sin θ−cos(2 θ)sin(θ+ ϵ))
x (θ , ϵ)=
sin(2 θ)cos(2(θ+ ϵ))−sin(2(θ+ ϵ))cos(2 θ) .
(sin(2(θ+ ϵ))sin θ−sin(2 θ)sin(θ+ ϵ))
y (θ , ϵ)=
sin(2 θ)cos(2(θ+ ϵ))−sin(2(θ+ ϵ))cos(2 θ)
46 IV Giornata di studio
de l'Hopital è noto agli studenti come una regola per calcolare dei
limiti che si presentano come forme indeterminate. Il fatto del perché
essa funzioni è noto a pochi.
Oltre a questo, si potrebbe osservare che il ricorso al teorema
di de l'Hopital per il calcolo dei limiti precedenti è in un certo
senso poco naturale. Sarebbe più spontaneo appoggiarsi agli
sviluppi di Taylor. Anche se di essi non viene fatta menzione
nelle vigenti Indicazioni Nazionali per i licei ad indirizzo
scientifico, si tratta – come noto - di strumenti molto potenti
dell'Analisi. Noto che nel limite per ɛ che tende a 0 si hanno i
seguenti:
cos(θ+ ϵ)=cos(θ)−ϵsin(θ)+ o(ϵ)
sin(θ+ ϵ)=sin(θ)+ ϵcos(θ)+ o(ϵ)
cos(2(θ+ ϵ))=cos(2 θ)−2 ϵsin(2 θ)+o(ϵ)
sin(2(θ+ ϵ))=sin(2 θ)+ 2 ϵcos(2 θ)+ o(ϵ)
Una volta sostituiti gli sviluppi, ad esempio, nel limite
(cos(2(θ+ϵ))sinθ−cos(2θ)sin(θ+ϵ))
lim
ϵ→0 sin(2 θ)cos(2 (θ+ϵ))−sin(2(θ+ ϵ))cos(2 θ)
il suo calcolo diviene immediato.
4. APPROCCIO NON-STANDARD
5. CONCLUSIONI
6. BIBLIOGRAFIA
1. N. BEAGLEY B.J. LOE, THE COFFEE CUP CAUSTIC FOR CALCULUS STUDENTS,
THE COLLEGE MATHEMATICS JOURNAL, THE COLLEGE MATHEMATICS JOURNAL, VOL.
28, NO. 4, 1997.
2. A. CENTOMO, Tangenti a una curva: da standard a non-
standard, Atti del convegno II giornata di Analisi Non
Standard per le scuole superiori, Edizioni Matematicamente.it,
2013.
3. A. CENTOMO, Termodinamica ed NSA, Atti del convegno III
giornata di Analisi Non Standard per le scuole superiori,
Edizioni Matematicamente.it, 2014.
4. O. DARRIGOL, A History of Optics From Greek Antiquity to the
Nineteenth Century, Oxford University Press, 2012.
5. R. A. PROCTOR, A Treatise on the Cycloid and All Forms of
Cycloid Curves and on the Use of Such Curves in Dealing
With the Motions of Planets, Comets, &C, Cornell University
Library.
50 IV Giornata di studio
di Sergio Casiraghi
lim
√ a+b x−2 =1
x→ 0 x
ciò equivale a trovare a e b t.c. st ( √ a+bε ε−2 )=1 per ε
infinitesimo che se moltiplichiamo la frazione sopra e sotto per (
) razionalizzando si ha
√ a+b ε+ 2
( √ a+b ε −2 ) ( √ a+b ε + 2 ) ( a+ b ε− 4 ) ( a−4 ) +b ε il
= =
ε ( √ a+ b ε +2 ) ε ( √ a+ b ε +2 ) ε ( √ a+ b ε +2 )
Analisi non standard nelle scuole superiori 51
http://nsanolimits.blogspot.it
7 100 ESERCIZI RISOLTI IN NSA, SENZA LIMITI.
√ N 2+1−√ N 2−1
1. St
( N ) (√
=St 1+
1
N2 ) (√
−St 1−
1
N2 ) =
[http://goo.gl/Co7KLP]
3.
( ) ( )
ε2
2
( ) = St
1+ε 2− 1− 2
ε +
ε2
( )
(ε )
e −cos ( ε ) 2 2 1 3
St =St =1+ =
ε2 2 2
ε ε 2 2
[http://goo.gl/OypY88]
4.St(((N-4)/(N-1))N)=St(((N-1-3)/(N-1))(N-1+1))=St((1-3/M)*(1-
3/M)M)=
= St(1-ε)*St((1+(-3)/M)M) = e-3 , ex = (1+x/M)M , ε=3/M, M=N-1.
[http://goo.gl/baFHFD]
5.St(sin(aN)/aN) per a= 2, 1, ½
6.St((sin(ε)-ε)2/(1-cos(ε2)))=St((ε-ε3/6-ε)2/(1-1+ε6/2))=
= St((ε3/36)/(ε6/2))=1/18
[http://goo.gl/pwKmNK]
7.St((2N-N2)4/(4N-N4)2)=St((2N)4/(4N)2)=St((2N)4/(22N)2)=
= St((2N/2N)4) = 1.
[http://goo.gl/iUmXr3]
In quanto per A=2N, B= N2 abbiamo A>>B per N>>4 dunque
1>>B/A = ε
(2N-N2)4/(4N-N4)2=((2N-N2)2/(22N-(N2)2)2=((2N-N2)2/((2N)2-
(N2)2)2=
=((2N-N2)2/((2N-N2)(2N+N2)))2=((2N-N2)/(2N+N2))2=
=((1- N2/2N)/(1+N2/2N))2 = ((1-ε)/(1+ε))2 ≈ (1-ε)4
8.St((1-cos(ε))1/3/(ε3+ε2)) = St((1-(1-ε2/2)1/3)/(ε2(ε+1))) =
dove 1 >> ε = 1/N > 0, 0< 1- ε <1 e π < π/(1-ε) quindi sin(π/(1-
ε))<0
[http://goo.gl/a1IgfE]
12.St(N2 log(1-2-N)) = St(N2 log(1-1/2N)) = St(-N2/2N) = St(-ε) = 0
St(1/(N2(√(1+ε) -1)))=St(2/N2ε)=St(2N/N2)=St(2/N)=St(2ε)=0.
Infine,
St(sin(N)/(√(N4+N3)-N2 )) = St(sin(N)/(N2(√(1+ε) -1))) = 0.
[http://goo.gl/H6j5Mi]
15.(log(N2+N)-
log(N2))/sin(2/N)=log((N2+N)/N2)/sin(2/N)=log(1+ε)/sin(2ε), con
ε=1/N, poiché sin(2ε)=2sin(ε)cos(ε) dove sin(ε)≈ε, cos(ε)≈1 e inoltre
log(1+ε)≈ε è St((log(N2+N)-log(N2))/sin(2/N))=St(ε/
(2ε))=St(1/2)=1/2.
[http://goo.gl/LVbz1b]
16.NN(N+1)N/NN-N(N+1) = NN((1+1/N)N-N) = NN(e-N) ≈ NN(-N)
con e≡ (1+1/N)N e dunque St(NN(N+1)N/NN-N(N+1)) = St(-
N(N+1)) = St(-N) = -∞
[http://goo.gl/T2SMTt]
17.St(N*(arctg(N)-π/2))=St(N*(π/2-1/N-π/2))=-1
per x>1 é arctg(x)≈π/2-1/x con x=N
58 IV Giornata di studio
[http://goo.gl/rzcwGU]
St(-N*(arctg(-N)-π/2))=St(-N*(-π/2+1/N-π/2))=St(-N*(1/N-
π))=St(N*π-1)=
= St(N)=+∞, per x<-1 é arctg(x)≈-π/2-1/x con x=-N e N>>1
[http://goo.gl/a289Gc]
18.St(N3sin(4-N))=St(N3/4N)=0 da sin(ε)≈ε e N3<<4N ovvero
N3/4N<<1
da log(x)≈(x-1)/x per x>1/2 si ha log(N3/4N)=3log(N)-
Nlog(4)≈3-3/N-N≈-N
[http://goo.gl/H03Gef]
23.eN/log(e^N2+2N)≈eN/log(e^N2)=eN/N2, 1<<N3<eN da cui
N<eN/N2
St(eN/log(e^N2+2N))=St(eN/N2)=St(N)=∞
St(e(-N)/log(e^(-N)2-2N))=St(1/(eN N2))=0.
St(e-ε/log(e^(-ε)2-2ε))=St(1/log(1+ε2-2ε))=St(1/log(1-2ε))=St(1/
(-ε))=-∞
St(eε/log(e^(ε)2+2ε))=St(1/log(1+ε2+2ε))=St(1/log(1+2ε))=St(
1/(+ε))=+∞
[http://goo.gl/kWLtFz]
24.eπ/2(1-sin(x))/(x-π/2)2=eπ/2(1-sin(y+π/2))/y2=eπ/2(1-cos(y))/y2,
y≡x-π/2
St(eπ/2(1-sin(ε+π/2))/(ε+π/2-π/2)2)=St(eπ/2(1-cos(ε))/ε2)=
eπ/2(1/2).
[http://goo.gl/Ejs3Hr]
25.St((e(1/N)-1)/(log(N+1)-log(N)))=St((1+ε-1)/
(log(1+ε))=St(ε/ε)=1, ε=1/N
si ha eε ≈1+ε , log(N+1)-log(N)=log((N+1)/N)=log(1+ε)≈ε
[http://goo.gl/OnLQkq]
26.St(2ε2/(3+εsin(ε)-3cos(ε)))=St(2ε2/(3+ε2-3+3ε2/2))=
= St(2ε2/((1+3/2)ε2))=4/5 da sin(ε)≈ε e cos(ε)≈1-ε 2/2
[http://goo.gl/ISYACH]
27.Con x=1+ε, log(x)=log(1+ε) ≈ ε - ε 2/2 + ε 3/3 e xn=(1+ε)n ≈
1+ nε
St(((1+ε)2-1-2log(1+ε))/((1+ε)3-1-3log(1+ε))) =
60 IV Giornata di studio
=St((1+2ε-1-2ε+ε2-2ε3/3)/(1+3ε-1-3ε+3ε2/2-3ε3/3))=St(ε2/
(3ε2/2))=2/3.
St((ε2-1-2log(ε))/(ε3-1-3log(ε))) = St((1+2log(ε))/(1+3log(ε)))=
=St((1/log(ε)+2)/(1/log(ε)+3))=2/3, 1/log(ε) ≈ -ε.
[http://goo.gl/VFXEvG] [http://goo.gl/zOVog8]
28.St((2ε-sin(2ε))/ε3)=St((2ε-2ε+(2ε)3/6)/ε3)=8/6=4/3, sin(2ε)≈2ε-
(2ε)3/6
[http://goo.gl/Bf48i7]
≈(√(2log(N)+sin2(N))-√(2log(N)+1))/(2+sin(N))=
Analisi non standard nelle scuole superiori 61
=(sin2(N)-1)/(√(M+sin2(N))+√(M+1))=-cos2(N)/(√(M+sin2(N))
+√(M+1)) ≈
≈-1/M e da -1≤sin(N)≤1 è 1≤2+sin(N)≤3 si ha 1/3≤1/(2+sin(N))≤1
quindi
√(M+sin2(N))-√(M+1))/(2+sin(N)) ≈ -1/M e St(E(N))=St(-1/M)=
0.
[http://goo.gl/ScX5N6]
34.(sin(ε)-tan(ε))/(log(ε+1)-ε+ ε2/2) ≈ (ε-ε3/6-ε-ε3/3)/( ε-ε2/2+ε3/3-
ε+ε22) da sin(ε)≈ε-ε3/6 , tan(ε)≈ε+ε3/3 , log(ε+1)≈ε-ε2/2+ε3/3
abbiamo qui
St((sin(ε)-tan(ε))/(log(ε+1)-ε+ ε2/2)) = -9/6 = -3/2
[http://goo.gl/qyAzkZ]
35.St((e^(1/N2)-1)/(log(N7+N5)-7log(N)))=St(eε-1)/log(1+ε)),
ε=1/N2 e log(N7+N5)-7log(N)=log((N7+N5)/N7)=log(1+1/N2), eε -
1≈ε , log(1+ε) ≈ ε
St(eε-1)/log(1+ε))=St(ε/ε)=1 [http://goo.gl/7wFq8a]
o St(log(1+2/N)log(N))=St(εlog(N))=St(log(Nε))=log(1)=0 per
St(Nε )=1.
[http://goo.gl/uD8bt3]
38.St(log(eN+1)log(1+1/N))=St(N/N)=1, per log(1+1/N)≈1/N e
log(eN+1)≈N N=log(eN)≤log(eN+1) [http://goo.gl/uYQcnA]
39.St(sin(ε)/ε)=St(ε/ε)=1, sin(ε)≈ε []http://goo.gl/7l28LO
St(sin(N)/N) = St(ε) = 0, -1/N≤ sin(N)/N ≤ 1/N≡ε
[http://goo.gl/1jd4HK]
40.log(e|N|+N-1)/N≈log(e|N|)/N, e|N|+N-1≈ e|N|
St(log(e|N|+N-1)/N)=St(log(e|N|)/N)=St(|N|/N)=St(sgn(N))=±∞
[http://goo.gl/biQYup] [http://goo.gl/KD0Ifc]
St((2(1/2+1/√N))√N)=St(((1+1/√N/2))√N/2)2)=St((1+1/M)M)2 =
e2, M≡√N/2
[http://goo.gl/Y0AaaD]
42.St((3N2±N-1)/(2N2-4N+3)) = St((3±1/N-1/ N2)/(2-
4/N+3/N2))=3/2
[http://goo.gl/ijfCpa] [http://goo.gl/ROjdVO]
43.St((3N3-N2-1)/(5N+1)) = St((3N2-N-1/N)/(5+1/N)) = St((3N2-
N)/5) = ∞
[http://goo.gl/7PnbGX]
44.St((a0Nα+a1Nα-1+..+aα-1N+aα)/(b0Nβ+b1Nβ-1+..+bβ-
1N+bβ)) =
Analisi non standard nelle scuole superiori 63
= sgn(a0/b0)∞ se α>β
= a0/b0 se α=β
= 0 se α<β [http://goo.gl/ShvOxa]
45.St((axN+b)/(cxN+d)) =
= b/d (se -1<x<1) [http://goo.gl/93mrU3]
= (a+b)/(c+d) (se x=1)
[http://goo.gl/XQC4wS]
= a/c (se x>1) [http://goo.gl/TWzJTn]
= oscillante ? (se x≤-1) [http://goo.gl/7k7ngb]
55.St((2tg2(ε)-3ε2sin3(ε)-ε4)/( εsin4(ε)-tg4(ε)-3εsin(ε))) =
[http://goo.gl/xGJ4eH] [http://goo.gl/nbubMs]
59.St((tg4(ε)-sin4(ε)/εx)=St((ε4+4ε6/3-ε4+2ε6/3)/εx)=St(2ε(6-x)),
tg(ε)≈ε+ε3/3, sin(ε)≈ε-ε3/6, ε>0
St(ε(6-x))=2 se x=6, St(ε(6-x))=∞ se x>6, St(ε(6-x))=0 se x<6
[http://goo.gl/vhfS30]
60.St((tg(ε)+sin(ε))/εx) = St((ε+ε)/εx) = St(2ε(1-x)), tg(ε)≈ε, sin(ε)≈ε
St(2ε(1-x))=2 se x=1, St(2ε(1-x))=∞ se x>1, St(ε(1-x))=0 se x<1
[http://goo.gl/0RJixJ]
61.St((tg2(ε)+sin2(ε))/εx) = St((ε2+ε2)/εx) = St(2ε(2-x)), tg(ε)≈ε,
sin(ε)≈ε
St(2ε(2-x))=2 se x=2, St(2ε(2-x))=∞ se x>2, St(ε(2-x))=0 se x<2
[http://goo.gl/jpWB7z]
62.ln(N)/Na, ln(N) << Na, a>0 (ordine di infinito)
St(ln(N)/Na)=St(ε)= 0 (infinitesimo) [http://goo.gl/K1Qwjy]
63.St(tg(ε)-sin(ε))=St(ε+ε3/3-ε+ε3/6)=St(ε3/2)=0 , tg(ε)≈ε+ε3/3,
sin(ε)≈ε-ε3/6
[http://goo.gl/3kMKZ8]
64.St(((log(1+ε)-sin(ε))/(arctg(ε)-eε+cos(ε))))=
=St(((ε-ε2/2)-(ε-ε3/6))/((ε-ε3/3)-(1+ε+ε2/2)+(1-ε2/2)))=
=St((ε-ε2/2-ε+ε3/6)/(ε-ε3/3-1-ε-ε2/2+1-ε2/2))=St((-ε2/2)/(2(-
ε2/2)))=1/2
66 IV Giornata di studio
66.St((aε+bε)1/ε)=St(b((a/b)ε+1)1/ε)=bSt(((a/b)ε+1)1/ε)=bSt(2N)
=∞, N≡1/ε+ St((aε-+bε-)1/ε-)=bSt(21/ε-)=bSt(2-1/ε)=bSt(1/2N)=0
[http://goo.gl/zvaBp4]
67.St((ε-ε1/4+ε1/2)/((ε+sin(ε))1/2-ε1/3))=St((ε-ε1/4+ε1/2)/((2ε)1/2-
ε1/3))=
= St(ε1/4/ε1/3) =St(ε-1/12)=∞ [http://goo.gl/GPk5iM]
68.St(((1+ε)1/3-(1-ε)1/3)/εa)=St((1+ε/3-1+ε/3)/εa)= , posto
(1±ε)a≈1±ε*a
=St(2ε(1-a)/3)= 0 se a<1 [http://goo.gl/6zdDPI]
=St(2ε(1-a)/3)= 2/3 se a=1 [http://goo.gl/2DOxLr]
=St(2ε(1-a)/3)= ∞ se a>1 [http://goo.gl/TgGP52]
70.St((cos(ε)1/sin(ε))=St((1-ε2/2)1/ε)=St(1-ε2/(2ε))= St(1-ε/2)=1.
sin(ε)≈ε , cos(ε)≈1-ε2/2 , (1±ε)a≈1±ε*a [http://goo.gl/KJ8GCq]
71.St(((a(1)1/N+a(2)1/N +..+a(n)1/N)N)/n)=St(nN/n)=St(nN-1)=
∞.
[http://goo.gl/7i7MGV]
72.St(N1/N)=St(y), y≡N1/N e ln(y)=ln(N)/N≈1/N da log(N)<<N e
perciò St(y)=St(eln(y))=St(e1/N)=1. [http://goo.gl/0jjlfg]
73.St(1/N2)=St(ε2)=0, ε≡1/N. [http://goo.gl/ua7WRD]
Analisi non standard nelle scuole superiori 67
75.St(|(-3N)|)=St(|-3|N)=St(3N)=∞ [http://goo.gl/HgSyVP]
76.St((N+a)/(N+b))=St(N/N)=1 [http://goo.gl/k78z3o]
77.St((c*N+a)/(d*N+b))=St((c*N)/(d*N))=c/d, d≠0.
[http://goo.gl/UAawwh]
78.St(Nk)=St(N)=∞ se k>0. [http://goo.gl/0GT58v]
83.St((N2+2N)1/N)=St(N2/N)=St(e(2/N)ln(N))=St(eε)=1 da
N2+2N=(N+1)2-1≈N2 N2/N=e(2/N)ln(N) dove 2ln(N)/N≈ε (visto)
[http://goo.gl/v5QkMf]
84.Sia a≡(1-√2), b≡(1+√2), c(N)≡(aN-bN)/(aN+1-bN+1)=
=((a/b)N-1)/b/((a/b)N+1-1)=(dN-1)/(dN+1-1)/b, -1<d ≡ a/b = a2/
(b*a) =
68 IV Giornata di studio
[http://goo.gl/VKpEHv]
87.St((1-1/(2N))N)=St((1+1/M)-M/2)=1/√e posto M≡-2N,
e≡(1+1/N)N
[http://goo.gl/h9zcK7]
88.St((1+1/N2)N)=St(((1+1/M)M)1/N)=St(e1/N)=1 posto M=N2
[http://goo.gl/lFVCTB]
89.L≡St(a(N)) è St(a(N+1))=St(√(2+a(N)))=√(2+L)=L così da L2-L-
2=0 si ha (L-2)(L+1)=0 e per L>0 è L=2. [http://goo.gl/abch9p]
90.L≡St(a(N)) è St(a(N+1))=St(a(N)+1/a(N) 2)=(L+1/L2)=L da
L3=L3+1 L=∞
[http://goo.gl/kt7PM3]
91.L≡St(a(N)) è St(a(N+1))=St(1/(2+a(N)))=1/(2+L)=L da L 2+2L-
1=0 si ricava L=-1±√2 [http://goo.gl/kszF1f]
L2=k>0 e per valori positivi L=√k. Così per k=1 è L=1, per k=4 è
L=2.
[http://goo.gl/Y1M253]
97.L≡St(a(N)) è St(a(N+1))=St(sin(a(N))), da cui L=sin(L) sse L=0.
[http://goo.gl/odQcgY]
98.Posto y≡(N!/NN)1/N si ha ln(y)=(ln(N!)-Nln(N))/N=ln(N!)/N-ln(N)
e per la formula di Stirling ln(N!)≈N*(ln(N)-1) è ln(y)≈ln(N)-1-
ln(N)=-1 e da y≡eln(y) St((N!/NN)1/N)=St(eln(y))=e-1=1/e.
[http://goo.gl/BRLhVD]
99.Posti a(N)≡N!*(e/N)N, y≡(N!)1/N si ha ln(y)=ln(N!)/N che per la
formula di Stirling ln(N!)≈N*(ln(N)-1) è ln(y)≈ln(N)-1 da cui
St(y)=St(eln(N)-1)=St(N/e) e quindi
St(a(N)1/N)=St((N!)1/N*e/N)=St(N/e*e/N)=1.
[http://goo.gl/oX18V6]
100.Sia I0≡{}, In≡In-1∪{1+(n-
1)*10,..,n*10}\{n}={1,..,n*10}\{1,2,..,n}, n>1
St(#(IN))=St(#({1,..,N*10}) - #({1,2,..,N}))=St(N-N)=0. (Mr.
APOLLINAX)
[http://goo.gl/LE65zK]
101.((N+1)alnb(N+1)-Nalnb(N))/(N*ln(N))=
= Na-1(1+1/N)alnb-1(N)-Na-1lnb-1(N)=
=Na-1((1+1/N)a-1)*lnb-1(N)≈Na-1(1+a/N-1)*lnb-1(N)=a*Na-2lnb-
1(N) poiché (1+1/N)a≈(1+a/N) quindi L≡St(((N+1)alnb(N+1)-
Nalnb(N))/(N*ln(N)))= =St(a*Na-2lnb-1(N)) così se a<2 allora
a-2<0 e L=St(a*lnb-1(N)/N2-a)=0
se a=2 è St(2*lnb-1(N))=2 solo per b=1, mentre se a>2 allora L=∞
e si vede
L=St((Na-1lnb-1(N)-Na-1lnb-1(N))=0 per a-1<1, cioè a<2, mentre
se a>2 si ha L=St((Na-1lnb-1(N)-Na-1lnb-1(N))=∞ se invece a=2 e
b=1 avremo da (N+1)≈N che St(((N+1)2ln(N+1)-N2ln(N))/
(N*ln(N)))=
=St((N2ln(N+1)+2N*ln(N+1)+ln(N+1)-N2ln(N))/(N*ln(N)))=
=St((N2ln(N)+2N*ln(N)+ln(N)-N2ln(N))/(N*ln(N)))=St(2+1/N)=2.
0 [http://goo.gl/ih538z] 2 [http://goo.gl/CzWQ0m] ∞
[http://goo.gl/2YmBfA]
http://www.euro-math-soc.eu
72 IV Giornata di studio
b
= St
a ( (√ a(1+ ε2 )−2) =
ε ) b
2 √a
=1
Per far sparire la parte reale del numeratore occorreva √ a=2 in modo da
ottenere come sopra b
=1
2 √a
Quindi sarà b=2 √ a , cioè a=4 e b=a.
Analisi non standard nelle scuole superiori 73
Formule di approssimazione
ε
1. √ 1+ ε≈1±
2
3
2. tan (ε )≈ε + ε
3
2
3. e ε≈1+ε + ε
2
2
ε
4. cos (ε )≈1−
2
Analisi non standard nelle scuole superiori 75
ε3
5. sin( ε)≈ε −
6
1
6. ≈1−ε
(1+ε )
7. (1+ε )a≈1+ a ε + a (a−1) ε 2
2
2 3
8. log (1+ ε)≈ε − ε + ε
2 3
9 CONCLUSIONE
È stato riconosciuto che il concetto di limite non è di facile
acquisizione, e il fatto che l’analisi matematica si poggi essenzialmente su
di esso rappresenta per l’analisi classica un aspetto concettuale
imprescindibile, mentre la NSA lo riconduce a un approccio algebrico e
computazionale che ne libera la collocazione didattica e, va sottolineato,
lo pone più come un problema di determinazione che di verifica.
Dopo aver svolto più di cento esercizi in ricordo di Emma Castelnuovo
e averli discussi con insegnanti neoimmessi in ruolo nel 2014
(http://neo2014.blogspot.it), questi sono stati raccolti e li ritrovate sul blog
http://nsanolimits.blogspot.it. Si può rivedere e commentare quanto messo in
evidenza e che risulta emblematico per un confronto utile per stabilire
come avvicinarsi con l’intuizione al ragionamento logico rigoroso,
attraverso il linguaggio matematico più adatto agli adolescenti. No
Limits, non vuol dire escludere o ignorare i limiti, ma riconoscerli e
trattarli in modo naturale per recuperarli con il calcolo andando oltre le
colonne d’Ercole dell’Analisi Standard.
L’idea di limite che era presente ai matematici greci può aver limitato
lo sviluppo della matematica in epoca classica, ma poi venne formalizzata
un paio di secoli fa alla maniera di Weierstrass e Cauchy, dando luogo alla
sequenza limiti – derivate – integrali che ancora oggi è pesantemente
ricalcata nell’insegnamento superiore.
In sostanza, si aprono stagioni nuove per la formazione dei giovani
miranti a sostenere e, possibilmente con le risorse disponibili in rete,
sviluppare con la NSA:
- la liberacollocazionedel calcolonei percorsididattici di analisi matematica,senzaalcuna
necessitàdi premettereil concettodi limite,
76 IV Giornata di studio
10 BIBLIOGRAFIA
11 LINKOGRAFIA
1. http://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Occam
2. http://s1.daumcdn.net/editor/fp/service_nc/pencil/Pencil_chromestore.html
3. http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_algebra_computazionale
4. http://www.math.it/formulario/sviluppiMcLaurin.htm
5. http://it.wikipedia.org/wiki/Emma_Castelnuovo
6. http://www.wolframalpha.com
7. http://it.wikipedia.org/wiki/Limite_notevole
8. http://www.math.wisc.edu/~keisler/calc.html
9. http://nsanolimits.blogspot.it
78 IV Giornata di studio
di Paolo Bonavoglia
2 CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ
Come cioè passare dal "non staccare la matita dal foglio" nel
disegnare una funzione a una definizione matematica? Ammettendo di
disegnare la funzione da sinistra a destra. L'idea è che non staccare la
matita dal foglio equivalga a dire che a un passo infinitamente piccolo in
orizzontale deve corrispondere un passo infinitamente piccolo in
verticale; se questo non avviene si deve fare un salto cioè appunto fare
un passo non infinitesimo in verticale.
Nel lucido seguente viene formalizzata questa definizione. Spostando
la matita di un passo infinitesimo verso destra dx lo spostamento in
verticale dy deve essere anche lui infinitesimo.
Si arriva così in modo del tutto naturale ad una definizione rigorosa di
continuità: una funzione si dice continua in un punto se ad un
incremento infinitesimo della x corrrisponde un incremento infinitesimo
della y.
Questa definizione si può enunciare in due modi, usando la funzione
parte standard oppure la relazione di infinitamente vicino,
Analisi non standard nelle scuole superiori 83
Si possono poi usare altre funzioni discontinue dalla ceil(x) duale della
floor(x) fino alla funzione segno Sign(x) quella che vale 1 per argomenti
positivi e -1 per argomenti negativi, restando non definita per x = 0.
Qui la funzione ha una discontinuità di natura un po' diversa da quella
della floor(x) e della ceil(x).
Infatti la discontinuità per x = 0 è dovuta innanzitutto al fatto che la
funzione non è definita per questo valore. Si potrebbe pensare di
completare la funzione con un qualche valore che la renda continua ma è
facile rendersi conto che questo non è possibile; infatto assegnando
Sign(0) = +1, la funzione verrebbe ad essere continua a destra ma
discontinua a sinistra; assegnando viceversa Sign(x)= -1 la funzione
verrebbe ad essere continua a sinistra ma discontinua a destra.
86 IV Giornata di studio
Analisi non standard nelle scuole superiori 87
3 LIMITI, SÌ O NO?
Per i limiti infiniti non si usa la funzione st () che non è definita per
numeri infinitamente grandi; si usa invece come nell'analisi classica il
simbolo ∞ . Nei manuali classici di solito si afferma con qualche
imbarazzo che questo simbolo va inteso come simbolo di comodo per
indicare i limiti infiniti come definiti da Weierstrass 33, ammissione implicita
che il simbolismo di Weierstrass comodo ed espressivo non è.
Paradossalmente anche il Keisler fa un'affermazione molto simile.
Nel nostro caso possiamo essere forse un po' più espliciti e usare il
simbolo ∞per indicare un qualsiasi numero iperreale infinitamente
grande.
Insomma la NSA ci permette di usare quel simbolo di infinito con
qualche imbarazzo di meno di quanto avvenga nell'analisi classica.
1
33 Per esempio scrivere lim =∞ è solo un modo comodo e leggibile di
x →0
+ x
1
scrivere ∀ N ∃δ :0<x <δ → >N
x
92 IV Giornata di studio
2. BIBLIOGRAFIA
di Lucia Rapella
1. PREMESSA
Una cosa che ho trovato fonte di motivazione e interesse per gli studenti
è stato lo studio di funzione polinomiale, possibile già dopo qualche
settimana di lezione. Con la trattazione standard, gli studenti arrivano sfiniti
a fine anno, alcuni di essi dopo le difficoltà della verifica del limite, del
calcolo delle derivate più difficili hanno addirittura gettato la spugna.
Lo scorso anno scolastico tutti, già prima di Natale, sapevano disegnare
una funzione polinomiale. L’impatto emotivo dello riuscire a fare il grafico
della funzione è fortemente motivante.
Un’altra cosa che a mio avviso aiuta molto gli studenti è la ‘semplicità’
delle dimostrazioni. Ovviamente non sto parlando della dimostrazione dei
fondamenti dell’analisi non standard. Io ho solo accennato ai miei studenti
del percorso storico dell’analisi e mi sembra sufficiente che loro sappiano
che tali fondamenti esistono e sono pienamente dimostrati.
Per spiegarmi meglio mi rifaccio a due esempi:
Il primo riguarda il programma di quinta, ma lo trovo veramente
esplicativo di quel che intendo:
Quando insegnavo analisi non standard, per arrivare a dimostrare il
teorema di Torricelli Barrow, passavo attraverso somme sup, somme inf,
limite di tali somme, teorema della media...dopo almeno tre ore di lezione
ecco la dimostrazione ‘compiuta’.
Mi accingo qualche settimana fa a farlo in classe ed ecco che cosa ho
proposto:
y+dy=F(x+dx)
e quindi sostituendo la prima nella seconda:
F(x)+dy=F(x+dx)
dy=F(x+dx)-F(x)
ma osservando il disegno sopra è evidente che la differenza F(x+dx)-
F(x)=f(x) dx e quindi segue che: dy=f(x) dx
dy/dx=f(x)
del genere risulta più vicino a ciò che già conoscono rispetto a un limite del
rapporto incrementale.
Una fatica, invece, l’ho trovata nel momento in cui ho dovuto definire il
3. BIBLIOGRAFIA
4. SITOGRAFIA
https://sites.google.com/a/itcgsaraceno.it/mat01/home/analisi portale
di matematica – sezione Analisi dell'ITCG Saraceno
http://www.saraceno.org/bin/view/Didattica/PL15MatematicaGtc4A
piano di lavoro classe 4a geotecnico a.s. 14/15
http://www.saraceno.org/bin/view/Didattica/PL15MatematicaCat5A
piano di lavoro classe 5a Costruzioni Ambiente territorio a.s. 14/15