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MINUCIO FELICE
La formazione culturale dei primi Apologisti fu di carattere giuridico-retorico
In altri Padri prevalsero gli interessi strettamente teologici e pastorali - oppure - filologici ed
eruditi
Il primo scritto apologetico* (*che ha per fine la difesa o l'esaltazione di una fede) in favore dei
cristiani è probabilmente l'Ottavo di Minucio Felice (scritto verso al fine del II sec)
Minucio Felice, dopo aver accennato alla teoria della trasmigrazione delle anime propugnata da
Pitagora e da Platone - che egli giudica una vera e propria aberrazione dottrinale - aggiunge a
proposito dell'ammisione che le anime possono prendere corpi anche di animali, quanto segue:
"Codesta asserzione non sebra certamente la tesi di un filosofo, ma appare piuttosto la trovata
ingiuriosa di un comico"
TERTULLIANO
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L'atteggiamento di Tertulliano fu molto più acceso e polemico ripetto al precedente
Dopo aver illustrato la contradddittorietà dei filosofi e la loro immoralità contrappone i filosofi ai
cristiani:
Filosofi Cristiani
Tertulliano (in altre opere) ribadisce che Atene e Gerusalemme non hanno nulla in
comune, così come non l'hanno l'Accademia e la Chiesa
Malgrado l'accesa antifilosofia, Tertulliano si trova a essere, in una certa misura -> Stoico in
ontologia
Sono tesi che egli dovette assorbire sopratutto da Seneca (da lui molto ammirato)
A Tertulliano risale il merito di aver creato il primo linguaggio della teologia latino-cristiana
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Altri eruditi furono: Cipriano, Novaziano,
Arnobio, Lucio Cecilio Firmiano Lattanzio,
Ambrogio, Gerolamo e Rufino
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Agostino d'Ippona
BIOGRAFIA
Dopo aver frequentato le scuole a Tagaste e nella vicina Madaura poté recarsi a Cartagine
- LA turbolenza degli studenti cartaginesi lo spinse a trasferirsi a Roma (384)
Nello stesso anno passò a Milano - dove tenne la carica di professoore ufficiale di
retorica
tornato a Tagaste vendette tutti i suoi beni e fondò una comunnintà religiosa
EVOLUZIONE SPIRITUALE
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La prima personalità che incise profondamente l'animo di Agostino fu quella della
madre Monica - che - gettò le basi per il critianesimo in Agostino
Il secondo incontro fu con l'Ortensio di Cicerone - opera che convertì Agostino alla
filosofia
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La lettura dei libri neoplatonici - Gli rivelòmla realtà dell'immateriale e la non realtà
del male
Dalla lettura dei testi di san Paolo - Apprese il senso della fede, della grazia e del Cristo
redentore
L'ultima fase della vita di Agostino fu caratterizzata dalle dispute e dalle battaglie contro gli
eretici
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LE OPERE
Ritrattazioni - In cui Agostino riesamina i precedenti testi per "errori" riguardo alla fede
cristiana
Agostino fu il primo pensatore critiano ad atture una matura sintesi fra fede-filosofia-vita
Ritenne che la fede avrebbe tratto chiarezza dalla ragione - ma anche che - la ragione avrebbe
tratto stimolo e impulso nella fede
La conversione e l'accoglimento della fede in Cristo e nella sua Chiesa - mutarono anche il
modo di vivere di Agostino
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La fede stimola e promuove l'intelligenza:
La cifra più autentica del suo filosofare: L'uomo mira al vero con la fede e con l''intelligenza
Agostino pone il più concreto problema dell'io - dell'uomo come individuo irripetibile, come
persona, come singolo
Mette a nudo il suo animo in tutte le più riposte pieghe e in tutte le intime tensioni della sua
volontà
Il confrontarsi della volontà umana con la volontà divina - che - portano alla scoperta
dell'io come persona
Per Agostino: L'uomo interiore è l'immagine di Dio e della Trinità - La problematica della trinità
- incentrata sulle tre persone e sulla loro unità sostanziale e, dunque, sull specifica tematica della
persona - doveva cambiare radicalemente la concezione dell'io
Nel riflettere le tre persone della Trinità e la loro unità diventa (l'io) egli stesso persona
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LA VERITA' E L'ILLUMINAZIONE
Gli oggetti sensoriali agiscono sui sensi - quest'affezione del corpo non sfugge dall'anima
- la quale, di conseguenza - agisce, traendo dall'interno di sé quella rappresentazione
dell'oggetto, che è= la sensazione
Quindi:
L'anima mostra la sua spontaneità e la sua autonomia rispetto alle cose corporee - in
quanto - con la ragione le giudica
Le giudica sulla base di criteri che contengono un plus rispetto agli oggetti corporei
Ciò risulta nella maniera più evidente - nel giudicare gli oggetti sensibili in funzione di
concetti matematici o geometrici
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- I concetti matematico geometrici (che applichiamo agli oggetti) sono: necessari,
immutabili ed eterni
Problema: Da dove derivano all'anima questi criteri di conoscenza con cui giudia le cose?
Non li produce essa stessa - perché - pur essendo superiore agli oggetti fisici - risulta mutevole -
mentre - quei criteri sono immutabili e necessari
Conclusione: Al di sopra della nostra mente vi è un criterio o una legge che si chiama Verità -
pertanto esiste una natura immutabile superiore all'anima umana
Verità:
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Dio come Essere ci crea, come Verità ci illumina, come Amore ci attira e ci dona pace
Agostino insiste sul fatto che alla conoscenza delle Idee perviene solo la mems: la parte più
elevata dell'anima
CONCEZIONE DI DIO
(Di conseguenza) la dimostrazione dell'esistenza della certezza e della Verità coincide con la
dimostrazione dell'esistenza di Dio
ESISTENZA DI DIO:
Prima passa dall'esteriorità delle cose all'interiorità dell'animo umano - poi - dalla verità
che è presente nell'animo al Principio di ogni verità - che è appunto - DIO
1. Facendo leva sui caratteri di perfezione del mondo, risale il suo artefice (nota ai greci)
2. Consensum gentium: Il potere del vero Dio è tale che non può rimanere nascosto totalmente
alla creatura razionale (nota ai pensatori dell'antichità pagana)
3. dai diversi gradi del bene si risale al primo e supremo Bene = che è Dio
Agostino non dimostra Dio (come fece Aristotele, con intenti puramente intellettuali)
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Dio (in quanto essere supremo) creando le cose, partecipa loro l'essere - ma - non l'Essere
sommo quale Egli è, bensì un essere a differenti gradi in scala gerarchica
C'è, in Agostino, l'affermare di Dio gli attributi positivi, negando quegli negativi - Dio è tutto il
positivo che si riscontra nella creazione
TRINITA'
Tre nuclei:
1.
L'asse portante su cui egli impianta la sua interpretazione è l'identità sostanziale delle 3
Persone
Padre - Figlio - Spirito Santo - hanno una sostanziale uguaglianza e non sono
gerarchicamente distinguibili
Dio è sia Padre, sia Figlio, sia lo Spirito Santo - sono inseparabili nell'Essere e operano
inseparabilmente
2.
La distinzione delle 3 persone è operata sulla base del concetto di relazione - Ciascuna
delle 3 Persone è distinta dalle altre, ma non ontologicamente diversa
3.
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Analogie triardiche che Agostino scopre nel creato - le quali - da semplice vestigia ella
Trinità quali sono nelle cose e nell'uomo esteriore - diventano nell'anima umana - vera
immagine della Trinità medesima
Tutte le cose reate presentano unità, forma e ordine - sia le cose corporee, sia le anime
incorporee
1) Mente
2) Conoscenza
3) Amore
Sono 3 cose e a un tempo non sono che 1 - e - quando sono perfette coincidono
Conoscere Dio e la propria anima, Dio attraverso l'anima, l'anima attraverso Dio
LA CREAZIONE
1) Per generazione
In questo caso deriva dalla sostanza stessa del generante (come il figlio deriva dal padre e
costituisce quaclosa di identico al generante)
2) Per fabbricazione
La cosa che viene fabbricata deriva da qualcosa che presente al di fuori del frabbricanti
(come avviene in tutte le cose che l'uomo produce)
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3) Per creazione dal nulla assoluto
Dio genera dalla propria sostanza il Figlio (che è idetico al padre) - mentre - crea dal
nulla il cosmo
La creazione è un gratuito dono divino - dovuto - alla libera volontà e alla bontà di Dio
Dio, creando dal nulla il mondo, ha creato, insieme col mondo, il tempo stesso
Prima del mondo non c'era un prima temporale - perché non c'era il tempo - c'era invece -
l'eterno, che ècome un infinito presente atemporale
L'ETERNITA' E IL TEMPO
La domanda è priva di senso - perché ribalta su Dio una categria che vale solo per la
cratura = errore strutturale
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Le Idee hanno il ruolo essensiale nella creazione:
Esse, da:
Diventano:
Le Idee sono pensieri-modello di Dio - e come tali - sono la vera realtà - ossia eterne e
immutabili, e per partecipazione di esse esistono tutte le cose
Dio non crea la totalità delee cose possibili come già attuate - ma - immette nel creati i
semi di tutte le cose possibili, che poi, nel corso del tempo, si sviluppano via via, e si
perfezionano
Dio ha creato, insieme alla materia, virtualmente tutte le possibilità di attuazione della
medesima
Agostino rimase incerto sulla soluzione del problema del modo in cui le singole anime si
genirino - se ciè - Dio crei ciascuna anima direttamente - ovvero - se le abbia create tutte in
Adamo e da Adamo via via trasmettano tramite i genitori
Agositino sembra aver avuto simpatia per una soluzione traducianistica - per cui - l'anima
individuale non è crata da Dio, ma è trasmessa dai genitori ai figli nell'atto del concepimento
IL MALE
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Nel cosmo non esiste male
Noi misuriamo con il metro della nostra utilità e il nostro vantaggio contingente - e,
quindi - un'ottica errata
Male morale
La cattiva volontà non ha una causa efficente - ma, piuttosto - una causa deficiente
Ma - poiché esistono molti beni creati e finiti - la volontà può preferire la creatura a Dio
Male fisico
E' la conseguenza del peccato originale - ossia - E' una conseguenza del male morale
la ragione può conoscere il bene e la volontà può respingerlo - perché essa - pur
appartenendo allo spirito umano - è facoltà differente dalla ragione - avente una propria
autonomia rispetto alla ragione - ancorché a essa in parte legata
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LA CITTA' DIVINA
L'insieme degli uomini che vivono per Dio costituisce la Città celeste
La storia acquista un principio con la creazione e un termine con la fine del mondo, ossia con il
Giudizio finale e con la resurrezione
3) L'incarnazione e la passione del Figlio di Dio con la costituione della sua Chiesa
L'uomo buono è quelo che ama, quello che ama ciò che deve amare
Cupiditas: Quando l'amore dell'uomo è diretto verso sé e verso il mondo e le cose del modo
Il filosofare in quella fede che pone in un atto di amore donativo la ragione della creazione e
della sua redenzione doveva portare necessariamente a reinterpretare la natura dell'uomo, la sua
storia di singolo e la sua storia di cittadino, nella prospettiva dell'amore
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