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CHARLOTTE

Werther... Werther...
Qui m'aurait dit la place
que dans mon cœur il occupe aujourd'hui?
Depuis qu'il est parti,
malgré moi, tout me lasse!
Et mon âme est pleine de lui!
Ces lettres! Ces lettres!
Ah! Je les relis sans cesse...
Avec quel charme... Mais aussi quelle tristesse!
Je devrais les détruire... Je ne puis!

"Je vous écris de ma petite chambre:


au ciel gris et lourd de Décembre.
Pèse sur moi comme un linceul,
et je suis seul! Seul! Toujours seul!"

Ah! personne auprès de lui!


Pas un seul témoignage de tendresse...
Ou même de pitié!
Dieu! comment m'est venu ce triste courage,
d'ordonner cet exil et cet isolement?

«Des cris joyeux d'enfants montent sous ma fenêtre,


Des cris d'enfants! Et je pense à ce temps si doux.
Où tous vos chers petits jouaient autour de nous!
Ils m'oublieront peut-être? »

Non, Werther, dans leur souvenir


votre image reste vivante...
et quand vous reviendrez...
Mais doit-il revenir?

Ah! ce dernier billet me glace et m'épouvante!

« Tu m'as dit: à Noël, et j'ai crié: jamais!


On va bientôt connaître
qui de nous disait vrai!
Mais si je ne dois reparaître
au jour fixé, devant toi,
ne m'accuse pas, pleure-moi!
Ne m'accuse pas, pleure-moi!»

« Oui, de ces yeux si pleins de charmes,


ces lignes...tu les reliras,
tu les mouilleras de tes larmes...
O Charlotte, et tu frémiras!»
Tu frémiras! Tu frémiras!
CHARLOTTE

Va! laisse couler mes larmes


elles font du bien, ma chérie!

Les larmes qu'on ne pleure pas,


dans notre âme retombent toutes,
et de leurs patientes gouttes
martèlent le cœur triste et las!
Sa résistance enfin s'épuise;
le cœur se creuse... et s'affaiblit:
il est trop grand, rien ne l'emplit;
et trop fragile, tout le brise!
Tout le brise!
DESDEMONA

Assisa a' piè d'un salice,


immersa nel dolore,
gemmea trafitta Isaura
dal più crudele amore:
L'aura tra i rami flebile
ne ripeteva il suon.

I ruscelletti limpidi
a' caldi suoi sospiri,
il mormorio mesceano
de' lor diversi giri:
L'aura fra i rami flebile
ne ripeteva il suon.

Salce d'amor delizia!


Ombra pietosa appresta,
di mie sciagure immemore,
all'urna mia funesta;
nè più ripeta l'aura
de' miei lamenti il suon.

Che dissi! . . . Ah, m’ingannai! . . .


Non è del canto questo il lugubre fin.
M'ascolta. . . Oh Dio!
Qual mai strepito è questo!
Qual presagio funesto!
Io credeva che alcuno. . .
Oh, come il Cielo
s'unisce a' miei lamenti! . . .
Ascolta il fin de' dolorosi accenti.

Ma stanca alfin di spargere


mesti sospiri, e pianto,
morì l'afflitta vergine
ahi! di quel salce accanto.
Ma stanca alfin di piangere
morì. . . che duol! l'ingrato. . .
Oimè. . . ma il pianto
proseguir non mi fa.
JAGO, Atto I, Scena II

Aunque he matado hombres en la guerra, Anche se nel mestiere di soldato


por principio de conciencia no puedo mi son trovato a dover ammazzare,
matar con premeditación. Los escrúpulos Ho avuto sempre come punto fermo
suelen estrobarme. No sé cuántas veces cosa in tutto contraria alla coscienza
he estado por hincárselo aquí, bajo las
Uccidere con premeditazione.
costillas.
Confesso che mi manca, molte volte,
L’iniquità che serve ad un tal atto.
M’è capitato nove o dieci volte
Di frenarmi, mentre nero per colpirlo
Quaggiù, sotto il costato…
ROMEO

Ascolta.
Se Romeo t'uccise un figlio,
in battaglia a lui diè morte:
incolpar ne dêi la sorte;
ei ne pianse, e piange ancor.
Deh! ti placa, e un altro figlio
troverai nel mio signor.

La tremenda ultrice spada


a brandir Romeo s’appresta,
e qual folgore funesta
mille morti apporterà.
Ma v’accusi al ciel irato
tanto sangue invan versato;
e su voi ricada il sangue
che alla patria costerà .
ARIANNA

Dejadme morir, Lasciatemi morire,


dejadme morir! lasciatemi morire!
Y qué queréis, E che volete voi,
que me consuele en tan dura suerte, che mi conforte in così dura sorte,
en tal gran martirio? in così gran martire?
Dejadme morir, Lasciatemi morire,
dejadme morir! lasciatemi morire!
DIDO

Thy hand, Belinda; darkness shades me,


on thy bosom let me rest.
More I would, but Death invades me;
death is now a welcome guest.

When I am laid, am laid in earth, may my wrongs create.


No trouble, no trouble in thy breast.

Remember me, remember me,


But ah! forget my fate.
Remember me, but ah! forget my fate.
ROMEO_Vaccaj

È questo il loco, ella qui posa,


ed io, io può fra poco.
Poserò fra questi muti avelli con lei.
La stessa tomba ci accoglierà.
Tale ci hai tu servato talamo nuzial
barbaro, barbaro fato!
Giulietta, oh mia Giulietta ove sei tu?
Questo recente marmo,
questo ti chiude, aprasi!
Oh, vista e dessa l’adorato mio ben.
Bella è la morte nel suo sembiante.
A me sorrider sembra
quel labbro ancora di dolcezza pieno,
sembra giacer a dolce sonno in seno.

Ah, se tu dormi svegliati!


Sorgi mio ben, mia speme.
Vieni fuggiamo insieme,
vieni, vieni fuggiamo insieme!
Amore, amore, amor ci condurrà
Sorgi mio bene, mio ben, mia speme.
Amore, amore, amor ci condurrà!
Vieni, amor ci condurrà!
Vieni, amor ci condurrà!

Ma tu non odi! Ahi, misero!


Ahi misero! Io delirai, sognai…
Chiusi per sempre hai rai,
mai più si desterà, mai più si desterà!
Mai più, mai più…

Ah, se tu dormi svegliati!


Sorgi mio ben, mia speme.
Vieni fuggiamo insieme,
vieni, vieni fuggiamo insieme!
Amore, amore, amor ci condurrà
Sorgi mio bene, mio ben, mia speme.
Amore, amore, amor ci condurrà!
Vieni, amor ci condurrà!
Vieni, amor ci condurrà!
ROMEO_Bellini

Tu sola, o mia Giulietta, m'odi tu sola.


Ah! vana speme!
È sorda la fredda salma
di mia voce al suono...
Deserto in terra, abbandonato io sono!

Deh! tu, bell'anima,


che al ciel ascendi,
a me rivolgiti,
con te mi prendi:
così scordarmi,
così lasciarmi,
non puoi, bell'anima,
nel mio dolor,
non puoi scordarmi,
non puoi, bell’anima
nel mio dolor!

O tu, mia sola speme,


tosco fatal,
non mai da me diviso,
vieni al mio labbro
(Si avvelena.)
Raccogliete voi
l'ultimo mio sospiro,
tombe de' miei nemici.
Mujer judía

No te he dicho que quería irme, Non ti ho detto che volevo andarmene,


que me quiero ir desde hace tiempo, che già da tempo volevo andarmene,
porque no puedo hablar cuando te miro, perché non posso parlare quando ti
Fritz. guardo, Fritz.
Me parece entonces tan inútil hablar... Allora mi sembra che ogni parola sia
Todo está́ ya decidido. inutile.
Tanto, è già tutto deciso!
MUSETTA

È destin! Debbo andarmene…Coraggio!


Ah! Povero Marcello!
S’io pur mi ritraessi oggi,
la forza avrei domani di soffrir?
È un inferno tal vita!
No! Non ne posso più!
Non ne posso più!
Meglio è finire!

Marcello mio, non stare ad aspettarmi


esco, ne so se ritornar potrò.
Mi tormenta la fame! E per distrarmi
sui boulevards vagando me ne vo!
L’oro che sulla cupola lontana
degli Invalidi veggo scintilar,
m’abbaglia e parche alla mia mente insana
tristi consigli venga a susurrar!

Va, se il merletto non costasse tanto!


Se certo almeno il pan fosse ogni di…
Or non ti scriverei con questo pianto
Che t’amo, t’amo, eppur l’addio ti do così!
L’addio ti do!
Dante, Inferno (vv. 121-123)

Nessun maggior dolore No hay mayor dolor


che ricordarsi del tempo felice que recordar el tiempo feliz,
nella miseria… en medio de la miseria.

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