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DIZIONARIO

DEL

DIALETTO VENEZIANO .
L'Editore Tipografo si riserva la proprietà avendola acquistata
dall' Erede dell' Autore.
DIZIONARIO

DEL

DIALETTO VENEZIANO

di

GIUSEPPE BOERIO

TERZA EDIZIONE AUMENTATA E CORRETTA

AGGIUNTOVI

L'INDICE ITALIANO VENETO

VENEZIA

REALE TIPOGRAFIA DI GIOVANNI CECCHINI EDIT.

1867.
DISCORSO PRELIMINARE

DELL'AUTORE.

HHHH!I 00000-

Neʼtempi della Romana potenza le provincie rano, Murano, Malamocco, Pelestrina , Chioggia ,
dell'Italia superiore, che s'estendono dal Min- Cavarzere ed altri luogi minori, i quali riuniti
cio e dal Benaco sino al Timavo e alle alpi Giulie, composero il Ducato o sia tutta l'estensione del
e che comprendevano presso al mare le città di territorio Veneto marittimo de' primi secoli re-
Aquileia che n'era metropoli, Trieste, Altino e pubblicani, e negli ultimi ( esclusa Eraclea che
Concordia, e fra terra Oderzo, Belluno, Trevigi, non è più ) una delle quindici provincie dello Sta-
Adria, Padova, Este, Vicenza , Verona , furono to Veneto appellata Dogado.
abitate da popoli chiamati Eneti o Veneti, i quali Della lingua che usassero i popoli della Vene-
formavano una sola regione alleata de' Romani zia terrestre prima di aver da ' Romani l'idioma
sotto il nome della Venezia . Pretendesi che que- latino, non v' ha certamente memoria : benchè
sli popoli fossero discendenti dagli Eneti della credasi da qualche autore ch ' essi parlassero un
Paflagonia , provincia dell' Asia minore , donde dialetto greco o quasi greco, qual era appunto
venissero in due differenti emigrazioni, la prima quello della Paflagonia, ond'ebbero i primi Eneti
delle quali si vuol assegnare all' epoca della irru- la derivazione.
zione degli Sciti primitivi, cioè 1900 anni prima Sorto poi e diffuso l'idioma latino e fattosi
di Cristo ( 1 ) . Le poche isolette delle nostre la- comune a tutta Italia, siccome gl' Insubri, che
gune erano luoghi presso che abbandonati ed in- abitavano l'attuale Lombardia, lasciarono la lin-
colti, o soltanto abitati da qualche meschina fami- gua Celtica, ritenendone però i dittonghi , le aspre
glia, che procacciavasi il vitto colla pesca, colla e fischianti desinenze e i suoni nasali e gutturali
caccia e col sale . Nell' ultimo decadimento del- che rimasero sino a ' dì nostri ; siccome i Toscani
l'Impero qua e là invaso da barbare nazioni , an- perdettero l'antica loro lingua Etrusca ; così i
che il Veneto continente soggiacque a sovversio- Veneti adottarono anch'essi il nuovo linguaggio
ne, perchè prima fu devastato da' Goti circa l'an- e lo parlarono comunemente, meschiandolo e mo-
no 402, poi dagli Sciti o Tartari, e finalmente dificandolo cogli accenti e colla dolcezza dell'an-
l'anno 453 in segnalato modo dagli Unni con- tica loro lingua grecanica, e latinizzando non
dotti dal feroce Attila, il cui terribile nome è ri- meno una quantità di termini nazionali, che non
masto per tradizione fra noi. Lo spavento uni- erano conosciuti in altri luoghi d'Italia .
versalmente sparso per l'avanzare in Italia di Del dialetto proprio del popolo Veneto nei
questo Flagello di Dio, fece emigrare da tutte primi tempi dell' impero Romano, cioè quando la
le città venete molti ricchi abitanti e rifuggire lingua latina era nel fiore, non abbiamo general-
per luogo di sicurezza nel nostro estuario : onde mente alcuna traccia ( 2) ; le memorie all' oppo-
formaronsi Grado, Caorle, Eraclea, Torcello , Bu- sto abbondano de' bassi tempi , ne' quali ebbe luo-

(1) Che a questi Eneti Paflagoni si aggiungessero dopo molti (2) Forse non sarebbe lontano dal vero l'asserire che il dia-
secoli i Veneti abitatori del paese di Vannes nella Bretagna, nella letto latino di cui servivansi i Veneti, come tutti gli altri popoli
memorabile irruzione de' Galli avvenuta in questa parte superiore italiani, fosse a un di presso quello stesso volgare del Popolo Ro-
d'Italia all'epoca di Tarquinio il Prisco, come opina Strabone con mano. Abbiamo da Plauto molte voci latinizzate, che non erano
altri autori, ella è quistione immersa nella caligine de ' tempi, ben- propriamente della lingua forbita latina usata da' dotti : come Orum
chè affermativamente sostenuta dalla erudita penna del dottissimo in vece di Aurum ; Oricula in vece di Auricula ; Coda per Cauda ;
sig. Girolamo Barone Trevisan, Padovano, nella sua bella disserta- Vostri per Vestri, ed altre moltissime, che parlavansi in Roma e
zione intitolata Illustrazione d'un antico sigillo di Padova, che hanno tanta analogia colle nostre vernacole. Basium poi è del
stampatasi a Parma l' anno 1800, libro però fatto raro . nostro Catullo Veronese.
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go il sovvertimento della comune lingua trasfor- ba meonia squilla in tutta l'energia del nativo di
matasi nell' italiana che ora parliamo, trovandosi lei suono nelle ottave dell' eruditissimo Abate
pieni gli atti pubblici e gli archivii di scritture. Francesco Boaretti ; nè sempre il Tasso degradò
in lingua volgare, e dove appunto, facendosi il
curator generale presso la Corte d'Appello in Venezia, per la solen-
confronto d' un secolo coll' altro, si vede il pro-
ne riapertura delle udienze : squarcio oratorio che forma l'elogio
gresso, la formazione , e se può dirsi, il migliora- speciale e la caratteristica insieme di varii Avvocati Veneti di quel
mento o la perfezione della lingua com'è a ' gior- tempo i più distiuti nel foro, i quali saranno da noi per note alfabe-
ni nostri parlata . tiche qui sotto indicati.
Uno solo è radicalmente il dialetto oggi co- « Non qui mancan per nostra fede gli Antonii (a) , che gravi
» d'anni, di senno, di autorità, tutto raccolgono con fresca ed am-
mune a tutte le provincie degli antichi Veneti ,
» mirevol memoria quanto può favorire la causa che imprendono a
poche essendo le varietà notabili e le differenze
>> perorare ; che ogni cosa dispongono al sito proprio, sicchè ogni
di qualche voce da un luogo all ' altro . Ma non >> cosa acconcia siasi a produrre per insensibili gradi quell' impres-
può negarsi che il migliore, come il più facile >> sione a cui la voglion diretta ; che a foggia di Lisia tanta mo-
nella struttura , dolce nell'inflessione, metrico nei >> strano ed hanno evidenza e semplicità nel narrare, e tanta sciol-
>> tezza e spontaneità nel discutere, che non lasciano sospetto mai
numeri, omogeneo ad ogni genere di scrittura ,
» di premeditazione, nè di arte ; e che egualmente distanti da qual- 19
sia quello che parlasi propriamente dal popolo
» sivoglia affettazion di eleganza, che da ogni bassa trivialità, via AL
della città di Venezia, la quale per tanti secoli fu » via bellamente s'insinuano senza sforzo, e senza impeto nè vio-
metropoli d' un floridissimo Stato e madre fecon- » lenza compiutamente trionfano.
da d'uomini illustri nelle scienze, nella politica , >> Ma non qui mancan nè meno li Cai Gracchi (b) e i Sulpizii
nella nautica , nella poesia , nell'eloquenza estem- » Rufi, nati fatti dalla natura e dall'arte pel sublime e pel grande :
poranea, nelle belle arti e in ogni maniera di col- » grandi nelle parole, elevati e squisiti nelle sentenze, zeppi di filo-
tura. » sofia e di dottrina, in tutto il genere loro dignitosi sempre e gra-
» vissimi, e al tempo stesso e nello scrivere e nello arringare al par
Qual altro in fatti de' dialetti italiani si mo-
» de' Demosteni concitati, vibrati, agili, concettosi, veementi, tali
strò con più facile riuscita rivale nella forza e >> in fine che se avessero o il tempo o la voglia di dare alle loro ora-
nelle grazie all'antica sua madre ( 1 ) ? Grave e » zioni l'ultima mano, potrebbero senza men presentarsi come as-
fecondo persuase nella tribuna de' comizii Veneti, » soluti modelli di vera e somma grandiloquenza .
e si ricordano con onore nella storia, tra mille al- « Vanta cotesto foro i suoi Scevoli e i suoi Servii Sulpizii (c),
» quanto profondamente dotti altrettanto squisitamente ingegnosi
tri , i nomi illustri degli arringatori patrizii , Fran-
» nel rifrugare e nel cogliere nell'immensa congerie delle moderne
cesco Foscari Doge, Alvigi Molin , Bernardo » leggi e delle vetuste quanto può abbisognare alla salvezza de loro
Navagero , Marcantonio Cornaro , Giacomo >> clienti, e ch' eminentemente posseggono spirito d' ordine, di per-
Soranzo, Girolamo Grimani , Nicolò Conta- » spicuità, d'evidenza, arte di ben separare, di ben connettere, di
rini, Alessandro Zorzi, Leonardo Donato , Leo- » ben dedurre, tanto in fin d'eloquenza quanto basta abbondante-
nardo Emo , Giovanni da Pesaro , Batista Na- » mente a rendere sul loro labbro non inamene nel pubblico e più
» efficaci presso de ' Giudici le loro dottrine.
ni ; e li recenti Marco Foscarini Doge, Carlo
« Udiamo con gran diletto chi unisce nelle sue arringhe la
Contarini, Giuliano Grimani, Francesco Do- » gravità e la copia de' Crassi alla nitidezza ed al nerbo de' Cali-
nado, Angelo Querini. Robusto e flessanime in- » dii (d), la faceta amenità non iscurrile de' primi alla scorrevole
cantò e vinse nei tribunali per la bocca dei Vec- » vena e dignità de ' secondi ; che al par di questi coltissimo nel 患

chia, Svario , Cordellina , Todeschini, Santo- » musical suo dialetto, si tien lontano del pari dall' Asiatica profu-
>> sione che da un arido o digiun laconismo ; che serve alla proprie-
nini, Costantini, Alcaini , Silvestrini, Gallini,
» tà delle voci, ma non trascura la vivacità delle imagini ; che a vo-
Stefani , Cromer, Piazza , Savia , Muttinelli, » glia de' suoi subbietti, quando s'estolle senza passare nel tur-
celeberrimi Avvocati de' nostri tempi , e de ' vi- >> gido, quando s'abbassa senza scendere nel pedestre ; che alla
venti Antonelli, Caluci, Biagi ec. (2) . La trom- >> compostezza libera dell'azione congiunge l'armonia Isocratica
» sempre svariata de' numeri, e che tutta in somma possede l'arte
(1) Pontico Virunio che fiori nel secolo XV, ne ' suoi Com- » Tulliana di penetrar negli assorti ascoltanti per guisa da pie-
mentarii alla grammatica greca del Guarino, fa molto elogio allo >> garne, commuoverne, trasportare per le vie del diletto l'anima
idioma Veneto, nel quale rileva appunto tutta la maestà della lin- >>> e il cuore .
gua greca, appellandolo francamente Pulcherrimus et doctissimus « Ammiriam finalmente chi ( e) nelle greche lettere e nelle
omnium sermo, in quo tota redolet linguae grecae majestas . E >> latine assai bene istruito, congiungendo all' assiduità del dome-
notando poi l'uso che avevano i Viniziani di ommettere in alcune >> stico studio un esercizio forense alla sorpresa instancabile, nel
parole la lettera t, come a dire ANDAO, TORNAO, in vece del toscano » colto suo dire, presenta congiunta in sè solo la sugosità de' Fo-
Andato, Tornato, lo rossomiglia all'idioma Ionico che pur aveva » cioni, l' acutezza de' Demosteni, la paziente ed industre diligenza
eguali desinenze, attribuendolo al commercio che i Viniziani ave-
vano a Smirne, dove dopo Atene fiorirono le scienze. ( Pontic. Vi- (a) Stefano Stefani.
run. pag. 47 e 97. ) (b) Marco Piazza.
(2) Qui cade in acconcio di riportare alcuni periodi dell' ap-- (c) Giambatista Mutinelli e Pietro Biagi.
plauditissima allocuzione pronunziata in novembre 1814 dall' altra (d) Girolamo Antonelli.
volta citato Nobile sig. Girolamo Bar. Trevisan , allora Regio Pro- (e) Spiridione Calucci.
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re
dalla sua dignità in quelle del d. Tommaso Mon- che potrebbe li tanti espressivi ed omogenei an-
dini. La Commedia nell' inimitabile suo ristau- dare connaturando e moltiplicare così, senza il
ratore Carlo Goldoni e ne' suoi rinomati segua- snssidio di sorgente straniera , le proprie bellezze,
ci ; il Didascalico e il Descrittivo nella Carta del non che que' suoni che tra le lingue viventi ani-
navegar pitoresco di Marco Boschini; la Satira matrice sovrana la rendono della poesia e della
nelle rime inedite del Dotti e nelle edite del Varo- musica.
tari e del Pozzobòn , detto comunemente Schie- Non è mio questo pensiero, ma del celebratis-
son; la Pescatoria nelle egloghe di Andrea Cal- simo pubblico professore Abate Melchiorre Cesa-
mo ; e il Berniesco finalmente nelle poesie pre- rotti di cara nostra memoria, il quale nel suo
giabili di Marcantonio Zorzi e in quelle di Gior- Saggio sopra la filosofia delle lingue, propose
gio Baffo, che tante grazie sommerse pur troppo che tutte le città d'Italia formassero i rispettivi
nella laidezza la più schifosa ; serbano tutte nel vocabolarii, per poter indi compararli tra loro,
dialetto Veneziano le native sembianze, e fanno estrarne i migliori e più comuni termini, arric-
mostra d'una originalità incantatrice. chire la lingua de' dotti ed accrescere il gran Vo-
E per parlare di alcuni altri, non è forse An- cabolario della Crusca ( Parte IV. §. XVI :)
tonio Lamberti che gareggia nella squisitezza Se varie città italiane corrisposero sin ora a
della Lirica co' più valenti poeti d'Italia, e va al- questo voto zelante e patriotico , se Milano, Bre-
l'anima nelle sue canzonette quanto Rolli e Ber- scia, Padova, Napoli, Palermo, Osimo, Bologna,
tola ? ora è nitido e tenero come Vittorelli ; ora Ferrara , Torino, Mantova, Verona ( 1 ) , hanno i
scherza arguto con apologhi tali che niente la- loro vocabolarii già pubblicati ; come averlo non
sciano ad invidiare a Pignotti nè a Passeroni. doveva la città marittima di Venezia, il cui dia-
E non abbiamo il nostro Redi in Lodovico Pa- letto è generalmente ricco di locuzioni e di modi
stò, autore del Ditirambo veramente originale esprimenti e vivaci suoi proprii ed originali, di
sul Vinfriularo e di quello altrettanto spontaneo tante belle voci etimologiche e imitative , e parti-
sulla Polenta? E Francesco Gritti si mostra for- colarmente di ittiologiche e della marina ? Come
se men saporito ne' sali della gioconda poesia ver- non conservare a' posteri almeno la memoria di
nacola, di quel che lo è ne' suoi versi toscani e un linguaggio , dopo il toscano, il più bello tra i
nell' applaudita sua versione del Tempio di Mon- dialetti italiani, il quale passato in mezzo a tante
tesquieu ? Parecchi componimenti di cotal genere vicende politiche va sensibilmente alterandosi e
burlesco ci diede Giambatista Maratti, che gli perdendosi da trent'anni in qua, come l'espe-
intitolò Saggi metrici di Tati Remita . Piacciono rienza dimostra e tutti confermano in guisa che
chi ha dilicatezza d'anima e sapor di gusto li se sono a quest'ora già quasi spente dalla memo-
Cento sonetti su i cavei de Nina di Giacomo ria le voci del Foro e del Governo repubblicano ,
Mazzolà. Divertono in fine le fantasie bizzarre lo saranno coll' andar del tempo anche le fami-
sparse nelle poesie facete del nostro Buratti. Sic- liari e le più volgari ?
chè può francamente asserirsi , che dall' assorti Tra tanti eruditi e cultori della letteratura
mento di modi sì varii, lustro, ornamento e fer- che decorano la città nostra , non fuvvi alcuno sin
tilità maggiore ridondi alla stessa lingua italiana, ora che si accingesse a quest' impresa ; ed era
dunque dal destino riserbato all' ultimo di tal
numero e al più meschino di cognizioni , qual io
de' Carboni, la scioltezza e la rapidità de' Filippi, dei Iuvenzii
» la callidità ; e colla stretta dialettica degli Stoici e colla versa- mi reputo , di dar cominciamento a quest' opera,
» tile agilità de' Peripatetici, ha per costume di spingere l'avver- di perseverarvi per cinque lustri continui tra le
» sario allo stretto o di coglierlo al varco, e volteggiando e scher- difficoltà degl' impieghi pubblici sostenuti ; di ri-
» mendosi di escir incolume dalle reti e d'eludere vittorioso ogni copiarla senza noia per cinque volte di mano in
» insidia.
mano che un ammasso di giunte, di riforme, di
E dopo di tutti questi vengono ben altri molti che se si
ascoltino a petto de ' più prestanti, forse scadono alquanto nel correzioni sopraggiungeva, e di compilar final-
» paragone, ma se soli s ' intendano, certamente non lasciano desi- mente una collezione, che se non può vantarsi
» derarli ; tanto più che in parecchie cause un dicitor par che basti perfetta, sarà certo sufficiente nella quantità , per-
» senza ch' esigasi un oratore. Così ad ogni tempra de' giovani ap- chè comprende tutte quelle voci e locuzioni che
» prenditori s'offrono qui svariati esempii in ogni genere degnissi- sono le più comuni e le più usitate fra noi ?
» mi d'imitazione, giacchè, come osserva benissimo Tullio, pos-
» sono avervi oratori ugualmente sommi comunque del tutto in
>>fra loro dissomiglianti , e tanto colpisce la semplice verità dei (1) Il Saggio di Dizionario Veronese pubblicatosi alcuni
» Tiziani, quanto i dotti e passionati atteggiamenti de ' Raffaelli, anni fa dall' erudito Sig. Abate Venturi, ci lascia il desiderio e
» nè men si apprezzano dell' ilare magnificenza de' Paoli, le vie la speranza insieme che ad onore della sua degna e colta Patria
» terribili de' Michelagnoli ec. » sia egli per darci un'opera compiuta di questo genere.
Boerio. 2
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Comunque sia, io fo di pubblico diritto il mio necessariamente quelle che portano modi e ribo-
Dizionario vernacolo , e mi pregio di presentarlo boli particolari del nostro dialetto, ed alcune altre
a voi, Veneti colti, non già come lo avreste degna- ancora che ponno tuttavia a mio giudizio impe-
mente meritato , ma come ho potuto e saputo far- gnare la curiosità e il bisogno delle varie persone
lo. Aliis post me memoranda relinquo , dirò con che avranno a consultare la mia opera.
Virgilio, lasciando e desiderando che altro inge- Esponendo gli articoli delle voci radicali ebbi
gno più adatto possa un dì riprodurlo, supplire molta attenzione di distinguere in paragrafi i di-
alle mie mancanze, correggere gli errori, illu- versi loro significati coi corrispondenti della lin-
strarlo di maggiori erudizioni e ridur così alla gua italiana : nel che dee principalmente consi-
possibile interezza e convenienza un'opera nazio- stere il soccorso d'un Dizionario vernacolo ; e
nale importante. Ella è senza dubbio importante, non ho mancato, ove credei opportuno, di aggiun-
perchè diretta a conservare la storia del dialetto, gervi degli esempli per essere meglio inteso.
che qui parlavasi al finire del governo repubbli- Nel comporre quest' opera mi sono accertato
cano o sia del secolo XVIII, a conservar nella sua che non tutte le voci e maniere nostre Veneziane
purezza la memoria delle consuetudini e de' co- hanno o aver possono l'immediata corrisponden-
stumi pubblici e privati d'una Nazione resasi per za della lingua italiana, sia perchè i Dizionarii più
tanti secoli famosa ; e molto poi importante per- diligenti ed estesi ne sono difettivi, sia perchè so-
chè può da un lato contribuire ai lumi della sto- no particolari alle differenti Città della nostra pe-
ria patria , e dall' altro offerire un mezzo d'istru- nisola alcune cose, alcune arti , alcuni vocaboli ,
zione per intendere i tanti significati delle nostre
alcuni usi. Gl'Italiani non hanno poi un Diziona-
voci e modi antichi e moderni ; e sopra tutto a rio proprio di storia naturale, come lo hanno i
promuovere fra noi e rendere familiare alla gio- Francesi e gl' Inglesi : il quale non potrebbesi pe-
ventù studiosa la cultura del bell'idioma italiano . rò ben formare senza aver notizia e senza il con-
Questo mio Dizionario comprende, oltre a tut- fronto delle tanto svariate nomenclature de' pe-
te le voci e le frasi familiari, che si usano presen- sci, delle piante, degli uccelli ec. che si danno nei
temente, quelle ancora che Appartenevano al Go- diversi luoghi d'Italia : giacchè non sono per la
verno ed al Foro repubblicano ; le nostre voci maggior parte attendibili le voci arbitrariamente
antiquate e perdute ; i neologismi che dall ' epoca italianate nelle traduzioni dell' opera di Buffon.
del 1797 sonosi introdotti specialmente nel Foro Ed ecco il motivo per cui in un Dizionario ver-
e nella Pubblica Amministrazione , e che ora si nacolo de' nostri tempi conviene molte volte con-
hanno come nostrali. V' hanno le voci marinare- tentarsi di leggere la definizione o la spiegazione
sche ; i termini sistematici , per lo più di Linneo, dei termini del paese, o per somma grazia un vo-
che appartengono alla storia naturale ; e parec- cabolo della Toscana, senza pretendere il corri-
chie etimologie, cioè quelle che diedero immedia- spondente della lingua dei dotti , perchè non v’ha
tamente origine alle parole vernacole. Vi sono o non vi può essere, e perchè bisogna persuadersi
aggiunte, senza confusione delle nostre , moltis- e convenire col nostro Cesarotti, che senza la
sime voci del Padovano, tratte dal vocabolario contribuzione effettiva di tutte le città d'Italia
dell'Abate Patriarchi , giacchè il Distretto del non è possibile compilare un Vocabolario italiano
Dolo fin dal 1807 appartiene alla provincia di universale.
Venezia. E siccome quelle che si riferiscono alla Parlando delle voci di lingua mancanti , voi
pesca ed alle produzioni del mare, sono per lo più bensì troverete ne' Vocabolarii italiani, per esem-
proprie di Chioggia ; così ho pensato che sarà gra- pio Beccaia, Cuoca, Gabelliera, Fattoressa ,
devole di trovare in questa collezione molti altri Fornaciaia , Medichessa ec . per la Moglie o
termini particolari di quella Città, la quale fa par- Femmina di Beccaio, di Cuoco, di Gabelliere ec. ,
te della Veneziana provincia : città non meno be- ma non le Femmine di Bilanciaio , Lattaio ,
nemerita della Repubblica letteraria per aver pro- Barbiere, Barcaiuolo e di cento altri mestieri .
dotto anche a ' nostri tempi tanti insigni cultori Voi non vi troverete le voci corrispondenti alle
della zoologia Adriatica , che hanno molto contri- nostre vernacole ambizàr, àmbro, bigliardèr,
buito a quest' opera nel suo principio e nel suo batifogia, bavelina, comprofessor, conzaos-
termine. Seguendo poi il metodo ragionevole de- si, felcèr , pironàda , sgnanfo , sgnanfizàr ,
gli altri Vocabolarii vernacoli , ho lasciato fuori , nè a moltissime altrettali ; e non per questo sa-
generalmente parlando, tutte le voci simili a quel- rebbe permesso di scrivere Bilanciaia , Lat-
le della buona lingua italiana, le quali avrebbero taia , Barbiera , Barcaiuola , Ambro , For-
fatto un ingombro del tutto inutile, perchè già chettata , Nasiloquo , ma dovrebbesi far uso di
trovansi ne' dizionarii italiani ; ma ho ritenuto perifrasi . Nondimeno poichè è mio assunto di
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dare un catalogo di tutte le voci vernacole , con- gono gli accenti, gli apostrofi, l'interpunzione e
trapponendovi le adottate da' buoni scrittori, e se tutti i segni adottati dalle scuole. Il da verbo si
non trovo di alcune l'equivalente ne' Dizionarii accentua per distinguerlo dall' articolo ; l'ha
di lingua , sdegnerà forse chi mi ha per mano di verbo ( sebbene più spesso si muti in ga ) si
sentire dopo la spiegazione o la definizione , anche scrive coll' aspirata per non confonderlo col se-
il mio parere, cioè quali potrebbero essere per gnacaso e simili.
avventura i termini o i modi corrispondenti, se II. Mai non si raddoppiano le consonanti, se
mi vengono a taglio ? A me è sembrato di poterlo non in quanto sia necessario ad esprimere la pa-
e doverlo fare ; e questo caso essendomisi affac- rola. Quindi scriveremo spesso , lesso , cassa,
ciato moltissime volte, io mi credetti in dovere di con due ss ; così stramazzo bulezzo , gra-
apporvi quelle voci o maniere, dirò presuntive , mazzo e simili con due zz per la necessità della
che la ragione , l'evidenza , l'analogia e sopra pronuncia . Gli articoli Della , Dalla , Colla che
tutto l'inclinazione della lingua italiana m'hanno da noi si esprimono con una sola consonante, si
suggerito. E se avverrà quindi, come è da tutti scrivono de la, da la, co la ; in conseguenza
desiderato, che il gran Vocabolario della Crusca de l', da l' ec.
venga quando che sia riformato e compiuto, non III. I Veneziani non usano pronunziare il Ci
sarà forse anche inutile il Lessico Veneziano, che e Ce come i Toscani, ma dicono Cera, Cerchio,
ricorderà agli eruditi compilatori qualche centi- Certo, Cicerone, come se in vece di C vi fosse
naio di voci state fin qui ommesse nelle scorse una Z aspra ; anzi per meglio dire, a quella stessa
edizioni. maniera onde i Latini pronunciavano il Ti, come
L'Ortografia del dialetto ha non meno im- sarebbe nelle voci Citius, Duratio , Tertius , Ra-
pegnato le mie sollecitudini ; e per questo conto tio, ec. e così pronunciano modernamente anche
non ho mancato di attenermi , generalmente par- i Francesi e gl' Inglesi. Quando leggiamo Chia-
lando, agli Autori che abbiamo a stampa, e dei mare, Chiodo , Chiave, Chiesa e simili, noi le
quali si vedrà il catalogo che precede il Diziona- pronunciamo come pronuncierebbero i Toscani
rio. lo son per altro d' avviso che la prima regola ciamare, ciodo, ciave, ciesa, senza l'aspirata,
dell' ortografia d' una lingua sia quella di scrive- Tra cito, cibibo, e cibaldòn scritti col C e zito,
re, se fia possibile, come si parla . Se leggiamo zibibo e zibaldón colla Z aspra, noi non fac-
delle scritture veneziane antiche, per esempio le ciamo alcuna differenza nella pronuncia. Egli è
prose e i versi di Andrea Calmo stampati nel però vero che qualche volta si pronuncia il chi
1563, noi vi troviamo delle sconciature ortogra- naturale, come nelle voci vernacole chichirichi,
fiche, che fanno arricciare il naso e che rendono chigia, chimini, chincaglie e in tante altre
talvolta oscuro e inintelligibile il sentimento. Da- che non sono a confondere colle prime. Abbiamo
rio Varotari, che fu nel secolo posteriore, è un dunque due C di suoni diversi o sia due diverse
po' più corretto, ma lontano dall' imitare colla inflessioni per proferirli. Posto davanti all'a, o,
scrittura la semplicità del nostro parlare. Carlo u, il C ha un suono muto o tondo, come in co-
Goldoni, scrittore del secolo ultimo scorso , dovreb- sta, caro, cuor, camelo, camisa, ec . , posto
be anch'egli aver conosciuto questa regola e aver- dinanzi all'e ed all' i, come in cena, certo, cin-
sene fatto carico ; ma o ch' egli la credesse inuti- to, cibo non va da noi pronunciato schiacciato o
le, o che volesse seguitare gli usi de' suoi con- aspirato come dai Toscani : onde ne viene che
temporanei, o forse che avesse lo scopo d'essere nelle voci vernacole chiave chicara, chiacole,
più facilmente inteso da ' Toscani, le prime edi- chiesa, chiamòr, chicona, fa d'uopo tra il e
zioni delle applaudite sue opere veneziane sono el'i interporre l'acca, altrimenti diremmo come
zeppe di queste cacografie , le quali però nelle se fosse scritto ciave, cicara, ciacole, ciamòr,
ristampe e molto più nelle recenti , si veggono a cicona ; e quindi se ad alcuno saltasse il grillo
bastanza corrette . Ma comunque sia il fatto e la di scrivere in questa guisa, dovrebbe necessaria-
mente alterarsi l' ordine dell' alfabeto e mettersi
opinione in contrario, poichè da un canto non
in dichiarata ed assurda contraddizione l'orto-
abbiamo precetti che ci obblighino di scrivere a
modo altrui, e siam dall' altro suffragati dalla ra- grafia della lingua vernacola colla pronuncia.
gione e dal buon senso, noi adotteremo alcune Per far conoscere la differenza del C schiac-

regole che crediamo proprie a scrivere corretta- ciato o aspirato dall' altro di suono muto o natura-
mente nel dialetto nostro, fissandone de'principii. le, ci vorrebbe una specie di segno , ed io era ve-
I. Tutti gli usi e le regole della grammatica ramente tentato d' imitar l' esempio de' Francesi
italiana sono mantenuti ove non siavi il contrasto e di mettere sotto il C medesimo quella virgoletta
della pronuncia che alteri la parola. Si manten- ch'essi chiamano Cédille : onde scrivendosi , per
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esempio, chiave, çhicara, çhiare, çhiamòr, tilgia, spadilgia, manilgia, pastilgia, artil-
çhicona, schiapin, sçhiapar, schiopo e si- gièr, artilgieria. Questa nostra maniera di pro-
mili, si facesse con quel segnetto sottopoost cono- nunciare è verissima, e mi era per ciò venuta la
seere come la parola dovesse essere all'uopo no- tentazione di scrivere tali e simili parole nel mo-
stro pronunciata. Ma avendo dopo qualche rifles- do preciso come suona all' orecchio che sieno da
sione osservato che una tale innovazione pubbli- noi proferite. Ma avendo poi riflettuto che mi
cata dall' Autore limitatissimo di questo Diziona- sarei troppo discostato dall' uso comune senza bi-
rio, avrebbe forse dato motivo d' una critica sen- sogno , che dovevasi per ciò stesso alterar l'or-
za confine dal canto di coloro che sono tenaci de- dine alfabetico ; e che d'altronde non è questa
gli usi antichi ; che d'altro canto quasi tutte le che una maniera nostra di pronunciare, la quale,
lingue Europee, ma in distinto modo la Francese, volendo, si potrebbe facilmente correggere : ho
si pronunciano differentemente dalla scrittura ; e pensato di pigliarmela in baia e di non far torto
che questo mio libro non è direttamente che ad all' ortografia ordinaria , libero già a noi di pro-
uso de' Veneti, i quali m' intenderanno benissimo nunciare secondo il nostro uso.
a prima giunta : ho pensato per tutto ciò di la- VI. Nella pronuncia nostra non si fa alcuna
sciar le cose nello stato primiero , ma non di me- differenza tra l' sc el's o due ss . Diciam, per
no di render noto il mio pensiere per abbando- esempio, Pesce , Scialacquamento, Sciatica ,
narlo agli studii ed alla cura di qualche altro ze- Scimia, come se fosse scritto pesse, sialaqua-
lante dell' ortografia vernacola, il quale saprà mento, siatica, simia. In questa parte ho cre-
forse inventare e suggerire un espediente miglio- duto necessaria e permessa una novità, aderente
re. E qui ripetiamo Aliis post me memoranda però alla semplicità della nostra pronuncia, cioè
relinquo. di non far mai sc, ma di attenermi alla maniera
IV. Voi sentirete che non solo la plebe Vene- più semplice dei due ss o del solo s rispettiva-
ta, ma molte altre persone hanno il bel vezzo di mente.
pronunciare il ce e il ei ed anche la ≈ aspra, co- VII. II Xe poi, che ci tramandarono i nostri
me se fossero una s dolce. Dicono per esempio maggiori, voce di frequentissimo uso, benchè da
sinque per Cinque, sinquessento per Cinque altri sia stato scritto talvolta Se, forse per l' in-
cento, seola per Ceola, sendà per Cendà , sie- flessione dolce o affettata con cui taluno lo pro-
volo per Cievolo ; così pure cusso per Cuzzo , nuncia, il Xe , dissi , bisogna lasciarlo originale
fassa per Fazza, sarsegna per Zarzegna, sata com'è, per non confonderlo col Se dubitativo,
per Zata, saratan per Zaratàn ec. Ma questo ovvero col Se, Siete. Vedasi la voce Xe nel Di-
non è che appunto un vezzo o mendo, contratto zionario.
fin dalla fanciullezza per l'ignoranza o l'inavver- Queste sono le poche regole o canoni ch' io
tenza di chi insegna a parlare ; maniera o uso mi prefissi d'osservare sulla ortografia del dia-
particolare d'una parte del popolo, eccezione del- letto : dichiarando però che non intendo di leg-
la pronuncia. Ho sentito qualche zelante dell' or- gere in cattedra, nè di fare il saccente, ma di
tografia ad opinare che così dunque si dovesse esporre liberamente il voto mio , posto che la vo-
scrivere come la maggior parte pronuncia . Guar- lontà di studiare la buona lingua comparata alla
di Dio ch' io sia giammai per adottare una tale nostra, mi fece intraprendere e condurre a qual-
opinione Non troverassi alcun Autore Veneziano che discreto termine un' opera tanto laboriosa e
antico o moderno, comunque egli stesso così par- affatto nuova , la quale non è forse che un saggio
lasse, che siasi pensato di scrivere in cotal guisa : di quella migliore che potevasi fare e che un dì
e questa sola sarebbe una buona ragione ; ma vi sarà fatta, come spero, da quello stimabilissimo
ha poi l'altra che converrebbe alterare anzi ca- mio amico zelante delle cose patrie , che la fa ora
povolgere l'ordine alfabetico di migliaia di voci, comparire alla luce.
e che quindi molti si discervellerebbero cercando Nel chiudere il mio discorso preliminare, deb-
all' uopo qualche parola nel Dizionario . bo pubblicare e manifestare la mia gratitudine
V. Dicono i Toscani ed anche i Lombardi che generalmente a tutti quelli che contribuirono alla
noi non sappiamo ben pronunciare il gi avanti compilazione ed al vantaggio di questo Diziona-
l'elle : per esempio le parole Pacotiglia , Spa- rio. E singolarmente mi protesto obbligatissimo
diglia, Maniglia, Pastiglia, nè Artiglier, Ar- alla Commissione dei rispettabili Soggetti, stata
tiglieria, perchè essi vi fanno appena sentire il nominata a mia richiesta dall' Ateneo Veneto
g. e a noi pare che dicano Pacotilia, Spadilia, l'anno 1821 per esaminare con occhio critico
Manilia, Pastilia , Artilier, Artilieria : laddove quest'opera nella qual Commissione si distin-
noi le pronunciamo come se fosse scritto paco- sero in ispezial modo li Signori Avvocato Gio.
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Francesco Avesani , Dottore Filippo Scolari e mento della qual parte ha poi moltissimo contri-
Abate Pietro Pasini . Fo egualmente pubblici i buito il giovane Dottore di medicina Gio. Dome-
miei ringraziamenti all' eruditissimo Dottore nico Nardo di Chioggia , studioso appassionato di
Paolo Zannini, a quel tempo Segretario perpe- questa scienza, che vedesi a suo onore nominato
tuo dell' Ateneo medesimo, pe' suoi riputati giu- in tanti luoghi del mio libro , ov' egli spiegò le
diziosi consigli diretti alla correzione ed al miglio- sue teorie così per la correzione degli errori , che
ramento dell' opera , de' quali cercai d'approfit- v'erano nella nomenclatura ittiologica, come per
tare nell' ultima ricopia e desidero di averlo li nuovi individui marini da esso conosciuti, ana-
fatto secondo la sua vera intenzione. Ringrazio tomizzati e nominati.
in distinto modo il Nobil Uomo Nicolò Conta- Ho fatto in fine quel che ho potuto e saputo.
rini del fu Bertucci , egregio cultore nelle scien- Lascio ad altri la palina di migliorare e perfezio-
ze di storia naturale anche della parte ornitolo- nare la mia opera e di riprodurla quando che sia
gica, per le memorie da lui favoritemi con tanta più degnamente ; e conchiuderò , come disse nel
bontà su questo argomento ; come pure il chia- 1805 il Sig. Abate Francesco Nannini pubbli-
rissimo ora Pubblico Professore di Storia natu- cando il suo Vocabolario portatile Ferrarese-Ita-
rale a Padova Dottore Stefano Andrea Renier, liano, io avrò sempre la compiacenza di poter
al quale sono dovuti i miei primi lumi sulla zoo- dire : Ego plantavi.
logia del mare ; all ' ingrandimento e perfeziona-
INDICE

DEGLI AUTORI E DE' LIBRI CONSULTATI PER L'OPERA PRESENTE.

Dizionario universale dell' Abate Alberti da Villanova. Vocabolario Mantovano-Italiano di Francesco Cherubini.

Calepinus septem linguarum, edizione VI. Dizionario militare italiano di Giuseppe Grassi di To-
Glossarium totius latinitatis di Du-Cange. rino.

Le opere edite del Padre Bergantini Veneziano . Vocabolario agronomico italiano di Gio . Batista Ga-
Il Malmantile di Lorenzo Lippi. gliardo.
Il Morgante maggiore di Luigi Pulci. Vocabolario della Musica.

Le opere del Fagiuoli. Le Istituzioni botaniche di Targioni Tozzetti.

Le Lettere private e scientifiche del Conte Magalotti. Il Giardiniere avviato , del Cav. Re.
Prose sacre di Anton Maria Salvini. Catalogo degli uccelli della provincia Pisana del dottore
Il Bacco in Toscana di Francesco Redi. Paolo Savi.

Rime del Burchiello. Trattato degli alberi della Toscana di Gaetano Savi
Novelle di Francesco Sacchetti. Professore di botanica a Pisa.

La Coltivazione di Luigi Alamanni. Le Memorie venete dell ' Abate Gallicciolli.

Le Api di Giovanni Rucellai. Delle pompe nuziali già usate presso i Veneziani : Dis-
Opere di Messer Agnolo Firenzuola. sertazione dell'Abate Jacopo Morelli .
Le Osservazioni della lingua italiana del Cinonio. Origine delle feste Veneziane della Nobil Donna Giu-

Scelta di prose italiane stampate a Parigi nel 1812. slina Renier Michiel.

Le Opere dell' Abate Giuseppe Parini. La Zoologia Adriatica dell' Abate Olivi di Chioggia.
Modi di dire toscani del Padre Sebastiano Pauli. Dizionario del diritto Comune e Veneto di Marco Ferro.

Proverbii, Riboboli e detti proverbiali dell' Abate Pa- Collezione di Poesie Veneziane, moderne ed antiche
vanello Vicentino . di molti autori, stampate nella tipografia Alviso-
Collezione delle frasi dell' Abate Giuseppe Martinelli Ve- poli di Venezia.
neziano. Dizionario etimologico scientifico di Verona.

Enciclopedia metodica : li tomi 12. delle arti e mestieri. Lo Statuto Veneto repubblicano.
Ornitologia fiorentina del 1776. Tomi sei. Illustrazione d'un antico sigillo di Padova. Parma 1800 ,
II Vespaio stuzzicato di Dario Varotari, Satire , stam- in 4to.

pate a Venezia nel 1671 . Teoria e pratica del nuovo sistema di misure e pesi.
Lettere e Rime di Messer Andrea Calmo Veneziano. Osservazioni su alcune voci del dialetto veneziano , Scrit-
Le Commedie dell'Avvocato Carlo Goldoni. tura inedita del signor Francesco Negri, comunica-
Vocabolario del dialetto Bresciano. ta all'Autore dalla gentilezza del chiarissimo signor
Vocabolario Milanese-Italiano di Francesco Cherubini. Emmanuele Cicogna, legatario de' Manoscritti di
Vocabolario del dialetto Padovano dell'Abate Patriarchi. quell' illustre suo amico.

Vocabolario Siciliano etimologico italiano e latino del- Manoscritti che conservansi nell' i. r. Biblioteca Marcia-

l'Abate Pasqualino . na de' venetofili Alessandro Zanchi , Francesco Ne-


Vocabolario Ferrarese Italiano dell' Abate Francesco gri e consilg. Rossi.
Nannini.
SPIEGAZIONE

DI ALCUNI SEGNI E ABBREVIATURE CHE S'INCONTRANO NELL' OPERA.

Met. Metafora o Metaforicamente.


Accr.
Accrescitivo.
Accresc. Peg. Peggiorativo.

Add. Addiettivo. Pesc. Pescatori.

Prep. Preposizione.
Agg. Aggiunto.
Assolut. Assolutamente. Prop. Propriamente.

Avv. Avverbio o Avverbiale o Avverbial- Prov. Proverbio o Proverbiale.

mente. s. m . Sustantivo mascolino.

Barb. Barbarico. s. f. Sustantivo femminino.

Comun. Comunemente. Sign. Significato.


Dim . Simil. Similitudine.
Diminutivo.
Dimin. Sistem . Sistematico o Sistematici.

Fam. Familiare. Stamp. Stampatori o Stamperia.

Fig . Figurato o Figuratamente. T. Termine.

Ital. Italiano o Italianamente. T. Ant. Termine antiquato.


Lat. Latino o Latinamente. T. Agr. Termine agrario.
Linn. Linneo. T. For. Termine forense.

Locuz. Locuzione. T. Mar. Termine marina resco.

Mar. T. Mil . Termine militare.


Marina o Marinaresco.
Marin. V. Verbo.

Merc. Mercantile. V. Vedi o Voce.


DIZIONARIO .

Boerio.
Tutte le voci segnate con asterisco sono aggiunte.
A

ABA ABD ABI

A, Lettera vocale e prima dell'alfabeto , sust. IN LETERA E IN ABACO V. LETERA. o rinunzia abdicativa , valgono lasciare o
mase. Un A grande , un A piccolo ABANDONA, add . V. SBANDONA . rinunziare , e intendesi propriamente d' un
Più comunemente è di genere fem. e allora ABANDONA DAI Mièdeghi, V. SpEDIO . comando o carica suprema: per esempio, Il
vi si sottintende Lettera. ABANDONÀR, v. V. SBANDONÅR . gran Consiglio della Repubblica Veneta
DA L'A FIN AL Zeta, ovv. Da l'a al re- ABANDONARSE , Abbiosciarsi ; Abbando- abdicò il governo nel giorno 12 Maggio
VOLTELOBUS , Maniera fam. e fig. Dall'a narsi; Sbigottirsi, Mancar d' animo. 1797. V. RENONZIAR .
fino al zeta ; Dall'alfa all'omega; Dal- ABASSAMENTO , s. m. Basamento , par- ABECE ( coll'e chiusa ) s . m . Abbiccì, o Al-
Puovo alle frutta ; Da imo a sommo : e lando di pitture o di vesti donnesche, chia- fabeto Abbecedario, dicesi ad una serie
valgono, Dal principio al fine. masi Quell'ornamento che termina da piede . di voci disposte con ordine alfabetico . V.
A, Preposizione, A o Ad. ABASSAR, v. V. SBASSAR. RUBRICA.
A? con inflessione interrogativa , corri- ABATE, s . m Abate od Abbate . No SAVER L'ABECE , Non saper l'abbicei,
sponde alla risposta , Che ? Che cosa ? Che SIOR ABATE CANOLA, detto per ischerzo , vale esser ignorantissimo , non saper i prin-
cosa vuoi ?Che volete ? Ovv. E così ? Che vale Abatuzzo, piccolo Abate; Chiericuzzo ; cipii ; Esserpiù grosso che l'acqua de'mac-
cos' hai tu detto ? o anche Abataccio , in segno di disprezzo. cheroni.
A. pronunziato con un po' di forza e con ABATE DEL CAMPO, chiamasi qui comune- A BEL BELETO).
A BEL BELO Modi avv. V. BELBELO.
alzamento di spalle , vale per Atto disprez- mente quel Piedestallo o Colonnetta di pie-
zativo o d'impazienza , e corrisponde al- tra viva, ch'è piantata stabilmente ne' campi ABENCHÈ, avv. V. SIBÈN.
l'italiano Eh, Interiezione detta da'Francesi o piazzuole delle nostre Chiese, su cui s'in- ABÈNZE (colla z aspra) s . f. ( dal lat. Ha-
Tarare , con cui si mostra beffarsi di ciò nalzano bandiere o vessilli religiosi in alcune bentia ) Adiacenze , Appendici . - CASA
che altri dice , o non prestarvi credenza. Va- feste solenni -- Xe giazzà L'ABATE DEL CAM- CO TUTE LE SO ABENZE E PERTINENZE , Casa
le ancora per No. Po, Locuz. fam. di gergo , e vale Fa gran con tutte le sue adiacenze, cioè con tutti i
A-OEL, è finalmente il grido o specie di freddo. luoghi che ne dipendono.
Comando, detto COMANDAIZZA, usato da' no- SIOR ABATE LA BATE IN POCO, Maniera bas- ABERNONZIO o, meglio, ABRENONZIO .
stri Barcaiuoli e dai Pescatori nel girare sa e scherzevole, che vale Poco manca al Maniera avverbiale antica e scherzevole ,
per qualche rivo della Città, per avvertire termine d'una cosa qualsiasi. Potrebbe usata dal nostro Andrea Calmo , che italia-
la barca che sta per incontrarsi ad una dirsi anche italianamente La batte in poco, namente scrivesi Abrenuntio colla forma la-
cantonata di fabbrica, onde possa all'uopo cioè Consiste in poco , trattasi di poco , tina, in significato di In abbandono , alla
volgersi a destra o a sinistra. V. Premer e espressione dinotante l' altrui miseria. peggio.
STALIR. Aggiungesi talvolta alla detta frase : E VOLEVA (gli Dei) LASSAR ANDAR, dice Cal-
ABA. Voce fanciullesca, che significa Bacio. le donne lasciatele star , scherzo indiriz- mo, OGNI COSSA ABRENONZIO , SI NO GERI
ABACO , 8. m. Abaco , Nome volgare dell'a- zato a qualche pretuccio, che dimostra d'aver vu, cioè: Voleano lasciar andare ogni co-
ritmetica. tendenza a praticare colle femmine. sa in abbandono o alla peggio, se non era-
Ancora, Piccolo libricciuolo dal quale si ABATIN, s. m. Abatuzzo, Piccolo Abate. vate voi, cioè Non ne voleano sapere.
impara a rilevar la somma de' numeri nel- ABATON, s . m. Abatone, Abate grande. ABESENZIO , s. m. Usato dagl' idioti per
l' aritmetica. A BATUA , modo avv. A battuta, e vale A ABSINZIO V.
SAVER DE ABACo , Saper di ragione, Sa- tempo di battuta. V. BATUA. A BEVÈLO, modo avv . A livello , Allo stes-
per di conto Detto poi fig. Saper a ABATUO, add. Abbattuto, cioè Spossato, De- so piano, e s' intende dell' acqua.
quanti di è S. Biagio o Saper dove il dia- bilitato. Dibattuto , dicesi dello Spirito op- ABIANDO Voci antiq. dal verbo Avere, e
vol tien la coda , valgono Esser accorto presso. valgono Avendo.
e scaltro. TROVARSE O SENTIRSE ABATUO, Accasciare ABILITADAZZA, s . f. Grande Abilità e
Diciamo anche ABACO per Librettine, cioè o Accasciarsi, Aggravarsi delle membra o attitudine, Grande ingegno.
per Quel libretto che insegna a conoscere le indebolirsi per età o per malattia. ABINÀR, v. (dal lat. Bini , Binae, etc. Vo-
figure dell'Abaco e le prime regole di esso. ABDICAR, v. Abdicare o Fare abdicazione ce per lo più usata nel Foro criminale, ove
20 ABI ABI ABO

scrivesi Abbinare nel sign. di Congiungere, ABITO CHE NO GA MACULA. V. MACULA. Abito, si dice per Consuetudine, qualità
Metter insieme processi differenti ; Unire, ABITO CHE STA Ben o che sÈta, Abito che acquistata col frequente uso e difficile a mu-
Accoppiare Combinare, si dice per Met- torna bene ; Abito assestato ; Abito ac- tarsi , che anche si chiama Natura - - Abi-
tere o accozzare insieme più cose coll'imma- costante ; Abito fatto a suo dosso ; Abito tualezza , Usanza acquistata con atti fre-
ginazione Mescolare vale Confondere , assestato. quenti e replicati CATIVO ABITO , Mal
Mettere insieme cose diverse. ABITO CHE VA A TOCHI , Non se ne tener abilo, Natura guasta ed usanza malamente
Usato familiarmente in luogo di COMBI- brano o Cascare a brani , vale Avere la seguita.
NAR ha il sign. di Pacificare , riconciliare , veste lacera. Abito sbrandellato , si dice PER ABITO , Maniera avv. Abitualmente ,
accomodare le differenze. — Li go Abinai, Quello cui mancano alcuni pezzi. Per abito, per usanza.
Gli ho pacificati , riconciliati , accordati ABITO DA FESTA , Abito dominicale o dei ABITUDINE, 8. f. Abito; Abituatezza; Con-
insieme ME SON ABINA CO QUELO, Mi sono di delle feste o Il dominicale assolut. suetudine. Alcuni scrivono Abitudine anche
accomodato con quello, cioè pacificato o ABITO DA PARADA, Abito di parata, cioè in italiano , ma questa parola non fu usata
accordato. di comparsa, da portarsi con distinzione. da nessun buono scrittore con tale significato .
ABINAZIÒN, s . f. , Abbinazione è termine ABITO DA STRAPAZZO O DA STRASSINàr, Abi- ABLÒCO, s. m. Voce corrotta dall' idioti-
di pratica nel nostro Foro criminale, e vale to usuale. smo volgare , Blocco ; Bloccatura, L'asse-
Unione , Accoppiamento: s' intende di pro- ABITO DE CENTO TOCHI, Centone . dio d'una Piazza alla larga.
cessi riuniti e formanti una sola causa. ABITO FRUA, V. FRUÀ. A BOAE, modo avv. A bizzeffe; Abbondan-
ABISSAR, V. V. SOBISSAR . ABITO IN CRESSER, Vestito tagliato a cre- temente ; In gran copia.
ABISSO, s. m. Abisso ; Nabisso ; Affondo; scenza. Tagliar un vestito a crescenza , ABOCAMENTO, s. m . Abboccamento, Con-
Precipizio. vale Più lungo del bisognevole . gresso, Conferenza. Dare un abboccamen-
ABISSO DE STRADA, Strada affondata, in * Dicesi anche ABITO IN CRESSER quello fat- to ; Proporre un abboccamento.
cui si va sino al ginocchio o a pancia di to per un fanciullo o fanciulla, che ancora de- ABOCAMENTO D'UN DAZIO. Appalto. Appal-
cavallo o vi si fonda. ve crescere di statura ; pel qual motivo esso tare un dazio.
ANDAR D'ABISSO IN ABISSO , L'abisso chia- fassi su ampie misure. ABOCATO, add. VIN ABOCATO , V. VIN.
ma l'abisso : detto metaf. e vale , Un pri- ABITO RICO, Abito agiato o vantaggiato, | ABOCATOR , s . m. Appaltatore e Arren-
mo errore ne chiama degli altri. cioè Lungo e largo. datore. Colui che assume in appalto e a pro- P
ABITANTE, s . m. Abitante ; Abitatore ; e ABITO SBRISETO, Vestituccio. prio rischio qualche rendita dello Stato o un'
nel fem. Abitatrice. ABITO SCANA O INGOGIA O TIRÀ A LA VITA impresa qualunque, V. APALTADOR E FORNITOR.
ABITANTE NOVELO , Abitante avveniticcio O AL CULO , O CHE ACANA O CHE STRANGOLA, ABOMBAR, v. Voce antiq. V. IMBOMBÅRSE.
o veniticcio, Ch'è venuto poco fa ad abitare. Saltamindosso , Voce fatta in ischerzo per ABOMINIO , s. m. Abbominio , Abbomina-
ABITANTE DE CITA , Cittadino ; DE BOR- significare un vestimento misero e scarso mento.
Go; Borghigiano ; DE TERA, Terrazzano; per ogni verso, che direbbesi anche Abito AVER IN ABOMINIO , Aver a nausea o a
DE CASTELO, Castellano; DE ISOLA, Isolano; strozzato, tirato , stretto, attillato; si strel- schifo; e dicesi de' cibi e simili cose.
DE COLINA, Colligiano ; DE MONTAGNA, Mon- to che più ignudo non avrebbe mostrato Notisi però che questa non è voce propria-
tanaro ; DE ALPE , Alpigiano o Alpigino o l'ignudo stesso. V. ACANA. mente veneziana , e vien forse usata tal-
Alpino; DE COLÒNIA , Colono; DEl pian o de ABITO STRAZZOLOSO O STRAZZO , Abito volta solamente da chi affettar vuole una
LA PIANURA , Pianigiano ; De VÀLE , Valli- stracciato , Quello ch'è rotto ; Abito cen- certa ricercatezza nell' esprimersi.
giano ; DE VALE VICINA AL MAR, Maremma- cioso, Fatto di cenci rattoppato. ABONADURA, s. f.
Abbonamento , in
no; DE PALUO, Paludoso; DE LIDO , Lit- ABITO TOLTO IN PRESTIO, Abito accattato. ABONAMENTO, s . m.
torano o Litorano ; DE PAROCHIA , Popo- ABITO VECHIO CHE SE LASSA, Sferra, e di- T. Merc. vale L'abbonare un conto, una par-
lano; e dicesi Parrocchiani quando si parli cesi anche Cencio. tita. V. ABONAR.
delle persone o del popolo d' una parrocchia. ABITO SENZA CUSIURE ; Abito inconsutile , Direbbesi Appallo relativamente al Tea-
V. PAROCHIAN. Senza cuciture. tro o simile. V. ABONAR .
* UN ABITANTE DE STO MONDO, Modo di dire ABITO DA CAN, Modo familiare, Abitucciac- ABONÀR , v. Abbonare , T. Merc. Menar
familiarmente quando vuolsi indicare una cio, Abito vile e cattivo. buono, Far buono.
persona senza nominarla ; lo stesso che dire CONSOLAR UN ABITO, V. CONSOLAR. ABONARSE AL TEATRO, Appaltarsi.
Una persona . FODRA DE L'ABITO, V. FODRA, ABONATO, s. m. Appaltato dicesi per agg.
ABITAR, v. Abitare, Dimorare. FAR SU UN ABITO, V. SU. a Colui che ha pagato la sua quota per a-
TORNAR A ABITAR, Riabitare. L'ABITO FA ' L MONACO L'abito fa l'uomo- ver diritto di entrar in teatro, o in altri
LOGO DA ABITAR, Luogo abitabile o abi- Ipanni rifanno le stanghe , dicesi metaf. e luoghi simili.
tevole. vale Gli abiti abbelliscono l' uomo. ABONDANTON, ad . Abbondantissimo ; Ab-
ABITAR A PEPIAN, Stare terra a terra V. L'ABITO NO FA ' L MONACO, Il fatto de'ca- bondevolissimo, dicesi del Raccolto e simi-
PEPIAN. valli non istà nella groppiera. L'abito o la le. Traboccante, Ch' eccede la misura solita.
ABITAR INSIEME , Coabitare. veste non fa il monaco , e vale Gli abiti non È voce però pochissimo o forse non mai
ABITAR, parlando dell'áncora, V. BITàr. cuoprono i difetti morali dell' uomo ; simile usata dai Veneziani.
ABITIN, 8. m. Abilino; Vestituccio ; Vestilel- a quell' altro, La barba non fa il filosofo; ABONDANZA , s . f. Abbondanza ; Abbon-
lo; Robicciuola , Piccolo abito o veste. Abi- nè la toga il dottore. devolezza; Abbondezza. V. BUBANA.
tello o Abituccio, direbbesi per avvilitivo. MANDAR I ABITI A STUDIAR, Mandare i ve- ABONDANZA De parole, Ridondanza .
Un abitino strozzato ; Un abitello corto. stili a leggere, Metterli in pegno. UN POCO O UN POCHETO DE ABONDANZA ,
ABITIN DE LA MADONA, Abitino, Piamente METTER SU O Zo L'ABITO , Pigliar o La- Abbondanzetta.
dicesi Quella piccola divisa o scapolare che sciar l'abito, Farsi di Chiesa o Tornar se- IN ABONDANZA, detto avv . Abbondante-
portano appeso al collo i divoti di Maria, Verg . colare. mente o Abbondevolmente ; In buon dato o
TAGIAR UN ABITÌN ADOSSO A UNO, detto me- Roversar un abito, V. Roversår. Buondato.
taf. Attaccare altrui un campanello o una SBUELARSE DEI ABITI, V. SBUELAR. Perderse in te L'ABONDANZA, V. PERDER.
campanella ; Appiccare i sonagli.ad alcu- STRASSINAR UN ABITO . V. STRASSINAR. L'ABONDANZA Stufa, V. Stufàr.
no, dicesi dell' Apporgli alcun difetto, Dirne TIRAR O REDUR UN ABITO A LA VITA D'UN ABORDAR, v. V. BORDAR.
male. V. TAGIAR e RBCAMADA. ALTRO, Racconciare o Rassettare un abi- ABORDIR, v. Voce triviale, che dicesi dalla
ABITO, s. m. Abito. to al dosso d'un altro. gente di bassa sfera per ABORTIr, V.
ABR ACA ACA 21
ABORDO, (col primo o aperto) s. m. Voce ABRESE (IN) Modo avv. (dal francese en NOL VAL UN ACA, Non vale un acca, o un
triviale. V. ABORTO. abrégé) Alla breve, Accorciatamente ; Per zero, un fico, Niente.
ABORTIR, V. V. BORTIR. la più breve; Compendiosamente. ENE ACA, V. ENE.
*Volgarmente per altro la plebe veneziana ABREVIAR O BReviÀr, v. Abbreviare, Com- ACADEMIA, V. CADEMIA.
dice piuttosto ABORDIR O BORDIR per ABORTI- pendiare; Ristrignere : direbbesi d'un di- ACADEMIA D'AVOCATO, Accademia di decla-
RE O SCONCIARSI, e LA TAL A ABORDIO O BOR- scorso o simile . mazione. Radunanza degli studenti d'av-
DIO per ha abortito o si è sconciata. ABREVIAR UNA PAROLA , Abbreviarla , Ac- vocatura , ov' essi si esercitano nell' arte
ABORTIR D'UN DESSEGNO, detto fig. Sven- corciarla di qualche sillaba. Assincopare o della declamazione o arringa estemporanea,
tare; Svanire; Guastarsi ; Sfumare , Ri- Sincopare, Faruna sincope. V. Abbreviatura. com'era una volta in Venezia ed altrove
dursi in nulla un pensiero, una intenzione. ABREVIATURA O BREVIATURA, 8. f. Abbre- nello Stato Veneto.
Chi disegna non sempre colorisce, e vale viatura, Accorciamento d'una parola o d'u- ACADEMICAMENTE , avv. Accademica-
Non sempre i disegni riescono. na frase - Abbreviaturaccia , dicesi la Cat- mente, In maniera accademica.
ABORTO , s. m. Aborto, che dicesi anche tiva abbreviatura. DISCORER ACADEMICAMENTE, Dialogizzare ;
Sconciatura. Apòcope, chiamasi il troncamento d' una Confabulare ; Discorrere , Favellar con al-
Aborto fig. si dice a Cosa fatta alla peg- lettera o d'una sillaba in fine d'una paro- cuno.
.
gio Detto a persona, Sconciatura ; Ca- la, come Amar per Amare. Nel principio DISCORER ACADEMICAMENTE vale propria-
ramogio ; Caricatura , valgono Piccola , direbbesi Aferesi, come Sprezzare per Di- mente Discorrere per ipotesi, ossia su d'un
contraffatta. Scriato vale Venuto a stento. sprezzare, Rede per Erede. Quando il man- supposto, cioè senza riferirsi a nessun fatto
ABORTO DE NATURA. Dicesi di uomo o camento è in mezzo, dicesi Sincope o Sin- reale, nè considerato tale.
donna non regolarmente formata. E ciò usa- copa, detta anche da' Toscani Leva ' n mez- ACADÈMICO , add . Accademico , Che appar-
si pure , benchè men comunemente , riguar- zo, come Sgombro per Sgombero. V. Zì- tiene all' accademia.
do al morale o virtuale. FERA. AFAR ACADEMICO, Affare problematico, Di-
ABOZZETO, s. in Piccolo abbozzo ; Schiz- ABROCO, s. m. Voce della plebe, Blocco. sputabile per l'una e l'altra parte, Dubbio-
50; Mostra Abbozzaticcio, per Non intie- Qui è sfuggito uno sbaglio al per altro so, da non risolversi così facilmente.
ramente abbozzato. esatto e meritamente riputatissimo Autore. ACADUDO , add. Accaduto , Avvenuto .
È però voce ben poco usata dai Venezia- La plebe veneziana dice e sempre disse * Usasi la voce ACADUDO da taluno che in-
ni, i quali ordinariamente dicono piuttosto BLOCCO O BLOco e non mai ABROCO O BROCO. tende a mostrar coltura , ma è realmente
UN N PICOLO ABOZZO. ABSINZIO, s. m. Assenzio , Erba medicina- un' affettazione, e comunemente dai Vene-
ABOZZO , s. m . Abbozzo ; Abbozzamento ; le amarissima e notissima, detta da Linn. ziani si dice SUCESSO, e dalla bassa plebe
Abbozzata; Abbozzatura, Prima forma di Artemisia Pontica. INTRAVEGNU.
un'opera di pittura , scultura ec. solamente ABSTÈMIO , add. ( dal barb . Abstemius ) ACAMPAR, o CAMPAR , 0 METER A CAMPO,
sgrossata. Abbozzo, dicesi anche fig. d'Ogni Astemio o Abstemio e nel fem. Astemia, Mettere , Venire , Entrare o Essere in cam-
altra cosa nel suo genere imperfetta — Sce- Quello o Quella che non beve vino, e che po o a campo; e simili . Mettere in campo
da. Serittnra abbozzata . s' astiene ancora da qualche altro cibo. Di- delle ragioni, de' dubbii , delle pretensio-
Bozza si dice propr. La prima forma non cesi anche Bevilacqua . ni etc.
pulita e non ridotta a perfezione. Tanto la plebe Veneziana quanto i Vene- ACAMPAR , detto in T. Mil. Accampare
Schizzo, secondo i pittori, è Quel legger ziani colti usano sempre la voce Astemio Mettere in campo, Schierare. Accamparsi,
tocco di penna o matita, con che accennano (che ha Astemia al femminile) in signifi- o Attendarsi, Fermarsi coll' esercito e por-
i lor concetti. cato di Che non bee vino o Che s'astiene re gli alloggiamenti alla campagna.
A BRAZZACÒLO , modo avv. Abbraccioni , da qualche altro cibo, significato proprio e ACANA, add. Affaticato o Falicato, Stanca-
Abbracciando. naturale del latino abstemius, che non si sa to sotto la fatica.
BCTARSE A BRAZZAcòlo, Gittare il brac- perchè venga dall'autore qualificato barba- ACANÀ AL STUDIO, al lavoro, Accanito al-
cio in collo ad uno. ro, mentre trovasi usato e da Aulo Gellio, lo studio, al lavoro e simili, vale Indefes-
CHIAPARSE A BRAZZACOLO, Abbracciarsi, e perfino dal dottissimo Varrone. so, continuamente applicato.
Strignersi fra le braccia ; Abbracciarsi Del resto , ABSTEMIO O ASTEMIO ha nel ACANA IN TI ABITI , Vestito accollato ,
reciprocamente, strettamente , affettuosa- nostro dialetto un più ampio significato dicesi Quello a cui il vestito serra troppo il
mente. che in latino ed in italiano, ed i Veneziani di- collo. V. ABITO.
STAR ABRAZZACOLO, Stare in collo di uno cono senza riguardo ASTEMIO DAL MATRIMO- ACANA IN TI ABITI O NEI ABITI sembra che
o di una vale Giacersi colle braccia al pet- NIO, DAL TEATRO, DAL FORMAGIO, DAL MELON, debba non altro significare se non Vestito
to altrui. Stare abbraccioni. DAL ZOGO, DALLE VISITE ecc. con abiti stretti. V. ABITO .
ZAPÁR ABRAZZACOLO, V. ZAFAR. ABÙ, Avuto, Add. del verbo Avere. ACANAMENTO , s. m. Accanimento , Disa-
ABRAZZAR, v. Abbracciare, Strignere fra ABUÈ, s. m. Oboe , Strumento da fiato no- gio• sotto la fatica, Assiduità travagliosa.
le braccia - Rabbracciare, Abbracciar di tissimo. È voce non troppo usata dai Veneziani,
nuovo. ABUSAR. i quali invece usano l'altra AcANIMEMTO,
ABRAZZAR, si dice fig. per Seguire, Adot- ABUSARSE v . Abusare o Ausarsi , e di- benchè non manchino d'usare ACANAR e
tare - ABRAZZAR UN'OPINION , Abbracciare cesi anche Soprusare , Servirsi d'una cosa ACANARSE. V. sotto.
un' opinione , un partito, un voto etc. V. fuori del buon uso. Abusarsi della soffe- | ACANAR, v. Accanire, Tener assiduamente
ACEDER . renza altrui, Abusare del perdono ricevu- uno sotto la fatica, come si tengono i cani
ABRAZZAR , dicesi pure fig. per Contene- to, della grazia etc. alla catena. Accanir uno al lavoro.
re; Comprendere; Racchiudere e simili Abusare, in sign. attivo vale Usar male, ACANARSE, Accanirsi, Star qual cane sot-
STO LIBRO ABRAZZA più cosse, Questo libro Far cattivo uso. Abusare un libro ; Abusare to la catena, cioè sotto il lavoro.
comprende o contiene etc. il danaro, Soprusare l'autorità. ACANIMENTO , s. m. Rabbia , Stizza o
ABRAZZO, s. m. Abbracciare ; Abbraccia · ABUSO , s . m. Abuso e Abusione ; Misuso , anche Dispetto; Mal talento.
mento; Abbracciata. In plur . Gli abbraccia- Mal uso e nel peggior . Abusaccio. FAR UNA COSSA CON ACANIMENTO, Far che
ri, Le abbracciate o Le bracciate - Far L'ABUSO FA USO, V. Uso. che sia accanitamente, cioè Stizzosamente.
le abbracciate , vale Abbracciarsi vicende- ACA, Acca , l'ottava lettera dell'alfabeto. ACAREZZEVOLE, add. Carezzevole o Ac-
volmente. Come sustantivo è mascolino , e detto poi carezzatore, Che accarezza, che fa amore-
ABRÈO, 8. m. V. EBREO. per aggiunto a lettera, è fem. vole accoglienza. Voce antica.
22 A CÈ ACI ACO

ACASA , add. Aceasato vale Domiciliato , ESSER BEN ACETO DA PER TUTO , Esser co- ACIDIARSE, v. Seccarsi ; Stufarsi ; Ve-
Dimorante, Abitante ---- Accasata, Alloga- me il matto ne' tarocchi, detto fig. e vale nire a fastidio o a noja. V. SECAR.
ta e Maritata dicesi d' una Figlia. Esser caro e ben ricevuto dappertutto. ACIECA, add. V. ORBO.
ACASARSE , v. Accasarsi, Fissarsi di casa NO ESSER ACETO , Disaggradare , verbo ACIECADA, s. f. o ACIECAMENTO, Acceca-
e dimora in un luogo. n. Esser discaro, a disgrado ; Esser disag- mento o Acciecamento, L'accecare.
Accasarsi ; Maritarsi ; Andare a mari- gradevole. ACIECÀR, v. V. ORBAR .
to, dicesi delle Figlie. ACETON, 8. m. Superl. di ACETO , Gran- ACIÈDER , v. ant. usato dal Calmo , nel
ACASERMAR, v. V. CASERMAR. de accoglienza o accoglimento. signif. di Cedere , Accordare ad altrui la
A CASO, V. CASO. EL GA FATO UN ACETON, Gli fece un acco- preminenza .
ACÈDER , v. Accedere, Accostarsi , Aderi- glimento de' più cordiali , de' più affet- ACOMPARAR, v. ant. Paragonare; Com-
re all' altrui sentimento , e s'usa in modo luosi. parare , Far comparazione , Agguagliare
fig. per Acconsentire . * Questa voce però viene poco o forse mai NO SON DEGNO DE ACOMPARARME A VU,

Questo verbo è pochissimo usato dai Ve- usata dai Veneziani , i quali dicono invece Non son degno di compararmi a voi.
neziani , i quali adoperano in suo luogo i EL L'A ACETA CO TANTO DE cuor , o servonsi ACRIMONIA , 8. f. Acrimonia , Qualità di
verbi Aderir, acordar, convegnIR. di altre frasi analoghe . ciò ch'è acre, Acredine, Mordacità.
ACENTÀR, v. Accentuare, Porre sulle vo- ACETOSA O ERBA GARBA, S. f. Acetosa, Sor- ACRIMONIA DEL SANGUE , Sangue acrimo-
cali scrivendo l'accento ; o Pronunziar co- ta d' Erba cognita, così denominata dal suo nico, Pregno cioè di particelle acrimoniche.
gli accenti. E quindi dicesi Pronuncia ac- sapore acidulo ; detta da Linn. Rumex Ace- Acrimonia dicesi anche da noi metaf. per 1
centuale Quella fatta cogli accenti. tosa. Rigidezza, Asprezza o Durezza ďanimo ;
ACENTO , s . m . Accento o Segnaccento , ACETOSÈLA, 8. f. 0 PAN E VIN, Acetosel- e ancora nel sign. di Malevolenza ; Fiele,
Quella posa che si fa nel pronunziar la pa- la o Pancuculo, Altra pianta, ch'è la mino- cioè Amaritudine di animo , Odio o Ran-
rola più su d'una sillaba che su l'altra ; e re dell' Acetosa , e vien chiamata da Linn. core.
La linea o segno che la nota. Rumex Acetosella ; ed è il Trifoglio acetoso PARLAR CON ACRIMONIA, Parlar satirico,
No L'HA DITO Un acento, Non disse una del Mattioli. mordace ; Parlar col fiele sulle labbra.
parola ; Non fece un motto, Non parlò. ACHÈLE ( coll' e aperta ) che più sovente ACIÓ e antic. Azzò, Congiunzione, Accioc-
ACÈRIMO , add. Acerrimo. dicesi CHELE , Voce bassa che si potrebbe chè; Perchè; Affinchè ; Coll' oggello.
AVER UN ODIO ACERIMO, Avere un odio cor- avere per corrotta da Achille ( detto forse ACOLGENZA , s . f. Accoglienza ; Racco-
diale o mortale, Grand' odio. per idiotismo, mantenuto dall' uso , in vece glienza ; Accoglimento e Accolta. Far ac-

ACERTARSE , v. Assicurarsi , verifi- di Acate indissolubile compagno di Enea e coglienza ; Ricevere con amorosa acco-
care, farsi certo e sicuro. V. ASSICURARSE antonomastico di Fedele) che dà luogo ai glienza o accoglimento.
in ASSICURAR. dettati registrati nel Dizionario sotto CHE- CATIVA ACOLGENZA, Accoglimentaccio ; Fe-
ACESSO, s. m. V. SORALOGO. LE, V. stoccia ; Carezzoccia ; Amorevolezzoccia.
Quando i Veneziani usano questa voce, Dicesi in oltre, I GA FATO ACHELE O CHE- ACOLGER, v. Accogliere ; Accorre, Riceve-
lo fanno in significato di Ingresso, entra- LE, per allusione a due o più persone ami- re con dimostrazioni d'affetto.
tu, ammissione in una casa, in un' adu- che, e vuol dire, Hanno fatto lega ; Han- ACOLGER UN'OPINION, Accogliere una opi-
nanza ec. ACESSO in senso di Sopralluogo no stretto amicizia ; Sono indissolubili, nione, un parere, vale Adottare, approva-
non è che del linguaggio legale, come la sua compagni ; Sono giurati amici ; Sono Aca- re. V. ACÈDER.
corrispondente italiana Accesso. te ed Enea. V. COSTANTIN. ACOLGIMENTON , s . m. Grande acco-
ACESSORIO, add . V. ASSESSORIO. A CHICHÈTO glienza o accoglimento.
A CHICO Modi avv. Appena ; A ma- +
ACETANTE, s . e add. Accettante o Accetta- Ma questa voce deve eliminarsi, giacchè
tore, Che accetta. la pena; Appena appena ; Con difficoltà. non si usa dai Veneziani nè può che per
Accettante d'una cambiale, dicono i ne- (Va pronunciato come in Toscana A cico) isbaglio esser qui stata inserita. ZANCHI.
gozianti di Colui che accetta la cambiale Vale anche A capello ; esattamente , per- ACOMPAGNA add. Accompagnato , Segui-
per pagarne il valore alla scadenza. V'è fettamente, a puntino TUTO XE ANDÀ A tato.
chi anche dice Accettatore. V. TRAENTE. CHICO, Tutto è andato ottimamente, a pun- OMO ACOMPAGNA, Ammogliato.
ACETAR, v. Accettare, Acconsentire. tino. COLOMBI ACOMPAGNAI , Colombi appaiati
TORNAR A ACETAR, Riaccettare . A CICO , Modo avv. che si dice da alcuni o accoppiati.
Accettare le lettere, Promettere il paga- in vece di A CHICO, V. Questo Cico va da FILO ACOMPAGNA, Filo adeguato, Accop-
mento della somma compresa nella lettera noi pronunciato come se invece del primo piato con altro filo eguale .
di cambio. C vi fosse una Z aspra. ACOMPAGNAMENTO, s. m. Accompagna-
*
ACETAR UN'EREDITÀ , e talvolta dicesi ACIDENTE, s . m. Accidente ; Accidentali- mento o Accompagnatura , Seguitamento ,
COL BENEFIZIO DELA LEGE, e vale accettar- tà, Casualità, Caso repentino. scorta.
la anche s'è aggravata da debiti , per PICOLO ACIDENTE, Accidentuccio o Acci- Codazzo, dicesi il seguito di moltitudi-
non pagarli che in quanto essa eredità dentucciaccio. ne dietro a gran personaggio, per corteg-
potrà importare. ACIDENTE CURIOSO, V. CURIOSO. giarlo.
ACETAZIÓN , V. ACETO sust. PER ACIDENTE , modo avv. Per acciden- Cortéo è Codazzo di persone che accom-
ACETAZION D'UNA CAMBIAL, Accettazione , te ; A un bel bisogno ; A caso ; Per avven- pagnano la Sposa, o pur anco il Figliuolo
L'atto del Trattario, il quale promette in tura, Eventualmente. neonato al battesimo.
iscritto di pagare alla scadenza la cambiale I ACIDENTI DEI OMENI NO I SE SA, Mentre Associazione o Accompagnamento , si di-
che gli vien presentata. uno ha denti in bocca, e' non sa quel che ce propriam. de' cadaveri alla sepoltura.
ACETO (coll'e larga ) s. m. Accettazione gli tocca. Gli avvenimenti della vita non ACOMPAGNAMENTO DE COLOMBI, Appaialu-
Accettagione , Accoglimento cordiale ad al- si possono prevedere. ra; Appaiamento ; Accoppiamento. Dal che
trui in casa propria , che anche dicesi Ac- ACIDENTE , dicesi da noi per Deliquio dicesi Appaiatoio allo Stanzino o Luogo
cettamento. ANDAR IN ACIDENTE, Svenire ; Misvenire ; appartato ove si pongono per appaiarli.
FAR ACETO , Far accoglienza o accogli- Andare in deliquio ; Venir meno. ACOMPAGNAR O COMPAGNAR, V. Accompa-
mento, Accogliere cordialmente. ACIDIA, s. f. Accidia , Fastidio con tedio gnare.
ACETO, add. Accetto, Accettevole, Accellis- del ben fare. TORNAR A COMPAGNAR, Raccompagnare.`
simo, Caro, grato. ОMO PIEN D'ACIDIA, Accidioso, Accidiato. ACOMPAGNAR MASCHIO E FEMENA , Accom-
A CO ADA ADI 23
pagnare ; Appaiare ; Accoppiare: il che si ACOSTAR, v. Accostare, Far vicino, avvi- mille libbre grosse venete. La nominazio-
dice de' colombi, de' bovi e di altri ani- cinare. ne poi di LADANO è del Polesine , giacchè
mali. ACOSTARSE, Accostarsi, Appressarsi. i nostri pescatori non la conoscono.
ACOMPAGNARSE O COMPAGNARSE , Accom- ACOSTAR I ALBORI DE GABIA O EL PAPAFI- ADAQUAR, v. Abbeverare, Dar l'acqua ad
pagnarsi vale Maritarsi o Ammogliarsi Go, Accostare i gabbiozzi o i parrocchet- un campo prima di seminarlo. Dopo semi-
TORNAR A COMPAGNARSE , Riallogarsi, Rima- ti, Locuz. Mar. Far toccare gli angoli dei nato dicesi Adacquare ; Inacquare ; Inaf-
rilarsi, Raccompagnarsi - DIO LI FA E PO gabbiozzi o dei parrocchetti alla girella, che fare o Annaffiare e Irrigare.
EL LI ACOMPAGNA, Dio fa gli uomini e poi per tale effetto è posta in cima agli an- ADAQUAR LA RISÈRA, Inondare.
gli appaia, ovvero Dio fa gli uomini , essi tennali. TERA DA ADAQUAR , Terra irrigatoria o
s' appaiano. ACRESSER, v. V. Cresser. adacquatoria, cioè Facile ad irrigarsi.
ACORADA, s. f. ADASIETO , detto avv. Dimin. di Adasio,
Accorumento o ACRIMONIOSO , add. Acrimonico, Che ha
ACORAMENTO , s. m. acrimonia ; E figur. vale Acre , mordace , lo stesso che BELBELO, V.
Accorazione, Afflizione. maldicente. ADASIO, avv. Adagio ; Ad agio ; A bell'a-
A CORANDO , modo avv. Correndo , dal ACUMULAR, v. Accumulare , Cumulare , gio, Con comodità, che dicesi anche Len-
Verbo Correre, e intendiamo Subito- VE- Raccogliere, Adunare. tamente ; Dolce dolce ; Adagio adagio ;
GNIR A CORANDO , Venire subitamente , Sen- ACUPAR, v . T. antiq. Render cupo , ma- Passo innanzi passo ; Passo passo ; Pie-
za perder tempo. E però modo piuttosto tri- linconico, e dicesi dello spirito , Attristare, de innanzi piede .
viale. affliggere. ANDAR ADASIO, Andare adagio o ad agio,
ACORARSE , v. Accorarsi o Accuorarsi , ACUSADA, 8. f. V. Acùso. Andar lentamente. Lellare , modo basso ,
Affliggersi Affegatare, verb. n. vale Ac- ACUSAR, v. Accusare Raccusare vale Andar lento nel risolversi e nell' operare-
corarsi, quasi cascare il fegato. Accusar di nuovo. ANDÈ PIÙ ADASIO , Allentate o Lentate il
ACORDABILE , add. Accordevole, Atto, ac- ACUSAR A TORTO, Apporre. passo.
concio ad accordare. ACUSAR, Accusare, in T. di giuoco, vale * Talvolta significa Basta ; per esempio :
ACORDADA , 8. f. Accordamento , Conso- Notare i punti della partita. ADASIO, SIGNOR, ADASIO , interrompendo tal-
nanza di strumenti e di voci. ACUSAR in T. di giuoco non vale Notare uno che troppo avanzasi col discorso .
ACORDAR, v. Accordare ; Incordare, U- i punti della partita , dicendosi di questi Adagio , detto sust. è T. di musica , e
nire e concordare gli strumenti e le voci, anche in Veneziano notarli, segnarli, chia- vale Meno lento del movimento indicato dal
che anche dicesi Temperare. marli ec., ma vale propriamente, come l'i- Largo. Suonare un adagio.
Accordare, vale anche Mettere d'accor- taliano ACCUSARE, Dichiarare , e Manife- | ADATÀ, add . Adattato cioè Acconcio, pro-
do e placare gli animi - Accordarsi, det- stare le proprie Verzicole V. Acuso . porzionato. Disadatto è il suo contrario.
to fig. per Convenire, concordare - Tra- ACUSO , s. m. T. di alcuni giuochi , Ac- QUATRO BASTONAE BEN ADATAE , Busse
cordare o Tracordarsi, Grandemente con- cusata, dicesi di quelle verzicole che ven- adattate, cioè Date a tempo e meritamente.
cordare. gono accusate o sia dichiarate da'giuocato- ADATAR , v. Adattare , Accomodare una
ACORDAR , significa presso a noi anche ri, a tenor delle regole del giuoco , per ri- cosa ad un' altra ; Attare , Applicarla , as-
Concedere , Dare - EL M'HA ACORDÀ LA trarne qualche vantaggio. Verzicola o Ver- settarla. Adattacchiare vale Adattar ma-
SO PROTEZION, Mi concesse la sua prote- zigola chiamasi il Numero di tre o più lamente.
zione. carte andanti che si seguitano secondo l'or- ADATARSE, Adattarsi, Altarsi.
NON ACORDARSE , Disconsentire o Di- dine e valore stabilito dalle regole del giuo- ADATARSE AL PAESE, Paese che vai, usa
sconvenire. co. Al giuoco del Tresette diconsi Verzi- che trovi, Adattati all'usanza del paese.
ACORDO, 8. m . Accordo o Accordio, Con- cole le sequenze di alcune carte, come As- ADATARSE AL BISOGNO, Tagliare secondo
venzione, accomodamento. so Due e Tre, o l'unione di tre o quattro il panno, detto fig. vale Adattarsi al biso-
Esser d'accordo; Star d'accordo ; An- Assi o tre o quattro Re etc. , per cui fa- gno.
dar d'accordo e simili , valgono Concor- cendosi l'accusata, si guadagnano dei pun- TORNARSE A ADATAR, Riadattarsi.
dare. D' accordissimo , dicesi in superl. di ti - Cricca si chiamano tre carte simili ADEMPIO, add . Adempito o Adempiuto.
Accordo . unite, come tre Fanti, tre Assi, tre Re etc. ADEQUATO, add. Adeguato, cioè Adattato,
Darse L'acordo, Avere o Darsi l'inte- V. in PONTO. proporzionato.
sa, Intendersi segretamente d'alcuna cosa. AVER O NON AVER DA FAR ACUSO , Avere NO CH'È PENA ADEQUATA, Non v'è pena
ACORDO DE SONI, Accordamento , Accor- o Non aver verzicole . V. RONFA e NAPO- adeguata, agguagliata, ragguagliata, pa-
danza , Consonanza di strumenti e di voci. LITANA. ri , cioè: Non v'è pena che agguagli il
LITIGA, CHE L'ACORDO NO TE MANCA MAI, ACUTO, add. Acuto, Sottile d'ingegno. merito della colpa.
Muovi lite , acconcio non ti falla -- E E, parlandosi di Suono o Voce, il con- ADERENZA, s. f. Attenenza o Allegnen-
meglio un magro accordo che una grassa trario di grave o grossa , onde ANDAR IN za; Appartenenza , Relazione di amicizia
sentenza, dicesi anche in dialetto ; e vale T'I ACUTI, Cantare od anche Parlare con o di parentela - PERSONA CHE GA MOLTE
Esser più utile il cedere qualche cosa per voce acuta. ADERENZE , Persona che ha molte attenen-
via di patto, che aver tutto per via di sen- E Appuntito , acuminato , come una ze, cioè parentele , amici.
tenza. V. TRANSAZION. punta dago , di coltello, di stilo o pu- ADESE , s. m. Adige o Adice, detto anti-
ACORZERSE, v. o Inacòrzerse , Accorger- gnale ec. cam . Athesis, Fiume notissimo dello Sta-
ne Raccorgersi; Avvedersi; Addivedersi. ANDAR IN T'I ACUTI, Voce acuta . Inacutire; to Veneto.
SE SE NE ACORZE DOPO CHE LA XE FATA , Inacutirsi. ADESSADESSO, V. DESSADESSO.
L'asino non conosce la coda se non quan- ADANO O LADANO , 8. m. Adello o Adeno. ADESSO , avv. Adesso ; Ora ; Presente-
do non l'ha, detto fig. e vale Non cono- Pesce di mare che la primavera rimonta mente.
scere il bene se non quando ne siam privi. fra noi il fiume Po ; ed è l' Acipenser Hu- ADESSO ADESSO, Adesso adesso ; Mo mo ;
SENZ'ACORZERSE EL S'HA SPANTO ADOSSO so di Linneo , cioè il Colpesce (V. COPE-) Or ora; Testè, Un momento fa. V. Mo.
TUTO L'OGIO DE LA LUME , Non se n'av- SE ) cresciuto e grandemente impinguato , ADESSO VEGNO, Ora vengo ; Vengo subi-
veggendo si rovesciò addosso una lucer- il quale non si piglia che nel Po : onde to ; A momenti vengo.
nata d ' olio. Plinio indicandolo col nome Attilus lo cre- ADI , avv. di tempo , A di o anche Addi ,
ACORZIMENTO, s . m. Accorgimento, Sa- dè proprio del detto fiume . Questo Colpe- valgono In quel giorno, in quel dì che qui-
gacita. Perspicacia. sce ingrassato arriva perfino al peso d'oltre vi si menziona.
24 ADR AFA AFO
AD INSTAR, avv. Maniera latina , che si ghetto, non dà nulla di più del tenue prez- Qualche tre lire, Qualche quattro brac-
mantiene fra le persone colte nel signif. di zo consueto ; quasi SPILORCIA. cia, Qualche dieci miglia etc. e vale La
A guisa, A foggia. E vale anche Sgangherata narrazione quantità, la distanza di.
ADIO, Specie d' avv. Addio e A Dio, Modo di grandi cose, fatta da alcuno. VEGNIR BENISSIMO UN AFAR, V. VEGNIR.
di salutare amichevolmente. E Dispendio fatto con lusso , con prodi- AFARÈTO, 8. m. Affaruccio; Interessuccio ;
DAR L'ADIO, Dar l'addio o gli addii, va- galità, ec. Faccenduola , Affare poco importante.
le Licenziarsi , prender commiato Dar ADRIO. V. DRIO. AFARÒN O AFARAZZO, 8. m. Grande affare,
l'ultimo addio o l'estremo addio, Torre * ADRIO DE VU. Specie di esclamazio- D'importanza o di lucro. Affaraccio è peg-
congedo per l'ultima volta, che eziandio si ne equivalente a Tapino voi !, ovvero Guai giorativo d'affare.
dice Dar l'ultimo addio in sign. di Morire. a voi ! AFEDEDİA , Affededieci , Sorta di giura-
DAR L'ADIO AL SERVITÒR e simili , Dare ADÙR, v. ( dal lat . Adducere ) dicevasi fra mento scherzevole.
il concio o il puleggio. Dar licenza di par- noi anticamente per Condurre ; Menare. AFETÀ, add. Affettato , dicesi a Colui che
tire, Mandar via. Pigliare puleggio o il ADVOCAZIÒN, s. f. T. antiq. Citazione in usa soverchia squisitezza in ciò che opera ,
puleggio, vale Partirsi, andarsene. giudizio, Chiamata. o nell' esprimersi, o nell'abbigliarsi .
ADOBA, add. Addobbato. AFANAR , v. Affannare , Trambasciare , AFETADIN , add. Affettatuzzo , Un poco af-
DONA ADOBADA DE TUTO , Fornita ; Ben Dare affanno. fettato.
fornita ; Provveduta ; Corredata V. PIEN. NO AFANARSE DE GNENTE, Pigliar il mon- AFIDAR, V. FIDAR.
ADONCA, V. DONCA. do come viene, Non affannarsi di nulla. AFIN, s. m. Affine, Parente per affinità. V.
ADONTARSE, V. in OFÈso. AFANO, s. m. Affanno, Affannamento, Do- MISSIER, MADONA, PAREGNO, MAREGNA, ZE-
ADOPERAR, V. DOPERAR. lor di cuore, ed anche Afflizione. NERO , NIORA , FRADELASTRO , SORELASTRA ,
ADORATORA , verbale fem. Adoratrice , AFANO DE CALDO, Afa, Vampa affannosa , FIASTRO, CUGNA.
femmina di Adoratore. fastidio. AFITALETI , V. FITALÈTI.
ADOSSAR , v. Addossare , e dicesi per lo AFANO DE STOMEGO, Stomacaggine ; Sto- AFITANZA O FITANZA , S. f. Locazione o
più in sentimento fig. per Incaricare, Dar macazione. V. STOMEGANA. Conduzione di beni ―― Pigione dicesi la
grave cura o occupazione. TI ME FA AFANO, Maniera fam. Tu sei ri- Locazione delle case. Fitto ovvero Affitlan-
ADOSSAR UNA COLPA, Addossare una col- cadioso ; Mi dai ricadia ; Mi fai afa ; Mi za è propr. quella de' fondi rurali. V. API-
PA, detto pur fig. vale Accusare, incolpare. spezzi la testa : dicesi ad un importuno. TUAL.
ADOSSARSE UN PESO. Addossarsi o Accol- Torse Afani, Affannarsi, Prendersi bri- FAR UN' AFITANZA , Appigionare , dicesi
larsi che che sia, Prendersi la briga, l'im- ghe o impacci. V. TORSE GATI A PELÀR, in delle Case ; Affittare, de' fondi rurali.
pegno, il carico. GATO - Prendere affanno di che che sia, Pagar l'afitanza, Pagare l'appigiona- 4
ADOSSO, avv. Addosso, In sul dosso. Sentir dispiacere per alcuna cosa V. TRA- mento o la pigione, parlando di case ; Fitto
ANDAR ADOSSO A QUALCÙN , Piombar so- VAGIAR. dicesi de' terreni, e s'intende il Prezzo con-
pra uno ; Scagliarsi addosso a uno ; Av- AFAR, s. m. Affare, Negozio, Faccenda, che venuto.
ventarsi sopra ad alcuno In altro si- fu anche detto Bisogna . AFITANZIER. V. FITANZIER.
gă. Far l'uomo addosso ad alcuno, vale AFAR DE POCHE TAVOLE, Affare di poco AFITAREZZA , s. f. T. de' Valligiani, chia-
Atterrirlo. conto o rilievo. masi l' Affittanza o Locazione delle valli.
DAR ADOSSO A UNO , Dare alle gambe AFAR ADATÀ PER MI E PER LU , Terren dai AFITO, s. m. Fitto ed anche Affitto , Pi-
d'alcuno, vale Perseguitarlo, Attraversar- miei e da'suoi ferri, detto fig. gione , il Prezzo che si paga da' fittaiuoli
gli i suoi negozii, ed anche Lacerar la fa- AFAR CATIVO, Affaraccio. della possessione . Pigione è il prezzo per
ma d'uno quando è lontano , che si dice Afår intrigà o IMBROCHA , Affare o Nego- uso di casa o d'altra abitazione. Alloga-
altrimenti Suonargliele per di dietro. zio intrigato , imbrogliato , implicato , gione o Allogamento, s'appropriano ad uno
* Ed anche Reprimerlo, rintuzzarlo, te- complicato. od all'altro prezzo. Terratico è l' Affitto
nerlo a freno CON PAROLE GALANTI EL L'AFAR NO XE TANTO DESPERA, Il diavol che si ricava dalla terra.
PARE GHE DA ADOSSO AL STOLIDO AMOR DE non è brutto o nero come si crede. Chi ve- ROBA D'AFITO, Fittereccia.
SO FIO, Con belle parolette il padre repri- de il diavol daddovero, lo vede con men DAR IN AFITO , Appigionare ; Locare
me il folle amore del figlio. corna e manco nero ; e vale che L'affare Tor in afito. Prendere a pigione, a filto v
BUTAR LA COLPA ADOSSO A UNO. V. BUTAR. non è così disperato , come pare. ad affitto - Ricondurre un podere, Pren-
METERSE ADOSSO UN ABITO, Addossarsi o L'AFAR S'HA ROVINA SUL PIÙ BELO, AP- derlo di nuovo a fitto.
Raddossarsi, Porsi addosso. punto ci è caduta la gragnuola nel far SUI AFITI NO GH'è tempesta, Del fitlo non
No so COSSA CH' EL GABIA ADOSSo, Io non della ricolta : detto fig. Il negozio si è ne beccan le passere, e vale Il fitto è una
so che cosa egli abbia nell'animo, nel pen- guastato in sul buono della conclusione. rendita che non soggiace a' disastri delle
siero. L'AFAR VA BEN, Avere o Tener buono in campagne.
BUTAR ADOSSO UNO SORA L'ALTRO, Raddos- mano, dicesi metaf. dell' Essere in buono AFITUAL, s. m. Locatario o Conduttore e
sare, vale Porre addosso. Furono raddossa- stato l'affare. Condottore, Quegli che tiene in affitto i be-
ti l'un sopra l'altro. Aver dei gran afARI, Affogar nelle fac- ni altrui, sieno case o terreni - Pigionale ;
ABITO, CHE CHE PIANZE ADOSSO, Abito che cende ; Aver più faccende che un merca- Pigionante o Inquilino è prop. Chi tiene a
gli piange in dosso, cioè Che non gli fa ap- to ; Aver più che fare che a un paio di pigione una casa ; Affittuale , Fittuario ,
pariscenza. nozze ; Aver le brache alle ginocchia ; Le Fittaiuolo o Affittaiuolo , dicesi Chi tiene
ADOTAR, v. V. Dotar. faccende mi si affollano. in affitto i terreni altrui. V. SUBAFITUAL.
ADOTAR UNA MASSIMA, detto fig. Pensare; DIGERIR UN AFAR, V. DIGERIR. AFLIZION , s. f. Afflizione -- Afflizion-
Prefiggersi; Stabilire ; Risolvere ; Ferma- FAR BEN I SO AFARI, Accomodare o Ac- cella, Piccola afflizione.
re il suo consiglio ; Determinare - Por- conciare il fornaio ; Assetlare o Acconciar Co LE AFLIZIÓN NO SE CONZA I MALI ,
tar una opinione , un consiglio , una mas- le uova nel panieruzzo o panieruzzolo o Niun pensiero non pagò mai debili. Per
sima, un parere . V. SPOSAR UN' OPINION. paneruzzo, detto fig. Accomodar benissi- affliggersi non si ripara il male. +
ADRIAN , Adriano , Nome proprio di uomo. mo i fatti suoi. AFOLAR, v. Affollare, Urtarsi in folla, Cal-
ADRIANA A RIALTO O IN RIALTO . Antica UN AFAR DE UN'ORA ; UN AFAR DE TRE LI- care.
maniera di dire dei barcaiuoli di traghetto , re, de quatro BRAZZI, etc. Un coso d' un'o- SE ME AFOLA De le facende, Le faccen-
indicante Una signora che , passando tra- ra, di tre lire, di quattro braccia. Ovv. de o Gli affari mi si affollano ; Le faccen-
AGI AGI AGO 25
de mi riescono estremamente gravose, mi dice propr. degl'innamorati. — Avere il tar. re per cavarsi di stento. Al battilana il
affogano, mi aggravano. lo con uno, vale Avere rabbia. lupo non caca lana ; e vale Chi per sè non
A FOTON, detto avverb. Lo stesso che A AGIO D'UN PUTÈLO, Aio ; Allevatore , Cu- s'affatica, aiuto da altri, e molto men dal ne-
BOAE, V. stode e sopraintendente all'educazione del mico, sperar non dee.
AFRANCAR ) V. FRANCAR E FRANCA- figlio di personaggio grande. PER ANDAR ZO OGni Santo Agiuta, V. Zo.
AFRANCAZION ) ZIÓN. AGIO SU LE MONEDE, Aggio. Vantaggio che AGIUTIN, s. m., Aiuterello, Piccolo aiuto.
AFRICA , 8. m. Avaro. V. AVARÒN e PI- si ritrae dal cambio della moneta . Aggio- Ma è voce che il Zanchi non ha mai, sic-
TIMA. taggio, dicesi l'abuso o eccesso della mone- come ei dichiara, inteso a proferire da Ve-
AFRONTAR, v. Affrontare, Assaltare il ne- ta ; e quindi Aggiotatori si chiamano quelli neziani.
mico ; Ingiuriare . che ne abusano. AGNÈLO , s. m. Agnello , che dicesi anche
AFRONTARSE, Adontarsi; Recarsela, Chia- * METEVE IN TEL CULO UN SPIGO DE AGIO, Pecorino ---- Mannerino si chiama l' Agnel-
marsi offeso. CHE SAVARÈ DA POLASTRELO. Maniera scher- lo castrato, ed ingrassato.
AFRONTE ) s . m. Affronto , Adontamen- zevole fra noi usitata , per dire Andateve- AGNELO VERNIZZO, O MARZADEGO, O AGO-
AFRONTO ) to, Oltraggio. ne, di voi non ci cale, qui non avele che STAROLO , Agnello vernio o marzaiuolo o
AGATA, Agata, Nome proprio di femmina. fare, nulla vogliamo da voi, e simili. agostino, cioè Ch'è nato o d'inverno o di
SIOR ' AGATA DA LE SAGRE , detto anche AGIOLA, avv. antico eccitatorio che dice- marzo, o d'agosto, fuor di stagione.
CORLO MATO, Bandiera, dicesi a Donna sre- vasi fra noi nel secolo XVI. , corrotto, co- AGNELO CHE SALTA, Agnello lascivo.
golata e sciamannata. me pare, da Eia age latino, che valgono AGNELO , detto per agg. a uomo, vale fig.
AGERAZZA, s. f. Ariaccia , Aria cattiva. Orsù ; Or via; Su via e simili . È maniera Semplice; Innocente ; Timido ; Mansuelo.
ma la voce vernacola si riferisce ancora usata più volte nel Poemetto sulla guerra AGNUS, o
metaf. al sign. di Alterigia ; Superbia ; de' Nicolotti e Castellani avvenuta l'anno AGNUSDEO s. m. Agnus dei o Agnus-
Orgoglio. 1525. deo , che dicesi anche Brevicello e Brevi-
QUEL SIOR EL GA UN' AGERAZZA CHE FA AGIORNAR , v. Aggiornare , Assegnare il cino. Piccolissimo involto o guancialino ,
STONEGO , Quel tale ha un' alterigia che giorno, Terminare. Aggiornare un dibatti con entro poca cera benedetta, che porta-
muove lo stomaco o fa bile. mento, dicevasi sotto il regime italiano, il si per divozione anche appeso alla corona .
AGERE, O AGIARE, S. m. Aere ; Aria ; Vento. Destinare un dato giorno pel dibattimento Detto metaf. vale Bacio ― DAR UN A-
La voce vernacola è però triviale , dicendosi criminale. Dicesi anche AzoRNAR . Zanchi. GNUSDEO, Dar un bacio.
da moltissimi Aria. Siccome poi dicesi in vernacolo , Meter AGO, s. m. Ago, e nel plur. Aghi e antic.
AGERE , s. f. che nelle prose del nostro A ZORNO QUALCUN, nel sign. di Dargli noti- Agora. Piccolo strumento d'acciaio ad uso
Calmo si vede scritto AIERE, nel sign. di zia di alcuna cosa ch'ei non sapeva ; così di cucire.
Aria. in questo medesimo senso alcuno fra noi RECHIA O BUSO DELL' AGO, Cruna.
Daspuò che l'aiere m' ha tocaO , Manie- scrive Aggiornare ; ma è voce arbitraria. AGO CO LA RECHIA ROTA. Ago scrunato.
ra figur. con cui il Calmo intese dire, Dac- V. METER A ZORNO, in ZORNO. AGO DA POMOLO, Spillo, Spilla, Spilletto.
chè nacqui o anche Dacchè respirai que- AGITAR, v. Agitare, cioè Travagliare , In- AGO DA PETO , Chiavacuore. Spillo che
st aere. quietare. s'attacca allo sparato dinanzi della camicia.
AGEVOLEZZA, s . f. Agevolezza . AGITAR UN AFAR O UNA LITE , Agilare un AGO DA REDE O LENGUETA, Agocchia. Stru-
FAR UN' AGEVOLEZZA, Dare una mancia negozio, una lile , cioè Trattar un affare , mento biforcuto da una parte e dall'altra ,
o Far un piacere, una cortesia. dirigere o regolare una lite. La lite si agi- con cui si fanno le reti. Quella quantità di
AGHÈTO, 8. m. Spilletto , Piccolo ago o ta nel Foro di Padova. filo che si adatta sull' Agocchia, si chiama
spillo. AGIUNTA, s . f. V. Zonta, Agáta. V. LENgueta,
AGHETO DA PETO, V. PONTAPETO. AGIUTANTE, s. m. Aiutante, Uffiziale che AGO DA SACCHI, Ago da bastieri ; Agone ;
AGIADA, s. f. Agliata , Vivanda appetitosa serve agli ordini del suo superiore. Aguglione. Grande ago di ferro che serve
di biscotto preparato con aglio, olio, aceto e AGIUTANTE DEL BOGIA, V. BOGIA. per cucire la tela più grossa.
pepe, la quale è molto in uso fra i nostri AGIUTAR, v. Aiutare, Dare aiuto, Sovve- AGO DA TESTA , Infilacappio , L'ago col
naviganti. V. BISCOTO . nire. quale s'infilano i cappii nei capelli.
FAR l'AGIADA, Maniera antiq. e fig. che AGIUTAR LA BARCA, detto fig. Sovvenire AGO DA RELOGIO DA SOL, Gnomone. Stilo
vale Aggrandir le minuzie. o Aiutar la barca, vale Sovvenire il com- ficcato nel muro, che serve d'indice negli
AGIADA pagno in qualche affare. Cooperare , Ope- orologi solari.
AGIADA era anche detto anticam. e metaf. rar insieme, concorrere all'opera. Far pe- AGO DEL SPIRON DEL VASSELO, Ago. Par-
per Veleno o Velenosità, nel sign . di Mali- duccio o Dar del buono, Mettere buone te dello sperone d'un vascello , ch'è com-
gnità, mal talento - GNENTE MAGNÈ SE NO parole a vantaggio di chi che sia . presa fra la gorgiera e i porta-antennali.
GHE FÈ L'AGIADA, è detto nelle Satire del DIO V'AGIUTA, Dio v' aiuti o vi salvi o si- AGO DA SPARTIR I CAVELI, Dirizzatoio ; Di-
nostro Varotari, e vuol dire , Non aprite la mili, è un Nostro modo di salutare altrui scriminale ; Fuscellino ; Dirizzacrine.
bocca che per mormorare. quando starnuta. Duto è voce fanciullesca. AGÒN, s. m. Agone, Ago grande.
AGIERON. Lo stesso che AIRON V. AGIUTARSE , Aiutarsi ; Adoperarsi ; In- In questo sign. però non usasi dai Ve-
AGIARE, V. Agere. gegnarsi; Tenersi in tenore AGIUTARSE neziani, i quali dicono invece AGO GRANDO
AGIAZZAR, V. Giazzar. UN CO L'ALTRO, Aiutarsi ; Giovarsi ; Fare COME UN PALO, ovvero L'È UN PALO E NO
AGIÈTO, s. m. Aglietto, Agliettino, Piccolo a giova giova AGIUTITE TI che te agiu- UN AGO. ZANCHI .
aglio. TARÒ ANCA MI , Aiutati e sarai aiutato : AGÒN , s. m. T. de' Pesc . detto nell'Istria
AGIO. 8. m. Aglio , Erba nostrale aromatica Prov. cioè Procura da te stesso il tuo ben RIZZOTO e MENELOTO , Agone o Alosa. Pesce
detta da Linn. Allium sativum. essere ; lavora se vuoi avere profitto. Non propriamente di mare, che nella primavera
AGIO DE TESTA GROSSA, Aglio capitato. attendere i maccheroni in bocca. Non ri- rimonta i fiumi , ma regna ancora nelle
Verde come l'aglio, si dice d'Uomo di ap- manere colle mani in mano o sulla cin- acque dolci. Quello che prendesi in mare
parente mala sanità. tola. Chi s'aiuta, Dio l'aiuta. A tela ordita si chiama più comunemente Cheppia o Lac-
MAGNAR L'AGIO, detto fam. e fig. Roder- Dio manda il filo. cia (CHIEPA); Agone o Alosa si dice quando
si dentro; Rodere i chiavistelli o il freno CHI NO S'AGIUTA SE NIEGA, Chi non s'aiu- ë preso nell'acqua dolce. Linneo chiama la
o le mani, e vale Avere una grande ira e ta suo danno. I merlotti restan pelati. Cheppia Clupea alosa ; ma il bravo Ci-
non poterla sfogare. Rodere i guanti , si Convien adoprarsi e affaticarsi e ghiribizza- ro Pollini , Veronese , Naturalista moder-
Boerio. 4
26 AGR AGR AIR
no , indica l'Agone col nome Clupea alosa SEMPRE AGRAVI, Sempre nuovi cessi. Di- ruvido PUTELO UN POCO AGRO, Agro, cioè
maior, distinguendolo da altre due specie, cesi Cesso anche all ' Aggravio pubblico, de- Importuno, fastidioso.
che chiama minor e parvula. V. SARDELA bituzzo ed a qualunque altra simil cosa SON AGRO, Espressione fam. Son fradicio,
DEL LAGO e BOGIANA, piccola che arrivi, ma noiosa. cioè Annoiato, infastidito.
AGON, Altro pesce di mare, detto con al- AGRAVIO DE STONEGO , Gravezza, o Cru- AGUÀTO, s . m. Aguato o Agguato, Luogo na-
tro nome MARIDOLA, V. dezza di stomaco. Aver roba posata sul- scosto donde poter osservare e spiare i nemici.
AGON D' ISTRIA, chiamasi poi da' pescato- lo stomaco. METERSE IN AGUATO , Agguatare ; Porsi
ri un terzo pesce, che si dice più comune- AGRAVIO DE TESTA , Gravezza di testa o in aguato; Tendere un aguato ; Andar al-
mente ANGUELA AGONA. V. Gravedine. Far un capo come un cestone. l'aguato.
AGONIA, V. ANGONÌA. AGRAZIAO, add. Voce antiq . Avventuroso ; STAR IN AGUATO, detto in senso più mode-
AGOSTAN 0 AGOSTAROLO , add. Agostino , Fortunato. rato, Stare alle vedette o sulle vedette o
Nato o prodotto d'agosto. AGREDIO , add. Aggresso, dicesi nell'uso sulle velette, alla veletta e simili , valgono
AGOSTO s. m. Agosto. de' Tribunali Colui contro il quale fu fatta Stare attento per osservare - Stare in
EL PRIMO D'AGOSTO, Ferragosto - FAR violenza , nel sign. di rapina ; Rapinato ; sentore , Stare aspettando con attenzione
EL PRIMO D'AGOSTO O MAGNAR L'ANARA D'A- Assaltato o Assalito. qualunque notizia . V. ALDIA.
GOSTO, Ferrare Agosto ; dicesi Quando, ad AGRESSION, s. f. Aggressione ; Assalto o * La voce AGUATO è pochissimo o niente
imitazione delle ferie Augustali , il primo Rapina. usata dai Veneziani, dicendo essi invece ,
giorno di questo mese si fanno gozzoviglie AGRESSOR, s . m. Aggressore , Assalitore , STAR O METERSE IN GUARDIA, STAR AL'ERTA ,
conviti. dicesi Colui che ingiustamente attacca ed FAR SENTINELA e simili.
PIOVA D'AGOSTO, Pioggia agostina. assalisce una persona. AGUAZZO, s . m. Guazza o Rugiada.
LA PRIMA PIOva d'agosto refresca el bo- AGRESTA , s. f. Agresto , Uva acerba. V. AGÙO , add. ant . Acuto ; Aguzzo ; Appunti-
sco, La prima pioggia agostina affresca GRESTA. to, dicesi del Pugnale e arma simile.
il bosco, cioè Comincia a rinfrescar la sta- SUGO D'AGRESTA, V. SUGO. AGURAR V. INGURAR.
gione. SORBETO D'AGRESTA, Agrestata. AGUSTO, s. m. Voce antiq, Gusto, Piacere,
AGRAFAR , v. ant. Aggraffare o Aggran- DEVENTAR AGRESTA, Inagrare, Inagresti- Consolazione. V. GUSTO .
cire e Grancire, Pigliar con violenza, Un- re, Inagrire. AGUZİN, 8. m. Aguzzino e Auzzino, Basso
cicare, V. ZAFAR. Magnar L'agresTA, detto fig. Lo stesso uffiziale di galera , che ha l' incombenza di
AGRAMAN, 8. m . Voce storpiata dal Fran- che MAGNAR L'AGIO, V. AGIO. levare e di rimettere le catene ai galeotti

cese Agrément, e vale Cortesia ; Piacere ; CIEVOLI IN AGRESTA , Cefaletti cotti al- e forzati, e che invigila sopra essi.
Grazia ; Vezzo, Attenzione piacevole. lesso, con olio, aglio , prezzemolo ed agresto. AGUZIN, dicesi, talora nel parlar fam. per
AGRAMAN , chiamasi dalle Donne anche * TOTANI IN AGRESTA, Modo di dire o escla- Agg. a Uomo , in significato di Crudele ,
una foggia d'ornamento, che ha la forma mazione dispregiativa ed indicante non-cu- Disumano, Spietato, e si riferisce a Marito
d'un gallone traforato e che serve per orna- ranza , dicendosi , per esempio , EH ! TOTANI o a Padre, o a Maestro che batte la moglie,
re i loro vestimenti, non meno che le tap- IN AGRESTA ! locchè equivale a Eh baie , i figliuoli, gli scolari .
pezzerie. inezie, fole, bazzecole ! e simili. AI ! coll' ammir. Oi, Voce che si manda fuori
AGRAMAN, derivandolo per ischerzo e fi- AGRESTO, add. Agrestino o Agrestoso, Che per dolore corporale, e vi corrispondono Ah;
gur. da Agro, nel sign. di Severo e Pu- ha sapor d'agresto. Ahi ; Hui; Uh ; Oimė.
gnente, s'usa ancora nel nostro parlar fam. AGRÈTI, s. m. T. degli Erbolai , Astuzia , AIDA, Voce da noi usata per eccitare altrui
per Maldicenza ; Mormorazione , Quindi Pianta che dicesi da alcuni Nasturzio d'In- ad affrettare o a proseguire il cammino ,
FAR UN AGRAMAN A QUALCUN, Attaccare al- dia o indico, perchè ha tutte le proprietà quasi dicendo Va là, Va avanti , Va via ,
trui le campanelle ; Dir vituperio di alcu del Nasturzio. I Botanici la chiamano Tro- Sbrigati, Vanne. S'usa non meno nel
no; Detrarre o Mormorare d'alcuno. poeolum maius. Quest' erba si suol usare sign. di Addio.
AGRAPAR, verbo d'uso antico , che ora di- nelle insalate. A Milano dicesi MESTEGANZA SE NO VE PIASE , AIDA , Se non vi piace
rebbesi BRINCAR , Aggrappare , Pigliare e CAPUSCINA. non me n' importa , non me ne cale.
tener forte con cosa adunca, Afferrare, Ab- AGRICOLTÒR, s. m. Agricoltore e Agrico- MAGNAREMO DA CENA QUATRO SCULIERI DE
brancare. la, Colui ch' esercita l'agricoltura , come il PANADA, DO POMeti coti e aida , Mangeremo
A GRATIS , modo avv. Gratis , Gratuita- villano. Ma quegli che conosce filosoficamen- a cena quattro cucchiaiate di pappa, due
mente, V. in BANDO. te le regole e la pratica dell'agricoltura, di- mele colle e salla, Quasi dire Salta a letto,
AGRAVA, add. Aggravato. cesi propriamente Agronomo - Georgofilo, e vale Così basta, Niente altro .
AGRAVA DAI ANI, Gravě d'età o d' anni, sust. vale Dilettante e studioso dell'agricol- AIDA. Questa voce significa ancora tra i mo-
vale Vecchio Gravato dagli anni ; Gra- tura. di fam . Andar via ; Svignare- E PO DOPO
vato per vecchiezza, cioè Travagliato , af- AGRICOLTURA, s. m. Agricoltura, L'arte AIDA, E dopo svignò cioè Fuggì con pre-
flitto. di coltivar la terra per renderla fertile stezza.
AGRAVA DE L'OFESA , Aggravato dell'of- Agronomia, dicesi la Conoscenza dell' agri- AIDA ( coll'accento sull' i ) s. m. T. antiq.
fesa, Adontato, dicesi di Colui che si la- coltura. V. ArÀR, INGRASSÀR, ARpegar, Se- Aita, Aiuto.
gna, che si stima offeso. MENAR, VANGAR . AIDAR, V. Antiq. Aiutare. V. AGIUTAR.
AGRAVA DA FAMEGIA, Grave di famiglia, AGRIZZARSE , V. T. antiq. V. Ingremirse . AIDAR
cioè Carico, aggravato di numerosa famiglia. AGRO, s. m. Agrezza ; Agrume ; Fortore ; SE DIO M'AIDA , modo ant. e specie di af-
AGRAVA LA TEST^, Grave, Agg . di Testa, Forzore; Fortume. Sugo che specialmente fermazione, Affè mia ; Per bacco ; Se Dio
vale Piena di catarro, invasata , ottusa etc. si spreme dalla polpa dei limoni. mi salvi e mi aiuti.
AGRAVAMENTO. V. AGRAVIO de testa. • AGRO E DOLCE, lo stesso che GARBO E DOL- AIERE V. AGERE 8. f.
AGRAVAR, v. Aggravare ; Gravare ; Ag- CE, V. GARBO. AIMÈI, Ahimė ; Ahimè ; Oimè, Iuteriezione
grevare. AGRO, add. Agro, Uno de'sapori contrarii al di dolore - Espressa per segno di respi-
AGRAVIO, 8. m. Aggravio, Torto ovvero dolce, e dicesi propr. del limone , dell' uva ro finito il dolore, O Dei, respiro. Ora mi
Danno - - Gravame , per Peso , carico, ag- acerba, etc. sento bene.
gravamento. DEVENTAR AGRO , Inagrire ; Inagrare ; AIRON, s. m. Airone ; Aghirone ed Arione,
Aggravio o Gravamento pubblico , Gra- Inagrestire ; Inacetare o Inacetire. detto de' Sistem. Ardea Maior. Uccello ac-
vezza imposta dal Governo . OMO AGRO , detto fig. Agro , cioè Severo, quatico del genere delle Ardee. Il maschio
ALA ALA ALB 27

di questa specie chiamasi specialmente Ai- leggiare degli uccelli , e vuol dire Star per glio; In disordine , All'aperto ; Allo sco-
rone. Qui non conosciamo che le sue lunghe andarsene , Slar sulle ali , Star sul punto perlo.
penne della testa, delle quali si fan pennac- di partire. Ora diremmo STAR IN ANDA O SU DORMIR A LA SBARAGIA, Lo stesso che Dor-
chi pregiatissimi, che sono pur chiamati col L' ANDA. mir a ciel seren, V. CIEL .
nome d'Airone. V. GARZETA BIANCA. ALA, ALA. Così gridasi dai barcaiuoli quan- ALBA, s. f. Alba, Aurora .
ALA, s. f. Ala e Ale, Membro col quale vola- do si trovano in burrasca o in qualche peri- NOL M'HA DA GNANCA L'ALBA, Non me ne
no gli uccelli e gli altri animali alati Van- colo ; ed è voce d' intelligenza fra loro, che diede mica, Nulla affatto.
ni, Volo sono voci poetiche Sommolo , equivale a CORAGGIO, AMICI ; NON TIMORE ! ALBA, Nome d' una donna che , recando
dicesi all' estremità, Punta dell' ala. ALA A BORDO, s. m. T. Mar. Ala a bor- un' olla con entro brodo, cadde in terra e
la ruppe, per cui in qualche caso analogo
ALE DEI PESSI, Pinne ; Aliette; Alette; Pen- do, Nome d' un Cavo manesco , a cui è rac-
nuzze, le quali si distinguono come segue- dicesi scherzevolmente : Sior Alba ha span-
comandato lo schifo, e con cui, tirandolo, si
ALE DEL PETO , Pinne pellorali · - ALE DE arriva da questo al bordo della nave. to la pignata e ha roto el bruo.
LA PANZA, Pinne ventrali — -- ALE de la co▲, ALA BABALA, detto a modo, avv. Alla bab- ÀLBARA, 8. f. Alberella o Tremolo o Pioppo
Pinne anali o caudali― ALE de la Schena, balà (Voce derivata dall' Arabo che Apostolo tremolo ; specie d'albero pioppo comunissi-
Pinne dorsali. V. SGUANZA . Zeno interpreta per Alla buona di Dio) Alla mo, detto da Linn. Populus tremula , e dal
ALE DEL FENESTRÒN A MEZA LUNA, Corni carlona ; A benefizio di natura ; A vanve- Mattioli Popolo bianco. V. PIOPA.
della lunetta. ra ; Alla balorda. ALBARÈLO, s. m . T. ant. Alberello, Picco-
ALA DEL FIGA, Lobo, Particella del fegato. ANDAR A LA BABALÀ, Andare alla sbadata, lo vaso di vetro o di terra, entro cui si con-
V. FIGA. Andar avanti inconsideratamente . Essere servano unguenti.
ALA DEL CAPELO, V. CAPÈLO. inaspettativo o inriservato, vale Non badare ALBASIA, s . f. Albagia ; Burbanza, Boria,
ALA DE LA VELADA. Quarto , Falda , cioè Non attendere a che che sia. Dormire al fasto, ambizione.
La parte cadente di qualsivoglia vestimento. fuoco o colla fante, Non badare a quel che ALBEGIÀR, V. Albizar .
ALA DEL NASO, Pinne o Ale del naso , Le ALBÈO, o Pezzo, s. m. Abete o Abeto e A-
si dovrebbe, Vivere spensierato.
parti inferiori e laterali del naso. FAR A LA BABALA, Fare alla sciamanna- bezzo o Pino Abeto bianco , Specie di Pino
ALA DEL MURO , Alia, Cortina o Lato di ta, a caso, com'ella viene -- Acciappina- montano, chiamato da Linn. Pinus Abies ;
muro, che si stende a guisa d'ala. re, vale Far una cosa in fretta menando le albero che si sega per lungo e si riduce in
DAR ALE A QUALCUN, Dare il gambone, mani. tavole.
modo basso, che vale Dar ardire, baldanza. PARLAR A LA BABALA, Y. PARLAR. POMOLA D' ALBEO , Pina , Specie di frutto
SBASSAR LE ALE A UNO, Abbassare il ci- ALABARDA, s. m. V. LABARDA. dell'abete -- Abetella chiamasi l'Abete reci-
miero a uno, Rintuzzargli l'orgoglio, la su- A LA CARLONA, modo avv. Alla carlona, so dal suolo, rimondo ed intiero .
perbia - Tarpare le ale ad uno, detto fig. vale trascuratamente, spensieratamente. On- TOLE D'ALBEO, Tavole abetine.
vale Indebolirlo, Togliergli le forze. -- Ca- de Andare, Fare, Stare alla carlona, vale Bosco D' ALBEO, Abetaia.
vare il ruzzo dal capo a uno o Cavare il Andar etc. alla buona. Dicesi anche Fare Lagrema d'albÈO, Lagrima abetina, Re-
ruzzo semplicemente , valgono Farlo star a brace. sina che scola dalle intaccature della scorza
a dovere o a segno -- Sgarire un ragazzo , Vivere alla carlona , Viver alla buona, dell' abete, e si converte in pece nera e in
dicesi Quando piagnendo a distesa per essere senza pensieri. catrame.
incapriccito di qualche cosa , si batte : ed ALAFÈ o ) CORTESAN D'ALBEO, V. CORTESAN.
egli alfine depone il suo capriccio e la gara ALAFÈTA ) Affè, In fede, Modo di giura- ALBERGO s. m. Così chiamasi quel Magaz-
mento. zino o Stanza annessa alle Chiese di Vene-
presa.
SBATER LE ALE, Dibattere le ale - Star- ALAFIN, che potrebbe anche scriversi A La zia, che serve per luogo di deposito degli
nazzare, vale Gittarsi addosso la terra col FIN, Maniera avv. In fine ; Alla fine ; o Alla arnesi e masserizie delle stesse Chiese ; e
dibattimento delle ali. V. SBATER LE ALE in per fine ; Finalmente - A LA FIN S'AVEMO dove ancora si mette provvigionalmente
SBATER. VISTO, Finalmente o Alla per fine ci siam qualche cadavere ricuperato dall'acque.
TAGIAR O LEVAR LE ALE , Tarpare , Spun- veduti. ALBERGO , Vale anche Locanda , casa
tar le penne delle ale agli uccelli. ALAFIN, si dice ancora per AL fin dei d'alloggio.
FAR LE ALE, Metter l'ale, vale Cominciar FATI, Alla fin delle fini o Alla fin fine , che ALBIO, s. m. (forse dal Barb. Albius per Al-
vuol dire In somma delle somme , In con- veus) italianamente Truogolo o Trogolo, e
esse a nascere o spuntare.
FAB LE ALE , detto fig. Andarsene o An- clusione. nel Contado di Toscana ALBIO. Vaso che ser-
darsi , si dice dello Scappar degli uccelli A LA NEGLISAN, modo avv, Disadorno ; ve per tenervi entro il mangiare dei polli e
dalle insidie dell'uccellatore - Andarsene , Inculto ; Negletto, Senza ornamenti -- Alla de' porci, e talora a tenervi acqua per diver-
buona, Alla domestica, Negligentemente. si usi. V. ALBUOL.
dicesi ancora delle cose che svaniscono ,
perdono, diminuiscono o si consumano.An- A LA PÈNSIGHE TI , Lo stesso che A LA TEGNÌ LE MAN A vu e ' l muso a L'ALBIO,
BABALA. Maniera popolare e fam. Sta ne' tuoi cenci
darsene si direbbe di chi fugge o spa-
risce. ALÅR , v. T. Mar. Alare, Tirare una cor- o ne' tuoi panni, cioè Bada a te, non allun-
STAR IN ALA O SEMPRE IN ALA , è frase dei da -- Ala la borina, Ala la bulina, per dire gar le mani. V. MAN A CASA, in MAN.
Cacciatori, Villeggiare o Volare a giuoco , Tira la bulina. ALBITRARIA s. f. Arbitrato, Giudizio di
dicesi degli Uccelli da caccia quando vanno Alare sopra un cavo , vale Tirarlo con arbitri.
a spasso per l'aria girando. forza e con tutto il peso del corpo. ALBITRO, s. m. Voce bassa, Arbitrio.
ALA DEL COGCLO , Ala , chiamano i nostri Alare dentro , dicesi del Tirare o ricupe- ALBITRO, s. m. Arbitro, Giudice eletto dal-
pescatori valligiani Un pezzo di graticcio rar dentro una gomona o gherlino che sia le parti per decidere le loro quistioni.
in mezzo al mare. ALBIZAR, v. Albeggiare, Cominciar l'alba.
che vien posto all'estremità del cannaio ,
ALARMISTA, s. m. Vocabolo sentitosi nel ALBÒL O 0 ALBUÒL, 8. m. Madia, dicesi Quel-
il quale serve di conduttor al pesce per far-
lo entrare nella cogolaria . V. COGOLÈRA. tempo democratico, verbale di Allarmare : la de' Fornai, e Arca quella delle case par-
FAR ALA, in T. Mil . V. SPALIERA . dicevasi Allarmista Colui che in odio del ticolari : Cassa dove s'impasta la farina per
sistema democratico spargeva novità vere fare il pane.
BECA O PONTO SOTO UN' ALA, V. BECA.
STAR IN ALA è frase usata nell'antico Poe- o false allarmanti, come di perdite di batta- Albuol da bevER, Abbeveratoio o Beve-
metto sulla guerra tra i Nicolotti e i Castel- glie e simili. ratoio. Ogni sorta di vaso dove beono le be-
lani, ed è una bella metafora tratta dal vil- A LA SBARAGIA , modo avv. A sbara- stie. V. ALBIO e BEVERARA,
28 ALB ALE ALI
RASSAURE DE L'ALBUÒL, V. RASSAURA. stra. Quello sovrimposto al Trinchetto di- Oceanica, che nasce ne'bassi fondi del ma-
ALBORADA O ALBORADURA , 8. f. Alberatura , cesi Albero di parrocchetto ; e il terzo in- re e della laguna.
Il complesso di tutti gli alberi della barca. nestato al di sopra , Pappafico di trinchet- PESAR COME UN' ALEGA , Pesar come una
ALBORAME, s . m. Arborato , Luogo pieno to. Finalmente il pezzo d'albero innestato paglia o un' alga, vale Niente.
di varie specie di alberi -- Per ALBORADA, V. al Bompresso dicesi fra noi BASTON DE SAN ZORZI IN ALEGA. S. Giorgio in alga ,
ALBORANTE, s . m Inalberatore, Maestro FLOCO O Parrocchetto di Bompresso . chiamasi un' isoletta dell' Estuario Veneto
fabbricante d'alberi di nave. ALBORO, s. m. T. de' Pesc. detto nell' I- verso Fusina, ov'era già a'tempi del Gover-
Inalberatore, dicesi anche in T. Mar. a stria RABON, Fravolino o Fragolino . Pesce no Veneto un Monastero di Domenicani o di
quel Legnaiuolo, che sopra le navi assiste di mare detto da Lion , Sparus Erythrynus. Carmelitani Scalzi di S. Teresa.
alla visita ed al racconciamento degli alberi. Esso è della figura, benchè un po' più al- ALEGATO , add. e s. m. Allegato , o Alliga-
ALBORAR, v. Inarborare o Piantar albe- lungata , dell ' Orata , ma tutto di color to, vale Annesso, inchiuso, acchiuso . Ter-
ri, e dicesi della Campagna. rosso di fragola, onde trasse il nome ita- mine introdotto all'epoca della prima do-
ALBORAR UNA NAVE, Alberare, o Inalbera- liano. minazione Austriaca in Venezia dopo il
re una nave ; Ammattare una nave, dice- ALBORO BASTARDO, s. m. T. de'Pesc. V. 1798 ; e intendesi di Quelle carte e docu-
si del Mettere al loro luogo gli alberi mag- OCHIA. menti che vengono prodotti da una delle
giori, passarli per le loro mastre e pian- ALBORO PAGNESCO , s. m. T. de' pesca- parti in giudizio , a prova di ciò ch'essa alle-
tarli nelle loro scasse. V. MATAR E DEMATAR. tori. L'Acarnane degli antichi. Pesce di ga. Chiamasi più propriam. Documento.
ALBORETO , s. m. Alberetto; Arboscello ; mare che assomiglia molto allo Sparus E- ALEGRARSE, v. T. antiq. Rallegrarsi. V.
Arbuscello ; Alberino. rythrynus Linn. e che fu riguardato dal sig. RALEGRAR.
Frutice è Nome generico di quegli arbu- Nardo di Chioggia , nelle sue osservazioni ALEGREZZA , s. f. Allegrezza .
sti, che tengono il luogo di mezzo fra gli ittiologiche, come una varietà dello Sparus VEDERSE ALEGREZZA DEI SO FIOI, Vedersi
alberi e l'erbe, e che mettono molti rami Pagrus. Ne diversifica però per aver la testa consolazione dei propri figli, cioè Vedersi
dalle radici. più grossa e per essere di colore meno acce- consolati colla buona riuscita de' proprii fi-
*
ALBORETO DA CIESA , Abbracciaboschi , so. Fra noi non è comune , ma frequente gliuoli.
Agg. di quegli arboscelli, che gettano molti a Roma, dove si vende per lo Sparus Ery- NO POSSO VEderme alegrezza de gnenTE,
rami lunghi e sermentosi, che s'attaccano thrynus. Locuz. fam. Non potersi veder costrutto,
o legano agli alberi vicini. ALBORON, s. m. Alberone ; Alberonaccio , profitto, frutto, utile di che che sia.
ALBORO, s. m. Albero, Arbore, Nome ge- Grand' albero. ALEGRIA, 8. f. Allegria , Allegrezza , Ral- ย
nerale d'ogni pianta che ha legno e spande ALBUME, s. m. Voce di gergo che vale Ar- legramento, Ilarità, contentezza di cuore.
rami. gento. ALEGRIA DA MATI, Zurro; Zurlo ; Gazzur-
Alboro da fruti , Albero a frutta o frut- ALBUÒL , V. ALBÒL . ro. Essere o stare in giolito , in zurro , in
tifero. ALCHIMIA, V. ARCHIMIA. gazzurro ; Essere o Andare in cimberli;
ALBORO DA FAR TOLE, Albero segaliccio. ALCIÓN, s. m. Alcione o Alcionio, Sorta Far festa o galloria ; Galluzzare, valgono
ALBORO STORTO, Torliglione. di produzione marina che ha vita senziente, Strepitare per allegrezza .
ALBORO CHE INGROSSISSE, Albero che s'im- ma non forma animale, ed è prossima alle Goder con alegrIA, Sguazzare, Godere,
pedala, Forma il pedale. Spugne ; dai Naturalisti classificato tra i trionfare, far tempone.
AL PRIMO COLPO NO CASCA UN ALBORO, V. Zoofiti o Piantanimali. V. PIANTANIMAL. AlegrIe curte O CHE FA DA PIANZER, Al-
CASCAR. AL DE LÀ. V. LA. legrezze di pan caldo, cioè Che duran poco.
DA L'ALBORO SE CONOSSE I FRUTI , delto ALDI, Voce scherzevole ed arbitraria del no- COSSA CHE FA ALEGRIA, Cosa allegrativa ;
fig. Gli asini si conoscono a' basti : cioè stro Calmo, il quale in una lettera di lo- Cosa gioconda.
Le operazioni esterne indicano la disposi- de ad un Patrizio, gli dice metaf. che fra MESSO IN ALEGRIA DA QUALCOssa, Giocon-
zione dell'animo. le altre sue distinte qualità Egli aveva DEL dato per le villorie, per la lite guadagna-
NOL TROVA ALBOro da picarse, Non trova sordo e de l'alDI, cioè del sordo e del sen- ta, per qualche buona nuova o fortuna.
cappa che gli cappii ; Non trova brache tacchio o sia di acuto sentire ( che ora di- ALEGRO O ALIEGRO , add. Allegro , Lieto ,
che gli entrino : dicesi fig. di Persona fa- remmo DEL SORDO E DEL SENTI ) ; e intese Festoso, Gaio, Gioioso, Giulivo. Esser più
stidiosa e insolente. con tale espressione contraddittoria di lo- lieto che lungo.
INTACAR LA SCORZA DE L'ALBORO, Callerire dar la prudenza di quel Gentiluomo , il ALEGRO DAL VIN O ALEGRO assolutamente ,
o Scalfire. quale, benchè talora mostrasse di non sen- Ebrifestoso , Festevolmente briaco -- Bril-
ALBORO DE LE BARCHE , Albero o Anten- tire, sentiva ed intendeva tutto. Sul gusto lo; Colticcio; Alticcio ; Albiccio ; Ciuschero,
na. I vascelli grossi hanno quattro alberi, di questo ALDI era il nostro PENDE , V. in dicesi per Alterato alquanto del vino.
cioè uno verso la poppa, che addimandasi Al- Pender. ALEGROTOLO, add. Allegroccio, Alquanto
bero di mezzana o Mezzano ; il secondo nel ALDÌA, s . f. verbale da ALDIR, Ascoltare. allegro, Allegro anzi che no -- Serio-gioco-
mezzo del vascello, detto Albero di maestra STAR IN ALDIA, Star in seniore , in trac- so, vale Misto di serio e di giocoso.
o sia l'albero grande o maggiore ; il terzo cia, in attenzione, in osservazione ; Stare A LE QUANTE LA VUSTU, V. QUANTO.
verso la prua e si chiama Albero di trin- in aguato, Tenersi attento a quel che deb- ALESTIMENTO, s. m. Apparecchio ; Am-
chetto ; il quarto adagiato sull'avanti e so- ba avvenire. mannimento o Ammannamento.
pra lo sperone , ove sporge in fuori a pia- ALDİR, v. Udire, Ascoltare. Parola verna- Dicesi ancora per Equipaggio , Corredo.
no elevato , e si nomina l'Albero di bom- cola antica, ch' era però in uso anche negli ALESTIO, add. Allestito, Preparato.
presso o Bompresso. Ogni albero di nave ultimi tempi del Governo Veneto nelle scrit- ALESTO, add. V. LESTO.
è diviso in due o tre pezzi sovrapposti la- ture forensi, non nella lingua volgare. Di- ALETÀR, verbo ant. nel signif. di GONDO-
teralmente l'uno sopra all' altro, i superio- cevasi in alcune sentenze civili, Aldide le LÀR, V.
ri de' quali si fanno all'uopo calar a ridos- Ragioni delle PARTI, cioè Sentite le ragio- ALEVAR, V. V. Arlevår.
so del primo che resta immobile , (V. TRE- ni etc. V. REALDIR. ALGUARO , s . m. T. agr. Solco ; ma in-
vo ). L'Albero ch'è innestato sul mezzano ALEANDRO, Voce triviale, V. LEANDRO. tendesi quando si fa di nuovo coll'aratura V.
chiamasi Albero di contromezzana ; e il ALEARSE , v. Fare alleanze ; Strignere FOLCO.
terzo Belvedere. L'albero innestato sul alleanza ; Collegarsi ; Unirsi. ALGUN, T. antiq. Alcuno, Qualcheduno.
maggiore si dice Albero di gabbia o Gab- ÀLEGA, s. f. Alga ed Aliga . Pianta o Erba ALIEGRO, V. ALEGRO.
biozzo ; e il terzo pezzo , Pappafico di mae- marina notissima, detta da Linn. Zostera A L'IMPARO, modo avv. Di pari; Inparità.
ALI ALO ALT 29

EL GERA UN AFRICA A L'IMPARO DE QUEL sembra venuta dalle concessioni di proprie- ALOGIO, s. m. Lo stesso che ALòzo, V.
ALTRO , Egli era un avaraccio al pari del- tà che si fanno in conseguenza d'una lite ALOGIO per lo più da noi si dice per Al-
l'altro : cioè A somiglianza di quello. perduta, in cui si dà quanto si dee per ubbi- loggiamento, ch'è la Casa dove alloggia il
CAMINAR O ESSER A L'IMPARO, Camminare dire alla sentenza, ma niente di più. soldato , quando , non avendo quartieri
o Esser pari, cioè In forma che uno non pre- Questo modo vernacolo però usasi da noi caserme, è albergato dall'abitante del luogo.
ceda l' altro. comunemente nel sign. di Appena; Con pe- ALÒN , Voce fam. eccitatoria ( tratta dal
STAR A L'IMPARO DE UN ALTRO , Stare a na; A malo stento ; A briga ; A mala bri- Francese Allons , cioè andiamo ) ; con cui
paraggio o al pari o alla pari d'un altro, ga: cioè Con difficoltà , come si ha da' se- si sollecita o anima altrui a far che che sia
cioè Stare al paragone, Agguagliarlo. guenti esempi. o a tacere, Animo ; Via ; Su ; Zitto ; Taci ;
A L'IMPENSADA , modo avv. All' impen- A LITE QUEL PANO M'HA BASTÀ PER FARME Olà. Nelle commedie del Fagiuoli s'incon-
sata ; All' improvvista ; Per la non pensa- UNA VELADA, Appena appena quel panno mi tra spesso la voce Alò.
ta, Improvvisamente. è bastato pel giustacore -- A LITE SON VE- ALOZÀR, o Lozir , v. Alloggiare ; Alberga-
A L'INCIRCA , Circa , Incirca. Prepos. GNUO fora delLE SPESE, A malo stento ho re ; Ricevere ad albèrgo ; Ospiziare ; Ri-
Presso a poco, Più o meno. Dicesi anche Di potuto indennizzarmi della spesa. cevere in casa .
circa o A bel circa. V. INCIRCA. Dicesi pure : SON STÀ A LITE PER CASCAR, Stare ad albergo ; Stare in casa d'uno ;
A L'INCONTRARIO ) modi Sono stato in bilico o sul bilico della bilan- Prendere o Avere alloggiamento ; Abitare .
avv. All' oppo- ALOZAR A LA PRIMA OSTERIA , detto fig.
A L'INCONTRO ) cia o li li per dare un cimbottolo in terra.
sto ; Per l'opposto ; All'incontro ; A ri- V. BRUSO. Non cercare o Non voler sapere più in là,
scontro ; Altronde ; Al contrario. STAR A LITE DE L'ACQUA, Stare a galla. V. Appagarsi della prima apparenza -- Andare
A L'INGROSSO, modo avv. Indigrosso GALA. o Stare alle grida o preso alle grida , Far
In di grosso o Ingrosso , Grossamente, A ALMANCO, avv. Almeno o Almanco ; Non checchessia sul fondamento di ciò che si
un di presso. che altro ; Se non altro ; Per lo meno. V. è sentito, prima di esaminare la verità . E
COMPRAR O VENDER A L' INGROSso, Compe- in Pezo. dicesi anche fig. Alloggiare alla prima
rare o Vendere indigrosso o ingrosso , ALMIRANTE , s. m. Almirante o Ammira- osteria .
Comperare o Vendere in grossa somma. Ve- glio , Vascello ove naviga la persona del CHI PRIMI ARIVA PRIMI ALOZA , Chi primo
di il suo contrario in MINUO. Generale di flotta ; e Titolo del Generale arriva, primo macina . E per contrario Chi
COMPUTAR A L'INGROSSO, Computare in- medesimo. tardi arriva, male alloggia, dicesi di per-
grosso Fare staglio o Stagliare valgono Ed anche volgarmente AMIRAGIO e ASMI- sona che arrivasse dove non potesse bene
Computare alla grossa che che sia, a fine di RAGIO. Sotto il veneto Governo diceansi Ami- adagiarsi.
farne saldo e quietanza. ragi o Asmiragi gl' ispettori o sopranten- QUESTA NO LA ALOZO, detto fig. Questa
TOR SU A L'INGROSSO , Pigliare affatto : denti ai porti di Lido , di Malamocco e di io non la bevo, cioè Non la credo. V. in RI-
dicesi del Contrattare senza discernimento Chiozza. Aveano essi l'incarico di condurre CÈVER.
o distinzione. incolumi nei detti porti le navi che presen- ALÒZO, s . m. Alloggio ; Albergo.
ALIPIO, Alippio , Nome proprio di uomo, tavansi per entrarvi. Quello del Lido era DAR ALOZO, Alloggiare ; Ospiziare ; Al-
ora passato in disuso. tenuto a decidere il giorno dell'Ascensione bergare alcuno.
ALIPIO, Nome d'un Santo che fu discepo- se dovesse il Bucintoro uscire del porto , ANDAR VIA DA L'ALOZO, Disalbergare.
lo ed amicissimo di S. Agostino e Vescovo per effettuare la sì celebre cerimonia dello SCAZZAR DA L'ALOzo, Disalloggiare.
di Tagaste nell' Africa, nell' odierno Regno sposalizio del mare, nella quale celebrazio- ALOZO MILITAR, V. ALOGIO.
d'Algeri, comune loro patria. Noi abbiamo ne se mai un nembo sopravvenuto faceva ALTANA, s. f. detto antic. LOBIA , Altana,
la statua di marmo di questo Santo posta correr pericolo alla Signoria ch'eravi imbar- Loggia aperta di tavole, riparata da spallet-
sopra una colonna nella cappelletta all'ango- cata, l' Amiragio la pagava col capo ; così al- te e posta sopra una casa per gli usi dome-
lo destro della facciata della Chiesa di S. meno teneasi per fermo dal popolo. stiei. V. TERAZZA,
Mareo, ov'è anche una campana con orolo- ALMORÒ , Ermolao, Nome proprio di uomo. ALTANÈLA, s . f. Piccola allana.
gio, detto quindi comunemente RELOGIO DE E persin là dove si parla in ao , Sento dir ALTAR e ALTER, 8. m . Altare ; Mensa sacra.
SANT'ALIPIO. Almorò per Ermolao. V. PARAPETO, SIOLO, TOLÈLE.
Non v'è alcuno a' tempi nostri che abbia ALOCADA ) SCOVERZER I ALTARI, detto fig. Scuoprire
s. f. Alloccheria ; Allonitag-
più questo nome ; ma SIOR ALIPIO, come ag- ALOCAGINE ) gli altari, vale Scuoprire un segreto.
giunto, si sente non di rado in bocca della gine ; Baloccamento ; Astrattaggine ; Sba- ALTARELO, add . Voce ant. e quasi disusa-
bassa gente per motteggiare altrui nel sign . dataggine, Azione d' uno sbadato. ta, detta per ALTETO, V.
di Stolido; Insulso ; Stivale ; Scipito e si- ALÒCO (coll' o chiuso) , s. m. Allocco ed an- ALTARIN, s. m. Altarino ; Altarello ; Taber-
mili; o quando alcuno stia lì impalato come che Barbagianni e Ulula, detto in Toscana nacolo; Tabernacoletto.
un cero senza far nulla o senza saper che volgarm. Gufo. Uccello notturno rapace. Ve ALTEA, s . f. Altea , Arboscello noto che si
si dire - Dicesi non meno per motteggio e n'ha di varie specie. Quello da noi cono- coltiva ne' giardini, e chiamasi da Linn . Hi-
nel medesimo sentimento, EL ME PAR SAN- sciuto, ch'è l' Allocco comune, chiamasi da biscus palustris .
T' ALIPIO A LA COLONA, la qual maniera non Linn. Strix Aluco, e da altri Ulula Aluco. Il ALTEA, detta anche Malvarosa o Rosoni,
corrisponde di vero alla storia del detto maggiore è della grandezza d'un cappone. Pianta comunissima , detta già da Linneo
S. Alipio, che non fu di que' Santi che i ALoco, Allocco, dicesi fig. , per la creduta Alcea rosea , e da altri Althaea rosea o
Greci chiamavano Stiliti ; onde pare che que- goffaggine dell'uccello, un uomo goffo e ba- Malva arborea, la quale coltivasi in tutti i
sto ribobolo voglia riferirsi alla statua so- lordo. giardini e fa de' fiori grandi a campana di
praccennata. FAR L'ALOCO, Fare il goffo, o il balordo ; varii colori.
Leggesi in un sonetto del nostro Calmo. Far la gatta morta, vale Fingere il ba- ALTENA, s . f. Voce bassa , V. ANTÈNA.
ME TROVO PI INFANGAO , MESCHIN ALIPIO, lordo. ALTÈR, s. m. dicesi dagl'idioti invece di
che vuol dire, Mi trovo più imbarazzato e ALOCON, app. Alloccaccio; Alloccone, Gran- ALTAR, Altare. V. ALTAR.
più coglione. de allocco ; e tanto si dice nel senso pro- AVICINARSE A L'ALTAR, Accostarsi all'alta-
ALITE 0 A LITE, Modo avv. che potrebbe prio, cioè dell' uccello Allocco , quanto nel re, e più comunemente s'intende alla San-
eredersi introdotto dalla maniera barb. Ad fig. cioè dell' aggiunto all' uomo , e vale tissima Eucaristia.
lifem usata nel sign . di A rigore o A tutto Gran balordo e minchione . ALTÈRIA, s. f. Arteria , Vena principale --
rigore di diritto o di giustizia ; frase che ALOGIAR v. V. Alozár. Arteriuzza, Piccola arteria.
30 ALT ALZ ΑΜΑ

ALTERIA. Prendesi dal volgo per una vena ficazione si soggiungono varii verbi che pos- zare le manovre e per condurre i gabbioz-
qualunque delle principali del corpo uma- sono corrispondere alla maniera vernacola , zi e le vele di straglio .
no ; ma anatomicamente parlando, è uno di di alcun de' quali ognuno può servirsi a suo ALZAR, v. Alzare -- ALZAR ASSAE , Rinnal-
• que' vasi o canaletti che portano il sangue grado cioè Impedire ; Porre un impedi- zare.
dal cuore all'estremità : a differenza delle mento o un ostacolo ; Impacciare ; Intra- ALZAR EL COMIO, Alzare il gombito ; Cari-
vene, che lo portano dall'estremità al cuore. versare ; Opporsi ; Arrestare ; Sopratte- car l'orza col fiasco, Bere più del dovere .
ALTERIZARSE, v. Alterarsi, Commuover- nere; Fare un soprattieni ; Trattenere ; ALZAR EL DEO, Maniera ant. Applaudire ;
si, Perturbarsi . Sostare; Sospendere ; Fermar l'opra ; Fa- Inanimire.
ALTETO, add. Alletto ; Alterello. re un sequestro o uno staggimento. ALZAR I CORNI, Rizzar la cresta ; Alzare
ALTETO DAL VIN, Albiccio ; Albo ; Alticcio ; | ALTÒTO, V. ALTETO nel primo sign. le corna ; Levare il capo o in capo ; Insu-
Altetto ; Alto dal vino ; Ubbriachello. ALTRO, add. Altro, Diverso -- detto sust. perbire; Alzare il viso o la coda ; Menar
ALTEZZA, s. f. Allezza, Distanza da basso Altro o Altra cosa. orgoglio.
ad alto. ALTRI, COMPAGNI O ALTRI CUSSì Altrettali ALZAR I FOLI O I REGISTRI , detto fig. Pi-
Per altezza determinata , Vella , Cima, o Altrotiali, Altri simili . gliare o Prendere baldanza ; Venire in su-
Sommità. ALTRI, DE ALTRI, A ALTRI , DA ALTRI, Al- perbia ; Dar alto.
Altezza de l'ARCO , Sfogo o Rigoglio , trui, vale quanto Altro , ma non ha rela- FAR ALZAR I FOLI A QUALCUN, detto fig. Ti-
dell' arco. zione se non all'uomo , e regolatamente tillare, che dicesi anche Infiammare ; In-
ALTEZZA DE FAR, Allerezza o Altierezza; non s'adopera nel caso retto , come ne' se- vogliare ; Suscitare.
Alterigia, Superbia, boria. guenti esempi. Le cose altrui o d'altrui o Alzare le carte o Alzare assolut. vale Se-
ALTIER, add. Alliero ; Alteroso, Che ha al- L'altrui assolut . detto in forza di sust. Di- parar il mazzo in due parti prima di distri-
terezza, arrogante, orgoglioso. te altrui o ad altrui . Non per odio altrui o buir le carte a' giuocatori .
ALTO, add. Alto, Elevato dal piano . d'altrui. Uccidere altrui . Con altrui . Farsi ALZAR LE VELE, V. Ghindir.
ALTO D'UNA TOLA e simile , Bitorzo o Bi- incontro altrui o ad altrui. Saper da al- ALZARSE DAL leto , Scorcare; Rizzarsi;
torzolo; Bernoccolo, Rialto che scappa so- trui. Per le altrui cose. Più l'altrui fallo Levarsi ; Sorgere ; Surgere ; Uscir del
pra la natural superficie di che che sia. che il mio mal mi duole -- CHE I ALTRI GO- letto.
LOGO DE TRAVADURA ALTA, Sfogato, dicesi DA, Che gli altri godano . Alzarse in ponta de pie , Rizzarsi sulle
per Agg. di stanza o di luogo , e vale Alto. SE NO TI GA ALTRO. Se non hai altri moc- punte de'piedi.
Archi sfogati ; Volte sfogate. coli o simili : cioè Se non hai altro assegna- ALZAR UN POCO, Sollalzare.
ALTO, si dice anche da noi per Agg. a mento. TORNAR A ALZAR, Rialzare.
uomo, nel sign. di Elato, superbo -- ANDAR D'ALTRA PARTE, Altronde, Da altro canto. ALZERE, s. m. V. ARZARE .
O STAR ALTO, Andare in contegno ; Andare Altro!, coll'ammir. Di là cioè Assai più ; ALZÈTA, s . f. (colla z aspra) T. fam . Basta.
o Stare contegnoso ; Stare o Sedere in go- Molto più ; In oltre -- ALTRO CHE BECAURE ! Piega che si fa con cucitura abbozzata dappiè
te ; Siare in gota contegna ; Star sul gra- Son altro che punture d'assilli , cioè Assai o in alto alle vesti lunghe propr. de' bambi-
ve; Andar tronfio. maggiori -- SE NO ALTRO, detto a modo avv. ni e fanciulle, per poterla disfare, od accre-
ALTO DAL VIN, Altello ; Alticcio ; Alto, Al- Almeno ; Per lo meno ; Intanto. scerne occorrendo la lunghezza. V. FILZETA.
quanto ubbriaco . V. ALEGRO e ALTETO . GHE VOL ALTRO ! Maniera fam. È altro ALZETÀR, v. Lavorare di baste. V. Al-
ALTO CO FA UNA STANGA, detto di Uomo male che di biacca ! Di altra tasta abbiso- ZETA.
di statura grande. V. STANGHIRLÒN. gna la piaga ! Vi vuol altro che stoppa e ALZO ( colla z aspra ) s. m. Alzata ; Alza-
ALTA DE CAGAÒR, Maniera bassa e plebea, chiara d'uovo ! cioè Il male o il disordine mento, in T. de' Calzolai , chiamansi quei
che dinota Persona d'alta statura. esige ripieghi maggiori. pezzi di cuoio che si mettono sopra le forme
ALTA DE CIMIER, detto metaf. Contegnosa, NO TI XE BON DA ALTRO CHE DA LAVAR I per ridurre le scarpe alla necessaria lun-
che mostra gravità , altierezza ; Ambiziosa, PIATI, Va via , tu non sei da altro che da ghezza. Corrisponde al francese Hausse.
e dicesi d' una donna. lavar le scodelle. ALZO, dicesi da alcuni talvolta per ALZE-
Pasqua alta , quando vien tarda , cioè NU ALTRI E VU ALTRI, V. in Nu e Vu. TA, V.
molto innanzi nel mese di Aprile . All'opposto ALTURIÀR, v. T. antiq . Altoriare , Voce AMACAR , v. che non s'usa più a' tempi no-
si dice bassa quando cade nel mese di mar- parimenti antica e vale Aiutare. stri, ma MACAR, V.
zo, cioè Quando viene più presto. SI DIO M'ALTURIA, Se Dio m'aiuti, m' as- Nel Poemetto antico sulla guerra tra' Ni-
ALTO, avv. Allo, Voce di comando per finir sista. colotti e Castellani del 1521 , stampato in
che che sia. ALTÙRIO. CIGAR ALTURIO, V. Cigar. questa tipografia d' Alvisopoli, a carte 67 si
FAR ALTO, Far alto, T. Mil . Fermarsi nel- ALUME, s. m. V. LUME DE ROCA. trova verso la fine della seconda ottava : Chi
la marcia - Detto fig. Desistere ; Fermar- ALZÀNÁ, s. f. Alzaia, Quella fune che ser- XELO COSTÙ CHE TRA? POTA DE LENA ! CHE
si; Cessare. V. FERMATIVA. ve a tirar le barche per l'acqua, e che al- Se L'AmÀCO , al sangue de diana, EL VOGIO
STAR ALTO DE PREZZO , Stare in sul tira- cuni chiamavano anche ANZANA. SCORTEGAR CO FA UNA RANA. Il significato na-
to , Vendere care le sue merci . Alzar la MOLAR L'ALZANA , Allentare o Staccare turale dell' espressione SE L'AMACO , è Se io
mira, vale Portar alto le sue pretensioni. l'alzaia. lo scopro, Se lo veggo , Se fra tanta gente
ALTO-LÀ, che anche si dice FERMA-Là, e po- TIRAR L'ALZANA , Alare , Tirar la corda discerno o distinguo colui che scagliò l'em-
trebbe scriversi ALTOLA e FERMALA , sono detta Alzaia, e con essa le barche . V. TI- brice e la freccia, lo voglio scorticare ec.
voci di sorpresa di cui ordinariamente si RANTE. L'Autore è tentato a credere che nella voce
servono i malandrini nell' aggredire i viag- ALZANA, detto in T. Mar. Ansiera , Cavo Amico sia corso per avventura un errore di
giatori per far loro rapina ; e vogliono dire manesco per lo più da tonneggio o da rim- stampa o pure del manoscritto e che doves-
Fermatevi; Arrestatevi; Fate allo. burchio. se piuttosto scriversi SE L'AMARCO in vece di
Noi pure usiamo famil. di queste voci nel ALZANA, TIRAK L'ALZANA , detto fig. lo RIMARCO, che nel linguaggio nostro si pren-
nostro dialetto, dicendo FAR O DAR O MAN- stesso che TIRAR a mea, V. MEA. de naturalmente per Distinguere, Conosce-
DAR UN ALTOLÀ O UN FERMALÀ, nel sentimen- MOLAR L'ALZANA , detto pur figur. vale re, Discernere. V. RIMARCAR .
to generale di Sospendere o Impedire che Recedere dalla propria opinione, V. Mo- AMALÀ , add. Ammalato o Malato.
che sia, intendendo però che l'opposizione, LARGHE . COSSE DA AMALAI , Sottigliume , dicesi co-
se fosse anche ingiusta, provenga da parte ALZANÈLA , 8. f. Alzanella , T. Mar. Cor- munemente di Cibi di poca sostanza .
di chi ha diritto di farla. Sotto tale signi- da del vascello, che serve per sollevare e al- COMODETA DA AMALAI, V. COMODETA.
AMA AMB AMI 31
AMALAIZZO A MARTELÈTO , modo avv. PIEN A marte- AMBROSIO , Ambrogio e Ambrosio , Nome
AMALATÀ add. Ammalaticcio ; Mala-
LETO, Pieno stivato, a fusone , in ciocca, a proprio di uomo.
ticcio; Ammalatuccio ; Ammalazzato ; che cafisso, a bizeffe. AMBULISE . V. OCHIO DE S. LUCIA .
dicesi anche Malèo ; Malescio ; Cagionevo- AMASSO, s. m. Ammasso ; Ammassamento , AMBUÒRO , s. m. Arcanna , Specie di terra
le ; Cagionoso ; Infermiccio ; Valetudina- Mucchio. rossa, della quale i falegnami costruttori di
rio. UN AMASSO DE COGIONARIE , Un fastello o barche si servono per tignere i cordoni, con
Malnaturato ; Malcubato ; Tristanzuolo ; fastellamento di minchionerie , di facezie , cui segnano il loro legno che hanno a se-
Sparuto ; Afato ; Afatuccio ; Gracile, direb- di buffonerie, di bagattelle, di errori etc. gare.
besi di mala complessione. AMAZZA O AMAZzio, e Mazzi o Mazzio , AMEN-DORMIR FIN AMEN , Dormire assai ,
AMANCAR, v. Mancare, Restare, Non esse- add. Ammazzato ; Ucciso ; Interfetto. lungo tempo ; Dormire fino all' alba de ta-
re il dovuto numero o quantità. Ammazzato è anche Voce popolare d' in- fani, cioè sino al mezzodì. V. Dormir .
AMANCO, s. m. Mancanza ; Scemo, Difetto, giuria o di disprezzo, tanto diretta ad una A MENADEO, modo avv. A menadito o su
Diminuzione, Scemamento, Il meno. persona, come se si dicesse Maledetto ; Bric- per le dita, vale Per l'appunto , benis-
AMAR, v. Amare - Trasamare , val Amare cone ; Manigoldo ; Galeone o simili, quanto simo.
accesamente , eccessivamente -- Idolatrare, ancora a Checchessia che riesca incomodo SAVER O FAR UNA COSSA A MENADEO , Sa-
Amare disordinatamente. dannoso e fastidioso. Leggesi nelle lettere pere, Fare, Conoscere , e simili a menadi-
Amare, val anche per Bramare, deside- del Magalotti, Solamente quegli ammazza- to o su per le dita o per la punta delle di-
rare o voler piuttosto. ti Buccheri mi sono usciti affatto di grazia. ta, valgono Benissimo , Per l'appunto .
NO AMAR PIÙ, Disamare , Cessar d'amare. AMAZZAO , add. Andar a toblo in te l'a- AMIA, s. f. (dal lat. Amita) Zia , Sorella del
CHI AMA DIO AMA I SO SANTI, Chi ama me MAZZAO, V. in TOR. padre o della madre.
AMAZZAR , V. V. MAZZAR. •
ama il mio cane , dicesi propr. per far in- Chiamasi AMIA (Zia) generalmente dal-
tendere Che gli amici amano naturalmente AMBASSADA, s . f. V. IMBASSADA. le fanciulle qualunque educatrice , ma spe-
tutte le cose che veggono esser care all'a- AMBASSADOR , s . m . V. IMBASSADOR . cialmente le Monache. E perciò alcuni per
mico. AMBIGU, s . m. Parola francese ch'è anche ischerno chiamano SIOR'AMIA qualche ragazza
SI, QUANTO AMO Dio, che te bastono, Af- qui in uso, e vale Pasto o Merenda a guisa di bassa mano nel sign . di Pissòta (Pisciac-
fe o Affededieci che ti bastono, Modo di mi- di cena, il cui servito è insieme di carni e chera), il quale scherno cuoce molto a que-
naccia. frutta. ste fanciulle.
AMARANTO - V. UETA. AMBIGU. EL XE UN AMBIGÙ , dicesi talora AMICIZIA, s. f. Amicizia ,
AMARILI, V. MARILI. scherzevolmente per allusione al carattere FAR AMICIZIA , Inamistarsi ; Amicarsi;
AMARIZA, add. Marezzato ; Amarezzato o d'una persona , ed è un accorciato di ambi- Strignere amicizia.
Amarizzalo , Serpeggiato a onde , a ma- guo, oppure detto metafor. per l'AMBIGU , FAR DE LE AMICIZIE O MOLTE AMICIZIE ▲
rezzo. nel sign. di Non ben definibile o conosciu- UNO, Amorevoleggiare uno, Fargli atti amo-
AMARIZA , add. NIZIOL AMARIZA O MARIZÀ to ; e intendesi , Nè buono nè cattivo , Nė revoli per contrassegno d'affetto.
DAL FUMO, Maniera metaf. antica , per dire amabile nè disprezzabile : una cosa di mez- PATI CHIARI, AMICIZIA LONGA, V. PATO.
Lenzuolo sporco o sudicio di fumo , che zo. Direbbesi altrimenti EL XE UN OMO CUS- DESTACARSE UN TANTIN A LA VOLTA DA UN'
sia divenuto per la nerezza quasi marez- sÌ E CUSSÌ, TRA GNACHE E PACHE . AMICIZIA, Discucire l'amistà , Modo fig. che
zato. AMBIZIOSETO, add . Ambiziosello . vale Distaccarsi a poco a poco dall' amici-
AMARIZAR, v. Amarezzare ; Amarizzare o AMBIZAR, v. T. del Lotto , Giuocar per zia. V. MESTA.
Marezzare, Dare il marezzo . ambo ; e dicesi Quando tre o più numeri AMICIZIETA, s . f. Piccola amicizia , Ami-
AMARIZO O MARIZO, S. m. Marezzo. A ma- giuocati per terno , si giuocano anche per cizia di poco conto.
rezzo ; A foggia d' onde ; a onde , Ondeg- ambo. AMIGAZZO , 8. m. V. AMIGÒN.
giamento di color variato, a guisa d'onde AMBO, s. m. Ambo, che nel plur. dicesi Am- AMIGHETO, s. m. Piccolo amico ; Amico da
di mare, che s'imprime sui panni colla for- bi. Due numeri giuocati al lotto. poco ; Amico di cappello.
za del mangano. ZOGAR PER AMBO, V. AMBIZAR . AMIGO, s. m. Amico.
COGIÓN FATO A MARIZO, Locuz. fam. , det- UN BEL AMBO, Un bell' ambo, Appropria- AMIGO DE CAPELO, Amico e guarti, Amico
ta per agg. a uomo, Bue ; Buaccio ; Becco- tissima maniera metaf. tratta da'due nume- sospetto.
ne: Bizzocone ; Babbaccione ; Più grosso ri uniti che si giuocano per Ambo al pub- AMICO INTIMO, Amico stretto o intrinseco;
de.l arqua de' maccheroni. V. VISDECazzo. blico lotto, e che dicesi per allusione o mot- Fratello giurato. Di amore e di fede incol-
AMARO. s. m. chiamasi comunemente Una teggio di due persone amiche od interes- lati e confitti .
bevanda spiritosa d'acquavite , resa amaris- sate, che sieno sempre insieme ovv. che ab- AMICO PER INTERESSE, Amico da bonaccia,
sima coll' infusione dell' assenzio e di altre biano lo stesso modo di pensare . Lo stesso cioè Amico in buona ventura.
erbe di sapore amaro , che bevesi da molti dicasi di due Coniugi del pari stravaganti AMICI COME CANI E GATI, V. in CAN.
tra noi per fortificarsi lo stomaco e per aiu- pazzericci. ESSER AMIGO DE QUALCUN, Dirsi con alcu-
tare la digestione. AMBRA, s. f. Ambra, Sostanza bituminosa no ESSERGHE AMICISSIMO, Essere perduto
AMARO , Voce di gergo che talora si pro- concreta , di colore per lo più giallo , la d'alcuno; Non veder più avanti , nè più
nunzia in forza di sust. e che significa Ger- quale, confricandola con un panno, ha l'at- qua nè più là; Non vedere alcuno a mez-
go; Parlare furbesco. tività di attrarre la paglia. zo, cioè Volergli il meglio del mondo.
PARLAR IN AMARO e SMARTIR L'AMARO, V. COSSA CHIARA COME L'AMBRA, Cosa chiara FARSE AMIGO DE QUALCUN, Amicarsi; Gua-
PARLAR & SMARTİB. specchiata, Evidentissima. V. CHIARO. dagnar uno.
INGLOTIR AMARO E SPUAR DOLCE , Modo di AMBRACAN, s. m. Voce disusata , Ambra- GHE VOL DEI AMICI, Chi non ha amici non
dire figurato , che vale Soffrir male paro- cane, Ambra odorifera che sembra esser lo fa gran fortuna, Prov. chiarissimo .
le o insultanti, e parlare con umiltà, e con stesso che Ambra grigia. I AMICI SE CONOSCE AI BISOGNI , Calamità ,
tutti i riguardi, locchè far devesi quando si AMBRO, s. m. Chiamasi da'Pescatori di Val- Scuopre amistà.
ha torto e si viene a ragione rimproverato le una specie di Amo , che non ha barbetta I VERI AMICI XE POCHI, Chi vuole amici as-
da un superiore. come gli ami ordinarii , ma la punta ri- sai ne provi pochi, cioè Nel provarli molti
AMARÒTICO , add. Amarognolo, Che ha voltata della seguente figura mancano.
dell'amaro. con cui si pesca a lenza V. TOGNA. A L'AMIGO CURIGHE EL FIGO etc. V. PER-
VIN AMARÒTICO , V. VIN. AMBROSINA, V. MANDOLA. SEGO.
32 ΑΜΟ A MO AMU
QUEL AMIGO, detto in gergo , П Culo ; Il AMOLI ! Modo pure ammir. Bagattelle ! dere , bisticciare fra gl' innamorati e mo-
di dietro; Il Deretano. Zucche fritte! Questo è ben altro che giug- strar di odiarsi.
SERVIR DA AMIGO. Dicesi Ti ho servito dal- giole! O PER AMOR O PER FORZA , O colle buone o
l'amico, cioè Da amico. AMONIZIÒN, s. f. V. Coreziòn. colla violenza, così dev'essere.
AMIGO STRETO, V. STRETO. ASCOLTA LE AMONIZIÒN , Se t'è detto , tu AMOREDEI , Latinismo , che si spiega Per 1
L'AMIGO ZARIESA, V. Zariesa. hai meno il naso, ponviti la mano : cioè amor di Dio - L'HO BUO AMOREDei , L'ho
AMIGÒN , s. m. Grande amico ; Amicissi- Non farti beffe degli avvertimenti , anche avuto gratuitamente, a grato, per grazia.
πιο -- Amicone è voce Fiorentina. nelle piccole cose o inverisimili. AMOREVOLE, add. Amorevole , cioè Bene- H
AMIRAGIO, lo stesso che ALMIRANTE, V. AMONTAR, v. Rilevare ; Sommare dicesi volo, cortese. AP
AMIRAR, v. Ammirare. de' numeri d' una somma. AMOREVOLE DE CASA , Affezionato in for-
VE AMIRO, Espressione fam. ch'è come si AMÒR , s. m. Amore, Sentimento di tenerez- za di sust. vale Amico di famiglia. Esser di
dicesse Vi guardo con istupore, con sorpre- za e benevolenza. casa come la granata .
sa , con ammirazione ; e dicesi ad alcuno Amore, preso in mala parte, significa De- A L'amorevole, All' amorevole, con amo-
talvolta così nel senso di lodarlo per la di- siderio libidinoso, che direbbesi anche Amor revolezza, In amicizia, senza complimenti.
sinvoltura delle sue azioni, come anche in carnale o Amoraccio AMOR INTERESSA , AMORFA, 8. f. Amorfa fruticosa. Frutice
sentimento di rimprovero per qualche im- -- detto da' Sistematici Amorpha fruticosa. E
Amor di tarlo, Che ama solo per utile
prudenza. Amorazzo, fu detto all'Amore contadinesco. nativo della Carolina, e ve n' ha anche nel
AMISTA, V. MESTA. Amore , dicesi per Cura , attenzione - nostro pubblico giardino a Castello.
AMITO, s. m. Amido, Materia spremuta da Aver o Non aver amore alla roba. AMORIN, s. m. Amorino ; Amoretto , Amor
grano o da barba di gichero , che serve per AMOR, dicesi per Gusto , Sapore BRO- leggero UN AMORIN , Un Cupidino , Sta-
dar la salda alla biancheria. DO CHE NO GA AMÒR NÈ SAÒR. V. SAÒR. tuetta di Cupido.
DAR L'ÀMITO, Inamidare ; Dar l'amido ; Amor de fradei, V. FRADÈLO. AMORINI, s. m. Amorino o Amorino d' E-
Saldare ; Dar la salda : dicesi della bian- AMOR FA AMOR E CRUDELTÀ CONSUMA AMOR , gitto o Amoretto, Pianta erbacea detta dai I
cheria. Amore è il vero prezzo con che si compra Sistem. Reseda odorata , che si coltiva an-
ÀMITO, s. m. Ammitto, Quel pannolino con amore ; Amore non si compra nè si vende, che fra noi pel grato odore, come di pesca,
due nastri da legare, che si mette in capo ma in premio dell' amore amor si rende : che tramandano i suoi fiorellini.
il Sacerdote quando si para. Dall' amore nasce l'amore. Il mele si fa lec- AMORINI O BEI AMORINI, diciamo per vezzo
AMNISTIÀ , add. Graziato dell' amnistia. care perch'esso è dolce. e tenerezza a Fanciulletti avvenenti.
Nell'uso però i Tribunali dicono Amnistiato . FAR L'AMOR, Far all' amore o l'amore, E parlando per motteggio di qualche
AMO, s. m. Amo, Uncino d'acciaio notissi- Far da innamorato. Giovane di prima lanugine, che stia sull'at-
mo, che serve per pigliare i pesci. V. To- FAR L'AMOR CO LE OCHILE, Fare agli occhi. tillatura e voglia fare il grazioso ad ogn' u-
GNA e TRESIOLA Spaderno chiamansi V. MAGNAR COI OCHI in MAGNAR. scio, diciamo EL XE UN AMORIN O EL FA L'A-
Tre ami che con alcune funicelle si legano FAR L'AMOR A QUALCOSSA, Uccellare ad al- MORIN e s'intende Zerbino ; Damerino ; Va-
ad uso di pesca. V. AMBRO. cuna cosa, vale Desiderarla con avidità. gheggino ; Ganimede ; Profumino ; Cici- E
CHIAPAR UN CO L'AMO, detto figur. È lo L'AMOR FA FAR DE TUTO , Amor regge il sbeo ec.
stesso che CHIAPAR PER LA GOLA , V. CHIA- suo regno senza spada ; Amor regge sen- AMOROSISSIMO , add. Amorosissimo
PAR. za legge ; Alla forza d'amore soggiace o- Madre carnalissima de' figliuoli , vale A-
AMOBIGLIAR, v. V. MOBIGLIAR. gni valore ; e valgono che Tutto cede al- morosissima.
AMOLER, s. m. Susino, Albero che produce l'amore . AMOROSO , add. Amoroso , Pien d'amore ,
le susine. V. ÀMOLO. L'AMÒR XE ORBO, Affezione acceca ragio- Amorevole.
AMOLIO, add. Ammollito e Mollito. ne -· Ogni disuguaglianza amore aggua- Amatorio, direbbesi nel senso di passio-
AMOLİR, v. Ammollire o Mollire ; Rammol- glia , cioè L'amore non fa differenza di ne disonesta.
lare e Rammollire, Far molle. gradi. AMORTIZAZION, 8. f. V. FRANCAZION.
Ammollire, detto fig. vale Addolcire , In- L'AMOR PASSA EL GUANTO , L'amore o L'a- AMPLAMENTE, avv. ch'è spesso in bocca
tenerire. micizia passa il guanto : cioè Tra veri delle persone idiote , e vale Sinceramente ;
L
AMOLIR EL CORPO , Ammollire ; Ammorbi- amici non sono necessarie le apparenze. Ingenuamente ; Col cuore in mano , Con
dare; Ammorbidire, Sciogliere il ventre. DO AMORI NO I SE POL AVÈR , Chi due boc- animo ingenuo ed aperto.
AMOLIR UNA COMPOSIZION , Locuz . degli che bacia, l'una convien che gli puta ; Non LO DIGO AMPLAMENTE, Lo dico apertamen-
Speziali , Malassare , cioè Intridere gl' in- si può aver verace affetto per due persone. te, ingenuamente.
gredienti per renderli più morbidi , più pa- NE AMOR NE TOSSE NE PANZA NE ROGNA AMPLIÀR, V. V. Ingrandir.
stosi e appiccaticci . no se pol sconder, Amor, tossa, gravidan- AMPÒ, avv. ora proprio della Lombardia nel
AMOLO, s. m. Susina. Frutto notissimo del- za , rogna, fummo e argento non si pon ce- sign. di Ancora, ma che usavasi già due se-
l'albero Susino. lar gran tempo : cioè Sono cose che facil- coli anche nel dialetto nostro, come appare
AMOLO AQUAROLO , Susina acquaiuola , mente si conoscono. da qualche lettera di Andrea Calmo -
Frutto primaticcio . ANDAR IN AMOR, Andar in amore o in cul- PÒ N' HO DE BESOGNO, N ho ancora bisogno
AMOLO DE FRANZA. Mirabella ; Susina di do : Essere o Venire in caldo : dicesi degli ovv. N'ho pur bisogno.
Provenza. Animali - Parlando di Piante , Essere in AMPOLINA, s . f. Ampollina ; Ampolletta ;
AMOLO SALVADEGO, Prugnola , Frutto più succhio o in sugo, Quando le piante comin- Ampolluzza, Vasetto di vetro inserviente a
piccolo degli altri. V. MAROBOLAN. ciano a muovere generando le foglie e i fiori. tenervi l'acqua e ' l vino ad uso della messa.
AMOLI, Si dice metaf. in sign. di Busse ; OMO SENZA AMOR , Disamorato , Che non E corrottamente dicesi IMPOLINA e IMPO-
Bastonate; Percosse - DESPENSAR AMOLI, conosce amor nè benevolenza. LETA.
Sciorinare o Appiccar pesche, o più espres- + PERDER L'amor, Disaffezionarsi. PIATELO DE LE AMPOLINE, Bacinella.
sivamente, pesche senza nocciolo o pesche Per amor, posto avverb . Per amore, e va- AMPOLÒSO, add . Ampolloso, dicesi del Par-
di santa ragione. le A causa, A cagione. lare.
GNENTE CHE AMOLI ! (Maniera ammirativa L'AMÒR GHE XE ANDÀ IN T'I CALCAGNI , V. AMÙÈR, s . m. Moerro. Stoffa di seta massic-
di reticenza ) ovv. CHE AMOLI che l'ha bu ! CALCAGNO. cia, e per lo più a onde Grossagrana, di-
Le frutta di Frate Alberico ! Furono pesche FAR L'AMOR COME I GATI, Far all' amore cesi alla stoffa di seta più forte del Moerro
o susine. come fanno i gatti , cioè Gridare , conten- ordinario.
ΑΝΑ ANC ANC 33

AMUNÀNO, Già un anno ; Un anno fa ; ANCA, avv. Anche ; Anco ; Ancora ; Altresì . una quasi croce angolare - Patte dell' an-
Ha un anno. ANCA SI , E che sì ! --- ANCA SI , BARO- cora sono li due pezzi di grossa lamina di
Le verze de amUNANO, I cavoli dell'altro NATO, CHE TE BASTONO O TE LE PUZO , E che ferro di figura triangolare , annessi uno a
anno, Maniera metaf. di motteggio, che si sì, scorrettaccio, ch'io ti zombo. ciascuna estremità delle marre - CEPO, Cep-
dice verso colui che rammemora cose tras- ANCA SI BEN , Ancorchè ; Sebbene ; Come- po dell'ancora, Legno sotto l'anello dell'an-
andate e di data lontana ; ed è quanto dire chè, Congiunzione contrariante ANCA SI cora.
• Saver nuar come un' ancora , che ape-
Cose rancide, viete, stantie, come sarebbe- BEN CHE NO GO VOGIA, Ancorchè io non sia
ro i cavoli dell'anno avanti. di buona voglia. na butada in aqua , la va a trovar el fon-
AMUTINARSE , v. V. SOLEVARSE. ANCHIÒ, V. INCHIÒ. do, equivale a Non saper nuotare.
ANA. s. f. Anna, Nome proprio di femmina. ANCIN, s. m. Uncino ; Oncino ; Appiccagno- Traversar l'ancora , vale Metterla lungo
DON' ANA SPASSIZA, V. DON' ANA. lo; Attaccagnolo; Rampino, Strumento di il lato del vascello per rimetterla nel suo
ANALISI, 8. f. Voce che usasi fra noi sem- ferro per attaccarvi che che sia. luogo.
pre fig. e ne' seguenti modi. ANCÌN DA CALAFAI , Uncino da calafato , ANCORAGIO, s. m. Ancoraggio , dicesi in
IN ULTIMA ANALISI, All' ultimo o All' ultimo detto ancora Becco corvino, Uncinetto di T. Mar. al Posto dove si getta l'ancora in
degli ultimi o Da ultimo o In ultimo, valgo- ferro, col quale i calafati cavan fuori de'com- mare.
no per Ultimamente, Alla fine , Finalmen- menti la stoppa vecchia. Ancoraggio, si chiama non meno la Ga-
te: e anche per In istretto senso. ANCIN DA BESTIE, Randello, Quel pezzo di bella che si paga per fermarsi in porto.
FAR UN'ANALISI, Analizzare o Far l'ana- legno piegato in arco , che serve per istri- ANCORARSE , v. Ancorare o Ancorarsi ,
lisi; detto per traslato, vale Esaminare dili- gnere e fermare le some al corpo de' giu- Fermar il vascello coll' ancora gittandola in
gentemente un discorso , una proposizio- menti, come pure le carrate di legne , di fie- mare, che dicesi anche Ormeggiarsi o Dar
ne, etc. no etc. fondo.
ANALIZAR, v. ANALISI. ANCIN D'UN RELOGIO DA SCARSÈLA , Pen- Afforcare, Calare o gettare una seconda
ANANAS, s. m. Anànas o Ananasso, Frut- dente. Dicesi la parte del bossolo d'una mo- ancora. V. ARMIZAR .
to che nasce da una pianta di questo nome , stra, a cui s'attacca la catena o il cordone. ANCORÒTO , s. m. Ancorollo , T. Mar. Pic-
indigena de' paesi caldi e detta da' Sistem. Chiapar CO L'ANCIN , Uncicare o Uncina- cola ancora, che serve per afforcarsi o per
Bromelia Ananas. Se ne conoscono tre va- re; Dar d' uncino o d' uncico. tonneggio.
rietà, coltivate anche fra noi col mezzo delle TUTI ANCINI O RAMPINI, detto metafor. Tut- Ancora d'ormeggio o di andrivello , Pic-
stufe. Il frutto, che somiglia ad una mela- ti appicchi o pretesti o cavillazioni. V. Es- cola ancora, che s'usa per ormeggiarsi da un
grana , è di gratissimo odore e di squisito DEGOLO e RAMPIN Appiccarsi aʼrasoi, va- luogo all'altro.
sapore, e si vede talvolta in vendita nella no- le Ricorrere per disperazione anche a cose ANCROGIA 0 O INCROGIA , add. Ancroia è no-
stra Città, ma a carissimo prezzo . nocive, V. TACArse sui spechi , in Tacàr me usato sust. da varii autori, e suona Don-
ANANZI, avverbio ant. V. AVANTI. CATAR DEI ANCINI , Pigliar l'occasione del na vecchia, grinzosa e deforme . Ma nel sen-
ANARA , s. f. Anitra o Anatra ed Anetra , petrosemolo, Pigliare de' pretesti vani . timento vernacolo, detto per agg. a persona ,
Uccello acquatico ma domestico , notissimo , DAR QUALCHE ANCIN DA TACARSE, Dare ap- vale Cagionevole ; Cagionoso ; Tisicuzzo ;
detto da Sistem. Anas Boscas varietas do- picco, È favellare di maniera ad alcuno, ch'e- Tristanzuolo ; Concafessa, cioè Che ha poca
mestica. - Alcuni dicono anche ÀRANA. sanità.
gli possa appiccarsi , cioè Pigliare speranza
ANARA SALVADEGA , Anatra selvatica o di dover conseguire quello ch'ei chiede ANCUO (e anticamente Axcòi) che altrove
Germano minore ( V. MAZORÌN ) Appartiene Addentellato sust. dicesi di Cosa che porga si dice ANcò, e ANCUò ( Voci che si hanno
al genere dei Germani, e dicesi da' Sistema- occasione di produrne una simile. per sincopate dal guastato latino de' bassi
tici Anas Boscas varietas fera. ANCINA, add. Uncinato o Oncinato, Adunco. tempi, Hanc hodie ) Quesť oggi ; Oggi; Og-
CAMINAR DE L'ANARA, V. CAMINAR. Auncinato, Pigliato coll' uncino. gidì ; Oggigiorno.
MAGNAR L'ANARA EL PRIMO D'AGOSTO , V. IN ANCUO O AL Di D'ANCùo , Al di d'oggi ;
ANCINAR, v. Uncinare ; Aoncinare, Pigliar
AGOSTO. coll' uncino. Odiernamente ; Oggi; In questo giorno ; In
CRIAR DE L'ANARA, V. CRIAR. ANCINETO , s. m. Oncinetto ; Gangherel- questi tempi; Ne' tempi presenti.
FAB L'ANARA, dicevasi a' tempi del Gover- lo, Fil di ferro o d'ottone, che serve per af- A LA MODA D'ANCùo, Al modo d'oggidì.
noVeneto, quando i Castellani o i Nicolotti fibbiare; e dicesi anche Uncinello; Raffio. DE BEL ANCUO , Dentro il giorno d'oggi ;
ne loro spettacoli pubblici di ginnastica , ANCIPRETE, 8. m. voce bassa. Arciprete. Dentro a questa giornata .
montati un sopra l'altro a piramide , pre- ANCÒ, V. ANCÙO. ANCUO OTO O ANCUO QUINDESE , Oggi a ot-
tendevano di rappresentare anche la figura ANCORA, s. f. Ancora , Strumento di ferro to o a quindici giorni ; e si esprime tanto
dell' anitra. con raffi uncinati, il quale , gettato in mare per li passati che per li futuri.
ANARĖTA, 8. f. Anitrella , Anatrella , Ani- legato ad una gomona , serve per arrestare PENSAR A L'ANCUO E NO PENSAR AL DOMAN,
traccio, Piccola anitra o giovane . la nave e tenerla ferma . Le sue parti sono Cavami d'oggi e mettimi in domani , Non
ANARETA DE PESSE , T. de' Pizzicagnoli, le seguenti. t'infastidire per lo futuro.
Chiamasi volgarmente quell' Involto di car- GIRLANDA, Cicala dell' ancora e Grillan- ANCÙZENE , 8. m. Ancudine o Incudine ,
ta, in eui i pizzicagnoli di Venezia mettono il da o Ghirlanda , Quel grosso anello ch'è Strumento di ferro, sul quale i fabbri batto-
pesciatello fritto che vendono, fatto l'invol- stabilito nell'occhio dell' ancora , a cui si or- no il ferro per lavorarlo - Tasso dicesi l'In-
to stesso quasi ad imitazione grossolana di meggia la gomona CAPON DE LA GIRLAN- cudine grossa .
anitrella notante. ZOCO DE L'ANCUZENE, V. Zoco,
DA , Bozza della cicala , Corda stabilita al
ANARETA dicesi pure ad una certa forma di castello di prua , di poppavia alla grua di ESSER TRA L'ANCUZENE e ' L MARTELO , Es-
pane, forse perchè somiglia un poco alla fi- cappone (V. Bozzir, Desbozzir , CAPÒN) — sere fra l'incudine e ' l martello ; Esser tra
gura di quell' animale. BUSO DEL BASTON, Occhio , Quell'apertura Scilla e Cariddi, fra le forche e S. Candi-
ANARIN, s. m. Anitrino , Il pulcino dell' a- rotonda nella parte superiore del fusto, in da, fra l'uscio e ' l muro , Aver pericoli da
nitra. cui entra la cicala - FUSTO , Fusto o Asta tutte le bande Bisogna bere o affogare;
ANARÒTA , Agg. a Donna piccola e grassa , dell' ancora, dicesi al Lungo e tondo pezzo Trovarsi fra il rotto e lo stracciato, Peri-
Tozzotta ; Tangoccia ; Intozzata ; Tozza. di ferro, che ha nell'occhio attaccata la cicala colare per ogni verso - Fuggir l'acqua sot-
ANARÒTO, s. m. Anitrino, Il pulcino dell'a- e nell'altra estremità le marre MARE , to le grondaie, vale Cercando di fuggir un
nitra. Marre si dicono que' due bracci dell' ancora pericolo incorrerne un altro.
ANATA, V. ANO. che ad una delle estremità dell'asta fanno EL XE UN ANCUZENE, detto figur. per agg.
Boerio. 5
34 AND AND AND
a Persona, e vale Ostinato ; Incapalo ; Ca- AVER UN CATIVO ANDAR, Aver una catti- ANDAR DA SO POSTA, Andare a sua posta;
parbio ; Duro. Egli è inflessibile nella sua va andatura, Un cattivo camminare. Andar da sè ; Andar solo ; Andar da per
ostinazione, irremovibile. SUL VOSTRO ANDAR , Fatto alla vostra se , Senz' aiuto d'alcuno.
XE L'ISTESSO CHE BATER SU L'ANCUZENE, È foggia o maniera Sulla vostra taglia. ANDAR DA STRAManà, V. StramanĂ.
come dar delle pugna al cielo o al muro, o COSSE DE STO ANDAR, Cose di questo an- ANDAR DE ANDA O DE FICHETO ; Andar di-
come saettare alla luna. L'insistenza verso dare, cioè Di questa fatta. filato ; Muoversi a furia ; Andare in caccia
quell'ostinato fịa inutile. ANDAR DEL CAVALO , Andatura o Andare , e in furia; Trambasciarsi, Camminar con
ANCUZENÈLA , s. f. Bicornia o Caccian- Modo di camminar del cavallo e bestie si- fretta.
fuori, Sorta d'ancudine con corna lunghe , mili. V. CAMINARI DEL CAVALO, in CAVALO. ANDAR DEL CORPO , Cacare ; Evacuare ;
della quale si servono i fabbri e coloro che A LONGO ANDAR, A lungo andare, posto Far i suoi agi.
fanno figure o lavori di cesello. avv. Col tempo, Con lunghezza di tempo. ANDAR DE MAL, V. MAL.
ANCUZENÈTA, s . f. Ancudinella , e Ancu- CO L'ANDAR DEL TEMPO , Col tratto del ANDAR DE MALA VOGIA, V. VOGIA.
dinuzza, Piccola incudine. tempo, cioè col passaggio del tempo. ANDAR DE PITURA, V. PITURA.
ANDA, s. f. Andare ; Andamento , Guisa di ANDAR, v. Andare, Far cammino. ANDAR DE TRAMBALI, V. TRAMBALI.
portarsi, tratto, maniera. ANDAR A BARONÒN, Andar girone ; Anda- ANDAR DE TRASTO IN SENTINA , Saltare di
AVER UNA BEL' ANDA, Aver un bell' anda- re a zonzo. V. ANDAR A BINDÒN. trasto in sentina ; Saltare o Passare di
re, una bella andatura. ANDAR A BRUOLONGO , Andar pe’suoi pie- palo in frasca, detto fig. -— In altro senso ,
ANDAR DE ANDA, V. ANDAR. di: dicesi Delle cose che vanno secondo Vagillare, vale essere incostante.
CONOSSER A L'ANDA, Conoscere all'anda- l'ordine della giustizia e della convenienza. ANDAR DE TRINANAI , Andare a eroscio ;
re, all' andamento . ANDAR A CA DEL DIAVOLO CALZA E VESTÌO , Tentennare ; Barcollare ; Balenare ; An-
ESSER IN ANDA DE MAGNAR, Aver aguzza- Andare a sua posta a casa del diavolo in dar a onde come se fosse in fortuna ; An-
to il molino, Esser nell'azione del macinare , pianelline o in peduli o a calze solate. dar alla banda ; e si dice degli ubbriachi
cioè del mangiare . ANDAR A CAGAR, Andare a sella ; Anda- Andar alla turlulù o col capo fra le
DAR L'ANDA, Dar l'andata , Mettere in re al cesso ; Andare -- ANDE A CAGAR , Eh gambe ; Andare a spinapesce , Traballa-
moto per andare. va via. Modo di rispondere quando si mo- re - Rancare o Ranchettare , dicesi dello
STAR SU L' ANDA, Star per andare ; Star stra di non credere a ciò che vien detto. storto andar degli zoppi.
sull' ali, Stare in punto di partirsi. ANDAR A CAMIN FRANCESE , Andare per li- ANDAR IN BUZARE. V. BUZARA. 12
ES SER IN ANDA (che i Francesi dicono Elre nea retta ; Navigare a golfo lanciato. ANDAR IN DRIO, V. DRIO.
en train) Essere in esercizio o in alto pra- ANDAR ADASIO, V. ADASIO. ANDAR IN EPICO , significa propriamente
tico, nell' uzione del fare , ovv. Avere in- ANDAR A CONTRARIA, V. ANDAR CONTRO usare l'epica serietà fuor di proposito, sia
clinazione o prurito o voglia o capriccio o AQUA. nel fare sia nel dire.
disposizione a che che sia -- ESSER IN AN- ANDAR A DINDEN O A DINDONÒN , Andare ANDAR IN FURIA, V. FURIA.
DA DE CORER, de bever, de BALÀR, DE BASTO- attorno perdendo il tempo ; Andar aia- ANDAR IN LETO, V. LETO .
XAR ec . Aver prurito, disposizione, voglia to ; Andar aione. ANDAR IN MALORA, V. MALORA.
o il ticchio o simile di correre ec. ANDAR A FARSE BUZARAR O SQUARTAR , An- Andarsene, Andar a far i fatti suvi; Pi-
ANDADURA , s . f. Andatura , Il modo del- dar al diavolo, in un forno , alla malo- gliar l'ambio ; Andar con Dio ; Farsi con
l'andare , V. ANDA. ra; Andar a farsi rastrellare. Dio ; Ambulare, Andar via,
ANDAMENTO, s . m. Andamento e Andatu- ANDAR A GATOGNAO, V. GATOGNÀO . ANDAR SU, V. Su.
ra, L'azion dell' andare o del camminare. ANDAR A LA BABALA, V. A LA BABALÀ. ANDAR VIA A LA ROMANA , Partire alla ro-
BON O CATIVO ANDAMENTO, Andamento, e ANDAR A LA BIRBA, V. BIRBA. mana, cioè Senza salutare. V. ARI.
per lo più Andamenti in plur. , e Andatu- ANDAR AL DE LÀ, V. LA. ANDAR VIA COI SO ANZOLETI, Trasognare,
ra dicesi fig. per Condotta , Modo di proce- ANDAR A ORBON, V. ORBÒN. Andar vagando colla mente. Andar nelmon-
dere o Azioni delle persone . ANDAR A PALPÒN, V. PALPON. do della Luna ; Avere gli occhi a' nugoli;
ANDAMENTO D'UN AFÀR, Corso o Disposi- ANDAR A ROMA E NO VEDER EL PAPA, detto Porre una vigna ; Vagillare , Distrarsi ;
zione d'un affare. fig. Cadere il presente sull'uscio ; Dise- Levarsi a volo; Trasvolare ; Tenere , An-
ANDANA , s . f. T. Mar. Andana , Dispo- gnare e non colorire ; Fiorire e non grani- dare o Stare sopra fantasia , Essere di-
sizione e collocamento delle mercanzie in re, Modi fig. che valgono Condur un nego- stratto col pensiero.
una nave. zio bene fin quasi alla fine e guastarlo in ANDAR VIA CO LA TESTA , Andar vugando
CHIASSAR L'ANDANA, Romper l'andana , sulla conclusione. colla mente ; Fantasticare ; Esser sopra
Espressione mar. che significa Scomporsi ANDAR A SBRINDOLON , V. ANDAR A DINDỒN. pensiero. - VAGO VIA CO LA TESTA CO FAZ-
per qualche accidente l'andana , o Aprir ANDAR A SPASSO, V. SPASSO. ZO ORAZION , Nell' orare mi si sparge la
la stiva e levar una parte delle mercanzie. ANDAR A TORZIO, V. TORZIO. mente.
Il volgo dice talvolta ANDANA in vece di ANDAR AVANTI, Precedere ; Antiandare. ANDAR VIA CO LA RABIA, Partire alla rot-
ANDA nel sign. di Andamento ; Andare. ANDAR TROPO AVANTI , detto fig. Entrare o ta o in rolta, Con ira.
A L'ANDANA, All' andata ; All' andare , Andar troppo innanzi, vale Avanzarsi trop- ANDAR VIA DEL SO PAESE , Cessarsi dalla
Al camminare ----- A L'ANDANA EL ME PARE- po col discorso ; Uscir de' termini ; Eccede- patria, Allontanarsi.
VA UNA DONA , All' andata parevami una re ; Andar al di là.. ANDAR VIA DE Le bone zornae , Continua-
donna. ANDAR A ZIRANDOLON, V. ZIRANDOLÒN. re il buon tempo; Continuare delle buone o
EL XE IN ANDANA, vuol dire Egli prose- ANDAR CO LA PANZA AVANTI, V. PANZA. delle belle giornate .
gue cioè Seguita a camminare. ANDAR CON DIO, V. DIO. ANDAR VIA DURO DURO. V. DURO.
ANDANTE, 8. m. Andante, T. di musica. ANDAR CONTRO AQua, Rimontare il fiume- ANDAR VIA EL GRILO, Uscire il ruzzo, Cac-
PASSO ANDANTE, Passo mediocre, cioè Nè Andar contro acqua , direbbesi del Far an- ciar il buon umore.
affrettato nè tardo. dare la barca contro la corrente del flusso ANDAR VIA IN PRESSA, Battersela ; Giuo-
COSSA ANDANTE, Cosa mediocre o mez- marittimo - Detto in sign. fig. Andar con- car di calcagna, Fuggir lestamente.
zana. tro acqua, vale Far che che sia contro al- ANDAR VIA LA COLARA, Uscir l'ira.
ANDÅR , s . m. Andare ; Andamento ; An- l'uso od opinione comune, far in opposto. ANDAR UN DOPO L'ALTRO , Andare alla sfi-
datura, Passo , gita , cammino , Modo di ANDAR CON UNA DONA , Mescolarsi ; Gia- lata, vale Successivamente , ma senz' or-
camminare. cere ; Albergare. dine.
AND ANE ANE 55
ANDAR ZO, V. Zo. E CHE LA VAGA! Dicesi famil . e talvolta Anima si dice per la Parte interiore di
ANDE A LE CAGHE, modo basso e scherze- per allusione motteggevole a conviti, goz- molte cose, come l'Anima delle radici.
vole , Andate ; Andate via ; Andate con zoviglie, feste , bagordi , vita licenziosa od ANEMA DE BOTON, Fondello o Anima.
Dio. altro simile, che facciasi da persone prodi- ANEMA DEL CANON, V. CANON.
A TUTO ANDAR , A tutto andare , vale Al gbe o di mezzi ristretti ; e questa maniera ANEMA DE LA COLARINA, Goletla del colla-
più, A rigore. vernacola corrisponde in qualche modo a re, Quel ripieno trapuntato e rinforzato con
CHI VOL VAGA E CHI NO VOL MANDA , Chi Evviva ! detto per sarcasmo cioè per deri- ossicini di balena , che s'involge da quella
vuol ottenere una cosa, vada a chiederla sione fatta motteggiando. Disse il nostro striscia di pannolino che portasi al collo. I
o a prenderla. Non è più buon messo che poeta Francesco Gritti nell' apologo EL RE Francesi la chiamano Porte-collet.
sè stesso. Chi vuol vada , e chi non vuol DE COPE . ANEMA DEL CORNO , Gemma del corno , La
mandi. Chi va lecca, e chi sta si secca. E CO I S'HA FATO RADOPIAR LA PAGA, seconda scorza delle corna del castrato, del-
Chi fa per sè, fa per tre. Chi per man d'al- SON UN TITO, UN TRAIAN, E CHE LA VAGA ! la quale si fa la coppella.
tri s'imbocca , tardi si satolla ; E valgono CHE LA VAGA STA BARCA BUZARONA O BU- ANEMA DEL FERO DA SOPRESSÀR , Anima,
che Negl' interessi proprii ciascuno è più DELONA, prorompe talora un altro, che do- Grossa piastra di ferro, che scaldata rovente
accurato degli altri . po aver sofferto molte disavventure , sente si mette nel ferro da dar la salda.
FAR ANDAR UN NEGOZIO, Dirigere, Ammi- l'annunzio d'una nuova sua disgrazia ; ed è ANEMA DEL FOLO, Anima o Animella, Pez-
nistrare un negozio. com'e' dicesse, Vada il mondo in carbona- zetto di pelle , che forma nel soffietto una
LASSAR ANDAR, Trascorrere ; Trasanda- ta, non me ne cale. specie di turacciolo per ricever l'aria.
re; Negligere ; Far vista di non vedere. ANDATA, s. f. Andata, L'andare. ANEMA DE FOLO, detto fig. Sgherro ; Si-
LASSAR ANDAR UNA CORTELADA , Lasciar SOSPENDER L'ANDATA, Sospender la gita cario ; Gente da scarriera ; Gente da bo-
andare un colpo o simile, vale Scagliarlo. o l'andata. sco e da riviera : dicesi degli Uomini pre-
LASSARLA ANDAR PER LE BRAGHESSE , La- ANDÈMO, (coll' e larga) Andiamo , Presen- sti ad ogni mal fare.
sciarla andar nelle calze ; cacarsi sotto. te del verbo Andare. ANEMA DEL GEMO. V. GARGATO.
LASSAR ANDAR O CORER L'AQUA PER EL SO ANDEMO, dicesi anche per Voce eccitatoria ANEMA DEL VIOLIN, Anima.
MOLIN. V. AQUA. e corrisponde al Su via ; Alto ; O via , che ANEMA BUZEVIA O ANEMA NEGRA O ANEMA
L'È ANDÀ, Morì ; s'addormentò. valgono Presto, Finiamola, Spicciamoci. FATA E DITA, Anima bigia, dicesi bassamen-
MONEA CHE VA, Monela che corre, o ch'è Talvolta è voce di rimprovero che impo- te per ingiuria a Persona malvagia. V. ANE-
in corso, cioè Che si spende ed è ricevuta. ne silenzio o moderazione, V. ANEMO. META.
No GHE NE VA E no ghe ne vieN , Non gli ANDIÈTO , s. m. Anditino, Piccolo andito. ANEMA SANTA E CORPO RABIOSO , ingiuria
appartiene, Non è cosa che debba interes- ANDIÈTO DEI ZARDINI , Violtolo ; Andare , che si suol dire a' bacchettoni stizzosi.
sarlo: Non ci ha che fare. Piccolo andare ne' giardini ed altrove, ben ANDAR A L' ANEMA , Andare all' anima ;
NO L'ANDARA SEMPRE CUSSÌ , DISEVA QUELO accomodato e disegnato. Andare al cuore, a genio, a sangue.
CHE MENAVA EL ROSTO , Sempre non islà il ANDIO, s . m. Andito, Stanza stretta e lun- AVER L'ANEMA VERDE O NEGRA CO UNO ,
mal dov'ei si posa , cioè Gli stati talor si ga ad uso di passare, o che unisce le case Aver l'animo grosso con alcuno, Esser in
mutano dal male al bene. Sempre non ride disgiunte. V. CORIDOR - Androne , Andito collera.
la moglie del ladro, A lungo andare sono lungo, per lo quale dall'uscio della via ci por- AVER UN' ANEMA PICOLA O DE MERDA , Ave-
scoperte le tristizie. tiamo ai cortili delle case. re un animuccio, Esser un dappoco, un co-
E VA E VA E PO TI GHE CASCHI , Tanto va ANDIO DE LE STALE O DEI TEATRI , Corsia, dardo.
la gatta al lardo, ch'ella vi lascia la zam- cioè Quello spazio voto e non impacciato nel BUTAR FORA L'ANEMA , Recere l'anima ,
pa, Chi non s'astiene dal cimentar i peri- mezzo di essi. Vomitare.
coli, vi cade. ANDRIÈ , s. m. Andrienne , Sorta d'abito SENZ'ANEMA, Inanimalo.
LA GHE ANDAVA, Appartenere ; Spettare ; femminile con coda, che ora più non s'usa. DAR L'ANEMA E 'L corpo per QUALCUN, Dar
Esser di dovere, di giustizia o di conve- ANÈLO, s . m. Anello. CASTON DE L'ANE- la vita, Espressione d'affetto per alcuno.
nienza. Lo, Castone , V. CASTÒN -- VERA DE L'ANÈ- DARSE A L'ANEMA, Darsi al buono , a Dio,
SE NO L'È ANDA L'È PER ANDÀR , Chi non LO, Gambo. allo spirito, all'anima .
è in forno è in sullu pala, cioè Chi non ANELO MATRIMONIAL, Anello , Fede · Dar DIO GHE DAGA BEN A L'ANEMA SÙA , Dio
è rovinato e fallito, è in sul rovinare. l'anello, vale Confermare lo sposalizio, con- gli faccia pace all'anima ov' egli è, Dicesi
SE LA VA LA VA, o VA co va, o SE NO LA giungendo in matrimonio . di qualche defunto.
VA BURLAVA, Se coglie colga ; 0 guasto o * Dar l'anelo era anche una promessa di Do ANEME E UN CORPO SOLO, Due anime
fatto: dicesi di Cosa a ripentaglio di dubbio matrimonio, che precedeva , talvolta anche in un nocciolo, si dice di Due intrinsecissi-
evento. Vassi capra zoppa , se lupo non di più mesi, la celebrazione effettiva di esso. mi amici. Esser una peverada.
Finloppa ; e vale Che si seguita a far Si dava e si dà l'anello per promessa , ed IN CARGO DE L'Anema, V. Cargo.
male in sin che si dà nel gastigo ----- Sor- anche, fra le persone colte, qualche altro re- ME DESPIASE IN te L'anema , Mi dispiace
taecia, L'accidente. La sortaccia contro galo. infino al cuore.
I opinion de' medici lo fe' guarire — E VA ANELI DE LA CAENA , Anelli ANELO DE MIA MARE O MIO PARE BONʼANEMA, Mia ma-
E VA E PO SE GHE CASCA, A lungo andare FERO, Ghiera, V. VERA, dre o mio padre di buona memoria , cioė
bisogna cadere - VAGA CO LA SA ANDAB , Sia ANELO DE CAVEI Cincinno ; Anello , Piega Defunti.
come si voglia ; Comunque sia la faccenda. de' capelli a forma d'anello. NO SE SENTE ANEMA NATA, Vè un tacere,
COME VALA ? V. COMÒDO. FATO A ANELI, A anelli; Inanellato , A un silenzio profondo . Non si sente un
ANDAR DE FICÒN V. DE FICÒN. foggia d'anelli. zillo - NO XE RESTÀ IN CASA ANEMA NATA ,
ANDAR DE SPIRON BATUO, V. SPIRÒN. ZOGAR A L'ANÈLO, V. ZOGAR. Non è rimasto in casa nè can, nè gatto,
ANDAR DE MAL in pezo, V. Mal. COMPARE DE L'ANELO, V. COMPARE. Nessuno affatto NO PASSA ANEMA VIVA ,
ANDAR DRIO, V. DRIO. ANELÒTO, s. m. V. in SCHIOPO. Non passa anima viva, Nessuno.
ANDAR A LE CAGHE, V. CAGHE . ANEMA, s. f. Anima , Il principio della vita OMO CHE GA DE L'ANEMA , Uomo che ha
ANDIR A PATRASSO , V. PATRASSO. d'ogni creatura vivente. coraggio, cuore in petto, ingegno, valore.
ANDAR DE OCO, V. Oco. Anima o Fiato, dicesi per Persona indi- PENSAR A L'ANEMA , Acconciarsi dell' a-
ANDAR IN OCA, V. OCA. vidua TANTE ANEME IN T'UNA CASA , Tanti nima.
ANDAR IN BORDELO, V. BORDELO . fiati o Tante anime , cioè Tante persone. TORNAR L'ANEMA IN CORPO, Tornar l'ani-
36 ANE ANG ANG

ma in corpo ; Far pisciar la paura , ÀNEMO, s. m. Animo , La parte intellettua- NOL M'HA DA Angolo de parlar, Non mi
Ripigliar il coraggio smarrito. le dell'anima ragionevole. die' tempo o campo o appicco di parlare.
IN ANEMA MIA, Specie di giuramento fa- Animo , dicesi per Ardire , Ardimento , TROVAR ANGOLO PER SCAMPAR O PER ALTRO,
mil. V. IN CARGO DE L'ANEMA, in CARGO. Animosità, Audacia. - ME BASTARIA L'ANE- Trovar la gretola ; Scappare o Uscire per
ANEMA, add. Animato cioè Incoraggiato. MO DE MAGNAR, Mi darebbe l'animo di man- qualche gretola, Uscire o Cavarsi da qual-
Animatissimo è il superlativo. giare CHIAPAR ANEMO, V. CHIAPAR. che difficoltà.
Animato , si dice anche per Affettuoso, Animo, per Volontà, Desiderio , Talento. ANGONIA, 8. f. (probabilmente dal radicale
di cuore. Animo crudo, imperversato , contrario di latino Ango) Agonia o Angonia e Angoscia.
CORPO ANEMA, Animato, Che ha vita sen- Animo buono, inclinato al bene. FAR L'ANGONIA, Raccomandar l'anima.
ziente. ANEMO GRANDO, Magnanimo . SONAR L'ANGONIA, Sonar il transito.
ANEMÀL, s. m. Animale. ANEMO, detto avv. e in modo imper. Alto ; ESSER IN ANGONIA, Agonizzare .
Bestia, Bruto, Belva sono nomi genera- Bene ; Su via; Via su ; A noi ; O via ; Olà, ANGONIA DE SONO, Morir di sonno o Ca-
li di tutti gli animali irragionevoli . e valgono Presto, Finiscila. scar di sonno, vale Aver voglia grandissi-
ANEMAL signica anche Bue UN PER Animo, detto in forza d'interiezione, va- ma di dormire, un sonno eccessivo. RO
D'ANEMÀLI, Un paio di buoi. le Sta di buon cuore, Confida, Coraggio. ANGONIZANTE , add . Agonizzante , Ch'è
ANEMAL DA TERA E DA AQUA, Anfibio. Anemo mo ! Maniera fam. eccitatoria, vicino a morire .
ANEMAL DA DO PIE, Bipede, l'uomo , i pol- Animo ; alle mani ; alla prova , al fatto. ANGOSSA, 8. f. Angoscia , Travaglio , af-
li etc. DA QUATRO PIE, Quadrupede o Qua- ANÈMOLO , s. m. Anemone de' giardini , fanno, afflizione. L
drupedo, come il cavallo , il cane etc. --- Fiore annuale notissimo , che chiamasi da ANGOSSA, da noi si dice anche per Spa-
DA PIÙ PIE, Polipede e Mollipede, Che ha Linn. Anemone Coronaria. vento, Terrore, Paura terribile. - XE ME-
molti piedi, come diversi insetti. ANEMOSITÀ , s . f. Odio ; Rancore ; Incli- GIO AVER PAURA CHE ANGOSSA, Meglio è dir
ANEMAL PORCIN, V. PORCELO. nazione all' odio o alla malevolenza ; Per- un poltrone qui fuggì, che qui fermossi un
ANEMALI DA MORTURA, T. de' Beccai , Ani- secuzione d ' alcuno ; Invidia del bene al- bravo e si morì.
mali da macello. trui. Tali sono i varii sensi che noi attac- AVER ANGOSSA, Spaventarsi ; Alterrirsi.
COSSA DA ANEMAL, Animalesca - DA ANE- chiamo alla voce Anemosità. AVER ANGOSSA DA LA VOGIA, V. SGANGOLIR . 2
MAL detto avv. Brutalmente ; Brutamente , AVER DE L'ANEMOSITÀ CONTRO UNO , Aver FAR ANGOSSA, detto in altro sig. Fare sto-
e vale Sconvenevolmente, villanamente - dell'odio contro uno ; Odiarlo. maco ; Stomacarsi.
FAR DA ANEMAL, Bruteggiare, Far da bruto. ANESE, s. m. Anice o Anace, Sementi d'u- ME VA L'ANGOSSA AL CUOR, Il dolore o l'an-
TI XE UN GRAN AMEMAL, Animale ; Stupi- na Pianta così nominata, detta da Botani- goscia mi passa il cuore ; Mi scoppia il
do , dicesi ad una persona sciocca , V. ANE- ci Pimpinella Anisum, e che hanno molto cuore; Mi muoio di dolore, cioè Non posso
MALAZZO. rapporto con quelle del finocchio . resistere al dolore ch'io provo ; e tanto s'in-
ANEMALAZZO, add. Animalaccio ; Anima- ANESI CONFETÀI, Anici in camicia, dicon- tende di dolore fisico come di morale.
lettucciaccio ; Animalone ; Bestialaccio , si per ischerzo gli Anici coperti di zuc- ANGOSSAR , v. Angosciarsi, Affunnarsi.
Agg. ad uomo quando è senza ragione o di- chero ovvero confetti. ANGOSSAR DA LA VOGIA, V. STRANGOSSAR .
scorso. ANESÒN, s. m. Anisetto, T. del Commer- ANGUÈLA , s. f. T. de' Pesc . Specie di Ale-
Detto per ANEMALÒN, V. cio, Acquavite stillata con infusione di anici. rina, detto da altri Pesce argentino : ben-
ANEMALETO, s . m. Animaletto ; Animali- ANETO, s. m. UN ANETO, Un annuccio, Un chè questo nome sia dato nel nostro verna-
no; Animaluccio o Animaluzzo. anno breve. colo ad altro pesce ( V. ARZENTIN ) . Pesce
Animalculo, direbbesi a minutissimo ani- SARA DO ANETI CHE etc. Sarà per la via minuto di mare, di laguna e di valli ma-
2-
male microscopico. di due anni che etc. remmane, detto da Lin . Atherina Hepsetus.
ANEMALÒN, s. m. Animalone , accresc . di LA GA I SO ANETI, Ella non è come l'uo- QUEL DA LE ANGUELE , chiamasi da noi
Animale, e per lo più detto per ischerno a mo fresco nè d'oggi nè di ieri, Dicesi di Quel pescatorello che va per la Città ven-
cagion dell' ignoranza o della goffaggine . Donna non giovane, e vale Aver degli an- dendo di tali pesciatelli , che per lo più ser- 29PL
ANEMAR, v. Animare o Inanimare, e Ina- ni ; Antico d'anni. Fu pur detto , La mer- vono di cibo ghiotto a' gatti. Galtaio dicesi
nimire, Rincorare , Incoraggiare , Dar co- la ha passato il Po, ovv. Il merlo ha pas- in Firenze a quel Beccaio, che va attorno
raggio. sato di là del rio. vendendo carne per darla ai gatti.
ANEMÈLA, s . f. Animella e Valvula, Quel- ANETO , s. m. Anelo, Pianta annuale che ANGUELA AGONA, s . f. T. de' nostri pesca- L
l'ingegno dentro a checchessia , il quale si coltiva negli orti , detta da' Botanici 4- tori, che nell'Istria dicesi AGÒN ed a Trie-
facilita o impedisce l'entrare o l'uscire nethum graveolens , la quale è molto si- ste GARAL. Pesciatello di mare, ch'è forse
dell' aria o di qualche liquore , come nelle mile al finocchio. una varietà dell'Atherina Hepsetus sopra
trombe da trar acqua. ANÈTODO, s. m . Voce triviale per Aned- indicata, benchè sia molto più grande . Esso
ANEMELA DEL CACAO O DE LA FAVA e simi- doto. è di corpo fusiforme, con testa più piccola
li, Germe. ANFÌBIO, s. e add. Anfibio o Ancipite , Ani- e muso più acuto dell'ANGUELA comune ,
A NEMÈR, s . f. V. CORONÈTA. male da terra e da acqua. Per simil . dicesi brilla d'un argento più vivo, ed è comme .
ANEMÈTA, s . f. Animetta, preso per dimin. metaf. d'un uomo, e vale Equivoco, da non stibile ottimo. Nell'Istria è comune , ma rà-
di Anima, si dice per vezzo o compassione , fidarsene . ro fra noi.
di Picciol fanciullino, come Creaturina. ANFORA, s. f. Anfora chiamasi in commer- ANGUILA, 8. f. Anguilla. V. BISATO.
Detto per agg. a Persona , Animuccia , cio una misura di liquidi che contiene quat- ANGURIA, 8. f. (forse dal Greco Aggurion,
e vale Malizioso , accorto UN BOCONCIN tro bigonci. V. BIGONZO . che vale Cucumis o dal barb. Angurius) to-
DE ANEMETA ! detto coll'ammir. Cecino , di- ANGOLO, s. m. Angolo. scanamente Cocomero . Frutto notissimo ,
rebbesi ironicamente di Persona trista e ANGOLO, nell'uso più comune , noi lo di- detto da' Francesi Mellone d'acqua , che
maliziosa. V. ANEMA. ciamo per Modo ; Motivo ; Mezzo; Apertura ; chiamasi Anguria anche in altri luoghi d'I-
ANEMÈTA DE LA LUME , Luminello , Quel- Ripiego ; Opportunità. talia ; ed è nominato da' Botanici Cucurbita
l'anelletto dove s'infila il lucignolo della No GH'E ANGOLO, Non c'è modo ; Non Citrullus. V. CUGUMERO.
lucerna. c'è mezzo o via. ANGURIER, s. m. Cocomeraio, Golui che
ÂNEMÈTA DEL CALICE , Pala o Animella NOL GA ANGOLo da defenderSE , Non ha vende i cocomeri o sia le angurie.
del calice, Quadrello di biancheria ben in- luogo o punti di difesa ; Non ha giustifi- ANGURIÈRA, s . f. Cocomeraio o Cucume-
saldata ad uso di coprir il calice. cazione. raio, Campo dove nascono i cocomeri.
ANO ANT ANT 37
ANGURIÈTA, s . f. Cocomerello, Piccolo co- PORTAR BEN I SO ANI, V. PORTAR. LA SOLITA ANTIFONA, Locuz. fam. La so-
comero. ANOGIAR, V. V. SECAR e STUFAR. li'a canzone, cioè Le solite querele o la-
ANGUSIGOLA (probabilmente dal lat. Acus) ANSA, s . f. dal latino Ansa nel sign. di Occa- menti L'antifona è più lunga del sal-
s. f. T. de ' Pesc. Angusigola, detto già latin. sione. mo, dicesi in prov. Quando altri per dire al-
Belone e poscia da Linn. Esox Belone. Pe- ANSA, 8. f. o ANSO e ANSIO, m. Afa, Vampa cuna sua cosa, si va avviluppando con lunghi
sce di mare notissimo, di corpo molto al- affannosa, fastidio, inquietudine provegnente giri di parole prima d'incominciarla, ed è
lungato a guisa di biscia , stretto e quasi da gravezza d'aria, o soverchio caldo che simile a quell'altro, Più la giunta che la
quadrangolare, ch'è buonissimo cibo. rende difficile la respirazione Ansietà ; derrata.
ANGUSIGOLA FALSA, s. f. T. de' Pesc. Ambascia ; Anelito e Bussa, dicesi l'Angu- ANTIGAGIA, s. f. Anticaglia, Nome generi-
Ago o Aguglia. Pesce di mare chiamato da stia o affanno di respiro, che nasce da sover- co di cose antiche.
Linn. Syngnatus Acus. Esso somiglia mol- chio correre o da gran fatica Ansamento Anticaglia e Antichità, dieesi anche in
to all' Angusigola, benchè sia più piccolo e è Quell' impeto o romore che fa il respiro, vernacolo per dispregio di Donna vecchia.
sottile ; è in oltre di pelle assai grossa, onde quando si ripiglia il fiato frequentemente Anticagliaccia è avvilitivo di Anticaglia.
non è buono a mangiare. con affanno . ANTIGAGIA DE PAROLE, Arcaismo, Vecchiu-
ANI ANI, Ani ani, Voce colla quale si chia- Ansa, dicesi anche nel sign. di Avidità, me e s'intende di parole e maniere di par-
mano e allettano le anitre domestiche. desiderio grande di checchessia. lare rancide ed antiquate.
ANIANÒRUM, ovV. ANI COI ALTRI ANt, Anni DAR ANSA A QUALCUN, Dar ardire ad al- ANTIGHETO , add. Antichetto, Antico anzi
domini, Lunghezza di tempo indetermina- cuno, Rincuorare . che no .
to , quantità di anni. Xɛ ANI ANORUM CHE ANSÅR , 8. m. Ansamento , Alenamento , ANTIGO, add. Antico, Trapassato da più se-
NO TE VEDO, Sono anni domini che non ti L'ansare o l'alenare. V. ANSA. coli; o anche per Vecchio semplicemente, e
vedo. ANSAR, v. Ansare, che dicesi anche Anelita- s'aggiunge a cosa che sia ancora in essere.
ANIMI CONCORDI, Unanimi e concordi, re e Anelare, Respirar con affanno. MANIERA DE SCRIVER ANTIGA, Maniera an-
Di consenso unamine. ANSIA, s. f. Voce antiq. Ambascia ; Angu- tiquata, cioè invecchiata.
ANO, s. m. Anno, Il tempo che si percorre stia, Affanno di cuore, Travaglio. Anticheggiare, vale Aver dell'antico .
dal gennaio al dicembre. OH QUANTE V'ENTRA IN PETO ANSIE E PAURE, OMO TAGIÀ A L'ANTIGA, V. Omo .
Annata, dicesi lo spazio d'un anno intie- leggesi in Varotari, e volle dire, Da quante ANTIGONISTA, s. m. Antagonista , Con-
ro, cioè di dodici mesi-Biennio Di due an- angustic e paure non siete voi trava- traddittore, emulo nella disputa o simile,
ni ; Duennale, Che dura due anni o che ri- gliati! Competitore.
corre ogni due anni, Periodo duennale -- ANSIETÀ, s. f Ansietà, Noi intendiamo Im- ANTIMAMA, s. f. T. Mar. Risacca, Signifi-
Triennio, lo Spazio di tre anni, Trienne, pazienza che si ha nell'aspettar qualche cosa. ca il ritorno dell'onde o dei fiotti del mare,
Di tre anni o Che ricorre ogni tre anni. Ansia è lo stesso che Ansietà. che si stendono con impeto contro una spiag-
Passando un triennio ; Festa triennale, ANTA - RivÀ A L'ANTA , dicesi per ischerzo gia o sopra una costa, e vi si rompono ed
Di triennio, appartenente a triennio - Qua- di rima, e vale Quaranta, cioè Giunto col- alternativamente si ritirano . Rimpotio o
driennio, Lo spazio di quattro anni, e quin- l'età alle diecine che terminano in anța, la Ribollio, dicesi ad Uaa piccola maretta mol-
di potrebbesi dire Quadriennale ; Quin- prima delle quali è quella degli anni qua- to frequente ed incomoda, che si fa sentire
quennio e Quinquennale ; Sessennio ranta : volendosi indicare che Quand'uno ar- talvolta anche in porto .
Sessennale; Settennio e Settennale ; Olten- riva a quell' età, comincia ad invecchiare. ANTIPASTO, 8. m. Antipasto, Le prime vi-
nio; Novennio e Novennale ; Decennio e Sul qual proposito fu detto , Quando ha vande della tavola, che dal volgo della To-
Decennale - Nel dizionario enciclop . del- passato l'anta digli Tordo : cioè Stordito : scana dicesi Comincio, e dalle persone civili
l'Alberti non si trovano le voci Quadrien- giacchè dopo i 40 anni l'uomo comincia a di- Principii.
nale, Sellennio, Ottennio. venire tardo e meno svelto . ANTIQUARIO , s. m. Antiquario, Colui che
OGNI ANO PASSA UN ANO, Ogni dì ne va un ANTEATO, s. m. Anteatto, Termine usato attende allo studio delle cose antiche ; Me-
di, Il tempo passa . spesse volte nel Foro, e vale Allo anterio- daglista , Chi raccoglie e studia antiche
ANI DE LA DISCRezìon, V. DiscrEZÌON. re, o antecedente. Scrivesi da taluno ; Si Medaglie. Muscante, Chi si diletta di musei,
ANI D'ITALIA, dicesi scherzevolmente per unisca agli antealli, e vale S'unisca agli Chi sta sul far musei.
simil. della Lira italiana, che vale il doppio atti antecedenti ovv. al processo. ANTIQUARIO, riferito ad uomo, Zazzero-
della Lira veneta ; onde dicendo Il tale ha ANTÈNA, s . f. Antenna, Propriamente quel- ne, detto fig. vale Uomo di costumi al-
trent'anni d'Italia, intendesi il doppio, cioè lo Stile che s'attraversa all'albero del navi- l'antica.
sessanta. glio, e per l'Albero stesso ; E ancora per ANTIVEDENZA, s . f. Anlivedimento, L'an-
AVER I ANI DE NOE OVV. I ANI DE LA MATA Ogni legno lungo e diritto come stile. V. tivedere, prescienza - Previdenza, Il pre-
PENON e FIORIR. vedere.
SCUFIA, Áver più anni del Disitte o di Noè,
Vivere lunghissimo tempo, Esser assai vec- COGION DE L'ANTÈNA, T. Mar. Carro del- ANTIVIZILIA, s. f. Antivigilia.
chio. l'antenna, dicesi anche alla Parte inferiore ANTONIO, Nome proprio di uomo. V. TONI.
ZE ANI O ANI ANORUM CHE NO SE VEDEMO, dell'antenna . SIOR ANTONIO DAI BOTONI, chiamasi da
Sono anni domini che non ci vediamo, ANTENÈLA, § . f. Cucchiaia, chiamasi quel- molti giuocatori per ischerzo la carta del
cioè È gran pezzo o buona pezza, etc. la Pala di ferro ribordata da tre lati, con dieci di danari, per qualche analogia gros-
TRA UN ANO E L'ALTRO, OVV. UN ANO RE- manico di legno lunghissimo, che serve per solana alla Bottoniera.
cavare il sabbione, il fango o altre sozzure SIOR ANTONIO DAL BUTIRO , si chiama poi
FANDO L'ALTRO, Un anno per l'altro, ovv.
Di rio in buono o Di rimbuono , vale Rag- dal fondo dei canali o de'fiumi. I Francesi un Personaggio ridicolo, che vedesi talvolta
guagliatamente . la chiamano Drague. sulle scene nella commedia di questo tito-
LA GA I SO ANI, V. in ANETO. ANTEPÒNER, v. Anteporre, Preferire. lo, il quale rappresenta un giovane Vene-
L'ANO DEL DO O DEL DIESE, Maniera fam . ANTIAN, 8. m. Tegame, Arnese di terra cot- ziano avannotto , semplice e timoroso dei
Ab antico, Fino da antico tempo. ta, che serve all'uso di cucina per friggere fantasmi .
LE DONE SE SCONDE I ANI, Le donne fro- V. TECHIA. SIOR ANTONIO DAL BUTIRO , Si dice ancora
dano gli anni ; cioè Dicono di averne METER IN ANTIAN, Integamare. per agg. a Colui che abbia il vestito unto
meno. COLPO D'ANTIAN, Tegamata. e bisunto.
BON CAPO D'ANO, Dare il buon capo d'an- ANTIANELO, s. m. Tegamino. ANTRO, Idiotismo della bassa gente, che di-
no o il capo d ' anno. ANTIFONA , s . f. Antifona. cesi per Altro.
38 АО APE APL

ANUALITÀ, 8. f. Tributo ; Fitto annuo role , delle quali non ti lasci raccapezzare APELAZION IN ATI, dicevasi la Dichiarazione
Quota annua ; Rendila o Peso fisso. il senso ; ed è come tu gli dicessi , A bel- fatta dinanzi al primo giudice , di aggravarsi
ANUIR, v. ( dal lat . Annuire ) Condiscende- l'agio, ch' io possa intendere quel che voi di qualche sua sentenza o decreto, anche
re; Secondare ; Acconsentire. dile ; Non trascorrete ; Spiegalevi e simili. non iscritto. Ciò potevasi fare nello Stato ,
ANZA, s . f. (colla z aspra) e più comunemen- APAGAR, v. Appagare, Compiacere. ma non a Venezia. Vedasi BOLETINARIA .
te LANZA , Voce rurale, Angue ; Serpicella APAGARSE, Appagarsi ; Acquiescere. APELAZION GENERICA , Appellazione della
o Serpella, Piccola serpe come vipera, che APAGARSE DE L'ONESTO, Leccare e non Sentenza pronunziata e da pronunziarsi .
sta sotterra e specialmente ne ' luoghi umi- mordere, cioè Contentarsi d'un onesto gua- Tale modo di appellazione aveva vigore per
di della campagna . dagno o di che che sia. due anni, ed era concesso ai soli sudditi Ve-
ANZANA, V. ALzana. APALTADÒR, s. m. Appaltatore, Chi assu- neti delle provincie oltremarine.
ANZELICO, add. Voce antiq. Angelico. me un appalto o impresa del Pubblico . Fi- APELAZION DE SBALZO dicevasi a Quella
ANZI , avv. Anzi, Ma piuttosto. nanziere o Fermiere, dicesi l'Appaltatore di che veniva immediatamente insinuata diuan-
Vale ancora fra noi per Sì ; Appunto ; Per oggetti di pubblica finanza. zi ai Consigli e Collegi.
l'appunto ; Certamente. APALTO, s. m. Appalto, dicevasi sotto i Ve- L'appellazione dalle Sentenze ed atti eri-
ANZOLETO, s . m. Angioletto ; Angeletto ; neti, e dicesi ancora Quella specie di con- minali facevasi per mezzo degli Avvogadori
Angeluccio, Piccolo angelo Angioletto tratto per cui una o più persone assumo- di Comun, che chiamavano il processo al lo-
chiamasi fra noi un Bambino morto. no dal Governo il diritto esclusivo di ven- ro uffizio, e con decreto detto d'intromissio-
ANDAR VIA COI SO ANZOLETI, V. ANDAR . dere nello Stato una mercanzia o derrata ne lo portavano alla censura dinanzi al Con-
VESTIA GOME UN ANZOLETO. Vestita come o di esigere i dazii, pagando al tesoro pub- siglio di XL Civil nuovo o del Criminale
una ninfa, direbbesi per motteggio d'una plico la somma offerta all ' asta , ovvero tal- rispettivamente. V. INTROMISSION.
Donna abbigliata con troppa galanteria, cioè volta convenuta. Dicevasi Appalto del ta- APELO (coll'e larga) s. m. Tribunale d'ap-
vestita del color di rosa o celeste, con ca- bacco, del sale, dell' acquavite , dell' olio , pello o di appellazione o appellatorio.
pelli inanellati ec. della polvere ec. APÈLO O APELO NOMINAL , Francesismo ,
ANZOLETO PICOLO , s. m. T. de ' Pesc. EL GA L'APALTO DE LE BUZARE O DE LE Appellazione, che vale Espressione del no-
Pesce di mare chiamato dal Nardo Tri- PANCHIANE , Egli ha la gabella delle baie me - FAR L'APELO , Far la chiamata ,
gla Rodinogaster. Ha il rostro subifido , o delle favole o delle pastocchie, Direbbesi Chiamare i soldati pel loro nome ad uno ad
la linea laterale aculeata , le pinne petto- a chi si rende stucchevole del continuo con uno . Si dice altresì Cerca ; onde Far la C
rali minori delle altre ; il dorso e le pinne sciocchi discorsi. cerca; Trovarsi alle cerche.
sono di color rosso, il ventre bianco e tin- APANAR, v. V. Panàr. APETÀO, add. Voce ant. che ora dicesi PE-
to in parte d'un bel colore roseo. Esso è APARAR, V. V. Parår. Ti, V.
buono a mangiare ; ed arriva a mezzo pie- APARECHIÀR, v. V. Parechiàr, APETAO DE FUORA, Impalato di fuori co- Π
de in circa di lunghezza . APARENZA, s. f. Apparenza. me un cero.
ANZOLÈTO GRANDO . Altro pesce che so- APETAR, v. T. antiq. V. PETAR.
Omo de bela apareNZA, Uomo di appari-
miglia al precedente , ma non ha la linea scenza o appariscente, avvistato ; Un bel APETIR, v. Appetire o Appetere.
laterale aculeata , e giunge a grandezza mag- coram vobis. PIATANZA CHE SE APETISSE, Vivanda ap-
giore , sorpassando talora il piede di lun- L'APARENZA INGANA, L'apparenza ingan- petitosa, Che desta appetito; Tornagusto. V.
ghezza. Questo è detto da Linn. Trigla Cu- na; Quello che vero appare sempre vero PETITO.
culus, ed è buono a mangiare. non è; Chi vede il diavol daddovero lo ve- APETITOSO, add. V. PETITOSO.
ANZOLÈTO DE LA MADONA . Altro pe- APIASÈR, v. T. antiq. Piacere, V. PIASER.
de con men corna e manco nero ; Ogni
sce che i Romani chiamano Pesce Forca, e lucciola non è fuoco . In altro sign. Den- APICO , s. m. chiamano i Maniscalchi la
che Lacépède nominò Peristedion Cataphra- tro è chi la pesta, e vale L'affare non è sì Contusione e talora erosione , che fa un pie-
ctum, buono a mangiare. Fu detto ANZOLE- disperato come apparisce. de sopra l'altro delle gambe dinanzi del Ca-
TO DE LA MADONA perchè non pigliandosi MOLTA APPARENZA E POCA SOSTANZA, Indo- vallo, con lacerazione della corona, dolore ,
questo pesce che di rado, ed essendo facile a ratura; Palliamento ; Gran rombazzo e po- zoppicamento ec.
diseccarsi per la durezza delle sue scaglie, i ca lana ; Assai pampani e poca uva, e vale APIO, s. m. Sorta di Mela, V. POMO APIO.
Pescatori lo offrono e lo appendono per di- Grandi dimostrazioni e pochi effetti , Molto UN APIO O UNA CONSERVA DE APIO, Giuleb-
vozione alla Madonna. fumo e poco arrosto. V. Fumo. be di mele appie, Bevanda comune nelle
ANZOLETO , Uccello di mare , V. MUNE- NO BASTA L'APPARENZA, Parere e non esse- nostre botteghe di caffè, ed è acqua calda.
GHETA. re, è come filare e non tessere, Prov. e vale infusovi del giulebbo di mele appie o simile .
ANZOLO , s . m. Angelo o Angiolo. Che l'apparenza non basta dove bisognan gli APIZZOLÀO, add. e nel plur . Apizzoladi ,
Angelo, detto per agg. a uomo, vale Paci- effetti. T. ant. derivato, come pare, dal greco Pici-
fico, quieto, di costumi soavi. * EL XE TUTO APARENZA. Dicesi d'uomo los, Vario direbbesi in italiano Brizzolato,
CANTAR DA ANZOLO, V. CANTAR. povero e sciocco, che col discorso vuol com- screziato, cioè Macchiato di varii colori.
Angelo o Agnolo, Nome proprio di uomo. parire ricco e dotto. APLICANTE , s . m. Concorrente ; Offerente,
Angela o Agnola è la Femmina. APARIZION , s . f . Apparizione, Appari- Chi nel publico incanto concorre all' acqui-
PAROCHIA DE L' ANZOLO , Parrocchia di mento. sto di ciò che si vende o di quello che si
S. Raffaele Arcangelo , Titolare d'una APARIZION DE MORTI, Apparimento o Ap- delibera.
Chiesa parrocchiale di Venezia. parita di morti, La comparsa che alcuni APLICAR, v. Offerire ; Profferire ; Concor-
ANZOLO, Voce marin . Angelo o Angiolo , suppongono de' trapassati. rere, Quando parlasi di esibire alla pubblica
Palle di cannone attaccate ai due capi d'una APARTEGNIR, v. Appartenere, Convenirsi, asta o nel pubblico concorso.
catena o d'una spranga di ferro, ad uso di Richiedersi. APLICAR A UNA cossa, Inclinare o Inchi-
tagliare il sartiame delle navi nemiche. APARTEGNIR A QUALCUN, Appartenere ; Es- nare ad una cosa ; Pendere, Esser disposto
AO. Voce usata da' villici per fermare il ser appartenente o appartegnente ; Cadere o propenso.
corso de' buoi, e vuol dire Piano piano, A in alcuno. APLICARSE A STUDIAR, Applicarsi allo stu-
bell' agio. APASSIONARSE, V. PASSIONARSE . dio - Ammazzarsi in una cosa , dicesi esa-
Nello stesso signif. dicono i Veneziani APELAZION, s. f. Appellazione. Ne' tempi geratamente per Esservi tutto attento.
famil. Ao, ao, quando un tale facendoti un del Governo Veneto si distinguerano le se- APLICAZION, 8. f. Applicazione : Applica-
discorso ti sorprenda con molte confuse pa- guenti maniere di appellazioni civili. lezza .
APR AQU A QU 39
ant. dal barb. Appretiare, e vale Apprezza- AQUA DE FIEGORA dicono i Pescatori all'ac-
FAR LE COSSE SENZA APLICAZION, Fare o
Operare a stampa. re, Dar il valore alle cose. qua divenuta fangosa dal moto che fa il pe-
A POCO A POCO, modo avv. Appoco appo- A PROPOSITO , modo avv. A proposito ; sce piatto, come le Passere e i Rombi nel
Opportunamente ; Acconciamente ; A buo- levarsi dal fondo.
co o A poco a poco ; A poco insieme.
A POCO A POCO SE FARÀ TUTO, Pian piano na stagione. MOTO DE L' AQUA, V. MOTO.
si va ben ratto; A una a una, disse colui MOLTO A PROPOSITO , Appositissimo ; A AQUA CO L'ASÈO, Posca, Bevanda d'acqua
propositissimo ; Convenientissimo . mista ad aceto.
che ferrava le oche : per esprimere D'aver
alle mani cose difficili lunghe . ESSER A PROPOSITO , Essere il caso , il AQUA COPADA O AQUA CHE SE SOGNA, LO-
APÒLINE , s. m. Voce usata ne' seguenti momento, l'opportunità. V. PROPOSITO. cuz. fam. Acqua tiepidetta o tepidetta ;
dettati. A PROPOSITO de zuche o DE CARBON tre tiepidetta anzi che no. Acqua da bere , che
SOLDI AL BRAZzo, Maniera bassa fam . Sen- abbia appena appena perduto il fresco : co-
STAR IN APOLINE, Stare a meraviglia ;
Star bene, Godere ottima salute. za proposito; Fuor di proposito ; A spro- me l'acqua che si beve in sogno.
MAGNAR IN APOLINE, Slare in Apolline o posito; Mal a proposito ; Malapproposito. AQUA COL ZUCARO , Acqua acconcia o
Mescolar le lance colle mannaie. A pro- concia.
in Apollo , vale Mangiar lautamente e di
buon gusto. posito d'un chiodo di carro. Ricordare i AQUA MELADA, Idromèle o Acqua melata .
LA COSSA VA IN APOLINE, L'affare va a morti a tavola, Unire insieme cose dispa- AQUA NANFA, Acqua nanfa o lanfa, Ac-
maraviglia, benissimo, a vanga, per l'ap- rate. Son buone legne , dicesi Quando uno qua di fior d'aranci.
non risponde a tuono. AQUA PANADA, Acqua panata , cioè Medi-
punto. V. PETACHIO .
APONTAMENTO, s. m. Appuntamento , Ac- APROPRIAMENTO, s . m. Appropriazione ; cata coll' infusione di poco pane abhrusto-
cordo, Convenzione . Restare in appunta- e in cattivo senso, Usurpazione. lito.
mento di che che sia. V. RendevÙ. APROVAR, Approvare, Assentire. AQUA SPORCA, Sciacquatura. Broda dice-
Appuntamento, dicesi anche per Assegna- APROVAR, dicesi qui da molti idioti per si l'acqua brutta di fango e d'altre spor-
mento, Onorario, Paga, Salario. Provare, Far prova ― CH'EL ME L'APRO- cizie.
VA, Che me lo provi, Che mi dia prove AQUA TENTA, Acqua avvinata ; Piscian-
APONTO, s. m. T. Merc. L'appunto, e s'in-
tende Quella somma con cui si liquida un L'ALO APROVA ? L'ha egli provato - MI cio, Pisciatello, Vino molto adaequato e de-
conto. NO LO POSSO APROVAR , Io non lo posso bole.
APONTO, avv. Appunto; Per l'appunto ; A AQUA DA PARTIR, V. AQUAFORTE .
provare.
APUNTAMENTO, V. APONTAMENTO, AQUA DE SETE COTE, Acquarzente, Acqua-
eapello ; Di certo ; Come di pepe ; Giusto — vite raffinata.
OH APONTO ! Sul proposito ; A tal proposito; AQUA, s. f. Acqua.
AQUA BOGENTE, Acqua bollente. AQUA DA BARBA, Ranno, Quell'acqua cal-
Ora che mi risovviene ; Oh non me ne ri-
AQUA NASCENTE , Acquitrino , Acqua che da con cui s'insapona la barba per rader-
cordava.
la AHI BARBIER L'AQUA ME SCOTA , Pian
APOPLESIA , 8. f. V. CASCATA e COLPO. geme dalla terra - Sorgiva , sust . vale
Barbier che il ranno è caldo.
APOPLETICO, add. Apopletlico, Infermo di Filtramento o trapelamento d'acqua attra-
verso d'un argine o simile - Gemilio o Ge- AQUA TEPIDA, Acqua dolce , T. de' For-
apoplessia. nai Detto fig. Acqua cheta ad un Uomo
PETI APOPLETICI, Mamme tremolanti, on- mitivo, dicesi Quella poca acqua che si ve-
de in alcuna grotta quasi sudare dalla terra che fa la gatta morta, V. GATAPIATA ,
deggianti, a onde, cioè Flosce, rilassate. ANDAR CONTRO AQUA, V. ANDAR.
APOSITAMENTE , avv. Apposta; ▲ posta ; o simili ; ed è manco che Acquitrino.
ANDAR TUTO IN T'UN' ACQUA, Trasudare ,
Appostatamente. V. APOSTA. VENA D'AQUA. V. VENA.
Sudare assai. V. ESSER TUTO IN T' UN'AQUA.
APOSITO, dal lat . Appositus, Add. che si AQUA MORTA O STAGNANTE, Lagume ; Sta-
gno ; Acqua morta. AVER L'AQUA SUL PRA, V. PRA.
usa ne' publici uffizii , in sign. di Opportu
AQUA TORBIA D'UN FIUME, Acqua alba. BATTERSE D'AQUA, V. FAR AQUA.
no, Acconcio.
CONSERVA D'AQUA, V. CONSERVA .
APOSTA, modo avv. V. POSTA. Acqua, dicesi anche per Pioggia. Acqua
piovana o di pioggia o Piovana assol. DAR L'AQUA, Battezzare, Dar l'acqua del
APOSTARSE , v. Aguatare ; Insidiare ;
battesimo .
Mellersi a posta ; Porsi in aguato ; Met- AQUA O PIOVA SALSA, Melume, cioè Quel-
lo che alidisce le viti. DEPOSIZION DE L'AQUA, Belletta .
tere aguato ; Appostare alcuno o Far la ESSER FRA LE DO AQUE, Esser fra l'uscio
posta ad alcuno, Insidiar la vita ad alcuno, Aqua e tempesta, Broda e ceci, detto in
e 'l muro o fra il rotto e lo stracciato ,
mettendosi in aguato . modo basso e fig. cioè Tempesta e pioggia.
Tra due opposte difficoltà .
APOSTOLO, s. m. Apostolo o Appostolo. AQUA SALMASTRA O MESCHIZZA , Acqua sal-
ESSER TUTO IN T'UN AQUA, Esser molle o
AVER UN GIUDIZIO DA APOSTOLO, Aver sen- mastra, V. MESCHIZZO .
grondante di sudore ; Essere dal sudore
no o cervello o previdenza, Saper conte- AQUA ALTA, V. COLMA.
lullo una broda ; Esser tutto sudalo ; Tra-
Bersi. Acqua magra, dicesi anche in vernaco-
lo, e vale Basso fondo. V. MAGRA. sudare ; Esser tutto molle .
PARLAR DA APOSTOLO , Parlare con veri- FAR AQUA, T. Mar. Far acqua, Proveder-
ta, con lealtà; Ovv. Parlar bene , Parlar Aqua spessa, T. de' Pesc. Acqua torbida
si d'acqua dolce per uso dell'equipaggio di
con facondia. o fangosa , dicesi dell' Acqua delle nostre
un vascello Acquata dicesi il Luogo ove
APOZAO, add. Voce ant. Appoggiato. lagune, ch'è talvolta torbida per l'agitamen-
to che sommuove la terra del fondo. i vascelli spediscono l'equipaggio per far
APRENSION , s. f. Apprensione o Appren-
AQUA STANCA, Mare stallato ; Marea stal- acqua; e quindi Far acquata - Far acqua,
dimento, vale quasi Timore. si dice pure in T. Mar. della nave stessa in
STA COSSA ME PA O ME DÀ APRENSIÓN, Da- lata ; Perno dell'acqua , Stato quieto del-
l'acqua tra il calare ed il crescere o tra cui entri l'acqua per qualche apertura . V.
re apprensione o Mettere in apprensione, FALA.
vale lo stesso che Indur sospetto. Stare in il crescere ed il calare , V. Dosàna e CE-
FAR AQUA , detto famil. Levare o Alzar
apprensione, vale Apprendere, sospettare, VENTE.
la coda, figur. Pigliar baldanza o Ralle-
dubitar temendo. AQUA DE TELA O DE PANO , Acqua che
grarsi : tolta la metaf. da’pavoni e simili.
Apprensione, verbale di Apprendere, in cova, dicono i Pescatori all' acqua delle la-
gune che fa poco moto, come nel fine del LA PRIMA AQUA D'AGOSTO RINFRESCA EL BO-
T. dell'antico Governo Veneto , dicevasi sco, Dettato fam. indicante Che la prima
Atto di apprendere , cioè di prender in primo terzo e quarto di luna . Dicesi in
pioggia che viene in agosto fa mitigar l'ec-
nota o sequestrare i beni del debitore . V. proverbio SETE OTO E NOVE L'AQUA NO SE MO- cesso del caldo o cominciare il fresco .
INTENUTAR. VE ; OVV. VINTI, VINTIUNO E VENTIDÒ L'AQUA
LASSAR ANDAR L'AQUA PER EL SO MOLIN O
APREZIAR O APRIEZAR (colla z dolce) v. T. NO VA NE SU NE ZO.
40 AQU À QU ARA

PER EL SO GHEBO, Lasciar andar l'acqua QUEL DA L'AQUAVITA, Acquavitaio, Quello AQUILA, s. f. Aquila, La regina degli uc-
alla china o all'ingiù : detto fig. e vale che vende acquavite . celli. Molte sono le specie di quest'anima-
Lasciar che le cose camminino naturalmen- AQUAFORTE 0O AQUA DA PARTIR, 8. f. Acqua- le. Quella che noi conosciamo e che alcu-
te, senza impedirle. forte o Aqua da partire, che si dice an- ne volte si piglia , è detta Aquila nera o
LASSARSE VEGNIR L'AQUA ADOSSO, Ridursi che Spirito di nitro o Acido nitrico. Que- valeria, e da Linn. Falco Melanotus, ma
all'olio santo, Ridursi agli ultimi. Lasciar- sta composizione serve per corrodere i me- non è della grandezza delle altre.
si sopraffar dalla piena, dicesi di Chi per- talli ad eccezione dell'oro e del platino. CRIAR COME UN'aquila, V. Criår.
de l'occasione ; Non prevalersi del tempo. AQUAİZZA
AQUAI s . f. T. Mar. Empifondo , Al-
ZZA,, s. Al- AQUÒN, V Aquazza.
E male per chi ha tempo e tempo aspet- zamento o gonfiamento straordinario del- AQUOSO, add. Acquoso; Acqueo o Acquido-
ta, che mentre piscia il can, la lepre sbiet- l'acqua del mare, che suol precedere al sof- so e Acquitoso.
ta. Convien prevenir il male e non perder fiar de'venti che fanno traversia ad un porto. TEREN AQUOSO , Terreno acquitrinoso o
tempo. AQUAR, v. Adacquare o Inacquare, Dicesi acquidrinoso.
VEGNIR L'AQUA IN BOCA, Venir l'acqua in del vino che si mescola coll'acqua. ARA (dal latino Area) s. f. Aia , Spazio di
su l'ugola; Venir l'acqua o l'aquolina in AQUARÀSA , s. f. Olio essenziale o Essen- terra accomodato per battere il grano.
bocca ; La gola gli fa come un saliscendo. za di trementina . ARA PICOLA, Aietta.
La gola gli fa lappe lappe. Venir voglia. AQUARÈGIA, s. f. Acqua regia o Acqua COLMO O COLMEGNA DE L'ARA , Barcone,
METTER AQUA, detto fig. Metter bene tra regale. T. de' Chimici, che la chiamano pro- Quel sito dell' aia più alto , ove si abbar-
alcuni, Rappacificare : contrario di Giugne- pr . Acido idroclòro-nitrico. V. Spirito de cano le gregne. V. CAVAGION.
re o Metter legne al fuoco. SAL. PAGARSE SU L'ARA, Pagarsi in sull ' aia,
PESTAR L'AQUA IN TEL MORTÈR. V. MORTÈR. AQUARELA , 8. f. Acquerella o Acquarello, detto fig. Pigliar congiuntura sicura di far-
SCHIZZO D'AQUA, V. SCHIZZO. T. de'pittori, Acquerelletto, Acquerello mol- si pagare, Pagarsi prontamente.
SCOTA DA L'AQUA CALDA, V. SCOTA. to annacquato. QUANTO POL STAR IN T'UN' ARA, Aiata ,
SPANDER AQUA, Far acqua, Orinare. Miniar a aquareLA, Acquerellare, Toccar Tanta quantità di grano o di biade in paglia,
STAR TRA DO AQUE, Starfra le due acque; i disegni con acquerella. quanto basti ad empiere l' aia.
Stare a tocca e non tocca ; Rasentare AQUARIÒL, s. m. Aquaiuolo o Acqueruolo, METER SU L'ARA, Inaiare il grano , Di-
tra ' l si e ' l no, valgono Star sospeso, in Colui che porta o vende acqua dolce per stendere le spiche sull' aia per batterle.
dubbio. uso delle famiglie ; ed anche Quello che ARA o anche ERA, S. f. T. de' Vetrai , Ca-
TIRAR AQUA AL MOLIN. V. MOLIN. porta le acque minerali. mera o Tempera , Dicesi a quel luogo so-
TRAR AQUA, Atlignere · A Chioggia dico- Acquaiuolo, dicesi pure a Chi dà l'acqua pra la fornace, in cui si mettono i vasi di
no ORIRE, dal lat. Haurire. ai prati per irrigarli. V. PORTAQUA. vetro appena fatti per crogiolarli, cioè per
VOGIO VEDER IN QUANTI PIE D'AQUA CHE AQUARIOLA , s . f. La Femmina dell'Ac- chè perdano gradatamente la roventezza e
STAGO, Vo vedere in quanta acqua io pe- quaiuolo, che per analogia di altre voci con- possano stagionarsi e freddarsi. In questo
schi, cioè Voglio consultarmi, esaminar ben simili potrebbe dirsi Acquaiuola o Acqua- senso si dice anche Temperare o Dar la
bene prima di risolvere . ruola. tempera o'l crogiòlo.
L'AQUA IMARCISSE I PALI, V. IMARCÌR. AQUÀRO, s m. Voce agr. Bocchetta . Quel- ARA e ARÈ, sincopato da VARDA e Vardi ,
AQUE, dicevasi sotto il Governo Veneto ad l'apertura che si fa nelle capezzagini che Guata, Vedio Vedete.
una Gravezza pubblica, che altrimenti si traversano il campo seminato, per far cor- ARADA s . f. Voce agr . Aiata , Quanto può
chiamava QUINTÈLO , V. rer l'acqua fuori con più facilità. Dicesi an- stare in sull' aia, per esempio frumento per
MAGISTRATO ALL'AQUE chiamavasi ai tempi che Acquaio o Solco acquaio. battere.
Veneti una Magistratura Senatoria, compo- AQUARÒSA, s. f. Acquarosa o Rosata. Ac- ARADURA, s. f. Aratura , Aramento .
sta di tre patrizii col titolo di Savi alle qua preparata con rose. Mucchero si dice a ARAMALI , s. m. plurale di ARAMAL ( dallo
acque, eletti dal Senato, e di altri tre col Quella in cui sieno state infuse le rose o Spagnuolo Alamar) Alamari , Bottoni con
titolo di Esecutori alle acque, ch'eran no- le viole. riscontri ed anche con allacciature , che usa-
minati dal Maggior Consiglio. AQUAVITA, V. AQUÀ DE VITA. vansi una volta più comunemente. Per al-
V'era ancora un Collegio all' acque di AQUAZZA, 8. f. Acquaccia , Acqua cattiva tro le persone colte dicono ALAMARI.
quaranta senatori, da cui si estraevano va- o corrotta Acquazzone, Gran pioggia e ARANA, V. ANARA.
rie Deputazioni, che dicevansi ZONTE, Giun- continuata, che dicesi anche Aquagione e ARANCAR , v. ant. Arrancare, verbo neu-
te, per attendere alla materia dell' acque, Acquazione. tro ed Arrancarsi, nel sign . di Affannarsi,
e preservar la capitale dalle inondazioni del AQUE D'ONGARIA , Acqua della regina, Angustiarsi , Prender le cose a scesa di
mare . testa.
Acqua minerale, di cui si fa uso anche pres-
AQUE CATIVE , dicono i Villici Padovani so di noi. ARAR, v. Arare ; Solcare il terreno coll a-
ad una Malattia del cavallo, che i Veteri- AQUÈTA, s. f. Acquetta ; Acquicella ; Ri- ratro ; Fare solchi ; Dissodare.
narii chiamano Edema alle gambe dege- vo ; Rigagno ; Rigagnolo , Piccola acqua Fendere , dicesi Arare la prima volta .
nerante in ulceri , con uscita di materie corrente. Riarare o Rifendere, Arare la seconda vol-
acrimoniose . Questa malattia si spiega colla Acquerugiola; Acquerella ; Spruzzaglia, ta. Interzare o Terzare , La terza . In-
gonfiiezza alle gambe e più spesso nelle po- Pioggia minutissima. quartare , La quarta — Arutrare , Arare
steriori, con esulcerazione dietro al canno- VIEN UN' AQUETA CHE GNANCA LA SE SEN- dopo seminato. Intraversare , Arare a
ne e al pasturale e ne' calcagni. TE, Viene un' acqua cheta : dicesi d'una traverso del lavoro già fattovi. V. INTRA-
AQUA ! Espresso con ammirazione, lo stes- Pioggerella che viene senza strepito. VERSAR.
so che ASEO ! V. AQUETA DE COLA , Acqua , dicesi a Quella ARAR BEN SOTO, Richieder la terra, Pe-
AQUA DE MAR, s. f. Aqua marina , Pietra materia che stemperata coll ' acqua si dà ai netrare addentro lavorando.
preziosa la quale ha la sua cristallizzazione drappi per crescer loro la lucentezza e di- ARAR A GOMBINA, Arare a magolato. V.
di forma poligona : il suo colore è verda- stenderli. GOMBINA.
stro. AQUÈTA DE VIN , Chiarello , vale Vino ARAR DEL VASSELO, T. Mar. Il vascello
AQUA DE VITA 8. f. o AQUAVITA, Acqua- molto annacquato ; che anche dicesi Acqua- strascica, tocca fondo; L'ancora ara : che
vile. ticcio. è Correr colla barca toccando il fondo o tra-
AQUA DE VITA RAFINADA, V. AQUA DE SETE AQUETA. Così chiamasi pure un certo scinandosi dietro l'ancora. — Cost dicesi
COTE composto velenoso . Arare, quando la palla del cannone stri-
ARC ARC ARE 41
sciandosi per terra, la smuove come farebbe cesi gli dicono Courlif verd d'Italie. Qui è | ARCUMBÈ , Voce antiq. quasi Arco bello,
l'aratro. raro. e vale Arco baleno . V. ARcoverzene .
ARAR DRETO, Locuz. fam. fig. Arar dirit- ARCHÈTO, 8. m. Archetto ; Arconcello ; Ar- ARDIA, V. ALDIA.
to ; Rigar diritto , valgono Far che che sia chicello, Piccolo arco. ARDIGION , s. m. Ardiglione , Ferruzzo ap-
per l'appunto. ARCHETO DA VIOLIN, Archetto; Plettro. puntato ch'è nella fibbia. V. FIUBA.
A RASO, modo avv. V. RASO. Archeto da oseli, Archetto o Saeppoto. ARDIO, V. ARSO.
ARATIVO , add. Lavoratio ; Lavorativo ; Ingegno formato con un pezzo di legno ar- ARDIO , detto per voce fam . Divorato ;
Lavoratoio. Agg. di Campo o terra accon- cuato, con cui si pigliano gli uccelli . Ten- Consunto - ELLA GA ARDIA QUELA MANESTRA,
eia ad essere lavorata. dere gli archetti agli uccellini· Scar- E' se la pappò o ingoiò in un momento o
ARATRO . V. VERSURO. pello, chiamasi Quello strumento da pigliar in un fiato.
ARBA. Voce triviale, V. ERRA. uccelli, fatto con due archi poco di lungi un ARDIR, 8. m. Ardire ; Ardimento ; Arditez-
ARBORÁR, v. V. Arborår. dall' altro, tra i quali si pone il cibo per za, Audacia.
ARBORE 0 ARBORO , V. ALBORO. allettarli. ARDİR, v. Ardire, Aver ardimento.
ARCA, s . f. Arca ; Sepoltura ; Sepolcro, che ARCHETO DA BARON, detto fig. Gherminel- Detto fig. Consumare ; Distruggere ; Di-
dicesi anche Tomba ; Avello ; Urna ; Con- la ; Furberia ; Baratteria, Macchinazione vorare - EL S'HA ABDIO TUTO, Egli ha del
ca ; Sotterratoio. posta in opera per inganno altrui. tulto consumalo o distrullo il suo stalo.
ARCA DE SIENZA, Arca di scienza ; Arca ARCHIMIA , 8. f. Alchimia o Archimia, Quasi ARDITÈLO, add. (coll ' e aperta) dicesi per
di Noè, dicesi di Uomo dottissimo. dicasi la Chimica più sublime. V. LAPIS FI- ARDITETO, V.
ARCA DE VITUPERIO, Mariuolo ; Scellera- LOSOFORUM. ARDITÈTO, add. Alquanto ardilo, Ardito
to. Y. SPIUMA. STUDIAR D'ARCHIMIA, Stillare o Beccarsi anzi che no . Arditello , non trovasi nella
ARCA, detto in T. Contadinesco , Arca , il cervello, vale Affaticar l'intelletto . Stuz- Crusca.
ch'è voce pura latina , dicesi una Specie zicare i ferruzzi, Ingegnarsi . Lavorare ARDITEZZA , 8. f. V. ARDIR, nome.
di cassa fatta a foggia di madia ( ALBÒL ) d'alchimia, Operare con artifizio. V. SCRI- ARDITON, add. Arditissimo, superl. di Ar-
col coperchio, che potrebbe anche chiudersi MIA. dito, sfacciatissimo . V. SFAZZADÓN .
a chiave , nella quale i contadini tengono ARCHIMIA, V. SCRIMIA, ARDOR DE MAR . T. de' pesc. Fulgore, di-
riposta la farina, pane ed altre cose com- ARCHIMISTA, s . m. Alchimista ; Colui che cesi a quella specie di Chiarore dell' acqua
mestibili per la famiglia. esercita l'alchimia . Col solo dire Il tale sof- marina, che si vede nel tempo del maggior
ARCADA, 8. f. Arcata ; Arcale ; Arco ; Vol- fia, s'intende senza nominarlo, ch'egli è Al- caldo, prodotto come ben si sa, dalle luc-
ta. Arco di ponte o di porta. chimista. ciolette marine : su di che si vegga la voce
ARCADA DE VIOLIN , Arcata ; Tirata di ARCHITRAVE , V. SOGIER. LUSARIOLA.
plettro. ARCHIVIO , 8. m. Archivio. ARECOMANDARSE , v. antico, che nel bas-
ARCANO, s. m. Arcano, Segreto - Far ar- CARTA MESSA IN ARCHIVIO, Carta archi- so parlare usasi ancora per Raccomandarsi.
cani, Tenere in credenza ; in sè, Usar si- viata, e quindi Archiviare, Riporre in ar- M'ARECOMANDO , che altri dice ME RACO-
lenzio. chivio. MANDO, Mi raccomando, cioè Prego che vo-
ARCAR, v. Archeggiare , Torcere o piegare ARCIDIAMBARNE, s. m. Arcidiavolo o Ar- gliate avermi a cuore.
in arco . cidemonio, Accresc . di Diavolo e Demonio. M'ARECOMANDO A vu è poi Maniera anti-
ARCARSE, parlandosi d'un vascello, Arcar- ARCISTUPENDONAZZISSIMO , add . Vo- ca d'esclamazione, detta per una specie di
si, vale Curvarsi in arco ; e questo accade ce ditirambica , accresc. di STUPENDONAZ- parentesi, che si legge nelle satire del no-
alla colomba d'un vascello, le cui coste si zo, V. stro Varotari, parlando di caso disperato e
sono piegate o per accidente o per vec- ARCO, 8. m. Arco, T. d'Architettura. Arca- senza rimedio , Addio fave , per dire Noi
chiezza. le, dicesi propr. l'Arco della porta o simili. siam perduti , spediti , spacciati . Ora dirəb-
ARCAR , v. Voce agr. Vigliare di nuovo , - besi SALVATE SAlvate, ovv. Dio ve la man-
Rigoglio o Sfogo, l' Altezza massima del-
ch'è l'operazione che si fa la seconda vol- le volte e degli archi Sesto, la Curvità DA BONA, OVV. BONA NOTE SIORÌA , ovv. CHI
ta , di Tirare il grano sull' aia per purgarlo degli archi -- Imbotte, la Superficie dell'ar- SE POL SALVÅR SE SALVA.
a dovere da' vigliuoli e poterlo riporre nel- co d'un ponte dalla parte di sotto per quan- ARECORDARSE Lo stesso che RECORDAR-
l'area o sia nel granaio. Nel Du Cange ab- to è lunga e larga - ARCO VALANGHIN, Arco SE, Y.
bian:o le voci Arca granaria e Arca an- di tutto sesto : cioè Di mezzo cerchio - FAR ARECORDO , V. RECORDO.
nonae, che dicevasi ne'bassi tempi per Gra- PORTI I ARCHI, Fiancare ; Far forti i fianchi. AREDODESE 0 ÅREDODESA, 8. f. Befana o
naio o Cassa da riporre il grano . V. CA- ARCO DA CUNE, V. CERCHIO DA CUNE . Befania, chiaman le donnicciuole Quella lar-
TEOLE. ARCO DA VIOLIN e simili, Archetto o Plet- va o buona o cattiva che, secondo esse , vien
ARCAZA, s . f. Chiurlo, detto da Linn. Sco- tro. Quello con cui si suona. nelle case per la via del cammino del foco-
lopaz arcuata maior. Sorta d'Uccello no- ARCO DE LE CEGIE , Arco ; Arconcello delle lare la notte avanti l'Epifania, onde fanno
tissimo, che frequenta i grandi acquitrini ; ciglia. che i ragazzi appicchino le calze ai cammi-
che ha il becco lungo, inarcato al di sotto. PIEGAR IN ARCO, Archeggiare ; Inarcare ; ni, acciocchè le Befane gliele empiano di
Chiamasi anche Chiurlo reale o Fischione Incurvare. roba o buona o cattiva, secondo che essi si
maggiore , per distinguerlo dal minore STROPARSE L'ARCO D'UN PONTE, V. STROPAR. sono bene o mal comportati. Befuna si pren-
(TARIGNOLA). Quest'uccello nell' ornitologia ARCOCELESTE, V. ARCOVèrzene . de come il Ceppo, per una specie di mancia
di Latham forma ora parte del genere Nu- ARCOGER, v. T. antiq. Cogliere ; Racco- o regalo. V. BONAMAN.
menius, col nome di Numenius arcuata. gliere. DAR L'AREDODESE O PAGAR L'Aredodese ,
ARCAZA VERDE , S. f. Mignatione . Altro ARCOMBÈ, Voce ant . Lo stesso che ARCUM- Dar la befana o Far ad alcuno la be-
uccello acquatico, che frequenta particolar- BÈ, V. fana.
mente le valli d'acqua dolce ; che ha il bec- ARCÒRGER , verbo ant., lo stesso che AR- Befana in generale si dice pure come
co lungo arcuato, le gambe lunghe verda- COGER, V. ARCORGER FIORI, Cogliere fiori. Orco; Tregenda ; Trentamila ; Trentavec-
stre, tutta la parte superiore delle ale e del ARCÒVA, s. f. Arcoa ; Alcovo ; Alcova , Ri- chia; Biliorsa; Versiera, in sign. di Spau-
corpo colorita d'un bel verde a riflessi me- celto capace d'un letto e di pochi arnesi, la racchio per intimorire i bambini.
tallici, e il di sotto di rosso cupomarrone. cui fronte è per lo più fatta ad arco. AREDODESE, Dicesi anche per traslato a
Fu chiamato da Linn. Tantalus Falcinel- ARCOVÈRZENE o Arco celeste, 8. m. Arco Donna brutta e malfatta, di cui vedi alla
lus e da' moderni Ibis Falcinellus. I Fran- baleno ; Arco Celeste ; Iride. Voce MARANTECA.
Boerio. 6
42 ARG ARI ARI
AREDOSSO, modo avv. V. RɛDOSSO . avvolge il canapo - Verricello si chiama rinchiuso o basso o posto a bacio ; la quale
ARELA, S. f. GRisiòla. Un'altra sorte di strumento meccanico , sia graveolente, e in conseguenza impura e
ARÈNA, s . f. Matraccio, Vaso di vetro a ch'è una specie di argano da tirar pesi. malsana.
guisa di fiasco con collo lungo, ad uso di Stil- ARGANA DA ORESI, Cinghia o Cigna. Se ARIA DE MAR, Marino , sust. Vento che
lare. ne servono gli Orefici per tirare. viene dal mare, che anche si dice, di Le-
ARENAR, v . T. Mar. Arrenare o Incaglia- GHE VOL LE ARGANE A FARLO VEGNIR, Ci vante.
re, Dar in secco, e dicesi delle navi , vogliono gli argani o le tanaglie per far- CHIAPAR ARIA , Pigliar aria : s'intende
ARENARSE, detto per traslato , Arrenare, lo venire. Far che che sia tiratovi coll'ar- Aria aperta, per sollevarsi - NoL XE HIN
vale Esser impedito sul più bello dal prose- gano o a forza d'urgani, per dire Ch'egli GA VEGNUO QUÀ PER CHIAPAR ARIA, Non an-
guire qualsivoglia azione o negozio . fa quella tal cosa molto mal volentieri . An- dare o non venire per pigliar aria ; Non
ARENTE O DARENTE , avv. Appresso; Pres- dare alla dura, si dice di Chi fa una ope- venire per foglie di porro, dicesi di Chi
so; Appo; Vicino ; Accanto ; Accosto ; A razione per forza. Ci vogliono mille sloggi, va in un luogo per far qualche cosa d'im-
lato. mille lotte, mille invenie o cerimonie o fre- portante o per averne utile.
ANDAR ARENTE, Accostarsi ; Avvicinarsi ; gagioni, mille moine etc. SPAUROSO DE L'ARIA, Aeròfobo ; e quindi
Appressarsi. PARLAR CO L'ARGANA, Ponzare, dicesi di Aerofobia, T. Medico, Timore dell'aria.
DAR ARENTE, Dar rasente, cioè Tanto vi- uno che non possa o non voglia favellare se ANDAR IN ARIA. Mon!ar sulle furie ; Mon-
cino ch'e' si tocchi quasi la cosa ch'è al- non adagio Parlar colle seste o per sup- tare in bica; Incollerire.
lato. plica, detto fig. vale Parlar con cautela. AVER L'ARIA DA SOLDA , Aver aria bellico-
SON ARENTE A SETANTRE ANI, Son di pres- ARGANÈLA , s . f. Barganella , T. Mar. Pez- sa, marziale, guerresca.
so a' settantatre anni. zi di legno curvi da un capo, che servono AVER BON' ARIA, Aver bella o buon' aria,
ARENTE A QUESTO, Maniera che vale , Di ad innalzar le sponde delle lance. cioè Bell'aspetto, bella ciera.
soprappiù ; Sopra mancia ; Giunta di so- ARGENTARIA, V. ARZENTARIA. AVER L'ARIA DE UNO, Rendere aria ; Arieg-
prappiù ; In oltre - ARENTE DE NO SA- ARGENTIN, T. degli Stampatori, Nompari- giare ad alcuno, Rassomigliare ad alcuno
VERGHENE, Per giunta di non saperne. glia minore, Il più piccolo dei- caratteri di nella figura.
ARÈNTEGHE , Allato a quello o a quella. stampa. FARSE L'ARIA PIÙ BONA, Raddolcirsi del-
AREPOSSO, V. REPOSSO . ARGENTINA , s. f. Antica moneta d'argen- l'aria, Farsi benigna.
ARETA, s. f. Aietta, Piccola aia dove si bat- to che non è più in corso , venuta da Ar- GH'È QUALCOSSA PER ARIA, Il cielo è tur-
te il grano. gentina o Strasburgo, Città di Francia, la bato; La marina è turbata o torbida o
ARFIAR, v. Alitare, Propr . è Mandar fuori qual era del valore di lire 4 venete. gonfiata , Mal segno .
l'alito a bocca aperta. Respirare si dice ARGO, s. m . voce di gergo, che vuol dire IN ARIA, detto avverb. In aria, vale Sen-
dell' Attrarre che fanno gli animali l'aria Cielo.
za fondamento, Mal fondato : come Favel-
esterna, che dicesi anche Fiatare o Rifia- ARGUZIA, 8. f. Arguzia, Concetto arguto, lare in aria, Fondarsi in aria, Cosa in
tare. motto, facezia. Arguzia frizzante, vibrata, aria, Castelli in aria etc. INTENDER IN
ARFIER , s. m. Alfiere , dicevasi sotto il pungente, spiritosa, pronta. ARIA, V. INTENDER.
Governo Veneto, a quell'Uffiziale di goletta, ARGUZIA MINCHIONA, Concettino; Monnino, LE STRAZZE VA A L'ARIA, V. STRAZZA.
che nei reggimenti d'infanteria portava l'in- Concetto puerile, Piccolo motto. MANDAR IN ARIA UN AFAR, Far abortire
segna. Quello della Cavalleria dicevasi Cor- DIR SEMPRE ARGUZIE , Concellizzare , For-
un affare - MANDAR IN ARIA QUALCUN, RO-
netta. Ora si chiamano Portainsegna. mar concetti o concettini . Essere trasporta- vinare o Mandar alcuno in rovina o in
ARFIER DEI SCACHI, Alfiere ; Delfino ; Alfi- to dal desio d'argutezze . Essere arguto o precipizio ; E talora anche Ucciderto.
do, Pezzo degli scacchi , ch'è il terzo dei argulello. VEDER IN ARIA, Veder in aria o per l' a-
principali pezzi e fiancheggia il Re e la ARI , Arri o Arrò, Modo d'incitare le bestie ria, Vedersene vicino l'effetto.
Regina. da soma al cammino. V. I. ARIA DE LEVANTE, Vento di levante, V.
ARFIÈRA , s . f. dicevasi ne' tempi Veneti SENZA DIR NË ARI NË STARI, Nè motto nè VENTO - Detto fig. Allerigia; Altura ; Su-
alla Moglie d'un Alfiere. tollo; Nè pur addio ; Senza dire nè a Dio perbia ; Rigoglio ; Orgoglio- AVÈR ARIA DA
ARFOSSAR, v. V. REFOSSAR. nè al Diavolo . I Latini dicevano Insaluta- LEVANTE, Alzar il viso ; Levare o Alzar la
ARGAGNO, s. m. Fabbrica della tira, E- to hospite. coda; Prender rigoglio ; Andar colla testa
difizio composto d'un cilindro coperto di ARIA, s. f. Aria ed Aere . alla ; Aver fummo . — Co UNʼARIA DA LEVAN-
cardoni, con cui si scardassano i pannilani. ARIA BONA, Aria sana, buona , Abitabile, TE , delto avv. Altezzosamente ; Burbanzo-
ARGAGNÒTO , s. m. Scardassiere , Colai di buona temperatura ; Aere aprico. samente ; Orgogliosamente.
che cava il pelo a' panni collo scardasso . ARIA CATIVA, Aria grossa, malsana, umi- UN PULESE CHE VOL FAR ARIA , V. Pu-
ARGALIFO, s . m ., Versuzia, Macchinazio- da, corrolla. LESE .
ne posta in opera per inganno o danno al- ARIA COLADA, Aria colata, vale Aria che SOL DE VERO E ARIA DE FESSURA MANDA
trui. Mulinello ; Rigiro ; Andirivieni ; In- viene non di cielo aperto, ma quasi per ca- PRESTO IN SEPOLTURA, proverbio che signifi-
voltura ; Arzigogoli, diconsi le Invenzioni nale L'ARIA COLADA FA MAL, Aria di fine- ca che il sole che passa per un vetro e l'aria
sottili e fantastiche. V. IMPIANTO, ENDEGOLO.
stra colpo di balestra. Dinota che l'aria ch'entra per gli spiragli sono cose dannose
VU SAVE QUANTI ARGALIFI SE CATA CO NO colata delle finestre nuoce alla testa. alla salute. V. ARIA COLADA.
SE VOL PAGAR, Voi sapete quanti bindoli e ARIA COMPAGNA, V. COMPAGNO, ARIA, nella proprietà della lingua verna-
quanti arzigogoli e gretole troca un mal ARIA FINA, Aria sottile, vale Netta, puri- cola è anche particella negativa che equivale
pagatore. ficata. a MERMEO od a MADE nel signif. di No - Che
COSSA XE STE ARGALIFI ? Che cosa sono ARIA FRESCA, Brezza - VARDE che st ' A- MI DIGA O FAZZA QUESTO ? ARIA, Ch'io dica
queste involture, queste bindolerie ? Ma- RIA FRESCA NON VE SFREDISSA , Che questa o faccia questo ? No certamente.
niera di rimprovero ad uno che cerca d'in- brezza in quest'orto, in quest'ora non vi ARIATA, s. f. Ariaccia, Aria cattiva - Brez-
gannare. faccia pigliar l'imbeccata. Quindi Brez- za, Aria o Vento fresco ma incomodo, che
ARGANA, s. f. Argano; Arganello ; Arga- zeggiare vale Spirar brezza FA ARIA , si sente nelle stagioni di mezzo .
nello, Strumento da tirar pesi - Burbera, Brezzeggia, Spira venticello fresco . ARIAZZA, s . f. Brezzolone o Brezzone ,
Strumento di legno intorno a cui s'avvolge ARIA DE VALE , Aria maremmana. Vento freddo e gagliardo.
un canapo per uso di tirar in alto pesi - Aria mefitica (dal lat. Mephilicus, Puz- AVER UN'ARIAZza, detto fig. Aver un'ario-
Aspo dicesi a quel legno sopra il quale si zolente) Chiamasi l'aria per lo più di luogo ne, Un portamento grande.
ARL ARM ARM 43
ARICHİR, v. V. RICHIR . VESTIO COME UN ARLECHIN , dicesi di Uno ARMÀ , add. Armato ; Vestito dell' armi ; In
ARIÈTA, s . f. Arietta ; Arietlina, dim . di che abbia un vestito misero, rappezzato di punto di tutt' armi.
Aria, in T. musicale. varii colori, com'è quello del Truffaldino. ARMA A BECAFÈRO O COME UN BASSIN , Ar-
Aura o Aurelia, Piacevole e leggerissimo Vestito come un arlecchino. mato come un Orlando, come un bargello,
venticello. ARLECHINADA, s. f. Zannata ; Cosa da come un assassino ; Egli ha tutta Brescia
AVER DE L'ARIETA, detto fig. Aver della Zanni, Cosa frivola, Buffoneria. V. Buro- addosso, Per intendere che ha molte armi
superbiuzza, dell' orgogliuzzo, dell' ambi- NADA. indosso.
zioncella. ARLEVÀ, add. Allevato ; Rilevato e Ralle- PESSE ARMA. V. PESSE.
ARIÒMA, s . m. voce del Contado, Capostor- vato, e dicesi delle piccole creature. VASSELO ARMA, Vascello armalo , vale E-
no, T. della Veterinaria, V. CAPOSTORNO. Allevato, vale anche presso noi per Am- quipaggiato.
ARIONA, s. f. Arione, Composizione di mu- maestrato, Costumato - Puro BEN O MAL ARMADA, s. f. Armata , che chiamasi anche
sica vocale, accompagnata da piena orche- ARLEVA, Giovane bene o male allevato o Esercito; Truppa; Milizia.
stra, forte e di carattere. disciplinalo - Mal creato, dicesi a Chi è ARMADA , detto assolut. s' intendeva ai
ARIÓSO, add. Arioso, propr . dicesi di Abita- senza creanza. tempi della Repubblica, l' Armata navale o
zione atta a ricevere molta aria e molto BEN ARLEVA, dicesi scherzevolmente per marittima, la Flotta.
lume. Atticciato, cioè di grosse membra e vigo- OMO D' ARMADA, Uomo d ' arme o d'armi
Ono ARIOSO, Bizzarro ; Capriccioso; Fan- roso. cioè Militare.
tastico Vistoso; Appariscente, Di bella EL XE GRANDO GROSSO E BEN ARLEVA, Egli ARMADINA, s . f. Armatella o Armatetta.
veduta — Scialoso, vale Pomposo, magni- è ben cresciuto e rilevato, per Ben nutrito. ARMADOR O ARMATOR , 8. m . Armatore, Ca-
fico ; dicesi di un abito e simile. ARLEVADA, 8. f. Allevatura ; Allevamen- pitano di nave armata dal Governo o au-
ARISEGARSE, v. ant. ito in disuso : ora si to, Educazione. torizzata da esso per corseggiare e far pre-
dice RISEGAR e RISEGARSE, V. ARLEVÅR, v. Allevare, Nutrire, alimentare de sopra i nemici dello Stato. Il Pirata o
ARISMETICA, s. f. Voce antiq . in vece di piccole creature - — Rilevare ; Rallevare ; Corsale è ladrone di mare, che preda indi-
Aritmetica o Arimmetica . La scienza dei Tirar su ; Far allievi, dicesi in sign . di stintamente ogni sorta di nave . Armatore
numeri. Arismetrica dicevasi anticamente Animaestrare, educare, istruire. si dice anche la Nave stessa che corseggia.
in Toscana. ARLEVO O ARLIEVO, s . m . Allievo, Quegli ARMADURA , s . f. Ponte ; Bertesca , Soste-
ARIVAR, v. Arrivare, Giungere ad alcun ch'è educato o con alimenti o con am- gno o palco sul quale stanno i Muratori a
sito. maestramenti , che dicesi anche Creato ; murare ei Pittori a dipignere . Grillo ,
Arripare è propr. Approdare, accostarsi Creatura ed Allevalo sust. chiamasi il Ponte o armadura volante ad
colla prora alla ripa — ARIVÈ , dicono i no- BEL ARLEVO, Buona o ben costumata al- uso de' Muratori.
stri Barcaiuoli, Arripate, cioè Venite alla levatura. Armadura ed anche l' Armato, chiamano
ripa. V. RIVAR. CATIVO ARLEVO, Allevaturaccia. alcuni artefici Tutte quelle cose ch'essi
ARIVAR UNO , Arrivare ; Aggiungere o ARMA, s. f. Arme ed Arma, che nel numero pongono per sostegno , fortezza o difesa
Raggiungere uno: cioè nel camminare o nel del più si dice egualmente bene Arme ed delle loro opere ; e specialmente que' le-
corrergli dietro ARIVAR ADOSSO A QUALCÙN, Armi. Termine generico d'ogni arnese o gnami che si mettono per sostegno delle
Sopravvenire ad alcuno, Arrivare improv- strumento per uso di difendersi o di offen- fabbriche.
visamente . dere. METER L'ARMADURA , Armare , cioè Far
ARIVAR A CAPIR, Arrivare la verità o alla Arme o Bocche da fuoco, diconsi Quelle l'armadura alle fabbriche e ad altre cose.
verità; Arrivare un sentimento d'un au- in cui s'adoperano la polvere e le palle. LEVAR L'ARMADùra, Disarmar volte, Di-
tore, un negozio o simili, significa Inten- Arma bianca, Quella in cui non s'usa sarmar fabbriche e simili .
derlo. fuoco, come spada, baionetta, pugnale etc. ARMADURA DE LA REDE DA PESCàr, Arma-
ARIVAR A QUEL CHE SE VOL, Arrivarc a Armi da punta e da taglio, Quelle che dura, dicesi a quel Pezzo più o meno luo-
che che sia, vale Ottener l'intento, riu- feriscono colla punta e col taglio. come sono go di rete a maglie larghissime , che da
scire. i coltelli. V. SCHIOPO , PISTOLA , CORTELO, una parte tiene attaccato il panno della re-
ARIVAR A QUALCOSSA PER STRADE STorte, CANON, ARMAROL, CORTELER, SCHIOPETIER . te a maglie più fitte , che va con un' estre-
Passar per le finestre o Passur per le fi- ARMA AL Brazzo, Imbracciar l'armi. Ope- mità a toccare il fondo dell' acqua , e dal-
nestre e non per l'uscio. razione del soldato nel maneggio del fu- altro superiormente sta raccomandata con
ARIVAR A LE RECHIE, Giungere a sapere ; cile. filetti (PIOLE) alla spilorcia (IMA).
Intendere ; Sapere ; Penetrare. Pervenire ARMA A FUNERAL, Rovesciar l'arme, Ca- Armadura o Armatura, dicevasi a quel
o Venire alle orecchie o ad orecchio, Aver povolgere l'arme colla bocca verso terra, in Riparo o Vestimento di ferro ad uso mili-
sentore, indizio e notizia. segno di lutto. tare de' bassi secoli sino al secolo XV , nel
ARIVAR DA TANTO, V. TANTO . Arma, prendesi anche in vernacolo per quale si distinguevano e nominavano tutte
Co'L GHE ARIVA NOL GHE METE SCALA, Non Arnese, strumento di qualunque arte o pro- le parti.
debbe bisognar le scale ove aggiunge con fessione. * EL GA IN TESTA LA SO ARMADURA , Molto
mano. ARMA DE FAMEGIA, Arma o Stemma gen- satirico equivalente ad Ha le corna.
No GHE ARIVO, Io non arrivo, cioè non tilizio. ARMAMENTO , s . m. Armamento , Ogni
L'ARMA DE LA TO FAMEGIA, L'arma o L'in- sorta d'armi e di munizione ad uso di
comprendo, non giungo a capire.
ARLASSO, s . m. T. ant. Bravata a creden- segna della tua famiglia, è una specie d'in- guerra. Armeria o Armamentario, chiama-
za, V. MERDE COL CROSTOLO. giuria che si dice bassamente ad alcuno , si il Luogo o Magazzino dove le armi sono
ARLECHİN , s. m. Arlecchino , detto an- volendo dire Le tue corna. riposte.
ARME DE LE DONNE, Le arme delle fem- Armamento d' un vascello , dicesi anche
che per id otismo Truffaldino, e da alcuni
Trappolino e Mezzettino. Nome di masche- mine sono la lingua, le ugne, le lagrime in lingua vernacola, e vale Equipaggiamen-
ra ridicola, rappresentante un Bergamasco, V. CAREZZA. to generale d' un Vascello da guerra, o an-
LA SO ARMA CHE L'INCORONA, Il diavol che che d'uno mercantile destinato a far un
che è un Servo sciocco in commedia, e co-
me un secondo Zanni. V. TRUFALDIN, TRA- se lo porti, Specie d'imprecazione. viaggio lungo.
CAGNIN e STENtarelo . RINUNZIAR L'ARME AL TEMPIO, Rinunziar ARMAR, v. Armare, Provvedere d'armi.
EL ME PAR UN ARLECHIN , Mi pare un ar- l'armi a Giove, Lo stesso che TIRAR IN TORNAR A ARMAR, Riarmare.
lecchino, per dire Mi pare un buffone. TERA. V. TIRAR. ARNARSE , Armarsi , Munirsi d'armi ---
ARM ARP ARS
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Detto fig. vale Disporsi anticipatamente a cesi PERLARO. Quindi Bagola, si chiama il ARPESE DA ATACO, V. GRAMPIA.
dissimulare, a sopportare o simili . Armarsi frutto del Loto, ch'è una bacca nericcia , ARPESÈTO , 8. m. Spranghetta, Piccola
di pazienza, di sofferenza. dolce, con nocciolo assai duro. Spranga.
Armare un vascello o Allestire o Guer- ARMIRAGIO, s. m. V. AMIRAGION ARPIA 8. f. Arpia ; Avaro ; Pillacchera ;
nire o Altrazzare, vale Equipaggiarlo di ARMIZAR, v. T. Mar. Ormeggiare un ba- Spilorcio; Taccagno . V. PITIMA.
tutto quello ch'è necessario per far viaggio stimento, vale Ritenerlo con uno o più ca- ARPIGIAR, v. T. agr. Appigliarsi ; Barbica-
e per combattere . V. ARMIZAR . vi fermati a punti stabili in terra, o ad an- re, Produr barbe e radici, che dicesi anche
ARMAR DE MARINERI UN VASSÈLO , Ammari- core in mare. Barbare e Radicare: s' intende delle Piante.
nare o Marinare un vascello, vale Fornir- ARMIZARSE IN BARBA DE GATO, Afforcare, ARQUANTI. Alquanti, cicè Non so quanti,
lo de'marinai necessarii. Dar fondo ad una seconda ancora di posta, V. DIVERSO.
MAGISTRATO ALL'ARMAR O ALL' ARMAMEN- in maniera che venga a far colla prima ARQUILÀ s. m. T. de' Pescatori, con cui
To, chiamavasi sotto l'impero Veneto una quasi una forca, tal che l' una scemi la for- essi chiamano ancora il pesce Asià. Si osser-
Magistratura , che soprintendeva l'arma- za dell'altra nel sostener il vascello , e si va che questa voce ha qualche relazione con .
mento de' pubblici legni , e in conseguenza dice anche Ormeggiarsi a due o a barba di la francese Aiguillat, che deriva dal latino
le ciurme e i condannati al remo. gallo. V. POGIàr . Aculealus, avendo appunto questo pesce un
ARMARIOL O ARMARÒL , 8. m. Armaiuolo, ARMIZAR UN BASTIMENTO, Attrazzare , E- aculeo alla pinna dorsale.
Colui che fabbrica, accomoda o vende armi quipaggiare un bastimento , cioè Munirlo di ARSA, add. Innarsicciato o Inarsicciato ;
da fuoco , che più propr . si dice Archibu- tutto quello che gli è necessario . V. ARMAR. Arsicciato; Abbruciaticcio ; Arsiccio ; Ab-
giere o Archibusiere. ARMIZO , s. m. T. Mar. Ormeggio , Cavo bronzato.
ARMAURA, V. ARMADURA . che tien ferma la nave dalla parte di poppa. ARSADİN, add. Abbronzatello, Alquanto ab-
ARMELIN,, s. m. Armellino o Ermellino , Ormeggi si dicono altresì gli Attrezzi ne- bronzato.
detto da Linn. Mustela Erminea , Piccolo cessarii per ormeggiarsi , come Gomene , ARSAR O ARSIR , V. Arsicciare ; Abbronzare ;
animale quadrupede , di corpo bianco nel- Ancore etc. Abbruciacchiare , Quel primo abbruciare
l'inverno, eccetto la coda, ch'è in cima ne- ARMO, s. m. Armamento, Tutto ciò che ha che fa il fuoco nella superficie l'estremità
ra ; di estate è rossiccio, eccetto il ventre, relazione ad arme e munizioni da guerra. delle cose . Per esempio un panno bianco
il petto e la gola. La sua pelle, che pur FAR UN ARMO, Fare armamento ; Arma- accostato alla fiamma s'infuoca , piglia il
chiamasi con tal nome , è preziosa. Esso re, Mettersi in arme. Il suo contrario è Dis- nero e si abbronza. V. INCANDIR Incroia-
abita nelle parti più fredde dell' Europa e armo. re, dicesi d'un cuoio.
dell' Asia. ARMORÒ, Voce corrotta da ALMORò, V. ARSENAL, s. m. Arsenale, una volta Arsa-
NETO COME UN ARMELIN, V. NETO. ARNASO, s. m. Botte, Recipiente da vino. V. nale ed anche Arzana.
ARMELIN , s. m. Albicocca e Meliaca o Umi- BOTA. UN ARSENAL de roba, Arsenale per trasla-
haca, Frutto notissimo prodotto dall' Albi- ARO , 8. m. o ERBA BIZARA, T. degli Erbo- to, si dice di un luogo nelle case dove si ri
cocco. È il malum armeniacum. lai , Asaro , Erba di montagna , detta dai pongono le vecchie masserizie , o che non
ARMELINÈR, s . m. Albicocco comune ed Sistematici Asarum Europoeum. Tutta la sono d'uso momentaneo. V. PATRON e VISDO-
anche Meliaco o Umiliaco , Albero che pro- pianta polverizzata fa starnutire. MINO.
duce le albicocche , detto già da Linneo Pru- AROGANTIN, add. Arrogantuccio; Presun- ARSENALOTO , s. m . Arsenalotti è Nome
nus Armeniaca , ma più comunemente chia- tuosello ; Procacetto. collettivo che si dà in Venezia agli Artefici
mato Armeniaca vulgaris . Credesi prove- AROMÀTICO, add . Aromatico o Aromàto , d'ogni classe, che lavorano nell' Arsenale .
nuto dall'Armenia, e dicesi in latino malus. Che ha odore o sapore d' aromato. Erano gli Arsenalotti la guardia del Mag-
armeniaca . Tanfo, chiamasi il Mal odore che conser- gior Consiglio della Repubblica, e andavano
ARMÈR, s . m. Armario o Armadio , Arnese vano i luoghi chiusi SAVER DA AROMATI- armati di brandistocchi e d'un legno dipinto
o ripostiglio di tavole, notissimo. co, Saper di tanfo. rosso, che tenevano in mano come si tiene
ARMER DA ABITI O DA VESTURE, Cassettone. AROMATO, s. m. Aromato o Aromo , Nome un bastone. V. MAESTRANZA.
Portèle dei armERI, Sportelle. generico d'ogni spezieria e profumo. ARSINICO, s. m . Arsen co, dicesi a Quella
ARMER DE LA SCAFA, V. SCAFA. Gli Aromi Gomme sono lo Storace , l'In- specie di farina che si solleva dal Cobalto
ARMER DEL PAN O DAL PAN. Ripostiglio in censo, il Belzuino e 'l Balsamo. Gli Aro- bruciato, e da altri metalli a' quali trovasi
cui conservasi checchè occorre pel pranzo, mi Scorze sono la Cannella e ' l Mace o sia unito l'Arsenico ; e ch'è un potente ve-
e segnatamente il pane. V. CREDenza. la spoglia reticolata della Noce moscada. leno.
ARMERAZZO, s. m. Armadiaccio, Cattivo Gli Aromi frutti sono il Garofano , la No- GO LA BOCA COME L'ARSINICO O COME EL
armadio Detto per ARMERON, V. cemoscada e 'l Pepe -- Droga è nome ge- TOSSEGO, Ho la bocca amaricata o ama-
ARMERÈTO , 8. m. Armadino , Piccolo ar- nerico degl' ingredienti medicinali, e singo- reggiata, dicesi Dopo aver mangiato qual-
madio. - Stipo o Stipelto dimin. chiamasi larmente degli aromati . Spezi o Spezie è che cosa di amaro, come sarebbe l'assenzio ,
Una sorte d'armadio colla fronte e parti di miscuglio d'aromati in polvere per uso di l'aloe e cose simili.
fuori ornate, per conservar cose minute di medicina, e per condimento dei cibi. ARSIO O ARSIRA, add. Inarsicciato ; Arsic-
pregio o d' importanza. ARON, s. Voce della bassa gente che intende ciato ; Arsiccio ; Abbruciaticcio , Alquanto
ARMERON , 8. m. Armadione, Grande ar- di dire Rum, V. arso. V. ARSA.
mario. AROSTO, s . m. V. ROSTO . ARSIO DA SE, Sitibondo ; Assetato ; Che
ARMÈTA, s. f. Borchia, Scudetto d'ottone ARPEGAR, v. Voce agr . Erpicare, Spianare ha la gola più arida della pomice.
o d'altro che serve per ornamento. e tirar coll'erpice la terra de'campi lavorati. BOCA ARSIRADA, Arsione, Sete ardente .
ARMETA, Parte dell' archibuso , V. SCHIO- V. ROPEGAR. ARSIRAR, v. Arsicciare o Inarsicciare. V.
Po. Detto per Armicella, Arma offensiva di ARPEGO, s. m. Erpice, Strumento notissi- ARSÅR.
poco prezzo o Arme piccola . mo da tirar la terra nc'campi, il quale ha le ARSO, add. Arso, Consumato dal fuoco. Det-
ARMIGLIA, s. m. Fraggiragolo o Giracolo punte di ferro o anche di legno. to per ARSA, V.
o Bagolaro e Loto Bagolaro , detto in To- ARPESE, s. m. Arpese , Pezzo di ferro con ARSO, diciamo per Inaridito ; Diseccato.
scana Spaccasassi, Albero di cui ve n' ha cui negli edifizii si tengono unite insieme ARSO DE BEZZI, Arso ; Asciutto . Esser bru-
anche nel nostro pubblico giardino, che i Si- pietre con pietre. Spranga, chiamasi il Fer- ciato; aggiustato ; scusso.
stematici chiamano Celtis Australis , ed a ro che si conficca a traverso per tenere in- ARSO DA SÈ , Assetato ; Assetito ; Assela-
cui il Mattioli diceva Loto . Nel Veronese di- sieme e unire le commessure. tissimo.
ART ARZ ASE 45

BOCA ARSA, Aver la bocca asciutta come ARTICHIOCO SALVADEGO, V. ERBA RECHIELA. ARZENTİN , add . Argentino o Arzentino,
una pomice ; Aver l'asciugaggine in bocca . FONDI D'ARTICHIOCO, V. FONDO. Che ha il suono dell'argento.
ODOR DA ARSO, V. ODOR. XE FATO EL PELO SU L'ARTICHIOCO , V. ARZENTÌN, s. m. T. de' Pesc. Sfirena . Pe-
ARSON, 8. m. Arcione, Quella parte poste- PELO. sce piccolo di mare, detto da Linn. Argen-
rior della sella, ch'è a guisa d'arco. ARTIGLIARIA, 8. f. Artiglieria. tina Sphirena Esso è della grandezza qua-
ARSURA, 8. f. Arsura; Ardore, Eccessiva Nel governo Repubblicano Veneto v'era si doppia del Pesce Argentino ( ANGUELA ) e
caldura. fra le tante Magistrature anche quella detta mangiasi fritto. Se ne piglia in piccola quan-
Detto per agg. a uomo, Spiantato ; Bru- dell'artiglieria, composta di tre senatori col tità.
ciato; Scusso ; ed anche Arsura, e vale Uo- titolo di Provveditori alle artiglierie, che I celebre ora defunto Abbate Stefano
mo che non ha in tasca un quattrino erano eletti dal Senato e soprintedevano alla Chiereghin di Chioggia, amico dell' Auto-
ARTANTO, add. Altanto o Altrettanto, Tan- fondita de ' cannoni, alla fabbrica delle pol- re , ingegnoso Naturalista ed esimio dise-
to quanto altro. veri, al Corpo de ' Bombardieri etc. gnatore, applicò alla Pittura la vescica na-
Usandosi per avv. Egualmente ; Simil- ARTISTA, 8. m. Artista dicesi propriamen- tatoria di questo pesce, la quale è tutta di
mente; Altresì. te Colui ch'esercita arte liberale Arte- sostanza argentina, e diede con essa la tinta
Do o TRE VOLTE ARTANTO, Due o tre tanti fice o Artiere, dicesi Colui ch' esercita ar- rilucente d'argento ai suoi eccellenti dise-
o due cotanti elc. valgono Il doppio. te meccanica - Bottegaio, Quello ch'eser- gni de' pesci del nostro mare , che ora si
ARTE , s. f. Arte, vale Professione , Me- cita e tien bottega - Operaio Quello che conservano nel Liceo di Venezia.
stiere. Gl'idioti nostri fanno Arte di gen. lavora per opera. ARZENTIN, V. CIÈVOLO.
mascolino, e dicono EL MIO ARTE, e nel plur . V. ARTESAN e BOTEGHIER. ARZENTO, s. m. Argento, Uno de' metalli
|ARTI. ARVEGNİR, v. Rinvenire ; Riaversi ; Ri- preziosi, che i Chimici chiamano perfetto.
ARTE DA POCO GUADAGNO, Articella , Arte sentirsi ; E intendesi Da un deliquio o smar- ARZENTO VIVO , s. m. Argento vivo o
miserabile. rimento. V. Revegnir. Mercurio, V. Mercurio.
IMPARA L'ARTE e metila da parTE , Chi ha ARZARAN. s. m. Così vien chiamato Colui EL GA L'ARZENTO VIVO ADOSSO, Egli è un
arte trova ricapito. Chi ha arte ha parte. che, sotto la dipendenza d'un capo, soprin- frugolo, un nabisso ; Ha l'argento vivo ad-
Chi sa lavorare trova pane da per tutto A tende al lavoro degli argini de'fiumi . V. dosso; È un mercuriale , cioè Vivo ; impa-
chi sa non manca nulla . Ad ogn' arte, sia CAVARZARAN. ziente : si dice per lo più de ' fanciullini
pur ella meschina, Tutto il mondo ricetto ARZARAR, v. Arginare, Far argini, difen- che non istanno mai fermi.
dà e farina. dersi o ripararsi con argini - Ciglionare, ARZIGNON, s. m. Ardiglione, Ferruzzo ap-
SENZ'ARTE NË PARTE, dicesi come per agg. direbbesi il Far i ciglioni ai campi. puntato ch'è nella fibbia, e serve ad assi-
ad uomo , e vale Scioperato ; Perdigiorno ; ÀRZARE , 8. m . Argine, Rialto di terra po- curarla alla scarpa .
Ozioso. sticcio, fatto sopra le rive de'fiumi perchè ASBANDONAR, V. V. SBANDONAR.
ARTE , Arte si dice per Artifizio, astuzia, non ribocchino. Se l'argine è assai rilevato, ASCOLTAR, v. o SCOLTAR ; Ascollare ; Scol-
fraudolenza. Far che che sia con arte. Ope- chiamasi Berga, alla Francese ; s'è di pie- tare; Dare orecchio.
rar con arte. tra, Pignone, e se di pali, Palafitta o Pala- ASCOLTAR BEN, Aguzzare le orecchie ; Sta-
Co L'ARTE E CO L'INGANO SE VIVE MEZO ta. V. BANCHINA, re cogli orecchi levati o tesi : Stare in
ANO, ete. V. INGANO. MAGNAMENTO DE ARZARE, V. MAGNAMENTO. orecchi.
CON ARTE, posto avverb. Artatamente o ARZARE DEI CAMPI , Argine ; Ciglione ASCOLTAR I FATI DEI ALTRI , Raccorre i
Con arte, vale Industriosamente , ingegno- Berga , Quel terreno rilevato sopra la bioccoli, Modo basso e fig . ed è Lo ascol-
samente. fossa che sovrasta al campo, e che si fa per tar attentamente le altrui parole per rife-
ARTE, Arle, dicono i Pescatori nel sign . difenderlo dalle inondazioni. Gittata, dicesi rirle.
di Stromenti o arnesi della lor arte. alla terra tratta dalla fossa e gittata sull'or- ASCOLTAR IN SCONDON, Origliare o Orec-
CALAR LE ARTE, Calare le reti in acqua lo di essa. chiare, Stare nascoso e attentamente ascol-
per pescare, V. REDE -- CONZAR LE ARTE , DESFAR I ARZARI , Disarginare - Dila- tare; Porre orecchi ; Stare più in orecchi
Rattoppare o Conciare le reti - Tor su le mare o Smottare , valgono Smuovere la che una lepre.
SO ARTE , Pigliare ; Ripigliare ; Deporre ; terra da luogo pendio. STAR ATENTO A SCOLTAR, Stare in ascolto,
Riporre le sue arti. ARZARI, diciam noi per Arginatura ; Ar- Ascoltar con attenzione .
NO AVER NE ARTE NË PARTE, V. PARTE. ginazione ; Arginamento, cioè per la For- ASCOLTARSE, Ascoltarsi o Ascoltar sè me-
ARTELARIA, s. f. Voce ant. V. ARTIGLIERIA. mazione degli argini.. desimo , vale Star in soverchia apprensio-
ARTESAN, s. m . Artigiano o Artegiano ; ARZARÈTO , s. m. Arginetto o Arginello, ne della salute. Per fuggire l'ipocondria
Artiere ; Artefice. Piccolo argine . V. ARZARE . non bisogna ascoltarsi.
ARTESANAZZO , add . Plebeaccio, Cial- Cigliare o Ciglione , Quel terreno rile- ASCOLTO , 8. m. Ascolto ; Ascoltamento ,
trone . vato sopra la fossa che sovrasta al campo. L'ascoltare.
ARTESANELO, s. m. Artigianetto. dim. di Cisale , dicesi al Ciglione che spartisce No GHE DE ASCOLTO, Non gli abbadate ;
Artigiano, Arteficello ; Arteficiuolo ; Artefi- o chiude i campi. Non gli date retta.
ciuzzo. Greppo o Greppa , si dice alla sommità ANDAR A L'ASCOLTO, Andare all'ascolta,
ARTICHIOCHÈRA, s . f. Carciofaia o Car- del Cigliare della fossa. dicesi Quando , per esempio , i Carcerati
ciofoleto, Luogo piantato di carciofi. Riteniloio ; Riparo , dicesi di Qualunque vanno ad uno ad uno a dire le loro biso-
ARTICHIOCHETO, s . m. Carciofino, Car- cosa che serva a ritener che che sia , e gna al Presidente del Tribunale o ad altra
ciofo piccolo. chiamasi anche Sponda. persona delegata a sentirli.
ARTICHIÒCO, s. m. Carciofo o Carciofano ARZARİVA, s. f. Guaime ; Fieno scrotine; ASCÙSO, add. Voce ant. Scusato. V. Scusa .
e Carciofola fem. , da alcuni anche detto Rimessiticcio , Erba che rinasce dopo la ASEGIAR, v. Voce ag. Pungolare, Stimo-
Artichiocco. Pianta della classe dei Cardi, prima segatura. lare col pungolo, V. ASEGIO.
detta da Linn. Cynara Scolymus, e frutto ARZARON, s . m. Arginone, Argine grande. ASEGIO ( coll'e chiusa ) s . m. Pugnetto ;
conosciutissimo . V. CARDO. ARZENTAR. V. INARZENTAR . Pungolo; Stimolo, Mazza con una punta di
ARTICHIOCO DE CIMA, Carciofo vettaiuolo. ARZENTARIA , s. f. Argenteria, Quantità ferro in cima o altra cosa simile atta a pun-
di vetta, che nasce in vetta. Nel Dizionario d'argento lavorato. gere, e s'usa per istimolare i buoi affin-
agron. del Gagliardi trovasi Carciofo ma- ARZENTIER, 8. m. Argentiere ; Argenta- chè cammiuino.
dornale. A Roma lo chiamano Pedone. io e Argentario, Lo stesso che ORÈSE, V. ASEGIO DE LE AVE O DE LE VESPE , Pungo-
46 ASE ASI ASP
lo ; Ago ; Aguglione ; Pinco ; Pungiglone , nasce bassamente poco ammette gli am- tra di coda lunga, detta in Toscana Ger-
Quella piccolissima spina che hanno nella maestramenti civili ; simile agli altri , Chi mano marino e Codone, e nel Romano Co-
coda le vespe, le pecchie , i calabroni e si- asino nasce asino muore ; Chi nasce goffo da-lancea . Specie d'Anatra marina, chia-
mili animaluzzi, colla quale pungono. sempre si mantien gofjo. mata da' Sistematici Anas longicauda ed
ASENADA, s. f. Asinaggine ; Asinità ; Asi- L'È UN ASENO SENZA CREANZA , Par che anche Anas acuta. Essa è più grande del
neria, Azione da asino. sia nato nella Falterona, ch'è un deser- Palettone (FOFANO).
QUESTE XE TUTE ASENADE , Queste sono to -- L'È UN ASENO GRANDO E GROSSO, Egli è ASIA, add. dal verbo ASIAR, che vale Aggiu-
asinerie, sguaiataggini, villanie, Azioni da ben atticciato. Forte, vigoroso : dicesi di stato; Ammannito ; Preparato ; è voce anti-
non sopportare. Persona. V. ASENON. quata, che usasi però nel seguente dettato
ASENAZZO , s. m. Asinaccio , Grosso o LIGAR L'ASENO A LA CAVEZZA, Legar l' a- metaf.
Cattivo asino Detto fig. per agg. a uo- sino a buona caviglia , detto metaf. vale POVARETO L'È BEN ASIA ! Misero, egli è
mo, vale Ignorantaccio. Attaccare un placidissimo sonno, Dormire. ben acconciato o aggiustato pel di delle fe-
ASENÈLO, s . m. Asinello ; Asinello , Pic- LIGAR L'ASENO Dove vol EL PATRÓN , Le- ste ! cioè Sta male de' fatti suoi.
colo Asino. gar l'asino dove vuole il padrone , Prov. ASIAR, v. Lo stesso che PREPARAR. V.
Detto figur. a uomo, vale Ignorantuzzo, che vale Accomodarsi senza pensarvi mol- ASIO, s. m. Agio, Comodo ; Luogo DAR
Ignorantello. to al sentimento altrui , Far l'ubbidienza ASIO; Dar luogo o comodo.
ASENITÀ, s. f. Asinità ; Asineria ; Asinag- cieca ; simile all'altro, Lasciar andar l'ac- ASIO, si vede usato dal Varotari per Agio
gine, Modo di procedere indiscreto. qua alla china o all'ingiù. - Dicesi an- alla Provenzale , che anticamente dicevasi
ASENO, s. m. Asino , detto altrimenti Giu- cora in sentimento stravolto e scherzevo- nel sign. di Età - IN ST'ASIO NO LA VOGIO,
mento; Somaro ; Somiere ; Miccio, Anima- le, LIGAR EL PAron dove vol l'ASENO , Ma- In questa mia età non la voglio, non la
le da basto, comunissimo, che i Sistemati- niera riportata 'dal Lalli nell'Eneide trave- comporto.
ci chiamano Equus Asinus - L'Asino sel- stita, ove scrisse Ma poi per obbedir dico- ASME, s. f. Azzimelle, Pane fatto di Pasta
vatico si dice Onagro. no ancora che si leghi il padron dove vuol azzima, e dicesi di Quello di cui si cibano
Asino, per metaf. detto per agg. ad uo- l'asino . gli Ebrei durante il tempo della loro Pa-
mo, vale Ignorante, zotico ; E dicesi pure Vose d'aseno NO VA IN CIELO, Raglio d'a- squa.
nel sign. di Incivile, scortese -- ASENO VE- sino non arrivò mai in cielo, e vale che Le ASMIRAGIO, V. AMIRAGIO.
STIO DA OMO, Un pezzo o pezzaccio di car- preghiere degli sciocchi e indiscreti non so- ASMO, s . m. Asma e Asima, Difficoltà di re-
ne cogli occhi, si dice di Persona rozza no udite. spiro, che dicesi anche Ambascia. V. RE-
DEVENTAR UN ASENO, Imbuire. Aseno vestio e CALZA, detto per disprezzo SPIRO e SIEGÒN.
ASENO DA RAZZA, Asino emissario, Quel- od ingiuria ad un malcreato : lo stesso che ASOLA, s . f. In generale significa una Ma-
l'asino che si manda a far razza. ASENO SENZA CREANZA, V. glietta di qualunque materia, che serva a
ASENO IN PIE, detto fig. a uomo . Asinac- UN ASENO D'ORO, Un asino col pelo d'oro guisa d'ucchiello per ricevere bottoni, gan-
cio; Asinone ; Buaccio ; Castronaccio, vale o Un asino coronato, dicesi d'un Ricco gheri od altro : italianamente chiamasi Asolo.
Ignorantaccio. scortese o ignorante . ASOLA O ASOLA ARZENTINA è una specie di
ANDAR SU L'ASENO, Andar sull'asino, det- ASENÒN, s. m. Asinone ; Asinaccio, Asino Fermaglio composto d'un piccolo strumento
to fig. vale Incorrere in disgrazie. grande. di fil di ferro adunco, con due piegature da
CARO L'ASENO ! Locuz . fam. Zucca al Appropriato fig. ad uomo, Asinone ; Asi- piè simili al calcagno delle forbici, chiamato
vento; Zucca mia da sale : dicesi di Per- naccio e Asino d'Arcadia , dicesi d'uomo Ganghero ( MASCHIO ) ; e d'una maglietta
sona vana che non ha abilità. corpulento e robusto, ma di poco ingegno. della stessa materia chiamata Femminella
COI ASENI GHE VOL BASTON, Asin duro, ba- ASEO, s. m. Aceto ; Vinagro, detto da' Chi- (FEMENA), nella quale entra la punta del
ston duro : cioè Con gli ostinati bisogna mici nella loro lingua Acido acetico, Liquo- Ganghero , e servono ad affibbiarc vesti-
usare ostinazione ; A sgarare un ostinato re vinoso inforzato e divenuto acido. menti.
bisogna un altro ostinato - L'asin non va ASEO CHE SBREGA, V. SBREGAR . ASOLA per similit. chiamasi anche una
se non col bastone, Dicesi di chi non si ANDAR UNA COSSA IN ASEO O DEVENTÀR parte del Cappio (GALAN), la quale somiglia.
muove ad operare che con asprezze e scor- ASEO. Inacelire ; Ingarbire ; Inagrire. all ' ASOLA, sebbene non serva per ricevere
tesie. METER L'ASEO . Inacetare. nè bottoni, nè altro. Un Cappio per solito
CRIAR DE L'ASeno, V. Criar. Garbo come l'asEO, Acetato, Che ha pre- ne ha due, ma talvolta se ne fa una sola, e
DAR DA INTENDER CHE I ASENI SVOLA, Dar so l'odore dell' aceto : Aceloso, Di sapor del- talvolta tre, quattro e più quando il Cappio
ad intendere che gli asini volino o che il l'aceto, acido . dee servire per ornamento.
mal sia sano, cioè Voler far supporre una COMPOSTA IN ASEO , V. COMPOSTA. ASOLA, Ciappa, Addoppiatura fatta alie
cosa impossibile. ASEO ! Modo ammir. Zucche frille ! Affo- cigne, a cordelle etc. che viene a formare co-
ESSER L'ASENO DEI ALTRI, Esser l'asino ; gaggine ! V. SGNÈSOLE . me una campanella per passarvi e stabilirvi
Far come l'asino che porta il vino e bee ASFORO (coll'o stretto) s. m. o ZAFRANÒN una fibbia, una cintura o altro.
l'acqua, Affaticarsi in pro d'altri. BASTARDO , Zaffranone ed anche Gruogo o ASOLA DEL CAPELO, Laccio, Quella fettuc-
FAR L'ASENO, Fare il calandrino, Far l'i- Zafferano saracinesco o bastardo e selva- cia che raddoppiata e raccomandata ad un
gnorante cioè Fingersi. tico. Pianta annuale erbacea, detta da Linn. bottoncino, tien come eretta una tesa del
FAR LA BARBA A L'ASENO , Lavare il ca- Carthamus tinctorius, i cui fiori sono ado- cappello di feltro.
po all' asino; Lisciar la coda al diavolo ; perati nella tintura pel color di fuoco e di ASOLA DEL PIVIAL, Borchia ; Gioia; Gio-
Dar l'incenso ai grilli o ai morti, vale Far rosa. iello; Bottone, Scudetto colmo di metallo, con
benefizio a chi nol conosce e non ne fa capi- ASIA O Asrio, s . m. (che in antico trovasi che si attacca il piviale.
tale : simili agli altri, Perdersi l'acconcia- scritto Azio) T. de ' Pesc. Pesce di mare co- ASOLETA, s . f., Cappietto, Piccolo cappio.
tura o la lisciatura ; Dar l'erba a ' cani; nosciutissimo, del genere degli Squali, detti ASOLETA DE FERO DA QUADRO, Appicca-
Gettar via il ranno e sapone. Cani di mare, chiamato da Linneo Squalus gnolo.
ESSER UN ASENO D'ORO . Asino col pelo d'o- Achantias ; ed è pesce ottimo a mangiare. A SPARTE, detto a modo avv. A sparte;
ro o Asino coronato, Dicesi d'un Ricco e Fu detto Asià perchè s'usa venderlo scor- Indisparte, Separatamente.
scortese o ignorante. ticato ed affettato, cioè Preparato a cuocere. ASPE, s. f. T. Mar. Aspe e Aspi dell' Arga-
L'ASENO SE FA SEMPRE COGNOSSER , Chi V. ASIA add. no, Lunghi e forti pezzi di legno, che si met-
asin nasce sempre è asino , per dire Chi ASIA, s. m . T. de' Cacciatori valligiani, Ana- tono ne' fori del cappello dell ' argano, e su
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di cui fanno forza i Marinai per tirare quan- Speranza e assicuramento di succedere al- ASSA FETIDA, s. f. Zaffelica, o Zalfetica,
do si salpa. l'altrui eredità, offizio o provento. detta anche Assia o Assa fetida , chiamata
ASPERGE, s. m. Aspersorio ; Aspergolo, ASPETAZION, V. ASPETATIVA. da' Sistematici Ferula assa foetida. Gom-
Strumento per aspergere d'acqua benedetta. ASPETO, s. m. (coll' e larga) Aspetto, cioè ma gialliccia d' un odor forte, puzzolentissi-
ASPETAR, v. Aspettare ; Stare in aspetto; Sembianza o Sembiante, Aria; apparenza. mo e insoffribile.
in aspettativa; Stare aspettando. NO L'È BRUTO Aspeto de omo, Non è ma- ASSAE , avv. anticam. PURASSAE , Assai ;
ASPETAR CON ANSIETÀ, Stare a piuolo o a la presenza d'uomo, cioè È un bell'uomo. Molto ; di molto ; Di moltone ; Grande-
bocca aperta; Fare la lionessa; Fare le ASPETO , è anche T. di musica , Pausa , mente.
volte del leone o lione, Modi fig. e valgono Arresto , Posa , cioè Indugio , fermata di MOLTI POCHI FA UN ASSAE. V. in Poco.
Aspettare con somma ansietà , V. SGAN- suono. ASSAE ASSAE ; Molto molto , così raddop-
GOLIR . ASPIRO, m. Tendenza , Speranza o mira piato equivale al Moltissimo .
ASPETAR QUALCHE NOVA , Slar in sentore di conseguire. ASSAE PIÙ GRANDO DE QUEL ALTRO , Mag-
di qualche notizia. AVER UN ASPIRO , Tendere a un poslo giore d'assai di quell' altro, ovv. Assai
ASPETAR CHE I MACARONI VEGNA IN BOCA, cioè A conseguirlo . più grande dell' altro.
Aspettar a bocca aperta che le lasagne ASPORTAR, V. PORTAR FORA in Portår . ASSALTAR , v. Assalire ; Aggredire ; As-
piovano in bocca o in gola, Dicesi di chi ASPORTO , s. m. Asportazione , Il traspor saltare.
vuol conseguire alcuna cosa senza fatica. tar fuori d'uno Stato i suoi prodotti natu- ASSÀR, v. T. de' Bottai, Asciare le botti :
Aspettare il corbo, vale Aspettar chi non rali o quelli dell' arte : contrario d'Impor- cioè Levar via la superficie interna delle
viene. tazione . V. INTRODUZION e INSIDA. doghe per tor loro la muffa .
ASPETAR E NO VEGNÌR, STAR IN LETO E NO ASPORTO, è poi voce fam . nel sign . di Ru- ASSASSIN, 8. m. V. SASSIN .
DORMIR, servir e no gradìr, le xe cosse da pimento, quando si toglie la roba altrui con ASSASSINAR O SASSINAR , V. Assassinare,
MORIR , Aspettare e non venire, stare in violenza ; di Furto o Rubamento o Sottra- Assaltare alla strada i viandanti per ucci-
letto e non dormire, servire e non gradire, zione, quando si porta via di nascosto del dergli o tor loro la roba.
son tre pene da morire. Il senso è chiaro- padrone; di Truffa o Froda, quando si sot- ASSASSINAR Significa eziandio Danneggia-
Aspetta aspetta e non s'è veduto nè fum- trae con inganno. Diremmo poi per voce di re; Nuocere , ed anche Guastare ; Sciu-
mo nè bruciaticcio , ovv . nè fuoco nė pratica Asportazione il Prendere che fa la pare.
fmmo giustizia sotto la sua custodia i corpi di ASSAZAR, v. ant. detto in vece di SAZAR
ASPETAR CHE VEGNA LA SOA O EL BALÒN SUL delitto o le robe sospette , togliendole al nel sign. metaf. di Assaggiare per Cimen-
BRAZZAL, Aspettar la palla al balzo ; Aspet- possessore. tare, Far prova dell' altrui valore -- ORI-
tar l'occasione, che dicesi anche Aspettare ASPREÈO, Aggiunto che i nostri Pescatori BILE (Roma) A CHI HA VOLESTO ASSAZARLA ,
il porco alla quercia ASPETA, CHE TE danno ad alcuni pesci, che vivono per lo disse il nostro Calmo e intese dire Terribi-
CAPITARA L'OCASION, Siedi e sgambetta che più fra le pietre , come GATA D'ASPREO , le a chi volle cimentarla, provocarla.
redrai tua vendetta, Non correre a furia a SCARPENA D'ASPREO ec. Nel dizionario delle ASSEGURAR, v. V. antiq. V. SEGUrår.
vendicarti, potendo conseguirlo col tempo. voci barbariche di Du Cange v'è Aspratiles ASSEDIAR , v. Assediare , Assediare una
ASPETIME , CHE ghe vegnirò più, Ci ver- pisces, che s'interpreta Pisces saxosi .... piazza.
rò domani; A rivederci alle calende gre- sic nominati ab asperitate squammarum , Per simil . Assediare alcuno o Por las-
che, Non ci verrò mai -― ASPETA, CHE TI LA vel a locis in quibus degunt. V. SPREO. sedio , vale Insistere , tormentare alcuno
VEDARA PIÙ, A Lucca la rivedrai; Fa conto ASPREZZA , s . f. Asprezza ; Asprume , con parole a fin d'ottenere qualche cosa ,
d'averla vista, Non la vedrai più. Astratto di aspro ; l'asprezza delle frutta importunare Sobillare o Subillare uno,
ASPETA UN TANTIN, E' non è ancora an- immature. Afrezza, vale Sapore aspro che è Tanto dire e con tutti i modi pregarlo,
dato a letto chi ha ad avere la mala notte, ha in sè dell'acerbo, come quello delle me- ch'egli a viva forza e quasi a suo marcio
Prov. che si dice per Minacciare e prono- le cotogne. Agrezza, dicesi l'Aspro dei li- dispetto, prometta di fare ciò che da lui si
sticare altrui male. moni. Lazzezza o Lazzità , il sapore delle richiedę. •
FAR ASPETAR, Porre ; Mettere o Tenere a nespole, cioè Aspro e astringente. ASSEDIO, s . m. Assedio o Assediamento,
piuolo - FAR ASPETAR QUALCUN A MAGNÀR, Asprezza , detto fig. vale Rigidezza, du- l'assediare una piazza.
Fare allungare o dilungare il collo ; Tene- rezza --- PROCEDER CON ASPREZZA , Aspreg- Assedio, detto fig. vale Importunità , sec-
re in disagio FAR ASPETAR A DISNÀR, V. giare. catura, insistenza importuna. Por l'asse-
DISNAR. ASPRITÀ, s . f. Lo stesso che ASPREZZA . V. dio, vale Importunare, infastidire.
L'ASPETAR FA DANO, L'indugio piglia ASPRO, add. Aspro , Propr. dicesi del Sa- EL XE UN ASSEDIO, Locuz. fam. Egli è
vizio. pore delle frutta acerbe. un assedio , uno struggimento , uno sfini-
ASPETAR , Aspettarsi ; Spettare ; Appar- ASPRO COME L'AGRESTA, Agro, Proprio ge- mento, una morte, Dicesi di persona im-
tenere ; Convenire -- NOL ME ASPETA, Non neralmente delle frutta non mature, come portuna.
mi appartiene ; Non mi spetta ; Non mi uva, susine , etc. --- Susine strozzatoie, di- MORIR D'ASSEDIO, Morir di stento, di ne-
conviene. cesi di quelle che non sono per anco matu- cessità. V. SIDIO.
NO ME ASPETAVA TANTO DA LU, È riuscito re, e che allegano i denti. ASSEGNO, s. m. Assegnamento e Assegno ,
meglio a pane che a farina, cioè Fece mi- ASPRO O GARBO COME L'ASEO, Acido. Rendita, entrata, provento, provvigione . As-
glior riuscita che non si credeva da princi- ASPRO COME 1 CODOGNI , Afro ; Afretto ; egnumento per lo vestiario : Assegno di
pio. V. SPETAR. Afruzzo , Che ha in sè dell'austero e del- dote, di patrimonio.
CHI LA FA L'ASPETA, V. FAR. l'acerbo come quello delle mele cotogne. ASSENDENTE, s . m. Ascendente, T. Le-
Aspeta aspeta, Aspetta , si dice in tuono ASPRO COME LE NESPOLE, Lazzo, Di sapo- gale Ascendente o Ascendenza, dicesi anche
minaccioso a chi ha fatto del male , ed è re aspro e astringente. per Superiorità AVER ASSENDENTE SORA
maniera familiare - ASPETA ASPETA UN Aspro, fig. agg. a persona , vale Severa , QUALCÙN, Aver ascendente sopra uno ; 0
TANTIN CHE TI VEDARÀ , Aspetta un poco e austera, burbera. fig. Aver dato la zampa della botta ad al-
redrai che cosa ti nascerà. ASSA, s. f. Ascia , o Asce, Strumento di fer- cuno, vale Essersi guadagnato la grazia d'al-
ASPETATIVA, s . f. Aspettativa o Espelta- ro da tagliare, proprio de' Legnaiuoli e dei cuno. Aver gran superiorila sullo spirito
tiva e Espettazione, Speranza , opinione che Pettinagnoli. di uno, Aver ascendente sull'animo di uno.
si ha del bene che sia per venire. DESGROSSAR CON L'ASSA , Asciare e A- ASSENTAR, v. (dal lat . Assentor, aris, nel
Aspettativa , senz'altro aggiunto , vale schiare. sign. di Assentior) T. di Palazzo introdottosi
48 ASS ASS AST
dopo l'associamento nostro coi Lombardi, nel XE MEGIO POCA ASSISTENZA MA PRONTA, CHE ex Veneto . Intervento in causa , dicesi
sign. di Conchiudere : Risolvere ; Determi- MOLTA MA tarda, Meglio è vicino da presso Quando un Terzo , credendosi interessato
nare; Decidere ; Stabilire d'accordo, Quasi che fratello da lunge, detto fig. e vale che nella causa pendente , entra in qualità di
Consentire o approvare . Un presto soccorso, benchè meno efficace, Collitigante per l' una delle parti o pel solo
ASSENTATAMENTE, Avv. datoci dai Lom- val più che un tardo o remoto quantunque interesse proprio .
bardi, e da essi usato nelle pubbliche carte, potente. ASTA, s . f. Asta e Asie , e nel diminutivo
e vale´Accertatamente ; Per certo ; Sicura- AVER DA DOMANDAR ASSISTENZA , Andar Asticciuola, Arma , Legno lungo col ferro
mente. all'altrui mercede. in cima, che non è a' nostri tempi più in
ASSERTO, s . m. Asserto, Affermazione, As- ASSO, s. m. Asse o Perno, Legno o ferro uso.
serzione. V. ASSUNTO. rotondo, sopra il quale si aggirano le cose Per istrumento con punta d'acciaio di di-
Asserto, add. da Asserire, Asserito ; Af- che si volgono in giro. verse forme, detto Saettuzza , usato dagli
fermato. ASSO DE LE RODE, Sala , Pezzo di legno o Scultori e dagli Scarpellini , Trapano a
ASSESA, s. f. Salita, Il luogo per cui si di ferro , ch' entra ne' mozzi delle ruote , pello.
sale. V. SALIA. intorno all'estremità del quale esse girano. ASTA DEL TAMBURO, T. degli Oriolai, Ba-
ASSESA ERTA, Acclività; Ripidezza ; E V. BERO e TESTA DE LE RODE. rile del tamburo o Bariletto - ASTA DEL
quindi Acclive o Ripido si dice al luogo per Asso, dicesi ad una Carta di giuoco, ch'è TEMPO, Paletta.
cui si sale. la prima d'ogni seme. Asta, dicesi al Luogo delle pubbliche ven-
ASSESSISTA, s . m. Termine qui usatosi ASSO DE DANARI, detto in lingua furbesca, dite all'incanto ; e quindi Subastare o Met-
fin dal tempo della prima dominazione Au- vale Il culo, Il bel di Roma . ter all'asta o sotto l'asta, Vendere all'asta.
striaca del 1798, e si chiama, presso al Gover- Asso, detto in T. de' Bottai, Rasiera, ASTA DE PUPA, T. Mar. Ruota di poppa,
no, il Minore degl' impiegati civili subalter- Specie di raspa per uso di lavorar le botti. detto a Napoli Dritto di poppa, Legno di-
ni con paga: forse dettosi dal lat. Accessor, RESTAR IN ASSO O RESTAR DE Asso, Res!a- ritto e grosso, ed uno de' pezzi principali
Qui accedil, Iniziato agli uffizii. re o Rimanere in asso o in Nasso, che di- d'una nave, che si dispone quasi vertical-
ASSESSOR, s. m. Assessore, Propr. Giudi- cesi anche Rimanere nelle secche o Trovar- mente sull' estremità posteriore della chi-
ce aggiunto ai tribunali. Assessori si chia- sisulle secche di Barberia vale Restare ab- glia, e forma il sostegno di tutta la poppa
mavano appunto sotto il governo della Re- bandonato senz'aiuto e senza consiglio ; re- della nave .
pubblica Veneta que’Giudici, ch'erano asso- star solo. ASTA DE PROVA, Ruota di prora, Legno
ciati ai pubblici Rappresentanti per giudi- EL XE FURBO COME I TRE ASSI, maniera curvo che forma il davanti della nave, po-
care in civile e criminale. fam. Egli ha pisciato in più d'una neve ; sto sopra la chiglia e rinforzato al di dentro
Assessori. chiama il presente nostro Co- È uomo scaltrito; È uomo trincato. da un altro legno simile, che si chiama Con-
dice criminale Austriaco li due Testimonii ASSOLUTISSIMAMENTE, avv. Lo stesso traruota di prora.
che debbono esser presenti agli esami, e che che Assolutamente, ma ha maggior espres- BELL'ASTA DE OMO O DE DONA, Bella tacca
col Consigliere e coll' Attuario formano il sione del nostro sign . di decisa fermezza. d'uomo o di donna : cioè Di bella statura e
Giudizio criminale inquirente . ASSOLUTISSIMAMENTE NO LA TEGNO, Assolu- qualità.
ASSESSORIA, s. f. (dal Barb. Assessoria, tamente io non mi fo stare. ASTE DE CHIESA O DE PROCESSION , Aste ,
Assessoris, seu iudicis munus) Assessorato, ASSOLUTO, add. Assoluto, vale Indepen- chiamansi Que' legni lunghi a modo d'a-
L'uffizio dell'Assessore . dente , non limitato . Comando assoluto ; sta, sui quali si portano in processione ves-
ASSESSORIO, add. Accessorio, T. Leg. È Volontà assoluta ; Esser padrone assoluto. silli religiosi, come Croci, Immagini divo-
ciò che si aggiunge e che accresce il princi- TRE MESI ASSOLUTI, Tre mesi intieri. te, Cerei, Fanali, Candelabri. Così dicesi
pale; ed è voce di molto uso fra noi presso PER ASSOLUTO, detto a modo avv. Assolu- Aste del baldacchino, del gonfalone, del se-
le persone colte, e suona come sust . per tamente o Assoluto, valgono Di certo, Di gno della processione. V. SCUOLA e ASTOSO.
Giunta, Di più. sicuro. ASTANDO, Idiotismo dell'antico vernacolo,
PER ASSESSORIO, detto a modo avv. Per ASSOLUTORIO, s. m. (dal lat . Absolvere, Gerundio del verbo Essere, e vale Essendo.
giunta ; Per di più ; Per soprappiù ; Per o Finire, Condurre al fine) chiamasi il Certi- ASTASI, s. f. Voce bassa, V. STASI .
A sopraccarico. ficato che al termine del quadriennio viene ÀSTESE, s . m. Astaco, Sorta di Granchio
ASSIA, s. f. V. ASSA. concesso dall' Università allo Studente, in marino a coda lunga, detto da Linn . Cancer
ASSIANDO , che fu anche scritto ASIANDO , prova degli esami da lui debitamente so- Gammarus; in Toscana si chiama Lupic-
Voce antica che vale Essendo. stenuti ogni anno negli studii legali. cante.
ASSICURADOR, s . m. V. SICURADOR . ASSORBIR, v. Assorbire o Assorbere, In- Astice , si dice alla Locusta marina
ASSICURAR, O SICURAR, V. Assicurare e goiare, inghiottire. (SCHILA).
Rassicurare, Far sicuro. EL MAGIOR ASSORBE EL MINOR, L'accesso- ASTIN. s . m. Nome che davasi sotto il Go-
TORNAR A ASSICURAR, Riassicurare o Rac- rio seguita la natura del suo principale. verno Veneto a quel Soldato della guardia
certare, Assicurare o Accertar di nuovo. Massima legale. d'un pubblico Rappresentante, che portava
GHE LO ASSICURO : Glielo dico io , Modo di ASSUEFATO, add. Assuefatto , Avvezzo . in mano un bastone inastato, ed aveva l' in-
affermare la verità d'una cosa. ASSUEFATO DA TANTO TEMPO, Anticato , cioè combenza di recare gli ordini e le citazioni.
ASSICURARSE, Assicurarsi, cinè Avverare. Invecchiato e assuefatto per lungo tempo. ÀSTIO, s. m. Astio e Aschio, Invidia ; Livo-
V. ACERTARSE. ASSUNTO, s. m. Assunto, cioè Cura, cari- re ; Malignità.
ASSICURAZION, s . f. V. SICURAZION. co, incombenza. PIEN D'ASTIO, Astioso, e Aschioso.
ASSIEME, avv. V. INSIEME . Assunto , vale anche Asserzione , Propo- AVER DE L'ASTIO, Astiare. Portare o Te-
ASSİL. s. m. T. de' Carradori, Sula delle sizione che si vuol provare. Assunto ripro- ner broncio, vale Essere o Stare adirato.
ruote. V. Asso. vato, direbbesi d' un' asserzione che fosse ASTIO, add. Tegnente ; Tenace ; Aspro; Ru-
ASSISTENTE, s. m. Assistenti di Cancel- convinta di falso. vido, Aggiunto a cosa malagevole a maneg-
leria Si chiamavano ai tempi Veneti i Coa- ASSUNTOR, 8. m. Appaltatore ; Impren- giarsi.
diutori delle Cancellerie de ' Reggimenti del- ditore , Colui che assume per un deter- ASTONI, s . m. T. degli Erbolai , Circio
lo Stato, i quali erano eletti, tenuti e man- minato prezzo a tutto suo carico un'opera campestre, Erba medicinale, detta da' Bo-
tenuti dai Cancellieri principali, del cui or- qualunque, come edifizii, strade, ristauri, tanici Cardus Monspessulanus. Fa i fiori
dine era l'Autore di quest'opera. somministrazioni di derrate ec. biancastri.
ASSISTENZA, s . f. Assistenza . ASSUNZION DE GIUDIZIO, T. del Foro ASTÒR, 9. m. Astore, Uccello di rapina,
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detto da' Sistem . Falco palumbarius. V. L'EREDITÀ NO GHE ATIÈN, Non gli attiene intende Barbaro ; Crudele ; Tiranno ; Inu-
FALCHETO. cioè Non gli appartiene . V. PERvegnir . mano.
ASTOSO, add. Astifero, Portatore, di asta, ATENTATO , s . m. Attentato , cioè Ardire, ATILÀ , add. Attillato , Con acconci e bei
Arditezza. vestimenti indosso Gerbola ; Figurino ;
Chiamasi quel Mercenario, che porta le Aste
nelle processioni. ATENTATO , parlandosi di cose criminali, Bellimbusto, in forza di sust . dicesi a Gio-
RAGAZZO ASTOSO , detto fam. Insolente ; vale in sign. vernacolo per Delitto tenta- vane vanerello, che sta sulle mode .
Impronto ; Fastidioso. to e non consumato. Attentato prendesi VECHIO ATILA, Rifatto dal barbiere , di-
ASTROLABIO , s . m. Astrolabio , Strumen- più comunemente per Delitto, misfatto, ec- cesi delle Persone attempate, che si liscia-
to astronomico che serve ad osservare le cesso commesso. no o strebbiano per esser più appariscenti.
stelle sul mare. ATENTO, add . Attento, Che usa attenzione. ATIMO, s. m. V. ATOмO .
STUDIAR L'ASTROLABIO PER VIVER , Fanta- STAR ATENTI A SCOLTAR, Stare in ascolto. ATINENTE , add. Attenente , Appartenen-
sticare ; Stuzzicarsi o Beccarsi il cervello STA BEN ATENTO A QUEL CHE TE VOI DIR, te Altenente vale anche Parente , con-
per vivere. Attendi quello ch' io ti voglio dire. giunto.
ASTÚRA, 8. f. Nome che si dà in Levan- ATENTO CHE , Maniera ant. Attesochè ; ATITÀR, V. V. Ategiar.
te al Testaceo, che da'nostri pescatori di- Perchè. ATTIVÀR , v. Attuare, Porre ad effetto, ad
eesi PALOSTREGA, V. ATENTI ! Badate bene ; State attenti ; esecuzione ; Asseguire ; Effettuare.
ASVELTO, V. SVELTO . State in guardia. ATIVAR UNA LEGE , Porre ad esecuzione
ATACAR, v. Attaccare, V. TACAR . ATENZION, s . f. Attenzione, Applicazione una legge, un regolamento, una disciplina .
ESSER ATACA AL SERVIZIO DE UNO, Esser di mente, Attendimento, Oculatezza. ATIVAZION , s. f. Esecuzione , Effetto ,
addetto al servigio di uno , Applicato al PICOLA ATENZION, Attenzioncella . Adempimento.
servigio. STAR IN ATENZION DE QUALCUN O DE QUAL- METER IN ATITAZION , lo stesso che ATI-
ATACO, 8. m. Attacco , nel Militare si dice Cossa, Attendere, dicesi per Aspettare . At- VAR, V.
l'Assalire una terra o città o l' Attaccare la tenzione non usasi in questo sign. comun- ATIVITÀ , s. f. Attività , Prontezza di ope-
battaglia. Dar l'attucco. que sia verbale di Attendere, e dicesi più rare.
Attacco, fig. dicesi per Relazione, affini- tosto Aspettamento ; Aspettazione. METER IN ATIVITÀ, V. ATIVAR .
tà, corrispondenza. TEGNIR IN ATENZION , Tenere in orecchi. ESSER IN ATIVITÀ , Esser in attualità ;
AVER DEI ATACHI, Avere degli amoretli o ATENZION , ne' modi familiari vale appo. Essere in esercizio ; in atto pratico.
amorucci, Aver delle piccole passioni di cuo- noi per Finezza ; Riguardo ; Cortesia ; ATO, s. m. Atto, Azione, gesto, modo, ma-
re, degli affetti, delle inclinazioni. Piacere USAR A UNO DE LE ATENZION , niera.
ATACO, Rasente, Preposizione, e vale, Tan- Far ad uno delle cortesie, delle finezze. Atto, dicesi per Lezio, Smorfia. V. SMOR-
to vicino, che si tocchi quasi la cosa ch'è FIA.
ATERÀR, v. Atterrare, Abbattere, gettare
allato. Allato ; Accosto. a terra, smantellare . Atto, si dice ancora per Cenno .
ATACO, ATACO, Allato allato ; Vicin vici- ATERAR UN RIO, Interrare o Interrire un FAR DEI ATI, Atteggiare, Fare atti e giuo-
no ; Da presso ; Da canto ESSER ATACO. rivo, riempirlo di terra. chi - In T. di Foro , Attitare, Incammi-
ATACO . Esser alle costole d'alcuno ; Essere ATERGAR, v. Attergare, T. del nostro Fo- nare e proseguire gli atti giudiziarii ; Pro-
Stare a tocca e non tocca , vale Vici- ro, e vale Scrivere al di dietro di qualche cedere giudiziariamente o giudizialmente
nissimo. Memoriale ; ed è la risposta o decisione , contro alcuno.
ATEDIÀR, v. V. Secar e Tediar . ovvero ordinazione che dà l'Autorità alla ATI A LEZE O A LEGE, Così chiamavansi
ATEDIO , 8. m. Tedio, Noia ; importunità ; domanda espressa nel Memoriale. sotto il Governo Veneto le Sentenze tutte
V. Tedio. ATERGATO, s. m. Attergato , Termine di dette a legge. Si sentenziavano a legge le
GHE LEVO L'Atedio, La sollevo dell' in- nuovo uso nel Foro e vale Scritto al ter- Successioni intestate ; le Assicurazioni e i
comodo, della noia della mia visita : dice- go : cioè Le parole scritte al di dietro di pagamenti di dote ; i Vadimonii, gl' Inter-
si da taluno nell' atto del congedarsi con ci- un memoriale , ch' esprimono la risoluzio- detti a legge ; i Chiamori ; e dicevansi atti
viltà da qualche persona. ne del Tribunale o Autorità sulla domanda a legge le Terminazioni a dividere : Veg-
ATEGIAR, v. Attitare, Incamminare e pro- fatta. gansi queste voci ai loro luoghi.
seguire gli atti giudiziarii , e quindi Alti- ATERIO, add. Atterrito, Divenuto per pau- SCOMENZAR I ATI, Intavolare la lite.
tazione. FAR CORER DEI ATI , Dare o Mandare
ra smorto, quasi del color della terra ; Spa-
ATÈGIO, s. m. Attitazione o Serie di atti, ventato. spesa, Aggravar uno di spese per lite.
Complesso di atti d'una causa, Processura ATÈSA, s. f. Aspettazione o Espettazione , ATI DE COLOR, Atti di colore, cioè Grada-
FAR ATÈGIO, Attitare, V. ATEGIÅR. Aspettamento, e per lo più s' intende colla zione di colori.
ATEGNIR, v. Attenere ; Attenersi , Essere Speranza di buona riuscita. Magistrato sopra alli , Magistratura di
parente ; appartenere per parentela o altro. IN ATESA DEI VOSTRI COMANDI, Nell' aspet- prima istanza civile del cessato Governo
Il tale mi attiene. tazione de' vostri comandi. Veneto, composta di tre senatori, cui com-
ATEMPA, add. Attempato , Ch'è avanzato FAR UNA LONGA ATESA, Attendere o Aspel- petevano le cause ch'erano ad essa dele-
nel tempo, negli anni. lar lungamente. gate dalla Serenissima Signoria.
PIUTOSTO ATEMPA, Attempatetto. ATESOCHÈ, avv. Attesochè ; Con ciò sia ATO , add. Alto cioè Adatto ; Adattato ; I-
ATEMPÀ MA CHE SE PORTA BEN, Attempa- che; Siccome ; Giacchè : Considerato che. doneo.
totto, accresc. di Attempato, e vale Vecchio GNENTE ATO . Disadatto.
ATESO CHE GO DA FAR, Attesochè ho degli
fresco, ben conservato, non abbattuto da- affari; Siccome, Perchè ho degli affari. TUTI SEMO ATI A FALAR. Chi fa falla e chi
gli anni . ATESO CHE EL M'HA PROMESSO, Conside- non fa sfarfulla , ovvero e chi non fa non
REGAZZE ATEMPAE, Giovani soprastate , rato ch' egli mi ha promesso ; Avendomi falla, proverb. che vuol dire che Ciascun
dicesi per Provette, Attempate. V. Donze- egli promesso. falla.
LONA. ATESO CHE L'È UN BARÒN , Perchè egli è ÀTOMO, O ATIMO , 8. m. Atomo.
MOLTO ATEMPA, Attempatissimo. un birbone, un guidone ; Siccome egli è etc. IN T'UN ATOMO , In un atomo o In un
ATENDER, V. Attendere. V. Tender . ÀTILA, Atila, Nome d' un Re barbaro degli attimo, vale In un momento di tempo ; in
ATENER, v. Attenere, Appartenere . Unni , che venne a devastare l'Italia , e uno stante. Far checchessia in un attimo,
NOL GHE ATIEN, Non gli attiene o Non che qui si registra pel seguente dettato in un istante, in un baleno , in un bacchio
ha attinenza . L'È UN ATILA, detto per agg. a uomo ; e si baleno.
Boerio. 7
50 AUL AVAL AVA
ATORNO , avv. Attorno ; Intorno ; D'at- Albula . Questo pesce ha la ferma della Chep- AVANTAÒR, s. m. Voce ant. Vantatore, Che
torno ; D'intorno ATORNO VIA , Attorno pia, con bel colore argenteo, è buono a man- si vanta, Millantatore ; Ostentatore.
attorno, Tutto attorno, da ogni lato. giare, e ve n'ha in abbondanza ne'fiumi, ma AVANTAÒRA , s. f. Voce ant. dicevasi la
METERSE ATORNO EL MAGNAR, V. METER. specialmente nel Lago di Garda. - Femmina di Vantatore, Vantatrice; Millan-
STRAZZARSE LA ROBA D'ATORNO, Lacerarsi Altra specie di pesce fluviale, che venne tatrice; Ostentatrice.
le vesti ; Mandar male ; Dissipare. confuso coll' Albula degli antichi , e dai AVANTARSE, v. V. VANTARSE.
DIR ATORNO, V. DIR . moderni è chiamato Cyprinus Chaleoides. AVANTASO, s. m. (colla s . aspra) Voce ant.
TORSE D' ATORNO O DAI FRESCHI QUALCUN , V. VANTAGIO.
Ha esso pure molta somiglianza di forma
Dare o Porre il lembo o il lembuccio in ma- alla cheppia, bel colore argentino ; è pari- AVANTÀZO , s. m. V. VANTAGIO - AVerghe-
no ad alcuno ; Torsi d' addosso o dinanzi mente commestibile , e come l'altra specie NE D'AVANTAZO, Averne d'avvantaggio, cioè
alcuno, Allontanarselo . abbonda nei fiumi e nei laghi dolci. Più del bisogno .
DARSE LE MAN ATORNO, V. MAN. AULA, s. f. Aula . Termine latino datoci AVANTAZO, detto in T. de' Stamp. Van-
MENAR ATORNO DUALCUN, detto metaf. Cir- dagli Austriaci, e vale Numero o parte di taggio , chiamasi Quell' asse sopra cui il
condurre; Aggirare o Rigirare alcuno, cioè giudici d'un tribunale, che s'uniscono per Compositore assetta le linee dopo che le ha
Ingan narlo, fargli perdere il tempo , Imbro- giudicare. Sotto il Governo italico dicevasi composte. L'assicella incanalata nel Vantag-
gliarlo. Sezione, e sotto i Veneti Commissione. gio, dicesi anche in vernacolo Balestra.
ATRAPAMENTO , s . m. Attrapperia, Sor- AURORA, s. f. V. ALBA. AVANTI, avv . Avanti o Avante, Dinanzi,
presa con inganno ; Incappo; Frode. AUTINTICO O AUTENTICO, add. Autentico. Nanti e Innanzi, In presenza.
ATRAZZI ) 8. m. Altrazzo ed anche At- AUTORIZAR, v. Autorizzare, Dar facoltà o ANDAR AVANTI, V. ANDAR -Ottare, dicesi
ATREZZI ) autorità di fare. dell'Aspirare o Pretendere che altri faccia
trezzo, e per lo più Attrazzi ed Attrezzi nel SON AUTORIZA DA LA LEGGE , La legge mi per gius di successione, ad alcun comodo o
nuin. plur. Termine collettivo ch' esprime autorizza , cioè m' investe del potere o lo posto.
Una gran quantità di cose necessarie per permette. Avanti o Innanzi, dicesi anche per Prima.
certi usi, come per la guerra, per la mari- SON AUTORIZA A CREDER PIÙ IN T'UN MODO Per Di rimpetto, V. DAVANTI.
neria, per fabbricare e simili . Arredi è più CHE IN T'UN ALTRO. Sono in libertà di crede- AVANTI TEMPO, Immaturatamente ; Innan-
proprio delle cose che servono per abbelli- re , Mi lice credere più in un modo che in zi o Anzi tempo ; Prematuramente .
mento. Arnesi, dicesi particolarmente degli un altro. ANDAR AVANTI, V. ANDAR.
Strumenti appropriati alle arti, e delle cose AUTORIZAZIÒN, s . f. Facoltà ; Adesione ; AVANTI, assolut. pronunziato in tuono im-
che servono di fornimerto nelle case - At- Consenso. perativo per sollecitar altrui ad affrettare il
truzzi necessarii per la navigazione, come VU NO GAVÈ Autorizzaziòn, Voi non ave- passo o a camminare, corrisponde al tosca-
Manovre, pennoni, bozzelli , vele , ancore, te facoltà, voi non siete autorizzato. no Trana o Tran trana, cioè Sbrigati.
gomone etc. E quindi Attrazzare vale Cor- AUT AUT, che altri idioti dicono AUT AUTEM, DA QUA AVANTI , Da qui innanzi ; Da
redar la nave di tutti gli attrazzi necessarii. Maniera alla latina che ci è rimasta, cui cor- quinci innanzi ; Da oggi innanzi ; Da
E Attrazzatore, dicesi Colui che provede rispondono O guasto o fatto ; O dentro o quindi innanzi, Per l'avvenire.
gli attrazzi della nave. fuori; Volete o non volete ? Risolvi e si- EL DAVANTI, Il dinanzi, e risponde al-
ATUFARSE , verbo ant. Attufarsi o Tuffar- mili. l' Indietro, posto in modo sust. come Il di
si; Immergersi, Andar sott'acqua. AVA, s. f. e per lo più Ave , plur . Ape; Pec- dentro e Il di fuori.
AUDITOR , s. m. La Repubblica Veneta chia, Animaletto volante noto, che produce AVANTI E INDRIO, Andirivieni ; Dirivieni ;
aveva tre Magistrature civili, una chiama- il miele e la cera, ed è chiamato da Linn . Ghirigoro, V. Davanti.
ta Auditor vechio, alla quale erano devo- Apis mellifica. METER AVANTI, V. Meter.
lute alcune appellazioni ; l'altra detta Au- MATON DE LE AVE O AVA SALVADEGA, Fuco AVANTO, s. m. Vanto ; Vantamento , iat-
ditor novo, cui si appellavano le sentenze o Pecchione, Il maschio delle api senza acu- tanza, millanteria. V. VANTO.
della Terraferma ; la terza dicevasi Audi- leo, detto da Linn . Apis mellifica mas, e AVANZADIN, add. (colla z aspra) Allempa-
for novissimo per ascoltare le appellazioni da' Naturalisti italiani anche Bordone o Fal- tetto, Ch'è alquanto attempato , ch'è in là
dalle sentenze delle cause dette de minori, so bordone. col tempo, cogli anni, Alquanto provetto
e per otto mesi dell'anno anche quelle de Buso o Bozzo De le ave , Alveare, Alvea- Allempatella e Soprastata o Sopraffatta,
maiori. L'Auditor novo ed il Novissimo al- rio. Il luogo dove si custodiscono le arnie, direbbesi d'una Giovane che non fosse sul
ternavano fra loro , cioè passavano i giu- detto anche Apiario - Arnia o Coviglio di- fiore.
dici da una magistratura all'altra. V. UDI- cesi la Cassetta entro cui dimorano le api ; AVANZO, s. m. Avanzo , Il rimanente, il re-
TÒR. e s'è fatta a doghe, chiamasi Bugno, V. siduo.
AUGMENTAÒR, s . m. Voce ant. e latinismo Bozzo - Favo o Faumele, Quel pezzo di AVANZI DE TOLA, Rilievo o Rilevo.
usato dal nostro Calmo in una lettera di lo- cera lavorata a cellette, che le api fabbricano V. RESTO e VANZAURA.
de al patrizio Cristoforo Canal, che fu l' in- per depositarvi il miele. Fiale si dice a FAR I AVANZI O I GUADAGNI DE DONA CHECA,
stitutore de'condannati sulle galere , Accre- Quella parte di cera, dove sono le celle, e Locuz. domestica, Far l' avanzo del grosso
scitore, Ingranditore . Leggesi di Ottavio Ce- dove le api ripongono il mele. Alveoli alle Cattani; Far l'avanzo del Cibacca, che a
sare che Pigliata la signoria del mondo fu Piccole cellule fatte ne' favi di cera d' un capo d'anno avanzava i piè fuori del let-
poscia chiamato Augusto, cioè Accrescitore. alveare Propolo o Pegola , in T. Agr., a to; Far l'avanzo del Cazzetta, che brucia-
A UFE, modo avv. A ufo ; A macca ; A mac- Quella sostanza resinosa che le api traggo- va il panno di Spagna per far cenere
co; A isonne, A spese altrui. no dalle piante, con cui turano le screpola- morbidosa ; Fare il civanzo di Monna
MAGNAR A UFE ; Sfamarsi o Mangiare a ture e i buchi delle arnie. Ciondolina, che dava tre galline grandi
scrocco, a ufo; Strappare o Mangiar alle UN NUVOLO DE AVE, Uno sciame di api- per averne due nane e cappellute perchè
spalle altrui. UN MUCCHIO O SCHIAPO DE AVE, Un gomi- eran brizzolate.
AUGURÀR¸ v. V. Inguràr. tolo. NO GH'È DA FAR avanzi, Non v'è da far
ÀULA, s. f. T. de'Pescat . Sorta di pesce d'a- AVALIAMENTE, avv. antico, che vuol dire calia, vale Non v'è da guadagnare.
qua dolce, ch'è l' Albula degli antichi, stato Egualmente o Ugualmente. AVARAZZO, V. AVARÒN.
confuso da'moderni col Cyprinus Alburnus, A VALIO, modo avv. derivato dal vernacolo AVARO, add . Avaro, detto anche Spilorcio ;
e con qualche altra specie, e che il nostro si- VALIVO O GUALIVO, Dirittamente, In dirit- Sordido ; Guitto ; Pillacchera ; Mignatta .
gnor Nardo distinse col nome di Cyprinus tura. FARSE O DEVENTAR AVARO , Gettarsi al
AVE AVE AVO 51
lavaro FAR L'AVARO, Avarizzare o Ina- AVER MOLTO DA FAR O UN GRAN DA FAR, V. AVETINA, s. f. Piccola yugliata.
varire. FAR. AVEZZO, add. Avvezzo o Avvezzato.
COI AVARI BISOGNA FAR DA AVARO , Colle CHI HA BU HA BU, OVV. CHI HA AUDO HA AVEZZO, O AVEZZA A TUTO ; Avezzo alla
lesine bisogna esser punteruolo, detto fig. AUDO, valgono La cosa è fatta ; Non c'è scarmaglia, e dicesi di chi è uso a soffri-
per far intendere che Cogli avari bisogna rimedio ; Addio fare ; Chi ha tenga, e chi re il bene e'l male, ed è allevato in fra
essere spilorcio. n'è ito, peggio ; Suo danno . Dicono i Na- le sciagure .
L'AVARO XE INSAZIABILE, L'avaro è come politani su di ciò Acqua passata non_ma- AVICARIO, s . m. Voce bassa, Vicario, Que-
l'idropico, quanto più beve più ha sete. cina mulino. gli che fa le veci d'un altro in carica.
AVARON, s. m. Avarone ; Avaraccio ; Ava- VE GO IN CESto o dove chE I SORZI PORTA AVILIO, add. Avvilito; Svilito ; Invilito ;
ronaecio ; Scorticapidocchi ; Pelanibbii ; LA SPADA, Maniera bassa di disprezzo o d'in- Scorato ; Abbiosciato ; Gli è cascato il cuo-
Cane barbino che tien la bocca stretta. giuria, V'ho nelle code o in quell'ultimo ser- re; Ha il cuore nelle budella ; Gli fuggì
Non darebbe fuoco al cencio. Largo co- vizio o in tasca. l'animo come se il mondo sotto i piedi
me una pinna verde. TE GO, VE GO, Lo Go. senz'altre aggiunte , gli fosse venuto meno.
AVE, V. AVEMARIA. nel nostro parlare è una maniera bassa di re- AVISÀ , add. Avvisato — L'OMO AVISÀ XE
AVEARO , 8. m. Alveario , Cassetta dentro ticenza per ommettere il finale del superiore MEZO ARMA, Uomo avvertito è mezzo mu-
a cui le pecchie fabbricano il mele : da' Fio- esempio LASSIME STAR CHE TE GO , detto nito, prov. di chiaro sign. Dicesi poi Pia-
rentini detto Arnia e da’Sanesi Copìle. con disprezzo o ira, Lasciami in pace, ch'io ga antiveduta assai men duole, che si-
AVEDİN, s. m. Abete, albero, V. ALBÈO. t'ho sotto la tacca dello zoccolo , cioè Non gnifica che Il male preveduto si sopporta
AVEDÚDO, add. Avveduto, Avvedimentoso, t'abbado, t'ho a vile. più pazientemente.
Cauto. AVERTA S. f. V. Verta. AVISAR, v. Avvisare, Far intendere e sape-
AVEGNÈR O AVEGNÌR , V. Avvenire, Accade- AVERTAURA. s. f. Apertura , Sparato: re. Far uno accorto di che che sia.
re, V. INTRAVEGNIR. Fesso , Quell' apertura che v'è ai fianchi L'HO AVISA PERCHÈ EL SE REGOLA, L'ho av-
AVEMARIA, s. f. Avemaria o Avemmaria, delle vesti da donne. visato o avvertito o ammonito a regolarsi
Orazione che si dirige alla Beata Vergine. AVERTAURA DE LA REDE , Entramento, En- o a regolare la sua condotta.
Avemaria, chiamasi Un certo tocco di trata, La parte per cui entra il pesce. V. AVISO, s. m. Avviso, Ragguaglio.
campana, che si fa alle chiese tanto alla VENTAURA. STAR SU L'AVISo, Star sull' inlesa, cioè
mattina che nel chiudere del giorno. AVERTIO, Avvertito, add . da Avvertire. esser rimasti d'accordo , Aver avuto l'i-
AVENENTE, V. EVENENTE. AVERTİR, v. Avvisare , Dar avviso o noti- struzione.
AVENTARIO, Voce bassa s. m. Inventario zia - AVERTI MIA MARE CHE LA VEGNA A TOLA, AVOCAR, v. ant. (che ora si dice FAR L'avo-
•0 Nota, che anche dicesi Legaggio, Carta Avvisate mia madre che venga a mensa CATO O EL MESTIèr de l'avocato) Avvocare ,
• Libello in cui sono notate capo per capo AVERTIR I AMICI CHE DIMAN SE FA ACADEMIA, Difendere e consigliare nelle cause altrui.
le masserizie ed altro che si trova. Dar avviso agli amici dell'accademia di AVOCATO , s. m. Avvocato, Difensore delle
FAR L'AVENTARIO, Inventariare. domani, Ovv. Far sapere agli amici etc. cause civili.
AVENTÒR, s. m. Avventore Quegli che Avvertire o Fare avveduto , val Dare FAR L'AVOCATO, Avvocare.
continua a servirsi d'una bottega per com- avvertimenti , Ammonire - L'HO AVERTIO AVOCATO DE LE CAUSE PERSE , Dottor dei
prare i generi occorrenti. perchè el se regola un' altra VOLTA, L'ho miei stivali; Dottor da nulla ; Dottorello,
Desgustar o perder i AventorI, Sviare avvertito o reso avvertito a regola del- Schiccheratore; Frugascannelli.
la colombaia o Tirare i sassi alla colom- l'avvenire, o perchè sia più cauto o con- ACADEMIA D'AVOCATO, V. ACADEMIA .
baia, dicesi fig. Quando i Bottegai fanno in sigliato. L'Uffizio dell'Avvocazione in Venezia era
maniera, che gli avventori non capitino più Avvertire, dicesi per Considerare, Riflet- in origine appoggiato ai Patrizii a tal uopo
alla loro bottega. tere - AVERTI BEN , Avvertite o Avvertite nominati metodicamente dal Maggior Con-
SAVERSE FAR AVENTORI, Dare il camino, bene, cioè Badate ; Abbiate l'occhio o Sta- siglio, in numero fra tutti di 32, non ob-
Allettare i compratori. te in avvertenza . bligati però a studii legali nè ad esami.
AVENTURIER, s . m. VenturiÈR. AVERTO, add . Aperto. Sei erano detti Avvocati ai Consigli ; di-
AVER, s. m. Avere , cioè Facoltà, possessi, CAMISA TUTA AVERTA, Sdruscila o Sdru- ciotto Avvocati per le Corti , cioè per le
patrimonio, rendite. cita, vale Rotta - PIGNATA AVERTA, Pignat- Magistrature di giudicatura civile dette
AVER, v. Avere , Possedere TORNAR A ta Fessa, Crepata, Spaccata. Corti (V. ZUDEGADO) ; sei per gli Uffizii di
AVER, Riavere. AVERTO COME UNA CAPA, Aperto come una Rialto; e due Avvocati de'prigioni. Quin-
AVER DEL FATO soo o del proprio, Avere cappa, ch'è un crostaceo notissimo. di gli Avvocati patrizii si dicevano Ordi-
fondi in proprietà. V. AVER DEI CAMPI AL PARTIA AVERTA, Partita o Conto aperto narii per distinguerli dagli Estraordina-
SOL, in SOL. o acceso, vale Debito sussistente. rii, ch' erano i non patrizii, detti anzi so-
AVER DE UNO, Aver l'aria di uno, vale AVERZER , v. Aprire. lamente Avvocati. Era permesso a tutti
Assomigliargli. AVERZER I OCHI ; detto fig. Aprire gli oc- lo scrivere a favore degl' imputati crimi-
AVER EL MALAN E LA MALA PASQUA, V. chi , nel sig. di Illuminarsi, rendersi ac- nali, e questi chiamavansi Avvocati cri-
MALAN. corto. minali; ma l'arringare nelle cause crimi-
NO AVERGHENE UN PER LA RABIA, Non ne AVERZER LA BOCA AL SACO , Sciorre la nali era di esclusivo diritto degli Avvocati
aver un per medicina ; Esser arso , di- bocca al sacco. ordinarii o estraordinarii.
strutto, Esser affatto senza danaro. AverZERSE EL PETO DA LA TOSSE, Fendersi Per gli Avvocati Fiscali, V. FISCAL.

AVER IN TE LA MENTE O IN ASEO O IN QUEL il petto per la tosse. AVOCATO CAGON, CHE NO SA CHE PERDER
SERVIZIO, V. SERVIZIO e CULO. CHI BEN SERA, BEN AVERZE , La buona O IMPATAR. Locuzione di sommo disprezzo ,
AVER AL CULO, V. CULO. cura caccia la mala ventura, La diligen- che usavasi a carico ed avvilimento d' un
AVER LA LUNA, V. LUNA. za di custodire le cose gelose le preserva: cattivo avvocato .
AVERLA SU CON UNO, V. SU. il che può anche applicarsi alle cose morali. AVOCATURA, s. f. Avvocazione, Patroci-
AVER LA TESTA DURA, V. AVRIR, VERZer. nio e difesa delle cause altrui. Avvocheria
AVER LA TESTA VIA, V. TESTA . e Avvocaria sono voci antiquate.
AVÈTA (coll' o stretta) s. f. Agugliata, ma
AVER MAN CON UNO, V. MAN. più comunem. Gugliata, Quella quantità AVOGADOR, s . m. Avvogadore o Avvoca-
ATER PER MAN, V. PER. di refe, seta e simili, che s' infila nella cru- tore, Magistrato della cessata Repubblica
AVERSENE PER Mal, V. Mal. na d'un ago per cucire . Veneta instituito l'anno 864, ch'era com-
52 AZA Ꭺ Ꮓ Ꮓ Ꭺ Ꮓ Ꮓ
*
posto di tre patrizii col titolo di Avogadori AZARDAR O Rischiar la peLE. Porsi a ri- Curte le azze, Maniera fam. Alle corte ;
di Comun, detti già latin. Advocatores Com- schio della vita. Sbrighiamola ; Finiamola.
munis ; i quali avevano una grande auto- AZARDO , s . m. Rischio; Cimento; Ripenta- TACARSE A UN Fil de azze, V. in BAVELA.
rità, e molte distinte attribuzioni. Il loro glio. AZZAL , s. m. Acciaio , Acciaro e Azzale ,
uffizio dicevasi Avvogaria. In questa Ma- PER AZARDO , detto a modo avv. A caso ; Ferro raffinato . Calibe è voce latina , usata
gistratura si è sempre mantenuto l'uso Casualmente ; Accidentalmente , Inconside- soltanto in medicina ..
fino a' giorni nostri, di scrivere gli atti pub- ratamente , Senza pensarvi . AZZALA, add. Acciaiato o Inacciaiato , e si
blici in latino . V. INTROMISSIÓN. AZIENDA , s . m. Azienda , Amministrazione riferisce al ferro. Calibeato vale Preparato
AVÒLIO, s. m. Avolio e Avorio. degli affari economici . Oggidì si dice anche coll'acciaio, ed è voce usata da'medici- Fer-
ROBA D'AVOLIO, Eburneo o Eburno · Zienda ; e per lo più in materia di Finanze . rigno, all'Uomo, e vale Di buon nerbo, ro-
Spodio dicesi al Capo morto dell'avorio La parola Azienda era usata nei tempi del busto, gagliardo .
bruciato. Governo Veneto , ma i Lombardi ci diedero AZZALAR, v. Inacciaiare, Unire il ferro
AVOLTOGIO, s. m. Avoltoio e Avoltore, in pratica la voce Gestione , ch'è un latini- coll'acciaio per renderlo tagliente e più saldo.
Uccello di rapina grande e forte come l'A- smo e che si dice appunto parlando di affari AZZALAR DE L'ACQUA, Calibeare, Preparar
quila. Ve ne sono di molte specie . Quella di Finanza pubblica , o simile . In termine am- un liquore o una medicina coll'acciaio.
che qui talvolta vediamo chiamasi Avoltoio ministrativo dicesi anche Esercizio . AZZALİN, s. m. Acciarino; Acciaiuolo ; Ac-
indiano o Avoltoio monaco o Re degli AZIMO, o Azemo, add. Azzimo; Mazzero, va- cialino; Focile o Fucile, Ordigno d'acciaio
avoltoi, detto da Linn. Vultur Papa . le Non lievitato, e intendesi di pane V. ASME . per batter fuoco.
AVRIL, 8. m. Aprile. AZION, s . f. Azione oAllo, Fatto, operazione. AZZALIN DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO .
AVRIL NO TE SCOPRIR, MAGIO VA ADAGIO E AZION DE L'OMO, Azione, riferita al costu- AZZALIN DA CALEGHER , Acciarino, Pezzo
ZUGNO CAVITE EL CODEGUGNO , Quando il me , Buona o Bella azione ; Trista o Mala di ferro tondo da un capo per dar il filo ai
giuggiolo si veste, tu ti spoglia, e quan- azione. coltelli.
do esso si spoglia tu ti vesti . L'albero AZIÓN DE SENA, parlando di Teatro, Azio- AZZALìn, detto pur in termine de' Beccai
Giuggiolo (ZIZOLER ) è l' ultimo a germo- ne o Alteggiamento, V. SENEGIAMENTO. e de'Pizzicagnoli, Acciaiuolo ; Acciarino .
gliare e il primo a svestirsi di foglie. AZION D'AVOCATO, Azione, per la Diceria o Azzalin dei ReLOGERI , V. RASCHIADÒR .
AVRIL DOLCE DORMIR , Aprile dolce dor- Arringamento; ed anche per la buona o catti- BATER L'AZZALIN O EL CANAFIO , detto fig.
mire cioè Nel mese di aprile riesce dolcis- va maniera nell'arringare, che dicesi Bel por- Fare il battifuoco ; Far il mezzano, il ruf-
simo il dormire. — Aprile cava la pecchia gere, o Mal porgere. fiano; Arruffare le matasse; Portar i polli.
del covile, e vuol dire che in aprile co- AZIÒN , detto in T. Merc. Azione o anche AZZALIN O ESSE , chiamano i Legnaiuoli
mincia l'aria ad esser calda. Voce o Messa, Quella somma di danaro, che una specie di ornamento che serve soltanto
MARZO SUTO E AVRIL BAGNA, BEATO EL CON- somministra ciascuno degli associati per ca- per sostegno a foggia di un esse.
TADIN GHE HA SEMENA, Aprile piovoso, mag- pitale della compagnia in un gran negozio AZZALIN 0O CONTRAPASSO, s . m. T. de'Pesc.
gio ventoso , anno fruticoso " e significa od impresa fruttuosa . Azzalino detto da Linn .Cancer Rhomboides.
Che quando nell'aprile piove e nel maggio AZION, detto in T. Leg. Azione chiamasi Specie di Granchio marino avente il corpo
fa vento, in quell'anno è abbondante la ri- il Diritto di domandar che che sia in giu- di figura quadrilunga, colle braccia anterio-
colta. Di aprile ogni giorno un barile, e dizio. ri lunghissime, le quali piegate rappresenta-
vale Che nel mese di aprile ogni giorno AZIONARIO, 8. m. Azionario o Azionista , no la figura d'un acciarino o focile, onde ha
qualche poco piove. Dicono i Toscani Terzo T. Merc. dicesi a Colui che con altri contri- preso il nome.
aprilante, quaranta di durante, ed è Pro- buisce una determinata somma di danaro, AZZÒ, avv. antico del dialetto nostro in ve-
verbio di prognostico, perchè si vuole che il per un negozio o per un'impresa fruttuosa, ce di Acciò , che ancora però si dice dalla
dì 3 d'aprile avrà 40 giorni successivi con- e si dice anche Associato. V. SOCIO. plebe.
simili. V. SETEMBRÌN. AZONZER, v. Aggiungere o Aggiugnere. AZZOCHIO , add. Voce ant. che dicevasi per
AVRIR, v. Aprire, Dischiudere . V. ZONZER. INZOCHIO , come rileviamo dalle prose del
AVRIRSE EL PASso, Rompere il guado, vale AZUNTA, S. f. T. ant. Aggiunta o Giunta, nostro Calmo - VIGILE PER NO DEVENTÀR
Essere il primo a fare o a tentar di fare alcu- Aggiungimento . V. ZONTA e INAZONTA. AZZOCHIO, che vuol dire Vegliate per non
na cosa. AZZA, s. f. Accia; Refe, Lino filato e im- intorpidirvi la mente, e per non istupidire.
AZARDAR v . (dal francese hasarder) Arri- bianchito. V. INZOCHIO.
schiare; Arrisicare ed anche Osare. QUEL DA LE AZZE, Refaiuolo. AZZUFARSE , Y. ZUFAR.

BAB BAC BAC

B. Vedi BE.
a coda lunga, detta da Linn. Simia Sphinx. CHE AI SO ZORNI HA FATO BACAN, Uomo che
BABA, s. m. Voce de' fanciullini in vece di Si distingue dalle altre per aver le orec- menô romore, ch' ebbe gran fama a' suoi
BARBA, Zio ; e vale anche per Zia, detta chie sepolte dentro a folti e lunghi peli e giorni; Uomo che fu famoso.
volgarmente da noi AMIA. il muso circondato da mustacchi . Qualche BACAN (da Baccanalia) dicesi ancora per
BABALA, V. A LA BABALÀ. volta l'abbiam veduta. Allegria, cioè Quella che risulta dal festeg-
BABAN, add. Babbano ; Babbèo ; Babbaccio ; BABUIN , si dice ancora più comunemente giar molti insieme, la quale chiamasi allor
Bachiocco ; Badalone ; Scioccone , Uomo a uomo nel signif. di Mancatore, cioè Che ch'è smoderata, Gazzarra e Gazzurro, che
rozzo .
non attenga alla parola data e manchi fa- vale Strepito fatto per allegrezza. Ed in
BABAO, s. m. Barbariccia ; Baconero ; Far- cilmente , Che promette e non mantiene ; gazzurro stanno i ciabattieri. V. BORDELO .
farello, Nome finto di Demonio. Non è uomo da farne capitale , Sotto que- BACANAL , 8. m. Baccanalia e Baccaneria,
FAR BABAO, Far baco o Far baco baco o sto senso gli diciamo ancora Buròn . Fracasso di chi giuoca o scherza con cla-
bau bau, Certo scherzo per far paura ai BABUÌN CO L'EFE, V. EFE . mori e strepito. Baccano , vale Rumore ,
fanciulli, coprendosi il viso. PARLAR DA BABUIN, V. PARLAR . fracasso che risulta dallo scherzare scon-
BABAO ! detto con ammir . Canchero ! BACA, s. f. Coccola Coccolina ciamente.
; e Bacca,
Zucche fritte ! Cacasego ! Cacalocchio . V. Frutto del Cipresso, del Ginepro, dell'Al- FAR BACANAL, Far baccanalia o baccano.
COGIONI. BACANAR , v. Sbaccaneggiare.
loro e simili. Quella del Pino domestico
BABAO! ammir. o BARABAO ! si dice fam. e
dicesi propr . Pina o pigna e Strobilo ; BACANELA, 8. f. Baccanella, Allegra com-
per ironia, verso colui che minaccia o fa del- quella dell'Alloro Orbacca. pagnia.
le spampanate : come a dire Bagattelle ! BACAGIAR, v. Chiacchierare ; Cornacchia- BACANÒSO , add . Romoroso ; Festoso ; Fe-
BABAI, Voce detta per vezzo o fanciullesca , re , Stucchevolmente parlare senza con- stante, Che fa romore, Che tiene in festa.
e vale Pidocchi. chiudere. Detto per agg. a uomo, Allegroccio, vale
BABAI, si diceva per antonomasia ne'tem- BACAGIAR, dicesi ancora per Andar a di- Inclinato all'allegria. V. STREPITÒN .
pi Veneti agl' Inquisitori di Stato , così porto, a svagarsi, a ricrearsi, a gozzovi- BACANTE, add. Festante ; Festoso ; Gioio-
chiamati famil . dal Babao , che fa paura ai gliare, V. BACARA. so; Allegro Baccato vale Furioso ; infu-
fanciulli, e dal terrore che inspirava il loro BACALÀ, s. m. Baccalà e Baccalare, Pe- riato - Matterullo, Quasi matto ---- BACAN-
tribunale. sce che si secca al vento e talvolta si sala. TE DAL GUSTO, Quasi matto dal gusto .
BABASSO , add . Babbuasso ; Babaccio ; Da Plinio fu detto Asellus e da Linn. Ga- BACARA O BACHERA, 8. f. Baccanella, Bri-
Babbeo ; Babbaleo ; Babbione , Sciocco , dus Morhua. Si dice anche Pesce bastone. gatella di persone che fanno strepito o scon-
Seimunito. cio romore.
Merluzzo o Nasello, detto da' Sistema-
BABILONIA, 8. f. O TORE DE BABÈLE, Ba- tici Gadus Merluccius, è un'altra specie di FAR BACARA, Stare in gozzoviglia ; Scia-
bilonia, Si prende fig. per Confusione, tu- Baccalare più piccolo, che a noi viene dai lacquare ; Fare del ben bellezza ; Gavaz-
malto di gente disordinata. mari del Nord parimente seccato . V. STOC- zare ; Gozzovigliare ; Far tempone ; o
Diciam pure BABILONIA nel signific . di FÌs. Darsi tempone, Darsi buon tempo , Pigliar
Passeraio, al Confuso cicaleccio di più per- Oltre alle suddette due specie, vengono diletto mangiando in brigata, che si dice
sone CHE BABILONIA CHE SE SENTE ! Che pur preparati e mangiati sotto lo stesso no- anche Godere . V. CHIASSANA.
Chiucchiurlaia ! Che moscaio ! Che pissi me li pesci detti da noi Lovo, MoLO e MOR- BACARANA, 8. f. Zurlo o Zurro, Allegria
pissi! cioè Qual confuso rumore ! MORA, raccolti in que ' mari, dove si trova- smoderata Baccanella , Raunata strepi-
BABIO, s. m. Mostaccio ; Visino ; e s'allude no di assai maggior grandezza che nel nostro. tosa di gente.
a quello d'una giovane bella. SECO COME UN BACALA, V. SECO. PERDIANA BACARANA, V. DIANA.
LA XE UN BEL BABIO O UN BABIO GUSTOSO, SAVER DA BACALA , lo stesso che SAVER DA BÀCEGA, s. f. Bazzica, Giuoco noto di
E un bel visino ; É un viso che ha un non FRESCHIN, V. FRESCHIN. carte. V. ZOGAR a backga, in Zogár .
so che di ghiotto. BACALAI, detto in T. Mar. Baccalari si OGNI CARTA GHE FA BACEGA , detto metaf.
BABO, s. m. Treccone ; Insalataio, Riven- chiamano certi Pezzi di legno calettati ed fam., che s'usa per dire che un tale ha sem-
dugliolo di erbaggi ; ed è propr . Quello che inchiodati sopra la coverta della poppa. - pre la fortuna in favore , qualunque sia il
gira per la città vendendo erbaggi. Bracciuoli de' baccalari sono legni confic- modo ond' egli operi. Questa maniera corri-
BABO , corrotto probabilmente dal latino cati sopra la coverta della galea, che spor- sponde all' altra AVÈR L'AQUA SUL pra , V.
Avo, si fa dire per vezzo a'fanciulli, dicendo gono in fuori sopra il mare. PRA. Essere in grembo a Giove ; Aver il
loro XE QUA EL BABO, BASICHE LA MAN AL BA- BACAN, s. m. Baccano ; Fracasso ; Susur- vento in fil di ruota , detto metaf. Aver la
BO, È qui il nonno, baciagli la mano. ro; Rumore. fortuna sempre propizia .
BABUIN, add. Babbuino ; Babbuasso ; Bab- FAR BACAN, Sbaccaneggiare ; Far il bac- BACHEIDE , s . f. Voce ditirambica usata
bione; Bambo. Non buono che da mostra ; cano; Romoreggiare. dai nostri Poeti vernacoli, e vale Poema in
Baggiano, Agg. a uomo sciocco. FAR BACAN, detto in altro signif. Far ro- onore di Bacco.
BABUIN, s . m. Babbuino, Sorta di Scimia more, che vale Aver grido, fama --- Омо BACHÈTA, s. f. Bacchetta, Mazza sottile,
51 BAC BAC BAD
che dicesi anche Scudiscio o Scuriscio , DAR ZO LA BACHÈTA , dicesi pure nel sign. vedere in candela ; Farla vedere altrui ;
Verga - Fuscello e Fuscellino o Fuscel- di Decidere ; Risolvere ; Opinare, Dire il Tener la puntaglia , vale Contrastar con
luzzo, Pezzuolo di sottil ramicello. V. VIN- parer suo. altrui senza timore e con superiorità. V.
CHIO. EL DA ZO LA BACHÈTA SENZA SAVER ALTRO, VASCO.
BACHÈTA A GROPI O GROPOLOSA, Camato, Egli delibera o risolve all' impazzata, cioè BACINA, s. f. Tit. de' Fornai, Fontana ,
Bacchetta nodosa. Inconsideratamente. Vuoto formato in un canto della madia ,
BACHÈTA DA BATER LANA, Vetta di cornio; DREZZAR LA BACHÈTA A LE CIME DE QUAL- dove si versa dell'acqua per istemperare il
Camato, Bacchetta nodosa e per lo più di CUN, Maniera met. che leggesi in poesie an- lievito e la farina.
legname di corniolo. tiche, e significa Esaltare ; Innalzar con BACINÈLA, 8. f. Calderotto, Vaso fatto a
BACHETA O BAChetìna da chebe, Gretola, lodi; Lodar altrui grandemente. guisa di caldaia piccola, che s'usa per cavar
Ciascuno di que' vimini ond'è composta la PARÈR UNA BACHÈTA, detto di persona ma- sangue ai piedi.
gabbia. gra all'estremo, Esser magro come la qua- BACINETO, s. m. Bacinella, Piccolo ba-
BACHETA DA CHIAPAR RANE A BOCÒN, Maz- resima; Essere uno scheletro , un secco cino.
zacchera. Onde Pigliar le rane a mazzac- allampanato, uno stecchito o ristecchito. BADA, DAR BADA O NO DAR GNANÇA BADA,
chera. Maniera fam . Abbadare o Non abbadare ;
BACHETIN, s. m. V. BACHETINA.
BACHETA DA IMPIZZAR , Accenditoio o Maz- BACHETIN , T. degli Occhialai , Manichi Dare o Non dar retta.
za, Canna per uso d'accendere le candele e Lisciatoi, Chiamansi i pezzi di legno o dibos- BADAGIÀR. v. V. SBADAGIÅR.
le lampadi . so, a cui gli Occhialai attaccano con cemento BADALOCO O BADALUGO, add. Badalone ;
BACHETA DEL TELER , T. de' Tessitori, i pezzi di vetro che vogliono lavorare. Babbione; Pippione ; Soro, Sciocco, detto
Compastoio, Bacchetta del telaio, cioè Una BACHETINA, s. f. Bacchettina ; Bacchetti- per agg. a uomo.
di quelle che intrecciate ordinatamente nel no ; Baccheltuzza, Piccola bacchetta. CAMINAR DA BADALOCO , Badalucare per
filo preparato sul telaio, servono alla ma- BACHETINA DE LE CHEBE, V. BACHÈTA. via, Aver cioè distratta o svagata la mente.
novra della tessitura. Bachetine da brusir, Frusco; Fruscolo ; BADANA, add. Trambasciato ; Affannato,
BACHÈTE DA TAMBURO V. Mazza. Fruscolino ; Bruciaglia . e si dice per lo più dal caldo .
BACHETA O BACHETINA DA VISCHIO, Puniuz- BACHÈTO , s. m. V. BACHÈTA еe BACHÈTINA. In altro sign . Allerato; Travagliato;
za ; Paniuzzo ePaniuzzola , Fuscelletto im- BACHETO, T. degli Occhialai, Pulla o Sfe- Disgustalo, Di mal umore.
paniato di vischio . V. VERGÒN. ra, Pezzo di fero montato sul mastice sopra BADANARSE, v. Affunnarsi ; Inquietarsi ;
BACHETA DEL COMANDO, Bacchetta o Basto- un manico di legno, con cui gli Occhialai fan- Alterarsi.
ne di comando , si dice lo Scettro o bastone no i vetri concavi. BADAR, v. Budare o Abbadare, Attendere,
che porta il Principe o il Capo di magistrato BACHÈTO A MAZZA, dicesi Un altro stromen- Applicare.
in segno di signoria e di comando. to per lavorar i vetri di superficie piana; Pia- BADAR BEN, Porre l'animo ad alcuna
DAR ZO LA BACHÈTA, Maniera fig. Decidere; stra di livello perfetto . cosa, Badarvi seriamente.
Pronunciar sentenza , Dir la sua opinione BACHETÒN, s. m. Bacchettone; Pinzoche- BADAR A QUALCUN , Badare in alcuno,
senza riguardo o convenienza a chi che sia. rone ; Pappalardo ; Baciapile ; Stropiccio- Guardarlo amorosamente ― Stare a bada
BACHÈTA, dicevasi per antonomasia e meta- ne, Picchiapetto ; Ipocrita ; Falso divoto. d'uno, vale Stare aspettando l'opera, i fa-
for. sotto il Governo Veneto a Colui che, ad V. CHIETIN. vori etc. d'uno.
ogni convocazione del Maggior Consiglio , era BACHETON DA OSELI, Panione, Verga im- NO BADAR AGNENTE, Tirare o Mandar
destinato a guidare dall'Ospitale della Pietà
paniata di vischio per pigliar gli uccellini. giù la buffa, vale Operare senza riguardo
al palazzo pubblico e custodire un dato nume- BACHETONA s . f. Bacchettona ; Picchia- e senza soggezione ---
— In altro senso, Esse-
ro di fanciulli di poca età , i quali dovevano petto ; Salamistra ; Culifessa ; Graffiasan- sere inriservato o inaspettativo, Non ab-
portare i bossoli pel salone e raccogliere i suf- ti, Pinzocchera. V. CHIETINA. badare , Non esser cauto Essere inavve-
fragii dai votanti. Questo pedante o custode BACHETONA, per Bacchetta grande. duto.
era anche il loro moderatore, e teneva a tal ´BACHIRI , s. m. Popone vernino , Specie NO BADAR PIÙ A DONE, Avere stoppato
fine in mano una lunga bacchetta di legno per di Popone ora resosi comune, la cui polpa è tutte le donne, detto fig. vale Non curar-
contenerli in disciplina e batterli quando oc- di color verdolino bianco, che dura anche sene più.
correva; e quindi gli fu dato un tal nome. e si mangia nella stagione fredda. Questa NO BADAR A OGNI MINUZIA , Non la guar-
BACHETA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. è una delle tante varietà del Cucumis me- dare in un filar d'embrici o in un filar
COMANDAR A BACHÈTA , Governare o Co- lo. V. MELON. di case; Filar grosso NO BADAR A COGIO-
mandare o simili, a bacchetta, vale Far ciò BACIAMAN, s . m. Baciamano . NARIE, Non uccellare a pispole, cioè A cose
con suprema autorità. BACIL, s. m. V. BACÌN. di poco momento. L'Aquila non prende
PASSAR PER LE BACHÈTE, T. Mil . Essere BACILAMENTO, s . m. Vacillamento ; Va- mosche NO BADAR PIÙ CHE TANTO , Aver
bacchettato o Passar per le bacchette . gellamento ; Vacillazione ; Vagillazione ; gli occhi a' nugoli ; Passar a chiusi occhi
TEGNIR A BACHÈTA, Tenere alcuno a spe- Vacillità o Vagillità, Dubbiezza, Ambiguità. che che sia - No GHE BADO GNANCA, Non
se; Tener a dovere. BACILAR, v. Vacillare ; Vagellare o Va- ne fare' un tombolo in sull' erba ; ovv.
TEGNIR SU LE BACHÈTE, detto fig. Tener u- gillare, Errar colla mente. Non ne vollerei la mano sossopra. Maniere
no sulla corda o sulla fune ; Mandarlo d'og- NO STAR A BACILAR , Maniera fam . Non proverb., che s'usano quando si vuol mo-
gi in domani ; Dar altrui erba trastulla ; ci pensare ; Non prendertipena o fastidio. strare di non curarsi di che che sia. Non
Tenere alcuno in sulla gruccia o in croce; BACILOTA, s. f. Gemella, T. Mar. Catino lo curo; Non ci abbado ; Non me ne curo ;
Tenere alcuno a cresima. Tener sospeso, in di legno in cui si pone la minestra desti- Non me ne cale LA LASSA CH' EL CIGA E
incertezza Per gabbarsi d' alcuno , dicesi nata per l'equipaggio sul mare. V. VER- CHEL TRAGA DE CULO QUANTO CH'EL VOL, NO
Tenerinponte;Tenersospeso, Tenere alog- NEGAL. LA GHE BADA, Lo lasci imperversare quan-
gia ; Tenere a bada ; Tenere a dondolo. BACILOTO, add. Vacillante , Di cervello to sa, non gli dia retta.
DAR ZO LA BACHÈTA , detto metaf. Delibe- non fermo. BADERNA, s . f. T. Mar. Baderne o Paterne,
rare , Risolvere ; Stabilire ; Determinare , BACIN, s . m. Bacile ; Bacino ; Bacinella ; Specie di Trinelle più grosse delle salmastre,
Prendere per partito ; e s' intende Far un Catinella ; Nappo, Arnese che serve per le quali servono per riparar la gomona nel-
atto di autorità, come sarebbe quello d' un lavarsi le mani e ad altri usi coll'acqua. l'occhio della nave.
padre di famiglia o d' un padrone, indipen- TEGNIR EL BACIN A LA BARBA A QUALCÙN, BADESSA , O BAESSA , 8. f. Superiora d' un
dentemente da ogni riguardo. Tenere altrui il bacile alla barba ; Farla monastero, d'una comunità di monache.
BAG BAG BAG 55
BADIAL, add. Badiale, cioè Stupendo; Squi- BAGARIN, Cece, Il membro virile de'bam- BAGHELO
sito ; prezioso. Aver una cera badiale. bini. BAGHETA s. Otrello ; Otricello, Piccolo
BADIÑAR, v. (dal francese Badiner) Scher- BAGARÒN , s . m. Bagherone , Moneta di otre. V. BAGA.
zare ; Burlare; Buffare, Dir ciance ; scher- rame antica e vile, una volta di Bologna . PANZA DURA COME UN BAGHÈLO, Ventre du-
zi; Esser faceto. BAGATÈLA , s . f. Bagattella ; Inezia ; ro o teso come un otricello.
BAÈTO . FAR Baeto, V. Bao. Chiappola ; Chiappoleria ; Frascheria ; BAGIA, s. f. Baia ; Baiata , Ciancia, Burla,
BAFA, s . f. T. antiq. e vale Lardo. Cosa frivola, vana o di poco pregio Bec- Buffa, Scherzo.
BAFA, s. f. Voce ant . dalla barbarica volgare catella ; Cosellina, Cosa di poco momen- DAR LA BAGIA, Dar la baia ; Schernire ;
Baffa de' bassi tempi , che dicevasi per Pro- to Ciammengola , Cosa di poco prez- Beffeggiare uno ; Beffare.
sciutto, e che continuossi fino al secolo XVII. ZO - BAGATÈLE DA PUTEI, Balocchi , Quelle Baia , T. Mar. Braccio di mare che si
cioè fino ai tempi del nostro Varotari, che cose che si danno in mano a' fanciulletti per stende fra due terre e va a terminare in
ne fa menzione nella satira terza con questi baloccargli. un culo di sacco .
versi. BAGATELE ! Espressione ammir. Bagattel- Baia, pur in T. Mar. dicesi ad un Vaso
SE GATI NO AVarò che da la BAFA. le! Capperi ! Zucche fritte ! O questo è ben di legno da contener acqua.
FAZZA CHE I SORZI E DAL FORMAGGIO altro che una buccia di porro ! BAGIADA, s. f. Baiata ; Abbaiamento ; La-
FUZA. EL GUADAGNERÀ UNA BAGATELA , Caverà trato. Detto per Gridata ; Romore , V.
NEPUR GATI AVARÒ CHE ME DESTRUZA. altro che giuggiole ! Detto ironic . e vale, CRIADA.
Bafa, sorzi, formagio e che ME SGRAFA. Che non ne caverà poco. BAGIAN, add. Baggiano, detto per agg. a
BAFI, s. m. Baffi; Mustacchi; Basetta, Quel- GHE XE UNA BAGATELA ! Evvi un centelli- uomo e vale Stolido, scimunito.
la parte della barba ch'è sopra il labbro. no, un ghiandellino ! ( per ironia ) e vale BAGIANADA, 8. f. Baggianata ; Bessaggi-
BAFI DEL GATO, Mustacchi. Uno spazio grande. ne ; Bessezza ; Sciocchezza, scipitezza.
BAGA, s. f. Otre o Otro, Vaso di pelle da vi- No L'È MINGA UNA BAGATELA EL FAR etc. BAGIANTE , uccello, V. SMERGO .
no o cosa simile. Non è cosa da pigliare a gabbo il fare etc. BAGIAR , v. Baiare ; Abbaiare ; Latrare ,
Detto per agg. ad uomo, Cinciglione; Gran e vale Non è impresa così facile. ed è la voce del cane.
bevitore; Beone - Grassoltone ; Pentolone; SARA UNA BAGATELA DE DIES' ANI , Egli è Riferito fig. a persona, Cianciare; Chiac-
Corpulento , Uomo soverchiamente grasso. un bordello di dieci anni , Maniera usata chierare ; Ciaramellare; Gracchiare; Gra-
BAGAGIA, s. f. Fanciulla ; Cittola, V. Pu- dalla plebe di Toscana, per determinare un cidare , Parlare inconsideratamente In
TELA. grande spazio di tempo. Dicesi però me- altro senso, Ciaramellare o Ciarpare , val-
BAGAGIAR, v. Lavoracchiare, lavorar po- glio, per esempio , Egli è un coso di quat- gono Avviluppar parole senza conclusione.
co o lentamente. V. ZOGATOLAR. tro miglia ; Egli è un negozio di tre o quat- Abbaiare o Baiare, dicesi fig. per manife-
BAGAGIE , s . f. T. degli Stamp. Bottelli, Quei tr' anni. E per antifrasi , È la povertà , È stare, V. SBAGIAR e CANTAR.
lavori di settimana che sono brevi , come gli la miseria di dieci o dodici anni. BAGIAR A LA LUNA, Dir le sue ragioni ai bir-
Avvisi al pubblico, i Sonetti e cose simili, BAGATELÀR, v. Giuocare ; Trattenersi in rio alla matrigna, detto fig. vale Raccoman-
quasi bagattelle, cose da poco . bagattelle; Frascheggiare; Taccolare; Tur- darsi a chi non vuole far servigio, anzi ha ca-
BAGAGIN, s. m. Fanciullino ; Ragazzetto ; lare; Chicchirillare. ro il tuo male. Buttar leparole al vento;Pre-
Rabacchino ; Fantolino. Dicesi anche per Lavoracchiare. V. LAO- dicare a'porri; Andare inpozzo asciutto. Ab-
BAGAGIO . s. m. Bagaglio ; Bagaglia e Ba- RACHIAR e PONCHIAR. buio, abbaio, e di vento empio lo staio.
gaglie , Nome generico delle some , arnesi e BAGATÈLE , s . f. Galanterie ; Arnesetti , LASSE CH'EL BAGIA QUANTO CH'EL VOL E RI-
masserizie che si conducono dietro i soldati come Forbicine ; coltelli ; spilli etc. DEGHE SORA, Oh lasciatelo abbaiare o grac-
nell' esercito o qualsivoglia viaggiante per Detto per Ciancerelle ; Cianciafruscole ; chiare e fatevene beffe .
servizio della propria persona . PICCOLO Zacchere ; Bagattelle , V. BAGATÈLA , nel BAGIETA, s. f. Baiuola; Baiuzza; Baiucola.
BAGACIO, Bagagliole. primo signif. BAGIGI, s. m. Cipero o Cippero commestibi-
CONDOTIER DE BAGAGI ; Bagaglione ; Sac- QUEL DA LE BAGATELE , Fantocciaio , Co- le, detto da Linn. Cyperus esculentus. Pian-
cardo , Colui che conduce o porta le baga- lui che fa e vende fantocci, bambole, baloc- ta annuale onde nascono sotterra de' piccoli
glie. Galuppo è specie di soldato, quasi Ba- chi ed altre coserelle di cenci , di legno , di pulbi di figura olivare, che ne sono il frutto,
gaglione, servitore dell'esercito . stagno per divertimento de' fanciulli. Pare ed hanno lo stesso nome . In qualche luogo d'I-
QUANTITÀ DE BAGAGI, Bagagliume. che Bambocciaio sia una voce simile all'al- talia si dicono Bacicci e Dulcichini, dal Mat-
BAGAGIO, dicesi da noi per Fanciullino, al- tra, ma non trovasi nei dizionarii. tioli Trasi, in Germania Mandorle di terra
ludendo alla sua piccolezza. BAGATELETA, s. f. Bagattelluccia o Ba- ed ivi sono abbrostiti ed usati in vece di
BAGAGIO , Masserizia , si dice ancora gattelluzza, Piccola bagattella. caffè.
scherze volmente pel Membro virile. BAGATIN, s. m. Bagattino e Baghero, Fra- BAGIO, add. Baio, Color di cavallo o di mulo
Salmeria, dicesi ad una Compagnia di zione di moneta ch' equivale alla duodeci- ch'è cannellino languido. Il pelo baio oscu-
bestie da soma cariche di bagaglie. ma parte del già soldo Veneto , e che una ro da tutti è sempre tenuto più bello.
Dicesi ancora scherzevolmente per Ernia volta (non però a' tempi nostri) era moneta Detto per SBAGIO, V.
o Rottura. reale. BAGIOCO, s.m. Baiocco, Moneta romana di
BAGAGIOLE, s . f. che suona BAGATELE , Mas- rame del valore di due soldi veneti.
NO VALER UN BAGATIN , Non valere un lu-
serizie, intendesi i Membri genitali. pino o una buccia di porro. BAGION , add . detto a Uomo , Cicalone ;
BAGAGION , T. degli Stampatori, Facchino No GHE NE DAGO UN BAGATIN, Non ne do Cicala ; Ciarlatore ; Cianciatore ; Ciance-
di stamperia. un baghero o una stringa o un lupino o ro ; Gracchiatore ; Cornacchione , si dice
BAGARIN, s. m. Bambinello ; Fanciullino ; una frulla o un ghiabaldano : dicesi Quan- di Chi favella troppo senza conclusione : qua-
Bamberottolo ; Mammoletto ; Rabacchiuo- do si vuol mostrare la vilipensione maggio- si dicasi Abbaiatore.
lo ; Rabacchino, Picciol fanciullo. re d'una cosa. BAGIONA, Ciarlatrice ; Cianciatrice, dice-
CHE BEL BAGARIN ! Che bel naccherino! AVER TRE BEZZI E UN BAGATÌN , Maniera si alla Femmina.
Dicesi per vezzo ad un fanciullino vezzoso , fam . che allude allo stato misero d'una BAGIONETA, s. f. Baionetta, Ferro appun-
tato notissimo , che inastato sulla bocca del
o anche ad un piccolo animaletto. bottega, e vale Essere spallata, fallita.
BAGARIN , in altro senso , Decimo , dicesi BAGATINI, dicono a Chioggia a quelle mac- fucile, serve al soldato di arme in asta , e
chie in pelle che a Venezia chiamano VACHE- dicesi allora Baionetta inastata o in asta o
un Fanciullino scriato, gracile e poco ve-
nente. MORE, V. incannata.
56 BAG BAG BAL

BAGIONETADA, s . f. Colpo o ferita di ba- qualche parte del corpo. Dare un bagnuolo; nel caffè o simili bevande. Dicesi Baicolo
ionella . Farsi un bagnuolo. Un bagnuolo di vin per similitudine , benchè grossolana , alla
BAGLIAR , v. Abbagliare o Abbarbagliare, caldo per le ammaccature . figura dei piccolissimi Cefali, chiamati ap-
Offendere e offuscar la vista con soverchia BAGNO DEI CONDANAI , Bagno , dicesi a punto Baicoli.
luce. Quel serraglio entro al quale si tengono i BAIL, s. m. Badile, Strumento di ferro noto,
BAGNADA, s. f. Bagnatura ; Bagnamento. condannati al lavoro pubblico , com'era in che serve per vangare la terra.
BAGNADIN, add. Molliccio o Molliccico, Al- Venezia nel già Monistero detto delle Ver- BAILA, 8. f. V. BALIA.
quanto molle . gini a Castello. Oggidì non esiste più. BAILADA, 8. f. V. SBAILADA.
BAGNAFIORI, s . m . V. RINFRESCADORA. BAGNOMARIA, 8. m. Bagnomaria, Specie BAILÁGIÓ ) 8. m . Uffizio o Carica del
BAGNAR, v. Bagnare e Imbagnare. di coperchio di rame o di ferro concavo BAILATO
Aspergere o Cospergere , dicesi del Ba- che contien dell'acqua, il quale si soprap- Bailo. Nell' uso più comune di questa vo-
gnare o spruzzar leggermente - Innaffia- pone alla pignatta per cuocere, ed impedi- ce s'intende Impiego ricco , lucroso, per-
re ; Rigare e Irrigare , parlandosi di terre- sce alla materia bollita lo svaporamento. chè la Carica del Bailo Veneto alla Porta
no Ammollare o Ammollire e Immolla- Bagnomaria o Bagnomarie , chiamasi Ottomana si stimava lucrosa.
re , valgono inzuppare che che sia nell' a- anche la Stufa umida o acqua bollente, in BAILE, s. m. T. de' Pesc. Pesce balestra o
cqua - Intridere vale stemperare o ridur cui si mette alcun vaso per uso di distil- Ciambetta o Squalo martello. Pesce di mare
in paniccia con acqua o altra cosa liquida che lare. del genere de ' Cani, chiamato da Linneo
che sia. BAGOLAMENTO, s . m. Tremolamento; Squalus Zygena. Il nome vernacolo è preso
TORNAR A BAGNAR , Ribagnare , Rimmol- Ondeggiamento. dalla forma della testa di questo pesce, che
lare. BAGOLAR, v. Tremolare, Ondeggiare. somiglia ad un Badile . Un egual nome
BAGNAR LA BOCA O'L BECO, Locuz. fam. Detto per SCANTINAR, V. porta lo Squalus Tiburus Linn . ch'è più
Far la zolfa per bimmolle ; Mettere o Te- BAGOGAR DAL FREDO, Batter la diana ; raro dell'altro. Questo pesce Baile è man-
nere o Porre il becco in molle , vale Bere Abbrividire. giabile.
un tratterello - BAGNAR LA BOCA A QUAL- Bagolar dal gusto, Giubbilare, V. GoN- BAILO, s . m. Bailo, Titolo che davasi al-
CUN, Immollare il becco ad alcuno, detto GOLAR. l'Ambasciatore della Repubblica Veneta re-
fig. s'intende Dargli qualche mancia , e di- BAGOLAR DA PAURA, Scacazzare o Sca- sidente presso alla Porta Ottomana.
cesi per lo più in mala parte. cazzarsi di paura ; Fare il cul lappe BAILON, s . m. Accresc. di BaìL, Gran ba-
BAGNAR LA CALCINA, Lievitare la calce. lappe. dile.
BAGNAR LA PENA NEL CARAMAL, Tignere la BAGOLAR, parlando di fanciulli , Saltel- BAILON DEL CAVAFANGO , Cucchiaia dei
penna d'inchiostro. lare ; Trescare, Proprio de'fanciulli che non curaporti . Serve per cavar la fanghiglia
BAGNAR I TERAZZI Innaffiare il pavi- istanno mai fermi. dal fondo dei canali e de' porti. V, CAVA-
mento. Bagolår drento in ti abiti, Ballare den- FANGO.
BAGNARSE, Immollarsi ; Bagnarsi. tro ai vestiti, Maniera esagerata di dire BAISE , s. f. Branchie. Fauci del pesce.
BAGNAROL, 8. m. Bagnaiuolo e Bagnato- per indicar un abito estremamente largo. BAISE DE LA LENGUA, Animellata, T. dei
re, Colui che tiene il bagno, Maestro del ba- BAGOLINA, 8. f. Giannetta , Bacchetta o Macellai, Quella porzione di carne, che nel
gno. Bagnatore e Bagnaiuolo però si Mazza per lo più di canna d'india, da por- taglio resta attaccata alla lingua de' manzi
usano per Colui che frequenta il bagno o tare in mano. V. BAMBUCH. ed altri animali da macello.
che si bagna -- Bagnatrice è la femmina. BAGOLO, s. m. Bordello , cioè Il far baie BAISE, s. f. Branchie , Quelle parti vicine
BAGNÈRA ( coll' è larga ) s . f. e BAGNERÈTA beffe. al capo de'pesci, che fanno ad essi le veci dei
nel dimin. T. de' nostri Valligiani, chiamasi ESSER EL BAGOLO DE TUTI, Essere il zim- polmoni e sono gli organi della loro respi-
qualche piccolo Laghetto di poca acqua sen- bello o Servir di zimbello a tutti ·- Esser razione .
za erba, che trovasi qua e là, tanto nel pa- fatto il cordovano ; Rimaner scorto, vale BAISE è anche vocabolo usato per vezzo
dule quanto ne ' bassi rilevati fondi della la- Servir di trastullo, esser beffato da tutti. o tenerezza dalle donne volgari , probabil-
guna, detti Barene. Parere il capo o la testa di lolla . mente corrotto da RAISE , verso i loro fi-
BAGNETO, s . m. Bagnuolo, dimin. di Ba- METER IN BAGOLO UNO, Metter in novelle gliuolini VU SE LE MIE BAISE O LE BAISETE
gno. Bagnetto dicesi propr. di quel Luogo o in cunzona, Burlare, deridere. DEL MIO CUOR , per dire Tu se' le mie visce-
d'un Bagno pubblico dov'è l'acqua da ba- TORSE BAGOLO DE UNO, Pigliarsi giuoco ; re, l'anima mia, il mio amore e simili.
gnarvisi una sola persona. Schernire; Burlare ; Strazieggiare ; Tene- BAITA, s. f. Capanna, Stanza di frasche o
BAGNI , s . m. Bagni ; Bagni caldi ; Terme; re a giuoco. di paglia, dove ricoverano la notte al co-
Stufe, come presso noi quelli d'Abano, di BAGOLO, dicesi ancora per Passatempo ; perto quelli che abitano la campagna e spe-
Montortone, di Monfalcone etc. Sollazzo ; Piacere ; Divertimento. - DAR cialmente sui monti.
BAGNO, s. m. Bagno, S' intende il privato , BAGOLO, Far civetterie, lezii e atti donne- BÀITA, s . f. Voce di gergo, che vale Osteria.
quello che può farsi in casa propria. schi, Dicesi delle donne che civettano per BALA, s. f. Balla , quantità di roba messa
BAGNO SIN A MEZA VITA, Semicupio. adescare i giovani . insieme e rinvolta in tela o simil materia.
FAR UN BAGNO, Embroccare ; Fare em- · BAGOLO, TORSE BAGOLO, Prendersi diver- - GRAN BALA DE MERCANZIE, Ballone, Bal-
brocca, Irrigare la parte inferma spremen- timento, farsi beffe di alcuno. la grande — FAR bale de mercanzia, Imbal-
do una spugna, un panno o simile ben im- BAGÒTÍ , O0 UA BAGOTA, V. VOVI DE GALO. lare o Abballare.
bevuto di qualche liquore medicamentoso. BAI, s. m. Voce fanciullesca, sincopato di BALA DA ZOGAR , Palla semplicemente,
Bagno, detto in T. di Zecca o Fusione. BABAI, e vale Pidocchi. s'intende Quella de' giuocatori , detta in
Dicesi che l'oro o l'argento è in bagno, Tonchi, si chiamano i Vermetti che si lingua gerga La balzante BALA DE CU-
quando il fuoco ha ridotto questi metalli in trovano ne' legumi. RAME, Palla lesina o di lesina - DAR DE
istato di fluidità. BAICOLETO REMANDO LA BALA, Dare alla palla di costa,
Varietà della specie del cioè Innanzi ch'ella balzi in terra.
Bugno, nell'arte dello Stillare è Quel BAÌCOLO, s . m.
liquore in cui si tiene immerso alcun vaso Cefalo, V. CIEVOLO. Ed anche del Branci- BALA, si dice ancora per Ubbriachezza
per digestione o distillazione delle sostanze, no, V. o Ebbriachezza o Ebbrezzα- CHIAPAR LA
che in esso sono contenute. BAICOLI, s. m. Cantuccio, Pastareale con- BALA, Ubbriacarsi, V. IMBRIAGARse -AVER
Bagnuolo, dicono i Medici a Quel liquore dita di zucchero, spugnosa, biscottata e ta- LA BALA, Esser ubbriaco - PAIR LA BALA, V.
o semplice o composto , con che bagnano gliata in fettucce sottilissime, che s' inzuppa PAIR.
BAL BAL BAL 57
Per Palla, Corpo di figura rotonda. Gusci . Si chiamano Scodellelte se sono BALANZON, 8. m. Staderone, Stadera
FAR DE LE BALE , Rappallottolare o Rap- piccole. grande.
pallozzolare , Ridurre a forma di pallot- LENGUELA O GIUDICE , Ago o Lingua o Bi- DOTOR BALANZON, Dottor Balanzone, No-
tola. lico , Quel ferro appiccato allo stilo, che me che si dà ad un Personaggio ridico lo
Palla o Mela, chiamasi quel corpo solido stando a piombo mostra l'equilibrio. in maschera, che nelle commedie fa il ca-
rotondo, che si mette per finimento in cima MARCO, Romano o Sagoma, Il contrap- rattere d'un Avvocato bolognese.
a piramide, cupola e simili. peso. BALAR, v. Ballare ; Danzare.
BALA DA BIGLIARDO, Biglia — Meterse co SEGNATURA, Tacche, I segni sullo stilo. BALAR A SALTI, Ballare alla Bergama-
LA BALA, Achittarsi o Dar l'achitto - CHIA- BALANZA, T. de' Pesc. Bilancia, Rete di sca, cioè Ad uso de' Montanari.
PAR LA BALA, V. CHIAPAR ; V. Buse del bi- forma quadra , che adoperasi ne' fiumi BALAR IN CIRCOLO, Carolare, Ballare e
GLIARDO. Sferzina dicesi Quella corda attaccata alla menar carole.
BALA DEL VOVO, Tuorlo o Torlo , che an- rete stessa, che serve per allungarla e ti- BALAR IN CONFUso, Ballonzare o Ballon-
che dicesi Rosso d'uovo. rarla. zonare.
Bala de saòn, Saponetta o Saponetto. BALANZA DA Pozzi, Mazzacavallo e At- BALAR I DENTI, V. SCANTINAR.
BALA DEL FORNO, V. FORNO. tignitoio, Legno bilicato sopra un altro che BALAR SU LA CORDA, detto met. Stare in
BALE DA SCHIOPO, Palle. serve per facilitare l'attigner l'acqua dai sulla corda o in sulla fune ; Slare in ten-
BALE DA CANON, Palle. pozzi. tenne; Barcollare ; Ninnarla ; Metterla sul
BALE DA BALOTAR, Voti ; Civaie, Pallottole Bilancia, in T. de' Carrozzieri, chiamasi liuto; Stare in pendente ; Viver tra due,
per lo più fatte di cenci, che specialmente un Pezzo di legname fermato sopra il ti- Stare irresoluto tra ' l sì e 'l no- Balena-
nel cessato Governo Veneto erano in uso mone delle carrozze e simili, a cui sono re, dicesi d'un Mercatante , quando il suo
per dare il voto e deliberare. raccomandati i bilancini aʼquali s'attaccano credito comincia a diminuire - SE NO L'E
BALE NON SINCERE, V. SINCERO. le tirelle . - Giogo si dice Un pezzo di FALÌO, EL BALA SU LA CORDA, Se non è in
Bale dei barbari, V. Spavento. certi legni all' Inglese, ch'è posto attraverso forno è in su la pala ; Se non è marzolino
ESSER DE BALA, detto furbesco fam . Esser al timone. sarà raviggiuolo , detti figur. e´valgono
di ballata o di balla con alcuno, vale Es- BALANZA D'UN PONTE LEVADOR , Bilico di Se non è rovinato è in sul rovinare.
sere della lega, cioè d'accordo, e si prende un ponte levatoio, cioè Quelle stanghe che GHE LA BALO COME CH'EL ME LA SONA,
in cattiva parte. Dicesi anche Indettarsi. V. servono ad alzarlo ed abbassarlo. Ballare secondo il verso e'l suono, Ac-
INBOGONARSE . UA DA BALANZA , Uva venale , cioè Da comodarsi al tempo ed al luogo ; ond'è l'al-
AVER LA SO BALA, Aver la sua parle. vendere a peso, a bilancia. tro, Qual ballata, tal sonata.
BARATAR BALE, V. BARATAR. GIUSTAR LA BALANZA ; Aggiustare la bi- BALAR I SMERGHI, V. BALOTÌNA.
ROBA FATA IN BALA, Roba o Che che sia, lancia per l'appunto. Co SE XE IN BALO BISOGNA BALAB , Prov.
abballinato, Ridotto in balla. METER IN BALANZA , detto fig. Bilicare ; metaf. Chi è in ballo ha da ballare , cioè
ZOGAR A LA BALA, V. ZOGAR . Porre in bilico. Chi trovasi in un impegno volontario , de-
BALA D'ORO, Pallottola dorata, era quel- STAR IN BALANZA, detto fig. Stare o Re- ve sortirne a bene o deve trarsene con
la, che estratta a sorte nel metodo delle ele- stare in pendente, in bilico ; Star sulla onore.
zioni che facevansi dal Maggior Consiglio gruccia, Star sospeso. BALARIN, s . m. Ballerino o Danzatore e
della Repubblica Veneta, dava diritto all'e- TRATO DE LA BALANZA, V. TRATO. Danzante; Quegli che balla. Bullerino, di-
straente di nominare alle cariche. Vedasi AQUA IN BALANZA , è lo stesso che Aqua cesi ancora al Maestro di ballo.
LEZION. STANCA, V. BALARIN DA CORDA, Giuocolatore sul ca-
CAVAR BALA D'ORO, dicesi anche metaf. TEGNIR UNO IN BALANZA , detto fig. Tener napo ; Saltatore ; Ballerino da corda ; An-
per Chiamarsi fortunato o Attribuire a un affare in bilico, cioè Sospeso, Pendente, datore sul canapo, Funambolo . V. SAL-
fortuna o Scegliere il meglio : Quando cioè senza risoluzione. TADOR .
in caso di dubbio evento uno appigliossi al BALANZÈR, 8. m. Staderaio o Bilanciaio, BALARIN, add. Equivoco o Equivocoso,
partito migliore HO CAVA BALA D'ORO, di- Quello che fa le bilance e le stadere. Dubbio ; Ambiguo, Che ha due o più si-
ce Uno ch' ebbe in sorte una buona e bra- BALANZÈRA, 8. f. (colla z aspra) chiama- gnificati.
va moglie ; o Chi s'astenne per propria si la Moglie o Femmina del Bilanciaio , la CAUSA BALARINA, Lite o Causa dubbiosa.
elezione dal fare una data cosa che avreb- quale, avuto riguardo ad altre voci consi- OMO BALARIN, Dubbioso della sua sorte ;
begli apportato danno : e vogliono dire So- mili e così formate, potrebbe dirsi Bilancia- Sta li li per cadere, Diceși di Negoziante
no stato fortunato. ia o Sladeraia, la cui fortuna è periclitante. V. BALAR SU
ESSER IN BALA , Frase de' Giuocatori di BALANZÈTA , s . f. (colla z aspra) Bilan- LA CORDA.
bigliardo, e vuol dire Non fallar alcun colpo celta ; Bilancina e Bilancino. RILASSAR UNA FEDE BALARINA, Rilasciare
di palla ; Cogliere tutte le palle ; Essere in BALANZETE DA SAZI,. T. di Zecca ; Sag- un certificato equivocoso , cioè Che può
attitudine o disposizione di giuoco. giuolo, Bilancette piccolissime ad uso dei avere una doppia interpretazione.
BALE. Così chiamansi figuratamente e Saggiatori. BALASSO, s. m. Balascio, Pietra preziosa,
scherzosamente i TESTICOLI , onde No ME BALANZIER, 8. m. Bilanciere, T. degli ch'è una specie di rubino.
SECHÈ LE BALE è lo stesso che NO ME SECHÈ Oriolai, Cerchio d'acciaio o d'ottone, che BALBETAR, v. Balbettare. V. PONTAR O
I COGIONI. in un oriuolo da tasca serve a regolare e COCONAR .
BALÀ, add. Ubbriaco. V. IMBALà. moderare il movimento delle ruote. BALBETAR DEI PUTELI ; Cinguellare, Cian-
BALADOR DA CORDA, s. m. Funambulo. BALANZIN, s. m . Bilancina o Bilancino, cicare ; Linguettare , Il parlare de'fan-
V. SALTADOR. Quella parte del Calesso, a cui s'attaccano ciulli quando e' cominciano a favellare.
BALANZA (colla z aspra) s . f. Bilancia, le tirelle del cavallo di fuor delle stan- BALBĖTO, add . e s. m. Scilinguatello ,
Strumento notissimo che serve per pesare ghe. Ch'è un poco troglio.
-- Lance in vece di Bilancia è voce poetica, CAVALO BALANZÌx, Cavallo del bilancino. BALBORA, Voce bassa , Barbera , Nome
e dicesi propr. della Giustizia. Anche il Vetturino che lo cavalca dicesi proprio di donna .
FUSTO DE LA BALANZA , Fusto; Stilo o Bilancino. BALCAR, v. T. antiq. e vale Guardare.
Raggio pesatore , dicesi a Quel ferro o BALANZIÓI, s. m. T. de Tessitori, Staffe, BALCAR SUL FATO, Maniera antiq. e fig.
bastone da cui pendono le coppe. diconsi quelle Funicelle che reggono le lic- Cogliere o Corre uno sul fatto, In flagranti .
PIATI O COPE, Coppe della bilancia o ciate e le calcole. V. Lizzo e CALCOLE . BALCO ; s. m. T. antiq. Occhio.
Boerio. 8
58 BAL BAL BAL
IN T'UN VOLZER DE BALCHI, IN un bac- sce di una cartilagine, comunemente appel- Balin de carte DA ZOGO, Balletta, Invol-
chio baleno, In un batter d'occhio. late Ossa di balena. tura che contiene quattro mazzi di carte.
BALCON, s . m. Balcone o Finestra. OGIO DE BALENA , Olio balenino . BÀLIO, s. m. Balio, Marito della Balia.
BALCON MEZO SARA, Finestra ribattuta o BALENA , detto per agg. a donna, Basof- BALIVERNA, s. f. Casolare ; Casolaraccio,
socchiusa. V. FENESTRA. fia; Corpulenta, Grassa che si fenderebbe . Casa scoperta e spalcata. V. RATÈRA.
BALCONADA, s. f. Balcone ; ed intendiamo BALENGO , add. Pirto e vale Sciocco, Be- Spazzavento, dicesi al Luogo ove il ven-
quell'Apertura a guisa di finestra grande, stia, detto per Agg. a Persona . to abbia gran possanza senza alcun ritegno.
che dà lume alle botteghe. BALESTRA, s. f. Balestra o Arco, Stru- STAR IN T'UNA BALIVERNA , Stare sotto un
BALCONIÈR, s. m. chiamavasi in origine mento da guerra antico per uso di saettare . tetto alla nuda.
quell'Institore di una pistorìa, che stava a BALESTRA, T. degli Stamp . V. in AVAN- BOCA CHE LA PAR UNA BALIVERNA , Maniera
vender pane al balcone (BALCONADA) della TAZO. fam . lo stesso che BOCA LARGA, V. Boca.
bottega, e propriamente intendevasi di quel- BALESTRIÈR, s. m. Balestriere o Bale- BALO, s. m. Ballo; Danza; Baltata , Il bal-
le botteghe che v'erano sotto la torre di stratore e Arciere, Tirator di balestra. lare ― Ballonchio e Berlingozza , dicesi al
S. Marco, verso le colonne presso la Log- BALESTRIERA, s . f. Balestriera, Luogo Ballo contadinesco.
getta, ed anche a Rialto presso al Campo tra un remo e l'altro della sponda della ga- BALO DA SOLDO, V. FESTA DA SOLDO.
delle beccherie, dette PANETARIA. Ora si di- lea , dove stavano i soldati per combat- BALO DE L'IMPIANTON, V. IMPIANTÒN.
ce indistintamente BALCONIERI anche a co- tere. ENTRAR IN BALO, detto fig. Essere o En-
loro che vendono pane nelle pistorie. BALESTRIERA D'UNA CASA, Balestriera ed trare in danza o in ballo, vale Impacciato
BALCONIERA, dicesi quindi per similit. e ora meglio Archibusiera o Feritoia, Pic- in qualche affare .
motteggio ad una Giovane civettina, che stia cola apertura nelle muraglie come a modo OGNI BEL BALO STUFA, Ogni bel giuoco *
del continuo alle finestre della sua casa per di fissura, per cui poter guardare e trarre rincresce o vuol durar poco. Il troppo o il
farsi vagheggiare . archibusate. V. FERIDORA. poco guasta il giuoco. Ogni troppo torna
BALDANZA, s. f. Baldanza. BALESTRARIA , s. f. Voce ant. Balestre- in fastidio e Ogni soperchio rompe il co-
E
CHIAPAR BALDANZA , Pigliar baldanza ; ria, che vuol dire Compagnia de' balestrie- perchio ; e valgono che Non si debbe con-
Im baldanzire ; Imbaldire ; Levar la coda. ri. Prima dell' invenzione della polvere ar- tinuare gli scherzi e le burle, ma tornare al
BALDANZA DE PATRON CAPEL DA MATO, Prov. dente, ognuno sa che in vece dello schiop- convenevole.
famil. che allude al Rigoglio temerario, che po eravi la balestra per uso di saettare ; e Ballo tondo , dicesi a quello che si fa
hanno i Servitori per la protezione o pre- che dicevansi Balestrieri quei soldati che pigliando più persone per le mani e for-
dilezione del loro padrone. ora si chiamano Archibusieri. V'erano quin- mando così di tutte un circolo , che dai
BALDEZZA, s. f. Voce ant. Baldezza, e di in Venezia de ' luoghi appositi detti Ber- Toscani dicesi Carolare EL ME FA EL
vale Baldanza. SAGI O BRESSAGI, dove facevasi dalla gioven- BALO TONDO, detto metaf. Egli mi rigira o
BALDEZZA è pur voce usata tuttavia a Bu- tù l'esercizio della balestra, come a' tempi mi gira attorno o mi va aliando intorno,
rano. in sign, di Autorità, comando -- EL nostri eravi il Bersaglio vicino all'orto dei cioè Pare che voglia avvicinarsi a me per
GA DA CO LA BALDEZZA DE SO PARE , cioè Gli Padri Riformati a S. Bonaventura, per uso parlarmi.
diè le busse coll'autorità di suo padre , che de' Bombardieri. Anche tali bersagli si chia- BALO TONDO. Aggiramento, raggiro per
vale Essendone autorizzato dal padre del mavano BALESTRARIE ; ed era fra gli altri ingannare. È modo figurato.
battuto. V. STANTALTERA. ragguardevolissimo il bersaglio nel campo BALOARDO, s. m. Baluardo e Bastione.
BALDİN, Ubaldo, Nome proprio di uomo. di S. Paolo, che fu demolito l'anno 1452, BALOARDI, detto in gergo, vale Testicoli.
BALDISSERA , Baltassare, Nome proprio come hassi dalle memorie raccolte dal no- BALOCADA, s . f. Pallata o Pallata di neve,
d'uomo. stro Gallicciolli, Lib. I. num. 311 , Percossa data con una palla di neve.
SIOR BALDISSERA, dicesi per ischerzo ad BALÈTA ) FAR LE BALOCAE, Far alla neve ; Balve-
BALETİNA ) 8. f. Palletta ; Pallottola ;
un giovane in vece di BARDASSA. care; Baloccarsi, Scagliarsi a vicenda del-
BALDON, s . m. V. BOLDÒN . Pallottoletta; Pallottolina, Piccola pallot- le pallottole di neve.
BALDONA, s . f. V. BOLDÓNA. tola. ZOGAR A BALOCAR, V. ZOGAR.
BALDORIA , s . f. Baldoria, cioè Pompa, Balete de zinePRO, Coccole di ginepro. BALOCO DE NEVE , s . m. Pallottola di
boria. Far millanteria ; Far boriate, Far FAR DE LE BALETE, Rappallottolare o neve.
pompa, vanagloria. Rappallozzolare. BALOCO DE PENE, Piumata , Pallottola di
Detto per Falò, cioè Fiamma presta, ac- BALETO, s. m. Balletto, Danzetta . piume DE STOPA , Batuffolo di stoppa o
eesa per allegrezza. FAR BALETI SU LA CORDA, Detto fig. Stare di capecchio - DE STRAZZE, Panello, cioè
BALDRACA, s. f. Baldracca ; Buldriana. in bilico, Esser dubbioso. Viluppo di cenci uniti — De tera , Zolla.
Sgualdrina ; Landra ; Mandracchia, Put- BÀLIA, 8. f. V. NENA e LATADURA . LA VIEN A BALOCHI Nevica a ciocca.
tana sozza. BALIA, s . f. Balia , Podestà, arbitrio. FAR BALOCHI DE NEVE , Appallottolare ;
BALECO, add. Bieco ; Travolto, Dicesi del- IN SO BALIA, In suo arbitrio. Far pallotte.
l'occhio. BALIN DE LE SBOCHIE, s. m. V. DAO. BALOCO, detto per agg. a Uomo , lo stes-
Dicesi ancora per Balusante, Uomo di BALIN DA RELOGERI, Granchio o Stiletto, So che BADALOCo, V.
corta vista.. Specie di bulino o strumento tagliente, di BALÓN, s . m. Pallone, Palla grande, fatta di
V. BAZOTO. tempera assai dura, ad uso degli Oriolai . cuoio e ripiena d'aria, con cui si giuoca.
BALEGÀR, v. Vacillare ; Vagellare ; Vagil- V. ONGELA. BALON, dicesibassamente per Ernia o Rot-
lare; Ondeggiare , Vacillar camminando, BALIN, detto fig. Sospelio ; Dubbio ; In- tura; Crepatura o Allentatura Ramice
non potersi reggere . quietudine - AVER UN BALIN IN TESTA, Aver o Ernia umorale, si dice Quando il tumore
EL BALEGA, detto in altro sign. Balena, un cocomero o Stare con un cocomero in è nello scroto - Ernia intestinale o Epi-
È in pericolo di fallire. V. SCANTINår . corpo, vale Avere alcun dubbio che faccia ploocèle, Quando è cagionata dalla caduta del-
Vovi che Balega, V. Sbacegar . stare sospeso o timoroso METER UN BALIN l'epiploo, che vale Omento ventrale , nell'an-
BALENA, s. f. Balena, Animale che abita IN TESTA A UNO , Mettere una pulce nell'o- guinaia e nello seroto - Ernia ombellicale
i mari de'climi freddi, detto già lat. Balae- recchio ; Mettere un calabrone o una zan- se il tumore è nel bellico - Ernia inguina-
na, col quale i Sistematici intendono va- zara in testa. le, s'è nell'anguinaia — Femorale, se nella
rie specie di Cetacei. V. Cao D'OGIO. BALINI DA SCHIOPo, Pallini, e i più minuti parte interna della coscia Ernia varico-
OSSI DE BALENA, Stecche di balena, Stri- Migliarole. sa, se il tumore è nelle vene spermatiche.
BAL BAL BAL 59
OMO COL BALÓN, Ernioso — CASCAR EL BA- BALORDÈTO , add. Stupide!to ; Introna- MARGAROTA) -- Sappiamo per tradizione che
LÒN, Sbonzolare, Cadere intieramente gl'in- tello. questa specie di barchetta fu chiamata Ba-
testini nella coglia - EL CAMINA CHE PAR BALORDO add. Balordo ; Babbaccio ; Stu- lotina dall'uso che ne facevano gli antichi
CH'EL GABIA EL BALÓN, E' pare una piedica, pido ; Stolido ; Sbadato. Detto per agg. a cacciatori veneziani , andando con essa in
cioè Cammina come camminerebbe una pie- uomo. valle ad uccidere gli smerghi colle pallottole
dica di segatori (CAVALETO). BALORDO LA TESTA, V. INTRONA. di terra cotta dette volgarmente BALOTE ,
BALON DEI OSELI, Culaia, dicesi la Pancia BALORDON, add. Balordaccio ; Stolidaccio. ch'essi tiravano colla balestra. Dicevano BA-
degli uccelli stantii, ingrossata per lo calare BALOSSO, add. detto per agg. a uomo, Ba- LAR O SBALAR I SMERGHI , l'uccidergli colle
degl'intestini. lordo ; Minchinne ; Sciocco. pallottole.
BALON , dicesi per Danza o Contadina , Si dice ancora fig. OH ZOVENTÙ BALOSSA ! BALOTO , s. m. Balletta , Piccola balla di
Ballo in molti. Ridda o Rigoletto , Ballo di Oh gioventù screata ! s' intende Venuta su mercanzia.
molte persone fatto in giro ; che dicesi an- o Cresciuta a stento , Spossata , Stempera- BALOTO DE LANA, V. in BozzoLO.
che Carola. ta, resa gracile e debole o anche Malea per ZOTO BALOTO ; detto ad un Zoppo per in-
BALON DA VENTO, Pallonaccio, Agg. a uo- vizii e disordini : qualità che si tramanda- giuria , Zoppo brachieraio o scagnardo ,
movano e vuoto di senno- Parabolano ; no da padre in figlio. cioè Non buono a nulla.
Sparatore ; Bubbolone ; Millantatore ; Van- BALOTA, s. f. Ballotta ; Pallottola ; Voto , BALSAMO ) 8. m. Balsamo e Balsimo .
tatore - Gonfianugoli ; Vano ; Vanaglo- Piccola palla di cenci o altro, con cui si rac- BALSEMO )
rioso. colgono i suffragi negli squittinii. DEVENTAR BALSAMO, Imbalsamire o Im-
BALÓN DA MERLI , Tombolo delle trine o BALOTE, dicesi fig. per Testicoli. balsimire.
Guanciale, Cuscino tondo sul quale le don- BALOTA Vuol dire anche Pallottola di ter- BALSAMO DE LA MECA , Opobalsamo ; Bal-
ne lavorano i merletti. ra cotta, V. BALOTINA. samo bianco ; Balsamo della Mecca ; Bal-
BALONI , Lanternoni , Diconsi que’Lumi BALOTA, add. Ballottato ; Squillinato samo vero ; Balsamo orientale.
che nascosi in fogli dipinti si mettono alle XELO GNANCORA BALOTA ? Ë stato egli no- BALSAMO DEL COPII, Balsamo di Copahu,
Ginestre o in altre parti, in occasione di fuo- minato ? cioè Ad un uffizio. Specie di resina che cola dall' incisione del-
chi d'allegrezza. BALOTADA, 8. f. Squittinio; Ballottazione. l'albero americano detto da’Botanici Copai-
BALON CHE VA IN ARIA , Acròstato , Voce BALOTADOR, 8. m. Squittinatore o Bal- fera officinalis.
nuova esprimente quel Pallone di nuova in- lottatore. Quello che dà il voto nelle ballot- EL PARLA CHE PAR CH'EL VENDA BALSAMO
venzione, che mediante l'aria infiammabile tazioni. DE LA MECA, Parla per supplica ò riserbato
s' alza da terra e va per aria. Volgarmente GRAN BALOTADOR , Frase che usavasi nei o colle ceste, Di chi parla circospetto e cau-
dicesi Pallone volante - Aeronauta , dice- tempi del Governo Veneto , allusiva a quel tamente Parla per punta di forchetta ,
si a Colui che naviga per l'aria. Patrizio , che a merito del suo credito e del Di chi parla affettatamente - Parla cu-
FAR BALÓN DE UNO, Locuzione fam. Far partito e aderenze di famiglia era facilmen- iusso , Di chi sputa sentenze affettate. Pa-
alla palla d'alcuno ; Bistrattarlo , V. Zo- te eletto a qualche uffizio, a competenza d'al- re il Donadello, sempre cuiussi sputa ; Es-
GO E BAGOLO. tri aspiranti. E voleva dire Essere uomo di sere uno spulasenno o sputa perle o spu-
Che te vegna el BALON, Che ti venga la gran partito. la sentenze.

rabbia o la contina ; Che tristo e dolente BALOTAE , FAR LE BALOTAE, Scagliarsi a BALTRESCA . V. DONA DE MONDO .
ti faccia Iddio. Specie d'imprecazione . vicenda palle di neve compressa fra le mani BALTRESCA, s. f. Bertesca o Trabiccolo,
ZOGAR AL BALON, V. Zogar. onde indurarla. Ogni macchina stravagante, particolarmen-
BALON, Si dice ancora per accr. di Bala, BALOTAR , v. Ballottare o Squillinare ; te di legno ; e Ciascuna di quelle cose, sopra
nel sign. di Ubbriachezza ; quindi dicendo Mandar a partito ; Rendere o far il par- le quali si salga con pericolo che non si
d'uno, El GA EL BALòn, vale Egli è ubbria- tito. regga e si precipiti.
co in estremo grado ; Egli ha pigliata la BALOTAR EL MAZZO , dicevasi nel Senato Parlando il nostro Varotari, nella sati-
monna. Veneto , quando i Savii proponevano molte ra XII, d'un uomo disperato del suo ma-
BALONAZZO, 8. m. Pallonaccio, Pegg. di cose o deliberazioni in una volta sola. trimonio , dice , CHE BRAMARÌA PER QUIETE
Pallone. BALOTAR LE CHIAVI , dicevasi pure del Dar UN CAMEROTO, E PER FIN DEI DOLori , una
BALONCİN , s. m. Palloncino, Piccolo pal- permesso ad un Senatore di uscire dal con- BALTRESCA , cioè Per finire il suo stato pe-
lone. sesso del Senato, perchè , essendo chiusa al noso, un precipiziv.
BALONCIN, Palloncino o Borsa, detto me- di dentro la porta, nessuno dei convocati po- BALÚCADA , s. f. e nel plur. BALUCAE ,
glio da' Francesi Ridicule. Arnese o specie teva uscire senz'apposita votazione afferma- Scioccaggine ; Scioccheria ; Sciocchezza ;
di borsa di pannolino o seta, fatto in forma tiva del Corpo. Scipitezza.
Louda o altrimenti , che ha al di sopra un'a- BALOTIN, 8. m. Ballottino, Titolo di Colui QUESTE XE TUTE BALUCAE , Queste sono
pertura, e che portasi in mano dalle donne che sotto il governo Veneto aveva l'ispezio- scioccherie, scipitaggini.
civili o galanti a risparmio di saccocce , per ne di trascrivere gli squittinii del Gran Con- BALUCAGINE, s. f. Baloccaggine ; Baloc-
tenervi dentro il fazzoletto, i danari e altre siglio e del Senato , detti comunemente cheria, Stupidezza.
bagattelle. Ora non è più in uso. Consigli , perchè fossero divulgati . V. in BALUCAR , v. Badaluccare ; Abbacinarsi ,
BALONER, 8. m. Pallonaio, Colui che fa i CONSEGIO. Star come un musorno, uno stupido .
palloni da giuoco . BALOTIN DEL DOSE . Titolo che davasi vol- BALUCAR DA MINCHION, Cadere da sciocco;
BALONER , dicesi anche al Gonfatore, cioè garmente a quel Fanciullo, ch'era prescelto Trappolarsi, Cadere in rete.
a quello che gonfia i palloni pe' giuoca- per privilegio dal nuovo Doge, e che assume- BALUCO, add. Balocco, Balordo , Stupido-
tori. va quindi di diritto il grado di Notaio Duca- Baloccone è il peggiorativo.
Detto per agg. a uomo Ernioso ; Allenta- le, cioè di Regio Segretario. BALUCO, add. lo stesso che BALOCO, detto
to; Crepato; Sbonzolato , Afflitto di crepa- BALOTIN , dicesi famil. per Menno , cioè per agg. a uomo.
tura Brachieraio o Bacheca , detto per Colui che per difetto di barba apparisce ca- BALZA ( colla z aspra) s . f. Pastoia , Fune
strato, o che ha un testicolo solo. che si mette ai piedi delle bestie , acciocchè
ischerzo , vale Uomo non buono a nulla,
sciallo. BALOTINA, s. f. Così chiamasi in Venezia non possano camminare a loro talento - BAL-
VECHIO BALONER, V. Vechio. un Battello leggero , preparato ad uso del- ze, per simil. diciam noi ai Ceppi onde stan-
BALONON , 8. m. Pallonaccio , Pallone la corsa nelle regate, e nel quale han luogo no legati i piedi ai condannati.
grande. solamente quattro rematori ( V. BISSONA e BALZAN ( colla z aspra ) Balzano , add. di-
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cesi del Cavallo quando, essendo d'altro man- BAMPA D'UNA CANDELA, Linguetta - CIMA Scialacquare , Spendere profusamente in
tello, ha i piedi segnati di bianco: si chiama DE LA BAMPA, Lingua della famma ; e Lin- pranzi, e trattare con iscialacquo .
ancora Cavallo calzato- Balzano travato guetta s'è piccola. V. BAMPÒRIA. BANCHÈTO, s. m. Banchetto, Piccolo banco.
dicesi Quando il bianco è nel piede dinanzi CHIAPAR LA BAMPA , Avvampare ; Pigliar Banchetto o Convito. Pranzo magnifico e
e nel piede di dietro dalla stessa banda ; la vampa; Levar fiamma. di formalità, com'era, per esempio, il Ban-
Trastravato , Quando il bianco è nel piede FAR BAMPA CHIARA, detto fig. Scialacqua- chetto pubblico, che a certe determinate so-
anteriore destro e nel posteriore sinistro. re il suo ; Prodigalizzare ; Fare del ben lennità fra l'anno faceva il Doge Veneto ai
Balzano da tre, Quando il cavallo ha tre pie- bellezza . membri di alcune principali Magistrature.
di fregiati di bianco, e dicesi proverb. Bal- BAMPADA, s. f. Vampaccia, Vampa grande FAR BANCHETO, Banchettare ; Convitare ;
zano da tre, cavallo da Re. ·Lieta dicesi a Fiamma chiara senza Fare scialacquo, guasto ; Sguazzare
Anche i nostri Vetturali dicono , BALZAN fummo. Sgallinare vale Mangiar lautamente.
DA DO, CAVAL PER MI NO ; BALZAN DA TRE , CA- CHIAPAR UNA BAMPADA , Darsi un caldo. FAR BANCHETO O LE NOZZE SUL FOLO ,
VAL DA RE ; BALZAN DA QUATTRO , CAVAL DA BAMPADÒRA , s . f. lo stesso che CHIAVE- Nozze.
MATO. GA, V. BANCHETO DA ZAVATIN, Desco ; Bischetto ,
BALZAN, dicesi per agg. a uomo Cervel bal- BAMPAR , v. Avvampare ; Vampeggiare ; Piccola tavola a cui lavorano i ciabattini.
zano ; Testa balzana , per dire Stravagante, Svampare, Ardere. BANCHETI, Banchetti , si chiamano fig.
bestiale. BAMPÒRIA , s. f. Vampaccia , Gran vampa quelle Bottegucce mobili di mercanziuole ,
BALZANE , s . f. Manopole ; Paramani ; Bal- Fiammaccia, dicesi , Quella che fa il lu- masseriziuole , arnesetti , ciarpe vecchie e
zane , Il giro da mani ch'è nelle Maniche cignolo troppo grosso della candela o si- buone d'ogni genere, da noi dette volgar-
della vesta. Alio!to, dicesi il Girello della zi- mile. mente BAGATELE, ed anche di Libri, che nei
marra attorno al braccio. BANCA , s . f. Panca ; Sedile, Luogo da se- giorni festivi vengono esposte in vendita al-
BALZI (colla z aspra) , s . m. T. Mar. Balzi, dere Manganella , Panca fissa nel coro l'esterno delle botteghe chiuse nella Merceria
sono alcune cinture , colle quali si attaccano de'Religiosi e delle compagnie- Cassapan- od altrove, o sopra banchetti sulla piazza o
alle antenne e si sostengono in aria i mari- ca, Cassa a foggia di panca. ne' campi della Città o sulle spallette dei
nai e le maestranze nelle occorrenze de'va- BANCA DE SCOLA, detto fig. Presidenza, U- ponti ec.
scelli. nione o Consiglio de'capi d'una confraterni- BANCHIER, s . m. Banchiere o Banchiero,
BAMBİN, s. m. Bambino ; Bambolo ; Bimbo; ta. Desco, si chiama il Luogo o tavola a cui Colui che fa il banco ed il commercio di da-
Mammolo ; Naccherino ; Pargoletto ; In- siedono. V. BANCAL. naro per mezzo delle tratte , rimesse, ec .
fante. BANCHE DA BOTEGA, Pancaccia, Panca in Banchiere , si dice ne' giuochi d'invito
PARER UN BAMBIN DA LUCA, Parere un an- alcuni luoghi pubblici, dove si radunano gli Colui che tiene il banco , cioè che giuoca
giolino di Lucca, dicesi comunemente d'u- uomini a cicalare. contro tutti.
na donna lisciata. BANCA, detto in T. de' Pettinagnoli, Pan- BANCHINA, s . f. o anche alla Francese, BER-
BAMBIN DA RAVENA O DA MODENA, detto a ca. Arnese su cui si fa qualche lavoro di MA, T. degl'ingegneri, Banchina o Panchi-
Uomo ironicamente , Mascagno ; Furbo in pettini. na di un argine , di un fosso ec. Chiamasi
cremisi, Bagnato e cimato ; Che sa dove il BANCA, detto in T. di Fortificazioni, Ban- Quello spazio in piano che serve per assicu-
diavolo tien la coda, chi per lepre ti com- china, Alzamento di terra non molto rileva- rare maggiormente l'argine o la ripa del E
prasse, gilterebbe via i danari. to, dietro al parapetto , dove montano i sol- fosso, quando essi sono molto alti e 'I fosso
* BAMBIN DE LUCA. Dicesi quasi ironica- dati per affacciarsi e far la scarica a' nemici . profondo.
men te di un uomo destro e molto saputo, ROBA DE SOTO BANCA, V. SOTOBANCA. Banchina o Risèga, dicesi Quell'avanza-
che fa l' insciente ed il cucco. Far del Belo in BANCA, V. BELO. mento di muro del fondamento, su cui è pian-
BAMBINÈLO , s. m. Bambolino ; Bambi- BANCADA, s. f. Pancata, Quantità di per- tata la pila d'un ponte. V. PILÒN.
nuccio. sone che siedono ad una panca. BANCO , s . m. Panca, Arnese di legno, sul
BAMBOLIN V. BAMBIN BANCAL , Così da noi chiamasi per agg. quale possono sedere più persone unite .
BÀMBOLO Ognuno de'Capi di Confraternita o Luogo Panca di Chiesa ; Panca con ispalliera ,
BAMBOZZA ) pio, che formano insieme la Banca o sia la cogli appoggiatoi e cogl'inginocchiatoi.
BAMBOZZA DA ) f. Bambocciat ; Bam-
GINE a Presidenza della società religiosa. Cassapanca , quella Cassa a foggia di
bocceria ; Fantocceria ; Fantocciata ; Bam- BANCAL DEL FORNO, V. FORNO . panca, che s'usa al doppio uso di cassa e di
binaggine ; Bambolinaggine, Atto da bam- BANCARÒTA, s. f. voce francese Banco fal- sedere.
bino. lito ; Fallimento, dicesi il Mancamento dei Pancaccia, dicesi la Panca in luoghi pub-
Fantoccio, dicesi da'Pittori e Scultori U- mercatanti. Nel Codice di commercio italico blici, dove si ragunano gli uomini a cicalare .
na figura malfatta, brutta, sproporzionata. dicesi Bancarotta. BANCO DA BECHER, Desco, Tavolone su cui
FAR DE LE BAMBOZZAE, lo stesso che FAR FAR BANCAROTA, Far banco fallito ; Fal- i Beccai tagliano la carne o la espongono in
de le putelie, V. PUTELADA. lire. V. FALIR. vendita.
BAMBOZZO, s. m. Bamboccio; Bamboccio- BANCAZZE, s . f. T. Mar. V. PARASARCHIE. BANCO DA MARANGON , Pancone , Panca o
lo : Bamboccino ; Fantoccino , Bambino in BANCHÈTA, s . f. Panchetta; Panchettina ; Tavolaccio su cui i Falegnami lavorano.
fasce. Panchettino, Piccola panca , e quella su cui BANCO DA NODARO , Scannello , Specie di
Detto per agg. a uomo , Bachillone, Uo- si siede nelle barche . Sgabello, vale Pan- Scrittoio già usato dai notai, e che più comu-
mo che dà in fanciullaggini , semplice , chetta di legno. nemente dicevasi SCANCELLO.
sciocco. BANCHETA DE PIERA, Muricciolo o Muretto BANCO , detto in T. de'Fabbricatori di ta-
BAMBOZZON, s. m. Bamboccione, acer. di Sedile di pietra o di cotto, che sta dinanzi bacco, Mastrina, Specie di Cassone o sia di
Bamboccio. alle porte di alcune case , per seder la sera Tavola bordata all'estremità, dove si staccia a
BAMBÙCH, s. m. Bambù o Mambù, Specie al fresco. mano il tabacco, si raffina e se gli dà l'odore.
di canna ad uso di sostenersi, nativa dell'In- BANCHETE , detto in T. Mar. Banchette , BANCA DA ORESI; Tavolello.
die , da una Pianta detta da Linn. Arundo sono le Tavole alle quali appoggia il piede la BANCO, detto per BANCOZIRO, V.
Bambos, e da altri Bambusa arundinacea. ciurma quando voga. BANCO DE GALIA, Banco, Luogo de❜rema-
BAMPA, s . f. Fiamma; e dicesi anche Vam- BANCHETAR, v. Banchettare ; Convitare ; tori nelle galee e nelle minori barche. V.
pa di fuoco Vumpa si dice il Vapore e ar Far banchelli. BANCHETA .
dore ch'esce da gran fiamma. Crapulare; Gozzovigliare ; Sguazzare ; Banchi de'fiumi , Renai o Ridossi , Quei
BAN BAN BAO 61
rialti di arena o di terra , che si formano nel ruolo. Quell' istrumento che si volta a tutti BANDIERONA, s. f. V. SBANDIERONA.
letto del fiume. Se tale deposizione è com- i venti. V. MOSTRAVENTO. BANDINA , s. f. Cernecchio ; Cerfuglio;
posta di sassi e ghiaie, si chiama Greti- Sor- BANDARIOLA DE LA LUME, Ventola, Quella Fiaccagote, Piccola ciocca di capelli sepa-
renamento , dicesi al Banco d'arena for- piccola resta che serve per parare il lume rata dal resto della capelliera , pendente
mato dal mare alle foci de' fiumi ; e quindi della lucerna. dalle tempie all' orecchie.
Sorrenare. V. MOTA , SCAGNO DE MAR e BANDARIOLA, detto per agg. a persona, Leg- BANDINELA, s. f. Bandinella , T. de' Mer-
GRAVE. gero; Volubile; Volandolino ; Banderuola ; ciai, Quella tela o involto con cui da'pan-
BANCHI, detto in T. de'Costruttori navali, da campanile ; Girandola ; Carrucola. naiuoli si sogliono coprire le pezze di panno,
Taccate, Pezzi di legno che si mettono so- PORTAR LA BANDARIOLA , Riportar la pal- per difenderle dalla polvere.
pra coperta fra uno schermotto e l'altro. Più ma, cioè la vittoria, la gloria. Portar la co- BANDİO, add. Bandito; Sbandilo ; Esiliato ;
comunemente si dicono Chiavi. rona , vale la precedenza o il primo vanto Proscritto.
No L'È BANCO PER LU , Espressione fam. fra tutti. TEGNIR CORTE BANDIA, Tener corte ban-
Non è nicchia per lui, Non è posto, uffizio BANDÈ (probabilmente dal Francese), chia- dita o corredo bandito, Far feste e pubblici
che possa convenirgli - ESSER NEL SO BANCO, mano i modisti il Velo detto TUL , quando conviti.
Essere nella sua beva , Essere in affare di sia ricamato , che s'impiega per fornitura LOGO BANDIO, Luogo sbandeggiato , cioè
suo genio. Esser attonato , Essere attissimo , alle cuffie, la quale riferisce alle bande della Compreso nella periferia del bando.
tutt'a proposito. faccia. BANDIZAR, v. Voce antiq. Bundire ; e tan-
PESTAR I BANCHI, V. Pestår. BANDER, s. m. Lattaio, Artefice che lavora to nel sign. di Mandare in bando , quanto
SCALDAR I BANCHI, V. SCALDAR. in varie manifatture di latta. Lanternaio , nell' altro di Pubblicare o Comandar per
Oxo de banco, chiamasi l' Agente d'una direbbesi chi fa lanterne. Stringaio, chi met- bando.
bottega, che vende la mercanzia stando al te i puntali agli aghetti ed alle stringhe. BANDO, s. m. Bando ; Esilio.
banco. PRIMO OMO DE BANCO, diciamo al Prin- BANDERA, s . f. La Moglie del Lattaio. PIERA DEL BANDO, V. PIERA.
cipale degli agenti, BANDÈTA , s . f. Cernecchio , Ciocca di ca- DE BANDO, detto a modo avv. Di bando ;
Banco de Zogo, Banco , Quella tavola su pelli pendente dalle tempie all'orecchio . V. In dono; Per niente ; Gratis. V. A GRATIS.
cui si giuoca a' giuochi d' invito, come al fa- BANDINA. DE BANDO , dicesi anche avverb . per A
raone o alla bassetta. BANDIÈRA , 8. f. Bandiera ; Stendardo macco ; A buon prezzo ; A buon mercato ;
BANCÒN, s. m. Pancone , Tavola grossa Drappo legato ad asta, dipintevi le armi del- Per un tozzo di pane · -AVER DE BANDO
Bancone, accr. in sign. di Scanno o Sgabel- lo Stato. Le bandiere della Cavalleria chia- QUALCOSSA, Aver di bazza, Averla a buo-
lo o tavola d'artefice. mansi più propr. Stendardi. nissimo prezzo .
BANCOZİRO , s. m. Banco di Venezia o del Bandiere. T. Mar. Fiammole poste in ci- STAR IN CASA DE BANDO, Slarci gratuita-
giro, Banco mercantile che v'era e cessò col ma degli alberi delle navi, perchè mostri- mente, gratis, per somma grazia, Senza
finire della Repubblica . Vi presiedeva una no il vento che soffia. Hanno esse i loro pagar nulla.
Magistratura dell'ordine Senatorio. nomi secondo gli alberi cui son sovrappo- FAR EL VIAZO DE BANDO , Fare il viaggio
BANDA, s. f. Banda ; Fianco ; Lato.. ste , e si dicono Bandiera di maistra , al Papa, cioè Inutilmente.
Bunda, in Marineria dicesi Uno de❜lati o di mezzana , di trinchetto , di bompres- STAR DE BANDO, Star neghittoso, ozivso ;
fianchi della nave : Banda diritta è quella so ec. V'è altresì la Bandiera grande a Star colle mani in mano o alla cintola.
che resta a mano diritta d' uno che guardi poppa, che indica la Nazione alla quale ap- BANDÒRIA, lo stesso che BALdoria. V.
verso prua, e Banda sinistra è l'opposta partiene la nave , detta anche per voce di BAO
Andar alla banda , dicesi della Nave allor- uso, Paviglione. Finalmente vi sono altre BAO SETE } Certo scherzo per baloccare
chè va sull'acque col corpo che pende sur Fiammole minori, dette tutte Banderuole, i bambini, il quale si fa cuoprendo il volto
una delle parti. che si piantano in varii siti della nave . con che che sia , o nascondendolo dietro
BANDA O BANDETA DE CAVÈI, Cernecchio , A BANDIERA SPIEGADA , A bandiere levate un'imposta od altro, e dicendo BAO BAO, poi
Ciocca di capelli pendenti dalle tempie al- o spiegate ; A pennoni spiegati , dicesi an- scoprendolo un tratto e gridando sɛTE, al
l'orecchio. V. BANDETA, che fig. e vale A chiare note, Alla svelata, qual atto i fanciullini le più volte si scom-
Banda de fiori, Intrecciatura di fiori , A lettere di scatola. pisciano dalle risa.
Mazzo di fiori ben disposti. V. BOCHÈ . BANDIERA VECHIA , ONOR DEL CAPITANIO ; Il far questo giuoco chiamasi FAR BAO
BANDA DE L'ALTAR, Corno dell'altare. Bandiera vecchia fa onore al capitano. SETE, ed in italiano dicesi Far bau ; Far
BANDA DEL PONTI , Sponda ; Parapetto ; QUEL DA LE BANDIERE , Bandieraio ; Mae- bau bau ; Far baco ; Far baco baco, tol-
Spalletta. stro di far bandierc. ta la similitudine, conforme dice l' Alberti ,
BANDA DE STRUMENTI O BANDA MILITAR , FAR EL TIRO DE LA BANDIERA ‫ و‬Assicurar dal baco, che si rattorzola allorchè s'incri-
Banda militare, che fu detta anche Suono. la bandiera , T. Mar. Sparare una canno- salida.
BANDA, dicesi per Latta, Lamiera di fer- nata nell' innalzar la propria bandiera. FAR BAO SETE significa eziandio Far ca-
ro distesa, di falda sottile, coperta di stagno. ZOGAR A LA BANdiera, V. Zogàr. polino , Affacciarsi in guisa di non esser
Diconsi anche Bande stagnate o Ferro BANDIERA, Bandiera, detto metaf. a Don- veduto.
bianco . na, vale Inconsiderata. Donna a bandiera. BAI DEI LEGUMI, V. in VERME.
IN BANDA, modo avv. Per banda ; In iscor- V. BANDARIOLA. BAI è anche voce fanciullesca e significa
eio; Per lato; In profilo. BANDIERA , dicono i fanciulli a quel ba- Pidocchi.
ANDAR A LA BANDA DE UNO , Appressarsi ; locco, che chiamano anche STELA COMETA, V. BAOCAR, V. V. BAUCAR .
Accostarsi ad alcuno; Andaralla volta d'al- BANDIERA D' OGNI VENTO, Banderuola da BAOSO O BAVÒSo, add. Bavoso , Pien di
cuno. campanile , e s' appropria ad ogni persona, bava.
METER DA BANDA O DA PARTE Metter da ban- nel sign. di Volubile , uomo d'ogni partito ; VECCHIO BAOSO, V. VECHIO.
da o Porre da parte, vale Risparmiare e di Donna fantastica e capricciosa. BAÒSO, s. m. T. de' Pescatori, Nome che
Lasciar da banda, vale Omettere. Bandiere de la REGATA, V. in MACHINA. si dà ad un Pesce di mare del genere delle
SAVER UNA COSA DA BONA BANDA, Saper u- ANDAR O VEGNIR O ESSER IN BANDIERA , V. Razze, che differisce dalla Raia Oxyrinchus
na cosa da buon luogo, da buon fonte , da in MACHINA. Linn., come anche dalla Raia Batis Linn.,
buona parte. BANDIEREZZO , s. m. e per lo più BAN- e che venne poi chiamato come specie di-
BANDARIÒLA) DIEREZZI in plur. Lo stesso che CAVALEZ- stinta dal Naturalista signor Nardo, Raia
8. f. Banderuola ; Venta- zo, V. mucosissima, a cagione della gran quantità
BANDARÒLA )
62 BAR BAR BAR
di muco ond' è coperta. Pesce commestibile. Tafferuglio o Tafferugia, Rissa di molte baratta imbratta; Chi baratla ha rozze:
Oggidì più comunemente chiamasi Baosa, persone unite Bùlima, Frotta confusa perciocchè trattandosi di bestiame sempre
in genere femminile. Parapiglia, Subita e numerosa confusion di si cerca di barattare il disutile ; il che si
persone Schermaglia , Zuffa. dice anco Bazzarrare, ma in modo basso.
BAOSO, pesce, è detto da' pescatori ancora
FOTACHIO. BARAFUSOLAR , v. V. BARUFAR . BARATAR MAL , Scambiare o Barattar
BARA, s. f. Bara o Cataletto, Quell'arnese BARÀI, s. m. T. de' Pescatori Istriani . Sor- muschio a galla, Suol dirsi quando si dan-
a guisa di tavola coperta, su cui portansi i ta di pesce di mare comune nell'Istria e no cose elette e buone per riceverne delle
cadaveri alla sepoltura. presso a noi poco frequente , che somiglia triste. Barattar galla a muschio è Dare
BARA, 8. m. è Voce Marin. Specialmente all' Orata. Trovasi figurato senza descrizio- delle cose tristi o vili per averne delle
nelle tartane pescarecce voga sulla poppa ne nell' Aldovrando alla pag. 174. Il nostro buone.
il padrone , e a prua i pescatori giovani, Nardo lo chiamò Sparus Aldovrandi. È BARATİN, s. m. Piccolo baratto o scambio.
cioè di minor età ; quelli di età maggiore pesce buono a mangiare, ma inferiore al- BARATÌN DA CAVALI, Sensale ; Cozzone; Ca-
vogano a mezza barca ; e questi si dicono l' Orata. vallivendolo ; Barattatore di bestie · Baz-
volgarmente BARA , come se si dicesse BARAMBÀGOLE , s. f. Grinze ; Crespe. Car- zarratore ; Mercante e barattatore di bestie.
BARBA (Zio), ch'è titolo di persona attem- ne floscia che pende dal mento e dalle guance. BARATO, s. m. Baratto ; Bazzarro ; Cam-
pata ; e quindi si chiamano BARA BEPO , BARAMBAGOLE Dei gali, V. Barbole . bio; Scambio ; Permuta, Il barattare, il
*
BARA TONO, BARA PIERO ecc. BARAMBAGOLE , Mamme flosce di donna dare una cosa per l'altra - Impiastro e
BARABAO, s . m. Voce fanciullesca, con cui vecchia. Impiastraccio, per metaf. vale Convenzio-
s' indica qualunque spauracchio. BARAMBAGOLI, 8. m. Pendagli, Cenci o al- ne, patto concluso con imbroglio o all' im-
Comunemente per altro EL BARABAO, e tro che sia penzolone. pazzata. V. BARATAR .
più spesso EL BRUTO BARABAO, significa Il BARAMBAGOLI , Masserizie. Detto in sen- BARATOLO , 8. m. Baratolo, Vaso piccolo
Diavolo ; il Tentennino; il Demonio. so che non giova spiegare. di terra cotta o di vetro o di legno a tor-
LA PAR EL BARABAO, Par la befana o la BARÀO. ANDAR ZO DE BARAO, Uscir di squa- nio, per riporre e tenervi conserve, droghe
befanaccia, detto di donna brutta. V. MA- dra, Uscir de'termini, infuriarsi. V. BAZARI. e simili.
RANTEGA. BARAÒNDA, s. f. Vicenda ; Avversità ; Pe- BARBA, s. m. Zio, Presso gli antichi scrit-
BARÀCA, s. f. Baracca ; Ricinto d'assi o di ricolo; Sfortuna. tori si trova talvolta anche Barba e Bar-
frasche ad uso de' soldati in campagna. HO PASSA MOLTE BARAONDE, Molte vicende bano, ma sono voci disusate.
METER BARACA, Baraccare o Baraccarsi. o pericoli ho io sofferto. SECONDO BARBA , Prozio, Lo zio di mio
BARACA DEL LETO, V. PADIGLION. CAMINAR IN BARAONDA, V. CAMINÀR, padre.
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BARACA detto in sign . di STROzzo, V. BARAONDA. Vale anche Subbuglio , taf BARBA, s. f. Barba.
BARACA , si dice in Venezia ancora per feruglio, parapiglia ec. V. BARAFUS OLA. BARBA GRISA, Barba grigia –BARba canùa,
Brigata, cioè Adunanza di amici, Conver- BARAR, v. Barare o Barrare, Far frodi ed Barba canuta o fiorita.
sazione particolare di conoscenti e familia- inganni e per lo più nel giuoco Accozzar OMO CO LA BARBA, Uomo barbato, Che ha
ri - FEMO UNA BARACA, Facciamo una bri- le carte, si dice de'giuocatori di vantaggio, la barba Uomo barbuto, vale Giovane
gata o una brigatella , Raduniamoci per di- quando mettono insieme le buone per far- uomo, Fatto uomo. V. OMO FATO, in Ono.
vertimento. sele venir in mano. CO MOLTA BARBA , Barbuto CO POCA
BABACA. Dicesi anche per SCULAZZABAN- BARAR L'OPINION , Frase metaf. e molto BARBA, O CO LA BARBA DA BECO; Barbucino,
CRI V. espressiva, Frodare l'opinione o il credi- Di barba rada o spelazzata - SENZA BARBA,
BARACAN, s. m. Baracane, T. di Com- to, che potrebbe anche dirsi Truffare, Riu- Imberbe o Sbarbato― Co LA BARBA FATA,
mercio, Specie di Stoffa forte di lana, ch'è scire a farsi credito nell'opinione pubblica Colla barba rasa - Co LA BARBA CHE GHE
come un Ciambellotto. per mezzo dell'impostura o di arti indirette. SPONTA, Colla barba nascente o che spunta.
BARACANA, add. Di baracane. BARARIA , 8. f. Bararia o Barreria e DIO ME VARDA DA L'OMO DE POCA BARBA,
ROBA BARACANADA, Panno di baracane. Baratteria. Poca barba e men colore sotto il Ciel non
BARACHIN , V. Birichìn . BARATADA, 8. f. Barattamento. è il peggiore. Prov.
BARACÒCOLO, s . m. Albicocca o Alber- BARATAR, v. Barattare ; Fare a baratto ; CO LA BARBA TRA AL BIANCOLÌN, LASSA LA
cocca ; Frutto che nasce dall' Albercocco , Bazzarrare . DONA E TIENTE AL VIN. Prov. il quale ci av-
chiamato da'Sistematici Prunus Armeniaca. BARATAR BALE, detto fig. Renderpan per verte che Quando gli uomini cominciano
I Sanesi lo appellano Bacocca. V. ARMELIN. focaccia ; Render guaine per coltelli o ad invecchiare, debbono aver cura di con-
BARÀCOLA, 8. f. T. de' pesc. Piccola Raz- malvagia per vin dolce ; Ricattarsi ; Ri- servarsi in vigore di sanità.
za. Chiamansi per lo più con tal nome dai scuotersi. FAR LA BARBA, Radere la barba o Rade-
Pescivendoli gl' individui giovani della Raia BARATAR PAROLE , Parlare ; Ciarlare ; re assolut.
Clavata Linn., e sono in conseguenza buoni Entrare in parole - No GH'È UN CAN PER BARBA DE LA PALÒSTREGA, V. PALÒSTREGA.
a mangiare. BARATAR UNA PAROLA, Non c'è persona con BARBA DE LA CARTA , Zazzera, V. CARTA.
BARACOLE , in plur. s. f. dicevasi ne'tempi cui dir verbo - Talvolta significa Alter- IN BARBA, In barba o Alla barba ; In
Veneti per ischerzo a que' Bendoni o Stri- care ; Bisticciare, p . e. No mɛ DEGNO DE ischerno ; In onta ; A suo mal grado --
sce, che pendevano dalla Cravatta o Colla- BARATAR PAROLE CO QUEL BERECHIN, Non mi FARLA IN BARBA DE UNO, Barbarla , Accoc-
re d'un Interveniente del Foro vestito del- degno d'altercare con quel mariuolo. carla ad uno, Farla di quarta.
l'abito pubblico di costume ; dette però an- Baratȧr le parOLE, Vale dire o promet- No GHE XE BARBA DE OMO CHE SIA CAPACE
che BARBOLE. tere una cosa, e poi negare d'averla detta etc. Non è o Non v' ha uomo al mondo che
BARACON, add. Furfantone ; Scampafor- o promessa. sia capace etc.
ca, V. FURBAZZO e GALIOTO. Baratar putei IN CUNA, Scambiar le car- AQUA DA BARBA, V. AQUA.
BARADA , s. f. Bararia, Frode fatta per lo te o i dadi in mano, ch'è il Voler con sa- NOVA CO LA BARBA, V. NOVA.
più nel giuoco. gacità far pigliar a uno una cosa in cambio SERVIR DE BARBA E DE PERUCA, V. SERVIR.
BARADOR, 8. m. Baro o Barro, V. Barår. d' un' altra. BARBA DE GATO, T. Mar. V. in ARMIZAR.
BARAFUSOLA , s. f. Barabuffa ; Buglia ; NO ME BARATARIA CON CARLO IN FRANZA, EL GA LA BARBA SU L'ARTICHIOCO, Egli ha
Subbuglio ; Abbaruffamento , Quella confu- Non so grandezza colla quale io facessi passato la pubertà , può dirsi più coperta- ·
sione che nasce da rissa o mischia di perso- baratto. mente della frase vernacola, non abbastanza
ne contendenti, che sieno venute alle mani . SE CERCA SEMPRE DE BARATAR EL PEZO, Chi onesta.
BAR BAR BAR 63

La plebe , e specialmente i Chioggiotti BARBASTRIGIO , s. m. che una volta di- Quelle due strisce che pendevano al davan-
hanno l'uso di chiamar BARBA (Zio) l'Uo- cevasi BARBASTREGIO , Pipistrello , V. No- ti della cravatta d' un Interveniente ai tem-
mo di qualche età , benchè non sia loro pa- TOLA. pi Veneti, vestito della sua toga particola-
rente. BARBATOFOLETO , s . m . T. antiq. e vale re. Altri le chiamavano BARACOLE.
BARBACAN , s . m. Barbacane, Parte della Puzza ; Mal odore. BARBOLE, S. f. ed anche Barboni, termini
muraglia da basso fatta a scarpa. BARBAZZA, s. f. Barbaccia, Barba lunga. de Villici Veterinarii , Escrescenze carnose
BARBACHIÈPO , add . Voce ant . Barba- UNA BARBAZZA CHE LA PODARIA SERVIR DA e dure che vengono talora nella bocca del
cheppo e Barbalacchio, Detto a uomo per SCOVOLO, Barba da ungere aringhe . V. Bue e del Cavallo, e sono Tumori rotondi
ingiuria. BARBONA. biancastri tra le glandule sublinguari e la
BARBA COSACO, Termine di nuova data, BARBAZZAN, s. m. V. BARBAGIAN. lingua , che recano loro difficoltà nel man-
usato dai Merciai e dalle donne ; ed è Agg. BARBAZZON, detto anche BARBASSO, 8. m. giare.
di colore, cui potrebbe corrispondere Ta- Voci antiche, ed era il nome d'una specie BARBOLÒSO , add. Bargiglioso, Che ha bar-
ne, cioè lionato scuro, mezzano fra il rosso di Gabbano ad uso di donna, di cui non è gigli.
ed il nero, com'è il guscio della castagna, più nota la forma. VECHIO BARBOLOso , Vecchio grinzoso o
BARBAGIAN, s. m . Uccello notturno ra- UN BARBAZZÓN DE GARISEA BIANCA BICA- cresposo o floscio.
pace. Lo stesso che ALòco, V. MÀ A SGUAZZARONI , s ' interpreta dagli eru- BARBON , s . m. Barbone , Che nutrisce la
BARBAGIAN detto figur. a uomo, Barba- diti d'antichità , Un gabbano di filaticcio barba lunga - Barbuto , add. Che ha gran
lacchio; Babaccio , valgono Sciocco , Ba- bianco ( di BAVELA) con pendagli. barba.
lordo. BARBETA, s. f. Barbetta; Barbellina, Pic- CAN BARBON, V. CAN.
BARBÁGOLA, V. BARBOLE. cola barba. BARBON , 8. m. T. de' Pesc. Acarna detto
BARBÀN, s. m. Termine antico, ma usato Riferito a Uomo , Barbucino , vale Di anche Mugile barbato e Triglia volgare.
ancora dai Chioggiotti e in altre isole del- barba rada e spelazzata -- — Mezza barba, di- Pesce comunissimo del nostro mare, del ge-
l'Estuario : dalla voce barbarica Barbanus, cesi di Chi ne ha mezza. nere delle Triglie , detto da Linn. Mullus
e vale Zio. Anche alcuni scrittori toscani BARBETA DE LA LANZA; Barbetta della lan- barbatus. Il suo esterno è d'un colorito ros-
antichi usarono la voce Barbano, ma ora cia, T. Mar. Dicesi alla Corda sottile appar- so macchiato di bianco, tosto che gli sieno
sarebbe arcaismo. tenente ad una lancia per darle volta. levate le scaglie, e fa così più bella mostra :
BARBARÈLA, s. f. Ai tempi del Governo Barbette , si dicono anche Le funi con le onde i Pescatori lo scagliano prima di espor-
Veneto ogn'anno nel giorno di S. Barbara, quali si tira lo schifo nella galea , ed il can- lo in vendita ; e così fanno della Triglia. Di-
il Doge stando assiso in Collegio, estraeva none di corsia alla prora. cesi poi Barbone perchè ha due cirri o barbe
a sorte da un' urna i nomi di trenta Pa- BARBIÈR, s . m. Burbiere - Barbilonsore sotto al mento. Nell'Istria , si chiama TRIA.
trizii d'anni venti compiuti sino li 25, per dicesi nello stile burlesco. V. TRIA.
essere ammessi al Maggior Consiglio. E Barbiere si dice anche al Chirurgo che ca- BARBON DE PORTO , s. m. I Pescatori di-
quindi VEGNIR ALA BARBARÈLA, voleva dire va sangue. stinguono con questo nome un'altra Triglia
Essere estratto nel dì di s . Barbara, Es- La bottega del Barbiere chiamasi Barbe- volgare , ch'è una varietà dell' antecedente
sere abilitato ad entrar con voto nel Gran ria o Barbieria. specie, di color più scuro ; così volgarmente
Consiglio prima dell' età legale degli anni BARBIERA, s . f. La femmina del Barbiere, chiamata perchè si pesca per lo più in pros-
25 compiuti. In questo giorno il Doge di- la quale sull'esempio di altre voci consimili simità a' porti , ed ha la carne più tosta del
spensava la medaglia. V. OSÈLA , potrebbe dirsi Barbiera. primo.
BARBARINELO O BARBARIN CEDRATO, 8. M. BARBIERÒTO , s. m. Barbiere, e nel signi- BARBONI MARCHIANI , chiamansi da' pesca-
Bizzarria , Sorta d'agrume ch'è insieme ficato vernacolo intendiamo Colui che rade tori Quelli che sono prossimi a infracidire :
in parte cedrato e in parte arancio. la ciurma di un naviglio. quasi a dire Marchiati o Marcati.
BARBARITA, s. f. Barbarie, Crudeltà, im- ⚫• BARBIERÒTO, Chirurgo minore o flebo- BARBONA , s. f. Barba a spazzola, Dicesi
manità. tomo ; ed anche Medico e Chirurgo di ma- con esagerazione di Barba lunga e larga a
BARBARO , add. Barbaro, Barbarico, Bar- rina. foggia di spazzola. V. BARBAZZA.
baresco. BARBİSI, s. m. Mostacchi; Basette, I peli BARBOTADA, 8, f. Tartagliata ; Trogliata,
CAVAL BARBARO, Barbero, Cavallo corri- sotto il naso --- Barbigi fu usato da Forti- Il tartagliare.
dore, quello che si fa correre nella corsa guerri nel Ricciardetto e dall'ab. Parini nel BARBOTÀR , v. Balbettare; Balbutire ; e
de' barberi. suo Discorso sulle caricature. Balbezzare; Pronunziar le parole con qual-
DEVENTAR BARBARO , Imbarbarirsi , Di- BARBISI Suol dirsi anche in luogo di BAR- che difetto di lingua : Per esempio Non po-
ventar erudele. BISONI, V. SANTIGLIONI. ter pronunziare la lettera r o simili , e dir
LAVORAR COME UN BARBARO, Lavorare a BARBİN, add. aggiunto di cane. V. GAN. Fate, in luogo di Frate .
mazza e stanga, modo basso, e vale La- BARBISONA, V. MUSTACHIONA. Frastagliare ; Frappare; Tartagliare,
vorare di tutta forza , Lavorare con ogni BARBISONI , V. SANTIGLIONI. Affoltarsi nel chiacchierare , avviluppandosi
attenzione. BARBO, s. m. Barbio o Barbo e Cefalo d'ac- ed imbrogliandosi.
BARBASTELO e anticam. BARBASTREGIO , qua dolce, che trovasi specialmente ne’fiu- Barbugliare , vale Parlare in gola e con
8. m. Pipistrello. V. NOTOLA. mi , come nel Po e nell'Adige , detto già parole interrotte ; ed è proprio di coloro che
BARBASTELO DE MAR , s. m. T. dei da' Latini Barbius e da' Sistematici Cypri- favellano risvegliandosi , che dicesi anche
Pesc. che nell' Istria dicesi PESSE RONDINE. nus Barbus ; ed è buonissimo a mangiare. Trogliare.
Esocéto, detto anche Muggine alato o Pe- BARBOLE, s . f. Bargiglia ; Bargiglio ; Bar- BARBOTAR SU, Borboltare , Dolersi fra sè
tee volante, e da Linn . Exocœtus volitans. giglione; Quella carne rossa , che pende sot- con voce sommessa e confusa, che anche di-
to al becco de'galli, delle galline e de'becchi, cesi per simil. Fiottare.
Pesce di mare che ha le pinne pettorali
grandi, colle quali sorvola per alcun tratto e dicesi anche Tettola. BARBOTAR A PIAN, Mormorare , Sommes-
samente parlare - BARBOTAR IN RECHIA ,
sull'acqua. Esso somiglia nella forma del In altro sign. Grinze o Crespe , chiamasi
quella Pelle , che pende talvolta dal mento Borbottare o Brontolare all'orecchio , Par-
corpo e ne ' colori al Cefalo. I Pescatori
alle persone grasse ed avanzate in età. lar fra'denti con sommessa o confusa voce.
chioggiotti gli danno il nome di Barbaste-
Lo perchè ha qualche simiglianza alla Li- BARBOLE DE LE SCUFIE O DE LE MITRIE , BARBOTÀR FRA I DENTI , Bufonchiare o
Bendone. Brontolare e Fiottare.
bellula grandis ( CORUGOLO ) così da essi
chiamata. BARBOLE DEL COLARO, Bendoni, dicevasi a V. COCONAR, BETEGAR e TARTAGIÀR,
64 BAR BAR BAR

BARBOTO, add. Balbo ; Bleso ; Scilingualo; altrui talmente in impresa da non se ne bardamento un cavallo , sellarlo e porgli
Troglio ; Balbuziente ; Balbettante ; Che potere sbrigare a sua posta. addosso gli altri arnesi.
balbetta, che troglia . Borbigi e Bisciola BARCADA, 8. f. Barcata , Il carico d'una BARDASSA, 8. m. Bardassa ; Bardascia ;
propr. si chiama uno che scilingua per ac- barca, che anche dicesi Navicellata . Zanzero; Bagascione, V. Busòs . Significa
costar troppo le labbra a'denti , facendo sen- BARCAGNO O BARCÒGNO, 8. m. T. de' Pesc. eziandio Frasca ; Fraschetta ; Ragazzac-
tire come un certo stràscico nella pronun- Così chiamasi il Custode de' serbatoi , cioé cio, Giovane leggeri e di poco giudizio.
zia delle lettere c, g, sc. de❜luoghi ove si conserva il pesce. BARDASSADA, s . f. Ragazzata ; Fanciul-
VECHIO BARBOTO, V. Vechio. BARCARIOL ) s. m. Barcaiuolo o Barca- laggine, Cosa degna di ragazzo.
BARBOTÓN , Borbottone , Che borbotta BARCAROL BARDASSAME , s . m. Fanciullaia : Ragaz-
Bufonchiello , dicesi a Quello che borbotta ruolo e Barcarolo o Navicellaio . In Vene- zame ; Ragazzaglia, Moltitudine di ragazzi
- Lanugine vuol dire Giovani di primo I
fra'denti. zia si dicono Barcaiuoli quelli che vogano
BARBOZZE , Parte dell' archibuso . Vedi. pelo.
nelle gondole, e si distinguono da essi i BA-
SCHIOPO. BARDASSIÒLA , 8. m. Fraschetta, dicesi 1
TELANTI, PEATERI , BURCHIERI, cioè que' che
BARBUZZADA , s . f. Summommole , Colpo per metaf. a Giovanetto leggeri e di poco
vogano ne'battelli, nelle piatte, ne'burchi, e
dato sotto il mento. Sergozzone o Sorgozzo- finalmente i MARINERI. giudizio.
ne, Colpo che si dà nella gola a man chiusa BARCARIÒLA Foramello; Frugolino; Frugoletto, s' in-
all'insù . BARCAROLA } s. f. diciamo alla Moglie o tende d'un Saccentino presuntuosetto , che 1
BARBUZZÀL , s. m. Barbazzole, Catenella s' ingerisce in tutto e contraddice a tutto
Femmina di Barcaiuolo, la quale , secondo
che va attaccata all' occhio dritto del morso V. CAGHÈTE e CAGÒN.
altri vocaboli così formati , dovrebbe dirsi
della briglia . Barcaiuola o Barcarola. Fusciarra, s. f. Voce Fiorentina , vale
BARBUZZAL, detto in T. di Teatro , Guar- Suggettino , persona maliziosa , insolente,
RARCAROLADA , s . f. Azione o Molto da usata a fare stranezze.
dagote, Custodia per le gote , ch'è come u- Barcaiuolo. Ogni atto o detto breve, arguto, 1
na sorte di maschera che fascia il mento : BARDASSON, s. m. Bardassonaccio , Peg- 2
pungente o proverbiale, che si dice da qual-
gior. di Bardassa.
propria anche del Pantalone , del Brighel- che barcaiuolo, ovvero da altri contraffacen-
la etc. do o imitando il Barcaiuolo - Volgaresimo, BARDÈLA, s . f. Bardella , Imbottitura che
si conficca sotto l'arcione delle selle .
BARBUZZO , s. m. Mento , Parte estrema dicesi a Maniere o costumi del volgo. A
del viso sotto la bocca. BARDELA, detto per agg. a persona, Lin-
BARCAROLAZZO , s . m. Barcaiuolo plebeo,
Barbuzzo scara, Mento sporto, appunta- ed intendesi Quegli che appartiene alla fec- guacciuto ; Chiacchierone ; Gracchione ;
to. Bazza, chiamasi il Mento allungato e Parolaio; Ovvero Voce stridula, acuta .
cia popolare. V. Venezianazzo.
V. LENGUA.
un po' arricciato. BARCAZZA, s . f. Barcaccia , Cattiva barca
BARELA, 8. f. Carretta ; Cesta, Arnese per
BARBUZZO DEL CAVALO, Barbozza. e Barca grande -— Per CÒPANO, V.
BARCA, 8. f. Barca , che dicesi anche Navi- Alleggeritore, dicesi al Vascello di mezza- portar robe, posto su due stanghe, con due
ruote e tirato da un sol cavallo.
glio o Legno - Gondola si dice ad una Bar- na grandezza da portar le mercanzie d'un
altro vascello. Barcaccia, dicesi anche la Detto per Biroccio o Baroccio , Sorta
chetta particolare di Venezia , V. GONDOLA.
CORBE DE LA BARCA, V. CORBA. di Carretta piana a due ruote, che serve
Maggiore delle lance d'una nave.
a trasportar robe .
BARCA DA PADOA , Metaf. Zambracca ; BARCAZZA , si dice dalla plebe ancora
Zambraccaccia ; Donna di mondo ; Put- Carrettone, dicesi a Carretta grande.
per Puttanaccia ; Zambraccaccia, Puttana
tana. vile. Detto per Calessino da posta, V. SEDIA.
BARENA, s. f. che alcuni vogliono dire Ba-
A BARCA ROTA NO CHE VOL SÈSSOLA. V. BARCHESSA , s. m Fabbricato coperto ,
SESSOLA. vicino o aderente ad una casa dominicale di BEMA, Voce formata, come pare, da Baro e
Rena. BARO, è da noi detto il Cespuglio i
AGIUTAR LA BARCA, V. AGIUTAR. campagna. Portico o Porticato direbbesi se
DAR O CAPITAR IN TE LA BARCA DEI GAI , sparso d' erbe o di virgulti vivi colla ra-
il luogo è a guisa di loggia per tenervi fieno,
dice. BARO anticamente dicevasi ad un ter-
Incappare , Cadere e intendesi principal- legne, animali ec. Fattoria se v'abita il Fat-
mente in insidie e in pericoli o simili. Dar tore ; Ala se la fabbrica è lateralmente an- reno paludoso ed incolto , e tale convien
1
nel bargello o Dar nel guanto, valgono Ca- nessa alla Casa. V. TEZA. supporre che si chiamasse quel tratto di
pitare alle mani altrui o nelle altrui forze. terreno, ora fabbricato, che nella parroc-
BARCHÈTA, s. f. Barchetta ; Barchettina ;
DOVE VA LA BARCA POL ANDAR ANCA EL BA- chia una volta di S. Giacomo dall' Orio,
Barchellino; Barchetto.
TELO , Dove va la nave può ire il brigan- FAR LA BARCHETA, detto fig. Far una pe- poi di S. Simeone profeta, è detto oggidì i
tino : cioè Dove ne va il più può ire il dina; Fare una cavalletta a uno o una BARI . Comunque sia, diciamo BARENA a
meno. marachella, vale Ingannarlo con astuzia. quel basso fondo di laguna o sia a quel Ri-
FAR UNA BARCA O UNA BARCA IN CAO , detto V. BARCA. dosso rilevato, di natura arenoso-cretosa,
fig. Far una trappolella, un trabocchetto , BARCHIZAR, V. Barcheggiare, dicesi in tutto sparso di piante erbacee, che non va
una gherminella ; Fare una cavalletta senso fig. per Destreggiare , Maneggiarsi coperto dall'acqua marina se non nel tempo
a uno . con destrezza, come chi dicesse Condurre dei grandi colmi, e dove si va anche a cac-
MONTAR IN BARCA , Monture in barca bene la sua barca . V. TRACHEGIAR e BOR- cia. V. Dosso.
DESMONTAR DE BARCA, Smontare o Scendere. DIZAR. Dune, chiamansi que ' Monticelli di sab-
PARON DE BARCA, V. PARÒN. BARCO, s . m. T. Agr. Chiamasi un Coperto bia che restano quasi sempre scoperti dal-
SAVER DE CHE BARCA MENAR, V. SAVER. di paglia a pendio , infilato e sostenuto da l'acqua. Ma la nostra voce BARENA spiega
un fondo differente. V. BARO.
TEGNIR DRETA LA BARCA, detto fig. Gover- quattro stili di legno diritti e piantati in
nar bene; Aver buona regola, buon gover- terra, sui quali s'alza e s'abbassa per tene- BARÈTA, s. f. Berretta, Copertura del ca-
re al coperto una massa di fieną, o di pa- po. V. RECHIERA e PAPALINA,
no : dicesi degli affari di famiglia o di qual-
glia V. PAGIARO. Montiera, Sorta di berrettino in forma
che negozio ben diretto ; Vivere assegnato
In altro senso, Secondare : Seguire alla BARCOLAME , s . m. Barchereccio ; Una di piccolo cappello con mezza piega.
seconda o Andare alla seconda : Piaggia- facciata di barche, Quantità di barche. BARETA VOLTADA IN SU, Berretta arrove-
re, Secondar le altrui voglie , Compiacere. BARDADURA , s . Í. Bardatura ; Barda- sciala, falta a gronda.
V. ESSER DE BALA, in BALA. mento, Tutti gli arnesi che servono a bar- BARETA COI BIGOLI, Berrella a lucigno-
METER IN BARCA QUALCUN , Maniera fig. damentare il cavallo. letti , Berretta di bambagia , da cui sortono
BARDAR, v. Bardamentare, Guernire di molte fila grosse .
Imbarcare alcuno , vale pur fig. Mettere
BAR BAR BAR 65
Bareta de Lesca, Berretta feltrata, Sor- Sprangare, vagliono Tramezzar con isbar- BARNABOTON, accresc. di BARNABOTO, e
ta di berrette di lana ordinarie, di varie ra, stanga o spranga. vale Gentiluomo assai povero , Miserabilis-
fogge, fatte a panno di feltro. Diconsi BARE- BARIL, s. m. Bariglione , Vaso di legno a simo.
TE DE LESCA, perchè sono più comunemente doghe, per uso di tener salumi o altro. BARO, s. m. Baro o Barro , Truffatore al
giallognole o cannellate, com'è il colore del- COVERCHIO DEL BARIL, Bocca del barile, giuoco, V. BARAR.
l'esca da focile. si chiama il fondo con cui si chiude. BARO D'ERBE, Cesto, Pianta che sopra una
BARETA A CROSE , Berretta a spicchi o a BARIL PER INCAPELAR L'ALBORO, T. Marin. radice moltiplica molti figliuoli. Cespo o
croce, Berretta dei Preti, quando funzio- Tisie presso i Marinari si chiamano Que'ba- Cespuglio, dicesi il Mucchio d'erbe o di
nano. rili sfondati dall' estremità più larga , dei virgulti vivi dalla radice ; e se hanno pruni,
METERSE LA BARETA, Mettersi in capo . quali si fa uso per cuoprire le teste degli Cespuglio spinoso.
CAVARSE LA BARETA, Scuoprirsi il capo ; alberi quando sono sguerniti. In Toscana BARO DE FOGIE, Frondura - BARO DE
e detto figur. Cedere; Portar dietro i libri, diconsi Cappelletti o Cappelletto. SALVIA , Cesto di salvia BARO DE FENÒ-
cioè Dirsi inferiore a uno. Barilazzo detto in T. Mil. Barile ad uso CHI, Rappa o Ciocca di finocchio.
PIETA DE LA BARETA, V. PIETA. di tenervi polvere e cartocci da traspor- FAR BARO, T. degli Ortolani ; Incespare
BARETA DA VIN, Chiamasi Uno strumento tarsi. o Incespicare , Nascere in sul cespo, pro-
di legno cupo, di cui si servono i Travasa- SVODAR EL BARIL, V. SVODAR. pagare. Cestire , Far il cesto ; e quindi
tori di vino per asciugare i tini, e col quale BARILA, s. f. Barile masc. Vaso di legno Pianta cestita.
bevono il più delle volte, donde nasce che fatto a doghe come la botte, della capacità BARO DE CAVELI, Ciocca, Mucchio di ca-
usano il gergo AVEMO BEVUDO INSIEME UNA ordinaria di sei secchie. pelli.
BARETA, DO BARETE, ec. perchè se la ripassa- UNA BARILA DE VIN, Un barile di vino. BARO, prendesi anche fig. per Volume o
no, come fra'villici il boccale. Sogliono anche DAR LA VOLTA A LA BARILA, detto figur. Mole, cioè per Grandezza ROBA GONFIA
esigere una di queste BARETE a regalo per Dar la volta a lbarile; Dar la volta o Dar CHE FA BARO , Roba o Cosa che fa mole o
ogni barile o altro carico di vino che fanno, la volta al canto; Dar nelle girelle, Impaz- molto volume , La nostra metafora è tratta
dai compratori . zare . dal Cesto o Cespuglio dell ' erbe. V. BARO.
FAR DE BARETA, Dare o Far di berretia, BARILETA s . f. ) BAROÀLE , s. m. dicono al Dolo, e quindi a
vale Salutare traendosi la berretta del BARILÈTO s. m..) Bariletta o Barletta, Padova , a Quella parte superiore della ca-
capo. Piccolissimo barile da portare a cintola per sa, che i Veneziani chiamano Luminal . V.
Bareta a tozzo, chiamasi Quella che por- cammino. Barletta, dicesi il Vaso di legno BAROMETRO , s . m. Barometro, detto an-
tano anche a' di nostri i pescatori , la quale di figura simile al barile ma assai minore. che Tubo torricelliano, dal famoso suo in-
è grossolana, assai larga e inutilmente lun- BARILOTO, s. m. Barilotto, Barile alquan- ventore Evangelista Torricelli di Faenza ,
ga, onde la sommità viene a ripiegarsi sul to grande. matematico del secolo XVII . Strumento
capo. Quindi BAreta a tozzo , dicevasi an- BARILOTO, detto in T. de'Pescat. Sacco notissimo, che serve per far coooscere la
team . per antonomasia e disprezzo ai Nico- barilotto, Specie di Cappotto grossolano ad gravità dell'aria e la sua pressione, col mez-
letti, che sono in gran parte pescatori . uso de'Pescatori, alquanto corto, con botto- zo del mercurio , e quindi il sereno o la
BARETAZZA, s. f. Berrettaccia , Cattiva niera al davanti, che può affibbiarsi. pioggia. V. TERmometro.
berretta. BALETA DEL BAROMETRO, Bottoncello.
RARISÈLO , s. m. Bargello, Capitano di
BARETÈR ) birri. Bargelluzzo o Bargellino ne sono i Igrometro, dicesi ad uno Strumento col
s. m. Berrettaio , Facitore e
BARETIN ) diminutivi. quale si misurano i gradi del secco e del-
venditore di berrette -- Velettaio, direb- BARLICHE BARLOCHE ; Berlich berloch, l'umido sparso per l'aria.
besi alVenditore di veli o d'altre simili ma- Voci di niun significato , ma che fra noì BARON, s. m. Barone, Signore con giuris-
nifatture Borsaio, Che fa e vende borse sono più comunemente atte a chiamare per dizione o per titolo.
da parrucca Collettaio , Chi fa e vende ischerzo il demonio. Barone, dicesi poi per termine ingiurio-
colletti - Bigheraio, Chi fa e vende bighe- BARLIFO , add. detto per agg. a Uomo, e so e vale Mariuolo ; Rio; Malvagio; Tri-
ri, cioè forniture fatte di filo a merletti . vale Furbo ; Destro; Scaltro; Che difficil- sto.
V. MODISTA. Barone o Birone , dicesi anche in atto
mente si lascia svolgere e ingannare.
BARETERA scherzevole senza ingiuria, V. BARONCÈLO .
BARLÙME , 8. m. Barlume, Tra lume e
BARETİNA } s. f. diciamo alla Moglie o
buio. Nel dialetto si usa fig. e vale Idea BARÒN DE PIAZZA , Baroncio, Nome di
Feminina di Berrettaio , la quale per ana- confusa ; Mendicata ricordanza. quei Ragazzi sudici e sformati, che veggon-
logia ad altri vocaboli così formati , potreb- GO UN BARLUME SUL TAL AFÅR , Mii pare; si birboneggiare per la città.
be dirsi Berrettaia ovvero Velettaia ; Bor- N'ho qualche piccola memoria ; Ne ho METERSE A FAR El baròn, Gittarsi al ba-
saia ; Collettaia , perchè vende veli , borse , qualche idea, qualche lume; Mi pare e non rone o al cattivo o al furfante ; Farsi un
colletti ee .
mi pare. pallone, un briccone, un birbante, un ga-
BARETİNA, s. f. Berrettuccia; Berrettina; BARLUSER O SBARLUSER , V. Luccicare ; glioffo, uno sciatto ; Farsi un ribaldo ; Di-
Berrettucciuola , Piccola berretta. Lucere; Rilucere ; Lampare; Lampeggia- venire un fior di virtù.
Crestaia, dicesi alla Lavoratrice di certi re; dicesi nel Risplendere delle cose lisce e TUTI BARONI COMPAGNI, Sono tutti della
abbigliamenti donneschi. V. BAretin . lustre, come pietre, armi e simili. medesima pannina o pecca o tacca o la-
CANAGIA BARETINA, V. CANAGIA. BARNABOTO, 8. m. L'etimologia di questa na; Come i poponi di Chioggia, tutti d'u-
BARETÓN, 8. m. Berrettone. voce , a' tempi Veneti così comune , sembra na buccia, d'un sapore ; D' uno stesso pe-
Bareton da viazo, Pappafico , Arnese di indicare Abitante di S. Barnaba, ch'è una lame ; Tutti imbrattati della stessa pece.
panno che si mette in capo e cuopre parte contrada di là del Canal grande, situazione LE FESTE DEI BARONI DURA Poco, Da ul-
del viso per difenderlo dalla pioggia e da' anticamente abitata da povere persone. Fi- timo è bel tempo ; Alla fine si canta il glo-
venti.
no agli ultimi tempi del Governo Veneto ria. Le allegrezze de' tristi duran poco;
BARETONA, s. f. Berrettone e Berrettona, però dicevasi BARNABOTO ad un Patrizio Sempre non ride la moglie del ladro ; Tut-
Grande berretta .
quand' era povero, e aveva bisogno di pub- te le volpi alla fine si riveggono in pellic-
BARICADA, 8. f. Barricata, Il barricare. blici impieghi per vivere. E talvolta dice- ceria. Tutte maniere figurate indicanti che
BARICAR, v. Barricare, Asserragliare una vasi Barnaboto ad un patrizio per ingiuria La tristizia non ha fortuna per molto tem-
strada o simile con impedimenti per osta- o disprezzo. Comunemente parlando, voleva po.
re al passaggio. Sbarrare ; Stangare ;· dire Povero gentiluomo. OCHI BARONI, V. OCHIO.
Boerio.
66 BAR BAS BAS
A LA BARONA, detto a modo avv. Alla buo- BARUFAR, v. Altercare ; Rissare ; Arris- gran sorte . Avrei di catto se buscassi dieci
na, Rozzamente. Alla sfuggiasca o Di sfug- sare, Far rissa o contesa. soldi.
giasco, Di passaggio. Bisticciare o Bisticcicare, Contrastare BASAR, Fondare , dicesi metaf. e vale
FORA RARONI, Fuor bruchi, detto metaf. pertinacemente proverbiandosi. Aver per base, per principio, per fondamen-
che vale Orsù, partitevi di quì. Abbaruffare o Rabbaruffare , Metter to che che sia MI BASO SU STO PRINCIPIO,
TORNAR BARONI COME PRIMA, Tornare alle sossopra facendo baruffe, Metter in confu- Hoper base questo principio; Io mi fondo:
medesime; Di Messere tornato Sere ; Di sione. cioè Ho per fondamento, per norma.
Badessa Conversa, Da buona ricadere in Accapigliarsi ; Accapellarsi ; Scarmi- BASO LE MAN, Baciovi la mano o Bacio
bassa fortuna. gliarsi ; Acciuffarsi; Scardassarsi ; Petti- la mano; ed è Modo di salutare una perso-
BARONADA, s. f. Baronata, Azion da ba- narsi; Spellicciarsi. V. Barafusola e Dar- na di grado maggiore.
rone, Bricconata ; Guidoneria , Furfante- SENE UN BUZAROTO in DAR. BASÈME EL DAOTO. V. in NASO.
ria, Bricconeria. BARULÈ, s. m. Barulè, dal Franc . Bas rou- BASEGÒ , s. m. Basilico o Bussilico o Oz-
BARONADÈLA ) s. f. Piccola baronata. lés . Cercine o Avvoltatura fatta insieme zimo. Pianta annuale odorosissima , di cui
BARONADINA ) delle estremità della calza e de'calzoni sotto si conoscono e si coltivano varie specie.
Gente Berrettina, Moltitudine di baroni o o sopra il ginocchio. Foggia antica di calza- BASEN (colla s dolce) s. m. Basino, T. del
gente trista. ---- Poveraglia, Moltitudine di re, che finì poco dopo la metà del secolo Commercio. Specie di bombagino simile al
mendicanti e di persone di poco pregio — XVIII. Calze a barulè. Frustagno, ma più fine e più forte , e talvol-
Ribaldaglia, Moltitudine di ribaldi. BARUSCO, s. m. T. de'Cacciatori, lo stesso ta tessuto con mescolanza di canapa. Basino
MILE BARONAGIE, Mille ingiurie o contu- che BARO, V. liscio, rigato, a opera, a spina . Busino co-
melie od offese. BARUSOLA, s. f. Uccello palustre che fre- lorito, stampato, trapunto d'Inghilterra.
BARONATO, s. m. Saccardello ; Lavaceci; quenta le nostre BARENE umide e salse, BASÈTO, s. m. Baciucchio, Piccolo bacio.
Scalzagatti Pelapiedi, si dice di Uomo vile. detto da Linn. Tringa Squatarola . Esso è BASILISCO, s. m. Basalischio ; Basali-
BARONATO, nell' uso famil. dicesi in sigui- presso a poco della grandezza del Piviere sco; Badalischio e Basilischio. Animale fa-
ficato men cattivo. V. BARONCÈLO. (PIVARO) a cui molto somiglia ; ed è nell'au- voleso e nella forma e nella qualità.
ANCA SÌ, BARONATO, CHE TE LE PUZO , V. tunno ottimo cibo. Basalisco, detto per agg. a uomo, vale
PUZAR . BARZELÈTA , s. f. Barzelletta ; Motto ri- Feroce , arrabbiato, bestiale.
BA RONCÈLA, s . f. Berghinella ; Poltro- devole. BASIN, s. m. Lo stesso che BASÈTO, V.
niera ; Sudicina, Donna di mala fama. Dir de le barzelete, V. BarzelÈTAR . BASO, s. m. Lacio; Baciare, L'atto del ba-
Detto per vezzo, Cattivella ; Cattivelluc- PIEN DE BARZELETE , Motteggevole ; Mot- elare. Basium e Basia sono voci state usate
cia; Ladrina ; Ghiotterella. teggioso ; Faceto ; Scherzevole ; Sollazze- latinamente da Catullo, che sembrano quin-
BARONCÈLO , s . m. Baroncello; Sciagu- vole. di proprie del dialetto Veneto ai tempi Ro-
ratello; Bigerognolo, Malizioso , Di mala Dicesi anche Piacevolezza , come sono mani.
qualità. Capestruolo ; Forca , dicesi a per esempio Quelle de' nostri barcaiuoli. BASO D'APARENZA, Bacio asciutto, Incon-
Uomo per ingiuria. BARZELETÀR, v. Barzellettare, Dire del- cludente. Molli baci e pochi quattrini, vale
Cattivello; Cattivelluccio ; Ghiotterello ; le barzellette ; Buffare, Dir ciance ; Dir fa- Gran promesse e poche esecuzioni .
Ghiotterellino; Baroncello, a Ragazzo per cezie, Motteggiare, Scherzare Tratteg- BASO DA MORTO, Succio ; Rosa in pelle,
vezzo . giare, vale Dir de' motti arguti o pungenti Quel sangue che viene in pelle e rosseggia
In altro sign. Buffone ; Monello, dicesi in conversazione , che anche dicesi Frotto- a guisa di rosa, tiratovi da bacio o simile.
di chi fa o dice delle buffonerie basse. lare ; Far frottole ; Dir baie Bergoli- BASO CHE SCHIOCA, Baciozzo , Bacio forte
BARONEZZO, s. m. V. BARONADA In- nare, fu detto per Motteggiare e per lo più dato di cuore.
cannata , dicesi Intrigo fatto con inganno. bisticciando e traendo barzellette dai no- BASÒTO , s. m. Baciucchio, Piccolo bacio.
LA GA UN BARONEZzo, Fa lazzi; Casca di mi. BASSA, s. f. Fondura; Fondo, Luogo basso
vezzi; Fa della vezzosa o schifosa, dicesi BARZIGOLA, s . m. Fraschetta, Giovane e profondo a guisa di valletta -- Basso a
di Donna che cerchi d'innamorare , V. leggero e di poco giudizio . V. BARDASSA . rovescio, dicesi al Luogo basso abbracciato
MERDA. BASADONE, s. m. Brezza, e nel dim. Brez- da due monti.
BARONÒN, ANDAR A BARONÒN, V. ANDÅR. zolina o anche Serezzana . Picciol vento ma BASSA DE MAR, Banco di mare; Quell' al-
BARÒNZOLO , s. m. Pendaglia ; Penda- gelato e crudo. zamento di rena in mare ch'è in parte sot-
glio: intendiamo noi il lembo della camicia VIEN UN CERTO BASADONE , Brezzeggia, t'acqua.
che sta fuori e pendente dall'apertura di Spira brezza, Viene vento freddo. LE BASSE, La pianura.
mezzo delle brache a ' fanciulletti di primo BASAR, v. Baciare. BASSA, add. Bassato o Abbassato . V. SBAS-
vestire. BASAR A LA FIORENTINA, Baciar alla fran- SAR.
EL MOSTRA EL BARONZOLO, Egli ha ruba- ciosa o alla francese, cioè Prendendo gen- BASSA, detto sust. Bascia o Basia e Pa-
lo la tovaglia all' oste. Fu detto fig. e per tilmente colle dita ambedue le guance e ba- scia, Governatore de' Turchi.
ischerzo. ciando. BASSAMENTO , s. m . V. ABASSAMENTO .
ESSER EL BARONZOLO BE TUTI, Essere il BASAR I PIE O'L CULO A QUALCUN, detto BASSAMENTO, s. m. Basamento, propr .
zimbello di tutti; Servir di zimbello a tut- fig. Baciare il manipolo, Umiliarsi ad al- Quella parte del piedestallo, che immediata-
li; Servir di trastullo a tutti. cuno BASAR DOVE CH'EL ZAPA, Baciar mente s'alza dal piano d' un edificio sino al
MOSTRAR EL BARONZOLO A TUTI, detto fig. dov' ei calca, onde Stimarlo, venerarlo. tronco. Basamento o Imbasamento, dicesi
Andar col cembalo in colombaia, Pubbli- BASAR QUELA MAN CHE BASTONA, Baciar tal non meno una specie di zoccolo continuato,
care i fatti proprii che dovriano tacersi. man che si vorrebbe veder mozza : dicesi che serve di base ad un edifizio.
Farsi scorgere un balordo. di Chi è spinto dalla necessità a ridere in BASSÀR, V. V. SBASSAR.
BARTOÈLA, V. BERTOÈLA. bocca di colui che gli nuoce. BASSÈTA. s . f. Bassetta , Giuoco noto di
BARTOÈLO, V. BertevÈLO. BASARSE, Baciarsi ; Combaciarsi, Con- carte, violento e di rischio.
BARÙFA, s. f. Baruffa. giungersi insieme legno con legno, pietra L'È UN PONTO A LA BASSETA, È un fun-
EL MAR XE IN BARUFA, detto metaf. Il ma- con pietra. go di rischio, Prov. E si dice di cosa che
re s'abbaruffu, cioè È in burrasca. BASARSE LE MAN, O BASARSE EL CULO, Lec- sia pericoloso il fidarsene.
BARUFANTE , add. Rissoso ; Litigioso; carsi le dila, Contentarsi d'una cosa Bassetta, si dice anche da noi per Mala
Contenditore : Brigoso ; Garoso. Aver di catto o di catti, Stimare d'aver azione, inganno, frode - FAR UNA BASSETA
BAS BAS BAS 67
A UNO, Far una bassetta o una faldella ; ÅVERGHENE BASTANZA , Averne bustan'e- | BASTION, s. m. T. Milit . Bastione, che al-
Far una pedina a uno ; Fare un sopram- mente. cuni dicono Baluardo, Fortificazione.
mano, una cavalletta, un trucco. BASTAR, v. Bastare , Essere a bastanza. BASTION, Caneva. Specie d' osteria gran-
BASSO, s. m. Basso. BASTA LA PAROLA, La parola è corta, de, dove si vende vino al minuto. V. MAGA-
BASSO DE LA PERUCA, Liscio, Nome che cioè A' galantuomini la parola data è come ZEN.
danno i parrucchieri ai capelli lunghi e di- fosse un contratto. BASTIONÈR, s. m. Lo stesso che Magaze-
ritti che si cuciscono alla testa delle parruc- POCO BASTA PER VIVER, Ogni acqua spe- NIER, e vale Proprietario o Conduttore d'un
che e occupano tutto il deretano che s'uni- gne il fuoco, Detto fig. Bastione, cioè d'un Magazzino o Bottega da
see in coda. No M'HA BASTÀ L'ANEMO DE TROVAR UNA vino. Voce che ora è ita in disuso.
ESSER AL BASSO , Aver del basso, e si dice cossa, Non fui capace o Non mi è stato BASTIONERA , s . f. chiamavasi la Moglie o
del vino quando sta per finire in una botte. possibile o Non mi fu dato di trovare etc. Femmina di Bastioner.
ESSER AL BASSO, significa eziandio Essere BASTARDA , s . f. Bastarda, Sorta di Galea BASTIÚRA, s . f. Imbastitura o Imbasti-
alla fine di qualche cosa. La candela è al piccola, che molto usavasi sotto i Veneziani. mento de' cappelli. Così chiamano i Cap-
verde, cioè la cosa è in sul finire. Bastarda, si dice ancora alla Più grande pellai la prima forma de' cappelli.
ANDAR AL BASSo, Andar in rovina ; An- delle vele latine d'una galea ; e Bastarde BASTIURA, parlando de'Sarti, Imbastitu-
dar in fascio ; Consumare ogni avere ; tutte quelle Vele volanti, che sono al di so- ra, chiamasi la Cucitura a gran punti, col-
e quindi Essere AL BASSO significa anche pra delle vele di straglio e di gabbia. la quale s'uniscono i pezzi de' vestimenti,
Essere in rovina ; Aver consumato ogni Bastarda chiamasi pure dalla voce fran- per poterli poscia acconciamente cucire.
avere. cese un Carrozzino da due persone sole. BASTO, s. m. V. BASTA.
OGNI BEL MONTE VA AL BASSO, O AL PIAN BASTARDADA, s . f. Imbastardimento, De- Basto, dicesi l'Asso di Bastoni nel giuo-
detto Proverb. per ammonire che le ric- generazione. co dell'Ombre .
ebezze adoperate senza risparmio sfumano DAR UNA BASTARDADA, Imbastardire. BASTON , s. m. Bastone, Ramo d'albero
facilmente, o simili. BASTARDAR, v. Imbastardire - Trali- che dicesi anche Mazza : Bacchio; Baco-
PARTE DA BASSO, Parti da basso , cioè, le gnare o Degenerare, dicesi delle razze de- lo; Batacchio o Legno -- Randello , pro-
Parti vergognose. gli animali, ed anche de' frutti, dell' erbe e pr. è il Baston corto piegato in arco.
L'AQUA ME FAVA BASSA, Locuz . de' Bar- di tult'altro, che per cagion del suolo o del BASTÓN DA UFIZIALI, Giannella, Bastone
caiuoli , e vale L'acqua mi mancava, de- clima cambiano in peggior natura : Di- per lo più di canna d'India ; e quindi Gian-
elinava, Era il tempo del riflusso. schiattare; Tralignare la razza, e s'appro- nettata dicesi al Colpo di giannetta.
BASSO, add. Basso, Fondo, profondo. pria al costume. BASTON GROPOLOSo , Mazzero ; Bastone
BASSO, Basso, vale uomo Abbietto, umi- BASTARDAZZO , s. m. Bastardaccio, Peg- pannocchiuto, ronchioso, nodoso, nocchie-
le, infimo. Uomo basso ; Prezzo basso; gior. di Bastardo. ruto. V. GROPOLOSO.
Lane basse ; Modo basso ; Sculture basse; BASTARDÈLA , s . f. Bastardella o Ba- BASTON DA ORBI, Batocchio ; Batacchio;
Uro basso. starda, Vaso di rame stagnato, chiuso, per Bastone.
BASSO DE TESTA, Chino ; Curvo , In atto cuocerci dentro carne. BASTÓN DA REDE ; T. de'' pesc.
) Mazzet-
supplichevole. BASTARDÈLO, Bastardello, s. m. V. Mu- ta , Quel pezzo di legno situato in cima
DE CONDIZION BASSA , Di bassa gente; Di LETO. alla rete da tartana , raccomandato ad un
bassa mano; Di vile nazione, cioè Nascita. BASTARDEZZA, s . f. Bastardaggine ; Ba- libano o a quel piccolo cavo d'erba assai
TEGNIR BASSO UNO , Tener uno a segno; slardigia. sottile che porta i sugheri , mediante i
Tenerlo corto o cheto o in soggezione BASTARDO, 8. m. Bastardo, Figlio d' ille- quali è tenuto in aria il panno della rete .
Abbiettare alcuno vale Avvilire. gittimo congiungimento di due persone li- BASTON, detto in T. de ' Tornitori , Ap-
PASQUA BASSA, V. in ALTO. bere, a differenza dello Spurio. V. MULETO. poggiatoio, Lungo pezzo di Legno su cui
BASSORILIEVO, s. m. Bassorilievo. Sor- Dicesi parimenti Bozzo e Sterpone o Fatto s'appoggiano i Torniai lavorando.
te di scultura che non contiene alcuna figu- a straccio. BASTON DE CASSIA , Bocciuolo , Baccello
ra tenda, cioè che veder si possa girandola RAZZA DE BASTARDI, Bastardume. Dicesi della Cassia.
attorno, ma che poco si solleva dal piano Bustardigia Lo stato o condizione del ba- BASTON DE CERÒTO , Maddaleone, Pres-
dov'è scolpita. stardo. so gli Speziali, i rocchii de' loro cerotti.
Basso stiacciato rilievo, dicesi Quello Bastardo, dicesi pure a Quella razza o BASTON DE CHIOCOLATA, Bastoncello ; Ba-
che non contiene se non il disegno della pianta o frutto che degenera - TOR VIA I stoncino; Pezzuolo ; Panetto ; e s'è ri-
figura, con un rilievo stiacciato e ammac- BASTARDI O I REBUTI, Locuz. agr. Scacchia- tondo, Rotella.
cato. re o Sbastardare, Levare tutti i nuovi ca- BASTON DE L'OMBRELA, V. OMBRÈLA.
BASSURA, s. f. Bassura ; Bassezza ; Fon- pi d'un magliuolo (RASOLO) senz' uve, a ri- BASTON DEL CORLO, V. CORLO.
dura. Dicesi di strada o di terreno basso e serva di quello venuto dall' occhio lasciato BASTONI DEI RESTELI, V. RESTÈLO.
profondo a guisa di valletta. su alto, vicino all'estremità. BASTON DEL PENELO, V. PENELO.
BASTA, S. f. O BASTO, m. Basta o Bardella, PASTA BASTARDA, V. PASTA. Bastone, In T. di Marineria, è il nome
Specie di sella con piccolo arcione dinanzi, BASTARDÓN, s. m. Bastardone ; Bastar- che si dà ad alcuni alberi sottili, che ser-
della quale si servono i poveri uomini per daccio. vono a diversi usi, differenti per altro da
cavalcare sui muli o sugli asini - Bastina BASTAZO, s. m. (dal greco Bastazo) Ba- ciò che si dice Albero o Pennone , come
si dice ad una Specie di Basto leggero sen- stagio, Facchino impiegato al servizio delle segue.
za arcioni. Dogane e de' Lazzaretti di sanità, che dicesi Bastone di runda o di ghisso, Pezzo di
BASTA O BASTIN DA FACHINI , Cercine, anche Facchino ; Portatore ; Bagaglione. legno tondo, a cui si lega il cratile della
Ravvolto a foggia di cerchio usato da' fac- BASTÈTO , s . m. Bastina , Basto leggero vela delle barchette, V. GRATIVO e VAREA.
chini, per salvar il capo dall'offesa de' pesi. senz'arcioni, senza ferri e senza coiame. Bastone del balticulo , Quello che ser-
QUEL DAI BASTI, Bastaio o Bastiere , V. BASTIAN, Sebastiano, Nome proprio di ve a distender fuori e murarvi le vele.
SELER. uomo. Bastone di flocco , che nelle Tartane
METER EL BASTO A LE BESTIE , Imbastare BASTIN, 8. m. Cercine, Quella specie d'in- dicesi Bittalò, Quello ch'è situato presso
le bestie. volto di pannolino o di stuoia, che i Facchini l'albero di bompresso, nel quale resta mu-
BASTANZA, avv. A bastanza ; Abbastan- o altri si mettono sul capo, e talor sulla rato il flocco quand' è alla vela, V. Pò-
20. spalla sinistra per ripararsi portando pesi. лоLо.
68 BAS BAT BAT
Bastoni di coltellacci , Sono quelli su BASÙCHIO , s. m. Baciucchio, Piccolo ba- BATAÙRO , s. m. dicono i Pescatori alle
di cui si cazzano le mure delle vele. cio. Verzelate vecchie ( V. CIEVOLO) , perchè
GOLA DEL BASTON DEI SCOAMARI, Buccel BATAGIOLA O BATAGIETA, S. f. Battagli sono di carne assai dura , per simil. al
lato. Pezzo di legno inchiodato nei pen- uola ; Battaglietta ; Battagliuzza . Battitore delle case, ch'è di ferro e natu-
noni di maestra o trinchetto e nel bompres- Batosta, Contesa di parole. Onde Bato- ralmente duro. 1
80, con un canale per riceverne i bastoni stare; Far batosla o una batosta. BATAURO DEL FORMENTO, V. BATAOR.
di coltellaccio e di flocco. Battagliuola è anche T. Mar. , ed è il BATELADA , s . f. Battellata , Il carico
COI MATI GHE VOL BASTON, A popol paz- nome che si dà ad una Colonnetta di le- d'un battello. Navicellata.
30 , prete spiritato : cioè Merita gastigo gno intagliata, che serve per sostenere i BATELADA, dicesi ancora quando più per-
chi sel cerca in bella prova. filaretti. sone s'uniscono nel medesimo battello, o
ANDAR COL BASTON, Andare a mazza , BATAGION, s. m. Battaglione, Corpo mi- per passare alla ripa opposta del canale, o
cioè Appoggiato alla mazza. litare. per andare unite a qualche divertimento.
INSEGNAR COL BASTON , Insegnar altrui A BATAGION , detto avverb. A sacco ; A Pare che converrebbe Battellata anche in
rodere i ceci, Mostrar l'errore col gastigo. balle ; A bizzeffe ; A fusone ; A barelle , questo significato , come si dice Carrozza-
BASTONA, add. Bastonato. In gran copia. ta o Cocchiata a Camerata di persone ch'è
ESSER BASTONA, Andare a Legnaia o a BATAIZZA, 8. f. o meglio SBATAIZZA, ON- portata nell'istessa carrozza.
Querceto , al Pino, in Perticaia, in Ca- data , dicono i Marinari a Quell'ondeggia- BATELANTE , s . m. Battellante o Bat-
stagneto : tutti Villaggi del Fiorentino, e mento o agitazione del mare, che rimane telliere , Quel Barcaiuolo che voga nei
tutti modi usati dal Buonarrotti nella Fie- dopo la tempesta Fiotto o Agitamen- battelli.
ra, per dire Esser bastonato . to o Ondeggiamento , Onda del mare al- BATELİN, s . m. Batte!letto, Piccolo bat-
Me par d'esser BASTONA, Paio bastona- lorchè è agitato o dal vento o da qual- tello.
to, Suol dire uno quando si sente debole che scoglio o costa che lo fa frangere. BATÈLO , s . m. Battello o Batello, Bar-
e stracco, cioè Sono abbacchiato, abbat- Mare vecchio o Maretta , dicesi a Resi- chetta nota d'ogni grandezza , anche capa-
tuto, spossato. duo di tempesta . ce di uno o due alberi.
BASTONADA , s, f. e nel plur. BASTONE, BATAÒR , s. m. Battitore o Martello, di- COSTRAI O CORBE DEL BATELO, V. COSTRAI
Bastonata; Zombatura ; Randellata ; Bac- cesi a quell' arnese ch'è appiccato alla e CORBA.
chiata; Batacchiata, V. FRACO. porta per uso di picchiare Quando è fat- PONTA DEL BATELO , Becco del battelo;
BASTONAE DA ORBI O MALEDETE , Mazza- to a foggia di anello, dicesi Campanella. ch'è La punta della prora.
te sudice , strane , da ciechi o di cieco ; CASA O PORTA GRANDA BATAOR GRANDO, FAR BATELO, Fare il battellante Mi
Bacchiate sode, cioè Forti e senza riguar- Maggior porta, maggior battitore; che cor- FAZZO BATELO A S. MARCO, Il posto del mio
do, V. BASTONAE CHE PELA ; in Pelir . risponde all' altro, Chi ha più ricchezze battello è a S. Marco.
BASTONAE DE ZECA, T. antiq. Lo stesso ha più pensieri , e valgono , Tutto è re- A LA BARCA GHE XE ANDA DRIO EL BATÈLO,
che BASTONAE DA ORBI. lativo e in proporzione . Locuz. fig. Non torna nè il messo nè il
DARSE DE LE BASTONAE , Fare alle ba- BATAÒR, s . m. T. agr. detto anche CER- mandato ; Hai mandato il corbo, Si dice
stonate. CHIARO, Coreggiato , Strumento villereccio quando tarda il ritorno della persona man-
PAGAR DE BASTONAE, Dar bastoni in ve- fatto di due bastoni legati insieme da'ca- data.
ce di danari, Bastonare in vece di paga- pi con gombina, per uso di battere il gra- DOVE VA LA BARCA VA ANCA EL BATELO, V.
re. E detto figur. vale Mal corrispondere, no e le biade su l'aia , detto così dalla BARCA.
Non aver gratitudine. coreggia mobile attaccata alla pertica che Battello falcato , dicesi anche fra noi
BASTONAE DE ZECA O DA CANI, lo stesso va in volta. quel battello o simile guernito lungo la
che BASTONAE DA ORBI. V. BASTONADA. MANTENIL, Manfanile, chiamasi il mag- parte superiore de' suoi lati, o sia dell'or-
BASTONADINA, s . f. Bastonatina, picco- gior bastone del coreggiato , cioè Quello lo, d'una lista di tavola, la quale fa neces-
la bastonata. ch'è tenuto im mano dal battitore, detto sariamente alzare l'orlo medesimo .
BASTONAR, v. Bastonare o Abbastonare ; anche Pedale o Manico del coreggiato. BATER , s. m. Battito , Tremito, palpita-
Sonar colpi col bastone ; Giuocar di ba- VERZELA O VERGOLA, Vetta si dice Quel zione. Un gran battito di cuore. Un bat-
stone; Battere; Percuotere ; Tamburare; bastone appiccato al manfanile o manico tito di polso. T. BATUA.
Zombare ; Dare altrui le busse Macu- del coreggiato, col quale si batte. BATER DE LA PORTA, V. BATUA.
lare, val Percuotere fortemente. CAPELETO , Gombina, Quel cuoio con che BATER DE LA NAVE, T. Mar. Abbattuta,
BASTONAR DA ORBI O A LA MALEDETA VIA, si congiunge la vetta del coreggiato col Quel moto che fa la nave in panno pog-
Dar mazzate o bastonate da ciechi o su- manico. giando sino a certo segno, cioè due o tre
dice o vecchie; Dar come in terra; Spia- BATARELA, s. f. Beffeggiamento ; Beffa ; quarte e poi da per sè stessa tornando a
nar le costure ; Percuotere in mal modo; Scherno; Burla. presentare la prua al vento e ad orzare.
Suonare a martello ; Sonar le campane DAR LA BATARELA , Suonar le tabelle BATER , v. Battere , Dar percosse , pic-
a doppio ; Tamburare. dietro ad alcuno ; Far lima lima ; Far le chiate.
Bastonare i pesci, vale Esser in galea. fiche ; Dar la baia ; Scorbacchiare . BATER, in T. Mil. ha diversi sign. come
BASTONCELO ) s. m. Bastoncello o Ba- BATARELA D'UN MATRIMONIO , Scampana- Baller le fortezze, le mura ; Batter in
BASTONCİN ) ta , dicesi il Sonare di diversi stromenti breccia; Battere la campagna o Campeg-
stoncino. che si fa in occasione di chi vecchio pas- giare ; Batter l'inimico ; Battersi a sca-
BASTONCINI DA CHEBE, Regoletti ; Staggi. sa alle seconde nozze. vezzacollo.
BASTONCINI DE LE TRABACHE , Feristi. BATARELO , s . m. Frugatoio , Bastone BATER LA CARICA, Calcare o Borrare, in
BASTONCINI DE LE VENTOLE, Stecche de' de ' pescatori, col quale essi frugano e per- T. Mil. Calcare colla bacchetta o col calea-
ventagli. cuotono l'acqua per pigliar pesce. tore la carica.
BASTRAN, s . m . Pastrano, Specie di fer- BATARIA, s. f. Batteria, Quantità di can- RATER LA CASSA , Battere la cassa o il
raiuolo colle maniche da imbracciarsi e noni posti in luogo determinato per bat- tamburo.
con bottoni, ucchielli, bavero e pistagna ; tere il nemico o una piazza . BATER LA DIANA, V. DIANA.
e si usa da' marinai Pastranello è il di- BATARIA DA CUSINA, Arnesi o Attrezzi di BATER LA GENERALA, Sonare o Batter a
minutivo. cucina. raccolta .
BASUCHIAR, 8. v . SBASUCHIAR . BATARIA DEI RELOGI, Soneria. BATER LA RITIRADA, Batter la ritirata ,
BAT BAT BAT 69
Richiamare i soldati col tocco del tamburo, BATER FOGO, Battere il fuoco -- BATER Operazione che fanno gli Scarpellini per
perchè si ritirino. ― Per. simil. Ritirarsi L'AZZALIN, ha presso noi lo stesso signif. render ispide le pietre sulle quali si cam-
dal mondo ; Segregarsi ; Mettersi in ritiro ma di più dicesi in sentimento fig. V. Az- mina, onde non vi si abbia a sdrucciolare.
— dicesi anche nel sign . di Sbiettare ; An- ZALIN. BATER MONEA. V. MONEA.
darsi con Dio ; Sottrarsi; Fuggire ; Svi- BATERGHELA, Dir parole dolci o parolet- BATER PAGIARI, Pestar l' acqua nel mor-
gnare. te o paroluzze a una etc. In altro sen- taio ; Dar l'incenso ai grilli. Perder il
Bater al zogo, Abbattere uno al giuoco, so Frecciare o Dar la freccia, Importuna- tempo e la fatica.
vale Vincerlo. re alcuno per danaro o altro. BATER QUALCUN SIN CH'EL PAGA, Ritocca-
BATER A UNA PORTA, Battere o Picchiare BATER I DRAPI DA LA POLVERE, Scamata- re alcuno, vale Importunare replicando.
ad un uscio — I BATE, È picchiato, Pic- re, Battere con camato. Scamatare i ve- BATER, dicesi fig. per Insistere ; Durare ;
chiano. stili per cavarne la polvere e per assicu- Perseverare -- BATER SALDO O SODO , Du-
BATER BROCHETE, Batter la borra o la rargli dalle tignuole. rare; Perseverare ; Continuare ; Non si
diana; Battere i denti, vale Tremare pel BATERI FRUTI, Abbacchiare , Abbalac- ristar di fare o di dire - BISOGNA BATER ,
freddo. Pigliar l'acceggia , dicesi di Chi chiare, e Perticare, Battere con bacchio o Lo impronto vince l'avaro, Prov. che si
sta in tempo di notte il verno al rezzo a- pertica dall'albero i frutti che hanno mallo, dice quando uno per pura improntitudine
spettando. Egli è foderato di tramontano, come le mandorle, le noci, le nocciuole etc. ottiene da un altro alcuna cosa negata.
dicesi in burla di chi è vestito leggermen- Bacchiare, si dice degli altri frutti ; cioè BATEBSE, Battersi, vale Far duello
te in tempo di freddo. V. BATER LA BIRBA Percuotere l'albero colla bacchetta per far- BATERSE DA DEMONIO, Battersi a scavezza-
in BIRBA. li cadere. collo, Battersi alla disperata.
BATER CONSULTA, V. CONSULTO. BATER O SBATER I OCHI, Battere gli occhi. BATERSE IN CULPA, Picchiarsi o Batter-
BATER UNO CONTRO EL MURO, Sbatacchia- BATER IN VERGA, Battere a mazzetta ; 0- si il petto, Dar segni di pentimento o divo-
re alcuno . perazione de' lavoratori de' vasi di piastra zione battendosi il petto; e quindi dicesi
BATER DA LA SUMA " Sbattere; Dibatte- d'argento, che si fa con tre martelli . Picchiapetto alla persona che battesi.
re; Diffalcare. BATER IN ARCO T. de' Cappellai, Accor- BATERSE DE VIVERI , Espressione mar .
BATER , parlando del Sole, Sferzare o dellare o Cordellare, Battere o Sfioccar la Provvedersi di viveri, di foraggi- BATER-
Battere del sole. lana coll' arco. SE D'AQUA, Far acquata, Provvedersi d'ac-
Bater d'un deo, Martellare, per il Tor- BATER I STRAMAZZI , Divettare i mate- qua pe'marinai.
mentare che fa il dolore d' un ulcere, quan- rassi. BATERSELA, Battersela ; Corsela ; Partir-
do genera putredine. BATERI TACHETI, V. TACHÈTO . si in fretta; Battere il taccone o Battere
BATER EL BARBUZZO, Batter le gazzette, BATER I VOVI, V. ZOGAR AI VOVI in ZOGAR. la calcosa - EL SE L'HA BATUA, E'se la
e vale tremar forte battendo i denti. BATERLA, V. BAter la birba in Birba. colse; E' se l' ha battuta ; Se n'è ito.
Bater el culo iN TERA . Acculattare, Pas- BATER LA BALA, Mandare la palla. BATÈVELA SUL CULO, Ficcatevela dietro
satempo de' ragazzi, o piuttosto pena che fa BATER LA FREVe, V. Freve . via o dietro a casa ; Appettatevela die-
battere a chi se lo merita il culo in terra. BATER LA SOLFA, V. SOLFA -- Detto fig. tro via o Puoi ficcartela dietro via, Mo-
BATER EL MUSO IN TERA, V. Muso . Sonar uno col bastone, vale Bastonarlo di bassi da disprezzar che che sia. V. IN-
BATER BANDIERA D'AMIRAGIO, T. Mar. Bat- BATER LA LUNA, Aver i cacchioni o i ba- CAGAR.
ter cornetta d'ammiraglio, per dire che la chi; Aver la paturna : Suonare a malla- A UN BATER D'OCHIO, A un punto preso ;
cornetta che sventola in cima all'albero In un bacchio baleno ; Mantenente ; Dettò
na, Per lo starsi malinconico, pensoso e
mostra tal grado di chi lo comanda BA- grullo. Dar da beccare all' umore, si dice fatto; In un succio ; In un subito ; In un
TER BANDIER A TURCA, Battere bandiera tur- del Profondarsi soverchiamente ne'suoi pen- attimo.
chesca, cioè Inalberare la bandiera coll' in- sieri. CHI NO POL BATER EL CAVALO , BATE LA
segna turchesca. Bater la polvere A LE CARTE, Spolvera- SELA, V. CAVALO.
BATER, pure in T. Mar. è lo stesso che re scritture, archivii etc. val Rifrustare, GHE LA BATO , Gliela trincio ; Gliela e-
DERIVAR . Dicesi che il Vascello abbatte , ricercare minutamente . scludo, La nego, non la credo.
quando , nel salpare, l'ancora ha lasciato il BATER IN POCO LA BATE IN POCO, Ella ME LA BATO , Vado via. V. SBIGNAR .
fondo ed il vascello poggia ed obbedisce al balte e vale Esservi una differenza insen- NO BATER BECO (coll' e larga) Non batter
vento. sibile. Battere in che che sia o tra che che parola ; Non batter gli occhi ; Non muo-
BATER, detto parimenti in T. Mar. Cap- sia, vale Consistere in che che sia. Onde ver occhio, Non parlare. Porgere gli oc-
peggiare, Volger sossopra le manovre o le Il punto balle qui , cioè Qui consiste il chi, si dice di Chi per grande attenzione
gomone, quel ch'è di sopra farlo venir di tutto ELA ZA CAPISSE DOVE VOGIO ANDAR rimira fissamente che che sia - Guardar
sotto. A BATER, Maniera fam . Ella ben compren- fiso; Non far nè motto nè totlo ; Star ehe-
BATER EL LIN, Amagliare, Percuoter il de dov'io voglio andar a parare, cioè a to com'olio, vale Non rispondere, non fa-
lino col maglio, per diromperlo prima di riferire . vellare.
seotolarlo. V. SPOLAR . BATER LA STRADA, Battere la strada oበ la SENZA BATER BECO, Senza batter polso,
Bater el formenTO E LE BIAYE, Battere calcosa. vale subitamente, in un attimo . Vale an-
il grano; Batter le biade, che anche si di- BATER LA TARA, Farne la tara. che senza fiatare, senz'alitare, senza parlare.
ce assolut . Battere Trebbiare è pro- BATER LA TESTA IN TEL MURO , Dar del NON ESSER STÀ MAI BATUO, Non essere
priam. Batter il grano , le biade e simili capo nelle muraglie. mai stato abbattuto, cioè Vinto.
sull'aia con cavalli o altre bestie. E quin- BATER LE CARTE AL ZOGO , Scozzare le NO GH'È GNENTE DA BATER, Non c'è ri-
di Battitura e Trebbiatura dicesi l'azione carte, batterle sulla tavola in giuocando. sposta; Non c'è obbiezione ; Non c'è da
del battere e del trebbiare . TEMPO DEL BATER LE CUSIURE, Divettare ; Vergheg- tarare o da sbattere ; Non c'è dubbio; Non
BATER, Tempo della vetta; Esser sotto la giare; Spianar le costure; detto anche fig. v'è nè spin nè osso, Non v'è a contraddire.
veita. V. BATAOR . vale Dar le busse, Bastonare. CAPISSO DOVE LA VA A BATER, Vedo, Com-
BATER EL TEREN, Mazzerangare, Per- BATER LE GOMENE, V. GOMENA. prendo dov' ella ha a battere, o riuscire
cuotere colla mazzeranga. V. BECA. BATER LE GNACARE , V. GNACARA. o uscire. Il suo contrario è Non compren-
BATER , detto in T. de 'Tessitori, Colpeg- BATER LE MAN , Battere o Picchiar le do , non so dove la vorrà battere ; cioè
giare, ch'è Quel battere le fila nell'atto mani. Conosco o Non conosco il successo di che
del tessere. BATER LE PIERE, Picchiettare le pietre, che sia.
70 BAT BAT BAT
BATER DEI MATUTINI V. MATUTINI . BATICULO , s. m. Batticulo , Armadura sarebbe Stolido' ; Scimunito ; Soro e si-
delle parti deretane. mili.
ME BATE EL CUOR, Mi palpita il cuore;
ed è Quel battere che fa il cuore per qual- Batticulo, detto in T. Mar. chiamasi una BATISTIN , dimin. di BATISTA ; e dicesi
che passione o per paura. Vela a guisa di coltellaccio, che s'usa pel per vezzo .
BATER O SBATER LA CHIOCOLATA, V. FRU- buon tempo e col vento in fil di ruota. BATISTRADA, s. m. Battistrada. Voce del
LAR. BATIDOR , s. m. Battilore, Term . degli volgare Italiano. Colui che si manda innan-
BATÈSEMO, V. BATIZO. Stamp. Colui che intigne d'inchiostro le zi a cavallo per le occorrenze di chi va in
forme degli Stampatori --- — In altro senso, carrozza, e specialmente de'viaggiatori.
BATI, s. m. Voce Padovana usata ancora
nel Contado del Dolo, lo stesso che Co- Battitoia o Sbattitoia, Pezzo di legno che BATISUOSERO , s. m. (colla seconda s a-
RAELA. scrve per far entrare egualmente nel telaio spra) Voce ant . che dicevasi fra noi nel
BATI-ALE, s . m. T. degli Uccellatori, Pi- tutti i caratteri d'una forma , o sia per secolo XVI in vece di BATICESOLA, V. FIOR-
gliamosche, detto in Toscana Saltinselce pareggiare la forma, prima di stampare. DELISO.
mora, nel Veronese NEGRISOLA, e da Linn. BATIDOR DEL BALON , Datore , Il primo BATITURA, s. f. Travaglio; Disavventu
Muscicapa rubicula . Uccello da noi chiama- destinato a mandar il pallone agli avver- ra; Sventura, Disgrazia che affligge.
to Bati-ale, perchè resta alle volte per qual- sarii. SALDO A LE BATITURE , Fermo al bersa-
che minuto sospeso e quasi immobile nel- BATIFÓGIA , 8. m. Chiamasi da noi Quel- glio, cioè Alle avversità continuate.
l'aria senza cangiar situazione. l'artefice che batte sopra un marmo ben BATIVELO, Lo stesso che BATAOR, V.
BATIBALE. V. SCHIOPO. levigato a colpi di martello lo stagno, e lo BATIVÒGA, T. Mar. Batti la voga. Coman-
riduce a foglia sottilissima per applicarla do marinaresco di vogar con forza, che an-
BATIBOMBASO , s . m. Ballitore ad arco,
Quell'artefice che divetta ed affina la bam- agli specchi. Forse, se non v' ha di meglio, che si dice Batipalata.
bagia con la corda tirata d'un arco , e la potrebbe dirsi Battifoglia. BATIZA, add. Baltezzato.
BATIFOGO, s. m. Battifuoco; Focile; Ac- Detto sust. vale Cristiano.
riduce più atta alla filatura.
Detto in gergo, vale Spia. ciaiuolo ; Acciarino ; Acciaio, Quel pezzo BATIZAR, v. Battezzare o Battizzare.
d'acciaio con cui si batte fuoco. BATIZAR UNO, detto per simil . Bagnare
BATIBUGIO, s. m. Trambusto ; Tramazzo;
Bolli bolli, Tumulto - Tafferugia o Taf- BATIFONDO , s. m. Toccafondo , T. di alcuno, Buttargli dell'acqua addosso.
Giuoco, e dicesi Quando tre persone entra- BATIZAR UNO PER COGIÒN , Canonizzare
feruglio , Quistione di molte persone in
confuso. no a vicenda iu una sola partita di giuoco, altrui per scimunito.
BATICANAFIO, s . m. Ruffiano ; Mezzano. giuocando però sempre due sole. Giuocare BATIZAR EL VIN, Adacquare il vino.
V. RUFIAN. un toccafondo. BATIZAR LE CAMPANE, Benedire le cam-
BATICÈGOLA ; s. f. T. agr. Fioraliso. V. BATILANA , s. m. Battilana ; Ciompo ; pane.
FIORDELISO. Vergheggiatore, Artefice che ugne e ver- BATIZO, s. m. Battesimo; Battesmo.
Forse in origine dovrebb' essere stato gheggia la lana. Battitore ad arco, Quello TEGNIR A BATIZO, Tenere a battesimo ;
detto BATISESOLA, da Bater e Sesola. La che la divetta coll'arco , come presso ai Levare dal sagro fonte .
Sesola è la falce con cui si miete ; Il Fio- Cappellai. BATOCA, s. f. Voce scherzevole che usasi
raliso una pianta erbacea di fusto quasi le- BATIMONÈA , 8. m . Battinzecca , detto famil. per Battitura ; Bastonatura , cioè
gnoso quando si secca, che cresce confusa meglio Coniatore. Busse , percosse.
col frumento ed impedisce la libera mietitu- BATIÒRA, s . f. ( coll'o aperto) chiamasi da TOCAR LA BATOCA, Toccar delle busse.
ra, perchè resiste alla falce che ne rimane noi la Moglie o Femmina del Battiloro , Esser battuto. V. BOTA.
dentata; e pare che appunto per tal motivo la quale, per analogia ad altre voci consi- BATÒCHIO , s. m. Batocchio ; Battaglio;
alla pianta del Fioraliso si desse dai villici mili e così formate , potrebbe dirsi la Bat- Battente, La clava di ferro che fa sonar la
l'aggiunto di Batisesola, perchè abbatte la tilora. campana.
sesola, indi corrotto a' di nostri in Batice- BATIÒRO , s . m. Battiloro , Artista che ANELO DEL BATOCHIO, Gruccia del batta-
gola. batte sul marmo con martello nella perga- glio.
BATICÈSOLA, s . f. Lucciola o Lucciola- mena o nei budelli di bue , l'oro , l'argento BATOCHIO DEL CAPON, La gamba del cap-
to, Bacherozzolo che luce ma non vola. V. e '1 rame, e li riduce in foglie estremamen- pone o simile distaccata dalla coscia.
LUSARIOLA. te sottili e leggere , atte a coprire degli BATOCHIO DA FORCA, detto per ingiuria,
BATICÈSOLA, dicesi nel Padovano a quel- altri corpi. Forca; Ceffo da impiccato; Scampaforche;
l'insetto volante e lucente d'estate , che BATIPALO, s . m. Battipalo, Macchina con Squassaforche ; Ghiotton da forche ; Im-
noi chiamiamo LUSARIOLA , detto latinam. maglio da battere i pali che si vogliono af- piccatoio ; Stiuma dei ribaldi.
Cicindela, da cui è corrottamente venuta fondare. BATOCHION, s. m. Battaglione, Battaglio
la nostra voce CESENDELO , V. - Forcel- Berta, dicesi quell' ingegno formato con grande.
lini nel suo lessico latino alla voce Cicin- tre sproni e puleggia, da cui pende un pe- BATOCHION DA FORCA, detto per accresci-
dela fa menzione della BATICESOLA che pre- sante ceppo o cestone di legno ferrato in tivo, V. BATOCHIO,
tende derivata da Batti candela , siccome testa, che tirasi in alto e si lascia cader so- BATOLA, e nel dimin. BATOLETA, S. f. (dal
Cicindela da Cio Candela. pra i pali che s'affondano come sopra : E greco Battologeo, blatero) Cicalino ; Cica-
BATICOA, Uccelletto, V. Sciss OLA . quindi Batter la berta. V. BECA. la ; Cicala per cento putte ; Ciancino;
BATICOFA, T. Mar. V. MASSARETA. BATISARCHIA , V. SPERLONGHERI . Chiaccherino; Tacolino. Dicesi di chi parla
BATICÒPO, s. m. T. de' Gondolieri, Chia- BATISCHERMO, V. SCHERMO. assai.
masi nelle gondole Quell'apertura a foggia BATISTA, Giovanni Battista ; Giambati- BATOLA significa anche Loquacità; Par-
di balconcello quadrilungo, che v'è alla par- sta; Batista, Nome proprio di uomo. lantina , onde suol dirsi : EL GA LA GRAN
te deretana del copertino, la quale si chiude AVER PIÙ DEL COGIÒN, CHE DEL BATISTA, BÀTOLA, Ha più parole che un leggio; Ciar-
d'inverno con uno sportello o impostina Motto scherzevole e fam. Aver del baggeo la come una calandra ; Ha buona ciarla ;
mobile, e tiensi aperto ne' tempi estivi , per o del minchione; Esser dolce di sale. Di- Ha buona parlantina ; Ha rotto lo scilin-
farvi entrare e giuocar l'aria, che batte im- cesi d'uomo. guagnolo. V. RACOLA.
mediatamente la nuca o coppa di quelli TELA BATISTA, V. Tela. BATOLAR , v. Ciarlare; Cornacchiare ;
che stan seduti sul trasto. Quindi pare che BATISTA VA LA, Parole tratte da una Can- Tattamellare, Parlare assai, parlar vana-
da ciò appunto a quell'apertura siasi det- zone, ed è una Maniera di scherzo o di di- mente e leggermente. Cicalare vale Par-
to BATICOPO, forse corrotto da Batticoppa. leggio, che si dice per agg. d'alcuno, come lar troppo. Gracchiare, Parlare assai e sen-
BAU BAV BAZ 71
za bisogno. Cinguettare, Ragionar distesa- si dice di Quelli che quando uno favella non BUTAR O Ο FAR LE BAVE, Far la bava, cioè
mente e a dilungo. Tener l'invito del di- hanno l'animo quivi, e pensano ad ogni altra Fremere di cruccio ; Soffiare o Sbuffure
ciotto o Anfanare, Aggirarsi in parole sen- cosa che a quella che dice colui. come un toro, Essere invelenito.
za venire a conclusione. In altro sign. Guardare il morto ; Star CASCAR LE BAVE o Far Le bave, detto fig.
BATOLO, s. m. Batolo e Batalo, Striscia musorno, alla musa, muso , musone o mu- Agognare ; Bramare ; Aver grandissima
o Lista di panno, che portavasi ne'tempi del sardo; Musare, Star come stupido. voglia o bramosia, Morir di voglia di qual-
cessato Governo italiano dai Professori del- Detto ancora per Baloccarsi o Trimpel- che cosa. V. SGANGOLIR .
l'Università di Padova, e da quelli de'Licei, lare; Metterla in sul liuto o in musica, In- BAVAR, v. Scombavare, Imbrattar di bava.
in segno del loro grado. dugiare, Mandare in lungo. Fare bava ò la bava vale Gettare o Man-
BATOLÓN, s. m. Ciarlone ; Cicalone ; An- ANDAR BAUCANDO , Anfanare ; Anfaneg- dar fuori dalla bocca la bava.
fanatore. V. CHIACOLON e BATOLA. giare, Andare senza saper dove nè perche. BAVARA
Scudo di Germania, det-
BATOSTA, s. f. Batosta , vale Contesa di BAUCHIAR, V. V. SBAUCHIAR. BAVARESA } s. f.
parole. BAUL, che dicesi anche FORZIER O FORZIER to Di convenzione. Ma specialmente inten-
FAR BATOSTA, Batostare, o Far batosta DA VIAzo, 8. m . Baule o Cofano . Cassa fer- desi di Quelli che portano l'impronto del
o una batosta, Contendere. rata notissima. V. FORZIER. Regno di Baviera.
BATOSTA, in altro sign. si dice per Dan- QUEL DAI BAULI, V. Bolzèr . BAVARIÒL )
BAVAROL s.m. Bavaglio, Pannolino che
no ; Pregiudizio TOR SU AL ZOGO UNA VIAZAR IN T'UN BAUL, Andar giovenco e
BATOSTA, Fare al giuoco una gran perdi- tornar bue, Viaggiare senza profitto d'alcu- adoperano i bambini per guardar i panni
ta; Avere un gran danno -- AVERGHENE na cognizione. Esser come l'ancora che sta dalle brutture e nettarsi la bocca .
AVUDO UNA BONA BATOSTA O UNA GRAN BATO- sempre nel mare e non impara mai a no- BAVARIÒL , s . m. Voce probabilmente
STA, Aver sofferto una gravissima ma- tare. corrotta dalla barbarica Bavara, definita
lattia. BAUL, detto in gergo vale Culo. nel Dizionario di Du Cange Pectorale lin-
BATUA, s. f. Picchiata ; Bussata ; Bussa- AVER EL BAUL, Esser gravida o pregna : teum .... mento subtensum ad excipien-
mento; Picchio; Tentennata, Il battere, e dicesi di Donna. dam in infantibus bavam. Chiamasi ita-
specialmente alla porta di casa. BAULA, s. f. Berghinella ; Poltroniera ; lianamente Bavaglio.
BATUA DE LA PORTA O DE LA FENESTRA, Sudicina, Dicesi a femmina per ingiuria. METER EL BAVARIòl a un putelo, Imbava-
Battente o Battitoio, T. degli Architetti, BAULETO O FORZIERETO , S. m. Bauletto, gliare un fanciullino CAVARGHE EL
Legnaiuoli etc. chiamasi Quella parte del- Piccolo baule. BAVARIOL, Sbavagliare.
l'imposta dell' uscio o finestra che batte BAULETO DA ZOGIE , Stipetto. Cassettina BAVARO, s . m. Bavero, Collare del man-
nello stipite, architrave o soglia, o nell' al- in cui si tengono chiuse le gioie e altro. tello.
tra parte dell'imposta quando si serra. Pi- BAÙTA, s. f. Bautta, Specie di mantellino BAVARO DE LE MUNEGHE, Soggòlo -- — Sal-
gliasi ancora per Quella parte dello stipite o rocchetto a uso di maschera. tero si dice al Velo ch' esse portano in
ch'è battuto dall'imposta. BAVA, s. f, Bava ; Bave ; Sbavatura. testa.
BATUA DE MUSICA, Battuta. BAVA DE LA SEDA, Bava o Sbavatura de' BAVÈLA, s. f. Bavella o Bava, Quel filo
BATCA, dicesi anche per Busca o Cerca- bozzoli, Quella peluria che circonda i boz- che si trae dai bozzoli posti nella caldaia,
FAB UNA BATUA A UNO, Frecciare ; Dar la zoli. prima di cavarne la seta.
freccia , Chiedere ad imprestito danari. V. BAVA DEL FILO, Bordiglione, T. de' La- BAVELA FILADA, Filaticcio, Filato di seta
STOCADA. naiuoli, Difetto nella filatura , quando la stracciata, detto anche Filaticcio di secon-
BATUA DE POLSO, Battuta e Battito di filatora nell' avvolger la gugliata sul fuso, da sorte. V. FILESELO.
polso, I batter dell' arteria del polso. Il allenta troppo la mano e ne lascia andare di BAVELÌN, s. m. Stracciaiuolo; Scordas-
tempo di due o tre battute di polso. quella che non è torta, e che per essere av- siere, Colui che col pettine straccia i boz-
BATUA DE SOL, V. Costiera . volta sul fuso non può più torcersi. zoli della seta o altro per farli filarc.
BATUA DE LA BALA , Mandata. V. BATI- BAVA DE L'ORO E DE L'Àrzento, Bava BAVELINA, s . f. dicesi da noi la Moglie o
DÓB. Bavetta, si chiamano dai Gettatori de' me- Femmina di Stracciaiuolo o Scardassiere,
BATUDINA, s. f. Battutella, dim. di Bat- talli, Quelle superfluità che hanno talvolta cioè di Colui che col pettine straccia i boz-
tuta. i loro getti. V. SBAVAR. zoli della seta o altro per filare . Sull'e-
BATÚGIA, V. Patugia. BAVA, in T. de' Gettatori, Coltellinai etc. sempio di altre voci consimili pare che po-
BATUO, Battuto, add. da Battere. Carico o Bocca e Boccaglia, Quella mate- trebbe chiamarsi Stracciaiuola o Scardas-
BATCO DE CIERA, V. SBATUO. rozza che resta ne ' piccoli getti o che si to- siera.
BATEO DE FORZE, Abbattuto o Prostrato glie colla lima - Sbavatura, dicesi per si- BAVELÒN, s . m. Filaticcio , Filato di se-
di forze. mil. de ' difetti nell'opere di getto, che non ta stracciata. V. RASI DESFILAI, IN RASO.
riescono lisce ma con bave e superfluità BAVESELA O BAVESELA DE VENTO , s . f.
BATUO DAL SOL, Assolato; Soleggiato.
Batto da disgrazie, Vom dibattuto ; Af- provenienti dalla forma. Fiato ; Vento scarso.
flitto ; Angustiato. BAVA O BAVA DE VENTO, T. Mar. Brezza, BAVESELA DE FORTUNA, Fortunella; Rag-
BATUL, Battuti; Scopatori; Disciplinan- Vento che soffia regolarmente in certi pa- gio di fortuna, Piccola fortuna o ventura ;
li; Disciplinati ; Flagellanti, Coloro delle raggi e in certi tempi dell' anno, ed anche e prendesi in buona parte.
confraternite secolari, che vestiti di cappa e in alcune ore. Si dice La brezza del largo OGNI PICOLA BAVESELA CHE VEGNA , Ad
cappuccio, andavano per la Città in proces- e La brezza da terra, per distinguere quel- ogni piccolo raggio che spunti; Ad ogni
sione battendosi con flagelli di corda, di su- la che spira dal mare, e quella che viene aura che spiri - Ogni acqua immolla, si
gatto o di catenucce di ferro, e nell'antico dall' interno della terra. dice di Chi è in istato o in termine che
con bacchette ancora e con iscope, per ispi- BAVA O BAVA DE VENTO, vale anche Vento ogni minima cosa gli dia tracollo.
rito di religione e per penitenza. V. DISSI- scarso ; Poco vento ; Fiato di vento - LA BAVÈTA, s. f. Bavetta, Piccola bava.
PLINARSE. BAVA XE IN ARIA, Detto marin. Il vento è BAZA, s. f. Bazza, Buona fortuna, Prez-
BAL CAR, v. Baloccarsi, Trastullarsi, trat- alto , dicesi Quando lo strato del vento è zo vantaggioso.
tenersi in cose di poco momento e trastulli superiore alle vele prima e seconda, e non AVER BAZA GRANDA Aver tre pani per
da ragazzi . percuote che la vela del pappafico. coppia - Aver di bazza, Conseguir un be-
In altro sign. Aver gli occhi a' nugoli ; UNA BAVA , Una minuzia ; Un tantino; ne per modo inaspettato.
Piantare una vigna; Aver il capo a' grilli, Un pelo; Un pochino; Un minimo che. Bazza, T. de' Giuocatori , Quel numero
72 BEA BEC BEC
di carte che si pigliano volta per volta agli | BEATO, add. Beato. na Pizzardella e da' Sistematici Scolopax
ayversarii. Beati chi se vede ! Tu sii il ben trova- Gallinago , Uccello palustre notissimo. V.
MAZZAR LA BAZA, V. Mazzar. to, Modo di salutare incontrando alcuno. CHIOCHETA .
ANTECIPAR LE BAZE, detto metaf. Antici- BEATO CHI IN TERA DE ORBI GA UN OCHIO BECANOTO, s . m. dicesi fig. nelle prime
pare ; Prevenire, ed anche Dare a conto, SOLO, V. ORBO. scuole di Belle lettere in sign. di Solecismo
e s'allude a quella fanciulla che prima di Beati queli che GHE N'HA, Chi è in te- o Barbarismo, cioè Errore di grammatica
maritarsi fa fallo. nuta Dio l'aiuta , Chi è in possesso è a o di lingua.
BAZARI. ANDAR FORA O ZO DEI BAZARI, U- miglior condizione. COMPOSIZION PIENA DE BECANOTI, Compo-
scir di squadra o del seminato o dei gan- VITA BEATA. V. VITA. sizione o Compito pieno o zeppo di sole-
gheri o del manico ; Venir alla rotta, BEATÒN, accr. di Beato, V. CHIETINÒN . cismi o sconcordanze o errori grammati-
Uscir de' termini, Imbestialire. Aver l'as- BEBA (coll' e aperta) Voce ant. che dicevasi cali ecc.
sillo o Assillare , vale Essere fieramente per agg. a uomo ; lo stesso che PEPA, V. SOLITO A FAR BECANOTI, Solito a soleciz-
incollerito. BEBÈ, Voce fanciullesca, che vuol dire 4- zare , cioè A far solecismi.
BAZARIÒTA, s. f. chiamasi la Feminina gnellino, e ch'è tratta dal Belare. BECAR, v. Beccare ; Bezzicare ; Rimbec
del Barullo o Treccone, ovvero Quella ri- BECA, s. f. ( coll ' e aperta) Voce ant. Beca care, Ferire o percuotere col becco.
vendugliola che per conto suo proprio com- o Becca, Striscia di cordone o cordella che Frizzare o Mordicare , direbbesi del-
pra e rivende cose da mangiare. Per analo- si porta ad armacollo . l'Effetto che fanno le cose piccanti, come
gia ad altre voci consimili, pare che potrebbe BECA (coll'e larga) s. f. Voce agr. Mazze- pepe etc.
dirsi Barulla o Treccona. ranga. Strumento di legno, il quale serve Bezzicare detto fig. vale Molestare, in-
BAZARIÒTO ; s. m. Voce ch'è più in uso per calpestare ed assodare il terreno de'via- quietare, e dicesi per lo più degli eserciti
a Chioggia, Barullo o Treccone, Rivendu- li; e quindi dicesi Mazzerangare per Far che con piccoli e frequenti assalti tengono
gliolo che compra sui mercati in digrosso uso della mazzeranga. Si dice anche Maz- tribolato il nemico,
le cose da mangiare per rivenderle con suo zapicchio e Pillone. BECAR, T. Agr. Mazzerangare, Far uso
vantaggio a minuto. A questo termine ver- BECA, add. Beccato; Sbezzicato, Perfora- della mazzeranga. V. BECA.
nacolo è analogo Bazzarare , che vale Ba- to col becco. BECAR DE LE MOSCHE E DE'MUSSATI, AP-
rattare. Pare che questo termine nostro si BECA DAI TAVANI. Assillato - DAI OSELI, pinzare , dalla voce antica Pinzo , che si-
possa ripetere da Baza , che vale Buon Bezzicato - DA LE MOSCHE, Punto. gnifica Pungiglione. Pugnere ; Mordere ;
mercato, vantaggio di prezzo, ritenuto che BECA DA UN CAN, Morsecchiato, Alquan- Far puntura; ed è proprio di certi insetti
questi Rivenduglioli vendono a buon mer- to morso. come mosche, tafani ed altri.
cato. BECA DAI SBIRI , Preso; Acchiappato ; BECAR IN QUALCOSSA, Lambire ; Toccar
BAZARO O BAZAR, s. m. (colla z dolce) (dal Arrestato. o Urtar leggermente.
turchesco Bazar, Mercato) Staglio o Stac- BECA SOTO UN' ALA, detto fig. Bruciolato; BECAR LA BALA, Rimbeccare, cioè Riper-
cio, Computo alla grossa, che più comune- Punto d'amore . cuotere, Cogliere la palla.
mente noi diciamo STROZZO. FRUTO BECA, Magagnato; Bezzicato. BECAR QUALCOSSA, Guadagnare ; Beccare
FAR UN BAZARO O TUTO UN BAZARO, Fare BECADA, s. f. Beccata o Imbeccata, Colpo --- NOL GHE NE BECA, Ei non ne pappa ,
uno staglio, cioè Contratto fatto indigrosso dell'uccello. non ne gode, cioè Non ne avrà - Beccar-
senza guardar per minuto. BECADINA, s. f. Beccatina e Beccatella, si una buona dote, vale Conseguire una
BAZOTAMENTE , avv. Mediocremente ; Piccola beccata. ricca dote. Beccarsi su una cosa ; Modo
Mezzanamente. BECADINA DE ALA , detto fig. Mal d' oc- basso, vale Guadagnarla con industria o
BAZOTAR, v. Tentennare ; Tentennarla ; chio, Affascinamento. arte.
Ninnarla ; Dimenarsi nel manico, Esser BECAFIGO, s. m. Becafico, Uccelletto no- BECAR QUALCUN Catturare ; Acciuffare ;
irresoluto in qualche affare. to, che ingrassa ed è cibo ghiotto e deli- Imprigionare.
BAZÒTO, add. Bazzotto, Fra duro e tene- catissimo. Molti ritennero che fosse la Mo- BECARSE INSIEME, Bisticciare, Dicesi di
ro , e dicesi comunemente delle uova --- tacilla ficedula di Linneo, ma i più dili- persone che garriscano e contendano fra
Lallero, Voce Aretina , si dice delle uova genti Ornitologi convengono con Bechstein loro. V. MAGNARSE.
troppo tenere, che per non essere ben in- e con Temminck , che sia la Sylvia Hor- CATIVO CH'EL BECA, Cattivo che non si
durite tremolano. tensis; uccelletto che ha il ventre bianco, può seco, Dicesi di Fanciullo irrequieto.
Mediocre e Mezzano, Aggiunto a varie e il petto e i fianchi leggermente tinti Go BECA TRE LIRE ; Gli ho beccalo tre li-
cose. d'un grigio rossastre. re, cioè Gliele cavai di mano con destrezza.
Cotticcio ; Mezzo cotto ; Ubbriachetto; MAGNÒN DE BECAFIGHI, Ghiotto de'becca- BECARETO (coll'e stretta) s. m. Strascì-
Albiccio; Brillo, Mezzo ubbriaco. fichi ― UNA BONA MAGNADA DE BECAFIGHI , no. Dicesi d'una razza di Beccai vilissimi,
UN POCO BAZOTO, Menticurvo, Un po'dis- Una beccaficala . che vendono la carne per le strade senza
posto a pazzia. Ogni uccel d'agosto o di settembre è tener bottega.
BAZZEGA, V. Bacega. beccafico , e vale Che quando è andazzo BECARIA, s. f. Beccheria, Luogo ove si
BE (pronunciato stretto) Bi, Lettera conso- d'una cosa, tutto ciò che ne abbia simi- uccidono le bestie, che anche dicesi Macel-
nante del nostro alfabeto, di genere ma- litudine è tenuto per quella stessa cosa. lo, Scannatoio e Ammazzatoio.
scolino. Un bi. BECAFIGO CELEGA, V. CELEGA PALUANA. BANCO DE BECARIA , Desco, Banco dove
BE (pronunziato largo) Be, Voce della pe- BECAFORMIGHE, s. m. Uccello. V. CAO- si taglia la carne per vendere.
cora e della capra. STORTO. BECARIA DE FEMENE, Scannatoio, Luogo
BEAN, add. Babbeo ; Babbaccio ; Stordito ; BECANÈLA , s . f. T. de' Cacciatori, Beccac- dove s'usano disonestà e si danno le donne
Scimunito e simili. cino minore , detto da Linn . Scolopax a prezzo.
BEANA, add. Stordita ; Sciocca ; Scimuni- Gallinula. Uccello palustre notissimo. In BECARIE, T. de' Costruttori navali, Cor-
ta e simili.
qualche parte dello Stato Veneto, e special- sie rovesce. File di pezzi lunghi di legno
BEAO, lo stesso che Beato, ma odiernamen- mente nel Vicentino , dicono BECANOTO O calettati, che si mettono sotto i bagli del
te uscito d'uso quasi affatto. BECANOTELO a quello che noi chiamiamo primo ponte, nel verso della lunghezza del-
BEARSE, v. Deliziarsi ; Gioire ; Godersi; BECANELA, e BECHELA al BECANOTO . le navi.
Spassarsi. V. Snanararse. BECANÒTO , s. m. T. de'Cacciatori , Bec- BECAÙRA. s. f. Bezzicatura, Il margine
BEATINA, 8. f. Santessa. V. CHIETINA. caccino reale; detto volgarmente in Tosca- che resta dal bezzicare, e dicesi degli uc-
BEC BEC BEL 73
celli. Morte o Puntura , direbbesi del san- Locuz. fam. Essere il mal veduto, Con- BECONAR, v. Bezzicare, Percuotere o fe-
gue in pelle che viene dalle appinzature trario di BEGNAMIN. V. rir col becco.
XE MEGIO ESSER BECHI E AVÈR DA BE- BECONAZZO , 8. m. Becconaccio; Becco-
delle pulei, dei tafani , ed anche dal mor-
so della vipera. Dicesi ancora Trafitture CAR , CHE NO ESSER BECHI E NO AVER DA MA- ne, Becco grande degli uccelli.
GNAR , È meglio esser becco e aver da Per BECOFOTRISTO, V.
delle mosche e de' tafani.
TUTO BECAURE DE PULESI, Tutto indana- beccare, che non esserlo e non aver da BECONELO, Nabisso ; Fistolo ; Facimale,
iato dalle pulci. beccare. Il proverbio è chiaro, comunque Agg. a Fanciullo insolente .
BECAZZA, s. f. Uccello. V. GALINAZZA. dagli uomini onesti ributtato. Vispo; Pronto; vispo d'ingegno ; Di fie-
BECAZZOFO TUO , add. Birbone ; Monel- BECO CONTENTO. Marito che permette ra vivacità; Di sensi desti. Altro aggiun-
lo; Guidone; Bigerognolo ; Cialtrone, det- che la moglie gli sia infedele , e ne trae to a Fanciullo, e dicesi in buona parte
to per ingiuria. profitto. Forcuzza ; Cucciolo ; Morbetto, direbbesi
In altro sign. Becco cornuto ; Alticornu- BECO (coll' e largo) s. m. o BECARELA, Maz- per ingiuria.
to; Becco in erba o maturo ; Becco scia- zeranga e Mazzapicchio. V. BECA, AH BкCONELO VEH ! Eh sgraziatello! Detto
vero o indiano ; Becco zucco, Colui a cui BECOFOTRISTO , o BECOFUTRISTO , per vezzo. V. BECOFOTRISTO.
la moglie fa fallo — Pappataci, si dice di add. Facimale; Cattivello ; Cattivelluzzo ; BECONELA, Ladrina ; Ghiotterella ; Tri-
Chi soffre volontariamente il proprio vitu- Tristarello; Fistolo ; Cavezzuola, Insolen- sterella ; Tristerellina ; Furfantella , Detto
pero dalla moglie.
te, Agg. a Fanciullo Serpentello, Ra- a Fanciulla per vezzo.
BECHER, s. m. Beccaio ; Beccaro ; Mace!- gazzo vispo e vivace. V. BECONÈLO. BECOSTORTO, Uccello. V. BECO IN CROSE.
laio. L'È UN GRAN BECOFUTRISTO, É un gran BEFAR, V. SBEFår .
BECHÈRA, s. f. Beccaia, La femmina di monello, cioè Furbettello la sua parte, as- BEGA (coll'e aperta) s. f. Bega ; Briga ;
Beccaio. sai astuto ed accorto. Contesa ; Baruffa ; Contrasto ; Kissa.
BECHÈTO , s. m. Beccuccio ; Pippio, Di- BECOFOTU , add . V. BECOFOTRISTO . Detto per Tafferuglio o Tafferugia, Ris-
min. di Becco degli uccelli. Per BE- AVER EL BECOFOTU PIEN, Locuz. fam . A- sa o quistione insorta tra più persone. V.
COIN, V. ver pieno lo stefano ; Aver carica la ba- BARAFUSOLA.
BECHÈTO , s. m. Beccarello o Beccherel- lestra ; Aver mangiato a crepapelle o a CATAR BEGHE, V. BEGAR.
lo, Piccolo Becco, animale. crepacorpo; Aver pappato ; Aver cavato BEGAR, v. Contendere; Contrastare ; Al-
BECHIGNÒL , V. BECOIN. il corpo di grinze , Essersi ben pasciu- tercure; Bisticciare. V. CRIAR e TROVAR
BECO (coll'e larga) s. m. Becco ; Rostro, to. DA DIR.
Becco degli uccelli. BECOİN, s. m. Lembo ; Lembuccio, E- BEGIORA , (coll'o serrato) s. f. T. degli
BECO DEL Capuzzo , V. Capuzzo. stremità d' un fazzoletto o simile, cioè uno Uccellatori, Rigogolo comune, e nel dim.
BECO DE ZOETA, Uovolo, Membro d'ar- de gli angoli. Facciuola, dicesi di que' due Rigogoletto ed anche Rigoletto . Uccello che
chitettura fra gli ornamenti. pezzetti di tela, che pendono dal collare a nidifica fra noi, conosciuto già da’Latini
BAGNAR EL BECO, Immollare il becco, Di- cui sono attaccati. col nome Galbula, e quindi detto da Linn.
ciamo in ischerzo per Bere. BECOIN DE LE BOZZETE, O simile , Pip- Oriolus Galbu'a. A Verona chiamasi PA-
FAR EL BECO A L'OCA, Fare il becco al- pio o Beccuccio , Quel canaletto adunco PAFIGO, nel Padovano BEGIORA e BRUSOLA,
Toca , Conchiudere e terminare il negozio ond'esce l'acqua de'vasi da stillare o simili. nel Vicentino REPENDOLO, nel Friuli LORI,
che si ha fra mano . Il negozio è fatto ; Il BECOIN DEI SACHI , lo stesso che PELE- e in altri luoghi finalmente COMPARE PIE-
SÌN. V. RO. Nella stagion de' fichi è grassissimo.
dado è tratto; La merla ha passato il Po.
NO BATER BECO, ) BECO IN CROSE 6 BECOSTORTO, S. m. T. BEGNAMİN , s. m. Cucco e Cocco, dicesi
V. BATER,
SENZA BATER BECO ) degli Uccellatori, Crociero o Crociere, Uc- al figliuolo più amato dal padre e dalla ma-
STORZER EL BECO , V. STORZER . cello detto da Linn. Loxia curvirostra. dre, ed a qual sia persona favorita e dilet-
TEGNIR EL BECO A MOGIE, detto fig. Im- Esso è grosso come una Merla, ha il becco ta. Il cucco della mamma ; Il favorito;
mollare il becco; Tenere o Porre o Mel- grosso, duro, robusto, nero, ricurvo dal- Il buono; Il bello --- Mignone significa A-
tere il becco in molle , Cicalar senza po- l'una e dall'altra parte, e colle mandibole mico intimo, favorito. V. CòcOLO.
sa di cose che non appartengono al parlato- che in punta s'incrociano. BEGNIGNITÀ, 8. f. Benignità è Benigni-
Te. BECOLAR, v. Bozzolare o Sbozzolare, Il tade, Virtù disposta a far bene a tutti per
DAR EL BECO A LE STELE, V. DAR. torre picciola parte di che che sia Spic- sua dolcezza.
IN ANEMA MIA, Specie di giuramento fa- ciolare; Sgranellare ; Piluccare ; Spiccar IGA BUO LA BEGnig nità de far, etc. (det-
mil.V. IN CARGO Del'anema, in Cargo. a poco a poco i granelli dell'uva dal grap- to in modo ironico) Furono capaci di fa-
BECO ( coll' e larga) polo per mangiarseli Spilluzzicare, va- re; Osarono ; Non ebbero riguardo o ri-
RIDER IN BECO, V. RIDER. le Levar pochissimo da alcuna cosa piana- brezzo.
BECO (coll' e chiusa) mente e con riguardo., V. PICEGAR. BEGNIGNO, add. Benigno, Affabile, cor-
BECO CO L'EFE, V. Ere. NOL GHE NE BÈCOLA , Ei non ne gode; tese.
BECO (coll'e streta) s. m. Becco , il ma- Non ne pappa ; Non ne avrà, Si dice del BEGOLO. (coll'e chiusa) s . m. Frugolo ,
schio della capra domestica, che dicesi an- Negar altrui una cosa. Dicesi de' Fanciulli che non istanno mai
the Capro, e Caprone - Montone si dice SEMPRE SE BE COLA , Gallinetta che va fermi.
il maschio della pecora che serve per far per casa o ch' ella becca o ch'ella ha bec- BEGOSO, add. Garoso ; Garosello ; Gareg-
razza. cato, Prov. che s'usa per far intendere, gioso; Piccolo; Beccalile ; Litigioso, V. Ca-
Per colui a cui la Moglie fa fallo, Becco, che non è da prendersi fastidio se una don- TARADEGHI, TACABEGHE , METIBEGHE e CA-
Becco sciavero o indiano, Becco cornuto. na mangia poco a tavola. TALITE.
*
V. BECAZZOFOTUO . BECOLAR, Iterativo o frequentativo di BELADONA, s. f. Pianta, V. ERBA BELA-
BECO E BASTONA, Essere o Diventar la Beccare, cioè Beccare leggermente e ri- DONA.
bestia e il bastonato, cioè Aver sopra lo petutamente. BELAMENTE , avv. antico Bellamente ,
scorno anche il danno, sopra il danno an- BECÒN, s . m. Beccone, Becco grande de- voce pure disusata, che vuol dire Con bel
co le beffe - Al mal fagli male, si dice gli uccelli. modo, Piacevolmente ed anche Adagio, che
Allorchè ad alcuno si aggiunge male a ma- Detto per Beccata ; Imbeccata ; Bezzi- i Veneziani dicono A BEL BEleto.
le o danno a danno. catura, ch'è Colpo dato col becco. I SBRIGNA BELAMente, leggesi in rime Ve-
ESSER EL BECO MAL VARDA, O MAL VISTO, BECÒN DE MOSCA O DE MUSSATO, V, BECADA. nele antiche, che qui si tradurrebbe Svi-
Boerio. 10
74 BEL BEL BEN
gnano destramente , cioè si sottraggono bellire; Rimbellire; Imbellire; Adornare. | BELON, add. Bellone, acer. di Bello.
con destrezza. FAR DEL BELO IN BANCA , Maniera antiq. BELONAZZO, lo stesso che BELETISSIMO , V.
BELBELÈTO , modo avv. Pian pianino. Fare il saccente, il saputello . BELOTOLA, add. Bella anzi che no, Al-
BELBELO (coll' e larga) modo avv. Bel FAR EL BELO , Fare il bello , Pavoneg- quanto bella, e si dice delle femmine. V.
bello o A bel bello ; A bellagio ; Pian giarsi, Far mostra di sè Fare il galan- BELIN.
piano. te, il vezzoso; Vagheggiare. BELOTO )
BELOTOLO add . Bellino ; Belletto .
A BEL BELO, CHE NISSUN NE COre drio , A FAR LA BELA CON TUTI, Essere accatta-
bell' agio : nessun ci corre dietro ; Adagio mori, una civetta . V. SMOROSAR C ZOETA. BELUMÒR , s . m. Bellumore o Bell'umore,
a' mai passi ; Piano a'mai passi. FAR LE BELE BELINE, Far il bello bellino; usato per lo più in forza di sust. Dicesi
BELETISSIMO , add. Bellissimo ; Arci- Andare alle belle; Andare a' versi, valgo- d'uomo allegro , faceto , che ha fantasie gra-
bello. no Adescare, Lusingare. ziose . Voi siele un bell'umore o un bellis
BELÈTO , s. m. V. SBELETO . FARSE BELO O BELA, Rassettarsi; Allin- simo umore , per dire, Avete delle fantasie
BELÈTO , add. V. Belìn. dirsi; Azzimarsi; Rinfronzirsi: dicesi di allegre , graziose .
Donna Farsi bello; Allindirsi; Azzi- BELUMOR, detto in signif. di biasimo, V.
BELEZZA , s . f. Bellezza ; Beltà.
BEVER LE SO BELEZZE , Maniera met . e marsi; Pulirsi; Nettarsi , direbbesi del- UMORETO e CORTESAN.
l'Uomo. BELVEDER , 8. m. Vedella, s. f. Sporto
fam. , che vuol dire il suo abbeverato, cioè
Quel centellino che resta nel bicchiere di O BELO! Detto con ammir. Oh che min- d'una finestra di casa muuito di cristalli ,
chi ha bevuto. chione! Che cucco ! Sei un gran martuffo! donde si vede . V. DIAGÒ .
GRAN BELEZZA! Le trombe e ' l non plus Mancar sul più BELO, Cader il presente Belvedere, in T. Mar. si dice all' Estre-
ultra d'un bel volto. Occhio di sole . Una in sull' uscio. La grandine è caduta in mità superiore dell'albero di contrammez-
bellezza o una beltà che rapisce o inna- su! far la ricolta: ch'è Condur bene qual- zana.
mora. che suo affare e in sul buono della conclu- BEMIO, Ben mio; Mio bene. Caro il mio
LA BELEZZA DURA POCO , Cosa bella e sione abbandonarlo e precipitarlo. Cecino, in senso ironico.
mortalpassa e non dura. Bellezza bene PARTIR SUL PIÙ BELO, Partirsi in sul far Dir bemio a uno, vale Sgridarlo, rampo-
dubbioso de' mortali, dono di piccol tem- del nodo al filo, vale Lasciare sul buono. gnarlo. Dire a uno il padre del porro;
po, fugace come onda, fragil bene peri- BELO , dicesi per Stravagante ; Capric- Cantargli il vespro degli Ermini.
sce nel mezzo de' migliori anni . Bellezza cioso - SE BELO IN VERità , ovv. Sè QUAL- BEMOLE, s. m. Bimmolle, Carattere della
è come un fiore che nasce e presto muore. COSSA DE BELO, Siete curioso da vero o in Musica.
BELIN ) vero, e vale, Siete stravagante, avete un BEMONTÀ, add. Ben montato: cioè Caval-
BELINÈTO) add. Bellino, Belletto, Belluc- cervel a oriuoli. lo ben fornito.
cio, Agg. a Ragazzo ò a che che sia. ANDAR CO LE bele beline O CO LE MOLE- Parlando dell'uomo, Abbigliato, Ben ve-
BELO, add. Bello. SINE, Andar colla piana, colle belle o col- stilo; In bell' arnese.
BELO E GRANDO, Appariscente, Di bella le buone o colle dolci; Parlar dolcemen- BEN, s. m. Bene, Utile, giovamento.
presenza. te; Piacevoleggiare -- Far il bello belli- STA COSSA ME FA BEN, Questo mi giova,
BELO IN CANDELA, add. di gergo, Fran- no, vale Dissimulare, fingere. V. MOLESIN. mi è di profitto, mi è benfacente.
co ; Ardito ; Imperturbato. AVER EL SO BEL DA SBATER, V. SBATER. No GH'È BEN SENZA MAL, Non va mai
BELO MA BON DA GNENTE, Bell' imbusto o FARGHENE DE BELE , Farne di quelle col- carne senza osso, Mai bene senza qualche
Bellimbusto, dicesi per ischerzo. P'ulivo; Farne di solenni, cioè Delle gran- mistura di male.
BELA A MARAVEGIA, Bella da stupire di, marchiane, ardite o sonore. Ben che poco DURA , Allegrezza di pan
BELA CO FA UNA STELA, E’non è in Cielo stel- NO XE BELO QUEL CH'È BELO, MA XE be- caldo, Contento passeggero.
la che appetto a lei non fosse tenebro- LO QUEL CHE PIASE, Non è bello quel ch'è LA PRIMA VOLTA LA GA BORTÌO, LA SECON-
sa BELA COME EL SOL, Faccia che ri- bello, ma quel che piace. Il significato è DA LA GA FATO un putelo in BEN, La prima
luceva come 'l sol dintorno. chiar o. volta si sconciò, di poi fece un fanciullo
BELO BELON, Bello in chermisi , val bel- PASSAR PER BELO, V. PASSAR. a bene, cioè Prosperamente ; ovv. Di poi
lissimo. QUESTA LA SARIA BELA, OVV. OH LA SARIA riuscì a bene partorendo un fanciullo.
* # UNA BELA BUZARA. Detto con amm. Questa BEN DE DIO, vale Macca; Abbondanza;
BELO LINDO, V. LINDO.
BELO DAL VIN, Ciuschero ; Alliccio , Un la sarebbe col manico. Questa sarebbe Magona, Copia di che che sia - FAR EL
poco ubbriaco. V. ALTO DAL VIN. ben coll' ulivo. Oh questa sarebbe mar- BEN DE DIO, Guadagnar molto; Profittare.
CHI BELA VOL PARER LA PELE DE LA TE- chiana: cioè Sarebbe stravagante, grossa, Bene, si dice per Amore, Affezione.
STA GA DA DOLER, Chi vuol bella parere, massiccia. Buon per Dio; Buon per mia fè. Volèr bene a uno -- CARO EL MIO BEN . p.
la pelle del viso le convien dolere. Pe- QUESTA XE BELA , Questa è di pezza , e. Caro il mio Cecino , dicesi per vezzo , e
na patire per bella parere, Dicesi delle cioè Notabile, grande. Ma parlandosi ironi- talvolta ironicamente CARO BEN, FEME
donne che si stropicciano per comparir camente, vale Strana. STO SERVIZIO, Caro amico, favoritemi, fa-
belle. QUESTA XE LA BELA, Locuz. di giuoco, e temi questo piacere .
CHI NASSE BELE GA LA DOTA CON ELE, Chi vale Questa è l'ultima partita. A Milano VOLÈR BEN A QUALCÙN, detto ironicam. Es-
nasce bella nasce maritata, ovv. Chi na- in vece di Bela, dicono la Gloria. ser amico ad alcuno come il can del ba-
sce bella non è in tutto povera, che signi- SARIA BELA! Mi maraviglio ! Ci s' inten- stone; Voler quel bene che vuol il cane
fica Che le donne belle agevolmente trovan de; Ben s'intende o si sa; Non v' ha dub- alle cipolle.
inarito. bio; Certamente; So il mio dovere; So le VOLÈR BEN A LA MAMA PER LA PIA, Voler
COSSE BELE A L'OCHIO MA CHE NO VAL convenienze. bene al bambino per amor della balia, Di
GNENTE, Trappole da quattrini , Cose va- O BELA PER DIA ! Buon per Dio! Modo chi affetta amore ad alcuno per riguardo
ghe all'occhio e di niuna utilità. esclamativo, contraddicente a ciò che altri ad un altro.
DEVENTAR BELO, Abbellirsi o Abbellarsi, per avanti propose. Co SE SE VOL BEN, NO SE SE OFENDE, Cal-
verbi n. -- - DeventÅR PIÙ BELO, Rimbellire. BELOMO, s . m. T. de' Fioristi, Begliomi- cio di stallone non fa male a cavalla ,
EL SE TIEN PER BELO, È un bel cesto, ni, Voce d'uso comune, detto però italian. detto fig. A chi si vuol bene non si fa of-
Si dice per ischerzo e per ironia d'Uomo Balsamino e Balsamina. Fiore noto, pro- fesa che dolga.
che si tenga bello. dotto da una Pianta annuale detta da Linn. ANDAR IN CHIESA A FAR EL SO BEN, An-
FAR BELO , Abbellare; Abbellire; Rab- Impatiens Balsamina. dar in chiesa a far le sue divozioni.
BEN BEN BER 75
NO FAR BEN E NO VOLER CHE I ALTRI GHE terreno da por vigna . Si dice di persona BENEFICIO, s. m. Beneficio o Benefizio,
'ABIA, Far come il can dell' Ortolano, che o d'altro da non farne capitale. Servigio che si presti altrui.
non mangia la lattuga e non lascia man- NO LA XE COSSA CHE ME STAGA BEN, Non BENEFICIO , dicesi fam. per Cristero o
giarne agli altri. mi sta nè a via nè a verso, Mi torna male. Serviziale - METER UN BENEFICIO , Met-
NO L'HA FATO NÈ BEN NÈ MAL, EL GA DA No L'È IMPIEGO CHE GHE STAGA BEN, Non tere o Applicar altrui un cristero.
UNA POTENTISSIMA SCHIAFA; D' improvviso è nicchia adattata alla sua persona. BENEFICIO DE LE DONE, Menstruo. V. MAR-
• Dal detto al fatto gli dimenò un poten- BEN BEN, Bembè, vale Ben bene , ma di- CHESE. NO AVER I SO BENEFICI DA Uno, do
tissimo schiaffo. cesi per lo più ironicamente. TRE O PIÙ MESI, Fare una o due o più pas-
NO LASSAR AVER BEN, Non lasciar ben SE VOLE, BEN CON BEN, Se vi piace io sate TORNAR A AVER I SO BENEFICI, Ria-
avere, Infastidire, Crucciare. acconsento, io m' udatto, il prezzo è fatto, vere o Tornar i mesi.
MAGISTRATO DE' BENI INCULTI , chiamava- faremo il negozio e simili. Ovv. Se vo- BENEQUIDE , Voce rimastaci dal latino
si sotto la Repubblica Veneta Quello che lele o Se accordate, l'affare è concluso; corrotto. SE VOLE, BENEQUIDE, È lo stesso
composto di cinque Senatori soprantende- se no, sciolto. che BEN CON BEN, V. BEN, avv.
va la cultura delle terre abbandonate , e BEN O E BEN, dicesi ancora per Adun- BENETIN, Detto per vezzo a Fanciullo di
tutti quegli edifizii pubblici che si poteva- que ; i Francesi dicono Hé bien - BEN, nome Benedetto . V. BENETO.
no vendere o investire, per corrispondere FEMO CUSSì, Bene, facciam così. Qualche- BENÈTO, dim. di BEN, avv. V. BENIN.
al Principe un'annua regalia o tributo. duno si fa anche lecito di scrivere Ebbene, ADESSO STAGO BENETO, Ora sto alquan-
Beni comunali diconsi Quelli che non ma non è voce che trovisi ne' dizionarii. to bene, passabilmente bene; bene anzi
appartenendo ad alcun privato possessore, SE NOL ME FA BEN, NO VOGIO GNANca ch`el che no.
sono esclusivamente d'un Comune, e quin- MB FAZZA MAL, Il fuoco che non mi scalda BENETO , Benedetto , Nome proprio di
di o annualmente divisi per famiglie, o la- non voglio che mi scotti, e vale Ciò che Uomo.
sciati indistintamente a pascolo di tutti i non mi giova, voglio che non mi nuocà. SAN BENÈTO, S. Benedetto, Nome tito-
bestiami del Comune ; ovvero deliberati BENAZZO O BENAZZAZZO, s. m. Benone; lare d'una Chiesa di Venezia, una volta par-
all'asta al migliore offerente, e compresi Benaccione, Gran bene. rocchiale, ora succursale di quella di S. Luca.
nelle rendite comunali. BENDA , s. f. Benda , Striscia che s'av- BENIAMIN, V. BEGNAMIN.
A questi Beni soprintendeva poi sotto il volge al capo. V. BINDA. BENIGNITÀ, V. BEGNIGNITÀ.
Governo Veneto una Magistratura senato- Dezzolar la BENDA, Sbendare. BENIN, avv. Benino, Passabilmente bene .
ria composta di tre patrizii, col titolo di Binda , T. Mar. Striscia di tela cucita STAGO BENIN; LA STA BENIN, Io sto be-
Provveditori sopra i beni comunali , l' in- all' intestatura della vela, parallelamente a- nino; La sta benino..
spezione dei quali era principalmente di- gli occhietti de' terzaruoli , per fortifi- BENINTRADA, s . f. Buon' entrata; Buon
retta a mantenerli immuni da pregiudizii carla. ingresso, Chiamasi la Tassa che si paga al
e da usurpi . BENDADURA, s. f. Bendatura; Abbenda- primo entrare in qualche società, a cui si
BEN, avv. Bene; Benissimo. tura. venga ascritto.
Appunto; Acconciamente; A maraviglia. BENDAR. V. ImBINDAR. BENISSIMO , add . Benissimo; Arcibenis-
ANDAR BEN , BENON, Andare a vanga; BENDÈTA , 8. f. Bendella; Benderella; simo.
Andar di rondone, si dice Quando altrui Piccola benda. BENISSIMO, talvolta da noi si usa a modo
succedono le cose prospere e senza briga. BENDISPOSTO, V. in DISPOSTO . avverb. per la particella Bene o Sibbene,
BASTA FAR BEN LE COSSE, Maniera fam. Ab- BEN EDETO ) 1 che vale Ho inteso; Sia cosi; Bene sta,
add. Benedetto.
bastanza presto, quando bene: cioè Non BENEDIO ) ed è maniera assai familiare.
si consideri il presto nè il tardi, purchè le SIA BENEDETO QUEL CHE HA FATO EL PE- BENON, avv. Benone; Benaccione; Beno-
eose sieno fatte a dovere. COLO A LE ZARIESE, Lode a quel che fece il ne grandone; Da dargli dell' eccellenza ;
CHI STA BEN NO se mova, V. Mover. manico alle fusa . Sia lodato Iddio e i Di là da bene.
FAR BEN AL PETO O A LA GOLA, Far buo- Frati di Brettino, Sia benedetto Iddio. BENSERVIR O0 BONSERVIR, S. m. Benservito.
no al petto etc. BENEDETO, usasi poi famil, da alcuno per DAR EL BENSERVIR, Dare il ben servito;
FAR BEN A CHI NO GHE PENSA , Correr vezzo o amorevolezza in luogo di Caro - Dare il cencio; Dar l'erba cassia; Dare o
dietro a chi fugge, detto fig. FAR BEN MI NO, BENEDETO, No mio caro; No, che Porre il lembo o il lembuccio ad altrui,
A CHI NOL MERITA ; Gettar le margherite tu sia benedetto. Licenziare alcuno dal servigio.
le perle o la treggea a' porci ; Gittar il BENEDİR, v. Benedire e Benedicere BENTEGNUO, add . Bentenuto o Ben te-
lardo a cani --- NO FAR BEN NÈ UNA COS- TORNAR A BENEDIR, Ribenedire o Soprab- nuto; Ben acconcio; Ben custodito; Ben
SA NE L'ALTRA, Non fare nè un aspo nè benedire. condizionato.
un arcolaio. Per voler far due cose non ne BENEDIR CO LA CROSE, Crociare; e quin- BENTORNA O BENVEGNO, add. Bentornato;
perfezionar alcuna . di Crociato, dicesi a Chi è benedetto col- Ben venuto; Ben arrivato . Tu sia il ben
FAR O BEN O GNENTE, Pelle che tu non la croce. venuto o il ben tornato. Bene vegna o Be-
puoi vendere non la scorticare : cioè Non NOL POL NE BENEDIR NÈ MALEDIR, Non ne venga. Modo di salutare altrui al suo
far quelle cose delle quali tu non abbia a -ha tanto caldo che cuoca un uovo, detto ritorno.
cavar profitto. fig. e vale Non ha influenza alcuna nè in BENVOGIENTE, add. T. ant. Benevoglien-
SE STA BEN A NO FAR GNENTE, La poca bene nè in male. te o Benevolo, Affezionato.
falica è sana. Prov. ANDAR A FARSE BENEDIR , Andare alla BENVOLÈR, v. Voler bene, Amare.
STAR BEN A LA VITA , Tornar bene; di- banda, o in rovina o in chiostro, Dicesi BEPO (coll'e aperta) Nome proprio d'uo-
cesi di un abito, quando stia acconciamen- di cosa che sia perita o perduta. - ANDE- mo, ed è lo stesso che ISEPO, V.
te indosso. VE A PAR BENEDÌR, Andate a farvi frigge- BEQUADRO, s. m. Biquadro o Bisquadro,
STAR BEN E VOLERSE MEDEGÅR , Muover re; Andate a riporvi, dicesi per impazien- T. Mus.
lite alla sanità, si dice di Chi prende me- za ad alcuno che c'importuni. BERBOLÃO , S. m. de' Pesc. Coda della
dicine senza bisogno. DIO TE BENEDIGA, CARO, Duto, Dicesi per cogolaria. V. COGÒLO.
LA GHE STA BEN, Ben gli sta; Ben gli vezzo ai bambini quando starnutano, e va- BERECHIN, s. m. Chiamansi Birichini a
stette; Gli è bene investito: vale A pro- le Dio t'aiuti. Bologna la plebaglia e la poveraglia , cioè
posito, Giusta punizione. BENEFICIAZZO , 8. m. Beneficione, Gros- Quelli della più abbietta plebe, che vivono
NO ESSERGHE DA FAR BEN, Non esserci so e grande benefizio. ella giornata di questua o di guadagni even-
76 BER BER BES
tuali. Questa voce s'usa anche fra noi, e CA MI SO BERGNIFO, Caro amico, tu non me bersaglio di alcuno, cioè l'Oggetto della
corrisponde ai seguenti significati.. la cali o non l'appicchi, perchè so al par persecuzione, dell'odio di alcuno..
Guidone; Mariuolo; Briccone; Mani- di te a quanti dì è S. Biagio ; cioè non BERSAGLIAR, v. Perseguitare; Vessare;
goldo, Uomo scellerato. temo d'essere da te ingannato, perchè so Tormentare, Molestare alcuno. Bersa-
Gaglioffo; Galeone; Mariuolo; Guidone il fatto mio. gliare, in T. di guerra vale Infestar colle
valgono Scioperato e poltrone. BERLICHE. Per berliche o per berloche; batterie. }
Fante della cappellina, dicesi a Uomo A diritto o a torto, cioè In ogni modo o BERSÒ ‫ و‬s. m. ( dal Francese Berceau )
astuto e bizzarro. buono o cattivo. Pergola e Pergolato. Ingraticolato di viti
Canaglia berrettina, si dice a Chi ab- BERLINA, 8. f. Berlina, Sorta di gastigo o d'altra sorta di piante o fiori, che si fa a
noto, che si dà a'malfattori. volta ne' giardini per riposarvi o pigliarvi *
bia voluto ingannarei.
BERECHIN DE PIAZZA, Baroncio, Denomi- ANDAR IN BERLINA , Andar in gogna ; il fresco. 3
nazione di que' ragazzi che veggonsi birbo- Andare in sull' asino; Portare il cartoccio. BERTA, 8. f. No xe più el tempo che Ber-
neggiare per la piazza. Berlina , chiamasi anche una Carrozza TA FILAVA, Non è più il tempo di Barto-
BERECHIN, Monello, ragazzaccio di stra- a quattro ruote. lommeo da Bergamo o che Berta filava;
da quello che i Francesi chiamano Gamin BERNARDIN , s . m. Bernardino , dimin. È finita la cuccagna o la vignuola; Al r
o Polisson. Talvolta però BERECHIN ha un di Bernardo, nome proprio di uomo, e s'al- tempi altre cure; e valgono, I tempi son
senso più serio e vale Birbone , cattivo lude alla piccolezza o giovinezza della per- mutati.
mobile. sona di questo nome. BERTA, dicesi in gergo per Tasca ; Scar- 4.
BERECHINADA, s. Giunteria; Trufferia; FAR S. BERNARDIN , dicesi degli artigia- sella; Saccoccia METER IN BERTA, In-
Baratteria; Marioleria. ni per Far la festa del lunedì o Far la tascare.
Birbonata ; Birboneria ; Guidoneria ; lunidiana , giacchè è abuso o vizio inve- TOR IN BERTA , Scapitare; Melter del
Furfanteria. terato di varii artisti, come Calzolai, Fale- suo. V. in CoмIO.
BERECHINAR, v. Darsi al briccone, al Ignami, Sarti etc. , di starsene oziosi nel lu BERTA , s . f. Voce aut. Berta , che vale
furfante; Gettarsi al cattivo; Darsi alla nedì primo giorno della settimana, e far Burla, Scherzo :
una specie di festa, quasi in continuazione DAR LA BERTA > Sgufure ; Uccellare ;
scapigliatura; Vivere alla scapestrala ;
della domenica. V. LUNI. Burlare ; Buffonare , Irridere alcuno. }:
Gaglioffare, Condurre una vita malvagia
ed oziosa. EL BERNARDIN, T. di gergo, e vale Il culo. EL XE TUTO APARENZA. Dicesi d'uomo I
BERECHINARIA, s. f. Ciurmaglia; Pleba- BERNARDO, Bernardo, Nome proprio di povero e sciocco, che col discorso vuol com-
glia; Poveraglia, Moltitudine di gente vi- uomo. parire ricco e dotto. K
le ed inutile. BERO (coll'e larga) s. m. Sedere; Cupola; BERTEVELO O BARTOÈLO , s . m. Berto-
Detto anche per BERECHINADA , V. Natiche, Il culo. vello, Chiamasi una specie di rete simile
BERECHINON, s. m. Gaglioffone; Mani- AVER TANTO DE BERO, Aver un culo ba- alla Cogolaria, che usasi nelle acque dolci,
goldo; Galeone; Briccone. V. Berechin. diale o grande quanto una badia. e che da' nostri pescatori si chiama altri- 13
BERETIN, s. m. Bigio, Colore simile al MENAR EL BERO , Sculettare , Dimenar menti TRATURO . Y.
l'anche e i lombi in andando. BARTOELO DA OSELETI, V. CELEghera.
Cenerognolo.
BERGA, s . f. T. de ' Cacciatori valligiani , MOSTRAR O SCOVErzer el bero, Squader- BERTOÈLA , s. f. Bandella o Bandella Y
lo stesso che SMERGHÈTA, V. nare le natiche, Mostrare il culo. femmina, Lama di ferro da conficcar nel-
1
BERGAMIN, V. CASARO e VACHER. BERO DAVANTI DE LE CAROZZE, Parte di- le imposte di uscii o di finestre, che ha
BERGAMINA, s. f. Pergamena ; Carta pe- nanzi del carro BERO DA DRIO, Parte nell'estremità un anello, nel quale s'infi-
cora. dietro o deretana del carro. V. CARO. la l'arpione che regge l'imposta. 12
RETAGI DE BERGAMINA, Limbelli e Lim- BERO, detto in T. milit. Avantreno, Cor- OCHIO DE LA BERTOÈLA, Anello della ban- ·
bellucci. po di sala (Asso) con due ruote ed un timo- della.
BERGAMINA , T. de' Battilori, Scacciata, ne e due stanghe, che serve per trasportàr BERTOELA DE POLESE , Bandella coll' ago.
Carta pecora in cui si mette l'oroperbatterlo. i cannoni con prestezza da un luogo all'al- Ago dicesi quel risalto che ha l'arpione o
tro. Un autore di cose militari lo chiama 1
BERGAMO. SAVER EL BERGAMO, detto me- sia il ganghero (V. POLESE), ch'entra nel-
taf. Sapere il segreto; Saper la laccota o Berro. l'anello della bandella.
PORTA SENZA BERTOÈLE, Porta o Uscio 5
le taccherelle o la tresca. BERÒLA, s. f. Befana . V. Aredodese e Ma-
BERGAMO Vocabolo che usasi in signifi- RANTEGA. sbandellato.
cato quasi di Gergo o di Discorso coper- BEROLA DEL DURO, s . f. T. de 'Pesc. BERTOELA, detto fig. vale Culo, Podice.
to e misterioso, dicendosi CAPIsso El ber- Buccino, Specie di Conchiglia di mare u- BERTOELA, detta in gergo, vale Fibbia.
GAMO, O INTENDO EL BERGAMO , cioè Capi- nivalve, di cui non si fa uso, e che da Lin- Lengua in bertoÈLE, Detto antiq, e vale
neo è detta Buccinum mutabile. Linguacciuto, V. in LENGUA.
sco il gergo, il discorso oscuro, ec.
BERGAMOTO , s. m. Bergamotto , Sorta BERÒLA DEL TENERO , s f. T. de'Pesc . BERTON, s. m. Bertone; Bagascio; Dru-
d'agrume o limone odorosissimo, Dicesi Buccino scaccato. Altra specie di Conchi- do di puttana, cioè Colui che vive alle di
anche Lumia o Lomia. glia marina univalve, dettà dal Naturali- lei spalle. Bertoncione è il peggior.
PERO BERGAMOTO, Pera bergamotta. Sor- sta abbate Olivi Buccinum tessellatum, di BERTUCI , Nome proprio di uomo, che de-
ta di pera morbida e sugosa. cui non si fa uso . ve dirsi Alberto. Ma siccome nel Libro
BERGANZON (colla z aspra) s. m. Così BEROLA DE MAR, s . f. T. de ' Pesc. Sor- d'oro , parlando de' patrizii , era scritto
chiamavasi già 40 anni una specie di yesti- ta di Conchiglia marina univalve del ge- Bertucci, così i patrizii di questo nome
to, com'è a un di presso il moderno Sopra- nere delle Bolle , detta da Linn. Bulla li- si firmavano Bertucci e non Alberto ; ed
todos, molto agiato, probabilmente dal pan- gnaria, la quale è rara. a'tempi nostri chi era battezzato per Al-
no con cui nella prima moda facevasi, det- BERSAGIO, s. m. Bersaglio e Berzaglio, berto non si diceva Bertucci.
to nel Commercio Bergopzoom, dalla Cit- Luogo dove andavano i nostri Artiglieri BESABESA, s. f. Voce neologica, detta da
urbani, a'tempi Veneti, a far il loro eser- alcuni invece di MENEGHELA , ch'è la carta 1
tà Olandese donde venne portato .
BERGNIFO , add. detto per agg. a uomo, cizio del cannone e della bomba, ch'era ai del Due di spade , ma relativamente al
e vuol dire Accorto ; Avveduto : Destro , tempi nostri ai Riformati. V. TAOLAZ giuoco di Calabrache, e vale tanto per la
che non si lascia gabbare. ZO. carta stessa, quanto pel Giuoco, che più
A MI NO TI ME LA FICHI, CARO, PERCHÈ AN- ESSER EL BERSAGIO DE QUALCÙs, Esser il volgarmente dicesi CONCINA. V.
B'E T BEV BEV 77
BESAVA, s. f. Voce antiq. Bisava o Bisa- spondente all' italiano Elisabetta; Betina sta voce in sign. di bevanda avvelenata, in
vola. V. BISNONA. è il suo diminutivo, che più non usasi che luogo di BEVARÌN V.
BESENFIO, add. Voce antiq. V. BISIN- in senso vezzeggiativo . Bevaron da porcHI, Pappolata.
FIO. BETEGADA, V. COCONADA . BEVER, v. Bere o Bevere.
BESEVÈGIO , detto anche e più comune- BETEGAR, V. Trogliare , Pronunciar con BEVER A SORSI, Sorsare; Bere a centelli
mente BRESAGIO e BREZAGLIO , 8. m. difficoltà le parole. V. COCONAR, o centellini, a sorsi, a zinzini; Zinzinare
Aculeo; Pungiglione; Ago; Pungetto e Pu- BETEGON, s. m. Troglio ; Seilinguatore , o Zinzinnare e Centellare.
gretto, Ago delle pecchie, vespe, scorpio- Colui che non sa pronunciar le parole, che BEVER CO LA BOZZA O COL BOCAL, Sbevaz-
ni e simili , con cui pungono, che dicesi s ' intoppa nel pronunciarle. V. CocÒN. zare; Abboccar la zinna del fiasco.
anche Pungitoio e Pugnitoio. BETINA, Dim. di Beta , detto per vezzo. Bever come un TURCO, Trabere. V. STRA-
Besevegio dei PUTINI, Cece; Uccellino; V. BETA. BEVER.
Baccellino; Bischerino. BETINÈLO, 8. m. T. de' Pescatori, Mezzo BEVER TUTO, Maniera flg. Sbevere, Con-
BESOGNÀR , T. antiq. V. BISOGNAR, cappotto. Specie di cappotto corto, che non sumare bevendo e strabevendo.
BESSÀ, T. antiq. e vale Ben si sa. sorpassa i lombi , ed è specialmente ado- TORNAR A BEVER , Ribere ; Ricioncare;
BESTEMIÀR, V. Biastemir. perato dai pescatori. V. BARILOTO. Bere col colpettino.
BESTIA , s . f. Bestia , Nome generico di BETO, s. m. ( coll' e larga ) Uccellino, V. BEVER IN ARIA, Bere a garganella o per
tutti i bruti, tranne gl'insetti. PETOROSSO. convento , val Bere senza toccare il vaso
BESTIE , Giumenti: cioè Cavalli ed altre BÈTOLA (coll' e larga ) s . f. Bettola, Pic- colle labbra.
bestie da soma. cola Osteria, dove si vende vino a minuto, BEVER PIÙ DEL BISOGNO, Cioncare ; Tra-
GRAN BESTIA, Alce, Animale quadrupede ed anche commestibili. cannare; Azzuffarsi col vino ; Bombetta-
cornuto de' paesi settentrionali , popolar- BETOLIN, s. m. Piccola bettola. re; Trincare; Caricar l'orza col fiasco.
mente detto La gran bestia, la cui figu- BETOLIN, dicesi anche per Bettoliere o BEVER SUL FAR DEL DÌ , Incantar la
ra colore e grandezza ha qualche somiglian- Tavernaio. nebbia, detto fig.
za col mulo. I Sistematici lo chiamano TEGNIR BETOLIN , Fur il bettoliere o il BEVER UN GOTO INSIEME, Fare una com-
Cervus Alces. tavernaio. bibbia, Bere con più persone .
Bestia, dicesi per agg. a uomo bestiale, BETONEGA , s. f. Bettonica, Erba notis- BEVER Zo, Imbottare; Avvallare a occhi
che fa azioni da bestia. sima , detta da' Botanici Bettonica offici- chiusi ; Tracannare; Ber grosso; Bere a
BESTIA DA SOMA, V. SOMA. nalis, le cui foglie sono odorifere . Questa cannella.
BESTIA BUZARADA O BUZEVIA, Agg. a uo- pianta era una volta coltivatissima in Ve- BON DA BEVER, Bevereccio, add. Ch'è
mo e vale Scaltrito; Astuto; Accorto nezia , dal che il seguente dettato , ESSER gradevole a bere ...
Detto per ingiuria, Birbone; Forca; Ca- COGNOSSÙO COME LA BETONEGA , Esser più CHI PIÙ BEVE MANCO BEVE , Poco vive
vezza; Guidone; Capestro. noto che la mal erba; Esser conosciuto chi troppo sparecchia.
ANDAR IN BESTIA , Entrare, Saltare o come l'ortica. DAR DA BEVER, Dare a bere o Dar da
Andare in bestia o in su la bica, cioè in BEVACHIAR, V. SBEVACHIAR. Bere o Dar a bere.
gran collera. BEVÀGNO , 8. m. Beone o Bevone ; Biba- DAR DA BEVER AI FIORI O A LE SALATE,
CAMINAR O PESTÅR DE LE BESTIE, V. PESTAR. ce; Moscione ; Vinolento; Gorgione; Cinci- Annaffiare; Innaffiare.
FAR DA BESTIA, Imbestiarsi; Bestialeg- glione ; Succiabeone; Trincone; Asciuga- DAR DA BEVER A LE BESTIE, Abbeverare.
gia re, V. In BESTIALÌR – Incrudelire o In- botte. Berrebbe una vendemmia. È la di- DAR DA BEVER QUALCOSSA , detto fig. Dare
erudelirsi , Divenir crudele. struzione della vernaccia. a bere che che sia o Menare a bere, modo
MENAR LE BESTIE AL MASCHIO, V. MASCHIO. BEVANDA, s . f. Vino annacqualo; Vinuco- basso, Dare ad intendero e far credere quel
MEDEGO DE LE bestie , V. MEDEGO. lo; Vin piccino. V. BIBITA. che non è, Infinocchiare ; Ingarabullare .
BESTIALITÀ, s. f. Bestialità, Azione da BEVANDÈTA , s. f. dimin. di BEVANDA, V. IMPIANTAR e INGARBUGIÀR ---- OH NO LA
bestia. sempre s'intende nel nostro sigu . Vino BEVO , Io non la gabello ; Non infiasco ;
FAR UNA BESTIALITA , detto fig. Far un unnacquato. Oh non la beo; Non ci sto. Questo piè mi
errore madornale , uno sproposito , un BEVAÖR, s. m. Abbeveratoio o Beveratoio, va da questa gamba. Oh non la calzo . Non
fatto da bestia, una sciocchezza, un'azio- Quel vasetto o di terra o di vetro o di latta, la credo.
ne irragionevole o assurda. che agli uccelli prestasi nelle gabbie. O EL BEVARIA LA PIAVE, Farebbe a ber co'
BESTIOLINA, s. f. Besticciuola; Bestiola; quel Vaso pure che si tiene nelle Stie o in nugoli, Dicesi di gran bevitore. V. BEVA-
Bestiolina; Bestiuola, Piccola bestia, e di- simili serbatoi. V. BEVERador . GNO.
cesi per lo più degl' insetti o altri piccoli BEVARELA, s . f. Mancia . V. Beverȧzo . FAR BON BEVER, Dar buon bere; Dar sa-
animalucci. BEVARELA, Mancia che dassi ai merce- porito bere; Render gustoso il bere; Con-
EL LE UNA BESTIOLINA, SE LA GHe chiapa, narii ed agli operai in genere, onde beva- ciliar la sete . <
Se gli monta la stizza, egli e una specie no alla propria salute; ciò che i Francesi No FAR BON BEVER " Non dar buon bere,
dibestia, cioè Furioso e senza ragione. dicono le pour-boire. Non dar piacere, Dicesi metaf. in signif. di
BETA ( coll' è aperta ) Elisabetta, Nome BEVARIN, s. m. Liquore avvelenato. Temere o Aver paura.
proprio di donna. DAR A UNO UN BEVARIN , Dar altrui a ME PAR DE BEVER UN VOVO , È come bere
MI SON BETA O SIORA BETA DA LA LENGUA bere il veleno. un uovo, Cosa facile .
SCHIETA, Io ho sulla lingua quel che ho nel FAR UN BEVARIN , detto in altro senso, PROVARSE A CHI PIÙ BEVE , Gareggiare a
cuore. Chiamo o Dico la gatta gatta, il Bere un tratlerello ; Fare una bevanduc- chi più imbotta. In questo signif. Imbotta-
pan pane, e non la gatta mucia : cioè Di- cia; Far un po ' di colezione o merenda o re fig. vale Bere soverchiamente .
co come le cose stanno e senza rispetto. bevuzzo o bevandina. BEVER ; parlando di Carta succiante, Suc-
Dar le carte alla scoperta vale Dir libera- BEVARÔN, s. m. Beverone ; Bevigione, ciare e Sugare; Imbeversi ed anche Pop-
mente il suo parere senz' alcun riguardo. Bevanda d'acqua e di farina, che si dà a' ca- pare per simil. V. CARTA SUGARINA.
CAZZA BETA! 0 canchero Betta ! Manie- valli o ad altri simili animali. BEVER EL CERVELO; Bere la memoria. Vin
ra d'ammirazione , come alla voce Cazza BEVARON, E quella bibita indicata che dentro e senno fuori.
ammir. V. dassi alle bestie da tiro e da soma, quan- BISOGNA BEVERLA, OVV. BEVEBLA IN BRODO
Cazzo BETA ! Vale lo stesso . V. Cazzo. do hanno qualche indisposizione. E tal- BEVERLA IN GRANI, Bisogna bere o affo-

· BETA. Nome proprio femminile, corri- volta usasi anche , però abusivamente, que- gare, Prov. Dicesi di chi si trova in estre-
78 Ᏼ Ꭼ Ꮓ BEZ BIA
ma angústia e necessità di risolvere - Con- * BEZZI , Danari o Monete in genere . LA XE UN BEZZO DE AZZE , Detto fam.
vien succiarla, cioè soggiacere e soppor- A BEZZI CONTAI vale A pronti contanti , che allude a femmina piccolissima e min-
tare qualche cosa, benchè contro sua voglia coll' immediato pagamento. gherlina.
Ber grosso vale Sopportar le ingiurie BEZZIN, s . m. Quattrino o Quattrinello. TOCAR BEZZI, V. TOCAR.
senza risentirsene Ingozzarla o Tirarla S'intende per avvilimento la più piccola VOLÈR EL SOO SIN IN T'UN BEZZO, Voler
giù, vale Riceverla, sofferirla con pazienza . moneta. V. BEZZÒN. la parte sua sino al finocchio, Voler tutto
BEVERADOR, 8. m. Truogolo o Trogolo, BEZZO , s. m. Bezzo , Moneta di rame ciò che gli appartiene.
Vaso che serve a tenervi dentro il mangia- ch'era la metà del valore d'un soldo ve- AVER DA DAR FORA DEI BEZZI , Avere a
re pei porci , e talora a tenervi acqua per neto , equivalente a sei danari Bezzi dimenar le dita, dicesi fig. e vale Ad e-
diversi usi ; ed è per lo più di pietra o di dicesi per Danari in generale. V. SOLDO . sborsar danari.
muratura. BEZZI E FEDE, MANCO CHE SE CREDE, Da- AVER TRE BEZZI E UN BAGATIN, V. BAGATIN.
BEVERAR , V. Abbeverare, Dar a bere, e nari, senno e fede, ce n'è men che l'uom CANTAR DEI Bezzi, V. CantÅR.
più propr. alle bestie. non crede o che non si vede. Ovv. Dana- CAGAR FORA I BEZZI, V. CAGAR.
I
BEVERARA, s. f. Guazzatoio, Luogo con- ri, senno e bontà la metà della metà. - CHI HA BEZZI S'I TEGNA, Modo di dire
cavo dove si raunano le acque che servono Non è ingannato se non chi si fida, Ovv. ad uno che venga a visitare di rado : qua-
per abbeverare le bestie Tonfano, dicesi 1
Chi si fida rimane ingannato. si rimproverandolo che essendo ricco non
si degni di visitare un povero ; e corri- 1
a Ricettacolo d'acque ne' fiumi, ove si con- I BEZZI VA DRIO AI BEZZI, Assai ben bal-
ducono i cavalli ad abbeverarsi e a nuotare. 1
la a chi ventura o fortuna suona, vale sponde all'altro dettato nostro GRANDEZZA
BEVERAZO , 8. m. Beveraggio , Mancia Che a chi è avventurato ogni cosa va a DEGNARSE! V. GRANDEZZA.
che si dà a' Vetturini, perchè bevano. Da- seconda. BEZZON, s. m. Lo stesso che Bɛzzo, Di-
re o Chiedere il beveraggio . Pagar la bevi- Bezzi i vol esSER , Prima ricco e poi cevasi in origine BEZZÒN per distinguer-
tura --- Benandata è pur la Mancia che borioso, e vale, Si pensi prima ad accu- lo dal BEZZIN , il quale valeva la quarta
si dà al Vetturino che conduce. mulare ricchezze , e poscia a spenderle – -parte del soldo ed aveva la stessa impron-
BEVERIN, V. Bevarin. Abbi pur fiorini che troverai cugini. Chi ta. Il BEZZÒN era grande forse più del
BEVON, V. Bevagno. ha quattrini ha un gran giudizio. soldo. L
BÈVUA, s. f. Bevuta, Tirata nel bere ; Bi- BEZZI MORTI, Danaro morte, Quello di- BIA, sincope di Bisogna, presente del Ver-
bita; Bevitura; Bevizione ; Bevimento. cesi che sta rinchiuso in cassa o non è frut- bo Bisognare : maniera per altro triviale.
BEVUA DA PORCO, Beveria, Sbevazzamen- tante. BIA CHE FASSA STA COSSA , Fa d'uopo o 1
to e quasi imbriacatura. Bezzi tolti a CONTO, V. CONTO. Importa ch'io faccia questa cosa BIA
FAR UNA BEVUA DA TURCO, Far una tirata DECIPAR I BEZzi , V. Decipàr. CH'EL SIA UN ASENO, Dee credersi ch' egli
da tedesco. EL VARDA PIÙ EL BEZZO ! Locuz . fam. sia un asino; Convien credere oc.
SCAVEZZAR O ROMPER LA bevua, detto me- Squarta lo zero , Spende con soverchia BIACA, s. f. Biacca o Cerussa, detta dai
taf. Troncar le parole ad altri, direbbesi parsimoni a. Chimici Sottocarbonato di piombo. Mate-
quando vien impedito ad altri il continua- CHI NO VARDA EL BEZZO NO VAL UN BEZ- ria di color bianco notissima , cavata dal
re il discorso. Mozzare il parlare, il di- zo, Chi non istima un quattrino, non lo piombo calcinato.
scorso o le cerimonie, vale Abbreviare o vale, Si dice per dimostrare che si debbe DARSE LA BIACA, Imbiaccarsi. Nè fa al-
Troncare o Finire. Dar altrui sulle mani tener conto d'ogni cosa anche minima. Quat- tro che imbiaccarsi e dipingersi e scor-
o Dar sulle nocca, vale Impedirlo nelle sue trino risparmiato due volte guadagnato. biarsi; è poi brutta più che mai.
operazioni, Contrariarlo. Prov. vulgato e vale che la parsimonia e- NO L'È MINGA MAL DA BIACA, Non è mal
BEZÈFO. A BEZEFO, Modo avv. antiq. A quivale al guadagno. da cerussa , e vale Non vi si può rimediar TA
bizzeffe, In gran copia. V. A BOAE. ESSER O NO ESSer in bezzi, Esser o Non di leggeri .
BEZZARIOL, 8. m. Servitore, Colui che esser in quattrini. BIANCA, s. f. T. degli Stampatori. Chiama-
s'occupa a servire qua e là Mangia- FAR BEZZI O ROBA SU UN SASSO , Vivere si BIANCA la prima FORMA che va in tor-
guadagno e Mangiaguadagnino dim . di- in sull'acqua; Squartar lo zero, detto fig. chio, perchè allora il foglio di carta messo
cesi il Giornaliere che vive di mestiere I BEZZI SE FA COL GIUDIZIO, A quattrino in torchio è tutto bianco ; laddove per il
vile e poco onesto. a quattrino si fa il soldo. Col poco si fa contrario quando si stampa il rovescio, li
BEZZARIOL, ed anche SBEZZARIÒL , dicesi l'assai. foglio è mezzo stampato. Allora dicesi
-da noi non meno a Quel barcaiuolo mise- NEGHE BEZZO NEGHE BAGATIN, Maniera VOLTA.
rabile, che vive alla giornata servendo al- fam. Niente affatto; Cica; Punto punto; BIANCARIA , s . f. Biancheria e Lingeria
la ventura nelle barche altrui, senz' aver- Neppur un quattrino. o Pannilini , Ogni sorta di pannolino di
ne una propría. No GHE XE BEZZI CHE LA PAGA, E cosa color bianco.
BEZZAZZI acer. di Bɛzzi, detto sempre che non si può pagare. Fu anche detto BIANCARIA TOVAGIADA, Lingeria tovaglia-
in plur. e vuol dire Molti danari. Son gioie che non hanno pago, la, damascata. V. TOVAGIÀ e Damascà.
QUEL SIGNOR Ga dei bezzazzi O DEI GRAN No GHE CREDO UN BEZZO, Non gli credo BIANCHÈTA, s . f. T. delle Poste , si chia-
Bezzazzi , Quel signore è ricchissimo, è un zero, un fico. ma da noi la Semplice soprascritta a guisa
pieno o zeppo di danari o di monete. V. NO GO DA DAR NE BEZZO NE BAGATIN. Non di lettera, indicante l'indirizzo colla lette-
BEZZETI. gli son debitore; Nulla gli debbo. ra in bianco, come si faceva una volta tras-
BEZZÈTI, s. m. Gruzzo o Gruzzolo , Quan- NOL VAL UN BEZzo, Non vale una buocia mettendo pacchi e fardelli.
tità di danari raggranellati o ragunati a di porro, un fico, un baghero, un lupino. BIANCHETA, s. f. Nome volgare che dassi
poco a poco. Quattrini, dicesi in sen- - QUESTA NO VAL Bezzi', Questa non val dagli Uccellatori nel Padovano ad un Ue-
timento generico di moneta. nulla: cioè Non è discorso che valga. celletto detto nel Vicentino BEZZETA, che
AVER DEI BEZZETI , Aver dei quattrini OMO DA BEZZI, Uomo danaroso o dana- passa tra i beccafichi. Linneo lo chiama
o dei danari. V. MUCHIO . ioso, Ricco. Motacilla salicaria.
FAR MUCHIO DE BEZZETI, Far gonnella, SAVER FIN IN T'UN BEZZO, V. SAVER. BIANCHÈTO, add. Bianchetto; Bianchic-
Far gruzzolo di danari avanzati illecita- STAR FORA COI BEZZI, V. FORA. cio; Biancuccio; Albiccio; Sottobianco .
mente. Il Bembo disse, Non crediute che STAR SUI SO TRE BEZZI, Locuz. fig. Star Bianchetti , si chiamano fra noi certe
se ne faccia gonnella , perciocchè tutti sul suo decoro; Stare in contegno o con- Ciambelle di color biancastro, che si fan-
se gli manda giù per la gola. tegnoso. no da' Ciambellai con farina bianca condi-
BIB 79
BIA BIA
MAGISTRATO A LE BIAVE, dicevasi sotto il
ta con olio e zucchero, detti anche Bozzo- parrocchiale, ed ora appartiene alla Regia
Governo Veneto ad una Magistratura com-
LAI O BUZZOLAI DA SOPA. Imperiale Marina. posta di cinque Senatori, tre col titolo di
LA BIANCHETA, dicesi in gergo la Neve.. BIASSAR, v. Biasciare o Biascicare, Pro-
pr. il masticare di chi non ha denti . Net si- Provveditori, eletti dal Maggior Consiglio,
BIANCHIR, V. SBIANCHIR. e due con quello di Sopraprovveditori , eletti
BIANCHIZAR, V. Biancheggiare; Albeg- gnificato nostro più comune però intendia-
mo Masticare semplicemente. V. MUSEGÀR. dal Senato. A questo Consesso gravissimo
giare, Tendere al bianco. era intieramente commessa la materia del-
Detto talvolta per SBIANCHIZAR, V. PAN BIASSA, Pane masticato.
BIANCHIZZO, add. Bionchiccio; Subalbi- l'annona non solo per Venezia , ma per
BIASTÈMA, s. m. Bestemmia.
LE BIASTEME VA SU LA TESTA DE CHI LE tutto lo Stato. A Firenze una tale Magi-
do; Albino; Albicante.
stratura dicevasi L'abbondanza.
BIANCO, sust. m. Bianco. DISE, Le bestemmie fanno come le proces-
BIANCO DEL vovo, Albume. sioni che ritornano là dond'elle escono: BIAVARIÒL ) 8. m. Biadaiuolo ; Grana-
BIANCO DE LE SCORZE DE Vovo, Bianco cioè Tornano in danno di chi le pronunzia . BIAVAROL )
di guscia. Specie di color bianco fatto dei MAGISTRATO DE LA BIASTEMA , dicevasi iuolo e Granaiolo, Chi vende grano - Fa-
rinaiuolo, dicesi al Venditor di farina.
gusei d'uovo macinati. nel governo Veneto ad una Magistratura
BIAVAROLA, s. f. La femmina di Biada-
BIANCO DE L'ONGIA, Lunella, dicesi del- senatoria composta di quattro patrizii, che
erano intitolati Esecutori contro la be- iuolo, La quale, seguendosi gli esempi di
l'umana. Tuello, dicesi Quella delle bestie.
altre voci consimili, potrebbe dirsi Biada-
BIANCO DE LE NOSÈLE DEI ossi, Teneru- stemmia, i quali entravano a comporre il
iuola o Farinaiuola.
me, Sostanza bianca e pieghevole, la quale Consiglio del Sant' Uffizio, ed avevano poi BIAVO , add. Biadetto; Turchino, cioè di co-
spesso è unita all'estremità dell'ossa. l'ispezione sulle meretrici.
lore azzurro . Mavi o Sbiadato , dicesi al
FAR NEGRO SUL BIANCO, Por nero in sul BIASTEMADA, 8. f. Bestemmiamento .
BIASTEMADOR, s. m. Bestemmiatore. colore azzurro più chiaro.
bianco, e Far di bianco nero, Espressio-
CARTA BIAVA, chiamasi Una specie di car-
ni dello stil famigliare, che significano Scri- Biastemador de NOVA DATA, Bestemmia-
loraccio. : ta ordinaria e di colore sbiadato, che ser-
vere.
BIASTEMADORA, Bestemmiatrice . ve per involture.
UN BIANCO E UN BRUN , TANTO PER UN ', BIBARAZZA O PEVERAZZA, 8. f. T. de' Pe-
Maniera fam. Ognuno dee pagare lo scot- BIASTEMAR, v. Bestemmiare o Biastem-
mare. Dire o Cantare l'orazione della sc. detta nella bassa Romagna Piperata e
to, cioè La parte di danaro che gli tocca
da Linneo Venus Gallina, secondo l'opi-
in una cena o simile tra più. bertuccia; Attaccarla a Dio, a i Santi;
nione di Olivi. Specie di conchiglia marina
IN PUNTO IN BIANCO, Per l'appunto ; Pre- Attaccarla al ciel del forno. Dir l' orazio-
bivalve, del genere delle Veneri ; ed è buo-
cisamente ; Esattamente ; Nel punto in ne della scimia; Tirar giù.
bianco. na a mangiare .
BIASTEMÈTA , 8. f. Bestemmiuzza o Sa- BIBARAZZA DE MAR, s. f. Altra specie di
BIANCO, add. Bianco; Albo; Candido. gramentino. 7
Conchiglia marina bivalve, detta da Linn .
BIANCO ASSAE, Biancoso. BIATARA, s. f. T. degli Erbolai, Quattri
Venus verrucosa , che non si mangia.
BIANCO DE LATE , Bianco lattato, vale naria. Erba detta da' Botanici Lysimachia
Nummularia. Chiamasi anche Centimorbia BIBARÒN DE MAR, s. m. Conchiglia bival-
Bianchissimo, bianco al maggior segno. ve, del genere delle Came , abbondante in
BLANCO E ROSSO CH'EL FA VOGIA, Ella è o Erba quattrina. Fa i fiori gialli grandi.
alcuni luoghi del Mare Adriatico. Essa è
di latte e sangue, dicesi famil. Di persona BIATE, s. f. di numero plur. Voce contadi-
chiamata da Linn. Cama cor, dalla sua fi-
avvistata e di bel colore. nesca indicante una Specie di malattia, da
gura somigliante ad un cuore rigonfio ; e
DEVENTAR BIANCO COME UNA PEZZA LAVA- cui sono talvolta attaccate le pecore, e ben-
chè più di rado, anche il bue; ed è in ter- non è mangiabile.
DA, V. DEVENTÀR. BIBARON DE MARINA, s. m. Altra Con-
SPURGO BIANCO, V. SPURGO. ~ mine veterinario Cachessia, per la quale
chiglia di mare, bivalve, del genere delle
ESSER MESSO IN BIANCO , Locuzione di gli animali muoiono di consunzione.
Madie (Mactra Linn .) e detta dall'Abbate
gergo nelle carceri, e vale esser condanna- BIATE, Parti bianche e callose del fega-
Olivi Mactra corallina, e da Linneo Mac-
to in via politica per tempo indeterminato. to, non buone a mangiarsi , e che perciò tra solida. Il suo colorito è bianco ed il
Bianco come un dente de can, Locuzio- sogliono levarsi dai pizzicagnoli nel ven- corpo quasi triangolare e rigonfio; e non è
De fam. Bianco come un dente di cane; derlo.
commestibile . Chiamasi con egual nome
Bianco vie più che neve ; e vuol dire Bian- BIATE DEL FIGÀ, Tumori cistici o car-
vernacolo la Mactra stultorum , Linn.
chissimo. nosi del fegato, V. GIANDA. BIBIA, s . m. e f. Tentennone, si dice in mo-
BIANCOLIN , add. Biancolino , Alquanto BIATO, add. Allibbito, Impallidito per cosa do basso di Colui ch'è nelle sue operazioni
bianco. che ti faccia restar confuso. E quindi Al-
libbire. ir resoluto, risolve adagio e conclude poco
BIANCOLINA dicesi alla Neve.
- Posapiano, detto di chi va adagio come
BIANCON, add. Biancone; Biancastrone; BIAVA, s. f. Biada.
se avesse i piè teneri . Tardo; Ser agio; È
Biancastronaccio , Agg. di Uomo di carna- BIAVA DE L'OMO, Basoffa o Basina, va-
più lungo che il sabbato santo. Stanche-
gione assai bianca. le La minestra.
DE LE BIAVE GHE NÈ IN QUANTITÀ, Il gra- rebbe la pazienza .
BIANCÙME, 8. m. Biancastro, Colore che BIBIAR, v. Indugiare ; Tardare; Differire;
tende al bianco. no fa piazza, cioè Abbonda.
Temporeggiare; Mandar in lungo.
BIANCUME, detto in gergo, vale Argento. Calar o Cresser de le biave, V. CALÀR
Lellare; Ninnare ; Tentennare, Andar
BIANCUME DEL VOVO, V. BIANCO sust. e CRESSER.
lento nell' operare o risolvere . ว
BIANSEMİN V. Zensamin de Mar. Al tempo de le BIAVE, In sul far la ri-
Dondolare e Dondolarsi ; Dondolarsela;
BIASEMAK , v. Biasimare e Biasmare , colta; Alla messe ; Al tempo della mieti-
Stare a dondolo e dondolarsi, Consumare
Censurare. tura.
DAR LA BIAVA AI CAVALI, Abbiadare i ca- il tempo senza far nulla.
BIASIO, Biagio, Nome proprio di uomo. BIBIAR IN T'UN LOGO , Appillottarsi, Fer-
Due sacri templi erano a' nostri giorni valli, cioè Pascerli di biada o sia d'avena.
marsi oziosamente in un luogo, senza sa-
in Venezia sotto l'invocazione di S. Bia- Prebenda o Profenda, dicesi Quella quan-
perne uscire.
gio, uno in capo alla Giudecca , ov'era un tità che si dà loro a mangiare .
MONZER LE BIAVE, V. MONZER. BIBIATAR, v. Lo stesso che BIBLAR.
monastero di monache , tutte dell'ordine BIBIEZZO , s . m. Indugio; Ritardo noioso
patrizio , che fu soppresso sotto il cessa- SEMENAR DE BIAVA , Seminare a biada
-- Campo imbiadato vale, Seminato a bia- O anche Tardità ; Pigrizia , Lentez-
to Regno Italico; l'altro che ancora sus-
da. za.
siste , sulla riva degli Schiavoni , ch'era
80 BIG BIG BIN

NO FINIR MAI CO STI BIBIEZZI , Menare il chiamasi Colui che tiene bigliardo per uso congius) Misura da vino , che appo nɔi
can per l'aia; Dondolar la mattea. de' giuocatori . equivale a due mastelli. V. CoNzo .
EL TOL EL FIA CO STI BIBIEZZı, Farebbe BIGLIARDO, 8. m. Bigliardo; Trucco a BIGORELO, T. Mar. V. BIGARÈLA.
disperar la pazienza; Stancherebbe l'a- tavola. Sorta di giuoco assai conosciuto ; e BIGOTA, s. f. Bigotta, T. Mar. Specie di
gio o l'indugio ; Egli è uno sfinimento , così chiamasi anche la Tavola dove si giuo- bozzello che ha dei fori in vece di puleg-
una morte. ca. V. BALA, BUSA, SPONDA, STECA, e MAR- ge , i quali servono per tesare le sarchia,
BIBIOSARIA, lo stesso che BIBIEZZO. CHIER. stragli e patarassi.
BIBIOSO, add. Tardo; Indugiatore - Det- ZOGAR AL BIGLIARDO , Giuocare al bi- 1 BIGOTA DE LA TROZA, Bigotta da trozza,
to anche per Pigro; Accidioso ---- Ser agio. gliardo o al trucco a tavola. dicesi Quella in cui passandovi una fune
Aspetta per moversi il baldacchino. FAR BIGLIARDO, Ambigliardare. detta Trozza bastarda , si stringe l' antenna
BIBITA, s. f. Bibita; Bevula; Bevitura. Così trovasi nell' Alberti di Bassano che dell'albero .
Bevanda, dicesi di Cose medicinali. vale Tener bigliardo per uso de' giuocatori . Bigolla a mandorla è Quella fatta con
UNA BONA BIBITA, Una buona bevanda; BIGLIETO , s. m. Viglietto o Biglietto , un foro quadrilungo .
Un buon bere. Lettera breve usata fra i non lontani. BIGOTISMO, V. Chietinezzo.
BICHIERON , s. m. Bellicone; Tonfano , BIGLIETO, Si dice da noi ancora per qua- BIGOTO , V. Chietin.
Vaso di vetro da bere, di vasta tenuta. Ca- lunque altra piccola carta scritta per me- BILBOCHÈ, s. m., dal Franc. Bilboquet,
licione alla tedesca . moria e simile, Bollettino; Cedola; Polizza Sorta di giuoco fanciullesco , detto da' Mi-
BICHIGNÒL, 8. m. Luminello, Quell'anel- e Polizzino. lanesi MIRABOCCHIA , che si fa con una specie
letto dove s' infila il luciguolo della lucer- BIGNÈ, s. m. (dal Francese Beignet che va- di calicetto di legno , dal cui mezzo pende
na. le Frittella) Così vien chiamata da noi una una cordicella alquanto lunga, alla quale è
BICHIGNOL DE LE AMPOLINE DA MESSA. Pip- specie di Frittelle di pasta tenera, condita annessa una palla , e questa slanciata vi si
pio o Beccuccio. con uova, butirro e zucchero , fritte nella va sotto col calice per raccoglierla ; e se il
BICHIGNOL DEI PUTINI , Cece, il membro padella con grasso di porco, e che divengo- giuocatore fa entrar la palla nel vaso del ca-
virile de' bambini. no gonfie. lice, ha vinto, se no, resta perdente.
BICÒCA, s. f. Stamberga e Stambergaccia BIGOLANTE (che suona Portatore del bi- È pure lo stesso che Belbochè , ed anzi
peggior. Edifizio o Stanza ridotta in pessi- golo; V. BIGOLO) s . m. Così qui chiamasi il molto più usitato e più comune a Vene-
simo stato. V. SORZÈRA . Facchino o la Femmina servente che por- zia.
BICOCA DE CASTELO, Bicocca e Biccicor- ta l'acqua dolce alle case col mezzo del- BILIBÀO , add. Voce ant. che vuol dire
ca, Piccola rocca in cima ai monti --- Br- l'arconcello, detto BIGOLO. Se il Bigolante Vile; Poltrone (forse dalla barb. Bilis per
COCA DE CASA IN CAMPAGNA, Catapecchia . è uomo, dicesi Acquaruolo o Acquaiuolo; Vilis) - No SE PEMO TRATAR DA BILIBA I,
BIDE, s . m. Voce d'uso dataci dal France- se femmina, Portacqua, essendo questa vo- leggesi nel poemetto della guerra de'Nico-
se Bidet. Arnese di moderna invenzione ce di gen. femminino. V. AQUARIÒL e POR- lotti e Castellani , che significa , Non ci
fatto a guisa di seggetta, di cui si servono TAQUA. facciam trattare da poltroni, da vili.
specialmente le donne per pulizia. BIGOLER, s. m. Vermicellaio o Pastaio , BILOSO, add. Bilioso, Stizzoso, iracondo.
BIFOLCO , s. m. Bifolco in buona lingua Quel Botteghiere che fa o vende vermicel- BILTRI, V. BLITRI.
vale Colui che lavora la terra. Nel dialetto li ed altre paste sec che . V. BIGOLI. BIMBI , s. m. Dindi. Parola colla quale i
corrisponde a Villano; Malcreato; Incivile; BIGOLI O MENUÈI , s . m. Vermicelli, si di- bambini quando cominciano a favellare ,
Scostumato; ed è Agg. ad Uomo di male cono Certe fila di pasta fatte a quella semi- chiamano i danari.
maniere. glianza, e che mangiansi colte come lasagne. BIMBİN, s. m. Grembialetto; Grembialino,
BIGA, s. f. Biga, T. Mar. Nome che si dà BARETA A BIGOLI, V. BARÈTA. Il traversino che portano davanti i fanciul-
ad alcune travi che posate al bordo della LASSARSE MAGNAR I BIGOLI IN TESTA , La- letti.
nave in coverta. vanno ad appoggiarsi ad un sciarsi schiacciar le noci in capo o man- In altro sign. Cece ; Uccellino, Il mem-
albero sotto la coffa , ove sono legate con giare la torta in capo, o cacare in capo. bro virile de ' fanciulletti.
forti trinche, a fine di fortificar l'albero, Lasciarsi soperchiare. BINA )
nel metter la nave alla banda per carenar- BIGOLO (coll' accento sull'i) LE xe tute BINAZZA ) s. f. Piccia, Quattro o più pani
la. Diconsi anche Bighe quelle travi, che DEL BIGOLO, Locuz. bassa che vale Tutto di farina di frumento attaccati insieme per
si metton fuori per li portelli de' cannoni l'utile è d'un solo; e s'allude ad un giuo- lato.
di coverta, per tesarvi nuove sarchie di rin- catore o altra persona fortunata che gua- Fil di pane, Tre pani attaccati insieme
forzo. dagni . per lo lungo Filare, dicesi in Toscana di
BIGARANI, s. m. Cacchiatelle , Sorta di BIGOLO ( coll' o largo ) s . m., che i Fran- più pani insieme attaccati per linea retta.
pane della qualità sopraffina, fatto a piece. cesi chiamano Palanche, e nel Dizionario BINDA, s. f. Benda , dicesi quel Velo che
piccolissime, o sia in varie porzioni bislun- francese italiano dell' Alberti si traduce cuopre il capo alle monache, e si chiama an-
ghe , debolmente attaccate insieme e più Spranga di legno per portar secchie pie- che Sacra benda.
gonfie e grosse verso le loro estremità. ne d'acqua. Arnese di legno curvato o ar- Benda parimente si dice ad una Striscia
BIGARELA, s . f. e per lo più BIGARÈLE ÎN cuato e qui usitatissimo , che bilicato sul- o fascia che avvolge il capo.
plur. Bigorello, Chiamasi le ripiegatura del la spalla serve per portar due secchie d'ac- BINDAR, v. Bendure, Coprir gli occhi con
cucito de' ferzi delle vele . V. FERZO. qua o simile ; sotto il qual senso potrebbe benda.
BIGATO , s . m. Bigatto e Bigalto'o, Ani- dirsi Bilico. Il Vocabolario Padovano del BINDE . s. m. Benda o Benduccio, Quella
maletto lungo, che sta sotto terra e rode le Patriarchi dice Arconcello da some. benda con cui altre volte si fasciava la fron-
biade. V. VERME. BIGOLON, add. Bighellone ; Bigollone e te per tener ravviati i capelli : che anche
• BIGATO,
Cosi chiamasi, nel discorso fa- Bigolone e vale Babbaccio, stolido, scimu- oggidì s'usa da alcuni la notte ; e chiamasi
miliare scherzevole, il membro virile. nito. ancora Frontale. V. Boxe.
BIGATI DEI CAVALIERI, Ninfa o Crisalide BIGONZA, s. f. lo stesso che Bigonzo, V. BINDÈLO, s. m. Benduccio; Fettuccia. V.
e Aurelia. Così appellasi il Filugello quan- OSE DA BIGONZA, V. OSE. CORDELA.
do è nel suo secondo stato , ch'esso tra- BIGONZO (colla z aspra s. m. Bigoncia. BINDOLAR, v. Ciondolare ; Penzolare,
scorre rinchiuso nel bozzolo. V. CAVALIE- Cattedra tonda da cui s'arringa e si parla Star pendente e sospeso in aria.
RI DA SEDA. al pubblico. Montar in bigoncia. BİNDOLO, s. m. Ciondolo. Cosa pendente .
BIGLIARDER , s . m. Francesismo. Così BIGONZO DA VIN, Bigoncio (dal lat. Bis BINDOLON, add, Ciondolone, Agg. ad uo-
ΒΙΟ BIR BIS 81
mo e vale Inetto , pigro, dappoco, infin- BIOTO, add. (coll' o stretto) Ignudo; Nudo; | BIRIÒTO, s . m. chiamasi fra noi, benchè
gardo. Ignudo nato. per motteggio o disprezzo, un Abitante di
A BINDOLON , Detto a modo avv. Ciondo- VIN BIOTO SCHIETO, Vino pretto; pretto Biri; e s'intende Feccia del popolo, e cer-
lone, o Ciondoloni, Per aria. sputato; scolato; schietto, Senz'acqua. to male a proposito ; giacchè in ogni tempo
BINETA, s. f. Cacchiatella, Sorta di pane VENEZIAN BIOTO , Venezianissimo , Ve- vi abitarono, e tuttora vi abitano persone
della qualità sopraffina, fatto a picce picco- ro Veneziano . V. VENEZIAN. civili, ben educate, e alcune anche nobili.
lissime. VILAN BIOTO, Vero villano . Dicesi per dis- BIRLO, s. m. T. antiq. Brio.
Bineta da tre, Fil di pane. prezzo od ingiuria. BIRO, s. m. T. di Mascalcia, Spavento . Spe-
Coppiette o Panelle o Picce, diconsi a PAN BIOTO, Pane scusso, vale Solo pa- cie di convulsione che viene a'cavalli, che
Pisa ed altrove i Fili di due soli pani. ne senz'altra vivanda. fa loro in andando alzare spropositatamen-
BIOLCA, s. f. Bifolca, o forse meglio Bubul- | BIRA, s. f. Birra, Liquore o Bevanda for- te le gambe.
ca o Bubulcata, benchè sieno voci disusate. te e vinosa, fatta con grani farinosi e con BIRO DE CAVELI, Ciocca di capelli; Trec-
Iugero, o sia Misura o spazio di terra quanto luppoli mediante fermentazione. cia.
può arare un paio di buoi. Corba, dicesi nel GRASPIA DE BIRA, Birretta, Vinello della BIROCHIÈTO , 8. m. Biroccino, Piccol bi-
Bolognese a Certa misura di terreno, ed al birra. roccio.
lavorio che si fa in un giorno con un paio Cervogia; Melichino; Sidro, sono Altre BIRÒCHIO )
di buoi. Nel Dizionario delle voci barbari- specie di birra. BIROZZO ) s. m. Biroccio o Baroccio ,
che del Du Cange si trova Bovata Terrae BIRÀR , v. Intirizzare; Intirizzire , Pati- Carretta piana a quattro ruote, con cui si
per una specie di misura di terra, cioè di re eccessivo freddo. fa viaggio .
Quanta terra possono arare due buoi in un BIRARİA, s. f. Bottega della birra. BISARIN, V. BIZARIN.
anno ; e Bobulca e Bovariata per corri- BIRARO, s. m. Birraio, dicesi a Colui che BISATA, add. Torbidiccio, Di mal umore.
spondenti a Bovata. fa o vende birra. OCHIO BISATA, V. OCHIO.
BIOLCO, add. Bifolco ; Villanaccio. V. BI- BIRBA , add. Birba ; Birbone , detto per BISATELO )
8. m . Anguilletta; Ciecolina;
FOLCO. agg. a Uomo, e vale Furbo e Fraudolen- BISATIN )
BIONDA, s.f. Legamento. Parte legamento- to. Fantino , dicesi di Uomo vantaggioso Ciriuola, Piccolissima Anguilla . V. BURA-
sa, bianca, robusta, che lega in alcuni luo- e che faccia professione di aggirare gli al- TÈLO .
ghi del corpo umano le cssa , e che gli tri, che anche si chiama Barattiere. Detto per agg. a Fanciullo, Cardelletto,
Anatomici chiamano Aponeuròsi . Espansio- ANDAR A LA BIRBA , Andare all' accatto fig. e vale Instabile, inquieto, che anche
ne membranosa d'un tendine. o alla busca; Andare all' accattolica dicesi Frugolo.
BIONDA, s. f. Bionda, Lavanda colla qua- BATER LA BIRBA O LA TRUSCA, Birbantare; BISATO, s. m. e ANGUÌLA, 8. f. Anguilla
le alcune femmine si bagnano i capelli per Birboneggiare ; Baronare ; Poltroneggia- detto già latinam. Anguilla, e da Sistem.
farli biondi — La Biondella poi, detta al- re; Viver da birba, Vivere limosinando co- Muraena Anguilla. Pesce notissimo , di
trimenti Centaurea minore , è un' Erba me ibirboni. corpo serpentiforme e viscoso, che trovasi
che cotta nella liscia fa pur biondi i capelli ; Birba, s. f. Dicesi anche da noi ad Una in mare, come nell'acque dolci.
e i Botanici la chiamano Gentiana Centau- specie di carrozza scoperta , che chiamasi Fra noi si distinguono diverse varietà di
rium. più comunemente Biroccio. V. Birochio e questa specie, e lor si danno nomi diversi
BIONDİN add. m . ) STERZO secondo l'età , la stagione, il sito ec. come
Biondetto e Biondello , BIRBADA o BIRBANTADA O BIRBANTARÌA, 8.
BIONDINA add. f. ) segue.
dim . di Biondo , Alquanto biondo, Biondo f. Birbonata ; Birboneria ; Guidoneria ; BISATO si chiama da noi tanto l'anguilla
anzi che no. Furfanteria; Monelleria, Azione indegna . fiumatica quanto la marina non oltrepassan-
È ancora famosa nella nostra Città e BIRBANTAR, v. Birbantare; Birboneggia- te il peso di tre libbre ; oltrepassandolo,
cantata la Canzone popolare che comincia re, Mendicare alla birba. si dice ANGUILA.
LA BIONDINA IN GONDOLETA, del bravo no- BIRBANTE , add. Birbante; Birbone; Bric- BISATO FEMENAL, corrotto da BISATO FIU-
stro poeta vernacolo Antonio Lamberti , cone. MENAL , che dovrebbe dirsi e che dicevasi
la quale trovasi nella collezione di poesie BIRBO, Vedasi BIRBÒN . nel secolo XVI, come si trova nelle Lette-
Veneziane stampatasi in questa Tipografia FAR EL BIRBO, Sbirbare o Sbirbonare , re del Calmo. La voce stessa manifesta
di Alvisopoli . Passar il tempo in ozio. che per BISATO FIUMENAL intendevasi l'An-
BIONDIZAR, v. Biondeggiare, Essere o ap- BIRBON, s. m. Birbone; Accattone; Palto- guilla fluviale o sia quella d'acqua dolce,
parir biondo, come sono le biade al matu- ne, Mendico che va limosinando. Pretende- ch'è assai più dilicata della marina, e che
rare si che Birbone derivi dal latino Vir bonus, chiamasi Anguilla gentile. Ora dicesi FE-
Imbiondare e Imbiondire, Far biondo. detto ironicamente. MÈNAL, per agg. a quell'Anguilla che ha
Rimbiondire, Farsi biondi i capelli con BIRBONADA, V. Birbida. il dorso nericcio e'l ventre bianco, e non
arte o Divenir biondo. BIRI, chiamansi varie calli o borghetti del- arriva al peso di circa tre libbre.
BIONDO, s. m. Lo stesso che BIONDA. Le- la nostra Città , posti nella parrocchia di BISATOTO , dicesi l'anguilla da una lib-
gamento. S. Canciano, e per la maggior parte abi- bra crescente sino alle due.
BIONDO, add. Biondo, Colore tra giallo e tati da persone miserabili . Il Galliccioli BISATO MARIN ed anche TESTON si chia-
bianco. non seppe dopo tante ricerche rilevare ac- ma Quello che ha del giallo sul ventre ,
FARSE BIONDI I CAVELI , Rimbiondirsi i certatamente la derivazione di questa voce e il dorso d'un fosco azzurro, e presso le
capelli. BIRI, che trovasi però in una vecchia crona- inserzioni delle pinne ; che ha la testa più
A L'ULTIMO BIONDO, Modo avv. All'ultima ca detta BIRIA; e tutt'al più sembra che in grande degli altri ; ch'è vagante per la la-
moda; All' ultima galanteria; Colpiù buon quel terreno fosse anticamente un canale guna e per le valli nell' estate avanza-
gusto o garbo. detto Bira o BRIA, che più non esiste, don- ta, al qual tempo d'ordinario si piglia.
BIONDÓN, add. Biondaccio . Nel vernacolo de la Contrada poi abitata traesse il nome. ANGUILA , si dice da noi Quella che ol-
Biondon è voce accresc. di Biondo, come se BIRIBIS, s. m. Biribisso. Certo giuoco di trepassa il peso di tre libbre. Quando l'An-
si dicesse Biondissimo, e si riferisce al co- fortuna, che si fa su apposito tavoliere ca- guilla è poi stragrande in alcuni luoghi,
lore de' capelli assai biondi. vando a sorte uno de' numeri o delle figu- come nelle valli di Comacchio, si chiama
BIONI , Lo stesso che ERBA BELADO- re del tavoliere. V. ZOGAR AL BIRIBÌS. MEGIORAMENTO .
JA. V. BIRICHIN. V. Berechin . BISATO, detto fig. per Agg. a Fanciullo
Boerio. 11
82 BIS BIS BIS
insolente , Fistolo ; Frugolo ; Nabisso, V. dolare colle gambe, Dimenar le gambe te- | BISEGAR, v. Frugare, Cercare tastando.
REBEGOLO. nendole in sospeso . BISEGAR IN SCARsela, Frugare o Cerca-
LOGO DA BISATI, Anguillaia, Luogo pan- BISCOLAR DE LA BARCA, Barcollare , Pie- re in tasca.
tanoso, dove si trovano molte anguille. gare or quà or là, come fa il naviglio nel- ANDAR VIA BISegando , Frugacchiare ,
Si dice metaforicamente BISATO anche al l'acqua. V. MAReselo . ch'è il frequentativo di Frugare , ma il
membro virile ; onde ne sorse la locuzione BISCOLARSE, V. ZOGAR AL BISCOLO. suo signif. diminuisce.
figurata La TAL VA A BISATI, indicante una BISCOLAR DEI DENTI, Crollare , Disordi- BISEGAR IN TEL FOGO , Stuzzicare il fuo-
donna di mal affare, che gira per la strada narsi dei denti ; e quindi Crollamento dei co, Frugacchiarvi con che che sia.
in traccia di merlotti. denti. BISEGAR DA PER TUTO, Rifrustare ogni
BISATI PAPALONI,, chiamansi da' pescatori BİSCOLO, 8. m. Altalena, Sorta di giuoco, canto , ogni cantuccio ; Por naso a ogni
le Anguille più grosse, perchè s'avvicina- ed è Un ondeggiamento fatto d'una tavola cesso.
no alla grandezza di quelle di Comacchio, sospesa fra due funi, su la quale siede una BISEGAR IN TEL CUOR , Muovere; Com-
stato papale. persona, e si fa lanciar avanti, e indietro muovere; Andar al cuore; Allettare; Sol-
CAGAR EL BISATO, è una maniera bassa ciondolando. leticare; Ricercare; Andar a sangue, a
famil. metaf. che si dice di qualche Fan- ZOGAR AL BISCOLO, V. ZOGAR . genio.
ciullo che di vispo e vivacissimo , diventa BISCOTÀDA , s. f. Biscottata . L'atto del BISEGAR IN TEL STOMEGO, Muover la bi-
ad un tratto tranquillo — A LE TANTE L'HA biscottare . le; Far venir la muffa o la senapa al na-
CAGÀ EL BISATO, Quel fanciullo è ora sga- BISCOTÀR, v. Biscottare, Cuocere il pa- so; Sentire un brulichio di dentro, Ecci-
rito, scaponito, sbaldanzito ; gli è final ne a modo di biscotto. tarsi.
mente uscito lo zurlo o il ruzzo del capo : BISCOTAR DEL SOL, Abbronzare , L' im- SE BISEGA, Si lavoracchia, Dicesi di chi
cioè È diventato quieto e tranquillo . L'ori- pressione che fa il calor eccessivo del sole s'adopra un qualche poco nell'arte sua.
gine della nostra frase è questa. I cavalli- su che che sia. BISEGHIN, s.m. Faccendiere o Faccendo-
vendoli maliziosi usano introdurre nel- ne, Chi volentieri s'intriga in ogni cosa,
BISCÒTI s. m. Vecchioni , diconsi i Che stuzzica i ferruzzi— Buon procaccino ,
l'ano de' cavalli mogi un' anguilla, il che li
rende siccome inquieti, così apparentemen- Marroni secchi. dicesi a Quello che s'ingegna per ogni mo-
te vivaci ; ma quando hanno evacuato l'an- BISCOTI DA BOLOGNA , Anseri , Castagne do di guadagnare. V. SBEZZOLIN.
guilla , tornano più mogi di prima. bislessate col guscio ed affumate , perchè BISEGHIN, detto per agg. a Fanciullo ,
SCAMPAR COME UN BISATO, V. SCAMPAR. si prosciugbino senz'altra cottura. Frugolo, Frugolino, Si dice per lo più de'
BISATO INDEVISÀ ,, s . m. T. de' Pesc. BISCOTI DA SOPA, T. de' Ciambellai, Can- Fanciulli che non istanno mai fermi.
Murena o Morena. Pesce di mare della fi- tucci, dicesi a Biscotto in fette di fior di BISEGHIN , s. m. T. de'Cacciatori , Pispo-
gura dell' anguilla , di colore tigrato , di farina con zucchero e chiara d'uovo , ri- la o Allodola di mare, Uccello detto da Si-
pelle liscia , buonissimo a mangiare ; che messo in forno perchè si prosciughi meglio stematici Tringla Cinclus , ch'è poco più
fu celebre e in grande stima presso i Ro- e prenda maggior sapore. grosso dell' Allodola cappelluta, cui a qual-
mani, che ne avevano de' vivai e gli alimen- BISCOTİN, s. m. Biscottino e Biscottello, che modo somiglia ; che dimora presso al-
tavano talvolta cogli schiavi . Questo pesce Pezzetto di pasta con zucchero, o altro con- le acque , e particolarmente nelle paludi
è raro a Venezia, non però in altri luoghi dimento, cotto a modo di bis cotto. mareminane.
dell' Adriatico. Linneo lo chiama Muroena INFIAMARSE EL BISCOTÌN, V.INFIAMAR . BISEGOLAR , v. Arrabattare, Ingegnarsi
Helena. BISCÒTO, s. m. Biscotto, Pane di frumen- di lavorare.
BISBÈTICO , add, Bisbetico ; Aromatico; to due volte cotto e molto asciutto. BISÈGOLO, 8. m. T. de' Calzolai, Busset-
Umorista; Fantastico; Stravagante; Agg. CASTAGNOLE DE BISCÒTO, Galette o Fo- to e Lisciapiante , Arnese fatto di bussolo,
a Persona di carattere inquieto ; Che ha le cacce di biscotto, Quelle cioè intiere che si col quale i Calzolai lisciano le scarpe.
lune a rovescio ; Più lunatico che i gran- cavano dal forno, che sono tonde e schiacciate. BISERA s. f. Pisellaio, Luogo dove si col-
chi. Molencine de bISCÒTO, Pezzetti di mol- tivano e germogliano i piselli.
BISCA O BISCAZZA , 8. f. Bisca e nel pegg. lica di biscotto: cioè Quelli che si staccano BISETO, s. m. Piselletto, Picciol pisello.
Biscazza o Biscaccia, Luogo ove si giuoca, eventualmente dalle galette. Riferito a colore; e detto aggett. Bigiccio
e dove si conduce qualche pollastrone, per BISCÒTO IN FREGOLE, V. FRISOPO. e Bigerognolo, Che ha del bigio, del cene-
fraudarlo e fargli il collo e metterlo in BISEBEGIO, s. m. (colla s aspra) Voce tri- rognolo.
mezzo. Quindi dicesi anche Scannatoio e viale, che si dice da molti del basso popolo EL XE UN POCO BISETO, Locuz. fam. È
Strangolatoio. per BESEVEGIO. V. un po' matterullo, Quasi matto, detto ad
BISCANTIERI, T. degli Architetti, V. Co- BISÈFE (A) (colla s aspra) A bizzeffe, cioè uomo -- È un po' cotticcio o alticcio, Un
VERTO. Abbondantemente . Largamente. Voce ve- po'ubbriaco.
BISCAZIER, (colla z aspra) s. m. Biscaz- nuta a noi probabilmente dall'uso che ave- BISIBILIO , s. m. Pissipissi ; Bisbiglio;
ziere o Biscaiuolo, Colui che frequenta la vano gli antichi Romani di segnare con due Bu bu, Suono basso cagionato dal parlar
Bisca , giuocatore di mestiere, vizioso . E ff i memoriali ch ' erano graziati : onde quel- molti in uno stesso luogo sotto voce.
dicesi anche Quegli che tiene la bisca per lo che conseguiva tal grazia diceva, Ho a- FAR BISIBILIO, Bisbigliare; Pispigliure;
conto proprio, l'Impresario. vuto la grazia a bis effe. Borboghare.
BISCHIZZO (DE), Modo avverbiale antiqua- BISEGADA, s. f. ) BISIGOLAR , v. famil . e frequentativo di
to , che ora diciamo DE SGAlembro , Di BISEGAMENTO, s. m. ) Frugata e Fru- BISEGAR, ma il suo significato diminuisce.
schiancio o stiuncio ; A sghembo, Di tra- gacchiamento, L'atto del frugare o fru- BISIGOLAR IN TEL CUOR, V. in BISEGAR.
verso. gacchiare. BISIGOLARSE IN TE LE RECHIE, Sturarsi
BISCOLADA, 8. f. ) Dondolata BISEGAMENTO DE STOMEGO, Commovimen- gli orecchi , Operazione che più comune-
; Don-
BISCOLAMENTO , s. m .) to ; Irritamento ; Brulichio , Movimento mente si fa col dito mignolo o con lo stuz-
dolamento, L'atto del dondolare . Tenten- interno. zicorecchi, per trarne il cerume. Grattarsi
nata; Tentennamento . BISEGAMENTO DE GUSTO, Razzolio di gio- il pizzicore degli orecchi.
BISCOLÀR , v. Dondolare e Dondolarsi , ia; Titillamento; Titillazione, Sentimen- BISINELA, s. f. Bagattella, detto per iro-
Muoversi in qua e in là ciondolando. Alta- to interno. Non saprei dirvi che razzo- Dia, e s'intende Cosa grande.
lenare, Giuocare all'altalena. V. BISCOLO. lio di gioia e di speranza mi sentissi cor- BISINELE! Ammir. Bagattelle ! Canche-
BISCOLAR LE GAMBE, Sgambettare; Don- rere per tutta la persona. ri! Zucche fritte ! Finocchi!
BIS BIS BIT 83
GHE N'HO AVUDO UNA BISINELA! Nebbi perare. Fu anche detto; La povertà è de- BISSAR v. Verrinare, T. Mar. Traforare;
una bagattella : cioè N'ebbi a ribocco, a statrice degl' ingegni, laddove la ricchez- Bucherare ; Foracchiare , e dicesi delle
bizzeffe. za gli addormenta. Brume che rodono e danneggiano le navi.
BISINFIO, add. Enfiaticcio; Gonfietto; Tu- FARE I SO BISOGNI, Far i suoi agi, Cacare. BISSETA O BISSÒLA ; 8. f. Bisciuola, Pic-
midetto. MALBIA O GRAMO CHI GA BISOGNO DEI AL- cola biscia.
BISLACO, add. Bislacco; Bisbetico; Stra- TRI, Chiper man d'altri s'imbocca, tardi BISSETE DE CAVELI , Anelli de' capelli ,
vagante ; Uomo a caso ; Inconsiderato ; si satolla. Quel riccio artificiale a forma spirale, che si
Un certo uomo così a casaccio; Cervello- EL SO BISOGNO, si dice talvolta a modo fa avere ad una parte de' capelli per orna-
ne bislacco; Uomo aromatico. avverb. ironicamente o in mala parte per mento.
CAMINAR DA BISLACO, Camminàr da av- Mollo; Assai, come i Francesi dicono As- BISSETA DA SCHIOPO, V. CAVASTRAzze .
ventato, contrario di Composto : com'è or- sez EL XE BRUTO EL SO BISOGNO, e vuol BISSO , s. m. Biscia, V. BISSA.
dinariamente il camminare de' montanari dire È brutissimo o Brutto quanto basta; ESSER FORTUNA COME UN BISSO , Locuz.
nella città, quasi vacillando. ed è maniera d'irrisione EL GA DA EL SO fam. Tirar diciotto con tre dadi, cioè Aver
BISLONGO, add. Bislungo; Oblungo. BISOGNO DE BOTE OVV. EL SO BISOGNO, detto maggior fortuna che si possa mai, che an-
BISNÒNO, s. m. Bisnonno; Bisavo; Bis- assolutamente, Gliene diede un buon car- che dicesi Cadere la buona fortuna in
avolo; Proavo. piccio o un carpiccio di que' buoni - EL grembo. V. FORtuna.
PARE DEL BISNONO, Arcavolo; Atavo; A- GA ADOSSO EL SO BISOGNO, per dire, Egli è BISSO, s. m. Voce che trovasi usata negli
tavolo. - NONO DEL BISNONO, Bisarcavo- appestalo o infranciosato. autori nostri vernacoli del secolo XVII.
volo - La femmina si dice rispettivamen- BISONTO, add. Bisunto; Strabisunto, In- Bisso, Tela finissima, molle e delicata, che
te Bisava o Bisavola; Arcavola; Bisar- triso, lordato di unto. ci veniva allora mandata dalla Morea.
cavola. BISÒTA, 8. f. V. Cesarela . BISSON, s. m. Biscione, Biscia grande.
BISO, s. m. Pisello comune; Pianta annua- BISSA, s. f. Biscia. Parlando di fanciullo vivo , usiam dire
le notissima, che si coltiva negli orti e ne' BISSA RANAROLA, Biscia acquaiuola, Sor- fam. EL XE UN BISSO, Egli è un nabisso o
campi, la quale si chiama da Linn . Pisum ta di biscia che vive nell'acqua e trovasi un frugolo, e vuol dire Non istà mai fermo.
sativum. I gusci che lo contengono si dico- specialmente dove sono le rane. Linneo la BISSONA, s . f. Chiamasi da noi una Bar-
no Baccelli o Gagliuoli. chiama Coluber Natrix. chetta leggera, a guisa di battello, a otto
Intrigår i bisi, V. Intrigår. CHI DA E TIOL GHE VIEN LA BISSA AL CUOR, remi, che s'addobba sfarzosamente all' oc-
BISO, add. Bigio; Cenerognolo, Agg. di co- V. in DAR. casione delle regate o di altre pubbliche
lore simile alla cenere. GH'È LA BISSA SCONTA, Dentro è chi la comparse, per andare in corso. V. BALO-
ESSER UN POCO BISO, detto a uomo, Mat- pesta, Prov. e s'usa Quando noi crediamo ΤΙΝΑ.
terullo, Alquanto matto, cioè Allegro. che l'interno di chi al di fuori mostra sa- BISSONA, dicesi poi per motteggio ad una
BISOGNAR, v. Bisognare; Abbisognare; nità e letizia , non corrisponda all'esterno. Donna impennacchiata, perchè le Bissone
Venir bisogno; Esser d'uopo, Esser gio- LA BISSA GA BECA EL ZARLATAN, Locuz. sono ornate ancora di pennacchi.
coforza. Metaf. L'uccellatore è rimasto preso alla BISTÈTO, s . m. Matassina, Piccola ma-
BISOGNA CHEL GHE VOLESSE BEN, Con- rugna ; L'ingannatore è rimasto a piè tassa. V. BISTO.
vien credere o supporre o È a supporsi dell'ingannato ; Il pulcino sallò in capo Bistèto de seda, Trafusola o Trafusolo,
che le volesse bene. alla chioccia; La Bertuccia ne porta l'aç- Piccola matassa di seta, che i Setaiuoli met-
BISOGNA VEDER, V. Veder. qua . tono alle caviglie per nettarla e ravviarla.
BISOGNETO , 8. m. Bisognino , Il poco OGNI BISSA GA El so velèn, Non è sì pic- Matassina di seta.
necessario. ciol pelo che non abbia l'ombra sua. BISTETO DE CORDE DA VIOLIN, Gavelta,
FARGHE EL SO BISOGNETO, Far l'occor- METERSE LA BISSA IN SEN , Allevarsi la Matassina di corde di minugia.
rente, c'oè Tutto ciò che bisogna, ma sen- serpe in seno; Pagar il boia che ti frusti. BISTO, s. m. Matassa, Quantità di filo av-
za eccesso. volto sull'aspo o sul guindolo. Nel Trivi-
BISSA DE FOGO ARTIFIZIAL , Serpentello ,
BISOGNO , s. m. Bisogno; Occorrenza , o T. de' Razzai. giano dicesi MADASSA.
anche Necessità; Angustia; Fovertà. Bisse dei Legni, T. Mar. Bruma o Tere- ROMPER O IMBROGIAR I BISTI, detto fig.
A UN BISOGNO, detto avv. A un bisogno dine, Specie di conchiglie poste da' Siste- Guastar i disegni; Sconciar le feste; Rom-
Aun bel bisogno, e vale Forse, Per av- matici nel genere delle Teredini, e chiama- per l'uovo nel paniere; Romper o Gua-
ventura. star l'uovo in bocca.
te da Linneo Teredo navalis , le quali per-
AVER EL SO BISOGNO, Aver l'occorrente forano i legni che stan sull'acqua e vi s'in- BISÙ, s. m. dal Francese Bijou, e vale Ga-
ola tornata di casa, cioè l'abitazione e il ternano. V. ROSEGAR. lanteria o Gioia. Piccolo mobile prezioso
vitto necessario. GO UNA BISSA CHE ME RODE EL CUOR , Ma- ricco
· e gentile, finamente lavorato.
CHI GA BISOGNO SE SBASSA, Chi ha biso- niera fam, metaf. Ho un certo rodimento , Dicesi anche EL XE O LA XE UN VERO
gno s'arrenda, cioè Si umilii e si racco- detto pure fig. che vale Ho una inquietu- BISÙ, e vale È un bell'uomo o una bella
mandi. Abbassati e acconciati per dire dine, un cruccio interno. donna elegantemente vestita e di trallo
Pur che tu acconci i fatti tuoi non ti curar
BISSA, add. T. Mar. Verrinato, cioè Tra- gentile e compitissimo.
di abbassarti e umiliarti . forato o Bucherato dalle Brume. V. BISSE. BISUTARIA, 8. f. Voce francese , Minute-
DA BISOGNO TUTO È BON, A tempo di ca- BISSABOVA, s . f. Bisciabova; Uragano; ria o Minutaglia, Mercanziuole di lusso .
restia pan veccioso; A tempo di guerra Nembo; Procella; Scionata ; Turbine; Gi- Quindi chiamasi Minutiere quell' Orefice
ogni cavallo è buono; Nelle scarsità biso- rone di vento. Tempesta orribile e violen- che fa di cotesti lavori. V. CHINCAGLIER.
gna torre quel che si può avere. ta pel contrasto di più venti. BITA, s. f. Bitta e più comun . Bitte, nel
EL BISOGNO FA CORAGIO, Il bisogno può BISSACA, e BISSAČO, Bisaccia e Bisac- numero plur. T. Mar. Grossi pezzi di legno,
più che la vergogna. Dicesi ancora, La ca, quasi Due sacca. piantati a guisa di colonne nelle due bande
fame caccia il lupo dal bosco. BISSACHE DA FRATI, Sacche, e nel singo- della nave per darvi volta e cazzare, o as-
EL BISOGNO INSEGNA, Il bisogno fa pro- lare Sacca, Quelle dei Frati mendicanti. sicurarvi alcune manovre. Bitte per gli a-
d'uomo. Il bisogno o Il bisognino fa trot- BISSACA DE LANA, e simili , Guscio e In- manti di maestra e trinchetto . Bitte per
tar la vecchia. Bisognino fa l'uomo inge- voglia, Si dice de' sacchi , delle involture le scotte di gabbia e parrocchetto ·--- Bit-
gnoso. Il mangiare insegna a bere. Il far di lana, cotone, ec. tarella, vale Piccola bitta — Bittone, Gran
insegna a fare. Necessità costringe all' o- BISSACAR, V. V. IMBISSACAR. bitta.
84 ВО BOB ВОС

STRAMAZZO DE LE BITE, Traverso delle V. sotto. Dicesi ancora. Andar messere e BOBO, s. m. Voce fanciullesca o detta per
bitte, Pezzi di legname, ne' quali sono in- tornar sere. vezzo, e vale Bue o Cavallo.
cassate le bitte della scotta. CO XE SCAMPA I BO , SERAR LA STALA, A ANDAR A BOBO, Andare a cavalluccio; ed
BITAR, v. Abbittare, T. Mar. vale Dar vol- usanza di villan matto, che dopo il danno è un giuoco fanciullesco , che consiste nel-
ta alla gomona sopra le bitte, quando si è fa patto. Serrar la stalla , perduti i l'andar a cavallo d' un legno.
dato fondo all'ancora . buoi, Prov. e vale Cercar di evitare il BOCA, ' s. f. Bocca. Parte del corpo animale .
BITÒNI, s . m. Bittoni, T. mar. Due gros- danno dopo ch'è già seguito. A quella degli uccelli dicesi Becco.
si cilindri di quercia, che stanno sulla pro- CAVAR UN PELO A UN BO , Egli è come Bocca si dice all'Apertura di molte cose,
ra della nave verticalmente, fermati anche cavare un pelo al bue , Quando si vuol come di pozzo , sacco, vaso arme da fuoco
sull'inferiore coperta . mostrare la spesa o il danno essere tanto etc.
BIVACAR, v. Voce usata da' militari, Sere- piccolo in ragione di chi ha da far la spe- * BOCA. BOCA CHE VUSTU. Frase indicante
nare, ch'è pur termine militare, Dormi- sa, che colui non lo sentirà. gran copia e varietà di buoni e saporitissi-
re a ciel sereno . A Padova chiamasi Bo il luogo dov'esiste mi cibi, da non poter bramarsi di più o
BIZARIN , s. m. Agnelletto. I Chioggiotti l'Università , ed anche l'Università stes- di meglio. Ed usasi anche figuratamente ,
dicono BEZERIN, che più s'accosta alla vo- sa. intendendosi di canti e suoni e di checches-
ce * radicale Belare, da cui sembra derivata. | BOÀRA, s . f. La Moglie o Femmina del sia.
Così chiamasi un uomo, la cui moglie Boaro , Boattiere, Bifolco, la quale sugli BOCA DA DENONCIE SECRETE , detto fig.
è od è stata ad esso notoriamente infe- esempii di altre consimili voci e così forma- Bocca svivagnata, Larga.
dele . te, dec poter dirsi Boara o Boattiera . BOCA DA SCARPA ROTA , Bocca storta o
BLATERAR, v. Voce latina usata però nel BOARIA, s. f. Proquoio e Procoio , dicesi bieca.
vernacolo dalle persone colte, Gracchiare, a Quantità di bestie bovine. Bovile che BOCA DESCUSIA O DA CULO DESCusio, Sboc-
che vale Parlare assai e senza bisogno e vale Stalla da buoi, potrebbesi dire fig. cato ; Linguacciuto; Cronaca scorretta ;
con vana malignità. Vi corrispondono Chiac- FAR BOARIA IN CASA, Far di sua mano, Largaccio di bocca, Agg. a uomo Sgo-
chierare, Avviluppar parole senza conclu- Far lavorar i campi senza affittarli. lato dicesi a Chi ridice facilmente le cose,
sione; Cicalare e Cinguettare, Parlar trop- BOARINA, s . f. T. degli Uccellatori, Boa- Ciarliero.
po e stucchevolmente. rina o Cutrettola e Codizinzola . Uccellet- BOCA LARGA, Bocca svivagnata ; Bocca
BLATERON , s. m. ( dal latino Blatero, to noto , che frequenta i prati dove sono da mangiare i fichi piattoli; Bocca di for-
onis) Gracchione ; Gracchiatore ; Chiac- animali bovini al pascolo , ov'esso pur si no. - Sboccato; E come l'orciuolo del po-
chierone; Cicalone. pasce di que' vermetti ch' escono al calpe- vero, cioè sporco e sboccato.
BLITRI, ed anche BILTRI, s. m. Detto per stio di questi animali. Linneo lo chiamò BOCA SENZA DENTI, V. SDENTA.
agg. a uomo Babbuino; Babbione; Dappo- Motacilla alba. BOCA STRETA , Schifa 'l poco, Dicesi di
caccio; Dappocucciaccio; Signor di mag- BOARO , s. m. Boaro ; Boatliere; Bifolco, persona che artatamente faccia la contegno-
gio; Signor da burla Non vale un lu- Guardian de' buoi. sa. Bocchin da sciorre aghetti, si dice di
pino, una lisca, una sorba , un corno , BOAROLO , ( coll'o stretto ) s . m. Bifo'- Bocca stretta e forzatamente serrata, come
una buccia o fronda di porro; Non val chetto. per lo più sogliono tenerla le femmine le-
niente E' non ha tanto caldo che cuoca BOAZZA, s f. Bovina e Buina, Sterco di ziose. Far bocca d' ucchiello.
un uovo, Non ha veruna autorità -- Mini- bue. Meta ( coll' e stretta ) dicesi Quello BOCA DE DAMA, Bocca di dama, Una spe-
strello, Piccol Ministro Scalzagatti sterco che in una volta fa l'animale. cie di pasta dilicatissima, la cui sostanza o
Pelapiedi, Uomo vile - Mocceca o Len- BOAZZA, T. fam. Aggiunto a Femmina, polpa è di mandorle , zucchero e tuorli
dine, persona abbietta e da poco. Buessa e vale Ignorante, Sciocca. d' uova .
Dice l'Abbate Parini nel suo discorso BOAZZO, add. Buaccio; Bue ; Babbuasso ; BOCA DEL CANON, V. CANÒN.
sulle caricature : Questi avea ridotto ogni Babbaccio, vale Sciocco, Materiale, e dice- BOCA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO.
coșa al blitri: cioè a piecolissime cose. si a uomo . BOCA DEI GRANZI, SCARPIONI, GAMBARI, etc.
BLÒ, o0 BLU (dal franc. Bleu o sia dal bar- BoAzzo , nel parlar fam. dicesi ancora Forbici e Becca, Le branche con cui essi
barico Bluet) Turchino; Azzurro; Celeste, nel sign. di Mal creato ; Incivile, Che non afferrano la preda - Bocca delle chiocciole,
Aggiunto di colore mezzano tra l'acqua e ha creanza. dicesi pure da' Naturalisti Quell ' apertura
l'aria. • onde l'animale sbuca fuori per operare se-
· BOAZZO , Lo stesso che Asinaccio ,
SANGUE BLO, detto per ischerzo e famil. screanzato. condo la natura.
s'intende Sangue di stirpe nobilissima , BOAZZÒN , add. Babbaccione , acer . di BOCA DE LA FORNASA, Bocca o Abbocca-
che vanti molti secoli d'incorrotta nobiltà. Babbaccio. toio.
BLOCA , s. f. dicesi da molti della bassa BOBA, s. f. Bobba; Marcia; Putredine. BOCA DE LA NAVE , Bocca o Boccatura,
gente per Bloco, L'assedio alla larga. V. BOBA dicesi in gergo de' nostri Prigio- dicesi la Larghezza della nave CHIAPAR
ABLOCO. nieri, per Minestra ; ma intendesi Quella AQUA DA LA BOCA, V. CHIAPAR .
BLONDA , s . f. Blondina, T. di Commer- comune delle carceri. Boca de la rede, Entramento ; Entrata,
cio, Specie di Merletto di seta lavorato in BOBA DEI OCHI, Cispa e Tonnina, Umo- La parte anteriore della rete, per cui entra
varie guise. re schifoso che cola dagli occhi - PIEN DE il pesce .
BO, s. m. Bue e Bove, Toro castrato, che BOBA, Cisposo. BOCA DEL FIUME, Foce o Bocca del fiume,
da Linn. si chiama Bos Taurus - V. VACA, SI EL SE PONZE, GHE VIEN FORA LA BOBA, cioè Dov' esso termina.
VEDELO, SORAN, CIVETO, TORO e MANZO. si dice d' un uomo mal sano, la cui gialla BOCA DEL FORNELO , Braciaiuola, La ca-
METER EL CARO AVANTI I BO , V. CARO carnagione e pessima cera lo fanno presu- vità sotto la graticola del fornello, per cui
sust. mere molto ammalato e di corpo fracido. si cava la cenere caduta.
ANDAR DRENTO PER EL BO E VEGNÌR FORA L'è `pien de boba vale È zeppo di morbo BOCA DEL STOMEGO , Forcella dello sto-
PER LA VACA, Andar vitello o giovenco e celtico, è sifilitico all' eccesso. maco o Arcale del petto.
tornar bue. Si dice fig. di Chi dopo essere BOBA , s. f. T. de' Pesc. Boga. Pesce di A BOCA STRETA, detto avv. A bocca stret-
stato allo studio in qualche università, tor- mare del genere degli Spari, detto da' Si- ta o A mezza bocca, ed intendesi del Parlar
na a casa ignorante . È modo scherzevole stem. Sparus Boops. Esso ha gli occhi as- perplesso o timido o rispettoso.
anzi che no , derivato dall' uso vigente a sai grandi ; i Greci lo chiamano Boops, che AVER BOCA CHE VUSTU, Aver la pera mez-
Padova di chiamar Bo quell' università. vuol dire Occhio di bue. za, Essere in felicità, in abbondanza. Aver
BOC BOC BOC 85
latte di gallina; Aver uova e pippioni ; una cosa di bocca d'uno o Dirla per boc- coverta delle navi per discendere a basso
Aver tre pani per coppia. ca d'uno, vale Saperla da altrui. - Battiporto, dicesi anche alla Parte per
AVER BOCA DA FREVE, NO AVER VOGIA DE PORTAR PER BOCA, Lo stesso che MENAR cui si entra nella nave.
onente, Al gusto infermo ogni buon cibo PER BOCA, V. MENAR. MASTRE DE LE BOCAPORTE, Mastre de boc-
annoia. Chi ha guasto il palato, il mele SCAMPAR DA LA BOCA, Uscir di bocca, vale caporti, si dicono alcuni legni rilevati so-
gli pare amaro. Venire o Scappar detto inconsideratamente. pra la coverta all'intorno de' boccaporti, a .
BOCA FRESCA, Esser o Aver buona bocca, SE GHE NE PARLA A MEZA BOCA , Se ne fine che l'acqua che si sparge in coverta |
Essere abboccato; Essere di buona bocca, buccina, cioè Se ne va dicendo riservata- non caschi a basso.
dicesi di Chi è di assai pasto e mangia di mente e con riguardo. Ce n'è qualche vo- TRAVERSO DE LA BOCAPORTA, Traversino
tatto. Pigliare il pollo senza pestare, si ce o sentore. de' boccaporti, Pezzi di legno; indentati
dice dell' Esser sano e mangiar con grande SE GHE NE PARLA A PIENA BOCA , Se ne negli occhi laterali de' boccaporti .
appetito. parla liberamente, Se ne bucina , Se ne BOCARDELO )
8. m. T. de' Pescatori val-
CHIAPAR CO LA BOCA, V. CHIAPAR. trombetta, Se ne dice per tutti i canti. BOCARIN )
FAR BOCA DA RIDER, Sogghignare; Sorri- SERAR LA BOCA A QUALCUN, V. SERAR. ligiani, Bocchetta, Apertura che fassi nel
dere; Far bocca da ridere. SPALANCADA DE BOCA, V. SPALANCADA . lavoro della cogolaria, per cui entra il pe-
Far boca da pianzer, Far greppo o Rag- STAR A BOCA VERTA, Stare a bocca aper- sce in un ricetto o camera. V. VÒLEGA.
grepparsi; Far la bocca brincia. ta, Ascoltare attentamente. BOCARIÒI DEL FORNO, V. FORNO.
FAR BOCA STORTA O LE BELE BOCHE , Far TEGNIR A BOCA SUTA, Tener altrui a den- BOCARIOLA DEL CAMİN , s . f. Fum-
bocca bieca. Fare scorci di bocca, il che si ti secchi, Non gli dar nulla. maiuolo; Fumaiuolo; Fummacchio; Fu-
fa da alcuni cantando. TOR FORA DE BOCA, Diboccare, Trar fuo- macchio, Quella parte della rocca del ca-
FAR LA SOPA IN BOCA, Far la zuppa se- ri della bocca. mino per cui esala il fummo.
greta, Farsi facili le cose forse difficili. TUTE LE BOCHE xe sorele. Tutte le boc- BOCARIOLE DEI MURI, Sfogatoi , si chia-
FAR LE BRUTE BOCHE, Far bocche ; Far che sono compagne . mano alcuni Vacui che i Muratori lasciano
muso; Coccare, È aguzzar le labbra inverso BOCA DA SCAFA, V. SCAFA. nelle grossezze de'muri, acciocchè per es-
uno in segno di dispregio, a guisa della ber- MAGNAR BOCA CHE VUSTU, V. MAGNAR. si possano traspirarne i vapori che si gene-
tuccia. BOCA IN CAO, s. f. T. de ' Pesc . Pesce che rano sotto i muri.
FAR LA BOCA DA PAPOLO, V. PAPOLO. nell'Istria dicesi CHIACHIA, Uranoscopo, Pe- BOCARIOLE, Lo stesso che PAChièle, V.
IMPENIRSE LA BOCA PARLANDO , Empiersi sce di mare chiamato da Linneo Uranosco- BOCAROLI DE SAORNA, 8. m . T. Mar.
la bocca, vale Parlarne strabocchevolmente pus scaber. Il suo corpo è d'una osserva- Stella, Quell'incavatura ch'è fra i ginocchi
e con piacere. bile stravagante figura; la sua bocca è gran- e la colomba, e per cui l'acqua può scor-
Impenir un vaso SIN A LA BOCA, Abboccare de e posta al di sopra della testa, onde pre- rere agevolmente dalla prua alla poppa.
un vaso, Riempierlo sino alla bocca. se il nome vernacolo che vuol dire Bocca BOCASSIN, s. m., detto anche MEZA TON-
i LAVARSE LA BOCA DE QUALCUN, Vantarsi in testa. Parimente al di sopra della testa DA, Sorta di veste o abbigliamento di alcune
di checchè sia. E intendesi A pregiudizio di fornita di barbiglioni, stanno gli occhi: dal nostre donne volgari, e specialmente delle
aleuno. Chioggiotte, quando escono di casa, alla ma-
che gli è derivato il nome Uranoscopus,
LA BOCA VOL DIR LA VERITÀ, Tal si burla, cioè Guardante il Cielo. La sua coda è niera della TONDA (V.), il quale consiste
che si confessa, e vale Che alle volte sotto cilindrica. in un grembiale agiato, per lo più di tela
apparenza di burlare, si dice la verità. BOCAL, s. m. Boccale, Vaso di terra cotta lina, al didietro allacciato alla cintola e rim-
METERSE ALLA BOCA QUALCOSSA, Abboccare notissimo. boccato sul capo , onde possono ricoprirsi
la zinna del fiasco o della tazza. MEZZO BOCAL, Mezzetta o Metadella, Va- anche il volto e ripararsi.
NO RECORDARSE DAL NASO A LA BOCA, Non so ch'è la metà del boccale. Abbiamo nel Dizionario enciclopedico del-
tener a mente dalla bocca al naso, Esser BOCAL DA PISSO O DA ORINA, Orinale e l'Alberti Boccacino per Tela dov'entra del-
di memoria labilissima . Pisciatoio. la bambagia; e nel Du Cange le voci bar-
NO VERZER BOCA, Non aprir bocca: Non BOCAL, detto per agg. ad uomo, Stivale; bariche Boccassinus o Bocassinus per Spe-
fatare; Non dar fato; Non alitare; Non Cotale; Babbeo; Babbuasso; Minchione. cie di tela bambagina o lina.
1 far verbo. RESTAR UN BOCAL, Restar di sasso; Ri- BOCAÙRA, 8. f. T. de'Gettatori de' metal-
ONOR DE BOCA ASSAE VAL E POCO COSTA, manere uno stivale, Rimanere stordito . li, Sfiatatoio, Quell'apertura che vien la-
Onesta di bocca assai vale, ovv. assi gio- BOCALÈR, s. m. Vasellaio; Vasellaro; Va- sciata da' gettatori stessi nelle forme. V.
va e poco costa, Modo prov. per dire, che saio; Stovigliaio, Facitore o Venditore di RESPIRO.
L'onore che si fa altrui con parole non co- vasi e propr. di quei di terra, come di sto- BOCAZZA, V. BOCCALONA .
sta nulla e può giovare -- Abbassati e ac- viglie, e simili . BOCHÈ, s. m. dal Franc. Bouquet, Maz-
conciati, per dire, Pur che tu acconci i BOCALINA , s. m. o SPORTÈLA . Così noi zo e Mazzetto; Mazzolino o Mazzocchio,
fatti tuoi, non ti curar di abbassarti e umi- chiamiamo una Specie di orinaletto bislun- Mazzo di fiori di varia sorte e ben dispo-
liarti.
go , avente il manico ad uno de'capi, ad sti, intrecciate con erbe e foglie odorose
EL PARLA PERCHÈ EL GA LA BOCA, V. PAR- uso delle donne. Finteria, T. de' Giardinieri, Quella ver-
LAR.
BOCALONA O BOCAZZA, s. f. Boccaccia; zura che si aggiunge ad un mazzo di fiori
Parlar per boca d'altri, Favellare co- Bocca svivagnata, vale Eccedentemente per farlo più vago e fornito .
me gli spiritati : dicesi di Coloro che fa- larga. V. BOCHÈA. FAR DEI BOCHE, Ammazzolare.
vellano senza intendersi , come fanno gli Detto per agg. a Femmina, vale CHIA- È pure lo stesso che BILBOCHE , ed
spiritati, cioè per bocca d'altri. COLONA, V. anzi molto più usitato e più comune a Ve-
Quel che go in cUOR , GO IN BOCA, Il mio BOCÀME , s . m . T. de ' Gettatori de’carat- nezia.
labbro non mentisce i sentimenti del cuo- teri. Coda. Quella parte del metallo che BOCHÈA, s . f. Boccaccia, Boca grande e
Te, e vale, Dico la verità. ha riempiuto il guscio della forma da get- mal fatta.
RESTAR A BOCA SUTA, V. RESTAR. tar caratteri, e che come inutile si stacca BOCHEA GRANDA DA UNA RECHIA a l'altra,
RESTAR BONA BOCA , Rimanere a bocca
poi dalla lettera quando questa è fusa. V. Bocca di fogna da dar ripiego a un lin
dolce, cioè Consolato, come con cibo soave BAVA. di mele cotte come fu detto.
in bocca.
BOCAPORTA, s. f. T. Mar. Boccaporto, BOCHEA si dice per s. f. Bocca sviva- `
SAVER UNA COSSA PER BOCA D'ALTRI, Saper Nome di alcune aperture che sono fatte in gnata, Larga. V. BOCA.
86 BOC BOC BOE
BOCHÈTA , s. f. o BOCHIN 8. m. Bocchina dello; Brano; Scampolo — TABǹro de Cen- BOCONAE DA PRETI , Locuz. fam. , Buon
e Bocchino o Boccuccia e Boccuzza, Pic- TO BOCONI, Tabarro di cento scampoli. boccone o Boccon ghiotto ; Ghiottornia,
cola bocca. Dicesi anche Bocchetta, ma pur BOCON CURA O DA STRUPIAI, OVV. UN BON Vivanda squisita.
.
si usa per Imboccatura. BOCON, Boccon ghiotto, scelto, squisito; Boc- Go dà anca mi UNA BOCONADA, parlando-
BOCHÈTA DE LA CAMISA , Sparato, L'a- cone da non rifiutare ; Camangiare ap- si di donna che fa copia di sè per danaro,
pertura della camicia sul petto. Gala e nel petitoso ; Vivanda regalata. Vivanda ap- vale La godei anch'io una volta.
dim. Galina , dicesi Quella specie d'orna- petibile -- VOLÈR EL BOCÒN CURA, Volere BOCONADİNA, 8. f. Morsello ; Morsellino,
mento di tela finissima, che mettesi allo la pesca monda , detto fig. cioè L'utile dimin. di Morso.
sparo delle camice da uomo, che in alcuni senza fatica . BOCONCİN, 8. m. Bocconcino; Bocconcel-
luoghi d'Italia si chiama Digiuna. Dicesi UN BOCÒN DE DRITO o de furbo, Un fur- lo ; Morsello e Morselletto, Piccolo bocco-
anche Lattughe, per essere increspata qua- bo in cremisi. V. Boconcin e Dretòn. ne.
si a foggia di Lattuga. BOCÒN O POMO D'ADAMO, Pomo d'Ada- BOCONCIN DE MEDICAMENTO, V. BOCONI DE
BOCHETA DE LE PORTE, Bocchetta o Scu- mo, Prominenza nella parte anteriore del SPECIARIA, in BocÒN.
detto, Piastra di metallo anche traforata, collo, che fu anche detto Nocciuolo della BOCONCIN DA INESCAR L'AMO, V. ESCA.
che serve d'ornamento al foro della serra- pesca d'Adamo. BOCONCIN DE PAN , Morso o Morsello di
ratura degli usci. BOCONI DE SPECierìa, Pillole, bocconci- pane.
BOCHÈTO, s . m . o anche BOCAGINE, Ter- ni o Bocconcelli e Morselletti, diconsi co- BOCONCIN CHE FA VOGIA , Buona o Bella
mini usati nel contado verso Padova, per munemente da' Medici in sign . di Pillole. roba STO BOCONCÌN CURA NOL LO SPAPO-
indicare una Specie di malattia delle Pe- Bocconcelli di cassia o di polpa di cassia. LARA, Non mangerà si bianco pun per
core ; ed è una specie di Erpete, che attac- BOCONI ROBAI, Opera fatta a tempi ru- cerlo. Detto fig.
ca il loro muso, e specialmente gli angoli bacchiati; Rete del barbiere, Dicesi d'o- UN BOCONCIN DE FURBO, Monello; Fante
della bocca, con creste pruriginose, le qua- gni lavoro che si faccia quando si è disoc- della cappellina , Astuto e malvagio. Ba-
li portano difficoltà di masticare. Questo è cupato da cose importanti. gnato e cimato ; Bambino da Ravenna;
un male contagioso. BOCÒN CHE GHE FA POCO PRO, È un mal` Fantino; Maliziato; Mascagno.
BOCHIN, s. m. In signif. di Piccola bocca, boccone quel che affoga, e vale È cattivo DARGHENE UN BOCONCIN O UN BOCÒN, Dare
V. BOCHETA. quel guadagno che cagiona maggior danno. una lunga, vale Intrattenere alcuno senza
BOCHIN DE LA LUME, Beccuccio, Quel ca- EL MEGIO BOCON XE EL FIEL . Più ama- spedirlo e non venire a conclusione alcuna.
naletto sporto e adunco a guisa di becco , ro che 'l fiele , dicesi metaf. di Persona BODAI, s. m. e f. Voce fam. (che i Mila-
che porta il lume . VIDA DEL BOCHIN, Lu- cattiva e vale Cattivissimo. nesi dicono Bodee) Trippone o Buzzone,
minello, L'anelletto di metallo dove s'in- A BOCONI, A boccone; A pezzi; A brani; Colui che ha grossa pancia - Tangoccio,
fila il lucignolo. A brandelli, Stracciato ― Cascar a bra- dicesi di chi per soverchia g assezza appa-
Bochin de le bozZETE, Beccuccio, Quel- ni, Detto delle vesti logore. risea goffo Pentolone, dicesi ad Uomo
la cannella per cui si versa il liquore. BOCÒN PER BOCON, A boccone a boccone; grasso, che difficilmente si muove ---- Boz-
BOCHIN STRETO (parlandosi di Bocca) Boc- A pezzo a pezzo. zacchiuto, a Persona piccola sproporzio-
chin da sciorre aghetti — FAR EL BOCHÌN, CHIAPAR LE RANE A BOCÒN, Pigliar i ra- nata.
Sorridere ; Sogghignare ; Far un ghi- nocchi a mazzacchera o al boccone. Riferito a Femmina, direbbesi Tangoc-
gnetto o ghignettino, un risolino - -In al- FAR DEI BOCONI , Abbocconare, Partire cia; Bozzacchiona; Buzzona e Pentolona.
tro signif. Far il bocchino , La bocca in piccole parti siccome sono i bocconi o a V. BOTA CANDIOTA, DAMEGIANA SENZA COLO
auzza. guisa di bocconi Abbocconare , dicesi e FIASCO IMPAGIA in BOTA , DAMEGIANA e
BOCHIZAR , v. Boccheggiare, Muover la pure per Prender una cosa in un sol boc- FIASCO .
bocca in morendo ; e dicesi de' pesci, degli cone Abboccare è proprio de' Cani o di BODIN, s. m. Nel Vocabolario Milanese-Ita-
animali da terra, degli uccelli , ed anche altri animali presti e forti di bocca. liano trovasi registrato per corrisponden-
degli uomini. I BONI BOCONI COSTA, V. COSTAR . te Puddingo. Vivanda dilicata e comune,
BOCOLA (coll'o largo) s. f. T. antiq. Boz- TOR EL BOCON, detto fig. Pigliar l'im- che si fa in più maniere. La voce Puddingo
zolo, ed è quello de' Filugelli. beccata; Pigliar l'ingoffo , vale Lasciarsi (tratta dall' Inglese Pudding) è usata dal-
BOCOLA, detto in T. de' Pettinagnoli, V. corrompere da doni e presenti; che anche l'Algarotti in una sua lettera all' Abbate
BUCOLA. dicesi Pigliare il boccone Co S'HA CHIA- Patriarchi, autore del Vocabolario vernacolo
BOCOLETO, s. m. Bocciuola, Bocciuoli- PÀ EL BOCÒN, SE XE COGIONAI, Come l'an- Padovano.
na, Piccola boccia, e dicesi di rosa o simi- guilla ha preso l'amo, bisogna che vada BODOLÈTO )
le fiore non ancora aperto. V. BòcOLO. dov'è tirata, per dire che i donativi fanno BODOLO ) add. Tonfacchiollo e Ton-
* QUELA REGAZZA XE UN BOCOLETO DA RIO- forza alla volontà di chi gli riceve, e gl'im- facchiotta , suol dirsi di Uomo e Donna
SA, dicesi di una giovanetta fresca e di bella pongono necessità di compiacere al donato- piccoli e grassi. Bozzacchiuto, di Persona
carnagione, quasi bottone di rosa. re . - DARSE EL BOCON, Indettarsi, Conve- piccola e sproporzionata , che dicesi anche
BOCOLO, s. m. Boccia; Bocciuolo e Botto- nire con uno segretamente . Grossacciuolo e Grosserello . V. CURTO E
ne, Fiore non ancora aperto - Germe ; TOR A UNO EL BOCÒN FORA DEL PIATO , GROSSO, in Curto.
Germoglio ; Gemma ; Occhio , dicesi La Essergli tolto il boccon giù del piatto BODOLI, dicevansi per antonomasia , ai
prima messa delle piante e simili. della forchetta o fuor della bocca; Esser tempi del Governo Veneto, i Soldati oltre-
BOCOLI DEI OLIVERI , Mignoli , Le boc- gittato giù di sella, Quando la propria da- marini a piedi.
ciuoline degli ulivi. ma si marita ad un altro. Aver la gamba- A schiarimento del secondo signif. di que-
PIEN DE BOCOLI, Boccioloso, Pien di boc- ta, dicesi per Essere abbandonato sempli- sta voce nel dizionario, fa d'uopo avverti–
ce. Rosaio boccioloso . cemente. re che BoDOLI propriamente sono chiama-
BOCOLON, s. m. Bocciolone o Bocciuolo- BOCÒN DA PRETI, lo stesso che BocoN CU- ti nella Dalmazia gli abitanti degli scogli ;
ne, Bocciuolo grande. RÀ, V. e che l'applicazione di questo termine ai
BOCÒN, 8. m. Boccone, Tanta quantità di BOCONADA, s . f. e nel plur. Boconde, Boc- Soldati Dalmatini ne' tempi Veneti era un
cibo sodo, quanta in una volta si mette in cata, Tanta materia quanta si può in una dileggio, che ne facevano gl' Italiani.
bocca. V. BoCONADA. volta tenere in bocca --- Morso dicesi a BODOLOTO , add. Grassoccio. V. Toro-
Boccone, per Pezzo o parte di cosa soda Quella quantità di cibo che si spicca in una LOTO.
che dicesi anche Pezzuolo; Frusto; Bran- volta co' denti. | BOÈR, Lo stesso che Boiro, V.
BOG BOG BOL 87
BOÈTA, V. CASSELÒn. eseguisce le sentenze capitali . Nel numero ! un bollore; Bislessare; Fermar o Rifar
BOETO , s. m. Bucello ; Buciacchio, Bue del più dicesi Boi. la carne , vale Far dar la prima cottura
piccolo e giovane. Boia si dice anche fra noi per ingiuria, alla carne , quando è vicina a patire, per-
BOGA, s. f. ma più in plur. BоGHE (coll ' o come Forca, Impiccatello. chè si conservi , che anche dicesi Incuo-
largo) Bove e Buove, Strumento di ferro BOGIA MAL PRATICO, detto metaf. vale Im- cere.
che unito a catene si metteva un tempo alle perito dell' arte; Mal pratico; Manovale; LEVAR EL BOGIO, Levar il bollore.
gambe dei condannati in galera ; Specie di Ciabattino , Cattivo artefice o simile che SUSSURO DEL BOGIO, Scroscio o Croscio.
pastoie. Ora dicesi CEPO, V. fa e non sa fare. DAR EL PRIMO BOGIO AI CAPELI , T. de'
BOGENTE, add. Bollente e Bogliente, Che PAGAR EL BOGIA CHE VE FRUSTA, Paga- Cappellai, Dar il primo bollore a'cappel-
bolle ; e dicesi dell'acqua e d'altro liquore re il boia che ci frusti, Spendere per a- li, Tener i cappelli immersi nella caldaia,
- Rovente e Sfavillante, direbbesi de'Me- ver il danno. Pettinar tigna, metaf. Far per dar loro la prima tinta nera.
talli infuocati -- Bogliente per Scottante servigio ad ingrati o a chi nol merita. Tu BOGIO, add. Bollito, da Bollire.
• Caldissimo , dicesi del Caffè, di Vivande ugni il cavicciule che t'ha a dinoccolare: PAN BOGIO, V. PANBOGIO.
e simili. detto dal Burchiello nel medesimo senso BOGIÓN, s . m. T. de ' Tessitori de' gratic.
BOGER, v. (coll' o serrato) Bollire; Ribol- di Far del bene per averne del male. ci. Essi chiamano con tal nome l'Unione o
lire, dicesi del Rigonfiar de' liquori, quando VA AL BOGIA, Va al boia, Modo ingiurio- Manipolo di tre o quattro canne palustri,
per gran calore levano le bolle o i sona- so di cacciar via. Va alle forche, al dia- che intessono per formare i graticci, ad
gli. volo, alla malora, al bordello. uso specialmente de' Cannai. V. GRISIÓLA.
PRINCIPIAR A BOGER , Grillare - Sho- BOGIA, V. BOGìda. BOGIOR, 8. m. Bollore; Afa, Caldo affan-
glientare, vuol dir Quasi bollire . BOGIAIZZA , 8. f. Bollichio , Bollicamen- noso BOGIOR CHE PONZE , Cuociore
Crosciare o Scrosciare, si dice del Ru- to o moto d'un fluido, ch'è commosso co- Quel frizzare che si sente nel provar sul-
more che fa l'acqua in bollendo Buli- me cosa che bolle, e diciamo del Mare. le membra eccessivo calore.
care, dicesi propr. dell'acque minerali che BOGIAIZZA , parlando delle acque mine- Bogiòr de sangue, V. Bogimento.
scaturiscono bollendo. rali, Bulicame. BOGIR, v. Lo stesso che BOGER.
Boger a furia o Boger de troto, Bollire BOGIANA O SCORANZA , s . f. T. de' Pesc. BOGIÙRE , s. f. T. de' Fabbri , Scintille,
a scroscio, nel sommo, a ricorsoio; Scro- Scarabina , Piccolo pesce d'acqua dolce, Quelle ch' escono dal ferro rovente quando
sciare. V. SGRONGOLAR. del genere delle Clupee, e detto dal Polli- si batte.
BOGER DEL VIN ; Grillare, Il fermentare ni Clupea alosa parvula. Somiglia alle BOGNA (coll' o largo) Voce bassa e storpia-
del mosto mescolato colla graspa ; e dicesi Sardelle , ma n'è un po' più grande , e a ta da Bisogna, presente di Bisognare, Fa
pure del Grillare del vino nuovo nella noi perviene, salato e fumato come le Arin- d'uopo. È però d'uso piuttosto villereccio,
botte. ghe , dall'Albania Turca, dove dicesi che che cittadinesco.
Boger el fero, Bollire, dicesi Il far ro- se ne pigli abbondantemente nel fiume Bo- BOGNIGOLO, s . m. si dice ancora dalla
ventare il ferro o l'acciaio nella fabbrica, giana , vicino a Scutari, dal che verisimil- bassa gente in vece di BoNìGOLO, V.
ebe anche si dice Dar un caldo o Massel- mente ebbe il nome vernacolo. Se ne fa BOGNON, s . m. Bubbone, Enfiato o Tu-
lare. E dicesi Bollire quando si roventano commercio, ma è pesce triviale. Ve n'ha more Gavocciolo; Carbone ; Carboncel-
due pezzi di ferro per annestarli. ancora nel Lago di Garda , dove pur sono lo ; Carbonchio , Enfiato cagionato dalla
TUTI SA QUEL che boge in te LA SO PIGNA- le altre due specie di aringhe, cioè la Clu- peste Agno , dicesi l'Enfiato che vien
TA, detto fig. Ognuno sa dove la scarpa pea alosa maior (AGòn) e la Clupea alo- nell'anguinaia prodotto dal mal venereo.
lo stringe, cioè Ognuno sa i proprii affari. sa minor (SARDÈLA DEL LAGO). BOLA, (coll'o stretto) s . f. Bolla, Quella
FAR SAVER QUEL CHE BOGE IN TE LA SO BOGIAZZO, s. m. peggior. di BOGIA, dice- vescichetta o ringonfiamento, che si fa sul-
PIGNATA, Andar col cembalo in colombaia: si per ingiuria o disprezzo d'una persona, la pelle degli uomini e degli animali per
detto metaf. Pubblicare i suoi interessi. e s'intende Malpratico ; Inesperto ; Impe- ribollimento di sangue o malignità d'umo-
LA BOGE, Fa caldo; Fa caldana o calu- rito. re Chiazza, Macchia talora con crosta
ra. E per metaf. Bollire in pentola un ne- BOGIDA O BOGIA , s . f. Bollitura ; Bolli- o di volatica o di rogna o d'altro malore
gozio , Trattarne segretamente Detto mento ; Bollizione, L'atto del bollire per ch'esca fuori della pelle Macchia; Ma-
pur fig. Allerarsi; Commuoversi - QUAL- tempo proporzionato . V. FRIZER . scherizzo; Lividura; Bollicella.
COSSA BOGE, Bollire in pentola, si dice del BOGIMENTO , s. m. ― BOGIMENTO DEL BOLE DE LE VARIOLE, Butteri. Quei segni
Macchinare, Trattar che che sia, che altri SANGUE, Ebollimento o Bollimento del san- che restano sul corpo umano dopo il va-
non sappia o non se lo immagini. E' ci gue; dicesi Quell'estuare che fa il sangue iuolo.
debbe bollir qualcosa inpentola. per ira, libidine, etc. OFIZIO DE LA BOLA, Uffizio del bollo o
BOGESSO, detto per agg. ad uomo, e vale BOGIMENTO DE L'AQUA , Gorgogliamento della bolla , T. dell'antico Governo Ve-
Crudo; Crudele; Disumano; Carnefice. o Ribollimento , dicesi Quel moto di ebol- neto. Uffizio che v'era, al quale incombe-
BOGESSA, Boiessa, dicesi La moglie del lizione o di effervescenza, che comparisce va suggellare con piombo le Lettere du-
Boia. talvolta in certi luoghi alla superficie del- cali, del Senato , del Consiglio de'Dieci e
BOGESSO è anche Voce d'ingiuria, che l'acqua. di altri corpi sovrani. V. DUCAL e BOLO
dieesi famil. come direbbesi BARÒN, BRICON, BOGIMENTO , Scroscio o Croscio ; cioè DUCAL.
BIBICHIN e simili. Quel rumore che fa l'acqua bollendo. A Roma dicesi Appiombario quell'Uffi-
BOGÈTA (coll'e stretta) s. m. L'assisten- BOGIO ( coll'o serrato ) s . m. Bollitura ; ziale del palazzo apostolico, che ha la cura
te del boia, Colui che nelle esecuzioni ca- Bollimento. L'atto del bollire per tempo di porre nelle Bolle i sigilli di piombo.
pitali assiste il Carnefice. proporzionato --- Bollore, dicesi al Gonfia- BOLA (coll'o chiuso) Voce di gergo de'no-
BOGÈTO (coll'e stretta) o BOGIETO 8. M. mento e gorgoglio che fa la cosa che bolle stri Barcaiuoli , che s'usa nelle seguenti
Bollicamento o Bollichio, Legger bollimen- - Bulicame, Propr. è il nome che si dà a maniere.
to; il primo grillar che fa l'acqua al fuoco quelle vene d'acque termali che sorgono BOLA DE RUFO, vuol dire l' Inferno.
- Bollorino, Piccolo bollore. bollendo. BOLA DEL GAMBARO, Treviso.
FAR DAR UN BOGèto a la carne, Bislessa- UNA SPECIE DE BOGIO O DE BOGER , Un BOLA DEL SANTON, Padova.
re la carne, Lessarla alquanto. bollichio o bollicamento, Moto d'un flui- BOLA DE LA LENZA, Venezia.
BOGIA, s. m. Boia; Carnefice; Giustizie- do, ch'è commosso come cosa che bolle. BOLA, add. Bollato; Suggellato.
re o Giustiziero, Quel basso ministro che FAR DAR UN BOGIO A LA CARNE , Far dar OMO BOLA, detto fig. Marcalo; Mostra-
88 BOL BOL BOL
to a dito; Svergognato -- Vale anche nel i nomi de' cittadini, per trarne i magistra- ti di piombo della grandezza di mezzo du-
signif. di Truffato; Fraudato; Gabbato; ti o fare altri uffiziali. cato, alla foggia del bollo de' panni, onde
Danneggiato. BOLETÍN DA CEROTI , Piastrella , Panno per mezzo di spago rinforzato inseritovi ri-
BOLÀ DA LE VARIOLE , Butterato, dicono o cuoio sopra il quale si distende l'empià- manevano chiuse le lettere ducali del Se-
i Toscani ; Tarlato di vaiuolo. stro BOLETIN DA UNGUENTO, Bullettino, nato e del Consiglio de' dieci, scritte ai go-
ROVARE BOLA, V. ROVARE. Pannolino che intriso d' unguento si met- vornatori delle provincie dello Stato. V.
BOLAR, v. Bollare ; Suggellare e Sigil- te sopra le piaghe. BOLA E DUCAL.
lare. BOLETIN , T. del Foro ex-veneto, Bul- BOLO PER EL FORESTIER, chiamavasi in
TORNAR A BOLÀR, Risuggellare . lettino , chiamavasi quell' Ordine scritto frase del Palazzo ex-Veneto , il Pignora-
BOLAR QUALCUN , Bollare ; Marchiare ; di esecuzione forzata, ch'era rilasciato dal mento de' mobili agl'inquilini per credito
Improntare; Fiorir le spalle , Segnar la Magistrato civile contro il debitore contu- di pigioni insolute.
carne a' malfattori col ferro infuocato e con mace, per pignorarlo. BOLOGNIN, CAN BOLOGNIN, V. CAN.
marchio - Detto fig. Frecciare o Dar la BOLETIN DA FITAR CASE , Appigionasi su- BOLPARA , 8. f. T. agr. Ceppo fungoso,
freccia, vale Richiedere or questo or quel- st. m. Avviso scritto o stampato delle ca- si dice d'un certo infradiciamento de❜le-
lo che ti presti danaro. Ho avuto la frec- se o luoghi da appigionare. gnami o d'altro, che per soverchia umidi-
cia ; Fui gabbato , uccellato etc. Rimasi MAGNAR EL BOLETIN, V. MAGNår . tà mandan fuori materia a guisa de'fun-
tinto; Sono stato scottato. BOLETINÀRIA, s. f. T. del Foro ex-vene- ghi.
BOLAR LA ROBA, T. del foro, Mettere i to Appellazione verbale. Essa facevasi da BOLPE, V. Volpe .
suggelli, Sequestrare gli effetti mobili d'un chiunque si pretendeva aggravato ingiu- BOLSO, add. Bolso, Infermo che con dif-
debitore , bollando le case o l'uscio della stamente da qualche ordine o decreto di ficoltà respira ; e dicesi più propr. del Ca-
stanza etc. giudice di prima istanza, e s'annotava poi vallo.
BOLDO, Ubaldo, Nome proprio di uomo. negli atti . E tal forma di appellazione vo- MAL DEL BOLSO, Bulsino o Bolsaggine.
SAN BOLDO, S. Ubaldo, era anche Tito- cale, detta semplicemente o presentata al- DEVENTAR BOLSo, Imbolsire, Divenir bol-
lare d'una Chiesa di Venezia , una volta l'Uffizio dello stesso Giudice, valeva a sos- so. Andar a Bolsena, dicesi fig.
parrocchiale, e già fin dal 1812 soppressa, pendere l'esecuzione finchè la parte ap- BOLSO, detto scherzevolmente, val anche
e riunita a S. Maria Gloriosa dei Frari. pellante non fosse sentita dal Giudice su- per Infreddato; Raffreddato.
BOLDO, detto in gergo, Stefano, e vale periore. BOLZA (colla z dolce) s. f. Bolgia , Specie
pancia. NOTAR UNA BOLETINÀRIA , Appellare vo- di valigia.
BOLDON O BALDON , 8. m. Sanguinaccio , calmente, Interdire un atto di Giudice. Detto per agg. ad uomo, V. TRIPèra.
Specie di vivanda fatta col sangue di por- BOLİN, s. m. Bullino o Bolino, Strumento BOLZER, s . m. Valigiaio, Facitor di vali-
co, a guisa di salsiccia, infusovi del latte d'acciaio ud uso degl' intagli in rame o in ge o bolge Cofanaio, Maestro di far
e qualche droga. altri metalli - Bulino si prende talvolta cofani o bauli . V. SELER.
BOLDON detto per agg. ad uomo , vale per incisore 11 Intagliare o Lavorare a BÒLZERA (coll' z dolce e coll'accento sull'o
Stolido; Insensato; Pigro; Maccherone. bulino o col bulino e Bulinare - Ritoc- s. f. Nome che si dà ad una specie di Ballo
BOLDONI, detto in T. Mar. Cuscino di care a bulino. tedesco, nel quale i ballerini vanno sempre
fodera; Baderna; Paglietto. Volume fat- BOLIN DA ORESE, Ciappola o meglio U- in giro, avvinti in varie guise l'uno all' al-
to di trecce o tela ripieno di borra o al- gnella , Piccolo strumento d'acciaio che tro colle mani e colle braccia. V. VALSER.
tra materia molle, che si mette sotto al- serve per lavorar metalli o per rimetter BOLZÈRA , s. f. (colla z dolce) dicesi da
cune manovre per garantirle dallo sfrega- noi la femmina del Valigiaio o Cofanio, la
mento. figure di metallo. V. ONGÈLA.
BOLIN DA RELOGIERI, Puntino o Punte- quale sull'esempio di altre voci consimili
BOLDONA. DAR LA BOLDONA O BALDONA , e così formate, dee poter dirsi Valigiaia o
ruolo, Strumento d'acciaio temprato , che
maniera triviale, Dar la balta o la berta; Cofanaia.
serve per marcare o far i buchi in qual-
Dar la quadra o Dar la soia o Soiare, BOLZÈTA, s. f. Valigetta o Piccola bolgia.
che pezzo di ottone o di rame.
Adulare mescolandovi alquanto di beffa. Portamantello , Coperta per lo più di
BOLIN DA LETERE, Ostia, Pasta ridotta in
Accileccare vale fig. Allettare, sedurre fin- sottilissima falda per uso di sigillar le let- cuoio, in che si rinvolta, da coloro partico-
gendo o mostrando di fare qualche bene- tere ; e si fa di varii colori. V. OSTIA. larmente che viaggiano, il mantello ed al-
fizio o vantaggio, con animo di non farlo. V. tri arnesi.
BOLO (coll' o stretto) s. m. Bollo; Sug-
COGIONELO. BOLZÈTA, s. m. ( colla z dolce ) dicesi a
gello; Sigillo, Strumento per lo più di me-
BOLÈO, s. m. Boleto o Uovolo, Specie di tallo con cui si bolla ; e l'Impronta stessa . Que' carrettieri che dalla terra ferma a Ve-
Fungo detto da' Botanici Agaricus musca- Bolo de le bozze o de le misure, Broc- nezia e viceversa, portano balle o ballette
rius. Il suo pileo è ampio e campanulato, di mercanzie , fardelli ec. ed ancora con-
ca o Segno. ducono donne di servigio , balie ec. Sono
e la carne rossigna. BOLO DEI PANI, Marchio e Marco, Im-
BOLÈTA, s. f. Bulletta o Bolletta , Poliz- essi chiamati BOLZETI dalla Bolgia che por-
pressione da marcare sulle pezze de'' pan-
zetta, ricapito, contrassegno di licenza; ed ni. V. MARCA. tano, dentro la quale ripongono gli effetti
è propr. Quella che serve di scorta al tras- BOLO DEI PRIVILEGI O DIPLOMI , Salim- più minuti. V. TRAMESSIÈR .
porto delle mercanzie , e che si rilascia BOLZÒN, ( colla z aspra) s . m. Punzone,
bacca.
da' gabellieri e dagli uffiziali delle dogane. Specie di conio con cui si battono le monete
BOLO DE CHIOCOLATA, Boglio, ond'è ve- e simili . V. POLSON.
BOLETA DE LA CAMISA, Locuz . fam. scher- risimilmente derivata la nostra voce ver-
zevole , Frittella , Sporcheria o segno di FAR BOLZON DE UNO, detto fig. Prover-
merda al di dentro della camicia ; dicesi nacola, ma ora è disusato, e dicesi Pane
di cioccolata. biare ; Canzonare ; Corbellare ; Cuculia-
figur. re uno , Beffare.
BOLO DEI LADRI, Marchio, Ferro roven-
ANDAR IN BOLETA, e Andare in debito, Bolzòn dei polASTRI, La coscia de pol-
s'intende Verso la Finanza , te con cui si fioriscono le spalle a’taglia-
borse e simili. li, cioè il Fusolo e la così detta Sorocossa,
BOLETIN, s. m. Bullettino o Bollettino; le quali due parti formano quello che noi
BOLO DEI MANZI, Marchio. chiamiamo QUARTO DA DRIO.
Polizzetta, Polizzina; Polizzino, ed anche
Bulletta. BOLO D'ARMENIA, Bolarmeno. DREZZAR I BOLZONI CONTRO QUALCÙM. det-
BOLO DUCAL, Bollo ducale, dicevasi a'
DAR EL BOLETIN PER LE NOMINE, Imbor- to fig. e modo antiq. Dirizzare i bolzoni
sare , Metter nella borsa dello squittinio tempi del Governo Veneto al Suggello pub-
contro alcuno, vale Attaccarlo, comincia-
blico impresso col martello sopra pezzet-
re le ostilità, satireggiarlo : tratta la meta-
BOM BOM ΒΟΝ 89
fora dai Bolzoni o Bolcioni, antichi stro- BOMBASINA, s . f. Bambagina, forse dal VELA DEL BOMPResso, V. Vela.
menti bellici, co' quali si arietavano le mu- barb. Bambacinum, Tela grossa, il cui or- MUSTACHI DEL BOMPRESSO , Briglia del
ra delle città e fortezze. dito è di bambagia e la trama di canapa - bompresso o Barbagianni di bompresso,
BOLZONÈLO (colla z aspra) s . m. T. de' Coltre dicesi a Quella specie di bambagina Manovra ferma che serve per legar l'albe-
Fabbri, Boncinello o Nasello , Ferro che, che serve a far coltri da letto. Coltri a ro di bompresso con lo sperone della nave
messo nel manico del chiavistello, riceve la bottoncini. V. GOTONINA e BOCASSIN. più avanti che sia possibile.
stanghetta della toppa . V. SERAURA . CARTA BOMBASINA, V. CARTA. COLARO DEL BOMPRESSO, V. COLARO.
BOLZONELO DE LA CHIAVE, Materozzolo, BOMBASO, s. m. Bambagia o Bambagio, BON, add. Buono, Che ha bontà, savio, o-
Pezzetto di legno rotondo, che si lega colle del barb. Bombax o Bombix; dicesi anche nesto.
chiavi per non le perdere . Cotone. La pianta che produce questa pre- Buono, dicesi anche da noi per Piacevo-
BOLZONELO PER LA BRIA, Voltoio , Parte ziosa lanugine, a tutti nota, dicesi da Linn. le, Gustoso, Giocondo ; Per prospero, Fa-
della briglia, dove sono le campanelle alle Gossypium hirsutum. vorevole, Felice ; Per Atto, Idoneo, Accon-
quali s'attaccano le redini. BOMBASO FILÀ, Bambagia o Filato. cio a che che sia ; Per Bello.
BOMARCA , s. m . Buon mercato ; Buona PIEN DE BOMBASO , Imbambagiato Buono, dicesi pure per agg. a Uomo, in
derrata, Buon prezzo. MORBIDO COME ' L BOMBASO , Imbambagel- sign. di Bonario ; Semplice ; Mal accorto -
DAR O VENDER A BOMARCA , Far buona lato. BON MA MINCHIÒN, Sdolcinato, Che ha dol-
derrata, Vendere a buon prezzo, a prezzo ESSER IN TEL BOMBASO, detto fig. Star cezza senza spirito.
basso. imbambagiato, soppannato di bambagia, BON COME EL PAN CHE SE MAGNA, V. PAN.
EL BOMARCA STRAZZA LE BORSE, Le buone cioè In delizie e in morbidezze, Dicesi an- BON DA GNENTE, Disulilaccio ; Un dap-
derrate vuotan le borse. Guardarsi dalle cora Aver ogni consolazione di corpo ; poco, Pan perduto; Una sferra; Un dor-
buone derrate , significa che il poco prezzo Stare nell'oro; Stare in sul grasso; Esser mi ; Un buono a nulla ; Un da nulla ;
alletta a comperare. A buona derrata pen- avvezzo o tenuto nella bambagia. Un chiurlo; Un uom da succiole No
savi. V. SPENDER Chi si veste di mal BOMBÈ , s. m. dal Franc. Bombè , che ESSER BON NÈ DA SIÒLA NE DA TOMÈRA, Non
panno si veste due volte all' anno : per si- vale Piegato in arco, Convesso. Nome che esser buono da porsi la mano alla bocca;
gnificare che Il panno cattivo presto si dassi ad una specie di carrozza di moder- Non caverebbe un grillo da un buco; Ei
straccia. na invenzione, così detta dalla sua forma non raccozzerebbe tre pallottole in un ba-
BOMBA, s. f. Bomba ; T. Mil . V. MORTER bassa e panciuta. BOMBE fig. dicesi a Culo cino.
DA BOMBA. badiale. BON DA SIOLA E DA TOMÈRA , Uomo da
BOMBA, detto fig. per Agg. ad uomo, Pa- BOMBISTA , s. m. Bombardiere . Quello bosco e da riviera, vale Atto a qualunque
rabolano; Sparatore; Bubbolone; Baione, che specialmente s'esercita nello sparo cosa ; e si prende così in buona che in cat-
Colui ch ' esagera ed ingrandisce le cose. delle bombe. tiva parte.
V. BOMBISTA e FANFARÒN . Detto fig. ad uomo, Parabolano; Spa- BON DA ZOVENE E CATIVO DA VECHIO 9
DIR O SBARÅR DE LE BOMBE , Fare spa- ratore. V. BOMBA. Buon papero e cattiva oca , Si dice prov .
rate; Fare il fava ; Scagliare o Lanciar BOMBÒ, s. m. Bombo, Voce de' fanciulli e e fig .
eantoni e campanili in aria; Vendere, Di- intendono Vino. Questa voce pare deriva- BON PUTELO , Facibene sust . dicesi di
re o Dare altrui bubbole, Esagerare e nar- ta dal barb. Bombum che vale Sorbilum, Fanciullo, opposto a Facimale. V. CATIVO.
rar cose incredibili. Sbalestrare ; Sballare; Sorso ; si trova nel Dizionario del Du BON SOLAMENTE DA MAGNAR, Sparapani;
Strafalciare; Scagliare, Dire d'aver vedu- Cange. Votamadie.
to, udito o fatto cose non vere o verisimili. BOMBO , add. Abbombato; Imbevuto; In- BON PER LU, BON PER MI, Buon per lui,
A PROVA DE BOMBA, A botta o A prova di zuppato. V. IMBOMBA . Buon per me. Buon fu per me che costui
bomba, T. Milit. Dicesi di quei coperti fatti BOMBOLA, s. f. Bombola, vaso di vetro non si mosse. Buon per lui ch'io non mi
a volta e terrapienati , che resistono alle col collo torto, che serve agli Speziali per mossi.
bombe. la distillazione. AVER DE BON CON UNO, Aver entratura
BOMBADA, s. f. Sparata; Bubbola ; Svario- BOMBOLA, s, f. Voce ant. che si legge nel- con uno, vale Aver accesso, amicizia.
ne ; Sbraciata , Racconto esagerato . V. le satire del Varotari, Guastada o Caraf- ESSER IN BONA CO UNO, Esser bene con
BOMBA.
fa, dicesi un Vaso o Boccione di vetro cor- uno, vale aver amicizia ; Esser d'accordo;
BOMBAR, v. V. Imbombàr. Stare in pace - TORNAR IN BONA de uno,
pacciuto, con piede, col collo stretto, che
BOMBARDA , s . f. Bombarda, Bastimento serve ad uso di tenere l'estate vino o Ripigliare alcuno - SON TORNA IN BONA
da guerra di basso bordo. aqua nel rinfrescatoio. de mio pare, Ho ripigliato mio padre: civè
CAPITAN BOMBARDA, detto di Chi esagera | BOMBÒN, s. m. e più comunem. BOMBONI Nella grazia, nell'amicizia.
ed ingrandisce i racconti . V. BOMBA. ANDAR A LA BON▲, Andar alla buona, al-
BOMBARDIER, 8. m. Bombardiere e Arti- in plur. Dolci; Dolciume; Cicca; Confet-
ture; Confezioni, Paste o simili condite l'apostolica ; Andare sprezzato; Andare
gliere, Quel soldato che carica e scarica ar- collo zucchero. alla carlona, alla balorda , alla grossa
tiglierie. Quelli ch'erano anche ne'tempi BOMÒ, s . m. dal Franc. Bon mot. e vale · Andare alla positiva , vale Vestir sodo.
del Governo Veneto e nelle città dello Sta- ANDAR CO LE BONE, A passo a passo si
Motto: cioè Ogni specie di detto breve, ar-
to, si dicevano Bombardieri urbani , per va a Roma, prov. e si dice Che non si dee
guto, o piacevole o pungente o proverbiale
distinguerli dagli Artiglieri di truppa re- nello spedir le cose esser troppo precipito-
o simile , che dicesi anche Lacchezzo o
golata . Lacchezzino e Adagio. 80 A dura incudine martello di piu-
BOMBARDIER, detto per ischerzo nel par- . me, cioè Co' cervelli ostinati bisogna andar
DIR DEI BOMÒ, Fare un mottozzo o un
lar fam. è lo stesso che BoMBA nel secon- colle buone per iscapargli.
mottuzzo; dire dei motti, Dir qualche cosa
do sign . V. in ischerzo. DARGHENE DE BONE, Darne delle buone,
BOMBASÈR , 8. m. Mercante di cotone o sottintendesi Busse, bastonate.
BOMPRESSO, s. m. T. Mar. Bompresso e
bambagia. FAR BON, Far buono o Menar buono;
Buompresso e Compresso, Quarto albero
BOMBASER , detto fig. vale Spia; Sof- Computare ; Menomare ; Menomenare e
della nave e il più avanzato sopra la ruota
fone . Menovare, Dar credito ad alcuno di qual-
di prua, caricato o inclinato sopra lo spro-
BOMBASERA, .f. chiamasi da noi la Mo- ne della nave. che somma.
glie o femmina d'un Mercante o Vendito- NO FAR BON Quel che uno dise, Non ga-
Trinche del bompresso, Funi colle qua-
re di cotoni.
li è fasciato il bompresso al tagliamare. bellare quello che uno dice; Non passar-
Boerio. 12
90 BOM BON BON

gliele , Non credergliela. Io non gabello portarne uno cattivo ; e si dice anche d'al- ba , si dice di Femmina bella ( anzi che
questa gran bugia No FARGH ENE BONA tre cose. Chi ha cavallo in istalla può no, ma disonesta. Robaccia, vale Brutta e
NISSUNA , Non gliene risparmiare o Non ire a piè. disonesta.
gliene far buona una maledetta. XE UN'ORA BONA O DO ORE BONE , Una BONATO, add. Di buon nidio; Dolce; Bo-
NOL GHE NE DÀ MAI UNA DE BONA, Non buon'ora o due buone ore, in sign. di Tar- nario, Di buona cucina, Uomo di buona
gliene dà mai una di vinta. di. XE VINTI BONI ZORNI , Sono o Hanno tempra.
No AvERGHENE UNA DE BONA, Andar tut- venti giorni e forse più. BONAZZA , s. f. T. Mar. Bonaccia; Ab-
to a rovescio. ZENTE A LA BONA , Gente alla buona e bonacciamento , Tranquillità o calma di
OGNI COGION CONOSCE EL BON, Ogni uc- Uomo alla buona, dicesi di Gente e Uo- mare e di vento, Tempo bonaccioso. E si
cello conosce il grano, detto fig. mo schietto, senza malizia o cirimonic . riferisce non meno alla tranquillità dome-
PARER BON , Essere appariscente , cioè EL BON STA IN FONDO, V. FONDO. stica o simile, che susseguita a qualche
Specioso, d'aria, di sembiante, di presen- TUTO È BON PER CARITÀ, lo stesso che A contrasto .
za signorile- NO PARÈR GNENTE BON, ES- CAVAL DONA NO SE GHE VARDA IN BOCA, V. BONAZZA PACHEA, Calma la più perfet-
sere dispariscente, cioè Sparuto, che non CAVALO. ta o tranquilla; Mare bonaccioso.
fa comparsa. EL SIGNOR ME LA MANDA BONA, Dio mi QUA SON PIÙ A LA BONAZZA, detto metaf.
POCO DE BON, detto per agg. di Perso- guarentisca o protegga, Espressione fam. e vale Qui sto meglio, cioè In sito più si-
na, Mal cristiano, Di chi mena mala vita; che dicesi quando si teme di qualche tri- curo o riparato.
Malemme; Malandrino; Malbigatto; Ma- sto evento o di non riuscire in operazioni BONAZZAR , v. Bonacciare; Abbonaccia-
lintenzionato, Di un cattivo ; Uomo bigio, difficili o pericolose . re; Rabbonacciare, Dicesi del tempo, del
Di persona malvagia. AVER DEL BON IN MAN, Avere o Tener vento e del mare.
REGAZZA BONA DA MARIO, Zittella viripo- buono in mano, vale Essere in buono stato MAR CHE HA BONAZZA, Mare smaccatis-
tente, Atta al matrimonio. dell'affare o della cosa di che si parla. simo; abbonacciato .
SAVER DA BON , Saper di mille odori, BON , s. m. Termine, qui conosciuto nel- BONAZZO , agg. a uomo Buonaccio; Bo-
Dicesi di cose che abbiano gran fragranza. l'anno 1797, datoci dai Francesi, che va- nario; Buon pastricciano ; Buon pastic--
SE FA PIÙ CO LE BONE CHE CO LE CATIVE, le Quitanza; Quietanza o Chitanza , cioè cione; Buon pastaccio. V. BONPASTÒN.
Il cane si alletta più colle carezze , che Certificato di ricevimento de' viveri o ge- BONDAGNENTE , v. in Box add.
colla cavezza , Detto metaf. Si ottiene neri e simili cose somministrate in servi- BONDAMAR , s . m. T. de' Beccai, Mela di
più colla dolcezza, che coll' asprezza. gio dell'armata. Qualcuno scrive Bono , e culaccio, Dicesi a Uno de' diversi tagli del-
SÌ DA BON, Davvero; Da senno; Da ma- nel plur. BONI. la coscia delle bestie grosse macellate.
ledetto senno; In verità. Specie di giura- BON, Buono, Nome proprio di uomo. BONDANTE , 8. m. Voce di gergo, Fogna;
mento affermativo. BON , avv. Bene ; Benissimo ; Per certo; Destro ; Privato ; Pozzo smaltitoio , La
SIE BON, Siate buono; State buono - In verità; Certamente ― BON, HO INTESO , fossa delle immondizie, la Cloaca.
SE SE BELO SIÈ ANCA BON, Di grazia, se Bene bene, ho capito. ANDÈ SUL BONDANTE , è lo stesso che
siete bello, deh siate anche buono, Manie- BON, detto come particella affermativa, ANDE A CAGAR, ch'è modo di congedare al-
ra di pregare e d'imbonire alcuno . corrisponde al senso ; Gli è vero; Tu dici cuno con disprezzo, o di riprovare e porre
STAR A LE BONE , Stare alla finestra il vero. in ridicolo qualche sua proposizione.
col tappeto : Starsi con agio e sicurezza BONA! Modo fam. di rispondere , Buon BONDANZA, s. f. dicesi dagl' idioti in vece
aspettando l'esito di che che sia. per Dio, Specie di esclamazione contrad- di Abbondanza .
TACARSE AL BON, V. TACAR. dicente a ciò che altri per avanti propose. V. BONDİ O BON Dì, Buondi ; Buon giorno ;
TEGNIRSE IN BON, Tenersi buono; Van- MASSABEN. Bnona sera; Buona notte, Modi di salu-
tarsi; Menar vampo ; Gloriarsi ; Insu- BONAGRAZIA, s . f. Palchetto, Quell'as- tare amichevolmente, V. SCHIAO.
perbire; Invanirsi. se corniciata, a cui per mezzo di campanel- DAR EL BONDI E' L BON ANO , detto fig.
TIENTE IN BON, Hai fatto assai, scrivi, le sta pendente la cortina d'una fine- Dare la benedica , Abbandonar che che
scrivi al paese, Si suol dire per derisio- stra. sia , non ripensarvi Dare il cencio o
ne quando altri ha fatto un'azione da lui CAMUFO DELLA BONAGRAZIA, V. CAMUFO . Dare il puleggio, Licenziare altrui, man-
stimata grande e bella, che in effetto non BONAGRAZIA, detto in altro sign. Favo- darlo via. V. FAR LA CROSE A QUALCOSSA ,
è poi tale. re; Agevolezza; Cortesia; Facilità. E an- in CROSE.
TI GA DE BON CHE NOL TE XE CONTRARIO, cora Affabilità ; Piacevolezza ; Umanità. NO DAR NE EL BONDÌ NÈ EL BON ANO ,
Capitale che non ti sia contrario; cioè È Dicesi anche Vezzo . Non dir nè a Dio nè al diavolo; Non dir
cosa buona che ti sia favorevole. BONALANA, Mala lanuccia; Buona spe- nè motto nè totto; Nè pur addio , Venire
TUTO È BON DA QUALCOSSA , Ogni prun sa; Volpe vecchia, Agg. ad uomo di mal o Partirsi senza salutare. Dare un pian-
fa siepe ; Ogni acqua spegne il fuoco; procedere. tone, vale Andarsene senza far motto.
Ogni acqua immolla , e valgono Che alle BONAMAN, s . f. Mancia o Buona mancia BONDISSIORIA , Buon di a vossignoria,
necessità naturali ogni cosa serve, per cat- e Paraguanto, Quel che si dona dal su- Modo di salutare, che usasi fra persone
tiva ch'essa sia. Dicesi anche, Tutto atta- periore all' inferiore per una certa amore- eguali.
glia; Ogni cencio attaglia ; Ogni cosa è volezza - Benandata , dicesi alla Mancia BONDISSIORIA , dicesi famil. per SCHIAO
cosa al poverello. del Vetturino o del Garzone dell'oste SIORI O SCHIAO SIORIA, V. SCHIAO.
Volerghe del bELO E DEL BON, Volervi Palmata , Quel danaro o altro che si dà BONDÒLÀ O BONDIOLA, V. BROMBOLA.
del buono per far che che sia, vale Ab- per alterar la giustizia , o a'birri o ad al- BÒNDOLO , add. Grassotto ; Grassoccio;
bisognarvi di molto , esserci molto da fa- tri ministri. Intozzato; Tozzo; Tozzotto, Agg. d'uomo
ticare , da spendere etc. A scrivere que- BONAMAN DEL PRIMO DE L'ANO , Stren- piccolo e grosso.
st'opera ci vuol del buono, e s'intende, na. BONE , s. m. dal Francese Bonnet , forse
Ci vuol molto tempo , molta fatica, mol- BONAMAN DEL ZORNO DE NADAL , Ceppo. derivato dal barb. Boneta , Coprimento
ti fogli ed è lo stesso che Ci sarà da un- BONANEMO, s. m. Benevolenza; Benivo- del capo. Cervellino , Panno o Cuffia che
gere. lenza, Il voler bene. si mettono in capo le donne per tenerlo
CHI GA DE BON IN CASSA " CON BALDAN- AVER BONANEMO, Aver buon cuore, cioè caldo. V. BINDE.
ZA PORTA LA STRASSA , Prov. e vale , Chi Animo inclinato a far del bene. Cuffiotto o Scuffiotto , dicesi a Specie
ha un buon abito in serbo , non isdegna BONAROBA, 8. f. antiq. Buona o Bella ro- di parrucca senza coda, che in Venezia è
BON BOR BOR 91

ancora in uso presso alcuni bottegai che Espressione d'impazienza , Quel Buonora BORACHIA, 8. f. Borraccia, Fiasca di cuoio
vanno all'antica. vuol dire Di grazia, ed è una specie di che usavano i viandanti, da riporvi il vino.
BONÈLO (coll' e aperta) s. m. Bonello. Co- preghiera. BORACHIETA , s. f. Borraccina , Piccola
si chiamansi le Isolette del fiume Po e BONORISSIMA (A), modo avv. Per tempis- borraccia.
dell'Adige, dette forse da Imbonio o Im- simo, Molto per tempo, A buonissima ora. BORACINA, 8. f. Traliccio, Tela grossa da
1 BONORIVO , add. Precoce, Agg. di quel far sacchi - Canavaccio o Canovaccio "
bonimento. V. MEZAN E POLESENE.
BONÈTE (coll'e stretto) s. f. T. Mar. Pic- Frutto che viene prima del tempo ordinario direbbesi di Pannolino grosso e ruvido per
cole vele. V. VELACHIO. - Primaticcio, dicesi del Frutto che si ma- esser tessuto di canapa.
BONGUSTO , s. m. Buongusto o Buon tura a buon' ora · Prematuro, vale Matu- BORADA, s. f. Colpo di fucile , dato cioè
gusto. ro avanti il tempo, o immaturo. col calcio o colla bocca di esso.
ESSER DE BONGUSTO, Avere buon gusto Levarse bonoriVO ; ESSER BONOrivo, Le- BORASCA, s. f. Burrasca, che dicesi anche
ed essere di buon gusto e simili , valgo- varsiper tempo; Esser vigilante; Levarsi Tempesta ; Fortuna ; Procella; Turbine;
no Intendersi del buono. Di gusto o Di allo spuntare del dì, a buon'ora. Tempo burrascoso; Tempo di mare; Gran
buon gusto fatta quella pittura o disegno. BONOROTA (A) Modo avv. Meno di A Bo- mare; Nembo.
Siccome al contrario si dice Di cattivo gu- NORA , e vale Piuttosto di buon' ora ; Per LE BORASCHE SE CONOSSE SUL MUSO del
sto o Fatto senza gusto . tempo anzi che no. NOCHIER, Pallidezza di nocchiero , di bur-
BONIGOLO , 8. m. Ombelico e Ombellico; BONORÒTOLA, si dice ancora per Bono- rasca segno vero.
Umbilico; Bellico. ROTA, V. Burrasca , fig. si prende anche per Dis-
BUSO DEL BONIGOLO, Gangame, L'incavo BONPASTON , add . Buon pastricciano ; grazia ond'altri sia minacciato. Correr bur-
del bellico. Uomo di buona cucina, cioè quieto e pie- rasca, T. Mar. è preso comunemente anche
AVER LIGA EL BONIGOLO INSIEME , Esser ghevole a' voleri altrui. V. BONAZZO. in senso figurato per Correr pericolo.
carne ed unghia ; Due anime in un noc- BONSERVIR, V. Benservir. CAMINAR IN BORASCA, V. CAMINAR .
ciuolo; Esser come pane e cacio, chiave BONSIGNOR ) BORASCADA, s. f. Quasi burrasca, Tur-
BONSIÒR 8. m. Monsignore , Titolo
e materozzolo , Essere due o più persone > bine improvvisamente insorto nel mare e
in istrettissima amicizia e quasi legate in- che si dà ai Prelati. minaccioso, ma che ha durato poco.
sieme. L'È UN BONSIÒR , È un buon signore, Detto qui fig. vale Calamità o Pericolo
NO AVER GNANCORA SUTO EL BONIGOLO ; un buon uomo. personale sofferto sia per malattia gravissi-
Aver il latte alla bocca ; Non aver ancora BONTÀ , s. f. Bontà e Bontade , Buona ma, sia per qualunque altra sventura .
rasciutti gli occhi, Dicesi a Giovane di poca qualità della cosa. PASSAR UNA BORASCADA, Passar il peri-
sperienza, che voglia fare il saccentino. SARA LA BONTÀ DE DIESE ANI CHE NO LO colo d' una burrasca.
ANDAR ZO DEL BONIGOLO A UNO, lo stesso VEDO, Sarà un bordello o un caso o un ne- BORASCHÈTA, s . f. Piccola burrasca.
che ANDAR ZO DEI CALCAGNI O DEL CULO , gozio di dieci anni etc. V. in BAGATELA. BORASIN, s. m. Borraciere. Scatoletta di
V. Zo. AVER LA BONTÀ DE FAR etc. V. in BENI- rame con beccuccio, in cui sta la Borrace
BONIMÀN. DAR BONIMAN, Dar mal esem- GNITÀ. polverizzata da usarsi all'uopo .
pio; Facilitare; Dare il gambone, Dar ar- LA GABIA LA BONTÀ DE TASER , Maniera BORASO, s. m. Borrace o Borace, Nitro
fam . che suona Favorisca di starsi silen- fossile assai somigliante all'allume , che
dire, rigoglio, baldanza.
TORSE BONIMIN, Prendersi arbitrio o la zioso o di tacere, si dice anche in tuono adoprasi dagli orefici per saldare i metalli
licenza di fare o di dire etc. Prender bal- di comando dal padre al figlio, dal maestro e facilitarne la liquefazione .
danza ; Pigliare il gambone; Torsi troppo al discepolo e simili, e vuol dire Tacete ; SCATOLA DEL BORASO, V. BORASÌN.
di licenza o di domestichezza . Usate silenzio. BORASO, detto per PURASENE, V.
o;
BONİN, add. Buonin ma per lo più si dice BONTEMPO , s. m. Buontempo, Gozzovi- BORDÀ, add. Filettato , Ornato con filetto
per vezzo. glia, Bagordo. - OMO DA BONTEMPO, Goden- d'oro o d'argento o altro.
BONINTRADA, V. Benintrada. te; Buon compagnone; Che fa tempone; BORDADA, s . f. T. Mar. Bordata, Il cam-
BON MO, V. Boмò. Che si dà tempone; Che si dà buon tempo; mino che si fa bordeggiando colla nave, ora
Che sguazza ; Che sta in allegria ; Che si per una parte, ora per l'altra. Onde Cor-
BONÒMÓ, o nel plur. BONÒMENI, add. Buon
cristianaccio, cioè Uomo faclle e corrente. piglia il mondo come viene. rere o Tenere una bordata, vale Bordeg-
V. BONATO. BONTEMPÒN, Accresc. di BoNTEMPO, V. giare, ed anche si dice Star sui bordi; Fa-
BONTON O BONTON , S. m. Buon gusto; re un bordo o una bordata.
BOXON, add. Piacevolone ; Piacevolaccio,
dicesi di Uomo di buon carattere, Buonissi- Moda. BORDADURA, s . f. Filetto d' oro o ďar-
mo. SIGNORA DAL BONTON , Signora galante, gento, Specie di guernizione.
Riferito a cose o cibi , Buonissimo; Gu- di mondo, che va alla moda; che affetta le BORDAGIO, s. m. Abbordaggio, L'abbordo,
stosissimo. mode; Cortigiana. e particolarmente l'azione d'un vascello che
BONORA, Modo avv. A buon'ora o A buon' BONTONISTA , s. m. e f. Persona del bel investe un altro per isprolungarsi seco ed
otta; Per tempo. tuono o del buon gusto. unirsi con ganci o rizzoni, onde poter com-
BONVIVAN, add. Detto alla Francese (cor- battere a corpo a corpo. Abbordo dicesi l'Ur-
EL SCOMENZA PULITO BONORA o ▲ BONORA,
Il buon di si conosce o comincia da matti- rotto come pare dal lat. Convivari, Mangia- to delle navi nell' incontrarsi.
na, Ci dà buona speranza di sè per tempo . re insieme) Corrisponde al nostro FRAGIOTO. REDE DA BORDAGIO, V. REDE .
ANDAR IN BONORA, Andare in buonora o V. anche BoNTEMPO. BORDAR, v. Filettare , Adornar con filetto
alla buonora , vale Andare con augurii di BORA (coll' o largo) s. f. Borea ed anche d'oro o simili.
Bora e Aquilone. Vento detto ancora Nord BORDAR QUALCUN ; Abbordare alcuno ;
prosperità. Addio , va alla buon'ora, poi
domenica torna - È anche modo di licen- Est o Tramontana ; Tramontano ; Rovaio; Andar all' abbordo d ' alcuno, Accostarsi,
ziare altrui. Va in buonora e lasciaci dor- Rovaiaccio ; Tramontanaccio che agghia- Avvicinarsi.
da. Vento in mare sommamente pericolo- OMO CHE NO SE BORDA, Uomo inaccessi-
mire se ti piace.
Alla buonora è anche espressione Marin., 80. V. BORIN. bile; Uomo ruvido, A cui nessun s'avvici-
solita usarsi da' Marinari dopo d' aver rice- BORA (coll' o stretto) s. f. Tronco; Pedale na impunemente - In altro signif. Non
vuto un comando, per contrassegno d'averlo e Pedano, Fusto dell'albero che a noi per- temer grattaticcio , dicesi di Colui a cui le
inteso e d'esser disposti ad eseguirlo. viene secco dalle montagne, per uso di ab- piccole cose non fan paura, che non teme le
bruciare. bravate, nè si lascia solleticare.
MO VIA IN BONORA, Mo via in buonora,
92 BOR BOR BOR
BORDAR, v. T. Mar. Abbordare, Investir di esse può andare a vele ed a remi. An- | METER IN BOREZZO, Mettere in zurloo
una nave accostandosele per combatterla, dare a bordo, vale Andare sopra la nave in zurro, V. ImBorezzar .
Andare all' abbordo ( V. BORDAGIO ). Ab- Imbarcarsi ---- Essere a bordo, Trovarsi * BOREZZOSO add. Pieno di borezzo, cioè
bordare un vascello nel corpo, vale Cac- nella nave . di allegria , di vivacità e zurro o galloria,
ciare lo sprone nel corpo d'un vascello. ROVERSA DE BORDO , Arrionda i bracci, che dicesi anche IMBOREZZA ; quest'ultimo
Abbordare un vascello di franca fronte, Comando Mar. dato nel girar di bordo , però non esprime che il borezzo del mo-
vale Investirlo a dirittura di fronte. vento in faccia ; e significa Che si faccia mento, e borezzoso indica il borezzo abi-
BORDAR significa anche Marinare; Sbuf- bracciare sopravvento il parrocchetto , sen- tuale.
fare , cioè avere un interno cruccio per za però mollar la bolina , tanto che venga BORGHESAN, s. m. Borghese e Borgese,
cosa dispiacevole che altri faccia, ed aver- a sventare. o Borghigiano, Abitante ne' borghi.
sene per male. V. VOGAR. BORDON, s. m. Bordone, Bastone de’pel- * BORGHESE , s. com. Civile, non militare.
BORDELAR, v. Fare il bordello o del bor- legrini. Dicesi ANCHE VESTIO O MESSO ALLA BOR-
delo o de' bordelli, vale Far baie, scher- TEGNIR BORDON, Tener bordone, Tener GHESE, e vale Vestito non da militare.
zare, e per lo più con rumore. mano, e dicesi in mala parte. BORGHETO , 8. m. Borghetto , Piccolo
BORDELO ( coll'e larga ) s . m. Bordello PUZAR O PIANTAR EL BORDON IN QUALCHE borgo.
o Chiasso, Strepito grande, romore, fra- LOGO, Appoggiar la labarda o l'alabar- BORGHETO DE CASE , Casalino sust . di-
stuono. da o il gonfalone, vale fig. Andar a man- min. di Casale, Aggregato di alcune piccole
ANDAR IN BORDÈLO, Andare in berlina; giare in casa d'altri senza spendere. V. MACA. e poche case in Contado.
Farsi scorgere, Esser vituperato pubbli- BORDÙ, s. m. Bordo, Si dice nell'uso di BORGO , s. m. Borgo , Parte della Città
camente. Far belle le piazze , vale Dar Frangia, Lista o simile di che si fregiano o fuori del recinto murato ; che dicesi anche
materia di ridere e discorrere de ' fatti pro- orlano i fazzoletti grandi da donna. V. Bas- Sobborgo.
prii. SAMENTO. ABITANTE DEL BORGO, V. BORGHESån.
FAR BORDELO, V. Bordelar. Trovasi poi nel Dizionario enciclopedico BORGO, Bordato, Specie di tela forte, H-
FAR BORDELO DE UNO , Dar la berta a dell' Alberti la voce Brodone per indicare stata e variegata, di cui le donne volgari 1
uno ; Dar la conciata ; Fare scherno o quell' Ornamento che si cuce tra l'estre- si fanno le vesti , che hanno lo stesso nome,
scherna; Fare il baccano a uno, Burlar- mità del busto dall'entratura del braccio e che diconsi ancora Bergolini.
lo, beffeggiarlo. V. BAGOLO. e l'estremità della manica del saio. V'ha a BORGOLOCO, s . m. Borgo a loco, Nome F
BORDION , s. m. T. de'Costruttori nava- dubitare però che in vece di Brodone do- di due differenti borghetti di Venezia, uno
li , Bordotto, Specie di Chiodo quadro di vesse scriversi Bordone accr. di Bordo. posto nella già parrocchia o contrada di S.
mezzana grossezza per la chiavagione . BORELA, V. SBOCHIA. Severo, che finisce alla fondamenta di S.
BORDIR. v. Voce triviale che dicesi dagli BORELA, detto per simil. Cipolla o Coc- Lorenzo, l'altro in parrocchia di S. Maria
idioti nel sign. di Abortire - LA GA BORDIO cia, La testa. Formosa, nel borghetto ove abitava la pa-
Ella aborti o sconciossi. FAR SALTAR VIA LA BORÈLA A QUALCUN , trizia famiglia Zusto. Non è certa l'origi-
BORDIZADA, s. f. Bordeggiata , L'atto Tagliar la cipolla ad alcuno, Troncargli ne di questo vocabolo , ma pare che così
del bordeggiare. il capo . si chiamassero que'due borghetti, per es-
BORDIZAR, ▲. Bordeggiare, T. Mar. Na- GHE VA LA BORELA, Man . fam. Ne va la servi delle Locande - TEGNIR A LOCO e Fo-
vigare serrando il vento quand'è contrario vita, C'è pena di morte. co, diciamo quando si tien uno in alloggio
col girar la nave di tanto in tanto , per BORELA DEL ZENOCHIO, Padella o Rotel- non solo, ma se lo mantiene.
prenderlo ora dalla banda diritta, ora dal- la, Quel piccolo osso tondo, ch'è soprappo- BORFA, s. f. V. BOTA nel sign. di Boria.
la sinistra. Dicesi anche Star sulle volte o sto all'articolazione del ginocchio. BORIE VENTOSE, si legge in poesie anti-
sui bordi. DAR LA BORELA IN TI ZONI , detto fig. Col- che per Borie o Alterezze vane ; Superbia
BordIZAR QUALCun, V. in Bordår. pire; Imberciare; Dar nel brocco, Indo- vana.
ANDAR VIA BOBDIZANDO IN UN AFAR, Det- vinare ; Dar nel segno- Venire il destro , BORIDA, s. f. Rilievo o Rilevo, Quello che
to fig. Barcheggiare; Destreggiare; Trac- Balzar la palla in mano, Venire l'oppor- avanza alla mensa.
cheggiare; Temporeggiare. tunità. FAR BORIDA, Beccarsi i rilievi.
BORDO, s. m. Bordo; si dice di Lista o BORÈLO O0 BURÈLO (coll'e aperta) s. m. DE BORIDA, T. de' Cacciatori, Di volo; Di
simile di che si fregiano od orlano le ve- Burello , T. Mar. Legno tondo che serve primo volo, cioè Uccidere gli uccelli quan-
sti. Bordo di seta coperto d'oro - Ri- per formare l'impiombatura di un cavo do si levano. Di volata si dice Quando
scontro è Una sorta d'ornamento per lo più coll' altro. Quindi si dice Burello della s' uccidono di passaggio.
di ricamo o simile, per guernitura di vesti. campana, Quello che unisce assieme la Pa- BOKIDON, s. m. Parabolano, V. BOMBA.
ANDAR DE PRIMO BORDO, Andare di primo roma coll' Amante, V. CAVEGIA. BORIDON , è voce di gergo , per lo più
tratto, Senza pensarvi. BORELOTO O BURELOTO, 8. m. Chia- comune o più frequente tra i barcaiuoli,
CHIAPAR UN CATIVO BORDO , Pigliare o masi una Specie di pane tondo ai lati e con- che vuol dire Panzana ; Carota ; Favola ;
Prendere mala piega, vale Inclinare o Av- vesso al di sopra, che ha in qualche modo Bugia.
vezzarsi al male. la somiglianza d'una BORELA. TI M'HA FATO UN BORIDON, Tu m' hai det-
OMO CHE NO GA BORDO , Uomo inacces- BORESIN, T. antiq. Boreale, Agg . di Ven- to una panzana , una favola.
sibile ; Uomo ruvido; Scortese --- Uomo to, v. BORIN. BORIGNOLO ) S.
m. Borea , Boreale ,
di facile abbordo è il suo contrario. BOREZZO , s. m. Zurro o Zurlo, Allegria BORIN )
SIGNOR D'ALTO BORDO, Signor d'alto o e Desiderio smoderato di che che sia Nord-Est-Nord. Vento leggero settentrio-
basso paraggio; Cavaliere o Uomo d'al- Galloria, Allegrezza eccessiva manifestata nale. BORIGNOLO però indica piccolo vento ;
to o di basso paraggio, vale D'alto o bas- a' gesti. BORIN, mediocre e BUORA, Vento forte, che
so affare, D'alta o di bassa nascita . ESSER O ANDAR IN BOREZzo , Essere o anche s'estende ai venti provenienti da
Bordo o Bordatura , detto in T. Mar. Stare o Andare in zurlo o in zurro, Aver plaga vicina, come sono Nord, e Nord-Est.
Tutta quella parte della nave che da' fian- qualche eccesso di allegria - Essere in BORINA, s. f. Bolina, T. Mar. Corda sta-
chi sta fuori dell'acqua Nave d'alto cimberli, vale Esser allegro , quasi in cim- bilita sopra altre corde dette Palle di bo-
bordo, dicesi Delle più grosse navi, come bali e suoni Fare o Giuocare ai rulli lina, colla quale si tesa la parte della rilin-
Vascelli e Fregate. Nave di basso bordo, o dar nel matto, Prov. e vale Operar sen- ga sopravvento vicina alla bugna, per allon-
Quella che ha il fianco basso, onde alcuna za ragione o pazzamente. tanarla più che si possa dal vento, accioc-
BOR BOS BOS 93
chè la vela porti più in pieno quando si va Fagiana Scroto e Borsa si dice Quel- AFAR BOSCHIVO , Boschereccio, Che ap-
all'orza . la de' cavalli. partiene al bosco.
VENTO DE BORINA, Vento alla bolina, di- BORSE FIAPE, detto. fiigur. Poppe vizze, BOSCO, s. m. Bosco, Luogo folto d'alberi
cesi Quello che si prende per fianco. Poppe cascanti. Boscata , dicesi al Luogo piantato a
PATE DE BORINA, Patte di bolina, dicon- QUEL DA LE BORSE , Borsaio, Quell' arte- guisa di bosco Bosco FOLTO, Macchia,
si alcune corde stabilite in alcune pose o fice che fa e vende borse. Bosco folto d'arboscelli.
maniglie della rilinga , e disposte in mo- BORSARIOL ) Bosco D'ALBEI, Abetaia o Albereto, Luo-
s. m. Borsaiuolo; Taglia- go piantato d' Abeti --- DE CASTAGNERI, Ca-
do che, tesata la bolina, si viene a tesare BORSAROL )
quasi il terzo della rilinga verso la bugna. borse; Toccapolsi; Ladro di calca ; che stagneto o Marroneto -―― DE FAGHERI ,
V. BOROSE. può anche dirsi Ladruccio; Ladronuccio, Faggeto - DE FRASSENI, Frassineto
TIRAR LA BORINA, Caricar l'orza , dice- Ladroncello; Che rubacchia. DE OLMI, Olmeto — DE ONARI, Ontaneto
si da' Marinai, per Tesare, Strignere . BORSÈLA O BORSETA, S. f. Borsetta; Bor- -- DE FRUTERI, Pometo o Pomario --- DE
MOLA BORINA E TIRAMOLA , Lassa buri- siglio; Borsello . PINI, Pineta o Pineto e Pigneta - DE
na e Tiramolla a poppa e a prua, Ter- BORSELA, T. degli Orefici, Molletta . Pic- ROVERI, Rovereto - DE SCOE, Scopeto o
mini di comando ai marinari per cambiar cole molle, che servono per diversi usi agli Scopelino DE SPINI, Spineto o Prune--
le vele. Orefici. to e Pruname e Macchia DE ZINEPRI ,
BORINADA, add. Burinata, dicesi per Agg. BORSELA, dicono pure i nostri Vetrai a Ginepraio.
di Nave, che ha le vele disposte portar quella Molletta ch'essi usano per pigliare Bosco DA TAGIAR, Bosco ceduo.
in pie no più che si possa, andando all'or- e lavorare il vetro. FAR UN BOSco , Boscare una coltre di
za o a mezza nave. BORSELIN ) terra.
BORSIN s. m. Borsellino; Borsiglio; Bosco DE GALETE ‫ و‬Bosco o Frasche ,
BORINADA, s. f. Tramontanata, Bufera )
tempestosa di vento settentrionale, detto Borsetta; Borsellina ; Taschino; Taschet- Capannucce di ginestra , scopa ed altro, sul-
altrimenti Borea, donde propr. il nostro ta alla cintola de' calzoni, ove si tengono le quali i filugelli fanno i bozzoli -- Anda-
vocabolo BORINADA. i danari. re al bosco , vale Esser in punto per in-
BORİR, V. SBORİR. AVER EL BORSIN O LA SCARSELA ROTA O cominciare il bozzolo .
BORO (coll' o largo) s . m. Un soldo, e in- SBUSA , Soffiar nel borsellino, cioè Avere Bosco, per simil . dicesi da noi ad una
tendevasi il Soldo ex veneto , che fu poi sma rrito o speso i suoi danari. Siepe folta e mal fatta, che chiamasi Sie-
detto per avvilitivo SOLDIN e SAMARCHIN O Ma più comunemente chiamasi BORSIN paglia.
SAMARCHETO. quello speciale borsellino, in cui tiensi l'o- BOSE (coll'o stretto) T. Antiq . Voce V.
DEL QUINDESE IN BORI, detto in T. di ger- rologio da saccoccia; e così pure quello che VOSE.
go, vale Cinque soldi. portavano le donne , e portano tuttora le BÒSEGA )
V. in CIEVOLO.
NO GHE N'HO UN BORO, Non ho un bec- campagnuole nella PETORINA, V. BOSEGHIN )
co d'un quattrino, cioè Non ho nè meno BORSO, add. o BORIO, V. SBORIO. BÒSEMA, s . f. Bozzima , Intriso di cru-
un soldo in tasca. BORSÓTA, 8. f, Borsotto, Borsa alquanto schello e di acqua, per fregar la tela quan-
BORO O BURÒ, s. m. dal Franc. Bureau; ed grande. do si tesse.
è una Specie di Armario o Stipo, che si BORTIDA, s. f. Sconciatura; Aborto. FAR O DAR LA BÒSEMA , Imbozzimare. V.
chiude al davanti superiormente con una BORTIR, v. Abortire; Abortare; Abortirsi, IMBOSEMAR.
ribalta, la quale aperta e tenuta in piano Sperdere la creatura ; Far un aborto. CAVAR LA BO SEMA, Curare.
orizzontale, può servir per tavola ad uso di BORTIR UN DISEGNO . V. ABORTIR. BOSSO (coll' o stretto) o Busso, s. m. Bos-
scrivania. BORTOLA, Bartolommea, Nome proprio di so e Bossolo, Arboscello notissimo, detto
BORONDOLÀR, v. Arrotolare o Arruoto- Donna. da' Sistematici Buxus sempervirens.
lare , Ridurre a forma di rotolo. BORTOLAMIO ) BOSSOLA, V. BUSSOLA.
Bartolommeo , Nome pro- BOSSOLO, s . m. Bossolo , Vasetto di le--
BORONDOLO, s . m. Rotolo, Piumaccetto BORTOLO )
di erini o di piume. Specie di cuscino di prio di uomo. gno o di latta , per uso di riporvi dentro
forma rotonda che forma parte del sofà. BORZACHIN, 8. m. Borzacchino; Calza- qualche cosa.
BORONDOLO Si dice ancora al Guanciale retto; Calzare a mezza gamba, come usano Bubbolo, dicesi un Pezzo di canna ta- ·
da far merletti, V. in BALÒN. gli Attori in iscena. gliato tra un nodo e l'altro, ed anche ta-
BOROSE (coll'o largo) s . f. T. Mar. Bran- BOSCA O IMBOSCA, Boscato, Aggiunto di gliato in guisa che da una estremità abbia
carelle, Funicelle che a guisa di rami par- Luogo che ha bosco . il nodo e dall'altro sia aperto. Bucciuolo e ‹
tono dalla bolina , e vanno ad attaccarsi BOSCÀGIA, s . f. Boscaglia, Più boschi u- B occiuolo, chiamasi Quella parte della can-
alle bose delle vele in più punti, per isten- niti. Boscaglia folta - na , sagginale o altra pianta simile, ch'è
— Boscata, dicesi un
derle. tra un nodo e d'altro.
Luogo piantato a guisa di bosco, come Vi-
BORSA, s. f. Borso, Sacchetto di varie ma- gnata, quello piantato a vigne. - Bosca- BOSSOLO DA CANDELIER , V. CANDElièr.
terie e fogge. gliaccia è il Peggiorativo di Boscaglia. BossOLI, Bossolo, Arnese di legno ch'e-
BORSA DA CAVELI O DA COA, Borsa . Spe- ra specialmente in uso sotto la Repubbli-
LOGO PIEN DE BOSCAGIE, Luogo bosca-
cie di sacchetto di seta nera , che si tene- glioso. ca Veneta, per raccorre i partiti nelle bal-
va dalle persone civili per ornamento , an- BOSCARÒL, 8. m. Boscaiuolo, Quegli che lottazioni. Questo arnese riuniva tre diffe-
zi per moda , attaccato e nel luogo di taglia, abita, frequenta ed ha in custodia il renti urne o bossoli, dove si ponevano i vo-
cuda. bosco. ti, cioè l'Affermativo che dicevasi Bosso-
BORSA DA SOLDI , Borsa; Taschetta - BOSCAROLA, 8. f. dicesi da noi la Moglie LO DE SI , ed era di color bianco : il Nega-
BORSA DA LIMOSINA, Sacchetta; Taschetta o Femmina di Boscaiuolo, la quale comun- tivo colorito di verde, che dicevasi Bosso-
- BORSA DE LE BRAGHESSE, V. BORSIN. que non si trovi indicata ne' dizionarii , LO DE NO, e l'Indifferente colorito di rosso,
BORSA DE LE BACHETE DA VISCHIO , Pa- sembra che potesse e dovesse dirsi Bosca- che dicevasi BosSOLO NON SINCERO , perchè
niaccio e Paniacciolo , La pelle dove si iuola. non affermava nè rifiutava.
tengono le paniuzze. BOSCHÈTO , Lo stesso che PEtenec- MANDAR I BOSSOLI, Mandare a partito,
BORSA DEI MERCANTI , Borsa o Piazza CHIO. V. cioè ordinare che sieno raccolti i voti col
de' mercanti. V. Corte de palazzo. BOSCHIVO, add. Boscoso; Boscato, Luo- mezzo dei bossoli portati in giro.
BORSA DEI TESTICOLI , Scroto ; Coglia ; go pien di boschi . QUEL DAI BOSSOLI, Bossolaio.
BOT BOT
94 BOT
mente a qualsisia proposta ; tolta la metaf. LA BOTA FA DANO O VA FORA O SPISSOLA
Bossoli dei ZARLATANI, Acetabolo, Bos-
solo da Giocolare . Acetaboli e bossoletti dal giuoco della scherma. FORA, La botte o Il tino trapela.
RENDER BOTA PER ZOCOLADA, Render pan LA BOTA VA IN FASSO, La botte è scom-
che maneggiano i bagattellieri e gioco-
per focaccia o cofaccia, colpo per colpo, mentata , cioè ha le doghe rese aride e
lari.
frasche per foglie , coltelli per guaine, sconnesse.
BOTA (coll'o largo) s. f. Botta o Botto , NO SE POL AVER LA BOTA PIENA E LA MAS-
malvagia per vin dolce , agresta per uva
Colpo. SERA IMBRIAGA, E'non si può aver la mo-
BOTE, Busse; percosse; Picchiate; Ne- acerba, Render la pariglia. Qual asin dà
spole; Noci; Pesche, Bastonate . in parete tal riceve , si dice quando uno glie ebbra o briaca e la botte piena ,
BOTE DE QUELE o Bote maledete, Maz- rende la pariglia d'ingiuria che gli è stata cioè Non è possibile avere gran comodo
detta. senz'alcun incomodo. E' vorrebbe l'uovo
zate sudice; Picchiate che hanno a pe-
BOTA DA RIDER, Motto; Motteggio; Scher- mondo e suvvi il sale.
lar l'orso, valgono Forti, sode . ESSER IN T'UNA BOTA DE FERO, Esser in
BOTA, diciamo per Lividura ; Monachi- zo di parole . V. BOмÒ.
STAR A LA BOTA, Ribadire, detto fig. vale una botte di ferro; Tener il capo in mez-
no; Mascherizzo , Quella nerezza che fa
Rispondere per le rime. Reggere alla ce- zo a due guanciali, Stare in sicuro.
il sangue venuto alla cute , cagionata per SGIONFARSE COME UNA BOTA , V. SGION-
lia, Non averla per male Star forte al
lo più da percosse . FÅR.
BOTA IN TERA, Tonfo, e quindi Tonfa- macchione, Lasciarsi dire quanto uno vuo-
TUTE LE BOTE SA DEL SO SAÒR. V. SAÒR .
re, Far rumore cadendo. Stroscio o Sto- le e non gli rispondere.
BOTA , in T. di alcuni giuochi , Gita, BOTA DA CAZZA, chiamasi una Specie di
scio , dicesi per lo Colpo del cadimento.
Quel colpo che in diversi Giuochi trae cia- Tino più largo alla base che da cima, in cui
Cimbotto o Cimbottolo, Colpo che si dà in stanno celati i Cacciatori nelle Valli marem-
terra da chi casca - Corno, si dice a Quel scuno de' giuocatori l'un dopo l'altro .
bernoccolo che i Fanciulli in cadendo si LASSEME DAR UNA BOTA , Lasciatemi far mane, per uccidere il selvaggiume che loro
W
una gita; Lasciatemi tirare o far un col- si presenta .
fanno nel capo . BOTAME, s. m. Bottume, Quantità di vasi
LE BOTE NO LE SE MISURA, I colpi non po. da vino d'ogni maniera. 24
si danno a patti, vale Che i colpi non si BOTA ( coll' o aperto ) s. f. Boria ; Alteri-
BOTANA, O TELA BOTANA, 8. f. Tela bota- I
danno secondo la misura destinata . gia; Fasto; Vanità; Albagia; Superbia.
AVER LA BOTA DE BELO, e simili Aver il na , Tela di cotone che serve per uso
LE BOTE NO LE PIASE GNANCA AI CANI, n
AVER UNA delle vele.
cane si alletta più colle carezze che col- baco, il pugniticcio di etc.
BOTÀNICO , s . m. Botanico , Colui che ha
3
GRAN BOTA, Aver dell' albagia , della boria
la catena, detto figur. Il giuocar di ma- o professa la scienza dell' erbe e dei sem-
ni dispiace infino a'cani ; alcuni dicono o vanità.
plici. 量
fino ai pidocchi, modo basso, per far in- EL GA LA BOTA DE VOLÈR SAVER TUTO,
Egli ha il ticchio o la smania di voler sa- GRAN BOTANICO , detto famil . per deri-
tendere Ch' è cosa incivile e molesta lo
sione ad uomo , Gran bevitore. V. BEVA-
scherzare con percosse o altro atto, che re- per tutto.
GNO.
chi altrui dolore o fastidio. BOTA (coll' o stretto) o BOTE, 8. f. Botte,
BOTARGA, s. f. Butlarga e Bottarica, No- 31
NO CHIAPAR BOTA, Non recarsela; Non Vaso di legname, nel quale si conserva il
vino , dell' ordinaria capacità di dieci ma- me che si dà a certe uova di pesce salate
risentirsi ; Non offendersi; Non- correg- e seccate al sole ed al vento : vengono di
gersi; Fare il sordo; Aver futto il callo. stelli. Le sue parti sono le seguenti :
FONDO , Fondo davanti Fondo di die- Levante. 2
Restar su la BOTA, V. RESTAR. 2
tro, Chiamasi la Parte davanti e di dietro Si tiene per vocabolo corrotto dal greco
SACO DA BOTE, V. SACO . Oà tàrica, Uova salate .
TORSE LA BOTA , Schermirsi; Ripararsi della botte - PEZZO DE MEZo, Mezzule o
Timpano , dicesi la Parte di mezzo del fon- BOTAZZA, s . m. Barile ; Bariletta, Ar-
Detto fig. Prevenire, Prevedere il col-
do dinanzi , dove s'accomoda la cannella - naso a doghe di sufficiente grandezza, per
po e schermirsene. tenervi il vino.
PENOLE , Lulle , Que' due pezzi del fondo
DE BOTA SALDA O CALDA, Maniera avv. A
che dal mezzule alla strema parte si con- BOTAZZO , s . m. T. Mar. Deriva, Certa
ferro caldo , cioè Tostamente ANDAR
giungono alla botte — PANZA DE LA BOTE unione di tre tavole poste l'una sopra l'al-
DE BOTA SALDA , Andar tostamente ; An-
Uzzo, Il corpo o gonfiezza nel mezzo d'u- tra, che ha la forma d'una suola da scar-
dar ratto o di posta, Senza perder tem- pe, di cui si fa uso per andare alla bulìna.
na botte - ZENA, Caprùggine, Intaccatu-
po. ra delle doghe , dentro alla quale si com- BOTEGA, s. f. Bottega ; Officina ; Fon-
IN BOTA, Altro modo avv. Di botto; Di daco.
mettono i fondi PETENE , Chiave , dice-
posta; Di presente; Isso fatto , Subito
si da' Bottai Quella parte sporta delle do- BOTEGA POSTIZza, Bottega a vento o po-
FERMAR IN BOTA , Arrestare di botto
ghe , che rimane sul fondo davanti e sul di sticcia, cioè Quella che si fa di giorno in
RESTAR IN BOTA , Rimaner morto all' i- giorno in qualche sito della piazza o delle
dietro dopo la capruggine SOGIE , Sedili,
stante. strade.
Que ' sostegni sopra i quali si posano le bot-
BOTA, detto fig. vale per Danno; Sea- GARZÓN O ZOVene de botega, V. GARZÓN.
ti V. DOA ; CERCHIO , COCÒN , SPINA,
pito; Perdita - TOR SU UNA BOTA, V. TOR. SPINELO , PIRIA, IMBOTAR , SOGIER , TRAVA- PARÒN DE BOTEGA, V. PARÒN.
BOTA O BOTONADA, Bottone o Fiancata, ESSER A BOTEGA, detto fig. Esser a se-
Quel parlar coperto, che con acuto motto SAR, ZENA, ZENAÒR .
ALZAR LA BOTA, Levar la botte. S'alza gno; Esser pratico ; Aver senno; Sapersi
punge altrui , che anche dicesi Fardata
la botte alla parte deretana quando il vino dirigere.
o Aculeo, figur . FAR BOTEGA DA DESSEGNADOR, Far botte-
DAR UNA BOTA O BOTONADA CHE PONZA , è al basso.
INSESTAR LE BOTE , V. INSESTÀ R. ga sopra una cosa; Far su disegno; Fa-
Dare una fiancata o Dare un bottone di re arte d'una cosa. V. BOTEGHIN.
passaggio , Dire per incidenza un motto RASSAR LE BOTE , Asciare le botti, cioè
IN BOTEGA NO SE SCALDA I SCAGNI, La bot-
internamente .
pungente Dare un piccino alla mano, tega non vuol alloggio, cioè Gente che si
Motteggiare alla sfuggita. Dare una bot- BOTA CANDIOTA, Agg. a Donna, Tonfac-
chiotta ; Bozzacchiuta , vale Soverchia- fermi a ciarlare.
ta o una cinghiata , Motteggiare in mo- METER SU BOTEGA, V. METER.
mente piccola, grassa e sproporzionata. Bot-
do pungente . tacciuola vale Grossa e nana; ma dicesi Meter uno a BOTEGA, Acconciare uno a
BOTA E RISPOSTA, ovv. BOTA PER ZOCOLA- bottega, cioè Impiegarlo in un mestiere .
DA , Botta ; Motto ; Mottuzzo di rimando; di Cose dell' arte. 2
BOTA USA, Botte avvinata; vale Ausata SERAR BOTEGA, Lasciar la bottega, il ne-
Rimesse, Motti vicendevolmente detti . Bot-
al vino. gozio; Chiudere il negozio.
a
ta rispost , vale Replica fatta prontissima-
BOT BOT BOV 95
SERAR BOTEGA, detto fig. V. SERAR . STAR IN TEL BOTIRO, Star in panciolle, | BOTÒN, s . m. Bottone.
TEGNIR A BOTEGA, Dare il comino , per Con ogni comodità. ANEMA DEL BOTÓN , Fondello o Anima
metaf. dicesi dell' Allettare i compratori al- L'È UN BOTIRO, dicesi di qualche cibo te- - - COLO , Picciuolo o Gambo BUSA O
la bottega col far loro piacere. E per me- nero e piacevole al gusto, E uno zucchero, BUSETA, Ucchiello o Occhiello.
taf. Si dice dell' Allettare le persone con una manna. FATO A BOTON, Bottonato, Agg. di Qual-
piacevolezze , onde restino attaccate ed a- BOTIRÒN, s. m. accresc. di Borino, e va- sivoglia strumento o lavoro, che abbia la so-
miche. le Burro perfetto, fresco, buonissimo. miglianza d'un bottone.
TEGNIR LA BOTEGA IN SFESA, Tenere o BOTIROSO O BUTIRÒSO, add. Burroso BOTÓN DEL CANON, V. CANÒN.
Stare a sportello, Non aprire intieramen- Pieno di burro. BOTÓN DEL CIEVOLO o d'altro pesce, Pi-
te la bottega ; o tenere socchiusa la porta. BOTIZADA, s. f. ) Rintocco, Il suono lòro, Quella parte del ventricolo de' pesci,
BOTEGA , Così chiamasi pur figurata- BOTIZAMENTO , s . m . ) ma specialmente del cefalo, fatta a guisa
mente la vulva, in ispecie parlando di don- che fa la campana rintoccando Accenno , d'un bottone, in cui è situato l'orificio che
ne pubbliche e di poco buona fama.. chiamasi nello Spedale di Firenze il sonare porta le sostanze digerite agl'intestini.
BOTEGHIER, s . m. Bottegaio, Il padrone a rintocchi una campanella, per avvertire BOTONADA , V. DAR UNA BOTA O BOTONADA
o esercente della bottega Botlegaio in i serventi di trovarsi pronti al servigio del in Вота.
Toscano vuol dir anche Avventore. pasto degli ammalati. BOTONADURA s. f. Bottonatura , V. Im-
BOTEGHIERA , Bottegaia , La femmina BOTIZAR, Rintoccare; Suonare a mar- BOTONADURA.
del bottegaio . tello , Suonare a tocchi separati le cam- BOTONAÒR, 8. m. T. de' Cesellatori, Oli-
BOTEGHIN, s. m. Botteghetta; Botteghi- pane. va o Favetta , Bottone di figura ovata o
na; Botteghino; Botteguccia. BOTIZAR , detto fig. Tratteggiare, Dire Specie di cesello per dar nelle gole e negli
FAR BOTEGHIN, detto fig. Far bottega di bei motti arguti o pungenti in conversa- sgusciati.
che che sia , vale Cercar di guadagnare zione. V. BOTONÅR . BOTONAR, v. Sbottoneggiare ; Bottoneg-
con astuzia che che sia - Disegnare o BOTIZAR dicesi anche della campana con giare; Sbottonare e Bottonare, Motteggia-
Far disegno o un Disegno, vale Pensare, cui si annuncia il sermone, la quale nel re o Punger con motti. Dare ; Gittare ;
fermar l'animo o ' l pensiero sopra che che terminare suonasi a rintocchi, onde dicesi Sputare bottoni ; Affibbiar bottoni senza
sia. I BOTIZA LA PREDICA ; e parimenti quella che ucchielli; Dare una fardata, una botta,
BOTEGÒN , s. m. Bottegone , accresc . di annuncia l'ultima messa. una cinghiata.
Bottega. BOTIZO V. BOtizamento . BOTONAR DE SCAMPON, Dar una fiancata
Riferito a Ricchezza ed al credito della BOTO, s. m. Botto, Colpo, percossa di ciò V. in BOTONADA.
bottega, dicesi Magona figur. e vale Gran che cade. BOTONCIN , s. m. Bottoncello ; Botton-
bottega, Gran traffico. BOTI DE CAMPANA, Tocchi; Rintocchi ― cino.
BOTÈR, s. m. Bottaio, Quello che fa e rac- SONAR DEI BOTI, Rintoccare STALAR I BOTONER s. m. )
Bottonaio e Bottonaia,
concia le botti. BOTI, V. STALAR. BOTONÈRA s. f. )
BOTER DE NAVE, Bottaio, Quello che ha BOTO DE LE ORE, Scocco delle ore ― AL Colui e Colei che lavora bottoni.
la cura delle botti d'acqua ; e gli si dice Boto de le do VAGO A DISNAR, Allo scocco BOTONIÈRA, s . f. Bottoniera ; Bottonatu-
anche Paglioliere, perchè ha insieme la cu- delle due ore vo a tavola o a pranzo. ra ; Affibbiatoio e Affibbiatura, La parte
ra del pagliuolo della nave. BOTI, dice la bassa gente veneziana per del vestimento dove s'affibbia ; e i bottoni
BOTERA, s . f. La femmina del bottaio, la Ore, cioè Quelle degli orologi regolati al- stessi co' quali s'affibbia.
quale sull'esempio di altre voci così forma- l'Europea o sia alla Francese, distinguen- BOVA (coll'o serrato) s. f. Callone, Apertu-
te dee poter dirsi Bottaia. dole dalle ore battute secondo l'antico oro- ra che si lascia nelle pescaie de' fiumi per
BOTESÈLA , s . f. Botticella; Botticina; logio italiano, che fu qui sussistente sino transito. - Steccaia, dicesi a Lavoro fatto
Botticello. all'epoca della nostra rivoluzione politica, a traverso de'fiumi, per mandar l'acqua a'
BOTESÈLA, s . f. (coll' e aperta) chiamasi cioè sino al 1797. mulini e ad altri edifizii Emissario, al
comunemente un Bicchiere corpacciuto che BOTO DA ZOGAR, Ruzzola o Ruzzoletta, Luogo donde si mandano fuori le acque
ora è in moda, e che ha la forma di una Strumento tondo a modo di girella, di cui de' laghi e de' fiumi — Cateratta , l'Aper-
botte. tura fatta per pigliar l'acqua e per man-
si servono i ragazzi giuocando a chi tira
Detto per BOTESIna, V. più lungo. darla via a sua posta.
BOTESINA, s. f. Picchierella. Piccola pic- BOTO DE LE NOSE , Coccio o Cocciolo , BOVINI - Anemali bovini, Boccino, Agg.
chiata. che comprende la Specie di tutti questi
Quel nocciolo ó noce o simile, che si ado-
BOTIGLIA, s. f. Bottiglia. pera da' fanciulli per tirar negli altri noc- animali, cioè Bue, Vacca, Vitello e simili.
DESTROPAR LA BOTIGLIA, V. DESTROPAR. cioli, quando essi giuocano . BOVOLÈTI, s. m. pl . Lumachelle ; Luma-
DESBOCAR LA BOTIGLIA, Sboccare la bot- FAR UN BOTO, Fare un impiastro, cioè chini; Chiocciolette ; Chioccioline ; Chioc-
figlia o il fiaschetto, è il Gettàr via o Trar- Una vendita conclusa senza regola e con ciolini, Termine complessivo di varie spe-
re, quando son pieni, un po'di quel liquore. imbroglio. Fare un taccio, vale Finire, cie di Conchiglie , del genere delle Luma-
Bottiglie, in T. Mar. Aggetti situati ai stralciare , stagliare. che, che abitano ne' nostri orti e ne' lito-
due lati della poppa. L'interno di esse ser- BOTO (DE ) Modo avverbiale antico, che ora rali.
ve di latrine agli Uffiziali della nave, e le dicesi IN BOTA O DE BOTA SALDA, Di botto, BÒVOLO , s. m. Lumaca ; Lumaccia ;
immondezze cadono in mare per tubi di cioè Subito, Immantinente, che anche si Chiocciola , Conchiglia univalve terrestre,
piombo. dice Di subito; Di colpo. del genere delle Lumache, detta da'Sistem.
BOTIGLIARIA , s. f. Bottiglieria, Luogo BÒTOLO , s. m. Torso o Torsolo di formen- Helix Pomatia. Fra noi è comunissima.
dove si preparano e s'imbandiscono le be- tone, La pannocchia del grano turco dis- SCALA A BOVOLO , Scala a chiocciola, e
vande per uso de' convitati . Vale anche granata. Anche nel Vicentino e nel Friuli dicesi per simil. ancora di checchè sia.
Quantità di bottiglie. dicesi Torso. Il Vocabolario Padovano dice AVER LA CASA IN TESTA COME I BOVOLI,
BOTIRANTE , s. m. Burraio, Colui che fa Stampone , ma non ne sappiamo l'auto- Aver la casa in collo ; Far come lo star-
⚫ vende burro. rità. notto, che va via col guscio in capo.
BOTIRO O BUTIRO, s . m. Butirro e Burro. BOTOLO , dicono i Pescatori al piccolo BOVOLO DE CONDANAI , Branca , Gruppo
GRASSO COME UN BOTIRO , Grasso bra- Cefalo, forse dall' italiano Botolo , che si di catene , che servono a legare tanti for-
cato . zati che bastino al servizio d'un remo in
dice al Cane piccolo. V. CIEVOLO.
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galera. E il Numero ancora di que ' forzati BOZZÈTA, s. f. Boccetta , Piccola boccia. ca, Arnese per lo più di cuoio che attacca-
tutti insieme, che servono per un remo Bozzete de l'oGIO, V. AMPOLINE. to al basto fascia i fianchi della bestia
METER IN BOVOLO I CONDANAI, Abbrancare BOZZETA DA SPIRITI, Oricanno Albe- Braca o Imbraca, T. de' Valigiai , dicesi a
iforzati, Unirli insieme . retto , o Alberello ; dicesi a Piccolissimo Quella parte del finimento de' cavalli da ti-
BOVOLO DE L'AQUA , Vortice ; Ritroso ; vaso. ro, che pende sotto la groppiera ed investe
Ritrosa; Mulinello; Ghirigoro, Dicesi del- BoZZETE DA MESSA , Ampolle o Ampolline le cosce.
acqua de ' canali , che aggirandosi torna e Ampolluzze. BRAGA DE LE PORte o fenestre, Contraf-
indietro. BOZZO , s . m. Alveare o Alveario, Casset- forte, Arnese di ferro per serrar più forte-
CORNI DEI BOVOLI, V. CORNO e CORNETO . ta dentro a cui le pecchie fabbricano il me- mente le porte e le finestre.
Farse in t'un BOVOLO, Acchiocciotarsi e le e la cera. S'è fatta a doghe, chiamasi BRAGA D'UN BASTON , Calzuolo; Gorbia,
Accoccolarsi; Farsi un nicchio, vale Rag- Bugno o Bugnolo. I Fiorentini lo appella- Picciol ferro a piramide, ritondo, nel qua-
grupparsi colla persona dormendo. no Arnia; e i Sanesi Copile. V. Ava. le si mette il piè del bastone per fortificar-
FATO A BOVOLO, Fatto a spira, a chioc- BOZZOLAO, T. Antiq. V. Buzzoli. lo o abbellirlo . V. PONTAL .
ciola, a lumaca, Che si volge ad uso di BOZZOLÈTO) Braca, T. Mar. Cavo col quale si circon-
8. m. Cerchio; Circolo; Ca-
spira. BOZZOLO ) da una botte o altro, che non abbia in sè
BOVOLON, s. m. e per lo più in plur. Bo- pannello , Ragunanza d'uomini discorrenti luogo proprio dove incocciarvi il gancio
VOLONI, Martinaccio, chiamasi in Tosca- insieme. Branco, direbbesi in modo avvi- paranchino, per issare a bordo o per met-
na la Chiocciola delle maggiori e più gros- litivo per esprimere Quantità di persone , ter fuori alcun corpo pesante .
se che si trov ino. V. CONVERSAZION. BRAGHE DEL TIMON , V. TIMÒN.
BOZZA, s. f. Boccia , Misura di liquidi. FAR BOZZOLO, Far belle le piazze , Dice- Braca del cannone, Grosso pezzo di ca-
Una boccia d'acquavite è del peso di otto si del commuovere o radunar il popolo o vo fermato nel bordo interno della nave ad
libbre. per grida o per risse o per azioni poco lo- alcune campanelle di ferro dalle due parti
BOZZA DE L'OGIO, Oliere. devoli. de portelli , che passa intorno alla cassa
BOZZA DE L'ASEO , Acetabolo o Aceta- BozzoLO O BALOTO DE LANA, Bozzolo o del cannone, per impedire che non rinculi
bulo. Gragnuolo, T. de' Lanaiuoli , Piccola du- troppo nello scaricarlo .
Bozza DA FIORI , Caraffa o Guastada. rezza o appiastricciamento che si forma Braca, T. de' Legatori de' libri, Striscia
BOZZA DA ORĖSI, Boccia, Grossa botti- nella lana per tropp'olio, e impedisce che di carta che si salda sopra il foglio strac-
glia di cristallo di forma globosa , che si non si cardi o fili bene . V. DESBOZZOLAR. ciato. E quindi dicesi Imbracare; Salda-
riempie d'acqua, di cui gli Orefici si ser- BOZZÒN, s. m. Boccione, Boccia grande re una braca, ed anche Imbragare .
vono per tenerla dinanzi la lucerna, e per di vetro. CHE BRAGA! Locuz . fam. fig. Che seccag-
quindi raccogliere il lume sul pezzo che BRACAR, Lo stesso che BRACHIZAr, V. gine! Che seccheria ! Che noia !
lavorano. BRACENTE, s. m. Bracciante, Voce del- BRAGAGNA , 8. f. T. de' Pese. Degagna,
BOZZA CHE SA DA VIN, Boccia avvinata: l'uso, Che adopera le braccia per lavorare Rete lunga e larga , che ha il ritroso , la
siccome Acetata, a Quella dell' aceto. e per vivere. Quel Contadino che non è nè quale gittata in mare strascinasi un pezzo
Bozza , in T. Mar. Bosa, Maniglie di proprietario nè mezzaiuolo, ma che lavora e poi si cava fuori coi pesci .
corda fatte nella rilinga per fermarvi una a giornata negli altrui poderi. V. PISNENTE BRAGAGNA, chiamano i pescatori anche la
manovra. MASENENTE. Barca destinata alla pesca in mare , eguale
SALMASTRA DE LA Bozza, Colatore, Cor- BRACHIZAR , v. T. de'Cacciatori, Brac- di grandezza al Bragozzo, ma con ordigni
da con cui si lega la bosa con la gomena, care e Braccheggiare, Cercar da per tut- e reti proprie.
quando è calata in mare. to , proprio de' cani bracchi, che cercan la BRAGAGNAR , v. Voce contadinesca , Lo
BOZZA DE LA GOMENA , Bozza , Grossi fiera fiutando minutamente. E quindi Brac- stesso che SPALPUGNAR, V.
pezzi di corda stabiliti in coverta , onde si - BRAGHE ) s. f. Calzoni, Quella par-
cheggio l' Atto del braccheggiare — Squit-
assicura e si ritiene la gomena allorchè tire poi vale Stridere interrottamente, ed BRAGHESSE )
l'ancora è gettata. La corda con cui si le- è proprio de' Bracchi quando levano e se- te del vestito, che cuopre dalla cintura al
ga la bozza con la gomena, chiamasi Cola- guitano la fiera, che anche si dice Bociare. ginocchio. Braghesse , o Brachesse , sono
tore, come sopra. BRACIÒL , s. m. Bracciuolo e Bracciolino, voci veneziane, talvolta usate da' Toscani
BOZZA SCOMENZADA, Vino abbeverato cioè Piastra traforata dell' orologio da tasca , per Brache e Calzoni ; ma nello stile bas-
Cominciato a bere. che cuopre l'asta del tempo. Bracciuolo , so e berniesco. Le parti de' calzoni sono
BOZZÁR, v. T. Mar. Abbozzar la gomena negli orologi a pendolo è un forte pezzo le seguenti .
vale Legarla alle bozze dopo gettata l'an- d'ottone attaccato sulla piastra di ferro, il CAVALOTO O CAVALO DE LE braghesse ,
cora in mare. V. DESBOZZAR . cui uffizio è di tener sotto il pendolo. Fondo de' calzoni o delle brache - TRA-
Bozza, Abbozza, Comando mar. di ma- BRACIOL D'UNA SEGA DA SEGATI . V. SIEGA. VERSO, Serra o Finta de' calzoni - PATE-
novra; ordine di allacciare le bozze ad un BRACIOLI, detto in T. Mar. Bracciuoli, LÒn o Patelin, Brachetta o Toppa — Ga-
cavo, ad una gomena. Legni angolari che servono ad incatenare ZO DEL PATELON , Pistagnino FOLETO ,
La voce Abbozzare in Marineria espri- insieme due parti della nave, e specialmen- Culata - VERTAURA, Sparato dei calzoni -
me generalmente il Ritenere qualche ma- te le Latte col Dormiente. CORDELA , Usoliere — BORSINI , Taschini
novra iu una data posizione. BRAGA, s. f. Spranga; Stoffa, Anello di -- CENTURINI , Cinturini -- CENTURIN CO
BOZZAR L'ANCORA , Abbozzar l'ancora, ferro ; Ferro o anche Legno che si confic- LA FIUBA, Codino .
vale Stabilirla al suo posto dopo ch'è stata ca attraverso per tenere insieme ed unite BRAGHESSE A LA PATAGNOTA O A LA PAN-
salpata. le commessure. TALONA, O A LA MARINERA, Calzoni alla ma-
BOZZATOR O BOZZADOR , S. m. T. degli Sospensorio , Quell'arnese che ripara rinaresca, Lunghi cioè al di sotto del gi-
Scultori, Abbozzatore o Digrossatore, Di- l'ernia. V. BRAGHIER e CINTO. nocchio, che cuoprono quasi tutta la gam-
cesi quell' Artefice scultore che digrossa Pannolino ; Braghiere ; Allacciatura , ba.
cioè abbozza la prima forma. Riparo che mettonsi le Donnc nel tempo CALARSE LE BRAGHESSE , Sbracarsi
BOZZÈLO, s. m. Bozzello, T. Mar. Picco- de' mestrui Cintolo , dicesi alla fascia Cular le brache , detto metaf. vale Dar-
la taglia o Pezzo di legno incavato nel di che cigne. si vinto .
dentro, che contiene una o più pulegge per BRAGA DE LA TANAGIA, V. TANAGIA. CAVARSE LE BRAGHESSE, Sbracarsi.
passarvi de' cavi. BRAGA DE LE BESTIE , Straccale o Strac- FARLA IN BRAGHESSE O IN TE LE BRAGHE ,
BRA BRA 97
BRA
Empiersi i calzoni, Modo basso , che vale BRAGHIERA, Lo stessoche SBRAGHESSONA,V. , BRAMOSO , s. f. Voce di gergo che vale
BRAGHIERETO, s. m. Affaruccio; Fac- Amante.
Cacarsi sotto.
A BRAGHESSE CALAE, A bracaloni - Bra- cenduola; Faccenduzza . BRANCA, s. f. Manata, Tanta quantità di
calone add. dicesi di calze o calzoni, che BRAGHIERISTA , 8. m. Lo stesso che materia quanta si può tenere e stringere
NORCIN, V. in una mano -- Giumella o Giomella, di-
per non essere tirati su bene , sono per
Detto per agg. a Persona, Brachieraio, cesi Tanto quanto cape nel concavo d'am-
tutto increspati e segnatamente presso i gi-
nocchi. vale Non buono a nulla, uomo sciatto. be le mani per lo lungo accostate insieme.
IN QUEL TEMPO CHE SE TIRAVA SU LE BRA- BRAGHIERON, s. m. Grande impiccio o BRANCA , detto in T. de ' Tessitori, Pa-
CHESSE CO LE CIGHIGNOLE , Quando usavan- affare, Gran faccenda. iuola , Fascio di un certo numero di fili
si le calze a carrucola, cioè Ne'tempi an- BRAGOLA, chiamano i Veneziani la Parroc- d'ordito formati sopra l'orditoio MEZA
tichi. V. in TEMPO. chia di S. Giovanni in Bragora. Non è BRANCA , Mezza paiuola o Mezzetta; La
PERDER A BRAGHE O BRAGHESSE CALÀE , chiara l'origine di tale denominazione, vo- metà d'una paiuola.
Perdere a tutte fave o a tutti i voti. lendo alcuni storici ch'essa derivi da Bra- BRANCADA, s, f. Brancata o Menata, Ma-
PORTAR LE BRAGHESSE, detto fig. parlan- gola , provincia donde sono state portate le nata, Tutto quello che può inchiudere in
do di Donne, Portare i calzoni o le bra- reliquie del Precursore ivi deposte ; altri sè la mano, aggavignandolo colle dita.
che, vale Comandar da padrone. dal verbo Bragolare, che ne' tempi antichi A BRANCAE, A brancate; A manate ; A
BRAGHE IMPINIRSE LE BRAGHE , V. IN- usavasi per Pescare ; altri da Braida, Cam- giumelle.
PINIR. po ; altri finalmente dal Doge Brago o Gio- LA S'HA STRAZZA I CAVELI A BRANCAE ,
BBAGHESSE CASCAE zo, Calzoni o Calze a vanni Ipato, che ne fece fabbricare la Chie- Stracciossi i capelli a ciocca a ciocca,
bracaloni, dicesi di Calze o Calzoni che sa. Noi aggiungeremo la nostra opinione. cioè A brancate, a manate.
per non essere tirati su bene sono per tut- Tra le voci barbariche de' bassi tempi tro- BRANCADINA, 8. f. Manatella ; Manatina.
to increspati. V. sopra. viamo Bragus o Bracus per Valle : Brago BRANCAR , V. Brancare e Abbrancare ,
SENZA BRAGHESSE, Sbraculato o Sbraca- e Braco sono voci usate da Dante nel si- Prender con violenza e tener forte quel
to, Senza calzoni. gnif. di Fango , poltiglia. Si può dunque che si prende. Aggavignare , vale Pigliare
• credere che il terreno limaccioso in cui fu
BRAGHESSE A DO PATELONI, Dicesi sa- e serrare nel pugno. Quanto può aggavi-
tiricamente EL TAL PORTA BRAGHESSE A DO piantata la Chiesa di S. Gio. in Bragora gnare una mano. Agguantare ; Agghermi-
PATELONI, per indicare esser egli sodomita abbia dato motivo a tale denominazione . gliare; Avvinchiare , o Avvinghiare e Av-
succubo. BRAGOLAN, add. e nel plur. BRAGOLANI, vincere.
BRAGHESSÈTE ) si chiamano gli abitanti della Contrada Ghermire; Agghermire; Agghermiglia-
BRAGHESSINE ) s. f. Calzoncini , Cal- della Bragola , parrocchia che spettava al- re e Guancire, dicesi del Pigliare che fan-
zoni da fanciulli. la fazione o sia alla parte de' Castellani. no tutti gli animali rapaci la preda colla
BRAGHESSÓNA V. SBRAGHESSÒNA. Con tal nome si veggono indicati nel Poe- branca.
BRAGHESSONE , s. f. acer. di BRAGHESSE, metto sulla guerra tra Nicolotti e Castel- BRANCIN, 8. m. T. de ' Pesc. detto da Pli-
e vale Calzoni grandi ed agiati. lani avvenuta l'anno 1521 , più volte cita- nio Lupo. Pesce di mare, eccellente, ben-
BRAGHÈTA, s . f. Allacciatura; Braghie- to in questo libro. chè comunissimo, ch'è una specie di Per-
re, Riparo di pannolino che usano le donne. BRAGON, o sico chiamato da Linn. Perca punctata.
BRAGHETA DEL SALTARELO , Staffa , V. BRAGÓNI , ) Lo stesso che Braghesse , V. Quando è piccolo, cioè del primo anno, è
SALTARELO. BRAGOTO, detto anche STROPO, s. m. T. detto da' Pescatori Baìcolo, ed anche SBRE-
BRAGHETA DE LA ZOETA O DEL PAPAGÀ, Mar. Bracotto, Bozzello semplice con lun- GalÙre e Variolo , per aver molte macchie
Geto, Coreggiuolo di cuoio , che si adatta go stroppolo incappellato nelle cime dei pen- sparse come le hanno i vaiuolosi.
per legame al piè degli uccelli di rapina. noni , in cui passa il braccio per issare BRANCINOTO , dim. di BRANCÌN , e vale
BEAGHETA DE LA NOSA DEL SCHIOPO, V. alcuna cosa. Piccolo.
SCHIOPO. Bragotto , Chiamasi sulle piccole navi BRANCO , s. m. Rebbio, Una delle punte
BRAGHETA, T. de'Costruttori navali, Im- Una fune di canapa, ch'è legata da una par- della forca o simile , che dicesi in conse-
buono o Imbono , L'operazione che si fa te all'estremità delle spuntiere e dall'al- guenza a due, tre o quattro rebbi.
nell'adattare e inchiodare ne' vani lascia- tra è unita colle reste. BRANCO DEI PALI CHE SOSTIEN LE VIDE,
ti tra tavola e tavola del fasciame e delle BRAGÒTO, s. m. T. de' Pesc. detto ancora Cornello o Cornicello. Quella traversa che
coverte , altre tavole eguali che gli chiu- BRAGOTIN e BRAGOTIN DA MAN , Rezzuola, si pone da capo dei bronconi , su per la
dono esattamente , e perciò diconsi Tavo- Specie di rete in niente diversa dalla Scia- quale si mandano le viti.
le d'imbuono. bica (V. TRATA), se non in quanto è di ma- BRANDA, s. f. T. Mar. Branda, Letto pen-
BRAGHÈTAR , v. V. de'costruttori navali, glia più fitta e spago più grosso, con la sile nelle navi, che serve all' uso de' mari-
Imbonare o Imbuonare , Inchiodar le ta- quale si prendono i pesci litorali , come nai. V. RANCHIO.
vole d'imbuono. Muggini, Orate, Ragni ed anche Anguille, BRANDESTOCO , s. m. Brandistocco, Spe-
BRAGHIÈR, s. m. Brachiere e Braghie- pescandosi con esse ne'bassi fondi. cie d'arme in asta, simile alla Picca, ma
re; Cintura e Allacciatura , Fasciatura BRAGOZZANTE , T. de' Pesc. Conduttore con asta più corta, che ora più non s' usa.
di cuoio o di ferro per sostener gl' intesti- o Remigante del Bragozzo. BRANDIR , V. IMBrandìr .
ni e ripararne le ernie . V. NORcÌN. BRAGOZZO, s. m. T. de' Pesc. Piccola bar- BRANDO , s. m. T. Mar. Banda o Lato
Braghier de le done, V. BRAGA e Bra- ca pescareccia , maggiore d'un ordinario del vascello , cioè Quello che s'unisce col
GRETA. battello e più alta e falcata ne' bordi. V. fondo.
BRAGHIER, e nel plur. BRAGHIERI, detto BRAGAGNA.
BRANZO, s. m. (colla z aspra) Voce ant.
fig. vale Briga; Impiccio; Impaccio; In- BRAIDA , s. f. Voce del Contado Veneto de' pescatori, Branca o Chele, I piedi e le
trigo, Faccenda noiosa. verso il Friuli , che in Lombardia dicesi forbici de' granchi o delle grancevole.
AVER MILE BRAGHIERI, Aver che fare as- BREDA, forse dal barb . Braida o Brayda; BRASA, s. f. o BRASE plur . Brace; Brage;
sai; Aver mille brighe, fastidii, impicci, e vale Poderetto. Poca terra che si affitta. Bragia ; Bracia o Brascia, Fuoco senza
più faccende che un mercato; Affogar nel- A queste parti dicesi CHIESÙRA. fiamma, che resta dalle legue abbruciate.
le faccende. BRAMIZAR, v. Brameggiare, Frequenta- V. SBRASAR.
KOMPERSE EL BRAGHIER , Stiantare il tivo di Bramare ― CHI MANIZA NO BRAMI- FAR DE LE BRASE, Abbraciare.
brachiere, Fendersi. ZA, V. MANIZAR. STAR SU LE BRASE, detto fig. Stare in su
Boerio. 13
98 BRA BRA BRA
la fune ; Aspettare a gloria ; Spasimare contrastare ; onde il prov. Alla macchia abbracciari, gli abbracciamenti; Abbrac
d'alcuna cosa. ognun si ficca. ciarsi.
VEGNIR LE BRASE SUL MUSO, OVv. Deven- BRAVO, add. Bravo, Prode, prod' uomo. BRAZZADINA , s. f. Bracciatella, Piccola
TAR UNA BRASA, Arrossare in viso o Diven- BRAVO DA FAR DE TUTO , Ara col bue e bracciata.
tar rosso, Dicesi di chi per vergogna o si- coll'asino; È da barda e da sella. Detti BRAZZADORA , s. f. T. de' Fonditori di
mile, per concorso di sangue nel volto, si figur. metallo , Tanaglia imbracatoia, Sorta di
mostra più rosso dell'usato . BRAVO DA CAVARGHENE , V. CAVAR. tanaglia , così detta perchè usasi per ab-
BRASER, s. m. Sbraciata; Lo allargamen- BRAVO DA SCAMPàr, Bravo come la cimi- bracciare i crogiuoli ne' quali il metallo si
to della brace accesa, perchè renda caldo ce, si dice di Chi si mostra bravo ed ani- fonde.
maggiore. moso, ed è codardo. Bravo come un lampo, BRAZZADURA, s. f. Voce fam. che suona
BRASIÈRA, 8. f. T. de' Fabbri, Braciere. di Colui che fa gran rumore ed al bisogno Bracciatura, Quantità del panno occorren-
Secondo il senso della voce vernacola , ё sparisce e si fugge. te per un abito o simile.
una specie di Cassa di ferro che ponsi nei QUANDO GHE NE XE , TUTI XE BRAVI , QUANTA BRAZZADURA GHE XE IN QUELA VE-
cammini de' tinelli, per tenervi raccolto e Quando la palla balza, ognun sa darle, LADA? Quante braccia di panno v'andaro-
farvi ardere il fuoco ad uso di scaldar si. Nelle fortune ognuno è valentuomo . no in quel giustacore ?
BRASIÒLA ) PER INTRIGARLA SÈ MOLTO BRAVO, Per tro- BRAZZAL, s. m. Bracciale, Manico di le-
BRASÒLA ) V. BRISIÓLA. vare difficoltà o Per imbrogliarla voi va- gno dentato per giuocare al pallone.
BRATE, s. m. Schiavone; Dalmatino; Il- lete un Perù. BRAZZAL DE LE LUMIERE , V. BRAZZALETTO.
lirico. La voce vernacola è illirica. O BRAVO ! O garbato , Detto a modo di VEGNIR SUL BRAZZAL, detto fig. Venire a
L'È UN BRATE, Egli è uno Schiavone ; esclamazione, e vale Oh così sta bene. E di- taglio o in taglio ; Balzar ia palla in ma-
ma intendesi persona del popolo. cesi ancora per ironia ed in senso di disap- no, Venire l'occasione opportuna ASPE-
In lingua slava significa Fratello, ed è provazione o di disprezzo . TARÒ CH'EL ME VEGNA SUL BRAZZAL, Aspette- A
titolo con cui gli Schiavoni si salutano a Bravo è anche Voce usata scherzevol- rò il porco alla quercia o la palla al bal-
vicenda , trovandosi specialmente fuori di mente nel discorso familiare, bensì come zo; Detto fig.
patria. In Venezia poi ha la significazio- pleonasmo , ma che dà più espressione BRAZZALETO , 8. m . Braccialetto, Pic-
ne che fu enunciata nel Dizionario. al sustantivo cui va congiunto : come per colo bracciale. V. BRAZZAL.
BRAVADA, s . f. Bravata; Tagliata . Quindi esempio GHE GIERA UN BEL GOTO DE CRISTAL BRAZZALETTO DA DONA , Armilla, Girello
Bravare vale Minacciare altieramente. COL SO BRAVO MANEGHETO ; AVEMO MAGNA in ornamento del braccio. È detto anche co-
Dicesi anche per Braveria ; Smargias- UNA SALATINA NOVÈLA COL SO BRAVO AGIÈTO munemente da noi ELASTICO , perchè è for-
seria; Millanteria; Rodomontata; Fanfa- HO BEVU UN BRAVO CAFÈ ; GHE XE TORNA LA mato di fil di ferro o di rame attortigliato
ronata . FREVE COL SO BRAVO DOLOR ; EL GA DA UNA in linea spirale, per cui a forma di elastico
BRAVAMENTE , avv. ) che val BRAVA STRAPAZZADA e simili. Il primo BRA- si allarga e si strigne.
go-
BRAVISSIMAMENTE , superl . ) vo importerebbe Bello o Grazioso ; il se- BRAZZALETTO DA FERAL , Bracciuolo di
no con attobravo o con bravura, sono avver- condo e il terzo Buono o Gradito ; il quar- fanale, Pezzo di ferro impernato su cui si
bii da noi usati non solo nel significato loro to Acerbo o aspro o Malaugurato ; il quin- stabilisce un fanale Erre si chiama una
naturale, ma eziandio come pleonasmi, o per to Effieace o Possente. specie di Mensola di ferro per reggere i fe-
meglio dire come riempitivi faceti e scher- Di queste varie significazioni e di que- rali pubblici, che servono per illuminare le
zosi del nostro parlare, che ridonda di ma- st' uso è anche la voce REVERITO, V. strade, detto così dalla sua figura come R.
niere giocose , benchè talvolta insignifi- BRAVOSO, add. Voce per noi fuori di uso, BRAZZALETTO DA LUMIERA , Viticcio.
canti -EL XE ANDA BRAVAMENTE A CASA, EL era una volta nel signif. di Bravo , cioè BRAZZALI, s . m. Voce fam. Falde, diconsi
GA MOLA BRAVISSIMAMENTE UN BON SCOPAZ- Spaccone ; Smargiasso ; Tagliacantoni , Quelle due strisce di panno, che pendono
ZÒN, E ELA BRAVISSIMAMENTE LA GA DÀ UN Che fa braverie e rodomontate. ne' vestiti de' bambini dalle spalle sino in
MORSEGON. SON ANDA AL CAFÈ E GO BEVUO BRAVURA O BRAURA , 8. f. Bravura - terra, onde sono tenuti e retti dalle nutrici 4
BRAVAMENTE UN BON SORBETO ec. Così dico- Bravuria dicesi nello stil popolare e delle quando insegnan loro a camminare. Caide
no alcuni e ognun conosce che le suddet- arti. è voce Aretina. Diconsi anche Maniche da
te frasi possono stare da sè medesime sen- BRAVURA, dicesi anche per Braveria; Mil- pendere, cioè pendenti. A Mantova chia-
za l'unione degli avverbii, i quali tutt'al lanteria, V. BRAVADA. mansi DANDE ; sul Padovano e nel Polesine,
più ponno indicare che colui che le parla BRAVURE DA PUTELO O DA BARDASSA, Far BRAZZAROLE .
sia mosso da spirito di giovialità e di buon delle bravure cogli scoppietti delle fave CAMINAR COI BRAZZALI , Andare a falde.
tempo. V. BRAVO. fresche, vale Far delle leggerezze . BRAZZAR, V. ABRAZZAR .
BRAVAZZO O GRADASSO, s . m. Bravaccio Meter i ponteli in bravura, V. PONTELO. BRAZZAR, V. detto in T. Mar. Braccia-
o Bravazzo; Sparapane ; Ammazzaselle; BRAZZACÒLO, V. A BRAZZACOLO. re , vale Far la manovra delle braccia.
Spaccamontagne; Tagliacanloni ; Smar- BRAZZÀDA, s . f. Bracciata, Tanta mate- Bracciare in faccia , Metter le gabbie in
giasso; Bravazzone. ria quanta può stringersi colle braccia. rilinga, perchè il vento non abbia gran pre-
FAR EL BRAVAZZo , Smargiassare; Far lo UNA BRAZZADA DE LEGNE , DE FIEN etc. sa sulla vela.
Smargiasso; Fare il bravo , il bravaccio. Una bracciata di legna, di fieno etc. BRAZZERA, s . f. Chiamasi una Barca che
I PAR BRAVAZZI E NO I VAL UNA PATACA, BRAZZADA, si dice ancora per Abbraccia- porta due alberi con vele quadre, e va an-
Han faccia da leoni e cuor di scriccioli. mento ; Abbracciare , Amplesso - EL GA che a remi, armata di sei rematori e d'un
BRAVO , s . m. Bravo, detto anche Cagnot- DÀ UNA BRAZZADA, Le diede un abbraccia- timoniere, della quale si fa molto uso nella
to e Lancia , Quello che prezzolato serve mento. navigazione poco più che costiera del golfo
alla difesa altrui. ZOGAR A LE BRAZZAE , Fare alle braccia, di Venezia.
BRAVO, dicesi anche per Sgherro; Ta- ed è un passatempo de' giovanetti , che pi- BRAZZERA , detto in T. de' Muratori, Ba-
gliacantoni; Smargiasso; Ammazzasette; gliandosi per le mani , si spingono a vi- rella , Strumento di legno a guisa di bara
Spaccamontagne , cioè Di chi fa il bravo cenda per giuoco. Fanciullo di Monna Bi- che si porta a braccia da due persone, per
a parole. Can da pagliaro abbaia e sta ce che faceva alle braccia colla nonna. uso di trasportar sassi , legne e simili .
discosto. BRAZZADELA, s . f. Bracciatello, Specie BRAZZETO , s. m. Braccetto; Bracciolino,
FAR EL BRAVO IN CREDENZA , Bravare a di Ciambella. Piccolo braccio.
credenza , Competere con chi non vaglia a FAR LE BRAZZADELE, detto fig. Fare gli BRAZZETO , 8. m. T. de'Cappellai , dice-
BRA BRE BRI 99
si Una specie di misura , di cui si servo- MISURAR TUTI COL SO BRAZZOLÈR, Misu- ro e del vernacolo veneto , molto usato
no per misurare l'imboccatura de' cappel- rar tutti o gli altri colla sua canna o pas- nello Statuto, e vale Testimonianza, Esa-
li; ed è uno Strumento d'ottone compo- setto, vale Giudicare gli altri simili a sè. me giudiziale .
sto di due pezzi uno dentro all' altro , il BRAZZOLIN O BRAZZIN, s . m. Braccioli- RILEVAR UN TESTAMENTO PER BREVIARIO,
quale si allunga ed abbrevia a piacere , se- no, Piccolo braccio. dicevasi a' tempi Veneti, quando si provava
gnato a gradi. Fu , non è molto , inven- BRÁZZÒN , s. m. Braccione. Nel plur. una disposizione testamentaria vocale col
tato a Parigi, ed è anche ora fatto comu- Braccioni o anche Braccione al fem. Brac- mezzo de' testimonii.
ne in Venezia sotto la detta denominazione. cione sode. Braccioni nati a combattere. BREVIATURA, V. ABBREVIATURA.
BRAZZIÈR , 8. m. Bracciere , Quegli sul BRAZZÒTO , s. m. Bracciotto, Accr. di BREZZA , s . f. dicesi da molti per BRE-
braccio del quale s'appoggian le dame quan- Braccio. CHIA, V.
do camminano. BRECHIA, s . f. Breccia, Apertura fatta in BRIA e BRENA , S. f. Briglia . Strumento
BRAZZIOL, V. BRACIOL. muraglia di luogo fortificato, col mezzo del con cui si tiene in obbedienza il cavallo.
BRAZZO, s . m. Braccio; e nel plur. Braccia. cannone o della mina. Le parti specifiche della briglia sono le
BRAZZO SENZA MAN , Moncherino o Mon- FAR BRECHIA, detto fig. Far breccia, va- seguenti. VERA DE LA BRIA , Passante
chino, V. MoNco. le Far colpo, Persuadere, Fare impressio- REDENE , Redini SGUANZA , Sguancia
SOTO EL BRAZZo , Sotto le ascelle o le ne. - CURAMELA, Testiera - FRONTAL, Fron-
ditella. BREGANTIN, s. m. Brigantino, Specie di tale - SOTOGOLA, Soggolo — BOTON, Scu-
CHIAPAR IN BRAZzo , Prender nelle brac- Galeotta o Vascello di basso bordo , senza dicciuolo BARBUZZAL , Barbazzale -
eia ; Recarsi in braccio ; Ricever in coperte o ponti, che va a vele ed a remi. MORSO, Freno o Imboccatura - MUSARÒL,
braccio ; Tenere in braccio o stretto nelle BRENA, V. BRIA. Museruola - FILETO, Filetto -- PORTA-
braccia; Tenere in collo. TESTA IN BRENA, V. TESTA. CAMPANELE O SONAGIERA, Sonagliera — SE-
CHIAPAR O TOR DAI BRAZZI, Strappar di BRÈNDOLO, s. m. ed anche CASSELÒn, T. GHETO, Seghetta.
braccio. degli Arrotini , Truogolo o Trogolo , Vaso BRIA DORADA, Brigliadoro.
A BRAZZI, detto avv. A braccia, All' im- di legno che sta sotto la ruota dell' Arro- STRAPON DE BRIA, Sbrigliata, Strappata
provviso, Estemporaneamente G CAGAR tino , e serve per raccoglier l'acqua che della briglia per tener a dovere i cavalli.
BRAZZI , Cacare all' aria RECITAR A cade dalla stessa ruota. V. STRAPADA.
BRAZZI, Dire o Recitare a braccia , vale BRENTANA, s . f. da Brenta fiume, Piena; QUEL DA LE BRIE, Brigliaio ; Frenaio,
Senza preparamento. Fiumana o Fiumara ; Acqua grossa, L'artefice che fa o vende briglie.
Braccio, chiamasi anche da noi la Di- L'impeto del fiume crescente, che minac- DAR O MOLAR LA BRIA O LA CAVEZZA, Scio-
mensione di quattro palmi o quarte, che cia di straripare . gliere il freno; Rallentare la briglia; Le-
serve per misurar la tela. V. BRAZZOLÈR . GRAN BRENTANA E POCO FORMENTO, Sotto var la cavezza. Dicesi di cose morali e
BRAZZO DE CITA, detto metaf. vale Par- acqua fame e sotto neve pane , Detto vale Lasciar alcuno in libertà di sè stesso-
te; Contrada. prov. Perchè l'acqua dilava la terra e la DAR O MOLAR LA BRIA AL CAVALO, Dar la
Brazzo de mar, Gomito di mare o Brac- porta via, e la neve la ingrassa . briglia ; Allentare o Rallentare o Lentare
cio di mare . BRENTELA ( coll' e aperta ) s. f. Gora, la briglia o le redini al cavallo ; vale Ri-
BRAZZO , detto in T. Mar, Braccio, Ma- Canaletto d'irrigazione per le campagne . lassarle. A lente briglie - TEGNIR IN BRIA,
novra delle antenne o pennoni, che serve RRENTÒN ANDAR ZO COL brentòn , V. Tener in freno o in briglia.
per maneggiare le loro estremità. Zo. BRIA DEL CAVALèto dei Segati, T. de’Se-
DAR O BUTAR DE BRAZZO , Espressione BRESPA, s . f. Vespa, Insetto volatile che gatori, Cantèo. V. CAVALĖTO.
marin. Fare il carro colla vela o coll' an- pugne, ed è chiamato da Linn. Vespa vul- BRICA, V. ERBA ERICA.
tenna, Si dice Quando si fa passar l'anten- garis. BRICOLA ( coll' o aperto ) s. f. T. del Bi-
na colla vela spiegata da una parte all'altra BRESPÈR, s. m. Vespaio o Vespeto , La gliardo. DAR DE BRICÒLA , Far mattonella,
dell'albero DAR DE BRAZZO SENZA LA VE- stanza delle vespe, simile a' fiali nelle pec- Dare di colpo obbliquo ; quando cioè una
1A, Far il carro a secco, dicesi Quando da chie. - Anello , dicesi pel Nido de ' vespeti. palla ripercuote nella sponda del bigliardo,
una parte all' altra dell' albero si fa passare BRESSAGIO, Lo stesso che BERSAGIO . V. detta Mattonella , prima di toccar l'altra
Pantenna senza che sia spiegata la vela. BRESUOLA , s . f. dicevasi qui nel secolo palla dell'avversario. Dar di ripicco.
SCAMBIA I BRAZZI, Arrionda i brazzi, T. XVI per BRASIOLA, V. BRICOLA, dicesi fig. per Bazza; Bazzuo-
di Comando marin. nel girar di bordo ven- BRESUOLE I SE tagiava de tre lire, leg- la - AVER QUALCOSSA DE BRICÒLA. Aver di
to infaccia. gesi nel Poemetto sulla guerra de' Nico- bazza o di rimbalzo per fianco, e vale
BRAZZI D'UNA POLTRONA, V. in Pozo. lotti e Castellani , Tagliavansi brani di Conseguir qualche cosa per modi inaspet-
BUTAR I BRAZZI AL COLO, V. BUTAR. carne di tre libbre. tati.
CASCAR I BRAZZI, V. CASCAR. BREVETA, add. Brevettato, Voce dell'uso, BRICÒN, add. Briccone, usato in forza di
Dir Brazzo à LE DONE, Dar braccio o di e dicesi per Agg. a quell' Uffiziale che sia sust. Parola d'ingiuria simile a Barone,
braccio; Far il bracciere. nominato ad un impiego, e che abbia otte- Cialtrone, Forca, Gaglioffo, Mascalzone.
UNA CERCANTINA CO UN PUTELO IN BRAZZO, nuto la sua patente di elezione ; ed è come EL SCOMENZA A BONORA A FARSE BRICON,
Un' accattatrice con un suo bambino in si dicesse Patentato. Comincia assai presto ad imbricconire o
collo . ad infurfantire - EL FA EL BRICON, V.
BREVETAR, v. T. Mil . Brevettare è pa-
BRAZZÒLA , s. f. T. de' Carrozzieri , Co- rimenti Voce dell' uso negli uffizii militari BRICONAR
sciale, Que' due pezzi di legno che si met- o relativi , e vale Nominar con brevetto; EL XE BRICÒN VECHIO, Egli è putta sco-
tono in mezzo al timone della carrozza. Patentare. data : s'intende persona maliziosa, astuta
BRAZZOLÈR , s. m. Passetto Canna BREVETO, s. m. Brevetto , Rescritto del e scaltrita.
si dice La misura doppia del passetto. Principe, col quale si conferiscono i gradi BRICONÀR , v. Bricconeggiare e Sbricco-
I OMENI NO I SE MISura a brazzolèr, Gli nell' esercito e gl' impieghi relativi al mi- neggiare , Far il briccone .
uomini non si misurano a pertiche; Il far litare ; Decreto di nomina. BRICONON , s. m. Arcibriccone , Più che
dei cavalli non istà nella groppiera, Il BREVIARIO, s. m. Breviario e Breviale. briccone.
fondamento delle cose non consiste nell' ap- Libro ove sono registrate le ore can oniche BRIETA, 8. f. Briglietta, Piccola briglia.
parenza : Un uomo ne val cento, e cento e tutto l' uffizio divino. BRIGADA , s. f. che nel plur. dicesi BRI-
uno non valgono. Breviario, s. m. Termine antico del Fo- GAE , è voce che usavasi anticamente nel
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dialetto nostro, e che si legge frequente- BRINCAR LA FORTUNA PER I CAVELI, Affer- Detto metaf. Deluso; Mortificato; Scor
mente nelle prose e nei versi del Calmo, rare o Acciuffare la fortuna, cioè Appro- nato; Scottato.
nel sign. di Gente; Persone. Dice egli per fittarsi dell'occasione propizia. RESTAR BROÀ BROǹ, Rimaner piccin pic-
esempio ESSER LAUDAO DA BRIGAE GROSSO- BRIOSSO (coll' o largo) s. m. T. de ' Vet- cino; Rimaner bruttò; Rimaner un zugo,
LANE e vuol dire Esser lodato da gente turali, Briglione , Briglia grande , di cui Restar confuso, scornato .
triviale e plebea . V. BRIGHENte. si fa uso nelle cavallerizze. BROAR v. O BROVAR, Bislessare; Rifar le
BRIGADA , S. f. Brigata , Gente adunata BRISE, s. f. Funghi prataiuoli, Funghi di carni; Fermarle, Si dice del dar loro una
insieme o Conversazione particolare di co- gran cappello, di color cenericcio e comu- prima cottura, quando sono vicine a patire,
noscenti. Brigatella è il dimin. ni. V. SBRISA. perchè si conservino.
BRIGADIER O BRAGADIER, 8. m. Brigadie- BRISIN , add . Miccichino ; Micolino; Mi- BROAR I PIATI, Rigovernare; Propr. si
re, T. Mil. Quell' Uffiziale che comandava cinino ; Pocolino ; Pochettino. V. TANTI- dice del Lavare e Nettare le stoviglie im-
una brigata sotto la Repubblica Veneta, NIN. brattate.
Brigadiere o anche Sergente maggiore di BRISIÒLA , (coll's aspra) s. f. Braciuo . BROAR QUALCUN, Scottare; e intendiamo
battaglia, chiamasi Quell' Uffiziale che da- la, Braciuole di porco, di vitello , di ca- Coll'a' acqua bollente o simile Detto me-
gli Austriaci è detto General maggiore, strato, etc. taf. V. in BROA.
e da' Francesi Generale di brigata. BRISIOLA ROSTA, Arrosticciana o Carbo- BROAR EL PORCO , Abbruciare il porco,
Sotto al cessato Governo italico chiama- nata. vale Scottarlo coll'acqua bollente per pe-
vasi Brigadiere nell'Arma della Gendar- VEGNIR LE BRISIÒLE SUL MUSO, detto fig. larlo.
meria quel Sott' Uffiziale che comandava Venire il rosso sul viso; Arrossire; Arros- BROCA, s. f. (dall'antico italiano Brocca,
una brigata composta di quattro soldati. sare. donde il moderno Imbroccare o Dar nel
BRIGANTE , s . m. Brigante, vuol dire ap- VOLTE LA BRISIOLA PERCHÈ NO LA SE BRUSA, brocco. V. TAOLAZZO) Bulletta , Specie di
presso noi Un uomo sedizioso, perturbato- Locuz. fam. Ricoprite, Quando alcuno che piccolissimo chiodo .
re dello Stato : dal Franc. Brigand e dal ha detto o fatto alcuna cosa, la quale egli BROCA CO LA CAPÈLA DE LATON, Farfal-
barbarico Brigancii o Brigantini. Con tal non vorrebbe avere nè detta nè fatta, ne la , Quella ch'è col capo d' ottone.
nome erano comunemente chiamati nel- dice alcune altre diverse da quella, e qua- BROCA DA CAREGHE, Borchia , cioè Quella
l'anno 1809 coloro che nelle varie nostre si interpreta a rovescio , o almeno in un testa de' picciuoli, che si pongono per or-
provincie si sollevarono. altro modo sè medesimo. namento alle sedie e simili.
BRIGAR, v. Imbrigare, vale Intrigare, Im- BRISIOLE, detto in gergo, Il culo, Il se- BROCA DEI MASTELI DA VIN, Brocco, Se-
brogliare. dere. gno posto per regolare le misure dei li-
BRIGHENTE , s . m. Voce ant . del nostro BRİTOLA, s. f. che nel dimin. dicesi BRI- quori.
dialetto, usata specialmente dal Calmo nel- TOLETA, Coltellino, Piccola arma da taglio, BROCA DE LEGNO, Stecca o Bulletta di
le sue lettere per Brigante nel sign. di più grande del BRITOLIN , che si chiu- legno, Certi aguti di legno, con cui i Cal-
Compagnone, Uomo sociale, piacevole e di de col manico e serve per varii usi dome- zolai conficcano i calcagnini delle scarpe.
buon tempo. Da BRIGADA , che vuol dire stici, e specialmente per mondare le frutta . BROCA DA AQUA, Mesciroba, Quel vaso o
Compagnia di amici, fu detto BRIGHENTE. BRITOLIN, s. m . Lo stesso che TEMPRARÌN boccale, con cui si mesce l'acqua per la-
Dice il Calmo in un luogo, PERCHÈ NU O TEMPERIN, V. varsi le mani - Brocca, da Broc de' Pro-
ALTRI BRIGHENTI CHINDE FA UN DEO DE LICHE- BRIVA, Abbriva, T. di comando nella Ma- venzali, dicesi un Vaso di terra cotta col
TO, GHENDE DEMO TRE BRAZZA DE SAORETO A rina o di mutuo incoraggimento per far beccuccio , per servizio dell'acqua o altro
L'INCONTRO. Ora direbbesi CHI NE DA UN operare con forza nel varare una barca, o liquore. V. LAVAMAN.
TANTIN GHE NE DEMO UN TANTON , cioè Ci far forza sopra il timone o altra simile ope- BROCA DEL RELOGIO, Tacca, Quella che
mostriamo esuberantemente grati alle po- razione. serve d'appoggio nelle casse degli orologi
lilezze, che riceviamo. BRIVÀDA , s. m. Abbrivo , Quell' impeto per aprirli ; intendesi di quelli da tasca.
BRILANTAR, v. Brillantare, Tagliare una che piglia il naviglio quando è spinto o dal- BROCA, T. degli Stamp. Dado del pir-
gemma a faccette sotto e sopra, che quindi la vela o dalla voga. rone, Quel pezzo d'acciaio vano incastrato
si dice Affaccettare o faccettare. ANDAR DE BRIVADA, Andar d'abbrivo. in una piastra nel bel mezzo del pirrone,
BRILANTE , s. m. Brillante , Diamante CHIAPAR UNA BRIVADA, Pigliar l'abbrivo, in cui s'aggira il perno della vite del tor-
brillantato. La prima mossa con furia nel correre di chio da stampa.
PIAZZA DEL BRILANTE , Faccetta. Onde che che sia. BROCA O CAPETA DEL MANEGO D'UN COR-
A faccette, si dice di Gemma o d'altro, la BRIVÀR, v. Abbrivare, Dicesi del comin- TELO, V. CAPETA.
cui superficie sia composta di facce e piani ciar a muoversi il vascello prima d'aver BROCA, detto fig. per Agg. a donna, Bal-
diversi ; ed il tagliarla così si dice Affaccet- preso tutta la sua velocità, a proporzione dracca, Donna di mal affare.
tare. BROCA O BUTO DEI ALBORI, V. Buro.
del vento o de'remi che lo spingono.
BRINCADA, s. f. Afferramento. V. BRINCAR. BRO, Voce triviale, in vece di BLO, V. AVERGHENE SORA LA BROCA , V. SORA LA
BRINCAR, v. Afferrare ; Chiappare ; In- BROA O BROVA, s. f. Cenerata o Ranno, BROCA.
griffare; Ciuffare , Pigliare e tenere con Acqua bollita colla cenere, con cui si rigo- BROCA ARZENTINA , chiamasi comun. la
forza che che sia. Abbrancare e Brancare vernano le stoviglie e si fa bucato. Bulletta di ferro stagnato.
o Agguantare, Prendere con violenza e te- METER LA BROA A QUALCUN, detto fig. Far BROCA, si dice ancora per Agg. a Uomo
ner forte quel che si prende. Aggrappare agresto o Far l'agresto, Si dice di quel- nel sign. di Spia.
o Grappare , Pigliare e tener forte con l'avanzo illecito che fa taluno nel fare i BROCADÈLO , s . m. Broccatello o Brocca-
mano adunca. fatti altrui; o quando, mandato a comprar tino , Specie di drappo.
BRINCAR PER EL COLO, Aggavignare. roba , dice avere speso più di quello che RROCADO, s. m. Broccato, Stoffa di seta
BRINCAR CO LE ONGIE, Artigliare o Gher- ha speso; che dicesi anche Approvecciarsi; intessuta d'oro o d'argento.
mire, Il pigliar che fanno tutti gli animali Far una vendemmia anticipata. BROCHE DE GAROFOLO, s . f. Garofa-
rapaci la preda colla branca. BUTAR LA BROA SUL PELO, Maniera ant . no o Bulletta del garofano, Fiori in boc-
BRINCAR COI DENTI, Azzannare; Dar di Togliere le sostanze altrui. V. SCORTEGÅR . cia seccati d'una pianta aromatica , indi-
zanna, e Assannare, Pigliare e strignere DO TRARETI DE BROA, Dieci soldi truffa- gena de'climi caldi, che servono per con-
colle zanne, ed è proprio delle bestie; Ad- ti, giuntati. dire alcuni alimenti . Il fiore quando è ver-
dentare; Mordere, direbbesi degli uomini. BROA O BROVA , add. Scottato. de è così odoroso, che supera in soavità
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qualsivoglia altro fiore. I Botanici chiama- | ancorchè non di carne. Brodo di cappone, Zombare; Tamburare; Sonar uno col ba-
no questa pianta Caryophyllus aromati- Brodo di pesce, Brodo di vipera. stone; Dar le busse; Percuoter uno grave-
cus. BRODO DE CARNE , Peverada o Brodo , mente.
BBOCHÈTA , s. f. dimin. di Broca. Bul- che dicesi anche scherzevolmente , Sugo BROGÈTO (coll'e stretta) s. m. dim. di
lettina. della pentola . BROGIO e vale Piccolo broglio , Discreto
QUEL DA LE BROCHE O BROCHETE , Chio- BRODO DESSAVIO, Brodo sciocco, dissavo- broglio o bucheramento , Piccola pratica.
daiuolo, Venditore di esse . roso; Acqua pazza. V. BROGIO.
Bater le brochete, V. Bater. BRODO SAORIO, Brodo savoroso o sapo- BROGETO, chiamavasi ne' tempi del Go-
BROCHETA , Si dice ancora per Agg. a rito e saporoso. verno Veneto , Quella carta in cui erano
Como nel sign. di Spia. Brodo fisso e SOSTANZIOSO, Brodo cor- pubblicate le elezioni alle cariche ed uffizii
BROCHETAME, s . m . Bullettame, Nome to o Brodo grosso, vale Di molta sustanza. dispensati dal Senato, col numero rispet-
generico che comprende tutte le specie di BRODO TIRA, Stillato, Umore stillato da tivo dei voti favorevoli e contrarii. Gli elet-
bullette. consumato di cappone e d'altri ingredien- ti si contrassegnavano con la +.
BROCHETINE , s . f. BROCHETA. ti posti a stillare insieme. BROGIAR , v. Brogliare ; Far broglio o
BROCHETINE D'ORO E D'ARZENTO, Bisan- BRODO LONGO, Brodo annacquato o lun- brolo ; Ambire , Procurarsi occultamente
ti o Bisantini, Certe minutissime e sot- go, nel quale è soverchia acqua BRO- voti o favori per ottener gradi o uffizii. Far
tilissime rotelline d'oro, d'argento e d'or- DI LONGHI, detto fig. Lungherie; Lunghez- le pratiche, vale Raccomandarsi o Maneg-
pello, che pongonsi sulle guarnizioni del- ze ; Lungagnole , Dilazioni eccedenti giarsi per ottener che che sia. Brogliare,
le vesti. V. LUSTRINI. STI BRODI LONGHI NO VA BEN, L'indugio pi- vale non meno per Brigare, pregare, ma-
BROCHÈTO , s. m. Specie di Fungo , lo glia vizio, e vale che Lo indugiare cagio- neggiarsi con alcuno per ottener che che
stesso che BOLEO . V. na danno. sia. Bucherare è voce antica.
BROCHETON, V. BROCON. ANDAR IN BRODO O IN BRODO DE VIOLE , BROGIO, s. m. Broglio; Brolo; Ambito; Il
BROCO , s. m. Blocco, V. ABLOCO. detto fig. Imbietolire ; Venire in dolcez- brogliare. Bucheramento è voce antica.
BROCOLAR, v. T. Agr. Accecare le pian- za; Non capire in sè stesso o nella pelle. OMO DA BROGIO, Uomo da brigare o da
te, viti e simili , si dice del Guastar loro Andare in broda o in brodo di succiole, in brigarsi, Da pigliarsi briga per avere, per
gli occhi o le gemme, troncandone le mes- brodetto, in visibilio. ottenere , procurare , ingegnarsi , adope-
se. V. in BUTO. ANDAR IN BRODO DE MASANETE , Conver- rarsi.
BROCOLAR, V. Sbroccolare o Sbroccare tirsi in polvere, vale Dileguarsi, svanire, BROGIO O PIAZZA DEL BROGIO , chiamava-
mancare . si sotto il Governo Veneto tutto il tratto
e Strucare , Roder le foglie degli alberi.
BROCOLO , s. m. e per lo più in plur. CARNE VECHIA FA BON BRODO, V. CARNE . della Piazzetta di S. Marco, ch'è verso il
BROCOLI, Cavolo broccolo, Sorta d'ortag- LAMENTARSE DEL BRODO GRASSO ‫ و‬detto palazzo ducale, dove concorreva la Nobiltà
gio notissimo , che appartiene alla Specie figur. Rammaricarsi di gamba sana; Ruz- patrizia in vesta a brogliare pubblicamen-
detta da' Botanici Brassica Botrytis cimo- zare in briglia, Lagnarsi dell'abbondanza te, per ottener le cariche lucrose o d'ono-
sa- Broccolo è veramente la pipita e tallo NUAR NEL BRODO GRASSO , Stare a pan- re che si disponevano dal Maggior Consi-
del cavolo, rapa e simili erbe, quando in- ciolle, a piè pari; Nuotar nel lardo, Star glio ed anche dal Senato. Quando i giova-
cominciano a dar segno di fiorire, che da con ogni comodità . ni patrizii indossavano per la prima volta
noi dicesi BuTO. MANESTRA COL BRODO, Minestra brodet- la veste pubblica, facevano il loro solenne
tata. ingresso nel Foro, cioè nel luogo del bro-
BROCOLI ROMANI , Cavoli romani , Va-
rietà del sudddetto Cavolo, la quale fa il PORTA PER EL BRODO , Brodaio o Bro- glio , passeggiando più volte , e dicevasi
cesto o sia i brocchi o la pipita nericcia ; daiuolo, Vago o ghiotto della broda. Sono ENTRAR O VEGNIR IN BROGIO.
quindi detto in sistema Brassica nigra , però voci di disprezzo. BROGNA (coll'o stretto) s. m. Brugna e
ch'è una varietà della specie Brassica ole- BRODOSO , add. Brodosa, Abbondante di Prugna, Sorta di frutto conosciutissimo,
racea. brodo. di colore scuro o nero.
BROCOLO COI BUTI , Cavolo broccoluto , DISCORSO BRODOSo, detto fig. Pappolata BROGNÒLO , s . f. T. villereccio, Prugnuo-
bruccoloso , broccoso o broccuto , Pien di o Pippionata , dicesi di Composizione o la, Frutice che fa le prugnuole selvatiche
brocchi. simile che riesca sciocca e scipita, che an- (V. BROMBOLE), del quale si fanno le siepi .
BROCÒN, s. m. Borchia, Scudetto colmo che si dice Discorso scipito o insipido . Il suo nome sistematico è Prunus spino-
di metallo , che serve a varii usi ; e sem- AMORI BRODOSI, Amor carnale o lascivo sa, Linn.
pre per ornamento. Se sono grandi, diconsi o libidinoso ; Amoraccio, Amore disonesto BROLO (forse dal barb. Brolium o Brolus)
Rosoni - Cappellotto, dicesi dal suo lar- e vile. s. m. Bruolo è voce antica. Brolo è voce di
go cappello ad una specie di bulletta. BROÈGIA s. f. T. degli Erbolai, Villuc- varii dialetti dell'Italia superiore , alla qua-
BROCON DA SCARPE, Bullettone, Bulletta chio maggiore, Sorta di pianta erbosa che le corrispondono, secondo il nostro senso ,
rossa col capo quadro , per congegnare col caule s'avviticchia alle siepi ; e si co- i seguenti termini. Frutteto o Parco
insieme i talloni delle scarpe . nosce da' Botanici col nome di Convolvu- da frutti, Luogo piantato d'alberi frutti-
CAREGON COI BROCONI, V. CAREGòn . lus sepium . feri, vicino all'abitazione. Pomiere o Po-
BRODA, s. f. Pappolata, Vivanda che non BROENTE , Bollente , Agg. ad acqua che melo o Pomario , Luogo piantato di al-
si tenga bene insieme e quasi liquida. bolle. V. Bogente . beri pomiferi. Pereto, dicesi Quello pian
BRODA DA PORCHI, Imbratto, Quel cibo BROETİN , s. m. o BRUETIN O BROÈTO ; tato di peri ; Meleto , Quello piantato di
che si dà a' porci nel truogolo. Brodetto ; Vivanda d'uovo dibattuto con meli.
Broda o Brodiglia, Largamente parlan- brodo. BROMBOLA; s . f. Sonaglio; Bollicella ,
do, si prende anche per Acqua imbratta- BROÈTO DE PESSE, Tocchetto; Guazzet- Bolliciattola ; Bollicola ; Bollicina; Boc-
ta di fango e d'altre sporcizie. to di pesce. Manicaretto . cia; Gallozza ; Gallozzolo ; Rigonfiamen-
ANDAR IN BRODA; Spapolare o Spappo- FAR BROETO E ZELADIA DE UNO, lo stesso to che fa l'acqua bollendo o piovendo.
lare, Disfarsi, Non si tener bene insieme: che FAR TONINA, V. TONINA. ZOGAR A LE BROMBOLE, V. ZOGAR.
dicesi di qualche vivanda. ANDAR DE BROETO, Andar in malora. BROMBOLA , in altro sign. Salsiccione ,
BRODO, s. m. Brodo; Decotto di carne o ANDAR IN BROETO , O IN BRODO " V. in Specie di salsiccia fatta a palloncino, che
Acqua ingrassata con carne, sebbene si di- BRODO. si mangia cotta.
ce pure Ogni sorta di decotto o minestra DARGHENE UN BON BROETO , detto fig. BROMBOLA , Prugna susina o Prugna
102 BRO BRU BRU
strozzatoia, Sorta di susina di sapore aspro ne; Borbottatore; Fiottone ; Gridatore; del vaiuolo, dicesi a Quella che produce il
ed acerbo, che nasce dal Prugnuolo. Querulo; Rampognoso, Che grida per nul- vaiuolo - Acori si dicono certi Tumoret-
BROMBOLAR, v. Rinvenire o Stufare la la. Susurrone; Bufonchino e Bofonchino ti che spuntano sulle guance.
botte, cioè Ammollire la botte secca colla e Baba , dicesi Chi non si contenta mai BRUFOLO, s. m. Ciccione; Cosso; Figno-
stufa. V. BROMBOLO. di nulla e torce il grifo ad ogni cosa, e si lo; Bolla, Piccola postema o enfiatello che
BROMBOLAR NEL CUOR , Maniera antiq. e duole fra sè brontolando. Ritroso, Quello si produce nella cute degli uomini e degli
fig. Bollire nel cuore. che per suo cattivo costume sempre vuole animali.
BROMBOLETA, s. f. Bomboletta, Piccola ogni cosa a contrario degli altri, che dice- PER TUTO BRUFOLI, Tutte le carni imbol-
bombola. V. BOMBOLA. si anche Schifo ; Schifiltoso ; Selvatico; licate.
BROMBOLO, s. m. Stufa ; Suffumigio, Ruvido. BRUFOLO DEI FRUTI, Nocchio, Certo qua-
Stufa che si fa alle botti per purgarle. BRONTOLONI DE CORPO, Borbottio; Gorgo- si osserello che si genera nelle frutta e le
Pampanata , dicesi a Quella che si fa con glio; Rugghiamento, Quel romore che tal- rende in quella parte più dure e men pia-
pampini. ora per ventosità si sente nel ventre e cevoli a mangiare .
FAR EL BROMBOLO, V. BROMBOLår. negl' intestini. BRUFOLO DE CALCINA, V. GRANZIÓL.
TEGNIR EL BROMBOLO, Non uscire a fia- BRONTOLONI DE CORPO, in T. Medico si BRUFOLO, Si dice per ischerzo al Capèz-
to, Quando le botti dopo l'esperienza del- dicono anche Borborismi e Borborigmi. zolo della poppa.
la stufa non hanno fessure. BRONZA (colla z aspra) s. f. Brace; Car- BRUFOLO, ancora per ischerzo al Rialto
BROMBOLO, è detto da alcuno per BROM- bone acceso. o Rilevato della gobba-- EL GA ElBrufolo,
BOLA, V. BRONZA DE LA LUME , Smoccolatura e Egli è gobbo o gibboso o alquanto gibboso.
BRÒMBOLO , s. m. T. agr. Mosca o Cala- Moccolaia; Fungo del lucignolo. BRUFOLOSO, add. Imbollicato, Em piuto
brone de'rosai, Specie di Scarafaggio che BRONZA COVERTA , detto metaf. Acqua- di bolle.
alita intorno a' rosai. È detto da Linn. cheta; Soppiattone; Soppiattonaccio; Fa- BRULA , s . f. e più comun. BRULE al plu-
Tenthredo rose . Le larve di quest'inset- gnone , Scaltro, astuto, ma che si finge rale, Giunco comune. Pianta cespugliosa
to o i bruchi da ' quali sorte la suddetta semplice. che alligna ne' luoghi acquitrinosi , detta
Tentredine, vivono in società e s'attacca- ESSER SU LE BRONZE, detto per metaf. da Linn. Scirpus romanus. Le vermene
no tutte insieme una dietro all'altra sul- Star sulla fune, vale Aspettar con gran- o foglie di questa pianta s'adoperano per
l'orlo delle foglie, e quando una si muo- dissimo desiderio e struggimento, che an- legare insalate negli orti o la bocca ai
ve, urta nella contigua, questa nell'altra che dicesi Esser sulle spine; Struggersi. sacchi, e per infilare il pesce e gli uccel-
e tutte si mettono in movimento. Questo BRONZER (colla z aspra) s . m. Monte o li etc.
bruco si nasconde sotterra al momento del- Ammasso di brace; Mucchio di brace. Col nome di BRULE chiamasi poi anche
la sua trasformazione , si fila un bozzolo BRONZİN (colla z dolce) s. m. Pentola di il Biodo o sia il Giunco palustre maggio-
· composto di tre sorta di seta, ordinaria, bronzo. Arnese da cucina , che serve al- re, ch'è il Giunco florido del Mattioli, si-
mezzana e fina ; indi a pochi giorni esce l'uso di cuocere le vivande , appeso alla ca- mile nella figura al Giunco comune , ma
la perfetta Tentredine, la quale accoppiasi tena. più lungo e che ha le vermene midollo se,
col maschio e depone una nuova covata. BRONZIN , detto in T. d'Antiquaria , il quale è conosciuto da' Botanici col nome
BROMBÒN, add. T. de' Fruttaiuoli, Sfari- Bronzetto, Statuetta o simile anticaglia di di Butomus umbellatus. Con questa spe-
nato, Dicesi di alcune frutta che non reg- bronzo. cie di giunco i pescatori formano delle cor-
gono al dente, come pere, mele , le quali BRONZİN, add. Bronzino, aggiunto di co- de, dette da essi LIBANI , che vengono usa-
sogliono esser anche scipite. V. MILZO. lore Carni abbronzate diconsi quelle te nella pesca ; e fansene ancora stuoie ,
BRONTOLADA, s . f. Borbotta- dell'uomo incolte al sole, e fatte come di state fra noi sostituite a quelle che a'tem-
BRONTOLAMENTO , s. m. ) colore del bronzo . pi Veneti avevamo dalla Spagna, intessute
mento ; Piato , Il brontolare , l'atto del BROSA, s. f. Brina; Brinata, Rugiada con- di Giunco marino, detto da Linn. Stipa
brontolare Brontolio, dicesi il Rumore gelata. V. ROSADA. tenacissima, più valido senza dubbio degli
confuso di chi brontola. SE LA BROSA NO LO TOL, Locuz. fam . Se altri due giunchi.
BRONTOLAMENTO DE CORPO , V. BRONTO- non muore capretto; Se nel finir non si BRULOTO. V. BURLOTO.
LÒN. secca; Se morte nol fura; Se campa. V. BRUN, Bruno, Agg. di colore, e vale Oscu-
BRONTOLÀR, v. Brontolare e Borbolia- IMBROSA. ro e nereggiante. Il bruno il bel non toglie,
re; e dicesi anche Bufonchiare; Stronfa- BROSSUR (A la) T. francese de ' Legatori anzi accresce le voglie, Prov. passato in
re; Bronfiare; Fiottare; Bollire. de' libri, Alla rustica. Dicesi di libro le- grand'uso fra noi.
BRONTOLAR INSIEME , Bezzicarsi; Garri- gato senza raffilarlo ne' margini. DEVENTAR BRUN, Imbrunire; Imbrunare
re; Volersi bene come cani e gatti; Esser BROVÀR, V. Broår. e Abbrunire.
due volpi in un sacco, Dicesi delle persone BROZA (coll' o stretto e la z dolce) s. f. UN BIANCO E UN BRUN, V. BIANCO.
che contendono fra loro. Bisticciare e Bi- Brozza , e più spesso Brozze nel num. plur. BRUN O BRUMBRUN , Bombo , nome che
sticcicare, Contrastare pertinacemente pro- ed è voce del dialetto toscano . Bollicelle danno i bambini ad ogni bevanda.
verbiandosi. V. CRIAR. pruriginose, che nascono in varie parti del BRUN, s. m. Voce de'nostri bambini, on-
BRONTOLAR EL BOCÒN CHE SE MAGNA, Da- corpo― Schianza, chiamasi Quella pelle d'essi chiamano o domandano il bere, che
re il pan colla balestra, cioè Malvolentie- che si genera sulla carne ulcerata -- Esca- corrisponde all'italiana Bombo. È notabile
ri e con istrapazzo . Nel dare un boccon di ra, la Crosta che vien sulle piaghe che il nostro termine BRUN deriva imme-
pane bronfia e fuma per la rabbia. Chiazza e Bolla dicesi della Rogna e del diatamente e nell'identico senso dal greco
LASSA CH'EL BRONTOLA, Boccon rimpro- vaiuolo. Bpus, riportato ancora nella nuova edizione
verato non affogò mai nessuno, Mangia BROZA, è anche fra noi voce di gergo e del Lessico latino del Forcellini, alla voce
e lascia gridare. vale Maschera, cioè Quell'arnese che ser- Bria e definito Vox infantium potum pe-
Brontolar de lE BUELE , Bruire; Gorgo- ve per mascherare il viso. tentium; qua adhuc utuntur Venetorum
gliare; Borboltare; Sboglientare, Si dice BRU , V. BLU. infantes , vulgo Brun brun iterantes.
quando gl' intestini o per vento o per altra BRUÈTO, V. BROÈTO . Questa voce è poi onomatopeica, soggiunge
cagione romoreggiano , che dicesi anche BRUFOLETO , s. m. dimin. di BRUFOLO, il Lessico, etymon forte repetendum a Вpūw
Brontolare il corpo. Bollicella; Bolliciattola ; Bollicina; Pustu- Mano, Scateo, quod videtur ex sono a-
BRONTOLON, add. Brontolone; Borbotto- letta. Enfiatello che vien alla pelle. Bolla quae ex vase aliquo defluentis.
BRU BRU BRU 103
Anche la voce bambinesca BRUN sembra BRUSACAMISA (A) modo avv. Improvvi- BRUSAR EL PAGIÒN, V. PAGION.
appoggiare validamente l'opinione di colo- samente; In un tratto; Inaspettatamente. BRUSAR EL STOMEGO, V. BRUSÒR e MA-
ro , che sostengono originaria ne'Veneti CHIAPAR UNO A BRUSACAMISA, Cogliere o GNAMENTO.
primi la lingua greca ; perchè non si sa- Sorprendere uno ex abrupto, d'improv- BRUSAR LA SCOLA, L'UFIZIO etc. Marina-
prebbe acconciamente spiegare il fenome- viso. re; Far forca, Dicesi de' Fanciulli quan-
no, che questa voce fosse stata trasmessa FAR UNA PARTIA A BRUSACAMISA, Far sul do tralasciano la scuola, i Religiosi l'uffi-
dal commercio de' Veneti col Levante. V. momento e in tutta fretta una partita. zio etc.
EXÒTA. BRUSADA, s . f. Combustione; Abbrucia- BRUSARSE DAL CALDO , Abbruciare dal
LA BRUNA, detto in gergo, vale La notte. mento; Adustione; Riardimento , L'ardere. caldo, dicesi per iperbole del Sentire so-
BRUNA, s . f. Voce di gergo, che vale Notte BRUSADİN , s. m. si chiama metaf. Quel verchiamente caldo . Stillar dal caldo .
Quindi MEZA BRUNA, Mezza notte. piccolo giuoco, che inaspettatamente vien BRUSARSE PER INVIDIA, Riardere per in-
BRUNAL, s. m. Voce di gergo, Culo. proposto di fare in una brigata d'amici e vidia -- PER VERGOGNA, Arrossire; Ver-
BRUNALI, s. m. T. mar. Stella o Biscia. vien fatto per esempio una partita al gognarsi PER IMPAZIENZA , Stare in sul-
Quell'incurvatura ch'è fra i ginocchi e la tresette ovvero al vinciperdi ec. e non la fune ; Aspettare a gloria .
colomba, e per cui l'acqua può scorrere più che una per ispicciarsene e andar poi FERO CHE BRUSA I PELI PER ARIA, Ferro
agevolmente da prua a poppa, riunendosi via. tagli entissimo, che cima ogni peluzzo in
nella sentina della tromba, donde si manda FEMO UN BRUSADIN A TRESSETIN, che al- aria, Rasoio o simile affilatissimo.
fuori. trimenti potrebbe dirsi, FEMO UNA PARTIE- FIGURITE SE EL SE BRUSA DE MI , Pensa
BRUNESTA, s. f. Voce Agr. Brumasta TA DE TRESSETIN A BRUSACAMISA, e vuol dire s' io abbragio ! cioè S' egli si vergogna di
Brumesta, detta anche Lambrusca e Per- Giuochiamo una partita su due piedi. me; ovv. Se arrossa in vedendomi.
golese. Sorta d'uva selvatica , il cui viti- BRUSADİN, add. Bruciaticcio, Quello che LA ME BRUSA ; detto fig. Ciò mi cuoce o
gno è detto da Linneo Vitis Lambrusca. resta d'una cosa leggera, dopo ch'è bru- mi scotta, cioè Mi spiace, mi rincresce, mi
Ve n'ha di bianca, di nera e di rossa. ciata. duole ― QUESTO XE QUELO CHE ME BRUSA
BRUNIDOR, s. m. V. INBRUNIDÒR. BRUSADÙRA, s . f. Voce agr. Colica o Co- ASSAE QUANDO ME LO RECORDO , Questo è
BRUNİR, V. IMBRUnìr, tenna; L'erba minuta che cuopre un pra- quello che, rammentandomene io, più for-
BRUO , s. m. Brodo, V. BRODO . to a guisa di peli. te mi cuoce - SE LA GHE BRUSA, che la se
ANDAR IN BRUO DE VIOLE, Lo stesso che BRUSAGIA, s . f. Voce che s'usa nel ter- LA GRATA, Chi l' ha per mal si scinga, Chi
ANDAR IN BRODO DE VIOLE , V. BRODO. ritorio Veneto verso il Padovano , Bru- è nell' impegno se ne liberi.
BRUOLO, s . m. T. Antiq. V. BROLO. ciaglia; Tutto ciò ch'è buono ad avviare QUANDO LA CASA SE BRUSA TUTI SE SCALDA,
BRUOLONGO , ANDAR A BRUOLONGO , V. il fuoco, come brucioli, frasche, stoppa e Quando la casa abbrucia ognun si riscal-
ANDAR. simili cose di facile combustione . ― Arsi- da, cioè Il mal esempio fa de' seguaci.
BRUSA, ZOGAR A BRUSA, V. ZOGÀR A MARCO- bile, significa Atto o acconcio ad ardere. ROBA CHE FACILMENTE SE BRUSA , Roba
MADONE, in ZOGAR. BRUSAOCHI , s. m. (che si pronuncia come combustibile, Atta a potersi facilmente bru-
BRUSA, s. m. Casa bruciata e diroccata, in Toscana Brusaoci ) Voce del Contado ciare. Incombustibile è il suo contrario. V.
Sfasciume. verso Padova, e nome che dassi alla CA- FRASCHE e BRUSAGIA.
BRUSÀ, add. Bruciato; Abbruciato; Inu- MAMILA, V. BRUSAÙRE , s . f. Scoria. Materia che si
sto , Arso dal fuoco. Bruciaticcio, dicesi BRUSAR, v. Abbruciore o Bruciare; Ar- separa dai metalli nelle fornaci quando si
Quel che resta dopo esser bruciato -- Afa- dere, Consumar col fuoco che che sia. V. fondono, e che insieme con esso loro scor-
to si dice delle frutta, che strette da neb- IMPIZZAR. re fuori da esse.
bia o soverchio caldo, non possono condur- BRUSAR UNA CASA, Metter fuoco a una BRUSCA, add. Buscato, Guadagnato .
si a perfezione. Arrabbiato, direbbesi delle casa; Incendiare. In altro sign. Bruscato ; Dibruscato ;
Vivande, quando sono cotte in fretta e con BRUSARSE LA CAMISA, LA COTOLA, EL TABA- Potato, dicesi delle viti.
troppo fuoco. RO , dicesi Infuocolare , Quando il panno BRUSCADA )
s. f. Potatura ; Polazio-
BRUSA D'AMOR, V. COTO e INAMORÀ. ha semplicemente pigliato il nero dall'azio- BRUSCADURA )
SPUZZA DA ONTO BRUSA, V. SPUZZA. ne del fuoco avvicinatogli ; Abbronzare o ne o Potagione, L'atto del potare le viti ;
AVER I LAVRI BRUSAI DAL FREDO, Aver le Abbruciacchiare, Quando il fuoco ha fatto ed anche Quello che si taglia da esse o
labbra abbrustolite, cioè Aver abrasa per maggior impressione, ma non ha bruciato ; dagli alberi. V. BRUSCAR.
Pazione dell'aria fredda la cute delle lab- Bruciare, Quando n'ha consumato una par- DAR UNA BRUSCADA A UNO, detto metaf.
bra. Aver i ragani alle labbra . te V. INCANDIR. dalla potatura, Pelare o Scorticare alcu-
ODOR DA BRUSA , Bruciaticcio o Abbru- BRUSARSE I PELI, Abbrustiare e Abbru- no , Pregiudicarlo ne' suoi interessi -- I
ciaticcio , direbbesi del Puzzo o odor di ciacchiare. Lo che avviene a' peli de' gatti GA DÀ UNA BELA BRUSCADA, Lo hanno pela-
bruciato , che si contrae per troppa cot- o de' cani, quando stanno al fuoco. to molto bene.
tura. BRUSAR DE LA CARNE, Frizzare; Mordi- BRUSCANDOLI, s . m. Luppoli, in plur .
ANDAR VIA LA ROBA BRUSADA, Andar via care; Cuocere; Prudere; Pizzicare, Quel Pianta notissima che nasce spontaneamente
a ruba. Dicesi di merce od altro, che abbia dolore in pelle cagionato dalle materie e più nelle siepi , ed è nominata da' Si-
grande spaccio. corrosive sulle ferite, sugli scalfitti o sulle stem. Humulus Lupulus.
percosse etc. BRUSCAÒR , s . m. Rimondatore, Colui che
SU LE ORE BRUSIE, Sull'alba de' tafani;
Sull'ore bruciate, cioè Sulle ore di mag- BRUSAR DEL SOL, Abbronzare o Arrosti- leva i bruscoli ai panni Potatore o Po-
gior calore ; e vale fig. pel Tempo in cui re, il Diseccare che fa il sole violentemen- dalore, dicesi Quegli che pota le viti.
quasi tutti stanno ritirati in casa. Su di te col suo calore. L'erbe furono abbron- RRUSCAOR O BRUSCHIA, T. degl' Indorato-
che abbiamo il dettato, Tra vespro e nona zate da cocentissimo sole - Alidire; Ar- ri, Grallabugia o Grattapugia , Certo
non va fuor persona buona. rabbiare, dicesi dell'Erbe, del Grano, del- stromento fatto a guisa di pennelletto e
PARTIA BRUSADA, detto metaf. in termi- le Biade, quando si seccano per soverchio composto di fila d' ottone, per pulir figure
ne di giuoco, che anche si dice PARTIA AR- caldo o per nebbia prima del tempo. o lavori di metallo, che si vuol dorare a
DIA O ARDIDA, e vuol dire Partita guada- Brusar dei ochi, Frizzare o Bruciare, fuoco. E quindi Grattabugiare o Gratta-
gnala in un batter d'occhio o in un bac- Quel pizzicore che si sente talvolta agli oc- pugiare, dicesi il Ripulire.
chio baleno, cioè Senza dar quasi respiro chi pel calore. BRUSCAR , v. Buscare o Buscacchiare ,
al perditore . BRUSAR EL CAFÈ, V. BRUSTOLAR. Procacciarsi ed ottener che che sia con in-
104 BRU BRU BRU
dustria STICARLA CO L'ANDAR BRUSCANDO BRUSCHINAR, v. Setolare, Nettare i pan- BRUSTOLA, add. Brustolato; Abbrostilo;
IN QUA E IN LÀ, Vivere alla busca, Vivere ni colla setola. • Abbrustolito; Abbrustolato; Riarso ; Ar
col buscare Buscacchiare dei bezzi. BRUSCHINAR UN CAPELO , Abbruscare un sicciato, dicesi dal fuoco -- Incotto; Ab- ས།
BRUSCAR DE LE BOTE, Toccarne; Toccar cappello, Nettarlo dalla polvere col mezzo bronzato, dal Sole - Confetto si dice del
delle busse -- L'E ANDA PER DAR E L'HA della setola. Terreno.
BRUSCA SU, I pifferi di montagna che an- BRUSCHINETO, s. m. Setoletta; Setolina. SIESTU BRUSTOLA ! Espressione bassa c
darono per sonare, furono sonati. BRUSCO O BRUSCOLO, S. m. Pustola o Pu- fam., che talora si dice dalle donne per
BRUSCAR , detto in T. Mar. Bruscare ; stula; Ciccione; Fignolo, Piccola postema ischerzo ; ed è lo stesso che SIESTU CREPA.
Far fuoco con della brusca o stipa sotto al o ciascuna di quelle enfiature o bollicelle V. CREPA.
piano ed opera viva della nave, per bruciar- che vengono alla cute Cosso o Bitorzo BRUSTOLADA 0O BRUSTOLADURA e BRUSTO-
ne tutte le immondezze, E quindi Brusca- e Bitorzolo , dicesi Quell' enfiatello che LADINA, S. f. Abbrostitura, del Fuoco - ΓΙ
tura l'azione del Bruscar la nave. viene comunemente sul viso. Abbronzamento, Del Sole.
BRUSCAR I ALBORI , Dibruscare; Dibru- BRUSCO DEI OSELETI , Postema, direbbesi BRUSTOLAR, v. (dal lat. Ustulare) Ab- 3.
care; Bruscare; Potare, Levar o Tagliar A quell'enfiatura putrefatta, che viene tal- brostolire e Brustolare , Porre le cose in-
dagli alberi i rami inutili e seccagginosi. volta sul codione agli uccelletti nelle gabbie. torno al fuoco, sicchè non ardano ma s'ab-
Tagliare o Scapezzare a corona o Scoro- VEGNIR EL BRUSCO A CAO . V. CAO. bronzino Abbrostire è quasi lo stesso
nare, dicesi degli alberi, quando si taglian CAZZAR VIA UNO CO LE BRUSCHE , Cacciar che Abbrostolire o Abbrustolare, ma ha un **
loro tutti i rami. via uno colle brusche o bruscamente, va- pochino più d'efficacia. I
BRUSCAR LE VIDE, Potare le viti. Dicesi le Con mala maniera BRUSTOLAR De le fete de PAN, Abbrosti-
Polare a vino quando il Potatore lascia o BRUSEGHIN, s . m. Invidietta; Maricello re o Arrostire. 3
troppi capi o troppo lunghi alle viti. di cuore; Rabbiuzza ; Tarlo; Martello ; BRUSTOLAR EL CAFÈ, Abbrostire - VAR-
BRUSCAR I BOSCHI, Stipare i boschi o le Gelosia. Fregola di martello, vale Assillo DA CHE EL CAFÈ NO SE BRUSA, Guarda be- "
boscaglie, Rimondare i boschi tagliandone di gelosia. ne che l'abbrostitura non sia soverchia. 11
via la stipa (V. BRUSCHE ). Quindi Bosco BRUSO ESSER SUL BRUSO, Essere a un BRUSTOLAR LE MANDOLE , Abbrustolare
stipato o rimondato. dito; Esser sul punto o in bilico etc. Posi- e Abbrustolire ; il che è meno di Abbro-
BRUSCARSE DEL TEMPO , Rabbruscare ; situra di un corpo sopra l'altro, che toc- stire. 2
Rabbruzzare; Rabbruzzolare, Oscurare, candosi quasi a un punto non pende più da BRUSTOLARSE AL FOGO, Abbruciarsi, di-
farsi buio, e dicesi del tempo nuvoloso che una parte che dall'altra. cesi per iperbole del Soverchio caldo - Pi-
minaccia pioggia. V. TORBIAR. ESSER SUL BRUSO DE ROVinarse o de per- gliar l'incotto o le vacche , dicesi delle
BRUSCHE , s . f. Bruciaglia, Tutto ciò ch'è DER, Chi non è in forno è in sulla pala, donne pel fuoco che tengono soverchiamen-
buono per avviare il fuoco, come Brucioli, cioè Chi non è rovinato e fallito è in sul te sotto la gonnella. V. VACHEMORE. 22
Stoppa , Frasche , e cose simili di facile rovinare. BRUSTOLAR OSELETI , Abbrustiare , cioè
combustione Accendibile o Arsibile, di- REDURSE SUL BRUSO, Ridursi alla sgoc- Tor via col fuoco quella peluria che riman
cesi per Atto o acconcio a ardere ― Stipa, ciolatura. loro dopo levate le piume .
Sterpi tagliati e Legname minuto da far STAR IN BRUSO, Stare in bilico; Essere BRUSTOLAR I CAPELI, T. de'Cappellai, Ab-
fuoco. a un pelo di fare che che sia; Esser in bruscare ; dicesi dell' abbruciacchiare con
BRUSCHERA, V. Rosco. sul crollo della bilancia; Essere a tocca fuoco di paglia i peli più lunghi d'un cap-
BRUSCHÈTA, s . f. Bruscolo; Brusco; Bru- e non tocca. pello ordinario, follato e ben bene spalet-
scolino; Fruscolo ; Festuca; Festuco; Fi- BRUSOLA, s. f. Uccello . V. COMPARE PIERO. tato.
stuco, Piccolo fuscellino, e dicesi di paglia BRUSÒR, s. m. Frizzo e Frizzare, Quel STO SOL ME BRUSTOLA, Il sole m'abbron-
o di materie simili leggerissime. dolore in pelle, che cagionano le materie za o m'incuoce. V. BRUSTOLARSE AL FOGO.
ZOGAR A LE BRUSCHETE, V. ZOGAR . corrosive —— Bruciore; Cociore; Ardura, BRÜSTOLI. Voce di gergo plebeo, e vale
TIRAR LE BRUSCHETE, Tirare le bruschel- dicesi il Dolore che si sente per qualche Soldi; Danari: lo stesso che BORI, V.
te o le buschette. scottatura Cocimento o Frizzamento, BRUSTOLÌN, s. m . Tamburino o Tambu-
BRUSCHÈTA , s . f. Brusca e Bussola ; Stru- Quell' arsura che si sente per aversi grat- rello, Strumento cilindrico di ferro con cui
mento con setole onde si puliscono i caval- tato soverchiamente Pizzicore , Quel si abbrostisce il caffè.
li; e s'usa non meno a nettare le scarpe. mordicamento che si produce col solletica- BRUSTOLIN, detto in T. agr. Sido; Ghia-
BRUSCHETA, in T. ant. detto fig. Brusco- re i nervi della cute. do; Brezza, Aura gelata, freddo eccessivo.
lino, vale Un menomissimo fallo, ovv. Una BRUSOR D'ORINA, Ardor d' orina o Friz- SAVER DA BRUSTOLÌN, Sentire di leppo,
minuzia. zore, Quella specie di bruciore che si pro- Fummo ch'esce dalle materie accese un-
BRUSCO, add. Brusco, Rigido, Austero. va nella difficoltà di orinare. tuose.
BRUSCHETIN, s . f. Bruscolo e Brusco- BRUSOR DE STOMEGO, V. STOMEGO , CHIAPAR EL BRUSTOLIN, dicesi di vivan-
lino. BRUSOR , detto fig. Assillo ; Pizzicore ; da o di commestibile qualsiasi che, per es-
BRUSCHETO, s. m. V. BRUFOLÈTO. Martello ; Rabbiuzza; Invidiuzza; Gelo- sere stato troppo a lungo al fuoco o ad un
BRUSCHIA , V. BRUSCAOR nel secondo si- sia. fuoco troppo forte, abbia contratto sapor
gnificato. BRUSORÈTO, s. m. Frizzamento e Coci- di legno o puzza d'arso . V. BRUSTOLIN § 3.
BRUSCHIAR, v. Grattabugiare o Gratta- mento, Quell' arsura che si sente per aver- BRUSTOLINI, s . m. Sementi di zucca ab-
pugiare, Polire colla grattabugia . V. BRU- si grattato soverchiamente o Piccolo bru- brustiate, Sementi che s'abbrustiano e poi
SCAOR. ciore o cociore. se ne mangia la polpa.
BRUSCHIN , s. m . Setola, Setolino, Stru- BUSORETO, detto fig. per BRUSEGHÌN, V. BRUSTOLIO, add. Abbrostolito; Abbrosti-
mento noto per nettare i panni e le scarpe. BRUSOTI, Sferruzzati, Agg. a que'sassi to; Tostato; Riarso, Diseccato pel troppo
BRUSCHIN DA CAVALI, Brusca e Bussola. che nella fornace restano eccessivamente caldo.
V. BRUSCHETA. cotti. BRUSTOLÒN , add. Fegatoso , dicesi di
BRUSCHIN DA NAVE, V. FREGADOR. BRUSSA, s. f. Macchia o Pruneto, Siepe Colui che ha nella faccia del ribollimento
QUEL DAI BRUSCHINI, Setolinaio; Vendito- o cespuglio spinoso di pruni e virgulti. con pustole rosse , proveniente da sover-
re di setole. BRUSSOLO, s. m. T. de' Pesc . Pesciolino chio calore di sangue .
BRUSCHINADA, s . f. Setolala, Polimento vile d'acqua dolce, poco buono a mangiare MUSO BRUSTOLÒN , Viso abbruciato, in-
fatto colla setola. detto da Bonaterre Cyprinus amarus. cotto.
BUB BUE BUF 105

BRUTACOPIA, s. f. Minuta, Bozza di scrit- de - Alla buona derrata pensaci su, Mo- maco sino at sedere , donde conduce fuori
tura da mettersi poi in pulito. do proverb. per fare intendere che La ro- gli escrementi.
BRUTÈTO , add. Bruttacchiolo, dim. di ba che si offerisce a vil prezzo bene spesso Buèle d'agnelI E CASTRÀI , Minugia e
Brutto, Alquanto brutto. ha qualche difetto; però si dice Da ' buon Minugio o le Minuge. Oggi per Minuge
BRUTISSIMO, add. Bruttissimo, superl. di parliti partiti, cioè Discostati dalle gran- s'intendono le corde degli strumenti di
Brutto , che altrimenti potrebbe dirsi , di proferte, perchè sono pericolose. suono, perchè si fanno delle budelle sud-
Stampa di castagnacci; Mascherone; Ber- BUBARATA, s. f. Voce derivata da BuBo dette.
tuccione; Cagnazzo; Figura da cembalo; che usasi per vezzo co' fanciulli o tra fan- Budellame dicesi a Massa o Quantità di
ciulli, e vale Fiamma: lo stesso che BAM- Budella .
Visaccio; Una cera da castraporci; Brutto
quanto l'accidia o quanto il diavolo . V. PA, V. BUÈLE DEL CARAMAL, V. SPONZÈTA .
MASCARON DA PROVA. FAR UNA BUBARATA, Far levare una gran BRONTOLAR LE BUÈLE, V. BRONTOLAR.
BRUTO, add. Brutto, Deforme. famma. Il che si ottiene aggiungendo al GOMITÀR LE BUÈLE, Recer le budella, di
BRUTO COME EL DIAVOLO, V. BRUTISSIMO. fuoco de' frasconi o simili per farla alzare ; Chi sia tormentato da continuo vomito.
FARLA BRUTA , Farla brutta o sporca; e ciò serve talvolta per divertimento deʼra- ONZERSE LE BUELE, Cibarsi; Mangiare;
cioè Far un'azione poco lodevole. gazzi. Ristorarsi col cibo.
DONA BRUTA, Befana; Befanaccia; Brut- BUBO, 8. m. Voce puerile che vuol dir ME CASCA O ME VA ZO LE BUÈLE DA LA
ta per sei befune. V. MARANTEGA. Fuoco. FAME, L'orologio è ito giù; Ho un appe-
DEVENTAR BRUTO. Imbruttire o Rimbrut- BUBON, V. BOGNON. tito che scanna; Veggo la fame per aria.
tire. BUCINTORO, s. m. Bucentoro e Bucen- Far allungare o dilungare il collo a uno;
VEGNIR A LE BRUTE, Venir alla peggio torio. Naviglio di forma e magnificenza Aver la picchierella . Essere scannato dal-
del sacco, o alle peggiori del sacco, vale straordinaria , tutto abbellito e dorato , la fame.
Essere o Venire al maggior segno di di- ch'era lungo 100 piedi e largo 21 , che ave- BUELO, s. m. Budello , Un pezzo di quel
scordia e di rottura. va due piani, nell'inferiore de ' quali stava- canale che con varii avvolgimenti va dalla
BRUTO MAL, s. m. Mal caduco ; Mal mae- no 168 Arsenalotti remiganti, e nel supe- bocca dello stomaco insino al sedere.
stro; Benedetto; Battigia; Epilessia; Mal riore, ch'era una specie di sala con 48 fi- BUELO DEL BONIGOLO, Belliconchio, Chi
epilettico. Sorta di malattia nota. nestre, stava assiso il Doge veneto in gran favella pulitamente dice Tralcio.
OMO SOGETO AL BRUTO MAL, Epilettico. pompa e corteggio , quando , la mattina BUEL ZENTIL, Lampredotto; Retto. Inte-
BRUTUS. Voce latina ma pronunziata alla dell'Ascensione di nostro Signore, recava- stino di vitello e di altri animali, ridotto
francese ― TESTA ALLA BRUTUS, Testa al- si come in trionfo fuori del porto del Lido in vivanda.
l'uso di Bruto, cioè Capigliatura tagliata a far la cerimonia dello sposalizio del ma- AVER UN BUELO DA LOVO, Aver bulimo;
▸ mozzata come la usava Bruto romano; re. V. SENSA. Questo naviglio fu fatto per Aver appetito cunino, Fame canina.
In questo senso varrebbe la voce Tosone, decreto del Senato del 1311 , così espresso : AVER EL BUEL LIGà insieme, Esser carne
cioè Ch'è tosato o che ha tondati i capelli Quod fabricetur navilium ducentorum ho- e ugna, la chiave e ' l materozzolo; Esser
- Bertone, dicesi anche a quell' uomo cui minum : cioè della portata di dugento uo- pane e cacio, detto fig. Essere amicissimi
sieno stati tagliati fino al vivo i capelli - mini; e quindi sembra che la voce Bucen- e quasi legati insieme .
Testa zucconata , Quella cui sono stati ta- toro sia corrotta da quel ducentorum; ben- ESSER DE BON BUELO, Esser di buon cuo-
gliati i capelli onde ha scoperta la zucca. chè non manchino negli Storici altre opi- re; di cuor dolce; Dolce come lo zucchero.
BU, Part. del verbo AVER, Avuto. nioni La locuzione vernacola è tratta per simil .
BUE BA — EL GA DITO BU E BA , Manie- BÙCOLA, s . f. T. de' Pettinagnoli, Bocca- dal buon budello che hanno i Cefali. V. in.
ra di reticenza o di parlare coperto , che glia, La parte più grossa delle corna, tol- CIEVOLO.
usasi fam. per non esprimere gl'indecenti tane la punta che si divide in più pezzi, BUELO DESCOCONA, V. DESCOCONA.
e bassi termini d'ingiuria proferiti a diso- detti tutti Boccaglie. FAR DE SO BUELO, Maniera antiq. Fare
nore d'una donna ; e vuol dire La ingiu- BUCOLE DE LE RODE, V. BUSSOLA. a sua voglia, a suo modo.
riù come se fosse una meretrice. BUCOLE, s . f. Campanelle. Sorta di Cer- BUELO DEL BONIGOLO, Belliconchio e in
BUA, s. f. Voce fanciullesca, Bua, Male chietti o Orecchini che portano le donne. termine Medico , Cordone o Tralcio om-
Piccolissimo segno di male. Gli han fatto BUCÒLICA, s . f. Boccolica e Buccolica , Il bellicale.
la bua. mangiare, il cibo . BUEVIA, o Bu e VIA O BUZEVIA, Voci che
BUBA. Voce fanciullesca che significa Lu- BUCOLO, s . m. Riccio; Ricciolino; Cin- alludono all'espressione della parola Buza-
me:s'intende Lume o anche fuoco acceso. cinno, Ritondezza delle punte dei capelli RONA, ma senza pronunziarla.
BUBACO. Voce ant. detta per agg. a uomo, arricciati, quando si fa loro prender la for- SO MARE BUEVIA ! Espressione di mara-
Busbacco e Busbaccone. Ora direbbesi ma d'un anello più o meno esteso. viglia, lo stesso che POFARDIA, V.
Buros o altro termine ingiurioso, per dire BUDELA , Detto più onestamente che Bu- BUE VIA è pure un altro modo di par-
Ingannatore, Falso, Mentitore. ZARA, V. lare coperto, che usasi familiarmente dal-
BUBANA, s. f. Magona; Abbondanza ; Ri- BUDELA. SIA BUDELA ! Sia benedetto Id- le persone riservate ed oneste per non di-
dondanza ; Sovrabbondanza ; Affluenza; dio ! Sia maledetto ! Venga la rabbia! re BUZARONA, e vogliono dire Bu .... con
e dicesi de' Viveri o di che che sia. Espressioni d'impazienza. Lo stesso che quel che segue.
DA VU GHE XE LA BUBANA , In casa vo- GAZARA е BUZARA, V. BUF e BAF SENZA DIR NE BUF NE BAF,
stra sempre si sguazza. BUDELADA, Lo stesso che BUZARADA, ma Senza far nè motto nè lotto, vale Cheto
GH'È BUBANA DE GRANI, Il grano fa piaz- sembra voce più modesta. cheto. Senza mettervi su nè oglio nè sa-
za, vale Il grano abbonda. BUDELADAZZO , add. Voce fam. vezzeg- le, vale Senza dimora. Senza ch'io il sa-
LA BUBANA PA CALår la roba, Abbondun- giativa , Ghiotterello ; Ghiotterellino. V. pessi; Senza mia sapula o della compa-
sa fa buon mercato - Disse poi al suo BRICONCELO e BARONCELO. gnia. V. ANDAR VIA A LA ROMANA, in ANDAR .
.
solito scherzando il Burchiello : Se la pec- BUDELAR, o Buelir, V. Buzaràr. BUFA , add. f. È aggiunto di MASCARA,
chia cacasse quanto il bue, il mel rav- BUDELON, Voce fam. che s'esprime più e dicesi in generale di tutte quelle che non
vilirebbe il tre per due. modestamente in vece di BUZARòn, V. sono in BAUTA V. , cioè che intendono di
VARDARSE DA
LA BUBANA , Guardarsi BUELA , s . f. Budello; Budellino, e nel rappresentare una determinata persona qual-
dalle buone derrate , vale Guardarsi che plur. Budella o Budelle. Canale che con siasi, come un artigiano, uno straniero, un
sotto il vil prezzo bene spesso si trova frau- varii avvolgimenti va dalla bocca dello sto- imperatore romano, un arlecchino e simili.
Boerio. 14
106 BUF BUL BUL
FARGHENE DE BUFE E DE BAFE , Farne BUFFONEZZO, s. m. Buffoneria, Atto e BULA, s. m. Chicca, Voce puerile, con cui
Detto da ridere, ch'è proprio de' buffoni. i fanciulli intendono Ciambella e simili.
ď ogni erba un fascio, Vivere alla scape-
strata. METER IN BUFONEZZO UNA COSSA SERIA , BULÀDA, s. f. Bravata e Tagliata, Minac-
O DE BUFE O DE BAFE EL VOL MAGNAR, lo Recarsi la cattività in ischerzo, detto fig. cia altiera ed imperiosa ; Squartala; Spa-
stesso che O DE RUFE O DE RAfe , V. De cioè Voler ricoprire la malvagità coll'om- ventacchio Soperchieria e Superchie-
RUFE. bra dello scherzo, Metterla in buffoneria. ria , Ingiuria fatta altrui con linguaggio
BUFALO, 8. m. Bufolo o Bufalo, Anima- BUFONON , add. Burlonaccio ; Burlone; oltraggioso.
le da giogo, ch'è una specie di Bue, nomi- Più buffone d'una bertuccia, Assai fre- FAR UNA BULADA , Fare una tagliata ;
nato da Linn. Bos Bubalis. Bufola dicesi quentemente faceto. Fare uno spauracchio, Minacciare, Bra-
alla femmina. BUGADA, s. f. Bucato , Imbiancatura di vare .
CAN BUFALO , diciamo volgarmente ad u- pannilini. FAR UNA BULADA IN CREDENZA, Fare una
na Specie di cane domestico, conosciutis- ROBA DE BUGADA, Pannolino, Farsetto, bravata a credenza o Bravare a creden-
simo, piccolo, di pelo corto e falbo, di te- Grembiale , Camicia etc. di bucato: cioè za, V, Merde cOL CROSTOLO . Can ringhio-
sta tonda, di grugno nero e schiacciato ; e Non adoperata dopo ch'essa è stata in so e non forzoso , guai alla tua pelle, A
lo si dice probabilmente per aver esso nella
bucato. chi minaccia senza possanza di nuocere, ne
nerezza e nella forma del muso una tal NETO DE BUGADA. V. NETO . incoglie male - Piano che non si levi
qual somiglianza al Bufalo . Linneo lo di- BUGADINA, s. f. Bucatino, Piccolo bucato. polvere , si dice per derisione di Chi fa
stingue col nome di Canis familiaris va- BUGANZA , s.6 f. Pedignone , Infiamma- bravate senza proposito.
rietas. zione che, per cagion di freddo in tempo BULEGA, MO LA BULEGA ! Modo d'ammira-
BUFAÒR, s . m. T. di vetraria, Soffiatore, d'inverno, si genera ne' calcagni e nelle di- zione ; Cappucci ! Finocchi! Canchero!
Così chiamasi il Maestro vetraio che lavora ta delle mani e de' piedi. In alcuni luoghi MO LA BULEGA, COSSA CHE LA ME CONTA !
vasi grandi. della Toscana dicesi Gelone e Bottacciuo- Cappucci! Che cosa io sento mai!
BUFAORETO , s. m. Piccolo soffiatore. lo; siccome in altri d'Italia , Bugance e BULEGAMENTO, s . m. Brulichio o Brul-
Artefice vetraio che impiegasi a formare Bugunze. lichio , dicesi di Quel legger movimento
de' vasi piccoli o minuterie di cristallo . TUTO PIEN DE BUGANZE, Calzato di pe- che fanno le cose quando cominciano a muo-
BUFÈTI, s. m. Buffetti (forse dal franc. dignoni, dicesi per esagerazione d'uno che versi. E metaf. s'allude al Movimento in-
Buffet) chiamansi Que ' due armadini che sia soverchiamente attaccato da questo male. terno. V. BISEGAMENTO .
si tengono uno per parte del letto, per uso BUGANZA è anche T. di gergo de'nostri BULEGAMENTO, si dice altresì per Buzzi-
di ripostiglio e di servigio di casa. barcaiuoli, che vuol dire Un anello o Una chio, Piccolo romore. Buzzichello è qua-
BUFO , s. m. Buffone o Buffo caricato. corniola . si dimin.
Così pure BUGANZE DE MARSIGLIA è ma- BULEGAMENTO DE PEOCHI , Brulichio
Giullare che , cantando in teatro, ha per
professione il trattener altrui con buffone- niera di parlare coperto per intendere Lue Brulicame, Il muoversi de' pidocchi .
rie e cose da ridere. venerea; Mal francese; Morbo celtico. BULEGAR , v. Brulicare e Brullicare ,
BUFI, T. de ' Sartori, Sgonfietti o Sgon- BUGANZER (colla z aspra) s. m. Calza- Muoversi ma non di moto violento Bru-
fii sust. Dicesi a Quella specie di orna- to di pedignoni; Solito patir pedignoni. licare , dicesi pure di Quel legger movi-
menti che usano talvolta le donne sui loro BUGARIN O GEMÈ , 8. m. Mugherino e Mu- mento che fa una moltitudine d'insetti adu-
abiti, che hanno l'apparenza di cosa gon- garino; Mugherino doppio o Mugherino nati insieme . - Ruticare, Muoversi e di-
fia e leggerissima , e nella figura somiglia- di Goa , e Gimè. Specie di Gelsomino a menarsi pianamente e con fatica -- Buz-
no a'maccheroni. petali bianchi doppii , odorosissimo , che zicare, Muoversi pian piano e dolcemente
BUFON , add . Beffeggiatore ; Beffatore ; coltivasi ne' giardini pel grato odore de' Palpitare vale Muoversi quando altri
Corbellatore; Berteggiatore, Che fa beffe . suoi fiori. A Firenze dicono Gelsomino del pareva morto.
In altro sign. Motteggiatore ; Motleg- gimè. I Botanici lo chiamano Mogorium BULEGARSE, detto fig. Brigare; Pigliarsi
gevole; Scherzevole ; Sollazzevole ; Bur- Sambac e Jasminum Sambac. Fu portato briga, Far diligenza, muoversi per ottener
levole; Burliero; Motteggioso . Agg. a per- da Goa nel 1689. qualche cosa, Arrabattarsi. V. INZEGNARSE.
sona. BUGIÒL , s . m. T. Mar. Bugliolo e Bu- BULEGHEZZO , V. BULEGAMENTO nel ter-
BUFON , dicesi per ischerzo nel senso di gliuolo, Piccola tinozza da tenervi bevan- zo sign.
Bugiardo; Mancalore, Uomo senza parola. da, ovvero scopette per rinfrescar i canno- BULEGHIN, add. e s. m. Brigante; En-
DA BUFON , Buffonescȧmente COSSA ni sui vascelli. trante; Attivo; Travagliatore ; Uomo da
DA BUFON, Cosa buffonesca, ridicola, scur- BUGİR, v. detto da alcuni per BOGEr, V. faccende.
rile. BUGNA, s . f. T. de' Muratori, Bozza, Spe- PUTELO BULEGHIN, Frugolo; Frugolino,
SAVER FAR DA BUFON, Tenere lazzo, Sa- cie d'enfiato che v'è in qualche muraglia, Si dice per lo più de' Fanciulli che non
per far ridere. o sia Quelle pietre le quali con maggiore istanno mai fermi. Aver l'argento vivo ad-
BUFONADA O BUFONARIA, 8. f. Pippiona- o minore aggetto sportano fuori delle fab- dosso.
ta; Pastocchiata; Pappolata, Cosa sciocca briche. BULEZZO, s . m. Bravata . V. BULADA.
e scipita Buffoneria; Buffa ; Burla ; MURAGIA A BUGNE, Muraglia ammandor- STAR SUL BULEZZO, Far il bravo; Fare
Beffa ; Baia ; Zannata, Cosa frivola - lata o fatta a bozze. il Giorgio, il Mangia da Siena, Far bra-
Farsa, per metaf. dicesi di Qualunque im- Bugna, detto in T. Mar. L'estremità de- vate. V. CORTESAN.
presa od operazione sciocca insieme e ri- gli angoli delle vele . LA GA UN CERTO BULEZZO, Ha una cer-
dicola. BUGNA dicono quei dell'Isola di Burano t'aria franca, disinvolta: dicesi di certe
BUFONAR, v. Buffonare; Buffoneggiare, in vece di BOGNA, che vuol dire Bisogna; Giovani, che si distinguono nel portamento
Far il buffone Buffare, Far buffe, Dir Fa d'uopo. e nelle grazie della persona.
ciance, facezie ; Scioccheggiare · Motteg- BULA , s. f. Pula; Loppa; Lolla, Guscio
s . f. BULGARO, s. m. Vacchetta; Cuoio di Bul-
giare, vale Burlare, cianciare, Dire motti delle biade, che rimane in terra nel bat- garia.
ad alcuno Deridere o Irridere alcuno, terle. BULI COL GRANZO, T. de ' Pesc. Gran-
vale Beffeggiare. V. SBUFONAR . NETAR LE BIAVE DA LA BULA, Spulare le chio romito , detto anche il Povero o il
BUFONÈLO , V. COGIONÈLO. biade. Ramingo. Termine collettivo di tre diffe-
BUFONÈTO, add. Buffoncello; Buffoncino, BULA, voce agr. Bassanese, Sansa, Uli- renti specie di Granchi a coda lunga e nu-
Dimin. di Buffone. ve infrante, trattone l'olio. da , parasiti come sono il Cancer Ber-
BUR BUR BUR 107
nhardus, il C. Heremita e il C. Diogenes, similit. Agitare; Dimenare; Scuoter uno, A BURCHI, detto a modo avv. A barelle;
che trovansi abitare in diverse conchiglie Muoverlo in qua e in là con qualche vio- A bizzeffe; A balle; A ribocco; A rifuso;
di mare univalvi, prive del loro animale. lenza. A carra, Abbondantemente .
Le conchiglie per lo più sono le nominate BURATAORA, s . f. Frullone, V. Burata. BUREGOTOLO , Dar un bureGOTOLO DE BA-
da'Sistematici con nome generico Trochi; BURATAORA, direbbesi per agg. a perso- STONAE , Dar sudice o vecchie bastonate
Turbini; Buccini etc. Trovo che l'Abbate na nel sign. di Chiacchierone; Ciarlone; ad alcuno, per dire Forti, sode e senza di-
Alberti chiama questo animale parasito Loquace , V. CHIACOLÒN Lingua di screzione .
Cancello e Granchiessa o Granchiello. frullone, Di chi parla a salti o a intoppi, BUREGOZZO DA PESSE, Lo stesso che
Nell'Istria i pescatori chiamano PAPO l'a- com'è il rumore che fa il frullone. BURCHIO DA PESSE , V.
nimale che annida nella conchiglia, e Scar- BURATÀR , v. Abburatlare o Burattare, BUREGOZZO DA QUAGIE, Gabbia, Arnese
DOBOLE quelle conchiglie che hanno il gran- Cernere la farina dalla crusca col mezzo di tavole quadrato, fatto a guisa di stia,
chio parasito. del Frullone. Stacciare , si dice Quando ma bassa e ricoperta di tela ordinaria, do-
BULO, s. m. (Forse dal germanico Buhl, s'adopera lo staccio. V. TAMISO. ve si tengono custodite per ingrassare le
amadore , galante) Vagheggino ; Bell' im- Buratar Qualcun, Abburattare alcuno, quaglie, e in tal significato potrebbe dirsi
busto; Profumino, Uomo attillato, che sta vale Malmenare, Dibattere, Scuotere. Serbatoio. V. GABIÒTO.
in sulle mode . BURATARSE , Abburattarsi , vale Dime- BURÈLA, s . f. e per lo più BURELE in plur.
Più frequentemente significa Bravo ; narsi, dibattersi , come fanno i rognosi o lo stesso che Borela, V.
Cagnotto; Sgherro; Smargiasso; Taglia- chi sente pizzicore o prurito per la persona. BURÈLO, V. BORÈLO.
cantoni, Uomo che fa il bellumore e il pre- BURATARA, Lo stesso che BURAta, V. BURELOTO, V. Boreloto.
potente, V. CORTESAN. BURATÈLO, s . m. Ciriuola, Anguilletta BURIDON, V. BORIDON.
BULO DE MAR, s. m. detto anche BARU- sottile - Ciecolina, chiamasi l'Anguillet- BURLA, s. f. Burla; Scherzo; Gabbo
SOLA, T. de' Pesc. e complessivo di due dif- ta sottilissima. Cilecca è propr. la beffa che si fa altrui,
ferenti specie di Conchiglie marine unival- BURATIN , s. m. Burattino, Figurino o mostrando di dargli che che sia e non glie-
vi, del genere de' Murici, distinte col no- Fantoccio di cenci o legno, che da'ciarlata- lo dando.
me di BULO MASCHIO, BULO FEMENA, cioè il ni si fa giuocare e parlare. FAR UNA BRUTA BURLA, Fare una pazza
Murex trunculus e il Murex brandaris, QUEL DAI BURATINI, Burattinaio, Colui burla, vale Bestiale.
Linn. che rappresenta commedia co'burattini. DA BURLA, Detto avverb . Da burla; ▲
Queste due Conchiglie vengono accenna- CASOTO DA BURATINI , V. CASÒTO. gabbo ; Da scherzo ; Da scherno ; Per
te con qualche altra dal cavaliere Rosa ZOGAR AI BURATINI O AI PURICINEI, V. Zo- giuoco; Da motteggio, Contrario di Da ve-
e da altri, come quelle dalle quali si traes- GAR. V. PURICHINÈLA. ro o Da senno.
se il color di porpora degli antichi ; su di Fracurrado , chiamasi un Fantoccio di FAR LE COSSE IN BURLA O CON DISINVOL-
che i moderni hanno qualche dubbiezza. cenci o di legno, simile a burattino, che TURA, Reggere alla celia, Non averla per
V. PORCELETA. non ha piedi, ma solo il fusto, con cui fan- male ; che anche dicesi Pigliar in beffa,
BULO GRANDO DE MAR, V. PORCELA. no i lor giuochi i Bagattellieri. in baia, a gabbo, in giuoco, in ischerzo.
BUORA, V. BORA e BORIN. BURATIN , detto a Uomo per ridicolo , BURLA, V. COGIONA & MINCHIONÀ.
AL CORPO DE SANTA BUORA , Maniera di Fantoccio; Nibbiaccio; Uccellaccio; Zugo, Restàr burlà, V. Restàr.
affermazione o di giuramento scherzevole, Uomo stolido , leggeri e da nulla, e che BURLADA, s. f. Scornacchiata; Scornac-
usata in antico e scherzevolmente dal no- si lascia aggirare. Saltamartino, dicesi a chiamento, Irrisione, Berteggiamento.
stro Calmo , ch'è quanto dire Affè ; Per persona sventata. CHIAPAR UNA BEla burlada, Farsi scorge-
mia fè; Per Giove; Per Bacco e simili. BURATIN DA FARINA, Abburattatore, Sce- re, Farsi burlare o beffare. V. COGIONADA.
BUOSA, s. f. Voce ant. che dicevasi già tre veratore e Cernitore, Quegli che abburat- BURLANDOTO, Lo stesso che SCARAFON,
secoli in Venezia per Buss, Buca. ta la farina col frullone. V.
BUOVO D'ANTONA. Nome favoloso d'un PARA VIA BURATIN, V. PARAR. BURLAR, v. Burlare; Minchionare; Bef-
celebre cavaliere inglese , figlio del Duca FAR DA ZANE E DA BURATIN, V. in ZANE. feggiare; Beffare; Berteggiare; Scornac-
Guidone d'Antona, le cui gloriose gesta BURATINA, s. f. Abburattaia, Colei che chiare; Scherzare . -- TORNAR A BUrlàk,
sono celebrate nei Reali di Francia , ove abburatta la farina. Riburlare.
si riferisce per ultimo, che dopo molte va- BURATINA , s. f. Buratto , Luogo dov'è In altro sign. Farsi gabbo, Pigliare a
lorose imprese Buovo ebbe la sventura di il frullone da stacciare la farina. gabbo; Motleggiare; Berteggiare; Gab-
essere ucciso con una pugnalata dal di lui BURATO, V. BURATA. bare ; Infinocchiare ; Dar la berta o la
fratello uterino Galione , mentre stavasi BURCHIELO, 8. m. Burchiello, Barca piat- burla o la baia o la ciancia.
orando ginocchioni in una chiesa. Dal qual ta, coperta, con cui si viaggia ordinaria- Far cilecca, Mostrare di dar altrui che
fatto il proverbio nostro, ANDAR come l'a- mente da Venezia a Padova pel fiume Bren- che sia e non glielo dare, o non fare quello
XEMA DE BUOVO D'ANTONA, cioè Perire. ta - Burchielletto è il piccolo burchiello. che s'è promesso .
BUOVOLO, Voce triviale , V. BòvoLo. BURCHIETO, s . m. Piccolo burchio. FARSE BURLAR, Farsi scorgere; Far far
BURASCADA, V. BORASCADA. BURCHIETO, T. de'Lattai, Zangola, Quel- beffe di sè; Far belle le piazze; Far bel-
BURÀTA , s . m. o BURATO, S. f. Frullone o la specie di secchia, in cui si dibatte il latte lo il vicinato, Farsi deridere — Farsifru-
Abburattatoio, ed anche Buratto. Strumen- per fare il burro. V. RIZZOLA. stare, vale Farsi beffare per qualche scem-
to di legname fatto a guisa di cassone, do- BURCHIO , s. m. Burchio, Barca forte da piaggine o azione fatta a sproposito.
ve per mezzo d'un Burattello di stamigna carico, con un coperchio nel mezzo , detto BURLARSE DA SO POSTA, Mangiar cacio
scosso dal girar d'una ruota , si cerne la in vernacolo TIEMO O FELCE , di tavola im- o del cacio , dicesi figur. e vale Pigliar er-
erusca dalla farina ; forse detto Frullone mobile, co' suoi ricetti in poppa ed in pro- rore a suo danno.
dal romore che nel girar fa la ruota. ra, per uso di dormire. A no se burlàr, Maniera fam. che anche
EL XE UNA BURATA , È una lingua di BURCHIO DA PESSE , Vivaio , Specie di dicesi A NO SE COGIONAR , Vale A dire il ve-
frullone: cioè Parla a salti e a intoppi. barchetta o battelletto tutto coperto e trafo- ro; A vero dire; Parlando sul serio, La-
Zogar a Burata, V. Zogar. rato, dove si custodisce vivo il pesce preso. sciando lo scherzo o le barzellette .
BURATADA, s. f. Abburattamento , L'ab- Serbatoio, s'appropria agli uccelli. V. CA- BURLENGA , s . f. Voce ant. Fola; Favola;
burattare. RÒGA. Erba trastulla, Invenzione piacevole detta
Dar una burataDA A QUALCUN, detto per ANDAR IN BURCHIO, V. ANDAR. ad inganno.
108 BUS BUS BUS
BURLINA, add. e s. f. Aggiunto che dassi BUSE DEL BIGLIARDO, Buche - FAR BU- BUSETO DA SCONDER QUALCOSSA, Asconda-
ad una Specie di vacche , di colore giallo- sA, Far biglia, vale Cacciar la palla del- rello , Piccolo nascondiglio. Gli asconda-
gnolo rosseggiante , le quali sono abbondan- l'avversario in una delle buche. relli di coloro, che giuocano di bicchieri e 01
ti di latte più dell'altre varietà. Se questa ZOGAR A LE BUSE , V. ZOGAR . di pallottole di sughero.
voce vernacola sia stata per avventura al- BUSACOLA, s. f. lo stesso che BUSEta, V. BUSIA, s. f. Bugia; Menzogna; Mendacio,
terata da Burina o Burrina, e che così si BUSACOLE DEL COMESSO, Gli occhielli del Contrario a Verità, detto anche nello stil
A
chiamasse dal Latino Burrus, Rosso o in farsetto. familiare Bozza; Carota: Fiaba; Fando-
vece di Burroso, Pien di burro, abbondan- BUSACOLA DE LA SCARSELA , Apertura o nia; Frollola.
te di burro , si lascia alle cure degli Eti- Imboccatura della saccoccia Sparato BUSIA DA VESCOvi , Bugia , Strumento
mologisti. potrebbe dirsi se l' Apertura fosse perpen- d'argento a uso di piattellino con bocciuo-
dicolare come le saccocce che le donne si lo, nel quale si pone una candela accesa per
BURLON , add. d'ogni genere, Mollegge-
vole; Motleggioso, Di natura da motteggia- allacciano alla cintura. somministrare il lume al Prelato acciocchè
re, Scherzevole, Sollazzevole : detto a per- BUSCARA, Termine più onesto o coperto, possa leggere comodamente.
sona. che si dice in vece di BUZARA, ed ha il me- BUSIA DA CASA, Stoppiniera e Bugia, si
BURLOTO, s. m. Brulotio, che si dice an- desimo significato. chiama un Arnese fatto a bariletto , da
che Bastimento incendiario . Vascello vec- BUSCARONA , detto più copertamente in adattarvi i moccoli, onde girar per le stan-
chio che s'empie di fuochi artificiali, e che vece di BUZARONA, V. ze con lume.
BUSEGATO , S. m. Vocabolo usato da' BUSIA DE LE ONGIE , Pipita , Filamenti
s'attacca ai grandi vascelli nemici per ap-
piccarvi fuoco. Chioggiotti, ma più comunemente nel Lido che si staccano dalla parte della cute, che
BURLOTO ( quasi a dire BORELOTO , dalla di Sottomarina, e vuol dire il Porco. Nel confina colle unghie delle mani .
figura della BoRELA , palottola) sogliono Polesine superiore dicesi BOSEGATO, e nel DIR BUSIE CHE NO STA NE IN CIEL NE IN
chiamare le nostre donne il Cocuzzolo della Ferrarese, come pure nella Romagna, Bus- TERA, Dir bugie scoccolate, cioè Chiare e
cuffia. GAT. manifeste. Lanciar campanili; Spararle
BURÒ, s. m. Sorta d'Armadio, V. Bonò. BUSEGÁTOLO o anche BUSEGATO, s . grosse e marchiane. Esser più bugiardo
Burò , voce francese introdottasi nei m. Bugigallo ; Bugigattolo ; Stanziuolo; che un gallo.
.1
tempi del Governo italiano, e vale Uffizio; Ficina, Piccolo buco o stanzino. Cellina, DIR BUSIE A LA RICA, Dire o comporre
10
Ministero; Cancelleria. dicesi a Sito nascosto. bugie in ciocca, Dir menzogne in quan-
BUROCRÁTICO , add . Voce nuova o sorta BUSEGATOLO PER I COLOMBI, Appaiatoio, tità.
t
di Francesismo introdottosi ne' pubblici uf- Stanzino o luogo appartato ove si pongono LA BUSIA GA CURTE LE GAMBE, Le bugie
fizii, che italianamente direbbesi Segrete- i colombi e le colombe per appaiarsi. hanno le gambe corte; La bugia ha cor-
riesco ; ed è Agg. di parola o frase o stile BUSENÈO, s . m. Voce fam. Scialumento; ta via; E'si conosce più presto un bu-
usato negli Uffizii. Cancelleresco si dice Esalazione, Sfogo di parole. giardo che un zoppo, vale Che presto si
del carattere o della maniera di scrivere. BUSETA, s . f. Bucherattola; Bucheratto- scuopre la verità. La verità sta sempre
BUS, Voce scherzevole , talvolta usata nel lo; Bugigattola; Caverella, Piccola buca. a galla.
familiare discorso in vece di Buso , V. BUSETA DEL BOTON, Ucchiello; Occhiel- NOL SA DIR ALTRO CHE BUSIE, Le bugie
Quindi Bus DEL CULO Così pure dicesi lo Asola poi dicesi all'orlo di seta o di sono lo scudo de' dappochi , e sì dice di
famil. Bus ad una abbreviatura che si stam- fil di capra delle due estremità dell'uc- Coloro che non sanno render conto di quel
pa nella croce santa : onde abbiamo il det- chiello. ch' eglino banno fatto e dannosi a negarlo.
dato DA L'A SIN AL BUS , che quantunque si PARTIA DE LE BUSÈTE, Affibbiatura; Oc- SE GHE VEDE LA BUSÌA IN TEL MUSO, La
riferisca materialmente alla lettera A pri- chiellatura, La parte del vestimento dove bugia gli corre su pel naso, cioè Gli si
ma dell' alfabeto ed al segno chiamato Bus stanno gli ucchielli. legge la menzogna sul viso.
ch'è l'ultimo, esprime però figur. il signi- DONA O MISTRA DE LE BUSETE, Ucchiel- TROVAR IN BUSIA, Sbugiardare, Convin-
ficato Dall' alfa all' omega ; Da capo a laia, Maestra di far ucchielli, Donna che cere di bugia.
fondo, Dal principio al fine. fa ucchielli. BUSIARA O BUSIERA, add. Bugiarda; Men-
BUSA, s. f. Buca, Luogo cavato o apertura VE GO DA LA PARTE DE LE BUSETE, Detta- zognera; Mentitrice; Mendace.
in che che sia. to fam. e scherzevole, e vale V'ho nel cuo- BUSIARAZZO , add. Bugiardaccio ; Bu-
BUSA CATIVA, Bucaccia. re, perchè il cuore è a parte sinistra del giardissimo, Molto bugiardo. V. BUSIARÒN.
BUSA DE LE STRADE, Pozzu; Pozzanghe- corpo umano , e alla sinistra sono fatti gli BUSIARETO, add. Bugiarduolo, Un poco
ra; Osteria da cani, Si dice propr . alle ucchielli . Così si dice VE SALUDO DA LA PAR- bugiardo, Malsincero.
buche delle strade ripiene d'acqua piovana. TE DE LE BUSETE, e vuol dire, Vi saluto BUSIARO O BUSIERO , add. Bugiardo; Men-
BUSA DA CALCINA , Truogolo , Buca in col cuore o cordialmente. zognero; Menzognere; Mendace.
terra dove la calcina prende vigore e si ZOGAR A LE BUSETE V. ZOGAR AI OSSI, AL BUSIARO NO SE GHE CREDE GNANCA LA
conserva buona. in ZOGAR. VERITÀ, Al menzognero non si crede quel
BUSA DA IMPIANTAR ALBORI , Formella ; BUSÈTO, s. m. Bucherello; Buchino; Bu- ch' è vero.
Fossa; S'è piena di sassi, dicesi Fogna colino; Bucherattolo; Fessolino; Forelli- DA BUSIARO, modo avv. Mendacemente;
Fossatella si chiama più propr. la Buca no; Foramello, Piccolo buco . Bugiardamente ; Mentilamente ; Menzo-
delle viti. Detto per STANZINO, V. LOGHÈTO . gneramente.
BUSA DE LEAME, Sterquilinio ; Letamaio. Cellina ; Celletta ; Cellula ; Celluzza e BUSIARON, add. Bugiardone; Fuvolone;
BUSA DA MORTO, Sepoltura, Buca de'ci- Cellulina , dicesi più comunemente delle Più bugiardo d'un gallu o d'un epitafio.V.
miteri. Carnaio, dicesi alla Sepoltura co- piccole cavità de' corpi naturali. Le celli- EL NEGARIA CRISTO SU LA CROSE , in Negar.
mune di spedali o simili - ANDAR IN BUSA , ne fabbricate dalle api. Le cellule delle BUSIAZZA, s . f. Bugione, Bugia grande.
Andare in buca, Esser seppellito . Parlan- spugne. - Cunicoli si dicono le bucherat- BUSICHIO, s. m. Lo stesso che ZINEPRO, V.
do di letto, direbbesi Affondarsi, s'inten- tole delle formiche e simili. BUSIERA, V. BUSIARA.
de d'un Letto morbido , nel quale si si BUSETO DE L'AGO , Cruna , L'apertura BUSIERO, V. BUSIARO.
sprofondi. d'un ago, dove s'infila il refe. BUSIETA, s . f. Bugielta; Bugiuzza, Bugia
BUSA DEL CONDOTO , Latrina; Laterina; BUSETO DEI POMi o dei peri , etc. Bellico leggera.
Fogna; Cloaca; Fogna smaltitoia del ces- Bucolino di quelle frutta, che si spiccano BUSIETA GUSTOSA , Bugia giocosa , Cho
so; Bottino degli agiamenti e Pozzo nero. naturalmente dal lor picciuolo . fa ridere.
BUS BUS BUS 109
BUSILIS, s. m. Busilli e Busillis, Difficoltà BUSO, Non v'è vacazione, cicè Non vi so- quale s'incassa o incastra il maschio di si-
grande, impaccio, imbroglio, cattivo passo no uffizii vacanti. mile figura e contorno, preparato all'estre-
e simili. REFAR I BUSI, Ribucare, Duplicativo di mità d'un altro pezzo .
QUA STA EL BUSILIS, Qui è o Qui sta il bucare, Rifare i buchi ; ed è termine de' BUSSOLA D'UNA PORTA , Bussola, Riparo
busillis; Qui è dove giace Nocco, cioè Qui Fabbri. di legname che si pone davanti agli usci,
consiste la difficoltà. Oh qui sta il nodo. CERCAR PER TUTI I BUSI, V. CERCàr. per difendere la stanza dal freddo Chia-
BUSINÈLO, 8. m. T. degli Orefici, Anello D'UN BUSO FAR UNA FENESTRA, Far d'una mare alla bussola, dicevasi all'epoca del Go-
del mastietto, Specie d'anello saldato o al bolla acquaiuola un fistolo o un canchero, verno Veneto, quand ' uno era chiamato al
disopra o al disotto d'una scatola, e che Detto fig. e vale Ingrandir le cose più del Tribunale de' Capi del Consiglio de' Dieci,
serve unito a formarne la cerniera. dovere. perchè la porta della stanza di quella ma-
BUSINELO, detto in T. Mar. Boncinello, FAR UN BUSO, detto fig. Infilzare le pen- gistratura era munita al di fuori d'una
dicesi di alcuni Pezzetti di legno impiom- tole, Fallire. gran bussola, ch'esiste ancora.
bati all'estremità degli stroppoli di bozzello FAR UN BUSO IN AQUA, detto fig. Fare BUSSOLA D'UNA RODA, T. de' Carradori,
delle sarchie, nell'albero di maestra. un buco nell' acqua; Fare una vescia; Boccola o Buccola, Cerchio o Pezzi di fer-
BUSION, V. BUSIAZZA. Andar per acqua nel vaglio, Riuscir male ro, di cui si riveste l'interiore del mozzo
BUSNAR, v. Bucinare; Ronzare . Si dice nel suo disegno. delle ruote , quando la sala è di legno.
del far per aria, movendosi, il rumore pro- MOSTRAR UNA COSSA PER EL BUSO DE LA Bronzina si dice il cerchio di bronzo.
prio delle zanzare vespe , mosconi, api e CHIAVE, Mostrare una cosa per limbicco, BUSSOLA, detto in gergo, vale Culo; Na-
simili ; che anche dicesi Rombare Ron- vale Mostrar che che sia con difficoltà di tiche; Deretano.
zare e Romoreggiare per simil. si dice del rado o per somma grazia. Perdere la bussola , dicesi anche in ver-
Romoreggiare che fanno le cose tratte o NO SAVER IN CHE RUSO FICARSE, Non sa- nacolo, di chi nelle sue azioni s'abbandona
agitate con forza per aria. per dove nascondersi o celarsi. e non sa più che si faccia, e si perde d'ani-
BUSNAR A LE RECHIE, Bucinare agli orec- PASSAR PER EL BUSO DE LA CHIAVE, Uscir mo ; lo che si dice ancora Navigar per per-
chi -- VENTO CHE BUSNA, Vento che sibila, per qualche gretola ; Uscirne pel rotto duto. V. PERDER LA TRAMONTANA.
the fischia. della cuffia, Sortirne in bene in mezzo a BUSSOLO , s. m. Bossolo; Bosso; Bosso-
: BUSO, s. m. Buco; Bugio; Foro -- Buco, difficoltà. letto, Vasetto di legno.
dicesi pure figur. per Ripostiglio, nascon- PIEN DE BUSI, Bucherato; Foraminoso. BUSSOLO DEL MOLIN , Fusolo , Quel per-
diglio, latibolo. TI FALI EL BUSO, V. FALAR . no di legno che regge le macine del mulino.
BUSO DEI FRUTI, Bellico, per simil . dicesi TOR O TIBAR SU UN BUSO A UNA CALZA, BUSSOLO DA BALOTAR , V. BOSSOLO .
al Buco di quelle frutta, che si spiccano Ripigliare un buco o una maglia ad una BUSSOLO DEI DAI, Bossolo dei dadi.
naturalmente dal lor picciuolo. Tali sono calza. Accomodarla coll ' ago quando è rot- BUSSOLÒTO , s . m. Bussolotto o Bossolo,
le mele, le pere, le arance etc. ta. Vaso ove si mettono i dadi in giuocando.
BUSO DA PASSAR, T. Agr. Adito o Varco, VARDAR PER EL BUSO DE LA CHIAVE, Guar- BUSSOLOTI , Bossoletti o Bossoli da gio-
dicesi Quell'apertura che si fa nelle siepi dare per un fesso o pertugetto . colare o Acetaboli, Quei bossoli di latta, che
-Callao Callaia, L'apertura bassa che TOR EL BUS DEL CUL PER UNA PIAGA, LO- maneggiano i bagattellieri e ciurmatori per
si fa nelle siepi per poter entrare nel cam- cuz. fam. metaf. Prendere un sonaglio per far i loro giuochi di mano, e per far com-
po. un'anguinaia, cioè per un poco d'enfiato, parir e sparire le pallottole.
BUSO DEI STROMENTI DA CORDE , Rosa, detto metaf. e vale, Prendere una cosa per ZOGAR AI BUSSOLOTI ; Giocolare o Giuo-
Apertura o finestrella negli strumenti da un'altra grossolanamentc. colare, Far giuochi o bagattelle, e Mostrar
corde, fatta per risalto del suono. PEZO EL TACÓN DEL BUSO, Il rimedio è con prestezza di mano o altro quel che non
BUSO DEI PITERI , V. PitÈr. peggior del male. può farsi naturalmente Detto fig. Giuo-
BUSO DEL BOTON, V. BUSÈTA. BUSO DE VERGOLA, Maniera di gergo de' car di mano, vale Ingannare, fredare . La-
BUSO DE LA BACHETA DEL SCHIOPO " Y. Barcaiuoli, e vuol dire il Bellico. vorar di mano o Bestemmiar colla mano,
SCHIOPO. No LO GO GNANCA IN TEI BUSI DEL NASO, vale Rubare.
ZOGADOR DE BUSSOLOTI , Bagatlelliere ;
Busi dei denti, Alveoli, V. DENTE. Maniera plebea che dicesi per disprezzo
BUSI DEL NASO, Cavernette del naso o d'alcuno, e vale Non lo stimo un cavolo ; Giocoliere; Giuocolatore , Giuocator di ma-
Bushi - Froge dicesi la Pelle propriamen- Non lo curo ; L'ho in quell' ultimo ser- no.
le di sopra le narici deʼeavalli . vizio. BUSTA, s . f. Busta; Custodia, Arnese
BUSO DEL CULO O DE LE ERBE O DE LE BUSOLIN, s. m. Bucolino, Piccolo buco. di che che sia , che serve a tener riposte
SPECIARIE OVV. BUSO INGRESPÀ SENZA CORDE- BUSON (con l's dolce) s . m. Bucone, Bu- delle cose gentili o che meritano custodia.
LE, Bossolo delle specie; Forame. co grande, ma non s'userebbe che scher- BUSTA DA CHIRURGHI , Astuccio ; Ferrie-
BUSO DE LE AVE, V. Bozzo e Ava. zevolmente. ra, Specie di guaina da tenervi dentro stru-
BUSO DE LE TOPINERE , V. TOPINERA - Buson, detto a uomo per ingiuria, Bar- menti per cerusici .
Cuniculi, diconsi per simil. le Bucheratto- dassa; Bagascia; Bagascione ; Zanzero; BUSTA DA CORTELI, Coltelliera , Guaina
le che fanno alcuni animali, e quelle spe- Bastone. Dicevasi con voce barb. Devira- da riporvi i coltelli ; Cucchiaiera, da cuc-
cialmente delle formiche . ratus. chiai ; Forchettiera da forchette. Più co-
BUSI DE LE GANASSE, V. FOSSOLA. BUSONA, detto per agg . ed ingiuria a Fem- munemente dicesi Cucchiaiera per custo-
BUSO DEL FOGHER , Buco del focolare, mina, Zambracca; Zambraccaccia , Put- dia di cucchiai, forchette e coltelli disposti
Bueo scavato in alcuni focolari , dove pro- tanaccia. nelle loro nicchie.
priamente sta acceso il fuoco. BUSONAZZO , Peggiorat. di BuSON, V. BUSTARÈLO ) S. m. Bustino , Piccolo
BUSO DEL FORNELO, Braciaiuola. Cavità BUSSO, Lo stesso che Bosso, V. BUSTÈTO )
BUSSOLA o BOSSOLA , s. f. Bussola , busto stretto alla vita BUSTETO CO L'E-
otto la graticola del fornello, per la quale
si cavano le brace e la cenere. Strumento marinaresco che contiene l'ago LASTICO, Bustetto colle molle.
BUSO DEL FORNO, V. FORNO. calamitato e indica la direzione del viag- BUSTÈTA, s . m. Guainaio, Colui che fa le
BUSO DEL GATO, V. GATARÒLA. gio. guaine, cioè foderi da riporre coltelli ed al-
BUSO DEL SECHier. V. Sechier. BUSSOLA, T. di Costruzione navale, In- tri strumenti, ma specialmente intendiam
Buso vale anche Apertura ; Opportunità; castro, Buco di figura regolare in un pez- noi quella specie di guaine ove si tengono
Occasione, e dicesi d' Impiego No GH'È zo di legno o di altra soda materia , nel custodite le posate .
110 BUT BUT BUT
BUSTINA, s. f. V. CASSO. dar fuoco al cannone - CARICANTE, dicesi BUTAR , parlando di metalli , Gettare o
BUSTINA , s. f. Voce fam. Buslenca, Ve- Quello che lo carica. - SPOLETIER, Quello Fondere.
stito con che le donne cuoprono il petto che dee mettere la spoletta al focone. BUTAR IN AQUA UN BASTIMENTO, Vararlo.
nella lunghezza del busto. BUTAFORA , s. m. Bullafuori, T. Mar. V. SBARAR .
BUSTIRA , Voce fam., che si dice per de- Pezzo di legno lungo e forato , posto alla BUTAR IN POZZO UNO, V. Pozzo.
cenza in luogo di BUZARA, V. parte anteriore de' piccoli bastimenti, il BUTAR IN TEL MUSO UNA COSSA , Gettar
BUSTIRA 0 ) quale serve loro di sperone. sul viso o al volto; Buttar negli occhi o in
SIA BUSTIRA ! Sia benedetto
BUSTIRAO ) BUTAFORA O MANDAFORA , T. di Teatro, faccia; Rinceffare, Rimproverare, rinfac- st
Iddio, Detto talora per impazienza. Buttafuori, dicesi Colui che avvertisce gli ciare.
BUSTO, s. m. Busto o Imbusto, Veste af- attori di mano in mano che debbono uscire BUTARLA IN PADOANA , Mettere che che
fibbiata e armata di stecche, la quale cuo- sul palco scenario . sia in fanferina ; Far la fanferina ; Met-

pre il petto alle donne, detta anche Giu- BUTAOR, Artigiano vetrario, che lavora terla in buffoneria .
stacorpo . in articoli di grande dimensione , come da- BUTAR LA COLPA ADOSSO A UNO, Incolpare
IMPIRAR O MOLAR EL BUSTO, V. IMPIRAR migiane e simili . alcuno ; Rovesciare o Gettare la broda
MOLAR. BUTÀR, v. Buttare ; Gettare ; Giltare ·- addosso ad alcuno .
Busti, si chiamano le Statue scolpite dal- Scagliare o Lanciare e Tirare, Gittar con BUTARLA IN SOLDONI, V. SOLDòn.
Ia testa fino al petto. Mezzobusto vale Bu- violenza lontano da sè e contro alcuno. BUTAR LA POLVERE IN TI OCHI, V. POLVERE
sto dimezzato , e s'intende delle Statue BUTÀR A TERA , Abbattere; Alterrare; e IMBONIR . +
fatte in tal maniera tronche e senza brac- Smantellare, Dicesi delle fabbriche. BUTAR LE PAROLE AL VENTO, Gettar le pa-
cia. BUTAR IN TERA QUALCUN O CONTRO UN MU- role, Parlar in vano.
BUSTO, T. de' Pescatori valligiani, Chia- RO, Sbatacchiare alcuno; Sternere; Rove- BUTAR MENTE, Por mente, pensiero, al-
masi una parte della Cogolaria. V. COGÒLO . sciare. tenzione; Dar retta; Avvedersi.
QUEL CHE NO VA IN BUSTO VA IN MANEGA, BUTAR LA CASA SOTO SORA , Rovistare; BUTARSE , Uscire di dirittura ; Torcersi,
V. MANEGA. Tramestare ; Trambustare ; Sgominare; si dice d'imposte d'uscii e di finestre -
BUTÀ, add. Buttato ; Gittato. V. Butir. Rovigliare; Metter sossopra o sozzopra. No BUTARSE , Tenere il fermo - In altro
BUTA DE QUANTA FORZA EL GAVEVA, Sca- BUTAR COL CULO IN SU, V. CULO. sign. Accostarsi; Andare, Farsi da presso.
raventato BUTA AVANTI, Tirato innanzi, BUTAR DE MAL UNA COSSA, Far mal gover- BUTARSE A BRAZZACÒLO , V. A BRAZZACOLO, L
Avanzato in dignità. no d'una cosa. BUTARSE A LA CATIVA VITA, Darsi al bric-
BUTÀ AI PIÈ, Prosteso a' piedi, vale Di- BUTAR , parlandosi di alberi , Mettere; cone, al furfante; Imbricconire; Gettarsi
steso , allungato per riverenza e rispetto. Pullulare; Germogliare; Apparire — Mi- al cattivo, all' avaro, al furfante, alla di-
V. INZENOCHIÀ. gnolare , dicesi del Mandar fuori che fa sperazione ; Darsi alla scapigliatura; Vi-
BUTA ZO IN TERA , Prostrato, Disteso in l'olivo le sue boccioline, che si chiamano vere alla scape strata.
terra. Mignoli Buttare e Gemmare , si dice BUTARSE A LA BANDA DE QUALCUN, Rivol-
BUTA ZO IN LETO o simile, Corcato o Co- delle Viti - Sbocciare, de' Fiori Sco- gersi ad alcuno, detto fig. vale Aderire a
ricato ; Sdraione ; Sdraiato, Disteso sul MENZAR A BUTAR, Muoversi - TORNAR A lui, porsi dalla sua.
letto. BUTAR, Rimettere. V. BUTO. BUTARSE A L'AQUA o a la sorte, Lanciare
VERSI BUTÀI ZO COME A DIO PIASE, Versi BUTAR, parlando delle castagne, Impioli- il palo, Tentar la fortuna. Andar in corso,
arramacciati, tirati giù col falcione, co- re o impiolare, Quando di soverchio riscal- si dice in sentimento equivoco e vale Cer-
me la penna getta. date cominciano a vegetare e tallire. car fortuna. Dar le vele a' venti, figurat.
BUTADA, s . f. Gittata ; Gellata; Gella- BUTAR DE LA BOTA O DEL CARATELO, La Intraprendere o Cominciare risolutamente
mento, Il tirare o gettare. Gittata o Tiro botte getla o dà. Il vino schizza o scan- che che sia.
di pietra, di dadi alla sorte e simili. nella, e vale Con impeto. BUTARSE A LA STRADA, Gettarsi alla stra-
Gita, dicesi quel Colpo che in diversi giuo- BUTAR DE LA PENA, La penna non rende da; Gettarsi sbandito, Darsi a far l'aggres-
chi trae ciascuno de' giuocatori , l' un dopo o getta , Non serve a scrivere. La penna sore alla strada.
l'altro. getta o rende bene, è il suo contrario BUTARSE DE LOGO UN PIE, Dislogarsi o
QUALCHE BUTADA O ANDAR A BUTAE , Qual- BUTAR GROSSO O SUTIL DE LA PENA, Render Slogarsi un piede.
che fiata; Qualche tratto; Qualche tratte- grosso o sottile . Butarse de logo per qualcun, Scagliar-
rello, Qualche volta IN T'UNA BUTADA, In BUTAR , parlando di piaghe , Gettare ; si per alcuno, detto fig. vale Impegnarsi
un tratto ; Tutto in un tratto LA VA A Sfogare, vale Purgarsi. oltre al convenevole in che che sia a favore
BUTAE, Ciò avviene di rado o qualche vol Butar del vin NEL GOTO , Mescere - Bu- d'alcuno.
ta ; ovv. Avviene secondo il capriccio o TIME del vin, Mesci. BUTARSE FORA, detto fig. di persona, Uscir
l'estro o la fantasia . BUTAR DE L' UTILE , Buttare ; Rendere ; del manico o Uscir di gatto selvatico, Far
UNA BONA BUTADA, Un bell' utile ; Un bel Esser utile; Render profitto. La pen- più che non si suole. Ei vuol morire, dice-
guadagno o frutto; Una bella ricolta; Un na getta qualche scudo, vale Lo scrivere si anche di Chi fa una cosa che non ha mai
bel colpo di fortuna. fa guadagnare. fatto in vita sua.
COME UNA BUTADA DE BRAZZO , Come un BUTAR DRIO LE SPALE UN ONOR, Tirar nel BUTARSE FORA DAL BALCON, Affacciarsi
trar di mano , cioè Quanto puo scagliare capo un grado, un beneficio. alla finestra .
una mano. BUTAR EL MANEGO DRIO A LA MANERA, BUTARSE IN LETO , Colcarsi o Coricarsi
BUTADOR, s. m . Fonditore, Quell' artefice Gittar il manico dietro la scure; Tirar il e Accorcarsi , Distendersi per riposare -
che fonde i metalli, per farne diverse mani- sacco dietro alle rape, la camicia dietro al In altro sign. Porsi giù; Balzare infermo
fatture. giuppone, Sprezzar il meno, perduto il più. in un letto, Ammalarsi .
BUTAFOGO e PORTAMÌCHIA, S. m. T. mil . BUTAR FOGO , Infuriare ; Schizzare o BUTARSELA DA DRIO, Gettarsi la cosa die-
e Mar. Buttafuoco , propr. Quel bastone alla Gellar fuoco e fiamme, Esser in collera. tro o dopo le spalle, Vale Metterla in non
cui estremità si unisce la candela ardente, BUTAR FORA, V. GOMITAR. cale, Dimenticarsene o anche Non curarla,
colla quale si mette il fuoco a'cannoni. V. BUTAR I BRAZZI AL COLO, Bullare o Get- Non farne conto.
CANDELA. tare le braccia al collo; Avvinchiare al BUTARSE MALSAN, Dare in mala sanità;
BUTAFOCO e PORTAMICHIA , in Veneziano collo; Avvincere colle braccia, Strignere Andarsene pel buco dell' acquaio , cioè
' intende anche il Cannoniere incaricato di colle braccia. Smagrire e struggersi insensibilmente.
BUT BUZ BUZ 111
BUTARSE ZO , Avvilirsi ; Abbiosciarsi ; agg. que' Patrizii, che ne' primi due anni spettazione - In altro senso, Dar ne' ge-
Abbandonarsi. del loro ingresso nel Maggior Consiglio , rundii o nelle girelle, Impazzire.
BUTARSE ZO SU L'ERBA, Gittarsi stanco erano in libertà di variare ivi da un banco Ciammengola; Bazzicature; Bazziche;
su l'erba. all'altro, dopo il qual tempo dovevano sce- Bazzecola; Cianciafruscola; Ciarpa, di-
BUTARSE EL TEMPO IN PIOVA O IN NEVE, gliersi quello ove rimaner seduti nelle con- rebbesi di Cosa di poco pregio.
Risolversi in pioggia o in neve. vocazioni ; ed allora perdevano il nome di Bubbola ; Fola; Favola, Voce e cosa det-
BUTARSE ZO COME UN GRAN PORCO, Abbio- Butarini , voce derivata dal verbo BUTÀR ta falsamente. V. SLAPA e FOLA.
sciarsi, Sdraiarsi abbandonatamente — Ap- o BUTARSE cioè Gettarsi o poggiarsi quasi Anfania, Sciocchezze, ciance, bazzecole
panciollarsi significa Distendersi boccone di volo. di chi anfana, cioè di chi s'aggira in parole
su qualche cosa, per dormire o riposarvi. V. BUTIRO, V. BOTIRO. senza venir a conchiusione --- Pastocchia-
STRAVACARSE BUTARSE Zo , detto fig . BUTIROSO , V. BOTIRÒSO. ta ; Pippionata ; Pappolata, valgono cosa
Sdarsi; Annighittirsi; Impigrirsi. EL BUTIROSO, detto in gergo, vale le Na- sciocca, scipita Vescia e Risoffiamento,
BUTARSE ZO UN POCO, Andar a letto; Ve- tiche; il Culo. Discorso vano .
lar l'occhio; Sonniferare. BUTO, 8. m. Bottone, detto anche Gemma; Scerpellone , Error solenne, commesso
BUTAR SORA LA STRADA O SORA RIO, Ri- Occhio; Otricolo e Svernatoio, Quel cor- nel parlare o nell'operare. Svarione, dice-
guardar sopra la calle o sopra il canale: po ovale o conico composto di scaglie o fo- si il Detto spropositato .
dicesi d'una finestra o simile che sia posta glie, che nelle piante contiene il ramo o AVER LA BUZARA SU O AVÈR LA BUZARA
verso una data parte o plaga ; che dicesi il fiore. Quando nasce sulle radici vivaci, PER LA TESTA, Aver il broncio ; Pigliar il
anche Riescire nella strada o sopra la come nelle patate, negli asparagi e simili, broncio, Esser in collera. Aver la matta-
strada. chiamasi Turione . Mignolo si dice quello na, cioè Una specie di malinconia. Esse-
BUTAR SOSPIRI, Sospirare, V. TIRAR SU . dell'ulivo. re impensierito, vale Frastornato da pen-
BUT AR SU AL FOGO, Metter legne al fuoco. Germe; Germoglio ; Germogliamento , sieri, di mal umore, infastidito, inquieta-
BUTAR VIA EL 800, Scialacquare; Scia- di cesi generalmente la prima messa delle to. Aver le lune a rovescio ; Aver il cimur-
lare; Dilapidare; Mandar male; Gillar piante - Rampollo, il Germoglio che spun- ro, dicesi di chi ha qualche umore o fan-
via il suo; Far del ben bellezza; Scaca z ta dalle branche e dai rami - Sortita quel- tasia.
zare - BUTAR VIA EL SOO A PALAE, Man- lo delle radici - Cacchio, Que'primi tral- AVÈR ALTRO PER LA BUZARA, Locuzione
dar male a palate, vale Mandar male il ci o messe che fa la vite. Tenerume, la So- bassa e fam . Aver altra fantasia , Aver il
suo, spendendo prodigalmente e inconside- stanza tenera degli alberi. capo ad altre cose e di maggior impor-
ratamente BUTAR VIA EL SOO AI CANI, Pollezzola, si dice la Pianta tenera dei tanza.
Gillare il lardo ai cani, vale Affidare al- polloni che son cresciuti innanzi al tempo AVER UNA BUZara per la teSTA, Aver un
trui ciò che da altrui appunto è insidiato. Brocco; Sbrocco ; Scrocco ; Figlio, pro- cocomero in capo , Aver alcun dubbio o
Dar la pecora al lupo, alle papere le lat- pr. Quello che rimette dal bosco tagliato timore che faccia stare sospeso - AVER
tughe. Brocco e Pipita , dicesi dell'erbe de le buzare in TESTA, Aver de' farfallini
BUTAR VIA LA LISSIA E ' L SAÒN, Perdere Sterpo; Sterpe; Viticchio, Fruscolo o Ri- o delle farfalle o de' grilli, Esser mezzo
iranno ed il sapone ; Andarne il mosto e messiticcio stentato. V. BOCOLO. matto.
Lacquerello, vale Metter di suo la fatica Becchetto; Beccuccio ; Rostrello , chia- CAZZAR VIA LE BUZARE, Cacciar le pas-
el capitale. Gittare il giacchio in sulla masi la Radicula delle piante appena svi- sere, detto fig. Cacciare i pensieri noiosi.
siepe; Seminare in sabbia ; Fondare luppata - Plumula è il Piccolo fusto del DIR UNA BUZARA CHE NO POL ESSER , Di-
Zappare in terra ; Far l'erba a' cani , seme il quale spunta immediatamente dopo re un passerotto, Dire una cosa sproposi-
hanno il medesimo significato. il rostrello. Bolla, si dice la Plumula tata e fuor del verisimile- - DIR O CONTAR
Butir una parola, Geltar motto , parola sviluppata e propriamente quando ha mes- DE LE BUZARE , Canzonare, cioè Dir fan-
o0 simili, vale introdurne discorso. so le prime foglie - Lobi o Cotiledoni so- faluche.
BUTAR ZO DA CAVALO, Scavalcare o Sca- no poi Quelle foglie carnute applicate una FAR UNA BUZARA , Far un passo falso;
vallare; Gittare da cavallo, V. SCAVAL- sopra l'altra, in mezzo alle quali esiste la Far un passerotto ; Far una corbelleria
CAR. Plumula. o castroneria. E fu detto ancora Dar in
BUTAR ZO UNA PORTA , Sprofondare un BUTO D'ACQUA, Rampollo; e quindi Ram- frittura, Far delle minchionerie.
ucio; Atterrare. pollare il Sorgere o Scaturire che fa l'acqua FAR BUZARA SORA BUZARA, Imbottar sopra
BTAR ZO UNA SERADURA , Sconficcare ; dalla terra Zampillo e Zampilletto la feccia, Errori sopra errori.
Schiodare una toppa . o Schizzo d'acqua , Sottil filo d'acqua, che GH'È DE LE BUZARE PER ARIA , La ma-
BUTAR ZO UNA SCRITURA , Distendere ; schizza fuori da piccolo canaletto , come rina è turbata, cioè Son vicine le inquie-
Fare una scrittura, uno scritto a penna quelli delle fontane artificiali. V. SPINELO. tudini.
corrente; Gittar sulla carta alcune idee BUTI DEI BROCOLI, V. BROCOLO. HO FATO UNA GRAN BUZARA, Ho fatto un
o lo sbozzo d' un' opera . PERDER I BUTI, Ammutolire, dicesi figur. grande arrosto , cioè Mi sono ingannato
BUTAR ZO A CAMPANE DOPIE, Tirar giù degli occhi delle viti e degli alberi, quando di assai.
na lettera; Scrivere come la penna get- perdono le messe. QUESTE XE BUZARE CHE NO VAL GNENTE,
la, Scrivere senza riflessione, alla buona. TIRAR VIA I BUTI A LE PIANTE , Accecare Questi sono pannicelli caldi , modo fig.
BUTAR ZO UN MURO o altro , Smurare; le piante, viti e simili, si dice del Guastar per dire Rimedii inconcludenti.
Spianare; Buttar giù; Demolire. loro gli occhi troncandone le messe. E in I ALTRI FA LE BUZARE E A MI ME TOCA
BUTAR EL SASSO E SCONDER EL BRAZZO, sign. neutro pass. Divenir prive de' loro SUGARLE, Tal pera mangia il padre, che
lo stesso che TRAR EL SASSO, V. SASSO. occhi. Gli occhi della vite aperti acceche- al figliuolo allega i denti, Portar la pena
' BUTAR LE TESSERE O LE BRUSCHETE , rannosi senza speranza. dei mali altrui.
Trar al toco e zogar a toco. BUZARA o più copertamente BUDela, s . f. LA BUZARA! (per Ammirazione) Ah ! Can-
BUTARLA FORA, detto figur. per Parlare Baia; Inezia; Frascheria; Frottola ; Ba- chita! Cappita! Capperi ! Canchero! Dia-
- BUTÈLA FORA, Datela fuori; Vomitatela; gattella, Cosa da nulla. mine! Domine ! LA BUZARA CHE TE INCORONA,
Spiattellatela , cioè Dite la cosa schietta Andar in buzare, Dare in ciampanelle; Il diavolo che ti porti, Espressione d'im-
com'ella fu. Dare in ceci o in cenci o in budella, che pazienza contro chi pretende una cosa non
BUTARINI, antico termine volgare del ces- valgono Fare delle minchionerie , incorre- concedibile. LA BUZARA CHE TE SCANA,
sato Governo Veneto . Così chiamavansi per re in debolezze, non corrispondere all'e- Messer malanno che ti colga.
112 BUZ BUZ BUZ
No L'È MINGA UNA BUZARA PICOLA, Questa Cappila! Capperi! Zoccoli ! Finocchi! Pof PUTANA BUZARONA ! Espressione di mara-
non è una buccia o fronda di porro ; Non fare il mondo! Eh vatti con Dio! viglia, Poffar bacco ! V. POFARDIA.
è baia ; Non è favola, È cosa da farne con- BUZARADAZZO , Lo stesso che Budela- BUZAROSCA ! Interiezione di maraviglia,
to ALTRO CHE BUZARE ! Altro che giug- DAZZO. V. lo stesso che Buzarossa , V.
giole! cioè Cose grandi. BUZARAGNA, V. BUZARADA. BUZAROSSA ! Interiezione di maraviglia,
PENSAR A BUZARE , V. PENSAR . BUZARAR e BUDELAR, V. Bubbolare, Por- lo stesso che COGIONI ammir. V.
QUALCHE BUZARA GHE XE SOTO, Galla ci tar via con inganno. Frodare , Nasconde- BUZARÒTO, Lo stesso che BUZARETO, per
cova, cioè c'è sotto inganno e malizia . re e celar il vero. Ingannare, Far frau- Agg. a Persona piccola, ma dicesi in mala
QUESTA XE UNA BUZARA, Questa è cosu de. V. ROSTIR . parte.
mal fulta; Questa è o mi pare marchiana. Buzarar o Budelàr la cavala, detto fig. BUZAROTO, si dice poi nel sign . di Quan-
VEGNIR SU LA BUZARA O LA BUDELA, Sal- Sdonzellarsi; Dondolarsela ; Incantare o tità di Legnate, Busse e simili, e ancora
tar la mosca; Montare, Venire o Salir Imboltar la nebbia, Perdere il tempo. per Paura.
il moscherino; Venir la muffa o la muffa Chichirillare, Trastullarsi in cose da nulla Darghene un buzaroto, Dar un rovescio
al naso o la senapa o la mostarda. Se Badaluccare; Fare a te te cogli spilletti; o carico di legnate, di bastonate , una
miprende il licchio, io v'affardello come Dondolar la mattea , Perdere il tempo. bastonatura di santa ragione ; Dare un
una matassa. Garabullare , Operar da scioperato senza rivellino di mazzate ; Suonare a catasta ;
FAR VEGNIR SU O FAR SALTAR LA BUZARA conchiudere. Menare il can per l'aia, Dare un carpiccio o un buon carpiccio.
A QUALCUN, Metter a leva alcuno, Farlo Mandar le cose in lungo. Abbacare, AVERGHENE UN BUZAROTO, Aver una bat-
arrabbiare. verbo neutro vale Avvilupparsi, confonder- tisoffiola, cusoffiola , balsolata delle buo-
UNA BELA BUZARA! Detto ammirat. Can- si; star dietro a far che che sia e non tro- ne, Avere una gran paura.
cheri! Zucche fritte ! e vale Taccola ; Tre- var la via di terminarla, per non aver tan- DARSENE UN BUZAROTO, V. DAR.
sea, Affare imbrogliato, imbarazzo. to giudizio o scienza che a ciò basti. CANI CHE SE NE DA UN BON BUZAROTO ,
UNA BUZARA IN SETE SOLÈRI, Uno spro- RESTAR BUDELA , Rimanerci o Rimaner Darsene una spellicciatura, dicesi del Mor-
posito madornale ; Uno scerpellone o Stra- preso, cioè Gabbato. dersi de'cani.
falcione, Un grand' errore. ANDAR O MANDAR a farse budelir, V. AN- BUZZOLA , s. m. Bozzolao ; Ciambella ;
VOGIO VEDER DOVE STA BUZARA VA A FI- DAR E MANDAR. Bracciatelle e Bracciatella Chioccioli-
NIR, Vo' vedere a che il giuoco debba riu- LA ROBA VA A FARSE BUDELÀR, La roba no, dicesi al Bracciatello piccolissimo. Buc-
scire, cioè il termine di questa faccenda. va a Patrasso, a Scio, al bordello, in con- cellato lo chiamano in alcuni luoghi della
SENZA BUZARA O BUDELE , Maniera avv. quasso, in rovina TUTO VA A FARSE BU- Toscana.
che dicesi nel sign . di Seriamente parlan- DELAR, Ogni cosa va a bioscio, alla peggio, BUZZOLA FORTE, Confortino e Bericuocolo,
do; Senza scherzi o buffonerie; Da sen- a catafascio, all' ingiù VA A FARTE BU- Pane intriso col mele , entrovi spezierie .
no e simili. DELAR, Vatti con Dio. Panforte, dicesi al Pan pepato inferiore.

BUZARÀ, add. Bubbolato ; Sbirbato, modo FARSE BUDELÀR PER QUALCUN, Far carte RESTA DE BUZZOLAI , vale Quantità di
basso, vale Ingannato, frodato, gabbato. false o falsissime per alcuno, Esser pron- ciambelle o bracciatelle infilzate in un lun-
SON BUZARÀ A SCHIOPO, Son rovinato ; to a far che che sia per esso. go filo di paglia o in uno spago o funicella
Son perduto; Son coglionato. BUZARARSE DA SO POSTA ; Infilzarsi da sè sottile.
SIA BUZARA ! Detto per impazienza. Lo da sè , vale Incorrere disavvedutamente BUZZOLA O PARABOTE , Cercine , Riparo
stesso che BUDELA e Gazarà, V. nelle insidie dell'avversario. formato a guisa di cerchio al capo de'bam-
SIA BUZARA QUELA PIERA CHE M'HA FATO BÚZARO , add. e nel dimin. BUZARÈTO O bini per ripararli dal danno delle percosse
CASCAR , Gavacciolo al sasso, io ho dalo BUDELETO , Marmocchio, Ragazzo, e dicesi in terra. Quindi dicesi Incercinare, Ripa-
un cimbottolo in terra, che sono stato a per ischerzo Mingherlino, vale Magri- rarsi il capo col cercine.
manco d'un pelo per dinoccolare il collo. no, sottilino - Scricciolo, Persona giova- BUZZOLA DA MANDOLE, T. de' speziali, Bu-
BUZARADA 0 Budelàda , s. f. - TOR SU ne e piccola, Piccin piccino. V. COGIONARIO scola, Voce di dialetto toscano ; Specie di
UNA BUZARADA , modo basso , Esser fro- e MOSTRICHIO. Gabbia fatta di spago rinforzato, o sia Sac-
dato, gabbato , truffato, barato, bubbo- BUZARON DA UA, Maniera bassa, Scal- eo dentro al quale si mettono le mandorle
lato. tro; Furbo in cremisì ; Mascagno ; Bagna- pestate per ispremerne l'olio.
No GHE NE DAGO UNA BUZARADA O UNA BU- to e cimato. Agg. ad uomo, V. Dretòn. BUZZOLA DEL CARO, Parte del Carro la
DELADA O SBUELADA, Non me ne curo ; Non BUZARONA O BRUTA BUZARONA O BRUTA E quale è composta di due parti; la superio-
me ne cale; Non me n'importa un fico, FORA, detto per agg. a Donna, e s'inten- re dicesi Rotelli, l'inferiore Sottoruote.
un zero. de Di pessimo costume , Mondanaccia ; FARSE IN T'UN BUZZOLA, Acchiocciolarsi;
No GHE NE SO UNA BUZARADA O BUDELA- Pullanaccia. Accoccolarsi, Collocarsi a guisa di chioc-
DA; Non ne so, Non ne intendo bocciata COSSA BUZARONA , Affare disgraziato , ciola. Fare un chiocciolino; Farsi un nic-
o boccicata; Non ne so nulla. malaugurato, difficile, pericoloso. chio, vale Raggrupparsi colla persona dor-
NO LO STIMO UNA BUZARADA O BUDELADA, RAZZA O CANAGIA BUZARONA , detto per mendo.
Lo stimo come una foglia di porro o come ingiuria, Nato di cento albumi ; Mariolo ; BUZZOLADİN ) 8. m. Ciambelletta o
il terzo piede, un niente, niente affatto, Manigoldo:Scellerato; Canaglia berrettina. BUZZOLAÈTO )
un zero. HO BUO UNA PAURA BUZARONA, Ho avuto Ciambellina, Piccola ciambella. w w - d Chioc-
BUZARÁDA , 。 BUDELADA ! e BUZaragna ! una battisoffiola delle belle; Ho avuto una ciolino , Focatola o Schiacciatina fatta a
Esclamazione di maraviglia , Canchita! paura sgangheratissima, estrema. foggia di baco avvolto .

"
C

CAC CAD CAE

C. Vedi CE. FARSE CACA SOTO, Pisciarsi sotto; Dare | CADÙDO, add . V. CascÀ.
CA, 8. f. Casa CA è voce antica, e dicevasi in ceci o in budella; Far fico, dicesi fig. CAÈCHIA, s. f. T. de' Pesc. Pesce di mare
anche negli ultimi tempi veneti per Casa- di Chi non riesce nelle sue operazioni. V. del genere de' Cani, senza spiracoli, chia-
ta, Famiglia, come CA CORNER, CA MOCE- FAR FIASCO. mato da Nardo Squalus plumbeus. Ha
NIGO, CA GRIMANI, CA CONTARINI, etc. Fa- FAR CACA, detto fig. Cascar ad alcuno la il muso rotondo , piuttosto compresso,
miglie patrizie notissime. coratella ; Pisciarsi sotto , modi bassi le mascelle fornite di tre serie di denti;
CA DE COLU E DE CULÙ. Lo stesso che valgono Esser sorpreso da grave timore e quelli della mascella superiore sono pira-
CA DEL DIAVOLO, usato da taluni, e segna- quasi Sconcacarsi . m idali e dentellati, gl'inferiori più lunghi
tamente dalle donne, per citar di nomina- CACAGLIA, V. ERBA CACAGLIA. stretti e liscii ; vedesi una fossetta o incavo
re il Diavolo. CACASSENO (coll'e larga) s . m. O SIOR circolare alla base della coda ; il colore è
CA DEL DIAVOLO, Inferno - detto fig. CACASSENO, Cacacciano, Uomo da nulla. piombo scuro; arriva ad una discreta gran-
Casa piena di fuoco ; Casa maledetta , CACATÙ, s. m. Cacatua, Specie di Pappa- dezza, ed è buono a mangiare.
calda, del diavolo , vale Casa dove si sta gallo di coda corta, e bianco o giallo nella CAECHIA DEL PIE, V. CAICHIA.
male per ogni verso - Stare o Esser nel maggior parte del corpo, con una cresta o
VOLTAR LE CAECHIE " Frase antica che
fuoco, Esser in continua discordia e tra- ciuffo di color giallo. Linneo lo chiama vuol dire Volger la schiena per dispetto,
vaglio co' suoi di casa. Psittacus cristatus. Volgersi altrove, Voltar faccia.
UN CA DEL DIAVOLO , Un rovinio, Gran CACHEMÒLE, s. m. Lo stesso che CACO- CAECHIO, V. CAICHIO.
rumore, grande strepito - Un rovistio ; MIRO. V. CAENA O CADENA, 8. f. Catena. Legame
Un trambustio o trambusto o trambusta, CACHE MOLE, detto puerile, Calzoni agia- per lo più di ferro fatto di maglie commes-
Una confusione, un tumulto - Un para- ti, larghi. se insieme. - Detto fig. vale Legame, vin-
piglia, V. BARAFUSOLA. CACHIO! Ammir. V. Cazzo. colo, nodo, laccio.
ANDAR A CA DEL DIAVOLO CALZA E VESTÌO, CACIATÒR, V. Cazzadór. CAENA, detto in T. de' Muratori, Cigna
V. ANDAR. CACIÒLA , s. f. V. Caz zòLA. di ferro: cioè Quella che cigne e stringe
ESSER O STAR A CA DEL DIAVOLO, Esser o CACO, s. m., forse dal barb. Acacus , Sem- le muraglie .
abitare in Chiarenna o in Chiaradadda , plice, V. CACOMIRO. CAENA DEL CAMIN, Catena da fuoco. V.
in Orinci, In lontanissime parti. CACO DE PALUO , lo stesso che CACOMI- MAPAOR , PAPAOR O GAPÈLO DELA CAÈNA.
CA, T. antiq., e molto plebeo avv. Che; Di RO, V. CAÈNE DE LE BARCHE, Catene, Travi che
NASIA 0 ACAFONIA
quello che PEZO CA L'ANEMAL, Peggio CACOFO O C , s. f. Ca- riposano sui contrafforti per sostener la co-
dell animale - MEGIO VIVER CA MORIR , cofonia , Mal suono di qualche lettera o perta.
Meglio è la vita che la morte. voce . CAENA DEL CASTELO, T. Mar. Frontone
CA, Cappa, sust. masc. Lettera greca, che CACOMIRO, s. m. dal (Greco Cacomiros o Sola, Pezzo di legno intagliato, che rici-
da noi non s'usa. cioè Infelice) e vale Balordo; Scimunito; gne superiormente i castelli in tutta la loro
CABALA, s. m . Cabala, Arte d'indovinare Stolido. larghezza.
per via di numeri o d'altro. CADE , V. Che cade . CAENA DEL COVERTO D'UNA CASA, V. Co-
QUEL DA LA CABALA, Cabalista, si dice CA DE DIA 0 O CA DE DIANA, Voce d'ammi- VERTO .
Colui ch'esercita la cabala per indovinare razione e d'impazienza . V. PER diana. CAENA D'UNA CHITARA, Sbarra, Que' re-
- Talvolta però questa locuzione vernacola CADÈMIA, s. f. Accademia. goletti di legno che si mettono per fortezza
diventa pronome e s'intende CABALÒN, V. CADEMIA D'AVOCATO , Accademia di de- nel fondo d'una chitarra , d'un violino
Cabala, in altro sign. vale anche presso clamazione. Radunanza degli studenti d'av- etc.
a noi per Raggiro, Giunteria, Marioleria, vocatura, per esercitarsi nell'arte della de- CAENA DEL RELOGIO, Catena o Catenel-
Fraude. — FAR de le cabale, lo stesso che clamazione o arringa estemporanea, com'e- la della mostra - Catena, dicesi pure a
CABALAR, V. ra una volta in Venezia ed altrove. quell' arnese a cui sta attaccato il ma-'
CABALAR , v. Giuntare ; Garabullare , CADEMICAMENTE,avv.Accademicamente. nichetto dell'oriuolo da tasca. V. CAENE-
Mariolare; Infinocchiare; Dar bubbole o DISCORER O DESCORER CADEMICAMENTE , LA.
panzane, Ingannare. Dialogizzare; Confabulare ; Discorrere . CAENA DE MONTI, Giogaia.
CABALON, s. m. Gabbatore; Aggiratore, CADÊMICO , add. Accademico. Catena, T. Mar. Grossa trave che sor-
Rigiratore; Frappatore; Busbaccone. AFAR CADEMICO , Affare problematico . regge la nave posta alla banda per care-
CABARÈ, s. m. Lo stesso che GUANTIera. V. cioè Disputabile per l'una e l'altra parte, narla.
CABULON, s. m. dicesi dagl'idioti per CA- dubbioso. METER IN CAENA , Mettere o Porre in
BALON, V. CADENA, 8. f. V. CAENA. catena o Incatenar uno , V. in FERO e
CACA, s. f. Cacca, Merda. CADIN, s. m. Voce agr. Chiassaiuola, Quel CEPO.
EL SA FATO CACA IN BRAGHESSE vale Eb- canale murato che si fa a traverso de' cam- No ME TIEN GNANCA LE CAENE, Non mi
be un' estrema paura , che dicesi anche EL pi, a fine di raccorre le acque piovane. tengono o Non mi terrebbero le catene :
S'A CAGA IN BBAGHESSE. Si dice inoltre EL CADRA O CADRAO, s . m. Vivandiere; e nel Esprime impazienza, insofferenza, risolu-
SE PARA CACA O EL SE CAGARà in braghesse , significato vernacolo s'intende Colui che tezza.
*
per esprimere una bravata o BULADA in cre- porta e vende cose da mangiare ai Lazza- STAR ALA CAENA COME UN CAN, Trovarsi
denza. V. in CAGADA. retti di sanità, nei giorni di contuma cia. estremamente vincolato e soggetto al pa-
Bocrio. 15
114 CAF CAG CAG
drone, al principale, al capo d'ufficio e si- CAFE DE COLO e CHIOCOLATA DE CULO, 80- DE COL CROSTOLO --- Cacata, dicesi fig. ad
mili. gliam dire scherzevolmente, per far inten- Impresa male andata - Orsata, vale Affol-
* CAENA dicesi per Vincolo matrimoniale; dere che il primo caffè che si versa, quello tata di parole dolenti , risentite, ma poco
ed anche per l'anello maritale. cioè che trovasi nel collo della caffettiera, è intese e inconcludenti.
CAENAZZÈTO , s. m. Chiavistellino. V. il migliore, non essendo per ordinario tor- OMO CHE GA DE LE CAGAE, Cacapensieri,
CAENAZZO. bidiccio com'è all'opposto l'ultimo della Uomo difficile .
CAENAZZÉTO DA PORTE E FENEStre, Pa- caffettiera (COGOMA) ; e che il migliore e GHE DAGO GIUSTO UNA CAGADA SUL MUSO,
letto. più sostanzioso cioccolatte è l'ultimo della Maniera plebea di disprezzo, lo stesso che
CAENAZZETO DE LA SERADURA, Stanghetta. cioccolattiera. AVÈR IN CULO, V. Culo.
CAENAZZO , s . m. Chiavistello o Catenac- CAFEAUS, s. m. dal Tedesco Caffeehaus, CAGADINA, s. f. Cacatina, dimin. di Ca-
cio , da altri detto anche Catorcio ; Per- che significa Bottega ove si vende il caffè. cata - Cacatura, dicesi Quella che cacano
chio e Stile. Serratura da porte e finestre. Così chiamasi a Venezia quella specie di solamente gli animali piccolissimi, e propr.
Le sue parti sono ; Il Bastone, Quel fer- eleganti Caffè, che si trovano ne' Giardini le mosche, V. CAGAURA .
ro tondo e lungo che scorrendo negli anel- o in altri luoghi di diporto. Detto nel sign. di CAGADA, V.
li serve a chiudere - L' Anello, Quel ferro CAFETAN , s . m. Voce ant. Caffettano ; CAGADONAO e CAGÃO , add. m. Voci fam.
in cui entra il bastone La Maniglia , detto da' Turchi Caftan, Veste lunga con e plebee , che hanno diversi significati se-
Quel pezzetto di ferro che serve per alzare maniche parimente lunghe, simile a quella condo l'intenzione di chi le pronunzia . Ge
il manico e per aprire ― Boncinello o Na- che portano oggidì i Greci Levantini, da neralmente sono termini di disprezzo o
sello, V. BOLZONELO ---- La Bocchetta, Im- essi chiamata Zubè, sopra la quale ne por- d'ingiaria equivalenti a Cialtrone; Birbo-
boccatura in cui entra il bastone. tano un'altra detta in greco volgare Bi- ne; Barone; Forca; Tristo; Impiccatello;
CAENAZZO SCHIZZO, V. CAENAZZETO nel nissi, con maniche più lunghe. Guidone; Ovv. a Furbo; Astuto; Scaltrito;
secondo significato. Il Caffettano non ha colore determinato, Sagace.
DAR O METER EL CAENAZZO, Incatenac- e vien dato dal Sultano a quelli che sono da GAGADOR e CAGAÒR, s. m. Cacatoio; Pri-
ciare; Inanellare il chiavaccio. V. INCAE- lui destinati a governatori o giudici delle vato; Bottino; Necessario.
NAZZAR. provincie ; ma questo è fatto di sciali anche Parlando in T. Mar. V. BOTIGLIE.

CAENAZZO DE LA SERAURA, V. SERAURA. con ricamo d'oro negli orli al davanti. Al ALTA DE CAGADOR O DE CAGAOR, chiamasi
CAENAZZO, s. m. T. de'Cacciatori, Ostra- Caffettano si dice in greco Caftani . Una volgarmente una donna assai lunga, o di
lèga, detta volgarmente in Toscana Bec- veste simile, detta appunto CAFETAN, era molto alta statura, la quale vien pure scher-
caccia di mare, e da Linn. Himantopus usata anche in Venezia dalle persone vol- zosamente ma molto comunemente qualifi-
Ostralegus , ch'è l'Imantopo di Plinio. gari nel secolo XVI , come raccogliesi dal cata una COPASTRONZI , espressione molto
Uccello palustre che supera in grossezza la Poemetto sulla guerra de ' Nicolotti e Ca- bassa ed indecente, ma pure usitatissima a
-Cornacchia. Buffon lo chiama Huitrier , stellani avvenuta nel 1521 , e dal Calmo . Venezia, e per certo molto espressiva. ZANCHI.
che vuol dire Mangiatore di ostriche. La CAFETARIA, 8. f. Caffè, la Bottega dove CAGADOSSO o CAGA A DOSSO. Così
sua carne è dura e di sapore selvatico, on- si vende la bevanda del caffè.
chiamasi un giovinetto, che sebbene ancora
de non è cibo stimato. CAFETIÈR, s . m. Caffettiere, Il padrone ragazzo , pure già attende ad amoreggia-
CAENELA ) della bottega del caffè --- Acquacedrata- menti.
Catenella ; Catenuzza;
CAENÈTA ) s. f. io e Sorbeltiere dicesi a Quello che vende CAGADUBI , s. m. Cacapensieri, Uomo
Catenino, Piccola catena, cioè Quella cui acque cedrate e sorbetti.
stittico, che in ogni cosa pone difficoltà, Vo-
s'appende l'oriuolo da tasca. V. in. CAENA. CAFETIERA , s. f. Caffettiera, La moglie mo dubitoso Finimondone, Chi è timi-
CAENELE DA LUCERNA, V. LUCERNA . del Caffettiere . dissimo e sempre teme sciagure - Scettici
CAENONA (coll'o stretto) s. f. Calenone CAFURLON ---- ANDAR A CAFURLON, Andare
dicevansi Quegli antichi filosofi, che stabili-
Catena grande . alla malora, all' inferno o a farsi frig- vano per principio Non v'esser nulla di
CAÈSTRO, 8. m. T. de' Calzolai, Capestro gere. certo.
o Pedale, Quella striscia di cuoio con cui LI CONSEGNO A L'ARCIDIAMBARNE CH'EL LI CAGAGIO , V. CAGHETE .
i Calzolai tengono fermo il loro lavoro. PORTA A CAFURLON, Maniera d'impazienza, CAGAGIÒLA, s . f. V. VERZELATINA in CIE-
CAÈTO, s. m. Canestrino, Piccolo canestro. che vuol dire, Li consegno all' arcidiavolo VOLO.
Detto per Cavetto, T. Mar. dimin di Ca- che li porti all' inferno. CAGA IN BRAGHESSE, s. m. detto figur.
*
vo, Picciol cavo, cioè Funicella. CAGA, participio passato del verbo CAGAR . d' un uomo, Vigliacco; Pusillanime; Caca
CAETO, dicesi anche per Agg. a Fanciullo Usasi nel Dettato CAGA E SPUà , che vale in brache.
discolo o insolente. V. BECOFUTRISTO. Tutto lui, propriamente lui, senz' alcuna CAGA IN BRAGHESSE. Dicesi a un Fan-
CAFÀRNAO, s. m. METER IN CAFARNAO, diversità e variazione. ciullino per molteggio .
Mettere in corbona; Imbisacciare ; Insac- GAGADA, s . f. Cacata; Evacuazione ; Ege- EL VOL FAR L'AMOR O FAR L'OMO E EL SE
cocciare , Metter in saccoccia, in tasca. stione , Il cacare Cacaia o Cacaiuola CAGA ANCORA IN BRAGHESSE, Non ha ancora
CAFÈ , s. m. Caffè, Seme notissimo . Dicesi esprime il Flusso del ventre. V. CAGARÈLA. rasciutti gli occhi; dicesi di chi è ancor
Caffè anche alla bevanda , e così pure alla CAGAE, Cacherie ; Leziosaggini, Affet- giovane e non ha cognizione intiera delle
bottega dove si vende. Gl'Inglesi lo chia- tazioni usate da donne per parer graziose, cose nè giudizio.
mano Cofè dalla voce turca Cahouè . Questa o da fanciulli usi ad esser troppo vezzeg- CAGAMENTO, s. m. Cacata; Egestione,
pianta è detta da' Sistematici Coffea Ara- giati - Caccabaldole ; Incaccabaldolatura , Lo sgravamento del corpo GRAN CAGA-
bica. valgono Carezze, vezzi, atti e parole lusin- MENTI! Gran continuo cacare!
Nell'uso d'oggidì è introdotto dire Caffè ghiere Grazianata , Smorfia di chi fa il CAGAMENTI DE MOSCHE, V. CAGAURA.
nero alla bevanda fatta col caffè solo ; e grazioso ; e quindi a chi lo fa dicesi Gra- CAGAO, V. CAGADONÃO.
Caffè bianco a Quella ch'è mescolata col ziano. V. MERde col crostolo. CAGAOR, V. CAGADOR .
latte o colla crema. Detto per Cosa noiosa , Cesso. Dicesi ALTA DE CAGAÒR, V. ALTO eE CAGADÓR .
BRUSTOLAR EL CAFÈ , V. BRUSTOLAR. Cesso anche all'aggravio , debituzzo ed a CAGAPRESSA, s . m . Cacafretta , Chi si đà
ROVERSAR EL CAFÈ , V. REBALTÀR. qualunque altra simil cosa piccola ma no- fretta fuor di proposito .
COGOMA DEL CAFÈ, V. CÒGOMA. iosa SEMPRE CAGAE NOVE , Sempre nuovi CAGAR, v. Cacare ; Evacuare ; Scaricar
PORTA PER EL CAFÈ, Caffeista, Ghiotto cessi. il ventre; Fare i suoi agi; Andar del cor-
di caffè. Detto per Bravata a credenza , V. MER- po; Ir di corpo; Andare di sotto.
CAG CAG CAG 115
CAGAR A BRAZZI, Cucare all'aria. fam. Cacastecchi ti venga; e corrisponde CAGIARSE EL SANGUE, Quagliarsi il san-
CAGAR DA PAURA O LA PAURA, Scacazzar- agli altri, Che ti possa venire il cancro; gue , ed è Quagliamento di sangue fuor
si di paura; Capricciare; Raccapriccia- Malanno ti colga . V. CAGASANGUE . delle vene CAGIARSE EL SANGUE ADOSso ,
re; Aver un caporiccio; Arricciar di pau- Detto ancora per agg. a uomo, lo stesso detto fig. Sentirsi tutto rimescolare, Im-
ra. che CAGHÈTE. paurirsi.
CAGAR DE LE MOSCHE , Impuntare , vale CAGASANGUE , s. m. Cacasangue; Dis- CAGIARSE DEL METALO , Far migliaccio,
Posarsi o Fermarsi su che che sia. senteria. V. DISENTARIA. T. de' Gettatori, Quando per inavvertenza
CAGAR E PISSAR DE LE BESTIE, Stallare : CHE TE VEGNA EL CAGASANGUE, Ti venga il metallo già fuso viensi a raffreddare, e si
intendesi delle bestie da soma ed anche del- il cacasangue o lu dissenteria; Ti venga rappiglia.
le pecore e simili. il malanno o la rabbia ec. Modi bassi CAGIO, s. m. Caglio ; Quaglio ; Coagulo,
CAGAR DURO, Cacar sodo. d'imprecazione. Tutto ciò che serve a rappigliare il latte .
CAGAR EL SO BISOGNO, Avere il benefi- CAGASANGUE ! Interiezione di maraviglia Presame o Presura, si chiama Quello de-
cio del corpo . che usavasi nel nostro dialetto antico, Ca- gli animali.
CAGAR IN LETO, Cacarsi sotto. casangue; Cacusevo; Cappita; Capperi: CAGNA, s. f. Cagna, La femmina del cane.
CAGAR FORA I BEZZI, Slazzerare; Snoc- lo stesso che Cazza, Diavolo e simile. Detto per agg. a Donna, Cagna, e vale
ciolare; Sgattigliare, Modi bassi, che val- CAGASÒDO , s. m. Cacasodo, Dicesi per Perfida, traditrice, crudele. Presso i poeti,
gono Sborsar danari, ma s'allude nel sen- ischerno di Chi procede con più gravità e Fera.
so vernacolo a chi è sforzato a darli fuori. maggiore apparenza di grandezza, che non CAGNA, dicesi fam. e fig. nel sign. di Ca-
CAGAR IN MASTELA , dicesi metafor. per ricerca il suo essere . rota; Fiaba; Favola; Favolaccia , Rac-
Esser in prigione , perchè i prigionieri CAGAURA o Cagadura, s . f. Cacatura, Si conto inventato o bugiardo -- DIR DE LE
hanno per cesso un mastello simile a quelli dice degli escrementi delle mosche e di CAGNE, Spacciar fiabe ; Vender fole; Pian-
del vino. simili animaluzzi. tare o Ficcar carote. V. PANCHIANA.
CAGAR PUTÈLI, modo basso , Sciorinare CAGAURE DEI MOSCONI , Cacchioni son CAGNA , detto in T. de' Bottai , Cane ,
o Cacar figliuoli, dicesi d'Una donna che chiamate le Uova che le mosche generano Strumento di ferro col quale i Bottai ten-
partorisca frequentemente. Che fistol ven- o nella carne o nel pesce , che divengono gono fermi i cerchi delle botti cerchiandole .
ga a chi in terra il cacò. poi vermicciuoli , V. VERME. CAGNA , detto in T. de' Sellai , Morsa,
CAGARSE ADOSSo, Sconcacarsi; Cacarsi AVER LA CAMISA TUTA PIENA DE CAGAURE Arnese di legno che i Sellai si pongono
sotto, Bruttarsi di merda i panni cacando. DE PULESI, La camicia è tutta indanaiata fra le ginocchia per far i punti alle cigne
Sconcacarsi, si dice anche per Aver gran- o billiottata dalle pulci , piena di mar- o simile.
de stimolo. È detto metaf. Dare in ciam- zocchi. CAGNAR, v. lo stesso che BRachizar , V.
panelle; Pisciarsi sotto, vale Non corri- CAGHE , Specie di verbale da CAGAR, che CAGNARA, e più comunemente, CAGNÈ-
spondere all'aspettativa. V. FAR FIASCO. usasi soltanto nel seguente dettato : RA, s . f. T. di Chioggia, Susurro; Romore.
CAGAR SUL MUSO A UNO, detto metaf. va- VA A LE CAGHE , detto per ischerzo, Va COSSA XE STA CAGNARA, Che cos'è que-
le Mancar di riguardo , di rispetto , di a farti rastrellare ; Va via, e dicesi in sto romore? Onde viene questo susurro?
convenienza ad uno ; Aver uno a vile. significazione di Non credere all' altrui di- CAGNARA poi , in T. del Contado verso
LASSARSE CAGAR SUL MUSO , Lasciarsi scorso o di tenerlo come esagerato. Padova , vuol dire Canile , cioè Letto da
schiacciarle noci in capo, vale Compor- CAGHÈTE (coll'e stretta s. m. sing. Fa- cani.
tare che ci sia fatta villania. vetta, dicesi a Giovane orgogliosetto ; Sac- CAGNARIA, s. f. Canatteria, Quantità di
GHE CAGO, Lo stesso che INCAGAr V. centino ; Saccentuzzo ; Filosofino ; Pre- cani.
IN TEL CAGAR DEI POLASTRI, Per tempis- sontuosello; Arrogantuccio ; Arrogantello; CAGNARO, s. m. T. del Contado Veneto
simo; Allo spuntare del di. Letteruto - Arcifanfano , dicesi per ischer- verso il Padovano , Canattiere , Custode
NOL GHE CAGARÀ PIÙ IN QUELA CASA, Fu zo a Colui che millantandosi di grand❜uo- de' cani, Quegli che li governa.
cacciato e baciò il chiavistello, vale Non mo, si fa altrui conoscere per iscempio e Detto per CAGNÈRA, V.
tornerà più in quella casa. per vano, che si dice ancora , Cacasodo; CAGNAZZO , s . m. Cagnaccio, Cane grande.
SCOMENZAR A CAGAR, detto fig. Cagliare, Sputasenno ; Sputasodo . V. SPUZZETA e Detto per agg. a uomo , Crudelaccio;
Cominciare ad aver paura dell'avversario, ZIZOLOTO. Perfido.
Allibbire. CAGHEZZO, s. m. Cacheria ; Leziosag- CAGNÈA , s . f. T. de' Pesc. detta anche
FAR CAGAR I STOPINI A UNO, Far cacar gine ; Smorfia , Affettazione FAR DEI MANZO DE MAR, e CAGNIA , Cane carcaria
le lische , vale Far pagar il fio - VOLER CAGHEZZI, Far delle smorfie, delle cacherie. o Lamia o Squalo cane, Pesce del gene-
FAR CAGAR I ASENI PER FORZA ; detto fig. Con- CAGIA , add. Cagliato ; Quagliato ; Rap- re de' Cani di mare, detto da Linn. Squa-
fortare i cani all' erta, Spignere uno a far preso; Coagulato ; Condensato ; Rassoda- lus Carcharias. Questo pesce ch'è de'più
una cosa ch'è di sua malavoglia. to; Congelato ; Assevato, dicesi del Latte terribili del nostro mare, non vi si trova
VECHIA COME EL Cagàr a brazzi , Nuova o o simile che si condensa o rappiglia. V. però che raramente . V. CAN DA DENTI e
Novella vecchia ; Novella barbuta , in- CAGIARSE. CAECHIA.
vecchiata: intendesi d'una novella che sia CAGIADA s. f. ) CAGNÈRA, 8. f. Pippionata ; Pappolata,
s. m.Quagliamento; Qua- dicesi di Cosa che riesca sciocca e scipita,
stata altre volte raccontata. Nuova fritta CAGIAMENTO )
e rifritta. gliatura; Rappigliamento, Il quagliarsi del come di Spettacoli, Composizioni e simili.
CAGAR EL BISATO, V. BISATO. latte o simile. V. anche CAGNARA.
CAGARÈLA ) CAGIARSE , v. Rappigliarsi ; Cagliarsi; CAGNERA, si dice ancora per Bagattella;
CAGARIÒLA ) 8. f. Cacaiuola e Cacaia o Accagliare; Quagliare; Compigliarsi; Ras- Corbelleria, Cosa da nulla.
Cacacciola, che più civilmente dicesi Soc- sodarsi; Strignersi, Farsi sodo un corpo CAGNERA, detto per AVARO, V. TEGNA O
correnza o Scorrenza, Flusso del ventre liquido, come il latte che divien cacio ec. - TEGNOSO.
- Andata ; Andata di corpo ; Diarrea: Assevare o Rassegare, dicesi del Rappi- CAGNESCAMENTE , avv. Caninamente,
Smossa di corpo . gliarsi il sego, il brodo grasso, il burro. e vale Crudamente, aspramente.
Dissenteria ; Pondi; Cacastecchi, val- LATE CAGIA IN TI PETI, Cacità o Gru- CAGNESCO , add. Cagnesco ; Cagnazzo ,
gono Risoluzione del ventre con sangue. mo, si dice al Malore che viene nelle pop- Da cane o Simile al cane -- UN FAR CAGNE-
Onde Avere i pondi. pe delle donne , prodotto da coagu lazione sco, Modi burberi , rigidi , austeri ; Ma-
CHE TE VEGNA LA CAGARELA, Modo basso del latte. Quindi Quagliarsi il latte. niere aspre, crude.
116 CAG CAI CAL
VARDAR IN CAGNESCO, lo stesso che VAR- CAGOLOSO, Agg. ad Occhio, Caccoloso; Vaso notissimo per uso di lavarsi comune-
dar uno per tRAVERSO, V. in Vardår. Cisposo; Lippo. V. Càgola. mente le mani e ' l viso . V. BROCA.
CAGNETA, 8. f. Cagnuola o Cagnina. CAGON, anticam. CaGozzo , add. m. Mer- CAIN O MASTELA DA PIATI, Catino, Vaso
CAGNETE ed anche CABASSE si chiamano dellone ; Merdoso ; Arrogantaccio , Agg. di terra cotta o d'altro, per uso di lavare le
da' Pescatori del Lago di Garda i Galli d'I- a Giovane pretendente. Farfanicchio e stoviglie.
stria, i quali abitano tanto in mare quanto nel dim. Farfanicchiuzzo , Uomo vano, CAIN DA MARINERI, V. Vernegal .
nelle acque dolei. leggero e sciocco , che pretende essere CAIN DE LA BARBA, Bacino o Catino da
CAGNETO, V. CAGNOLETO. d'assai. barba.
CAGNIA, lo stesso che CAGNÈA, V. Cacacciano , Uomo timido che si caca CAIN FORA, Clessidra o Clepsidra, Vaso
CAGNIN, add. Canino, Di cane. o si piscia sotto per la paura. V. di creta forato a guisa di crivello , di cui
CAREZZE CAGNINE, Carezze canine, vale Detto ancora per CAGNÈTE, V. si servono gli speziali.
Crudeli Carezzoccia, vale Carezza ru- CAGONA, s. f. Voce plebea, Ubbriacatura. QUEL DAI CAÌNI , Catinaio , Quello che
stica e svenevole, ed usasi per lo più nel CAGONCÈLO , s. m. V. FRASCON e CaGòn. vende catini - Stovigliaio, dicesi più pro-
plurale. CAGÒTO, s. m. V. SCAGOTO e SCAGAZZA. priam. al venditore se il Catino è di ter-
CAGNIN , detto per agg. a persona, val AVER EL CAGOTO, V. Lo stesso che CAGA- ra cotta ; Stagnaio, s'è di stagno.
anche Spilorcio ; Avaro. RELA. V. CAIN, Guaio; Gagnolio ; Gagnolamen-
CAGNOL, s. m. Cagnuolino o Cagnolino e CAGOZZO , add. ant. , lo stesso che CA- to, Voce del cane quando si duole di per-
Cagnetto. GÒN, V. cosse o d'altro.
CAGNOL DA CALZE, Bacchetta, T. Fioren- CAI D'ARCO, s . m. T. Agr. Vigliatura, La CRIAR CAIN, Guaire; Guattire; Guaio-
tino e Cannonetto, T. Romano, Arnese o materia separata con granata o con frasche lare ; Gagnolare — Detto fig. di persona,
pezzuolo di legno, avorio o metallo lavora- dal monte del grano . Querelarsi; Lamentarsi; Chiedere aiuto
to, col quale le donne lavorano le calze, CAÌA, s . f. Pilacchera ; Tignamica ; Spiz- e soccorso.
tenendolo al fianco destro. V. in MASSERA. zeca ; Spilorcio ; Mignatta ; Mignella ; EL XE PEZO DE CAIN , detto di Uomo
CAGNOLO, T. de'Muratori, Mensola; Bec- Avaraccio, Uomo avarissimo, di cui fu an- crudele , Egli è peggiore di Caino o di
catello ; Peduccio ; Piumacciuolo ; Peduc- che detto, Non darebbe da bere a secchia; Nerone.
cio grande ; Mensolone. Pezzo di trave E' non darebbe fuoco a cencio. V. Pi- CAINELETO , )
GNA. CAINELO , s. m. Catinella; Catinel-
affisso nella muraglia per sostegno di trave
o cornice. Dicesi ancora nel sign. di Affamatuzzo, letta; Catinellina; Catinella ; Catinet:o ;
No aver fioi nÈ CAGNOI, V. F10 . Uomo sparuto, di poca presenza e abbietto Catinuzzo; Catinellina, Piccolo o Picco-
CAGNOLETO ) - ANDAR IN CAÌA, Andar mancando, mo- lissimo catino.
CAGNOLIN ) 8. m. Cagnoletto; Cagno- rendo; Peggiorare nella salute. CAIROL, s. m. T. de ' Maniscalchi, Tarlo,
lino ; Cagnuccio ; Cuccio, Piccolo cane CAIA, è altresì T. de' Drappieri di seta, Male che viene al cavallo sotto al piede, e
Botolo, Cane piccolo. Rifiuti, Pezze di drappi che non si è potu- che meglio direbbesi CAROL O CAROLO. V.
CAGNOLETO, T. de' Pesc. Pesce di mare, to vendere e rimangono nella bottega co- La voce Cairol in questo senso non può es-
ed è il più piccolo nel genere de' cani. me fondo del negozio, quasi rifiuti. sere che una spropositata corruzione o una
CAGNON, s. m. Cagnaccio, Cane grande . CALA DE LE BRIGAE, dicevasi anticamente balordaggine.
Detto per agg. a uomo, Crudelaccio. per dire Il peggiore o il più cattivo d'una CAIZAR , v. Tracollare , Lasciare andar
CHIAPAR EL CAGNÒN, parlandosi di Vino, brigata; La più cattiva ruota del carro, giù il capo per sonno , che dicesi anche
Pigliare il fuoco , Si dice del vino quan- direbbesi metaf. scherzosamente Dire di si; e Inchino si
do inforza e si guasta. Avere il fuoco. V. CALA finalmente in T. ant. dicevasi ai chiama il Cenno o Segno di addormentarsi,
VIN COL CAGNÒN. Rilievi o Rifiuti che restano dopo il man- cioè l' Inclinazione della testa, V. CASCAR
CÀGOLA, 8. f. CAGOLE DEI OCHI , Cacco- giare. DA SONO.
le ; Cacca; Cacca d'occhi ; Cispa. Cispa CAICHIA, s . f. Piuolo , Piccolo legnetto CALA DE NAVE . V. STIVA.
che talor esce dagli occhi e si risecca al- aguzzo a guisa di chiodo, il quale si ficca CALABRAGHE , s. m. Calabrache, Giuoco
l'intorno AVER LE CAGOLE AI OCHI, Ave- ne' muri o in terra per servirsene a diver- di carte notissimo, detto da noi più comu-
re gli occhi caccolosi , cispardi , cispi , si usi, e dicesi ancora Cavicchia o Cavic- nemente CONCINA, V. - Dicesi Calabrache
cisposi. chio. da Calabria, dond'è venuto il giuoco.
CAGOLE DEI SORZI , DEI CONII, DE CAVRE CAICHIA , detto in T. de' Tintori, Par- CALABRIA, (UA) V. in UA.
DE PIEGORE , Caccole; Caccherelli , e per rucello , o Cavigliatoio , Nome che si dà CALABRON, s. m. detto altrove GRALAON,
ischerzo Pillole caprine . Calabrone , Insetto alato simile alla Ve--
a que'bastoni sopra de' quali si ligia la se-
CAGOLE DE MOSCHE, DE CAVALIERI e simi- ta. V. DESTIRAR . spa, con gagliardo pungiglione. Linneo lo
li, Cacature - Cagole de oselETI, Schiz- CAICHIA O CAECHIA DEL PIE, Noce , Quel- chiama Vespa Crubro. Dicesi anche CALA-
zate CAGOLE DE BOVOLI , Schicchera- VRON.
l'osso che spunta fuori dell' inferiore estre-
mento di lumache. mità della tibia. CALADA, s. f. Calata; Scesa; China, La
FAR LE CAGOLE MAGRE , Stiracchiare le In T. de' Costruttori navali, Caviglia, discesa e l'atto del calare -- Detto per agg .
milze; Viver di limature; Stare a slec- dicesi ad alcuni pezzi di legno rotondi e ta- ad una strada , vale Strada in pendio ;
chetto, Vivere mendicamente . gliati apposta, co' quali si uniscono i fascia- China.
REFRESCARSE O DIVERTIRSE LA CAGOLA , mi del bordo alle staminare e scalmi. Detto per Diminuzione ; Diminuimento ;
Ribobolo fam., lo stesso che REFRESCARSE CAVAR CHIO E METER CAICHIA, V. CAVAR. Decrescimento; Calamento, V. CALO.
LA MANDOLA, V. MANDOLA . CAICHIO O CAECHIO, s. m. Caicco; Schi- CALAFA )
CAGOLE AL CULO, Caccole, Quello sterco fo; Palischermo, Barchetta a remi ad uso CALAFAO ) s. m. Calafao o Calafato. Co-
che rimane attaccato. di vascello o galea. Bargio, dicesi ad lui che ha cura di calafatare e intonacare i
CAGOLÈTA , s. f. Dimin. di CAGOLA , V. Una lancia lunga e sottile, per uso degli navigli.
Detto per agg. a Fanciullo , Cazzatello ; uffiziali del vascello. CALAFATAR , v. Calafatare o Calefata-
Affamatuccio ; Mezza sconciatura ; Spa- Detto per CAICHIA, nel primo sign. V. re, Ristoppare i navigli , cacciando stoppa
rutino; Mingherlino , e valgono Piccolo CAILETO, s. m. Cataletto; Cateletto; Fe- a forza di maglio ne ' commenti o in qua-
e magro. retro; Arca de' funerali. lunque parte potrebbe penetrar l'acqua. V.
Detto per CAGHETE e SPUZZETA, V. CAIN, s. m. Catino, Bacino; Bacile; Nappo, CHIMENTO.
CAL CAL CAL 117
CALAI , s. m. dicono le nostre donne ai CALAR DEL BRODO, Scemare pel bollire. polo, dicesi a Moltitudine di gente insie-
Cali, cioè agli Scemamenti o diminuzioni CALAR DE PREZzo, Tarare, Ridurre al me - Turba a Moltitudine in confuso -
delle Maglie, che si fanno necessariamente giusto il soverchio prezzo domandato dal- Ruffa, Furia o Calea confusa di molti nel
alle calze nel lavorarle, per dar loro la con- l'Artefice. prendere alcuna cosa.
veniente forma della gamba. Il suo contra- Calar de la tela O DEI PANI, Rientrare. CALCADA , s. f. Calcamento : Calcatura.
rio è CRESSÙI. Tela rientrata, vale Raccorciata dall' umi- CALCADOR , s . m. Calcatore, Quello che
CALALİN O CALOLIN, s . m. (Forse dal do. calca.
greco Calòs, Bello) Farfallina; Farfallet- CALAR DE LE MONEDE, Scadere . Moneta CALCADOR DEL CANON , Calcatore , Asta
ta; Farfallino , Piccola farfalla bianca. V. scadente. lunga di legno con grossa capocchia , con
PAVEGIA. CALAR DEL VENTO, Mitigarsi del vento. cui si calcano la polvere ed il boccone, nel
BIANCO COME UN CALALIN, Lindo come un CALAR EL MORBIN O LE ALE, Sbaldanzire; caricar i cannoni. I Toscani lo chiamano
gelsomino. Mortificarsi. Rigualcatoio ; e dicesi anche Ricalcato-
LA PAR UN CALALIN, La mi sembra una CALAR EL SCHIOPO PER TEAR, Spianare lo re.
ninfa, Dicesi d'una Giovane attillatissima, schioppo. CALCAGNAR , v. Calcagnare ; Dar delle
e vestita di bianco. CALAR IN MAN, V. MAN. calcagna, Andar via fuggendo. V. CALCHI-
CALAMAR, V. CARAMAL. CALAR LA TENDA , Abbattere tenda , T. ZOLAR.
CALAMENTO, s. m. Diminuzione; Dimi- Mar. CALCAGNETO, s . m. Calcagnino. Dicesi
nuimento ; Decrescimento, Il diminuire o CALAR STOLA , V. in VESTA DA ZENTILO- propr. di Quella parte della scarpa che sta
decrescere. мо. sotto il calcagno, detta anche SORATACO.
CALAMIER, s. m. Tariffa, Prezzo legal- CALÀR LE ARTE o le re', V. Arte. METER UN CALCAGNÈTO A LE CALZE, For-
mente stabilito su' commestibili che si ven- CALAR LE BIAVE , Abbassare il prezzo tezzare le calcagna.
dono al minuto. delle biade o vettovaglie ; Calare ; Scen- CALCAGNO, s . m. Calcagno. La parte de-
FAR EL CALAMIÈR À LA ROBA, Pregiare o dere ; Diminuire di prezzo ; Rinviliare. retana del piè. Nel numero del più dicesi
Prezzare le cose vendibili; Far la tariffa CALAR LE CARTE , Cadere , Si dice del I calcagni o Le calcagna Tallone, si
alle vettovaglie ; Limitare il prezzo alle giuocatore che pone in tavola le sue carte dice all' Osso del piede posto quasi come
mercanzie annonarie. perchè le giudica perdute. Il giuocatore base sotto gli ossi della tibia.
CALAMINA, V. ZELAMINA. cade. SENZA CALCAGNI, Scalcagnato , Che ha
CALAMO, s. m. T. de' Droghieri, Calamo CALARSE DRIO A UNO, Calarsi dietro ad perduto i calcagni delle scarpe.
aromatico o Acoro vero, detto da ' Sistemat. alcuno ; Codiare alcuno. CALCAGNO De LA SCARPA , Calcagnino ,
Acorus Calamus. Pianta nativa delle Indie, CALARSE ZO, Calarsi o Calarsi giù, Ab- Quella parte della scarpa che sta sotto il
le cui foglie stritolate fra le mani traman- bassarsi, Discendere. Da una finestra di calcagno , detto anche CALCAGNETO . V.
dano odore di cannella : onde viene anche quella casa si calò nel giardino. FAR VEGNIR EL LATE AI CALCAGNI, detto
detto Erba cannella . La sua radice possie- SO SERENITÀ CALA , (dicevasi ai tempi fig. Far venir la senapa al naso, Muo-
de maggiormente il detto odore, ed ha sa- Veneti) Sua Serenità o Il Serenissimo vere ad ira, o piuttosto dar grave noia.
pore aromatico. bruciante , e perciò entra cala, per dire, che il Doge scendeva in pub- L'AMOR GHE XE ANDÀ IN TI CALCAGNI, Il
in molte tinture stomachiche, nel Vermut, blica forma e in gran corteggio, per andar ruzzo degli amori gli uscì del capo o del-
Bella Teriaca, ed anche nella composizione in funzione . la testa.
del rosolio Alchermes. I Tartari tengono in CALAR ZO LA VISIERA, Tirar giù la buffa, ANDAR UNA COSSA ZO PER I CALCAGNI , Ve-
bocea questa radice prima di bere, per cor- e vale Disprezzar la vergogna e por da ban- nir a noia; Stuccarsi; Ristuccarsi di che
reggere, come credono , la cattiva qualità da il rispetto . che sia.
dell'acqua. CALAR ZO LE VELE , V. MAINÅR. ZAPAR IN TI CALCAGNI, Scalcagnare, Pe-
CALANCA, s. f. T. Mar. Cala e Calanca, CALARLA A QUALCUN, Calarla ; Sonarla ; stare o Calcare altrui il calcagno della scar-
Seno di mare dentro alla terra. Accoccarla ad alcuno ; Appiccarla ; Fre- pa andandogli appresso.
CALANCÀ, s. m. T. merc. Calancà o Ca- garla; Barbarla o Affibbiarla. Barbar- SENTARSE SU I CALCAGNI, Porsi a cocco-
lancar, specie di tela fina notissima, stam- gliela; Accoccargliela. loni; Star coccoloni o coccolone, Sedersi
pata. GALAR UN TANTIN, A un capello ; A un su le calcagna. V. CUFOLON.
CALANDRA, s. f. Calandra o Calandro e filo, Mancar poehissimo. CALCAGNOL, s. m. T. Mar. Calcagnuolo,
Calandrino. Specie di Allodola molto più CALASTRELO, s. m. T. Mil . Calastrello. Chiamasi quel punto in cui la colomba d'u-
grossa della Calandrina , detta da Linneo Pezzo di legno che tiene unite le cosce del- na nave fa un angolo più o meno ottuso,
Alauda Calandra , che conservasi in gabbia le casse de' cannoni. Quello su cui posa la e s'unisce con l'asta di poppa..
per l'amor del suo canto. culatta del pezzɔ , chiamasi più propriam. CALCAR, v. Calcare e Incalcare, prop. Ag-
CALANDRINA . s. f. T. degli Uccellatori, Letto.. gravar co' piedi, che dicesi anche Preme-
Calandrella , detta anche Allodola di prato CALATON, s. m. T. del Giuoco del tre- re e Pigiare Calcare, si dice fig. per
minore , Uccello già conosciuto da Linn. sette, accr. di CAPOTÒN , e dicesi Quando Tener sotto, opprimere , conculcare , op-
col nome di Atauda calandrella . Canta un giuocatore abbia in mano dieci carte pressare ― Calcare, dicesi anche per Pre-
Soavemente , e tiensi in gabbia per diletto. tutte prevalenti in guisa, che qualunque mere semplicemente, aggravare.
CALANDRÒN, s. m. Uomaccio; Omaccio; sia quella ch' egli cominci a giuocare, deb- CALCAR UN DISEGNO, Calcare, Aggravar
Tempellone , Uomo di statura assai lunga ba dare necessariamente il cappotto ; nel colla punta d'uno stilo d'avorio o di legno
e di corporatura grossa. Dicesi anche Bab- qual caso cala le carte sulla tavola a vista duro i dintorni d'un disegno per poi farne
Jusco, ed è voce bassa. V. PÈRTEGA , comune : bene inteso però ch'egli o abbia un altro sopra altra carta o tela - Luci-
CALANTE, Scarso, Agg . di Moneta che non la mano o se non la ha, sia il primo a pi- dare o Lucificare, vale Ricopiare al ri-
sia di giusto peso. gliare la bazza. Da queslo Calare o Abbas- scontro della luce sopra cosa trasparente,
CALAR, v. Calare, Mandar giù da alto in sare le carte è derivato CALATÒN, V. CAPO- disegni, scritture o simili.
basso e con ritegno TORNAR A CALÀR, TÒN. CALCAR EL MAR, CALCAR UNA STRADA BO-
Rizalare . CALAVRÒN, V. CALABRON. NA O CATIVA , Battere il mare, Far una
CALAR , parlando di umori, Decumbere, CALCA, s. f. Calca, Moltitudine di popolo carriera di mare ; Condursi bene o male.
T. Medico , Cascar giù e stagnare . stretto insieme, che dicesi anche Folla ; CALCAR DE STOPA, V. INCALCAR.
CALAR L'UMOR, V. CALAR EL MORBÌN. Pressa ; Furia --· Frotta o Frollo e Po- CALCERA, add. Carcerato; Imprigionato.
118 CAL CAL CAL
CÀLCERE , s . m. Voce plebea, Carcere ; naio, Pila da porre e tenere il cuoio in cal- | abbia conseguito l'impiego cui aspirava ,
Prigione. cina. risponde SON IN CALDIERON, per dire Sono
CALCÈSE, s. m. T. Mar. Calcese, Quel CÀLCOLE, s. f. Calcole plur. e al sing. in braccio della sorte, Spero e non più.
pezzo di legno dove sono stabilite le puleg- Calcola, Certi regoli appiccati con funicel- CALDO, s. m. Caldo; Caldezza e Caldura.
ge, per cui passa l'amante che serve ad al- le a ' licci del pettine pel quale passa la CALDO GRANDO CHE NO SE POL STAR, Cal-
zar l'antenna. V. RIVA. tela - Calcole si dicono anche Quelle del do stemperato o ardente o grande.
CALCHE, Voce antiq. che ora si dice QUAL- telaio dei Calzettai ; Calcolini, Quelle de' EL CALDO CALA, Il caldo allena o sce-
CHE. V. Setaiuoli. ma o s'allenta o scade.
CALCHERA, s. f. Calcara. Sorta di forna- CALCOLO, s . m. Calcolo, Conto ristretto. CALDO DE LA FREVE , Arsione - Cal-
ce in cui si calcinano i ciottoli e le pietre. FAR CALCOLO SORA UNA COSSA, Far dise- dicciuolo sust. Piccolo caldo prodotto da
V. FORNASA. gno sopra una cosa, che dicesi anche Fa- febbre.
Calcara, si dice anche al Forno calcina- re assegnamento, valgono Pensar di valer- AVER DEL CALDO, detto fig. vale Aver un
torio che si usa in tutte le fornaci del ve- sene. temperamento facile all'ira ed alla com-
tro, e in cui si apparecchia la fritta. CALCUN, Voce ant. Lo stesso che QUAL- mozione. Temetti che il troppo caldo non
CALCHIZOLAR , voce ant. Calcagnare ; CÙN, V. trasportasse la lingua.
Dar delle calcagna, Andar via fuggendo. CALDA, s. f. -- CHIAPAR UNA CALDA, Pren- VA IN LÀ CHE TI ME FA CALDO, Scostati
Arrancana , Sbietla , Spulezza e Calca- dere un caldo o un buon caldo, Scaldarsi che mi fai afa, cioè Mi vieni a noia, M'in-
gna, tutti sinonimi ma tutti dello stile frettolosamente al fuoco. fastidisci.
basso e burlesco, V. SBIGNAR . CALDANA, s. f. Caldana o Calura, Il cal- STA COSSA NO ME FA NÈ CALDO NÈ FREDO,
CALCINA, s. f. Calcina o Calce Calci- do e l'Ora più calda del giorno. Il più fit- La tal cosa non m'è nè calda nè fredda,
na magra , dicesi Quella ch'è mescolata to meriggio. e vale M'è indifferente.
con troppa rena Calcina grassa, Quella CHIAPAR UNA CALDANA, Pigliare una cal- CHIAPAR CALDO O UNA CALDA, V. CHIAPÅR.
ch'è mescolata con manco rena del conve- da o caldana o scarmana, Pigliare un' in- CALDURA, s . f. Caldura, vale Calore, ma
nevole. fermità cagionata dal riscaldarsi e raffred- dicesi propr. della stagione in cui fa caldo .
CALCINA BAGNADA, Calcina spenta. Quel- darsi, e dicesi anche Scarmanare o Scal- Dicesi in proverbio anche fra noi con po-
la che non è bagnata, chiamasi anche da noi manare, verbi neutri. V. RESCALDAZION E ca differenza, San Lorenzo gran caldura,
Calcina viva. SCALMANARSE . San Vincenzo gran fredura, l'una e l'al-
CALCINA BIANCA BAGNADA, Calce slattata, CALDERÈR, s. m. Calderaio; Ramiere; tra poco dura : cioè Il caldo e 'l freddo
cioè Pasta butirrosa che si fa di essa e ser- Battirame. passano presto da que' giorni in poi, per-
ve per l'intonaco . CALDERÈRA, 8. f. La moglie del Calde- chè il giorno di S. Lorenzo è ai 10 d'A-
SBOCOLAR O FIORIR DE LA CALCINA, Sbul- raio. gosto , quello di S. Vincenzo ai 22 di
lettare, dicesi ad un Certo gettar che fan- CALDETO, add. Caldetto; Calduccio, Al- gennaio, ne' quali rispettivamente il caldo.
no gl' intonachi di calcina d'una porzion- quanto caldo, tiepido Caldicciuolo sust. ed il freddo sono per finire.
cella di lor superficie, per lo più di figura vale Picciol caldo, e per lo più si dice di CALE, s. f. Calle, cioè Via, strada, cammi-
tonda simile al cappello d'una bulletta quello ch'è prodotto da piccola febbre. no. Tra le voci barb, latine troviamo Calla.
(BROCA), lasciando un buco. LOGO CALDETO, Caldino e Caldina sust. CALE CHE NO GA CAO O CALE MORTA, Cal-
FIOR DE CALCINA , Grassello , Cemento Luogo caldo, battuto dal sole. le che non ha riuscita, cioè Che non ha
grasso. CALDIÈRA, s . f. Caldaia; Caldiera; Cal- esito, il Cul de sac de'Francesi.
GRANZIOL DE CALCINA, V. GRANZIOL. daio e Paiuolo , Vaso di rame da cucina DONA DA CALE, lo stesso che CAlèra, V.
CALCINA , Calcinato , add. da Calcinare. notissimo. CALEFÀO, dicevasi nel secolo XVI . in vece
Detto per INCALCINÀ, V. CALDIERA DA TENTORI , Vagello, Caldaia di CALAFAO che a' tempi nostri si dice .
CALCINADURA O CALCINAZION , S. f. Cal- grande stabilita sopra un fornello. CALEGHER, e CALZOLAR, s. m. (dal
cinatura ; Calcinazione, T. Alchimico che CALDIERA DA PESTRINERI, Caccavo, Quel- latino Caligarius) Calzolaio e Calzolaro,
è II fare a' metalli nel fornello quel mede- la caldaia ove si fa cagliare e cuocere il lat- Maestro di fare scarpe -- Zoccolaio dicesi
simo che si fa ai sassi nella fornace per far- te per farne il cacio. Quello che fa zoccoli Pianellaio, Che
ne calcina - Forno calcinatorio è detto SCALDAR UNA CALDIERA D'AQUA, Scaldare fa pianelle.
Quello che serve a fare la calcinatura. una caldaia d'acqua, si dice per l'Ac- BOTEGA DA CALEGHER, Calzoleria, Luo-
CALCINAR, v. Calcinare, Ridurre in cal- qua contenutavi . go o Bottega dove si fanno le scarpe.
cina. CALDIERADA , 8. f. Paiuolata , Quantità PIERA DA CALEGHèr, V. Piera.
Detto per INCALCINAR, V. di roba che si cuoce o ch' entra in un pa- CALEGHÈRA, s . f. La moglie o Femmina
CALCINAZZO , s. m. Calcinaccio , Pezzo iuolo. di Calzolaio, che per analogia ad altri ter-
di calcina rasciutta e secca ch'è stata in CALDIERÈTA, s. f. Caldaiuola; Calderuo- mini consimili, potrebbe dirsi Calzolaia o
opera nelle muraglie ; o Cosa ridotta in la; Calderottino; Calderotto. Calzolara.
calcina. CALDIRON, s. m. Calderone e Caldaione, CALEGHÈRO, s . m. T. de' Pesc . Sorta di
CALCINAZZO DEI OSELI, Calcinaccio, Di- Caldaia grande. Vagello e Vagellone accresc. pesce, V. PESTAFÈRO .
cesi per simil. a Quello sterco rassodato dicesi la Caldaia grande ad uso de ' Tintori CALENDE, s. f. Calende si chiamava da’
d'alcun uccello, che cagiona lor malattia. e simili . Romani il primo giorno de' mesi.
CALCINAZZO DEI DENTI, Tartaro ; Calci- CALDIERÒN , dicesi metaf. per l'Inferno Alle calende greche, È anche nostro mo-
naccio; Pattume; Poltiglia, Sporcheria che - ANDARE IN CALDIERÒN, Andrete a casa do proverbiale per dire Non mai ; perchè i
si genera fra' denti. del diavolo. Sulla qual maniera un nostro Greci non avevano Calende PORTAR A
PATIR EL MAL DEL CALCINAZzo, Avere il Poeta vernacolo disse motteggiando un tale LE CALENDE GRECHE, Portare alla lunga,
mal del calcinaccio, Dicesi in modo bas- per morto; LE SO NEGRE ARSIRAE RABIOSE Non finirla mai.
so e in equivoco di Chi è inclinatissimo a ZATE GA MESSO ADOSSO SUBITO PLUTON, E DE LE CALENDE NON ME N'INCURO, PURCHÈ
fabbricare Murare e piatire è un dolce PO EL LO GA CAZZÀ IN T'UN CALDIERON, SA- S. PAULO NO VEGNA A SCURO , Proverbio
impoverire, Dettato che significa che Chi VENDO CHE CON TUTI LU COMBATE . de' nostri Agricoltori, i quali dal giorno di
attende a fabbricare e a litigare, a poco a CALDIERON, si dice pure fig. Per espri- s. Paolo, se buono o cattivo, traggono mo-
poco consuma le sue sostanze. mere l'incertezza degli eventi e della for- tivi di vaticinio sull'abbondanza o scar-
CALCINER, 8. m. T. de' Conciatori, Calci- tuna. Addimandato uno, per esempio, se sezza di ricolto in quell'anno.
CAL CAL CAL 119
CALEPIN, s. m. Calepino o Vocabolario ce maremme; Andare in Orinci , Andar cio che s'innesta sopra un soggetto selvati-
o Vocabolista o Dizionario. assai lontano o in parti lontanissime . V. Co. V. INCALMO.
CALERA (coll'e larga) add. Ciammengola, ANDAR IN TANTA MALORA. CALMÒN, s. m. T. agr. Bastardone; Pup-
dicesi per disprezzo di Donna vile - Ber- CALIGAR , v. Annebbiare o Innebbiare, paione; Succhione, Ramo rimessiticcio che
ghinella e Berghinelluzza, Donna plebea Offuscar con nebbia, dicesi del tempo. nasce sugli alberi Femminella, chiama-
e talora di non buona fama -- Sbregaccia, CALIGHÈRA , s . f. Caligine ; Nebbione ; si Quella della vite - Barbatella, Quel
Donna maldicente e vile. V. PETEGOLA. Nebbia folta. ramo che si pianta per trasportarlo barbi-
CALESE, Voce antiq. V. CALICE. CALIGHÈTO , s. m. dimin. di CALIGO , cato che sia.
CALESÈLA o CALÈTA, s. f, Stradicella; Nebbia rada o leggera. V. PROVENZA. CALMONÈRA, s . m. T. agr. Nestaiuola ;
Viuzza; Vico; Vicolo; Vicoletto; Chiassuo- CALIGO, s. m. Nebbia - Nebbione, dicesi Semenzaio, Luogo dove si pongono i frut-
lo; Chiassolino, Strada stretta. alla nebbia alta e sollevata da terra. ti selvatici per annestarli.
CALESÈLA DEL LETO, Stretta o Stradetta GRAN CALIGO, lo stesso che CALIGHERA, CALMUCH , s. m. Calmouck, T. Merc. Spe-
del letto, Lo spazio tra il letto e il muro. EL CALIGO SE FA PIÙ FISSO, La nebbia cie di pannolano con lungo pelo, che per
CALÈSPOLO, V. ERBA CALÈSPOLA, raffittisce, cioè Si fa più fitta. ciò da molti è detto anche Pelòne.
CALESSE ) FILAR CALIGO, detto fig. Squartar lo ze- CALO, s. m. Callo, Pelle indurita.
8. m. Calesso, Sorta di Car-
CALES SO ) ro, vale Fare i conti con molta esattezza e PIEN DE CALI, Calloso.
ro a quattro ruote , per uso di trasportar puntualità. V. FILACALIGO. FAR EL CALO, detto fig. Incallire; Fare
uemini. FILAR CALIGO, si dice ancora per Sofisti- il callo; Far sopr'osso, valgono Assuefarsi.
CORPO DEL CALESSO, Cassino, Cassa dei care; Sottilizzare; Cavillare; Ghiribizza- Aver fatto il callo come le bertucce. Far
calessi, carrozzini e simili. re; Fantasticare. dosso di buffone, Aver fatto il callo alle
MANTESE DEL CALESSO, V. MAntese. ESSERGHE DEL CALIGO, Detto antiq. e fig. ingiurie. Essere anticato nelle avversità,
CALÈTA, V. Calesèla. Esservi dell' imbroglio , dell' oscuro, del Esservi assuefatto.
CALIARI, Chiamasi ora COLOR CALIARI il tenebroso, della caligine, E dicesi di Qual- CALO DE LE OSTREGHE, Carne o polpa,
Color giallo di terra oriana , perchè un che affare difficile da riuscire. La parte polposa, ch'è la bianca dell' Ostri-
benemerito Caliari vestiva con tessuti di EL S'HA PERSO IN TEL CALIGO , Egli è ca OSTREGHE CO TANTO DE CALO, Ostri-
questo colore gli allievi d'un suo istituto. andato in dileguo , cioè È andato tanto che carnose, polpose o polpute, grasse.
CALIBRADOR, s. m. Calibratoio o Cali- lontano ch'è tolta la speranza di rivederlo. CALO DEI CAVALI, Callo o Ugnella del ca-
bro, T. degli Oriolai, Strumento che ser- XE BON CALIGO ! Maniera antica fig. che vallo , Quella durezza ch'è situata nella
ve a prendere o a misurar le dimensioni. vale Voi siete cieco; Voi non vedete o di- parte di dentro , sotto al ginocchio della
Calibratoio, dicesi dagli Oriolai un altro scernete. gamba davanti.
Strumento, che serve loro per egualire la CALIGOSO, add. Nebbioso, dicesi del Tem- CALO, s. m. Calo, Diminuzione, Minora-
piramide alla molla. po offuscato da nebbia. Caliginoso, se la zione.
CALIBRIO , s. m. Calibro , Grandezza nebbia è folta. CALO DE MONEA, Scarsità, vale Scarsità
diametro dell'apertura o bocca d'un pez- CALISSON O CANACHION, S. m. Caliscione, di giusto peso, V. in CALAR.
zo di cannone o della grossezza d'una pal- o Colascione, Strumento musicale a due CALOFA, s. f. Danno; Nocumento; Pre-
la di cannone. corde molto usato in Turchia , specialmen- giudizio; Sconcio; Disastro.
CALIBRIO, si dice ancora bassamente per te dalle donne. Ha un suono rauco, avendo TOR SU UNA CALOFA O UNA BOTA, Rileva-
Celabro , che vuol dire cervello, cioè In- le corde molto lunghe. Caliscioncino, dicesi re o Toccare una picchiata o bastonata ,
telletto, giudizio — EL GA CALIBRIO , Egli al Piccolo caliscione. V. CANACHION. vale Rilevar danno o pregiudizio, che dice-
ha cervello, intelletto, intendimento, com- VODO COME UN CALISSON, detto fig. Esser si anche in modo basso, Avere una polles-
prensiva. una zucca vola, zucca da sale; Essere un zola dietro.
CALICE , s. m. Calice, Vaso sacro, Cali- cucciolo. CALOLIN, V. GALALIN.
cetto, dicesi al Piccolo calice. Anticamen- CALISSONI DEI POLASTRI, chiamansi propr. CALOMA, s. m. T. Mar. Rallentamento,
te si disse anche CALESE, da noi Quelle due polpe lunghe, che si veg- e dicesi del corso della barca, specialmen-
TAZZA DEL CALICE, Coppa - Coppettino, gono aderenti agli angoli destro e sinistro te per discesa.
si dice a Quella specie di vaso staccato , dello sterno de' polli, dopo di aver levate le CALOMAR, V. T. Mar. V. CALUMÀR ,
in cui la coppa del calice sembra essere ale col petto , e che si vendono da alcuni CALÒNEGA, s. f. Canonica.
contenuta. pollaiuoli separatamente. Dicesi non meno CALONEGO, s. m. Canonico e Calonaco.
ME TOCA A BEVER EL CALICE AMARO, IO CALISSON alla parte carnosa costituente il CALOR, s. m. Calore.
debbo bere o inghiottire il calice, per di- petto del pollame. Calore, dicesi anche fig. Fervore; Vee-
re lo debbo soffrire per forza una cosa Parlando poi di Uomo o di donna grassi menza. Parlar con calore. Nel calor del
amara, fastidiosa. e atticciati, si suol dire, EL GA CALISSONI, discorso. Nel calor della mischia. Cosa
CALICE, s . m. T. de' Fioristi, Calice e nel E s'intende Egli ha cosce carnute: Egli fatta con calore.
dim. Calicetto, Quell'esterna coperta che è pieno di carne o atticciato. CALOR DEL CORPO, Efflorescenza ; Chiaz-
einge e difende i petali o foglie del fiore. CALISTA, T. STUÈR. za; Pruzza; Rossori, Macchie di rogna o
Quello delle piante graminee dicesi Gluma; CALİZENE , s. m. Fuliggine o Filiggine. d'altro malore, ch'esca fuori della cute e
quello de' muschi, Cuffia; quello de' fun- CAMIN PIEN DE CALIZENE, Cammino filig- faccia prurigine. Riscaldamento, dicesi a
ghi, Volva. Se il calice è d'un sol pezzo, ginoso o filigginato. Quelle bollicine minute e rosse , che ven-
dicesi Monofillo; se di più Polifillo. CALMA, s. f. Calma. V. BONAZZA. gono sulla cute per troppo calore. V. Es
CALICO , s. m. Voce francese , Specie di Calma , detto fig. vale Tranquillità di SERE .
Tela bambagina finissima, vergata e colo- spirito CON CALMA, Detto a modo avv. CALORÈTO, s. m. Caloruccio, dim. di Ca-
rata a maniere diverse , ch'era in moda Ad animo riposato. lore, che anche dicesi Caldicciuolo e Cal-
pochi anni fa, specialmente per abiti ad uso CALMA, T. Fam. V. CALMO. duccio Caldicciuolo è detto ancora Quel-
delle femmine. CALMÈLA, s . f. Calmella; Marza; Tallo; lo ch'è prodotto da piccola febbre, che an-
CALICUTE, s. m. Calicut, Città capitale Vetta ; Rampollo ; Polloncello , Rametto che dicesi Incalescenza.
d'un Regno dell'Asia sulla costa del Ma- che si adopera per innestare sul soggetto CALORNA, s. f. ed anche MANTESENAL, S.
labar, che si registra pel seguente Detta- dimestico. m. T. Mar. Carnara , dicesi La fune che
to; ANDAR IN CALICUTE , Andar in Fran- CALMO, s. m, o CALMA 8. f. Calmo, Tral- passa per lo calcese dell'albero maestro, e
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serve per sostenere i pesi gravi che debbo- CALZA DEI POLASTRI , Calza, Quel pan- LA SCARPA NO ME CALZA O NO ME VA BEN,
no imbarcarsi nella galea, e per alzar la vela. no che si lega alle gambe de' polli, per con- La scarpa non mi torna bene, non mi
CALOROSO, add . Caloroso, che ha molto trassegnarli. calza, non m'entra , non mi quadra, Non
calore naturale. Calorifico, Quello che pro- CALZA GROSSA E ORDINARIA , Calzaccia . va bene al mio piè ― - Inguiggiare, Cal-
duce calore. V. CALZONI. zar bene la pianella e simili, tornar bene,
OMO CALOROSO, Uomo collerico, iracondo. CALZA SENZA SCARPETA, Calza a staffa, adattarsi bene .
CALÒTÀ, s. f. Così anche detto con voce a staffetta e senza peduli. CALZAR UN'ARIA, Modo fam. metaf. Alza-
barb. Berretta. Copertura del capo fatta FERI DA CALZE, V. FERO. re il viso; Levare o Alzar la coda; Pren-
in varie fogge e di varie maniere . V. GA- GIUSTAR LE CALZE, V. GIUSTAR. der rigoglio; Andar colla testa alta; Aver
LOTA. LAORÅR DE CALZE, Lavorare di calze, fummo.
FIGURA DEL CALOTA, V. FIGURA. V. GUCHIA. CALZETA (colla z aspra) s. m. Calzettaio,
CALPESTAR ) TOR SU UN BUSO O UNA MAGIA A LA CAL- Maestro di far calzette, che lavora di cal-
v. Calpestare; Calpestra- zette col telaio - Calzettaio e Conciacal-
CALPESTRAR ) ZA, V. Buso e MAGIA.
re e Calpistrare, Conculcare co' piedi. AVER LE CALZE color del cuLO . Dicesi di zette, si dice Quello che le racconcia.
CALPESTAR QUALCUN, detto fig. Bistratta- chi è scalzo . Z. CALZETA, chiamasi a Venezia anche Co-
re; Maltrattare. PONTI DE LA CALZA, Maglie, si dicono i lui che leva macchie o lava gli scialli di
CALPESTRO, s. m. Maltrattamento; Cal- Vani delle calze', ed anche il Filo intrec- lana, i gilet, le calze di seta etc.
pestio, Strapazzo, ingiuria. ciato che forma i detti vani. CALZETA, dicesi per Calzino, dimin. di
CALTO, s. m. T. mar. Borro, Luogo sco- COMPAGNIA DE LA CALZA, dicevasi ad una Calza, e vale Calzetta piccola.
sceso, dove, quando che sia, scorre acqua. famosa brigata o società di gozzoviglianti, CALZETA, appo noi si dice anche per Car-
CALTO D'ARMER, Casella; Scompartimen- che al principio del secolo XV, fu institui- dassiere , Quello cioè che solleva il pelo
to, Le parti in cui sono divisi gli armadii. ta in questa Città, e sussistè per quasi alle calze di lana col cardo. V. GARZADÒR.
CALUMADA, 8. f. Guatamento; Guarda- 200 anni , numerosissima , composta sol- CALZETÈR, s . m. Calzettaio, Quegli che
mento. tanto di patrizii con qualche forest iere di- lavora le calzette Calzaiuo'o, chiama-
DAR UNA CALUMADA, detto fig. Dare un'oc- stinto o di sangue principesco. Essa era di- vasi il Maestro di far calze di panno, che
chiata o un'occhiatina , Guardare alla visa in camere, che chiamavansi de' Cor- si portavano altre volte. V. SARTOR.
sfuggita. Detto fig. Far una ruberia, tesi, de'Sempiterni, de' Floridi, degli Ac- CALZETERA, s . f. Calzettaia, La Fem-
un furto; Raspollare; Ragnare . cesi, de' Pavoni, degli Eterei e de' Reali. mina del Calzettaio.
CALUMAR O CALOMAR , v. Alluciare ; Regolata ancora da apposito statu to , tra CALZO, s. m. Calcio o Calce, Parte del-
Guatare , Attentamente guardare . Dicesi molti ordinamenti fatti per la sua disci- l'archibuso. V. SCHIOPO.
anche Allumare ; Squadernare; Rimirare; plina, era decretato che accadendo ad alcu- Calcio, dicesi alla Percossa che si dà col
Squadrare uno da capo a piedi o da' pie- no de'socii di maritarsi, tutti i suoi com- piede (V. PEADA), ma per lo più s'intende
di sino ai capelli. pagni dovessero portare per tre giorni la dei cavalli o simili. V. CALZADA.
CALUMAR UNA SCATOLA O UN FAZZOLETO, veste di scarlato e lo Sposo quella di seta, Far dei calzi , Trar calci; Dar calci;
o simile , Raspollare; Ragnare, Rubare. sotto pena di ducati 25 ; ch'egli poi fosse Sprangar calci.
V. SGRANFIGNAR e SMAFARAR. obbligato a fare due pasti a trombe e piffe- CALZOLER, V. CALEGHER .
CALUMAR LE CORDE O LE GOMENE , detto ri, uno in casa sua, l'altro in quella della CALZONI , s. m. Calzeroni ; Calzerotti;
in T. Mar. Calumare o Calomare le funi Sposa ; e che dopo il secondo pasto lo Spo- Scofoni, Sorta di calza grossa, che si por-
o le gomene, vale Allentarle, ed anche Ti- so dovesse fare una festa o commedia che ta l'inverno per difendere le gambe dal
rare da un luogo all'altro un cavo, una dicevasi volgarmente Momaria , in cui spen- freddo.
rete, una barca. desse più di 30 ducati oltre al pasto, in pe- CAMÀGIO, s. m. T. de' Pesc. Camaio. Spe-
CALUMARSE DRIO A UNO, V. CALARSE DRIO na di ducati 50 per ciascuna volta. cie di rete da pescare.
A UNO, in CALAR. All'occasione poi d'intervenire alle noz- CAMAIN, V. CAMEO.
CALVARIO, s. m. Detto per ischerzo, va- ze, tutti i compagni dovevano per insegna CAMAMILA, s. f. Camamilla o Camomilla
le Capo calvo; Calvo, Chi non ha capelli. portare a parte destra dalla metà della co- volgare, Erba annua odorosissima, detta
CALVINISTA, add. dicesi talora per ischer- scia sino al piede una calza distinta di va- da' sistematici Matricaria Chamomilla; e
zo e per l'equivoco del termine, per Calvo. rii colori ed anche tessuta d'oro o d'argen- nel Padovano BRUSAOCHI. Essa nasce da
CALVO, add. Calvo; Decalvato; Dischio- to e di perle o di gioie guernita ; ed erano per tutto spontaneamente, e viene usata
mato. le calze d'una camera differenti da quelle molto in medicina.
Deventar calvo, Incalvarsi; Incalvini- dell' altra. OGIO DE CAMAMILA, Olio camamillino.
re; Calvarsi; Decalvarsi. Di questa famosa compagnia parlano di- CAMARA O0 CAMERA, S. f. Camera; Stanza.
CALZA, s. f. Calza, Vestimento della gam- versi scrittori delle cose venete, tra i quali CAMARA BRUTA O CATIVA , Stanzaccia ;
ba Calzetta, Calza di materia nobile, il Doge Foscarini sulla Letteratura Vene- Cameraccia; Stamberga. (V. BICOCA e BA-
come seta e simili Calzare o Calza- ziana e l'Abate Bernardo Giustiniano nelle LIVERNA.
mento e Calzatura, Tutto ciò che cuopre Istorie eronologiche degli ordini militari, CAMARA DA STUDIAR, Studio o Scrittoio.
il piede e la gamba. Tom. I. V. MOMARIA. CAMARA CHE PAR UNA STUA, Camera stu-
Cusiura o Cusidura de le calze, Costu- CALZA, Calzalo, Agg. a Gamba che sia fata.
ra - MANDOLA O STAFA, Mandorla delle calzata. FAR CAMARA , Far tavola , Detto delle
calzette - FIOR DE LA MANDOLA , Fiore ASENO CALZA e VESTÌO, Tutto asino, vale Meretrici, che non giova spiegare.
PIE DE LA CALZA, Pedule - CUGNO O Incivile, scortese, senza creanza. FAR LA CAMARA, Detto fam. Far la ca-
SCOETO DE LA CALZA, Cogno d'una calza COLOMBI CALZAT, V. COLOMBO . mera, vale Acconciarla ed ordinare il letto.
-SOLETA, Soletta - CALCAGNO, Calcagno. | CALZADA, s . f. V. SCALZADA . CAMARA DEL CANON e DEL MORTER, V. Ca-
CALZE A CAMPANÈLA, Calze a penzoloni, CALZADOR, 8. m. Calzatoia, Quella stri- NON e MORTER.
a cacaiuola, a campanile, cioè Senza le- scia di cuoio con cui i calzolai calzano al- CAMARA DE LE SARCHIE, T. mar. Fossa
garle. CALZA MOLA, Calza a bracaloni. trui le scarpe. delle gomone, Luogo del Penese, e 'l Fon-
CALZA A MEZA GAMBA, Calzaretto; Bor- CALZAR, v. Calzare, Avere o Mettere in do di prua , ove alle volte si fabbrica il
zacchino. gamba e in piè scarpe, calze e simili. Cal- magazzino di alcuni rica mbi.
CALZA CURTA, Calzino. zare alcuno, s'intende fargli le scarpe . Camera fiscale , dicevasi sotto la Re-
CAM CAM CAM 121
pubblica Veneta al Luogo od uffizio, ove CAMARINETO, dim. di CAMARIN, V. zio o traffico di moneta o danaro, che cor-
sicustodivano i danari del pubblico tesoro CAMARISTA, s. f. si chiama fra noi Quella re e si fa tra un luogo ed un altro col mez-
in cadauna provincia dello Stato, cui pre- povera donna ch'è ricovrata per carità nel- zo di lettere o cedole di cambio.
siedevano due patrizii col titolo di Camer- l'ospizio detto la Ca di Dio, ove abita in ANDAR A CAMBIO, Andare a cambio o in
linghi o Camarlenghi. una camera destinatale. CAMARIERA. iscambio, vale In vece.
CAMARADA, s. m. Camerata, Compagno CAMARLENGARIA , s. f. Camarlingalo, Dar a cambio, dicesi anche nel dialetto
che abita e mangia insieme - Commilito- Uffizio del Camerlingo , detto anche Ca- per Dar danaro a interesse.
ne, dicesi anche al Compagno nei pericoli marlingatico, che all'uso latino potrebbe DAR EL CAMBIO A UNO, Scambiare, vale
e nelle sventure. dirsi Questoria. Entrar in luogo di un altro, Succedergli.
CAMARA LOCANTE, s. f. Albergo; Lo- CAMARLENGO, s. m. Camerlingo e Ca- QUESTA XE LA SECONDA DE CAMBIO, detto
canda o Camera locanda , Luogo dove merlengo, Titolo di magistratura, che sot- fig. e famil. Questa è la seconda, e vale
s'alloggia. to il cessato Governo Veneto esercitavasi Questa è simile all'altra, e dicesi sempre
CAMARATA, s. f. Camerata, dicesi all'Adu- nelle città di provincia da' patrizii, a'quali in mala parte.
nanza di genti che vivono e conversano apparteneva la custodia del pubblico dana- Cambio, dicesi a Colui che si sostituisce
insieme, come sono le Camerate dei semi- ro, che tenevasi nella Camera fiscale. An- nella milizia in luogo di un altro, che rima-
CH narii. ticamente dicevasi Questore . ne libero dal servire. Nelle carte pubbli-
Far camerata, vale unirsi in camerata. CAMARON , s. m. Camerone; Stanzone . che si videro usati i termini di Sostituto
CAMARATA si dicono fra loro i Barcaiuoli CAMARÒTO, s. m. Cameraccia; Buiosa; e Supplente.
LO
per segno d'amicizia e vuol dire Collega; Segreta ; Carbonuia , Carcere oscura e TANTI CAMBI NO VA BEN, Tante tramu-
Compagno. Anticamente si dicevano BRI- stretta. te, tante cadute.
GHENTE cioè Compagnone. CAMAROTO DEL SQUERO, V. SQUEro. IN CAMBIO, In cambio, vale In vece
CAMARÈLA, s. m. T. de' Pesc, maremma- CAMAROTO, detto in T. Mar. Garzone di IN CAMBIO DE PAGARME EL M'HA BASTONÀ ,
ni, Camerella, chiamasi un lavoro fatto bordo, sinonimo di Mozzo. Giovane che ser- In cambio o In vece di pagarmi m'ha
nell'acqua con graticci e pertiche a guisa ve sulla nave e si addestra per divenire bastonato.
di camera, appoggiato al Cannaio, di figu- marinaio. V. MORE. CAMBISTA , s. m. Cambista o Banchiere
ra bislunga, in cui entra il pesce che si CAMAR OTO, dicesi comunemente per Pri- Mercante che tiene banco di cambio. Oggidì
presenta alla Cogolaria. gione o Carcere semplicemente - ME- più comunemente chiamasi Cambia-valule.
CAMARETA, s. f. Cameretta; Camerella; TER IN CAMAROTO , Mettere in prigione ; CAMBRADA , s. f. Cambraia, Tela finissi-
Cameruzza; Stanzetta; Stanzuccia; Stan- Imprigionare. ma. Il Menzini dice Tela di Cambrai.
zolino; Stanzibulo. CAMAURO, V. PAPALINA. CAMBRICHE , 8. m . Sorta di tela bamba-
CAMARIÈR, s. m. Cameriere. Dicevasi an- CAMBELOTO, Lo stesso e più usitato che gina più o meno fina , per lo più bianca,
che Cubiculario o Cubicolario . CAMELOTO. V. ed anche a colori di varie maniere, che in
劇 commercio dicesi comunemente Cambrich.
CAMARIERA, s. f. Cameriera, Donna che CAMBIADA , s. f. Cambiatura ; Cambia-
assiste ai servigi della camera Came- mento , Il cambiare. Cambiatura di ca- CAMÈDRIO . V. ERBA PER LA FReve .
rista è Titolo che si dà alle Donne che valli alla posta. CAMEÈTO, s. m. Cammeino, Piccolo Cam-
servono le Principesse ne' loro apparta- DARSE UNA CAMBIADA DE CIERA, Cangiar- meo.
menti. si di cera o di colore nel volto. CAMELO , s. f. Camelo o Cammello, Ani-
CAMARIERÈTO , 8. m. Camerierino, Pic- CAMBIAL , s. f. Cambiale o Lettera di male quadrupede ruminante, che nasce nei
colo o giovane cameriere . cambio , T. Mere. V. TRAENTE, ACETANTE, paesi caldi, ma portato e conosciuto anche
CAMARIN , 8. m. Camerino ; Stanzino , GIRATARIO. fra noi ; detto da Linn. Camelus Bactria-
Stanzinuccio ; Stanzibolo , Piccolissima CAMBIAMENTO, s. m. ) nus. Ha due gibbosità sul dorso, una da-
stanza. Cambiamento ;
CAMBIANZA, 8. f. ) vanti l'altra ; ed è animale mansueto, che
CAMARIN DA FAR I SO BISOGNI, Cameri- Cangiamento. porta grandissimi pesi.
no; Cameretta , Stanzino dov'è riposto il Cambianza de CASA, Tramuta e Tramu- CAMELO, s. m. detto in T. d'Architettura
cesso.
tanza , Il cangiamento d'abitazione , V. navale. Cammello, chiamasi una Macchina
CAMARIN DA DESPOGIARSE, Spogliatoio. MASSARIA. pel cui mezzo si solleva un bastimento nel-
CAMARIN DA STUDIAR, Studio; Scrittoio. CATIVO CAMBIAMENTO DE FORTUNA, Cata- l'acqua cinque o sei piedi, onde farlo passa-
1 CAMARIN DE GUARDIA, Camerino, Chia- strofe, Mutazione, passaggio improvviso di re sopra luoghi di basso fondo. L'abbiamo
masi anche il Luogo annesso alla guardia buono in cattivo stato. veduta in Venezia sotto il Governo italico.
militare,
ove si tengono gli arrestati ; ed CAMBIÀR , v. Cangiare o Cambiare; Mu- CAMELOTİN, s. m. T. Mar. Camoiardo.
è una prigione. tare. V. BARATAR e PERMUTÀR -- Scambia- Stoffetta mista di pelo e seta, fatta a fog-
CAMARIN DEL PORTINÈR, V. PORTINARO. re, dicesi il dare o pigliare una cosa in gia di ciambellotto.
CAMARÌN DA OSÈLI , Serbatoio , Quello cambio d'un' altra. V. SCAMBIAR . CAMELOTO 。 CAMBELOTO , 8. m. (dal
stanzino dove si tengono gli uccelli da in- Cambiare, T. Merc. Pagar denari in un barb. Camelotum) Cambellotto o Ciambel-
grassare. luogo per esser rimborsato in un altro. lotto e Cammellino. Drappo fatto di pelo di
CAMARIN DA RAZZA, Appaiatoio, Stanzi- CHI CAMBIA PAESE CAMBIA STATO, Chi mu- capra.
no o luogo appartato , ove si pongono i co- ta lalo muta fato, Prov. e si dice di Chi Cameloto de Brusseles, Brussellino. T.
lombi e le colombe per appaiarli. talora mutando paese migliora le sue con- di Commercio.
CAMARINI DEI VASSELI, Capanne, Stan- dizioni. CAMÈO, s. m. Cammeo. Pietra dura falda-
zoline, che sono nella poppa e lungo i fian- Vedarè che no mE CAMBIO , Vedrete ch'io ta , cioè che sopra è d'un colore e sotto
chi d'una nave, per uso del piloto e degli non mi muovo a vento, Che non desisto d'un altro, nella quale a forza di ruote
uffiziali . Nelle navi d'alto bordo tali stan- dalla mia opinione . s' intagliano di basso stiacciato rilievo o
zoline chiamansi Ranci . V. RANCHIO .
CAMBIAVALUTE , s . m, Cambiatore di basso rilievo , bellissime teste , figure, e
CAMARIN DE L'AGUZIN DE GALIA, Escan- moneta, Mercante, che tien banco dove si animali etc. Dicesi anche CAMAIN.
dola. cambia moneta. CAMERLACÀI . V. CazzatÒR.
CAMARINI IN SOFITA , Stanze o Stanzo- CAMBIO , s. m. Cambio; Scambiamento , CAMERLENGO. CAMERLENGHI DEL Co-
line a tetto, Quegli stanzini che si fanno Scambio. MÙN , chiamavasi una Magistratura antica
nella parte più alta della casa. Cambio, T. Merc. propr. dinota il Nego- della Repubblica Veneta composta di tre
Boerio. 16
122 CAM CAM CAM
patrizii , che votavano nel Senato benchè CAMINAR COI PIÈ IN SU , Camminar a lo, se da uomo; Scollo se da donna - VER-
non fossero senatori . A questi spettava in- capo piè o capo piede. TÌNA DE LE MÅNEGHE , Sparo delle mani-
vigilare sulla pronta esazione delle pubbli- CAMINAR CO L' ABITO TIRA SU , Andare che --- DA COLO, Solino da collo ----- DAMA-
che entrate , sulla loro vigile custodia e alzato , Colle vesti alzate per non lordar- NI, Polsini o Solini delle maniche - SCOE-
sulla legalità dell ' uscita. Essi erano singo- sele . TI, Gheroni — SPALETE, Spallette — SCOE-
larmente i custodi de' pubblici depositi del- CAMINAR DA ANARA, Cioncolare, che an- TINI A BASSO , Quadrelletti -- CORESIN ,
la zecca. che dicesi Muoversi a scarica barili. Cuoricino. V. CRESPA , MANEGHETO , Bo-
CAMIN, s. m. Cammino dicesi a Quel luo- CAMINAR CO LA PANZA PER TERA, Rettare CHETA, PIETINA.
go della casa o sia apertura o vano per cui o Repere, Strisciarsi, Andar colla pancia AVER LA CAMISA NETA O SUTA, Aver nette
passa il fummo. Le sue parti principali so- per terra. V. GATOGNÀO . le mani o la coscienza netta, Modo fig.
no le seguenti : CAMINAR DA STRUPIA , Andare a grucce AVER LA CAMISA SPORCA, Non esser leale
FOGHER, Focolare - NAPA, Capanna o o a gruccia, Colle stampelle. V. CRÒZZOLA. o netta farina; Non esser farina da cial-
Cappa CANA, Gola CASTELO, Fum- CAMINAR DA VECHIO, Accosciare, Cammi- de; Esser in difetto; Aver la coscienza
maiuolo o Fummaiolo e Fumaiuolo e Roc- nare da stanco Camminacchiare vale macchiata o calterita. Essere in colpa.
ca o Torretta , La Rocca del cammino camminar a stento per debolezza. CHI S'HA SPORCA LA CAMISA SE LA NETA,
ch' esce dal tetto COVERTA DEL CAMIN, Caminar da zoto o a pie zoto, V. Zoro . Chi è imbrattato si netti ; Chi ha man-
Tetto del cammino o Cappello. V. CAVIONI, CAMINAR DEL CAVALO , V. ANDAR DEL CA- giato i baccelli spazzi i gusci; Ognun dal
PALETA , MOLETA, FOLO , CAENA , MAPAÒR , VALO in CAVALO. canto suo cura si prenda.
PAPAOR. CAMINAR DE LE BARCHE NE L'AQUA, Sol- MUARSE DE CAMISA , detto fig. Riuscire
PIERA O PIASTRA DA CAMÌN , Frontone, care. dal guscio , Mutar costume e darsi allo
Piastra di ferro o simile che mettesi ne' CAMINAR IN PRESSA, Andar di buon pas- spirito. Ed anche Cangiar di checchè sia. 2
cammini per rimandar il calore, o per ri- so; Mettersi la via tra' piedi; Studiare il CHI FILA GA UNA CAMISA E CHI NO FILA GHE
paro del muro dall'attività del fuoco. Tal- passo; Uscir di passo; Menar le seste; N'HA DO, Chi fila ha una camicia e chi
volta è una lastra di pietra, e dicesi Pie- Spacciare il terreno. non fila ne ha due, Prov. e vale che Gli
tra da cammino , la quale tien luogo di CAMINAR MALAMENTE , Ciampicare , cioè oziosi talvolta han più fortuna di quei che
Frontone di ferro fuso. Non trovar modo di camminar con fran- s' affaticano.
MURO DEL CAMIN , Vela del cammino , chezza. — Andar ancaione, Aggravarsi più DESPOGIARSE IN CAMISA PER QUALCUN ,
dicesi al Muro divisorio della cappa d'un sur una coscia che sull' altra. — Strisciare, Sbracarsi ; Sforzarsi ; Fare ogni possa
cammino. Camminar con impeto , stropicciando il per alcuno.
CAMIN PIEN DE CALÌZENE , Cammino filig- terreno. DONA CHE FA CAMISE, Camiciara, Nome
ginoso. CAMINAR MENANDO EL CULO , Culeggiare che danno i Romani alle Donne il cui me-
AVER FOGO O ESSER FOGO IN CAMIN , La o Sculettare. stiere è di far le camice.
marina è turbata o gonfiata , si dice fig. CAMINAR SU LE SUSTE , Buzzicare, Muo- EL PERDARIA LA CAMISA, Farebbe a per-
Quando veggiamo uno in collera e pieno versi pian piano - Andar tentone o ten- dere colle tasche vuote, Dicesi di Chi per-
di mal talento PRESTO SE TACA FOGO IN - Far passo de sempre giuocando. 1
toni, Andar adagio e leggeri.
TEL MIO CAMIN , lo piglio fuoco subito , di picca; Andar come una testuggine, Si FORBIRSE CO LA CAMISA DEI ALTRI , V.
cioè M'adiro , m'accendo . dice di Colui che così cammina e sgrazia- FORBIR.
COSSE DA CONTAR SOTO EL CAMIN , Cose tamente. ESSER IN CAMISA , Essere incamiciato
da dire a vegghia o a veglia, cioè Cose FAR CAMINAR QUALCUN CHE VA ADASIO , - SENZA CAMISA , Scamiciato RESTAR
vane e senza sostanza, e fandonie. Trarre alcuno di passo; Farlo uscire di IN CAMISA , Restare in camicia, cioè Mi-
POCO FOGO SCALDA EL MIO CAMIN, Manie- passo, cioè Dal passo piccolo e tardo. serabile - ESSEB MEZA CAMISA, Esser po-
ra fig. che vuol dire Presto io m'adiro; FAR CAMINAR UN CAVALO, Passeggiare un vero gentiluomo ; Essere messerino, Pic-
Poche legna bastano ad accendere il mio cavallo, vale Menarlo a mano con lento colo messere . - METERSE LA CAMISA , In-
fuoco, ed anche Poco mi basta, con poco passo. camiciarsi.
mi sazio, e simili. RINGHIERA CHE CAMINA ATORNO, Balaustro LA CAMISA NO GHE TOCA EL CULO , La
MANDELA SU PER EL CAMIN, lo stesso che che gira tutto intorno. camicia non gli tocca il culo o l' anche,
Verzì la fenestra, ec . V. Verzer. V. Nova CAMINAR IN BORASCA O IN BARAONDA, Ma- dicesi in modo basso di Chi per soverchia
DA LAZARETO, in LAZARETO. niera fam. che corrisponde all' Andar a allegrezza quasi non cape in sè stesso.
CAMIN, detto in T. furbesco , s'intende sciacquabarili , Camminare da sciancato. Non capire in sè stesso o nella pelle o
il Naso. Par che accenni co' piedi qui è mio e qui nel cuoio; Leccarsi le dita d'alcuna cosa;
CAMINADA O CAMINATA , s. f. Passeg vorrei. Andare a nozze; Non potere star ne’panni.
giata, Il Passeggiare , ed anche il Luogo CAMINA, imper. del verbo CAMINAR, Spic- NO AVER CAMISA AL CULO, Non aver cen-
stesso del passeggio , che dicesi non meno ciati; Sbrigati; Fa presto; Vieni avanti. cio da coprirsi; Esser povero in canna;
Camminata. CAMINATA, V. CAMINADA. Esser brullo. V. RESTAR IN CAMISA, in RE-
CAMINADOR , s. m. Camminatore - CAMINETO, s. m. Camminetto , Dim . di STAR .
Camminatrice dicesi alla Femmina. Cammino, cioè di Quello in cui si fa fuoco. SE GAVARIA STRUCA LA CAMISA, La cami-
Gran camminatore , dicesi anche in T. CAMINETO DE LA PIPA, V. PIPA. cia gli si sarebbe torta , Dicesi di persona
Mar. d'un Bastimento che navighi veloce- CAMINETO A LA FRANCLIN, V. FRANCLIN. sudata estremamente .
mente. CAMINETO DA FUMO, detto in lingua fur- STRENZE PIÙ LA CAMISA DEL ZIPÒN, Stri-
CAMINAR . v. Camminare. besca de' Barcaiuoli, vuol dire il Naso. gne più la camicia che la gonnella; Più
CAMINAR À FORTE , Camminar forte. CAMINIÈRA, s. f. Camminiera ; Cammi- vicino è il dente che nessun parente, Det-
CAMINAR A GAMBE LARGHE , Andare a ti fig. e valgono Che s' ha più riguardo
netto; Spera da camminetto, Voci fioren-
sciacquabarili; Dir qui è mio e qui vor- tine, Quello specchio che si soprappone al al proprio interesse che a quel d'altri .
rei , Dicesi di que' zoppi che vanno a gam- camminetto d'una stanza. CAMISA DEI CAVALIERI DA SEDA, Spoglia o
be larghe. CAMİSA, s. f. Camicia o Camiscia; le cui Scoglia; ed è Quella pelle della quale si
CAMINAR A GATOGNAO , V. GATOGNÀO. parti principali sono le seguenti. spogliano i bachi da seta, le bisce etc.
CAMINAR A SALTI , Andar balzelloni o a CORPO DE LA CAMISA, Corpo della cami- A BRUSA CAMISA, Modo avv. CHIAPAR UNO
balzi ; Andare a salti e scosse. cia —- VERTAURA DA COLO, Sparato da col-
A BRUSA CAMISA, Cogliere o Sorprender uno
CAM CAM CAM 123
erabrupto, ex tempore , all improvviso. AVER TROPO CAMITO, Esser troppo colmo, po; Mozzo; Mozzatura ; Cicogna , L'ar-
V. CHIAPAR A SANGUE FREDO, in CHIAPAR. sgrignato, incastellato. matura del legname , cui sono sospesi i
GUADAGNAR A BRUSA CAMISA, Guadagna- CĂMOPINA, s. f. T. degli Erbolai, Equi- manichi o le trecce. V. CASTELO e BATO-
re di lancio, a prima fronte, a prima vi- seto o Setolone o Rasperella, Pianta erba- CHIO.
sta, a prima giunta, di prima presa, vale cea di cui si fa uso in medicina, chiamata FATO A CAMPANA, Campaniforme o Cam-
Nel principio del giuoco. da Linn. Equisetum arvense. panulato, T. Botanico, ed è Agg. di Fio-
Camisa, detto in T. Mil. Rivestimento, CAMOZZO, s. m. Camoscio , Il maschio re fatto a guisa di campana.
Una superficie di muro o di piota, colla della Capra selvatica, la quale è anche detta CAMPANA, T. fam. detto per agg . ad uo-
quale si coprono i terrapieni delle opere di Camozza e sta in luoghi montuosi ed alpe- mo, Sordo; Che ha le campane grosse o
fortificazione. Fu detto anche Camicia. stri. Quest' animale è chiamato da ' Sistem . ingrossate ; Che ha male campane.
CAMISA DEI ALBORI, T. Mar. Manica del- Capra Rupicapra. CAMPANA MARTELO , Rintocco; Campana
albero , Tela incatramata che circonda La pelle dello stesso animale, ch' è buona a martello - Suonare a martello, a fuo-
l'albero, ove s' incastra nella coverta. a varii usi, chiamasi da noi pur Camoscio co, a rintocchi, all' arme - Stormeggiare
BOLETA DE LA CAMISA, V. BOLETA. o Pelle camoscina. o Suonare a stormo , vale Suonare per
ME MUO O ME CAMBIO DE CAMISA, Cangio, CAMPAGNA, s . f. Campagna. chiamar gente Tempellare , Il suonare
cioè M' appiglio ad altro mestiere, ad altre CAMPAGNA, diciamo nel sign. di Podere; interrotto delle campane, e quindi Tempel-
occupazioni, ad altri amori ; vuol dire in Possessione , Campi che si lavorano lato o Tempello di campane.
somma Lasciare gli amori o le pratiche an- GRAN CAMPAGNA , Poderone PICOLA CAMPANA DEI SPEZIERI, Campana, dicesi
tiche per trovarne di nuove. CAMPAGNA, Poderetto. al Vaso di piombo fatto a guisa di campana
MEZA CAMISA O QUEL SIOR MEZA CÀMISA , CAMPAGNA PIANTADA, Campagna arbora- per uso di distillare .
diciamo per motteggio a Colui che essen- ta - CAMPAGNA VIDEGADA , Campagna vi- CAMPANA DEL RELOGIO, Campana.
do miserabile voglia spacciarla da grande: gnata. CAMPANA DE LE do o de le do ORE , Chia-
tratta questa specie di dettato dalle Finte CAMPAGNA PUSTÒTA, V. PUSTOTO. mavasi il Suonare disteso della campana
camicie usate da alcuni, che non ne hanno CAMPAGNE VICINE AL MAR, Maremme; e alle ore due dopo il tramontar del sole; co-
d'intiere o di buone. In questo sign. dicia- quindi Luoghi o Campi maremmani. stume antico che conservossi a lungo in
mo ancora EL GA LA CAMISA PIÙ LONGA DA- LOGO DE CAMPAGNA , Villa, e nel dimin. Venezia , benchè l'orologio non fosse più
VANTI CHE DA DRIO. Villetta - Logo de campagna deserto, Ca- regolato all'uso italiano.
SIOR GIACOMETO MEZA CAMISA , V. GIA- tapecchia, Luogo selvatico, sterile o disa- CAMPANA DE TERZA O MEZA TERZA, V.
COMETO. bitato o remoto. TERZA.
CAMISE O CAMISO , s. m. Camice , Vesta ANDAR IN CAMPAGNA, Andare alla campa- CAMPANA DRIO NONA , detta altrimenti,
lunga di pannolino bianco, ad uso degli ec- gna, e da noi s'intende Fuori di Venezia, CAMPANA DEI FALII. Così si chiamava il Se-
clesiastici nella celebrazione degli uffizii. in terra ferma. gno disteso d' una campana , che a' tempi
CAMISETA, s. f. Camicetta. CAMPAGNA , dicevasi ne' tempi della Re- Veneti si suonava ogni giorno , mezz'ora
NASSER CO LA CAMISETA, Nascere coll'am- pubblica Veneta, alla Sbirraglia o Birre- dopo mezzogiorno , sulla torre di S. Marco e
nio o corio secondo gli anatomici , cioè ria, cioè al corpo de ' birri, ma intendevasi per mezz' ora continua , e che i Toscani
Nascere o venire al mondo che fa la crea- di quelli detti anche CAMPAGNOLI, che bat- chiamerebbero la Lunga . Dicevasi Campa-
tura umana con due inviluppi - – Detto poi tevano la campagna , e andavano per lo più na dei falliti, perchè durante questo segno
fig. Nascere inpiedi; Nascere vestito; Na- a cavallo. di campana i falliti potevano sortir di casa,
scere in grembo a Giove, Nascere o Essere Detto in T. di gergo de' Barcaiuoli , va- nè erano molestati . V. MARANGONA.
fortunato. V. FINTA. le Panciuta Domandano essi, per esem- CAMPANA TROTIERA, V. TROTIERA.
CAMISETO, s. m. Camicetto, Piccolo ca- pio , A LA PIVÈLA GHE STANZIA EL RUSSI- SENTIR L'ALTRA CAMPANA , Odi l'altra
mice. GNOL IN CAMPAGNA ? per sapere se una don- parte e credi poco, cioè A voler giudicar
CAMISOLA, O CAMISIOLA, 8. f. Camiciuola , na sia gravida. bene vuolsi sentire ambe le parti All'udire
Vestimento che si porta sopra la camicia e CAMPAGNETA ) una campana e non udir l'altra non si
s. f. Tenutella; Posses-
sotto il giustacuore degli uomini. CAMPAGNOLA) può giudicare : cicè Il giudice deve udire
CAMISOLIN O CAMISIOLIN , 8. m. Farsetto ; sioncella; Poderetto o Poderino. am bedue le parti prima che dia sentenza.
Corpetto ; Farsettino ; Giubberello ; Giub- CAMPAGNOLE , s. f. Navoni; Napi; Ra- SONATE CAMPANE , Sonate a doppio, Si
bettino , Vestimento che si porta sopra la pe. V. NAON e RAVA. Colla voce vernacola dice per meraviglia e per allegrezza al
camicia e sotto la camiciuola. V. COMESSO. ed in forza di sust . intendiamo le Rape cot- comparir di persona inaspettata. Dicesi
CAMISON, s. m. Camicione , accresc. di te, che si vendono comunemente per le ancora Bisogna far campanone , Quando
Camicia. strade della Città. uno ch'è solito far sempre male, ha fatto
CAMISÒTO, s . m. Camiciotto, Gonnella di CAMPAGNOLO, add. Campagnuolo; Cam- una volta una cosa che sta bene ; e s'usa
tela lina.
paiuolo; Campereccio ; Campestre; Cam- dir parimente, Bisogna sonar le campane,
CAMISÒTO, s. m. diciamo a Chi non aven- pio. Cosa o Prodotto di campo o villa. ovvero Bisogna far un segno nel muro.
do in dosso che la camicia senza calzoni, va Campagnuolo, detto sust. vale Abitan- Tirar zoso a campane dopie, V. TIRAR.
per casa ed anche fuori, oppure sulle bar- te della campagna, Contadino, Villano. AL SON DE STA CAMPANA OGNI DONA DA BEN
che a remigare e a pescare, come vedesi CAMPAGNOLI, Spezie di Birri V. CAMPA- SE FA PUT ... Detto basso e metaf. Il mar-
nella stagione estiva in molti luoghi del GNA. tello d'argento rompe e spezza le porte
nostro estuario, ma specialmente a Chiog- CAMPAGNÒNA, s . f. Gran possessione o di ferro; Ser Donato dà in capo a S. Giu-
gia : italianamente dicesi Incamiciato. podere o tenuta. sto, e valgono I danari e i regali mettono a
MARCHIA CAMISOTO , diciamo per ischerzo | CAMPANA, s. f. Campana. pericolo la virtù e la giustizia.
ad un ragazzo incamiciato, e vuol dire, Va SPALA DE LA CAMPANA, Testata o Testa, SEMPRE STA CAMPANA, OVV. SON STUFO DE
a vestirti, a ricoprirti, togliti di qua, che il piano della campana da cui pende il bat- STE CAMPANE, detto fam. e metaf. La can-
la decenza non lo comporta. taglio BATUDA, Bordo , L'estremità 0 zone o La favola dell' uccellino che non
CAMITO, s. m. T. de' Barcari , Colmo, e orlo dove percuote il battaglio - CORDO- finisce mai , ch'è quando uno favellando
dicesi delle Mercanzie ne' burchi che si ca- NI, Fasce o Fascette o Cordoni e Corni- ritorna sempre alle cose medesime. Son
ricano e fanno colmo, che va poi coperto cette - ANELO, Anello, Cattivello cui è annoiato di questo verso; Voi fate il me-
con le stuoie . appeso il battaglio. -- Zoco o CEPO, Cep- desimo verso che mi stucca e ristucca.
124 CAM CAM CAM
CAMPANE , detto in T. di gergo , vale nave, la quale serve per indicar le ore e Detto a uomo , Campione , vale Eroe,
Orecchie , Quindi SPUR IN CAMPANA, V. regolare le guardie. uom prode.
SPUAR. CAMPANILETO , s. m. Campaniluzzo. Campioni si chiamano in Venezia per
CAMPANAMENTO, V. SCAMPANAMENTO e CAMPANIN, 8. m. Campanelluzzo, Cam- onoranza que' Barcaiuoli, che vinsero nel-
SCAMPANAR. panellino, Piccolo campanello. le regate più premii , e che sonosi resi fa-
CAMPANATO O SORDO CAMPANATO, Sordac- CAMPANO - FAR CAMPANÒ, Suonare a fe- migerati.
chione; Sordissimo. V. SORDO. sta; V. SONAR e SCAMPANAMENTO . Dicesi ancora in altro sig. EL XE UN
CAMPANATO, s. m. T. de'Cacciatori valli- CAMPANON , s. m. Campanone , Campa- CAMPION, parlando d'un uomo, e s'inten-
giani, detto anche CAMPANELA. Specie d'Ani- na grande. de dire Grande di statura, atticciato, ner-
tra selvatica , detta italianam. Canone o SONAR EL CAMPANON, V. CAMPANA DE LE boruto, un Alcide.
Quattrocchi o Domenicano femmina , cioè DO in CAMPANA. CAMPIONA , s. f. Campionessa , Eroina
La femmina del Canone ( QUATROCHI ), Zogar al campanòn , V. Zogår. che si distingue per azioni illustri e glo-
chiamata da’Sistem. Anas clangula foemi- CAMPAR, v. Campare, cioè Vivere. riose.
na. Si ciba di chiocciole e telline ; ed è CAMPAR DE LE SO FADIGHE, Guadagnar CAMPIONÀR, v. Accampionare, Far simi-
poco buona a mangiare. la vita. Dicesi ancora Vivere, campare o le al campione .
CAMPANAZZA, s. f. Campanaccio ; ed è simile, delle braccia o delle sue braccia. CAMPO, s. m. Campo, Terra dove si se-
Quello fatto di lama di ferro, che per lo CAMPARLA MAL, Campacchiare, Campa- mina.
più si mette al collo degli animali da lavoro. re con disagio, Campar refe refe. CAMPO DA PASTURA, Campo compascuo,
Dicesi anche Squilla , ma questa voce si SE CAMPA, Si campa; Si vive, ed inten- che serve a prato - CAMPO DE FAVE, Fa-
trasferisce ad ogni sorta di campana. diamo Potersi appena mantenere . vule - CAMPO DE BIAVA , Campo imbia-
ESSER CAMPANAZZA , Aver le campane CAMPAR , Dicesi anche per agg. di quei dato INGRASSAR I CAMPI CO LE TORBIE,
grosse , Esser sordo. V. CAMPANA. ragazzi che stanno birboneggiando per li V. INGRASSAR.
CAMPANELA , s. f. presso noi, Lo stesso campi o piazze. AVER DEI CAMPI AL SOL, V. SOL.
che CAMPANELO , V. CAMPARO , O CAMPER , 8. m. (dal barb. UNA STRAZZA DE QUATRO CAMPI, V. STRAZ-
CAMPANELA ; detto in T. de ' Fioristi, Camparius o Camperius) Cumpaio o Guar- ZA.
Campanella; e se ne distingue di tre sorta, dia campestre , Colui ch'è preposto alla ROBA DE CAMPO, Campereccio; Campe-
cioè a foglia larga, a foglia rotonda, ed a custodia de' campi. stre ; Campestro, Che attiene a campo ,
foglia d'ortica ; fiori che si coltivano nei CAMPECHIO, s. m. T. Merc. Campeggio prodotto del campo.
giardini . o Legno di Campeggio. Legno durissimo CAMPO IN VENEZIA , Campo , Largo di
CAMPANELA, Uccello . V. CAMPANATO. e pesante, che ci viene in grossi pezzi col terra a guisa di piazza più o meno estesa,
CAMPANELETO ) mezzo de' negozianti dall'isola Campes del che v'è in ogni parrocchia della Città.
CAMPANELIN ) 8. m. Campanellino; Messico e da altri luoghi , e di cui ci servia- CAMPIELO è il dimin. e vale Piccolo cam- .
Campanelluzzo ; Campanuzzo ; Campa- mo per tignere in nero. Quest'albero è po, cioè Piccola piazza.
nuzza. detto da'Sistem. Haematoxylum Campe- CAMPO COLEGA, V. COLEGA.
CAMPANELO o CAMPANELA, Campanello. chianum. CAMPO DEI LEGni, V. Legno.
CAMPANELO DA VACHE, V. CAMPANAZZA. CAMPÈDEGO , add. Voce ant. (dal lat. CAMPO DEL PETEne, V. Petene.
MAGNAR A SON DE CAMPANELO , V. MA- Campestris) Campale , di Campo o da CAMPO DA SOLDAI, Campo, Luogo o Pia-
GNÀE . Campo , e s'intende di battaglia Nel nura dove s'accampano e dove si combat-
SAN COME UN CAMPANÈLO, Più sano che Poemetto sulla guerra de'Nicolotti e Ca- te - METERSE IN CAMPO , Accamparsi
un pesce; Sano come una lasca. stellani del 1521 , sta scritto : MAI NON FO LEVARSE DAL CAMPO, Decampare.
TACAR I CAMPANELI A QUALCUN, Attaccare VISTO UNA BOTA SI STRANIA , SI STUPENDA , CAMPO SANTO , Lo stesso che SAGRA, V.
altrui una campanella , dicesi dell' Appor- CAMPEDEGA E MASENGA, che si traduce, Non COLORIR I CAMPI de le piture, Campi-
gli alcun difetto e pubblicarlo. fu mai veduto un colpo così straordinario re. Dicesi Campo da' Pittori quello Spazio
CAMPANELÒN 8. m. Campanellotta , e solenne, degno d'un campo di battaglia. che circoscrive tutte le estremità della co-
Campanella assai grande. CAMPÈTO, s. m. Camperello; Campicello; sa dipinta.
CAMPANER, s . m. Campanaio e Campa- Campitello; Campicciuolo. AVER CAMPO DE FAR , DE DIR etc. Aver
naro, Quello che ha l'ispezione di suonar CAMPIELÀDA, s. f. Lo stesso che Piazza- campo; Pigliar campo; Dar campo e si-
le campane d'una Chiesa. DA, V. mili, di fare, di dire alcuna cosa, vale
CAMPANETA, s. f. dimin. di Campana, e CAMPIÈLO, s . m. Piccolo campo, e inten- Aver luogo.
vale Piccola campana , intendendosi però desi da noi Una specie di piccola piazza, ESSERGHE CAMPO A UN AFÀR , Rimaner
una di quelle che stanno sui campanili. di quelle cioè che chiamansi comunemen- luogo o campo o spazio o tempo , alla
CAMPANIEL ) te Campi. V. CAMPO. trattazione d'un affare.
CAMPANIL 8. m. Campanile, Torre in
FAR CAMPIELO, chiamasi famil. Una ma- METER A CAMPO, V. ACAMPAR .
cui stanno e si suonano le campane . niera di divertimento, che usano le nostre ABATE DEL CAMPO, V. ABATE.
CAMPANIEL DA SENTINELA, V. GARÈTA. donne per baloccare i fanciulletti del pri- AVER UNA CIERA DA CAMPO SANTO , Aver
LONGO COME UN CAMPANIEL O COME EL mo anno, e consiste in questo . Prendono una cera da cimiterio, cioè Un colorito
CAMPANIEL DE MELMA, Lungo come un cam- la mano aperta del bambino e vi segnano squallido , che diventa un indizio funesto
panile. V. LONGO e ALTO - N. B. Il cam- coll' indice un circolo sulla palma, dicendo di presto fine. Egli piatisce co' cimiterii,
panile della Villa di Melma, sul fiume Sile adagio , CAMPIÈLO CAMPIELETO QUÀ XE NATO È vicino a morire. Egli va presto a rin-
nel Trivigiano, è altissimo e sottile. UN PORCELÈTO ; indi prendendo leggermen- calzare il cimiterio.
CAMPANILE , s . m. T. de' Pesc. Conchi- te ad uno ad uno i diti e cominciando dal CAMPO DE LE GATE, Luogo noto della
glia marina univalve, del genere de' Tur- pollice , soggiungono , QUESTO L'HA VISTO, Città di Venezia, così detto per idiotismo,
1
bini, detta da Linn . Turbo Terebra, la qua- ST'ALTRO L'HA SCORTEGÀ, QUESTO L'HA CO- e dovrebbe dirsi Campo dei Legati, per- 】
le è di figura conica molto allungata, spi- TO, ST'ALTRO L'HA MAGNA, E QUESTO PO- chè ivi stavano anticamente i Nunzii apo-
rale, comunissima specialmente sul lido, e VERO PICHENIN ... (il mignolo) PICHENÌN .. stolici, cioè i Legati del Papa.
di nessun uso. NO GHE NE XE TOCÀ ... GNANCA ... UN fre- CAMPO RUSOLO. Altro piccolo Campo a
CAMPANIL, detto in T. Mar. Campanile, GOLIN. S. Gallo, vicino alla piazza di S. Marco,
dicesi il Luogo dove sta la campana della CAMPIÒN, s. m. Campione; Saggio; Mostra. che dovrebbe dirsi Campo Orseolo . S. Pie-
CAN CAN CAN 125
tro Orseolo Doge edificò vicino al campa- CAN PRESTO, Cane corridore. ESSER AL CAN, Esser arso o povero in
nile di S. Marco uno spedale, che nel 1591 CAN SPRONA, Cane spronato, Quello che canna , abbruciato di danaro ; Essere
venne trasportato a S. Gallo, e comunicò il alquanto sopra al piede ha un'unghia alla spiantato nelle barbe, Essere in miseria.
suo nome a quel campo. quale diciamo Sprone. ESSER SOLO COMe un can, V. SOLO.
CAMPO SANTO, s. m. Sagrato; Cimite- Can indormenzà e cavalo svegià, Prov. FORTUNA COME I CANI IN CHIESA, V. FOR-
rio o Cimitero Carnaio, dicesi il Ci- Can mogio e caval desto, Esprime i con- TUNA.
mitero degli Spedali. trassegni di bontà che debbono avere que- LASSAR STAR EL CAN CHE MORSEGA, Alla
CAMUFAR , v. Frappare ; Cincischiare; sti due animali. pignatta che bolle le mosche non s'ap-
Frastagliare, Far le frappe a'vestimenti CAN, detto per agg. e fig. all' uomo, Ca- prossimano, vale che Quando uno è adi-
o simili. ne; Acanino ; Cannibale , e vale Crudo, rato da senno, è bene lasciarlo stare. Non
CAMUFAR, T. degl'Indoratori, Granire; aspro, inumano - Dicesi anche nel sign. istuzzicare il vespaio.
Far grano, ed è Quell' andar percuotendo di Avaro - - ESSER UN CAN CON QUALCUN, LETO DA CANI, V. Cuzzo .
le parti delle figure con piccolo martellino Cagneggiare, Fare il crudele e minacciare, MOLAR EL CAN AL TORO, V. MOLAR.
ed un cesellino sottile in punta. che anche dicesi Trattare cagnescamente . NO ESSERGHE CAN NE GATO, Non trova-
CAMUFAR , detto fig. Camuffare , vale CAN, detto in T. de' Bottai, Cane, Stru- re nè can nè gatta, vale Non trovare al-
Truffare, Ingannare, V. SGRANFIGnar. mento che adoperano i Bottai a tener for- cuno.
CAMUFO , s. m. Balza , Guarnizione di temente i cerchi, mentre li mettono alle NO TROVAR UN CAN CHE BAGIA, Non tro-
mossolina, velo o simile , dappiè di gon- botti. vare nè can nè gatta che abbai , cioè
nelle , grembiali , palchetti di finestre, in- CAN DEL CAVADENTI , Cane , Ferro che Che interceda.
torno a'copertoi e simili. col suo morso afferra i denti da estrarsi. RESPETAR EL CAN PER EL PARÒN, Chi ama
Camuffo, si chiama poi una sorta di giuo- CAN DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. me ama il mio cane, per far intendere,

eo di carte, che ora più non è in uso fra noi. CAN DEL SperÒN D'UNA NAVE, V. Speròn . che Gli amici amano naturalmente tutte
ROBA DA CAMUFO , detto metaf. Roba o CAN, detto in T. degli Oriolai, Grilletto, le cose che veggono esser care all'amico.
Cosa furtiva, Proveniente da furto . Specie di Leva o calibratoio che serve a TUTI I CANI MENA LA COA E TUTI I COGIO-
Detto in T. di gergo, vale Furto. Quin- far allentare o spartire la soneria d'un NI VOL DIR LA SOs, Chi fa la casa in piaz-
di CAMUFI vuol dire Ladri. orologio. za o ella è alla o ella è bassa , Tutti
CAMUZZÒN, 8. m. Segreta; Buiosa; Bu- CAN DA BURCHIO . FAR EL CAN DA BURCHIO , non abbiamo lo stesso temperamento o mo-
rella, Prigione segreta. V. INCAMUZZAR. Fare l'innamorato, lo spasimato , il ca- do di pensare.
CAN, s. m. Cane, Animale noto e dimesti- scamorto; Far il graziano , cioè il gra- AMICO DEI CANI O PORTA PER I CANI ,
co dell'uomo, detto da Linn. Canis fami- zioso, il piacevole per ingrazianarsi. Cinofilo All' opposto Cinofobo dicesi
liaris. * Dicesi anche comunemente CAN DA BUR-
Colui che gli odia. Voci filologiche di radi-
CAN BARBIN O BARBON , Can barbone o CHIO ad una maschera mal vestita o mal ce greca , di cui s'è veduto far uso nei
Cane Romano - ESSER EL CAN BARBIN DE messa, o di cattiva o spiacevole fisonomia. giornali letterarii.
QUALCUN, detto fig. Esser lancia d'alcu- CAN MOZZO LEVA PRESTO COA, Spicciarsi CAN, s . m. Cancro o Canchero, Specie di
no, vale Seguace. Esser cagnotto, dicesi alla breve, e dicesi di Chi a una mensa tumore o ulcere.
di Chi prezzolato assiste alla difesa altrui miserabile si spiccia presto a mangiare. CAN BIANCO O CAN MACHIA O PONTIZA O
-FAR DA CAN BARBIN, detto pur fig. Fare CAN NO MAGNA DE CAN, Il lupo mangia CAN SENZA DENTI, T. de' Pesc. Cane mari-
ilporta o il portatore, cioè Non fare che ogni carne e lecca la sua; Il lupo non no bianco , detto da Linn. Squalus Mu-
il meccanismo di portar che che sia da un mangia della carne di lupo; Tra corbi stellus. Pesce di mare del genere de' Cani,
luogo all ' altro, come può fare il can bar- non si mangiano gli occhi; Calcio di stal- che somiglia allo Squalus Achantias (ASIA)
bone. lone non fa male a cavalla; Tra furbo e comune alle nostre peschiere e che man-
CAN BOLOGNÌN O BÒFALO, Moffolino; Ar- furbo non si camuffa : valgono che Ognu- giasi allesso. Il suo corpo è quasi rotondo
lecchino; Mascherin da Bergamo, V. Bò- no risparmia sè e i suoi. Oppure che A e il suo colore cenericcio a macchie bian-
FALO. chi si vuol bene non si fa offesa che dolga. castre sparse ; in luogo di denti ha delle
CAN CHE SBAGIA NO MORSEGA , Can che CHIAMAR I CANI, Allettare i cani, Invi- prominenze granellose.
abbaia poco morde ; Il can che abbaia tarli, chiamarli a sè. CAN DA DENTI , T. de' Pesc. detto anche
poco avvien che morda; Can che abbaia CRIAR DEL CAN, V. CRIAR. MORETA DA DENTI, Altro pesce di mare del
nonprese mai caccia; Chi troppo abbaia 'DA CAN, Cagnesco e Cagnazzo, Da ca- genere de' Cani, che secondo il Naturalista
empie il corpo di vento; Can da pagliaro ne FAR UNA COSSA DA CAN , Far che Nardo, è il vero Cane glauco degli antichi,
abbaia e sta discosto ; Abbaia il cane che sia abborracciatamente cioè Alla peg- non lo Squalus Glaucus de' moderni , la
più quanto più teme. Detti fig. e valgono gio, Acciabattar che che sia - FAR UNA descrizione de' quali è formata dai carat-
Chi fa molte parole fa pochi fatti. FADIGA DA CAN, Durare una fatica da ca- teri di due specie ch'ebbero essi a con-
CAN DA BORIDA, Can frugatore. ni, vale Durar fatica grandissima. fondere sotto un tal nome, cioè la CAECHIA
CAN DA CAZZA, Cane cacciante. STAR DA CAN, Star male; ed è espres- e la specie presente. Questo è uno de' più
CAN DA FERMA , Cane da ferma o di sione che si riferisce a mali fisici o mora- grandi e terribili Cani marini ; ha il mu-
ferma. li o a disagi della vita - STARIA DA CAN , so acuto, le mascelle fornite di tre o qua-
CAN DA GUARDIA O DA TORO , Mastino ; Sarei de' cani , ovv. Sarei della fortu- tro serie di denti acuti lisci; la coda carena-
Alano. na, e vale Mi troverei a cattivo partito. ta ai lati, un po' schiacciata superiormen-
CAN DA PAGIER, V. PAGIARO. V. STAR FRESCO e STAR DA FRIZER, in Fre- te, con una fossetta alla base della pinna
CAN DA USMA, Cane sentacchio o sen- SCO e FRIZER. caudale, la qual pinna è fatta quasi a mo-
lacchione. V. USMA. DAI AL CAN CHE L'È RAB1080, V. Dar. do di falce, col lobo superiore un poco più
CAN DA VITA , Molosso , Sorta di cane DENTE DE CAN, V. Dente. lungo ; la sua lunghezza talvolta è più di
grande e feroce. DESMISSIAR EL CAN CHE DORME, V. DE- dieci piedi. Il suo nome ital. è Canòsa o
CAN LEVRIER, Cane segugio; Bracchetto. SMISSIÅR. Cagnotto glauco.
CAN MOSCA, Cane pezzato, macchiato, ESSER O STAR COME CANI E GATI, Esse- CAN NEGRO , s . m. T. de’Pescatori , detto
taccato, screziato. re o Stare amici come cani e gatti: Det- ancora CAN DA DENTI , Pesce di mare del
CAN PICOLO E CATIVO, Botolo e Botoli- to per ironia ; simile all'altro Stare co- genere degli Squali o Cani di mare, nomi-
no, dimin. me capre e coltellacci. nato da Linneo Squalus Galeus; E com-
126 CAN CAN CAN
mestibile buono , e se ne porta alle no- CA NACHION, s . m. Lo stesso che CALIS- re, Dicesi di Chi quasi vien meno per so-
stre peschiere. La sua lunghezza a queste SON, V. verchia fatica o caldo.
parti è di circa due piedi; la sua pelle di CANACHION, detto in furbesco, Culo; Se- TIRAR LE CANAOLe per morìr, Tirar min-
colore cenerino scuro ; somiglia all'Asti , derc. ce; Tirar l'aiuolo; Tirar l'alcino, detto
ma non ha aculei alle pinne dorsali. CANÀFIO, 8. m. Voce di gergo e vale Cu- fig. Morire.
CANA O CANA VERA O CANA MONTANA O BRA- lo; Natiche. CANAPÈ , s. m. Canapè o Canopè, Fran-
GANEGA, S. f. Canna comune o domestica, BATER EL CANAFIO, Lo stesso che BATER cesismo dell'uso ; Lungo sedile con ispallie-
detta da Linn . Arundo Donax. re e bracciuoli.
L'AZZALIN, V. Azzalìn.
OCHIO O GROPO DE LA CANA , Barboc- CANÀGIA , add . Canaglia , cioè Briccone. CANAPIOLO, t.. m. Signorino galante ,
chio; Uovolo ; Cannocchio; Nodo - CA- Gaglioffo, Mariolo , Scellerato, Agg. a Uo- ridicolo , sguaiato. V. CAGHETE e Spuz-
NON DE CANA, Bocciuolo; Internodio, cioè mo cattivo. ZETA.
Lo spazio d'una canna fra i due nodi. Di- CANAGIA BUZARONA , Canaglia berretti- CANAPIOLO MONZÙo , Locuzione plebea
cesi anche Bubbolo.
na, Detto per ingiuria o disprezzo. ch'è quasi disusata , e vale Giovane da
PELETA DE LA CANA, Cartilagine , dicesi QUELA CANAGIA PORCA , Maniera bassa , nulla. V. BARDASSA.
metaf. a quella pellicola foggia di sottil Quel ribaldo o ghiottone ; Quello scelle- CANARA, s. f. Barca di cannucce , cioè
membrana, che si trova nelle canne . rato ; Quell' indegno ; Quello sciagura- Carica di cannucce, portate dalle valli per
CANA DA STUÅR LE LAMPEDE , Soffione o tone. uso di fuoco, e detta anche CANERA.
Soffionetto. Canna traforata , V. STUA- Detto ancora per Canaglia; Canagliac- CANARARÒLA o CANERAROLA, Uccel-
ROLA. letto. V. CELEGA PALUANA .
cia ; Schiuma di scellerati , di ribaldi ;
CANA DA STROLEGHI , Cerbottana , Spe- Feccia del popolo, Gente vile ed ab bietta . CANARÈGIO, o come altri vogliono scri-
cie di canna fatta di latta , con cui gli CANAL, s. m. Canale, Luogo dove corre vere , Canalregio , s. m. Chiamasi una
Astrologi parlano pianamente agli orecchi l'acqua - Canale, in T. Mar. vale Cor- parte importante della Città nostra , o sia
di quelli con cui pretendono d'indovinare. rente d'acqua ristretta fra due terre. uno de' Sestieri che la compongono ; voce
CANA DA DESTACAR FRUTI, Brocca , Can- CANAL DA ORESI, Canale ed anche Cuc- derivata da Canneto, perchè era in tem-
na divisa in cima e allargata, per uso di chiaia, chiamasi dagli Orefici uno Stru- po antico luogo paludoso, e vi si raccoglie-
coglier frutti. mento ad uso di fonder oro, argento o al- vano le canne. Prima era chiamato PALUE-
CANA DE LA GOLA , Canale ; Strozza ; tro metallo. Lo, come si ha dalle Cronache, cioè Luogo
Gorgia; Gorgozzule e Canna. V. Ganaole CANAL DE LA MANESTRA , Condotto delle paludoso.
e GARGATO. pappardelle, detto per ischerzo, che dicesi CANAREGIO , detto in parlare furbesco ,
CANA DEL CAMIN, V. Camin. Strozza; Gorgozzule ; Inghiottitoio ; Ca- Deretano; Viso sotto; Il di dietro; il Culo.
CANA DEL CONDOTO, Doccione da cesso; naletto della strozza. V. CANAOLE e GAR- RECAMAR EL CANAREGIO DE PEAE , Dar
Pozzo nero Cannaio , dicesi a quello GATO - STRENZER EL CANAL DE LA MANE- de'calci nel di dietro o nel deretano .
che fa i doccioni .
STRA, Serrare il nottolino, Strignere col CANAREGIÒTO , s . m. Abitante di Cana-
CANA DEL FOGO , Soffione ; Soffionetto; capestro la gola. regio.
Trombone a bocca. CANAL DEI STRONZI, Intestino retto, Ca- CANARELO (coll' e aperta) s. m. e per lo
CANA DEL FORMENTON , Canna o Stelo naletto che porta fuori gli escrementi del più in plur. CANARELI, T. agr. Canapulo,
o Fusto del formentone. V. FUSTO . corpo, e volgarmente Culo. Il fusto della canapa dipelata e dirotta. Le
CANA DE LA MÈLEGA, V. Melegàr . ANDAR UNA COSSA PER EL SO CANAL , An- parti più minute che cadono dalla gramo-
CANA DEL POZZO , Gola , Condotto del dar pel suo cammino o per lo gran cam- la o maciulla , diconsi Lische. Canapulo
pozzo. mino, vale che L'affare procede come dee per zolfanelli.
CANA DEL SERVIZIAL, V. SERVIZIÀL. naturalmente. CANARIN, s. m. Canarino o Passero di
CANA DEL SCHIOPO, Canna. SAVER UNA COSSA DA BON CANAL, Saper Canaria, Uccellino gentile, notissimo ; che
CANA DEL ZUCARO , Cannamele, V. Zu- che che sia di buon fonte, di buon luogo. canta soavemente, detto da Linn. Fringil-
CARO . CANALA, V. SCANALA. la canaria. Alla femmina dicesi italian.
CANA D'INDIA. Canna d'India. Pianta CANALAZZO , s. m. Gran canale , cioè Passera di Canaria.
che nasce nell'Indie , detta da' Botanici Quello che passa per Venezia e la divide CANTAR DA CANARÌN, V. CANTAR .
Calamus Scipionum, di cui specialmente in due parti. CANARIÒL, s . m. Chiamasi da noi comu-
ci serviamo per farne bastoni da portar in CANALETO, s . m. Canaletto; Canalino. nemente quel Villico giornaliero , che taglia
mano. Quando è così lavorata chiamasi CANALETO D'AQUA, Troscia o Stroscia, le cannucce palustri. E si dice pure CANA-
Canna o Giannetta. Riga che fanno i liquori correndo per che RIOL a Colui che le porta alla Città per
CANA SBUSA, detto fig. di Uomo, e vale che sia. uso di fuoco, cui esse sono destinate.
Cattivo. Beccuccio, Canaletto adunco de' vasi da CANARIOL o anche SIO DE CANERA, S. m.
CANA SBUSA , si dice ancora per agg. a distillare e simili. T. degli Uccellatori , Uccello di padule ,
uomo nel sign . di Miserabile ; Pieno di CANALETO DE L'ORINA , Uretra, canale chiamato italianamente Basettino o Cin-
debiti. della verga. gallegra Mustacchi, nel Veronese MUSTA-
LOGO PIEN DE CANE , Luogo cannoso e CANALETO , detto in T. degli Orefici , CHIN, nel Ferrarese BARBETA, nel Raven-
Canneto. V. Caner. Pratella, Pezzo di ferro concavo e lungo, nate PAROZZOLINO BARBATO DELLE PALUDI
SERAR DE CANE, Incannucciare ; e quin- per ricevervi la materia in fusione e for- e anche DOTTORE, e nel Padovano SONETO .
di Incannucciata . V. CANÈB . mare la verga del metallo. Linneo lo chiama Parus Biarmicus. È
CANA, V. ACANA. CANAO , s. m. dicevasi anticam. per CA- poco buono a mangiare per l'amarezza
[ CANABUCO, s. m. Calambuco, Legno re- NEO, Luogo piantato di cannelle, Canneto . della sua carne .
sinoso, pesante, che ha un odore aromati- CANAOLE, s . f. plur. Esofago; Gorgoz- CANARO , s. m. T. de'nostri Valligiani ,
co, che ci vien dalla China , ed è impie- zule; Strozza; Canna della gola . V. GAR- Incannicciata, Chiusura o lavoro fatto di
gato specialmente ad uso de' bastoncini GATO. canne.
dei ventagli . È detto da Linn. Agallochum TIRAR LE CANAOLE PER PARLAR, Far la CANARÒL 0O CANARUÒL, Voce antiq . lo
officinarum, e italianam . Legno d'aquila; gola a vile , proprio de' scilinguati, che stesso che CANAREGIOTO , V.
Legno d'aloe; Legno di Colambach o di stentano a proferir parola . CANARÒNA , s . f. T. de' Cacciatori , Can-
Agalloco. TIRAR LE CANAOLE PER FADIGA, Trafela- nerone o Usignuolo di padule . Uccello
CAN CAN CAN 127
detto da' Sistematici Luscinia palustris luto fiorato; sempre accompagnava il Doge CERCAR EL MAL CO LA CANDELETA, V. MAL.
maior, il quale frequenta i paduli e i can- nelle pubbliche solennità, standogli dinan- GNANCA CO LA CANDELETA NOL SE PODA-
neti. zi coperto egli solo della berretta nera, a RIA CATAR, Nè anche a cercarne col fu-
CANATA, s. f. Voce ant. Favola; Fando- differenza de' Senatori che dovevano tener- scellino si potrebbe trovare, Maniera di
nia; Pastocchia; Bugia. la in mano. La sua elezione era solenniz- far intendere la somma difficoltà di trova-
NO LE XE CANATE , Non sono favole, zata per tre giorni con feste di ballo nel re una data cosa per quanto la si cerchi.

canta favole e vuol dire sono cose vere. suo palazzo, a cui avevano accesso oltre ai IMPIZZAR QUALCHE CANDELETA , Maniera
CANATIN, s. m. T. de' Ricamatori, dimin. patrizii, tutti quelli dell' ordine segretarie- antica metaf., che vale Qualche volta adi-
di CANATON, Canutiglia, Strisciolina d'ar- sco, in veste ducale essi pure, che nel giorno rarsi.
te.
CZ- gento o d'oro battuto, che s'attorciglia. del suo solenne ingresso lo accompagnavano CANDELIER , s . m. Candeliere. Le sue
CANATIN, PAR CH'EL CAMINA SUL CANA- con formalità per la Merceria, la quale ve- parti sono :
rix, dicesi di chi cammina molto adagio e niva a tal uopo sfarzosamente addobbata PIATO O PIE, Pianta o Piede - COLO-
guardando a terra, quasi temendo checchè nelle botteghe, come facevasi nell' ingres- NA, Fuso, Il fusto della colonnetta -- Bos-
sia. so del Doge, de' Procuratori e del Patriar- SOLO , Bocciuolo , Quella specie di canna
CANATÒN , 8. m. ed anche VERMIGLIÒN , ca. I suoi funerali nella Basilica di S. Marco nella quale si ficca la candela.
Granone o Boglione , Francesismo. Spe- erano pomposi e convenienti alla dignità CANDELIER GRANDO, Candelabro - Dop-
cie di laminetta d'oro o d'argento, ridotta ben distinta della sua carica. piere o Vite , diconsi Que' candelieri di
sottilissima come filo di seta, indi attor- V'erano poi in Venezia due, così detti, lunga figura simile ad una colonnetta, in
cigliata, che s'infila come perle e si cuce Cancellieri inferiori, dell'ordine dei Se- cima a' quali si portano le candele accese
sui ricami. gretarii, eletti dal Doge, ch'erano custodi intorno alla croce.
CANAVERA, V. CANA. della Cancelleria detta pur inferiore , per CANDELIER DE LA SETIMANA SANTA, Saet-
CANCARA, s. f. T. de' Perc. Tonno giova- distinguerla dalla Ducale, dove si custodi- ta , si dice Quel candeliere dove si pongo-
[ ne, Nome che si dà al Tonno giovane che vano i testamenti ed altre carte private. no le quindici candele nel tempo degli uf-
non è ancora arrivato alla sua perfezione. Più comunemente si conoscevano i Can- fizii.
V. TON. cellieri de' Reggimenti di terraferma e di CANDELIER DA petriera, V. PETRIERA.
3 CANCARAZZI, Cancherusse, Interiezione mare, che nominati dai rispettivi pubblici FAR DA CANDELIER ; detto fam. per tras-
di maraviglia. V. CANCARO. Rappresentanti, e giurati dinanzi al tribu- lato, Esser pergola; Cuocer bue, dicesi di
CANCARELO OH CANCARELO ! Maniera anti- nale de' Capi del Consiglio dei Dieci, eser- Chi si trova a ragionamenti ch'e' non in-
ca di maraviglia o di sdegno, CANCHero ! citavano il loro nobilissimo uffizio come tenda, o a conversazioni dove tutti sieno im-
CANCARO, s. m. Canchero o Cancro, Tu- Ministri , trattando le materie giudiziarie piegati, e a lui tocchi starsi inerte. In altro
k more o Ulcere cagionato da collera nera. criminali , le amministrative ed anche le significato che anche dicesi FAR LUME, Ser-
MORIR DAL CANCARO O DA LA GIANDUSSA, militari delle provincie. Di questa classe vir di lucerniere; Servir per candeliere,
V. Morir , e GIANDUSSA. d'impiegati pubblici era sotto i Veneti l'Au- vale lo stesso che Tenere il lume e si dice
CANCARO ! Interiezione di maraviglia , tore di quest'opera. dell' Intervenire in alcun fatto senza aver-
Canchero ! CANCELIERO. V. SMERGo gardelin. vi utile o interesse proprio, ma solo per
CANCARO LA BECA, Modo ant. metaf. che CANCÈLO, V. SCANCELO. servigio e comodo d'altri.
vuol dire Anch' essa ha i suoi difetli. CANDELA, s. f. Candela. ESSER SUL CANDELIER, Essere sul can-
CANCARO VOLANTE o de la lengua, chia- CANDELE DE SEO, si dice fam. e per ischer- deliere , dicesi fig. dell' Avere dignità o
mano i Maniscalchi una Malattia contagio- zo , delle dita di qualche signora maghe- posto eminente.
sa che viene talvolta ai Buoi ed ai Cavalli, ra, che sieno lunghe e scarnate, le quali CANDELIERÒN, s. m. Candelabro, Can-
la quale è pur detta italianamente Cancro hanno qualche rassomiglianza alle piccole deliere grande.
volante, e si manifesta per vesciche ed ul- candele di sego. CANDELIZZA, s . f. T. Mar. Candelizza.
ceri con caratteri cancerosi nella radice FAR EL CULO A le candele, V. CULO. Paranchino stabilito all'estremità de' pen-
della lingua. Questa malattia è detta nella PIANAR LE CANDELE, Pianare le cande- noni di maestra e trinchetto, che serve per
scuola veterinaria Glossantrace . le , si dice da' Ceraiuoli il Farle piane , issare i grandi pesi.
CANCARÒSO , add. Canceroso o Canche- adeguarle, pareggiarle . CANDELOTO, s . m. Candelotto.
Toso, dicesi de' Tumori. CANDELA MESSA A MAN, V, MESSO. QUEL DAI CANDELOTI, Candelottaio, Quel-
CANCELARIA, s. f. Cancelleria. MAGNAR LE CANDELE E CAGAR I STOPINI, lo che vende candelotti.
CANCELIER, s. m. Cancelliere. •
Digerir le lische dopo aver mangiato i CANDELOTO , È candela di cera più
CANCELIER, s. m. che altri dicono CAN- pesci, cioè Pagar le pene degli errori com- grossa dell' ordinario , che usasi segnata-
ZELIER (colla z dolce) Cancelliere, Titolo messi. mente nei mortorii. Figuratamente chia-
di pubblico uffizio conosciuto e adottato FINIA LA MESSA, FINÌE LE CANDELE, Fatta masi CANDELOTO il membro virile, in ispe-
in diversi Stati . la festa, corso il palio, dicesi Quando egli cie quand'è in istato di erezione, e di stra-
A'tempi veneti avevano nella Dominan- è fatto e finita ogni cosa. ordinarie dimensioni. Z.
te il Grancancelliere, detto comunemen- NE DONA NE TELA A LUME DE CANDELA , CANDITO O CANDIDO , add . Candì o Can-
te CANCELIER GRANDO, dell'ordine de'Cit- V. DONA. dito, Zucchero purificato e bianco.
tadini originarii o per dir meglio de' Se- VERO DA CANDELE, V. Vero . FAR EL ZUCARO CANDIDO, Candificare o
gretarii , nominato a vita dal Senato, ed MADONA DE LE CANDELE , V. Ceriola. Candire.
era una delle prime dignità della Repub- CANDELA ARDENTE, T. Mil. Portafuoco. CANELA, s . f. Cannuccia; Canna di pa-
blica. Egli era dichiarato Cavaliere e por- Strumento con cui s'accende da'cannonieri dule; Cannuccia palustre. Specie di can-
tava per distinzione gli sproni d'oro; il lo stoppino delle bocche da fuoco. V. SPO- na notissima, detta da Linn. Arundo Phra-
Governo gli dava per onoranza nelle pub- LETA DA CANON. gmites , che nasce spontaneamente nelle
bliche carte il titolo di Magnifico, ma nel CANDELÈTA , s. f. Candeluzza ; Cande- acque paludose, e si adopra a varii usi ed
privato aveva comunemente quello di Ec- letta. anche per far fuoco ne' forni. Dicesi ancora
cellenza ; egli era capo e direttore della Can- CANDELETA DA FAR ORINAR , Candela , Spazzola di padule, perchè la sua pannoc-
celleria ducale e di tutti i Segretarii regi, Lista di pannolino incerata e ridotta a ci- chia serve per fare spazzole.
li destinava annualmente a' varii uffizii. lindro solido , che s'introduce nel canale COVERZER DE CANÈLE , Incannucciare.
Indossava la veste ducale colla stola di vel- della verga per aprire il passaggio all'orina. CANELA, detto in T. de' Beccai, Cannel-
128 CAN CAN CAN
la, Quell'osso pieno di midollo, ch'è attac- CANELOTI, s. m. Anello o Ricciolino d gono i vini Cella o Celliere , propr.
cato alla polpa della coscia o della spalla capelli. Stanza terrena dove si tiene il vino. -
de'manzi. CANEO, 8. m. Canneto, Luogo dove na- Cantina o Volta direbbesi alla Cella sotter-
A VU CANELA, Espressione di maraviglia scono le cannucce palustri. V. CANÈLA. ranea.
famigliarissima. Vi corrisponde Capperi; MACHION DE CANÈO , T. de' Valligiani , Canova , chiamasi anche il luogo dove
Canchita; Finocchi; Poffare il mondo e Macchia di cannucce , dicesi al Canneto si vende il vino.
simili; lo stesso che BUZARADA e COGIO- di poca estensione o quasi ad un Cespuglio CANEVAROLO , 8. m. Canapaio , Colui
di cannucce palustri, che si trova frequen- che assetta la canapa .
NI, V.
CANELA , 8. f. Cannella regina; Cinna- temente nelle nostre valli maremmane. CANEVAZZA , s. f. Canavaccio o Cano-
momo; Cinnamo o Cennamo. Seconda cor- FICARSE IN CANEO, Locuz. fam. Andarsi vaccio ; Sorta di pannolino grosso e ru-
teccia d'un albero , che cresce principal- a riporre o a nascondere - ANDE IN CA- vido.
mente nell'isola di Ceilan in Asia, e ch'è NEO, Andate a riporvi o a farvi frigge- CANEVAZZA DA BALE , Invoglia ; Tela gros-
detto da Linneo Laurus Cinnamomum. La re. Modo di rispondere a taluno, quando si sa da rinvolger balle, fardelli e simili.
detta corteccia si riduce in polvere e serve mostra di non credere alle sue parole o di CANEVAZZA D'ORO O D'ARZENTO , Cano-
al condimento de' cibi. non attendervi. vaccia d'oro o d'argento, Specie di broc-
Un'altra Cannella o Cinnamomo si ven- CANÈR, s. m. Cannaio; Cannato; Cannic- cato o drappo tessuto d'oro o d'argento.
de in commercio, ma più inferiore e meno cio, Graticcio fatto di cannucce. CANEVELA, 8. f. Garzuolo, Canapa fina.
CANERA, V. CANARA. Garzuolo di Bologna.
dolce, che chiamasi volgarmente Cannelli-
na o Cannella del Coromandel, ed è ca- CANÈSELA. V. CALESELA DEL LETO . Idio- Detto per Canapino, Agg. di Tela di ca-
vata da un'altra pianta che dicesi da' Bota- tismo. napa.
nici Laurus Cassia o Cassia lignea. CANESTRÈLI O CANESTRÈLI de palù, 8 . CANEVÈLA , v. f. T. de'Cacciatori, Bec-
m. T. de' Pesc. Sorta di Conchiglia bivalve cafico Canapino, Uccello detto da Linneo
Cannella garofanata , Altra pianta detta
del genere delle Ostriche-pettini, chiamata Motacilla Curruca, e da Temminck Syl-
anche Pepe garofanato cipressino.
da Linneo, secondo l'opinione di Olivi, via curruca; che nidifica ne' campi, legan-
CANELA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. Can-
È ottima a mangiare e se do ingegnosamente il suo nido al fusto d'al-
nelletto marino, Specie di produzione ani- Ostrea glabra.
ne piglia in quantità nelle lagune e ne' fon- cuna pianta di canapa ; e canta dolcissima-
male marina, posta dall'Abbate Olivi nel
di arenosi de' porti. mente intorno al suo nido.
genere delle Serpule, e detta specificamen-
te Serpula Cannelletto, che dalla sua forma CANESTRÈLI, s. m. detto in T. Botanico. CANEVÈR, s. m. Canovaio e Cannovaio
approssimantesi al Cannello ad uso di sof- Salindia o Erba siringa , nominato da e Canavaio, Cellaio; Cellario; Vinaio e
fiare degli Orefici, trasse il nome vernacolo. Linneo Phyladelphus coronarius . Frutice Cantiniero. Quegli che ha la cura di cu-
adatto per li boschetti , il quale produce stodire la canova e il vino.
CANELAI, 8. m. Spezie o Spezierie, Mi- In T. Mar. chiamasi Barolaio l'uffizia-
scuglio di aromi in polvere, per condimen- nel maggio fiori bianchi d'un gratissimo
le, che sopra i bastimenti ha la cura del
to de' cibi. odore, ma che dà alla testa e riesce troppo
* forte da vicino. vino e dell' acqua.
CANELÀO , s. m . Cenno che fassi col
CANESTRÈLI DE MAR, s. m. T. de' Pesc. CANEVER , detto in T. Villereccio , Cana-
braccio sinistro , presentandolo ad alcuno, paia, Campo dove si semina o sia semi-
colla mano destra battendovi sopra a circa Pettine , Conchiglia bivalve dello stesso
genere delle Ostriche-pettini , detta da nata la canapa.
una quarta di distanza dal pugno . S'inten-
de così indicare il membro virile. Vi si Linn., secondo l'opinione di Olivi, Ostrea CANEVÈTA , 8. f. Cantinetta , Piccola Can-
tina dove si custodisce il vino. V. Cane-
suole aggiungere le parole Tiò STO CANE- varia. È commestibile, ma non si usa in
LAO, ed è una specie d'insulto e di dichia- tutte le stagioni . VIN.
Con questo nome volgare s'intende an- Salvafiaschi, Arnese di legno fatto in
razione d'incredulità su quanto ci si vuol a quadra , dove si custodiscono e si
form
dar ad intendere, o simili. cora un'altra specie di Conchiglia dello
stesso genere , detta da' Sistem . Ostrea portano le bocee piene di vino o d'ogni al-
CANELATI, s . m. T. di Galera, Bandini,
Specie d'appoggi piantati nella poppa d'una sanguinea, la quale è commestibile e se tro liquore.
ne fa uso. Essa è pur detta in vernacolo CANEVİN , s. m. Cantinetta ; Celletta ;
galera, che sostengono de' grandi modiglio- Volticciuola , Piccola Cantina o Magazzino
ni e formano un banco serrato al di fuori CAPA SANTINA DE MAR, perchè assomiglia nel
sapore alla Cappa santa, benchè ne diversi. da conservar liquori . Direbbesi Bottiglie-
per mezzo di piccole balaustrate, che diconsi
fichi la figura. Col nome di CANe streli de ria, se il luogo da conservar liquori fosse
volgarmente Gelosia di mezza poppa .
MAR chiamansi pure moltissime altre spe- un armario.
CANELÈTA, s . f. Cannelluzza; Cannellina
e Cannelletta, Piccola cannella. cie di Pettini , di cui abbonda il nostro CANEVİN, add. Canapino, di canapa.
mare. TELA CANEVINA , Tela canapina , Tela
CANELİN, s. m. Cannellino, Fatto di can-
nella, aromato . CANESTRIN, Dim. di Canestro, Canestri- fatta di canapa
no o Canestretto e Canestruzzo . CANEVO , 8. m . Canapa , Pianta notissima,
PERO CANELIN, Pera cannellina . detta da' Botanici Cannabis sativa. Si se-
Cannellini , T. de' Confettieri, Nome che CANESTRO, s . m. Canestro o Canestra,
mina e si raccoglie annualmente , ed il suo
si dà a certi Confetti, che son pezzuoli di Paniere di vimini ad uso principalmente
tiglio macerato, seccato e pestato si riduce
cannella inzuccherati. di riporvi pesce da vendere .
NASSUO INFRA CANESTRI REE E TREZIOLE ad un ammasso di fili, che pettinati sono
CANELO , 8. m. Cannello ; Cannoncino ;
buoni a far corde e tele.
Sifoncino , Più cose fatte alla foggia di disse ne'suoi versi il nostro Calmo , per
dire, ch'egli era Nato tra canestri reti e CANEVO FIN O CANEVELA , Garzuolo , II
cannello. O
palamite, cioè Tra' pescatori . più fino quando è pettinato -- FIL DE
CANELO DE LA BOTA, V. CANOLA. CANEVO , Canapa, Il filo che si trae dalla
CANELO DA TESSERI, Cannello, Bocciuo- CANETA, s . f. Cannuccia e Cannuccina.
VO GROSSO , Canapone , Ca-
lo di canna, che si fa entrar nella_spuola, FATO A CANETA , Fistoloso o Tubulato ; canapa. - CANE
ma sono termini de' Naturalisti. napa da far cavi SEMENZA DE CANEVO ,
onde incannarvi sopra il filo delle matas- Canapuccio . V. CANARELO e CANEVÈLA .
se di ripieno, con cui si tesse l'ordito del- CANETO . V. CAGNOL DA CALZE.
PESTAR EL CANEvo , V. Pestir .
le tele. CANETO , s. m. T. dell'arte della lana ,
Cannette, Fascetto di lana cardata per fi- CANEVÒN, s. m. Gran canova .
CANELÒNI , s. m. Vocabolo più usato a Detto per peggior . Stanzaccia ; Came-
Chioggia, Sorta di paste ad uso di mine- larsi.
CÀNEVA, s. f. Canova, Stanza dove si ten- raccia a terreno.
stra, lo stesso che SUBIOTI, T.
CAN CAN CAN 129
CANEZAR , v. che più usavasi ai tempi Sifone dicesi al Cannello vuoto dentro di cone; Mariuolo; Mariolo, Agg. a Uomo,
del Governo Veneto nel Polesine e nel Pa- piombo o d'altra materia - Tromba chia- e dicesi per disprezzo od ingiuria. CANONI-
dovano, Accaneggiare , Far la caccia dei masi Quello strumento con che si sollevano CO DE PIAZZA ; V. BARÒN DE PIAZZA.
buoi o del toro. Accanare, dicesi del La- i liquidi - Stantuffo è Quella parte di essa CANONICO SICURÒNI, detto per ischerzo di
sciare il cane dietro alla fiera. tromba o dello Schizzatoio che ne riempie quel Giuocatore ch'è troppo cauto, e che
CANIBALE ) la cavità. ad onta di avere un discreto giuoco in ma-
CANIBALO ) Detto per agg. a uomo, Can- CANON DA FAR SU, Cannone , Certo pezzo no, non corre la posta. In Toscana dicesi
nibale; Crudele ; Disumano ; Inumano , di canna , sopra il quale s'incanna seta, lana Stangatore.
Senza pietà. etc. CANTADA, 8. f. Cantala , Composizione
CANÒCHIA , s. f. Canocchia , Specie di CANON DE LA PENA, Canna, La parte da musicale contenente recitativo e aria. Chia-
piccolo granchio marino a coda lunga ar- basso della penna, che si taglia per uso di masi però CANTATA anche in Veneziano.
ticolata, chiamato da' Sistem. Cancer Man- scrivere. CANTADOR, add. Cantaiuolo; Cantaiolo;
tis. È commestibile comune e di molto uso CANON DA PENE, Pennaiuolo, Strumento Cantatore, Agg. di alcuni uccelli che si
per la poveraglia. da tenervi dentro le penne da scrivere, - tengono per cantare. Canterino , dicesi
VODO COME UNA CANOCHIA , Smilzo o Di- Bubbolo direbbesi ad un Pezzo di canna ta- Quello che canta spesso.
giuno, contrario di Ripieno, Poco men che gliato per lo stesso uso. CANTADORA, Canterella , Quella starna
vuoto; si dice di Chi ha la pancia vuota . CANONI DA VISCHIO, Vergelli. che si tiene in gabbia per allettar le altre
CANOCHIA, detto per ingiuria ad uomo, CANON DE CANA, Bocciuolo o Bucciuolo, quando vanno in amore.
Allampanato; Lanternuto; Smunto; Sec- Quella parte della canna ch'è tra un nodo CANTAÒR, s. m. Voce ant . Cantatore, Co-
chissimo. e l'altro, che dicesi anche Internodio. lui che fa professione di canto, che anche
CANÒL, 8. m. Cannone, Pezzo di canna CANON DE MANTESE, T. de' Fabbri, Buco- dicesi e meglio Cantore - Per chi non fa
sopra il quale s'incanna seta o lana o si- lare, Cannone che ha un girello di ferro professione pare che potrebbe convenire
mile. bollito , il quale dà il vento che vien dal Cantante o Dilettante del canto.
Detto per Cannella , Bocciuolo , cioè mantice al fuoco della fucina. CANTAR, v. Cantare.
Quella parte della canna, ch' è tra un nodo CANON, T. degli Stamp . Canone , Specie CANTAN A RECHIA, Cantare a orecchio o
e l'altro. di carattere che si divide in piccolo, grosso, Cantare a aria.
Detto per CAGNOL DA CALZE V. doppio e triplo canone. CANTAR COI FIOReti, V. SfiorizÀR .
CANOLA, 8. f. Cannella della botte. Quel ANDAR DE CANON, Aver l'uscita . V. CA- CANTAR DA ANZOLO , Cantar di manie-
legno bucato a guisa di bocciuol di canna, GARELA. ra , Cantare soavemente , amorosamente,
per lo quale s' attigne il vino dalla botte - Canon del serviziàl, V. ServiZIÀL. gaiamente -- Cantare di portamento è un
Zipolo, dicesi Quel picciol legnetto con cui CANONADA, s. f. Cannonata. Cantar legato e portato - Stracantare ,
si tura la cannella -- Cannella della botte Detto metaf. e famil . Sparata vale Det- vale Cantar con eccesso di squisitezza.
con chiave, si dice Quella cannella che in to spropositato , cui corrispondono Cian- CANTAR BARONAE, Cantilenare, Cantare
vece di zipolo ha un piuolo di ferro appun- cione ; Pantraccola; Tantaferata . V. SBA- canzoni o frottole disoneste.
tito e fatto a vite per entro, con cui si assi- RADA. CANTAR DA CANARIN , detto fig. Cantare
eura il vino nella botte. V. SPINELO . TRAR LA CANONADA , Far la sparata o il vespero ad alcuno , Dirgli liberamente
ORBAR LA CANOLA , Ingannare la can- le sparate; Sbombardar fiabe; Lanciar l'animo suo, Dire della violina o una gran
nella, dicesi Quel fasciarne la parte inte- cantoni o campanili, Dicesi metaf. di chi bibbia d' ingiurie.
riore con istoppa o simili, perchè getti più esagera o iperboleggia. CANTAR DA LECO, Crocchiare , Dicesi del
piano. Dicesi anche più propriamente CANO- Suono che rendono le cose fesse, quando
SIOR ABATE CANOla, V. Abate. NADA ad una ventosità straordinariamente sono percosse .
CANON, s. m. Cannone, che chiamasi an- strepitosa. CANTAR DE GALA O DE GUSTO, Cantar di
che Pezzo d'artiglieria o Pezzo o Bocca TRAR DE LE CANONAE, detto metaf. Trul- gala ; vale Cantare spontaneamente, per
di fuoco. Le parti distinte del cannone sono lare, Tirar delle coregge. allegria Spippolare , vale Cantar di
le seguenti. CANONAR, v. Cannoneggiare o Scanno- genio.
Bocca del cannone, La larghezza del- nezzare, Spesseggiare le cannonate , Spa- CANTAR O CHIOCAR DEI BEZZI , Chiocca-
l'apertura del pezzo Gioia , L'estremità rar più cannoni. re, Voce bassa, Quel suono che rendono le
del cannone verso la bocca Volata, La CANONCİN, s. m. Cannoncino e Cannon- monete battendole nel borsellino. Diguaz-
parte esterna , dagli orecchioni sino alla cello, Piccolo cannone o tubo Cannel- zare i danari, Detto impropr.
bocca - Collo o Collare, La parte più sot- lo, dicesi ad un Pezzuolo di canna sottile CANTAR DEI COLOMBI, V. in CRIAR.
tile - Bottone , La parte ultima del canno- tagliato tra un nodo e l'altro. CANTAR DEI CORVI, Gracchiare o Croci-
ne verso la culatta Culatla , La parte Detto per Piccolo cannone , cioè Piccolo dare.
deretana opposta alla bocca - MANEGHI, pezzo d'artiglieria. CANTAR DEI CUCHI, Cuculiare.
Maniglie, Due specie di anelli posti verso CANONCINI, T. de'Lasagnai, Cannoncel- CANTAR DEI FINCHI, Sfringuellare.
gli orecchioni, dalla parte della culatta . li, Sorta di pasta a foggia di cannoncini. CANTAR DEI GALI, V. GALO.
RECHIONI , Orecchioni, Parti tonde e sporte Canoncino , detto in T. degli Stamp. CANTAR DEI DUGHI, Gufeggiare .
in fuori , le quali servono a sostenerlo ---- Specie di carattere da stampa. V. CANON. CANTAR DEI GRili, Grillare.
Focos, Focone CAPA DEL FOGÒN, Con- Cannoncini di creste e cuffie, chiaman- CANTAR DEI OSEI IN AMOR, Piare, Voce
chiglia --- Grano del focone, Il granellino si dalle Crestaie certe Piegature delle cre- però antica, con cui esprimevasi il cantare
di
rame posto nel focone perchè resista più ste delle donne, fatte a guisa di cannoni. degli uccelli quando sono in amore, che
all'azione del fuoco e non s'allarghi più del CANONCINI , T. de' Parrucchieri , Detto vien dal latino Pipilare — Svernare dice-
dovere --METER el gran, V. GRAN - Ani- per BUCOLI, V. BUCOLO. si del Cantare da primavera dopo il verno.
ma del cannone , Il vuoto interno del pezzo CANONICA O CALONEGA, 8. f. Canonica , CANTAR DEI TORDI, Trutilare e Zirlare
- Camera dicesi Quella parte che si fa nel Luogo d'abitazione de' Canonici o de ' Par- -Schiamazzo, dicesi poi a Quel tordo che
voto, più stretta vicino al fondo e dove si po- rochi. si tien nell' uccellare in gabbia, e si fa gri-
ne la carica. CANONICO, s. m. Canonico, Dignità ec- dare per far calare gli altri uccelli. V. C1-
LETO DA CANON, V. LETO. clesiastica. Po e ZIP.
CANON DA AQUA, Doccia o Doccione Detto bassamente e fig. Birbone; Bric- CANTAR DE LE CIGOGNE, Gloterare.
Boerio. 17
130 CAN CAN CAN
CANTAR DE LE PASSARE, Pipilare - Far CANTARIN , s. m. Canterino e nel fem . CANTINELA, detto in gergo, vale Spada .
pissi pissi, dicesi a Quello strepito che fan- Canterina , dicesi di Chi canta spesso e FICHEGHE QUELA CANTINELA IN TEL COR-
no molte passere unite insieme. V. CELE- volentieri. BAME, V. CORbime .
GHEO еe PISPOLAR . Cantaiuolo e Cantaiolo dicesi Di que- CANTO, s. m. Canto, Il cantare.
CANTAR DEI RONDENI, Pispissare. gli uccelli che cantano assai. Canto, dicesi anche da noi per Banda,
CANTAR DE LE TORTORE, Gemere. V. CRIAR. Detto per CANTIMBANCO, V. Lato. Da canto o Da lato del padre.
CANTAR DE LE ZOETE, V. in CRIAR. ORO CANTARIN, V. ORO. CANTO DEL VIOLIN, Mezzana , La terza
CANTAR EL FALSETO , Cantare in voce CANTARIN, 8. m. ) corda del violino, cioè Quella ch'è attacco
Canterino e Canteri-
falsa; Cantare in quilio; ed è propr. il CANTARINA , s . f. ) al cantino.
Cantare in acuto , che fanno gli uomini na o Cantatore, dicesi a Coloro che vaga- CANTI DE LE SCANZIE, Palchetti, Ognu-
contraffacendo la voce femminile. no cantando per mestiere. no di que'ripostigli ond'è divisa la Scan-
CANTAR EL TASSO A PILATO, detto metaf. CANTARINA, s. f. Canterina; Cantatrice; sia.
vale Esser morto . Cantambanca; Cantambanchina ; Ciurma- CANTON, s. m. Cantone; Canto, Angolo
CANTAR IN CORO, Star in tuono, Andar trice; Ciccantona, Femmina che canta per d'una stanza o anche d'una tavola qua-
d'accordo, e dicesi anche figur. mestiere le canzonette per le strade o sul drata o d'altra cosa simile.
CANTARLA COME CHE I LA SONA, Tal so- banco. CANTON SBECÀ, Canto o Angolo smussa-
nata tal ballata, e vale Tal proposta, tal CANTARO , s. m. Cantero o Cantare, e to o smusso - Bisanto, dicesi al Canto
risposta. Pitale, Il vaso per deporvi il superfluo pe- tagliato o rotto - - FATO A CANTON, Ango-
CANTAR LA FALILELA, V. FALILELA. so del ventre. lare o Angoloso.
CANTAR LA NANA, Far la ninna nanna, COVERCHIO DEL CANTARO, Carello , Tu- CANTON DE L'OCHIO, V. OCHIO. C
Interiezione usata dalle balie quando vo- racciolo del cesso. LASSAR UNO O UNA COSSA IN T'UN CAN-
gliono far addormentare i bambini, che di- CANTARO, detto in T. Merc. Cantaro e TÒN, Lasciar nel dimenticatoio o nel ces-
cesi anche Cantilenare. Cantare, Misura di diversa sorte di cose, so , e vale Negligere, Trascurar che che
CANTAR LA QUAGIA , detto in gergo. V. di peso a Firenze di libbre 150 . sia.
CANTAR DEI BEZZI. CANTIER, s. m. Cantiere, Quello spazio LASSAR UN CANTON PER PEGNO , Dar un
CANTAR SOTO I DENTI, Scrosciare , Pro- scavato nel lido, in cui si fabbricano le na- canto in pagamento , che vale Fuggirsi
prio del pane fresco. V. CROSTINÅR. vi o si rimpalmano . V. Vaso Forma, nascostamente.
CANTAR, per Confessare, dicesi de' Rei dicesi al Cantiere o luogo dove si fabbrica- VOLTAR EL CANTON, Scanlonare, Andar
che confessano i loro delitti alla giustizia. no e si racconciano le grosse navi. per una strada traversa.
Abbaiare è detto fig. CANTIERI, detto in T. degli Architetti, Co LADRA MAN NON PRENDE CANTON DE
CANTARGHELA, Cantare, Dir liberamente Correnti. Travicelli sottili, che fra traye e Casa rende . V. in MAN.
e apertamente il suo sentimento . trave sostentano le pianelle sotto i tetti. Cantone, chiamavasi sotto il cessato Go- 1
CANTARGHELA SCHIETA E NETA O TONDA METER IN CANTIÈR UN AFAR, detto figur. verno italico, il Distretto d'una Giudica-
Far una cantata liscia , chiara , senza Intavolare o Intelaiare un affare, un ne- tura di pace , com'erano Dolo , Mestre ,
ritornelli nè passaggi, Dir ad uno libera- gozio, un trattato o che che sia ; si dice Murano etc.
mente il suo sentimento. del cominciarlo, Farne la proposizione. V. CANTONA, add . Angolare; Angoloso; Can-
LASSAR CANTAR E SUBIAR, Far il formi- METER A COO, in Coo. tonato, che si direbbe anche Essere fat-
con di sorbo, che non esce per bussare. Si GHE XE GNENTE IN CANTIER ? C'è nulla lo a canto vivo . Cantonuto è voce antica.
dice di Chi sta costante nella saa opinio- per aria ? C'è niente di nuovo ? E sovente CANTONADA, s . f. Cantonata , L'angolo
ne, lascia dire , e tira innanzi -- TI POL s'allude alla gravidanza. esteriore retto od acuto delle fabbriche.
CANTAR LA BELA GIROMETA , Ovv. Ti pol CANTILÈNA , 8. f. Cantilèna o Cantafera. VOLTAR LA CANTONADA , V. VOLTAR EL
CANTAR E SUBIAR , OVV. CANTA CANTA, Tu Canto quasi monotono o Canzone che stuc- CANTON, in CANTON.
puoi zufolare , cioè Tu puoi dir quello chi- Falalella, dicesi la Gantilena sciocca. CANTONAL, s . m . Specie d'Armadio lun-
che vuoi , ch' io non ne vo' far niente - Tu CANTILENA DE DISCORSO, Stampita, chia- go e ristretto, fatto per lo più a triangolo,
puoi scuotere, cioè Puoi far quanto vuoi, masi un Discorso lungo e noievole. posto in un canto o angolo di stanza, per
ma tutto in vano. PARLAR CO LA CANTILENA, Parlare o Fa- uso di riporvi degli arnesi. Il Vocabolario
CARTA CANTA, V. CARTA. vellare collo strascico; ed è quando uno Padovano registra per corrispondente la
CANTARAR , v. Cantazzare, Voce usata parlando allunga troppo le vocali e ribatte voce Canterale, ma questa voce non trova-
dall' Algarotti per esprimere lo svilimento le sillabe. si ne' dizionarii. Il Milanese dà le voci Stra-
del cantare frequentemente e male, e spe- CANTIMBANCO, s. m. Cantambanco; Cic- cantone e Cantoniera , come usate a Fi-
cialmente Quel cantar del popolo. V. CAN- cantone; Ciurmatore; Ciurmadore; Cer- renze.
TUZZAR. retano. Venditore di bagattelle o medica- . CANTONALI DE LE FENESTRE, Cantraffor-
CANTARELA, 8. f. T. de' Pesc. Pesce di menti sulle pubbliche piazze Cantam- te o Spranga, Lamina di ferro fatta ad
mare a scheletro ossoso, del genere degli banca e Cantambarchessa, la Femmina. angolo retto, che collega il telaio delle ve-
Spari, detto da Linn. Sparus Cantharus. CANTIN, s . m. Cantino, Corda la più sot- triate.
Assomiglia all' Orata nella forma, ed ha tile del violino . CANTONCIN s. m. Cantoncello; Cantuc-
delle linee longitudinali gialle e scure ai la- CANTIN DE L'ARCO DA CAPELERI , Canle- cio; Cantuccino.
ti. È commestibile di buon sapore. rella, Corda dell'arco con cui i Cappellai GO UN ALTRO CANTONCIN, Maniera famil.
CANTARETO, s . m. Canterello e Canta- divettano il pelo onde formano i cappelli. Io ho lasciato in corpo un cantuccino
rello, Piccolo cantero. V CANTARO . TOCAR EL CANTIN, detto fig. Toccare un voto per riporvi qualcos'altro , cioè Sa-
CANTARIDE , s. f. Cantaride , detto in tasto; Ritoccare una corda, detto fig. e rei disposto a mangiare qualcos'altro.
Toscana Canterella, Scarafaggio di color valgono Rammemorar una cosa che altri CANTUZZAR, v . Canterellare; Cantilla-
mischio fra verde, nero e rosso, che sta nel non vorrebbe. re ; Cantacchiare e Canticchiare. Dim.
Ligustro, nel Sambuco e nel Frassino, ed CANTINA, V. CANEVA. di Cantare e vale Cantare con sommessa
è velenosissimo. Linneo lo ha chiamato CANTINELA , s . f. Panconcello , T. de'Fa- voce e ad ogni poco ; che dicesi anche Bi-
Meloe vescicatorius , perchè serve appunto legnami, Asse assai sottile, con la quale scantare Biscanterellare è frequenta-
all' uso de' vescicatorii in medicina. Dicesi cuopronsi le impalcature e fannosi altri tivo di Biscantare. V. CANTARÅR .
anche MOSCA D'ORO. lavori. CANÙO, add. Canuto; Fiocoso Canu-
CAO CAO CAO 131
per lo quale esse viti hanno a far nuova buon capo, dicesi ironicamente di Perso-
tissimo è superl. Ha il capo come un'o-
ca. messa. V. VIDA e RAGAR . na, per significare cattivo soggetto. V. CAO
CAI DE LA TRAVERSA O DEI PANI, Cocche, ROTO.
MEZO CANDO, Semicanuto; Grigio; Bri-
nato. chiamansi le Cantonate o angoli de' panni TEGNIR IN PUGNO EL CAO, Maniera ant.
o simili. V. PINZO. met. Stare alla dura, Star duro, ostinato ;
DEVENTAR CANÙO, Incanutire o Incanu-
tirsi. CAI DEL FAZZOLETO DA COLO, Facciuola. ovvero Persistere o Perseverare nella pro-
CANZÒN, s. f. Canzone. Dicesi di que' due pezzetti di tela, che pen- pria opinione.
LA CANZON DEL GRILO, La canzone o La dono dal collare a cui sono attaccati. CAO TRESSO, Catlivo soggetto , uomo da
CAO DEL BISTO, Bandolo , Capo della ma- evitarsi, ed anche propriamente Birbante,
favola dell' uccellino che non finisce mai,
Ch'è quando uno favellando ritorna sem- tassa. briccone, uomo prepotente e capace di qua-
CAO DE PESSE, Canestro di pesce. lunque violenza o mala azione. V. CAO
pre alle medesime cose .
CAO DE LA RODA , Mozzo della ruota, ROTO.
* Vale anche, al giuoco di Tressette, l'ac-
cusata di Tre tre, avuto riguardo al canto Quel pezzo di legno dove son fitte le razze. CAO, ma per lo più in plur. CAI, chia-
dei grilli ch'è cri cri o tri tri. CAO DELA TELA, Cerro, Quella particella mavansi i Capi di alcuni Consessi sovrani
METER UNO IN CANZON, Mettere in can- della tela, che si lascia senza riempire ; e della cessata Repubblica Veneta, che n'era-
zone; Metter in baia alcuno; Canzonare; tessuta da sè chiamasi Frangia. V. PANELA. no i presidi. - CAI DE QUARANTA , erano
Corbellare. V. VENTOLO. CAO DE RATA. T. Mar. Stroppolo. Capo i Capi delle due Quarantie civili, vecchia
CANZONATA, s. f. Canzonaccia, Cattiva di corda con un uncino. e nuova - CAI SUPERIORI dicevansi i Capi
canzone. CAO DE LE TROZE , T. Mar. V. Troza. della Quarantia criminale - CAI DE LA VE-
CANZONETA, 8. f. Canzonetta; Canzon- CAO DE POPE, detto furbesco , Natiche; CHIA, i capi della Quarantia civil vecchia.
--- CAI DELLA NOVA, Quelli della Quarantia
cina; Canzoncino. Culo.
civil nuova - CAI DEL COLEGIO DEI VIN-
CAO, 8. m. Capo , Yoce molto frequente CAO ROTO, detto fig. a uomo, Sregolato;
nell'uso così della buona lingua, come an- Disordinato - CAO TRESSO, Forca; Ca- TICINQUE O DEI quindese, si chiamavano i
che del dialetto nostro , che riceve varie vezza ; Tristo ; Forcuzza; Guidone; -- Capi rispettivi dei due Collegii - CAI DEL
maniere e proverbii, della maggior parte CO STA SORTE DE CAI , Con questa sorta CONSEGIO DE DIESE, li Capi del Consiglio
de' quali si farà memoria in appresso. o razza o schiuma di gente; Con questi de' dieci, i quali eran detti per antonoma-
sia CANOCHIE COL CORAL , perchè sopra la
Capo, dicesi per Via, mezzo, modo -- scapestrati. V. UN BON CAO.
NO TROTO CAO DE CAVARME , Non trovo A UN CAO, A un capo; A un filo , dicesi vesta o toga violacea portavano la stola
la via d'uscirmene - No SO DA CHE CAO Quando si tratti di tessitura di drappi , rossa.
SCOMENZAR, Non so da dove o da qual via siccome A due capi, a due fili etc. CAOCÈMBALO , voce triviale , V. CLAVI-
• capo cominciare. A CAO CAVEI, V. in PIANZER . CEMBALO.
CAO O TESTA - A CAO BASSO, A capo A CAO VIAZO , Modo avv. In sostanza ; CAO D'OGIO, 8. m. Capidoglio o Capido-
chino ; A capo all'ingiù; A capo basso. Al fin dei conti; Alla fin fine; Dopo tut- glia, Nome generico che danno i Pescato-
V. TESTA, ti i discorsi. ri a varii pesci dell'ordine de'Cetacei o
CAO D'AGIO, Bulbo o Capo d'aglio, Bar- ESSER IN CAO, Essere alla fine, all'ul- del genere de' Cani marini, dai quali rica-
ba o Radice dell'aglio. - IN vasi olio, come per esempio sono il Delfino,
timo, al termine, Toccar della fine.
CAO D'AQUA, Capo; Polla; Vena, Sor- CAO DE TANTO O IN CAO LE TANTE , Dopo e qualche Balenotto, benchè questo arrivi
di rado nel nostro mare.
gente d'acqua - Fil d'acqua vale La cor- tanto tempo ; Finalmente ; Dopo tanta
rente. CAO DE OGIO. È anche Botte di olio o
fatica, o tanto aspettare .
CAO D'ARCO, T. Agr. Vigliatura; Vigliuo- CALE CHE NO GA CAO, V. CALE. Recipiente qualsiasi, purchè di legname,
lo, Il primo grano battuto la seconda vol- IN CAO AL MONDO , In capo al mondo, pieno di olio.
ta dopo la prima trebbiatura. Si dice per accennare Spazio grandissimo CAOLAME, s. m. T. Mar. Cordame, Tut-
CAO DE LATE, Cao o Capo di latte; Fio- di lontananza. te le funi d'una barca ; ma più s'intendo-
re di latte. V. PANA. IN CAO DE TOLA, In capo di tavola; Al no le Piccole funi.
CAO DE FERO DA CAICHIO , T. Mar. Go- CAOLO O CAORLO O CAOLI FIORI, s. m. Ca-
posto d'onore.
monetta, Cavi lavorati alla maniera delle LA IN CAO, Là da lungi. volo fiore. Cavolo notissimo, detto da' Bo-
gomone, e servono per le ancore minori, MOLAR EL CAO, V. MOLAR. tanici Brassica Oleracea botrytis. V. Bãò-
per groppini de' piccoli bastimenti e delle TROVARGHE EL CAO, Trovare il bandolo; COLO.
CAOLO DE CIMA , Cavolo capituto , Che
seialuppe, per rimurchiare e gegomarsi. Raccapezzare , Trovar il capo o princi-
CAO DE LA BANDA, T. Mar. Discolato. La pio di che che sia -- TROVARGHE EL CAO ha un bello e grosso capo.
parte superiore che ricigne la nave e le O 1 PIE A QUALCOSSA, Trovar il capo o le CAONEGRO , s. m. T. degli Uccellatori,
serve di parapetto. congiunture; Pigliar il panno o il mon- Capinera o Caponegro o Testa negra o
CAO DE LA NAVE, Cavo , Corda o fune do pel verso ; Trovar la stiva, valgono Capifuscula , detto da Linn . Motacilla
che s'adopera per uso de' bastimenti - Trovar il modo di concludere agevolmen- atricapilla e da Temminck Sylvia atrica-
CAO FATO IN CURCUMA, V. CURCUMA CAO te - NO TROVARGHE EL CAO, Non trovar pilla . Uccelletto noto , che d'inverno s' in-
DA REMURCHIO, V. REMURCHIO -- TRINCAR nè via nè verso di far che che sia; Non grassa ne'serbatoi, ed è ottimo cibo .
UN CAO, vale Stirare a più potere un cavo trovare il bandolo. CAOPIAN , s. m. T. Mar. Cavo piano o an-
qualunque annodato - IMBARONAR UN CAO, DAR EL CAO IN MAN, Dare appicco, Dar che Viradore , Fune che avvolta all'arga-
V. IMBARONAR . occasione di appigliarsi ad un motivo . no, scorre in coverta lungo i due lati del
Cao in T. Mar. Capo, dicesi alla Punta VEGNIR A CAO, Venire a capo, alla fine, vascello , e serve a salpar l'ancora .
the sporge in mare con qualche altura, co- al termine, alla conclusione di che che CAORIO , s. m. Capitombolo , L'andar nuo-
me CAO BON, CAO PASSARA, CAO OTRANTO, sia. tando per qualche tratto sott'acqua , e più
CAO BONA SPERANZA etc. --
- Montare un ca- VEGNIR A CAO EL BRUSCO O simile, Ve- precisamente il tuffarvisi .
po, vale Andare , passare al di là . Altri nire a capo; Far capo; Dare in fuori; ZOGAR A CAORIo, V. in Zogar.
hanno detto Spuntare o Superare o Dop- Marcire; Suppurare , Parlando di poste- Nella parte seconda della favola il BRI-
piare. me e simili , vale Aprirsi e incominciare GLIADORO del nostro poeta Gritti si legge,
CAO DE LA VIDA, Capo, Quel mozzicone a generar putredine. CHE ' L MIO CUOR POCO PRIMA SBIGOTÌO, HA
di sarmento lasciato dal potatore alle viti, UN BON CAO! Detto con ammiraz. Un ZA FATO UN CAORIO NE LA SPERANZA , Mo-
132 CAP CAP CAP
taf. del tutto originale veneziana , tratta le alla Conchiglia Balanoides, ma più ri- dine agli altrui benefizii , o dà segni di
dal capitombolo o tuffo nell'acqua, per di- levata, quasi a cono troncato. Abita ade- mala vita o costume.
re, Il mio cuore ha già cominciato a spe- rente ai pali delle lagune, e non se ne fa CAPARAR, V. V. INCAPARAR.
rare, a lusingarsi. uso. CAPARO, s. m. e più comun. CAPARI, Cap-
CAORLO , s . m. Voce triviale degli Ortola- CAPA DE LE PIERE , Ghiandale minore. pero, Pianta erbacea, detta da Linn. Cap-
ni. V. CAOLO. Altra Conchiglia multivalve del genere del- paris spinosa . Il bottone o la boccia del
CAORLÓTO , 8. m. Di Caorle; Abitante le Lepadi, nominata da Linn . Lepas Ba- fiore che ha lo stesso nome; non è buono
di Caorle, ch'è una terra o isola dell' E- lanoides , più piccola della Testudinaria, che confettato in aceto e sale.
stuario. ma a un di presso conformata com'essa. Detto per CAPAROZZOLO, in sign. di Sor-
CAOROSSO , 8. m. T. degli Uccellatori , Sta aderente alle pietre del littorale e del- nacchio, V. CAparozzolo.
Capirosso, Uccelletto che gira per le sie- le lagune, dal che trasse il nɔme verna- * CAPARI ! detto in tuono ammirativo ,
pi, il quale ha sopra il capo delle penne colo . equivale al Capperi! italiano. V. Càperi .
rosse, donde trasse il nome vernacolo . Es- CAPA LONGA MARINA, Cannolicchio , det- CAPARÒN, s. m. T. de'Pesc. Cardio spino-
so è la femmina del Motacilla atricapilla to anche Pesce cannella o Manicaio sili- so, Specie di Conchiglia di mare bivalve,
(CAONEGRO) benchè da altri sia creduto qua. Specie di Conchiglia marina bivalve del genere de'Cardii, conosciuta da Linn.
una specie differente ; ed è della stessa del genere dei Soleni , detta da Linneo col nome Cardium aculeatum . Il suo ani-
grandezza del Capinero , e buonissimo a Solen Siliqua. La sua figura è allungata, male non si mangia per esser difficile a 1
mangiare. quasi cilindrica, troncata alle due estremità digerirsi.
CAOROSSO , 8. m. Specie d'Anitra selvati- detta da' Francesi e nella Toscana Manico CAPARONE, Lo stesso che BIBARON, V.
ca, V. MAGASSO MONARO. di coltello, perchè in fatti vi somiglia. Il CAPAROZZOLETI, s. m. T. de' Pesc. Vo-
CAOS, 8. m. Caos; Scompigliume; Imbro- suo animale è commestibile. ce che comprende due differenti specie di 1
glio, Confusione da non potersi uscirne . CAPA LONGA NOSTRANA, Coltellaccio. Al- conchiglie marine , distinte come segue .
CAOSTELO, V. in CIEVOLO. tra specie di Conchiglia marina bivalve , CAPAROZZOLETI DE MAR E DEI BASTIMENTI,
CAOSTORTO O0 COLOSTORTO O BECAFORMI- quasi simile alla precedente, detta da' Si- Lepade, Conchiglie multivalvi, del gene-
GHB, 8. m . T. degli Uccellatori, Capitorza stem. Solen vagina. Il suo animale è buo- re delle Lepadi , dette da Linn. Lepas ana-
o Torcicollo, detto ancora Collotorto o Tor- nissimo a mangiare. Chiamasi volgarmen- tifera, di cui non si fa uso. S'attacca a grup-
tocollo; Stortocollo; Capotorto e Verticel- te CAPA DA DEO, perchè viene d'ordinario pi alla base delle testuggini e de' navigli.
la. Uccello assai conosciuto nella campa- scavata dalla sabbia dalla mano del pesca- CAPAROZZOLETI DE MARINA, Telline, No-
gna, grosso come l' Allodola comune o po- tore. me collettivo di alcune specie di Conchi-
co di essa minore. Linneo lo chiama Yunx CAPA SANTA, Nicchio scanalato maggio- glie, le cui valve sono ricercate dalla Ger- i
Torquilla. Nel Friuli è detto FormIGHER . re; Conchiglia scanalata; Nicchio da pel mania, ove se ne fa lavori di fiorami e di
CAPA, s. f. Cappa , si dice il Sacco o Abi- legrini. Altra sorte di Conchiglia di mare abbellimenti; come presentemente se ne fa
to di penitenza de' Fratelli delle Confra- bivalve, posta da Linneo nel genere Ostrea anche a Chioggia e a Venezia.
ternite - Buffa , chiamansi la Visiera e detta Ostrea jacobaea , secondo Olivi . CAPAROZZOLO, s . m . T. de' Pesc. Nome
della veste de ' Battuti o fratelli delle com- Conchiglia notissima ed eccellente a man- che si dà a tre differenti Conchiglie ma-
pagnie. giare. rine bivalvi , di due diversi generi comé
ESSER O METERSE A LA CAPA , detto in CAPA TONDA, Cuore o Tellina a cuore segue.
T. Mar. V. CAPEGIAR. o Cardio. Conchiglia bivalve , da Linneo CAPAROZZOLO DE MAR , Venere tonda ,
CAPA, s. f. Cappa; Conchiglia; o Nicchio collocata nel genere Cardio , detta quindi che fu detto dall' Abate Olivi Venus Ery-
marino; Conca e Gongola, Termine col- Cardium edule, Buonissima a mangiare. cina, ed è la Venus rotundata di Linneo ;
lettivo , che vien dato da' pescatori a molte Collo stesso nome volgare di CAPA TONDA la figura della quale è cordato-allungata,
differenti sorta di conchiglie delle nostre chiamasi da' pescatori un'altra conchiglia con de' piccoli solchi trasversi paralleli ot-
marittime località, diverse alcune dalle al- bivalve , nominata Cardium clodiense da tusissimi. Questa è rara.
tre anche di genere, distinte però con ag- Renier professore di storia naturale a Pa- CAPAROZZOLO DAL SCORZO SUTIL , Altra
giunto pure vernacolo . dova. Conchiglia bivalve del genere dei Soleni,
Le conchiglie si dividono da' Sistematici CAPA Si chiama eziandio un certo frasta- detta dall'Abate Olivi ( il primo che la pub-
moderni in Univalvi, Bivalvi e Multival- glio nell'estremità delle camice, dei faz- blicò) Solen callosus. Essa è d'una forma
vi, cioè d' un pezzo solo, di due o di più. zoletti, delle vesti o simili, .fatto a foggia ovata molto compressa, con le valve sot-
Ma col termine vernacolo CAPA, s'intendo- di cappa o conchiglia. tilissime e pellucide, onde trasse il nome
no le conchiglie bivalvi e multivalvi . Quel- CAPANA, s . f. detto anche Cuzzo DA BATE- fra noi di CAPAROZZOLO SUTIL O DAL SCOR-
le Univalvi sono denominate coi loro parti- LO, T. de' cacciatori valligiani , Capanna, ZO SUTIL ; ed è commestibile.
colari termini, come CARAGUOI, BULI etc. dicesi Quel riparo di canne al di sopra sco- CAPAROZZOLO DAL SCORZO GROSSo , Altra
Si vedano queste voci. perto, ove stanno in battello nascosti i cac- Conchiglia bivalve del genere delle Veneri ,
CAPA DE LE GALANE , la Ghiandale , ciatori nelle valli, per attendere ed ucci- detta da' Sistematici Venus decussata . Ha
Conchiglia multivalve , cioè a più pezzi , dere gli uccelli. questa la figura ovale, un po' ventricosa.
da'Sistematici collocata al genere delle Le- CAPAR, v. che ci suona FAR LE CAPE, e È commestibile e se ne piglia in molta 2
padi e detta da Linn . Lepas testudinaria , vuol dire Cincischiare le estremità delle quantità.
perchè trovasi quasi sempre attaccata alla vesti o camice donnesche e simili , e ri- CAPAROZZOLO, s . m. Farda; Sornac-
coccia delle testuggini ; di questa non si fa durlo a figura di CAPA o sia di conchiglia chio; Farfallone, Sputo viscido e catarro-
u80. bivalve. 80. V. OSTREGA.
CAPA DE MAR, Conchiglia bivalve del ge- CAPARA, s. f. Caparra e Arra, dal Lat. CAPAROZZOLI SOTO I OCHI, V. in ОCHIO.
nere delle Came, detta da Linneo Chama Arrha, Parte di pagamento della mercan- CAPA SANTA, V. in CAPA.
antiquata. La sua figura è somigliante zia, che si dà al creditore per sicurtà. Ca- CAPA SANTIÑA, V. CANESTRELI DE mar.
alla CAPA TONDA. parramento è propriamente l'atto del ca- CAPAZZA , 8. f. Conca, Nicchio di mare
CAPA DE PALO, Ghiandale maggiore. Al- parrare. de' più grandi che vi sieno.
tra specie di Conchiglia di mare multival- In altro senso, DAR DE LE CATIVE CAPA- CAPE ! ovvero CAPE DONA MARE ! Voci d'am-
ve, dello stesso genere delle Lepadi, e det- RE, Dar de' cattivi segni o indizii; E si mirazione. Pape; Capperi; Cazzica; Ca-
ta da Linneo Lepas Balanus . Essa è simi- dice di Chi o non corrisponde con gratitu- casego; Cacalocchio,
CAP CAP CAP 133
Detto anche per approvazione , Cospet- | CAPELIN, s. m. Cappellino o Cappelletto, A CHI GA TESTA NO MANCA CAPÈLO, A chi
lo! Si certo ; Non v' ha dubbio; Appunto. Piccolo cappello . ha testa non manca cappello , cioè Chi ha
CAPEGIAR, Cappeggiare, T. Mar. Esse- CAPELIN O CAPELO DA DONA, Cappellina, cervello in capo si sa approvecciare.
re o Mettersi alla cappa , cioè Chiudere Specie di cappello o armatura per difen- AMIGO DE CAPÈLO, V. AMIGO.
tutte le vele, eccetto la maestra, e fermar- dere il capo, e più per ornamento, che por- FAR DE CAPÈLO A QUALCUN , detto figur.
si col bastimento. tano le donne. Cedere; Dar la mano o il passo --- FAR
CAPÈLA, s. f. Cappella, Luogo nelle chie- CAPELINA, s. f. Nel senso nostro più co- DE CAPÈLO A UNA COSSA, detto pur fig. Gua-
se e nelle case, dove è situato l'altare per mune, questa voce denota assolutamente il tarla e lasciarla stare.
celebrare. Cappello tondo, cioè colle falde a gronda LEVAR EL CAPÈLO , Levare in capo. Si
CAPELA DE MUSICA, Cappella , Si chiama e non rivoltate, a differenza di quello a pie- dice propr . del bollire il mosto allora che
La totalità de'musici deputati a cantare ghe ; ed è per uso ordinario degli uomini, solleva la vinaccia.
in una chiesa , il capo de ' quali si chiama datoci per moda dal tempo democratico, e METERSE EL CAPÈLO IN TESTA, Incappel-
Maestro di cappella. resosi omai comune ad ogni classe di per- larsi - ESSER SENZA CAPELO , Essere scap-
CAPELA DE CHIODO , Cappello o Capoc- sone, quando era prima soltanto usato dai pellato.
chia , La parte superiore del chiodo villani e dalla plebe. NO SE FA UN CAPÈLO PER UNA PIOVA SOLA,
MANTEGNIR UNO A CAPELE DE CHIODI, V. MAN- ESSER DE LA CAPELINA, Esser fante di Prov. e significa che i botteghieri debbono
TEGNIR. cappellina; Esser bagnato e cimato: cioè contentarsi d'un guadagno discreto per non
Detto per quella pelle che cuopre la pun- Uomo astuto e ribaldo. alienarsi gli avventori.
ta del membro virile, Prepuzio. CAPELO (coll'è larga) s. m. Cappello, Co- PODER PORTAR EL CAPELO ALTO , Piscia
CAPELA DEL NASO , Moccolo. La punta perta del capo. chiaro e falli beffe del medico; Poter an-
del naso . ALA DEL CAPÈLO, Tesa o Falda o Piega dare col viso scoperto. Chi ha la coscienza
CAPELADA, s. f. Si dice familiarm. Tan- del cappello. pura non teme. Detti fig.
ta quantità di cose che possono star den- CUBA O CULO DEL CAPELO , Cocuzzolo o CAZZARSE DA CAPELO CO UN ALTRO (dalla
tro d'un cappello. Forma del cappello. maniera latina barbarica de' bassi tempi,
Detto per Cappellaccio o Rabbuffo, Cor- CAPELO A LA CORIERA , Montiera , Pic- Se expellere a capello cum etc.) Eccepirsi
rezione pubblica e rinfacciamento degli al- ciol cappello con mezza piega in forma di dal cappello per la parentela con alcuno
trui mancamenti Sfuriata, vale Quan- berretta. de' concorrenti, Astenersi dall' elezione.
tità di parole ingiuriose o simili, proce- CAPELO CO LA PENACHIERA, Cappello con CAPELI A LA BOLIVAR, Cappellini di for-
denti per lo più da collera o da sdegno. piuma o piumato. ma particolare colle ale distese , che usa-
Far o Dar una CAPELADA, Fare o Da- CAPELO A TRE VENTOLI O A TRE TEMPI , vansi, pochi anni sono , dalle donne, così
re un cappellaccio o un cappello ad uno Cappello a tre pieghe; Cappello col pip- detti perchè imitavano la forma di quello
ed è Fargli un rabbuffo o farlo rimanere pio. Cappello colle pieghe rivoltate in su che soleva portare il Generale Bolivar do-
in vergogna. e puntate in tre parti ; che dicesi anche minatore dell' America meridionale spa-
TOCAR UNA CAPELADA, Toccare una sco- Cappello arricciato. gnuola.
palura, Essere svergognato. CAPELO AQUATR' AQUE , Cappello a gron- CAPELON, s. m. Cappellone ; Cappellac-
CAPELATO , s. m. Cappelluccio o Cap- da o a prodoni o a quattr'acque, Cappello cio, Cappello grande.
pellaccio, Cappello consumato e di poco a ronda, cioè Ch'è andato giù alle prode. CAPELOZZO, s. m. de' Cacciatori, Specie
pregio. CAPELO DA SOTOBRAZZO , Sottobraccio d' Anitra selvatica. V. MAGASSO PENACHIN.
CAPELAZZO , 8. m. Cappellaccio , Cap- Schiaccina, Voci Toscane. Specie di cap- CAPELOZZO , s. m. Nuovo termine usa-
pello grande -- Cappelluccio, Cappello di pello, così detto dalla sua forma schiaccia- to dai Tappezzieri per quella parte del
poco pregio. ta, che alle volte si usava portare sotto l'a- cortinaggio che si chiama BONAGRAZIA, V.
CAPELER, s. m. Cappellaio, Facitore e scella sinistra per galanteria. CAPELUA, s . f. Cappelluta, ed anche Cap-
venditore di cappelli. CAPÈLO DE PAGIA, Cappello o Cappellina pellaccia, Aggiunto che si dà ad una Spe-
CAPELERA, Cappellaia , dicesi la Moglie di treccia o di paglia . V. PAGIA, cie di Allodola detta da' Sistem. Alauda
del Cappellaio o Colei che vende cappelli. CAPELO GRANDO, Cappellone,Cappellaccio. eristata , la quale ha quasi una cresta o
CAPELETA, s . f. Cappelletta. CAPELO DE STELE , Cappello di trucioli fiocco di penne sulla testa.
CAPELETA IN CASA, Oratorio privato. V. o di brucioli, Cappello fatto di quelle falde Cappelluta , dicesi purè per Agg. alla
in ORATORIO . sottili, che trae la pialla nel ripulire il le- Gallina che abbia quasi un cappello di pen-
CAPELETO, s. m. V. CAPELIN. gname. ne sul capo ..
CAPELETO DE LA ROCA, Pergamena. Quel- CAPELO STRAZZO O DA CANI, Cappelluccio CAPERI ! Interiezione di maraviglia, Cap-
la carta che in forma di cartoccio cuopre o Cappellaccio; Cappello cencioso.. peri; Cappita; Cappiterina ; Canchero;
il lino sulla conocchia, CAPELO TONDO, V. CAPELINA. Cacasangue; Cacasego; Cacalocchio; Ca-
CAPELETO DEL BATAÒR, T. Agr . V. BATAÒR. CAPELO DEL TORCOLO DA STAMPA, V. TOR- cio; Cagna; Cancherusse.
CAPELETO DE LE SCARPE , Cappelletto , COLO. CAPETA, s. f. Conchiglietta; Nicchietto. V.
Pezzetto di cuoio grosso, che si mette in CAPÈLO DE LA CAENA, Cappello, chiamasi CAPA.
fondo alle scarpe per difendere il tomaio. Quella specie di tetto o coperchio piatto, CAPETA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO.
CAPELETO DEL SERVIZIAL, Coperchio, Di- che sta appeso in centro alla catena del CAPETA O BROCA DEL MANEGO DEL COR-
cesi a Quel pezzo d'una canna da servi- fuoco , per riparare dalla fuliggine la cal- TELO, Cocchiglia, Quella specie di bottone
ziale, che serve a turarne la bocca, e da daja o stagnata scoperta. di metallo, con che si guarnisce da piede il
cui esce il cannello. DAR EL PRIMO Boglo ai capeli, V. BOGIO. manico de' coltelli.
CAPELETO DA STUAR, Spegnitoio, Arnese CAVARSE EL CAPELO, Levarsi o Cavarsi CAPETA DA PITORI, Scodellino, Quel nic-
di latta fatto a foggia di campana, ad uso di capo; Trarsi di berretta ; Dare di ber- chietto ove i Pittori tengono il colore.
di spegner lumi. retta. CAPETE , Gongole, diconsi le Telline e
CAPELIERA , s. f. Cappelliera o Porta- CHIAMAR A CAPÈLO, Frase dell'antico Go- le Chiocciole marine , di cui gli Architetti
cappello. verno Veneto, Chiamare al cappello, Chia- si servono per varii ornamenti di fontano e
CAPELIERA DA VIAzo , Tamburo , Spe- mare i Votanti nel Maggior Consiglio, al- di giardini .
cie di valigia ad uso di forziere per viag- l'estrazione delle palle d' oro per poter CAPETE, piccoli Frastagli a foggia di Con
giare. proporre alle cariche. V. LEZION. chiglia. V. CAPA nell' ultimo sig.
CAP CAP
134 CAP
CAPIATUR, s. m. Latinismo rimastoci, e dioso - La voce vernacola però si riferi- carta posto in sulle teste de 'libri, quasi
ch'è ancora nella bocca di qualcheduno . sce a Colui che anche solo ha contribuito capitello, il quale sostiene la coverta.
Ordine di cattura ; Decreto o Mandato tutto il capitale per un dato negozio od ZOGAR AL CAPITELO , Fare all' allarino
d'arresto. affare , e che chiamasi anche SoVENTOR , o al tabernacoletto, come i Fanciulli che
IGA DA EL CAPIATUR , Lo hanno arre- cioè Che sovviene, che presta il capitale . fanno altarini e feste da Chiesa con arredi
stato o imprigionato. CAPITANIA, 8. f. Capitanessa, La Fem- e candelette relative all' età loro ; ed è per
CAPIGLIATURA. V. Lo stesso che CAVE- mina del Capitano. essi un trattenimento ed una specie di ba-
GIERA. V. NAVE CAPITANIA, Nave capitana o Ga- locco.
CAPILVENERE O CAPIVENERE , s . m. Ca- lea capitana e simili; ed anche Capitana CAPITOLÀR, s. m. Capitolare, chiama-
pelvenere o Capelvenero e Cappello delle assolut. dicesi Di quella che porta lo sten- vasi sotto l'antico Governo Veneto, quel
fontane ovv. Coriandro del pozzo. Erba dardo, sotto del quale van le altre di quel- Libro manoscritto o stampato, in cui erano
pettorale e diuretica, detta da' Sistem. A- la squadra . raccolte le leggi speciali e direttive d'una
diantum capillus veneris. CAPITANIATO, s. m. Capitanato e Capi- Magistratura. Quello de ' pubblici Rappre-
CAPIMENTO e CAPIR, 8. m. Comprendi- tananza, Distretto, giurisdizione o anche sentanti dello Stato nelle provincie diceva-
mento ; Comprensione ; Intendimento . Il Palazzo del Capitano . si Commissioni, e quello d'un'Arte, Matri-
comprendere e l'intendere le cose . Com- CAPITANIO, 8. m. Capitano, Titolo di uf- cola. V. COMISSIÓN E MARIÈGOLA.
prendonio è voce bassa che vale Intelletto, fizial militare ; e ne'tempi veneti era an- CAPITOLAZION, s . f. Capitolazione, Con-
giudizio. che titolo d'un Governatore di provincia, venzione che si fa per la resa d'una piaz-
EL MIO CAPIMENTO NO GHE ARIVa, Il mio patrizio , la cui giurisdizione estendevasi za assediata.
intendimento non v'arriva, non afferra. specialmente sul Militare. V. PREfeto. CAPITOLAZION D'UN SOLDADO , Ferma "
CAPIÓN O CAPÒN, 8. m. T. di Galera, Ca- CAPITANIO DEI SBIRI, Bargello, Capo del V. Mil. Durata del servizio militare. Dice-
pione. Propr. La parte superiore o La te- satellizio - CAPITAN DE CAMPAGNA , Bar- si Finir la ferma ; Prorogar la ferma;
stata delle ruote di prua o di poppa, nelle gello di campagna , Il capo d'una squadra Una ferma di cinque anni, etc.
quali la parte inferiore chiamasi Ruo ta. di birri destinati a battere la campagna. CAPITOLO , s. m. Capitolo, Riduzione di
Dicesi Capione di poppa e Capione di prua, V. CAMPAGNA. Frati o altri confratelli di qualche luogo
V. CONTRARODA. BANDIERA VECHIA ONOR DEL CAPITANIO , pio.
CAPİR, v. Capire; Comprendere; Intende- V. BANDIERA. AVER OSE O VOSE IN CAPITOLO, V. Osɛ.
re. ---- CAPIR UN LIBRO, Atlignere l'inten- CAPITAR, v. Capitare, Arrivare. CHIAMAR CAPITOLO , Convocare il capi-
dimento d'un autore. Capitare , dicesi anche per Avvenire , tolo.
CAPIR PER DISCREZION, Raccapezzare - accadere - COSSA ME CAPITA! Che cosa mi CHIAMAR I SPIRITI A CAPITOLO, Rientra-
NO CAPIR BEN Quel che uno dIGA, Non sa- capita ! cioè Mi succede. re in sè, Pensar seriamente. Profondarsi;
CAPITAR IN BONE O IN CATIVE MAN , Da- i
per raccapezzare dal discorso d'uno; Non Raccogliersi; Internarsi nella materia o
capire Ammascare, detto in lingua fur- re in buone o in cattive mani, vale Av- in un affare. 1
besca, vale Intendere . venirsi in persona discreta o severa . CAPITOLI, si chiamavano in T. For. Ve-
NOL CAPISSE GNENTE, Ei non annoda. DAR O CAPITAR IN TE LA BARCA DEi Cai, neto gli Articoli probatorii nelle cause ci-
STA COSSA LA CAPISSE OGNI MINCHION, La V. BARCA. vili.
vedrebbe un cieco o il mio bue o Cimabue CAPITÀR ALL'IMPROVISO , Venir soprav- CON CAPITOLI A PERPETUA MEMORIA Si
che aveva gli occhi di panno; Se n' avve- vento , vale Sopraggiungere improvvisa- diceva la Prova testimoniale in causa non
drebbe Nanni cieco. mente e per lo più s'intende con altrui per anche incoata, da valersene all'uopo.
Capire o Capere , dicesi per Aver luogo, danno o pregiudizio. CAPITOLO DE LA PAROCHIA , dicevasi al-
Esser capace ; Contenere ; Racchiudere. CAPITAR IN TE LE ZATE, V. ZATA. l'unione de' preti beneficiati d'una chiesa
CAPITAL O CAVEDAL, S. m. Capitale; Fon- CAPITAR L'OCASIÓN, V. OCASIÓN . parrocchiale , ed erano gli Anziani. Al-
do; Corpo ; Quella quantità di danari che LO TOGO COME CH'EL CAPITA, La prendo l'occasione di dar sepoltura ad alcuno, ora
pongono i Negozianti su i traffichi . com' ella viene o a vanvera : cioè Alla s'impiegavano tutti coll'aggiunta d'altri
AVER EL SO CAPITAL SICURO, Essere a sorte. preti chiamati Giovani, ora essi soli, ed
capo salvo, Esser sicuro di non aver di- SCRIVER COME CHE CAPITA, Scriver così ora la sola metà e si diceva MEZZO CAPI-
scapito. come la penna getta: cioè Senza pensarci. TOLO. Questi Capitoli, son pochi anni, ven-
FAR CAPITAL SU UNA COSSA, Fare asse- QUEL CHE CAPITA CAPITA, Quel che vie- nero soppressi.
gnamento sopra che che sia , vale Spe- ne alla sorte, Sia qualsivoglia che arri- CAPO, s. m. Capo, Principale, superiore.
rarne un pronto conseguimento ; Fondarsi vi. Senza distinzione di cosa nè di grado. CAPO, dicesi per Suppellettile; Arnese;
sul capitale d'una cosa sperata. CAPITE -- IN CAPITE LIBRI, Latinismo ri- Masserizia CAPO RARO , Capo o Cosa
CHE BEL CAPITAL ! Che capitale ! cioè mastoci e usato da alcuni nel parlar famil. sbraccata, cioè Ricca, magnifica.
Che inezia o cosa da poco OMO DA NO Primieramente; Prima di tutti; Alla te- Capo, dicesi per Capitolo , parte d'un
FARGHENE CAPITAL , Uomo da non farne sta di tutti; In capo di lista. discorso .
capitale, cioè Da non farne stima o con- IN CAPITE LIBRI EL GERA LU, Egli era CAPO DE BARONI, V. CAPURIÓN .
to o assegnamento. Farne capitale è il suo il caporione, il capo, il primo. CAPO DE BOMBARDIERI, Capo bombardiere.
contrario. CAPITELO, s. m. Altarino; Tabernacolo; CAPO DE PARTIO, Capoparte .

CAPITALI, chiamansi comunissimamente Tabernacoletto. Piccola Cappelletta, nella CAPO D'OPERA, Capolavoro, cioè Lavoro
le parti genitali virili ; specialmente la ver- quale si dipingono o conservano immagini perfettissimo.
ga dicesi CAPITAL ; El GA UN BON O UN GRAN di Dio o de' Santi ; Era molto divoto d'un BON CAPO D'ANO, V. ANO.
CAPITAL ; vale Ha verga grossa e robusta ; tabernacolino della Passione , dipinto nel- CAPI DE PRINCIPAL, dicevasi nel Foro ex
e di un musico si dice ; I GA LEVÀ I CAPI- la via maestra. Veneto agli Articoli del libello civile , che
TALI, cioè lo privarono dei testicoli. Z. Capitelli si dicono da' Legatori de❜libri l'Attore proponeva contro il Reo conve-
CAPITALISTA, 8. m. Azionario, France- Que' coreggiuoli [che sono alle teste de' li- nuto.
sismo mercantile. Colui che con molti al- bri ; e quindi Accapitolare , Appiccare o CAPI DE CONVERSO erano poi Quelli che
tri contribuisce una determinata somma cucire i coreggiuoli . il Reo convenuto opponeva all'Attore.
di danaro per un negozio o per un'impre- CAPITELO D'UN LIBRO, T. de' Librai, Ca- CAPOCAZZA, s. m. Capocaccia , Sopran-
sa fruttuosa, che richiede un capitale gran- pitello o Capitolo, Piccolissimo viluppo di tendente alla caccia dei tori.
CAP CAP CAP 135

CAPOCHIA , add. Capocchio , vale Stoli- me, che ricuoprendosi d'una gran tela di CAPPOTTO, È anche T. di giuoco, e dicesi
do, scimunito, minchione, detto per agg. rascia nera, serve per copertino delle gon- Quando l'avversario non piglia per sè alcu-
ad uomo. dole, chiamato comunemente FELCE . Dice- na carta. Chiamasi anche Fola.
CAPOCHIADA O CAPOCHIARIA, 8. f. Castro- si CAPONERA perchè ha qualche analogia di DAR CAPÒTO A UNO , detto fig . Piantare
neria; Gofferia; Scioccheria; Balordag- somiglianza colla Capponaia. uno, Lasciarlo, abbandonarlo. Piantar uno
gine; Imbratto , Cosa confusamente rac- CAPONERE, Polleria, Luogo dove si ven- come un bel cavolo.
concia e acciabattata. dono i polli vivi o morti. DE CAPÒTO, Modo avv. e fam. Affatto; Al-
CAPONESSA, s . m. Pollanca, La gallina l'intutto; del tutto; Intieramente LI HO
Detto anche per Scompiscione o Capoc-
chione , vale Erroraccio. castrata, cioè Quella a cui si è tolta l'ovaia, PERSI DE CAPOTO, Ho perduto tutti i da-
CAPOCHIAR , v. Acciarpare; Strafalcia- perchè s'ingrassi a guisa di cappone. nari.
re, Far le cose senza ordine. CAPONÈTO , 8. m. Capponcello, Piccolo CAPOTÒN, s. m. acer. di Capòto, ed è T.
CAPOCHIARIA, V. CAPOCHIADA. cappone. del Giuoco del tresette; dicesi da noi CAPO-
CAPOCHIÒN, 8. m. Ciarpiere; Acciarpa- CAPOPOSTO, s . m. Capo-posto, Sott'uf- TÒN quando uno de' giuocatori dà il cappot-
tore; Che acciarpa. fiziale o Uffiziale incaricato del comando to colle sue sole carte, giuocandole però ad
CAPOCÒMICO , s. m. Capocommediante, della gente posta a guardia d' un dato luo- una ad una. V. CALATON.
Il Direttore o Capo d'una truppa di com- go. CAPOTRUPA, V. CAPURION.
medianti. CAPORAL, s. m. Caporale, Basso uffiziale CAPOZİRO , s. m. Capogiro; Capogirlo ;
CAPOCORO, s. m. Magiscoro , Maestro di delle milizie. Giracapo, o Vertigine - Scotomia, chia-
canto di un Capitolo de ' Canonici . CAPORAL , dicesi anche fam. per Capo- masi una Vertigine tenebrosa, una difficol-
CAPOFILA, V. SERAFILA . rione, cioè Principale, guida, capo. V. CA- tà di reggersi in piedi.
CAPOGATO, s. m. Capogallo, T. di Ma- PURIÓN. CAPOZIRO, s. m. T. de' Veterinarii, Ver-
scaleia, Malattia di rabbia che viene al Ca- CAPOSOLDO, s. m. Capisoldo e Caposol- tigine o Idatide, Malattia delle pecore, i
vallo. do. Pensione che davasi dal cessato Gover- cui sintomi caratteristici sono la sospensio-
no Veneto alle femmine de' militari bene- ne del ruminare, il girare attorno attorno
CAPOMISTRO, s. m. Capomaestro, Ope-
raio soprantendente alla fabbrica. meriti defunti. a sè stesse, il vacillare, cadere, rialzarsi,
CAPOMISTRO TESTOR, Maestro tessitore. Caposoldo (forse dal barb. Capsoldum) portare la testa china ec.
CAPÒN, s. m. Cappone, Gallo castrato o dicesi anche l'Aggiunta, che si paga in pe- CAPRICIO, che fu anche scritto CAPRIZIO,
capponato CAPON MAL CAPONA , Gallio- na, sulla gravezza o imposta pubblica non s. m. Capriccio, Pensiero, fantasia - Tic-
ne, Malamente castrato CAPON IN GRAS- pagata dentro il termine legale . chio è voce bassa Arzigogolo, vale In-
SA, Cappone di stia o in istia. CAPOSTORNO , s . m. ed anche CAPOGATO venzione sottile e fantastica.
CAPÒN, detto all' uomo per similit. vale e SMANIA, T. de' Veterinarii, Pazzia stupi- CAPRICIO DA MATO, Capricciaccio; Cer-
Musico ; Castrato NOL XE UN DIN- da, Malattia propria del Cavallo, la quale vellaggine - Capogiro è detto figur.
DIO MA UN CAPÒN. Barzelletta del parlare consiste in una stupidità che manifestasi CAPRIOLA, s. f. Capriola o Cavriola
nel portare ch'esso fa la testa china a ter- Cavriuola, Quel salto che si fa in ballan-
furbesco, e vale Non è uomo intiero, ma
castrato. ra e talvolta appoggiata alla mangiatoia , do - Tagliare o Trinciar capriole; Far
nell'insensibilità alla sferza e nella vacilla- capriole snelle e spiccate; Capriolare-
CAPON, T. Mar. Ruota o Capione. Di-
zione del camminare. CAPRIOLETTA è il dinin.
cesi di certi pezzi di legno , che formano
Dicesi non meno CAPOSTORNO alla Paz- CAPRIOLA. IGA FATO FAR L'ULTIMA CA-
una parte del castello di poppa o di prua.
Capione di prua, Capione di poppa . V. zia del Cavallo , quando esso è inquieto, PRIOLA, cioè L ' hanno impiccato .
CONTRACAPON . furioso, batte la terra , dimena la coda , CAPRIOLO, Uccello acquatico. V. SMERGO.
CAPON DE L' ANCORA , Cappone , Paran- tenta di saltare sulla mangiatoia ed ha la CAPURION O CAPOTRUPA, S. m. Capotrup-
chino formato da un hozzolo e dalle pu- febbre. pa; Capobandito ; Capocaccia; Capomae-
CAPOTAGIO, s. m. Cabollaggio, Naviga- stro, Capo, conduttore della truppa o bri-
legge delle grue di cappone. V. GRUA. T.
Mar. zione che si fa lungo le coste del mare, da gata.
ALA DE CAPÓN E Colo de castron, V. CA- capo a capo o da porto a porto. CAPURION O CAPO DE BARONI, Capopopolo;
STRÒN. CAPOTASTO, s. m. Capotasto o Cordiero Guidapopolo; Caporione e Capopopolare.
e Ciglietto , Quel pezzetto congegnato sul ESSER EL CAPURION, Andare o Essere il
CAPON, pesce. V. MUSO DURO e TURchelo.
capo del manico degli strumenti musicali, primo, A dire o fare qualche cosa.
EL FARÌA RIDER I CAPONI, V. RIDER . Archimimo, dicesi il Capo de' buffoni o
ERBA CAPON, V. Erba. su di cui son poste le corde.
CAPONA , add. Capponato Detto per CAPOTÈR, s. m. Maestro di far cappotti. degl' istrioni.
INCAPONA. V. CAPUZZÈR . CAPUZZÈR, s. m. Cappucciaio , Maestro
CAPOTERA, s. f. chiamasi volgarmente la di far cappucci. Dicesi anche in vernacolo
CAPONADA, Lo stesso che AGIADA, V.
CAPONAR, v. Cupponare o Accapponare, Moglie o Femmina del Cappucciaio, arte- CAPOTER.
fice che fa i cappucci, la quale sull'esem- CAPUZZÈRA, s . f. si dice in vece di C▲-
Castrare i galli e farli capponi.
pio di voci consimili potrebbe dirsi Cap- POTÈRA . V.
Capponar l'ancora, T. Mar. vale Ag-
gruppar l'ancora o sia attaccarla coll' unio- pucciaia. CAPUZZIN, s. m. Cappuccino, Frate, det-
CAPOTIN, s. m . Voce diminutiva di Cap- to Cappuccino dal piccolo cappuccio o im-
ne del cappone per issarla e tirarla al suo
luogo. potto; e tanto si dice di Piccolo cappotto, piccolito che porta.
quanto di Una specie di vestimento fatto ESSER CAPUZZIN, detto famil. e fig. Non
CAPONERA, 8. f. Stia, ed anche Cappo- aver danari in saccoccia . Direbbesi anche
naia. a giustacore, che portano le donne.
Essere scusso di danaro ; Non aver in
TEGNIR IN CAPONERA, Stiare o Tenere CAPOTO, s. m. Cappotto, Specie di ferra-
in istia, Tener i polli in capponaia. iuolo o Veste soppannata e grossolana ad tasca un quattrino .
CAPUZZINI DAL GANZO, Maniera furbesca
CAPONERA, per simil . Prigione; Carce- uso de' marinari, de' soldati, de' pescatori.
re - METER IN CAPONÈRA UNO , Incarce- V. BETINELO e BARILOTO Giulecco, chia- de'Barcaiuoli , che vuol dire i Zaffi, i Birri.
masi una specie di veste da schiavi e ga- CAPUZZO , s. m. Cappuccio o Cavolo cap-
rarlo; Imprigionarlo .
leotti --Capperone, da Cappa, Cappuccio, puccio o Gambugio o Cavol bianco , che i
CAPONERA DE LE GONDOLE, Ossatura del
Capperuccio contadinesco o da vetturali. Francesi chiamano Chou cabus. Specie di
copertino , potrebbe dirsi a quell' Arma-
CAPOTO DA PRESÒN, Cappotto; Bacano . Cavolo conosciutissimo , che chiamasi da
tura formata di strisce arcuate di legna-- |
136 CAR CAR CAR
Linneo Brassica albida, ed è una varietà CARAGUÒL TONDO DE MAR. Altra specie Chiamansi CARAMEL O CARAMELAI quelle
della Brassica oleracea . di Conchiglia marina del genere de' Trochi frutta che furono poste nel detto zucchero
CAPUZZO GROSSo , Cappuccio capitato o come l'altra , detta da Linn. Trochus umbi- chiarito e concentrato , le quali restano co-
capitulo, Di cesto grosso. V. VERZA. licaris. La sua figura è meno rotondata perte d'una crosta zuccherina lucida che le
CAPUZZO DA FRATI o simile Cappuccio ; della precedente ; e non se ne fa uso. rende gratissime al palato. Questa confet-
Cucullo ; Capperuccia ; Capperuccio o CARAGUOL TONDO DE SASSO . Voce colla tura si vende a Venezia sotto le Procuratie
Scapperuccio. V. Capa. quale s' intendono due altre sorta di Con- e ne' caffè da certi mercantuzzi vaganti, che 1
CAPUZZO DA VETURINI O DA MARINERI, chiglie univalvi dello stesso genere de'Tro- gridano CARAMEL PER SERVIRLE . 1
Capperone. chi , chiamate da Linn. Trochus Labio e Non v'è in buon italiano, ch' io sappia, 1
BECO DEL CAPUzzo , Becchetto del cap- Trochus Tessellatus. La loro figura è ova- alcuna voce che abbia nè l'uno nè l'altro si- 1
puccio , cioè la Punta del cappuccio, che le, convessa-spirale, con l'apertura roton- gnificato della parola CARAMEL, comunque
con voce barb. latina , dicevasi Becca ca- da ; e non se ne fa uso. Questa specie di nella Farmacopea Ferrarese di Campana si
putii. conchiglie chiamasi nell' Istria SCARDÒBO- trovi Zucchero in caramella . Giulebbe o 3
Detto per Arnese col quale si cuopre al- LE, e s'è col gambero , NERIDE . Giulebbo e Candito sono quelle che più
trui il volto mettendoglielo in capo, Ba- BRODO DE CARAGUòr, detto fig. Broda di s'avvicinano. CANDITO , GIULEPO e CON- A
cucco ‫ و‬e quindi Imbacuccare. V. IMBAU- succiole, Brodo magrissimo. SERVA.
TARSK. CARAGUÒL, s. m. T. de' Fioristi, Cara- CARAMELÀR, v. Candire, Conciar frutte
CARABİNA, 8. f. Carabina, Sorta d'archi- cò o Caracollo e Fagiuolo d' Indie. Fiore o simili facendole bollire in zucchero me-
bugio ad uso de' soldati a cavallo. d'una Pianta del genere de'Fagiuoli, detta scolato con chiara d'uovo.
CARABINIERI, s . m. Carabinieri, si chia- da Linn. Phaseolus Caracalla, il cui ca- CARAMELAR EL ZUCARO, Candire lo zuc-
mavano sotto il Governo Veneto que' Sol- rattere specifico è l'avere tutti i petali chero, dicesi del Farlo come cristallizzare
dati Schiavoni, ch'erano preposti alla guar- contornati a spirale, di color porporino , dopo averlo reso liquido . 1
dia de ' pubblici Rappresentanti nelle pro- d'un odore grazioso . Essa è originaria del CARAMÈLE, 8. f. che suona quasi Canna-
vincie dello Stato , e che gli accompagna- Brasile. mele , chiamansi certe Pasticche fatte di
vano nelle pubbliche comparse : detti così CARAGUÒL DA CANON, 8. m. Caragolo zucchero cotto che vendono i Confetturieri.
dalle Carabine che portavano. o Cavastracci. Strumento di fil di ferro Canditi o Conditi sust. direbbesi alle frutta 1
CARACÒ , 8. m. Voce un po' disusata , lo fatto a spira, per cavar dal cannone la cari- intinte nel giulebbe, ch'è il zucchero bolli-
stesso che CAPOTIN, Vestito da donna. ca che vi è stata messa dentro. to in acqua. V. GIULĖPO .
CARACÒ , s. m. Specie d'abito da donna CARAMÀL , s. m. Calamaio, Vasetto per CARAMPANE, quasi CA o CASA RAMPA- 1
civile che più non s'usa ; ed è lo stesso uso di scrivere. NI, è il nome che dassi ad una Calle lun-
che PETARLER, V. CARAMAL DA SCARSÈLA, Calamaio da tasca. ga e stretta, e ad una Corte poste al fine 4
CARACOLÀR , v. T. Mil. Caracollare o SPONZÈTE DEL CARAMAL, V. SPONZÈTA. della Calle de' Bottai , in parrocchia di S.
Far caracolli. Volteggiare con cavalli pel CARAMAL INTIERO, Scrivania, Voce Fio- Cassiano, i cui stabili appartenevano all'an-
campo, Far della testa coda. Fu detto an- rentina. Specie di vassoio su cui stanno tica famiglia patrizia Rampani, donde pre- 1
cora Far la chiocciola. il calamaio, il polverino, il pennaiuolo, ed sero il nome. Estinta questa ricca famiglia 2:
CARACOLO, s. m. Caracollo. Rivolgimen- anche talvolta un campanello. nel 1319 e passati que' luoghi in possesso
to di truppe a cavallo da imo a sommo. CARAMAL , detto in T. de' Vetrai, Mat- altrui , furono nel 1421 , assegnati, anche
Ora si chiama Conversione. teo. Seccatoio dove si mettono a stagiona- con assenso del Governo , alle pubbliche
CARADA, 8. m. Caradà, Sorta di tabacco, re le legna ad uso della fornace. meretrici, come sito rimoto dalle Chiese e
di cui si conoscono due qualità , Carada CARAMAL DA STAMPARÌA, Calamaio , dico- meno scandaloso.
fiore e Caradà foglietta. no gli Stampatori a quel Pezzo di tavola Quindi CARAMPANA dicesi anche a' giorni 2
CARADOR, V. CARER. attaccata al torchio da stampa, nella quale nostri per agg. a Femmina di mal costume
CARAFINA, 8. f. Caraffina; Caraffa; Ca- sta l'inchiostro che si prende coi mazzi. V. o per Donna che avesse abitato in Caram-
raffino e Caraffone e Guastada , Vaso MAZZI E INGIOSTRO . pane ; e VECHIA CARAMPANA per disprezzo
piccolo di vetro o Specie di boccia con collo, CARAMALI SOTO 1 OCHI , V. CAPAROZZOLI a Donna, motteggiandola per ruffiana.
per uso di tenervi acqua o simile . SOTO I OCHI, in ОCHIO . CARAMPIA e& MAGOGA, add. Voce fam. Sca-
CARAGUÒL , 8. m . e nel plur . Caraguòi CARAMÀL , O CALAMARO , 8. m. T. de’Pe- gnarda, Scanfarda; Brodolosa; Grima;
(che anticamente dicevasi CARAGOL , Voce scatori, Calamaio e Calamaia o Lolligine Bavosa ; Segrenna. Dicesi per disprezzo
dallo Spagnuolo Caracol , che vuol dire e Totano, Animale di mare notissimo del- d'una Vecchia.
Chiocciola ) Caracollo. Termine collettivo la classe de' Molluschi , detto già antica- CARANTÀN, s. m. La sessantesima parte
di quattro differenti Conchiglie marine uni- mente da' Latini Loligo e da Linn. Sepia d'un fiorino. In tedesco dicesi Kreutzer.
valvi di due diversi generi , che distingue- Loligo. Esso è commestibile ed abbondan- CARANTANI , s . m. Chiosa, Specie di mo-
remo qui appresso . te. V. SEPA. nete false, colle quali i ragazzi giuocano in
CARAGUÒL LONGo . Conchiglia edula, che CARAMALADA, s . f. Colpo di calamaio, vece di moneta. - Quarteruolo, dicesi al
appartiene al genere de' Murici, detta dal- e s'intende di quello con cui si scrive. Pezzetto d'ottone ridotto a forma di mo-
l'Abbate Olivi Murex Alucoides, la quale CARAMALÈTO, s. m. Piccolo calamaio: neta.
ha per carattere un corpo spirale , allun- s'intende Quello ad uso di scrivere. CARANTO, 8. m. Tufo arenoso, Specie di
gato a cono ; e si piglia nelle lagune . Calamaretto, Nome volgare del Totano terreno arido e sodo.
CARAGUÒL LONGO DE MAR. Conchiglia edu- minore , detto da' Sistem. Loligo minor , CARÀSA , s . f. T. agr. Favo; Fiale; Favo-
la del medesimo genere de' Murici, detta che non ba che una lisca cartilaginosa nella mele; Favone; Fialone, Quella parte di
da' Sistematici Murex Aluco. Essa è quasi schiena e una vescica piena di Materia ne- cera dove sono le celle delle pecchie, e do-
similissima all' anteriore , e si piglia in ra come l'inchiostro. Credesi a ragione che v' esse ripongono il mele.
mare. sia una specie distinta dal Mollusco Totano CARATARSE, V. INCARATARSE.
CARAGUÒL TONDO. Conchiglia del genere o Pesce calamaio. CARATELÀR, V. Incaratelàr.
de' Trochi, detta dall'Abbate Olivi Trochus CARAMEL , 8. m. voce pretta Francese, CARATELETO, 8. m. Caratelletto, Piccolo
varius , ch'è il Trochus albidus di Lin- usata da' nostri Confettieri per esprimere arnaso da vino.
neo. Il suo corpo è spirale , di figura ro- lo Zucchero chiarito , ridotto all' ultimo CARATELO ( coll'e larga) s. m. Caratello
tondo-conica, ed è buono a mangiare. grado di cottura. e Carratello, Botticella.
CAR CAR CAR 137
CARATERE, s. m. Carattere. Segno delle ad una sorta di Pera, il cui albero si chia- e divenuta tenera e bianca, che si mangia
lettere dell' alfabeto. ma egualmente. Gobbo si dice anche La stessa pianta,
CARATERE BATUO O FISSO O CAZZA O IN- CARBON, s. m. Carbone. Legno arso o an- allorchè ha preso una forma curva e ritor-
CRITOLIO, Carattere fitto o stretto CA- cora acceso o spento - Spodio chiamasi ta per essere stata ricoricata. V. ARTICHIO-
RATERE PICOLO, Carattere minuscolo, Let- quel che rimane dopo l'abbruciamento di CO.
tere minuscole o Minuscole assol. - CARA- che che sia divenuto carbone - Cetina , CARDO SANTO, s . m. o BARBA DEL dia-
TERE CIMEGHIN, Carattere minuto o minu- la fossa ove si fa il carbone. VOLO, T. degli Erbolai . Cardo santo, detto
tissimo CARATERE FORMATO , Carattere CARBON DE MINIERA, Carbon fossile o mi- anche Erba turca, Pianta notissima che
formatello, cioè Formato secondo le regole nerale. si semina annualmente, detta da' Botanici
della calligrafia ― CARATERE TONDO e BE- Carbon de le biaVE, Carbone; Ruggine; Centaurea benedicta.
LO, Carattere polputo , ombreggiato o Rubigine e Filiggine, chiamano gli Agri- CARDO SPINÒSO, s. m. Curdoscolimo o
CARATERE DA CAN O CATIVO, Carattere mal- coltori una Malattia del grano, per cui la Cardo spinoso, detto anche Carciofo selva-
fatto ; Lettere inintelligibili. V. RAMPE- sostanza del granello diviene nericcia, feti- tico o Presume o Caglio. Sorta di Pianta
GONI. da e come carbone di legno spento ; a di- che alligna fra noi presso al mare, ed ha le
CARATERI DA STAMPA, Caratteri di stam- stinzione della malattia detta propr. Volpe foglie spinose. I Sistematici la chiamano
pa; Lettere. Questi sono altrettanti paral- o Golpe, per la quale il granello con tutta Cynara Cardunculus. La parte più ricerca-
lelepipedi d'una composizione metallica par- la sua sostanza si converte in polvere feti- ta di questa pianta sono i flosculi del fiore,
ticolare, all'estremità de' quali v'è in rilie- da e nera. Generalmente però tanto l'una i quali seccati servono a cagliare o rappi-
vo una lettera o qualche altra figura im- che l'altra malattia per lo più si chiama gliare il latte e fare ciò che dicesi For-
piegata nell'impressione de' libri. indistintamente Volpe. In Toscana i Conta- maggio dolce ; e però Presame o Presura
UN CARATERE INTIERO , T. degli Stamp. dini la chiamano Calvonchio. V. INCARBO- suol chiamarsi questa pianta.
Corpo di carattere . NİR. CAREGA e alla plebea CARIÈGA , 8. f.
OCHIO DEL CARATERE, Occhio, T. degli A PROPOSITO DE CARBON TRE SOLDI AL (detta, come pare, da Carex, Carice, di cui
Stamp. S'intende generalmente delle dif- BRAZZO, Maniera fam. A proposito di zuc- si tessono le seggiole) Sedia , ed anche
ferenti grossezze dei caratteri, considerati che ; Mescolare le lance colle mannaie, Seggiola, Arnese su cui si siede e comu-
nella loro superficie com'è l'occhio. Unire insieme cose disparate. nissimo nelle famiglie - Seggio è più
ABTE DEL BEL CARATERE, Calligrafia; Co- CARBONÀ, V. INCARBONIO . usato ne' versi. - Sedile , dicesi a Sedia
Doscenza delle belle scritture e degli orna- CARBONAZZO, s . m. Saettone o Aconzia, rozza senz'artifizio.
menti degli antichi manoscritti de' libri, Sorta di serpente, detto anche Jaculo, tut- CAREGA DA POZo, Scranna; Ciscranna;
avanti la scoperta dell'arte della stampa. ti nomi esprimenti il modo con cui si lan- Sedia a bracciuoli STAR IN CAREGA DA
CARATERE VAGO, V. VAGO. cia a guisa di dardo addosso agli animali Pozo, Locuz. fam. e figur. Stare a o in
CARATERE , Carattere dicesi anche Ciò che vuol ferire. È di color verde ; e qual- panciolle, Star con tutti i suoi agi, con
che distingue una persona da un'altra ri- che Sistematico lo chiama Coluber flave- ogni comodità -- Stare in sella, vale fig.
spetto a'costumi ed all'ingegno , onde si scens. Essere a vantaggio o in buono stato.
dice che il tale ha un buon carattere, un CARBONELA, o CARBONINA, 8. f. Carboni- SCHENAL DE LA CAREGA, Spalliera; Ap-
cattivo carattere, etc. gia, Polvere di carbone o Carbone minu- poggiatoio, Il di dietro su cui l'uom s' ap-
CARATERİN, 8. m. Carattere formatello, to. Brace si dice dei Carboni spenti che si poggia sedendo. V. Sparangola.
Carattere minuto. vendono. CAREGA DA PARTO , Predella, Arnese di
CARATERON , s. m. Uomo di carattere, QUEL DA LA CARBONINA , Braciaiuolo , legno ad uso delle donne di parto.
Como originale, Di carattere e genio par- Quegli che vende brace spenta. V. SPOLVE- CAREGA DA TRE PIE, Deschetto, Arnese
ticolare. RAZZO . da sedere che si regge su tre piedi.
CARATO, s. m. Messa, Quella porzione che CASSETA DE LA CARBONINA " Braciaio CAREGA DA VESCOVI, Faldistorio o Fal-
i Mercanti mettono per corpo della compa- T. de' Fornai. Specie di cassetta in cui si distoro , Sedia bassa che usano i Prelati
gnia e vale Contingente. ripone la brace spenta. nelle Chiese.
Carato, si chiama una Sorta di peso, ed CARBONER, 8. m. Carbonaio , Quello che CAREGHE DEI BASTIMENTI, Scranne, Le-
è il ventiquattresimo dell'oncia in riguardo fa o vende o porta carbone. gni posti gli uni su gli altri per traverso
all'oro, e parlandosi di diamanti o di perle, CARBONERA , s . f. Carbonaia , Buca dove a guisa di gabbia sotto la barca quando si
il peso di quattro grani. si fa il carbone , e Luogo dove si custodi- fabbrica. V. VASI.
PAGAR A CARATO, Pagare a ragguaglio sce. PASSAR DAL LETO A LA CAREGA, V. LETO.
o a proporzione, In corrispondenza della CARBONERA, detto in T. Mar. Lupo, Sor- CO NO SE FA LA SECONDA SE MOR IN CA-
quantità e dell'obbligo di cadauno. ta di Vela nera. REGA, V. SECONDA.
Carati, chiamavasi ai tempi veneti Quel- CARBONIN, s . m. Carboncello o Carbon- CAREGHETA, s. f. Seggiuolino o Seggio-
la tassa proporzionale che pagavasi agli Uf- cino, Piccolo carbone. lino, Piccola sedia.
fizii civili vincendo una lite. CARBONOSO, Carbonchioso. Agg . di Ter- FAR CAREGHETA IN CASA D'ALTRI , Accu-
CARAVANA, 8. f. Caravana, Parola turca, reno che sia abbruciato o riarso ; O di altra lattar le panche o Covarsi a sedere a
Truppa di mercanti, viaggiatori o pellegrini, cosa simile. scranna in casa altrui, vale Star più che
che per maggior sicurezza vanno di conser- CARBONTIVO , Lo stesso che CARBONO- non dovrebbesi in casa altrui.
va ne' luoghi infestati da ladri o da corsari, So, V. ZOGAR A San Piero in caregheta, V. in´
e nei deserti. CARCASSA, s . f. Carcassa, Specie di bom- ZOGAR.
CARAVANA , Carovana per similitudine ba, che nel secolo VII usavasi anche dai EL CAREGHETA , Seggiolaio, Maestro di
significa compagnia, laonde Andar in ca- Veneziani, composta di varii cerchi di fer- far seggiole .
rovana così in italiano che in veneziano ro congegnati insieme quasi a foggia di LA CAREGHETA , dicesi pure da noi per
vale Andar in compagnia, Andar di con- carcame , La moglie o femmina del seggiolaio , che
serva. CARDÈTO, s. m. Carduccio, Cardoncello per analogia di altri termini consimili po-
FAR LA SO CARAVANA, detto fig. Fare la da riporre nella carciofaia o per fare i gob- trebbe dirsi Seggiolaia .
sua carovana; Aver fatto la sua carova- bi. CAREGHIN , 8. m. Seggiolino; Seggiola;
na, Fare o Aver fatto il suo noviziato. CARDO , o. m. Cardo sativo o Cardone, Seggiolo; Seggetlina, Piccola seggiola,
CARAVELO, Carovello e Caravello . Agg. Chiamasi la Pianta del Carciofo ricoricata CAREGAR, Voce bassa, V. CARGAR .
Boerio. 18
138 CAR CAR CAR
CAREGÒN , s. m. Seggiolone ; Sedia a in vece di piedi ha quattro girelle, e tiensi CARGA, Carica o Caricatura , Parte di
bracciuoli , Sorta di sedia con bracciuoli sotto altri letti. Letto della carriuola. munizione che si mette nelle artiglierie,
ai quali appoggiarsi in sedendo. CARETÓN, 8. m . Carrettone. Gran carro negli archibusi e simili per tirare.
CAREGON COI BROCONI, Seggiolone imbul- ad uso di trasporto di mercanzie. CARGA DE BASTONAE , Curico di legnate,
lettato. CAREZADA , s . f. Rotaia ; Orbita , Quel di bastonate ; Una baslonatura di santa
STAR CO LE GAMBE A CAVALOTO SUL POZO segno che lasciano le ruote nelle vie. ragione.
D'UN CAREGÒN, Star colle cosce cavalcioni STRADA CAREZADA , Carreggiata ; Via CARGA, detto in T. Mar. Carica, Nome
al bracciuolo d'un seggiolone. battuta , Strada battuta e frequentata da di una di quelle funi, che servono a stri-
TIRAR CAREGONI, V. TIRAR . carri. gnere o serrar le vele , issando le scotte.
CAREGON, detto in T. de' Pesc. Corbello, UNA CAREZADA DE ROBA , Una carrata , V. IMBROGIO.
Gran corba. Lo stesso che CORBELO- Quanto può in una sola volta esser porta- CARGA, In T. de' Pescatori, chiamasi Una
TO. V. to da un carro. gran corba intessuta di vimini , con due
CARÈNA, s . f. T. Mar. Carena, Dicesi tut- ANDAR FORA DE CAREZADA , detto fig. maniglie, di cui si servono i pescatori per
ta la parte di sotto del naviglio, compresa Usci r di carreggiata , cioè del sentimento . trasportare le anguille o altro dalla pesca.
dalla colomha sino alla linea dell'.acqua " STAR SALDO IN CAREZADA , V. SALDO . Quest'arnese contiene per lo più 400 lib-
CAREZADOR , s. m. Carreggiatore , Chi bre di peso .
cioè sino all'opera morta. V. RIONDAMEN-
TO E CAROZZO. guida il carro. CARGADOR , Caricatore , Agg. a Luogo
CARENÀR, v. T. Mar. Carenare; Dar ca- CAREZAR , v. Carrettare , Portar sopra dove si carica.
rena , Metter un naviglio alla banda per carro O carretta Gundia Carreggiare , vale CARGADOR DEL CANÒN, Caricatoio e Cuc-
visitarlo, ripulirlo, calafatarlo e impeciar- Guidar il carro o Condur roba sul carro chiaia , detto altresì Lanterna da cari-
lo Essere in carena, vale essere alla o Traghettar sul carro. care , perchè assomigliasi molto ad una
banda -Abbattere un vascello , vale Met- CAREZATIVA , add. Carrozzabile ; Car- lanterna ordinaria.
terlo alla banda. reggiabile, Aggiunto di strada, per cui si CARGADURA , s. f. Affellazione , Sover-.
CARER O CARADOR , s. m. Carradore, possa andar con carri. chio e troppo ricercato artificio in tutte le
Maestro di far carri, carrette e le parti di CARÈZO O CARIZO , 8. m. Carreggio; cose Scorcio , Vale Positura e attitu-
legname grosso delle carrozze ed altri le- Condotta; Veltura ; E intendesi il traspor- dine stravagante .
gni, Carpentiere , dal Lat. Carpentarius, to di merci o di che che sia con carri. Ricercatezza, Eccedenza, Eccesso, Pie-
vale Fabbricatore di carri. CAREZZA, s . f. per lo più CAREzze in no di lepidezze argute senza ricercatez-
Carrozzaio o Carrozziere , dicesi anche plurale, Carezze ; Carezzamento ; Acca- za.
per Lavoratore di carrozze, sebbene l'arte rezzamento , Cordiale amorevolezza , che CON CARGADURA , detto avv. Affettata-
di fabbricarle sia divisa fra il Carradore o s'esprime con baci, toccamenti e amplessi. mente.
Carraio , il Cassaio e il Valigiaio . Le arti Dolci baci e cari abbracciamenti. V. MI- Caricatura e Caramogio, dicesi di Per-
accessorie sono quelle del Magnano, Pittore GNOGNOLE. sona ridicola e contraffatta , in cui si sono
e Doratore. CAREZZE AFETAE , Cacherie ; Leziosag- accresciuti i difetti.
CARÈRA, s. f. dicesi la Moglie o Femmi- gini , Affettaz CAREZZE MAUCHE , Attillaluzzo ; Ganimeduzzo ; Profuma-
ioni
na del Carradore , la quale sull'esempio Amorevolezzocce svenevolone CAREZ- tuzzo ; Agg. a Chi eccede nella coltura
di altre voci consimili e così formate , po- ZE VILANE , Carezzocce ― FAR CAREZZE , esterna di sè medesimo. E quindi Altilla-
trebbe dirsi, se non v' ha di meglio , Car- Vezzeggiare ; Far carezze ; Careggiare ; lura o Attillatezza, quando vogliasi rife-
radora. Accarezzare - FAR CAREZZE AI AVENTORI , rir alla cosa - Rifarsi dal barbiere , si
CARESINA, 8. f. Carice o Sala palustre, Dare il comino , dicesi dell' Allettare i dice delle persone attempate, che si liscia-
Sorta di pianta che nasce ne' luoghi palu- compratori con far loro piacere. no per essere più appariscenti Sdilin-
dosi , nominata da' Botanici Curex muri- VARDITE DA CERTE CAREZZE , Non dar quito, dicesi anche al Soverchiamente af-
cata. Le foglie secche di questa pianta si del pane al cane ogni volta che mena la fettato.
usano ad intessere seggiole, a far vesti a' coda , Motto che significa Che non è da fi- ESSER UNA MEZA CARGADURA , Esser un
fiaschi e ad altri usi. darsi di tutte le carezze . uomo da succiole, cioè Una persona igno-
CARESTIA, s . f. Carestia e Caro, Penu- CAREZZA DE VIVERI, Lo stesso che CARE- rante, debole e di poca stima. Esser una
ria e mancanza di viveri. STIA. V. sferra, Uomo inutile e dappoco.
CARESTIA DE PAROLE , Scarsità ; Scar- CAREZZADA, s. f. ) Accarezza- CARGAR , v. Caricare TORNAR A CAR-
sezza ; Carestia -- DE PAROLE NO GH'È CAREZZAMENTO , s. m. ) GAR, Ricaricare.
Carestìa, Di parole è un buon mercato, mento; Vezzo; Feste; Ammuinamento. CARGAR EL SCHIOPO, Caricar l' archibuso .
cioè Abbondanza . CAREZZAR, v. Carezzare ; Accarezzare CARGAR EL SCHIOPO SENZA BALINI, detto
FAR CARESTIA DE VISITE , Farsi prezioso. o Careggiare; Amorevoleggiare; Vezzeg- fig. Andare a caccia col bue zoppo, vale
CARÈTA, 8. f. Carruccio; Carrettino . Spe- giare. Mettersi ad un' impresa con provvedimen-
cie di piccolo Carro da trasporto. FAR CAREZZE PER INTERESSE , Confettar to non bastante al bisogno : Imbarcarsi o
CARETA DA PROCESSION, V. in SOLER. uno , vale fig. Fargli carezze e ossequii Entrar in nave senza biscotto, Mettersi
CARETA DA MORTI, Carro funebre, dicesi per renderselo o mantenerselo benevolo. ad un'impresa senza provvedimento ve-
Una specie di carretta coperta, con cui si FARSE CAREZZE , Teneri sdegni e placi- runo.
trasportano i corpi morti al cimitero. de e tranquille ripulse e cari vezzi e lie- CARGAR EL STOMEGO, V. STOMEGO.
TIRAR LA CARETA, V. in TIRAR. te paci, sorrisi, parolette e dolci stille di CARGAR UNO DE BOTE , Caricar uno di
CARETADA, s. f. Carrettata, Il carico d' pianto, sospir tronchi e molli baci. V. Co- bustonate, vale Bastonarlo · Caricar uno
una carretta. V. CAREZADA. COLARSE . d'ingiurie o di villanie.
CARETİNA , s. f. Carrettella , Specie di CAREZZÈTA , s. f. Carezzina , Piccola CARGAR LA ROCA, V. ROCA.
cocchio alla Tedesca. carezza - Amorevolezzina ; Vezzi ; Moi- CARGARSE L'ANEMA, Caricarsi la coscien-
CARETO , s. m. Carretto ; Carricello ; ne, Sono specie di carezze di femmine e za d'alcuna cosa , dicesi fig. del Doverne
Carrettino , Piccolo carro Carretta, di bambini. render conto a Dio.
Sorta di carro a due ruote. CARGA, 8. f. Carica; Incarica. CARGAR DE COLOR , Caricar di colore o
CARETO DA PUTELI, V. CARIÒLO. CARGA DE LEGNE , Somella o Sometta; Aggravar di colore, Colorire assai .
CARETO DA LETO, Carriuola , Letto che Carica di legne. CARGAR L'ORZA, T. Mar. Caricar l'or-
CAR CAR CAR 139
za o simile, dicesi da' Marinari per Tesa- gno notissimo, per uso di trasportar robe . CARNAME, 8. f. Carnaggio, Ogni sorta di
re, strignere Il vento carica le vele, ANDAR O ESSER IN CARIOLA, detto fig. Por- carne da mangiare.
per dire che Soffia con gran forza e gonfia tar i frasconi; Star sulle cinghie, Si di- CARNAGION , T. ant. Carnagione o In-
molto le vele. ce di uomo ammalaticcio e cagionoso, che carnagione, Colore e qua lità di carne ; e
CARGAURA, 8. f. Lo stesso che CARGADU- per debolezza mal si regge in piedi . Es- dicesi solamente dell'uomo.
BA, V. ser rozza o carogna . CARNAZZA, 8. f. Carnaccia , Peggior . di
CARGAURA DE SCHIOPO, V. in CARGA. CARIOLA, Lo stesso che CAROLA. V. Carne - Aver carne assai , vale Esser
CARGHÈTA, 8. f. Somella e Sometta, per CARIOLADA , s. f. Carriuolata potrebbe molto grasso .
esempio di schegge di legna o simile, Pic- dirsi nel senso nostro della voce Cariola, Riferito a Donna, Cattiva roba , direb-
cola soma Carichetta dicono i Pescatori cioè Tanta materia quanta ne può star in besi in senso disonesto - Mollume o Car-
ad un Arnese ch'è la metà della Carga, V. una carriuola, giacchè Carrettata si dice nume dicesi di Femmina goffa e atticciata.
CARGO , s. m. Carico o Carco e Carica- dalla voce Carretta. CARNE, s. f. Carne.
mento, Quel peso che carica uno. Incari- CARIÒLO, s. m. Carruccio, Strumento di Carne, dicesi non meno per Carnagio-
ca , dicesi a Tanto peso quanto si porta legno con quattro girelle, ove si mettono ne. Bella carne, vale Bianca, grassa e co-
addosso in una volta. i bambini perchè imparino a reggersi in lorita, ma più ordinariamente Belle carni.
Carico , dicesi metaf. Per Peso, cura, piedi e camminare. Cestino, si dice ad un CARNE CHE SCOMENZA A SENTIR, o Car-
pensiero, incarico. Carico grave , faticoso. Arnese di vimini , a foggia di campana NE PATIA, Carne stracca o stantia.
DAR UN CARGO DE LEGNAE, V. BASTONAR e aperta di sopra ma senza girelle, che ser- CARNE CHE TIRA, Carne tirante, dura,
CARGAR. ve allo stesso uso. Più comunemente però soda o tigliosa, Dura a mangiare .
IN CARGO DE L'ANEMA , In anima mia; dicesi CARETO. Carne de Lampezzo, Carne d'Ampezzo,
Impegno l'anima mia; In carico di co- CARITÀ ) Carne di manzo salata e condita , che por-
s. f. Carità, Amor del pros-
scienza, Specie di giuramento . CARITAE ) tasi dalla Terra d'Ampezzo, appartenente
IN CARGO DE L'Anema vostra, Sul vostro simo. al Trentino.
onore ; In coscienza; Dinanzi a Dio; Se Carità, dicesi anche per Elemosina. Far CARNE DE PORCO , Carne porcina o di
vi cale dell' anima , dell' onor vostro. carità o Far limosina. porco -- CARNE DE PORCO FRESCA O SALADA,
BASTIMENTO DA CARGO , Nave o Basti- Carità pelosa , si dice anche da noi V. SALMISTRAR - AVER ADOSSO DE LA CAR-
mento da carico vale Nave per uso di por- Quella degl' ipocriti, la quale è finta. Ca- NE DE PORCO, detto fig. Aver del poltrone,
tar carico. rità di Monna Candida , che masticava delpigro.
CARGO , add. Carico ; Carco ; Caricato ; e biasciava lo zucchero agli ammalati; CARNE FLOSSA, Mollame.
Carcato, Aggravato da peso. Amor del tarlo; La carità di Monn' Agno- CARNE MATA, Carne morta , ammortila,
CARGO DE COLOR , Carico o troppo co- la. Oh tu sei caritativo ! mortificata : vale necrosi o carne che ha
perto di colore. V. COLOR. LA CARITÀ SCOMENZA DA SE STESSI , perduto ogni senso - Detto per ischerzo,
CARGO DE DEBITI , Carico di debiti. V. primo prossimo è sè medesimo; Più vici- vale le Natiche.
Indebiti. no è il dente che nessun parente. CARNE MEZA COTA, Carne verdemezza ,
AVÈR EL STOMEGO CARGO, Aver lo stoma- CARITA, chiamasi in Venezia l'Edifizio di Carne tra cotta e cruda. O cotta o cruda,
co aggravato o carico di cibo o di vino. là del Canal grande , ov'era una volta il il fuoco l'ha veduta.
CARIAZO, s. m. Carriaggio o Carreggio, Monastero de' Canonici della Carità, che fu CARNE VANZADA, Carne giostrata o ri-
Arnesi che si portano attorno dagli eser- soppresso a' tempi veneti. Ivi rifuggì il fatta, dicesi la Carne avanzata che si ri-
citi con carro e con bestie da tiro. Pontefice Alessandro III nel 1176 per sot- frigge.
CARICO, V. CARGO, sust. trarsi dal cader nelle mani dell'Imperatore CARNE VECHIA FA BON BRODO, Carne ti-
CARIEGA, V. CARÈGA. Federico I. Barbarossa. Ora questo edifi- rante fa buona fante ; Gallina vecchia
CARIERA, s. f. Carriera , vale Corsa dei zio, assai più dilatato e magnifico mercè la fa buon brodo; Quanto è più vecchio l'ar-
cavalli a briglia sciolta. munificenza sovrana del nostro Imperato- colaio, meglio gira . Si dice in poco onesto
ANDAR O CORER DE CARIERA O DE CARIE- re Francesco I. d'Austria, serve di deco- proposito di chi ama donna attempata. Car-
BA AVERTA, Correre a carriera aperta, a roso stabilimento all' Accademia delle belle ne di giovedì ; Carne stracca , dicesi a
tutta carriera o di tutta carriera. arti. quella di femmina vieta. V. FIAPO.
Far delle carriere a cavallo, vale Cor- CARITADÈLA, s . f. Elemosinuzza. CO LA CARNE VIen frusta, l'aneMA VIEN
rere a cavallo. CARITATÈVOLE, add. Curitatevole; Ca- GIUSTA, Prov. fam. e vale che Quando al-
CARIERA , dicesi ancora fra noi metaf. ritativo. Io la conosco tanto caritativa, cune donne invecchiano , si danno agli
per indicare un Corso di vita o di studii che ne passa Madonn' Agnola. esercizii della religione ed al bacchettoni-
- Far la cariera DEI STUDI, Fare il cor- CARIZADA ) V. CAREZADA E CARÈZO. smo.
so de'studii. Fare il corso della filosofia, CARIZO ) CARNE VERZELADA , Carne vergata di
della matematica , della legge etc. CARLO, Carlo, Nome proprio di Uomo . grasso .
FAR UNA BELA CARIERA, Fare un bel cor- SIOR CARLO, detto in gergo , I Carlini, Carne al sole, e Pesce all' ombra, Prov.
80 o una serie brillante o luminosa d'im- cioè la pecunia. che s'usa per dar ad intendere che del-
pieghi, di cariche. CARLÒÑA. V. A LA CARLONA. l'Animale terrestre è migliore la parte che
CARIGOLO, add. Alquanto caro, dicesi di CARMELIT , add. Carmelitano , Specie di sta esposta al sole, e del Pesce quella che
chi vende a troppo caro prezzo la sua ro- colore bigio , rassomigliante alla tinta di sta all'ombra, come la pancia.
ba: di cui si dice Stare in sul tirato. caffè. AVER LE CARNE SPORCHE , Esser sozzo
CARIOL, Lo stesso che CARIOLO, V. CARIOL CARMİN, s . m. Carminio , Polvere impal- come un camino.
0 CARÒL. pabile d'un rosso carico e vellutato. ESSER CARNE E ONGIA CON UNO, Esser o
* CARIOL O CAROL , s . m. Propriamente CARMINE, s. m. Scapolare si chiama un Diventar carne e ugna con alcuno; Esser
Carie o Tarlo del legno, il quale quando Abitino di divozione , detto volgarmente anima e corpo d'uno; Carne ed unghia;
n'è affetto dicesi appunto Cariato, tarlato PAZIENZA , cioè due pezzetti di panno at- Camicia e farsetto ; Pane e cacio ; Ani-
o carioso. V. CAROLA, Dicesi pure CARIOLI taccati a due nastri da potersi portare ap- ma e cuore; Due anime in un nocciuolo;
• CAROLI, quella polvere che trovasi nel le- pesi al collo, in onore della SS . Vergine Come passere e colombi.
gno tarlato. del Carmine Quindi PORTAR EL CARMI- ESSER IN CARNE, Esser carnuto o car-
CARIOLA, s. f. Carriuola , Arnese di le- NE, Portar lo scapolare. nacciuto.
140 CAR CAR CAR
FAR CARNE, Impolpare; Impor carne ; CARNIZZA , s . f. Traliccio o Fildente , aver altro occhio in capo, Espressione di
Ingrassarsi; Rimetter la carne. Scrta di tela rada di lino. amorevolezza.
LA CARNE GRASSA ME STOMEGA, Riuscir CARNUME , s. m. Carnume, Termine ge- AVÈR A CARO O DA CARO, Aver caro, cioè
Essere carne grassa; Venir a noia; Stuc- nerico, con cui i Pescatori nostri intendo- Aver a grado. Tener caro, Aver in pregio
care. no varie specie e varii generi ancora di ani- GO CARO, L'ho caro, Ci ho piacere .
Meterse in carNE, V. FAR CARNE .. mali marini, che non presentano una for- ESSER EL SO CARO, Essere il suo cucco,
NO LA XE CARNE PER I SO DENTI, Non è ma marcata di organismo animale , ma che Il più favorito e prediletto.
terreno da' suoi ferri. Si dice per espri- hanno qualche rassomiglianza alle parti FAR CARO, Far muine. È il far quelle
mere una persona o un affare, che non sia carnose degli altri animali : come sarebbe carezzine leziose , che usano i bambini
adattato per uno o per la sua astuzia o ma- di alcuni individui della classe dei Mollu- Careggiare, Far carezze, che anche dicesi
lizia etc. schi, detti da' Sistematici Alcionii gelati- Accarezzare e Vezzeggiare .
PORTAR VIA UN TOCO DE CARNE , Portar nosi; Attinie; Ascidie etc. Caro, per appartenente a Carestia. Ca-
via un brano di carne, vale Strapparla . CARNUZZO , s . m. T. de' Conciatori di pelli rissimo vale Altissimo di prezzo - ESSER
PIÙ LA ZONTA CHE LA CARNE, V. ZONTA. Scarnitura , Voce Fiorent. Quella carne TROPO CARO, Stare in sul tirato ; Esser
TAL CARNE TAL CORTELO , Qual guaina che si stacca o scarnisce dalle pelli con- caro.
tal coltello , Allude alla relazione d'una ciate. GAVEGI DEL CARO, si chiama in T. ville-
cosa coll'altra. CARO, s. m. Carro, Arnese noto, villerec- reccio Quel legname che sostiene le cosce.
TRA CARNE E PELE , Pelle pelle , posto cio, che serve all'uso dei trasporti. CARO LA, dicono alcuni de' nostri per mo-
avv. vale Poco addentro e in superficie. TIMON DEL CARO , Forca -- SCALE DEL do di saluto amichevole o confidenziale ; ed
TUTI SEMO FATI DE CARNE , Esser di car- CARO , Cosce del carro o Ridoli, Lati del è come si dicesse Caro amico, ti saluto.
ne o Esser di carne e d'ossa, vale Esser carro che sono fatti a foggia di rastrelliera CARÒBA, s. f. Carruba, Frutto del Car-
sottoposto a'desiderii e difetti carnali. o scala a piuoli. rubo. V. CARober.
CARNE CHE LE XE UN PIUMIN , V. PIU- CARO DE LE CAROZZE , Carro delle car- CAROBA , dicesi famil . e fig. per Naso,
MIN. rozze , sterzi , calessi e simili ; è il com- ma intendesi Naso grande aquilino, detto
NO AVANZA MAI CARNE IN TE LE BECARIE, plesso de ' pezzi di legnami su di cui si sta- così dalla figura della carruba.
Frase metaf. antica, che leggesi in una sa- bilisce la cassa. Le sue parti sono le se- CAROBA DEL FANÒ, T. Mar. V. FANAL.
tira del Varotari , che vuol dire La prov- guenti. CAROBA, detto in lingua furbesca, Inge-
videnza ha distribuito le cose in modo PAGIOL DA DRIO, Sottopiede - Forcina, gnosa, vale la Chiave.
che tuti vivono; Nulla rimane d'inutile. Forchetto - PAGIOLO , Pedana . Le parti CAROBÈR, s. m. Carrubo e Carrubio o
CARNESIN, add. Carniccino, Di color di che la sostengono si dicono Braccetti - Carrubio comune , detto anche Guainella ,
carne. SERPA, Serpe CASSETO, Cassetta , Quel- dalla forma del suo frutto, e da' Sistema-
CARNEVAL, s . m. Carnevale; Carnovale la parte dove siede il Cocchiere - GIOCO, tici Ceratonia Siliqua . Albero che produ-
e Carnasciale, Tempo noto fra l'anno. Giogo - CRICHI, Rotelloni o Camere ce le carrube . V. CARÒBA.
L'ULTIMO ZORNO DE CARNEVAL , Carna- CHIAVE, Subbietto PALETA DEL CRICO, CAROBÈRA , 8. f. Topaia , Casa antica e
sciale, Giorno che precede il primo di qua- Palletta del rotellone COVERTIN O CON- che sia in pessimo ´stato - Stamberga;
resima - L'ULTIMO ZIOBA DE CARNEVAL , TRAMANTESE, Contrammantice -- — CENGIONI, Stambergaccia , Edifizio o stanza ridotta
Berlingaccio -- EL PENULTIMO ZIOBA, Ber- Cignoni. V. CAROZZA E MANTESE. in pessimo stato , ove appena si possa abi-
lingaccino o Berlingacciuolo. CARO VENEZIAN. Il Carro di Venezia, con tare. V. in CASA.
CARNEVAL, detto per agg. ad uomo, Fat- cui si misura la legna da fuoco , contiene Sferra o Sferre in plur . dicesi metaf.
ticcione ; Alticciato ; Ben tarchiato; Ar- cinque piedi veneti quadrati, che corrispon- a' Vestimenti consumati e dismessi e a Co-
ciraggiunto; Poccioso; Paffuto; Stenuato dono a sei dita cubicle della nuova misura se inutili perchè fracassate o rolte.
come un carnevale, Grassissimo. metrica pei solidi. CAROBINA. V. CARABINA.
CARNEVAL CHE ME DISE GOLOSO , Come CARO DE LA MALORA, V. MALORA. CAROBOLA, Lo stesso che CAROBA.
disse la padella al paiuolo ; fatti in là METER EL CARO AVANTI I BO , Metter il CARÒGA, s . f. de' Pesc. Canestro grande
che tu mi tigni. Lo sbandito che corre carro innanzi i buoi ; Mettersi la camicia o Gran paniere, Arnese contesto di vimini
dietro al condannato. Prov. che si dicono dopo il giuppone , Dicesi fig . di Chi fa assai grossi, ad uso di Pescatori, che con-
di Chi condanna in altri i proprii difetti. innanzi quello che dovrebbe far dopo. tiene circa trenta libbre grosse di pesce.
FAR CARNEVAL, V. CARNEVALAR. UN CARO DE ROBA , Carrata o Traino, CAROGNA, s . f. dicesi propr. a Cadavero
CARNEVALAR, v. Carnevaleggiare o Car- Tanta quantità di legne , fieno o che che d'animale, allora ch'è fracido e fetente.
novaleggiare , Far carnevale , Darsi alla sia altro, quanta ne possa stare in un car- Carogna per simil. ed anche Rozza, si
crapula, che dicevasi anticamente Carna- ro - DIR UN CARO DE ROBA, detto fig. Dir Idice ad una Bestia viva di trista razza e in-
scialare Sberlingacciare, vale Andarsi un carro di villanie, Ingiuriare. guidalescata.
sollazzando e particolarmente il giorno di CARO , detto in T. Marin. Carro , La CAROGNA e CAROGNO , detto per Agg. a
berlingaccio, cioè l'ultimo giovedì del car- parte grossa dell'antenna che risguarda la uomo, Cachellico; Malescio, Impolminato
novale. prora FAR EL CARO DE LA VELA , Fare o Impolmonato; Infermiccio, cioè Di mala
CARNEVALON, s. m. dicesi comunemente il carro colla vela , si dice Quando si fa sanità. Aver più mali che il cavallo della
al Carnovale che hanno i Lombardi, pro- passare l'antenna colla vela attaccata da carretta ; Essere conca fessa ― Bruco,
lungato di cinque giorni più del nostro, e una parte all' altra dell ' albero - Far di direbbesi ad Uomo sparuto , malfatto, male
vuol dire Gran carnevale. carro penna , dicono i nostri Marinai in arnese e poverissimo.
CARNEVALON , dicesi ancora per agg. a quando fioriscono la vela , cioè abbassano Carogna per disprezzo ed ingiuria, di-
Uomo, nel sign. di Godente; Buon com- la penna dell' antenna e in conseguenza il rebbesi a Persona nel sign. di Intrattabile,
pagnone; Che si dà buon tempo; Che sta carro s'alza. V. Dar de Brazzo, in BRAZZO. difficile, sguaiato e di cattivi sentimenti.
in allegria ec. CARO, add. Caro; Carino; Carina ; Mio A LE CAROGNE GHE CORE DRIO LE MOSCHE,
* CARNEVALON. È anche Uomo grossolano cuore, sono voci usate per vezzo. A' can magri van le mosche ; Chi ha a
ma grande e grosso di statura. CARO TI, Specie d' interiezione eccitati- rompere il collo trova la strada al buio;
CARNIÈR, s . m. Carniere; Carniera; Car- va, Deh; Di grazia ―― CARO TI NO ME NE valgono che Agl' infelici le disgrazie son
naiuolo, Foggia di tasca proprio de'Cac- PARLAR, Di grazia, non me ne domandare. sempre pronte . V. CAN.
ciatori, per riporvi la preda. NON AVER ALTRA COSSA PIÙ CARA , Non CAROGNAZZA, add. Carognaccia, Pegg.
CAR CAR CAR 141
di Carogna, e per lo più vien detto a perso- DE SORA , Fondo di sopra - SCHENAL DE CARPİR , v. Carpire o Carpare, Pigliar
na per improperio. SOTO, Fondo di solto o Culatta - FIANCO, con violenza e improvvisamente.
CAROGNETA, add. Scriatello; Tisicuccio; Fiancate. V. BERO - COVERTIN, Tettino CARPIR L'OPINION, Frodare l'opinione o
Affamatuccio ; Rozzetta, Agg. a Persona - FIOCHI, Cordoni - MAGAZEN, Bottino il credito o il concetto , Ingannare il pubbli-
venuta su a stento, di poca carne e debole. A o Contrapedana o Magazzino. V. in Ma- co per farsi credito. Diciamo ancora BARAR
cui corrispondono Afato; Afaticcio; Afatuc- GAZEN - PORTELA, Sportello MANTESE, L'OPINIÓN.
cio; Sparutino; Tristanzuolo; Maleo; Ma- Mantice. V. MANTESE e le sue parti , ed CARPIR UN DECRETO AL GIUDICE , V. in
lescio; Male impastato; Male ammannato. anche CONTRAMANTESE - MOLINELO, Frul- CARPIO.
CAROGNEZZO , s . m. Malsania , Mala sa- lino TIRASPECHIO, Passamano del cri- CARTA, s. f. Carta.
| nità, Acciucchi; Magagne; Mascalcie. stallo. Carta, dicesi per Foglio, cioè per le due
CAROGNEZZO, dicesi nel sign. di VERME- ANDAR IN CAROZza, Carrozzare. V. SCA- facce del medesimo foglio.
NEZZO. V. ROZZARSE . CARTA BOLADA, Carta bollata, Voce del-
Così pure per Miseria; Taccagneria; No SE POL ANDAR IN PARADISO IN CAROZ- l'uso e del diritto; benchè alcuno voglia
Spilorceria. ZA, Non si va in paradiso col guancia- chiamarla Carta marchiata.
CAROLA, add. Carioso; Tarlato; Intarlato, lino, cioè col godere tutti i comodi della vi- CALTA BOMBASINA , Carta bambagina ,
Guasto dalla carie o dal tarlo ; e dicesi del ta. Quella fatta di bambagia macerata, che an-
Legno Intignato , direbbesi delle Pelli ; CAROZZADA, s . f. Carrozzata; Cocchia- ticamente era in uso , e dicevasi con vo-
Intonchiato, de' Legumi . V. TARMA. ta, Camerata di persone che sono portate ce vernacola e in forza di sost. BOMBASINA.
VECHIO CAROLA, Vecchio tarlato, cioè Lo- dalla stessa carrozza. CARTA CERNAGIA, V. CERNAGIA.
goro dagli anni, consumato dal tempo. CAROZZIÈR, s . m. Carrozziere o Cocchie- CARTA DA TONDIR, Carta colla zazzera.
CAROLADA O CAROLAMENTO , s. m. Intar- re , Colui che guida i cavalli della car- Dicesi Zazzera a quelle disguaglianze che
lamento ; Intignatura e Tarlatura, L' in- rozza. sono nelle estremità d'un foglio di carta.
tarlare. Detto per Fabbricatore o Maestro di far CARTA TONDADA, Carta ritondata , cioè
CAROLAR Cc CARIOLAR, V. Tarlare e Intar- carrozze . V. CARER. Pareggiata alle estremità, senza zazzera.
lare, Esser roso dai tarli, e dicesi prin- CAROZZIN, 8. m. Carrozzino. CARTA FLOSSA, Carta dilegine, Di poco
cipalmente del Legno . Intignare, Es- CORPO DEL CAROZZìn , Cassino , dimin., nervo.
ser roso dalle tignuole ; ed è proprio, più Cassa de' carrozzini, calessi e simili, CARTA FORTE E CON COLA, Carta incol
che d'ogni altra cosa, de' panni. V. TAR- CAROZZO , s . m. T. Mar. Carena o Pri- lata.
MAR. - Intonchiare e Gorgogliare , dice- mo, cicè propr. Quella parte nel basso fon- CARTA D'OBLIGAZIÒN O DE DEBITO, Car-
si de' Legumi . do de' vascelli, che nel mezzo si rialza, e ta obbligatoria; Carta debitoria; Chiro-
CAROLAR DEI OSSI, Intarlare e Cariare, ch'è il primo fondamento a tutti gli os- grafo.
Avere o generar carie, e per lo più dicesi sami. CARTA FIRMA. V. FIRMO.
Cariarsi. P. e. Cariarsi un dente. CARPANO, s. m. Carpine e Carpino, det- CETOLE DE CARTA, V. CETOLA.
CARÒLE, s. f. T. de' Maniscalchi, ed è la to da' Botanici Carpinus Betulus, Albero AVER TUTI I SO BENI O EL FATO SOO IN
Carie dell' unghia, da cui vengono talvolta selvatico conosciutissimo , che si pianta CARTA, Aver tutto il suo in sul tavoliere,
attaccati tanto i Cavalli che i Buoi. Il vol- per lo più ne' viali de' giardini per far om- cioè In rischio.
go crede che questa malattia sia prodotta bra. CARTA CANTA, ovv. CARTA CANTA E VILÀN
da un vermetto, e lo chiama ancora Male CARPETA (coll'e stretta) s. f. Carpella; DORMI. La scrittura parla così . Ecco qui
della formica . Sottana; Gonnella . Veste che portano le carta canta, si dice Quando uno appoggia
CAROLO e CARIOL , s. m. Tarlo , Quella donne dalla cintola fino ai piedi . Abbiamo le proprie ragioni sulla convenzione o car-
polvere che in rodendo fa il tarlo nel legno. nel Dizionario del Du Cange la voce Car- ta scritta Le parole non s'infilzano,
Tarlatura, dicesi La stessa polvere , ed an- pettae che vi corrisponde. V. COTOLA, SO- Dettato con cui si vuol avvertire doversi
che Il segno che lascia il tarlo - CAROLO TANA, TONDA E BOCASSIN. assicurare di che che sia con iscritture e
DEI OSSI, Carie. RESTAR IN CARPETA, Maniera fam. Rima- con prove. V. PATI CHIARI, in PATO.
CAROSEL, V. CARUSEL. nere in gonna o in farsetlo ; Rimanere FAZZADA D'UNA CARTA, Cartata, che di-
CAROTA, s. m. T. degli Erbolai, Carota o in sul lastrico, Ridursi in miseria. cesi anche, e meglio, Pagina.
Sisaro, Radice conica lunga e gialla d'una CARPETINA, 8. f. Gonnellina; Gonnellet- METER IN CARTA , Stendere in carta ;
pianta, nominata da' Botanici Daucus Ca- ta; Gonnellino; Gonnelluccia. Incarteggiare; Scrivere METER BEN IN
rota varietas, che si mangia cotta in varie CARPIA, V. SCARPIA. CARTA, detto fig. Dire il pater nostro del-
guise, ed è saporitissima. CARPIO, add. Carpito. la bertuccia, Mormorare, Bestemmiare.
CAROTA, detto fig. Carota, vale Panza- CONSENSO CARPIO CON INGANO, Consenso * METER BEN IN CARTA, vale anche Scri-
na, Favola, Fola. surretto con dolo . T. Legale. ver bene, saper scrivere, aver un bello
IMPIANTAR O PETAR CAROTE , V. IMPIAN- DECRETO CARPIO CON INGANO , Decreto stile, comporre lodevolmente uno scritto,
TAR. surrettizio , cioè Che siasi ottenuto dal una lettera, un articolo ec.
CAROTA CHE GHE XE STA DA DA INTENDER, giudice per avergli esposta una cosa non CARTA A ONDE, Carta marezzata o ama-
O CHE I GÀ FICÀ , Capra che gli fu fitta vera. rezzata o amarizzata di varii colori.
per mannerino , dicesi figur. e vale Che CARPION , s. m . Carpione maschio, già CARTA DE COLOR, Carta colorata.
gli fu fatta credere agnello castrato. detto da Plinio Cyprinus; ma da Linneo CARTA STRAZZA , Carta straccia o da
CAROZZA, s . f. Carrozza, Sorta di carro annoverato nel genere de' Sermoni o Sa- straccio, Carta fatta di cenci i più ordi-
con quattro ruote, coperto, notissimo . Coc- lamoni, e detto Salmo Carpio . Pesce d'ac- narii.
chio era una Sorta di carro usato dagli an- qua dolce , proprio dei Laghi di Garda e CARTA SUGARINA O SUGARA, Carta sugante
tichi, a cui fu sostituita la carrozza. Maggiore, ricercatissimo e di squisito sa- o asciugante o succhia.
CORPO DE LA CAROZZA , Cassa , Quella pore. CARTA BERGAMINA O CARTA PECORA, Car-
parte che posa sulle cigne , ove siedono le CARPIONAR, v. Carpionare o Accarpio- la pecora o pergamena― Carta nonnala,
persone . V. in CORPO. nare, Cucinare il pesce alla maniera dei dicesi la Pelle d'animale tratto dal ventre
CARO DE LA CAROZZA , V. CARO Sust. Carpioni. della madre prima ch' ei nasca - Aborto
Parti della cassa - CORNIS , Archi CARPIONCİN, 8 m. Carpioncino, Piccolo
E vitellino, si chiama quella carta più sottile,
FONDO , Pedanino e Piante- SCHENAL carpione. ch'è fatta della pelle d'un vitello abortivo.
142 CAR CAR CAR
Carta geografica, dicesi a Quella in cui e le candele per giuocare in una bottega DONA O VIRTUOSA DA CARTELO, Virtuosa
è delineata una gran parte del globo ter- di caffè, o in un casino o simile. celebre, famigerata , rinomata , dicesi co-
racqueo , o un Regno o un Impero - Car- CARTE BONE, Carte di conto. T. di giuo- munemente di Donna dotta nella musica.
ta corografica , Quella che descrive una co. nel ballo e simili.
provincia - Carta topografica , Quella CARTE MINCHIONE , Carte bianche. V. Così diciamo Predicatòr da cartello per
che rappresenta parte d'una provincia, o SCARTO. Oratore sacro famoso.
un paese o un dato luogo Carta ma- CALAR LE CARTE , V. Calir. CARTELÒN, s . m . Cartellone e Cartello.
rina, Piano che rappresenta una parte del- Dar le carte, Dispensarle ai giuocatori. V. CARTELO nel primo significato.
la superficie del mare. V. PORTOLAN Dar le carte basse ; Darle scoperte . Cartellone, diciamo per sim . ad una Ta-
Carta militare, Quella in cui sono figura- Sta a me dar le carte → Data, Dicesi vola o Cartone quadrato, in cui sono scrit-
ti i paesi dove l'esercito dee campeg- l'Atto del mescolarle e darle in una o più ti con ordine progressivo tutti i novanta
giare. girate. numeri del lotto, che serve per giuocare
CARTA D'AGHI , Una grossa ďaghi , MISSIAR LE CARTE, Far le carte o Scoz- al lottino Stampa in T. de' Cartai, di-
cioè Dodici dozzine che sono rinchiuse in zare le carte Detto poi fig. Far le car- rebbesi all' Asse di bossolo , in cui sono
carta. te o Far sempre le carte ed anche Tene- intagliate le figure delle carte , divise in
CARTA AMPORÈTICA, Carta emporetica re il campanello , si riferisce a Chi più dodici separazioni, che diconsi Cartelle .
Linguella o Linguetta, Striscetta di fel- degli altri ciarla o prevale nelle conversa- Carlella o Epigrafe, dicesi all' Iscrizio-
tro per far passar il liquore del vaso pieno zioni. ne, che talvolta si appende alla porta d'una
nel vaso vuoto ; e il fare tale operazione FAR LE CARTE AI CAVEI, Mettere in car- Chiesa, e che dice : Indulgenza plenaria.
dicesi Linguellare o Feltrare colla lin- ta, T. de' Parrucchieri , e vale Voltolar con CARTER, s. m. Cartaio o Cartaro , dicesi
guella. carte i capelli naturali , per farli rimaner Quello che fabbrica o vende carta -· Carto-
CARTA DA NAVEGAR , Carta marina - inanellati. laio , Colui che vende carta e libri da scrivere.
GHE VOL LA CARTA DA NAVEgar per trovar- TEGNIR SU LE CARTE, detto fig. Non far- CARTÈRA , s . f. La femmina del Cartaio ,
VE, Ci vuol la bussola per trovarvi: cioè si scorgere; Far giuoco coperto; Tener la quale , seguendosi l'inclinazione della
Molta difficoltà. su le carte. lingua, e sull'esempio di altre voci consi-
CARTA DA IMBRUNIR, V. IMBRUNÌr. TOR UNA CARTA COVERTA E SCOVRIRLA , mili, potrebbe dirsi Cartaia o Cartara.
PORTA DE LA CARTA, dicevasi sotto l'an- Succhiellare una carta , cioè Scoprirla a CARTERA, s. f. Cartiera, Fabbrica dove
tico Governo Veneto, e da molti dicesi an- poco a poco. si fa la carta.
cora, la porta del già Palazzo Ducale, per- TUTO VA IN CARTE, Tutto va in man del CARTESIN, s . m. T. de' Legatori de❜libri ,
chè nell'ingresso che mette alla Scala dei pallaio , cioè Gli aggravii che si pagano Rincarto; Quinternino che s'inserisce in I
giganti v'erano di qua e di là ventiquat- alla bottega superano il guadagno che far un quinterno, come si fa quando per corre-
tro cancelli o scrivanie per uso dei così si possa giuocando. zioni o per comodo non si è stampato chè
detti Balotini, che scrivevano i consigli e VOLTAR O SCAMBIAR LE CARTE IN MAN , un mezzo foglio.
tutto quello che ad essi incombeva a servi- V. SCAMBIAR e VOLTAR. CARTIN, 8. m. T. degli Stamp. Baratto e
gio de' Reggimenti. ZOGAR UNA BELA CARTA, Tirare a un gran Cartuccia, Foglio che si ristampa per ra-
SE LE CARTE NO FALA, Maniera fam. met. dado, vale Avere una gran sorte. gion di errori, per pentimento dell' Autore
Se non m'inganno; Se non prendo ab- CARTELA, s. f. Cartella, Quel fregio in o simili. V. CARTESIN.
baglio o errore; Se non vado errato; Se forma di striscia , che serve per motti e CARTIN, detto in T. de' Lanaiuoli, Car-
non m' illudo ec. iscrizioni. della, Cardo piccolo i cui denti sono poco
CARTABÒN, s. m. T. de ' Falegnami, Quar- CARTELE DEL LOTO O DE LA TOMBOLA , alti Cardino dicesi a Sorta di piccol
tabuono , Strumento o Squadra di legno Chiamiamo Cartelle quei Quadretti sui cardo senza maniglia, le cui punte sono di
ad angolo retto, che serve per lavorar di quali sono scritti i numeri da giuocare al fil di ferro sottilissimo, per passar la lana
quadro. lotto, detto volgarmente ТOMBOLA, V. in ultima cardatura.
TAGIAR A CARTABÒN, Tagliare a quarta- CARTELE DA FIUBA, V. FIUBA. CARTINA O CARTOLINA , 8. f. Cartina ;
buono o a schifo o in tralice , che anche CARTELE DA CAROZZE , T. de' Carrozzieri, Cartuccia; Cartuzza Piccola carta.
dicesi Augnare. Quindi Augnatura dicesi Assicelle, Assi sottili, che incastrate in cer- CARTINE O CARTOLINE , dicesi per PAPI-
al Taglio fatto in guisa che da principio ti stili, formano il corpo delle carrozze . GLIOTI. V. questa voce.
sia largo e grosso e nel fine sottile e acuto . CARTELA, T. degli Stamp. Foglio. Così CARTIZAR, v. Cantare, si dice degli Abiti
V. PEDAN. chiamano gli Stampatori ogni Foglio dello di seta o di alcuni pannilani.
CARTADURA , s . f. Cartolazione , Numera- scritto d'un autore che debbono stampare. CARTIZO, s. m . Canto , si dice di Alcuni
zione delle carte o pagine d'un libro. CARTELA DA SCRIVER E DA CONTI, Palin- pannilani e drappi di seta.
CARTÀR , v. Cartolare, Porre i numeri al- sesto, Quella cartella su cui si scrive ciò CARTO , s. m. Scardasso o Cardo, Stru-
le carte de libri. che poi si può cancellare. mento noto con denti di fil di ferro unci-
CARTAZZA, §. f. Cartaccia, Carta cattiva. CARTELA DE LA SERADURA, Piastra, La- nati, col quale si scardassa e raffina la lana,
E nel sign. di Carta scritta , intendesi stra di ferro, sopra di cui sono incastrati V. CARTIN - Cardaio dicesi a Colui che
Scrittura di niuna concludenza. gli altri pezzi della serratura. fa i cardi da scardassare la lana.
Cartacce , T. degli Stampatori . Fogli CARTELE, detto in T. di giuoco, Cartac- CARTOLINA, Lo stesso che CARTINA, V.
guasti venuti male. ce , Le carte che non fanno giuoco , nel CARTOLINA, T. del Foro ex Veneto, ed
CARTAZZA DA LUGANEGHERI , Fogliacci , palo della giuocata. era il Mandato esecutorio , che si otteneva
dicesi per proprietà di Quelli che non so- CARTELETA, 8. f. Cartellina, dimin. di per l'esecuzione forzata reale e personale
no buoni ad altro uso, che per involgere Cartella. contro i debitori civili. V. MANDATO REAL E
cacio , salame e simili, e che si vendono CARTÈLO , s. m. Cartello dell'opera o Car- PERSONAL.
a'pizzicagnoli. tellone, dicesi Quell'avviso che indica il CARTOLINE DE DOLCI, Cartucce con pa-
CARTE O CARTE DA ZOGO, Carte, che di- titolo del dramma, che si recita nel teatro. stiglie dolci.
consi anche Cartine ; Libro del quaran- CHI VARDA CARTELO NO MAGNA VEDĖLO . CARTON, s. m. Cartone.
ta; Libriccin del paonazzo . Chiguarda tariffa, non mangia vitello, Cartella, dicesi a Guardia o Coperta di
PALI DE LE CARTE, V. PALO. cioè Chi ha riguardo al prezzo caro del vi- cartone, usata per conservare scritture e si-
CARTE, Pallaio, Colui che dà le carte tello, non ne compra. mili.
CAS CAS CAS 143
FAR UNA FIGURA DE CARTON, V. FIGURA. Essere di casa, vale Esser famigliare o CASARO, V. CASER.
CARTOZZA , s . f. e per lo più Cartozze intrinseco. CASARSE, v. che si dice in vece di Aca-
nel numero plur. Cartuccia. T Mil., Car- FAR LE COSSE DE CASA , Far le masse- SARSE .
ta che contiene la carica delle armi da fuo- rizie della casa, vale Far le faccende do- CASATÈLA , s. f. Casatella; Raveggiuo-
co. Dicesi anche Cartoccio e Cartoccino. mestiche, come spazzare, rifar i letti. lo o Raviggiuolo ; Caciuola ; Caciolino ;
CARUSEL, O CAROSÈL , S. m. Carosello e METER SU CASA, Aprir casa. Piccolo cacio schiacciato in forma tonda.
Garosello, Sorta di passatempo stato intro- MUCHIO DE CASE, Ceppo di case, Aggre- | CASAZZA, s. f. Casaccia, Casa cattiva.
dotto anche fra noi l'anno 1818, il quale gato di molte case. CASAZZA, dicesi anche per Casamento ,
consiste nel correre sopra un cavallo di le- RIGA O FILA DE CASE, Filare; Fila; Fi- cioè Grande e bella casa ; e per Famiglia
gno o in cocchio attorno attorno in una latessa ; Riga. comoda e ricca.
stanza, per mezzo di macchine sottoposte STAR DE CASA, Abitare. V. STAR. CASAZZO, s. m. Casaccio, Gran caso.
che si fan girare. V. ZOGAR A LA GIOSTRA. TEGNIR A CASA UNO, detto metaf. Tenere CASCA, o Cazùo, Caduto, Add . da Cadere,
CASA, s. f. Casa, Edificio da abitare. a detta, vale Operare che altri se ne stia V. CASCAR .
Casa, Casata o Casato, dicesi anche per al suo detto. CASCA DRENTO SIN AI OCHI, Guasto, In-
Schiatta , legnaggio , stirpe d'una intera TEGNIR LE MAN A CASA, V. MAN. namorato sino ai capelli; Innamoratofra-
famiglia. TOR CASA, Prender casa , cioè Prender- dicio.
CASA AFITADA, Casa appigionata o allo- la a pigione per abitarla. CASCADA, s . f. Cadimento ; Caduta ; Ca-
gala a pigione. TORNAR A CASA A GODER I SO COMODI, Tor- scata.
Casa a sete venTI, Spazzavento, Luogo nare a casa; Tornare al pentolino. CASCAMORTO , s. m. Cascamorto ; Ca-
dove domina il vento. CHE I COGIONI STAGA A CASA, V. COGIÒN. scante; Mormieroso; Smanziere; Cascan-
CASA CHE PAR UNA CATACOMBA. V. CATA- VEGNIR DA CASA, T. di giuoco, Far pat- te di lezii; Cacheroso Far lo spasi-
COMBA. ta , Non perdere nè vincere ; essere cioè malo o l'ammartellato d'amore; Far del
CASA DA LADRI, Casa da confinarvi as- nello stato di prima , come se si venisse vezzoso o dello schifo; Esser pieno d'at-
sassini, vale Disagiata e sconcia. allor allora dalla casa. tucci; Cascar di vezzi, Abbondare d'affet-
CASA SENZA SOL, Casa posta a bacio o CASACA, s. m. (T. vernacolo forense ex tazione femminile .
al rezzo o all' uggia , Casa rivolta a tra- Veneto) dicevasi alla Locazione o Condu- Vechio cascatoio, si dice di quello ch'è
montana, contraria al mezzodì. zione ereditaria, cioè al Contratto col qua- facile ad innamorarsi.
CASA DE COREZIÒN, Casa di correzione, le si dà ad alcuno a titolo ereditario la pro- CASCANTE add. Pendente; Ciondolante.
Stabilimento pubblico di pena , in cui si prietà utile di un fondo, verso la contribu- CASCANTE, detto per agg. a Uomo vec-
tengono i condannati al carcere sempli- zione d' un'annua somma in danaro o in chio (probabilmente dal lat. Cascus, vec-
ce. frutti o in servigi. chio) Cadente; Quindi Età cadente, chia-
CASA DE FORZA , Casa di forza, Atro TOR A CASACA , Prendere un fondo in masi la Vecchiaia.
stabilimento pubblico di pena, in cui si ten- conduzione ereditaria. CASCANTE, dicesi poi nel sign. di Debo-
gono i condannati al carcere duro , detto al- CASADEGO, s . m. Casatico, Voce dell'u- le; Floscio; Caloscio e Cascante, a Per-
trimenti di reclusione Ergastolo o Er- so, Aggravio o Imposta pubblica che si pa- sone dimagrate e vecchie. Guance cadenti.
gastulo , dicesi Quell' altro luogo di pena, ga da' proprietarii sulle loro case. CASCAR, v. Cadere o Cascare.
ove i condannati si tengono in carcere ri- CASALIN , add. Casalingo o Casereccio , CASCAR IN TERA, Cadere; Cascare; Cim-
strettissimo. Domestico, Di casa. bottolare; Dare un cimbottolo in terra
CASA DE VILA, Casa campereccia o di PAN CASALIN, Pane casalingo, Fatto in Stramazzare , Cascar in terra e restare
villa o di campagna; Abituro. casa. sbalordito e quasi privo di sentimento. Ca-
Casa di negozio o di commercio , dicesi A LA CASALINA, Alla domestica; Alla ca- dere rovinosamente o a trabocco.
al Corpo d'un negozio, con tutte le sue ap- salinga, All'uso familiare. CASCAR DA VECHIEZZA, Accasciare o Ac-
partenenze. Dicesi anche Aprir una ragione DONA CASALINA, Donna casalinga , cioè casciarsi, Aggravarsi o Indebolirsi le mem-
per Casa di commercio. Che sta quasi sempre in casa , e non è bra per età o per malattia.
CASA MUTA, Casa sorda, cioè Ricca senz' amante di divertirsi fuori. CASCAR ZO A TOMBOLON O A ROBEGOZZO,
apparenza. CASAMENTÀ, add. Accasato, Pien di ca- Cascare o Cadere a catafascio, cioè Ca-
CASA PIENA de tuto, Ella è una dogana, se, fornito di case, dicesi di Paese ed an- der giù senz' ordine e confusamente.
dicesi di Casa doviziosa. - Essere in una che di Possessioni. Molte belle possessioni CASCAR A GAMBE levde, V. GAMBA.
easa come un mare ‫ و‬vale Abbondante riccamente accasate. CASCAR A PROPOSITO, Cadere, dicesi per
d'ogni cosa. CASAMENTAR , v. Accasare , Fabbricar Venire in acconcio, in proposito .
CASA ROVINOSA , Casolare o Casalone , case. CASCAR A TOCHI, Cascar a brani; Non
Casa scoperta e rovinata di palchi Bene CASAMENTO , s . m. Casa grande , spa- se ne tener brano , parlandosi di vesti o
rovinoso; Casa cadevole e diroccata . ziosa, capace ordinariamente di più servigi, simili.
CASA VODA , Casa vuola ; disabitata ; o di dar asilo a più di una famiglia. CASCAR CO LA TESTA IN ZO, Andar giù ca-
Casa spigionata. CASANZA, s . f. T. delle Prigioni, vale Ca- po levato o capo volto o capopiede, ca-
A CASA MIA LA Xe cussì, Nel mio sì la co- mera; Stanza, cioè la Prigione. porovescio o capo di sotto. Dicesi anche
sa sta così, e vale Questo è il mio risoluto CASANZA , dicesi pure per Camerata ; Tomare; Far un tomo; ma è voce antica.
sentimento. Condetenuto , Compagno di prigione . V. CASCAR CO LE GAMBE DA DRIO (parlando
AVER CASA E BOTEGA , Stare a casa e CASON. di cavalli) Accosciarsi.
bottega. CASARIA, s. f. Nome che si dà in Venezia CASCAR COL MUSO AVANTI, Cader bocco-
ESSER A CASA, detto metaf. Avere gli oc- ad una strada di là del ponte di Rialto , ne; Tombolare; Dar del ceffo in terra
chi nella collottola; Avere aperti gli oc- ove sono botteghe che vendono formaggi Cader rovescione o rovescioni, a rovescio,
chi; Essere accivettato, scaltrito, saga- e grasce : voce derivata probabilmente dal supino Traboccare, dicesi per cadere
ce; Sapere il fatto suo, Essere accorto. latino Casearius, attenente al cacio . V. PA- precipitosamente da alto a basso, Precipi-
ESSER O STAR CO LA TESTA A CASA, Avere NETARIA. tare rompendosi la bocca o andando colla
il cervel seco, vale Stare all' erta. Stare a CASARIÒL, s. m. Voce antiq. dalla radica- bocca per terra.
canna badata , Star con tutta l'applica- le Caseus, e vale Venditore di cacio; For- CASCAR DA CAVALO , Cader da cavallo ;
zione. maggiaro. Votar la sella, gli arcioni.
144 CAS CAS CAS
CASCAR DAL CULO O DA LA GRAZIA DE QUAL- Passar di buono in cattivo stato CASCAR Casele dei numERI , Caselle , Spazii qua-
CÙN, Cascare o Cader di collo; Stoppare ZO COME UN PERO GNOCO, Cadere come un dri, dove gli Aritmetici rinchiudono i nu-
alcuno, vale Cadergli di grazia No GHE corpo morto , Cader facilmente . E detto meri nel fare i calcoli.
SON MIGA CASCA DAL CULO, Maniera bassa e fig. Arrendersi; Cedere facilmente; Cader CASELE DE LE AVE, Cella; Celletta; Cel-
fam. Io non son già una foglia di porro nella rete, Lasciarsi indurre alla confes- lula, Così chiamansi i bucherelli de' fiali
o una merda o una ghiarabaldana. sione di cosa occulta FAR CASCAR ZO , delle pecchie, ov' esse ripongono il mele.
CASCAR DA SONO, Cascar di sonno o dal Indurre; Sedurre; Far cadere. V. DESCAL- CASELANTE, s. m. Botteghino, Colui che
sonno, vale Aver gran sonno. Sentirsi una CINAR. dà le polizze del lotto . Ricevitore del lotto
gran cascaggine; Essere sonnacchioso ; CASCAR ZO DAL SCALIN, Cadere dell'a- è il termine d'uso degli uffizii pubblici.
sonniferare. V. CAIZAR. more, di stima, di grazia e simili ad al- CASELO (coll'e larga) s. m. Casellino o
GASCAR DRENTO, Cader nella rete; Ri- cuno. Dicesi anche Cader dallo staccio o Casellina, Piccola stanza e per lo più di
manere alle reti; Incappare, Incorrere in dal crivello, Detto metaf. legno .
insidie. 1
CASCAR ZO DE LE SPIGHE, Ricadere, Di- CASELO DA OSELAR , Capanna ; Capan-
cesi del non sostenersi ritto il grano spi- nuccio. 11
CASCAR I CAVELI A FIOCHI, V. Fioco.
CASCAR IN MERDA , detto fig. Pisciarsi gato per troppo rigoglio o per altra vio- CASELO DEI BARBARI , Casellini , Chia-
sollo; Dare in ceci, in budella o in ciam- lenza. mansi i Luoghi dove si tengono i barberi
panelle, Dicesi di Chi non riesce nelle sue CASCAR, dicesi anche da noi talvolta nel alle mosse .
operazioni - EL GH'E CASCA, È stato giun- sign. di Convenire; Quadrare ; Accomo- CASELO DEL LOTO, Ricevitoria del lotto,
to al boccone; Il sorcio è rimasto nella darsi; venire in acconcio - NEL PARLAR Voce dell'uso ne' pubblici uffizii.
trappola; Il topo è cascato nell' orcio; E DEI BARCARIOI GHE CASCA BENISSIMO LE BAR- CASER O CASARO, s. m. Cascinaio o Bur-
rimasto nella stiaccia o al calappio. ZELETE, CHE XE PIENE DE SAL, Nello stile raio, Colui che guida le armente e fa il
CASCAR EL CUOR DA LA VOGIA, Morir di familiare de' barcaiuoli accascano benis- burro ed il cacio. Caciaia dirassi alla fem-
voglia ; Struggersi di voglia , Bramare simo i motti faceti , che sono altrettanti mina.
ardentemente. V. SGANGOLIR. sali. CASERA , 8. f. Capanna , Così chiamas i
CASCAR EL CUOR DA PAURA O MORIR EL CASCA GIUSTO LA FESTA DEL SANTO , AC- Quella stanza sulle montagne ove dimora-
CUOR DA PAURA, Cascar il cuore, si dice del casca appunto la festività del Sant o, cioè no i pastori o vaccari . Sul Milanese s'in-
Travagliarsi o sbigottirsi per mala novella Avviene, accade. tende quella Stanza d'una cascina dove
o per accidente improvviso. Cascar la co- CASCA ' L MONDO, TE VORÒ BEN. Che che si ripongono le forme de'formaggi. V. CAS-
ratella, modo basso, dicesi dell' Esser sor- ne avvenga o Cada'l mondo, io l'amerò SINA.
preso da grave timore. V. MORIR EL CUOR, sempre. CASERMA, s. f. Caserma, Quartiere per
in CUOR. COSSA VE CASCA ? Maniera libera fam. l'alloggio de' soldati ; deriva da Casa d'ar-
CASCAR EL PALCO, V. PALCO. Che cosa v'accasca ? cioè Che cosa v'ac- mi. Lo stesso che Quartiere. 14
CASCAR I BRAZZI O EL FIÀ , Cascare le cade, che cosa volete ? CASERMAGIO, s. m. Casermaggio, Voce
braccia; Cascare il fiato; Cascar le bu- LA GHE CASCA IN LU, Cade o Ricade in d'uso nelle pubbliche carte, e vale Sistema
della in un catino, detto fig. Avvilirsi , lui; Passa in lui ; Cede in favor suo, di- delle caserme. Dicesi Uffizio del Casermag-
perdere la speranza, sbigottirsi, disanimar- cesi della successione nell'eredità o di al- gio a quello che sprantende generalmente 氣
si. Perdere il cuore o Cascar il cuore , tro diritto. a tutte le caserme del paese. Così si dice
valgono lo stesso. AL PRIMO COLPO NO CASCA UN ALBORO , Impiegato nel casermaggio.
CASCAR IN BOCA AL LOVO, Cadere in boc- Pel primo colpo non cade la quercia , CASERMAGIO , in T. carcerale, chiamasi
ca al cane, Avere pessimo fine del suo af- detto fig. Non si dee sbigottire uno alla Quella piccolissima tassa d'un tanto al gior-
fare. prima. no che ogni Prigioniero, il quale non ven-
CASCAR IN BONE MAN, Cadere in grembo No GHE CASCA GNENTE, È largo in cin- ga dichiarato innocente, dee pagare all'Am-
al zio, Venire il negozio in mano di chi tola; Ha il granchio nelle mani, vale È ministrazione carcerale per la mondezza
l'uomo appunto vorrebbe. tenace. della prigione, e pel servigio che durante
CASCAR IN CONCorenza, Aver la ripulsa NO LASSARGHEne cascar una, Eʼnon la- la sua carcerazione ha egli ricevuto nei
o repulsa in concorso , Rimaner escluso scia chiodo che non lo ribatta , dicesi me- suoi bisogni .
dall'impiego in confronto altrui. taf. di Chi risponde ad ogni parola. V. RE- CASERMAR, v. Casermare , ed altri dico-
CASCAR IN DRIO COPA, Far un mazzicu- SPONDER. no Accasermare. Voci di nuovo uso da Ca-
lo, un tombolo; Mazziculare; Dar del cu- TI XE GIUSTO CASCA DOVE CHE T'ASPETA- serma, e vale Alloggiare i soldati nelle ca-
lo a leva. VA, Costi mi cadde l'ago, detto fig. Mi sei serme, Acquartierarli.
CASCAR IN DUBIO , Cader in quistione , capitato in acconcio. CASERMIER, 8. m. Casermiere, Voce pur
Dicesi che una cosa cade in quistione, per TOR SU TUTO QUEL CHE CASCA, V. TOR nuova e dell'uso nelle pubbliche carte, e
dire , ch'ella è soggetto di disputa , ch'è CASCATA, s . f. Apoplessia; Colpo apoplet- vale Inspettore di caserma , Quello ch'è
cosa dubbia. tico; Gocciola. V. COLPO. preposto alla custodia e vigilanza sul luo-
CASCAR IN PENA, Stare allo specchio CASCATA IN TERA, Cascata; Cadimento; go materiale della Caserma, o sia del Quar-
Non pagare a' tempi dovuti le gravezze. Caduta; Cimbottolo; Tombolo in terra. tiere, non già sui soldati.
CASCAR LA BALA SUL BRAZZAL , Balzar Cascata o Caduta d'acqua, si dice Di CASERMIÈRA, s . f. dicesi alla Moglie o
la palla in mano, vale Venir l'occasione certi luoghi fra' monti, dove l'acqua cade femmina di Casermiere, la quale, sull'esem-
opportuna di far che che sia, che anche di- giù da un'altezza. pio di altre voci consimili , potrebbe dirsi
cesi Venire a taglio o in taglio. CASCATE DA DONE, Manicottoli o Mani- Casermiera , quando però fosse adottata
CASCAR LA ROBA D'ATORNO, Cascare al- chini, Maniche che ciondolano. Quest'orna- nella lingua la voce di pratica Casermiere.
trui le vestimenta di dosso , vale Esser mento non s'usa più. CASETA, s. f. Casuccia, Casa piccola e
male in arnese, o Tornar male al dosso le CASCATINA, s. f. Cadutella, Piccola ca- vile, Caserella; Casella; Caserellina; Ca-
vesti. duta. sina; Casinina; Casuccina; Abitazioncel-
CASCAR LE ALE, detto fig. Cascare il cuo- Per dim. di CASCATA, V. la; Magioncella, Piccola casa o magione
re ; Avvilirsi ; Abbiosciarsi ; Abbando- CASÈLA, s. f. Lacuna, Quel luogo voto Casolaraccio, Casetta cadente.
narsi. nelle scritture, che si chiude fra due linee CASETA, s . m. T. de' Pesc. Casetta, Sorta
CASCAR zo, Cascar di pollaio, detto fig. perchè alcuno si sottoscriva . d'Alcione, detto dall'Abbate Olivi Alcy-o
CAS CAS CAS 145
nium domuncula. Sostanza animale alcio- ra fam. Secondo il caso; Secondo il vento; menti, biancheria o altro. Se la cassa ser-
nosa, la quale investe per lo più una Con- Secondo che. ve per uso di scriguo, dicesi Forziere, e
chiglia univalve priva del suo animale, ed A un caso, A un bisogno; A un bel biso- nel dim. Forzieretto.
occupata dal parasitico granchio Eremita. gno, Se dà il caso . CASSABANCA , Cassapanca, Cassa fatta
V. BULO COL GRANZO . QUEL DAI CASI, Casoso; Miracolaio. a foggia di panca, su cui anche si siede.
CASETO, 8. m. Accidentuccio , Piccolo ac- GRAN CASI ! Locuz . fam. Sono cose che CASSA DA MORTO, Feretro.
cidente o avvenimento. paiono case, Modo ironico di motteggiare . Cassa de l'anèLO, Castone, Quella par-
CA SI, Voce accorciata da Anca sì, V. LA VARDA CHE Casi, V. Vardar. te dell'anello dov'è posta e legata la gem-
CASIMIR, 8. m. Casimir, T. del Commer- CASOLIN, s. m. (probabilmente dalla ra- ma.
cio. Specie di pannina fina, che si fabbrica dice lat. Casearius) Caciaiuolo o Formag. CASSA DA TESSÈRI, Cannaio, Strumento
in Francia ed in Inghilterra; ed è per lo giaio, Venditor di formaggio. di legno con cassette, in cui gli orditori
più liscia. CASOLINA, 8. f. Si chiama volgarmente la rimettono i gomitoli per ordire. V. PIRO-
CASIN, s. m. Casino e Casina, Piccola ca- Moglie o Femmina del Caciaiuolo o For- NERA.
sa da abitare o Casa che appartiene ad una maggiaro , la quale sull' esempio di altre CASSA DEI BEZZI, Cassa. T. Merc. Ogni
7 persona o ad una società per farvi la sera voci consimili così formate, potrebbe dirsi luogo ove si tengono i danari. Onde Tener
conversazione. Ritrovo e Ridotto hanno il Caciaiuola o Formaggiara . la cassa, vale Riscuotere e pagare, tener
medesimo senso - CASIN SECRETO, Ser- CASON , s. m. Tugurio o Tigurio; Casupo- i conti del danaro.
rato ritrovio, vale Adunanza segreta la; Capanna ; Casuccia , Casa povera o CASSA DEI OCHIALI, Cassa, Assetto o in-
Casino di campagna o Casettino dimin. contadinesca. Fu anche detto per imitazio- castratura di un occhiale - CASSA CON
chiamasi una Piccola casa in campagna per ne Pagliaio a quell' Abitanzioncella fatta di TEMPIE O COI BRANCHI (T. degli Occhialai)
uso di villeggiare. pali e pertiche, coperta di paglia o di altra Occhiali con branche - CASSA CON TEM-
匾 CASIN DA BORDELO , Chiasso; Bordello ; materia consimile, che serve di meschina PIE DOPIE , Occhiali con doppie branche
Lupanare; Postribolo . abitazione ai poveri lavoratori di campa- - CASSA DA PAREGIN, Occhialino doppio;
CASISTA, Casoso, Agg. di Persona , che gna - Capanna, dicesi la Stanza di fra- Occhialino con due vetri che servono per
J
d'ogni cosa fa caso, o che sempre racconta sche o di paglia, dove si ricoveran la notte tutti due gli occhi --- CASSA DA PAREGIN
1 casi. al coperto quei che abitano la campagna. UGNOLO , Occhialino , Lunetta composta
CASNA, s. m. Voce turchesca che vale Cas- STRAZZO DE CASÒN, Casoccia ; Capanna d'un vetro solo , ond'è pur detta Mono-
sa, cioè Quella ove si custodisce il danaro cadente. cola.
contante. Noi però con questo termine in- CASÒN, è anche Voce antiquata, che vale CASSA DE LA SPINETA, Cassa.
tendiamo Danari ; Pecunia ; Gruzzolo o Cagione; Causa; Motivo. CASSA DE L'OCHIO , Оcchiaia , Luogo o
Gruzzo, cioè Quantità di danari ammassa- CASON, pur Voce antiq. dicevasi per Pri- concavità dove stanno riposti gli occhi.
ti, che sieno in potere di alcuno. gione ; e le prigioni erano anticamente al CASSA DEL PASTIZZO, T. de' Cuochi, Cro-
AVER EL CASNA O UN BON CASNÀ , Aver sito della Città in parrocchia de'SS . Apo- stata, Specie di torta o di pasticcio, sopra
pecunia; Aver il gruzzolo; Esser ricco; stoli, ch'è tuttavia denominato CAMPIELO di cui si fanno croste di pasta.
Esser gremito di soldi o danaioso o da- DE LA CASON, donde furono trasferite pres- CASSA DEL PETO, Cassa, La parte con-
naroso. so alla piazza di S. Marco. V. CASANZA. cava del petto circondata dalle costole.
FARSE EL CASNA, Fare il gruzzolo; Em- CASONCİN, O CASONCÈLO , 8. m. Capan- CASSA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO.
piersi il sacco; Accumular danari, Farsi nella e Casucciaccia. V. CASÒN. CASSA DEL TAMBURO, Cassa. Prendesi an-
ricco. CASONÒN , s. m. Capannone, accresc. di che per tutto lo strumento.
CASO, s. m. Caso, Successo; Accadimen- Capanna. CASSA DEL TELER, Cassa del telaio, Do-
to-- UN GRAN CASO, Casaccio, Caso stra- CASOTA , 8. f. Casoccia , Casa alquanto ve si tesse la tela.
no, Casissimo. grande e malandata Casotta è accresc. CASSA DEL RELOGIO DA MURO, Guarda-
CASO PENSA, Caso pensato, cioè Delibe- di Casa e vale Casa assai capace . corde.
rato - A CASO PENSA , A posta fatta; Pre- CASOTO, s. m. Capanna; Capannuccio , CASSA DEL RELOGIO DA TAOLIN, Castello.
vedutamente ; A caso pensato; Meditata- Capanna fatta di frasche o d'altro simile, CASSA DE VERO, Stipo ; Scarabattola ,
mente ; Studiatamente; A bello studio, dove si nasconde l'uccellatore. V. CANELO. Sorta d'armadio colla fronte e parti di fuo-
e dicesi per lo più di operazioni malva- CASOTO DA BURATINI, Castello da burat- ri ornate , per conservar cose minute di
C ge. tini. pregio e d'importanza.
@ CASO CHE SE SU CASOTO DA TAGIAPIERA, Tettoia Casot- CASSA DEI CARATERI, T. degli Stamp. Cas-
PONE, Caso ipotetico o
suppositizio . to, dove lavora il Tagliapietra. sa di caratteri, Quella cioè ch'è divisa in
ESSER IN CASO O Al caso , Essere in caso , CASOTI DA CARNEVAL, Casotto, Stanza po- 132 cassettine, nelle quali si contengono i
vale Esser acconcio a proposito -- ESSER sticcia più o meno grande, fatta di legna- caratteri della stampa.
FORA DEL CASO, A chi non duol bene scor- me, dove si mostrano delle rarità o si fan- STAR IN CASSA, Locuz. fam. e fig. Star
tica; A chi non pesa ben porta, Modi pro- no divertimenti. in tuono ; Tenere il cervello a bottega ;
verb. che valgono Che chi è fuor de' guai CASOTO DA SENTINELA, V. GARÈTA. Avere il cervello a segno, in riga, in cassa.
facilmente sa dar ricordi ad altrui. CASPITA! Canchita ; Cappita; Cappiteri- CASSADA, 8. f. Cassazione, Il cassare
NO GH'È STA CASO O NO SON MAI VEGNÙO na; Capperi; Canchero; Cacasangue; Ca- DAR UNA CA SADA, V. CASSAR e Depenàr.
AL CASO DE FAR GNENTE, Non venni mai a casego; Cacalocchio; Cacio; Cagna; Can- CASSADURA , s. f. Cassatura, Tratti di
capo di poter far nulla , Non ci fu via nè cherusse , Interiezione di maraviglia. V. penna dati ad uno scritto per cancellarlo,
verso di poterne riuscire. CAZZA! che dicesi anche Cancellazione; Cancella-
EL SARIA GIUSTO EL CASO, Sarebbe il ca- CASPO, 8. m . Cesto, Pianta, come cavoli, tura; Frego.
sissimo, cioè Cosa acconcia, appropriata, a lattughe e simili a'quali sono congiunti CASSADURA DE L'OCHIO, V. CASSA e IN-
proposito. P. e. Per marito sarebbe il ca- molti figliuoli. In termine agronomico , CASSADURA.
sissimo . dicesi anche Capo. V. CORESIN DE SALATA. CASSAN, Cassiano, Nome proprio di uo-
FAR UN GRAN CASO, Fare d ' una mosca SALATA DE BEL CASPO, Insalata cestuta. mo , ch'è però passato a'nostri tempi in
FAR CASPO, Accestire, Far cesto. disuso. Ed è anche nome d'un Santo tito-
un elefante, Ingrandire un caso più del do-
vere, Esagerare. V. in MERDA. CASSA, 8. f. Cassa, Arnese di legno fatto lare d'una Chiesa parrocchiale di Venezia.
SECONDO I CASI E SECONDO I NASI, Manie- a diverse fogge, per uso di riporvi vesti- V. SAN CASSAN.
Boerio. 19
146 CAS CAS CAS

CASSÀR, v. Cassare; Cancellare o Scan- CASSETIN, CASSETIN DAI STORTI, Maniera nostre donne vi sostituirono una specie di
cellare o Dar di penna, Tor via, Cassar furbesca, che vale il Culo. farsettino che chiamano BUSTINA, vocabolo
la scrittura fregandola. Dicesi anche Scas- CASSETINA, s. f. Cassettina o Cassetti- ch'è sinonimo di CASSETO O CORPÈTO O
sare. no, Piccola Cassetta. CORPETIN. Conchiuderemo che per Casso
CASSAR UNA SENTENZA, Cassare, Diceva- CASSETINA DA ZOGIE , Forzierino da debbe intendersi Abito di donna senza ma-
si sotto il cessato Governo italiano per An- gioie. niche.
nullare, quando il giudizio era della Corte EL CASSETÌN DEI STRONZI, detto per tras- CASSON, s. m. Cassone, Cassa grande.
di cassazione. lato, Il Culo. METER IN CASSON, Frase che usavasi ai
CASSARETO, 8. m. Casseretto, T. Mar. Chiusino, dicesi generalmente a Luogo tempi veneti, Abbuiare che che sia, e va-
Il piano più elevato della nave sopra la ristretto e chiuso, da riporvi e tenervi che le Nascondere o sopprimere che che sia e
parte posteriore del Cassero, che serve di che sia. Nella Toscana dicono Tirello. non ne parlar più : il che prendevasi tal-
coperto e di soffitto alle stanze che si fan- CASSÈTO, 8. m. Cassetta, dicesi Quella volta in mala parte. Originali documenti
no in quella parte pegli Uffiziali. parte della carrozza dove siede il Cocchie- in qualche archivio abbuiati. - PROCES-
CASSARO, s . m. Cassero e Casso, La par- re. V. SERPA. SO MESSO IN CASSON , Processo criminale
te superiore del vascello in poppa vicino al CASSETO, detto per voce fam. Farsala, abbuiato in archivio.
fanale, in cui è la camera ad uso del Ca- La parte da piè del farsetto, cucita con es- CASSON DEL BURATO , Frullone. V. Bu-
pitano, e su cui resta l'albero di mezzana so il busto. RATO.
e la ruota del timone. CASSÈTO, 8. m. dimin. di Casso, nel si- CASSON DA MURERI, Ponte pensile. Se ne
CASSELA , 8. f. (dal lat. Capsella) Cas- gn. di Vestito, V. CASSO. servono i Muratori calandosi con canapi
setta, Parte d'una cassa grande o sia d'un CASSETON , s . m. Cassettone , detto da lungo que'muri altissimi che hanno a ri-
cassettone. V. BURÒ. noi più comun. Comò : ch'è quella specie storare.
CASSELA DA LIMOSINA, Ceppo; Cassetta. d'armadio , che ha molte cassette , nelle CASSONI DEL POzzo, V. Pozzo.
CASSELA DA TESSÈRI, V. in CASSA. quali si custodiscono i vestimenti e le lin- CASSONI DE PUPA, T. Mar. Cassoni di
CASSELARIA, 8. f. Chiamasi in Venezia gerie. poppa, chiamano i Marinai Quelle casse
una Strada posta nella parrocchia di S. Ma- CASSI, Maniera ant. che ora dicesi Anca si, che sono fatte interiormente alla poppa del-
ria Formosa, dov'erano varie botteghe di V. ANCA. la nave.
stipettai , che quindi potrebbe dirsi Sti- CASSIA, s. f. Cassia, Frutto d'un grande Cassone , detto in T. Milit. Specie di F
petteria. albero che alligna in Egitto, nell' America carro coperto, col quale si trasportano le
CASSELÈR, 8. m. Cassettaio, Stipettaio, ed altrove , detto da' Botanici Cassia Fi- munizioni.
Maestro di far cassette o casse ― Cassaio, stula. CASSONCIN , s. m. Cassoncello ; Casso- H
dicesi Quello che fa le casse delle carrozze CASSIA IN CANA, Cassia ne' bocciuoli netto, Piccolo cassone.
e d'altri legni. FIOR DE CASSIA, Cassia tratta o Fior di CASSONCIN , detto in T. de'Cannonieri ,
CASSELERA, s. f. La moglie o Femmina cassia o Cassia mondata, dicesi la polpa Carretta, Carro coperto di minor grandez- H
di Cassettaio , che per analogia di altre tratta dalla siliqua o canna. za del cassone.
voci consimili, potrebbe dirsi Cassettaia. DAR LA CASSIA , Maniera volgare e fig CASTAGNA, s. f. Castagna, Frutto noto.
CASSELÒN , 8. m. Cassetta, e s'intende Dar l'erba cassia; Dar puleggio o Dare CASTAGNA LESSA , Succiola ; Ballotta o
una di quelle che sono nel Cassettone, e il cencio, valgono Licenziar altrui, man- Ballotto e Balogia e Tiglie.
che si tiran fuori per davanti. V. CAS- darlo via, che dicesi anche Dar l'ambio CASTAGNA ROSTA, Bruciata. Quindi Bru-
SETON. Dar lo sfratto - In altro senso Mandare ciataio a quello che le cuoce e le vende.
CASSELON DEL FOGHER, chiamasi fam . una in bordello, Dar cattivo commiato . CASTAGNA NETA , Castagna diricciata ,
specie di Cassetta mobile, senza coperchio, CASSINA , s. f. Cascina , (da Cascic) Il luo- cioè Cavata dal riccio CAVAR EL RIZZO
che tiensi incassata sotto il focolare, delle go dove si manipola il latte per cavarne il A LE CASTAGNE, Sdiricciare le castagne.
cucine, per tenervi vivande in caldo e per burro, il cacio e la ricotta. PAN DE CASTAGNE, Castagnaccio.
altri usi di famiglia. CASSO, s. m. Voce ant. dal barbarico Cas- CASTAGNA BELA DE FORA E de drento LA
CASSELON De LE LETERE , Boeta (dal sus, ch'è definito Pars vestis maior, qua MAGAGNA, Castagna di fuori è bella e den-
Francese Boite o dal Latino barb. Boeta), corpus tegitur , exceptis brachiis, ed in- tro ha la magagna, Proverbio che allude
Cassa nella quale, per mezzo d'un' aper- tendevasi Quella parte principale del ' abi- all'ipocrisia ed alla simulazione. V. MA-
tura superiore nel muro, si buttano le let- to d' una donna , che cuopre il corpo, cioè RON.
tere non affrancate, consegnandole all'Uf- il busto, la quale fu così chiamata per si- NASSER DE LE Castagne, V. Nasser.
fizio della posta . neddoche da Casso , usato da Dante nel Castrar le castagne , vale Fenderle o
CASSETA, 8. f. Cassetta , Piccola cassa. sign. di Torace , ch'è la cavità circondata intaccarne la scorza, perchè non iscoppino
CASSETA DA ODORI, Cazzuola, Arnese da dalle costole. Dicevasi dunque Casso dai nell'arrostirle.
riporvi dentro i profumi. Veneziani del secolo XVI a Quella parte BOSCO DE CASTAGNE, V. Bosco.
CASSETA DA SCRIVER, Scannello. Casset- dell' abito d' una donna che cuopre il busto, CASTAGNA, detto in T. Mar. Contraruo-
ta quadra , da capo più alta che da piè , non comprese le maniche. Lasciata però ta, Grossa tavola che s'inchioda nella ruo-
per uso di scrivervi sopra comodamente. questa voce, forse per essersi alterata la ta dalla parte interna.
CASSETA DA FAR I SO BISOGNI, Lo stesso forma e la moda del Casso, furono non di CASTAGNA DE MAR, V. GALETA DE MAR.
che COMODA, V. meno ritenute nel medesimo senso quelle CASTAGNA, Castagnino, Aggiunto di co-
CASSETA DE LA CHEBA, Beccatoio, Vaso del CASSETO O CORPÈTO e CORPETIN : tutti lore. V. CASTAGNO.
dove si dà da beccare agli uccelli e alle gal- termini che ricordano l'antico Casso, sia CASTAGNÈR , s. m. Castagno, Albero che
line. come parte del corpo, sia come vestito. Le produce le castagne che si mangiano, det-
CASSETA DE LE DENONCIE SECRETE, Tam- Friulane dicono ancora CASS e nel dimin . to da Linneo Fagus Castanea, e da' più
buro, Quella cassetta che si tiene in pub- CASSETT al loro abito senza maniche, che recenti Castanea vesca. Al fiore del
blico, nella quale si mettono polizze che cuopre l'imbusto e che ha insieme cucita Castagno dicesi Gatto ed anche Cacrì.
querelano altrui. la gonnella ; e simile sarà stato a un di CASTAGNER DA OPERA, Porrina, chiamasi
CASSETA DE LA BARCA, Pagliuolo, Stan- presso quello che gli antichi nostri chiama- Quella pianta di Castagno che s'alleva per
zino dove i Marinai tengono il pane e si- vano Casso. Lasciata poi la moda dei busti, farne lavoro. LEGNO DE CASTAGNÈr , Ca-
mili. che usavansi nel secolo ultimo passato, le stagnuolo, sust.
CAS CAS CAS 147
BOSCO DE CASTAGNERI, Castagneto o CASTELETO, in T. de' Legatori di libri, CASTIGO, s. m. Gastigo o Castigo , Cor-
Marroneto. Torcoletto , Macchinetta che serve a' librai rezione penale fatta ai colpevoli pei loro
CASTAGNÈR SALVADEGO, s. m. Mar- per tagliare e pareggiare le carte a' libri. falli, onde si emendino. Talvolta il Gastigo
rone o Castagno d'India o selvatico o CASTELETO DEL LOTO, Compositore, Quel- da noi si prende per Pena, la quale è pro-
Ippocastano. Sorta d'albero detto da' Bota- lo che componeva i caratteri a stampa onde priamente il gastigo dei delitti.
nici Esculus Hippocastanum. Albero colti- imprimevansi le firme del pubblico Lotto, L'È UN CASTIGO, detto fam. e fig. Egli
vato anche da noi, che produce una specie quando era qui l'uso di stampar tutte le è un assedio, una morte, uno sfinimento;
di castagna, la quale fin'ora non ha ser- giuocate ; uso che cessò sotto il Governo dicesi a uomo fastidioso ed incomodo.
vito ad alcun uso. Italiano. EL CASTIGO DE UNO SERVE D'ESEMPIO AI
CASTAGNO, add. Castagno; Castagnino; ZOGAR A CASTELETO. V. ZOGAR. ALTRI, Chi uno ne castiga, cento ne mi-
Castagnolo o Castagnuolo, Agg. di Colo- CASTELO , s. m. Castello Castellare , naccia.
re simile alla castagna. dicesi a castello diroccato ― Castellotto va- CASTON , s. m. Castone, Quella cassettina
CASTAGNOLA , B. m. Castagnetta; Ca- le Castelletto di qualche grandezza e consi- di un anello o altro simile , che contiene la
stagnuzza, Piccola castagna. derazione. gemma o pietra ivi legata.
CASTAGNÒLE DE BISCOTO, V. BISCÒTO. CASTELO DE LA CAMPANA, Castello, Grossi CASTOR, s. m. Castore o Castoro , detto
CASTAGNOLE , T. de' Birri. Arnese ch'è ciocchi o mazzi di travi per sostener le ancora Bivaro o Bèvero, Animale anfibio
una specie di Manetta formata di spago for- campane. Cigogna , dicesi Quel legno al quadrupede, indigeno d' Asia ; chiamasi da'
tissimo e di legnetti di bossolo atanti, con quale s'attacca la corda per sonare. Sistematici Castor Fiber.
cui i birri tengono avvinte le mani degli CASTELO DEL RELOGIO , Castello del- Noi chiamiamo il suo pelo con lo stesso
IP arrestati, per impedir loro la fuga fin tan- l'oriuolo , Tutto il meccanismo interno nome , e quindi Panno, Cappello, Guanti
to che sono condotti nelle carceri. dell' oriuolo. di Castoro.
Castagnola, detto in T. Mar. Pezzo di CASTELO D'UN BASTIMENTO • Castello , CASTRA O CASTRAO , 8. m. Castrone, A-
legno fatto ad uso di bietta, il quale s'in- Elevazione sopra i ponti o sopra porzione gnello castrato ; dicesi al Castrato giovane
chioda sovra un altro legno, come anten- de' ponti, che sono nella prua e nella poppa e grasso.
na, albero o simile, perchè una fune non d'ogni vascello, che anche dicesi Accastel- Detto per agg. a uomo, Castrato ; Sco-
possa scorrervi lunghesso, V. GALOZZA. lamento ; e quindi Accastellato si chiama gliato; Menno, Privo de'membri genitali-
CASTAGNÒLO, s. m. T. Mar. Coccinello, un vascello che ha castelli. Nelle Galere Evirato, direbbesi con più onestà di termi-
Pezzi di legno forniti, a cui si raccoman- chiamasi Balluari. ne -- Menno , dicesi anche a Quello che
dano i cavi lungo i fianchi della nave. FAR CASTELI IN ARIA, detto fig. Fare al- per difetto di barba sembra castrato.
# CASTAGNON, add. CAVELO CASTAGNÒN, Ca- manacchi; Almanaccare ; Chimerizzare ; CATIVO CASTRA , Castronaccio ; Castra-
pelli castagno-neri , cioè Di color casta- Far de' lunarii; Far castelli o castellucci taccio; Castrato, si dice ad un Cantore ca-
gno carico o scuro. in aria o su pe'nugoli o in Ispagna. Dise- strato.
CASTAGNOSO, add. Di natura delle ca- gni vani. Andar su per le cime degli albe- LIBRO CASTRA, Libro mozzato o castra-
stagne, cioè d'una polpa consistente come ri. L'orso sogna pere. I sogni non son to, vale Privato di alcuna parte : dicesi fig.
sono le castagne cotte : direbbesi fra noi, veri e i disegni non riescono, per far in- e per similitudine.
parlando di zucche o simili. tendere che sovente i progetti degli uomini CASTRACAN 。 PISSACAN , s. m. T. degll
CASTELA , add. Incastellato , dicesi per sono fallaci - Andare all' esca, dicesi pro- Erbolai, Dente di leone officinale, Taras-
agg. al Cavallo, quando i suoi piedi o amen- verb. di Chi si lascia prendere dalle spe- saco, ed anche Piscialetto, Pianta o Erba
due i talloni si rovesciano o si piegano in- ranze e dalle vane promesse. medicinale , detta da' Botanici Leontodon
dentro verso il fettone, e vi si accostano e EL CASTEL DE SAN ZAN GARAVEL. Detto Taraxacum ; che sfiorendo si converte in
si serran contro. furbesco che vale Discorso confuso, inintel- pappo, cioè in un capo tondo radiato e la-
CASTELAN , s. m. Castellano, Capitano ligibile. Una babilonia ; Tiritera. nuginoso, la cui lanugine ad un soffio se ne
di Castello o Abitatore di esso. TRAR O BUTAR IN CASTELO , detto figur. vola via. Quando è tenero, è buono a man-
CASTELANI , chiamansi in Venezia gli Far fianco ; Alzare il fianco, e vale Man- giare in insalata. Dicesi in dialetto anche
abitanti della Parrocchia di S. Pietro det- giar bene e bere meglio. MARENDA e PIUMIN.
to di Castello, e più estesamente si dico- Castello, chiamasi Uno de' sei Sestieri in CASTRADA, s . f. Castratura, Il castrare.
no Tutti quelli che abitano nelle parroc- cui è divisa la Città di Venezia. Era detto Evirazione è voce più coperta.
chie congiunte a Castello, e che formava- anticamente OLIVOLO. DAR UNA CASTRADA, Castrare; Far una
+ castratura, V. CASTRAR. E detto fig. Pe-
no ne' tempi della Repubblica Veneta una CASTELLO OLIVOLO. La chiesa principale
fazione popolare opposta all'altra dei così di esso Sestiere, dedicata a S. Pietro, era lare; Castrare alcuno; Tarparlo, Cavargli
detti NICOLOTI, che sono propriamente gli la Cattedrale, e sede del Patriarca di Ve- danari.
abitanti della parrocchia di S. Nicolò e di nezia e primate della Dalmazia. Z. CASTRADİN, s. m. Castroncello o Castron-
altre che vi erano annesse. Queste fazioni CASTELON, s. m. Torso o Torsolo, Il gam- cino.
furono sempre lasciate sussistenti dalla po- bo del cavolo sfogliato, o d' altro simile . CASTRADINA , 8. f. Carne di castrone;
litica del Governo, per tener diviso il po- CASTIGAMATI , s . m. Conciateste, Voce ma noi vogliamo intendere di quella, che
polo della Città capitale. V. NICOLOTI , scherzevole. Colui che concia le teste, che salata ed affumicata ci si porta dalla Dal-
FORZE, MORESCA. crede poter far mettere altrui il cervello a mazia e dall'Albania, e si vende per lo più
CASTELANIA, s. f. Castellania o Castel- partito - Gastigamatti , vale in buona dagli Schiavoni.
laneria, Uffizio e dignità del Castellano. lingua i Bastone, la sferza, lo staffile - PIEN DE CASTRADINA, detto fig. vale In-
CASTELETO , s. f. Castelluccio, Piccolo Noi applichiamo metaf. a questa voce il si- fetto di celtico ; Appestato ; Infrancio-
castello. gnif. di Gastigatore o Punitore. salo.
CASTELETO, detto in T. de' Fanciulli, Ca- CASTIGHETO, s . m. Piccolo gastigo; Pic- CAVARSELA DE CASTRADINA, V. Cavår.
stellina o Casella o Capannella, dicesi una cola punizione. CASTRAGATI, s. m. Castragatti non tro-
Massa di tre nocciuoli, castagne o simili, Animadversione , vale Punizione. gasti- vasi ne'miei dizionarii ; Trovasi bensì Ca-
posti in triangolo e sopr'essi un altro noc- go, riprensione , che secondo l' espressione straporcelli e Castraporci, che significano
ciuolo, in cui si tira da lontano con altro de' tribunali d'oggidì, dicesi anche Gastigo Colui che castra sì gli uomini che le bestie.
disciplinare; Misura disciplinare o coerci- In Venezia non abbiamo che il CASTRAGA-
nocciuolo ; e vince chi coglie. Il che dicesi
Fare alle caselle o alle capannelle. tiva. TI, che fa anche il mestiere di Castracâni,
148 CAT CAT CAT
ed è una specie di Calderaio che gira per CATABÈGHE 。 CATABRIGHE CATALITE , vinare o Intendere e Raccapezzare ---
— No
le strade della Città gridando alternativa- Accattabrighe ; Caltabrighe ; Beccaliti ; GHE LA CATO, Non capisco; Non intendo;
mente CONZALAVESI e CASTRAGATI. V. CON- Litigioso; Brigoso ; Cerca lappole . Agg. Non connetto.
ZALAVESI. ad uomo di carattere inquieto, facile a qui- NO ME CATO, Non mi rinvengo, Non so
CASTRAR, v. Castrare è voce generica. stionare ed a litigare. Dicesi anche Pizzi- quel ch'io mi faccia o ch'io debba fare ; So-
Assettare o Aggiustare, si dice fig. degli caquistioni. V. METIBEGHE, TACABEGHE E no stordito.
uomini ; Conciare; Sanare; Governare , CATARADEGHI . VATELA CATA, Indovinala tu grillo; Va-
si dice degli animali ; Capponare , dei polli . CATACOMBA, s . f. Catacomba e più so- cquattù , Va a pensare dov'ella sia o si
CASTRAR I MARONI, Castrare o Intacca- vente Catacombe. trovi.
re, dicesi de' marroni e delle castagne, che CASA CHE PAR UNA CATACOMBA , Casa CATARA, V. INCATARÀ.
si tagliano acciò non iscoppino quando si che pare una sepoltura de' viventi; Casa CATARADEGHI, s. m. Garoso; Litigioso;
metton nel fuoco per arrostirle. sepolta ; Casa bassa, cupa, oscura; po- Fisicoso; Dedito ai suggelli. V. CATABE-
CASTRAR UN LIBRO, Castrare; Mutilare; sta a bacio o all'uggia . GHE.
Mozzare, vale Levargli alcuna parte. CATAFALCO , s. m. detto più comunemen- CATARAR, V. SCATARAR.
CASTRAR I MELONI O LE ZUCHE, Cimare, te PALCO O SOLÈR DA MORTO , Catafalco , CATARATA, s. f. Cateralta , Malattia che
Spuntare; Pizzicare ; Arrestare , Dicesi che fu anche detto Arca dei funerali . Quel- toglie affatto la vista o molto la dimi- .A
delle Piante cucurbitacee , perchè ciman- l'edifizio di legname, sopra cui si pon la nuisce.
dole si arresta loro la vegetazione e si ot- bara del morto. Cateratta, dicesi anche per Cascata d'ac- I
tengono frutti più grossi. Impoverire, CATÀIZZA . CATAIZZA , dicevasi anticam . qua, come Le cateratte del Nilo, che al- 劑
Operazione colla quale si tolgono dalla pian- e dicesi ancora nel sign . di Quistione ; cuni dicono Catadupe .
ta i fiori soverchi e quindi ancora i frutti, Rissa ; Contesa . Quindi STAR SU LE CA- Cateratta, si dice ancora per Gran di-
per aver più grossi e più perfetti quelli TAIZZE , Star sulle contese ; Esser accat- luvio d'acqua. VIEN ZO LE CATARATE, Pio-
che vi si lasciano. Accecar le piante e tabrighe, litigioso , brigoso . ve a secchioni che paiono aperte le cate- 金跚
le viti etc. valé Guastar loro gli occhi, tron- CATAIZZE , s. f. T. antiq . Invenzioni ; ratte. V. PIOVER.
candone le messe. Ritrovati , Pretesti inventati per conten- CATARAZZO, s. m. Catarrone; Catarrac-
CASTRAR QUALCUN , detto fig. Castrare dere . V. ENDÉGOLO . cio, Gran catarro.
alcuno, vale Torgli il comodo di operare CATALITE , V. CATABÈGHE . CATARÈTO , s . m. detto metaf. Ambizion-
in che che sia, il che direbbesi anche Tar- CATALOGAR, v. Registrar nel catalogo, cella. V. CAtaro .
pare. Porre a catalogo, Inserire nel catalogo che CATARIN , Catterino è Nome proprio di 2
CASTRON, s. m. Castrato; Scogliato: di- che sia. Nei dizionarii non trovasi nè Cata- Uomo.
cesi specialmente d'un Cantore castrato. logare nè Rubricare. CATARIN, dicesi pure ad un Abitante di
Castrataccio è il peggiorativo Becco, CATALPA, s. f. Catalpa o Bignonia. Al- Cattaro, Città dell'Albania già veneta ora
chiamasi il Maschio della Capra domestica. bero del Giappone o della Carolina , il qua- austriaca.
CASTRON, Voce fam. e fig. Pottiniccio , le vive assai bene anche nel nostro clima, CATARINA , Caterina , Nome proprio di
Cucitura o Rimendatura mal fatta. ed ha un bellissimo aspetto quando fiori- Femmina. V. CATE e CATINA.
ALA DE CAPON E COLO DE CASTRON. Chi si sce. Ne abbiamo molte piante nel pubblico CATÀRO, s. m. Catarro. V. SCATARO .
parte dal castrone si parte dalla ragio- giardino. I Botanici lo chiamano Bignonia MALATIA CHE PRODUSE CATÀRO ; ROBA CHE
ne, per far intendere che La carne del ca- Catalpa. FA CATARO ; Incomodo che deriva dal catar-
strone è buona al gusto ed alla sanità; e pe- CATAPAN , 8. m. Accattapane o Accalta- ro, Malattia o Cosa catarrale.
rò altri dicono ; Se volasse il castrone sa- tozzi, Pezzente che va accattando tozzi di AVER EL CATARO, Esser catarroso.
rebbe miglior del cappone. Più propria- pane per limosina . Accattatrice, dicesi alla AVER DEI CATÀRI, detto fig. Aver il ca-
mente però così dicesi per istabilire,. che il femmina. tarro d'alcuna cosa, vale Aver delle pre-
miglior boccone del castrone o castrato è CATAPUZZA, s . f. Catapuzia minore. Er- tensioni ridicole, dell'ambizione, delle vo-
il collo, come l'ala è il meglio del cappone. ba che i Botanici chiamano Euphorbia La- glie.
MAL DEL CASTRÒN, lo stesso che MAL DEL tyris. Dice il Mattioli , che quest'erba è CATARÒBE, s. m. T. di Teatro, Attrazza-
MOLTON, V. MOLTON. chiamata in Toscana Catapuzza dall'ef- tore, dicesi Colui che provvede gli attrez-
CASTRONAR , v. Fare un piastriccio ; fetto ch'essa fa di sciogliere per vomito e zi necessarii alle rappresentazioni .
Ciarpare ; Acciabattare ; Abborracciare. per secesso. CATARÒN , s. m. Catarrone, accresc. di
Strapazzare un lavoro, fare alla peggio ; e CATAR , v. Trovare; Ritrovare ; Rinve- Catarro. Catarronaccio è il peggiorativo.
dicesi per lo più de❜lavori delle donne. nire. CATARÒSO . V. SCATARÒSO .
CASTRONAR SU LE CALZE, Locuzione fam. Catar in prestio, Accattare. V. Impre- Deventar catarOSO, Accatarrare; Inca-
Pottinicciare, Rimendar malamente, e di- STIO. tarrare o Incalarrire.
cesi più particolarmente delle calze. CATAR DA DIR , V. Dir. * CATASTA, s. f. Massa o cumulo di checchè
CASTRONARIA, 8. f. Voce ant . e disusa- CATAR DEI RAMPINI , Ritrovar pretesti , sia, ma più propriamente di legnami.
ta, Castroneria; Balordaggine; Gofferia; V. ENDÉGOLO. CATASTICAR , v. Accatastare , Termine
Sciocchezza. CATAR DE L'ERBE , Raccattare; Racco- usato da' Toscani per Porre o Scrivere in
CASUA (colla s aspra) s. f. o CASUA DE gliere; Cogliere o Corre, Lo spiccare del- catasto, e vale Registrar sul catasto i no-
TEMPO , T. de' Pesc. Calma tranquilla; e l'erbe , fiori o frutti o frondi dalle pian- mi de'possidenti, per assoggettarli alle pub-
dicesi di Vento e sereno, che continui per te. bliche gravezze .
qualche giorno dopo una fiera burrasca. CATAR EL PELO IN TEL VOVO, V. PELO. CATASTICO, s. m. Catasto e Catastro ,
CASUOLA, 8. f. Voce antiq. Caciuola, Ca- Catår fora, Rinvenire ; Trovare ; Ri- Libro in cui si registrano i beni de'par-
cio schiacciato, di forma tonda. trovare. ticolari , per assoggettarli alle pubbliche
CASUPOLA , 8. f. Casipola ; Casupola ; CATARGHELA - GHE LA CATO ovvero GHE imposizioni .
Casuccia; Casuccina , Piccolissima casa. CATO EL MIO CONTO, Vi ci trovo il mio utile CATAVÈR, s. m. Voce antichissima , che
CATÀ, add. Trovato; Rinvenuto - · Accat- o il mio conto. Ci ho il mio utile -- No suona Catta-averi. Chiamavasi CATAVÈR
tato dicesi per Procacciato, acquistato. GHE LA CATO, Non ci trovo il mio utile , una Magistratura del Governo Veneto, com-
CATA SUL FATO , Catacollo , Voce però Non ci trovo guadagno. posta di tre Patrizii, alla quale incombe-
disusata, Sorpreso. CATARGHELA , Si dice ancora per Indo- va la scoperta e confisca de' tesori nascosti,
CAT CAU CAV 149

che si riputavano Averi pubblici , o delle Iracondo; Riottoso , Facile a contendere alto come quello della trivella, col quale si
eredità giacenti; pon meno che l'argomen- ed a menar le mani. Più cattivo che Ban- fanno buchi nel terreno per ficcarvi le pic-
to degli Ebrei. chellino. V. MANESCO. cole piante. Chiamasi anche Foraterra.
CATE, tronco da Caterina, Nome proprio PUTELO CATIVO , Cattivello; Cattivuzzo; Quello da ortaglie dicesi Piuolo.
di Donna, ma è voce plebea. V. CatÌna. Cattivelluccio, dicesi per vezzo ad un Fan- CAUCHIO DA CAPELI, Cappellinaio, Arne-
CATECHIZAR , v. Catechizzare alcuno , ciullo - Facimale è opposto a Facibene. se di legno, cioè Piuolo , talvolta involto
che anche dicesi Cavar la lepre dal bosco V. Bon putelo, in Bon. in una carta, che s'attacca al muro o in
o Far caselle per apporsi. Quando per FAR EL CATIVO , Cattiveggiare , Tener un armadio, a cui s'appiccano i cappelli od
istratagemmi e per circuizion di parole , mala vita Caneggiare, Far il crudele. anche altre cose.
cerchiamo di ritrarre qualche cosa da chi L'È STA CATIVO SIN IN PANZA DE SO MA- CAUSA, 8. f. Cagione, Quello donde deriva
che sia. RE, Fu cattivo insin nell'uovo ; Cattivo l'effetto. - Cagioncella e Cagionuzza
CATEDRA, 8. f. Cattedra, Luogo eminen- insin nelguscio. Fu prima tristo che gran- sono dimin.
te dove stanno i Dottori a leggere lezioni, de; Più cattivo che i tre assi. Cattivo sin TOR LA CAUSA , Dare alla radice, fig.
e gli oratori ad orare e simili. V. Bigonza . dalla nascita. Se non sei, tu sarai, disse vale Levare ogni occasion di proseguire
MONTAR IN CATEDRA, Locuz. fam. Leg- Malatesta de' Medici ad un fanciullo che alcun negozio.
gere d'alcuna cosa in cattedra, vale Es- mostrava pessima indole. Cagione, dicesi anche per Colpa - CHI
serne molto pratico. Arringare sopra che BISOGNA STAR Coi cativi, Bisogna amare XE STA LA CAUSA ? Chi n' ha la colpa ? e
che sia. i buoni e guadagnarsi i cattivi, Perchè i vale Chi ne fu la cagione? -- DAR LA CAUSA ,
OMO DA CATEDRA, Cattedrante o Catte- cattivi ti possono far male. Trovare; Corre o Cogliere o Por cagione,
dratico. DAI CATIVI SEMPRE ROBE CATIVE, Di mal vale Apporre, Incolpare.
CATEGORIA, 8. f. Categoria , dicesi an- corvo mal uovo, Ovvero D'aquila non na- Causa, dicesi per Lite -- In T. del Foro
che da noi nel sign . di Qualità, Carattere, sce colomba. ex Veneto, CAUSA BALARINA, V. BALARIN
Natura, parlando così di persone, come di MONDO DEVENTÀ CATIVO, Mondo incatti- CAUSA DE VACUI , V. VACUI -- CAUSA PRI-
cose. vito -- Deventà più CATIVO , Rincattivito. VILEGIATA, dicevasi Quella che per la quali-
Diciam per esempio , EL XE DE QUELA Oh mondo più che mai rincattivito ! tà del titolo, o per altre convenienze, dove-
CATEGORIA , Egli è di quella classe o di ROBA CATIVA, Cattiva roba , dicesi fig. va ascoltarsi in preferenza ad altre - CAU-
quel carattere o di quella specie - QUE- e in sentimento osceno di Donna di mal SA DE MINORI, Quella il cui importo non ec-
STA XE UN'ALTRA CATEGORIA, Questa è un'al- affare. cedeva ducati Veneti duecento - CAUSA
tra minestra, Un altro affare. 1 Regazza che no XE CATIVA, Non è brut- MISTA, Quella che partecipava del civile e
CATEGORICAMENTE , avv. Precisamen- ta; È bellina. Dicesi d'una giovane. del criminale - CAUSA SUMARIA, Quella il
te; Per l'appunto. Il suo opposto è Astrat- CATIVÒN, add. Cattivaccio, Assai cattivo. cui valore non eccedeva le lire trecento e
tamente. CATÒLICO, add. Cattolico. dieci, cioè 50 ducati.
CATEGORICAMENTE, A proposito ; In ac- AVER LA CATOLICA, detto in parlare fur- CAUSA CONCOMITANTE , Concausa , Causa
concio ; Convenevolmente ; Ne' termini; besco, Aver una fame rabbiosa. che agisce con un' altra.
Secondo i termini ; Secondo la materia CATORIGOLE , s. f. Solletico ; Diletico , | CAUSÀ, add. Causato o meglio Cagionato.
proposta, ch'è Stuzzicamento leggero in alcune par- CAUTA, add. Cautelato o Guarentito. Assi-
RESPONDEME CATEGORICAMENTE , Rispon- ti del corpo , le quali toccate incitano a curato con cauzione.
detemi ne' termini proposti, Non deviate ridere ed a squittire . CAUTAR, v. Cautelare; Guarentire; Mal-
dalla domanda . FAR CATORIGOLE, Dileticare o Diliticare levare. Render cautelato, farsi mallevadore.
CATINA, Caterina, Nome proprio di Don- e Solleticare alcuno. CAUZIONAR, v. V. CAUTAR.
na. PATIR LE CATORIGOLE , Temere il dile- CAUZIONARSE, Cautelarsi.
CATIVARSE , v. Cattivarsi alcuno; Cat- tico. CAVA, s. f. Cava . V. MINIERA.
tivarsi la benevolenza d'alcuno. NO AVER PAURA DE CATORIGOLE, Non te- CAVA DE PIERE, Cava di pietre o Lapi-
CATIVÈRIA , s. f. Cattività , Tristizia , mer grattaticcio, Si dice fig. di Colui che dicina o Vena.
malvagità - Cattivezza o Cattiveria so- non teme d'esser dominato da seduzioni e CAVA DE FERO. Ferriera - Ferriera pa-
no voci antiquate- CON CATIVERIA, Modo da diletti o moine. rimente e Magona , dicesi il Luogo dove si
avv. Acremente. GHE TROVARÒ BEN MI LE CATORIGOLE, Ma- lavora o si serba il ferro.
CATIVERIA DEL TEMPO, Inclemenza o Per- niera fam . metaf. Conoscerò ben io da qual CAVA DE SOLFARO, Solfanaria.
--
versità del tempo, della stagione. piede egli zoppichi, cioè Le sue inclinazio- CAVADA , s. f. Cavamento; Cavatura
CATIVERIA SCONTA , Fantineria , Tristi- ni, i suoi difetti. Troverò ben io il gratta- DAR UNA CAVADA, V. CAVAR.
zia celata. ticcio, cioè Il modo seducente di vincere CAVADA O CAVATA DE SANGUE , Salasso ,
CATIVERIA, dicesi da alcuni per Sudiciu- la sua ritrosia. Cavata; Missione o Emissione di sangue.
me; Fastidio; Vitupero, cioè per Quanti- CATORIGOLÒSO , Agg. a Persona e vale Cavada de aqua dal pozzo, Attignimen-
tà di pidocchi o altra simile sozzura. Che teme il diletico ; che ad ogni piccolo to d'acqua.
Malignità , Malvagità d'animo disposto toccamento o segno di toccamento, squitti- CAVADENTI, s. m. Cavadenti.
per propria natura a nuocere altrui , an- sce, Che non può resistervi. CAVAFANGO, 8. m. Cavafango o Cura-
corchè non vi sia l'util proprio ; Malta- CATRAMONÀCHIA, s. f. Parola greca, che porti, T. di Mar. Chiatta o Pontone nel
lento; Perversità; Velenosità; ed è questo vale Malia; Fattucchieria; Ammaliamen- quale è la macchina con cucchiaie, per cu-
appunto il più comune significato della no- to ; Stregoneria ; Stregoneccio. V. STRI- rare o scavare i porti e per profondare i
stra voce vernacola. GARIA. canali delle lagune. V. BAILòn e Antenèla.
* Cativeria, Dicesi anche a persona cat- CÀTREDA, lio tismo. V. Càtedra. CAVAGIÓN, 8. m. T. agr. Cavalletto, dice-
tiva, maligna, perversa, aspra, arrogante, CATURA --- METERSE IN CAtura, Mettersi si l'unione di molte gregne di biade quan-
di mal talento ec. Z. in paura, in ispavento. V. SCALFURO. d'è sul campo. V. PILA.
CATIVÈTO , add. Cattivello, Alquanto cat- CAUCHIO , 8. m. Cavicchia o Cavicchio, CAVALA, 8. f. Cavalla , La femmina del
tivo. Pezzetto di legno colla punta. V. GAICHIA. Cavallo. V. CAVALO.
CATIVO, add. Cattivo; Cattivissimo. CAUCHIO DA PIANTAR , Piantatore, Stru- CAVALA O CAVALONA , Bandiera ; Sfre-
DEVENTAR CATIVO, Incattivire. mento di legno o di ferro in forma di cavi- nata, dicesi a Donna sregolata, scìaman-
"
CATIVO COME LA MERDA , Corruccioso ; glia, acuto per l'abbasso, con un manico in nata, sconsiderata.
150 CAV CAV CAV
CAVALA DA NOLO, Baldracca; Bagascia; CAVALETO DA CONCA , T. de ' Muratori , FAR CAVALIER, T. de'Cacciatori, Levar
Zambracca; Che vettureggia; Che si dà Trespolo, Arnese di legno con tre piedi , la lepre, Scoprirla al covo. Scovare la le-
a vettura, Donna che fa copia di sè per dove i muratori posano il vassoio. V. CONCA. pre, vale Cavarla o Scacciarla dal covo.
prezzo. CAVALETO DA SCHIOPÒN, Forcina , Quello CAVALIER DA SEDA , diciamo per ischer-
CAVALA, s. f. T. de' Formai, Panca, Ar- stromento di legno , che regge il moschetto . zo nel sign. di Nobile di poco conto. Per
nese di legno fatto a guisa di panchettina, CAVALETO DA CARÈRI , Trespolo, Arnese esempio se uno dicesse LA ME RESPÈTA CHE
sul quale si posano a cavalcioni i Formai da pittori di carrozze, per posarvi sopra la SON UN CAVALIER , l'altro scherzevolmente
quando lavorano. Al dinanzi s'innalza un cassa nel dipingerle . gli risponde , S1, CAVALÌÈR DA SEDA ; OVV.
legno di circa un piede, che sta immobile CAVALETO DA FABRICA, Capra, cioè Quel SE LA XE CAVALIÈR , LA FARÀ LA GALETA ,
e chiamasi PALO, a cui corrisponde un al- sostegno de' ponti da fabbricare, che ado- alludendo ai bachi da seta.
tro legno mobile detto BRENA, e formano perano i muratori, con quattro gambe di CHIAPAR EL LIEVRO A CAVALIER, Pigliar
insieme una specie di morsa ove si stringe legno confitte a guisa di trespolo , e che la lepre a cavaliere, dicono i nostri Cac-
il legno che s'ha da lavorare. dicesi anche Trespolo. ciatori quando la trovano a covo, cioè ac-
CAVĂLÀDA , s . f. Scorrimento ; Romore; CAVALETO DA PITOR, Leggio, Strumen- covacciata vicino ad una gleba, e tanto ran-
Fracasso; e Collera, Stizza, Broncio, Sfo- to di legno per regger le tele, che i pitto- nicchiata, che possono prenderla sin colle
go di sdegno. ri dipingono. mani.
CHIAPAR UNA CAVALADA , Lo stesso che CAVALETO DA SEGATI, Pietica o Piedica, Cavalieri della stola d'oro, si chiama-
CHIAPAR EL CAVALO, V. CAVALO. Strumento a similitudine di Seste, del qua- vano ai tempi veneti que' Patrizii, che sia L
FAR UNA CAVALADA, Far una soperchie- le si servono i Segatori per tener solle- per privilegio di famigiia nell'ordine di
ria, una violenza, una mala azione. vati i legni e acconci a poterli segare primogenitura (com'erano le famiglie Con-
CAVALANTE, 8. m. Cavallaro; Baroccia- Cantèo, dicesi a quel Corrente che si met- tarini dal Zaffo, Morosini e Querini di S.
io, Uomo che guida dei cavalli da carico o te a traverso alle piediche. Ternita) sia per meriti personali , erano
baroccio. CAVALETO DA COLMEGNA, Cavalletto del creati Cavalieri. La loro distinzione nel
CAVALAR, V. SCAVALAR. tetto ; Composizione ed aggregamento di vestiario consisteva nel portare la stola
CAVALARIA , 8. f. Cavalleria , Azione da più travi per sostenere il tetto. della vesta e la cintura bordate d'oro o di
cavaliere. CAVALETO DA PETENÈRI, Panca , Arnese drappo d'oro, e la manica ducale, cioè lar-
Cavalleria, La milizia a cavallo. usato da' Pettinagnoli , per farvi qualche ghissima.
CAVALARIZZO, s. m. Cavallerizzo, Co- lavoro di pettini. V. CAVRA. CAVALIER DA SEDA, s. m. Baco o Ba-
lui ch'esercita ed ammaestra i cavalli e CAVALETI DEL LETO , Cavalletti, diciam co da seta, detto anche Filugello; Bigat-
insegna altrui a cavalcare. noi a Que' due pezzi lunghi di legno ri- to o Bigattolo e Bombice; Bacherozzo o
CAVALAZZO, s. m. Cavallaccio, Cavallo quadrati a guisa di travicelli , con piedi, Bacherozzolo. Quell' insetto prezioso, che
cattivo , e per ischerzo Scuccomedra o che sostengono le assi del letto e quindi coltiviamo annualmente verso l'estate e N
Scuccumedra. il saccone e le materasse. che fa la seta. In latino dicesi Bombix e da
CAVALCADA O0 CAVALCATA, 8. f. Cavalca- CAVALEZZO , 8. m. Scorrimento, Scor- Linneo Phalaena Bombix Mori. 2
ta, Truppa o Moltitudine di uomini adu- ribanda. Il Baco da seta ha il corpo formato di
nati insieme a cavallo. FAR DEI CAVALEZZI , Saltabellare o Sal- undici anelli o incisure di grandezza dif-
CAVALCATA , ( T. del Governo Veneto ) tabeccare e Salterellare , Proprio de' fan- ferente; dall' uno e dall'altro lato del ven-
Chiamavasi l' Accesso o trasferimento del ciulli. tre de' punti neri, chiamati stimmate, e so- .
Giudice fuori della sua residenza e in luo- CAVALIER, 8. m. Cavaliere, Quello ch'è no gli orifizii de' polmoni pei quali respira.
go lontano almeno dieci miglia, per forma- insignito d' alcuna dignità di cavalleria. Nella parte anteriore del corpo ha sei brac-
re il processo criminale, anzi che chiama- Chiamasi però Cavaliere anche il sempli- cia e nella posteriore otto piedi con unghie;
re i testimonii al suo uffizio. ce nobile o gentiluomo. l'interno poi della bocca è d'una maravi-
CAVALCAR, v. Cavalcare. CAVALIER SERvente , Cavalier servente gliosa struttura di denti o forbici con cui
CAVALCAR A REDOSSO, Cavalcare a bis- detto anche Cavalier d'amore o Cavaliere trita le foglie.
dosso o a bardosso , cioè Senza sella. semplicemente e Bracciere . Quello sul brac- TEGNIR I CAVALIERI, Fare i bachi; Aver
BESTIA DA CAVALCAR , Cavalcatura, Be- cio del quale le donne s'appoggiano quan- una messa di bachi.
stia che si cavalca. do camminano. CAVALIERI CHE dorme da le quatro, Dor-
CAVALETA, s. f. Locusta e Cavalletta ov- CAVALIER DAL DENTE, Cavaliere del den- mire nella grossa o sulla grossa, Si dice
vero Ragnolocusta e Grillo centauro, det- te, vale Scroccone, Scroccatore, che man- del dormire i bachi la quarta volta. V.
to anticamente Saltello. Animaletto noto gia e beve a spalle altrui. DORMIR.
di color verde, che cammina saltando ; ed CAVALIER DEL BASTO , in T. furbesco , CAVALIERI VACHE, Vacche si chiamano i
è molto dannoso all'erbe ed alle biade. I vale Asino, cioè Senza creanza. Bachi che , intristiti per malattia, non la-
Sistemat. lo chiamano Gryllus viridarius. A CAVALIER, modo avv. A cavaliere, Di vorano il bozzolo .
Cavalletta , detto fig. vale Inganno o sopra Essere; Stare; Porre, o simili a GALETA DA CAVALIERI , Bozzolo - FAR
Frode coperta, che anche dicesi Ghermi- cavaliere, vale Essere, stare etc. al di so- LA GALETA, Bozzolare.
nella ; Marachella ; Buzzichello - FAR pra, Essere a vantaggio. BOSCO DEI CAVALIERI, Bosco o Frasche.
UNA CAVALETA, Far una cavalletta a uno, DA CAVALIER , detto avverb. Cavallere- Mandare alla frasca i vermi da seta. V.
un soprammano; Fargli una marachella, scamente Detto per una specie di giu- IMBOSCAR.
Ingannarlo con doppiezza. V. Basseta. ramento, Da cavaliere, vale Onestamen- CAMISA DEI CAVALIERI, V. CAMISA.
CAVALETA, dicono i Pescatori maremma- te, con lealtà. PAVEGIA DEI CAVALIERI, Farfalla; e quin-
ni ad un Lavoro fatto sopra la barena di CAVALIER DE CORTE O DEI SBIRI , Bargel- di Sfarfallare, dicesi L'uscir della farfal-
pertiche e pali , per asciugarvi i cannic- lo, Capo del satellizio, che sotto il cessa- la dal bozzolo.
ci, le reti ed altro, secondo il bisogno. to Governo Veneto dicevasi Cavaliere di CAVALIERA, s. f Cavalleressa e Cavale-
CAVALETO, 8. m. Cavalletto e Cavallino, corte, ed era al servigio de' pubblici Rap- ressa o Cavaliera , La moglie del cava-
Piccolo cavallo. presentanti ne' luoghi minori , giacchè i liere.
CAVALETI DA RECAMO, Cavalletti, Pezzi Capibirri delle Città di provincia si chia- CAVALMARIN , s. m. T. de' Pesc. detto
di legno, che servono per sostenere il telaio mavano Contestabili e Capitani di cam- nell'Istria PESCE DRAGO, Ippocampo o Ca-
su cui si ricama. pagna. valletto di mare. Pesciolino o piuttosto in-
CAV CAV CAV 451
setto di mare , che anche dicesi Cavallo ro, che pare la fame. Un palafreno quar- Montare in sulla bica; Levarsi in barca;
marino, per avere nel capo, nel collo inar- tato, che pare una montagna Cavallo Andare in collera; Stizzirsi.
eato e nel ventre una tal qual rozza simi- giuntato e lungo, dicesi di Quello che ha CHI NO POL BATER EL CAVALO BATE LA
litudine di cavallo. I Sistematici lo appel- le gambe lunghe. SELA, Chi non può dare all'asino dà al
lano Syngnathus Hippocampus. Esso è CAVALO A CUL NUDO, Spogliazza e Caval- basto; e vale Chi non può vendicarsi con
viviparo e partorisce molti figliuoli ad un lo, Il percuotere un fanciullo sulle natiche chi e' vorrebbe si vendica con chi e' può.
tempo ; e non si mangia. che facevano una volta i Maestri per cor- CRIAR DEL CAVALO, V. CRIAR.
CAVALO , s. m. Cavallo. La femmina è rezione DAR UN CAVALO A SCOLA, Dare MONTAR E DESMONTAR DA CAVALO, V. MON-
detta Cavalla o Giumenta. Il suo nome altrui una spogliazza o Dare un caval- TAR e DESMONTAR.
sistematico è Equus Caballus. lo TOR SU UN CAVALO , Toccare una MATO COME UN CAVALO, Matto da sette
CAVALO BALZAN, V. Balzin. spogliazza - EL SE MERITARIA UN CAVALO cotte o spacciato o spolpato o Matto tre-
CAVALO CATORIGOLOSO, Cavallo gricciolo- A CULO NUDO, Meriterebbe un cavallo a dici mesi dell' anno. V. MATO e MATARANA.
80, V. CATORIGole. calzoni calati. ANDAR DEL CAVALO, Andare o Andatura
CAVALO CORIDOR, Cavallo corrente. CAVALO DEI POLASTRI, e simili, Catrios- del cavallo , Maniera di camminare o di
CAVALO DA MONTA O DA RAZZA, Stallone; so, Ossatura del cassero dei polli e d'altri correre del cavallo. V. Passo ; Strapasso ;
Emissario; Ronzone; Cavallo da coprire; uccellami, scussa di carne. TROTIN ; TROTO ; TRAVARGA ; GALOPIN; GA-
Cavallo da guadagno. CAVALO DE LE BRAGHESSE, V. Braghesse. LOPO e CARIERA.
CAVALO DA VEGIA, Bidetto, Cavallo pie- CAVALI DE RITORNO, Cavalli di rimeno. PIÙ DEL CAVALO TROPO STRETO E ALTO ,
colo , e, secondo l'espressione vernacola , CAVALO DEI SCACHI O DE LE CARTE, Caval- Piede incastellato.
della razza di Veglia, isola nota nel golfo lo o cavaliere. SALTO DEL CAVALO , Corvetta , Quando
del Quarnaro. CAVALO SBRENA, Sfrenato; Sbrigliato , abbassando la groppa e posandosi su'piè
CAVALO DE PRIMA ROTA, Puledro di pri- Agg. ad uomo di mala condotta e disso- di dietro, alza quelli davanti. Capannone,
mo morso, che muta cioè i primi denti , luto. chiamasi il Salto del cavallo, maggiore del-
due di sopra e due di sotto, di mesi trenta CAVALO, T. degli Stamp. Cavalletto o Por- la corvetta.
- DE SECONDA ROTA , Di secondo morso, ta pagina, Pezzo di carta forte o più fogli A CAVALO, Modo avv. A cavalcioni; A
di mesi quarantaquattro, che muta gli al- riuniti, a cui il Compositore accomoda lo cavalcione; A cavallo, V. CAVALOTO.
tri quattro denti prossimani. - D'ULTI- scritto ch'egli vuole stampare, per poter ESSER A CAVALO, Essere o Stare a ca-
MA BOTA , D'ultimo morso , cioè D'anni leggere comodamente. vallo, detto per metaf. vale Essere al di
cinque, quando perde li quattro denti, det- CAVALI DE FRISIA, Cavalli di Frisa, T. sopra e con vantaggio di che che sia. Es-
ti in vernacolo SCAGIONI, e in buona lingua Militare , Travicelli ne'quali sono confic- ser sopra un cavallo grosso, vale Essere
Quadrati. cati alcuni bastoni armati per lo più di in buono stato , esser sicuro - CREDER
CAVALO DE SPAGNA , Giannetto ; Gian- punte di ferro, che servono negli accam- D'ESSER A CAVALO E TROVARSE PER TERA ,
nettone. pamenti militari, per difendersi dagli at- Creder d'esser su un cavallo bardato e
Cavalo duro de BOCA, Bocchiduro o Du- tacchi della cavalleria nemica, e per altri restar a piedi ; Aver le mani piene di
ro di bocca; Cavallo sboccato. usi. Furono anche detti Cavalieri di Fri- vento, vale Trovarsi deluso nelle sue spe-
CAVALO FRISON , Fregione o Frigione , sia. ranze.
Sorta di cavallo con barbette ai piedi. A CAVAL DONÀ NO SE GHE VARDA IN BOCA, FAR EL LATIN A CAVALO, Fare il latino
CAVALO INGLESE, Bertone, Cavallo col- A caval donato non si guarda in bocca, a cavallo, si dice del Ridursi a fare alcu-
le orecchie tagliate. o il dente, e vale Che sul valor dei regali na cosa per forza.
CAVALO INSELA, V. Inselà. non si contende: simile all'altro, A caval- L'OCHIO DEL PARÒN INGRASSA EL CAVALO,
CAVALO LIGA, Cavallo attrappato, cioè lo donato non si mira il pelo. V. INGRASSAR.
Che non ha le gambe libere Cavallo AVER PIÙ MALANI CHE EL CAVAL DEL GO- SPETA CAVALO CHE L'ERBA CRESSA , Ca-
che spalleggia è il suo contrario, cioè Che NELA, Aver più mali che il caval della val deh non morire, che l'erba ha da
cammina con leggiadria. carretta , dicesi di Chi abbia addosso molte venire; e vale che Sono vane le promesse
CAVALO CHIOMPO, V. CHIOMPO. mascalzie e doglie . dove son necessarii i fatti.
CAVALO MORSEGA DAL LOVO, Cavallo al- CAMINAR DEL CAVALO , Andari o Andatu- SPROPOSITI DA CAVALO, V. SPROPOSITI.
lupato. re del cavallo, e sono i seguenti; Passo, STAR A CAVALO DEL FOGO , V. in CAVA-
CAVALO MOZZO de rechie e de COA, Cor- dicesi Quando il cavallo va di passo - LOTO.
taldo, Cavallo cui si è mozzata la coda e CONTRAPASSO, Ambio o Ambiadura, Quel- STAR A CAVALO O A CAVALOTO DEL FOSSO,
le orecchie. Codimozzo , Quando siagli sta- la ch'è tra il passo ed il trotto, e quindi Stare o Essere a cavallo del fosso, di-
ta soltanto mozza la coda. V. MozzocoA. Ambiare o Andar di portante - TRAINA, cesi dell'Esser pronto a più partiti ; simile
CAVALO NOBILE, Destriere o Destriero; Traino, si dice l'andatura ch'è tra l'am- all'altro Tenere il piede in due staffe o
Corsiere; Palafreno. bio e il galoppo- ANDAR DE TRAINA, An- Attenersi a due ancore w Dare un col-
CAVALO OMBRIOso, V. Ombrioso . dar d'anchetta, a spalletta - Trotto , po alla botte e uno al cerchio, che anche
Cavalo pezzi, Falbo, Color di cavallo dicesi L'andatura tra il passo comunale dicesi Stare a piè pari o co' piè pari, val-
giallo scuro. e 'l galoppo, e quindi Trottare o Andar di gono Dare il torto o la ragione un poco ad
CAVALO RESTIER, Bicciughera ; Caval- trotto - Galoppo, vale Correre, e quindi una parte ed un poco all'altra No SE
lo calcitroso; Cavallo restio; Sparacalci. Galoppare o Andar di galoppo -- Carrie- POL STAR A CAVALOTO del Fosso, Non si può
CAVALO RODA, Leardo arrotato, dicesi ra, chiamasi il Correre forzato e a briglia strigliare e tener la mula, cantare e por-
di quello il cui Mantello ha le macchie sciolta. tar la croce, bere e zufolare, Non si pos-
somiglianti alle ruote , a differenza del ANDAR A CAVALO D'UN BASTON , Andare sono far due cose in una volta.
Leardo pomato , che ha le macchie più a cavalcioni d'una mazza, Come fanno i TAGIAR LA COA AL CAVALO, Scodare un
sferiche. fanciulli saltellando. cavallo.
CAVALO ROZZA, V. Rozza. ANDAR A CAVALO DE LE BRAGHESSE , An- TEGNIR EL CAVALO, Portar broncio; Te-
CAVALO SAURO, Sauro, Di pelo tra bigio dar sul cavallo di S. Francesco ; Spro- ner broncio, Stare adirato.
e tanè. nar le scarpe; Pedonare. UNA MOSCA GHE PAR UN CAVALO , Le bi-
CAVALO DE L'APOCALISSE, Brenna; Alfa- CHIAPAR EL CAVALO, Pigliare il broncio; che gli paion montagne; Un bruscolo gli
na; Bufalcana, Cavallaccio alto e maghe- Pigliare il grillo ; Entrar in bugnola ; pare una trave.
152 CAV CAV CAV
ZIBAR EL CAVALO, Volgere il freno, di- delle loro gambe non è per diametro, co- na; E' non è oca e beccherebbe ; Tirar
cesi dell' Atto che si fa con esso per far me nel trotto e nel passo, ma per diagona- l'aiuolo, valgono Non perdere alcuna oc-
voltare il cavallo. le. Chiamasi Chinea un cavallo buon cam- casione di guadagno , benchè di minima
ZOGAR AL CAVALO, V. ZOGAR. minatore di portante , che anche si dice importanza. Tirerebbe a un Lui , dicesi
CAVAL NO MORIR che l'erba ha da vegnir, Cavallo ambiante. d'uomo misero, a cui s'affaccia ogni cosa
lo stesso che SPETA CAVALO CHE L'ERBA CAVALÒN , 8. m. Cavallone ; Ronzone , per poca ch'ella sia. 1
CRESSA. V. Cavallo grande. CAVAR, v. Cavare, contrario di Mettere.
Ma dicesi più comunemente e popolar- CAVALON DA MONTA, V. CAVALO DE RAZZA. CAVAR BALA D'ORO, Tirare un gran da-
mente; BEL CAVALO, NO MORIr, che bel'er- Detto per agg. ad uomo, Sfrenato; Sbri- do; Cavar il breve graziato, Avere gran
BA A DA VEGNIR, con che vuolsi indicare che gliato, Uomo di costumi rilassati. sorte.
l'evento di cui si tratta, o il favore, il van- CAVALONI, T. Mar. Otri, chiamano i Ma- CAVAR BEZZI , Attigner danari : Dicesi
taggio che si attende vuol farsi molto aspet- rinai le grosse onde del mare, che non si per lo più in mala parte.
tare. rompono e non biancheggiano. V. CAVA- CAVAR CHIÒ E METER CAICHIA, detto me-
CAMINARI DEL CAVALO, Andature del ca- LOTO. taf. Cavare un chiodo e mettervi una ca-
vallo , Nella cavallerizza si distinguono CAVALONA, V. SCORABIONA. vicchia. Fare un debito nuovo per pagar-
due specie di andature , cioè l'Andatura CAVALOTA, add. Voce fam. Sopraggillato , ne un vecchio. Far voltura, cioè Levar un a
naturale e la difettosa. Agg. al lavoro del sopraggitto. V. PONTO A debito dal conto d' alcuno e accreditarlo ad 2
Le prime sono : CAVALOTO in PONTO, e CUSER. un altro. Scoprire un altare per coprirne
Il Passo, ch'è la più lenta delle andatu- CAVALOTO, s. m. Cavalluccio, Cavallo di un altro .
re del cavallo, perchè in quest'azione non poco valore. CAVAR COSTRUTO, V. COSTRUTO.
leva molto le gambe, nè con prestezza. In CAVALOTO DE LE BRAGHESSE , V. BRA- CAVAR FANGO, V. FANGO.
questo andamento esso trovasi con tre gam- GHESSE . CAVAR DE MAN, Sgarigliare, e dicesi di
be basato al terreno e colla quarta sollevato, CAVALOTO DE ONDE , Cavallone , Quel cose nelle quali s'incontri qualche difficol- 租
che dicesi In aspetto. gonfiamento dell' acque, quando o per ven- tà, come danaro o altro.
Il Trotto , andatura più rilevata e più ti o per crescimento si sollevano oltre l'u- CAVAR D'INTRIGO, Dispacciare; Sbaraz-
forte di quella del Passo, in cui il cavallo sato. zare.
va levando nel tempo medesimo le gambe A CAVALOTO, posto avverb. A cavalcioni CAVARSE EL CAPÈLO, V. CAPELO.
opposte e traversate, l'una davanti l'altra o cavalcione PORTAR A CAVALOTO, Por- CAVAR EL CUOR, V. CUOR .
di dietro. Si succedono in questo movimen- tare a pentole , Portare uno con farlosi CAVAR EL MORBIN, V. MORBIN.
to le une alle altre senza interruzione delle sedere sul collo, e fargli passare le gambe CAVARGHELA, Beccare, Guadagnar qual-
diverse energie del cavallo, e della diversa davanti al petto . che cosa, Cavar costrutto d'alcuna cosa.
ordinata qualità del trotto. I cavallerizzi STAR A CAVALOTO , Accavalciare. Star CAVARGHENE, Dedurne ; Inferirne, Trar-
distinguono in questo esercizio tre tempi sopra qualsivoglia cosa con una gamba da ne qualche induzione; e dicesi d'un di-
e dividono il trotto piccolo, il buon trotto una banda e l'altra dall'altra. scorso.
e il gran trotto. STAR A CAVALOTO DEL FOGO, Covar la ce- CAVAR I CELEGATI A UNO, O CAVAR FORA
Il Galoppo è la più bella e la più pronta nere. Starsi continuamente al fuoco. QUALCUN, Cavar la lepre dal bosco, cioè
delle andature naturali, cioè una maniera STAR A CAVALOTO DEL FOSSO, Lo stesso il sentimento altrui. Cavare i calzetti al-
di salto innanzi, poichè il cavallo in questa che STAR A CAVALO. V. CAVALO . trui; Tirar le calze a uno; Trarre ilfilo
azione ha per un momento le quattro gam- PONTO A CAVALOTO, V. PONTO. dalla camicia; Scalzare alcuno, valgono
be in aria. Dai cavallerizzi vien distinto il ZOGAR A CAVALOTO, V. ZOGAR. Cavar di bocca i suoi segreti. Dare d'in-
galoppo in falso, giusto e disunito, e lo CAVALUZZO, s . m. Cavalluccio , Cavallo torno alle buche, Fare che colui esca, cioè
fanno eseguire in tre tempi colla espres- di poco valore. dica, non se ne accorgendo, quello che tu
sione PA-TA-TA. CAVAMACHIE, s . mn. Macchiaiuolo; Cava- cerchi di sapere - Lo CAVARÒ BEN FORA,
La Carriera è il corso più veloce di cui macchie; Nettapanni. Lo tirerò giù; Lo farò parlare.
sia capace il cavallo nelle sue naturali an- CAVANA, 8. m. T. de' Barcaiuoli, che sem- CAVAR I FONDAMENTI, Fondare, Scavar
dature, la quale però si distingue dalla Cor- bra corrotto da Capanna, Ricetto d'acque la fossa sino al sodo.
sa, ch'è un movimento impetuoso. fatto a guisa di serbatoio, il più delle vol- CAVAR I FOSSI, V. Fosso .
CAVAR I INTERIORI A LE BESTIE MORTE O 1
Le andature difettose sono le seguenti ; te coperto, ove ricovrano le barchette, spe-
La TRAVARGA , ed è termine de' nostri cialmente di notte tempo, per la loro sicu- CAVAR I OCHI etc. Cacciare le interiora o
vetturali, che italianamente dicesi Trapas- rezza. Chiamasi Cavana anche quel Rivo gli occhi.
so e da' Francesi Entrepas. Quest'andatu- o canaletto che s'interna nelle terre ; e co- CAVAR I MARONI CO LA ZATA DEL GATO ,
ra è una maniera, diremmo, di portante sì pure la Stanza delle barchette o sia il Cavar il granchio dalla buca colla man
rotto, ed è propria di molti cavalli da cari- Luogo ov' esse stanno collocate ai traghet- d'altri; Cavar la castagna o la bruciata
co, che non hanno forze bastanti per soste- ti, e dove si monta per passare alla riva dal fuoco colla man d'altri o colla zam-
nere quella del trotto. opposta. pa altrui detti fig. e valgono Ottener il
II TRAINO, italianamente Traino, è una CÂVANÈLA , 8. f. Chiamasi da noi quel suo intento per vie indirette col mezzo al-
andatura tra l'ambio e il galoppo , detta Canaletto artifiziale, che fu cavato per dar trui, con politica, operando destramente.
anche Andar d'anchetta o spalletta, nella comunicazione ai fiumi fra loro, come 80- CAVAR I PIE DA LA STAFA, V. Destaparse.
quale i cavalli galoppando colle gambe an- no la Cavanella dell' Adige e la Cavanella CAVAR I SPINI DAI PESSI, Diliscare i pe-
teriori trottano con quelle di dietro. del Po, e nel Quarnaro la Cavanella d'Os- sci, Cavar loro le lische.
L'Ambio o l'ambiadura , ed è quell'an- sero. Quindi la voce vernacola non può CAVARLA L'È UNO CHE CERCA DE CA-
datura che i nostri padri latini distingueva- essere stata formata che dal verbo Cavare, VARLA, È una sanguisuga, un arrotino ,
no col nome Equus tolutarius, che italia- e corrisponde a Escavazione o Scavamento. cioè un interessato che in ogni cosa cerca
namente dicesi di portante. In questa i ESSER DE QUELI DALA CAVANÈLA , detto il suo vantaggio - BRAVO DA CAVARLA ,
cavalli camminano con una velocità assai fam. e fig. Esser un piluccone , dicesi d'uo- Lappola di piano che s'appicca agli sti-
maggiore di quella d'un veloce passo ; e mo che volentieri piglia quel d'altri . Es- vali grossi, si dice del Cavar qualche co-
quei che hanno l'ambio fugacissimo stanno sere uno scrocchino ; Essere come la gal- sa da persona ond'è quasi impossibile il
del pari col galoppo o lo avanzano ; il moto lina di Monna Cionna detta la Scrocchi- trarne,
ČAV CAV CAV 153
CAVAR L'AQUA O EL VIN, Attignere, Ca- argini dei fiumi . Egli ha sotto di sè un GAVEDAL, 8. m. Voce antica andata quasi
var l'acqua dal pozzo o il vino dalla botte. subalterno, che chiamasi ARZARàn, V. in disuso, Capitale, La sorte principale ,
CAVAR LE PENE maestre, V. PENA. CAVASANGUE , s. m. Barbiere; Chirur- Fondo, e ancora Quella quantità di danari
CAVAR LE VISSERE A QUALCUN , Cavare go, Persona che caccia sangue ; Flebotomo. che pongono i mercanti sui traffici V. CA-
il cuore ad alcuno; Danneggiarlo a dismi- Detto figur. ad uomo, Segavene o Sega- PITAL .
sura. veni e Sanguisuga . Persona che tiranneg- CAVEDIN , s . m . T. delle saline , Area.
CAVAR QUALCOSSA PER FORZA A UNO, Ca- gia altrui per proprio vantaggio. Sotto questo nome si comprendono tutte
var di sotto alcuna cosa a uno; Cavare CAVASTIVALI , s. m. Camerierino, Pic- le piazze o recipienti in cui l'acqua si con-
o Levare di bocca altrui alcuna cosa col- colo arnese di legno, con cui si scalzano gli cuoce per la salinazione.
le tanaglie. stivali della gamba senza il soccorso altrui. E CAVEDINI, diconsi pure volgarmente i
CAVAR SANGUE, Salussare o Flebotoma- Dicesi ancora per uso, Cavastivali. Capezzoli delle poppe.
re; Cacciare o Cavar sangue - Cavarsi CAVASTOPE , s . m. Becco corvino , Unci- CAVEDON, s. m. Voce agr. Berga, Quel-
sangue o Farsi cavar sangue. netto di ferro con cui da' Calafati si trag- l'argine che si fa ne'campi, assai elevato
CAVAR SANGUE DA UN MURO, Trar o Ca- gono le vecchie stoppe dai commenti d'un per difenderli dalle inondazioni.
var sangue da una rapa - CAVAR SAN- vascello. CAVEDON , s. m. T. Idraulico de'nostri
GUE DA LE BOTE, Stremar le botti, Trar CAVASTRAZZE , s . m. Cavastracci o Ca- Ingegneri, usato pure nelle carte di pub-
del vino. vastracchi e Tirastoppa . Rampinello di fil blica amministrazione , ove scrivesi Cave-
CAVARSE DAI FRESCHI O DAL FANGO , V. di ferro ritorto a chiocciola, che s'usa per done; ed è un sostegno di terra o a me-
.FRESCO. trarre lo stopacciolo dall' archibuso. V. CA- glio dire Una specie d'Argine traverso,
CAVARSE DA LA MISERIA, Sbozzacchire ; RAGUOL DA CANON . che attesta un fiume per impedirne il cor-
Uscir del tisicume. CAVATA, V. CAVADA. so e divergerlo ad altra parte. Nel Vocabo-
CAVARSE I OCHI, V. MAGNARSE I OCHI in CAVATINA , 8. f. Cavalina, T. Musicale lario Ferrarese-Italiano , alla voce CAVE-
MAGNAR. noto. DON, Si dice Chiusa ed anche Chiusura o
CAVARSELA , Satollarsi ; Soddisfarsi , CAVATINA, detto in T. fam. e fig. Scap- Sostegno.
Prender piena soddisfazione di che che sia. pala; Scappatella, Sortita o discorso in- CAVEÈLE , 8. f. T. Agr. Vigliuolo, Spi-
Smattanarsi, Prender qualche ricreazione gegnoso. ghe o baccelli separati dal grano, o biade
per cavarsi la mattana Sfamarsi; Sa- CAVATINA, dicesi nel parlar fam . ancora battute dopo la prima trebbiatura. V. P▲-
tollarsi, valgono Cavarsi la fame. V. Dɛ- per Trovatello , cioè Invenzioncina, Pre- LAR EL GRAN .
SPAMARSE - CAVARSELA A UFE, Sfamarsi testo mendicato per uscire dall'imbarazzo. CAVÈGIA , s . f. Caviglia o Caviglio, Ca-
a scrocchio o a scrocco o a ufo , vale Ca- CAVAZZAL , s. m. Capezzale; Pimaccio vicchia di ferro di forma particolare.
varsi la fame a spalle altrui, che anche di- o Fiumaccio. Specie di guanciale su cui si CAVEGIE, T. Mar. Pastieri o Castagno-
cesi Ugnersi il grifo alle spese altrui riposa il capo quando si giace. le, Pezzi di legno della lunghezza di tre pie-
CAVARSELA A SPASSO , Spussamentarsi a CAVAZZAL Del CAMPO O CAVEAGNA , T. di, che si pongono lungo le coste del vascel-
tutta sua voglia. V. SBABAZZARSE . agr. Capezzagine ; Solco acquaio, Solco lo per passarvi delle corde minute a tener
CAVARSE LA CAVEZZA, Rompere, Strap- maestro traversale per confine ai semina- saldi i pavesi .
pare la cavezza; Rompere la scopa; Sal- ti, e per ricevere le acque che quindi tras- Caviglia da impiombare, dicesi da'Ma-
tar la granata, diciamo di Chi, perduto mette per mezzo delle bocchette al fos- rinari ad uno Strumento di ferro alquan-
ogni rispetto dell'onestà, comincia a fare sato. to acuto, per aprire i cordoni delle corde
scelleratezze. CAVAZZAL DEL Fosso , T. Agr. Ciglione che si vogliono impiombare. S' è di legno
CAVARSELA DE CASTRADINA, Voce di gergo della fossa, Quel terreno rilevato sopra la dicesi BORELO, V.
e vale Divertirsi; Sollazzarsi. fossa che sovrasta al campo . CAVEGIARA )
CAVARSE LA PAVANA, V. PAVANA. AL CAVAZZAL , All' estremo della vila; CAVEGIERA ) 8. f. Capellatura o Capil-
CAVARSE ZO O zoso , Spogliarsi, Trarsi All'agonia - REDURSE AL CAVAZZAL , Ri- latura, Capelliera e Capellamento, Quan-
di dosso i vestimenti ; Cavarsi i vesti- dursi al capezzale, in sull' estremo della tità di capelli, che una persona ha sulla te-
menti.Piuttosto però vale Deporre il man- vila, al chiuder degli occhi, al confitemi- sta. Capillizio, dicesi l' Aggregato di tutti
tello o simile. ni; al lumicino, al pollo pesto, all'olio i capelli.
CAVAR VIA DA LA TESTA A QUALCUN UNA santo ; Giugnere alla sgocciolatura , Al CAVEGIERA INTRIGADA , Cerfuglio ; Cer-
Cossi, Cavar di capo o del capo una cosa finir della vita. fuglione, Ciocca di capelli lunghi e disor-
a uno, vale Persuaderlo in contrario, tor- METER I PENSIERI SOTO EL CAVAZZAL, V. dinati. Zazzera; Zazzerone; Sparniciato;
gliene l'opinione, il pensiero - PODE CA- PENSIER. Sparpagliato; Intrigato; Scarmigliato.
VARVELA O CAVARVELA VIA , Potete sputar CAVAZZALĖTO, s . m. Dim. di Cavazzal, CAVELO (coll'e stretto al plur. CAVÈLI e
la voglia ---- NISSUN ME LA CAVA DA LA TE- Piccolo capezzale. CAVEL, 8. m. Capello CAVELI, Chioma;
STA, Nessuno me la trarrebbe del capo, CAVAZZUA O REDÈSTOLA, 8. f. T. de' no- Crine; Crino; Capellatura, Treccia. Tutti
cioè Mi persuaderebbe al contrario. stri Uccellatori, detta sul Veronese CIVER- i capelli d' una testa - TESTA DEL CAVÈLO ,
CAVAR UN CHIODO, Sconfiecare un chiodo. ZACOLA, e nel Friuli GIARLA, Velia mino- Testa del capello , si chiama la parte da
CAVAR UN DISSEGno, V. Recavir. re. Uccello di passo, nominato da Linneo cui è stato tagliato e distaccato dalla testa ;
EH VIA, CAVÈVE, Non ci pensate , o piut- Lanius Collurio, che alla forma e colore l'estremità opposta dicesi Punta.
tosto, Animo, andatevene. quasi somiglia alla Passera, ma n'è un po- CAVELI DAVANTI, Capelli della nuca
CAVETE, Levati di qui; Va via. co più grosso, ed ha il finimento superiore CAVELI DRIO LA COPA, Capelli della collot-
NOL CAVARIA UN RAGNO DAL MURO, Non del becco adunco. È uccello ottimo a man- tola o della cuticugna.
accozzerebbe tre pallottole in un calino o giare, principalmente in Settembre quan- CAVELI GROSSI, Capelli ruvidi, aspri.
in un corno; Non saprebbe cavar un ra- do è grasso. CAVELI INANELAI , Capelli inanellati o
gno da un buco dicesi di un da poco. CAVÈA, s. f. T. agr. Civèa o Civèo, Arne- Anelli; Anellotti; Anello de' capelli.
CAVARSE, Sottrarsi; Andar via. se da contadini , di vimini , per uso di CAVELI INTRIGAI, Capelli scarmigliati ,
trainare ciò che loro fa bisogno per lo po- scompigliati ; rabbaruffati, o rabbuffati,
CAVARZARAN (colla z dolce) s. m. Che
suona Capo d'argine , ed è propr . Colui dere. attrecciali , contrario di Ravviati.
che sotto la direzione d'un Ingegnere so- CAVEÀGNA, s. f. T. agr. V. CAVAZZAL DEL CAVELI SPARPAGNAI ZO DA O PER LE SPALE,
prantende agli uomini, che lavorano negli CAMPO. Tutti sparpagliati i capelli giù dalle spalle,
Boerio. 20
154 CAV CAV CAV
CAVEI POSTIZZI, Capelli appositicci o po- a' genitori di lasciare a'loro figliuoli di cat- dicesi ad Uomo timido, che si caca e si pi-
sticci. V. POSTIZZO. tiva indole pochissima libertà. scia sotto dalla paura.
COME CAVEI, Capillare, Simile a' capelli . CAVEZZADA , s . f. Cavezzata , Colpo di VA LA CAVRA ZOTA FIN CH'EL LOVO NO
CHIAPAR LA FORTUNA PER I CAVÈLI, V. FOR- cavezza. LA INTOPA , Vussi capra zoppa se lupo
TUNA. CAVEZZO , s. m. Scampolo, Avanzo della non l' intoppa. Prov. che vale Che si se-
CHIAPADA O BRINCADA DE CAVÈI, Accapi- pezza di panno o di tela o simili, Rimasu- guita a far male fin che non s'incorre nel
gliamento ; Accapigliatura ; Scapiglia- glio, pezzo - Ruotolo, si direbbe quando gastigo.
tura, Propr. L'accapigliarsi, il far a ca- la tela fosse molta ed avvoltolata Pan- CAVRA, T. de' Pettinagnoli, Capra, chia-
nello, per Un pezzo di panno. masi il legno su cui si fissa l'osso che si
pelli.
FAR I CAVEI BIONDI, Rimbiondire, Far- LA VA SUL SO CAVEZZO, Va a suo conto vuole spianare col parone . V. Segheto .
si biondi i capelli con arte. o sopra di sè o alle sue spalle. Capra, in T. de ' Muratori e d' altri, Ar-
FAR VEGNIR I CAVEI DURI , Arricciarsi i CAVEZZO , detto in T. antiq. Collare o nese di legno a guisa di trespolo, ad uso di
capelli o Rizzare i peli o capegli: dicesi Cappuccio; e intendevasi di abito. regger ponti o palchi posticei , e serve an-
dell'Intirizzire che fassi per subitano spa- CAVIAN, s. m. T. de' Pesc. Cavedine, Pe- cora a molti artefici, sebbene talvolta con
vento di che che sia o per istizza, che dice- sce di fiume che forse è quello detto da qualche piccola varietà nella forma, per usi
si anche Raccapricciarsi . Linn. Cyprinus Leuciscus. Nel Milanese diversi, come la Capra de' Conciatori per
No SE GHE POL TOCAR UN CAVELO, E' non è detto CAVEZZAL. Somiglia al Cefalo, ma ragguagliar le pelli, la Capra de' Pettina-
se gli può toccare il naso; Non comporta ha la squama più larga. V. anche SQUALO . gnoli, la Capra de' Carradori e simili.
che gli sia torto un capello: dicesi di Chi CAVIARO , s. m. ( dal barb. Caviarium ) CAVRÈR , s . m. Capraio o Capraro, Guar-
è pronto all'ira, e non soffre nemmen rim- Caviale, Uova dello Storione e d'altri pe- diano o Custode di capre.
proveri. sci, salate ed accomodate per cibo. CAVRÈTA, s . f. )
CAVRÈTO, s. m. ) Capretta o Cavrelta ;
PIEN DE CAVEI , Capelluto , Che ha di CAVIARO DE LE ONGIE, Locuz . fam. Sudi- |
molti capelli SENZA CAVEI , Calvo ciume o Bruttura delle unghie , Porcheria Caprettina; Capretto; Capella .
QUASI SENZA CAVEI, Presso che calvo che si riunisce in quella parte dell' unghie CAVRIA, s . f. T. Mar. Clavie, Macchina,
PARTE COVERTA DE CAVEI, Parte capillata o che sopravanza quando non sono tagliate. detta anche Capra per alberare, la quale è
capellata. CAVIARO DE LE RECHIE , Cerume, Mate- composta di tre stili e drizzata sulla cover-
SPARTIR EL CAVELO, detto fig. Squartar ria gialliccia che si genera nelle orecchie , ta d'un vascello, per poter sospendere gli
lo zero, vale Far i conti con esattezza, e e che si trae coll' unghia del dito mignolo alberi primarii e collocarli al loro posto, o
talora Spendere con soverchia parsimonia o collo stuzzicorecchi. pur per levarli.
Veder il pelo nell'uovo; Levare il pel CAVICHIÒLO, s. m. T. Mar. Ancerrino, CUSER LA CAVRIA, dicono i nostri Marinai
per aria, si dice dell' Esser d'acutissimo Perno di ferro messo nell'asse della ruota dell' Unire insieme con funi i capi supe-
ingegno, e non solo vedere ma prevedere. de'cannoni, per impedire ch'essa non esca. riori degli stili formanti le clavie .
TEGNIR IN SESTO O IN REGOLA I CAVÈI , CAVIELO e CAVEDIN, s. m. Capezzolo ; CAVRIA, in Marineria , dicesi anche per
Tener ravviati i capelli. L'opposto è Spar- Papillo; Papilletta. Punta della poppa per Forca, ch'è un Comodo fatto di prora via
pagliati MOLAR ZO I CAVELI, Serinare, cui esce il latte, che anche dicesi Capitello all'albero di maestra, per sostenere l'estre-
sciorre e distendere i capelli. o Lattaiuolo NEGRO DEL CAVIÈLO, Areo- mità degli alberi e pennoni di rispetto, che
TIRAR PER I CAVÈLI. V. TIRAR, la, T. de' Notomisti, Quel cerchio colori- posano coll' altra estremità sul castello di
CAVELI DE LA PENA, Espressione marin. to che circonda il capezzolo. prua. V. FORCA.
Capelli della penna, si chiamano le Funi CAVILAR, v. Cavillare o Gavillare. CAVRIAGA , s. f. Chiamano i nostri Pesca-
sottili attaccate alla penna dell ' Antenna CAVILO, s. m. Cavillazione o Gavillazio- tori maremmani, alcuni pali fitti nel fango
nelle galee, con le quali si lega lo Spigone. ne. V. INGARBugio. e fortificati da altri pali a traverso, per rac-
CAVEZZA. s. f. Cavezza ; Cavicciuolo o CAVILON , add . Cavilloso ; Cavillatore ; comandarvi le corde de' vivai pieni d'an-
Cavicciule; Canapale e Capestro, Fune o Gavilloso; Capzioso. guille.
cuoio con cui si legano gli animali da so- CAVIN, s. m. T. agr . Sentieruolo; Tragit- CAVRIÒLA. V. CAPRIOLA.
ma, in vece di briglia. Cavezzone, dicesi to, Piccolo sentiero fra i campi non fre- CAVRIÒLA, s . f. T. de' Cacciatori, Uccello
l'Arnese che si mette alla testa de' cavalli, quentato, per cui si cammina. acquatico del genere de' Colimbi, detto da
per maneggiarli . ' CAVIOLA, s . f. Voce antiquata per LETIE- Linn. Colymbus cristatus, il quale è più
Cavezza di moro. T. de' Vetturali, Sor- RA.
ᎡᎪ . V. grande della Smerghetta e nuota ancor me-
ta di mantello di cavallo, che ha cioè delle CAVIONI, s. m. Capifuochi o Alari , Ar- glio di essa. Nel tempo soltanto de' suoi
macchie sulla testa differenti dal suo colore nesi da cucina o da camminetto, per lo più amori esso porta sul capo un ciuffo di
naturale. V. RABICAN . di ferro, ad uso di tener sospese le legne, penne diviso in due, quasi a guisa di corna,
CAVARSE LA CAVEZZA, V. CAVAR. ed anche lo spiedo per l'arrosto. - Nel Tri- e uu lungo fiocco di folte penne nere e ros-
METER LA CAVEZZA, Incavezzare o In- vigiano al Focolare dicesi LARIN ; e tanto sastre da ciascun lato del capo, che gli fan-
capestrare, Legar un animale con cavez- questo vocabolo quanto l'italiano Alari , no un vago ornamento. Non è buono a
za. ricordano il Lares de' latini , donde sono mangiare.
MOLAR LA CAVEZZA O LA BRIA, V. BRIA. provenuti e corrottamente fino a noi man- CAVRIÒLO , s . m. Capriolo o Cavriolo e
TRARSE LA CAVEZZA SU LE SPALE, Sallar tenuti. Caprio o Caprioletto. Animale detto dai
la granata, dicesi di Giovane che non te- Gli Aretini dicono loro CAPITONI ; in Sistem. Cervus Capreolus , ch'è di corna
ma freno e voglia fare a suo modo. Lunigiana sono chiamati CALDONI e dai ramose, tonde, erette e nella sommità bifide.
CURTO DE CAVEZZA, Locuz . fam. Scarso Bolognesi CAVEDONI. Cavedoni diconsi pu- CAVROMAN , s. m. T. de' Cuochi, Stufato,
d'ingegno o d'intelletto - TEGNIR UNO re a Padova e nel Polesine. Carne di castrato o di capretto cotta in
CURTO DE CAVEZZA, Tenere altrui corto o CAVRA O CAVARA, S. f. Capra o Zeba, Ani- umido, che riesce un manicaretto sapori-
Legarlo corto, vale Non gli dar comodità male noto, ch'è la femmina del Becco ; ed to e appetitoso, o una Specie d'intingolo.
di muoversi o di far risoluzioni gagliarde ; è chiamato da' Sistematici Capra Hircus. CAVRON, s. m. Caprone, Becco grande.
metafora tolta dalle bestie -- Tenere al- CAVRA SALVADEGA , Slambecco ed anche Detto per agg. ad uomo, Vigliaccone,
cuno corto a danari, vale Dargli poco o Ibice. Linneo la chiama Capra Ibex. Gran poltrone assai vile e codardo.
nulla da spendere - A cattivo cane cor- CAVRA , detto a uomo per agg. Timido; CAVRONI , detto in T. Mil. dal Francese,
to legame, detto metaf, per far intendere Pauroso; Vile. V. CRAVA - Cacacciano, Scaglione , Due liste di passamano unite
CAZ CAZ 155
CAZ
insieme da un capo, poste sul braccio de- Pappatoio, Specie di Cucchiaia inastata, che FAR UNA CAZZADA , in altro sign. Fare
stro del soldato veterano . serve per cavare l'arzume o sia il sale pro- altrui un inganno. V. CAVALETA.
CAXA. Così scrivevasi qui anticamente, per veniente dal vetro in fusione, e per tragittare CAZZADOR, s. m. Cacciatore e Caccian-
Casa. il vetro e metterlo nelle padelle . V. FRITA. te , Colui che va alla caccia ― CAZZADO-
CAZÙA (colla z dolce) s. f. Cadula; Cadi- CAZZA DA CALAFAI , Cucchiaia da pece RA, Cacciatrice a Venatrice , dicesi alla
mento, Il cadere. Caduta precipitosa, fu- o Mestola, Strumento di ferro fatto a for- Femmina.
nesta, leggera; Caduta del cavallo. ma di ramaiuolo, in cui si fonde la pece, e CAZZADOR DE LA BALA , Pallaio , Colui
CAZUDE, s. f. Voce antichissima del dia- col quale essa si versa sui commenti delle che assiste a' giuocatori della palla o del
letto Veneziano, da Cadere. barche dopo di averli calafatati. pallone e nota i punti delle partite.
MAGISTRATO DE LE CAZUDE chiamavasi Cazza da ostreghe, V. Ostregàro . CAZZADOR, detto in T. Mar. Soffiatore,
un Uffizio amministrativo economico del CAZZA DA POLVERE , T. de' Cannonie ri, dicesi per agg. al Vento insistente , per
Governo Veneto. Questa Magistratura era Cucchiara o Cucchiaia, Strumento di ra- esempio al Scilocco, onde l'acqua della la-
composta di tre patrizii col titolo di Offi- me a guisa appunto di cucchiaio, mon tato guna cresce ed allaga nella marea alcune
ziali, e vi apparteneva l'esazione dei debiti su di un'asta, il quale serve per iscarica- parti basse della Città.
caduti in pena. re il pezzo senza far fuoco. Fu chiamato A LA CAZZADORA , Alla cacciatora , Po-
CAZZA, s. f. Caccia o Cacciagione. impropriamente Lanterna e con voce Lom- sto avv. vale Alla maniera de ' cacciatori ,
CAZZA RESERVADA, Caccia bandita o Ban- barda, Cazza.. cioè Rozzamente , alla buona.
dila, assol. , Luogo nel quale è proibito il NOTAR LE CAZZE , Notare, Por mente , MAGNAR A LA Cazzadora, Trovarsi o Sta-
cacciare. Considerare, Star a vedere, Osservare gli re a desco molle , cioè Ritrovarsi a man-
ANDAR A LA CAZZA , Cacciare o Andare andamenti o le azioni altrui. Viene da caz- giare senz'apparecchio e talvolta ancora
a caccia. za al giuoco del pallone, la quale usasi , senza tovaglia.
Andir a cazza, detto fig. Andare a cac- per poter vedere s'essa si vincerà o si per- V. CAZZATOR.
eia, vale Andare in cerca o in traccia di derà. Raccorre i bioccoli, si dice di Chi CAZZAFÀTI , s. m . che anche dicesi SIOR
che che sia, Andare a rischio, e dicesi in attentamente ascolta le altrui parole. CAZZAFATI COL CULO PIEN DE SERVIZI, Fac-
mala parte . CAZZA O CAZZE e Cazzo o CAZZA DA L'AQUA ! cendiere o Ser Faccenda , Colui che volen-
DAR LA CAZZA ▲ UNO , Dar fretta ad Interiezione ammirativa . Cacio, detto for- tieri s'intriga in ogni cosa - Affannone ,
uno ; Affreitare ; Sollecitare - DAR LA se per minore inonestà, Cazzica ; Cacaloc- quello che d'ogni cosa si piglia soverchia
chio; Cacasangue; Capperi; Cancherusse; briga -- Essere come il matto ne' taroc-
CAZZA A UN BASTIMENTO , Cucciare , Dar la
caccia , cioè Inseguirlo per prenderlo o per Capiterina; Capita; Oh vacci scalzo ! Ca- chi, Entrar per tutto.
metterlo in fuga — CHIAPAR CAZza, Pren- piti Betta! CAZZAR, v. CazzaR DRENTO, Cacciar den-
O CAZZA, CHI ME TOCA VEDER ! 0 cacio, tro; Spigner dentro. Cucciare; Ficcu-
dere o pigliar caccia , dicesi d'una Nave
chi mai vegg' io ! re; Conficcare, dicesi de' chiodi o cosa si-
la quale , imbattutasi in altra superiore ,
CAZZA, add. Cacciato; Scacciato; Discac- mile - Intrudere, vale Introdur o Cacciar
spiega tutte le vele e fugge come può per
sottrarsi dalla pugna. ciato; Espulso. dentro per forza.
Cazza, Caccia, Termine noto nel giuoco CAZZA DRENTO, Cacciato; Ficcato. CAZZAR , Cacciare , detto assolut. vale
della palla o del pallone, e significa il Luo- CAZZA DA UNA BALOTAZION O DA UN GIUDI- Andare alla caccia, Perseguitare la selvag-
go dove finisce il primo balzo. Guadagnu- zio, Eccepito; Eccezionato, dicesi di Per- gina per pigliarla.
sona come Giudice, che si escluda dal vo- CAZZAR VIA, Scacciare; Cacciare; Man-
ta, dicesi il Confine, oltre il quale passando
tare o dal dar opinione - Cacciati, diceva- dar via.
la palla è vinto il giuoco.
BATER PER UNA cazza, Giuocare la cac- si sotto il Governo Veneto a que' patrizii, CAZZAR LA MEZANA , T. Mar. Traversa
che nelle convocazioni erano per qualche la mezzana, Alare sulla scotta della mez⚫
cia, vale Passare un certo segno limitato
legale eccezione esclusi dal votare . zana per far entrare il punto della vela
dall' avversario , con cui si vince una parte
BROGIO CAZZA, Broglio impegnato o spin- nel castello, acciò riceva il vento di filo.
o tutto il giuoco.
to. V. BROGIO. CAZZAR DEL VENTO, T. Mar. Affrescare,
GUADAGNAR UNA CAZZA, Far la guada-
PAN CAZZA DE LEVA ; MANESTRA CAZZADA Voce basssa usata da'Marinai per dire che
gnata, vale Passare il punto della caccia.
DE CONZIER, Carico o Caricato. Il vento rinforza.
Cazza e per lo più Cazze, in T. di giuo-
CARATERE CAZZà, V. Carátere . CAZZAR DE DROGHE UN PIATO , Caricar
co, Cacciata. Fare o Dare una cacciata,
QUADRO CAZZA DE COLOR , Ricacciato o di droghe una vivanda.
lo stesso che Cacciare, e dicesi nei giuochi CAZZAR DE SCURO UNA PITURA , Ricac
d'invito, Quando altri non tiene l'invito del Profondo di colore.
compagno , che allora di questo si dice ch' CAZZACHIODI , s. m. Cacciatoia , Stru- ciare, T. Pittorico . Onde Figura troppo
Egli è cacciato, e che L'altro lo caccia. mento di ferro a guisa di scalpello, il qua- ricacciata vale Caricata di scuro.
le serve a'Legnaiuoli per cacciar ben adden- CAZZARGHELA A QUALCUN , Ficcargliela;
Cazza de L'Aqua, Cazza , Quell' arnese Cac-
tro i chiodi nel legno. V. SPINA. Accoccargliela, vale Corbellarlo.
per lo più di rame , con cui si prende ciare una cosa in qualche luogo , vale
‫ יך‬acqua dalle secchie. CAZZADA, s. f. Ciancia; Ciancetta; Bef-
Porvela senza che altri se ne avvegga.
CAZZA DA FRIZER , Cazza o Mestola da fa; Frascheria, Cosa o Fatto di poco va-
CAZZAR MAN, Mettere o Cacciare o Ti-
friggere. lore, e dicesi per disprezzo .
CHE GRAN CAZZǹda ! Una gran cosa ! Che rar mano, Sfoderare un' arma o altro.
CAZZA DA MANEStrar o da brodo, che di-
gran cosa! Detto ironicamente per espri- CAZZAR PER FORZA , Inzeppare o Rin-
cesi anche MANESTRO, Mestola o Cazza s'è zeppare , dicesi de' Turaccioli o simili.
di legno ; Ramaiolo o Ramaiuolo s'è di mere Una cosa piccola. Che pesce piglia
CAZZARSE, Cacciarsi , Mettersi , ficcarsi
rame o ferro stagnato. A Roma dicesi Cuc- egli ? Si dice di Chi fa cosa da sperarne
poco profitto. con furia o violenza . Cacciarsi fra la tur-
chiara - UNA CAZZA DE MANESTRA, Una ra-
FAR UNA CAZZADA , Far una frascheria, ba ; Cacciarsi addosso a uno - Insac-
maiuolata. carsi dentro, vale Cacciarsi dentro in un
CAZZA DA SPIUMAR , Scumaruola o Me- una leggerezza.
GUADAGNAR UNA CAZZADA , Far l'avan- luogo con pericolo di non poterne uscire ,
stola o Cazza forata. e vale anche assolutamente per Cacciarsi ,
Cazza dei CereriI, Cucchiaia, Specie di zo del Cazzetta o del Cibacca, Guadagnar
una cosa meschina. Introdursi - Intrudersi, Entrare o Fic-
Mestola grande di ferro stagnato, ad uso carsi dove non si dovrebbe .
FAR UNA CAZZADA , Fare o Dare una
de' Ceraiuoli. CAZZARSE AVANTI , Far lo sfacciato ,
cacciata. T. de' Giuocatori d'invito.
CAZZA O CAZZÒL DA SAL, T. de ' Vetrai,
156 CAZ CAZ CEC
Darsi animo CAZZARSE IN CASA D'ALTRI, traverso nella murata di poppa, ove si le- CAZZO DE MAR, s . m. T. de' Pesc. Pin-
Insaccarsi in casa altrui, Introdursi. ga la scotta della vela. cio o Priapo marino; Cazzo marino, Ani-
CAZZARSE , T. di Palazzo , Eccepirsi ; CAZZASÓN, s. f. (colla s dolce ) dicevasi male marino del genere degli Oloturii ,
Eccezionarsi , Astenersi dal dar opinione anticamente fra noi per Cacciagione o Cac- detto prima da Gesnero Mentula marina,
o voto o dall'ingerenza in affari giudizia- cia. poi da Linn. Holoturius Priapus; il quale
rii o amministrativi, per qualche eccezione . CAZZATOR O CACIATOR , S. m. Cacciato- ha per carattere Un corpo cilindrico, sciol-
CAZZARSE IN RIO , detto fig. Ficcarsi re. Nome dato modernamente ad una spe- to , colla bocca o sia apertura al centro
in un cesso , Nascondersi , sottrarsi alla cie di Servitore , che tiensi per lusso in della sua estremità anteriore ; ha il colore
vista altrui per vergogna. Dicesi Andare alcune case nobili e ricche , e ch'è tra il di noce carico, e dalla sua figura, simile a
a riporsi per Cedere, Darsi per vinto. Cameriere e lo Staffiere, il quale indossa quella del pene umano , gli è derivato il J
CAZZARSE LA COA IN MEZO A LE GAMBE, un abito sfarzoso e porta per distinzione nome. P
Lo stesso che FICARSE LA COA etc. V. le piume sul cappello e la sciabola ad ar- CAZZÒLA O CAZZIola, s . f. Cazzuola o Me-
FICAR. macollo . Qualche anno prima della no- stola , Strumento di piastra di ferro, torto,
CAZZARSE BEN DRENTO IN UNA COSSA, det- stra rivoluzione politica, usavasí nella Lom- con manico da tenere in mano, che serve
to fig. Concentrarsi; Profondarsi, Inter- bardia un Servitore in simil guisa mon- a ' Muratori per maneggiare la calcina nel LATES
narsi nello studio e nell'applicazione a che tato , che dicevasi CAMERLACAI , voce Te- murare , intonacare e arricciare . Dicesi
che sia. desca che significa Lacchè di camera. anche Cucchiara.
CAZZARSE IN TESTA QUALCOSSA, Cacciar- CAZZAVIDE , s. m. Cacciavite e Svita- CAZZOLO DA ZUCÒLI, s. m. Appello ,
si nel capo alcuna cosa; Entrar nel ca- canne, Strumento di ferro a guisa di scal- Quel piccolo cerchio di ferro attaccato ad
po che che sia , Ostinarsi a crederla pello , che serve a cacciar dentro le viti ; un lungo manico di legno, con cui si pi-
CAZZARSE BEN IN TESTA UNA COSSA , Scol- ed a svitare le canne degli archibusi. glia la palla nel giuoco del Maglio: detto
·pirsi nel cuore, vale Imprimersi altamen- CAZZE E SCULIERI , s. m. Così chia- anche Maglio o Pallamaglio.
te che che sia nella memoria . Invasarsi masi da noi Quell'uomo o quella femmi- CAZZONÈLO, s . f. T. de' Pesc. Trilatera,
nella mente una cosa; Conficcarsela. na , per lo più Montanari Trentini , che Specie di Conchiglia marina bivalve, detta
Cazzar sot’aqua , Tuffare ; Immergere girano per la città vendendo arnesi e ma- da ' Sistem . Donax Trunculus. La sua fi- 241
o Mergere. nifatture di legno ad uso di cucina, come gura è triangolare , anteriormente liscia ,
CAZZAR UNO A FAR UNA COSSA, Far uscir mestole, cucchiai, ec. nell'interno violacea, coi margini crinati.
uno , Stimolarlo a fare o dire quel ch'ei CAZZEGA ! Interiezione ammirativa. Caz- Essa è comune, ma di nessun uso.
non dovrebbbe. zica ; Canchita ; Capperi ; Cappita ! V. CAZZÒPA, s. f. Attribuito a Cavallo, Roz-
CAZZAR UNO A FAR UNA CCSSA PER FOR- Cazza, ammir. za; Carogna; Brenna, Cavallaccio maghe-
ZA, Confortare i cuni all'erta, vale Esor- CAZZETA, s . f. T. de' Gettatori di carat- ro che pare la fame. V. Rozza.
tare o spingere uno a far cosa ch'egli teri , Guscio o Guscetto , Quella parte Attribuito a Casa, V. CAROBERA. 1
della forma da gettar caratteri, fatta come 1 Parlandosi di qualche Stromento, Sfer-
faccia di malavoglia.
EL ME STA CAZZA IN TE LA MENTE , Mi una specie di piccolo imbuto , che serve ra, si dice a Cosa inutile perchè fracassata
sta fisso negli occhi , Mi è sempre pre- per ricevere e trasmettere la materia li- o rotta, cosa non buona a nulla- Ciscran-
sente alla memoria. quefatta alla madre , na , dicesi a Qualsivoglia cosa vecchia e
Cazzare una vela , detto in T. Mar. è CAZZÈTO , 8. m. Cece , dicesi per vezzo male in ordine ---- Strucco, add. dicesi da- TE
Lo stendere una vela per la sua parte bas- al Membro virile de' bambini. Membrino o gli Artefici a Quegli stromenti del loro
sa , sicchè presenti la sua superficie al Membretto è dim. di Membro. mestiere, che per lungo uso a mala pena
vento , il che si fa filando o mollando CAZZETO IN GLORIA, detto fig. Farfanic- producono il loro effetto .
gl' imbrogli e alando sulle scotte. chio e Farfanicchiuzzo dim. Uomo vano, NOL VAL UNA CAZzora, Non vale una fo-
CAZZAR ZO MASSA, Caricar l'orza o la leggero e sciocco , che pretende d'essere glia di porro; Non vale un fico, Non vale
balestra , detto fig. vale Mangiar e bere assai , che anche dicesi Ganimeduzzo ; nulla, Non è di alcuna stima.
eccessivamente . Scemo o Zucca vola. CAZZÒTO, s. m. Cazzotto , Colpo di pu-
CAZZAR DE COLA, Caricar di colla; come CAZZISSIMO, UN CAZZISSIMO, Maniera av- gno.
direbbesi Caricar di salda parlando di verb. bassa , Nè lisca nè calia, Nulla af- Dar un cazzollo, Dare un pugno, Of-
biancheria, Caricar di colore per Colori- fatto. V. GNENTISSIMO . fendere con un colpo di pugno.
re assai. CAZZAR DE FORMAGIO UNA PIATAN- CAZZO, s. m. Cazzo; Membro virile; Pene; CE (pronunciato stretto ) Ci, La terza let-
ZA, Incaciar troppo o di soverchio una Cotale. tera dell'alfabeto, sost. di genere masco-
pietanza. CAZZO STORNO, detto fig. Capo sventa- lino.
CAZZAR DE COLA UN DISCORSO, detto me- to, Dicesi di uomo inconsiderato e senza CE O CO GIACOMO ANTONIO, ovvero UN CE
taf. Caricar nel discorso , Accrescere in giudizio. o co, Un corbellone; Un coglione; Un min-
parlando la cosa di più di quello che vera- NO LO STIMO UN CAZZO, Non ne do una chione, Agg. ad uomo.
mente sia nell'esser suo , Esagerare stringa o un lupino o una frulla , Maniera CEBIBO, V. CIBIBO.
Talora si dice nel signif. di Avvivare un usata per mostrare disprezzo d'alcuna co- CECA, V. ZECA.
discorso o Dar anima a un discorso per sa - Non voler alcuno più nè cotto nè CECAROLA, s. f. T. Mar. Cecarola, Vela
la maniera, che hanno alcuni, del bel por- crudo, Non volerne saper più nulla. Non piccola, di cui si fa uso allorchè il vento
gere nell' arringare o nel favellare. ne voler saper biracchio. diviene eccessivo .
CAZZARSE DA CAPELO, V. CAPELO. TOR UN CAZZO PER UN RAVANO , Non di- CECAROLA detto per ZUCAROLA, V.
CAZZARÒLA, o CAZZARIÒLA, 8. f. Casse- stinguere i testicoli dai paternostri, Non CECHIN, V. ZECHIN.
ro'a, Sorta di pentola di rame con mani- saper distinguere una cosa dall'altra CECOLA O CECOLETA, 8. f. Minuzzo o Mi-
co di ferro e con coperchio, ad uso di eu- Distinguere il baccello dai paternostri , nuzzolo, Minutissima parte di che che sia.
cina. è il suo contrario. Tritolo è più comune a qualunque cosa.
CAZZASCÒTA, s . f. Cazza-scolla, T. Mar. UN CAZZO, Cica; Niente; Niente affat- CECOLE DE CARTA , Cartucce , Pezzuoli
Puleggia incassata nel bordo o Pasteca to; No; Mainò. di carta. V. CETOLA.
stabilita sul bordo, nella quale si passano CAZZO e CAZZO BETA! detto per ammir. CECOLE DE PORCO, V. Cizzole .
le scotte delle vele per cazzarle. Nelle tar- Cazzica! Capperi ! Canchero ! Cazzo ! Y. CECOLE DE CARNE , T. de' Beccai , Così
tane o simili, il Cazza-scotta è un Legno CAZZA. essi chiamano que' Pezzuoli o minuzzoli di
CEG CEL CEN 157
carne magra , che tagliano dal coscione e chio con un piccolo arco di peli ; nel nume- ruca, ch'è superiormente baio fosco e al
dalle costole, e gli arrestiscono a guisa di ro del più dicesi Cigli, ma è meglio le Ci- di sotto bianco. Passa fra i beccafichi. Vive
braciuola per mangiarli . glia Ciliari diconsi tutte le parti che e nidifica nelle siepi.
CECOLAME, s. m. Minuzzame , Quantità appartengono alle ciglia - Arco delle ci- TESTA DA CELEGA, V. TESTA.
di minuzzoli, pezzuoli di carta tagliata. glia, dicesi La figura arcata delle ciglia. CELEGATO, s. m. Passerella ; Passerino;
CECOLAR, v. Minuzzare, Ridurre in mi- CEGIE INCROSAE , Ciglia raggiunte o so- Passerotto , Piccola passera.
Buzzoli. V. TAGiuzzar, praggiunte, cioè Che si congiungono in- CAVAR I CELEGATI A UNO. V. CAVAR
CECOLAR UN LEGNO , Schiappare; Fare sieme, che si toccano. Il suo contrario è CELEGHÈO, 8. m. Passeraio o Pispillo-
schegge; Tagliuzzare . Disgiunte. ria, Canto d'una moltitudine di passere
CEDOLA, s . f. Cedola, detta anche Carta FAR CEGIE A QUALCUN , Far cipiglio o unite insieme.
monetala, Pezzuol di carta stampata e ci- malpiglio, Cattivo viso. Per similit. e fig. Pispilloria; Pissipissi;
frata, messa fuori dal Governo in vece di AVER LE CEGIE REVOLTAE , Aver torbido Moscaio ; Cornacchiaia ; Mulacchiaia ;
danaro , che ha il valore rappresentativo ciglio, Aver faccia adirata. Chiucchiurlaia, dicesi al Rumore confuso
che vi è scritto. INCROSAR LE CEGIE , Aggrottare o Ag- di molte persone unite discorrenti in un
CEDOLA TESTAMENTARIA , chiamavasi sot- grondar le ciglia , dicesi del Tener le ci- tratto e senz'ordine .
to i Veneti quello che ora si dice Testa- glia in quella positura, che si fa nel mo- CELEGHERA, 8. f. o NASSA e BERTOÈLO,
mento olografo , cioè Scritto tutto dalla strarsi grave e pensoso, che dicesi anche T. degli Uccellatori, Bertovello o Kitrosa,
mano del testatore. Far crespelli della ciglia o Accrespare le che talora è anche detta Gabbia ritrosa ,
CEDRÈRA , s. f. Cedroniera o Citroniera, ciglia. Specie di gabbia o cestella fatta di giunchi,
Il serbatoio ove si conservano le piante de- STAR CO LE CEGIE BASSE , Stare accigliato schiacciata e ritonda, tutta chiusa, che ha
gli agrumi nell'inverno. o accipigliato. nel mezzo un ritroso cioè un entramento
COVERTO DE LA CEDRERA, Tetloia. CEGIE DEL VASSÈLO, T. Mar. Atrebici, si fatto ad imbuto , e che serve nelle cain-
CEDRIN , s. m. Cedrino. Noi chiamiamo chiamano in Marineria i due lati o coste del pagne a pigliare le passere.
con questa voce que' Pezzetti di scorza di davanti d'un vascello, dalle spalle sino al- CELEGHERA, Voce fam. dicesi per Zazze-
cedro che si vendono confettati, e servono la ruota di prua . ra rabbuffata .
per condire alcune vivande. CEGIA, add. Accigliato , Accipigliato, dice- CELEGHERA , dicesi ancora per CELE-
SIOR CEDRIN, Chiamano i barcaiuoli una si per agg. a Chi per ira, accidia o malin- GHEO, V.
certa statua di marmo, ch'è nell'entrata conia tiene il ciglio basso. CELÉCHETA MEGIARÒLA O PASSARA
del Palazzo Grimani a S. Maria Formosa CEGIAURA, s. f. Nuvolaglia, Quantità di PICOLA, 8. f. T. degli Uccellatori, Passera
rappresentante uno degli antichi Cesari , nuvole raccolte, che indicano tempo da piog- montanina, Specie di Passera chiamata da
dalla qual voce Cesare derivò probabilmen- gia o cangiamento di tempo. Linn. Fringilla montana. Questo insolen-
te CEDRIN ( Corretto coll' andar del tempo CEGIAURA DE TESTA, Spranghetta , detto tissimo e dannosissimo uccello vive e nidi-
da CEDRIN ) e quindi SIOR CEDRIN. Di cui metaf. Specie di dolore cupo con gravezza fica nelle nostre campagne , si moltiplica
si racconta che Un barbiere per uccellare di capo , che sentono nello svegliarsi coloro moltissimo e fa de' guasti considerevoli nei
un giovane suo garzone, mandatolo a ra- che avevano la sera-avanti soverchiamente seminati e nelle biade mature.
dere la barba al SIOR CEDRIN , il garzone bevuto. Aver gravezza o gravedine di ca- CELENTE, s . m. T. Mar. Medico della na-
giunto al luogo ed accortosi della beffa , po; Essere accapacciato. ve e dello Spedale. V. BARBIERoto.
se ne vendicò a spese del suo padrone , CEGIO (4) Specie d'avverbio contadine- CELENZA, s. f. Eccellenza, Titolo d'ono-
insaponando cioè la barba della statua, poi SCO - ARAR A CEGIO, Incigliare, Costeg- re che per uso competeva una volta ai Pa-
radendola con quattro rasoi, che quindi ri- giare o Fare coll' aratro due solchi per trizii Veneti, e che ora si dà determinata-
porto alla bottega dentellati e non servibili. porca , cioè uno per costa , e come altri mente ad alcuni Personaggi di posto quali-
CEDRO, s. m. Cedro, Frutto o Agrume u sano, uno fra il solco nuovo ed il vecchio ficato. V. ZA.
notissimo d'una Pianta con foglie simili a più a fondo e più diritto che sia possible. EL GHE DA DEL CELENZA A TUTO PASTO,
quelle degli Aranci, detta da' Botanici Cy- | CEGION, add. Cigliato; Cigliuto; D'ispi- Gli dà dell' eccellenza a tutto transito, o
trus medica. do e folto ciglio. Uomo di ciglia rilevate. a tullo pasto, e vale Continuamente .
AGRO DE CEDRO, V. AGRO. Ha un paio di ciglia che sembrano un CELIERA O CILIERA e CIVIERA, 8. f. Barel-
COLOR DE CEDRO, Citrino. bosco - Cipiglioso; Che ha cipiglio, cioè la, Strumento fatto a somiglianza di Bara,
CEDRON, V. GALO cedròn . Una guardatura d'adirato. per uso di trasportar sassi, terra o simili.
CEDIDO , O CEDESTO , Ceduto o Cesso , CEGNON, V. CIGNÒN. Civèa, Civèo e Civèra o Traino e Treg-
Add. o participio passato da Cedere. CELADA, Voce ant. Celata, che vale Elmo. gia, dicesi all'Arnese da contadini intessuto
CEFA (coll'e larga) s . f. Voce Agr. che CELADA, s . f. ) Voci che usavansi nel di vinchi per uso di trainare. V. SLITA.
suona Ceffo. Dicesi da' Contadini CEFA al- CELADINA dimin. ) PORTAR CO LA CIVIERA, Barellare.
la cima dello stipite di alcuni alberi da le- secolo XVI. presso a noi , e che si rincon- CENA, s. f. Cena.
gne, dond' escono i rami. V. INCEFAR. trano nelle poesie vernacole. Celata, per MAGNAR DOPO CENA, Pusignare , e quindi
CEFAR, v. T. Agr. Scapezzare, Tagliare Elmo, Armatura antica, ch'era una difesa Pusigno, il Mangiar che si fa dopo cena.
agli alberi i rami insino al tronco. V. ZER- della testa e del collo , di cui andavano ANDAR IN LETO SENZA CENA, Far la ce-
PIR. muniti anche coloro che combattevano nel- na di Salvino, Pisciare e andare in let-
CEFO (coll' e aperta) ) la, così detta, gueria tra' Castellani e Ni- to . Fu anche detto Andar a letlo mal ce-
CEFON O BRUTO cero, ) 8. m. Ceffautto ; colotti. nato.
Ceffo; Ceffato, Faccia brutta e fatta ma- CÈLEBRO, Voce triviale detta dagl'idioti CHI VA IN LETO SENZA CENA TUTA LA NO-
la Brutto ceffo - CEFO CHE FA PAURA , che non sanno dir Cerebro. V. CERVELO . TE SE REMENA, Chi la sera non cena o Chi
Rabbruscata la fronte e raggrottate le CELEGA O PASSARA, 8. f. (Detta Passara va in letto senza cena, tutta notte si di-
ciglia. quia passim volitat) Passera o Passere. mena, Suol dirsi da quelli che amano di
CEFO DEI ALBORI, Troncone, Quel pezzo Uccello nostrale notissimo, detto da Lin- cenare.
di ramo che resta su gli alberi, dopo che neo Fringilla domestica. L'È DE QUEi siori o lustRISSIMI CHE GA
sono scapezzati. CELEGA PALUANA, lo stesso che BECAFIGO FAME DOPO CENA. Dicesi di chi pretende
CEGIA ( coll'e stretta) s . f. Ciglio; Soprac- CELEGA O CANERAROLA, Beccafico canapino, farsi creder molto ricco, ed è invece mise-
ciglio e Superciglio. La parte sopra l'oc- Uccelletto chiamato da Linn . Motacilla Cur- rabile.
158 CEN CEN CEN

CENADA, s. f. Cenata , Il cenare, la cena. Cigna o Straccale, Dicesi a quell' Arne- VOVO CENTANIN, V. Vovo.
DAR UNA BONA CENADA, Cenar bene, Man- se per lo più di cuoio, che attaccato alla CENTAURA O ERBA CHINA, T. degli Erbo-
giar molto a cena. V. CENÈTA. sella fascia i fianchi della bestia. lai, Centaurea maggiore, detta anche Fie-
CENARİN O CENERIN , add. Cenerino; Ce- STAR SU LE CENG IE, detto fig. Star sulle le di terra per la sua amarezza , e dai Bo-
nericcio ; Cenerognolo e Cenerugiolo, di cinghie, dicesi di uomo ammalaticcio che tanici nominata Centaurea Centaurium
colore simile alla cenere. per debolezza mal si regge in piedi. Erba che serve agli usi della medicina. La
CENDA O CENDAL, s . m. (forse dal barb . SE VA IN TEL FANGO SIN A LE CENGIE, Ci Centaurea minore è la Biondella .V. BIONDA.
Sandale o Cendalum) detto ancora per vez- si va sino alle cigne, Si dice delle strade CENTENÈR , s . m. e nel plur. Centene-
ZO CENDALETO O CENDAÈTO, Zendado. Drap- di campagna estrem amente fangose e pro- RA , Centinaio , e nel plur. Centinaia.
po di seta leggerissimo e notissimo, di cui fonde. Somma che arriva al numero di cento.
in quasi tutto il secolo ultimo scorso for- CENGIÀ, add . Cinghiato o Cignato, Lega- A CENTENERA , detto a modo avverbiale,
mavasi una specie d'abito, divenuto quasi to con cinghia. A centinaia, vale In gran numero.
nazionale delle Dame e Donne civili in Ve- CENGIÀL, s . m. V. PORCO CENGIÀL . CENTO , s . m. Cento - DE CENT ' ANI ,
nezia; quindi per CENDA intendevasi anche CENGIAR, v. Cinghiare o Cignare, Legare Centenario, Che ha o che contiene cento,
il vestito, e per CENDALETO la Donna stessa con cinghia. anni.
quando n'era coperta. Esso era un vestito CENGIÓN, s. m. Cignone, Cigna grande, CENTO PER UNO , Il centuplo , e vale
uero che adattavasi con artifizio appuntato e per lo più dicesi di Quelle de ' cavalli e Maggiore cento volte ----- RENDER CENTO PER
sul capo, che copriva e discopriva con ma- delle carrozze . UNO, Centuplicare , Moltiplicare per cento
lizia il volto, e con eleganza attortigliavasi CENGIONI DOLCI, Cignoni che brandisco- Produrre per cento.
no, cioè Molleggiano, sono elastici, ubbi- * CENTO, ed anche CENTA. Lo stesso che
alla vita ; il che gli dava il potere vera-
mente magico di abbellire le brutte e di dienti al moto, e facili a piegarsi. Cinto o Cintura, ma è arcaismo.
far vie maggiormente spiccare le attrattive CENISE , s . f. e nel dimin. CENISÈTE, Cini- CENTO , s. m. (coll'e serrata) Voce anţ.
delle belle : come vivacemente s'esprime gia, Cenere calda . Metter un piatto sopra Cintura , Fascia che portasi da molti , la
la nobile autrice dell'opera sulle Feste la cinigia. quale cinge i lombi.
Veneziane . CENON, s. m. Cenata. Cena grande, ma- CENTOCOSTE , Uccello. V. TRENTACOSTE.
CENDALÈR, s. m. Intendiamo il Tessitore gnifica. CENTO E VINTI, s. m. Stilo di misura.
del zendado o Quel che lo vende. CENSİR, v. Censuare e Accensare, Porre Arma bianca da punta , triangolata , che
CENDALİNA, s . f. Fettuccia , Tessuto di a censo . ha la marca del numero cento e venti, la
seta finissima a guisa di zendado, che non CENSITO, s. m. Voce dataci dai Lombardi, quale era usata dai Bombardieri veneti
passa di larghezza una spanna -- Frenello, che si usa e si scrive nelle pubbliche car- urbani ne' loro esercizii , per calibrare i
dicesi alla Fettuccia onde le contadine s'in- te, e vale Obbligato al censo , cioè a pa- pezzi d'artiglieria.
trecciano i capelli Becca, il Cingolo di gare le imposte predia li , e quindi inscritto CENTON, s . m. Centone, diciamo ad uu’O-
taffettà, per lo più ad uso di legare le calze. nel Catasto. Ai tempi Veneti dicevasi Esti- pera in Musica composta da più maestri.
CÈNDENA, s . f. T. de'Calzolai, Tramezza , mato, cioè Soggetto all'estimo - In To- CENTÒNI , s . m. T. de' Calafati, Capi in-
Striscia di cuoio tra il suolo ed il tomaio scana dicesi Sopportante, Quello ch'è de- cinte, diconsile Tavole aggiunte alle in-
della scarpa . scritto ne' libri delle decime e ne paga la cinte dalle bitte sino alla ruota di poppa e
CENERATA, s. f. Voce fam. Cenere calli- gravezza. V. COLETABILE . di prua dei Legni, dalla parte esterna. V.
va, cicè Sporca, mista con altri corpi . CENSOR, s. m. Censore. CENTA.
CENERAZZO , s. m. Ceneraccio, Cenere Censori si diceva una Magistratura gra- CENTÒNICO O ABSINZIO MARIN , s. m.
che ha prima sentito il bucato. Tritume vissima del cessato Governo Veneto , che Santonico o Cina , chiamata non meno
di brace. Dicesi anche CENERE DE ZECA. principalmente vegliava sull'ambito vizioso Canforata o Erba giulia . Sorta d'erba
Ceneraccio, detto in T. di Zecca, chia- onde impedirlo. V. BROGIO. Questa magi- detta da' Botanici Artemisia Santonica .
masi pure il Residuo delle materie, che stratura era formata da due senatori, per CENTOPEZZI , s. m. Centopelle , T. de'
han servito all'affiuazione dell'oro e del- ciò decorati di toga più ampia e di color Macellai , Il terzo stomaco degli animali
l'argento. violaceo. Essi sedevano ne' consessi sovrani ruminanti, quello cioè che riceve il cibo
CÈNERE, s . f. Cenere. dopo i Capi del Consiglio de ' Dieci e dopo dalla trippa e lo manda alla molletta. V.
CENERE SODA O DE LEVANTE, Soda o Roc- gli Avogadori, e sorvegliavano le convoca- MANEGA.
chetta , Cenere d'ùna Pianta notissima, zioni del Maggior Consiglio . Era poi ag- Dicesi anche nel sign . di Ventraia, cioè
Køli, ch'entra nella composizione del vetro giunta alle loro attribuzioni la materia dei la Pancia.
e del sapone. salarii de' servitori, non che Quella dell'ar- CENTO ZATE, Insetto. V. GALIA.
CENERE DE ZECA, V. CENERAZZO . • te vetraria. CENTRALIZAR , v. Centreggiare, Tende-
Cinefazione, dicesi la Riduzione in ce- CENTA , s . f. T. Mar. Dormiente, Pezzo re ad un centro, Ridurre al centro .
nere d'un corpo per via di fuoco. di legno situato nel fasciame interno della CENTRO , s . m. Centro , Punto nel mezzo
STAR SEMPRE SU LA CENERE , Covar la nave, che corre da poppa a prua, su cui so- del cerchio .
cenere , dicesi di Chi agghiadato o neghit- no indeutate le estremita dei bagli. V. CON- METERSE IN CENTRO, Accentrarsi o Con-
toso non sa partirsi dal focolare . TRACENTA e CENTONI. centrarsi.
EL DÌ DE LE CENERE, Di delle ceneri, Centa regia, Incinta o Cinta, Cordone ESSER NEL SO CENTRO ; Essere nel suo
Il primo di Quaresima. della nave formato d'alcuni pezzi più gros- centro o nella sua beva o nella sua pisci-
CENERENTA, V. UA CENERENTA. si del rimanente del fasciame esterno, sul na si dice dell' Essere o del trattar un af-
CENERINÈTO, add. Succenericcio; Suc- piano del quale risaltano. fare di pieno suo genio e soddisfazione .
cenerino. V. CENERIN. CENTA, V. CENTO. CENTURA, s . f. Cintura o Cintola, Fa-
CENÈTA, s. f. Cenetta; Cenino; Cenuzza CENTANIN RASO, s . m. T. antiq. Raso, scia colla quale l'uomo si cinge i panni
Cenerella, dicesi la Scarsa cena. sust. Una specie di drappo sì liscio ch'è intorno al mezzo della persona — Cintolo
UNA CENETA DA RE, Uno scotto o Un ce- lustro. Questa voce vernacola era così detta o Cintiglio, dicesi Fascia o nastro che ci-
nino da prelati. perchè il Raso nella sua lucentezza imita gne - Scheggiale, si dice a Sorta di cinto
CENGIA, s . f. Cinghia o Cigna, Striscia il Zendado, ch'è manifattura più antica, da di cuoio con fibbia.
o Fascia tessuta di spago, la quale serve a cui fu tratta la parola CENTANIN, che forse SENZA CENTURA , Scinto , Contrario di
diversi usi. in origine sarà stata detta CENDANÌN. Cinto.
CEO CEP CER 159
CENTURA DEI BRAGONI, V. in BRAGHESSE. che quasi non meriti più il nome di Oro- CEPI O BALZE, Ceppi o Ferri, Specie di
CENTURA DE LA SPADA, Cintura .V. PENDON. logio TIRE FORA QUELA VOSTRA CEOLA, pastoie di ferro, che si pongono alle gambe
CENTURA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. cioè Guardate su quel vostro sdrucito d'alcuni carcerati o condannati. V. INCEPA
CENTURA DE LA VESTA, V. VESTA. oriuolo, per saper che ora fa. - CAVAR I CEPI , Dischiavacciar i ferri
NISSUN VARIVA A LA CENTURA, Locuzione STRUCAR CEOLE 0 NARANZE IN TI OCHI, da' piedi, vale Sciogliere alcuno de'ferri.
antiq. e fig. Nessuno v'eguaglia; Nessun Gettar la polvere negli occhi d'alcuno; CEPO , add. Zeppo , Pieno intieramente ,
vi supera; Nessun vi sta a petto. vale Ingannarlo --- NO SE GHE STRUCA CEOLE Quanto può capire, Stivato.
CENTURÈLE , s . f. T. de' Calzolai, Cintu- IN TI OCHI, E' non è uomo da dargli ad in- PIEN CEPO, Pieno stivato. V. PIEN add.
rini o Orecchie delle scarpe , Que ' due tendere lucciole per lanterne ; Conosce il CERA, s. f. Cera, Sostanza nota.
pezzi della scarpa coi quali si legano le fib- cece dai fagiuoli, il cece dagli scalogni ; CERA DE COMPIMENTO , Cera acconcia o
bie Becchetti si chiamano Quelle punte Sa a quanti di è S. Biagio . di compimento , Chiamansi le Candele o
ove sono i buchi per mettervi i legaccioli o CEOLA, dicevasi qui anticamente e metaf. simili di cera perfettamente imbianchita ,
i nastri in luogo di fibbie. per la Testa, siccome Cipolla dicesi anche bianchissima.
CENTURELE De LA SPADA , Cinturini , in italiano. CERA SOTANA, Sottana, dicono i Ceraiuo-
Quelle due strisce di cuoio che, attaccate CEOLE diconsi volgarmente le screpola- li alla Cera d'inferior qualità. Onde La-
alle fascette ed alla cintura, tengono sospe- ture e fenditure cui van soggetti i capezzoli. vorar di sottana, vale Far lavorar la cerà
sa la spada. delle puerpere lattanti, che sogliono riuscir d'inferior qualità, e per lo più per primo
CENTURÈRI , s . m. Erano detti antica- loro molto dolorose ed incomodissime ; e lavoro che venga poi coperto da altra cera.
mente Coloro che facevano e vendevano così pure quelle delle labbra , derivanti DEVENTAR COME UNA CERA, V. Deventar.
Cinture, di cui facevasi uso per cignere la dalla rigidezza dell' aria. Z. CERANTO, uccello . V. ZARANTO .
veste ai lombi, secondo la moda del vestito CEOLA, detta in T. Mar. Girotta , Pal- CERASPAGNA, s. f. Ceralacca o Cera di
de' tempi antichi. Chiamavansi Cristiani la di legno che si mette in cima alle an- Spagna, Composizione nota per uso di si-
della cintura quei che nell ' undecimo se- tenne , banderuole, bastoni di flocco e si- gillare .
colo abitavano nelle parti dell'Egitto. Ve- mili. CERBERA , 8. f. )
dasi nel Dizionario del Du Cange la voce CEOLA QUILA O SILA, s. f. Squilla o CERBERAI , s. m. ) T. de'Pesc. Rezza, Re-
Christiani de cinctura. Scilla minore, Specie di cipolla o piutto- te da pescare, composta di tre reti insie-
CENTURÈTA , s . f. Cintolino e Cinturetto, sto Specie d'erba somigliante a cipolla, la me, due grosse e rade, dette CHIARONI, e
Piccolo cintolo. cui radice si confà più ad uso di medici- quella di mezzo stabile e fitta ; ha nell'un
CENTURİN , s . m. Cintolo ; Cintolino ; na, che le foglie. Essa è detta da' Sistem . lato piombo e nell'altro soveri, e quando
Cinturino, Parte inferiore delle brache che Scilla maritima . Pianta di radice bulbosa è molto lunga vi si attaccano anche zucche
le lega sotto al ginocchio. in forma di pera . secche che la tengono distesa, e frugando
CENTURIN DE LE STAFE, Staffile, Striscia CÈOLE PORCINE, s . f. V. PAN PORCIN . nell'acqua e battendo sulla barca, vi si fa
di cuoio alla quale sta appiccata la staffa. CEOLESSA, 8. f. Pianta, V. SAUROSA . correre il pesce che ne resta colle branchie
CENTURIN DE LE TIRACHE, Posola e nel CEOLETA ) inviluppato e preso.
diminutivo Posolino , Quel sovatto che CEOLINA ) 8. f. Cipolletta ; Cipollina ; CERCA, s. f. Cerca, cioè Accatteria; Ac-
per sostener lo straccale s' infila ne' buchi Cipollino , dicesi la Radice o bulbo tuni- cattamento; Accatto, Limosina che si do-
delle sue estremità, e si conficca nel basto. cato di varie piante o de' fiori , come del manda.
CENTURIN O POLSETTO DEI BRAZZI , Ár- tulipano, del giacinto e simili - Figliuo ANDAR A LA CERCA, Andare all accatto.
milla, Girello che portan le donne in orna- li delle cipolle, chiamansi Quelle cipolli- VIVER DE CERCA, Viver d' accatto.
mento delle braccia. ne , che nascono attorno attorno ad una ROBA DE CERCA, Raccogliticcio; Colletti-
CENTURON, s. m. Coreggione , Cintura grossa cipolla. zio , Cose ammassate colla questua. Da-
grande. GEOLETA , dicesi anche per Scalogno , nari o altro d'accatto.
CENZA (colla z aspra) Sincope di CELENZA, Specie di agrume simile nel sapore alla DAR A CERCA, Dare a saggio o a prova,
che una volta dicevasi salutando un patrizio cipolla, ma di picciol capo. V. SCALOGNE. vale Vendere sotto la condizione di far
-CENZA PARON, Eccellenza mio padrone. GIUSTAR O CONZAR CO LE CEOLETE O DA assaggiare.
V. ZA. FRIZER O DA FESTA , Conciare uno come CERCA, detto in T. delle Prigioni, Cer-
CEOLA , s. f. Cipolla o Cipolla rossa o Dio vel dica. Conciare o Acconciar uno ca, Quella visita o perquisizione metodica,
bianca. Agrume noto detto da Linn . Al- pel di delle feste ; Aggiustar uno; Can- che fassi dai custodi ogni giorno nelle car-
lium Coepa - La Cipolla capitata ci vien tar uno a zolfa ; Conzare , voce bassa , ceri ov' esistono Detenuti.
da Manfredonia. vale Maltrattare , Ridurre uno a cattivo CERCANTE )
s. m. Cercante; Accaltone;
Cipolla è anche nome generico di tutti i stato , rovinare , danneggiare. Lavar il CERCANTIN )
bulbi tunicati, come, oltre a quello della ci- capo altrui colle frombole o col ranno ‫و‬ Accattatore; Pitocco; Mendico .
polla superiormente detta , del Tulipano, Recargli grave danno con biasimi o uffizi CERCANTINA, 8. f.Accattatrice; Cercatrice.
del Giacinto e simili. Quindi dicesi Bulbosa sinistri. CERCANTON, Accresc . di CERCANTE, V.
a quella pianta che viene da bulbo ed a MESI DE LE CEOLETE , Mesi in cui ap- CERCÀR, v. Cercare; Tracciare.
quella radica che ha in cima un bulbo, e pena si guadagna l'acqua da lavarsi le CERCAR CO LA BOCA, Assaggiare; Assa-
Bulbifera quando produce bulbo , mani: cioè si pena. Mesi di penuria o di porare; Far assaggio.
PIETE DE LA CEOLA, Tuniche, si chiamano stenlo, tempi calamitosi, miserabili. CERCAR LA LIMOSINA O CERCAR assolut.
quelle varie cortecce o membrane concen- CEOLONA, s. f. Cipollone o Cipolla por- Accattare; Limosinare; Cercare la limo-
triche onde Tunicato dicesi a quel bulbo raia , Specie di cipolla grandissima , che sina; Mendicare; Andare alla cerca o al-
ch' è formato di tuniche. viene da Manfredonia. l'accatto - CERCAR PORTA PER PORTA, Ac-
DOPIO COME LE CEOLE , Espressione fig. e CEOLOTO, s. m. Cipollotto , T. de' Par- cattare ad ogni porta od uscio di casa.
fam. e vale Ricco; Ricchissimo ; Pien di rucchieri, Annodatura di capelli dietro al- CERCAR CO LA CANDELETA , Cercar che
roba - S'intende ancora e molto più spes- la collottola e chiusi in una piccolissima che sia col fuscellino, vale Cercarlo con
80 con questa frase un grande Ipocrita ; borsellina, con cappietto di nastro. Questa somma diligenza.
Finto ; Doppio. annodatura è ora disusata. CERCAR EL LIEVRO, Tracciare la lepre.
CEOLA, dicesi metaf. per disprezzo ad un CEPO (coll'e stretto) s. m. Ceppo, Origi- CERCAR EL MAL COME I MEDEGHI O CO LA
oriuolo da tasca di poco prezzo e irregolare , ne di famiglia, Casato, Stipite. CANDELETA, V. MAL.
160 Ꮯ Ꭼ Ꭱ. CER CER
CERCAR LA QUINTESSENZA, Cercare o Ri- CERCHIÈR, s. m. Cerchiaio. Quell'artefi- CERCHIOSO, s . m. Voce di ger go che vuol
cercare la quintessenza di alcuna cosa, ce che fa i cerchi delle botti. dire Anello.
Volerla sapere a fondo. CERCHIERA, s. f. T. de' Bottai, Fornello; CERE, s. f. Voce di gergo, che vale Mani 1
CERCAR MARIA PER RAVENA, Cercar mà- dicesi da' Cerchiai Una specie di ruola con - ALTE LE CERE, Giù le mani.
ria per Ravenna, Cercar le cose dov'elle piuoli , che serve per fabbricar cerchi da CEREMONIAR, v. T. antiq. Complimenta-
non sono : come chi cercasse il mare in botti, detti per ciò Cerchi da fornello. re, Far cerimonie .
Ravenna dove al presente non è. Dicesi CERCHIÈRA, 8. f. Arnese di legno fatto a CERENDÉGOLO , s. m. Vocabolo antico.
ancora Cercar il nodo nel giunco, perchè foggia dell'ossatura d'un piccolo basto, che Strumento composto d'una rete falta a
il Giunco è una pianta senza fusto. si mette a cavallo della botte e sopra esso mandorla, con cui si scagliavano pietre per
CERCAR PER MAR E PER TERA, Cercar per la pevera nell' imbottare. Pare che il suo offendere da lontano ; ed è la Frombola,
mari e monti, Da per tutto - Andar ra- nome potrebb'essere Cavalletto. detta da noi FIONDA. Osserva l'Autore che
tio, Andar cercando qua e là. CERCHIETIN ) tale stromento somiglia in qualche modo
8. m. Cerchietto; Cerchiel-
CERCAR PER SE STESSI , Pescar per sè CERCHIETO ) alla forma d'una piccola lampada detta da
dicesi fig. Far le cose a suo uopo. lo; Cerchiellino, Piccolo cerchio di che che noi CESENDELO, e che questa voce ha una
CERCAR PER TUTI I BUSI , Braccheggia- sia. benchè grossolana analogia col CERENDE-
re; Rimuginare; Rivilicare; Fiutare tutti Per Ghiera o Vera, Cerchietto di ferro GOLO: il che tanto più conferma il suo si-
gli usci ; Cercare ogni buco. Non c'è bu- o d'altra materia, che si mette all'estremi- gnificato.
co ov' io non abbia fitto il capo. tà o bocca d'alcuni stromenti , acciocchè Nel poemetto sulla guerra tra i Nicolot-
Chi cerca trova : Detto proverb . che non s'aprano o fendano. Ghiera , anche ti e Castellani del 1521 è detto
anche noi diciamo, e vale Che l'effetto ne dicesi Quel giro di metallo in fondo d'un PERCHE FOLADA CON UN CERENDEGOLO.
segue quando si pone la causa. Dicesi an- bastone, alla testata d'un palo da affonda- CUOGOLI TRAVA GROSSI COME RAVI.
cora, Chi cerca rogna, rogna trova e Chi re e simili, e quindi si dice Ghierato etc. CERER, s . m. Ceraiuolo, Quello che par-
cerca quel che non dovrebbe, trova quel CERCHIO, s. m. Cerchio; Cerchia o Circo- ticolarmente commercia in cera , la im-
lo, Figura perfettamente rotonda —- Cer- E
che non vorrebbe ; cioè Chi stuzzica altrui bianchisce, o travaglia a fabbricar cande-
ha spesso delle noie e de' fastidii o provo- chio, Quello delle botti ― MEZO CERCHIO , le ed altre opere di cera che vende
cando altrui a dire, sente poi qualche ri- Semicircolo o Semicerchio IN CERCHIO,
Candelottaio , dicesi il venditore di can-
sposta che gli cuoce, o gli vien fatta cosa detto avv. A cerco; Fatto a cerco. Girare delotti.
che gli pesa ; e però si dice per avverti- a cerco. CERESÈR, V. Zaresèr.
mento, Non destare il can che dorme. CERCHIO O ARCO DA CUNA , Arcuccio o CERFOGIARO , s. m. Voce agr . Cumpo
VATELA CERCA quando ch'el VEGNIRA, Sa Cassetta , Arnese arcuato, fatto di strisce seminato a cerfoglio , per uso di prato.
il Cielo quando verrà. di legno per tener sollalzate le coperte che CERFOGIO, s. m. Cerfoglio o Cerfuglio,
CERCEGNA, V. ZARCEGNA. non affoghino nella zana i bambini. detto da' Botanici Scandix Cerefolium o
CERCHIADURA, s . f. Cerchiatura, Cer- CERCHIO DA DONE, Faldiglia o Guardin- Chocrophyllum Cerefolium. Erba notissi-
chiamento, Il cerchiare. fante , certo arnese o abbigliamento che ma , di cui si seminano i campi per tagliar-
CERCHIÀR, v. Cerchiare, Cignere di cer- una volta le donne portavano per moda la e raccoglierla come fieno.
chi Accerchiellare, si dice L'attorniare sotto l'abito, onde tenerlo largo e distan- L
CERIESA, V. ZARIESA.
con cerchielli o cerchiellini Incerchia- te dalle cosce e gambe. CERIMONIA , s . f. Cerimonia o Ceremo-
re, Ridursi a modo o figura di cerchi. Cerchio de la LUNA, Cinto o Alone, Spe- nia, e Cirimonia, Formalità.
TORNAR A CERCHIAR, Raccerchiare. cie di cerchio formato dalle nubi , che appa- CERIMONIA IN CARGADURA , S'oggio, va-
CERCHIARO, s. m. T. agr. Nome che in re talvolta intorno al disco lunare. le Ceremonia affettata, lusinga.
qualche luogo della campagna si dà al Co- Cerchio de persONE, Cerchio o Circolo, VOLER UN'INFINITÀ DE CERIMONIE , Voler
reggiato. V. BATAòr. dicesi per Ragunanza d'uomini discorren- mille stoggi, Dicesi di uno che mostra con
CERCHIELETO , s . m. Cerchiellino o Cer- ti insieme, che pur chiamasi Capannello . certi attuzzi ripugnanza di voler fare o dir
chiolino. V. BozzoLo . qualche cosa.
CERCHIELO , 8. m. Cerchiello o Cerchiel- AVER UN CERCHIO A LA TESTA, Aver la CERIMONISTA , 8. m. Cerimoniere; Ce-
to. spranghetta, si dice di Coloro che sento- remoniere o Cirimoniere , Maestro delle
CERCHIEI DE VIDA, Cerchielli, chiamano no gravezza di testa nello svegliarsi la mat- cerimonie.
i Pescatori delle valli quei Piccoli cerchi tina. CERIÒLA , 8. f. Candelaia o Candelara ,
di vite che adoprano per tener aperte le CERCHIO , nel parlare furbesco , vale dal barb. Candelaria. Festività della Pu-
reti della pesca , detta Cogolaria. V. Co- Anello. rificazione della Madonna, in cui si dispen-
GOLO. DIVOTO DELLA MADONA DEI CERCHI. Di- sano candele benedette.
Cerchielo de laA RODA, T. de' Carradori, cesi scherzevolmente per Ubbriacone , qua- A LA MADONA DE LA CERIOLA DE L'IN-
Contrafforte, Cerchio grosso di ferro, che si divoto della botte. Z. VERNO SEMO FORA, Per la Candelora del-
si mette nella bocca de' mozzi delle ruote CERCHION, s. m. Cerchione, T. de' Mani- l'inverno non siam fuora, dicono all'op-
de'carri per fortezza. scalchi , Malattia che viene all' unghia del posto i Fiorentini per indicare Che al pri-
CERCHIELO DEL vero dei reloGI, Lunel- cavallo. 1
mo di febbraio la stagione comincia a mi-
ta, Cerchio inferiore della cassa che regge CERCHION DE LA BODA , Cerchione , La- tigare e non più . Di fatti, al detto prover-
il vetro degli oriuoli da tasca. stra circolare di ferro , che s'imperna o bio si suole aggiungere : E SE XE SOL CAL-
Cerchiello , dicesi da' Pescatori ad una s'inchioda su i quarti delle ruote, per ren- DO E BON TEMPO, DE L'INVERNO SEMO DRENTO.
specie di vermena del Ligustro (V. Cone- derle più salde e più durevoli. CERIOLA, Gora, Canale e propr. una fos-
STEELA) che si riduce a forma circolare per CERCHIONI , s. m. T. de' Maniscalchi , sa per la quale corre l'acqua tratta per
tenere aperta la rete cogolaria. Corrugamento dell' ugna, dicono i nostri arte dal vero corso d'un fiume.
CERCHIELO O SCHIRELO, T. degli Uccel- Veterinarii ad Una malattia del cavallo , al CERNAGIA, add. Cernita, vale Separata .
latori, Specie di piccola rete che ha un en- cui piede si formano varii cerchi concen- Mezzetto , Carta magagnata , fogli strap-
tramento tondo a guisa di cerchietto, con trici, che gli cagionano talvolta l'incastel- pati, orlati , ragnati, con zazzera o altri-
manico lungo di legno, che serve ne' tempi latura. menti difettosi.
di primavera a cuoprire e pigliare le qua- CERCHIOSA, detto in parlare furbesco va- CERNIA, s . f. Cerna, La cosa cattiva sepa-
glie maschi. Dicesi anche VÒLEGA O OLEGA. le Botte, rata dalla buona, Scelta, Separazione.
CER CER CES 161
CERNIDA, s . f. e per lo più CERNIDE , Cer- LASSAR EL CERTO PER L'INCERTO, Lascia- mellete il cervello a partito, e vale Mi
ne, Milizie del Contado che diconsi anche re il proprio per l'appellativo ; Cercar mettete in confusione, in ambiguità.
Bande, e ch'erano scelte per completare i maria per Ravenna; Andar per la deci- CERVIÈR, V. Lovo cerviÈr.
reggimenti. ma e lasciarvi il sacco; Meglio è piccione CESAGIE , s . f. T. di Zecca ; Ritagi, e
CERNIDA , detto in altro senso, Cerna . in man che lordo in frasca. dicesi delle Monete , cioè L'estremità delle
per scelta , separazione o divisione . Far La pol esser certa , Ella può far capi- lamine del metallo d'oro e d'argento , da
cerna di che che sia , vale Scegliere il tale, Può far conto delle mie parole. Star cui si sono cavati i pezzi da monetarsi.
migliore o Separar il migliore dal più tri- certo, Esser sicuro. CÈSANO , s. m. o CIÈSANO , Nomi che i
sto, V. CERNir . PER UNA CERTA MANIERA DE DIR, Per una Cacciatori Valligiani danno al CIGNO. V.
CERNIDOR , s. m. Spelazzino, Colui che cotal maniera di dire. questo nome.
spelazza la lana, cioè la trasceglie, quasi CERTO O DE CERTO, avv. Certo; Al certo; CÈSARA, s. f. Cece, Legume noto di scor-
pelandola, dalla trista. Per certo; Del sicuro; Di certo ; Certa- za nera, la cui pianta è detta volgarmen-
CERNIÈRA, s. f. Cerniera, Nome che si mente. te Cecera, e da Sistem. Lathyrus Cicera.
dà in generale a due pezzi di ferro o altro CERUSEGO . Lo stesso che CERUSICO. Vi sono anche de' ceci bianchi, che noi
V. Z. chiamiamo PEZZOLI . V. PEZZOLO.
metallo, forati da un capo, che s' incastrano
insieme e stanno saldi per mezzo d'un per- CERUSIA , s . f. Voce ant. Chirurgia , L' CESARA FRANTA, Ceci franti o infranti.
nio. arte del Chirurgo. COLOR DE CESARA, Ceciato .
Cerniera del compasso, Nocella, Quella CERUSIA fu pur detto nel sign. di Medi- CESARE , Nome famoso nella storia Ro-
parte delle seste o simili ove si collegano i cina o Rimedio -- SE TROVA CERUSIA PER mana e primo degl' Imperatori, che si re-
bracci . V. BUSINELO. OGNI PIAGA, Aver unguento per ogni pia- gistra pel seguente nostro dettato fam. e
CERNIERÒL , s. m. T. de' Pesc. Conchiglia ga, che vale figur. Saper rimediare a cia- metaf.
marina bivalve del genere degli Spondili. seun inconveniente. AVER UN CUOR DA CESARE , Avere il cuor
detta da Linn. Spondylus Goederopus . Es- CERVATO, s . m. Cerviatto ; Cerbiatto ; di Cesare, cioè come lo aveva Cesare : val
sa ha per carattere il corpo formato da due Cervietto, Piccol cervio. dire Magnanimo , generoso , liberale , pie-
valve ineguali, che si uniscono al cardine LEGNE DE CERVATO, Diconsi Quelle forti, toso.
formato a guisa di cerniera, donde trasse nate ne'boschi dell' Istria e della Dalmazia, CESARELA, s. f. T. agr . Rubiglia o Robi-
il nome vernacolo. Nell' Istria dicesi da' e che si portano a Venezia per uso di fuoco. glia e Pisello minore, Pianta leguminosa
pesc. GEDEROPO. CERVELADA, s. f. Cervellata, Sorta d' selvatica, le cui silique sono simili a quel-
CERNIO, add. Cernilo o Cernuto. salsiccia gialla alla Milanese. le del Pisello comuue, ma minori. Essa si
CERNİR, v. Cernere e Cernire ; Scegliere CERVELINE , s . f. Cervella, cioè di Ca- semina per pastura al bestiame. Da' Bota-
• Scerre; Trascegliere. pretto, di Agnello, di Castrone etc. nici è detta Vicia pisiformis . Sul Trivi-
Riscegliere o Riscerre, Sceglier con di- CERVELO, s. m. Cervello e Cerebro. giano è detta BISOTA. I suoi granelli piac-
ligenza, di nuovo scegliere, Scegliere fra CERVELO BISLAco , Cervel balzano o falto ciono molto ai colombi.
lo scelto Sfiorire , si dice di frutta e a tornio, dicesi D'uomo vario, incostante, CESARINA, s . f. Cecino, Piccolo cece.
d'altre cose , quando se ne trasceglie il bisbetico. Girellaio; Cervel vago o etero- CESARÒTO , V. Vezza.
meglio. clito, valgono Stravagante. CESENDÈLO , s. m. Piccola lampada o
CERVELO DE STOPA , Cervello di borra lampana ; ma intendiamo propr. Quella
CERNIR LA LANA, Spelazzare, Trascerre
la lana, V. CERnidor . come le palle. che tiensi appena con lumicino dinanzi a
TOR O COMPRAR SENZA CERNIR, Pigliare CERVELO SVENTA , Cervellaggine , Ca- qualche sacra imagine per divozione. La
priccio strano e pazzesco Cervellinaggi- voce vernacola viene dal barb . Cicendulum
affatto, cioè Senza sceglimento o distin-
zione. ne, Azione da cervellino o da cervello sven- o Cicendela, corrotti dal latino Cicindela ,
CERÒICO , s. m. T. ant. Chirurgo o Ce- tato - Cervellone, dicesi di Uomo strava- che significa la Lucciola volante (LUSARIO-
rusico, Colui ch' esercita la chirurgia. gante e poco accorto. LA). Trovasi fra le voci barbariche del Du
CERÒN, s. m. Chiamasi volgarmente Colui ANDAR IN VOLTA EL CERVELO , Girare il Cange anche Asindulum usata nel signif. di
che, seguitando le processioni, raccoglie le capo; Esser in confusione. Lampada, in vece di Cicendulum.
colature de' cerei che cadono, per cavarne AVER EL CERVELO IN CASSA , Essere in IMPIZZÈ EL CESENDÈLO , Accendete la
profitto. V. SCOLAURA. " buon senno; Essere assennato , pien di lampada, e intendesi il lumicino di essa.
CEROSIA, T. ant. V. CERUSIA. senno; Aver cervello. CESENDELO , dicesi da' Chioggiotti alla
CERUSICO, s. m. Chirurgo. AVER MANCO CERVELO D'UNA GATA , Avere Lucciola volante ; la qual nostra voce ma-
CERÒTO, s . m. Cerotto, Composto medici- cervel di gatta; Aver meno cervello d' un nifesta chiaramente al buon senso, che que-
nale, di cui ve n' ha di tante maniere. grillo o d'un'oca; Aver il cervel nelle cal- st' insetto si chiamasse da noi a' tempi Ro-
QUA NO GH'È CEROTO, Maniera fam. Non cagna. mani latin. Cicindela e ne' bassi secoli cor-
e' è rimedio spediente, riparo, provvedi- AVER PERSO EL CERVELO, Dar le cervel- rottamente Cicendèla o anche Cicindelum,
mento; Addio fave; Il morto è sulla bara, la a rimpedulare , tolta la metaf. dalle come abbiam detto alla parola CESENDÈLO .
⚫ vale Il fatto è chiaro e manifesto . calze . CESENDELO DE LA RASON , dicono pure a
AVER CEROTO PER TUTO, Aver unguen- DESTILARSE EL CERVELO, Beccarsi il cer- Chioggia metaf. per Lume della ragione.
to per ogni piaga , Saper rimediare a vello ; Stillarsi it cervello , vale Ghiribiz- CESETA. Lo stesso che CIESÈTA, V.
tutto. zare, Affaticar l'intelletto , che anche di- CESILA , s. m. Voce ant. che ora dicesi
DESTIRAR EL CEROTO A UNO. V. DESTEN- cesi Mulinare. SISILA, V.
DER. ESSER DE POCO CERVELO , Esser di poca o CESÒRE O CISORE (dal latino Coesoriae)
CEROTO AQUILA, dicono molti idioti per picciola levatura ; Avere poca levatura, Cesoie, T. di Zecca e degli Orefici. Stru-
Cerotto diaquilonne, ch'è notissimo. Poco cervello. mento d'acciaio a guisa di forbice, atto a
CERPILIO, V. SErpilio . ་ METER EL CERVELO A PARTIO, V. PARTIO. tagliar le lamine e piastre de' metalli.
CERPİR, V. ZERPİR. TANTE TESTE TANTI CERVELI, Tanti uo- CESSOLFAUT, s . m. Cissolfaut, Caratte-
CERTARSE , v. Accertarsi; Assicurarsi. mini tante berrette; Chi la vuole lessa e re e nota musicale.
CERTO, add. Certo; Sicuro; Indubilato chi arrosta, Chi è d'un umore e chi d'un CESTA, s. f. Paniere, Arnese fatto di più
Incontrastabile , Che non ha bisogno di altro. forme o di più materie, ma per lo più di
testimonii.
VU ME FE TANTO DE CERVELO, Voi mi vinchi o di vetrice (V. STROPER) con ma-
Boerio. 21
162 CES CHE CII I
nico , per uso di portare altorno le cose Chi loda sè stesso. Far cose da scrivere un buco del Campanile di S. Marco sopra
- Paniera chiamasi la Cesta fatta per lo al paese , detto per ironia in ridicolo di le botteghe del pane , nella quale veniva
più di vetrice Cesta, Gran paniere in- qualche espressione. posto il condannato e lasciatovi a tempo e
tessuto di stecche - Zana, chiamasi una CESTO O CESTO de pomi o de zizole, det- talvolta fin che moriva. Con tale specie di
Cesta ovata per portare e tenervi dentro to fig. Il deretano; Il di dietro - ROM- pena si punivano i delitti enormi e più scan-
diverse cose, intessuta di stecche di legno PER EL CESTO A QUALCUN, Dar noia; Dar dalosi degli Ecclesiastici.
Spasa , si dice una Cesta piana e as- ricadia ad alcuno; Venir a noia più che CHEBÈTA, 8. f. Gabbiolina ; Gabbiuola ;
sai larga per uso di sostener robe da com- il mal di capo . Gabbiuzza, Piccola gabbia.
parsa. AVER QUALCUN IN CESTO, V. CULO. CHEBONA , s. f. Gabbione, Gabbia gran-
CESTA DEL PAN, Panattiera; Tafferia. TOR IN CESTO, V. TOR. de.
CESTA DA MARZARETO, Botteghino, Cesta TRAR DE CESTO , lo stesso che TRAR DE CHECA, Francesca, Nome proprio di Fem-
con cui gira il Merciaiuolo per la Città ven- CULO, V. CULO mina.
dendo le proprie mercanzie. CESTON, s. m . Cestone ; Bugna; Bugno- CHECA, Cecca; Putta; Gazzera , Uccello
CESTA O CESTON DE PAGIA , Bugnola e la; Panierone , Corbone, Arnese per lo noto, ammaestrato a favellare. V. GAZA.
Bugna e Cannaio, Vaso composto di cor- più con coperchio che serve per someg- CHE CADE ? Maniera volgare, e vale Che
doni di paglia legati con roghi, per tenervi giare. importa?
dentro biade, crusca e simili . Cofano o Corbello, Vaso ritondo col fon- CHECHIA, V. CHICHIA.
METER IN CESTA, Incestare. do piano fatto di sottili schegge di casta- CHECO (coll'e stretta) Francesco, Nome
QUEL DA LA CESTA, Ciambellaio, Inten- gno, per uso di trasportar robe da luogo proprio di uomo.
diamo però Quello che vende ciambelle e a luogo. CHEFA (coll' e larga) s . f. antiq. Cuffia,
robe dolci portandole in una cesta per la CETO , s. m. (coll'e larga) Condizione ; Cresta , Abbigliamento o riparo del capo
città. Ordine; Qualità; Grado, e dicesi di Perso- ad uso delle donne - CHEFA per Cuffia ,
Cesta , T. de'Vetturali , dicesi oggidì ne e famiglie. dicesi ancora in Lombardia.
Una specie di carrozza mezza scoperta , CÈTOLA 0O ZETOLA , 8. f. Facciuola o CHEFANO, s. m . Palloncino peloso, Pian-
per lo più a quattro ruote, usata dai Te- Quartino, L'ottava parte del foglio di car- ta fruticosa con foglie e rami pubescenti ,
deschi , e conosciuta anche in Italia , la ta. Gli Aretini dicono Lato di caria. fiori e frutti pendenti. I Botanici la chia-
quale talvolta ha un manticino per davan- CETÒSA, V. Acetòsa . mano Physalis pubescens , I suoi frutti ,
ti CESTA DA CAMPAGNA, Cesta alla cam- CETRACA. Erba, V. RUTA De muri . che consistono in bacche di color giallastro,
pigiana, dicesi Una specie di Cesta da fat- CÈVENTE O SEVENTE, 8. f. T. de'Pesc. Ma- nate in follicoli , si dicono volgarmente
Lori. rea; Flusso, Il crescere regolare dell' ac- Frutti d'Ananas , perchè s'assomigliano
我 CESTA DA PUTEI, Zana, Cesta ovata con qua del mare , contrario del Riflusso . V. leggermente nell'odore e nel sapore agret-
entrovi un piccolo letticciuolo, che serve DOSANA. to al vero Ananas.
per culla. Talvolta vi si adattano sotto due CHEBA, dicevasi antic. e fig. per Coccola, CHELE (coll'e stretta) FAR CHELE , Far
legni a guisa di arcioni a fine di poter Testa - CHEBA MATA, Capo sventalo. compagnia o brigata o comunella Es-
cullare. CHEBA 0 ) SER DE CHELE , Esser d'accordo, di con-
CESTADA, 8. f. Zanata , Quantità di che CHEBE add. masc. Voce per lo più usa- certo. Tutti battono al medesimo fine.
che sia , ch'entri in una zana o la riem- ta da' Chioggiotti, e da' Buranelli e quindi CHENDE, Voce antiq. composta, evale Che
pia. da'nostri pescatori, e vale per Barbogio; ne -- CHENDE AVARA DE BISOGNO, Che ne
CESTARIOL, s. m. Zanaiuolo, Chi prez- Balbo; Troglio. V. BARBOTO. avrà bisogno - CHENDE VIGnerave in co-
zolato porta altrui colla zana robe per lo CHEBA, dicevasi antic. e fig. per Cocco- PIA, Ne verrebbero in copia CHENDE
più da mangiare. Lo stesso che SPORTA- la , Testa CHEBA MATA, Capo sventato. SA MANCO, Che ne sa meno.
BIOL. V. PARLAR CHEBA O CHEBE , Scilinguare ; CHE NON È, Ovv. CHE CHE NON È , Ovv.
CESTAZZA, s . f. Cestaccia , Cattiva cesta Trogliare. QUEL CHE NON È, Quand' ecco; Ch'è che
o grande. CHEBA (coll'e larga) s. f. Gabbia, Stru- non è, Dal vedere al non vedere, Improv-
CESTÈLA, s. f. Cestella; Cestello; Panie- mento per uso di rinchiudere uccelli vivi : visamente.
rino; Panieruzzo. composto di regoletti di legno detti Staggi CHEREBIZZO, s. m. (che oggi direbbesi
CESTELETO, s. m. Panierino , Panieruz- e di vimini o fili di ferro detti Gretole SCHIRIBIZZO) è voce ant. che corrisponde
zo; Panieruzzolo. Usciolino dicesi la Porticciuola della gab- all'italiana Ghiribizzo, nel signif. di Fan-
CESTÈLO, V. CESTÈLA. bia Posatoio a que' Legnetti su cui po- tasia, Bizzarria. V. SCHIRIBIZZO.
CESTER , s. m. Cestaruolo ; Panieraio ; sa l'uccello - Beveratoio al Vasetto del- La prima stampa delle lettere del nostro
Cofanaio; Maestro di far ceste e panieri l'acqua Beccatoio alla Cassettina del Andrea Calmo fu fatta nel 1563 col titolo
o cofani. cibo. di Lettere di M. Andrea Calmo; la secon-
CESTERA, s . f. chiamasi da noi la Moglie CHEBA , dicesi per simil. alla Prigione da con molte aggiunte diciassette anni do-
o Femmina di Cestaruolo o Panieraio, la METER IN CHEBA O CAVAR DA LA CHEBA, po , cioè nel 1580 , col titolo Cherebizzi
quale sull'esempio di altre voci consimili Ingabbiare o Imprigionare o Sprigionare di M. Andrea Calmo : dalle quali edizioni
così formate , dee poter dirsi Cestaruola o e Sgabbiare . abbiamo tratto molti termini vernacoli an-
Panieraia. CHEBA DA MATI, Nidiata di pazzi, dicesi tiquati, che a'nostri tempi non si conoscono.
CESTO, s. m. Cesta o Cesto. di Molte persone allegre adunate assieme CHERSO, 8. m. T. de' Cacciatori valligiani.
FAR I CESTI, Intessere le ceste. in un luogo. Uccello acquatico del genere delle Anitre
CESTO DA SALATA, Scotitoio , Reticino o QUEL DA LE CHEBE , Gabbiaio, Facitor selvatiche , chiamato volgarmente Valpoca
Cesta o Vaso bucherato, nel quale si met- di gabbie . e dagli Autori Tadorna, detto da' Sistem.
te l'insalata o altro, per iscuoterla dall'a c- Vi fu anche In Venezia nell' età di mezzo Anas Tadorna. Frequenta molto i luoghi
qua. un genere di pena criminale, o sia di sup- marittimi, e nelle nostre valli se ne piglia
TIENTE IN BON CESTO, CHE TI GA UN BEL plizio, detto la СHEBA, di cui parlano diver- l'inverno, ma non è molto buono a man-
MANEGO. OVV. TIENTE IN BON POLONIA CHE si storici e che finì nel 1518. Era questa giare.
TO MARIO TE SUBIA , Lodatevi cesto che una Cassa quadrata di legno guernita di CHE SOI MI ? Che so io ? Indica confusione
avete un bel manico . Ovv. Lodati cesto ferro, fatta a foggia di gabbia o stia, che d'idee. Eccetera.
che il manico hai bello: dicesi proverb. a sospendevasi ad una trave sporta fuori da CHIACH , Ciacche-ciacche. Voce che non
CHI 163
CHI CHI
Susurro, mormorio prodotto dal cicaleccio
ba verun significato , ma solamente imita Dove bisognano i fatti non bastano le pa-
role. Fu anche detto, Il volo senza l'ope- o favellamento fatto piano da più persone
il suono che fanno l'uova o simili quan- raccolte, e dicesi anche Patassio Passe-
ra non basta.
do si rompono . raio , Confuso cicaleccio di più persone,
CHIACHIA. V. BOCA IN CAO. No ME LASSO CHIAPAR DA CHIACOLE , IO
non mi lascio prendere alle grida: cioè ma più s'intende di donne - Cornacchia-
CHIACHIARA , s. f. Chiacchiera ; Chiac- ia o Mulacchiaia , Cicaleccio noioso.
chierata , Voce sparsa . V. CHIACOLA &e CHIA- Non credo quello che comunemente si di-
ce da altri , senza pensare o cercare più CHIACOLEZZO , Si dice anche per PETEGO-
COLEZZO.
LEZZO, V.
CHIACHIARAMENTO , s. m. Chiacchiera- in là.
CHIACOLEZZO DE PUTELI, Bruscello , Vo-
mento, Voce sparsa ma non vera Cian- FALSA CHIACOLA, Rapportazione mormo-
ce Aretina e vale Chiacchierìa di fanciulli .
ciamento è il Cianciare. revole, cioè Calunniosa.
TUTO CON CHIACOLE INUTILI , Borrevol- I Fiorentini dicono Passeraio.
CHIACHIARAÒR , s. m. (si pronuncia co- CHIACOLON , 8. m. Ciarlone; Chiacchie-
me in Toscano Ciaciaraor) Voce ant. ed mente, Con borra , detto fig. e vale con
rone ; Taccola ; Tabella ; Cianciatore ;
è la stessa che CHIACHIARON , V. superfluità di parole.
CHIACOLADA , s . f. Chiacchieramento ; Ciancero ; Cornacchia ; Gracchia , Che
CHIACHIARÀR . v. Chiacchierare ; Cian- In altro si-
Chiacchierata; Ciarlata , Gran parlare. parla assai senza proposito
ciare; Ciangolare ; Cinguettare ; Ciara- gn. Verboso ; Linguacciuto ; Parlatore ;
mellare , Avviluppar parole senza conclusio- DAR UNA BONA CHIACOLADA, Votare il sac-
Loquace Bubbolone vale Chiacchierone
ne. Chiacchillare , Perder il tempo in chiac- co, Sfogarsi a discorrere .
spropositato Trombettiere ; Ciarliere ;
chierare. Lingueggiare , Parlar molto . Con- CHIACOLÀR , v. Ciarlare ; Cianciare ,
Svesciatore; Rapportatore , Che racconta
fabulare , Ragionar insieme quasi favoleg- Parlare assai vanamente e leggermente
facilmente i fatti altrui - Sgolaio, detto
Cornacchiare; Cicalare; Taccolare; Tat-
giando. tamellare ; Chiacchierare ; Cinguettare, metaf. Che non tace niente -- Bucinatore ,
CHIACHIARIN , s . m. Chiacchierino , Che Maldicente secreto Tattamella o Cia-
Stucchevolmente parlare, Gracchiare,
molto parla o cinguetta. ramella, Che cicala assai e non sa che nè
CHIACHIARON , 8 m . Chiacchierone ; Ciar- Parlare assai e senza bisogno - Fare
un'agliata, una lunga diceria o inteme- perchè - Vendifrottole , Colui che spaccia
lone; Ciarlante ; Tattamella ; Berlingato- frottole come opinioni savie e fondate.
rata, cioè una lunga parlata sciocca e no-
re; Cinguettiere . Tenere il campanello , si dice di Chi
CHIACHIARON PER LE BOTEGHE , Crocchio- iosa - Ciaramellare , Avviluppar parole
senza conclusione --- Berlingare, dicesi di nella conversazione cicala per tutti gli al-
ne, Ciarlatore : dicesi di que' Chiacchieroni
Coloro che ciarlano avendo ben pieno il tri.
e perdigiorni , che si confinano a sedere in CHIACOLONA , s . f. Ciarliera; Chiacchie-
un caffè senza far altro che ciarlare : il che ventre ed essendo ben riscaldati dal vino,
rina ; Cianciatrice ; Cianciera , V. CHIA-
si dice Crocchiare o Stare a crocchio. e più delle donne che degli uomini.
CHIACOLAR SENZA FIN , Favellare sine COLON.
CHIÀCOLA , s. m. Chiacchierata ; Chiac- CHIAMAR , v. Chiamare .
chieramento , voce sparsa ma non vera. fine dicentes; Dir più cose che non sono
CHIAMAR A PIAN O SOTOVOSE , Socchia-
CHIACOLA , detto per Agg. a uomo. V. i beati Pavoli; Aver più parole d'un leg-
mare CHIAMAR A FORTE, Bociare alcu-
gio; Ciarlare come una calandra .
CHIACOLON. CHIACOLAR A PIAN, Mormorare; Sommes- no - FAR CHIAMAR UNO , Addomandare ,
CHIACOLE , V. CHIACOLEZZO . Chiamare o Richieder uno per terza per-
CHIACOLE TANTE MA SENZA FATI , Assai samente parlare.
CHIACOLAR INSIEME, Confabulare. sona.
parole e poche lance rotte; Assai romore CHIAMAR EL MEDICO, Mandare o Andar
e poca lana, dicesi del Mostrar di far gran SE CHIACOLA, Si parla; Si dice; È spar-
so; Ne va grido --- SE VA VIA CHIACOLAN- per il medico.
cose e non ne conchiuder veruna. Dicesi
DO, Se ne bucina; Se ne mormora , Se ne CHIAMAR I CANI, Allettare i cani, Chia-
ancora Gran chiesa e poca festa; Molte marli a sè.
penne e poca carne; Molto mena e poco parla a mezza bocca .
PER GNENTE NO SE CHIACOLA, E'non si CHIAMAR INDRIO QUALCUN, Richiamar uno.
fila. CHIAMAR LAORIèr, V. Laorìèr.
AVER BONA CHIACOLA , Aver buona par- abbaia a voto, Quando alcuno è imputato
d'alcuna cosa che non è certa, ma v'è il CHIAMARSE GRAMO, V. GRAMO.
lantina o buona ciarla . CHIAMARSE I PEGNI , Mallevare , Entrar
DAR CHIACOLE A UNO , Intrattenere o In- sospetto che ne sia qualcosa.
TANTO CH'EL CHIACOLA, Maniera fam. Ei mallevadore per qualche debitore pigno-
tertenere uno ; Tener uno a bada o in rato.
si dimena per parer vivo , dicesi di Colo-
tempo, Far indugiare , Ritenere . ro che si vogliono intromettere in alcun CHIAMARSE EL MAL, V. MAL.
FAR CHIACOLE O de le chiacole . V. Chia- CHIAMARSE LA DOTA, Garantire la dote,
COLAR FAR TANTE CHIACOLE , Parlare o ragionamento o negozio, benchè non sap-
Rendersi responsabile della dote ricevuta
Rispondere a buon mercato , detto fig . e piano quel che si dicano, nè quel che fac-
dal figlio, dal nipote e da qualunque altro,
- ciano. Lo stesso che E' guizza per non ri-
vale Far parole assai - FAR DE LE CHIA manere in secco.
verso quello che l'ha pagata.
COLE E POCHI FATI , Largheggiare in paro- CHIAMAR IN SCALA, V. SCALA.
CHIACOLARIA, s . f. Bisbiglio; Pissi pissi
le; Esser largo in promettere ; Assai pa- CHIAMÒR, s . m. Clamore ; Romore.
role e poche lance rotte . Si dice del Mo- Bu bu, Mormorio di parole. Borbottio, Ro-
more che nasce dal borbottare. Favellio ha Chiamore , in. T. del Foro ex -Veneto ,
strare di far gran cose e non ne conchiuder era un Atto civile con cui uno impediva
veruna . Un altro Autore ha pur detto negli lo stesso significato. al suo vicino la progressione d'una fab-
CHIACOLETA, s. f. Chiacchierino; Tac-
stessi significati : Il fragor odo dell' ab- brica.
burattina , ma non veggo che n'esca mai colino ; Che ha una buona parlantina; CHIAMOR . Intimazione estragiudiziale ,
Che cicala per cento putte. È un paro- della quale un privato qualsiasi senza in-
farina.E laio, una tabella. E' torrebbe il capo a
FAR NO FAR CHIACOLE , Fare di fatti, tervento di giudice, incaricava un COMAN-
una pescaia. mente di preteso
Operare senza perdersi in parole . CHIACOLEZZO , s . m. Chiacchierio o Fa- DADOR , in punto segnata
ANDAR IN CHIACOLE , Far belle le piazze; turbato possesso , salva decisione del Ma-
vellio , Piccolo romore che si fa , chiac-
Farsi appiccar sonagli o affibbiar bottoni gistrato.
chierando più persone adunate in un luogo
senz'ucchielli; Farsi scorgere; Far far CHIAPA CHIAPA, s. m. Parapiglia, Su-
Cicaleccio o Cicalata , Discorsi fatti da
beffe di sè ; Far bello il vicinato , Dar bita e numerosa confusione di persone
più persone insieme , e per lo più s'inten-
motivi a discorsi pregiudizievoli . de da donnicciuole o da oziosi novellieri Guazzabuglio, Confusione, miscuglio, dis-
No GHE VOL CHIACOLE, GHE VOL FATI , I ordine. V. Barafusola.
- Bisbigliamento ; Bisbiglio , o Bisbiglio ,
fatti sono maschi e le parole femmine.
164 CHI CHI CHI

CHIAPÀR, v. Pigliare o Prendere Ac- CHIAPAR IN MAN, Impugnare, Strignere CHIAPARSE, Ingunnarsi , dicesi ne' con-
chiappare o Chiappare, Pigliare improv- col pugno Detto per Pigliare in mano tratti svantaggiosi VARDA DE NO CHIA-
visamente e con inganno. o Pigliare semplicemente, Prendere. PARTE, Guarda di non ti scagliare: cioè Di
Cogliere; Colpire; Investire, cioè dove CHIAPAR IN PAROLA, Acchiappare in pa- non impegnarti oltre al convenevole.
l'uomo ha diritta la mira. Acchiappar uno rola. CHIAPARSE IN DRIO, Esser sempre indie-
nel capo. CHIAPAR IN SCANSO O DE SCAMPON, Coglie- tro due ricolte, Modo proverb. che s'usa
CHIAPAR UNO , Callurare ; Acciuffare , re a schiancio o a stiancio o a schifo , dire per Non saper usare il danaro e per
Far prigione - Arrivare o Aggiungere o vale Obbliquamente. esser cattivo economo, consumar le entrate
Giunger uno, Sopraggiungerlo. V. ARI- CHIAPAR IN TRAPOLA, Trappolare, detto fig. anticipatamente.
VAR e ZONZER . CHÌAPAR I PRIMI, V. PRIMO. CHIAPARSE A PETO QUALCOSSA, V. PETO.
CHIAPAR, dicesi per Guadagnare , Acqui- CHIAPARLA COME CHE LA VIEN, O CHIAPAR CHIAPARSE AL MURO o altro, Attenersi ,
star accattando. LE COSSE COME CHE LE CAPITA , lo stesso Allaccarsi.
CHIAPAR A LE STRETE O METER TRA ' L STI- che TORLA COME CHE LA VIEN, in Tor, V. CHIAPARSE IN LETO, Ritardare; Indugia-
LO EL MURO, Strignere alcuno fra l'u- CHIAPAR I ALTRI A TOLA, Arrivare o Rag- re; Intertenersi . Il sonno m'ha inganna- I
scio e 'l muro, vale Violentare alcuno a giungere gli altri, dicesi Quando sono più to o mi portò via. V. COMPOner.
risolversi senza dargli tempo a pensare . a tavola, e sopraggiunge un altro il quale CHIAPARSE IN TRAPOLA, detto fig. Rima-
Pigliar uno di filo, .vale Indurre altrui a postosi a sedere cogli altri mangia tanto nere alle reti o alla stiaccia. 1
che che sia senza dargli tempo di repliche. in fretta che raggiunge i primi. Dicesi an- CHIAPARSE PER I CAVEI, V. ZUFARSE.
CHIAPAR ANEMo, Animarsi; Darsi animo; cora, Buon cavallo giunge e passa. CHIAPARSELA CON QUALCUN , Pigliarla o 3
Incoraggirsi. CHIAPAR LA FORTUNA QUANDO LA VIEN , Pigliarsela con alcuno , Adirarsi contro
CHAPAR ARIA, V. ARIA. Mentre che il can piscia o baia, la lepre alcuno. Arrecarsela da uno o assolut. Ar-
CHIAPAR AQUA DAL BORDO O DA LA BOCA, se ne va, e vale Chi non sollecita quando recarsela, Offendersi d'alcuno.
Maniera marin Alboccare ed anche Tra- e' può, perde l'occasione. CHIAPAR SU, V. Chiapar le so quatro. 2
CHIAPAR LA BALA, Trucciare o Trucchia- CHIAPAR SU E ANDAR VIA , Pigliarsela
boccare, dicesi d'una nave, che sorpresa da
un colpo di vento carica di vele, dalla for- re ed anche Truccare, vale al giuoco del per un gherone , dicesi in modo basso e
za del vento fu fatta empier d'acqua di so- Trucco, delle pallottole e simili, vale Andarsi con Dio. Pigliar l'ambio , P
pra al bordo e si è affondata. CHIAPAR LA COTA , V. COTA. Andarsene . - DOMANDESSERA CHIAPE SU K
CHIAPAR A SANGUE FREDO, Cogliere all'im- CHIAPAR LA GRASPA, V. GRASPA. vegnì da mi, Pigliatevela per un gherone !
pensata, a man salva; Acchiappare tra CHIAPAR LA MUFA, V. MUFA. e domandassera venite alla mia casa.
l'uscio e 'l muro; Pigliar di filo; Giunge- CHIAPARLA PER UN , Pigliarla per uno; CHIAPAR SUL FATO , Cogliere sul frodo;
re al gabbione. Prender la parte o il partito di uno. Giungere in sul furto; Cogliere sul fatto;
CHIAPAR A STRÁCA QUALCUN, Cogliere al- CHIAPAR LA PONTA, V. PONTA. Cogliere in flagranti - Carpire o Carpi-
cuno alla sprovveduta. CHIAPAR LE MOSCHE CHE VA PER ARIA. V. re in sul Furto o in sul fatto, vale Chiap-
CHIAPAR CAZZA, V. Cazza. MOSCA. pare o Acchiappare con inganno.
CHIAPAR CO LA BOCA , Abboccare , ed è CHIAPAR LE POR COLE, V. PORCOLA. CHIAPAR UNA CALDA, Darsi un caldo, va-
proprio de'cani, lupi etc. TORNAR A CHIA- CHIAPAR LE SO QUATRO O CHIAPARGHENE le Scaldarsi leggermente .
PAR CO LA BOCA, Rabboccare Addentare; QUATRO, Toccur le busse o le nespole, Es- CHIAPAR UNA CALOFA O BOTA O SCOPELOTO,
Azzannare o Assannare , Pigliar propria- ser battuto. V. CALOFA.
mente coi denti. CHIAPAR MAN A QUALCOSSA , Rinfrancar- CHIAPAR UN PAESE, Prendere una città,
CHIAPAR COL SGRUGNO , Acceffare : pro- si; Farsi franco; Farsi abile o perilo in una fortezza, una piazza, vale Impadro-
prio delle bestie . una cosa; Farvi pratica. nirsene militarmente.
CRAPAR, parlandosi del fuoco, Accender- CHIAPAR PER EL COLO, Aggavignare , Pi- CHIAPAR UNA MAGIA, V. MAGIA.
si; Apprendersi; Appigliarsi; Attaccarsi. gliare per le gavigne - Detto fig. Metter CHIAPAR UNA MUSTAZZADA , Toccare un
CHIAPAR DE LE bote o de le soe, Toccar la cavezza alla gola , si dice Quando uno rimprovero, un rimbrotto, una rimessa.
qualche tentennata , delle busse o percosse. avendo necessità d'una cosa, gli vien fatta CHIAPAR UNA SASSADA, Esser assassato ,
CHIAPAR , parlando de'calmi, Appiccare pagare più che non vale ; O per contrario ciolio'alo. V. SASSADA e PIErada.
de' nesti. V. CALMA. avendo bisogno di vendere o cavar danaro, CHIAPAR UNA SCHINCADA, V. SCHINCADA.
CHIAPAR, parlando delle piante , Avven- vende con discapito. CHIAPAR UN GRANZO, V. GRANZO.
tare T. agr. Allignare; Alleficare; Abbar- CHIAPARSE AL COLO DE UNO, Avvinchiar- CHIAPAR UN LIEVRO, V. LIEVRO.
bicare; Barbare; Prendere; Appigliarsi, si ; Avvinghiare o Avvincare . Discese CHIAPAR UNO CAMINANDO , Arrivare, Rag-
Metter barbe o radici, venire innanzi. E colle braccia aperte e avvinghiatogli il giungere uno.
quindi Abbarbicamento; Appigliamento. collo , alquanto stette senza alcuna cosa CHIAPA PER LE CANE DE LA GOLA, Accan-
CHIAPAR DRENTO, Involgere o Involvere. dire. nato , cioè Preso o Spinto dalla necessità .
CHIAPAR EL CAVALO, V. CAVALO. CHIAPAR PER FORZA , Agghermigliare , CHIAPA CHIÒ EH, Тo qua e dà qua, Si
CHIAPAR EL FRESCO, V. FRESCO. Pigliare tenendo per forza. suol dire quando si ha che fare con certi
CHIAPAR EL MONTE, V. MONTE . CHIAPAR PER LA GOLA , detto fig. Pren- smemorati e di poca fede.
CHIAPÁR EL TRATO AVANTI , Pigliare il dere, Pigliare o Chiappare al boccone , Dov'EL CHIAPA EL CHIAPA , Dove coglie
tratto , vale Pigliar il tempo. Pigliare i vale Ingannare con allettamenti - Pigliar coglie, Dicesi del Cogliere alla cieca ba-
passi innanzi per non cadere, Prevenire il sapone o il boccone ; Esser preso al stonando, ferendo ec.
un discorso , ovvero Giustificarsi avanti boccone , vale Lasciarsi corrompere con CHIAPAR EL CALDO , Riscaldarsi; Solls-
tratto . donativi. varsi; Montare in bica GA GHIAPA EL
CHIAPAR FIÀ, V. FIÀ. CHIAPAR PORTO A TERA, Afferrare il por- CALDO E EL GA DA, Adirossi e lo percosse.
CHIAPARGHE, Imboccare; Dar nel broc- to; Approdare, dicesi de’Navigli. SE LA ME CHIAPA VE STRUCO COME UN LI-
eo; Imberciare, Cogliere. CHIAPAR POSSESSO SORA DE UNO. V. Pos- MON, V. in MONTAR.
CHIAPARGHE GIUSTO, Accertare il colpo, SESSO. CHIAPAR EL LIEVRO A CAVALIER, V. CAVA-
vale Prendere aggiustatamente la mira on- CHIAPAR SCARSO, Cogliere scarso, Si di- LIER.
de colpire ; o piuttosto Colpire esattamente ce quando un colpo o simile ferisce obbli- CHAPAR MESSA O UNA MESSA , Ascoltare
ove si mirava. quamente . una messa - CHIAPO STA MESSA O STA
CHI CHI CHI 465
HESSETA E TORNO, Ascolto questa messa e CEIARLAR ) FAR UNA CHIASSADA , Fare un' agliata o
V. CIARLAR e CIARLON.
di fretta ritorno. CHIARLON ) una grande agliata , Fare una cicalata o
GO CHIAP TUTO QUESTO , Maniera fam. CHARO, add. Chiaro, Contrario di Oscu- gridata noiosa, lunga e sciocca __ Bagor-
di lamento per non aver guadagnato nulla ΤΟ CHIARO DE LUNA , in forza di sust. dare, Far conviti o stravizzi o altra adu-
come sarebbe a dire, Ho guadagnato l'ac- Lampaneggio — CHIARO CHE Orba, Eaglio- nanza festiva. V. BACARA.
qua da lavarmi le mani, cioè Nulla. re , Subitano splendore che abbaglia, V. CHÌASSÀR , v. Far chiasso o un gran
UN CHIAPA CHIAPA, detto a modo sust . CHIABOR CHIARO DE LA MATINA, Splen chiasso , Romoreggiare --- Fare garga-
Un parapiglia, Una subita e numerosa dore antelucano, Quello che apparisce anzi gliata , Far romore fra molti parlando e
confusion di persone. V. BARAFUSOLA. che sorga il sole. cantando insieme .
CHIAPE, s. f. Chiappe; Natiche; Preteri- Chiaro , add. vale Puro , contrario di CHIASSAR L'ANDANA, V. ANDANA .
to; Deretano; Mele, e per ischerzo Mele- Torbido. Acque chiare ; Vino chiaro o CHIASSO, s. m. Chiasso; Bugordo: Bor-
to. Il Culo. .chiaroso o limpido. dello, Chiassala, Strepito, Romore.
CHIAPO, s. m. (che toscanamente scrive- Chiaro , dicesi figur. per Celebre , fa- FAR CHIASSO , Alzar grido , Venire in
rebbesi Ciapo) lo stesso che SCHIAPO. moso. gran riputazione Far falò , detto me-
VA PUR A CHIAPO, si legge in poesie an- Chiaro , pur fig. per Evidente, manife- taf. Far comparsa, risplendere, e vale an-
tiche, detto fig. che vale Va pur coi più; sto CHIARO COME UN CRIELO O COME LA che figur. Consumare tutto il suo.
Confonditi coi più ; Va colla corrente : MERDA , Chiaro o Specchiato come l'am- FAR CHIASSO D'UNA COSSA, Fur canzone;
cioè Imita gli esempii cattivi del numero bra palpabile; Ell' è come quattro e qual- Metiere in novelle; Proverbiare; Meltere
maggiore, Va colla moda o col costume dei trollo; Ella è più chiara che non il sole in canzone o in baia.
tempi. di mezzodi; Andare in istampa. Locuzio- CHIASSÒSO , add. Festoso ; Romoroso ;
CHIAPO . V. SCHIAPO. ni che indicano Esser la cosa chiara , evi- Sollazzevole; Strepitoso.
CHIAPONI , s . m. ed anche FORMÈLE, T. dente -- Esser passata la cosa in giu- CHIAVADA, s. f. Coito; Concubito , Atto
de Maniscalchi , Tum.ore osseo del piede, dicato, Non potersene più dubitare. Venereo .
Malattia del Cavallo, in cui alla base del Onо CHIARO, Uomo di chiara fede, cioè CHIAVAGATE , Aggiunto bassissimo che
pasturale si vede un tumore osseo, che si Leale, puro, sincero. dassi a Colui che non è buono a nulla. V.
estende sopra la corona e gli porta talvolta PANADA CHIARA , Liquida , Contrario di
BON DA GNENTE, in Box.
zoppicatura. Se questo male gli viene nelle Densa DENTI CHIARI , Radi , contrario CHIAVAR, v . Chiavare, Usar con femmi-
gambe di dietro , chiamasi volgarmante di Fitti. na Fornicare è propr. il Commercio
CHIAPONI ; se in quelle davanti, FORMELE. FAR CHIARO, Far giorno; Sorgere l'au- carnale illecito fra persone libere.
Dicesi da' Maniscalchi ancora FURINA. rora o'l ai Detto in T. Mar. Affinare CHIAVARIN, s. m. Chiavaio ; Chiavaro ;
CHIARA, s . f. Chiara o Albume, Il bianco il tempo , Rischiararsi il tempo, il tempo Chiavaiuolo, Colui che ha in custodia le
dell'uovo. affina. chiavi.
CHIARA, detto in T. de' Pesc. valligiani. Far chiaro o Far lume o luce , dicesi Detto ancora per Follitore ; Caprone,
chiamasi Una parte della Gogolaria. V. Co- di Chi con torchio acceso o cosa simile , Assai lussurioso .
GOLO. mostra nell'oscurità la via di camminare . CHIAVARÒLO , s. m. T. degli Architetti,
CHIARABALDANA , s . f. Ghiarabaldana CHIARO, Sost. detto in gergo , Chiaro ; Arcale, Catena che si pone nella parte in-
• Ghiabaldana e Ghiabaldano, Cosa di Siroppo di cantina, e vale Vino. V. SCAL- feriore delle travi, per loro sostegno .
nessun valore. Fo e CHIARIR . CHIAVAZZA , s. f. Chiavaccia , Cattiva
NOL VAL UNA CHIARABALDANA, Non vale TAMISO O PETENE CHIARO 9 Staccio o chiave.
una ghiarabaldana , che se ne davano Pettine rado, contrario di Fitto, di Spes- CHIAVE , s. f. Chiave, Strumento noto,
trentasei per un pelo d'asino. so o Denso.
con cui si serrano ed aprono i serrami. In-
CHIARADA , s. f. Chiarata, Medicamento LA COSSA NO XE CHIARA , La cosa non gegno, dicesi in gergo OPERA DE LA
fatto di chiara d'uovo dibattuto , per le è liscia , per dire Non è schietta, sincera. CHIAVE, V. OPERA e SERADURA.
ferite. DIO VOGIA CHE SE GHE VEDA CHIARO, det- CHIAVE DEI CRICHI DE LE CAROZZE . V.
CHIARÈLE, s. f. Chiarella e per lo più to metaf. Voglia il Cielo che da ultimo CAROZZA.
Chiarelle in plur. Mancamenti ne' panni sia bel tempo , cioè Che si sveli , che si CHIAVE DEI SEGATI , Licciaiuolo , Stru-
che non sono tessuti e colpeggiati unifor- conosca la verità. mento del quale i Segatori si servono per
mi Radori, dicesi di pannolino o lano VEDER CHIARO, V. Veder . torcere i denti della sega.
frusto, quando non sia fitto. CHIARE VOLTE , detto avverb. Rade vol- CHIAVE DEI MURI , T. degli Architetti ,
CHIARÈLO, add . V. VIN CHIARELO, in VIN. te ; Di rado ; Radamente o Raramente , Catena, Lunga e grossa verga di ferro , la
CHIARETO, add. Chiaretto, Alquanto chia- Contrario di Spesso. quale si mette da una muraglia all'altra
ro Parlandosi di tela alquanto rada, di- CHIARO PUNGENTE, Voce di gergo, e va- per tenerle collegate insieme. Si congegna-
rebbesi Radetta. le Acelo. no fortemente tali catene con alcuni pezzi
CHIAREZZA, s . f. Chiarezza , contrario di CHIARON , s. m. Radissimo , Nome che di simigliante verga di ferro , chiamati
Oscurità. da' nostri pescatori si dà a quella rete a Paletti , che si fanno passare per un oc-
VEDER LE SO CHIAREZZE, Veder le cose maglie larghe, che forma parte della Rez- chio posto alle loro testate : il che si dice
chiare, evidenti, Vedere le proprie ragio- za (CERBERAI ) e dei Tramagli. Incatenare . Quel pezzo poi di rame o fer-
ni chiare. CHIAROSCURO , s . m. Chiaroscuro, Pit- ro, con cui negli edifizii si tengono unite
Radore, direbbesi parlando di tele ; ed tura d'un color solo, a cui si dà rilievo con insieme pietre con pietre , si chiama Arpe-
è contrario di Fitto. chiari e scuri dello stesso colore, detto an- se. V. ARPESE e INCAENAR .
CHIARIO, add. Chiarito, Fatto chiaro. che Monocromato. CHIAVE, parlando della musica, Chiave,
CHIARİR, v. n . Chiarire, Divenir chiaro. VEDER TRA CHIAROSCURO , Veder una co- chiamasi la Figura musicale che insegna a
V. SCHIARIR. sa a barlume o abbagliatamente , vale variare i tuoni Chiave, dicesi pure ad
CHIARIR, V. att. Chiarificare, Far chiaro. Vederla tra 'l buio 'I lume confusamen . uno Stromento di ferro o d'ottone, con cui si
CHIARIRSE , Chiarirsi, Illuminarsi, assi- te, che dicesi anche Vedere al buiccio. girano i bischeri degli stromenti da corde.
curarsi su qualche dubbio. CHIASSANA O CHIASSADA , S. f. Chiassata ; CHIAVE DE PALCO, Chiave d' un palchetto
CHIARIR , Voce di gergo , Stibiare il Festoccia ; Gargagliata , Allegria di pa- COMPRAR UNA CHIAVE DE PALCO, Com-
busto, detto pure in gergo, e vuol dir Bere. role. prare un palchetto.
466 CHI CHI CHI
CHIAVE, detto in T. degli Stamp. Chiavar- | Giovani , Allindirsi, Pulirsi; Mettersi in dicesi delle Donne dopo il puerperio In
do , Pezzo di ferro con ispago per aprire o gala; Assettarsi. altro sign. Andar a confessarsi e comu- 4
serrare i galletti. CHICHE-CHIACHE (si pronunzia come in nicarsi.
2
CHIAVE, in T. de' Muratori, Chiavardo, Toscano) Ciacche, Suono prodotto dal di- OMO CHE FREQUENTA LE CHIESE, Chieso-
Grosso perno di ferro invitato e con anello battimento dell' uova o da altro simile. lastico, e alla femmina Chiesastra― Chie- ཚུ།
da capo, per varii usi - METER UNA CHIAVE, CHICHI , s . m. (che pronunziasi come un solastro, si chiama Chi frequenta le chie-
Inchiavardare o Chiavardare. 1
toscano pronunzierebbe Cicì) Cicaleccio ; se per ipocrisia.
CHIAVE DE L'ALBERO, Chiave, in Marine- Pissi pissi; Passeraio, Confuso e romoro- CHIESAR, v. Frequentar le chiese; Esse-
ria è il nome che si dà a' due pezzi di le- so cicalamento di donne , e dicesi per lo re chiesolastico . V. CHIESA.
gno angolari , incastrati e inchiodati a tra- più motteggiando. CHIESÒLA , s. f. Chiesina ; Chiesetta ,
verso de'madieri e formanti con essi la boc- GHE XE UN CHICHI PER EL PAESE, V'è in Piccola chiesa - Chiesetta , dicesi anche
oa d'un albero. paese chiucchiurlaia , Chiacchiere, Confu- a quella dove stanno i condannati al pati-
CHIAVE MASCHIA, Chiave maschio, dicesi So rumore. bolo per tre giorni, prima d'essere giusti-
Quella che contiene l'ago della toppa. CHICHIA O CHECHIA, (si pronunziano come ziati .
Chiave femmina , Quella che riceve in sè in Toscano Chicia e Checia) s . f. Checchia, ESSER IN CHIESÒLA, detto fig. Essere o
il detto ago della toppa. Sorta di bastimento usato principalmente Stare là là, Esser incerto e in batticuore
METER SOTO CHIAVE, Chiudere che che dagl'Inglesi, ch'è a poppa quadra, con pule- sul prossimo suo destino.
sia sotto chiave. na alla prua, attrazzata con due alberi. CHIESOLA, detto in T. Mar. Gesòla o Chie-
AVER LA CHIAVE D'UNA COSSA, detto fig. CHICHIOLAMENTO , (si pronunzia come sola e Abitacolo, Piccolo appartamento a
Aver la chiave d'alcun negozio, vale Es- in Toscano Ciciolamento) s. m. Sufolamen- due piani a foggia d'armadio in faccia alla
serne informatissimo --- ESSER LA CHIAVE to; Pispilloria, Mormorio di parole . porta del Timoniere, ove si rinchiude la
DEL ZOGO, Essere colui che debbe dar fuo- CHICHIOLAR, V. V. CHIACOLAR. bossola. l'orologio e la lucerna.
co allo girandola, cioè Che debbe dar mo- CHIACOLAR IN TE LE RECHIE, V. RECHIA. CHIESON, 8. m. Tempione, Tempio grande.
to e calore alla cosa di cui si tratta. CHICHISBEO, (si pronunzia come il To- CHIESUZZA , 8. f. Chiesuccia, Disprezza-
LEGNO DE LA CHIAVE, Materozzolo, Le- scano Cicisbeo) s. m. Cicisbeo; Vagheggi- tivo di Chiesa.
gno a cui è attaccato un mazzo di chiavi. no; Damerino , Galante che cicisbea, che fa CHIESURA , (che pare una corruzione di
MOSTRAR UNA COSSA PER EL BUSO DE LA il bello colle donne Ammiriere, dicesi Chiusura) s. f. Poderetto, Poca terra da
CHIAVE , V. Buso. ad Amante cicisbeo. lavoro, per lo più con piccola casa , che
PASSAR PER EL BUSO DE LA CHIAVE, V. FAR EL CICISBEO, Cicisbeare; Donneare. s'affitta.
Buso. CHICO, V. A CHICO . CHIETIN, (che si pronunzia come in tosca-
CHIAVEGA, s. f. Cateratta , Apertura fatta CHICONA, (come il Toscano Cicona) s . f. no Cietin) s. m . Chietino ; Bacchettone ;
per pigliar l'acqua e per mandarla via. Gozzovigliata , Manicamento in allegrez- 港
Baciapile ; Baciapolvere ; Bizzoco; Spi-
L'imposta che si alza e s' abbassa dicesi za e in brigata CHIAPAR UNA CHIGONA,
Saracinesca. golistro; Stropiccione; Ipocritone; Man-
Pigliare un'imbriacatura ; Ubbriacarsi. giaparadiso, Falso divoto. V. COLOSTORTO
Incile, T. Idraulico, sinonimo di Emis- CHIEFÀLI , s. m. Voce quasi greca ed e GABACRISTI.
sario o Immissario , si suole attribuire agli antiquata , che usavasi già tre secoli in CHIETIN, dicesi non meno per Scrupoloso,
Emissarii artificiali più che a' naturali, co- Venezia, nel sign. di Testa, dal gr. xepan. 4
o Scrupuloso, cioè Uomo divoto, ma pien di
me a quelle Chiaviche dette da' Latini Ca- CHIEPA (come in Toscano Ciepa) (coll'e scrupoli.
stella, per le quali si deriva artifizialmen- stretta) s. f. Cheppia o Laccia, Pesce di CHIETINA , s . f. Salamistra ; Bacchettona ;
te dal fiume quantità di acqua. mare a scheletro ossoso, che in primavera Pinzocherona; Picchiapetto , Falsa divota
CHIAVEGHETA ) rimonta i fiumi d'acqua dolce, dove anche - E dicesi anche nel sign. di Donna scru- h
CHIAVEGHIN s. Caterattola , Picco-
sta abitualmente. Esso è detto da Linneo polosa nelle cose di Religione.
la Cateratta. Clupea alosa. Il suo corpo è compresso co- CHIETINARIA, s. f. Bacchettoneria; Bac-
CHIAVESÈLO , s. m . T. de' Vetturali, me quello dell' Aringa. V. AGÒN. chettonismo ; Ipocrisia ; Santocchieria ,
Chiave e Acciarino, chiamasi Quel pezzo CHIEPA, 8. f. Uccello. Lo stesso che CIA- Simulamento di santità negli atti di reli-
di ferro confitto perpendicolarmente nel TO, V. gione.
perno delle ruote del carro, per tener fer- CHIEPO, s . m. T. agr . Ciocca o Rapa , CHIETINĖTO , s . m. Bacchettoncino
me le stesse ruote, e perchè non escano Mucchio di frutta , fiori e foglie, quando
dal perno. Bacchettoncella , dicesi alla femmina.
molti insieme nascono attaccati alla cima CHIETINON , Acer. di CHIETIN, V.
Detto in T. Mar. Acciarini o Ancerrini de'ramoscelli.
CHIGIA, (pronunziato naturalmente) s . f.
e Chiavette, Perni di ferro che s'infilano CHIÈREGA, 8. f. Chierica o Chierca.
nelle sale delle carrette de' cannoni, per- Voce agr. Scapecchiatoio, Pettine da lino
PRETE CO LA CHIEREGA, Prete chericato o da canapa .
chè il mozzo della ruota non esca dalla o chiericato o tonsurato. EL STARIA A ZOGAR SU LA CHIGIA , Ei
sala.
AVER LA CHIEREGA , dicesi anche famil. giuocherebbe in su'pettini di lino , Non
CHIAVÈTA, s . m . Chiavetta o Chiavicina. di Chi è un po' calvo . rifinirebbe di giuocare .
CHIAVETA DEL SALTARELO, Nasello , Fer- CHIEREGAO , s . m. T. ant. Chericato , CHIGIAR, v. Voce agr. Pettinar il lino. V.
ro fitto nel saliscendo d'un uscio, che lo Beneficio ecclesiastico assegnato a' cherici . PETENAR.
alza e lo abbassa. V. GIAVÈTA. CHIEREGHÈTO , s. m. Cherichetto o Chie- CHIGIARÓL , 8. m. T. agr. Scapecchiato-
CHIBÒRA, (si pronuncia come in Toscano richino, dimin. di Cherico - Chiericuzzo , re, Pettinatore del lino.
Cibòra) s. f. Cipolla; Coccola; Celloria, La oltre alla piccolezza dinota dispregio e ab- CHILAR, V. CHILO.
testa dell' uomo. biezione. CHILO, (pronunziato come il toscano) 8. m.
TAGIAR LA CHIBÒRA , Tagliar la cipolla . CHIÈREGO , s. m. Chierico ; Cherico e Chilo.
Metter la cipolla a ' piedi d'alcuno , vale Cherco.
FAR EL CHILO O CHILAR, Chilificare, Di-
La testa. CHIERESIA , 8. f. T. antiq. dicevasi per cesi dell'Operazione che fa la natura dei
CHICARA, (si pronunzia come in Toscano Clero, o a dir meglio, Congregazione del cibi nello stomaco dell' uomo Detto in
Cicara) s. f. Chicchera, Vasetto notissimo clero.
altro senso, Far un sonnellino; Velar l' oc-
per uso di bere cioccolatta, caffè e simili . CHIESA, 8. f. Chiesa . chio, Far un piccolo sonno dopo aver man-
METERSE IN CHICARA , detto metaf. dei
ANDAR IN CHIESA , Entrare in santo , giato.
CHI CHI CHI 167
CHIMENTO , (pronunziato naturalmente) detto sul Vicentino CHIUSSO, sul Veronese CIOCAFSE, detto all'antica per INCHIOCAR-
s. i . T. de' Costruttori navali, Commento, CHIODO, in Toscana CHIÙ, in qualche luogo SE, vale Accendersi; Pigliar la collera -
dicesi il Vuoto che resta fra due tavole che d'Italia Alloccarello ; e da Linneo Strix SE LA ME CHIOCA ! leggesi nel Poemetto sul-
formano il fasciame d'una nave, e nel qua- Olus. la guerra de' Castellani e Nicolotti, ed è
CHIO, OVV. CHIÒ CHIO ; TO ! Toh ! Ve ! In- come ora si dicesse SE LA ME MONTA! Se mi
le i calafati cacciano a forza di maglio la
stoppa. V. CALAFATAR . teriezione che dinota maraviglia e si suole prende il ticchio; Se mi monta la collera
DAR UNA REVISTA AI CHIMENTI, V. Revi- usare talvolta ironicamente e con dileggio. o la stizza.
STA. CHIÒ EH, Tò qua o Dà qua, Modo di ri- CHIOCHERA , (pronunziato come in To-
CHIMÈRA, s . f. Chimera. spondere a persona di mala fede in segno scano Ciochèra) s . f. Semenzaio, Semina-
FAR CHIMERE, Chimerizzare , Immagi- di disprezzo o di non crederle To', ca- rio ; Bastardiera; Chiusa , L'aiuola ove
narsi cose vane. Far castelli in aria. strami questa; Finocchi, Modo basso che mettonsi noccioli ed altri semi degli alberi,
CHIMINI , ( pronunziato naturalmente ) 8. si dice per dispregio a chi ti ricerca qualche perchè nascano.
m. Voce di gergo e T. di giuoco ; e vale cosa che non ti par che convenga, negan- CHIOCHÈTA, (pronunziato come in To-
Speculazione, cioè Guazzabuglio o intri- dogliela. scano Ciochèta) s. f. T. de' Cacciatori, Bec-
go di calcoli o di raziocinio, onde si deduce CHIÒ per una specie di sincope, dicesi per caccino maggiore, detto in Toscana Coc-
la maniera di giuocare a giuochi d'azzardo, Chiodo; e quindi il dettato nostro CAVAR colone, e dai Sistematici Scolopax maior.
creduta la più verisimile a vincere . V. Zo- CHIO E METER CAICHIA, V. CAVAR. Uccello palustre, semplice varietà del Bec-
GO. CHIO, si dice in vece di Tiò, imperativo caccino reale (BECANOTO).
CHINA, s . f. China o Chinchina e China- del verbo Tor, Togliere, cioè prendere, To, CHIOCHETA DE CAVEL , Ciocchetta , V.
Prendi, Piglia. CHIOCA.
china , detta da’Sistem. Cinchona officina-
lis e in Farmacia Cortex Peruvianus , CHIOCA, (Si pronunzia come in Toscano CHIOCHETO , add. Brillo ; Cotticcio ,
Cioca) s . f. Chioccia ; Gallina covaticcia, Mezzo ubbriaco.
Scorza d'albero nel Quito del Perù, che si
riduce in polvere ed è rimedio eccellente e La gallina quando cova gli ovi e guida i CHIOCHIZAR, (pronunciato come in To-
pulcini. V. CHIOCAR . scano Ciochizar) Lo stesso che CHIOCAR . V.
notissimo contro la febbre. Varie specie di
CHIOCA DE CAVÈi o de peli, Ciocca, Muc- CHIOCO , add. Cotto ; Ubbriaco. V. In-
China furono trovate e adoperate, ma sem-
chio di capelli o di peli - CHIOCA DE CAVÈI BRIAGO.
bra che la più efficace sia quella detta Ca-
lisaia. BUTADA DRIQ LE SPALE, Cerfuglio o Cerfu- CHIOCOLATA, (pronunciato come in To-
glione. scano Ciocolata) s. f. Cioccolato ; Ciocco-
CHINA, s . f. Voce ant. e dimin. Chineta,
dicevasi per CHECHINA CHECHINETA, che CIOCA DE LE STELE, Gallinelle e meglio lata o Cioccolatte, Sostanza nota per uso
ora si dice nel sign. di Franceschina e detto Pleiadi, Le sette stelle tra le costel- di bevanda.
lazioni del Toro e dell'Ariete, così dette CAFE DE COLO E CHIOCOLATA DE CULO,
Franceschinetta, nomi proprii di Donna.
CHINCAGLIE , s. f. Chincaglie e Chinca- perchè sono piccole e in un mucchio. V. CAFÈ.
glieria, Ogni sorta di mercanziuole di fer- CHIOCA DE CRISTAL, Lumiera. Capoè , Voce di commercio , chiamasi
ro, rame e simili. Se sono poi d'oro o di CHIOCA DE FIORI, DE ZARIESE ec. Ciocca l'Impasto di puro cacao , con cui si fa la
argento o simili , diconsi piuttosto Minute- e Rappa, dicesi ad un Mucchio di frutta cioccolata senz'altro ingrediente.
ria . V. BISUTarÌa. fiori e foglie, quando molti insieme nascono CHIOCOLATA, add. CAFE CHIOCOLATA ,
CHINCAGLIER, s. m. Chincagliere. attaccati alla cima de'ramicelli ; e quindi Caffè misto di cioccolatte.
CHINCHIA, (Si pronunzia come in Tosca- Dicioccare, Levar le ciocche --- Tirso si CHIOCOLATAR , v. Mescere con ciocco-
no Cincia) add. Lisciardera; Lisciardona; chiama con voce agr. quel Gruppo di fiori lata.
Lisciarderaccia, Agg . a Femmina che con- attaccati ad un asse comune per mezzo di CHIOCOLATER, s. m. Cioccolattiere , Co-
peduncoli ramificati formanti piccoli gruppi lai che fabbrica la cioccolata.
tinuamente si frega per comparir bella. Vi
conviene Attillata; Attillatuzza - Di una Groppo più propr. L'unione di molte CHIOCOLATIERA , s . f. Cioccolattiera o
donna che si liscia dicesi Ch'ella soffia o ciliege o prugne, che si partono dallo stesso Cioccolattiere , Vaso di rame o di latta
punto. per far bollire la cioccolata.
ha soffiato nel bossolo.
CHINCHIARSE, (Si pronunzia come in To- CHIOCA DE PIANTE, V. BARO. CHIOCOLATIN, s . m. Mezza cioccolata,
CHIOCA, dicesi altresì famil . per Ubbria- cioè Piccola chicchera in cui siavi cioccola-
scano Cinciarsi ) v . Attillarsi ; Raffazzo-
catura, V. INChiocarse . ta; ed anche Chicchera di caffè misto con
narsi; Strebbiarsi; Stropicciarsi; Pulirsi,
ed è quello che fanno le donne in lisciando- CHIOCA (dalla Chioccia) dicevasi fam. e cioccolata.
fig. ne' tempi Veneti per allusione alla Cit- Pasticca o Pastiglia di cioccolata, dicesi
si per comparir belle e per piacere. propr. di que' girelli di cioccolata che si
tà capitale Venezia ESSER SOTO LA CHIO-
CHINCHINATO , (Si pronunzia come in To-
seano Cincinato) V. CINCINATO. CA O LONTAN DA LA CHIOCA, voleva dire Pros- vendono per uso di mangiare . I Napolita-
simi o lontani da Venezia; e metaf. Aver ni li chiamano PIZZETTE, e noi CILELE DE
CHINCHIO e CHINCHI, (Si pronuncia come
maggiori o minori riguardi. - CHIOCOLATA.
in Toscano Cincio e Cinci) add. (probabil-
STAR SOTO LA CHIOCA, altra maniera fam. CHIOCOLATÓN, 8. m. Cioccolata abbon-
mente dal lat. Cynthius) Damerino ; At-
Star sotto la mamma " vale Esser sotto dante.
tillatuzzo; Liscio, Giovane che sta sulla
galanteria affettata. l'autorità materna. CHIODARIA , (pronunziato come in To-
CHIOCAR, (Si pronunzia come in Toscano scano Ciodaria) s. f. Chiodagione . T. collet-
CHINCHIRIBİN, (si pronunzia come in To-
seano Cinciribin) Uccelletto, V. PARUSSO- Ciocàr) v. Chiocciare, Il mandar fuori la tivo, Ogni genere di chiodi -- Chioderia,
LÌN. voce che fa la Chioccia, che anche dicesi dicesi l'Assortimento di chiodi , Quantità
Crocciare o Gracidare. Nel dialetto tosca- di chiodi.
CHININ , ( Si pronunzia naturalmente) s.
m. Solfato di china, Sostanza o Specie di scano dicesi Abbiocare. CHIODARIOL, s. m. Chiodaiuolo, Facito-
CHIOCAR DEI TORDI, Zirlare e in conse- re o venditore di chiodi.
sale, che da' Farmacisti si estrae con ope-
guenza Zirlo. Il cantare dei tordi in gab- CHIODÈLO, s. m. T. degli Armaiuoli, Co-
razione chimica dalla china , e che vien
bia. piglia, Specie di Chiodo rotondo di ferro
amministrato in grani come specifico feb-
CHIOCAR DEL SOL, Cuocere ; Scottare ; senza capo, che si ficca nella cassa dell ' ar-
brifugo, in vece della stessa china.
Saettare, Il riscaldare che fa il sole estivo . chibuso perchè tenga saldi i fornimeuti .
CHIO O CHIÙ, s. m. T. de' Cacciatori Assio-
CHIOCAR DEI BEzzi, V. Cantar dei bezzi. V. PONTIROLO.
lo e Assiuolo, Uccello notturno, di passo
CHIOCAR DE LA SCURIA, V. SCHIOCAR . CHIODÈRA, B. 1. Soffice , dicono i Fab-
e di rapina, che molto somiglia alle Civette,
168 CHI CHI CHI

bri ad un ferro quadro e sfondato ne! turali , Cavallo rampino, dicesi a Quello nel sestiere di Castello. Nelle altre parti
mezzo, sopra il quale mettono il ferro infe- che nel camminare ed anche nello stesso della Città dicesi COMA RÒ. V.
cato quando lo vogliono bucare. riposo, si appoggia quasi intieramente sulla CHI SE SIA ovv. CHI CHE SE VOGIA, Chic-
CHIODETO, V. CHIOETO. sola punta del piede. chessia, o Chi che sia o Chi si voglia.
CHIODO, ( pronunziato come in Toscano CHIONCO, add . Cionco, sincop. da Cionca- CHITAR , (pronunziato naturalmente)
Ciodo) s. m . e nel plur. CHIODI E CHIOI, to, e vale Pien di vino, ubbriaco. (voce francese) Rinunziare al servigio, e
Chiodo o Chiovo e Aguto , Strumento di CHIÒPA, s. f. Coppia o Coppietta di pane, intendesi militare, Ottenere il congedo. 12
ferro sottile notissimo. Due pani uniti. V. BINÈTA. CHITARIN, (pronunziato naturalmente) s. it
CAPELA O TESTA DEL CHIODO, Cappello e BUTARSE IN CHIOPA, Maniera di parlare m. Chitarrino, Piccola chitarra.
uel dimin. Cappelletto , ed anche Capoc- de' nuotatori, che vuol dire Lanciarsi al- CHITARIN DE CANA, Cetera de' sagginali,
chia, La parte superiore del chiodo. l'acqua accosciato, Cioè colle cosce ran- Specie di Chitarrino che si fa dai fanciulli
CHIODO DA MURO , Tozzetto , Sorta di nicchiate ; il che s'usa fare quando l'acqua con pezzi di canna de' sagginali comuni .
aguto corto e grosso. è bassa. CHITARIN, detto fig. vale Ano; Anello ;
CHIODO DA PESO, Bordotto, Chiodo qua- CHIOR. Infinito di Verbo. V. TIOR. Zero, Il culo.
dro di mezzana grandezza per la chiava- CHIOSSA. V. GATORUSOLA e GALO d'ISTRIA. ROMPER O SECAR EL CHITARIN, detto fig.
gione ; Bordottino è quello di specie mi- CHIOSSO , (pronunziato come in Toscano Rompere la fantasia , il capo; Torre la
nore. Ciosso) s. in. T. de ' Cacciatori. Anitra Pe- testa, Disturbare, noiare.
CHIODO DE RAME, Dorone. nelope, Specie d'anitra selvatica, chiama- CHITARISTA, s. m. Ceteratore; Ceterista
CHIODO TODESCO , Tozzetto senza cap- ta in Toscana Marigiana o Bibbio e Fi- e Citarista, Sonator di cetra. 3.
pello , Aguto senza testa . schione maschio; e da Linneo Anas Pene- CHIÙ, lo stesso che CHIÒ, V.
CHIODO FICA DRENTO , Chiodo accecato, lope. Uccello conosciutissimo e di cui se ne CHIVALÀ, 8. m. FAR EL CHIVALÀ, Fare il
Chiodo il cui capo è pari al legname nel piglia abbondevolmente nelle nostre caccia- chi va là o il Chi va lì, Grido delle sen-
quale è conficcato. gioni valligiane. Esso è meno grande del tinelle per domandar il nome a chi s'avan- N
PIANTAR EL CHIODO, V. PIANTAR. Germano reale (MAZORIN) . za verso di loro.
PORTA PIENA DE CHIODI , Porta bulletta- CHIUCHIADA, (pronunziato come in To- 銀
Le Femmine di questa specie sono da noi
ta , Nella quale sieno stati fitti molti dette CHIOSSÈLE ; e il loro nome italiano è scano Ciuciada) s , f. Succiata o Succhiata,
chiodi. Anitra Penelope femmina. Succhiamento, Il succiare.
ROBA DA CHIODI, O DA CHIOI, V. ROBA. CHIOZA, s. f. Chioggia o Chłozza , dal lat . Per Bevuta - DAR DO O TRE BONE CHIU-
SECO COME UN CHIODO, V. SECO. Clodia, Città della provincia Veneta, che CHIADE O CHIUCHIAE, Far due o tre tirate
CHIODO, detto in lingua furbesca , vale si registra pel seguente dettato metaf. let- da tedesco, cioè due o tre bevute.
Coltello. tosi nelle lettere del Calmo. A CHIOZA CHIUCHIANTE, s. m. Bevitore; Ubbria-
CHIODO , detto a Specie d'uccelli , le T'HO VISTO E A LA ZUECA T'HO LAGAO , che cone.
stesso che CHIÒ . V. vuol dire A Chioggia ti vidi e alla Giudecca CHIUCHIAR , v. Succiare ; Succhiare ,
CHIOÈRA , (pronunziato come in Toscano ti lasciai, cioè Mi dimenticai di te. Manie- T
come fanno i bambini che suggono il latte
Cioèra) s. f. o anche CHIOVERA, da Clau- ra antica proverbiale quasi simile all' al- dalla poppa.
deriae , Voce barb. Così anticamente qui tra DRENTO PER UNA RECHIA E FORA PER L' CHIUCHIAR, detto fig. Bombare , Voce fan-
erano chiamati que ' Campi erbosi nella ALTRA, Allude a coloro che facilmente di- ciullesca da Bombo, vale Bere. Bombetta-
Città, ch'erano chiusi e servivano per uso menticano i loro doveri. re è frequentativo di Bombare – Sbevaz-
de' pascoli ed anche per distendervi i pan- CHIRIBISI, (pronunziato come in Toscano zare o Zizzolare, voce bassa, Bere a cen-
nilani. Chiuso. Ciribisi) 8. m. T. de' Lavoranti di marghe- tellini, non in gran quantità per volta La
Tiratoio dicesi in Italiano al luogo ove ritine. Chiamasi una Mescolanza di carbo- Pecchiare o Cioncare , dicesi per metaf
si stendono i panni per asciugarli . V. T1- ne polverizzato e di calcina, che serve per Bere sconciamente Andar a pocciare
RADOR . accecare i bucherelli delle margheritine , vale Andare all' osteria per sollazzarsi ec H
CHIOÈTO , s. m. Chiodetto o Chiovello, operazione necessaria prima di sottoporle fiasco TORNAR A CHIUCHIAR , in sign . d
Piccolo chiodo, che anche dicesi Agutello. al lavoro successivo. Bere, dicesi Ricioncare, Ribere.
CHIOFE. È però vocabolo pochissimo usato. CHIRICHICHÌ , (pronunziato naturalmente ) CHIUCHIO CHIUCHIO E NO VIEN GNENTE SU
E CHIOFE , Maniera antica che usavasi s. m. Fronzoli; Nastrini; Frastagli; Tat- Io poppo poppo ma il canal non bulta,
nel secolo XV , la quale corrisponde al tere; Cianciafruscole; Cianfrusaglie, Or- cioè lo succio succio ma tiro su poco vino .
TUFETE, V. namenti che le Donne portano in capo per CHIUCHIAVACHE , (pronunziato come in
CHIOMA , (pronunziato come in Toscano far comparsa. Toscano Ciuciavàche ) Uccello, V.TETAVACHE .
Cioma) s. f. Chioma, ed Intendiamo colla Chicchiricchi, Voce finta ad imitazione CHIUCHIO, 8. m. Il buon vino e per lo
nostra voce i Capelli lunghi della coda. del canto del gallo Chicchiriata, vale più intendiamo del vino dolce.
CHIOMA DEL CAVALO, Crina o Crino e Cri- Il canto del gallo. CHIUCHIOLAR, V. CHIUCHIAR nel secondo
niera TAGIAA LA CHIOMA AL CAVALO , LA XE IN CHIRICHICHÌ , Ella è in abbi- sign.
Scrinare il cavallo. gliamento o in gala. CHIUCHION , 8. m. Cioncatore ; Succia-
CHIOMBAR , v. Bombare ; Bombettare ; CHIRICÒCOLA, ( pronunziato come in To- beone , Gran bevitore Detto per vezzi
Sbombettare, Bere spesso, Sbevazzare. V. scano Ciricòcola) s. f. Coccola, Prendesi per a' bambini Succiatore.
CHIUCHIAR. ilCapo. CHIUCO, Lo stesso che ALoco, V.
CHIOMPIN, s. m. dimin di CHIOMPO, vale CHIROLI, (pronunziato come in Toscano CHIUDER, V. SERAR.
presso a noi Colle braccia corte. V. CHION- Ciroli) 8. m. Balusante; Che tira poco di CHIUI, ( pronunziato come in Toscano Ciui)
PO, mira, Persona di corta vista. s. m. T. de' nostri Uccellatori , Regolo co-
CHIOMPO, (pronunziato come in Toscano L'È UN TANTIN CHIROLI, È un poco orbo. mune, volgarmente detto Lui, e da Lin-
Ciompo) 8. m. Monco ; Moncone; Monche- CHIROLIN, add. UN TANTIN CHIROLIN , neo Motacilla Trochylus . Uccelletto di can-
rino, vale Braccio senza mano o con mano Locuzione furbesca e vale Brillo; Cotticcio, to, che si ciba d'insetti ed abita ne’luoghi
storpiata o di braccia corte. Cionco, dicesi Un po' ubbriaco. ombrosi. I Veronesi lo chiamano Tur, i
per Rotto, mozzo, manco. Cionco del brac- CHISDÒ , s. m. (che si pronunzia come in Vicentini FUIN, in Polesine PIOPARIN, Sul
cio. Toscana Cisdo) Lo stesso che COMARO; ma Padovano PAPAMOSCHIN . Si piglia colle ra-
CAVALLO CHIOMPO O CHIONPIN, T. de' Vet- voce che usasi particolarmente dalle donne gne e colle paniuzzole.
CIA CIE CIE 169
CHIUI DE PALUDO, s. m. T. degli Uc- to, z aspra) o più comunemente Co, s. m. CIERA DA SCORÈZE, Brutta o Mala cera,
cellatori, detto in Toscana Finti; Finzi e T. degli Uccellatori, Migliarino di padule, vuol dire Faccia che dal suo cattivo colore
Fiuschettino. Così chiamasi un uccelletto o anche Ortolano o Monachino di padule, indica mala sanità.
di grandezza quasi eguale o poco minore detto da' Veronesi PIONZA , nel Trivigiano A LA CIERA, Alla cera, vale All'aria del
del Re di macchia ( REATIN), che non di e nel Friuli CHIEPA. Uccelletto chiamato volto, al viso, al sembiante.
rado si vede ne'nostri paludi erbosi . La sua da Linneo Emberiza Scoeniclus, che s'in- DAR UN PIATO DE BONA CIERA, La vivan-
piuma è d'un giallastro rossiccio pallido, grassa ne serbatoi . da vera è l'animo e la cera , Dicesi da
sparsa di macchie brune sul capo. Si pasce CIBALDERIA ) chi si scusa di essere scarso nell' onorare
V. ZIBALDON,
d'insetti ; vola a riprese o a lancio. Mirabile CIBALDON altrui , dandogli poche vivande o di poco
è la costruzione del suo nido a forma di CIBAR, v. Cibarsi. pregio Dire altrui una cosa a buona
cestelletta, onde Temminck lo nominò Syl- NOL GHE NE CIBA, detto fig. Ei non ne cera, vale Apertamente.
via cisticola. pappa , non ne avrà, non ne godrà, si FAR BONA CIERA . Accogliere; Far buona
CHIURLO , add. Chiurlo , detto a Uomo dice del Negar altrui una cosa. ' accoglienza , Ricevere con dimostrazioni
semplice, stupido e non buono a nulla. V. CIBÈNDOLA , s. f. Verbale di CIBAR detto d'affetto, con festa.
Tuco. fig. Guadagnuzzo, Piccolo guadagno, cioè CIERAZZA, V. CIERONA.
Chiurlo, in T. Merc . dicesi il Collo pres- Utilità o profitto meschino bensì, ma op- CIERETA, 8. f. Cattiva cera; Brutta ce-
so a poco simile al Fardo, se non che s'usa portuno a chi viene . Sotto questo sign . cor- ra, vuol dire Faccia che dal suo colore in-
solamente per l'indaco. risponde a piccola mancia. dica poca sanità.
CHIUSA , s, f. Chiusa o Chiuso , Luogo CHIAPAR QUALCHE CIBENDOLA , Leccheg- CIERONA, s . f. o CIERAZZA o Ciera da In-
chiuso. giare, Trarre qualche picciol profitto oltre PERATOR, Cerona; Cerone; Cerozza.
CHIUSA nel sign. nostro vale Conclusio- il salario. Rimbaldèra, voce bassa, vale Accoglien-
ne, conseguenza, deduzione finale d'un di- CIBIBO, s . m. Zibibbo o Zibibo, Uva che za strabocchevole , ma anzi finta che di
scorso. viene appassita di Levante. cuore.
LA CHIUSA XE QUESTA , La conclusione PAR CHE ABIEMO MAGNA EL CIBIBO IN BA- CIESA , (pronunziata come in toscano Zie-
è questa, cioè Lo stretto , l'oggetto , la RETA , Pare che siamo affratellati o nati sa, z aspra) s. f. Siepe, Chiudenda o ripa-
mira. ad un corpo, Si dice di Chi si prende trop- ro di pruni verdi. Se i pruni sono secchi,
CHIUSA DE AQUɛ , Pescaia o Steccaia , pa confidenza e famigliarità con persona chiamasi in T. agr. Fratta, e se la Siepe
Sostegno che si fa ne'fiumi per rivolgere di grado superiore. è bassa e mozzata, Cesale - Siepaglia, si
il corso dell'acque a'mulini o simili edi- CICÀR, v. T. de ' Marinai, Masticare il ta- dice la Siepe folta e malfatta · Cisale di-
fizii. bacco, come alcuni usano fare. cesi poi a quella che spartisce e chiude i
CHIUSSO, (pronunziato come in Toscano CICERONCIN, s . m. O SERVITOR DE PIAZ- campi.
Ciusso ) Uccello notturno , lo stesso che ZA, Cicerone, nell'uso si dice Colui che STROPAR LA CIESA, Imprunare le siepi,
CHIÒ, V. guida i forestieri, e mostra e spiega loro vale Turare e serrare i passi con pruni .
CHIUSSO, detto per agg. ad uomo, Dor- le antichità, le pitture ed altre cose rare e SERAR CON CIESA, Assiepare.
miglione ; Dormiglioso; Dormi; Dormal- particolari del paese. SCONDERSE IN TE LA CIESA, Insieparsi.
fuoco , Che dorme assai. CICIN, s. m. Ciccia , Voce fanciullesca . V. CIESÒNA , s. f. Siepone ; Siepaglia, Siepe
CHIUSURA . V. CHIESURA. CIZZA. grande e folta - Macchia dicesi a Qua-
CHIZZA, (pronunziato naturalmente) s . f. CICISBEO. V. CHICHISBEO. si bosco.
Cagna, La femmina del cane. CICOLE, V. CECOLE . CIESÈTA O CESETA, S. f. T. degli Uccella-
CHIZZA CHE XE AL SALTO, Essere a ca- CIELO, s. m. Cielo. tori, Paretaio , Specie di piccola siepe for-
ne, dicesi delle Cagne che ne sono in fre- CIELO A LANA, V. LANA- mata di salici piantati a bella posta, con-
gola, e per similit. anche delle Donne. CIELO STELA, Seren che smaglia, Cielo tornata da canterelle (RECHIAMI ) e zimbelli,
CHIZZÈTA , 8. f. Cagnuolina ; Cagnuo- chiarissimo di notte. per farvi discendere le passere mattugie di
letta; Cagnuola, Piccola cagna. DORMIR A CIEL SEREN , Dormire a ciel passo, le quali discese vengono d'improvvi-
CIANCÈTA, s. f. Voce ant. che per lo più sereno o alla scoperta o a cielo scoperto , so coperte da due ragne a tratta dette Pa-
si dice in plur. CIANCÈTE , cioè Paroline; o alla locanda della bella stella. In ter- retelle, poste alle parti della siepe e distese
Parolette; Parolinette , ed intendesi Le mine militare V. BIVACAR. in terra.
prime parolette ch' esprime un fanciullino ESSER O ANDAR IN SETE CIELI, Tener la CIEVOLĖTO, s . m. Cefaletto, Piccolo Ce-
il quale comincia a cianciare, a linguettare. pianta de'piedi sopra i cieli,vale Esser falo.
CIANZAR (pronunziato come in Toscano famoso, glorioso - Andare in cielo; Esser CIÈVOLO, detto CEVE nell'Istria, Cefalo o
Zianzár, z aspra) v. Cianciare, Chiacchie- tollo o esaltato sino al cielo , detto fig. Es- Muggine. Pesce di mare notissimo, comu-
rare; Linguettare; Cinguettare. ser lodato, esaltato . ne, che vive anche nell'acqua dolce e che
CIARLA, 8. f. Chiacchiera ; Mormoramen- No GHE XE SOTO LA CAPA DEL CIELO UN da noi si conserva ed alleva nelle valli del-
to, Voce sparsa ma non vera, che dicesi PIÙ COGIÓN DE MI, Più bue di me non è l'Estuario : detto già da' Latini Cephalus,
anche Chiappola; Baia; Vescica. sotto le stelle. da Linneo poscia Mugil Cephalus. I pesci
Ciarla, in buona lingua significa Vana PORTAR IN SETE CIELI, V. Portir. di questa specie sono chiamati da noi con
loquacità. CIELO DE LE CAMARE, SALE etc. Cielo di diversi nomi secondo alcune loro varietà,
CIARLAR, O CHIARLAR , 8. Ciarlare; Lin- una camera etc. cioè Palco, soffitto So- anche secondo la diversa età , come segue :
guettare, Parlare stucchevolmente, Cian- praccielo dicesi la Parte superiore del cor- ARZENTIN , Cefalo novello che conserva
ciare; Ciancicare; Ciangolare; Chiacchie- tinaggio da letto e d'altri arnesi simili - un bell'argenteo fin che sta in mare, e lo
rare. CIELO FATO A VOLTO, Cielo concamerato , va gradatamente smarrendo quando imboc-
CIARLÓN O CHIABLÒN, s. m. Ciarlone; Tac- lo stesso che Fatto a volta. cato il porto passa nelle lagune.
eolato; Taccolino; Gracchione; Parolaio, CIERA, s. f. Ciera o Cera. BOTOLO, Cefaletto , Cefalo che non oltre-
Uomo che parla assai senza concludere CIERA OLIVASTRA, Ulivigno nel viso . passa un anno e di minima grandezza . Si
granfatto. Egli è una tabella . CIERA SBATUA, Faccia scolorita CIE- contrassegna dal capo che termina in acuto.
CIATIGLIONI , Lo stesso che SANTIGLIO- RA AVERTA , Ciera o Ariona lieta ; Certa DETREGANIOLO , Cefalo di varietà diversa
M, V. cerozza allegra --– AVER BONA CIERA, Aver dal BOTOLO, e che d'un mese in circa lo
CIATO (pronunziato come in Toscano Zia- buona cera o soprascritta. V CIERONA. sorpassa di grandezza .
Boerio. 22
170 CIE CIG CIG
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DETREGAN O LOTREGAN, Lo stesso pesce CIFOLAMENTO , s. m. Sufolamento, 11 dire Aiuto o Adiutorio, e in conseguenza
di mesi sei circa, distinto per rotondità di sufolare. alla locuzione CIGAR ALTURIO, corrisponde
capo e un giallastro nell'albume dell'occhio; CIFOLAR, v. Sufolare; Zufolare; Fischia- Gridare aiuto. Ma l'uso ha alterato il si- 201
ha scaglie più larghe e lisce del BOTOLO e re. gnificato originario della parola, ed è come
sbriscia per ogni lato . CIPOLAR , parlando de' Tordi, Trutilare. sopra. V. ALTURIAR.
DETREGAN VECHIO, dicesi Lo stesso pesce CIFOLETO, s. m. Zufoletto ; Sufoletto ; CIGAR DA CAN, Mugolare , Mandar fuori
da un anno in su. Zufolino e Sufolino o Fischietto. una voce inarticolata significante certo
CAOSTELO, Cefalo d'un anno crescente, CIFOLO O FIFOLO, s . m. Zufolo o Sufolo - CIGAR CAIN,
lamento proprio del cane
di scaglie minute, il cui primo nome è Bo- e Zufolone , Strumento musicale da fiato Guaire; ed è proprio del cane percosso 商品
TOLO, é lo somiglia nella forma acuminata fatto a guisa di flauto - SONAR EL CIFOLO , Detto anche dell' uomo, vale Dolersi; La- SHET
del capo. II CAOSTELO vecchio arriva al se- Calameggiare, vale metaf. Starsene ozioso. gnarsi; Querelarsi. V. CAN.
TOT
condo anno. CIFOLO O FIFOLO, dicesi da noi ancora CIGAR, parlando di legnami e dei ferri,
BOSEGHIN , Cefalo d'un anno, di forma per Fischio. Cigolare ; Stridere. Lo stridere che fanno
più grossa e corta del CAOSTELO, ma con CIFOLO, detto in T. di gergo, vale Pinco; i legnami o i ferri fregati insieme , e le ruo-
testa rassomigliante ; ha una lista nericcia, Mentula; Pene. te. La più cattiva ruota del carro sempre
1
che va dal fine della testa sino alla coda sul CIGADA, s. f. Gridata; Strido. cigola o scricchiola.
dorso. CIGALA, s. f. Cicala; Cicada e Cicaletta , CIGAR DEI STIZzı, Cigolare, Far quella IL
BOSEGA MEZANA, Lo stesso pesce del se- Insetto volante notissimo, che annoia col voce ch' esce dal tizzon verde, quanto s'ab- .
suo stridere nella state sulle ore calde. brucia e soffia. Str
condo anno.
BOSEGA TERZANINA, Dal terzo anno in su. Esso è detto da Linn. Cicada plebeia. CIGAR DEL PORCO, Grugnare o Grugnire .
13
MECHIATIN, Cefalo d'un anno, della gran- Cicala, si dice anche tanto d'uomo che di CIGAR PER CANTAR , Cantare stridevol-
dezza d'un CAOSTELO, ha scaglia rossigna donna che favella troppo o con voce troppo mente , sgraziatamente, Aver voce poco
smorta, occhi grandi e guerci, per cui gli alta, e senza considerazione . gradita ; Stridere in vece di cantare.
si dà in vernacolo dai Pescatori anche il CIGALA DE L'ANCORA, V. ANCORA. LA XÈ UNA COSSA CHE CIGA, È una cosa La
nome di ORBÈTO e ORBESIÒLO. TOCAR LA PANZA A LA CIGALA , Maniera che fa gridare, Che dà motivo di mormo-
MECHIATO , dicesi Lo stesso pesce dal metaf. ant. Grattare il corpo alla cicala razione e di scandalo. V. CRIANTE.
primo al secondo anno. o Stuzzicare il vespaio , in sign. di Pro- L'È UN COLOR O TAGIO D' ABITO CHE CIGA,
MECHIA , Lo stesso dal secondo al terzo vocar a parlare. Colore o taglio d'abito che sconviene
anno. CIGALADA, s . f. Cicalata; Cicalamento; Cascare di dosso le vesti; Piagnere ad-
VOLPINA , Muggine volpino , Lo stesso Cicalio. dosso le vesti, Tornar male al dosso le ve-
pesce che dal terzo anno ascende ai susse- CIGALAMENTQ, V. CIGALEZZO . sti. Je
guenti. V. VOLPINA. CIGALAR, v. Cicalare , Parlar troppo - CIGARO, s. m. Voce spagnuola, ch'è quì ไป
VERZELATINA, Cefalo d'un anno, lungo Berlingare ; Ciarlare ; Cinguettare ; Tat- in uso volgare da pochi anni, e chiamasi 10
di corpo, somigliante nella tinta della sca- tamellare, Il parlar delle donne o di chi quella foglia di tabacco che avvoltolata e
glia al BOSEGHIN, e negli occhi sparsi di ha ben pieno il ventre , ed è riscaldato dal ridotta a guisa di cannello schiacciato , ser-
giallo al DETREGAN. Vien anco dalla comu- vino. Stracicalare, Cicalare eccessiva- ve per uso di fummare in vece di pipa.
ne de' pescatori soprannominato VERLICA O mente. CIGHETO, s. m. Gridelto, Piccolo grido
BERLICA, CAGAGIÒLA e MAGNAGIAZZO . CIGALEZZO , s. m. Cicaleccio ; Cicala- CIGHIGNOLA, s . f. Nottola o Nottolino ,
VERZELATA , dicesi lo stesso pesce dal mento ; Cicaleria ; Cicalata , Ciarleria, Arnese di legno impernato nel telaio delle
primo al secondo anno. Frastuono di voci confuse che parlano ― finestre, che serve per tenerle chiuse, fatto
VERZELAO, Lo stesso pesce che dal secon- Mulacchiaia, dicesi al Cicaleccio noioso. quasi a guisa di saliscendo.
do anno va al terzo, ed oltre. Vien anco vol- FAR UN GRAN CIGALEZZO , Fare un' aglia- CIGHIGNOLA, dicesi nel Contado alla Gi-
garmente chiamato BATOCHIO. ta o una grande agliata, Una cicalata rella scanalata , che serve per trar l'acqua
BAICOLETO , Cefalo d'un anno, che ha la lunga e sciocca. del pozzo. V. RODÈLA CiGHIGNOLA, det-
forma del capo acutissima, bocca grande, CIGALIO e CIGALÒ, lo stesso che CIGA- ta per MOLETA DEL POZZO, V. MOLETA.
pinne acute e taglienti, scaglia assai minu- LEZZO . V. QUANDO SE TIRAVA SU LE BRAGHESSE CO
ta, listato d'una sola linea nereggiante al- CIGALÒN, s. m. Cicalatore ; Cicalonac- LE CIGHIGNOLE , Quando usavunsi le cal-
l'intorno del corpo . cio; Cicaliere; Cicalone; Cicalaccio; Ciar- ze a carrucola, cioè In tempo antico. V.
BAICOLO O BAICOLETO, chiamasi lo stes- lone ; Ciarlatore; Gracchia; Gracchione; ТЕМРО.
so pesce dall' uno sino ai tre anni. Rompicapo, Colui che favella troppo. CIGHIGNOLA, Raganella . V. COMPIɛta nel
CIEVOLO DA COMAGNA 0 COMIAGNA O DA Crocchione , dicesi il Cicalatore , fre- secondo signif.
ZATARA , chiamasi da noi quel Cefalo , che quentatore de' crocchi. V. CHIACHIARÒN. CIGNAR, v. Accennare; Ammiccare ; Far
pigliasi nelle lagune con rete tessuta del CIGALONA, s. f. Cicala; Cicalaccia; Cica- d'occhiolino; Far occhio, o d'occhio.
così detto FIORÈSE O sottilissimo lino. Di- liera ; Ciarliera ; Cicalatrice; Femmina CHE VE PAR DE STI CIGNARI COPE E TRA-
cesi poi DA COMAGNA , perchè si prende che cicala, e riesce incomoda a chi la sente. ZER SPAE DEL TEMPO D'ADESSO ? scrisse Cal-
quando è in pastura , cioè Quando man- CIGAR, v. Stridere; Stridare; Squittire; mo ad un amico, Che vi pare dell'odier-
gia. Squittire; Bociare; Gridare acutamente . no costume di accennare in coppe e da-
CIEVOLO DA BON E DA RIO , Muggine di CIGAR ALTURio 0 ᎠᎪ DESPERA O COME re in danari o in bastoni o in spade ?
buono o cattivo budello : cioè Che ha dige- UN' AQUILA, Gridare a testa; Gridare a cioè di Chi mostra di voler fare una cosa
rito o non digerito il suo pasto. Quando non quanta voce s' ha nella gola o nella stroz- e ne fa un'altra.
ha digerito ed ha quindi il ventricolo pieno za; Sliacciar come un picchio; Arrango- CIGNO, s. m. Cenno, Piccol moto che si dà
di cibo indigesto, si dice da noi Cievolo da larsi, che valgono Alzar la voce sforzata- o segno; e dicesi anche Segno; Cenno di
RIO, ed è inferior di sapore dell' altro detto mente come fanno i ragazzi, che dicesi an- occhi; Occhiolino.
DA BON, il quale ha cioè i visceri digerenti cora Gridare a più non posso - Scorrub- RESPONDER AL CIGNO, Render cenno.
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senza cibo, ed è più saporoso . biarsi; Arrovellare ; Attapinursi, Lamen- CIGNO, s. m. Cigno, Nome che si dà a due
CIEVOLO, detto in lingua furbesca da'bar- tarsi, querelarsi disperatamente - Se Allo- grandi uccelli acquatici o a meglio dire
caiuoli vale il Remo. Ed in gergo o per riare, voce antica, vale Aiutare, dunque anfibii, uno detto domestico, l'altro selva-
ischerzo vale anche il membro virile . il nostro ALTURIO , detto per Altorio , vorrà tico.
CIM CIM CIM 171
Il domestico detto italianam. Cigno rea- CIMA DE BRICON O DE PERUCA , Fiore o CIMBANĚLO, s. m. Cembanello.
le e da Linneo Anas olor, è tutto bianco Cima di canaglia. CIMBANISTA, s. f. Suonatrice di cemba-
ad eccezione della pelle che gli cinge il bec- CIMA DE DRITO, Bagnato e cimato, vale lo o cembolo , Quella femmina cioè che
eo, di color nero, ed ha di più una protu- Fino, astuto. suona il cembalo e canta villanelle, men-
beranza rotonda sulla fronte. Il selvatico, CIMA DE GALANTOMO , Fiore; Cima, signi- tre le giovani artigiane si divertono a
chiamato da' nostri Cacciatori CIESANO O fica Eccellenza. danzare . Su di che vedasi la voce ENOTA.
CÈSENO, e da Linn. Anas Cygnus, è tutto CIMA D'OMO, Uomo di pezza o de' primi CIMBANO, s. m. Cembalo; Cembolo o Cim-
bianco, ed ha la pelle attorno alla bocca di della pezza, di vaglia , di conto. balo, Stromento popolare notissimo, che si
color giallo. CIMA DE LA TESTA, Cucuzzolo; Cucuzza. suona picchiandolo con mano.
Ambidue questi uccelli , usano di non ci- CIMA DE L'ERBE, Pipita; Vettuccia; Ci- QUEL DAI CIMBANI, Cimbalaio, che fa cem-
barsi di pesci, ma solo di erbe acquatiche ma; Broccolo, La tenera parte de l'erbe e bali.
colle loro radici e semi, o di piccoli vermi, de' ramicelli degli alberi. MONTAR SUI CIMBANI, detto fig . Mettersi
testacei etc. CIME DE RADICHIO, Mazzocchi o Cime di in isperanza, in lusinghe. V. GRINGOLA.
CIGNON o CEGNON s . m. Tignone, Dice- radicchio. CIMBANÒN, §. m. Cembalone.
vasi della Parte deretana ne'capelli delle CIMA DE LA PONTA DEL NASO, Moccolo. CIMEGAR, v. Sbirciare , Socchiudere gli
donne rivolti in su e fattone un mazzoc- IN CIMA DE LA LENGUA, In sulla punta occhi per vedere più facilmente le cose mi-
chio. della lingua. Venire in cocca, In pronto. nute.
CIGO, s . m. Grido. Nel plur. dicesi Grida; IN CIMA A DÌ, Per tempissimo, Sul far CIMEGHIN, s. m. Losco o Lusco , Quegli
Strido o Strillo è la voce che si manda fuo- del dì. che per sua natura non può vedere se non
ri stridendo. IN CIMA IN CIMA, In cocca in cocca; In le cose d'appresso, e guardando ristringe e
TRAR UN CIGO, Far un grido o uno stril- cima in cima, Presso al termine. aggrotta le ciglia.
lo. VEGNIR SU LA CIMA DEL PIRÒN, V. PIRÒN. FAR OCHIO CIMEGHIN , Aggrottar le ci-
CIGн , Grida; Lai; Lamenti; Pianti - CIMADA, s. f. Cimasa, T. d'Architettura. glia.
Cigolio, dicesi il Romore acuto come di os- Quel lineamento o membro che sta sopra CIMENTÀR, v. Cimentare, Porre al cimen-
sa o d'altre cose analoghe. qualsivoglia membro degli ornamenti d'ar- to.
CIGOGNA BIANCA, s. f. Cicogna bianca. chittettura, per finimento . CIMENTAR O TIRAR O METER AL CIMENTO
Uccello detto da Linn . Ardea alba . Esso è CIMADA O CIMADURA, 8. f. Cimatura; Tosa- UNO, Provocare, cioè Incitare o Commuo-
di corpo tutto bianco, a riserva delle ale tura, Il cimare e tosare. vere alcuno a sdegno. V. TIRAR PER I CA
che sono nere nelle remiganti, e del becco Cimadura del PANO, T. de' Lanaiuoli . Ci- VEI, IN TIRAR.
e de' piedi che sono rossi. È di corpo un mata, dicesi l'Operazione di cimare i pan- CIMENTARSE , Cimentarsi o Attentarsi ,
po'più grande dell'altra seguente specie ; nilani colla forbice - Cimatura, si dice Porsi o Mettersi alla prova.
ed è più raro fra noi, preferendo i luoghi l'Atto del Cimare, ma più comunemente CIMENTEVE! Detto fam. in atto di minac-
umidi montuosi. Quel certo peluzzo che si taglia al panno cia, Guai se osate! - CH'EL SE CIMENTA!
CIGOGNA NEGRA , 8. f. Cicogna nera. in cimandolo, che si chiama anche Borra e Che osi! Che ardisca ! Guai a lui !
Lecello piuttosto raro fra noi, che ama le Borraccia. CIMENTO, s. m. Cimento , Rischio , Ven-
paludi e le valli. Il color generale delle sue Cimadura de le biave, V. Criveladura. tura.
penne ( a riserva del di sotto ch'è d'un bian- Cimadura de le ONGIE, Spuntatura delle TIRAR A CIMENTO, V. CIMENTAR.
co puro) è di un nerastro porporino ver- ugne, Quello che s'è levato dalle unghie CIMENTO DE L'ORO, Affinamento o Raf-
dastro. Linneo lo chiama Ardea nigra. dopo che sono tagliate. finamento. È l'arte di purificar i metalli
CIGOLO, 8. m. Vinacciolo e Nocciolo, e im- CIMADOR, s. m. Cimatore, Quegli che sce- come l'oro e l'argento, col fuoco - Cimen
priamente Acino. Quel granel sodo che si ma il pelo a' panni lani. to chiamasi da' Chimici una Mistura di ma-
trova entro il grano dell' uva. CIMAR, v. Tracimare, T. Idraul . Traboc- terie saline terrestri sulfuree etc. , colla
CIGOR, s. m. Gridio o Stridio, Il gridare care; Straboccare; Sormontare; Strari- quale si cimentano o depurano i metalli.
o stridere continuati. V. CRIOR . pare, proprio de' fiumi ch' escono dal loro CIMENTOSO, add. Provocatore, Colui che
Mugolamento o Mugolio, Voce inartico- letto. provoca, che istiga, e dicesi in mala par-
lata significante un certo lamento compas- CIMAR EL PANO, Cimare, Scemare il pelo te. V. CATABeghe .
sionevole . al pannolano, tagliandolo colle forbici. CİMESE, s . m. Cimice, di gen. fem . che
CILELA, s. f. Girella; Girelletta, Piccola CIMAR I CAVELI, Spuntare i capelli, cioè nel plurale si dice Le cimici. Animaletto
ruota per lo più di legno — Razzola , dicesi Troncarli alcun poco. schifoso notissimo . Linneo lo chiama Ci-
uno Strumento tondo a modo di quella. CIMAR I RAMI DEI ALBORI , Potare, V. TA- mex Lectularius.
CILELE DEI SPECIERI, Girellette; Pastil- GIAR Cimare o Spuntare ; vale Torre CİMESE SALVADEGO , s. m. Cimice di
li, Rotellette, Medicamenti dai farmacisti la punta tenera delle piante. Pizzicare , campagna. Sotto questo nome si compren-
ridotti a foggia di girelle CILELE D'AGA- quando si cima colle unghie. dono due specie d'insetti alati, della lun-
bico, de mira, de vipera, Trocischi o Tro- CIMAR L'ANTENA, T. Mar. Fare la pen- ghezza di quattro linee circa, che trovansi
cisci. na, vale Rizzar l'antenna. V. PENA. spesso sulle foglie di molte piante, e che
CILELE DE CHIOCOLATA, V. CHIOCOLATIN. Cimarla alta, Imporla o Intonarla trop- putiscono come la Cimice dei letti : onde
CILELE PER LA TOSSE , Pennito. po alta , Cominciare a tener più splen- hanno sortito questo nome di Cimice da
CILELE del telÈR, T. de' Setaiuoli, Car- dida vita che le proprie facoltà non ricer- Linneo , uno dicendolo Cimex Prasinus ,
rette sust . mase. Castelletto o Intelaiatura cano. l'altro Cimex Rubipes.
di legname in sommo al telaio, ove sono Cinir le ale, Tarpare le ali, Spuntar- CIMESE DEI FOSSI , s. m. Cimice acqua-
stabilite le ditole. Zoccoli del carretto. le. tico. Sorta di Cimice, detto pur da Linneo
CIMA, s. f. Cima; Apice; Culmine , Sommi- CIMAR UN FIASCO, Sboccare, Gettar via Cimex Lacustris, il quale trovasi in alcu-
ta qualunque Comignolo, dicesi la Più dai vasi, quando sono pieni, un po' del li- ni fossati d'acque dolci, ed ha l'odore schi-
alta sommità de'tetti - Giogo e Vetta o quore. foso di tutti i suoi congeneri.
Vertice, la Sommità de' monti Cresta, PIANTA CHE CIMA TROPO, Pianta che ac- CIMESE DE MAR, s. m. T. de ' Pesc. Ci-
la Cima degli alberi e degli argini Pi- cima, cioè Allunga la sua cima sopra le al- mice marino, Specie di piccolissimo Gran-
nacolo o Pinnacolo , l'Estremità di cosa tre piante. chio di mare a coda corta, chiamato da Lin-
altissima. Pinnacoletto è il dimin. CIMAURA, V. CIMADA. neo Cancer minutus , col dorso della figu-
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ra a un di presso della Cimice . Si trova rotta da Cinguettare, e vuol dire appunto CIRCA , Prepos . Circa , All' incirca ; In
nelle spugne, tra le alghe e in altri corpi Ciarlare stucchevolmente . circa .

marini. ed è comune. Ma vale anche, e al giorno d'oggi più Circa quel apir, In proposilo o Intornɔ
CIMESERA , 8. m. Cimiciaio , Semenzaio comunemente, Rintracciare con gran cu- a quell'affare.
di cimici. ra, andando senza posa qua e là per rin- CIRCASS , s. m. Chiamasi così moderna-
* CIMESÈRA. Così pur chiamasi una Let- venir chechè sia che si cerca , e che molto mente una Stoffa di lana finissima, che ras-
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liera , una stanza o simile, molto infetta stentasi a trovare e probabilmente non somiglia al panno , ma n'è più leggera ,
da cimici, e che ne contiene dei nidi. troverassi. sebbene sia più pesante del MERINOS . Se ne
CIMESON, s. m . Cimicione , Grossa ci- COSSA ANDEU CINQUANTANDO ? Che cosa fanno le donne abiti per l'inverno e tabar-
mice. andate chiacchierando o cinguettando o ri ; e gli uomini l'adoprano per farne calzo-
CIMÈTA, s . f. Cimetta, dimin. di Cima e gracchiando ? cioè Parlando inutilmente o ni da mezza stagione.
dicesi specialmente della parte estrema dei da sciocco, od anche Rintracciando a gran CIRCASSIE , s . m. chiamavasi già cinquan-
brocchi, germi o cime delle piante o simili. fatica ed invano. t'anni un Abito di lusso e di moda usato
La capra molto volentieri tronca le ci- CINQUANTENA, s . f. Cinquantina, Voce dalle donne civili , il quale era sparato lar-
melle. numerale di cinquanta . gamente al davanti e rimboccato con nastri
CIMĖTA, dicesi per Orlo o Estremità di CINQUANTIN, s. m. Cinquantino, T. agr. al di dietro a festoni, con sotto la gonnella
una tavola o vetta, che indichi pericolo im- Gran turco serotino o vecchianiccio , cioè della medesima stoffa e fornita come l'abito.
minente di cadere e farsi male o rompersi. il formentone che si semina dopo raccolto CIRCONCIRCA , Lo stesso che CIRCA. V.
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L'È LA IN CIMETA, È in billico , Sta là il formento, così detto perchè maturasi in CIRCOSPETTO , add. Circospetto o Cir-
per cadere. soli 50 giorni all'incirca. conspetto, cioè Accorto, considerato, cauto.
CIMIERÈTO , s . m. Cimieretto chiamavasi CINQUE, Cinque , Add . numerale d'ogni Circospetto , era il Titolo d'onore che
da' Nicolotti e Castellani quel Fanciullo genere. davasi sotto il Governo Veneto a' Segretarii
che nei loro esercizii ginnastici facevano O cinque o sete, Cavarne cappa o man- del Senato. Quando erano ammessi per ini-
ziativa alla Cancelleria Ducale, s'intitola- 2
salire e starsene ritto sopra a tutti gli altri, tello, Venirne a qualche conclusione .
onde ne diveniva il comignolo o la punta. CINQUE ANI, Cinquennio o Quinquennio, vano Fedelissimi.
CIMITERIO, V. CAMPOSANTO. Lo spazio di cinque anni. CIRCOSTANZA, s. f. Circostanza o Cir-
CIMOLAR, v. T. de ' Lanaiuoli, Spelazzare , Cinque in vin, Fratlanto ; Intanto ; Alla constanza.
ed è il Trascerre la lana e, quasi pelandola, più corta, In conclusione . TROVARSE IN CIRCOSTANZE CATIVE, O CRITI-
cernere la buona dalla cattiva, per poi scar- CINQUE E CINQUe diese E L'AMOR PASSA CHE, ovvero IN QUALCHE CIRCOSTANZA, Tro-
dassarla. EL GUANTO , Maniera nostra fam. che si dice varsi in qualche pericolo, in poverta, in
CIMOLI DE ZUCHE , Pipite o Mazzocchi nel prendersi mano a mano in segno d'ami- necessità, in circostanze disgraziate.
di zucca, Il tenerume delle punte delle cizia e d'unione. L'amore e l'amicizia ME XE NATO QUELA CIRCOSTANZA, Mi av-
piante di zucca, che si mangia cotto. passa il guanto : cioè Tra veri amici non venne quella disgrazia o quella sventura
CIMOLINA, s. m. Spelazzina, Nome che si sono necessarie le formalità. o Mi avvenne quel caso.
da a quella Femmina che impiegasi a spe- CINQUECENTISTA , s. m. Cinquecenti- | CIRCUIO, add. Circuito; Circondato As-
lazzare la lana appiastrata, per nettarla dal- sta, Nome od anche Epiteto che si dà agli sediato. V. RONDA,
le immondezze. Autori italiani che fiorirono nel secolo CIRCUIR, v. Circuire; Circondare Det-
CIMOZZA DE TELA, s . f. Cimossa o Vi- XVI. to per Assediare, V. RONDAR.
vagno, L'estremità dei lati della tela. CINQUEDÈA, 8. m. Voce di gergo e vale CIRCUMCIRCA, Voci latine che nello stes-
CIMOZZA DEL PANO , Vivagno o Cintolo Guanciata che si dà con la mano che ha so significato si mantengono presso a noi .
Il vivo che rattiene la tela di pannolano. cinque dita. V. GAROFOLO. V. A L'INCIRCA .
CIMOZZA DEL VIN , detto per ischerzo e CINQUEFOGIE , s. f. T. degli Erbolai , CIRIO, s . m. Cero Cero pasquale.
metaf. Spuma del vino . V. Simozze. Cinquefoglie o Pentafillo. Erba detta da CIRIOTO, s. m. Porta ceri, Quel merce-
CINAPRO , s . m. Cinabro, Materia dura Linn. Potentilla reptans. Il suo caule nario che porta i ceri nelle processioni . V.
compatta, rossissima, composta di mercu- di due o tre piedi è rampante ; nasce nei SFADIGHENTE .
rio e zolfo sublimati per l'azione del fuoco. luoghi acquitrinosi e presso gli acquidotti ; CIRMOLO, s . m. o TIGLIA, Tiglia argen-
Ve n'ha anche di naturale. e si usa nella Medicina. tea, Albero detto da Linn. Tilia alba, che
CINCINATO, add . Voce che dalla sua de- CINQUINA, s. f. T. del Lotto, Cinquina. ha le foglie cuoriformi, dentate e di sotto
rivazione latina vale Ricciuto , cioè Che por CINTA, add. Incinta, cioè Gravida, dicesi tomentose. Ve n'ha anche nel nostro pub-
ta i cincinni o ricciolini ; ed è principal- di Donna. blico giardino . Esso cresce quanto la Tiglia
mente sotto questo significato che usiam Cinta, sust. Circuito, Contorno di luogo comune, ma fa varia mostra quando spira
dire CINCINATO ad un giovane affettato o chiuso. qualche venticello, perchè ha le foglie bian-
troppo vago di comparir liscio e pulito, che CINTO, s. f. Cinto; Cintura; Allacciatura; che di sotto.
in senso più generico direbbesi Strebbiato; Fasciatura , Riparo degl'intestini perchè CIRMOLO O TIGLIA , Tiglio, Albero noto
Stropicciato; Azzimato . V. PETOPULIO. non cadano nella coglia. V. BRAGhièr. assai grande, detto da'Sistem. Tilia euro-
CINGANAR. Lo stesso che INCINGANAR. V. CINTO DE LE DONE, V. BRAGA. paa. Le api sono ghiotte del suo fiore .
CINGANESCA, s. f. Zingaresca , Poesia CIOLA , s . f. Uccello acquatico, lo stesso CISARIN, o CESERIN O TORDO seselìn, 8.
de' Zingari. che COCALETA. V. m. T. degli Uccellatori, Tordo sassello o
CİNGANO, s. m. Zingano o Zingaro , det- CIP, s. m. T. degli Uccellateri, detto anche malvizzo. Specie di Tordo , chiamato da
to anche Usso, Specie di gente che gira co- ZIO, ZIGA e ZIOтo (colla z. dolce) e nella Linneo Turdus iliacus, ch'è molto simile
me i cerretani, per giuntare altrui sotto Toscana Zivolo de' prati o Zivolo muciato. al Tordo maggiore (GAZANELA), se non che
pretesto di dar loro la buona ventura. Uccelletto che ingrassa ed è ottimo a man- n'è assai più piccolo. Nel canto in prima-
CINGANO, si dice anche per Agg. ad Uo- giare ; detto da Linn. Emberiza Cia. Que- vera somiglia all'Usignolo ; nell'autunno
mo, e vale Accorto; Sagace; Destro. st'uccelletto, ch'è della grandezza del Mi- però il suo verso è simile a quello del Tor-
EL ME PAR UN CINGANO, Parere un zin- gliarino di padule (CIATO) ama i monti e si do comune, ma più prolungato e strasci-
gano , cioè Essere scapigliato , rabbuffato fa veder di rado nelle nostre pianure. cato.
ne' capelli. CIPRIA, s. f. Voce bassa. Polvere di cipri CISILA, uccello. V. SISILA.
CINQUANTAR , v. Voce che sembra cor- o Polvere d'amido. V. POLVere . CISMA, s. m. Scisma o Cisma, vale Di-
CIV CO COA 175
scordia, disunione - METER CISMI, Semi- CIZZA, 8. f. Ciccia , Carne --- Mollume , nostro Gritti, una vecchia aveva l' interca-
nare scandali o scismi vale parte carnosa che agevolmente cede lare, DIRÒ CO Dise QUELO CO DIGO, Co-
In altro sign. Borzacchino, Stivaletto a al tatto, ed è propr. quella ch'è sopra al me dico.
mezza gamba, che dicesi anche Bottino , fianco. Co, usasi anche ammirativo, e vale Co-
ch'è senza mostre e rovescio. FAR BONA CIZZA, Far cotenna o buona me o Quanto - ОH CO BELA ! Oh quanto
CISMATICO, add. Scismatico , Persona cri- colenna ; Rimpolpare ; Rincarnare ; Ri- o come bella! Co GRAZIOSO ! Quanto o Co-
stiana, ma separata dalla Santa Chiesa Cat- metter la carne ; Esser grasso bracato; me grazioso!
tolica . Ingrassare. Esser pien di ciccia. COA, s. f. Coda.
CISON, add. Voce fam. Zazzerone, Pien di CIZZA , Ciccia o Chicca è anche Voce Co LA cos, Coduto - SENZA COA, Sco-
capelli. V. CAVEGIÈRA. puerile con cui i fanciulli intendono frutte, dato.
CISÓRA . V. CESORA . ciambelle o cose simili. Zizza è voce antiq. FUSTO DE LA Cos, Fusto o Tronco della
CITAZION, 8. f. Citazione. e vale Poppa . coda, si dice della Coda del Cavallo o di
In T. del Foro ex-Veneto si distingueva- CIZZALARDÓN, 8. m. Voce ant . Ciccia!ar- animali simili spelata.
no le seguenti citazioni CITAZION PER done; Ghiotto. V. FURO. COA DEI ABITI, Coda o Strascico, Parte
DEPENAZION, dicevasi Quando si citava per CIZZİN, s. m. Ciccia, Carne. Voce delta deretana di alcune vesti, che si strascica
far dichiarare un atto improcedibile CI- dalle Balie per vezzo a ' Bambini. per terra.
TAZIÓN PER NOMine ordenarie , cioè Per con- CİZZOLE, s . f. Cicciolo, Quegli avanzi di COA DEL CARO, Coda, La parte posterio-
venire nella scelta degli Avvocati ordinarii pezzetti di grasso degli animali porcini, do- re del carro .
- CITAZION PER DEPUTAZION, Per destinar po che se ne' è tratto lo strutto , che dicesi COA DE LA VIDA, T. degli Stamp. Pun-
giornata ad arringar la causa in prima i- anche Sicciolo; Frizzolo e Lardinzo. tone , La punta della vite che dando nel
stanza CITAZIÓN PER BENE O MALE PROBA- FAR CIZZOLE DE UNO, Far braciuole di dado preme il pirone del torchio da stampa.
TUM, Per far decidere se le assunte deposi- alcuno, Modo basso , che vale Tagliarlo COA DE L'OCHIO, Coda, L'estrema par-
zioni testimoniali avessero o nou avessero a pezzi. Far polpette o cervellata d'uo- te dell'occhio accanto alle tempia .
provato le circostanze articolate - CITA- mini, s'intende Far macello e strage d'uo- COA DEI CORTELI, Codolo, Quella parte
ZION PER INTROMISSION, Era un mezzo per mini. più sottile d'una lama di coltello in asta
impugnare le sentenze e i decreti inappel- CLARINETO, 8. m. chiamasi Uno stromen- che si ferma nel manico col mezzo del ce-
labili -CITAZION A PENDER, Era la chia- to musicale da fiato come l'Oboe , che si mento. V. PÈGOLA.
mata della controparte per esser presente suona con una piva CLARINET, detto in COA DEL SONETO, Coda del sonetlo .
alla concessione di giornata per arringare gergo, valle SPIA. COA DE SORZE, Codetta, Piccola coda ;
la causa - CITAZION PER NOMINE CONFIDEN- CLASSIFICAR , v . Classificare e Classa- e dicesi Quella dell'uomo per ischerzo quan-
11. Per elegger giudici confidenti nelle cau- re , neologismi. Disporre e ordinare in do sia piccola .
sefra congiunti. classi. COA DE ZENTE, Codazzo . V. AccOMPAGNA-
CITÈLE , s . f. Conservatorio delle zitelle , CLASSIFICAZION, 8. f. Classazione, Or- ΜΕΝΤΟ .
Pio stabilimento che abbiamo alla Giudecca. dinamento in classi. ALZAR LA COA , detto fig. Levare o Al-
CITİR. V. ZITÌR. CLAVICEMBALO , s. m. Gravicembalo o zar la coda, vale Pigliar baldanza .
CITO . V. ZITO. Gravicembolo , detto anche Buonaccordo È MEGIO ESSER TESTA D'ANGUELA CHE
CIVADA, 8. f. T. Mar. Civada , Vela del- e Arpicordo, Strumento musicale da tasti COA DE STURION, Egli è meglio esser capo
l'albero di bompresso, ch'è sopra la prua notissimo. di gatta che coda di lione : cioè Esser il
della nave - Contracivada è la vela che CLISTIER, Lo stesso che SERVIZIAL . V. maggior tra ' piccoli , che il minor tra i
vi sta sopra. CLOCLÒ, s . m. Scroscio, Strepito, ed è grandi .
SLONGÅR LA PENA DE CIVADA , Allungar proprio quelo che fa l'acqua cadendo. V. FICARSE LA COA IN MEZO A LE GAMBE .
l'antennale di civada , dicesi del Levar SCRAVAZZO. Mettersi la coda fra le gambe, vale fig.
l'antennale di civada dallo stato in cui de- CLOACA, s . f Cloaca; Fogna; Privato. Incodardire Far da lepre vecchia , Dar
v'essere per servire, e farlo passare sotto CLOACA, detto a Donna di mal affare , addietro quando si scorge pericolo.
l'albero minore, o lungo questo medesimo Baldracca; Pullana sozza. VARDAR CO LA COA DE L'OCHIO. V. VAB-
albero . CLUBE O CLUB, 8. m. Club, voce Inglese DAR.
CIVANZO. V. AVANZO. che significa Crocchio. I Francesi la tol- LA COA XE DURA , detto fig. Il fine o la
CIVÈTA. V. ZOÈta. sero dagl' Inglesi e l'applicarono partico- conclusione dell'affare è aspra e diffi-
CIVETA, s. f. T. de' Beccai, Giovenca, Vac- larmente a' crocchi destinati a trattar co- cile.
ca giovine che non ha ancora fruttato, e se politiche ; quindi l'abbiamo avuta an- MENAR LA COA , Scodinzolare , Come
non è stata posta al giogo. che noi all'epoca della nostra rivoluzione fanno appunto alcuni uccelli Arrosta-
CIVĖTO, s. m. T. de' Beccai, Birracchio , politica l'anno 1797, nel sign. specialmen- re la coda , Dimenar la coda come una
Vitello dal primo al secondo anno, e che te di Conventicolo o Conventicola, cioè di rosta, come fanno alcuni animali quadru-
non sia stato ancora posto al giogo . V. So- Segreto raunamento di persone , e dicesi pedi.
BAN. in mala parte. V. COMBRICOLA. MENAR LA COA A QUALCUN , detto fig.
CIVIÈRA. V. Celiera. CO (pronunziato stretto) (dal lat. Cum, che dall'uso del cane, Confettar uno; Lisciar
CIVIL, Civile ; Cittadinesco, Agg. ad uo- poi corrottamente si disse Com) Quando; la coda; Piaggiare , Far carezze a uno.
mo di educazione e di nobili e cortesi co- Alloraquando ; Allorchè ----- CO TI PARLI , NE LA COA STA EL VELÈN, detto fig. Nel-
stumi. CO TE VEDO , Quando parli ; Quando ti la coda sta il veleno; Nell'ultimo sta la
FAR D'UN CIVIL UN CRIMINAL, Far d'una vedo. difficoltà.
bolla un canchero o d'una mosca un ra- Co BEN EL LAORA NOL CHIAPA GNENTE , CO NOL GHE POL METER LA TESTA EL GRE
marro, Far d'un piccolo disordine un gran- Quand' anche o Per quanto egli lavori METE LA COA, Mettere la coda dove non
dissimo. non guadagna nulla. va il capo, dicesi fig. anche in buona lin-
CIVIL, significa ancora Tribunale o Giu- Co ' L ME PIASA , Quando o Posto che gua. Quando il diavol vuol andare, dov'e'
dicatura civile -- SON STA CITÀ AL CIVIL, egli mi piaccia. non può mettervi il capo, ponvi la coda.
Sono stato citato al Tribunale civile CO, (pronunziato stretto) è voce sincopata. Dove non ha luogo la forza, havvelo l'a-
ANDE AL CIVIL, Ricorrete al Tribunal ci- di Come, ed ha tutti i significati di questo stuzia.
vile o Valetevi del foro civile. vocabolo. Nell' AQUA ALBA , Commedia del VOGIO VEDER DOVE EL DIAVOLO TIEN LA
174 COA COC COC
cos, Voglio vedere dove la lepre giace, Alle volte comparisce fra noi un'altra nelbagio, e da' Bolognesi Rondone marino.
cioè Voglio investigare per saper la verità specie di Codirosso, ma più di rado, che Uccello marino del genere de' Gabbiani,
o per ben sapere l'imbroglio. Linneo chiama Motacilla Svecica , e i Vi- detto da' Sistem. Larus cinereus minor.
Da cos, In coda o Alla coda; Da sez- centini COROSSOLO FORESTO , il quale ha Quest' uccello frequenta i lidi del mare, e
zo o Dassezzo, Nell'ultimo luogo. tutto il davanti del petto di color.azzurro si riposa alcune volte ancora sulla superfi-
CHI GA LA COA DEL CAN SE LA TEGNA, Ma- piombino. cie delle acque e sui pali piantati nella la-
niera fam. simile all' altra CHI GA LA ROGNA COARTÀTA , s . f. Voce usata nel Foro cri- guna. Esso è frequente sulle nostre spiag-
SE LA GRATA, V. ROGNA. minale. Alibi, che vale Prova di tempo e ge, e non è buono a mangiare.
FAR UN SONETO CO LA COA, V. SONETO. di luogo. L'altra specie descritta nell' Ornitologia
COA o Coio, add. PAMBOGIO COÀ O BEN PROVAR UNA COARTATA , Provar l'alibi , Fiorentina col nome di Starna a petto •
coso, Pan bollito covato, diciam noi per che vale Provare la presenza d'una per- bianco e detto latin. Larus minor pectore
lo stesso che SASONA , e vale Ben cotto , sona in un luogo lontano o diverso da quel- albo , vien da noi conosciuta collo stesso
Ricotto. lo in cui si pretende ch'essa fosse in certo nome volgare di COCALETA.
COADA , s . f. Covata o Nidiata , Quella tempo. COCALETA BIANCA, s . f. T. de' Caccia-
quantità d' uova che in una volta cova l'uc- PROPONER UNA COARTATA, Proponer o In- tori valligiani, detto altrimenti SCAGOZZA,
cello Covatura o Covazione , dicesi il durre la prova delľalibi. Nomi dati ad un Uccello di mare simile alla
Tempo del covare e il Covare stesso -- In- Benchè ne'Dizionarii non si trovi la vo- Rondine marittima (GIAGA) e detto già da
cubazione, voce latina usata dagli Scritto- ce Coartata, verbale di Coartare , e che ha Linn. Starna minuta. Esso è anche più
ri di cose naturali , Il covare o Covatura figur. lo stesso significato, essa è nondime- piccolo della Rondine stessa, nidifica nelle
degli uccelli . no di molto uso e proprietà nelle scritture nostre valli chiuse; è tutto bianco, a riser-
COADA DE PUTELI , Covata di bambini , forensi, forse a preferenza dell' Alibi, ch'è va del di sopra delle ali e del dorso, che so-
dicesi per simil. e vale Quantità di figliuoli, un latino pretto e fra noi meno inteso. no cenerini, e del di sotto del capo ch'è
detto anche Nidiata. COATARSE , v. Accovacciare e più fre- nero; il suo becco è giallo con la punta
COADIUTÒR, V. COGITOR. quentemente Accovacciarsi , Quasi porsi nera, ed ha i piedi d'un bel rosso aranciato.
COALONGA, Uccelletto. V. OcнIO DE BO. a covo. V. CUFOLARSE E FAR PIAZZA. COCALÒN, add. Voce fam. Scimunitone;
COAR, v, Covare, Propr. Lo star degli uc- COATO, s. m. Covaccio e Covacciolo, Luo- Balordaccio ; Mozzicone; Baccellone da
celli in sull' uova per riscaldarle, acciocchè go dove l'animale si riposa e partorisce. sgranar coll' accetta.
nascano. COATO DE LE DONE, s'intende Cinigia, COCARDA , s . f. Coccarda , Voce dal
METER LA GALINA A COAR, Por la chioc- cioè Cenere calda con poco fuoco, posta in Francese , ma usitata in tutta Italia. Nel
cia , Metterla a covo. un caldanino, ad uso di tener sotto le vesti dizionario militare italiano del Grassi di
COAR EL MAL , Covare il male; Essere per iscaldarsi. Nel senso dell' espressione Torino si dà per pretto italiano Nappa
o stare a chioccio; Chiocciare ; Covare , vernacola potrebbe corrispondervi la parola voce usata dal Botta , scrittore riputatissi-
vale Tenerlo occulto, soffrirlo. Covaccio o Covacciolo figuratamente ; E mo de' nostri tempi.
COAR AL FOGO , Covare il fuoco o Covar per simil. del Covar la cenere, come dicesi COCARÒLA , s . f. ( coll' o stretto ) Voce
la cenere dicesi di Chi sta di continuo di Quelli che stanno continuamente al fuo- furbesca di scherzo e fam. che vale Co-
presso al fuoco per iscaldarsi. co per iscaldarsi. reggia ; intendesi di Quella che fa suono
COAR IN LETO , Covare nel letto , Star- COAZZA, s . f. Codazza, Gran coda, ma è interrotto. V. SCOREZA.
si a poltrire. più in signif. disprezzativo . COCHE COCHE , Voce fam. Bili bili e
COAR I VOVI DE LA GASPARA , Dettato fam. COCA, s . f. Voce fanciullesca , che vale Curra curra, Modo di chiamar le galline .
Muffare in casa; Far come le chiocciole , Gallina. V. Coco. COCHETA , s . f. dimin. di Coca, e in que-
cioè Ritirarsi e serrarsi in casa. Coca è pur voce fam. e fanciullesca, e sto sign. direbbesi Gallinella e Gallinetta.
COAR , parlando della pentola. La carne vale Noce , frutto. COCHETA (dal franc. Coquette) detto per
o i risi covano , diciamo fig . Quando la Coca, detto famil. per Agg. a persona, Agg. a Donna, Civetta; Civettina; Civet-
pentola non bolle. Sciocco; Balordo ; Allocco; Gnocco; Bab- tuzza; Civettuola; Accattamori.
COAR UN TRADIMENTO, Covare o Accova- beo. COCHI, detto per Agg. a Uomo, ESSER UN
re, metaf. che dicesi anche Ordire e Tra- Coca, detto metaf. val anche per Con- COCHI, Esser uno stravagante, un luna-
mare. no, cioè La parte naturale della donna. tico o bisbetico. L'origine di questa voce
L'È LÀ CH'EL cos, Locuz. fam . Avere o COCA LESSA , Locuz. fam. detta pur per è Coco cioè Vovo , perchè a Venezia si dice
Esservi una cosa covata, Maniera ironica Agg. a persona, e vale Insulso ; Sciocco; che uno GA I VOvi per significare che ha dei
usitatissima, rispondendo a chi ricerca di cioè Senza sale , Lonzo; Grullo; Patetico; grilli e delle stravaganze.
qualche cosa di cui si manca, quasi si vo- Melanconico, Uomo di poco spirito - Val Altri poi usano la voce CосHI nel sign.
lesse dire Eccola qui pronta e come usci- anche per Dubbioso; Esitante, Irresoluto; di Allocco; Sciocco; Balordo.
ta or ora di covo , Simile a quell'altra , Tentennone, Uomo che nelle sue operazio- COCHIA , ( si pronunzia come in Toscano
Ell'è costi ammannita ; Io l'ho costi co- ni va tardo e dubbioso. Cocia) s . f. T. de' Pesc. Strascino, Rete
vata. COCAGINE , lo stesso che COGIONAGINE , V. che si va strascinando nel fondo del mare
COARIÒLA ) COCÀL , s. m. T. de' Cacciatori , Gabbia- per raccogliere i pesci ha l'entratura as-
detto per agg. metaf. a Don-
COAROLA ) no o Mugnaio, Uccello di mare della razza sai larga e finisce in una specie di sacco.
na prolifica, lo stesso che FATORA, V. de ' Gabbiani , chiamato da Linneo Larus PESCA A COCHIA, Pesca delle bilancelle,
COAROLA, add. Covaticcia , Dicesi della Canus , detto Mugnaio forse perchè è tutto Che si fa con due barche le quali s'acco-
Gallina o simile , disposta a covare , V. bianco, onde pare infarinato come i Mugnai, stano per buttar insieme una rete, la cui
CHIOCA. V. COCALETA, Magoga e Martinazzo. manica è meno fitta di quella della Rezzola
COAROSSA, s . f. T. degli Uccellatori , Co- COCAL , detto per Agg. ad uomo , vale (CERBERAI) ; quindi filano ugualmente la
dirosso. Uccelletto chiamato da' Bolognesi Arlotto; Balordo; Moccicone ; Stolido. sferzina (RESTA) e danno volta alla cima
CUL ROSSO, dai Vicentini SQUARUSOLA O CO- RESTAR UN COCAL, Restar goffo o Imba- ciascuno alla sua barca, e fatto pigliar fon-
ROSSOLO, e da Linn . Motacilla Phoenicu- lordire ; Rimaner uno stivale. do alla rete fanno vela del pari strascinan-
rus. Specie di Beccafico, che si vede fra noi COCALÈTA, s. f. T. de' Cacciatori, detta do la rete, e dopo aver corso un tratto di
l'estate e fa il nido nelle siepi ; ha il pet- anche CiÓLA, Starna Cenerina , chiamata mare si ravvicinano salpando la rete col
to e il codione rosso. in Toscana Colombino o Mignattone o Pa- pesce che vi può esser preso .
COC COC COD 175
COCHIA , detto in T. antiq. vale Testa che vengono quindi a galla quasi addormen- glio, Che balbetta, che troglia. V. BETE-
ostinata, caparbia Coccia dura, ben- tati, e si lasciano pigliare. GÒN, BARBOTO e TARTAGIA.
chè sia modo basso, dicesi anche in italiano. COCOLA, diciamo anche al Grano intiero COCÒN DE LA BOTA, Cocchiume ( Il Ga-
COCHIA DE LA SPADA, V. SPADA. di caffè colla buccia. gliardi ci dà Coccone per voce agrono-
COCHIÈR, V. COCHIO. CÒCOLA, vien parimenti usato come ter- mica Cochonus è anche detto in ter-
COCHIÈTA, s. f. (che si pronunzia come in mine vezzeggiativo ed amoroso. CARA LA mine barbarico nel Du Cange) Fec-
Toscano Cocieta) Lettiera, ed è quell'ar- MIA COCOLA, Bocca mia dolce, Cuor mio. ciaio dicesi al Buco ond' esce la feccia
nese di legno che sostiene il letto su cui si Espressioni di tenerezza fatte a Fanciulla. COCON DAVANTI, Doccione, Quel buco da-
dorme . La nostra voce viene dal francese COCÒLA, s . f. Cocolla e Cuculla, La veste vanti della botte dove si mette la cannel-
Couchette , dim. di Couche , lettiera di sopra che portano i Monaci, con cappuc- la METER EL COCON A LA BOTA , Zaffa-
Carriuola, direbbesi al Letto che in vece cio. re la botte , il tino CAVAR EL COCON ,
di piedi avesse quattro girelle . COCOLAR , v. Vezzeggiare ; Careggiare; Sturare la botte. V. Coconera.
COCHIO, (pronunziato come Cocio in To- Far caro ; Accarezzare; Far carezzine, COCON DE LE VASCHE, Zaffo.
scano) s. m. Cocchiere, Quello che guida i amorevolezzine. COCÒN DE STOPA, Stoppacciolo o Turac-
cavalli. COCOLAR UNA Cossa, Accarezzare , vale ciolo cioè Batuffoletto di stoppa o d'al-
COCINIGLIA, s . f. Cocciniglia, ed anche Coltivare - STO PIATO ME LO COCOLO, Me tro che si caccia nella canna dell'archibu-
Vermiglio sust. Insetto della figura d'una lo accarezzo, cioè Mangio qnesta pietanza so ; ovvero per chiudere la bocca ad altri
cimice, che ha quattr'ali, di cui le supe- con gusto. vasi fatti a guisa di canna.
riori sono crostacee nere, con una macchia COCOLARSE AL FOGO O IN LETO, Crogio- COCÒN DE CAVEL, Mazzocchio, Propr. si
rossa da ambe le parti ; che si nutrisce sul larsi, Dicesi di chi sta molto al fuoco o dice de' capelli delle Donne legati tutti in-
fico d'India. Della polvere di questo anima- in letto e si piglia tutti i suoi comodi. sieme in un mazzo. E quindi Mazzocchia-
letto seccato si fa il colore scarlatto. Esso V. CAREZZAR. ta, quantità di mazzocchi .
è detto da' Sistematici Coccinella Cacti. COCOLARSE LE CARTE , T. de' Giuocatori, TEGNIR STRETO PER LA SPINA E SPANDER
COCLEA, s . f. T. degli Oriolai. Piramide Succhiellare le carte , si dice del Guar- PER EL COCON, Guardarla nel lucignolo e
In una mostra d'oriuolo è un pezzo conico darle sfogliandole o tirandole su a poco a non nell' olio Tristo al soldo che peg-
su cui s'inviluppa la catena. poco. giora la lira, Si dice di chi risparmia inu-
COCO o Cocò, s . m. Cocco e Cucco, Voci COCOLARIA , s. f. T. degli Erbolai, Co- tilmente da un canto , ed è prodigo dal-
fanciullesche per esprimer l'uovo. clearia, Termine generico d'una pianta , l' altro.
Coco, si dice fam. sincopato anche per di cui i nostri Erbolai conoscono la specie COCONADA, S. f. Tartagliata. V. Coco-
COCOLO. V. detta da' Botanici Cochlearia officinalis. NAR .
LO GO DOVE CHE LA GALINA FA EL COCÒ, COCOLEZZO , s. m. e per lo più in plur. COCONAR, v. Tartagliare ; Scilinguare ;
Maniera bassa e metaf. Lo ho in quel ser- COCOLEZZI, Moine; Fregagioni, Carezze Trogliare ; Linguettare , Pronunziar le
vizio, Non me ne curo. affettate ed artifiziose , che diconsi anche parole con difetto di lingua , che dicesi
Cocò si dice anche famil. per Coglione; Smorfie; Lezii; Leziosaggini. anche Incoccarsi. V. TARTAGIAR e PONTAR.
Minchione, ed agg. a uomo - SE ME CHIA- FAR COCOLEZZI , Far le forche , Usare COCONARSE, V. INCOCONAR .
PO SON COCÒ, Se m'inganno mio danno. ogni sorta di malizia per ottenere il suo COCONERA, s. f. T. de' Bottai, Cocchiu-
COCO, s . m. Cocco, Albero Indiano , che desiderio - Fare invenie, Usar atti e pa- matoio, Sgorbia per fare il cocchiume al-
più comunem . è detto Cocco delle Maldive. role leziose e soverchie. V. SMORFIA le botti.
È chiamato in Botanica Cocos nucifera. DIR PAROLE DE COCOLEZZI Dir parole vez- COCONETO, s . m. Scilinguatello , Alquan-
La scorza o nucleo che sostiene il seme, è zeggiative, cioè Che s' usano per vezzo. to scilinguato.
quello che s'adopra in varii lavori, come COCOLIN , s. m. Carino ; Piacevolino ; COCONEZZO )
corone ec. Questo seme o frutto è il co- Piacevoletto; Naccherino, si dice per vez- COCONISMO ) 8. m. Balbuzie, Vizio del-
mune alimento degl'Indiani, i quali dalle zo a un Fanciullino. la favella umana, Difetto di lingua.
foglie, dal tronco, dalla midolla, dal mallo CÒCOLO, s. m. Bimbo; Cecino, Voce con COCONÒN , accresc. di Cocòn. Vedi que-
e dal nocciolo, cavano quasi l'intiera loro cui si chiamano i fanciullini per vezzo. sta voce nel primo sign. e TARTAGIÒN.
sussistenza . CARO STO CÒCOLO , Caro il mio cecino; CODATARIO , s . m. Caudatario , Colui
COCODE o ) Mio amore ; Il mio vezzo ; Viscere mie che sostiene l'estremità o sia la coda del-
s. m. Voce fam. Passeraio , care e simili L'È EL COCOLO DE SO MA-
COCODEO ) le vesti prelatizie .
Confuso cicaleccio di più persone. Bisbi- RE, È il suo cocco , Per dinotare ch'è il CODEGA, s. f. Cotica; Cotenna , Propr. la
glio; Pissi pissi; Bu bu, dicesi al mormo- figlio più amato della Madre . Pelle del porco ; ma si dice anche quella
rio di parole e cicaleccio fra donne. COCOLÓN, s. m. Accresc. di CocoLo, Moi- dell' uomo -- Zaccagna, chiamasi la Co-
FAR COCODE, Schiamazzare, Propr. il niere , Che fa moine, cioè le carezze di tenna dinanzi del capo.
Gridar delle Galline quando hanno fatto femmina e di bambino Piacevolone, si TIRAR VIA LA CODEGA, Scotennare.
l'uovo. dice delle persone e delle cose che riesco- FAR BONA CODEGA, Fare cotenna o buo-
COCOGNELO, s. m. Voce fam. disprezza- no gradevoli. na cotenna ; Rimpolpare ; Rincarnare ;
tiva con cui s'indica un Nodo o legamento PAROLA COCOLONA O COCOLOSA, Parola o Rimetter la carne, Ingrassare.
di capelli fatto a guisa di coda. Voce vezzeggiativa , Che si esprime per CODEGA DEL SANGUE , Cotenna del san-
COCOLA, s. f. Galla o Coccole di Levante. vezzo Vezzeggiativo fu anche detto in gue, Chiamasi per simil. da' Medici Quella
Specie di bacche o coccole prodotte da un via sostantiva e vale Che si usa per vezzo. parte che galleggia sul siero del sangue
albero dell'Indie orientali, detto da'Sistem. COCOLÒSO, add. Voce fam. Carino; Pia- cavato dalle vene e raffreddato.
Menispermium Cocculus , e nell'Enciclo- cevolino, detto per Agg. a Fanciullino bel- CÒDEGA, s . m. (Forse derivato, come al-
pedia Cissampelus Cocculus . I frutti risec- lo, spiritoso e pien di grazie Parlando- cuni tengono, dal Greco. Odegos, Guida):
chi col nome di Coccole di Levante , che si di Camangiare, direbbesi Ghiotto; Ap- diciam noi al Servitore di piazza che la
sono un po' più grossi de ' piselli, polveriz- petiloso; Gustoso. notte accompagna a casa altrui , portando
zati vengono adoprati come la Sabatiglia e PAROLE COCOLOSE , Parole o Sentimen- il fanale. Zana, Zanaiuolo. V. FERALANTE .
la Stafisagria per uccidere i pidocchi , ed ti amorosi ; Parole dolci ; tenere e si- CODEGHIN, s. m, Cotichino. Specie di Sal-
hanno qualità deleteria, onde i Pescatori se mili. sicciotto fatto di cotenna di porco.
ne servono come esca per gettarla ai pesci , COCÒN, s. m. Balbo ; Balbuziente; Tro- CÒDEGO , Lo stesso che GOGO.
176 COF COG COG

CODEGÒN, s . m. Coticone o Colennone, COFÀ. avverb . Come; A modo; In egual Minchionalo -- In altro sign. Inganna-
Dura cotica. modo; A guisa; A foggia. to; Truffato ; Deluso. V. CoGIONAR.
CODEGONA, add. Voce antiq . Tenace; Ava- ONORATO COFA UNA PERLA, Onorato co- COGIONA O BURLÀ ▲ SCHIOPO , Restato
ra, detto a Femmina. me l'oro. con un piè di naso o con un palmo di
CODEGUGNO, 8. m. Culicugno , Specie di COFANO o anche COPANO, S. m. T. de' Pe- naso; Restalo uno stivale; Rimasto colla
Gabbano con maniche o Veste da camera. scatori, Conchiglia marina bivalve del ge- barba di stoppa; Rimasto brutto o corto o
CODESE ) nere delle Arche , che due differenti spe- un ravanello, Coglionato, deluso - Rima-
s. m. Codice, Libro che contie-
CODICE ) cie comprende, distinte da noi come se- nere scaciulo, vale Rimaner burlato, de-
ne le leggi dello Stato, tanto in diritto ci- gue : luso dal conseguire ciò che altri si credeva
vile che criminale. COFANO DE GROTA, che nell'Istria dicesi ottenere infallibilmente .
Codice parimente si dice Un antico li- MUSSOLO, Conchiglia detta da Linn. Arca SEMO COGIONAL, Maniera fam. Noi siam
bro manoscritto, e per lo più di quelli che Noae, che ha per carattere un corpo allun- fritti, disse la tinca ai tincolini, La cosa T
furono scritti prima dell'invenzione della gato , striato , coll'estremità smarginata. è disperata, Non v'è più rimedio. Addio
stampa. Non è commestibile. fave. Star di casa alle rovinate. 1
CODIGLIO, s, m. Codiglio , T. del giuoco COFANO DEL DURO, detta da Linn. Arca ANCA I GOGIONAI MAGNA DEL PAN, Maniera
dell' Ombre, ed è Voce spagnuola. barbata , la quale ha il corpo allungato , fam . Anche delle volpi si piglia ; cioè
DAR CODIGLIO, Vincer codiglio. striato, coi rialzi tra le strie barbati. È co- Anche gli astuti talora sono ingannati.
CODIGLIO E MOCHIGLIO , Scherzo di paro- mune, ma di nessun uso. COGIONADA, s. f. Coglionatura ; Corbel-
le usato nel giuoco dell'Ombre , quando COGERO, s. m. Cuoio di bue , cioè Quello latura.
civè uno de' tre giuocatori dopo d'aver vin- che si mette a preservazione delle sarte nei DAR DE LE COGIONADE , Dare delle co-
to il codiglio , fa immediatamente giuoco bastimenti, ed è termine marinaresco. glionature, Lo stesso che Coglionare .
e lo vince. COGIOMBÁRADOR . V. COGIONADOR . FARSE DAB UNA COGIONADA , Farsi scor-
CODOGNADA, s . f. Codognata; Colognata COGIOMBARAR . V. COGIONAR . gere o beffare o deridere.
ed anche Cidoniato , Vivanda di cotogne COGIOMBARARIA . V. COGIONARIA. COGIONADOR, s. m. Burlone ; Burlato-
COGIOMBARAZZO , add. Cucciolazzo , Uo- L
cotte col mosto ; e Confettura di cotogne, re; Celiatore ; Corbellatore ; Beffardo ;
che dicesi ancora Melata. mo senza esperienza. Beffatore; Irrisore; Motteggiatore; Colai
CODOGNÈR, s. m. Melo o Pero cotogno, COGIOMEARO . V. COGIÓN . che scherza, che buffoneggia o motteggia
Albero nostrale che produce le cotogne, e COGIÒN, s. m . in sign . di Testicolo . V. Co- altrui.
chiamasi da Linn . Pyrus Cydonia. GIONI. COGIONADOR DE TUTO EL MONDO, Gabba-
CODOGNO 0 O POMO CODOGNO, 8. m. Cotogna COGIÓN DA ROMITO, V. BROMBOLA. mondo.
o Mela cotogna Pera cotogna, Frutto COGION DE L'ALBORO, Carro dell'albero, Dicesi anche Scedato , dato alle scede .
dell' albero Cotogno . T. Mar. Chiamasi la parte estrema da bas- Sceda vale Beffa, scherno che si fa stra-
EL PAR CODODNO, Cotognolo o Cotogni- so d'ogni albero. V. ANTÈNA. zieggiando e contraffacendo gli atti e il
no, Che ha sapore, odore o colore del co- COGION 0 COGIOMBARO , add. Coglione; parlare altrui .
togno. Cogliluva ; Cogliluvio; Baccello ; Baccel- COGIONAGINE , s. f. Scimunitaggine ;
COE, s . f. pl . T. de' Fornai. Codetta, Fari- lone; Baccel da vedove; Bacchillone; Min- Bulordaggine ; Dabbenaggine ; Mellonag-
na ordinaria , la peggiore che caschi dal chione, Uomo da nulla. V. CORDÒN -- DA gine; Bonarietà, Semplicità.
frullone accanto a'cassetti de' tritelli da COGIÒN, Modo avv. Bonariamente. COGIONAR O COGIOMBARAR , V. Cogliona-
piede. No so MINGA UN COGIÒN, Non son sem- re; Dare delle coglionature; Cocchiuma-
COEGO, s. m. Colica o Cotenna, Voci agra- plice o Non son così soro; La vedo da re ; Coccare ; Minchionare; Corbellare;
rie. L'erba minuta colle barbe, che cuopre lontano; I mucini hanno aperto gli occhi. Beffeggiare ; Burlare; Deridere ; Abbin-
un prato a guisa di peli Piota , propr. AVER DA CHE FAR CON DEI COGIÒNI . Man- dolare Deludere, Mancare, non corri-
dicesi Zolla di terra attorno alle barbe del- giar la zuppa co'ciechi, Trattare con chi spondendo coll' opere etc. alle speranze o
la pianta V. VANGA DA COÈGO. non ha attenzione o accortezza. aspettazione Eludere, Ingannar con de-
COVERZER DE COÈGO, V. INCODE går. CHE I COGIONI STAGA A CASA, Che i cor- strezza.
COÈTA, 8. f. Codetta, Piccola coda. dovani restino in Levante; Testa di ve- COGIONAR SUL SODO, Tranel'are , Ingan-
COETA DE LA SPADA, V. SPADA. tro non faccia a'sassi; Chi ha cervellie- nare altrui maliziosamente, che anche di-
COETA DE FOGHI ARTIFIZIALI , Razzo o ra di vetro non vada a battaglia di sas- cesi Gabbare; Ciurmare; Giuntare; Frau-
Razzo matto, Sorta di fuoco lavorato che si; Chi ha paura di passere non semini dare; Trappolare ; Truffare.
scorre ardendo per l'aria a striscia o panico, Chi non è ben provveduto non si COGIONAR A DO VIE, Cucire a refe dop-
coda. metta a gravi pericoli. Il mondo è di chi pio, Burlare in due modi.
COETA DEI MASCOLI, Traccia , detto anche se lo piglia. COGIONAR IN FATI E IN PAROLE, Dar la
Traina e Sementella , Quella porzione di FAR DA COGION, Far il fagnone; Far le cenciata, detto fig. Burlare altrui in fatti
polvere che dal luogo donde si dee appic- maschere o le forche, il nescio, il gatto- e in parole.
care il fuoco si distende sino agli stru- ne, la gatta morta o l'indiano. COGIONAR EL GOI O LA RIZZA , Uccellar
menti, arme o macchine . CHE FUSSE COGIÒN A STAR SU ! Detto col- Poste e il lavoratore; Minchionar la fie-
COEVIA, cioè Co , con quel che segue, e va- l'ammir. S'io sto su, mio danno: cioè Vo- ra o la mattea, Scherzar nell' ozio.
le Coglione; Minchione; Babbione, Detto glio andare a letto. COGIONAR EL TEMPO. V. TEMPO.
per Agg. ad uomo. ANCA QUEL COgiòn lo SavevA. V. SAVER. A NO COGIONARSE, A dire il vero; Per 2
COFA, s. f. Coffa, Paniere di vinchi o Spe- TORNAR COGIONI COME PRIMA, Tornare al vero dire; Parlando sul sodo; Lasciando
cie di Corbello a due manichi, ove i pesca- pentolino, ed è Quando alcuno essendo sta- gli scherzi; Non illudendosi.
tori pongono il pesce per portarlo alla ven- to alcun tempo in grandezza e in gozzovi- FARSE COGIONAR, Farsi scorgere o cor-
dita. glia, ritorna alla primiera sobrietà. bellare o minchionare ; Farsi frustare,
Coffa , detto in T. Mar. Specie di pia- XE MEGIO AVER DO SOLDI de cogion in Farsi burlare per qualche scempiataggine
no di tavole stabilito sulle crocette degli SCARSELA , Meglio è esser asino vivo che -- Entrar nella calca per farsi pigiare,
alberi primarii , ne' di cui lati si assicu- dottor morto , Fuggir le disgrazie a costo dicesi proverb. di Chi si mette ad impresa
rano le sarchie, e dove sta la Vedetta. V. di parer vile. di cui anzi che ritrarne vantaggio, si sot-
GABIA COGIONA, add . Coglionato ; Corbellato; topone a fatiche e disgusti.
COG COG COG 177
COGIONARSE DA SO POSTA, Infilzarsi da AVER I CÓGIONI GRASSI O GROSSI O Duri, COGOLADA, 8. f. Ciotto'ata, Colpo di ciot-
se da se, vale Incorrere disavvedutamente Slare nella pasciona ; Star sul grasso; tolo.
nelle insidie dell' avversario. Affogare nella roba , nei danari; Non ave- COGOLAR, v. Ciottolare e Acciottolare ,
GRANCA QUELO NO COGIONA. Io ti so dire re nè fin ne fondo ; Avere gli argnoni Selciare e Inseliciare; Lastricare la stra-
che se l'uno conficca l'altro ribadisce, grassi, detto metaf. Esser ricco, Aver tut- da con ciottoli o selci. V. SELESAR O SALI-
vale saper rispondere alle rime ; Render ti i comodi della vita. ZAR.
pan per focaccia. ME VIEN I COGIONI LONGHI, Mi cascan le COGOLAR QUALCÙN, Dar ciottolate o Ciot-
OH TI ME COGIONI ! O vatti con Dio! Vacci brache o l'ovaia, M'infastidisco. tolare alcuno. V. PIERAR e SASSÀR.
scalzo! Potenza in terra ! Poffare il mon- ANDAR I COGIONI A LA TESTA, Gonfiare o COGOLÈRA , s . f. T. de' Pesc. valligiani
do! Puh! Pape! Questa sarebbe col ma- Gonfiarsi; Tronfiare; Insuperbire, Diven- Cannaio, si chiama una Chiusura fatta con
nico! Sentite cosa ! Espressioni di mara- tar vanaglorioso. graticci di canne palustri, lasciando piccole
viglia. Gratarse I cogioni, V. Gratår. aperture in più luoghi, per cui entrati i
SE TI XE BRAVO TI, GNANCA MI NO COGIONO, COGIONI DE GALO, V. in UA. pesci non ne possono uscire. V. BOCARIN,
Se tu con una mano, ed io con due, Se COGIONI ! Interiezione ammir. Cappucci ! LAORIER.
tu se' pronto, ed io più di te. Finocchi! Cagna! Capperi ! Cappita ! Ca- COGOLÈTI , s. m. Ciottoletti ; Cimento ;
VE COGIONE A SCHIOPO O DE GROSSO, Voi casego! Cacalocchio ! Canchero ! Trombola, Ciottoletti di diverse figure bis-
v'ingannate a partito o all' ingrosso ; COGIONI ! L'È UNA GRAN TESTA, Canchero! tonde.
Prendete un granchio a secco; Prendete cotesta è una gran testa. Un grand' uo- CÒGOLI E CUÒGOLI, S. m. Ciottoli o Cogoli
un granciporro , Sbagliate d'assai. mo. e Selci , Sassi di figura bistonda, che si
COGIONARIA , 8. f. Coglioneria; Corbel- COGIONÒN , s . m. Svivagnataccio ; Cuc- adoperano a ciottolare il cammino, e si ri-
leria; Castroneria ; Balordaggine ; Sci- ciolaccio , Uomo semplice ed inesperto. ducono anche per mezzo del fuoco in calci-
munilaggine. COGITOR, s. m. Coadiutore o Coadiuta- na. ----- Sasso maschio e Cogoli, dicesi ad
In altro senso , Bagattella, Ciammen- tore, Quello che assiste, Subalterno ad un Una qualità di sassi tondi e bianchi, ehe
gola, Cosa di poco prezzo, che anche dicesi uffizio. tengono di selce e di vetrina.
Baiuca ; Baiucola ; Bazzecola; Bazzica- COGIUNTURA O COGIONTURA, Congiuntu- COGOLO, 8. m. T. de' Pesc. valligiani, Co-
tura. ra, cioè Occasione, Opportunità. golaria. Rete di canapa assai forte, con cui
FAR UNA COGIONARIA, Fare uno scerpel- COGLIER. V. COLGER. si pescano le anguille d'ogni grandezza ;
lone, un errore, uno sproposito, Ovvero COGNERE , v. ant. che usavasi anche in essa è fatta a foggia di sacco lungo e stret-
Far delle bagattelle . Venezia nel secolo XVI per Far d'uopo, to, ristringentesi a poco a poco fino alla co-
DIR DE LE COGIONARIE, Dir delle lappole, Bisognare , dal latino Cogere , Sforzare. da, tenuto aperto da varii successivi cer-
delle pantraccole , delle bugie. Questo verbo è però ancora nel vernacolo chietti di viticcio. Le sue parti sono volgar-
COGIONARIE , s . f. Bordellerie ; Bazzica- contadinesco del Padovano e del Polesine. mente dette la Chiara, la Mezana, la Pelè-
ture ; Carabattole ; Piccole masserizie , I COGNEVA CRIAR, Erano sforzati a gri- LA, il BUSTO e l'ENCA, come segue.
Coserelle di poco pregio. dare. CHIARA, chiamasi da' Pescatori la prima
LOGIONARIE DA DONE, Fronzoli; Nastri- CÒGNITO, 8. m. T. del Foro civile . Com- parte della Cogolaria, fatta di rete a ma-
ni; Frastagli; Tatlere ; Cianciafruscole; miato o Comiato; Combiato e Accommia- glia chiara o rada. Essa è composta di due
Cianfrusaglie, Miscuglio di cose di poco tatura, Àtto civile di congedo . ale che ne formano l'armadura , ed una
momento, Gale o abbigliamenti donneschi . FAR O DAR EL COGNITO , Combiatare ; specie di tromba che forma il primo entra-
COGIONARIETO ) Dar combiato ; Scommiatare; Accommia- mento.
8. m. Cazzatello; De-
COGIONARIO ) tare - Scasare alcuno , vale Obbligar BUSTO , dicesi la parte della Cogolaria
cimo; Ravanello venuto per l'asciuto, di- altrui a lasciar la casa ove abita. che succede, ed è attaccata da un lato alla
cesi a Ragazzino assai piccolo e magrino. V. CONTROCOGNITO è l'Opposizione all'atto CHIARA e dall' altro alla MEZANA ; Attornia-
STRUFIGNO. di congedo. to di rete a maglia più piccola della CHI▲-
COGIONASANTI , s . m. Santifizza; Graf- COGNITOR , s. m. Conoscitore; Conoscen- RA.
fasanti; Schiodacristi; Gabbadeo o Gab- te; Intenditore, Pratico di che che sia. MEZANA, si dice Quella parte successiva
baddeo, Ipocrito o falso divoto. V. CHIETIN. COGNO, s. m. dicesi in Contado come sin- della Cogolaria, ch'è attorniata da rete di
eGABACRISTI. copato di Codogno, Mela cotogna . maglie più fitte del busto.
COGIONATO, s. m. Bonario; Di buon ni- COGNOSSANZA ) PELELA, Pellicino , è l'Ultima parte del-
dio , Uomo di buon carattere , che facil- COGNOSSENZA ) 8. f. Conoscenza, Il co- la Cogolaria, o sia la Rete così chiamata ,
mente si piega. noscere. fatta a maglie assai fitte di filo forte , in
COGIONAZZO , accr. di COGIÒN, 8. m. Bec- FAR COGNOSSANZA CON UNO, Far cono- cui dopo il passaggio di tutti i ritrosi, en-
conaccio; Stupido; Insensato. V. GOGIÒN. scenza . trano e vi restano prese le anguille.
COGIONCÈLO , s . m. Coglioncello o Ca- AVER COGNOSSANZA O AMISTA CON UNO , ENCA, Ritroso, dicesi l'Entratura stret-
stroncello, Giovane di poco ingegno . Sci- Aver entratura o conoscenza con uno, tissima a guisa d'imbuto, che ha il pelli-
munitello; Balordetto; Cristianello; Cencio Aver amicizia. cino per cui entrati i pesci non trovan la
molle: Pulcin bagnato , Di poco spirito. COGNOSSER. V. CONOSser. via da tornare indietro.
COGIONÈLO , s . m . Burla; Beffa; Giarda, COGNOSSUO 0O CONOSSUDO, add. Conosciu- In altro sign. CoGòLO, Callaiuola , dicesi
Derisione. to e Cognosciuto. ad un Pezzo di rete su gli staggi , colla
DAR EL COGIONÈLO, Minchionare; Bef- ESSER COGNOSSUO COME LA BETONEGA. V. quale, serrata la callaia, vi si piglia la le-
fare; Deridere ; Corbellare alcuno; Dar BETONEGA. pre e simili animali, cacciati dai segugi .
la svia;, la berla; Canzonare ; Mettere Poco COGNOSsuo , Malnoto. COGOLÓN, 8. m. Ciottolone, Gran ciottolo.
in canzona . SENZA ESSER CONOSSUDO , Sconosciuto ; CÓGOMA, s. f. dal latino Cucuma, riporta-
COGIONÈRA, 8. f. Scroto, Borsa de' testi- to ancora fra le voci barbariche del Du
Incognito , o Detto in modo avverbiale ,
coli. Sconosciutamente ; Occultamente ; Nasco- Cange, ove si definisce Vas aenum, in quo
COGIONÈTO. V. GOGIONCÈLO. stamente. aqua calefit aut aliquid maceratur, lato
COGIÒNI, 8. m. Coglioni; Testicoli; Gra- COGO, s. m. Cuoco; Cuciniere . V. CuOGO. ventre instar cucumeris. Vaso di rame o
nelli, o come altri per ischerzo, Masseri- COGOLA, s. f. Cocolla e Coculla , La veste di ferro stagnato o anche di terra, comunis-
zie BORSA DE I TESTICOLI. V. BORSA. di sopra che portano i Monaci. V. TONEGA. simo, che quindi alcuni vorrebbero chiama-
Boerio. 23
478 COL COL COL
re Cocoma: voce però non usata da buoni chiamasi lo Strumento da colare il vino o COLASTICA, s. f. Voce bassa. Scolastica,
autori. A Firenze dicesi Bricco. altro , fatto di tela, e che serve anche ad Nome proprio di Donna, che ora però è ito
COGOMA DA CAFÈ, Caffettiera , Cocoma uso di farmacia, chimica e simili . in disuso.
o vaso in cui si fa bollire il caffè COGO- COLAÒR DA CALCINA, Cola, dicesi altresì COLAUDAZIÓN, s . f. T. antiq . e latino, in
MA DA CHIOCOLATA, Cioccolattiere o Ciocco- uno strumento in forma d'arca foracchiato sign. di Approvazione ; Conferma, che ora
colattiera, Vaso dove si fa bollire la cioc- a guisa di grattugia , con cui si cola la cal- direbbesi in termine legale Omologazio-
colatta per bere. cina spenta. ne.
COGOMON, s. m. Cocoma grande, accr. COLAOR O SCOLAORA. Specie di arma- COLÀUDO, s. m. T. di nuovo uso negli Uf-
COGÒMERO , O COGOMBARO, V. CUGUME- dio di legno presso la SCAFA (V.) , sormon- ficii pubblici amministrativi, che vuol dire
RO. tato da una tavola o piano inclinato, su cui Secondo laudo.
si pongono i piatti od altro, dopo lavati, DAR EL COLAUDO , Collaudare , dicesi
COICHIO, ANDAR DE COICHIO, Lo stesso che
ANDAR DE CANON. V. CANÒN. onde ne scoli l'acqua. Quando, per modo d'esempio , un Ingegne-
COIN, s. m. Codetta , Piccola coda . COLAQUINTA, Voce ch'era in uso presso a re delegato dall' Autorità competente , dopo S
noi nel secolo XVI . Ora si dice POMO QUIN- aver esaminato un'opera pubblica nuova- G
RIZZAR EL COIN, Arroncigliare la coda,
Si dice del porco e della serpe. TO, V. mente fatta da un Imprenditore e Laudata,
COL COL DEL PIE. V. in COLO. COLAR, v. Colare. Propr. il far passare la cioè approvata da un primo Ingegnere , la
COLA (coll'o largo) 8. f. Colla . Composto cosa liquida in panno o in altro tessuto , trova fatta a dovere e la collauda ; ovvero
di diverse materie, tenace e viscoso . ond'esca netta e purificata dalle fecce. non collaudandola ne rileva in apposita sua
COLA DE FORMAGIO , Mastice di cacio , COLAR LE GIOZZE, Colare o Gocciolare, relazione i difetti. F
Colla che fanno i Legnaiuoli con cacio, ac- Cascar a gocciole , come ai vecchi colano COLAURE, V. SCOLAURE. C
qua e calcina viva. gli occhi, l'umor dalle viti etc. COLAÙRO, s. m. T. de ' Pese . Così dicesi B
COLA DA BIANCARIA, Salda, Acqua in cui COLAR I METALI, Colare o Fondere. il Ricettacolo o luogo della Cogolaria, dove "
sia stato disfatto amido. Dar la salda al- COLAR SU LA COSTA O DERIVAR SU LA CO- richiamasi il pesce nelle valli arginate per
la biancheria, vale Inamidarla. STA , Espressioni Marin. Essere affollato prenderlo.
COLA DE RETAGI, Carniccio. Colla di cuo- sulla costa vale Essere tirato dal vento o COLAZION , 8. f. Collezione; Colazione e
io o di limbellucci, cioè Ritagli di pelle, dalla corrente alla volta di terra, senza po- Colizione, Il cibo che prendesi fuori del de-
che fatti bollire nell'acqua, si convertono ter bordeggiare. sinare e della cena. Quello della mattina
in colla. COLARA. V. COLERA. dicesi Asciolvere, Quasi da solvere il digiu-
COLA DE PESSE, Ittiocolla . T. Scientifi- COLARİN, s. m. Collarino o Collaretto e no; quello del dopo pranzo , Merenda, e
co, Specie di colla che si estrae da alcune Goletta, Quella parte della veste che cuo- quello dopo cena Pusigno. Quello poi che
parti di varii pesci, come specialmente dal pre e sta intorno al collo . i Contadini fanno sul campo dopo l'asciol-
Colpesce (COPESE ), dallo Storione, etc. V. COLARIN DA PRETE , Collarino ; Collare vere, dicesi Beruzzo.
PORCO PESSE . inamidato. COLAZIONCÈLA, s. f. Colazioncina e Co-
COLA CARAVELA , Mastice o Mastrice e COLARIN DE LA BASE E COLONA, Tondino, lazionetta, Piccola colazione.
Mastica, Ragia di Lentischio che ci vien Membretto d'architettura. COLEGÀ 0 ) 7
di Levante in pezzetti secchi, che si fa li- METERSE EL COLARIN, Mettersi il colla- COLEGAO ) add. Coricato; Corcato ; Col-
quida coll'acqua e col fuoco, ed è colla di rino da prete , vale Farsi prete METER cato ; Sdraione ; Sdraiato, e s'intende in
eui fanno molto uso i Legnaiuoli . ZO EL COLARIN, Spretare è il suo contra- letto o simili. V. COLEGARSE.
COLA DE VENTO, T. Mar. dicesi fig. La rio. CAMPO COLEGA , Allettato o Rovesciato ,
continuazione di un vento che dura senza COLARIN, detto per Venditore di collaret- si dice d'un campo, quando il vento o la
alterazione per più giorni. ti, Collarettaio o Collettaio. pioggia han fatto cadere le biade sopra la
COLA, Colato, Add. da Colare. COLARINA, s. f. Collare, Quella striscia terra.
ARIA COLADA V. ARIA. di pannolino finissimo che si porta dagli COLEGARSE, v. Coricarsi; Corcarsi; Cul-
INTRADA TUTA COLADA IN UNO , Entrata uomini attaccata alla goletta. V. CROATA. carsi, Porsi giù per giacere. V. STRAVA-
o Sostanza tutta caduta o riunitasi in ANEMA DE LA COLARINA, V. ANEMA. CARSE.
uno. COLARİNA, s. f. Insaldatora, Quella che COLEGARSE DELE SPIGHE SUL CAMPO, Ri-
COLADURA , s . f. Colatura, Materia co- prozzolata dà l'amido o la salda alle lin- cadere, dicesi del Non sostenersi il grano
lata. gerie. spigato per troppo rigoglio o per vento.
COLADÙRA, s. f. T. de' Vetturali, Ammac- COLARO , s. m. Bavero, Collare del man- Allettare , dicesi fig . della pioggia o del
catura del collo, Malattia de' bestiami bo- tello o gabbano. vento, allorchè distendono a guisa di letto
vini, che porta loro gonfiezza sopra il collo COLARO DA DOTOR, Gorgèra, Collare in- o spianano a terra le biade nel campo.
e talvolta dolore, con escoriazione prodotta crespato a foggia di lattuga. COLEGAR UNO A TERA, Distendere o Sten-
dalla compressione del giogo. COLARO DA CAN, V. GOLZIERA. dere; Porre ; Posare ; Batter uno sulle
COLAMENTO, s. m. Colamento. COLARO DA INTERVENIENTE, Collare o Cra- lastre o sul suolo.
COLAMENTO DE METALI , Fondimento ; vatta, Quello che usavasi nella toga de- COLEGARSE INSIEME , Collegarsi , vale
Scioglimento. gl' Intervenienti del Foro sotto il governo Unirsi in lega, Far lega, Confederarsi
COLANA, s . f. Collana; Monile. Veneto, a cui erano attaccati due bendoni Accostarsi , si dice di Chi s'accosta o
COLANETA, s. f. Collanuccia; Collanuzza. o strisce pendenti al davanti. si collega alla parte d'alcuno, e in questo
COLANON ) COLARO DA DONA, Capezzale, Collaretto significato s'accompagna con la particella
COLANONA ) Collanone, s. m. Collana gran- o Collarino da donna. Con. Quindi Accostarsi con quello o con
de. COLARO A LA SPAGNOLA, Goniglia, Spe- questo.
COLAÒR, s . m. Ceneracciolo, Panno che cie di Collare di pannolino o simile finissi- COLEGIO , s . m. Collegio, Nome di luogo
cuopre i panni sudici che sono nella con- mo all'uso Spagnuolo , per lo più a can- destinato all' educazione della gioventù.
ca del bucato, sopra il quale si versa la ce- noncini. Convittori chiamansi i Giovani alunni ivi
nerata. Torcifeccio; Torcifecciolo o Co- COLARO DEL BOMPRESSO, T. Mar. Rastrel educati.
latoio e Calza, Arnese di panno lano o li- liera. Specie di Collare fatto di legno, che Collegio , era Titolo ancora di alcuni
no col quale si cola. si mette a mezzo il bompresso pei servigi Consessi o Magistrature della Repubblica
COLAOR DA VIN, Cola; Colatoio e Calza, occorrenti al detto albero. Veneta, come segue.
COL COL COL 179
Pien Collegio o Collegio assolutamente Collegi criminali. Erano due, uno eletto Collarino, Pezzuolo di pannolino finissimo,
chiamavasi un Corpo composto del Doge, dal Consiglio de ' Dieci e composto di tre che si portava al collo dalle persone civili,
de sei Consiglieri , de'tre Capi superiori Senatori, cioè d'un capo e d'un individuo e che ora non è più in moda.
della Quarantia criminale, de' sei Savii del di quel corpo e d'un Consigliere , oltre Detto per Piccolo collo, Collicino.
Consiglio, detti volgarmente Savii grandi, all'Avvogadore del caso senza voto delibe- COLGER, V. SUNAR
de cinque Savii di terra ferma, e de cin- rativo. L'altro eletto dal Consiglio di 40. COLIA, V. CULIA.
que Savii agli ordini ; fra tutti al numero al criminale, composto d'un Censore, d'un COLICE, Idiotismo di chi non sa dir Codice.
di 26. Mancando il Doge, suppliva il Con- individuo della stessa Quarantia, e di un al- COLINA, s. f. Colle; Monticello; Poggio,
sigliere di maggior età, mettendosi la ber- tro del Collegio de'Signori di notte al cri- Piccolo Monte - Collina, dicesi propr. la
retta nera in capo. Questo Collegio aveva minale, oltre all'Avvogadore del caso sen- Sommità e schiena del colle.
l'iniziativa di tutti gli affari amministra- za voto deliberativo. La loro ispezione con- ABITANTE DE COLINA, Colligiana.
tivi e politici, che dovevano discutersi nel sisteva nello star presenti alla formazione COLMA, s. f. Acqua in colma. Marca alla
Senato , o anche decideva definitivamente della parte difensiva de' processi criminali, o piena . Altezza massima dell'acqua mari-
sopra alcune materie al Senato apparte- i quali erano poi rispettivamente giudicati na, che avviene sempre nel plenilunio.
nenti. Ammetteva alla sua udienza gli o dal Consiglio de'dieci o dalla Quarantia AQUA ALTA O COLMA ALTA, Trabocco; Tra-
Ambasciatori esteri , i Nunzii delle Città criminale, secondo la loro competenza. boccamento ; Allagamento , dicesi dell' A-
dello Stato, i Rettori patrizii quando tor- COLERA O COLARA, S. f. Collera o Collora; qua del mare quando nel flusso , spinta
navano in patria dal loro governo , i Ve- Ira, Sdegno - Un Autore rispettabile di- dal vento seilocco, arriva ad altezza mag-
scovi prima che si recassero alla loro resi- stingue l'Ira in tre specie, cioè Ardenza, giore del punto ordinario.
denza, etc. Decideva in via giudiziaria le Rancore e Furore. Chiama Ardenza una COLMEGNA, 8. f. Colmo; Tetto; Comigno-
quistioni sui privilegi delle Città; quelle Ira subitanea e subitamente ardente, sulfu- lo, La parte più alta de' tetti. V. COLMO.
sopra dazii ed appalti ; le controversie pos- rea, impetuosa, cieca. Rancore o sia Ama- COLMELO, V. GORMELO.
sessorie tra' benefiziati, ed altre cause ec- rezza , l'Ira perseverante, silente , tacita, COLMO, s. m. Colmatura, La parte che
elesiastiche, ed anche le cause giurisdizio- occulta, nudrita, mantenuta. Furore, detto rimane sopra la bocca del vaso colmato
nali tra Magistrature e Reggimenti . anche Escandescenza, Imbizzarrimento, Iz- LEVAR VIA EL COLMO, Scolmare.
Collegio de' XX Savii presi dal corpo za, l'Ira crudele. COLMO DE LE CASE, Colmo; Comignolo ;
del Senato. Da questo si eleggevano tre COLERA SORA COLERA, Far sacco o sac- Tetto PORTAR VIA EL COLMO DE LA CASA,
Presidenti, che mutavansi ogni due mesi, caia, Accumulare sdegno sopra sdegno. Disculminare, Voce latina e poetica - — DE-
ed avevano la giudicatura di alcune mate- BISOGNA SCAMPAR DA CHI XE IN COLERA , SCOVERZER EL COLMO, Disembriciare,
rie. Invigilavano sull'esecuzione degli sta- Alla pentola che bolle non si accosta COLMO DE MAR, V. COLMA.
tati delle Città e degli ordini inquisitoria- la gatta; Guardati dall'orso quando gli COLMO DE FORTUNA , Colmo per metaf.
li per le Comunità dello Stato, e rilascia- fuma il naso; Non imbarcarti quando il Grandezza di stato e prosperità. Fondo di
vano suffragi per li fittaiuoli e lavoratori mare minaccia burrasca . Tutti modi fi- fortuna è il suo contrario. Vale anche Pun-
de beni che fossero stati ingiustamente ag- gurati. to di fortuna, Essere fortunatissimo.
gravati di tasse reali e personali. IN COLERA, posto avverb. Sdegnatamen- COLO, s. m. (coll'o stretto) Goccia; Goc-
Collegio de' XXV e de' XV dell'ordine te; Alteratamente; Iratamente. ciolino ; Un minimo che GNANCA UN
delle Quarantie. Tribunale o Consesso giu- FAR ANDAR IN COLARA , Far entrare in COLO D'OGIO, Nè pure una gacciola o una
diziario. Quello dei XXV (che una volta collera. colatura d'olio.
era di XX) giudicava in grado di appella- MONTAR IN COLARA, Montare in bica o in NOL GHE N'HA UN COLO DE SUTO , Non
zione le sentenze delle Prime istanze sor- bizza; Incollorirsi; Acciapinare o Acciap- ha un pelo d'asciutto: cioè È tutto bagna-
passanti la somma di ducati 400, sino agli pinare. V. RABIARSE. to - Detto figur. vale : Non ha un pelo
800. E quello dei XV (che una volta era NEL FUROR DE LA COLARA, Nel colmo o di ragione, Non ha scusa che valga.
di XH ) giudicava in appellazione e defi- bollore della collera. METERSE A COLO O A LA CARICA PER QUAL-
nitivamente le vertenze sino alla somma No I XE ANDAI IN COLARA , Non fu tra CHE PIAZZA, Collegiare mercanzia o Cari-
di ducati 400. lor nulla di guasto; Non s'ingrossarono car a cassa o a collegio. Maniera Marin.
Collegio de' signori di notte al civile , i sangui. Ricever generi di mercanzie da chiunque
composto di sei giudici . Esso suppliva in PRESTO LA GHE SALTA E PRESTO LA GHE per trasportar al luogo propostosi.
via civile per tutte le così dette Corti di PASSA, Acqua che corre non porta veleno, COLO s. m. (coll'o largo) Collo, Parte del
S. Marco di prima istanza ne'tempi delle detto fig. corpo. EL DA DRIO DEL COLO, Cannone
ferie, e giudicava nelle materie di truffe, COLÈRA, s. f. Colera morbus. T. Medico. del collo OSSO DEL COLO, V. Osso.
di affitti di case, di pegni e d'altro . Nome d'una malattia cagionata da spandi- COLO DEI ABITI , Scollatura , La parte
Collegio de' Signori di notte al crimi- mento improvviso di bile. superiore del vestimento scollato SENZA
nale, composto di sei giudici. Magistratu- COLETA (coll'e larga) s . f. Colletta, Rac- GNENTE DE COLO, Sgolato, Senza gola ; e
ra di pura ispezione criminale nelle mate- colta di limosine. s'intende nel nostro signif. Con collo o gola
rie dei furti, ed anche degli omicidii com- COLETABILE , Specie di verbale sost. dal corta COLO NUO, Scollato, sust. Quel-
messi in Venezia ; ed era di prima istanza, latino colligere. Voce dataci dai Lombardi l'apertura dell'abito delle donne che lascia
le eui sentenze si devolevano in appellazio- sotto il cessato Governo italico, ed usata scoperto il collo. V. SBAFARÀ.
De alla Quarantia criminale. ancora negli oggetti amministrativi ; e vale COL DEL PIE, Collo del piede.
Collegio della milizia da mare, compo- Soggetto a tassa personale, cioè a quella COLO DE LA CAMISA, Collaretto della ca-
sto di tre giudici e di un quarto distinto piccola imposta che pagasi nelle terre non micia.
col titolo di Aggiunto , tutti dell'ordine murate da ogni persona. V. TESTADEGO. COLO DEL CANON, V. CANÒN.
senatorio, ed aveva ispezione sulle corpo- COLETIZIO, add. Collettizio; Ragunatic- COLO DE MERCANZIE ( Forse derivata dal
razioni o Fraglie degli artisti e sull'esa- cio, e dicesi d'esercito o gente posta in- lat. Colligo) Colle di mercanzie.
zione delle loro tasse personali. sieme in fretta o con poco ordine. COLO DE TELA, Passino, Tanta lunghezza
Collegio de' X Savi sopra le decime. ROBA COLETIZIA, Assembiaticcio; Avven- di tela quanta è la lunghezza dell'orditoio.
Gl'incombeva la giusta imposizione delle tizio o Avveniticcio , Roba ammassata e COLO D'UN FIASCO O D'UNA BOZZA, Collo
decime, cioè del Censo, imposta dal Governo raccolta qua e là. del fiasco o Canna COLO DEL VASO STRE-
sopra i beni stabili di Venezia e dello Stato. COLETO (coll'e stretta) s. m. Colletto o TO, Collo strozzatoio.
180 COL COL COL
COLO STORTO, Collo a vite; Collo torto; Capitello o Maniglia, Quella parte che i il loro nido ; sono particolarmente avidi di
Torcicollo; Ritorzolato, dicesi de ' Falsi di- Segatori tengono in mano. La prima si di- fave, onde nel Ferrarese sono chiamati Co-
voti. V. CHIETÌN. ce del Segatore che sta di sopra, l'altra di LOMBI FAVACCI O FAVARI.
COLO SUTO, Scarico di collo, dicesi del colui che sta in terra. Colombella o Palombella , detta da' Si-
Cavallo. COLOMBİN, s. m. Piccioncello; Piccion- stem. Columba Livia seu Palumbus mi-
CHIAPAR PER EL COLO, V. CHIAPÅR. cino e Pippioncino. nor, si chiama un'altra specie di Colombo
FAZZOLETO DA COLO, V. FAZZOLETO . COLOMBO, s. m. Colombo, detto da Lin- selvatico, che viene nel mese di Marzo e
METER A COLO, T. del Bigliardo, Mettere neo Columba Oenas. I Colombi diconsi parte in Settembre , e che cova sulle cime
a mattonella. V. SPONDA DEL BIGLIARDO. ancora Piccioni , quantuaque parlando a degli alberi più alti.
SLONGAR EL COLO A UNO , Impiccare ragione, si dica Piccione il colombo di te- COLOMBO BASTARDO, Bastardo ; Bastar-
SLONGAR EL COLO AL VIN , detto fig. Allun- nera età. Ve n' ha di tante specie e varietà, dello e Terzone, Nome che si dà ad una
gare il vino, vale Annacquarlo. delle quali riporteremo quelle che sono da razza di Colombi di corporatura mezzana e
TIRAR EL COLO AI POLASTRI, Fare il collo noi più conosciute. per lo più di piume bianche ; vengono così
o Tirare il collo ai polli, vale Ammazzarli . COLOMBI PUTINI O NOVELI , Pippione , detti perchè sono il prodotto del piccion
COL COLO LONGO CH'EL PAR UN OCO, Col- chiamasi il Colombo giovane di nido o di grosso accoppiato col terraiuolo.
lilungo, dicesi per Agg. di Chi è di collo poco uscito dal nido. TUGAR DEI COLOMBI , Gemere o Gemire,
lungo. COLOMBO DE SOTOBANCA, V. SOTOBANCA. Il flebile canto della colomba. La colomba
COLO SUTIL, Collicino. COLOMBI CALZAI O TAMBURI, Colombo cal- gemisce Dicesi Tronfio il Colombo quan-
ROMPERSE EL COLO O L'OSSO DEL COLO , zato , Piccione che ha le gambe grosse co- do gonfiando la gola seguita la colomba.
V. ROMPER. perte di piume, con un' aletta ai piedi. MERDA DEI COLOMBI, Colombina o Colom-
ROTA DE COLO, V. ROTA. COLOMBO GRISO, Colombo tigrane, così bino, sust. si chiama lo Sterco dei colombi
TUTO SE GIUSTA VIA CHE L'OSSO DEL CO- detto dal color della tigre. e la Spazzatura della piccionaia.
Lo, Ogni cosa perduta si può ricuperare, COLOMBO GROSSO NOSTRAN, Piccion gros- I COLOMBI E I PUTKI ISMERDA LE CASE.
la vita no. so reale , Piccione domestico, detto anche Dicesi a proposito di qualche ragazzino, che
* MAGNAR CARNE DE COLO, Modo metaf. Lo Tronfo, che suona tronfio , cioè gonfio, il riportando fuori di casa un discorso poco
stesso che TIRAR EL COLO, V. TIRAR . quale viene allevato nelle case, ed è il più prudente , fece nascere un disgusto con
Dicesi anche EL MAGNA O EL FA CARNE grande conosciuto Giangiurgolo o Pic- taluno ch'era stato in esso discorso preso
DE COLO, per isbeffeggiare taluno che fa l' cion grosso di Sicilia , si chiama un'altra di mira.
amore sotto le finestre, per non essergli specie di Piccione maggiore , ch'era un COLOMBO, s . m. T. de' pesc. Pesce Aqui-
permesso d'andar in casa. Z. tempo comune appresso di noi, ed ora ra- la, Pesce di mare del genere delle Razze
TIBAR O SLONGAR EL COLO A QUALCOSSA, rissima. chiamato da Linn. Raia aquila. Questo
detto fig. Far la manica ad alcuna cosa, COLOMBI COL ZUFO 9 Colombo turchetto pesce non ha pungiglioni sul corpo nè sulla
cioè Procrastinare, mandare in lungo. maggiore col ciuffo . coda, la quale è lunga il doppio del corpo,
COLO INTELERA O INCORDA, dicono i Vete- Colombo monaco o Colombo spurio mi- fornita d'un acutissimo e dentellato pungi-
rinarii ad una Malattia del cavallo e del nore col ciuffo, detto dai Ferraresi Sorel- glione, terribile a' pescatori non avvertiti ;
bue, che consiste nella rigidezza e immobi- la , che ha il becco corto e le penne dell' oc- ed è carne mangiabile. Al maschio di que-
lità del collo ; ed è una Contrazione spa- cipite e del collo superiore rivolte in alto, sta specie i Pescatori dicono Vescue o Ve-
smodica, parziale ai muscoli del collo. Nei e formanti un piccolo cappuccio simile a sque perchè la sua testa termina in punta,
buoi è spesso la conseguenza delle contu- quello de' monaci. che sembra una mitra di vescovo.
sioni del giogo. V' ha anche il Colombo detto Turchetto Trovasi presso gli Autori chiamarsi a
COLOCA, add. Collocato, Posto al luogo . piccolo minore col ciuffo, ch'è pure una Venezia pesce Colombo anche il Tetraodon
REGAZZA BEN O MAL COLOCADA , Fanciulla varietà del suddescritto. Hispidus Linn. Ma siccome è un pesce ra-
bene o mal collocata o allogata, vale Ma- COLOMBI DE CIPRO , Colombo di Barbe- ro, così non siam certi del nome vernacolo.
ritata. ria o Tunisino, Distinguesi questa specie COLOMBRINA, s. f. Colubrina , Pezzo di
COLOCA A SERVIR IN UNA CASA , Allogato da un largo cerchio intorno agli occhi. cannone lungo e poco rinforzato, così chia-
al servigio d'una famiglia ; Acconciato COLOMBI FRISONI O PAPAGALI, Pollonesi, mato per la figura del Colubro o biscia, che
al servigio altrui. diconsi i Colombi che hanno gli occhi orlati v'è rappresentata sopra.
COLOMBA, 8. f. T. de' Costruttori navali, di rosso . COLOMELO , s . m. T. degli Architetti,
Chiglia , Colomba e Primo, La parte di COLOMBO PAONCÈLO , Colombo tremante Monaco , Certa travetta corta di mezzo
sotto del naviglio e propriamente Quel di coda larga, detto volgarmente Pavon- d'un cavalletto di tetto.
pezzo di legname che si stende da poppa a cello, Allorchè passeggia porta la coda alza- COLÒNA, s. m. Colonna, Sostegno notis-
prua, alle cui estremità sono indentate le ta e rossa come il Pollo d' india o il Pa- simo.
due ruote, e che serve di stabilità e prima- vone. COLONA DE LA SCALA, Colonna di punto
rio fondamento a tutti gli ossami della na- COLOMBI PERUCONI, Colombo dalla par- fermo, dicesi Quella che sostiene da un ca-
ve, perciò detto Primo. rucca, Specie di piccione col ciuffo simile po i gradi d' una scala a chiocciola.
COLOMBA SCAVEZZA , Chiglia marcata , ad una criniera. COLÒNE, in T. Mar. Colonne si chiamano
cioè Incurvata, Cangiata di forma. COLOMBO RIZZo, Colombo o Piccion ric- alcuni Canapi legati alla cima dell'albero,
* SCAVEZZO IN COLOMBA. Dicesi d'uomo di cio, È tutto bianco, ed ha le penne crespe aventi un bozzello d'una sola puleggia.
statura molto alta, ma mal formato, e che ed i piedi nudi e rossi. Ve ne sono diverse COLONA, detto in gergo , Calastra , pur
nel camminare si dimena stranamente, in varietà: voce furbesca, che significa Gamba FAR
modo da far comparire mal commessi al COLOMBO TORESAN, Colombo terraiuolo o FORA LA COLONA, Rifondere le calastre , è
tronco i suoi membri inferiori. comune. pure Proverbio ionadattico o furbesco, che
COLOMBÈRA, s. f. Colombaia o Colomba- COLOMBO SALSARO O SALVADEGO, Colom- significa Tagliar la gamba.
io e Colombara, Stanza dove stanno e co- baccio o Palombo, Specie di Colombi sel- COLONA DEL FOGIO . Colonnello o Colonna
vano i colombi Asserello, dicesi il Le- vatiei, detta già da' Sistem. Palumbus ma- o Colonnino , dicesi Quando la scrittura
gno posto fuori della colombaia , su cui i ior vel torquatus e da Linn. Columba Pa- della facciata d' un libro è distinta in due o
colombi si posano. lumbus. I colombi di questa specie volano più parti per lungo.
COLOMBERA DE LA SEGA, T. de' Segatori, d'inverno a branchi e mettono negli alberi COLONA MIA , Colonna mia , dicesi per
COL COL ' COL 181
vezzo dalle donne ai loro fancialli. Mia de- Latticinoso -- BIANCO DE LATE, Color bian- COLOR ZALETO , Gialletto ; Gialliccio ;
lizia ; Colonna di mie speranze ; Bel sol co latlato. Giallino ; Gialluccio - ZALO SCOLORIO,
degli occhi miei; Bella mia bocca ; Anima COLOR DE PIGNATA BRUSADA, Color bron- Giollogno; Giallognolo; Gialloso - Gial-
mia. zino, Agg. di volto o cera, vale Di colore lorino o Giallosanto sono due specie di co-
COLONÀTO, s. m. Colonnaria, Agg . di acceso, incotto dal sole. lore - ZALO SCURO, Tané o Lionato scu-
Moneta d'argento spagnuola, conosciuta an- COLOR GRISDEFER , Grigioferro; Grisde- ro.
che in Venezia, del valore di undici lire ve- ferro. COLOR DE ZAFARAN , Color giuggiolino,
nete. COLOR GRISO, Sgrigiato; Grigio, Si dice Tra giallo e rosso .
COLONELO, s. m. Colonnello, Titolo mi- per lo più di pelo o penne. ATO DE COLOR, Grado di colore - ATI
litare. COLOR INCARNA, Incarnato; Imbalcona- DE COLORI, Gradazione di colore.
COLONELO DE FAMEGIA , Ramo di stirpe to; Scarnato; Scarnatino , Colore della CHIAPAR COLOR, Incolorarsi.
cioè La dipendenza da uno stipite , diversa rosa - Incarnatino, Colore misto di bian- CARGAR DE COLOR . V. CARGAR .
da un' altra, che pur derivi dallo stesso sti- co e rosso. COMPAGNO DE COLOR, Concolore.
pite. COLOR DE ISABELA, Falbo, dicesi al Man- FAR CHIAPAR EL COLOR AL ROSTO, ROSO-
COLONETA, s . f. Colonnetta ; Colonnino, tello del cavallo giallo-scuro. V. ISABELA. lare.
Colonna piccola . COLOR DE LE SCOREZE, Coloraccio livido; MAGNARSE EL COLOR , Stignere o Stin-
COLONETE DEL PERGOLO, Balaustri. Segrenna , Sparuto : dicesi alla faccia di gere.
COLONETE DE RELOGI, Pilastrelli; Pila- persona. TRAR A UN COLOR, Tirare o Pendere a
strini; Colonnette. COLOR DELICATO O SOGETO A MACHIARSe, un colore.
COLOR, s. m. Colore. Color facile o agevole o soggello a mac- VEGNIR DE TUTI I COLORI , Diventar di
ROBA DE DO COlori , Biscolore , Varie- chiarsi. mille colori : dicesi di Chi per paura o per
gato DE L'ISTESSO COLOR, Concolore COLOR DE LILA O GRISELIN, Lilla, che i altra passione cangia il color del volto.
DE PIÙ COLORI, Vario; Screziato o Scri- Francesi dicono Lilas o Gris-de-lin; e si COLORAZZO , s. m. Coloraccio, Cattivo
ziato; e quindi Panni screziati o vergati. distingue Lilla chiaro , gridellino e Lilla o brutto colore.
Serezio , dicesi la varietà de' colori. cupo, Colore tra bigio e rosso. COLORI, Coloro, Quelli o Quei.
PIERA DE DO COLORI, Faldata , chiamasi COLOR DE MARON , Tane, Color lionato COLORI, pronome, Coloro plur. di Colui .
Quella pietra dura, com'è per esempio il scuro. Secondo il Muratori , l'etimologia della
Cammeo , che sopra è d'un colore e sotto COLOR DE NARANZA , Aranciato o Aran- voce Coloro si trae dal qui illorum usato
d' un altro. cioso.
ne' secoli barbarici in vece di qui ex illis.
COLOR CATIVO , Coloraccio ; Livido COLOR LATESIN, V. COLOR CELESTE. COLORISTA, s. m. Colorista, T. Pittore-
COLOR CARGO, Colore profondo COLOR COLOR DE NOGHERA, Colore monachino. sco, Colui che intende bene l'arte del colo-
SMORTO , Dilavato COLOR VIVO , Colore COLOR PATRIARCA, Colore violaceo. rito.
acceso COLOR CHIARO, Colore aperto o COLOR GRAELIN. V. COLOR DE LILA. COLOSTORTO o CHIETIN, s . m. Collo-
chiaro SMARIR EL COLOR , Smontare; COLOR SORZIN, Topino o Soricigno. torto; Torcicollo, dicesi per Ipocrito, falso
Smontar di colore; Smorire; Scolorire COLOR D'ORO, Aurino; Doré; Rancio. divoto. Che tiene il collo a vite.
COLOR MORTIFICA, Colore appannato, vale COLOR D'OLIVA , Colore ulivigno o uli- COLOSTORTO, s. m. Uccello. V. CAOSTOR-
poco vivace. vastro, Di colore che tende al livido. то .
COLOR POCO SPIEGA, Colore abbagliato, COLOR OLIVASTRO , Colore olivastro o COLPETİN)
ulivastro. COLPÈTO s. m. Colpetto; Colpettino.
vale poco vivace o come velato.
COLOR BIADETO, Sbiadato; Cilestro; Az- COLOR PIOMBIN, Color piombino. DARGHE UN COLPETO, detto fig . Tentare;
zuolo ; Agg. di colore turchino buio. COLOR ROSSO, Rosso ; Rubro Rosso Far prova; Frecciare; Dar la freccia; Se
COLOR BIANCHIZzo, Albino o Subalbino o CARGO , Infaonato ; Livido di colore tra coglie coglie; O guasto o fatto, Dicesi di
Albiccio. rosso e paonazzo Rosson , Chermisi; cosa a ripentaglio di dubbio evento.
COLOR BIONDO, Biondo o Fulvo o Liona- Vermiglio. COLPO , s. m. Colpo. Colpo di legno, di
to, Agg. di Colore tra giallo e bianco ; ed è COLOR SCURO, Perso, Misto di purpureo mano, di coltello, di spada , ďarchibu-
proprio de' capelli e peli. e di nero, ma vince il nero, Cupo, Oscuro. so etc.
COLOR BRUN, Bruno, Di color nereggian- COLOR TEREO, Interrato o Interriato; SUSSURO D'UN COLPO, Stroscio o Stoscio,
te. Brunetto; Brunazzo o Brunozzo sono Dicesi d'uomo impallidito e squallido, per lo colpo del eadimento di che che sia.
dimin. Smorto e interriuto ch'ei pareva un corpo COLPO DE TAGIO , Fendente , Colpo di
COLOR CELESTE O LATESIN, Celeste o Ce- uscilo d'una sepoltura . spada o arma simile per taglio. Gli tirò un
ruleo; Cilestro; Celestino e Cilestrino. COLOR TESTA DE MORO, V. in Testa. fendente che gli spaccò la testa.
COLOR CENERIN, Colore cenerino e cine- COLOR TURCHIN, Turchino o Azzurro DAR DEI COLPI, Colpeggiare , Spesseggia-
rizio e cenerognolo , Di color simile alla TURCHIN CHIARO, Mavi, Azzurro sbiancato, re ,i colpi.
cenere. Bigio sust . o Colore bigio, si dice Verde azzurrino , Azzurrino ; Azzurrogne- FAR COLPO, Far colta; Far colpo; Col-
il Colore simile al cenerognolo, ch'è mez- lo; Azzurriccio; Azzurrigno, Che ha simi- pire, e per metaf. Far breccia o Far col-
zano fra il bianco ed il nero. Bigerognolo, litudine del colore azzurro o che ne parte- po o un bel colpo, Conseguire ciò che si
dicesi a quel colore che ha del color bigio, cipa - TURCHIN SCURO, Azzuolo , Color desidera.
e Bigiccio a Quello alquanto bigio. turchino buio TRAR AL TURCHIN, Azzur- COLPO, s. m. Colpo apoplettico; Apoples-
COLOR D'ARIA, Verdazzurro o Verde reggiare. sia o Apoplettico assolut. Esser tocco d'a-
azzurro o Colore aerino. COLOR VERDE MAR, Verde azzurro o Ver- poplessia; Cadere di apoplessia.
COLOR DE CARNE, Carnicino. dazzurro ; Verdebruno ; Verdechiaro ; Catalessia, dicesi Una Malattia che ren-
COLOR DE CEDRO, Citrino. Verdegiallo; Verdeporro VERDECHIARO, de a un tratto il corpo immobile, tutto che
COLOR CREMESE , Chermisi ; Cremisi e Verdegaio; Festichino - VERDEPORO, Por- la respirazione rimanga libera.
Chermisino. raco ; Prassino. QUASI COLPO, Trama di gocciola PI-
COLOR DE FOGO, Affocato o Fuocato. COLOR DEL VERO, Ialino. COLO COLPO, Paraplessia.
COLOR DE CARDenal, Cardinalesco; Co- COLOR DE VIN, Avvinato; Vinato; Vine- COLTA ( coll'o largo ) s . f. Termine del
lore cardinalesco , Rosso. tico. Governo ex-veneto, Colta o Colletta, Ag-
COLOR DE LATE, Latteo; Latteggiante; COLOR DE VIOLA O VIOLETO, Violetto.. gravio o imposizione di pubblica gravezza.
182 COM COM COM
ripartita a caratto d'estimo sulle terre Capitananza, Uffizio di Capitano, e gover- L'atto del combaciare dicesi Combacia-
Dicevasi TRAR O BUTAR UNA COLTA per Im- namento d' un esercito. mento.
porre una colta, cioè Ordinarla e ripartir- COMANDAR EL PAN, Comandare il pane, COMBATER , v. Combattere , Far batta-
la sui contribuenti. dicesi del Fornaio. glia.
COLTIVAR, v. Coltivare, Lavorare la ter- COMANDAR LE FESTE, detto fam. Fare o Combattere, detto in T. famil. vale Al-
ra o Farla lavorare . Dar le mosse a' tremuoti; Dar l'orma ai tercare, contrastare, gridare insieme, con-
COLTIVAR QUALCUN , detto per similit. topi; Esser colui che debbe dar fuoco alla tendere Si dice pure per Oppugnare ,
Coltivar l'amicizia o la benevolenza d' al- girandola, Si dice di coloro, senza la pa- cioè Opporre, Contrapporre, Contraddire, in
cuno, cioè Porre ogni studio per acqui- rola o ordine de'quali non si comincia a sign. di Contrariare con ragioni e parole il
starla, accrescerla o conservarla ; e dicesi metter mano, non che a spedire cosa alcu- detto altrui.
anche Coltivare assolut. na- Soffiare il naso alle galline, detto COMBATER UN DEO, V. SCOMBATER.
COLTRA (coll'o stretto) s . f. Coltre o Col- metaf. e in modo basso , di Chi comanda COMBATIMENTO , s. m. Abbattimento ,
tro, Coperta del letto - Celone, Panno e fa tutte le faccende - Guidar la ballata, Rappresentazione di battaglia per lo più
tessuto e vergato onde si copre il letto. vale Aver autorità e governare a bacchetta. ne' teatri.
COLTRA DEL VERSÒR, T. agr. Coltro, Sor- COMANDAR COME EL PODESTÀ DE LE GAM- Nel parlar fam. COMBATIMENTO, dicesi per
ta di vomero che taglia da una parte sola, BARARE. V. in PODESTA. Dibattimento, cioè Controversia, disputa.
e dall'altra ha un coltellaccio ritto, che se- Tra le persone di bassa mano v' ha l'uso V. COMBATER.
para le fette del terreno e sì poi le rivolge. di così esprimersi, SE LA COMANda de darme COMBIÀO, s. m. T. antiq . Lo stesso che
COLTRESÌNA , s . f. Coltretta; Coltrina , QUALCOSSA; OVV. COMANDELA DE DARME GNEN- COGNITO. V.
Piccola coltre . TE? e intendono dire Mi dà ella o Vuol ella COMBIÀO , s. m. Voce ant. Commiato o
COLTRESÒNA, s. f. Coltrone, Gran co- favorirmi di qualche cosa per mancia ? Comiato, Licenza di partirsi dimandata o
perta. COMANDAR, parlando dell'espressione che data.
COLTRINA , s. f. Cortina o Bandinella , si fa nel giuoco di Primiera, dicesi Invi- TOR COMBIAO , Prender commiato, Do-
Specie di tenda che si pone alle finestre ed tare. mandar licenza di partire .
alle porte delle stanze. COMANDO, s. m. Comando. DAR COMBIAO , Dar commiato , Dar li-
COLTRINA DEL LETO, Cortinaggio e Cor- Comandi, T. di Marineria, Corda sottile cenza.
tina. di tre sfilazze incatramate ed attorte assie- COMBINA, T. agr. V. GOMBINA.
COLTRINA O COLTRINETA DA PORTIERA DE me per diversi usi Trinelle chiamasi COMBINAR , v. Combinare , Confrontare,
LASTRE, Coltretta. l'Unione di più comandi. Metter insieme.
COLTRINÀ, add. Cortinato o Incortinato; COMÀRE , s : f. Comare o Comadre, chia- COMBINARSE UN CASO, Avvenire; Succe-
Che ha cortina. Letto non cortinato. mano i Genitori d'un fanciullo battezzato dere; Darsi un caso, un accidente.
COLTÚRA, s. f. Coltura; Coltivamento. o cresimato Colei che lo tenne al sacro COMBINAR UN AFAR, Diffinire o Definire;
TERE DA COLTURA, Terre coltive , Terre fonte o cresima, e questa chiama parimen- Finire; Compiere.
che si possono coltivare o sono coltivate . ti COMPARE il padre e COMARE la madre a COMBINAR DE LE DIFERENZE , Paciare ;
COLÙ. V. CULU. ricambio . V. SANTOLO e FIOZZO -- COMARE Pacificare.
COMAGIARDO e MUCAGIARDO, s. m. Voci vien anche chiamata la Donna maritata dal COMBINARSE, Combaciarsi; Combagiar-
antiq. Camoiardo o Mucaiardo, Sorta di così detto COMPARE DE L'ANELO I Preti si , detto fig. Essere nella debita propor-
tela di pelo simile al ciambellotto. nostri dicono COMARE a Quella cui essi die- zione, pareggiarsi ; Esser unito, congegna-
COMAGNA. V. CIEVOLO DA COMAGNA. dero la benedizione nuziale, ed anche alla to, commesso bene insieme Accordarsi ;
COMANDADOR, s. m. Comandatore o Mes- madre dei bambini che hanno battezzato. Convenirsi; Indettarsi, Restar d'accordo ;
so, Basso Ministro de' tribunali, così chia- FARSE UNA COMARE, Fare comare, cioè ed è un altro significato.
mato ai tempi del Governo Veneto, al qua- Divenir compare d'alcuna donna col tener NO SAVER COMBINAR UNA COSSA, Non saper
le incombeva intimare gli atti giudiziarii a battesimo un suo figliuolo. connettere; Non comprender bene, non ac-
e pubblicare gli editti ; in latino all' Avoga- Comare, dicesi anche a Quella donna che cozzar idee.
ria dicevasi Proeco . V. UsSIER e PORTIER. assiste alle femmine partorienti , la quale COMBINAR LE PAROLE, detto fam. Compi-
COMANDAIZZA, s . f. Comandigia , Racco- altrimenti si chiama Levatrice; Mamma- tare; Leggere a compito; Accoppiare le
mandazione. na; Ostetrice ; Raccoglitrice; Madrina ; lettere. L'accoppiar le lettere, che fanno i
FAR UNA COMANDAIZZA , Raccomandare Matrina; Guardadonna; e Savia. fanciulli per imparar a leggere. E quindi
alcuno Ovvero Dare un comando, un or- COMARE, in T. di gergo vale Spia; Ma- Compitazione l'accoppiamento delle lettere
dine; Raccomandare un servigio; un ser- rachella , Colui che prezzolato denunzia dell'alfabeto per formar le sillabe.
vigetto. altrui. COMBINAZION, s . f. Eventualità; Caso;
COMANDAIZZA , dicesi ancora per quella COMARETA , Voce vezzegg. di Conare. V. Casualità; Accidente; Avvenimento ; Eve-
specie di Comando o meglio di Grido o ZOGAR A LA COMARETA, in ZOGAR . nimento.
avviso, che dannosi a vicenda i Barcaiuoli COMAREZZO ) COMBUSTIÓN , s. f. Combustione, detto
s. m. Cicaleccio; Cicala-
e simili nel girare colle loro barche i ca- COMARÒ ) fig. e nel senso nostro più comune, vale
nali della Città , per non darsi di cozzo mento ; Pissi pissi ; Passeraio, Confuso Affanno , Travaglio , Trambusto , Confu-
incontrandosi all'improvviso. V. in A. cicalamento di più persone, ma specialmen- sione.
EL GA IN CASA UNA GRAN COMANDAIZZA. te di donne. SEMPRE COMBUSTION IN FAMEGIA, Sempre
Egli ha una padronanza assoluta , un FAR UN COMARÒ O COMAREZZO , Far un contese, contrasti, dissidii, altercazioni,
dispotismo; Comanda da padrone o come mercato o una pispillorìa , si dice quando differenze.
se fosse padrone. più persone adunate insieme romoreggiano COME , avv. Come; A foggia; A forma; A
COMANDAIZZA, nel giuoco di Primiera di- cicalando . Quindi il proverbio Ove son fem-` guisa.
cesi Invito. mine ed oche non vi son parole poche. COME A UN DATO, Come a dirsi; Come
COMANDAMENTO , s . m. Termine del Fo- COMARÒN, s. m. Ostetricante, Chirurgo sarebbe a dire.
ro ex-Veneto, Precetto giudiziale. professore specialmente dell ' Ostetricia, che E COME! affermativa con inflessione am-
COMANDAR, v. Comandare. assiste ai parti ne' più pericolosi cimenti. mirativa, E di che sorta ! E in qual mo-
COMANDAR UN ESERCITO , Capitanare o COMBASAR, v. Combaciare e Combaciar- do! E vale Si certamente E COME CHE
Capitaneggiare un esercito E quindi si , congiunger insieme cosa con cosa. ME CONTENTO! E di qual sorta mi conten-
COM COM COM 185
to, cioè Son contentissimo, Lo ho per pan cuni Comici nel rappresentare con verità COMISSIONÀR , v. Dar commissione o
unto. le loro parti. commessione, Incaricare alcuno di che che
COME CHE VA, Maniera avverb. Come sta EL GA UNA BONA COMICA, Atteggia bene sia.
bene; Per appunto; Come si dee Go V. SENEGIAR. COMISSÙRA, s. f. Commessura; Commet-
DA COME CHE VA, Lo battei ben bene, per CÒMICO, s . m. Comico; Commediante - titura; Congiuntura; Incastratura. Luo-
l'appunto - GO PORTA DITO COME CHE VA, Comica, dicesi La femmina. go dove si commette ed incastra.
Gli parlai a dovere, con impegno , con LA XE VERAMENTE COMICA, (e qui Comico Convento, dicesi a Spazio o segno che
efficacia. è add. ) Maniera fam. Ella è veramente col rimane fra due cose commesse e legate in-
COME I FO O COMIFÒ, Maniera scherzevole manico, cioè Cosa stravagante . sieme, come pietre, mattoni, legni.
detta per imitazione del Francese Comme il TI XE VERAMENTE COMICO, Oh tu sei pur CATARGHE LA COMISSURA, Trovar le con-
faut, e comunemente parlata, ch' equivale singolare o ridicolo o curioso , cioè Sei giunture; Trovare o Ravviare il bandolo;
al COSSEDIE, V. stravagante. Trovar la gretola , detto fig. Trovar il
COMEDIA, s. f. Commedia. COMIÈTO, s. m. Gomitello, Dimin. di Go- modo di concludere assolutamente alcuna
NO VOLER COMEDIE A CASA SOs, Non vo- mito. V. COMIO. cosa.
ler burle o scherzi o indecenze in casa COMIN, s . m. Comino ; Cumino e Cimino, COMITENTE , s . m. Commettente , Voce
sua; Non voler amorazzi, cioè Cose che Pianta annuale, detta da Linn . Cuminum mercant . e dicesi di Colui che ordina una
offendano la decenza e l'onestà. Cyminum e posteriormente Ligusticum cosa o commette alcuna faccenda al suo cor-
GODER UNA BELA COMEDIA, detto fig. Go- Cuminum, il cui seme, ch'è molto odoro- rispondente. V. COMESSO .
dere un bel caso , un accidente curioso so, si chiama collo stesso nome ed ha un CÓMITO (coll'o largo) s. m. Comito, Quel-
o simile. V. in GODÈR. sapore più aromatico e grato che il finoc- l'Ufiziale che comanda alla ciurma delle
COMEDIOSO , add. Stravagante; Curioso. chio, a cui molto somiglia. Il seme stesso galee, e ch'è dipendente dal Sopraccomito.
LA COSSA PIÙ COMEDIOSA PO LA XE QUE- è cibo gratissimo a ' piccioni terraiuoli. Gli V. SORACOMITO .
STA. La cosa più stravagante; La circo- Olandesi lo mettono nel formaggio e i Te- COMO, Sincop . di ComòDo avv. V.
stanza più interessante poi, o più curiosa deschi nel pane. COMO, s. m. Cassettone, Arnese o masse-
ella si è etc. Ovv. Il nodo poi della qui- Dar El ComÌn, Dare il comino, e vale rizia nota.
stione si è. Allettare i compratori alla bottega col far COMODA, s. f. Cassetta, che dicesi anche
COMENZAR (colla z aspra) v. Cominciare loro piacere. E per simil. si dice dell' Adu- Cesso; Seggetta, Arnese da farvi i suoi
o Principiare. V. Scomenzar. lare o lisciare la coda altrui. agi.
COMENZARIA, s . f. Voce antica. Comenza- COMINCIAR, V. SCOMENZAR . COMODA, add. Accomodato; Adagiato. V.
RIA O SCOMENZÈRA , dicevasi quel Canale CÒMIO (coll'o stretto) s . m. Gomito o Gom- COMODAR.
ch'era appena cominciato dall'arte e che bito e Cubito. COMODA A TOLA, Assiso a mensa ; Im-
lasciavasi poi all'azione dell'acqua col flus- COMIO D'UNA MURAGIA , Gomito , cioè pancato.
so lo scavarlo intieramente e profondarlo. L'angolo ottuso d' un muro --- Cantonala COMODABILE , add. Accomodabile , Che
Canale iniziato o cominciato. dicesi L'angolo retto od acuto. può accomodarsi .
COMEO, s. m. Voce ant. ch'è andata in dis- DOLOR DE COMIO , DOLOR DE MARIO. V. COMODÀDA , s. f. Accomodatura ; Accomo-
uso, dicendosi ora da' Veneziani Comio per DOLOR. damento; Aggiustamento.
Gomito. FAR DE COMIO O DE COMIETO, Punzecchia- DARSE UNA BONA COMODADA, Accomodar-
MANEGHE A COMEO, V. MANEGA . re o Frugare col gomito. si; Adagiarsi, Sedere In altro sign. Ac-
COMESSO , s. m. Commesso, Quello che GUADAGNAR IN TEL COMIO, Far il civanzo . conciare i fatti suoi.
riceve la commissione, e dicesi anche Man- di Monna Ciondolina , vale Negoziare con COMODAR, v. Accomodare , Ridurre a ben
datario. V. CoMITENTE. iscapito. V. AVANZO e DESCAVEDAr. essere; Acconciare.
COMESSO DA OMO, Voce fam. Camiciuo- STAR PUZA SUI COMI, Star gomitone o COMODAR BEN I FATI SO1, Accomodare o
la, Piccolo farsetto che portasi sotto al giu- gomitoni; Posarsi gomitone Accubito , Acconciar l'uova nel panieruzzolo o nel
stacore o simile, e sopra o anche sotto la vale Giacere all'usanza de' Greci e degli panieruzzo, detto figur.
camicia per difendersi dal freddo : detto dai antichi Romani , col corpo giacente , appog- Accomodare, dicesi per Convenire, adat-
Francesi Tricotè. giata sopra il gomito la parte superiore . tare -- TUTO GHE COMODA, Tirerebbe a un
COMESSO DA DONA, Farsetto, Vestimento PAGAR IN TEL COMIO, Dar un canto in lui, Si dice d'uomo misero, cui s'affaccia
del busto. Farsettino è il dimin. pagamento , vale Partirsi senza lasciarsi ogni cosa per piccola ch'ella sia. Tutto gli
COMESSON , s. m. Voce agr. Magolato , vedere dal creditore. accomoda, cioè Tutto gli conviene - STO
Quello spazio di terra nel campo lavorato, TOR IN COMIO, che anche dicesi TOR IN AFAR NO ME COMODA, Quest' affare non mi
ch'è tenuto il doppio più largo della porca CESTO O IN GROPA O IN CULO, Maniere bas- torna , cioè Non mi piace o Non mi torna
ordinaria. V. GOMBINA. se, dette figur. Avere una polezzola die- a conto.
COMÈTA, 8. f. V. STELA COMÈTA. tro, Discapitare, Perdere, Aver danno. CO SE XE COMODAI SE MOR , Nido fatto .
COMETER, v. Commettere, Comandare. COMISSION, s . f. Commessione o Commis- gazzera morta, prov. e vale che In questo
Commettere , presso i Legnaiuoli, vale sione, Incombenza. mondo tosto che uno ci si è bene accomo-
unir bene per incollare, e dicesi Calettare LIBRO DE LE COMISSIÓN , Commissioni , dato, ei muore.
quando si commette con addentatura. V. dicevasi ai tempi della Veneta Repubblica COMODARSE , Agiarsi; Adagiarsi; Agia-
IMASCHIAR. a quel Libro in carta pecora, manoscritto, tarsi; Acconciarsi; Accomodarsi, Metter-
COMÈTER UNA GOMENA, T. de' Funaiuoli, che dal Governo si consegnava per loro si a sedere - LA SE COMODA, Si accomodi;
Commettere una gomona o un gherlino o istruzione e direzione ad alcuni pubblici Si adagi; Sieda.
simili, cioè Riunire o Mettere insieme i Rappresentanti dello Stato nuovamente elet- COMODÈTA DA LETO , s. f. Predella ,
cordoni o i legnuoli per formare un cavo. ti, nel quale erano raccolte le leggi e i re- Vaso di stagno, di cui si servono gl'infer-
Dicesi anche Impalpare un cavo. golamenti speciali, da osservarsi nelle pro- mi per fare, stando in letto, i loro agi.
COMIADA, s. f. Gomitata, Colpo di gomito. vincie ch'erano alla loro amministrazione COMODÈTÓ, add. Agiatello.
DAB DE LE COMIAE , Fare una gomilata; commesse. I giureconsulti romani chiama- COMODİN, s . m. Matto, T. di giuoco . Car-
Punzecchiare altrui col gomito. vano queste regole Mandata ; e qualche ta determinata , la quale a certi giuochi,
COMICA, s. f. Attitudine a sceneggiare. pubblico Rappresentante veneto diceva , come specialmente a quello di Bazzica, si
Quella naturale disposizione che hanno al- QUESTO XE ' L MIO MANDATO . fa contare quanto si vuole. Per lo più es-
184 COM COM COM
sa è un sette . In Francia la Malta è ordi- COMPAGNAMENTO, V. ACCOMPAGNAMENTO . TEZION, Comprotettore --- DE PROFESSION,
nariamente il nove di Quadri. COMPAGNIA, s. f. Compagnia per Accom- Professore compagno .
SERVIR AI ALTRI DE COMODIN, Servire per pagnamento. ARIA COMPAGNA, Aria simbola, vale Aria
lucerniere , detto fig. vale lo stesso che Compagnia, dicesi per Società, unione, analoga. Aria dissimbola, è il suo contra-
Tenere il lume; e si dice dell' Intervenire conversazione Stormo vale Compagnia rio.
in alcun fatto seuz' avervi utile o interesse gioviale - COMPAGNIA BARONA, Scapiglia- COMPAGNÒN, s. m. Compagnone . Uomo
proprio , ma solo per servizio o comodo tura, Intendesi di gioventù rilassata. gioviale , piacevole , di buon tempo, Buon
altrui. Di due amanti all' uno tocca trion- COMPAGNIA DE NEGOZIO, T. Merc. Com- compagno, Gregale; Compagnevole - Box
fare, e quell' altro ha a servir per lucer- pagnia; Ragione; Società Commandi- COMPAGNON, Sguazzatore , Godilore.
niere. ta o Accomandita , dicesi alla Società di COMPANADEGO , s. m. Companatico o
ComODIN, detto in lingua furbesca, vale commercio, per cui una o più persone som- Companatica, Si dice di tutte le cose che
Culo. ministrano il danaro necessario pel traf- si mangiano col pane. Camungiare, dicesi
Nel giuoco di Calabrache , presso a noi fico ad altre, le quali mettono la loro ope- per ciascheduna vivanda.
le Matte sono il Due e il Fante di spade, ra per farlo fruttare . Quindi Far accoman- COMPANIZAR, v. Fare a miccino , Ac-
il Re di danari, e il Dieci di danari, detto dita o Dare in commandita, Accoman- compagnar col pane le vivande, mangian-
altrimenti CoMODIN DE DANARI Nel giuo- ditario poi dicesi Quegli che riceve in ac- dole a poco a poco.
co del PANFIL principalmente il Fante di comandita e sotto il cui nome va tutto il COMPANIZAR LA ROBA, Sparagnare ; Ri-
spade, poi il Fante di bastoni. negozio. sparmiare; Amministrare o Distribuir a
COMODINA , 8. f. Lo stesso che COMODE- OMO DE COMPAGNIA, V. COMPAGNÒN. dovere; Usar economia, Saper far uso re-
TA. V. COMPAGNO, s. m. Compagno, Quegli che golato delle proprie facoltà.
CÒMODO, s. m. Comvdo ; Comodità; Agio; accompagna o fa compagnia. COMPARE, s. m. Compare o Compadre •
Agiatezza. Compagno, parlando di cose inanimate , Patrino, Quello che tiene a battesimo o a
CON TUTO EL SO COMODO . A suo agio; A diciamo anche in vernacolo per Simile , cresima.
grande agio; A buon agio; A panciolle; conforme - Equivalente o Equipollente, COMPARE DE SAN ZUANE, Compare a bat-
Consolatamente; Agiatamente, Pigliando- Dello stesso valore o peso Equidistante, tesimo.
sela larga . Della stessa distanza Pariforme, Della COMPARE DE L'ANÈLO, Testimonio degli
STAR CON COMODO , Stare ad agio - stessa forma OMO CHE NO GHE EL COM- sponsali o Pronubo.
Star bene a pollaio , vale Adagiarsi con PAGNO , Uomo incomparabile · No GHE NE DEVENTAR COMPARE , Incompararsi, Col-
tutta comodità - Stare a disagio è il suo VIEN DE COMPAGNI , Natura il fece e poi legarsi per comparatico Fare comare
contrario. ruppe la stampa · VU ALTRI SE DO STO- vale Divenir compare d'alcuna donna col
STAR CON TUTI I SO COMODI , Star agia- LIDI COMPACNI , Voi siete di guaime due tener a battesimo un suo figliuolo.
tamente, a piè pari, a cul pari, a gam- melloni, dicesi fig. Di due sciocchi in som- COMPARE PIERO, detto anche BRUSOLA e
be larghe , a panciolle ; Stare in barba mo grado FAR COMPAGNO, Agguagliare; LORI, Nomi differenti che si danno nella
di gatto o di micio, Star con tutti i suoi Eguagliare; Uguagliare; Adeguare ; Pa- provincia Padovana a quell' uccello che noi
agi Egli è unfalanina; Dorme co'guan- reggiare - COMPAGNO AFATO, Pari pari o chiamiamo Begiòra. V.
ti; È fatto di fiato; Si accorda al caldo Pari affatto - TUTI BARONI COMPAGNI , V. COMPARISMO O COMPARESMO , Compara-
come le pecore; La paura gli guarda la BARON. tico e Comparaggio, L'esser compare.
vigna, per esprimere Un uomo delicato e BON COMPAGNO, Buon compagno o fido, COMPARSA, s. f. Comparsa; Comparigio-
che non vuole disagiarsi - CHI STA CO TU- fedele, leale, orrevole compagno CA- ne e Comparizione, L'atto di farsi vedere .
TI I SO COMODI GA IN CULO EL GOI, Come TIVO COMPAGNO, Compagnaccio - PICOLO BELA COMPARSA , Comparita; Compari-
disse lo spino alla serpe , chi non può COMPAGNO, Compagnino. scenza; Appariscenza ; Far comparita.
star se ne vada, E si dice di Chi stando Compagno , vale anche per Seguace COMPARSA D'UN MORTO , Apparimento ;
comodo ed essendo guarnito di gran pote- ESSER TUTI COMPAGNI , Esser tutti d'una Apparita ; Apparizione , dicesi la Visione
re, non si cura degl' incomodi e pericoli al- buccia , d'uno stesso pelo, della medesi- che alcuni dissero di aver avuto d'una
trui. V. Gor. ma pannina, d'un pelame , d'un sapore; persona morta.
TORSELA CON COMODO , Pigliarsela conso- Esser macchiati d'una pece o d'una COMPARSA DEL SOL , DE LA LUNA etc. Ap-
lata o Far che che sia consolato: dicesi stessa pece . parimento o Apparizione .
dell' Imprendere a far che che sia con agio COMPAGNO D'ABITAZION , Coabitatore, E COMPARSE, T. di Teatro , Comparse o
e senza molto affaticarsi. Quando mangi quindi Coabitazione. Personaggi muti. V. FIGURANTE.
e bei, mangia consolato e mastica bene. COMPAGNO D'UFIZIO, Collega - DE GUE- COMPARTO, 8. m. Comparto; Comparti-
Comodo , Laterina o Latrina; Cesso ; RA, Commilitone - DE EREDITÀ, Coerede, mento; Scompartimento, Distribuzione.
Fogna, Luogo dove si gettano le immon- Collegatario dicesi Colui al quale è stata COMPARTI De BOSSO IN T'I ZARDINI ,
dizie. lasciata una cosa in legato unitamente ad Scompartimenti ; Siepicine di bosso; Cor-
CÒMODO, add. Comodo; Agiato; Largo , una o più persone COMPAGNO DE succes- doni o Fregi di bosso.
direbbesi del Movimento. SION, Consuccessore COMPAGNO DE NE- COMPASSÀR , v. Compassare , Misurar col
OMO COMODO, Uomo agiato o adagiato GOZIO, Consocio DE SCOLA, Condiscepolo compasso.
cioè comodamente fornito di beni di for- DE TOLA, Commensale COMPAGNO NE COMPASSAR UN DISCORSO, detto fig. Pesa-
tuna. L'UTILE, Compartecipe · COMPAGNO NE LA re, vale Misurare per l'appunto le parole
VELADA COMODA, Giustacore agiato, Lar- PROPRIETA, Compadrone; Comproprietario d'un discorso, Misurare i termini. V. in
go. COMPAGNO D'ETÀ, Coetaneo COMPAGNO PARLAR.
COMODO O COMUÒDo, e anticam . anche A NE LA COLPA, Correo o Complice COMPA- COMPASSO, 8. m. Compasso , Strumento
COMUÒDO (dal latino Quomodo) Come ? In GNO DE NOVIZIADO, Connovizio -- DEL DO- geometrico noto ; detto ancora volgarmente
NO, Codonatario COMPAGNO DEL debito , le Seste .
qual modo ? Ma si usa sempre coll' inter-
rogativo. Condebitore - COMPAGNO DE PIEZARIA, Con- . Gambe o Aste del compasso, si chiama-
COMODO XE STA FACENDA? Come va que- fideiussore o Commallevadore COMPA- no i due pezzi che lo compongono. Punte
GNO DE COLOR, Concolore COMPAGNO DEL sono le due estremità delle gambe . Nodo,
st'affare o la faccenda o la bisogna?
COMODO VALA? (dal lat. Quomodo vales) SERVIZIO , Conservo COMPAGNO DE SI- dicesi l'Unione impernata delle gambe.
Come state di salute? SNORIA, Consignore ConPAGNO DE PRO- Compasso di grossezza o Compasso
COM COM COM 185
torto da legnaiuoli, dicesi Quel compasso SONAR COMPIETA 9 detto melaf. vale Fi- far nulla Ei siede a gambe larghe e
che ha le gambe ricurvate al di dentro. nirla, Dar termine. si fa vento.
GRANZO COMPASSO, V. in GRANZO. COMPLESSIÓN , s. f. (che anticamente si COMPONERSE, parlando di vivande, Cro-
COMPATRÓN , s. m. Compadrone; Com- trova scritto CoMPLENSION) Complessione , giolare; Stagionare, cioè Cuocersi bene,
proprietario, Ugualmente padrone o pro- Temperatura, stato del corpo. perfezionarsi e condursi con fuoco temperato.
prietario di che che sia. OMO DE BONA COMPLESSION , Bene com- COMPONITOR, s. m. Compositore o Com-
COMPATRONANZA , 8. f. Condominio; plessionato - DE CATIVA COMPLESSIÓN , ponitore, Quello che compone ; o che nelle
Comproprietà. Male complessionato , Debole DE COM- stamperie mette insieme i caratteri e gli
COMPENETRAR, v. Voce di nuovo conio PLESSIÓN SUTA, Segaligno, Di complessione acconcia per la stampa.
dataci dai Lombardi , ed usata benchè adusta. COMPORTÀR, v. Comportare cioè Richie-
metaforicamente nelle carte di pubblica COMPLESSO, s. m. (che gl'idioti dicono dere, concedere . Il suo stato non lo com-
amministrazione , come più espressiva nel COMPRESSO) Complesso, Un tutto insieme. porta. V. RICHieder .
sign. di Confondere ; Immedesimare ; A- DANO IN COMPLESSO, Danno complessi- COMPORTARSE, Comportarsi, dicesi della
malgamare. vo; La totalità o . La somma complessiva maniera di trattare colle persone. Com-
Dicono per esempio : La tassa compe- del danno , cioè La somma intiera. La portarsi bene col marito, colla moglie.
tente ad uno scrittore che intervenga ad voce Complessivo è usitatissima nel Foro. COMPORTAR diecsi ancora per Sopporta-
un accesso oltre al Cancelliere, è compe- COMPLESSO, add. detto per agg. a Uomo, re; Sofferire.
netrata in quella dello stesso Cancellie- Complesso , Pieno di carne , Membruto , COMPOSITÒR, s. m. Lo stesso che Con-
re : cioè Che nella tassa del Cancelliere è Informato; Uomo ben complesso; Atliccia- PONITOR , V.
compresa anche quella dello Scrittore to; Ben tarchiato. Compositoio , T. di Stamperia. Arnese
I diritti di Sempronio sono compenetrati MAL COMPLESSO, Mal formato; Male am-` per la stampa, in cui si compongon le linee
in quelli di Antonio : cioè Immedesimati, mannito. V. SCACHIO. ad una ad una, e serve a dar loro la do-
confusi. COMPLETAMENTE , avv. ( dal Franc. vuta giustezza.
COMPENSA, V. COMPENSO. Complètement) Compiutamente o Compi- In termine de' Gettatori di caratteri, di-
COMPENSO, 8. m. Compenso, vale Ripie- tamente, Intieramente, Di tutto punto. cesi Compositore ad una Specie di compo-
go, rimedio Compenso o Ricompenso, COMPLETAR, v. (dal Franc . Compléter) sitoio di legno duro addetto al registro ,
dicesi anche per indennizzazione di danni Riempire, T. Mil. Metter a numero, For- che serve pel pulimento delle lettere.
ricevuti. nire le compagnie o l'esercito del numero COMPOSIZION, s . f. Composizione o Com-
METER COMPENSO > Rimediare ; Ripa- d' uomini prefisso. ponimento.
rare. Questo verbo però si suol usare da alcu- COMPOSIZION MINCHIONA, Cruscata ; Pip-
COMPENSO, T. Mar. Cappuccino , Nome ni anche nelle scritture, nel sign. di Com- pionata; Tantafera ; Tantaferata, Com-
che si dà generalmente a tutti i Pezzi piere o Compire, Dar compimento o ter- posizione sciocca e scipita.
eurvi, che servono a collegar insieme le va- mine a che che sia, Finire intieramente. COMPOSTA, 8. f. Composta e Conserva,
rie parti delle navi. A Genova si chiama COMPLÈTO, add. (coll'e'aperta) ( dal Fran- Frutta, Fiori ed altre cose confettate nello
Riscontro o Riempimento. cese come sopra) Completo o Compiuto , zucchero.
COMPIASER, v. Compiacere. in T. Mil. s'usa per lo più parlando di vit- COMPOSTE IN ASEO, Acetume , Cose di sa-
LA SE COMPIASA, Si compiaccia. Maniera torie, e del numero de'soldati stabiliti per pore acetoso, e propr. Quelle che si concia-
imperativa usata nel dialetto, onde si or- ogni compagnia o reggimento. Dicesi Ri- no coll'aceto, come sono i capperi, i pepe-
dina ad uno di fare o non fare una tal cosa. portare una vittoria completa. Reggimen- roni, i cetriuoli, etc.
LA SE COMPIASERA, Compiacersi è anche. to completo. V. INCOMPLETO. COMPOSTAR , v. COMPOSTAR FRUTI ,
parola di cortesia o di rispetto, e vale De- COMPLOTO , s. m. (dal Franc. Complot) Confett are o Condire, Conciar frutta nello
gnarsi. P. e. Si compiaccia V. S. di legge- Combriccola , Compagnia o conversazione zucchero - COMPOSTAR PEVERONI , CAPARI,
re , di avvisarmi, etc. Oggi S. A. si è di gente, che consulti insieme di far male o CUGUMERETI, OLIVE etc. Acconciare o Con-
compiaciuta di dirmi etc. d'ingannare. ciare, vale Marinare , salare o confettare in
COMPIENAZZO 0O REPIENAZZO, add. Rin- Macchinazione ; Trama ; Postura, De- aceto per conservargli.
fuso; Ripieno , Che ha ripienezza, e dicesi liberazione segreta o fraudolenta. Cabala COMPOSTINI , s. m. (che suona Piccolo
dello Stomaco per troppo cibo. V. SUNANZA. segreta. composte) si chiamano Quelle olive nere,
COMPIENAZZO DE SANGUE Sanguigno, COMPONER, v. Comporre; Compilare; Tes- che acconce o conservate nell'olio ci pro-
Che abbonda di sangue. Aver replezione sere; Distendere , dicesi di Scritture --- vengono dalle isole del Levante e special-
di sangue. Costruire o Construire, direbbesi di Cose mente da Corfù.
COMPIÈTA, •. Compieta, L'ultima delle meccaniche. COMPOSTO, s. m. Composta o Composi
ore canoniche. COMPONER, detto in T. degli Stamp. Com- zione, Mescuglio di cose acconce insieme.
COMPIÉTA DE LA SETTIMANA SANTA, Trich porre, Trarre i caratteri dalle cassette, ac- COMPRADA, 8. f. Compera ; Compera-
trach, chiamano i fanciulli un Martello di conciandogli e riunendogli per la forma mento , Il comperare - HO DA UNA BO-
legno impernato e mobile sopra d'un asse, della stampa. NA COMPRADA, Ho comperato molte cose ;
con cui per trastullo fanno rumore ne' COMPONER DE LE PERSONE, Comporre . Ri- Ho fatto compera di molla roba ; Molto
giorni di passione , come si fa colla raga- conciliare gl' inimici fra loro , pacificare ho comprato.
nella -- Un simile stromento, a cui in vece COMPONERSE, Comporsi, cioè Accordarsi, COMPRADOR, verb. m. Compratore; Ac-
de' martelli sono attaccati due manichi di aggiustarsi. quirente.
ferro che agitati fanno lo stesso effetto, di- COMPONERSE AL FOGO, maniera fam. Cro- COMPRAR e trivialmente CROMPÀR, ▾.
cevasi antic. Tempella , dal che il verbo giolarsi; Pigliar il crogiuolo: dicesi anche Comperare o Comprare.
Tempellare Raganella o Tabella dicesi dell'uomo, quando dopo una fiamma conti- COMPRAR A L'INGROSSO, V. INGROSSO.
uno Strumento di legno composto d'una nua a stare intorno al fuoco fin ch'esso COMPRAR A STRAZZANERCA , Comprare a
ruota dentata, la quale venendo raggirata sia tutto incenerito. buon mercato o per un pezzo di pane.
eagicna rumore. S'usa anche questo stro- COMPONERSE IN LETO, Crogiolarsi o Gro- COMPRAR A PRONTI, Comperar a danari
mento nella settimana santa per invitare giolarsi; Poltrire in letto. V. Gol. pronti, a contanti.
all'uffizio, quando son legate le campane , Componersela , Dondolarsela ; Donzel- COMPRAR CARO, Sopraccomperare; Com-
per suonare in Chiesa. larsela ; Stare in panciolle , Stare senza prar caro.
Boerio. 24
186 COM CON CON
COMPRIR CON BEZZI IMPRESTAI, Comprare promesso; Mettere in ballo alcuno; Met- VERIU-Ette; Conne ; Ronne si dion in ita-
a danari ripresi, cioè Presi a prestanza. tere in favola; Mettere a dubbio evento. liano , na l'Autore non trova spiegazione
COMPRAR EL PORCO, Maniera antiq . Invo- COMUN, s. m. Comune; Comunità. delle due ultime lettere bs, che i Venezia-
larsi, Fuggir via . METER IN COMUN, Accomunare; Mettere ni vogliono interpretare al loro ncdo.
COMPRAR EL VIN DE FRESCO IN FRESCO , in combutla , in comunanza ; Fare in DIR EL CON E EL RON, V. CON E RON,
Imbottare all' arpione. combutla; Avere a comune - TORNAR A DIRLA SCHIETA-
COMPRAR E VENDER, Barullare, Eserci- METER IN COMUN, Raccomunare. CONAGIO, s. m. Gaglio ; Caglio ; o Presa-
far l'arte del Barullo, Fare il rivenditore. A LAORAR PER EL COMUN NO SE LAORA PER me e Presura, Materia o sostanza cavata
COMPRAR E VENDER SOTO MAN VIA, Com NISSUN, Esser come a pescar pel procon- dal latte accagliato, attaccato a`ventricini
perar e vender per iscarriera, cioè Farlo solo, vale Affaticarsi indarno e per altri e de'vitelli lattonzoli quando si sventrano ,
di contrabbando. durar fatica per impoverire. e serve a rappigliare ii latte.
COMPRAR ENO VENDER, Comperare e non SEGRETO DEL COmux , Il segreto delle CONASTRELO , s. m. Lo stesso che CONE-
vendere, dicesi metaf. e vale Stare ascol- setle Comari, Segreto che si sa da tutti . STRELA , V.
tando quel che altri dice, senza comunica- COMUN DE L'AQUA , T. de'nostri Archi- CONCA, s. f. Conca, Vaso grande di qual-
re notizia veruna. tetti, Comune dell'acqua qui chiamasi Que! sivoglia materia, ma più comunemente di
COMPRAR GATI IN SACO, Comperar la got- termine o punto a cui comunemente arri- rame, di larga bocca ed apertura.
ta in sacco , vale Comperar che che sia va nel suo alzamento regolare l'acqua de! CONCA DA SANGUE, Calderotto, Vaso fat-
senza vederlo. mare, il cui seguo apparisce nella sommta to a guisa di caldaia piccola, che s'usa per
COMPRAR IN ERBA, Comprar a novello o di quella tinta verdiccia ch'è impressa dalla cacciar sangue a' piedi.
in crba, Pagare la valuta del frutto avan- mucilagine dell'acqua stessa nelle pietre CONCA DE LE FONTANE , Vasca o Tazza,
ti ch'e' sia maturo. delle fondamenta e delle case, e che dà 1e- Ricetto murato dell'acqua delle fontane .
COMPRARSE EL MAL E I FASTIDI , Compe- gola ai muratori per fare i gradini delle CONCA DA MANOALI, Vassoio, Strumento
rar le brighe e simili a danari contanti, rive nuove.
di legno, che dicesi anche Schifo e Gior-
dicesi di Uomo litigioso e fantastico , che Provveditori de Comun , dicevasi nel nelletto, che serve a' manovali per portar
va cercando brighe e liti . Governo Veneto ad una Magistratura che la calcina .
COMPRARSE LA GRAZIA DE QUALCUN , In- soprantendeva alla polizia materiale delle CONCHE detto per Dossi, V. Dosso .
graziarsi con alcuno. strade e dei pozzi in Venezia, e in oltre a CONCENTRÀ, detto per Agg. a persona ,
COMPRARSE DEL MAL , Guadagnarsi del tutte le corporazioni delle arti ete. Sornione; Susornione ; Cupo, dicesi di Chi
male, dicesi de' Mali vergognosi, che altri COMUNÈLA, s. f. Comunella; Comunione; tiene in sè i suoi pensieri, e di cui difficil-
riceve per esserseli procacciati. Accomunamento; Accomunagione, Promi-
mente si può penetrar l'interno . Uomo
COMPRAR UN DEBITO , Comperare una scuità di godimento o uso di che che sia concentrato in sè stesso. Odio concentrato.
detta, cioè un debito. tra più persone.
AFARI CONCENTRAI , Affari concentrati ,
COMPRARSE UNO CO LE BONE MANIERE , AC- FAR COMUNELA, Accomunare; Mettere in cicè Riuniti.
quistarsi o Guadagnarsi l' animo o l'amo- comune ; Fare a combutia ; Mettere in CONCEPISTA , 8. m. Termine di nuovo
re o la benevolenza di alcuno. combutta.
uso fra noi. Chiamasi Concepista o Alunno
CHI SPREZZA VOL COMPRAR, V. SPREZZAR. COMUNICATA, s. f. Comunicazione, cioè di concetto, Quello che iniziato nell'uffi-
COMPRAVENDI, s . m. Barullo , Golui che Notizia , Rapporto. Termine che usavasi zio di Regio Segretario o simile , fa gli
compra cose da mangiare in digrosso, per sotto il Governo Veneto ; ed era propr. estratti delle scritture , estende le minute,
rivenderle con suo vantaggio al minuto . una Comunicazione d'uffizio su qualche
e concepisce, cioè esprime i proprii concet-
E quindi Barullare, Comprar e rivendere. argomento di pubblica amministrazione , ti, per rendersi capace ed avanzare a gradi
Intendendosi un Pescatore , Pescivendo- che un Magistrato faceva all'altro. V. RI- maggiori . Sotto questo significato potrebbe
lo o Pesciaiuolo , Quello che compra e ri- CERCATA. anche dirsi Minutante .
vende pesce . COMUNIÓN, s. f. Comunione, Atto vene- CONCERTO, s. m. Concerto - CONCERTO
Baralliere o Barattiero e Barattiera rando della religione cristiana.
DE CAMPANE, Gariglione, Specie di suono
la femmina; Rivendugliolo, che baratta e ri- METER A LA COMUNION , O DA COMUNION ,
di campane o campanelline, che rende ar-
vende mercanziuole e cose di poco pregio ; Ammettere alla comunione, cioè A riceve- monia.
e quindi Baratteria , dicesi il Vendimento re il santissimo Sacramento dell' Eucari- CONCERTÒN, s. m . Concertone, Gran con-
e compramento di quello che l'uomo è te- stia. certo.
nuto di fare per suo uffizio. V. REVENDì- COMUNITÀ, s. f. Comunità o Comune, La
CONCÈTO , s . m. Concetto, Buon nome,
GOLO. rappresentanza pubblica formata da perso- credito, riputazione.
COMPRESSO, sust. e add. Voce bassa, V. ne abitanti nello stesso luogo. CONCETO DE LADRO, Credito di ladro o
COMPLESSO. ROBA DE COMUNITÀ , Comunitativa , Ad- di furfante o di baro ec.
COMPRITA, s. f. Compera e Compra. detta a Comunità.
CON CHE, Purche; Con patto che; A pal-
COMPROFESSOR, s. m. Professore com- VIVER IN COMUNITÀ, Vivere o Stare in ti, e vale A condizione che.
pagno o collega. Comprofessore non si tro- comune o in comunità, come fauno i Frati CON CHE EL DOVESSE ANDAR VIA. Purchè
va ne' vocabolarii . e le Monache.
o A patti che dovesse andarsene.
COMPROMESSO, s. m. Compromesso , T. COMUÒDO, lo stesso che ComòDo. V. CONCHÈTA , s. f. Conchetta , Specie di
legale, ed è la nomina che si fa di giudici CON. Vedansi le voci Co.
truogolo , che si mette sotto la cannella
arbitri. CON DIR , Maniera fam. Come a dire , della botte per raccogliere il vino che sgoc--
COMPROMESSO DE JURE TANTUM , dicevasi Cioè a dire; Vuol dire. ciola quando si versa. Questo vino svapo-
ai tempi Veneti, Quello che toglie ai Giu- Chiamasi poi da' Fanciulli Con, la cifra o ra moltissimo e diventa cattivo ; laonde si
dici la facoltà d'arbitrare, e li addebita di abbreviatura ç che vedesi con altri dopo la ta- suol chiamare VIN DE CONCHETA il Vino
giudicare secondo il rigor del diritto. vola dell'abicì nel libricciuolo detto comune-
COMPROMESSO DE JURE ET DE FACTO MORE peggiore.
mente Salterio, ove sono le seguenti figure CONCIÈR, V. CONZIER.
VENETO ET INAPPELLABILITER , era il Com- et cbs, che in Veneziano si chiamano ETE, CONCINA , s. f. Calabrache , Nome che si
promesso con facoltà di arbitrare e pronun- Con, Ron, volteLOBUS O REVOLTELOвÙs , dopo dà ad un Gioco di carte notissime fra noi,
ziare inappellabilmente. di che conchiudono i fanciulli dicendo MADONA e che dicesi in vernacolo ancora CALABRA
METER IN COMPROMESSO , Mettere in com- SANTA CROSE ME FAZZA IMPARAR STA BELA GHE e BESABESA. V.
CON CON CON 187
CONCISTÒRO, 8. m. Crocchio, e per ischer- co. Dare il mi dispiace; Fare le condolen- CONETRARIA, s. f. Collateralia, dicevasi
zo Consistoro o Consistorio, Adunanza di ze. l'Uffizio del Collaterale.
persone messesi insieme per discorrere . CONDONO, s. m. Condonazione, Perdono CONFÀ, Avv. Come; A guisa ; A foggia.
CONCISTORO DE BARONI , Conciliabolo, o del falio commesso . Però è trivialissimo.
Combriccola, Radunamento d' alcuni in se- CONDOTO, s. m. Fogna ; Pozzo smallilo- CONFALÓN, s. m . Bastracone; Gallione;
greto, e dicesi in mala parte. io; Pozzo nero o Pozzo murato e Bottino , Uomaccio, dicesi da noi per ischerzo d' uo-
CONCLUSIÓN, s. f. Conclusione. Luogo sotterraneo dove si vuotano per una mo grosso e forzuto . V. GIAMPICÒN.
VEGNIR A LA CONCLUSION , Toccar della canna le immondizie de'destri ed agia- CONFALON. Così pur chiamansi i sacri
fine; Trovarsi o Essere a' ferri , cioè al menti. stendardi, che servono d'insegne alle Con-
fatto, alla conclusione del fatto VEGNIR FAR CONDOTI , Fognare; Far fogne fraternite e compagnie religiose, detti pur
A LA CONCLUSIÓN PRESTO, Venire a mezza SVODAR EL CONDOTO, V. SVODAR - DESGOS- anche Pennoni, Segni, vessilli etc. V. PE-
lama, detto metaf. si dice Quando si viene SAR I CONDOTI, V. DESGOSSAR. NELO.
alla conclusione subitamente : che anche si CONDOTO D'AQUA, Condotto ; Acquidol- CONFÀR, v. Approdare, da Prò, cioè Far
dice Venire a mezza spada . to o Acquidoccio, Canale murato, per lo pro , utile , giovamento ― LA ME CONFA,
CONCOLO, 8. m. CONCOLO DEL Pan, dicesi quale si conduce l'acqua da luogo a luogo . Mi fa prò; Mi approda; Mi giova.
a Quella tavola su cui si fa o si porta il Acquidoccio fatto di calcistruzzo e matto- CONFARSE, v. Confarsi ; Acconfarsi,
pane a cuocere : ed è lo stesso che PANA- ni. Acquidoccio di piombo - Gora dicesi Convenire, Acconvenirsi.
RIOL, V. il Canale d'irrigazione per le campagne. CONFARSE AL GUSTO, Andare a pelo.
CONCORDIO, 8. m. Concordato, Accordo, CONDOTO D' AQUA PIOVANA, Chiassaiuola, Confarse a l'opPINION DE QUALCUN , Con-
Convenzione. Canale fatto a traverso de' campi delle col- venire , nel sign. di Consentire , Accor-
CONCORENZA, s . f. Concorrenza , Com- line per raccorre l'acqua piovana, murato darsi.
petenza, rivalità nel concorso. dalle bande e ciottolato nel fondo. NO CONFARSE INSIEME, Non confarsi, Non
METERSE IN CONCORENZA, Andare a con- CONDOTO DE LE SCOREZE, Doccione delle affarsi o attagliarsi.
correnza o in concorrenza, vale Concor- loffe , L'intestino che porta fuori per di CONFERIR, v. Conferire, Comunicar ad
rere. dietro le immondizie. altrui i suoi pensieri e segreti. Conferir in
DAR CONCORENZA A UNO , Concorrere a FAR ANDAR L'AQUA PER CONDOTI , Con- segreto , a solo a solo , familiarmente ,
competenza d'uno. dottare, T. de' Fontanieri, Tradur l'acqua confidentemente.
CASCAR IN CONCORENZA, V. CASCAR. per condotti. Conferire , val Dar giovamento , Far
CONCORSO , 8. m . Concorso ; Calca; Pesta; CONDUR, v. Condurre, Menare . pro.
Pressa, Moltitudine o frotta o folla di gen- CONDURSE A BON PORTO, V. PORTO. CONFERIRSE IN T'UN LOGO, Trasferirsi ;
te concorsa in un luogo. LASSARSE CONDUR , Lasciarsi ferrare , Recarsi; Portarsi ele.
CONCORSO D' UMORI , Afflusso , Andata o detto fig. Lasciarsi dirigere o guidare CONFERTA, s. f. T. del Foro, ch'era in
concorrimento d'umori in qualche parte LASSÈVE CONDUR, Lasciatevi dirigere; Ac- uso sotto al Gover. Veneto, Accesso o Tras-
del corpo . cettate il consiglio. ferimento al luogo , cioè Il trasferirsi che
Concorso de' creditori, T. For . È l'u- CONDUSI, s . m. Ruffiano, Mezzano di cose fa il Giudice sopra il luogo della contro-
nione giudiziale dei creditori contro la fa- veneree. versia o del commesso delitto, pegli oggetti
coltà d'un fallito, per la soddisfazione dei FAR EL CONDUSI , Fare il ruffiano; Ruf- del suo instituto.
loro crediti. franare. V. Rurian. CONFESSADA, 8. f. Confessamento; Con-
CONCRETARSE , v. Determinarsi; Pigliar Fare il lanterna, vale Accompagnare , fessione, Il confessare - DARSE UNA BONA
partito o risoluzione o determinazione . guidare i vecchi o i ciechi . CONFESSADA, Confessarsi bene; Far la con-
Pigliate quel partito che meglio vi pare. CONDUTOR , s . m. Appaltatore , Quello fessione generale.
Usiam pure questo termine nel signif. che prende in appalto una pubblica rendi- CONFESSÀR, v. Confessare.
di Venir alla fine , alla conclusione ; Toc- ta o un'opera . CONFESSARSE AL BUSO, COME FA I EBREI,
car della fine; Conchiudere. CONDUTOR DE BENI, Conduttore , e vale Non confessarsi EL S'HA CONFESSA
CONCUBINA, V. in MANTEGNÙA. Affittuario o Locatario, Quello che ha in AL BUSO, Non si è confessato.
CONDA, Voce di qualche idiota, storpiata affitto gli altrui poderi. V. AFITANZA. CONFESSARLA GIUSTA , Accusare o Confes-
dal latino e disusata. V. QUONDAM. CONDUTOR DE LE SAETE, V. PARAFULMINI. sare la ronfa giusta , Dir la cosa per l'ap-
CONDEMANCO , Avverbio antiquato , che CONDUTOR, detto in T. Mar. Cordoniera , punto com' ella sta. Si dice anche Confes-
vale Nondimeno ; Niente di meno. dicesi Quella corda che sostiene in alto la sare il cacio.
CONDIR, V. Conzár. penna della mezzana delle navi. CONFESSAR SENZA CORDA, Confessare sen-
CONDITO, 8. m. Candito o Condito, Con- CON E RON. La sostanza; L'intiero za duol di fune , Dire i fatti suoi alla pri-
fettato. Si dice specialmente delle frutta e VE SO DIR EL CON E'L RON DE TUTO . Vi so ma.
simili che si confettano. dir la sostanza, l'intiero, cioè Sono in- STAR DURO A CONFESSÀR, Resistere alla
CONDIZION, 8. f. Condizione, cioè Grado, formato di ogni cosa. confessione; Non voler confessare; Esse-
Stato; ovvero Palto. DIR EL CON EL RON, Dar libro e carte, re o Far come la formica o il formicon
CONDIZION, T. del Governo Veneto, Ca- detto fig. Mostrare tutte le circostanze, ad- di sorbo che non esce per bussare ; Es-
tasto, Libro in cui erano descritti minuta- durre tutte le particolarità, V. DIRLA SCHIE- sere o Far la cornacchia di campanile;
mente tutti i poderi , campi e beni de' Cit- TA, in DIR. Star sodo alla macchia o al macchione
tadini, coi loro confini, ed in quali comuni CONESTRÈLA, s . f. Term . degli Erbolai, e non uscire per bussar che uom faccia;
stabiliti — AVÈR IN CONDIZIÒN, Essere in Ligustro o Rovistico e Ruvistico • Cam- e valgono Lasciar dire uno quanto vuole e
catasto ; Aver delle proprietà stabili de- brossene. Pianta erbacea comune, detta da non gli rispondere, o rispondergli in una
eritte nel catasto ; Essere estimato o pos- Linneo Ligustrum vulgare. maniera che non sortisca il desiderio suo
sidente. V. FIA. CONETRAL, 8. m. Collaterale, Titolo che Far reticenze, vale Omettere volonta-
CONDOGLIANZA , 8. f. Condoglienza o davasi sotto il Governo Veneto a quell'Uffi- riamente alcuna cosa che si dovrebbe dire.
Condolenza, Il condolersi. Lettera di con- ziale addetto alla Camera fiscale delle Città PENSAR A CONFESSARSE, Pensare ad ac-
doglienza. provinciali dello Stato, che teneva il ruolo conciarsi dell' anima; Pensar all'anima,
CONDOLÈRSE , v. Condolersi, Rammari- de' Soldati della guarnigione e delle cerne, a riconciliarsi con Dio.
carsi, Dolersi delle sventure altruicolla'im- e li pagava. ME SARIA CONFESSA DA LU, Io mi sarei
188 CON CON CON
confessato da lui , Si dice d'uno del quale licenza con uno, Avanzarsi troppo libera- CONFUSION DE ZENTE , Parapiglia ; Ba-
si aveva buona opinione, e che sia poi riu- mente con uno TORSE CONFIDENZA CON rabuffa; Subuglio, Scompiglio di gente o
scito male; e fu detto ancora, Io mi sarei UNA, Fare degli atti biechi, Delle disonestà. di persone. V. BARAFUSOLA.
consigliato da lui , si spiritual mi pa- IN CONFIDENZA, Detto avverb. Alla buona; METER DE LE COSSE IN CONFUSIÒN, Abba-
reva. Alla dimestica. tuffolare o Rabbatuffolare , Mettere, Av-
CONFESSIONAL, add. T. del Foro ex Ve- CONFIN, s . m. Confine o Confino, Termi- volgere insieme confusamente in fascio, in
neto - CONFESSIONAL DE DOTE, chiamavasi ne così di Stato, come di privato podere . batuffolo.
la Dichiarazione di aver ricevuto la dote. Frontiera, dicesi i Luogo ne' confini del CONFUSIONAR, v. Confondere, Disordi-
CONFESSO, s. m. Scritta o Scritto, Car- Dominio a fronte d'un altro Stato. nare e volger sossopra, mescolare insieme
ta nella quale uno confessa di essere debi- PORTAR VIA PER CONFIN, Acquistare per varie materie senza distinzione e senz'or-
tore e si obbliga di pagare. V. PAGARÒ e ius congruo, Si dice di Quel ius o privile- dine.
VAGLIA. gio che secondo le leggi Venete aveva il vi- CONFUSIONARSE, Confondersi, vale Tur-
Confesso di cassa, qui si suol dire nel- cino d'esser preferito nella vendita d'una barsi gravemente per vergogna o per altra
le carte di pubblica amministrazione per cosa confinante o d'altra simile. passione Allibbire, Impallidire per cosa
Quitanza, detta altrimenti Ricevuta. Eravi a' tempi Veneti una Magistratura che ti faccia restar confuso e sbalordito, per
CONFESSO O CONFESSIONARIO, Confessio- di due Patrizii dell'ordine de ' Savii, detti un subito timore o vergogna. V. CONFONDER.
nale o Confessionario , Il luogo dove si Provveditori alla Camera de' confini, che CONFUSONARIO , s. m. Avviluppatore ;
confessa SENTAR DEL CONFESSO, Predel- soprintendevano ai confini dello Stato e in Imbrogliatore; Uomo confuso; Confondi-
la -— PORTELA DEL CONFESSO, Sportello. conseguenza all' Uffizio dei Provveditori ai tore, Persona che confonde e reca confusio-
CONFETAR, v. Confettare, Condire e far confini, instituito in ogni Città di provincia ne. V. CONFUSIONER.
cuocere delle frutta, de ' fiori ec. Far con- confinante, com'erano a Udine, a Belluno, CONFUSIONER , si dice ancora per Con-
fezione. a Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Cre- FUSIONARIO, V.
CONFETINI, dim. di CONFETI, Piccolissi- ma e Rovigo. CONFUSO, Confuso, Add. da Confondere,
mi confetti. CONFINAR, v. Confinare, Conterminare . Mescolato.
CONFÈTO, s. m. e per lo più CONFETI , CONFINAR UN BEN, Confinare una pos- Confuso, attribuito a persona, vale Ver-
Confetto. sessione, cioè Porre i termini e i confini, gognato o svergognato sia per modestia ,
DAR EL CONFETO, detto fam. e figur. Da- CONFINAR QUALCUN, Confinare uno, Sban- sia per colpa commessa. Grullo grullo vale
re il comino o Confettare uno, vale Far- dire, Mandar a confine alcuno o in luogo Cheto e confuso, e dicesi di Coloro che stan-
gli cortesie e ossequii per renderselo o particolare per gastigo . V. RELEGAR. no pensosi senz'alzar la testa. Andarsene o
mantenerselo benevolo -- Soiare; Dar la L'HO CONFINA CHE NOL SE podeva mover, Tornarsene qrullo grullo , suol dirsi anco-
soia, ch'è una specie di adulazione mesco- L'ho ridotto alle strette; L'ho confinato ra di Coloro ai quali sia stata data qual-
lata alquanto di beffa. tra l'uscio e 'l muro, cioè L'ho ridotto a che risposta che non sia loro troppo piaciu-
QUANDO SE MAGNA STI CONFETI ? Quando grado che non potea più difendersi. ta. V. SCÒTA.
mangiamo o si mangiano i confetti ? Ma- CONFITEOR, s. m. Confessione, Orazione DISCORSO CONFUSO , Discorso o Parlare
niera nostra di domandare, che vuol dire notissima e del continuo recitata da' Cri- confuso, imbrogliato. Pare la zolfa degli
Quando si fanno le nozze ? stiani, la quale comincia dalla parola Con- Ermini; Qui v'è buio.
SPECIER DA CONfeti, V. Specièr. fiteor. IN CONFUSO, Modo avverb. Alla confusa
CONFETURA , s. f. Confettura o Confe- CONFLUIR, Cooperare, Concorrere all'o- e In confuso; Confusamente.
zione, Ogni qualità di confetti, di conser- pera, Operar insieme. Accompagnasi colla CONGETURAR, v. Conghietturare o Con-
ve etc. preposizione Con. getturare, Presumere, Supporre.
CONFETURIÈR, s. m. Confettiere o Con- CONFORME, Avv. Secondo il caso, Espres- CONGLOMERÀR , v . Voce latina, Riunire ;
fettatore , dicevasi , specialmente ne'tem- sione dubitativa, e vale Mi regolerò confor- Ammucchiare; Ammassare.
pi Veneti, Colui che nelle case de'grandi formemente al caso, cioè secondo l'avve- CONI DE MAR, s. m. T. de' Pesc. dal la-
impiegavasi a far confetture e confezioni nimento, o secondo il mio gusto. tino Cunnus, Vulva. Così vengono chiama-
e simili. Per Siccome e Comeche - CONFORME te volgarmente diverse specie di Molluschi,
CONFETURIERA, s. f. dicesi la Moglie o CHE NO GAVEVA SOLDI, Siccome io non ave- tutti del genere delle Meduse. Essi hanno
Femmina di Confettiere o Confettatore : va danari, ovv. Non avendo io danari. per carattere un Corpo libero, gelatinoso,
la quale secondo altre voci consimili e così CONFORMITÀ , s. f. Conformità , Simi- orbiculato e convesso al davanti, concavo
formate dal nome mascolino, potrebbe dir- glianza. internamente, con dei fili o appendici attac-
si Confettiera. Conformità , si dice anche per Modo, ma- cate al loro centro. V. POTAMARINA.
CONFIDAR , v. Confidare e Raffidare , niera. In conformità de' suoi ordini. CONIADOR, s. m. Coniatore e Battinzec-
Aver confidenza, fiducia, Fidarsi ad alcuno. L'HA PARLA IN STA CONFORMITÀ, Parole ca , Colui che nella pubblica Zecca batte
VARDITE PRIMA DE CONFIDARTE, A chi dici pronunciò di questa fatta, Di questo te- moneta.
il tuo segreto, doni la tua libertà, Avvi- nore. CONIAR, V. CUGNAR.
o morale, che ci avverte di andar cauti IN STA CONFORMITÀ SON REDUTO, Son ri- CONIÈTO, s. m. Conigliuzzo ● Conigliolo,
prima di palesare ad alcuno ciò che impor- dotto a tal passo, a tale stato. Piccolo Coniglio .
ta di tener segreto .
IN CHE CONFORMITA ? Detto a modo in- CÒNIO , V. CUGNO.
CONFIDENTE, s. m. Confidente, Intrin- terr. Come ? Come mai ? In qual modo ? CONIO, s . m. Coniglio, Animale noto, simi-
Beco amico. CONFORTADOR ) le alla Lepre ; chiamato in sistema Lepus
Confidente de LA POLIZIA, Spia; Dela- CONFORTAÒR ) 8. m. Confortatore e Cuniculus.
tore; Denunzialore. Confortante . LOGO DA CONII, Conigliaia o Conigliera
CONFIDENZA, 8. f. Confidenza e Confi- CONFRONTABILE , add. Paragonabile ; e Coniglieria, Luogo, dove si tengono chiu-
danza, Famigliarità. Comparabile - NOL XE CONFRONTABILE CO si i conigli.
DAR CONFIDENZA a uno, Famigliarizzar- QUELO, Non è paragonabile con quello. L'È TIMIDO QUANTO UN CONio, Pare ch'e-
si con uno, Farselo amico -- Riferito a CONFUSION, s. f. Confusione ; Guazza- gli abbia i conigli in corpo. Prov. che di-
femmina, vale Accordare disoneste con- buglio; Mescuglio ; Viluppo; Pecoreccio ; cesi di Chi è timido e pauroso. Non aver
fidenze a uno. Zappa - Buglione, dicesi a Moltitudine più cuor d'un grillo o d'uno scricciolo a
TORSE CONFIDENZA CON UNO, Prendersi confusa di diverse cose. d'un coniglio.
CON CON CON 189
CONOMIA, 8. f. Economia . CONSEGIÀR, v. Consigliare; Dar consi- ch'era composto di tutti indistintamente i
CONOMO, V. ECONOMO. glio ; Dar parere - Consigliare , dicesi patrizii che avevano indossata la veste.
CONOSSANZA, V. COGNOSSANZA . anche per Consultare, ch'è propriamente Corpo sovrano della Repubblica , ch' eleg-
CONOSSENTE, add. Conoscente, noi di- il Dirigere che fanno gli Avvocati le cause geva a tutte le reggenze e magistrature or-
ciamo per Noto, conosciuto --
— Le persone de' loro clienti. dinarie, formava leggi, etc.
CONOSSENTI, Le persone che si conoscono; A CHI CONSEGIA NO GHE DOL LA TESTA , CONSEGIO DE PREGAI, Il consiglio di Pre-
Le persone di conoscenza. A chi consiglia o A confortatore non duo- gadi assolutamenle o sia il Senato , che
CONOSSER e COGNOSSER, V. Conoscere e le il corpo o il capo; e vale Esser più fa- presiedeva all'economico dello Stato , al
Cognoscere. cile il consigliare che l'eseguire. Fu anche politico e al militare, ed eleggeva alle ca-
CONOSSER A FONDO QUALCUN , Conoscere detto, È facile a chi è sano e in lieto sla- riche straordinarie.
Sapere chi sono i suoi polli; Conoscere di to Dar consiglio all'afflitto e all'amma- CONSEGI DE QUARANTA, Tre erano li Con-
lunga mano - Sapere quanto corra il lato. sigli di quaranta, cioè il Consiglio di XL
cavallo d' alcuno , vale, Sapere fin dove Consegite coi VECHI, Consiglio d'uomo al Criminale, cui erano commesse le cause
possa arrivare l'abilità d'alcuno. vecchio non rompe mai la testa, e vale criminali ne' casi non soggetti al Consiglio
CONOSSER A MUSo, Raffigurare uno, Co- che Per lo più è buono. de' dieci, e la distributiva delle cariche
noscerlo a' lineamenti della faccia - Cono- CONSEGITE CON UN SOLO , Consiglio di uffizii popolari · Il Consiglio di XL Civil
Roscere all' alito , vale Essere accorto e due non fu mai buono. vecchio, il quale giudicara le cause civili
pronto conoscitore. CONSEGITE BEN PRIMA PER NON PENTIRTE appellate della Metropoli e del Dogado, con
CONOSSER A NAso, Conoscere a fiuto. DOPO, Consiglio veloce pentimento tardo, tutte le altre materie di sua attribuzione
DAI SEGNI SE Conosse le bale, A' segna- cioè Chi tosto si risolve tardi si pente. speciale - Il Consiglio di XL Civil nuo-
li si conoscon le palle ; Gli asini si cono- LE VOLPE SE CONSEGIA, V. VOLpe . vo, stato instituito per la decisione in ap-
scono a'basti, Dalle azioni si conosce la mo- TORNAR A CONSEGIAR, Riconsigliare. pello delle cause pur civili della Terra
rale di uno EL SE CONOSSARÀ DA LESITO , CONSEGIÈR , 8. m. Consigliere ; Consi- ferma e di tutto lo Stato. V. COLEGIO.
Sessa è rosa fiorirà; s'è spina pugnerà. gliatore; Consigliante, Quello che dà con- CONSÉGIO DE DIESE, Consiglio de' dieci,
FARSE CONOSSER UN COGIÒN, Farsi scor- siglio. composto di dieci Senatori, e de'sei Consi-
gere ovv. Farsi scorgere un balordo o per Nel Governo della Repubblica Veneta glieri sotto la presidenza del Doge, a cui
un balordo, ignorante, erano sei patrizii dell'ordine senatorio det- erano state delegate tutte le materie di
GHE VOL ASSAE PRIMA DE CONOSSER UNO, ti Consiglieri, che formavano col Doge il Stato e i casi criminali gravissimi commes-
Risogna mangiar molte moggia di sale Consiglio minore, e vacante la sede Ducale si nello Stato.
con un uomo prima che si conosca; ovv. si chiamavano Rettori di Venezia, e dimo- TERZO CONSEGIO, Terzo consiglio. T. del
Molti moggi di sale si convien manicare ravano nel pubblico palazzo. Il più vecchio Foro ex Veneto. Anticamente le cause giu-
insieme , anzi che ' l dono dell' amistade tra i Consiglieri, mancando il Doge, face- dicate dalla Quarantia erano discusse in
compiuto sia. va le sue veci nel Collegio. V. COLEGIO. tre successivi giorni , nel primo de'quali
OGNI COGION CONOSSE EL BON, Ogni uc- CONSEGIERETO , 8. m. Consiglierino , perorava la parte attrice, e dicevasi Pri-
cello conosce il grano, e vale Il buono è Avvilit. di consigliere. mo consiglio; nel secondo la parte rea e
da tutti conosciuto. CONSEGIETO, s . m. Consiglietto , Piccolo di cevasi Secondo consiglio ; e nel terzo
No GHE VOL OCHIAI PFR CONOSSER .. Al consiglio. l'una e l'altra in conflitto, cioè con inter-
LO
buon vino non bisogna frasca , e vale Il CONSEGIO , s. m. Consiglio, Parere, sen- ruzione , che si diceva Terzo consiglio ,
buono si fa conoscere da per sè. timento, esortazione. nel quale pronunziavasi la sentenza. In se-
NO SE CONOSSE el ben che cO L'È PERSO, UN BON CONSEGIO VAL DE LE VOLTE PIÙ guito tal costume fu riformato, e le cause
L'asino o L'asinino non conosce la coda D'UN TESORO, Dono di consiglio più vale erano trattate e giudicate in un giorno sọ-
se non quando non l'ha ; Non si conosce che d'oro. lo, e nondimeno nell'uso forense seguitos-
il ben se non perduto. Dicesi in prov. Consiglio di ricco impo- si a dire Terzo consiglio per una finzione
CONOSSUO, V. COGNOSSUO. verilo non val nulla, Perchè se non fu dell'antico costume ; e intendevasi Causa
CONOTAR, v. Voce di molto uso nel Foro buono di regolare sè stesso, molto meno introdotta e decisa da un Consiglio di qua-
per Contrassegnare, cioè Far la descrizio- può esserlo pegli altri. ranta. V. VACUI..
ne d'una persona , per poterla conoscere e CONSEGI DE DONA I SCOTA O NO I VAL CONSEGNA, 8. 1. Consegnazione, Il con-
distinguere. GNENTE, Lo consigliv femminile o egli è segnare, il passaggio di che che sia dalle
CONOTATI, s. m. Contrassegni; Segnali. caro o egli è troppo vile. mani di uno a quelle d' un altro. Tradizio-
Ritratto in iscritto, Descrizione delle parti A COSSA FATA NO GH'È PIÙ CONSEGIO, 1 ne è voce latina, usata però da' Legali nel-
fisiche visibili d'una persona. Avvertasi che consigli dopo il fatto sono fato da gonfiar lo stesso significato.
la voce Connotati è tanto in uso negli uffi- otri, cioè inutili. Del senno poi ne sono Consegna, in T. milit. dicesi Colui che
zii giudiziarii e politici, che non sarebbe piene le fosse, e vale È inutile consigliare sta alle porte d'una Città fortificata e tien
possibile di sostituirvene un' altra. dopo il fatto. registro de' forestieri che v'entrano.
CONSAPUTA, 8. f. Consapevolezza, Con- CHI VOL FAR A SO MODO NO VOL CONSEGI, CONSEGNAR, v. Consegnare o Consigna-
tezza avuta , cognizione presa , partecipa- Uomo deliberato non vuol consiglio ; ed re.
zione. esprime che È superfluo il consigliare co- CONSEGNAR UNA CORTELADA A UNO, Accol-
SENZA MIA CONSAPUTA , Senza mia sa- lui ch'è risoluto di fare a suo senho alcu- tellare uno, Dargli una ferita di coltello.
puta; Senza mia consapevolezza o noti- na cosa: simile all'altro, Cuor determina- CONSEGUIO, add. Conseguito.
zia. to non vuol esser consigliato. CONSEGUIR , v. Conseguire , Ottenere ,
CONSECUTIVO , add. Consecutivo , Che CONSEGIO, s. m. Consiglio o Concilio , acquistare.
consegue . Pubblica e solenne adunanza d' uomini che CONSEGUIR TUTO QUELO CHE SE VOL, Ave-
CAMARA CONSECUTIVA, Camera seguente consiglia a deliberare. E quindi Far con- re il sno pieno; Esservi il suo pieno.
o contigua o adiacente e aggiacente, cioè siglio; Raunare, Tenere, Aver consiglio CONSENZIENTE, add. Consenziente; ▲o-
Quella che succede dopo la prima , che e simili. consenziente, Che acconsente , ch'è d'ac-
vien di seguito. Nel sistema del Governo Veneto erano cordo ; e talvolta si prende in sinistra par-
CONSECUZION, s. f. Consecuzione, Con- varii li così detti. Consigli, come i seguenti. te per Complice.
seguimento, Ottenimento, Il conseguire. MAZOR CONSEGIO, I Maggior Consiglio, CONSERVA, s. f. Conserva, Luogo ripo
190 CON CON CON

sto dove si conservano e si mantegono le OMO DE CONSIENZA, Coscienziato, Ch'è FAR CONSULTA NEGRA, detto per ischerzo
cose . di buona coscienza. e fam. Ristringersi con alcuno , vale Deli-
CONSERVA DE FRUTI , Conserva , chia- IN CONSCIENZA O COSSIENZA , Maniera di berare tra persone confidenti con tutta se-
mansi i fiori, i frutti ed altre cose confet- giuramento, In coscienza o In buona co- gretezza su qualche affare importante.
tate nello zucchero o sia nel giulebbe : come scienza; In fede mia, per mia fe. Consulta chiamasi in T. Legale presen-
Giulebbo di mele appie, Giulebbo di fier CONSISTER, v. Consistere . temente la Lettera che scrive un' Autorita
d'aranci; Giulebbo di gelsomini ec . TUTO CONSISTE IN T'I BEZZI , Il forte o giudiziaria inferiore al Tribunale superio-
CONSERVA DE MARASCHE, Diamarinata Il punto sia nei danari, cioè La difficoltà re o supremo ; siccome Nota , quella fra
DE NARANZE , Aranciata DE PESTACHI sta nel danaro.. Autorità eguali o non dipendenti fra esse ;
Pistacchiata. CONSOBRIN, s . m. Voce dal lat. Conso- e Decreto la Lettera dell' Autorità supe-
CONSERVA DE Aqua , Conserva ; ricetta- brinus che significa Cugino, usata scherze- riore. Nell'amministrativo poi dicesi Con-
colo ; serbatoio , Luogo in cui l'acqua si volmente dal nostro Andrea Calmo in molti sulta o Rapporto la lettera dell'Autorità
raccoglie e si riserva per farla poi scor- luoghi delle sue lettere per modo d'amici- inferiore alla superiore; Nota Quella tra
rere ove si vuole . zia. CONSOBRIN CARO , egli scriveva, Con- uguali o non dipendenti ; e Decreto o Ordi-
CONSERVA DE L'AQUA, T. delle saline , SOBRIN DE VELUO , CONSOBRIN d'oro , in nanza o Dispaccio, quella della Superiori-
Lagaccio , La prima conserva in cui al vece di Caro amico; Ben amato e simili. tà alle inferiori.
tempo dell'empifondo o per mezzo d'una CONSOLAR, v. Consolare, Dar consolazio- CONSULTO, s. m. Consulto o Consiglio ,
cateratta s'introduce l'acqua del mare, per ne CONSOLAR I AFLITI, Racconsolare o Opinione dell'Avvocato in favore del clien-
indi passare alla rete calda. Addolcire gli afflitti. te - Consulto , dicesi anche il Parere o
CONSERVA, Conserva , T. mar . per Com- CONSOLAR DA FESTA QUALCUN O CONSOLAR consiglio de' Medici .
pagnia, e dicesi del numero de' Navigli di CO LE CEOLete , lo stesso che GIUSTAR DA BATER CONSULTO O CONSULTA, Consulta-
più padroni che navigano insieme a con- FRIZER, V. GIUTTAR - CONSOLAR DA FESTA re; Consigliare - Ruminare o Reguma-
servazione l'un dell'altro. UN ABITO, Lordare o Imbrattare un abito. re, Riandar nel pensiero, come si fa pen-
ANDAR DE CONSERVA, Andare di conser- V. SPORCAR . sando e ripensando da chi vuol masticare
va o di brigata o di bella brigata, Anda- EL SPUZZA CH'EL CONSOLA, detto ironi- e ben digerire un negozio.
re in compagnia. camente, Puzza che ammorba, V. SPUZZAR. CONSUMA, Consumalo ; Consunto.
CONSERVATORÀTO , S. m. Uffizio del TORNAR A CONSOLAR, Riconsolare. CONSUMA DA TANTE DISGRAZIE, Per lungo
Conservatore. CONSOLE , s. m. Console o Consolo. duolo attrito, consunto.
CONSIDERANDO, s. m. Voce o Maniera Consoli de' mercanti , chiamavasi una CONSUMADA, s. f. Consumazione .
cominciata ad usarsi nel nostro Foro fin Magistratura civile di prima istanza della DAR UNA CONSUMADA DE SCARPE O DE ABI-
dalla prima epoca del già Governo Italico cessata Repubblica Veneta, composta di tre TI, Consumar le scarpe o i vestiti, vale
l'anno 1806 , e fattasi ora più comune e patrizii , a cui aspettavano alcuni affari Logorarli.
parlata in forza di sostantivo. Dicesi vol- mercantili, trattati però in via giudiziaria. CONSUMATOR O CONSUMAOR, 8. m. Consu-
garmente UN CONSIDERANDO OI CONSIDE- V. SORACONSOLI . matore, Che consuma, Distruggitore.
RANDO , per Un motivo o I motivi d'una CONSORTIVO , add. STRADA CONSORTIVA , V. CONSUMAR, v. Consumare, Logorare, fi-
sentenza civile o criminale, perchè tutti i STRADA. nire, ridur al niente.
motivi cominciavano , secondo la pratica CONSORZIO , 8. m. Consorteria, Unione CONSUMAR EL CRUO EL COTO, Consumar
Francese, dalla parola Considerando . E di consorti , cioè Riunione dei possidenti l'asta e'l torchio; Far del resto, Man-
quantunque colla mutazione del Governo de' beni lungo un fiume o una strada pub- dar a male interamente il suo avere. Con-
siasi anche cangiato il modo di esporre blica, i quali fanno causa comune fra essi sumare a braccia quadre , vale Moltissimo.
questi motivi nelle cause civili, e non sia- per riparar gli argini e provvedere alle CONSUMAR EL S00 , Far ambassi in fon-
vi più il ritornello del Considerando, con- cose occorrenti. do, Mandar a male ogni sua cosa --- Сол-
.
tinua nondimeno l'uso tra molti forensi · CONSTAR , v. n. Esser certo, evidente, SUMAR EL SOO PER DAR GUSTO AI ALTRI , I
di dirli CONSIDERANDO. Si vuole osservare apparire manifestamente e senza dubbiez- matli fanno le feste e i savii le godono,
che anche ne' tempi del Governo Veneto ze, constare, e Vale anche Esser composto di Chi perde assai per dar piacere agli altri.
chiamavansi comunemente I EO QUIA ( e V. CONSTATAR. CONSUMAR TUTO IN T'UN Dì, Recare a un
quindi UN EO QUIA ) li Motivi delle intro- CONSTATAR, v. È un vero Francesismo, di, detto fig. del Consumare in breve tem-
missioni Avogaresche contro le sentenze usato spesse volte nel foro, nel sign . di Ac- po ciò che dovrebbe bastare per tutto il
criminali di prima istanza appellate, niente certare; Stabilire ; Chiarire , cioè Fonda- corso della vita, o almeno per lungo tempo.
per altro se non perchè, scrivendosi lati- re la verità d'una cosa e d'un fatto. Veri- CONSUMAR UN AFAR, Consumar un affa-
namente nel Magistrato degli Avogadori, ficare . V. CONstår . re, un negozio , vale Finirlo Consu-
tutti i diversi motivi giustificanti l'atto CONSULTA, s . f. Consulta , Conferenza di mar la fatica, il tempo etc. vale Impie-
dell' intromissione, cominciavano dalle pa- più persone che consultano. Consulta si di- gare .
role Eo quia. V. questa voce. ceva ai tempi Veneti Quella ordinaria che Consumarsi , Venir meno , struggersi,
CONSIDERAR , v. Considerare, Attenta- facevasi la mattina d'ogni giorno feriale dimagrare , intisichire. Consumarsi come
mente osservare. nel palazzo ducale, composta de ' Savii del neve al fuoco.
CONSIDERAR, dicesi da noi anche per Ap- consiglio de' Savii di terra ferma e de' Savii CONSUMAZION, s. f. Consumazione , An-
prezzare, giudicar del prezzo QUANTO agli ordini , benchè talvolta anche senza nientamento.
CONSIDEREU STO ANELO ? Quanto stimate o questi ultimi, per le proposizioni da farsi al EL VA VIA PER CONSUMAZIÒN, Va moren-
apprezzate quest' anello? Senato, il quale si convocava per metodo do per estenuazione, per consunzione .
CONSIENZA, s . f. Coscienza; Conscienza la sere del giovedì e sabbato. CONSUMO , r. m. Consumo; Consumamen-
• Coscienzia. Consulta straordinaria , detta più volte to, Consumazione Consumi, diconsi le
Coscienza stretta, vale Guardinga, seru- CONSULTA NEGRA , dicevasi Quando per la Cose consumate .
E polosa. Coscienza larga ; Libertà di co- discussione di qualche affare importante di FAR CONSUMO DE ROBA O DE BEZZI , 0
scienza ; Ingrossar la coscienza , dicesi governo, s'univano alla Consulta ordinaria AVER EL DAZIO DEL CONSUMO , detto fig.
della Permissione di creder ciascheduno ciò altri patrizii stati altra volta nella carica Sparnazzare ; Scialacquare ; Dissipare,
che vuole in materia di Religione. Coscien- di Savii, i quali v'intervenivano in veste dicesi dello Spendere assai e consumar il
za calterita, vale Macchiata, non pura. nera. suo.
CON CON CON 191
CONSUNTIVO , s. m. Voce dataci di Lom- per essere registrata nella Tariffa Toscana quell'altro Quando e' ti dice buono al pa-
bardi sotto il già Regno italico e usata e vuol dire Mercanziuole di vetro, ma spe- leo, non giuocare alla trotto'a.
negli affari di pubblica amministrazione , cialmente Perlette di cristallo artifiziale, OMO FACILE O DIFICILE DA CONTENTAR ,
e vale Nota delle spese o danari consunti dette Margheritine , delle quali si fanno Uomo di facile o difficile contentatura ,
in un anno passato, a confronto del pre- vezzi ed altri ornamenti; ed è un oggetto ME CONTENTO CHE I ME PICA SE etc. Io
Funtivo (V. Preventivo) - Il Consuntivo o ramo di commercio che hanno i Venezia- vo'che mi sia fritto il fegato se etc. Io
dell anno 1824 fu maggiore di quello del ni da qualche secolo col Levante. Conteria giuocherei la vila contro un morso di
1826. è dunque parola vernacola Veneta, che sem- berlingozzo che etc. Modi di affermazione
CONSUNTO , add. Consunto, Consumato, bra evidentemente composta da Contigia, sulla propria opinione o volontà.
dicesi delle persone magrissime. Ornamento, e questa derivata dal lat. Com- TUTI NO SE POL CONTENTAR , Chi fa la
CONSUNTO DE BEZZI , Árso ; Povero in plus, us, nel medesimo significato - Ve- casa in piazza o ela fa alla o ela fa
canna; Bruciato di danaro, trame è pur termine collettivo di tutte le bassa, Tutti i caratteri non sono eguali,
CONTA, s . f. T. dell'Ergastolo . Novero o minute manifatture di vetro. chi è d'un umore e chi d'un altro.
Contamento ; ed è quella Visita che fassi MERCANTE DE CONTARIA, Mercante o Fab- CONTENTEZZA, s . f. Contentezza; Con-
ogni sera dai Custodi in tutte le carceri bricatore di conteria. tentamento , Soddisfazione, Consolazione,
dell'ergastolo, per riscontrare il numero Canna di conteria, chiamano i Vetrai Appagamento d'animo.
de Carcerati, e se le cose sieno a dovere. Quella canna di vetro con che si fanno ta- CONTENTEZZA DE CUOR FA BELA PELE IN
CONTABILE, s . m. Vece venutaci di Lom- li mercanziuole. VISO . Maniera nostra volgare, cui corrispon-
bardia dopo il Governo italiano , e vale CONTE, s. m. Conte. de la sentenza 81 della Giunta agli am-
Computista; Ragioniere. V. RAGIONATO. CONTE DA LE BRAGHESSE ONTE , Detto maestramenti degli antichi Cose onde
CONTABILE, add. dicono e scrivono alcuni scherzevole usato talvolta familiarmente l'anima sallegra e il corpo se ne con-
rel sign. di Responsabile; Tenuto; Obbli per motteggio di Chi vuol avere il titolo di forta.
gato, Ovv. nel sign . di Colpevole –- CON- Conte ed è miserabile . CONTENTİN, s. m. Ripicco, Quella giun-
TABILE DI FURTO , dice e scrive qualcuno CONTE FAVETA, Locuzione bassa, Fanfa- ta che si dà, per esempio, a una chicchera
per Co'pevole di furto. no; Trinfino; Gonfianugoli; Molto fummo di caffè o simili bevande, che dicesi anche
CONTABILITÀ, s. f. Computisteria, L'uf- e poco arrosto, Dicesi di Persona vana. Giunta. V. RECHIOTO.
Gizio del Con putista o Ragioniere. Conte che no conta, Titoli disunti, vale CONTENTO, add. Contento; Contentato
CONTADINAZZO. s. m. Contadinaccio ; Titoli vani, senza rendite. CONTENTO COME CARLO IN FRANZA, Aver il
Vilianuccio Martignone , vale Goffo CONTENENZA. s . 1. Omerale, velo o Drap- cuore nello zucchero; Esser fiori e bac-
contadinone. po che suol porsi sulle spalle del Celebran- celli, Esser lieto e contento.
CONTADINOTA, s. f. Forcsozza o Foro- te per dare la benedizione - Grembialini MAI CONTENTO, Incontentabile.
zetla, Contadina fresca e leggiadra . Conta- si dicono Quelle due parti dell' omerale con CUOR CONTENTO E SCHIAVINA IN SPALA, V.
dinotta non trovasi usato. cui si prende l'ostensorio o la piɛside. SCHIAVINA.
CONTADÒR, 8. m. Contatore , Computi- CONTENER, O CONTEGNIR, V. Contencre, CONTENTÒN, add. Contentissimo; Arci-
sta, il cui uffizio è quello di ricevere e pa- Comprendere. contento; Più che contento.
gare i danari. Ora si dice Cassiere. CONTEGNIRSE , Contenersi , cioè Repri- CONTESIN , lo stesso che CONTARELO. V.
CONTAFIABE , V. FIABÒN. mersi , raffrenarsi, moderarsi Lasciar CONTESTABILE , s. m. Contestabile, Ti-
CONTAMINAR, v. Contaminare , Macchia- andar due pani per coppia , vale Passar- tolo che ne' tempi del Governo Veneto si
re, Bruttare, Corrompere. si leggiermente d'alcuna cosa. dava al Bargello nelle Città capitali delle
CONTAMINAR , si dice ancora da noi nel CONTEGNIRSE AL SOLITO, Far delle sue, provincie dello Stato di terra ferma.
signif. di Conturbare; Inlenerire, Muove- cioè Non declinare dal suo costume, segui- CONTESTUALMENTE, avv. T. forense e
re a tenerezza, Accorarsi EL ME CON- tar a fare la stessa cosa. vale Unito alla contestazione, In conte-
TAHINA, M' intenerisce; Mi fa compassio- VE CONTEGNIRE IN STA MANIERA, Vi rego- stazione.
ne: Mi commuove . lerete o dirigerete o governerete nel mo- CONTINUAMENTE, avv. Continuamente;
CONTAMINAZION, s. f. Contaminazione. do etc. Continovamente ; Continuatamente. Av-
FAR CONTAMINAZION, è lo stesso che Con- CONTENTÀR, v. Contentare. verte l'Alberti nel suo Dizionario univer-
TAMINAE, V. CONTENTAR LA GOLA, V. GOLA. sale , che rigorosamente parlando corre
CONTAR, v. Contare, per Annoverare; Nu- CONTENTARSE DE L'ONESTO , Leccare e
questa differenza tra Continuatamente e
merare. non mordere, Modo proverb. che vale Con- Continuamente, che il primo si dice delle
CONTIR, Contare, dicesi anche per Rac- tentarsi d'un onesto guadagno NO CON-
cose che non sono separate nè interrotte
ecutare CONTARLA GIUSTA, Accusare la TENTARSE DE L'ONESTO, Cercar miglior pa- dal loro cominciamento sino alla fine ; e che
ronfa giusta, Confessare la verità. ne che di grano CHI NO SE CONTENTA
il secondo si dice altresì di quelle che so-
CONTAR FALOPE Q DE LE BUZARE , Dir DE L'ONESTO PERDE EL MANEGO E ANCA EL no interrotte, ma che per altro cominciano
fanfaluche o chiacchiere CONTAR DE LE CESTO, Chi troppo tira la corda la strap- sovente e con piccoli intervalli. Combattere
GEAN PROTOLE O FIABE, Sliantar di gran pa, Chi vuol troppo, alla fin perde tutto . continuamente . Dividere il rettangolo con-
fandonie o fiabe; Sballar carole; Canzo- A chi desidera molto, manca molto, disse tinuatamente in parti eguali.
nare ; Favoleggiare; Frappare CON- Orazio per dimostrare che Chiunque è con- CONTINUATAMENTE , V. CONTINUAMENTE .
TIE LA BELA GIROMETA , V. GIROMETA CONTISTA , 8. m. Compulista .
tento del poco, vive più felice ed è più ric-
COSSE DA CONTAR SOTO EL CAMIN , V. co de' ricchi : giacchè Talora il meglio gua- CONTIZAR , v. ant . Conteggiare , Fare i
COSSA. sla il bene. conti, ed anche Contare; Numerare, No-
CONTAR UNA COSSA CO LA BARBA , Sape- CONTENTARSE DE POCO, Tirare a pochi verare.
ramcelo, dicon quei di Capraia. Locuzio- - CONTENTARSE DEL POCHETTO MA SICURO , SE NO FALA IN CONTIZAR LA PENA, Se il
ne che si dice quando uno ci narra una co- Loda il mare e tienti alla terra, detto conto o il computo non falla; Se non va-
sa nota. metaf. do errato nel conto.
TORNAR A CONTAR, Ricontare . CHI STA BEN SE CONTENTI, Chi ha buono CONTO, s. m. Conto; Computo ; Calcolo.
CONTARELO , s . m. Conticino , Piccolo in mano non rimescoli, metaf. presa dalle CONTO AVERTO, Conto aperto o acceso ,
conto. carte da giuocare, e vale Chi sta bene non Quello che non è saldato.
CONTARIA, s . f. Conteria, Voce di lingua cerchi che le cose si mutino : simile a CONTO DE L'OSTO, Cartina del conto o
192 CON CON CON
Cartina , Conto dell'oste dopo il tratta- TORNAR CONTO, V. TORNAR. CONTRADITÒR , 8. m. Contraddittore o
mento. Trovarghe El SO CONTO O TROVARGHELA, Contraddicilorc; Contraddicente e Impu-
CONTO PAGA O SALDA, Conto spento. Tornar meglio ; Valer di meglio. Vi ci gnatore.
trovo il mio conto. CONTADITOR PERPETUO , Ritroso, dicesi di J
Conto tondo , dicesi anche in dialetto ,
Quello ch'è senza rotti o frazioni. VE LA DAGO , MA SE LA MORSEGA , A VO- Quegli che per suo cattivo costume sem-
CONTI CHIARI AMICIZIA LONGA, Conti chia- STRO CONTO, Io te la do a capo salvo, cioè 1
pre s'oppone all' altrui volere, nè mai s'ac-
ri amici cari, e vale Che l'amicizia non Senza patto di sostituzione ; dicesi d' una corda cogli altri.
dee pregiudicare all'interesse . Cavalla che sia venduta. CONTRADITOR A LA VECHIA O A LA NOVA,
BEZZI TOLTI A CONTO; Danari ripresi, CONTORNO , 8. m. Contorno - FAR I Chiosatore , dicesi fig. di Chi interpreti
cioè Tolti a prestanza ovvero a sconto di CONTORNI, Dinlornare, Segnare i contorni. ogni cosa sinistramente e biasimi sempre.
lavoro da fare. Dintornare l'ombra del viso. Contraditori , nel sistema del Governo ม
AL STRENZER DEI CONTI , Al ristretto ; CONTORNO , T. di Zecca , Bilancere , Veneto, si chiamavano que' due Magistrati
Al levar delle tende; Al fin del fatto; Al- Macchina con cui si fanno sui fianchi delle patrizii, ch'erano destinati dalla legge nei
l'ultimo; Al far dei conti. monete gl'impronti che devono portare sovrani Consigli di quaranta, e nel Colle-
BRAVO DA CONTI, Bravo aritmetico; Ra- secondo la volontà del Principe. gio de'XXV. a difendere le ragioni pubbli-
gioniere; Abbachista. CONTORZER, v. Contorcere, Torcere in- che e le sentenze delle Magistrature di Ve-
CERCAR EL CONTO PER MINUTO, Caratare, torno, Attortigliare. nezia e de' Rettori dello Stato che fossero
Esaminar per la minuta. CONTORZERSE, Contorcersi; Scontorcer- 7
state appellate.
DAR A CONTO , Dare o Pagare a buon si; Riforcersi; Rivolgersi, Quel travolge- CONTRADIZION , 8. f. Contraddizione ;
conto , Soddisfare una parte del debito . re di membra, che si fa talvolta o per dolor Contraddicimento ; Contraddetto e Con-
DAR CONTO DE QUALCOSSA , Darne avviso , che si senta o per vedere o aver a fare cosa tradiamento, L'atto di contraddire, di op-
notizia; rapporto. che ci dispiaccia. E quindi dicesi Contorsio- porsi al parere d'un altro Antilogia ,
EL CONTO XE TONDO, Due e due hanno ne al Moto violento prodotto dalle cagioni chiamasi in T. Didascalico, Contraddizione
a far quattro. Il conto è chiaro. suddette. in un discorso.
FA CONTO, Maniera fam. Figurati ; Im- CONTRA, V. CONTRADA. NOTAR UNA CONTRADIZION, Impedire alla 1
maginati; Fa ragione; Come a dire ; Fa CONTRABANDAR, v. Far contrabbandi. libertà di uno , vale Far opposizione al
conto; Fa tuo conto - VORIA, FA CONTO, Comperar e vendere per iscarriera , si futuro matrimonio d'una persona .
BEVER, Sappi che vorrei bere GRANDO, dice del Comperare e vendere fuori del Contraddizione, T. del Foro ex-Veneto, I
PA CONTO , COME UN CAVALO, Grande, per traffico comune e quasi occultamente . Era un Atto col quale uno opponevasi al-
esempio , come un cavallo ovv. Grande CONTRABANDO , s. m. Contrabbando, le stride per seguita vendita di beni o per
come sarebbe un cavallo - FEMO CON- che anche dicesi Contraddivieto. È pro- altro e contraddiceva in giudizio,
To , Poniamo il caso; Figuriamoci; Fac- priam . I'Estrazione o importazione di ge- CONTRADOR, Voce bassa, detta per Сon-
ciam conto. neri di commercio senza pagamento di da- TROLOR, V.
FAR CONTO, Disegnare; Far conto, vale zio. V. CONTRAFAZION e SFROSO. CONTRADOTA, s. f. Contradote è Ciò che
Ordinar nel pensiero, Concepire. DE CONTRABANDO , Detto a modo avverb. J
il Marito dona alla Moglie all'atto delle
FAR A CONTO SOo, Fare sopra di sè , Di contrabbando , cioè Clandestinamente , nozze, e in greco dicesi Antiferna. Soprad-
Quando gli Artefici lavorano da per sè con segretamente FAR DE CONTABANDO , Far dota; Sopraddote e Paraferna, chiamansi
loro pro o danno. che che sia alla macchia . i beni che possiede la Moglie oltre alla do-
FAR CONTO DE AVERLA PERSA O DE AVERLI L'È UN CONTRABANDO , Egli è un arbi- te, i quali beni si dicono sopraddotali ●
scossi, Porre al libro dell'uscita alcuna co- trio, una facilità o connivenza ; È un parafernali, come sarebbero eredità con-
sa, Non far più conto o calcolo di una cosa. chiuder l'occhio , Facilitare , Agevolare, seguite, donazioni a lei fatte etc.
FAR CONTO DE TUTI, Una vil paglia ser- Ber grosso. CONTRADOTOR , v. Dar contradote. V.
ve a nettare i denti; Giova l'ago dove CONTRABRAZZO, 8. m. Contrabbracci o DIMISSORIA. 2
non è buona la spada . Sentimenti figura- Falsi bracci, chiamansi de' Cavi semplici, CONTRADRAGANTE , s. m. Contradra-
ti e valgono Esser opportuna cosa e pru- che servono a raddoppiare i bracci de' pen- gante, T. Mar. È la più alta barra o tra-
dente coltivarsi tutti. noni bassi in tempo burrascoso o in caso di verso nel quadro di poppa sull'alto della
FAR EL CONTO SENZA L'OSTO , Fare il combattimento. ruota.
conto o la ragione senza l'oste; Un con- CONTRACASSA, s . f. Custodia, chiamasi CONTRAFACENTE )
add. Contraffacen
to fa l'oste e l'altro il tavernaio. Una Quella bussoletta d'argento o d'oro o d'al- CONTRAFACIENTE )
ne pensa il ghiotto, un'altra il taverna- tro metallo , in cui racchiudesi l'orologio te o Contraffatore , Che disubbidisce agli
io CHI FA 'L CONTO SENZA L' OSTO LO FA da tasca, e ch'è quasi un'altra cassa. ordini . SFROSADOR .
DO VOLTE, Chi fa il conto senza l'oste lo CONTRACENTA, s . f. T. Mar. Contrador- CONTRAFACENTE, chiamasi a Venezia an-
fa due volte; Chi va a caccia senza cani, miente, Lunghi pezzi di legno che rigira- che Colui che senza esserne autorizzato
torna a casa senza lepri, Modo prov. con no intorno al vascello, su di cui si fermano esercita l'avvocazione.
che s'accenna che Chi opera senza le do- le testate de' bagli. V. CENTA. CONTRAFAGLIAR, v. Soprafagliare, Vo-
vute precauzioni e diligenze non consegue CONTRACIVADA, s . f. T. Mar. Contraci- ce Toscana e T. del giuoco dell'Ombre.
il fine desiderato. vada, Vela soprapposta alla Civada nell'al- CONTRAFAGLIO O CONTROFAGLIO ,
FAR I CONTI ADOSSO A UNO , Criticare ; bero di bompresso. V. CIVADA e VELA. 8. m. Soprafaglio . T. del giuoco dell'om-
Censurare; Riveder il pelo a uno; Rive- CONTRACOLOMBA, s. f. Controchiglia, bre. Dicesi Soprafaglio e quindi Soprafa-
der le bucce. T. Marin. Que'legami che servono di rin- gliare ed anche Ammazzare , quando il
LAORAR PER SO CONTO, V. LAORÅR . forzo alla carena. V. PARAMEZÅL . terzo Giuocatore che risponde all'invito
METER A CONTO D'UTILI, T. Merc. Met- CONTRADA , s . f. Contrada, vale propr. del primo, non avendo carte del seme giuo-
tere avanzi, e vale Por da banda. Il suo per Strada di luogo abitato. Chiamasi però cato, fa propria con un trionfo la bazza che
contrario è A disavanzo. Contrada in Venezia quanto s'estende sotto il secondo Giuocatore aveva prima fagliato.
NO FAR CONTO DE GNENTE, Chiudere gli una Chiesa stessa parrocchiale : ond'è lo V. TRIONFO, FAGlio, Mazzar.
occhi a che che sia. stesso che dire Parrocchia. RESTAR O ESSER SOTO AL CONTRAFAGLIO,
TEGNIR CONTO DE TUTO , Ogni prun fa CONTRADIO , add. Contraddetto , detto Andar sotto , dicesi di Chi è uel caso di
siepe; Tener conto di che che sia. Contro, Opposto, Vietato. essere soprafagliato .
CON CON CON 193
CONTRAFAZION , 8. f. Contrabbundo, te di legno che s'unisce per di dentro che nelle cose morali MI GO EL GONTRA-
Cosa proibita, e dicesi particolarmente delle alla ruota di poppa. VELEN, Io ho l'antidoto, detto pure fig. e
mercanzie, e in generale di che che sia che CONTRARZARE , 8. m. Argine di riparo o vale Ho il ripiego, il rimedio, il conforto,
si faccia contro a' bandi e contro alle leggi. di rinforzo, dicesi Quello che si fa anche la risposta, e simili.
Nel significato però più comune di questa su i nostri fiumi, per fortificare l'argine CONTRAVOLTIGIÒLA, s. f. T. Mar. Con-
voce, meglio è Frodo, cioè Frode che si fa vecchio quando è indebolito dalle erosioni trovoltigliola, Nome d'un pezzo di legno
celando alcuna cosa a' Gabellieri per non ne dell'acqua. rotondo a foggia di bastone , che fa parte
pagar gabella. Quindi Fare frodo , vale CONTRASAGOMA, s. f. Contramodano, V. dell' ornamento dello sperone d'una na-
Celare alcuna cosa a' gabellieri per non SAGOMA. ve .
pagar la gabella. Andare in frodo vale Es- CONTRASCOTA , s. f. Contrascotta , T. CONTRE, 8. f. T. Mar. Contre, Nome di
sere confiscato a cagione di fraude nel pa- Mar. Seconda scotta stabilita nelle bugne quattro grosse funi, due delle quali sono
gamento di gabelle . delle vele basse, colle quali si mura la bu- attaccate alle bugne della maggior vela del
CONTRAFORTI , s . m. T. de'Sellai, Posola gna di sopra vento verso prua, quando si va vascello, le altre a quelle del trinchetto.
e Posoliera, Que' sovatti che per sostener all' orza. CONTRIRSE, v. Contrirsi, Pentirsi, Rav-
lo straccale o sia la cinghia, s' infilano nei CONTRASPÈO, s. m. o SCONTRO DEL SPEO, vedersi.
buchi delle sue estremità e si conficcano T. de' Fabbri, Forcella dello schidione o BISOGNA CONTRIRSE, detto in altro signif.
nel basto . dello spiedo, Quella forcella di ferro a due Bisogna adattarsi, accomodarsi, affarsi,
CONTRAFORTI, detto poi in T. de' Cala- branchi appuntiti , la quale infilata nello Aderire per necessità.
fati, si chiamano que ' Legni che vanno in- spiedo ed infilzata nell' arrosto, serve per CONTRITO, add. Contrito, Compunto.
torno al paramezzale della nave, e fanno tenerlo fermo nel volgersi . CONTRITO , nel sign. più esteso, dicesi
l'uffizio di Contraccinta, ma più in alto. CONTRASPIERA, s . f. Contr'impannata, - SON ZA
per Adattato, arreso, persuaso
V. CENTA. Voce dell'uso , Impannata che si pone di CONTRITO , Io già m'arrendo, m'adatto ,
CONTRALTO. 8, m. Contralto, Voce del- fuori davanti ad un'altra impannata. V. mi sottometto.
la musica più vicina al soprano. SPIERA. CONTROCAPÒN, s. m. T. Mar. Controcca-
CONTRALTI DE LA ROCA ( 0 aperto ) Ma- CONTRASSEGNO , s . m. Contrassegno. pione, Legno curvo che serve di rinforzo
niera di gergo de' Barcaiuoli, che vuol di- CONTRASSEGNO, T. degli Orefici, Punzo- o di fodera al Capione, e sopra cui s'in-
re Soldati. ne, Strumento per marcare i pezzi d'oro e chiodano le teste de' tavolini.
SEMO A LA BOLA DEL RUFO DEI CONTRAL- d'argento, ed è come il sigillo della botte- CONTROCARTELA, V. SCHIOPO.
TI DE LA ROCA , vuol dire, Stiamo a scal- ga o fabbrica dell'Orefice. CONTROCORSIA , 8. f. T. Mar. Lunghi
darci al sole, cioè al fuoco dei soldati. CONTRASTAMPÀR , v. Contrastampare , pezzi di legno posti sotto i bagli nel verso
CONTRAMANTÈSE , V. de'Vetturali , lo T. de' Librai , dicesi de' fogli stampati di della lunghezza della nave, specialmente da
stesso che CovertÌn. V. fresco quando battendoli per legarli a libro, una boccaporta all'altra , incastrati negli
CONTRAMEZANÁ, s, f. T. Mar. Contram- macchiano e lasciano i segni della stampa stessi per rinforzare la loro unione.
mezzana, Nome dell'albero o vela soprap- nelle pagine che sono a contatto. CONTROFAGLIO, v. CONTRAFAGLIO.
posti all'albero di Mezzana. Albero o Vela CONTRASTRAGIA, s . f. T. Mar. Contra- CONTROFORTE, s . m. Contrafforte, Sorta
di contrammezzana. di riparo fatto ad un muro che sostiene un
straglio, Straglio di rinforzo che si usa
CONTRAPAPAFIGO, s. m. T. Mar. Con- nelle navi da guerra. V. STRAGIA. да gran peso. V. BARBACAN.
trappappafico , Secondo Pappafico soprap- CONTRATAGIAR, v. T. del Giuoco dell'om- CONTROLAR, v. T. di nuovo uso per noi.
posto ad altro. bre o d'altro simile. Lo stesso che CONTRA- Riscontrare ; Confrontare; Collazionare;
CONTRAPASSO , s. m. Contrappasso, T. FAGLIAR . V. Comparare, Esaminar una partita in con-
del Ballo. CONTRATÈMPO , s. m. Contrattempo , fronto dell'altra, per rilevare se vi sieno
CONTRAPASSO, detto in T. de' Pese . Sorta Fuor di tempo, Sconcerto. V. SCONTRAÙRA. difetti o mancanze .
di Granchio marino , detto più comun . Az- COSSA CHE VIEN DE CONTRATÈMPO , Cosa CONTROLARIA, s. f. Riscontro; Confron-
ZALIN, V. intempestiva, inopportuna. lo; Paragone; Comparazione, L'atto del
CONTRAPELO, V. CONTROPELO. DAR IN CONTRATEMPO, Dar ne' lumi, nel- confrontare o riscontrare .
CONTRAPORTÈLO , 8. m. T. Mar. Con- CONTROLÒR, 8. m . Voce imitata dal Fran-
le furie , nelle scartate, nelle stoviglie;
trapportello o Contrasportello , Portello Sallar in bestia. cese Controleur, e detta comunemente in
movibile, che si adatta alle cannoniere al- CONTRATO, 8. m. Contratto, T. Legale. Italiano Controllore (i Veneziani dicevano
lorchè il cannone è fuori del bordo, per im- CONTRATO DE PIOVEGO, Contratto usura- SCONTRO) Registratore, Nome di quell'uf-
pedire che non v' entri acqua o vento. tico. V. PIOVEGO. fiziale ch'è destinato a tener conto e regi-
CONTRARIA , s . f. Traversia , Furia di SERAR UN CONTRATO DE NOZZE, Conclude- stro di certe cose . Nelle case de' Principi
vento che traversa il corso d'una nave. dere; Stabilire; Sottoscrivere la scritta. dicesi Maggiordomo; Siniscalco.
Vento contrario. PASSAR O NO PASSAR EL CONTRATO, dice- CONTROLÓRA, s. f. (coll'ultimo o chiuso)
Dicesi pure da noi AVER CONTRARIA O AN- vasi a'tempi Veneti , Quando un patrizio chiamasi la Moglie o Femmina del Control-
DAR A CONTRARIA , quando la direzione di ammogliandosi con donna di famiglia non lore, la quale, avuto riguardo ad altre voci
una barca è contraria alla direzione dell'ac- patrizia, doveva chiedere al Governo ed ot- consimili e così formate, potrebbe dirsi la
qua, come sarebbe se uno andasse a Fusi- tenere l'approvazione del contratto nuziale, Controllora.
na durante il riflusso o venisse a Venezia altrimenti i suoi figli non erano considerati CONTROLÙME, f. Contrallume , Oppo-
durante il flusso. dell'ordine patrizio. Quindi Passàr el con- sto al lume. A contrallume, dicesi di ciò
CONTRARODA, 8. f. o VANTICUOR, 8. m. T. TRATO, voleva dire Omologare il contratto che non riceve lume a dirittura.
Mar Contraruota o Contraccapione diprua delle nozze; Legittimare la scritta o sia CONTROMANDÀR, Contrammandare .
• Contrasta di prua, Pezzo di legno o il matrimonio. NO PASSAR EL CONTRATO Si- CONTROMBRE , s . m. T. del giuoco del-
per lo più Un pezzo composto di più legni gnificava Rifiutare; Disapprovare. l'Ombre e dicesi del Giuocatore che abbia
eurvi, che si applicano interiormente alla CONTRAVELÈN , s. m. Contravveleno , buono in mano, cioè carte prevalenti con-
ruota di prua per fortificarla e unirla più Che che sia che abbia virtù contro il veleno. tro quelle dell'avversario che fa il giuoco
saldamente alla chiglia della nave Con- Antidoto, si dice propriamente il preserva- principale.
traruota o Contraccapione di poppa ante- tivo contro il veleno. CONTROPELO , 8. m. Contrappelo , La
riore o Contr' asta di poppa , Pezzo for- Contravelèn, si dice talvolta fig. ed an- piegatura contraria del pelo.
Boerio. 25
194 CON CON CON

TOR EL CONTROPELO , Dare il contrappelo CONVERSO, detto in T. del Foro, Ricon- concio, Lavoro al bastimento per qualche
o Radere il contrappelo. venzione, Specie di compensazione propo- danno ricevuto.
TOR TUTO A CONTROPELO, detto fig. Andar sta dal Reo convenuto contro l' Attore. * ConZA DE LENGUE, Dicesi delle lingue
contrappelo, vale Andare a rovescio, pren- FAR UN CAPO DE CONVERSO , Fare una di bue salate, o conservate col mezzo di
dere o intendere le cose a sinistra parte. riconvenzione - Il tempo o Il caso di una data concia, che le rende molto grate
TOR UNO A CONTROPELO, V. STRAPÈLO. Ciole abbate: chi ha a dare addomanda. al palato. V. SALMISTRAR.
CONTROSTAGIAR, v. T. Mar. Imbarbare, DE CONVERSO, Maniera avverb. antica che CONZA , add. Conciato; Acconciato; Ri-
Fissar con un cavo detto del davanti l'an- fu usata anche dal Calmo nelle sue lettere concio ; Condito , dicesi delle vivande -
tenna di maestra ed il trinchetto, in occa- ed ha il significato di Reciprocamente. Racconciato; Racconcio; Rassettato; Ac-
sione di mar grosso quando la nave è alla CONVICINANZA , s. f. Vicinanza , cioè conciato; Rattoppato , dicesi de' Vestimen-
fonda. Abitatori della vicinanza, Vicini d'abita- ti e simili.
CONTROVÈRI , s. m. Contr'invetriala , zione. CONZA CO LE CEOLETE, V. CEOLEta.
Invetriata che si pone davanti di un'altra CONVICINATO, s. m. Termine che usavasi TERA CONZADA, Ricotta , Agg. a Quella
alle finestre, per riparare il freddo. sotto il Governo Veneto, anche nelle pub- terra lavorata che abbia ricevuto i benefizii
CONTROVÒGIA, Modo avv. Controvolon- bliche carte, nel sign . di Parrocchiani o del sole e dell' aria.
tà; Controstomaco; Fuorvoglia o Forvo- Popolo della parrocchia ; ma intendevasi CONZACARÈGHE , 8. m. Seggiuolaio ,
glia, Malvolentieri. Una specie di Corporazione di parrocchiani Quello che aggiusta e rattoppa le seggiole
CONTROVOGIA O DOVESTO FAR , Mio mal rappresentata da' Capi, per l'esercizio di rotte .
grado o A mal mio grado ho dovuto fare. qualche diritto o amministrazione. CONZÀDA , 8. f. Acconciamento ; Condi-
FAR FAR A QUALCUN CONTROVOGIA , Con- CONVIVAR, v. ant. che ora si dice mento, dicesi delle vivande -Concia; Rac-
fortare i cani all' erta , vale Confortare CONVIVER, Convivere, Vivere insieme. concio; Racconciatura ; Racconciamento;
uno a far quello che non vuol fare. CONVOGIAR, v. Convogliare, T. Mar. Ac- Rattoppamento, degli Arnesi o altro.
CONTUMACIA, s . f. Contumacia, T. Leg. compagnare vascelli mercantili per servir DAR UNA CONZADA A LA SALÁTA, Condire
e vale Mancanza o difetto di comparsa in loro di scorta. Dicesi anche Convoiare. o Acconciar l'insalata.
giudizio. CONVOGIO, s. m. Convoglio e Convoio. CONZADOR O 0 CONZAÒR, S. m. Acconciato-
Contumacia, dicesi delle Persone e mer- CONVOGIO DE TELA, Invoglio o Invoglia, re; Racconciatore e Festaiuolo, Colui che
canzie che si tengono per un determinato Tela o altra materia grossa, colla quale si addobba le Chiese o altri luoghi pubblici
tempo in Lazzaretto di sanità ; e quindi rinvolgono le balle, fardelli o simili. per qualche festa.
Far la contumacia o Star in contumacia. CONVULSION, s. f. Convulsione. CONZADURA O CONZAURA, s . f. Acconcia-
V. QUARANTENA. CONVULSION, dicesi da noi fig. nel sen- tura o Conciatura , Accomodamento, Rat-
Contumacia, dicevasi ne' tempi del Go- timento di Confusione; Scompiglio; Per- toppamento di che che sia Parlando della
verno Veneto quello Spazio di tempo de- turbamento; Sconvolgimento ; Alterazio- capigliatura , Acconciatura o Assettatura
terminato d'un Reggimento, Magistratura ne; e si dice dell'animo e delle persone al di capo e Rassettatura.
o altra carica , sino al tempo di poterla sopravvenire di qualche disgrazia . CONZAFENESTRE , s. m . Vetraio, Quel-
riassumere . ANDAR IN CONVULSION A VEDER UNO, Ma- lo che accomoda i vetri rotti delle finestre .
MANDEMOLA IN CONTUMACIA O AL LAZARE- niera che secondo l'intenzione di chi parla Finestraio dicesi il Falegname che acco-
To, Tara per uso, Si dice a quel che s'ode può avere diversi significati, cioè o Di alle- moda il legname .
dire a'millantatori, in sign. di Non credere, gria smoderata, o Di dolore, o Di spaven- CONZALAVÈZI (colla prima z. aspra e la
di dubitare sulla verità delle cose che si to. Nel primo caso direbbesi Andare in seconda dolce) s . m. chiamasi in Venezia
dicono. zurlo o in zurro o in cimberli, al vedere Colui che gira per la Città e rispranga con
CONTURBO, s . m. Sturbo; Turbazione ; una persona; nel secondo Fremere; Sen- fil di ferro o di rame le stoviglie rotte e
Turbamento, cioè Scompiglio, Confusione, tirsi bollire il sangue , Eccitarsi un senti- raggiusta i vasi di rame ad uso di cucina ,
Agitazione, Disturbo, Imbarazzo. mento di sdegno; nel terzo caso Sentirsi aggiungendovi de' pezzi ; ed è mestiere che
CONTURBI, Discordia; Sconcordia; Dis- tutto rimescolare, cioè Impaurirsi . partecipa del Calderaio e del Fabbro. Aleu-
sensione, Disunione d'animi. CONVULSO DA RABIA, V. in PARALITICO. ni aggiungono al grido di Conzalavezi le se-
CONVEGNIR, v. Convenirsi o Acconvenir- COSSE CONVULSE, V. COSSA. guenti parole STAGNAR SENZA RASSÀR e ME-
si, Aggiustarsi . CONZA (colla z aspra) s . f. Concia, Luogo TER PEZZE SENZA IMBROCAR. Concialaveggi
Convenire, per Essere onesto, convene- dove si conciano le pelli, e la materia stes- non trovasi ne' dizionarii ; Stagnataio dice-
vole o anche Esser di dovere, Esser di bi- sa onde si conciano - CONZA CHE SPUZZA, si all' Acconciatore di rami e di stagni. V.
sogno - CONVEGNIRAVE CHE ANDASSE VIA , Concia di caviale , Concia fetente . CASTRAGATI E FRAVO.
Converrebbe o Occorrerebbe o Farebbe METER IN CONZA LA PELE, Metlere e Te- CONZAOSSI, s. m. Acconciatore o Ran-
mestieri ch' io andassi via. nere il coiame in addobbo o in mortaio o nestatore dell'ossa ; ed è il Chirurgo o
CONVEGNO, detto in altro sign. Convengo, in canale. V. GALARO. simile che riunisce ed aggiusta le ossa
cioè Acconsento, Accordo. CONZA DEL VIN, Concia, Accomodamen- rotte.
CONVEGNO (coll'e aperta) s . m. Conven- to che si fa a'vini coll' infondervi che che Parlando poi per traslato, dicono i Vene-
zione, Accordo tra parti ch'erano dissen- sia, specialmente perchè acquistino il colo- ziani molto appropriatamente Çonzaossi a
zienti. re nero -- DAR LA CONZA AL VIN, Dare il Colui che pregato o consultato è valevole
CONVENTO, s . m. Convento. governo al vino; Governare o Fatturare ad acconciare delle faccende o cose dispera-
ANDAR IN CONVENTO, Andar in serbo, si il vino; Impepare il vino, Alterarlo con te : come sarebbe Riunire in amicizia delle
dice delle Fanciulle . qualche mistura. famiglie da lunghi anni tra esse nemiche ;
QUEL CHE DA EL CONVENTO, Maniera fa- CONZA DE PIATI, Conditura; Condimen- Rimettere in sesto uno stato economico ro-
mil. che vale Quel che dà la famiglia , to, Dicesi delle vivande. vinato ; Addirizzare una lite, civè Incam-
Quel che le forze permettono di dare, Quel CONZA DE LE SEMENZE, Concio o Ranno, minarla per la buona strada, e far cose si-
poco che puossi avere, e indica Moderazio- T. Agr. Liscivia fatta di materie per lo più mili che sembravano comunemente impos-
ne di stato . di minerali , nella quale bagnansi i grani sibili.
CONVERSO, 8. m. Converso, che anche di- prima di seminarli a fine di renderli più CONZAPÈLE, s. m. Conciatore . V. PELA-
cesi Servigiale e Torzone, Frate servente fruttiferi Dar La Conza, Conciare. TIER.
de' Monaci. CONZA DE' BASTIMENTI, Raddobbo; Rac- GONZAR, v. Acconciare o Conciare o Met-
COP COP 195
CON
tere in concio, Accomodare, ridurre a ben tura, Accomodamento di che che sia gua- DAR UN PUGNO, O SIMILE, TRA COPA E
essere e mettere in sesto e in buon ordine. sto. COLO, Colpire alcuno sulla collottola.
CONZAR EL MAGNAR, Condire - TORNAR CONZIER DEI PIATI, Condimento e Accon- COPA, add. Accoppato; Ucciso.
cime. RESTAR COPA, detto fig. Rimanere stor-
▲ CONZAR, Ricondire .
CONZIER DA TESTA, Acconciatura . Belle dilo, sbalordito, confuso, tramortito.
CONZAR I ABITI KOTI, Raggiustare; Rab-
acconciature di teste. SIESTU COPA, Detto scherzosamente per
berciare; Ratloppare. amicizia ed anche talvolta per vezzi, e s' in-
CONZAR I CAVELI, Acconciare la testa o CONZIER DA CHIESA, Parato; Paratino;
Paramento; Addobbamento. tende, Il malanno che ti colga.
i capelli; Assettare il capo.
CONZIER DE CASE O DE CAMPI, Acconcime; COPAO ! Altra maniera fam. Che ti venga
CONZAR I OSSI , Rannestare le ossa
Acconciamento; Raccomandamento; Ripa- la rabbia, il malanno ! Barone ! Bricco-
Rattaccarle insieme quando sono rotte, che
ratura; Ristaurazione. ne! Guidone !
dicesi anche Riporre le ossa. SON RESTA COPA DA TANTA BONTÀ, Restai
CONZAR LE CASE, Ristaurare. CONZIERÈTO, s. m . Piccola acconciatu-
ra; s'intende una cuffia o velo o fascia fi- soppraffatto o sorpreso da tanta bontà o
CONZAR LE PIGnate e le crepe, Rispran-
gare , vale Unire i vasi rotti con filo di nissima intrecciata sul capo per ornamento, da tratti e maniere cotanto genlili.
e dicesi di quella delle Donne. COPO , s. m. ( coll'o chiuso ) verbale di
ferro. COPAR.
CONZAR PULITO , Ammanierare; Accon- CONZO (colla z aspra) add. Concio; Accon-
cio; Condito, Dicesi delle vivande . Coro, parlando di Animali s'intende Ma-
ciare; Abbellire.
TEGNIR IN CONZO E IN COLMO UNA CASA, cello ANEMALI DA COPO O DA COPA, Ani-
CONZAR DA FRIZER O CO LE ceolete, V.
Tenere in acconcime, Riparare, Ristaura- mali da macello - MANDAR I MANZI AL
CEOLETA.
CONZARSE , parlando del tempo, Rassere- re , Acconciare una casa , Conservarla in COPO O A LA COPA , Mandare i manzi al
narsi. V. GIUSTAR. buon essere. macello.
CONZARSE IN QUALCHE LOGO, IN LETO, su CONZO, s. m. Misura di vino, così detta COPAGNA 0 ) add. Voci plebee , dette per
LA CAREGA, ec. Acconciarsi o Conciarsi o sul Veronese, in vece di Mastello . Abbia- COPAGNAO )
Assettarsi, e vale Accomodarsi. mo Congio dal Lat. Congius per sorta di COPA , dicendosi SIESTU COPAGNA O COPA-
LA ROBA CONZA LA GOBA, Dote acconci a misura antica Romana pei-liquidi, la quale GNAO! Lo stesso che SIESTU COPA, Detto per
la persona , cioè I danari accomodano i dividevasi in sei parti, dette quindi Sexta- vezzi.
rii. Il nostro Mastello si divide in sei sec- COPAL. V. GOMA COPAL.
difetti.
TORNAR A CONZAR, Racconciare; Rasset- chi. V. BIGONZO. COPANETO, 8.m. Lancetta, Piccola Lancia.
CONZURAR ( colla z dolce ) v. Congiu- CÒPANO , s. f. Schifo; Palischermo; Pa-
tare; Riordinare .
UN DESORDENE CONZA UN Ordene. V. De- rare. liscarmo; Lancia.
COO, s. m . Covo; Covolo; Covacci olo ; Co- COPANO, detto per Cofano, V.
SORDENE.
vile; Nido dell'animale . COPAR, v. Accoppure, Uccidere col percuo-
VOGIO CONZAR MI , Voglio acconciar a
METER A COO, Porre la chioccia o Porre tere sulla coppa, come per esempio, si fa
mie mani; Acconciar di per me. de'buoi. Uccidere ; Ammazzare , si dice
CONZAR IN SAÒR, V. SAÒR. l'uova -- Detto fig. Porre a guadagno o
Acconci ar '
l uova, dicesi del Preordi narsi degli uomini - Tirar il collo agli uccelli,
CONZATESTE , s . f. Crestaia , Mazzoc-
chiaia, Lavoratrice di creste e d'altri ab- alcun affare per cavarne profitto opportu- polli, etc.
namente. COPAR, detto fig. Stordire; Sbalordire ;
bigliamenti per uso di donne. Confon dere . V. IMATONIR .
In altro sign. Acconciatrice ; Accomo- Trovare a covo, dicesi per metaf. dello
Abbatte rsi o trovare chi che sia appunto COPAR LA BALA O'L BALON, T. del giuo
datrice ; Adornatrice , Colei che acconcia
in acconcio de' fatti suoi opportunamente. co, Schiacciare in terra la palla, Rom-
il capo alle femmine , che lo abbellisce e
MORIR SUL SO coo, Morir nel suo buco pere il tempo nel giuoco.
adorna. COPAR LA ROBA, LE MERCANZIE ec. Gettar
come il grillo , Dicesi di chi non tenta for-
CONZAVÈNTOLE ( colla z aspra) s . m. via; Accoppare le cose sue, Venderle per
Acconciaventagli , Quello che acconcia i tuna altrove.
METER A COO VUOVI IN DESPÀR, Maniera manco ch'esse non valgono.
ventagli rotti. COPAR LA VOSE, Abbagliare o Coprir la
CONZEGNAR (colla z dolce) v. Congegna- ant. e metaf. che vale Confondere cose di-
- - No ME METE VUOVI in DESPAR A voce , dicono i Musici per dire Cantare o
re. Mettere insieme alcune cose in sì fatto sparute suonar così forte che non si sentano le al-
modo, che ben si assestino l'une alle altre, coo, Non confondete cose tra loro dispa-
rate; Non confondete le lance colle man- tre voci o strumenti.
quasi dicasi Mettere con arte ingegnosa , DOPO MORTO EL SI COPÈ. V. MORTO .
con ingegno, Commettere , Assesture, In- naie.
COONA O COON, Codone, Gran coda. COPE . V. COPA.
castrare , Accomodare , Combaciare . V. A a
COOTA , s. m. Codetta; Codina , Piccola COPÈL , s. f. Coppell , Vasetto per ci-
GIUSTAR. mentarvi l'oro e l'argento . Argento di
CONZEGNO (colla z dolce e l'e stretta) s . coda.
coppella . E quindi Coppellare , Affinar l'oro
m. Ingegno , Strumento ingegnoso , che COPA (coll'o stretto) s. f. Coppa; Nuca ,
La parte di dietro del capo verso al collo e l'argento colla coppella.
abbia dell'ingegno , Ordigno ; Arnese STAR A COPELA DE QUALCUN , detto fig.
Congegnatura o Congegnamento , Lo sta- Collottola; Cottula; Cuticagna; Occipi-
zio e Memoria, La parte concava deretana Competere con alcuno; Star del pari;
to di ciò ch'è congegnato. Stare a competenza , al paragone .
CONZELAR , v. Congelare , Rappigliarsi tra il collo e la nuca.
la NO PODER STAR a copela, Non esser allo
le cose liquide per soverchio freddo o per FAR COPA O BONA COPA, Far collotto ,
o buona collottola ; Far cotenna o buona a scalzare chi che sia , Esser di gran
artifizio . lunga inferiore ad uno. Non è atto ad es-
Andrea Calmo in una lettera di lode ad colenna, Ingrassare .
COPA D'ORO, detto fig. Esser meglio del sergli fattorino, Non è da paragonarsi.
un patrizio disse, A CHE MUODO LA NATURA COPELINA, 8. f. T. di Zecca, Bottone o
'HA IMPENSAO DE VOLER CONZELARVE , cioè pane; Essere una coppa d'oro; Otlimo;
Aureo; Netto come un bacino, di somma Bottone di fino , Chiamasi ne' saggi dellə
Farvi divenire una gelatina , e qui fig. monete quella piccolissima particella d'oro
per dirgli illustrato, trasparente nel sign . eccellenza , Dicesi d'un Uomo .
EL PALO DE COPE, T. di giuoco, Coppe, o d'argento che resta nella coppella per far-
di Luminoso, Illustre, Celebre, Famoso.
Uno dei quattro semi o pali delle carte da ne saggio.
CONZIER ( colla z aspra) o CONCIER , 8. COPENÀGHEN , s . m. Gabbano; Palan-
m. Conciero; Conciatura ; Acconciatura ; giuoco TOR SU EL DO DE COPE , Fug-
gire; Farsela; Andar via . drano.
Acconciamento; Rassettamento ; Rassetta-
196 COP COR COR
CORAÈLA, 6. f. Corata , le parti intorno della qual arma v'era uno squadrone al
CÒPESE , s. m. T. de' Pesc. Colpesce o
Pesce colla, Pesce del genere degli Sto- al cuore di tutti gli animali , cioè fegato, servigio della Repubblica Veneta, i cui Uf-
rioni, che abita in mare e si trova in al- cuore e polmone. Coratella o Curatella fiziali dovevano esser dell'ordine nobile ,
cuni maggiori fiumi, ove rimonta da pri- nel dim. Coratellina , intendesi il Fegato benchè non patrizio.
mavera, come nel Po etc. Chiamasi da Lin- degli animali quadrupedi piccoli e de' pesci Corazza poi (forse dal barbarico Curia-
neo Acipenser Huso. È somigliante allo - UNA CORAELA DE AGNELO, Una corata ca) dicesi un'Arme difensiva di ferro bat-
Storione, ma ha il rostro meno acuto. V. d'agnello. V. PICAGIA. ( A Padova alla tuto o di cuoio , che cuopre il busto del
ADANO. Corata dicono BATI ). soldato a cavallo.
COPÈTA, s. f. Coppetta o Ventosa, Certo HO SPESO LA CORAELA E LE VISSERE, det- CORAZZINA, s. f. Voce ant. Corazzina ,
vasetto di vetro, con cui si tira il sangue to metaf. Io ho speso il cuor del corpo; dimin. di Corazza, Armadura del busto che
alla pelle. Io ho speso il cuore e gli occhi, e signifi- usavasi anticam. , alla quale dicevasi an-
ca Aver profuso il danaro in che che sia, e che Corsaletto.
COPÈTI, 8. m. Tettuccio; Tettarello, Pic-
colo tetto, e propr. di piccola casetta. ciò corrisponde per l'appunto a quel mot- CORBA, 8. f. Corba, Cesta intessuta di vi-
COPIAZZA, 8. f. Cattiva copia; Esempla- to che si dice I danari sono il secondo mini o d'altra simil materia. E parlando-
re malfatto , e dicesi relativamente alla sangue. si di Pesce, la Misura della tenuta di essa,
scrittura. CORAL, s. m. Corallo, Vegetabile marino ch'è di libre grosse venete 204, compresa
notissimo. la tara.
COPIN, 8. m. Capocollo, Specie di vivanda
porcina fatta colla coppa del porco. RAMO DE CORAL, Branca di corallo. CORBA, detto in T. agr. Civea o Civeo,
COPISTA, s. m. Copista; Copiatore; Ama- CORAL DE LA CANOCHIA O DE LA GRANCEO- Arnese da contadini intessuto di vinchi, per
nuense; Menante, Quello che copia scrit- LA E DE LE MASANETE, Corallo , chiamasi uso di trainare ciò che fa loro bisogno per
ture - Parlando di Pitture, direbbesi Co- comunemente Quella parte dura e di color lo podere .
piatore. rosso acceso come il vero corallo , che si CORBE DE LE BARCHE (Forse corrotto dal
COPISTA MINCHIÒN, Copistaccio . scorge nella canocchia, nella granchiessa e lat. Curva, che gli Spagnuoli dicono Corba
CO PIÙ, Quanto più CO PIÙ SE DORME , nella femmina del Cancer Moenas, e ch'è aggelt.) Schiene, chiamansi que'pezzi di
PIU SE DORMIRAVE , Quanto più si dorme buonissimo a mangiare . legno disposti come travicelli che attra-
lanto più si dormirebbe . CORAL, T. Eccles. Cantorino, chiamasi versano il fondo dei battelli ; e sopra i qua-
COPO, s. m. (coll' o chiuso) Embrice, La- Quel libro notato che si posa sul leggio li s'attaccano la suola, le tavole e le bor-
voro notissimo di terra cotta fatto a canale per cantare Libri corali, si dicono i dature del fondo.
che serve per cuoprire i tetti e per fare Libri grandi da coro. Parlando delle Navi , Staminare o Coste
scorrere la pioggia. Nella Toscana e quindi CORAGIO, s. m. Coraggio. V. ANEMO. e Costole del vascello, diconsi da' Costrut-
ne' Dizionarii dicesi anche Tegolo o Tegola; CHIAPAR CORAGIO, Incoraggiarsi; Pigliar tori Que' grossi pezzi di legno incurvati ,
ma il Tegolo è propr. un quadrilungo piano coraggio; Eccitarsi - TORNAR A CHIAPAR che abbracciano la nave per largo e traver-
di terra cotta, della lunghezza più o meno CORAGIO, Pincorarsi; Rinfrancarsi; Rias- so e ne formano il corpo e l'ossatura, a
di quasi un braccio, con un labbro o risal- sicurarsi. similitudine dello scheletro del corpo ani-
to per lo lungo ai due lati, che s'adopera DAR O FAR CORAGIO, Incoraggiare. male. L'unione di due costole doppie de-
per cuoprire i tetti, i cui risalti all'insù CON CORAGIO, modo avv. Coraggiosamen- stra e sinistra dicesi Coppia - Riempi-
che si combaciano sono coperti da filari di le; Intrepidamente ; Animosamente. menti diconsi Quelle specie di staminare
embrici perchè non vi trapeli l'acqua. Noi CO LA FORTUNA GHE VOL CORAGGIO , La di diversa curva o pezzi minori, che si cac-
non usiamo di questi tegoli, ma i nostri fortuna aiuta gli audaci e disaiuta i pau- ciano fra i pezzi maggiori per fermezza e
Copi servono per embrice e per tegola. La rosi. rinforzo.
voce Coro viene dal Sassone Coppe , che PERDER EL CORAGIO, Scoraggiarsi; Sbi- CORBA e CURBA, S. f. chiamano i Maniscal-
vale Colmo, cima, sommità. V. Coppus e gottirsi ; Sgomentarsi FAR PERDER EL chi un Tumore che viene talvolta ai Caval-
Coppire tra le voci barbariche nel Du- CORAGIO, Scoraggiare. li al di sotto del garretto, i cui sintomi
Cange . CORAMIZARE, v. Termine stravagante e caratteristici sono una gonfiezza con ten-
COPO PESTO, Tegolo o Embrice o Matto- del tutto arbitrario, stato usato già alcuni sione e dolore a quella parte.
ne stritolato. anni nel significato di Citare dinanzi a me CORBAME, s. m. Catriosso, Ossatura del
DAI COPI IN SUv, Dal tetto in su, detto dal latino Coram me. E venne anche ado- cassero de' polli o d'altri uccellami, scussa
fig. e vale Oltre l'intelligenza umana perato, del pari stravagantemente, nel sen- di carne wd Arcame; Scheletro; Carcame,
PARLAR DAI COPI IN SU O SORA DEI COPI , so di VIDIMAR cioè di Apporre la parola Vi- dicesi Quello d'altri animali.
Porre la bocca in Cielo , Parlar di cose di o Visto a qualche Atto, parole che alcu- CORBAME DE LE BARCHE , Corbame e da
difficili e superiori all'umana condizione : ni sostituiscono coll'altra Coram me. So- altri Corvame, T. Mar. Tutta l'ossatura
che dicesi anche Entrare in sagristia miglia però a Indoparsi, Voce antica che de' membri d'una nave da dente a dente .
PARLAR DA COPI IN ZO O DE SOTO DEI COPI, dicevasi da In e Dopo, e valeva Farsi dopo V. SCHELETRO.
Parlare dal tetto in giù , cioè Secondo l'in- ad Insemprarsi, per Eternarsi, Perpetuar- PORTAR VIA EL CORBAME, Dettato basso e
telligenza degli uomini. si, da Sempre ; e ad Incinquare per Dive- fam. Pigliare o Dare un canto in paga-
SE CASCA UN COPO EL ME DA SU LA TE- nir cinque. V. ERGOIZAR. mento, vale Fuggirsi nascostamente. Pu-
STA, Allo sgraziato tempesta il pan nel CORANDO O A CORANDO, Correndo o In gar di calcagna, Pagar i suoi debiti col-
forno, cioè Pericolano anche le cose sicure. correndo. l' andarsi con Dio.
MAGNARSE I COPI DE LA CASA, V. MAGNAR. GHE L'HO DA CORANDO IN BOTA , Gliela FICHEGHE QUELA CANTINELA IN TEL COR-
Coro , Metadello, dicesi per Misura di diedi più che in fretta, Subitamente, sul BAME, Cacciagli quella spada nel ventre.
grano, che usasi a Padova, ed è la sedice- momento. NO ESSERGHE GNENTE DA METER IN COR-
ma parte dello staio e la sessantaquattre- CORARSE . V. ACORARSE. BAME, Non esservi da metter in casiello.
sima del sacco . CORATA O CORARIA, 8. f. Correria; Scor- Penuriare di vettovaglie.
Coro, parlando di Animali s'intende Ma- ribanda ; Scorribandola ; Corsa ; Corri- IMPINIRSE EL CORBAME, V. IMPINÌR.
cello - ANEMALI DA COPO O DA COPA, Ani- mento. CORBATELO, s m. Corbelletto ; Corbel-
mali da mucello --- MANDAR I MANZI AL CO- CORAZZA ) lino ; Cofanello.
8. m. Corazza e Corazzie-
PO Ó A LA COPA, Mandare i manzi al ma- CORAZZIÈR CORBATO, s. m. Corbello o Cofano, Vaso
cello. re, Soldato a cavallo armato di corazza ritendo di vinchi per uso di mettervi frut-
COR COR COR 197
ta, erbaggi etc. Corbellone, dicesi il Cor- Quando è tenera, serve di cibo come erbag- corde di budella o minuge per uso degli
bello grande. gio in Egitto perchè è saporita : dal fusto si strumenti, dicesi Minugiaio.
CORBAZZA. Lo stesso che CORBONA, V. cava filo. CORDAROLA O CORDARIOLA, 8. f. Femmi-
CORBELOTO, s. m. T. de' Pesc. valligia- CORDA, s. f. Corda, detta altrimenti Fu- na del Cordaio, la quale, sull'esempio di
ni, Corbello, Specie di Corba grandissima ne e Ritorta, Fila di canapa, di lino etc. altre voci consimili, potrebbe dirsi Corda-
a cono rovescio troncato in punta, forma- rattorte insieme per uso di legare. ia o Funaia o Funaiola etc.
ta di vinchi assai fitti, la quale serve per Colla; Corda; Tortura, dicevasi la Fune CORDÈLA , s. f. Cordella ; Cordellina o
pesarvi le anguille in massa. Esso contie- da tormento, con cui si collava. Feltuccia. V. NASTRO.
ne per lo più 500 libbre grosse di peso. CORDA DA TIRAR PESI, Canapo; Menale, CORDELA de le braghesse , V.BRAGHESSE .
CORBETA, s. m. Corbelletto ; Corbellino. Fune che si fa passare attorno ai raggi del- CORDELA DA MONTURA DE PERUCHE , Fel-
CORBÈTO, s. m. Pesce di mare. V. CORBO. le taglie, per tirar pesi — Antarie e Pron- tuccia della parrucca.
CORBO, s. m. T. de' Pesc. Corvo, Pesce toni diconsi le Funi che si legano di qua e ERBA CORDELA, V. ERBA.
di mare ch'è Specie di Ombrina, detta da di là delle teste delle macchine, che s'in- CORDELETA, s. f. Cordellina.
Bloc Scioena Cirrosa. Ha il corpo schiac- nalzano per tirar pesi. CORDESÈLA, s. f. Cordicella ; Cordicina;
ciato ai lati ed alquanto prolungato alla CORDA DE BUELO O DA SONAR, Minugia o Funicella ; Funicello ; Funicino ; Cana-
sua estremità. Se ne trova nel nostro mare Minugio (nel numero plur. si dice sempre pello.
di grandezza oltrepassante i due piedi e le Minugie o le Minuge), Corda degli stru- CORDESÈLA DE LA REDE, V. REDE.
mezzo. menti da suono -- Gavelta, Matassina di CORDIAL, add. Cordiale, spettante o re-
CORBO D'ASPRÈO O DE SASSo, 8. m. T. queste corde da musica. V. SALTALION. lativo al cuore ; sinceramente affettuoso ,
de' Pescatori, Coracino, Pesce di mare che CORDE DE LA NAVE, Sarle o Corde. sviscerato amico. È anche aggiunto di
corrisponde alla Scioena Nigra di Bloc, CORDE D'ERBA, Bremo o Cavo d'erba, Medicamento , e vale ristoratore, confor-
conosciuto forse dagli antichi col nome Specie di corda che serve all'uso de' Pesc . tante, atto a fortificare.
"
Chromis in unione ad altre specie, che por- fatta coll'erba Falasco, detta anche Pattu- CORDIAL , 8. m. Bevanda rafforzante, e
tavano lo stesso nome. Il suo colore è di me -- Dicesi Stramba e Strambo la Fune atta comunque a ristorare, a confortare il
piombo scuro, il corpo schiacciato, il mu- fatta d'erba non ritorta, ma solamente in- cuore.
so rotondo ; ed è buono a mangiare. trecciata. CORDIALON, add. Cordialissimo.
CORBOLA, s. f. T. de' Pesc. Sorta di Gran- CORDE DE LE GAMBE, Garrello, Tendine CORDIER, s . m. )
chio marino a coda lunga, di cui si cono- grosso che da muscoli della polpa della CORDIERA, s.1 Cordiera , Striscia di
scono tre differenti specie , distinte come gamba va al calcagno, e che gli Anatomici legno o d'avorio, su cui si posano le corde
segue. dicono Corda magna . degli strumenti da corde.
CORBOLA, detto da Linn . Cancer Scyl- Corde de le soME, Susta, Corde con cui CORDİN, s . m. Cordino, T. Mar. dicesi la
laris , che ha per carattere il corpo ar- si legano le some. Fune che s'attacca alla metà del filo della
ticolato, le mani senza dita, ventricose e DAR LA CORDA, Collare; Dar la colla o vela, perchè la tiri giù nella galera quando
rette, angolate tridentate nella parte in- la corda, Tormentare con fune sospenden- s' ammaina .
terna. Questa specie è abbondante ma non do e dando de' tratti o sia delle scosse . CORDOLO , s. m. Trefolo, Filo attorto col
usata per cibo. DAR LA CORDA, detto fig. Tenere alcuno quale , preso a più doppii, si compone la
CORBOLA SALVADEGA. Questa specie è deno- in sulla fune, vale Tenerlo a parole lun- fune.
minata dall' Abbate Olivi Cancer candidus, -gamente senza venir presto a quel che im- ROBA DE CORDOLO , Drappo di seta o
il cui carattere specifico è l'avere il corpo porta. Ammartellare o Martellare e Fare ciambellotto di be ' costolone.
polito, le mani lineari, i due articoli supe- struggere, direbbesi degli amanti. Fare il CORDOLON, s. m. Accordellato, Specie di
riori quadrati , coll' inferiore ristretto ; ed collo , si dice di Chi vende troppo cara la pannina forte.
è raro. sua mercanzia e fa altrui avania. CORDON, s . m. Cordoncello; Cordoncino.
CORBOLA DE MAR. Questa specie è la più RACOMANDAR A UNA CORDA , V. RACOMAN- GORDON INFERETA , Aghetto, Cordoncello
piccola e detta dall'Abbate Olivi Cancer DAR . con punta di metallo, che serve per allac-
glaber. Ha per carattere specifico il rostro METER LE CORDE A UN ISTROMENTO, In- ciare il busto o altro.
prolungato a punta , la branchia sinistra cordare uno stromento, che anche dicesi CORDON DE CORNISE, Cordone o Bottac-
molto maggiore e più compressa della de- Mettere in corde uno strumento -- RIE- cio, Quel membro o risalto di pietra con-
stra, la quale è rigonfia, la coda pellucida TER LE CORDE, Rincordare. cia bistonda fatto a guisa di cordone
e ruvida. Abita nel fondo del mare, donde CORDADURA , 8. f. Accordatura ; Accor- Cordonato vale Giro o prolungazion di cor-
sorte a torme nel sommovimento. damento, e propr. si dice degli strumenti done.
Nota il Renier, ora Professore di Storia musicali. Incordatura, L'atto di metter le CORDON DEI FRATI , Cordiglio . Quindi
naturale a Padova, che questa specie di corde. V. CORDIERA. Cordiglieri, diconsi i Frati francescani.
granchio trovasi nell'interno dei fori di CORDAGIO) CORDON DEL PARTO, Tralcio; Belliconchio:
8. m. Cordame o Sartiame, Cordone ombellicale , Budello che nel na-
alcune spugne, e che posto in un bicchiere CORDAME )
d'acqua marina, batte frequentemente nel- Nome generico di tutte le funi che s'ado- scere pende fuori davanti a' fanciulli.
le pareti di esso dandovi come de' buffetti . perano in un Vascello. Sono esse di varie CORDON DEL PETENE, V. PETENE .
CORBÓNA, s. f. Corbellone, Corbello gran- sorta ; le più grosse diconsi Gomone ; le CORDON PER LA PESTE , Cordone , Linea
de. più piccole Manovre e Sarte -- Funame di truppe o guardie a certi punti e confi-
CORBÒTI, s. m. T. de' Costruttori navali. è pur Nome collettivo che comprende tut- ni, stabilita in occasione di sospetto di con-
Coste di riempimento , per opposizione alle te le specie di funi. V. GHERLìn. tagio.
Coste di levata , ed once si dicono quelle CORDAR, v. Voce bassa, lo stesso che ACOR- CORDON , detto in T. de' Lastricatori ,
che si collocano negl' intervalli che restano DAR, V. Guide si dicono Que'filari di pietra che
con dette once nella costruzione. CORDARIA, 8. f. Corderia, Luogo dove si distinguono il lastricato o l'inghiaiata d'una
CORCONDANZA, s . f. Concordanza. fanno le funi. strada dalla Banchina (V. SCARPA) O sia
CORCULO, 8. m. Spinaci degli Ebrei , CORDARIOL ) la Linea dividente il piano rotabile dal mar-
CORDARÒL s. m. Cordaio ; Funaio ; ciapiedi.
Pianta erbacea, che si coltiva ne' vasi, che
fa i fiori gialli assomiglianti al fiocco , e Funaiuolo e Funaiolo e Cordaiuolo, Quel- TEGNIR CORDON, Tener mano o di mano,
chiamasi da Linn. Corchorus olitorius. lo che fa o vende funi - Colui che fa le Esser complice.
198 COR COR COR
CORDON O MINCHIÒN, Agg. ad uomo, Co- Ghe cresce el corESIN, sogliono dire le | CORGNÒLA, s. f. Corniola , Sorta di pie- S
tennone; Pincone; Merendone; Castrone; femminucce quando un fanciullo ha il sin- tra dura, su cui si scolpiscono de' bassi rí-
Bietolone ; Bue ; Lasagnone ; Mellone ; ghiozzo: quasi che il singhiozzo non venis- lievi, ed è una specie di Agata quasi tras-
Dolcione. Dicesi per decenza in luogo di se agli adulti. parente. V. BUGANZA.
COGION. V. GIUSTARSE EL CORESIN O METERSE EL CO- CORIAGINE, s . f. (voce latina) chiamano i
CORDONAR, V. COGIONAR . RESIN IN PASE , Accomodare o Acconciar Maniscalchi la Cachessia nel cavallo e nel
CORDONAZZO, Acer. di Cordón, V. l'animo ad alcuna cosa ; Darsi pace di bue. Al bue un tal male si manifesta nella
CORDONCIN, 8. m. Cordoncino da ucchiel- che che sia , valgono Appagarsi , Restar pelle indurita, attaccata alle coste , nella a 12
li; Cordoncello ; Capitone , Seta grossa ad soddisfatto. melanconia , nella ruminazione interrotta,
uso di far ucchielli alle vesti. V. SEDA DA POVERO CORESIN ! Bambolino ; Bambi- nel dimagrimento e talvolta nella febbre .
BUSETE. nuccio ; Bamberottolo ; Rabacchiuolo , Nel cavallo sono comuni tutti i sintomi
CORER, v. Correre ― METERSE A COrer , Mammolino , Dicesi a Bambino per vezzo. suddetti, fuorchè la pelle indurita alle co-
Cacciarsi a correre . Caro il mio cuore. ste.
CORER A PRECIPIZIO CO FA UN DAINO, Cor- CORESINE, s. f. ed anche COREZIOLE, Co- CORIDOR, s . m. Corridore e Corridoio e
rere a rompicollo; Correre a più potere reggiuolo e nel plur. Coreggiuoli. Strisce Corritoio , Andito sopra le fabbriche per
da disperato . di cuoio sottile, che servono specialmente andare da un luogo all' altro.
CORER DRIO , Rincorrere ; Correr die- per uso della cucitura de ' libri. Corridoio e Corritoio e Corridore , in
tro; Dar la caccia ; Inseguire - Correr CORESIOL (colla s aspra) s. m. Crociuolo T. Mar. si dice propr. Quel ponte che resta
dietro ad uno vale talora Ricercarne, pre- o Crogiuolo e Corregiuolo; ed anche Co- sotto la coverta della nave.
garlo . latoio, Specie di Vasetto noto, che serve CORIDOR, detto pure in T. Mar. Colato-
-P
CORER IN AGIUTO, Accorrere; Venire in per fondere i metalli. La sostanza minera- re o Passatore, chiamasi la Corda passata
aiuto. le di cui è formato, dicesi Piombaggine , nelle bigotte delle sarchie e stragli per
CORER LA SO LANZA, detto fig. Tentar la e da'Chimici Percarburo di ferro, di cui tesargli.
sua sorte; Lanciare il palo, Mettersi al- si servono i Legnaiuoli per tirar linee. Corritore e Corridore , dicesi per Agg.
l'azzardo Correr l'arringo ; Entrar COVERCHIO DEL CORESIÒL , T. di Zecca , a Quello che assai corre , come Cavallo
nell'arringo; Correr le giumente , dicesi Cappa, La coperta in forma di cupola che corridore, o cursore, veloce al corso.
in sign. osceno, che non giova spiegare. si mette sopra un forno a vento. CORIDOR, detto in T. de'Cacciatori, Ue-
CORER SORA, Sopraccorrere . METER IN CORESIÒL QUALCUN , detto fig. cello acquatico, lo stesso che PIVARO. V.
CORER L'AQUA SUL PRA. V. AQUA. vale Tentare ; Far prova ; Sperimen- CORI D'ORO, s. m. Cuoi d'oro (dal lat .
CORER EL SPOLVERO, detto metaf. Correr tare. Corium, Pelle, Cuoio), Corame stampato
la paga, Continuar l'utile. CORESIOLETO , s . m. Corregiuoletto , a fiori dorati , che s'usava una volta per
CORE PIÙ QUEL CHE SCAMPA DE QUEL CHE Piccolo crogiuolo . addobbamento delle pareti delle stanze
GHE CORE DRIO, Chi corre corre, ma chi CORETO , (coll' e larga) add . Corretto ; Corame, dicesi per paramento fatto di cuoi
fugge vola. Emendato -- Gastigato; Ravveduto; Mo- coloriti o dorati o stampati .
EL CORE CHE PAR CHE I GHE CORA DRIO , derato. QUEL DAI CORI D'ORO, Orpellaio, L'Ar-
tefice che lavora i cuoi d'oro. น
Corre che par che s'abbia i birri dietro. TORNA A COREGER, Ricorretto .
CORE PER EL PAESE CHE etc. Corre voce; AQUA CORETA, Acqua temperata , Chia- CORIÈRA, s . f. f. Barca corriera o anche
Corre fama; C'è voce ; C'è opinione; Si masi da noi l'acqua che si beve, infusavi Corriera, come voci dell'uso adottate da-
vocifera. qualche stilla di anicetta. gli Uffizii pubblici amministrativi, chiama-
LA XE COSSA CHE CORE, Correre , cioè CORETO ( coll' e stretta ) s. m. Coretto si Quella, con cui da un luogo all'altro si
Essere in voga. Correre o Non correre la dim. di Coro , e più comunem. dicesi Tri- portano le lettere, le robe ed anche passeg-
moneta. buna. gieri. Quelle che hanno a fare con Venezia
TUTI I REGAZZI GHE COREVA DRIO, I ra- CORETO ( coll' e stretta ) DE CARNE , sono le Corriere di Padova, di Rovigo, di
gazzi gli davano la caccia ; Era perse- Pezzuol di carne , Intendesi da' Beccai un Ferrara, di Modena.
guitato o rincorso da' ragazzi. Pezzetto di carne di manzo d' una libbra CORIERISSIMO, add. Velocissimo, e tan-
CORERIA O CORARIA, 8. f. Corréria o Scor- o poco più, che sia senza osso , compera- to dicesi al Cavallo o altro animale, quan- Fin
reria, Lo scorrere. ta per cibo. Dicesi CORETO , come se il do ad una Barca.
CORERIA per Uffizio del Corriere. Im- Pezzetto fosse un Cuore, cioè Carne senza CORIÒGOLO, T. antiq. V. CORUGOLO.
piego di Corriere destinato a far de'viag- OSSO. CORISPONDER, v. Corrispondere , Aver
gi e portar lettere dove il Governo lo CORETOR, s. m. Correttore; Correggito- proporzione, convenienza.
manda. re, Correggente. BALCONI CHE CORISPONDE A LA CORTE 9
CORESİN, 8. m. Cuoricino, Piccolo cuore. CORETOR DE LE STAMPE , detto metaf. Finestre che rispondono sopra la corte,
CORESIN DE LATUGA , DE VERZA e simili, Ser appuntino ; Ser contrapponi ; Ser cioè Che sono volte, che riescono a quella E
Garzuolo o Grumolo FAR EL CORESIN , parte.
potta ; Ser saccente ; Ser sacciuto, Ser
Ingarzuolire, dicesi dell'Ingrossare delle mesta , Persona presuntuosa di saperne CORISPONSIÒN , s. f. Pagamento ; Sod-
insalate . e che corregga altrui facilmente, V. Do- disfacimento ; Soddisfazione , Ricompen-
CORESIN DE LE RAVE, Pollezzola, il Broc- TÒR. sa; Ricognizione.
colo delle rape .
Corettori alla promission Ducale, chia- CORISPOSTA, V. CORISPONSION . .
CORESINI DE GAROFOLI O DE LE CEOLE , mavasi a' tempi Veneti uaa Magistratura CORISTA, 8. m. Corista , dicesi da ' Musi-
Figliuoli, T. agr. di cinque patrizii, che nominavasi ad ogni ci un Flautino di cui si servono per ac-
CORESÌN DA COLO , Cuore o Cuoricino ,
morte di Doge o in altri tempi straordina- cordare e ridurre gli strumenti al tuono
dicesi ad ogni piccola manifattura d'oro e rii per la correzione degli abusi interni di corista. Onde Tuono corista vale Tuono
d'argento fatta a guisa di cuore, che ser- governo. La prima nomina di cinque Cor- che s'adatta alle voci comuni , e Stru-
ve all'uso di portar al collo per ornamen- rettori dopo la morte del Doge fu fatta mento corista, Che non è più alto nè più
to. nell'anno 1268. basso di quello che può servire per cori.
AVER DEL CORESIN , Aver dell' animo , CORÈZA, T. antiq . V. SCOREZA . CORIVO, add. -- CORIVO A CREDER, V. CRE-
del coraggio, dell' ardimento , della riso- COREZIÓLE, V. CORESINE. DENZON CORIVO A MENAR le man, V. LA-
luzione , COREZIONCÈLA, Ammonizioncella . DÌN DE MAN TROPO CORIVO, Troppo fu-
COR COR 199
COR
CORNÈTO, s . m. Cornetto; Cornicello e DAR I CORNI DRENTO IN T'UNO , detto me-
cile , cioè Troppo leggero nel risolvere
Cornicella e Cornicina. Piccolo corno. taf. , Abbattersi; Imbattersi ; Avvenirsi a
senza disamina .
Cornetto, dicesi per simil. a Tutto ciò caso in alcuno; Incappare in alcuno, In-
AQUA CORIVA, dicono alcuni del volgo per
Aqua corrente , com'è quella de'fiumi ; che abbia qualche somiglianza o figura di contrarlo per via.
picciol corno ; e così dicesi in conseguenza FAR I CORNI , Corneggiare ; Mettere o
opposta a Stagnante, come quella de'pozzi
quei bernoccoli che si fanno nel capo i fan- Spuntar fuori le corna. E fig . Far le cor-
e degli stagni,
CORLO, s. m. Arcolaio; Guindolo e Bin- ciulli in cadendo. na, si dice della Moglie che rompe la fede
CORNETO PER I SORDI, Cerbottana o Trom- al Marito. Far marito delle capre ; Fare
dolo , Strumento notissimo , sul quale si
dipana la matassa d'accia o di altro fila- ba, Quell' istromento simile appunto alla le fusa torte; Porre il cimiero; Por le cor-
cerbottana ma più piccolo, che serve per na e simili.
to, V. INDEVENAR, GEMO, CANON, Incanar.
parlare altrui all'orecchio pianamente. On- FAR I CORNI A UNO, Voltar la punta ad
Le parti dell'Arcolaio sono le seguenti
- de dicesi Parlare per cerbottana. alcuno, si dice del Farsegli contrario.
– CROSÈRA, Crociere e Staggi, si chiama-
CORNETO DA SCARSÈLA, Calamaio da ta- METERSE I CORNI IN TESTA, Aver le cor-
no que' Bastoni posti a foggia di croce al-
l'arcolaio stabile, che sostengono le costole sca, Calamaio fatto di corno di bue, che na in seno e mettersele in capo ; Mettersi
- BACHÈTE , Costole d'arcolaio , Que' le- si porta per comodo anche in saccoccia. in capo ciò che dee star nascosto, che di-
CORNETO, T. agr. Bilia , Legno storto cesi Quando uno manifesta i suoi disonori
gni verticali che sono retti dalle crociere
e intorno a cui s'adatta la matassa - BA- col quale si riserrano le legature delle so- occulti.
STÒN, Fuso, Quel ferro o bacchetta lunga e me. PONZER O PIZZAR I CORNI , Risentirsi;
sottile che si ficca da una banda in un top- CORNETI, si dicono i Baccelli verdi e te- Riscuotersi, Adirarsi contro la Moglie per
po di legno, e dall'altra vi s'infila l'arco- neri de' fagiuoli, Fagioletti o Fagiuoletti. cause disoneste .
Maturi che sieno e sgranati , questa specie ROMPER I CORNI A UNO, V. ROMPER .
laio PIE, Toppo, Pezzo di legno grosso
di fagiuoli chiamasi da noi volgarmente TOR UNO SUI CORNI , Recarsi uno sulle
e talvolta informe, nel quale sta ficcato il
FASOLI CO, O DA L' OCHIETO, V. FASOL. corna; Torre o Prendere in urto, Recarsi
fuso, e serve di piedestallo o base dell'ar-
colaio - SCUELOTIN, Ciotloletta, Quella spe- CORNETI DE MAR, s. m. T. de' Pesc. in urto, cioè in dispetto, in odio.
Cannelletti o Tubuli vermicolari. Voce CORNOLA, s. f. Corniola , Frutto del Cor-
cie di scodella di legno, che sta in cima al
complessiva di diverse specie di Conchi- niolo.
fuso per uso di riporvi il gomitolo.
glie marine univalvi, chiamate da' Sistem . CORNOLÈR, s. f. Còrniolo maschio o Cor-
CORLO CHE SE SERA, Arcolaio che si ri-
Dentalium, i quali hanno una figura tu- nio, Arboscello che produce le Corniole e
piega, Quella foggia d'arcolaio ch'è com-
chiamasi da' Sistematici Cornus Mas. La
posto di sole costole riunite fra loro a'ca- bulos a , decrescente , un po' curva e per-
fettamente somigliante ad un ritto corno Materia del suo legno è durissima, senza
pi, che s'allargano e si ripiegano. midollo, simile al corno, onde trasse il no-
COBLO, detto per Agg. ad uomo, Girel- di bue, dal che ebbero il nome vernacolo.
CORNISAME , s. m. Corniciame ; Corni- me.
laio; Volandolino ; Carrucola ; Voltabile ;
Banderuola , che ha il cervello a oriuoli ciamenti Quantità e qualità di cornici. CORNÙO, add. Cornuto, Che ha corna , o
ch'è distinto a maniera di corno - Cor-
o sopra la berretta ; Girandola ; Matto co- CORNISAR , v. Scorniciare , Si dice del
nuto o Becco cornuto è Sorta d'ingiuria
me un corlo; Si volge come un arcolaio . Lavorar marmo , leguo o simil materia ,
quando se ne fa la cornice . che si dice a quello, la cui Moglie fece
CORLO detto in T. ant. vale per SCOR-
fallo.
LON, Tremito A TRAR DEI CORLI NO TI CORNISE, s. f. Cornice, Ornamento e qua-
si cintura di fabbrica e di edifizio, la quale CORÒDER , v. Corrodere.
STARA MASSA, che vuol dire Fra poco avrai
sporge in fuori - Davanzale dicesi la CORODERSE , detto fig. Rodersi , vale
i tremiti o le recate della morte. V. SCOR-
Consumarsi di rabbia Rodere il freno o
LOTO. Cornice su cui si posano gli stipiti delle
le mani fig. vale Avere una grand' ira e
CORLOTO, s. m. (dalla radicale SCORLAR, finestre.
CORNISE DE LA CAROZZA. V. CAROZZA. non potere sfogarla a suo modo, che anche
Scuotere) Voce ant. detta per Testa. si dice in modo basso Schiacciare.
RompÈMoghe El cORLOTO , Rompiamogli CORNISÈTA, s. f. Piccola cornice.
CORNISON ; s. m. Cornicione. CORONA, s. f. Corona.
la testa. DEVOTO DE LA CORONA, Coronciaio, Bac-
CORMELETO , s. m. Pilastrino o Pila- CORNO , s. m. Corno ANEMA DEL COR-
NO, V. ANE MA. BOC OLA DEL CORNO, V. chettone che ha sempre nelle mani la coro-
strello, Piccolo pilastro. V. PARacari . na del Rosario per parer divoto. Scoron-
CORMELO O COLMELO , s. m. Pilastro , BOCOLA.
CORNO, in T. ant. fu detto metaforica- ciare e Spaternostrare , vale Tener tra le
Colonnetta quadra di pietra, piantata sulla mani la corona, e dire o far vista di dire
via pubblica per appoggio o per divisione mente per lo Doge Veneto, che lo portava.
molti rosarii. V. PATERNOSTRAR .
CORNI DEI BOVOLI, Palpi; Antenne; An-
di questa dal marciapiede --- Pilastrata , CORONA DE L'ONGIA, V. CORONELA .
tennette; Tentacoli, T. de' Naturalisti mo-
dicesi Gran quantità di pilastri. CORONA DEI SANTI, Diadema, Quell' or-
Piuoli , Voce fiorentina , diconsi quelle derni.
CORNO DEL DOSE, Corno Ducale, chia- namento a guisa di cerchio che si dipigne
Colonnette di legno o di pietra, che si pian- sopra il capo delle sacre immagini.
tano sulle strade per impedir a'carri di mavasi Quella specie di berretta acuminata
CORONA DA ROMITO , V. ROMITO.
iedi. o fatta quasi a cono, che il Doge veneto
toccare i marciap CORONELA , s . f. Voce agr. Cisale o Ci-
CORMELON, s . m. Pilastrone, Grande pi- portava in capo nelle pubbliche funzioni,
glione, Quel terreno rilevato che spartisce
ricca di gemme e di perle, com'è la Coro-
lastro. na reale. A Firenze chiamavasi Mazzocchio e chiude i campi .
CORNADA, s. f. lo stesso che ScORNADA, V. CORONELA DEI FIUMI , Soprasoglio , T.
CORNÈTA, s. f. Cornetta, Strumento mu- la Berretta ducale posta sopra l'arma dei
Idraul. Arginetto ; Spalletto ; Ritegno;
sicale da fiato, notissimo. Medici.
ANIMAL DA DO CORNI , Bicornuto o Bi- Tura con piote e anche Coronella , Quel
Cornelia , Sotto la Repubblica Veneta rilevato di terra posticcia , che fassi sugli
era titolo di Uffiziale di cavalleria , corri- corne o Bicorno, com'è il bue etc.
CORNI CONTRO CROSE O CORNI E CROSE, argini de' fiumi per contener l'acqua.
spondente all' Alfiere nella Fanteria o sia CORONELA DE LE ONGIE , Corona ; Orlo
Amici come il can del bastone o come ca-
di Sotto-Tenente. delle unghie , cioè Orlo della cute dove
Cornetta, in T. Mar. dicesi a Bandiera ni e gatti. cuopre la radice delle unghie - Bulesia,
COZZAR CON CHI GA I CORNI PIÙ LONGHI.
quadra, che termina in punta acuta divisa si dice a Quella parte del piè del Cavallo
in due. Essa è il distintivo del Caposquadra V. Cozzár.
che è tra l' unghia e la carne.
e del supremo comandante della squadra . DAR COI CORNI, Cozzare .
200 COR COR COR
CORONELA DE LA SERADURA, V. SERADURA. Corpo de la lucerna, V. Lucerna. CORSIA DE FIUMI, Corsia , La corrente
CORONER, s. m. Coronaio, Facitor di co- CORPO INSAZIABILE , Gola disabitata ; dell'acqua de' fiumi, Correntia Corren-
rone del Rosario - Ossaio, dicesi Quello Corpo disabitato; Diluvio; Ventre di struz- zia, dicesi al Corso impetuoso.
che fa le anime e lavori di osso. zolo, Mangione che mai si sazia. CORSIA DE LE GALIE , Corsia , chiamasi
CORONETA, s . f. Coronetta o Coroncina, CORPO PASSUO NO CREDE AL DEZUN 9 V. lo Spazio voto delle galee per camminare
Piccola corona. PASSUO. da poppa a prua -- Seconde corsie, chia-
CORONETA , dicesi anche e più comune- CORPO PIEN D'UNORI, Corpo pletorico. mansi alcune volte da' Marinai quelle tavo-
mente per CORONER, V. CORPO UBIDIENTE, Lubrico, Contrario di le di palco che sono indentate e pongonsi
CORONÒNA, s. f. Coroncione, Accresc . di Stittico, Avere il ventre lubrico; Avere il lungo la nave ― Corsia, si dice quel Can-
Corona, e vale Una grossa e lunga corona corpo sobrio, vale Averlo sciolto . Avere il none ch'è sotto la corsia, e che spunta fuo-
di paternostri ed avemmarie. benefizio del corpo . ri di prua ·Corsia è anche un Passaggio
COROSSOLON , s . m. T. de' Cacciatori, CORPO E SANGUE , OVV. CORPO E TACA , che si pratica nella centina e dai due lati
detto anche SQUORASSOLON e COA ROSSOLÒN OVV. CORPO DE DIA O DEL DIAVOLO, Al cor- per andare dalla prua alla poppa per la lun-
DE MONTAGNA , Codirosso maggiore o Co- po di mia fè; Al corpo di mia vita; Affè ghezza del vascello . V. CONTROCORSIA E
dirossone, e da altri in Toscana Tordo ma- di Dio; Affè de' dieci ; Corpo di Dianora; SPASSIZA.
rino, Uccello del genere de Tordi, detto da Oh ollaba; Oh corde di liuto , Specie di CORSIA D'UN MAGAZÈN, Corsia o Andro-
Latham e da Temminck Turdus saxatilis , giuramenti o Interiezioni d' irato. ne, Luogo terreno o Andito di lunga este-
già nominato dagli antichi Ornitologi Me- ANDAR A CORPO vivo, Appoggiar la la- sa, che v'è in alcuni magazzini di vino e
rula saxatilis. Questo uccello ama il mon- barda, Andar a mangiare in casa d'altri in altri fabbricati.
te ei luoghi sassosi, dove nidifica ; il suo senza spendere. V. MAGNAR A MACA . CORSIERÈTO , s. m. Buslenga , Specie
canto di primavera imita quello dell' Usi- ANDAR DAL CORPO, Andar dal corpo; Fa- di BusTiNA, armata di poche stecche e an-
gnuolo, come è pur capace d'imitare quel- re i suoi agi. V. CAGAR. che senza, che usano portar le donne per
lo di tutti gli uccelli ; canta anche di notte ; AVER TANTO DE CORPO, Esser col corpo tener il petto a dovere. Secondo il Dizio-
vive fino agli otto o dieci anni ; e si pasce a gola, Dicesi delle Donne gravide. nario del Du Cange pare che ne'bassi tem-
d' insetti e di bachi. DAR CORPO A LE COSSE , Dur corpo al- pi si dicesse Guardacorsium , che si defi-
COROTO, 8. m. Gramaglia , Abito lugu- l'ombra, Far caso di cosa che non ha sus- nisce Pars vestis mulierum quae pectus
bre, Veste di lutto che portasi per onoran- sistenza alcuna. Pigliar l'ombra come co- constringit.
za de' morti. V. SCOROzzoso - Bruno ‫و‬ sa reale - Casoso dicesi a Colui che dà Pare che questa voce, la quale usavasi
Abito pur lugubre per contrassegno di cor- corpo all'ombra. anche nel secolo XVI, provenga corrotta da
rotto -- Corrotto, dicesi il Pianto che fassi DO CORPI E UN'ANEMA SOLA. V. ANEMA. Corsaletto , Armadura del busto. V. Co-
ai morti. Descargarse el CORPO, Scaricarsi o Muo- RAZZINA.
FAR O PORTAR COROTO O VESTIR DA CO- versi il ventre; Sollevarsi per di dietro. CORSO, s. m. Corso, Il correre , e dicesi
ROTO, Vestire a bruno o a lutto; Portar ESSER A CORPO VODO , Essere a corpo anche la Strada dove si corre il palio ; o
bruno; Essere a bruno; Vestire a nero o digiuno, o a digiuno , a stomaco digiuno, dove passeggiano le maschere e vanno le
di nero; Abbrunarsi; Andar in gramaglia. a corpo voto, Senza cibo. carrozze.
CORPARIÒL, s. m. Specie di farsetto fem- A CORPO MORTO, Stramazzone: co'verbi Rigiro delle carrozze , dicesi Quello spa-
minile, detto anche CORPETO, BUSTIN &e BU- Dare o Cadere. zio dove posson girare le carrozze.
STETO. È però voce antiquata. V. Corpeto. PERSONA CHE GA CORPO, Corpulento, Cor- Corsi de le donE , Menstrui , Le pur-
CORPAZZO , 8. m. Corpaccio ; Corpone, pulo; Che ha corpulenza. ghe delle donne ma abbondanti, e se lo so-
Gran corpo. PROMOVER EL CORPO, V. PROMOVER. no troppo , Profluvio - CORSO BIANCO "
CORPAZZUO , V. IMPANZUO. RIDUR IN CORPO , Ridurre a un corpo Fluore bianco o Fiore bianco.
CORPETIN, 8. m. Corpicello; Corpicciuo- cioè Fare un composto. CORSO DE LE MONEDE, Corso e spaccio;
lo; Corpicino; Corpuzzo; Corpuscolo o Cor- ROBA CHE GA CORPO , Corputo ; Denso ; Essere in corso; Avere spaccio.
pusculo, Piccolo corpo --- Personcina, di- Pieno. Dicesi della Tela o simile. CORSO DE PIERE, Filare, cioè Ordine delle
cesi a Piccola persona. CORPÓN, s. m. Lo stesso che CORPAZzo, V. pietre cotte ne'muri, con tagli nel mezzo
In altro sign. Corpettino; o Farsettino TIRAR O TRAR DEI CORPONI, Maniera fam. che si scontrano l'un con l' altro. 1
vale Piccolo corpetto o farsetto , Specie di Lo stesso che CORPONAR O BIASTEMAR, V. CORSO DE TEMPO, Corso --- FAR el so cor-
vestito delle donne . CORPONÀR ) SO DE STUDI, Fare il suo corso scolastico;
v. Lo stesso che BIASTE-
CORPÈTO, s. m. Farsellino o sia Quella CORPONIZAR ) Fare il corso di grammatica , di retori-
parte del vestito delle donne che loro cuo- MAR, V. ca etc.
pre il corpo o sia il busto, V. CASSO . CORPUSDOMINE , s. m. Corpus Domini , Andare in corso o Corseggiare, dicesi
CORPO, s. m. Corpo; Corpo umano; Cor- La Festa che si celebra in memoria del- de'Legni da guerra, o de' pirati che vanno
po organizzalo. l'instituzione del Santissimo Sacramento. in mare .
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Corpo, dicesi anche per Pancia, Ventre. CORSA, s . f. (coll'o chiuso) Corsa, Corri- ANDAR IN CORSo, si dice delle Femmine
CORPO DE LA NAVE, Corpo o Guscio, Di- mento impetuoso . di mala vita, che la sera vanno girando su
cesi della Nave spogliata de' suoi arredi ; e CORSA, si dice ancora per Rincorsa, Quel e giù nella nostra gran piazza in traceia di
in T. di Marineria, Scafo. dare indietro che altri fa per saltare o lan- merlotti.
CORPO DE LE CAROZZE o simili , Cassa. V. ciarsi con maggior impeto o leggerezza CORTE, s. f. Corte, Palazzo de ' Principi e
CAROZZA --- Parlando di legni più piccoli, TOR O CHIAPAR UNA CORSA , Prendere la Famiglia stessa dei Principi.
dicesi Cassino CORPO NUDO DE LA CA- la rincorsa. CORTE DEL DOSE, V. ZUDEGADO.
ROZZA, Guscio, si dice Quando la cassa sia CORSO , parimente si dice nel sign . di Corte, chiamavasi sotto i Veneti il Con-
spogliata degli arredi. TROTADA, V. sesso giudiziario, ch'era formato nelle Cit-
CORPO D'UN LIBRO , T. de' Legatori dei Corsa di cavalli, lo stesso che PALIO, V. tà provinciali dello Stato dai pubblici Rap-
libri , Culatta, Pezzo di cartone, perga- CORSARO, s. m. Corsale o Corsaro e Pi- presentanti e dai loro Assessori, per giudi-
mena o simile con cui si cuopre il dorso rato, Ladrone di mare. care le cause criminali, e intitolavasi Ec-
d'un libro per rinforzo o sostegno della CORSIA, s. f. Detto per l'impeto che pren- cellentissima Corte Pretoria.
legatura; e quindi dicesi Acculattare un de la nave quando è spinta dal vento, V. CORTE D'UNA CASA, Cortile .
libro. BRIVADA. CORTE DEI SBIRI, Corte ; Famiglia della
COR COR COR 201
Corte, Ministri o esecutori della giusti- CORTELAZZO, s. m. Coltellaccio, Coltel- sezza delle pelli, onde renderle più acconce
zia. lo grande. alla legatura.
CORTE BANDIA, Corte bandita , dicesi la CORTELAZZO, T. agr. Potatoio; Segolo; CORTELO DE CATIVO TAGIO , Castrapor-
Tavola aperta che faccia un personaggio Coltellina da potare ; Accetta; Pennato, celli o Castraporci, Coltello che non ta-
rieco per tutte indistintamente le persone Coltello adunco da potar viti e scapezzar glia assai.
che concorrono alla di lui casa. alberi. CORTELO STORTo, Coltello adunco.
SIGNORI O SIGNORE DE CORTE, Corligia- CORTELAZZO DA BECHER , Coltellaccio , CORTELO, detto fig. Coltello, vale Dolo-
no o Cortigiana, Il Signore o la Dama di Specie di scure grossa e pesante, che serve re, pena, pensiero, affanno.
Corte. a'Beccai per tagliar la carne e l'ossa. Denti del cortelo, V. Dente.
FAR LA CORTE A QUALCHE DONA, Far cor- CORTELAZZO, T. Mar. Coltellaccio o Sco- FRADEI CORTEI, V. FradÈLO.
teggio, il cicisbeo, il galante. pamare, dicesi una Vela piccola che s'ag- * Piere in corTELO, e SALIZO IN CORTELO.
FAR LA CORTE A QUALCUN, Far la corte giuuge di quà e di là alla vela di sopra nel Così chiamansi le pietre poste in opera ver-
ad alcuno, che anche dicesi Coltivar l'ami- vascel quadro , per pigliare maggior quan- ticalmente, in modo che presentino alla vi-
cizia o la benevolenza d'alcuno. tità di vento . Coltellacci scopamuri. sta il loro lato minore, locchè fassi segna-
FARSE La Corte un per l'altro, Adular- BASTONI DE CORTELAZZO, V. BASTON. tamente nel lastricare e selciare le strade di
si; Piaggiarsi; Lisciarsi; Incensarsi l' un CORTELÈR , s. m. Coltellinaio , Artefice città, il qual selciato dicesi appunto SALIZO
l'altro. V. DARSE DRIO, in DAR. che fabbrica e vende coltelli ed altri diffe- IN CORTELO.
CORTE DEL PALAZZO , Corte del palazzo renti strumenti e ordigni da taglio CORTELON, 8. m. Coltellone; Grosso col-
ducale; ed è Quella in cui fassi la Borsa tellinaia, dicesi alla Femmina. tello.
de' mercatanti, che prima, e per varii se- CORTELERA, 8. f. Chiamasi da noi la Mo- CORTESÀN, 8. m. Cortigiano, cioè Uomo
coli innanzi, fu sempre fatta nella piazza glie o Femmina del Coltellinaio, la quale di Corte ; ma noi lo diciamo nel sign. di
di Rialto. secondo l'inclinazione della lingua ed altre Uomo di spirito, Uomo di mondo, Scaltri-
CORTEGÀE, s . f. plur. T. de' Pesc. Suve- voci consimili e così formate, potrebbe dir- to, che non si lascia gabbare, Pratico, Av-
ri , Pezzi di suvero tagliati in forma ro- si Coltellinaia . veduto ; e dicesi in buona parte.
tonda o di cerchio, bucati nel centro, per CORTELĖTO , s. m. Coltellino ; Pugna- STAR SUL CORTESAN, Stare sulla cortigia-
cui passa una corda, la quale ne ha molti letto. neria o Trattar con cortigianeria , Far
successivamente infilzati. Attaccata questa CORTELIÈRA, s. f. Coltelliera e Coltelle- azioni da cortigiano, cioè Farsi credere ac-
ad una delle estremità della rete, serve a sca; Cucchiaiera; Forchettiera, Custodia corto, scaltrito.
far sì che non vada al basso tirata dai piom- o Guaina dove si tengono le posate d'ar- CORTESAN DE LA MELA O CHE STA SU LA
bini, che nello stesso modo sono attaccati gento della tavola. MELA, O SUL BULEZZO, Bravo; Bellumore:
all'altra estremità per tenerla distesa per- CORTELINA, 8. f. Coltellessa e Coltella, Umorista. Far da bravo o da bell' umore,
pendicolarmente. V. Trata da pescar, Ima Sorta di coltello alquanto lungo e largo di Dicesi di chi ha voglia di sopraffare altrui .
e PIOMBAE. lama, il cui manico è diviso dalla coda del- Accoltellatore o Accoltellante , Colui che
CORTEGIAMENTO ) la stessa lama. accoltella - Papasso o Fare il papasso,
CORTÈGIO s.m. Corteggio; Cor- CORTÈLO, s. m. Coltello; Cortello; Col- si dice Quando più persone di notte con
)
teggiamento, Comitiva, accompagnamento. tello e Pugnale . abito o volto contraffatto s' accordano a fare
- FAR CORTEGIO A QUALCUN, Far coda o CORTELO FERMO IN MANEGO , Coltello in altrui insolenze. V. BULO.
codazzo o corteggio. asta o Coltello inastato , dicesi Quello che CORTESAN D'ALBEO, Bruvo come le ci-
CORTEGIO A UNA DONA , Galanteo ; Ci- non si ripiega . mici o Più poltron che una cimice, Dicesi
cisbeato , e quindi Cicisbeare. V GALAN- CORTELO SERAMANEGO, Coltello a molla o degli uomini vili e poltroni. Uomo di le-
TIZAR . Coltello da tasca; Coltello che si ripiega . gno. Oh il bel suggettino!
CORTEGIO A UNA SPOSA , Corteo , Codaz- CORTELO CHE TAGIA TUTO QUELO CH' EL CORTESAN MAGRO, Messerino, e vale Mi-
zo di persone che accompagnano la sposa VEDE, Coltello che taglia com'e' cuce, Col- serabile. Molto fummo e poco arrosto ;
Corteo, dicesi pure per accompagna- tello che non taglia. Gran rombazzo e poca lana ; Tulipano
tura del figliuolo nato al battesimo . E CORTELO DA PESTÅR EL LARDO , Coltello senza odore; Cetrioli senza sapore. V. Ar▲-
quindi Corteare. da sminuzzare. RENZA E FUMO.
CORTÈLA, s. f. Voce ant., che ora dicesi CORTELO DA CALEGHERI, Trinchetto o Fal- DONA CORTESANA , s'intende come nel
CORTELINA, V. cello, Specie di coltello falcato, con cui i primo signif. parlandosi di Uomo -- Cor-
CORTELÀ, 8. m. T. de' Muratori , Accol- Calzolai raffilano i loro lavori. tigiana vuol anche dire Donna di mal af-
tellato, Lavoro di mattoni o pianelle mes- CORTELO DA CERERI , Coltello o Coltel- fare.
se per coltello ; e s'usa per ammattonare laccio da acculare , Specie di coltello di MARCHIARLA O PORTARLA DA CORTESANO
le stalle , e se ne vede anche in alcune ferro , di lama larghissima , che serve ai PORTARLA CIMADA, Portarla alta, star sul
strade di Venezia , nelle quali per essere Ceraiuoli per far tondo il culo delle can- mille; Fare il quamquam; Stare in sul
rimote, non fu creduto prezzo dell'opera dele. quamquam, Proceder con fasto, Esser al-
l'adoperare macigni : lo stesso che SALIZO CORTELO DA CESTERI , Spaccherello o tiero.
▲ CORTELO O ▲ TAGIO, V. SALIZO. Spacchino, Coltello di figura comune , cor- CORTESÀN DA CAORLE, ed anche SCHIA-
CORTELADA, 8. f. Coltellata; Accoltella- to e largo di lama, di cui si servono i Pa- VON, T. de'Pesc. Sorta di Pesce che secon-
ta; Pugnalata. nierai per ispiccar le bacchette e i virgulti do Linneo appartiene ai Labri e secondo
Despensaor de cortelie, Accoltellatore, con cui tessono le paniere. Lacepède agli Olocentri ; il nostro Nar-
Colui che accoltella. CORTELO DA SALAI, Coltello da affettare do però lo riguardò come specie novella,
CORTELADA DE PIERE , T. de'Muratori , il salame, Coltello ad uso de' Pizzicagnoli , chiamandola Holocentrus Chana. Si pesca
Lavoro di mattoni, cioè per taglio, che si per affettar le salsicce. per lo più ne'contorni di Caorle, onde ri-
fa lastricando il terreno. V. Piera. CORTELO DA SCORTEGAÒRI , Scorticatoio, portò il nome vernacolo. Si dice anche SCHIA-
CORTELÀR, v Accoltellare, Dar colpi di è il Coltello tagliente, da scorticare gli ani- VÒN, perchè trovasi non meno nei lidi Illiri-
coltello, Ferir di coltello. mali da macello. ci. Tutti e due i nomi vernacoli però sono
CORTELARSE, Venire alle coltella; Fare CORTELO DA SCARNIR , T. de' Legatori generici, perchè chiamansi CORTESANI per
alle coltella , Darsi a vicenda de' colpi di de' Libri, Coltello da scarnire, Chiamano lo più molti pesci fra i Labri, che hanno
coltello. quello ch'essi usano per diminuire la gros- brillanti colori. Questo pesce, ch'è buono
Boerio. 26
202 COS COS COS

a mangiare , giunge alle nostre pescheric COSOLUTA, V. Erba de tenzer . Cosa perfida , infame. Cosa che farebbe
quasi sempre d'inverno. COSPEDO, s. m. (dal lat. Cuspis) Voce co- stomacare i cani.
CORTESANARIA , s. f. Cortigianeria o nosciuta dagli Architetti e già usata dal COSSA STOLIDA, Pastocchiata; Pappola-
Cortigiania, Azione o Tratto da cortigiano. Palladio, Puntazza , Quella punta di ferro lala ; Pippionata, Cosa sciocca e scipita.
Star sulla cortigianeria. con certe lamine stiacciate , colle quali si Cipollata , vale Sciocca stravaganza .
CORTESANELO, s. m. Cortigianetto; Cor- arma l'estremità de'pali che si piantano 1
COSSA STOMEGOSA , Cosa stomachevole ,
tigianuzzo. Dimin. e Avvil. di Cortigiano. nel terreno per fondamenti. Che porta noia.
CORTESANON , s. m. Gran cortigiano . COSPETAR O COSPETONAR O COSPETIZAR , COSSE CHE FA VEGNIR I VERMI Ó EL DO-
e intendiamo Uomo liberale, generoso, di v. Bestemmiare; Dire il paternostro della LOR DE TESTA, Locuz. fam. Cose rematiche
buon cuore ma insieme accorto , da non bertuccia. V. BIASTEMAR. o aromatiche, diconsi le Cose malagevoli,
lasciarsi sedurre nè sopraffare. V. CORTESAN. COSPETO O COSPÈTO DE MI SOLO ed an- e fastidiose.
CORTESÈLA, 8. f. Corticella e Corticina, che COSPEZIE, Voce od Espressione di ma- COSSE BELE A L'OCHIO MA CHE NON VAL
Piccola Corte d'una casa. raviglia , Cospetto ! Cacalocchio ; Caca- GNENTE, V. BELO.
CORTIVO, s. m. Corte, cioè Quella d'una sangue; Cacasevo; Cappilerina; Cappita; COSSE CHE NO VAL UN BEZZO, Cose che
casa ; ma intendiamo Corte grande. Capperi. V. CAzza, non valgono una lisca , una sorba , un
CORTIZAO, add. T. antiq. Corteggiato, da COSPETO ! Detto per istizza , Cospetto ; corno.
Corteggiare . Cospettone; Corpo di bacco; Canchero . COSSE CONVULSE, Convulsioni; Effetti o
- TIRAR DEI segni di convulsione.
CORTIZAR, v. antiq. Corteggiare, Far 1 COSPETO, 8. m. Bestemmia
corte. COSPETI, lo stesso che Cospetir , V. COSSE DA CONTâr soto el caMIN. V. FILÒ.
CORÙGOLO, 8. m. detto anticamente Co- COSPETON, o più comun. SCOPETÒN, 8. M. COSSE DA BRAGHesse de tola, Locuzione.
RIOGOLO, Cavalocchio, Insetto volatile det- Pesce di mare che a noi perviene salato e fam. Cose che non valgono un fico o un
to da' Sistem . Libellula grandis . Ve n'ha stivato in barili come le sardelle, ed è pre- zero.
di molte specie e di diversi e vaghi colori. eisamente l'Aringa senza uova e senza lat- Cosse da principiANTE, Imparaticcio.
Si aggira per lo più intorno alle acque. te, conciata in salamoia. V. RENGA e SA- COSSE DE L'ALTRO MONDO, V. MONDO.
Nella Lombardia chiamasi CIVETTONE , RACA. COSSA DE POCHE TAVOLE, Giuoco di poche
secondo diversi Luoghi è detto anche Co- COSPETON, vale Bestemmia - TRAR UN tavole, Impresa breve ed agevole.
ROCULO, SPOSO, PERLA a cagion degli occhi COSPETON, Bestemmiare. V. COSPETAR. GOSSE D'IMPORTANZA O DE POCA IMPOR-
che paion perle. Libella è anche detto per- COSPEZIE ! Ammirazione. V. COSPETO. TANZA, Cose di poca o di gran levata.
chè si libra penzolo in aria ; Saetta , per- COSPO, s. m. (dal lat. Cuspis) Voce ant. COSSE O0 COSSIE GRANDE ! Detto con am-
chè velocissimo al volo come saetta lancia- che vuol dire Punta o Cuspide - EL CO- mirazione, Le sono cose che paiono case.
ta. A Padova si chiama MUNEGHÈLA. SPO D'UNA SPADA, La punta della spada. COSSE MAUCHE, V. MAUCO.
CORVO, s. m. Corvo e Corbo, Uccello detto V. COSPEDO . COSSE VECHIE, V. TEMPO GIÀ FU, in TEM-
da' Sistem. Corvus Corax. È quasi tutto COSSA, s. f. Coscia, Parte del corpo uma- PO.
nero , cerulescente nel dorso ed alla base no. Dove GHE XE UNA COSSA GH'È ANCA L'AL-
dell' ali. COSSA DE MANZo, Coscia o Coscione. TRA, Dov'è la buca è il granchio, dicesi
CORVO DA LE MALE NOVE O CORVO DE MA- GOSSA DE CAPON, Coscia di cappone . di cose che regolarmente non vanno dis-
LAGURIO, Ambasciatore o Nunzio delle ma- BUTAR FORA DE LOGO UNA COSSA , Sco- giunte.
le nuove ; Malaguroso, Malaurioso; Ma- sciare. FAR LE COSSE DE CASA, V. CASA.
laugurato, Che pronostica o porta cattive STRENZER LE COSSE, Raccosciarsi , Ri- FAR LE COSSE PIÙ GRANDE DE QUEL CHE
nuove. stringere rinserrando le cosce. LE XE. V. GRANDO.
CANTAR DEI CORVI, V. CANTAR. COSSA, s. f. Cosa, Nome di termine gene- FAR LE COSSE TROPO IN PRESSA, Far le
COSCRITO, 8. m. Coscritto è voce data- ralissimo. cose a staffetta o al bacchio ; Fare a ruf-
ci da' Francesi e resa oggimai di comune COSSA CATIVA, Cosaccia. fa raffa , cioè Sollecitamente ma con tras-
uso anche nelle pubbliche carte ; ma il suo COSSA CAVADA DAL GRECO, Cosa o Detto curatezza.
corrispondente italiano è Descritto , per ingegnoso, Inventato per artificio. E pren- TROPE COSSE IN T'UNA VOLTA , Troppa
quanto ne dice l'eruditissimo Grassi nel desi in mala parte. carne al fuoco, e vale Voler dire o fare
suo bel Dizionario militare italiano ; e s'in- COSSA CHIARA, Cosa o Roba specchiata, troppe cose in un tratto. Chi troppo ab-
tende il Giovane cittadino che vien scelto Evidente. braccia nulla strigne o Chi molto abbrac-
per la milizia. V. COSCRIZION. COSSA CONTRO RASÒN, Assurdo; Assurdi- cia poco strigne.
COSCRIVER, v. La voce di uso nelle carte tà; Inconvenienza. UNA COSSA ALLA VOLTA, A cosa a cosa;
pubbliche è Coscrivere , ma , secondo il COSSA DA CAGARGHE Adosso, Una cosa da A cosa per cosa; A una cosa per volta,
Grassi su mentovato, debbe dirsi Descri- darle del voi. E per ironia, Cosa da darle e valgono Distintamente -- ANDE ADASIETO,
vere, per Porre in lista tutti i cittadini del messere , Cosa dispregevole. UNA COSSA A LA VOLTA, Adagio un poco, a
aventi l'età militare ed atti all'armi, per COSSA DIFICILE , Cosa aromatica, Peri- cosa a cosa NO BISOGNA ZAVATAR SU, MA
farne la scelta. colosa. ANDAR ADASIO, A UNA COSSA A LA VOLTA, Non
COSCRIZION, s. f. Descrizione, secondo COSSE DA CRISTIAN , Cose da cristiano, bisogna acciarpare, ma lavorare adagio
la norma del ridetto Grassi, per l'arruo- cioè Convenevoli, buone, moderate. E a cosa per cosa.
lamento de' giovani pel militare . È però sogliono così indicarsi famigliarmente le di- SIOR SÌ E STE COSSE, V. in SIOв sì.
noto che i Latini dicevano Delectus mili- vozioni che incombono periodicamente ai COSSA? Detto con interrogazione . Che co-
tum; Conscribere milites , e che nel verbo Cristiani, cioè la Confessione e la Comu- sa? Che?
Describere o nel nome Descriptio non v'ha nione Cossa, dicesi ancora per Quanto; Come
alcuna maniera che riferiscasi al militare. COSSE DA PUTELI, Ciancerelle, Ciance- - COSSA CHE ANDARIA VIA VOLENTIERA, Quan-
Ne vien quindi che la voce Coscrizione, rulle; Ciancetle, Bagattelle. to o Come volentieri me ne n' andrei!
divenuta legale, è l'unica da usarsi. COSSA MALFATA, Cosa falta colle gomi- COSSARELA, s . f. Cosarella o Coserella;
COSER, V. CUSINAR . ta, Cosa fatta alla peggio. Ciammengola; Bagattella, Piccola cosa.
COSIN, V. Cusin. COSSA PER COSSA, Cosa per cosa, Filo COSSATA, s. m. Coscia, V. Cossa - Lac-
COSMO, Cosimo e Cosmo , Nome proprio per filo, Ad una alla volta. ca o Lacchetta , si dice l'Anca o coscia
d'uomo . COSSA PORCA, Cosaccia o Buona spesa, degli animali quadrupedi.
COS COS COS 203
COSSAZZA, r. f. Cosone o Cosaccia, Una | COSTA, s . f. Costa e Costola. Abbiamo nel COSTAR UN OCHIO DE LA TESTA , Costar
gran cosa -- Nel sign. di Coscia, V. Cos- torace dodici coste per banda, sette supe- gli occhi o il cuor del corpo ·-- LE FABRI-
SÒN. riori dette legittime o vere, e cinque infe- CHE O LE CAMPAGNE COSTA UN OCHIO DE LA
COSSAZZE , Cosacce; Cose grandi, cioè riori dette spurie o mendose. TESTA, Casa fatta e vigna posta nessun sa
Cose di gran prezzo , ricchezze , pompa , COSTA DE LA SPADA, V. SPADA, o non si sa quel ch' ella costa, Prov.
profusione, magnificenza, cose da stupire COSTA DEL CORTELO, Costola, La parte FARLA COSTAR SALADA , Ella m'è stata
FAR COSSAZZE, Far cose da fuoco , cioè opposta al taglio. insalata, Dicesi quando una cosa v'è stata
Belle, maestose e fuori del consueto. COSTA DE LA CARTA, T. de' Cartai, Dor- fatta costar cara.
COSSEDIÈ , Modo avv. antichissimo, e va- so, La parte opposta alle barbe. VOGIO FARTELA COSTAR SALADA, Io te la
le Come si dee , cioè Di garbo; A dovere; COSTA DE LA SALATA, Costa e Costola di vuo' far pagare, Detto fig.
Bene, Serve di aggiunto riferito tanto a cavolo, di lattuga o di simili piante, cioè TUTO COSTA, Carezze di cane, cortesie
persona, quanto a cosa. La parte più dura . di putlane, inviti d'osti, non può far che
FAR COSSEDIE, Far una cosa pel verso, AGIUTO DE COSTA , Aiuto di costa , cioè non ti costi. Il proverbio è chiaro.
Coi debiti modi. Come s'addice, Come con- Assistenza. I BONI BOCONI COSTA, Ciò che piace alla
viene. IN COSTE , Accosto o A costo; A costa; bocca sgusta alla borsa ; come pur s'usa
UN PUTO COSSEDIE, Un giovane di gar- Accanto; Allato; A' franchi - DAR IN CO- l'altro motto in persona di coloro a cui
bo, di buon carattere, onesto, Fatto co- STE A UNO, Avvenirsi; Dar di cozzo o di piacciono i bocconi ghiotti, Che colpa n' ha
me si dee. petto in alcuno ; Urtarsi in uno. la bocca se la roba è cara ?
COSSÈTA ) ESSER O STAR A LE COSTE DE QUALCÙn, COSTAR, Constare, Apparire, Esser chia-
Cosetta; Cosuccia; Co-
COSSETINA ) 8. f. Essere o Stare alle costole d'alcuno ; ΓΟ - ME COSTA, Mi consta; Son informa-
seitina; Coserella ; Cosellina , Minuzia o Metlere i cani alle costole d'alcuno, va- to; Mi apparisce; Son certo - No ME
Cosa da poco. Minuziucola , Coserella di le Pressarlo acciocchè faccia qualche cosa. COSTA, Non mi è chiaro; Non sono certo.
poca importanza -- Arnesetto o Arnesuc- FARSE DA COSTA DE RE, Venire dalla co- COSTESINA, s. f. Costerella, Piccola co-
cio , Piccolo arnese 2 Masserizia di poco stola d'Adamo ; Esser della costola di sta.
momento. Adamo ; Farsi costola di Adamo, si dice COSTIERA, s. f, Costiera ; Luogo solatio ;
COSSETA, riferito a Femmina, Mingher- di Chi è o di Chi pretende esser d'antica A solatio; All'occhio del sole.
lina; Magrina; Sottilina, Di corporatura nobiltà. CAMPO O Cosa simile, IN COSTiera de sol
piccola e meschina. FATO A COSTE, Spicchiuto, Fatto a costo- Campo o simile, a solatio.
COSSETE DE CASA, Masseriziuole; Bazzi- le come Arancio , Aglio e simili - LAVORA COSTIERA DE MONTE, Costa, Banda o la-
cature -- In altro sign. Affarucci domesti- A COSTE, Accostolato: dicesi di Leuto e si- to di monte.
ei o familiari. mili, e s'usa anche in forza di sustantivo. Costiere, T. Mar. Barre di legno che si
COSSÈTO, detto per Agg. a Uomo, Coset- IN COSTE, T. de ' Muratori, Per coltello, dispongono nel verso della lunghezza della
to ; Pocolino ; Piccolino ; Mingherlino ; Dicesi de' mattoni quando posano in terra nave, per sostenere la piattaforma della gab-
Magrino; Sottilino. non col piano più largo, ma col più stretto. bia.
CHE BEL COSSETO ! Che bel naccherino! L'INSIEME DE LE COSTE, Costolame ; Co- Costiere , si dicono nelle galee le funi
Dicesi per vezzo d'un Fanciullino vez- stolatura, Aggregato, struttura di tutte le dall' una e dall'altra parte dell'albero, che
zoso o anche D'un piccolo e grazioso ani- coste. s'attaccano al calcese, e abbasso sono attac-
male. TRA L'UNA E L'ALTRA COSTA, Intercosta- cate ai colatori. Si chiamano anche Sartie.
COSSETO DE CASTRA O DE PORCO, Cosciot- le, Dicesi di qualche offesa o dolore che sia COSTINA, s. f. Costola ; Costolina , dim. di
to di castrone o di castrato. Alcuni dico- tra una costola e l'altra. Costa. A. COSTESINA.
no Gigotto, ma è un Francesismo. TIRAR IN COSTE, Gettare in faccia. COSTIÓN, V. GUSTIÓN.
COSSI, V. Cussì. COSTANA, s. f. Chiamano i Maniscalchi una COSTIPAZION, s. f. Costipazione; Costi-
COSSO , 8. m. Un cotale; Un tale, Una piaga sopra le coste del cavallo piaga pamento; Riserramento di petto Mor-
terza persona di cui non risovviene il no- poco profonda, ma con marcia meno sordi- bo infestuto, dicesi de'Cavalli. V. SFREDOR.
me. da, prodotta dalla compressione della sella. CHIAPAR UNA COSTIPAZION, Pigliare una
UN CERTO COSSO , Un coso, vale Uomo COSTANE, s. f. T. de' maniscalchi , Spa!- fredda o un' infreddatura.
stupido o malfatto --- Uno stiticuzzo , che lacce , Infermità la quale induce enfiamen COSTITUTO, s. m. Costituto o Constituto,
mal volentieri s' accomoda all ' altrui voglia. ti nella sommità delle spalle del Cavallo. Esame che si fa della persona imputata
COSSO DESCONIO O DESPERSO, Magrino ; COSTANTEMENTE o CoN COSTANZA, avv. d'una colpa dinanzi al Giudice.
Sottilino ; Mingherlino; Tristanzuolo: di- Davvero; In verità ; Credetemi; Vel giu- STAR IN COSTITUTO, Locuz. fam. Stare in
cesi per Agg. a persona, V. COGIONARIO e ro; Non ha dubbio. gangheri, in cervello; Non uscir di squa-
SCACHIO. - Cosso FREDO O MOLO, Cencio COSTANTIN , Costantino, Nome proprio dra, Stare in discorso, Non deviare dalle
molle ; Gallina o Pulcin bagnato, dicesi di uomo. interrogazioni proposte.
d'Uomo timido e freddo, che si dice anche I PAR COSTANTIN E BONAFEde , Paiono COSTITUTO chiamavasi poi sotto i Veneti
Coso - Tentennone; Cacapensieri; Non Pilade ed Oreste, ovv. Enea ed Acate e in T. Forense civile un Atto volontario
esser nè earne nè pesce, Uomo stolido , simili: dicesi di Due amici fedelissimi, che che le Parti annotavano all' Uffizio compe-
tardo . sempre si veggano uniti. V. Achele. tente, e se ne distinguevano di più sorta,
L'È UN CARO COsso , È tanto caro o ac- come segue Costituto de pristino, V.
COSTANZA, s . f. Costanza, Perseveranza
carezzevole; È un bel naccherino, dicesi nel bene. PRISTINO ― COSTITUTO DE LAUDO IN FORMA
per vezzo di Fanciullo. VEL DIGO CON COSTANZA , Vel dico con CONSILII, Era un Atto volontario con cui
UN COSSO O UNA COSSA, dicesi da noi fa- verità, con sicurezza, da vero, con fer- ammettevasi una petizione della Parte av-
mil, (come i Bresciani dicono UN LAUR O mezza. versaria COSTITUTO DE TAGIO IN FORMA
TELA COSTANZA, V. TELA. CONSILII era il Recesso dalla lite ·- COSTI-
UNA LAURA) per indicare Qualunque cosa
di cui non si sappia o non si ricordi il no- Costanza è anche Nome proprio di fem- TUTO DE PROTESTO , Era un protesto o dis-
me. Italianamente direbbesi Coso ed anche mina. senso -- COSTITUTO DE NOMINA DE TESTIMO-
Bordello e Negozio . COSTAR, v. Costare o valere. NI, Atto con cui proponevansi i testimonii
COSSON, 8. m. Coscione, Gran coscia di COSTAR SALA, Essere o Costar salato o in prova dei fatti dalla Parte articolati ; e
manzo: insalato; Lasciarvi il pelo o del pelo. ciò dovevasi fare entro ventiquattr' ore do-
204 COS COT COT
po la sentenza, altrimenti la prova era pe- NO TROVAR COSTRUTO , Non vi trovare alla ragna; Incappar nella rete da sè
renta. cosa che garbi; Non trovare nè capo ni medesimo, Detti figur. de' Ladri che in-
COSTITUZIÒN, 8. f. Costituzione o Con- coda, vale Non trovar modo nè via nè ver- cappano nella forza pubblica o vengono ar-
stituzione, Statuto e leggi dello Stato o so a far che che sia. restati.
d'una corporazione. SFADIGAR SENZA COSTRUto , Dare come CHIAPAR IN COTEGO . V. CHIAPAR IN TRAPO-
COSTITUZION, nel senso fam . più comune in un sacco rotto; Pescare nel proconso- LA, in CHIAPAR.
vale Stato; Stretto; Situazione, Partito lo; Durar fatica per impoverire, Operare COTEGO, si diceva per ischerzo ai tempi
SON RIDOTO A UNA CATIVA COSTITUZIÒN , ed affaticarsi senza profitto. Veneti, in vece di Coro. V.
Son ridotto o condotto a mal partito, a COSTRUZION, 8. f. Costruzione, in Ma- COTEGO, dicesi anche per agg. ad uomo
mal punto; Mi trovo in uno stalo fatale. rineria vale Costruttura, fabbricazione del- nel sign. di Rustico ; Ruvido, che ama la
COSTO, s. m. Costo, Spesa , Valore delle le navi. solitudine e che sta lontano dalle brigate .
cose. COSTRUZION, detto in T. fam. Conclusio- OH CHE COTEGO ! Oh che ruvido! V. ORSO .
Vender per el costo, V. Vender . ne ; Argomento ; Conseguenza , Risulta- COTEGO DE CASA , dicesi comunemente
A CoSTo, posto avverb. vale Ancorchè ; mento d'un discorso. per avvilitivo di casa, intendendosi Casa
Se anche ; Comunque sia - A COSTO DE FARGHE LA COSTRUZION, Cavar il costrut- piccola, quasi ch'ella possa paragonarsi ad
MI NO SO COSSA , Sia qualunque il costo o to; Trovar il verso, il bandolo, la con- una trappola da sorci .
la spesa o il pericolo; Che che ne sia per giuntura , Capire il discorso. COTERIA , 8. f. voce Francese, Brigata,
avvenire -- A COSTO CH'EL ME FAZZA PICAR , FEGHE LA COSTRUZION , Fate l'applica- Adunanza d'amici, Compagnia di piacere.
Se incorressi anche il pericolo della mor- zione, cioè D'un detto, d'una satira, di COTIMO, s. m. T. Mercant. Cottimo, Impo-
te, o della forca - A TUTO COSTo, Ad ogni una legge etc. e vale Adattatela alla perso- sizione che i Consoli delle scale del Levan-
modo; Ad ogni pallo; A tutto pericolo. na, al caso etc. te mettono sui vascelli, d'un tanto per cen-
COSTOLINE DE PORCO , 8. f. Costerec- COSTU O CUSTÙ, Costui; Questo; Quest ; to. Anticamente i Veneziani avevano in di-
cio; Costerecci. Quest'uomo, Questa persona. Costui, dice- verse scale mercantili una Magistratura
COSTOLINE O COSTE DE L'EBBE , Coste ; si per Cotesto. Cotestoro è plurale. d'un Console e di due Assessori dell' ordi-
4
Costole; Nerbolini; Costoline. COTA , s. f. Cottura ; Cocitura ed anche ne patrizio, per proteggere i loro commer-
COSTON DE PANOCHIE , V. BOTOLO. Cotta, cioè Quantità di pane o d'ogni altra ci. Gli ultimi Consoli di Londra Damasco
COSTON DE FRUTI, Torso ; Torsolo , cioè cosa che si cuoce in una volta sola : come ed Alessandria furono soppressi nel secolo
Quello che rimane delle frutta, dopo di ave- Colla di calcina. XVII, dopo cioè la guerra di Candia ; ma si
re intorno levata la polpa Mazzocchio; COTA DEI PRETI, Cotta ; Rocchetto, So- volle non di meno indennizzare quella par-
Mazzo; Cesto, dicesi dell' Insalata e d'altri pravveste degli Ecclesiastici nell'esercita- te de' poveri patrizii che restava pregiudi-
erbaggi Girello si dice del Carciofo a re i divini uffizii. cata dalla detta soppressione, e quindi s'in-
cui sieno levate le foglie ed il gambo COTA, dicesi per Ubbriacatura - CHIA- stituirono tre specie di Magistrature annua-
Mozzicone, Quello che rimane dalla cosa PAR UNA COTA, V. INBRIAGARSE - PAIR LA li sotto il titolo di Provveditori al Cottimo
troncata. cors, Smaltire il vino , Riscuotersi dall' ub- di Londra, di Damasco e di Alessandria,
COSTONADA. Torsolata , Colpo di torso. briacatura. ch'erano come benefizii semplici, ne'quali
COSTÒRI, Costoro, Plurale di Costui. COTA, si dice ancora per Innamoramen- si percepiva il salario mensuale di ducati
COSTOSO ( coll' o serrato ) add. Dispen- to, Specie d'ubbriacatura amorosa, amore 30 d'argento, ma senz'alcuna attribuzione
dioso , e nel Superl . Dispendiosissimo : sviscerato - CHIAPAR UNA COTA O UNA BONA di affari.
dicesi di Cosa che porta dispendio , spesa cor▲, Apprendersi d'amore , Innamorar- COTIMÒN, Uccelletto. V. OCHIO de bo.
molta. si perdutamente. COTO, Cotto, add. da Cuocere, e dicesi di
ROBA COSTOSA, Roba cara e nel Superl. CHIAPAR LA COTA , detto fig. Accorarsi; una Vivanda. Cucinato in questo senso non
carissima , Altissima di prezzo. Roba a Contristarsi; Avvilirsi; Abballersi. E quin- si dice. V. CUSINAR.
caro prezzo. · dí Intisichire; Andarsene pel buco dell' ac- ROBA COTA , Cotto, in forza di sustant.
COSTRAI, 8. m. (Forse derivato da Costalo, quaio, Struggersi insensibilmente , perir vale La cosa o la Vivanda cotta.
Lato, banda) T. de' Barcaiuoli. Tavole del di consunzione. COTO LESSO, Allessato -- COTO ROSTO ,
pagliuolo o del suolo, Pezzi di tavola pia- COTA per Covata, cioè Quella quantità Arrostito - COTO IN FERSÒRA, Affrittellato
d' uova, che in una volta cova l'uccello o - COTO IN PADELA, Fritto - CoTO
na che accozzati insieme per costa formano IN CAZ-
l'intavolatura o il suolo delle piccole bar- la chioccia - UNA COTA DE CINQUE FIOLI, ZARÒLA O IN SQUAQUACHIÒ O IN UMIDO, Cotto
che, come gondole e battelli, su cui si cam- Una covata di cinque figli, tolta la meta- in manicaretto, che i cuochi romani di-
mina. V. PAGIOL. fora dalla similit. degli uccelli BECO DE cono Soltestato, forse dall'essere stato sot-
STAR IN TI SO COSTRAI " Detto famil, e DO O TRE COTE, Becco di due, tre o quat- to il testo.
fig. Starsi ne' suoi panni o ne' suoi cen- tro covate, cioè Volte, Becco biscottato. BEN COTO, Crogiolato , Cotto a dovere
ci; vale Contentarsi del proprio stato COTALIZIO . Lo stesso che QUOTALIZIO. V. COTO IN PANADA, Tracotto , Cotto più del
In altro senso , Non uscir di squadra; COTECHIO (coll'e stretta) s. m. Vinciper- dovere - Poco coro, Incotto, Mezzo cotto,
Star ne'termini, Badare a sè, Contenersi. di, Nome d'un Giuoco di carte notissimo, Verdemezzo si dice per agg. a Carne tra
LONTAN DAI MI COSTRAI , Alla larga ; nel quale rimane perdente quello che fa più cotta e cruda, Guascotto , vale pure per
Lungi da me ; Lontan da me ; Alla larga punti, e guadagna chi ne fa meno V. Do- quasi cotto.
sgabelli. TORARSE . COTO DAL SOL, Abbronzato ; Incotto ; Che
COSTRENZER, v. Costrignere o Costrin- CÒTEGO, s. m. Trappola; Trappoletta ; ha le carni incotte. Confetto; Confettato,
gere, che anche si dice Astringere o Astri- Trabocchetto ; Trabocchello ; Calappio , dicesi del Terreno, ch'è ben cotto o dal so-
gnere - Far frullar uno, vale Spingerlo Strumento di legno fatto in varie guise le o dal ghiaccio.
violentemente ad operare , Tirarlo pe' ca- per prendere i sorci. COTO, Cotto, dicesi per Ubbriaco — Co-
pelli. PORTELA DEL COTEGO, Cateratta, dicesi TO CHE NOL POL DIR PAN O NOL POL STAR IN
COSTRUTO, s. m. Costrullo, Profitto. per simil. l'Apertura della trappola, che si PIE , Briaco cotto che non sa dir erre;
CAVAR COSTRUTO , Tirare costrutto, Ri- apre e si serra alzandola e abbassandola. Cotto come una monna, come un gambe-
cavar utile. CHE CORTRUTO GHE NE CA- ANDAR IN COTEGO, detto per simil. An- ro , come un sileno ; È si cotto che non
VELO ? Che pesce piglia egli ? Si dice di dar nelle buiose , Esser carcerato. Il topo può ruticarsi, cioè Muoversi.
Chi fa cosa da sperar poco profitto. è cascato nell'orcio ; Il tordo è rimasto Cotto, si dice anche da noi per Innamo-
COT COV CON 205

rato ESSER COTO CHE MAI, Esser collo COTURE, detto in altro senso , Incolto; o stuoia che s'adatta sopra alcuni cerchi
d'una persona ; Innamorato cotto o Inna- Chiazza, Macchie e lividure che vengono piegati a guisa d'arco, e che formano una
moralo fradicio o Cotto fradicio ; Essere alla pelle pel troppo calore. specie di capanna nel vascello.
nel fornuolo, presso al vischio ; Esser tut- COTUS , Così chiamasi una Specie di abito COVERTINA, s. f. Copertina o Covertina,
to impanialo. da donna assai succinto , che usavasi già Piccola coperta di letto , e dicesi anche
Lavoro di cotto, detto de' muratori, va- molti anni, benchè a' tempi dell' Autore. quella che si mette sopra i Cavalli . Coltri-
COVERCHIETÓ , s. m. Operculo, cioè Pic- cina , dicesi la Copertina del letto , s'è
le Lavoro di pietra cotta.
SOAZA O CAPITELO FATO DE COTO, Cornice colissimo coperchio, ma non dicesi che delle riempiuta di piuma - Mantellino, Quella
fatta di testaccio, Lavoro di frammenti di chiocciole e simili. Quindi Chiocciole oper- coperta colla quale si ricoprono le immagi-
terra cotta. culate si chiamano Quelle che hanno l'o- ni sacre e talora i bambini nella culla.
CÒTOLA, 8. f. Dimin. di Cotta, così chia- perculo. COVERTO, 8. m. Copertura o Tetlo, Co-
COVERCHIO , s. m. Coperchio e Coverchio, perta delle fabbriche PICOLO COVErto ,
mata una sorta di veste antica ed agiata da
Quello con che alcuna cosa si copre. Tellarello. V. COPÈTI METER IN COVER-
donna, che ricuopriva tutta la persona ed
affibbiavasi al davanti ed alle braccia con COVERCHIO DA BOZZE DA DÉSTILAR, Cap- TO UNA FABRICA, Condurre a tetto la fab-
ucchielli. Ora si prende per Gonnella . V. pelletto; Antenitorio . brica.
CARPETA. COVERCHIO DE LA COMODA, Carello o Ca- Le parti del tetto sono le seguenti. CAE-
STAR TACA A LE COTOLE, Star filto a chi riello, Turacciolo del cesso. NA DEL COVERTO, Cavalletto o Cavallo, T.
si sia, vale Stargli continuamente d'attor- COVERCHIO DE LA BOCA DEL FORNO, Chiu- degli Architetti , Composizione ed aggre-
no - Esser lappola, vale Persona che si sino o Lastrone. gamento di più travi e legni ordinati a
freghi altrui d'attorno Star sempre at- Coverchio de LE PIGNATE, Testo o Coper- triangolo per sostener tetti pendenti da due
toia, Dicesi a quella stoviglia di terra cot- parti, V. COLMEGNA LETO DE LA CAENA,
taccato a' panni, Praticar volentieri colle
donne. V. COTOLETA. ta rotonda e alquanto cupa, con cui si euo- Asticciuola o Tirante o Prima corda, chia-
MAGNARSE LE COTOLE, V. MAGNÅR . pre la pentola. - Tegghia, si chiama quel- masi la Maggiore delle travi, ch'è in fondo
COTOLÈTA, s. f. Sottanino ; Gonnelletta;
l'Arnese di creta o di ferro, con cui si copre e posta in piano -- BISCANTIERI, Puntoni,
Gonnellina; Gonnellino. il tegame, la qual tegghia infocolata rosola si dicono Le due travi che dai lati vanno
le vivande. ad unirsi nel mezzo formando angolo ottu-
COTOLETA, dicesi per Donnaiuolo, V. FE-
MENELA. COVERCHIO DLL CORESIOL, V. CORESIOL. 80 MEZA CAENA, Monaco, si dice la Tra-
AMIGO DE LE COTOLETE , Amico delle don- COVERCHIO DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. vetta corta di mezzo , che passando fra i
ne. V. FEMENELA e GALINETA. COVERCHIO DE LE SEPOLTURE , Sigillo o puntoni piomba sopra all ' asticciuola- COL-
COTOLETE, T. de' Cuochi (dal Franc. Cô- Lapide. MELETI, Razze e Monachetti o Monachini,
telettes) Costole o Costoline, e si dicono COVERCHIO DEL VIOLIN, Coperchio, Quel- sono i Due corti legni che puntano nel
Quelle degli animali minuti, come de' Vi- la tavola del violino su cui sta il ponticello. Monaco e nei Puntoni ― GRONDAL, Tettoia,
telli e Castrati ; le quali chiamansi meglio CAVAR EL COVERCHIO, V. DESCOverzer . Quella parte del tetto che sporge in fuori
Braciuole o Braciuolette quando sono di- COVERTA, 8. f. Coperta e Coverta, Cosa del muro della fabbrica MORAL, Corren-
vise. L'uso però vuol che si dica Colo'ette, che cuopre o con che si cuopre. te, e nel dimin. Correntino , Que'travicelli
quando parlasi di Costoline preparate a vi- COVERTA DA LETO , Coperta o Coverta quadrangolati lunghi e sottili, che servono
vanda in umido. del letto. V. COVERTOR. a diversi usi e specialmente per far palchi
COTOLİN, s. m. Cintino, Veste corta da COVERTA DA INVOLTI , Invoglia o Invoglio e coperture di edifizii, adattandogli fra tra-
donna che cuopre dalla cintola in giù e si • Guscio. ve e trave, e dicesi anche Piana , V. Copo e
porta sotto. Dicesi anche Sottanino ; Ca- COVERTA DA MORTO, Coltre e Coltra, Pan- RESPIRO.
miciotto; Gonnella di sotto. no o Drappo nero con cui si copre la bara. ESSER AL COVERTO O ANDAR AL COVERTO
COTOLO, s. m. lo stesso che COTOLA (ita- COVERTA, parlando della Monta, Coper- DEL SOO, detto fig. Esser al coperto o Met-
lian. Gonnella) quando è soprapposta ad ta; Monta; Copritura, Il coprire che fa il tersi al coperto o Ricoprirsi, vale Mettersi
altre e distaccata dall'imbusto . Se la gom- maschio la femmina nelle bestie. o Esser in sicuro pel proprio interesse .
nella v'è attaccata, allora da noi si chiama COVERTA DE LA LETERA , Coperta o So- COVERTO, add. Coperto da Coprire.
COTOLO 0O COTOLA DE L'ABITO. Le gonnelle praccarta, e Sopraccoperta. COVERTO DE COLOR , Cosperso, dicesi di
soprapposte si dicono CoTOLI assolut. Coverta del zOCOLO O DE LA Mula, Guig- Colore sparso che cuopra.
COTOLÒN , s. m Gonnellone , Gonnella gia, La parte di sopra della pianella o del Coverto de BANDA, Soppannato di lat-
grande. zoccolo. ta; Cristallo soppannato di foglia.
COTON, s. m. Cotone e Bambagia, Pro- COVERTA D'UN BASTIMENTO, Coperta o Co- OMO COVERTO, detto fig. Uomo coperto,
priam. Quella materia prima o lanugine verta , in Marineria , s'intende il Palco o Uomo cupo che tien su le carte, che non
simile a lana finissima, che si cava dal frut- Ponte superiore della nave. Onde Andare iscuopre la sua intenzione.
to d'una pianta chiamata da' Sistematici sotto coperta, vale Andare nella parte in- PAESE COVERTO DA UN MONTE, Paese co-
col nome generico Gossypium. V. BOMBASO. feriore della nave ――- Tolda, dicesi il Tavo- perto, val Riparato, cioè difeso da vento
COTÒN, add. detto per Agg. a Carne, Tra- lato o piano su cui sia piantata la batteria. simile.
cotto, V. STRACÒTO. COVERTA, detto fam. e fig. Coperta e Co- BRONZA COVERTA, V. BRONZA.
COTOR, add. Cottoio o Cocitoio; Di buona pertura, vale Apparenza, Sembianza, Pre- COVERTOR, s, m. Copertoio ; Covertoio;
cucina, Aggiunto di que' grani o di quelle testo, Scusa. Coperta; Copertura; Copritura, Cosa qua-
earni che sono di facile cottura. Il suo con- COVERTÈLA, s . f. Coperchiella o Cover- lunque che copra.
trario è Crudele. V. in DURO. chiella , Frode o sim. ma coperta a fine COVERTOR DA LETO, Copertoio; Sopracco-
COTÒRNO, s. m. T. de'Cacciatori , Star- d'ingannare altrui. Copritura; Ricoperta perta; Dossiere; Dossiero; Celone · Co-
na maggiore o Coturnice, detto volgarmen- e Ricoverta , valgono Scusa, Pretesto. VERTOR STAMPA, Sargia Panno lino o lano
te in Toscana Starna di Piacenza, e da CON COVERTELA, detto avverb. Coperta- di varii colori e comunemente dipinto, con
Linneo Tetrao rufus, Uccello noto e ri- niente. cui si copre il letto - COVERTOR IMBOTÌO,
cercato . COVERTİN , 8. m. T. de'Vetturali, Con- Coltrone; Coperta imbottita ― COVERTOR
COTURA, 8. f. Cottura; Cocitura; Cozione, trammantice, Mantice di calesso o simile DE PIUMIN, Coltrice; Coltricetta, Arnese da
Il cuocere DAR UNA COTURA A LA CARNE, per coprire il davanti della cassa. letto ripieno di piuma.
Fermare o Rifar le carni. Copertino, detto in T. Mar. Quella tela COVERTOR DA Tola, Celone, e si può an-
206 COV CRE CRE
che dire COVERTOR a qualunque altro pan- COVRIRSE, Coprirsi, detto in T. Mil. va- CREA, s. f. Creta; Argilla o Argiglia, Ter-
no da coprir che che sia . le Ripararsi, difendersi, sostenersi. ra tegnente e densa, della quale si fanno
COVERTOR DEL PAN, Telo da pane, dicesi COZZADA, 8. f. Cozzata ; Cozzo. le stoviglie.
quella Tovaglietta o striscia di pannolino, COZZAMENTO , V. INCOZZAMENTO , nel COVRIR DE CREA, Incretare.
con la quale si cuopre ǹ pane sull'asse. primo signif. CREANZA, add. Creanzato , che ha crean-
COVERTOR DA OSELAR, Paretaio, chiamasi COZZAR, v. Cozzare; Urlarsi. za.
COZZAR CON CHI GA I CORNI PIÙ LONGHI, CREAPÒPOLI , 8. m. Voce furbesca de'no-
l'Aia sulla quale si spiegano le paretelle
per coprire gli uccelli , che allettati dal Cozzare o Urtare col muro ; Fare a coz- stri Barcaiuoli, e vale il Pene.
canto de' compagni ingabbiati, e dallo zim- zo co' muriccioli , Contendere con più po- CREATURA, s. f. Creatura.
bello, si posano sulla frasea o vogliam dire tenti di sè ---- Mangiar le noci col mallo, Creatura, dicesi popolarmente anche da
boschetto naturale o posticcio posto in si dice di Coloro che dicono male e cozza- noi per Bambino. CARA STA CREATURA, Ca-
mezzo del paretaio - Parete o Parelel-· no con chi sa dir male meglio di essi. Non ra questa creaturina , questo bambolo ;
la , dicesi alla Rete che si distende in sul- trescare con chi è più di te. Caro il mio naccherino.
l'aiuola. A questa rete si dice anche Co- CozzARSE, Impuntarsi , detto fig. degli CREATURA DE FAMEGIA, Creatura o Crea-
pertoio ed Erpicatoio o Aiuolo . Schermidori, dell' incontrarsi le due spade to, Servo, Allievo, persona dipendente.
COVERZER, V. Coperchiare; Incoverchia- punta per punta. LA CREATURA IN PANZA DE SO MARE, Feto
COZZARSE INSIEME , Tenzonare Quistio- -- Embrione , dicesi il Parto informe, non
re e Coverchiare , Coprir col coperchio, e
dicesi di cassa, scatola e simile che abbia nare a parole ; Bisticciarsi o Bisticcicarsi, ancora perfettamente organizzato.
il coperchio Coprire ; Ricoprire o Ri- Contrastare pertinacemente - Stare o CREATURE ! Voce di esclamazione, Accor-
courire e Velare, valgono Occultare, Na- Contendere a tu per tu, vale Rispondere uomo, Grido con cui taluno invoca l'al-
scondere - TORNAR A COVERZER, Ricoper- ad ogni minimo che nel bisticciarsi e nel trui soccorso : ch'è quanto dire : Soccor-
chiare o Ricoprire, dicesi rispettivamente tenzonare ; stare in ostinata contesa senza rele buona gente; Aiutatemi.
nei due suddetti significati — Onestare o voler ceder giammai . CARE CREATURE , Detto per amorevolez-
Adonestare, vale Coprire o Colorare sotto CRAGNA , s . f. Voce fam. Untume o Su- za , è lo stesso che Cari figli o fratelli o
cidume e Sudiciume, Quella sporcizia un- amici -- CREATURE, VE SALUDO, Amici, vi
specie d'onesto , ovv. Dar colore o appa-
renza di giustizia. tuosa che si vede talvolta sul collare di saluto; Miei cari, vi saluto, vi do il buon
COVERZER, detto fig. Coprire; Ricoprire; qualche abito, ma specialmente nella par- giorno o la buona notte.
Ammantare ; Ammantellare ; Palliare , te deretana, CRÈCOLA, T. di alcuni Pesc. Pesce simi-
Velare, nascondere ― Colorare , Dar co- EL GA TANTA CRAGNA SUL COLARÌN , CHE le alla Salpa, e forse una varietà di essa.
lore a una cosa nel rappresentarsela tal SE CONZARIA I CAPUZZI, Il collare ha tanto V. SALPA. 3
quale si vuole, che anche si dice Simulare unlume, che condirebbe i cavoli cappucci . CRÈCOLA , 8. f. detta anche Favoro, RA-
- Orpellare o Inorpellare, dicesi del Co- CRAGNIZZO, Nome aggiunto dato da’Pesc. COLETA e ROCHÈTO, T. de' Cacciatori , Cer-
prir con arte che che sia ad oggetto che ap- generalmente ad alcune specie di pesci di cedula o Garganello e Sartella , Uccello
parisca più vago di quel ch'è, e con appa- mare del genere Labrus di Linneo, come del genere delle Anitre selvatiche , detto
renza di bene, che anche dicesi Imbelletta- al Labrus Coeruleus di Bonetterre, pesce da Linneo Anas querquedula. Il loro ver-
re; Impomiciare ; Imbiancare - COVER- giallo rosso ed azzurro, il quale è piutto- so o voce imita la Raganella (RACOLA), fa-
ZERSE, detto pur figur. Ammantarsi ; Am- sto raro nel nostro mare. cendo Crec Crec, onde fu ad essa dato un
mantellarsi, Celarsi artatamente. CRAGNO, s. m. Cranio , L'osso del capo tal nome volgare di Crecola.
COVERZER , parlando degli Animali, Co- che difende il cervello. CRECOLAR, v. Scricchiolare o Screpola-
prire, Congiungersi il maschio colla fem- Detto alle volte per lo Capo stesso, co- re, Dicesi del Letto, ed anche di quel ru-
mina per la generazione. Calcare , dicesi me A CRAGNO A CRAGNO , lo stesso ohe A more che fanno talvolta le scarpe o le pia-
degli Uccelli. TESTA A TESTA, A tu per tu; Testa a testa. nelle in andando. V. CRE.
COVERZER DE ERBA, Inerbare - COVER- CRAICER, s . m. Moneta di rame tedesca ; CREDADOR, T. antiq. Creditore.
zer de fiori, Infiorare o Infiorire. lo stesso che CARANTAN. V. CREDENZA , s. f. Credenza , l'Atto del
COVERZER DE TERA LA SALATA, Ricorica- CRAOCEMBOLO , Idiotismo di tanti fra la credere, cioè fidare altrui sul credito . Da-
re ; Interriare , Coprir con terra alcuni bassa plebe, che non sanno dire CLAVICEM- re a credenza o a credito ; Pigliare a
erbaggi per farli imbianchire. BALO, V. credenza; Far credenza.
Coverzer la testA O EL MUSO A QUALCUN, CRAUTI , s. m. Salcraut , Voce tedesca A FAR CREDENZA NO SE GUADAGNA GNEN-
Imbacuccare ; Camuffare; Incappucciare da Kraut che vuol dire Erba. Cavoli salati, TE, A credenza chi dà spaccia più assai,
COVERZER COL MANTO , Ammantare o Ram- Cavoli o Cappucci inacetiti , che si man- perde l'amico e i danar non ha mai. Me-
mantare. giano per salsa. glio consiglia quell' altro proverbio, Buon
COVERZERSE LA TESTA, Mettersi checchè CRAVA, Voce corrotta da CAVRA, cioè Ca- mercato e non credenza.
sia in capo . pra, detta per Agg. ad Uomo nel sign. di EL TEMPO N'HA FATO CREDENZA , Detto
COVIELO, s. m. Coviello , Maschera che Vile; Vigliacco ; Vigliaccone; Poltrone e met. La pioggia ci ha rispettato : cioè
finge un bravo sciocco, la quale s'aggrot- simili. Durante il nostro cammino non ha pio-
tesca con fargli i baffi alla Spagnuola col CRE, s . m. Scricchiolata, Suono o romore vuto.
nero di brace. che fa alcuna cosa nello scricchiolare - BULAE IN CREDENZA, V. BULADA,
EL PAR UN COVIELO O EL CAPITAN CO- Cri e Crich e Cricche, il suono del ghiac- CREDENZA , 8. f. che anticam. dicevasi
VIELO, Pare un Coviello, E si vuol allude- cio e del fendersi delle stoviglie. CRENZA, Credenza, dicesi anche da noi al-
re a chi ha il tabarro troppo corto. V. TA- Crocchiare, si è detto metaf. del suono l'Armario nel quale si ripongono a custo-
BARIELO. che rendon le cose fesse quando sono per- dia gli arnesi ed avanzi della mensa, ed
COVISMODO , Voce storpiata dal latino cosse, e le sconnesse e sconfitte, lo che si altre cose ad uso di famiglia. Nelle case
Quovis modo, e vale il suo vero significa- dice anche Chiocciare; Croccare; Cigola- de'grandi si dice Credenza alla stanza che
to, cioè In certo modo ; In certa guisa; re -- Crocchiare, dicesi pure de' Ferri dei serve in vece d'armario.
A guisa. Cavalli quando sono smossi e crollano cigo- CREDENZIÈR , s. m . Credenziere , nelle
COVRIR, V. Lo stesso che COVERZEr, V. lando - FAR CRE O CRI, Crepare; Schiap- case de' grandi si chiama Quell' Uffiziale
COVRIR UN POSTO, UN IMPIEGO, Esercita- pare, dicesi del Fendersi o rompersi le sto- di servigio, che ha cura della credenza.
re; Possedere un posto, un impiego. viglie. V. CANTAR DA LECO, in Cantar. CREDENZIERA , s. f. dicesì la Moglie o
CRE CRE CRE 207
Femmina di Credenziere, la quale ad imi- il cavallo, vale Tagliargli il crine del col- › Rappa. Malore che vien ne'piedi al Ca-
tazione di altre voci così formate dal no- lo e un poco anche la coda. vallo Setole ; Rughelline si chiamano
me mascolino, potrebbe dirsi Credenziera. CRENZA (coll'e stretta) Voce antiq. che Quelle che vengono agli uomini pel freddo.
CREDENZON , add. Corrivo , Credulo e ora si diee Credenza, L'armadio del pane. CREPAURE DEI MURI, Pelo, Onde Pelare
Credevole e Credulissimo, Troppo facile a CREOLA, V. CRIOLA. o Far pelo valgono Cominciare a scoprir
treder le cose. Battezzato in domenica ; CREÒSO, add. Cretoso; Argilloso 0 o Argi- peli, Mostrar fessure, Serepolare. Il primo
Che se la beve; Terra da piantar carote. glioso ; Terreno tegnente o di creta te- dicesi della pietra , e del marmo ; e Far
CREDER , v. Credere ; Prestar o Porger gnente. pelo non si dice che delle muraglie. V. Mu-
credenza. CREPA, s. f. detta per Testa, Zucca; Coc- RO.
CREDER FACILMENTE E DA BON MINCHION, cia o Coccola, CREPA DA MORTO, Cra- CREPAURETA, s. f. Screpolatura ; Sere-
Andarsene alle grida o Andarsene preso nio; Teschio. polo, Quelle fessurette che si producono tal-
alle grida ; Lasciarsi levare a cavallo CREPA PELADA, Monnone; Bertone, Di- volta nella corteccia degli alberi. V. CRE-
- Arcicredere, Credere fermamente , ed cesi d'Uomo calvo e pelato a guisa di sci- PAURA.
anche Creder più di quello che si dee cre- mia. CREPAZZE , s. f. T. de' Maniscalchi, Giar-
dere. CREPA DE PIGNATA , Coccio e Greppo , da e Giardoni, Malattia del Cavallo nella
CREDER POCO , Non creder dal tetto in Pezzo di vaso rotto di terra cotta - FAR giuntura sopra l' unghia. ¸´
su. DE LE CREPE , Fare de' pentolini, Si dice CREPÈTO , s. m. Fessolino, dim. di Fes-
CHI TE CREDESSE NO SARAVE OBLIGA A FAR del Rompere una pentola in pezzi. so, Screpolatura. V. CREPAURETA.
QUARESEMA. Ovv . SE TI GHE CREDI, NO GHE CREPA , add. Crepato ; Screpolato ; Cre- CREPO (coll'e larga) s . m. Crepatura o
XE EBREO IN GHETO , Chi per lepre ti pi- pacciulo; Fesso; Scoppiato ; Schiappato. Fenditura. V. CREPAURA.
gliasse o comprasse, getterebbe via i da- SIESTU CREPA , Espressione fam. Che ti TRAR UN CREPO, Scoppiare ; Screpolare ;
nari, Dicesi di un grande astuto, cui non venga la rabbia o il malunno , Dicesi an- Fendersi - DAR DEI CREPI, Screpazzare .
si può facilmente prestar credenza. che per vezzi o in atto di scherzo. CREPON, s. m. (dal Franc. Crêpon) Cre-
EL CREDEVA D'AVERLO IN SCARSÈLA, Oh! CREPADA, s. f. Crepatura ; Scoppiatura. pone, Sorta di Velo alquanto crespo.
e've la pareva aver poco fa nel borselli- FAR UNA CREPADA, Fendersi o Scoppia- CRESCER . V. CRESSER.
no, Si credeva sicuro e fu ingannato. re, dicesi de' Vasi Detto fig. Crepare, CRESEMAR, v. vale Cresimare, ch'è Con-
FARSE CREDER SAVIO, Parer savio a cre- vale Morire. ferire la cresima . Ma più s' usa nel sig. di
denza, Farsi credere o supporre . CREPAR, v. Crepare, Spaccarsi, fendersi Tenere a cresima , cioè Far da padrino al-
LA XE UNA COSSA DA CREDER O CHE SE SCOMENZAR A CREPAR , Screpolare o Cre- la cresima - So STA MI CHE L'HO CRESE-
POL CREDER , È creditoio o credibile. polare. MA, Io io l'ho tenuto a cresima.
MOSTRAR DE CREDER, V. MOSTRAR. Crepare, detto fig. vale Morire. CRESEMAR , detto fig. Canonizzare , per
No I TE CREDE , Il tuo inchiostro non CREPAR DA LA PAURA, Morir di spavento, Accreditare, Autenticare.
tigne ; La tua scrittura non passa per Detto per esagerazione . SENTENZA CRESEMADA, V. SENTENZA.
buona, Detto fig. Non hai credito. CREPAR DA LA RABIA O DE VOGIA etc. Cre- CRESEMAR QUALCUN , detto pur fig. Dar
NO CREDER A LE SO PANCHIANE, Non ga- par di sdegno, di dolore, di voglia etc. delle guanciate ; Battere ; Schiaffeggiare:
bellare quello che dice alcuno. V. in F1- CREPAR DA RIDER, V. RIDER. locuzione vernacola detta da quella specie
CAR e RICEVER. CREPAR, parlando delle bocce dei fiori , di guanciatina, che dà il Vescovo al cresi-
SE CREDE PIÙ FACILMENTE AL MAL CHE AL Sbocciare. mato nell' amministrazione del sagramento .
BEN, La gente è più acconcia a creder il CREPAR , parlando di Muro , Far pelo; CRESPA, s . f. Crespa ; Grinzu ; Ruga; In-
male che il bene. Pelare; Crepolare; Screpolure ; Fender- crespatura, Piega della pelle. Corrugazio-
CREDO, s. m. Credo, Il simbolo degli Apo- si, Si dice delle piccole crepature delle mu- ne è termine dottrinale Increspamen-
stoli. ra LA CALCINA DEL MURO XE TUTA CRE- to, direbbesi dell' acqua .
TOR DE LA ROBA SUL CREDO , Pigliare PADA, La calcina ha fatto screpoli o cre- CRESPE DE LE CAMISE , Crespe Grinze
che che sia in credenza. pature. si dice delle pieghe malfatte , e così del
MAGNAR IN T'UN CREDO, Mangiare in un CREPAR DE SALUTE , detto scherzosam. panno, come d'ogni altra cosa raggrinzata
credo, cioè Quanto tempo ci vuole a dire Star bene, benone , benissimo. - LAVORO A CRESPE , Lavoro a piegoli-
il Credo. Così si dice Vado e vegno in t'un CREPAR, parlando di schioppo, Scoppia- ne , a lattughe , V. INCRESPÅR Accre-
CREDO , Vado e torno in un credo , cioè re; Screpazzare , si dice del Rompersi o spatura si dice di qualche difetto che sco-
Presto. aprirsi la canna nell'atto di scaricarsi. presi nel pannolano.
CREMA , 8. f. Crema , Specie di vivanda CREPAR DE LE BOMBE, Scoppiare; Spot- CRESPIN, 8. m. Crespone, Sorta di tela
Dota che consiste in un intriso di latte, fa- carsi; Aprirsi -- Lo scoppiare delle Mine ordita di seta e ripiena di stame.
rina bianca, uova e zucchero. dicesi Brillare. CRESPO, V. GrEspo.
CUSINAR LA CREMA, Rosolare la crema. CREPAR PER NO poderse tegnÌR, Schiat- CRESSER, v. Crescere, L'aumentarsi di
CRÈMESE , add. Chermisino o Cremisino, tare. P. e. Io schiatto se non rispondo. che che sia - TORNAR A CRESSER , Rac-
Di colore di Chermisi o Cremisì. V. SCHIATAR . crescere.
CREN, 8. m. Cren; Barbaforte; Lapazio- INPENISSITE PUR TANTO, CHE TI CREPARA, CRESSER EL DOPIO, Geminare; Adduare;
acuto; Ippolapato ; Rafano rasticano, Ra- Empiti tanto , che tu corra rischio di Far due tanti; Crescere il doppio - CRES-
dice grossa, lunga, bianca, tuberosa e ber- sbonzolore o scoppiare. SER O FAR TRE VOLTE, Triplicare; QUATRO
noccoluta , d'una pianta erbacea di sapor PUSTU CREPAR! Canchero che ti mangi! Quadruplicare ; MOLTE- Moltiplicare.
molto acre, chiamata da’Botanici Cochlea- Specie d'imprecazione. Ti venga il can- GRESSER , parlando di fanciulli, Garzo-
ria Armoracia: la quale radice grattugia- chero; Ti caschi il fiato. neggiare o Farsi garzone, Crescere, in-
ta e inforzata coll' aceto si mangia per sal- SE FA SE FA E PO SE CREPA, Nido falto grandirsi de' ragazzi — AvÈR FINIO DE CRES-
8a. gazzera morta. Prov. e vale che In que- SER , Aver fatto il groppo, ovv. Aver po-
CRENA O GRENA, 8. f. Crine o Crino, Pe- sto mondo tosto che uno è bene accomoda- sto il tetto, valgono fig. Non crescer più
lo lungo che pende al cavallo dal filo del to, si muore. della persona.
collo - Criniera chiamansi tutti i crini CREPAURA, s. f. Crepatura; Spaccatura; CRESSER DE LE BIAve , Rincarare. Ritoc-
del cavallo. V. GRENA. Crepaccio; Crepaccia ; Crepato. co; Ritoccamento delgrano.
TACIAR LE CRENE AL CAVALO , Scrinare CREPAURE , T. di Mascalcia , Crepaccio CRESSER DE LE PIANTE, Vegetare.
208 CRI CRI CRI
CRESSER IN MAL, Mal ci cresce chi non CRIADA, s. f. Gridata ; Gridore; Grido; Grufolare , è propriam. il Razzolare
peggiora, dicesi di Chi insieme colla per- Romore Bravala; Correzione. che fanno i porci col grifo ; e per Quel ge-
sona sia cresciuto anche nella malizia. CRIANTE, add. LA XE UNA COSSA CRIANTE, sto ch'essi fanno alzando il grifo e spin-
CRESSER IN MAN, Raffinare o Raffinire Ingiusta; Iniqua; Crudele; Che fa sgrida- gendolo innanzi grugnendo.
tra le mani, come la pasta. Crescere in ma- re, Che muove a dolersi. Criar de l'aseno, Ragghiare o Raglia-
no val Diventar più perfetto. CRIAR , v. (Forse dal Franc. Crier) Gri- re; e quindi Rugghio e Raglio.
CRESSER SORA , Sovraccrescere , Farsi dare, Vi corrispondono Strepitare ; Stri- CRIAR DEL LOVo, Urlare o Ululare, e
una escrescenza. Sovraccrescere la carne. dere ; Strillare ; Levare strido o grido, quindi Urlo e Ululato.
TAGIAR UN ABITO IN CRESSER, V , ABITO. Schiamazzare; Sfatarsi in grida. Criar de la volPE, Gagnolare; e quindi
IN CRESSER DE LUNA. CRIAR A UNO , Sgridare alcuno o Gri- Gagnolio,
CRESSER EL FITO, Rincarare il fitto. dare ad alcuno; che anche dicesi Garrire CRIAR DEL SERPENTE, Fischiare; Sibila-
CRESSIMAN , s . m. Nome d'un giuoco di ad alcuno; Far romore in capo o in testa re; Sufolare e Zufolare ; onde Fischio e
carte che fassi tra due persone , fra le quali ad alcuno. Sibilo.
si divide il mazzo ; e resta vincitore quel- CRIAR IN CASA , Gridare ; Far romore ;
CRIAR DE LA RANA, Gracidare.
lo a cui pervengono tutte le carte. Dicesi Metter la casa a romore , V. TAROCAR CRIAR DEI COLOMBI e De LE TORTORE ,
ancora volgarmente a questo giuoco, Zo- Alzare i mazzi vale Alzar la voce . Gemere o Tubare . Y. TUGAR.
GARA DESPOGIARSE IN CAMISA. CRIAR DA PER TUTO DE UNO , Bandir la CRIAR DE LE Cornachie e dei CORVI, Grac-
CRÈSSITA , 8. f. o Cressimento , Cresci- croce addosso ad uno o Predicar la croce chiare.
menlo ; Raccrescimento ; Accrescimento ; contro uno , Muovergli contro una crociata , CRIAR DE LE OCHE, Gracidare.
Aumento. perseguitarlo , dirne male. Criar de le zoETE, Squillire.
CRESSÒN, V. NAstruzzo aquatico. CRIAR A FORTE, Gridare a testa ; Gri- CRIAR DEI Polesini e dei OSELETI PUTINI,
CRESSUDIN, add. Cresciutoccio, Alquan- dare ad alta voce. Pigolare e Pipilure.
to cresciuto, fatto grandicello. CRIAR AGIUTO , Gridare accorr' uomo ; CRIAR DEI PAPAGALLI e de LE GAZE , Cin-
CRESSUO, add. Cresciuto; Raccresciuto; Gridar mercè. V. ALTURIO. guellare.
Accresciuto. CRIAR A PIÙ NO POSSO, Gridare quanto CRIAR DEL CUCO, Cuculiare.
CRESSUI, chiamano le donne in forza di se n'ha nella gola o in testa; Gridare a CRIAR DE LA GALINA ℗ DEL GALO , Schia-
sust. gli Accrescimenti ch'esse fanno alle più non posso ; Strepitare - SBREGARSE mazzare o Stiamazzare , dicesi del Gri-
calze nel lavorarle, coll'aggiungervi delle DAL CRIAR, V. SBREGAR. dar del gallo e della gallina quando ha
maglie per farle corpacciute nel mezzo e CRIAR COME UN'AQUILA O COME UN VASTO, fatto l'uovo. Chiocciare o Crocciare , di-
dar loro la forma conveniente della gamba. Stiacciarne come un picchio , Incollerirsi cesi del Verso della gallina quando vuol
CRESTA, s. f. Cresta , Quella de' polli e assai. V. CIGAR.
simili che la hanno sul capo - Quella sot- covare o ha i pulcini. V. GALO.
Criar del LionFANTE, Barrire, e quindi CRIAR DEI SORZI е DE LE NOTOLE, Stri-
to il becco dicesi Bargigli. V. BARBOLE . Rarrito, La voce che manda fuori l'Ele- dere.
In altro sign. Cresta , Condiloma; Fico; fante. Un barrito elefantesco. CRIAR DEI PITOCHI O LAMENTARSE FINTA-
Tattera, dicesi ad Escrescenza carnosa, ed a CRIAR DEL TORO, Mugghiare; Mugliare; MENTE , Far marina, Si dice del Finger
quella specialmente ch'è prodotta da morbo Muggire; Mugiolare, E quindi Mugghio e miseria e con importunità quasi gagnolan-
venereo nel sesso posteriore . Muglio. do chieder la limosina o simili.
CRESTA, 8. f. Voce di gergo, vuol dire la CRIAR DEI CAVALI , Nitrire o Annitrire CRIAR DEI PUTELI , Vagire ; e quindi
Berrelta.
e Anitrire, Quindi Nitrito e Annitrio. Vagito dicesi alla voce de' bambini neo-
CRESTA DE GALO, s. f. T. degli Erbo- nati.
CRIAR DEL CAN , Abbaiare o Baiare e
lai, Celosia , Sorta d'Erba, detta da' Bo- Latrare , Il mandar fuori che fa il cane Criar de le rode e dei stizzi, Cigolare
tanici Celosia margaritacea , la quale ha
la sua voce contro alcuno , o in tempo di e quindi Cigolio. *
la radice biancastra e fibrosa.
notte quando fa la guardia alla casa - CRIAR DEI MUSSATI, DE LE AVE, VESPE O
CRESTÀL, 8. m. Cristallo, Materia traspa- MOSCONI , Ronzare e Rombare , e quindi
Guaire, dicesi per Qualunque voce de’Cani
rente e chiara , notissima , ch'è di due Squittire; Schiattire e Sguittire o Bo- Ronzo e Ronzio.
specie , naturale ed artifiziale . Il naturale ciare, dicesi specialmente de'Bracchi quan- CRIAR NO VAL GNENTE, Dalle grida ne
chiamasi Cristallo di monte ; l'artifiziale
do levano e seguitano la fiera - Uggio- scampa il lupo, Si dice di Chi non ha dei
è quello che si compone e si fonde nelle lare, il Mandar faori certa voce lamente- suoi falli altra pena che grida, delle quali
fornaci del vetro ; ed è il Vetro raffinato.
vole, che fa il cane quand'è in catena e si fa beffe.
CRESTALIZARSE , v. Cristallizzarsi, di-
vorrebbe sciorsi - Mugolare, Quando il EL CRIA CHE PAB CHE I LO COPA, È’grida
cesi de' Corpi che diventano solidi e traspa- cane manda fuori un certo suon di voce che par castrato. EL CRIA CH'EL PAR
renti come il cristallo, o che si riducono
sommessa per allegrezza o per piacere che UN MANZO, Mugghia come un bue.
a concrezione di sale ; e si dice anche In-
senta ; e qualche volta per dolore ; e quin- LASSA CH'EL CRIA , Gracchi a sua po-
gemmarsi.
di Mugolio --- Ringhiare, si dice Quando sta, Lascialo gridare.
CRESTIAN, V. CRISTIAN.
il cane irritato digrigna i denti - Gagno- CRIAR DE L'ANARA , Schiumazzare , II
CRESTÒFOLO, dicevasi antic . nel nostro
lare ; Guaiolare e Guaire , dicesi della gridare delle anitre.
dialetto in vece di CRISTOFOLO , V.
voce de' cagnolini Quando hanno bisogno CRICA, s. f. Gara, nel sign. di Contrasto,
CRESTOSO, add. Crestoso o Crestuto, Pa-
di poppa, ed anche de' cani quando si dol- Dissidio fra persone di parere contrario.
rola nel senso vernacolo d'ingiuria bassa gono ; e quindi Gagnolio e Guaio. AVER DE LE CRICHE, Aver de' contrasti,
ad un giovane , indicato per Bagascione, CRIAR DE LE PIEGORE, DEI AGNELI , DE LE
V. BARDASSA. de' dissidii o litigii; Cozzare o Urtare con
CAVRE, Belare e Specorare; quindi Belato alcuno; Aver delle controversie o degl'im-
CRETO ( coll' e larga ) add. Fededegno o e Belo. brogli o delle brighe.
Degno di fede e Credevole. Criar dei gati, Gnaulare ; Miagolare
CRIA, 8. f. (Forse dal barb. Crida) Sgrido; CRICA, s.f. Cricca, Nome di giuoco di car-
e Miagulare ; e quindi Gnaulio e Miago- te che si fa in più persone, ch' era in gran-
Sgridamento , Satirico discorso contro al- lio, dicesi il Verso di uno o più gatti che
cuno . d'uso anche in Venezia fin dal secolo XVII,
miagolano. V. SGNAOLAR. come rilevasi dalle poesie vernacole del no-
CRIA, T. Antiq. Grida ; Bando ; Stri- CRIAR DEL PORCO, Grugnire e Grugna-
dore. stro Varotari, ma ch'è poi ito in disuso.
re; e quindi dicesi Grugnito, alla sua voce
Non sappiamo di questo giuoco se non che
CRI CRI CRO 209
dicevasi e chiamavasi Cricca la riunione di cristianello, cioè Omicciuolo, uomo da po- CRIVELAR 0O CRIOLÀR, v. Vagliare o Cri-
tre figure, come tre re, tre fanti, tre assi co. Buon cristianaccio, dicesi a Uomo fa- vellare , Sceverare col vaglio da grano o
ec. che uno avesse in mano. cile e corrente. biada il mal seme o altra mondiglia .
FENIR LA CRICA, Maniera ant. e metafo- CRISTIANITÀ , s. f. Cristianità; Cristiane- CRIVELETO, s . m. Vaglietto , dim. di Va-
rica, e significava Dar l'ultima mano ad simo. glio.
un affare. Cristianità, nel signif. più comune vale❘ CRIVÈLO, 8. m. Crivello e Vaglio ● Cri-
CRICH, Cri e Crich, Voci che esprimono Carità cristiana, cioè Convenienza, discre- bro, Strumento coperto di cuoio seminate
il suono del ghiaccio e del vetro, quando si tezza - LA GABIA UN POCA DE CRISTIANITÀ, di buchi, da sceverare il grano.
fendono. V. CRE. Abbia un po'di carità cristiana, di con- CRIVELO ORBO, Vaglio senza buchi, Quel-
CRICO, 8. m. e per lo più CRICHI, Parte venienza, di amor del prossimo , di di- lo che serve allo stesso uso di sceverare in
del carro delle carrozze. V. CARO sust. scretezza. altro modo le biade.
CRICO DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO . Senza cristianilà, vale Senza religio- CRIVELO DA CAPELÈRI , Calcatoio , Pez-
CRICO, (dal franc. Cric) T. degli Arti- ne, Miscredente. zo di cuoio forte e bucherato , con cui i
glieri, Martinello, Ordigno in uso presso CRISTIER, V. CLISTIER. Cappellai cuoprono la falda de' cappelli ,
gli artiglieri per alzar pesi , adoperando CRISTO, Nome che qui si registra pei se- per comprimere al di sopra colle mani e
una forza assai minore di quella impiegata guenti dettati. lavorarli.
colla gran leva. No GHE NO UN CRISTO , Ovv. NO GO UN CRIVELO DA ZECA, Ramino, Vaso di ra-
CRICO , voce ora disusata , che dicevasi CRISTO DA BASAR , Non ho croce indosso; me in forma di padella piatta a mano, de-
anticamente nel signif. di Colpo; Percossa. Non ho un becco d'un quattrino, Non ve si gettano i pezzi preparati pel conio,
CRICOLÀR, V. Crecolir . ho danari. V. Dro. che si lasciano raffreddare in un crivello di
CRIÈLO, s. m. T. de' Pesc . Chiamasi ognu- STAR IN CRISTO, Stare a segno, o al se- ottone.
no di que' lunghi pezzi, che uniti insieme gno, vale Stare con rispetto, con timore, CROAR O CROVAR, v. Cader giù, ed è pro-
compongono la Rezzola, V. REDE DA TBATA. e ubbidienza. prio de'frutti che cadono dall'albero.
CRIELO, dicesi anche per CRIVELO, V. FAR STAR QUALCUN IN CRISTO, ovv. TE- CROAR LA CALCINA DAI MURI, Scanicare.
CRIMINAL ( LA ) Maniera della gente di GNIR IN CRISTO, Far filar uno , Farlo sta- CROAR DAL SONO, Tracollare, V. Caizår.
bassa mano per dire Il Tribunal crimina- re cheto per bella paura. Tenere alle mos- CROAR ZO, Inclinare ; Cascar nelle vec-
le. Errore di grammatica derivato dall'uso se o Tenere a segno, valgono Far avere chie; Portar i fiasconi, Si dice di Chi per
ch'eravi prima del 1797 , d'indicare così ad altrui pazienza -Tener in filetto alcu- età si abbandona colla persona e mostra
per abbreviatura la Quarantia criminale. no, detto fig. vale Tenerlo a dieta. una certa lassezza.
UN CRIMINAL, detto in forza di sust. vuol FAR CRISTO, Fare crich, Dicesi del fuci- CROAR ZO LA SUPERBIA , Avvilirsi; Abbio-
dire Delitto - Xe sta fato uN GRAN CRI- le, quando sbaglia nel pigliar fuoco. Lo sciarsi; Abbandonarsi.
INAL, E stato commesso un gran fatto stesso che SCROcàr, V. CROATA O CROVATA, 8. f. Cravalla o Cor-
criminoso o un gravissimo delitto. NEGAR CRISTO SU LA CROSE, V. NEGAR. vatta e Croatta, Fazzoletto o pezzuola di
Talora UN CRIMINAL, si prende per Rissa BASAR STO CRISTO O SALTAR STO FOSSo , turbante o d'altro pannolino finissimo, che
col ferimento di alcuno ; e talvolta esage- Bere o affogare, si dice di Chi è sforzato si porta al collo.
ratamente per un semplice Abbaruffamen- dalla necessità : simile agli altri , Essere CROCANTE , s. m. Berlingozzo, Cibo di
to, detto più comunemente BARAFUSOLA, V. tra Baiante e Ferrante ; Essere tra ' l rot- farina intrisa coll'uova, in forma rotonda
CRIÒLA, 8. f. T. agr. Arnese a guisa di pa- to e lo stracciato o tra le forche e Santa a spicchi, al di fuori invetriato colla chiara
niere o cesta rivolta, formata di vimini dis- Candida, Pericolare per ogni verso. V. in d'uovo. V. GATÓ.
posti come quelli delle gabbie , che usa- GANASSA. CROCIERA , 8. f. Incrociatura, V. INCRO-
no i contadini per tenervi sotto riparati i FAR EL CRISTO , dicesi da' Nuotatori di CIAR .
puleini che van pigolando cioè gridando, e Colui che nuotando stia a galla colle brac- CROCO, V. ZAfrån.
talvolta la chioccia con essi, onde diventa cia aperte e a gambe giunte, fingendo esser CROCO, in T. ant. dicevasi per Taglio -
come una specie di gabbia. un cadavere che vada colla corrente. EL GA DA UN MATO CROCO SU LA TESTA CO
CRIOLAR, V. CRIVELAR. METER UNO IN CRISTO, Metter uno a do- LA RONCA, Gli fece colla roncola uno squar-
CRIOR, s. m. Grido; Sgrido; Sgridamen- vere, Farlo stare ne' limiti. cio nel capo.
to; Gridore; Gridata; Gridio; Stridio. MORTO CRISTO, STUADA LA CANDÈLA: lo stes- CROCOLAR, v. Gorgogliare; Bollire a scro-
Crior de le rode del caro, Cigolio; Ci- so che FINIA LA festa, stuår le CANDELE, V. scio, o a ricorsoio, Bollire della pentola o
golamento; Stridore. in FESTA. altro nel maggior colmo.
GHE XE DEI CRIORI, C'è delle contese , CRISTOFOLO , Cristoforo, Nome proprio CROCOLAR, detto in altro sign. Chioccia-
delle baruffe, delle differenze; Si grida; di Uomo, che CRESTOFOLO pur si disse. re, metaf. dicesi di Pulcellona, cioè di Pul-
La marina è turbata. CRITICO, add. - ZORNO CRITICO, Giorno cella un po' sopraffatta oltre al convenevole
CRIORETO , s. m. Gridetto, dim. di grido, climaterico, cioè Pericoloso, dubbioso, fata- tempo - LA CROCOLA, Chioccia. V. DONZE-
Piccola contesa di parole senza male conse- le. Giorno malaugurato, disgraziato. LONA.
guenze. CRITICÒN , s. m. Criticatore, Mordace ap- CRODA, 8. f. Roccia; Balza; Balzo; Rupe ,
CRISE, 8. f. Crisi e Crise, T. di Medicina. puntatore. Luogo di monte dirupato Scoglio o Mas-
AVER UNA CRISE, Aver una vicenda, un CRITICONA, s. f. Criticatrice, dicesi alla so dicesi propr. Sasso grandissimo radicato
imbroglio, un impegno, una sventura. Femmina. in terra.
CRISPO. PER CRISPO, detto per onestà in CRIVELÀ, add. Crivellato o Vagliato, di- CROGNOLO, s . m. Voce del Contado ver-
vece di Per Cristo. Per bacco; Affè mia ; cesi delle Biade. so Padova: lo stesso che GNoco, nel sign.
Affeddedieci. Crivela da busi, Crivellato; Bucacchia- di Bernoccolo. V. GNOCO.
CRISSE, s. f. Ecclissi o Ecclisse, s. m. O- lo ; Foraminoso ; Foracchiato, Pieno di fo- CROLAR, v. Diroccare ; Cadere ; Cascare ;
scuramento di sole o di luna. La luna ha rami o buchi Crivellato di pugnalate, Rovinare, dicesi degli edifizii.
fatto il suo ecclisse. vale Ferito di pugnale in più luoghi. CROLAR I DENTI, Cadere i denti, Quando
CRISTIAN o CRESTIAN, add. s . m. Cri- CRIVELADOR, 8. m. Vagliatore. cadono per vecchiaia o per malattia. Crolla-
stiano. CRIVELADURA, s. f. Vagliatura ; Mondi- re è Ciò che noi diciamo SCANTINAR. V.
PARLAR DA CRISTIAN, V. PARLAR glia; Scaglie, Parte inutile e cattiva, che CROMPAR, Lo stesso che COMPRAR, V.
L'É UN BON CRISTIAN E GNENTE PIÙ, È un si leva dalle biade in crivellandole. V.BULA . CRÒNICA, s. f. Cronica o Cronaca, Storia.
Boerio. 27 .
210 CRO CRO CRU
CHE CRONICA! Che lungagnola o lun- Merc. Voci dell' uso. Moneta d'argento por- e in qualche luogo Cruccia. Bastone di
gheria, Dicesi d' un discorso lungo e sci- toghese, del valore di lire undici venete in lunghezza alla spalla dell'uomo, ad uso di
pito. circa. reggersi sulle gambe - Schiaccia , dicesi
CROSATO, s. m. Farsetto e Farsettino, FAR UN CROSÒN A UNA COSSA. V. in CRO- Quello strumento che serve di ganba a
Vestimento da uomo che cuopre il busto, SE. coloro che l'hanno meno.
come giubbone o camiciuola. CROSÒNA, s. f. Crocione, Imagine o Figu- ANDAR CO LE CROZZOLE, Andar a gruc-
CROSCO, s. m. ed anche PILO, T. de' Ma- ra grande di croce. ce o a gruccia; Andar colle stampelle.
niscalchi , onde indicano una malattia del CROSTA, s. f. Crosta, Coperta d'escremen- CROZZOLA DE LA SCALA, Crociata, Quella
Cavalio, la quale consiste in piaghe sopra ti diseccati , e per simil . Tutto ciò che parte di Scala ch' è fatta in forma di croce.
la colonna vertebrale , profonde e doloro- s'indurisce nella superficie d'alcuna cosa. Crozzola de la VANGA, Vangile e Slec-
se, con marcia. L
CROSTA DEL PAN, Corteccia o Crosta ca , Quel ferro che si mette nel manico
CROSE, s. f. Croce Fusto, dicesi al Le- PAN TUTO CROSTA, Pane crostoso o crostu- della vanga , sul quale il Contadino posa
gno che sta perpendicolo ; e Braccia alle to. V. CROSTÌN. il piede per profondarla.
Due parti a traverso. CROSTA O BROZA DE LE ULCERE , Schian- CROZZOLA DE LA ZOETA , Mazzuolo o
Croce, detto fig. in sign . di Pena, sup- za o Stianza - Chiazza dicesi la Macchia Gruccia, Strumento su cui posa la Civet-
plizio, afflizione , tribolazione -- TUTI GA talora con crosta o di volatica o di rogna "
ta, mentre con essa si uccella.
LA SO CROSE, Ognuno ha la sua croce; Al o d'altro malore, ch'esca fuori della pelle CROZZOLA , detto famil. e fig. per Agg .
can la tigna; Chi ha capre ha corna; Chi CROSTA DE LE PIAGHE, Escara e Schianza ad uomo, Conca fessa, vale di poca salute.
ha polli ha pipite; Non v'è rosa senza CROSTA DE LA ROGNA, Piastra e Crosta Esser malescio , infermiccio , Aver più
spine. PIEN DE CROSTE , Crostoso; Crostulo; Ro- mali che il cavallo della carretta. ‫זי‬
FAR LA CROSE O UN CROSÒN A QUALCOSSA; solato. TEGNIR UNO SU le crezzole, Tener sulla
Fare un crocione; Fare il pianto a che CROSTA D'UNA MURA " Corteccia della gruccia, vale Sospeso .
che sia o di che che sia; Dare la benedi- muraglia . TOLTO IN CROZZOLA, Locuz. metaf. fam .
ca, Abbandonar che che sia Segnato e Croste de CrepaZZO, T. de ' Maniscalchi, Tollo o Preso in urto; Preso in uggia,
benedetto, Aggiunti che si danno ad alcu- Giarda e Giardoni, Malattia del Cavallo Odiato. 爵
na cosa che si voglia rilasciar liberamente nella giuntura sopra l' unghia. CROZZOLA D'UNA CHIESA O D'UNA SALA,
e con animo di non più rivolerla. DEVENTAR CROSTA, V. INCROSTARSE . Crociata , Quella parte ch'è fatta in forma
METER IN CROSE UNO, V. METER . DAR DE LE CROSTE, Detto fam. e fig. Dar di croce .
A CROSE SANTA E VERA DE Dio , Alla cro- delle busse; Dar delle nespole; Percuo- CRÒZZOLO, s . m. Voce ant. che si legge
ce di Dio, Specie di giuramento della vil tere. nel Poemetto sulla guerra tra'Castellani e
plebe. CROSTİN, s . m. Orliccio, L'estremità del Nicolotti del 1521 , detta per Crozzola in
TOLELA DE LA SANTA CROSE, Mela; Croce pane che tiene della crosta. Orliciuzzo e forza di rima -- FARLO ANDAR IN CROZZOLO,
santa ; Tavola , Quella tavoluccia sopra Orliciuzzino sono i diminutivi. cioè Mutilarlo o Storpiarlo per farlo andare
cui sono chiare e grandi le lettere dell' al- CROSTIN DE PAN BRUSTOLA, Fettuccia di in grucce.
fabeto, per uso de ' fanciulli che comincia- pane rosolato. CRUCIAR, v. Cruciare o Crociare , Tor-
no ad imparare. CROSTINÀR, e Crostolizar, v. Sgranoc- mentare, Stuccare, Ristuccare, Importuna-
CROSÈRA, 8. f. Crocicchio e Crociata e chiare , Mangiar cose che masticando sgre- re- SEMPRE EL ME CRUCIA, Maniera fam.
Quadrivio, Luogo dove rispondono quattro tolino. Sgranccchiare il pane ; Sgranoc- Sempre ei mi crucia colle sue parole, col-
strade. Trebbio o Trivio , dicesi quel chiare un topo. le sue importunità, Sempre mi tormenta,
Canto o crocicchio dove fanno capo tre stra- Bocconcellare o Sbocconcellare , Man- mi stucca.
de -- Forca, si chiama quella strada che giar leggermente Rosicchiare o Rosec- CRUCIARSE , Crucciarsi o Corrucciarsi,
si spartisce in due. chiare, Leggermente rodere. vale Adirarsi , Incollerirsi , Stizzirsi. Si
Crociata, dicesi pure Quella parte della CROSTOLIN, dim. di CRÒSTOLO. V. CRO- noti bene che la voce Crucciare con due cc,
Chiesa ch'è fatta in forma di croce. STOLO. vale Adirare, e con un e solo, Tormentare.
CROSÈRE DEL CORLO, V. CORLO. CROSTOLIN DE PAN, V. CROSTIN. CRUCIATA, s. f. Crociata.
CROSÈTA, s. f. Crocetta; Crocettina, Pic- CROSTOLINÀR , lo stesso che CROSTI- CRIAR A LE CRUCIATE , Stiacciare come
cola croce . Nàr, V. un picchio, vale Gridare assai, lamentarsi
CROSETA DE FORMENTO O CAVAGION , T. CROSTOLIO O INCROSTOLIO , detto per forte.
agr. Cavalletto , dicesi l'unione di molte Agg. a Vivanda, V. SCALTRIO . CRUCIFICÀ , Voce di gergo de'nostri Barca-
gregne sul campo , cioè Quella piccola mas- TUTO CROSTOLIO LA TESTA , Colla testa iuoli con cui intendono il Crocifisso .
sa di biade che fanno i lavoratori nei cam- crostuta o crostosa . Rogna crostosa; Ti- CRUCIO , s. m. Cruccio, Tormento, Affli-
pí, allora che le hanno mietute, prima di gna crostosa; Crosta delle piaghe. zion d'animo.
abbarcarle : detto così dall'accavallare un CROSTOLIZAR. V. CROSTINÀR. GO UN GRAN CRUCIO, Ho un gran tor-`
covone o gregna sopra l'altra. V. FAGIA. CRÒSTOLO, s. m. Crosta, Dicesi per ana- mento; Ho una grande afflizione o tra-
CROSÈTE, S. m. T. Mar. Crocette, si dico- logia a quella specie di Crosta, che per vaglio ---- EL XE UN GRAN CRUCIO, Egli mi
no quattro pezzi di legno situati in croce forza di fuoco fanno alcune vivande , co- è d'un continuo tormento; Mai non fina o
fra loro, i quali s'incassano nel colombiere me la panata, la torta, il pasticcio etc. V. non rifina di cruciarmi.
di ciascun albero. TORTA. CRUDA. s. f. Voce di gergo, che vale la
FAR CROSÈTE , Far delle croci o delle MERDE COL CROSTOLO , V. MERDA. Morte.
crocette , Modo basso, che significa, Non CROSTOLI, Crespelli o Zuccherini, Pa- CRUCUGNÒTO, Voce fam. detta per Agg.
aver da mangiare Non aver pane pei sta di farina bianca intrisa con uova e zuc- a Persona piccola e grossa. V. TOPOLOTO,
sabbati, vale Patir la fame - FAR CROSE- chero, tirata a guisa di vermicelli, ingrati- TOMBOLO.
TE DA CENA. Far la cena di Salvino, cioè colata insieme e fritta nel grasso di porco CRUDELONA, Crudela, Fem. di Crudele ,
Pisciare e andare in letto . o nel butirro. ma è voce bassa e detta per ischerzo e in
FAR FAR CROSÈTE A QUALCUN, Tenere al- CROVÈTA, s . f. Corvetta , Legno da guerra grazia della rima.
cun a dieta; Mettere o Tenere altrui a più grande d'un Brich, che porta in circa CRUDELTÀ, s . f. Crudeltà.
filetto. venti cannoni. AMOR FA AMOR E CRUDELTÀ Consuma amòr ,
CROSON, s. m . Crosazzo o Crociato, T. CRÒZZOLA , 8. f. Gruccia o Stampella, V. AMOR.
CUR CUC CUG 211

CRUO , add. Crudo - MEZO CRUO, Gua- insieme, si legano in maniera che la testa CANTAR DEI CUCHI , Cuculiare.
scotto, dicesi delle Carni - Acerbo , di- d'una sia vicina alla coda dell'altra. Cuco detto per Agg. ad uomo, Cuccio;
rebbesi delle frutte. CUBOLA, detto da molti per CUBA. Cucciolo; Chiurlo; Balordo; Barbagianni.
ANDAR EL CRUO E ' L COTO, detto fig. An- CUCA, s. f. Imbratto, vale Debito - PIAN- FAME DA TUTI I OSEI, MA DA CUco No , det-
dar il mosto e l'acquerello; Andar la roba TAR CUCHE, Far debiti ESSER PIEN DE to fig. e vale Credimi buono quanto ti pia-
e le carni; Spendere il cuore e gli occhi; CUCHE " Aver più debiti che una lepre; ce, ma non minchione.
Colare o Dissipare ogni cosa ; Lasciare Esser pien d'imbratti; Esser inzacche- FAR EL CUCO, Far la gatta morta o l'in-
in che che sia le polpe e l'ossa. Dicesi rato. diano; Far il goffo , il fagnone; Far l'i-
di Chi ha mandato a male ogni suo avere. CUCA, detto per lo più da' fanciulli, val gnorante e lo scempiato.
PERDER EL CRUO E ' L COTO O L'AQUA E'L Noce, il frutto. V. Nosa. VECHIO CUCO , Vecchio cucco ; Vecchio
SAON, Perder l'acconciatura o la liscia- CUCA, dicesi pure per Coccia e Coccola, chioccia, muffato , rancido ; Più antico
tura , dicesi quando si perde l'occasione Testa. Voce fanciullesca. del brodetto; Egli ha più anni del disitte.
di far ciò che si desidera --- Il meglio è ZOGAR A CUCA, V. ZOGAR. STAR IN LETO SIN CHE CANTA EL CUCO ,
nemico del bene , Per voler il meglio si CUCADA, s. f. Capata, Percossa che si dà Poltrire; Levarsi all'alba de' tafani, Le-
perde il bene o si tralascia di far il bene col capo o si tocca dal capo di che che sia. varsi al mezzodi .
Uscire i pesci fuor della padella , vale V. ZUCADA. CU-CU, Voce o grido usato nel giuoco del
Perder quel che s'era acquistato, e sopra DAR UNA CUCADA, Dare o Toccare una Capo a nascondere (SCONDARIOLA) da coloro
di che s'era fatto assegnamento certo e si- capata. che sono nascosti verso quello ch'è ben-
euro. CUCAGNA, s. f. Cucagna, in buona lingua dato, per provocarlo a trovarli se n'è ca-
NUO E CRUO, V. Nuo. vale per Felicità o Luogo di felicità . Ma pace.
CUI, Q Lettera tra le consonanti dell' alfa- noi lo diciamo per Cornucopia, che vuol Cu cu, vale scherzosamente nel parlar
to, di genere mascolino . dire Abbondanza di tutte le cose ; ed anche fam. per No, Quando si risponde.
CUBA, s. f. Cupola; Volta; Capannuccio, per Macca o Macco, cioè per Abbondanza CUCURUCU, dicesi da molti in via di ger-
Coperta di edifiżii sacri - Timpano è la di cose da mangiare ed a vilissimo prezzo. go nel signif. di No. V. MARMEO.
base sulla quale s'innalza -- Costole quel- GRAN CUCAGNA DE BECAFIGHI ! Gran mac- CUCURUCU, Cuccurucù e Chicchiricchi,
le fasce verticali che principiano al piede co di beccafichi. Voce che manda fuori il gallo quando canta.
della Cupola, e vanno ascendendo verso la ZOGO DE LA CUCAGNA, L'albero della cu- CUFÀ, V. CUFOLA.
cagna, dicesi ad una Festa popolare , in cui CUFARSE. V. CUFOLARSE.
sommità sempre restringendosi a foggia di
piramide - Mela dicesi la palla. vien rizzata in mezzo ad una piazza un'an- CUFO, add. detto per agg. a uomo, lo stes-
CUBA DE CAROZZA o simile , Cielo , La tenna assai alta unta di sego, avente in ci- so che Guro, V.
parte che sovrasta al capo di chi è seduto ma una borsa di danaro o alcune cose da CUFO DE CERVELO, è frase ant., che vale
nella cassa delle carrozze. mangiare, che costituiscono il premio di Ottuso; Tardo,Che difficilmente comprende.
CUBA DEL CAPÈLO, Forma del cappello; chi aggrappandosi sa giugnere alla sommità. CUFOLA, O CUFÀ, add. Accoccolato; Acco-
Cucuzzolo. V. CAPÈLO. CUCAR, v. Cogliere; Acciuffare; Correre vacciato; Coccolone; Coccoloni, Col capo
all'improvviso; Soprapprendere - SE TE in fra le ginocchia.
CUBATOLO, s. m. Cubattola o Cubattolo
CUCO TE NE DAGO QUATRO, Se ti colgo io ti CUFOLARSE O CUZZOLARSE, O CUFARSE, V.
e Cubatto, Strumento di verghe di legno
a foggia di gabbietta, da pigliar uccelli. zombo. Accosciarsi; Raccosciarsi ; Acquattarsi ;
CUBATOLO, detto fam. per simil . Loguc- CUCAR, dicesi per Acchiappare; Prende- Accovacciarsi ; Accovacciolarsi ; Accovi-
cio; Stanzino; Cameretta; Stanzibolo. V. re; Arrestare. gliarsi; Accoccolarsi; Porsi coccoloni e coc-
CUCAR, usasi pure per Buscare, nel si- colone, cioè Porsi a sedere in su le calca-
LOGHETO. In tale sign. potrebbesi supporre
gn. di Procacciarsi ed ottenere che che sia, gna, ristringersi nelle cosce abbassandosi;
the Cubatolo fosse venuto dal lat. Cubare,
con industria o con sorte. Buscare una atto ordinariamente delle femmine.
Giacere ; e che quindi il senso proprio di
questa voce fosse quello di Camerino in mancia, del denaro, o qualche cosa. CUFOLÓN O CUZZOLON, Coccolone o Cocco-
cui l'uomo dorme, e gli altri fossero sign. CUCAR I VOVI, lo stesso che Zogàr a cu- loni, Avverbio, che non s'usa se non accom-
traslati. CA, V. ZOGAR. pagnato co' verbi Essere, Mettersi o Stare,
e vale Sedere sulle calcagna.
CUBATOLO , detto in T. di gergo , vale CUCHETO, dimin. di Cuco, in sign . di Ba-
Culo. lordo. V. Cuco. METERSE A CUFOLON, Accoccolarsi; Porsi
CUCHIARADA, s. f. e nel plur. CUCHIARAE, coccolone o coccoloni, Porsi a sedere sulle
CUBIA, s . f. Coppia; Paio , Due cose in-
sieme. Cucchiarata o Cucchiaiata , e nel dim. Cuc- calcagna.
CUBIA DE CAVALI, Pariglia, Dicesi di Due chiaiatina, Quella quantità che si prende VOSTRA NONA IN CUFOLON, V. NONA.
in una volta col cucchiaio. CUGNÀ, s . m. Cognato.
cavalli accoppiati. Biga , Cocchio a due ca-
valli. V. PARIGLIA. CUCHIARÒ . V. SCULIÈr . CUGNA, add. Coniato, dicesi di Metallo o
CUCHIARON. V. SCULIERÒN e MESTOLÒN. di monete.
Cassa da cubie, T. Mar. Specie di ripa-
CUCHIARSE , v. Cucciare , verbo neutro, CUGNADA, 8. f. Cognata.
ro dalla parte di prua per ricevere le on-
date che entrano per la cubia , ch'è Quel dicesi propr. del Coricarsi de'cagnolini e CUGNADİN , s . m. Cognatino, detto per
giacere dormendo. vezzo.
foro per cui si fa passare il cavo dell' anco-
ra che si vuol affondare. CUCHIARSE, parlando delle Donne, Accoc- CUGNADINA, s. f. Cognatina, detto per
OH CHE BELA CUBIA ! Dio fa gli uomini colarsi; Accosciarsi. V. CurOLARSE. vezzo.
CUCHIARSE D'UNA GALINA O simili, Acco- CUGNAR O CONIAR , V. Coniare, Battere ed
essi s'appaiano; Sono una coppia ed un
paio, Si dice quando si veggono unite due vacciarsi e Accovacciolarsi, Ristringersi improntar le monete.
in sè stessa e quasi porsi nel covo o covac- CUGNAR A GETO, Coniare a staffa, Im-
persone di carattere stravagante.
ciolo. V. CUZZarse. prontare per via di getto o stampo.
CUBIAR, v. Accoppiare; Appaiare, Unire,
CUCCHIO . V. Cuzzo . CUGNAR, dicesi talvolta fig. nel sign. di
accompagnare a due a due.
CUCO, s. m. Cuculo, e da molti anche Cu- Comporre, cioè Inventar o scrivere in ver-
CUBIAR QUALCUN, Abbordare alcuno, cioè
Accostarsi ad alcuno per trattare di che cule, e Cuculio comune, Uccello più gros- si o in prosa, Improvvisare.
che sia. V. TOPAR. so d'un Merlo, così detto dal suono del suo CUGNETO O CUGNOLO, S. m. Quadrettino,
verso Cu cu. Linneo lo chiama Cuculus ca- Specie di piccola boccetta di vetro , di cui
CUBIAR LE BESTIE, Accodare , Dicesi del-
le bestie da soma che, nell'andare molte norus. fan molto uso gli Speziali da medicine.
212 CUL CUL CUL
CUGNÈTO DE MAR, s. m. (Forse così det- CULATA DE MANZO, T. de ' Beccai, Culac- di bicchiero ; Culo dell' uovo; Culo delle
to dalla figura conica che ha) T. de' Pesc . cio, dicesi La parte deretana delle bestie candele etc.
Arca, Specie di conchiglia bivalve detta dai che si macellano, separata dai tagli della CULO DE LA BOTA, V. BOTA.
Sistem. Arca Nucleus, la quale ha per ca- coscia. CULO DEL CAPELO, Falda; Testa. V. CA-
rattere un corpo di figura ovata, triango- CULATA DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. PÈLO.
lare. CULATA DEL CANON, V. CANON. CULO E TETE, Popputa e naticuta, Dice-
Notò l'Abbate Olivi che il suo animale CULATADA, Lo stesso che CULADA. V. si di femmina grassa .
manda nelle valvole testacee un umore co- CULATAR, v. Culattare e Bulare o Accu- AVER I BEI ANI SUL CULO, Aver molti an-
lorante, il quale si potrebbe raccogliere e lattare, Pigliar uno pei piedi e per le brac- ni in sul gallone o in su le chiappe, Aver
adoperare nella tintura. Quest' umore, se- cia e fargli percuotere il culo in terra. molta età.
condo lo stesso Olivi, dicesi da' pescatori CULATINA, 8. f. Chiappola, dim. di Chiap- AVÈR EL CULO IN TEL BUTIRO, Nuotar net
SANGUE DE Turco. pa. lardo.
CUGNO, 8. m. Conio; Torsello e Punzone, CULAZZO, s . m. Culaccio; Culo badiale AVER EL CUL PIEN DE SERVIZI, Aver più
Strumento di ferro con che s'improntano grande quanto una badia. faccende che un mercato; Aver lc brache
le monete. -- Punzone si dice propr. al CULBIANCO, 8. m. o CULETO e BIANCHE- sino al ginocchio o alle ginocchia, Aver
ferro di sopra, che vi si picchia su col mar- TÒN, T. degli Uccellatori, Massaiola o Cul- continui affari.
tello ; Pila, dicesi al Ferro od impronto che bianco, Uccello chiamato da Linneo Mota- ANDAR FORA DEL CULO A QUALCUN, Modo
sta di sotto. cilla Oenanthe. Frequenta le praterie ma- basso , Uscir dell'animo , vale Perder la
CUCNO, T. de'Gettatori de' caratteri, Cep- gre e arenose. In Friuli lo chiamano Cu- grazia o la benevolenza d'alcuno.
po. LET. ANDAR IN CULO UNA COSSA, Venir a noia 1
CUGNO DEI TAGIALEGNE, Bietta o Conio, V'è un allro Uccello di palude detto Cul- che che sia; Stuccarsi; Annoiarsi; Disgu-
Stromento di ferro o di legno notissimo , bianco, ch'è una specie di Beccaccino, chia- starsi di che che sia.
con cui si fendono le legne. mato da'Sistematici Thringa Ochropus, del- AVÈR IN CULO QUALCÙN, Aver uno nel- 1
CUGNO DE LE Calze, V. Calza. la grandezza d'un tordo, che frequenta i l'anello o nelle code o in cupola, nel bel
CUGNI, in T. Milit. Cunei, diconsi Quei fiumi e i confini delle acque. Nel Friuli di Roma, nel sedere, in tasca, in quel
pezzi di legno che dalla base vanno dimi- chiamasi PLUICH a motivo del suo canto. servizio o in quell'ultimo servizio; Avere
nuendo alla parte opposta e terminano in CULÈTO, 8. m. Piccolo Culo. nella tacca dello zoccolo o nello zero ;
acuto, i quali servono per alzare la culata Culeto de vin o simile, Centellino; Ab- Aver tutti dentro d'un sacchetto; Aver a
del cannone e per puntarlo. beveraticcio; Avanzaticcio; Resticciuolo, carte quarantaotto; Aver nel mezzo del 1
CUGNO, detto in T. degli Ottonai, Cac- Quel rimanente del liquore lasciato nel va- quaderno. 1
ciabotte, Strumento ad uso di cesello che so di chi ha bevuto prima. Culo del fiasco; GO IN CULO El bifi co tute LE SO SCATO-
serve a fare gli sfondi . E ve n'ha di più Culo dell' orcio etc. - Culaccino è proprio LE, Maniera bassa e fam . Non ne do una
grandezze. Quel pocolino di vino ch'è rimasto in fondo stringa o una frulla di che che sia; Non 1
Guastar el cugno, Sbolzonare, Guastar del bicchiere, che dicesi anche Fondigliuo- mi cale di che che sia; Vada il mondo in
il conio delle monete. lo e Zinzino. carbonata, Cheechè ne avvenga non me ne
CUGUMERETO , s. m. Cedriuo'ino, Pic- CULETO, Uccello . V. CULBIANCO. importa. V. GoI.
colo cedriuolo. V. CUGUMERO. CULETI, Culaccini, diconsi da' Ceraiuoli AVERLA AL CULO , Fare il cul lappe lap- 1
CUGÙMERO, 8. m. Cedriuolo; Cetriuolo i pezzetti che si tagliano dai rispettivi la- pe, dicesi di chi ha eccessiva paura e tale
o Citriuolo e Citriolo, detto dal Mattioli vori. che infino il culo gli trema - Aver la tre- 1
Cocomero. Sorta d'Ortaggio della classe CULIA 0O COLIA, Colei; Quella. marella , Vivere con paura, Aver paura
delle Cucurbitacee , che produce un frutto CABA CULIA ! Maniera vezzeggiativa mol- che non succeda qualche cosa pericolosa — 1
insipido dello stesso nome, simile a qualche to usata da' Veneziani nel parlar fam ., det- Avere il fuoco al culo, Essere in somme
specie di zucca, allungato, quasi cilindrico. ta ancora talvolta per apostrofe, Cara co- angustie - Raggrinzare , detto metaf 1
I Botanici lo chiamano Cucumis sativus. lei! Espressione d'affetto e di tenerezza Sbigottirsi, Avvilirsi.
CIERA O VISO DA CUGUMERO, Faccia sco- verso persona che si ama e che non è pre- BUTAR COL CULO IN SU, Rovigliare ; Ro-
lorita. V. in CIERA. sente. Cuor mio; Anima mia dolce; Ben vistare; Trambustare ; Rovistolare; Sgo-
CUGUMERO SALVADEGO , s. m. T. de- mio; Occhi del cuor mio e simili, sono fra- minare ; Scompigliare ; Buttar sossopra
- BUTAR COL CULO IN SU UNA FAMEGIA,
gli Erbolai, Cocomero asinino o Cocome- si analoghe di tenerezza, ma la nostra è
rello , detto anche Poponcino selvatico più efficace ed espressiva. Porre o Mettere a soqquadro una fami-
schizzetto. Pianta comunissima erbacea , Talvolta però questa maniera di Cara cu- glia, Rovinarla.
detta da Linn . Momordica Elaterium. Essa LIA ! si dice anche in mala parte e con in- METER COL CULO IN SU, Mettere capopiè
produce de' frutti ovato-bislunghi, elastici . flessione ironica. o capopiedi, alla rovescia ; Capovolgere
Il sugo cavato da questo frutto e condensa- CULICUTIDONIA, detto scherzevolmente o Capovolture ; Sconvolgere Parlando
to chiamasi Elaterio , e serve agli usi della per CULISEO, V. di vasi o stoviglie, Rimboccare, Metterle
medicina. CULIERA, s . f. T. agr. o CAMPO CULIERO, colla bocca in giù, a rovescio ; e quindi
CULADA O CULATADA, Culata o Culattata , dicesi a quel Campo che per lo lungo conti- Rimboccato; Rovesciato.
Colpo di culo in cadendo. na ad altro campo e questo ad un altro an- DAR EL CUL PER TERA, Dar del culo in
DAR UNA CULATADA IN TERA, Battere una cora senza interposizione di fosso. terra o in sul lastrone o in su! petrone;
culata, cioè Cascare dando del culo in ter- Battere il culo in terra o in sul lastrone :
CULISEO, s. m. Culiseo; Il più bel di Ro-
ra. Dare un cimbottolo in terra. ma, detto per ischerzo o equivoco di parola, detto fig. Cadere di buono in cattivo stato.
CULÀNA, s. f. Culaccio, Culo grosso, e di- e vale il culo. V. SENTADA.
cesi in modo scherzevole. Culo grosso che CULO, 8. m. Culo, detto altrimenti Ano ; FAR A QUALCUN EL CULO ROSSO , Far al-
pare una badia . Deretano; Il di dietro; Sesso di dietro; e trui il culo rosso, vale Batterlo sul dere-
CULATA, s. f. Natica e Chiappa, Quella posteriore; Parte postica ; Civile . tano.
parte carnosa e deretana del corpo, su cui CULO, detto per Agg. a Uomo, Allocco; FAR EL CULO A LE CANDELE, T. de' Ce-
si siede -- Anca, dicesi l'Osso ch'è tra 'l Balordo; Scimunito; Soro; Pipione . raiuoli , Acculare le candele , Far tondo
fianco e la coscia --- Ancone, I grosso del- CULO, dicesi pel Fondo di diverse cose, col coltello il culo delle candele.
alnca, ma è voce discsata. come Culo del fiasco; Culo di bottiglia , FAR UNA COSSA COL CULO , Maniera bassa
CUL CUO CUR 213
e fam. Far che che sia cacalamente, cioè MANDARAVE LE FEMENE A CASA DE COLU, del corpo o Ho speso il cuore e gli occhi,
Far adagio e male e quasi a scosse : tolta Manderei le femmine alla malora o a ca- cioè Profusi il danaro in che che sia, e ciò
la metafora da chi patisce stitichezza. sa del diavolo. per l'appunto corrisponde a quel motto che
GNANCA PER EL CULO, V. GNANCA. CULUMIA, Voce bassa. V. Cononia. dice: I danari sono il secondo sangue.
HO MAGNA UN' OCA CO TANTO DE CULO, HO CUNA, s. f. Culla ; Cuna e Zana. CUOR DE LE SALATE, Garzuolo o Grumo-
mangiato un' oca arciraggiunta, Grassis- Pie de la cuna, Arcioni. lo, Le foglie di dentro congiunte insieme;
sima. Babatår putei in cuna, V. BARATår. del cesto dell'erbe, come di lattuga, cavolo,
LA CAMISA NO GHE TOCA EL CULO , V. CA- CHI GHE N'HA IN CUNA NO PARLA DE NISSU- e sì fatte.
MISA. NA, Prov. fam. che vale Chi ha de'figli pro- MORIR EL CUOR, Mi cascò il cuore; Mi
MENAR EL CULO, Culeggiare o Sculetta- prii non parla dei difetti degli altrui, per- cascò la coratella; Mi andarono le budel-
re, Dimenare il culo camminando con fa- chè non si parli de' suoi. la in un catino, Dicesi dell'Esser sorpre-
sto. ANDAR IN CUNA, dice Quando si siede in so da grave timore.
METER O POZAR EL CULO AL MURO " V. gondola o in una carrozza con tutta la co- SE ME SLARGA El cuor, Mi si sbarra il
POZAR. modità ed agiatezza, e vuol dire Sedere agia- cuore nel petto; Mi si allarga il cuore,
METER EL CULO IN QUALCHE LOGO, Accu- lamente. Detto figur., e vale Aver il cuore conten-
larsi; Allogarsi comodamente. CUNÀR, v. Cullare ; Ninnare e Anninnare, to.
MOSTRAR EL CULO, V. MOSTRAR. Dimenar la culla ai bambini. Se me spezza EL CUOR, Senlo scoppiarmi
Nè per i pìe nÈ PER EL CULO, Espressio- Ve diria de chi VA CUNA, Vi canterei la il cuore .
ne bassa fam. A niun patto; A niun modo; zolfa, e vale, Meritereste ch'io vi sgridassi OMO DE BON CUOR, Uomo liberale SEN-
▲ niun partito ---
- No VOLER Uno nè per i e strapazzassi. ZA CUOR, Crudo; Crudele.
PIR NÈ PER EL CULO, V. VOLÈR. CUNÈTA, s. f. Piccola culla. NO AVER CUOR; Avere il cuor d'un gril-
OGNI PIB IN TEL CULO PARA AVANTI, Ogni CUNIATOR. V. in ZECA lo; Aver paura della sua ombra ; Aver
prun fa siepe, detto fig. e vale che Si dee CUÒGA, s. f. Cuoca ; Cuciniera. paura dei bruscoli; Avere il cuore di scric-
Lener conto d'ogni minimo che. CUOGO, s . m. Cuoco ; Cucinaio ; Cuciniere ; ciolo, Non aver coraggio, Avere un ani-
PIE IN TEL CULO, V. PIE. Cucinatore. muccio, Esser codardo.
SENZA CULO, Sgroppato, Maghero, senza PRIMO CUOGO, Capocuoco ; Sopraccuoco. AVER CUOR D'UNA COSSA, e il suo contra-
groppa. CUÒGOLO . V. CÒGOLO. rio No AVER CUOR e ZENTE SENZA CUOR nel
SCALDAR EL CULO, V. SCALDAR. CUOR, s. m. Cuore, e nel verso Core. sign. di Aver attenzione, aver cura, aver
STAR A GRATARSB EL CULO, V. GRATAR. ANDAR A CUOR. Toccare il cuore, dicesi amore --FIN CHE VAGO A MESSA, ABI CUOR
STRENZER EL CULO, V. STRENZER. del Far gran pro o sommamente dilettare. DE LA CASA O A LA CASA, Fin ch' io sto a
TANTO ME PA IN TEL CUL QUANTO DA DRIO, ANDAR COL CUOR STRAZZA, Andare di ma- messa, abbi cura o attenzione alla casa
Y. TANTO. le gambe o col male in cuore, cioè Malvo- -
CARO TI, ABI CUor de la to salute, Ca-
TIRAR IN DRIO. EL. CULO , Tirarsene in lentieri. ro tu, abbi cura della tua salute --- I SER-
dietro; Tirare alla staffa; Ritirarsi, Ri- ANDAR VIA DAL CUOR , Dimenticarsi. VITORI XE ZENTE SENZA CUOR, I servi non
trarsi, Dicesi di chi si mostra dubbioso se AVER CUOR, Dar il cuore ; Bastar l'a- hanno alcun amore all'interesse de' loro
farà o non farà una tal cosa. nimo. padroni.
TOR IN CULO UNO, V. TOR e URTA. AVER EL CUOR CONTENTO, Aver il cuore Bisigolar in tel cuor, V. BisigOLAR.
TORSE UNO O UNA COSSA Fora del culo, nello zucchero. METERSE EL CUOR IN PASE, V. PASE.
Smaltire uno o che che sia, vale Disfar- AVER EL CUOR, IMPEGNA, Avere il cuore CUORAZZO, 8. m. Cuore bello, mostrabi-
sene, Levarselo dinanzi. ammaliato , Si dice dell' Aver la volontà le e visibile senza occhiali, di buona cuci-
TRAR DE CULO O DE CESTO, detto fig. e per impegnata in forma di non poter usare di nu, cioè Pieghevole a'voleri altrui.
simil. de' Muli , Calcitrare ; Resistere sua libertà . AVER UN CUOrazzo , Essere generoso ,
Ricalcitrare è propr. il Resistere del Ca- AVER EL CUOR co tanto de PELO. V. PE- cortese , liberale ; Aver un gran buon
vallo o di simile alla voglia di chi lo guida, LO. cuore .
Lirando calci - TRA PUR DE CULO QUANTO Bisegår in tel cuor, V. BISEGAR . CUORI, s. m. Aggallato, T. Idraulico, Quel
CHE TI VOL, Maniera bassa e fam. Tu puoi CASCAR EL CUOR, V. CASCAR. terreno mobile e soffice, che spesso incon-
scuotere e vale Tu puoi dire e far ciò che CAVAR EL CUOR, Strappare o Passare o trasi nelle paludi e che alcune volte fa iso-
tu vuoi, Tu puoi far ogni sforzo, ma inutil- Spezzare il cuore. la, come presso di noi nel Polesine basso.
mente Dar dei calci al vento, direbbesi COL CUOR IN MAN, A grembo aperto; Col Filta, dicesi al Terreno che sfonda e non ,
del Riscuotersi e Agitarsi di chi è percosso cuore in mano PARLAR COL CUOR IN MAN regge al piede, - Melma o Loto , Suolo
da scoreggiate. Dire, parlare, venire , andare col cuore ove s'affonda. V. PALTAN.
TROVAR CULO AL. SO NASO, detto fig. Tro- in mano. Dicesi anche Parlare col cuor RESTÅR IMPIANTÀ IN TI CUORI, Rimaner
var chi non abbia paura di sue bravate. sulle labbra, e Aver sulla lingua quel che nelle fitte; Non poter cavar le gambe..
V. FORMAGIO. si ha nel cuore. CUORI D'ORO, V. CORI D'ORO.
TEGNIR EL CULO SU . DO SCAGNI, V. SCA- DAR EL CUOR A una persona, Dare o Do- CUORÒN. V. CUORAZZO.
630. nare il cuore, Innamorarsi d'una persona CUOROSO , add. Aggallaticcio, dicesi del
CULON, 8. m. Culaccio, Culo grande. -- EL GHE DARIA EL CUOR E'L FIGAO, Le Terreno, V. CUORI.
CULONA, s. 1. f. Naticula , Che ha grosse darebbe il cuore e le viscere, cioè Fareb- CUOTA. V. QUOTA
natiche. be di tutto per l'amore di quella ― GOSSA CÙPOLA. V. CUBA.
CULOTO, Accresc. di CULETO. V. VE DÀ EL CUOR ? Che vi dice o v'indica il CUPOLIN, 8. m. Lanterna ; Pergamena ;
CULPA, 8. f. Voce latina che s'usa volgar- cuore? Qual pronostico fate ?. Capannuccio, Quello che si pone in cima
mente ne' seguenti dettati. CUòr, detto in T. degli Oriolai, Alietta alle cupole .
BATERSE IN CULpa, V. in Bater. della piramide, Pezzetto che serve ad ar- CURA, 8. f. Cura, Pensiero, sollecitudine.
BATEVE IN CULPA, SIOR COGIÒN , Maniera restarla quondo è finito di caricare. TROPA CURA , Faccenderia; Affannone-
fam. per dire, Confessate di aver fallato; CUOR CONTENTO E SCHIAVINA IN SPALA, V. ria, Cura affettata o soverchia.
Non sostenele la fallacia del vostro di- SCHIAVINA. CURA , T. della Medicina , Supposta o
scorso, o simile. HO SPESO EL CUOR B LA CORAELA, Manie- Cura - Pessario o Pesso è un'altra Spe-
CULU e anche CoLv, Colui; Quegli. ra fig. di esagerazione, Io ho speso il cuor cie di Cura, propria in certe malattie delle
214 CUR CUR CUS
donne - METER UNA CURA , Mettere una CURARSE I DENTI O LE RECHIE , Stuzzicar- trovato un bel lazzo, per dire Un bel caso,
supposta. si o Nettarsi i denti o gli orecchi. V. Cu- un accidente curioso.
CURA , Voce furbesca , Calcosa, e vale RADENTI e CURarechie. Arioso per Curioso, può dirsi di Cosa che
Strada. CURAR EL FORMENTO O LA RISÈRA, Diserba- arreca stupore o straordinario o stravagan-
CURA, add. Curato; Mondato; Rimondato, re; Sarchiare, Sveller l'erbe, che crescono te, e che non si può credere, ovvero singo-
dicesi del Grano - Imbiancato , dicesi dei colle biade. lare, bizzarra, capricciosa; e si dice anche
Pannilini Sbucciato, Dibucciato; Mon- CURARECHIE, 8. m. Stuzzicorecchi, Stru- delle persone. Questa cosa è ariosa.
dato, delle Pere e simili - Sventrato, dei mentino col quale si nettano gli orecchi dal LA SARIA CURIOSA, Questa ben sarebbe
Polli Nettato o Rinettato, de' Pozzi. cerume. col manico o Questa è col manico , Si dice
CURADENTI, s . m. Dentelliere; Sluzzica- CURATÈLA , s. f. Cura; Cureria, Ammi- di cosa straordinaria da succedere o succe-
denti; Stecco, Sottile e piccolo fuscello, con nistrazione de' beni ; l'uffizio del Curatore. duta.
cui si cava il cibo e la poltiglia rimasta CURAURA DEL GRAN, DEI Fruti, del butirO TI XE VERAMENTE CURIOSO , Locuz. fam.
fra' denti. e simili, Immondizia ; Nettatura ; Purga- Oh tu sei pur singolare o ridicolo; e vale
CURADOR. V. CURIN. tura; Rimondatura, Tutto ciò che di ete- Tu sei pur stravagante e pazzerello.
CURAME, s. m. Cuoio e Coiame, La pelle rogeneo si cava dal grano etc. CURIOSON, add. Curiosaccio; Fiutafatti,
del bue concia -- CURAME VECHIO, Cuoiac- Curaura de Le RECHIE, Cerume, Materia Molto curioso.
cio · Corame vale Aggregato di cuoi , ma gialliccia che si genera nelle orecchie. CURTESIN )
non si dice fuorchè delle Pelli sottili. add. Cortetto, Alquanto corto.
CURCUMA, s . f. T. Mar. dicesi a que' Ca- CURTÈTO )
CURAMĖLA, s . f. Buccio, chiamasi quella vi ravvolti a chiocciola, che si portano nel OMO CURTETO, Minchioncello; Balordet-
Pelle finissima, su cui si strisciano i rasoi vascello per essere adoperati. Quando poi to; Dolcione; Semplice; Scimunitello.
e simili per assottigliarne il filo . V. PASSA- si preparano al loro luogo per averli in CURTO, add. (dal lat , Curtus) Breve; Con-
DINA. S ' usano in vecê di cuoio per affilare pronto, si chiamano DUCHIE. V. DUCHIA. ciso; Succinto; e parlasi di Discorso.
i ferri le Stecche dell' Hedera Helix e del CURCUMA, detto in T. fam. per Aggiun- CURTO DE VISTA , Balusante ; Bírcio ;
Cannabis sativa. to a Donna vecchia, brutta e contraffatta, Bercilocchio, Che ha la vista data a tin-
CURAMELA DA NOTAR, Palinsesto, Specie Strega; Stregaccia; Befana; Befanaccia. gere; Che ha mangiato cicerchie.
di carta su cui si può cancellare ciò ch'è CURCUMA, s. f. T. de'Droghieri, Curcu- CURTO D'INZEGNO, Ingegno sordo o lo-
scritto. ma, Radice d'una pianta indigena delle In- sco, vale Ottuso e grosso. V. CURTETO.
CURAMENTO, s . m. Grattamento del fon- die e detta da' Sistem . Curcuma longa, di CURTO DE CAVEzza, V. CavezZA.
do delle lagune, delle chiaviché etc. dicesi color giallo all'esterno e dentro croceo , CURTO E GROSSO, Grossacciuolo; Tozzo;
dagl' Idraulici l'Operazione di pulire o grat- che assomiglia alla cera vergine . Macinata Tozzollo, Corto e tozzo, Uomo di piccola
tare sott'acqua colle cucchiaie, con rastrelli questa radice serve all'uso del color giallo. taglia, ma grosso. V. TOFOLOTO DEVEN-
ed altri strumenti, un fosso, cloaca, porto CURÈTA, s . f. Curicciatola, dimin. di Cu- TAR O FARSE CURTO e GROSSO, Intozzare.
etc. per ripulirlo . V. SGARBO . ra in sign. di Curazione o del Medicare. IN CURTO , Modo avverb. Compendiosa-
CURAMÈR, s. m. Coiaro o Coiaio e Cordo- CURIA , s. f. Curia , chiamavasi ne' tempi mente, Alle brevi.
vaniere, Quello che vende cuoi . Veneti la, così allora detta, Corte de' pub- A LE CURTE O CURTE, assolut. Alle corte;
CURAMÈRA, s. f. La femmina del Coia- blici Rappresentanti Capi di Provincia , A farla corta; Alla breve o Alla ricisa; In
ro, la quale sull' esempio di altre voci con- composta degli Assessori e de ' Cancellieri, somma, In conclusione.
simili, potrebbe dirsi Coiara e Coiaia, Vo- i quali si dicevano quindi Curiali. CURTE LE AZZE, Maniera fam. o impera-
ci però che non si trovano ne' dizionarii. Ora col termine CURIA intendesi comu- tiva, Alle corte; Facciamla finita; Tron-
CURAR, v. Mondare ; Rimondare , dicesi nemente la Curia patriarcale o vescovi- chiam le parole; Alla ricisa.
del Grano che si separa dalla loppa . le. ANDAR PER LE CURTE, Andar per la pia-
CURAR EL POZZo, Rinettare ; Nettare. CURIAL, s . m. Curiale, chiamavasi sotto na, Andar per istrade più corte. La più
CURAR I ALBORI, Dibruscare, Levar i ra- il Governo Veneto il Giudice Assessore o sbrigata via.
moscelli inutili e seccaginosi . il Cancelliere addetti al servigio de ' Reg- PARLAR CURTO, V. PARLAR.
CURAR I BISI O I FASOLI O LA FAVA, Digu- gimenti dello Stato. TEGNIR CURTO UNO, Tenerlo corto; Legar-
sciare o Sgusciare , Trarre dal guscio i CURIALE , s . m. T. agr. Bocchetta, Quel- lo corto, Tenerlo a dovere o in soggezione
grani. Sgranare o Disgranellare i piselli l'apertura che si fa nelle capezzaggini che Tenere uno a stecchetto; Tenere a cru-
o i fagiuoli; Sbaccellare. traversano il campo seminato, per far cor- sca o a cavoli , Dargli poco da mangiare
Curar le nose O LE MANDOLE, Schiaccia- rer l'acqua fuori con più facilità. TEGNIR CURTO DE BEZZI, Tener altrui
re, Rompere e infrangere, ed è proprio del- CURIANDOLO , s. m . Curiandolo e Co- corto a danari, Non dargli molti danari
le cose che hanno guscio, come noci, man- riandro, Pianta annuale che principalmen- da spendere.
dorle e simili. te coltivasi nella Romagna, detta da Linn . VEGNIR A LE CURTE, Venir alle corte; Ve-
CURAR I FIGHI, Mondare. Coriandrum sativum. Il suo seme, che si nir a mezza lama, Andar per le brevi .
CURAR I FRUTI, Sbucciare; Mondare; Di- confetta collo zucchero, ha un certo sapor CURTOLA, s . f. T. de' Caldierai, Cortola,
bucciare; Levar la buccia. che sa di cimice mentr'è fresco, ma secco Sorta di martello da metter in fondo e spia-
CURAR UNA NARANZA , Spicchiare , Voce è grato al gusto ed aromatico. nare.
Fiorentina. CURIATOLO , s. m. Rigagnolo , Piccolo CURVO, add. Curvo; Incurvo, Che non è
CURAR I POLASTRI, Purgare; Sventrare. condotto d'acqua piovana Stroscia di- diritto.
CURAR LA TELA, Curare o Imbiancare la rebbesi a quella riga, che fa l'acqua cor- Curvo, dicesi a chi camminando porta la
tela. rendo in terra su che che sia. vita curva.
Curar le biave, Arroncare o Sarchiare, CURIN DA PANI O CURATOR, S. m. Curan- CURVO, 8. m. T. de' Maniscalchi , Cor-
Nettar le biade dalle male erbe. daio o Purgatore, Colui che purga i panni ba, Malore che viene alle gambe del Ca-
CURAR I FOSSI, Rimettere i fossi o le fos- lani cavandone l'olio. vallo.
se; Affondare una fossa. CURIOSO, add . Curioso. CUSARİN, add.
CURAR, detto in T. di Zecca, Sbarbare, CURIOSO DE NOVITÀ, Buscatore di nuove. SEA CUSARINA , AZZE CUSARIne , Seta o
Significa Tagliare o Unire appresso a poco Curioso, dicesi ancora delle Cose che ar- Accie da cucire, cioè Ad uso di cucire .
le lame rozze, dopo che sono raffreddate e recano curiosità. Questa è una cosa mol- CUSER, v. Cucire.
uscite dalle molle. to curiosa; È seguito un bel lazzo ; Mi son CUSER CON AZZE DOPIE, Cucire d siodo.
CUS CUS CUS 215
CUSER SEMPRE , Tenere in mano tutto car netto, Far le cose con ischiettezza e Arnese di cui le Donne si servono per cucire.
'l dì il cucito. ingenuità, CUSSIN DA CHIESA, Guanciale; Guancia-
CUSINAR QUALCUN, detto fig. Cuocere, In- letto, Quell'arnese fatto a forma di cusci-
CUSER A CAVALOTo, Fare il sopraggitto,
Sorta di lavoro che si fa coll' ago, o per con- namorare ardentemente. no da letto, che sta sull'altare, e sopra cui si
Meter a cusinar, Porre al fuoco. pone il messale.
giungere due panni insieme, o perchè il pan-
no nell'estremità non ispicci. CUSINIÈRA, s . f. Cucinaia, Monaca o Ob- CUSSÌN DA CAREGHE O DA POLTRONE, Cu-
lata addetta al servigio della cucina Cu- scino, che i Latini dicevano Pulvinus.
CUSER MALGUALIVO , Cucire mal pari.
CUSER FISSO , Impuntire . Cordoncino ciniera, Donna di cucina, Massaia. CUSSINADA, s . f. Guancialata , Colpo di
per impuntire a liscio o a catenella. CUSIO, Cucito, add. da Cucire. guanciale.
CUSER UNA PERUCA, Assettare una par- CUSIÙRA, V. CUSIDURA. CUSSINÈLO )
s. m. Piumacciuolo , Picco-
rucca, Formarla coll'ago. CUSSI o Cossi, Così, Avverbio di simili- CUSSINÈTO )
CUSER LA CAVRIA, V. CAVRIA. tudine. lissimo guancialino , che s'adopera per po-
CUSER A DRETO FILO, V. FILO. Così vale ancora per Tanto - Cussi sarvi su quelle cose che possono, nell'ag-
CUSIDURA O0 CuSIÙRA, S. f. Cucitura, Con- PRESTO TI VA VIA ? Così presto ten vai? gravarsi addosso , offendere altrui , o per
giuntura di due cose fatta coll'aiuto del- Cussì, pronunziato in via di esclamazio- sicurezza delle cose medesime che su vi
Fago o della lesina etc. - Cucitura gros- ne, lo usiamo talvolta in forza del nostro si posano . E dicesi anche Cuscinello o Cu-
sa, fitta Costura , dicesi la Cucitura che MAGARI Cussi PIUTOSTO EL FUSSE MORTO! scinetto.
fa costola; ed anche quella Lista fatta a ma- Cosi foss' egli morto, cioè Avesse piaciuto CUSSINELO DA STIVALI , Guardastinco ,
glie a rovescio, ch'è nella parte deretana a Dio che fosse morto - CUSSÌ FUSELO Piumacciuolo posto nell'interno degli sti-
VIVO! Cosi foss' egli vivo, cioè Dio avesse vali per guardia dello stinco.
della calza, le quali maglie sono dette Ro-
vescioni - Ricucitura è il segno che lascia voluto che fosse vivo ― CUSSÌ FUSSELO CUSSINELO DA AGHI , Buzzo o Torsello ,
la costura. BON ! CUSSÌ SAVESSIO PARLAR , Così fosse Quello su cui le donne conservano gli spil-
ABITO SENZA cusiure, V. ABITO. egli buono ; Cosi sapessi parlare , cioè letti e gli aghi, ficcandovegli dentro per la
MACAR LE CUSIURE, Ragguagliare; Spia- Piacesse al Cielo che etc. punta.
E cussì ? Detto imperativam . con infles- CUSSINÈLO DA ODORI, Polviglio, Guancia-
nare o Ritrovar le costure, fig. Battere,
Percuotere. sione interrogativa , A che giuoco giuochia- letto odoroso.
CUSSINETO DA CHIRURGHI , Piumacciuolo
CUSİN, s . m. Cugino. V. ZERMAN. mo? ovv. Quando una volta la farem fi-
nita ? Modo di sgridare altrui , che non o Piumaccetto , Quel fardello di pannoli-
CUSINA , s. f. Cucina , Luogo ncto della
casa . faccia bene le cose ; il che significa, Che no, che sogliono i Cerusici sovrapporre ai
Cucina, in T. Mar. dicesi ad una Gros- pensi tu di fare? Vi corrispondono pure loro tagli o ferite prima di fasciarle, per
Dove siam noi ? E che si ? Termini usati fermare il sangue, -- Stuello , si dice a
sa cassa quadra , cinta di forti tavole e
ben al di dentro riparata, che serve di fo- per intimorire ― Basta o Basta basta ; più fila di vecchio pannolino avvolte insie-
colare nelle navi per fare la cucina. Non più, Modo d'impor silenzio. me in forma lunga e ritonda, che si pon-
E cussì? in altro sign. Ora ? altra ma- gono nelle ferite o nell' ulcere.
LE CUSINE XE UNA LIMA SORDINA , A gras-
sa cucina povertà è vicina, e vale Il lus- niera per eccitar quel che parla a conti- CUSSITA (dal Lat . Sic ita) Voce che più
nuar il discorso. usasi alla campagna, ma che talvolta è det-
so del mangiare sbilancia l'economia del-
Cussì , dicesi per Altresì ; Così pure ; ta per ischerzo anche in Venezia, in vece
le persone di mediocre stato . Quanto gode
il corpo tribola la scarsella . In aggiunta; Del pari. di Cussì. V.
CUSINA, Cotto, add. da Cuocere. Cussi E Cussi, Così così; Via via; Di- CUSTIA , Costei; Questa , Alludendosi a
scretamente; Mediocremente; Nè bene nè femmina - CUSTIE, Costoro, Queste fem-
CUSINA IN PRESSA, Arrabbiato, Cotto in
male ; Nè molto nè poco; Nè presso nè mine AL CORPO DE CUSTÌA, Maniera an-
fretta, o con troppo fuoco.
CUSINADA, s. f. Cuocimento; Cuocitura; lungi; Mezzo mezzo; In parte - FAR EL tiq . Al corpo di bacco , Specie di giura-
Cottura; Cozione, L'atto del cuocere. SO OFIZIO CUSSì cussì , Far l'offizio suo mento.
CUSINAR O COSER, V. Cuocere o Cocere -- così colà; Far che che sia a un tanto la CUSTION, s. f. Questione, cioè Contesa o
Cucinare, vale Far la cucina, cioè Appa- canna, cioè, Non volere strafare, Non ze- Lite.
recchiar le vivande e stagionarle col fuoco lare. CUSTIONAMENTO , s . m. Questionamen-
nella cucina. LA XE Cussì, Ella è così; Così è; In que- to; Contesa.
CUSINAR BEN, Crogiolare. V. SASON. sto modo; Tant' è. CUSTIONAR, v. Questionare o Quistiona-
CESINAR POCO, Incuocere. CUSSICHÈ , Così che , trovasi scritto da re, Contendere, Bisticciare.
CUSINAR TROPO IN PRESSA, Arrabbiare le qualche Autore ; ma avverte il Salvini non CUSTÒDE, s . m. Custode e Custoditore
vivande. parergli troppo corretto, onde è meglio di- Custoditrice, dicesi alla Femmina.
CUSINAR A LESSO ) re Talche; Dimodochè; Di maniera che; CUSTODE DE LA CASA, Casiere o Casiera,
CUSINAR A ROSTO ) V. LESSAR E ROSTIR. Talmenteche; A grado che. Guardiano o Guardiana della casa.
CUSINAR IN BIANCO , Trotare , Si dice O cussì o COLA, Maniera fam. che vuol Custode del PEDAGIO, Pedaggere.
dell' Allessare i pesci. dire 0 in questo o in quell' altro modo ; CUSTODE DEI CANI, Canattiere - - Se sono
CUSINAR EL PASTIZZO DE CAVELI, T. dei 0 in un modo o nell' altro - O cussì o Bracchi dicesi Bracchiere o Bracchiero.
COLA EL SERVIZIO SARÀ FATO , Comunque CUSTODE DEI BARBARI , Imbarberescato-
Parrucchieri, Cuocere i capelii, vale Met-
il servizio sarà fatto, cioè In qualunque re o Barberesco.
ter i capelli al forno dopo averli rivolti
intorno al piombino (V. ROCHETO) e posti modo. CAPO CUSTODE, T. delle Carceri, Carce-
dentro una pasta di crusca ; quest'ope- CUSSIN, s. m. Cuscino; Guanciale; Ori- riere .
razione fa loro prendere il riccio. V. PA- gliere. V. INTIMÈLA , CUSTÒDIA, s. f. Custodia.
STIZZO. CUSSIN A L'ARLECHINA , Carello, Guan- CUSTODIA DEL SANTISSIMO, Ciborio.
ciale di panno fatto a scacchi. CUSTODIA DE LE RELIQUIE, Reconditorio.
CUSINAR LA CALCINA, Calcinare.
CUSINAR L'ORO, Incuocer l'oro, vale Met- CUSSIN DA MERLI , detto anche BALÓN , T. Ecclesiastico.
terlo al fuoco nella ferraccia, perchè pren- Tombolo delle trine o Guanciale da far DAR IN CATIVA CUSTODIA LA SO ROBA, Dar
da colore prima di metterlo nel corregiuo- merletti - LAORAR DE CUSSIN, Lavorare la lattuga in guardia a'paperi, le peco-
lo col mercurio. a tombolo, Far trine o merletti. re in guardia al lupo, cioè A cattivi cu-
CUSSÌN DA CUSER, Guancialino; Cuscino, stodi che s' abusano.
CUSINAR NETO, Locuz. antiq. e figur. Gui-
216 CUZ CUZ CUZ
CUSTÙ, V. COSTU. CUZZÈTO, 8. m. Covaccio e Covacciolo, Cuzzo da Batelo; T. de' Cacciatori, V.
CUTER, s. m. Cutter, Sorta di Bastimento Nicchio adattato con cenci per uso di ripo- CAPANA.
inglese ad un albero. so delle bestiuole domestiche. Cuzzo DA TERA , T. de' Cacciatori , Ca-
CUZZACÈNERE, s. m. Dormalfuoco , Ne- CUZZO , 8. m. (dal francese Couche) per panna dicesi a Quel riparo o stanzolino
ghittoso, Pigro, Scioperone. Agg. ad Uomo Letto, Cuccia; Covaccio; Covacciolo e Co- aperto al di sopra e circondato di canne
poltrone. vile, e dicesi per similitudine il Letto. comuni, sopra terreno sodo nelle Valli ma-
CUZZARSE , ( dal francese Coucher ) v. Cuzzo DE LE BESTIE, Covaccio e Covac- remmane, ove stanno i Cacciatori per ispa-
Cucciare, dicesi propr. del Porsi giù dei ciolo , Luogo dove l'Animale si riposa e rare agli uccelli che sopravvengono.
cani per dormire. partorisce - Buscione, dicesi da' Cacciato- CUZZOLARSE, V. CUFOLARSE.
CUZZARSE ZO ABASSO, Acquattarsi, Chi- ri d'un Macchione voto nel mezzo , dove CUZZOLÓN, V. CUFOLÒN.
narsi a terra il più basso che l'uom può suole accovarsi il Daino o il Cervo. VOSTRA MARE IN CUZZOLON , Messer ma-
per non esser visto. Schiacciarsi giù in CUZZO DA CANI, Cuccia e Canile, Luo- lanno che vi colga; Canchero che vi man-
terra. go dove riposa il cane ; e potrebbe anche gi, Maniere basse e fam. di rispondere ne-
CUZZARSE , parlando delle Lepri, Accu- dirsi d'Un cattivo letto-- ANDÈ A CUZzo gativamente e con disprezzo o impazienza.
larsi , Quando si pongono in postura di (dicesi al cane) Andate a cuccia, Andate CUZZÓN, dicesi fam. per CUZZACÈNERE. V,
sedere. CUCHIARSE . a riporvi, andate a dormire.
D

DAL DAM DAN

D. Vedi Dɛ. DAMA, s. f. Dama, nell' uso s'intende Gen- | DAMEGIANA SENZA COLO, Locuzione fam.
DA O DAO, add. dal verbo Dare, Dato, cioè tildonna, Donna nobile. Più comunemente detta figur. per agg. a uomo, e vale Gras-
Donato, Concesso. V. DAR. però per donna amata. Quindi Aver la da- sone; Pentolone; Corpacciuto, Figura pic-
OMO DAO AL VINO A LE BARONAE O A LA ma ; Andar colla dama , valgono Avere cola ed estremamente grassa. V. BODAI.
DEVOZION , Vomo dedito al vino ; a' vizii l'amata o Andar con essa. DAMEGIAR , v. Dameggiare, Vagheggiar
ete. Dedito o Dedicato alla divozione. V. DAMA, s . f. Dama, Giuoco notissimo che donne, far il damerino.
PORTÀ. si fa sullo scacchiere tra due persone, con DAMÈTA (coll'e stretta) s. f. Damuzza,
DABÈN, add. Dabbene o Da bene; Uomo ventiquattro piccole girelle di legno tonde, Signora da poco o da niente. Damuzzac-
o Donna da bene - Dabbenissimo è il le quali si chiamano Pedine Fare a cia è il peggiorativo.
superlativo. dama , vale Giuocare a dama ---- Dama DAMINA, s. f. Damina, detto per vezzi o
DABÒN, avv. Davvero; Daddovero; In ve- chiamasi non meno Quella pedina raddop- talvolta per adulazione, vuol dire Dama di
rità. V. BON. piata ch'è arrivata all'ultima fila dello scac- fresca età.
CIEVOLO DA BON, V. CIEVOLO. chiere, e che distinguesi col porvi al di so- DAHINA , si dice presentemente in Ve-
DADİA o DAÌA, s. f. Voce antica dal barb. pra un'altra pedina. Andare a dama, nezia e per sola galanteria, in vece di Ma-
Dadea, corrotto da Datèa o Dacia o Da- vale Portare una pedina fino all'ultima dama o Signora, ad una Donna di civile
tia , Sorta d'aggravio imposto dall'antico fila. DAMAR LA PEDINA , Damare , rad- apparenza che vogliasi trattare con qualche
Governo Veneto sui raccolti. doppiar la pedina giunta all'ultima fila. riguardo.
DADIÈSE, s. m. Da dieci, Mezza lira Ve- A LA DAMA , T. di giuoco , All'ultima : DAMÒ, T. ant. Da ora ; Da questo momen-
neta, ch'era rappresentata da una moneti- cioè All'ultima partita. to. V. Mo.
na di bassa lega d'argento, così nominata, DAMAN , s. m. e nel plur. DAMANI, Solini, DA MO IN DRIO, D'ora in dietro, Allude-
del valore di soldi dieci Veneti, o sia d'Ita- Lavoro che si fa alle maniche della cami- si al tempo scorso.
liani centesimi venticinque. cia, verso la mano. SAVIO AL DAMO, V. SAVIO.
DANA, add. Dannato , Per agg. a Persona,.
DADO E REFUDASON , erano Termini DAMARİN, s. m . Damerino; Vagheggino.
usati nel Foro ex Veneto ; e indicavano la V. CICISBEO e ZERBINOTO. che anche dicesi ANEMA DANADA, Arrabbia-
Rinunzia de'beni ereditarii fatta agli eredi DAMASCAR, v. Damascare, dicesi comu- to; Impazientato; Stizzito; Ovvero Dispe-
dall'Esecutore testamentario. nemente, ma non è voce Toscana. Tesse- rato; Tormentato.
DAETO, s. m. Dadicciuolo, Picciol dado . re a opera , si dice della tela nella quale Dani de bezzi, Arso; Povero in canna;
DAFAR , s. m. Affare ; Faccenda; EL si rappresentano fiori , fogliami , frutti e Spiantato nelle barbe; Scannato dal bi-
sogno; Fiaccato.
GEAN D'AFAR CH'EL GA, Ha i grandi affari. qualsivoglia altra cosa.
V. AFAR. DAMASCHIN , add. Damaschino e Dom- DANAMENTO, V. DANAZION.
maschino, Agg. d'una sorte di rose . V. Ro- DANANZI, T. ant. Lo stesso che DAVAN-
DAFARETO, s . m. Lo stesso che AFARE-
TO, V. SA. TI. V.
DAGANDO , gerundio di DAR, in vece di DAMASCO, s . m. Dammasco o Dommasco DANÀR, V. FAR Danir uno, Far impazien-
DANDO. era in uso fra i Veneziani nel se- e Damaschetto, Sorta di drappo di seta a tare, arrabbiare, arrovellare uno, Farlo
fiori, di color rubicondo. Parato di dam- incollerire.
colo XVI. Questa maniera è tuttavia con-
servata dai Chioggiotti ed anche nel Polesine. masco cremisi trinato d'oro per tutto il DANARSE , detto fam. Impazientirsi o
Coretto della Madonna. Impazientarsi, Perder la pazienza.
* DAGETA O DAGHETA, S. f. Piccola daga,
ossia Coltello di lama assai lunga. LAORAR A Damasco , Damaschinare o Far DANARO, s. m. Danaro o Danaio; La mo-
neta.
DAGNORA (coll'o chiuso ) Modo avverb. lavoro alla damaschina , cioè Incastrare
i filuzzi d'oro o d'argento nell'acciaio e Danaro o Piccolo , chiamavasi la duo-
ant. che vuol dire, Ogn' ora; Sempre.
DAI, V. in DAR. nel ferro intagliato e preparato per riceve- decima parte del soldo Veneto.
DAIA, T. ant. V. DADIA. re l'incastratura. Gli antichi dicevano a Danaro o Scrupolo, Parte o grado del-
DAINO, 8. m. Daino e Dama, Animale sel- quest'arte Tarsia e Fare o Lavorare di la bontà dell'argento puro , che dividesi
tarsia. Dicesi pure Lavoro all' agiamina. in dodici danari; o Sorta di peso contenen-
vatico cornuto simile al Capriolo , ma al-
DAMAZZA, s. f. Damuzza o Damuzz accia, te la vigesima quarta parte dell' oncia ve-
quanto maggiore, e per lo più di pelo ma-
culato ; è chiamato da Linneo Cervus Da- peggior. di Dama ed intendiamo noi, Si- neta.
Il danaro poi, secondo le regole odierne
ma. gnora bensì nobile ma di poco buon nome,
del peso metrico, è la decima parte di un
CORER CO FA UN DAINO, V. CORER. o di poco buon contegno.
DAMEGIANA, s. f. Damigiana o Boccione grosso, e vale 4 carati e 3 grani del peso
DALAORA, Voce ant. V. DALDURA.
di marco.
DALDURA, s. f. Scure o Accetta, Specie o Fiasca, Specie di fiasco grande di vetro,
per lo più rivestito di paglia o di vimini, Danari, è anche Uno de' semi delle car-
di scure con manico corto, usata da' Fale-
per uso di conservar vino o altri liquori. te da giuoco. V. Palo.
gnami e da' Carradori .
28
Boerio.
218 DAO DAR DAR
TRE TRE FALA DANARI, dicesi per motteg PORTA PER I DAI, Dadaiuolo, Colui che DAR DEI PUGNI IN CIELO, V. PUGNO.
gio di Uno che non abbia danari ; e vale frequentemente e volentieri giuoca ai dadi. DAR DE ROVERSO O DE TRESSO, V. ROVER-
Bisognoso. DAO è poi la voce, anzi il Grido genera- so e TRESSO.
DANAZIÓN, s . f. o Danamento, s . m. Im- le degli Arsenalotti di Venezia , che fan- DAR DOVE CHE DIOL, Toccare il punto,
pazienza; Delirio ; Impiccio ; Tormento ; nosi fra loro, quando verso la sera sentono V. TASTO .
Sfinimento. suonar la campana dell' Arsenale per avvi- DAR DRENTO A QUALCUN, Abbattersi o Im-
LA XE UNA GRAN DANAZION CO STI PUTELI so che i lavori della giornata sono cessati ; battersi o Incontrarsi in alcuno per via;
INSOLENTI, Questi ragazzi improntacci mi ed è come dicessero Dato cioè Conceduto Avvenirsi in alcuno ; Dar di cozzo in uno.
tormentano . il permesso di andare a casa nostra. DAR DRIO A QUALCOSSA, Accingersi, Met-
DÀNDARO , add. Termine fam. di vezzo DAOTIN O DA OTIN, è il nome volgare che tersi a fare o lavorare - DARGHE DRIO, Af-
che usano le nostre donne, parlando d'un dassi ad uno spezzato o sia alla quarta frettarsi a far che che sia.
Fanciullino, per esprimere ch'egli è picco- parte della lira Austriaca che abbiamo at- DAR DRIO A QUALCUN , Tener dietro ad
lo e vezzoso . Nel dimin. dicono DANDARETO tualmente in corso, ch'è una monetina di alcuno , Ovv. Ligiare la coda; Andar a
e DANDARIN, Lo stesso che BAGARIN e TRO- argento fino, stata battuta nell'anno 1823 Piacenza, a seconda ; Far peduccio , vale
TOLETO . quando fu soppressa la moneta italiana ; e Secondare . V. DARSE DRIO.
DANEGIATOR, s . m. vale 25 centesimi, o sia Veneti soldi otto e DAR EL BECO A LE STELE VIN CHE DA
Danneg-
DANEZADOR, s . m. Voce ant. ) mezzo in circa ; dal che trasse l'appella- EL BECO A LE Stele, V. Vin.
giatore, Che fa danno, Facidanno o Fac- zione volgare . DAR EL CUL PER TERA, V. CULO.
cidanno e Dannaiuolo, dicesi per lo più di DAÒTO , UN DAOTO, Otto soldi , e s'in- DAR FONDO, V. FONDO .
Chi danneggia le campagne, i boschi e si- tendono Veneti ; moneta di basso argento DAR FORA, V. FORA. 21
mili. già coniatasi nel secolo XVI, che venne poi DARGHE O LAORAR DE SCHENA , Far che
DANEZAR O DANEGIAR, V. Danneggiare o soppressa. che sia con tutti i nervi; Mettercisi coll'ar-
Dannificare, Apportare o Far danno. EL DAOTO, detto fig. Il Culo; il Dereta- co dell'osso; Dar il suo maggiore; Fare
ĐANO, s. m. Danno; Danneggiamento, no; il Meleto AVER QUALCUN IN TEL DAO- una cosa colle mani e coi piedi; Pigliarla •
A TOLA NOL DÀ GRAN DANO, Non fa trop- To, Aver uno nelle code o nella cupola , co' denti.
po guasto, Non mangia molto. Modo basso e vale Non curarlo . DARGHE DRENTO, Dare dentro, vale As- (
STAR AL MANCO DANO, Egli è meglio ca- MOSTRAR EL DAOTO, V. MOSTRAR . saltare, investire -- Darvi dentro o Dar le
E
der dal piè che dalla vetta , Maniera pro- DAPO e antic. DASPUò, Dachè; Dopo che; vele ai venti , Intraprendere o incomin-
verbiale; che si usa per consigliar ad eleg- Da poi che; Dal tempo che. ciare risolutamente qualche cosa - Dar
gere tra'mali il men nocivo. DAPO CHE L'È ANDA VIA, Dachè è ito. fuoco alla girandola o alla bombarda o
So DANO, Ben gli sta; Ben gli stette e DAQUİNDESE , s. m. Moneta da quindici Darla in quel mezzo; Far d'ogni campo
H
simili. Modo di favellare , e vale Essere soldi. Moneta d'argento di bassa lega che strada, Non aver riguardo più ad una co-
punizion giusta. Sette suo; Selle vostro v'era sotto la Repubblica Veneta, e vale- sa che all'altra. - Darci dentro , detto as-
simili , Modi bassi che valgono Suo dan- va Quindici soldi , cioè 31 centesimo ita- solut. vale Intoppare, in che che sia o in
no, Vostro danno, Tal sia di lui e di voi liano. qualche difficoltà, o in qualche cosa inco-
etc. - SE LA GHE TOCA, SO DANO, Zara a DAR, v. Dare . moda e dispiacevole. Ci ho dato dentro.
chi tocca; Zara all' avanzo , A chi ella DAR ADOSSO A UNO, V. ADOSSO. DARGHE DRENTO QUALCOSSA, Aggiugnere;
tocca suo danno . DAR A LA TESTA, Dare al capo o nel ca- Computare , Comprando una cosa dar al
DANOSO, LA DANOSA , dicesi in T. di po, Dicesi del vino quando ubbriaca. venditore qualche cosa a diffalco del prezzo,
gergo nel sign . di Lingua . DAI AL CAN CHE L'È RABIOSO , V. Can. DARGHELE CHE LE SCHIOCA, V. SCHIOCAR .
DANTE, 8. m. Dante, Pelle concia di Dai- DAR A RESPIRO, V. RESPIRO . DAR IN BUDELE , V. BÙ ZARA.
no o Cervo. DAR A TAGIO, V. TAGIO. DAR IN DRIO, V. DRIO.
DANTE, T. degli Orefici, Scopa, Vecchio DAR A TUTO O TRAR A TUTO, Bere d'o- DAR IN SECO, V. SECO.
pannolino attaccato al capo d'un bastone, gni acqua ; Bere torbido , vale Tirare a DAR IN TEL NASO , V. NASO .
che serve a nettar l'incudine. ogni guadagno o giusto o ingiusto Ti- DAR IN TI pie, V. Pìe.
DANTES, in T. del Foro civile ex Vene- rar l'aiuolo, Non si lasciar uscire di ma- DAR LA BAGIA O LA BOLDONA , V. BAGIA
to , era l'Autorizzazione di procedere in no alcuna occasione o guadagno. e BOLDONA .
via esecutiva di un atto a legge . DAR DA FAR, V. in FAR. DAR LA CORDA, V. Corda.
DAO , 8. m. Dado, Pezzuol d'osso di sei DAR DA INTENDER CHE ZIOBA VIEN DE VE- DAR LA PAROLA, V. PAROLA.
facce quadre, tutte segnate dal numero uno NERE , V. INTENder . DAR LA TESTA IN TI MURI, Dar nelle gi-
sino al sei , con cui si giuoca. Farinac- DAR DA TEGNIR, V. in TEGNIR. relle, vale Impazzare per disperazione -
cio, dicesi quel Dado ch'è segnato da una DAR DEL LADRO, DEL BARON, etc. Dar del M'HA TOCA VEDER COSSE DA DAR LA TESTA
parte sola. V. ZOGAR AI DAI. briccone, di ludro, di becco e simili, Modi IN TI MURI, Mi è toccato veder cose da dar
DAO DE LE SBOCHIE, Grillo o Lecco , Il d'ingiuriare altrui. del capo nelle muraglie, Indica la straor-
segno o la palla più piccola delle pallottole, DAR DEL TI O DEL VU, Dar del tu o del dinarietà di cosa avvenuta.
che dicesi anche BALIN. voi. DAR LA VOLTA AL CERVELO O A LA BARILA.
DAO DE LE PIASTRELE , Lecco, il Pezzo DAR DE MEZO VIA O DAR IN MEZO , Dar V. BARILA.
più piccolo delle Morelle da giuocare. V. nel brocco o in brocco, o Corre nel broc- DARLE BRUSCHE O BRUTE, Andar grosso
PIASTRELE . co, vale Dare nel segno, Corre nel mezzo altrui; Dar cartacce, vale Star sul serio,
DAO DE LA COLONA, Dado o Zoccolo , det- del bersaglio; e detto fig. vale Indovinare non voler acconsentire, non rispondere se-
to anche Orlo , Base sulla quale riposa la il segreto d'un fatto, Apporsi, che anche condo il gusto di chi richiede .
colonna. si dice Trovar le congiunture; Toccare il DAR LE SOE, V. Soo.
DAR EL DAO, Locuz. fam. e fig. Dar nel tasto. DAR L'ORA, Assegnar l'ora; Dur la po-
brocco; Cogliere nel punto o nel segno , DAR DE LE CHIACOLE, V. CHIACOLA. sta d'esser insieme, V. RENDevu.
Indovinare . DAR DE LE PEAE , V. PEADA. DAR MAN, V. MAN.
BUTAR EL DAO, Tirare o Saettare in ar- Dar de pena, V. PENA. DAR PAN E BASTONAE, V. PAN e ONTA.
cata , metaf. Interrogare astutamente e DAR DE PIATO O DE PONTA O DE TAGIO , V. DAR POCO PER ASSAE, Dar un ago per
suggestivamente . PIATO, PONTA, e TAGIO. aver un palo di ferro, Un minimo che,
DAR DAT 219
DAR
per aver assai. Gittar l'esca per tirare DARSENE UN FUREGOTO, V. FUREGOTO. E DAI E DAI, NOL FA GNENTE, Ponza pon-
il pesce; Buttare una scardova per piglia- DAR SORA AQUA, detto fig. Ricomparire; za; Tresca tresca; Ticche tacchc; Ienne
re un luccio. Farsi rivedere; Sbucar fuori, quasi Uscir ienne, Esprimono uno che assai lavoran-
DARSE , Dare il caso, vale Avvenire, ac- dalla buca. do conchiuda poco.
cadere, succedere -- SE DA CHE NO GO PIÙ DAR SOTO, Regger la celia, Dicesi di chi E DAI E DAI, NOL FINISSE MAI DE PARLAR,
BEZZI, Avviene o Accade o S'abbatte o Si aiuta un altro a burlare Dare il gambo- Di ciarlare mai non ristà; mai non mol-
dà il caso che non ho più danari. ne, Dar animo altrui a fare, lodandolo. la; mai non fina; Dalle dalle dalla mat-
DARSE, Darsene o Darne infino a'den- DAR SU, V. SU. tina sino alla sera.
ti; Fare una batosta ; Fare a calci, a DAR SUL MUSO, V. Muso. DAI AL CAN CHE L'È RABIOSO , Gridare
morsi o a capegli. DAR TRESSO, V. TRESSO. crucifigatur , Gridar tutti contro uno.
DARSE , T. di alcuni giuochi , Darsi ; DAR VIA, Vendere o Donare; Esitare; Quando uno è caduto in terra ognun gri-
Quando il giuocatore non ha carte preva- Smallire; Alienare. da dagli dagli; Dagli che ha buone spal-
lenti e conosca il pericolo di perdere , dice DAR VIA UN BENEFIZIO , Conferire un be- le; Dagli ch' egli è can guasto; Dagli che
Mi do, e pone volontario. neficio: s'intende Ecclesiastico. egli è sassello, V. DESFORTUNA & CAROGNA.
DARSE A BRAGHESSE CALAE, Darsi a bra- DAR UNA BONA E UNA CATIVA; Lo stesso DAI UNA PAROLA, DAI L'ALTRA, V. PAROLA.
che calate, Modo basso, e vale Darsi per che DAR UN'ONTA E UNA PONTA, V. ONTA. DAI DAI, Dagli dagli, Maniera di eccita-
vinto , arrendersi. DAR Zo, V. Zo. tamento altrui , cioè Percuoti; Ferisci ;
DARSE ALA DESPERAZION, V. Desperazion. DAR ZO LA BACHETA, V. BACHETA. Accoltella.
DARSE A LA BELA VITA, Darsi a'diletti , * DAR EL BEN SERVIR , Rilasciare atte- No GHE NE DAGO UNA BUDELADA, Non ho
Abbandonarsi a' piaceri, seguire gli appetiti. stato di buon servizio, ma usasi più co- pelo che pensi a che che sia; Non ne do
DARSE A LA STRADA, V. STRADA. munemente in sentimento irronico, dicen- un pelacucchino, Maniera usata per mo-
DARSE A LA POLTRONARIA, V. POLTRONARIA . dosi El ga dà EL SO BEN SERVÌR, per far strar disprezzo d'alcuna cosa . Non darsi
DARSE AL SOLDO, Darsi all' avaro; Ina- intendere Gli diede una gran correzione lagno d'alcuna cosa ; Non ne darei un
varire. o rabbuffata, od anche Gli diede una for- cico, un moco, un pistacchio, un bagat-
DARSE BEL TEMPO, Giocondarsi; Diver- te bastonatura e simili. tino, una frulla.
tirsi; Sollazzarsi. A CHI EL GHE LE DA E A CHI EL GHE LE NOL DARAVE UN CORTELO AL DIAVOLO PER-
DARSE COME UN PORCO , Abbandonarsi , PROMETE, V. PROMETER. CHÈ EL SE SCANA , Non darebbe fuoco a
Manear d'animo, sbigottirsi . ANDAR A DAR, Andar a ferire, a colpire: cencio; Non andare o venire per pigliar
DARSE CONTRO O DARSE DANO DA SO POSTA, dicesi anche fig. d'un discorso che tenda aria, Allude all' estrema avarizia.
Tirare a' suoi colombi, detto fig. ad uno scopo o ad un fine da prima ignoto. QUA I SE DA, e vale Qui sta il nodo; In
Darse dei deNTI, Bisticciare ; Tenzona- ANDAR PER DAR E TORLE SUSO, V. TOR. ciò consiste la difficoltà; Oh questo è dif-
re, Contendere aspramente a vicenda. CHI DA E PO TIOL GHE VIEN LA BISSA AL ficile; Questo è quel che non credo.
DARSE DEI PUGNI, V. PUGNAR -- Darse dei CUOR , Locuz. bassa e fam. Chi dà e rito- Se pol dar che etc. Può far il gran dia-
PUGNI IN TE LA TESTA , Graffiarsi le gote, glie, il diavol lo raccoglie o mette il capo volo che etc. Maniera d'affermare.
Inveir contro sè stesso per disperazione. trale foglie. Prov. usato da' fanciulli per mo- STAR LA PER DAR, Star colle mani per
DAR DRIO, Rimpolpettare ; Rifiorire ; Ri- strare Non doversi ridomandare quello che aria o sospese in aria.
badire; Rimettersela ; Rimandarsela l'un una volta si è donato. Fu anche detto Marti- TORNAR A DAR, Ridare, Dar di nuovo,
l'altro; Rimbeccarsela ; Rimpolpettarsela , no di colle che dà la roba e poi la ritolle. Ridonare.
Se alcuno ha detto una cosa o vera o falsa CHI HA DA DAR HA D'AVER, Maniera fig. e DARDO, V. FREZZA.
ch'ella sia, e un altro per piaggiarlo e fa- vale Chi ha torto pretende d'aver ragione . DA REĆA O DA RECAO ( i Francesi dicono
re ch'ella si creda, gliela fa buona, cioè Portò questa proposizione come un pun- Derechef) Maniera avv. Di ricapo; Da ca-
l'approva , affermando così essere come co- to liscio (cioè chiaro) o come se avesse po; Di nuovo; Di bel nuovo, Un'altra volta.
lui dice e talvolta accrescendola , dicesi EL ragione d'avanzo. DARENTE, Prep. Da vicino; Dappresso o
CHE DA DRIO. DAMENE UNA CHE TE NE DARÒ DIESE, Det- Da presso. V. Arente.
DARSELA, Accorgersi; Sospettare; Du- to fig. Andar nell'un vie uno; Anfanare; DARENTISSIMO, superl. di DARENTR, AC-
bitare; Pigliar pelo; Ombrarsi - EL SE Ciondolare; Cincischiare; Far passo di costissimo.
L'EA DADA, Se ne accorse; Ne sospettò; picca; Indugiare; Posapiano; Pian bar- DARESTO, Avv. Del resto; Del rimanen-
bier che il ranno è caldo; Metterla in sul te, vale Ma, Per altro, Quanto a quello
Nedubitò, V. Darsene .
DARSELA A GAMBE, Sgambar via; Darla a liuto o in musica, Dicesi di persona tarda che resta a dire.
gambe Darlape' chiassi; Giuocare o Mena- e pigra a far le cose sue. DARİVA, T. Mar. V. DERIVA.
re lospadone a due gambe; Fuggire; Scam- E DAGHELA (pronunziato in modo disprez- DA SPARTE, v. in PARTE,
pare. L'ho fatto sgambar via di galoppo. zativo ) Forbici; L'eran merle . Dicesi a DASPÒ, e anticam. Daspuò e Despuò , Dap-
DARSE LA NEVE, V. Neve . chi è ostinato nel dire o nel voler fare quel- poi; Dopo che; Da quel tempo.
DARSE LA ZAPA ADOSSO O SUI PIE, Darsi lo che gli è vietato. Io t'ho detto che tu DASSENO O 0 DA SENO, Modo avv. Da sen-
no; Da buon senno; Da vero o Davvero;
della scure in sul piede; Darsi del dito non faccia la tal cosa, e tu forbici: cioè
Tu ostinato l'hai voluta fare ad ogni modo. Da dovvero o Daddovero; Da doverissi-
nell'occhio ; Tagliarsi le legna addosso;
Noi siamo all'usato zimbello ; Noi sia- mo; In sul serio o Sul serio; In verità;
Aguzzarsi il palo in sul ginocchio ; Ag-
mo al sicut erat; La Cornamusa del Cor- Sicuramente; Veramente.
gravarsi in sulla fune o in sulla corda,
tona, che per non saper altro ripeteva le FAR DASSENO O DA BON, Far di buono,
Farsi il male da sè, operare a proprio svan-
stesse sonate. davvero, in sul sodo, di buon senno, dad
taggio — Castrarsi per far dispetto alla
E DAI SE TI SA DAR, OVV. E DAIGHE, OVV. dovero; Far una cosa di fatto e non di
moglie, vale Volersi vendicare quando la
vendetta arreca più danno a sè, che a colui DAI UNA DAI DO, Ovv. Dai e redai, Ovv. burla.
DAI DE QUA E DAI DE LÀ , OVv. DAI TIRA PARLAR DASSENO, V. PARLAR .
che si vuol punire.
DARSE LE MAN ATORNO, V. MAN. para, Ovv. Dai TIRA E MOLA, Dagli, picchia DATA, s. f. Data - DATA VECHIA, Cosa an-
e martella; E dagli e tocca; Tocca e ri- tiquata ; Ab antico ; Di data vecchia ;
DARSENE, Addarsi ; Accorgersi ; Avve-
Uomo di tempo antico e simili.
dersi; Avvisarsi, Comprendere - ME NE tocca, risuona e martella, Indicano ripe-
tizione di atti, insistenza a fare o a dire DATO, s. m. Ipotesi, Supposto di cosa da
SON DA, Mi addiedi, cioè Me ne accorsi ;
per ottener la fine di che che sia. cui si deduce una conseguenza .
Me ne avvidi; Me ne avvisai.
220 DAV DEB DE B

A UN DATO O PER UN DATO, Per esempio; giunta che ne ho pochi, cioè pochi dana- DEBITO PERSO, Debito fogno infognito,
Come sarebbe a dire; Supposto. ri o pochi mezzi da riparare a'miei biso- Non riscuotibile, non esigibile.
METEMO UN DATO O DEMO UN DATO, Dia- gni. DAR DEBITO A QUALCUN , Impennare il
mo per ipotesi o per supposto o per esem- DAVIDE, Davide e Davidde, Nome proprio debito.
pio; Poniam figura; Poniamo caso. di uomo. ESSER PIEN DE DEBITI E NO SAVER DA CHE
DATO QUESTO, Dato o Datochè, avv. di- DAVINTI , s . m. Moneta da venti soldi ; PARTE VOLTARSE, Affogar ne' debiti ; Aver
notante il supporre quella tal cosa che qui- Lira veneta . più debiti che la lepre ; Aver debito il fia-
vi si esprime, che anche direbbesi , Abbia- UN DAVINTI, Venti soldi , ch'equivalgo- to; Aver debito il fiato e la pelle.
no a 50 centesimi italiani in circa. NO SE PAGA I DEBITI NE L'ISTESSO ZORNO
si per conceduto o per vero ; Fingasi ;
Pongasi; Suppongasi che la tal cosa sia; DAZAMO 0O DA ZA MO, Così tosto ; Si pre- CHE I SE FA, V. PAGAR .
Ciò supposto; Cio premesso. V. in METER. sto; Si ratlo - DAZAMO L'È TORNA? Così SEMPRE MERDE DE DEBITI , Espr
essione
DATOLO, s. m. Dattero , Frutto dolcissimo tosto è tornato ? Cosi presto? fam. d'impazienza , Sempre nuovi cessi.
e notissimo d'una pianta detta Palma, che DAZIABILE , add. Gabellabile , Voce del- Dicesi Cesso per Aggravio, obbligo, debi-
alligna specialmente in Africa , detta dai l'uso, Che può sottoporsi a gabella . Le no- tuzzo e qualunque altra simil cosa picco-
Naturalisti Phoenix Dactylifera. stre leggi italiane dicono Generi o Cose la ma noiosa.
DATOLO DE MAR, s. m. T. de' Pesc. Ba- daziabili; cioè Soggette al pagamento del CHIAMARSE UN Debito de qualcÙN, Accol-
lano e Dattero o Dattilo marino, Specie dazio. larsi un debito, vale Obbligarsi a pagare
di Conchiglia bivalve marina del genere DAZIAR, v. Addaziare , Meiter dazio, Sot- un debito altrui.
delle Foladi, detta da Linn. Pholas Dacty- toporre a dazio - - Gabellare o Sgabellare, DEBITOR, s. m. Debitore.
lus. Il suo carattere è una figura quasi Pagar la gabella ; ed anche Liberar la co- DEBITOR VECHIO O RENITENTE , Debitore
cilindrica ; abita entro alle pietre , a ' legni sa pagandone la gabella. antico; Debitore moroso Che indugia a
ed alla creta che stanno sott'acqua nelle DAZIER (colla z aspra) s m. Gabelliere, pagare Debitore cessante , Dicesi di Chi
lagune ed anche in mare, rinchiusa in ap- Quello che assume l'impresa e riscuote le cessa di pagare i debiti liquidi, contro cui
posito foro o nicchia ch'essa si forma. pubbliche gabelle. si può immediatamente fare esecuzione for-
Con questo nome di Dattero di mare si Stradiere , dicesi Colui che a' luoghi zata. V. PAGADòr.
intende anco un'altra Conchiglia bivalve del dazio ferma le robe per le quali dee DEBITORA , s. f. Debitrice , dicesi la Fem-
del genere de ' Mitoli, chiamata da Linneo pagarsi la gabella . mina che dee .
DAZIERA, 8. f. Gabelliera, La Moglie o DEBITUZZO . V. DEBITIN.
Mytilus Litophagus, e da noi detta in ver-
nacolo più comunemente PEVARÒn, V. Femmina di Gabelliere. DEBOLE ( anticam . anche FIEVELE ) add.
Così pure una terza Conchiglia univalve DAZIETO, s. m. Gabelletta. Debole e Debile o Fievole , Di poca forza.
-chiamata da Olivi Cypraea cinnamomoea , DAZIO, s. m. Dazio o Gabella -- UFIZIO CARTA DEBOLE , Carta dilegine, Di poco
che ha un colore di cannella. DEL DAZIO , Ferma. nervo, e dicesi anche di Drappi e cose simili.
E finalmente sotto questo nome di Da- LE PAROLE NO PAGA DAZIO , Le parole OMO DEBOLE, detto fig. Dappoco ; Di bas-
TOLO DE MAR , vien chiamata da' pescatori non s'infilzano, Prov. che avverte a Non so ingegno ; Debole di spirito ; Sciocche-
una quarta Conchiglia del genere delle doversi tener conto di alcuna cosa detta rello DEBOLE DE COMPLESSION, Deboluz-
Bolle secondo Linneo o delle Ancille se- inconsideratamente, e viene questo dettato z0; Debiletto ; Debiluzzo. V. SCANCARIATO
dall'uso di metter in filza le scritture - DEVENTAR DEBOLE , Allassare.
condo Lamarck, la quale è da questo no-
minata Ancilla Cinnamomoea . Non gubellare quel che uno dice, vale Non EL XE DEBOLE , POVERAZZO , Poverello ,
DATOLI FA MANDATOLI E FARINA FA I GNO- crederglielo, Non passarglielo. Ogni paro- egli è uguannotto, cioè inesperto , sciocche-
COLI, Date e riceverete o sarete ricambia- la non vuol risposta. rello
ti; Chi vuol de'pesci bisogna immollarsi : AVER EL DAZIO DEL CONSUMO, V. CONSUMO. EL BALO XE EL MIO DEBOLE, Il ballo è il
Chi non dà niente, niente ottiene ; Chi da TOR DAZI D'IMPAZZI, Maniera fain. Pren- mio genio; ho grande inc'inuzione o sim-
vuole e chi piglia s'obbliga ; Chi vuol dei dere la gabella degl' impacci o de' fasti- patia al ballo. V. PORTA.
servigi bisogna farne ; Chi dà insegna a dii, Dicesi di uno che s'affatica per questo TOCAR EL SO DEBOLE, V. TOCAR .
rendere. e per quello. V. TORSE GATI A PELAR, in DEBOLEZZA , s. f. Debolezza e Debilità,
DATORNO , avv. Daltorno e D'attorno ; GATO. Fiacchezza Alonia è T. Medico.
Da torno; Dintorno, Attorno, in giro. DE (coll'e stretta) Di , s. m. La terza let- DEBOLEZZA, dicesi fam. per Inclinazio-
DAVAGNAR ) tera consonante dell' alfabeto. ne; Propensione ; Genio ; Disposizione -
Voci triviali. V. GUADA-
Di, Segno del secondo caso. QUEL FIO XE LA SO DEBOLEZZA, Quel figlio
GIÀU CÚC . DEA (coll' e larga) s. f. Dea o Diva. è il suo cocco, il suo amore, il suo pre-
DAVANTÀZO , Da vantaggio; Di più; Per La me par una dEA, La mi pare una di- diletto.
dipiù; Per troppo. va, una ninfa, dicesi di bella donna . DEBOLMENTE, avv. Debolmente, Fiacca-
DAVANTI, avv. Davanti; Davante; Dinan- DEAZZO , s. m. Dilo grande e mal fatto. mente.
zi; Avanti; Nanti; Innanzi, Al cospetto, DEBÀ, s . m. Francesismo che usavasi da DIRÒ DEBOLMENTE EL MIO PARER , Dirò
alla presenza Per Dirimpetto ; Innanzi, taluni durante il cessato Governo italico, alla meglio o come potrò o saprò il mio
cioè Faccia a faccia IN TEL DAVANTI , detto in vece di DIBATIMENTO. V. parere.
Dalla parte dinanzi ; Anteriormente ; Dal- DEBATER. V. DIBATER. DEBÒS , Deboscia , s . f. Parola francese Dé-
la parte anteriore. DÈBELE, Voce antiq . Debole. bauche, usata famil. da'Fiorentini, e da
STAR DAVANTI A UNO, V. STAR. DEBESOGNO , s. m. (colla s dolce) Voce noi che significa propr. il Vivere licenzioso
DAVANTIN, s. m. Così chiamasi dalle don- bassa che vale l'Occorrente o la Tornala e scapestrato.
ne La parte davanti de' loro abiti che cuo- di casa, V. BISOGNO. DEBOSSÈ , Francesismo da Débauché, det-
pre il petto, e che resta divisa dall' infe- DEBITIN , s . m. Debituzzo ; Debituolo , to per agg. a Persona, e vale Scorretto;
riore dell'imbusto - Gola, si dice l'Orna- Dim. di Debito . Stemperato ; Incontinente ; Dissoluto; Sca-
mento ch'esse portano sul petto alquanto DEBITO, 8. m. Debito, Obbligazione. pestrato; Scapigliato.
fuori del busto. DEBITO ANCORA VIVO, Debito acceso, e FAR EL DEBOSSE, Scavallare; Scapestrar-
DAVANZO , avv. Davanzo o D'avanzo ; vale Non pagato . si; Stemperarsi, Darsi a menar vita dis-
Soverchiamente ; di soverchio, V. AVANZO. DEBITO SPORCO , Imbratto, Debito con- soluta. Scavezzacollo , dicesi a Uomo di
DAVANZO CHE GHE N'HO Pосm . E colla tratto per azioni poco lodevoli. scandalosa vita.
DEC DEC DEF 221
DEBÒTO , avv. Fra poco : A momenti ; in poco o in una minuzia - POCO DECI- DECOTO, s. m. Decotto, Liquore che ser- ]
Quanto prima; Fra breve; Da qui a poco; DE, Poco conta ; Poco rileva ; La batte in ve di bevanda, e di medicina.
Da qui a un credo ; Da qui a un ottavo poco. Parlando d' uomo, Decottore o Fallito,
d'ora. UN SOLO NO DECIDE, Una noce sola non Che ha sprecato il suo e quel d'altri. V.
DEBOTO XE MEZA NOTE, Mezza notte è suona in un sacco, prov. e vale che Un FALIO.
vicina; Il di è presso, e simili. V. DESSA- solo non può condurre a fine quel fatto DECOZIÓN, s. f. Decozione o Decotto, Be-
DESSO. che ha bisogno di molti. V. UN. vanda medicinale .
DEBÙ , s . m. Francesismo stato da pochi DECIMADA, s . f. Decimazione o Addeci- DECOZION, dicesi anche per Fallimento .
anni introdotto dai novatori di lingua, co- mazione , I levar una parte di che che DECREPITEZZA . V. in ETA.
me voce teatrale da Début, che vale Co- sia Spilluzzicamento , dicesi l'Atto del- DECREPITO , s. m. Decrepito ; All' ultima
minciamento, Principio, Introduzione. Di- lo spilluzzicare. vecchiezza venuto ; Che ha valicato molti
cono DEBÙ, e i più idioti PRIMO DEBÙ DE LA DECIMINA, s . f. Chiamasi da noi un Giuo- anni; Che ha un piede in terra e un nel-
Prima Dona, per Prima comparsa o azio- co di dieci numeri legati, che si fa al Lotto. l'avello.
ne o fatica o recita della etc. Da questo DECİPO DECÙBITO, 8. m. Decubito, propr. signi-
DEBU viene il seguente. DECIPADA s. m. Strazio; Dissi- fica il Giacere in letto, e specialmente per
DEBUTAR, v. che si vede qualche volta an- DECIPAMENTO cagione d'infermità .
che stampato negli avvisi teatrali, dal fran- pazione; Diserlo ; Sparnazzamento, Rovi- FAR DECUBITO , Decumbere, T. Medico .
cese Débuter, che vale Cominciare, Princi- na o guasto di qualche cosa Sciupinio Umori che decumbono.
piare, e s'allude al Primo comparire d'un o Sciupio, dicesi delle vivande. DE DIA. V. DIA.
personagio nuovo sulla scena. Dicono per DECIPAR, v. Scipare; Sciupare; Lacera- DEDOTO (coll'o stretto) add. Dedotto e
esempio , Avrà l'onore di debutare o di re, guastar che che sia. Sciupinare è fre Dedullo e Didotto , cioè Argomentato, ri-
fare il primo Debuto, per Esporsi al pub- quentativo di Sciupare. cavato.
DECIPAR I BEZZI , Sbraciare a uscita; NOVO DEDOTO , dicevasi in T. del Foro
blico la prima volta ; Far la sua prima
azione o comparsa teatrale. È anche usa- Scialacquare ; Straziare ; Scacazzare i ex Veneto alla Restituzione in intiero , atte-
to il participio DEBUTANTE per Esordiente. danari; Profondere ; Dissipare - Mal- si nuovi documenti presentati in causa ci-
DECADER. V. DESCAZER. mettere vale Spender male . vile .
DECADÚDO , V. DESCAZUO. DECIPAR LA ROBA DATORNO O I ABITI, LO- DEDOTO , si dice ancora per Sottratto ,
DECAMPAR, v. Decampare , dicesi per Ri- gorare; Frustare i vestimenti ; Spasima- Levato dalla somma.
tirarsi, rinunziare, desistere , cedere, spo- re la roba. DEÈLE, s . m. Voce Contadinesca. V. FON-
gliarsi delle sue ragioni , rinunziare alla DECIPAR EL DISNAR, Guastare il desina- GHI SBFISOTI .
sua opinione —- L'HA DECAMPA, Desistette ; re, Dicesi del Far tale colezione che levi DEELE, dicevasi fra noi anticam. quasi
Cede; Rinunziò . l'appetito. piccole dita, dal lat. Digitulus o forse da
DECAPITAR, v. Decapitare o Decollare . DECIPAR LA ROBA , dicesi anche nel si- Digitellus, alle dita de' piedi - LEVARSE
DECAPITAR UNO , detto fig. Perder uno gnif. di SFRAMPUGNAR , V. IN DEELE , Alzarsi sulle punte de' piedi.
nella vita civile, cioè Infamarlo, Farlo ca- DECIPARSE UN BRAZZO , UNA GAMBA etc. DEFALCAR. V. DIFALCAR.
der di concetto. Sciuparsi un braccio, una gamba o simi- DEFATIO )
DECERNIR, v. ant . Discernere, nel sign . le , vale Fiaccare , impiagar malamente . DEFÀTO ) avv. Di fatto ; Infatti. V. IN-
di Comprendere coll' intelletto, Conoscere. Si ruppe un braccio e si sciupò un gal- FATI.
DECERVELAMENTO 0 MATIMENTO , s. lone. DE FATO IN FIN, Maniera antiq. Del tut-
m. Rompicapo ; Stordimento , Si dice di DECIPÒN, s. m. Dissipatore ; Sprecatore ; to; Totalmente ; Affatto.
Cosa che giunga altrui molesta. Distruggitore; Uno che consumerebbe o DEFENDER , v. e DIFENDER , Difendere;
DECERVELARSE , v. Dicervellarsi e Diɛ- manderebbe a male il ben di sette Chiese; Guarentire.
cervellarsi, Applicarsi con soverchia atten- Uno che darebbe fondo a ogni avere ; Uno DEFENDERSE CO LE MAN E COI PIE, Arro-
zione, Rompersi il capo. che farebbe a mangiar coll' interesse. starsi, Volgersi in quà e in là e colle brac-
In altro sign. Beccarsi il cervello ; Stillar- DECIPÒN DEI ABITI, Dissipatore ; Sciupa- cia e colle altre membra, schermendosi ə
si il cervello; Fantasticare; Arpicare col tore: Consumatore ; Distruggitore delle difendendosi.
cervello; Mulinare; Girandolare, And: r vesti. DEFENSIVO O DIFENSIVO , add. Difen-
vagando coll'immaginazione. Abbacare de- DECIPONA, detto di Donna, Distruggitri- sivo, Atto a difendere Apologetico vale
gli zeri, vale Armeggiar col cervello sen- ce; Dissipatrice. Difensivo, appartenente ad apologia o dife-
za conchiusione. DECISAMENTE , avv. Certamente ; Sicu- sa per via di apologia.
EL M'HA DECERVELA, Ei m'ha dicervel ramente; Senza dubbio . V. ASSOLUTAMENTE . Processo difensivo , dicevasi all'epoca
lato, cioè Sbalordito, stordito colle strida DECLARATORIO , add . Voce ch'era molto del Governo Veneto, la seconda parte di
o altro frastuono. usata nel Foro ex-Veneto, Declaratorio e un processo criminale , in cui l'imputato
DECESSO, add. (Latinismo) Morto; e an- Dichiaratoio o Dichiarativo Dichiara- proponeva formalmente le proprie difese
ebe da alcuni sustantivamente per Morte. tivo della volontà. e i testimonii da esaminare a sua difesa.
- AVANTI EL SO DECESSO, Prima della sua DECLÌVIO , s. m. Declive ; Declivo ; Decli- DEFERENZA , s. f. Maniera ant. Diffe-
morte o mancanza. vità. Pendio. V. DISSÈSA. renza.
DECIDER, v., Decidere, dicesi per Giudi- DECONTO , s. m. e per lo più in plur. De- DÈFICIT, Voce latina che s'usa in forza
care. Decidere una quistione, una lite. CONTI, T. milit . ex Veneto, Massa, Quella di sust. nel sign. di Mancanza; ed inten-
Deciderse o BEN DRENTO O BEN FORA , porzione di danaro, che si ritiene dalla pa- diamo lo Sbilancio d'un'amministrazione
Pigliar partito decisivamente; Appigliar- ga del Soldato, e si amministra a suo pro economica, cioè il difetto dell'amministra-
si o Afferrarsi ad un partito; Affermare dal Capitano della compagnia. tore .
on-gare; 0 si o no ; Risolvere dentro o DECÒRER, v. Aver corso, Dicesi del tem- DE FICÒN, detto a modo avv. ANDAR DE
fuori. po, e s'allude all'epoca del suo principio. FICON, Andar difilato o affilato e affuso-
Usasi ancora per Consistere o Importa- DA DECORER DAL ZORNO, etc. Da comin- lato, vale Andar con prestezza, quasi a fi-
re. LA XE UNA COSSA CHE decide de pOCO, ciare ; Da computarsi : dicesi del tempo. lo Diviato, vale Ratto, sollecito , sen-
La cosa o l'affare poco monta o rileva ; DECORSO , add . Trascorso ; Scorso; Pas- z' attendere ad altro.
Trattasi di poca cosa ; L'affare consiste sato , Si dice di anno o mese o simile. LAORAR DE FICÒN, Lavorare in fretta.
222 DEG DEL OEM
DEFILAR, v. T. Mil. Filare, Marciare in uscir d'impegno. Elusione, Contravvenzio- | DELETÒSO , add . Voce ant . detta già dal
colonna per drappello , per compagnia o ne colorata da qualche artifizioso pretesto. nostro Andrea Calmo per DELE TANTE , V.
per divisione e in ordine di parata, in fac- V. ENDÉGOLA. Deletoso de FIORI, Fiorista o Dilettan
cía al Sovrano od ai Capi supremi dell'e- · DEGOLÀ, add. Decollato. Una chiesa suc- te e coltivatore di fiori.
sercito. cursale di Venezia, intitolata alla Decolla- DELIBERÀR, v. Deliberare o Deliberare,
Sfilare, è pur T. mil. e vale Cammina- zione di S. Giovanni Battista, viene chiama- Risolvere, Stabilire.
re alla sfilata rompendo le file, le ordinan- ta CHIESA DE SAN ZAN DEGOLA. DELIBERAR , in altro sign . Diliberare e
ze. L'esercito sfilò per le gole de' monti. DEGRADAR, v. Digradare , cioè Peggiora- Deliberare per Liberare, Campar di peri-
Sfilare a drappelli, a sezioni. re, Deteriorare. colo o torre un impedimento.
DEFINITIVAMENTE , avv. (dal lat. Defi- DEGRADAR DE Prezzo, Rinviliare; Avvi- DIO DELIBERA ! Il Ciel ne liberi; Dio ci
nitivè) ch' era in uso ai tempi Veneti, spe- lire; Svilire: dicesi del prezzo delle biade guardi; Guardi Dio o il Cielo; Tolga Dio.
cialmente negli atti pubblici, Diffinitiva- o delle altre mercanzie. V. VARDAR.
mente, che vuol dire Decisivamente, De- DEGRADAR DE PESO, Calare o Scemare , DELICÀO, T. ant. V. DELICATO.
terminatamente . Dicevasi nelle sentenze di Dicesi di che che sia che trovisi secmato di DELICATIN , add . Tenerino ; Tenerello ;
bando perpetuo , Che N. N. sia bandito peso. Deboletto ; Deboluzzo, Assai delicato ; di-
definitivamente e in perpetuo. DEGRADAR, per Privar del grado, V. DE- cesi di complessione - Delicatello , Per-
DEFINIZION, s. f. Diffinizione o Defini- SGRADAR. sona alquanto delicata.
zione, Decisione, termine. DEGRADO, s. m. DEGRADO DE PESO, Calo DELICATO, add. Delicato e Dilicato.
DEFONTO, add. Defunto o Morto; e dicesi 0 Scemamento. OMO DELICATO, Uomo delicato di coscien-
degli uomini . DEGRADO DE VALUTE, Peggioramento , De- za , vale Di coscienza pura , immacolato
terioramento . -
DEFORMAR, V. Desformår . Riferito a complessione, Delicato e De-
DEFORME, add. Deforme; Difforme; Sfor- DEGRADO DE STAto, Diminuzione di sta- licatello, contrario di Robusto.
mato; Efformato, Agg. a Persona scontraf- to o di capo, T. de' Legisti. EL GRAN DELICATO! Detto con ammira-
fatta, mostruosa, sfigurata. DEGRADO DE SPIRITO, Avvilimento; Svi- zione e sardonicamente , Molto delicata-
DEFORME, dicesi anche nel parlare ver- limento; Depressione. mente nutrito; Schizzinoso; Gli puzzano
nacolo per Sporco; Lordo; Schifo, Imbrat- DEGRADO DE PREZZI , Avvilimento; Svi- i fiori del melarancio, Si dice di Uno che
tato da sozzure. limento; Spregio. pretenda d'esser molto delicato per qual-
DEFRAUDO, 8. m. Frodo; Frode e Froda, Degrado de Forze, Spossatezza; Debo- sivoglia genere di cose. Egli è un falani-
Inganno occulto alla vicendevole fede ; ma lezza. na ; Dorme co'guanti; E fatto di fiato ,
per lo più si prende per occultazione di DELAIDE , Adelaide , Nome proprio di Dicesi di chi non vuole disagiarsi .
qualche roba, che si porti alla città ad og- donna. DELIMARSE , verbo propriam . usato a
getto di fraudar la gabella. DELAPIDAR, v. Dilapidare, Scialacquare. Chioggia, in vece di LIMARSE che diciam
Generalmente si prende per Danno; Pre- DELAZIÒN , s. f. DELAZIÒN D'ARME (VOCe noi fig. per Limarsi il cuore ; Delimarsi,
giudizio, ma fatto contro giustizia pel latina), Porto o Portatura d'armi, Il tener Consumarsi , Venir meno per travagli e fa-
fine di lucro. le armi addosso, il portarle. tiche. Anche i Latini avevano Delimare.
DEGÀN, s . m. Decano o Seniore, Il più DELEGATO , add. Delegato , si dice al DELINEAMENTO , s. m . Lineamento.
vecchio d'una famiglia o d'un villaggio. Giudice ch'è deputato dall' autorità supe- DELINEAMENTI DE LA FAZZA, Lineumen-
Decano è anche Dignità canonicale. riore ad una causa particolare. li, nel numero del più, dicesi specialmen-
DEGAN DE COMUN, Cursore del Comune, Delegato provinciale , chiamasi moder- te della Conformazione e disposizione del-
Colui ch'è al soldo d'una Municipalità per namente in questo regno Lombardo Vene- le linee o fattezze del volto umano, che ne
servizio de'Capi , per portar le denunzie to, il Magistrato capo di provincia negli af- formano la delicatezza.
etc. In qualche luogo dicevasi MERIGA. fari amministrativi, ch'è in qualche modo DELIQUIO, V. SVANIMENTO .
DEGERIR O DIGERR, V. Digerire; Digesti- sostituito al Prefetto del cessato Governo DELIRANTE, add. Delirante, Che delira,
re; Smaltire, ed anche Patire - Concuo- italico ; e dicesi Provinciale perchè si chia- Stravagante.
cere dicesi dell'operazione che fa lo sto- mano ora Provincie que' territorii che pri- Delirante al zooo , Disdicciato; Fareb-
maco in digerire. ma dicevansi Dipartimenti . be a perdere colle tasche vuote , e vale
DEGERIR UN AFAR, Digerire o Digestire, DELEGAZION ( SUPLICA PER ) in T. del Disgraziato, Sfortunato, che sempre perde.
detto fig. vale Discutere , disaminare Foro ex Veneto, dicevasi l'Istanza perchè DELIRIO, s. m. dicesi nel sign. di Sfortuna.
Ripensare di una cosa , vale Riandaria la causa fosse decisa da un Giudice diver- AVER DELIRIO AL ZOGO , Aver disdetta,
colla mente, Pensarvi sopra. so dal competente. sfortuna, cattiva sorte , sorte avversa.
DEGNAR, v. Degnare. DELEGAZION, quindi chiamavasi il Decre- L'È UN GRAN DELIRIO ! Egli è un gran
GRANDEZZA DEGNARSE. V. GRANDEZZA. to che annuiva alla supplica. destino o una gran disdetta; Gran fata-
DEGNARSE DE TUTO, Calarsi a un lombri- DELEGAZION, s. f. Delegazione provin- lità; Gran caso.
co o a un lui, vale Accettare ogni piccolo ciale si dice ora l'Uffizio del Delegato, DELITUOSO , add . Voce fattasi comune
guadagno. stato sostituito a quello che dicevasi Pre- fra noi dopo la prima traduzione italiana
DEGNÈVOLE, add. Degnevole e Degnan- fettura. del Codice criminale Austriaco nell'anno
te, che degna, cioè Affabile, Cortese . DELEGUARSE , v. Dileguarsi , Allonta- 1804 ; ed è Aggiunto ad Azione criminosa ;
DEGNEVOLE però noi lo usiamo per lo narsi, fuggir con prestezza e quasi spari- onde vuol dire Criminoso.
più ironicamente parlando di alcuno, che re: non solo si dice dell'uomo e delle sue AZION DELITUOSA, Azione criminosa, cioè
ridotto a basso stato non ricusi qualche facoltà fisiche e morali, ma anche delle cose. Ch'è delitto e va soggetta al giudizio del
soccorso , e si dice EL XE UN SIGNOR DE- DELEGUARSE , parlando dello strutto , Tribunal criminale.
GNEVOLE, quasi che s'abbassi per affabilità Struggersi, Liquefarsi, stemperarsi. DEMANDÀR , v. Demandare è verbo di
e gentilezza d'animo ad accettare una cosa DELENGUARE , v. T. di Chioggia (forse molto uso nelle nostre scritture di palaz-
piccola e vile. corrotto e detto fig. dal lat . Deliquere) Il- zo nel sign. e in vece di Commettere; Ri-
DEGOLA, s . f. e per lo più DEGOLE in plur. languidire ; Indebolirsi, Venir meno. mettere, Delegar un affare, Dargli ordine
Pretesto; Sulterfugio; Colore; Coperta e DELETANTE. V. DILETANTE . e commessione ; intendiamo però dell' ordi-
figur. Diverticolo, Forma di sfuggir che DELETAR, v. V. Diletar. ne d'un Magistrato superiore ad un infe-
che sia , Scampo, Modo da scampare , da DELATAZIÓN, T. ant. V. DILETAZION. riore.
DEM DEN DEN 223
DEMÀNIO, s . m. Voce portataci dai Fran- | DENEGÀR, v. Denegare o Dinegare e Ne- DENTI DE CAVALO , Gnomoni , Sorta di
cesi, e vale Regio patrimonio. gare. denti del Cavallo, onde conoscesi la sua età.
DEMARCAZION, s. m. Confinazione, Sta- DENONZIA, s. f. Dinunzia e Denunzia o DENTI MAL GUALIVI, Denti ineguali.
bilimento , regolamento de' confini tra di- Denunziazione. DENTI FRUAI, Denti logori.
verse terre o principati, Limite, termine, CASSETA DA DENONZIE SECRETE , V. CAS- DENTI GUASTI O MARZI , Denti cariati ,
linea di confine. SETA. magagnati, fracidi, guasti.
DEMATAR, v. T. Mar. (Voce Franc, da Dé- MUSO DA DENONzie secrete, V. Muso. Denti masseları, Denti mascellari o mo-
mater, che viene da Mât , albero di ba- DENTAL, s . m. T. de' Pesc. Dentice, Pe- lari, Denti da lato che tritano il cibo.
stimento ) Disarborare, Abbattere gli al- sce di mare molto stimato, detto già dai DENTI OCHIALI , Denti occhiali , Quelli
beri d'un vascello. V. DESALBORAR , DISAR- Latini Dentex, poi da Linn. Sparus Dentex. che riferisconsi all'occhio per la loro posi-
MAR, E MATAR. I DENTAL detto DA LA CORONA , di cui zione.
DEMENAMENTO , s. f. Dimenamento; Di- Sebenico va altera, non differisce dal no- DENTI RARI e LONGHI, Denti fatti a bi-
vincolamento, Il dimenarsi. stro se non nella prominenza adiposa che scheri, vale Radi e lunghi a guisa de' bi-
DEMENARSE , v. Dimenarsi, Dibattersi, ha fra gli occhi. scheri .
Muoversi con qualche violenza Imper- Si noti poi che i Pescatori chiamano im- DENTE DE CAN, Calcagnuolo , Scalpello
versare vale Dibattersi a guisa di spirita- propriamente DENTAL lo Sparus Mormy- con una tacca in mezzo, che serve per lavo-
to Arrostarsi, Volgersi in qua e in là rus, di cui si veda alla voce MORMORA. rare il marmo dopo averlo digrossato colla
colle braccia e colle altre membra, scher- DENTAL è anche voce di gergo de' Barca- subbia --- Brunitoio, Strumento col quale
mendosi e difendendosi iuoli, che vuol dire Balcone. si bruniscono i lavori, fatto di acciaio o di
DEMENTİR , v. lo stesso che MENTÌR . DENTÀR, v. Addentare , Prender co'den- denti di animali o d'altra materia dura. V.
DEMÒNIA , s. f. Diavola o Diavolessa , ti , Mordere. Assannare o Azzannare e GRADINA.
Donna di mal umore, insopportabile , pessima. Dar di zanne, Afferrar che che sia colle DENTE DE CORTELO, Tacca, si dice Quel
DEMONIÈTO , detto per Agg. a Uomo , zanne. poco di mancamento ch'è talvolta nel taglio
Folletto e vale Robusto e fiero Agg. a DENTAR, detto in T. delle Arti, Inden- d'un coltello o altro ferro, simile alla tacca
Ragazzo dicesi Demonietto, e vale Trop- tare, vale Commettere o Calettare o Con- della taglia.
po vivace o maligno. nettere due pezzi per mezzo di denti e in- DENTI D'UNA RODA DA BATER , T. degli
DEMONIEZZO , s . m. Rovinio , Grande taccature. Oriolai, Piuoli, si chiamano i Denti d'una
strepito o Romore. DENTAÙRA O Dentadura, s. f. Dentatura, ruota destinata a levar i martelli e la mol-
DEMONIO, s . m . Demonio o Diavolo, che Ordine e composizione de' denti. la della Ripetizione.
fu anche detto Angelo nero; il Tentennino; ESSER DE BONA DENTAURA , Mangiar il DENTI DEL ROCHETO, V. ROCHEeto.
ilTentatore; il Fistolo. pollo senza pestare , Si dice dell' Esser sa- DENTI DE VECHIA , lo stesso che CESA-
Detto per agg. ad uomo, vale Sdegno- no e mangiar con appetito . RA. V.
so; Adiroso; Bilioso; Collerico . Anche Ma- DENTAURA DE LE RODE DEI RELOGI, Den- Balar dei denti, V. Balir.
hizioso; Sagace; Scaltro; Sottile; Furbo tatura, Ordine de' denti d'una ruota d'o- BATER I DENTI , Batter la gazzetta, di-
- Demonio, in modo basso e fig. dicesi rologio. cesi figur. e vale Tremar battendo i den-
per Uomo eccellente in qualsisia cosa . DENTAZZO , s . m. Dentaccio , Pegg. di ti.
AVER EL DEMONIO ADOSSO, Essere un de- Dente. CAN DA DENTI, Leva ed anche Depres-
monio; Aver il diavolo nelle braccia, Aver DENTE , s . m. Dente Alveoli chiamansi sore, T. Chirurgico ; dicesi lo Strumento
una forza soprannaturale - TI XE UN GRAN que' piccoli ricettacoli nelle gengive, dove che serve per cavar le radici de'denti.
DEMONIO, Sei il gran sciagurato o ghiot- stanno incassati i denti Collo del dente CAVAR I DENTI, Cacciar di bocca un den-
lone o sciauratello, dicono per ischerzo. Quella parte che sorge immediatamente te; Cavare; Tirar fuori.
L'È UN GRAN DEMONIO , detto fam. per fuor dell' alveolo Corona del dente, di- CROLAR DEI DENTI, V. CROLAR .
dire Egli è un gran talento, o parlando cesi alla sommità - Smalto del dente alla DARSE DEI DENTI , Bisticciarsi, Contra-
di donna, Ella è donna di grande spiri- tunica bianca che lo veste o ricopre - Ra- stare pertinacemente proverbiandosi.
to, di pronto o versatile ingegno. dice o Radica a quella parte che sta in- DOLOR DE DENTI, Duolo de' denti; Male
DEMONIO è anche Voce che usiamo per ternata nelle gengive Animetta al Mi- di denti.
esprimere Quantità grande GRE N'E dollo del dente . ESSER SENZA DENTI, Non avere spunta-
EN DEMONIO, Ce n'è un fracasso, un fla- DENTE CHE SPONTA, Barba di dente, Na- to i denti dicesi de' bambini Essere
gello , un subisso, una nugola. scenza di dente. sdentato , Di chi non ha denti ESSER
DEMOMON O DEMONIAZZO , S. m . Uomac- DENTE DA LATE, Latlaiuolo - AVER I SENZA I DENTI DAVANTI, Aver la bocca sfer-
eione; Gigante; Compagnone, Uomo gran- DENTI DA LATE, detto fig . Aver il latte alla rata.
de d'una taglia straordinaria Fastellac- bocca; Non aver ancora rasciutti gli occhi. FAR I DENTI, Mettere o Spuntar i den-
eio, vale Grande fuor di misùra e disadat- DENTI DAVANTI, Denti incisori o incisivi. ti, Cominciare i denti- Dentare vale Met-
to. Babbusco, Grande e grosso Ba- Dente del giudizio, Dente della sapien- tere i denti, ma direbbesi piuttosto de’Ca-
stracone, detto per ischerzo, Grasso e for- za, Così chiamasi l'ultimo dente che spun- valli.
zuto. V. STANGHIRLÒN. ta nell' età dai 25 ai 30 anni. EL FA I DENTI , ovvero FALO 1 denti ?
DEMORALIZÀ, add . T. venutoci dai Fran- DENTE FOTO, Dente scheggiato o rotto. Dicesi volgarmente di t aluno che mostrasi
cesi. Neologismo che alcuni usano nel di- DENTI CAGNINI , Denti canini , I denti di pessimo umore ed arrabbiato con chi si
scorso ed anche nelle scritture, nel sign. posti fra gl' incisori e i mascellari. sia, senza che se ne conosca la ragione ; os-
Di costumi corrotti, Di depravati costumi. DENTI CHIARI, Denti radi. servato che i fanciulli quando mettono i
Dicono per esempio, OMENI DEMORALIZÀI e DENTI COL CALCINAZZO O NEGRI, Denti denti soglion esser inquieti e piangere in
serivono Uomini demoralizzati, per dire rugginosi. modo molto incomodo.
Senza costumi o Di corrotti costumi. DENTI DA PRESA, Guardie, Denti lunghi FREGARSE I DENTI, V. FREGAR.
DEMORDER, Maniera del Foro, dal Franc. del cane e di altri animali -Sanna o Zan- FAR QUALCOSSA COI DENTI LEVAI, Far che
Démordre) v. Cedere; Desistere ; Cessa- na, vale Dente grande e più propriamen- che sia a denti alzati, vale Con apparen-
re; Ritirarsi, Cambiarsi d'opinione . te Quel dente curvo, una parte del quale za - A fior di labbra , vale Superficial-
DEMOSTRAR, v. usato, dalla gente di bas- esce fuori dalle labbra di alcuni animali, mente.
sa mano, Dimostrare, V. DISMOSTRAR. come del Porco e dell'Elefante. INCHIAVAR I DENnti, V. Inchiavår.
224 DEO DEO DEP
LA LENGUA TRÀ DOV'EL DENTE DOL. V. DEO GROSSO , detto altrimenti MAZZA- DEÒN, s . m. Dito grande ; Gran dito.
LENGUA. PEOCHI, Dito pollice o grosso o Pollice as- DEPENAR, v. Depennare; Dar di penna;
Ligarse i denti, V. Ligàr. solut. Dar di bianco, Cancellare o cassar colla
MAGNAR COI DENTI LEVAI , Mangiare a DEO SECONDO , detto altrimenti FORBIO- penna.
denti alzati , Mangiar contro voglia cosa CHI, Dilo indice. DEPENAR UNA PARTIA, Spuntare o Spe-
che non piaccia o paia schifosa ; ed è per- DEO SPOSALIN, Dito anulare o Anulare gner dal libro, dicesi il Cancellare dal li-
chè in tal caso appena si mastica e s'in- assolut. Dito presso al piccolo , nel quale bro il ricordo preso o scritto di cosa ven-
ghiotte come se fosse un qualche bevero- sta l'anello della sposa . duta o prestata.
ne medicinale . DEO MENUÈLO O DEOLIN, Dito auricola- DEPENTA, s . f. Dipintura; Pittura.
MOSTRAR I DENTI, V. MOSTRAR . re o piccolo o mignolo. DEPENTO, add. Dipinto ed anche Pinto.
MUAR I DENTI, Mutare , Cadere i denti . OSSETI DEI DEI, Falangi, diconsi la Se- DEPENTO DE PIÙ COLORI , Variopinto o
NOL M'HA TOCA GNANCA UN DENTE , Non rie delle tre ossa che compongono le dita anche Vario .
mi toccò l'ugola ; È stato una fava in delle mani e de' piedi e si chiamano anche AVER EL MUSO DEPENTO, Aver il viso di-
bocca all' orso o al leone, Si dice di quelle Internodii. pinto, vale Lisciato, abbellito, e dicesi del-
cose delle quali s'è mangiato scarsamente. Polpa dei dei, Polpastrello. le Donne.
O'L DENTE O LA GANASSA, V. GANASSA. ZONTURA DEI DEI, Giuntura, chiamasi il NO VOLER VEDER UNO NÈ SCRITO NE DE-
PARLAR IN TI Denti o fora dei DENTI , V. Nodo delle falangi. PENTO , Non voler più uno nè cotto nè
PABLAR. FARSELA SUI DEI , Farsela facile , Non crudo, Trascurarlo, disprezzarlo.
ONZER EL DENTE, V. ONZER . trovar in alcuna cosa difficoltà. UNA CERTA COSA DEPENTA , detto metaf.
PORCARIA DEI DENTI , Carie o Tarlo o MOSTRAR A DEO, Mostrare alcuno a di- Certa colorazione , cioè Ricoprimento , e
Tartaro o Calcinaccio de' denti. to, E per lo più si piglia in cattiva parte. dicesi d'un discorso altrui simulato .
POLVERE DA DENTI, Dentifricio, T. Me- LIGARSELA A UN deo, V. Ligàr. STAR DEPENTO, Dicesi Dipinto di Ciò che
dico, Polvere da fregare i denti per ripu- PASSAR SUI DEI UNA COSSA, V. PASSAR . non possa stare più acconciamente nè me-
lirli. PER QUESTO NO MOVERÌA GNANCA UN DEO, glio. Egli è dipinto. Quella veste, quella
Rimeter i denti POSTIZZI , Rinferrare i Non volgerei o Non volterei la man sosso- scarpa vi sta dipinta , cioé Acconciamente.
denti. pra , dicesi Quando si vuol mostrare di CASA CHE NO GHE STARIA GNANCA DEPEN-
SCANTINAR I DENTI , V. SCANTINAR. non tener conto nessuno d'una cosa : cioè TO, Casa in cui non vorrei stare nè men
STRENZER I DENTI, V. STRENZer . Non farei un passo, un uffizio, una parola dipinto, È una maniera nostra fam. det-
TIRAR O MOSTRAR I DENTI, Ragnare, si per ottenere etc. ta esageratamente per mostrar disprezzo,
dice de' Panni o drappi quando cominciano SCONDERSE DA DRIO ▲ UN DEO , Nascon- avversione ad una casa , e intendesi Casa
ad esser logori e sperano. dersi dopo un dilo; Vendere gatte in sac- sconcia, disagiata, posta a bacio, spazzaven-
TOCAR EL DENTE, V. TOCAR . co, vale Ingannare, Dir una cosa per l'al- to e simile, che riesca incomoda ad abita-
TROVAR PAN PER I SO DENTI, V. Trovàr. tra. zione.
Fermir a dente, T. de' Legnaiuoli, In- Dito , si dice per Misura della larghez- DEPENTÒR, s. m. V. PITÒR .
dentare, Unire due pezzi di legno incastran- za d'un dito , ch'è la Decima parte del DEPENTOR MINCHION, Dipintoruzzo, dim.
doli a vicenda. piede. Una ferita larga due dita trasver- e avvil. di Dipintore, Pittore di poco nome
BIANCO COME UN DENTE DE CAN, V. BIANCO. se. Pittorello e per maggior disprezzo, Pit-
CONOSSO CHE DENTE GHE DIOL, Espressio- È da notare che alcune volte diciamo tor da sgabelli o da fantocci.
ne fam. e metaf. Conosco da qual piè egli DEA (coll'e stretta) per plur. di Dɛo , in- DEPENZER, v. Dipignere o Dipingere o
zoppichi, cioè Conosco le sue inclinazioni, vece di DEI. Si dice per esempio, LA GA Pingere.
il suo genio ec. DO DEA DE LEA SUL MUSO ; STO BRODO EL DEPENZER A MEMORIA, Ritrarre alla mac-
LA FA I DENTI OCHIAI, Maniera fam. e me- GA DO DEA DE GRASSO , Ella ha due dita chia, Il ritrarre senza il naturale sott'oc-
taf. che si dice di qualche Donna, per vo- di loia sul viso , cioè Due dita di sudi- chio a forza di memoria dell'artefice.
ler dire, Ella è ricadiosa; Dà noia o È ciume. Questa carne ha due dita di lar- DEPENZER A OGIO, Dipignere a olio, cioè
noiosa: tratta la metaf. dai Bambini che do. Con colori stemperati coll'olio.
gridano e piangono quando mettono i denti FAR I CONTI SU I DEI , prov. ant. Ch'è Depenzer a sgrafi , Dipingere a sgraf-
occhiali. simile al nostro FARSELA SU I DEI. V. FAR fio o a raffio, Sorta di pittura ch'è dise-
DENTELÀR, v. Addentellare, Lasciar nel- CASTELI IN ARIA, in CASTELO. gno e pittura insieme, e serve per orna-
le fabbriche l'addentellato , cioè Quel ri- DEOGRAZIA, Latinismo rimastoci nell'uso mento di facciate di case, di palazzi, cortili
salto disuguale di muraglia , che si lascia della lingua vernacola , e vale Chi è di e simili . Quindi Sgraffitto dicesi questa sor-
per potervi collegare nuovo muro. casa; Oh di casa; Chi è qua o simili. Mo- ta di pittura a chiaroscuro,
DENTÈLO , s. m. Dentello, Lavoro che fan- do di chiamare quando si entra in casa al- Depenzer a sguazzo , Dipignere a guaz-
no le donne coll' ago nel lembo delle vesti. trui. zo o a sguazzo o a tempera , cioè Con co-
P. e. La foglia della vite è fatta a dentel- Detto in altro senso , DEOGRAZIA CH'EL lori stemperati in colla di limbellucci o si-
li Ancora Ornamento a guisa di denti GABIA DEL PAN, Può leccarsi le dita; Può inili.
che va sotto la cornice . contentarsi ; Può ringraziar Dio d'aver Depenzer o piturar a fresco, Dipinge-
DENTIÈRA, s . f. Dentiera , T. Chirurgico, del pane ; Buon per lui; Buon per me e re a fresco, vale Dipignere sopra l'intona-
Rastrelliera di denti posticci. simili. co non rasciutto . Era dipinta a olio e non
DENTISTA , s. m. Voce dell'uso nostro , CH'EL DIGA DEO GRAZIA, Che ringrazii a fresco. Ritoccare il lavoro a fresco.
onde chiamiamo Quell'artefice che fa i denti Dio, cioè Che se ne contenti. TORNAR A DEPENZER, Ridipingere .
posticci e le dentiere . DEOLÌN, s. m. V. DEO MENUELO in DEO. DEPENZER BEN LE COSSE, Dipignere, det-
DEO (coll'e stretta) s. m. Dito, Dicesi an- DEOLIN , dicesi per Piccolo dilo , Dito to fig. vale Rappresentarle con parole vi-
che Digito. Nel plur. Dita o Diti. cioè della mano o del piede d'un Fanciul- vamente e squisitamente, Descriverle.
DEO DE MEZO, detto da noi per ischerzo lino. Dita piccole e graziose , dicesi per DEPENZER, detto in lingua furbesca, vale
famil . FORBICULO, Dito medio o di mezzo. vezzo . Scrivere.
Nelle voci barbariche del Du Cange trova- UN DEOLIN DE VIN, Un dito di vino; Un DEPERIMENTO, s . m. Latinismo , verb. di
si Digitus impudicus, che dal volgo a Ve- culaccino ; Un tantino , Pochissimo vino Depereo, Vocabolo molto usato fra noi dal-
nezia chiamasi DEO PEOTA. nel bicchiere.
le persone colte, ed anche Segretariesco ,
DEP DES DES 225

nel sign. di Guastamento; Guasto; Cor- DERECAO . T. DARECA. DESANEMAR v. Disanimare; Scoraggia-
DERELITO , add. - SON DERELITO, Espres- re; Scoraggire.
rompimento; Corruzione; Putrefazione.
ROBE SOGETE A DEPERIMENTO, Cose cor- sione fam. Sono spossato; Sono spedito, DESARMIZAR v. T. Mar. Disarmeggiare,
ruttibili o corrompevoli, soggette a danni abbandonato di forze; Mi sento prostrato Scioglier il canapo d'un' ancora , levar gli
e discapiti. di forze o infiacchito all' estremo. ormeggi per apparecchiarsi a partire . V.
DEPERIMENTO DE AFARI O DEL NEGOZIO, DE RESBOGO. V. DE SCAMPÒN. ARMIZO.
Decadenza; Declinazione , Diminuzione di DERETAN. V. CULO. DESASIO (contrario di Asro) s . m . Disa-
prosperità, e talvolta s'intende Disordine o DERIVA, s. f. Deriva, T. Mar. Il cammino gio, Situazione penosa del corpo, ed inco-
ben anche Danno; Sterminio; Dissensio- di fianco o scaronzo che fa sotto vento una modo che si patisce per mancamento di ciò
ne; Desolazione. nave, avanzandosi con vento scarso verso ch'è necessario o acconcio ai bisogni della
DEPONER, v. Deporre o Diporre, Por giù un tal rombo. Andar de scaronzo. vita.
DEPONER, parlando dei liquori, Posare, QUANTA XE LA DERIVA? Quanto v'è di MORIR DAL DESASIO, Morir di stento, cioè
Il deporre che fanno i liquori la parte più deriva ? Domanda che si fa al Piloto, per sa- per mancanza di mezzo di sussistenza. Bi-
grossa — Defecare è T. Chimico e vale pere la differenza che v'è fra la rotta che stento, vale Gran disagio.
Purgare un liquore dalle impurità delle fa il vascello effettivamente, e quella che STAR IN DESASIO , Stare in disagio, cioè
fecce o terrestreità. indica la prua di esso. Con incomodo.
DEPOSITÀR. v. Depositare o Dipositare. DERIVAR, v. Derivare o Dirivare, Trar In altro senso, ESSER UN DESASIO, Es-
DEPOSITAR, parlando di vino e dell'acqua, origine. sere la miseria o la morte personificata :
Posare: cioè il depor de liquori della parte DERIVAR , T. mar. Derivare o Scaron- dicesi per esagerazione di persona estrema-
più grossa. zare, Cadere sotto vento alla rotta prefis- mente maghera.
DEPOSITO, s . m. Deposito o Diposito, si sa, quando si va con vento scarso. V. Deriva. DESBAFARÀ , add. Spettorato, cioè Col
intende la cosa depositata. Quegli che dà Dicesi non meno Abbattere per Deriva- petto scoperto.
n deposito chiamasi Depositatore o Depo- re. Dicono Il vascello abbatte , quando nel DESBAFARARSE, v. Spettorarsi; Sciori-
nente , Quello che riceve, Depositario o salpare l'ancora ha lasciato il fondo, ed il narsi; Spararsi, Aprirsi, allargarsi i pan-
Dipositario; e s'è donna Depositaria; E vascello poggia ed obbedisce al vento. ni davanti.
il luogo del deposito, Depositeria o Dipo- DERNO (IN) T. Marin. Issare la bandiera DESBALAR, v. Sballare, Aprir e disfar le
sileria. in derno, dicesi dell' Alzarla in cima all'a- balle di mercanzia.
DEPOSITO, dicesi in T. fam. a quell'In- sta e tenerla serrata. DESBALONARSE, Lo stesso che DESNOM-
fermo cronico, ch'è confinato a rimanersi DEROCA, add. Diroccato , Rovinato ; dicesi BOLARSE. V.
sempre in letto. degli Edifizii. DESBANDİR , v. Ribandire, Rivocar dal
Deposito del vin o de l'aqua o simile, MEZO DEROCA, Rovinaticcio; Casa rovi- bando. V. REALDIR.
Posatura; Sedimento, Posatura di fecce o naticcia; Castello rovinaticcio. DESBARAZZARSE . V. SBARAZZAR .
di sporcizia generata dal vino, dall'acqua etc. DEROCADA, 8. f. Diroccamento, Disfaci- DESBARBA, add. Raso la barba.
DEPOSIZION, s. f. Deposizione o Depo- mento. DESBARCAR, v. Sbarcare, Scaricare dal-
sto, Attestazione o testimonianza in giudi- DEROCAR, v. Diroccare, Cadere furiosa- la barca DESBARCARSE, Sbarcarsi, Ascen-
zio. mente da alto, e dicesi specialmente delle dere o Smontare in terra dal legno.
DEPOSIZION DEL VIN, o simile, Posatura; muraglie vecchie che rovinano. DESBARCAR LE NOVE O LE NOVITÀ, detto
Sedimento; Capo morto Fondata , di- DE RORE CELI, Voci latine d'un Salmo, fig. Contare o Raccontare le novità.
cesi di Qualsivoglia rimasuglio o deposizio- le quali si dicono ne' discorsi familiari o an- DESBARCAR DE LE BUDELE, Sballare, detto
ne di cose strutte o liquefatte, in fondo ad che talvolta a modo avverb., come nel se- in modo basso, si dice Il raccontar cose lon-
una fornace, caldaia o simile. guente dettato . tane dal vero. V. PANCHIANA.
DEPOSIZION DEL BRODO, Bolliticcio. ROBA VEGNUA de rore celi, Roba venuta DESBARCAR DE LE COSSE SECRETE . Sver-
DEPOSIZION DE LE AQUE, Belletta; Impo- o mandata dal cielo, dalla Provvidenza, tare; Sborrare. V. SQUAQUARÀR .
stime; Sedimento, Quella deposizione di fior ovv. dalla pura sorte, inaspettatamente , DESBATIZARSE, v. Sbattezzarsi, Rinun-
di terra che suol lasciare alle rive de' fiumi improvvisamente . ziare al battesimo, che più copertamente
l'acqua torbida nel scemare, e di questa DEROTO, V. DIROTO. dicesi Rinnegare il pestello.
maniera sono i fondi delle paludi - Inter- DE RUFE O DE RAFE , avv. Di ruffa ME DESBATIZO, Locuz. fam. Farsi il se-
rimento o Interramento dicesi la Deposi- raffa, o Di ruffola raffola. gno della croce di che che sia : detto fig.
zione di terra fatta dall'acqua nell'alveo di O DE RUFE O DE RAFE, O a diritto o a vale Restarne ammirato.
un fosso, canale e simile. Dicesi anche Rin- torto; A diritto o a rovescio, In ogni mo- DESBAULAR, v. Sbaulare, Disfar il baule.
terramento o Rinterrimento; ma Interri- do o lecito o illecito. DESBAUTARSE , v. Sbavagliarsi; Sma-
mento è più regolare e più usato -- Inter- DESABILIÈ, V. DISABILIÈ. scherarsi, Cavarsi il bavaglio del capo.
ro, vale Sabbione o Fango che il mare ed i DESALBORAR , v. Disalberare, T. Mar. DESBAVARARSE, Cavarsi il BAVARO, CO-
fiumi trasportano, e che gli fanno cangiar Levar via da un bastimento i suoi alberi. me noi diciamo, cioè il Soggolo monacale ;
direzione, luogo e riva; più comunemente V. DEMATAR. ch'è quanto dire DESMUNEGARSe. V.
dicesi Rinterrimento -- Malerie fluitate DE SAL IN PIAN, Maniera avv. ( proba- DESBENDÀR, v . Sbendare, Cavar la ben-
diconsile Ghiaie, le arene e le deposizioni bilmente tratta dal lat . De plano) A buono da.
trasportate da' fiumi . a buono , si dice del Percuotere e del ferire DESBIGOLÀ, add. Sciamannato; Sciatto;
DEPOSTA, V. in POSTA. senza precedenze, e vale Improvvisamen- Scomposto, Sconcio negli abiti e nella per-
te ; Inaspettatamente , che anche dicesi sona; Sguaiato Scinto, direbbesi Colla
DE PRESENZA. V. PRESENZA.
Di secco in secco o Senza dire nè molto cintura sciolta.
DEPROFONDI, s. m. Deprofundis, Prin-
DESBILANZÀ. V. SBILANZA e SBILANZARSE.
cipio d'un Salmo che suole recitarsi per nè totto.
DESALVEAR v. detto metaf. Deviare v. DESBOCÀR , v. Sfociare , Sgomberar la
suffragio de'morti, Dire un deprofundis.
n. e Deviarsi. Torcere dal sentiero, abban- foce, Spurgar la foce o sbocco d'un fosso,
DEPUTAZION DE CAUSA , dicevasi nel
donare la vera via ; e per lo più usasi fi- d'un canale, d'un fiume, e quindi Sfocia-
Foro ai tempi Veneti, alla Destinazione di
gur. in sign. di Recedere, divertirsi da ciò tura dicesi all'operazione. V. FUOSA.
giornata per arringare la causa in prima
che prima si faceva, scostarsi dal proposito, DESBOCAR , Voce antiq. vale Sbucare ,
istanza , ed anche in seconda ne'casi ove
uscir di regola, di modo, di ordine. Uscir fuori. V. SBUSAR FORA.
non aveva luogo il PENDER.
29
Boerio.
226 DES DES DES
DESBOLAR (dal barb. Disbullare) v. Dis- DESBRIGO, s. m. Spedizione, Corso o de- fig. Scaltrire, Di rozzo e inesperto fare
sigillare o Dissuggellare, Levare il sug- finizione degli affari. alcuno astuto e sagace , che dicesi anche
gello d'una lettera o simile. DESBROCADA, s. f. Scialamento; Sfogo; Smaliziare; E in senso osceno Corrom-
DESBONIGOLA, add. Contraffatto, Par- Gridala, pere.
lando di persona, dicesi Delle imperfezioni DESBROCAR 0 O DESBROCHETAR, V. Sbullet- DESCANTARSE LE MAN , Sgranchiare o
del corpo. tare, Levar le bullette, V. BROCA. Sgranchiarsi , Perdere l'intorpidimento
TUTO DESBONIGOLA , Scinto; Sfibbiato , DESBROCARSE, detto fig . Scialarsi; Sfo- delle mani pel freddo. Il suo opposto è IN-
Senza cintura o Colla cintura sciolta. garsi; Esalarsi; Vuotare il gozzo, Dir l'a- CANTARSE.
Vale anche Rifinito, Ridotto in cattivo nimo suo liberamente. DESCANTARSE D'Una seradura, Ricompor-
stato. DESBROGIAR, v. Sbrogliare, Levare gli si; Riordinarsi.
DESBONIGOLARSE, v. Sbellicarsi, Affa- imbrogli. DESCANTONAR, V. SVANZAR.
ticarsi troppo colla persona în una cosa. DESBROGIARSE , Sbrogliarsi ; Strigarsi; DESCAPELARSE, v. Scappellarsi, Cavarsi
DESBONIGOLARSE DAL RIDER, Sbellicarsi Scapecchiarsi. il cappello per salutare alcuno.
dalle risa. V. RIDER. DESBUSSOLAR, v. Sconcertare; Guasta- DESCAPITAR , lo stesso che DESCAVE-
DESBORSAO , add. Sborsato, dicesi del da- re; Disordinare Scommettere direbbesi DÅR. V.
naro. per Disfare opere di legname o d'altro che DESCAPRICIARSE , V. SCAPRICIARrse , Sca-
DESBORSÀR , v. Sborsare, Dar fuori del fossero commesse insieme. . pricciarsi ; Scapriccirsi ; Sbizzarrirsi; II
danaro. I DENTI SE GHE DESBUSSOLA, I denti se suo contrario è Incapricciarsi.
DESBOSCAR , v. Diboscare; Smacchiare , gli smuovono; I suoi denti vacillano, sono VOLERSE DESCAPRICIAR CON UNO, Volerne
Togliere o diradare il bosco o la macchia. scassinati o scassati. una quattrinata con alcuno, Volersi sbiz-
V. SVEGRAR. EL RANCA TANTO CH'EL SE DESBUSSOLA, zarrire o scapriccire con uno, per vendicarsi
DESBOSEMÀR, v. Sbozzimare , Cavar la Il pover uomo trafela, cioè Languisce o di qualche sopruso ricevuto.
bozzima. V. BOSEMA. vien meno sotto la fatica. DESCAPUGIAR. V. in PANOCHIA.
DESBOTIA, T. Antiq . Agg. a Femmina, e DESCÀDER V. Descazer. DESCARGABARIL, V. SCARGABARIL.
vale Languida o Lassa. DESCAENA , add. — - UN DIAVOLO descaeni , DESCARGADA, s. f. Discarica; Discarica-
DESBOTIO, add . Voce fam . Mezzo rotto o Diavolo scatenato , dicesi di persona be- mento; Scarico.
rovinoso: direbbesi d'un Casolare. stiale , perversa. DARSE UNA BONA DESCARGADA, Scaricarsi
DESBOTIA , detto a Femmina, Svescia- DESCAENÀR , v. Discatenare; Scatenare, d'un gran peso o d'un grande imbarazzo
trice, cioè Che spetezza ; ma il nostro ter- Trarre o sciogliere dalle catene. o affare.
mine indica il Frequentativo di spetez- SE M'HA DESCAENA EL DIAVOLO E PEZO , DESCARGAR, v. Scaricare ; Discaricare
zare. Scatenarsi il diavolo , Svilupparsi degli af- e Discarcare.
STRAMAZZO DESBOTÌO, V. STRAMAZZO. fari molesti e impreveduti. DESCARGARSE LA TESTA, Scaricar la te-
DESBOTONÀ, add . Sbottonato; Sfibbiato, DESCAENAZZÀR. v. Trarre il catenaccio sta, vale Trarne per le narici o altronde i
Colla cintura sciolta Scinto vale Senza o il chiavistello . V. DESDAR . soverchi umori.
cintura o Colla cintura sciolta. DESCALCINAR, v. Scalcinare; Scrosta- DESCARGARSE per trarlo aDOSSO A UN AL-
* DESBOTONA, add . PARLAR DESBOTO- re, Levar la calcina dai muri ----- dicesi TRO , Scaricar sè stesso per incolparne
NA, dicesi figuratamente per Parlar schiet- Scanicare; Dissolversi; Scortecciare, de- altrui.
to e franco. gl'intonachi delle muraglie, quando si gua- DESCARGO, s . m. Scarico; Scaricamento.
DESBOTONARSE , v. Sbottonarsi , Sfib- stano. A DESCARCO DE LA MIA CONSIENZA, A sgra-
biare i bottoni, contrario di Abbottonarsi. DESCALCINAR QUALCUN detto fig. Scal- vio o scarico della mia coscienza o di er-
Sciorinarsi i punni. zare alcuno; Cavar di bocca che che sia rore, di colpa, di delitto.
DESBOZZAR, v. T. Mar. Sbozzare , Scio- ad alcuno; Cavar la lepre dal bosco; Ca- DESCARGO, add . Scaricato o Scarico.
gliere la gomona o Svolgerla dalla grua vare i calcetti ad uno, Cavar altrui di boc- DESCARNÀ, add . Scarnato, Senza carne
detta di cappone . ca artatamente quello che si vorrebbe sa- Scarnato, dicesi non meno per Dima-
DESBOZZOLAR, v. T. de’Lanaiuoli, Sboz- pere BRAVO DA DESCALCINAR , Destro grato, consumato, estenuato.
zolare, Levare i bozzoli della lana. V. Boz- scalzatore , Che sa interrogare e tirar giù DESCARNAR , v. Scarnare o Discarnare
ZOLO. CERCAR DE DESCALCINAR, Tirare o Saet- e Scarificare, Levar via la carne dagli ossi.
DESBRAGHESSARSE, v. Sbracarsi, Ca- tare in arcata, Interrogare astutamente e DESCARNAR EL TEREN, Locuz. agr. Ster-
varsi le brache ; E quindi Sbracato, Senza suggestivamente . rare; Divegliere, Sbassar la terra levan-
brache. DESCALZAR, v. Scalzare o Discalzare, dole il terreno .
DESBRAGHESSARSE PER QUALCHEDUNO O PER Trarre le calze o i calzari di gamba. DESCAROGNÀDA, s. f. DARSE UNA BONA DE-
QUALCOSSA, Sbracarsi, detto figur. Sforzar- DESCALZAR UNA PIANTA, Scalzare, Levar SCAROGNADA , V. DESCAROGNAR .
si, Fare ogni diligenza per che che sia. - la terra dal piede delle piante. DESCAROGNAR, v . Smorbare, Pulire o li-
Scagliarsi, detto pur fig. Impegnarsi oltre DESCALZO , add . Scalzo; Scalzato; Di- berare che che sia da alcuna rea cosa, che
al convenevole ad alcuna cosa. Scagliarsi scalzo e Sgambucciato, Senza calze . anche dicesi Sbruttare --- DESCAROGNAR DAI
per alcuno. DE SCAMPÒN , V. ScampÒN. PEOCHI O DAR UNA BONA DESCAROGNADA, Spi-
DESBRATACAMARE ) DESCANÁR , v. Scannellare , Svolgere il docchiare; Smorbare dei pidocchi.
DESBRATACASA ) s. m. Repositorio, filo. DESCAROGNARSE DA UN INTRIGO, Sbaraz-
Stanza da conservar certi arnesi domestici. DESCANCARAR, v. Sgangherare , Cavar zarsi d'un impiccio; Liberarsi d'un fa-
DESBRATÀR, v. Sbrattare; Sbarazzare, de'gangheri, Scommettere. Il suo contra- stidio.
Nettare, Levare gl' impedimenti. rio è INCANCARAR, V. DESCARPIÀR , v. Spolverare; Levar le
DESBRIAGARSE , v. Disebbriarsi, neutro DESCANTÀ , add. Svegliato; Destro; Svel- ragnatele.
pass. Uscir d'ebbrezza, Farsi passar l'ub- to; Disinvolto, Uomo che ha presenza di DESCARSELÀR, v. Sbisacciare, Cavar le
briachezza. spirito e che intende Scaltrito, direbbe- robe dalla bisaccia.
DESBRIGAR, v. Sbrigare; Spicciare - si di Persona in senso poco onesto. DESCARTAR, v. Sciorre o Svolgere dalla
DESBRIGARSE , Disbrigarsi ; Dispicciarsi ; DESCANTÀR, v. Svegliare ; Disonnare ; carta, Levar via o Aprire la carta che in-
Spicciarsi ; Spacciarsi , Sbarazzarsi da Sdormentare, Destar alcuno addormentato, volge che che sia, per vederne o prenderne
qualche briga, od affare, Far tosto. e dicesi anche in sign. neutro p. Detto il contenuto. In questo significato diciamo
DES DES DES 227
anche SCARTAR. Io non trovo nei dizionarii Voci agr. Levar la cotenna ad un prato. Il DESCONCORDAR, v. Discordare; Discor-
un verbo equivalente al nostro. suo contrario è Piotare. V. INCODEGAR. darsi; Disconvenire , Non essere d'accor-
DESCASSAR, v. Scassure, Cavar dalla cas- DESCOGIONARSE , v. Disingannarsi ; do.
sa le mercanzie. Sgannarsi ; Chiarirsi; Illuminarsi ; Im- DESCONCORDIA, s. f. Discordia; Scon-
Dicesi ancora nel sign. di Slogare; Spo- parar a sue spese, Ridursi a ragione. cordia, Dissensione.
stare, Levar alcuna cosa di luogo o po- DESCOLÀ, add. Scollato, Staccato dal luo- DESCONFORTAR , Disconfortare o Scon-
sto. go ov'era incollato. fortare.
Si dice pure nel sign. di Scassinare, cioè CANDELA DESCOLADA , Candela strutta , DESCONIO , Agg. a persona, Disparuto;
Guastare, rompere ; che anche dicesi Scas- squagliata . Consumato ; Estenuato ; Magrissimo ;
sare e Sconquassare e Guastare. OMO DESCOLA, detto fam. Rifinito. Spento ; Spunto ; Scanicato , detto fig.
DESCAVEDÅR, v. Discapitare o Scapita- DESCOLÀR, v. Scollare, Distaccar d'insie- Voce tratta dallo spiccarsi delle mura e ca-
re; Disavanzare; Metter del suo; Andar me le cose incollate. der a terra degl'intonachi. V. SCANCANICO.
il guadagno dietro la cassetta. DESCOLARSE, parlando della neve o delle DESCONIRSE , v. Struggersi; Consumar-
DESCÀVEDO, 8. m. Discapito o Scapito; candele, Struggersi ; Squagliarsi. V. DE- si; Annichilarsi; Andarsene pel buco del-
Scapitamento; Disavanzo. SFARSE. l'acquaio , valgono Smagrire insensibil-
DESCAVIO , add . T. Antiq. Scapigliato; DESCOLARSE, parlando del piombo o d'al- mente. V. COTA e DESFARSE.
Scarmigliato : dicesi de' Capelli abbaruf- tri metalli, Liquefarsi; Fondersi. DESCONIRSE EL BRODO DE LA CARNE, Con-
fati. DESCOLARSE DAL SUDOR, Locuz. fam. Sfar- sumarsi; Scemare; Minorare; Diminuir-
DESCÀZER O DESCADER, V. Discadere o si; Struggersi dal sudore: dicesi per esa- si; Calare; Ristringersi.
Scadere, dicesi delle Monete che sono me- gerazione, quasi Disfarsi dal sudore . V. DE- DESCONSACRAR, v. Dissagrare, contra-
no del loro peso legale ; O anche di cosa dis- SCONIRSE. rio di Sagrare, e vale Ridur che che sia
uguale dall'altra. DESCOLORIO, add. Scolorito; Discolorito dal sagro al profano.
DESCAZER UN COLOR DA L'ALTRO, Degra- o Discolorato. DESCONSEGIAR , v. Sconsigliare ; Dis-
dare un colore dall'altro. DESCOLORİR, v. Discolorare o Discolo- consigliare , Dissuadere , distorre da un
DESCAZER, T. Antiq. Cadere o Incorre- rire, Levar via il colore Scolorire , per- pensiero.
re in pena - SE SARA TROVADO ALGUNO ... dere il colore. DESCONTENTÀR, v. Scontentare, Ren-
DESCAZA DE DUCATI OTO PER CADAUN OMO. DESCOLPAR , v. Scolpare ; Discolpare ; dere scontento.
Se alcnuo sarà trovato etc. Incorra o ca- Scagionare; Giustificare. DESCONZÀ , add. Sconcio, cioè Disordina-
da nella pena di ducati otto. DESCOMODAR, v. Scomodare; Incomoda- to, guasto, scomposto.
DESCAZER DA LE MALE PRATICHE, Abban- re; Disagiare. DESCONZAMANESTRE, s. m. Guastafe-
donare le male pratiche o la mala vita o DESCÒMODO , s. m. Scomodo; Incomodo; ste, dicesi a quell'Importuno che disturba
le cattive amicizie. Discomodo; Disagio. le feste e le allegrie.
DESCAZUO , add. Scaduto; Decaduto o Di- DESCÒMODO , add. Scomodo; Malagiato; DESCONZAR (colla z aspra) v. Disconcia-
scaduto, Andato in decadenza di fortuna. Disagiato, Contrario di Comodo. re o Sconciare, Disordinare, guastare.
ZENTILOMO DESCAzvo , Gentiluomo sca- DESCOMPAGNAR , v. Discompagnare ; In altro sign. Scomporre; Slogare, Ca-
duto, vale Caduto in basso stato, Che ha Scompagnare; Dispaiare; Spaiare, Dis- var una cosa da un luogo.
dato il ceffo in terra; Che ha dato giù; giungere una cosa dall'altra compagna. DESCONZARSE , Sconciarsi ; Scomporsi;
Che venne al basso ; Di Messere tornato Sguagliare, contrario di Agguagliare, vale Dissestarsi.
Sere ; Di Badessa Conversa. V. ZENTI- Far ineguale. DESCONZAR MANESTRE, Guastar le feste
LOMO . DESCOMPAGNAR , parlandosi d'un cavallo, ola porrata ; Sconciar la ballata ; Gua-
DESCAZZÀR, v. Discacciare ; Scaccia- Spar igliare , Il suo contrario è Appari- star l'incanto ; Guastare o Romper l'uo-
re. V. SCAZZAB . gliare. vo in bocca, Guastare i disegni altrui o il
DESCHIAPÀR , v. T. Agr. Sbrancare; Ca- DESCOMPAGNO, add. Dissimile; Disugua- negozio.
var di branco, ed è proprio delle bestie, le; Differente. DESCONZO o ScoNzo , s. m. Sconcio ; Stor-
come di pecore, capre, vacche, che vanno a DESCOMPAGNO, dicesi anche per Uno solo, pio ; Disconvenienza, Disordine. V. DESOR-
branchi . cioè Non appaiato , non accompagnato da DENE.
DESCHIAVAR, v. Dischiavare; Schiava- un altro. Detto per Aborto , Sconciatura, e nel
re; Dischiavacciare; Schiavellare, Aprir DESCOMPARIR, v. Scomparire; Sparire; dim. Sconciaturella o Sconciaturina.
con chiave. Schiavare i magazzini o la Ammortire , Perder di pregio che fa che DESCONZO DE STATO, DE SALUTE , DE TEM-
toppa . che sia al paragone d' un'altra cosa. PO, DE STOMEGo e simili, Disordine ; Alte-
DESCHIODAR, v. Schiodare; Sconficcare, Detto per Essere dispiacente, cioè Spa- razione di stato, di salute etc.
Cavar il chiodo Sbadire, vale Disfar la ruto, che non fa comparsa, e si dice per DESCONZO s. m. ed anche SPALADURA, T.
ribaditura. lo più di Persona. de' Maniscalchi, Sorta di malattia del Ca-
DESCO DEL FORNO. V. FORNO. DESCOMPARIR IN FAZZA A LA Zente, Sfi- vallo e del Bue, che consiste in dolore, gon-
DESCOCONA , add. Sturato ; Aperto - gurare; Screditarsi; Diffamarsi. fiezza e raccorciamento della gamba, con
OMO DESCOCONA , Crapulone ; Diluvione ; DESCOMPONER, v. Discomporre o Scom- difficoltà di camminare ; ed è una Lussa-
Ingordo. porre, Disordinare. zione.
BUELO DESCOCONA, Budello sturato, Per DESCOMPONER, in T. di Stamp. Scompor- DESCONZO , add. Disconcio o Scondito ;
cui quanto cibo entra, tanto esce . re, Separar le lettere di una forma di stam- Non condito, e dicesi delle vivande.
DESCOCONAR, v. Sturare la botte, Le- pa e disporle di bel nuovo nella cassa; e tal DESCONZO LA TESTA, Disadorno ; Scapi-
vare il cocchiume della botte. lavoro si chiama Scomposizione. gliato; Scrinato, cioè Coi capelli distesi.
DESCOCONARSE, Dar una buona corpac- DESCOMPOSTO , add. Discomposto; In- DESCOPÀ )
add. Maniera antica, che or a
ciata; Darsi una buona satolla, Cavarsi composto e Incomposito , Ch'è senza or- DESCOPAO )
la fame - Dar fuora o fuore o Darla fuo- dine. direbbesi Scoi o Scoin, Scopato, cioè Fru-
ra, direbbesi di uno, che dopo molto rite- Incomposto , vale anche per Disadorno, stato, Battuto .
gno o imbarazzo, esprimesse finalmente ciò senza ornamento. DESCORAGIO , add. Discoraggiato ; Sco-
ehe aveva in animo di dire. DESCONCORDANZA, 8. f. Sconcordanza raggiato ; Scorato.
DESCODEGÀR , v. Scotennare o Scoticare, o Disconcordanza. DESCORAGIR, v. Discoraggiare ; Scorag-
998 DES DES DES
giare ; Scorare ; Discorare , Contrario di dicesi Aver la soccorrenza -- AVER LA BO- DESEREDAR. V. DESREDAR .
Incoraggire o Incoraggiare . CA DA CULO DESCusìo , Aver la cacaiuola nella DESERTAR, v. Disertare o Desertare.
DESCORDÀ, add. Scordato o Discordato lingua o La lingua a cacaiuola , Non po- DESERTAB DA UNO , dicesi da noi per sim .
e Disaccordato, dicesi degli Strumenti da ter tener un segreto. e vale Allontanarsi da uno; Abbandonarlo.
suono . DESDAR, v. Aprire; Disserrare; Dischiu- DESERTAZION, s. f. Dissertazione, Dice-
DESCORDA, si dice ancora nel sign. di Di- dere; Schiavare , e dicesi delle porte e si- ria erudita.
menticato, ma è modo affatto triviale . mili, ma più propr. del chiavistello e della FAR UNA DESERTAZION CHE SECA, Far una
DESCORDÀR, v. Discordare; Scordare e serratura che si apre. tiritera; Far una lunga o ricadiosa tiri-
Disaccordare, Dissonar le voci. DESDEGNAR, v. Disdegnare, nel sign. di tera , Far una stravagante lunghezza di
Discordare, dicesi fig. nel sign. di Di- Disprezzare , Rifiutar con disprezzo o con ragionamento.
screpare e Disconsentire, cioè Non esser isdegno. DESFABRICAR, v. Smantellare ; Dirocca-
concorde ; Ovvero Non esser conforme, Es- DESDİR, v. Disdire, Ritirar la parola data. re; Smurure; Sfasciare, intendesi di Edi-
ser diverso, Svariare. DESDIR, dicesi ancora per Essere scon- fizii.
DESCORDARSE, Dimenticarsi; Scordarsi; venevole -- LA GHE DESDISE, Non gli è con- Detto fig. ed applicato a persona, Disse-
venevole; Disdice; Disconviene LA XE stare e Disorganizzare, dicesi di Chi non
Obbliare. In questo senso è triviale.
DESCORER, v. Discorrere, Parlare. UNA COSSA CHE DESDISE, La cosa è disdice- si sente in buona sanità.
DESCORER, T. antiq. Scorrere; Trapas- vole o disdice; V'è della disdicenza o dis- DESFAMARSE . Sfamarsi ; Disfamarsi ;
sare. dicevolezza. Sbramarsi, Torsi la fame Cavare il
DESCORSIVO . V. PARLADOR . DESDIRSE, Disdirsi o Ridirsi , Dire il corpo di grinze , vale Mangiare assai
DESCORTESIA, s. f. Scortesia; Discorte- contrario di quello che già si è detto. Can- Cavare alcuno di pan duro , vuol dire
sia, Contrario di Cortesia. V. MALAGRAZIA. tare lo palinodia, vale Ritrattarsi. Mangiare abbondevolmente in casa d'altri .
DESCORZAR, v. Sgusciare, Cavar dal gu- DESDITA, s. f. Disdetta o Disdetto, Mala DESFAMAR UNO, in altro sign. Disfamare
scio, dalla scorza. sorte. o Diffumare, Torre ad uno la fama.
DESCOSTÀR, v. Scostare; Discostare. ESSER IN DESDITA, Esser in disdetta o DESFANGAR, v. Spillaecherare, Nettare
DESCOVERZER ) V. SCOVERZER . Aver disdetta, Esser disgraziato nel giuoco il fango dalle vesti.
DESCOVRIR o in altro. DESFANTARSE, v. Sgonfiarsi; Scioglier-
DESCROSADA, s. f. Corpacciala o Scor- GRAN DESDITA ! Gran disdetta o sfortu- si; Andarsene, dicesi de' tumori e d'altri
pacciata e Pappata. na ! Farei a perdere colle tasche vuole, enfiatelli che finiscono o spariscono.
DAR UNA BONA DESCROSADA, Prendere o Dicesi da Chi perde sempre . Diradarsi; Disnebbiarsi; Rischiararsi,
o Darsi una buona satolla ; Cavarsi il DESDITÀ , add. Disdicciato , Sfortunato direbbesi della Nebbia, de' nugoli, del tem-
corpo di grinze; Empiersi sino al gor- nel giuoco . po.
gozzule ; Dar una buona corpacciata o DESDOGA , add. Sdogato , Senza doghe , DESPANTARSE, Maniera ant. che potrebbe
scorpacciata , Mangiare e bere abbondan- dicesi delle Botti e simili. dirsi anche in presente per Dileguarsi, nel
temente. DESDOLÀO, T. antiq. per Venezia, ma che sign. di Fuggir con prestezza o quasi spa-
DESCROSARSE , v. - DESCROSARSE LA VE- usasi ancora a Chioggia, Rilassato; Scinto, rire.
LADA, Sfibbiarsi o Sbottonarsi il giustaco- dicesi delle vesti : contrario di Assettato. DESFAR, v. Disfare o Sfare, contrario di
re o simili. Vale ancora per Languido , debole, fiacco. Fare, che vale Sciogliere , Scomporre
DESCROSARSE EL TABARO, Svolgersi; Svi- DESDOPIAR, Sdoppiare; Scempiare, con- Scommettere o Scommezzare, Disfar pro-
lupparsi il ferraiuolo e simili . trario di Addoppiare : dicesi del Refe e si- priamente opere di legname o d'altro che
DESCROSARSE LE GAMBE, Inforcare le gam- mili. fossero commesse insieme.
be o i piedi, Porsi a piè pari. DESDORAR, v. Disdorare, Levar l'oro da Disfare, dicesi anche per Liquefare
DESCROSARSE, detto fig. o DAR UNA BONA alcuna cosa. Colliquare è T. medico, che vale ' Scioglie-
DESGROSADA, V. DESCROSADA. DESDORONA , add . Voce contadinesca , re, indurre colliquazione. Grassumi che
DESCROSTADA, s . f. Scrostamento, Sto- Sgangherato; Scompigliato ; Sgominato; colliquano.
glimento o scadimento della crosta attacca- Cavato dai gangheri, V. DORONI. DESFAR I MURI, Smurare.
ta alla pelle. DESDORONAR , v. Voce contadinesca , DESFAR EL CUSÌo, Sdruscire o Sdrucire.
DESCROSTAR, v. Scanicare, È propr. lo Sgangherare; Scommettere , Cavar dai V. DESCUSER.
Spiccarsi delle mura e il cadere a terra de- gangheri. DESFAR LA TELA TESSUA, Stessere o Dis-
gl' intonachi e dell'incalcinatura. DesDoronarse LE MASSÈLE, Sganasciar- tessere.
DESCROSTAR EL PAN, Scrostare il pane, si , Slogar le ganasce. Sgangherarsi per DESFAR I VOTI, V. VOTO .
Rastiarlo ; Levargli la gonnella, detto fig. metaf. vale Slogarsi. DESFAR EL PAVIMENTO, Smallonare.
Levargli la crosta. DESÈ NA, 8. f. Decina ; Diecina; Deca , DESFARSE EL CERVELO, detto metaf. Fan-
DESCULA, add . Sciancato; Zoppo - An- Dieci unitá. tasticare ; Ghiribizzare ; Girandolare ;
dar ancaione, è Aggravarsi più sur un'an- DESENTARIA , 8. f. Dissenteria o Disen- Arzigogolare; Stillarsi o Beccarsi il cer-
a che in su l'altra. teria e Disenterico , Malattia che dicesi vello.
DE SCULARSE , v. Rompersi l'anca. V. anche Pondi. Desfarse COME LA CERA, Struggersi; Di-
DESNOMBOLARSE . struggersi; Dimoiare. V. Desconirse.
DESÈR, 8. m . dal Franc. Dessert, che si-
DESCUSER, v. Scucire; Discucire; Sdru- gnifica quello che noi chiamiamo Tavola Disfarsi vale Distruggersi, consumarsi
cire o Sdruscire, Contrario di cucire. bianca , cioè l'ultimo servito, come sono ME DESFO, detto figur. Mi macino, cioè Mi
DESCUSIO , s. m. Sdruscio , Sdruscito ; i dolci, le frutta e simili. Noi però inten- affievolisco, mi consumo - ME DESFO COME
Sdruscitura, Lo scucito, la fenditura. diamo per DESER Quella specie di trionfo LA NEVE AL SOL, Io mi squaglio o mi strug-
DESCUSIO, add. Sdruscito; Sdrucito; Scu- che si colloca in mezzo alle grandi tavole , go come la neve . Io mi dileguo come neb-
cito, Agg. a panno o veste quand'è scucita. dove si ripongono saliere, zuccheriere etc., bia al vento.
BOCA DESCUSIA, V. Boca. arnese che i Francesi chiamano Surtout, Desfarse da prete o da frate, Spreta-
TESTA DESCUSIA, lo stesso che Testa bis- la qual parola in Venezia significa quel- re e Sfratare.
LACA. V. TESTA. l'altro arnese che serve per tenere le am- DESPARSE, parlando di ghiaccio, Dimoia-
AVER EL CULO DESCUSIO, Aver la caca- polline per l'olio e per l'aceto, e talvolta re; Didiacciare; Dighiacciare.
iuola o la cacaia , che più modestamente anche la saliera e il ciotolino pel pepe. DESFARSE, parlando della neve, Scioglier-
DES DES DES 929
sidella neve - Disigil'arsi, disse il Pe- | DESFILÀ, add . Sfi'ato, si dice Quando uno DESFORTUNA o DESGRAZIA, add. Dis-
trarca -- Disparire; Sfarsi; Liquefarsi. ha una o più vertebre fuori del luogo. fortunato, Sfortunato; Disavventurato ;
DESFAR I GROPI , Sciogliere i nodi , RASI DESFILAI, Tessuti di seta sfilaccia- Mal avventurato.
gruppi. V. DESGROPAR Go QUASI LASSÀ I ti o sfioccati. PIÙ DESFORTUNA CHE I CANI IN CHIESA ,
DENTI E LE ONGIE A DESFAR QUEL GROPO , DESFILÀ e DESFILATO, s. m . T. de' Mani- Esser il capo degli sgraziati o il capo de-
Ebbi a lasciarvi i denti e disfarmi i pol- scalchi, Sorta di malattia del Cavallo e del gli sciagurati.
pastrelli e le ugne per isciorre il nodo , Bue, che consiste nella difficoltà di cammi- A CHI NASSE DESFORTUNAI PIOVE SUL CUL
cioè Provai molta difficoltà a disciorlo . nare, di alzarsi e coricarsi. I Veterinarii A STAR SENTAI, Allo sgraziato tempesta il
DESPARSE DE QUALCUN, Smaltire alcuno; la chiamano Debolezza dei tendini motori. pan nel forno; Non feci mai bucalo che
Disfarsi d'alcuno, Scacciarlo da sè. DESFILÀR, v. Sfilacciare o Sfilaccicare ; non piovesse; E'ti muore sempre il bue
DESFARSE D'UNA cossa, Disfarsi o Riu- Far la filaccica ; Stessere i panni. di quaresima, Si dice o di Chi è sfortu-
scire d'una cosa. Verbi gratia, Voglio dis- ROBA CHE SE SCOMENZA A DESFILAR, Pan- nato o di Chi ha qualche bene in tempo
farmene; Vo'riuscirmene. no che spiccia, cioè che incomincia a sfi- di non poterne godere Chi ha a rom-
DESFARSE IN BOCs, Struggersi in bocca; lacciare ; ed è proprio del panno che in sul pere il collo trova la strada al buio , e
Dimoiare, Liquefarsi, sciogliersi in bocca. taglio o simile si sfilaccia. vale A'disgraziati le disgrazie corron die-
DESPARSE , parlandosi d'una Società di DESFILARSE LA CORONA, V. DESPIRAR. tro e sono sempre apparecchiate Chi ha
negozio, Disdire una ragione; Disfar la DESFILARSE, Sfilarsi e Direnarsi, Uscir avere la mala mattina non occorre che si
compagnia, la soccita. di luogo una o più vertebre delle reni levi tardi, e vale Che l'avrà in ogni modo.
DESFAR UNA LEGE, Abrogare una legge, EL PESAVA TANTO CHE ME SON QUASI DESFILÀ DESFORZIERAR, Lo stesso che DESBAU-
cioè Annullarla totalmente , Abolirla. Io mi ci ebbi a direnare , tanto sprofon- LAR. V.
DESFAR UN ESERCITO , Disfare, Metterlo dava etc. DESFRATARSE, v. Sfratarsi, Cavar l'a-
in rotta, Sconfiggere. DESFISSIR, v. Stemperare o Distemperare. bito di Frate.
DESFAR ZO UN GEMO, Sgomitolare: con- DESFITO , add . Voce ant. che vale come DESFREGOLAR, v. Sbriciolare o Sbriz-
trario di Aggomitolare . V. GEMO. DESFATO, nel sentimento di Desolato ; Af- zare , Ridurre in bricioli , Sminuzzare ,
DESPAR ZO UN CANON PER FAR SU EL FILO flitto; Sconfortato. Stritolare. V. FREGOLA.
SORA D'UN ALTRO, Trascannare, Svolgere CHE FAROI GRAMA DESFITA, SENZA VU CA- DESFRITO, s . m. Soffritto, Fritto legger-
il filo da un cannone e avvolgerlo in sur RO BEN, CARA MIA VITA? Misera desolata, mente.
un altro. che farò mai senza di te ? DESFRIZER, v. Soffriggere, Leggermente
FAR E DESFAR, V. FAR. DESFIUBAR, v. Sfibbiare ; Slacciare ; Di- friggere.
DESFAR EL GROPO, detto metaf. ant. , vale, lacciare. DESFRIZERSE IN TEL SO GRASSO, Cuocersi
Togliere di mezzo le difficoltà o Scioglie- DESFODRAR, v. Sfoderare, Cavar del fo- nel suo brodo, detto metaf. vale Star nella
re i debiti. dero - Sguainare, si dice della spada o sua opinione.
DESFARINAR, v. Sfarinare o Sfarinac- arma simile, che si cavi impugnandola. DESGABANARSE, v. Svolgersi o Svilup-
ciare, Ridur in polvere a guisa di farina. DESFODRAR I CUSCINI DEL LETO , Sfede- parsi il gabbano, Aprirsi lo sparato da-
DESFASSAR, v. Sfasciare, Levar le fasce. rare, Gavar la federa de' guanciali. vanti del gabbano.
DESFATA, s. f. Disfazione; Disfacimento DESFODRAR UN ABITO, Sfoderare un abi- DESGAGIAR, v. T. de' Parrucchieri, Rav-
e Disfacitura, La distruzione di che che to, Levarvi la fodera. viare, e dicesi de'Capelli che si riordinano.
sia. DESFOGADA, s. f. Sfogo; Bravata; Dis- DESGALETAR , v. Sbozzolare , Levar i
DESFATA D'UN ESERCITO, Disfatta; Scon- fogamento. bozzoli della seta dalle frasche .
fitta; Rotta. DESFOGAR, v. Disfogare ; Sfogare ; Esa- DESGALONAR, v. Levar i galloni e le ti-
DESFATO, add. Disfatto, cioè Rotto, Gua- lare , Sgorgare, uscir fuora ; e dicesi an- ste, Sfornire gli abiti o che che sia dei gal-
stato - Liquefallo; Strutto; Fuso; Fon- che per Mandar fuori , dar esito , allegge- loni.
duto, s'intende dal fuoco. rire, sminuire, e il più delle volte di pas- DESGALONARSE, in altro sign. Scosciarsi,
DESFATO DE FORZE , Rifinito ; Accasciato ; sione ed affetto. Scialare il dolore, l'af- Slogarsi le cosce. V. DESNOMBOLARSE.
Prostrato. fetto etc. DESGAMBARARSE , v. Trarsi d'impaccio ;
DESFATO DA OMO , Maniera fam. Sma- DESFOGARSE, Disfogarsi ; Sciorre la boc- Strigarsi; Stralciarsi; Trarre il cul dal
schiato, detto per ischerzo, vale Castrato. ca al sacco ; Allargarsi con uno, Dir libe- fango. Il suo contrario è INGAMBARARSE, V.
PREZZO DESFATO, V. PREZZO. ramente il suo parere. DESGANASSARSE , v . Sganasciare o
DESPATO DA DISGRAZIE, Strutto ; Distrut- DESFOGIAR, v. Disfogliare; Sfrondare; Sgangasciare e Sgangherarsi, Far le risal
o; Ruinato; Desolato. Sfrondeare, Levar le foglie dagli alberi, grasse, Ridere smoderatamente .
DESFERAR , v. Sferrare ; Disferrare, e che anche dicesi Sbrucare - Spicciolare DESGARBELARSE, v. Sciarpellare, Ti-
dicesi in sign. neutro pass. anche de' Caval- i fiori , Levar loro le foglie o petali - rarsi colle dita le palpebre, sia per nettar-
li o altri animali, quando escono loro i fer- Spampinare , Levar i pampini delle viti. sele dalle caccole, sia per gioco. Spaniarsi
ri dai piedi. V. PAMPANO Scartocciare , direbbesi gli occhi, Nettarseli dalla pania.
DESFERENZIAR, v. Differenziare o Dis- delle pannocchie del grano turco. DESGATEGIAR, V. DESTRIGAR.
ferenziare, Esser differente, variare. Desfogiar un ABITO, V. SFODRAR. DESGIAZZAR , v. Didiacciare; Dighiac-
DESFERENZIARSE , Disagguagliarsi , Di- DESFOGONÀ, V. SFOGONA. ciare o Sghiacciare, Sciogliersi che fa il
versificarsi, Esser differente. DESFORMAR O DEFORMAR, V. Sformare; ghiaccio. Dimoiare, dicesi del terreno ghiac-
DESFIDA, s. f. Disfida ; Sfida; Sfidamen- Disformare; Difformare ; Deformare ; Mu- ciato.
to. tar la forma. DESGIAZZARSE , detto da alcuno metaf.
DESFIDAR , v. Disfidare; Sfidare, Chia- DESFORMAR LE SCARPE, Sformare, Cavar Dirugginarsi; Dirozzarsi, Cominciar ad
mar a battaglia. di forma le scarpe e simili . ammaestrarsi e perdere la rozzezza della
DESFIDAR O SFIDAR AL ZOGO , Invitare, DESFORME, add . Deforme o Difforme. mente, Uscir di gatto selvatico o di gatto
vale Accennare o proporre il danaro che si DESFORNAR , A. Sfornare ; Disfornare, frugato, direbbesi d'un semplice Contadi-
vuol giuocare VE DESFIDO A LE BORELE, Cavar del forno il pane o altro. no che per la pratica della Città si fosse
Vinvito alle pallottole . DESFORNIR , v. Disfornire ; Sparare; alquanto dirozzato, e avesse perduto la stu-
DESFIGURAR, v. Sfigurare; Disfigurare Sguernire; Disabbellire ; Disadornare. V. pidità. Scaltrirsi o Scozzonarsi hanno lo
•Trasfigurare; Svisare ; Deformare . SFORNIO. stesso sign. ma si possono riferire al costu-
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me. V. MOLARSE DA LA RIVA e LASSARSE DA Sgrossato, dicesi di Opere manuali abboz- DESIDERIO MANCO DESIDÈRI CHE SIA
L'osso, in MOLAR e LASSAR. zate o lavorate alla grossa ― Detto fig. a POSSIBILE, Assai manca a chi assai desi-
DESGIONFADA, s. f. Sgonfiamento, Di- Uomo Scaltrito; Dirozzato; Scozzonato, dera, e vale Che i bisogni si aumentano
sparizione della sgonfiatura. Di rozzo ed inesperto fatto scaltro ed ac- in ragione dei desiderii che nascono. Il suo
DESGIONFAR, v. Sgonfiare; Disenfare. corto. opposto è Assai ha chi di poco si contenta.
DESGIOZZAR, v. Disgocciolare; Goccia- MESSA DESGREZADA, detto fig. Messa co- DESIO, s . m. FAR DESIO DE UNO, Malme-
re; Sgocciolare. minciata. nare ; Conciar uno pel di delle feste ;
DESGIUSTAR, v. Sconciare; Guastare; DESGREZADA , s. f. Dirozzamento; Di- Tartassare; Battere e simili.
Scomporre. grossamento, Il dirozzare - GO DA UNA DESLANCÀ. V. SLANCA e DESNOMBOLÀ.
DESGOBARSE , v. Sgobbare, Portar sul DESGREZADA, Lo dirozzai o digrossai. DESLANEGA , add. T. antiq. Sguaiato;
dosso alcun peso. V. SFACHINÅR. DESGREZAR, v. Dirozzare, Levar via la Svenevole, detto per Agg. a uomo. V. SLA-
DESGOSSAR, v. Sgozzare, Votare il gozzo. rozzezza . - Digrossare o Sgrossare, vale NEGA.
Sgozzare i pippioni è Votare e nettar loro Abbozzare, dar principio alla forma, fare DESLANEGARSE, v. Rilassarsi; Alllar-
il gozzo quando sono morti. così alla grossa, e dicesi per lo più di ope- garsi, e dicesi delle vesti e de' pannilani
Desgossar i conDOTI, Sturare gli scola- re manuali — Desgrezir, detto in T. degli che cedono dilatandosi.
toi, Rendergli liberi al passaggio delle im- Scarpellini , Macerare le pietre e i marmi, DESLATÀ, add. Sluttalo; Spoppalo; Svez-
mondezze. Piombinare , dicesi del Pulire vale Schiacciare, infragnere colla martelli- zato, dicesi per agg. de' Figliuolini che non
i privati con uno strumento pur detto na la superficie della pietra o marmo smos- allattano più .
Piombino; e quindi Piombinatore è Colui so dalla sabbia. DESLATAR , v. Slattare; Spoppare; Svez- 3
che pulisce con questo mezzo. DESGREZAR QUALCUN , detto fig. Dirozza- zare; Divezzare.
DESGOSSARSE, detto fig. Votare il gozzo; re; Scaltrire; Scozzonare alcuno, cioè Di DESLAZZAR , v. Scignere o Seingere ;
Sfogarsi; Dir l'animo suo; Sgorgare. rozzo ed inesperto farlo astuto e sagace Dislacciure , Sciorre i legami.
DESGRADAR , v. Digradare o Degradare; DESLIGAR, v. Dislegare ; Slegare.
Impratichire , Render pratico, Formare,
Privar del grado, della dignità. coltivare, istruire. DESLIGAR I CANI, Sguinzagliare i cani.
DESGRADIO, Disgrudato, add. da Disgra- DESGREZIAR, v. Voce antiq. Disprezzare. DESLIGAR LE ZOGIE , Dislegare o Sfa-
dare. DESGRITOLIRSE , v. Sgranchiarsi, Ri- sciare le gioie , contrario d'Incastonare.
DESGRADİR , v. Disgradare; Disgradire DESLIGAR I DENTI , Dislegare i denti ,
pigliar l'uso delle mani ch' erano aggran-
o Disgraziare, Non saperne grado nè gra- chiate. contrario di Allegare. V. LIGAR.
zia di beneficio ricevuto. V. INCAGAR.
DESGROPAR , v. Sgroppare , che anche DESLOGADA, s. f. }
Dislogamento ;
DESGRANAR O DESGRANELAR , V. Disgra-
dicesi Disgroppare ; Sgruppare; Sinoda- DESLOGAMENTO, s . f. )
nellare; Sgranare; Sbaccellare e Disgra- re. V. DESFAR I GROPI . Slogamento; Slogaturu .
nare, Cavar i grani dai baccelli. DESGROPARSE, detto fig. Scialarsi; Sfo- DESLOGAR, v. Slogare; Dislogare e Dis-
DESGRANFIRSE, v. Sgranchiare o Sgran- luogare , si dice propr. dell'ossa quando
garsi, Dir l'animo suo liberamente.
chire, contrario di Aggranchiare, val Per- DESGROSSADA, s . f. Disgrossatura; Di- per alcun accidente si rimuovono dalla lor
dere, Cessar di sentire il torpore alle mani grossamento e Sgrossamento, Il disgros- naturale positura. Sconciarsi una gamba,
e ai piedi per l'azione del freddo. sare. Primo abbozzamento. un piede Disovolato , dicesi dell'osso
DESGRAPIAR, v. detto da alcuni per De- DESGROSSAR, v. Digrossare; Disgrossa- uscito dall' uovolo o incassatura.
SCARPIAR, V.
re e Sgrossare, Dar principio alla forma, DESLOGIAR, v. Diloggiare, Partirsi dal-
DESGRASSAR , v. Digrassare , Levar il l'alloggio .
Abbozzare opere manuali , Dirozzare. V.
grasso. REQUADRAR. Detto in T. Milit. Disalloggiare, in si-
Digrassare i capelli, T. de' Parrucchie- Subbiare , dicesi dagli scultori il Diroz- gnif. attivo vale Cacciar l'inimico dal po-
ri, il che si fa strofinandoli a secco nella zare colla subbia il marmo che vogliono sto che occcupava, che meglio dicesi Slog-
farina di segale, per toglier l'untume che lavorare. giare Disalloggiare in signif. neutro ,
avessero. DESGROSSAR LA MONEA , T. di Zecca , vale Abbandonare gli alloggiamenti.
DESGRAVAR, v. Disgravare; Disgreva- Sgrossare la moneta Condurre la mo- DESLOMBRIARSE, v. Voce usata nel Con-
re; Sgravare. neta, vale Ridurla alla debita forma e giu- tado verso il Padovano, Disaduggiare, To-
DESGRAVARSE O DESGRAVIARSE , Sgravar-
stezza prima di coniarla. glier l'uggia, cioè l'ombra, Togliere qual-
si, Partorire, Disgravidare; Spregnare. DESGUANTAR , v. Voce usata figur. dal che impedimento, sicchè 'l sole possa da-
DESGRAVIARSE v. Disgravidare o Sgra..
nostro poeta Gritti nell'apologo I DO LIONI, re in un luogo.
vidare e Spregnare, verbi neutri, che val- nel significato di Cacciar fuori E LE DESLUBIAR o piuttosto DESLUVIAR , V.
gono Liberarsi dalla gravidanza. DILUVIAR nel secondo signif.
SGRINFE I DESGuanta sbreghifeERE, per dire
DESGRAZIA s. f. Disgrazia; Calamità.
Caccian fuori (i leoni) gli unghioni squar- DESLUVIÒN, lo stesso che DILUVION.
TUTI XE SOTOPOSTI A DESGRAZIE, Ognuno ciatori. DESMANEGA, add. Senza manico.
c'è pel cuoio e per la pelle, Ognuno è DESGUANTARSE , Trarsi i guanti dalle SIESTU DESMANEGA, Espressione fam. di
sottoposto agl'infortunii . mani. impazienza, che vuol dire, Che tu sia im-
LE DESGRAZIE LE XE SEMPRE PRONTE, Le DESGUSSAR , v. Digusciare , Levare il
piccato ! ( MANEGO, si dice figur . per Boia).
disgrazie son sempre apparecchiate, e va- guscio. DESMANEGAR, v. Cavare il manico.
le Possono sempre accadere. Le disgrazie DESGUSTAR, v. Disgustare, Apportar dis- DESMANEGAR O SMANEGAR EL VIOLIN, Di-
non vanno mai sole, e vale Una tira l'al- gusto, Amareggiare alcuno Disgustar- scendere colla mano, si dice Quando suo-
tra: Le disgrazie stanno a bocca aperta. si, Prender disgusto di che che sia ----DE- nando il violino si porta la mano abbasso
No voler saveRGHENE DE DESGrazie, At-
SGUSTAM I AVENTORI, V. AVENTOR. del manico, per far certi suoni più acuti.
taccare i pensieri alla campanella del- DESGUSTARSE CON QUALCUN, Disgustarsi | DESMASCARAR , v. Smascherare.
l'uscio , vale Darsi piacere e bel tempo con alcuno , vale Alterarsi, adirarsi con DESMASSELARSE , a. Smascellarsi o
senza pensiero o briga di che che sia. esso lui. Sbellicarsi dalle risa; Scoppiare dalle ri-
DESGRAZIA. V. Desfortuna. DESGUSTO, s . m. Disgusto ; Disgustevo- sa; Sganasciarsi.
DESGRENDENA , add. Arruffato ; Sea- lezza, Dispiacenza, Dispiacere. DESMAZZAR, v. Scozzare, Si dice delle
pigliato; Rabbuffato , Dicesi de' capelli. DESGUSTOSO , add. Disgustoso ; Disgu carte da giuoco, quando mettonsi in uso la
DESGREZA, add. Dirozzato; Disgrossato; stevole, Dispiacevole , Disaggradevole. prima volta, cioè Sciorre il mazzo .
DES DES DES 251
DESMENAR UNA PARTÌA , Dar di penna; DESMISSIÀ, add. Svegliato, Risvegliato; | DESONESTÀ, s. f. Disonestà, al cui ecces-
Dipennare; Spuntare o Spegner dal libro; Desto; Destato; Sdormentato. so dicesi Oscenità.
Scancellare. ESSER DESMISSIà detto fig. Esser desto DESONESTA, si dice anche nel significato
DESMENTEGA, s. f. Dimenticanza; Di- o svegliato, vale Destro, accorto, sagace. d'Inconvenienza o Sconvenevolezza.
menticaggine; Obblio; Obblivione, DESMISSIAR , v. Destare ; Svegghiare; DESONESTO , add. Disonesto.
ANDAR IN DESMENTEGA, Mettere, Andare Svegliare, Risvegliare ; Sdormentare. COSSA DESONESTA, Inconveniente; Scon-
o Esser posto in dimenticanza; Dimenti- DESMISSIAR EL CAN CHE DORME, ovv. De- veniente ; Strana ; Ingorda ; Ingiusta .
carsi ; Scordarsi Dicesi ancora per SMISSIAR I MORTI , detto fig. Svegliare o DESONÒR, s . m. Disonore e Disonoranza.
Trascurare ; Negligere . Destare il can che dorme; Stuzzicare il STIMO PIÙ EL DISONOR CH'EL DANO, Peg-
DESMENTEGAIZZO , add. Voce ant. che vespaio o il formicaio o i calabroni, le gio è lo strazio, alparer mio, che'l danno.
siha in più luoghi delle lettere del Calmo; pecchie, il naso dell' orso quando fum- DESORDENE , s . m. Disordine ; Trasor-
lo stesso che DESMENTEGÒN, V. ma, valgono Suscitar qualche cosa che pos- dine.
DESMENTEGARSE , V. Dimenticarsi e sa anzi nuocere che giovare . DESORDENE DE TEMPO , V. TEMPORAL e
Dismenticarsi. DESMISSIARSE, detto fig. Destarsi; Sveg- STRALECA .
LE MALAGRAZIE o le ofeSE NO LE SE DE- ghiarsi; Svegliarsi ; Risvegliarsi , Darsi DESORDENE GROSSO O DA CAVALO, Disor-
SHENTEGA CUSSÌ PRESTO, Chi altri offende coraggio o animo. dinaccio.
su la rena scrive, e chi vien offeso scol- DESMISURA , add. Smisurato ; Dismisu- Desordene de magnàr, Stravizzo o Stra-
pisce in marmo. Prov. e vale Chi fa l'in- rato ; Sfondolato; Smoderato ; Smisura- vizio , che anche potrebbe dirsi Intempe-
giuria se la dimentica, e chi la riceve la bile. ranza o Stemperanza ; e quindi Straviz-
tiene a mente. DESMOLAR, v. Scignere o Scingere ; Di- zare.
DESMENTEGÒN, add. Smemorato ; Sme- lacciare o Sdilacciare. Desordene de VIVER, Sfrenatezza ; Sca-
moratino ; Obbliatore ; Dimentichevole, Di DESMONTAR, v. - DESMONTAR DA CAVALO, pigliatura, Maniera di vivere dissoluta. Vi-
poca memoria. Dismontare , propr. Scendere da cavallo. vere scapestratamente, sfrenatamente o
MAL DESMENTEGÒN , Male dimenticato, Dismontare del cavallo e dal cavallo, Di- alla scapestrata. Condotta licenziosa di
com'è quello del parto. cesi anche Smontare e Scavalcare - - FAR vita.
DESMERDAR , v. Mondar della merda , DESMONTAR DA CAVALO , Smontare o Scaval- ESSER IN DESORDENE DE MODI, Non aver
Nettare, Far mondi i bambini lordati di care alcuno. cencio di che che sia; Esser in disordine
merda. I Siciliani dicono SMIRDULIARI. DESMONTAR DA LA BARCA, Dismontare o o al di sotto; Ridursi o Condursi in sul la-
DESMESSO , add. Dimesso o Dismesso , Smontare dalla barca, discenderne. strico, Esser ridotto a poverissimo stato.
Senza adornamenti. V. SOGLIO. DESMONTAR UN CANON, Smontare o Sca- UN DESORDENE CONZA UN ORDENE , Uno
ABITO DESMESSO , Dimesso, cioè Trala- valcare, Levar un pezzo d'artiglieria dal sconcio fa un acconcio ; D'un disordine
sciato. suo carro o carretto. nasce un ordine.
LE PUTE LE GA D'ANDAR DESMESSE , Le DESMONTAR UN VASSÈLO , Disarmare un DESOSSAR, v. Disossare, Trar le ossa dal-
giovani o Le fanciulle debbono vestir po- vascello, Levargli gli arredi. V. DEMATAR. la carne.
sitive, cioè Con abiti modesti. DESMONTAR DA UN'OPINION, Desistere; Ce- DESOSSÈ , add . Voce francese che vuol di-
DESMESTEGAR, v. Addimesticarc o Do- dere; Torsi giù da un' opinione. re Disossato, e si usa da' Cuochi per indi-
mesticare e Dimesticare , Render dome- DESMORZAR, v. Smorzare; Spegnere. V. care un pollo, al quale furono prima levati
stico. STUAR. gli ossi e che fu poscia stufato .
DESMESTEGARSE, Apparentarsi o Affra- DESMUNEGARSE , v. Dismonacarsi o ESSER IN DESOSSÈ è poi frase fam. usita-
tellarsi, dicesi del Procedere con alcuno Smonacarsi , Cavarsi l'abito di Monaca, tissima, e vale Essere a mal partito , in
con più sicurta che non comporta la decen- uscir del monistero. cattivo stato, sia di beni, sia di salute, sia
za nè 'l convenevole Dimesticarsi o DESMUSSAR , v. contrario di IMUSSAR , di altro.
Domesticarsi, e Addomesticarsi, vale Pren- Scaponire; Sgarrire, Vincer l'altrui osti- DESPACHETÀR, v. Svolgere o Aprire un
dersi delle illecite confidenze. In tal guisa nazione. pacchetto, Un piego di roba . Il suo contra-
con lui si domesticò ch'io ne nacqui: Boc- DESNAMORARSE , v. Snamorarsi ; Dis- | rio è IMPACHEtir .
caccio.
amorarsi; Disnamorarsi o Disinnamo- DESPAGIAR, v. Spagliare, Levar la paglia.
DESMESTEGARSE CON UNO, diciamo ancora rarsi. DESPALA, add. Spallato, Si dice delle Be-
nel sign. di Contendere; Gareggiare; An- DESNETAR, v. Nettare ; Pulire. V. NETAR. stie da cavalcare e da soma, che hanno le-
dare a competenza . DESNIAR, v. Disnidare o Snidare , Cavar sione nelle spalle.
DESMÈSTEGO, add . Domestico e Dime- del nido. E per traslato, Cacciare o Di- DESPALAR, v. Spalare , Tor via i pali
stico, Agg. d'Animale. struggere affatto ciò che si è stabilito in un impiantati.
ZOVENE TROPO DESMÈSTEGO , Giovane li- luogo. Disnidare gli scorpioni , i topi e DESPALARSE, Spallarsi, Guastarsi la spalla.
cenzioso o lasciuo'o . simili. DESPALTANAR , v. Sfangare. V. DES-
TERE O LOGHI DESMESTEGHI, Terre urba- DESNIARSE I PEOCHI, Disnidarsi i pidoc- FANGAR.
ne o suburbane o Ortaglie , Terre dome- chi; Spidocchiarsi. V. SPEOCHIarse . DESPANOCHIAR, Spannocchiare.
stiche le più coltivate, nelle quali le pro- DESNOMBOLÀ, add. Dilombato; Scoscia- DESPAR, lo stesso che DISPAR, V.
duzioni sono migliori e più saporite. to, Che ha guaste le cosce o slogate. METER A COO VUOVI IN DESPAR , V. Coo .
DESMETER,
v. Dismettere o Dimettere, ANDAR VIA O CAMINAR DESNOMBOLA, Anda- DESPARAR, v. Disimparare; Disappara-
Tralasciar di operare -
NOL DESMETE MAI re ancaione, cioè Aggravarsi più in sur re; Disparare o Sparare.
etc. Non resta ; Non fina; Non rifina ; una che in su l'altra anca in camminando. DESPARARSE, Spararsi, contrario di Pa-
Non molla mai etc. DESNOMBOLARSE, v. Dilombarsi, Sfor- rare o Apparare, Spogliarsi de' vestimenti
DESMETER UN ABITO , Dismettere o Di- zare i muscoli lombari sì che dolgano. Di- o abiti sacri.
mettere, Por giù, Non portarlo più. Così cesi anche DESCULARSE E DESGALONARSE, V. DESPARECHIADA , s. f. Sparecchio, Il
dicesi Roba dimessa ; Barcaccia dismessa; SNOMBOLARSE. disparecchiare.
Donna dismessa ; Costumanze dismesse DESNUÀR , v. Disnudare o Denudare e DESPARECHIAR, v. Sparecchiare, Leva-
odimesse, Che non sono più in uso. Nudare, Spogliare, render ignudo . re le tavole, contrario di PAREchiar .
DESMINCHIONAR , v. Disingannare o DESNUAR UN'ARMA, Sguainare o Snudare DESPARIR, v. Disparire; Disparere; Spa-
Sgannare; Far ricredere . o Sfoderare un' arma. rire, contrario di Apparire.
232 DES DES DES
DESPARIRSE I DENTI, Dislegare i denti, Despensar slepe o pUGNI, Sciorinar cef- | DESPETİN, s. m . Dispelluzzo.
contrario di SPARIR. fate o pugni a questo e a quello Girar FAR DEI DESPETINI , Disobbligare ; Far
DESPARTE. V. IN DESPARTE. un mostaccione, uno schiaffo, una basto- dei dispelluzzi .
DESPARTIR, v. Dividere, cioè i Conten- nata, valgono Dare uno schiaffo etc. DESPÈTO, s. m. Dispello, Atto che si fa
denti, Pacificare. DESPENSIER, s . m. Portalettere, Colui altrui per dispregio. Onde Far dispello va-
DESPARTIRSE , Dipartirsi, Prender par- che dispensa le lettere pervenute alla po- le Aontare.
tenza. sta. FAR PER DESPETO, Far male bello stu-
DESPARTIRSE DA LA SO OPINION , detto DESPEOCHIAR, V. SPEOCHIAR. dio, appostatamente, Far a disgrado.
fig. Dipartirsi dalla propria opinione ; DESPERADON , add. Disperatissimo ANDAR VIA LA ROBA PER DESPETO , Andar
Recedere - NO ME DESPARTISSO DA LA MIA Bestione; Bestionaccio, Uomo fiero e be- via a ruba, vale Spacciarsi le merci a gran
OPINION, Io non recedo; Io non rinunzio stiale -- Rinnegataccio, Uomo di mala vi- concorso de' compratori.
al mio parere, cioè Persisto nel mio voto. ta Finimondo e Finimondone , che si A SO DESPETO O A SO MARZO DESPÈTO ,
DESPASSAR, v. T. Mar. Dispassare , Le- mostra soggetto a timori di sciagure. Far una cosa a marcio dispetto, a dispet-
var un cavo di dentro ad un bozzello o oc- DESPERAR O DESPIERAR , V. Disperare , taccio , a grave dispetto di alcuno o a
chio. Dispassare un cavo piano , vale Cavar di speranza o Perder la speranza . marcia forza, vale Farla a suo malgrado.
Fargli cangiar lato, farlo passare dall' una DESPERARSE O DESPIERARSE DA MATO, Di- Io farò ciò a suo marcio dispetto o a sua
all'altra parte. sperarsi; Abbandonarsi; Geltarsi traʼmor- onta.
DESPASTAR , v. Spastare, Levar via la ti o tra'perduti; Dare o battere il capo DESPETOLARSE, ed anche DESPEGO-
pasta o simile appiccato a che che sia. nel muro. LARSE , v. Spaniarsi ; Scapecchiarsi ;
DESPATAR, v. Sciorre la patta , Essendo GNANCA PER QUESTO NO ME DESPÈRO, Non Sviticchiarsi; Spastoiarsi; Sgabellarsi ,
a patti eguali nella ballottazione, riballotta- istracciarsi gli occhi di che che sia, Non detti fig. Uscire da qualche impaccio. Spil-
re per far decidere più in favore di uno ne aver passione. laccherarsi , Levar le pillacchere o zac-
che dell' altro. NO LA SE DESPERA, Locuz. fam. Non di- chere.
In altro senso : LASSO CHE I SE LA DESPA- speri; Non si sconforti ; Non s'abbandoni. DESPETOLAR I CAVELI, Ravviare o Stri-
TA TRA DE ELI , Io lascio che se la stri- DESPERAZION , 8. f. DARSE A LA DE- gare i capelli.
ghino fra di essi, o che se la disbrighino SPERAZION, Darsi al disperato ; Dar l'a- DESPETOLARSE I OCHI, Spaniarsi gli oc-
tra di loro. nima al diavolo o al nemico ; Darsi a' ca- chi, Levarsi le paniuzzole o la pania.
DESPAZZAR, v. ant. che una volta dice- ni, alle bertucce, alle streghe. CHI GA EL CAN PER LA COA SE LO DESPE-
vasi in vece di ScOAR O SPAZZAR. L'È UNA DESPERAZION CO STE LEGNE CHE TOLA, Da te te la se' intrigata, da te te la
DESPAZZARSE , v . T. Ant. Strigarsi ; NO VOL ARDER, Disperazione, vale Impa- striga, Quel ch'è entrato nell' impegno si
Togliersi d'impaccio - - DESPAZZAR IN BEN zienza. disimpegni.
DE LISSIA, Maniera antiq. Terminar bene DESPERDAURA, s. f. Sperdimento; Scon- DESPETORA, add. Scollato; Scollacciato;
una cosa . ciatura ; Aborto. Spettorato; Sciorinato, Scoperto il petto.
DESPAZZO . V. DISPAZZO. Far una desperDAURA, Far uno sperdi- ANDAR DESPETORA , Girare spettorata-
DESPECOLÀ, add. Sgambato, T. de' Giar- mento, un aborto ; Sconciarsi. mente.
dinieri, Dicesi al Fiore di cui sia rotto il UNA DESPERDAURA XE UN'INGRAVIADURA , DESPETORARSE , v. Spettorarsi , Sco-
gambo . PECOLO. Prov. Donna sconcia presto si racconcia , prirsi il petto ― Sciorinarsi vale Aprirsi,
DESPEGNAR, v. Disimpegnare, Levar di per far intendere che le donne che si scon- allargarsi, sfibbiarsi i panni.
impegno. Disimpegnarsi di sua parola , ciano o disperdono, tosto ringravidano. DESPETOSETO, add. Dispettosuzzo; Sde-
vale Rinunziare al precedente impegno. DESPERDER, v. Disperdere o Sperdere, gnosetto; Arrabbiatello.
DESPEGNAR UN PEGNO, Spegnare; Riscat- vale abortire, che dicesi anche Sconciar- DESPETOSO , add. Dispettoso.
tare; Riscuotere. si e Disertare. V. BORTIR. MUSO DESPETOSo, Viso odioso , antipa-
DESPEGNO, s . m. Riscatto del pegno. DONA CHE GA DESPERSO, Donna che s'è tico.
DESPEGOLAR, v. Nettar dalla pece. dispersa, Che s'è sconciata. DESPETRIR , v. Spetrare , Sciogliere,
DESPEGOLARSE , detto fig. V. DESPETO- DESPERDERSE , detto in T. Mil . Disper- Disfar la durezza di cosa che sia come
LARSE . gersi, Separarsi in varie parti LE TRU- pietra.
QUANDO SE XE INFAMAI NO SE se despeGo- PE S'HA DESPERSO PER LE VILE , Le truppe DESPIANTO, s . m. Schiantamento ; Sra-
LA PIÙ ; La grande infamia non si spazza, si sbrancarono pei villaggi, cioè Si spar- dicamento; Sbarbicamento; Sveglimento,
cioè Non si toglie. sero a branchi. Lo svellere.
DESPENOLAR, v. Sbiettare. V. PENOLA. DESPERSA , s . f. Lo stesso che DESPER- DESPIÀSER, v. Dispiacere.
DESPENSA, s . f. Dispensa o Dispensagio- DAURA. Me despiase in TE L'ANEMA, Mi dispiace
ne, Scompartimento, distribuzione . DESPERSO, add. Disperso ; Sparso; Sper- fino al cuore; Ne son dolente a cuore, al-
Dispensa o Guardaroba o Salvaroba , duto. l'eccesso.
dicesi lo Stanzino dove si tengono le cose UN COSSO DESPERSO O UN COGIONARIO DE- DESPIASÈVOLE , add. Dispiacevole ;
da mangiare . SPERSO O UNA COSSA DESPERSA , Decimo ; Spiacevole; Rincrescente.
In T. Mar. Pagliuolo , dicesi allo Stan- Sparutino; Cazzatello ; Mingherlino; Ma- DESPICAR , v. Spiccare ; Dispiccare ;
zino del naviglio, dove si tengono il biscot- grino; Sottilino ; Scricciolo, Agg. a Fan- Staccare; Svegliere o Svellere.
to e le altre provigioni. ciullo scriato, di meschina complessione . DESPICAR I GRASPI D'UA, Racimolare.
DESPENSAR, o DISPENSAR, V. Dispensa- FIGHI DESPERSI, Fichi vani, Non ridotti DESPIEGAR, v. Spiegare, Distendere.
re, Scompartire , distribuire . a maturità. DESPIERAR, v. Lo stesso che DESPERAR .
In altro sign. Dispensare, vale Abilita- DESPETAR, v. Scollare ; Discollare , Stac- V.; ma è modo triviale .
re altrui, liberandolo da qualche obbligo o care d'insieme le cose incollate. Disvitic- DESPIGOLÀ, V. GRAMOLA.
impedimento, ovv. Disimpegnar altrui da chiare; Sviticchiare. DESPINAR , v. Sprunare o Disprunare;
un ufficio. NO PODER DESPETARSE DA QUALCHE DONA, Togliere i pruni, le spine.
LA ME DESPENSA O DESPENSI, Mi dispen- Non poter distaccarsi, e sviticchiarsi. V. DESPIOMBAR, v. Spiombare, contrario di
si, Modo urbano di rispondere, che s'usa DESPETOLAR . Impiombare.
fra noi per negar di fare o di dire qualche DESPETENAR , v. Scarmigliare ; Scom- DESPIOVANÀ , add. Spiovanato, Privato
cosa. pigliare, Scomporre la capigliatura. del titolo di Piovano.
DES DES DES 255
DESPIRAR, v. Sfilare, contrario d'Infilare. DESPROPRIARSE , v. Spropriarsi; Spo- DESSEGNO O DISSEGNO, S. m. Disegno e
DESPIRAR EL BUSTO , Sfibbiare ; Dislac- destarsi, Privarsi delle cose proprie . Disegnazione, V. ABOZZO.
ciare e Slucciare. DESPROVEDER, v. Sprovvedere, contra- DESSEGNO PONTIZA, Spolvero, Foglio bu-
DESPIZIO , s. m. Voce bassa ed affatto rio di Provvedere . cherato, in cui è il disegno che si vuole
plebea, Ospizio, Luogo dove si ricoverano DESPULESAR, v. Spulciare, Tor via di polverizzando ricavare.
persone per carità. dosso le pulci. DESSEGNO D'UNA FABRICA, Icnografia, T.
DESPOGIAR , v. Spogliare ; Dispogliare DESPUÒ, V. DASPO. degli Architetti.
e Despogliare; Svestire —— Nudare e De- DESPUPILA, add. Spiantato nelle barbe ; Disegno, dicesi fig. per Pensiero, inten-
nudare, si dice Quando la persona è senza Smunto di danari ; Desolato ; Impoverito. zione - FAR DEI DESSEGNI , Disegnare ;
camicia. DESPUPILAR, v. Smungere altrui; Suc- Far disegno; Far divisamenti; Divisare.
DESPOGIARA LA STRADA , Rubare alla ciare il sangue altrui ; Cavar le penne FAR DEI DESSEGNI IN ARIA, lo stesso che
strada. maestre, Rovinare , impoverire altrui. V. FAR CASTELI IN ARIA, V. CASTELO .
DESPOGIARSE IN CAMISA PER I ALTRI. V. SPUPILARSE . ABORTIR D'UN DESSEGNO, V. ABORTIR .
CAMISA. DESPUTA, s . f. Disputa, Esercizio di re- DESSEPARAR, v. Disseparare o Separa-
DESPÒGIO , add. Spogliato; Dispogliato; cita formale della dottrina Cristiana, che re, Dividere , e intendesi di persone con-
Ignudo ; Brullo , Senza vesti iudosso, fassi a memoria da'giovanetti dell'uno e tendenti - Scompagnare, val Disunire o
Nudo crudo. dell'altro sesso nelle Chiese di Venezia, in separare de' compagni Dispalare, Gua-
MEZO DESPOGIO, Spogliazzato. determinati giorni dell'anno. stare il paio, separar l' un dall' altro.
DESPOLTRONARSE, v. Spoltrarsi; Spol- DESPUTAR, v. Far la disputa, cioè della DESSEPELIR, v. Diseppellire o Disotter-
trirsi; Spoltronirsi. dottrina cristiana. rare, Cavar di sotterra - DESSEPELIR UN
DESPOLVERADA, s. f. Spolveratura. DESQUINTERNAR , V. SQUINTERNÅR. CADAVERO, Sterrare un cadavere.
DESPOLVERAR, v. Spolverare. DESREDAR , V. Diredare; Diseredare ; DESSERVITO , s. m. Voce neologica che
DESPONARARSE, v. Spoltrire ; Spoliro- Direditare. usasi negli uffizii giudiziarii (dal barb. De-
nire; Snighittirsi, Farsi lesto, Destarsi, Dicono però anche i Veneziani , e più servitio ) , e vale Tassa di un tanto per
abbandonare la poltroneria. lodatamente, Deseredar. cento, che pagasi al Tribunale sulle som-
DESPONER, V. DIPONER. DESRENÀ, add . Sfilato, dicesi Quello che me depositate , allorchè esse si ritirano
DESPONTÁR, v. Spuntare , Levar ciò che ha le reni dislogate . dalla Parte che n'ha diritto. Alcuni dico-
tiene appuntata alcuna cosa, come spilli etc. DESRENA, dicesi fam, ancora per ciò che no NUMERATA.
DESPONTELAR , v. Spuntellare, Cavare fu detto Snervato o Smunto dalla la- DESSÈSA, s. f. Discesa o Scesa , Il discen-
il puntello. scivia. dere.
DESPOSSENTE , add. Cascatoio : Squar DESROGNAR, v. Scabbiare, V. DESCARO- DESSESA DE TESTA, Scesa di testa, Ca-
quoio ; Spossente, Scaduto di forze. GNÅR . tarro che credesi scender dal capo al petto.
DESPOTIFARSE , v. T. più proprio di DESRUZENİR, V. SRUZENİR . UMORI CHE HA FATTO DESSESA, V. DECO-
Chioggia , Scagliarsi , Far più di quello DESSADESSO O ADESSADESSO, avv. Ades- BITO.
che si dovrebbe per alcuno. Lo stesso che so; Mo mo ; Da qui a poco ; Da qui a un DESSESTAR, v. Sconciare; Scompiglia-
BUTARSE DE LOGO O TRARSE FORA DE LOGO. credo ; Da qui a un ottavo d'ora. re; Disordinare.
V. BUTAR & TRAR. DESSADESSO ! detto con ammirativo per DESSESTARSE , Uscir di piombo o di se-
Detto per contrario di INCAZZIRSE , V. Modo minaccioso o di rimprovero, Or ora! sto; Andar fuori di sesto; Riuscir bieco,
DESPRESIAR , Voce bassa, Disprezzare . Ma se io! Or ora io! dicesi delle Fabbriche che vanno fuori di
DESPRÈSIO , s. m . (colla s. dolce) Voce DESSAVIO, add. Scipito; Scipido; Insipi- dirittura.
della plebe, lo stesso che DESPREZZo, V. do; Discipito; Dissaporito; Sciocco, Dicesi DESSESTO, s. m. Disordine ; Sconcerto;
DESPRESSIONAR, v. Disimprimere , Le- del Brodo delle vivande e simili. Scompiglio; Danno; Pregiudizio.
var l'impressione. Detto per agg. ad uomo, Scipito o Sci- DESSIGILAR, v. Disigillare o Disuggel-
DESPRETARSE , v. Spretarsi , Deporre pido; Uomo senza sale o Sciocco, valgono lare.
l'abito di prete . Seimunito, senza senno. DESSIPULI, Voce antica corrotta dal la-
DESPREZZAR, v. Disprezzare o Dispre- DESSECÀR , V. Ressecar. tino Discipuli, Scolari.
giare e Sprezzare . DESSEGNADOR , s. m. Disegnatore e Di- DESSISTENZA, s. f. Rimozione; Rinun-
CHI DESPREZZA VOL COMPRAR, Chi biasi- segnante. zia, L'atto di desistere o rimuoversi dal-
ma vuol comprare , Prov. dicesi di Chi FAR BOTEGA DE DESSEGNADOR , V. BOTEGA. l'instanza , che anche dicesi Ritrattazio-
copertamente per suoi fini biasima ciò che DESSEGNADORA, s. f. Disegnatrice. ne; Ricantazione ; Acquiescenza -- Can-
desidera . DESSEGNAR, v. Disegnare -- Disegnar tar la palinodia, vale Ritrattarsi.
DESPREZZATURA , s. f. Sprezzatura ; d'acquarello, vale Delineare con pennelli DESSO (coll' e larga), Adesso.
Dispregio. intinti nell'inchiostro mescolato coll'acqua. DESSOFITA, add. Spalcato , dicesi delle
DESPREZZO , s. m. Dispregio ; Disprez- In T. de' Cesellatori ed Argentieri, Ac- fabbriche.
20. cennare, Far su le piastre d'oro e d'ar- DESSORA (coll' o stretto) avv. Di sopra.
FAR LE COSSE PEr desprezzo, Fare o Dir gento il disegno di ciò che si vuol cesella- DESSOBA , detto in forza di sust . Mag-
che che sia dis pettosamente , sdegnosa- ra, con un ferrolino appuntato , che chiama- gioranza , Superiorità ; Preminenza
mente. si Puntellino per accennare ; e perciò dice- AVÈR EL DESSORA DE QUALCUN, Superare o
DESPROMETER, v. Spromettere, Rivocar si Punteggiare a disegno. Vincere alcuno.
la promessa. Se io ve lo promisi ed io ve DESSEGNAR ALL' INGROSSO O A LA BONA , DESSORAVIA, avv. Di sopra; Al di sopra.
lo sprometto . Schizzare , T. di Pittura. N' ebbe in carta DESSORAVIA O SORA EL MERCA, Soprap-
DESPROPORZION, s. m. Disproporzione la pianta (d'una Città), benchè schizzata più; Di soprappiù ; Sopra mancia ; Giun-
• Sproporzione. per dir così col carbone. ta di soprappiù EL ME BURLA DESSORA-
DESPROPORZIONA , add. Sproporziona- DESSEGNAR CO LA TESTA, Disegnare, det- VIA, Berteggiami o Uccellami sopramancia .
lo; Disproporzionato o Improporzionato. to fig. vale Ordinar nel pensiero . ANDAR DESSORA VIA, V. ANDAR.
Fu detto anche Sperticato . DESSEGNAR QUALCUN, Designare alcuno, TOR LE COSSE DESSORAVIA, Passarsi man-
DESPROPOSITÀ , add. Spropositato , V. cioè Scegliere, eleggere, destinare. suetamente di alcuna cosa, vale Procede-
SPROPOSITA. DESSEGNAR IN SABION, V. SABION. re senza rigore - Non approfondure o
Boerio. 30
231 DES DES DES
approfondire , Non ispeculare addentro, DESTENDER EL FORMENTO SU L'ARA, Ina- NATURALITIE , leggesi ne' componimenti poe-
Non internarsi. iare il frumento; Mettere in aia. tici del Calmo, e vuol dire, Componimen-
DESSÒTO , V. SOTO . DESTENDER IN CARTA, Slendere o Disten- ti usciti dal mio talento naturale , senza
DESTABARAR , v. Sferraiuolare o Sfer- dere, Scrivere , o comporre. artificii, come la penna getta.
raiolare, Levar di dosso il ferraiuolo . E DESTENDER IN TERA QUALCUN, Distende- DESTIRADA, s . f. Allungamento, Aumen-
quindi dirassi Sferraiuolato a Colui che re, Voce bassa, vale Ammazzare. tazione di lunghezza Stiratura, L'al-
non ha ferraiuolo o a cui fu tolto. DestEnderse, Distendersi; Distraersi o lungarsi delle membra.
DESTABARARSE, V. DESCROSARSE e DESGA- Distrarsi, Allungarsi colla persona, contra- DARSE UNA BONA DESTIRADA, Fare una
BANARSE . rio di Contraersi. sdraiata, per Dire Porsi disteso a giacere
DESTACAR, v. Distaccare o Staccare. DESTENDERSE COL DISCORSO, Distendersi spensieratamente per ozio o per riposo.
DESTACAR D' ATORNO, Spiccare di dosso. o Estendersi Dilungarsi; Andar a di- DESTIRAR, v. Distendere.
DESTACAR I CAVALI O DESTACAR EL LE- lungo. DESTIRAR LA BIANCARIA, Stirare la lin-
GNO , Staccare ; Distaccare. DESTERMINA, add. Sterminato o Ester- geria.
DESTACAR DAL PECÒLO , Spicciolare , Pro- minato. DESTIRAR TIRAR LA SEA SU LA CAÌCHIA,
pr. Staccar dal picciuolo - DESTACAR LE GRANDO DESTERMINA, Grandissimo; Ster- Accavigliare la seta, Torcere la seta sul
FOGIE DEI FIORI , Spicciolare i fiori. minato; Immenso : Grande a dismisura. parruccello o cavigliatoio perchè prenda
DESTACARI GRASPI D'UA, Racimolare. DESTERMINAR, v. Sterminare o Ester- maggior lucentezza. V. CAICHIA.
DESTACAR Un Toco, Sbrandellare, Strap- minare, Mettere o Mandar in rovina. DESTIRARSE , Protendersi , Distender le
par un pezzo di panno. DESTERMINAR I ALBORI > Scoscendere , membra, che anche dicesi Prostendersi ;
DESTACARSE DA L'osso, detto metaf. U- Romper i rami degli alberi. Sbarrarsi delle braccia ; Distendere le
scir del manico , Far più che non si suo- DESTERMINIO , s. m. Sterminio ; Ester- cuoia; allungarsi . Tu ti prostendi e russi
le. Dicesi di Chi contro il suo costume usa minio ; Sterminazione . a più potere. V. Rovenzia.
liberalità. - · DESTACARSE DA L'osso, detto DESTERMINIO, dicesi nel sign . di Quanti- DESTIRAR IN TERA QUALCUN, Porre, Posa-
in T. antiq. vale Poter fare a sua voglia. tà sterminata, lo stesso che FLAGELO . V. re, Battere uno sulle lastre, vale Ucciderlo .
DESTACARSE DE LA TERA , Ammottare o L'È PROPRIO UN DESTERMINIO, L'è una DESTIRAR LASAGNE , V. LASAGNA.
Smottare, Lo scoscendersi che fa la terra rovina, cioè Un eccessivo sterminio o ca- DESTIRAR EL CEROTO, V. DESTEnder .
in alcuni luoghi di pendio. lamità, quasi cosa orribile a vedersi . DESTİRO, s. m. per DESTIRADA, è vocabo-
NOL SE POL DESTACAR DA QUELL' AMICIZIA, DESTESSER, v. Stessere, contrario d'in- lo ant usato nel Poemetto sulla guèrra
Egli non può spiccarsi da quella perso- tessere. de'Castellani e Nicolotti , nel sentimento
na , cioè Lasciarla. DESTIN, s. m . Destino o Distino, che di- di Tirare il collo ai polli ; vale dunque Ti-
DESTAFARSE , v. Staffare o Staffeggia- cesi anche Sorte ; Fato. rala Co SE FA A UNA GALINA, GHE DAVA
re, Cavarsi il piè della staffa essendo a ca- Fatalismo, si chiama la dottrina di co- AL COLO SI FATO DESTÌRO , CHE etc. Come si
vallo. loro che attribuiscono ogni cosa al destino ; fa de' polli, gli avrei tirato il collo, cioè
DESTAGIAR, v. Intagliare, Tagliar intor- e quindi Fatalista o Fatista Chi sostiene Lo avrei ucciso .
no con forbici. questo sistema . DESTITUIO, add. Destituito o Destituto,
DESTÁGIO , s . m. Intaglio o Straforo , ANDAR AL SO DESTIN, Andare alla sua Privato dell'impiego.
lavoro fatto a cincischio. destinazione, cioè al luogo a cui si è de- DESTIVAR, v. Distivare, T. Mar. Cangiar
DESTAGNARSE , v. Perdere lo stagno ; stinato . la stiva, Stivare diversamente.
Logorarsi la stagnatura. LA VAGA AL SO DESTIN, Modo di congedar- DESTOCAR )
DESTALENTÀ, add. Voce ant. Svogliato; si da una persona che fa viaggio o è per DESTOCOLAR ) v. Divettare, dicesi del-
Pieno di mala voglia. partire, come si dicesse, Faccia ella buon la Lana o simile, e consiste nel batterla o
DESTANARSE, v. Stanare, Uscir di tana. viaggio. colla vetta o coll' arco per disciorne i gru-
DESTANTAR , v. Scaponire; Scocciare ; DESTINÀ, add. Destinato. mi. V. DESPEtar e despetolar .
Vincere l'ostinazione, Opposto a Incoccia- DAL DESTINA NO SE POL SCAMPAr o fugir, DESTONAR , v. Stuonare o Distonare ,
re. V. INTANTARSE Spuntare alcuno , Al mazziere di Cristo non si tien mai por- Uscir di tuono.
vale Rimoverlo dalla sua opinione. ta, e vale che Quello ch'è disposto in Cie- DESTÒR, v. Distorre; Distogliere; Storre.
DESTAVELAR, v. Spianellare o Dispia- lo convien che sia. A quel che vien di so- DESTORNADA, s. f. Distornamento ; Fra-
nellare, dicesi del Tetto o pavimento da pra non è riparo. stornamento.
cui si levano le pianelle Smattonare , DESTINGUER , 0 DISTINGUER, V. Distin- DESTORNAR, v. Distornare e Stornare ,
Levar via i mattoni, contrario di Ammat- guere. noi lo diciamo nel sign. di Sconsigliare ,
tonare. Destinguer el BON DAL CATIVO, Discer- Dissuadere. V. FRASTORNAR.
DESTEGOLAR, V. DESTRIGOLAR.
nere il fagiuolo dal cece, i bufali dalle DESTORZER , v. Storcere ; Distorcere ;
DESTEMPARAR 0 O DESTEMPERår , v. Stem- oche, il pan dai sassi o dalle ghiande , Sdoppiare ; Strefolare, Disfare i trefoli o
perare o Stemprare; Distemperare o Di- i baccelli dai pater nostri e simili. Vedi i sia le fila torte.
stemprare; Alliquidire. suoi contrarii alla voce IGNORANTE. DESTRACARSE , v. Distancarsi e Dis-
DESTENDER, v. Distendere; Allargare. DESTINGUER QUALCUN , Usar distinzione affaticarsi, Riposare.
Destender I Brazzi o i pìe, Distendere; ad alcuno; Onorare; Tenere in conto. DE STRAMBON, detto avverb. All' impaz-
Protendere; Tendere o Stendere. DESTINGUERSE , Distinguersi, Farsi ono- zata ; Inconsideratamente ; Sbalestrata-
DESTENDER I CAVELI, Scrinare. re, farsi rimarcare. mente.
DESTENDER I CEROTI, Applicare ; Adat- DESTIÒR, voce antiq. V. Destor. DESTRAMEZADOR, s. m. Interpositore;
tare. DESTIRA, add. Disteso.
DESTENDER O DESTIRAR EL CEROTO, det- Mediatore. Voce quasi disusata.
QUATRO RISI APENA DESTIRAI, Risi gua- DESTRAMEZAR, v. Tramezzare e Tra-
to fig. Spiattellare, Voce bassa ; Dire la scotti, Mezzo cotti, cioè Risi sodi, non mol-
mezzarsi, Interporsi , tramettersi9.
cosa spiattellatamente com' ella sta, Di- to cotti. DESTRAMEZAR UN LOGO O UNA CAMERA ,
chiarare apertamente. V. SQUAQUARAR e SPI- DESTIRA dicevasi anticam. da' Veneziani Tramezzare una stanza.
FARAR. per TIRA FORA, Cacciato fuori ; Espresso DE STRANIO, Di strano, posto in vece di
DESTENDER I DRAPI, Sciorinare i panni, - FADIGA ... DESTIRÀ FUORA DE LA MIA
Aggiunto coi verbi Essere, parere e simili,
Metterli all'aria , o al sole. MEOLA E DE LA RAISE DEL TRONCO DE LA MIA vale Essere, Parere strano.
DES DES DES 235
ME PAR DE STRANIO CHE etc. Mi pare di CHE DESTRIGHEMO STA PUTA, Alloghiamo morzare; Estinguere: proprio del fuoco e
strano o Mi sembra strano, Cosa strava- questa fanciulla, cioè Maritiamola. del lume .
gante che etc. CHE I SE DESTRIGA TRA DE ELI, Se la stri- DESTUAR LA SÈ, Spegnere la sele ; Estin-
DESTRAVIÀ, add. Sviato, V. STRAVIÀ. ghino fra di loro , Si aggiustino tra di loro. guere la sete; Dissetare.
DESTRAVIAMENTO , Evagazione; Sva- DESTRIGHITE , Sbrigati; Spicciati; Spe- DESTUAR EL FOGO DE LA COLERA , Am-
gamento; Distrazione. disciti; Su via, finiscila. morzare la collera , la rabbia etc.
DESTRAVIAR O STRAVIAR, V. Trasviare DESTRIGHESSIMO, Sbrighiamoci; Spiccia- DESTURBO, s. m. Disturbo o Sturbo.
Traviare e Sviare, dicesi fig . per uscire moci; Alle corte; Alle brevi. SIGNOR , GHE SONGIO DE DISTURBO ? Si-
dall'ordine o dalle leggi del giusto e del- DESTRIGOLAR e DESTEGOLAR, V. Dis- gnore, guasto? Si può passare ? C'è im-
l'onesto . granare; Sgranare; Disgranellare, Dice- pedimento? cioè Disturbo ? Do io impac-
Spargere alcuno ; Distrarre ; Causar si propr. del Cavar i grani, come dai bac- cio o soggezione?
delle distrazioni ad alcuno , vale Disto- celli de' legumi, dalle pannocchie e simili DESTURBON ) add. Disturbatore; Rom-
gliere alcuno dall'attenzione a qualche co- Digusciare o Sgusciare , vale propr. DESTURBOSO )
sa Scioperare alcuno , vale Levare chi Trarre dal guscio. Digusciar baccelli, pi- picapo , Dicesi di persona altrui molesta.
che sia dalle sue faccende , facendogli per- selli, fagiuoli, fave etc. Guastafesta, Quegli che disturba le alle-
der tempo. DESTRIGON, s. m. Voce fam. Sparecchia grie.
DESTRAVIARSE NE LE ORAZION, Sparger- o Sparecchiatore, vale Mangione, Ghiot- Turbolento ; Intrigante ; Inquieto, dicesi
sila mente nell' orare o in cose simili. tone. di persona che alteri il buon ordine .
DESTREGIAR O DESTREZAR , v. Destreg- DESTRO, s . m. Puzzo , Fetore di cloaca. IMPIEGO DESTURBOSO, Uffizio o Impiego
giare; Usar politica, vale Accortezza, de- DESTROPADA , s. f. Stura, Lo sturare. pien d'intrighi, di disturbi, d impegni,
strezza Traccheggiare o Temporeggia- Onde Dar la stura , vale Aprire, sturare di noie.
re, hanno relazione a tal significato. un vaso, un tubo o simile. DESUGUAL, add. Diseguale; Disuguale ;
DESTRESSÀR, v. T. de' Legnaiuoli, In- DESTROPAR , v. Sturare o Disturare , Ineguale.
traversare, Piallare il legno per traverso contrario di turare. DESUMANÀ , add . Disumano o Disuma-
prima di venire all'ultima ripulitura. Destroparse le RECHIE, Sturarsi gli o- nato.
DESTRIGADA, s. f. DAR UNA DESTRIGADA recchi. In altro sign . Sfigurato; Sfigurito; Tras-
A LA CAMARA , Sgomberar del tutto una DESTROPAR LA PIGNATA, Scoperchiare la figurato; Deformato, Che non ha quasi fi-
stanza ovv. Metterla in assetto. pentola. gura umana, Che non si conosce più.
DAR UNA DESTRigada de afari, Dare una DESTROPARSE EL NASO, Sturarsi il naso, DESUMANAR, v. Bastonare spietatamente.
spicciata d'affari; Spicciare o Spacciare Nettarsi il naso dai mocci Distasare 0 DESUMANARSE , Disumanarsi, Spogliarsi
• Spedire gli affari. Stasare, Sturare le cose intasate, come i d'umanità.
DAR UNA BONA DESTRIGADA DE OSELETI , canali del corpo umano. DESUMANARSE PER AGIUTAR QUALCUN, RO-
Darsi una corpacciata di uccelletti. DESTRUTO, s. m. Strutto, Grasso di por- vinarsi per aiutare alcuno ; Sagrificarsi.
DAR UNA BONA DESTRIGADA DE CAVELI, Rav- co liquefatto. DESUSA, add. Disassuefatto ; Divezzato ;
viare i capelli, Riordinarli. DESTRUTO, add. Distrutto, da Distrugge- Disusato.
DAR UNA BONA DESTRIGADA A TOLA, Far re . DESUTELE , add. Disutile ; Inutile; In-
lo spiano; Spianar la mensa . DESTRUTO , Strutto; Desolato Strutto fruttuoso.
DESTRIGAR, o. Distrigare e Districare si dice parimente per magro. DESUTILON , Disutilaccio , Uomo disa-
e Strigare, Sbrigare, contrario d'Intrigare. DESTRUTÒR, add. Distruttore o Distrug- datto.
Detto per Sviluppare e Ravviare, Rior- gitore. DESVEGRAR . V. SVEGRAR.
dinare le cose avviluppate. DESTRUTOR DE LA ROBA, V. DECIPÒN. DESVERZENAR , v. Sverginare ; Disver-
Destrigar el paeSE, Sgomberare il pae- DESTRUTOR DE PANETI , Avere il gozzo ginare e Spulcellare.
se, cioè Partirsi o Morire. panaio, vale Gozzo preparato a mangiar DESVEZZAR, v. Divezzare o Disvezzare
Destrigår le cosse, Accappezzare, Con- molto pane. V. MAGNON, e BOCA FRESCA . e Svezzare.
chiudere , finire le cose, -- Spicciare o DESTRUTORA, add. Distruttrice o Distrug- DESVEZZARSE , Svezzarsi; Rimanersene;
Spacciare, Spedire gli affari. gitrice, Dicesi della femmina. Tralasciar l' uso d'alcuna cosa.
DESTRIGAR UN LOGO O UNA CAMERA, Sgom- DESTRUZER, v. (colla z dolce) Distrugge- DESVEZZAR DE LA TETA, Suezzare ; Dis-
berare o Sgombrare, Sbarazzarlo da cose gere o Destruggere; o Struggere; Annichi- vezzare; Divezzare ; Spoppare . V. Des-
inutili Rassettarlo, Metterlo in assetto. lare - Spacciare, vale Anche Distrugge- LATAK.
DESTRIGAR UN PIATO , Sparecchiare " re uccidendo. DESVIAR, v. Deviare ; Diviare ; Disviare ;
Mangiarsi avidamente una vivanda Sco- DESTRUZERSE, Sfarsi: Disfarsi; Strug- Riviare ; Traviare.
nocchiare, dicesi Finir una cosa mangian- gersi; Smagrire ; Andarsene pel buco del- Nel sign, di Distrarre, V. DESTRAVIAR.
dola. l'acquaio, cioè Insensibilmente consumar- DESVIAR LA BOTEGA, Sviare la bottega,
DESTRIGARSE O DESCATEGIARSE , Distri- si - DESTRUZERSE PER AMOR, Sbietolarsi si dice del Perdere gli avventori.
garsi ; Districarsi; Disimpacciarsi; Svi- per amore, Struggersi per tenerezza. DESVIDAR, v. Svitare, Sconnettere le co-
lupparsi, Trarsi d'imbarazzo o d'intrigo. DESTRUZERSE COL SPENDER, Smugnersi; se fermate colla vite.
Spicciarsi ; Stralciare; Trar la man di Colare, Annientarsi, consumarsi nelle so- DESVIÒN, verb. sust. Sviatore o Disvia-
pasta, Terminar un lavoro od operazione. stanze. tore, Chi svia altrui dalla buona via : dice-
DESTRIGARSE A LA PRESTA, Venire a mez- DESTRUZION, s. m. Distruzione; Anni- si fig .
za lana o a mezza spada, alla conclusio- chilamento. DESVISCHIAR, v. Spaniare, Levar le pa-
ne immediatamente. L'È UNA DESTRUZION CON COSTÙ , Man. niuzze.
DESTRIGARSE DA SO POSTA , Spacciarsi fam. Costui è un tormento, un affanno, DESVISCHIARSE, Disvischiarsi; Spacciar-
da sè. una morte, uno sfinimento, una noia, È si; Spastoiarsi , detto fig. vale Sbaraz-
DESTRIGARSE DE LA SO ROBA, Far lo spia- insoffribile. zarsi.
no, Consumare . DESTUADA , s . f. Spegnimento DAR DESVIZIAR, v. Disviziare, detto fig. vale
DESTRIGARSE de UNO O DE UNA COSSA , UNA DESTUADA , Smorzare; Spegnere. V. Correggere i difetti.
Smaltire alcuno o che che sia, vale Dis- DESTUAR. DESVIZIARSE , Disviziarsi, Correggersi,
farsene, Levarselo dinanzi. DESTUAR, v. Spegnere; Smorzare ; Am- Perdere il vizio - Svezzarsi o Divezzar-
236 DEV DI' DIA
si, Tralasciar l'uso d'una cosa, Rimaner- cizio, e che per timore di ca dere attiensi e questa risponde : ADESSO FA Dì, volendo
sene. colle mani al pomo della sella, che in ve- in certo modo far conoscere alla Madre
DESVOLTAR , v. Distorre o Distogliere ; neziano dicesi РOMOLO. l'irragionevolezza della dimanda, perchè
Distornare ; Stornare ; Svolgere, Rimuo- DEVOZIÒN, s . f. Divozione e Devozione. in così breve tempo trascorso la camicia
vere alcuno dal suo pensiero o proponi- CATIVA DEVOZION, Indevozione o Indivo- non poteva esser intieramente cucita.
mento. zione. DIAPER DIA, Specie di giuramento, cui
LASSARSE DESVOLTAB, Lasciarsi svolge- AVER DEVOZIÓN A L'OSTARIA, Esser incli- corrispondono Per Dio; a fe di Dio e simi-
re o sconvolgere. nato all' osteria, Avervi genio. li. V. PER DINA. Comunque alcuni dicano
L'È UN OMO CHE SE LASSA DESVOLTÀR, È LA MIA DEVOZIÓN, dicono molti per Mo- più volentieri PER DIA per tacere Dio , si
un midollonaccio , È persona che si lascia do di salutare con riverenza , e vale Divo- avverta che anche i Greci hanno l'accusa-
facilmente svolgere . tamente cioè Ossequiosamente . tivo Dia nel significato di Giove ; onde po-
OMO CHE NO SE DESVOLTA, Fermo ; Tena- PERDER LA DEVOZIÒN, detto fig. Perdere trebbe darsi che il nostro uso fosse un an-
ce; Caparbio: Inflessibile, Duro, fisso nel- la pazienza, Infastidirsi. tico grecismo .
la sua opinione . ROMPER LA DEVOZIÒN, V. ROMper. DE DIA O DE DIANA O DE DIANA BACARA-
DESVOLZER , v. Svolgere , contrario di DÉZAL, Voce antiquata per DIZIAL. V. NA, pronunziato con impazienza, Esclama-
Avvolgere. DEZIAL. V. DIZIAL. zione denotante maraviglia, e vi corrispon-
DESVOLZER EL FILO, Scannellare, Svol- DEZÚN, s. m. Digiuno . dono Deddina; Diamin ; Diamine ; Dia-
gere il filo di sul cannello Trascanna- ROMPER EL DEZUN, Sdigiunare, cioè Man- cine.
re, Svolgere il filo da un cannone e metter- giare nelle ore non permesse. DIABOLICO, add. - CARATERE DIABOLICO ,
lo in sur un altro. V. INDEVENÅR. ESSER A DEZUN , Essere a digiuno o a
Pessimo carattere cioè Mal fatto, inintel-
DETAGIO , e . m. Dettaglio, dal franc. Dé- corpo o stomaco digiuno. ligibile.
tail, Discorso eircostanziato . EL VORIA ESSER A DEZUN D'UNA COSSA,
L'È UN ANDAR DIABOLICO, È un mal an-
VENDER A DETAGIO, T. Mer . Vendere a detto fig. Vorrebbe essere a digiuno d'una dare, cioè Una pessima strada, un catti-
ritaglio, cioè a minuto. cosa, cioè Non vorrebbe averla fatta. vissimo camminare.
CONTAR CON DETAGIO, Narrare o Conta- CORPO PASSUO NO CREDE AL DEZUN. V. PAS-
DIACHILON , 8. m. Diaquilonne, Sorta di
re dettagliatamente ; Dettagliare . SUO.
cerotto composto di più ingredienti, buono
DETAR, v. Deltare e Diltare Dettare DEZUNAR O ZUNAR, v. Digiunare o Giu-
a' ciccioni e simili posteme, per purgarle •
adagio, ad alta voce; Dettar presto , fret- nare. chiuderle.
toloso. ANCA EL POCO E SPESSO GUASTA EL DE-
DIAGO , s . m. che anticamente con voce
DETRAGAN o0 DETRÉGAN, V. in CIÈVOLO . ZUN, Chi spilluzzica non digiuna, e vale barbaricà dicevasi LIAGò, forse dal Greco L
DETRONAR, v. Detronizzare, Levar giù che Anche le piccole trasgressioni rompono Heliacon ; Solatio, luogo esposto al sole ; lo
del trono, Scacciare un principe dal trono l'osservanza delle leggi del digiuno. stesso che Belveder. V.
Disautorare, vale Privare dell'autorità. OPERE BONE E MANCO ORAZION O DEZUNI,
DIALOGÀR , v. Dialogizzare , Parlare in
DEVA, Seconda persona dell'imperfetto di V. OPERA.
dialogo disputando -- Il senso nostro più
DAR, Dar-- Ora si dice Dava, ma i Chiog- STA NOTE ME TOCA DEZUNAR, Questa not- comune di questa voce è Confabulare, cioè
giotti dicono DEVA. te mi tocca il digiuno ovv. mi tocca far Ragionar insieme come per giuoco e di co-
DEVARIO, s . m. Divario ; Disvario e Sva- feria dice la Moglie che dorme una notte se piacevoli, Ovvero, Discorrere , Parlamen-
rio, e dicesi anche Scatto. senza il Marito -- Rompere la quaresima
tare per trattenimento.
DEVEGNIR, v. Provenire, Derivare . è il suo contr ario. DIALOGO , s. m. No SERVE A FAR DIA-
VEDAREMO DA DOVE CHE LA DEVIÈN , Ve- DEZZACOLAR , v. Spillaccherare , Levar
dremo donde o da qual cagione proven- LOGHI, Non serve a far quistioni o a qui-
le pillacchere o zacchere . stionare o a bisticciare; Non si dee con-
ga. DEZZOLAR, v. Slegare : Dislegare; Scior- tendere.
DEVEGNIR, detto in T. for. Devenire, Ve- re; Sciogliere ; Scignere . DIALTIA, s. f. Voce ant. Diallea, Unguen-
nire all' atto di che che sia. Devenire al- DEZZOLAR LA BENDA, Sbendare.
to composto di più ingredienti, ma special-
l'espedizione d'un processo. DI , s. m. Di, Giorno, giornata. mente di mucilagine d' altea.
DEVENTAR, v. Diventare; Divenire ; Ad- Dì DE FESTA, Di festivo ·- DI DA LAORAR , DIAMANTÀ, add. Indiamantato.
diventare o Addivenire . Di da lavoro o Di feriale -- DÌ DA PESSE, DIAMANTAR, v. Indiamantare, Lavorare
DEVENTAR BIANCO CO FA UNA PEZZA LAVA- Di nero, Quello in cui è vietato di mangiar o Ridurre a foggia di diamante Affac-
DA, O CO FA LA CERA , Venir nel viso color carni. cettare o Sfaccettare e Lavorar a fuccet-
di cenere; Diventar nel viso come un pan- OGNI DI PASSA UN Dì Ogni di ne va un te , dicesi del Lavorar un corpo solido in
no curato e lavato; Allividire o Allibbi- di, cioè Il tempo passa. maniera, che abbia più facce o piani diver-
re, Impallidire . TUTO EL SANTO Dì, Tutto il nato dì, Si- si, come si fa del diamante e delle altre
DEVENTAR PORCO, V. PORCO. gnifica Tutto l' intiero dì, ed anche Conti- gioie. V. BRILANTÀR .
DEVIAR. V. DESVIAR e DESALVEAR. nuamente. QUADRELI DEL DIAMANTE , Faccette del
DEVORAMENTO , s . m. - DEVORAMENTO diamante.
AL DI D'ANCUO, Al giorno d'oggi; A'tem-
DE STOMEGO, Mordicamento. V. MAGNA- pi presenti; In questa età; In questo tem- DIAMANTE CATIVO, Diamantaccio.
MENTO. po ; A' di nostri.
DEVOTISSIMO, add. DIAMANTE CHE PAR UN BRILANTE , Diaman-
EL DEVOTISSIMO , DE BEL Dì, Di bel giorno; Di bel di ; A te che mostra bene, per dire Che brilla.
detto in gergo, Il culo ; Il deretano ; Il di giorno chiaro ; Di bel sole. DIAMANTE GROPìo, Gruppito, Agg. a Dia-
dietro. EL DI DE SAN MAI. V. MAI. mante , e s'intende Quello ch'è lavorato
DEVOTO , add. Divoto e Devoto, Che ha DAR EL BON DÌ, V. BONDì. su la natural sua figura dell'ottaedro , cioè
divozione, Pio, religioso. PARER EL DI DEL GIUDIZIO , Parere un troppo alto a confronto della sua base.
DEVOTO DE LA MADONA DEI CERCHI, detto
finimondo, e vale Gran rovina, gran preci- DIAMANTE D'OLANDA, Spera, Diamante di
per ischerzo d'un Ubbriacone, ch'è quanto pizio. figura piana, in sei foglie sole.
dire Dedito o Inclinato al vino. ADESSO FA Dì ! con inflessione ammira-
* DEVOTO DE LA MADONA DEL POMOLO . Di- DIAMANTI DA MURAN, Diamanti falsi ; Cri-
tiva, Maniera fam. di risposta, che vuol stalli, di quelli che si fanno a Murano nel-
cesi per vezzo a taluno inetto a cavalcare, dire No - Per esempio la Madre doman- le fornaci vetrarie .
o ad un ragazzo che imprende quest'eser- da alla Figlia, ASTU FINIO QUELA CAMISA? DIAMANTÈR , s . m . Diamantaio , Colui
DIA DIA DIE 237
che polisce ed affaccetta i diamanti e le al- Frugolino, Frugoletto, Agg. a Ragazzo in- UN DIAVOLO SCAZZA L'ALTRO, V. SCAZZAR.
tre gioie solente che non istà mai fermo. V. BE- VA CH'EL DIAVOLO TE PORTA, Va al dia-
DIAMANTÈRA, s. f. La feminina di Dia- CONELO. volo ; Va in malora, Sorta d'impreca-
mantaio, la quale, seguendosi gli esempli❘ DIAVOLO, s. m. Diavolo o Demonio. zione.
di altre voci consimili così formate, potreb- ANDAR TRA UN DIAVOLO E L'ALTRO, Fug- DIAVOLO ! Interiezione di maraviglia, Dia-
be dirsi Diamantaia. gir l'acqua sotto le grondaie, Prov. e va- min; Diacine ; Diaschigni ; Diavolo!
DIAMBARNE O DIASCANE, Diascane ; Dià- le, Nel procurar di fuggir un pericolo o OH DIAVOLO! Domine fallo! usato come
eine o Diuscolo , voci basse che servono danno andar incontro ad un altro simile. Diamin ; ch' e' sia vero ! Significa Foss'el-
talora a dimostrare sorpresa, ma per lo più AVER EL DIAVOLO ADOSSO, Aver il diavolo la vera tal cosa.
si usano per non dire la parola Diavolo . nell' ampolla, Si dice del Prevedere con DIAVOLO! pronunciato come a punto fer-
Dicesi pure Diamin ; Diamine; Diaschigni. sagacità ed accortezza ogni stratagemma e mo, vale Certamente ; Sicuramente ; Già
EL VOSTRO DIAMBARNE CHE VE STRASCINA, invenzione Avere il diavolo in testa, Es- s' intende ; ed è Interiezione affermativa.
Il vostro diavolo o il tentennino, il mala- sere scaltrito ed accorto Avere il diavolo VARDE MO VU SE EL DIAVOLO HA LA TOSSE,
testa, il nibbiaccio che vi porti, Maniere nelle braccia, vale Avere nelle braccia una Maniera ant. metaf. che ora diremmo, VAR-
basse e fam . di rimprovero. forza soprannaturale o grandissima Ave- DE CHE DIAVOLezzi che sucEDE ! Considera-
DIANA, s . f. Diana, La sonata del tambu- re il diavolo o il gran diavolo addosso, te voi quanti malanni o casi inopinati
ro che si fa alla mattina in tutti i quar- vale Essere nelle furie maggiori , Imper- succedono.
tieri militari. Quindi Batter la diana. versare ; Fare il diavolo. DIAVOLO . FORTE, s. m. Grossagrana,
PER DIANA DE DIA O PER DIANA IN CANA DA PER TUTO GH'È EL SO DIAVOLO , Chi Stoffa di seta più forte del Moerro ordi-
O PER DIANA BACARANA. Per dianòra : Cor- ha capre ha corna ; Chi ha polli ha pipi- nario.
po di dianòra : In fede buona; Affè di te ; Non v'è rosa senza spine, Tutte le DIAVOLONI, s . m. Diavoloni e Diavolini
Dio ; Affeddidieci, Modo di giuramento o cose umane hanno le loro difficoltà. Specie di zuccherini noti, di sapore acutis-
di affermazione . Forse quel nostro PER DIA- EL DIAVOLO GHE METE LA COA, A chi Dio simo, e molto aromatico.
JA BACARANA è una corruzione del giura- dà farina il Diavol toglie il sacco, cioè DIBATER, v. Sbattere ; Difalcare ; De-
mento Per Dio Bacco, che usano alcuni. Il Diavolo cerca d'impedir le cose buone . trarre, Levar dalla somma -- Difalcare
DE DIANA ! Espressione ammirativa che EL DIAVOLO SE CAZZA DA PER TUTO, Dio per traslato, si dice anche generalmente
corrisponde alla voce Possibile! E egli pos- non fa mai Chiesa che il Diavolo non vo- quando ci pare che alcuno abbia troppo
sibile! Poffarbacco ! glia o non vi fabbrichi la sua cappella. largheggiato di parole e detto assai più di
DIANA, s. f. Diana, nome proprio di fem- Prov. che dà ad intendere che il Diavolo quello ch'è, che anche dicesi Tarare.
mina. non vede farsi alcun bene senza cercar di DIBATIMENTO, s . m. Dibattimento, il
Diana, dicesi al Battere il tamburo o mettervi o farvi nascere qualche male . Sem- dibattere e difalcare, Diffalcazione, Sottra-
Sonar le trombe sul far del giorno, che pre il Diavolo s'intermelte. zione . V. DIBATER.
fanno i soldati, dall'uso che i Romani ave- EL DIAVOLO NO XE TANTO BRUTO, Non è DICAT QUASI DICAT. Voci latine rima-
vano di sonar colle trombe ai primi albori il diavolo brutto come si dipinge ; Sem- ste nell'uso del parlar familiare, e valgo-
del dì negli accampamenti un' aria dedicata pre non istà il mal dov' ei si posa ; Chi no Quasi dicasi; Come sarebbe a dire ;
a Diana, Dea delle selve. vede il diavol da dovvero, lo vede con Per esempio.
DIAREA, s. f. o MAL DE CORPO, Diarrea o men corna e manco nero, L'affare non è DICIPULA (dal latino Decipula), Termi-
Diarria, detta altrimenti Cacaiuola ; Soc- così disperato come si crede . ne che usavasi da alcuni Forensi sotto il
torrenza; Uscita ·Adiarrea dicesi in T. DIAVOLO PORTA E DIAVOLO MA☛na, Dia- Governo Veneto nelle loro scritture. Deci-
Medico la Soppressione generale di tutte le vol porta e diavol reca , Si dice dello Spen- pula in buona lingua equivale a Laccio,
evacuazioni necessarie del corpo . dere e gittar via più che non conviene, ri- cioè di quelli con cui si prendono gli uc-
AVER LA DIAREA DE SCRIVER , Aver la ca- mettendosi all' arbitrio della fortuna . celli, detto altrimenti Piedica . Noi usiamo
caiuola della penna, modo basso che va- ESSER UN DIAVOLO DESCADENA, Esser dia- questa parola in senso metaf. nel sign . di
le Aver prurito di scrivere continuamente. volo o diavolo scatenato, dicesi di Chi Trappola ; Inganno ; Inciampo ; Intrigo.
DIASCASE . V. DIAMBARNE . procuri sempre di far qualche male ; Es- DIE, Voce antiq. Dee, terza persona del pre-
DIAVOLA, s. f. Diavola o Diavolessa, Di- sere un nabisso TI XE UN GRAN DIAVO- sente di DoVERE . V. CoSSEDIE .
cesi di Donna oltre misura impertinente , LO O UN GRAN DIAVOLIN, Il tuo diavolo è DIE ESSE . Maniera antica, che ora più co-
riottosa, insopportabile . cattivo, e vale Il tuo genio è malizioso. munem. dal basso popolo si dice GIESSE, V.
DIAVOLETO . V. DIAVOLIN. FAR EL DIAVOLO, Fare il diavolo, vale DIESE, s . m. Dieci o Diece.
DIAVOLEZZO, s . m. Diavoleto o Diavo- Far l'impossibile, Fare ogni sforzo. DIESE VOLTE TANTO, Decuplo.
leria, Intrigo noioso e dispettoso, Garbu- FAR DA DIAVOLO, Diavoleggiare, Operar DE DIES' ANI, Decenne ; Decennale ; Bi-
glio, Difficoltà. malamente. lustre.
GRAN DIAVOLEZZO ! Gran diavoleria ! e FAR EL DIAVOLO E PEZO O FAR EL DIAVO- DIESSILA, s . f. Il Diesire. Voce burlevo-
intendesi Rumori, grida, clamori In- LO A QUATRO, Far il diavolo e la versiera ; le o corrotta dall' Inno de' morti, che co-
diavolio, direbbesi d'Imperversamento e Far il diavolo in un canneto o in monta- mincia Dies ira, dies illa etc.
di Azioni vituperose e indecenti. gna ; Far il diavolo e peggio, Imperver- DIR O CANTAR A QUALCUN EL Diessila, V.
FAR DEI DIAVOLEZzı, Far le più diavo- sare . in DIR.
le cose del mondo, s'intende Strane o stra- LA FARINA DEL DIAVOLO VA TUTA IN SÈ- DIESTU, T. antiq. usato sempre in modo
ordinarie . MOLA, V. FARINA. interrogativo, e vale Dei tu ? - Che die-
QUA GA DA ESSER DEI GRAN DIAVOLEZZI, Le done ghe NE SA PIÙ DEL DIAVOLO, V. STU FAR? Che dei tu fare ?
Qui c'è qualche diavoleria, dicesi degli DONA. DIETA, s. f. Dieta, Astinenza da cibo.
Effetti straordinarii e cattivi di cui non si MA NDAR AL DIAVOLO , Mandar alle birbe; Far dieta o Stare a dieta, detto meta-
co nosce la cagione . Dar il cencio ; Dar puleggio, Licenziare. foricamente, vale Astenersi o Privarsi di
DIAVOLEZZI DA DONNE, V. STRIGHEZZI . NO SON GNANCA EL DIAVOLO, Non ho il che che sia.
NO ME FAR DIAVOLEZZI, Non mi fare viso volto di dietro, Dettato Fiorentino, Dieta ( dalla voce barb. Dieta, Merces
malanni, cioè Va cauto. che vale non son brutto . diurna ) chiamavasi sotto il Governo italico
DIAVOLIN, add. Diavoletto o Diavoletti- POVERO DIAVOLO ! Cattivellaccio ; Sciagu- il Salario o sia l'indennizzazione dovuta al
no, che altrimenti dicesi Fistolo ; Frugolo ; rato, Povero, miserabile. Giudice o ad altro pubblico impiegato,
238 DIF DIL DIN
quando egli si recava fuori di Città per og- DIFIDENTE, V. MALFIDENTE . Divoratore ; Pappatore ; Diluvio : Paras-
getti di uffizio. DIGANDO, Gerundio del verbo DIR e Ma- sitone ; Parassitonuccio, Gran mangiato-
DIFETİN, s. m. Difettuzzo o Difettuccio, niera antica ch'è però ancora usata dalla re - Gorgione dicesi Quello che ingor-
Piccolo difetto . bassissima plebe, ma il più comune è Di- gia e beve smoderatamente --- Maciulla di
Maccatella, dicesi fig. per Vizio e Ma- SENDO. carni cotte, fu anche detto di un Gran
gagna. Ben si sanno le sue maccatelle . DIGERİR, v. Digerire o Digestire e Smal- mangiatore. V. MAGNÒN .
DIFÈTO, s. m. Difetto, Imperfezione . tire, Concuocere i cibi nello stomaco. DIMAGRIR, V. Smagrìr .
DIFETO, detto in T. degli Stamp . Mez- Digerir un afar, Digerire, dicesi fig. nel DIMAN, V. DOMAN.
zetto, Carta difettosa, fogli orlati, strappa- signif. di Bilanciare, ponderare, considerare. DIMETER, v. T. di palazzo, Deporre ; Ri-
ti, ragnati o altramente difettosi . Cartaz- BISOGNA DIGERIRLA, Convien berla o in- muovere ; Privar d'impiego.
ze diconsi dagli Stampatori i primi fogli gozzarla o tirarla giù, cioè Sofferirla in Dimeter in ati, Acchiudere ; Annettere ;
che si stampano, per passar poi alla tira- pace . Unire ; Presentare ; Rassegnare.
tura delle copie buone. LA ME PAR TROPO GROSSA E NO POSSO DI- DIMETERSE, Rinunziare ; Disfarsi, De-
IN DIFETO, detto a modo avv. In mancan- GERIRLA, Essa mi pare troppo ostica e porre un impiego od ufizio.
canza di che ; Altrimenti - IN DIFETO, non posso ingozzarla. La voce Ostico va- DIMINUTIVO , add. — MAGNAR IN DIMINUTI-
NOL VOGIO, Altrimenti nol voglio. — IN DI- le fig. Strano e Difficile a comportare. vo, Mangiar alla breve, cioè poche cose.
PETO, GHE PENSARÒ MI , Altramente o Diver- DIGESTION, s. f. Digestione o Digerimen- DIMISSIONARIO, s . m. Rinunziatore, e
samente facendo, ci penserò io. to e Digestimento. alludesi ad impiego perduto o rinunziato.
CHI XE IN DIFETO XE IN SOSPETO , Chi CATIVA DIGESTION, Indigestione - Indi- DIMISSORIA , s . f. Paraferna, Quello che
d'altri è sospettoso, di sè stesso è mal gestibilità, Malagevolezza nel digerire . la donna possiede oltre la sua dote.
mendoso, Il sospettare è per lo più indi- Detto figur. Far pro come l'erba a' ca- DIMISSORIALI (Beni) Beni parafernali.
zio di mal carattere ; e dicesi ancora Chi ni, Che dopo averla mangiata la vomita- DIMITO, V. LIMITO.
è in difetto è in sospetto ; simile all' altro no; Far pro come l'olio alle scardove DINDIA
Chi è colpevole d'un misfatto stima che Ha mangiato i baccelli ora spazza i gusci, DINDIÈTA 8. f. Tacchina ; e s'è gio-
ognun favelli del suo fatto. Ha avuto l'utile ed il piacere, ora soffre vane, Pollanca o Pollanchetta, La fem-
No GHE XE CHE UN DIO SENZA DIFETO, il danno ed il disgusto Ha mangiato il mina del Pollo d' India. V. DINDIO.
E' non c' è uovo che non guazzi ; Ogni ca- cacio nella trappola , Nel prendersi un pia- DINDIN. Voce fatta per esprimere il suo-
sa ha cesso e fogna e acquaio ; Non c' è cere si è fatto del male ― A digerirli ti vo- no del campanuzzo. I Toscani dicono Tin-
boccon del netto ; Ognuno ha il suo im- tin, e i Provenziali DERLIN Derlin .
glio, dicea la volpe al lupo che mangia-
piccato all'uscio, Tutti abbiamo i nostri va rasoi. DINDIO, s. m. Pollo dindo o Pollo d' In-
difetti. DIGLADIAMENTO , s. m. (verbale del la- dia o Gallo d' India e Gallinaccio e Tac-
COMPATIRI DIFeti dei altri, Godi l'a- tino Digladior) Contesa ; Contrasto ; Al- chino, detto già con termine barbarico
mico tuo col vezzo e vizio suo, Ovv. Ama tercazione. Africano. Uccello domestico comunissimo,
l'amico tuo col suo difetto . DIGLADIAR, v. (dal lat. Digladior, aris) chiamato da' Sistematici Meleagris Gallo-
Ognun vede i difeti deI ALTRI E NON I che vuol anche dire, come nel senso nostro pavo . V. DINDIA.
so1, Ognun vede i difetti del compagno, Contendere; Altercare ; Contrastare. DINDIO, detto per agg. ad uomo, Scimu-
nè vede i suoi, nè sè stesso conosce. DIGO, Voce assai familiare, ed è appella- nito ; Merlotto ; Stolido ; Castrone ; Pic-
DIFICILE, add. Difficile ; Malagevole ; Dis- toria o eccitatoria. Ehi ; Dimmi ; Amico . cione.
agevole. DILATAMENTÌN, s. m. Dilatazicncella. GRASSO QUEL DINDIO ! Non v'è sfoggi,
OMO DIFICILE, Uomo difficoltoso, o dif- DILETANTE O DELETANTE, Dilettante, in Espressione fam. che s'usa ironicamente
ficultoso, stittico, inquieto, Difficile a con- forza di sust. dicesi più comunemente di per dire, Non è gran fatto, Non è gran
tentare - - Uomo aromatico, vale Fantasti- Chi si diletta ad un'arte , a distinzione dei cosa.
co , Stravagante. professori di essa . NON SEMPRE DINDIA FROLA, ( Modo fig. e
GNENTE È DIFICILE A CHI VOL, ▲ buona DILETANTE DE LIBRI, V. LIBRO e PORTA. corrotto dal latino Non semper lilia flo-
volontà non manca facoltà. DILETÀR, v. Dilettare. rent.) Sempre non istà il mal dov' ei si
DIFICILOTO, add. Difficiletto; Stitticuz- DILETARSE DE MARANGON O DE SARTOR, posa, Gli stati talor si mutano dal male
zo, Agg. a uomo che mal volentieri s' ac- V. MARANGONAR e SARTORAR . al bene - Sempre non ride la moglie del
comoda all' altrui voglia - Sputaperle ;
DILÈTO , s . m. Diletto. ladro, A lungo andare sono scoperte le tri-
Gravetto ; Incomodo. V. DIFICILE e CAGA- stizie - Passasi il folle colla sua follia, e
PER BEL DILETO, A bel diletto ; A bella
DUBI .
posta ; A bello studio , cioè A puro capric- passa un tempo ma non tuttavia, Prov.
DIFICOLTÀ, 8. f. Difficoltà e Difficultà .
cio o diporto, per inutile piacere. e vale che Quel che vuol ingannare non ha
CERCAR DIFICOLTÀ DOVE NO GHE NE XE,
DILŮVIÁR, v. Diluviare, Piovere straboc- sempre il suo. fine.
Cercar il nodo nel giunco o ne' giunchi ; chevolmente. V. in PIOVER. DINDOLAMENTO , s . m. Ciondolamento,
Cercar cinque piedi al montone ; Cercar DILUVIAR A TOLA, Diluviare, modo basso Tentennio ; Dimenamento ; Dimenio.
P aspro nel liscio. Modi fig.
e fig. Mangiare a guisa di lupo. V. in DINDOLAR , v. Tentennare ; Dimenare ,
DIFICOLTÀ D'ORINA, V. ORINA . MAGNAR . Agitare, Muovere in qua e in là- Cion-
FAR DIFICOLTÀ, Studiare in difficoltà. 晨
DILUVIO, 8. m. Diluvio, Trabocco smisu- dolare, vale Muoversi una cosa attaccata
LA DIFICOLTÀ STA IN TEL PRINCIPIO, I rato di pioggia. perpendicolarmente Vibrare, dicesi del
più tristo passo è quel della soglia ; Ovv. Diluvio di parole. Profluvio di parole , moto de' corpi gravi pendenti da corde, fi-
Il più duro passo che sia è quel della so- Fiume d'eloquenza o di parlare, cioè Co- li e simili - Oscillare, Muoversi su e giù
glia. pia di dire . per vibrazione di corda. V. ZOGAR A DIN-
QUA GIUSTO XE LA DIFICOLTÀ, Qui è do- DILUVIO DA OSELI, Diluvio, T. degli Uc- DOLARSE.
ve giace nocco; Qui c'è il nodo. cellatori, Sorta di grande rete da pigliare DINDOLAR DEI DENTI, V. SCANTINÅR.
DIFIDA O DIFIdaziòn , 8. f. T. di palazzo, uccelli , ma specialmente le passere mattu- DINDOLON, Dondolone, Che si dondola.
che vale Avviso ; Avvertimento ; Inlima- gie ( CELEGHETA MEGIAROLA ), che ha nel A DINDOLON , Barcollone o Barcolloni,
zione; Premonizione . mezzo un lungo sacco in cui si fanno esse Avv. Aggiunto al verbo Andare e simili va-
FAR LA DIFIDA O DIFIDAR , Avvertire ; Av- entrare e restar prese . le Andar barcollando - Ciondolone o Cion-
visare; Intimare ; Premonire ; Prevenire. DILUVIÒN, s. m. Diluvione ; Diluviatore ; doloni ; Star ciondolone o ciondoloni, che
DIO DIR DIR 239
anche si dice Pendolone o Penzoloni, di- che finalmente per la nuova Religione Cri- ni, cioè Cose che non possono stare , bugie
cesi di ciò che sta pendente da alto a basso . stiana impresse sulle monete le Croci ed i manifeste.
come sarebbe il battaglio della campana. Cristi, siasi anche detto, come tutt'ora dicesi DIR DA BON, Dir da vero, da senno, del
DIO, s. m. Dio ; Iddio ; l'Allissimo. volgarmente nell' identico sentimento, No miglior senno.
ANDAR CON Dro, Diloggiare, Andarsene GO UN CRISTO O UNA CROSE DA BASAR . V. TEOS- DIR DE SO NONA , V. NONA.
con Dio, partire - Andarne, vale Morire so e CRISTO. DIR EL CON EL RON, Dar libro e carie,
Nè andato - - ANDE CON Dio, Andatevi O DIO DE ELA! Detto con ammirazione. Mostrare tutte le circostanze, addurre tutte
con Dio ; Vatti o Fatti o Rimanti con Dio ; Monna Tenerina , la mosca la guarda e le particolarità .
Andate segnato e benedetto ; Vatticondio. la lattuga la punge : dicesi a colei che DIR FRA SE STESSO, Dire in cuore o fra
COSSA FATA COME GHE PIASE A DIO, Co- si duole facilmente d'ogni anche piccola suo cuore .
sa fatla alla buona di Dio, V. A LA BA- cosa. DIR IN POCO MOLTE COSSE, Epitomare ;
BALA. OH VA CON DIO ! Espressione di maraviglia Abbreviare ; Compendiare ; Molte gran co-
DONAR A DIO QUALCÙN, V. DONAR. Oh vacci scalzo ! Oh vatti con Dio !
se in picciol fascio strignere ; Parlare
DIO ME LA MANDA BONA, Pregar Dio che IN NOME DE DIO, che anche si dice SI stringato.
-la mandi buona, si dice del Rimettersi nel COL NOME DE DIO, Maniera fam., Or bene DIR L'ANEMO 800, Sciorre i bracchi, det-
voler di Dio, nell' incertezza del caso. sta, e vale Sia in buon'ora , Sia col buon to fig. Dire il fatto sue ad alcuno senza ri-
DIO VE NE RENDA ' L MERITO , Renda il animo IN NOME DE DIO CHE GO TROVA guardo Dar le carte scoperte o alla sco-
Signore a te muneruzione ; Dio vi rime- QUEL CHE CERCAVA, Sia in buon'ora che perta, Dire il suo parere senza rispetto al-
riti. ho finalmente trovato quel, ch' io cercava. cuno.
DIO LIBERA O DIO GUARDA O DIO NO Vo- DIODATO, Adeodato. Voce cavata dal lati- DIR L'IRA DE DIO, è lo stesso che DIR O
GIA, Maniere fam. Guarda la gamba ; Il no, come ben s' intende, ed è Nome pro- CANTAR EL DIESSILA, tratta questa maniera
cielo me ne liberi ; No; Cessi Dio ; Tolga prio di uomo. o corrotta dalle parole dell ' Inno de' morti
Dio; Dio mi guardi. DIÒL , s. m. Vocabolo de ' Barcaiuoli, che Dies ira etc. Dir cose da chiodi o di fuoco,
DIO ME DELIBERA, Sal mi sia, Quasi sal- vuol dire Duolo nel sign. di Passione di Sgridare con ira - - Dire tal vitupero che
vo mi sia, Dio me ne scampi. animo o anche Interesse - MI NO GO DIÒL fina l'aria, cioè che rifina e rifinisce l'aria
DIO L VOGIA, Diel voglia ; Diel volesse ; PER QUELA COSSA ; Di quell' affare non me così vasta com' ella è. V. DIO
Dio il voglia ― DIO NO VOGIA, Cessi Dio; ne curo; Io non ne sento passione alcuna. DIR LA NINA NANA. V. NINA.
Tolga Dio ; Cessi. * DIOL. È anche inflessione del verbo DIRLA SCHIETA E NETA O GIUSTA, Confes-
DIO L'ABIA IN GLORIA, Dio lo riposi ; Dio DOLER (V.) usata comunemente dalla bas- sarla giusta ; Dire al pan pane ; Darla
gli dia pace o l'abbia in gloria. sa plebe in luogo di DoL , e vale Duole. Me fuori ; Dirla fuori ; Dir le cose spiattel-
Dio v' agiuta, V. Agiutår. DIOL Vale Mi duole, mi fa duolo, mi spia- latamente, apertamente ; Accusare o con-
La voce Dio, che in questo senso sembra ce, me ne duole etc. fessare la ronfa giusta o il punto giusto.
corrotta dall' avverbio latino Diu, nel sign. DIONISIO, Dionigi, Nome proprio di uomo. DIR LE PAROLE IN CROSE, Dir parole ri-
di Molto, si usa nei seguenti esempli - A DIOSPARO, 8. m. Guaiacana legno san- sentite.
STO DIO! coll' amm. A tal segno ; A tal to. Albero africano detto da' Sistem. Dio- DIRLE TONDE, Dir la cosa a lettere ma-
grado; A tanto EL S'HA SPORCA A STO DIO! spyros Lotus ; e n'abbiamo parecchie pian- iuscole o di scatola o di appigionasi, va-
5imbrattò o lordò a tal segno, a tal gra- te anche nel nostro pubblico giardino : Mat- le Chiarissimamente , senza riguardi.
do, a tanto A CHE DIO! E come ! tioli lo chiama Loto falso. DIR MAL O DAR UNA TAGIADA DE UNO,
EL ME PAREVA UN DIO, Mi pareva una DIPARTIRSE, V. DESPARTIR. Maldire d' alcuno ; Scardassare ; Levare
cosa prelibata, un nettare, un' ambrosia, DIPÒNER, o Desponer v. Deporre ; Dichia i brani di che che sia ; Dare il cardo o
parlandosi di cibi, QUESTO XE EL so dio, rare. il mattone ad alcuno ; o una cardatura ;
È il suo piacere, la sua delizia, il suo DIPORTAMENTO , 8. m. Portamento, e va- Lavorare uno di straforo, cioè Parlarne
tesoro, il suo tutto. le Contegno, procedere, modo di vivere. aspramente per fargli danno.
DIR L'IRA DE DIO, V. DIR. DIPORTO. PER BEL DIPORTO, Per ozio ; Per DIR ORA UNA COSA ORA L'ALTRA, Darne
ESSERGHE IN CASA EL BEN DE DIO, Esser divertimento ; A sangue freddo. una calda e una fredda, detto fig.
quella casa una dogana , e vale Essere ab- DIR, v. Dire, Parlare Favellare. DIR PER FAR DIR, Grattare il corpo al-
bondante e doviziosa. DIR A L'INCANTO, Offerire o Profferire la cicala, vale propr. Provocare un lin-
FAR LE COSSE COME DIO VOL, Far le cose all' incanto o all' asta. guacciuto a dir male.
alla babbala o ad un tanto alla canna : DIR, in T. di giuoco, Dire, vale Far buo- DIR PLAGAS DE QUALCUN, Dir cose da fuo-
cioè Senza badarvi, alla sfatata. no sino alla tale o tal somma. co d' alcuno, Dirne male.
GRAZIA DE DIO, V. GRAZIA. DIR A MEZA BOCs, Dir che che sia fra' DIR PER ESEMPIO , Addurre ; Allegare ;
LODATO SIA DIO CHE L'HO TROVA, Pur denti. Produrre.
beato che lo trovai. DIR ATORNO, Divulgare ; Pubblicare. DIRSE DE TUTO, Dirne o Dirsene infi-
No AVERGHENE UN DIO, Maniera metaf. DIR BEN, Dir tutto il bene ; Lodare no ai denti, Vilipendersi.
Non ne aver uno per medicina ; Non ave- La Fortuna no me dise ben, La fortuna non DIRSENE TANTE, Proverbiarsi ; Bisticciar-
re un becco d'un quattrino ; cioè Non mi dice buono o mi dice guercio, cioè Non si; Bezzicarsi.
avere nè meno un soldo in tasca. Pare al- mi è favorevole. DIR SU, V. SU.
l'Autore che questa maniera vernacola pro- DIR BEMIO O BEN MIO O DIR A UNO DE CHI DIR TANTE BUZARE CHE NO STA NE IN CIEL
venga in origine dai Latini, i quali chia- L'HHA FATO O DE CHI L'HA CUNA, Dire un NÈ IN TERA, Dir tante sciocchezze da far
massero figuratamente le monete Divi, dal- carro di villanie ; Dare una canata ; Fa- misericordia.
l'impronta ch' esse avevano d'un Impera- re un bel rabbuffo o un rivellino ; Dir del- DIR UNA COSSA e farghene un' ALTRA, AC-
tore divinizzato, e che per esempio dices- le ingiurie. cennar coppe e dar danari. Come disse
sero nel nostro medesimo senso, Non ha- NO DIR NE BEN NÈ MAL De quelo che nO la volpe, le parole eran buone, ma i cen-
beo ne divum quidem in zonis. Gli pare T'IMPORTA, Di quel che non ti cale non ne ni dolorosi. Si dice d'uomo che mostra
non meno che passati gl' Imperatori in dir nè ben nè male. altro da quel che vuole e da quel che fa.
Oriente, siasi al Divus sostituito il greco DIR COSSE CHE NO STA NÈ in ciel nè in DIR ZO A LA MALIGNAZA , O A LA RASPA, Dir-
Teos : donde appunto il nostro vernacolo TERA, Dir cose che non le direbbe una boc- ne affatto ; Dirlo su pe' canti o a chi a-
Teosso nel significato metaf. di Monete ; e ca di forno ; Dire scerpelloni o strafalcio- scoltar non vuole.
240 DIR DIS DIS
A DIRLA GRANDA, A pigliarla ben larga ; valgono, che Talvolta giova tacere la ve- MENTE, Lo sentii divisare, cioè Ragionar
Per dirla lunga ; Per dir assai. rità. conversando.
CATAR DA DIR SUL CAVÈLO, Quistionare XE DA DIR, Convien credere ; È da sup- DISCORSIVO . IN MODO DISCORSIVO , In di-
sur una cruna d'ago ; Esser garoso, per- porsi ; Bisogna dire o affermare. scorso ; Discorrendo.
fidioso, fisicoso, Facile alle quistioni. XE DA DIR CH' EL SIA MATO, Bisogna cre- DISCORSO, s. m. Discorso.
CATAR DA DIR SUL CREDO O SUL PATER- dere ch' ei sia pazzo. DISCORSO IN CHIESA, V. SERMON.
NOSTRO, Apporre alle pandette o al sole ; DIR BEN O DIR MAL, sono frasi che da noi DISCORSO BRODOSO, V. BRODOSO.
Intorbidar l'acqua chiara ; Cercar cin- si usano metaf. per Essere o Non essere DISCORSO MINCHION, Chiucchiurlaia, cioè
que piè al montone, Biasimare qualunque acconcio, adattato, dicevole, conveniente Inconcludente o che non s'intende - Or-
cosa per buona ch'ella sia. o buono - STO ABITO ME DISE BEN, Questo sata, Affoltata di parole poco intese e meno
COME SARAVE A DIR, Cioè a dire ; Per abito mi è buono, cioè Torna bene al mio concludenti- Costrutto in zoccoli fu detto
esempio. dosso - - NOL GHE DISE BEN, Non gli è ac- a Discorso di costruzion dura e un po'strana.
COSSA DIAVOLO DISELO ? Che armeggia concio o adattato · EL COLOR DE STO ABI- DISCORSI CHE NO CONCLUDE, Discorsi a
costui ? Dicesi Armeggiare figur. di Chi nel TO CHE DISE BEN AL SO VISO, Il colore di grottesche, dicesi per metaf. di que ' Di-
discorso s'avviluppa e confonde, non ra- quest' abito s'addice al suo viso , cioè si scorsi che non concludono niente.
giona a proposito e niente conchiude, che confa, ben conviene al colore del suo viso DISCORSI DE LA ZENTE, Cantafavole ;
anche si dice Aggirarsi ; Anfanare ; Avvol- LA XE UNA COSSA CHE DISE MAL , Questa Ciance ; Baie ; Chiacchiere, Voci vane.
pacchiarsi. è cosa o parola o azione che sta male, DISCORSO DA FAR SOTO EL CAMIN, Parole
DAR DA DIR, Dar che dire ; Dar mate- cioè Che disconviene o è mal detta o mal da vegghia; Fole da vecchierelle.
ria a' gracidatori, aʼ borbottatori; Farsi fatta. DISCORSO EQUIVoco, Discorso anfibolo-
scorgere. NO SARA MAI DITO VERO, Questo non sa- gico - Anfibologia vale Discorso che ha un
DISEMELO ADESSO CHE NO GH'È PIÙ TEM- rà mai, cioè non permetterò giammai que- sentimento doppio ed è equivoco.
Po, Del senno di poi ne sono ripiene le sta cosa --- NON SARÀ MAI DITO VERO CHE MI DISCORSO LONGO O CHE SECA, O CHE SECA
fosse, Si dice di Cotoro che dopo il fatto TORNA IN QUELA CASA, E' non avverrà mai LE MAROELE, Lungagnola; Lungheria; Bib-
dicono quel che si doveva o si poteva far ch'io torni a quella casa. bia ; Ciarleria; Moltiloquio.
prima. TASE, ABIE QUELA CHE SE GHE DISE, Spe- DISCORSO COI MERLETI, V. MERLETO.
I DISE, Ci s'intende, Modo di afferma- cie di ammonizione o reticenza che usasi DISCORSO STOLIDO, Stolliloquio ; Vani-
zione come si dicesse Si ; ovv. Così dicono familiarmente verso qualche indiscreto o loquio, Discorso da stolto Tantafera ; 1
o Così si dice. imprudente parlatore, ed è come se gli di- Tantaferata, dicesi a Ragionamento lungo
MUSO CHE DISE o che no dise, Volto che cesse, Di grazia ponete fine alle vostre di cose che non ben convengono insieme
significa, che esprime , parlante ; e dice- chiacchiere ed abbiate quella che appel- Cruscata o Pippionata , Composizione o co-
si anche negativamente . lasi creanza o discrezione o prudenza. sa simile che riesca sciocca e scipita.
NO GH'È GNENTE DA DIR, Non c'è che DIRAMAR, v. Diffondere, Spedire, divul- FAR UNA PARTIA DE DISCORSO, Confabu
dire o ridire, Non c'è a dire in contrario gare : dicesi degli Ordini pubblici o d'una lare, Discorrer insieme - Divisare, vale
TRA DE ELI NO GH'È STA GNENTE DA DIR, legge che si sparge a notizia di tutti. Ragionare conversando.
Non fu tra lor nulla di guasto ; Non s' in- DIRAMARSE DEI FIUMI, Diramarsi. FAR UN DISCORSO SENZA TESTA NE COA,
grossarono i sangui, Non s' adirarono . DIRINDELA . STAR IN DIRINDELA , Stare in Fare una tantaferata o cruscata o pap-
NO LA DISE A UN SORDO, Chi ode non polata, una pastocchiata o favata : cioè
farsetto, cioè In vestiti troppo leggieri.
disode, Si dice di Chi fa capitale a suo pro DIROTO O DERÒTO -ANDAR IN T'UN DEROTO Qualche orazione la quale sia stata come il
di ciò che sente dire. DE PIANTO, Dirompere in pianto ; Piange- pesce Pastinaca senza capo nè coda.
NOL DISE MINGA MAL, Ei non s'abbaia re dirottamente, a caldi occhi. NO GHE XE DISCORSO, Il morto è sulla ba-
a voto, cioè V' è qualche ragione di credere DIROZÁR . V. DESGROSSAR. ra, detto fig. e vale il fatto è chiaro Ella
che dica il vero. DISABILIÈ O DESABILIE, dal francese Dés- è cosa o roba specchiata . Non c' è dubbio.
NOL SA COSSA DIAVOLO CH'EL SE DIGA , habillé. ESSER O METERSE IN DISABILIE, ES- DISCRETAMENTE , avv. Discretamente
Egli non sa ciò ch' egli s'abbaia, cioè sere o Mettersi alla domestica, alla buo- è da noi usato nel discorso non solo per
Parla sconsideratamente. Moderatamente, ma per lo più nel sign. di
na, alla semplice, alla trascurata ; e in-
No SAVER DIR QUATRO PAROLE , V. PA- tendesi de' vestiti. Un non so che di tra- Abbastanza bene , cioè Quanto basta
ROLA. scurato. AVEU GUADAGNA MOLTO IN STA SETIMANA?
OGNI CAN MENA LA COA E OGNI COGIÒN VOL DISAFITÀ, add. Spigionato o Votato, Agg. DISCRETAMENTE, che vuol dire Così e così;
DIR LA SOA, Ognuno vuol dire la sua; Chi di Casa o terreno non pigionato. Nè troppo nè poco.
fa la casa in piazza o la fa alta o la fa DISAGRAVAR, v. Disgravare o Sgravare. DISCRETAMENTE , avv . Discreta-
bassa, cioè Non piace a tutti. DISAGRAVIO , s . m. Disgravamento o mente, usasi nel discorso comune per mo-
SENZA DIR NE TRE NÈ QUATRO, OVV. SEN- Sgravio. deratamente, mediocremente e simili . Di-
ZA DIR NÈ ARI NÈ STARI, Senza dir nè mot- DISALBORAR , V. DESALBORAr. screto, add. Moderato, mediocre, sufficiente,
to nè totto ; Nè pur addio ; Senza dir a DISAPUNTO , s . m. T. Merc. Sconcerto; Dis- non eccessivo.
Dio nè al Diavolo, Senza far parola. ordine ; Danno ; Pregiudizio . DISCRETO , add . Sufficiente ; Mediocre;
SE DISE PER DIR, Si parla a caso o a ca- DISCAPITAR . V. DESCAVEDår . e si dice delle cose ANCUO XE STA UN
saccio; Si bocia in fallo NO DIGO PER DISCORER , v. Discorrere. FREDO DISCRETO, Oggi abbiamo avuto un
DIR, Non dico per ambizione ; Non esa- COSSA ME VEGNÌU A DISCORER ? Che cosa freddo mediocre --- EL GA UNA PAGA DIS-
gero ; Non per superbia. mi date ad intendere ? Che cosa m'infi- CRETA, Egli ha un soldo sufficiente, cioè
SE VA DISENDO, Se ne bucina ; Se ne nocchiale ?. Quanto basta per mantenersi.
mormora. E CUSSÌ VIA DISCORENDO, E va discor- DISCRETEZZA )
SO QUEL CHE DIGO CO DIGO TORTA. Y. s. f. Discretezza e Di-
rendo ovv. E così andiamo discorrendo , DISCREZION )
TORTA. e valgono, E così del resto . screzion.
TEGNIRSE DA DIR, Tenere in collo, Non EL GA UN BEL DISCORER, Egli ha un bel TUTO PER DISCREZION, Voler la briglia e
dire tutto quello che si vorrebbe e dovrebbe. che dire. non le pastoie, il digiuno e non la fame, vale
TUTO NO S'HA DA DIR, Ogni vero non è DISCORSIVAMENTE, avv . Discorrendo ; Niuna cosa si dee portar all' eccesso . S' in-
ben detto ; Il vero non ha risposta , e In discorso . - L'HO SENTIO DISCORSIVA- tende acqua e non tempesta. Chỉ dà spesa
DIS DIS DIT 241
non dee dur disagio, cioè Convien essere DISPAZZISTA, s . m. Estensore o Scrit- DISSECAR UN NEGOZIO, Stralciare ; Dis-
discreti con quelli che fanno spese per noi. tore di dispacci , Dicevasi DISPAZZISTA solvere ; Estinguere un traffico, un av-
La quantità continua non è discreta. a' tempi del Governo Veneto a quel Can- viamento, una compagnia.
* DISCREZION, usasi anche in senso di Di- celliere presso le Cariche generalizie di DISSERNER, v. Discernere , Ottimamente
scernimento, maturità d'intelligenza; on- Dalmazia e del Levante, il quale era desti- vedere e distintamente conoscere ; e non
de AVER I ANI DE LA DISCREZIÓN , Aver l'e- nato ad occuparsi de' dispacci che il Gene- che degli occhi del corpo, dicesi ancora del-
tà del discernimento, aver già maturo l'in- rale Patrizio scriveva al Senato sugli af- l'intelletto.
telletto, esser in età da saper ben distin- fari del suo governo. NOL GA GIUDIZIO DA DISSERNER, Non ha
guere il bene dal male. DISPAZZO , 8. m. Dispaccio, dicevasi in tutti i suoi mesi, vale È scemo, pazziccio.
DISCRETO. add. Sufficiente; Mediocre; e T. Cancelleresco del Governo Veneto, quel- DISSÈSA, s . f. China ; Chinata ; Declività;
si dice delle cose ANCUO XE STA UN FRE- la Lettera che un pubblico Rappresentante Pendio; Pendenza ; Scendimento.
DO DISCRETO, Oggi abbiamo avuto un fred- scriveva al Senato : benchè più comunemen- STRADA IN DISSES A, Strada a china o a
do mediocre EL GA UNA PAGA DISCRETA, te si chiamassero Dispacci le Lettere dei pendio o chino, Posta a declive.
Egli ha un soldo sufficiente, cioè Quanto Patrizii generali della Dalmazia e del Le- Scesa o Scendimento e Discesa, l' At-
basta per mantenersi. vante, i quali oltre al Cancelliere avevano to dello scendere.
DISDIR. V. DESDIR. presso a loro un altro Impiegato che chia- DISSESTÀR, v. Disordinare : Sconcerta-
DISDIRSE, Ridirsi o Disdirsi, cioè Dire mavano Dispaccista, propriamente occupa- re; Dunneggiare, Pregiudicare.
il contrario di quello che s'è detto. to a scrivere i dispacci. DISSESTO, s . m. Sconcio ; Danno ; In-
DISDOTO, add. Diciotto o Dicidotto. DISPENDIAR , v. Spendere Spendere comodo ; Inconveniente ; Disagio. V. DE-
DISEREDAR . V. Desredir. gli occhi, Spendere moltissimo Spar- SCONZO.
DISGRAZIA. V. DESGRAZIA. nazzare vale anche spendere assai e con- DISSIGILAR. Lo stesso che DESBOLAR.
DISIMPRIMER, V. DESPRESSIONàr. sumare il suo. DISSIMULAZION , s. f. Dissimulazione,
DISINFIAR, v. Disenfiare, Levar via l' en- DISPENDIÈTO, s . m. Dispesetta ; Spe- Arte, Studio di nascondere il proprio pen-
fiagione. setta. siero o alcun disegno, Finzione . V. SIMU-
DISISÈTE, add. Diciassette. DISPENSA, 8. f. Dispensa , chiamasi famil . LAZION.
DISMOSTRAR, v. Dimostrare, Manifestare. la Stanza dove si conservano le cose da DISSIPLINA , s. f. T. de' Pesc . Così chia-
DISNADA, 8. f. Desinata . mangiare. masi una specie di Spugna marina, di for-
DAR UNA BONA DISNADA, Dar una buo- Dispensa poi, in T. di Finanza e di Leg- ma arborescente a lunghi rami , disgiunti
na corpacciata o scorpacciata; Prende- ge si dice quell'Uffizio, dal quale si distri- un dall'altro , onde assomiglia ad una Di-
re una buona satolla ; Gonfiar l' otro al- buiscono il sale, il tabacco e gli altri gene- sciplina ad uso di battersi, e fu ad essa
la reale ; Aver piena o pinza l'epa o 'l ri detti di privativa, ai rispettivi venditori. quindi dato il nome vernacolo. Essa fu
ventre. DISPENSIER, s. m. Dispensiere o Dispen- detta dal naturalista Olivi di Chioggia Spon-
DISNAR, 8. m. Desinare ; Desinata ; Pran- siero, in T. di Finanza, dicesi Quell'uffi- gia arborescens.
20. ziale o impiegato ch'è preposto alla Dispen- DISTILAR, V. V. LAMBICAR.
FAR DA DISNAR, Ammannire il pranzo, sa del sale, del tabacco, della polvere da DISTILAZION.
Allestirlo. ANDAR IN DISTILAZIÒN DAL SUOR , Manie-
fucile etc. a coloro che vendono queste der-
CONTRASTAR EL DISNAR CO LA CENA, Pia- rate , dette di privativa regia, per conto ra fam. esagerata, Struggersi o Macinar-
tire col pane, Si dice di persona poveris- pubblico. si pel gran sudore ; Sudo tanto che mi
sima. DISPONER O 0 DESPONER, V. Disporre, Or- struggo o mi macino, cioè Mi consumo.
ROVINARSE EL DISNÅR, V. ROVINAR. dinare. DISTILAZIÒN, s . f. Distillazione o Desti-
DISNÁR, v. Desinare o Pranzare . Disporre alcuno, vale Persuaderlo, in- llazione e Stillazione.
DISNAR A MACA, Pranzare o Desinare a durlo. Disporre d'alcuno, Far d' una per- DISTILAZION O DESTILAZION DE TESTA,
ufo, a squacchera. sona ciò che aggrada. Distilla zione, Caduta di umore che si cre-
DISNAR DA PAPA, Far uno scotto da pre- DISPONER LE PEDINE A DAMA, Impostar de volgarmenle scender dal capo e scaricar-
lati, Mangiar bene e di buon gusto. le dame sul tavoliere. si nelle nari, nella bocca e nel petto
DISNAR LISSO, V. LISSO. DISPONER, dicesi con voce bassa dal vol- Corizza, dicesi propr . Distillazione di ca-
DISNAR SENZA TOVAGIA, Starsi o Trovar- go per Esporre o Dire. Disporre è voce tarro pel naso -· Cimurro , Distillamento
si a desco molle, cioè Senz' apparecchio disusata. continuo di acqua per le nari, cagionato da
formale.
DISPOSITIVA, s. f. Dispositiva , chiamasi infreddatura di capo - Epifora, Distilla-
FAR ASPETAR A DISNAR, Tenere a piuo- in T. Forense, Quella parte d'una senten- lazione continua di lagrime, accompagnata
lo, a loggia, a dondolo ; Fare storiare ; za che risolve, che determina o decide. da infiammazione e bruciore. V. AGRAVIO
Far aspettare --· Chi dà spesa non dia o DISPOTISMO, s. m. Dispotismo. DE TESTA e SFREDOR.
non dee dar disagio. AVER UN DISPOTISMO, detto fam. Aver DISTINTA, s. f. Nota chiara, accurata, par-
DISNARAZZO, 8. m. Gran pranzo o de- una padronanza o una padroneria, e va- titamente divisata, circostanziata V. ELEN-
sinare ; Gran convito o banchetto . le Superiorità arrogante e dipendente dal co e SPECIFICA.
DISNARÈTO , 8. m. Pastetto, Piccolo de- solo capriccio . DISTOR, V. DESTOR.
sinare o convito - Pentolino, dicesi la so- DISPUTA, 8. f. Disputa ; Aringa e Arin- DISTRATON, add. Distratlissimo ; Sbada-
bria e frugale mensa domestica. gheria, L'aringare degli Avvocati. tissimo; Spensieratissimo.
DISNOVE , add. Diciannove. GRAN DISPUTE ! Gran dibattito o dibat- DISTRITUAL , add. Distrettuale, Abitante
DISPAR , add. Dispari ; Impari ; Caffo, timento, e s' intende Discussioni, contrasti. nel distretto o Appartenente al distretto.
Numero dispari - — Dispari, appropriato a DISPUTAR, v. Disputare o Aringare una DISUTILÒN . V. Desutilon.
cosa, vale Non pari, disuguale . causa ; Perorare ; Orare. DITA, 8. f. Ditta o Ragione mercantile, Così
ZOGÅR A PAR E dispar, Giuocare a pa- Disputare, si dice anche per Contrastare. si chiamano comunemente le Case mercan-
ri e caffo, Scommettere che il numero da DISSAPOR, s. m. Disgusto ; Dispiacere ; tili, e tutti anche i nomi allibrati al paga-
estrarsi alla sorte sia pari o dispari. Differenza o contesa tra due o più per- mento delle imposte.
DISPAZZAR, v. T. dell'antico Governo sone. BONA O CATIVA DITA, Buona o cattiva det-
Veneto, Dispacciare ; Far dispacci, Seri- DISSECÀR, v. Diseccare e Desiccare, Ren- ta, cioè Buono o cattivo credito della Ditta.
vere dispacci. der secco, rasciugare. Ditta spallata, vale Decaduta di credito.
Boerio. 31
242 DIV DOA DOL
ESSER IN DITA, Essere in detta o Aver GIONARIE, Pascersi o Fare come il caval RITIRAR O CAVAR DA LA DOANA LE MER-
detta, vale buona fortuna. Il suo contrario del Ciolle, il quale si pascea di ragiona- CANZIE, Sdoganare ; Sgabellare e Gabel-
è Disdetta. V. DESDITA. menti, o come le starne di Monte Mo- lare le merci.
LA DITA CORE SOTO EL NOME DEL TAL, rello, di rugiada, Pascersi di vento. DI- DOANIER, 8. m. Doganiere, Ministro del-
Cantare in alcuno o sotto il nome di al- VERTIRSE A NO FAR Gnente, Calameggiare, la dogana.
cuno. Ex gr. La ragione canta nel tale, detto metaf. vale Starsene ozioso senza far DOBIANDO, T. ant. Dovendo, Participio
È intitolata nel nome del tale . nulla. del verbo Dovere.
* DITA. FIO DE UNA FATA E DITA, Modo co- DIVIDER, v. Dividere. DOBÒTO, Lo stesso che DEBOto, V.
perto d'ingiuriare alcuno, dicendogli così TORNAR A DIVIDER. Dividere - Suddi- DOCUMENTAR, v. Provare con docu-
per non dirgli assolutamente FIO DE UNA videre, ed anche Ridividere , valgono Di- menti, Corredare, illustrare.
PUTANA, O DE UNA BUZARONA, o simili. vider tra più una parte della divisione. DOCUMENTAR QUALCUN, Istruire ; Infor-
DITO, s. m. Detto ; Parola; Motto ; Discor- DIVIDER PER MEZZO, Dimezzare o Di- mare ; Insegnare, Ovv. Correggere ; Ri-
so; Sentenza. midiare; Dipartire ; Ripartire ·- Divider prendere.
Dettato o Dittato, Stile, dettatura, testu- PER TRE, Tripartire ; Sterzare - DIVIDER DODESE, add. Dodici.
ra del favellare, dicitura. Ovv. Parola ; Ovv. PER QUATRO, Quadripartire. DOÈTI, s. m. Duino, Punto de' dadi quan-
Modo particolare e consueto di favellare DIVIDER A RATA PORZION , Dividere ; do amendue mostrano il numero di due.
UN BEL DITO, Un bel dettato ; Un bel mot- Scompartire ; Dar la ragione , Ripartire T. del giuoco detto Sbaraglino.
to, parola, detto, sentenza. una cosa fra più. DOGALINA s . f. Dogale, Sorta di vesta di
DAL DITO AL FATO, Dal detto al fatto, ovv. DIVIN, add. Divino. panno o di seta nera sino ai talloni, colle
Detto fatto, Modo avv. e vale Dal vedere al L'È UNA COSSA DIVINA, È divino , cioè maniche strette, ch' era usata nelle pub-
non vedere, Immediatamente. — DAL DITO Singolare, eccellente , regalato , gustoso ; e bliche comparse di mezza cerimonia dai pa-
AL FATO GHE XE UN GRAN TRATO. Dal detto dicesi del vino, del mangiare e d'altro . trizii Rappresentanti Veneti dello Stato, ed
al fatto è un gran tratto, e vale Gran dif- FAME DIVIN O INDOVIN CHE TE FARÒ BEATO, anche dai Giudici o Assessori delle Corti,
ferenza esservi dal dire al fare. Fammi indovino che ti farò beato , Nessu- sotto il cessato Governo Repubblicano .
STAR AL DITO, Stare o Starsene al detto no può essere indovino . La Dogalina era anche una Veste usa-
o a detta di alcuno, vale Quietarsi all' opi- DIVINAMENTE , avv. Divinamente, Ec- ta anticamente da' Veneziani in genere ,
nione altrui. cellentemente . di cui si fa menzione in varii Autori, ma
DITO, add. Detto, da Dire. DIVINITÀ - STO ABITO ME VA PER DIVI- specialmente dal Varotari e dal Calmo ; essa
DITO AVANTI, Antidetto ; Anzidetto ; Pre- NITA, Quest' abilo mi va per eccellenza , usavasi ancora nel 1600 .
detto. mi attaglia, mi va benissimo. DOGARESSA, s. f. Così era chiamata, nei
DITO DE SORA, Sopraddetto; Suddetto.. L'È UNA DIVINITÀ, Ella è una cosa di- tempi della Repubblica Veneta, la Moglie del
DITO E REDITO, Ricantato, vale Repli- vina, cioè eccellente, prelibata ; È un net- Doge regnante, la quale veniva essa pure
cato, ridetto più volte. tare, Dicesi di buon vino o simile. incoronata. Il corrispondente italiano è Du-
DIVERSISSIMO , add. Diversissimo, Su- DIVISISSIMO, superl . di Diviso, Separa- chessa .
perl. di Diverso. tissimo. DOGÈTA, s. f. Doglierella ; Dogliuzza ,
DIVERSISSIMI , Disparecchi, Più che pa- DIVORZIARSE, v. Far divorzio ; Sepa- Piccola doglia.
recchi, s'intende Moltissimi. rarsi per divorzio ; e s'intende del Con- DOGIA, s. f. Doglia, Dolore.
DIVERSIVO, 8. m. Voce fam. Svagamen- sorte. DOGIE da parto, Doglie o Dogliuzze.
to ; Distrazione ; Interrompimento ; Inter- DIZIAL e DEZIAL ( colla z dolce ) s. m. CHIAPAR UNA DOGIA, Pigliare una doglia.
mezzo, intendiamo Occupazione differente Ditale o Anello da cucire . V. PALMADA, e NO AVER NE DOGIA NÈ COLPA, Non aver
dall' ordinaria, e meglio Divertimento ; PARAMAN. colpa di che che sia, cioè Non averne data
Passatempo; Diporto ; Sollazzo , Cosa che DO ( pronunciato stretto ) Due. cagione.
ci distragga dalle noiose consuetudini. TUTI DO, Ambidue ; Amendue ; Entram- DOGIA VECHIA, chiamano i nostri Mani-
QUALCHE DIVERSIVO BISOGNA AVÈR, SE DE bi o Entrambo ; Tramendue, e valgono lo scalchi l'Affezione reumatica di una o
NO SE CREPA, L'arco sempre teso si spez- stesso che Ambo e Ambe più gambe del cavallo, con zoppicatura non
za ; Un po' di svagamento o di passa- A DO A DO, A due a due ; A coppia a continua e per lo più senza dolore al tat-
tempo è necessario alla vita. coppia A DO IN UNA VOLTA NO SE GHE to, con recidiva senza periodi esatti.
Diversivo è anche T. Idraulico usato fre- POL VOLER BEN, Chi due bocche bacia, una DOGIZAR O DOLOZAR v. Nicchiare, di-
quentemente dagl' Ingegneri, e dicesi Quel convien che gli puta. cesi propr. il Cominciarsi a rammaricare
canale che diverte o devia parte dell'acqua DA LE DO A LE TRE, Modo avv. Dal ve- pianamente, che fanno le donne gravide
d'un fiume. Il Canal bianco e l'Adigetto dere al non vedere, Inaspettatamente. quando si accosta l'ora del partorire. Co-
in Polesine sono diversivi dell' Adige METER A DO A DO, Appaiare ; Accoppia- minciar a sentire qualche dogliuzza
Diversivo a fior d'acqua o Sfioratore , e re , Accompagnare due cose simili. Ap- Aver le doglie, s' intende di parto.
nella Toscana Rifiuto, dicesi a Quel diver- paiare i buoi ; Appaiare i colombi. Addogliare, Sentirsi dolore.
sivo che si ottiene dalla soprabbondanza CH' EL TROVA UN DO DE DANARI IN VECE DOLAR, v. Dolare, voce pretta latina che
dell'acqua, o sia dell'acqua superiore su- DE L'ASSO, EL SBALA, EL PROTON LO SGOBA vale Piallare. Dicono propr. i nostri Pet-
perflua. A LA BOLA DE RUFO, Maniera di gergo dei tinagnoli DOLAR a quella stessa operazione
DIVERSO, add. Diverso, Differente. barcaiuoli, e vuol dire, Che vada via col che i Falegnami chiamano Asciare, ch'è
Ghe ne xe diversi , Ve ne sono alquanti nome di mia Nonna, e il diavolo se lo Digrossare ed assottigliare qualche pezzo
cioè Non so quanti. Ve ne sono parecchi porli all' inferno. d'avorio, di corno etc. per dargli la prima
o molti. DOA ( coll' o stretto ) s. f. Doga. forma conveniente.
DIVERTIMENTO, 8. m. Divertimento. FATO A DOE, Dogato, dicesi di Arnese DOLAÙRE, 8. f. ( Dolatura è latino bar-
TORSE DIVERTIMENTO DE UNO, Pigliarsi composto come una botte Addogato, Li- barico ) Schegge; Copponi ; Toppe, dicon-
buon tempo di uno ; Pigliarsi giuoco ; stato per lungo a similitudine di doga, e si da' Pettinagnoli quelle parti che si spic-
Prendersene piacere. si dice delle armi gentilizie. cano coll' ascia dal pezzo d'avorio o di
DIVERTIR, 8. m. Divertire, Trastullare . METER IN DOE, Dogare, Porre o rimet- corno ch'essi lavorano per digrossarlo, e
Divertirse in buzare, Trastullarsi, Far ter le doghe. che i Latini dicevano Assula.
badalucco o balocco - DIVERTIRSE DE CO- DOANA, 8. f. Dogana. DOLCE, s. m. che sul Padovano dicesi za
DOL DOM DON 243

DOLCE, Dolce o Dolcia, Sangue di porco sere in difetto ; Esser in colpa ; Aver la sche in bocca chiusa, e con chi tace qui
rappreso. coscienza macchiata o calterila. non s' indovina.
DOLCE CHE NAUSEA, Dolce smaccato. DOLO, s. m. Voce ant. per Duolo cioè NO DOMANDO NÈ CAMPI NÈ CASE, Maniera
DOLCE DE SAL, Sciocco; Scipito ; Insipido; Passione o Dolore dell ' animo. fam. Non si tratta di scorporo o di borsa,
Dolce di sale - Detto per agg. a uomo , DOLÒR, s. m. Dolore. e vale Si tratta di poca cosa.
Dolcione; Dolce di sale ; Svivagnato ; Svi Dolori de panza, detto fig. Cruccio ; Li- DOMANDESSÈRA, avv. Dimandassera ;
vagnataccio ; Tenero ; Scimunito. vore; Inquietudine ; Agitazione. Diman da sera o Domandassera.
GABBO E DOLCE, V. GARBO. DOLOR DE COMIO DOLOR DE Mario, Il duol DOMANDINA, s. f. Addimandagioncella o
DOLCE DE BOCA, Abboccato, dicesi per agg. della moglie è come il duol del gomito, Addomandagioncella, Piccola domanda.
al Cavallo ubbidiente di bocca, contrario Ovv. Doglia di marilo morto dura fino DOMANDON, s . m Chieditore importuno
di Sboccato. V. SBOCA. alla sepoltura ; Doglia di donna morta o ingordo, Facile a domandar l' altrui ro-
DOLCETO, add. Alquanto dolce. V. DOL- dura fino alla porta, Proverbii. ba - Arciere, Colui che freccia, dicesi fig.
CIGNO. EL DOLOR FA Parlar, Gramezza fa dir richiedendo or questo or quello di danari
DOLCI, Dolci, in forza di sust , vale Cose mattezza , cioè Il dolore fa dire delle in prestanza.
dolci da mangiare - Dolciume è T. collet- pazzie. DOMANDONA, s. m. Chieditrice ; Doman-
tivo che comprende tutte le cose di sapor QUESTO ME DA UN GRAN DOLOR , Questo datrice ; Addomandatrice.
dolce. mi ferisce nel plù intimo del cuore, mi DOMAR. v. Domare.
Treggea, propr. Confetti di varie guise addolora e mi accora. DOMAR EL PAN, Rimenar la pasta ; Man-
e altre galanterie della seconda tavola. DOLOR è anche Voce di gergo de ' Barca- truggiare, Affinar la pasta, rimenandola
DOLCIGNO, add. Dolcigno; Sdolcinato; iuoli, con cui s'indica il Riscuotitore , cioè colle mani.
Dolcinato e Dolciaio ; Alquanto dolce. Quell'agente che vien mandato dal proprie- DOMÈNEGA, 8. f. Domenica.
DOLCIGNO CHE Stomeca, Dolce smaccato. tario della casa a riscuoter la pigione. Di- DOMENEGA PARENTEVOLE O FAREntela, Do-
P. e. Vino che per la sua smaccatu dol- cono XE CAPITÀ EL SIOR DOLOR, cioè È ve- menica parentesca o parentevole , dicesi
cezza è ristucchevole. nuto il Riscuotitore della pigione. fra noi la penultima domenica del carneva-
DOLCİR, v. Addolcire ; Addolciare ; Dol- | DOLORÀ, add. Addolorato, Pien di dolore, le, in cui s'usa pranzare in comunione fra'
cificare. e s' intende fisico. parenti.
Addolcire, detto fig. vale Ammorbidire, Figur. Addolorato, e nel Superl. Addo- DOMENEGHINA, add . Domenicale o Eb-
mollificare, placare. loratissimo ; Tristissimo ; Mestissimo. domadaria, dicesi di alcune Signore che
DOLENTE, add. Dolente, Tristo, melan- DOLORAR, v. Dolorare, Avere o Sentir per metodo non escono di casa e non fre-
conico. dolore - Addolorare, direbbesi di cose mo- quentano alcuni luoghi pubblici, che una
MISERO DOLENTE, Meschino ; Tapino ; rali, Accorarsi; Affliggersi. sola volta alla settimana, cioè la Dome-
Disgraziato; Bisognoso. DOLOZAR, V. DOGIZAR. nica.
DOLÈR, v. Dolere. DOMÀN, o DIMAN, avv. Domani ; Doma- DOMENICÀN, s. m. detto metaf. vale Pi-
DOLER LA TESTA, Dolere il capo — ME ne e Dimani, che anche dicesi Al dima- docchio.
DOL LA TESTA CHE PAR CHE LA SE ME VERZA ne e Il di vegnente . ESSER PIEN DE DOMENICANI, Essere impi-
Mi duole il capo o la testa che par che DOMAN OTO, Domani a otto, cioè Otto di docchiato o pidocchioso.
mi si spezzi -―― CO DOL LA TESTA TUTO EL dopo domane. DOMENTE CHE, Maniera antiq. Di mo-
CORPO STA MAL, Langue ogni membro quan- DOMAN QUALCOSSA SARA, detto famil. Ca- do che ; A modo che ; A modo tal che ; A
do il capo duole. vami d'oggi e mettimi in domani, vale tale.
A QUELO GHE DOL LA TESTA, detto fig. Non voler pensare all' avvenire. DOMESTEGAR, v. Addomesticare e Ad-
Egli ha un gratlacapo, un' inquietudine PORTAR DA ANCUO AL DOMAN, Andare dimesticare o Domesticare.
- FAR DOLER LA testa a qualcùn, Dar al- Mandare d'oggi in domane, vale Tene- DOMESTEGHEZZA, s. f. Dimestichezza
trui un grattacapo, vale Inquietarlo - No re a bada, Andare in lungo, procrastinare. o Domestichezza.
me dol la testa, detto pur fig. Non inquie- Sì, DOMAN, Domani, detto ironicamente, DOMESTEGHEZZI, Dimestichezze ; Confi-
tarsi; Non aver fastidio d'alcuna cosa. vale per Non mai. denze, Libertà illecite.
Non me ne cale. CHI GUARDA NO GHE DE BEL DOMAN, Dentro domani, subito DOMÈSTEGO . V. DESMESTEGO.
DOL LA TESTA, Chi sta a vedere non gli domani. DOMICILIAR, v. Abitare, Lo star nel luo-
duole il capo, Prov. significante che Chi Andiamo a trovar domani o a cercar go che l'uom s ' elegge per domicilio.
non ha proprio interesse nell' affare non ne di domattina, dicesi Quando si va a dor- DOMILE, add. Due mila o Duemila, e Du-
sente pena. mire. V. INDOMAN . mila e Domilia.
ME DOL IN TE L'ANEMA, N ' ho molto duo- FAR ANCUO QUEL CHE S'HA DA FAR DOMAN, DOMINE DOMINANZIUM, Storpiatura la-
lo ; Assai mi duole ; Dolgomene a morte; V. FAR. tina che si dice specialmente dalle donne,
Me ne dispiace insino all' anima. DOMANDÀR, v. Dimandare o Domanda- e vale Padrone assoluto, cioè Dispotico
DOLFIN, s . m. T. de' Pesc. Delfino, Ani- re, che anche dicesi Addimandare o Ad- dell' altrui volontà. Far il messere . Mes-
male di mare dell' ordine de' Cetacei, det- domandare. sere e Madonna . Sedere a scranna.
to da Linneo Delphinus delphis. Nel nostro DOMANDAR COME SE'L FATO NO FOSSE S00, DOMINIO, s. m. Dominazione, cioè Autori-
mare ve n'è frequentemente . Improvvisare, dicesi in modo basso per ta assoluta, comando, disposizione.
DOLFIN, appropriato all' uomo, detto fig. Chiedere cosa alcuna con artificio senza DOMINO, Voce latina ed antiq. Titolo che
Delfino, vale Gobbo. mostrar di chiederla. davasi nelle carte pubbliche alle persone,
Delfino , detto in T. di scacchi , uno Domandar in prESTIO, Improntare ; Chie- a cui ora corrisponde il Signore.
de' pezzi, cioè il Cavallo, detto Delfino in dere a prestito. V. IMPRESTIO. DOMINÒ, s. m . Domino, Foggia di ma-
qualche paese. DOMANDANDO SE VA A ROMA, Per dimanda schera usata anche a' di nostri, che consiste
DOLFINERA s. f. T. mar. Delfiniera, Spe- si va sino a Roma, Ovv. E' si va a do- in una sopravveste col cappuccio.
cie di fiocina, che serve a prendere i del- mándita sino a Roma. DON, 8. m. ( coll' o chiuso ) Dono o Dona-
fini e che ha una punta sola con due ale, le DOMANDAR XE LECITO, V. in Responder. tivo.
quali, lanciato il colpo, s'allargano ed af- CHI NO DOMANDA NO GA GNENTE, In boc- PAGAR IN DON O COL DON, Pagare col
ferrano il pesce con più fermezza. ca chiusa non entrò mai mosca, E fu dono, Pagare le pubbliche gravezze dentro
DOLO — ESSER IN DOLO, dettato fam. Es- detto altrimenti, Non entraron mai mo- il tempo stabilito dalla legge, in cui veniva
244
DON
lasciato al debitore come per dono il dieci DON
per cento di meno ; ed era uso del Governo Donneggiare, Star sul contegno e quasi | DONA , Donato, No Dme proprio di uomo.
ON
Veneto. Pagare in pena era il suo contrario . signoreggiare.
Don o Dono ( quasi Domino ) è titolo Do DONE E UN'Oca FA UN MERCA, Tre don- DON'ANA, detto in gergo, vale la Fame.
in alcuni luoghi di Principi e Signori ; non DON'ANA SPASSIZZA ,
ne fanno un mercato , cioè Hanno da di-
mero che presso noi de' Preti secolari scorrere e trattare come un'adunanza in Lachifa
fa sentire. Ho o Mi sentovala lepic eremellasi;
DON GRABIEL, Don Gabriele . - dì di mercato .
DON, Maniera ant. del nostro dialetto (alte- Veggo la fame per aria; Mi si aguzza il
FURIA DE DONA, V. FURIA. mulino .
rata dal latino Do ) che usavasi nel secolo LA BONA DONA FA BONA LA CASA E LA MATA DONÀR, v. Donare.
XVI, ed ora dicesi DAGO per Do, nella LA DESFA, La savia femmina rifà la casa DONAR QUEL Che no se pol fAR DE MANCO,
prima persona dell'indicativo del verbo e la matta la disfà .
Dare. Farsi onore del sol di luglio: dicesi del
Le done se odiA FRA DE ELE, Nè tra gli Donare e offerire quello a che altri potreb-
E VE DON STO AVISO, E vi do quesť av- uomini mai nè tra l'armento, che femmi- be esser forzato.
viso ; E vi av ve rto o av ve rt is co na ami femmina ho trovato. Non par la SA PI DONAR, Chi ben dona caro vende, *
DON MARAVEGIA, Non mi maraviglio oNO stME
u- donna all' altre donne bella , nè cerva a
se villan non è chi prende . Nel donare di-
pisco - E DON FIN, E do fine. cerva, nè alle agnelle agnella. stingui l'occasione di doverlo fare, e la
DONA, 8. f. ( coll'o aperto ) Donna LA DONA NO PENSA CHE A PARER BON EA
- persona a cui doni. E fu anche detto, Pen-
cesi pur da noi per Fante o Serva di caDi sa-. FIGURAR, La donna sopr' agli sfoggi ognor
DONA BELA MA CATIVA, Buona o Bella sa chi sei, quel che tu hai, a chi tu dai,
pensa e vaneggia . Donna specchiante po- perchè finalmente tu lo dai.
roba, Si dice in se nt im en os
to ceno di fem- e
co filante. DONAR A UN RITRATO, Caricare, Si dice
mina bella anzi che no , ma sonesta . di dell'accrescere
LE DONE GHE ne sa più o le XE PIÙ FURBe o in meglio o in peggio
DONA BONA DA ENTE, GN Mo nna me rda ; DEL DIAVOLO , Le donne hanno più un qu al ch e pa rt e de ll a persona ritratta .
Monna poco fila; Monna cionna ; Monna punto che il diavolo , - cioè sagace malizia,
scocca 'l fuso o 'l filo. DONAR A DIO QUALCUN, Modo figurato ,
sottigliezza d'invenzione . Negli antichi Lasciare alcuno nel chiappolo o nel di-
DONA COGIONA , Buessa , proverbii dir si suole, che l'astuzia di
ischerno . detto per menticatoio , Lasciare o porre in dimen-
donna ogn'altra avanza . ticanza - Avere stoppato uno, detto fig.
DONA DA CHIAVE, Chiavara ; Chiavaia. LE DONE LE SE TACA SEMPRE AL SO PEZO,
DONA DA GROSso, Guatteraccia ; Sudi- vale Non curarsene più, Non farne conto.
Le femmine in ogni cosa sempre pigliano già stoppato tutte le donne.
ciona; Lavascodelle . il peggio .
Ho
DONARLA A DIO, Siedi e gambetta e ve-
DONA DA PARTIO , Donna di partito, det- LE DONE XE LE GRAN CH IA COLONE , drai tua vendetta . Esortando altrui a la-
ta altrimenti Meretrice ; Mondana ; Can- son femmine ed oche , non vi son paro Ov
toniera. lee sciar la vendetta delle offese a Dio. 2
poche - NO CONTAR A LE DONE I TO SE- DONARSE A QUALCOSSA , Donarsi a che
DONA DA PARTO, V. PARTO.
CRETI, A donna se mai puoi non dir i fat- che sia, vale Applicarsi , attendere .
DONA DA CALE, V. Calèra .
ti tuoi, Perchè come disse un altro, Un se- DONATA , s. f. Donnuccia ; Donnetta ;
DONA DE CASA, Casalinga , Che sta in greto nell'orecchie di donna è mal sicuro.
casa e bada alla casa Donna , ma per dispregio
- LE DONE XE LUNATICHE, Donna e Luna scaccia in sign. di serva. V.---- FaRAnte-
stode di cose mobili cioèMamass ssai
era, va.le Cu-
izie CALÈ e
oggi serena e domani bruna ; Femmina DONAZZA.
DONA DE CATIVO ODOR , Panichina , val
Donna di cattivo nome . è cosa mobil per natura . DONAZZA, s . f. Donnaccia , Accres pe
c. g.
SB LE DONE XE RABIOSE, No , non v'è al gior. di Donna, e vale Vile, sudicia, sciatta
DONA DOTORA , V. DOTORA e RAGHES-
mondo mostro più crudo e fier di donna
SONA. o di pessimi costumi , che anche si dice
irata . Ad ira provocar è peggio assai una Ciammengol Pettegol ; Donnaccher
DONA E MADONA, Donna e Madonna, Pa- vecchia che un cane . a, a ae
drona assoluta. Donnuccia.
DO
LE NE LE XE TR OPO FA CI LI , Fe mm ina
DONA PORTADA per i omeni, Libidinosa; In altro sign. Donnone, accr . di Donna,
Lussuriosa ; Sensuale ; Lasciva Sfre- è cosa labil per natura ; Le femmine so- si dice per cagione della grassezza, pur-
; in
no tutte labili ed chinevoli.
nata. ch è però non sia soverchia.
NE DONA NE TELA A LUME DE CANDELA , DONCA e ADONCA , avv. Dunque ; Adun-
DONA RELASSADA, V. RELASSÀ.
Nè femmina nè tela a lume di candela ,
DONA SCHIZZIGNOSA, V. SCHIZZIGNOSA . che vuol dire Guardarle di giorno .
que.
DONA SEMPIA, Baderla ; Badalona; Ma- DONDE , avv. ant. detto per Dove o Ove
donna baderla, detto per ischerzo . O LE INTENZE O LE BRUSA O LE SCOTA,
Prov. Fanno come il carbone che o e'cuo- ·DAR DONDE DIOL , V. DOLÈR .
DONDECHÈ , T. ant. Onde; Laonde.
DONA SENZA TEATRO , V. TEATRO .
ce o e'tigne, cioè sempre fan male altrui. DONDON, Ton ton, Suono della campana
ANDÀR A DONE , Andare alle femmine ; paragonate all'ortiche, le
Le do nn e so n a rintocchi. V. BOTIZAR e TINTIN.
Andare in gattesco, al bordello .
quali pungono chi le tocca leggermente , DO NÈTA , s. f. Donnetta ; Donnicciuola ,
AL CA VA LO SP ER ON , A LA DO NA BA ST ON ,
Buon cavallo e mal cavallo vuole sprone , ma non offendono chi le preme. Donniccina ; Donnina , Piccola donna
LE DONE LE VA SEMPRE AI ESTREMI, Le Mezza donnicciuola , Quasi da nulla.
buona femmina e mala femmina vuol ba- donne non hanno mezzo , cioè Danno nel-
stone. DONETA , dicesi talvolta per motteggio o
l'eccesso o nel difetto, o danno negli estre-
A UNA DONA NO GHE DISÈ BRUTA NÈ VE- ridicolo ad uomo, Donnaiuolo; Donnino ;
mi. Voi sapete che le donne non hanno Donnaio ; Femminacciolo ; Attenditor di
CHIA, A donna non si fa maggior dispetto mezzo o amano o odiano estremamente.
che quando vecchia o brutta le vien det- donne , Chi pratica volentieri con donne
TUTE LE DONE XE COMPAGNE, Come i po-
to: giacchè le donne sono d'ordinario ap- Effemminato; Femmineo o Femminie-
passionatissim per comparir belle e gio- po ni di Chioggia son tutte le donne . Ogni ro, valgono di costumi, modi e animo fem-
e cuffia è buona per la notte.
vani. minile .
DONA, Do nato add. da Do nare . DONÒN, s. m . )
CO MANCO DONE SE STA MEGIO, Donne e DONA XE MORTO E SO FIO STA MAL , V. SAN- DONON s. f. ) Donnon Campioness
oche tienne poche . DONA. A, e; a,
Donna maschia .
DA DONA, detto a modo avv. Con matu-
EL DONA Donadello , Libro che serve
rità; Con prudenza o giudizio, e talvolta d'introduzio,ne alla Gram matica latina. Badalona; Bel donnone, Donna tarchia-
Per leggerezza donnesca FAR DA DONA, ta, polputa, grossotta .
A CAVAL DONA NO SE GHE VARDA IN BOCA, DON PAULINO
V. CAVALO. - RESTAR DON PAULINO,
Locuz . bassa e fam. Rest are Paolino o
nuovo Paolino ; Rimanere a bocca asciut-
DOP DOP DOR 245
la; Rimaner un zugo, piccin piccino, Ri- l'addoppiatoio ― BARBIN, Barbino, Cap- | DORLINDANA, s. 8. f. Durlindana, che vale
manere smaccato o scacciato. pelletto di vetro adattato all'addoppiatoio Spada - Draghinessa; Striscia; Cinqua-
DONZÈLA, s. f. T. de Pesc . che italiana- Coca , Cocca, Pezzo di legno quadro dea sono voci di scherzo.
mente si dice pure Donzella ed anche dentro cui s'aggira il fuso della rocchella. DORMENZAR. V. INDORMENZAR .
Fanciulla, Nome generico che si dà quasi DOPIADORA , s . f. Addoppiatrice , DORMIA, s . f. Voce antiq. che dicevasi nei
a tutti i Labri, ma più particolarmente al che ammannisce la seta al filatoio , addop- tempi del nostro Calmo per INDORMIA, V.
Labrus Julis di Linneo, al Lutianus Core piandone le fila sopra un arcolaio. DORMIA O DORMIDA, e trivialmente Dronia
di Nardo, ed al Lutianus Bidens di Bloc. DOPIADURA, s. f. Addoppiatura. Dormizione e Dormitura.
Distinguonsi le Donzelle dai Pescatori col- DOPIAR, v. Doppiare , Addoppiare; Dupli- DAR UNA BONA DORMIA, Scacciare un son-
l'epiteto di DONZELA DE BARO, se fu presa care, Far doppio -- Addoppiare si dice no; Fare una gran dormita o una buo-
fra l'alga , di DoNZELA PONTÀ , se ha dei specialmente di Filo, Panno o altra cosa. na e lunga dormita o dormitona.
punti marcati in vece di fasce ; di FASSA- V. DOPIA. DORMIA, parlando de' bachi da seta, Dor-
DA se ha delle fasce ; di VERDE s'è verde DOPIAR LE FILE, detto in T. Milit. Ad- mita; Muta, in cui i bachi da seta cam-
etc. N. B. Al Lutianus Core suddetto gli doppiare, Quando cioè di due file che stan- biano la pelle, il che succede quattro volte
Istriani dicono MARINCOLA e LICABO. no di fronte una passa dietro all'altra ; e prima che facciano i bozzoli.
Le Donzelle classificate dal Nardo si così le righe s'addoppiano. Il suo contrario DORMICHIAR, v. Dormicchiare ; Dormi-
trovano descritte nel Giornale di fisica è Sdoppiare. gliare; Sonnecchiare o Sonneggiare e Ve-
Storia naturale di Pavia, Bimestre num . DOPIER, 8. m. Voce ant. Doppiere o Dop- lar l'occhio.
1824. piero. V. TORZO. DORMIÒTO , add. e sust. Dormiglione ;
DONZELÒN , T. de' Chioggiotti , Dicono DOPIÈTO, 8. m. Doppietto, T. di giuoco Dormiglioso; Dormitone; Dormi, Che dor-
che una fanciulla è IN DONZELÒN, quando è del Faraone. me assai - Indormito, Pien di sonno e de-
in età da marito , e si veste con qualche Detto in T. di Ballo , Doppio sustant. bolezza - Sonnacchioso; Sonnoloso; Son-
differenza dalle giovani minori. Quando si raddoppia il medesimo passo. noglioso; Sonnolento, Che ha gli occhi ag-
DONZELÒNA, s. f. Donzellona e Pulcel- DOPİN, s. m. T. Mar. Doppino, dicesi l'Ad- gravati da sonno.
lona , Donzella o Pulcella in età un poco doppiatura d'un pezzo di cavo. DORMIR, v. Dormire.
sopraffatta. V. PASSADIN. DOPIO, add. - FILO DOPIO O SEDA DOPIA, DORMIR A CIEL SEREN, V. CIEL.
STAR DONZELONA, Star pulcelloni, Star Refe addoppiato; Seta addoppiata: a due DORMIR A LA SBARAGIA, V. À LA SBARA-
senza marito oltre al tempo convenevole cavi. GIA.
del maritarsi. V. STRAVANIO. DOPIO COME LE CEOLE , Ricco sfondato} DORMIR IN SCHENA, Dormir supino.
DONZENA, Lo stesso che DozÈNA, V. Pien di roba; Zeppo di roba. DORMIR COME UN TASSO O UNA MARMOTA ,
DOPERAR, v. Adoperare; Aoperare e Ado- Donna doppia, dicesi anche in vernaco- Dormire come un tasso o un ghiro; Fare
prare. lo per Donna gravida. a dormir co'tassi; Dormir quanto i sac-
DOPERARSE IN QUALCOSSA , Adoperarsi , DOPIA, detto in T. di Stamp. Duplicato coni; Aver l'asino legato a buona cavi-
dicesi per Industriarsi, impiegarsi. o Duplicatura, Ciò che il Compositore inav- glia
DOPIA, s. f. Doppia o Dobla , Sorta di mo- vertentemente raddoppia. DORMIR COME UN ZOCO O DORMIR FISSO,
neta d'oro. Quella di Genova è di carati OMO DOPIO, Uomo doppio o fognato, det- Dormire o Essere in su la grossa; Dor-
131 grani 2, peso veneto. to fig. vale Simulato , finto , non sincero mir sodo; Dormire serratamente; Schiac-
CARTA O CORDA o altro A PIU DOPIE, A - Uomo di due facce; Tecomeco, di Colui ciare un sonno; Levar la giumenta o l'a-
più doppii, vale più volte raddoppiata che parlando teco dice male del tuo avver- sino; Dormire come alloppiato.
A più falde , dicesi di Materia distesa sario, e all'opposto Tamburino, dicesi a DORMIR DA LE QUATRO , Dormire nella
che agevolmente ad altra si soprappone - Uomo finto, doppio o che fa l'amico ad am- grossa; Essere in su la grossa , Si dice dei
A DO DOPIE, A due doppii, cioè Duplicare ; bedue le parti contrarie. Bachi da seta quando dormono la quarta
Doppiare; Addoppiare - — A TRE DOPIE, A AL DOPIO, posto avverb. Addoppio o A volta. E vale anche per Dormire profonda-
tre doppii, cioò Triplicare - A quattro doppi; Doppiamente. mente.
- DOPION, s. m. T. de' Beccai, L'intestino DORMIRGHE SORA, Consigliarsi colpiumac-
doppii; Quadruplicare A cinque dop-
ppii;; Quintuplicare - A sei doppii; A set- retto degli animali, distinto con tal nome cio, Pensar bene prima di risolvere in che
te; A ollo; A nove. Trovansi nella Crusca dalle trippe. che sia Val anche per Ritardare; Indu-
Sestuplo; Settuplo; Ottuplo; Nonuplo, che DOPION DE CAMISA. Solino da mano e So- giare prima di risolvere.
valgono moltiplicato per sei, sette, otto o lino da collo o Collaretto. V. DAMAN - Ca- DORMIR I SO SONI QUIETI O CO LA TESTA
nove volte, ma non v' ha Sestuplicare, Set- pezzale, dicesi al Collaretto delle camicie IN SACO, Dormire a chius' occhi; Dormire
tuplicare, Ottuplicare, Nonuplicare. da donna, così detto dal coprire i capezzoli. col capo o Tenere il capo fra due guan-
DOPIADA, s. f. Doppiatura; Addoppiatu- DOPION DE GALETE, Doppii di seta, dice- ciali, vale Dormire o stare sicuro e viver
ra: Raddoppiamento. si i Bozzoli formati da due bachi da seta quieto.
DOPIADA, T. di Bigliardo, dicesi da' Ve- uniti, e Quella seta che se ne ritrae. DORMIR QUIETO SORA DE QUALCUN , Dor-
neziani, Quando colla palla dell'avversario DOPO, Prepos. Dopo; Dipoi; Dietro; Poi mire cogli occhi altrui, vale Riposarsi o
si battono due sponde corte. * V. DRIO. Quietarsi d'alcuna cosa in sul parere o in
DOPIADOR, s. m. Addoppiatore , T. dei DOPO DISNAR, Dietro mangiare. su la diligenza altrui.
Lanaiuoli, Colui che addoppia la lana sul DA DOPO CHE SON GUARIO, SON STA SEM- DORMIR SU LA PAGIA, Dormire al paglia-
filatoio .
PRE BEN , Dal tempo della mia guarigio- io, o su la paglia.
Addoppiatoio , T. de' Setaiuoli , Arnese ne, o Dalla mia guarigione in poi, non DORMIR UN SONO SOLO, Dormire un son-
da addoppiar le fila della seta. Le sue par- son più ricaduto. no, cioè senza interrompimento.
ti sono, CAVALETA, Cavalletto, Fil di fer- UN TANTIN DOPO, Mentosto, Un po' più ANDAR A DORMIR, Andare a pollaio o a
roin mezzo a cui passa il filo della seta tardi. dormire - CARO VU ANDÈ A DORMIR, detto
che si torce
ROCHELO, Rocchella o Roc- Meterse dopo de uno, V. Meter . fig. Andate a farvi friggere e in un for-
chetto o Filatura, Strumento per incanna- DOPODIMÀN , avv. Posdomane o Posdi- no o alla malora ; Andatevi a riporre ,
Te e intorno a cui è avvolta la seta che mani; Dopo dimani. Modo di rispondere quando si mostra di
si torce - — CAMPANÈLO, Cappellone , Pezzo DORETO , add . Dorè ; Aurino e Dorato , non voler credere all' altrui detto.
di bronzo o di legno adattato in testa al- Del color d'oro. CHI DORME NO PIA PESSE , Chi si cava
246 DOS DOT DOZ
il sonno non si cava la fame; Chi dorme rezioni, a segno che gli ultimi Dogi non FAR EL DOTOR D'UNA COSSA, Leggere
non piglia pesce, e vale Chi opera negli- avevano influenza decisiva nel governo, d'alcuna cossa in cattedra ; Esserne ca-
gentemente non conchiude cosa veruna salva però tutta l'apparenza e gli onori di mera o maestro, vale Esserne molto pra-
Chi vuol far non dorma , Prov. Chi ha Principe ; dal che soleva dirsi che il Do- tico - Esser camera di che che sia; Esser
premura di far alcuna cosa non dee tratte- ge era In habitu princeps, in senatu se- camera di novelle.
nersi a perder tempo - Chi dorme d'a- nator, in foro civis. Ed era anche da ciò PARLAR DA DOTÒR, V. PARLAR.
gosto dorme a suo costo, Prov. degli Agri- che comunemente a quei tempi col nome ESSER DOTOR D'UNA COSSA, detto in al-
coltori per far intendere che Allora è tem- di Principe intendevasi il Governo o sia tro sign. Esser informato o conscio o con-
po di rassettare e riporre i frutti della ter- la Repubblica, non già il Doge, al quale sapevole d' una cosa.
ra, e chi dorme corre pericolo che gli sieno non veniva dato che il suo titolo di DOSE VOLÈR FAR EL DOTOR , Fare il caffaggia-
rubati Chi fugge fatica non fa la casa o per antonomasia quello di SERENISSIMO . io, cioè Cercar di dominare nelle società
a tre solai , e dicesi degl' Infingardi che DOSE DEI NICOLOTI , Gasta'do della particolari, voler sempre far le carte.
poco approdano. Comunità di S. Nicolò, detto dei Mendi- DOTORA O DOTORESSA, s. f. Dottora
DORO, Isidoro, Nome proprio di Uomo. coli. Chiamavasi ai tempi del Governo Ve- e Dottoressa, detta anche Monna merda ;
DORONDONA, Voce che più da noi non si neto il Capo della Contrada o Parrocchia Salamistra; Salamona ; Saputona.
parla, ma vedesi usata dal Dotti per Agg. a di S. Nicolò, in gran parte composta di DOTORÀDA, s. f. Saccenteria, Presunzio-
Femmina mondana, e vuol dire Meretrice , poveri pescatori. Questo così detto Doge, ne di saperne -- Dottoreria vale Tuono
ma s'intende di Quelle che vagano per le che si mantenne fino alla cessazione della magistrale. Parlare per dottoreria, vale །
piazze o per le strade ad uccellare i mer- Repubblica, e ch' era in sostanza un capo- Parlare in tuono magistrale. V. SProtezzo .
lotti. popolo, godeva di alcune distinzioni e di- DOTORÀR, v. Dottorare ; Addottorare ;
DORÒNI, 8. m. Gangheri , Strumenti di ritti. Il suo abito pubblico di formalità con- Laureare, Dicesi anche in sign. neutro 2
ferro con piegatura simile ad un anello e sisteva in una sopravvesta lunga, rossa, di pass.
inanellati insieme; servono per congiunge- damasco a maniche larghe, cinta ai lombi DOTORARSE A LA NOBILISTA, Addottorar- 2
re i coperchi delle casse e simili arnesi con fiocchi di seta dello stesso colore, e si all' uso de' nobili, ch' era Farsi laurea-
che sopr'essi si volgono. portava a' nostri giorni la parrucca corta re in legge senz' aver fatto il corso regola- 1
DORONZINI, s . m. Gangheretti, Due fili e al di dietro inanellata. Esso aveva il pri- re del quadriennio negli studii. Tal era il
di ferro ec. V. DORONI. vilegio di seguitare il Doge con una bar- privilegio che ai tempi Veneti godevano i
DORSODURO , s . m. dettosi ancora ORSO- chetta legata alla poppa del Bucentoro nel nobili patrizii, ed anche talora i cittadini
DURO e SCOPULO, chiamasi Una delle isole giorno solenne dell' Ascensione, allo spo- per cagioni di convenienza, ch'erano rico- L
maggiori componenti la Città nostra , da salizio del mare ; il diritto di esigere una nosciute dalla competente Magistratura
S. Agnese sino a S. Marta, che dà altresì tassa su tutte le barche pescarecce della de' Riformatori degli studii. La voce NOBI-
il nome ad uno de' Sestieri o Rioni in che sua parrocchia ; e quello di tener due ban- LISTA trovasi tra le barbariche del du Can-
la Città stessa è divisa. Pretendesi da una che da pescivendolo nelle pescherie di S. ge, che si spiega per Nobile Alunno.
antica Cronaca che quest' Isola si formasse Marco e di Rialto. L'ultimo Doge Nicolot- VOLER DOTORAR, Salamistrare ; Fare il
artifizialmente a' tempi del Doge Orso Par- to era di cognome Dabalà, il quale fu an- salamistro ; Fare il saccente.
ticipazio dopo l'anno 864, calcando e bat- che membro della Municipalità provisoria TUTI DOPO SA DOTORAR , Del senno poi ne
tendo il terreno onde divenisse sodo ; dal nel tempo democratico, l'anno 1797. son ripiene le fosse, Prov. che si dice a
che si chiamasse Dorsoduro, quasi Dosso DOSI IN ZENOCHION , dicevasi metaf. ai Coloro che dopo il fatto dicono quel che si
duro. tempi Veneti nel sign. di Zecchini, perchè doveva o poteva far prima.
DOSA (coll' o aperto) s. f. Dose e Dosa. era in essi rappresentato il Doge inginoc- DOTORARSE, T. del giuoco del Vinciper-
UNA BONA DOSA DE BASTONAE, Rovescio chiato dinanzi a s. Marco. di ( COTECHIO ) . Dicesi quando un Giuoca-
Carico di legnate, di bastonate; Una ba- DOSÈTA, s. f. Così chiamavasi ai tempi tore rimasto perdente de' primi segni , ne
stonatura di santa ragione. Veneti la Nuora del Doge, quasi Piccola prende degli altri pagando la posta doppia,
DOSANA, 8. f. T. de' pescatori (i Francesi Dogaressa o Duchessina. V. Dogaressa. per seguitare il giuoco, e dicesi Dottore il
dicono jusant) Riflusso, che i marinai to- DOSSO s. m. e per lo più Dossi e CONCHE, Giuocatore stesso , e quindi Dottorarsi.
scani chiamano Empifondo della luna, Il Ridosso, si chiamano que' Siti ineguali del DOTORESSA, V. DOTORA.
ritorno della marea. V. CEVENTE. fondo nelle nostre lagune a guisa di mon- DOTORÈTO , s. m. Dottorello ; Dottoret ·
GH'È UNA GRAN DOSAN▲, V'è un riflusso ticelli, che sono formati da sabbia e limac- to ; Dottorelluccio e Dottoricchio, direb-
gagliardo o forte, L'acqua corre rapida- cio, pieni d'erbe, ad eccezione de' luoghi besi per avvilitivo di Dottore.
mente verso il mare. dove l'acqua muore. V. BARENA. Detto per agg. a Giovanetto pretendente,
DOSAR, Dosare. FARSE FAR UN ABITO SUL SO DOSSO . Farsi Dottorino; Saccentino ; Saccentuzzo ; Sa-
DOSE (coll'o chiuso) s. m. Doge , dal la- fare un abito a suo dosso o assestato a putello ; Arrogantuccio.
tino Dux, Nome del capo supremo o Prin- suo dosso. DOVE, avv. Dove.
cipe della già Repubblica di Venezia , ed DOTA DOTE, S. f. Dote e Dota , Quel che IN DOVE CHE, Quando che ; Laddove
anche di quella di Genova. Qui esso era la Donna porta al marito al tempo del suo EL PRETENDE D'ESSER CREDITÒR, IN DOVE
nominato a vita ; aveva il titolo di Serenis- matrimonio - DOTA GRANDA, Dolone - Do- CHE SON CREDITOR MI, Egli pretende des-
simo; la veste era magnifica e principesca ; tone DOTA DEL FRIUL, Nutiche e zinne. sere creditore, laddove lo son io.
e non usciva in pubblico che col corteg- CHIAMARSE LA DOTA, V. CHIAMAR. DOVESSÉU, s. m. Serratesta, Sorta di
gio dei Senatori, tutti ricoperti della veste DOTAR , v. Adottare, Eleggere alcuno per cuffia che usavano una volta le nostre don-
ducale (V. DUCAL). Il primo doge Veneto suo figliuolo secondo la legge. ne civili, e che copriva loro quasi il volto.
fu Paolo Lucio Anafesto di Eraclea, nel- DOTAR , V. V. INDOTAR. DOZENA, s . f. Dozzina o Dodicina, Quan-
l'anno 697 dell' era cristiana, stato crea- DOTAR, per far la dote, V. INDOtår. tità numerata di dodici.
to in vece de' Tribuni ; l' ultimo a' dì no- DOTAZZA, 8. f. Dotone, Gran dote. CHIAVE DA DOZENA, Chiave da dozzina,
stri fu Lodovico Manin, che fini colla Re- DOTIVO, add. Adottivo. cioè Rozza, ordinaria.
pubblica il 12 maggio 1797, cioè mille e DOTOR, 8. m. Dottore. ROBA DA DOZENA, V. ROBA.
cento anni dopo. L'autorità del Doge an- DOTOR COGION O DE MERDA, Dottorello ; STAR A DOZENA, Star a dozzina, cioè
ticamente era grande e quasi dispotica , Dottorino; Saputello ; Saccentuzzo; Dot- Vivere con altri in compagnia per una pat-
ma fu in seguito moderata in tante cor- tor de' miei stivali. tuita mercede.
DRA DRE DRE 247
METERSE IN DOZENA CON QUALCÙn, Manie- belle e ammannite, che si tenevano in bot- dice di Cosa senz' ordine - Nè uti ně pu-
ra metaf. ant. Affratellarsi; Domesticar- tega per venderle . ti, dicesi d' un Cotale non capace nè di ben
si; Apparentarsi, si dice di Chi si dome. DRAPETO , s. m. Drappicello, Stoffetta nè di male. V. NE TI NE MI.
stica più del convenevole o Usare colla leggera. OGNI DRETO Ga el so roverso, Ogni rit-
maggiore intrinsechezza. DRAPIER, 8. m. Voce ant. Drappiere o Se- to ha il suo rovescio ; Ogni casa ha ces-
DOZENAL, add. Dozzinale ; Comunale, Di taiuolo, Quello che fa o vende drappi di so e fogna.
mediocre condizione o lavoro volgare. seta. PARLAR DA DRETO, V. PARLAR.
OMO DOZENAL, Uomo o persona dozzi- DRAPO, s. m. Drappo , Tessuto di pura PORTAR DRETO, Portar pari, vale Tras-
nale, vale Plebea. Dozzinalissimo è il Su- seta. ferire una cosa da un luogo all'altro in ma-
perlativo. DRAPI, Drappi; Vestiti ; Vestimenti in niera che non penda
DOZENANTE, 8, m. Dozzinante, Quegli genere. SAVERLA PER LE SO DRETE, Sapere il ve-
che sta a dozzina -- Commesso, dicesi a METER A L'ARIA I DRAPI , V. Destender. ro diritto, Saper la verità.
Quello che dando tanti danari il mese s' ag- DRAPI, chiamano le nostre donne quei TEGNIR DRETA LA BARCA, Dirigere ; Es-
giusti con altro a stare alle sue spese e far pannilini che servono loro per ripararsi sere al timone ; e dicesi anche metaf. 4
vita seco ; il che fare si chiama Commet- nel tempo de' menstrui : lo stesso che BRA- TEGNIR LA BALANZA DRETA, Tener la bi-
tersi. GHIER, V. lancia del pari.
DRAGANTI, 8. m. Dragante o Dragànti e DRENTO, Prep. Dentro o Entro. Il suo TORLA PER LE SO DRETE, Pigliare una
Adraganti, Lagrima o Gomma ch' esce da contrario è Fuori.
cosa pel suo verso; Pigliare il verso ďu-
una pianta spinosa detta Tragacante , e da DRENTO DE MI, In mio cuore ; Nel mio na cosa o in una cosa.
Linn. Astragalus Creticus, che nasce spe- dentro ; Nel mio me ; Nel mio segreto. TROVAR EL DRETO, Trovare il verso ; il
cialmente in Candia. DRENTO SIN AI OCHI , Abbandonato a chec- costrutto, la congiuntura, Pervenire alla
DRAGANTI NOSTRANI, Orichicco , dicesi la chè sia totalmente; Cieco, Detto fig. cognizione del fatto .
Gomma che stilla da alcuni alberi, come O DRENTO O FORA, O dentro o fuori ; Ri- DRETO, come voce ant. vuol dire Giu-
dal Susino, Ciriegio, Mandorlo etc., e che solvere o dentro o fuori ; 0 si o no : 0 sto - VOGIO EL MIO DRETO, Voglio il mio
serve al medesimo uso del Dragante. guasto o fatto. giusto, cioè Quel che la giustizia m'ac-
DRAGANTE, s . m. Mar. Dragante, L'ul- QUEL CHE GO DRENTO GO FORA, Locuz. corda. Voglio la parte mia fino al finoc-
timo de' sbagli ol' ultima latta del vascello , metaf. Le mie labbra non mentiscono i chio.
che serve a tener salda tutta l'opera della sent menti del cuore, cioè lo son sincero, DRETO, avv. Ritto ; A dirittura ; ▲ cor-
poppa. non son finto o doppio. da ; A linea retta ; Dirittamente. Andar
DRAGO, detto per Agg. a uomo, Imbestia- TEGNILA DRENTO DE VU, Serbatela nel ritto a casa.
lito; Inferocito - ANDAR IN COLEra come vostro cuore ; Tenetela occulta . VEGNIR DRETO, Venire a dirittura o di-
UN DRAGO, Indracarsi o Indragarsi, In- DARGHE DRENTO, V. Dar. rittamente, Senza fermarsi.
ferocire a guisa di drago - FAR ANDAR IN DRETO, 8. m. Ritto, contrario di Rovescio. DRETON O DRITON , detto per agg. a
COLERA COME UN DRAGO, Indracare alcuno, DRETO O DRITO add. Diritto o Diritto, Per uomo, Dirittaccio, accr. di Diritto, in sign.
Far andar uno nelle furie. linea retta -- Rello ; Rettissimo. di Accorto, astuto ; Destrissimo ; Accortis-
PESSE DRAGO, V. CAVALMARIN. DRETO IN PIE, Diritto o Ritto in piedi, mo; Avvedutissimo ; Avvisatissimo ; Volpe
DRAGOMAN , s . m. Dragomanno, Inter- Alzato su. vecchia ; Furbo in cremisi ; Bambino da
prete di lingua, che dicesi anche e molto DRETO, detto per agg. a uomo, Addritto Ravenna.
meglio Turcimanno o Torcimanno, dalle e vale Destro ; Astuto ; Accorto ; Sagace. In altro sign. Barattiere ; Giuntatore ,
voci barbariche Dragumanus e Turchema- V. FURBO. Truffatore ; Diriltaccio ; Più scaltro che
nus. DRETO DE MAN, Manritto o Marritto ; il fistolo o uno zingano. V. PRATICO.
DRAGÒN, s. m. Dragone, Soldato addestra- Contrario di Mancino. GUARDITE DAI DRETONI, Chi ha il lupo
to a combattere a piedi ed a cavallo. ANDAR DRETO, Andare a dritto o al drit- per compare porti il can sotto il mantel-
EBBA DRAGON, T. degli Erbolai, Dracun- to, Andar per la strada diritta senza tor- lo, e vale Chi ha a trattar co' tristi, vada
colo ortense o Dragone, detta Dragoncel- cere. cauto. Egli ha da far con un barbiere che
lo dal Mattioli e Targone dal Cav. Re. ANDAR DRETO O ANDAR VIA DRETO, Andare sa radere.
Pianta detta da' Sistematici Artemisia Dra- o Stare intero. DRETURA O DRITURA, S. f. Dirittura, La
cunculus. È detta ancora Erba anice e si ANDAR PER LE SO DRETE, Andarsene o linea retta .
mangia in insalata. Andar pe' fatti suoi. STRADA IN DRETURA, Strada rettilinea o
DRAGONCEI O DRAGONCÈLI, s. m. Gongo- ANDAR PER LE DRETE, Andare per linea a rettifilo.
la; Gonga ; Gangola ; Gavine e Stran- retta ; Camminar sulla buona via ; Irper ANDAR A DRETURA, Andar diviato o di-
guglioni, Malattia a guisa d' un certo noc- la piana o per la via distesa, detto fig. viatamente o affilato, a gitto, di filo, di-
cioletto , che viene sotto il mento at- vale Operar bene. steso, tirato, al diritto, a corda, ratto.
torno alla gola, e che porta impedimento ARAR DRETO, V. ARAR. DRETURA dicesi per lo più fig. nel sign.
all' inghiottire. I Milanesi lo chiamano AVER LA DRETA, Essere a man destra di Astuzia ; Avvedutezza ; Accortezza ;
SGOLTERA , da SCOLTA , Guancia -- Senici --- Detto fig. Averne maggior merito degli Furberia e simili. V. INDRetura .
si dicono que' Grumi duri che vengono vi- altri; Essere il migliore, il più bravo, il DRETURA O SORAMAN, in T. de' Falegna-
cini al polso e che si scacciano con freghe primo. mi, Piallone, Pialla lunga oltre un brac-
forti. DAR LA DRETA A UNO, Dar la destra a cie per uso de' Legnaiuoli e de' Finestrai.
DRAGÓNI, chiamano i Maniscalchi certe uno -- Detto poi fig. Cedere ; Inchinarsi, DREZZA , 8. f. • Treccia o Trezza , dicesi
Macchie che vengono all'occhio del Caval- Riconoscersi per da meno d' un altro. Tutto quello ch' è intrecciato insieme, spe-
lo; ed è un'escrescenza piana sopra la FAR LE COSSE PER DRETO E PER STORTO, cialmente i capelli di donna.
membrana lucida , per cui l'animale si Far le cose a dritto e à torto, cioè E be- FAR LE DREZZE, Intrecciare - DESFAR
adombra e perde la vista, se la macchia tut- ne e male. V. MENAR ZO A CAMPANE DOPIE, LE DREZZE, Strecciare .
ta invade la cornea lucida. in MENAR. DREZZA , add. Drizzato ; Addrizzato ; Ri-
DRAPAMENTI , Voce antiq . V. DRAPI . NO AVER NE Dreto nè roverso , Essere dirizzato ; Ridiritto ; Rettificato .
DRAPAROLO, 8. m. Voce antiq. chiamavasi come una lasagna, o come il pesce Pa- OMO DREZZA, Ravviato ; Rimesso o Av-
il Venditore di drappi, cioè di vestimenta stinaca che non ha nè capo nè coda, Si viato sulla buona via.
248 DRI DRI DUC
DREZZAGNO, s. m. Dirittura, Corso drit- DAR DRIO A QUALCOSSA O A QUALCUN, V. DAR. TRAR DRIO A QUALCOSSA, V. TRAR.
to del fiume. DAR O FARSE IN DRIO, Dare addietro ; TEGNIR DRIO A UNO, Tener dietro ad uno,
DREZZAGNO. detto in gergo per Agg. ad Farsi in dietro ; Arrestarsi ; Dietreggiar- vale Seguitarlo camminando - Codiare al-
uomo, lo stesso che DRETON. si o Indietreggiare ; Rinculare - Detto cuno o Tener dietro ai passi d'alcuno
DREZZAR O Dɛizzar, v. Dirizzare e per fig. Cagliare, Mancar di coraggio. vale Osservar i suoi andamenti - TEGNIR
sincope Drizzare, che anche dicesi Rad- DAR IN DRIO UNA COSSA, Restituirla; Ren- DRIO AL NEMIGO , Ormare l'inimico, cioè
dirizzare ; Addirizzare ; Rizzare ; Retti- derla. Seguir le sue orme o tracce.
ficare. DAR IN DRIO, parlando di Piante o di ANDAR DRIO A QUALCUN, detto fig. Cattarsi
Sbiecare, dicono i Legnaiuoli quando pa- Animali, Ammutolire, dicesi degli occhi del- l'amicizia o la benevolenza d'alcuno,
reggiano alcun pezzo di legno e ' l fanno la vite e degli alberi quando perdono le mes- cioè Procacciarsela con lusinghe o carezze
eguale. se- Intristire; Dimagrire ; Diseccarsi o simili. Coltivarsi alcuno o Coltivarsi
TORNAR A DREZzir, Ridirizzare o Rad- Parlando di bolle o simili malori, Tornare l'amicizia o la benevolenza altrui, Porre
drizzare e Ridrizzare. addietro, vale Non venire innanzi, non far ogni studio per acquistarla, accrescerla o
DREZZAR I PIE O LE GAMBE A QUALCOSSA, capo. conservarla.
detto fig. Raccomodare ; Riaccomodare ; DAR IN DRIO DE PREZZO, parlando di bia- DRIO PONTO, V. in PONTO.
Racconciare; Ripiegare ; Ripescare le sec- de o altre merci, Calare ; Rinviliare. Il DRÌOGHE, Drietole ; Drietrogli ; Dietrole,
chie, Rimediare a' falli altrui. grano rinvilia. Dietro a quello o a quella.
DREZZAR LE GAMBE AI CANI, Dirizzare il FAR DAR IN DRIO, Rincacciare o Rincal- DRIO MAN, Dietro mano ; Successiva- 1
becco agli sparvieri o le gambe ai cani; ciare, Risospingere indietro per forza. mente; Seguentemente.
Torre a pettinare un riccio o lisciare una RESTAR IN DRIO, V. RESTAR. DRITO, V. DRETO.
spugna, detti metaforici e valgono , Voler DRIO DE CHE, Dopo di che ; Appresso a DRITON, V. DRETON.
fare delle cose impossibili. che. DRITURA, V. Dretura.
DREZZAR QUALCUN, detto fig. Addirizzare DRIO STRADA SE CONZA SOMA, detto fig. DROGA, s. f. Droga.
o Ravviare alcuno, Ridurre, correggere, Per le vie si acconciano le some ; Cosa fat- BONA DROGA, detto iron. per agg. a Gio-
ricondurre alcuno sulla buona via. ta capo ha, Tutto s ' aggiusta col tempo. vane o Femmina, Buona spesa ; Mala la-
DREZZARSE, Alzarsi ; Rizzarsi. EL DA DRIO O EL DA DRIO LE GROPE, Il di- nuzza ; Bravaccio ; Bravazzone ; Mal tar-
DREZZARSE A QUALCHE PARTE , Volgersi ; retro; Il dietro a casa ; Il dietro via ; Il tufo.
Addirizzarsi o Indirizzarsi. di dietro ; Il deretano ; La parte postica, TI XE UNA BONA DROGA, Non sei farina
DREZZARSE DURO DURO, Intirizzarsi, Ri- Il culo. da cialde ; Non sei farina netta, Sei cat-
maner diritto sulla persona. EL GA DÀ DRIO LE SPALE, Gli andò di tivo.
DREZZARSE I CAVÈLI, Arricciare i capelli dietro e lo colpì alla traditora . DROGHIÈR, s. m. Droghiere e Droghiero,
o Rizzare i peli o i capegli, dicesi dell' In- EL ZORNO O LA NOTE DRIO, Il giorno o la Colui che vende droghe.
tirizzire che fanno per subitano spavento notte vegnente, appresso, cioè Il giorno o DROGHIERA, s. f. La femmina di Dro-
di che che sia o per ironia - Raccapricciar- la notte seguente . ghiere, la quale sull' esempio di altre vo-
si; Rizzarsi i bordoni. ESSER DRIO A QUALCOSSA, Lavorare, Es- ci consimili e così formate, potrebbe dirsi
DREZZAR LA BACHETA A le cime de qUAL- sere nell'azione del fare o del lavorare - Droghiera.
CÙN, Maniera ant. V. BACHETA. Detto in altro senso, Essere o Entrare in DROMIDA, V. DORMIA.
DREZZIOLA, s . f. Trecciuola, Piccola trec- piscina, Aver maneggi. DUCAL, Ducali, in forza di sust . ed anche
cia dei capelli, o di checchè sia. ESSER DRIO A QUALCUN, Sollecitare ; Sti- Lettere ducali, chiamavansi sotto il ces-
DRIAN, add. T. de' Barcaiuoli, Dietro ; Se- molare alcuno ; Essere o Star alle spal- sato Governo veneto, le Lettere del Mag-
guente; Susseguente, Quelo che va dopo le d'uno ; Serrare il panno o i panni ad- gior Consiglio, del Senato e del Consiglio
l' altro. dosso ad alcuno. de' Dieci dirette ai pubblici Rappresentanti
Mi sarò driàn de ti, Io ti seguirò ; Verrò ESSER DRIO A UNO O ESSER A DRIO A UNO, dello Stato, le quali erano scritte in foglio
dopo di te ; La mia volta sarà dopo la tua, Assediare uno, detto fig. vale Esser sem- aperto di carta pergamena. Esse portavano
dicono i Barcaiuoli del Succedersi l'uno pre attorno ad alcuno, per conseguir che fino ai nostri tempi per proemio una for-
all' altro ordinatamente nella volta delle che sia, Importunare --- Lusingare, Alletta- mola latina così concepita, (supposto per
barche ai traghetti. re con false o finte o dolci parole, per in- esempio che si scrivesse, regnante l' ultimo
DRIEDO O DRIETO ; T. antiq. e vale Die- durre a sua volontà - MORÌR DRIO A UNA, Doge Manin, all' ultimo Rappresentante di
tro V. DRIO. Fare il cascamorto ; Spasimar per una ; Bergamo.) Ludovicus Manin Dei gratia
DRIO, Prep. Dietro e Addietro, contrario Esser cotto di una. Dux Venetiarum etc. Nobili et Sapienti
di Innanzi. Fu detto anche Dopo. V. INDRIO. FARSE VARDAR DRIO, Dar da dire o da Viro Alexandro Octolino de suo mandato
SUBITO DRIO, Accanto per Dietro, Poco parlare di sè; Dar che dire o Dar che di- Capitaneo et Vice Potestati Bergomi, fide-
dopo -Accanto accanto, vale Vicin vicino, re alla brigata ; Far dire di sè o de' fat- li dilecto salutem et dilectionis affectum.
Appresso appresso . ti suoi o Far dire altrui o la gente. Susseguiva poi in italiano la lettera, dopo
A DRIO A DRIO, Successivamente, L' un FAR UN DRIO L'ALTRO, Alternare, Ope- cui dicevasi Datæ in nostro Ducali Palatio
dopo l' altro. rare scambievolmente, a vicenda. die ... mense ... anno .... indictione ...
ANDAR DRIO DE QUALCUN Attergursi ad LÀ A DRIO, All' incirca ; Circa ; In quel ed era firmato soltanto da un Segretario.
alcuno; Seguire alcuno ; Addoparsi. torno. V. BOLO DUCAL e BOLA.
ANDAR DRIO, detto in altro senso, Cam- STAR DRIO A UNO, Esser alle costole d'al- Ducale, in forza di sust. o Vesta ducale,
minar per la pesta ; Andar per la battu- cuno; Insipillare uno, vale Pressarlo acciò dicevasi quell' ampia Toga di drappo di seta
ta, valgono Seguitare l' esempio dei più. che faccia etc. di color chermisino, lunga ed a maniche
ANDAR PER DA DRIO, Andare pel di die- NO STAR IN DRIO PER NISSÙN, Non rima- larghissime, che portavano i patrizii ve-
tro, per la parte deretana. ner per alcuno. neti nelle pubbliche comparse. Una egual
CALUMARSE DRIO, lo stesso che CALARSE TOR IN DRIO, Ripigliare ; Ritogliere ; Ri- veste si permetteva per onore ai Segretarii
DRIO, V. CALAR. torre. Regii, quando intervenivano alle feste per
CAMMINAR DRIO A UN FIUME O UN ARZERE, TRAR DRIO LA ROBA, Gittar via, Dare l'elezione del Gran Cancelliere loro capo,
Camminar lungo o lunghesso il fiume o o Vender le cose per manco ch'esse non e nel giorno del di lui solenne ingresso, per
l'argine. valgono. accompagnarlo.
DUL DUR DUS 249
DUCATELO, s. m. Piccolo ducato, dimin. era già detta Dolumas e Dulamàs e dai DURENGO, s. m. Voce di gergo de' Barca-
della moneta Ducato. Non si trova che da moderni Anteri, in Francese e in Tedesco iuoli che vuol dire Cacio; Formaggio .
buoni Autori sia stato detto Ducatino o Du- Doliman, Sottoveste di panno senza fodera, DURÈTO, add. Duretto, Alquanto duro.
catello. V' ha però Duchetto per dim. di ch'era anticamente usata da' Greci e dai DURETO DE RECHIA, Sordastro.
Duca, e Scudicciolo dim. di Scudo. Nel Turchi , ed anche da' Veneziani di bassa DURLINDÀNA, V. Dorlindana.
Dizionario enciclop. dell' Alberti , alla voce mano nel secolo XVI, come raccogliesi dal DURO, add. Duro, contrario di Tenero.
Seudicciolo , trovasi quest' esempio. Ogni poemetto sulla guerra de' Nicolotti e Ca- DURO COME UNA PIETRA, Petroso ; Impe-
povero lavoratore etc. potrebbe avere o stellani avvenuta nell' anno 1521. Nel di- tricato, dicesi di Certe frutta non mature.
un pezzo di panno o uno scudicciuolo etc. zionario tedesco dell ' Henke , e cosi purc DURO COME UN PALO, Sodo come un tra-
ch'è appunto lo stesso significato in cui nel Francese dell'Alberti , si dà il Dulima- vertino.
s'usa la parola DUCATELO. no per Vestito turchesco ad uso teatrale. DURO DA CUSINAR, Crudele o Di mala
DUCATO , s. m. Ducato o Ducatone, Mo- DULIPAN O VIOLIPAN, 8. m. Tulipano, Sor- cucina; Di mala bozzima o bollitura . II
neta che in Venezia distinguevasi sotto il ta di fiore notissimo, detto da' Sistem . Tu- suo contrario è Cottoio, V. CoTÒR.
Governo Repubblicano dal Ducato corren- lipa Gesneriana Linn. Noi conosciamo il DURO DE BOCA, Bocchiduro, dicesi de'
te: perchè il ducato effettivo o d'argento Parrucchetto che ha le foglie tagliuzzate ; Cavalli.
del peso di carati 109, grano uno, valeva il Trombone che le ha intiere ; il Lan- DURO O DURETO de rechia , V. Dureto.
lire otto, e il corrente lire sei e soldi quat- ciuola, Specie di Trombone di minor for- DURO DE TESTA, Duro, dicesi ad Uomo
tro Il Ducato di banco era moneta idea- ma, colle foglie intere; e il Tulipano ver- che non ha buona apprensiva. Coticone ; Di
le, e valeva lire nove e soldi dodici, e il gato o venato o filettato di nero. dura cotica; Ghiozzo; Capoduro; Capas-
Ducato da olio L. 6. 19. DUPLA, s. f. Lista o Nota doppia, con la sone.
DUCHIA, s. f. Duglia, T. Mar. Così diconsi quale si propongono due persone ad una COSSA DURA, Cosa ostica, detto metaf.
que' giri ne' quali sono raccolte le gomone carica . Nel Dizionario universale dell' Al- e vale strana e difficile da comportare –
o cavi delle navi, perchè occupino minore berti trovasi Duplo, sust. V. TERNA . LA ME PAR DURA , E NO POSSO MANDARLA
spazio. V. CURCUMA. DUPLICADA , 8. f. T. degli Stamp. Dupli- zo. Ella mi par troppo ostica e non pos-
METER IN DUCHIA, Adugliare una gomo- catura. È la ripetizione d' una o più paro- so ingozzarla.
no o un cavo, è disporla in giri; raccoglierla le, d'una linea o d'una frase, che il Com- ANDAR VIA DURO O STAR DURO DURO O STAR
in duglie. Adugliare a destra , a sinistra, positore ha fatto nella sua composizio- DURO INARCA, Andare o Stare intirizzato o
a rovescio. ne. impettilo, che vale Troppo intiero sulla per-
DUERNO, s. m. Duerno, T. degli Stamp . * DUPLON, s. m. Gallone molto largo , cioè sona: Incamatito ; Impalato - Andare in
Due fogli uniti, e così dicesi Terno e Qua- alto il doppio del solito. contegno o ritto, vale Andar con portamen-
derno. DURACHÈTO, Lo stesso che PAROCHETO, V. to alto, sostenuto Sellato, dicesi per
DUGAO , 8. m. Voce ant. detta dal nostro DURADA, s. f. Durata , Conservazione. metaf. di Uomo e donna quando ha schie-
Calmo per DOGADO , Ducato , cioè Il primi- STO PANO XE DE DURADA, Questo panno na che piega verso la pancia.
tivo Stato della Repubblica Veneta . è d'un buon uso, È atto ad usarsi per STAR DURO, Stare alla dura, al quia ;
DUGO, s. m. o GUFO DE MONTAGNA, T. degli molto tempo, È durevole o durabile. V. Stare sodo ; Addurarsi ; Ostinarsi ; Inca-
Uccellatori, Gufo reale, detto anche Gufo DURÈLO . parsi; Attestarsi - Tenersi o Tenersi a
grosso e Barbagianni selvatico, e da Linn . DURAR , v. Durare. martello, Non si lasciare svolgere.
Strix Bubo. Uccello di rapina , di piuma FRUTI CHE DURA, V. FRUTO. STAR DURO A CONFESSAR, V. Confessar.
si folta, che lo fa parer grosso quanto un' ROBA CHE DURA, Cosa durevole o di buon TEGNIR DURO, Tener duro o Stare alla
Oca, sebben ne sia molto minore. uso, cioè Che si mantiene . dura, vale Fare ogni sforzo per sostener
CANTAR DEI DUGhi, V. Cantàr. CHI LA DURA LA VINCE, Chi più dura o che che sia - Tener duro vale anche Stare
DULCAMALIA, 8. f. Volcameria, Pianta Chi la dura la vince, Col tempo si supe- nell' opinione primiera, tenervisi costante.
fruticosa del Giappone, che anche fra noi ra ogni difficoltà. DURO, detto per agg. a uomo, Duro, vale
si coltiva da pochi anni ne' vasi , per l' odo- DURÈLO ( coll' e aperta ) s . m. Ventriglio, Ostinato , Caparbio , che anche fu detto
re grattissimo de' suoi fiori, simile a quel- e per similit. Cipolla, Il ventricolo carno- Sodo alla macchia o al macchione, Fermo
lo del Mugherino. Linneo la chiama Volka- so de' polli, uccelli e simili. nella propria opinione - VEDARÈ CHE STA-
meria fragrans, ed il naturalista Vente- AVER POCO DURÈLO, Esser maldurevole, GO DURO, Vedrete ch'io non mi muovo a
nat la dice Clerodendrum fragrans. Di poca durata. vento, cioè che non desisto dalla mia opi-
DULCAMARA, s . f. Dolcamara, Pianta col- NO AVER PIÙ BON DURÈLO CON UNO, Non nione.
tivata anche fra noi, detta da' Botanici So- averpiù buon sangue; Non aver più ami- DURO DE MODEGAL, V. MODEGAL.
lanum Dulcamara. I Contadini portano a cizia con uno ; Aver il sangue grosso MUSO DURO, V. in Muso.
vendere de' ramoscelli di questa pianta, che NO GO PIÙ DURÈLO, Maniera fam . o Atto DUSENTO, Dugento, Nome numerale .
servono per fare sciroppi, e ch'essi denomi- d'impazienza che vale Non posso più; So- DUSENTO E CINQUANTA , Dugencin-
nano lucamara. no annoiato o ristucco ; Non duro più a quanta.
DULIMÀN , 8. m. Voce ant. che da' Greci lungo, cioè Non resisto, non reggo, DUSENTO E SESSANTA, Dugensessanta.
302

Boerio. 32
E

ECE
ECO
E, Lettera vocale dell' alfabeto, che pronun-
ciata in forza di sust. è femminina. ECELSO , add. Eccelso , Titolo aggiunto EFE
Particella congiuntiva del discorso , che, dicesi a Uomo atto a far roba ed a man-
per onoranza, che davasi nei tempi della
per quanto vedesi nelle scritture del Cal- Repubblica al Consiglio de'Dieci ; anzi la tenerla.
mo, era anticamente usata nel nostro par- sola parola Eccelso detta per antonomasia ÈCOTE, Eccoti, si dice per Ecco , senza
lare, in quello stesso significato che nel Pa- sustantivamente, valeva per lo stesso Con-
e che si riferisca ad altra persona , Eccoti
dovano e nel Polesine s'usa odiernamente siglio . Quindi dicevasi ; Decreto dell' Ec- quel malvagio.
la particella A. Dicevasi, per esempio, E celso ; Ordine dell' Eccelso. ECRISSAR, così pronunciato dall'infima
NO ME ARECORDO ; E VE CREDO ; E NO VORIA, PIATANZA ECELSA , Cibo o Mangiare eccel- plebe v. Ecclissare o Eclissare .
come a Padova e nel Polesine si dice A NO so o prelibato, cioè Eccellente , squisito . ECRISSE , s. f. trivialmente pronunciasi
ME RECORDO ; A VE CREDO ; A NO VORIA. Ora ECEPİR, v. Eccepire , voce latina da Exci- Ecclisse o Eclissi , s. m . L'oscurazione
però i Veneziani ommettono del tutto que- pere, usata più nelle scritture che nel di- del Sole o della Luna . J
ste vocali congiuntive, e dicono No ME RE- scorso, particolarmente dai Legisti, e signi- ECULOMIA, 8. f. dicono alcuni idioti per
CORDO ; VE CREDO; NO VORAVE O NO VORÌA e fica, 1.) Eccettuare : p . e . Da questa re- Economia , ch'è L'assegnatezza nello spen-
simili. gola conviene eccepire il tal caso . 2. ) dere.
EBRÈO O ABREO, 8. m. Ebreo o Giudeo, Escludere e dicesi di qualche giudice che EDOMADARIO
detto altrimenti Circonciso. , s. m. Ebdomadario, det-
per qualche eccezione legale si escluda dal to su st . da gl i Ecclesiastici, s'intende di :
EBREO LEVANTIN, Grecastro, Ebreo nato giudicare in una causa. 3. ) Opporre qual- Colui che nella settimana corrente debbe
nella Grecia . che eccezione legale alle pretese dell' av- celebrare e fare le altre funzioni sacre. V.
Ebreo, dicesi anche in vernacolo fig . ad versario in una causa civile : p . e. La pre- SETIMANAL .
un Usuraio o a Chi vende a prezzo esor- scrizione mi valse per eccepir la pretesa
bitante i viveri e le mercanzie . EFE, s. m. Effe s. f. La sesta lettera del-
dell'attore . Ia tutti questi sensi si può l'alfabeto .
ABREO, Egli è un Ebreo, cioè un usur - L' UN
Èai o usare anche in latino . Si noti che questo BECO CO L'EFE , dicono scherzevolmente
Dicesi pur EBREO in vernacolo, e in buo- verbo colla qualificazione di Voce dell' uso, e talora per impazienza o per vezzi, le
na lingua Bigio e Nero, a Colui che non è nell'Ortografia enciclopedica
fu registrato nostre donne a qualche loro fanciullo cat-
conforme ai dogmi della cattolica Reli- della lingua italiana del Bazzarini .
* ECES tivelluccio, per non dirgli BECOFOTUO O BE-
gione. SO O ESSESSO , s . m. Eccesso, quan- COFUTRISTO .
FAR DA EBREO, Giudaizzare . tità o misura eccedente di checchè sia . V. BABUIN CO L'EFE , leggesi in una satira
MISSIAR ABREI CO SAMARITANI, Mescolar anche ESSESSO.
E C ET del nostro Varotari, il quale parlando di
la
le nce con le ma nn aie , Me sc olar in si eme È T A RA O CE TARA, Ec ce tera o Et ce-
certe mogli pessime e moleste ai poveri
cose disparate . tera, Nota di abbreviatura che si fa da chi
Avevamo in Venezia nel Governo Veneto ma riti del suo tempo, così s' esprime :
scrive ; o Maniera di reticenza o pretermis-
Ma gi st In qu DISE QUEL CHE SENTÌ, LE SE NE MOCA ,
una ratura di Tre isitori sopra sione. SEMPRE SE MATO E UN BABUÌN CO L'EFE.
gli Ebrei, senatoria e gravissima , la quale L'ECETERA, detto per traslato, vale Il Ritenuta la frase antecedente di BEco co
soprintendeva alle Università di tutti gli culo ; Il deretano .
co
Ebrei dello Stato, e in nseguenza a tutte L' EF E, che usasi ancora, e debb ' essersi
ÀVER NE L'ETECETARA, lo stesso che AVER usata anche due secoli fa , l'Autore inter-
le leggi di sc ip em
linari anate nel pr op osito . IN CULO. pretandone il significato, è dell' avviso, che
ÈBULO, V. ERBA DA CÌMESI, in ERBA. ECEZIONÁR, v. Lo stesso che ECEPÌR
. V. trattandosi d'una satira sul costume pub-
ECELENTE , add. Eccellente, era titolo
ECO O LECO ( coll' e larga ) s. m . Eco o Ec- blico, il Poeta siasi astenuto per onestà dal-
d'onore, che davasi qui ne' tempi Veneti co, Voce che, mediante il ripercotimento in l'esprimere chiaramente la suddetta frase,
ECallEL rsone laureate . V. CELENTE .
e peEN alcuni luoghi atti a rimandarla, ritorna al-
TEMENTE av
, v . -VA ECELENTE- ed abbia quindi sostituito BABUÌN in vece
le orecchie . V. LECO .
ec be di Bɛco ; che dunque BABUÌN CO L' EFE Voglia
MENTE, Va per cellenza ; Va nissimo, ECONOMICO, add. — Detto sustanti Eco-
- v. dire BABUIN FOTUO .
capello.
a EL nomico vale Economia . L ' Economica , cioè
EC ENTISSIMO, add. Eccellentissimo, Osservasi in oltre che la frase LE SE NE
La parte che riguarda l'economia o sia il
di
era Titolo d'onore e di stinzione, che da- risparmio . MO CA ( Non se ne curano ) è precisamente
ag gi Ma gi st de Re pu il s' en moquer de ' Francesi : non potendosi
vasi per un to ai ra ti ll a b- ECONOMICA, Maniera avverb . di
blica Ve neta , ed che an ta lv olta, pa rl ando IN VIA pe rò de ci dere se tale francesismo apparten-
familiarmente, ai patrizii, come SIOR ECE- nuovo uso presso li Regii uffizii, e vale In ga al solo autore o al dialetto di quel tem-
breve ; Alle brevi ; Brevemente, cioè Som-
LENTISSIMO ME RACCOMANDO A LA SO PROTE- po.
mariamente, senza le formalità d'ordine . EFÈTO, s. m. Effetto.
ZIÓN, E GHE BASO LA VESTA. ECONOMIZAR
ECELENZA , s . f. Eccellenza , era titolo di , v. Risparmiare , Astener- EFETO, detto in T. merc . vale Capitale ;
distinzione che davasi anche familiarmente si da gravi e superflue spese , Vivere con Avere ; Sostanza .
economia o par simonia .
ai Patrizii Veneti , e che qui ora compete ai ECONOMO, add . Economo. EFETI ( dal Franc. Effets ) si dice e si
Consiglieri intimi di Stato e ad altri per- scrive dagl ' imperiti in senso di Robe ; Mas-
Dicesi Assegnato ad uomo che spende serizie; Suppellettili ; quindi EFEti pre-
sonaggi titolari di cariche distinte del-
con regola e con misura . È divenuto il più ZI OSI si chiamano le gioie.
l'Impero. V. ZA. assegnato uomo del mondo.
EFETI STERICI, Affetti o Affezioni isteri-
BON ECONOMO, Massaio o Masserizioso, che, cioè Malattia uterina ; è idiotismo per
isterici.
ELE EMP ENF 251
VEDARE IN PROPRIO EFETO, Vedrete o Co- Capriccioso. - QUESTA XE VERAMENTE ELE- gn. di Abbondanza, Gran quantità -- GHE
noscerete in fatto, realmente, in effetto, GANTE, Questa è veramente ariosa, cioè N'È UN EMPOREO, Ce n'è un flagello, Una
sensibilmente ; Toccherete con mano. Bizzarra, capricciosa. gran quantità. V. SPETACOLO.
EGANO , s. m. Maggiociondolo ; Maio ; ELERA, s. f. Edera o Ellera arborea o EMULAZIÒN , s. f. Rivalità; Concorrenza ;
Maiella; Ciondolino ; Brendoli, Piccolo al- muraria e Vite nera, Pianta parassita no- Gara.
bero del genere Citiso, detto da Linneo ta, detta da Linn . Hedera Helix ; Il suo AVER EMULAZION, Emulare.
Cytisus Laburnum; che ha i fiori gialli dis- legno tenero è adoperato per le stecche daENCA, s. f. T. de' Pesc. (forse derivato dal
posti in grappoli lunghi e pendenti. I suoi affilare i ferri. lat. Eneco , Strangolare ) Ritroso , sust.
rami grossi sono ottimi per farne cerchi . ÈLESE, s. m. Elice o Elce e Leccio, Spe- Quel raddoppiamento che ha la bocca della
EGO. Voce latina , che alcuni esprimono rete ridotta ad un' entratura strettissima,
cie di Quercia; detta da Linn . Quercus Ilex.
nel dettato seguente, storpiato dal latino, Albero sempre verde, il cui legno è assai per la quale entrati i pesci non trovan la
PRIMA CHARITAS INCIPIT AB EGO, a cui cor- via di tornare indietro ; apertura fatta a
duro e pesante. La parte più colorita e cen-
risponde i prov. Stringe più la camicia trale, che dicesi Anima di Leccio, è pre- guisa d'imbuto.
che la gonnella ; e così l'altro, È più vi- ENDEGARO, s. m. Endice o Guardanidio ,
ferita per far le bacchette degli schioppi da
cino il dente che nessun parente ; e val- caccia. Uovo che si lascia nel nido delle galline.
gono che S'ha più riguardo al proprio in- ELETRIZARSE, v. detto fig. Scuotersi ; ÈNDEGO . V. Lendego.
teresse che all' altrui. Risvegliarsi ; Confortarsi ; Ravvivarsi ; ENDEGOLA O0 ENDÈGOLO, s. m. Trova-
EGOISMO , s . m. Voce, come si sente, Mettersi in giubilo, in gioia. tella o Trovatello, dim. di Trovato, Prete-
composta dal latino e parlata dalle perso- ELEVATO. add. Elevato. sto mendicato , Scusa mendicata. V. DÈ-
ne colte anche più spesso di SUISMO V. , di ALQUANTO ELEVATO, detto fig. Alquanto GOLA.
cui è sinonima ; ch' esprime il significato alto, borioso, albagioso, superbo, e dice- CATAR FORA DE LE ENDEGole o dei ende-
di Amore di sè stesso : e dicesi in mala si di uomo. GOLI, Cavillare o Gavillare , Inventar ra-
parte. ELIMINAR, v. Voce latina, ma che si usa gioni false che abbiano sembianza di verità,
EGOISTA , s. m. Vocabolo pure derivato dalle persone colte nel sign. di Escludere ;che dicesi anche Arzigogolare . V. Anzix,
dalla radice latina ; ed è sinonimo di Sur- Togliere ; Rimuovere ; Cacciare. ARGALIFO e DEGOLA.
STA, V. ELO ( coll' e stretta ) Egli, che corrispon- Gattaiola , detto fig. vale Ripiego , Scam-
EGREGIAMENTE, avv. Egregiamente. de al latino Ille -ELO nel parlar fam. si po, ond'è formata la voce Sgattaiolare ,
VA EGREGIAMENTE. Va a maraviglia, be- dice anche pel Marito o pel Padrone di Trovar ripieghi e sutterfugi.
nissimo, a capello, bene assai . casa. ENDÉGOLA O ENDEGOLO. V. INDE-
STAGO EGREGIAMENTE, Sto benissimo. GOLO.
* ELO ? (coll' è aperta) È esso ? è desso ?
EGUAGLIAR , v. Agguagliare o Pareg- Usasi sovente in luogo di XELO ? V. ENE, s. m. Enne, Una delle lettere del no-
giare. ÈMAUS. ANDAR IN EMAUS, Andar in orinci, stro alfabeto.
EH VIA! ovv. EH LA FAVETA! OVV. EH LA in Chiavenna, in lontane parti. ENE ACA (N. H.) dicevasi per ischerzo e
MERDA ! Espressioni di maraviglia, e valgo- EMBRIÓN, s . m. Embrione. per antonomasia ai tempi Veneti, alluden-
no È egli vero? Mi corbelli tu forse? Io VEDER IN EMBRION , Vedere in ombra, do al Nobilis Homo o sia al Nobil omo ser,
ti credo? Eh no! Parer o creder di vedere, Vedere e distin- ch'era titolo d'onore con cui s'indicava il
EIMÒ, Maniera antiq. e va coll' interroga- guere appena. Patrizio Veneto , a differenza degli altri
tivo; ora diciamo XELI MO ? Son essi? EME, 8. m. Emme, Lettera consonante, che nobili dello Stato, a' quali davasi soltanto
EL, П, Articolo del genere maschile nel nel plur. si dice Emmi, ed è di gen. fem. il titolo di Nobile Signore .
numero singolare. Dicesi anche per Egli. TUTI GA EL SO EME, Ognuno o poco o as-ENFIAGION , s . f. T. de' Maniscalchi, Spal-
EL CRIA; EL MAGNA, Egli grida; Egli sai partecipa di tre M, cioè di Medico, di lacce, Enfiamento e callosità di carne nel-
mangia. Musico e di Matto, È stato anche detto , le spalle del cavallo.
ELA ( coll' e stretta ) Pronome fem . Ella, Ognuno abbiam del pazzo tronco un ra- ENOTA ENOTA ENio sono voci (come evi-
cioè Quella, Colei. Elle ed Elleno dicesi in mo. dentemente pare) corrotte dal greco antico,
plur. ma solamente nel caso retto ; negli al- PARLAR CO L'EME , Metacismo, Vizio di le quali per lo meno da trenta secoli in qua
tri casi dicesi Lei, ed al plur. Loro. parlare consistente nel frequente accozza- si conservano e si cantano nei balli delle
ELA, nell' uso del parlare domestico, vale mento della lettera m . nostre giovani artigiane. Queste fanciulle
per la Moglie o per la Padrona di casa - EMÈTER, v. Latinismo che usasi oggidì, ballano prima a due a due al suono d'un
DISEGHELO A ELA, Ditelo a mia moglie o specialmente nel Foro come segue : cembalo e al canto di villanelle, che vengo-
alla padrona . EMETER UN'OPINION, Esternare un'opi- no di tratto in tratto interrotte da una spe-
O DIO DE ELA, V. D10. nione, un voto, un consiglio. cie d'intermezzo, il quale sempre comincia
DAR DE L'ELA, Dar del lei, Parlar ad al- EMETER UN ORDINE, V. RILASSAR. dal versetto ENOTA ENOTA ENÌO, che pur si
cuno con riguardo. EMETER LA SENTENZA , Pronunciare la canta col cembalo e con diversa melodia,
ELASTICO, s. m. Elastico, Che ha forza sentenza. del seguente svariato tenore.
di molla. V. MOGIA. EMICRANIA. V. MICRANIA. ENOTA ENOTA ENÌo,
ESSER ELASTICO, Molleggiare o Brandire. EMIGRÈ, s. m. Voce francese, con cui dal SE SE DO COREVE DRIO,
ELATÈRIO , s. m. Alterezza o Alterigia e nome degli Emigrati francesi, si denominò SE SÈ QUATRO DEVE LA MAN
Allierezza, Albagia, Superbia. anche un Abito cortissimo e succinto eh'es- E LA PAREGINA LASSÈLA ANDAR.
AVER DE L'ELATERIO, Essere elato, cioè si portavano, e che fu qui in uso ed in mo- ENOTA ENOTA ENÌO
Altiero, Borioso, Gonfio ; Aver dell' alba- da per alcuni anni al tempo del Governo ENOTA ENOTA E NANA,
gia , della boria, del fasto, dell' elazione . Italico. V. ABITO SCANA in ABITO. E LA NANA CHE MAI VIEN DÌ,
ELE ( coll' e stretta ) Esse ; Elleno. EMOLUMENTO . V. MOLUMENTO. AGIUTIME MAMA NO POSSO Pi ;
EMPIAMENTE , avv. - COSSA FATA EMPIA- ENOTA ENOTA ANCORA,
ELE ( coll'e aperta ) Elle, Lettera consonan-
te dell' alfabeto, sust. fem. MENTE, Cosa fatta alla peggio. LE LASAGNE COTE IN FERSORA,
ELEFANTE . V. LIONFANTE . EMPIFANIA , Voce ant . e idiotismo per EL FORMAGIO DE SORA VIA,
ELEGANTE, add. Elegante . Epifania. NINETA CARA LA XE FINÌA.
ELEGANTE, dicesi ironicamente nel di- EMPOREO O EMPORIO, 8. m. (dal greco Em- Al canto di questo intermezzo (ch'è più
scorso famil. per Stravagante ; Bizzarro ; porium, Mercato) è voce che s'usa nel si- o meno lungo o ripetuto ad arbitrio della
252 ENT ERB ERB
suonatrice del cembalo) le danzatrici for- si vogliono intromettere in alcun ragiona . ERBA BELADONA , Solatro maggiore o
mansi in due cerchi concentrici, che caro- mento e non sanno quel che si dicano. Lo Erba Belladonna , Pianta detta da Linneo
lano uno inverso all'altro ; e finito l'inter- stesso è E' guizza per non rimaner in Atropa Belladonna.
mezzo torna il canto delle villanelle e tor- secco. ERBA BIZARA, V. ARO .
nasi a ballare a due a due come prima. ENTUSIASMAR 0O ENTUSIASTAR , v . Inspi- ERBA BRICA , Erica o Grecchia e Sco-
La differenza distintissima del ballo quan- rare entusiasmo. pa meschina Piccolo arboscello o Fru-
do si canta il versetto ENOTA ENOTA ENÌO EO QUIA, s. m. Frase forense ex-Veneta, tice , detto da'Sistem . Erica vulgaris. Le
con quel che segue, manifesta una specie Censure; Osservazioni. Così nel vernacolo sue foglie sono simili a quelle del Tama-
di gioia che vien espressa co ' salti nel caro- forense chiamavansi sotto il Governo Vene- risco o del Cipresso, e i fiori piccoli d'un
lare ; e quindi ci pare che tali voci, comun- to le Censure fiscali, che gli Avvogadori rosso vivo ; per gran tempo dell'anno è
que insignificanti nel nostro parlare, non del Comune facevano ai processi criminali fiorita.
possano essere state dette o inventate in appellati e avocati al loro tribunale, sull' i- ERBA CACAGLIA, Cacalia Saracinesca o
origine a casaccio e senza significazione . stanza delle persone aggravate e ricor- Saracena, detta da' Botanici Cacalia Sa-
In fatti, analizzate esse con attenzione sul- renti. Il paragrafo o capoverso di ciascun racenica; i suoi fiori sono gialli.
la lingua greca de' tempi d'Omero, trova- punto di censura cominciava sempre dal- ERBA CALESPOLA, Astro o Adoni, Pianta
si, benchè corrottissime e quasi diremmo le parole Eo quia , che corrispondono al d'un piede e mezzo d'altezza , di tronco
Perchè , e dicevasi per esempio: Eo quia villoso e ramoso .
decomposte, che vi convengono per l'ap-
punto, come nel seguente confronto, in cui iuratus fuerit testis N. N. qui iurari non ERBA CANÈLA, V. GIRANIO CANÈLA.
sotto il Veneziano corrotto si mette il Gre- debuerat ; Eo quia iuratus non fuerit ERBA CAPON, Erba cappone, Pianta det-
co che vi corrisponde, indi la traduzione qui iurari debuerat; eo quia examinatus ta da' Botanici Cestrum Parquy, con foglie
italiana non fuerit qui examinari debuerat etc. le quali stropicciate rendono un odore poco
E N 0 TA , E N 0 TA, E ΝΙΟ Al di d'oggi in vernacolo forense direbbon- gradito, che da alcuni si vuole di Cappone
31 allesso.
Α' νέε, ω ταν, al vee , ω ταν, ή νυός si CONSIDERANDO O MOTIVI V. INTROMISSION ,
Ecco viene, o amico, ecco viene, o amico, e CONSIDERANDO . ERBA CEDRATA, V. CEDRONELA.
la sposa. EPISTOLA, PRETE DA EPISTOLA, Chierico ERBA CHE TACA, Pianta erbacea annua,
L'opinione dell'autore si è, che queste a pistola, vale Ordinato suddiacono. detta italianam . Panicastrella , e da Lin-
voci greche fossero il cominciamento di al- EQUILIBRIO, s . m. Equilibrio neo Panicum verticillatum , ed è una spe-
tri versetti, che dovevano soggiungersi per STAR IN EQUILIBRIO, Stare in perno. cie di Panico, cha nasce da per tutto nei
comporre un sentimentuzzo qualunque ana- STAR IN EQUILIBRIO CO LA SPESA, Equi- luoghi erbosi. Le setole o reste degl' invo-
logo all'oggetto del ballo ; versetti che so- librare la spesa , detto fig. e vale Star gli sono dentellate all'indietro, e sono ca-
nosi col passare di tanti secoli perduti e colla spesa in parità dell'entrata. gione che passeggiando fra l'erba s'attac-
convertiti in quegli altri della più goffa EQUINOZIO , 8. m. PRENDER EQUINOZIO, cano alle calze le spighe. È mangiata dalle
idiotaggine che si riportano . Chi ha però Dicesi per ischerzo e per lo giuoco della passere.
miglior vino in cantina lo spilli e lo dia a parola, Equivocare; Sbagliare; Allucinar- ERBA CHINA, V. CENTAURA.
saggio, e l'Autore cederà di buon grado la si; Prendere errore; Fallare. ERBA CORDELA . Così chiamansi le Foglie
palma ad una più ragionevole interpreta- EQUIPAGIÀR, v. Equipaggiare. rigate di giallo e verde a guisa di nastro,
zione. Parlando di Marina, Equipaggiare, va- della Canna domestica detta da Linneo
ENSİR. V. INSIR . le Guarnire un vascello di tutte le cose Arundo Donax, ch'è una varietà della co-
ENTITÀ, s . f. DE MOLTA O DE POCA ENTITÀ, che gli sono necessarie --- Ammarinare o mune. Somigliano ad una cordella o fet-
Di grande o di poca levata , Di grande o Marinare, Fornir la nave de' Marinai. tuccia; ed anche a Milano è chiamata ER-
di poca importanza, e quindi Importar mol- EQUIPAGIARSE, Rincavallarsi, Rimetter- BA BINDELLINA.
to o poco . si in arnese e in buon sesto Corredar- ERBA CURADENTI, Bisnaga o Visnaga; o
AFAR D'ENTITA, Affare d'importanza , o si , Fornirsi di masserizie , d'arnesi - Erba stuzzicadenti, Pianta conosciuta dai
di rilevanza o di rilievo. Rimpannucciarsi, direbbesi fig. Migliorar Botanici col nome di Ammi Visnaga o A-
ENTRANTE . V. INTRANTE. la condizione . pium Visnaga. Nasce abbondante nella
ENTRAR O INTRÀR, v. Entrare o Intrare. EQUIPÀGIO , s . m. Equipaggio o Corre- campagna di Volterra, dove l'adoprano sec-
ENTRAR DOPO O SUCEDER, Sottentrare. do , Provvigione di ciò che bisogna per ca per uso di stuzzicadenti.
TORNAR A ENTRAR . Rientrare. viaggiare. Ed anche per Corredo in gene- ERBA DA CALI, V. FIGO D'INDIA.
ENTRAR DA PER TUTO, Esser come il mal- re, ma intendesi magnifico . ERBA O ERBETA DA CINQUE FOGIE, Voce
to fra' tarocchi, detto fig. V. CAZZarse. In T. mar. Equipaggio è Voce colletti- del Contado, Cinquefoglio , detta da Linn.
ENTRAR IN BALO , Essere o Entrare in va, che comprende tutte le persone d'un Potentilla reptans. Erba appunto di cin-
danza o in ballo, detto metaf. vale Essere vascello, a riserva degli uffiziali superiori, que foglie, che trovasi per le fosse e per
impacciato in qualche affare. vale a dire gli uffiziali marinereschi , i i boschi. La sua radice come astringente
NOL H'ENTRA, Non mi va; Non mi atta- marinai ed i soldati. e balsamica è ricercata dagli Speziali.
glia; Non mi attalenta o talenta; Non mi EQUITATIVO , add. Equo ; Convenevole; ERBA DA CIMESI O EBULO, Ebbio o Ebu-
calza; Non mi va a pelo; Non mi garba; Congruo. lo o Sambuco salvatico, Frutice erbaceo
Non mi piace; Non m'entra -- Entrante, EQUITATIVO , add. Voce usata fra noi puzzolente, che fa i fiori , le coccole e le
detto fig. per Verisimile o convincente, è il dalle persone colte nel signif. di Equo ; foglie quasi simili al Sambuco arboreo, ed
suo contrario. Giusto; Convenevole, Che ha in sè equi- è quindi chiamato da Linn. Sambucus Ebu-
PODER ENTRAR, Aver entratura o entra- tà o moderazione o convenienza ; contra- lus. Le foglie secche di questa pianta so-
mento : dicesi specialmente della Facoltà rio di Ingiusto o sconvenevole o Incon- no vendute come operative a scacciare le
di poter entrare in alcuni appartamenti veniente. cimici.
nelle Corti de' Principi ; Aver accesso. ERATACORIGE, s. m. T. degli Stamp. Er- ERBA DA GATI, Erba gatta o Gattaia e
VOLER ENTRAR IN TUTI I PETEZZI, Entra- rata ovv. Errata corrige, Scorrezioni cor- Ortica pelosa, Pianta detta da' Sistem . Ne-
re in mazzo o Mettersi in mazzo, vale In- rette, cioè Quella pagina de'libri stampa- peta Cataria, Linn. ed è così detta per-
tromettersi in una faccenda. ti, ov'è la nota delle correzioni. chè i gatti l'amano quanto il Maro.
COSSA GH'ENTRELO STO COGION ? E' si di- ERBA, 8. f. Erba. V. anche Arba. Maro, è un suffrutice aromatico, detto
mena per parer vivo, Dicesi di coloro che ERBA AQUILEGIA. V. SCARTOZzeti . anch'esso Erba da gatti, ed è chiamato da
ERB ERB ERB 253
Linueo Teucrium Marum. Il suo piccante EBBA GARBA, V. ACETOSA. Linneo la chiama Cynodon Dactylon, e
odore fa starnutire . ERBA GAROFOLO, Cariofillata o Garofa- Wildeck Panicum Dactylon.
ERBA DA IMPAGIAR , V. CARESINA . nata o Erba benedetta , Pianta o sorta di ERBA RECHIELA , Semprevivo maggiore
ERBA DAMASONIA, Alismo, Sorta d'erba erba, la cui radice rossiccia masticata odo- e Carciofo grosso, Carciofo selvatico co-
aequatica, detta da' Botanici Alisma Dama- ra di garofano. Si chiama in sistema Geum munissimo, detto da Linn. Sempervivum
sonium. urbanum . tectorum. Le foglie di questa pianta sono
ERBA DA PASSARINI, V. VELETA. ERBA GIAZZO Cristalloide o Erba cri- anche buone per ammollire e levare i cal-
ERBA DA PEOCHI, Stafisagra o Stafisa- stallina o Erba diucciòla , Pianta annuale li de ' piedi. Di rado fiorisce.
gria e Strafizzecca , detta anche Uva sel- tutta aspersa di vescichette trasparenti, che ERBA REGINA, V. TABACO .
matica, Erba detta da Linn . Delphinium appaiono ghiaccio e cristallo. I Sistem. la ERBA RISERA, Semprevivo minimo o Bor-
Staphisagria . Essa ha le frondi simili al- chiamano Mesembrianthemum crystalli- racino, Pianticella detta da Linneo, Se-
la Lambrusca, intagliate e larghe ; la sua num . dum acre. Essa ha i fusti alti un dito in
semente ridotta in polvere e incorporata EBBA MADREGAL, V. MADREGAL . circa, eretti, solitarii e il fiore giallo ; ed
nel butirro, diventa un ottimo rimedio per ERBA MARESINA, Genziana o Genziana è medicinale.
ammazzar i pidocchi. gialla , Pianta volgare detta da Linneo ERBA ROSA, V. GERANIO ROSA.
ERBE DA PORI, sono due, cioè Gentiana lutea , le cui radici gialle ed ERBA S. CRISTOFOLO , Cristoforiana •
Il Titimalo Caracia , detto altrimenti amarissime servono agli usi della medi- Barba di capro, detta da' Botanici Actaea
Caracia o Esca da pesci ; Erba laza o cina. spicata. I suoi fusti sono sottili , un poco
Erba mora, chiamata da'Botanici Euphor- ERBA MEDEGA, detta in Milano ERBA CA- ramosi , e produce delle bacche nera-
bia Characias, che trovasi ne' monti, sem- VALLINA, Medica o Erba medica e Fieno stre.
pre verde e perenne, fiorita in maggio. Es- d'Ungheria, Erba notissima che si semina ERBA S. PIERO, T. del Contado, detta a
sa tramanda un fetido odore, principalmen- perchè appetita dalle bestie e specialmente .Milano ERBA AMARA, Critamo o Finocchio.
te nelle ore calde . Il latte di questa Pianta dalle vacche, e si può falciare fino a cinque marino ed anche Erba S. Pietro, detta da
è corrosivo, e messo in un dente cariato o sei volte all'anno. Linneo la chiama Me- Linneo Crithmum maritimum . Ha il sapo-
ne distrugge il nervo a guisa degli acidi, e dicago sativa. Le sue lunghe e sottili ra- re di finocchio, e le sue foglie carnose si
così fa passar il dolore. È adoprato altresì dicelle, dopo essere state bollite in acqua, possono mangiare acconce in aceto.
per rodere le verruche o porri della cute . si legano parallele in fascetti per farne ERBA SEDA. V. SEDA PIANTA.
I Pescatori la pestano e la gettano dove spazzole a guisa di pennello doppio, per pu- ERBA SENSITIVA , Mimosa ; Sensitiva ;
sono i pesci, i quali vengono a gala morti lire i denti ed altre cose. Vergognosa ; Pianta simile ad una Gag-
⚫ storditi. ERBA PAPAGAL, Pappagallo o Maraviglie gia, che venne a noi dall' America meridio-
La seconda Erba da porri è di Spagna, Pianta annuale che viene al- nale. Ha cotal proprietà, che ad ogni sem-
La Verrucaria o Porraia o Erba da l'altezza di un braccio , detta da' Sistem . plice toccamento soffio, tosto rinserra le
porri o Dittamo selvatico, detta dal Mat- Amaranthus tricolor , per aver le foglie foglie e ritira a sè i rami, ma dopo breve
tioli Eliotropio maggiore , e da Linneo variegate di verde, rosso e giallo. spazio nel primiero stato ritorna, onde è
Heliotropium europaeum. È pianta annua ERBA PER LA FREVE, Camedrio, detta an- detta anche Vergognosa . I Sistematici la
e trovasi ne❜luoghi sterili, fiorita in mag- che Querciuola e nella Lombardia Cala- conoscono col nome Mimosa pudica .
gio, con ispiche di fiori bianchi senza odore. mandrina, ed Erba delle febbri, perchè ERBA SPAGNA. V. STRAFOGIO.
ERBA DA TENZEr o Corniola o COSOLUTA, la sua decozione amarissima bevuta alquan- ERRA SPINA D'ORO, Aloe spine rosse ,
Baccellina; Ginestrella ; Ginestrina; Gua- te mattine libera spesso dalla febbre ter- Pianta esotica, le cui foglie sono lunghe e
do selvatico, Pianta detta da' Botanici Ge- zana. Ella è chiamata da Linneo Teucri- larghe, verdi e ricoperte di spine di color
nista tinctoria , i cui fusti seccati colle fo- um Chamaedrys. giallo . I Sistematici la chiamano Aloe per-
glie si adoperano da'tintori per la tintura ERBA PER 1 DENTI, Celidonia maggiore foliata varietas.
gialla. e anche Ceneregnola, Pianta di due spe- ERBA SDELA , Cerchione o Corònopo ,
ERBA DE LA CROSE, Verbena o Erba cro- cie, cioè la grande e la piccola. La radice Pianta annua detta da Linneo Plantago
cetta, Erba annua, detta da Linneo Ver- della prima è grossa come il dito migno- Coronopus , le sue radici sono quasi fusi-
bena officinalis. Era celebre presso gli an- lo, fibrosa e gialla dentro, rossiccia di fuo- formi , folte, appena ramose , brune e dure .
tichi, i quali la usavano nelle loro cerimo- ri. Le foglie della piccola sono molto simi- Le sue foglie entrano a comporre l'insa-
nie religiose. Chiamasi anche Erba colom- li a quelle dell' Edera . Si pretende che lata di mescolanza .
bina. queste foglie applicate a un dente guasto e ERBA VIPERINA, Cacto serpentario o fla-
ERBA DE LA NAVE, Filandre, chiamansi cavernoso , che doglia, facciano svanire il gelliforme. Sorta di pianta conosciuta da' Si-
da Marinai l'Erbe marine che s'attacca- dolore. La pianta della grande è detta dai stematici col nome Cactus flagelliformis ;
no sotto le navi e ne ritardano il corso. Botanici Chelidonium majus , Quella poi una specie di Cacto repente.
ERBA DE LA MADONA, Erba S. Maria o che dicesi dal Mattioli Celidonia minore e ERBA CHE CRESSE, Erba adultiva, Ch'è
Erba costa o costina o Erba amara, Pian- volgarmente Favagello o Favaiola, si chia- sul crescere.
ta perenne , detta in sistema Balsamita ma in sistema Ficaria verna. ANDAR A L'ERBA, Andare alle merie, cioè
suaveolens. Coltivasi anche ne' giardini, e ERBA PESCARIA, Vulvaria o Erba conni- A divertirsi alla campagna, sugli erbosi
dalle sue foglie odorose si ottiene con la di- na e Ruggiadella, Sorta di pianta cono- prati o in altri luoghi di vaga apparenza;
stillazione un'acqua antisterica e grata. Le sciuta da' Botanici col nome Chenopodium ed è maniera della plebe toscana.
foglie sono tenere e si mangiano coll' insa- vulvaria . Essa è estremamente fetida, il LOGO PIEN D' ERBA, Erbaio o Luogo erbo-
lata, detta di mescolanza. suo odore ha qualche rapporto con quello SO - - Foglioso o Fogliato, direbbesi di Cam-
EBBA DRAGON, V. DragÒN. d'una salamoia di pesce puzzolente e cor- po o simile pieno d' erbe selvatiche.
ERBA FIGADELA , Epatica o Fegatella , rotta ; ed è stimata antisterica. FAR D'OGNI ERBA UN FASSO, Far d ' ogni
Sorta d'Erba così chiamata perchè credesi ERBA PEVARE, V. in PÈVARE. lana un peso ; Far d' ogni erba un fascio,
specifica nelle malattie del fegato , detta an- ERBA PIGNÒLA, Gramigna, Pianta erba- Commettere ogni sorta d' iniquità.
che Erba Trinitas. Dai Sistematici è detta cea annuale che trovasi ne'prati sterili. Le MAGNAR IN ERBA, V. MAGNAR.
Anemone Epatica. Fiorisce nel marzo con sue radici s'estendono molto nel terreno e Meter a l'erba , Aderbare, dicesi delle
fiori turchini, ma varianti anche nel rosso si raccolgono per ingrassare i cavalli. Si Bestie. V. PASTURAR.
e nel bianco. vendono col nome di Barbe di gramigna. MORIR CO L'ERBA In boca, V. Moris.
254 ERE ESA ESE
TROVAR LE ERBE, Erborare, Andar osser- PARLAR CO L'ERE , Rotacismo chiamano i natore dicevasi sotto la Repubblica ad una
vando e svellendo le erbe. Greci il difetto che hanno alcuni di non sa- Magistratura civile di prima istanza, della
ERBA SGNANFA, Maniera bassa del volgo per esprimere la lettera R. Questo difetto così chiamata Corte del Doge.
per dire Fior d'arancio - La xe cussì de- è poi comune per educazione negli Ebrei ESAMINAR, v. Esaminare e Disaminare,
LICATA CHE NO LA NASA L'ERBA SGNANFA , delle nostre provincie . Consideratamente discorrere, ventilare.
Ella è così schizzinosa che le putono i fio- ERÈDE, V. REDE. ESAMINAR CON MINUTEZZA, Scrupoleggia-
ri del melarancio : cioè Troppo dilicata- ERESIA, V. RESÌA. re ; Pesar colla bilancia dell' orafo ; Spec-
mente nudrita. V. DELICATO. ERETISMO, s . f. Erezione , dicesi dai Me- chiarsi ne' calamai : Detto fig.
ERBA SOLFARINA, Voce del Contado, Ca- dici dell'azione di alcune parti del corpo TORNAR A ESAMINAR , Risaminare.
glio ; Erba zolfina e Presuola, Pianta er- umano. ESÀMINAZIÒN , s . f. detto da alcuni, lo
bacea che trovasi ne' luoghi erbosi e da ERETISMO DE LA SIENZA , Frase usata me- stesso che Esame.
pastura, detta da' Botanici Galium verum. taf. da un nostro Poeta vernacolo nel sign. ESANGUE, add . — RESTAR O ESSER ESAN-
Ebbe il nome di Caglio dalla proprietà che
di Saccenteria , Presunzione o sfacciatezza GUE , Restare, o Essere abbruciato di da-
ha di cagliare il latte. La radice tinge di di saperne. naro; Rimaner sul lastricato ; Esser ar-
rosso la lana, e la pannocchia di giallo quan- * ERETISMO , s. m. Eretismo . T. medico. so ; Aver fatto ambassi in fondo, Esser
do è preparata con allume ; senza l'allume Irritazione o tensione violenta delle fibre, che in estrema povertà .
tinge di giallo i formaggi. fa ch' esse superino il movimento naturale ESAURIMENTO, s . m. T. di Pratica, De-
ERBAGIO della loro oscillazione : locchè, secondo Gale-
ERBAME s. m. Erbaggio; Ortaggio; Ca- finizione ; Spedizione, Termine, esito de-
no, rende ammalata la forza organica. gli affari.
mangiare, Ogni erba buona a mangiare. ERGOIZAR, v. Voce usata scherzosamente ESAURIR, Esaurire, Verbo molto usato,
Al plurale alcuni dicono Erbazi. da un Poeta Veneziano, formata dal latino parlando di affari d'uffizio pubblico, e va-
ERBARIA, s. f. Piazza olitoria o Piazza Ergo ; e vale Far o Trar conseguenze o
dell' erbe. le Spedire, Definire, Spicciare, Darvi ter-
argomenti ; Inferire ; Conchiudere . V. Co- mine. V. EVADER .
ERBARIA, detto in T. antiq. Malefizio ; RAMIZAR. ESCA, s. f. e per lo più in plur. ESCHE,
Stregheria. V. STRIGARIA. ERICHÈTA, Enrichetta, Nome proprio di
ERBARİOL , s. m. Erbaiuolo o Erbarolo, Esca, Piccoli gamberi, vermicelli, gran-
Fem.
Quello che vende erbaggi da mangiare, det- chi, pesciolini, e simili onde inescare la
ERICO O ERICO ; Enrico, Nome proprio di
to anche Ortolano e Insalataio. Lenza e tirare i pesci nelle reti. Dicesi an-
Uomo. che Morsello e Bocconcello.
Erbaiuolo o meglio Erbolaio, dicesi Colui ERMANFRODITO , V. MANFRODITO . ESCAVAR, v. Scavare .
che vende l' erbe medicinali Erbolaio,
ERMESİN, s. m. Ermesino o Ermisino, ESCAVAZIÒN , s . f. Scavatura ; Scava-
Semplicista e Botanico , Quello che va cer- Sorta di drappo leggero .
cando e cavando diverse maniere d' erbe per mento ; Scavazione.
ERODE - MANDAR DA ERODE A PILATO, ESCLAMAZION, s. f. FAR UNA ESCLAMA-
luoghi selvatici - Quindi Erborare o Er- detto fig. ovv. MANDAR DAL PERO AL POMO , ZIÓN , Far una gridata , una canata ,
bolare, Andar osservando e scegliendo l'er- Mandar uno da Erode a Pilato che an-
be per lo studio botanico. un rabbuffo, un rumore. V. Criar.
che si dice Abburattare uno, vale Pren- ESCOMEAR )
ERBARIOLA, s. f. La femmina dell' Erba-
iuolo, La quale comunque i dizionarii non
dersene trastullo aggirandolo con parole, ESCOMIAR, } v. Dar commiato ; Accom-
e con mandarlo ora a casa a quello, ora a miatare, e Accomiatare , Mandar via di casa.
riportino questa voce, sull' esempio di altre
casa a quell' altro, senza nulla concludere . ESCÒMIO O ESCÒMEO , 8. m. Commialo e
consimili così formate, potrebbe dirsi Er- Dicesi anche Tenere in palazzo o a log- Accommiatatura. V. COGNITO.
baiuola o Erbarola ; e rispettivamente Er-
bolaia. gia; Mandare all'uccellatoio . Escomo, dicesi anche per Esclusione ;
ERBAZI. V. ERBAGIO . ÈRPEGA, s. f. dicevasi in tempo antico Scacciamento.
per ARPEGO, V. ESCORPORAR, v. Scorporare, Separar
ERBÈTA, s. f. Erbetta ; Erbicciuola ; Er- ERPEGAR, v. Voce pur antica, che ora si dalla massa.
buccia .
dice ARPEGAR, V. ESCORPORAZION s . f. Scorporazione e
ERBETE CHE SE MAGNA COTE, Erbucce ed ERTA DE LE PORTE O DEI BALCONI , 8. f. Sti-
Erbucci. Scorporo.
pite, I due membri laterali su' quali pog- ESCREMENTO, s. m . Escremento .
ERBETE, Bieta e Bietola, Sorta di Pianta gia l'architrave. V. FENESTRA e PORTA.
annuale che si coltiva negli orti, le cui fo- ROBA CHE LA PAR escremento , Escremen-
STAR A L'ERTA, Stare all' erta ; Stare tizio o Escrementoso , Ch'è o partecipa
glie si mangiano cotte e condite a foggia di avvertito ; Avere il cervel seco ; Star so-
torta ; ed è una varietà della Beta vulgaris. della natura degli escrementi.
pra di sè- Guarda la gamba ; Guarti ESCUSSION, s . f. T. del Foro , verbale di
ERBETE RAVE, Betterava o Bietarapa e
Bietarossa o Barbabietola, Altra pianta di guarti. ESCUTER. In via civile questo vocabolo espri-
ERTA D'UN MONTE , Erta, La salita d'un me gli atti di esecuzione forzata e di pi-
erbaggio notissima e comunissima, la qua-
le da' Sistem . si chiama Beta vulgaris. poggio , Ertezza o Ripidezza e Rattezza,
direbbesi allo stato di ciò ch'è erto. gnorazione, che s'ottengono dal Tribunale
ERE , s. m. Erre, Lettera dell' alfabeto. contro il debitore liquido contumace . Se Al-
ERTO, add. Voce ant. Alto - ALZAR IN ERTO, ti coartativi o coattivi non si credono
NO PODER DIR ere, Non poter dir erre ;
Esser cotto come una monna ; Esser ub- Alzare ; Levare in alto. equipollenti ad esprimere il significato del-
ESABRUTO, avv. idiotismo per Exabrupto;
briaco, cotto, spolpato. la proposta voce, non manca maiEscussione,
Ex tempore, All'improvviso, precipitosa- come tecnica e forense.
AVER PERSO L'ERE , Aver perduto il co- mente.
raggio, il brio, lo spirito ; Perdere l'or- ESCUTER, v. T. For. dal lat. Excutio, 0
ESAGERADA, s . f. Esagerazione, noi lo
dine, la memoria, Essersi confuso. — Par- a dir meglio dall' Excutere debitorem, che
diciamo nel sign. di Sfogo dell' animo col- usavano i Giurisperiti romani per far la
lando d' una Giovane, Sfiorire, Perdere il
le parole. V. SPAMPANADA. vendita all'asta de'beni del debitore, ed espe-
più vago della bellezza Parlandosi di vi- ESAGERAR, v. ant. nel sign. di Deplorare
vande, Esser fuori di tempo o di stagio- rire se fosse solvente : e vuol dire Costrin-
- FA A L'INFELICE ESAGERAR LA SORTE , Fa gere ; Obbligare, per mezzo di atti di giu-
ne ; Esser insipide. V. SASÒN.
all' infelice deplorare la sfortuna. stizia civile, un debitore a pagare.
AFER PERSO L'ERE CON UNO , Non aver
ESALARSE, v. Scialare, Sfogarsi, aprirsi, ESECUTORIO, Compulsorio, Agg. di Atto
più uno sul suo calendario, Non istimar-
allargarsi con parole. Scialare il duolo. o Decreto giudiziale che sforza a pagareei
lo più. ESAMINADOR - Magistrato dell' Esami- debiti.
ESP ESS EST 253
ESEMPIO ) ESPURGÅR DA LA PESTE, Far lo spurgo, vernacolo spiega, E' non può essere più
ESEMPLAR ) s. m. Esempio o Esemplare, irritato di quel ch' egli è.
Purgar i panni e le altre robe infette o so-
e più particolarmente l' Innanzi o la Mo- spette di peste. SAVER ESSER - PER FARSE AMAR BISOGNA
stra, L' Esemplare che tengono gli Scolari ESPURGO, 8. m. Spurgazione ; Espurga- SAVER ESSER A LE PERSONE , Per farsi amare
avanti per copiare e imparar a scrivere. Far zione; Spurgamento ; Escreato ; Espetto- dalle persone bisogna coltivarle - QUBI
Pinnanzi o la mostra. razione, Espulsione del catarro dal petto PUTEI I SA MOLTO ESSER A QUEL SO BARBA,
ESEQUIE , s. f. Esequie. per via dello spurgo. Que' fanciulli sanno ben cattivarsi la be-
CANTAR L'ESEQuie ai morti, Fare l'as- ESPURGO DAL NASo, Spurgatura del naso. ne volenza del loro zio , cioè Procacciarse-
soluzione. ESPURGO, dicesi per Flemma, Umor bian- la, acquistarsela con lusinghe e con vezzi.
ESIBITO, s. m . Voce dataci dai Lombardi co e freddo che si espurga. ESSERA, s . f. Pruzza ; Porpora ; Chiaz-
l'anno 1798 , e fatta ora domestica nel Fo- ESPURGO, detto figur. Sceglimento, Se- za, Macchia o Riscaldamento ch'esce fuo-
ro; e s'intende Carta o scrittura presen- parazione di cose di qualità diversa per eleg- ri della pelle per troppo calore -
— Efflore-
tata ad un Uffizio di protocollo , il quale gerne le migliori ·Sceveramento o Sce- scenza, dicesi a Sollevamento di spesse e
dicesi quindi Protocollo degli esibiti -— Esi- verata, vale per separazione - Parlandosi minute bollicelle sopra la cute con pruri-
bito, in buona lingua vale Scrittura che di Scritture, Limamento ; Ripulimento ; to o senza.
presentasi all' Attuario col pagamento della Correzione; Riordinamento. ESSESSO, s. m. Termine di molti idioti,
tassa dovuta, ond' egli la registri a pro- ESPURGO DE SANITA, Spurgo, dicesi al detto per Sesso, V.
tocollo. Luogo dove si purgano i panni e altre ro- ESSI ( coll' e larga ) , Imp . del verbo Esse-
ESIGENZA, s . f. Esigenza, Bisogno, ne- be infette di peste o simile ; ed anche alla re, e vale Sii tu o Sia tu, dal latino Esto.
cessità. Operazione del purgarle. ESSI EL PRIMO A TASER, Sii tu il primo į
ESIGENZA, Voce nuova, dicesi ora per Esa- ESSA ed Esso (corrotti da Ipse ed Ipsa) al silenzio o al tacere ; Taci tu il primo.
zione ; Riscossione. nel sign. di Ella e d' Egli, s' usavano cer- ÈSTASI, s. f. Estasi.
ESİGER, v. Esigere, Riscuotere. tamente fin dal secolo XVI, nel nostro vol- ANDAR O ESSER IN ESTASI DAL GUSTO, An-
Esigere, dicesi pure per Richiedere, Pre- gare discorso, e nelle Contrade di Canare- dar in broda o in brodo di succiole ; An-
tendere. gio fra la bassa gente sono ancora in uso. dar in visibilio, modo basso, Godere assai
L'AFAR ESIGE UNA RIFLESSION, L' affare Si sente dire, p . e. QUEL CHE LA COMANDA di che che sia - Non capire in sè stesso o
richiede o importa una riflessione. ESSA, Quel ch' ella comanda o Com' ella nella pelle, dicesi Quando l'uomo per so-
ESIGESTO, Esatto, add. da Esigere ; Ri- comanda o vuole - NOL DORMIVA GNANCA verchia allegrezza non si può contenere di
seosso. ESSO, Nè men egli dormiva. non ne dar segni — Andare in gloria ha il
ESITABILE, add. Spacciabile ; Vendibile. ESSE, s. f. Esse, Una delle Lettere del- medesimo significato Me ne strasecolo,
Agg. a Cosa che può vendersi. l'alfabeto, e 'l Carattere che l'esprime. me ne strabilio ; e fatto estatico vo in
ESITANZA, 8. f. Esilamento; Esitazione, ESSE, noi diciamo familiarmente ad una visibilio . Redi.
Dubbietà, perplessità. Specie di pane condito. V. PANÈSI. ESTASIAR, Francesismo, da S " extasier, è
STAR IN ESITANZA, Esitare ; Star in esi- ESSE DEL SCHIOPO, V. SCHIOPO. usato elegantemente dal nostro poeta ver-
tazione; Essere esitante, irresoluto. ESSER, s . m. Essere, Essenza, esistenza nacolo Lamberti nel significato di Divenire
MANDE O ANDE SENZA ESITANZA, Mandale condizione, stato. estatico ; Andar fuori di sè per la gioia.
o Andate senza esitamento o riserbo, sen- STAR SUL SO ESSER, Starsi ne' suoi pan- ESTATICO, add. Estatico.
za riguardo. ni, vale Starsi da sè con quello che l' uo- MI RESTO ESTATICo, detto fig. Rimango
ESITAR, v. Esitare ; Vendere ; Alienare, mo ha. di stucco o come uomo scolpito ; Mi ri-
ed anche Dubitare ; Star perplesso. ESSER. v. Essere. mango come stupido, sbalordito, traso-
ESOSITÀ, s. f. Pidocchieria ; Sordidezza ; NO SEMO PIÙ QUEL CHE GERIMO, Non è gnato, Me ne stupisco grandemente.
Sporcizia. più quel d'una volta ; Non è più il tem- ESTENDER, v. Estendere o Stendere,
Dicesi anche per Estrema avarizia. po che Berta filava No L'È PIÙ QUEL Dilatare.
ESOSO o Ososo, ( dal latino Exosus ) add. CH' EL GERA, È la muffa dov' era la grom- ESTENDER IN CARTA, Distendere o Fare
Cencioso ; Schifoso ; Sporco - In buon ita- ma , detto figur. cioè Il male dov' era il un disteso, Cioè Comporre, mettere in
liano la voce Esoso vol dire Odioso. bene. iscritto.
In altro sign. Avaraccio ; Spilorcio. SIA QUEL CHE SE SIA, Checchè siasi ; Co- | ESTENUARSE , v. Estenuarsi, Dimagrar
ESPANSIÓN s. f. CON TUTA L'ESPANSION munque sia ; Qualunque cosa sia SIA a poco a poco.
O CON ESPANSIÓN DE CUOR, Con effusione di O NO SIA, Vero o non vero ; Sia o no ESTENUARSE O SMAGRIR, Sfruttare, Par-
cuore; Col cuor sulle labbra ; Colla più vero. lando di Terre, vale Rendersi infruttuose
manifesta verità e schiettezza di cuore . SARÀ QUEL CHE SARÀ, Sella è rosa ella e sterili, il che avviene allorchè senza con-
ESPATRIAR, v. Spatriare ; Cessarsi dalla fiorirà, s' ella è spina ella pugnerà, Prov. cimarle si seminano continuamente . Par-
patria, Abbandonare la patria. che vale, Dall'esito si conoscerà la cosa. lando di Piante, vale Trarne più frutto di
ESPERIENZETA s . f. Esperienzuccia . EL XE DOVE CH'EL POL ESSER, Dettato fam. quel che debbono. I Fittaiuoli sfruttano
ESPETORÀDA, s . f. Sfogo ; Sfogamento ; che in persona prima del singolare dicesi la tenuta.
Disfogamento. V. SPETORADA. SON DOVE CHE POSSO ESSER e in plur. SEMO ESTERMINAR. V. DESTERMINAR.
ESPIRO, s. m. Termine ultimo per cui fi- dove che podemO ESSER : Sono queste manie- ESTÈSA s. f. Estensione o Distensione.
nisee cioè spira la dilazione accordata ad un re che esprimono l'estremo della tristezza ESTESA, T. Forense già usato sotto il
debitore o simile . Scadenza . o anche dello sdegno, Essere al non plus Governo Veneto, Scrittura, cioè la Diman-
ESPOSIZION, s. m. Esposizione o Sposi- ultra o agli estremi. da che si presentava dall' Attore in giudi-
zione, cioè Relazione, rapporto. Parlando di tristezza, direbbesi, Egli è ; zio nelle cause civili.
ESPOSIZION DEL SANTISSIMO, V. SPOSI- Io sono ; Noi siamo in estrema afflizione, ESTESA D'UNA CARTA, Disteso, Sust. o
ΣΙΟΝ . al non plus ultra dell' afflizione ; Egli è Distendio, Composizione o scrittura d' una
ESPRESSO, 8. m. Corriere o Messo straor- sul lastricato, in povertà o miseria estre- carta - Fare disteso o un disteso, vale
dinario. ma ; Io sono o Noi siamo all' estremità o Distendere o Mettere in iscritto Disten-
ESPULSAO, Voce antiq. e triviale per all' ultima estremità. ditura, dicesi dello Stile d' una scrittura.
Espulso, Scacciato. Parlando di sdegno, Egli è eccessivamen- Distenditura naturale , grave , nervosa e
ESPURGAR, v. Espurgare o Spurgare. te incollerito, irritato, sdegnato, Il dettato simili.
256 EST ETE EZI
ESTINTO O ISTINTO, 8. m. Istinto o In- XESTU O NO XESTU ? Sei o non sei tu? ETERNIZAR O ETERNISAR, V. Elernare,
stinto, Tendenza naturale ad un'azione o ÈSULE, add. Esule ; Esiliato, Ramingo. cioè Far eterno, render eterno, perpetuare.
ad un movimento ; e dicesi degli animali. RESTAR ESULE, Restar derelitto, abban- ETERNO , add . Elerno ; Eternale .
La prima però delle due voci è idiotismo. donato, Privo di soccorso. OMO ETERNO, V. in ETERNITÀ.
Instinto, dicesi ancora per Inclinazione, ETÀ, s . f. Età o Etade, e Etate , Nome ge- SRADA ETERNA; ORE ETERNE ; AFÅR ETER-
Talento, Affetto, sia buono sia reo . nerale dato ai gradi del viver dell' uomo ; No, valgono Lunghezza di cammino, di
PER ISTINTO, detto a modo avv. Per in- e sono: tempo , di affari.
stinto; Per ingenito ; Per natura, Natu- Infanzia o Fanlilità e Puerizia, Spa- CHI FABRICA D'INVERNO FABRICA PER L'E-
ralmente . zio dalla nascita sino ai sette anni compiti. TERNO. V. FABRICAR .
ESTIRPAR, v. Estirpare o Stirpare e Ster- Chi passò gli anni sette sino ai dieci dicesi. ÈTICA EL STUDIA L'ETICA , detto per
pare, Sbarbare o Sradicare una pianta. Prossimo all' infanzia. ischerzo, e vale, Sta per diventar etico.
Detto per STRAPÅR, V. Fanciullezza; Impubertà ; Elà fanciul- ÈTICO , add. Elico. V. Toco add .
ESTRAGIUDIZIAL . V. STRAGIUDIZIAL . lesca, Quella da sette anni a quind'ci. L'in- AVÈR CIERA DA etico, Esser impolmina-
ESTRANIO . V. DESTRANIO. tervallo dagli anni dieci ai quattordici chia- to, si dice d' Uomo che abbia il color della
ESTRATAR, v. Termine di nuovo uso spe- masi Tempo prossimo alla pubertà. sua carne che tenda al giallo.
cialmente nel Foro, che vale Far un estral- Pubertà, Étà in cui spuntano i primi peli ETISÌA, s. f. Etica, Malattia che consiste
to o un sommario ; Epilomare, Cavare in nelle parti vergognose, che ne' maschi è fis- in una specie di febbre lenta, che consuma
ristretto il sentimento d'una scrittura. sato agli anni quattordici, e nelle femmi- e disecca a poco a poco il corpo umano.
ESTRAZER, v. Trar fuori, Estrarre, Por- ne ai dodici. EUFRAGĖTA, s . f. T. degli Erbolai, Eu-
tar fuori di paese , Fare esportazioni ; Adolescenza, Età nella quale ancora si fragia, Specie d' Erba amaretta al gusto,
Esportare. cresce, cioè dai 14 ai 25 anni : dicesi Fiore detta da Linneo Euphrasia officinalis.
ESTRAZION s . f. Estrazione ; Esportazio- d' età; Età verde, fiorita , novella ; Aprile EURISMA, s . m . Aneurisma s . f. Propria-
ne, Il portar fuori di paese. dell' età; Buono dell' età. mente Dilazione.
ESTRAZION DEL LOTO, Estrazione del pub- Virilità, L'età dell' uomo tra la gioven- EVACUADA, s . f. Evacuazione ; Volagio-
blico lotto. tù e la vecchiezza, che dicesi anche Età di ne; Egestione ; Uscita.
ESTRAZION, dicesi da noi anche nel sign. mezzo; Mezza età. EVADER, v. Termine usato nel Foro, e vale
di Condizione ; Stirpe ; Schiatta, cioè Sta- Vecchiezza ; Vecchiaia ; Canizie ; Età Espedire ; Dar corso ; Definire.
to dell' uomo relativamente alla nascita. grande, Età tra la virilità e la decrepi- EVADER UN RICORSO, Espedire un ricorso.
OMO DE NOBILE O DE BASSA ESTRAZION , tezza. EVANGELIO , s . m . Evangelio o Vangelo
Uomo d ' alta o nobile o di bassa condi- Decrepilezza o Decrepità e Travecchiez- PER SANTI DEI EVANZEI, Alle guanguèle,
zione; Uomo d'alto o di basso paraggio . za, Età cadente, Vecchiezza estrema e ca- Specie di giuramento come se si dicesse
Uomo ignobile ; Uomo di bassa mano, gionevole Età barbogia, dicesi a Quella Per l'evangelio. Fu detto ancora, Alle san-
di schiatta vile. in cui s' imbarbogisce. te guanguèle e Per queste sante die guan-
ESTRÈMO, s . m . Estremo. Elà maggiore, Quella dopo gli anni 2 guèle.
DA UN ESTREMO A L'ALTRO, Da stremo a compiuti , giusta la presente legislazione EVASION, s . f. Esito ; Definizione ; Spedi-
stremo; Fa come il grillo, o salta o sta Austriaca; in conseguenza al di sotto dei 24 zione.
fermo; Asso o sei, Per significar Cosa sen- anni tanto ne' maschi che nelle femmine, DAR EVASIÓN A UN AFAR, Espedire un af-
za mezzo. dicesi Età minore. fare, Definirlo.
ANDAR AI ESTREMI, Non aver mezzo . ETA MAURA, Età consistente o matura o EVASIÓN DA LE CARCERE , Fuga ; Fuggita ;
ESSER A L'ESTREMO, Aver la stretta ; Es- Età della consistenza, vale Ch'è giunta Scappata.
sere o Mettersi alle strette ; Essere al- all'ultimo termine del suo incremento , EVASIVA, s. f. Risposta evasiva, T. del
l'estremo, e vale Oppresso. ch'è quello degli anni 35 . Foro dicesi a Quella onde per mezzo di pa-
I ESTREMI XE TUTI CATIVI, Ogni estremo E TAMBULA, V. TAMBULA. role ambigue o generali od oscure, si cerca
è vizio ; Quando eccede, cangiata in vizio ÈTARE, e meglio ETERE, 8. m. Etere o di sfuggire dalla dimanda - Reticenza, va-
" le Ommissione volontaria di alcuna cosa
ogni virtù si vede ; Il troppo e poco Elera, La parte più sublime e più sottile
guastano il giuoco. dell' aria. che si dovrebbe dire.
Estremo, è anche Voce usata dai Lega- ETE, s . m. Ette, Quella cifera o abbrevia- EVENENTE, add. Avvenente, Bello.
li per Condizione, Qualificazione, Distin- tura (2) con che s ' indicava l' Et, e che an- EVİNCER , v. Voce latina, usata anche nel
zione ― Estremo della legge, vale il Sen- cora si vede nella fine della croce santa o discorso da' nostri Legali nel sign. di Rac-
so letterale della legge, i termini precisi. sia dell'alfabeto. Questa voce Ette aggiun- cogliere : Dedurre ; Cavare ; Ritrarre ;
il significato chiaro delle parole della legge. ta poi al pronome Uno, val Nulla, Nonnulla. Desumere.
ESTRO, s. m. Estro, Impeto della mente. NOL VAL UN ETE, Non vale un ette, cioè EVIVA. V. VIVA.
ESTRO DA MATO, Ghiribizzo ; Capriccio ; un Nulla. EVIVA O VIVA è poi un nostro modo di
Bizzarria; Ticchio ; Fantasia sbrigliata. NISSUN PODEVA DIR UN ETE DE QUELO , salutare altrui quando starnuta, e vale Dio
GHE VIEN STO ESTRO, Gli tocca il licchio, Nessun poteva tacciarlo ; Non v'era di v' aiuti ; Dio vi salvi ; Salute ; Salve.
Gli vien questa volontà, questo pensiero. che dire di lui ; Non se ne poteva dir ma- CIGAR EVIVA, Acclamare , Dicesi della
ESTROSO, add. Capriccioso ; Lunatico; le ; Non gli si poteva apporre veruna co- moltitudine allorchè manda voci d'allegrez-
Incostante. sa o taccia. za, d'applauso , d'approvazione , in onore
ESTU O XESTU. Voci dal lat. Es tu , che ETERNITÀ, s . f. Eternità. d'alcuno .
vale Sei tu ? ma sempre in modo interro- ESSER LONGO UN' ETERNITÀ, O ANDAR A VIVA, finalmente è una specie di saluto
gativo. Lo stesso dicasi di SASTU, VASTU, L'ETERNITA, Locuz . fam. Esser tentenno- confidenziale o familiare corrispondente al-
VUSTU etc. ne; Esser ser Agio ; Esser più lungo che l' Addio ; Di saluto .
ESTU MATO? Sei tu pazzo ? Sei tu for- il sabbato santo ; Stancherebbe la pa- EZIAM. Latinismo. Eziam ; Eziandio ;
se pazzo o impazzito ? zienza . Eziamdio, Ancora.
F

FAC FAC FAC

F. Vedi EFE. serizia della casa ; Rimettere in ordine marino a coda corta, di corpo peloso e pic-
FABISOGNO, S. m. Conto d'avviso; Con- la casa . colo, somigliante in qualche modo al sud-
to preventivo. V. PREVENTIVO. OMO DA FACENDE, V. FACEndier. detto Facchino, per cui appunto gli fu dato
PABRIAN O SIOR FABBIAN , detto in lingua QUESTA XE UNA FACENDA LONGA , Questa il nome di Facchino piccolo .
furbesca, vale Culo. è una lunga mena. FACHINÀDA, s . f. Facchineria.
FABRICA e FRABICA, s . f. Fabbrica, Co- FACENDÀ , add. Affaccendato o Infaccen- FACHINATO
struzione d'un edifizio. dato. FACHINÀZZO Facchinaccio.
FABRICA D'ARAzzı, Arazzeria. FACENDARSE, v. Affaccendarsi. FACHINÒN
FABRICA DE LA POLVERE, Polveriera. FACENDIER, 8. m. Uomo; Persona o si- FACIENTE , add . Termine ch ' era molto
FABRICA DE VERI o de crestALI, Vetraia. mile da faccende , cioè Valente nelle fac- usato nel foro Veneto Facente, Che fa
FABRICA SENTADA , Fabbrica che cova , - FACIENTE PER PARTE E NOME DI N. N.
cende. - Faccendoso ; Affaccendato, Uomo
Dicesi quando non ha altezza proporzionata occupato in faccende , in affari, Chiamasi an- Che agisce o interviene per parte e no-
alla sua larghezza. che FACENDON. me di ...
FABRICA SOTO SQUARA, Fabbrica bieca , Faccendiere; Faccendone ; Impaccia- FACILE, add. Facile.
fuor di squadra a sbieco. tore; Impigliatore ; Ceccosuda ; Ser Me- FACILE A CASCAR, Cascatoio o Cascatie-
ALZAR SORA TERA UNA FABRICA , Levar sta; Ser Faccenda ; Imbroglione, Chi vo- cio Facile a cascare in terra ·- Detto poi
da terra una fabbrica. lentieri s'ingerisce in ogni cosa - Appal- figur. per Facile a innamorarsi, Tenero di
ANDAR AVANTI BEN O ADASIO D'UNA FABRI- tone , dicesi Colui che piglia sopra di sè calcagna.
CA, La fabbrica cammina bene o lenta- qualche negozio. V. SMANIOTO. FACILE A COROMPERSE, Corruttibile.
mente. FACENDIERI DE PALAZZO O DEL FORO , si FACILE A CREDER, Lasciarsi levare o Es-
FABRICAR , v. Fabbricare; Edificare; e chiamano anche quegli Avvocati posticci, che ser levato a cavallo; Di poca levatura.
più propriam, si dice delle muraglie e del- senza titolo e senza studii dirigono le liti FACILE A LASSARSE MENAR PER EL NASO,
le navi. alla peggio e pelano i litiganti a più potere. Uomo di buona cucina; Raggirevole; Che
Murare, vale propr. Far muri ed edifizii I Faccendieri sono agli avvocati quel che il si lascia svolgere.
- Smurare è il suo contrario. loglio e la zizzania sono al frumento; sfrut- FACILE A SCALDARSE , Pronto all'ira ;
CHI FABRICA D'INVERNO FABRICA PER L'E- tano il terreno e lasciano intisichire il Pronto a prender fuoco.
TERNO, Chi mura d' inverno mura in eter- grano. FACILE DA FAR, Facitoio; Fattevole; Es-
no o mura di ferro. FACENDIN, add. Faccendoso; Affaccenda- sere come bere un uovo.
FABRICATO , s. m. Fabbrica ; Edifizio ; to, Che fa faccende. V. SBEZZOLIN. Render facile UNA COSSA, Agevolare una
Casamento. FACENDINA, agg. a Donna, Faccendiera; cosa.
FABRICATOR, 8. m . Fabbricante, sust. Faccendosa; Donna o Monna mesta. FACILE DA IMPARAR, Apprendevole .
Nome generico che Comprende diversi ar- Detto per dimin. di Faccenda , Faccen- FACILE DA TROVAR, Rinvenibile.
tefici, come Muratori, Scarpellini, Forna- detta; Faccenduola; Faccenduzza . NOL XE CUSSÌ Facile, Non è loppa, Non
ciai, Magnani, Fabbri , Ottonai, Calderai FACENDON. V. Facendièr. è impresa facile.
ete. FACETÀ, add . Affaccettato; A faccette; di- OMO FACILE,Uomo facile; Difacile accesso.
• FABRICHETA , s. f. Piccola fabbrica , cesi di diamanti e delle altre gioie ; e quin- DONA FACILE, Donna di buona cucina,
edifizio di limitate dimensioni . Così pur di Affaccettare. cioè facile a piegarsi. Non era così cruda
chiamasi talvolta per ischerno un muratore FACEZIA , 8. f. Facezia --DIR DE LE FA- che bisognasse gran fatto di legne a cuo-
che abbia poche faccende, della cui abilità CEZIE, Facetare; Buffoneggiare; Motteg- cerla.
facciasi poco conto. Sinonimo triviale FRA- giare. FACILE, dicesi ancora per Verisimile, o
BICHETA. FACHİN, 8. m. Facchino; Porta; Baiulo. Probabile-- SARÀ FACILE CH'El sia in chiE-
FABRICIÈR 8. m. (dal barb. Fabricerius FAR DA FACHIN , Facchineggiare, V. SFA- SA, È probabile o verisimile ch' egli sia
• Fabricator Ecclesiæ, Æditissimus Cu- CHINAR. in chiesa, V. FACILMENTE e BIA.
rator aedis sacrae ) , Fabricere , Colui FACHIN, s. m. T. de'Pesc. detto da Linn. ANDAR PER LA PIÙ FACILE, Andar per la
che, come in qualità di Curatore civile, am- Cancer dormia, Sorsa di Granchio di ma- piana.
ministra le rendite d'una chiesa e soprin- re a coda corta, della grandezza d' un pu- FACILMENTE, avv. Facilmente; Agevol-
tende alla polizia materiale di essa. gno, col dorso peloso , che coi due ultimi mente.
FACENDA, 8. f. Faccenda; Affare ; e di- piedi a doppia unghia rivolti sulla schiena FACILMENTE, dicesi da noi ancora per Ve-
cesi anche Bisogna ―― Mena è disusato. spessissimo tiene e porta seco un Alcione risimilmente o Probabilmente - FACIL
AVER GEAN FACENDE, Aver più che fare che lo ricopre, onde fu detto da' nostri pe- MENTE EL VEGNIRA, Probabilmente egli ver-
ehe a un paio di nozze ; Aver più faccen scatori Facchino. rà - I SARÀ FACILMENTE Là, Saranno pro-
de che un mercato , FACHIN PICOLO, T. de' Pesc. detto da Lin- babilmente là , Ovv. Egli è probabile
FAR LE FACENDE DE CASA, Far le mas- neo Cancer lanatus , Sorta di Granchio verisimile che sieno lì o là.
Boerio. 33
238 FAG FAL FAL
FACIÒL O FAZIOL, s. m. ( anticamente Faz- de, che legansi in fascio, e di cui si compo- e Fallenza sono voci antiche e valgono
ZUOL ), Accappatoio, Manto di pannolino ne il Cavalletto . V. CROSETA e MANUELO. Errore, mancanza Brocco, dicesi a Quel-
che cuopre quasi tutta o buona parte d'una FAGIOLO O FAGIOLETO, dimin. di Fagia. l'anello di filo che intessendo rileva talvol-
donna ; ed è qui usato dalle artigiane. V. FILZÒLO. ta nella drapperia ---- Scacchino o Trapas-
FACIOL DA SUGARSE LE MAN , V. SUGA- FAGLIAR, v. Fagliare, T. di Giuoco . V. setto, si dice del Panno in que' luoghi dove
MAN. CONTRAFAGLIAR. il tratto del ripieno passa sotto o sopra cer-
* FACIOL O FAZIOL CURTO . Così chia- FAGLIO, s. m. Faglio, T. de' Giuochi di ti fili dell'ordito - Fila andate , dicon-
masi familiarmente quel pannolino con cui carte . Mancanza d'un sem e fra le carte del si da' Lanaiuoli Certi vuoti che rimangono
le donne si riparano nella mestruazione. giuocatore . Onde Farsi un faglio , che nel panno Doppioni o Fila doppie di
V. BRAGHIER. anche si dice Farsi una vacanza ‫ و‬vale ripieno , que' Mancamenti che succedono
FACOGIONI O FAMINCHIONI, S. m. Gattone Gettar via tutte le carte d'un seme. V. nel tessere.
CONTRAFAGLIO.
o Fagnone, Che finge d' esser minchione e FAR UNA FALANCHIA, detto fig. Fallire o
non lo è. FAGNATO , add. Bonario; Buon pastric- Sfallire, Commettere un erroraccio.
ESSER UN FACOGIONI , Far il gattone ; ciano; Buon pasticcione; Buon pastaccio, FALAR, v. Fallare.
Far la gattina di Masino ; Uccellare gufi. Agg. di Persona bonaria, di buon carattere. FALAR LA STRADA , Errare ; Smarrire
FACOLTIZAR, v. Voce nuova che si sente FAR EL FAGNATO, Esser fagnone , cioè la via - FALE LA STRADA , SAVEU, detto
da taluno, e si vede usata in qualche pub- Scaltro, astuto, ma che si finge semplice. fig. V' ingannate a partito; Mal v'appiglia-
blica carta, in vece di Abilitare o Autoriz- FAGOTIN DE SALATA, s. m. Insalatuz- te; Errate; Prendete un grande abbaglio.
zare. I Veneziani dicevano e scrivevano za d'erbucce, Insalatina di varie specie, FALAR VOCAZION è Maniera usitatissima
ABILITAR. raccolta e chiusa come un fardellino in fo- e dicesi Quando uno s'appiglia ad un gene-
FACTÒTUM, 8. m. che gl' idioti dicono F▲- glie di cavolo, che usasi vendere in Padova re di vita, per cui non ha inclinazione e
TOTO, e FATOTUM, Aguzzetto, Intrinseco di ne'tempi di primavera. nel quale mal corrisponde .
persona potente ; ma è voce antica. Factodo FAGOTÈLO, s. m. Fagottino; Fardellino; ANCA EL PRETE FALA A DIR MESSA, Egli
dicesi Quello che fa o vuol far tutto, Che Fardelletto; Invogliuzzo; Rinvolgolo. erra anche il prete all'altare; Cade un
soffia il naso alle galline , che ricuce le FAGOTO , s. m. Fagotto e Fardello. cavallo che ha quattro gambe - SE FALA
tasche alle telline ; perchè e il ricucire e il E in altro significato, Fagotto, Sorta di CO UNA FACILITÀ de gnente, Si falla facil-
soffiare il naso è cosa impossibile. stromento da fiato, che dicesi anche Basso- mente. V. in SOTOPOSTO.
FADA, s. f. Fata, Incantatrice, Maga. ne e Dolcino. CHI FALA DE PIE PAGA DE BORSA, Prov.
FADA, add. Fatato, o Affatato, che ha la FAGOTO D'INTRIghi, Batuffolo. volgarissimo, il cui signif. naturale è che
fatagione. Ciurmato, dicesi di Chi è fatto FAGOTO DE CARNE, Mollume Carnume Chi cade smucciandogli il piè e si fa male ,
sicuro dalle malìe o diavolerie. o Fastello mal legato , dicesi di Femmina dee pagar del proprio il Chirurgo che lo
FADAR, v. Fatare, Fare la fatagione, e per goffa ed atticciata Parlando di Uomo medica. Figuratamente poi vuol dire, che
lo più Rendere invulnerabile . disadatto e fuor di misura grande, Fastel- Ognuno è responsabile delle proprie azioni
FADIGA, s. f. Fatica. lone o Fastellaccio e Personaccia. e de' suoi mancamenti, senza poterli attri-
FAR FADIGA DA CAN O DA BESTIA, Far fa- FAGOTO SOTO EL TABARO , Soffoggiata , buire ad alcuno . Chi erra in fretta, a bel-
tiche arcibestiali ; Crepar di fatica ; Caca- Fardello o cosa simile che s' abbia sotto il l'agio si pente, prov. esprimente che Chi
re le curatelle; Durar fatiche da cani. braccio , coperto dal mantello, e quasi na- opera con fretta, per lungo tempo si pente
MANCO FADIGA E PIÙ SANITA, La poca fa- scostamente si porti via. dell'operato.
tica è sana, Si dice di coloro che fuggono AVER EL FAGOTo, Aver la valigia, cioè CHI FA FALA E FALANDO S'IMPARA, Chi fa
la fatica. Esser gravida. Dicesi d'una donna. falla e chi non fa sfarfalla; Guastando
OGNI FADIGA MERITA PREMIO, Ogni santo FAR FAGOTO, Affardellare; Far fagotto s'impara; Chi fa falla e chi non fa non
vuol la sua candela ; Ogni fatica merita o fardello o fascina, Raunar la roba per falla.
premio. andar via - Vale anche semplice mente FALAR EL BUSO, Locuz . fam. met. Infilar
CO GRAN FADIGA , detto avverb . A mala Andarsene. gli aghi al buio, vale Operar a casaccio ,
fatica, Con gran fatica. FAR FAGOTI, detto metaf. Fare una ma- Andar colla testa nel sacco - TI FALI EL
FADIGA PERSA, Opera perduta. tassata , si dice di Azione fatta segreta- BUSO, detto figur. Più su sta monna luna
FADIGAR, V. SFADIGAR. mente ed in fretta, e per lo più in cattiva detto pure fig. e vale Tu non t’apponi, tu
FADIGOSO, V. SFADIGOSO . parte. non dai nel segno .
FAETON, s . m. Faeton, Voce accorciata A FAGOTI, modo avv. A furia; A bizzef- FALAR SEMPRE, Fiascheggiare , Dicesi in
da Faetonte. Neologismo. Nome dato ad un fe , In gran copia. modo basso del Commettere un fallo ora
Legno a due o quattro ruote, leggero e FAGOTON, s. m. Ciarpiere o Ciarpone , in uno ora in un altro luogo. V. FIASCO.
scoperto, a similitudine di quello in cui Dicesi Colui che ponga le mani in tutte le SOGÈTO A FALAR, Fallibile. Spesse volte
vien rappresentato Fetonte nel guidare i cose, ma tutte le faccia male. il giudizio degli uomini grandi esce dalla
cavalli del Sole. È un gallicismo . E in altro sign. Fagottone , Sorta di carreggiata. V. CARIZADA.
FAGANDO , Facendo , Participio trivia- strumento da fiato, detto anche Contro fa- FALAR è anche T. di giuoco, ed indica
le di Fare. gotto. mancanza di una o più carte in un seme.
FAGANÈLO , 8. m. Fanello ed anche Mon- L'È UN GRAN FAGOTÒN, Egli è buon bot- Quindi TRE DO FALA SPADE, TRE TRE FALA
tanello maggiore, detto da Linneo Frin- tegaio , dicesi per ischerno di chi faccia BASTONI e simili, che significano , Tre due
gilla Linola, Specie di Fringuello che ha che che sia frettolosamente. senza o meno spade, Tre tre meno o sen-
le ali e la coda negre. Nel Bergamasco è FALA, s. f. Voce marin. Falla , Fenditura, za bastoni — TRE TRE FALA DANARI, oltre
chiamato OCANELLO. buco, apertura accidentale che si fa nel- al senso proprio ha un significato metafori-
FAGHER, 8. m. Faggio, Albero alpes tre l'opera viva d'un vascello, per cui entri co scherzoso e vale Arso; Bruciato di da-
che s' annovera tra le piante ghiandifere . l'acqua naro; Povero; Spiantato.
Il suo frutto chiamasi Faggiuola o Fag- ORBAR UNA FALA, Accecare una falla, È FALAR O INGANARSE DE GROSSO, Fare un
gia. Questa pianta è detta da Linneo Fa- ristoppare una falla in modo pronto, sino grand' errore , Ingannarsi gravemente ,
gus sylvatica. che si possa chiuderla stabilmente. Andar le mille miglia lungi dal vero ,
FAGIA, s. f. Gregna, Voce agr. L'unione FALANCHIA, 8. f. Malafatta, Dicesi Ogni Sbagliarla compiutamente; Errare gros-
di molti covoni o manipoli di paglia di bia- errore di tessitura nella tela Fallanza solanamente.
FAL FAL FAL 259
FALASCO, s. m. T. de'Valligiani, Fala- Falda della montagna è quasi lo stesso nel riferire un fatto a un tempo posteriore
sco o Erba falasco, Erba ch'è una specie che Striscia a pendio della montagna, e di- a quello in cui è veramente accaduto
di strame che nasce ne ' luoghi paludosi, e cesi anche per le radici del monte . Procronismo vale Errore di Cronologia ,
dicesi anche Patlume . I pescatori se ne ser- FALDEGIAR , v. T. de' Pittori , Panneg- ed è il contrario di Paracronismo -- Per-
vono per far cavi in vece di funi, e seccata giare, Far belle pieghe. vertire l'ordine de' tempi, vale Fare pro-
è buona per letto degli animali : se ne con- FALEGNAME, s. m. Voce che s'introdus- cronismi e paracronismi . V. STRAMBOTO .
suma però in gran quantità nelle fornaci di se nel parlare vernacolo all'epoca della ri- Fallo, al Giuoco della palla o simili, di-
pietre in vece di cannella ; ed al Falasco voluzione politica seguita nel 1797. Lo stes- cesi il Trasgredimento delle condizioni del
così ridotto, cioè ben secco, dicesi comune- So che MARANGÒN. V. giuoco.
mente LESCA. FALILÈLA , 8. f. Falalella , Cantilena FALO, detto in proposito di Zitelle che
FALCA, s. f. T. mar. Falche si dicono quel- sciocca e senza significato, che s'usa fare cedono alla umana debolezza , Fallo, e fu
le Tavole sottili che si mettono a incassa- dal volgo. detto anche Cadimento.
tura sul bordo de ' battelli , delle feluche CANTAR LA FALILELA, detto met. Fallire, FALO GROSSO, Errore o Fallo' maiuscolo.
e di altri piccoli bastimenti a remi, per ovv. Non aver danari. I FALI SE CONOSSE IN FIN, Il corto torna
rialzare il bordo e chiudere le aperture de- FALIMENTO, s. m. Fallimento. da piedi, detto figur.
stinate al passaggio de' remi. ESSER SOTO UN FALIMENTO , Restare al IN FALO, detto avverb. In iscambio; In
FALCA chiamano i Legnaiuoli le parti la- fallimento, cioè Con un credito da non ri- cambio; In fallo.
terali d'una cassa o cassetta ; la parte di scuoter mai. METER UN PIE IN FALO, V. PIE.
sotto dicesi FONDO , e quella dinanzi Faz- FALIO , s. m. Fallito; Decotto; e Decotto- STAR SUI FALI, Abusare dei falli altrui.
ZADA O FAZZADINA. re, Chiamasi quel Negoziante che manca UN PALO CONTA QUINDESE O GHE NE FA
FALCÀ, add. Falcato, fatto a guisa di falce di fede e di credito nella Piazza. I Legali CENTO, Un disordine ne fa cento.
BATELO FALCA, V. BATELO. dicono più comunemente Oberato. FALOPA, s. f. Panzana; Fola; Favola;
FALCADINA , s. f. chiamasi una Sorta di FALIR , v. Fallire ; Sfallare o Sfallire , Favolaccia; Baggianata; Fanfaluca; Ca-
malattia epidemica cutanea, che si sviluppa Mancar di danari de' mercanti -- Far filli- rota.
in questa provincia Veneta di Belluno nel de mia ; Infilare o Infilzare le pentole; FALOPA, detto per agg. ad uomo, Baio-
Canale di Agordo, la quale principiò l'an- Dar del culo in sul petrone. ne; Parabolano; Carotaio; Favolone.
no 1790, nel villaggio di Falcade, donde FALİVA, s . f. Favilla; Scintilla e Sintilla; FALOPA DE SEDA, Falloppa e Filaticcio
trasse il nome di FALCADINA. Credesi che Ignicolo, Corpuscolo o Parte minutissima di palla, Nome che si dà al Bozzolo inco-
tale malattia sia d'indole sifilitica, perchè di fuoco --- Fanfaluca , si dice di Qualche minciato e non terminato dal baco. Questi
si guarisce co'mercuriali. Essa fu colà por- porzione di frasca, legno o che che sia, che poi messi a marcire si stracciano e se ne
tata, dicesi, da una donna ivi rimpatriata abbruciato si leva in aria. fa filaticcio. Filaticcio di palla dicesi pro-
da Fiume dopo l'assenza di molti anni. TRAR DE LE FALIVE, Sfavillare o Scin- pr. alla Seta che si cava dal detto bozzolo.
Dicesi anche Scrilievo e Scherlievo, dal tillare. V. BAVELA e VACA.
nome di un villaggio del Littorale Ungari- FALIVE DE CARTA , Monachine , diconsi❘ FALSIFICATOR, 8. m. Falsificatore o Fal-
co, che fu uno dei luoghi in cui manifestos- Quelle scintille di fuoco, che nell'incene- satore e Contraffacitore.
si dapprima tale malattia. rirsi la carta a poco a poco si spengono FALSIFICATOR DE MONEDE , Falsamonete
Favolesca o Falavesca , dicesi a Quella o Falsatore di monete Coniatore figur.
FALCAR, V. Diffalcare o Difalcare.
FALCE, V. FALZA. materia volatile di frasche o di carta o di dicesi a Colui che fabbrica o falsa qualche
FALCHÈTO, s. m. detto anche da' Caccia- altra simil cosa abbruciata, che il vento le- cosa.
tori STORELA e SPARAVIER MASCHIO, Spar- va in alto. FALSI SELMI , s. m. T. de' Pesc . Sorta
viere comune da fringuelli, Uccello di ra- Falive de neve, Nevischia o Nevischio, d'Animale marino a forma di Stella, detta
pina, detto da Linneo Falco nisus. V. SPA- Il nevicare in pochissima quantità. da' Sistematici Asterias aculeata . Essa ha
BAVIER. BUTAR FALIVE, Scintillare o Favillare, cinque raggi con de'pungoli. V. in STELA.
Conosciamo un altro Sparviere minore dicesi delle faville ch ' escono dalla pietra FALSO, add. Falso.
da fringuelli, detto da Linneo Falco mi- focaia quand'è battuta. FALSO DE LA SCARPA, detto in T. de'Cal-
nutus, il quale è più grande d'una Merla UNA FALIVA IMPIZZA UN GRAN FOGO, Po- zolai, Fiosso o Fiocco, La parte più stret-
ed ha i piedi sottili e gialli. co fiele fa amaro molto miele; Piccola scin- ta della scarpa e del piede vicina al calca-
Un terzo Sparviere è pur conosciuto col tilla ampia fiamma feconda , Dicesi an- gno .
nome di Astore o Smerlo o Smeriglio ma- che in sentimento figurato. FALSO DE LA SPADA, V. SPADA.
schio, che si rende docile da poterlo scio- FALIVAR, v. Favillare, Gittar faville . LETERE O CHIAVE FALSE, Lettere o Chia-
gliere nella caccia de' piccoli uccelli. Lin- FALIVETA , s . f. Favilluzza ; Favilletta ; vi adulterine o false.
neo lo chiama Falco gentilis . V. STORÈLA. Favillettina; Scintilletta; Scintilluzza. FALSON, accresc . di Falso, detto per Agg.
FALCIDIAR, v. Far la falcidia , cioè De- FALIVO, s. m. Cenere di cannucce bru- a Persona, Falsissimo; Gran mentitore.
trarre, Sottrarre, Sbattere. ciate in fornace . FALTROCO, add . Voce del Contado verso
FALCIN, s. m. Falcetto, Strumento falca- FALO, s. m. Fallo; Diffalta; Falta, Errore. il Padovano, Detta per disprezzo, Monta-
to che serve all'uso di tagliare. Novo FALO, Rifallo. naio. V. MONTANER.
FALCON, s. m. Falcone, Uccello di rapina FALO DA CAVALO, Error da cavallo; Er- Dicesi pure nel sign. di Paltoniere, Pi-
detto da Linn. Falco communis , il quale ror da pigliar colle molle. tocco, Questuante abbietto.
ha il rostro adunco , alla base fornito di FALO DE PENA O DE LENGUA , Scorso o FALZA, 8. f. T. agr. che più si dice FALCE,
certa materia che in sistema si chiama Ce- Trascorso di penna o di lingua. Falce; Segolo; Pennato; Falcastro, Stru-
ra; ed ha il capo coperto di penne. FALO DE SCRIVER , Scorrezione, Errore mento di ferro adunco per potare gli al-
di scrittura - Cacografia, dicesi parimen- beri.
FALDA , s. f. Grembiule , dicesi a quello
che usano gli Artefici portar davanti per te l'Errore nello scrivere, e quindi Caco- FALZA DA FIEN O FERO DA SEGAR, V. Agr.
non lordarsi — Grembiale si dice pure in grafizzare. Falce fienaia o fienale.
T. Militare a quella falda di pelle lavora- FALO DE TEMPO , Anacronismo , Errore ANDAR FORA CO LA FALZA , Strafalciare,
ta, colla quale si cingono gli Zappatori dei o Trasportamento di un tempo in un altro, cioè Tralasciar l'erbe segando.
reggimenti di fanteria , e che li ricopre Errore di Cronologia G Paracronismo , DAR UN COLPO DE FALZA, Dare una fal-
dal petto sino ai piedi. V. PALAGRemo. specie di Anacronismo , il quale consiste ciata.
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260 FAN
FALZADA, s. f. Falciata, Colpo di falce .
FAN
FALZÒN , s. m. T. de ' Beccai, Falcione , CAROBA DEL FANÒ , Candeliere da fana- FAP
intendesi quella specie di Mannaione , col le, Palo grande di ferro sopra cui si pian- CAVARSE DAL FANGO, detto fig. Uscir del
manico per lo più di ferro, di cui si servo- ta nelle navi il fanale di poppa . fungo o Trarre il cul dal fango, vale Uscir
no i Beccai a tagliar la carne e l'ossa. FANO DA PROCESSION, Fanali sull' asta, d'intrighi, che anche dicesi Spelagare.
Af
FAMADİN, add. famatello ; Af fa maticcio; diconsi Quelli che si portano a processione CAVAR QUALCUN DAI FANGHI, Cavar uno
Affamatuzzo. dalle Compagnie.
FAMAZZA, 8. f. Gran fame . dal fango, vale Sollevarlo ne ' suoi affari,
FANDO, Facendo , Gerundio di fare. dargli aiuto e soccorrerlo nelle sue mag-
FAME, s. f. Fame. FANDONIA O FANDOGNA , s. f. Fandonia;
giori urgenze . Cavar d' affanni, di guai.
AVER FAME, Affamare , verbo neutro Baiaccia , Chiacchiera vana , Bugia. V. FA- VEGNIR DAL FANGO, detto. fig. Derivare
Go FAME, Affamo - — I ga fame , Aſſamano . LOPA .
dal nulla, vale Da oscuri parenti.
AVAR GRAN FAME O UNA FAME MA LEDETA , FANÈLA , s. f. Albagio, Panno lano gros- FANGHI D'ABANO , Terme d'Abano; Lo-
Morir di fame ; Veder la fame in aria , solano . termale, Fango delle acque termali che
sc to
Essere annato dalla fame ; Allupare ; FANELA FINA, Flanella o Frenella , Pan- abbiamo in Abano , ed anche più inferior-
Essere allupato; Aver la picchierella - nina bianca leggera , tessuta di lana fina. me nte, alla Battaglia, nel Padovano - FAR
Bùlimo, si dice ad una Specie di fame co- Flanella d'Inghilterra .
I FANGHI, Fare le lutazioni, che diconsi
sì grande, ch'è una malattia . FANELA DA PORTAR SOTO , Camiciuola ; anche Bagni a loto ; e vale Applicare il
GO UNA FAME CHE NO GHe vedo, Picciol farsetto di pannolano .
u loto termale alla parte inferma. V. BAGNO.
fame che la vedo; Arrabbio di fameHo na FANÈLA O FANELÒN DA CASA, Guarnacca FANGOSA, s. f. Modo di parlare furbesco
-
un appetito che mi scanno, e vale Io Ho ho o Guarnaccaccia, dicesi a Veste lunga ed e vale Scarpa .
una fame così grande che mi fa morire. agiata, che si porta di sopra, forse lo stes- FANGÒSI, s. m. Maniera furbesca de' Bar-
Co SE GA FAME TUTO SERVE, A tempo di so che Zimarra . V. VESTAGIA , caiuoli, che vuol dire Stivali.
carestia pan veccioso ; A tempo di guer- FANFALUGA o FANFALUCA, V. FALOPA . FANÒ . FANAL .
ra ogni cavallo è buono; Ogni acqua spe- FANFANADA , V. SPACADA FANTASIA s. f. Fantasia.
.
gne il fuoco; A buona fame non v' è catti- FANFANO , s. m. T. de' Pesc . Sorta di Pe- LA XE TUTA FANTASIA VOSTRA,
vo pane. sce detto altrimenti PILOTA, V. vostra fantasia, Cioè Opinione , È tuie
pens tt-a
ESSER AL'ORDINE CO LA FAME , Aver aguz- FANFARIELO , V. BAGARIN.
ro.
zato il mulino . FANFARÒN , s. f. (Voce pretta francese)
CHE SORTE DE FANTASIA ! Qual fantasia !
MORTO DA FAME, Affamato; Allupato. Sfarfallone ; Millantatore ; Vantatore ; Quale invenzione strana o cosa fan-
FAMÈGIA, s. f. Famiglia. ci oè
Parabolano; Smargiassone; Che sbracia; tastica o capriccio.
BONA FAMEGIA O FAMEGIA GROSSA , Molta Che fa sbraciata o sbracio di parole.
FANFARONADA FANTASIA DA MATO, Fisima; Fantasia fi-
famiglia; Famiglia numerosa . , 8. f. ( come i Franc. di- sicosa e fantastica ; Fantasticaggine .
ESSER DE L'ISTEssa famegia, Essere del- cono Fanfaronnade) Millanteria; Vanto; AVÈR DE LE FANTASIE da mato, Aver fan-
la stessa stirpe, razza, schiatta; Essere Jallanza; Burbanza; Vantamento . tasia, vale Pensare, desiderare, invogliar-
fa
della miglia di uno . fa
FANFO , add. Voce fam. Allocco ; Ceppo ; si. Aver delle ntasticherie , delle fanta-
ARMA DE LA FAMEGIA, V. Arma . Fagiuolo ; Gnocco; Mestolone, detto per
FAMEGIA MORTA, ha presso noi li seguen- st icaggini. V. Fantasticàr.
Ag g. ad uomo . F A N TASIÈTA , s. f. Fantasiuccia, Piccolo
ti due sensi, Famiglia estinta, ed è Quel- FANFRUGNAR
, v. Rimuginare ; Rovista- capriccio.
la che non è più; e Fa mi glia ab ba ci nata,
re; Trambustare; Rifrustare ; Fruscola- FANTASMA, 8. f. Fantasima ; Fantasma
vale Privata per morte de' suoi più illustri
re ; Rifruscolare , Andar per la casa tra- e Fantasmo o Fantasimo, Vana immagine
soggetti. scinando e movendo le masserizie da luogo che si crede vedere .
SACRA FAMEGIA, detto in modo basso, Fa-
a luogo quando si cerca di che che sia. PARÈR UNA FANTASMA , Parere una fan-
miglia o Famiglia di palazzo , vale Ser- FANFRUGNO , 8
venti o Sergenti della Corte , Famiglio
ta si ma o fantasma , una morte , uno spet-
m. Mescug Piastric- eccessivamen este
cio, Cosa fatta confusamente .lio; tro : dicesi di Chi è te -
dicesi poi per birro.
FAMEGIARSE v. Infamigliarsi; Far fa- FA NFRUGNO , dicesi pure per Intrigo ; nuato e macilente .
, Rivoltura ; Gherminella, Giuoco di mano FANTASTI
miglia, cioè Crescere in famiglia. * CAR v . neutro Fantasticare,
fatto per in ga nnare. fantasiare. Andar vagando colla fantasia,
FAMÈGIO, s. m. Famiglio o Famigliare, FANFRUGNON
, s. m. Frugatore. coll'immagin
azione, per trovare o inventar
val Servitore d'una famiglia . V. Bracente . FA NG ÀR IN FA NGÅR .
FAMEGIÒLA O FAMEGIÈTA , 8. f. Fami- , V. checchè sia ; ghiribizzare, almanaccare.
FANGAZZO, 8. m. Fangaccio, Gran fango. F
gliuola, Piccola famiglia. ANTE, 8 m . Famiglio ; Cursore, Messo
FANGHÈRA, s. f. Fanghiglia; Fangac-
FAMÈTA , 8. f. Famuccia , Piccola fame . o Famulo di Curia.
cio; Limaccio; Melma; Poltiglia, Luogo FANTE DEI CAI, dicevansi ne' tempi Ve-
AVÈR FAMÈTA, Esser affamatuzzo o af- pien di fango.
famaticcio; Aver famuccia; Esser pizzi- ne ti que'bassi Ministri, che servivano alla
FANGO, s. m. Fango; Loto; Limo; Mot-
cato dalla fame. grave Magistratura dei tre Capi del Consi-
FAMILIARIZ ticcio; Motta -· Brago, si dice propr. il siglio de ' Dieci in tutto ciò che occorreva .
ARSE , v. Addimesticarsi ; Sudiciume in cui s'intridono i porci
Addomesticarsi Dimesticarsi
e . Essi pure indossavano una veste o toga ne-
FAMILIARIZ Poltiglia, dicesi al Fango che si fa nel se- ra a maniche larghe , e portavano parrucca ;
ARSE TROPO ,
Addimesticarsi ga r le pietre - Fanghiglia, Fango de ' poz- ed erano in numero di sei, un de ' quali
troppo; Volerne troppo ; Farsi di casa più
zi, fogne, etc. Belletta , La deposizione
che la scopa; Af fr at ellarsi. se rviva particolarmente gl' Inquisitori di
FAMILIARIZ de ll' ac qu to rb co so fo de St at o.
ARSE CO LE DISGRAZIE , Assue- Lagune.
a ida, me no i ndi lle
FANTINI, s. m . Fantini, si dicono Que'
farsi; Avvezzarsi ; Addurarsi ; Abituar-
FANGO CHE LIGA , Fango tenace o te- giovani che quai giostratori cavalcando reg-
si; Far callo . gnente.
FAMINCHION FA CO GI ON go no i cavalli spogliati quando corrono al
I, V. I.
FANGO, si dice talvolta per Sudiciume o❘ pa
FANAL O FANO , s. m. V. Mar. Fanale lio, come usasi a Padova.
Sucidume; Sporcizia ; Lordura , Schifezza FANTÒZZO , s . m. Fantoccio o Bamboccio,
Lampione, Quella lanterna ove si tiene il qualunque .
lume la notte sui navigli, e sulle torri nei Piccola figurina fatta per lo più di legno o
FANGO DE LA MOLA DEL GUA, V. MOLADA . di cenci.
porti. SGIANZO DE FANGO, V. SGINZO. Fantoccio, dicesi anche a Figura mal
CAMINAR PER EL FANGO, Sfangare . fatta, e ad Uomo leggero che si lasci con-
durre facilmente .
FAR FAR FAR 261
FAPÈLE, s. m. Reclutatore ; Cozzone) si La bataille des jésuites , cinq contre CHE NO ME NE IMPORTA, Rincarimi il filto,
d' uomini, Ingaggiatore di soldati volonta- un. Mi faccia il peggio che può ; e si dice quan-
rii. V. FAR PELE, in PELE. · FAR PELE , V. Reclutare, ingaggiar sol- do non si teme danno.
FAR, s. m. Fare. dati. Dicesi però fur pele anche per Pro- CHI LA FA L'ASPETA, Chi la fa l'aspetta ;
UN BEL FAR, Un bel garbo o grazia, curare che venga fatto checchè sía , per A chi te la fa, fagliela ; Qual ballata tal
Bella maniera. Compostezza o Componi- esempio Procacciar l'incremento di una sonala ; Botta, risposta ; Render pan per
mento, Certa aggiustatezza o modestia. società e simili. focaccia o cofaccia, colpo per colpo, fra-
CATIVO FAR, Brutto o Cattivo fare. FAR PER SE STESSI, Pescar per sè. Chi sche per foglie ; Conviene aspettare da
L'È UN PAR CHE NO ME PIASE, Non è azio- fa per sè fa per tre. altri quello che si fa ad altri Chi la fa
ne o gesto o atto che mi quadri, che mi FAR PIÙ CHE CARLO IN FRANZA, Farpro- se la dimentica, ma chi la riceve se la
garbi. dezze ; Uscire del manico, Far più che lega a un dito o se la tiene a mente.
SUL FAR DE HIA MARE, Sull' aria, fare, non si suole - FAR PIÙ DEL SO DOVER , Co NO SE FA QUANDO SE POL, NO SE FA
figura o vista di mia Madre. Render tre pani per coppia ; Fare sover- QUANDO SE VOL . V. PODER.
UN OMO DEL TO FAR , Uomo della tua chio - FAR PIÙ DE QUEL CHE SE POL, Di- COSSA FACIO? Che sto io a fare, o a
tacca o taglio, Ovv. Del tuo carattere, stendersi più che il lenzuol non è lungo ; dire ? Che fo?
del tuo costume.. Allargar le ali più del nidio, Spender più CHI NO FA DA SO POSTA, POL SPErar poo�
FAR, v. Fare, Attualmente operare. che l'uom non può. DA ALTRI, Chi per man d'a'tri s' imbocca,
Fare , dicesi anche per Partorire , FAR QUEL CHE FA I PIÙ, Camminar per tardi si salolla, Prov. e vale che Male fa i
Cacare, o Creare, Eleggere. la pesta ; Andar per la battuta ; Andar- fatti suoi chi, non si sapendo guidar da sè ,
FAR, si dice per Bastare , Esser suffi- sene colla piena, Seguitar l'esempio dei ha mestieri dell' altrui direzione.
ciente EL ME FA, Mi basta. più. CHI SA FAR SA DESFAR, Chi fa il carro
FAR A LA MALEDETTA VIA O A LA PEZO, FAR QUEL CHE SE POL, Far la vesta se- lo sa disfare, Chi sa dare, sa torre.
Fare o Operare alla peggio ; Far le cose condo il panno, Far secondo il potere. Ab- DAR DA FAR, Dar faccenda ; Metter in
a stampa ; Far alla balorda o a tentone ; braccia e stringi il fascio che puoi. faccenda.
Fare col maglio . FAR SECONDO LE FORZE, Misurarsi col EL FA EL FA E NOL FA GNENTE, Ponza
FAR ANCUO QUEL CHE S'HA DA FAR DOMÅN. suo passetto ; Fare il passo secondo la ponza; Tresca, tresca; Ticche tacche,
A doman non differire ciò che in oggi gamba, e quindi il detto Chi non si mi- Esprimono uno che assai lavorando con-
puoi compire ; Di doman nessun si pa- sura è misurato. chiuda poco, V. DAI - FAZZO FAZZO E PO
schi; Di doman non c'è certezza; Colui fa FARSELA, Darsela a gambe ; Fuggire ; NO FAZZO GNENTE, Io fo come il porco, io
molto che non lascia da far niente per Sottrarsi. meno io meno e non approdo nulla ; Se-
lo domani. FARSELA IN BRAGHESSE O ADOSso, Scon- minare in sabbia ; Fondare o Zappare
FAR DO COSSE NO SE POL, Non si può cacarsi; Empiersi i calzoni ; Cacarsi sot- in rena .
cantare e portar la croce ; Non si può to; Farsela nelle brache o ne' calzoni. EL SE LA FA e ' l se la gode , Comandare
strigliare e tener la mula ; Bere e zufo- -FARSELA DA PAURA, Raggrinzare ; Sbi- alle feste; Portar le brache ; Aver la me-
lare PER FAR DO COSSE IN t' una volta gottirsi ; Aver gran paura. V. CACA stola in mano ; Farla bollire e mal cuo-
NO FARGHENE NISSUNA, Non fare nè un SCOMENZAR A FARSELA, Cagliare, Comin- cere ; Farla frullare , Far a suo modo.
aspo, nè un arcolaio, Detto fig. ciare ad aver paura dell' avversario. FAZZA DIO , Faccia egli o Faccia
FAR E DESFÅR — L'È LU CHE FA E DE- FAR SENZA PARER, Operare ; Passare o Dio.
SFA, Far le minestre, modo basso, Coman- simili per istraforo. Adoperarsi in qualche L'HO FATO MI, L'ho rilevato io : cioè
dare. negozio senz' apparirvi. Educato, istruito.
FAR FAR A SO MODO, Far filar uno, va- A FORZA DE FAR SE FA PRATICA, Per di- No L'HA FATO NE BEN NË MAL, EL GA DÀ
le Farlo fare intieramente a suo modo , menar di pasta il pan s'affina, L' eser- UNA CORTELADA E EL L'HA DESTIRÀ LÀ, Sen-
che anche si dice Farla bollire e mal cuo- cizio acuisce l'ingegno . za fare nè motto nè totto lo trafisse a
cere. AVER DA FAR O DA CHE FAR CON UNO, Aver morte d'una pugnalata : cioè Zitto zitto,
FAR FORA QUALCOSSA, Rubare che che a fare con uno, cioè Aver interesse con Senza far parole nè buone nè cattive . In
sia ; Involare. uno - - Aver che fare con uno, dicesi an- vece della espressione No L' HA FATO NÈ BEN
FARGHELA VEDEr, V. Veder. che per Attenere, esser parente --- MI NO NE MAL, potrebbe stare in dialetto, No L'HA
FARGHELA SUI FIOCHI , V. FIOCO. GO DA CHE FAR, Io non ho a fare, cioè Non DITO O SENZA DIR NÈ BEN NÈ MAL ; e forse la
FARGHENE DE SONORE O DE BELE, Farne ho interessi, Non c' entro. prima maniera No L'HA FATO etc. è corrotta
di quelle coll' ulivo ; Farne di solenni. NO AVER DA FAR CO UN MINCHIÒN, Non dall' altra No L'HA DITO etc.
FAR GNEGNÈO, V. GnEgneo. aver a mangiare il cavolo co' ciechi, che NOL FA PER MI, Fare o Non fare per la
NO FAR GENTE, Imbottar nebbia ; Star- è a dire Tu hai a fare con chi sa il conto bottega ; Essere o Non essere il caso.
si colle mani in mano o colle mani alla suo - TI GAVARÀ DA FAR CO NU, Tu avrai NO POL FAR CH'EL VEGNA, Può star po-
cintola, Starsi ozioso. a fare con esso noi, è una specie di mi- co a venire, Ovv. E non può stare molte
No far gente senza profito, Pelle che naccia. a giungere.
tu non puoi vendere, non la scorticare, AVER MOLTO DA FAR O DA CHE FAR O UN No so COSSA FARVE, Non so che dire ;
Non far nulla senza un che. DAFARAZZO, Affogar nelle faccende, Es- Non so che fare ; Non posso andare nè
FARLA A QUALCUN O FARGHELA, Cignerla ; ser l'asino; Aver che fare sin sopra i pian nè ratto.
Accoccargliela ; Barbarla a uno ; Calar- capelli; Aver più faccende che un mer- No TI GA MINGA DA FAR CO MARCO PAPA-
gliela, vale Fargli un male o un dispia- cato ; Aver più che fare che a un paio RELA, Tu non hai a mangiare il cavol
cere o una burla -- - Farla netta ad alcu- di nozze ; Aver che ugnere . co' ciechi, e vale Tu hai a fare con chi sa
no, Ingannarlo con destrezza e senza peri- BISOGNA FAR QUEL CHE S'HA DA FAR, NO il conto suo.
colo. QUELO CHE SE POL PAR, Una ghirlanda co- TANTO FA ) V. TANTO .
* FAR LA GUERA dei cinque contro un so- sta un quattrino e non istà bene in capo TANTO ME FA )
Lo, Mahustuprarsi, darsi alla manustu- ad ognuno, per far intendere che L'uomo TI POL FAR QUEL CHE TI VOL , che no ti
prazione, esercitare l'onanismo. È il lati- deve aver più riguardo a quel che gli con- FA GNENTE, Tu puoi scuotere, ch'è in su
no del medio evo Jesuitamen certamen, viene, che a quel che può fare. buon ramo , e vale Tu puoi dire e far ció
quinque contra unum, e quello de' France- CH'EL FAZZA TUTO QUELO CH'EL VOL , ehe vuoi, ma inutilmente.
264 FAZ FEL FEN
FAVOLETA. V. FIABÈTA. FAZZOLETADA, s. f. Colpo dalo col faz- L'ossatura semplice de'cerchi chiamasi in
FAVORIR , v. Favorire ; Favoreggiare ; zoletto. dialetto CAPONERA, per qualche similitudi-
Favorare. V. PARZIALIZAR . FAZZOLETADA , ´significa ancora Tanto ne ad una Capponaia.
FAVORIR, presso moltissimi idioti s'usa quanto può capire nel fazzoletto. FELCER, s . m. Dicesi da noi quel Fale-
nel sign. di Dare semplicemente , dicendo- FAZZOLETİN, 8. m. Benduccio, Piccolo gname che fabbrica i felci o copertini delle
si per esempio ; Go FAVORIO DA BEVER per pannolino che si tiene appeso alla spalla o barchette.
dire Gli ho dato da bere, o L'ho servito alla cintola de'figliuolini, ad uso di moc- FELCÈRA , s . f. Si chiama la Moglie o
d'un bicchiere di vino, Ovv. Lu me l'ha cichino. Femina del detto FELCER.
DOMANDA E MI GHE L'ho favorìo, Egli mel Fazzoletin da pETO, Zinnale, Pezzo di FÈLESE, s. f. Felce o Felce maggiore
domandò, ed io glielo diedi. pannolino ehe cuopre il petto alle donne. Felce aquilina , detta dal Mattioli Felce
FAVORITE, V. SANTIGLIONI. FAZZOLETO, 8. m. Fazzoletto ; Moccichi- femmina. Pianta erbacea che cresce all' al-
FAVÒFO, Uccello di valle. V. CRECOLA. no e Pezzuola, Quel pannolino che s'ado- tezza d'un gomito e per lo più ne'boschi .
FAVÒTO, S. m . FRATE O PRETE DE LA FA- pera per soffiarsi il naso . Chiamasi in sistema Pteris aquilina o Po-
VA , Prete dell' oratorio , Religioso della FAZZOLETO DA Ssvòr, Pezzuola o Fazzo- lypodium felix fæmina, Non produce no
Congregazione di questo nome , ch'è in letto. fiore nè frutto. Leggo in Targioni che le
Venezia alla Chiesa e Monastero detto vol- FAZZOLETO DA COLO, V. COLARINA. sue grandi foglie ponno servire a varii usi,
garmente della Fava, perchè è presso ad FAZZOLETO DA SPALE O DA PETO, Capez- e le sue radici nodose ridotte in farina
un Ponte così nominato. zale ; Collaretto o Collarino da donne : impastate con l'acqua, ad uso di sapone.
FAVRÈTO, 8. m. T. degli Uccellatori, detto Fazzoletto da collo ; Spallino - Zinnale FELICITAR, v. Congratularsi; Rallegrar-
in Toscana Sallimpalo, Uccelletto più pic- dirassi più propr. quel che cuopre le zinne. si, Consolarsi cioè con alcuno per qualche
colo del Beccafico, detto da Linn. Motacil- Fazzoleto de soтo, Pannolino o Pez- cosa che gli sia seconda.
la stapazina . È di becco gentile ed egua- za, Riparo delle donne. FELPÒN, s. m. Punno felpato, cioè Lavo-
glia nella grandezza il Pettirosso . Il suo Becoin del fazzoleto, V. BecoÌN. ' rato come la Felpa. V. PLUS.
grido è monotono, sottile e somiglia ad un FAZZOLETON, 8. m. Fazzoletto o Spal- FELTRIN, CAPELO PELTRIN, Cappello fel-
fischietto ripetuto . lino grande, Gran fazzoletto, lungo anche trato; cioè di Panno di feltro. Che vuol di-
FAVRO, V. FRAVO. due braccia quadrate, di varie fogge, con re Panno non filato nè tessuto.
FAZIOL, V. FACIOL. cui le donne si ricuoprono quasi tutta la FELÙCA, s. f. Filuca o Filuga e Feluca,
FAZIÓN, 8. f. Fazione, V. PARTIO. persona. Specie di Scialuppa o piccol legno di mare,
ROBA CHE FA FAZIÓN, Locuz. fam. Roba FEDE, s . f. Fede o Fè, Lealtà, Fedeltà. che va a vele ed a remi.
o Cosa durevole o di buon uso, cioè Chc Bezzi e fede MANCO CHE SE Crede, Da- FELUCÒN , s. m. Filugone , Bastimento
si mantiene e conserva ; Far vantaggio; nari senno e fede ce n'è men che l'uom sottile, maggiore della Filuca ordinaria.
Far appariscenza - Rendevole, direbbesi non crede. FEMENA, s . f. Femmina o Femina.
di Cose da mangiare, come di certe mine- Fede o Attestato o Certificato, chiamasi TANTE FEMENE, Femminiera, Le femmi-
stre che cotte si moltiplicano nella quanti- quel documento sia pubblico sia privato ne o il Luogo ov'esse stanno.
tà della massa, e danno in certo modo del- che certifica un fatto o una circostanza. FEMENE, in T. Mar. Femminelle, dicon-
I' utilità in famiglia. IN FEDE, Alla fe' ; A fe' ; A fe' di Dio ; si alcuni Occhi di ferro stabiliti nella ruo-
FAZIÒN, s. f. V. in SESTIÈR. Alla fe' buona; Affededdieci ; Se il Ciel mi ta di poppa, in cui entrano gli agugliotti
FAZIONÀR v. Far fazione, dicesi de' Sol- salvi; Cosi Dio m'aiuti, Modi di giura- del timone che lo tengono sospeso .
dati che fanno il loro uffizio sotto l'armi mento. FEMENE DE LE ASOLE, V. ASOLA.
o in sentinella. BISOGNA FAR UN ATO DE Fede per creder FEMENAL. BISATI FEMENALI , V. BISATO.
FAZZA, s. f. Faccia; Viso; Volto. QUEL CHE SE VEDE, Maniera fam. per dire FEMENAZZA, s. f. Femminaccia, Fem-
Faccia , dicesi anche per Muso , Ceffo Traveggo; Abbaglio; M'inganno; Non mi mina grossolana e goffa.
d'animale. par vero quel che vedo: cioè Sembra in- FEMENELA )
AVER FAZZA DE DIR ... Aver faccia, cioè credibile quel che si vede . FEMENÈTA ) 8. f. Femminella ; Femmi-
Sfacciataggine, arditezza, impudenza di di- FEDE PARALITICA SUL CANATIN, V. PARALI- nuccia ; Femminuzza e Femminetta.
re o di fare etc. E all' opposto Non aver TICO. Detto per Agg. a Uomo, Femminaccio-
faccia, significa Non aver coraggio. FEDELINI , s . m. Capellini, Voce Fioren- lo; Effemminato o Effeminato e Donna-
CONOSSER DE FAZZA , Conoscere di ve- tina. Nome che si dà ad una specie di Ver- iuolo, Vago di femmine, che sta volentieri
duta. micelli di pasta più sottili degli altri, che colle femmine.
IN FAZZA, Di faccia; Di rimpetto; A di- da noi si chiamano BIGOLI MENUÈI , e FEMENÒN, s. m. Femminona ; Femminac-
rimpetto; A rincontro. servono ordinariamente per Minestra degli cia, Femmina grande e grossa.
NO VARDAR IN FAZZA A NISSÙN , Gittare ammalati. FEMENÒTA, s. f. Femminoccia, Accrese.
il giacchio tondo , Non aver riguardo a FEDINA, s. f. Termine venutoci di Lom- di Femmina.
niuno, trattando tutti in un modo - Dire bardia e passato in uso abituale presso gli FEN O FIEN, 8. m. Fieno.
in faccia, vale Parlar con rimproveri e ri- Uffizii criminali, che vuol dire Piccola Fe- FIEN MAZENGO O MAZADEGO, T. agr. Fie-
solutamente alla presenza di colui di chi de; e s'intende l'Attestazione della Regi- no maggese. Fieno della prima segatura
si tratta. stratura criminale che il tale sia o no in- Guaime, dicesi l'Erba tenera che ri-
FAZZADA, 8. f. Facciata ; Faccia ; Fron- scritto sui registri delle sentenze crimina- nasce ne' campi e ne' prati dopo la prima
liera. Fronte e prospetto degli edifizii. li. Dicesi ancora Fedina criminale. segatura.
Fazzada de fogio, Faccia ; Pagina ; Car- FÈFAUT, 8. m. Feffaute, La sesta nota FEN AGOSTAN O FEN SECONDO, Grume-
lata, Ciascuna banda del foglio . della scala di musica. reccio o Gomareccio , Fieno serotino e più
De fazzida, detto avverb. Di faccia; Di FEGURA, V. FIGURA. corto del Maggese, ed è la seconda raccol-
rimpetto; Alla rincontra; ▲ fronte; A petto. FELCE, s. m. T. de' Barcaiuoli. Quella te- ta. V. TERZARINA.
FAZZADINA, 8. f. Facciuola, si dice del- la che s'adatta sopra alcuni cerchi piegati FEN DE STUBIA, Grumereccio o Gomarec-
l'ottava parte del foglio. a guisa d'arco e che formano una specie cio, chiamasi anche quel Fieno che si sega
FAZZARSE, v. Affacciarsi; Farsi alla fi- di capanna della gondola o navicello. Quel- colle stoppie ne' campi stati seminati a fru-
nestra, Metter fuori la faccia per vedere. la delle peote o barche simili, si dice Co- mento.
FAZZÒL e anticamente FAZZUOL, V. FACIÒL. perchio ; quella delle gondole Copertino. FEN MARZO, Fieno fracido o fradicio. -
FEN FER FER 26,5
FALZA DA FEN, V. FALZA. DAR FENIMENTO, Finire ; Terminare ; | FERAMENTÀR, v. Ferrarer, Munir di fer-
MUCHIO DE FEN, V. MUCHIO. Compire. ro che che sia.
STUDIAR EL FIEN, Rivoltare o Sparpa- FENIO, V. FINIO. FERÀR, v. Ferrare.
gliare il fieno, Operazione che fassi, accioc- FENIR, V. FINIR. FERARI CAVALI, Ferrare i cavalli →
chè si secchi. FENOCHIANA, s. m. Finocchiana ed an- Tornar a ferar, Rinferrare.
DAR FEN A L'OSTO, Locuz. fam. Darla che Meu, Pianta che molto rassomiglia al FERAR UN BASTON, Ingorbiare ; Metter
a bere ; Darla ad intendere ; Gettar la Finocchio. I Botaniei la chiamano Etusa la gorbia, ch'è Quella punta di ferro, che
polvere negli occhi ; Ficcar carote. Meum. si mette ai bastoni da portare in mano.
PENAZZO, s. m. Fieno grosso da panta- FENOCHIÈTO, s. m. Finocchino Fi- FERARIOL, s. m. Voce antiq. Ferraiuolo o
no, Fieno de' luoghi paludosi. nocchi si dicono I grani e sementi del Ferraiolo, V. TABARO.
FENDA, V. in VESTA. finocchio. FERAZZA, 8. f Ferraccia, Strumento ad
FENESTRA, 8. f. Finestra. FENÒCHIO, s. m. Finocchio, Erba notis- uso de' Doratori a fuoco. V. RICUOSER.
Le parti della finestra sono le seguenti. sima, detta da' Sistematici Anethum Fæ- FERAZZÒL, 8. m. T. de' Magnani, Anel-
PIANA, Davanzale o Soglia, Cornice so- niculum - Ruppa ciocca, dicesi alle Fo- lo, Ferro confitto nell'imposta dell'uscio,
pra la quale si posano gli stipiti -— Pozo, glie che si gettano mondandolo. che riceve il chiavistello con cui riman
Parapelto, Il davanti - — SVANZA, Sguan- CORESINI DEL FENOCHIO, Finocchino, chiuso l'uscio medesimo.
cio o Spalletta di finestra - REMENATO, Quel primo germoglio che spunta dalla ra- FERETIN . V. FERETO.
Imbotte, La superficie dell' arco -- BATUDA dice. FERETO, s . m. Ferretto; Ferruzzo ; Fer-
DE L'ERTE, Batlenle - ERTE, Stipiti, I FENOCHI CO LA MANDOLA O Co LA MAN- rino ; Ferrolino.
due membri laterali che reggono l'archi- DOLA EL BON FENOCHIO, gridano a gola in FERETO DA IMPIRAR, Infilacappio, Ago
trave SOGIEB, Architrave, La parte su- Venezia gli erbaiuoli girovaghi , per dar cre- con cui le donne infilano i cappii o nastri
periore che posa su gli stipiti - — SFRISO, dito ai loro finocchi cestuti e di polpa bian- o simili - Puntale dicesi la Punta di latta
Fregio, Membro d'architettura, per altro ca, com'è una mandorla fresca. o d' ottone nell' estremità d'una stringa o
nome detto Zoforo - CORNISE, Cornice o FENÒNOMO, s. m. Voce degl' idioti che cordellina per affibbiare.
Cornicione, Quel membro che sporge in non sanno dire Fenomeno. FERETO DA PONTA, Ferrolino, Strumen-
fuori al di sopra - FRONTIZZO, Frontispi- FENTIZZO, add. Agiato, cioè Pigro, Len- to appuntato ad uso degli Orefici.
sio MODIÒN, Mensola - ScoRI, Imposte to, Poltrone, Neghittoso. FERÈTIN DA LUME O DA PAVERI. V. in
· Imbocatura, Abboccatura , I due regoli FENTO, add. dicevasi anticam. per Finto, LUCERNA.
di mezzo d' una vetriata. Non vero ma soltanto in apparenza . Feretin da rizzar, V. Fero DA RIZZÁR.
FENESTRA CO LA FERIADA, Finestra fer- FENZER, v. T. Antiq. Fingere . FERIA, 8. f. Ferita ; Ferimento.
rata. FERA, 8. f. (coll' e aperta) T. Agr. Falcio- FERIA DE CUOR, detto fig. Trafitta.
FENESTRA DE TELA O DE CARTA, Fine stra ne, Strumento di ferro atto a segare e ri- SERAR LE FERIE, V. SERAR .
impannata di tela o di carta. dur la paglia in minutissimi pezzetti , per FERIÀDA, s . f. Ferriata o Ferrata e In-
FENESTRA DE VERI, Vetrata ; Vetriata ; darla a mangiar al bestiame. ferrata o Inferriata.
Invetriata. FERAL, 8. m. Ferale o Fanale e Lan- Ferriate a gabbia, diconsi Quelle che
Fenestra da basso, Finestra di terreno. terna. sportano in fuori.
Fenestra mezzA SERADA, Finestra rab- Lampione, dicesi quella specie di fana- Ferriate a corpo o inginocchiate, Quel-
battuta. le che si adatta alle carrozze e ad altri le- le che sportano dal mezzo in giù.
FENESTRA STROPADA, Finestra accieca- gni, per far lume in tempo di notte. FERIDORA, s. f. Feritoia , Piccola e stret-
ta, val Murata. FERAL DA PESCA, Frugnuolo o Frugno- ta apertura nelle muraglie, fatta per guar-
FENESTRA SU LA STRADA , Finestra da lo, Specie di fanale che s'alluma in tempo dar di notte a sicurezza della casa, e per
via ; Finestra che riesce o risponde nella di notte per pescare. La lucerna che v'è comodo di sparare. V. BalestriERA .
strada o sopra la struda . dentro chiamasi Testa o Botta. FÈRIE s . f. Ferie, Giorni feriati nel Foro
FAR D'UN BUSO UNA FENESTRA, Far di FERAL O CAMPANA DEL CAMIN, Fumma- civile, ne' quali non si pronunziano sen-
una mosca un lionfante o d' una bolla un iuolo, La rocca del cammino. tenze : sotto il Regime Italico dicevansi Va-
canchero, detto fig. Ingrandir le cose. FERAL, detto fig. a Persona, Allampa- cazioni.
Far tanto de FENESTRE. detto fig. Aprire nato ; Lanternuto, Smunto, secco più che Ai tempi Veneti v'erano le FERIe de Na-
• Spalancare gli occhi. più; Magro arrabbiato. DAL, che cominciavano il 17 dicembre e fi-
ORDENE DE FENESTRE, Finestrato, Ran- FERALANTE, s. m. Portafanale, Servi- nivano il 31 dello stesso mese ; e le FERI
go di finestre. tore di piazza. V. CÒDEGA. DE PASQUA che cominciavano la domenica
FENESTRÈLA, 8. f. Finestrella ; Fine- FERALÈTO, 8. m. Lanternetta -- Cam- dell' Ulivo e progredivano fino alla terza
strello; Finestretta ; Finestrina ; Fine- mino dicesi il Coperchio per dove esce il festa di Pasqua. V. Vacanze.
strucola . fummo. FERIGO, Federico, Nome proprio di Uo-
FENESTRER, 8. m. Noi diciamo a quel FERALETO DE QUATRO VERI O DA STALA, mo.
Falegname che fa le chiusure di legno al- Lanternino, o Lanternetta. FERIO, Ferito, Add . da Ferire.
l'apertura delle finestre, e le munisce di AVER EL FERALETO, Locuz. figur. Avere MEGIO FERIO CHE MORTO, È meglio ca-
vetri. Non trovasi Finestraio ne' diziona- il lanternino che vale Essere ernioso. dere dalla finestra che dal tetto ; Egli à
rii, ma bensì Finestraro, e Vetraio soltan- ANDAR A SCARPIONI COL FERALETO, V. meglio cadere dal piè che dalla vetta ,
to per Colui che vende ed acconcia vetri SCARPION. Contentarsi del minor danno, quando pote-
per finestre o simili. ·
ESSER AVANTI COL FERALETO, dicesi fa- va essere maggiore.
FENESTRÈRA, s . f. La Finestrara o Ve- miliarmente e figuratamente per indicare NE MORTO NE FERIO, Nè storpio nè zop-
traia, cioè la Moglie o Femmina • di Ve- avanzamento negli anni; EH SEMO AVANTI COL petto, dicesi di Chi, essendo stato a risico
traio. FERALETO Vale Siamo in età avanzata. di gran danno, ne uscì con poco e da con-
FENESTRİN , .. m. Finestrino o Fine- FERAMENTA, 8. f. Ferramenta ; Ferre- tentarsene.
strucolo. ria, Massa o Quantità di ferri da lavorare ESSER FERIO SUL VIVO, Averla in su la
FENESTRÒN, 8. m. Finestrone. o lavorati. beccatina, vale Esser colto su quella cosa
FENIMENTO, ■. m. Fine ; Finila ; Ter- FERAMENTÀ , add. Ferrato , Munito di che sia più cara. Dicesi anche Esser ferito
mine. ferro. nel più vivo.
Boerio. 34
FER FES
266 FER
nambuco o Legno del Brasile o come lo FERO DE DO MARE, T. Mar. Ferro di due
FERIR, v. Ferire ; Venire al sangue.
chiama il Cav. Re, Verzino vero, Legno che marre , L'àncora propria de ' Vascelli, V.
FERIR detto fig . Ferire cioè Pungere, of-
fendere con parole - Vulnerare o Ferire, in grossi pezzi secchi ci viene specialmente ANCORA.
dicesi de' diritti altrui . dal Brasile, con cui si tinge in bel rosso FERO DEL BASTON , Calzuolo o Gorbia ,
-FERIR LA FANTASIA, Destare ; Eccitare ; sanguigno, e si fanno anche lavori. L'al- Ferro fatto a piramide, nel quale si mette
bero è detto da' Botanici Cæsalpinia echi- il piè del bastone come in una calza.
Infiammare ; Pungere.
FERIR SUL VIVO , detto fig. Ferir nel nata. FERI DE BOTEGA , Ferramenti, Moltitu-
FERO, s. m. Ferro, Metallo notissimo. V. dine di strumenti di ferro da lavorare. Det-
cuore.
FERMADA O FERMATA, 8. f. Fermata ; Po- SCOAZZE. to fig. s'intende Tutto quello che gene-
sata; Pausa ; Resta ; Ristàta ; Rimasa ; FERO A DO MAN, Coltello da pelare o a ralmente serve e s'impiega nell'uso del
Indugio. due manichi, Sorta di coltello a lama larga proprio mestiere o professione.
FERMADINA, 8. f. Soffermata, Breve falcata , che usano i bottai , i remai ed FERI DA CHIRURGO , Armamentario chi-
fermata. altri simili artefici. rurgico, Tutto il corredo de' ferri necessa-
FERMA LÀ, V. ALTO LÀ. FERO DA PRESSAR, T. de' Battilori, Fer- rii ad ogni abile chirurgo.
FERMAR UN SERVITOR , Intrattenere alcu- ri, Strettoio armato di ferro per istrigne- FERO DRETO , lo stesso che FERO A DO
no, vale Fermarlo al suo servizio. re le scacciate. V. FORMA. MAN. V.
FERMARSE, Ristarsi; Cessare; Rimaner- FERI DA CALZE, Aghi da agucchiare; Dar FERI DA CESELador, V. CesÈLO.
si; Finire - MAI NOL SE FERMA DE LAORÅR, qualche storta all' ago ; Torcer l' ago. GUAR I FERI, V. GUAR.
Mai non ristà di lavorare ; Mai cessa o Ferri del cavallo --- Sferra, dicesi al METER I FERI A FONDO, detto fig. Preor
desiste dal lavorare FERMÈVE , Arre- Ferro vecchio e rotto che si leva dal piè dinare ; Preparare ; Predisporre ; Ordire.
statevi; Fermatevi. del Cavallo - Se i ferri fossero d'argento, METER IN FERI, Mettere in ferro, ne'fer-
FERMAR, v. Fermare, Rattenere. direbbersi Ferri argentei. rio al ferro uno.
FERMAR QUALCUN, Arrestare alcuno. FERO DA COLTRINE, Ferro da bandinelle ; SCALDAR I FERI, V. SCALDAR.
FERMAR CO UNA PENOLA, Calzare con biet- Portatende. TRAR I 80 FERI A FONDO, Trarre o Get
ta calzatoia, Puntellare che che sia con FERO DA FOGO, Paracenere, Voce fio- tare il dado o la sorte, Far un dato spe-
calzatoie perchè non iscuota. rentina. rimento per tentar la propria ventura.
FERMARSE PER ASPETAR UN TANTIN, So- FERO DA FORNO, Lastrone, Arnese con FERORÒTO O FEROTO , (coll' o stretto) 8.
starsi alquanto o Soffermarsi. cui si tura la bocca al forno. m. Ferravecchio , Così chiamasi Quegli
FERMARSE, parlando dell' acqua, Rimpoz- FERO DA GOVERNAR, T. de' Gettatori de' che compra e rivende ferraria rotta - Fer-
zare, Fermarsi non avendo sfogo. caratteri, Liscino, Coltellino da rinettare ragliere, dicesi a Colui che compra il fer-
FERMAR EL GOMITO, Fermare ; Riferma- le lettere.. ro e poi lo rivende a' fabbri .
re, vale Quietare. FERO DA MARASCALCHI, Incastro o Roset- FERSA, s. f. Rosolia o Roselia e Morbilli,
FERMAR I CAVALI, Fermare, vale Patteg- ta, Strumento di ferro tagliente , che ser- Sorta d'infermità che viene alla pelle.
giare cavalli o altro simile per uso d' al- ve per pareggiare le unghie alle bestie Questa voce deriva probabilmente da
cuno. che si ferrano. Farsa, termine barbarico che si definisce
FERMAR IN BOTA, Arrestare ; Rimanersi FERO DA RIZZAR I CAVÈLI, Calamistro , Tumor qui totam cutem exulcerat. Anche
di botto. Strumento che serve a'Parrucchieri per ar- oggidì alcuni idioti dicono FARSA.
FERMAR A DENTE, V. DENTE. ricciare i capelli. FERSÒRA, 8. f. Padella , Strumento noto
FERMAR UNA LETERA, Intercettare una FERO DA SCARNAR, Coltello da scarnire, da cucina. V. PAELA.
lettera. T. de' Conciatori di pelli FERO DA PE- ANDAR DA LA GRAELA A LA FERsora , ▼.
FERMATA. V. FERMADA. LAR e FERO DA PURGAR, Sono due differenti GRAELA.
FERMATIVA, s. f. Jus o Diritto di ven- ferri o coltelli di cui si servono i Concia- LA PAELA CHE CRIA A LA FERSORA , V.
dita, e s'intende di qualche derrata. tori. PAELA.
FERMATIVA Si dice ancora per Fermata, FERO DA SCOTAR. V. PAPIGLIOTI. FERSORA DA CASTAGNE, Padella da bru-
in sign. di Pausa, indugio. FERO DA SEGAR, V. Falza da fien. ciate.
MAGAZEN SENZA FERMATIVA, Bettola sen- FERO DA SOPRESSÀR, Ferro da insaldare, FERSORÀDA, s. f. Padellata, Quanto in
za fermata o senza dimora : cioè Luogo detto anche Liscia e Saldatora , Strumen- una volta si cuoce nella padella Frit-
dove si vende vino a minuto, ma in cui la to fam. notissimo. La lastra rovente che vi tume o Frittura dicesi di Cose fritte.
gente non può fermarsi a bere. si mette dentro, dicesi Anima Cucchia- FERSORÈTA 0O PAELETA , 8. f. Padellet-
No AVER FERMATIVA, Locuz . fam. Non ia si chiama un altro Strum. di ferro che ta; Padellina.
aver fermezza, cioè Non avere stabilità, serve al medesimo uso - Ferro da spia- FERVORIN, 8. m. Sermoncello o Sermon-
costanza . nare, dicesi a Quello de' Sarti. cino, S'intende Piccolo discorso spirituale
FERMENTAR, v. Fermentare ; Lievitare. FERO DA STIZZAR, Attizzatoio, Strumen- fatto in Chiesa.
FERMENTAR QUALCÙN, Fomentare, vale In- to di ferro, per attizzare il fuoco, proprio FAR UN FERVORIN, Fare un sermoncino
citare, Suscitare, Istigare. de'Fonditori. o un discorsetto spirituale.
FERMENTAZION, s. f. Fermentazione. FERO DA STRADAR, T. de' Falegnami, Lic- FERZO, (colla z aspra) s. m. T. de' Pesc.
FERMENTAZION DE SPIRITO, Suscitamen- ciaiuola, Strumento di ferro fatto a foggia Ferzo, Nome che si dà a ciascun pezzo di
to ; Sollevamento ; Agitazione di spirito. d'una bietta , del quale i Falegnami si tela di cui si formano le vele ; che par-
FERMENTO , s. m. Fermento e Fermen- servono per torcere i denti della sega ; il landosi d'altre cose si dice TELO. V. BIGO-
tazione. che dicono Allicciare. RELO.
FERMENTO, dicesi fig. per Suscitamento ; FERO DA SUPIAR, Soffione, Canna di fer- FESTA's. f. Festa, Giorno festivo.
Sollevamento ; Bollimento; Bollore, In- ro traforata, da soffiare. FESTE COMANDAE, V. COMANDA.
fiammamento d'animo. FERO DA VENAR , T. de ' Cesellatori , V. FESTA DA BALO, V. FESTIN.
FERMENTO DE POPOLO , Bolli bolli, Tumul- GRANIDOR. FESTA DA O DE TORI, Caccia de' tori.
to, Rumore, Scompiglio. FERO, detto in T. Mar. Grappino, Spe- FESTA MUFA ; Cena o ConversAZIÒN HU-
FERMO , s. m. Arresto ; Arrestamento , cie di piccola ancora con quattro patte o FA , Festa maninconiosa ; Cena magra ,
Quel fermare che fan le guardie. marre , che serve a fermare i piccoli ba- maninconiosa.
FERNABUCO , FARNABUCO, S. m. Fer- stimenti . COMANDAR LE FESTE, V. Comandir .
FET FIA FIA 267
Riaversi - Detto fig. Rincorarsi ; Rin-
CONZAR DA FESTA QUALCUN , Conciar uno Tagliarlo a pezzi — Far salsiccia di uno;
pel di delle feste, Trattarlo male. Far ciccioli, vale Ammazzarlo. francarsi; Rianimarsi.
FAR FESTE, Festeggiare - FAR FESTE FETAR, v. T. Agr. Sbroccare, Arare quel DAR EL FIA, Alitare a bocca o nel viso
▲ UNO, Far festocce, carezze, Buona acco- terreno ove sia stato raccolto miglio, sag- ad alcuno.
glienza. gina o altro grano di piante panicolate. DAR FIA, Dare fiato, Dar tempo a rin-
FAR FESTA, Guardar la festa -- Feria- FETAZZA, 8. f. O FETONA, Fella grande fiatare.
res direbbesi per Vacare dalle occupazioni di pane. Il Vocabolario Padovano dice DE BON FIA, Di buon alito; Far buon
del foro ― Festare, Por fine , Prender Calettone accresc. di Caletta, ma è voce an- alito.
riposo - Far festa, vale Mostrar giubilo, tiquata. De cativo fia, Fiatoso; Di tristo fiato;
gioia. FETİNA, s. f. Fettolina; Fettuccia e Ta- Bocca fatosa ; puzzolente ; Ha un fiato
FAR LA FESTA A QUALCUN, Far la festa gliuolo, Piccola fetta - Spicchiettino di- d'avello o un fiato che ammorba. V. RE-
ad uno, vale Ucciderlo. rebbesi di mela, pera etc. FOLO.
FAR LA FESTA ▲ UN CAPÒN, Mangiare o FETINA DE PAN BRUSTOLA , Fettuccia di FAR STAR ZO EL FIA , Egli ammazza ,
Ammazzare un cappone. 1 pane rosolato , cioè Abbrustolato. E s'è Dicesi d'uno che reciti male o favelli a
FAR LA FESTA PER I ALTRI, I matti fan- poi condita con olio, sale etc. chiamasi Cre- sproposito o di cose spiacevoli.
scentina. Ghe Spuzza el FIA, detto fig. V. Spuz-
no le feste, i savii le godono, Si dice pro-
verb. dello Spendere il suo per dar piacere FETINE DE PAN DE SPAGNA, Fetle o Fel- ZAR.
ad altri. tine di pasta reale. IN FIA, Sottovoce - PARLAR IN FIA, Par-
FETISSIMO , add . Voce usata da un Poeta lar sottovoce o sommessamente .
FAR LA FESTA SECONDO EL SANTO, Metaf.
Qual ballata tal sonata, Dare secondo che Veneziano del secolo XVII. Fetidissimo , MANCANZA DE FIA O DE RESPIRO, Affan-
si riceve. V. Poco PAN E POCO S. ANTONIO, sup. di Fetido, Puzzolentissimo; Fetentis- namento e Afa.
IN PAN. simo. MERCANTE DA FIA, detto furbesco, Spia;
FINIA LA FESTA , STUAE LE CANDELE O I FETON, s. m. T. di Mascalcia, Feltone, Marachella; Soffione.
Fesso o Spaccatura del piè del Cavallo , ME XE CASCA El fil, Mi cascò la milza,
HOCOLI , Fatta la festa è corso il palio;
dall' unghia alla corona. le braccia, l'ovaia , il fiato, il fegato, le
Morta la vacca, disfatta la soccita, Ces-
sata la buona combinazione, la fortuna fi- FETÒR, s. m. Fetore; Puzzo; Lezzo, Odor budella; e vale Ho perduto il coraggio.
ùisce. cattivo - OH CHE FETOR ! SE GA MOSSO EL NO AVER EL FIÀ CHE SIA S00, Non poter
CORPO, Fi fi, che gli s'è mossa la cacaia! dir mesci ; Non aver tempo a mettersi
LE FESTE DEI BARONI DURA POCO, V. BA-
RÒN. FEUDO, s. m. Feudo, Signoria o Diritto mano a bocca, Aver grandi affari.
reale, con maggiore o minore autorità, e No ME XE RESTÀ FIÀ ADOSSO, Non mi re-
No XE SEMPRE FESTA, Sempre non s'ha
la pera mezza, Non si ha buona fortuna talora con ius di sangue, posseduta da un stò fiato addosso, Dicesi talor per paura o
sempre. Ogni di non è festa. particolare vassallo del Sovrano, al quale per estrema sorpresa.
resta sempre il diretto dominio. Quindi era No poder aver el fià, Non riavere l'a-
Servio per le FESTE, V. in SERVIR.
FESTAZZA, s. f. Festaccia, Festa grande. già istituito nel Governo Veneto un Ma- lito.
FESTEGIAR , V. Festizár . gistrato di tre patrizii senatori col titolo di No posso tirar el fiå, Non mi tocca a
FESTESÒLA O FESTISIOLA, 8. f. Fe- Provveditori sopra Feudi , i quali inve- dir Galizia ; Non posso fatare o rifia-
stivano a nome pubblico i nuovi possessori tare.
sticciuola , Piccola Festa.
FESTIN 0O FESTA DA BALO, s. m. Festi- di Feudi e vegliavano sulla materia. NO SE CHIAPA FIA O NO SE FA FIA, Non
no, Trattenimento di ballo. FEVRER, Voce ant. Febbraio. si fa fiato, dicono i Bottegai o Faccendie-
ri quando non si fa faccende .
FESTINA PORTA AVErta, Festino pubbli- | FEZZA, s . f. Feccia; Fecciaia, Purgatu- PER MANCANZA DE FIå, detto fig. Per non
co o Veglia bandita - Festino venale , si ra, posatura.
FEZZA DE L'OGIO. V. MORGA. avere cum quibus, cioè danari.
dice a Quello ove si paga una vil moneta SIN CHE GH'È FIÀ GH'È SPERANZA , Chi ha
all'ingresso. FEZZA DEL VIN , Posatura ; Fondaccio
-- VIN PIEN DE FEZZA, Vino feccioso. tempo ha vita - Chi salva la pelle, la
FESTIZAR, v. Festeggiare, Solennizzare carne rimette, Modo proverb . che si dice
una festa. FEZZE, Fecce; Sterco.
Fezza de zentE, Feccia di gente; Ca- di Chi sia scampato d'una grave malattia.
FETA (coll'o stretta) s. f. Fetta Particel- TEGNIR EL FIA, Ritener l'alito , Non re-
la d'una cosa tagliata sottilmente. P. e. naglia; Gentaglia ; Schiuma della plebe.
FIA, s. f. Figlia o Figliuola, E dicesi nel spirare.
Una fetta di cacio, di popone, di coco- TOR SUL FIA, Pigliar sul fiato, cioè Sul-
mero. parlare domestico anche per amorevolezza.
FAR D'UNA FIA CENTO ZENERI, detto fig. la parola.
FETA DE PAN BRUSTOLA, Crostino; Fet- TIRAR EL FIA, Ritrarre l'alena o Suc-
tuccia di pane arrostitu. - FAR EL PAN Far d'una cosa piccola molte parti.
VOLER BEN A la mama per la FIA. V. BEN. ciare, Per quel tirar che si fa del fiato a
IN FETE, Affettare il pane; e dicesi anche
LA MARE VALENTE FA LA FIA BONA DA sè ristringendosi, quando o per colpo o per
di altre cose .
GNENTE. V. MARE. altro si sente grave dotore.
FETA DE PERO O DE POMO etc. Spicchio
FIA è anche Termine che usavasi sotto TOR EL FIÀ , Mozzare il fiato , Dicesi
di pera, di mela o simili ; ma s'intende
il Governo Veneto, e vale Calasto, Libro dell'Impedire che fa il vento troppo im-
la quarta parte per lo lungo.
FETE DA REMESSO, V. REMESSO . in cui sono registrati i possessori di beni petuoso il respiro.
e fondi stabili, colla nota delle cose posse- UN FIs, Un fiato , Un pocolino ; Un mic-
Dar una gran fFETA , Dare una lunga; cino; Un micolino; Un minimo che.
Dare altrui una stampita, Noiare con un dute sulle quali si pagano le pubbliche gra- ZA UN FIÀ , Or ora; Momò , Momenti
discorso lungo e spiacevole o con una lunga vezze. Ora dicesi da' Lombardi CATASTRO,
corrotto da Catasto. sono.
visita - Torre gli orecchi; Spezzare la CAVAR EL FIAO DAL CORPO, Maniera ant.
fantasia; Infradiciare alcuno: cioè Torgli FIÀ, s. m. Fiato e Alito.
Butàr via el fià, Perdere il fiato ed il Cavar l'anima dal corpo, Uccidere.
il capo TORGHENE SU una A gran fetA, Pi-
TEGNIR EL FIÀ , dicesi anche Prendere
gliarne una buona corpacciata, detto fig. tempo; Predicar a'porri; Appiccar brevi,
Raccomandarsi in vano senza poter ottene- una tira, cioè Tirata di fiato soppressa , V.
Seccarsi di lunghi discorsi ОH DIO CHE
re cosa alcuna. TIRA.
PETA! Oh Dio che seccatura ! Tiko su el fiÀ PEN NO MORIR, Risponde
ESSER UNA GRAN Feta, V. Secatura. CHIAPAR FIA , Raccorre o Ricogliere o
Riavere il fiato o l'alito , Pigliar fiato; taluno per ischerzo a chi gli dimanda che
Far uno in fete, Far rocchi d'alcuno,
268
FIA
cosa egli faccia, Io ho rifiatato ; ovv. Io ri- FIA
fato per non morire. FA TO A FI AM A , Fiammato , dicesi del FIA
FIA, Via e Vie, Voci che adopransi nel mol- Drappo , Che ha la figura di fiamma, ch'è es ce pe r le par ti da basso ma senza rúmo-
tiplicare i numeri OTO FIA OTO VAL SES- lavorato a fiamma .
re. V. SCOREZA .
SANTAQUATRO , Otto via otto fa sessanta- FIAPÈTO O FIAPOLIN , add. Sommoscio ;
LA SO FIAMA, La sua fiamma , cioè La
quattro. sua amante o Innamorata. Soppasso.
FIABA, 8. f. Fiaba; Favola; Fola; Baia . FIAMANTE
NO VO FI AM AN TE , Nu ov is- FI APIO, add. dicevasi anticam. per Infia-
In altro sign . Bubbola ; Canta favola; Me- simo, Appena fatto , e dicesi d'un abito e
larancia; Fandonia , Spiritosa invenzione rio, V.
simili . FIAPO, add. Vizzo ; Moscio; Floccido; Flo-
di che che sia per burlare . FIAMEGIANT
E , add. Nuovo di pezza ; scio; Mucido, Si dice delle cose che hanno
Cipollata, dicesi per Sciocca stravaganza. Nuovo che arde; Nuovo che sfolgora, Di- perduto la loro sodezza e durezza
LE XE TUTE FIABE, Le son tutte bubbo- cesi d'un bell'abito che uno sfoggi.
zo; Rugoso ; Raggrinzato , dicesi - aGrquinel-
le, pantraccole , novelle. FIAMENGA, s . f. Fiamminga , Piatto cu- Corpo ch'è pieno di crespe o grinze
CONTAR FIABE, Favoleggiare o Favola-
po o centinato, per uso di servir in tavola Vincido a Quelle cose che per umidità
⚫re, E quindi Favoleggiamento. V. FIABÒN. le vivande Fiamminghett dimin . di
a
FI CU RT LO dono in buona parte la durezza, come peca-
LA ABA NO XE NÈ Ù PI A NE PIU N- Fiamminga . r-
stagne secche, cialde e simili
GA, VU SCURTÈVE UN DEO, CHE MI ME SCUR- FIAMIA , detto per Agg. a Uomo, Volpone; dell'Erbe e delle Frutta , quando- perPama ssn-o,
TARÒ UN ONGIA, Ovv. LONGA LA FIABA, CURTA Doppio ; Astuto ; Maliziato camento d'umore hanno cominciato a dive-
LA VIA, VU DISÈ LA VOSTRA CHE MI HO DITO va
Uomo ntaggioso e che fa ofessione di pr Fa nt in o ,
. LA MIA; OVV. CURTA LA FIABA, LONGA LA VIA nir grinze e a patire , - Soppasso, Quasi
aggirare gli altri - Sorbone , dicesi di passo-- Dilègine , vale Di poco nervo, faci
CONTÈME . LA VOSTRA CHE LA MIA XE FINIA ,
Uomo cupo, che tutto intento a'proprii van-
Formole e cenni delle Novelle finite , che le a piegarsi , e dicesi per lo più di Carta,
taggi procura segretamente e con accor- Dr appi e simili, e figur. Di altre cose an-
usavansi in Venezia. In Toscana dicono ,
tezza di conseguirli. V. GATAPIATA . cora.
Larga la foglia e stretta la via, dite la Mammamia, è lo stesso che Quietino, DEVENTAR FIAPO, Ravvincidire; Avviz-
vostra, che ho detto la mia. Ipocritino.
FIABAZZA , s . f. Favolaccia . zare; Avvizzire; Invizzire.
FIAMINGHE, s . f. Spere , Si dicono i Dia-
-FIABÈTA , s. f. Favoletta ; Favo¹uccia ; ROBA FIAPA , Grinzello , Cosa divenuta
manti lavorati in figura piana e semplice floscia e aggrinzata .
Novelluzza; Filastroccola, Piccola favola a sim ili tudine d'una spera.
- Apol FIAPO, dicesi nel parlar fam. figur. di g
- ogo e nel dim. Apologhetto, Favola FIAMOLA, 8. f. Banderuola o Pennoncel-
Persona, e vale Svogliato; Accapacciato
morale, e si dice propr. di Quelle ove si
introducono animali a parlare . lo , Quelle strisce di drappo che si pon- e Pieno di lasciami stare.
go no ad ornamento delle navi in certe so-
FIABÒN , Favolone , Agg. che si dà a chi CARNE FIAPA , Guizzo ; Mencio ; Carni
lennità.
racconta favole , che anche dicesi Bubbolo- mence e snervate . O trippa mia com' el-
FIAMOLA , dicesi anche per Fiaccola ; la è guizza .
ne e Favoleggiatore - Carotaio, si chia- Fiammella ; Fiammetta ; Facellina ac- FI
ma Colui che ra cc bu
onta gie APOLIN , add. dimin. di FIAPO, V. FIA-
cesa.
vendolo o Ciancero e Ciancioso,-Para Cibo
anlaci-- FI AN CÀ , add. Fi an cato, vale Fo rt if icato
PÈTO .
no che vende ciance . FIASCA, s. f. Fiasca e nel dimin. Fiaschet
ne' fianchi
FIACA , 8. f. Stracchezza ; Stanchezza ; FIANCADA , s Fif.ancu Fi to,
an caCh
ta e ha
o Sf gr
iaannc fi
at an - ta, Arnese di latta o d'altro metallo fatto
Lassezza; Lassitudine. chi. Donna ben. fiancuta . a,
a guisa di fiasco ma schiacciato.
FIACA, dicesi per Flemma ; Tardità; Len- FIASCHE , Fiasconi ; Boccioni; Bozzac-
tezza; Lentore, E per Svogliatura; Svo- Colpo dato altrui nel fianco .
chioni; Cestoni; Poppe a dondoloni che
gliataggine. Detto in T. mar. Fiancata , dicesi lo paiono ventri vani ; Bariglioni cascanti.
Sparo di tutta l'artiglieria d'un fianco del- FIASCHEZAR , o FIASCHIZAR V. Lo stesso
TORLA CON FIACA, Pigliarla a bell' agio
la nave . Bordata, in questo senso è Fran- che FAR FIASCO . V. FIASCO.
con flemma o con dolcezza , e vale Non adi- cesismo.
rarsi. FIANCADURA FI ASCO , s. m. (dal tedesco Flasch, da cui
FIACADA, s. f. Pippionata, Cosa sciocca o , s. f. T. de'Fornai, Attac- il latino barb . Flascus e Flasco) Fiasco .
scipita. catura , Sito laterale del pane che n'ha FIASCO COL COLO STRETO E CO LA BOCA
FIACON, add . accresc . di FIACO . V. STRAco . toccato un altro di fianco nel forno, e che
LARGA, Vaso o Fiasco col collo strozzatoio
FIADA, s. f. e nel plur . FIAE, T. antiq. Fia- non ha orliccio, cioè crosta. o Vaso rozzato.
FIANCHÈT
ta; Volta. V. VOLTA. O, s . m. Cercine, Guancialetto FIASCO COL COLO LONGO E STORTO, Bor-
TAL FIAE, Talvolta ; Alcune volte . È ar- che si pongono alcune donne intorno ai fian- bottino.
ca'smo. chi per comparir fiancute. FIASCO IMPAGIA, dicesi per ischerzo e fig .
FIADON, s. m. T. di Zecca (i Franc. dicono FIANCO , s. m. Fianco e Gallone. d'Una persona estremamente grassa . V.
Flan ), Pezzo di metallo tagliato tondo, ag- GROSSO DE FIANCO , Fiancuto; Benfian- DAMEGIANA.
giustato e preparato per ricevere il conio. cuto, Che ha gran fianchi : dicesi di Perso-
na QUEL DAI FIASCHI , Fiascaio.
FIADONI che suona quasi Gonfiotti, Offel- SENZA FIANCHI, Sgroppato . QUANTITÀ DE FIASCHI, Fiascheria .
MOSTRAR EL FIANCO, Farsi sc orgere; e
le, Paste dolci tirate in falde, ridotte a for- METER IN FIASCHI Infiascare .
s'intende soggiunto , interessato, parzia-
ma di ra vi ucli e ri em pi ute di do lc iu me, che FI ASCO dicesi pur figur. per Ernia ; Cre-
si vendono da ' Ciambellai, e sono bocconi le, avaro, maldicente e simili. V. ESPOR- patura. V. BALÓN.
SE.
da ghiotti. FIASCO, nel parlar fam. detto fig. Caca-
FIAETIN, s . m . Dimin. di Fi , e vale Poco- STAR AI FIANCHI DE QUALCUN, Essere al-
d' al Pr es ac ta, Impresa male andata
Sc
lino; Miccino; amuzzolo le co st ol e cu no, Va le sa rl o ci oc - - FIASCO ,
faccia qualche cosa . Far fico; Pisciarsi addosso ; FA FaRre un bu-
Da
FIAETIN, temene un mi - D E M ch è
ccino, unEpo NEcoU-N FIANCO co nell' acqua; Dare in nulla , in ceci ,
N, s . m .
lino. FIANCONADA in tinche , in budella ; Dar del culo nel .
FIAMA, 9. f. Fiamma , s. f. ) Fiancato, colpo nei cavicchio ; Abortire ; Fare una vescia ;
Sommità della Fiamma Lingua dicesi la fianchi .
. FIANCONAR, v. Da fiancate, Percuotere Far la zuppa nel paniere : tutti modi
? ch ia Qu el fi am -
ma ch ' esce
Fiordaag fu r
ma la l liaocsi
o di fianco . bassi, che si dicono di Chi imprende a far
(. di paglia, stoppa , lino etc. FIANDRINA, s f. Voce furbesca fam. che cosa che gli riesca male
-
. detto fig. e in modo basso, Fi vaas
lechCo
egmm
giar
ete-,
vale Vescia o Loffia, cioè Quel vento che
tere un fallo ora in uno, ora in un altro
luogo - Ricetta provata e non riuscila,
FIC FIE FIG 269
dicesi delle Cose che non hanno avuto il FICAR LA TESTA Sul Cavazzal, Conficcare canta il gloria; Tutte le volpi si riveggo-
desiderato effetto. - Bene bene , ma la il capo sul piumaccio, Mettersi a dormire. no in pellicceria.
mattina era morto Trovarsi o Rima- FICAR, detto in T. mar. Beccheggiare, FIEREZZA , s . f. Fierezza .
nere col culo in mano -- Perder la li- Dicesi quel Moto che fa la nave barcollando FAR LE SO FIEREZZE , Fare i suoi sfo-
sciatura, dicesi Quando uno si è messo al- da poppa a prua. ghi ; Ricattarsi ; Riscuotersi.
l'ordine per far che che sia, e non gli è ve- FICARSE O IMBUSARSE , Figgersi; Piccar- STA SERA VOGIO FAR ANCA MI LE MIE FIE-
nuto fatto. V. SPEGAZZON. si e Sofficarsi, cioè Nascondersi - Dove REZZE, Io vo' stassera anch' io far le mie
FIASCO DA FOGO, T. mar. Dardo infoca- DIAVOLO S'ALO FICA ? Dove diavol s'è fitto lotte, cioè Pigliarmi tutte le soddisfazioni
to, Bacchetta di fuoco d'artifizio per lan- colui ? Dove mai s'è imbucato, inselvato ? possibili. Far le sue lotte, vale Fare i suoi
ciarla nelle navi nemiche col cannone o col Ficarse DrentÓ IN UNA COSSA, Affiggersi; sforzi, Fare il possibile.
moschetto e incendiar le vele. Immergersi; Profondarsi; Ficcarsi, Ap- | FIETIN, lo stesso che FIAETIN, V.
FIASCOLA, s. f. T. mar. False lance, si plicarsi. FIÈVELE, T. ant . Fievole, Debile, Stan-
chiamano que' Cannoni di legno che talvol- FICARSE IN CUOR UNA COSSA, Infiggersi CO.
ta si mettono ne' vascelli mercantili lungo nel cuore, detto fig. FIFA, s . m. e nell' accr. FIFON, Bietolone
il bordo, per farli apparire armati. FICARSE IN TESTA QUALCOSSA, Cacciarsi o e Belone , Dicesi di chi piange per poco.
FIASCONA, add . Pocciosa, Femmina pop- Ficcarsi in capo , Ficcarsi in umore o in Piagnolente ; Piagnoloso ; Piagnone.
puta e assai grassa . testa, valgono Ostinarsi. FIFADA, DAR UNA FIFåda . V. FIFAR.
FIASTRO, s. m. Figliastro e alla latina FICAR I OCHI ADOSSO A QUALCÙN, Fissare FIFAR O FIFOLAR, V. Fignolare, Ramma-
Privigno. gli occhi, la vista etc. su qualcheduno. ricarsi e scontorcersi per dolore Pia-
FIAT. Voce latina che si dice nel seguen- FICARSE LA COA IN MEZO À LE GAMBE, V. gnucolare , Piangere alquanto - Sbieto-
te dettato : IN T'UN FIAT, In un fiato ; In CoA. lare , Intertenersi e scioccamente piange-
un alito ; In un attimo. FICARSE IN RIO, lo stesso che Cazzarse re -- Gagnolare, Dolersi e rammaricarsi
FIATIN, lo stesso che FIAETIN, V. IN RIO, V. CAzzar . con parole non affatto intese , mescolate
FIBRA, s. f. Fibra. FICHÈVELA IN TEL ...... OH CHE QUASI TI con sospiri e singulti , che anche si dice
NON AVER FIBRA, Non aver forza ; e vale ME L'HA FATA DIR , Ficcatela nel ...... Miagolare - Piagnolare, dicesi in modo
anche Non aver coraggio. presso che tu non me l'hai fatta dire. basso di Coloro che, ancorchè abbiano as-
DILATAR LE FIBRE , Dilatar le fimbrie ; FICHETE IN SEPOLTURA , Ficcati in un sai, sempre si dolgono dell'aver poco, che
detto metaf. vale Abusarsi del potere ; Vo- cesso, detto fig. e proverb. vale Sottrarsi anche dicesi Batter marina.
ler comandare o Far troppo. dalla vista degli uomini per vergogna. FIFEZZO, 8. m. Piagnisteo o Piagniste-
FICA, s. f. T. de ' Cacciatori valligiani, Star- I GÀ FICA SU DEL CAVEETO Lesso per ca- ro; Nicchiamento ; Rammarichio, Il figno-
na minore, Uccello acquatico del genere STRA, Gli fu fitta della capra lessa per lare.
de' Gabbiani, detto da Linneo, Sterna ni- mannerino. FIFOLO, V. CIFOLO.
gra ; il quale frequenta i fiumi, le peschie- No SO COSSA FICARGHE, Non so che farci FIFÒN, V. Fifa.
re e i lidi del mare. Non è buono a man- o farvi. FIGA, 8. f. Fica.
giare ; ed è più piccolo della Starna cene- QUESTA NO TI ME LA FICHI , Questa non FAR LE FIGHE , Maniera ant. Imprecare;
rina (COCALETA.) V. GIAGA. la gabello o non è da gabellare ; È da Augurar male altrui.
FICADA, s. f. Ficcatura; Ficcamento. pigliar colle molle, cioè È una grossa min- Far le fighe A QUALCÙN, è pur frase an-
FICADA O TANGHEGIO, T. mar. Beccheg- chioneria. tica nel signif. di Burlare ; Beffare ;
gio e Acculamento. È il bilanciamento o FICHETO. ANDAR DE FICHÈTO. V. ANDAR. Schernire . Far le fiche o le castagne è
Movimento alternativo del Bastimento " FICÒN. V. De ficòn. Quell'atto, che colle mani si fa in dispre-
quando le sue estremità di poppa e di prua FIDA , s. f. chiamavasi ai tempi del Go- gio altrui , messo il dito grosso tra l' in-
a vicenda si sollevano per l'urto delle on- verno Veneto il Suffragio conceduto per dice 'I medio.
de. V. FICAR. mesi quattro dalla Magistratura compe- FIGA o anche FIGA , T. de' Pesc. Fica,
FICAGNA , 8. f. T. de' Calderai , Lingua tente agli oberati onde convenirsi , poten- Pesce di mare ch'è molto simile alla Lizza
di vacca, Sorta d'incudine ad uso de' Cal- do, amichevolmente coi loro creditori. nella figura , detto quindi da alcuni Liz-
derai, con un corno solo ma piatto. FIDAR O AFIDAR, V. Fidare; Affidare. ᏃᎬᎢᎪ . ma più sottile alla coda ; che ha il
FICAR, v. Ficcare e Figgere - Tornår a FIDAR QUALCUN ; Affidare; Assicurare ; fondo del corpo argenteo, con listine giallo
FICAR, Rificcare . Dar fiducia - FIDAR QUALCUN AL ZOGO, longitudinali e con macchie giallo-sporche
FICAR CHIODI, Chiovarè. Dar pasto, Lasciarsi vincere al giuoco av- da una parte, e con la pinna caudale for-
FICAR BASI, Figgere de' baci; Baciare. vertitamente, per tirar su il giuocatore. cuta. Sembra essere lo Stromateus Fia-
FICAR EL CHIODO , detto fig . Ficcarsi in VARDA COME CHE TI TE FIDI, Chi si fida tola, Linn.
umore, in testa, in capo, vale Ostinarsi. rimane ingannato , Prov. che si dice per FIGA e FIGAO, s. m. Fegato .
FICARGHELA A QUALCUN, Maniera bassa Mostrare la necessità in cui siamo di cau- FIGA PIEN DE BIATE, V. BIATA.
fam. Appiccarla a uno; Affibbiarla ; Accoc- telarci. Da chi mi fido mi guardi Dio. FIGA COL RADESELO , Fegatello e Fega-
carla ; Barbarla ; Calarla ; Fregarla a NO TE FIDAR DE CHI HA MANCÀ UNA VOLTA, telletto.
uno; Caricarla a uno; Farla a uno, In- A can che lecchi cenere non gli fidar fa- AVER EL MAL DEI DO FIGAI, AUer il ma-
gannarlo FICARGHELA COL COGIONELO O rina ; A gatto che lecca spiedo non gli le della gravidanza .
COL SPUAZZO , Tal ti ride in bocca , che fidare arrosto. V. SCOTA . AVER EL FIGA MARZO CO QUALCÙN , Aver
dietro te l'accocca VARDA CH'EL TE LA FIDUCIARSE, v..Aver fiducia; Confidare; l'animo grosso; Aver il tarlo con alcuno;
FICA, Guarti; Guardati; Guarda la gam- Promettersi; Aspettarsi. Portar ruggine con alcuno , Odiarlo.
ba - ADESSO GHE LA FICO, Ora gliel' ac- FIEN. V. FEN. SCALDARSE EL FIGA, Ingrossarsi il san-
cocco, cioè lo prendo di mira A MI NO I FIERA, s. f. Fiera -- FIERA MUFA O BALOR- gue; Adirarsi; Incollerire.
ME LA FICA, A me non ficcheranno eglino DA, Fiera morta. FIGAI SOTTO I OCHI. V. CARAMALI SOTO I
questa pollezzola dietro, cioè Non mi cor- IN FIN DE LA FIERA , Nello scorcio della OCHI, in CARAMÅL .
belleranno .
fiera, dicesi allora quando sono intorno al FIGA detto per FIGA, V.
FICAR LA PENOLA, Modo antiq. e met. Pe- fine i negozi della fiera. FIGADEI, 8. m. Coratelle : perchè i vola-
netrare; Saper ben addentro la cosa co- LA FIERA DEI BARONI DURA POCo, Le al- tili e gli animali piccoli e i pesci non hanne
m'ella è.
iegrezze de'tristi duran poco ; Alla fine si fegato distinto dalla coratella ,
270 FIG FIG FIL

FIGADEI SOTO I OCHI, V. CARAMÅL. però in altri luoghi dell' Adriatico. Ha la OH CHE BELA FIGURINA ! Figurina, dicesi
FIGADIN, s. m. Fegatello; Fegatelletto. forma de' Gadi o MOLI ; la sua testa è di anche delle Persone ironicamente o per dis-
FIGAÈTO, s . m. Fegatelletto, e s'intende colore rossastro ; vedesi un cirro alla ma- pregio.
Quello de' polli e degli uccelli, benchè più scella inferiore ; le pinne ventrali sono ar- FIGURIN, s. m. Figurino, voce dell'uso,
propr. dicasi Coratella, e nel dimin. Co- mate di due raggi, il primo de ' quali è lun- si chiama Quella figuretta di uomo e di
ratellino. ghissimo. donna intagliata e colorita, che ogni mese
FIGARÓLA, s. f. Brocca, Canna allargata FIGO D'INDIA, detto anche ERBA DA CALI, si manda da Parigi e quindi da Milano, nel
in cima per uso di cogliere i fichi. Fico indiano o Tuna e Opunzia, Specie di Regno Lombardo Veneto, cogli abiti e abbi-
FIGAZZO, 8. m. Ficaccio, Gran fico. Catto con foglie impiantate o nate una dal- gliamenti di nuovissima moda .
FIGHER, s. m. Fico o Ficaia, L'albero l'altra, carnose e sparse di spine molto acu- FIGURISTA, s. m . Plasticatore o Plastico,
ehe produce il Fico frutto, detto da Linn. te. I Botanici lo chiamano Cactus Opuntia. Colui che fa le figure di terra - Ceropla-
Ficus carica. I suoi fiori sono giallastri e i frutti rossi sta , Chi fa figure o figurine di cera
CAMPO DE FIGHERI, Ficheto o Fichereto, con figura di fico. Gessaiuolo, Formatore di statue, vasi od
piantato di fichi. FIGURA O FEGURA, 8. f. Figura. altro che si getta in gesso.
FIGHI o anche FONGHI e SPONZE, chiamano FAR BELA FIGURA, Far compariscenza , Figurista , in T. di Pittura, dicesi il Di-
i Maniscalchi le Escrescenze carnose nei comparsa, apparenza - Campeggiar be- pintor di figure , come Fiorista, Paesista
piedi del Cavallo, che gli producono zoppi- ne o male, dicesi di Figure o immagini per dipintor di fiori e di paesi.
catura. che in confronto d'altre facciano buona o
FILA, s . f. Fila e Riga, Seguito di perso-
FIGO, s. m. Fico, frutto. mala figura FAR LA PRIMA Figura, Pri- ne o di cose.
FIGO BRUSOTO, Fico brugiotto o Brogiot- meggiare, Sostenere il primato . FILA DE CAMARE, Riscontro di stanze.
to, bianco e nero. FAR UNA FIGURA DE CARTON , Esser per- FILA DE MONTI, Giogaia o Catena di mon-
FIGO BIANCOLIN, Fico albo o bianco. gola , dicesi di Chi si ritrova a ragiona- ti.
FIGO VERDOLIN, Fico verdino. menti ch'e' non intende o in una conversa- FILA DE ALBORI, Fila o Filare di alberi.
FIGO NEBIA, Fico rugoso, Annebbiato. zione , dove tutti sieno impiegati e a lui V. FILAGNA.
FIGO SECO, Fico secco. tocchi a starsi -
- Cuocer bue, vale Consu- FILA DE CAREGHE, DE GOTI e simili, Fila,
FIOR DE FIGO, Fico fiore; Fico primatic- mare il tempo in cosa che non s'intenda o tessa di seggiole , di bicchieri etc.
cio. non se ne gusti . IN FILA, Alla fila, Successivamente .
EL VIGO BON GA D'AVER CAMISA DA PITO- FIGURA DA VENTOLI , Figura da cembalo, METERSE IN FILA , Affilarsi ; Far fila ;
CO, COLO DA IMPICA E CULO DA PESCAÒR, di- Dicesi d'uomo di poco garbo, per esser di- Ordinarsi in fila. Affilarsi uno avanti l' al-
cesi da noi proverbialmente. Il fico vuol pinti i cembali di figure malfatte, che dice- tro - Sfilare o Sfilarsi è il suo contrario.
avere due cose, collo d'impiccato e ca- si anche Fantoccio e Burattino - Figura -P
FILA, add. Filato, Ogni cosa filata - Fila-
micia da furfante : detto così perchè Quan- del Calotta , vale Uomo di brutto aspetto
do è ben maturo torce il collo e si piega e ti, in forza di sust. s'intende principalmen-
e contraffatto -— Figura da rider, Derisi- te, la bambagia filata. V. BAVELA.
la pelle screpola, si che ha la camicia strac- bile, Meritevole di scherno e di derisione Parlandosi di ferro che taglia, Affilato,
ciata. Noi vi aggiungiamo la terza qualità CHE FIGURA! Che figura da cembalo ! A
vale Molto tagliente.
cioè quell' umor viscido dolcissimo che cola FIGURA D'UN BASTIMENTO, V. in SPERÒN. FILA FILA O VISO FILÀ, Faccia affilata;
dal suo fiore, e ch'è un altro indizio della ANCUO IN FIGURA, DIMÀN IN SEPOLTURA.
Viso o Volto affilato, cioè Scarno, sparuto.
perfezione del frutto ; detto per simil. del Oggi vivo, domani morto.
Pescatore ch'è bagnato . FILAI, nel numero del più vale Continui,
FIGURANTE, 8. m. Figura o Figurante seguenti, successivi - CINQUE O SIE ZORNI
STRUCOLAR I FIGHI PER FARLI PARÈR MAU- da teatro. FILAI, Cinque o sei giorni continui, suc-
I, Stremenzire i fichi, ch'è Spremerli, FIGURAR, v. Figurare, Far figura. cessivi o a dilungo o alla distesa.
brancicarli, farli venire a stento . Quindi Fi-
In altro senso, Far figura, apparenza, FILACALIGO, 8. m. Assottigliatore , Colui
chi stremenziti ovv. fattizii o faccitizii. compariscenza o mina ; Distinguersi ;
A L'AMIGO CUrighe El Figo. V. PERSEGO. che sofistica, cavilla e la vuol veder trop-
Spiccare; Far bella mostra. po per minuto.
DOPO I FIGHI Ghe vol aqua, Al fico l'ac-
FIGURAR BEN UNO, Raffigurare o Figura- FILADA , 8. f. Rabbuffo , Quella bravata
qua ed alla pera vino. Prov. re, Riconoscere uno a' lineamenti della fac- che si fa altrui con parole minaccevoli. On-
NO STIMAR UN FIGO, Non reputare un ca- cia, Ravvisare. de Fare un rabbuffo o un solenne rab-
volo o un fico; Stimar uno come il terzo FIGURÈVE O FIGURÈMOSE O LA se figuri,
buffo.
piede, Niente stimare. Figuratevi; Ponete o Ponete il caso; Po- In altro sign. Gridata; Rammanzina o
SALVAR LA PANZA PER I FIGHI , V. SALVAR. gniam figura - FIGURÈVE SE GO Audo Gu- Rammanzo, Riprensione. V. RoMANCINA.
FAR UN FIGO A LA GREGA , Far le fiche STO, Pensate s'io n'abbia avuto gusto BON DA FAR FILADE, Buono da braverie,
o le castagne, V. FIGA.
piacere o gioia. da bravate, da fare spauracchi o soprav-
FIGO MORO, dicono i Maniscalchi ai Por- FIGURARSE ! Detto coll'ammirativo, Fi- venti.
rio a certe Escrescenze dure, indolenti e guriamoci! Immaginatevi ! Pensate ! FILADI, s. m. Filati, cioè Bambagia ridot-
prive di pelo in varie parti della cute, che FIGURITE ! Eh pensa ! ta a filo, filata.
si veggono disperse talvolta nel Bue e più FIGURAZZA, 8. f. Figuraccia, Brutta fi- FILADORA (coll' o serrato) 8. f. Filatora o
spesso nel Cavallo. Filatrice, Donna che fila a prezzo. V. Fi-
gura - Ceffauto , si dice di certe facce de-
FIGO DE MAR, T. de' Pesc. Fico marino , LÒN.
formi, scolpite o dipinte ne' vasi.
Produzione marina del genere degli Alcio- FAR FIGURAZZA O FIGURONA, Far gran FILADURA, 8. f. Filatura o Filato, Ogni
nii, detta da' Sistem. Alcyonium Ficus. È mina, gran figura; Far grande appari- cosa filata.
di sostanza interiormente polputa, fibrosa , scenza o compariscenza . Filadura de FERI, Affilatura.
di forma ovale, di colore olivastro e disec- FIGURÈTA FILADURA DE DISCORRO, V. LIGadura.
cato: rassomiglia ad un fico appassito, dal FIGURIN 8. I. Figuretta; Figurina o VE PAGARÒ CO LA FILADURA, Sconterò la
che trasse il nome volgare. FIGURINA valuta col filato.
FIGO, 8. m. T. de' Pesc. Pesce di mare, che Figurina e Figurettina . V. SALTAMARTIN. FILAGNA, 8. f. T. agr. Anguillare, Lungo
secondo il Nardo è il Blennius Phycis di BEL FIGURIN, Bel figurino, dicesi di Per- e diritto filar di viti.
Linneo o sia il Gadus Albidus dello stesso sona piccola, ma ben formata, snella e che FILAGRANA, 8. f. Filigrana, Lavoro di fi-
Autore. È piuttosto raro presso noi ; non abbia tutta la regolarità nelle sue parti. lo in grana.
FIL FIL FIL 271
LAORAR DE FILAGRANA , Granagliare, T. ANDAR A FILAR, Andare al bosco ed anche FILO, s. m. Filo, e nel plur. Fila e Fili
degli Orefici, Far granaglia ― Detto fig. Andare assolut . si dice de' Bachi da seta, - Quello del lino attorto, che serve per
Sottilizzare , Procedere con finezza nelle quando sono in punto di cominciare il la- cucire o ricamare, dicesi propr. Refe o Ac-
proprie operazioni. voro del bozzolo . cia.
FILAGRANA DE MAR, 8. f. T. de ' Pesc. FAR FILAR UNO DA PAURA, Far filar uno o FILO DA ZONTAR, Comandolo o Rannodo,
Filigrana marina , Produzione animale Fare star al filatoio o Fare star uno al T. de' Tessitori. Filo d'ordito che serve per
marina, detta da Linn. Serpula Filogra- filetto; vale Fare star cheto alcuno per bel- supplire i fili dell'ordito ehe si rompono.
na, la quale rappresenta un ammasso di la paura , che anche dicesi Far tener l'o- FILO D'AZZAL PASSÀ PER TRAFILA , Filo
piccoli tubi della grossezza circa d'un crine lio ad alcuno. di rocchetto, T. degli Oriolai.
di cavallo, che intrecciandosi fra loro asso- FILARESSA, 8. f. Filatora e Filatrice, di- FILI DE LA CORDA, Trefoli, Quelle fila di
migliano ad un lavoro di filigrana, dal che cesi alla Donna che fila ; Filaresso, all'Uo- cui si compone la fune.
trasse il nome. mo, FILO D'AQUA , DE SANGUE O D'ALTRO LI-
Il ch . Renier, benemerito professore di FILARÈTI , s . m. Filaretti, diconsi da' Ma- QUOR, Zampillo; Schizzo.
Storia naturale a Padova, scoperse l'ani- rinari Certi pezzi di Legno riquadrati, che FILO DEI FERI DA BARBA, Affilatura -
male che la produce, ch'è una piccola Te- sostengono l'impagliatura. DAR EL FILO, Affilare o Raffilare.
rebella, da esso chiamata Terebella alata. FILARI, s. m. T. Mar. Filari o Mastre del- FILO DE LA SCHENA, Spina dorsale, Se-
FILANTROPISMO , s. m. Voce vernacola la fonte , chiamansi Due legni bislunghi, rie d'ossi detti Vertebre o Sponduli e Spon-
che dicesi dalle persone colte in vece di che posano sopra due latte ad una certa dili, che nel corpo umano formano ciò che
Filantropia, Amore degli uomini in gene- distanza , ne' quali dalla parte di sotto so- si dice il Filo delle reni o della schiena.
rale, che in religione direbbesi Carità o no inchiodate le mezze latte. Filo de perle O DE CORALI, Filo di per-
Amore del prossimo. Sono di questa taglia FILASTROCA , 8. f. Filastrocca; Filastroc- le o di coralli.
GALANTOMISMO , SUISMO , ANTISUISMO che cola o Tiritera; o Fagiuolata; Sciloma; FILO DE REPUTAZIÒN, Un tantino d'ono-
ponno vedersi ai loro luoghi. Tantafera, Discorso confuso di cose inu- re; Un resto d'onore; Un miccino.
FILAOKO, s. f. Filaloro, Colui che riduce tili. FILO MORTO , Filo riccio o Filo morto,
l'oro e l'argento in fila, avvolgendolo sulla Filatera, propr. Quantità, moltitudine, dicesi de' Rasoi e simili.
seta. V. BATIÒRO. sequenza. V. MANIZADA . FILO SUTIL, Filolino.
FILAR, v. Filare, che fu detto poeticamen- CONTAR UNA FILASTROCA LONGA LONGA , A FILO DE VENTO, O A FILO DE RODA, T.
te Trar la chioma alla rocca . Fare un cantar da cieco , Una filastroc- Mar. Avere il vento in fil di ruota, e vale
Filare, dicesi anche al Torcere e ridur cola lunga lunga senza succo o sapore al- Viaggiare col vento perfettamente in poppa
in fili la canapa per far le funi e le gomo- cuno. e favorevole.
ne- FILAR A MASTOLA, Filare all'asta , FILATA, Lo stesso che FILADA, V. AVER FILO, Aver paura o timore . V. SPA-
dicono i funaitioli quando tengono la cana- FILATOGÈR, 8. m. Filatoiaio, Colui che GHETO e TRENTASSIE.
pa inastata e la intorcono per mezzo d'una lavora al filatoio da seta. ANDAR PER FILO, Cucire a filo diritto ·
specie d'aspo, che qui chiamano MASTOLA FILATOGIO, s . m. Filatoio o Torcitoio, VOLER ANDAR PER FILO, detto in altro si-
-FILÀ A MACHINA, Filare alla cintola, è Macchina da filar la seta, il lino e simili, gnif. Voler andar per filo o per forza, a
Quando tengono avvolta intorno al corpo che ha una ruota con molti ingegni, colla forza.
la canapa e la filano, stando ferma la ruo- quale, girandola, si torce e addoppia il filo. ESSER IN FILO, Esser pronto, lesto, ben
ta che la fa intorcere. V. MASTOLA. FILELO , s. m. Filello ; Scilinguagnolo ; munilo - METERSE IN FILO, Rimpannuc-
FILAR ORO O ARZENTO, Filare. V. FILA- Frenello della lingua. ciarsi, Mettersi in arnese.
ORO. EL GA TAGIÀ ED FILELO, Ha rotto o sciol- ESSER UN FIL PERDENTE, detto fig. Esse-
Filare, dicesi ancora del Ragno quando to lo scilinguagnolo. Ha facilità di lingua, re allampanato o lanternuto o smunto o
ordisce e tesse la sua tela o ragnatela. di parlare. secco più che più. Aver il viso di mum-
FILAR O FAR FUSETI, parlando de'Gatti, FILESÈLO, 8. m. Filaticcio, Filato di se- mia sparutella. V. Filperdente.
Tornire, s'intende Quella specie di ronfa- ta stracciata , ch'è la borra della seta METER IN FILI UNA PERUCA, Mettere in
re, che fanno talvolta i gatti - EL GATO Filaticcio di bozzoli sfarfallati o Filatic- fili, cioè Avvoltolare i ricci d'una parrucca
FA FUSETI O EL FILA, Il gatto tornisce. cio di palla, dicesi Quello cavato dal boz- e fermarli con un filo.
FILAR CALIGO O FILAR SUTIL, detto me- zolo detto Falloppa , incominciato e non NO MOVER FILO , Non muover occhio ;
taf. Rimuginare ; Assottigliarla ; Filar terminato dal baco. Questi bozzoli messi a Non batter occhio, Non parlare.
sottile; Scrupoleggiare; Fisicar nel sot- marcire si stracciano e se ne fa filaticcio No aver un filo de suto, detto fig. Non
tile. di prima sorte, detto volgarmente di palla aver un principio di ragione.
FILIR EL LAZZO a qualcun, Tener mano che in vernacolo diciamo FIORETO DE BA- SCAVALCAR EL FILO , Scavallare il filo,
o il sacco ad alcuno, vale Ricoprire gli al- VÈLA. Il filaticcio di seconda sorte è quel che cioè Non andar a diritto filo.
trui difetti, e dicesi in mala parte, È bel- traesi dalla bavella, e che noi diciamo Sro- STAR IN FILO, Stare in ordine, in gior-
lissima questa nostra maniera, FILÅR EL PETA DE BAVÈLA, V. BAVÈLA. nata; Non uscir di traccia; Tenere ilfilo
Lazzo ; l'uso cotidiano ce la fa sentire sen- FILI, s. m. Filaccica plur. fem. o Filaccia, del discorso.
za fremito, perchè non pensiamo neppure Fila logore , Fila che spicciano da panno NO GO PIÙ FILO, Non raccapezzo più fi-
che voglia dire Apprestare un capestro, rotto o stracciato o tagliato o cucito. lo che mi conduca avanti, lo stesso che di-
VARDITE DA FILAR EL LAZZO, Chi spicca lo FILI DEI CHIRURGHI , Faldella , Fila di re Non so più dove m'abbia il capo ; non
impiccato, lo impiccato impicca lui. Ri- vecchio pannolino, che si mettono sulle pia- so più seguitare il discorso.
sparmiare il gastigo ridonda in maggior ghe o ferite - FAB FILI, Sfilacciare; Sfioc- TEGNIR IN FILO O FAR SVELIZAR , Locuz.
danno e pericolo - Tenere il lazzo o Reg- care filaccia. Marin. Tenere in ralinga o Mettere in ra-
gere al lazzo, fig. vale Secondar una fro- A DO, A TRE FILI, che anche si dice A Do linga, valgono Tenere o disporre un va-
de, una mala azione. O ▲ TRE CAI, Á un capo , a due capi etc. scello in maniera, che il vento non dia nel-
FILIR I FERI, Affilare o Raffilare, Dar FILI DEL LEGNAME, Tigli o Filamento , le vele. E quindi Ralingare.
il filo ai ferri taglienti ---·Inacutire, Far Fibre del Legno, e quindi dicesi Legno fi- TIRAR O METER A FILO, Affilare; Metter
più acuto. lamentoso. a filo; Provocare.
FILARSE DRIO, Sfilarsi dietro. FILIÈRA, s. m. T. de' Lanaiuoli : lo stesso Fili , in T. Mar. diconsi le Tavole che
FILAK LA GOMENA, V. Gòmena. che FILARESSA, V. si mettono al bordo della barca distanti
272 FIL FIM FIN
l'una dall'altra in modo che ve ne possa le, (V. MEGOLARIA) che serve a calcare i fili Non rifinare o rifinire di parlare o di
capire un'altra ; il che si dice Imbuona- del ripieno. mangiare; Non finare.
re. V. IMBONÅR. PORTAR VIA LE FILZE, detto metafor. vale FIN, add. Fino e Fine, vale Minuto o Di
Pietina a dreto FILO, Orlo a diritto fi- Portar il basto o la soma; Portar la cro- tutta bontà.
lo, Quello ch'è formato a linea retta senza ce; Portar il peso, Portare la fatica o il OMO FIN, Uomo fine; Fino come la se-
torcere minimamente dalla traccia d'un danno. ta , cioè Astuto, sagace, acuto, ed anche
filo sia dell'ordito o della tessitura. V. TOR SU LE FILZE, Toccare un rabbuffo, Abile, Valente.
GASO. una bravata, un rimprovero, una rime- ORO O ARZENTO FIN, Fino detto sust. e
I nostri Muratori e Falegnami chiama- sta; Toccare o Aver le sue. Il porco pa- Titolo, si dice per esprimere la purezza di
no FILI anche le Travi. tisce le pene del cane. questi metalli separati dalla lega.
FILÒ, 8. m. Vegghia o Veglia, e nel di- FILZADA (colla z aspra ) s . f. Carpita , Deventår fin, Involpire, Diventar ma-
min. Vegliuccia, Raunamento di donne in Coperta da letto ruvida e rozza, villosa con lizioso : dicesi dell' uomo.
qualche stalla o altro luogo in tempo di pelli lunghi. FIN O FINA, Fino e Infino, Prepos. che di-
notte per filare - Femminiera, vale unio- FILZADINA, s. f. Carpitella, Piccola car- nota certi termini di tempo o di luogo.
ne di femmine o il Luogo ov' esse stanno pita. FINO CHE, Infinchè o Infinochè.
Il Firenzuola disse Trebbio di donne, FILZETA (colla z aspra) s . f. Sessitura; FIN CHE LO FAZZA UNO CHE GA BISOGNO,
per Trattenimento , Spasso. detta dalle Romane Ritreppio . Così chia- PAZIENZA, Insino a che lo faccia chi è po-
QUESTE LE XE COSSE DA CONTÀR AL FILÒ, mano le Donne quella Filza di punti radi vero, lo compatisco.
O SOTO EL CAMIN, Cose da contare o da di- o aperti, che sono solite fare da piedi o nel FINAMAI , lo stesso che INPINAMAI.
re a vegghia, cioè Vane, senza sostanza , mezzo delle loro vesti, per farle divenir più FINANZIER, s . m. V. APALTADÒR,
inverisimili , Baia che avanza in ver corte o per allungarle. CARATERE FINANZIER , T. degli Stam. Fi-
quante novelle e quante disser frollole e PONTO A FILZETA, Punto aperto o Pun- nanziere , Neologismo dell'uso. Specie di
carote, stando al fuoco a filar le vecchie- ta a filza. Carattere da stampa, così detto dal Fran-
relle. Dicesi ancora Questa l'è da pigliar | FILZÒLO DE LIN, detto anche FAGIOLO, cese Financière, che da alcuni anche dice-
colle molle.
Voci agr. Fastello e nel dimin. Fastelletto , si Carattere francese.
FILÒN , s. in. T. de' Lanaiuoli, Filatore , Le piante del lino cavate dal campo e riu- FINAR, v. T. della Zecca. Affinare o Raff-
Colui che fila lana. nite in fascetti, che si mettono poi a mace- finare, Purificare e perfezionare i metalli
FILON D'AQUA, 8. m. Filone o Spirito rare. per via di fuoco.
della corrente d'un fiume , si dice dagli FILZÒLO DE LIN O DE CANEVO, lo stesso FINCA, s. f. Voce usata da pochi anni nel
Idraulici Quel luogo dove l'acqua è più che GARZOLO, V. pubblici uffizii, Casellino, Colonna; Colon-
profonda e corre con maggior velocità. FİMERA O EFIMERA, add. ( dal greco Efime- nello; Colonnino; Spartimento o divisione
FILON DE MINIERA, Filone, Traccia o Ve- ros d'un giorno) Effimera o Efimera , d'un foglio di dettaglio in colonne verticali
na principale della miniera. Filari di pie- Agg. a Febbre che dura lo spazio d'un o talvolta orizzontali. Colonna degl'impu-
tra o di scogli disposti in filoni spiana- giorno, e dicesi anche Diaria. tali; Colonna delle osservazioni.
ti. Filone maestro della cava. Le testale COSSA FIMERA, Cosa transitoria, passeg- FINCO , s. m. T. degli Uccellatori. Frin-
de'filoni. gera, superfiziale. guello; Filunguello ed anche Pincione ,
FILOSOFO, s. m. Filosofo. FIN, s . m. Fine; Finita , Termine. Uccelletto noto, della grossezza d'una Pas-
Filosofo diciamo anche noi ad uomo nel Fine; si dice anche da noi per Confine sera, detto da Sistem. Fringilla Caelebs.
sign. di Astratto , spensierato, negligente. SIN AL FIN DEL PADOAN, Sino al confi- Cantar dbi finchI, Sfringuellare.
A LA FILOSOFA, detto avv. Sbalestrata- ne del Padovano, cioè della Provincia. FINCO SUBIOTO, altro Uccello . V. Mum-
mente; Spensieratamente; Inconsiderata- EL FIN DE LA FIERA, Scorcio, Approssi- GHIN.
mente. mamento al fine . Scorcio della fiera; Scor- FINCO, detto per Agg. a Persona, dicesi
FILOSOMIA, 8. f. Idiotismo per Fisono- cio dell'autunno; Scorcio del tempo e si- nel sign. di Scaltrito , sagace , astuto ,
mia. mili. furbo - OH CHE FINCO! Che furbo! Oh che
FILOSOMISTA, s. m. Idiotismo per Fiso- AL FIN DEI FINI O AL FIN DEI FATI O DEL astuto !
nomico, dicesi Quello ch'è dato allo studio CONTO, detto avverb. Alla fin delle fini; In FINCO , dicesi pure nel parlar famil. e
della Fisonomia. Fisonomista, Colui che in- fine ; Per fine ; Alla fine ; Alla fin fine ; scherzevole per Balusante, cioè Di corta
segna fisonomia. All'ultimo degli ultimi ; In quel fondo , vista.
FILOSÒN O SFILOSÒN, accresc. di FILOSO Ogni cosa ben considerata . FINEZZA, s. f. Finezza, Stato e qualità di
Molto filoso o tiglioso . IN FIN, In fine; Finalmente; In somma; ciò ch'è fine o squisito.
FILPERDENTE, s . m. Ossa e pelle. Non In conclusione. V. INFIN. Finezza, dicesi per Accoglienza, corte-
isfamerebbe una marmeggia , vale Magris- ANDAR O VEGNÌR AL FIN , Toccar della sia, carezze, vezzi. Finezze affettuose; Te-
simo. Stenuato; È una morte. V. in FILO. fine; Toccar la meta. neri vezzi.
FILTRÀ, add. Feltrato; Colato, Agg. ai li- TUTO GA EL SO FIN , In qualche luogo Detto anche per Cortesia - LA NE FAZ-
quori. capiteremo noi, disse colui che lo porta- za sta finezza, Mi faccia questa finezza.
FILTRAZION, 8. f. Feltrazione, Specie di va via il Diavolo ; Cosa fatta capo ha. FINEZZA finalmente si dice per Sotti-
limbicco o di colamento fatto per via d'i- FAR CATIVO PIN, Far mala fine o tristo gliezza ed Acutezza d'ingegno, per Fina
spido feltro o simile. fine, vale finir male . Far buona fine è il industria CON FINEZZA, Accortamente;
FILZA, s . f. Filza, Più cose infilate insie- suo contrario. Con accorgimento ; Con iscaltrezza.
me. Dicesi quindi Filza di lettere, Quelle LODA E VARDA EL FIN, Alla fine si can- FINGER, V. Finzer,
lettere che a foglio aperto sono riunite , ta il gloria; La vita al fin, e l' di loda FINI CORONA E TOPE, e FINE CORONA
infilate e così conservate negli archivii : co- la sera , disse il Petrarca Dammelo TOPO, Idiotismo della plebe, che non sa, ma
me facevasi sotto il Governo Veneto Fil-
morlo, significa Doversi dir ben d'una co- vorrebbe dire Finis coronat opus, Maniera
za d'uccelli, L'unione di più uccelli infi- sa dopo che del tutto ella s'è compiuta - latina che pur rimane nell'uso della lingua,
lati.
Alla prova si scortica l'asino, e vale Al e che da molti si esprime a dovere, per in-
FILZA, detto in T. de'Tessitori, Petline, cimento si conosce l'uomo. È il Lauda fi- dicare il Termine di un lavoro o di fatica
Quell'arnese con denti di canna stabiliti nem dei Latini. lunga e travagliosa.
in una intelaiatura di regoli detti Crestel- No FAR ALTRO FIN CHE PARLAR O MAGNAR, FINIMENTO, s. m. Finimento; Finita,
FIN FIO F10 273
FINIMENTO , anche si dice nel sign. di Sf- cesi Quella finta camicia che alcuni usano No L'È FIO DE PAURA, Non gli crocchia
nimento ; Svenimento ; Deliquio ; ovvero portare sopra la camicia o per far apparire il ferro, Si dice di chi non teme d'alcuna
Languidezza o Languore ; No GO FAME di aver la camicia fina, o per economizzare cosa.
HA GO FINIMENTO , Non ho appetito , ma le camice fine. EL FIO DE MIO pare dise de No, Così non
bensì languidezza, ch'è Quella specie di FAR UNA COSSA CON FINTA, Far con fin- canta Giorgio: cioè Io non la intendo co-
fiacchezza, che nasce negli stomachi debo- zione ; Fingere; Far con finta o Far finta si, Non dico questo : simile all'altro detta-
li per mancanza di cibo. - Far cilecca o la cilecca ; vale Far una to che si usa in Toscana, Cosi non vuol
FINIMENTO DELE COTOLE, Lembo. burla fingendo di voler fare o dare una co- Madonna.
FINIMENTO DEI VERSI, Desinenza; Termi- sa e poi non la fare o dare. OH CHE FIO! detto con ammir. Oh che 1
nazione; Fine. FAR FINTA DE NO VEDER, Fare la gatta briccone! Che sciagurato ! AL Dito de Pe-
FINIO O FENIO, add. Finito, Terminato . morta; Fare il gattone ; Far la gatta di TRONIO, NERON XE STA UN GRAN FIO, reti-
FINIO DE FORZE, Finito o Rifinito - F1- Masino, che chiudeva gli occhi per non · cenza che vale Secondo Petronio, Nerone
NIO DAL CALDO O DA LA FADIGA, Trafela- veder passare i topi. fu un gran scellerato .
to o Strafelato, Rilassato e quasi venuto FINTA, O FINTA DE CAVEI, chiamano le no- FIO, s. m. Fio , per Pena, punizione.
meno per la soverchia fatica. stre donne Que' capelli appositicci inanella- PAGAR EL FIO, Pagare il fio o Pagare lo
GNANCORA FINIO , Incompiuto, contrario ti, ch'esse portano, secondo la moda d'og- scotto , cioè Fare la penitenza del fallo
di Compiuto. gidì, sulla fronte e alle tempie, per ripie- commesso. Pagar la pena ; Pagar le li-
FINIR 0O FENIR, V. Finire, Condur a fine. gare alla deficienza de' capelli naturali, o al sche.
FINIR IN GNENTE, Finir in nulla ; ed anche disordine della canutezza nell'età avanza- FIO, s. m. Y, Ipsilonne e Fio , la penultima
Andare in dileguo; Disgocciolare. ta, in cui pur cercano di far comparsa. lettera dell' alfabeto . Essa fu chiamata F10
FINIR LA CRICA , modo antiq. Dar l'ul- FINTON , add. Accresc. di Finto , detto a dai Veneziani nello stesso significato di Fi-
tima mano, Esser presso che alla fine di Persona, Fintissimo o Infintissimo Sop- glio, fin da quando s'introdusse anticamen-
un affare. piattone , a persona simulata o doppia , te l'uso di premettere in certe scritture
FINIR LA ROBA, Ogni drappo fine in ca- Simulardo; Volpone. V. Framia e TRIBIA. l'inscrizione delle iniziali greche п , Y, A,
po all' anno ha fine. FINTONA, add . detto a Femmina, Fingi- ch' esprimevano la Santissima Trinità : il
FINIR LA ROCA, Sconocchiare. trice. u indicando il Padre ( Harip ) , l'Y il Fi-
FINIRLA O DRENTO O FORA, Cavarne cap- FINZER O FINGER , V. Fingere ; Infingere gliuolo (Tios) e l'A lo Spirito Santo (Aycov
pa o mantello , Venire a qualche conclu- o Infignere, Simulare o Dissimulare ; Far Hvεμα). Dunque la seconda che alludeva
sione. Finirla o Farla finita. le maschere; Far veduta o veduto ; Far al Figlio fu detta da Veneziani, F10, e quin-
FINIR QUALCUN, Ammazzarlo. le forche, il nescio ; Fare il gattone, la di l'Ipsilonne ebbe il medesimo nome.
NO LA XE GNANCORA FINÌA, E non è anco- gatta morta Dissimulare vale Non dire Questa nozione si ha dalla grammatica
ra andato a letto chi ha ad avere la ma- quel ch'è. greca di Aldo Manuzio, stampata nel fine
la notte ; Il di loda la sera ; Dammelo mor- FINZER DE NO SAVÈR, Disfingere o Dis- del 1400.
to, Prov. Ch'è un pronosticare altrui male. infingere, Dissimulare. FIOCÀR, v. Fioccare, Il cader della neve.
NOL FINISSE MAI de parlàr, Mai di ciar- Finzer de no vEDER, Far le viste di non GHE FIOCA I BEZZI, Gli vengono a biz-
lare non ristà; Mai non molla ; Mai non vedere; Fingersi addormentato. zeffe, a iosa i danari.
fina o non rifina ; Dalle dalle, dalla mat- FINZIÓN, s . f. Finzione, Il fingere, il dis- FIOCAB PICEGONI O SLEPE, Sciorinare dei
tina fino a sera. simulare, Finzione, Finta, Infingimento. V. pizzicotti o de'ceffoni ; Snocciolar pizzi-
ME LA FINIRE PO DOMAN, Egli è bene fi- IMBALO, SUPLANTO, SCARLATO. cotti o ceffoni.
nirla, spedirla, venirne a capo, toccar FIO, s. m. Figlio; Figliuolo e Figliolo FIOCAR LE BALE, Maniera che usavasi nel
una parola della fine, Far punto, far pau- Figlio legittimo e naturale , s'intende Governo Veneto, Aver moltissimi suffragi
sa; serbare il resto a un'altra volta; Non Quello che nasce da legittimo matrimonio o voli, cioè Molto favore nella concorrenza
dire ogni cosa in un tratto, serbar che - Figlio adottivo , Quello ch'è adottato alle cariche addimandate.
dire.
- Naturale, Quello che nacque da uomo FIOCARESSA, s. f. Maestra di far Fioc-
FINISSILA O FINILA, Mai più ; Su via fi- e donna liberi, ma non maritati - Legit- chi. V. INFIOCARESSA.
nitela o finiscila, o falla o fatela finita. timato , Quello che si rese legittimo per FIOCHÈTO , 8. m. Fiocco e Fiocchetto;
No so DOVE STA COSSA LA VOGIA ANDÀR A susseguente matrimonio o in qualunque Nappina; Nappetta.
PINIR, Non so dove questo fatto voglia an- altro modo ammesso dalla legge Altri Bioccolo o Fiocco, Piccola particella di
dar a ferire, cioè A terminare, a finire, a figli si dicono Adulterini, Bastardi e Spurii. lana spiccata dal vello, o di bambagio o di
riuscire. Non vedo o Non comprendo do- FIO D'ANEMA , Figlio per affetto o sia altre cose simili - Barbetta, Quel fiocco
v'ella abbia a battere ; Dove ha a riusci- adottivo. di peli che ha dietro alla fine del piede il
re questa involtura ? FIO DE L'OCA BIANCA, Locuz. fam. Benia- cavallo.
COSSA CHE DEVE FINIR, Finitivo. mino; Prediletto. V. BEGNAMIN - Vale an- PIEN DE FIOCHÈTI, Fiocchettato, e per
SE VOLESSE DIRVEle tute, no la finiria cora per Fortunato . simil. Picchettato, indanaiato.
O FINIRAVE MAI, Se io ve le volessi tutte FIO DE QUARANTA ONGIE, detto furbesco, FIOCO, s. m. Fiocco.
contare, non ne verrei a capo in parec- Bricconcello; Furbetto. FIOCO DE LA POLVERE, Fiocco da polvere
chie miglia. FIO D'UNA QUINTA IN COPE, Baroncello ; o da impolverare. V. PIUMIN.
Usasi questo verbo ancora nel sign. di Sciaguratello; Forca; Capestruolo. Dice- FIOCO DE LA SPADA, V. SPADA.
Piacere ; Essere o Andare a grado¸· STO Si QUINTA IN COPE , per decenza, ond' evitar FIOCHI DE LE CAROZZE, V. FIOCONI.
ABITO NOL ME FINISSE, Quest' abito non mi di dir BUZARONA O PUTANA. V. FIOCO DA NAVE, T. mar. Spazzola , det-
piace, non m'attaglia, non mi soddisfa. FIO SOLO, Unigenito; Unigeno. to a Genova RADAZZA. Specie di scopetta o
FINOSOMIA, Idiotismo per Fisonomia. CARO FIO , Figliuol mio ; Caro figlio , fiocco fatto di corde vecchie , di cui si fa
FINTA, s . f. Finta o Fintaggine o Infinta Espressione d'amicizia e di amorevolezza. uso nelle navi per raccogliere l'umidità.
e Infinto, Finzione. L'È FIO DE SO PARE, La scheggia ritrae CASCAR I CAVELI A FIOCHI, Cascare i ca-
FINTA DE LE SCARSELE , T. de' Sarti , Fin- dal ceppo, si dice fig. di Chi non traligna pelli a ciocca a ciocca o a cespo a cespo.
ta, Quella parte del vestito che fa finimen- da'suoi progenitori. FAR FIOCHI, Sfoccare, Far fiocchi.
to alle tasche . NO AVER FIOI NE CAGNOI, Esser libero, FORNIR DE FIOCHI, Infoccare.
FINTA DE LA CAMISA, Mezza camicia, di- solo, sciollo, senza famiglia. FAR EL FIOCO detto fig. Riuscire o Sor-
Boerio 35
274 FIO FIO FIO
tire nel proprio intento ; Fare il becco FIOR DE CEDRO, Fior citrino. pare che portino gli stromenti della Pas-
all' oca . FIORI DE L'OLIVO, Mignoli. sione del Salvatore. Questa pianta fu det-
FAR UNA COSSA COI FIOCHI, Essere o Fa- FIOR DE POMO INGRANA, Balausta o Ba- ta da Linneo Passiflora cærulea.
re una cosa co' fiocchi, Con magnificenza lausto. FIORENTINA, s. f. Lo stesso che LUCER-
o solennità. FIORI CASCAI DA L'ALBERO , Sfioritura. NA, V.
FARGHELA SUI FIOCHI, Farla altrui a fi- FIOR PONTIZA O MACHIA, Brizzolato. Dicesi Fiorentina perchè le prime Lu-
gura, vale fargli una grande ingiuria, una FIOR DEI FRUTI, Bellico o Fiore o Coro- cerne vennero da Firenze , e sono ivi le
solennissima burla. Farla doppia di figura na del frutto. migliori.
vale Fare un inganno doppio. Fiori di calcina o Calcina viva è quel- A LA FIORENTINA, Alla fiorentina o Fio-
QUESTA XE COI FIOCHI, Questa è col ma- la che non è spenta con acqua. rentinamente, All'uso di Firenze.
nico, Questa è cosa madornale o curiosa. FIOR DE FIGO, Fioroni; Fichi fiori; Fi- BASAR A LA FIORENTINA, V. BASAR.
EL GA FATO UN PASSO O UN TRATAMENTO co primaticcio. FIORER, s. m. Fioraio , Quello che vende
coi fiochi, cioè Gli fece un gran banchet- FIOR DE SOLFARE, Fior di zolfo o Zolfo fiori.
to, un trattamento grandioso, magnifico. sublimato, T. de' Chimici. Fiorista, chiamasi il Dilettante o colti-
FIOCONI, s. m. T. de' Carrozzieri, Cordo- FIORI DEL VIN , Fiori , Specie di muffa vatore di fiori.
ni, Que' fiocchi che son posti dietro alle che genera il vino quando è alla fine della FIORÈRA, s . f. Fioraia, Venditrice di fiori.
carrozze per ritegno de' servitori. botte. Ogni for piace fuorchè quello del FIORERA , dicesi anche famil. a Vaso da
FIOL, s. m. Voce più padovana, ma usata vino. E quindi Vino fiorito. fiori, cioè Da tenervi freschi i fiori.
talvolta anche in Venezia, ed è lo stesso che FIOR DE LE Calze, V. Calza. FIORÈTO, s . m. Fioretto; Fiorello; Fio-
Fio. FIOR O FIOReton de roba . V. FIORETON. rellino.
FIOL D'UNA NEGRA, Espressione d'ingiu- FIOR DE OMO, Uomo nel fiore dell' età. FIORETO DE BAvela, V. Bavéla.
ria, e vale Barone; Birbone; Biricchino. V. ETA. FIORETO O FIOR DE FARINA, V. FARINA.
No GHE NE DAGO UN FIOL D'UNA NEGRA, FIOR DE VIRTU, Bigio , Agg. a uomo di FIORETI DA TIRAR DE SPADA , Fioretto ,
Maniera bassa, che vale Non me ne cale male qualità - DEVENTAR Un fior de ver- che anche si dice Spada di marra.
un fico, uno zero; Non me n'importa. Tù, Divenir malvagio . FIORETI O ADORNATI, T. degli Stampa-
FIOLA, s . f. (coll'o chiuso) Figlia, Lo stes- FIOR DE BARON, Caffo degli scellerati; tori, Rosoni e Fioroni, Certi ornamenti a
so che FIA, ma è voce della bassa gente. Schiuma di furfante; Forca; Capestro. foggia di fiori, che mettonsi ne' libri.
FIOLANZA, 8. f. Figliuolanza o Figlio- FIORI DE GALETA, Fiori di bozzolo. Fioretti, in T. di Musica , diconsi Le
lanza. Numerosa figliuolanza. DAR UN FIOR DA NASAR, Ricattarsi; Fa- grazie e gli ornamenti del canto. V. SF10-
FIOLAR, v. Figliare, Far figliuoli, propr. re un dispregio, uno smacco, uno sfregio. RIZAR .
dicesi delle Bestie, ma s'appropria anche V. BOTONADA. DAR A UNO UN FIORETO DA NASAR, Locuz.
alle Donne. SPARPAGNAR LA STRADA DE FIORI O DE FO- fig. Dargliela a fiutare; Sonargliela; Dar
Detto in agr. Cestire; Germogliare, di- GIE, Fare la minuzzata; Sparger mar- altrui un bottone o una fiancata , Dire al-
cesi Quando il grano o altra biada o erba tella. trui un motto pungente ; ed anche Dar al-
vien su crescendo con molte fila da un solo VENDER COL FIOR IN RECHIA, Stare sul trui un rabbuffo , Un acre rimprovero.
eeppo. Ingramignare, direbbesi delle biade. tirato, cioè Tenere in soverchio prezzo la FIORETÒN, s. m. Fiore o Fioretto, Mer-
DONA BRAVA DA FIOLAR , V. FARESSA. mercanzia. canzia migliore, che anche dicesi Guaime.
TEMPO DE FIOLAR , Figliatura , Tempo UN FIOR NO FA PRIMAVERA, Una rondine FIORETON DE CARTA, Fioretto, Sorta di
di figliare, e dicesi delle Bestie. non fa primavera; Un caso non fa ragio- carta bianchissima e con poca colla, che si
TORNAR A FIOLAR, Rifigliare. ne; Un fior non fa ghirlanda o prima- adopera per la stampa.
FIOLAZZO, s. m. Figliuolaccio, Figliuo- vera, e vale Da un solo esempio non si dee FIORETON DE ROBA, Il migliore e la più
lo grande, scemo di talento. trar conseguenza. scelta mercanzia. V. SPIUMA.
FIOLETO, s. m. Figliuoletto; Figlioletto; MARZARIA IN FIOR, Merceria, fiorita, di- FIORETON DE CANAGIA, V. CIMA.
Figliuolettino; Figliuolino. cevasi a' tempi Veneti, Quando in occasione FIORIDOR , s. m. T. Marin. Inferitura ,
FIOLO, s. m. coll'o chiuso e nel plur. F10- di qualche festa nazionale sia per la venuta Larghezza della vela latina nella testata ;
LI O FIOI, Figlio e Figli. di Principi, sia per l'ingresso del Patriar- o sia Quella parte che s'applica al pennone.
FIOLI DE SAMARCO, dicevasi anticam. ed ca, de' Procuratori di S. Marco, del Gran V. VENTAME.
anche a' nostri giorni, per Sudditi Veneti, Cancelliere e simili, le botteghe della Mer- FIORIN, Uccello, lo stesso che REALETO, V.
FIOLON, s. m. Figliuolone. ceria erano messe in gala, ornate cioè ab- Fiorino, chiamasi poi una Moneta d'ar-
FIONAZZO O FIONÒN, add. Fantino; Ma- bellite colla mostra del tiore delle merci : gento effettiva della Germania , ch'è in
scagno Bagnato e cimato; Fante della nel che ogni merciaio cercava di gareggiare . corso presso di noi, ed è la metà del tal-
cappellina, Astuto e malvagio. FIORA, add. Affiorato, Lavorato a fiori, di- lero, che corrisponde a tre lire austriache
FIONCO . V. MANTE. stinto per fiori. Fiorito, Pieno di fiori. cioè alle già lire venete 5, e soldi 5.
FIONDA, s . f. Frombola; Fionda e Fonda FIORADA, s. f. Fiorata o Crespo, T. dei FIORIO, add. Fiorito.
o Scaglia e Romba, Strumento per isca- Tintori. Dicesi Quella schiuma che si vede FIORIR, v. Fiorire; Fioreggiare o Info-
gliar pietre. galleggiar sul vagello quand'è riposato. rarsi e Infiorirsi, Far fiori, produr fiori.
TIRAR CO LA FIONDA, Sfondare. FIORDELISO, s. m. Fioraliso o Fior d' A- TORNAR A FIORIR, Rifiorire,
FIONDA ---- V. CERENDEGOLO. liso e Battisegola , Fiore campestre di co- Infiorare o Infiorire, Metter fiori sopra
FIONDADA , s . f. Frombolata , L'atto di lore azzurro, tanè e bianco , prodotto da una che che sia.
scagliare colla frombola. pianta annuale nominata dal Mattioli Cia- FIORIR, parlando di olivi , Mignolare.
FIÒR, s, m. Fiore. no minore, e da Linn. Centaurea Cyanus; FIORIR DE LA CALCINA, Sbullettare: diçe-
FOGIE DEL FIOR, Labbra del fiore o Pe- detta prima Cyanus segetum. Nasce tra si del Gettar che fanno gl'intonachi di
tali. le biade. V. BATICEGOLA. calcina una porzioncella di loro superficie,
MANEGO DEL FIOR , Pedicciuolo o Pedi- FIOR DE PASSION, s . f. Granadiglio o per lo più di figura rotonda, simile al cap-
cello e Peduncolo; e s'è molto lungo, Ste- Fior della passione azzurro, Pianta sem- pello d'una bulletta.
lo. V. DESPEgola. pre verde che si arrampica come la vite , FIORIR , parlando de' tessuti di seta, di
POLVERE DEL FIOR, Pulviscolo; Polline; ed è adattatissima a cuoprire persone e ci- lino etc. quando si scolorano per l' umido,
Farina fecondante . pole ; i suoi fiori sono bianchi turchini, e Imporrare o Imporrire.
FIS FIS FIU 275
FIORIR , parlando delle piag he, Rifiglia- lymbus auritus, Uccello acquatico senza tolina. Uccello noto, grande come la pas-
re , rapporto a marcia o puzza di ferite od coda, che si ciba di pesce, benchè altri pen- sera, che Linneo chiama Alauda praten-
enfiati, quando paion guariti. sino che mangi dell'erbe. Egli è detto in sis , e Temminck Anthus pratensis. A
FIORIR LE ANTENE , T. mar. Inferire , Dalmazia MAGNABALIN , per la difficoltà quest'uccello nel Veronese dicesi Scozze-
Legar le vele alle antenne o pennoni . d' ucciderlo . TA e SGUSSETA e nel Friuli VIT.
FIORITA , s. f. Raccolta di fiori , cioè di FISOLO D'AQUA DOLCE O CANARIOL O FI- FISTOLA, 8. f. Fistola.
Vasi di fiori. SOLO DE PIAVE, Colimbo fumatico , Altro VEGNIR UNA FISTOLA, Fistolare o Infisto-
FIORÒN, s. m. Fiorone, Moneta di Fran- uccello chiamato da Linneo Colymbus flu- lire; Farsi una fistolazione; Infistolirsi.
cia d'argento, del valore di L. 12 Venete viatilis, considerato come una varietà del- FISTON, s . m. degli Uccellatori, Pispola
circa. l'antecedente. È uccello che trovasi anco- di padule e Fossaccio, Uccelletto che fre-
MATO A FIORONI, Mattissimo. V. MATO. ra ne'canali della nostra Laguna, ma par- quenta i luoghi paludosi, più grande della
FIORÙME, s. m. Tritume di fieno. ticolarmente nelle acque dolci e sul fiu- Pispola. Linnee lo confuse con l'Alauda
FIOZZA, s. f. Figlioccia o Figliuoccia. me Piave. È assai più piccolo del Fisolo pratensis , ma Meyer lo distinse col nome
FIOZZÈTO, 8. m. Figlioccino. di mare. Anthus aquaticus . Nel Friuli lo chiamano
FIOZZO, s. m. Figlioccio, Il maschio ch'è CONSOLA COME UN FISOLO, lo stesso che VITÄT, e nel Vicentino SGUSSETÒN.
tenuto a battesimo o a cresima. V. SAN- CONSOLA O GIUStà da frizer. V. CONSOLAR, FITA, s . f. Fitla, Dolore che assale di trat-
TOLO. GIUSTAR e CEoleta. to in tratto , pungente ed intermittente.
FIRMA, s. f. Firma, Sottoscrizione. STAR DA FISOLO, lo stesso che STAR DA Nel latino barbarico dicevasi Ficta.
FIRMA DEL LOTO , Bullettino o Biglietto RE. V. in PIFero. M'HO SENTIO UNA FITA IN T' UNA RECHIA,
o Polizza del lotto . E la polizza che vince si BELO COME UN FISOLO, Raffusolato o Af- In un orecchio mi percosse un duolo.
dice Beneficiata . fusolato, cioè Polito, Raffazzonato. FITACAMARE, sust. d'ogni genere. Quello
CARTA FIRMA, T. di Giuoco, vale Carta Far belo come UN FISOLO, Raffusolare o o Quella che dà altrui a pigione qualche
sicura o prevalente . Affusolare, Raffazzonare, Abbellire. stanza mobiliata della sua casa. Negli editti
FISCAL, 8. m. Fiscale, Avvocato del Fisco. FISONOMIA, s. f.F isonomia, V. FILOSOMIA. pubblici si vide qui molte volte usato il vo-
FISCAL nel parlar fam. dicesi per Censu- FISSÀR , v. Fisare; Fissare ; Affissare , cabolo Affittacamere.
ratore ; Mestatore , cioè per Quello che Guardar fisso. FITALÈTI, sust. d'ogni genere. Così chia-
censura le altrui parole o azioni. FISSAR BEN COI OCHI STRALUNAI, Strabuz- masi quella specie di Locandiere che dà
Nel sistema del Governo Veneto v'erano zare , Stravolgere gli occhi affissando la ospizio soltanto la notte per lo più a perso-
due Avcocati fiscali della Signoria, e co- vista. ne povere. Qui si vide nelle pubbliche car-
si pure nn Fiscale per ogni Magistrato , Fissare, dicesi anche per Determinare, te usata la parola Fittaletti o Affittaletti.
ai quali incombeva difendere le ragioni del Decidere, Risolvere - Ho FISSA CUSSì, Co- FITANZA, 8. f. Lo stesso che Afitanza, V.
Fisco, avendo voto consultivo , non però sì ho fissato o stabilito o determinato. FITANZETA, 8. f. (colla z aspra) Piccola
nelle cause civili. FISSARSE IN T'Una cossa, Ostinarsi; Aver affittanza, Locuzione di pochi fondi rustici
FISCALARIA, s . f. Uffizio o Carica di fi- fitto o fermo il chiodo. e in conseguenza di piccolo fitto.
scale. FISSARSE, detto in altro signif. Densarsi; FITANZIÈR, s. m. Affittaiuolo o Condut-
DAR VIA UNA FISCALARIA , Nominar uno Condensarsi; Spessirsi, Dicesi de' liquidi. tore di beni, cioè di campagne.
a fiscale. FISSAZIÒN, s . f. Fissazione, cioè Deter- FITAR, v. Appigionare; Dar a pigione,
FISCALEGIAR ) minazione. - FISSAZION DE ZORNADA, Ag- dicesi delle Case ― Affittare; Dare a fitto, •
FISCALIZAR ) v. Fiscaleggiare , Usa- giornamento. o Allogare, dicesi de' Poderi.
FISSAZION dicesi ancora fig. per Ostina- TORNAR A FITAR, Raffittare .
re fiscalità, Stare pel Fisco.
In T. fam . vale Salamistrare; Fare il zione; Caponeria ; Caparbieria - QUE- FITAR A FOGO E FIAMA, V. FOGO.
saccente , Criticare altrui per far pompa ste xe tute fissaziÒN BELE E BONE, Questa FITO, s. m. Pigione o Fitto, dicesi Il prez-
di sapere. non è che Ostinazione, riscaldo di mente, zo che si paga da'Fittaiuoli delle case. Ter-
FISCAR, v. Confiscare o Infiscare, Appli- opinione esaltata. ratico, l'affitto che si riceve da'terreni.
car al fisco le facoltà de' condannati. FISSÈTA, s. f. Cartuccia o Cartuzza, T. SUL FITO NO GH'È TEMPESTA , Del fitto
FISCAR LE RASON DE QUALCUN, Togliere; mil. Carta in cui si mette la palla e la pol- non ne beccan le passere : cioè non se ne
Sopprimere; Impedire le ragioni altrui o vere della carica. Dicesi anche Cartoccio, perde niente. V. AFITO.
le difese. ma questo termine è più proprio dell' arti- FITUAL , s. m. Fittaiuolo; Fittuario.
FISCHIADA , s . f. Fischiata , Fischiamen- glieria. V. SCARTOZZO. FIUBA, s. f. Fibbia.
to; Fischio , Derisione fatta con istrepito , FISSEZZA, 8. f. Densezza ; Densità; Spes- CARTELA DE LA FIUBA, Staffa della fib-
grido e simili . sazione. bia, Traversa dov'è infilzata una punta det-
FAR LE FISCHIAE, Far le fischiate. FISSO, add. Affissato; Affisato; Fiso; In- ta Ardiglione, la quale si fa passare in un
FISCHIAR, v. Fischiare; Sibilare, Man- tento, fermo a considerare o a riguardare. foro della cintura. V. ARDIGIÓN.
dar fuori il fischio. Parlando di cose fisiche, Fitto; Spesso; Fiuba del SchiOPO, V. SCHIOPO.
Frullare, dicesi Quel romore che fa il Denso ; Condenso ; Densato - Tenace ; QUEL DA LE FIUBE, Fibbiaio.
sasso tirato violentemente per l'aria ; o che Tegnente ; Viscoso ― Compatto, direbbesi FIUBÈTA, s. f. Fibbietta; Fibbiettina .
fanno i volatili colle ali volando ; o il ven- d'un Corpo sodo e denso, le cui parti fos- FIUBETA, diciam noi anche per Fibbiaio;
to quando soffia fortemente. sero molto unite, ristrette . Maestro di far fibbie.
FISCHIETO, s . m. Fischietto; Zufolotto. CARATERE FISSo, Carattere fitto. FIUBONA, s . f. accresc. di FIUBA, Fibbia
FISCHIETO, T. Mar. Fischio o Fischietto PETENE FISSO, Pettine fitto. grande.
FISSO IN TE LA TESTA, Fisso; Fermo ; FIUME, s. m. Fiume --- Il Fiume che scor-
o Zufolotto, Strumento da fiato che usasi
in marineria da' nocchieri per dar i segni Stabile. re e si perde in un altro, dicesi Influente ;
delle manovre . BRODO FISSO, Brodo corto. e due o più fiumi che scorrono in un terzo,
FISCHIO , s. m . Fischio; Fischiamento ; FISSO, avv. Fisamente; Fiso; Attentamen- Confluenti.
Fischiata; Fischiatura ; Sibilo. te; Fiso fiso. PASSAR UN FIUME, Passare o Valicare ;
FISOLO DE MAR, s . m. T. de' Cacciatori, FISSURA , s. f. Fesso; Fessura. dicesi Quando si passa da una ripa all'altra
FISTA, s. f. T. degli Uccellatori, Pispola, sopra una barca o simile ----- Guadare o
Colimbo minore, detto volgarmente in To-
scana Tuffetto o Tuffolino, e da Linn . Co- Specie di Cutrettola detta in Toscana Mat- Passare a guado o a guazzo, direbbesi,
276 FLO FOD FOG
passandolo a cavallo o a piè -- Passare a presso ; e che scorre per una corda detta datura d'un vascello fino all' incinta ester-
nuoto, Nuotando. Straglietto di flocco (STRAGIA), la quale dal- na. B Fasciame interno, dicesi Un rive-
I FIUMI CRESCE A PIÙ NON POSSo, Cresco- la cima del bastone va a passare in un boz- stimento di tavole nelle parti interne del
no i fiumi disordinatamente . Sono cresciu- zello sotto alle crocette di parrocchetto. vascello. V. INFASSADURA .
ti i fiumi per la gran pioggia ; Sono al- FLOCO O VELA DE FORTUNA, Cecarola, Ve- FODRE DE LE SCARPE, Fasciuole; Fascei-
l'altezza massima degli argini; Cresciuti la o Pollaccone più piccolo del mezzo ven- te; Formanze, Strisce d'alluda con cui si
quasi a trabocco ; Minacciano di straripa- to, di cui si fa uso allorchè il vento diviene soppanna in giro l'orlo interiore de' quar-
re o d'uscire da' loro termini o di sover- eccessivo. tieri per le scarpe .
chiare gli argini, V. ROTA. FLORANS, s. m. T. de ' Setaiuoli, Folas- FODRA DEL NASO , Detto in gergo, vale
FIUME INCASSA, Fiume incassato o ar- se, Voce Fiorentina. Specie di stoffa di se- il Culo.
ginato. ta notissima. FODRA , add. Foderato e Soppannato , Di-
ROBA PORTADA Zo dal fiume, Roba o Ma- FLORIS . ESSER IN FLORIS, Essere in ista- cesi delle vesti.
teria fluitata ; o Pietre fluitate. to florido o fiorente. OCHI FODRAI DE PERSUTO, Locuz. fam. Oc-
FIUME D' ELOQUENZA, È un fiume del par- FLOSSAR, Affloscire, Divenire o farsi flo- chi allucinati cioè Abbagliati.
lare, d'eloquenza, un torrente d'eloquen- scio, cioè Fievole, Snervato - Dare nelle FODRADÙRA, s. f. Foderatura .
za, vale Copia di dire - Affluenza detto vecchie vale Mancar di vivezza, che anche❘ FODRAR, v . Foderare; Soppannare : dice-
assolut. si prende fig. per Eloquenza. dicesi Cascar fra le vecchie Fare un si delle Vesti.
FIUMÈRA, s. f. Fiumana ; Fiumara e Fiu- gran calo, dicesi di Uomo ch'è diminuito FODRAR UNA VELA, Addoppiare una vela,
maia. di forze e di sanità — Dare in mala sani- Cucire ad una vela delle strisce o pezzi di
FIUMESÈLO ) tà, Cominciare a non godere buona sanità. tela a traverso, perchè duri molto tempo.
FIUMÈTO s. m. Fiumicello ; Fiumet- Tutte maniere che hanno affinità coll' Af- FODRAR DE TOLE EL PIAN D'UNA CAMARA,
)
to ; Fiumicino e Fumiciattolo. floscirc. Intavolare una stanza , vale Impalcarla
FLAC o FRAC, s. m. T. de' Sartori. Dicesi FLOSSO, add. Floscio; Floscido; Flacido; con tavole.
all'abito da uomo o sia al Giustacore che Leno; Snervato; Lonzo . V. FOFIO. FODRETA , s. f. Foderetta, Leggera fo-
si usa modernamente. DEVENTAR FLOSso, V. FLOSSAR. dera.
FLAGELO, s. m. Flagello. Carta Flossa, Carta dilegine o lena , Di FODRETO , s. m. Guainella dimin . di Guai-
Flagello; Filatèra o Filattèra , vale poco nervo . na.
Quantità, moltitudine, sequenza di alcuna FLOTA ― FLOTA DE ZENTE , Frotta; Mol- FODRIN, s. m. T. de' Calzolai, Striscette
cosa GHE XE UN FLAGELO DE OSELI, C'è titudine; Calca ; Pressa . di cuoio, Sostegno che si mette alle orec-
un flagello d' uccelli. FLUSSO, 8. m. Flusso; Dissenteria; Mal chie delle scarpe.
FLATO, s. m. Flato e Flatuosità. di pondi. FODRO, s. m. Fodero; Fodro; Guaina e
ROBA BONA PER I FLATI, Carminativo, Che FLUSSO SENZA SANGUE, Scorrenza o Soc- Vagina .
carmina i flati. Carminare, detto fig. vale correnza. METER IN FODRO, Inguainare; Rinfode-
Risolvere, dividere e dissipare i flati. Car- FLUSSO DEL CAVALO, Aragaico, sust. rare.
minare le ventosità. FLUSSO DE MAR, Flusso marino. V. CE- QUEL DAI FODRI, Guainaio, Maestro di
FLATOSITÀ, Lo stesso che FLATO . VENTE. far guaine .
FLATOSO, add. Flatuoso; Enfalivo; Che FLUSSO , Termine di giuoco, Frusso o FOFANO, s. m. detto anche PALOTO, e Sco-
genera flati Ventoso, che genera vento- Frussi, Dicesi Quando le quattro carte a LIERO. Nomi volgari dati all'Anas Clypea-
sità. certi giuochi sono del medesimo seme o ta di Linn. Specie d'Anitra selvatica, chia-
FLAUTO, s . m. Flauto, detto anche bassa- del medesimo valore. mata in Toscana Mestolone e Fistione e
mente Fiotola, Strumento musicale da fia- VAGO PER FLUSso , Sto a frussi , vale da' Francesi Souchet. È abbondantissima
to, notissimo-- FLAUTO TRAVERSO, V. TRA- Cercar di far frussi. nelle nostre Valli ; ed ha il becco allargato
VERSIE . Far flusso in do, Far la pariglia. ed incurvato ne ' lati a guisa di cucchiaio
Flauto o Pinco , dicesi un Bastimento FLUSSO E REFLUSSO, V. REFLUSSO. rovescio. È buona a mangiare, ma inferiore
da carico. FLUVIO, s. m. Profluvio, Corso e abbon- al Mazzorino , con cui però alcuni meno
Detto in gergo vale il Naso, V. Camìn. danza per lo più di parole. avveduti, allorchè è spennata, la confondo-
FLEBOTOMO , s. m. Voce dopo la nostra FO, maniera antica, che s'incontra del con- no, essendo presso che della stessa gran-
politica rivoluzione ora conosciuta e parla- tinuo nelle scritture vecchie per Fu. dezza. Ma la diversità del becco è sensibile
ta dalle persone colte in vece di Chirurgo; FOCA , s. f. T. de' Pesc. Foca o Vecchio per conoscerla .
ma s'intende Quello che caccia sangue. Se marino , Animale quadrupede dell'ordine FOFANO, add. Goffo; Malfatto, e s'appro-
ne' Dizionarii si trovano Flebotomia e Fle- degli Anfibii, detto da Linn. Phoca vituli- pria a certi vestimenti che non s'adattano
botomare , sembra che dovrebbero esservi na. La parte anteriore della sua testa mol- bene alla persona che li porta.
ancora Flebotomo o Flebotomista; ma non to s'avvicina a quella della Lontra. FOFAR, lo stesso che SLOVAR, V.
vi sono. Nel Panlessico però non mancano. FODRA, s. f. Fodera; Fodero e Fodro e FOFIO, add. Lonzo ; Floscio, e per ischer-
FLEMA, 8. f. Flemma, cioè Pazienza, Mo- Soppanno. zo Bofficione. V. FLOSSO.
derazione ; ed anche Tardità, Lentezza. FODRA DA BANDA , T. de' Calzolai , Tra- FOGADA, s . f. dicono i Maniscalchi alla In-
FLEMA, detto per Agg. a Persona, Ser mezza, e Tramezzo, Striscia di cuoio che fiammagione della bocca nel Porco , che
agio; Posapiano ; Flemmatico - In altro si cuoce fra il suolo ed il tomaio della scarpa. gli reca gonfiezzza con rossore, calore al
sign. Paziente ; Posato ; Moderato - Dicesi FODRA DEI STRAMAZZI, CUSSINI etc. Gu- palato ed alla lingua, inappetenza, difficol-
ancora per Acqua cheta, cioè Uomo che scio. tà d'inghiottire, malinconia e febbri.
stia cheto, ma operi con somma accortezza. FODRA D'UNA PORTA o simile, Spranga, FOGARON, s. m. Focone, Fuoco grande.
Vardarse da le FLEME, detto fig. Acqua Legno che si conficca a traverso per tene- Baldoria , Fiamma appresa in materia
cheta vermini mena, per avvertirei di Star re insieme e unite le commessure d'una secca e rara, onde tosto s'apprende e to
guardinghi dai flemmatici , i quali hanno porta. sto finisce.
un carattere differente dall' apparenza. FODRA DE TARTARUGA, Fodera. Capannello ed anche Capannuccio, dice-
FLOCO, s. m. Flocco, T. Mar. Vela trian- FODRA O FRODA D'UNA NAVE, Fodera o si a quella massa di fascine, scope, stipa o
golare, che si mette in cima d'un bastone , Ribordo, Secondo ordine di tavole che si simile, fatta per appiccarvi fuoco e abbru-
per ciò detto di flocco, situato sul bom- pongono sopra la colomba per fare la bor- ciarlo per allegrezza o altra cagione.
FOG FOG FOG 277
FOGHER, s. m. Focolare, V. CAMIN. FAR LA FOGIA A UNA DONA , detto met. ANTONIO ADOSSO, detto fig. Aver del caldo,
FOGHERA (coll'e larga) s. f. Caldano o Amoreggiare una donna. del fuoco , dell'impeto , della subitezza.
Braciere, Vaso di ferro o di rame o d'ar- GAROFOLO DE CINQUE FOGIE, V. GAROFOLO. Ovvero Aver premura o Esser impazien-
gento, dove si tien accesa la brace - - Foca- MAGNAR LA FOGIA, detto metaf. Intende- te di andarsene o di far checchè sia .
ra si dice particolarmente a quella che vien re il gergo; Saper l'affare o il segreto. FOGO DE S. ELMO, T. Mar. Fuoco di S.
usata da' Ceraiuoli . TREMAR COME UNA FOGIA, Tremar come Elmo o di Santermo, Meteora o Specie di
FOGHERA DA LETO, Padellina da fuoco. ana bubbola o come una verga o a ver- fuoco formato dalle esalazioni sulfuree che
V. MUNEGA DA leto. ga a verga; Bubbolare . s' inalzano dal mare, che s'attacca talvolta
FOGHERA DA CASTAGNE, Fornello, Specie NO SE MOVE FOGIA CHE DIO NO VOGIA, Det- alle antenne o pennoni ed agli alberi dei
di Fornello portatile, in cui si fanno cuo- tato familiarissimo, su cui cantò il Trissi- bastimenti. Chiamasi anche Corpo santo o
cere le castagne dai Bruciatai. no, O sempiterno Re che ' l Ciel governi, S. Nicola , ed hassi per segno di cessata
FOGHÈTO, s. m. Focherello; Focolino nè senza il tuo voler quaggiuso in terra, o cessante burrasca.
Focherellino n'è il diminutivo Facella si può muover da sè pur una fronda. FOGO SALVADEGO, s. m. Fiamma salsa,
o Facellina, val Piccola fiamma. FOGIAME , 8. m. Fogliame o Frondura, Specie di malore o di riscaldamento che
FOGHISTA, s. m. Razzaio, È quello che fa Quantità di foglie Fogliametti, dicesi esce alla cute.
dei fuochi d'artifizio - Fuochista, si dice il Lavoro di piccole foglioline. FOGO IMPROVISO, detto fig. Subitezza .
nel Dizionario militare del Grassi di Torino. FOGIAME, in T. agr. Frasche o Vincigli, FOGO IN CAMIN, detto pur fig. vale Ira
FOGIA, s. f. Foglia. Nell'uso si dice Fron- Quelle Foglie secche che si fan mangiare subitana; Collera; Stizza.
da per sinonimo, ma i Botanici fanno dif- alle pecore l'inverno. FOGO IN CAMIN, A LA LARGA ! Alla pento-
ferenza dall' una all'altra voce, come la fa- FOGIÀR, v. Frondire o Fronzire, Produr- la che bolle gatta non s'avvicina ; Alla
cevano i Latini dicendo Folium e Frons. I re e far frondi. Fogliare è voce antica. pentola che bolle le mosche non vi s'ap-
Botanici chiamano propriamente Fronda FOGIAZZA, s. f. Fogliaccia, Gran foglia pressano; Quando fuma il naso all orso,
la Foglia delle canne, delle biade e simili, Cattiva foglia. non lo stuzzicare.
la quale non è caduca ma perenne e di strut- FOGIAZZO , s. m. Fogliaccio, Foglio gran- NO AVER NE FOGO NE LOGO , Non aver
tura assai diversa dalle altre foglie. de. nè luogo nè fuoco , vale Esser rovinato
FOGIE SENZA PECÒLO , Foglie sessili, di- FOGIE DE FRITOLA, s . f. T. degli Erbo- intieramente, Non aver luogo ove poter di-
consi dai Botanici. lai, Balsamita, Sorta d'Ortaglia che si col- morare.
FOGIE DEL FIOR SPANÌO, Labbra del fiore, tiva, e chiamasi da’Sistem. Tanacetum Bal- CHIAPAR FOGO, Pigliar fuoco, Cominciar
o Petali sono le parti rivoltate e rilevate samita. ad ardere. O figur. Incollerirsi, Adirarsi .
del fiore DESTACAR LE FOGIE DEI FIORI, FOGIETA, s. f. Foglietta; Fogliuccia. V. CHIAPAR. - TORNAR A CHIAPAR FOGO ,
Spicciolare i fiori, Spiccarne i petali. FOGIETA, Uccelletto. V. PAPAMOSCHÌN. Rappiccare il fuoco; Riaccendere il fuoco.
FOGIA DEL MORER, OVV. FOGIA assol . Fo- FOGIETO O FOGETO , S. m. Foglietto , Pic- DAR FOGO, Dar fuoco; Appiccar fuoco.
glia dicesi assolut. Quella dei gelsi di cui colo foglio. DAR FOGO AL CANÒN, Allumare un pez-
si nutricano i bachi da seta ; e Fogliaccia Foglietto o Gazzetta , si chiamano i Fo- zo o Accendere - DAR FOGO COL STOPIN,
Quella ad essi avanzata --- SECONDA FOGIA, gli di novità. Stoppinare.
Foglia rigermogliata, Quella che rinasce QUEL DAI FOGETI, Fogliettista o Fogliet- DAR FOGO A LA CASA, detto fig. Dar le
sopra alberi o rami di gelsi già spogliati. tante e Gazzettiere. vele ai venti , Intraprendere che che sia
FOGIA DE LE VIDE, Pampano ed anche FOGIO, s. m. Foglio BANDA DEL FOGIO, con ardire.
Pampana --- VIDA PIENA DE FOGIE, Vite Faccia o Pagina , Una sola facciata del DAR FOGO A LA ROBA, detto fig. Far bal-
pampanosa e pampanuta - No GH'È AL- foglio - L'ottava parte, si dice Facciuola doria o falò, Consumar tutto il suo dan-
tro che fogie, Assai pampani e poca uva o Quarlino. dosi bel tempo. Sbraciare a uscita; Cola-
-CAVAR VIA LE FOGIE DE LA Vida, V. De- Fogio per fogio, A foglio a foglio o Fo- re o Dissipare il suo; Far del ben bellez-
SPOGIAR . glio perfoglio. za.
FOGIE DEI FENOсHI, Rappe o Ciocche , VOLTA D'UN FOGIO, V. VOLTA. DAR FOGO AL PEZZO, detto metaf. Allu-
Foglie capillari o filiformi FOGIO dicesi per Foglietto ; Gazzetta; mare il pezzo; Dar fuoco alla girandola,
FOGIA DE TABACo, Foglietta, T. de'Ma- Gazzettino, Foglio d'avvisi o novità. Venire a risoluzione.
nufatturieri di tabacco. Uno de' generi del FOGIOSO, add. Fogliato; Fogliuto; Fron- INDORAR A FOGO, V. INDORAR.
tabacco, di cui vi sono varie qualità, come duto e Fronzuto. METER FOGO, detto fig. Aggiugnere le-
il puro fine o sia Cruschetta ; Foglietta co- FOGO, s. m. Fuoco. gne al fuoco, vale Fomentar l'ira in al-
mune, alla cappuccina, alla nobile etc. V. Fuochi o Focolari si dice per Famiglie. trui.
TABACO. Villa di cento o dugento fuochi. INCASSAR EL FOGO, V. INCASSAR.
FOGIA DA SPECHI, Foglia; Slagnuolo. V. ANDAR PER FOGO, detto famil. Andar per SBRASAR EL FOGO, V. SBRASAR.
BATIFOGIA. un momento; Andare pien di fretta. FITAR A FOGO E FIAMA , Allogare a tutto
FOGIA D'ORO O D' ABZENTO, Sfoglia o Fo- BATER FOGO, V. BATER. carico del conduttore , Quando cioè il Con-
glia. FOGO ARTIFIZIAL, detto antic. Razo, Raz- duttore assume indeterminatamente tutti
FOGIA DEL CANDELIER, Bocciuolo del can- 20. FAR FOGHI, Far razzi, Far fuochi i pericoli, e s' intende gl'infortunii d'in-
deliere , Strumento ne' candelieri, postovi artifiziali - Far falò, Far fuochi d'alle- cendio, d'inondazione e di gragnuola, come
acciò la candela struggendosi non gli gua- grezza , Far baldoria. Il Falò è fuoco di la legge odierna s'esprime.
sti. stipa o d'altra materia che faccia gran FOGO DE S. ANTONIO, dicono i Villici
FOGIA, detto in T. de'Torniai, Foglia , fiamma e presta, e fassi per lo più per se- ad una malattia delle pecore, che i Veteri-
chiamasi lo Strumento da tornire confor- gno d'allegrezza. narii chiamano Tumori infiammatorii. Que-
mato a guisa d'una fogliolina. FOGO DE CA DEL DIAVOLO, Fuoco di lio- sti consistono in gonfiezze circoscritte , in-
Cavar le pogie, Disfogliare. ne, vale Grandissimo FAR UN FOGO DE fiammatorie, dolorose in varie parti del cor-
FAR FOGIA, Brucare la foglia, Raccoglie- CA DEL DIAVOLO, Infernifocare, voce diti- po, che si esulcerano e presto passano alla
re la foglia del gelso. rambica, e vale Abbruciare con gran fuoco. cancrena.
FAR FOGIE , Frondeggiare, Produr fo- FOGO DE S. ANTONIO, Voce fam. Serpi- FOGOLÈR. Lo stesso che FоGher, V.
glie, e dicesi degli alberi, e quindi Fron- gine, Macchia o infiammazione della pelle FOGÒN, s. m. Focone, V. SCHIOPO , CA-
deggiante. che va serpeggiando. AVER EL FOGO DE S. NON.
278 FOL FON FON
Focone, in T. Marin. si chiama il Luo- FOLETO DA POLVERE O DA PERUCHIER , Sof- fondo - Feccia dicesi a Superfluità e alla
go della nave dove si fa fuoco. fietto , Specie di borsa di pelle fina, che parte più grossa e peggiore. Residenza, a
FOGÒN, detto pure in T. Mar. Cameri- s'enfia e si rinserra per mezzo d'un osso Quella materia più grave ch'è nelle cose
no di cucina, Certa foggia di stanzolino, di balena; essa porta la polvere sui capel- liquide e posa nel fondo - Sussidenza ;
ch'è nella prua della nave. li col mezzo d'un tubo d' avorio o di osso Posatura ; Fondata , proprio della feccia
CAPA e GRAN DEL FOGÒN, V. CANÒN. aperto all'estremità. Questo soffietto però del vino che resta nel fondo della botte..
FOGONADURA , s . f. T. Mar. Mastra , ora più non s'usa. FONDACHIO DEL BRODO, Bolliticcio.
L'apertura ne' ponti per cui passa un al- FOLETO, T. de' Sarti, V. in BRAGHESSE. FONDACHIO DE L'AQUA, Belletta, Posatura
bero o l'argano per arrivare alla sua scassa . SPIRITO FOLETO, Folletto, Specie di Spi- dell'acqua torbida.
FOGONADURA DEL timòn, Losca, L'aper- rito che fu creduto esistere, e del quale una Mamma del vino ; Madre; Letto , si di-
tura nel forno di poppa, per cui passa la te- volta narravano delle favole. ce per lo più del vino e dell ' aceto.
stata del timone. FOLETO O SPIRITO FOLETO, detto a Fan- FONDACHIO DE L'OGIO, lo stesso che Mon-
FOGOSITAE, Voce antiq. V. ARDenza. ciullo insolente ed irrequieto, Serpentello; GA, V.
FOLA (coll' o largo) s . f. V. FIABA. Nabisso. V. BEGOLO. FONDACHI DE BOTEGA, V. in FONDO Sost.
FOLA , T. de' Fabbri ferrai , Mantice e FOLIGNAMENTO, V. FUTIGNAMENTO. FONDADOR , s. m. Fondatore o Institu
Mantaco, Strumento noto, con cui i fabbri FÒLO (coll❜o largo) s. m. (dal latino Follis) tore.
soffiano nel fuoco . Folle; Mantachetto; Mantacuzzo; Soffiet- FÒNDAGO , s. m . Voce ant. Posatura; Fon-
FOLA (coll'o stretto) s. f. Folla; Folta ; to, Strumento notissimo che attira l'aria data , La feccia del vino che resta neHa
Pesta, Calca di gente ― Bulima, dicesi a per mezzo d'un' Animella, e la trasmette botte.
Frotta confusa. per mezzo d'una Cannella; e serve ad av- FONDAMENTA, s. f. e nel plur. FONDA-
ESSER TRASPORtà da la fola, Andarsene vivare il fuoco. MENTE , chiamansi le Strade marginali che
colla piena. FOLO DEI ORGANI, Mantice o Maniaco. incassano i rivi e canali della nostra Città,
FOLA CHE NO GHE STAVA UN GRAN DE ME-
FòLo, detto in gergo, vale Culo. dette dagli antichi latinamente Fundamen-
GIO, Non v'entrerebbe un granello di pa- ALZAR I FOLI, V. ALZAR. ta e più spesso Iunctoria. Prima di questo
nico. fondamento il terreno fermavasi con isterpi
FOLO (coll'o stretto) s . m. (dal latino Ful-
FOLA, add. Pigiato; Scalpicciato; Calpe- lo o dal barbarico Fullus ) Gualchiera , e graticci : poscia si fece di legname e final-
stato, Dicesi dell' uva. Edifizio o Macchina che, mossa per forza di mente di pietra. Junctoria dicevansi dal lat.
ESSER FOLÀ O AFOLÀ D'AFARI, Esser pie- iungere usurpato per Venezia o Approdare,
acqua, pesta e soda il panno.
no od oppresso d'affari. Aver che fare FOLPO, s . m. T. de' Pesc. Polipo, ma più come interpretò benissimo il nostro Abbate
più che a un paio di nozze. V. in AFAR. comunemente Polpo, detto anticam. Poly- Galliccioli nelle sue Memorie Venete anti-
FOLADA , s . f. Pigiatura ; Calcamento ; che. Vedasi il Libro I. ai num . 115, e 236.
pus, e da Linneo Sepia octopodia. Anima-
Calcatura. FONDAMENTAR, v. Fondare; Dar fonda-
le marino dell'ordine de' Molluschi, comu-
DAR UNA FOLADA, V. FOLAR . nissimo, che ha otto braccia eguali intorno mento; Piantarsi, Fu anche detto fig. So-
FOLADOR, s. m. Follatore; Follone , Arte- predificare.
alla bocca, con due ordini di granfie o bran-
fice che incorpora e fissa la tessitura dei che o ricciolini. Questa specie è abbondan- FONDAMENTO , s. m. e più comunem
panni. V. PURGADÒR - Gualchieraio , di- te nelle nostre acque, e buona a mangiare, FONDAMENTI, Fondamento, Quel muramen-
cesi Quello che soprintende alla gualchie- ma usata quasi esclusivamente dall' infimo to sotterraneo, sopra il quale si posano e
ra per la sodatura de'pan ni. popolo. fondano gli edificii. Si dà lo stesso nome
FOLADOR DE UA, Pigiatore.
FOLPO detto per Agg. ad uomo, Goffo; anche a quel terreno sodo di pietra, tufo
FOLAR , v. (che viene dal franc. Fouler) Tozzo; Tozzotto, Figura goffa e malfatta. od altro, che serve per murarvi sopra sen-
Scalpitare ; Pigiare ; Calcarc; Pestare , FOLTO (coll' o stretto) add. Folto; Denso; z'altro fondamento Questa parola, così
Pestare e calcar co' piedi in andando . Fitto, dicesi degli alberi, delle foglie, dei in Veneziano che in buona lingua, applica-
FOLAR I CAPÈLI, Follare , T. de'Cappellai . ta alle cose morali e scientifiche, significa
capelli etc. Infoltito, vale Divenuto folto.
FOLAR I PANI, Feltrare; Follare; Sodare. Follo, dicesi pure per Numeroso, abbon- Base; Basa; Principio; ed anche Cagione;
FOLAR L'UA, Pigiare; Ammostare. dante. -- FOLTO DE CAVELI, Capelluto . Motivo; Ragione; Stabilità.
FOLAR, si dice anche per AFOLAr, V. FOLTO DE ROBA O DE TUTO, Carico di ro- FONDAMENTO, Fondamento in gergo vale
FOLCO , s. m. T. agr. Solco. È quello del ba; Pieno; Zeppo CASA FOLTA DE TUTO Culo.
campo, ma pel termine vernacolo s'inten- Casa che par una dogana. V. CASA. BUTAR O FAR I FONDAMENTI de qualcossa,
de il Solco vecchio. V. ALGUARO .
FON (coll'o chiuso) Maniera antica che usa- Fondare; Gettare le fondamenta o i fon-
FOLEGA, 8. f. T. de' Cacciatori, Folaga , vasi nel nostro dialetto, e che ci è riporta- damenti.
Uccello acquatico ottimo a mangiare , di ta dal Calmo, in vece di Fo, prima persona ESSER SORA I FONDAMENTI, Esser levati
piuma nera col capo simile alla gallina. I dell'indicativo di Fare, che ora si direbbe
Sistematici lo chiamano Fulica atra , e i fondamenti d'un edificio.
FAZZO (come dicevasi Dox per Do). CON FONDAMENTO, detto avverb. Con fon-
quindi i Francesi Diavolo di mare. FON CONTO CHE LE SIA ROSE E VIOLE, MO- damento; Fondatamente ; Fondamental
FOLEGA , è anche T. del Giuoco detto do figur. Fo conto che sieno rose e fiori mente - SENZA FONDAMENTO , Senza fon
PANFIL, e chiamasi l'unione del Re e del o che sia un panunto : cioè Resta a soffrir damento ; A credenza; Cosa aerea; Opi
Cavallo di quel seme che la sorte diede di peggio VE FON STO DISCORSO, Vi fo nione aerea o fallace.
per prevalente nel giuoco , e per cui il questo discorso. FONDAÒR, 8. m. T. antiq. Fonditore. V.
Giuocatore che tiene in mano queste due FONDA, e per lo più in plur. FONDE, S. f. FONDIDOR .
carte, ha diritto di mancia da tutti gli al- Fonda, Tasca di cuoio per custodia delle
tri. V. ONOR e PANFIL. Dicevasi anche per Fondatore. V. FON-
pistole. Le selle della cavalleria militare DADOR.
FOLEGA DE NIO , Locuz. ant. di gergo ,
sono guernite di due fonde. FONDÀR, v. Affondare, Mandar a fondo,
Il pene. FONDA, add. Fondato , Da fondare, Cavato Sommergere nell'acqua TORNAR A FON-
FOLEGHETA, 8. m. Folaghetta, Piccola a fondo.
folaga. DAR, Raffondare.
FONDA NE L'AQUA, Affondato; Sommerso. Fondare, Cavar la fossa e riempirla di
FOLETO, s. m. Mantachetto ; Soffionetto, FONDACHIETO , s. m. Fondigliuolo, po- materia da murare .
Piccolo mantice , V. FOLO. satura di cose liquide. FONDAR BEN , T. agr. Richiedere la ter-
FOLETO DEL ANTESE, V. MANTESE. FONDACHIO , s . m. Fondaccio, Feccia del
ra, in sign. di Penetrare addentro quando
FON FON FOR 279
si ara. Se vuoi far la terra fruttificare, FONDO DE LA CAROZZA, V. CAROZZA. FONGO DEL BOSCO DEL MONTÈLO, Boleto e
richiedila addentro due piedi. FONDO DE LA FORNASA, Fondata, Qual- Uovolo, Fungo di cappello grande e di co-
Fondir una bote O UN MASTELO, Sfonda- sivoglia deposizione di cose strutte o lique- lor rossiccio, che prima di svilupparsi ap-
re o Sfondolare, Rompere il fondo. fatte in fondo ad una fornace, caldaia e si- parisce sferico come uovo.
FONDARSE , Fondarsi ; Affondarsi; Ap- mili. Fondata di cerumi sporchi e neri. Fonghi de rovere, Agarico ; Lingua da
poggiarsi; Sostenersi; Far capitale; Far- FONDO DA LETO , Lettiera, Il legname fur esca; Fungo arboreo. Fungo che na-
sicavaliere d'una cosa. sul quale stanno il saccone e le materasse. sce nei roveri , che s'acconcia e con cui
FONDARIA, s. f. Fonderia, Luogo dove si Noi però colla parola FONDO intendiamo le si fa l'esca da batter fuoco.
fondono i metalli. Fornace o Forno è più assi e i cavalletti. FONGHI PRADARIOLI O DE PRA , Prataino-
propr. il Luogo dove si fonde . Andare al fondo o a fondo, val Som- lo; Pretaiuolo o Pratolino.
FONDARIOL, s. m. Fondigliuolo, Rimasu- mergersi - ANDAR AL FONDO DE QUALCOS- FONGHI FARINOSI, V. BOLEO.
glio di cose, Rimanenza. SA, Saper bene una cosa; Scoprirne la FONGHI SBRISOTI O DEÈLE, Ditola, Fun-
FONDELO , s. m. Verghetta o Verghello pretta verità; Sapere a fondo; Toccare go liscio.
d'oro o d'argento, formato di rimasugli di il fondo; Pescare al fondo. FONGHI SELGARIOLI, Prugnuolo , Specie di
questi metalli. DAR FONDO , T. Mar. Dar fondo o Git- fungo odorosissimo e di ottima qualità, che
FONDELO DEL Versòr, V. Versòr . tar l'ancora, dicesi Quando si fermano i dicesi anche Ceppatello , perchè nasce nei
FONDELO DEL CORESIÒL, Culatta, Piccolo navigli sull' ancora. pedali degli alberi.
bottone d'oro o d'argento fino, che resta DAR FONDO A LA ROBA, Dar fondo, vale FONGO VELENOSo, Fungo malefico; Fun-
nel fondo d' un crogiuolo dopo la fusione, Dissipare , Consumare , Esser fonditore , go di rischio.
separato dalla scoria. cioè Scialacquare ― Esser in fondo, Esse- LOGO DA FONGHI , Fungaia.
FONDELI O FONDEI , Gheroni , Pezzo o re in rovina. FATO A FONGO, Fungiforme, T. de' Natu-
Giunta che si mette alle camice per sup- EL BON STA IN FONDO , I pesci grossi ralisti.
plimento. Fondi, si dicono quei delle bra- stanno al fondo, detto proverb. e signifi- FONGO , detto in lingua furbesca , vale
che. ca che Il meglio viene per lo più in fine. Cappello.
VESTA CON FONDEI, Veste aggheronata. EL DARIA FONDO AL POZZO DE S. PATRI- FONGO DE MAR, s. m. T. de' Pesc. Fun-
FONDESTO, add. Fondato o Fuso , dicesi ZIO, Dicesi d'un diluviatore o di uno scia- go marino, Piantanimale marina, da Lin-
del metallo. lacquatore, E' darebbe fondo ad una na- neo denominata Madrepora Fungites. La
FONDEZZA, s . f. Profondità, Altezza. ve di sughero. sua forma somiglia al cappello d'un fon-
FONDIDOR , s. m. ( anticam. FONDAOR ) , IN FONDO O IN FONDI, Modo avv. In quel go , colle lamine poste superiormente in
Fonditore o Gettatore o Bronzista, Quel- fondo, vale Alla fin fine, Finalmente, Tut- vece che inferiormente.
l'artefice che fonde i metalli. to insieme, Alle corte. FONGÒSO, add. Fungoso , dicesi de' Legna-
FONDINA, s. f. Piccola fonda. V. Fonda. IN FONDO LA PANZA , Anguinaglia ; In- mi infraciditi.
FONDITA , s . f. Fusione ; Liquefazione , guine. FONSO, Alfonso, Nome proprio di uomo.
e s'intende de'metalli. IN FONDO D'UNA CARrta, In fine; Al fine; FONTANA, s . f. Fontana ; Fonte.
FONDITÀ, s. f. Lo stesso che FONDezza, V. Al termine. FONTANA DEI BAGNI D'ABANO O DE L'A-
FONDIVO, add. Fondo; Cupo, dicesi di Co- NO AVER FONDO , Non avere capacità , QUA DE RECOARO, Fonte d'acqua termale
sa che abbia fondo. V. FONDO add. intelletto , talento, raziocinio - · Non aver ―― Bulicame o Vena, dicesi all'acqua che
TEREN FONDIVO, Terreno fondato, vale nè fin nè fondo , Essere immenso , non sorge bollendo.
Che ha molta terra buona. compreso da termine . FONTANA , detto in gergo, vale Scatola
FONDO , s. m. Fondo; Affondo, Profondità. Dicesi familiarmente anche FONDI nel da tabacco o Tabacchiera.
La parte interiore delle cose concave. Fon- sign. per FONDO. Quindi Fondi de la bota, FONTANELA, s . f. Fontanella o Fonticel
do d'un vaso, d'una nave, d'un fiume, DE LA PIGNATA ec . per Fondo della botte, la, Piccola fontana o fonte.
del mare etc. Buon fondo; Cattivo fondo. della pentola, cioè La parte inferiore. FONTANELA DE LA GOLA, Forcella o Fon-
Fondo, in T. Merc. significa Capitali, da- FONDI D'ARTICHIосо, Girelli di carciofo. tanella, cioè Quella parte della gola dove
nari, quantità di negozio, fondamento della FONDO O FONDIVO, add. Fondo; Profondo, ha principio la canna.
Ditta. e nel superlativo Fondissimo e Profondis- FONTANELA DE LA TESTA , Fontanella ,
Fondi, si chiamano i Beni immobili -- simo. Nome che si dà alla sommità del capo dei
FONDO UMIDO , Pollino, sust. T. d'Agric. PIATO FONDO, Fondo a coppa , Qualunque bambini, là dove si riuniscono le suture.
Terra frigida dove scaturiscono polle di fondo concavo di un vaso o simile. Onde FONTANELA , Cauterio ; Inceso ; Rotto-
acqua che stagna. Tirare a coppa, vale Tirar l'opera a uso rio; Emissario.
Fondo, in T. Milit. dicesi La profondità di coppa, cioè concava dentro e convessa FONTANER , s . m. Fontaniere , Artista
d'una colonna. Una colonna di quattro fuori. V. FONDIVO. che fa fontane e giuochi d'acqua.
battaglioni di fondo. FONTEGHER, s . m. Fondacaio; Fonda-
FONFO, add. Voce fam. Aggiunto di Mano
FONDO D' ARTICHIOCO, V. ARTICHIOCO. e vale Goffa; Grossolana; Malfatta. chiere; Farinaiuolo .
FONDI DE BOTEGA, Fondacci di bottega. FONGHÈTI O FONGHI DE BARO, 8. m. Fun FONTEGHERA , s . f. dicesi la Moglie o
Fondaccio d'un Rigattiere o Ferravec- ghetti; Prugnuoli. Diconsi anche Famiglio- Femmina di Fondacaio o Fondachiere, la
chio. la, perchè nascendo vicinissimi l'un l'al- quale sull'esempio di altre voci consimili
FONDO DE LA BOTA, V. BOTA. tro, sembra quasi che vivano e coabitino in potrebbe dirsi Fondacaia o Fondachiera.
FONDI DE LA BOTA, Feccia del vino, V. famiglia. FONTEGHETO, s. m. Fondachetto.
PORONI.
FONGO, s. m. Fungo. FONTEGO, s. m. Fondaco.
FONDO DE LA CANA DEL SCHIOPO, Camera. OMBRELA DEL FONGO, Cappello o Pileo, FORA , Fuora; Fuori; Fuore, Prepos . e
FONDO DE L'AQUA TORBIDA, Belletta. dicesi alla Parte superiore di esso - GAM- Avv. di luogo, ed è il contrario di Den-
FONDO DE LE BRAGHESSE , V. BRAGHESSE . beta del fongo, Gambo, col suo Zepperel- tro.
FONDO DEL POzzo, Arca del pozzo, Quel- lo o Zeppetello - VERETA DEL FONGO, Ghie- FORA, vale per Fuorchè; Fuorachè- Fo-
la pietra che si mette in fondo al pozzo a ra , per simil. Volva, Borsa o Calice RA DE MI O DE LU, Infuori di me o di lui;
mantenimento dell'acqua .
proprio de' funghi. Volva o Borsa dell' uo- Fuorchè ; Fuorachè; Trattone me o lui
FONDO DEL VIN IN UN GOTO, Fondigliuo- volo. --- SO FORA DE MI, Son addoloratissimo;
lo. Y. CULETO . FONGHI DE BARO, V. FONGUETI . Son fuori di me dal dolore - EL XE FORA
280 FOR FOR
FOR
DE LU, Egli è addoloratissimo , ovv. Adi- FAR FORA UN OSELO , Colpire un uccello, cioè
ratissimo. Ucciderlo . FORAR UNA BOTE , Spillare, propr. Trar
DE FORA VIA , Fuori ; Di fuora ; Al di per lo spillo il vin della botte.
FARSE FORA , Sporgersi in fuori o al- FORASS
fuori - VENDER O COMPRAR DE FORA VIA, ITO, add. Voce corrotta da Fuor-
l'infuori, cioè Fuori della finestra , o del
Vendere o Comperar per iscarriera , cioè uscito, che vale Bandito, cacciato dalla
poggiuolo. pa-
Fuori della bottega e quasi occultamente tria . Ma noi usiam la voce FORASSITO per
FAR VEGNIR FORA UNO, Fare uscir uno, 障
SAVER UNA COSSA DE FORA VIA, Inten- Stimolarlo a fare o a dire quel ch'ei non Agg. ad Uomo nel sign, di Sfrenato ; Sbri-
gliato ; Ardito ; Audace; Temerario ; ed an-
dere una cosa per cerbottana o indiret- vorrebbe.
tamente. che in quello di Vivo ; Vivace.
PORTARLA FORA, Camparla ; Scamparla . FORBICULO, s. m. Forbitoio, Qualunque
EL DE FORA, L'esteriore, La parte ester- QUEL CHE GO DRENTO GO FORA , V. DRENTO .
na. cosa che serve a forbirsi il deretano.
SE LA PORTO FORA ! Se campo di questa; FORBICULO, dicesi da noi per ischerzo al
FORA DEL VADA, V. VADA. Se ne scampo; Se n'esco in bene. ANEL
Dito medio della mano. V. in DEO.
FORA PER FORA, Fuor fuora; Da banda TIRAR FORA, V. Tiràr. FORBIO , add. Forbito, Asciugato, ripulito.
a banda; Da un canto all' altro; D'oltre TOR FORA -- No so COSSA TOR FORA DA
in oltre. FORBIOCHI, V. in Dɛo.
STO DISCORSO, Non so raccapezzare que- FORBIR, v. Forbire . Forbirsi la bocca,
FORA UN, DRENTO L'ALTRO, V. Drento. sto discorso ; cioè Non lo intendo . Non so TORNAR A FORBIR , Riforbire. FELA
DAR FORA , Dar fuora o fuori, Mandar che cosa conchiu dere.
FORBIR I OCHI, Asciugare o Tergere gli
alla luce, pubblicare. TRARSE FORA, V. TRAR. the
occhi.
DAR FORA, Montar sulla bica; Dar nel- VEGNIR FORA DA LA TANA, V. TANA. FORBIVE LA BOCA CHE A VU NOL VE TOCA ,
le stoviglie o nelle scartate , Incollerirsi VEGNIR FORA PER I OCHI UNA COSSA , ES-
- Uscir del manico , dicesi Quando uno Pole te sputar la voglia o Potete attaccar
ser ristucco o satollo d'una cosa ; Venir
le voglie all' arpione. V. NETAR.
in riprendendo chi che sia , se ne duole a nausea una cosa; Esserne stuccato. FORBIRSE CO LA CAMISA DEI ALTRI , Rico-
più del dovere. Le cose di che l'uomo è abbondevole fa- BET
DAR FORA, Sbucare o Sbucar fuori, Ri- stidiano.
prirs i col mantel d'altri o simili , vale
Scusare sè coll'accusar altrui.
comparire. VEGNIRGHENE FORA , Accape
zzare ; Con- FORBIRSE EL CULO COI GUANTI , Dettato
DAR FORA , parlando della febbre , Da- dur a capo; Venir a fine di che che sia
- COME OGIO DA FAR A VEGNIRGHENE FORA fam. Putire ad alcuno i fiori del melaran-
re in fuora , dicesi Quando il male man-
da alla cute l'interna malignità. cio, Suol dirsi d'Uno che pretenda esser
IN BEN? Come ho io a fare ad uscirne a molto dilicato in qualunque genere di cose .
DAR IN FORA, Essere o Uscire in fuori bene ? cioè A riuscirne. V. in CAO - - XE
o simili , di Cosa che sporga e che sia MEGIO CHE GHE NE VEGNA FORA , È meglio ME NE FORBO, Me ne rido ; Ne fo tanto
verso la parte esteriore. Casa sportata in ch' io mi chiarisca . Vo'chiarirmi o chia- caso quanto del terzo piè che non ho; Non
fuori. lo stimo una foglia di porro.
rirmene, cioè Vo' vedere e conoscere come
ANDAR FORA O DE FORA , Andar di fuo- FORCA, s. f. Forca ; Bidente o Tridente,
la cosa sia.
ri , Intendesi anche Andar fuori di Vene- Strumento campereccio noto. I suoi rami
STAR FORA COI BEZZI, Restar esposto col diconsi Rebbii o Denti
zia, Andare in campagna - UN DA DE FO- danaro, cioè Aver esborsato senza conse- Triforcato o Tri- 庭
Ba, Un Forese, Che sta fuori di Città. forcuto , dicesi la forca di tre rebbii — FA-
guire il fine.
ANDAR FORA, T. di Giuoco , Guadagnar TO A FORCA, Forcato o Forcuto.
FORA, add . Forato ; Bucalo ; Bucherato ;
la partita . FORCA DA PICAR, Forca ; Patibolo; Letto
Pertugiato. a tre colonne ; Il colonnino - Colonnini
ANDAR FORA, Trapelare, Quando i liquo- FORA COME UN CRIELO, Tutto foracchiato
ri escono per le rotture de'vasi. V. BOTA si dice alle travi ond'è composta la Forca.
o sfora cchiato o bucacchiato . "
e SPISSOLAR . FORCA , detto per Agg. a uomo , Forca;
AVER LE MAN FORAE , V. MAN. Mascagno ; Astuto; Calterito ; Trincato
ANDAR FORA PER I OCHI , V. VEGNÌR FO- FORABUTO , V. FARABUTO.
RA. FORCA VECHIA, Volpone scozzonato ; Putta
FORADA, s. f. Foratura.
ANDAR FORA DE MENTE , Uscir dell' ani- FOR scodata ; Capestro; Capestruolo ; Forcuzza.
ADOR, 8. m. Foratoio, Strumento con
mo, di mente, della memoria. Forca, In Marineria è un Comodo fatto
cui si fora. the
ANDAR FORA DE LOGO ,
Lussare , dicesi di provavia all'albero di maestra, per soste-
FORAGINE , s. f. Farraggine o Farragine,
delle ossa, e quindi Lussazione . nere l'estremità degli alberi e pennoni di
Mucchio confuso e mescolanza di molte co-
ANDÀR FORA DE SÈ, Trasportarsi; Uscir rispetto.
se. Vilume, vale Farragine di cose senza
de'gangheri, detto fig. V. DAR FORA. ordine . TIRAR ZO DA LA FORCA, fu detto dal no-
ANDAR FORA DE PIOMBO , Sbilanciarsi , stro poeta Varotari in una sua satira, par-
FORAGINE, dicesi per Quantità grande ;
dicesi degli edifizii. lando di Mogli irrequiete e moleste ai ma-
Moltitudine ; Sequenza -- FORAGINE DE riti: eccone il passo .
ANDAR FORA DE PROPOSITO , Forviare ;
SERVITORI, Servitorame - FORAGINE DE PO- ScorLEU PER SORTE EL CAO? SE QUALCHE
Uscir di proposito, del seminato, di tema, FORAGINE DE ZENTE,
di tuono , Non reggere al ragionamento. VARET I, Poveraglia SPORCA
Gentame -- FORAGINE DE OSEI, Uccellam MOSTRASSE DE BRAMARVE IN COMPAGNIA ,
Andir fora de seSTO , Dissestarsi, dice- e
FORAGINE DE DONE, Femminiera . ОH COME LESTI MAI SE CORERIA !
si degli edifizii. FORAPIÈRA , 8. m. Termine con cui chia-
ANDAR FORA DA UN INTRIGO , Uscir del SO CHE LE TIRESSÈ ZO DE LA FORCA.
masi da taluni nel Padovano un Pesciatel-
fango o Trarre il cul del fango ; Spela- E vuol dire : Se qualche baldracca mo-
lo d'acqua dolce di circa due pollici , che si strasse desiderare di far all'amore con
gare, Uscir d'intrighi - ANDARGHENE fo- confonde colla minutaglia e mangiasi fritto.
RA , Togliersi di mezzo o d'impaccio - voi, oh come presto correreste a lei; e
ANDARGUENE FORA IN QUALUNQUE MODO , Ca- È di corpo piuttosto allungato , sparso di
non vi graverebbe ch'ella fosse sudicia
macchie scure e di fondo giallastro ; ed ha
varne cappa e mantello. ed infame: anche se fosse sulla forea
ANDAR FORA DE CERVELO, Uscir di sen- nella testa inferiormente alcune barbe per
per le sue nequizie , voi ne la stacche-
le quali Linneo lo chiamò Cobitis Barba- reste per ispassarvi con lei.
no, di cervello, Impazzare.
tula.
FAR FORA QUALCOS SA, Maniera fam. Far FORCADA, 8. f. Forcata, dicesi di Tanta
FORAR, v. Forare ; Bucare Foracchia-
repulisti, Mangiar tutta una cosa --- Di- paglia o altro, quanto sostiene e leva in un
cesi anche per Rubare . V. SMAFARAR. re o Sforacchiare e Bucacchiare, Forare tratto la forca.
FAR FORA QUALCUN, Uccidere alcuno ― con ispessi e piccoli buchi. V. SBUsar. FORCADA, vale appresso noi per Colpo di
FORAR CO LA VERIGOLA, Succhiellare. forca.
FOR FOR FOR 281

FORCADA, detto in T. Mar. Barganèlla , sterpo fatto a cono, ad uso di sostenere gli ESSER UNA BONA FORFE, Esser lingua che
Pezzi di legno curvi da un capo, che servono alberi e le viti. taglia e fora, che taglia e fende; Esser
ad innalzar le sponde delle lance. FORDEMISURA, Avv. Formisura o Fuor- lingua fracida, Maldicente.
* FORCADA. Specie di asta di legno o lungo misura; Smisuratamente; Eccessivamen- QUEL DA LE FORFE, Forbiciaro.
bastone, che usano le lavandaie quando di- te. AVER EL PANO e le forfe. V. PANO.
stendono sulle corde o funi le biancherie FOREAN O FURIAN, add. T. Mar. Scilocco- FORFE, s. f. dicono i Maniscalchi ad un Tu-
lavate onde si asciughino, per tener esse Levante; Austro- Scilocco , Vento, quando more sotto al mento che viene al Bue ,
funi alte da terra quanto basta; al qual uo- sia un poco forte. i cui segni caratteristici sono Gonfiezza
po queste aste o bastoni sono guernite da FOREANI, dicesi da' Marinai il Complesso sotto la mandibola posteriore, dolente, che
un capo d'un biforcamento, nel quale en- de' venti suddetti. impedisce la masticazione ed anche la de-
tra e si posa la fune che devono sostenere. FORESSITO. V. FORASSITO. glutizione , e che s'estende alla parte in-
FORCAMELO , 8. m. Schermotto , T. dei FORESTARIA, 8. f. Foresteria; Forestaria terna della bocca.
Costruttori navali. Pezzi di legno onde e Forestieria, Quantità di Forestieri ; Ed❘ FORFESON, s . m. (colla s dolce) T. dei
componesi la terza giunta dell' ossatura, so- anche per lo Luogo dove s'alloggiano i fo- Veterinarii , Carbone bianco epidemico ,
pra le staminare. restieri. Malattia propria del Bue, i cui sintomi sono
FORCELA , s . f. T. de'Vetrai, Forcella, FAR FORESTARIA, Far lieta accoglienza, zoppicamento, gonfiezza enfisematica nella
Strumento di ferro bifor cuto con manico onoranza; Accogliere orrevolmente. estremità zoppicante , corso di malattia
lungo, che serve all'uso di cavare le ma- FORESTIÈR ) 8. m. Forestiere; Forestie- violenta che uccide l'animale, se non vie-
nifatture che sono sopra la fornace. FORÈSTO ) ne prontamente soccorso con copiose sca-
FORCELA, detto in T. de ' Legnaiuoli, In- ro, quasi extra fores; Straniero. rificazioni.
corsatoio, Strumento o Pialla da fare le VOCE FORESTA, PARLAR FORESTO, PIANTA FORFESÒNA, s. f. Forbicioni, Quelle for-
incanalature e le linguette. FORESTA. Esotico. Termine che propriamen- bici di acutissimo taglio che adoprano i
FORCHÈTA, s. f. Forchetta o Forcina , te significa Forestiero o Straniero , cioè maestri di lana per tagliare il pelo a'panni.
Piccola forca. portato da un paese lontano ed estraneo ; FORFETA, s . f. Forfecchia e Forfecchi-
Forcella; Forcel'etta; Forcuzza dicesi ed in questo significato dicesi Voce, Paro- na, Piccolo animaletto od insetto di coda
a Palo o Legno biforcuto ; e Specie anche la esotica. Esotico dicesi principalmente biforcuta a guisa di forbici, che particolar-
di Spilla che adopran le donne nelle loro da' Botanici delle Piante che non crescono mente si nasconde nell'uva e ne' fichi , e
acconciature. naturalmente in Europa. si chiama da' Sistem. Forficula auricula-
Forchetta del petto , dicesi di quel tal FARSE FORESTIER, Inforestierirsi , Farsi ria.
osso d'un pollo o d'un cappone o simile. straniero. FORFETA DA FORMIGHE, s. f. Mirmico-
FORCHETA DA LARDO O DA PERCOTAR, For- L'È FORESTO, detto fig. È un pollastro- leone , Voce latina che vale Leone delle
cella da pillottare, Strumento di ferro a ne, pollastronaccio, fresco, tenero di che formiche, ed è il nome d'un Animaletto o
due rebbii, ove s'infila il lardo da pillottare che sia, vale Inesperto ed ignorante. insetto piccolissimo, nimico delle formiche,
l'arrosto. FAR EL FORESTO, Farsi straniero d'una il quale sta sotto la polvere per impacciar-
FORCHETA, dimin. di Forca, 1 detto ad al- cosa; Far l'indiano, il nescio, lo gnorri. le ed ucciderle mentre sono attente alle
cuno per disprezzo o motteggio, Capestruz- MAGISTRATO DEL FORESTIER , detto anti- loro granella. È detto in sistema Myrmi-
30. camente alla latina de Forinseco, antica coleon formicarium . I maschi di questa
FORCHETO, s. m. Forchetto e Biforco, Magistratura, ed uno de' Tribunali Civili specie hanno la coda a guisa di forbice, on-
Ogni asta che abbia due rebbii di ferro in di prima istanza della cessata Repubblica de ha riportato fra noi il nome suddetto.
cima. Veneta, che giudicava delle proprietà fore- FORIÈR, s . m. Foriere; Furiere o Forie-
FORCİN, O FORZIN. V. SPAGO . stiere ; ed era una di quelle Magistrature ro, Grado di Sott' uffiziale nella milizia.
FORCINA , s. f. Forcina ; Forchetta ; e che componevano la così detta Corte del FORIER, detto figur. vale Segnale; Pre-
Forcella, Lungo legno armato in cima di Doge. cursore; Indizio ; Sintoma, Segno onde si
ferro adunco, che serve a'Bottegai per di- FORÈTA, Lo stesso che INTIMÈLA, V. deduce un avvenimento prossimo futuro.
staccar checchè sia appeso alle travi. FORÈTO O BUSETO, S. m. Forametto; Fo- FORMA, s. f. Forma, Figura, Regola, Ma-
FORCINA, detto in T. degli Stamp. Gruc- rellino, Piccolo foro. niera Meccanismo , dicesi a Struttura
cia, Quello strumento o legno con cui si FORFADA, 8. f. Forficiata, Colpo di for- propria d'un corpo .
stendono i fogli stampati, per farli asciu- bice. FORMA DEI CALEGHERI , Forma. Forma
gare. FORFE (coll' o stretto) s. f. Forbice o For- degli stivali etc.
FORCINA D'UN TIMòn de carozza , V. CARO. bicia e Forfice o Forbici , Strumento di FORMA DEI BATIORI , Scacciata, L'unione
FÒRCOLA, s. f. T. de' Barcaiuoli (proba- ferro da tagliare , notissimo, la cui ripie- o il Mazzo delle carte pecore , in cui sta
bilmente dal lat. Furcula ) Forcella del re- gatura nel mezzo dicesi Calcagno. V. CE- l'oro che si batte.
mo, Pezzo di legno forte incavato , su cui SORE. FORMA DEI LAUTERI, Modello ; Archetipo;
posasi il remo in vogando, Scalmo. Le sue parti sono, le Lame -- SCHENE, Forma. Sono differenti pezzi di legno, che
MORSO DE LA FORCOLA, Incavatura del'a Coste , le parti delle lame opposte al ta- servono di modello per lavorarvi sopra al-
forcella. INCASSADURA, Impernatura, Il pun- cuni strumenti di musica. V. Lauter.
glio
FORCOLA , si dice figur. per Agg. ad uo- to di mezzo delle lame BROCA O VIDA, FORME DEI OCHIALERI, Forme - Baci-
mo e vale Zoppo; Sciancato; Ranco. dicesi al Chiodo che le imperna - MANEGO, no o Piatto si chiama lo Strumento essen-
FORCOLIN, add. Gobbiccio; Gobbetto, Al- Aste , quella parte con cui la forbice si ziale dell' Occhialaio, per lavorare i vetri
quanto gobbo. V. SPALETA. prende in mano - ОCHI, Anelli, Que'fori convessi.
FORCON, Forcone , Asta in cima della qua- in cui entrano le dita. Forma, in T. de' Gettatori de' Caratteri,
le è fitto un ferro con tre rebbii. FORFE DA DEO, Cesoie, T. Agr. Diconsi si dice ad una Macchina di ferro o di ot-
Forcella; Forcina; Forchetto, dicesi al le Forbici per uso di tagliare e tosare le tone complicata, in cui si gettano i carat-
Palo o legno biforcuto - Forcolo, si chia- spalliere -- Podetta e Podettino , dicesi lo teri da stampa, le linee, i fregi, i margi-
ma uno Strumento villereccio di legno a Strumento in forma di tanaglia, con cui netti etc. -- LETO DE LA FORMA, Piastra,
guisa di forca, che adoprasi per prendere il si potano i rami teneri degli alberi . Quel grosso pezzo di ferro che riceve i di-
fieno quando si vuole scaricare. FORFE, detto fig. per agg. ad uomo, Mal- versi pezzi componenti la forma.
Forcella o Broncone , T. agr. Quello dicente; Detrattore ; Lingua maledica FORMA DE LE FIGURE DE zesso, Cavo.
Boerio 36
282 . FOR FOR FOR
Forme, T. Mar. Tavole sottili e amovi- bassa di iattanza d' una donna, comunque CAMPO FERTILE DE FORMENTO, Frumentoso.
bili, che s'inchiodano dal madiere del den- debole ed imbelle, verso d'un uomo. GRAN BRENTANA E POCO FORMENTO , V.
te alla ruota, per servire di guida ai zan- TROVAR QUEL DAL FORMAGIO, Trovar culo BRENTANA.
goni. al suo naso, cioè Chi risponda e non abbia FORMENTÒN, s. m. Formentone ; Grano
FORME DEI STAGNERI, Pretelle, Certe for- paura di bravate . L'uomo trova quel che turco. V. SORGOTURCO.
me di pietra, dove si gettano i piattelli di va cercando; e l'un diavolo paga l'altro. FORMENTON CINQUANTìn, Grano turco se-
stagno e simili. Tanto va la gatta al lardo che vi lascia rotino.
FORMA D'UN LIBRO, Sesto, La lunghezza la zampa. Tal culo tali brache. FORMÈTA, s. f. Piccola forma.
e larghezza d'un libro. FORMAZO, Voce antiq. V. FORMAGIO. FORMETA, 8. m. Formaio, Maestro di far
Forma, in T. degli Stamp . significa una FORMÈLA, s. f. T. de' Maniscalchi, For- forme da scarpe, da stivali etc.
Quantità di composizione messa nella for- mella, Infermità del Cavallo alla corona FORMIGA. V. Formigola .
ma finita e rinchiusa per mettersi in tor- presso alla pastoia. FORMIGAR, v. Formicare , Dicesi della
chio. Due forme ordinariamente fanno un FORMÈLE, T. de' Veterinarii, Malattia del gente che abbonda.
foglio. Cavallo. Lo stesso che CHIAPONI, V. FORMIGARSE UN BRAZZO , UNA GAMBA etc.
COSSA SENZA FORMA , Cosa informe o FORMENTÈLO , s. m. Frumentata , T. Informicolare, Aver formicolamento.
sformata DE DO FORME, Biforme o Bis- Agr. Semenza mescolata di frumento e d'al- FORMIGHER, s . m. Formicaio e Formi-
forme DE VARIE FORME, Formi-vario , tre biade, che si dà ai polli — Grano metel- colaio.
multiforme. lo dicesi la Biada mescolata di frumento e FORMIGOLA O FORMIGA, 8. f. Formica e
FORMA, s. f. in T. delle Cartiere, Colino, segala. Formicola , Insetto noto, ed è chiamato da
Telaietto di legno arretato con funicelle, FORMENTİN, s. m. Sacchiere, T. Mar. Linneo Formica nigra. 1
sopra cui si pone la colatoia. Facchino che carica e scarica grani e simili. MAL DE LA FORMIGA, V. MAL.
FORMAGIA , s. f. Forma o Formella di V. CRIVELADOR. FORMIGOLAMENTO , s. m. Formicolio;
cacio. FORMENTINA, s f. T. Agr. Forasacco Formicolamento; Informicolamento , Do-
FORMAGIÀ, V. INFORMAGIA. doppio o Vena vana, detto da'Botanici Bro- lore simile alle morsure di molte formi-
FORMAGIELA , s. f. Caciuola Ravig- mus sterilis, Biada selvatica. Specie di Gra- che.
giuolo e Raveggiuolo , dicesi a Specie di migna che produce la spica ed un granello FORMIGOLÀR, v. Formicolare e Formi-
Cacio schiacciato, per lo più di latte di ca- più piccolo assai del frumento, e che si sega care, cioè Essere spesso a guisa di for-
pra, che si fa nell' autunno . colle altre erbe . I Milanesi lo chiamano miche.
Formaggiuolo, vale Piccolo formaggio. VENON . FORMIGOLETA, s . f. Formichetta ; For-
FORMAGÈLE DE LA ZUECA, si dicono la val- FORMENTO, 8. m. Frumento o Formento e miguzza o Formicuccia.
lonea e le cortecce di rovere, che dopo aver Grano, Biada notissima, detta da Linn. FORMIGÓN )
s. m. Formicone, Formica
servito alla concia delle pelli , si lasciano Triticum Muticum. FORMIGOTO )
asciuttare, poi si bagnano e si riducono in FORMENTO CARBONA O CARBONIVO, Fru- grande.
alcune forme alla maniera dei formaggi, mento volpato . V. in CARBON. FORNADA DE PAN, Infornata o Fornata
quindi si vendono ad uso di combustibile . FORMENTO CO LE PAVEGIOLE, Sfarfallato di pane.
FORMAGIER, s. m. Formaggiaio; Pizzi- add. V. PAVEGIOLA. FORNASA, s. f. Fornace , Edifizio in cui si
cagnolo ; Pizzicaruolo ; Pizzicheruolo e FORMENTO DA MERCANZIA, Mercantesco. calcinano le pietre e si cuocono i mattoni,
Caciaiuolo. FORMENTO INSENETìo, Frumento rachi- gli embrici, le stoviglie etc. Calcàra dicesi
FORMAGIERA, s. f. La femmina di For- tico e vale Venuto a stento, grano poco nu- più propr. la Fornace di calcina. Quella
maggiaio, ovvero Colei che vende formaggi. drito : da Rachitismo, T. Agr. ch'è una delle tegole si chiama Tegolaia. Nota bene
Non trovasi ne' Dizionarii Formaggiaia nè sorte di malattia del grano -- Frumento però che le Tegole non sono gli Embrici,
Caciaiuola. arrabbiaticcio, altra malattia che impedi- V. in Coro .
FORMAGIETO, s. m. Formaggiuolo. sce l'attività delle barbe e non produce che FORNASA DA VERI, Fornace da vetri o Ve-
FORMÀGIO , s. m. Formaggio e Cacio o spiche vuote. V. InsenetÌo. traia. V. FABRICA DA VETRI.
Cascio. FORMENTO MARZADEGO, Frumento mar- FORNASÈLA, 8. f. T. de' Fornai, Forna-
FORMAGIO PIASENTIN O LODESAN, Formag- zuolo, Di marzo. I Milanesi dicono FORMEN- cella, Vaso di terra o di legno, in cui s'estin-
gio parmigiano o meglio lodigiano. TIN O FORMENT MARZENGH. gue la brace.
FORMAGIO DE PIEGORA , Formaggio pe- FORMENTO MISSIÀ CO LA SEGALA, Metello. Fornacella ; Fornacetta ; Fornacina ,
corino - FORMAGIO DE VACA, Cacio vac- FORMENTO PIEN DE PAGIA, Frumento pa- Piccola fornace.
cino. glioso. FORNASIÈR , s . m. Fornaciaio della cal-
FORMAGIO PICANTE, Cacio sappiente. FORMENTO PIEN de vezza, Frumento vec- cina, dicesi Quello che calcina le pietre
FORMAGIO COI VERMI, Formaggio bacato. cioso. V. VEZZA. vive - Mattoniero, il Fornaciaio da mat-
FORMAGIO CO LA TARA, Cacio magagna- FORMENTO FISSO O CHIARO, Frumento bene toni Tegolaio, Quello che fa le tegole
to; Cacio tarlato. o male impagliato. Stovigliaio, Quello che cuoce le stoviglie —
FORMAGIO MAGRO, Formaggio sburrato. FORMENTO GARBO, V. GARBO. Conciatore di fornace, Quello che lavora
FORMAGIO STRACHIN, V. STRACHÌN. FORMENTO DURO O SENZA SPIGAROLO, TO- nelle fornaci del vetro.
FORMA DA FORMAGIO, Cascino , Forma o setto, detto anche Tosello o Zucco, Ag- FORNASIERA, s. f. Fornaciaia, la Fem-
cerchio di legno da mettervi il cacio. giunti che si danno ad una sorta di Grano, mina del Fornaciaio.
PENOLA DE FORMAGIO , V. PENOLA. così appunto nominato dall'essere senza ve- FORNELAR, V. T. Mar. Affornellare, Fer-
Do SOLDI DE FORMAGIO INCARTAI, detto fa- ste, ed è una varietà del gentile. mare il remo colla pala in aria.
mil . e figur. a modo d'aggiunto, Cazzatel- FORMENTO MULO, T. Agr . Frumento gen- FORNÈLO, s . m. Fornello; Fornelletto.
lo; Bazzatello; Gigante da cigoli; Scric- tile o Grano gentile . Dicesi di quella pianta BOCA DEL FORNELO, V. BOCA.
ciolo. Oh il bel soggettino ! Dicesi per di frumento, la cui spiga è senza reste, onde FORNELO DEL TIMÒN , V. TIMÒN.
ischerno a Uomo di statura piccola, figura i granelli risaltano da un capo non coperto Fornello, T. de' Cuochi, Specie di Teg-
o persona di piccolo conto STI DO SOLDI dal guscio. V. SPIGAROLO. ghia a guisa di campana, per uso di cuocervi
DE FORMAGIO LO FARÀ STAR , Questa min- FORMENTO NEGRO, lo stesso che SARASIN. V. frutta, pasticcerie e simili.
gherlina; Questa scricciola; Questa crea- TEREN MESSO A FORMENTO, Terreno im- FORNER. s. m. Fornaio e Panicuocolo. V.
turina lo farà star a dovere, Maniera biudato. PISTÒR.
FOR FOR FOR 283

FAR EL FORNER, Fare il forno, Esercitare BOCARIOI DEL FORNO, Sfogatoi. cogli zoccoli. Zoccoli si chiamano i pezzetti
l'arte del Fornaio. BUSO O BROCA DEL FORNO, Caldano, Quel- di carne secca o di presciutto.
A CAMBIAR FORNO NO SE CAMBIA FORNÈR, V. la volticciuola ch'è sopra il forno, ed è una FAR LA FORTAGIA, detto fig. Far una frit-
FORNO. specie di Stufa secca. tata, Modo basso , Non riuscire per impru-
FORNERA, s. f. Fornaia e Panicuocola. DESCO O PANARIOL DEL FORNO, Tavoliero denza o dappocaggine in qualche impre-
FORNERETA, s. f. Fornaina, Giovane for- o Tavoliere, Banco sopra cui si fa il pa- sa - Far migliaccio o Fare un grande
naia. ne. svarione o un sacco, Prendere un gran-
FORNERÈTO, s . m. Fornaio . Piccolo for- FOGO DEL BOCARIOL DEL FORNO, Arden- chio Aver fatto il pane o Aver fritto,
naio. ti. valgono Aver dato nel laccio ; aver rovinato
FORNIDÒR, s. m. Addobbatore ; Tappez- FUREGON DEL FORNO, Forchetto o Attiz- il negozio.
ziere ; Abbellitore, che fornisce o addobba zatoio e Riavolo, Strumento a lungo ma- FAR LA FORTAGIA, dicesi anche fig. nel si-
o abbellisce le stanze --- Festaiuolo dicesi nico di legno per maneggiar facilmente i gnif. di Abortire ; Sconciarsi. V. DESPER-
Quello delle Chiese - Sellaio, delle Car- tizzoni e le brace nel forno. DER .
rozze. V. FORNITOR e CONZADOR. GRATON DEL FORNO, Impastatore, Quello FORTAGION, s . f. )
one, Frittata
FORNIMENTIN , s . m. Fornimentuzzo ; che fa il lievito. FORTAGIONA, s . f. ) Frittat
Paratino, Piccolo fornimento o addobbo. MASTRA DEL FORNO, Madia, Quella che grande.
FORNIMENTO, 8. m. Fornimento, Abbi- nelle case si dice ALBUÒL. V. FORTE, s . m. Forte.
gliamento. PALA DEL FORNO, Pala , Utensile per met- FORTE O SOTO-SOGIER, T. Mar. Lo stesso
FORNIMENTO DA TOLA, Fornimento o For- tere il pane in forno ―― REDABIO, Pala da che FILARI , V.
nito. ritirar le brace. FORTE, add. Forte, Che ha fortezza, ro-
FORNIMENTO DA SPOSA, Corredo, Le dono- SALIZO DEL FORNO, Focolare, dicesi l'Am- busto.
ra della sposa . mattonato su cui si mette la legna per ac- ESSER FORTE , Esser atante della per-
FORNIMENTO DA CAMERA O DA CHIESA, Pa- cendere e'l pane per cuocere. sona ; Aver forte nerbo ; Esser o Sentirsi
ramento, e più comunemente Parato. SPAZZO DEL FORNO, Spazzatoio, o Lana- in gambe ; Esser forte su' picciuoli .
FORNIMENTO DE CORDELINE, Nastriera. ta, Fardello di vecchi pannilini con cui si FORTE COME UN DEMONIO, Gagliardo ; Ro-
FORNIMENTO DA CAVALI, Finimento. spazza il forno dopo che fu riscaldato . Di- busto ; Possente ; Forzoso ; Balioso.
FORNIMENTI CATIVI,Fornimentacci. Guar- cesi anche Spazzaforno. Forte, dicesi per Agro ; Acetoso ; In-
nimenti vieti, cattivi. STROPADA O FERO DEL FORNO, Chiusino o fortito. - DEVENTAR FORTE , Infortire ;
FORNIO, add. Fornito, cioè Copioso - Fi- Lastrone, Coperchio della bocca del for- Inforzare; Inacetire - ROBA FORTE, For-
nito, vale Compiuto, Condotto a termine. no. tume.
Onо BEN FORNIo, Arnesato ; Bene urne- STUDIADOR DEL FORNO, Infornatore, Quel- TEMPO FORTE, Tempestoso ; Piovoso.
sato ; e si dice in più sensi -- Arcicorre- lo che mette il pane in forno. Scaldatore , FORTE DE LA SPADA, V. SPADA.
dato, Corredato di tutto punto. Quello ch' è destinato all'uffizio di riscalda- FAR FORTE O FAR FORTI QUALCUN, Dare
LOGO O CASA FORNIA, Addobbato ; Orna- re il forno. spalla ad alcuno ; Dare aiuto ; Soccor-
to; Guarnito. METTER FOGO IN FORNO, Caricare il for- rerlo, Talvolta si dice per Sorreggere ,
FORNIR, v. Fornire ; Compire.. no, Mettervi delle legne. cioè sostenere.
FORNIR UN LOGO, Fornire, cioè Provve- SCALDAR A FORNO, Riscaldare a bocca. QUA STA EL FORTE, Maniera fam . Qui è
dere - Arredare, Fornir d'arredi - - No- UN FORNO DE PAN, Un' infornata di pane. dove giace Nocco, prov. che vale Qui con-
bilitare o Annobilire -- TORNAR A FORNIR , Forno, in Marineria, dicesi un Comodo siste la difficoltà.
Rifornire. per poter fare a bordo pane, cuocer pasticci FORTE , avv. Forte ; Fortemente, Con
FORNIR EL CAVALO , Bardamentare il ca- etc. forza.
vallo. A CAMBIAR FORNO NO SE CAMBIA FORNER, ANDAR A FORTE, Andar forte, Andar a
FORNIRLA UNA VOLTA, Toccar della fine ; Proverbio delle nostre donne. Tante tra- precipizio.
Ridurre le mille parole in una. mute tante cadute, I lavoratori sono tutti TEGNIR FORTE. V. TEGNIR.
FORNITOR, s. m. Voce di nuovo uso per compagni. Forte , Voce di comando marinaresco ,
noi, Appaltatore ; Somministratore ; Im- ANDAR A L'ULTIMO FORNO, detto ſig. Per corrispondente ad Allo, quando si vuole
presario di somministrazioni , Colui che tardi che venga la morte, giunge ognor far restar di operare. Così dicesi Forte
assume impresa di provvedimento concer- presto. L'indugio in tal caso non piglia l'argano o Alto l'argano , cioè Lasciate
nente al pubblico . Nella legale traduzione vizio. di virare. V. VIRAR.
però del Codice criminale, al tempo del Go- FORO, 8. m. Foro ; Forame ; Forumento, FORTESIN
add. Fortetto; Forticello, Al-
verno italico, dicevasi Fornitore. Piccolo buco. FORTETO )
FORNITORI DE TESTAMENTI, dicevansi nei FORO DEL DA DRIO, Forame o Anello del quanto vigoroso.
tempi del Governo Veneto i Procuratori di deretano; Il buco ; Il podice. Parlando di liquori, Fortuzzo ; Forte-
S. Marco di sopra, quando non essendo stati FORI D'UNA FABRICA, Vani, pei quali passa ruzzo ; Fortigno o Fortino ; Agretto .
Dominati Esecutori testamentarii o essendo l'aria. FORTEZZA, s. f. Fortezza.
morti, essi fungevano le loro funzioni ; ed FORONCOLO, s. m. Furuncolo ; Ciccione, Fortezza , nel linguaggio degli Artisti
avevano appunto per tal motivo il titolo di Piccola postema che si putrefà. s'intende di Tutto ciò che serve a maggior-
Fornitori de' testamenti. FORSE e FURSI, Forse e Forsi, Avv. mente stabilire una cosa, acciò resista lun-
FORNO s. m. Forno, Luogo fatto per uso ESSER IN FORSE o Metter in FORSE, Sta- gamente all'uso ed agli sforzi cui debb'es-
di cuocervi il pane od altro. re o Entrare in forse - Inforsare, Met- sere sottoposta. I Calzolai chiamano For-
FORM DA BISCOTTO , Biscotteria. tere in forse ; ma è voce propria del verso. lessu Tutto ciò che riveste l'interiore
ACQUARIOL DEL FORNO, Acquaiuolo, Quel- Te lo inforso, Ti metto in dubbio --- TE- della scarpa; i Sarti Qualunque cosa con
lo tra i lavoranti che dà acqua per far il GNIR IN FORSE, Tenere in forse. cui si soppanna o rinforza alcuna parte
pane. SENZA ' L FORSE, Senza forse, e vale Si- del vestito nell' interiore etc. Inteluccia-
BALA DEL FORNO, Cielo del Forno, La curamente, certamente. tura, dicesi quella fortezza che si mette
volta. FORTÀGIÁ, s. f. Frittata , detta anche Pe- dentro al vestito tra due panni, cioè tra
BANCAL DEL FORNO, Altare del forno . Il sce d'uovo o d'uova, Vivanda nota. 'l di sopra e la mostreggiatura ; e quindi
davanti del forno. FORTAGIA ROGNOSA, Frittata in zoccoli o Intelucciare.
284 FOR FOR FOS
Nel linguaggio de' Falegnami, Spranga FORTUNA CHE NO ZOGO ! Fortuna ch' io FORZÓSO , add. T. del Foro - SPESE for-
dicesi a Legno o ferro che si conficca at- non giuoco ; Buon per me ; Sorte mia ZOSE, Spese sforzate, cioè Volute dalla im-
traverso per tenere insieme e unire le che non giuoco . periosa necessità, e in conseguenza neces-
commessure, e sono di più maniere ; e Considerata la fortuna come Stato, Con- sarie, indispensabili.
quindi Sprangare. dizione, V. STATO. FOSA, V. FUOSA.
FORTEZZAR, v. Intelucciare o Armare, FORTUNA e FORTUNATO, add. Fortunato; FOSSA, s. f. Cloaca; Latrina; Pozzonero,
dicono i Sarti il Fortificare in qualsivo- Avventuroso. Il Bottino degli agiamenti - Pozzo mu-
glia modo una qualche parte del vestito, FORTUNA COME UN BISSO, Aver la lucer- rato o Pozzo smaltitoio , dicesi Quello che
cioè con telucce poste nell' interno tra la tola a due code ; e si dice di Chi è for- da esito alle acque superflue ed alle im-
fodera ed il panno: il che può dirsi anche tunato nel giuoco. Tirar diciotto con tre mondizie. V. SVODAFOSSE .
Soppannare, V. in Soro. dadi -- ESSER FORTUNATISSIMO, Esser nato FOSSA D'AQUA, Fosso, Fossa grande, più
Imbragare, T. de'Librai, Incollare della vestito; La fortuna gli si fa incontro larga delle ordinarie, con acqua per lo più
carta sopra un foglio stracciato per rin- con viso beato o col grembo aperto ; La stagnante, che talora resta asciutta.
forzarlo e fortificarlo . fortuna gli arride. FOSSA DA MASARAR EL LIN, Maceratoio.
FORTIFICAR, v. Fortificare. FORTUNA COME I CANI IN CHIESA, Essere FOSSA DA MORTO, Buca sepolcrale, e se
FORTIFICAR EL STOMEGO, Roborare ; Cor- fortunato come cane in Chiesa, vale Dis- è comune a più morti, Carnaio.
roborare lo stomaco. graziatissimo. V. DESFORTUNA. FOSSA DE ZECA, Cassa, Buco tondo fatto
FORTIGNO , add . Forligno ; Fortuzzo ; FORTUNÀL , s . m. Fortunale; Burrasca; in terra grassa sotto il forno , che serve
Forteruzzo ; Agretto -- Acetato vale Che Tempo fortunoso o tempestoso. di crogiuolo per la fondita del biglione e
ha preso l'odor dell'aceto . FORTUNAR . V. in FORTUNA. del rame nelle monete.
EL SCOMENZA A CHIAPAR DEL FORTIGNO, FORTUNAZZA , s . f. Grande fortuna ; FOSSA DA PELATIERI, V. GALARO O MOR-
Comincia a inacelire o a divenir forti- Gran prosperità di fortuna; Gran sorte. TER .
gno, a pigliar il fortore : dicesi del Vino. AVER UNA FORTUNAZZA, Dare un pugno FOSSA , dicesi da' Pescatori nostri Un
FORTIN, s . m. Fortino, Opera di fortifi- in Cielo; Toccare il Cielo col dito, Modi certo fondo fungoso-arenoso , largo circa
cazione militare di campagna. figur. e valgono Aver gran buona sorte. tre miglia, che nel mare Adriatico inco-
FORTİN, add. V. FORTIGNO . FORTUNELA, add. detto per Agg. a Per- mincia tra Parenzo e Malamocco, 40 mi-
FORTUNA , s . f. Fortuna . sona , Fortunatissimo , Il suo opposto è glia in distanza da questa spiaggia, e si
FORTUNA DE MAR, Fortuna o Fortunale. DISDITÀ, V. estende sino dirimpetto a Comacchio, av-
AVER BONA FORTUNA A MARIDARSE, Aver FORTUNİN, lo stesso che FORTUNÈLA . vicinandosi nella sua progressione alquan-
digiunato o Digiunare la vigilia di Santa FORUNCÒLO , V. FORONCOLO . to alla spiaggia occidentale .
Catterina, si dice di Chi ha avuto buona FORZA, s . f. Forza. ESSER COI PIE IN TE LA FOSSA , Essere
fortuna nel maritarsi. MANCAMENTO DE FORZE , Prostrazione , mezzo sotterra; Esser co la morte a'ca-
Fortuna e dormi, diciamo anche noi in Abbattimento o Discadimento di forze. pelli ; Essere alle ventitrè ore ; Piatire
proverbio, per far intendere che Chi ha for- FORZE DEI NICOLOTI e- DEI CASTELANI O co' cimiteri ; Dar del ceffo nella fossa,
tuna non occorre che s'affatichi . Val più FORZE D'ERCOLE si chiamavano certi Spet- Star per finire la vita.
un' oncia di fortuna che una libbra di tacoli di forza e di destrezza, quasi a fog- CAVAR LE FOSSE PER IMPIANTAR LE VIDE,
sapere ; L'uomo ordisce e la fortuna tes- gia de' gladiatori romani, che le due fazioni Soggrottare ; Cioè Aggrottar la terra, la-
se ; Chi ha a aver bene dormendo gli vie- rivali in Venezia sotto il nome di NICOLO- sciandovela a ciglione .
ne. V. in RODA. Fu anche detto, Di for- TI e CASTELANI (V.) facevano pubblicamen- FOSSÀI, s. m. T. antiq. Fossi; Fossati.
tuna una stilla innanzi io voglio, che di te ai tempi della cessata Repubblica V. FOSSATÈLO , s. m . Fossarella ; Fossetta;
prudenza un doglio. IMPALO, MORESCA, FORZANTE . Fossicella.
CHIAPAR LA FORTUNA PER I CAVEL, Pi- LA FORZA GHE N'INCAGA A LA RASÒN, V. FOSSAZZA, s . f. Fossaccia, Gran fossa.
gliar la fortuna pel ciuffetto. INCAGAR . FOSSÈLA DE LE GANASSE , Pozzetta ,
CO LA FORTUNA GHE VOL CORAGIO , È il COSSE PER FORZA NO LE VAL UNA SCORZA, Cavità delle guance. V. FossOLA .
noto adagio latino, Audaces fortuna juvat, Quel ch'è fatto per forza non val nulla: FOSSENA, O FOSSINA, S. f. T. de' Pesc. Fio-
timidosque repellit. cioè Quel che taluno fa senza genio ma a cina, Strumento di ferro ad otto branche
FAR FORTUNA, Fortunare, Prosperare marcia forza, non ha merito alcuno, o sia barbute, notissimo, con cui si feriscono e
nella buona sorte - LA FORTUNA GHE CORE Non è cosa da lodare. si prendono le anguille. Quella fiocina con
"
DRIO O GHE SUPIA IN TEL DA DRIO, La for- SAMARCO PER FORZA, Locuzione volgare, cui si prendono le passere, i rombi etc. è
tuna gli arride ; La fortuna gli balza in che usasi per indicare costringimento , ne- senza barbe.
mano o in sul suo letto ; Gli cade, cola, cessità inevitabile di checchè sia : per esem- Pettinella, dicesi la Fiocina fatta a forma
trabocca lo zucchero alla caldaia ; Ha pio dicendosi da taluno : ME ADATARÒ A FAR di pettine .
il vento in poppa, a linea retta, in fil di DE MANCO, gli si risponde : SAMARCO PER FOSSENIN , s. m. T. de' Pesc. Chiamasi
ruota. FORZA !, cioè Vi siete costretto , non potre- una piccola Fiocina a due sole branche ap-
FAR FORTUNA A UNO, Far fortuna o Far ste esimervene, vi siete forzato, o simili. puntate e senza barbucce, con cui i pescatori
contro alcuno, Fargli del male presso ai FORZANTE , s. m. Giuocatore di forze, prendono i Ghiozzi (Go) .
Tribunali. Uno di coloro che intervenivano a far par- FOSSÈTA, s. f. Fossetta; Fossarella ; Fos-
LA FORTUNA FA DEÌ SBALZI, V. SBALZO . te de ' giuochi pubblici de' Nicolotti e Ca- satella; Fossicella, Piccola fossa.
METERSE IN BRAZZO DE LA FORTUNA, For- stellani. FOSSETA, dicesi anche per Fossola. V.
tuneggiare , Avventurarsi agli accidenti FORZAR. V. Sforzar . FOSSINADA , s. f. e nel plur. FOSSINAE,
fortunosi del mare. FORZIÈR, s. m. Forziere. V. BAUL . Colpo di fiocina.
VEGNIR UNA COSSA DE FORTUNA, Capitare, QUEL DAI FORZIERI , V. Bolzer . FOSSINANTE, s. m. Fiociniere o Lancia-
o Venir di ventura. FORZIN, V. SPAGO FORZIN . tore , chiamasi fra i pescatori Colui che
PER FORTUNA, Maniera avv. A sorte ; A FORZO, 8. m. (colla z aspra) Vocabolo anti- prende pesci colla fiocina.
caso ; Fortunosamente ; A fortuna o Per co, ma specialmente dello Statuto Veneto FOSSINÄR , v. T. de'pesc . Pescar colla
fortuna. tradotto, con cui era indicato il Delitto di fiocina.
TUTIXE BRAVI IN TEMPO DE FORTUNA , pubblica violenza . Vedasi lo Statuto del FOSSO , s. m. Fossa ed anche Fossato ,
Quando la palla balza ciascuno sa darle . Doge Tiepolo, Lib . V. cap . XII. deł FORZO . Spazio di terreno cavato in lungo, che ser-
FRA FRA FRA 285
ve per lo più a ricever acque e vallar cam- piacere o beffa. - GHE L'HO FRACADA , FRAGIA, detto per SPIANADOR, V.
pi. Gliel'ho ficcata. FRAGIADA, 8 f. Gozzovigliata.
FOSSO DA MASARAR EL LIN, V. in Fossa. FRACARIOLA, V. Pesariòl. FRAGIAR, v. Gozzovigliare , Mangiare in
ARZARETO DEL FOSSO. V. ARZARETO. FRACASSÀR, V. SPRACASSAR. allegria e in brigata. V. FRAGIOTO.
ANDAR IN FOSSO, detto fig. Cascare in ro- FRACASSÈ, V. FRICASSE. FRAGIOTO, s . m. Gozzovigliante ; Buon
vina ; Cader nella rete ; Essere disgra- FRACO, s . m. o FRACO DE BASTONAE O PUGNI, compagnone o Compagnone assolut. Che
ziato. Rovescio o Carico di legnate , di bastona- fa tempone. Che si dà buon tempo, che sta
SALTAR EL FOSSO. V. SALTAR. te ; Una bastonatura di santa ragione ; in allegria. Vi corrispondono Gregale; Com-
FAR FOSSI, Affossare, vale Circondar di Dare un carpiccio o un buon carpiccio ; pagnevole ; Conversativo.
fosse, Affossar l'orto - CAVAR I FOSSI, Ri- Scuoter la polvere ad alcuno ; Toccare o FRAGNOCOLA, V. FRIGNÒCOLA.
mettere le fosse o i fossati, vale Rimon- Dare un rivellino di mazzate, di pugna ; FRAGOLA, s. f. Fragola e Fravola comu-
darli cavandone la terra. Dare un carpiccio o rifrusto di pugna . ne, la cui pianticina è chiamata da Linn.
FOSSOLA, s. f. FOSSOLETA DEL BARBUZZO, FRACO DE SCULIZZAE, Carpiccio di scu- Fragaria Vesca.
Fossicello; Fosselta ; Fosserella ; Scodel- lucciate o sculaccioni. FRAGOLA GROSSA , Fragola ananasso o
lino del mento . FRADELARSE, O FRADELIZARSE, V. Affra- ananassina, detta anche Magiostra . Spe-
FOSSOLETA DE LE GANASSE O DE LE MAN, tellarsi; Rinfratellarsi. cie di fravola perenne, che produce frutti
Pozzetta o Fossella o Fosserella delle gote. FRADELASTRO , s. m. Fratello uterino, più grossi della precedente, con odore che
FOTACHIO, T. degli Pescatori, Aggiunto Nato dalla medesima madre e di diverso s'accosta all'ananasso. Si coltiva ne'giardini
che dassi da essi al pesce BAoso , V. padre. per uso delle tavole. Linn. la chiama Fra-
FOTIARIA, add. Elato ; Tronfio ; Alliero ; FRADELÈTO, s . m. Fratellino; Fratelluc- garia Ananassa - V'è anche la Fragola
Borioso, Detto per Agg. a uomo. È per al- cio, Piccolo fratello. Voce usata per vezzo. del Chili (Fragaria Chiloensis ), resa co-
tro vocabolo triviale e poco decente. FRADELIZARSE, V. FRADELARSE. mune come l'Auanassa, e coila quale è con-
FOTICHIA, s. f. Cerboneca o Cerbonea , FRADÈLO, s. m. Fratello o Frutello car- fusa : si coltiva anch'essa in luogo aperto,
Vino cattivo. Vino delle centuna botti. nale o Germano, Nato dai medesimi ge- bene esposto, per uso delle tavole.
Vino leno ; Vinello, dicesi per ironia. nitori. ZUCARO SU LE FRAGOLE , V. Zucaro .
FOTON. A FOTON, detto avv. V. A BOAE. FRADELO BON, Fratello consanguineo , FRAGOLA SALVADEGA, s. m. Corbezzo-
FOZA, (coll' o largo) s . f. Voce antiquata, Nato dallo stesso padre e da madre diversa, la o Fragola in albero, detta anche Ro-
benchè da molti ancora si dica, Foggia, che anche dicesi Fratello legittimo o asso- sella e nella Toscana Ciliegie marine . Frut-
cioè Guisa, modo, maniera. Foggia di ve- lutamente Fratello. to del Corbezzolo, detto in Toscana Alba-
stire; Foggia di procedere, di trattare, FRADELO DE MARE O FRADELASTRO, Fra- tro o Arbuto; che alligna su i monti. Lin-
diparlare etc. tello uterino. Nato dalla stessa madre, ma neo lo chiama Arbutus Unedo.
À la foza de QUELLO, A foggia ; A mo- da padre diverso, che può anche chiamarsi FRAGOLÈRA, s. f. Fragolaio, Terra pian-
do; A guisa --- FAR A POZA DE QUALCOSSA, Fratello legittimo, purchè amendue sieno tata di fragole Fragaria , dicesi alla
Foggiare ; Formare ; e quindi Foggiato ; nati di legittime nozze. Pianta che fa le fragole.
Formato. FRADELO BASTARDO, Fratello naturale. FRAGOLÈTA, s. f. Piccola fragola.
A CHE FOZA? In qual modo ? Come? In Fratello, dicesi per Compagno, amico FRAGOLETE, dicesi per vezzo e figur. ai
qualmaniera? VOLERSE BEN COME FRADELI, Esser fratelli Capezzoli o Papille di mammelle giovani,
EL PARLA A LA 80 Foza, Ogni uccello ha giurati. dalla loro piccolezza e dal colore rubicondo
da fare il suo verso, Ognuno dee discor- FRADELO DE LATE, Collattaneo, si dicono che hanno.
rere secondo la sua condizione. a vicenda due che furono allattati dalla FRAIMA O FRIMA , S. f. T. de'Pesc . Chiog-
FRA, s. m. Frute ed anche Fra, voce accor- stessa nutrice. giotti corrotto dal latino Infra hyemem ,
ciata. FRADELO DE SCOLA, Fratello o Confratel- come pare, e vale La stagione d'autunno
L'È UN FRA CHIÒ E NO FRA DA, È un pi- lo: s'intende di Società o Confraternita re- verso il freddo, che s' intende più propria-
luccone , uno scroccone ; Unguento da ligiosa. mente ai primi di novembre. Sul Bellunese
cancheri, Uomo che volentieri e vilmente FRADEI CORTEL, PARENTI DOLOR DE DENTI, dicono FARNÌMA.
piglia quel d'altri — Far come il ramarro, I fratelli s' odiano , i parenti vengono a FRALDO, Voce antiq. e vale Frode.
dicesi a Colui che piglia e non lascia. noia - Corruccio di fratelli fa più che FRAMBOE, s. m. Lampone o Lampione e
FRABICA due flagelli, per esprimere che L'odio fra Mora di rovo, detto in T. Botanico Ampò-
FRABICHÈTA Idiotismi affatto triviali . parenti stretti è più fiero d'ogni altro. mele, dal Magalotti alla Francese Framboi-
V. FABRICA e FABRICHETA. ABRAZZO DA FRADELO, Abbraccio fratel- se, e nella Lombardia ex Veneta Ampome.
FRAC. V. FLAC. levole o fratellesco ; o fraterno. Frutto notissimo nato da un Frutice, ch'è
FRACA, s . f. Calca ; Folla ; Pressa ; Stret- FRAGIA, s. f. forse dal barbarico Fratalea, detto da Sistematici Rubus Idocus . V. anche
ta, Moltitudine di gente stretta insieme. vale Compagnia di fratelli, che quindi era- FRAMBOLER.
Ruffa e Furia, dicesi alla Calca confusa no anticamente detti FRARI. Questo termi- FRAMBOLER, s. m. Lampone, detto già
di molti nel prendere alcuna cosa. ne s'appropria alle compagnie diverse, a dal Mattioli Rovo idèo , L'arboscello fruti-
FRACA , add. Calcato ; Premuto; Compresso. quelle delle arti, e finalmente alle compa- coso notissimo che produce le ampomele V.
FRACADA, s. f. Calcata ; Calcamento. gnie o riduzioni di amici. Sul qual ultimo FRAMBOE.
Dicesi per Compressione o Pressione. significato si vuol notare, che il lat. Fra- FRANCAR v. Francare ; Francheggiare,
DAR UNA FRACADA, V. FRACAR . tria vuol dire Compagnia o Conventicola di Far franco ed esente. Francar le lettere.
FRACADA DE PENA V. PENA. amici. FRANCARSE IN QUALCOSSA, Farsi franco,
FRACAR, v. Premere; Calcare; Incalcare; FRAGIA DEL SANTISSIMO O DE LA MADONA, pratico - FRANCARSE DE LA LEZION, Impa-
Comprimere - Reprimere; Ricalcare , val- Confraternita o Scuola o Compagnia del rare perfettamente la lezione - FRAN-
gono Premer di nuovo. Santissimo o della Madonna. CARSE DE LE SPESE, Rinfrancarsi; Rifarsi
FRACAR SU LE PAROLE, Premere le silla- FRAGIA DE ARTE , Corpo o Scuola di delle spese.
be, Pronunciare marcatamente le sillabe. un'arte. V. ARTE. FRANCAR UN LIVÈLO , Affrancar un livello,
FRACARGHELA, Ficcarla ; Cignerla ; Ac- FRAGIA DE AMICI , Brigata o Compa- un canone: forse dal barbarico Afranchi-
coccarla; Sonarla ; Calarla ; Appiccarla gnia FAR FRAGIA, Far brigata, vale re.
vale Fare a chi che sia qualche danno o dis- Far conversazione di buon tempo. FRANCAZIÓN, 8. f. Francatura, Il fran-.
286 FRA FRA FRA
car le lettere, e la spesa che si paga alla che pare pioggia congelata quasi simile alla | FRASCÒN , s. m . Frasca ; Fraschetta ;
posta. Gragnolata (GRANITO), e che talvolta suol Fraschiere ; Giovinastro ; Garzonastro ,
FRANCAZION D'UN LIVELO, Affrancazione, cadere in primavera e danneggia le prime Leggero e di poco giudizio.
T. legale. Affrancazione del dominio di- messi. Questo termine FRASA puossi ragio- FRASCONAZZO, Accresc. di FRAscòn. V.
retto - Ammortizzazione , dicesi pure per nevolmente ripetere dal latino Fresa fem- FRASCONI s. m. T. Agr. Bronconi, Pali
Pagamento di debiti. min. di Fresus, che vuol dire Rotto, pe- grossi con traverse da capo, che si chiamano
FRANCESCHINA. VESTIR DA FRANCESCHINA, sto; ed è aggiunto che fu dato dagli anti- Cornetti o Tornicetti, ad uso di sostenere
Vestir da bamboccia. chi nostri a tale foggia di Grandine, e che le viti nel mezzo de'campi.
FRANCLİN , Caminetto alla Franklin , tuttavia si conserva in questi Stati con FRASCONI, detto in T. Mar. Frascone, V.
Voce Fiorentina : così detto dal suo inven- poca diversità di espressione . È analoga SENALI.
tore americano. l'altra voce Veneta FRASELE e la locuzione FRASELE, V. SFRASÈLE.
FRANCOLIN, 8. m. T. de'Cacciatori , Fran- ANDAR IN FRASÈLE O SFRASELE . FRASINA. V. FRASA.
colino, Uccello di montagna, grande quanto FRASADA, s . f. Combaciamento, Il comba- FRASSENE, s . m . Frassino comune e Fras-
un cappone, che somiglia molto al Fagiano ciare. sine, detto anche Nocione. Albero chiama-
e chiamasi da Linn. Tetrao Francolinus. DAR UNA FRASADA, V. FRASAR . to da Linn. Fraxinus excelsior. È comune
Uccello ch'è ottimo cibo sulle mense dei❘ FRASÀR, v. Combaciare o Combagiare. ne' luoghi coltivati e ne ' boschi ; la sua cor-
grandi. FRASAR, dicesi anche per FRACAR, V. teccia tinge in verde ed è buona per la con-
FRANCON, detto per agg. a Persona, Fron- FRASCA, 8. f. Frasca, Ramoscello fron- cia delle pelli di vitello.
toso ; Audace ; Ardito ; Sfrontato ; Sfac- zuto. FRATADA, s. f. Frateria, Cosa o Azione da
ciato. V. PUTana. SUSSURO DELLE FRASCHE, Frascheggio ; e Frate o fatta da Frate.
FRANTO, add. da FRANZER, Franto. quindi Frascheggiare dicesi delle frasche FRATE, s. m. Frate.
PEVARE FRANTO, Pepe ammaccato. degli alberi mosse da che che sia. FRATE CONVERSO, Converso ; Servigiale
FRANTUMÀR . V. SFRANTUMÅR. FRASCA, detto per agg. a persona, Fra- e Torzone.
FRANZA (colla z dolce) s . f. Frangia, Sor- sca ; Fraschetta ; Fraschiere , Giovane FRATE DA CORO, detto in gergo, Furbo ;
ta di lavoro e ornamento noto. leggero e di poco giudizio. Falimbello ; Fa- Astuto ; Malizioso. V. DRETON.
Detto in T. de' Tessitori, Incorsatura, limbelluzzo, vale Uomo senza fermezza wx x FRATE, T. degli Stampatori, Frate, Pa-
Pezzi di filo torto che rimangono dalla par- FAR DA FRASCA, Bamboleggiare ; Far bam- gina d'un libro rimasta in bianco per inav-
te del subbiello, a'quali si raccomanda l'or- binerie, ragazzale, bambolinaggini. vertenza del Torcoliere, o così male stam-
dito per avviare la tela. FRASCHE, Frasconi, Vettoni,di querciuoli pata, che non si può leggere, e par quasi
FORNIR DE FRANZA, Frangiare e Fran- o simil legname, che si tagliano per lo più bianca.
gionare. da bruciare Stipa, Sterpi tagliati e le- FRATEMPO , s. m. Intervallo ; Mezzo ;
FAR FRANZA, Sfrangiare, Sfilacciare il gname minuto da far fuoco . Spazio e dicesi di Tempo.
tessuto e ridurlo a guisa di frangia- quin- SALTAR DE PALO IN FRASCA , Sallare o IN STO FRATEMPo. In questo mezzo ; In
di dicesi Sfrangiato e Sfrangiatura. Passare di palo in frasca, vale fig. Vacil- quest' intervallo ; Intanto --- NEL FRATEM-
Far le franze, detto metaf. Far le fran- lare o Vagellare, Errar colla mente. PO DE STI TRE MESI, Ne'trascorsi tre mesi ;
ge, modo basso ; Far il commento o l'ap- FRASCADA, s. f. Frascato, Un coperto di Nel corso de'passati tre mesi.
pendice, Aggiungere al discorso cose favo- rami con le sue frasche. FRATERNIZAR, v. Voce che qui comin-
lose o maligne . FRASCADA, Voce fam. Ragazzata ; Pueri- ciossi a sentire dai Demagoghi democratici
FRANZENTE , s. m. Voce antiq. Frangen- lità; Fanciullaggine. V. FRASCARIA. l'anno 1797. Rinfratellarsi, Riunirsi fra-
te, Accidente. FRASCÀRI, s. m. T. Agr. Frascati, cioè tellevolmente, strettamente, Trattarsi da
FRANZER (colla z dolce) v. Frangere o Rami colle foglie per dar da mangiar al be- fratelli. Essi però dicevano e scrivevano
Fragnere; Infragnere e Infrangere, Rom- stiame - - Mangime, T. Agr. Le foglie sec- Fraternizzare, voce del tutto nuova.
pere. che degli alberi, che si destinano all'uso FRATİN , s. m. Fraticello ; Fraticino ;
FRANZER EL SAL, Tritare o Triturare. suddetto. Fratino.
FRANZETA ( colla z dolce) s . m. ef. Maestro FRASCARIA , s . f. Frascheria ; Ragazza- FRATIN, detto per agg. a Uomo, Frata-
o Maestra di far frange. ta; Baia; Fantocceria ; Inezia; Bagattel- io, Amico o Dedito ai Frati. V. PORTA.
FRANZOSA, V. INFRANCESA . la, Azione da fanciullo e quasi inezia da FRATINI, s. m. de' Fioristi , Giacea o
FRAPA, V. RAPA. non curarsi - Frascariuccia, Piccola fra- Fiore della Trinità e Viola farfalla o se-
FRAPA. T. in antico vuol dire Pantracco- scheria o bagattella V. COGIONARIA. galina, Pianta detta da Linneo Viola Tri-
la ; Fola , Falsa invenzione. PARLAR SOLO DE FRASCABIE , Annestare in color, che produce aleuni fiori purpurei
FRAPADOR, 8. m. Voce antiq. Frappato- sul secco o Dire di secco in secco. bianchi e gialli, molto veramente simili
re ; Avviluppatore. V. INTRIGON e IMPIAN- NO AVER IN TESTA CHE FRASCARIE, Aver alle viole mammole.
TADOR . il capo a'grilli, La testa sventata o distrat- FRATIZÀ, 8. m . o MASTEGA, T. degli Stam-
FRÀPOLA, 8. f. Grinza ; Ruga , e si dice ta in cose da poco. patori o Librai. Lo stesso che FRATE, V.
per lo più in plur. FAR DE LE FRASCARIE, Frascheggiare. FRATÒCHIO , s. m. Fratoccio o Fratotto
FRAPOLA, V. INFRAPOLA. DAR IN FRASCARIE, Dare in ciampanelle. e Fratacchione , e dicesi in mala parte.
FRAPOLAR, v. V. INFRAPOLIR. FRASCHÈTA, s . f. Frasconcino , Piccolo UN BEL FRATOCHIO, Un Fratone, Un
FRAR, s. m. Voce antiq. vale Frate ed an- frascone. Frate grosso .
che Fratello. FRASCHETA, detto per Agg. a persona, FRATON, s. m Fratone o Fratacchione,
FRARI, chiamasi dal volgo la Chiesa pro- Chiappolino ; Fraschetta; Fraschettino, Frate grosso.
priam. intitolata S. Maria Gloriosa de'Fra- Persona leggera e di poco giudizio; e dicesi FRATON, T. de'Muratori, Liscia, Rettin-
ri, che apparteneva una volta al Monastero anche Gerbola ; Vanerello Frascheltuo- golo di legno con manico orizzontale, con
poi soppresso de' Frati Minori Conventuali, la, si dice pure alla Femmina. cui i Muratori appianano la calce che danno
ora parrocchiale . FRASCHETA , Fraschetta , Arnese usato alle muraglie. V. SPALIVIER.
FRASA, Voce antiq. Frase . Locuzione, Mo- dagli Stampatori, ed è una parte del torchio FRATONAR, v. T. de'Muratori, Lisciare,
do di dire. da stampa. V. TORCHIO. cioè Distendere e lisciare la malta posta
FRASA, (ed altrove FRASINA) s. f. Chiamasi FRASCHETIN, add . Dimin. di FRASCHÈTA . sul muro colla cazzuola, quando gli si da
quella specie di Grandine minuta e rotta, V. questa voce nel secondo significato. il secondo intonaco, cioè s'arriccia.
FRE FRE FRE 287
FRAVA, a. f. La femmina del Fabro. Non PIERE FREGAE, Pietre arrotate, cioè cot- FREGARSE DRIO ▲ QUALCUN, Suffregarsi
trovasi ne'dizionarii nè Fabbra , o Fubra, te, squadrate e pulite da una parte per ad alcuno o intorno ad alcuno.
nè Ferraia. metterle in uso. . FREGARSE I DENTI, Fregarsi o Sfregarsi
FRAVO, s. m. Fabbro o Fabro, Dicesi FREGADA, s . f. Fregata , Bastimento da i denti - - Sfregare i denti col sugo di pa-
propr. Quello che lavora i ferramenti in guerra maggiore del Brigantino. stinaca, o colla radice dell' elleboro; Fre-
grosso -- Fabbro ferraio o Ferraio, Chi FREGADA , e nel plur. FREGAE , 8. f. garsi i denti con una foglia di salvia.
fa lavori minuti - Toppallacchiave o Fregamento ; Fregatura ; Strofinamento ; FREGARSE INSIEME, Confricare o Confri-
Magnano o Chiavaiuolo, il Facitor di Stropicciagione ; Stropicciamento ; Stro- carsi; Stuzzicarsi ; Soffregarsi insieme.
toppe e chiavi. piccio. FREGARSE I OCHI DA SONO, Stropicciarsi
MESTIER DEL FRAvo, Arte fabbrile. FREGADINA, s. f. Fregatina , Piccola fre- gli occhi.
FREDETO, add. Freddiccio , Soffreddo. gata cioè Bastimento. No FARSE O SENZA FARSE TANTO FREGAR,
FREDO, s. m. Freddo. FREGADINA, dim. di FREGADA, Strofinati- Non si fare stracciar i panni ; Non si fure
FREDO MARZEMIN O FREDO CHE BECA , na; Stropicciatella ; Fregatina ; Sfregac- stracciar la cappa ; Non si far pregar
Ghiado; Sido; Stridori Algori di ver- ciolata. molto ; Senza farsi troppo invitare.
Ro; Gelone. FREGADONA O FREGONA, add. Lisciarda ; FREGAR EL PIE SUL SOGIER, Maniera ant.
FREDO CHE TAGIA LE MAN, Freddo che Lisciardera ; Lisciarderaccia , detto di met. V. PIE.
mozza le mani o i denti o simili. Donna che si liscia per parer bella. E tanto FREGAZION, lo stesso che FREGA.
FREDO CHE INDURISSE COME I MARMI, Fred- s' invernicia, impiastra e stucca, ch' ella FREGHETA, s . f. Fregagioncella .
do marmato; e quindi Marmare , vale par proprio un angiolin di Lucca. QUATRO FREGHETE, Quattro piacevoli fre-
Esser gelato. FREGADOR, s . m. T. Mar. o FROtador, gagioncelle.
FREDO, dicesi anche per Ribrezzo, Tre- Frettatoio e Frettazza, Spazzola di crine FREGOLA, s. f. Bricia ; Minuzzolo ; Bricio-
more che scorre per le carni per freddo adattata all'estremità d' un lungo bastone Ja ; Bricioletta ; Briciolo : e Briciolino ,
ed orrore - EL ME FA FREDO, Mi fa ri- per comodo di pulir le coverte quando si la- Piccole parti che cascano dalle cose che si
brezzo. vano. V. RADAZZA. mangiano. Rosume o Rosura, si dice il
Fredo de la freve, Freddo, Quel tre- Gatto, chiamasi poi da' Marinai una spe- Rimasuglio della cosa rosa DEMENE UNA
mito poi che il freddo della febbre si man- cie di grossa Spazzola, formata di molti gra- FREGOLA, Datemene una briciola.
da innanzi, si chiama Ribrezzo e Brivido. natini di stipa fissati in un telaio fermato a FREGOLE DE BISCOTO, Macinatura , Di-
V. GRIZZOLI. mezzo un cavo, il quale si passa sotto la cevasi una volta Mazzamurro.
FAR FREDO, Affreddare - CHE FREDO ! chiglia e tirandolo con forza su e giù dal- FAR IN FREGOLE, Sbriciolare : Far in mi
Bu bu che abbrivido ! l'una e dall' altra banda, gli si fa fregare e nuzzoli.
FAR FREDO UNO, Freddare alcuno, vale pulire alcun poco la parte del bastimento FREGOLA, dicesi per esagerazione o anche
Anımazzarlo - FAR FREDA UNA PIATANZA, non ramata ch'è sott'acqua, senza metterlo per vezzo a Fanciullo, e vale Magrino ;
Mangiarsi una pietanza. in carena. Sottilino ; Mingherlino. V. SCHIANTA.
MORIR DA FREDO, V. MORIR . FREGAMENTO' s. f. Fregamento ; Frega- ANDAR IN FREGOLE, Andar in ischegge,
MOLAR DEL FREDO, Addolcire ; Addolca- tura, Il fregare. in minuzzoli, in malora ; Andar a Scio,
re; Rallentare il freddo. Far dei fregamenti o de le freghe, Far Rovinarsi.
NO XE PO STO FREDO, E' non si fascia- le fregagioni -- In sentimento figurato , DOPO QUELE Quatro fregole CHE LA M'HA
no ancora i melaranci ; Non sono i mag- Far le fregagioni ad alcuno, vale Fargli DITO, Dopo tante ingiurie dettemi ; Dopo
giori stridori. delle moine, delle adulazioni. quel rabbuffo, quella gridata, quella ri-
NO ME PA NE FREDO NÈ CALDO, V. CALDO. FREGAR , V. Fregare o Sfregare , Stropic- prensione; Dopo d'avermi così vilipeso.
SENTIRSE VEGNIR FREDO, Rabbrividare. ciare o Strofinare con mano - Arrenare, ESSER QUA PER LA FREGOLA, Esser per la
V. GRIZZOLO. Pulire strofinando con rena o renella le pie- pagnoita.
STAR AL FREDO, Pigliar l'acceggia, Stare tre, i marmi, le stoviglie etc. TORNAR A NO FAR FREGOLE, Non far rosura , dicesi
in tempo di notte il verno al rezzo aspet- FREGAR, Ristropicciare ; Rifregare. in modo basso di Gran mangiatore.
tando. FREGAR A PIANPIANIN, Soffregare ; Sfre- REDOTO IN FREGOLE, V. REDOTO.
FREDO, add. Freddo ; Frigido ; Freddoso. gacciolare. STAR SU LE FREGOLE, Stare in su gli
Ono FREDO, Freddo ; Timido ; Cencio FREGAR EL PIE SUL SOGIER , detto fam. di avanzetti, vale Sui piccoli risparmii.
molle; Gallina bagnata ; Pigro ; Lento. gergo, vale Prender congedo ; Accommia- TEGNIR CONTO O FAR CONTO DE LE FREGO-
FREDOLEZO O SFREDOLEZO, add. Fred- tarsi. LE , Ogni prun fa siepe , Prov. col qual
doloso ; Freddoso ; Frigido, Pien de fred- FREGAR LA CALDIERA, Accenciare ed anche s' avverte che si dee far conto d'ogni mi-
do o che patisce molto il freddo. Lenare, e sono voci de' Tintori ; Strofina- nimo che.
FREDURA, s. f. Freddura - Freddura- re, è più proprio parlando famil. FREGOLÈTA , 8. f. Bricioletta ; Bricin-
io, Colui ch'è solito dire delle freddure. FREGAR EL BASTIMENTO , Frettare, T. Ma- lino - Minuzzolo o Minuzzo o Briciolo,
QUESTE XE TUTE FREDURE, Questi son rin. V. FREGADOR e BRUSCHÌN. dicesi più propr . del pane Tritolo è più
tutti pannicelli caldi, cioè Rimedii ineffi- FREGAR LA COA AL DIAVOLO, Lisciar la comune a qualunque cosa .
caci - Detto in altro senso, Egli è un coda al diavolo, Gettar via la fatica con al- VIVER DE FREGOLETE, Viver di limature,
asciolvere, cioè Una cosa di poco momento. cuno - - FREGAR EL CESTO A QUALCUN SENZA e vale Con ogni poco.
FREGA, s. f. Frega ; Fregagione ; Frega- PROPOSITO, Dar l'incenso ai morti o ai FREGOLIN , s. m. Pocolino; Miccino ; Mic-
tura; Confricazione ; Strofinamento - grilli, Far senza proposito. cichino ; Cichino ; Micolino ; Miccinino ,;
Strofinio, vale Continuazione o Frequen- FREGAR L'AMBRA SUL PANO, Arrotar l'am- Minuzzolino ; Gocciolo ; Gocciolina.
tazione di strofinamento. bra sul panno, cioè Stropicciarla. A UN FREGOLIN PER VOLTA, A miccino a
ESSER IN FREGA, T. de' Pesc. Essere o FREGAR LE SCARPE A QUALCUN , detto fig. miccino, A un pocolino per volta.
Andare in frega o in fregola, cioè Andar Andare a compiacenza ; Andare a ' versi, FREGOLÒNI , Lo stesso che SozzOLI O
in amore e dicesi del Pesce. Adulare. Zozzoli, V.
No GH'È BISOGNO DE FAR FREGHE , Non FREGARSE, parlando di Donne, Strebbiar- FREGOLOSO, V. SFREGOLOSO .
c'è bisogno di fregagioni , vale Di pre- si; Stribbiarsi ; Stroppiciarsi; Rinfronzi- | FREGOLOTI, s. m. Briciole di pane, ma
ghi. re; Miniare ; Soffiar nel bossolo . V. FRE- non tanto minute.
FREGA, add. Fregato ; Stropicciato. GADONA. FREGONA, V. FREGADONA.
288 FRE FRI FRI
FREMER v. Fremere, che più anticamen- mia, stai fresca; Io ti so dire che se si FRISADA, s. f. T. milit. detto dal Franc.
mente dicevasi Fremire, dicesi dello Stre- piglia affanno di tutto, sta fresco; E più Steccata o Palancato , Riparo fatto con
pito di voce che fa uno per cagion d'ira o che infrescatoio oggi sto fresco. -SE NO istecconi, cioè con pali aguzzi .
d'altra forte passione. Fremer d'ira, di TI GA DE MEGIO TI STA FRESCO , Oh se tu FRISAR, v . T. milit. Steccare, Guarnire,
dolore, di cruccio Fremitare , ch'è non hai altri moccoli, stai fresco. circondare di steccate.
quasi sinonimo, s'appropria al Fremere di FRESCOTO, add . Freschetto; Freddotto. FRISETO , s. m. Frisetto, Seta fina da cu-
più persone. Fremitare la plebe. FRESCUZENE , s. m. Lattime o Lattume, cire e trapuntare.
FRESCHIN, add. Mucido ; Saper di mu- Bolle con molta crosta, le quali vengono FRISO, s. m. Fregio, Quel membro d'ar-
cido, dicesi propriamente dell'odor del pe- per lo più sul capo a' bambini che poppano. chitettura tra l'architrave e la cornice, per
sce crudo segnatamente, ed anche di quello Ai primi tumoretti dicesi Acori. altro nome detto Zoforo.
della carne, che quando è vicina a putre- PUTÈLO PIEN DE FRESCUZENE , Bambino FRISON, 8. m. Frigione o Fregione, Sorta
farsi acquista cattivo odore. laltimoso. V. MORBO. di Cavallo con certe barbette ai piedi.
FRESCHIN, s. m . (verbale e corrotto, come FRESO , s . m. T. degli Stamp . Fregio. FRISON, s. m. T. degli Uccellatori, Froso-
pare, dal latino Fracesco , is, Infracidire, FREVAZZA, 8. f. Febbrone, Febbre gran- ne o Fregione e Frusone o Beccofrusone,
Guastarsi) dicesi da noi il Fetore o lezzo de. Uccello noto, detto già latinamente Ossi-
che manda il pesce guasto ; ma è l'odor FREVE, s . f. Febbre. fragus , e da' Sistematici Loxia Cocco-
naturale del baccalà inacquato. CALDO DE LA FREVE, Arsione febbrile. thraustes. È simile nel colore al Fringuel-
QUEL PESSE SA DA FRESCHIN, Quel pesce AVER O BATER LA FREVE, Febbricitare; lo, col becco assai grosso e capace di fran-
sa o rende odore di fracido o di guasto. Esser febbricitante, febbricoso, febbrican- gere un grano di formentone.
SENTO UN ODOR DA FRESCHIN DE PESSE te, febbroso, febbricilo VEGNIR LA FRE- FRISOPIN. Specie di Aggiunto scherzevole
CHE ME STOMEGA, Sento un lezzo o puzzo VE A UNO, La febbre lo prese all' ore etc. o antonomastico , che davasi negli ultimi
di pesce fracido o guasto , che ammorbu TORNAR LA FREVE, Kimetter la febbre anni della cessata Repubblica Veneta ai
o che mi fa stomaco. AVER LA BOCA DA FREVE, V. BOCA. Soldati d'infanteria italiana, per l'uso che
Parlando della carne che incomincia a FRUTI DA FREVE , Frutta febbricose, cioè essi avevano quand'erano imbarcati , di
infracidire, dicesi SAVER DA LISPIO. Vedasi Che inducono la febbre. mangiar la zuppa della macinatura del bi-
in SAVER. MEDICAMENTO Per la freve, Febbrifugo. scotto , detta volgarmente FRISOPO . V.
FRESCO, 8. m. Fresco. SCORLAR UNA BONA FREVE, Scuotere un PEOCHIN.
CHIAPAR EL FRESCO, Prendere il fresco ; febbrone. FRISÒPO, s. m. T. Milit . ex-veneto, Ma-
Andar a pigliar o prendere il fresco SEGNO DE FREVE, Segno o indizio feb- cinatura, Tritume o rottame di biscotto
Pigliar l'acceggia, detto metaf. dicesi di brile. sgranato e ridotto in minuzzoli, che altre
Chi sta in tempo di notte il verno al rezzo Termini de freve , Accessioni; Parossi- volte dicevasi Mazzamurro.
aspettando . smi della febbre. FRITA, s . f. Fritta, Presso i Vetrai è una
FRESCO, chiamasi da' Veneziani l' Unione FREVENZA , s. f. Fretta estemporanea; mescolanza di materie ch' entrano nella
di molte gondole, battelli e barchette ele- Premura insolita, affettata. composizione del vetro. Dicesi anche Bolli-
gantemente addobbate, che concorrono nel FREVÈTA , s . f. Febbretta ; Febbricella; to. V. RECAULO, O REAOLO.
gran canale e vanno avanti e indietro, co- Febbricina; Febbruzza ; Febbriciattola. FRITEGAR. V. Desfrizer .
me fanno le carrozze in corso ; ed è una FREZZA, s . f. Freccia; Saetta o Strale, FRITO, s. m. Frittura.
specie di Spettacolo che fassi in onore di Arme da ferire, che si tirava coll' arco pri- FRITO, add. Fritto; Soffritto.
principi o all'occasione di qualche festa na- ma dell'invenzione della polvere e dell' ar- ESSER FRITO, detto fig. Aver fritto il pa-
zionale. me da fuoco . ne; Esser fritto come i pesciolini, vale
FRESCO, add. BUTAR LA FREZZA , detto met. e famil. Esser rovinato, perduto.
FRESCO DAI STUDI, Esser fresco d'alcu- Frecciare o Dar la freccia, fig. vale Ri- FRITOLA , s. f. Frittella , Vivanda nota
na cosa, vale aver fatto quella tal cosa re- chiedere che un ti presti danari. fritta nella padella con olio o grasso di por-
centemente. FRICANDÒ , s . m. T. de'Cuochi , detto alla co, o burro, o simili.
OMO FRESCO, DONA FRESCA ec. Uomo fre- Francese, Braciuola . Così trovasi nel Di- FOGIE DE FRITOLA, V. FOGIA.
sco; Giovane bella e fresca della persona, zionario Alberti di Bassano ; ed è un Ta- FRITOLÈR, s. m. Frittellaio, Colui che fa
Così pure Vova fresche ; Carne fresca; glio di vitello lardato e cotto in umido, che e vende frittelle .
Latte fresco; Pane fresco. mangiasi per antipasto . FRITOLÈRA, s . f. Chiamasi la Femmina
COSSA FRESCA , Fresco per Nuovo , no- FRICASSE O FRACASSE , 8. m. T. de' Cuo- del Frittellaio, la quale, seguendosi altri
vello. chi, Fricassea e Ammorsellato, Sorta di esempii di consimili nomi femminini tratti
FRESCA , vale Notizia fresca VE LA vivanda o manicaretto fatto di cose minuz- dal mascolino, potrebbe dirsi senza scrupo-
CONTO FRESCA, Ve la dico fresca. zate e cotte in umido. lo, Frittellaia.
COMPRAR EL VIN DE FRESCO IN FRESCO, V. FRIGNA , s . f. T. agr . Barca , Specie di . FRITOLÈTA , 8. f. Frittelletta; Frittelli-
COMPRAR. Pagliaio fatto in figura conica attorno ad na; Frittelluzza, Piccola frittella.
VIVER DE FRESCO IN FRESCO , Viver di un palo, che i Toscani chiamano Stocco. Dicesi anche per Frittellaio.
grazia, cioè Campare di quello che Dio ci FRIGNOCOLA , s. f. Buffetto , Colpo che FRIULARO, add. Friulano e Furlano, del
manda alla giornata . V. VIVER. si dà con un dito accomodato a guisa di mol- Friuli.
CAVARSE DAI FRESCHI, Spelagarsi; Trar- la al dito pollice, lasciandolo scoccare con VIN FRIULARO, Vino del Friuli.
re il cul del fango ; Strigarsi; Levarsi da violenza al luogo dove si vuol colpire - FRIZARIN , O SFRIZARIN , s. m. T. degli
tappeto; Torsene giù , Trarsi d'impaccio. Buffettone etc. Uccellatori , detto da Linneo Fringilla li-
o dall'imbroglio Far la lepre vecchia o No LA XE COSSA CHE SE FAZZA CO UNA FRI- naria, Uccelletto della grandezza del Lu-
da lepre vecchia, vale Dare addietro quan- GNOCOLA, Non è cosa da gettarsi in pretel- cherino , detto in qualche luogo d'Italia
do si scorge alcun pericolo , Battersela ; le; Non è come bere un uovo; Non si può Organetto o Mondo nuovo. Non bisogna
Corsela. far co' buffetti. confonderlo coll' altro Uccelletto detto da
STAR FRESCO, Ovv . STAR FRESCO COME UN FRIGNOCOLE DE LIRA, detto met. Mazza- noi SVERZELIN, V.
FIOB, Granmercè; Io sto fresco; Tu stai te sudice; Bacchiale sode, Percosse gran- FRIZER , v. Friggere.
fresco e simili, significa che non si è per di. FRIZER DE LA PADÈLA, Sfriggolare, Dice-
aver quel che si vorrebbe . Povera moglie FRIMA, lo stesso che FRAIMA, V. si del romore mentre si frigge.
FRO FRU FRU 289

FRIZER DE LA FIGNATA, Grillare ● Gril- FRONTAR QUALCUN, Far affronto ad a'- E finalmente scialacquare le sostanze lo-
lettare , Cominciar a bollire. La pentola cuno; Fargli un sopruso. ro necessarie per vivere.
grilla; Il bricco grilla o sboglienta, qua- FRONTAR, detto in altro sign . Ostinarsi; | FRUÀ, add . Liso ; Logoro; Usato, dicesi
si bolle. Incaponire; Appuntar i piedi; Star alla de' Panni. V. LINDO.
Friggio , dicesi Quello strepito che fa dura, Star duro nella sua ostinazione. OMO FRUA, Snervato, dicesi di Uomo lo-
l'acqua al fuoco nel friggere Bollica- FRONTAR EL PIE, Puntare il piè; Poggia- goro dagli anni o dall'abuso di donne. Sfer-
men'o, Quel legger bollimento , il primo re; Appoggiare. ra può dirsi a Uomo inabile.
grillar che fa l'acqua al fuoco. TORNAR A FRONTAR, Raffrontare e Raf- DONA FRUADA, Femmina frusta o con-
Friggere , vale Ribollire , Cominciar a frontarsi. sumata, Non più atta a figliare - Stro-
bollire a secco, ed è verbo neutro. FRONTE , s . m . Fronte f. Parte anteriore finaccio, direbbesi a Donna stazzonata e ri-
FRIZER , Locuz . fam . e fig. Friggere , della faccia sopra le ciglia ; e si dice anche a menata.
dicesi il Lamentarsi de'fanciulli e de'cagio- quella del Cavallo e di tutte le bestie. In termine degli Artefici , Stracco, per
nosi Friggibuchi , si dice di un certo FAR FRONTE, Far fronte e Mostrur fron- metaf. dicesi a Quegli strumenti, che per
rammarichio che soglion fare le persone te, vale Opporsi, tener fermo contro. lungo uso a mala pena producono il loro
cagionose ed infermicce. STAR A FRONTE , Fronteggiare o Stare effetto.
FRIZER IN BIANCO, Soffriggere, Friggere affrontato, Star dirimpetto o a fronte di FRUADA s. f.
leggermente. uno. FRUAMENTO s. m. Logoramento; Con-
FRIZER I VOVI, Affrittellare, cioè Cuo- PODER ANDAR CO LA SO FRONTE SCOVERTA, sumazione, Dicesi degli abiti .
cer le uova intere nella padella con l'o- Tener fronte o Andar a fronte scoperta. FRUAR , v. Logorare ; Frustare; Consu-
lio. FRONTE DE PUTANA, V. SFRONTADÒN. mare, Dicesi degli abiti.
FRIZER LA ROBA O I BEZZI , detto fig. Con- A FRONTE DE TUTO QUESTO, Mal grado a FRUARSE , Spossarsi; Snervarsi; Debi-
sumare ; Sparpagliare ; Scialacquare ; tutto ciò; A mal grado di tutto ciò. V. CON- litarsi, si dice dell'uomo che fa scialacquo
Dar fondo alla roba, Consumare inutil- TROVOGIA. di sè.
mente FRIZER CO LA PAELA DEI MARONI, FRONTESPIZIO , 8. m. Frontispizio o FRUGNADA, 8. f. Frugala; Frugacchiata ;
detto fig. Sbraciare a uscita; Sparnazza- Frontespicio , Titolo e indicazione d'un li- Rovistio; Rifrusta, L'atto del frugare o
re ; Geltar via il suo colle mani forate bro. del Rovistare.
CREDIME CH'EL FRIZE, Credimi ch'ei la UN BEL FRONTESPIZIO, detto figur . Una FRUGNAR O FRUGNOLAR O FUREgàb, v. Ro-
fa male. bella cera; Certa ariona lieta; Certa ce- vistare; Rovistolare; Trambustare, Rifru-
FRIZERSE IN TEL SO GRASSO , Cuocersi rozza allegra. stare, Metter mano in che che sia come
nel suo brodo o unto, Star nella sua opi- FRONTESPIZIO MORTO , T. degli Stampa- cercando - Frugare e Frugacchiare ,
nione - Vuol dire ancora Sofferire o Pa- tori, Antiporta, detto figur. Dicesi quella Andar cercando o tentando con bastone e
zientare , ma senza rammaricarsi o darne pagina che si suol anteporre al frontispi- colla mano in luogo riposto.
indizio ad alcuno. zio d'un libro, con un cenno brevissimo del FRUGNAR DAPERTUTO , Kifrustare ogni
CONZA O GIUStà da frizer, lo stesso che frontispizio stesso . cantuccio; Por naso a ogni cesso - EL
CONZA CO LE CEOLETE, V. CEOLeta . FRONTİN, s. m. Frontino, Sorta di Par- VA FRUGNANDO PER TUTO, Va rovistando per
SARESSIMO FRITI COME TENCOLINE , Avre- rucca, che cuopre soltanto la parte anterio- casa ogni cosa, ed ogni cantuccio.
sti fritto, come disse la tinca a' tincolini; re del capo . FRUGNAR IU QUALCOSSA, Lavoracchiare,
Avresti fatto il pane, Avresti rovinato il FRONTIN CH'EL PAR CAVELI, Capinascen- Travagliar qualche poco. V. BISEgàr,
negozio. le, sust. Frontino o Parrucca, i cui capelli FRUGNOLAR, v. Frugacchiare o Frugo-
STAR DA FRIZER, Aver fritto; Esser con- paiono nati nel capo stesso. lare, Frequentativo di Frugare. V. FRU-
eio pel di delle feste, Essere rovinato. FRONTINA, s. f. Fronticina, e s'intende GNÅR.
FRIZIMÈNOLA, s. m. Chiamavasi antica- di Bambolo. FRUGNÒN, s . m. Frugone, Che fruga, chẹ
mente a Venezia Quell'arteficello che ven- FRONTIZZO , s . m. Frontispicio e Fron- vuol sempre frugacchiare, toccare, metter
deva menole fritte, pesce trivialissimo ad tespicio, Membro d' architettura che si po- le mani. V. FUTIGNON.
uso della poveraglia. Convien credere che ne in fronte e sopra a porte e a finestre per FRUGON O FURGON , 8. m. Gallicismo da
quest' articella fosse misera , se a'giorni difenderle dall'acqua piovana. Timpano, si fourgon, ch'è un carro coperto pieno d'at-
nostri non si vede più esercitata e non ce dice alla Parte più alta di esso. trezzi e masserizie militari.
ne rimase per memoria che il nome nel FRONTON, add. Frontoso e Sfrontalo, Au- FRULAR, V. Frullare la cioccolata.
vulgatissimo dettato, GUADAGNI DEL FRIZI- dace . V. SFRONTADON. FRULAR CO LA TESTA, V. MASENAR.
MENOLA, cioè meschini. V. GUADAGNO. FROTA, s . f. Frotta e frotto, Moltitudine FRULO , s. m. Mestatoio, Strumento con
FRIZZEGHE , s . f. Frittume, L'olio che di gente insieme, ed anche Torma o Squa- cui si mesta.
avanza nella padella dopo aver fritto. dra di soldati. FRULO DA CHIOCOLATA, Frullino.
FRODA, V. FODRA. FAR FROTA, dicesi qui anticamente Quan- FRUO, s. m. (verbale dal lat . Frui) Uso.
FROMBOLA, V. FIONDA. do nella pugna tra'Nicolotti e Castellani DAR O TOR A FRUO, Prendere ad uso o
FRONDEZAR , v. Frappeggiare , T. dei s'univano molte persone della stessa fa- a calo, come Cera presa a calo - Par-
Pittori, e vale Fare i rami fronzuti degli zione, per combattere contro la frotta del- lando di Mobili, V. Nolo.
alberi in pittura. l'altra parte dicevano FEMO FROTA. Unia- FRUO, dicesi per Consumo o Consuma-
FRONTAL, s . m. Frontale, Ornamento che moci, e s'intendeva Per combattere uniti. mento. FAR UN GRAN fruo de roba, Con-
si mette sopra la fronte ; e dicevasi in tem- FRODATOR, s. m. T. mar. Che viene dal sumare; Scialacquare o Sparnazzare la
po antico l'armadura della fronte. Franc. Frotter, Fregare. V. FREG ADOR. roba.
FRONTAL DE LE BARÈTE, Frontale, Quel- FRUA, s . f. T. antiq. V. FRUADA . FRUSSION, Idiotismo per FLUSSION.
La parte rimboccata delle berrette che rie- FRUA , s . f. Voce antica detta in vece di FRUSSO, lo stesso per idiotismo che FLUS-
sce al davanti sopra la fronte. FRUO, nel sign. di Consumo. V. FRUO. So, V.
FRONTALETO, s. m. Frontale, Abbelli- FRUA, dicevasi pure anticamente, parlan- | FRUSTA , s. f. Frusta ; Rifrusta; Sferza,
Inento d'intaglio posto alla parte davanti do di sostanze, nel signif. di Scialacqua- Gastigo pubblico che ai tempi Veneti si da-
dei tasti delle Spinette. mento; Sparnazzamento; Consumamento va a' malfattori, battuti con frusta o sferza
FRONTAR, v. Affrontare; Affacciare, As- E AL PAN CHE GHE BISOGNA INUTILMEN- per le strade della Città, a pubblico esempio.
salire, Assaltare a fronte. TE ALFIN DARCHE LA FRUA , che vuol dire FRUSTA, Tira via, Passa via, Parola in
Boerio 37
290 FRU FUF FUL

uso per cacciare il gatto - Detta in via di non maturi, Abbozzali; Pesca duracina ; In altro senso, STA FODRA TUTA TACONI
motteggio scherzevole, vale No Così pu- Mela o Ciriegia duracina. ME FA FUFIGNEZZI, Questa fodera così mal
re sentendo nominare alcuno di cui s'abbia FRUTI IN COMPOSTA , Frutti acconci, in rappezzata mi fa delle grinze, delle cre-
non buona opinione , si risponde scherze- composta, confellati, riconci. spe, de' rialti, de' rilevati. *
volmente FRUSTA , e vale Ladro ; ovvero FRUTI MAGNAI DAI VERMI , Intonchiati e FUFIGNON. V. INTRIGÒN.
esprime il seguente concetto, Non sia nè Gorgogliati. FUFIGNOSO, s . f. Batuffolo, Massa di co-
pur nominato fra noi; Non se ne parli. FRUTO BELO E GRANDO , Frulto sfoggiato. se rabbatuffolate.
FRUSTA, dicevasi dagl'idioti ne'tempi Ve- FRUTO NEBIA, Frutto annebbiato o ar- FUGA, s. f. Fuga o Fugga e Fuggimento.
neti in vece di FUSTA, a Quel naviglio o ga- rabbiato, afato, afaluccio , tristanzuolo. ANDAR DE FUGA, Andar frettoloso o in
lera che serviva per deposito de'Condanna- FRUTO PASSA O MIZZO , Frutto mezzo fretta; Camminar ratto.
ti al remo, presso alla Piazzetta di S. Mar- ( coll'e stretta ) É quindi Ammezzare ed AVER FUGA, Aver premura o fretta.
Co. V. FUSTA. Ammezzire , si dice Quando i frutti sono AVER LA FUGA O CHIAPAR LA FUGA, Ave-
FRUSTA, add. Frustato; Rifrustato. tra il maturo ed il fracido . V. BROMBON . re o Pigliare il broncio, la collera o ira
Detto per ingiuria, Cialtrone; Birbante; FRUTO PELOSO, Frutto villoso o velloso. subitana.
Forca; Tristo; Guidone. FRUTO BONORIVO, V. BONORIVO. ย
DAR LA FUGA A UNO, Mettere uno in fu-
FEMENA FRUSTADA , Frusta o Frustata; FRUTO TARDIvo , Frutto serotine o se- ga; Incacciare o Incalzare ; Fugare; Dar
Che ha scopato più d'un cero. V. FRUA, rotino. la caccia Incalzar uno, val anche Sol-
FRUSTABANCHI , s . m. Bacchettone; Ba- FRUTI CHE DURA, Frutti serbatoi; Mele, lecitarlo, Dargli fretta.
ciapile; Spigolistro; Graffiasanti. Pere, Uva serbatoia , Dicesi anche Frutti DARSE FUGA, Darsi fretta; Affrettarsi.
FRUSTADA , s. f. Frustatura ; Nasata , che bastano; Bastare vuol anche dire Con- FUGA DE CAMARE , Riscontro di camere N
Ripulsa data con riprensione. servarsi, Mantenersi, Durar lungamente. o stanze, vale Ordine di Stanze in fila col-
Per Fischiata, in sign. di Derisione , V. ESSER AL FRUTI O NO ESSER AI FRUTI , le porte in dirittura Fuga di stanze,
FISCHIADA. Essere o Non essere all'insalata , detto dicesi a Quantità di stanze poste in dirit-
FRUSTADÓN, s . m. Civellone , Finto ama- fig. cioè Essere o non Essere al termine tura.
tore, Zerbino. delle sue faccende - AI FRUTI , Al levar FUGAZZA, s . f. Focaccia; Schiacciata o
FRUSTAR , v. Frustare; Sferzare; Sco- delle tende, vale Alla fin del fatto , all' ul- Sliacciata.
pare . Battere con frusta i malfattori pub- timo. Passimata; Coffaccia; Soccenericcio o
blicamente. PIATO DE FRUTI IN UMIDO, Fruttata, Vi- Succenericcio , dicesi al Pane cotto sotto
FROSTAR TUTII CANTONI, Rifrustar tutti vanda di frutti intrisi. la cenere. V. PINZA.
i canti, cioè Cercar qua e là. PORTA PER I FRUTI, Fruttaiuolo ; e s'è FUGAZZA O SFUGAZZA, add . Scofacciato.
FRUSTAR EL PALAZZO O TUTI I LOGHI, Fru- femmina, Fruttaiuola; Golosissima frut- FUGAZZÈTA, s. f. Focaccetta; Focatto-
stare o Rifrustare , cioè Andar vagando e taiuola , fu detto di Colei ch'è amante e la; Focacciuola; Stiacciatina Cofacci-
cercando. Frustò tutta Italia . Rifrustare mangiatrice di frutti. nu dicesi a Quella cotta sotto la cenere.
ogni cantone. FRUTO, s . m . Voce di molti idioti, che la FUGAZZÓNA , s . f. Stiacciatona, Stiac-
FRUSTAR LE FEMENE, Frustare; Donnea- dicono per FURTO . V. LATROCINIO . ciata grande .
re; Fare il civettone. FRUTUÀR, v. ant. Fruttuare, cioè Frutta- Detto famil. per Agg . a Donna, Sciatta;
FRUSTEGÒN, add . T. fam. Sfacciato; Im- re, Fare o Render frutto . Sciamannata, Scomposta e soverchiamen-
pudente ; Temerario . V. SrAZZA e SFAZ- FRUTUOSO, V. FRUTANTE . te negligente negli abiti.
ZADON. FUFA, s . f. che a Milano dicono FOFFA , FUGER )
FRUSTON ANDAR A FRUSTÒN , Andare Battisoffiola : Cusoffiola; Spavento; Ri- FUGİR ) v. Fuggire; Pigliar la caccia.
a zonzo o a sparabicco ; Ronzare , Andar mescolamento . FUIN, Uccelletto . V. CHIUì e PAPAMOSCHÌN.
qua e là e non saper dove. Andar aiato o GHE N'HO AUDO UNA FUFA, Ebbi una bat- FUINA, s. f. Faina, Animale selvatico ra-
Andar aione o aioni, vale Andar attorno tisoffiola o una balsolata delle buone : pace , detto da Linneo Mustela Foina . E
perdendo il tempo . Rifrustare tutti i luo- cioè Gran paura. V. TRENTAUNO e SCA- della grandezza d'un Gatto, ma di corpo
ghi. GAITA. più allungato . Gli escrementi della Faina
FRUTANTE , add. Fruttevole; Fruttifero; FÙFIGNA, s. f. Intrigo; Gherminella; Ri- tramandano un odore forte e penetrante,
Fruttiferoso; Fruttifico. voltura; Contrabbando: dicesi in mala par- che si può paragonare a quello del mu-
Censuario, dicesi il Frutto d' un capitale te. schio.
che si presta . FUFIGNA AMOROSA , Matassa; Scappatel- FÙLGURE , s . m. Voce popolarissima, Mol-
FRUTAR, v. Fruttare o Fruttificare, Far la, Certi amorazzi. titudine; Furia.
frutto. Impiastro; Impiastraccio; Piastriccio, FULGURE D'OSELI , Folata d'uccelli ;
FRUTAR, parlando delle Bestie, Partori- per metaf. vale Convenzione , patto con- Schiere d'uccelli.
re. V. SVEDELår. cluso con imbroglio e all'impazzata . Vilup- FULMINA, add. Fulminato.
FRUTARIÒL , s . m. Fruttaiuolo e Frulta- po; Baratteria; Frode; Inganno . OMO FULMINA, Uomo rovinato , precipi-
iolo. Si è veduto anche usata la voce Frut- FUFIGNA , add. Gualcito o Malmenalo , tato.
tivendolo, ma non da buoni Autori. Piegato disacconciamente e malamente, di- FULMINAR, v. Fulminare.
FRUTARIOLA, Fruttaiola o Fruttaiuola , cesi de'Panni. FULMINAR UNO, detto fig. Bovinare uno;
La femmina . FUFIGNAR, v. Rovistare o Rovistolare e Sterminarlo.
FRUTERI , 8. m. Alberi pomiferi o frulti- Trambustare o Rifrustare , Andar per la EL FULMINA , Maniera fam. Fulmina ,
feri; Piante fruttifere Infruttifere è casa trascinando e movendo le masserizie cioè Shuffa e si altera fuor di misura.
il suo opposto. da luogo a luogo, quando si cerca di che OCHI CHE FULMINA , Occhi di rumarro,
FRUTETO , s. m . Frutterello, Piccolo frut- che sia. vale Occhi lieti e vivacissimi Aver un
to. In altro sign. Gualcire, Piegar malamen- occhio che uccide il cristiano . Occhi as-
FRUTO, s. m. Fruito, e nel plur. Frutti, te, Malmenare; Brancicare. sassini.
Frutte e frulla. FUFIGNAR Si dice fig. per INTRIGÀR . V. FULMINE, s . m. Fulmine; Saetta.
FRUTI DA Osso , Frutti da nocciuolo FUFIGNEZZO , s . m. Lo stesso che FUFI- FULMINE DE ZENTE , Mare ; Diluvio di po-
Frutti nocciuoluti. GNA, nel sign. di Gherminella; Rivoltura; polo, di gente; Calca; Furia; Moscaio.
FRUTI DURI O VERDI , Frutti duràcini " Frode. PARER UN FULMINE , Folgorare, detto fig.
FUM FUO FUR 291
vale Far che che sia con prestezza e cele- Affumare, Prosciugare col fummo ; o Tin- CAVAR LA FUOSA, Sfociare, Sgombrar la
rità. gere di fummo. foce, Spurgar lo sbocco ; e quindi Sfociatu-
FUMA, add . Fummato e Fumicato . V. Fu- FUMEGÅR LE LETERE , Suffumicare o Sof- ra, dicesi all'operazione .
MEGA. fumigare, Profumar le lettere, che talora FURA, s . f. Fora, T. de Pettinagnoli, Stru-
Fumi, detto per Agg. a Panno, vale Fru- si fa negli Uffizii di sanità per depurarle mento per pareggiar il pettine dei parruc-
sto; Sporco; Scolorito. dal contagio. chieri dalla parte del rado .
FUMADOR, s . m. diciamo a Colui che pi- FUMIA s . f. Voce antica, che vale Eufemia, FURATOLA, s . f. Botteguccia così nomina-
pa, che fuma il tabacco. Se Pipare o Fum- Nome di femmina, ed anche titolare della ta, quasi simile a quella del Pizzicagnolo,
mare sono voci dell'uso da tutti intese , Chiesa di S. Eufemia della Giudecca , par- ove si vendono commestibili di poco prezzo,
pare che al nostro vocabolo potrebbero cor- rocchiale di quell' İsola. A Padova v'è una cioè minestre, pane, minutaglia fritta, ed
rispondere come verbali Pipatore o Fum- Contrada che dicesi ancora di Santa Fu- altri camangiari ad uso e comodo della po-
malore; ma non se ne trova esempio nei mia. veraglia. Pensa il Gallicciolli nelle sue Me-
vocabolarii, e ne ' tempi de' primi instituto- FUMO , s. m. Fummo o Fumo , Vapore morie antiche storiche Venete, che la voce
ri della lingua non si pipava. Fumatore pe- ch'esala delle materie che bruciano. FURATOLA Sia verbale di Furare, per le fro-
rò trovasi nel Panlessico. FUMO, dicesi ancora per Fummaiuolo , di nella vendita ch'erano forse fatte in tali
FUMÀNA, 8. f. Fummea o Fumea e Fumo, cioè Carbone o Legnuzzo che fumi. In que- bottegucce. Ma a me pare che senza ripete-
Vapori che manda lo stomaco al cerebro. sto caldunino è un fummaiuolo. re l'origine da una cagione puramente sup-
AVER DE LE FUMANE, Scaldarsi il capo ; FUMO CHE SPUZZA, Leppo (coll' e stretta) positiva ed infamante , che il Governo Ve-
Accendersi, dicesi dell' Eccitarsi qualche Fumo fetente per materie oleose´che s'ab- neto non avrebbe mai tollerato, sia più na-
passione, come di disonesto amore, di cupi- bruciano . turale derivar la voce dal barbarico Fura-
digia etc. detto figur. - In altro signif. FUMO A LA TESTA, Fummea o Fumea, bula, corrotto dal latino Furvus, che vuol
Aver dei grilli, delle fantasie , dei capric- Vapori che manda lo stomaco al cerebro dire Oscuro, Nero : qualità appunto altri-
ci. Ancora Aver delle pretensioni, Presu- Fumoso, si dice di Coloro che hanno dei buita a simili ristrettissime bottegucce , po-
mere. V. FUMÅR . fumi dalla crapula e da'vapori del vino ste ordinariamente , come ognun sa, in siti
AVER DE LE FUMANE CONTRA QUALCÙN , Fumosi e ben pasciuti e lenzi e grulli. rimoti, bassi, talvolta vili, annerite dal fum-
Aver delle accensioni, cioè delle passioni EL FUMO DEL ROSTO NO IMPENISSE LA PAN- mo e per conseguenza oscure o caliginose .
che agevolmente commuovonsi. Accensione za, Parere e non essere è come filare e Vedasi nel Dizionario di Du Cange la voce
di offendere altrui ; Accensione dell' ira, non tessere . Prov. e vale, Non basta appa- Furabula.
della stizza. renza dove bisognan gli effetti - BARATAR FURATOLIÈR, s. m. dicesi il Maestro o
FUMANA, si dice pure alla Nebbia, ma I BEZZI IN FUMO O COMPRAR EL FUMO, Barat- Padrone della FURATOLA, V.
non densa. tare a vento e a fumo della vanagloria, FURBACHIOTO , add. Furbacchiotto; Fur-
FUMAO, add. Voce ant . Fumoso o Fummo- Dare qualunque cosa per riportarne vana- bettello , Furbello; Furbicello, Alquanto
so, nel sign. di Altiero, Superbo, Albagio- gloria, che vento o fummo appellasi. furbo.

so, che presume di sè più che alla sua con- ANDAR IN FUMO, Andare in fummo ; Con- FURBACHIOTO , add. Furbacchiotto , fur-
dizione non parrebbe che si richiedesse : vertirsi in fummo ; Dissiparsi ; Andare in betto ; dicesi per agg. ad Uomo, e vale Al-
quasi che salgano al di lui capo i fumi della visibilio , Svanire In altro sign. Andare quanto furbo, fino d'intelletto, sagace ; di-
superbia. in malora ; Andare a Scio, Rovinare il suo minutivo od anche accrescitivo e talvolta
FUMAR, v. Fummare e Fumare, Far fumo. stato. vezzeggiativo di Furbo.
EL FUMA TUTO, detto fig. Ella gli fumma, CAMIN CHE FUMA, Cammino fummoso . FURBARIA, s. f. Furberia, dicesi per lo
cioè L'ira gli esala per essere accesa. MANCO FUMO, Manco fummo e più brace, più nel sign. di Sagacità , astuzia, scal-
LA GHE FUMA A Quel Sior, Ovv. Che fu- Meno apparenza e più sostanza www Mollo trezza.
HANE CHE GHE VIEN ! Quel cotale ha dell'al- fummo e poco arrosto, vale Molta appa- Maestria, vale Astuzia coperta, o piutto-
tero, tiene la testa alta ; Ha grande umo- renza e poca sostanza. sto Abilità, perizia, eccellenza ed arte.
re; Sta in sul grande, in sul grave, in OMO CHE GA DEL FUMO, Uomo fumoso, vale FATTO CON FURBERIA, Artato, Fatto con
sul mille; Ella gli fumma; L'ira gli esala. Altiero , superbo . arte.
LA TESTA GHE FUMA DAL VIN, Il fummaio- PASSAR I FUMI, Passarono i bollori o il FURBARIÈTA, s. f. Piccola astuzia o sa-
lo della testa gli fumma dal troppo bere o fiore della gioventù o il ruzzo degli amo- gacia.
dal vino . ri. FURBAZZO, add. Furfantaccio ; Forca ;
FUMAR TABACO, Fummare o Fumure . V. ROBA CHE SA DA FUMO , Fummeo, Che sa Guidone ; Malvagio ; Ribaldone.
PIPAR. di fummo, ch'è simile al fummo. Furbaccio è Voce usata in ischerzo. V.
Fusin, detto in modo basso, vale anche FUNDIBUS - A FUNDIBUS, Modo avverb . FURBACHIOTO.
figur. per Rubure ; Raspare ; Raspollare. corrotto dal latino Funditus, e vale Fonda- FURBESCAMENTE , avv. Artatamente ;
F. SGRANFIGNAR . tamente. Ingegnosamente ; Astutamente ; Accorta-
FUMAREA, s. f. Effumazione , T. de' Natu- STUDIAR A FUNDIBUS , Studiare profonda- mente.
ralisti. Fummo e Fumo, dicesi pure all'E- mente; Studiare i principii delle cose. FURBÈTA )
add. detto per vezzo . Furbet-
salazione paludosa o alito terrestre, che an- CONOSCER UNO A FUNDIBUS, Conoscer uno FURBÈTO )
che sidice Effluvio; Esalazione ; Vapore. fondatamente sino dalla culla . to; Furbettello; Ladrina; Ghiotterella; Tri-
FUNAREA A LA TESTA, V. FUMANA. FUNTO , Voce dal Tedesco Pfund, Certo sterello ; Tristellina ; Spiritello ; Cattivel-
FUMAREA , si dice pure per Quantità di peso tedesco di quasi once 14 grosse venete. lo ; Tu seipur la gran cavezza.
fummo o Gran fummo. FUORA, avv. antico, che ancora però si dice FURBITÀ, Lo stesso che FURBARIA. V.
FUMAREA, si dice anche per CALIGO O Neb- da molti, V. FORA. FURBO, add. Furbo , vuol dir Barattiere,
bia. FUOSA o Fosa s . f. (dal latino Fauces, Manigoldo, Furfante ; o anche Astuto, sa-
FUMEGA, add. Affumicato; Affumato; Fu- Foce), Sboccatura, La bocca d'un porto ri- gace, destro, accorto e simili.
mato; Filigginoso. spetto alla sua profondità. FURBO COME LA VOLPE O COME I QUATTRO
FUMEGADA, s . f. Affumicata ; Affumica- EL PORTO DE CHIOZA GA DISDOTO PIE DE ASSI, Egli è di cappella; Egli è passato per
mento; Fumicazione e Fummigazione . FUOSA, ed è come si dicesse, L'imboccatura setaccio ; È più scaltrito d ' un zingano . O
FUMEGAR , v. Fummicare o Fumicare , o La sboccatara del porto di Chioggia è che fistolo! Furbo in chèrmisi.
Far fummo - Affumicare; Affumare o profonda diciotto piedi. DEVENTAR FURBO, Involpire .
292 FUR FUS FUS
FUREGADA ) CON FURIA, Modo avv. Furiosamente; Fu- pronunziare accorciato l'infinito de' verbi
s. m. Frugacchiamen- aventi la desinenza in ER ommettendovi la
FUREGAMENTO ) rialmente; Infuriatamente.
to ; Frugala. FAR COR FURIA , Affoltarsi , Dicesi più consonante. Dicono , per esempio FRIZE ,
FUREGAR, v. Frugare; Rifrustare : Fru- d'una turba . VENDE, BEVE, PIANZE, LEZE, ec. per FRI-
gucchiare V. FRUGNAR. FURIAN, s . m. lo stesso che FOREAN, V. zer, Vender , Bever, Pianzer, Lezer, il
FUREGARSE, dicesi ancora per Cacciarsi, FURIANELLO, 8. m. diminutivo di FURIAN. qual accorciamento come figura grammati-
Entrar per forza - FUREGARSE IN TEL BO- FURIANÈLO, add . detto in vece di FOREAN cale dicesi Apòcope. V. ABBREVIATURA.
SCO , Imboscarsi --- FUREGARSE IN T'UNA per agg. di Vento, Austro-Scilocco. V. Fo- FUSÈLO, s . m. Fuso , Strumento di ferro
GROTA , Ingrottarsi FUREGARSE TRA UN REAN. per uso di torcere e infilare il cannello,
ALBERO E L'ALTRO , Cacciarsi tra un al- FURISSIMO, superl . di FURO, Ghiottissimo. rocchetto etc., per involgervi sopra la seta.
bero e l'altro , Nascondersi fra gli alberi . FURITÀ s. f. Lo stesso che FUREZZO . FUSELO, detto in T. de' Gioiellieri e Ce-
FUREGARSE IN TE LE CASE , Intrudersi ; | FURLAN, s . m. Friulano o Furlano, Ori- sellatori, Stecca, Strumento di legno con
Ficcarsi, Cacciarsi nelle case altrui. ginario o meglio Nativo dei Friuli . impugnatura, sul cui capo è dello stucco e
FUREGÁTOLO , Lo stesso che BARAFUSO FURLANA, s . f. Furlana, Specie di Danza, della pece, dove s'incollano le minuterie
LA. V. più propria de' Friulani che dei Veneziani, per lavorarle.
FUREGHIN , add . Frugolino ; Frugolo ; che si balla in due ; ora è quasi ita in dis- FUSETO, s . m. Fusellino, Piccolo fuso.
Frugoletto, e dicesi per lo più de'Fanciul- uso. FAR FUSETI, detto de'Gatti. V. FILAR.
lini che non istanno mai fermi. A L'ULTIMA FURLANA, Quest'ultima danza FUSIL , 8. m. Fucile, ed è l' arma ordinaria
Ser faccenda; Faccendiere; Frugolo, di- Dicesi anche fig. e vale Siamo all'ultimo. de'Soldati. V. SCHIOPO .
cesi per Agg. di Uomo destro, che cerchi di TRAR O BUTAR UNA COSSA IN FURLANA, Met- FUSILADA, s. f. Fucilata , Neologismo mi-
entrar per tutto . tere in fanferina, Far la fanferina ; Met- litare. Lo stesso che Archibugiata.
Si dice pure nel sign. di Interessato; Ar- terla in buffoneria , in baia , in burla, in FUSILAR, v. Fucilare, Uccidere col fuci-
rotino, cioè Interessato a far danari. canzona, in chiasso . le.
FUREGON, V. in FORNO. FURLO, detto dai zotici per FRUlo. V. FUSILIER, s. m. Fuciliere.
FUREGÒTO, 8. m. Ballisoffia o Battisof- FURLON, s . m . T. degli Scultori. Chiamasi FUSINA, s . f. Fucina, Luogo dove i fabbri
fiola, Paura ma breve, che cagiona batti- una specie di trapano o sia Ordigno, che battono il ferro.
---
mento di cuore e frequente alitare - FAR usano gli Scultori per ridurre alcune parti FUSINA DE FERO, Ferriera , Luogo dove si
un puregoto a uno, Fare uno spauracchio; d'una statua a maggior perfezione. V. in affina il Ferro quando s'estrae dalle minie-
Spaurire ; Far una battisoffia a uno. VIOLIN. re.
DARGHENE UN FUREGOTO, Dare un car- FURO, add. Ghiotto ; Ghiottone ; Goloso ; FUSINA DE RAME, Ramiera.
piccio o un buon carpiccio ; Dargli una Leccone; Ciccialardone; Gola di porco FUSO, s. m. Fuso, e nel più Fusa e Fusi,
bastonatura o bastonale da ciechi o sudi- Gocciolone, Chi sta guardando una cosa Il suo capo si chiama Cocca, a cui s'accop-
ce. V. FRACO . con desiderio d'ottenerla. pia il filo acciò torcendosi non isgusci .
DARSENE UN FUREGÒTO O UN PETENOTO, FURON, Accresc . di FURO. V. Fusa, per metaf. vale Corna - FAR I
Pettinarsi scambievolmente ; Accapigliarsi ; FURÒN, s . m . T. de' Pettinagnoli accresc. FUSI STORTI, Far le fusa torte.
Scapigliarsi; Graffiarsi; Sgraffignarsi ; di FURA, Fora grande. V. FURA. QUEL DAI FUSI, Fusaio.
Sallarsi agli occhi o al collo; Scardassar- FURONCOLO, V. FORONCOLO. FUSO DE L'ANCORA, V. ANCORA.
si; Spellicciarsi. FURÒR, s. m. Furore, Impeto smoderato . FUSO DEL CAPON O DEI POLASTRI, Fusolo,
FURETA, s. f. T. de ' Pettinagnoli, dim . di FUROR DE ZENTE , Furia ; Calca ; Piena La gamba dei volatili colla polpa distaccata
FURA, e vale Piccola fora. V. Fura. di gente - A FUROR DE POPOLO, A furia o dalla coscia. V. BOLZÒN.
FURETO add. Ghiotterello ; Ghiottoncino ; A grida di popolo. EL FUSO È PIEN, XE DESFORNÌA LA ROCA,
Ghiottoncello ; Ghiotterellino. ESSER IN PUROR, Furibondare ; Furiare, Maniera ant. metaf. La rocca è sconoc-
FUREZZO o Furità, s. m. Ghiollornia ; Infuriare, Far il diavolo a quattro. chiata per dire Ho detto a bastanza, Non
Leccornia; Leceume ; Golosità. FAR FUROR, Far fanatismo, direbbesi per ho altro a dire; Sono al termine.
FURIA, s. f. Furia, Impetuosa veemen- esagerazione del fanatico applauso che uni- FUSOLA O INFUSOLA , add . Fusato, Fatto a
za. versalmente si rende in favore di opere o di guisa di fuso.
Furia, dicesi per Moltitudine, calca di persone che s' espongono al pubblico, come DEI FUSOLAI, Dita fusate, cioè Lunghe,
gente - Ruffa, si dice Furia o calca con- opere teatrali, cantanti, declamatori. Dicesi schiette, assottigliate verso la cima.
fusa di molti nel prendere alcuna cosa. Fa- anche Far romore. FÙSOLO, V. FISOLO .
re a ruffa raffa. V. REGATAR. FURSI . V. FORSE. FUSSARÁ, s . f. Voce ant. che usavasi an-
FURIA DE DONA , Furia ; Demone incar- FURTARELO, s. m. Ladroncelleria, Pic- che nel secolo XVI , riportataci nelle lettere
nato ; Arpia ; Donna pessima. colo furto, Furto di poco danno. del Calmo ed equivalente a BUZARA O BU-
Furia de osei, Furia o Folata d'uccelli, FURTO, V. LATRONCINIO. DELA nel sign . di Frascheria; Inezia; Frot-
Quantità che ne venga in un tratto e con FUSAROLA, s . f. Fusaiuolo o Fusaiolo, tola - METEMO STE FUSSARE DA UNA BANDA,
abbondanza, ma passi tosto. Strumento attaccato all' estremità del fuso Mettiam da parte o Tralasciamo queste
FURIA FRANCESE, Furiaccia ; Furia impe- dalla parte inferiore, acciocchè questo giri inezie.
tuosa. meglio più unitamente ; alcuni lo chiamano FUSTA, s. f. Fusta, Specie di naviglio da
GRAN FURIA, Gran furia ; Gran foga ; BRUGNOCOLA. remo o Galera, che ai tempi del Governo
Affollata ; Affollamento, Gran fretta. Fusaiuola, T. degl' Intagliatori. Nome Veneto si teneva presso alla Piazza di S.
ANDAR IN FURIA, Andare a furia o in fu- che si dà ad alcuni bastoncini intagliati di Marco quasi di rimpetto alle colonne, per
ria, Andar con velocità ; Ovvero Operare figure e simili a piccioli globetti o a baccel- deposito de' Forzati o Condannati al remo
sconsideratamente. letti o girellette. fin che venivano disposti sulle galere ; e di-
ANDAR O MONTAR IN FURIA. Andare in fu- FUSE (in vece di FOSER) verbo, che ora si cevasi per antonomasia o motteggio la Lo-
ria o sulle furie ; e Dare o Essere nelle dice FUGE O FUGIR, in sign . di Fuggire, è CANDA DEL REDENTOR , perchè aveva per in-
furie o sulle furie ; Incollerirsi. maniera antica del nostro dialetto. segna o figura il Santissimo Redentore.
A FURIA DE BRazzi o de bezzi , A furia o NO I XE SBISÀI DA FUSE, Non sono vili FUSTAGNIN, s. m. Tela di fustagno leg-
A forza di braccia o di denaro , e vale Per da fuggire, Ora direbbero DA FUGE . Anche gera.
mezzo, Coll'aiuto. a' nostri giorni sussiste l'uso nel volgo di FUSTAGNO, s. m. Frustagno o Fustagno,
FUS FUS FUZ 293
Specie di tela bambagina, mista col filo di culmo delle piante graminee, ch'è tra un FUSTO, detto in T. di gergo, vale Il cor-
lino o di canapa. V. DOBLETO. nodo e l'altro. po umano.
FUSTÈTO , s. m. Fusticello ; Fustuccio, FUSTO DE LA SPADA, V. SPADA. FUTIGNAMENTO o Fotignamento , s. m.
Piccolo Fusto. FUSTO DE LA CASSA DEL SCHIOPO , V. Frugacchiamento o Frugata.
FUSTO, s . m. Fusto , La parte verticale SCHIOPO . FUTIGNAR, v. Frugare; Frugacchiare,
principale di tutte le Piante. Quello del- FUSTO DE LA BALANZA, V. BALANZA. Andar tentando con mano o altro in luogo
l'erbe e degli arbusti dicesi Caule ; quello Fusto anche da noi s'appropria ad uomo, riposto. V. FRugnar .
delle piante graminee, Canna e Culmo ; ma in mala parte CHE BEL FUSTO ! Bel FUTIGNON, s . m. Brancicone ; Brancica-
quello delle piante liliacee, ch'è nel tempo fasto! Bel cero ! Bello imbusto ! Che bellu tore, Così chiamansi quei tali che amano di
stesso fusto o peduncolo, dicesi Scapo. Sti- figura ! Bel soggetto ! Dicesi in atto di de- brancicare. V. FRUGNON.
pile poi quello de' Funghi e della palma. risione . V. SPUZZÈTA . FUTURIZAR, v. Predire ; Pronosticare.
Tronco quello degli alberi ramosi e legno- Fusto del sofi, de careghe etc. Fusto. FUZIR, v. Voce antiq. Fuggire, V. Fu-
si, e Gambale quello della Vite - — Calamo, QUEL DAI FUSTI, Fustaio, Colui che fa i GER.
Cannello e Tallo, chiamasi quella parte del fusti e arcioni da selle e basti.
G

GAB GAG GAI

G. Vedi GE. GABIA DE MATI, è Maniera che si riferi- Testuggine o Tartaruga , Animale notissi-
GABACRISTI , s. m. Schiodacristi; Gab- sce ancora ad una famiglia intiera, ovvero mo in tutti i tempi, della classe dei Retti-
badeo o Gabbaddeo , Ipocrita, Bacchetto- ad una società di persone inconsiderate , e li, chiamato anche Bizzuca o Bizzuga. La
ne. Lo stesso che CHIETIN. V. che sieno in continue discordie fra esse. membrana grossa e forte che lo contiene
GABADA, 8. f. Gabbamento, Frode. GABIÈR, s . m. T. Mar. Gabbiere o Gab- dicesi Coccia o Cova o Scudo. Ve ne sono
GABADOR, s. m. Gabbatore; Gabbamondo . biero, Marinaro che fa la guardia in coffa o di mare e di terra.
GABADORA , s. f. Gabbatrice. gabbia. GAGIARDÈTO , add. Gagliardetto ; For-
GABAN , s. m. Gabbano ; Palandrano , GABINETO, 8. m. Gabinetto, Stanza inti- tetto.
Mantello con maniche. ma della casa Sgabuzzino, dicesi il Ga- GAGIARDETO, 8. m. T. Mar. Gagliardetto
IN VIAZO SEMPRE EL GABAN, Ne di stale binetto segreto . V. RETRÈ . o Piè di gallo, Piccola e lunga banderuo-
nè di verno non viaggiar senza mantel- TESTA DA GABINETO, Statista ; Uomo di la che suol terminare in punta.
lo, Prov. chiaro. stato; Politicone. GAGIARDO, add. Gagliardo, cioè Robusto,
METER EL GABAN A QUALCUN, Lo stesso GABION , s . m. Gabbione , dicono gl'In- forte.
che METER LA VESTA, V. in VESTA. gegneri ad una macchina intessuta di vin- FARSE GAGIARDO, Ingagliardire.
METER EL GABAN IN TESTA A QUALCUN , chi o salci, e ripiena di sassi o terra, per TORNAR A FARSE GAGIARDO, Ringagliar-
frase usata ai tempi Veneti, lo stesso che riparo di fiumi o per difesa di cannoni. dire.
INCAPUZZAR , V. GABIOTO, s. m. Turala o Serrata di ta- VIN GAGIARDO , Vino che pela l'orso ,
GABANA, s. f. Casacca, Vestimento noto, vole. cioè Gagliardo .
che più propr. noi diciamo VELAda, V. GABIOTO DE CASA, detto famil . Casa an- MISURA GAGIARDA, Misura abbondante.
GABANELO , s. m. Gabbanella , Piccolo gusta; Casa cupa; Casa che pare una se- GAGIO, V. GAGIOSO .
gabbano. poltura. GAGIO, detto in lingua furbesca , Gonzo ,
GABAR, v. Gabbare , Ingannare, Trappola- GABIOTO DA OSEI, Conservatorio o neglio ch'è pur furbesco, e vale Contadino.
re, Ingannar con finzione - Giungere al Serbatoio, V. CAMARIN. GAGIOFA, 8. 1. Tasca; Scarsella .
gabbione ; Mettere al gabbione valgono GABIOTO DA RAZZA, Appaiatoio, Stanzi- METER IN GAGIOFA, Intascare.
Restar gabbato e Gabbare. no ove si pongono i colombi e le colombe DARGHENE UNA GAGIOFA O UNA BONA GA-
GABARSE, Gabbarsi , Ingannarsi da sè , per appaiarsi. GIOFA, Dar delle bastonate ad uno; e per
Sbagliare in suo pregiudizio . GABIOTO DA QUAGIE , Gabbia, Specie di metaf. Vincergli molto danaro al giuoco.
GABARA, s. f. Naviglio di mare della gran- Stia. GAGIÒFA, s . f. nel sign . di Danno, lo stes-
dezza d'una Corvetta , ma di ventre più GABRINA, s. f. Voce ant. Gabrina; Nome so che CALOFA, V.
largo come sono i legni mercantili , che celebre di Donna vecchia e brutta presso GAGIOFO, add. Voce ant. Gaglioffo e nel-
porta venti cannoni in circa e serve all'uso l'Ariosto, passato in nome di disonore e di l'accresc. Gaglioffone; Galeone; Manigol
di guerra disprezzo, aggiuntavi l'idea de' laidi costu- do, Detti per agg, a uomo.
GABELA. 8. f. Gabella; Dazio. mi. Questo nome è mentovato anche in un GAGIONI, s . m. detto in T. de' Maniscalchi.
GABELA, parlandosi di Cavalli, Rozza ; sonetto del nostro Andrea Calmo, ov' egli Stranguglione e Strunguglioni, Malattia
Rozzone; Brenna, Cavallo cattivo . V. Roz- dice, GHE VOGIO BEN, E SIA MO BRUTA O BE- del cavallo .
ZA. LA, PEZO CHE UNA GABRINA O QUALCHE STRI- Parlandosi in T. di Mascalcia, d'una ma-
GABELA, detto ad uno per ingiuria o mot- GA, etc. lattia del Cavallo, che i Veterinarii chia-
teggio, vale Mal pagatore Vi conviene GAÈTA, s . f. T. Mar. GAETA PER LE BALE , mano Stranguglioni ; essa consiste nella
in altro senso anche Sferra, che significa Parco delle palle , Ricinto nella stiva , ov'è goufiezza di tutte le glandule della mand:-
Uomo inabile, dappoco . la provvigione di palle nelle navi da guerra . bula posteriore, con dolori, febbri , suppu-
OMO SENZA GABELA O NETO DE GABÈLA , GAETON, V. GAITON. razione, scolo dalle narici di marcia e dif-
Uomo specchiato, cioè Che non ha alcuna GAFARO, s. m. Nome d'una fondamenta e ficoltà d' inghiottire .
macchia o difetto ne'costumi. S'intende di un rivo detto RIO DEL GAFARO, in parroc- GAGIOSETO , add. Gaietto " dimin. di
ancora Uomo senza debiti. chia di S. Pantaleone : così denominato dal- Gaio.
PICOLA GABELA, Gabelletta. l'antichissima ed estinta famiglia Gaffaro, GAGIOSO, add . Gaio, Allegro, lieto .
GABIA, s. f. Gabbia, V. CHEBA . che ivi abitava. GAINA, add. detto di Donna, e vale Finta;
GABIA D'UNA NAVE, T. Mar. Gabbia, Spe- TANTE CORONE AL GAFARO, è una nostra Accorta; Maliziosa; Scozzonata ; Franca.
eie di piattaforma in risalto, piantata in- Maniera scherzevole e fam. di risposta a GAITELO O GAVITELO, 8. m . T. mar. Ga-
torno ad un albero della nave ; dicesi anche chi con altrui noia troppo si dolga di qual- vitello, Pezzo di tavola di sughero o sinile
coffa. che piccola sofferta sventura o ingiustizia. legato ad una grippia, che si lascia galleg-
FAR LA SIRENA A LE GABIE, V. SIRENA . Vorrebbesi dire TANTE CORONE IN CIELO , giar sul mare per far conoscere il luogo
UNA GABIA DE MATI, Una nidiata di paz- intendendo di esortare alla sofferenza cri- dove si è gettata l'ancora, per segnare luo-
zi, Dicesi d'una certa Quantità di persone stiana la persona che si lamenta. ghi pericolosi etc. Tisia, si dice il gros-
allegre adunate in un luogo. GAGIANDRA O GALANA O TARTARUGA, S. f. so Gavitello fatto a foggia di barile.
GAL GAL GAL 295
GAJTON O GAETON, s . m. Gactone o Gave- STAR SU LA GALANTARIA, Star sulla vita GALARIA , 8. f. Galleria o Pinacoteca ,
tone, T. mar. La guardia che si fa in ma- amorosa; Galanteggiare; Fare il galan- Stanza da passeggiare e dove si tengono
re dalle quattro alle ott' ore della sera. Pa- te; Seguir le dame. V. GALANTE. pitture, statue ed altre cose di pregio arti-
re che questa voce derivi dal barb. Gaita BELA GALANTARIA , Gioiella , vale Cosa stico e curiose.
Excubia. da merciai, Mercanziuola di bella apparen- GALARIA, T. Marin . Galleria d'un va-
GALA, s. f. Gala , Ornamento, Abbellimen- za e di poco valore . Galanteria , dicesi a scello , chiamasi una Specie di balcone o
to. Star sulle gale. Mercanziuola di lusso e di lavoro gentile. terrazzo situato fuori del bastimento, che
GALA DE L'AQUA, Galla , La superficie GALANTERIE DE MAR, dicono i Pescatori comunica colle stanze de' primarii ufficiali.
dell'acqua. Stare a galla o a fior d'acqua generalmente a tutte le produzioni mari- GALARO, s . m. T. de ' Conciatori di pelli,
- STAR A GALA COME L'OGIO, Stare o Esse- ne che vengono loro ricercate dai Natura- Mortaio; Addobbo; Canale, Quel luogo do-
re a galla detto figur. vale Essere supe- listi. ve si tengono le pelli in concia. V. MOR-
riore agli altri. GALANTE, add. Galante , Gentile. TER.
GALE, T. de ' Maniscalchi, Galla, Enfia- In altro sign . Vagheggino; Damerino, GALATEO, s. m. Creanza; Civiltà; Poli-
tura a modo d' una piccola vescica, la qua- Che fa il galante e l'innamorato con tutte. tezza .
le si genera allato all' unghia de'cavalli . Dicesi anche Civellone; Civella; Zerbino. Galateo, diciamo anche al Codice o Li-
GALA D'ISTRIA O DEI ROVERI, Galle o Gal- FAR EL GALANTE, Fare il galante; Ga- bretto che insegna le creanze, titolo dato-
lozzole e Galluzze o Noce di galla, Produ- lanteggiare; Galantiare; Far l'altillato; gli dal suo Autore Gio . della Casa.
zioni o particolari escrescenze della Quer- Far il bello; Cicisbeare; Donneare. No L'HA STUDIA EL GALATEO , Non ha
cia. ESSER EL PIÙ GALANTE DEI ALTRI, Porta- creanza, non sa le creanze.
ESSER DE GALA O DE GALANA, Essere di re il masgalano , per dire Portar la prefe- GALAVERNI , s. m . T. Mar. Galavernie,
gana o di buona gana, vale Essere di vo- renza, Esser anteposto agli altri come il diconsi Due lunghi pezzi di tavola inchio-
glia. Essere in galloria, vale In allegrez- più galante. dati da due parti opposte del girone dei
za eccessiva. V. INGALUZZAR. GALANTEGIAR, V. in GALANTE. remi d'una galera, i quali difendono il re-
CANTAR DE GALA, V. Cantår. Sgallettare, vale Far mostra di vezzo e mo dallo scalmo o dalla scalmiera.
GALÀ, V. INGALA. di brio per parere amabile e spiritoso, e di- GALAZZO , s. m. Gallastrone, Gallo gran-
GALAFÀ, V. CALAFÀ. eesi per lo più delle donne. de.
GALAN, 8. m. Galano , Fiocco o Cappio di GALANTOMENISMO ) GALDER, v. Voce antica del dialetto Vene-
S. m. Probità ;
nastro, detto da Gala , Ornamento copioso GALANTOMISMO ) to , corrotta dal barbarico Gaudere nel si-
di nastri. Lealtà, Candidezza nel promettere ed os- gnif. di Frui; Potiri;, cioè Trar frutto ,
GALAN DE LA SPADA, Galano e Cicisbeo. servar la parola . vantaggio, Possedere .
FAR EL GALAN O EL GALANETO, Incappia- GALANTOMENO, s . m . Idiotismo di chi ISTROMENTO A GALDER, dicevasi a' tempi
re; Far il cappio, Annodar con cappio crede che, siccome si dice nel plurale GALAN- del Governo Veneto, un Contratto enfiteu-
Laccello , dicesi di Nastrino, striscetta TOMENI, si debba dire nel singolare GALAN- tico, col quale un Proprietario dava per
di cuoio o simile, che serva per allacciare TOMENO . Da persone colte non si direbbe ventinove anni un suo podere o una casa
che che sia. che in ischerzo . V. GALANTOMO. per una determinata somma: dopo il qual
GALANI, V. CROSTOLI. GALANTOMENON, s . m. aceresc. di Ga- periodo il Bene ritornava al Proprietario ,
GALANI, T. antiq. Gale, Vanità. LANTOMO , come OMENON è accrescitivo di che aveva l'obbligo d'indennizzare di tutti
GALANA, 8. f. T. de ' Pesc. Galana, Te- OMO. Lo stesso che RE DE GALANTOMENI. V. i miglioramenti il Livellario che lo resti-
stuggine marina. V. GAGIANDRA, RE . tuiva.
ESSER DE GALANA, V. GALA. GALANTÒMO, s. m. Galantuomo, Uomo DAR A GALDER, Dar a godere nel senti-
ESSER DE GALANA PER CRIAR, Locuz . fa- da bene. mento surriferito .
mil. Aver l'estro o il ticchio di gridare. RE DEI GALANTOMENI, V. RE. GALDIMENTO, s . m. Voce ant . da GAL-
GALANCA, S. f. Galanga, Sorta di radice FAR DA GALANTOмo, Far da galantuomo; DER, Godere e vuol dire Godimento; Uso.
medicinale di colore rosso scuro, che ha o- Far da onest' uomo; Giuocar di buono . V. GALDER.
dore e sapore aromatico, con qualche mor- GALANTOMENI, dicevasi ai tempi del Go- GALE, s . f. ed anche SPINELE, dicono i Ma-
dacità ed amarezza. Nelle Spezierie dicesi verno repubblicano, ad un Ceto di persone niscalchi a certi Tumoretti linfatici delle
Galanga maggiore o di Giava . Con essa medio tra i patrizii e la plebe . gambe che soffrono talvolta i Cavalli nella
si trovano altri tronchetti minori e più UN CERTO GALANTOMO , vale Galantuomo parte inferiore dei cannone e sul pastu-
sottili, a ' quali dassi il nome di Galanga equivoco. rale.
minore o della China; ma vengono tutti No GH'E PIÙ GALANTOMO DEL TEMPO, Il GALEGIANTE, add.
dalla medesima pianta. Nell' India servono tempo è galantuomo, Detto assai comune, OMO GALEGIANTE, Uomo scherzoso , scher-
per condimento de' cibi . Presso i Distilla- che vale Il teinpo viene. Tempo viene chi zevole, facelo.
tori nostri entra la Galanga nella compo puo aspettarlo; Riesce meglio chi il suo GALEGIAR; v. Galleggiare, Stare a galla
sizione del rosolio d'alchermes . Questa dell'acqua.
tempo aspetta, Colla pazienza si consegui-
pianta è detta da' Sistematici Alpinia Ga- sce l'intento . GALEGIAR , parlando di cavalli , Corvel-
langa. Sì , DA GALANTOM o, Modo affermativo , Da tare, L'alzarsi del cavallo co ' piè davanti.
GALANÈTO, s. m . Nastrino. onest'uomo ; Da galantuomo ; Candida- Braveggiare dicesi Quando si mette in
GALANIÈRA, s . f. Nastriera, Ornamento mente; Lealmente; Da quel ch' io sono. brio.
• Intrecciatura di nastri. GALANTON, Acerese . di GALANTE, detto di GALEGIAR , parlando degli uomini, Galleg-
GALANTARIA , s. f. Galanteria , Genti- Persona che affetti galanteria in sommo giare nel giubilo ; Gallare; Galluzzare ;
lezza . grado. V. GALANTE , Fur galloria ; Star sulle berte, Mettersi
LA XE UNA GALANTARIA, Ella è galanti- GALANTORBO , s . f. Voce scherzevole in brio - In altro sign. Sgallellare; Sbiz-
na, Detto di donna giovane e gentile. Ella fam . detta per Galantuomo; ma s'intende zarrire; Fare il bello, valgono, Far mo-
è galantina e tulla saporilina. Galantuomo equivoco , persona di dubbia stra di vivezza e di brio. V. INGALUZZAR
CON GALANTARIA, Galantemente. fede. EL GALEGIA, Man era fam . e vale Scher-
METERSE SU LA GALANTARIA , Rimettersi GALAR, v. Gallare; Fecondare le uova, Bul .
in fazione , in abito , sulla galanteria , Si dice dell'acquistare le uova la disposi- GALEPIN, V. CALEPIN.
sulla bella foggia o maniera . zione a generale il puleins. GALESCO, s . m. T. de ' Maniscalchi, Gui
296 GAL GAL GAL
dalesco; Mascalcia, Piaga esteriore di be- GIAREOLA UNA GALIA SUL VISO A TACO Linn. Centriscus Scolopax. Ha il muso al-
stie da soma. FECE DA CINQUE REMI SENZA VELE . lungatissimo, terminato in un cilindro ri-
GALETA (coll'e stretta) s . f. (Anticamen- Qui si parla metaforicamente, presa la ga- curvo, all'estremità del quale è la bocca
te dicevasi BocoLA) Bozzolo o Boccio, Il lera o sia la figura della galera per uno senza denti, e di più un lungo aculeo sul
gomitolo del Filugello. sfregio sul viso. dorso; è in oltre piccolissimo, di pelle aspra
CAVAR LE GALETE DAL FASSINER , Sbozzo- Anche nel secolo XVI, v'era fra noi il ed assai dura, e per nulla buono a mangia-
lare, e dicesi anche Sfras care. pregiudizio del buono o mal augurio tratto re : in conseguenza di che non si vede qua-
NASSER DE LE GALETE , Sfarfallare. V. dal Cen/ogambe, come rilevasi dal seguen- si mai nelle pescherie. È poi molto raro.
SBUSAGIE. te passo tratto dal Poemetto sulla guerra GALINAZZA DE MAR, chiamano i nostri
FARSE DE LE GALETE , Abbozzolarsi. V. de' Nicolotti e Castellani : FRISOPO ... DA Cacciatori valligiani l'Uccello CAenazzo , V.
CAVALIERI DA SEDA e INGALETAR . GRAN GRINTA GRETOLAVA I DENTI PERCHÈ UNA GALINÈLE, 8. f. o MOLESINI, Gallinelle,
GALETA DE BISCOTO, T. Mar. Galletta , GALIA A PICOLON GHE ANDAVA. Dal che si ri- o Valerianella, Specie d'ortaggio silvestre,
dicesi da' Marinari il biscotto di mare ton- cava che Il camminare di questo animalet- che ne' primi giorni di primavera si coglie
do e schiacciato . V. BISCÒTO. to all'ingiù era tenuto dagli stolti per mal ne'prati prima della sua fioritura, e si man-
GALETA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. Boz- augurio o cattivo indizio. gia in insalata . È detto da' Botanici Vale-
zolo marino, Animale marino del genere GALIAZZA, 8. f. Galeazza , Grosso basti- riana Locusta varietas olitoria.
degli Echini (Rizzo), chiamato da Linn . mento di basso bordo, il maggiore di tutti GALINÈR, s. m. Pollaiuolo o Pollaiolo;
Echinus Sphaeroides . Il suo carattere è quelli che vanno a remi. Pollinaro e Guardapolli, Mercante di polli.
un corpo sferoidale, con dieci ambulacri. GALINA. s. f. Gallina , la femmina del V. CAPONERE.
Non se ne fa uso. Gallo, detta da' Sistem . Phasianus Gallus. GALINÈRA , s . f. La femmina del Polla-
GALETO, s. m. Galletto; Gallettino, Pic- GALINA SPOLVERARA, Gallina padovana, iuolo, che per l'esempio d'altre voci consi-
colo gallo. dicesi Quella che s'alleva nel villaggio di mili, forse potrebbe dirsi Pollaiuola o Pol-
GALETO D'UN LAVELO, Chiave o Chiavel- Spolverara, Distretto di Piove, Provincia laiola.
ta, Arnese di ferro o d'ottone inserito in Padovana, e ch'è grossa molto più di tutte GALINĖTA, s . f. Gallinetta , Piccola gal-
un cilindretto che a misura che si volta , le altre ordinarie. lina.
l'acqua scatta dalla pila o s'arresta . GALINA FARAONA, Gallina Faraone o Gal- Onо GALINETA, Locuz. fam. Femminac-
Galletto, T. delle Arti, Specie di Madre- lina di Guinea o Meleagrida , Specie di ciolo , Uomo vago di femmine. V. FEX-
vite con due aliette, che servono di mani- pollo selvatico, grande più d'una gallina, NELA.
glie per aprire o stringere la vite. di color cenerognolo brizzolato , detto da GALIÒPIS , T. degli Erbolai . V. Ortiga
GALETO DE MONTAGNA, V. GALO DE MON- Linn. Phasianus Meleagris . DEL FIOR ROSSO.
TAGNA. GALINA PEPOLA, V. PEPOLO . GALIOTA , s . f. Galeotta , Piccola Galea
GALETO DE DONA CHECA, V. in GALO. GALINA VARA, Gallina brizzolata o varia. leggerissima, che serve per andar in corso.
GALETI DE LA FRASCHETA, V. FRASCHETA. GALINA CHE VOL COAR, Gallina covatic- GALIOTADA , s . f. Birbonata ; Guidone-
GALETO MEGIAROLO , s. m. T. de' Cac- cia, V. CHIOCA. ria; Furfanteria.
ciatori, Upupa ed anche Bubbola, detto in GALINA MONTADA DAL GALO, Gallina cal- GALIOTÈLO , add. Capestruzzo ; Cape-
alcuni luoghi d'Italia Galletto di marzo o cata dal gallo. struolo; Agg. a Giovane di mal costume.
di maggio, o Galletto di montagna o Gal- CRIAR DE LE GALINE , V. CRIAR. GALIOTO, s. m. Galeotto o Forzato , Que-
lo del paradiso e Galletto di mare, Uccel- EL COCODE DE LE GALINE, Schiamazza- gli che voga e rema in galera. Guleotto
lo conosciuto da Linn . col nome di Upupa re, Gridar delle galline quando han fat- era propr. l'Uomo che s'ingaggiava a ser-
Epops. È grosso quanto la Merla ed il Tor- to l'uovo. vir volontario nelle galere, detto altrimenti
do. La sua carne non è molto buona. LA PRIMA GALINA CHE CANTA HA FATO EL Buonavoglia. Ora dicesi Galeotto anche al
GALİA, s. f. Galera o Galea , Bastimento vovo, La gallina che schiamazza è quel- Forzato o sia condannato alla pena del re-
di basso bordo, notissimo, dove stanno i la che ha fatto l'uovo, Metaf. Chi trop- mo.
condannati al remo. Trireme chiamavasi po s'affatica per iscusarsi, per lo più si GALIOTO,, add. Detto ad uno per ingiu-
una sorta di galea antica con tre ordini di scopre colpevole. La più trista ruota del ria , Guidone; Rio; Mariolo o Mariuolo
remi . Cinquerème, Quella di cinque banchi. -- Vale ancora cel signif. di Furbo; Astu-
carro sempre cigola.
ANDAR IN GALIA, Andare in galera o a XE MEGIO UN VOVO ANCUO CHE UNA GALINA to; Sagace.
bastonare i pesci. DOMAN. V. MEGIO. LA VA DA GALIOTO A MARINER, Andar tra
GALIA, detto da alcuni al GALIOTO, pe- NO LA VOL CHE GALINE CHE FAZZA VOVO, corsale e corsale; Tra corsale e corsale
sce. V. detto figur. e vale Non vuole che le ami- non si guadagna che le barile vuole; El-
GALIA, Voce famil . detto per agg. ad uo- cizie utili. la è tra il rotto e lo stracciato, o tra Ba-
mo, Galeone, vale Manig oldo, Guidone . ROBAR LE GALINE O ANDAR A GALINE, Sgal- iante e Ferrante, o tra barcaiuolo e ma-
Si dice anche famil. per vezzo, come Cat- linare, Rubar le galline. rinaio o da marinaio a scapolo; Questo
tivello Cattivelluccio; Ghiotterello; Ba- GALINA FORCÈLA, s. f. T. de' Cacciatori, fallo è tra baro e baro, Da uno all'altro
roncello. Il piccolo Tetraone, Uccello che somiglia non v'è differenza.
GALIA , s. f. Centogambe o Centipede , alla gallina e si piglia nelle montagne. Cre- GALIOTO, s. m. T. de' Pesc. Ofidio barba-
Sorta d'insetto notissimo, detto da Linn . desi che sia quella specie di Tetraone che to, Pesce di mare detto da Linn. Ophidium
Oniscus Armadillo o Armadillo vulgaris. è detta da Linneo Tetrao Tetrix, che dai barbatum. Era detto con voce antiquata
Il suo corpo è allungato di molto, con Toscani si chiama Gallo o Fagiano alpe- da'Veneziani PESSE GALEA O GALEOTO. È di
ventiquattro piedi ai lati, disposti a guisa stre minore. La femmina è grossa la metà pelle sottilissima e pellucida. La sua carne
di remi d'una galera, dal che trasse il no- del maschio. è triviale .
me vernacolo, e due appendici alla coda. GALINAZZA, s . f. Beccaccia e Acceggia, GALIOTON, add. Manigo !done; Manigol-
Pretendono le nostre donnicciuole che que- che nel Veronese chiamasi BECAZZA , nel daccio; Furfantaccio; Furfantone, Assai
st'animaletto porti fortuna, lo veggono vo- Bresciano ARCIA O RAVANGAN, e da Linneo scellerato.
lentieri nelle loro case, e non lo perseguita- Scolopax rusticola . Uccello palustre notis- Dicesi pure fam. nel sign. di Astutaccio;
no nè lo impacciano. simo. V. BECANOTO e BECanela. Furbo in cremisi; Scaltrissimo; Sagacis-
Nel poemetto sulla guerra de' Castellani GALINAZZA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. simo.
co' Nicolotti dell'anno 1521 , sta scritto : Beccaccia marina , Pesce di mare detto da GALIZAR. V. GALEGIAR.
GAL GAL GAM 297
GALO, 8. m. Galo, detto da Linn. Phasia | GALONÀ, add. Listato , Guernito di gal- incavo o scanalatura, ch'è in capo all'an-
nus Gallus. loni. tenna d'una lancia o della mezzana, e che
GALO GRANDO, Gallastrone. GALONAR, v. Gallonare e Listare, Fre- investe nell'albero quando vien issata la
CANTO DEL GALO, Gallicinio, cioè Quello giare di liste o di galloni. V. INGALONA. vela.
della mezza notte Chicchiriata, dicesi GALOPADA, s . f. Galoppata, Corsa di ga- Galloccia da remo, dicesi Una sorta di
la Voce ch' esprime il gallo, e Chiricchi- loppo. galloccia stabilita sui gironi de' remi delle
chi è voce finta ad imitazione del gallo -- DAR UNA GALOPADA, Galoppare. galere o delle galeotte, per mezzo di cui più
Rignare, direbbesi il Verso del gallo, quan- GALOPAR, v. Galoppare, Andar del caval- marinai possono maneggiarli nel vogare.
d'è in furore. lo ch'è più che correre . LA FARA L'ANTICRISTO CO LE GALOZZE ,
SEGNO DEL GALO, Ingallamento o Pun- GALOPAR , appropriato ad uomo, Andare Suol dirsi dalle donne volgari per motteg-
to sallante, Piccola macchia rossa in cima o Camminar in fretta . V. TAPINÀR . gio di qualche spoɛa novellina d'età sopraf-
all'uovo , Il punto della generazione del GALOPİN, s. m. Piccolo galoppo, Andatu- fatta, che sia supposta gravida ; e vuol si-
puleino. ra del cavallo a guisa di galoppo, ma più gnificare, Non è gravida, Non è atta ad
PARER EL GALO 0 EL GALETO DE DONA rimessa del galoppo ordinario. ingravidare.
CHECA, Ad ogni casa appicca il maio; Par GALOPIN, appropriato a uomo che si af- GALOZZO, s. m. Gallione, Gallo non ben
Pasino del pentolaio , che si ferma ad fatichi camminando per attendere agli affa- capponato.
ogni uscio, vale Innamorarsi per tutto. V. ri altrui, Cursore; Servigiale - GALOPIN Dicesi ancora per Galletto o Gallo gio-
INAMORAIZZO - Gallo gallinaccio , dicesi dicesi anche per agg. a Colui ch'è vago di vane.
metaf. a Uomo soverchiamente libidinoso . far molte visite : quasi che per farne molte GALTA, 8. f. Voce antiq. Guancia. V. Mas-
Do GALI IN T'UN PONER NO STA BEN, Due in un giorno galoppi . SÈLA.
ghiolli ad un tagliere, Si dice di due che GALOPO, s. m. Galoppo, Una delle più bel- GALTE , T. de' Pettinagnoli , Mascelle ‫و‬
amino e appetiscano la medesima cosa. le andature del Cavallo, di cui si vegga al- Chiamansi le parti laterali del Pettine. V.
CANTA EL GALO E PO FA Dì, Prov. indican- la voce CAVALO. PETENE .
te Che le cose seguono con ordine , una GALÒRIA, s. f. Galloria , Allegrezza ecces- GALTELE , s. f. T. de ' Costruttori navali,
dopo l'altra. siva manifestata con gesti. Mastiette o Mastielti e Maschiette , Pezzi
Co I GALI CANTA VOL PIOVER: detto me- ANDAR O ESSER IN GALORIA , Andare o di rovere larghi e piatti, che si appongono
taf. cioè Le disgrazie hanno i loro indizii. Esser in galloria . V. GALEGIAR . agli alberi bassi a livello della loro incap-
ZAMPA DE GALO, V. ZAMPA . GALOTA , 8. f. Berrettino , Quello che i pellatura.
GALO CEDRÒN, o assolut. CEDRÒN, s. m. Preti portano sul capo . Secondo l'opinione GALTÒN, s . m . T. de nostri Barcaiuoli, i
T. de Cacciatori, Cedrone o Gallo cedrone, del nostro Galliccioli (Lib. II. n . 1692) pa- quali così chiamano Quella parte del remo
detto anche Fagiano nero o Fagiano al- re che la voce vernacola derivi dal Galerus ove finisce la pala e comincia il giglione.
pestre, Specie di Gallo di monte o alpestre dei Latini, ch'èra un Arnese fatto a guisa V. REMO.
maggiore, chiamato da Linneo Tetrao Uro- d'elmo, già usato da' Sacerdoti gentili per GALTONI , s. m. Orecchioni e Gallone ,
gallus. Se ne trova qualcheduno nelle no- coprirsi. Leggesi nel Sinodo Veneto del Sorta di malattia che viene alle glandule
stre montagne ; ed è cibo raro e ricercato. 1592: Galeros vero ex serico confectos degli orecchi , e non lascia altrui masti-
GALO DE MONTAGNA , s. m. T. de' Cac- nemo deferat, cum laneos pileos quisque care.
ciatori , Gallo di monte minore o Gallo pro temporis qualitate habere possit. E GALUME, 8. m. T. de' Pesc. indicante tut-
ulpestre, Uccello della grandezza d'un pol- qui il Gallicciolli intende che colla voce te le specie di Conchiglie commestibili che
lo , di rostro arcuato , che si piglia sulle Galero fosse vietato quel coprimento che vivono nell'acqua marina. Voce volgare de-
montagne, ed è cibo eccellente. Linneo lo oggidì si dice GALOTA DA PRETE, che fassi rivata forse dal prurito cutaneo più o me-
chiama Tetrao Tetrix, ed altri Sistematici anche di seta; la quale, quando copre gli no somigliante a quello della Scabbia (Ga-
Tetrao minor o Urogallus minor. Pare che orecchi chiamasi RECHIERA e dagli antichi le ) , che produce l'uso troppo frequente
questo sia il maschio della Gallina forcella. scrittori Coffia e Papaletra , onde pare sia del loro cibo.
GALO O GALETO D'ISTRIA , s . m. T. provenuto l'altro termine PAPALINA , V. Do- GAMAUTO, s. m. Gammautte o Gammaut,
de' Pesc. Pesce di mare a scheletro ossoso, po aver riferito questa erudizione, io mi Strumento chirurgico che serve per apri-
detto da Nardo Blennius Alauda , il quale contenterò di derivar la nostra voce verna- re i tumori grandi .
pesce si trova non solo negli scogli dell'I- cola dal francese Ca'otte , che significa Ber- GAMAUTO , detto fig. vale Birro o Ber-
stria, ma anche nei nostri lidi fra i sassi. rettino che cuopre soltanto la sommità del- roviere; Sgherro .
Gl'Istriani lo dicono CHIOSSA CAGNINA. la testa GAMAUTO, dicesi ancora metaf. per Lin-
Linneo e gli autori dopo di lui aveva- GALOTA DEL RELOGIO. Calotta, Specie di gua maledica, mordace.
no riguardato come una specie identica cappelletto che serve di custodia al movi- GAMBA, s. f. Gamba.
l'Alauda e il Pholis degli antichi , chia- mento dell' oriuolo. GAMBA DE FERO, Gamberuolo, Armadu-
mandogli con un sol nome Blennius Pho- ESSER O PARER LA FIGURA DEL GALOTA , ra della gamba.
lis. Il suddetto Nardo però ha dimostrato Locuz. fam. Essere o Parere la figura del GAMBA O GAMBO DE FORMENTON , Fusto
in una sua memoria ch'erano due specie di- Calotta, dicesi d'Uomo di brutto aspetto e o Gambo del formentone .
stinte , nominando quindi la prima, ch'è contraffatto. V. FIGURA. GAMBA DEL BOTÓN O D'UNA MEDAGIA, Gam-
il Gallo d'Istria, Blennius Alauda, e l'al- GALOTINA, s . f. Cupolino, Voce Fioren- bo o Picciuolo.
tra B'ennius Pholis, come vero Folide de- tina, Berrettino con cui i preti cuopron la GAMBA DEL CAVALETO, Piede.
gli antichi , ch'è la nostra GATORUSOLA chierica ; ed è il dimin. di GALOTA. GAMBA DE LEGNO, Schiaccia, Strumento
BENZA CRESTA, V. CAGNETA . GALOZZE, s . f. (detto con voce barb . Ca- che serve in vece di gamba a coloro che
GALÒN, s. m. Gallone o Fianco, Quella lopedes ) Galoscie o Clache , Specie di l'hanno manco o storpiata. Gruccia , si dice
parte del corpo ch'è tra le cosce e le co- Zoccoli o scarpacce di legno. pure per imitazione a quel pezzo di legno ,
stole. Femore, dicesi l'Osso del fianco . Galloccia, T. mar. Nome che si dà ad al- che serve in vece di gamba ad uno stor-
Gallone, dicesi ad una Sorta di guarni- cuni legni a due corni, che servono per dar piato.
zione d'argento o d'oro o di seta tessuta a volta alle manovre . GAMBA DE LE PAROLE , ASTA, V. PAROLA.
guisa di nastro. V. anche DUPLON. Galloccie, diconsi ancora Certi pezzi i GAMBA DEL RECHIN, Spillo.
GALON, detto per Accresc. di Gallo, Gal- quali entrano nella costruzione de ' puntoni . GAMBA D'ERBA, Gambo; Stelo; Caule.
lastrone, Gallo grande. Corna, dicesi in Marin . Quella specie di GAMBE DE GABIA , T. Mar. Gambadona ,
Boerio 38
300 Ꮐ Ꭺ Ꭱ GAR GAS
GARBO DE STOMEGO , Acidezza o Acidità GARGATO , s. m . Gorgozzule o Gorgozzuo- | GARZAR, v. Carminare o Scardassare ,
di stomaco; Stomaco acidoso. lo Nottolino fu detto per ischerzo Pettinar e raffinar la lana collo scardasso.
CHIAPAR EL GARBO, Pigliare l'acetosità, Fauci , dicesi propr. la Sboccatura della GARZAR I PANI, Cardare ; Dare il cardo,
dicesi del Vino. canna della gola in bocca. V. CANAOLE. Cavar fuori il pelo a' panni col cardo.
GARBO, add. Acido ; Aspro. GARGATO DA GEMO O TONDÈLO, Anima del❘ GARZARIA, s . f. Garzeria, Luogo dove si
GARBO E DOLCE, Agrodolce -- Dolciama- gomitolo, Cencio o Carta arrotolata con cui ripongono i cardi da cardare.
ro, Misto di amaro e di dolce . Muzzo , si di- si aggomitola il filo, così detto perchè si fa GARZETA (colla z dolce) s. f. T. de' Caccia-
ce di Mezzo sapore . spesso servir in tal uso un gorgozzule di tori, Garza, Uccello acquatico detto da Lin-
SUSINI GARBI CHE I SBREGA, Susine stroz- pollame diseccato e ridotto a cerchio. neo Ardea Garzetla . Le sue penne della
zaloie. EL FA STAR ZO EL GARGATO COL PARLA, cresta sono molto ricercate per far pennae-
FORMENTO GARBO , Frumento o Grano Lo stesso che FAR STAR ZO EL FIÀ, V. FIÀ. chi . Quest'uccello è alquanto raro fra noi.
acerbo, Immaturo. EL GA EL GRAN GARGATO , lo stesso che GARZÈTA BIANCA, s . f. T. de' Cacciato-
PEGNO GARBO, Pegno finto o fillizio, Fin- CHIACOLAR SENZA FIN, V. CHIACOLÀR, ri, Sgarza bianca maggiore o Airone bian-
zione dolosa d'un pegno ne ' registri d'un EL GA UN GRAN GARGATO , detto metaf. co maggiore de' Toscani, detto da Linneo
monte o banco di pignorazione. Egli è un gran ciarlone ; Favella sine fi- Ardea alba. Uccello acquatico o Specie di
GARBO, detto per Agg. a Uomo, Ritroso, ne dicentes ; È un gran parolaio o un Airone, ch'è tutto bianco a riserva delle
dicesi di Quegli che per suo cattivo costu- gran chiacchierone. gambe che sono nere, e del becco ch'è gial-
me sempre vuole ogni cosa al contrario de- GARIZZO, pesce, V. MENOLA. lo. La sua carne è poco stimata.
gli altri, siccome il vocabolo dimostra GARLIN , V. GHERLIN . GARZIERO, Uccello, V. ZARANTO.
Aspro, vale Austero, Rigoroso ---- Muso o GARLON, V. MATÒN, Insetto. GARZIGNOL , Agg. d'una qualità di Pera.
VISO GARBO, Viso amarognolo, vale Mezzo GAROFOLA, add. Garofanato, Che ha l'o- V. PERO.
sdegnato; Viso arcigno quando la faccia si dor del garofano . GARZO , s. m. Cardo, ch'è quella Specie
arriccia mangiando delle frutta aspre o laz- GAROFOLAR, v. Garofanare, Dar l'odore di pannocchia o testa spinosa con cui si ca-
ze. o il gusto del garofano. va il pelo ai panni. (V. GARZAR ). Essa de-
LA ME PAR GARBA, detto fig . La mi par GAROFOLINI, s. m. T. de' Fioristi, Mar- riva dalla pianta erbacea detta da Linneo
agra cioè Dispiacevole, rincrescevole. La gheritina o Fior del cuculio. Pianta arven- Dipsacus fullonum, chiamata italianamente
mi par ostica, cioè Strana e difficile da se, e dicesi Fior del cuculio, perchè fiori- Dissaco.
comportare. Talora si soggiunge , No LA sce in maggio, tempo in cui comparisce l'u- GARZI FRUAI , Cardi dirozzali , diconsi
POSSO MANDAR ZO O NO LA POSSO INGIOTÌR, cello di tal nome. In Botanica è detta Li- Quelli che sono stati adoprati e che tutta-
Non la so mandar giù o Non posso in- chnis flos cuculi. via sono buoni. V. CARTO.
gozzarla, cioè Soffrirla. GAROFOLO, s. m. Garofano, Fiore odori- GARZO, Uccello, V. SGARZO .
GARBUGIO, V. INGARBUGIO. fero conosciutissimo , detto da' Botanici GARZO SALVADEGO, Lo stesso che CAR-
GARDELİN , s. m. Cardellino; Cardello ; Dianthus Caryophyllus. DO SPINOSO, V.
Calderugio e Calderello, Uccellette notis- GAROFOLI SCRITI , Garofani vergati GARZOL e FILZÒL, S. m Pennecchio ; Pen-
simo, detto da Linneo Fringilla Carduelis. Garofani brizzolati, cioè Minutamente mac- necchino; Lucigno'o , Quella quantità di
Ama costruire il suo nido ne' cipressi. chiati e puntecchiati , e variegati. lino che si mette sulla rocca per filare. Gar-
AVER DEI GARDELINI IN TESTA, Aver dei GIUSTAR I GAROfoli, V. Giustår . zuolo è una porzione della canapa e del no
pellegrini, cioè dei pidocchi. GAROFOLO DA CINQUE FOGIE, detto metaf che si fila.
GARDENAL, 8. m. Cardinale. Un garontolo , cioè Un pugno. Probabil- GARZÓN, s. m. Garzone o Garzone di bol-
Detto in T. di gergo , Usignuolo. mente il nostro GAROFOLO è corrotto da Ga- tega, che anche dicesi Fallore, e Fatto-
GARÈTA, s. f. o CASOTO DA SENTINELA, Ga- rontolo. rino.
retta, Voce militare ma comune in questa GAROFOLO, Erba, V. ERBA GAROFOLO . GARZÓN DEL MARANGON, Garzone del Le-
parte superiore d'Italia, benchè gli scritto- GAROFOLO, Droga, Garofano o Gherofa- gnaiuolo.
ri toscani vogliano dire Casollo da senti- no, Frutto aromatico o piuttosto il Ficre GARZÓNA, Voce antiq. V. REGAZZA.
nella. Fu chiamata anche Guardiola ; Sen- diseccato del garofano, col calice , col germe GARZONADO, s . m. Garzonato, Tirocinio
tinella; Bertesca, Luogo dove sta la senti- e col bottone, che viene a noi dall' Asia. V. del Garzone .
nella a far guardia . BROCA DE GAROFOLO, in BROCA. AVER FATO EL SO GARZONADO, Aver fal-
GARÈTO * GARONTOLO, s . m . Pugno, percossa da- to la sua carovana o il noviziato o il ti-
s. m. Gareto o Garretto e
GARÈTOLO ) ta colla mano serrata a pugno. È però voca- rocinio.
Garretta , Quella parte e nerbo a piè del- bolo quasi andato affatto in disuso . GARZONATO , s. m. (colla z dolce) Voce
la polpa della gamba, che si congiunge al GARUSOLE, s. f. T. de' Pesc. lo stesso che antica, Garzonastro; Giovanetto, Garzone
calcagno. BULI DE MAR . soro e di poca esperienza. Ora direbbesi
TAGIAR I GARETOLI, Sgarrettare o Sgher- GARZA, add. Cardato ; Ricardato, V. GAR- REGAZZOTO.
rettare. ZAR. GARZOTO, Voce antiq. lo stesso che GAR-
GARETOLI, dicesi talvolta metaf. per Gam- GARZA, Uccello, V. GARZÈTA. ZADOR .
ba IGARETOLI ME FA GIACOMO, V. GIA- GARZA (colla z dolce) s . f. ora si chiama GASCO , s. m. Gaseo . T. Mar. Specie di or-
COMO. dalle Modiste quel Velo che una volta di- nato nel quale si termina l'estremità su-
GARGAME, s. m. Incassatura ; Incassa- cevasi Velo della Regina. periore del Tagliamare ne' bastimenti che
mento; Incastro , Propr. dicesi l'innesto GARZADA, s. f. Cardata, Quella quantità non hanno pulèna.
che gli Oriolai o lavoratori di minuterie di di lana ch'è lavorata volta per volta nei GASETO, dim, di Gaso. V.
metallo fanno d'un pezzo nella tacca d'un cardi dallo Scardassiere. GASO, s. m. Voce fam. donnesca e anche
altro . Lo stesso dicasi delle opere de ' fale- GARZADOR , ( dal barb. Garzator) s. m. de' Sartori, Punto uddietro, il quale si fa
gnami. Cardatore o Scardassiere e Ciompo, Chi introducendo l'ago nella stoffa , facendolo
GARGAME, detto in T. Mar. Battura o Sca- esercita l'arte dello scardassare - Accoto- passare ad alcuni fili di distanza, poi tor-
nalatura, Canale intagliato ad angolo tut- natore, dicesi al Maestro d'accotonare, cioè nandolo ad introdurre sullo stesso punto in
to a lungo della chiglia delle ruote di pop- di arricciare il pelo al panno . cui era stato introdotto prima, e poscia pas-
pa e di prua, per incassarvi i torelli e le GARZADOR DA BOMBASO, Ballitore ad ar- sandolo ad alcuni fili di distanza dal luogo
estremità dei madieri e delle incinte. Co. in cui fu passato da prima.
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GASPARO, Gaspare e Gasparo o Gaspar- ta di Masino ; Gatta morta; Gatlone ; Ac- GATO s. m. Voce dal Franc . Gâteau, Vi-
ri, Nome proprio di uomo. quachela; Soppiatlone; Lumacone, Uomo vanda fatta specialmente di mandorle e d'al-
SIOR GASPARO, detto in gergo e famil. che tiene in sè i suoi pensieri : e pigliasi in tri ingredienti. V. CROCANTE.
vale Borsaiuolo; Tagliaborse, Ladroncello. mala parte - Fagnone vale Scaltro , astu- GATO, chiamasi anche modernamente una
GASSE, s. f. T. Mar. Gasse o Gasselte , to, ma che s' infinge semplice ---- Sorbone specie di collaretto guernito di merlo o te-
Grossi cavi di cui servonsi i Marinari per dicesi a Uomo cupo e tutto intento a' pro- la finissima formata a sgonfiotti, che portasi
istrascinare i cannoni fuori del puntone prii vantaggi -— Sornione o Susornione, si dalle donne per abbigliamento .
sopra esso. dice a Uomo aspro, ruvido , che tiene in sè GATOGNÀO, Modo avv. Carpone o Carponi
Gassa d'aamante , dicesi a simil corda i suoi pensieri ed è poco inclinato a far ser- e Brancone o Brancolone e Brancicone,
più grande. vigio. V. MORGNON e FIAMIA. colle mani a terra a guisa d'animale qua-
GASTALDA, s. f. Castalda; Casiera. GATARO. ANDAR IN GATARO , Andare in gat- drupede.
GASTALDA DE LE MUNEGHE, Servigiana o tesco ; Andare alle femmine o in fregola e ANDAR A GATOGNIO, Andar carpone o car-
Falloressa. diciamo de' Gatti. poni ; Carpare o Carpire; Andar branci
GASTALDIA, s. f. Castalderia . GATA SCHIAVA, V. GATA D' ASPREO. cone ; Andar in qualtro.
GASTALDO , s. m. Castaldo e Castaldione, GATO, 8. m. Gatto, Animale noto, detto da GATOLÈRA, 8. f. Gattaiuola o Gattaiola,
Quegli che ha cura ai negozii e alle posses . Linn. Felis Catus. Buca che si fa nell'imposta dell'uscio de'
sioni altrui - Casiere, si dice il Custode GATO SURIAN, V. SURIAN. grani, acciò che il gatto vi possa passare.
d'una casa di campagna Massaio o Mas- GATO, detto figur. vale Ladro. GATOLO, s. m. Scolatoio o Smaltiloio,
saro, il Custode di masserizie. GATO SBORIO O SPAURIO, Gatto fugato, di- Condotto d'immondizie che v'è lateralmen-
GASTALDO DE LE MUNEGHE, Servigiale. cesi per metaf. di que' Contadini che venen- te ad ogni strada o calle di Venezia, dove si
Gastaldi ducali erano qui anticamente do in Città guardano qua e là . perde l'acqua piovana. V. CONDOTO.
gli Esecutori delle sentenze a nome del BUSO DEL GATO . V. GATOLERA. GATOLO, detto in T. Agr Bocchetta , Quel-
Doge, prima che s'istituisse la Magistra- Criar dei gati, V. CRIAR e SGNaolår. apertura che si fa nelle capezzaggini che
tura detta Sopra Gastaldo. Erano eletti FILAR DEI GATI , V. FILAR. traversano il campo seminato , per far cor-
dal Doge. Quando si eseguiva qualche sen- CAVAR LA CASTAGNA CO LA ZATA DEL GATO, rer l'acqua fuori con più facilità.
tenza di morte in Venezia, il Gastaldo Du- Cavar il granchio della buca colla man GATOLO CO L'ANEMA, Locuz . fam. met. dət-
cale dava il segno al Carnefice per l'ese- d'altri ; Cavar la castagna colla zampa ta di persona che abbia un fiato tristo , Fia-
cuzione. attrui, vale Fare alcuna cosa col mezzo d' al- toso ; Di tristo fiulo ; Bocca fiatosa, puz-
GASTALDONA (coll' o stretto) s. f. Mac- tri ond'evitar pericolo. zolente ; Fiato d'avello ; Fogna animata.
cianghera , Donna grossolana e goffa : CHE COLPA CHE N'HA LA GATA SE LA MAS- GATOMAMON, s . m. Gallomammone, Spe-
Schiattona o Stiatlona e Grassottona, di- SERA XE MATA, Che colpa n' ha la galla se cie di scimia che ha la coda . I Sistematici la
cesi a Donna grassa ed atticciata. la Massara è mattu ? cioè che Quando una chi amano Simia Maimon.
GATA, s. f. Gatta - Mucia e Micia sono cosa mal custodita è tolta, la colpa non è di GATOMAMON, si dice anche per Agg. a Per-
sinonimi, ma s' intende la mansueta. V. GA- chi la toglie, ma di chi gliela lascia inconsi- sona, e vale Sciocco ; Stupido ; Balordo.
TO. deratamente in preda. GATÓN, s. m. Gallone accresc. di Gatto.
COMPRAR I LARDI DA LA GATA, Modo ant. CHI DE GATA NASSE SORZI Pia, Chi di gat- GATON, dicesi nello stesso sign . di GATO-
met. Andare alla gatta pel lardo, vale An- ta nasce sorci piglia o graffia, e se non GNAO.
dare a cercare uno di cosa la quale, oltre al gli piglia non è sua figlia, cioè Le inclina- GATON DA REFETORIO, V. GATO DA REFE-
mancargli, piaccia a lui smisuratamente, op- zioni naturali non si possono celare, e i fi- TORIO, IN GATO.
pure avendola ne sia avarissimo. gliuoli per l'ordinario padreggiano o ma- Gattoni, Malore che viene nella menatu-
GATA D'ASPREO 0 GATASCHIAVA e MORE- dreggiano. Chi nusce di gallina convien ra delle mascelle, che non lascia altrui ma-
TA, S. f. T. de' Pesc. Pesce di mare della fa- che razzoli. sticare.
miglia de' Cani, il quale vien detto GATA CHISPARAGNALA GATA MAGNA, V. SPARAGNAR . GATONI T. de ' Maniscalchi, Viuole, Male
SCHIAVA quando è pescato presso i lidi Ill'ri- NO TROVAR NE CAN NÈ GATA, Non trovar che viene al cavallo e ad altre bestie da
ci; MORETA, perchè è di colore bigio ; e final- nè can nè gatta, vale Non trovare alcuno soma.
mente GATA D'ASPREO perchè trovasi per lo - LA TAL FAMEGIA LA XE RESTÀ CON TRE GATORUSOLA, s . f. T. de' Pesc . Gallorug-
più fra i sassi. La voce ASPREO è poi corrot- GATI, La tale schiatta è rimasta con tre gine, Pesce del genere Blennius, già cono-
ta dalla barb. Aspratilis che vuol dire Sas- fiati, cioè Con tre persone. sciuto dagli antichi col nome Gattoruggine
SOSO, Questo pesce è chiamato da Linn. REBUFARSE DEL GATO, V. REBUFår . Venetiis. Questo non è a confondersi , se-
Squalus Canicula. QUANDO NO GH' È LA GATA I SORZI BAGOLA, condo il parere del nostro Nardo, col Blen-
GATA NOSTRANA, s . f. T. de' Pesc . Altro La gatta è fuori e i lopi vanno a tresca. nius Gattoruggine di Linneo , che sembra
pesce di mare del genere de' Cani, chiamato Ovv. Quando la gatta non è in paese, i to- di specie diversa e presso noi non si trova ;
da Linn. Squalus Catulus. Gli si dà l' ag- pi ballano, Prov. di chiaro significato . ma deesi riguardare come specie distinta, a
giunto di NOSTRANA, perchè pescasi ordina- TORSE GATI A PÈLÀR , Darsi pensiero de- cui però il Nardo conservò il nome Blennius
riamente nei nostri contorni. Questo pesce gli altrui pensieri ; Dare o Pigliarsi gl'im- Galloruggine, per essere la vera Gattorug-
si distingue dal precedente per esserne mol- pacci del Rosso ; Aver preso a riscuotere gine degli antichi . Gl'Istriani dicono CA-
to più piccolo e per aver le macchie più ra- la gabella degl' impucci ; Essere impaccia- GNINA. E commestibile vile.
de e più scariche di colore. La pelle delle to, Pigliarsi le brighe che non ci toccano. GATORUSOLA D'ASPRÈO , s . f. Pesce
Gatte vien messa a profitto nelle arti sotto Pare una settimana senza feste, D'un di mare, detto da Linn. Blennius Occella-
il nome di Sagri o Sagrino. Faccendiere sempre occupato. ris. Ha un' appendice non palmata al di so-
GATAPIATA, sust. d'ogni genere (detto ve- VENDER GATI IN SACO, Vendere gatta in pra di ciascun occhio, ed una macchia a gui-
risimilmente da Gatta o Gattus e Cuttus, sacco, Dare o Dire una cosa per un' altra sa d'occhio nella parte anteriore dell'ampia
così chiamata ne' bassi secoli una Macchina ad altrui Gatta ci cova, cioè C'è sotto sua pinna dorsale . È anche detto PESSE 0-
da guerra inventata per abbattere le mu- inganno o malizia . CHIAL ; ed è commestibile vile.
raglie. Leggesi nel Du Cange alla voce GATO DA REFETORIO, Gatton gallone, cioè GATORUSOLA SENZA CRESTA 0 DE
Caltus, Catti ergo sunt vineæ sive plutei con furberia fingendo semplicità, Fare il SASSO , s. f. T. de ' Pesc. detta GATA o Ga-
sub quibus miles, quem Cattum vulgo di- dorm' al fuoco ; Far lo gnorri ; Far la TUZZA a Pelestrina . Il Sassifrago, Specie
cimus, in subsessis aut insidiis latet) Gat- gatta di Masino. di Blennio . Pesce di mare detto dagli anti-
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chi Blennius Pholis . V. GALO D'ISTRIA, di voglia con saccenteria Traforello, va- ca, Sorta d'albero nominato da' Sistematici
Trasuda dalla cute di questo pesce moltis- le Sottile aggiratore . Acacia Iulibrissin, e n'abbiamo anche uel
simo muco, onde in qualche luogo è anche GAZABÓRA (coll' o stretto) s. f. Zurro ; nostro pubblico giardino. Fa i fiori vaghis-
detto Bavoso, e la sua testa non ha appen- Zurlo e Ruzzo, Allegria e desiderio smode- simi, di color porporino chiaro, piuttosto
dici ne barbiglioni. È commestibile vile . derato di che che sia. odorosi.
Nell' Istria gli dicono CHIOSSA CAGNINA , ANDAR O ESSER IN GAZABORA, Entrare o GAZO, T. de' Sarti, V. BRAGHEsse .
fem. Essere in zurro o in zurlo o in ruzzo ; En- GAZOLA, V. GAZA.
GAUDEAUMUS , V. STAR IN GAUDEAMUS, in trare o Essere in gazzurro ; Ingazzullire ; GAZOTO, s. m. Gazzerollo e Gazze rotta,
STAR. Essere inguzzullito, Entrare o Essere in Piccola gazzera .
GAVARDİNA, 8. f. Nome che davasi dai no- troppa allegria Gavazzare, Fare strepi- GE (coll' e stretta) Gi, s . m. Lettera conso-
stri Veneziani ad una Specie di veste ordi- to e romore per allegrezza. nante dell' alfabeto .
naria, è più o meno mozzata da basso. Disse GAZABUGIO, s . m. Guazzabuglio, Confu- GEBO, V. GHEBO.
Calmo nel suo testamento, LA MIA GAVARDI- sione, miscuglio. E quindi Guazzabuglia- GEGIA (coll' e larga) Teresa, Nome proprio
NA DE ZENDAO PAONAZZO DE MEZZA GAMBA LA re, Sconfondere, Impiastricciare , imbro- di femmina, ma è voce fanciullesca.
DON A MISTRO FILIPIN CHE INSEGNA A BALAR . gliare. Gegia, dicono pure i fanciullini per Dr.
Sembra all' Autore che GAVARDINA essendo GAZANELA , s. f. T. degli Uccellatori DA, che vale Tata. V.
diminutivo di GAVARDA, si dicesse dal popo- Tordo maggiore, detto anche Tordella ; sul GELOMAR, v. T. Mar. Tonneggiare , Tirar-
laccio storpiatamente GAVARDA per l'italia- Veronese STORDELA , nel Milanese DRESS, e si verso un punto per mezzo d' un cavo da-
no Guarnacca, il cui dimin . è Guarnacchi- da Linn. Tardus Viscivorus o maior. Uccel to in terra o attaccato ad un' ancora.
no; e che quindi la GAVARDINA fosse il Guar- lo noto che comparisce fra noi nel novembre , GÈLOMO, s . m. T. Mar. Tonneggio, L' a-
nacchino. ma non vi si ferma, e nel maggio si rivede zione di tirare e far muovere una nave a
GAVETA O VETA, 8. f. (coll' e stretta ) Ga- di passo. forza di braccia per mezzo d'un cavo, il
velta, T. de' Battilori. Il filo d'oro o d' ar- GAZARA - SIA GAZARA, Sia benedetto Id- quale è anche detto Tonneggio.
gento tirato ch' esce dalla prima filiera. dio, Espressione fam. d' impazienza. GELADA, 8. f. Gelamento o Gielamento;
ORO E ARZENTO IN GAVETA, Filierino di BESTIA GAZARADA, Bestiaccia ; Bestionac- Gelata o Gielata, Gran freddo .
gavetta, Esprime lo stesso significato. cio, Bestione . Dicesi altrui per ingiuria. GELAR , v. Gelare o Gielare ; Aggelare , Di-
Manella è nome che si dà ad una quan- MODA GAZARADA, Moda malvagia, cattiva. venir gelato o freddo.
tità di circa sei once di gavetta avvolta so- No GHE NE DAGO UNA GAZARADA, Non me Coagulare ; Rappigliare ; Assevare, di-
pra un rocchettone . n'importa un cavolo, un fico ; Non ne do cesi del Burro, del sego, del brodo etc.
GAVIN, s . m. Voce agr. Lo stesso che GA- un pelacucchino. GELARSE EL SANGUE ADOSSO , Farsi di gelo.
*
TOLO nel secondo sign . V. GAZARADA , s . f. Cosa di niuna impor- GELATINA, s. f. Gelatina o Gielatina e
GAVITÈLO , V. GAITÈLO. tanza , un nonnulla , cosa da nulla. Dicesi Gieladina, Brodo rappreso o Vivanda gela-
GAVONCHIO, pesce, V. GRONGO . famigliarmente No ME N'IMPORTA UNA GA- tinosa.
GAVÒTO, s. m. chiamavasi un Domenicano ZARADA cioè No me ne cale un fico, non me GELATO, s. m. Gelato o Gielato, Liquore,
di stretta osservanza, di quelli cioè che n'importa niente. Così pure : NO CAPISSO frutto o simile congelato , che si prende ad
sin dal 1100 circa abitavano nel Monastero UNA GAZARADA, cioè Non ne intendo silaba, uso di rinfresco. Acque gelale.
de' Gesuati sulle Zattere, stato soppresso o niente affatto. È voce usata per eufemi- GELO, s. m. Gelo o Gielo e Gelone.
nel 1811 , la cui Chiesa detta di S. Domeni- smo o per decenza, in luogo di buzarada o Gn'È UN CERTO GELO, C'è una certa ge-
co delle Zattere e comunemente de' Gesua- budelada.
lidezza, cioè Una freschezza eccessiva.
ti, fu convertita in parrocchiale in vece di GAZARAR, v. detto per onestà da molti in GELOSİA. V. ZELOSIA.
quella di S. Agnese. L' institutore di tal vece di BUZARAR, V. GELSOMIN. V. ZENSAMIN.
Ordine fu il B. Giacomo Salmonio dalla Ca- GAZEGAR , v. T. de' Vetrai, Raffilare il GELTRUDA, Gertruda , Nome proprio di
va , dal qual luogo i Religiosi erano detti ferro col grisatoio. V. GAZEGHIN. femmina.
GAVOTI, voce corrotta da Cavori, che, se- GAZEGHIN , s. m . T. de' Vetrai, Grisatoio GEME. V. BUGARIN.
condo alcuni, dovrebbe dirsi . o Topo, Strumento di ferro, col quale si GEMETO, s. m. Piccolo gomilolo — Carto-
GAZA O GAZOLA ( colla z dolce) s . f. Gazza vanno rodendo i vetri per ridur gli ai desti- lino, dicesi a Filo, seta, oro etc. avvolto se-
o Gazzera, detto anche Cecca o Pica, Uc- nati contorni.
pra pezzuolini di cartone.
cello noto di color bianco e nero, atto ad GAZELA, s. f. Gazzella , Sorta d'animale GEMINA, 8. f. (dal lat. Geminus doppio) T.
imitar la favella umana ; è detto da Linn. quadrupede di color falbo, grosso quanto Milit. del Governo ex-veneto . Tribunale mi-
Corvus Pica. V. TACOLA. una capra, a cui moltissimo somiglia. Lin- litare o Consiglio di guerra composto di due
PELAR LA GAZA E NO SCORTEGARLA, Pelare neo la chiama Capra Gazella. persone d'ogni grado, che ragunavasi per
e non mordere ; Il buon pastore tosa e non GAZETA (colla z dolce) s . f. Gazzetta , det-
iscortica ; Pelar la gazza e non la fare giudicare qualche militare colpevole di delit-
ta già in Toscano Crazia, Antica moneta ti militari.
stridere, vale, Sapere trar profitto senza Veneziana equivalente a due soldi Veneti. GEMO (coll' e stretto) s. m. (dalla voce an-
far gridare . - Gazzettino è il diminutivo.
tica Ghiomo e dal latino Glomus) Gomilo-
MORSO A COA DE GAZA, T. de' Legnaiuoli , GAZETA DE LE NOVITÀ, Gazzetta ; Fo- lo e Gommicciolo .
Calettatura a coda di rondine , dicesi Quella glietto; Foglio d'avvisi, Foglio noto che FAR SU I GEMI, Aggomitolare o Aggomic-
commettitura che si fa con uno o più denti si pagava una gazzetta, e da ciò prese il ciolare, Far gomitoli. V. INDEVEnår — De-
fuor di squadra, internati nella femmina che nome. SFAR GEMI, Sgomitolare, ed è il suo con-
li riceve . trario.
ESSER DA GAZETA, Esser un meschino o
GAZA RABÒSA, s. f. Ghiandaia comune, miserabile ; ed è maniera antiquata. GENA, s . f. ( coll'e aperta) Jena o Gena e
detta altrove Gazza ghiandaia o Berto o GAZETIÈR , 8. m . Gazzettiere ; Gazzet- Gene, Animale feroce della grandezza d' un
Bertina, e da Linn. Corvus glandarius, tante e Fogliettante . porco, di coda retta, anulata, colle orecchie
Specie di Gazzera di passo, che nel Polesine GAZETINA, s . f. Gazzettino. nude, che incrudelisce contro i cadaveri uma-
si chiama GAZA RABIOSA . GAZİA (colla z dolce) s. f. Gaggia de' giar- ni cui dissotterra. Appartiene alla famiglia
GAZABİN, s . m . Ser faccenda o Faccen- dini, Fiore noto odorosissimo e Pianta chia- de' Cani, secondo Ginneo, che lo chiama Ca-
diere, Colui che volentieri s' intriga in ogni mata da' Botanici Acacia Farnesiana. nis Hyena. Ne abbiam veduto più volte an-
cosa - Mestatore, dicesi Quello che opera GAZIA DE COSTANTINOPOLI, Gaggia bian- che in Venezia con altre fiere.
GEN GER GEV 303
GENCA (coll' e aperta) add. d'ogni genere. GENIAZZO, s . m. Geniaccio, Cattivo ge- GER1, Jeri.
Voce usata nel Contado alle parti di Chiog- nio, e talora prendesi per Gran genio. GERI DE NOTE, Jernotte o Jerinotte.
gia, detta per Agg. a persona e vale Tri- GENIETO ,9 s. m, Genialità , Propensione GERI L'ALTRO, Jer l'altro o L'altr'ieri.
stanzuolo; Tristerello ; Sparutello ; Spa- d'affetto; Inclinazione, tendenza — Amo- GERI L'ALTRO DE MATINA , Jer mattina
rutino. retto, Piccolo amore , ma per lo più s'in- l'altra.
GERI diceva pe Erav
GENDENA, s. f. Lendine mase . e fem. Uo- tende d'amor lascivo ; e talvolta per Sem- si r ate - NO SE PIU
vo del pidocchio. Nel numero plur . dicesi plice galanteria. V. Strazzetta -― - Nel Di- quel che geri , Non siete più quel di pria
Lendini o Lendine. zionario universale italiano della Minerva o quello ch'eravate una volta.
CAVEI CO LE GENDENE, Capelli lendinosi. in Padova e nel Panlessico italiano trovasi GERMINI, s. m. T. antiq. Cespugli, Mac-
GENDÈNELA, s . f. Pettine fitto, Piccolis- Affezioncella. chia d' erbe e virgulti .
siamo pettine di denti assai fitti. GENIO, s. m. Genio , Inclinazione d'ani- GERSÈRA, Jersera , Avv. di tempo, La se-
GENDENÈTA , s . f. Lendinino, masc . e di- mo, Affetto, simpatia , ovv. Attitudine a co- ra di ieri.
cesi anche Lendinina fem. Piccolo lendine. se appartenenti all'ingegno. V. SPIRITO e Le verze de gersera, V. Verza.
GENDENÈTA, si dice fam . ad un Ragazzino TALENTO. GÈSIA, T. antic . Chiesa.
piccolissimo. V. TANTERULO . ANDAR A GENIO, Andare a genio o Dar GESÒLA, V. CHIESIOLA.
GENDENOSO, add. Lendinoso, Che ha len- nel genio e Andare a stomaco, Piacere. GESONDIO , Voce antiq. che vale Gesù
dini in capo. OMO DE CATIVO GENIO, Uomo di cattiva Dio.
GENDEXÈ, Maniera ant. del nostro dialet- cotloia, detto fig. vale Di genio maligno. GESSO, V. ZESSO.
to, che s'incontra bene spesso nelle prose FAR CON GENIO, Fare genialmente. GESSOREUT, s. m. Gisolreute, Voce della
del Calmo, in vece del moderno Ghe ne xe FAR CON CATIVO O MAL GENIO , Far che musica vocale.
Ve n'è o Ve n' ha. Credesi però errore di che sia contro stomaco o forvoglia , mal- GESTINA, s . f. Voce del Contado alle par-
scrittura, e che dovesse scriversi Ghendexè. grado, mal volentieri. ti di Chioggia , Movimento ; Prurito, Vo-
GENERAL, add. Generale. GENOÈSI, s . m. T. de'Ciambellai, Chia- glia che sentesi per questo e per quell'og-
IN GENERAL, detto avverb. Generalmen- masi una Specie di pastume intriso di bur- getto.
te ; Al generale o In generale. ro e zucchero, spugnoso, tagliato in fette GESTIÓN , s . f. Voce usata da pochi anni
STAR SU LE GENERALI, Generaleggiare ; e leggermente biscottato, che serve ad uso nel foro, introdottaci dai Lombardi ; ed è
Star sulle generali o Spacciare sul gene- di zuppa . V. MANÙCHI. lo stesso che Azienda, V.
rale. Il suo contrario è Particolareggiare . GENUÏN, add. Genuino, cioè Naturale, lea- GESTIR , v . Gestire ; Gesteggiare ; Atleg-
GENERÀLA , s . f. dicesi da noi alla Moglie o le, nativo, schietto, non alterato, non con- giare , Muoversi colla persona e special-
Femmina di Uffizial generale . Non trovasi traffatto; ed anche Sincero, non artefatto. mente colle mani in parlando.
ne' dizionarii una voce che vi corrisponda ; GENUIN, add. Genuino cioè Naturale, ov- GÈSU, pronunciato rozzamente alla latina
ma se Generale è add. d'ogni genere ; se vio. in vece di Gesù IN T'UN GESU, In un
per esempio dicesi la Giudice, la Presiden- COSSA GENUINA , Cosa vera verissima , tratto; In un attimo ; In un bacchio bale-
te per la femmina di giudice o di presiden- che altrimenti dicesi SINCero . no; Dal vedere al non vedere.
te, pare che non disconverrebbe all' inclina- VIN GENUIN, Vino naturale, cioè non ar- GH'E MANCA O GA VOLESTO UN GESU CHE
zione della lingua il dire la Generale. tefatto nè mescolato. NOL CASCASSE, Ci è mancato un tantino o
BATER LA GENERALA, Batter la chiamata OMO GENUIN , Uomo sincero , schietto , un attimo o un pelo ch' ei non cadesse ;
generale, che dicesi meglio Battere o So- lea'e. Fu là là per cadere.
nare la raccolta o Sonar raccolta . GENUINA, s. f. Genovina o Genovino, Mo- GESUATI, V. Gavòto .
GENERALATO , s . m. Generalato . neta d'argento della già Repubblica di Ge- GETADÙRA , s . f. Gelto - Far getto o
FAR UN GENERALATO, dicevasi per esage- nova che aveva corso ai nostri giorni anche di getto, vale Gettare bronzi o altro nelle
razione sotto il Governo Veneto di Chi fa- in Venezia, e valeva lire quattro Venete, forme .
ceva una carica assai lucrosa, perchè li Ge- ma fu proscritta dal cessato Governo Ve- GETARIA , s. f. Fonderia , Nell'uso più
nerali patrizii della Dalmazia e del Levante neto. comune di questa voce s' intende Fonderia
lucravano moltissimo ne' loro uffizii . V. BAI- GENUINA, Genovina d'oro o Doppia di de' caratteri di stampa.
LAGIO. Genova chiamasi la Moneta d'oro di Lire GÈTITO , s. m. Voce del Governo Veneto
GENERALIZIO, add. Di generale, Atti- Autriache 96 circa o sia di Venete L. 168, GETITO DEL CAMPÀDEGO, valeva Imposta
nente al Generale. che tuttavia esiste in corso ed è permessa o Imposizione , Tassa di ciò che ogni Di-
GENERAR, v. Generare - Parlando di be- dai vigenti nostri regolamenti. I suoi spez- ta catastata doveva pagare pei proprii beni
stie, dicesi Guadagnare, il Concepir d'una zati banno il valore proporzionale. allo Stato.
bestia. GENZIANA. V. ERBA MARESINA. GETO, s. m. Getto e Gillo, Impronta che
GENERAZION , s. f. Generazione. GERANIO. V. GIRANIO. si fa nella forma per fondervi metalli.
D'OGNI GENERAZIÒN , D' ogni generazione GERARCHIA, s. f. Gerarchia. LAORAR DE GETO , Gettare o Far gello
cioè D'ogni sorta, d' ogni qualità. UNA DE LE PRIME GERARCHIE ; dicevasi ai o di getlo .
Secar la generaZIÓN, Seccare o Romper tempi del Governo Veneto, parlando d'un LA XE DE GETO, Ella è di gello, dicesi
la fantasia; Torre il capo; Dar nel naso; tale Patrizio d'antica famiglia, di gran ric- di Cosa che imita per eccellenza il natura-
Infradiciare; Importunare . chezza, e che fosse insignito di qualche uf- le o l'originale, ed è fatta con precisione e
GÈNERE - DE OGNI GENERE MUSICORUM , fizio eminente o dignità nella Repubblica. nettezza.
Idiotismo che vale D'ogni sorte; D'ogni Uno de' primi luminari del governo; Un GEVOLO, 8. m. dicesi in alcuni luoghi del
genere; D'ogni specie, Un mescuglio di de' primi nell' ordine gerarchico. Padovano alla Pianta erbacea conosciuta
tutto. GEREMIA, Geremia, nome proprio di Uo- da' Botanici col nome Sambucus Ebalus ,
GENEROSO, add. Generoso, Magnanimo, mo , benchè a' tempi nostri sia rarissimo. ch'è registrata nel Dizionario sotto ERBA
Di buon cuore -- S. Geremia Profeta è il titolare d'una DA CIMESI, V. ERBA . Ognun s'accorge che
· Ingeneroso È il suo con-
trario. Chiesa Parrocchiale di Venezia in Canare- questa Pianta detta latinamente Ebulus ,
PESO GENEROSO, Peso traboccante. gio. fu storpiata in GEVOLO. Nel Polesine dicesi
Vino generoso , diciamo anche noi per FAR DA GEREMIA, Maniera fam. Far dei GNEOLO, ch'è un'altra storpiatura dell' E-
vigoroso, potente, gagliardo. lamenti; Lamentarsi ; Rammaricarsi. V. bulus. Povera lingua latina malmenata e
GENIA, V. ZENIA. NENIA. mascherata !
304 GHE GHI GIA
GHE (coll' e chiusa) Ci e Ce o Ne Avverbii GENGHEZZO , s . m. lo stesso che GNE- Maniera SE VE POSSO AGRAPAR IN CAL-
locali. GNEZZO . V. CHE GHISA, Se in qualche guisa vi posso
No GHE VEDO ; GHE VADO; No GHE ANDA- PARLAR CON GHENGHEZZO, Favellare sci- cogliere o sorprendere.
RÒ, Non ci vedo; Ci vado; Non ci andrò . linguatello , Parlar scilinguato come per GIÀ avv. presso noi è lo stesso che Z▲, es-
NOL GHE GERA, Non ci era o Non v'era vezzo. sendo anzi questa maniera più comunemen
- No GHE NE XE , Non ve n'è, Ovvero GHERLIN, s. m . Gherlino, T. Mar. Cana- te usata. V. ZA.
Non ce n'è. Nota bene . Se si tratta di co- po di tre cordoni, minore però delle gomo- Si usa però la voce Gri , rispondendo a
sa vicina e presente, dicesi Ce; se di lonta- ne, che serve per le ancore di tonneggio. taluno nel sign. di Si ; ed è precisamente il
na, Ne GHE XELO? C'è egli? (V. GEGOMO), per gli ormeggi di terra etc. Ja dei Tedeschi.
GHE, vale anche A lei o A lui o A quel- (V. ARMIZO). VORLA CHE VEGNA ANCA MI ? E un altro
lo - SE NO GHE DESPIASE , Se a lei o a GHETA (coll' e chiusa) s . f. T. Mil . lo stes- risponde Gri, che vuol dire Si ; ma è ma-
lui non dispiace, Ovv. Se non le dispia So che STIVALINA. V. -Volgarmente dicesi niera di confidenza.
ce, Ovv. Se non gli dispiace GHE DA- GAMBIERA ; ma la Gambiera o il Gamberuo GIACHÈ (coll'e aperta) 8. m. Voce dall' in-
RÒ UN BASO, Le darò o Gli darò un bacio lo militare era un'Armatura antica della glese Jockey e vale Servitoretto . Ragazzo
GHE LO DAGO; GHE LO MANDARÒ , Glie- gamba. che serve in una famiglia. Nel Dizionario
lo do; Glielo manderò GHE NE DARÒ , GHETO, (coll'e larga) s. m. Ghetto, Paro- delle voci barbariche di Du Cange abbiamo
Gliene darò ·- GHE NE SO POCo (anticam . la che il Muratori fa derivare dalla voce la parola Jacke o Jacque, che s'indica per
GENDENE SO POco) Ne so poco. Rabbino Talmudica Ghet, che vale Se- Saio militare, che i soldati portavano so.
GHE, vale per Vi, Avv. di moto - SE parazione, divorzio : benchè altri creda che pra la corazza: veste corta sino alle nati-
MAI TI GHE TORNI, Se avviene che tu mai provenga dalla Siriaca Nghetto che vuol che.
vi torni. dire Congregazione, Sinagoga ; chiama si il GIACHETA, 8. f. Giacchetta, Voce ora fat-
GHE equivale anche a Vi e Quivi -- No Serraglio dove abitano gli Ebrei. tasi comune all'Italia, dal Franc. Jaquette.
SE GH'IMPARA, Non vi s'impara , cioè In CASA CHE LA PAR UN GHETO, Locuz. famil. Nel dizionario delle voci barbariche di Du
quel luogo non s'impara. che vale Casa ingombrata o ingomberata, Cange abbiamo Jacqueta o Jacqueta per
NO VE POSSO DIR LA CERA CHE I GHE BRU- Casa piena di masserizie disordinate. una specie di veste monastica antica. Nel
SA, Non vi potrei dire quanta sia la cera GIA, s. f. Ghia, T. Mar. Nome che si dà ad principio del secolo XVIII , chiamavano i
che vi si arde: cioè Quivi si arde, si con- alcuni canapi a guisa di venti, per istabili- Francesi Jacquette quell' Abitino che por-
suma. re qualche bastone, come quello di flocco o tavano i fanciulli fin che si vestivano da
GH' , corrisponde al C'è o al Ciè - d'altro. donne : ed anche quel Saio senza maniche
NOL GH'È, Non c'è GH'È UNA GRAN DI- Ghia, dicesi pure a Canapo infilato in che usavano i contadini.
FERENZA , C'è una gran differenza , C'è una girella in cima ad un albero, con cui GIACINTINA, s. f. Giac'ntina o Lattova-
un gran divario . si tirano in alto le manovre o qualche pe- ro iacintino, Sorta di medicamento o Elet-
GHEA, s. f. Voce del Contado verso Pado- so, o un uomo ancora per farvi qualche la- tuario composto .
va, e vuol dire Grembo METER IN GHEA voro. GIACINTO, s. m. G'acinto, Fiore notissi-
Mettere; Porre o Riporre in grembo, fa- GHIGNAZZAR. Lo stesso che SGHIGNAZ- mo odoroso, detto da' Botan'ei Hyacinthus
cendo del grembiale ripiegato come una ta- ZAR. V. orienta'is.
sca. GHILOTINA, 8. f. Ghigliottina , Macchina GIACINTO, s . m Giacinto, Nome proprio
GHEBO, s. m. (Antica e ancora usata voce di supplizio , che usavasi , inventata dal di uomo.
Veneziana, detta già barbaric. Gibbo e Gai- Francese Guillotin. SCUOLA DE S. GIACINTO , dicesi bassamen-
bo) Rivolo e Rigagno'o. Chiamansi GHEBI GHIGNA, s. f. Voce di gergo de' Barcaiuoli, le a Quella che si suppone esistere degli
que' Piccoli canaletti che a guisa di vene che vuol dire Cera; Aria di volto; Sem- spallati o falliti. Quindi ESSER UND DE LA
minori portano l'acqua per tutta la La- bianza. SCUOLA DE S. GIACINTO, detto in gergo, vale
guna. GHIGNA DA MANEGO, Cera da carnefice · Esser fallito, spiantato ne'le barbe, im-
GHEBO DEL MOLIN , Gora , dicesi propr. GHIGNA DA SCAPUzzo , Cera da ladronė. poverito.
la fossa per la quale si conduce l'acqua ai GHINDÀR, v. T. Mar. Ghindare o Issare, GIACOBİN, s . f. Giacobino, Voce dell'uso
mulini per macinare. Alzare, tirar in alto un albero, una vela introdottasi dopo la rivoluzione Francese, e
LASSAR ANDAR L'AQUA PER 1 SO GHEBI , etc. Ghindare o Issare la bandiera. vale figur. Democratico furioso o Antimo•
detto fig. Lasciar andar l'acqua alla chi- GHINDAR, dicevasi anticamente e metaf. narchico ; Repubblicano, e in sentimento
na; Pigliar il mondo come viene, cioè Non nel sign. di Accingersi coraggiosamente ad più lato Ateo, Libertino, Crudele , Ribelle ,
affannarsi di ciò che succede. un' impresa - ALTO GHINDEMO, Su via, Pazzo fanatico .
GHECO (pronunziato coll'e aperta) Voce si dia la vela ai venti, Accingiamoci al- GIACODIN SIOR GIACODIN, Un Ebreo.
insignificante che usasi nel seguente pro- l'impresa . L'È UN GIACODIN , Egli è un Ebreo ; e
verbio fam. GHECO GHECO ( altri dicono Eco GHINDAZZO, s . m. o GHINDARESSA, T. Mar. dicesi per disprezzo o per motteggio.
ECO) LA GALINA FA ' L vovo per el beco, cui Ghindazzo, Certo cavo che serve a ghindar GIACOMETO, dimin . dicesi a fanciullo di
potrebbe rispondere il proverbio La bocca la vela. - Ghindata, dicesi Tutto lo spa- nome Giacomo o talvolta per vezzo a per-
ne porta le gambe: cioè Per via di mangia- zio per cui può esser alzato un albero, una sona di tal nome, che sia di statura pic-
re si mantengon le forze. vela etc. Ghinda, Alzata o Elevazione cola.
GHENDE (coll'e stretta) o GENDE , Manie- che si può dare ad un pennone per issarlo . SIOR GIACOMETO MEZA CAMISA , dicesi in
ra ant . che usavasi fin dai tempi del Cal- GHINGHÌN, s. m. Cioccia , Voce colla quale Venezia per derisione o motteggio di quel-
mo nel secolo XVI per quella che ora di- i bambini chiamano la poppa . la Persona che sia bensì decentemente ve-
cesi GHE NE. VUSTU EL GHINGHIN, CARO ? Vuoi la cioc- stita , ma che pur si conosca miserabile.
CHI GHENDE VOL (ora dicesi CHI GHE NE cia? Maniera scherzevole per trattar uno V. NICOLETO .
VOL) Chi ne vuole - CREDO CHE GHENDE da fanciullo. GIACOMO, Giacomo, Nome proprio di Uo-
SIA EL DOPIO, Credo che ve ne sia il doppio. GHIRO, Animale, V. GIRO. mo. Giacoma dicesi la Feminina.
GHENDOLIZAR, v. ant. del dialetto che GHISA, s. f. Voce che s'incontra nel Poe- LE GAMBE ME FA GIACOMO , Aver tron-
leggesi nelle prose del nostro Calmo per metto sulla guerra de' Nicolotti e Castella- che le gambe; Esser male in gambe : Le
GONDOLAR, che ora si dice nel sign. di Ade- ni più volte mentovato in questo libro, e gambe e i piedi ad ogni passo di ca sca-
scare; Lusingare; Uccellare. credesi errore di stampa per Guisa, Modo, re accennano.
GIA GIA GIÈ 305
GIADA, s. f. Nocchio, quasi osserello nel- MORIR DAL CANCARO O DA LA GIANDUSSA , za, dicesi a quei pezzettini di zucchero, di
le frutta, che le rende in quella parte più V. MORIR. cui s'aspergono alcune pastiglie dolci, co-
dure e men piacevoli a mangiare . GIANDUSSA, detto in T. Agr. Volpe , Ma- me pani di Spagna e simili.
GIADA, add. T. Agr. Nocchioloso; Nocchio- lattia del grano turco o sia della sua pan- GIAZZA, add. Ghiacciato e Agghiacciato,
roso ; Nocchioruto e Nocchioso, Pien di nocchia , la quale anzi che granare , si Divenuto ghiaccio.
nocchi e dicesi di alcune frutta. compone in una massa informe e bernoc- POVERO GIAZZA, detto fig. Povero in can-
GIAGA, s. m. T. de'Cacciatori, Gran ron- coluta di sostanze, che poi si convertono na; Arso ; Abbruciato di danaro ; Fiac-
dine marittima, Uccello acquatico del ge- in carbone. cato, Povero.
nere de' Gabbiani, detto da Linn . Sterna OH QUESTA È LA GIANDUSSA! Maniera an- GIAZZADA, s. f. Agghiacciamento.
Hirundo, il quale attesa la lunghezza delle tiquata, Oh qui sta il male o il ma'anno ! GIAZZADA GRANDA, Agghiadamento ; As-
sue ale, la piccolezza de' piedi, il biforca- Ecco il nodo o la difficoltà. siderazione.
mento della coda , il suo continuo volo e GIANDUSSON ) GIAZZADA DE ALBORI, Gelicidio o Gieli-
Accr. di GIANDUSSA, nel cidio.
tutta la figura del corpo, i Francesi chia-
mano La grande Hirondelle de mer. Non sign. d'Insolente. V. GIANDUSSA . GIAZZAR, v. Congelare ; Aggelare ; Ag-
è buono a mangiare. Non comparisce sulle GIANGIURGOLO , add. Voce fam. Gazza- ghiacciare; Ghiacciare.
nostre acque che alla fine di marzo, e dopo tello , Botolo; Scricciolo ; Pigmeo; Omic- GIAZZARSE, Parlando della minestra, e si-
d'aver nidificato, sparisce . V. FICA. ciatolo , Figura notabilmente piccola. V. mili, Raffreddare o Freddare.
GIALAPA , s . f. Ialappa o Sciarappa e BUZARO - Nota bene : Giangiurgolo , in SCOMENZAR A GIAZZARSE , Velare ; e quin-
Scialappa, Sorta di pianta o radice medi- buona lingua, è il Nome volgare che si dà di Velo.
einale, che viene dalle Indie occidentali. Il al Piccione maggiore di tutte l'altre spe- GIAZZARSE DAL FREDO, Agghiadare ; Ag-
suo fiore è bellissimo, e dicesi ancora Ma- cie. grezzarsi, Sentire eccessivo freddo. Aggran-
raviglia del Perù , detto da'Sistematici GIAON , O GIAÒNI. 8. f. T. Agr . Gramigna; chiarsi, Indolenzire o Indolentire, Addor-
Convolvulus ialappa . Il nome Ialappa vie- ed è una specie particolare, infesta ai prati . mentarsi quasi il senso delle membra pel
ne da Xelaipa, provincia della nuova Spa- GIARA, s . f. Ghiaia Ghiara Agliaia freddo, che anche dicesi Assiderare.
gna. Si vegga il Dizionario Enciclopedico è termine de ' Naturalisti , ch'essi dicono GIAZZARSE EL SANGUE ADOSSo , Gelarsi il
dell'Alberti alla voce Gelsomino. non solo alla ghiaia de'fiumi o torrenti , sangue ; Sentirsi tutto rimescolare ; Rin-
GIALÈPO, s . m. Giulebbo e Giulebbe, det- ma ancora a quella di collina . circonire; Dicesi del sangue, quando si al-
to ancora Zucchero giulebbato. BUTAR DE LA GIARA IN TEL fango o su LE tera improvvisamente per vedere o ricor-
FAR UN GIALEPO, Giu'ebbare. STRADE, Far una ghiaiata . V. INGIARAR . darsi di cosa odiosa e spaventosa -- Avere
GIAMPICON , s . m. Compagnone , Uomo GIARE DE LA PIAVE, V. GRave. un caporiccio o un raccapricciamento o
grande d'una taglia straordinaria - Ba- GIARDIN. V. ZARDIN. raccapriccio, cioè un Arricciamento de'ca-
stracone o Gallione , Uomaccio grande e GIARETA ) pelli che significa paura. Capriccio od Or-
s. f. Ghiaiuzza , Minutissima
goffamente grosso Spilungone; Fastel- GIARINA ) rore, si dice Quel tremore che scorre per
lone; Fastellaccio , dicesi per ischerno di ghiaia. le carni per orrore di che che sia. Freddo
uomo disadatto e fuor di misura grande. GIARLA, Uccello. V. CAVAZZUA. gelo ; Farsi il sangue di ghiaccio ; Freddo
V. CONFALON. GIARON, s. m. Ghiarone , Ghiara grossa . tremore ; Agghiacciarsi o Agghiadare di
GIANDA, s . f. Ghianda. GIAROSO, add. Ghiaioso, Che ha ghiaia. paura.
GIANDE DEL FIGA, Natta , Difetto che si RIVA GIAROSA, Greto, sust. GIAZZERA, s. f. Ghiacciaia, Luogo sotter-
trova nel fegato degli animali. GIASPRO, s. m. Voce di chi non sa dire raneo destinato a conservare il ghiaccio d' e-
GIANDÈTA , s . f. Ghianduccia o Ghian- Diaspro, Pietra dura di minor pregio tra state.
duzza e Ghiandellino . le gioie, che s'accosta molto alla natura del- L'È UNA GIAZZERA, Detto fam. Granfred-
GIANDETA DA ODORI, Mandorletta . l'agata. D'ordinario è verdastra o oliva- doloso o freddoso , Agg. a Persona che si
GIANDUSSA, s . m. e f. Voce corrotta dal- stra o latticinosa , con una gradazione di dia troppa impazienza pel freddo .
l'italiano Ghianduzza o Ghianduccia, che azzurro. GIAZZO, s . m. Ghiaccio ; Gelo.
vale Piccola ghianda. Ghianduccia fu det- GIAVA, s. f. Giava, T. Mar. Luogo delle MOLAR DEL GIAzzo, Dimoiare ; Didiac-
to per similitudine a que' piccoli enfiati o grosse navi, dove si custodiscono gli at- ciare ; Struggersi. V. DESGIAZZAR .
gavoccioli, che vengono ad alcuni nell'in- trezzi ed altro . E, detto in termine di ga- ESSER AL GIAZZO O AVER EL GIAZZO IN TE
guinaia e sotto le ditella etc., i quali fin lera, dicesi Una delle stanzoline oscure si- LE SCARSELE, Esser alla macina ; Esser
che non sieno suppurati recan dolore e in- tuate nella stiva, dove si abita. ridotto al verde , miserabile ; Esser arso,
quietudine. Sotto tale significazione di ma- GIAVARDO, s. m. o SORAPOSTA, T. de' Ma- povero in canna . GIAZZO TANTO CHE FA
le si hanno i seguenti dettati metafo- niscalchi, Sovrapposta, Sorta di malattia PAURA, Gran miseria ; Miseria al sommo ;
rici. de'cavalli causata da una puntura tra la Gran povertà.
Fistolo; Frugolo; Facimale; Diavolet- cute viva e l'unghia, con rottura di carne. ROMPER EL GIAzzo , detto fig. Rompere il
tino , Aggiunti a Fanciullo insolente che GIAVARDO , s. m. ed anche PAENA, dicesi guado o il ghiaccio, Esser il primo a fare
mai si ferma. Diavolessa, Donna molto da'Maniscalchi ad una Fistola che vien tal- o tentare alcuna cosa. Cavare o Uscire
riottosa. ora ne' piedi ai Cavalli tra il pasturale , del marcio, Ottenere qualche cosa deside-
GIANDUSSA , in T. antiq . vale Pestilen- con uscita di materia puzzolente ; ed è per rata per la prima volta Romper la malia
za. Quindi GIANDUSSA fu detta la pesti- lo più conseguenza di acque pessime be- Passata lunga disdetta, incontrarsi in buo-
lenza avvenuta in Venezia nel 1348 e nel vute. na fortuna.
1360. GIAVÈTA, s. f. T. Mar. Chiavella o Co- GIAZZÒLA O GIAZZOLA, s . f. Graziola, Sor-
AVÈR LA GIANDUSSA ADOSSO , Aver l'ar- piglia, Pezzo a cuneo che si mette sul fo- ta d'Erbaggio notissimo, chiamato da' Bo-
gento vivo addosso, Esser sempre in mo- ro di un perno di ferro per fermarlo e tanici Gratiola officinalis.
to e quasi inquieto. assicurarlo. GIAZZOLO, s. m. Ghiacciuolo, Pezzo d' ac-
CHE TE VEGNA LA GIANDUSSA, Che ti ven- Chiavarda, Grosso perno di ferro invi- qua congelata pendente da che che sia.
ga o nasca il canchero, il gavocciolo, il tato e con anello da capo, per varii usi. V. GIBERNA. V. PATRONA DA SOLDAI.
morbo, il vermocane ; Che il fistolo o il INGIAVETAR. GIE, pronunciato unisillabo, coll'e aperta,
diavolo t'entri addosso; Modi d'impreca- GIAVÊTE DE SPAGO . V. SCHIAVÈTE. è voce o grido usato da' bifolchi quando gui-
zione. dano i buoi. Essa deriva evidentemente dal
GIAZZA, s. f. T. da' Confetturieri, Ghiaz-
Boerio 39
306 GIO GIO GIO
latino Veni, che gl' Italiani dicono Vieni e miatori condannati ad averla tronca in ber- stra , dicesi fra noi di uno che cammini
i Veneziani VIEN, e quindi i bifolchi GIE lina pena che usavasi in Venezia anche nel troppo sollecito.
coll'e molto strascicata , quando vogliono secclo in cui finì la Repubblica. GIOSTRO, s. m. Voce bassa, Chiost o .
affrettare il cammino de' buoi. Dicono poi GIOACHIN, Gioachimo e Gioachino , No- GIOTA, s. m. Iola, Una delle lettere del-
l'alfabeto greco .
GIE QUA, che vuol dire Vieni qua, allorchè me proprio di uomo.
i buoi sieno restii ad ubbidire nel torcere GIO TA NO ME N'IMPORTA UN GIOTA, Non me ne
GIOATÈLA ) s. f. Travella, per lo più di cale un iota, cioè Niente, uno zero.
un cammino.
E tanto è vero questo significato, che i dodici piedi, segata per lo lungo e non isqua- GIOTIRÒN, s . m . T. degli Erbolai, Gille-
Contadini del Trivigiano dicono usualmen- drata. rone o Giltaione e Gillone, detto anche Me-
te GIẺ QUA per Vien qua anche alle per- GIOCATA, s . f. T. del Giuoco dell' Ombre, lancio e Giglio nero, Pianta annua erbacea
sone. Giuocata si dice Quando uno de'tre giuoca- che nasce tra il grano, il cui seme è nero e
GIESSE - EL GIESSE O EL GIE ESSE, Ma- tori fa giuoco colle sue earte, senza scarto, dentro bianco farinaceo, chiamata da Linn.
niera triviale che ancora sussiste nel basso contro gli altri due. Agrostemma Githago, ed è una specie di
popolo, dall ' antico EL DIE ESSE, Volgarizza- GIOCO , s . m. T. de' Carrozzieri. Parte del loglio.
to dal latino Debet esse : cioè Debb' essere. Carro d' una carrozza . V. in CARO sust. GIOTO (coll' o chiuso) add. Ghiollo ; Ghiol-
MIO MARIO GIESSE A CASA, Mio Marito GIONCHIGLIA, s . f. Giunchiglia, Termine tissimo.
debb' essere a casa, cioè Probabilmente è generico che comprende la specie detta dai GIOTON, Ghiotlone, accr . di Ghiotto.
in casa. Botanici Narcissus Tazzetta. I nostri Fio- GIOTON, dicevasi anticamente, per Sei-
* GIGI. Nome proprio d'uomo usato familiar- risti distinguono due varietà di questa spe- munito; Stolido; Coglione DA BON GIO-
mente in luogo di Luigi, per vezzeggiativo . cie, che chiamano AFRICANA e SCOGIETO. TON, Da buon coglione.
GIGLIO . V. ZEGIO. GIONCO, s. m. Giunco odoroso, Pianta o GIOVA, s. f. T. de' Studierai, Cassa, dicesi
GILAR, v. T. di Giuoco , Far gilè, Quando Gramigna nominata da' Botanici Andropo- la parte in forma di porta, nel mezzo della
in certi giuochi s'accoppino due carte dello gon Schoenanthus. Le sue foglie e i suoi quale è posto l'ago d'una bilancia.
stesso valore, e di due differenti semi : come fiori hanno un odore aromatico . GIOVA DA HABANGONI, V. GIOA .
due tre, due re, due fanti etc. GIONDAR V. O FAR GIONDA (da jucundor lat. GIOVANA, Giovanna , Nome proprio di don-
GILE, s . m. T. di Giuoco, Giulè o Gilè, chia- Aver piacere) Gongolare; Giubilare; Gode- na. V. NANA.
masi la somiglianza di due carte, come si re ; Trionfare ; Far tempone ; Galluzzare ; GIOVEDÌ, V. ZIOBA.
è detto di sopra Giuleone, direbbesi l' Dar nel matto de' rulli. GIOZZA, s. f. Goccia e Gocciola , E dicesi
Accoppiamento di tre carte simili di valore. GIOPO, s. m. Voce corrotta da Giobbe , anche Quella che cade talvolta dal naso.
FAR GILE CON UNO, Maniera fam. e metaf. Quindi dicevasi anticam. SAN GIOPO, ora UNA GIOZZA O GIOZZÈTA, Goccia ; Goc-
Appaiare, vale Accoppiare , accompagnare SANT' AGIOPO per San Giobbe. Nelle lettere ciola ; Un minimo che.
due cose simili che debbono stare insieme vernacole del Calmo, scrittore del secolo SIN A L'ULTIMA GIOZZA, Fino ad un qual-
Far consonanza con uno, detto metaf. XVI si trova SAN JOPO. trino.
vale Conformità , Corrispondenza . Consono POVERO GIOPO, Tapino ; Misero ; Povero Grozza da Colo, Gioiello.
a quell' altro, cioè Conforme, Concorde. spiantato. Agg. d' uomo. Ovv. Povero mar- Giozza d'ogio O DE SEO, Gocciolatura ;
GILE, s. m. (dal Franc. Gilet), Gilè o Pan- tuffo ; Semplicione ; Ciompo ; Sciallo. Frittella d'olio - GIOZZE D'OGIO O DE GRAS-
ciotto, Voci dell'uso , e Farsetto, Sottoveste GIORDA, s . f. Voce di gergo de' Barcaiuo- SO NE L'AQUA, Scandelle.
tonda sostituitasi già 50 anni alla camiciuc- li, che vuol dire Uscio. ANDAR TRA UNA GIOZZA E L'ALTRA, detto
la , e così detta perchè cuopre solamente la GIORDA IMPACHETADA O DESPACHETADA, Si- fig. Andare a locca e non tocca ; Star tra
pancia . gnifica Uscio chiuso od aperto. le due acque ; Rasentare tra 'l si e ' l no,
GILEÈTO, s. m. Farsellino; Giubberello, GIORGIOLINA , s . f. Giuggiolena , detto Se- Andar guardingo nel risolvere.
dimin. di Farsetto e Giubba. samo o Sisamo dal Mattioli . Seme piccolis OGNI GIOZZA BAGNA, Ogni acqua immo!-
GIN, 8. m . Così chiamasi una specie di Ac- simo di due Piante, dette da Linneo Sesa- la ; Ogni prun fa siepe, Prov. per cui si
quavite raffinatissima che si distilla in Olan- mum orientale e Sesamum indicum. Il se- avverte doversi tener conto d'ogni minimo
da coll' infusione delle ginepre , da cui ap- me della seconda specie essendo di colore che.
punto, in senso di alcuni, deriva il suo nome. rossiccio o di giuggiola, è detto però Giug- LA GIOZZA CONTINUA CAVA LA PIERA, AÁ goc-
GINGE, s. m. Tabacco Geringè, Nome da- giolena. Nelle Indie e nell' Egitto si colti- cia a goccia si cava la pietru; A gocciola
to ad una specie o varietà dell' Erba Nico- vano ambedue le specie per cavarne olio, a gocciola il mar si seccherebbe ; La feb-
ziana, volgarmente detta Tabacco. adoprato nei condimenti e nelle vernici, e bre continua ammazza l'uomo, Prov. e
GIÒA O GIOVA (coll' o stretto ) T. de’Legna- che tardi irrancidisce. Questi semi, bianchi valgono che le continue spese fanno impo-
iuoli, Granchia, Strumento forcuto , il gam- nella prima specie e rossicci nella seconda, verire ; ovv. A poco a poco si giunge al ter-
bo del quale si ficca nella panca da piallare si mescolano dagli Orientali e dagli Ebrei mine.
i legnami, e serve per tener fermo il legno in certe loro paste o dolci. REMEDIO DE LA GIOZZA, Doccia.
che si deve piallare . GIORNALIZAR , v. Giornalizzare , scrivono GIOZZA O GIOZZOLA, T. de' Falegnami ,
GIOA, detto in T. Agr. Brocca, Quella i Ragionieri nel sign. di Registrare giornal- Mensola , che nel dimin. dicesi Mensoletta,
canna o pertica divisa in cima a guisa di mente le partite di credito e debito ne' libri e nell' accresc . Mensolone , Specie di tavo-
corna, ad uso di cogliere alcune frutta dall' a ciò destinati. Scrivono per esempio , Qua- lino, che a guisa d'altarino sta affisso alle
albero. derno in cui sono giornalizzate tulle le pareti d'una stanza o sala. Sgabellone fu
ESSER IN GIOA, Esser fra lo strettoio o partite e le corrispondenti erogazioni. detto dal Magalotti nelle sue lettere.
fra il torcolo, cioè In luogo ristretto ed an- GIORNARIOL , 8 m. Giornaliere , Operaio Gocciola, in T. d'Architettura, Orna-
gusto Trovarsi fra l'uscio e ' l muro ; che lavora a giornata. mento che pende di sotto alla cimasa a fog-
Esser fra l'incudine e ' l martello, Trovar- GIORNATA , V. ZORNADA , gia di vere gocciole d'acqua ; che anche si
si in violenza. GIOSTRA, s. f. Giostra, L' armeggiar con dicono Campanelle o Gocce, e da alcuni
STAR IN GIOA, Star accollato, dicesi di lancia a cavallo. Chiodi.
Chi porta un vestito che gli serra troppo il ZOGAR A LA GIOSTRA, Fare alla giostra o GIOZZA o GroZZOLA, Mensola.
Bollo. Giostrare. Gli antichi usavano tenere sopra gli ar-
GroA, dicevasi un certo Strettoio, nel qua- PAR CH'EL CORA O CH'EL VADA A LA GIO- madii una lastra di pietra, detta Goccia,
le il Carnefice serrava la lingua de' Bestem- STRA, Par che giostri o che corra alla gio- perchè formata dal gocciolare dell'acqua ,
GIR GIR GIU 307
detta da Sistematici Stalagmite se la goc- GIRANIO SPUZZOLENTE , Geranio fetido CANTAR O DAR DA INTENDER LA BELA GI-
ciola caduta forma l'inerostazione, o Stalal- o africano, Specie detta Pelargonium in- ROMETA, Dar a intendere che gli asini vo-
tite se resta la goccia sospesa per aria, si- quinans . Questo ha i petali grandi , in- lino ; Mostrare o Far vedere il bianco pel
mile ai diacciuoli pendenti nel verno dal- tieri, di color chermisino risplendenti ; le nero ; Beffure ; Uccellare.
le fontane. E sembra da ciò che fra noi sia sue foglie confricate tingono le mani di GIUBILA, add. Giubilato o Giubbilato, Di-
stato detto Goccia alle Mensole, che verisi- scuro e perciò gli fu dato il nome di in- spensato dall'aggravio dell'impiego o servi-
milmente una volta erano di pietra. quinans. gio e rimasto con ricognizione ed utile
GIOZZAR, V. SGIOZZAR. GIRANIO TREMENTINA O TARABENTINANZIO, Emerito, dicesi di Professore cattedrante o
GIOZZAURA, V. SCIOZZAURA. Giranio terebentino, Questo è chiamato dai simile. V. PENSIONA.
GIOZZÈTA, 8. f. Gocciolina ; Goccioletta, Botanici Geranium terebinthinaceum . Le GIUBILAR, v. Giubilare o Giubbilare, Far
Piccola gocciola. sue foglie sono con odor di Cedro e di Tre- festa.
Una giozzèta, Un tantino ; Un pochet- mentina, secondo le varietà. GIUBILAR QUALCUN, Giubilare ; Dare il
tino; Un gocciolo , Una goccioletta o goc- GIRANIO ZUNALE , Geranio zonale, Specie riposo, V. PENSIONAR .
ciolina. detta da'Botanici Pelargonium zonale. Ha GIUDEO, s. m. Giudeo o Ebreo.
GIOZZÉTO, s. m. Gocciolo ; Ghiozzo ; Po- il fusto frutescente . Le sue foglie confricate MUSO DA GIUDEO, Viso da Fariseo ; Cef-
chino; Pocolino ; Un tantino - Zinzino hanno l'odor di bocciolo di rosa damaschina fuutto ; Viso da Longino ; Viso rinca-
vale Piccol pezzetto di che che sia. non ancora aperto. gnalo.
GIOZZO (coll' o stretto) s. m. Ghiozzo (col- GIRAR, V. ZIRAR. GIUDEO, dicesi ancora per Usuraio .
la z aspra e l'o stretto) Picciol pezzo o par- GIRARDINA , Sorta d' Uccello , lo stesso GIUDICE, s . m. Giudice. V. Zudese.
te di che che sia. che QUAGINA. V. Giudice al vivERI O A LE VITUARIE, Ab-
VOLER LA SO PARTE SIN A L'ULTIMO GIOZ- GIRASOL O ZIRASÒL, S. m. Girasole o Mi- bondanziere.
zo, Voler la parte sua sino al finocchio, rasole o Tornasole comune o Eliotropio o LA MUGER DEL GIUDICE, Giudicessa o an-
vale Volere insino a un minimo che di ciò Pianta massima , Pianta e fiore raggiato . che la Giudice .
che ti spetta . Alcuni la chiamano Sole. Dicesi Girasole Giudice de la baLANZA, T. de Staderai,
NO VEDERGHE UN GIOZZO, Essere affulto -per esser il fiore un poco voltato verso il Ago. V. BALANZA.
c'eco. corso del Sole. Il nome Botanico è Helian- Giudici di prima istanza ordinarii, sot-
NO SENTIRGHE UN GIOZZO, Essere sordis- thus annuus . Il Tartufo bianco è dello stes- to il cessato regime Veneto, erano le Magi-
simo. so genere. V. TARTUFOLA, strature civili che formavano anticamente
DEMENE UN GIOZzo, Datemene un ghioz- GIRATOLA, Uccello V. SFOGIO . la così detta Corte del Doge, cioè il FORE-
20, un tantino. GIRAVOLTA, V. ZIRAVOLTA. STIERE, il MOBILE, il PETIZIÒN, il PROCURA-
GIÓZZOLA , V. Giozza. GIRIDON O ZIRIDON, S. m. Girello , Arnese TOR, I PROPRIO, e i CONSOLI DE' MERCANTI
GIOZZONA, 8. f. Gocciolone, accresc . di di legno fatto al tornio, composto d'una (V. ZUDEGADO) Giudici di prima istan-
Gocciola. specie di piatto rotondo portato da una co- za straordinarii divenivano i Magistrati
GIRADA, V. ZIrada. lonnetta, che serve per tenervi sopra il lu- amministrativi , che giudicavano le cau-
GIRÀFA, V. ZIRÀFA, me ed altro. È gallicismo da guéridon . se civili negli argomenti di loro competen-
GIRANDOLA, V. ZIRANDOLA. GIRLANDA, s . f. che anticam. dicevasi za.
GIRANIO, s. m. o ZIRANIO, Geranio , Gene- ZIRLANDA, Ghirlanda, Cerchietto fatto di Giudici di appello ordinarii erano i
re di piante che si divide in moltissime spe- fiori e frondi o altro, che si pone in capo a Consigli e Collegi che giudicavano quasi
cie. Noi accenneremo le seguenti come le guisa di corona. tutte le cause civili . Tali erano ancora gli
più cognite e comuni a queste parti, col no- METTER A UNO LA GIRLANDA, Ghirlandare Auditori Novissimi, che decidevano sulle
me vernacolo. o Inghirlandare uno. sentenze della Terraferma non eccedenti
GIRANIO O ERBA CANÈLA, Geranio odoroso o GIRLANDA, add. Ghirlandato, Incoronato l'estimabilità di ducati duecento - Giu-
Halva d'Egitto, Pianta detta da' Botanici di ghirlanda, o Inghirlandato. dici d'appello straordinarii erano i Col-
Pelargonium odoratissimum, le cui foglie GIRO , V. ZIRO . legi de' XX Savii del corpo del Senato ;
confricate leggermente colle dita danno un GIRO, s. m. Ghiro, Animale selvatico che iX Savii sopra le decime a Rialto sulle
odore quasi del Cinnamomo. ha del Topo, la cui pelle bianchissima è sentenze decise dai Magistrati delle Cazude,
GIRANIO O ERBA ROSA SECA, Geranio rosalo , ricercata e la carne saporosa . Chiamasi Sopra conti, e Sopra camere. Finalmente il
detto in Botanica Pelargonium capitatum, da Linn. Sciurus Glis. Il nome volgare Collegio estratto dal Consiglio de'Dieci giu-
le cu foglie confricate e i fiori hanno l'odo- GIRO è corrotto dal lat. Glis, iris, che dicava in appello sulle sentenze dei Magi-
re di rosa secca. viene dal verbo Glisco, Cresco, perchè strati detti Censori, Provveditori al bosco
GIRANIO O ERBA ROSA FRESCA, Geranio ro- dormendo per tutto l'inverno s'impingua . del Montello, Inquisitori alle Scuole gran-
salo o Geranio rosa , Specie conosciuta dai L'Isola d'Altavilla della Sicilia abbonda di di, Deputati alle miniere, e Deputati alla
Botanici col nome di Pelargonium Radula, questi animali, ed è quindi detta Isola dei Valle di Montona.
che fa umbelle di pochi fiori. Il suo odore è sorci. Giudici intermediarii erano gli Auditori
di rosa mista di aromatico. GIROLA, pesce. V. SCARO. Novi, che mediante intromissione portava-
GIRANIO NOTURNO , Geranio notturno , GIROMETA (coll' e stretta) Girumella o no ai Consigli e Collegi le sentenze della
Pianta molto coltivata pel soave odore che Ghirumetta, Canzonetta antica in lode di Terra ferma eccedenti di ducati 200.
getta il fiore durante tutta la notte, detto tutte le parti del vestire d' una Donna per Giudici misti erano gli Auditori vecchi
quindi in Farmacia Geranium noctuolens. nome Ghirumetta , il cui principio era : che nelle cause decise in Venezia da Giudi-
1 Botanici lo chiamano Pelargonium triste, ci di prima istanza ordinarii, univano i po-
In Veneziano.
dal colore dilavato del suo fiore, che ha in teri (rispetto a quelle di Terra ferma) che
mezzo una macchia nera. CHI THA FATO QUELLE SCARPETE ,
avevano gli Auditori Novi e Novissimi, giu-
CHE TE VA COSSI BEN GIROMETA dicando in seconda istanza le sentenze non
GIRANIO SCARLATEA , Geranio incarna-
to, Specie conosciuta da' Sistematici col CHE TE VA SI BEN ? eccedenti il valore di duc. 200 , come (in pa-
nome di Pelargonium fulgidum. Le foglie In Toscano. rità degli Auditori Novi nelle cause di Ter-
sono puzzolenti, ma hanno il più vivo colo- Chi l'ha fatto si belle scarpelle ra ferma eccedenti di ducati 200) intromet-
re scarlatto che si conosca e sono di bella Che ti stan sì ben Ghirumetta. tevano le sentenze di Venezia eccedenti la
figura. Che ti stan sì ben ? somma stessa.
308 GIU GIU GIU
Giudici confidenti si chiamavano Quelli Dicesi in sentimento più largo, EL M'HA GIUSTAR LE TÈSSERE . V. TESSERA.
che dovevano eleggersi per la decisione di GIUGULA per Mi costrinse ; M'astrinse ; Mi CHIUSTAR LE SCRITURE, Correggere - Ri-
cause tra congiunte persone. obbligò ; Mi forzò. vedere una scrittura, vale Considerarla
I Giudici arbitri o compromissarii si GIURAMENTO, V. ZURAMENTO . per la correzione - - Levare, porre e rab-
distinguevano da Giudici confidenti, perchè GIÙS , s . m. Ius o Gius o Giure, T. Lega- berciare i versi, vale Ridurli a buon sen-
le cause fra congiunti dovevano , e quelle le e vale Diritto, azione, padronanza ; ed è so e aggiustatezza Girare un periodo o
fra i non congiunti potevano venir compro- in uso con tale significato anche nel dia- simile, vale Collocarne aggiustatamente le
messe. letto. parole e le espressioni.
Giudici delegati, di regola erano Quelli NOL GA GIUS ; Mi GO GIUS, Egli non ha, io GIUSTARSE, Aggiustarsi; Pacificarsi; Ac-
che la Signoria destinava a giudicare senza ho diritto . cordarsi.
spesa una causa competente ad altro Tribu- GIUSTA, add. Aggiustuto. GIUSTARSE O CONZARSE EL STOMEGO O EL
nale, sia introdotta o da introdursi. GIUSTA DE TUTO PONTO, Aggiustato per CORESIN . Maniera fam . metaf. Accomodarsi;
Nelle cause fra i Neofiti e i loro congiun- l'appunto ; Assestato, tolta la metaf. dal Acconciarsi ; Acconciarsi a che che sia,
ti Ebrei, gli Avvogadori del Comune erano Prender la misura con le seste. vale Indurvisi, Adattarvisi.
giudici delegati nati. GIUSTA CO LE CEOLETE, V. CEOLeta. GIUSTARSE, parlando di donne, Rinfron-
GIUDIZIAZZO, s. m. Soprassenno o Gran GIUSTADA, s8.. f. Aggiustamento ; Accomo- zirsi ; Russettarsi ; Azzimarsi; Ripulirsi;
senno. Molto giudizio . damento ; Acconciamento; Racconcio; Ri- Ritoccarsi; Ammanierarsi ; Imbellirsi.
GIUDIZIÈTO , s. m. Sennino o Sennuzzo . parazione, E per ironia dicesi fam . nel GIUSTARSE DEL TEMPO, Racconciarsi ; hi-
AVER DEL GIUDIZIETO, Aver sennino, Di- sign. di Rovina ; Scompiglio ; Rottura. conciarsi ; Rasserenarsi ; Restar di pio-
cesi per vezzo, e per lo più di fanciulli GIUSTADA, Val anche per Acconcezza; Or- vere ; Rassettarsi il tempo.
Abbia il Giovane del senile, ed il Vecchio namento. GIUSTARSE LA TESTA, Rinfronzire ; Rin-
del giovanile, che vuol dire La gioventù GIUSTADİN, add. Rimpannucciato , Al- fronzirsi un tantino.
sempre vivace si temperi colla saviezza, e quanto vestito - Allillato, Con acconci e EL TEMPO GIUSTA TUTO, Da cosa nasce
il vecchio nella conversazione stia allegro . composti vestimenti addosso. cosa e il tempo la governa ; Cosa fatta
GIUDIZIO , s. m. Giudizio o Giudicio, detto GIUSTAMENTO , s. m. Aggiustamento. capo ha.
ancora Sentenza o Arresto. FAR UN GIUSTAMENTO GENERAL , Fare un TUTO SE GIUSTA VIA DE L'OSSO del Colo,
GIUDIZIO D'ARBITRI, Lodo. assolve assolvendo generale, Una quitan- V. COLO.
Giudizio si dice ancora da noi per Senno, za. EL TEMPO XE GIUSTA, Il tempo s'è rac-
Cervello. Uomo di giudizio; Aver giudizio; GIUSTAR, v. Aggiustare; Accomodare; Ac- concio o riconcio.
Abbiate giudizio - Accorgimento ; Avve- conciare ; Riordinare ; Assetlare TOR- LA TEGNO PER GIUSTADA, L'ho per rac-
dimento ; Avvertenza ; Accortezza , valgo- NAR A GIUSTAR, Riacconciare o Riaccomo- concia.
no Sagacità, prudenza. dare. GIUSTINA, 8. f. Giustina, Nome proprio
GIUDIZIO A SPENDER I SO BEZZI, Assegna- GIUSTAR BEN I FATI SOI, Acconciar bene i di Donna.
tezza; e quindi Spendere assegnatamente . fatti suoi ; Acconciar l' uova nel panie- Giustina era anche il nome d'una Mo-
GIUDICAR CON GIUDIZIO, Giudicar con cri- ruzzo. neta d'argento del valore di lire undici Ve-
terio, cioè Con retto giudizio . GIUSTAR DA FRIZER O CO LE CEOLETE, V. nete, che portava l'impronta di S. Giusti-
ANDAR CON GIUDIZIO , Adagio a'ma’passi; CEOLETA. na, fatta coniare dal Governo Veneto nel
Andare col calzar del piombo. GIUSTAR EL FOGO, Acconciare il fuoco. 1571 col motto Memor ero tui , Justina
AVER UN GIUDIZIO DA APOSTOLO, V. APO- GIUSTAR I CONTI, Acconciar la ragione ; virgo, in memoria della famosa vittoria
STOLO. Accomodare i conti ; Pareggiare , Aggua. navale ottenuta dai Veneziani con altri
FAR FAR GIUDIZIO TE FARÒ FAR GIUDI- gliare. Principi alleati sopra i Turchi presso al
ZIO, Ti aggiusterò il mazzocchio ; Ti cave- GIUSTAR I COPI, Conciare il tetto. Golfo di Lepanto, a vista delle isolette Cur-
rò il ruzzo dal capo ; Il bastone ti farà GIUSTAR I ERORI DEI ALTRI, Ripescare le zolari ; detta quindi da alcuni Vittoria
scuola ; T ' abbasserò la cresta ; Ti gratte- secchie, detto fig. delle Curzolari e da altri di Lepanto.
rò la rogna. GIUSTAR I GAROFOLI, Aggiustare, T. de' GIUSTIZIA, s. f. Giustizia, vale comune-
NOL GA TUTO EL SO BON GIUDIZIO, Non ha Fioristi, cioè Ordinare i petali del garofano mente per il Dovere, il Debito. Equità si
tutti i suoi mesi, detto fig . Esser scemo, perchè faccia miglior figura. prende alle volte per Giustizia, Ragione ;
pazziccio. Ha un gran giudiziaccio. GIUSTAR I PIE A LE CALZE, V. SCAPINAR. ma l'Equità è propr. Un temperamento
NO AVER GNANCORA FATO GIUDIZIO , Non GIUSTAR IN TEL PIE I STIVALI, Scappina- della giustizia rigorosa.
aver ancora i suoi mesi, dicesi d' una Ra- re ; Riscappinare. Giustizia, presso il volgo si dice per il
gazza sventata. GIUSTAR A LA BONA LA ROBA ROTA, Raffaz- Tribunal criminale. Quindi Ricorrere alla
AVER POCO GIUDIZIO, Aver poco senno o zonare ; Rabberciare ; Rinfronzire ; Rat- giustizia, vale Presentare un ricorso cri-
poca sessitura. tacconare ; Rattoppare. minale.
CHI HA PIÙ GIUDIZIO EL DOPERA , Chi ha GIUSTAR UNA SCATOLETA ROTA, Rassettare GIUSTIZIA DA PILATO O DA MARANGON, Far
più cervello più n'adoperi. una scatolina. giustizia coll'asce o coll'accetta, vale Am-
CON GIUDIZIO, posto avv. Ponderatamen- GIUSTAR LE CALZE, Rassettare le calze. ministrarla alla cieca.
te ; Consideratamente ; Pesatamente ; Av- GIUSTAR UNA MAGIA, V. MAGIA. Erano nel Governo Repubblicano Vene-
vedutamente ; Avvisatamente. GIUSTAR UN MERLO , Insaldare; Raccomo- to due Magistrature elette dal Maggior Con-
IMPIEGAR LA ROBA CON GIUDIZIo, Impie- dare un merletto, una trina. siglio, una cioè di quattro Uffiziali alla,
gare la roba acconciatamente o acconcia- GIUSTAR UN PIATO Assettare, dicesi per così detta, Giustizia vecchia, l'altra di
mente. Cucinare, Condire. Quel pesce lo potrai as- quattro Provveditori alla Giustizia nuova.
VIVER CON GIUDIZIO, V. Viver. settare come tu vuoi. Alla prima appartenevano le corporazioni
GIUGNO, V. ZUGNO . GIUSTAR LE SO cosse, Ristabilire le sue di tutte le arti, ad eccezione del Lanifi-
GIUGULAR v. dal lat. Iugulare, nel senso faccende ; Metter in buon ordine i suoi cio, e alla seconda le taverne e i magaz-
più comune vale Ridurre alle strette, Ser- affari. zini del vino ; e sopra esse erano giudici
ra re o Strignere fra l'uscio e'l muro, cioè GIUSTAR LA CASA, detto fig. Rifar la ca- di appellazione due altre Magistrature elet-
Violentare alcuno a risolversi , non gli dan- sa, vale Dar sesto allo stato economico del- te annualmente dal Senato, una di cinque
do tempo a pensare . la famiglia. Provveditori alla Giustizia vecchia, l'altra
GLO GNA GNE 309
di cinque Sopra Provveditori alla Giusti- FAR LA GLOSA, Far comento o un co- NO GO GNANCA PENSA, Non ci ho manco
zia nuova. mento, nel sign. di Fare osservazioni o spie- pensato ; Non ci ho nemmeno pensato.
GIUSTO, add. e sust. gazioni critiche a che che sia, Censurare ; NOL STA GNANCA TANTO MAL, Non ista
Aver o Dar el sO GIUSTO, Aver o Dare il Criticare. granfatto male.
suo giusto o il suo dovere o il suo pieno GNACARA, s. f. Nacchera o Nacchero, XELO GNANCA BIANCO ? XELO GNANCA BE-
- Dare il suo maggiore, vale Dare quanto Strumento di percussione notissimo. Lo ? Vè quanto bianco ; Vè quanto bello.
si può a favore o disfavore di uno . Castagnette, chiamasi Altro strumento GNANCORA, avv. Non per anco ; Non an-
DIRLA GIUSTA, V. DIR. di percussione composto di due piccioli pez- cora ; Non per ancora.
MONEA GIUSTA, V. MONEA. zi di legno concavi, fatti a forma di noce, GNANCORA L'È VEGNUO , Non è per ancora
TOCAR EL SO GIUSTO, Toccare una risciac- che si tengono nella mano un contro l'altro venuto ; Non è per anco venuto.
quata o un lavacapo o una rammancina. e che si battono in cadenza. GNAO, s. m. Gnao e Gnau e Miao, Voce
Ovv. Toccar un rivellino o un rovescio o GNACARA MUSO D'ORO ! Espressione fam. del Gatto. V. SGNAOLAR .
carico di legnate o di bastonate. scherzevole di maraviglia, cui corrispon- GNAO, è anche voce fanciullesca e dicesi
GIUSTO, Avv. Giusto giusto ; Giustamen- dono Pape ; Capperi ; Zucche frille e si- per Gatto, Micio ; Micino ; Gattino.
te ; Appunto ; Per l'appunto ; Appuntino; mili. GNAOLAR, V. SGNAOLAR.
A lingua ; Propriamente ; Si ; Così è; Va GNACHE - STAR TRA GNACHE E PACHE , Det- GNASA, Voce antiq. Percossa ; Bussa, V.
bene. to furbesco fam. Star sulle due acque; Sta- BOTA.
GIUSTO PER QUESTO, OVV. GIUSTO PERTAN- re tra ' l si e'l no, Star sospeso tra l'una e GNASE DE CAO (e potrebbesi anche dire
To, Appunto per questo ; Anzi per que- l'altra parte ; Ondeggiare ; Non saper che GNASE DE CIMA , come si dice ARTICHIOCO
sto; Per ciò stesso. si fare o che si dire : Stare in ponte. DE CIMA) vuol dire metaf. Bastonate ma-
GIUSTO PULITO, Opportunamente ; Più a GNAGA, diciam noi per agg . e per boſſa ad iuscole, grandi, che pelan l'orso.
punto o a tempo che l'arrosto. ogni persona, che abbia un metallo di voce GNATO, add. Voce fam. Gnatone ; Ignato-
GO GIUSTO DA CARO, N' ho appunto pia- imperfetto ed ingrato, cioè nella Donna la ne, vale Allocco, Balordo.
cere. voce stridula o strangolata e nell'Uomo la FAR DA GNATO, Far il fagnone ; Far le
LA XE GIUSTO Cussì, La cosa è giusto chioccia, com'è quella della cornacchia o maschere o le forche , il nescio , il gatto-
giusto così. della gallina chioccia ; e tali sono ordina- ne, la gallamorta o l'indiano.
L'è giusto quel CHE CERCA L'ORBO, Tu riamente le voci de' gibbosi . Con questi FAR DA GNATO Co una zovene, Fare il ca-
m'inviti al mio giuoco ; Oh qua ti voleva. tuoni contraffatti di voce parlano fra noi scamorio.
MIRAR GIUSTO, Accertare il colpo; Aggiu- le persone mascherate , per non essere co- GNATO, dicevasi anticam. per antonoma-
stare il colpo al bersaglio ; Aggiustare o nosciute. Quindi per la frase da noi usata, sia e per disprezzo ad un NICOLOTO cioè
Porre o Prendere la mira. AVÈR UNA OSE DA GNAGA, diremmo , s'è fem- della fazione de ' Nicolotti opposta a quella
O GIUSTO, O zucche, Usato a maniera mina, Aver una voce di strigolo o di gat- de'Castellani GNATO SACENTE , Nicolot-
di maraviglia o di negazione . lo scorticato ; e s'è uomo , Avere una to pretendente, presuntuoso ― GNATO VA
GLANDARIZZO, s. m. chiamavasi da' Ve- vociaccia o voce di cornacchia o una voce LENTE voleva dire Un poltrone che vuol
neti antichi l'imposta che doveva pagare di chioccia o di donna. Dal fin qui detto fare da bravo.
chiunque otteneva dal Doge la facoltà di conchiude l'Autore , che la voce GNAGA de- GNAUN (Voce di scherzo. imitativa del Gat-
far pascolare i porci nelle selve di pubbli- rivi dalla radicale GNAO imitativa del Gat- to) Sincopata e composta da GNANCA UN,
ca ragione. Vocabolo probabilmente corrot- to ; e che per la frase PARLAR DA GNAGA, Nè pur uno.
to dal barbarico Glandaticum mentovato possa dirsi Gnaulare . Una maschera don- GNEGNEO
) s. m. Lezia e Lezio o
dal Du Cange e definito Quod pensitatur na gnaulava come gatto scorticato etc. GNEGNÉZZO )
pro facultate porcos immittendi in sil- GNAGNA, Voce fanciullesca o detta talora Leziosaggine, Costume e modo affettato.
vam et glande pascendi. per vezzi, che vale AMIA, cioè Zia. FAR GNEGNEO, Far marina, Finger mise-
GLANDOLE , V. Dragoncèi. GNAGNÀO, add . Voce quasi disusata, Agg. ria. V. SMORFIA e GHENGHEZZO .
GLOBOLARSE, v. Aggrumarsi ; Riunir- ad Uomo e vale Sciocco; Stolido; Scimu- GNEGNO, Voce fam. detta per vezzi in ve-
si; Concorrere, e dicesi del sangue, nito. ce di Eugenio ad un fanciullo di questo
GLOGLÒ, Glo glo, Voce di niun significa- GNAGNARA, s. f. Voce fam. Febbricciuola; nome.
to esprimente solo il romore che fa un fluido Febbricella ; Febbruzza. GNENTE, s. m. Niente ; Nulla ; Punto ;
nell' uscire dalla strettura del collo d' un Ancora per Zinghinaia, Abituale indi- Cica, Nessuna cosa.
fiasco Scrocchetto, chiamasi quel suono sposizione di Chi non è sempre malato ma GNENTE AFATO, Nè punto nè poco.
che si fa in gola dopo aver assaggiato vi- non è mai ben sano. GNENTE DE MANCO, Nientedimeno; Nien-
no che piaccia -- Gorgogliare, dicesi il AVER LA GNAGNARA, Aver la paturnia, la te di manco ; Nientemeno.
suono che si fa nella gorga gargarizzan- luna, una melanconia rabbiosa , un la- GNENTE, dicesi ancora per No.
dosi. sciami stare. GNENTE FU E GNENTE SIA, Come se nulla
GLORIA, s. f. GNAGNARÈTA, dim . di GNAGNARA. V. fosse avvenuto.
ANDAR IN GLORIA, detto fig. Andare in GNANCA, avv. Nè meno; Në pure; Nè an- NO SAVER GNEnte de gnente, Non saper
broda di succiole ; Andare in gloria, Aver che ; Nè tampoco. punto punto ; Non ne saper mica.
somma compiacenza . GNANCA PER QUESTO, Maniera avv. Nondi- UN BEL DA GNENTE NOVO, Un bel nul-
DIO L'ABIA IN GLORIA, V. DIO. meno ; Nondimanco ; Nientedimeno. la ; Una ghiarabaldana ; Uno zero ; Un
ME SARÀ DE GLORIA EL PODERLA SERVIR, GNANCA UN TANTIN, Nè mica; Nè tampo- niente.
Mi sarà di onore o di fortuna o di compia- co una briciola. PER GNENTE NO SE GA GNENTE , Non si
cenza il poterla servire, Espressione di GNANCA PER INSONIO, Nemmen per so- può pigliar pesci senza immollarsi ; Non
complimento. gno. c'è carne senz'osso Avere o Volere la
OGNI SALMO FINISSE IN GLORIA, V. SALMO. GNANCA PER QUANTO , A nessun modo ; A pesca monda o l'uovo mondo, è il suo con-
GLORIOSO, add. trario : cioè L'utile senza fatica.
nessun patto ; Affatto affatto ; ▲ nessun
ONO MATO E GLORIOSO, Glorioso, dicesi prezzo. Al che per cosa del mondo io non EH GNENTE, ME FA MAL UNA SCARPA ,
anche per Pieno di vanto, vanaglorioso, saprei durare. Eh niente, mi duole una scarpa , Modo
ambizioso, borioso. No GHE NE GNANCA DUBITO, Non ne du- di rispondere quando non si vuol dire una
GLOSA, s. f. Glosa o Chiosa . bito punto. cosa.
310 GO GOD GOL
GNENTISSIMO, Nientissimo ; Niente af- tus Gobio di Linneo ; pesce notissimo , di d'una persona, o d'una cosa, vale Posse-
fallo. capo assai grosso, ond'è detto TESTÒN, ab- derla, Goderne.
Scomuzzolo , Voce usata da' Maestri , bondante ne' fiumi e commestibile. ME GODO ASSAE, Io ne son lieto assai;
quando vogliono significare che i fanciul- GOATA, s . f. La femmina del Cobio, Così Me ne gode l'animo al maggior segno.
li non hanno detto straccio della loro le- chiamasi da' Pescatori quand' essa getta No XE SOO CHE QUEL CHE SE GODE, Sol-
zione. l'uova . tanto dir posso ch'è mio quanto quello
* GNICH - TRA EL GNICH E'L GNACH, Lo stes- GOBA, s. f. Gobba e Gobbo o Scrigno, Quel ch'io godo e do per Dio.
so che TRA GNACHE E PACHE. V. GNACHE. rilevato che hanno in sulla schiena i Cam- LA ROBA NO XE DE CHI LA FA MA DE CAI
GNIGNOLÀR, v. Friggere, detto fig. È melli e gli uomini gobbi. LA GODE, V. ROBA.
un certo rammaricarsi che fanno i fan- GOBA DEI ALBORI, Tortiglione, La parte TORNAR A GODER, Rigodere.
ciulli, desiderando che che sia o sentendosi torta degli alberi o simili . EL SE LA FA E EL SE LA GODE DA SO PO-
malc. MURO FATO A GOBE, Muro a bozze. V. Go- STA, V. in FAR.
GNISSÙN, Detto in vece di NessÙN, V. GNA. GODI, 8. m. Godimento, Diletto , gaudio.
¡ GNOCHÈTO, s. m. Bernoccoletto; Cornet- GOBA EE LE TOLE, Bilorzo o Bitorzolo, Giolito dicesi al Godimento che si prende
to, Piccola enfiatura di percossa . Rialto che talora scappa sulla superficie na- nella quiete dopo molta fatica.
TUTO GNOCHETI, Pieno o zeppo di ber- turale delle cose. CHE GODI! Che gusto ! Che piacere che
noccoli ; Tutto bernoccoluto. GOBATO, s. m. T. de' Pesc. Reinella , Rei- io provo! Oh qual contento ! Che godulu !
GNOCHETO, detto per Agg. a persona, è na piccola. V. RAINA. GODIBILE, add. Godibile e Godevole.
dimin. di GNOCo. V. GNOCO e COGIONCÈLO . GOBO, add. Gobbo ; Gibboso; Gobbuto - OMO GODIBILE , Vom facelo , allegro ;
GNOCO, s. m. Gnocco , Specie di pastume o Serignuto o Delfino, si dice di chi ha la Buon compagnone.
vivanda grossolana di figura rotonda . V. MA- schiena in arco Curvo o Ricurvo e Ar- GOFARIA , s. f. Gofferia ; Goffezza; Gof-
CARONI e STRANGOLAPRETI. cato, Chi piega verso terra. faggine , Scimunitaggine , e dicesi anche
UN GNOCO IN TE LA TESTA, Bernoccolo o GOBO DAVANTI E DA DRIO, Bisgobbo. Degli atti o parole da goffo, e delle Opere
Bernoccio e Corno : cioè Enfiato che fa la UN BUZARETO DE GOBO, Un certo forasie- grossolane e mal fatte.
percossa. Dicesi anche Bitorzo e Bitorzolo. pe, un tal gobbuzzo , ardito, impronto e GOFO, add. FIGURA GOFA, Tozzo; Toz-
PERI GNOCHI O assolut. GNOCHI, Gnocco di pur tutta malizia . zotlo, Troppo grosso e largo in proporzion
autunno, Specie di Pera. ANDAR ZO GOBO, Andar col capo fra le dell' altezza . V. FOFANO.
GNOCO, detto per Agg. ad uomo, Gnocco; gambe; Andar ricurvo, o arcato: che di- GOFO , a. m. T. de' Pesc. Pesce di mare
Ignocco; Balordo; Sempliciotto; Merlotto; cesi anche Aggobbire. buonissimo a mangiare , che pare non indi-
Più grosso che l'acqua de'maccheroni. DEVENTAR GOBO, V. INGOBARSE. geno dei nostro mare, e che si pesca per lo
GNOCHI IN T'I PETI, Grumi, Il quaglia- VEGNIR VIA GOBO, Venire colle mani pie- più in Levante, ed anche nella Dalmazia.
mento del latte nelle poppe . ne, Venire carico - Venire a capo chi- Il suo colore è bigio, ed ha la pelle un poco
GNOCOLAR, V. VENERE GNOCOLAR. no o a capo basso, vale Mortificato . sagrinata con minutissime macchiette ros-
GNOGNO, Voce fam. detta per vezzo in ve- CHI VE DISE GOBO ? Locuz . fam . Chi vi sastre.
ce di Macedonio ad un fanciullo di questo dileggia o v'accusa o vi rimprovera ? È GOGNA, s . f. Voce fam. STO ABITO NE
nome. vale Voi vi lagnate a torto. FA DE LE GOGNE, Quest' ab to o Questa ve-
GNOGNOLÈTA, add. Detto per vezzo , e PAGAR EL GOBO, O PAGAR LA BALA, Locuz . ste mi fa delle grinze o delle crespe o dei
vale Ragazza amabile, graziosa. carcerali che valgono Pagar la mancia o rialli o de' rilevati.
GNOGNOLIN ) Pagar l'entrata . Quando un arrestato en- GOGNE del muro, Bozze, Specie d'enfia-
GNOGNOLO ) add . Albiccio ; Alliccio ; tra nuovo in carcere, dee, secondo l'uso, ture, che fanno talvolta rilevar l'intonaco
Cotticcio ; Brillo, Alquanto allegro pel vi- dar una specie di mancia agli altri che ivi della muraglia. Muro fatto a bozze.
no bevuto. si trovano, la quale per lo più consiste in GOGÒ, add. Voce disusata, e vale Melenso;
LA MIA GNOGNOLA , detto a Ragazza per una bevuta. Tardo; Ser agio: dicesi all'uomo.
vezzi. V. CoCOLA. ZOGAR AL GOBO, V. ZOGAR . GOI. Voce di gergo degli Ebrei, che vale
GNORANTE, add . Ignorante. GODEGAR , v. T. Agr. Imporrare o Impor- Cristiano ed è usata famil. ne'seguenti ri-
GNOVE, detto scherzevolmente, Nove , Vo- rire, si dice del Mandar fuori gli alberi o boboli.
ce numerale. legnami alcune piccole nascenze con muf- AVER IN CULO EL GOI , Aver in cupo'a o
Dicesi anche per Nove plur. di Nova , fa. nelle code chi che sia; Aver chi che sia
Novella. GÒDER, v. Godere, V. GALDER. in quell'ultimo servizio : Aver tutti den-
GNUCA, s. f. Nuca; Occipite; Occipizio , GODER EL PAPATO, Godere il papalo, mo- tro un sacchetto In altro senso, Aver
La parte posteriore della testa. do basso, Starsi con ogni comodo - INTAN- la pasqua in domenica; Nuotar nel lar-
GNUCA, dicesi famil. anche per Cervello; TO GODI , CHE STENTAR NO MANCA MAI , Un do o nelle lasagne , Star sul gras-
Celloria , cioè Intelletto , ingegno ; onde buon boccone e ceno guai. Prov. che si So.
AVER GNUCA O BONA GNUCA, Aver cervello dice di Chi per un piccolo bene presente EL SE LA COMPONE DA SO POSTA E EL GA
Aver tatto, vale Aver acume , facilità non cura un gran male futuro. IN CULO EL GOI, Si crogiola in sè stesso e
di capire. GODER L'AMICO O GODER ALEGRAMENTE , ha'n cul Virgilio, che doble ed ignoran-
BONA GNUCA, detto anche per ironia, Cer- Godere, Darsi buon tempo, Gozzovigliare; za il tengon saldo.
vello tondo, vano, bucato; Testa busa ; Trionfare ; Far tempone ; Pusteggiare , COGIONAR EL GO1, Minchionar la fiera ●
Canna vana; Cervellone. Pigliar diletto mangiando in brigata e in la mallea, Scherzare.
GO , s. f. T. de'Pesc. Cobio e Brocciolo , allegria Stravizzare o Straviziare ‫و‬ MINCHIONAR EL GOI CO L'IPOCRISIA, Dar
Pesce di mare e di laguna, triviale, notis- Mangiar e bere più del consueto e per puro il lustro a ' marmi co'ginocchi , tenendo
simo, del genere Gobius, detto di Linn. piacere ; Sgavazzare , Pigliar diletto. gli occhi in molle e il collo a vite, e le
Gobius niger. Trovasi abbondante anche GODER UN BEL QUADRO O UN BEL COLPO, nocca col petto sempre in lite.
nelle nostre lagune ; I pescatori dell'Istria O UNA SENA O UNA COMEDIA, Godere o Aver GOI O GOGIO? Ho io ? prima persona del
gli dicono GOATO. goduto un bel lazzo; Essersi trovato a un presente nel Verbo Avere, detto in modo
GO DE BRENTA, T. de' Pesc . detto anche bel lazzo, per dire Un bel caso. interrogativo GOI LA FREVE ? Ho io for-
TESTON, che italianamente chiamasi Ghioz- Cossa da goder, Godereccio o Godevole. se la febbre?
zo o Cobio d'acqua dolce. È questo il Cot- GODER UNA PERSONA o una cossa, Givire GOLA, s. f. Gola; Gorgozzule; Gargozza
GOL GOM GON 311
o Gorgozza ed Esofago - Faringe, si di- nia; Leccheria ; Lecconeria ; Leccume; GOMONETA, s . f. Gomonella . V. CAO DA
ce l'Orifizio dell' esofago . Ghiotlornia. FERO DE CAICHIO, in CAO.
Gola, si dice anche per Ghiottoneria, A- GOLOSITÀ, s . f. Leccornia e Ghiottornia, GOMERA, s . f. o meglio GoMARA, Voce del
vidità di mangiare . Appetito disordinato a'camangiari. Dicesi Contado verso Padova, il Frutto del Go-
GOLA D'UN MONTE, Foce, Strettezza d'un anche per GOLOSEZZO . MARARO , cioè del Corbezzolo. V. FRAGOLA
monte, Bocca o Apertura donde si possa en- GOLÒSO, add . ROBE GOLOSE е ROBE CHE SALVADEGA.
trar ed uscire. TIRA LA GOLA, Irritamenti della gola per GOMIER. s. m. T. Agr . (dal latino Vomer)
GOLA DE L'ALBORO, Bocca, dicesi al Buco cose ghiotte che stuzzicano l'appetito. Vomero o Vomere e Bombero , Strumento
dell'albero della nave. GOLOSÒN, add. Go'osaccio; Ghiottone. di ferro concavo, il quale s'incastra nel-
AVÈR UN BOCÒN A LA GOLA, Far nodo nel- GOLZARINA, s . f. Voce agr. Giogaia; Pa- l'aratro per fendere in cavando la terra. V.
la gola, dicesi del Fermarvisi materia. gliolaia ; Soggiogaia e Giogo , La pelle VERSURO.
CHIAPAR PER LA GOLA, V. CHIAPAR. pendente dal collo dei buoi. GOMIO, s. m. Gombito, chiamano i Pesca-
COLPO O BOTA SOTO LA GOLA , Sergoz- GOLZARINA SGIONFA , dicono i Villici ad tori valligiani l'angolo interno di due pa-
Lone. un Tumore alla giogaia de'buoi , qualche reti riunite d'un cannaio, o chiusura del
CONTENTAR LA GOLA, Soddisfare all' avi- volta sieroso e tal altra infiammatorio , pesce nelle valli. V. Pisso.
dità della gola ; Lusingar la gola con prodotto da contusioni o da irritamenti. Gomo, dicesi anche per Como, V.
nuove vivande. La gola, il sonno e l'o- GOLZIÈRA , 8. f. Voce forse corrotta da GOMITAR, v. Vomitare; Recere; Rigetta-
ziose piume hanno del mondo ogni virtù Gorgiera, Armadura della gola che usava- re; Rimandare; Rivedere i con/i.
sbandita. si anticamente portare , ed anche per or- GOMITAR L'ANEMA, Recere l'anima, Vo-
FAR GOLA, Far gola e Dar gola, valgo- namento . mitar molto.
no Indur desiderio o appetito. Mi fanno GOLZIERA DA CAN , Collare del cane AVER MOTO DA GOMITAR, Arcoreggiare è
gola moltissimi piatti; Mi fan venire l'ac- Sonagliera, dicesi a Quel collare ch'è pie- Quel contorcersi e piegarsi per lo turba-
quolina in bocca Far cilecca, Mostrar no di sonagli. V. SGUINZAGIO . mento dello scomaco, mandando fuori del-
di dar altrui che che sia e non glielo dare. GOLZIERETA, s . f. Gorgierella; Gorgie- la bocca del vento prima di recere Te-
FAR TORNAR LE PAROLE IN GOLA, Ribadi- rina . ner su le carte, dicesi in modo basso di
re le altrui parole; Riconvenire alcuno; GOMA, s. f. Gomma. Chi arcoreggi o abbia alcun turbamento
Farlo disdire. GOMA DE PIN, V. RASA. che lo inciti al vomito.
PARLAR IN GOLA, Parlare in gola; Gor- GOMA DE ZINEPRO, Sandracca. COSSE DA FAR GOMITAR I CANI, Fare sto-
gogliare in gola in go'a. GOMA DE ZARESER , Orichicco o Orichico. macare o recere i cani , dicesi di Chi pro-
SOTO LA GOLA, Sotto il mento. GOMA ARABICA, Gommarabica , o Gom- ferisce cose stomachevoli o alterate o bu-
QUANTI ADOSSO ME AVEVA UN PÈ DE GOLA, ma arabica e Bomberaca ; La pianta da giarde .
CHE M'AVARIA BASA SOTO LA SIOLA, cui si ha questa gomma è detta da' Sistem. FAR DA GOMITAR, Provocar lo stomaco a
Leggesi nella satira duodecima del Varota- Mimosa Nilottica. fastidio o a vomito.
ri: ed è una Donna vecchia che magnifican- GOMA ELASTICA , Gomma elastica , Spe- GOMITAURA, s . f. Reciticcio, La materia
do le bellezze della passata sua gioventù, cie di resina ch'è prodotta dall'albero det- che si manda fuori nel recere. E fig. si di-
dice Ch'ella faceva gran gola (ua piè di go- to in Botanica Nevea Guianensis , per mez- ce di Cosa fuor del suo stato ed imperfetta.
la) a tanti, i quali per possederla si sareb- zo d'incisioni che penetrano sino al tronco. GOMITO (coll' o largo) s . m. Vomito; Ri-
bero umiliati fino a baciarle il suolo delle GOMA COPAL , Gomma Coppale d'Ame- butto; Vomitamento ; Ributtamento , Il vo-
scarpe. rica, Specie di resina buona da far vernici . mitare -- Gettito, dicesi al Vomito di san-
Co LA MORTE A LA GOLA, V. MORTE. GOMA, add. Gommato. gue.
GOLARIA, s. f. Voce ant . Lo stesso che Go- GOMARARO . V. FRAGOLA SALVADEGA. AVER MOTO DE GOMITO, Mareggiare, ver-
LOSARIA, V. GOMBINA O0 MEGOLOTO, S. f. Voce agr. Por- bo neut. e Mareggiarsi. V. MOVERSE EL
GOLAZZA, s. f. Golaccia, Cattiva gola. са , Quello spazio della terra nel campo STOMEGO in MOVER .
GOLÈNA, s . f. T. Idraulico . Così dicesi la tra solco e solco, nel quale si gettano e si GOMITORIO, s. m. Vomitorio; Vomitivo;
Ripa bassa del fiume a piè dell'argine o rieuoprono i semi. Emetico, Medicamento per far vomitare.
della ripa alta, o sia Quella parte del let- GÒMENA, s. f. Gomona e Gomena o Gu- GONDOLA, s . f. Gondola o Gonda (forse
to del fiume che non va mai coperta dal- mina, Canapo il più grosso delle navi. O- dal latino Conca , guscio delle conchiglie,
l'acqua . gni gomona è composta di tre gherlini. V. o Cymbula, barchetta) Barchetta piatta e
GOLETA , s . f. Gorgiera ; Collaretto di GHERLIN. lunga, con ferro dentellato posto vertical-
merletti e di fettucce increspate quasi a GOMENA SPORCA , Espressione mar. Vol- mente in prora, con un copertino nel mez-
foggia di lattuga . Ne portano pure le Don- ta di gomone , È un giro che prendono zo, che va a remi e si usa particolarmente
ne di pietre preziose e si dice Serto di l'una su l'altra le gomone sulle quali è an- in Venezia per navigare sui canali interni.
gioie. corata una nave, incrocicchiandosi mentre V. CAPONERA, TRASTO, SENTINA, BANCHETA,
GOLETA s. f. Goletta, Piccolo bastimento essa gira o muta posizione . ZENIA, PROVIER, POPIÈR .
da guerra ed anche mercantile, ch'è lun- DUCHIA DE LA GOMENA, V. DUCHIA. BARCARIOL DA GONDOLA, Gondoliere.
• GONDOLA DA MESTRE . Gondola dell'iden-
go e stretto , ha due alberi inclinati ver- IMBARONAR LA GOMENA, V. IMBARONÅR.
sola poppa, ed una sola coperta. S'è da FERMAR LA GOMENA , Imbiettare la go- tica forma delle altre, ma più grande e più
guerra porta dodici sino a 24 cannoni , se mona, cioè Volgerla intorno alle bitte per forte: serve pel tragitto da Mestre o Fusi-
mercantile, quattro più o meno. fermarla. Sbiettare la gomona è l'Opera- na a Venezia, e viceversa. ZANCHI .
GOLEZZO, Sincope di GOLOSEZZO . V. zione contraria. V. BITA. GONDOLAR, v. Zimbellare; Allettare; A-
GOLIE , s. m. Goliè , Francesismo. Gor- LASCAR LA GOMENA, V. LASCAR. descare; Inescare; Aescare ; Lusingare;
giera o Lattughe, Collaretto di bisso o di FILAR LA GOMENA, Filar la gomona; Mol- Uccellare alcuno, Trar alcuno alle voglie
altra tela finissima, che portavasi dalle don- lare o Ammollare il canapo, Lasciar cor- sue con lusinghe e con inganni - Carruco-
ne civili attorno al collo a guisa di colla- rere il canapo . V. Tortizzo . lare alcuno , vale metaf. Indurlo con in-
re, ed ora non è più di moda Goniglia, BATER LE GOMONE, Travirare, Avvolgere ganno a far ciò che non vorrebbe C Far
dicesi ad una specie di collare alla Spa- dalla cima le gomone o altre manovre. pastura, Porgere allettamento .
gnuola . GHE VOL LA GOMENA, lo stesso che GHE GONDOLARSE, detto da alcuni per GONGO-
GOLOSEZZO O GOLOSARIA, 8. f. Leccor- VOL LE ARGANE. V. ARGANA, LARSELA, V. GONGOLAR .
312 GOR GOT GRA
NO ESSER OMO DA GONDOLIR , Non esser do l'acqua, che vien tirata su dalla sen- DARSE AL GOTO, Darsi in sul bere; Git-
uomo da uccellare a fave, cioè Che non tina. tarsi albere o in beveria.
si lascia sorprendere da lusinghe . Non te- GORNA, detto in T. Agr . Truogolo, Cana- NO L'È UN GOTO DA SUPIAR, Non è me-
mer grattaticci. letto che serve di condotta dell'acqua per stiere da abboracciare, e vale È cosa da
DONA CHE SA GONDOLAR , Donna inve inaffiare la terra delle ortaglie . farsi consideratamente - Non è come bere
schiatrice o invescatrice , lusingatrice , GORNA, si dice metaf. per agg. a Uomo un uovo.
allettatrice. nel sign. di Beone, Gran bevitore di vino. PERDERSE IN T'UN GOTO D'AQUA. V. PERDER .
GONDOLÈTA , s. f. Gondoletta , Piccola V. BEVAGNO . VOLER EL GOTO PIEN E LA MASSERA IMBRIA-
Gondola. GORNÈTA, s . f. T. Mar. Doccia per piscia- GA, Voler la pesca monda, cioè l'utile sen-
GONDOLIER, s. m. Gondoliere. re, dicesi Quel canale di legno, che di co- za fatica o pericolo, Che anche si dice, Voler
GONFIADA, s . f. Gonfiamento; Gonfiatura. verta va in mare per comodo . V. SERPA. la moglie ebbra e la botte piena.
GONFIADIN, add. Enfiaticcio, Tumidetto. GORZÓN DE MAR. T. de' Pesc. Cavallo- ANDAR in GOTO, Gocuz. agr . Allegare, di-
Ecchimosi, T. Chirurgico, Contusioncel- ne, cioè Gonfiamento delle acque sospinte cesi degli Ulivi quando perdono i fiori ed
la cutanea . da'venti. allegano.
GONFIADURETA, s . f. Coccia; Enfiatuz- GOSSO, 8. m. Gozzo. GOTON, s. m. Bicchierone ; Bellicone ;
zo; Enfratello. DONA O OMO COL GOSSO , Donna o Uomo Tonfano.
GONFIAR. V. SGIONFAR. gozzuto. GOTON, detto per Coròn, V.
GONFIEZZETA, lo stesso che GONFIADU- AVÈR EL GOSSO PIEN , Aver gozzaia, di- | GOTONINA, s . f. Cotonina, Agg. a tela
RETA, V. cesi de' Polli - Detto per metaf. Aver col- grossa di cotone.
GONFIO, add. mo o trabocco il sacco; Aver colmo lo sta- GOVERNAR, v. Governare, Reggere.
OMO GONFIO, detto metaf. Vano; Super. io, Aver voglia di parlare liberamente, di GOVERNAR I ABITI, LE SCARPE etc. Rab-
bo; Gonfiagote ; Gonfianugoli; Fumoso. votare il gozzo -- Aver la gozzaia o Pren- berciare ; Racconciare ; Raffazzonare ;
PAROLE GONFIE, Parolone; Parole o Con- dersi gozzaia contro d'alcuno, vale Avere Rappezzare.
cetto ampolloso. sdegno e odio invecchiato, aver gran voglia GOVERNÅR I AMALAI, LE FERIE, PIAGHE etc.
GONGOLAR , v. Gongolare; Colleppolarsi; di sfogarsi a parole. Medicare ; Curare.
Giubilare ; Brillare, Saltar di gioia. Gon- NO LA ME POL ANDAR ZO DEL GOSSO, Non GOVERNAR LE TERE, Governare, Trat-
golacchiare è frequentativo . posso inghiottir la pillola ; Non la posso tandosi di terreno o di pianta, vale Concima-
GONGOLARSELA, Sdonzellarsi ; Dondolar- ingozzare, cioè dimenticarmi un dispiace- re Sanicare la terra, vale Ridurla in
si o Dondolarsela, Godersi nella sua quie- re Forare il gozzo, Fare il mal pro. V. buona qualità.
te senza far nulla. INGIOTIR. GOVERNAR OSELETI , Governar uccelli ,
GONGOLAR QUALCUN, V. GONDOLAR. SVODAR EL GOSSO . V. SVODAR . polli etc. Dar loro mangiare e bere, e ripu-
GONZO (colla z dolce) add. Gonzo ; Goffo; GOTA (coll' o stretto ) s . f. Gotta e Poda- lirne le gabbie.
Merlotto; Minchione ; Sempliciotto. gra, dicesi Quando cade nelle giunture dei GOVERNÅR LE BESTIE , Governare o Ri-
FAR EL GONZO, Far lo gnorri, il nescio; piedi ; Chiragra e Ciragra, chiamasi la governare, parlando di cavalli, cani etc. ,
Far l'indiano , Finger di non sapere . Gotta nelle mani ; Gonagra quando viene vale averne cura.
PELAR EL GONZO, Aggirar il beccafico ; alle ginocchia. GOVERNAR I POLASTRI, Ammannire i pol-
Pelar il tordo, Ingannare e Cavar di dos- Dicevasi in antico volgarmente LE GOTE li, cioè Prepararli per cuocerli.
so danari. in vece di LA GOTA, che usiamo al nostro CHI GOVERNA LA SO VITA GOVERNA UN BEL
GORDONIERA, s. f. T. Mar. Cordoniera, tempo. CASTELO, La buona cura caccia la mula
Quella corda che sostiene in alto la penna GOTAGOMA, s. f. Gommagutte o Gommaut, ventura, simile all'altro, Buon castello
della mezzana delle navi. Sorta di Resina gialla rossastra, la quale guarda chi'l suo corpo guarda.
Cordoniere, diconsi ancora Quelle corde si ha da un albero del Siam e della China, GOVERNATOR, s. m. Governatore.
sottili, che dal giro delle coste di poppavia detto da Linn. Cambogia Gulla. GOVERNATORI DE L'INTRADE , chiamavasi
sono tesate al bottone dello straglio , per GOTÈR, s . m. Così da noi vien chiamato sotto la Repubblica Veneta una Magistra-
impedire che il piede della vela, fregando quel Vetraio che fa o vende gotti o sia taz- tura composta di tre Senatori, a cui spet-
contro la coffa, si consumi . ze di vetro ad uso di bere. Maestro di far tava l'esazione della decima imposta su
GORFA, s . f. T. Mar. Gorfa, Nome di alcu- bicchieri, V. MORISE . tutti i beni stabili.
ne chiavette, che sono conficcate sopra l'in- GOTESIN, s. m. Bicchieretto e Bicchieri- GOVERNATOR DE NAVE appellavasi il Pa-
castro della chiave verso prua. no - Ciotola, dicesi il Vasetto da bere sen- trizio Veneto preposto a comandare una
GORGA, s . f. e GORGHEGIO , Gorgheggia- za piede. pubblica nave. Si erano ordinariamente i
mento, Trillo di voce fatto nella gola GOTICO, add. Gotico dicesi per Agg. d'or- Governatori subordinati al GATRÒN DE LE
FAR LA GORGA O GORGHEGIO, Tirar di gor- dine d'architettura e di carattere antico. NAVE, ch'era il Contrammiraglio, ed era
gia. Nel vernacolo però diciamo GOTICO per subordinato all' ALMIRANTE O Vice-Ammi-
GORGA, Accento , dicesi il Proferire, il Antico. Si dice per esempio CosSA GOTICA e raglio, il quale pure era subordinato al
quale si fa alto o piano o acuto o grave etc., anche OMO GOTICO, per indicare Cosa antica CAPITAN DE LE NAVE, che corrispondeva al-
ed intendiamo la maniera di esprimere una o anticata, e Uomo di maniere rozze ed an- l'Ammiraglio delle altre nazioni europee .
lingua di dialetto italiano. - EL GA UNA tiquate . V. SORACOMITO.
CORGA CHE NOL S'INTENDE, Non s'intende GOTO (coll' o largo) s . m. Gotto; Bicchiere GOVERNO, s . m. Governo.
a parlare. o Bicchiero e Tazza, ed intendesi propr. GOVERNO VECHIO, Neologismo dell'uso ver-
GORGHEGIAR 0O GORGHIZAR, V. Gorghig- col termine vernacolo Quel bicchiere che nacolo, e s'intende il Governo della Repub-
giare w w Parlando degli Uccelli , dicesi ha la base più stretta della sommità perchè blica Veneta aristocratiea, che cessò col
Garrire. gli altri bicchieri che hanno la base eguale memorabile decreto abdicativo del Maggior
GORGON, V. SAN GORGON. all'apertura, diconsi in T. Vetraio MORISE . V. Consiglio 12 Maggio 1797, sostituendovisi
GORNA (coll'o stretto) s. f. (detto con voce GOTO DE LA TROMBA, V. TROMBA. la Democrazia.
barb. Cornicia) Doccia, Canaletto per cui COSSA GHE CAVA'L GOTO, Cosa che dà GRA. V. GRAE.
si fa correre unitamente l'acqua dai tetti. buon bere — - Detto metaf. vuol dire Cosa GRACILÈTO, add. Gentilino o Gentiletto ,
GORNA, in T. Mar. Doccia della tromba, che fa piacere, che va a sangue, ch'è di dicesi per vezzo. Gentiletto di comples-
Canale di legno per mandar fuori del bor- tutto genio. sione.
GRA GRA GRA 313
GRADA, s. f Grata ; Graticolato ; Ingrati- GRAET 0 , s. m. Listella; Regola ; Aggeo GRAMOLAR LA PASTA, Gramolare; E ove
colato, Inferriata a guisa di graticola. o sia Risalto, Parte della Cornice . non c'è gramola e la pasta si lavora co`piedi
GRADA DEL CONFESSIONARIO, Graticcia del GRALAÒN . V. CALABRÒN. pestandola, allora dicesi Ca'care.
Confesionario. GRAMATICA, s . f. Grumatica o Gramma- GRAMOLAR COI DENTI, Masticare ; Maci-
GRADA, detto in T. de' Pesc. Grat.ccia, tica. nure. V. MASENAR.
Ordine in forma di grata, con cui nelle valli VAL PIÙ LA PRATICA DE LA GRAMATICA, Val GRAMPIA, s . f. O ARPESI DA ATACO, T. Mar.
nostre maremmane si fanno passare i pesci più la pratica della teorica, cioè l' Espe- Grampia, Maniglie di ferro che s'inchioda-
più piccoli da un luogo all'altro, mettendolo rienza è più utile del sapere. no nel bordo del Vascello per di fuori quan-
come porta del'a chiavica . GRAMATICHÈTA, s . f. Grammaticuccia. do si carena, per assicurarvi le controsar-
GRADADA, s. f. Voce antica ; ed era preci- GRAMATICHÈTO, add . Grammaticuccio e chie .
samente Quella che ora diciamo SCALINADA, Grammaticuzzo, dimin. e avvil. di Gram- GRAN, s. m. Grano.
Gradinata. Intendevansi li gradini delle ri- matico Gramuffastronzoli, voce bassa, GRANI, Frumenti, Sotto questo nome si
ve che servono per montare in barca e dis- Grammaticuzzo, Pedantuolo . Saccentello. comprende generalmente Ogni altro se-
montarne. GRAMAZZO , add, Poveraccio : Poverello, me di biada cereale o graminea, atto a far
GRADASSADA , s . f. che nel plur. dicesi Voce di compassione verso d'alcuno. pane o polenta. I Lombardi dicono GRANA-
GRADASSAE, Smargiasseria; Rodomontata; GRAMĖGNA, s . f. Gramigna o Gremigna GLIE.
Sbraciata ; Braveria. e Grano delle formiche, Pianta d'erba no- GRAN DE MOLTA PAGIA, Grano molto im-
GRADASSO. V. BRAVASSO. tissima, detta da' Sistematici Triticum re- pagliato : cioè Poco frumento e molta pa-
GRADELADI , s. m . T. Mar. Carabottino , pens, ed anche Gramen caninum. Le pian- glia.
Specie di Graticolato fatto di piccoli legni ri- te Graminee si dicono anche Genicolate, GRAN VESTIO, Grano lopposo.
quadrati e lunghi, che s'incrociano ad angoli per Aver un fusto articolato e che si piega SGUSSE O SCORZA DEI GRANI, Loppa o Lol-
retti, e s'incastrano gli uni cogli altri per in ginocchio Genicoli chiamansi quelle la . V. SGUSSO.
la metà della loro grossezza. articolazioni delle quali sono organizzate GRAN BUTÀ A TERA, Grano allettato, Quel-
GRADELAR, v. Retare; Tirar la rele, Di- le radici ed i culmi . L'abbracciante gra- lo che si trova in terra, abbattuto dalla
cesi da' Pittori quando tirano alcuni qua- migna. pioggia e dal vento.
drati per copiare un quadro dal piccolo al ORTO PIEN DE GRAMEGNA, Orto grami- TUTTI I OSEI CONOSSE EL GRAN, delto ine-
grande. Quindi Disegno o Pittura retata. gnoso. taf. Ogni uccel conosce il grano, che vale,
GRADİNA , 8. f. Gradina, T. degli Sculto- GRAMEGNETA, s . f. Gramignuola. Il buono piace a tutti.
ri, Ferro piano a foggia di scarpello a due GRAMERCÈ. Grammerce, Particella di rin- * TUTTI I OSEI NO CONOSSE EL GRAN , altro
tacche, che serve agli Scultori per andar graziamento per favore o grazia ricevuta. dettato metaforico, che usasi in occasione di
lavorando con gentilezza le loro statue, dopo GRAMERCÈ CHE LA M'ABIA SALUDA, Gram- taluno, che rifiuta ciò che dovrebbe accetta-
aver adoperata la subbia e il calcagnuolo. mercè ch'ella mi saluti o m'abbia sulu- re premurosamente, mostrando col suo ri-
GRADUATO , s. m. Vocabolo ch' era in uso tato. Diciamo ancora GRANDEZZA DEGNARSE . fiuto di non conoscerne l'importanza o il va-
tra i militari del cessato Governo Veneto : V. GRANDEZZA. lore .
voleva dire Ufiziale superiore , ed intende- GRAMITA, s. f. Voce antiq. Lista , cioè GRAN D'UA, Granello o Acino - SCOR-
vansi il Maggiore, il Tenente Colonnello ed Quelle che si pongono sulle vesti donnesche ZA DEI GRANI D'UA, Fiocine e nel plur. Fio-
il Colonnello, i quali trovansi nel grado di per ornamento. cini, La buccia dell' acino. V. CIGOLO .
mezzo tra lo stato generale ed il subal- GRAMO, add. in sign . di Misero, Infelice, PIEN DE GRANI Come L'ua, Acinoso.
terno . Gramo -- POVERO GRAMO ! Poveraccio; Po- GRAN DE POMO INGRANA, Chicco, Granello
GRAE, O GRAELA O GRA, S. f. T. de’Battilani. verello ---- L'È UN GRAMO, Egli è un misero, o acino di melagrana .
Graticcio , Strumento intessuto di verghe , un lapino, un infelice. GRAN, in T. degli Oriuolai, Turacciolo,
sul quale i Battilani batton la lana. - CHIAMARSE GRAMO, Pentirsi ME CHIAMO Così essi chiamano tutti i pezzi d'ottone , che
GRAELA, O GRELA. S. f. Gradella; Gratella GRAMO DE AVERCHE VOLUDO BEN, Mi pento si ribadiscono nelle piastre delle mostre e
e Grata ed anche Graticola e Graticoletta , o Duolmi o Mi duole ; Mi spiace d'averla de' pendoli .
Strumento di ferro da cucina notissimo . Ba- amala. GRANI D'INCENSO, Lagrime d'incenso.
stoncelli si dicono que'ferri che formano la GRAMO MI ! Locuz. ammir. Guai a me, GRAN DEL FOGÒN, V. SCHIOPO . METER
graticola. Povero me GRAMO TI, Guai a te -GRA- EL GRAN, Ingranare 0● Fur il grano, Mette-
Graticola, dicesi in genere di Qualunque M0 TI VE , V. Vụ - V. STAR FRESCO in re un granellino d'oro nel focone d'una can-
strumento o ordigno fatto a guisa delle gra- FRESCO. na acciò resista più all'azione del fuoco e
ticole da cucina .
GRAMOLA. s. f. Gramola e Maciulla, Stro- non s'allarghi più del dovere.
GRAELA detto in T. de' Battilani , V. mento noto, composto di due legni , con cui Il Grano, per peso è la decima parte di
GRAE . un danaro .
si dirompe il no e la canapa per nettarli
GRAELA , detto in T. Agr. Ammostatoio, dalla materia legnosa . Chiamansi Coltelli GRAN. Voce sincopata di Grande. Vedi
Legno col quale si pigia, fatto in forma di que'due legni ch'entrano nel canale della GRANDO.
graticola. Maciulla. DE GRAN INVERNO ; DE GRAN MEZODI, Di
ANDAR O PASSAR DA LA GRAELA A LA FERSO- fillo verno ; Di fitto meriggio, Per denotar
GRAMOLA DA PASTA , Schiappa e Gra-
RA O CASCAR DA LA GRAELA IN FOGO, Modi mola. il colmo del freddo e del caldo .
fig. Cader dal'a padella nella brace; Uscir GRAMOLA DEI DENTI, Mascella ; Ganascia; GRANA, s . f. Gruna, Animaletti poco di-
dulla brace e rientrare nel fuoco , Valgo- Mandibola. versi dai pidocchi de' fichi e dalle cimici
no Schifando un male incorrerne un mag- GRAMOLE DESPIGOLAE, Locuz . antiq . Boc- degli agrumi, poco maggiori del grano del-
giore -- Imbotlar sopra la feccia, Aggiun- ca sferrata, Senza denti - Mascelle sden- la saggina , e del colore di essa, convessi,
ger errore sopra errore. tale. che si trovano in abbondanza nelle monta-
LA GRAELA CHE CRIA A LA FERSORA , V. GRAMOLA, add . da Gramolar, e dicesi an- gne della Spagna e nella Morea, e si nu-
PAELA. che DESPIGOLA. triscono sopra un arboscello chiamato Elce.
GRAELÈTA, 8. f. Graticolella ; Gratic- GRAMOLAR, v. Gramolare e Maciullare, Questa grana serve a tingere i panni in ros-
ciuola , Picciol graticcio . Dirompere il lino, la canapa etc. colla gra- so e paonazzo, ed anche agli usi della me-
GRAESAN, add. sust, Di Grado; Abitan- dicina.
mola per separarli dalla materia legnosa.
te di Grado, V. GRAO. V. SPOLAORA. GRANARISTA, s. m. Custode de'grani,
Boerio. 40
314 GRA GRA GRA
Quello che ne'proprii granai custodisce le GRANDO C GRAN, add. m. Grande e Gran Granire; Far grana o Dare la grana, An-
biade altrui, cioè de' mercatanti. La Cru- per troncamento. dar percuotendo i panni ed altre parti delle
sca ha le voci Granaiuolo e Granaiolo, ma GRANDO E GROSSo, Babbusco, Voce bassa . figure con martellino ed un ceselletto sottile
valgono Venditore di grani, e non Custode - GRANDO IMPICAo, Grande impiccatoio , in punta .
de' grani, come noi intendiamo col nostro Abile ad essere im piccato perchè oltrepassa GRANITA, s . f. Gramolata o Gragnolata,
termine. i diciotto anni d'età -- UN TANTIN PIÙ CRAN- T. degli Acquacedratai . Sorte di Sorbetto
GRANATA. V. INGRANATA. Do, Maggiorello ; Maggiorello EL PIÙ congelato a modo di semolino, o d'un am-
GRAN BESTIA, V. in BESTIA. GRANDO DE TUTI, Maggiorissimo e Massimo. masso di minutissima gragnuola.
GRANCÈLA (coll ' e larga) s. f. T. de' Pe- DEVENTAR GRANDO, V. INGRANDIR. GRANITO, s. m. Granito , Sorta di marmo
scat. Granchio canino, Specie di Gran- COSSE GRANDE , che alcuni dicono scherze- durissimo e ruvido, che ha della natura del
chio marino a coda corta, delto da Linn. volmente CoSSIE GRANDE , Alte cose ; Dir porfido ed è picchiettato di nero e bianco e
Cancer Depurator. È comune e non se ne alte cose, vale dir cose strane. talvolta di rosso -Granitella , dicesi a Sorta
fa uso. GRANDO E BON DA GNENTE, Fantonaccio ; di pietra tinta di minutissime macchie bian-
GRANCEOLA ( coll'e stretta ) s . f. Gran- Gallione. che, livide e nere smorte ; ed è Pietra di
cevola e Granchiessa marina , La fem FAR LE COSSE più grande de quel che le Corsica- Granitello è il nome volgare del-
mina del Granchio Cancer Maia (V. GRAN- XE , Caricar nel discorso ; Esagerare ; la Pietra arenaria - Granitone si dice a
ZON.) Far d'un pruno un melarancio : detto fi- Specie di Granito di grossa grana, che non
MUSO DA GRANCEOLA, V. MUSO . gur. s'adopera in gentili lavori . SONAR GRA-
GRANCEOLE, diceasi metaf. nel sig. di Ci- FAR DA GRANDO O EL GRANDO, Filar del NITO. V. SONAR.
catrici o Margini o Scalfitture di ferite o signore; Fare il magnifico, il magno; Far GRANZETO (colla z aspra) s. m. Gran-
lesioni nel corpo Leggesi in un Capitolo del grande ; Stare sul grande. chiolino o Piccolo granchio , Voce colla
antico : SE STAGO QUA ( in prigione ) DO DI, FAR VEGNIR GRANDO UNO, Maniera fam . Ac- quale s'intende da ' nostri Pescatori varie
CERTO ME AMALO, GHE ROSPI, GHE XE SCHIAVI crescere uno - V' HO FATO VEGNIR GRANDI specie di Granchi o piccoli per loro natu-
E ALTRA ZENTE, E ORAMAI HO GRANCEOLE E GROSSI, V'ho accresciuto insino da’teneri ra o piccoli per età, come il Cancer Pi-
ZONTE AL PALO . Il pover' uomo che si lagna anni : cioè V'ho educati, avanzati. sum , Linn., il Minutus, Linn . , che sono
d'esser in prigione, dice che aveva delle OH QUESTA XE GRANDA ! Oh questa è col piccoli di loro natura, come parimente i
GRANCEOLE , cioè delle scalfitture madornali manico, Si dice di Cosa straordinaria. piccoli d'altre specie.
nella pelle, prodotte dai morsi degl' insetti GRANDON, Grandone, add . ed accresc. di GRANZIETO, add. dimin . di GRANZIO, Ran-
che gli facevano trista compagnia. Grande, e si riferisce a Persona di statura cioso, Alquanto rancido Rigno fu detto
GRANCÈTO , s . m . Granchiolino. V. GRAN- grande Grandaccio, dicesi per accrese . del Burro.
ZETO. ed avvilitivo di grande. Uom grandaccio e GRANZIO, (colla z aspra) add . Rancido ;
GRAN CHE, Gran che; Gran cosa , Espres- da nulla Gallione, sust . vale lo stesso Rancio ; Vieto, Epiteto proprio della car-
sione ammirativa. che Uomaccio grande e goffamente grosso . ne salata, lardo, sugna, burro , olio, man-
GRANCIPORÈTO, s. m . T. de Pesc . Specie V. STANGHIRLÒN. dorle e pinocchi, quando per essere stantii
di Granchio, Brachiuro o sia Granchio ma- GRANÈLO, 8. m. Granello, Il seme che ed alquanto corrotti mutano il colore, l'o-
rino a coda corta, detto da Linn. Cancer si genera nelle spighe delle biade , gra- dore e il sapore. Lardo vieto o Lardac-
Hirtellus. Somiglia nelle mani al Granci- no etc. cio; Sugna vieta; Carne secca che sa di
porro, onde trasse il nome vernacolo. Non GRANELI DE L'UA, Granelli o Vinac- vieto Rancidume o Vietume, dicesi a
se ne fa uso. ciuo'i. Quantità di cose rancide .
GRANCIPÒRO, s. m. Granciporro o Pesce GRANELI DE CASTRA, Granelli o Testicoli DEVENTAR GRANZIO . V. GRANZIR.
Margherita, Specie di Granchio marino a di montone. Frittura di granelli. COSSE GRANZIE, Rancio o Rancido ,
coda corta, detto da Linn. Cancer Pagu- SUNAR I GRANELI, Raggranellare , Raunar vale Troppo vecchio o Troppo antico.
rus. La femmina di questa specie è detta insieme le granella sparse . E detto fig. Pro- Stantio e Vieto, dicesi fig. di Cosa rendu-
volgarmente PORESSA. Questo è buono a cacciare e mettere insieme ragunando . ta per lunghezza di tempo inutile o infrut-
mangiare. PIEN DE GRANELI, Granelloso. tuosa.
GRANDESIN ) GRANER, s . m. Granaio e Granaro o Fos- GH'È DEL GRANZIO , detto fig. C'è del
add. Grandetto ; Grandic- rancore, cioè Dello sdegno e dell'odio co-
GRANDÈTO ) sa granaia, Luogo dove si ripone il grano.
ciuolo ; Grandicello . GRANETO, s. m. Granello. V. GRANÈLO. perto.
EL PIÙ GRANDETO, Il Maggiorello o GRANFATO, Granfallo. Avv. e vale Molto, NO VORIA CHE LA MIA PELE DEVENTASSE
Maggioretto, Alquanto maggiore , cioè il Certo. GRANZIA PER I ALTRI, detto pur fig. Non
Maggiore di età o di statura tra' fan- NoL XE GRANFATO BELO, Non è molto vorreipatire per un altro , portar lapena
ciulli. bello. per un altro ; Il porco patisce le pene del
FARSE GRANDETO, Garzoneggiare o Far- Granfato che mE TOCA STA DESGRAZIA ? È cane.
si garzone, Crescere; Ingrandirsi colla egli possibile che m'avvenga etc. L'AMOR VECHIO NO VIEN GRANZIO, L'amor
persona. GRANFIO, add. Aggranchiato ; Rappreso, vecchio non invieta, detto metaf. per far
GRANDEUR, s . m. Voce che noi pronuncia- Dicesi di qualche membro intirizzito dal intendere che Non è tanto facile dimenti-
mo col dittongo francese, dalla qual lingua freddo. carsi del primo amore .
deriva, e vale Grandigia; Grandiosità; Ma- GRANFO. V. GANFO. GRANZIÓL, (colla z dolce) s. m. Cruschel-
gnificenza ; Fasto. GRANIDOR, s. m . O FERO DA VENAR , T. dei lo, La parte più grossa della farina di gra-
GRANDEZZA, s. f. Grandezza. Cesellatori, Granitoio o Ferro da velare, noturco -- Cruscone, dicesi la Semola ab-
GRANDEZZA DEGNARSE ! Locuz . bassa e Specie di Cesello che serve per granire o burattata.
fam. Grande onore io ricevo ; Non ne son velare i lavori d'oro o d'argento. GRANZIÓL O BRUFOLO DE CALCINA, T. dei
degno. Dicesi però ironicamente di Chi mo- GRANIDÙRA, s . f. Granitura ; Granimen- · Muratori, Sbullettatura, Quel getto che
stri di non ricordarsi più dell' amico e non to; Granigione, L'azione del granire . fanno gl' intonachi di calcina d'una por-
lo saluti nemmeno . Grazie che a pochi il GRANIR, v. Granire o Granare, Far il gra- zioncella di lor superficie , per lo più di
Ciel largo comparte. nello, dicesi dell'Uva e di tutti gli altri pro- figura tonda, simile al cappello o alla testa
GRANDIZAR, v. G. andeggiare, Farla da dotti che fanno grano. d'una bulletta o piccolo chiodo .
grande. GRANIR, in T. degli Orefici e Cesellatori, GRANZIR, v. Invietare o Invietire, Diven-
GRA GRA GRA 315
tar vieto, e dicesi de' pinocchi, mandorle sotto la voce GRASPE comprendiamo gli uni scoppia, vale Grassissimo, Adiposo; Sfor-
ete. V. GRANZIO. e le altre insieme confuse -Grassa, dicesi malamente grasso dicesi dell'uomo .
GRANZO (colla z aspra) s. m. Granchio, all'uva pigiata, dalla quale non sia stato GRASSO COME UN BUTIRO O COME UNA SONZA.
Voce con cui nel nostro dialetto s' inten- spremuto il mosto. V. GRAN D'UA. Grasso ; Grassissimo ; Tutto sugna, dice-
de alcune specie soltanto di Granchi di SAVER DA GRASPE, Saper di raspo, dicesi si degli Uccelli. Gli ortolani quando sono
mare. del vino quando ha bollito troppo colla vi- di serbatoio sono tutti sugna.
Per GRANZO, intendono i Pescatori una naccia. Sentir di raspo o di legno. VEGNIR TANTO GRASSO O TANTO FATO DAL
specie di Granchio marino a coda corta, co- GRASPETO, 8. m. Grappoletto ; Grappe- GRASSO, Ingrassare in che che sia o di
nosciuto da Linneo col nome Cancer Moe- lino ; Grappoluccio ; Racimolelto ; Raci- che che sia, modo basso, Goderne , averne
1.as. Con questo termine vernacolo s' in- moluzzo. Grappoletto spargolo di pochi compiacenza .
tende tanto il maschio quanto la femmina, granelli -- Grappolo grosso e serrato è GRASSO COME EL MANEGO DE LA SCOA, detto
ma più frequentemente il maschio solo , il suo contrario. per ironia. A'lampanato ; Lanternuto; Ma-
dandosi al'a femmina di questa specie il GRASPETO DE BACHE DE EDERA, Corimbo. grissimo, Smunto, Secco. V. SCACHIO .
nome di MASANETA. Oltre al servire di ci- GRASPIA, s. f. Vinello ; Acquerello o Ac- ROBE O PAROLE GRASSE, Grasso, Agg.
bo, in alcune stagioni cangiano di scorza, querella, Acqua passata per le vinacce e di Parola, espressione o simili, e vale Dis-
ed allora si chiamano volgarmente MOLÈCHE convertita in vino adaequatissimo . onesta.
da MOLEGATO cioè Molliccio o Molle. GRASPÌA DE BIRA, V. BIRA. Risi grassi, diciamo anche in vernacolo
GRANZO COMPASSO. Granchio a coda cor- IMBRIAGARSE DE GRASPIA, Satollarsi di per Riso smoderato.
la, Brachiuro, detto da'Sistem . Cancer lon- fummo ; Pascersi di puro venio, detto AVER I COGIONI GRASSI , V. COGIONI.
gimanus, cioè Lungo di mani, onde gli è metaf. GRASSOLIN, O0 GRASSOTIN, add. Grassolino
venu to i vernacolo Compasso. Esso è fre- GRASPO, s. m. Grappolo ; Grappo ; Grap- o Grassollino e Grasselto.
quente e se ne mangia. polo d'uva ; Racemo ; Racimolo. GRASSON, add. Grassone ; Grasso bruca-
CHIAPAR UN GRANZO, detto fig. Pigliare GRASSA, s. f. T. Agr. Concio ; Concime ; to; Pentolone; Magro come un carnevale;
un granchio; Fare un muzzo di granchi; Ingrasso ; Governime, voce contadinesca. Corpulento Tangoccio, si dice Colui che
Pig'iare un granchio a secco o un gran- Tutto ciò che si trae dai tre regni della na- per soverchia grassezza apparisce goffo .
ciporro, valgono Ingannarsi, pigliar erro- tura per ingrassare le terre . GRASSON, s. m. V. NASTRUZZO AQUATICO .
re, abbagliarsi nell'opinione, uel consiglio. Quello che si ricava dal regno animale, GRASSONA, add. Basoffiu, si dice di Fem-
GRANZON (colla z aspra ) s. m. Granchio dicesi Letame ; Stallatico ; Stabbio e Fi- mina grassa e contegnosa . Grassa che si
marino a coda corta, ch'è una specie di mo. fenderebbe ; Paffuta ; Grassollona ; Cor-
Brachiuro, detto da Linn. Cancer Maia , Caloria o Caluria si dice quell' Ingras- pulenta ; Grassa e raggiunta ; Arcirag-
il quale ha il torace con molte punte . Con so che si dà alle terre, seminand ole di ci- giunta.
questo nome s'intende particolarmente il vaie. GRASSUME, s. m. Grassume o Grassura.
maschio di tale specie, chiamandosi la fem- Soverscio o Scioverso, Sorta d'ingrasso GRASSUME DE MAR , T. de'Pesc. Grassume
mina GRANCEOLA ; ed è uno de' granchi più che si dà alle terre, seppellendovi l'erbe marino, Voce dell'uso nostro. È la deposi-
grandi del nostro mare . spontanee o quelle seminate a bella posta. zione delle Ulve e delle Conferve (Piante
GRAO, 8. m. T. Ant. Grado , cioè Rango ; ed V. LEAME e INGRASSAR. marine) nel fondo delle Lagune, le quali
anche nel sig. di Scaglione o Gradino della FAR GRASSA, T. Agr. Stabbiare ; Fare piante marcite vengono a galla in forma di
scala. stabbio e Stallare, dicesi propr. Fare sta- schiuma o di grasso .
GRAO, chiamasi poi comunem. il paese di re le greggi la notte ne'campi per ingras- GRATA, s . f. Detto in lingua furbesca, Sle-
Grado, situato in un'isola dell'estuario Ve- sarli. funo e vale Pancia.
neto di questo nome, ch'era compresa nel STAR COME PORCO IN GRASSA, Star come GRATACASA, s. f. (dal corrotto latino dei
primitivo ducato Veneto, distante quattro un porco all'ingrasso o Stare in sul gras- bassi tempi, Gratacaseum) Grattugia, Ar-
miglia da Aquileia. Questo era il luogo ove so, cioè Godersi tutti i suoi agi. V. PORCO. nese da cucina comunissimo. Grattugina è
ai tempi Romani scaricavansi tutte le prov- GRASSAZZO , add . Adiposo, Pieno di pin- il dimin.
vigioni militari, ch'erano dirette per mare guedine, dicesi dell'uomo. V. GRASSON . GRATADA, s . f. Grattamento ; Grattatura,
ad Aquileia. Fu di poi per qualche secolo GRASSÈTO, s. m. Grassello , Pezzuol di L'azione del grattare. Grattatura, si dice
la residenza d'un Patriarca, che venne indi grasso di carne. anche il segno stesso rimasto .
Iraslatata a Venezia nell' anno 1018 circa, GRASSINA, lo stesso che PORCINA . V. GRATADINA, s. f. Grattaticcio, intendia-
e fu Vitale Sanuto il primo che venisse . GRASSINER, 8. m. Salsicciaio , Quello che mo Grattatura che leggermente offende la
GRAPA, s . f. T. Agr . Erpice, Strumento di fa e vende salsicce. cute.
legno fatto a cancelli, guernito sotto di den- GRASSO, s . m. Grasso ; Grassura Per In altro sign. Strofinalina; Stropiccia-
ti di ferro o di legno, col quale si polverizza simil. dicesi anche La parte untuosa e vi- tella ; Fregatina ·-- DARSE UNA GRATADINA,
la terra lavorata . scosa di che che sia. Strofinarsi ; Stropicciarsi ; Fregarsi -
GRAPÈGIA, 8. f. o Lavazzo, T. Agr. Lap- GRASSO DE PORCO , Sugna, V. SONZA. - DARSE UNA GRATADINA, detto in altro sign.
pola, Sorta d' Erba i cui frutti s'attaccano GRASSO DE ROGNONI, Sugnuccio, V. ROGNO- Lo stesso che METERGHE NOME MARGARITA.
altrui alle vesti ; detto da'Botanici Arctium NADA GRASSO DE CARNE, Grassello. V. MARGARITA.
Loppa, dal Mattioli Personata, e da altri NUAR IN TEL GRASSO , Nuotar nel lardo, GRATADINA DE PANZA, delto fig. Solleti-
Bardana. V. INGRAPEGIAR. vale Esser ricco, aver abbondanza di tutto . co, si dice di Cosa che dia gusto o piacere .
GRAPÈLA, s. f. T. de'Cacciatori maremma- OCHI DEL GRASSO, V. OCHIO. Dio le perdoni quel poco di solletico che
ni, Ramponi, Laminetta di ferro con punte SENZA GNENTE DE GRASSO , Smagrilo ; ella fece alla mia vanità.
ch'essi tengono attaccata alle scarpe d'in- Estenuato. GRATAPANZE , s . f. Voce bassa di gergo e
verno, per non scivolare sul ghiaccio. GRASSO CHA PUOCHI EL CIEL GHE COLA vale Donna mondana.
GRASPA , s. f. Graspo o Raspo, Grappolo ADOSSO, fu detto dal nostro Calmo in un so- GRATAR, v. Gratlare.
dal quale è spicciolata, piluccata e levata netto, Grazie che a pochi il Ciel largo GRATARSE DA DESPERÀ , Grattarsi o Streg-
l'uva. comparte. ghiarsi coll' unghie come pazzo — TOR-
GRASPE, Graspi o Raspi , chiamansi i GRASSO, add. Grasso e Crasso. når a gratàr, Rigrattare.
grappoli senz' acini - Vinacce si dicono le GRASSO CHE NOL POL PIÙ, Grasso bracato, GRATAR, detto fig. Sgraffignare ; Raspa-
Bucce dell'uva, uscitone il vino. Noi però Grasso a crepapelle. Egli è grasso che re ; Rubacchiare.
316 GRA GRA GRE
GRATAR CO LA GRATACASA, Grattugiare. sopraffatta alcuna parte del corpo, per cui nell'animo di alcuno, che per contraric si
GRATAR LE RECHIE O LA PANZA A QUAL- sembra che sia molestata come da un peso . dice, Uscir dell'animo.
CUN, detto fig. Adulare ; Palpare ; Pialla- GRAVIA, add. Gravida ; Pregna; Incinta; GRAZIE MINCHIONE, Grazianata, Smorfia
re; Lenire; Blandire; Solleticar gli orec- Doppia; Donna gravidata . Dicesi Gravida di chi fa il grazioso .
chi ; Grattar dove pizzica ; Ugnere gli sti- di, relativamente alla persona che ha ingra- GRAZIA DE MOVERSE , Grazia di movenza,
vali ; Grattar il corpo. vidato, e Gravida in, rispetto alla creatura dicesi Quella piacevolezza di movimento, la
GRATAR UN STROMENTO, Strimpellare o di cui la Donna è incinta. quale accresce la bellezza ed alle volte è più
Zappare uno strumento, Sonarlo male, Es- QUANDO LA GERA GRAVIA DE SO FIO, Quan- gradita.
ser uno strimpellatore . do era gravida in suo figlio. GRAZIA MALFATA, Graziaccia o Grazia
E GRATA SE TI SA GRATAR, E gratia e GRAVIO, dicesi talora per ischerzo di Ma- sguaiata.
rgralla, Modo di dire per alludere al schio, e vale Voglioso; Gravido; Desidero- MOSTRAR PER SOMA GRAZIA, Mostrar per
molto grattare. Senza riposo mai era la so, di che che sia. limbicco ; Mostrar o Vedere una cosa per
tresca delle misere mani. GRAVIANZA, 8. f. Gravidanza ; Gravida- un buco o fesso di grattugia.
GRATAR A LA PORTA, diciamo per Pic- mento ; Pregnezza ; Ventrata . PER GRAZIA, Per barbagrazia , Per gran
chiar leggermente o a meglio dire di Chi TEMPO DE LA GRAVIANZA, Gestazione , T. favore.
non sapendo o non potendo aprir franca- Fisiologico, e vale Il tempo della gravidan- PER SO GRAZIA, Sua mercè o La sua
mente va tentando o tastando all'uscio - za di tutte le femmine in generale. A que- merce ; La grazia sua, detto così assolut.
ME PAR CHE I GRATA A LA PORTA, Mi pure sta voce Gestazione ch'è un latinismo, cor- in vece di Per la grazia sua, vale Pel fa-
che siavi alcuno all'uscio che voglia en- risponde la nostra PORTAR, Sust. LE DONE vore o Colla permissione di quello.
trare. GA EL PORTAR DE NOVE MESI, Le donne han- FAR GRAZIA, Detto fam. ed ironico, Far
GRATÈ PIAN, NO SGRAFÈ, leggesi in rime no la gestazione di nove mesi. cascare da alto una cosa, Modo di dire
antiche, detto figur. Dale che non dolga e GRAVIANZA FASTIDIOSA O CATIVA , Pregnez- quando alcuno o nel fare o nel dire una cosa
dite che non dispiaccia , significa Che nello za gravevole. si fa molto pregare e desiderare .
scherzare o Nel far celia non si deve offende- GRAVIONA, add. Pregna infin sopr' agli MI GERA SENZA TABARO E PER FARME GRA-
re altrui nè in fatti nè in parole. Fu anche orecchi, Dicesi di donna gravida con molto ZIA PIOVEVA, lo era senza mantel'o e per
detto Parlate discretamente de' fatti al- ventre. ristoro o per giunta pioveva.
trui e non lacerate. GRAVITA, s. f. Gravità. GRAZIAR, v. Graziare, Far grazia.
GRATARIÒI, s. m. Voce fam. Semolella , STAR IN GRAVITA. V. STAR SU, in So. GRAZIANDO DIO, Ringraziando Dio.
Pasta dura ridotta in piccioli granelli ad GRAZIA, s. f. Grazia. GRAZIE, Particella ringraziatoria, Mercè;
uso di minestra. GRAZIA DE DIO O GRAZIADEDIO , Abbondan- Gran mercè o Grandissima mercè; e vale
GRATARIOLA, s. f. Grattugina, Piccolo za; Copia, Dicesi di Tutte le cose che sieno Ringrazio, Rendo grazie -- S'usa non meno
arnese di latta bucherata, con cui si sfre- in abbondanza , tanto di quelle che servono ricusando gentilmente alcuna cosa ed equi-
ga il pastello che dassi grattugiato agli usi- al vitto, quanto ai comodi d'una famiglia. vale al No.
gnuoli. EL GA MOLTA GRAZIA DE DIO, In quella casa GRAZIETA, 8. f Lezio; Leziosaggine; Moi-
GRATIS, avv. Gratis ; Gratuitamente ; A c'è la dogana ; Oppure Ell'è una dogana ; ne; Allaccio. Atti puerili.
grato ; Di grato. Affoga nella roba - GRAN GRAZIA DE DIO BELA GRAZIETA, Graziolina, Voce vez-
GRATIS ET AMORE , Segnato e benedetto, CHE GHE GERA AL MARCA, Vera ogni ben zeggiativa in sign . di bel Garbo, Avvenen-
Aggiunto che si dà ad alcuna cosa che si vo- di Dio, in sign. di Abbondanza, Un mun- tezza. Con una graziolina da fare spasi-
glia rilasciare liberamente e senza eccezione do, un flagello, un mare L'È ANDA mar per lo diletto .
alcuna. V. AMORADEI. VIA CO TUTA LA SO GRAZIA DE Dio, Se ne PIEN DE GRAZIETE , Aggrazialo ; Grazioso.
GRATIVO O GRATÌVI, 8. m . T. Mar. Ra'in- andò con tutta la sua robu, con tutte le GRAZIOSO , add. Grazioso .
ga o Rilinga, Così si chiamano i due lati sue masserizie. GRAZIOSO COME LA PORTA DE LA PRESÓN,
della vela quadra che partendo dall'estremi- TIRARSE IN GRAZIA DE DIO, Aggiustar le Locuz . fam. e vale in senso opposto, cioè
tà ne formano la tombata. - Gratile o Gra- sue partite o i suoi conti con Dio. Sgarbato ; Scortese ; Grossolano ; Mal-
dile, dicesi Quel cavo che guarnisce il fondo GRAZIE GRAZIE, Ringrazio dell' affetto, creato.
della vela stessa . V. TEGNIR IN FILO. Termine di cerimonia usitatissimo, col qua- GREBANI, s . m. Greppi; Balze : Dirupi;
GRATÓN, s. m. Siccioli o Giccioli del le si ringrazia uno del regalo, e nello stesso Rocce ; Grolle ; Deserti, Luoghi alpestri
sevo. tempo se lo ricusa. e sassosi. Catapecchia dicesi a Luogo sel-
GRATÒSA, 8. f. Detto fam. in gergo , Scab- Grazie che ghe toca a pochi , Grazie che vatico o sterile.
bia ; Rogna, che anche dicesi Pizzichi- a pochi il Ciel largo destina. QUATRO GREBANI , Quattro zolle , lu si-
no e Pizzicata, Quel male che fa grattare . AVER DE GRAZIA, Aver di grazia . Aver di gnif. di Poca terra. Un po' di grillaia , si
GRAVE, 8. f. GRAVE DE LA PIAVE , Rena- grazia di fare etc. cioè Aver bisogno dice per invilimento o per ischerzo Una ca-
io, dicesi Quella parte del letto di un fiume Avere di catto o per lo più di calti, vale Sti- sipola di villa ed una possessione magra.
rimasta in secco nella quale è la rena. Di- mare d'aver gran sorte EL GA DE GRAZIA GREGALADA, s. f . Locuz . Mar. Furia del
consi pure Renai o Ridossi que' Rialti di CHE I GHE DAGA DA MAGNAR, Egli ha di catti vento greco, cioè Disordine prodotto in ma-
arena o di terra che si formano nel letto del d'essere da altri mantenuto . re dall'impeto di cotal vento.
fiume allorchè si dirama e fa depositi sopra CON GRAZIA O CON BONA GRAZIA, Di gra- GREGO , s. m. Greco .
il suo fondo in tempo di piene . Se tale depo- zia ; Deh CON GRAZIA, CHE PASSA, Di ROBA GREGA, Grecesco o Grechesco.
sizione è composta di sassi e ghiaie, si chia- grazia lasciatemi passare o permettele MANIERA GREGA, Grecismo, cioè maniera
ma Grelo o Ghiariccio e Ghiareto. ch'io passi. di parlare A LA GREGA, Grecamente; In gre-
GRAVETO, add. Gravicciuolo , Alquanto CAVAR LA GRAZIA, Trar la polizza benefi- chesco, All'uso greco .
grave. ciala o Trar la beneficiata, Levar alla sor- ANDAR O PARLAR A LA GREGA ; Grecizzare
GRAVEZZA , s . f. Gravezza ; Imposizione . te il biglietto graziato. o Grechizzare.
V. PREDIAL . ESSER IN GRAZIA DE QUALCUN, Essere in L'È un grego, detto fig. Egli è greco, va-
GRAVEZZA DE STOMEGO, Aggravio ; Cari- della d'alcuno ; Ingraziarsi o Ingrazia- le Uomo doppio, fallace, che ha due lingue,
co ; Peso di stomaco - GRAVEZZA DE TESTA, narsi con uno; Esser in grazia, Cattarsi la Che ha bella apparenza e poca sostanza
Gravedine e Accapacciamento - Gravez- benevolenza con artifizio. Assai pampani e poca uva, Che ti promet-
za, dicesi per certa Indisposizione ond'è TORNAR IN GRAZIA DE QUALCUN, Rientrar te molto e ti mantiene poco.
GRE GRI GRI 317

CHI CREDE A GREGO NO GA' L CERVELO IN- OMO GREVE, Gravicciuolo, Mal alto, per chio ; Fantasia ; Ghiribizzo ; Arzigogolo.
TREGO,Chi ha a far con Tosco, non vuol esempio a camminare . V. GRIZZOLO.
esser losco ; Tu non hai a mangiar il ca- L'È UN CORPO TROPO GREVE, Ha un corpo PIEN DE GRILI, Grilloso ; Ghiribizzoso ;
o'o co'ciechi, Proverbii che avvertiscono gravaccio. Capriccioso ; Fantastico . Aver il capo
di star in guardia con certe persone che TESTA GREVE, Tesla grave, pesante. V. pien di grilli.
hanno il cuore fallace - Chi ha il lupo per INTRONAMENTO CAVARGHE I GRILI, Cavare il ruzzo o Ca-
compare, porti il can sotto il mantello, GRÈVETO O GREVOTO, add. Gravello; Gra- vare il ruzzo del capo ; Cavare o Trarre
e vale Chi ha a trattar co' tristi, vada cau- vacciuolo, Un poco pesante. Piuttosto gra- altrui il vino della testa.
to. ve ; Grave anzi che no. CRIAR COME UN GRILO, Grillare.
FARLA A LA GREGA , Vivere all' uso greco, OMO GREVETO, detto fig. Gravetto cioè LA CANZON DEL GRILO, V. CANZON.
cioè All'uso della Religione Greca. Un po'difficile, incomodo. LA VA A GRILI, Maniera fam. Far come il
GREGO, detto per Agg. di Vento, Greco GREVOTO, add. V. GREVETO. grillo che o salta o sta fermo , e si dice
o Nord-Est, Che soffia tra Levante e Tra GREZAR, v. T. de' Muratori, Rinzaffare, Quando uno o non vuol far mai nulla o fa
montana. Dare il primo intonaco greggio alle mu- in un tratto tutte le cose.
GREGOLEVANTE O QUARNERA, Greco Le- raglie . GRILO DE MAR, s. m. T. de'Pesc . Grillo
vante o Est-Nord-Est. Vento forte prove- GREZO, o GREZA (coll' e stretta) s. m . T. marino, detto da Linn . Cancer Homarus.
niente dalla plaga del Golfo di Quarnaro, de Muratori, Rinzaffo e Rinzaffatura, Pri- Specie di Granchio marino a coda lunga,
che spira tra Greco e Levante. mo intonaco alquanto aspro che si dà alle ch'è commestibile ma rarissimo . Noto
GREGOTRAMONTANA , Grecotramontana . muraglie. V. STABILIDURA. P'Olivi che questo Granchio viene a galla
Nome di mezzo vento che soffia tra Gre- Vale anche Nocumento , pregiudizio, se- dell'acqua a sibilare, dal che gli è deriva-
co e Tramontana, e che anche dicesi Nord- gnatamente parlandosi di Fabbricato, Mura- to il nome di Grillo.
Nord-Est. glia o simile ; dicendosi per esempio . Slo GRILO (Pesce) s . m. Sorta di pesce di mare,
GREGUGNA, s. m. Voce bassa, Disprezza- peso ghe da grezo, Quel balcon ghe porta di figura ovale, schiacciata, coperto di pelle
tivo di Greco, e vale Cattivo Greco; Greco grezo, cioè lo aggrava, lo danneggia, ec . grossissima, scabra , di colore scuro , con la
mal abbia - Grecastro, vale Giudeo nato Dar de grezo, V. Grezir . bocca piccolissima. La sua maggior gran-
in Grecia. FINZER EL GREZO, Maniera metaf. e fam. dezza arriva ad un piede, e non è buono
GRELA, V. GRAELA. Finger lo sciocco . a mangiare. Uscendo dall'acqua allor ch'è
GREMIR, v. Inorridire ; Raccapricciare, GREZO , add. Greggio o Grezzo. preso, dà un certo suono che all'orecchio
Portar orrore . LAVORO GREZO, Lavoro grossolano, fullo de'Pescatori somiglia in certo modo a quel-
GRENA (coll ' e stretta) s . f. Crine, Pelo alla grossa, abborracciato. lo del Grillo terrestre: onde gli fu dato da
lungo del cavallo. V. CRENA. OMO GREZO, Rozzo; Rude ; Zotico; Uo- alcuni un tal nome . Questo pesce è bensi
GRENA O GRENE, Crine o CRINO , nel mo grosso. il Capriscus degli antichi, ma non quello
Commercio s'intende I crine concio in Lana greggia, dicesi la Lana soda e su- de'moderni, detto da essi, Balistes capri-
modo particolare per diversi usi dicia. Così Panni greggi, que’Panni con cui scus.
GRENAL, 8. m. T. de ' Vetturali, Criniera si fanno diverse manifatture. Detto in T. di gergo, vale Vecchio.
o Giubba, I crini del collo del cavallo. GRIGLIA, 8. f. (dal francese Grille), Per- GRINGOLA, 8. f. )
GREPOLA, Voce ant. V. GRIPOLA. siana, Voce moderna, dal francese Per- GRINGOLO, s. m. ) Zurro e Zurlo, Alle-
GRESPA, s . f. Crespa ; Grinza ; Ruga, sienne, Specie di Gelosia a riparo di fine- gria e desiderio smoderato.
Corrugazione della pelle, e quindi Rugoso stre. METERSE IN GRINGOLA 0 IN GRINGOLO,
e Cresposo. GRIEGO, dicevasi fra noi a'tempi del Calmo Dare in allegria ; Essere in cimberli.
Grespe de la caMISA, Crespe ; Pieghe ; per GREGO, Greco. METER IN GRINGOLA QUALCUN , Inozzolire
Pieghette. V. INCRESPÅR . GRIGNADA, s. f. T. de Barcaiuoli, e si dice o Inuzzolire e Inuggiolire alcuno ; Far ve-
GRESPIN, s. m. Crespone, Sorta di tela di Quando nella gara della corsa il Gondolie- nire in uzzolo, in gloria. V. GAZABORA.
Jana, o sia ordita di seta e ripiena di stame, re che trovasi nella barchetta anteriore. FAR QUALCOSSA DE GRINGOLA, Far alcuna
che riesce alquanto crespa . soverchiato da un altro che si sforza di cosa di gana o di buona gana, vale Farla
GRESPO O CRESPO , add. Cresposo e Cre- spignersi avanti impedendogli la libertà del con voglia.
spo, contrario di Disteso ; dicesi de' capelli remo, continua a vogare alzando colla pala❘ GRINTA, s . f. Collera ; Sdegno ; Rabbia;
e de' panni. dello stesso suo remo la prora di quell'al- Stizza.
GRESPON, s. m. T. de' Merciai, Crespone , tro, che lo molesta, e in tal modo devian- SALTAR O CHIAPAR LA GRINTA, Pigliare o
Sorta di drappo di lana o di seta alquanto dolo acquista tempo di proseguire . V. MA- Saltare il grillo, la mosca o il moscheri-
crespo, ed è una specie di Velo da lutto. GNAR EL REMO, in MAGNAR. no ; Montare in sulla bica o in bestia.
GRESTA ( coll' è larga) s. f. Agresto, Uva GRILAR, v. ant . Aver de grilli al capo, GRINTA, detto per Agg. a Persona , V.
acerba Agresto in grappoli, Uva acerba detto per Fantasie, ghiribizzi , capricci - GRINTOSO.
che si spreme colle mani e si pesta nel IN CAO LA GHE GRILA, Eg'i ha de capricci, GRINTA DE DUGO , Detto in gergo, Capo
mortaietto Rob d'agresto, si dice Quel delle fantasie, de'ghiribizzi. svent ato ; Testa bislacca ; Bisbetico .
che si conserva rappreso ; e quindi Agre- GRILĖTO , s . m. Grilletto; Grillolino, Pic- GRINTADA, s . f. Lo stesso che GRINTA nel
stino, Che ha sapor d'agresto ; e Agrestu- colo Grillo. signif. di Collera, sdegno .
me, Sapor mordace e forte . GRILETO, detto in T. degli Oriolai, Guar- CHIAPAR UNA GRINTADA, V. GRINTARSE.
GRETOLAR, V. ant . che fu anche detto dacorda o Guardacatena e Fermacor- GRINTADİN, add. Adiraticcio , Irato anzi
SGRETOLAR, lo stesso che SCRIZZAr , V. da . che no, un poco irato.
GREVAR, v. Gravare : Agg, avare, Esser GRILETO DE LA SUSTA, V. SUSTA. GRINTARSE , v. Adirarsi ; Incollerire ;
pesante - GREVAR MASSA, Raggravare. GRILO, s. m. Grillo ; Grilletto ; Grillolino ; Arrabbiarsi; Stizzirsi:; Ringhiare ; Di-
GREVAR, nel parlar fam. dicesi per Rin- Grillo cantaiuolo, Animaletto noto, che fa grignare i denti.
crescere ; Dispiacere ; Annoiare ; Stucca- un certo verso che suona cri cri o tri tri , GRINTARSE ASSAE , Arrovellare.
re - QUESTA LA XE UNA COSSA CHE ME GRE- e che chiamasi Canto del grillo . Linn. lo TORNARSE A GRINTAR, Riadirarsi.
VA, Questa cosa mi grava , cioè M'è di chiama Gryllus Acheta campestris. GRINTON, superl. di GRINTA, si dice ancora
fastidio, mi spiace . Grillo, detto metaf. vale Capriccio ed per GRINTOSO , V.
GREVE, add. Greve o Grieve, Pesaute Umore stravagante, che dicesi anche Cric- GRINTOSO, add . Stizzoso; Adiroso ; Scor-
318 GRI GRO GRO
rubbioso; Sdegnoso ; Iracondo Subito, fatto di canne spaccate e intrecciate, ovve- da cui gronda e si versa la pioggia che ca-
dicesi di Chi facilmente s'adira. ro di scorze d'alberi, di cui servons nei de in sul tetto Gronda e Grondaia , si
UN POCO GRINTOSO, Subbilioso. vascelli per guarnire e foderare la sede del chiama l'Acqua stessa che cade dalla gron-
GRIPIA, O GRUPIA, S. f. Greppia ; Man- biscotto, delle vele e la sentina, allorchè da, V. SOTOGRONDAL .
giatoia, Luogo della stalla dove mangiano è piena di grani, per difendergli dall'umido . GRONDAR , v. Grondare o Grondeggiare ,
le bestie. GRISIOLÈTA, s . f. Graticciuola, Piccolo Il cader che fa l'acqua dalle gronde ; ma si
GRIPIA, detto in T. degli Architetti e graticcio. dice comunemente di cose liquide , che ver-
degli Scarpellini, Ulivella, Cuneo di fer- GRISO, add. Grigio, Di colore bigio nero sino a similitudine delle grondaie.
ro per uso di tirar su senza legature le pic- che sia mescolato di bianco. Sgrigiato, GRONDO TUTO DAL SUOR, Mi gronda da per
tre o simili. Di colore grigio. tutto il sudore. E così Mi gronda il san-
Grippia, detto in T. Mar. Quella fune a PANO GRISO, Lendinella, Panno grosso gue; Mi grondano le lagrime ec.
cui è raccomandato il gavitello dell' ancora. usato dai Romiti e da alcuni Frati. GRONGO , s . m . T. de Pesc. Gavonchio o
V. GAITELO. GRISO DEI CAVELI, Grigio e Semicanu- Gongo, Pesce di mare a corpo serpentifor-
Leggesi nel Poemetto vernacolo sulla to, Mezzo canuto, che dicesi anche Brinato; me come l'Anguilla, detto da Linn. Murae-
guerra tra' Nicolotti e Castellani avvenu- Bigio ; Bigiccio Brizzolato, vale Bianco na Conger. La sua carne è più dura e meno
ta nell'anno 1521. LA GRIPIA NO SE TIEN e nero. delicata di quella dell'Anguilla.
PIÙ GNENTE AL FERO, ed è una bella me- ASSETAR EL GRISO, Maniera antica me- GRONGO O BAVA O MORGA DEL BISATO, ་
tafora tratta da voci o azioni marinare- taf. che usavasi nel secolo XVI, la quale Chiamas i da' Pescivendoli quella specie di
sche, per dire L'anima si discioglie dal corrisponde al nostro ribobolo moderno, schiuma o acquaccia viscida che le An-
corpo, cioè Mi muoio. MACAR LE CUSIURE , e vale Battere, Percuo- guille mandan fuori dalla bocca. La voce
GRIPOLA, s. f. Greppola; Gromma; Gru- tere, V. CUSIURA. GRONGO pare derivata corrottamente da
ma; Taso; Tartaro, Crosta che fa il vino GRISOLÈR, s . m. T. de' Valligiani, Tessi- Sgorgare.
alle pareti interne della botte, di cui ma- tore di graticci o cannicci; Maestro di far MARE DE GRONGHI, V. Sorze de mar .
cinandola si fa il Cremore di tartaro. cannicci. GRONGOLAR, V. SGRONGOLAR.
GRISAGIA O Grisolèra, s. f. ( dal Frane. GRISÒLITO, s. m. Crisolito o Grisolito, GRONGOLÒN, s . m. GRONGOLONI d'aqua,
Grisaille) Grigio, Bella mescolanza di ca- Pietra preziosa orientale, che si trova nel- Croscio o Scrozio, Rumore che fa l'acqua
pelli bianchi e bruni ; ed è termine dei l'Isola di Ceilan ed anche nel Brasile . I bollendo. V. BOGER.
Parrucchieri. professori di gioie le danno il nome di Gia- GROPA, s. f. Groppa, La parte dell'animale
GRISANTO , s . m. Elianto ruvido, Pianta cinto. quadrupede appiè della schiena sopra i fian-
sermentosa perenne , che fa i fiori d'au- GRISONADA ) chi Groppone o Codione, si dice di tutti
8. f. Batosta ; Sciarra,
tunno, e dai Botanici è detta Helianthus GRISONARIA ) gli animali così quadrupedi come bipedi,
atro-rubens. Ve ne sono di più colori. Contesa di parole. eccetto che di quelli da cavalcare.
GRISDEFER, add. Voce pretta francese e FAR UNA GRISONADA, Fare a morsi e a TOR O AVER SU LA GROPA, detto figur.
significa Un grigio, come quello del ferro, calci, Far una fiera contesa. Prendersi o Avere a carico sopra di
Grigioferro. GRISOPAZZO, s . m. Grisopazio e Criso- sè.
GRISÈLE, s . f. T. Mar. Grisella, Diconsi pazzo, Pietra preziosa. AVER SETANTA ANI SU LA GROPA, Aver
Griselle quelle Corde sottili disposte e le- GRITAR, v. T. de' Mugnai, Dentellare, sellant'anni in sul gallone o in su le
gate orizzontalmeute in tutta la lunghezza Denticchiare e Rosicchiare, Dicesi per si- chiappe.
delle sarchie, le quali servono di scala ai milit. delle Mole da macina, le quali con GROPELO (coll'o largo) s. m. Groppella,
Marinai per montare in alto. un martello dentellato si battono e si ren- Sorta d'Uva nera di acini fitti, buonissi-
GRISELİN, add. (che i Frane. dicono Gris- dono aspre per uso della pronta tritura- ma per vino.
de-lin) Gridellino, Agg. di colore tra bigio zione del grano. GROPETO, s . m. Gruppetto ; Nodino.
e rosso, V. COLOR DE LILA in COLOR. GRIZZOLIO , add. Abbrividato. GropÈto de vero , Quadrettino, Vasetto
GRISIÓLA, s . f. detto in T. de' Pescatori | GRIZZOLİR, v . Abbrividare e Abbrivi- di vetro da mettervi dentro per lo più me-
valligiani, Graticcio o Canniccio e Canic- dire. dicamenti.
cio o Gradella e Gabbiuola, Arnese fatto GRIZZOLO , s m. e più comunemente GRIZ- GROPİDO, Gruppito, Agg. di Diamante
di cannucce palustri, intessute sulle mazze ZOLI, Gricciolo ; Ghiribizzo ; Capriccio ; lavorato nella sua natural figura dell'ot-
colla tifa (PAVÈRA), che serve specialmen- Ticchio ; Grillo e Cricchio , Umore o Pen- taedro.
te per li Cannai . Chiamasi propr. con tal siere stravagante o fantastico . GROPIÈR, s. m. dal Francese Croupier, e
nome vernacolo quel Graticcio, che vien SALTAR O AVER EL GRIZZolo o el griLO, vale Assistente di giuoco . Dicesi colui che
tessuto non già a cannucce parallele e ad Avere o Venire il ticchio, il capriccio o la prezzolato assiste al Tagliatore o Banchie-
una alla volta come il PEZZÒN, ma a fa- bizzarria, Avere o Venire una tentazione re, ne'giuochi del faraone o della bassetta
scicoli o manipoli di tre o quattro can- stravagante. o simili di pura sorte, e lo avvertisce delle
nucce, ai quali si dà il nome di BOGIONI. GRIZZOLI DE LA FREVE , Brivido; Ribrez- vincite e delle perdite .
Ogni congiuntura di fascicoli si dice vol- zo, che dicesi anche Tremore ; Capriccio GROPIERA, s. f. Groppiera o Posolatura e
garmente DREZZA, Treccia ; e cento trec- E quindi Abbrividare o Abbrividire. Posolino, Striscia di cuoio attaccato per una
ce fanno una CUSIDURA, Cucitura . Ogni A GRIZZOLI, dicevasi anticam. per Di ra- fibbia alla sella, che va per la groppa ad at-
treccia è poi distante dall' altra poco me- do o Secondo il capriccio, la fantasia. torniare la coda del cavallo o simile.
no di mezzo piede - GRISIOLA, in T. più GROLA, Lo stesso che CORVO, V. GROPO (coll' o largo) s. m. Groppo (col-
comune, che dicesi anche ARELA, si chia- Detto per Agg. a Donna, Segrenna ; l'o stretto) o Gruppo e Nodo. V. GALAN e
ma il Canniccio semplice detto altrimenti Lunga lunga ; Sciocca sciocca come gli LIGADURA .
PEZZÒN. V. asparagi di montagna. È lunga magra e GROPO A LA TESSERA, Nodo in sul dito,
PARÈ O TRESSA de grisiole, V. PARÈ , sgroppala. Maniera di annodare i capi de'fili, che usa-
GRISIOLA, detto in T. Agr. Paravento, GROLIA, Voce bassa e idiotismo , detto per no i Tessitori. Quindi il detto, Perde ilpun-
Quel graticcio che si adopera per riparare Gloria. to il Sartor che non fa il nodo, che vale
dal verno una pianta, un'aiuola o altro . GRONDA, s . f. che Bisogna far le cose co'debiti termini, al-
GRISIOLA O ARELA, detto in T. Mar. Nat- GRONDAL, s. m. ) Gronda e Grondaia, trimenti non se ne viene a buona conclusio-
ta , Piccola copertura e specie di copertoio L'estremità della più bassa parte del tetto, ne. V. INGROPAR.
GRO GRU GUA 319
Gropi de la tela, Brocco, Certe inegua- GROSSETO add . appropriato a uomo, Gros- GRUGNO, V. SGRUGNO.
glianze che trovansi sul filo e che risultano serello, e vale Semplice, rozzo, materiale . GRUGNON, V. SGRUGNÒN.
sul tessuto. GROSSIER, add. Grossaccio, Peggior. di GRUMÈTO, s. m. Mucchietto ; Mucchierel-
DESFAR I GROPI, V. DESGROPAR. grosso, cioè Atticciato, Traversato, Gros- lo, Piccolo mucchio di qualche cosa - Gruz-
GROPO DA COLO, Picchiapetto, Gioiello secchio. zolo o Gruzzo si direbbe di Danari raggra-
che le Donne portano al collo pendente sul GROSSO , sust. Grosso , dicevasi ai tempi Ve- nellati Viluppo ; Viluppetto, Di materie
petto. neti la vigesima quarta parte d'un ducato . filate, come accia, seta, lana ravvolta insie-
GROPO DEL LEGNAME , Nocchio e Nodo, Il grosso del ducato corrente era di soldi 5 me in confuso — Ciocchetta dicesi de Ca-
cioè Quella parte più dura del fusto degli e piccoli due ; quello del ducato d'argento pelli.
alberi, che dicesi anche Magliuolo. di soldi 6 e piccoli 7 ; quello del ducato di GRUMO, s. m. Mucchio e Gruzzo, Quantità
GROPO D'ALBORI, Ceppata, Gruppo d'al- banco, di soldi 8 ; e quello del ducato da di cose ristrette ed accumulate.
beri o di tronchi d' alberi. Ceppata di ca- olio, di soldi 5 piccoli 8. GRUMO DE CAVEI, Ciocca di capelli.
stagni. Grosso, chiamasi nel nuovo peso metrico GRUMO DE STOPA o simile, Batuffolo.
GROPO DE LA LUCERNA, V. LUCERNA. la decima parte d'un ' oncia metrica. Grumo del late, Grumo, Quagliamento
FAR GROPO, parlando di barche, Aggrup- GROSSO, add. Grosso, Contrario di sot- del latte nelle poppe .
parsi, Riunirsi più barchette o gondole tile. FARSE LA ZENTE A GRUMI, Aggrupparsi,
in un canale, e non potervi comodamente GROSSO IN CIMA, Pannocchiuto, dicesi di Raunarsi.
passare. Ogni cosa grossa in cima a guisa di pan- FARSE IN TUN GRUMO O IN T'UN GEMO,
FAR GROPO E MACHIA (che debb'esser in nocchia. Fare un chiocciolino, Rannicchiarsi per
origine stato detto, FAR GROPO E MAGIA) DONA GROSSA, Grossa, cioè Gravida. dormire - Aggomitolarsi , Rannicchiarsi
Battere o Fare due chiodi a un caldo ; DEBITOR GROSSO O VISTOSO, Debitore di tutto in un gruppo, che anche dicesi Rag-
Far o Gettare la campana d'un pezzo ; grossa somma. gruzzarsi ; Raggruzzolarsi ; Farsi una
Far lo scoppio e il baleno ad un tratto, FAMEGIA GROSSA. V. FAMEGIA. palla.
Maniere fig. Fare un suo fatto senza inter- ORA GROSSA. V. ORA. GRUMO, s . m. dicono i Maniscalchi ad una
missione. GROSSO DE LEGNAME, detto per Agg. a Specie di malattia, da cui è attaccata tal-
NO VOLER STAR CO STO GROPO SUL STOME- Uomo, Ghiozzo, detto fig. Uomo di gros- volta la Specie bovina, ed anche i Maiali ;
GO, V. STOMEGO. so ingegno ed ottuso; Più grosso che l'ac- ed è una eruzione cutanea con croste spar-
TUTTI I GROPI VIEN AL PETENE , Venire il qua de'maccheroni; Di grossa pasta; Capo se come lepra in molte parti della superfi-
nodo al pettine ; Tutte le volpi alla fine duro. cie del corpo, con pizzicore, caduta del pe-
si riveggono in pellicceria : vale che Chi FARGHENE O DIRGHENE DE QUELE GROSSE, lo e dimagrimento. È morbo comunicabile.
astutamente opera male, alla fine capita Farne di marchiane ; Far una cosa col- GRUPIA, V. GRIPIA.
male Domeneddio non paga il sabbato ; ulivo; Far e dire cose grandi. GÙA, s . m. Arrotino ; Aguzzatore, Artefice
cioè 11 gastigo può differirsi ma non si to- OH QUESTA LA XE GROSSA ! Oh questa è che aguzza i ferri . Arruotaforbici, Aguzza-
glie - Dalle dalle, i disordini accumu- marchiana o coll' ulivo; Oh questa è col coltelli. Alla femmina dell'Arrotino potreb-
lati fanno rovina ; Così chi segue ogni manico, Dicesi sentendo una cosa grande o be dirsi Arrotina.
sfrenata voglia, lasciando la ragion, sen- straordinaria. GUADA (L'u si fa sentire distinto) s . f. Aguz-
te alfin doglia. GROTESCO, s . m. Grottesco si dice per zata ; Aguzzamento.
ZONZER AL GROPO DE LA SO FIN , Maniera Agg. ai Ballerini saltatori o buffi de' teatri. GUADAGNAR, V. VADAGNAR .
ant. metaf. che vale Giungere al fine del- Grottescaccio è peggiorativo. GUADAGNÈTO , V. VADAGNETO.
la vita. GROTESCO, s'usa pure per Ridicolo . Noi GUADAGNO, V. VADAGNO.
TAGIÁR EL GROPo, Modo ant. metaf. Ta- diciamo Figura a grottesche o aggrotle- GUADAGNÒN, s. m. Accresc . di Guadagno,
gliar l'agno o Tagliarsi l'agno, che vale scata, ad una persona che sia contraffat- e vale Gran guadagno ; Grand'utile.
In cosa malagevole far animosa risoluzione ta di corpo e che in veggendola ecciti al GUADO, V. ERBA DA TENZER.
- TAGIO STO GROPO, Ho risolto. riso. GUAI, V. MALBIA.
GROPOLO, s. m. Bitorzo e Bitorzolo o GROTO, V. PELICAN . GUAIA TI, Maniera usata dai Veneziani ,
Bernocchio e Bernoccolo, Quel rialto che GRÒTOLO , add. dicesi per agg . di Persona ch' esprime per anagramma purissimo Guat
scappa talora sopra la natural superficie di debole complessione, in vece di INGRO- A TI, cioè Guai a te, ed è un' espressione
delle cose - Cossi, per simil. diconsi i ber- TIO, V. di minaccia, di cui si veda alla voce MAL-
noccoli che si veggono su certe cose , come GRUA, s . f. Gru ; Grua e Grue , Uccello BIA.
sui Cetriuoli (CUGUMERO). grosso e di passo, che vola a stormi, ed è GUAINA, V. VASINA.
GROPOLÓSO , add. Gropposo ; Ronchioso ; chiamato da Linneo Ardea Grus. GUALIVAR, v. Agguagliare ; Uguagliure ;
Nodoso ; Nocchieruto ; Broccoso ; Bilor- GRUA, detto in T. Mar. Grue, diconsi Adeguare ; Pareggiare.
zoluto ---- Broccoso , dicesi particolarmente Diversi pezzi di legname appartenenti al GUALIVEZZA, s . f. Uguaglianza ; Aggua-
della seta e del filo Nodoso o Nocchiuto vascello, che ordinariamente sporgono fuori glianza ; Equalità ; Parità.
de bastoni ― Aspro: Scropuloso o Scaglio- del bordo ; e sono le Grue del pescatore, le GUALIVO , O VALìo, add. (Antic . AVALIO) .
80, dicesi delle strade mal ciottolate . Grue di cappone, le Grue delle marre o come filo, seta etc. Agguagliato o Uguaglia-
RADISE GROPOLOSA , Radice tuberosa o contre di trinchetto. to. · MALGUALIVO, è il suo contrario.
Tubero. GRUAR, V. TUGAR. FAR GUALIVO, V. SGUALIVAR.
GROPOLOSO, detto per Agg. ad Uomo, va- GRUÈTA, s. 1. Gruino, Pulcino delle Grue. GUALTA, s. f. Voce ant . Lo stesso che GAL-
le Gobbo ; Scrignuto. GRUETE, s . f. T. Mar. Parte dello speron TA, V.
GROSSA, s. f. Grossa , Quantità o Misura della nave . V. SPERON. GUANTADOR, s . m. Voce di gergo, Com-
di vino che usasi nelle osterie di Venezia, e GRUGNANTE, s. m. Voce di gergo, che va- pratore di effetti furtivi , Complice di
ch'è circa un terzo di boccale . le Porco, L'animale. furto .
GROSSETO O GROSSO, s. m. Grossetto GRUGNAR, v. Grugnare o Grugnire, Lo GUANTÀR, v. Agguantare ; Abbrancure. V.
Grosso, Piccola moneta Veneta equivalen- stridere del Porco · Grufolare, s'intende BRINCAR. -- Detto in T. Mar. vale Fermare
te a quattro soldi, cioè alla quinta parte di quel gesto che fa il porco alzando il grifo e subitamente una fune quando scorre .
una lira, che ai nostri tempi, prima del ca- spingendolo innanzi grugnendo - Grugni- GUANTÈR , s. m. Guantaio , Facitore
dere della Repubblica, era quasi sparita. to, dicesi del Cignale. Venditore di guanti. V. MUSCHIÈr.
320 GUA GUA GUC
GUANTIÈRA , s . f. Guantera e Vassoio, tocci di polvere e di dispensarli ancora al- zolai, Pezzo di suolo che va in giro del cal-
Bacino d'argento o anche di latta inverni- l'atto del combattimento . cagno.
ciata o di legno, da riporvi sopra e portare GUARDAPORTO , s. m. Guardaporto , T. GUARENTÀR. V. Varentår. 1
chicchere da caffè ed altro. Mar. Quell'uffiziale che soprintende alla cu- GUARIA, 8. f. Guarigione ; Guerigione ; 1
GUANTO , s. m. Guanlo. stodia d'un porto . Guarimento e Guerimento.
L'AMOR PASSA EL GUANTO, L'amore passa GUARDAPORTON, s . m. Guardaportone, DAR UNA BONA GUARIA, Guarir bene.
il guanto, si dice Quando si tocca la mano Servitore che sta di guardia alle porte del * GUARIR, v. Guarire; Risanarsi, ed anche
all'amico senza cavarsi il guanto. palazzo di un signore. in signif. attivo, Sunare , operare guari-
TOCAR COI GUANTI, Toccarse 'o col guanto, GUARDAR. V. VARDAR. gione, apportar salute. Dicesi anche talvol-
Farsi coscienza delle cose indifferenti, Es- GUARDAROBA, V. VARDAROBA. ta , ma trivialmente, VARIR.
sere soverchiamente scrupoloso . GUARDASCARTOZZI , V. VARDASCARTOZ- GUARNIDÒR , s . m. T. Mar. Attrazzato-
QUEL DAI GUANTI, Guantaio, Colui che ZI. re, Colui che provvede gli attrazzi della
fa guanti. La femmina si dice Guantaia, V. GUARDASTIVA, s. m. Bosman, T. Mar. nave. 3
MUSCHIER. Uffiziale marinaio che ha la cura delle go- GUARNİR, v. Guernire o Guarnire, Corre-
METEVE EL GUANTO E NO VOGIE LASSAR mone, delle ancore, delle grippie, dei ga- dare, munire, provvedere, fornire.
SEGNO O VERNISE , Ribobolo antiq. metaf. si- vitelli etc. GUARNIR UN BASTIMENTO, Altrazzare, T. 21
mile all'altro GRATE PIAN E NO SGRAFE . V. GUARDIA, V. VARDIA. Mar. Corredar la nave di tutti gli attrazzi
GRATAR. Guardia de la SPADA, V. SPADA. necessarii a metterla in istato da poter na- !!
GUANTON, 8. m. Acer. di Guanto, e vale GUARDIA del corpo, Guardacorpo , Mili- vigare.
Guanto grande. zia che guarda la persona del Principe . GUARNITÚRA, s . f. Guarnimento ; Guer-
GUAO 8. m. Guaio e nel plur. Guai, vale GUARDIE PER I INCENDI, Guardie del fuo- n'tura ; Fregiatura ; Fregio , Fornitura y
Disgrazia, Disavventura. co. d'abiti e qualsivoglia altro ornamento di
AVER UN GUAO CON QUALCUN, Aver contra- Guardie di polizia ora si chiamano i Bir- che che sia . Riscontro, Ornamento di
sto, contesa : Aver un intrigo, un impic- ri, che principalmente dipendono e sono ricamo o simile per fornitura di vesti.
cio disgustoso con alcuno. pagati dall' Uffizio politico, ed hanno una GUARNIZIÓN, s . f. Guarnizione ; Guarni- 20
DEI GUAI NO ME NE MANCA, Esser a go- specie d'uniforme. mento ; Fornitura ; Fregio.
la ne' guai, Aver delle disgrazie -- CAVEI Così pure Guardie di Finanza , dicesi ora GUARNIZION D'ABITO, Abito co' frastagli,
E GUAI NON MANCA MAI, Affunni e guai non a quel Corpo organizzato quasi alla foggia screzii, camuffi , gonfiotti, strisce, tresche E
mancan mаі. militare, che impiegasi in servigio della di varii colori, nastri etc. Balza, dicesi
GUAR, v. Aguzzare ; Auzzare ; Arrotare; Regia finanza. V. SGARAFON . per Guarnigione di mossolina, velo e si-
Acutire ; Far aguzzo, dicesi degli Stru- Guardie sedentarie di finanza si chia- mile dappiè di gonnelle, grembiali, intorno
menti di taglio . mano in T. d'Ufizio Quelle che sono stabil- a'copertoi etc.
GUAR I PALI, Maniera de'Valligiani, Ap- mente lasciate a un dato posto, sia per l'età GUASCONADA (voce Francese), V. SMAR-
puntare i pali, Àfüilarli e far loro la punta loro troppo avanzata o per motivi di salute. GIASSADA.
per piantarli. Forse a siffatte guardie potrebbe risponde- GUASTADA, s . f. Guastatura; Guasto; Gua-
GUARDABASSO , s. m. Soppiattone ; Gal- re la voce Stanziali. stamento.
tone, Persona cupa, coperta e dissimulata. Guardie, dicono anche i nostri Marinari GUASTADÒR, V. VASTADÓK .
Non guarda mai diritto in viso. Veneziani alle tre stelle che sono più vicine GUASTAR, v. Guastare, Sconciare.
GUARDADA , s . f. Guardo : Sguardo ; Oc- alla stella polare. GUASTAR EL COSTUME , Corrompere, figur.
chiata. GUARDIAN, s . m. Guardiano, Capo d'un GUASTAR I DISEGNI DE QUALCUN, Guastar
DAR UNA GUARDADA, Guardare ; Guatare. Convento di frati. l'incanto ; Guastare o Rompere l'uovo in
GUARDADURA , s. f. V. VARDADURA . GUARDIAN DE LE PRESÓN , Carceriere ; boccu o nel pan ere.
GUARDALAI, s. m T. Mar. (suona Guarda Guardiano ; Custode delle carceri. GUASTAR EL CUGNO A LE MONEE , Sbolzona-
lalo) Parata, Riparo che si fa dinanzi a che GUARDIAN DEL PONTE, Pedaggere. re, Guastar il conio.
che sia per difesa. GUARDIAN DEl seragio de LE BESTIE, Be- GUASTAR LA RAZza, Dischiattare ; Trali-
CORDE DE GUARDALAI, Corde di parala stiario. gnare ; Degenerare.
o di difesa , Pezzi di gomena o altra gros- GUARDIAN DE LA MANDRA, Mandriano ; GUASTARSE EL VIN, Guastarsi ; Incerco-
sa fune, che si lasciano penzoloni dal bor- Mandriale: Armentario ; Guardiano della nire ; Rincerconire ; Divenir cercone, Far
do de' piccoli bastimenti, onde non sieno mandra; Guardamandra. la volta.
danneggiati dal passaggio ed urto d'altri GUARDIAN D'UNA TORE, Torrigiano. COSSE CHE SE GUASTA, Amor di meretri
bastimenti. GUARDIAN DEI PORCHI, Porcaio e Por- ce e Vin di fiasco, la mattina è buono e la
GUARDAMAGAZÈN, s . m . T. Milit . e di caro. sera èguasto.
Marina, Canoviere e Magazziniere, Quel- GUARDIAN DEI BOSCHI . Guardaboschi o Bo- GUAZZAROTOLI, Erba. V. Tagièri.
lo ch'è preposto alla custodia de' magazzi- scaiuolo. V. SALTARO. GUCHIA, s . f. Agočchia e Ago . V. Aco.
ni o cauove de' viveri e delle munizioni da GUARDIAN DEI CAMPI, V. CAMPARO. GUCHIA dicesi comunemente per Maglia,
bocca dell'esercito - Guardamagazzino si GUARDIAN DEL MAGAZEN, V. GUARDAMA- Lavoro fatto cogli aghi da agucchiare.
dà nel Dizionario enciclop . di Alberti per GAZEN. LAVORAR DE GUCHIA, Agucchiare, Far la-
voce di regola. Il suo subalterno è Sotto GUARDIANADO , s. m. Guardianeria , Uf- vori di maglia.
guardamagazzino . fizio di guardiano . PANZA A GUCHIA, V. PANZA.
GUARDAMAN, s. m. T. degli Archibugieri , GUARDIANETO, s . m . Guardianello. GUCHIADA, 8. f. Agugliata, e più comu
Guardamacchie , Quell'arnese dell'archibu- GUARDINI, s . m. Guardini de' portelli. T. nem. Gugliata, Quella quantità di refe, seta
gio che difende e ripara il grilletto. Marin. Sono le Corde con le quali si alzano e simili, che s ' infilerebbe nella cruna della
GUARDAMAN DE LA SPADA, V. COCHIA . e tengono aperti i portelli. aguglia per cucire .
GUARDAMAN, detto in T. Mar. Lo stesso GUARDINFANTE, s . m. V. CERCHIO DA GUCHIAR. V. Incugiàr .
che PARAMAN. V. DONE, in CERCHIO . GUCHIAROL . V. CAGNÒL.
GUARDAPOLVERE, s . m. T. Mar. Guarda- GUARDIOLA , 8. f. Guardiolo o Guardi- GUCHION, s. m . Agone, Uno di quegli agbi,
carlozzi o Guardafuoco, Colui che sulla uolo, nel sign . di Custode. che portano in capo le donne del Contado,
nave ha l'ispezione di far la guardia ai car- GUARDOLO . s. m. Guardione, T. de Cal- fatti per lo più d'argento.
GUE GUE GUZ 321

Drizzatoio, Strumento sottile, del quale Poemetto scritto in lingua vernacola per la GUERZO . V. SGUERZO.
le Donne si servono per separare i capelli guerra tra le fazioni de Castellani e Nicolot- GUFO . V. DUGO.
del capo . ti seguita nel giorno di S. Simeone nel 1521 Guro, add. Curvo ; Arcato; Chino, Pie-
GUERA DE NICOLOTI E CASTELANI. sul ponte dei Servi, stampato tra le poesie gato in arco; dicesi del portamento di qual-
Chiamavasi Guerra lo Spettacolo pubblico antiche Veneziane nella tipografia d' Alviso- cheduno.
d'una specie di combattimento, che facevasi poli: GUGIERA. V. GOMBINA.
tra le due fazioni rivali de' Nicolotti e Ca- PER CERTE RIsse antigue de Mil'ani GUIBA, s. f. T. de' Calafati, Sgorbia, Spe-
stellani, ne'quali era divisa la città di Ve- OGNI ANO SE VOL FAR UNA GUERA cie di Scalpello da taglio, tutto di ferro,
nezia. Noi non siamo accertati dalle crona- DE NICOLOTI CONTRA CASTELANI, col taglio curvo semicircolare, com'è un C.
che nè quando precisamente nè per qual mo- SU PONTI ORA DE LEGNO ORA DE PIERA. GUIDON, add. Guidone; Furfante.
tivo sorgesse la rivalità la più accanita fra A DAR SE VEDE BASTONAE DA CANI, Detto a Fanciullo, Faccimale; Insolen-
questi abitanti, che si mantenne fino a' no- E CHI CASCAR IN AQUA E CHi per tera, te; Vispo; Vivace.
stri giorni sotto il Governo Veneto : benchè CON GAMBE ROTE E VISI MASTRUZZAI, GUINDOLO. V. CORLO .
v'abbia l'opinione riportata dal Gallicciolli E QUALCUN DE STA VITA ANCA CAVAI. GUIZZAR . V. Squizzar .
(Lib. I. num . 130), che lo fosse per la se- Convien credere però che giungesse al col- GUSSA. V. SGUSSO.
guita uccisione d'un Vescovo di Castello. mo lo seandalo di tale sanguinario e barba- GUSTAR, v. Gustare e Aggustare; Assapo-
Questa specie di guerra in origine consiste- ro spettacolo, quasi simile a quello de' gla- rare, che anche dicesi Far la salva d'una
va in pugni, e facevasi sopra un ponte ; diatori a' tempi Romani, perchè il Governo cosa. V. TASTAR.
quindi varii sono i ponti della città detti ap- Veneto lo vietò, permettendo soltanto che Gustir avanti, Pregustare.
punto Ponte dei PUGVI, dove stanno ancora le due fazioni sfogassero la loro rivalità in GUSTAR LE CARTE, V. COCOLAR.
per memoria del combattimento, scolpite nel gareggiare nel giuoco delle Forze, e nel di- GIUSTÈTO, s. m. Saporetto, Piccolo sa-
marmo sui ripiani o piazze quattro impres- vertimento della Moresca, che si videro an- pore.
sioni a forma de'piedi destro e sinistro, due che a' nostri giorni : non essendo a notizia Parlando del piacere del senso fisico ,
di qua e due di là in opposto. In seguito le dell'Autore che nel secolo ultimo scorso sia Titillamento ; Sollucheramento ; Solleti-
pugna degenerarono o si cangiarono in per- mai stata fatta guerra nè men di pugni. camento.
cosse di legno, e quindi in ferimenti con ar- V. NICOLOTI, CASTELANI, FORZE e MORESCA. GUZZO, add. Aguzzo ; Aguzzato , Acuto ,
me da punta e taglio e in uccisioni, come GUERIZAR , v. Voce ant. Guerreggiare , Dicesi di Ferro appuntato. V. Guà,
esprime l'ottava qui sotto riportata d'un Far guerra, Combattere.

Boerio 41
IGN ΙΜΑ IMA

I Lettera vocale dell'alfabeto, che presa su- IGNORANTE DE studi , Inerudito ; Indol- ce ne penso un fico , niente , in nessun
stantiv. è di genere mascolino. 10. modo.
I (dal latino Illi) Essi; Eglino o E'. IGNORANTE De lezer e scrIVER , Illittera- IMAGINAZION, S. f. Immaginazione, che an-
No I VOL, Non vogliono I ME PIASE, to e Inletterato ; Idiota ; Che non sa l'ab- che dicesi Immaginare .
Essi o Quelli mi piacciono NO I GA VO- bicci ; e fu anche detto Analfabeta. QUESTE XE TUTE IMAGINAZION , Questa è
LUDO VEGNIR , Essi non vollero venire . DEVENTAR IGNORANTE , Imbuire. una fantasticheria o fantasticaggine o un
I dicesi per Li, articolo plur . di ELO IGNORANTITÀE, Voce bassa, anzi trivia- capriccio.
I STIMO , I VEDO , Gli stimo ; li vedo . lissima, Ignoranza . TUTO XE IMAGINAZIÒN, L'immaginazio-
I, pronunziata con istrascico, come se si IGNORANTON, add. Ignorantaccio; Igno- ne fa o non fa caso, vale a dire Fa o non
dicesse 1, è anche voce de ' Vetturali o si- rantone. fa parere quel che non è.
mili, ch'essi usano per far camminare le ILEAMAR, O INLEAMAR, V. Letamare; Con- IMAGOGA, add . Voce propr . del Polesine,
bestie; e par che sia l'I imperativo del la- cimare; Conciare, Ingrassar di letame la ma che i nostri Cacciatori usano in vece
tino Ire, cioè Va; Cummina . V. Soo. terra. di IMBRIAGA, parlando d'Uccelli. V. Imbria-
IBIS REDIBIS , Maniera latina , che si usa ILUMINADOR, s. m. Accenditore ; Illumi- GA.
dalle persone colte per modo d'espressione , natore, Colui ch'è obbligato dal suo uffizio IMALTADURA, V. INCALCINADURA .
e dicesi in mala parte per allusione ad un ad accendere i lumi ne' teatri, o per le stra- IMALTAR , v. Incalcinare ; Intonicare e
Discorso confuso, imbrogliato, inintelligi- de i fanali pubblici . V. IMPIZZADOR . Intonacare, Coprir la Muraglia di calcina
bile. ILUMINAR , v. Illuminare ; Ralluminare ; - Rinzaffare, Riempire il voto e le fessu-
L'È UN IBIS REDIBIS , Sono andirivieni, Allumare e Alluminare, Dar lume, luce, re con calcina o stoppa o bambagia.
involture, cioè Cenni o parole ambigue che splendore. TORNAR A IMALTAR, Rincalcinare ; Rinto-
non si lasciano appostare. ILUMINAR QUALCUN, Illuminare, vale In- nacare.
İCHESE, s. m. Icchese ; Icchesi; Icchisi, formar alcuno di ciò ch ' ei non sapeva, tor- IMALTAR LA CALCINA, Intridere la calci-
X , Una lettera consonante dell' alfabeto ne via l'ignoranza, Istruirlo . na, cioè mescolarla colla sabbia.
latino. ILUMINAR O ALUMINAR I PANI , Allumina- IMANCABILE , add . Leale ; Uomo di paro-
GAMBE A ICHESE , V. GAMBA. re, vale Dar l'allume ai panni innanzi che la o di fede.
IDEA, s. f. Idea. si tingano, acciocchè ricevano il colore. IMANCABILE , si dice a modo avverbiale e
AVER IDEA D'UNA Ccossa, Aver cognizio- ILUMINAZIÒN, s. f. Illuminazione ; Lu- vale Infallibilmente ; Senza fallo : Certa-
ne o informazione d'una cosa - AVER minara, o Luminaria, Quantità di lumi mente.
IDEA O MOLTA IDEA D'UN MESTIER , Saper accesi. IMANEGA, add . Immanicato, Ch'è guerni-
far un mestiere; Esser capace del tal me- FAR L'ILUMINAZIÒN, detto in T. de' Tinto- to di maniche.
stiere. ri, Alluminare, vale Dar l'ailume ai panni CORTÈLO O ALTRO IMANEGA, Coltello o si-
DE SOLA IDEA , Idealmente , Immagina- innanzi che si tingano acciocchè ricevano il mile immanicato, cioè Munito di manico.
riamente. colore. IMANEGÅR v. Metter a cavallo una spa-
CHE IDEA ! Che stravaganza ! Qual pen- ILUNA, O INLUNA, add . Paturnioso An- da o una lama, vale Guernirla di manico
siere ! Quale strano capriccio ! Oh che cora per Accigliato ; Accipigliato; Curvac- IMANEGAR UNA SGUBIA, V. SGUBIA.
idea! Che bella idea ! IMANETAR , v. Ammanellare , Metter le
cigliato.
IDÈST, Idest o Ideste, Voce latina, che si Viso amarognolo, dicesi per Mezzo sde- manette ; e quindi Ammanettato.
usa talvolta anche da' Veneziani nello stile gnato. V. MALMONTA e IRABIÀ. IMARCHESA, v. Mestruato, Imbrattato di
burlesco e fam., in vece di Cioè: come. ILUNARSE , O INLUNARSE, V. Aver le patur- mestruo.
QUEL' AMBROSIA, IDEST EL VIN. nie; Aver la luna a rovescio . IMARCIO . add. Marcito, Guasto dalla mar-
IDOLE. V. VIDOle . Accigliarsi, Far brutta cera, Star acci- cia.
IDROPISIA. V. INTROPISIA . AVER IMARCIA UNA COSSA IN TESTA, Aver
glialo.
IGNORANTE , add . IMA, s. f. T. de ' Pesc . Spilorcia o Spilor- una cosa per lo senno a mente , Saper
IGNORANTE COME UN TACO O COME LA PIE- cio, Sottile e lunga fune corredata di di- ben a memoria . V. A MENADEO.
RA DEL BATISTERIO, Ignorante in cremisi ; stanza in distanza di sugheri, con cui si ti- IMARCÌR v. Immarcire e Inmarcire. Di-
Capo d'assiuolo ; Buaccio ; Non sa distin- ra a terra la sciabica o rezzola . V. CORTE- ventar marcioso Imporrare, direbbesi
guere un baccello dai pater nostri; Non GAE e TRATA DA PESCAR. del Guastarsi i pannilini e che che sia per
conosce la luna di Bologna ; È di natura IMACHIARSE , v. Macchiarsi , Bruttarsi l'umido.
asinina; Non sa l'abbicci ; In mille anni con macchie ; e dicesi anche figur. IMARCIR IN T'UNA PRESON, Marcire in una
non saprebbe accozzare tre man di no^- IMAGAZENAR, v. Riporre nel magazzino. prigione , detto fig. vale Star rinserrato
cioli. V. DESTINGUER. V. MAGAZEN. lungo tempo in prigione.
IGNORANTE NEL SO MESTIÈR , Soldato da IMAGINABILMENTE, avv. costrutto colla L'AQUA IMARCISSE I PALI , L'acqua fa
chiocciole; Pillor da chiocciole ; Dottor dei negativa, Ne men per idea ; Nientissimo. marcire i pali; L'acqua rovina o rompe
miei stivali; Medicastronzolo, e simili. No GHE NE PENSO IMAGINABILMENTE . Non i ponti, Così dicono proverbialm . i bevitori
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di vino, per dannare l'uso di bere acqua o Tela grossa o cosa simile da involger bal- senza biscotto, detto metaf. Mettersi alle
di annacquare il vino. le, fardelli e simili. imprese senza i debiti provvedimenti.
IMARGINAR . V. MARGINAR. IMBALAR, v. Imballare , Metter nella bal- IMBARLUCAR , v. Gabbare ; Giuntare ;
IMARMOTIO, add. Stupidito ; Instupidito ; la - Abballare o Abballinare, ridurre in Trappolare. V. COGIONAR .
Confuso. balle. V. BALA. IMBARONADURA , 8, f. T. Mar. Fasciatu-
IMARMOTİR , v. Stupidire ; Instupidire ; IMBALARSE, Ubbriacarsi. ra, e dicesi delle Manovre o gomene, per
Confondersi; Perdere le parole ; Concen- IMBALEGAR , v. Accalappiare ; Invilup- preservarle dal logoramento.
trarsi. V. MARMOTA. pare ; Imbarazzare : Imbarcare. V. IN- IMBARONAR, v. T. Mar. Fasciare o Fo-
IMASARİR , v. T. Agr. Macerare , Dicesi TRIGAR. derare le manovre o le gomone, e i cavi;
del lino e della canapa ; e quindi Macera- IMBALEGAR , detto in T. de Pesc. Dar e significa Attorniarle di comando, gaschet-
to. nella rete ; Rimaner preso , Dicesi del Pe- te, baderne o altro in que' luoghi ne' quali
IMASCARA ,9 add. Mascherato. sce. sono sottoposte a fregare e consumarsi .
IMASCARAR, v. Mascherare ; Immasche- IMBALO, s. m. Invenia ; Pastocchia ; Fin- Alcuni dicono Infasciare.
rare e Ammascherare. zione ; Vescia ; Menzogna , Trovato falso IMBASSADA, s . f. Ambasceria ; Legazio-
IMASCARAR EL Muso , Imbacuccare il viso. a fine d'ingannare . ne.
IMASCARAR UNA COSSA, detto fig. Arruffia- FAR IMBALI , Fingere ; Far pastocchie; PORTAR L'IMBASSADA , Complimentare o
nare, Rassettare e raffazzonare una cosa, Soppiantare. V. IMPIANTO . Riferire per ordine altrui qualche cosa.
ricoprendo i suoi difetti — Riconciare, l'al- IMBALOCAR, v. Appallottolare, Far pal- IMBASSADOR O IMBASSAÒR, 8. m. Voce ant .
terar che fanno i cuochi le vivande. lottole di neve. Ambasciatore o Imbasciatore Nunzio o
IMASCHIAR , v. Mastiettare , dicono gli IMBALONAR , v. Confondere ; Imbroglia- Legato si dice Quello del Papa.
Scarpellini per Fare che una pietra, com- re; Inviluppare, dicesi della mente. IMBASSADOR PICOLO, Ambasciadoruzzo.
mettendosi con altra, combacii bene e pa- NO ME IMBALONE, Non mi confondete. L'IMBASSADOR NO PORTA PENA, Ambascia-
reggi. IMBALORDIR , v. Imbalordire ; Instupi- tore non porta pena ; ed è scusa di chi
IMASCHIAR , dicono ancora i Legnaiuoli dire o Stupidire , Lo stesso che SBALOR- tratta o riferisce per altrui cosa che possa
nel sign. di Calettare. V. IMORSAR e INCAL- dìr, V. aversi a male.
MAB. IMBALSEMAR, v. Imbalsamare o Imbal- IMBASSARIA. V. IMBASSADA.
IMATİR, v. Immattire e Ammattire, Dive- samire, Unger con balsamo . IMBASTARDIDA, s . f. Imbastardimento.
nir matto, Dar nelle girelle ; Esser fuori IMBALSEMAR UNO , detto fig. Lisciar la IMBASTARDİR. V. BASTARDAR .
de' gangheri. coda a uno; Piaggiare ; Lusingare ; So- IMBASTIDA, s. f. Imbastimento.
IMATIRSE DRIO A QUALCOSSA, Andar per- iare, Adulare. IMBASTIO , s . m. Ambascia ; Angustia ; Af-
duto dietro a qualche cosc ; Invasar per IMBALUCÀR , v. Sbalordire ; Stordire. fanno di cuore; Inquietudine ; Travaglio.
amore. IMBALZAR (colla z aspra) v. Rimbalzare , IMBASTIO O INVASTìo, add. Imbastito ; Ap-
IMATONİDA, s . f. Sbalordimento; Stordi- Si dice del Mettere il cavallo la gamba puntato, dicesi de' Vestimenti riuniti assie-
mento; Attonitaggine ; Allibbimento. fuori della tirella. me coll' imbastitura.
IMATONIO, add. Allibbito, Confuso e im- IMBANDISON, s. f. (colla s dolce) Vocabolo IMBASTIO CO LE AZZE BRUNE , Locuz. fam.
pallidito Abbarbagliato ; Abbacinato , ant. ch'è usato nelle lettere del Calmo per e figur. di rimprovero scherzevole ad uno,
dal troppo chiaro Sbalordito; Introna- Imbandigione, Vivanda imbandita da por- e vale Malcreato ; Scostumato, ed anche
to ; Dicervellato ; Stordito , Da strepito si in tavola. Rozzo.
grande Intorpidito e Alloppiato, dicesi IMBAOSÀR, v. Imbavare o Scombavare. IMBASTIR O INVASTIR, V. Imbastire ; Ap-
Dal scnno. IMBARBAGIAR, v. Abbagliare , si dice del puntare, dicesi de' vestimenti.
IMATONIR v. Abbagliare ; Abbacinare ; Non reggere la vista al vedere distinta- IMBASTIR , detto in T. de' Cappellai, Fel-
Abbarbagliare, si dice per troppa luce - mente le cose in leggendo o in far altro. trare, Sodare il panno a guisa di feltro.
Torre il capo ; Spezzare la fantasia ; Avere gli occhi tra' peli, vale Non ve- IMBASTIÚRA, s . f. Imbastitura, Cucitu-
Stordire; Sbalordire; Intronare; Spezza- der bene, ed anche di Chi, essendo sveglia- ra abbozzata con punti lunghi, i quali da
re il timpano degli orecchi, dicesi per Ro- to di poco, è ancor sonnacchioso. alcuni si chiamano Basta. Dicesi anche
more Alloppiare; Intorpidire, per trop- IMBARBOTÀRSE, v . Barbugliare, Parla- Punto molle . V. FILZETA.
po sonno Allibbire, Impallidire per co- re con parole interrotte. IMBATER, v. - LA IMBATE IN POCO, Ella
sa che ti faccia restar confuso . IMBARCA, add. Imbarcato. batte, vale Esser vicinissimo, Esservi una
L'HO IMATONIO , L'ho conficcato , cioè MAL IMBARCA , detto fig. Infinocchiato ; differenza insensibile.
L'ho convinto in maniera , ch'e ' non possa Subillato; Imbarcato , cioè Fatto entrare LA IMBATE IN BAGATELE, Si tratta di po-
in guisa alcuna giustificarsi o rispondere. in un'impresa da non riuscirne. co, d'una minuzia. V. BATER.
IMAZENE, s. f. ( colla z dolce ) Voce ple- IMBARCADA, s. f. Imbarco. TORLA COME LA SE IMBATE , Non la voler
bea, Imagine o Immagine, Figura dipinta DARSE UN'IMBARCADA , Far un imbarco più colta che cruda ; Pigliare una cosa
e col termine vernacolo s'intende di Santo . o Imbarcarsi , e dicesi figur . deil’Entrar com' ella viene, Non curarsi di meglio.
PICOLA IMAZENE DE LA MADONA , Imma- in impresa difficile o sconsigliata o dan- IMBATERSE , v. Imbattersi ; Abbattersi;
ginetta della Beata Vergine o di Nostra nosa. Incontrarsi; Avvenirsi; Dar di cozzo; In-
Donna . cappare; Dare in alcuno L'atto del-
IMBARCAR, v. Imbarcare o Imbarcarsi.
IMAZZETÀR, v. Ammazzolare , Far maz- IMBARCAR QUALCUN, detto fig. Imbarcare, l'imbattersi dicesi Imbatto o Incontro.
zi e si dice de ' fiori e dell' erbe. Impegnar altri in qualche malagevole im- PER FORTUNA EL SA IMBATUO, La fortuna
IMBACUCA , add. Imbalordito ; Stordito; presa, Imbrogliare , Imbarazzare. V. IN- g'iel mandò innanzi; Gli si parò innan-
Intronato . TRIGÅR . zi casualmente, di rimbalzo.
IMBALÀ. add. Imballato o Abballato, Dice- IMBARCARSE , detto metaf. Imbarcarsi; IMBATERSE MAL, Abbattersi male; Incon-
si delle mercanzie . Impegnarsi ; Innamorarsi ; Imbardarsi ; trarsi male; Capitar male; Scontrar male.
IMBALA, dicesi per Ubbriaco. Imbertonarsi ; Impazzare di alcuna o al- TORNARSE A IMBATER, Rabbattersi o Riab-
IMBALA, detto in furbesco, Conscio; Con- cuno; Incarognarsi ; Intabaccarsi. battersi.
sapevole; Consapiente, ch'è a parte d'un IMBARCARSE SENZA BISCÒTO, Imbarcare o IMBATO, s. m. T. Mar. Vento scirocco.
segreto. Imbarcarsi o Entrar in mare senza bi- IMBATUO, add. Abbattuto; Incontrato.
IMBALADURA , s. f. T. Merc. Invoglia , scotto , che anche dicesi Porsi in galea IMBAVAR. V. IMBAOSAR .
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IMBAVARARSE, v. (che vuol dire Meterse IMBISSACAR . V. ISCARSELÅR . IMBOLPONA , lo stesso che INFOLPONA, V.
EL BAVARO) Vocabolo usato da Maffeo Ve- IMBIZARIO add . Messo in bizzarria, in IMBOLSIR, v. Imbolsire, Divenir bolso.
nier, ne ' seguenti versi della bella canzone capriccio, in fantasia, in Ihiribizzo. IMBOMBA, add. Abbombato; Imbevuto ; Am-
LA STRAZZOSA, stampata tra le poesie anti- IMBOCAR, v. Imboccare, Mettere altrui il mollito, Impregnato di liquore.
che Venete, uscite dalla tipografia d' Alvi- cibo in bocca. TUTO IMBOMBA CH'EL SGIOZZAVA DA PER
sopoli: IMBOCAR UN FIASCO , Abboccarsi, Porsi TUTO, Così abbombato d'acqua che goccio-
QUAL SE FRA DO CAMINI alla bocca. lava per tuito.
SE IMBAVARA LA LUNA, IMBOCAR QUALCUN, detto fig . V. IMBOCO- IMBOMBARSE e IMBOMBIRSE, V. Imbever-
CHE LUSA IN MEZO, TAL SPLENDE LA FAZZA NÅR. si o Imbersi ; Inzupparsi ; Abbeverarsi,
E I RAZI DE CUSTÌA FRA STRAZZA E STRAZZA . IMBOCAR I DENTI D'UNA RODA, T. degli Riempirsi di acqua o altro liquore - Ab-
È questa una similitudine poetica del bel Oriolai, Incastrare . bombarsi è di dialetto toscano, riportato
viso della sua STRAZZOSA col chiarore della IMBOCAR UN CANON, Imboccare l'artiglie però dal Mattioli.
luna, la quale talvolta vedesi lucente fra ria, vale Investirla con colpo d'altra arti- Parlando delle terre, dicesi Assorbire e
due cammini nel sorgere o nel tramontare. glieria nella bocca, perchè resti senza po- Imbevere ― Del rigonfiare e ammollirsi
I cammini sono assimilati al BAVARO, cioè tersi usare. delle cose secche, si dice Rinvenire.
al Soggolo monacale, che da soltinsù rac- IMBOCARSE IN MAR, Sboccare ; Metter fo- Dicesi anche per Ammollirsi semplice-
chiude le gote, ma senza impedire la vista ce, Dicesi d'un fiume. mente.
libera del volto. V. DESBAVARARSE .
IMBOCAR UNA STRADA, Pigliar la via, In- | IMBOMBASÀ , add. Imbambagiato, civè Rin-
IMBAUCARSE, v. Appillottarsi, Fermarsi camminarvisi . calzato colla bambagia .
oziosamente in un luogo senza saperne u- IMBOCAÙRA, s. f. Imboccatura, Quella IMBOMBASÀR, v. Abbambagiare; Accoto-
scire. Incantarsi; Stolidire; Sbalordire. parte della briglia, che va in bocca al ca- nare, Guernir di bambagia o cotone.
IMBAULÀR, v. Imbaulare , Chiudere in un vallo. IMBONAR O IMBONIR, V. T. de ' Costruttori
baule che che sia . Imbaular la roba da Parlando degli strumenti da fiato, Im- navali, Imbonare o Imbuonare, Inchiodar
portare in viaggio. boccatura, è la parte su cui s' appoggiano le tavole d'imbuono, Riempir di tavole i
IMBAUTÀ , add . Coperto di baulta ; Ma- le labbra, per sospingere il vento e produr- vani fra un filo e l'altro. V. FILO.
scherato di bautta. re il suono. IMBONIMENTO , s. m. Interrimento o In-
IMBAUTA SU, Imbacuccato; Incappuccia- INBOCAURA DE LA RODA COL ROCHETO, T. terramento, Deposizione di terra fatta dal-
to; Imbavagliato . degli Oriolai, Incastro o Imboccatura . l'acqua nell' alveo d'un fosso, canale, o si-
DONNA IMBAUTADA, Donna tappata, cioè IMBOCAURA DE LA STRADA, DEL FIUME, e si- mile. Dicesi anche Rinterramento o Rin-
Coperta in guisa da non farsi conoscere. mili, Imboccatura ; Bocca della strada terrimento , ma Interrimento è più rego-
IMBAUTARSE , v . Imbacuccarsi , Nascon- Foce, dicesi quella del fiume - Inoscula- lare Colmata ; Alluvione lutulenta o
dersi il capo nel bacucco, siccome l'Incap- zione, Quella delle vene. arenosa, dicesi il Terreno alzato dalle tor-
pucciarsi nel cappuccio - Imbavagliarsi; IMBOCAURA DEI PONTI, Imboecatura dei bide dell'acqua - Interro , Sabbione o
Camuffarsi, Coprirsi il capo con un panno. ponti. Fango che il mare e i fiumi trasportano,
IMBOCAURA DE LE FENESTRE , V. FENE-
IMBAUTARSE, vale anche per Inferraiuo- e che lor fanno cangiar direzione, luogo e
larsi. V. INTABARARSE. STRA. riva - Ricolmi, si chiamano le Terre la-
IMBENDAR, V. ImBINDAR . IMBOCONADA, s. f. Imbeccata , Quanto si sciate dal Mare alla spiaggia e rassodate. V.
IMBESENARSE , v. Term. propr . de' Pe- mette in becco in una volta all'uccello, o BONIFICAZION e NOVAL.
scatori Chioggiotti, e vale Inzaccherarsi; nella bocca. IMBONIO, add. Colmato ; Ripieno ; Inter-
Infangarsi. V. INFANGARSE e INZALTRO- Detto fig. Indettatura ― DARSE L'IMBO- rato ; Appianato , Si dice de' fiumi e dei
NARSE. CONADA, Indettarsi , Restar d'accordo di rivi. Sarà stata detta la voce IMBONIO forse
IMBÈVER, v. Imbevere e Imbere, Persua- quello che s'ha a dire o a fare. dal barb. Ammonitus, che si trova usato
dere, Istruire alcuno di che che sia e pi- TOR L'IMBOCONADA, Detto in altro senso, nel 1200.
gliasi in mala parte. Pigliar l'imbeccata, vale Lasciarsi corrom- Detto fig. di Persona, Allettato ; Adesca-
IMBEVERSE D'UNA COSSA, detto fig. Impres- pere dai doni e presenti. V. in BocÒN. to ; Abbonito ; Imbonito.
sionarsi. IMBOCONADINA, s . f. Imbeccatella IMBONÌR, v. Interrare ; Colmare ; Riem-
IMBEVERAR, v . Abbeverare, Dar a beve- IMBOCONAR, v. Abbocconare; Imbeccare, pire, Dicesi de'Fiumi che si riempiono di
re alle bestie . Metter il cibo nel becco degli uccelli. terra. V. IMBONIMENTO.
IMBEVERUO, add . Avvinazzato. IMBOCONAR UNO, detto fig. Imboccare al- IMBONIR UN FOSso, Appianare. V. INTE-
IMBIANCADA, 8. f. Imbiancatura . cuno, vale Mettergli in bocca le parole che RAR.
IMBIANCADOR, V. SBIANCHEZIN. dee dire o insegnargli quello che dee fare, IMBONIR QUALCUN, Locuz . fam. Adescare
IMBIAVÀ, add. Abbiadato , Pasciuto di bia- cosa per cosa - Imbeccare, Ammaestrare o Allettare e Lusingare alcuno, Invitare o
da. Dicesi del cavallo . altrui o Istruirlo di nascosto, che dicesi an- Tirare alcuno alle sue voglie con lusinghe,
IMBIAVAR, v. Abbiadare, Dar la biada a che Dar l'imbeccala a uno - Subornare o allettamenti o inganni — Abbonire o Imbo-
mangiare alle bestie. Imbeccherare alcuno , valgono Persuadere nire e Imbuonire o Rabbonire alcuno, vale
IMBILADA, s. f. Arrabbiamento; Rovello. o Instigare di nascosto. Placare, raddolcire, calmare, render favore-
IMBILARSE , v. Stizzirsi rabbiosamente; IMBOCONARSE , Indettarsi, Restar segreta- vole, propizio.
Arrovellare ; Arrangolarsi ; Arrabbiarsi. mente d'accordo l'un l'altro. IMBONIR, detto in T. Mar. V. IMBONAR.
IMBINDA, add . Bendato ; Abbendato. IMBOGAR, v. T. di Galera, Mettere in ceppi IMBOREZZA, add. Ingalluzzito ; Messo
IMBINDAR. V. O IMBENDAR , Bendare o Ab- o in ferri alcuno. V. BOGA . in zurlo, in zurro, in gazzurro. V. INGA-
bendare; Bendarsi; Abbendarsi. IMBOGIA O IMBUGIA, add. Impastoiato o LUZZA.
IMBIRAR O IMBIRIR e IMBERIR , V. Aggran- Impacciato o Avvincigliato o Impedito le IMBOREZZADA, s. f. Zurlo ; Zurro; Gal-
chiarsi; Abbrividare; Intormentire, Per- braccia, dicesi d'Abito strozzato o troppo loria ; Giolito, Allegria smoderata.
der per poco l'uso di qualche membro per stretto. CHIAPAR UN'IMBOREZZADA, V. IMBOREZZAR .
freddo . V. DESBERIR. IMBÒGIO, s. m. T. Merc. Invoglia, o Invo- IMBOREZZÁR, v. Mettere in zurlo o in
IMBISÀ , add. che nel plur. dicesi IMBISAI glio, Tela grossa o cosa simile colla quale zurro o in guzzurro, Mettere alcuno in al-
- OCHI IMBISAI, Lo stesso che OCHI BISI, si rinvolgono balle, fardelli e simili. legria smoderata --· Mettere in uzzolo o in
V. OCHIO . Detto per IMRROGIO V. fregola, Mettere in appetito intenso.
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IMBOREZZARSE, Mettersi in zurro etc. IMBOVOLAR, v. Inanellare ; Ricciare, Di- IMBRIAGADURA PER AMÒR , Affascinamento ;
IMBOSCÀ, add. Imboschito, Divenuto e fat- cesi de'capelli che s'arricciano ad arte. Mal d'occhio.
to bosco. IMBOVOLARSE, Acchiocciolarsi ; Rannic- IMBRIAGAR, v. Imbriacare e Inebbriare ,
Imboscato, vale Nascosto nel bosco o si- chiarsi ; Raggriechiarsi ; Raggrupparsi, Ubbriacar altrui.
mile. Dicesi de' Cani e Gatti quando dormendo IMBRIAGARSE, Imbriacarsi; Ubbriacarsi ;
IMBOSCAGIARSE , v. Imboschire verbo stan raggruppati . Inebbriarsi ; Cuocersi ; Pigliar la berluc-
neutro. Divenir boscaglia. IMBOZZOLARSE, v . Accerchiarsi ; Far cia o la monna .
IMBOSCAR, v. Imboschire; e Inselvarsi, cerchio, Accorrere e ragunarsi insieme la L'ULTIMO GOTO XE QUEL CHE IMBRIAGA, I
Divenire bosco o selva. gente in cerchio, per curiosità di che che veleno sta nella coda, vale Da ultimo si
IMBOSCARSE O FAR UN'IMBOSCADA, Imbo- sia. conosce il male .
scarsi ; Inselvarsi ; Rimboscarsi ; Appiat- IMBRAGADURA , s . f. Imbracatura Imbriacarsi, dicesi per simil . dell' Alte-
larsi ; Ammacchiursi, Nascondersi o in bo- Spranga, si dice a legno o ferro che si con- rarsi . Riscaldarsi per soverchia passione ed
sco o nelle macchie. ficca attraverso . Uscir di sè come avvinazzato.
IMBOSCAR I CAVALIERI, Mandar alla fra- IMBRAGAR, v. v . Imbracare,
Imbracare, T. de'Marinai,
de'Marinai , IMBRIAGHÈTO, add . Ubbriachello; Cottic-
sca i bachi da seta. Muratori etc. Cigner che che sia con una cio; Brillo. V. BELO e GNÒGNOLO.
IMBOSCAR UNA NAVE, Imbastire, T. de'Co- braca, per applicarvi i cavi con cui si ha IMBRIAGHÈZZO , s. m. Imbriucamento ,
struttori navali, dicesi dell'Impostare i di- da far forza per muoverlo. Imbracare il ne sign. nostro per lo più si riferisce ad
versi membri di legname al loro luogo sul cannone. Alterazione o riscaldo di capo per soverchia
cantiere, per rivestirli poi della bordatura Sprangare , Metter la spranga, ch'è un passione . V. IMBRIAGADA .
o fasciame. Legno o ferro che si conficca attraverso . IMBRIAGO, add. Ubbriaco; Imbriaco; Bria-
IMBOSEMÀ, add . Imbozzimato. Imbragare e Imbracate, T. de' Librai. co ; Ebbrio ; Avvinazzato. Egli è più collo
IMBOSEMADURA, s . f. Imbozzimatura. Fort ficare con istriscia di carta incollata che crudo. È cotto come una monna.
IMBOSEMÀR, v. Imbozzimare, Dar la boz- che chiamasi Braca, la piega lacera del IMBRIAGO PATOco , Briaco cotto.
zima alla tela nell'atto di tesserla. Il suo foglio. MEZO IMBRIAGO, V. GNOGNOLO.
contrario è Sbozzimare. V. BÒSEMA. IMBRAGARSE , detto delle Donne, Allac- L'E IMBRIAGO che nol se pol mover o CHE
IMBOSEMAR EL PAN, V. PAN. ciarsi; Bendarsi; Ripararsi contro il corso NOL POL DIR PAN, È si cotto che non può
IMBOTÀR, v . Imbollare, Mettere il vino de' mestrui. rulicarsi o azzicare.
nella botte, che anche dicesi Invasellare. IMBRAGHESSARSE , v. Incalzonarsi. CO TUTI TE DISE IMBRIAGO, VA A DORMIR ,
TORNAR A IMBOTAR, Rimbotlare. IMBRAGHETAR, V· BraghetåR . Se l'è dello, tu hai meno il naso, ponvi-
IMBOTIA O INBOTIDA, 8. f. Imbottila o Co'- IMBRANDİR , v. Impugnare; Metter mano, ti la mano, e vale Non ti far beffe degli
trone, Coperta da letto rip'ena di bambagia. E si dice della Spada o simile che si prende avvertimenti anche nelle cose piccole e in-
IMBOTÌA DE LE SELE, Bardella, Certa im- in mano - Brandire, dicesi del Muovere verisimili.
bottitura sotto l'arcione delle selle . scotendo con prestezza. Brandire la spada, IMBRIAGO DA L'AMOR O D'AMOR, Imbrogiot-
IMBOTIDINA, s . f. Coltroncino, Piccola co- la lancia. tito, Rapito, invasato, imbriacato dall'amor
perta da letto imbottita. IMBRAZZOLAR, v. T. Mar. Imbracciolare de'figliuoli, che dicesi anche Imbeccherato.
IMBOTIDOR, s m . T. degli Orefici, Stoz- Incatenar la nave con bracciuoli. V. INZUCA e INAMORA Ebbro d'amore ;
zo, Strumento che si adopera per fare il IMBRENÀR, v. Imbrigliare, Metter la bri- Cotto spalmato, vale Innamoratissimo .
convesso ad un pezzo di metallo . glia al Cavallo. IMBRIAGO DA LA COLERA, Ebbro di stizza.
IMBOTIDURA , s. f. Imbottitura ; Imbot- Imbrigliare, detto metaf. vale Tener in CARTE IMBRIAGHE, V. IMBRIAGA.
tito. freno. PARLAR DA IMBRIAGO, V. PARLAR.
IMBOTIGLIÅR, v. Mettere in bottiglie ; IMBRIADA, s. f. Imbrigliatura, L'imbri- IMBRIAGO, s . m. T. de'Pesc. Pesce di ma-
Infiascare. gliare. re, Lo stesso che MUSO DURO, V.
IMBOTIO , s . m. Imbottito, Veste ripiena di IMBRIAGA, s . f. T. antiq. V. LoGIO. IMBRIAGÒN, add . Ubbriacone ; Briacone ;
cotone o altro e fittamente trapuntata. IMBRIAGA, add. Imbriacato o Ubbriacato. Imbriacone . Berrebbe quanto una pevera.
IMBOTIO, add. Imbottito, Dicesi di Ve- CARTE IMBRIAGAE T. di Giuoco . Carte Berrebbe ottobre e S. Martino.
ste. sconvolte. stravolte. IMRROCADA, s . f. Broccata, Colpo . Dicesi
EL PAR IMBOTIO, Si dice d' uno che abbia IMBRIAGAI, T. de ' Cacciatori nostri o al- anche Imbercio, ch'è l'Atto di cogliere nel
il vestito strozzato o troppo accollato. l'uso del Polesine IMAGOGAI, dicesi agli Uc- segno - Imbroccata , Colpo di spada che
IMBOTIR, v. Imbottire ; Trapuntare. celli di palude, ma specialmente alle Anitre, vien dall'alto a basso di punta.
IMBOTIR UNA PORTA, T. de ' Falegnami, V. le quali nell'estremo freddo perdono le for- LA PRIMA IMBROCADA, La prima brocca-
IMBRAGAR. ze benchè sieno grasse e si lasciano pren- ta, disse figur. Boccaccio per dire La pri-
INBOTIR, detto in T. degli Orefici, Stoz- dere facilmente anche con le mani : feno- ma cosa fatta, il primo tentativo, la prima
zare, Adoperare lo stozzo . V. IMBOTIDÒR . meno che non è ben chiaro da qual cagio- prova.
IMBOTONADURA, s. f. Imbottonatura ; ne dipenda. L'IMAGOGA del Polesine corri- DAR UN'IMBROCADA, V. IMBROCAR.
Abbottonatura ; Bottonatura ; Occhiella- sponde ai nostri INSEMENÌO , IMATONIO, ISTO- IMBROCAR, v. Imbroccare ; Imbrocciare ;
tura. LIDIO e simili ; e sembra all'Autore che sia Dar ne' brocco ; Dare nel punto in bianco;
IMBOTONÀR, v. Abbottonare, Affibbiar coi più espressiva la voce IMBRIAGA, detto per Imberciare. V. INTIVAR .
bottoni. Abbottonarsi, Allacciarsi i vestiti imitazione degli ubbriachi, che d'ordinario IMBROCAR , vale anche per Ciuffare ; Ac-
eo bottoni. perdono le forze e la ragione . Quindi se ciuffare, Afferrare . V. BRINCAR.
IMBOVOLA , add. Inanellato, Fatto a anel- non attagliasse la voce Ubbriaco , detto fig. IMBROCAR , detto fig. per INDOVINAR . V.
li : Riccio o Ricciuto, dicesi de' Capelli ar- potrebbero supplire Lonzo che vale Lento, DAR AL DAO, in DAO.
ricciati a guisa d'anelli. pigro e tardo per grassezza ; Grullo ; Mo- IMBROCHETÀ, add. Imbullettato .
IMBOVOLA vale per Fatto a chiocciola, gio, Di spiriti addormentati ; e in ogni ca- IMBROCHETAR, v. Imbulletlare ; Metter
Fatto a linea spirale . so Instupidilo ; Imbalordito e simili . bullette. V. BROCHETA.
In altro sentimen. Rannicchiato ; Rag- IMBRIAGADA IMBROCHETAK LA SIOLA, T. de' Calzolai,
IMBRIAGADURA ) 8. f. Ubbriachezza,
gricchiato ; Raggruppato; Agg. a Cane , Imbroccare il suolo.
Gatto o simile che dormendo in certa guisa Briachezza ; Imbriacatura ; Ebbrezza. IMBRODAR, v. Imbrodolare; Inzavardare;
raggruppasi. CHIAPAR UN'IMARIAGADA, V. IMBRIAgarse . Intridere, Imbrattare di broda.
326 IM B IMO IM P
IMBROGIAR, v. Imbrogliare ; Intrigare ; | IMBRUNIDÒRA, s . f. La femmina del Bru- IMOGIA, add. Immollato ; Inzuppato; Im-
Avviluppare ; Imbarazzare. nitore. bevuto.
IMBROGIARLA Su, Intrigar l'accia , detto IMBRUNIDURA, &. f. Imbrunitura ; Bruni- IMOGIÀR, v. V. MOGIAR.
fig. vale Dire e ridire mille cose e far tra- tura ; Lustro. IMORÀR, v. (dal latino Immoror o Moror)
vedere per iscusarsi , Brigure; Imbrigare. IMBRUNIO, add. Brunito . Dimorare, nel sig . di Trattenere o Indu-
IMBROGIARSE A PARLAR, Frastagliare; Av- IMBRUNIR , v. Brunire ; Dar di zanna ; giare, Ritardare .
vilupparsi; Aver la lingua impacciata ; Grattapugiare , Dar il lustro ai metalli. V. MI NO IMORARO a creder, Non dimorerò
Linguettare - Entrar nel pecoreccio, vale BRUSCHIAR . a credere, cioè Non dubito punto, Non
Cominciar un ragionamento e non trovar CARTA DA IMBRUNIR, Carta da brunire, ho il menomo dubbio NO IMORO UN MO-
via nè verso d'uscirne. chiamasi una Specie di carta fatta in Ger- MENTO, Non indugio o ritardo un mo-
IMBROGIARSE I PIE, Incespicare ; Inciam- mania, intonacata di smeriglio (SMERÌO), mento.
pare, Avviluppare i piedi in cespugli. con cui si brunisce l'acciaio ; ed havvene di IMORBIDİR, v. Ammorbidare; Ammorbidi-
IMBROGIAR I BISTI, V. BISTO . più maniere. re, Mollificare. V. AMOLIR .
IMBROGIAR LE VELE, T. Mar. Imbrogliare, IMBRUNIR A DENTE, Zannare, Lisciar col- IMORSAR, v. T. de' Fabbri, Stringere o
vale Piegare le vele d'un vascello in modo la zanna o sia col dente di cane. Afferrare colla morsa.
che senza esser serrate affatto , sono però in- IMBRUNIRSE EL ZORNO, Imbrunare ; Im- Imorsàr, T. de' Legnaiuoli, Calettare,
capaci di contenere e resistere al vento, il brunire ; Abbrunare; Abbrunire, Declinar Commettere il legname a dente o altri-
quale le muove allora solamente come una la luce. menti, E quindi Calettatura è l'operazio-
bandiera, V. IMBROGIO. -- Afforcare una IMBRUNIRSE EL MUSO, Abbrunarsi; Abbru- ne del calettare. Calettatura in terzo o a
vela, dicesi Quando , gettata la prima ànco- nirsi o Imbrunarsi e Imbrunirsi, Divenir coda di rondine, a ugnalura, a bastone
ra, non si piegan le vele, ma si seguita a bruno. V. BRUNO. e sguscio, a nocel'a e sguscio, nascosta.
far camminare la nave fin che non sia V. MORSA.
IMBUGARSE, v. T. del Contado Veneto ver-
giunta al luogo dove si dee gettare l'ancora so Chioggia, Inuggiolire o Inuzzolire; Met- IMORTALARSE, v. Immortalarsi, o Im-
d'afforco.
tere in uzzolo, in fregola, Eccitare o Irri- mortalizzarsi, Fu detto ancora Insem-
IMBROGIO, s. m . Imbroglio ; Imbroglia-
tar la voglia ; e dicesi in senso osceno. prarsi.
mento ; Intrigo ; Impaccio ; Imbarazzo. In altro sign. che usasi verso il Padova- IMPACHETAR, O IMPACAR , V. Affardel-
FAR IMBROGIO, Imbrogliare o Impaccia- no, Abborracciarsi; Affoltarsi ; Far furia- lare, Ridurre in fardello , Far un fagotto,
re.
Affoltarsi a mensa o simile, vale Mangiar un piego.
IMBROGIO DE PAROLE, Involtura ; Avvol- di molte e varie sorte di vivande . IMPACHIUGADA, s. f. Imbrattamento; Im-
gimento ; Aggiramento , e vale Cenni o pa- IMBUGARSE, v. nel sign . di Rimpinzarsi, brattatura ; Lordura.
role ambigue . IMPACHIUGAR, v. Impacciucare, Lorda-
cioè Riempirsi di soverchio col mangiare, è
IMBROGI, dettoin T. Mar. Imbrog'i, dicon- voce del Padovano . I Veneziani dicono TON- re, imbrattare.
si da'Marinai tutte le corde che servono a
FARSE e INCOCONARSE . IMPACHIUGARSE, Impacciucarsi o Impac-
imbrogliar le vele. V. CARICA. IMBULİR, v. ant, marin. (dal latino Imbuo, chiucarsi.
METER IN IMBROGIO QUALCÙN, Mettere uno IMPADRONIRSE, V. IMPATRONIrse .
is, Empire) Gonfiare e dicevasi della vela
in sul curro, Persuaderlo a che che sia mo- IMPAGETADÙRÁ , s . f. T. Mar. Impagliet-
LA VELA S'IMBULA, La vela prende ven-
strandoglielo agevole .
IMBROGION, S8 m. Imbroglione ; Imbro- to o si gonfia o si fa piena. tatura e Paglietto, Riparo che si fa all' in-
IMBUSAR, v. Imbucare ; Intanare ; Ripor torno d'una nave con vele vecchie , brande,
gliatore ; Imbrogliamatasse ; Avviluppa- cordami e simili. V. PAVISADA.
re ; Incantucciare, Perdere o Nascondere
tore ; Imbrattamondi.
qualche cosa. IMPAGETAR , v. Impag'iettare , T. Mar.
IMBROGION, dicesi anche per Accattabri- Alzare intorno al vascello una difesa di
IMBUSARSE, Imbucarsi ; Impiattarsi; In-
ghe ; Litigatore ; Turbolento. V. CABA-
LÒN. tanarsi ; Rintanarsi, Nascondersi. brande, vele ed altro, per riparare l'equi-
IMBROGION , diciamo per Guastalarte IMBUSSOLAR, v. Imbossolare e Imborsa- paggio dalla moschetteria del nemico in
; re, che fu anche detto Insaccare, Mettere tempo di combattimento.
Guastamestieri ; Ciarpiere, Colui che si
i biglietti nel bossolo per estrarne . IMPAGIADOR, s . m. Seggiuolaio , Colui
pone a far cosa che non sa.
IMBUTIRÀ, add. Condito col burro o butir- che impaglia le seggiuole .
IMBRONCÀR, v. T. Mar. Imbroncare i IMPAGIADURA O IMPAGIAURA, S. f. Veste
ro ; Burroso.
pennoni, vale Farli scendere sino alla metà IMBUZARARSE, v . ME N'IMBUZARO, Lo-
dell'albero e quivi fermargli. di paglia, Intessitura di paglia di carice
cuzione bassa e fam. Non ne do una strin- (CARESINA), che fassi alle seggiuole per uso
IMBROSA , add. Brinato, Coperto di brina,
ga, un lupino, una frulla, un baghero, un di sedervi.
V. BROSA.
IMBRULAR, v. Impacciare ; Involgere ; ghiabaldano. Ovv. Me ne rido ; Me ne fo IMPAGIAR, v. Intessere una seggiuola .
beffe. V. INCAGÅR . IMPAGIAR I FIASCHI, Fare la veste ai fia-
Inviluppare ; In'acciare, Intrigare alcuno. IMELAO, add. Melato, Condito col mele,
IMBRUNAR, v. T. Mar. Imbrumare, Dare schi, la quale si fa colle stesse foglie di ca-
dolce. rice.
alcune leggiere pennellate di catrame sulle
tavole del bordo del bastimento , prima di PAROLE IMELAE, Parole melate , più dolci IMPAGIOLADA, add . Impagliata, dicesi la
dar la brusca. dello zucchero . Vocina immelata o melata, Donna di parto mentre trovasi nella qua-
cioè Dolce e gradita. rantina del puerperio .
IMBRUNAR, v. Scurire ; Oscurarsi ; Ab- IMIELÀR , v. Immelure , Dar sapore di IMPALÀ, add. Impalato, Ritto in piedi.
brunare ; Imbrunire, Dicesi del Tempo. mele. STAR IMPALA, Star fermo o impalato
IMBRUNIDOR, s. m. Brunitore, L'artefice IMISERIO, add. Impigrito ; Annighittito ; come un cero ; Star incamatito . V. In-
che brunisce.
Infingardito. PIANTA.
Detto anche per Brunitoio o Brunitore, IMISERIRSE, v. Impigrire, Anneghittire;
Strumento di cui si servono i lavoranti per Far pilastro o pergola, vale Star fermo
Anneghittirsi o Annighittirsi, Sdarsi. senza operare.
brunire o brillantare. IMISERIRSE IN T'UN LOGO, Appillollarsi,
IMBRUNIDOR DA SIOLE . T. de' Calzolai, IMPALANDRANÀ, add. Impa'andranato.
Fermarsi oziosamente in un luogo senza V. PALANDRAN.
Bussello o Lisciapiante , Legno di bosso- saperne uscire. IMPALAR, v. Impalare ; Infilare alla tur-
lo, con che si puliscono le suole . V. LUSTRA IMOBILIÀR, s . m. Immobile - EFETI IMO- chesca.
DOR. BILIARI, Immobili; Stabili. IMPALARSE O PETARSE IN QUALCHE LOGO,
IM P IMP IMP 327
Appillollarsi, Fermarsi oziosamente. piastrata, cioè Impeciata di cosa simile a IMPASTROCHIAR SU DE LE PAROLE, Ciarlare;
IMPALARSE, detto per FAR L'IMPALO, V. pasta. Cornacchiare ; Cicalare.
IMPALO. IMPASTA DE RUSIE, Bugiardo nato; Di ca- IMPASTROCHIARSE SU , Impottiniciarsi ,
IMPALO, s. m. Tombolo, è un giuoco dei rattere o natura bugiarda ; Bugiardaccio, Rimberciarsi poveramente o Raffazzonar-
fanciulli, i quali, ponendo il capo in terra V. BUSIA e BUSIARO . si.
e alzando i piedi che dicesi caporovescio , IMPASTADA, s . f. Impastatura; Impasto. IMPATAR, v. Impalare o Patlare ; Pa-
si rivolgono sulle braccia e lasciansi cadere IMPASTADOR . s. m. Impastatore, Quello
reggiare ; Uguagliare ; Levarla del pari.
dall'altra parte. Dicesi ancora Farsi quer- tra i Fornai che impasta il pane . IMPATAR A DAMA O AI SCACCHI, Far giuo-
cia ; Far a tomo. È uno dei giuochi di de- IMPASTAR, v. Intridere, cioè Impastar la co pallo ; Paciare.
strezza e forza che facevano i Castellani e farina coll' acqua Far la casa nella fa-
Nicolotti. V. in FORZA. NO LA SE POL IMPATAR, Non si può star
rina, si dice del Far la cavità nel monti- del pari ; Non può competersi ; Le armi
IMPALO, detto per IMBALO, V. cello di farina, per incominciar a intrider non sono eguali, detto fig. Non potersi
IMPALTANA, add. Infangato. V. ImpÀl- la pasta. stare a fronte di uno Non si puo vive-
TANAR. re, direbbesi Quando le spese sono mag-
IMPASTAR INSIEME , Impastare , Mescolar
Impaludato, vale Affondato in un pa- due o più cose a guisa di pasta Appa- giori dell'entrata.
dule.
starsi, Appastricciarsi a guisa ehe fa la pa- NO PODER NÈ VINCERLA NE IMPATARLA. Non
IMPALTANÀR, v. Impantanare; Infanga- sta.
ne polere levar tratto ; Non poter vincer-
re ; Ammemmare Impallanarsi, Voce IMPASTAR LE FRITOLE , Impastar le frit- la nè paltarla ; Io non posso nè vincerla
contadinesca toscana, dicesi del porco che telle. con esso voi nè pattarla. Ella non si può
si ravvolge nella fanghiglia. IMPASTAR LA CALCINA, Intridere la cal- nè vincere nè pattare con esso seco.
IMPALTANARSE, Impantanarsi, Bruttarsi cina. EL LA IMPATA CO UN LEVRIER , Va del
o Lordarsi di fango. IMPASTAR I COLORI, Impastare , tra i pari a correre con un levriere , Dicesi
IMPALUDAR, v. Impaludare o Impadula- Pittori, dicesi del Distendere i colori ; on- di uomo che cammini sollecito, o faccia mol-
re, Divenire o Farsi palude. de Bene o male impastata la Pittura do- te visite una dietro all' altra senza stan-
Ammemmare o Ammelmare, Affogar nel- ve si scorge maggiore o minore stento nel carsi o simile.
la melma. maneggiare essi colori - Mesticare i co- IMPATRIACÀ, add . Voce del Contado ver-
IMPANAR, V. o PANAR, Panare, Avvolgere lori o Dar la mestica , dicesi del Compor- so il Padovano, detta per agg. a persona ,
in pane grattato. re di diverse terre coloranti macinate i co- Tronfio in gote ; Intronfiato ; Impettito ;
IMPANAR LE FODRE, T. Mar. V. Impelår . lori, per impiastrarli sopra le tele o tavole Peltorulo come un pollo d'India.
IMPANOCHIA, add. Pannocchiuto, Che ha che si vuole dipingere . IMPATRONIRSE O IMPADRONIRSE , V. Im-
pannocchia dicesi della pianta del grano IMPASTARSE LE MAN, Appastarsi le mani. padronirsi ; Appropriarsi.
turco, e si trasferisce ad ogni cosa grossa IMPASTAR SU, Impastare, detto fig. per TORNARSE A IMPATRONIR , Rimpadronir-
in punta quasi a guisa di pannocchia. Comporre, mescolare più cose insieme. si.
IMPANZUO (colla z aspra) add. Panciuto ; TORNAR A IMPASTAR, Rimpastare. IMPAVEGIA, add. Infarfallato , Cangiato
Buzzone ; Corpacciuto ; Corpacciutone ; IMPASTIZZÁR, v. Fare un guazzetto, un in farfalla, dicesi de'Bachi da seta.
Corputo. guazzabuglio di parole ; Guazzabugliare; IMPAVERAR, v. T. de' Bottai. Imbiodare,
Parlando di donna , direbbesi Buzzona. Non connettere ; Non annodare , dicesi Ristoppar le botti o simili con biodo (PA-
IMPAPAFIGAR . v. T. Mar. Impappaficare, fig. di Chi parla all'impazzata . VERA). Se s'impiegasse la stoppa , direbbesi
Mettere il pappafico. V. PAPAFIGO . IMPASTIZZAR SU LE CARTE, ACCozzare le Calafatare o Ristoppare.
IMPARA L'IMPAR , A pari ; A petto, A carte, si dice de' Giuocatori di vantaggio, IMPAVERAR , detto in T. de'Lanaiuoli, Ac-
patti eguali. quando mettono insieme le buone carte cintolare, Cucire una cordicina formata di
PODER STAR A L'IMPAR DE UNO , Potere star per farsele venire alla mano. biodo lungo ciascun vivagno del panno, che
appetto ad uno ; Poter competere. IMPASTO , s . m. Impastamento, Mescola- si vuol tingere in colore scarlatto, per im-
IMPARA, add. Imparato o Apparato, add. mento di più cose insieme. pedire che la tinta non vi si attacchi .
da Apparare o Imparare. Detto fig. Mescuglio ; Guazzabuglio ; IMPAVIONA, add. T. Mar. - VASSELO O
COSSA IMPARADA A MENTE, Imparaticcio, Confusione. NAVE IMPAVIONADA, Nave imbandierata
Imparato malamente. IMPASTO DE COLORI, Impastatura . dicesi di vascello o altra nave che ha inal-
IMPARAR, v. Imparare ; Apparare ; Ap- IMPASTO DE PAN , DE TORTA, e simili, In-
berato, e spiegato una o più handiere . V.
prendere, che anche dicesi Guadagnare. triso. PAVIGLION.
IMPARAR POCO, Imparacchiare. IMPASTROCHIA, add. Lordo ; Lordato ; IMPAVIONÀR, v. T. Mar. Imbandierare,
IMPARAR A SO COSTO O A SPESE DEI ALTRI, Sozzato : Sudicio ; Sucido. dicesi de'Vascelli che si forniscono di ban-
Imparar a vivere o a far che che sia al- IMPASTROCHIADA, S. f. diere.
le sue o altrui spese . s . m. ) Sozzu-
9 IMPAURIR , v. Impaurire o Impaurare.
FALANDO S'IMPARA, Guastando s'impara, ra ; Sporcheria. IMPAURIRSE PER GNENTE , Affogare in un
Prov. ch'è l'Errando discitur dei Latini. IMPASTROCHIAR O PASTROchiar , V. Im-
bicchier d'acqua . Egli affogherebbe alla
T'IMPARARA A FARLA, detto fam. Impara- piastricciare; Impiastrare; Intridere, Lor- porticciuola, Dicesi di chi ad ogni piccolo
re a far alcuna cosa (per ironia) Imparare dare, Insucidare -- IMPASTROCHIARSE , Im- evento sgomentasi e s'impaurisce.
a non farla più. piastrarsi ; Insudiciarsi ; Sporcarsi.
IMPARZIALIZAR , v. Esser imparziale ; NO TE IMPAURIR, Non ti spaventare ; Non
Fare un piastriccio, Fare un mescu- t'impaurire.
Mostrarsi imparziale ; Non parteggiare . glio confuso e alla peggio. Far alla peg- IMPAZZAR, v. T. antiq . Imbarazzare, Im-
IMPASSETAR, v. Accatastare ; Abbarcare; gio o Operar alla peggio ; Far le cose a
Catastare la legna . V. PASSETO. pacciare ; Dar impaccio ; Disturbare.
slampa. IMPAZZARSE, v. Impacciarsi , Pigliar cu-
IMPASSIR, v. Sommosciare, Appassire al- Far dei piastricci o pasticci, vale fig.
quanto Ammorbidire, Diventar un poco ra e briga.
Far degl'imbrogli . IMPAZZARSE DOVE CHE NO TOCA, Darsi gli
molle, floscio . IMPASTROCHIAR UNA CARTA. V. PACHIU-
IMPASTA, add. Impastato ; Intriso ; Ap- impacci del Rosso, dicesi di Chi si piglia
GAR.
piastrato, Ridotto in pasta. le brighe che non gli toccano.
Imbiutare vale Impiastrare con materia IMPAZZARSE CON DONE , Impacciarsi, Pren-
BOCA IMPASTADA, Bocca impaniata o im- tegnente. dersi delle libertà illecite.
328 IMP
INPAZZARSE CON
IM P
scare. LE MASSERE, Infante- Impiastrare di pece - Rimpeciare , Impe- IM P
NO TE INPAZZAR IN QUELO CHE NO T'IMPOR- ciar di nuovo . zieri, Cassa coperta di cuoio che sovrap-
TA, Di quel che non ti cale non ne dir nè Impegolar le barche , V. SpalmÅR . ponsi al cielo de'legni da viaggio, per chiu-
ben nè male ; Sa meglio i fatti suoi un IMPEGOLARSE , detto fig. Appestarsi ; Im- dervi panni, biancherie ed altro. V. MAGA-
matto, che un savio quelli degli altri. peciarsi di morbo gallico ; Infranciosar- ZEN.
IMPAZZO, s . m. Impaccio ; Impiglio; Im- si; Malfranciosarsi. IMPERIAL, detto in T. Agr . Cresta del
barazzo ; Briga ; Fastidio ; Cura, V. In- IMPELAR, v. Impelare, Riempire o Co- muro , cioè Quel termine fatto in cima dei
SULTO . prir di peli. P. e. Se tenete quel cane ad- muri divisorii di orti e di corti, dal quale
TOR DAZI D'IMPAzzi , V. Dazio . dosso, v'impelerà il vestito. si viene in cognizione del padronato dello
CHI DA IMPAZZO AD ALTRI, FA IMPELAR O IMPANAR LE FODRE, T. Mar. stesso muro .
CA A SE STESSO, Chi altrui tribolaMAsè L noANn- Ploccare, Mettere del vetro pesto con pelo ZUCHÈTE IMPERIALI , V. ZUCHETA.
riposu . di vacca nel fodero delle navi , per preser- IMPÈRICO , s . m . T. degli Erbolai, Ipèrico
IMPE O IN PE . Modo . avv. Invece o A vece, varle del tardo .
IMPELIZZÁR , v. T. de' Legnaiuoli Im- o Ipericon, Pianta nota o Erba detta anche
valgono In nome ; In cambio ; In luogo. Ê , Pilaro e Perforata ; e da Linneo Hypèri-
però modo assai volgare o piuttosto tri- piallacciare, coprire i lavori di legname più cum perforatum, che ha gran credito di
viale. dozzinale con asse gentile e nobile segata vulneraria e balsamica . Infondendola nel-
Entrar in pe de UNO, Entrar ne ' piedi sottilmente. V. REMESSER e RIMESSO . l'olio d' uliva, questo diviene rosso. Nella
d'alcuno, vale Entrar nelle veci. IMPELIZZA, T. de'Legnaiuoli, Impiallac-
Svezia si tinge in tal modo di rosso la
IN PE DE LASSARMELA EL ME L'HA TOLTA, ciato, V. IMPELIZZÅR . birra.
Anzi che lasciarmela me la tolse. IMPELUMARSE, v . Insudiciarsi di pelu- IMPERIO , s. m . Impero e Imperio.
IMPEDIZION, s. Impediment Contra ria ; Esser pieno di bioccoli. V. PELUMÌN.
f. o; d- AVER IMPERIO, detto fam . Imperare, vale
dizione, Ed è propr. Quella che s'annota IMPENACHIA , add . Impennacchiato, Or-
Aver autorità, potere , dominio.
nella Curia Ecclesiastica per causa di ma- nato di pennacchi . CHE IMPERIO ! Qual orgoglio , altura , im-
trimonio . Detto a uomo fig. Cornuto ; Becco. periosità, arroganza ! Dicesi di Chi affetta
NOTAR UNA CONTRADIZION O IMPEDIZIÒN , IMPENADA , 8. f. Impennuta, Quanto in- o si abusa nel comandare.
Impedire alla libertà d'uno chiostro può star in una penna , IMPERLETÀR , V. PerletÅR
.
re è il suo contrario, e vale DaDi r si
dimp
sped i-
ensa IMPENAR, v. Impennare, Scrivere. IMPERSUTÀ O IMPERSUTio , add. Voce del
dagl'impedimen IMPENARSE DEI CAVALI , Impennursi; Rim-
ti. Contado, Improsciuttato, si dice dei Vec-
IMPEGIARSE , v. Voce de Contad vers pennare, si dice del Reggersi i cavalli tutti
l o o chi che hanno le carni fitte sulle ossa e qua-
il Padovano, che spiega meglio del nostro su'piè di dietro , levando all ' aria le zampe si prosciugate
IMUTRIARSE, Accipigliarsi ; Accigliarsi, Si dinanzi . Corvettare è un ' altra operazione . IMPERTINEN. TE, ad Impertinen
d. te ; In-
dice di Chi per ira, accidia, malinconia, V. GALEGIAR e INALBORARSE . solente ; Fastidioso ; Importuno ; Scor-
pensiero o sdegno tiene basse le ciglia . V. IMPENAR L'ANTENA. V. in CIMAR. rettaccio.
PEGIO . IMPENAR UNA VELA, T. Mar. Inantennare IMPERTINENZA
IMPEGNAR, v Impegnar , s . f. Insolenza : Impor-
. e ; Ingaggiare, o Inferire o Fiorire una vela ; Inferire tunità ; Fastidio .
Obbligare, dare in pegno . stretto con buona volta ne`metaffioni. IMPERTINENZA , lo diciam talvolta nel sign.
IMPEGNAR LA ROBA, Mandare i vestiti a IMPENELAR, v. Inviminare, Far le vimi-
di Inconvenienza per Cosa mal fatta, Scon-
leggere, a imparare, detto metaf. nate, cioè i ripari con vimini agli argini dei venevolezza .
IMPEGNARSE , Impegnarsi ; Obbligarsi ; fiumi . V. PENELO . IMPESTA, add . Appestato; o Impestato , In-
Ingaggiarsi ; Addossarsi ; Prendere as- IMPENIR, V. IMPINÌR. fetto dalla peste o contagio .
sunto. IMPENOLÀ, add. Imbiettato .
In altro sign. Infranciosato o Malfran-
MOSTRAR D'IMPEGNARSE E NO FAR , Sca- IMPENOLAR, v. Imbiellare, Metter la biet- ciosato ; Infetto di morbo gallico o di lue
gliarsi, Mostrar di dar cose grandi e dar ta . V. PENOLA. venerea.
poco o nulla. IMPENSADA. V. A L'IMPENSADA. IMPESTA DE ODOR, Ammorbato.
IMPEGNARIO IMPENSARSE , v. usato dagli antichi no-
L, 8. m V. PEGNARIÒL . IMPESTADA, 8. f. Infettamento o Infe-
IMPEGNO, s. m . Impegno, Obbligazione.
stri padri per PENSARE, cioè Immaginare, zione di peste o di pestilenza o di conta-
AVER UN IMPEGNO , Avere un imbarazzo, Trovar col pensiero il modo di eseguire al- gio .
un impiccio, Un affare pericoloso. cuna cosa GUARDE COSSA CH'EL S'HA In altro sign. parlando di Sifilide , In-
TORSE UN IMPEGNO , Pigliarsi un as- IMPENSA, Oh guardate che cosa s'ha egli fezione di morbo gallico o di mal celtico .
sunto, che anche dicesi Co mp rendere. V. pensato o immaginato ! CHIAPAR UN' IMPESTADA , lo stesso che In-
INSULTO . IMPEOCHIA, add . Impidocchiato o Impi- PESTARSE V.
TOR PER IMPEGNO UNA COSSA, Prendere o docchito. IMPESTAR, v. Appestare o Impestare , At-
IMPEOCHIARSE
far che che sia a scesa di testa, vale Im- , v . Impidocchiare o Im- taccar altrui la peste, cioè il morbo pesti-
pegnarsi ostinatamente in una cosa pidocchire, verbo n. lenziale o contagioso .
gnersi in qualche affare ; SpogliarsiPuin - IM PERATOR, s. m. Imperatore o Impe- Parlando di sifilide, Attaccar altrui il
farsetto ; Far di dar opera a che che sia, radore . morbo gallico o sacro o regio , Infrancio-
Infervorarsi e riscaldarvisi dentro .
STAR DA IMPERATOR , Maniera fam . Stare sare o Malfranciosare alcuno o alcuna.
COSSA DE MOLTO IMPEGNO, Affare impe- come un paperotto ; Stare in barba di mi- IMPESTARSE, Appestarsi o Impestarsi ;
gnoso. cio ; Stare da principe, cioè Stare benissi- Quando si parli di pestilenza o contagio
IMPEGOLA, add. Impeciato o Impegolato mo di salute od altro. Infranciosarsi o Malfranciosarsi o Infet-
Pecioso, direbbesi di Materia che arda IMPERDIBILE , agg . sinonimo d'IMPONIBI tarsi di morbo gallico o di lue venerea ;
impiastrata di pece, colhe Fuoco pecioso a LE che dicesi nel giuoco dell'Ombre ad Pigliar il morbo gallico o regio.
quello che arde con alimento della pece . una Giuocata che s'abbia in mano, e vuol IMPESTAR DA L'ODOR CATIVO , Appestare ;
IMPEGOLADA, s. f. Impeciatura , Lordu- dire Giuocata sicura , che non si perde . Ammorbare Avvelenare ; Atloscare , si
ra di pece . Go UM ZOGO IMPERDIBILE , Ho un giuoco dice degli odori gagliardi e di altro che ab-
TOR SU UN'IMPEGOLADA, V. IMPEGOLARSE . sicuro in mano , Non temo di perdere , Non bia grandissimo odore - Scompuzzare , Em-
IMPEGOLAR, v. Impeciare ; Impegolare, si può perdere. piere di mal odore.
IMPERIAL , s. f. Imperiale , T. de ' Carroz- IMPETIO, add. T.del Foro, Convenuto; Chia-
mato; Cilato in giudizio civile; impetito.
IMP IMP IM P 329
IMPETİR, v. T. For. Convenir uno in giu- gna ; Ficcar carote ; Soppiantare ; --- EL farlo morire - Giustiziare, dicesi del Far
dizio. ME L'HA IMPIANTADA, E' me la diede a bere, morir uno per via di giustizia Aorcare,
IMPETOLAR, v. Invescare; Impaniare al- Me la fece credere. vale Strangolare con fune.
cuno, cioè Imbrogliare. IMPIANTAR EL CHIODO, Ficcar chiodo , IMPICOLIO, add . Impiccolito ; Appicci-
IMPETOLARSE, Dare nello spaniato ; Av- detto fig. vale Star fermo nelle sue deli- nito.
vilupparsi ; Intrigarsi —Ammelmare , fig. berazioni. Aver fermo o fisso il chiodo o IMPICOLIR, O IMPICINIR, V. Impiccolire ;
' si dice di Chi s'intriga e non sa uscir d' un il chiovo. Rimpiccolire ; Rimpicciolire ; Rappicco
affare. Il suo contrario è DESPETOLàr , V. IMPIANTAR I PALI NEI Fondamenti . Zufo- lare.
IMPETORIO , add. Pettoruto, Alto di petto lare i fondamenti : Palafittare. IMPICOLIR UN DISCORSO O UNA SCRITURA,
- Impettito, vale diritto colla persona - IMPIANTÂR´ LE PARTIE, Mettere a libro ; Abbreviare ; Accorciare ; Raccorciare ; Ri-
Detto fig. Tronfio , Alto per superbia. V. Scrivere al libro ; Passar le partite; Por- strignere ; Compendiare.
IMPETRIO O IMPATRIACA. re al libro ; Appuntar uno. IMPIEGA , s. m. Impiegato , s'intende Uo-
IMPETRIO, add. Impietrato ; Impietrito ; IMPIANTAR QUALCUN, Piantare ; Pianlar mo esercente pubblico impiego , od uffizio,
Pietrificato o Impetricato, Divenuto pie- come un cavolo ; Porre a piuolo alcuno, detto anche modernamente Funzionario
tra - Petrino o Petrigno, direbbesi Di Farlo aspettare Dare un piantone a pubblico. Dicesi però Impiegato anche in
qualità di pietra. uno ; Lasciarlo al colonnino, Abbando- veneziano .
AQUA IMPETRIA, Acqua ge'ala. narlo. NON IMPIEGA, Disimpiegato, Che non ha
Impetrio dal fredo, Assiderato; Agghia- IMPIANTAR UNA SCOLA, Instituire ; Aprire occupazione.
dato, Agghiacciato . una scuola. IMPINIA )
PARER IMPETRIO, Impetlilo ; Intirizzato, IMPIANTARSE , Impiantarsi ; Affiggersi ; IMPINIDA ) 8. f. Riempitura ; Empimento.
Diritto colla persona o naturalmente o per Impantanarsi nel fango. DARSE UNA BONA IMPINIDA, Darsi una sa-
affettazione. V. DURO e IMPIANTÀ. IMPIANTARSE BEN IN UNA COSSA , Corre- tolla, cioè una Corpacciata. V. MAGNADA .
IMPETRİR , v. Gelare , Dicesi delle Acque darsi ; Fondarsi ; Appoggiarsi. IMPINIA, detto per Agg. a Femmina va-
acconcie. V. GELATO e SORBETO GAVEU EL S'HA BEN IMPIANTA, detto fam . in al- le Ingravidata ; Gravida Detto sust.
IMPETRIO ? Avete gelati ? Si domanda ad un tro sentimento, Impiantarsi bene, Essere Impregnatura; Ingravidamento - DAR-
Caffettiere. avanzato in fortuna. SE UNA BONA IMPINIA, Impregnarsi ; Ingra-
Impietrare o Impietrire, verbo neut. IMPIANTO, 8. m. detto fig . Invenia; Invol- vidarsi.
ed anche neutr. pass. Divenir pietra o co- tura ; Pastocchia, Artificiosa rappresen- IMPINIDÒR, s . m. T. delle Arti, Caccia-
me pietra, che dicesi ancora Insassarsi , tanza -- Vescia, Trovato falso Busbac- toio, Strumento di ferro a guisa di scal-
Petrificarsi. cheria, Inganno che si cerca di fare altrui pello, che serve a riempir le palle da giuo-
IMPETRIRSE DAL FREDO , Intirizzare o con bugiarde e finte invenzioni . L'IM- co di borra.
Indirizzire dal freddo ; Assiderare : Ag- PIANTO NO HA TAcò, La pania non tenne, IMPINIMENTO , s. m. Riempimento , Il
ghiadare , Impietrarsi o Impietrirsi dal cioè La falsità fu scoperta -- STAR SUI IM- riempire. Riempimento del ventre, della
freddo. PIANTI, Slare su gli stocchelli o sulle stoc- fossa etc.
Son RestÀ IMPETRIO , Restai bianco, con- catelle, vale Star sulle tantafere o ciance. IMPINIO, add. Empiuto ; Impiuto ; Em-
fuso, attonito, con un palmo di naso o col IMPIANTO D'UN NEGOZIO MERCANTIL, Im- pilo; Riempiuto ; Inzaffato ; Stivato ; Pin-
culo in mano ; e vale Stupito. pianto, voce dell'uso, dicesi Il primo stabi- ZO.
IMPEVERÀ , add. Impepato o Impeperato . limento d'un negozio o simile che un mer- IMPINIR, v. ed anche IMPENIR, Empiere o
IMPEVERADA, s. f. Impepata. catante voglia aprire. Empire ; Riempiere o Riempire. - IMPI-
IMPEVERAR , v. Impepare , Condire o IMPIANTON --- BALO DE L'IMPIANTON, det- -- IN-
NIR TROPO, Caricar l'orza , detto fig. —
Aspergere di pepe. to fam. Abbandono dell'innamorala - DAR PINIR UN VASO SIN A LA BOCA, Abboccare o
IMPEZZAR, v. Avvolgere in pannolino. O SONAR O FAR EL BALO DE L'IMPIANTON,
L' Ab- Rabboccare un fiasco o simili.
IMPEZZOLATAR, v. T. Agr. Imprunare, bandonare ; Piantare ; Dare il piantone IMPINIR EL CORBAME O EL BECOFOTU, LO-
Circondar di pruni gli alberi novelli . ad alcuno; Lasciar in asso o in Nasso; Dar cuz. fam. Ingubbiare , Empiere il corpo ;
IMPIA , add. Voce del Contado verso Pado- acqua d'impiantaggine ; Piantar uno co- Impinzare, Rimpinzare oStripare, Riem-
va, Esser crocchio, indisposto, muffatic- me un bel cavolo, valgono Abbandonarlo, piere a sovrabbondanza il corpo di cibo, che
cio, malazzato ; Essere star crocchio ; Lasciarlo. anche dicesi Scorpare ; Stare a panciolle ;
Crocchiare, Dicesi di chi è leggermente IMPIASTRO, s. m. Empiastro o Impiastro Abbottarsi ; Stivare l'epa ; Insaccare nel
infermo . e Cataplasma. V. PAPA. ventre o nell'epa; Empiere il buzzo; Man-
IMPIAGADA, s. f. Impiagatura. Detto fig. Piastriccio, vale Mescuglio, giar a crepacorpo.
IMPIAMENTE , V. Empiamente. fatto confusamente e alla peggio . V. PA- IMPINIR UNA DONA, modo basso, Impre-
IMPIANTA, add. Piantato ; Impiantato. STIZZO. gnare : Ingravidare -- IMPINIRSE, parlan-
STAR LA IMPIANTÀ COME UN PALO SENZA Detto pur fig. di Persona noiosa e stuc- do delle bestie, Guadagnare ; Impregnar-
PARLAR, Esser asso fermo ; Stare come un chevole, Importuno; Moscaio; Culaio. si.
arazzo ; Parere un colombo di gesso, Si IMPICA, add. Impiccato; Giustiziato. IMPINIRSE TROPO, Rinzepparsi.
dice di Chi in qualche conversazione sta lì ESSER IMPICA, Essere impiccato , che IMPINIR TROPO UN AMALA , Rimpinzare
senza parlare. Far pilastro o pergola. dicesi altrimenti in modi figurati, Far un un ammalato, Dargli troppo da mangiare.
IMPIANTADA, s. f. detto fig. Abbandono - ballo in campo azzurro ; Far il penzolo ; IMPINIR UNA SPESA , Rinzaffare ; Rin-
DAR UN'IMPIANTADA, V. IMPIANTAR . Far gheppio sopra tre legni ; Andar a Fu- zeppare, Riempire il voto con istoppa o
IMPIANTADOR, s. m. Soppiantatore; Ca- ligno. altro.
rotaio, Chi dice cose non vere - Frap- IMPICA, detto ad alcuno per disprezzo od Impinirse de verMENEZZI, Impidocchiare
palore ; Avviluppatore , vale Ingannatore ingiuria, Impiccato ; Impiccatello ; Scam- o Impidocchire.
- Imbroglione; Impigliatore , Intrigante. paforche; Ghiolton da forche ; Cupestro ; IMPINIRSE LA BOCA MAGNANDO, Empire la
IMPIANTAGION, s . f. Piantagione ; Pian- Ribaldone. morfia pappando Empiersi la bocca
tazione.
IMPICADA, 8. f. Impiccatura ; Impicca- di che che sia, val Parlare strabocchevol-
IMPIANTAR, v. Impiantare e Piantare. gione. mente.
INPIANTAR O PETAR CAROTE, Carotare ; IMPICAR, v. Impiccare, ed anche Appicca- IMPINIRSE LE BRAGHE, Empiersi i calzoni
Ficcar bozze ; Piantar carote o una vi- re, Sospendere altrui colla fune al collo e cioè Di merda.
Boerio. 42
330 IMP IM P IMP
INPINIR LA TESTA A UNO. V. SCALDAR . IMPIZZAR CO LE PIANAURE, Accendere coi larsi ; Rimpinzarsi, Empiersi soverchia-
IMPIOMBAR, v . Impiombare. brucioli o co'trucioli. mente di cibo, Strippare.
IMPIOMBAR UNA CORDA , V. PIOMBAR . IMPIZZAR BEghe , IMPONGARSE COME I COLOMBI, detto fig.
Accendere; Muovere;
IMPIOMBAR UN DENTE, Impiombare, T. dei Eccitare quistioni. Intronfare, Divenir tronfio, Star sul gra-
Dentisti. ve, sul serio, Gonfiarsi; Invanirsi.
IMPIZZAR CANDELETE, Modo antiq . metaf.
IMPİR, V. IMPINIR . Imprecare contro alcuno, Maledirlo. IMPONIBILE , add. Vocabolo quasi sino-
IMPIRAR, v. Infilare, Passar il filo in un IMPIZZARSE , detto fig. Accendersi; In- nimo di IMPERDIBILE, aggiunto usato di
foro d'ago, perle etc. e dicesi anche d'al- fiammarsi; Avvampare d'uno o d'una va- frequente nel giuoco dell' Ombre, che si
tre cose Rinfilare vale Infilare di le Esserne innamorato . da a Buon giuoco che s'abbia in mano, e
nuovo. LA PAGIA ARENTE AL FOGO LA SE IMPIZZA, vale Giuocata sicura, che non si può per-
Infilzare o Infizzare , Forare checcbes- All'arca aperta il giusto vi pecca, L'occa- dere.
sia facendolo rimanere nella cosa che fora sione prossima fa prevaricare. IMPONTABILE, V. IMPUNTABIle .
o infilza - Trafiggere, Trapassare da un NO SE IMPIZZA MAI FOGO IN QUELA CASA, IMPONTIGLIARSE , v. Star sul puntiglio
canto all'altro. Infilzare un pollo, un cap- Il camino di quella casa ha sempre la o in pontiglio ; Stare in gara o a tu per
pone colla forchetta per trinciarlo. V. PI- febbre col freddo, detto fig. tu ; Stare al gambone ; Ostinarsi.
RON e PIRONADA. IMPIZZAROLA, s . f. Accenditoio, Canna o IMPONTIO , add. Puntuto ; Puntaguto ;
IMPIRAR EL PESSE CO LE BRULE, Infilare Legno nella cui sommità si mette una can- Puntente , Acuto in punta.
il pesce, come si fa coi giunchi nelle pe- deletta per uso di accendere i lumi, special- UN POCO IMPONTio, Agutetto.
scherie per portarlo a casa . mente nelle Chiese. IMPONTio, aggiunto a persona vale fig. Ce-
IMPIRAR UNA TESTA IN CIMA A UN ASTA , IMPIZZO e IMPICIO, 8. m. Impiccio; Impac-
rimonioso; Affettato, Amante di formalità.
Infiggere una testa sopra un'asta, il che cio ; Impiglio; Intrigo . IMPONTIR, v. Inacutire, Far più acuto.
fassi talvolta dopo la decapitazione. IMPLICITO, V. in SOTINTENDer . IMPONTARSE. V. IMPUPARSE.
IMPIRARSE LE MANEGHE, Imbracciarsi il IMPOCHIAR , v. Lordare ; Imbrattare ; IMPORTAR , v. Importare ; Montare , A-
gabbano e simili. Sporcare ; Insudiciure ; Intridere ; Soz- scendere a qualche somma o valuta.
IMPIRARSE EL BUSTO , Affibbiarsi ; Allac- zare. Importare, dicesi anche da noi per Inte-
ciarsi. IMPOCHIARSE , Insucidarsi ; Imbrattarsi; ressare, Calere - QUESTO NO IMPORTA GNEN-
INPIRAR QUALCUN, detto fig. Infilzare al- Lordarsi NO VE IMPOCHIE , Non v'in- TE, Questo non fa farina, cioè Queste so-
cuno, vale Gabbare, trappolare . tridete, cioè non v'imbrattate. no cose, sono affari che non rilevano nulla.
IMPIRARSE DA SO POSTA, detto fig. Infilzar- | IMPOLĖTA, V. AMPOleta. -- SE TE NE IMPORTASSE, Se te ne ca'esse
zi da se da sè. IMPOLMONA, add. voce ant. Impolminato, - NO ME N'IMPORTA, Non me ne cale.
IMPIRONAR, v. Infilzare colla forchetta o Si dice ad uomo che abbia il color della No GHE BADAR a quelo che NO T'IMPORTA,
forcina. Secondo i miei principii espressi sua carne che tenda al giallo, cagionato Di quel che non ti cale non ne dir nè ben
nella voce PIRONADA, dovrebbe dirsi Infor- da infezione interna de' polmoni , come si né male - POCO IMPORTA, Poco leva o ri-
chettare o Inforcinare ; termini però che vede negl' idropici o in altri infetti da si- leva ; Poco monta ; Poco conchiude ; Poco
non trovansi ne'dizionarii. V. PIRONADA. mili malattie. importa.
IMPIRONARSE, lo stesso che PIRON ARse , V. IMPOLTRONA, add. Inciscrannato , Che NON ME N'IMPORTA, A me non monta un
IMPISOLIO, add. Dormicchiato ; Dormi- non si muove dalla ciscranna. frullo ; A me non frutta cica ; A me non
gliato; Sonniferato, Leggermente addor- IMPOLTRONIR, v. Impoltronire; Infingar- cale.
mentato. V. PISOLO e PISOLAR . dire; Annighillirsi ; Impigrirsi. IMPORTO, O Importår, s. m. Valore.
IMPITO, s. m. Impeto. È però idiotismo. IMPOLTRONIRSE AL LETO O AL FOGO, Cro- IMPOSTA , 8. f. Imposta ; Imposizione;
IMPIUMAR, v. T. de' Tintori, Impiumare, giolarsi ; Pigliarsi il crogiuolo ; Covare se Gravezza; Accatto.
Dare gradatamente quella tinta che si de- medesimo o Covarsi, V. IMPONABAR . -IMPOSTA DE ARCHI, T. d' Architettura, Im-
sidera. E quindi Impiumo . IMPOLVERÁR, V. SPOLVERAR. poslatura, Quel luogo appunto della mura-
IMPIUMARSE, Impiumare e Impennac- IMPOMOLA , add. Capocchiuto , dicesi di glia dove posano gli archi . Quindi Imposta-
chiarsi, Ornarsi di piume e pennacchi. Bastone o simile che abbia l'estremità su- re,
IMPIZZADİN, add . Accesuolo, Un poco ac- periore col capo o pomo. IMPOSTA, s. f. V. in SESTIER.
ceso o allumato. IMPONARSE O IMPONARARSE , V. Appolla- IMPOSTAR, v. Impostare, Mettere a libro
IMPIZZADÒR, s . m. Lumaio ; Accendito- iarsi, L'andar de’polli a dormire. una partita di dare e avere. Appuntar uno
re ; Illuminatore. IMPONARSE IN QUALCHE LOGO , detto di V. IMPIANTAR.
IMPIZZAR, v. Appicciare ; Accendere, di- Persona , Appillottarsi , Fermarsi oziosa- IMPOSTAR UNA LETERA, Mettere alla po-
cesi del Lume o del fuoco. Avvivare il fuo- mente in un luogo senza saperne uscire . sla una lettera.
co, una lampana ; Allumare , Alluminare, IMPONARSE AL FOGO , Poltrire al fuoco ; IMPOSTURO , s. m. T. de' Pesc. Imposta
in signif. di accendere. -- TORNAR A IMPIZ- Crogiolarsi ; Pigliarsi il crogiuolo ; Co- tura, Quel grosso palo di legno fitto nel
ZAR, Raccendere ; Rappicciare o Rappic- vare il fuoco. terreno al circondario del cannaio, a cui
care - - Appiccare il fuoco, vale Dar fuoco, IMPONENTE , add. Imponente , Imperio- attaccasi la Mazza della cogolaria, perchè ne
cominciare ad ardere Affiammare o In- So. sia sostenuta.
fiammare han maggior relazione colla fiam- COSSA IMPONENTE, Cosa grave, seria, IMPOTÀ , add. Invasato ; Incarognato o
ma. Si accende il lume, s'accendono i car- riflessibile ; Circostanza imperiosa, Ov- Incarognito ; Imbertonato , Impazzato di
boni ; s'infiamma un edifizio , una selva. vero Cosa magnificentissima ; stupenda , una donna
Dalla fiamma che mena vampa ne viene Av- che fa stupore, che rende attoniti, che IMPOTACHIÀ , add. Imbrattato ; Sporcaío.
vampare. Dal penetra il fuoco in un cor- stordisce. IMPOTACHIA DA DEBITI , Imbrattato ; In-
po duro come ferro, Infuocare. La conti- IMPÒNER, v. Imporre, Comandare, Com- zaccherato ; Affogato nei debiti ; Indebi-
nuazione dell'azion del fuoco nella cosa ac- mettere. lato.
cesa, si dice Ardere Bruciare esprime STA COSSA M'IMPONE, detto in altro sign. EL GA TUTO IMPOTACHIA, Egli ha tutti i
più particolarmente gli effetti di dolore o Ciò mi mette nel pensatoio, mi dà da pen- suoi beni ipotecati, cioè Obbligati verso i
di distruzione prodotti dal fuoco - Desta- sare, mi fa grave timore, mi fa impres- creditori.
re il fuoco, il carbone etc. vale Ravvivarlo, sione. IMPOTACHIADA, s . f. Imbrattatura .
Riaccenderlo. IMPONGARSE , v. Abborracciarsi ; Affol- IMPOTACHIAR, v . Imbrattare ; Sporcare;
IMP IMP IMU 331
Lordare; Imbrodolare ; Inzavardare, V. CHI IMPRESTA LIBRI O MUGER , RESTA DE re all'improvviso ; Far una sorpresa; So-
POTACHIAR. CA DONA O DE CA CORNER, Proverbio face- prapprendere.
IMPOTACHIAR DE SPUɅzzi , Infardare. to, Chi presta tempesta o male annesta , IMPRUDENZIA, s . f. dicesi dalla bassa gen-
IMPOTACHIARSE SU, Impoltinicciarsi , di- L'imprestito non dà lucro o fa perdere la te per Imprudenza, contrario di Prudenza.
cesi del Raffazzonarsi che fanno come più roba prestata . IMPRUDENZIA, dicono pure gl'idioti a qual
possono le donne o povere o brutte , per IMPRÈSTIO, s . m. Imprestito o Impresto; che femmina per Imprudente .
comparire. Presto; Prestanza; Presta e Accattatura. IMPUGNADURA DE LA SPADA, Impu-
IMPOTACHIAR SU, Adattacchiare, Far una Se si tratta di cose non fungibili, cioè non gnatura o Tenere, Il manico della spada.
applicazione sforzata . consumabili, dicesi legalmente Imprestito IMPUGNADURA DE LA LANZA, Resta.
IMPOTARSE , v. Lo stesso che INCAZZIR- ad uso o sia Comodato . Quindi Comodata- IMPUGNADURA DEL SCHIOPO , V. SCHIOPO .
SE, V. rio a Quello che riceve ad imprestito, Co- Imbracciatura , si dice a Certa parte del-
IMPOTÈCA, s. f. Ipoteca, T. Legale. Dirit- modante a Colui che presta e Comodato al- lo Scudo , o altro simile arnese che s'impu-
to reale costituito sopra beni immobili vin- l'effetto che vien prestato. Se trattasi di gna.
colati per la soddisfazione d'una obbligazio- cose fungibili, dicesi Imprestito di consu- IMPULIZIA (colla z aspra) s . f. Increanza ;
ne. È voce triviale. mazione o sia Mutuo ; onde si chiama Mu- Malacreanza ; Inciviltà ; Villania.
DAR IN IMPOTECA, V. IMPOTECAR. tuatario Colui che riceve ad imprestito, IMPULIZIA, si dice ancora nel parlar fam .
IMPOTECAR 0 ) Mutuante chi presta e Muluala la cosa che per Sporcizia ; Bruttura ; Lordura .
v. Ipotecare , Obbliga- vien prestatą. IMPUNE )
IMPOTEGAR , )
IMPUNIO add. Impunito.
re i proprii beni per debiti. Mutuo o Contratto feneratizio, chiama-
IMPOTIFARSE , V. INCAZZIRSE . si l'imprestito di danaro , derrate o cose NO LASSO STO Afår impune, Non lo lascio
IMPRÈSA, s. f. Impresa . mobiliari fungibili , quando sia accompa- impunito.
Far per impresa, Fur per impegno, cioè gnato da stipulazione degl' interessi legali COLU NO L'ANDARA IMPUNE , Non andrà
Per ostinazione, per risoluzione ; e dicesi o convenzionali a vantaggio del Mutuan- impunito.
per lo più in mala parte. te. IMPUNITANTE , s . m. Termine del cessato
IMPRESSAR , v. Pressare ; Impressare ; DAR A IMPRESTIO , V. IMPRESTAR . Governo Veneto , Dichiarato impunito ,
Sollecitar vivamente, incalzare, affrettare. TOR A IMPRESTIO , Accattare; Prendere Quello cioè a cui è accordata o promessa
IMPRESSARSE A MAGNAR, Affollarsi; Man- a presto. sotto certe condizioni l'impunità del delit-
giar coll' imbuto; Aver faccende a gola . IMPRETERIBILE , detto a modo avverb. to. Ora si chiama Impunista .
IMPRESSARIO , s. m. Impresario , Colui Impreteribilmente , cioè Certamente, sicu- IMPUNTABILE , add . Incolpabile , cioè
che assume qualche impresa concernente al ramente. Puntuale, onorato che non può imputarsi.
IMPREVEDÚDO ) add . Non previst
pubblico ; ed è anche specie di Appaltatore . o ; IMPUPADA, s . f. lo stesso che FICADA, V.
Impresario d' un'opera. IMPREVISTO ) IMPUPARSE, v. T. Mar. Impopparsi, dice-
IMPRESSARIO DEL TABACO O DEI DAZI, diceva- Non preveduto; Non antiveduto. si Quando un'onda s'avanza sotto la poppa
mo nel tempi Veneti al Fermiere del tabac- IMPRIMIDO, add. Mesticato, Si dice di tela e abbraccia il bastimento gradatamente e
co o dei dazii; A quelli cioè che assume- che ha avuto la mestica. l'obbliga ad elevarsi con velocità più o me-
vano dal pubblico l'impresa di vendere ta- IMPRAMIDURA , s. f. Imprimitura ; Im- no grande di rotazione. Dicesi anche Accu-
bacco e di esigere i dazii, pagando al Gover- pressione, Impronto. lare e Beccheggiare . V. FICAR.
no le somme deliberate all'incanto. Diceva- Imprimitura o Mestica, Composto di di- IMPUSSIBILE, add. Voce usata dalla bas-
mo ancora APALTADOR DEL TABACO 0 DEL verse terre macinate con olio di noce o di sa gente per Impossibile.
DAZI. lino, che s'impiastra sopra le tele o tavole IMPUTAR , v. Imputare .
IMPRESSION, s. f. Impressione. che si vogliono dipingere. Dicesi anche nel sign. di Computare ;
LA PRIMA IMPRESSION LA GA UNA GRAN IMPROCEDIBILE , add. Voce forense, che Calcolare; Compensare ; Valutare --- IM-
FORZA, Ilprimo colpo per due colpi valse, era specialmente usata nelle scritture ai PUTÈGHE NEL CONTO LA SUMA DE etc., Com-
e la prima impression sempre prevalse. tempi Veneti , e vale Non ammissibile a pensalegli: Calcolate , etc.
COSSA CHE ME FA IMPRESSION, Cosa che procedura cioè Non ammesso dalla legge IMPUTRIDIO , add. Imputridito o Putridi-
mi da pensiere o Che mi dà a pensare , in giudizio. to, e Putrefalto.
V. IMPONER. IMPROCEDIBILITÀ, s . f. Voce del Foro IMPUTRIDIR, v. Imputridire o Putridire
IMPRESTANZA, V. IMPRESTIO. ex Veneto e vale Inammissione a procede- e Putrefare.
IMPRESTAR , v. Prestare ; Imprestare ; re; Inammissione in giudizio . IMUFIO, add. Muffalo o Muffo, carico di
Dare a presto; Dare a comodato o a mu- IMPROMESSA, s. f. Promessa ; Impromes- muffa Imporrato, dicesi del Legname.
tuo; Accomodare ad altrui qualche cosa . sa; Impromesso e Impromissione , I pro- OмO IMUFIO, detto fig. Chioccio ; Manin-
V. IMPRÈSTIO. mettere. conico ; Mesto ; Insulso.
IMPRESTAR EL NOME A UN ALTRO, Prestare IMPROMÈTER, v. Impromellere; Promel- IMUFİR, v. Muffare, Divenir muffato
suo nome ad alcuno . Prestatore, dicesi tere. Idiotismo per PROMETER. V. Intanfarsi, Venire a saper di tanfo o di
Colui che presta . GHE IMPROMETO MI CHE etc. Vi assicuro muffa.
CHI IMPRESTA NO GUADAGNA , Chi presta io o Vi accerto io che etc. Imporrare o Imporrire, si dice del Ri-
tempesta o male annesta , L'imprestito IMPRONTAR, v. detto fig. Infinocchiure; bollire o mandar fuori gli alberi ed i legna-
non dà lucro o fa perdere la roba presta- Ingarbugliare, Dir cose false. mi alcune piccole nascenze con muffa, si-
ta. IMPROPERIO, s . m. Improperio, Villania, mili a'porri che vengono nelle mani .
No L'IMPRESTARIA UN LAZZO DA PICARSE , ingiuria. IMULA, V. IMUSSA.
Non presterebbe la fame quando bene e' DIR DEI IMPROPERI, Improperare, Cari- IMURAR , v. Accecare e Olturare , dicesi
se la potesse spiccar d'addosso. car d'improperii . d'una porta, finestra o simile che si muri.
NE CAVALO NE LIBRI NE DONA NO S'IMPRE- IMPROVARSE , v. T. Mar. Impruarsi, si IMUSA o )
add. Ingrugnato o Ingrognato
STA, Nè moglie nè acqua nè sale, a chi dice del Bastimento che navigando s'im- IMUSONA )
non le ne chiede non gliene dare. merge molto con la prua. V. IMPUPARSE . e Intorato, si dice di chi sta sopra di sè
L'È UN PAN CHE S'IMPRESTA, Chi dà in- IMPROVISADA O IMPROVISATA, s. f. Visita turbato e gonfio -— Torbidiccio, vale Alte-
signa a rendere, Date e riceverete o sa- improvvisa o inaspettata. rato per ira, apprensione etc. Ingrugna-
rete ricambiati. FAR UN'IMPROVISATA, Capitare o Giunge- tetto, Alquanto ingrugnato.
332 INA IN A INC
IMUSONARSE , v. Musonarsi ; Ingrogna- LE DONE CO UNA OCHIADA , Sbricolare con IN AZONTA, Modo avv . In aggiunta; In
re o Ingrugnare ; Pigliar il grugno ; In- uno sguardo le donne. oltre. V. AZONZER .
torare ; Rincagnarsi ; Far viso rincagna- INAMORARSE , Innamorarsi; Invaghirsi ; | INCABALÀ, add. Voce del Contado verso
-
to o arcigno; Stare in cagnesco ; Slare Adescarsi; Apprendersi d'amore · FACI- Padova, Aggiralo; Infinocchiato; Giunta-
ingrognato. LE A INAMORARSE, Cottoio ; Tenero di ca!- to; Abburallato; Gabbato .
IMUSSA, add. Ostinato, Incapato ; Inca- cagna. V. INAMORAIZZO . INCAENADURA , s . f. Incatenatura, Le-
parbilo; Caparbio ; Capaccio; Testereccio, INAMORARSE CUSSì E CUSSì , Innamorac- gamento con catena.
che anche dicesi in modo basso Incorna- chiarsi o Innamorazzarsi, Invaghicciarsi, Detto anche per semplice Congiuntura .
to. INAMORARSE D'UNA GATA O D'UNA SCOA , INCAENAR , v . Incatenare e Calenare ,
IMUSSADA, s. f. Oslinazione ; Caponeria; Appiccare il maio ad ogni uscio; Innamo- Legare con catena.
Caponaggine. rarsi al primo uscio, Innamorarsi di tutte . INCAENAR INSIEME, Concatenare .
DARSE UN'IMUSSADA, V. IMUSSARSE. INAMORARSE IN T'UNA ROBA DA CANI, Inna- INCAENAR UN MURO, Incatenare , dicono
IMUSSARSE , v. Intestarsi ; Incroiarsi ; morarsi in chiasso , In cosa che non lo me- gli Architetti in signif. di Fortificare con
Incaponire; Incaponirsi; Entrar nel pe- riti. catene , e propr. si dice delle muraglie ,
corone; Dar nel bue ; Star in sulla per- MUSO CHE FA INAMORAR, Viso innamora- volte e simili .
fidia; Ostinarsi. tivo. INCAENAZZAR , v . Incatenacciare ; In-
IMUTÌR, v. Ammutolire o Ammutire, Ces- INANELÀ, add. Inanellato, Fatto a anelli , chiavistellare, Mettere il catenaccio.
sar di parlare. Il Segneri disse Ammuto- alla maniera di anelli , come sono alcuni INCAGAR, v. Incacare , Saper malgrado ,
larsi. capelli, il pelo de' cani barboni e simili. che dicesi anche DESGRADIR. V.
IMUTRIA, Lo stesso che IMUSONA e IMUSSA. INANZOLA (colla z dolce) add . Fatlo an- GHE N'INCAGO A STI FAVORI, Incaco i tuoi
IMUTRIARSE, v. Imbronciarsi ; Accigliar- gelo; Incielato. favori. Amore, io te n'incuco , se tu non
si ; Accipigliarsi ; Far cipiglio. E quindi SIESTU INANZOLio , Che tu sia incielato mi sai fare altri favori.
Accigliato ; Accipigliato ; Imbronciato e o benedetto o fatto angelo , Espressione INCAGARGHE, Farsi beffe d'alcuno o di
Musorno. di tenerezza o d'amore, ma trivialissima. una cosa.
INA , In là ― TIRETE INA , Tirati in là POLASTRI INANZOLAI, Locuz . antiq . che LA FORZA GHE N'INCAGA A LA RASON, La
Scostati. Ma è modo affatto triviale. ora dicesi POLASTRI NOCENTINI, V. NOCENTIN. ragion non ha luogo contro la forza. V.
INACIDIO, add. Inacetito. INANZOLAR, v. Incielare alcuno, Portar INDORMIR.
INACIDIR, v. Inacetire, Inforzare a guisa alcuno al cielo, nel sign. di Esaltare. INCAGIAR O INCAIR , V. Incagliare, Fer-
d'aceto. INARBORAR, v. InALBORÅR . marsi, Intrigarsi.
INACORZERSE, V. ACORZERSE . INARCAR, v. INARCAR EL SCHIOPO CON- INCAGLIO , s. m. Incaglio , detto fig . vale
INAFITÀ, add. Spigionato, dicesi di Casa, TRO UNO, V. in CALAR . Collisione, Incrocicchiamento, Ostacolo -
contrario di Appigionato. INARCAR LE CEGIE, V. CEGIA. AVER UN INCAGLIO, Avere un imbarazzo,
INAGRIO, add. Inagrilo o Inagrato , e Ina- INARIVABILE , add. Inimitabile; Insupe- un impegno, un contrattempo .
grestito, Divenuto agro come l'aceto o si- rabile. Natura il fece e poi ruppe lo stam- INCAGLIO DE MERCANZIE , Arrenamento ;
mile. po. Giac enza.
INALBORAR, v . Inalberare e Innalbera- INARPESAR, v. Inarpesare o Sprangare, INCAGNIO O INCANIO, add. Voce del Conta-
re o Inarborare ; Alberare ed anche Issa- Mettere arpesi o spranghe. Fabbrica inar- do verso Padova, Invelenito; Slizzilo; Ac-
re in T. Mar. valgono Alzare , e dicesi pesata. V. ARPESE. canito; Arrabbiato.
delle bandiere od insegne. INARZARAR, v. Arginare. In altro sign. Attuffato; Ingolfuto; In-
INALBORARSE, parlando de' Cavalli, Innal- INASEA, add. Voce del Contado, Inacetato, tabaccato, Perduto dietro qualche cosa.
berare o Rimpennare e Impennare. V. IM- Bagnato d'aceto . INCAGNIR, v. Accanirsi; Invelenirsi; In-
PENAR. INASENIO, add. Inasin lo; Inuzzolito; En- stizzirsi; Adirarsi.
INALOCARSE O INALOCHIRSE , Instupidir- trato in sosta, in fregola , in uzzolo , vale INCALCAR, v . T. de' Calafati, Rinzaffare ,
si; Stupidirsi; Incapocchire ; Imbarbogi- In appetito intenso Essere in succhio, Riempire il voto e le fessure con istoppa.
re. V. INSEMPIARSE. Essere innamorato. INCALCAR , detto in T. de'Gettatori dei
INALOCHIO, add. Incantato ; Imbalordito; INASENÌO, dicesi ancora per Ostinato; In- caratteri, Dar l'incalco, Spinta che si dà
Instupidito o Stupidito. To'su quell' alloc- caponito; Incapalo. alla forma dopo gettatovi il metallo perchè
co e fallo arrosto. INASOLAR, v. Affibbiare i gangheri, V. A- la lettera venga bene.
•INAMORA, add. Innamorato . SOLA. INCALIR, v. Incallire, Far il callo.
INAMORA COME UN BISSO O INAMORA MORTO INASPAMENTO DE BUÈLE, Torsione di INCALIRSE NEL Vizio, Incallire, detto fig.
E SPANTO O INAMORA COME UNA GATA DE ZE- budella, Intirizzamento, avvolgimento . Far come il ciambellotto che non lascia
NARO, Innamorato collo; Innamorato fra- INASPAR, v. Inaspare o Innaspare ; Na- mai la piega; Indurire; Abituarsi nel vi-
dicio o guasto ; Innamorato sino a ' capel- spare ; Annaspare ; Ammatassare , For- zio. Naturarsi , vale Prender natura ,
li; Cotto spolpato; Spolpo. mar la matassa sull'aspo. Ridursi in natura.
INAMORA UN TANTIN, Innamoralino . INASPRIO , add. Inasprito ; Inasprato ; INCALMADA , s. f. Annestamento; Anne-
INAMORADA, s . f. Innamoramento ; L'a- Esacerbato; Inviperito . statura; Innestatura .
moroso fuoco; Le amorose fiamme ; L'a- INASPRIR, v. Inasprire ; o Innasprire e INCALMADOR, 8. m. Innestalore ; Anne-
moroso verme. Inasprare. statore.
PICOLA INAMORADA, Innamoramentuzzo ; INASPRIR LA BOCA, Aspreggiare la bocca, BRAVO INCALMADOR. detto per simil. Va-
Innamoracchiamento. Produrre nella bocca quell'effetto che fan- lente ingravidatore.
DARSE UN'INAMORADA, V. INAMORARSE . no le cose aspre a chi le addenta per man- INCALMAR O INESTAR , V. Incalmare ; In-
INAMORAIZZO , s . m. Cascatoio ; Casca- giarle. nestare; Nestare; Annestarsi; Rinnestare.
ticcio ; Tenero di calcagna, Facile a inna- INATIVO, add . Non attivo, cioè Tardo, In- INCALMAR A BOCIÒLO , Innestare a buc-
morarsi Innamorarsi al primo uscio; fingardo. ciuolo. Bucciuolo è quella parte della can-
Appiccare il maio al primo uscio. - Sman- INAZIÒN, s. f. (dal Franc . Inaction) Ina- na sagginale o altra simile ch'è tra un
ziere , Vago di far all' amore. V. CASCA- zione, Voce usata dal Magalotti nel sign . nodo e l'altro A SFESA O A FESSOLO ,
MORTO, GALINĖTA, FEMENĖLA, ZERBINOTO. di Mancanza di azione , di movimento, di Innestare a forca o nel pedale fesso - A
INAMORAR , v. Innamorare - INAMORAR attività o Contraria ad Attività. OCHIETO O A SCUDETO, Inocchiare; Inocu-
INC INC INC 333
lare; Inselare ; Annestare a occhio; In- Candele di cera vecchia ricoperte per di INCANTA A VARDAR, Fiso fiso; Guardar fi-
gemmare, e l'innesto dicesi Impiastragio- fuori di cera nuova. So STAR COME INCANTÀ, Stare a bada,
ne - IN CROSE, Innestare a croce A INCAMISADURA, s . f. Incamiciatura, Il co- vale Trattenersi, Baloccarsi, Indugiare o-
CORONETA, Annestare a coròna A CANE- prir di calcina una muraglia. Intonacatura. ziosamente.
LO O SIGOLOTO, Annestare a zufolo . INCAMISARSE, v. Incamiciarsi, Mettersi INCANTADA, s . f. Sbalordimento; Stordi-
INCALMAR LE VAROLE , Innestare e An- il camice ovvero la camicia. menlo.
nestare e Inoculare il vaiuolo . V. VACI- INCAMUFAR, v. Adornare o Guernire di INCANTAR, v. Incantare, Porre all'incan-
NAR. balze, V. CAMUFO . to, che dai Legali dicesi Subasture, Porre
INCALMAR, T. de ' Fabbri e degli Oriolai, IMCAMUZZAR, v. (da Camuzzòs) Impri- all' asta.
Ribadire, È il battere le parti d'un pezzo gionare; Incarcerare -- I L'HA INCAMUZ- INCANTAR QUALCUN, Affascinare; Amma-
di metallo sopra un altro pezzo, per unir- zì, L'hanno arrestato o imprigionato. liare, Sedurre.
li assieme. INCANALAR, v. Incunalare, Ridurre ac- INCANTARSE, Incantarsi; Stordire; Stu-
INCALMARLA A QUALCUN , Ficcar carote que correnti in canale, facendovi gli argini pirsi; Sbalordirsi. -- STAR INCANTA, Star
ad alcuno ; Darla a bere; - GHE L'HO o escavazioni. musorno o muso o musone o un badalone.
INCALMADA, Gliel'ho ficcata ; Gliel' ho data Accanalare o Scanalare, Fare o Scava- INCANTARSE LE MAN DAL FREDO, Aggran-
a bere. re che che sia a guisa di canale . chiarsi; Abbrividare; Intormentire.
INCALMAR UN PUTELO, Ingravidare. INCANAR, v. Accannellare o Incannare, INCANTARSE LE Cosse , Sospendersi; Ri-
INCALMAR , detto in T. de ' Legnaiuoli , Avvolger filo sopra cannone o cannello. maner sospese o in tale stato le cose.
Commettere, vale Unir bene per incollare, Scannellare è all'incontrario. INCANTARSE , parlando d'una serratura ,
e dicesi Calettare quando si commette con INCANCARAR, v. Ingangherare o Ganghe- Sconcertarsi; Guastarsi; Scomporsi.
addentatura Combaciare , vale Unire rare, Metter ne' gangheri. Il suo contrario COSSA CHE INCANTA, Cosa incantante o
perfettamente due corpi, che non v'appari- è DESCANCARAR , V. incantevole o che incanta, cioè Sorpren-
sca convento - Incastonare figur. Conge- INCANCRENARSE, v. Incancherire o In- dente .
gnare e Metter bene una cosa nell'altra. cancherare , neutro , Divenir canchero. MANIERA CHE INCANTA, Maniera o Tratto
INCALMO , s . m . Innesto e Nesto, Opera- Piaga incancherita . che incanta, che ammalia o affascina o
zione dell' innestare Insetatura, dicesi INCANDIO, add . Arsicciato; Arsiccio; Ab- rapisce.
l'Innestatura delle viti L'albero su cui bruciaticcio. INCANTO, s . m. Incanto o Asta, Pubblica
s'innesta, si dice Soggetto . Il ramicello che Torrido; Secco; Arroslito, Troppo cotto maniera di vendere o comprare che che sia .
si taglia per innestarlo in un altro , dicesi o secco dal fuoco. DIR A L'INCANTO, V. DIR .
Soggoncello o Socco'o . Se il soggetto è sel- INCANDIO DAL SOL, Riarso. INCANTO D'AMOR, Fascino, La malia che
vatico, il ramicello dicesi Calmo , s'è di- PAN INCANDIO, Pane incolicato, collo ar- si trasmette pegli occhi.
mestico, Marza. V. CALMĖLA. rabbiato. STO PUTELO XE UN INCANTO, Questo fun-
INCALMO DE TRAVI, Ascialone, Legno in SECO INCANDIO, Secco allampanato , di- ciullo è un portento, una maraviglia, uno
foggia d'una mensola, che si conficca per cesi a Persona. V. SECO . stupore.
sostegno negli stili accomodati alle fabbri- INCANDIR, v. non corrisponde, secondo il D'INCANTO, detto avv. Benissimo; A ma-
ebe; e dicesi anche Beccatello e Mensola. nostro senso al lat . Incandescere, benchè raviglia; A capello; Per l'appunto.
INCALMO, nel parlar fam. detto per simil. ne sia derivato. L' Incandescere vuol dire STAR D'INCANTO, Star benissimo, a ma-
s'intende Gravidanza o il Feto concepi- Infocare e Arroventare, come il ferro e al- raviglia.
to. tri metalli ; il nostro INCANDIR all'opposto, ANDAR D'INCANTO, Andar di rendone o
INCALMO, T. Mar. Scalmo , Pezzo di le- (ch'è quasi sinonimo di ARSAR ) significa, di vanga, vale Andar bene assai, a secon-
gno che serve ad allungarne un altro. V. Porre all'azione del fuoco vivo le cose, sì da. - - Star dipinto , Stare acconciatamente .
SCHERMO. che si prosciughino e non ardano, ma rima- INCANTONÀ, add. Incantucciato; Rincan-
QUESTI XE TUTI INCALMI, Modo figurato, nendo adustate s'abbronzino, cioè prenda- tucciato, Appiattato o ritirato ne'canti.
Queste sono pastocchie, lappole , inven- no il colore del bronzo ; e quest'effetto av- INCANTONARSE, v. Incantonarsi; Incan-
zioni, trovati, pretesti, scuse, e dicesi in viene nella tela, nella carta e in altre simi- tucciarsi; Rincantucciarsi, ed anche Na-
mala parte. li materie. Sotto tale significazione sembra- scondersi.
INCALORIO , add. Scaldato; Riscaldato; no corrispondenti alla nostra voce i verbi INCANTONARSE AL FOGO , Crogiolarsi al
e fig. Accalorito e Accalorato. Arsicciare ; Abbruciacchiare; Abbrustoli- fuoco; Covar la cenere, Dicesi di chi sta
INCALORİR, v. Scaldare ; Riscaldare re; Abbronzure. molto al fuoco . V. CUZZACENERE.
Accalorire; Accalorare; Riscaldare, dicesi INCANDIR EL ROSTO, Inaridire; Disecca- | INCAPÀ, add. Incapato, T. Mar. Dicesi di
fig. del Porger calore , veemenza, ardore re; Abbronzare l'arrosto, Fargli perdere un Bastimento che trovisi in mezzo a due
a'trattamenti negozii e simili . tutta l'umidità : come talvolta succede per capi (CAO).
INCALOTARSE, v. Imberrettarsi, Metter- l'innavertenza o imperizia del cuciniere. INCAPAR, v. Incappare; Giungere o Ri-
si la berretta. INCANELAR, v. Accannellare, Avvolgere manere alla schiaccia ; Dare in cattive
INCALZAR, v. Incalzare ; o Incalciare e seta e filo sopra cannelli. V. SPOLA. mani.
Incacciare, Fugare, Dar la caccia. INCANEVAR, v. Riporre in canova o in INCAPAR IN UNO , Incapparsi ; Dare in
INCALZAR DE LA PIOVA, Rincalzare, Ac- cantina, Porre il vino nelle botti. uno; Abballersi; Riscontrarsi; Rintoppar-
crescersi. INCANIO, add. Incanito; Accanito . V. IN- si.
INCALZAR I VIVERI, Innarrare a gara le CAGNIO. HO INCAPA MAL, Ho male incappato ; Mi
derrate; Comperare a competenza . V. Mo- INCANTA, add. Incantato, Venduto all'in- son inciampato.
NOPOLISTA. canto o all'asta. INCAPARSE A PARlàr, V. Betegår.
INCALZAR EL PREZZO, Rincarare. Incantato, detto per agg . a uomo, vale INCAPARÀ, add. Incaparrato o Caparrato
Incalzir un afàr, Rincalzar un affare, Imbalordito - INCANTA DAL SONO, Consopi- e Innarrato, Comperato con la caparra. V.
Sollecitare . to; Preso da sopore --- Assorto, vale Pro- CAPARAR.
INCALZAR UNA PIANTA, T. agr. Rincalza- fondamente immerso in qualche pensiero. In altro sentim . Infardato, Imbrattato
re, Mettere intorno al piede delle piante INCANTA DAL FREDO , Aggranchiato; As- di sornacchi.
la terra per fortificarle. siderato dal freddo. Sgranchiato è il suo INCAPARADA, s. f. Caparramento, Il ca-
INCAMISA. add . Incamiciato, si dice delle contrario. V. DESCANTAR. parrare.
334 INC INC INC
INCAPARAR, v. Caparrare ; Incaparrare, INCARNAR , v. Incarnare ; Rimpolpare ; INCASSAMENTO D'ORO O D'ARZENTO IN LA-
Far un contratto dando caparra. Gli anti- Rincarnare, Far carne, ingrassarsi . VORI, Incastratura .
chi dicevano anche Innarrare, V. CAPARA. INCARNARSE UN'ONGIA, Accarnare o Ac- INCASSAR , v. Incassare , Metter nella
INCAPARAR QUALCUN, detto per ischerzo e carnire e Incarnarsi ; e quindi Unghia cassa.
fig. Infardare; Sornacchiare. accarnata o incarnata. INCASSAR DEI BEZZI , In'ascare ; Esige- 1
INCAPELAR, v. Incappellare o Rincap- INCAROGNA , add. ESSER INCAROGNA , re; Riscuotere; Ritirare un pagamento.
pellare, Rimetter il vin vecchio ne'tini uni- Esser crocchio ; Esser malazzato o am- INCASSAR UN FIUME , Inalveare, T. Idrau-
tamente all'uva nuova. malaticcio. lico. Quindi Ina'veazione , dicesi l'Esca- 1
INCAPELARSE, Incappellarsi, Mettersi il INCAROGNA DE PEOCHI, Pidocchioso; Pie- vazione del canale manufatto.
cappello. no di sudiciume. V. PEOCHIO. INCASSAR UN LEGNO, Augnare , Tagliare
INCAPESTRADURA, s . f. T. de ' Maniscal- INCAROGNAR, v . Incarognare, Diventar o Mozzare qualsivoglia cosa in modo che
chi, Morbo sculmato o Sculmalo sust. Ma- carogna. faccia angolo ottuso e nel fine angolo acu-
lore de' cavalli. Indozzare, L'esser degli animali, quan- to ; il che anche direbbesi Tagliare a schi-
INCAPONA, add. Capponato o Accappona- do intristiscono . sa o in radice.
to dicesi de' polli castrati Incarcerato, INCAROGNARSE DA LA FREVE, Incarognire INCASSAR ZOGIE, Incastonare o Incassar
si dice metaf. delle Persone imprigionate. o Incarognare. Figgersi addosso la feb- gioie. LIGAR e CASTÒN.
INCAPONAR , Accapponare e Capponare, bre; Cacciarsi addosso la febbre. Mi si INCASSAR ORO O ARZENTO IN AZZAL etc.
Castrare i polli . è filla o cacciata la febbre. Damasc hinare, Incastrar i filuzzi d'oro e
Dicesi poi metaf. per Incarcerare. V. INCAROGNIO, add . INCAROGNA. d'argento nell'acciaio o nel ferro intagliato
CAPONERA. In altro senso vale Incarognalo; Inta- e preparato.
INCAPRICIARSÉ , v. Innamorarsi ; Inva- baccato bestialmente ; Innamorato fiera- INCASSARSE, Infreddarsi ; In'asare .
ghirsi; Accendersi ; Imbertonarsi ; Appren- mente. INCASSO, s . m. Riscossione ; Esazione.
dersi d'amore . INCAROLÀ, add . Tarlato. V. CARÒLO. INCASTELA, add . Accastellato, Dicesi di
INCAPRICIARSE UN TANTIN, Invaghicciarsi. INCARPIA,. V. ISCARPIÀ. Vascello che ha due castelli.
INCAPRICIARSE IN UNA COSSA , Incapric- INCARTONAR , v. Incartonare , Metter i INCASTRAR , v. Incastrare, Congegnare e
cirsi; Invasarsi ; Invaghirsi. cartoni nelle pezze di panno, ed è opera- Commettere l'una cosa bene insieme per
INCAPUZZAR, v. Incappucciare ; Incap- zione dello strettoio Detto in T. de' Le- entro ad un'altra. Incassare.
perucciare; Imbacuccare ; Camuffare; Co- gatori de libri, Porre a un libro legato il INCASTRARSE DE LA CORDA, Incarrucolare, 1
prir altrui la testa e 'l viso con panno. Nel- cartone. L'uscir che fa il canapo del canal della gi-
le voci barbariche di Du Cange abbiamo INCARTOZZÁ , add. Incartocciato ; Rac- rella e entrare tra essa e la cassa della
Capuliare, Caputio caput operire. cartocciato, Piegato a guisa di cartoccio. A carrucola.
INCAPUZZAR QUALCUN , dicevasi ai tempi cannello. INCASTRARSE D'un piɛ, Mettere il piede
Veneti nel sign. di Arrestare o Imprigio- FOGIE INCARTOzzie, Foglie a cannello. a strella, Dicesi de'Cavalli o simili quan-
nare, perchè l'Arrestato, quando non era INCASĂ , add . FOGO INCASA , Locuz. fam . do mettono il piede tra due conventi di
ladro, veniva imbacuccato e coperto da gab- Fuoco acceso, ma s'intende ancora Riuni- pietre.
bano o tabarro onde non fosse da alcuno to in sè. INCASTRAR FALOPE, Dar baggiane , Dar a
conosciuto. Questa riserva usavasi comu- OMO INCASA , Casalingo ; Amante della creder menzogne.
nemente cogli arrestati dipendenti dagli casu , Che sta sempre in casa wxxx Detto INCASTRO, s. m . Incastro e Incastratura.
Inquisitori di Stato. ancora per Accasato , Che ha casa da sè INCASTRO, detto in T. de ' Falegnami, In-
INCARATARSE , v. Far accomandita o da sè. corsatoio, Specie di pialla che serve a far
Dar in accomandita , Associarsi alla com- INCASAR EL FOGO , Accender bene o le incanalature e le linguette .
pagnia di alcuno in qualche impresa o ne- durevolmente il fuoco; Rinfocolare. Incastro , detto in T. de' Maniscalchi,
gozio. INCASONAR, v. Voce antica che voleva di- Strumento di ferro tagliente che serve per
INCARATELAR , v. Porre ne' caratelli. re Imprigionare ; Incarcerare: da CasÒN, pareggiare le unghie alle bestie che si fer-
Trovasi nell' Alberti enciclop . Caratellan- così essendo chiamate le prigioni ch'era- rano.
te per Colui che stiva le aringhe ne’cara- no anticamente nel CAMPIELO DE LA CA- INCASTRO, dicevasi anticam. e metaf. nel
telli e barili . Questa voce suppone la ra- sos, in parrocchia de ' SS . Apostoli , spet- signif. di Profondità UNA FERIA D'IN-
dice Caratellare , benchè non vi sia , o tante alla Città di Rialto . CASTRO, Una ferita profonda.
forse meglio Incaratellare, giacchè Imbot- INCASPA. Cestilo. V. INCASPAR. INCASTRONAR, v. T. famil . Acciabattare;
tare sembra improprio. INCASPAR, v. T. degli Ortolani, Cestire, Acciapinare ; Acciarpare, Far che che sia
INCARBONIO O INCARBONA , add. Carbona- Far il cesto, Dicesi di alcune piante come alla grossa.
to , Divenuto carbone. Lattuga, Cavoli etc. V. BARO, INCAVASSAR INCATARÀ, add. Accacarrato ; Catarroso;
INCARBONIR, v. Incarbonare , Diventar e CASPO. Sornacchioso ; Pituitoso. V. SCATARAR.
carbone.. INCASSADURA, s . f. Iacassatura . INCATARADA, s . f. Incatarratura.
Incarbonchire , dicesi delle Biade che INCASSADURA DE L'OCHIO , Incassatura INCATIFA, add. T. Antiq. Divenuto cat
contraggono la malattia del carbone . Spi- dell'occhio e Incastratura. tivo.
ghe che incarbonchiscono . Grano incar- Augnatura , è il Dente d'un pezzo di INCATIFAR MUSTAZZI, Far cipiglio o mal
bonchito. legno che s'inserisce in un altro . Incastra- piglio ; Far viso arcigno.
Incarbonchiare, vale Pigliare il colore tura; Incassatura; Incassamento. INCATIGIA, add . Arruffato ; Scapigliato ;
o la natura del carbonchio. INCASSADURA DE L'osso , Uovolo ; Aceta- Scarmigliato ; Rabbuffato ; Sparpaglia-
INCARGO , s . m. Incarico o Carico, cioè bolo o Acelabulo, La cavità in cui entra to: Inzampagliato ; Inviluppato, Dicesi
Cura, Peso, Pensiero, Briga. l'estremità dell'osso della coscia. de' capelli. Il suo contrario è Ravviato.
INCARIMENTO , s. m. Ritocco; Ritocca- INCASSADURA DEI FERI DA TORNIDOR , In- INCATIGIADA, s. f. Scapigliamento ; In-
mento , e dicesi del Grano e de' generi di gorbiatura , Lo ingorbiare e il Luogo vo- viluppamento.
vettovaglie che rincarano . to della gorbia. DARSE UN INCATIGIADA, V. INCATIGIÅR.
INCARİR, v. Rincarare; Riloccare; Inca- INCASSAMENTO DE PETO , Aggrava- INCATIGIÀR, O INGATEGIARE , V. Scapiglia-
rare; Far caro, Crescer il valor delle der- mento del petto ; Infreddatura ; Intasa- re ; Rabbuffare ; Arruffare ; Sparpaglia-
rate o cose che si vendono. mento. V. SFREDOR . re; Scompigliare ; Intricare i capelli.
INC INC INC 335

INCATIGIARSE, Intralciarsi ; Avviluppar- giovane che fa conoscere un' amorosa ten- INCÈRNER )
V. CERNIR.
si; Aggralicciarsi ; Avviticchiarsi. denza per qualcuno. INCERNİR )
INCATIGIAR I BISTI, V. INTRIGAR. INCENDIAR, v. Incendere , Abbruciare INCERTO , add. Incerto.
INCATIGIO, s . m. Intrigo ; Viluppo; Gar- Mettere o Appiccar fuoco. INCERTO, s. m. Incerto ; Utilità avventi-
buglio. INCENDOR , s. m. Bruciore o Cociore , Spe- tizie o avveniticcie, I proventi casuali di
In altro sign. Luffo; Struffo; Struffolo, cie di dolore per una scottatura. carica o impiego oltre la paga ; come sono
Cosa ravvolta senz'ordine. Mordicamento ; Frizzamento ; o Coci- anche quelli de' Servitori, Lavoranti etc.
INCATORIGOLÀ, add . detto per agg. a mento, Quel dolore di pelle che cagionano Sottomano, direbbesi a Dono straordi-
persona, Che leme il diletico o il solletico. le materie corrosive o diseccative sulle fa- nario conseguito per un cattivo fine.
SON INCATORIGOLA SOTTO 1 BRAZZI , Temo rite e sugli scalfitti. AVER DEI INCERTI, Leccheggiare, Trar-
il diletico sotto le ascelle. INCENDOR DE CALDO, Cuociore. re qualche piccolo profitto oltre al salario
INCATRAMAR, V. SPALMAR , INCENDOR DE STOMEGO , V. BRUSÒR. AVER DEI INCERTI BARONI, V. in BocÒN.
INCAVAÙRA, s. f. Incavatura ; Incava- Incendor, è anche Sapore aspro e spia- INCHIAVAR, v. Inchiavare o Chiavare,
mento. cevolissimo di una vivanda o d'un frutto o Serrar con chiave.
INCAVAURA O INCAVO DEI OCHI, Occhiaia simile, il quale in tal caso dicesi Incendoso CHI BEN INCHIAVA BEN AVERZE , Chi ben
o Cassa dell' occhio, Luogo dove stanno V. INCENDOSo. serra ben trova ; La buona cura caccia la
gli occhi. INCENDOSO, add. Ruvido ; Aspro ; Arci- mala ventura .
INCAUCHIA , add. Incavicchiato , Attac- gno ; Strozzatoio ; Ostico, Agg. di Sapore INCHIAVAR I DENTI, Serrare o Chiudere
cato col cavicchio -- Incavigliato , vale spiacente per amarezza o asprezza . o Strignere i denti.
Congegnato e tenuto insieme con caviglie OMO INCENDOSO, Uomo cruccioso, sde- SE ME INCHIAVA I DENTI, detto fig. Mi si
simili. gnoso, corruccioso. arrestano le parole ; Rimango mutolo.
INCAVO, s . m. Incavo ; Cavo ; Concavità. INCENSADA, s . f. Incensazione ; Incensa- INCHIETA, 8. f. Incetta ; Endica ; Endi-
INCAVO D'UN COVERCHIO , Seggiola , in ta ; Incensamento. cuzza, Roba incettata. V. MONOPOLIO.
T. degli Scarpellini, dicesi il Cavo che si fa DAR UN'INCENSADA , Incensare ; Dare INCHIETADOR, 8. m. Incettatore ; Mono-
nella pietra, che dee sostenere una lapida l'incenso ; cioè Adulare, Piaggiare . Ugnere polista ; Endicaiuolo.
di sepoltura, il chiusino d'una fogna e si- gli stivali ad uno. INCHIETAR, o Incetar , Incettare ; Fare

mili. INCENSAR, O Incensare; Dare l'incenso, incetta.
Incavo d'una vela, T. Mar. dicesi il Seno cioè spargere il fumo dell'incenso in onore INCHIN, avv. T. Ant. Infino ; Perfino.
o cavità in cui riceve e racchiude il vento. od ossequio di alcuno. Dicesi anche figura- INCHINAMENTE, Voce ant . Lo stesso che
INCAZZIO. add. Incazzito . V. il Verbo. tamente per Adulare, piaggiare, lodare stra- INSINAMENTE . V.
INCAZZIRSE , v. Incazzire , verbo neut. bocchevolmente alcuno di cui si briga il❘ INCHIÒ , s . m. (Pronunciato come in tosca-
Voce plebea poco onesta, e vale Andare o favore. no Inciò) Acciuga salata , Pesciolino di
Esser cotto o briaco pazzo o perduto di INCENSO, s. m. Incenso, detto nelle Far- mare, da noi detto SARDON quando è fre-
una. Vi corrispondono Imbarcare o Im- macopee Olibano , Quello che fino dagli an- sco, e che ci perviene salato in barili come
barcarsi ; Imbertonarsi ; Imbertonirsi ; tichi tempi s'impiega per profumare gli al- le sardelle dalla Dalmazia. V. SARDON. La
Impazzare di alcuna ; Incarognarsi. V. tari. Era prima creduto che fosse la resina eccellente Salsa che i Romani chiamavano
INZUCA. odorosa che geme da un albero nativo della Garum, non era altro che Acciughe cotte e
INCEFÀR, v. Voce Agr . o FAR LA CEFA, Palestina, detto già da ' Sistem . iuniperus schiacciate nella loro salamoia, a cuiaggiun-
vale Polire o Egualire le branche de' rami phoenicia ; ma l'Enciclopedia crede che gevano dell'aceto e del petrosemolo tritato
tagliati rimaste sulla cima dello stipite , l'albero che produce l'incenso sia una spe- o pestato.
che direbbesi, Scoronare o Tagliare a cie di Amyris e probabilmente l' Amyris INCHIOCARSE, v. Cuocersi ; Inciusche-
corona. V. CEFA e ZERPIR. Kafal di Forskal. rarsi ; Pigliar la bertuccia o l'orso o la
INCEGIA, add. Accigliato ; Accipigliato ; INCENSO da noi si dice anche per l'Incen- monna, Ubbriacarsi.
Di sopracciglio aggrottato e raggrottalo; siere o Turibile, Vaso per uso di ardervi INCHIODADURA, s f. Inchiodatura; In-
Curvaccigliato . l'incenso. chiovatura; Chiovatura.
INCEGIARSE . v. Aggrottar le ciglia ; Ac- * Chiamasi figuratamente INCENSO la lode Sproccalura, T. di Mascalcia, Ferita nel
cigliarsi, Increspar le ciglia e far brutta eccessiva che vien data a taluno, di cui si vivo del piede del cavallo, all'atto di fer-
cera. Si rabuffa tutto, si acciglia, si al- briga la protezione, o dal quale s'implora rarlo.
lividisce. un favore o un benefizio . INCHIODAR , v. Inchiodare ; Chiovare ;
INCENDER, v. Amarire ; Amareggiare , NAVESELA DE L'INCENSO , V. NAVESÈLA . Chiodare ; Chiavellare , Conficcare con
Aver dell'amaro. DAR L'INCENSO AI COGIONI, Dar l'incenso chiodi.
Parlandosi dell'effetto che fanno le ma- ài morti o ai grilli, cioè Lodare e coltivare INCHIODAR UN CANON, Chiovare o Inchio-
terie corrosive in sull' ulcere, dicesi Friz- inutilmente . dare un cannone, ch'è Turare con chiodo ad
zare ; Mordicare : Cuocere. INCEPA, add. Inzampagliato , cioè Invi- un cannone il buco per cui gli si dà fuoco.
CATIVO CHE L'INCENDE 0 CHE'L BECA, luppato, Intrigato nelle gambe . Inzampa- INCHIODAR UN CAVALO, Chiovare ; Inchio
Cattivo che attosca , che ammorba : dicesi gliato ne ferri. dare ; Pugnere, Ferirlo nel piede all'atto
de Camangiari deteroriati o simili . E par- INCERA, add. Incerato. Tela incerata ; di ferrarlo.
lando di Ragazzo insolente, Cattivo che Spago incerato ; Pannolino incerato. INCHIODAR I BALCONI, Conficcar le impo-
non si può seco ; Corruccioso . Tela incerata o Prelato , T. Mar. Tela ste delle finestre .
L'INCENDE UN POco, Ha dell' amariccio incatramata con cui si coprono i boccaporti INCHIODARSE IN T'UN LETO , Inchiodarsi
o dell'amarognolo . per impedire che la pioggia o l'acqua non nel letto, Dicesi dello Starvi per malattia
PAR CHE LA GHE INCENDA, detto fig. Pare entri nell'interno della nave. cronica.
che gli riesca amara , che gli dispiaccia; INCERCHIAR, v. Cerchiare, Contornare di INCHIOSTRO, V. INGIOSTRO.
che gli cuoca. cerchi. INCIDENTE , s. m. Accidente ; Circostan-
Se vede ben che no la ghe incende Incerchiare, vale Ridursi a modo di za, Cosa che avviene per intermezzo , Emer-
che nol ghe incende. Dicesi familiarmente cerchio. genza ; Caso.
di taluno che dimostra genio, inclinazione INCERCHIELA, add. Accerchiellato, Cin- INCIDER, v. Intagliare e Incidere, V. IN-
o affetto verso una donna, ovvero di una to di cerchiello. CISION.
336 INC INC INC
INCINGANADA, s . f. Affascinazione ; Ma- INCOCONARSE, Rimpinzarsi, Mangiar sen- INCOMODAR, Si dice fra noi famil . e per
lía. za distinzione e ingordamente. ischerzo nel sign. di Dispiacere STA COS-
INCINGANÀR , v. Ingannare ; Sedurre ; INCOCONAR QUALCUN, detto fig. Imbec- SA, A DIRGHE LA VERITÀ, LA ME INCOMODA,
Tirare alle sue voglie ; Affascinare ; Gab- cherare o Imboccare altrui : cioè Mettergli Questo, a dirle il vero , mi dispiace
bare, V. CABALAR - Abbacinare, Acceca- in bocca le parole o insegnargli quel che No LA GHE INCOMODA MINGA, Non le rin-
re e indurre a credere ciecamente --- Met- dee fare. cresce mica, non è egli vero ?
tere uno in sul curro, Persuader alcuno a INCOCONAR DE STOPA, Rinzaffare o Rin- INCOMODÈTO, add. Disagevoletto, Diffi-
far che che sia mostrandoglielo agevole - zeppare, Riempiere il voto con istoppa, ciletto.
Sobbillare ; Subbillare o Sobillare , vale bambagia etc. INCOMODÈTO, s . m. Travagliuccio ; In-
Tanto dire e tanto pregarlo, eh'egli quasi a INCODEGA, add. Piotato, T. Agr. , dicesi disposizioncella . Ovv. Piccolo incomodo,
viva forza prometta di fare tutto quello che Quel terreno ch'è coperto da piote, cioè noia, pena.
colui il quale lo subbilla, gli chiede. da zolle che abbiano seco l'erba - Iner- INCOMPLETO , add . (dal lat. Incompletus)
INCINTA, add. Incinta, Gravida. Incinta è buto, dicesi quel Prato che si è ben coperto Incompiuto ; Imperfetto.
voce aggettiva, detta da In particella nega- d'erba. INCONTRADA, 8. f. Scontrata ; Incontro
tiva e Cinta, quasi Non cinta, perchè le INCODEGÀR, v. Piolare, Coprir di piote Scontro, L'incontrarsi.
Donne quando eran gravide andavano anti- per ragguagliare e far verde un argine, un INCONTRAR, v. Incontrare e Rincontra-
camente senza cintura. viale o simile. V. CÒDEGO ; e DescODEGAR . re ; Avvisarsi insieme. V. INTOPARSE.
INCIPRIAR, v. Spargere di polvere di ci- INCOGOLÀR, v. Acciottolare , Lastricar INCONTRAR BEN O BALA D'ORO NEL MARIDAR-
pri i capelli, com'era una volta in moda. con ciottoli. SE, Aver digiunato la vigilia di S. Cateri- 3
INCISIÓN, s. f. Intaglio, L'incidere in rame INCOLÀ, add. Incollato ; Glutinato. na, Si dice di Chi ha avuto buona fortuna
e la Cosa incisa. V. INTAGIO. Inamidato, dicesi de'Pannilini. nel maritarsi. Incoglier bene.
INCISOR, s. m. Intagliatore e Calcografo, INCOLÀDA, s . f. Incollamento. INCONTRAR BEZZI, Riscontrar le monete
dicesi quel Professore che intaglia nel rame INCOLAR, v. Incollare ; Appiccare colla per vedere se torna, cioè Per veder se vi
col mezzo del bulino. colla. Conglutinare ; Appiastricciare. sia errore .
INCISOR DEL CADAVERI, Dissettore o Set- INCOLAR LA BIANCARIA, Inamidare. V. INCONTRAR O FAR INCONTRO, Incontrare
tore o Notomista e Incisore , dicesi Colui AMITO. il gradimento.
che fa le dissezioni anatomiche dei corpi INCOLARSE, T. de' Vetturali, Incappuc- INCONTRAR LE CARTE, Collazionare ; Ri-
degli animali . ciarsi, che altri dicono Impettarsi, dicesi scontrare ; Rivedere. In termine di Stam-
INCISOR DE ZECA, V. MAESTRO DE STAMPI. di Quella difesa che fa il cavallo , quando peria, Collazionare è il verificare con una M
INCIVILIRSE, v. Incivilirsi, verbo neutro per liberarsi dalla soggezione del morso, seconda prova se tutti i falli marcati sulla
Divenir civile. Splebeire pur verbo neutro porta la testa talmente sotto e indietro , prima sieno stati corretti esattamente dal
Trarsi dalla plebe. Ingentilirsi , Farsi no. che coll'estremità delle guardie l'appoggia Compositore.
bile, gentile, che anche dicesi Ingentilire al petto e alla gola. INCONTRARSE A caso, Incontrarsi per ab-
verb. neut. e Aggentilirsi; Rigentilire INCOLORARSE, v. ant. che usavasi nel se- battimento - Ammusarsi, vale Incontrar-
Incittadinarsi, Prendere o Imitare i co- colo XVI. per Incollorirsi o Incollerarsi, si muso con muso.
stumi e modi de'cittadini. La contadina nel sign di Adirarsi, Montare in collera. INCONTRARSE NEL PARLAR, Riscontrarsi
s'incittadina. INCOLORIDA, s. f. Coloramento. nel favellare ; Abbattersi a dire a un modo IN
INCOATÀ, add. Accovacciato, Quasi posto INCOLORIR, v. Colorire ; Colorare, Tin- una cosa.

nel covo Accoccolato e Acchiocciolato, gere Incolorarsi, Prender colore. INCONTRAR SERVITU. Contrar servitù.
Col capo fra'ginocchi . INCOLORIR DE ROsso , Invermigliare; Ar- INCONTRARSE NEL GENIO, Incontrarsi nel-
INCOATAR, v. Accovacciare, Accovaccio- rubinare Ingiallare o Ingiallire, di- l'idea ; Esser simpatici ; Avere gli stessi
lare. V. CUFOlar . rebbesi per Colorir di giallo - Annerare, pensieri.
INCOCA, add. Innamorato. V. INCAZZIO . Far nero etc. INCONTRAR UNA SPESA , Incontrare una
Ai
Detto per INCOCALIO, V. INCOLORIR DE PIU COLORI, Screziare . spesa, Fare una spesa .
INCOCALIO O INCOCHIO, add. Sbalordito ; SAVERLA INCOLORIR, detto fig. Saper co- INCONTRAN BEN O MAL, Incoglier bene o
Stupidito ; Trasognato ; Pare una figura lorire, ricoprire, simulare . V. Infenochiår. male. -- TI PODARESSI INCONTRAR MAL ,
di stucco ; Pare un tordo ; Sbalestrato. INCOLTRINA, add. Accortinato. Forse mal le ne potrebbe incorre.
INCOCALIO DAL SONO, Sonnolento ; Son- INCOLTRINAR, v. Incortinare e Accorti- INCONTRO, s. m. Incontro.
niglioso ; Sonnacchiuso. nare, Fornir di cortine. V. COLTRINA. INCONTRO DEI CONTI, Revisione de'conti.
INCOCALIO D'AMOR O DE COMPASSION, IM- INCOMBER, v. (dal lat. Incumbere) Ap- INCONTRO DEI BEZZI, Riscontro cioè No-
bietolito, Intenerito nel vedere figliuoli o partenere ; Spettare Nota l'abbate Al- vero o confronto del danaro.
altra cosa amata, o veder far cosa che com- berti nel suo Vocabolario encicl. che la voce INCONTRO DE SCRITURE , Collazione di
muova. Incombere derivandola da Incumbenza, è scritture.
L'HO INCOCALIO, L'ho conficcato, L'ho usata da cattivi scrittori. INCONTRO DE ARMADE NEMIGHE Avvisa-
convinto in maniera ch' ei non possa in STO DEBITO NOL ME INCOMBE , Questo de- glia.
guisa alcuna giustificarsi o rispondere. bito non m'appartiene o Non debb'essere FAR INCONTRO, parlandosi di qualche bra-
INCOCALIRSE , v. Sbalordire ; Stupidire ; a mio carico. vo cantante o attore o d'un predicatore o si-
Trasognare, Restar confuso. INCOMBINABILE, add. Incompatibile; Non mile, Riportar l'applauso o gli applausi
In altro sig. Innamorarsi ; Accendersi ; combinabile ; Inconciliabile. generali; Esser applaudito ; Incontrare il
Andar in caldo o in frega. INCOMODA, add. Mulato ; Malazzato . V. gradimento comune ; Essere acclamato.
INCOCARSE, v. Innamorarsi. V. INCAZ- MALATA O MALSESTA. INCORDADURA, s. f. Incordamento, Ten-
ZIRSE. In altro sign. Malagiato, vale Povero di sione delle corde d'un Istrumento.
INCOCHIO, V. INCOCALIO. stato. INCORDADURA , s. f. T. de' Maniscalchi,
Malattia che manifestasi nel Cavallo e nel
INCOCONA, add. Ingorgato ; Affollato ; INCOMODAR, v. Incomodare, cioè Annoiare.
Ingollato, Estremamente pieno . No SE FA SERVIZIO SENZA INCOMODARSE O Bue, ed è Tensione delle parti genitali
INCOCONÀR , v. Ingorgare ; Affollare ; SENZA Incomodo , Non si può pigliar pesci ne' maschi, cioè Gonfiezza, dolore al tatto
Ingollare ; Inzeppare, Ficcar per forza del senza immollarsi ; Non si può aver mele e talvolta difficoltà di orinare. Questo male
cibo nello stomaco. senza le mosche, Niente per niente. si produce negli animali giovani per ecci-
INC INC INC 337
tamento al coito, e talvolta per umidità INCOZZAR, detto per CozziR, V. INCROSABSE DE LE STRADE , Strade che
della stalla. INCOZZIO, add. ( che più comunemente s'incrocicchiano o s'incrociano, Il pun-
INCORDAMENTO , s. m. Incordatura ; dicesi Incozzi, ) Sucido ; Sporco, contra- to che le interseca, dicesi Crocicchio, V.
Raggricchiamento del collo, Sorta di ma- rio di Netto e Pulito, e più comunemente CROSERA .
lattia. s'appropria ai panni lini o lani. Lingeria INCROSAR LE CEGIE, Far ciglio o cipiglio;
CHIAPAR UN'INCORDAMENTO, Incordare. sucida -― LASTRE INCOZZIE DA LA POLVERE, Alzare il ciglio ; Aggrottare o Raggrottare
INCORDELÀ, add. Listato, Fornito ai mar- Lastre insucidate dalla polvere. le ciglia. V. CEGIA.
gini a modo di lista. Talora il nostro vocabolo si dà per ac- INCROSARSE CON QUALCUN , V. URTARSE.
INCORDELADÙRA, 8. f. Fornitura di cresc. di Sucido, quando cioè la lordura è INCROSAR, è anche Voce di gergo dei
cordella o cordellina ; Listatura di cor- fatta vecchia e , per esempio, insucidata Barcaiuoli che si usa nel seguente ribobo-
della. dalla polvere - MACHIA INCOZZIA, Macchia lo, VATE A FAR IRCROSAR, Va a farli in-
INCORDELÀR, v. Listare o Fornire di rafferma, Vecchia, penetrata. crociare ; Va a farti friggere ; Va al bo-
cordella. TANTO INCOZZIo che l'è induRIO, Panno ia e simili.
INCORLAR, Lo stesso ma molto meno usa- incorazzato o incroiato , dicesi a Quello INCROSTOLIO. V. CROSTOLIO.
to che INDEVENår. V. divenuto sodo per gli untumi, polvere ec . INCROZZOLA, add. Stretto di petto , Di-
INCORNADÙRA, s . f. T. Mar. Incornatu- V. CRAGNA e Incozzi. cesi del Cavallo, ed anche di Persona di
ra, Foro o Apertura nella sommità del- INCOZZIRSE , v. V. INCOZZARSE al primo gambe lunghe e sparuta.
l'albero, per passarvi la susta che afferra la significato. INCRUCARSE, v. Ravvilupparsi ; Intri-
penna. INCREANTE , add . Malcreato ; Incivile ; carsi ; Impacciarsi ; Avvilupparsi.
INCORNISAR, v. Incorniciare. Asino ; Villano ; Scortese, Senza creanza. Intrabiccolarsi , Salire sopra alcuna
INCORPORA, add. Incorporato , Mescolato. V. SCREANZA. cosa, con pericolo di cadere o di far ca-
OMO INCORPORA, Corpacciuto ; Corpulen- INCRESPÀ, add. Increspato o Crespato. dere.
to. V. CORPAZZUO e IMPANZUO. INCRESPADURA, s . f. o INCRESPAURA INCUCA, add. Imbertonato o Imbertonito,
INCORPORAR, v. Incorporare, Mescolare, INCRESPAMENTO, Increspamento ; Crespa- vale Innamorato . V. INCAZZIO .
Unir più corpi confondendoli insieme. mento ; Crespezza ; Corrugazione.. INCUCARSE , v. Imbertonarsi ; Imberto-
INCORPORAR E METER INSIEME, Metter le INCRESPAR O INGRESPAR, V. Increspare; nirsi, Innamorarsi. V. INCAZZIRSE .
parti in corpo, T. degli Stampat.: dicesi Crespare ; Accrespare, Far le crespe alle In altro signif. Incaponire ; Intestarsi ;
Quando tutti i fogli d'un volume sono stati camicie, alle vesti etc. V. CRESPA. Incapriccirsi; Preoccuparsi, Star cervico-
uniti, collazionati, piegati. INCRESPAR MALAMENTE, Aggrinzare; Rag- so nella sua volontà.
INCORPORAR , v. V. MALGANAR. grinzare. INCUGNÀ , add. Imbiettato, Fermato salda-
INCORSADURA, s. f. T. de' Tessitori, In- INCRESPÅR DE LE FOGIE, Raggrinzare, di- mente con bietta (CUGNO).
corsatura, Pezzi di filo torto che rimango- cesi dell' Incresparsi o Accartocciarsi che DOLOR INCUGNA, Detto fig. Dolore fitto,
no dalla parte del subbiello, ne'quali si rac- fanno per opera delle formiche le foglie di cioè Ostinato, che insiste, che sta saldo.
comanda l'ordito per avviare la tela. alcuni alberi, le quali poi appassiscono. INCUGNAR, v. Imbiettare, Metter la biet-
INCORZERSE, V. ACORZERSE . INCRESPAR INGRESPAR LE CEGIE , Acci- ta. V. PENOLA.
INCOSSADA, s. f. Accosciatura. gliarsi ; Increspare o Accrespare o Ag- INCURANZA, s . f. Incuria, Negligenza.
INCOSSAR, v. Accosciare, Ristringere nel- grottare le ciglia ; Far ciglio o cipiglio. INCURARSE, v. Curarsi, Darsi pensiero,
le cosce : operazione che si fa ne'polli morti INCRESPAURETA, s . f. Crespolo, Piccola Affrettarsi ; Prendersi cura ; Aver a
per prepararli alla cottura --- Dicosciare o crespa, Leggera increspatura. cuore.
Scosciare, Slogar le cosce. INCRICARSE, v. Oslinarsi ; Incaparsi ; INCURITE, Affrettati o Datti fretta, Fa
INCOTEGARSE , v. Incantucciarsi ; Inta- Incaponire. presto.
narsi, Nascondersi in qualche sito. INCRICARSE IN TEL ZOGO, Ficcarsi o Am- INCURIANTE , add. Trascurante ; Negli-
INCOTEGAR MERLOTI, Maniera antiq., Tra- mazzarsi nel giuoco, Continuar per impe- gente. È però voce pochissimo usata.
polar gl'inesperti. gno o per vizio. INCURVADA , s. f. Incurvatura ; Incurva-
INCOTEGABSE, T. antiq . Trappolarsi ; INCROGIA, V. ANCROGIA. mento; Incurvazione.
Impaniarsi ; Dar nella pania o nella INCROSADA O INCROSAMENTO, S. f. Lotta; INDAFARA, add . Affaccendato , Pien di
rele. Contrasto ; Urlo ; Gara ; Collisione. faccende, occupatissimo , impegnatissimo.
INCOTIO, add. T. Agr . Attristito ; Intristi- INCROSADA, T. di Bigliardo, dicesi Quan- INDEBITÀ , add . Indebitato ; Imbraltato.
to, Aggiunto a quella Pianta che per qual- do le palle percosse descrivono una specie INDEBITA SIN AI OCHI O COME UN CAN ,
che difetto non cresce . di croce. Aver più debiti che la lepre ; Affogar nei
INCOTİR, v. T. Agr . Intristire ; Altristire; INCROSADURA, s . f. T. Agr . Contratla- debili ; Essere sconfitto da'debiti ; Infilar
Illanguidirsi ; Non venire innanzi . Si di- glio, Quel lavoro col quale i solchi della le pentole.
ce delle piante che per qualche difetto non seconda aratura dirigonsi in ragione iu- INDÈBOLIO, Indebolito o Indebilito ; De-
erescono. bilitato Dicesi ancora Prostrato di
versa della prima, e così della terza etc.
INCOZZA, add. Cozzato ; Urtalo. V. INTRAVERSAR. forze.
In altro signif. Insozzato ; Insozzito ; Detto per SCARSELADURA, T. Mar. V. INDEBOLIR, v. Indebolire ; Debilitare ;
Unticcio ; Incroiato , Si dice de' panni INCROSAMENTO, V. INCROSADA. Addebilire.
sporchi. INCROSÀR, v. Incrocicchiare o Incrocia- Accasciare, Aggravarsi delle membra
INCOZZADA ) re, Attraversare una cosa all'altra` a guisa per età o per malattia. Cascar fra le vec-
INCOZZAMENTO 8. m. Dissensione ; di croce . chie ; Portar i frasconi.
Discordia ; Controversia ; Disparere . INCROSAR I BRAZZI, LE MAN, I DEI, LE GAM- INDEBOLIRSE EL STOMEGO, Sdilinquire ;
Incozzamento dei abiti , Sozzume ; Soz- BE, Incrociarli o Incrocicchiarli. Render fiacco lo stomaco ; Invincidire lo
zore ; Bruttura ; Imbrattamento. INCROSARSE LA Velada, Affibbiarsi o Ab- stomaco.
INCOZZAR, v. Corrotto da Insozzare o botlonarsi il giustacore e simile. INDEBOLIRSE LA VISTA , Disgregarsi la
Insozzire, vale Bruttare, parlando di ve- INCROSARSE EL TABARO, Involgersi; Rin- vista o gli occhi, cioè Offenderli, inde-
stimenti o simili . V. ONFEGAR . bolirli per soverchia luce e per lunga ap-
volgersi ; Avvilupparsi nel ferraiuolo o
INCOZZARSE LA TEsta de prochi, Impidoc- nel mantello. Vedasi il suo contrario DES- plicazione. E quindi Disgregazione della
chiare ; Impidocchire . CROSÅR . vista.
Boerio 43
338 IND IND IND
INDEBOLIRSE PER TROPA LUSURIA , Trar INDOLENTRA, add . Indolenzilo, Addolo- Informentimento o Indormentimento, Di-
bambagia dal farsetto , detto metaf. rato alquanto. cesi d'un piede e simili.
INDÈGOLO , s . m. dicevasi nel secolo XVI Indolentrà un BRAZZO, UN PIE e simili , INDORMENZADA, s . f. Addormentamento;
in vece del moderno ENDEGOLO , nel sig. di Sentirsi d'un braccio etc. vale Sentirsi al- Addormentazione.
Modo, Via, Verso CHE A REPARARLI ( i cun piccolo dolore e averlo alterato. Do- DARSE UNA BONA INDORMENZADA, Lo stesso
sassi scagliati) NO GHE GIERA INDEGOLO (ora lersi d' un piede, d'una mano ; Essere che INDORMENZARSE .
direbbesi No GHE GIERA CASO) Che non vi indolenzilo . INDORMENZAMENTO , s. m. Intormenti-
era modo di schivare o ripararsi. SON TUTO INDOLENTRÀ , Mi sento o Mi mento; Intirizzamento ; Stupore ; Torpo-
INDEMÒNIÀ, add. dicesi per Agg . nel si- dolgo tutto ; Son indolenzito tutta la vita. re, Convulsione o impedimento di moto di
gn. di Imperversato ; Arrabbialo ; Incol- INDOLENTRAMENTO, s . m. Indolimen- alcuna parte del corpo .
lerito ; Cattivo. to. INDORMENZAR, v. Addormentare ; As-
SPIRITO INDEMONIA, V. SPIRITO . ME SENTO UN INDOLENTRAMENTO, Mi sen- sonnare ; Insonnare, Far dormire. Il suo
INDENTÀ, add. Dentato ; Addentato ; Ad- to indolenzire o un indolimento, cioè Ad- contrario è DESMISSIAR.
dentellato, Dicesi di cosa che sia trinciata dolorare alquanto . La testa m’indolenzi- TORNAR A INDORMEMZAR , Raddormen-
a guisa di dente. sce i muscoli della respirazione ; Sono tare.
INDEVENAR, v . Dipanare; Aggomitolare, indolenzito. INDORMENZARSE, Addormire; Addormirsi;
Incannare, Trarre il filo dalla matassa per INDOLENZA, s . f. Indolenza , Insensibilità . Assonnare - - INDORMENZARSE UN POCHEto,
farne gomitoli. V. Strissår. Ed anche Incuria, Pigrizia, Apatia . Dormicchiare ; Dormigliare ; Sonniferare
INDIAN, FAR L'INDIAN, Far l' indiano, Indolenza, detto in T. del Foro crimi- TORNAR A INDOR MENZARSE, Rappiccare o
che anche dicesi Fare il nofferì, Fingersi nale ex-Veneto, valeva Querela ; ed è Ver- Ripigliare il sonno.
malaccorto e ignorante. bale d' Indolere . INDORMENZAR CO L'OPIO, Adoppiare o Al-
INDIANA, s. f. Indianu, Sorta di tela bam- INDOMAN --- A L' INDOMAN, Modo venuto loppiare.
bagina dipinta a molte maniere, che oggi- dal Francese , che usasi, e vale Il di vegnen- INDORMENZAR QUALCUN. detto figur . Ad-
di si fabbrica in molte parti d'Europa , ed te o seguente ; Il giorno dopo ; Al dimane dormentare, vale Anneghittire, Lusingare,
anche fra noi. o Alla domane. Frastornar alcuno da buona impresa con
INDILATAMENTE, avv. Voce Lombarda, INDOPIADÒR, 8. m . Addoppiatore, T. dei lusinghe o con altre speranze . INDOR-
probabilmente derivata dal lat . barbaro Lanaiuoli, Colui che addoppia la lana sul MENZARSE, detto pur fig. Addormentarsi,
Indilate, che trovasi nel Dizionario di Du filatoio INDOPIADORA, Addoppiatrice , Co- cioè Anneghittirsi; Infingardirsi.
Cange, e più usata nelle scritture del Fo- lei che ammannisce la seta al Filatoio, ad- INDORMENZARSE UN BRAZZO , UNA HAN, etc.
ro, di quel che sia nel parlare comune : doppiandone le fila sopra un arcolaio. Indolenzire ; Indormentare o Intormenti-
vuol dire Senza dilazione; Immediatamen- INDOPIAR, v. Indoppiare o Addoppiare, Si re e Intermentire ; Stupefare ; Torpere,
te subito ; Subilamente. dice di filo, panno o altra cosa, quando se ne Quando per freddo o per lungo stropiccia-
INDIMINUTAMENTE , avverbio formato mettono due insieme mento s'addormenta quasi il senso alle
sulla foggia del precedente, che si dice dal- INDOPIONADURA, s. f. Orlatura , L'orlare membra. Intirizzare, Perdersi il poter pie-
le persone colte , e vale Interamente, In/e- e l'Orlo stesso . V. DOPIONÅR. gare per un certo ripigliamento Intirizzò
gralmente, Senza diminuzione, Senza sot- INDORADOR, s. m. Doratore o Mettiloro le gambe e le cosce.
trazione. e Mettidoro, che anche dicesi Metlilor di INDORMIA, O DORMIA, 8. f. Alloppio, Sonni-
VOGIO INDIMINUTAMENTE TUTO QUEL CHE oro. fero dell'oppio.
DE VIEN, Voglio la parte mia fino al finoc- INDORADORA, s. f. La femmina di Dora- DAR L'INDORMIA , Alloppiare ; Oppiare e
chio, cioè Sino a un minimo che di ciò che tore. Adoppiare.
mi appartiene . INDORAR, v. Indorare ; Dorare ; Orare ; INDORMIR, v. Indormire, Saper malgrado
INDIRIZZO, s . m . Voce nuova che anche Inorare : Metter a oro o Metter d'oro. non saper grado nè grazia, Incacare .
alcuni dicono in vece di MANSION, V. Indorar a bolo è la Doratura che usasi ME NE INDORMO DEL TO REGALO, Indormo
INDIVIA, s. f. Indivia o anche Invidia e En- comunemente sul legno - Indorare a fuo- il tuo regalo, vale Non me ne curo.
divia, detta in T. Agr . Scarola , Specie di co, Quella sopra i metalli ben lastri o grat- GHE NE INDOR MO A UN ZOVENE, Io ne dis-
Ortaggio conosciutissimo, del genere delle tabugiati -- Indorare a mordente è Quel grazio o disgrado un giovane, e vale Non
Cicorie, detto da Linneo Cichorium Endivia. lavoro che non si può o non si vuol brunire invidio un giovine, La competo con un gio-
INDIVINAGIA, s. f. Indivinaglia, Sciocco o lustrare. V. BRUSCHIN , FERAZZA, VIVADOR, vine . V. INCAGAR.
indovinamento. SEOLA. TE NE INDORMO, Te ne incaco , nɔn le ne
INDOÀR, v. T. de'Bottai, Dogare, Porre o LO VORIA INDOR ÅR A FOGO , detto ironica- so grado in conto alcuno.
rimetter le doghe alle botti o simili. mente e figur. L'abbrucerei vivo ; Gli fa- INDORSO , s . m. Voce mercantile, che vale
INDOLCIO, add. Indolciato ; Indolcato e rei la festa se potessi. Girata, cioè Quella che si scrive sul dorso
Addolcito, Divenuto dolce ; e dicesi in sen- INDORAR LA FRITURA , dicono i Cuochi al delle lettere di cambio e che secondo la
so fig. per Disasprito. tignerla di tuorlo d'uovo prima di frigger- espressione delle leggi cambiarie Austria-
INDOLCIR, v. Indoleire. la, per farle acquistare un colorito rossic- che dicesi Indosso . È lendossement dei
INDOLCIRSE, detto fig. Rintenerirsi ; Im- cio. Non so se sarebbe errore il dire Dorare Francesi -- Indossante dicono esse al Gi-
bietolire ; Venire in dolcezza, Dicesi in la frittura. rante ; e Indossare per Fur la girata.
sentimento di amore. INDORMENZA , add. Addormentato , In- Quindi Cambiale girata o indossata .
INDOLCIR DEL TEMPO, Raddolcare o Ad- dormentalo. INDOSSAR, v. Porsi indosso e dicesi de'Ve-
dolcare ; Il tempo addolca o raddolea o MEZZO INDORMENZA , Addormentaticcio , stimenti, Vestirsi.
raddolcisce; Fa men freddo. Quasi che addormentato, Grullo ; Mogio ; INDOTA, add. Dolato, Che ha dote.
INDOLCIR LA PENA, Mitigare la pena. Sonnacchioso Indormito, vale Pien di INDOTÀR, v. Dotare, Dar la dote a una
INDOLENTE, s. m. Indolente , T. Foren- sonno e di debolezza. V. INzocnio . fanciulla che si marita.
se ex-Veneto, participio di Indolere , e vale INDORMENZA DA L'OPIO, Adoppiato o Al- INDOVE, avv. Dove ; In qual luogo; e s'usa
Dolente, cioè Querelante, la parte offesa o loppiato. per lo più coll'interrogativo .
pregiudicata a colpa altrui. INDORMENZA UNA PARTE DEL CORPO, In- INDOVE VALA ? INDOVE STALA ? Dove va
OMO INDOLENTE, detto in altro signif. , dolenzilo ; Instupidito ; Intormentito o per ella ? Dove sta ella ?
Infingardo ; Poltrone, Lento. freddo o per incomoda positura ; e quindi INDOVIN , s . m. (Anticam. INDRUÌN) Indo-
IND IND INF 339
vino; Indivino ; Indovinatore , che direb- ZIONE, Non aver cosa da trarsi in bocca; vita, vale Industriarsi per vivere. Io voglio
besi anche Profeta ; Presago ; Fatidico. Non aver acqua da lavarsi le mani ; Non arraballarmi fin che fiato mi resta.
Ciurmadore o Ciurmatore è Voce che aver da mangiare. INDUSTRIETA, s. f. Industriola, Piccola
più conviene a cotesta sorte d'impostori e INDUCAZION, Voce bassa, o grossolano industria.
cerretani, la quale suona Prest giatore, cioè idiotismo, Educazione . INDUTO -- SECO INDUTO, Secco spento ;
Quello che inganna con false apparenze la INDULGENTÁR, v. Indulgere, Voce la- arrabbiato, indozzato ; Magro assaettato.
vista altrui. Ciurmadore, dicesi anche ad tina e vale Concedere, Facilitare, Essere INECEPIBILE, add. Termine per lo più
ogni Cautambanco e cerretano. V. STRO- indulgente. usato nel Foro, contrario di Eccepibile , e
LEGO. INDÙRIA, s . f. T. de' Fornai, Testa, dicesi vale Irriprovabile, Irreprensibile ; Non
FAME INDOVIN CHE TE FARÒ BEATO , V. del Pezzo di lievito più o meno grosso se- soggetto ad eccezione o rimprovero .
DIVIN. condo il bisogno, preso dall'ultima inforna- INEDIA, s. f. Inedia. Morire d'inedia, va-
INDOVINAGIA, V. INDIVINAGIA. ta per l'infornata seguente. le Morire per mancanza di cibo.
INDOVINÀR, v. Indovinare ; Indivinare e INDURIMEMTO, s . m. Induramento, A's- INEDIA, si dice pure nel parlar famil. in
Divinare . sodamento di cosa che prima non era du- sign. di Inerzia, dalla qual voce sembra cor-
TRAR A INDOVINAR, Giuocar a indovina- ra. rotta ; Poltroneria, Pigrizia - AVER UNA
re, Indovinare alla sorte ; Allignere con- INDURIMENTO DAL FREDO, Agghiadamen . GRAN INEDIA, Essere accidioso ; Aver iner-
ghietture. to ; Assideraz.one ; Ințirizzimento, E di- zia, cioè Pigrizia, Infingardaggine .
INDOVINELA (coll'e larga) s . f. o Indivi- cesi delle membra del corpo umano. INEDUCÀ, add. Mal educato ; Scostumato ;
NELA, Indovinello ; Indovinamento ; Indi- INDURIO, add. Indurato ; Indurito, Reso Mal creato, Agg. a Persona.
vinaglia o Divinuglia; Enimma o Enigma. duro. INEGUAL , V. DESUGUAL.
V. SIARADA. INDURIO DE CUOR, detto fig. Indurato ; INERBAR, v. Aderbare, Mandar gli anima-
INDRENTO, Avv. Indentro o Inentro. Accia ato, reso crudele, Anima acciaiata, li a pascer l'erba.
INDRETÙRA , s . f. Indirizzo , Direzione , Di crudo cuore . INESATEZZA, s. f. Trascuraggine; Scon-
Inviamento, Indirizzamento a qualunque si STAR INDURIO, Star impellito, intiriz- sideratezza ; Impuntualità.
voglia negozio o affare. zalo, Dicesi di Chi sta naturalmente o af- INESCAR, v. Inescare; Adescare; Aescare
Indizio, nel sign. di Segno, Argomento ; fettatamente assai diritto colla persona. V. Lusingare.
ovv. Verso, nel sig. di Modo, Via . DURO e MANE GO. INESCARSE, Intabaccarsi, detto fig. Ac-
Go DE LE INDRETURE CHE NO FALA, HO TEREN INDURIO, Terreno ammazzerato, cendersi, Innamorarsi.
degl' indirizzi o indizii che non fallano. cioè Indurito, assodato. INESCAR L'AMO, T. de'Pesc . Inescare, Ar-
TROVAR L'INDRETURA , Trovar il verso ; INDURİR, v. Indurire o Indurare, Fare o mar l'amo di esca per pigliar il pesce .
Pigliar il mondo o il panno pel verso . Divenir duro - Rappigliare o Rassodare INESCAR EL FOGÒN , T. degli Artiglieri,
DARSE L'INDRETURA, Indettarsi ; Dar- dicesi del Fango --— Rassegare o Assevare, Inescare o Adescare, Melter la polvere o
sil'intesa ; Star sull' intesa , cioè sull'av- del Rappigliarsi del sego, del brodo grasso, lo stoppino nel focone per dar fuoco . L'In-
viso. del burro o altri liquori grassi che caglia- fanteria usa nella stessa operazione la pa-
INDRETURA, dicesi per Sagacità ; Accor- no ---- Incroiare, e quindi Incroiato, dicesi rola Cibare, parlando del moschetto e delle
tezza ; Furberia - AVER MOLTA INDRETU- d'un Cuoio che per essere stato presso al pistole ; ed è T. Milit .
BA, Aver molta sagacità o accortezza . V. fuoco sia divenuto duro e grinzoso, o simi- INESIVAMENTE, avv. Voce che usavasi
Dretura. le ; ed il simile ad una carta pecora ab- negli Uffizii pubblici ai tempi Veneti. Ine-
INDREZZAR, v. ant. Indirizzare; Indiri- bruciacchiata . Del Panno dicesi Incoraz- rentemente, Corrispondentemente.
gere; Dirigere; Addirizzare. zato -— Rassodare e Congelare, dicesi del INESPEDIO, add. Pendente, Non ispedi-
INDRIÈDO, avv. T. antiq. In dietro, e si Mercurio. to, cioè Non deciso, Non risoluto : dicesi
riferisce al tempo passato . INDURIRSE, Intirizzarsi ; Indurire ; Ar- d'un affare.
INDRIO O INDRIO, avv. Indietro ; Addie- uvidare, Perder la facoltà di piegarsi. INESTAR, V. INCALMAR .
tro e A dietro, Contrario d' Innanzi . V. INDURIRSE EL CUOR , Indurarsi, vale Osti- INETICHIRSE , v. ant. Lo stesso che INTI-
DRIO. narsi, e dicesi fig. V. INDURIO. SICHIR . V.
L'È INDRIO CO LE SCRITURE, Avere stu- FAR INDURIB EL COLO AI OSELETI, Far INFAGOTÀ , add. Inviluppato ; Ravvilup-
diato in Buemme o Essere dotto in Bue-
fare il collo agli uccelli , ch'è Tenergli pato.
10, per dire Essere un bue, cioè Non saper al fuoco senza voltargli tanto che il collo INFAGOTA SU, Infagottato, Avvolto in una
niente. intirizzi. veste, com'è ravvolto un fagotto.
E dicesi anche figuratamente L'È INDRIO INDUSIA, 8. f. Voce antiq. Indugio o In- INFAGOTA EL COLO, Accollato. Vestito ac-
COLE SCRITURE per indicare che taluno è an- dugia, Tardanza. collato; dicesi Quello che serra troppo il
cora ben lontano dall'ottenere il suo in- INDUSIAR, v. Indugiare, Ritardare, Dif collo: contrario di Scollacciato .
tento, per esempio, che un matrimonio che ferire. INFAGOTAR, v. Abbatuffolare ; Rabba-
si sta concertando è tuttora molto contra- INDUSIÈ , Aspellate un poco. tuffolare, Inviluppare, Confusamente rav-
stato, e lontano dall' esser concluso ; che INDUSIÈTO , s . m. Dilazioncella , Piccolo volgere - Affastellare e Ruffardellare,
un posto od una carica che alcuno briga, ritardo. Far fagotto -- Affastellare e Affasciare,
non gli fu per anco destinato, ed anzi gli INDUSIO, s . m. (Anticam, Indusia) Indu- Confondere alla peggio una cosa coll'altra .
viene vivamente conteso ; e simili. gio ; Indugia e Indugiamento, Tardanza, INFAGOTARSE, Infagottarsi , Ravvolger-
INDROMENZA, idiotismo. V. INDORMENZAR . Dilazione. si in una veste quasi a guisa di fagotto,
INDRUIN, T. antiq. V. INDOVIN. L'INDUSIO ME FA DEL PREGIUDIZIO, L'in- Mal vestirsi - Fasciare o Coprire il me-
INDUCA, Voce corrotta da Inducas, che dugio piglia vizio. larancio, vale Vestirsi bene per ripararsi
è una parola dell' Orazione dominicale, e INDUSTRIA, 8. f. Industria. dal freddo.
che usasi ne'seguenti riboboli. Co L'INDUSTRIA SE SUPERA LE GRAN COS- INFALANTEMENTE)
No SAVERGHENE NE INDUCA NE IN TENTA- SE, Buono studio vince o rompe rea for- avv. Infallante-
INFALIBILMENTE )
ZIONE, Non saperne biracchio ; Non ne tuna, L'uomo industrioso si procaccia mi- mente o Infallibilmente ; Infallante, Sen-
saper boccicata ; Non saperne mica , glior sorte. zafallo.
Niente .
INDUSTRIARSE, v. Industriarsi ; Imbri- INFAMEMENTE , avv. Infamemente per
No AVERGHENE NE INDUCA NE IN TENTA- garsi, vale Ingegnarsi Guadagnarsi la Malamente assai, alla peggio.
540 INF INF INF
FATURA FATA INFAMEMENTE, Fallura fat- Infemminirsi, vale in buona lingua per tenna ai fianchi , dicesi delle Donne che
ta alla peggio o infamemente. Effemminarsi , cioè Divenir effemmina- ingrassano.
INFAMITA, s. f. Sporcheria ; Schifezza ; to . INFIAPIO, add. Appassito ; Appassato ;
Sporcizia. INFENOCHIADA, s . f. Infinocchiatura, Ravvincidito .
LA XE UN' INFAMITÀ, Ellà è una spor- L'azione di dar ad intendere cose non vere, INFIAPIR, V. Appassire ; Appassare ; Ap-
cheria, una cosa che non può correre , di piantar carote. passirsi, dicesi dell' Erbe o de' Fiori
una cattiva azione, una cosa che fa dis- INFENOCHIAR, v. Infinocchiare, Aggira- Ravvincidire o Divenir vincido, delle Ca-
onore etc. re, Dar altrui ad intendere alcuna cosa, Mo- stagne secche, delle cialde e simili Bo-
INFANGÀDA, s. f. Imbrattamento ; Soz- strargli lucciole per lanterne. zacchire ; Diventar bozzacchio ; Imboz-
zore ; Sozzume di fanghiglia . V. FANGO INFENOCHIO, add. dicesi famil . da alcuni zacchire ; Intristire , Farsi vizzo ; Avviz-
e SGINZO. per INGRITOLIO. V. zare ; Immezzare, delle Frutta mature
DARSE UN' INFANGADA . Infangarsi o Af- ¦ INFERADÙRA, s . f. Ferratura, Azione Avvizzare o Avvizzire e Invizzire, si di-
fangarsi, Bruttarsi di fango, Imbrodo- metodica della mano del Maniscalco sul ce propr. della pelle, delle buccia e simili
larsi. piede del cavallo. -
Corrugare , in T. Medico direbbesi per
INFANTÀR, v. Lo stesso che SUPLANTÀR . V. INFERAR, V. FERAR. Increspare, aggrinzare, parlando delle emor-
INFANTE NUDO, V. Nuo . INFERETÀR, v. Far gli aghetti, Fornire roidi e della pelle .
INFARINADIN, add. Infarinatucolo, det- d'aghetti. Aghetto si chiama la Cordicella INFIAR, v. Enfiare ; Gonfiare.
to per Dispregio, e vale Dottor da dozzi- o Cordoncino di seta, filaticcio o simile con Enfiarsi, dicesi fig. per Insuperbirsi.
na, Saccente di mediocre dottrina. Come puntale di latta o altro metallo, a guisa INFIASION, s. f. Enfiagione ; Enfiamento;
il topo del mugnaio ch'è sempre infari- d'ago nell'estremità, per uso di affibbiare le Enfiazione ; Gonfiamento ; Enfiato.
nato, dicesi metaf. di Coloro, che, prati- vesti. Metter le punte alle stringhe. INFIDARSE, v. T. antiq. V. FIDARSE .
cando con periti di alcun'arte , si presumo- INFERMIZZO , V. MALATIZZO . INFILAR, V. IMpIRAR.
no di saperla e alla prova poi rimangono INFERMO, 8. m. Infermo, Nel signif. più | INFILZADA, s . f. Infilzata o Infilzatura,
con vergogna. comune diciamo Infermo a quello che ha Serie di più cose iofilzate una nell'altra.
INFARINADURA, s. f. Infarinatura; Tintu- malattia lunga o cronica, ed esprime più INFILZADA DE PAROLE, Infilzata o Infil-
ra, Superficiale informazione di che che sia. che Ammalato forse come in latino Egro- zatura di parole ; Fare un' agliata, una
AVER QUALCHE INFARINADURA, Esser infa- tus da Æger. cicalata ; Infilzare esempii.
rinato, Aver qualche cognizioncella . BUTARSE INFERMO, Infermare o Infer- INFILZADA De busie O DE NOVITÀ, Una
INFARINAR, v. Infarinare. marsi, Cader malato. filza o infilzata o infilzatura di bugie; di
Infarinarsi, detto fig. vale Prendere me- INFERVORAR, v. Infervorare e Infervo- novelle etc.
diocre cognizione di che che sia. rire. INFILZAR, v. Infilzare o anche Infizza-
CHI NO VOL INFARINARSE NO VAGA AL MO- INFERVORARSE IN UN AFAR, Pungersi in re . Infilzare il vitello, un cappone, gli uc-
LIN, OVV. AL MOLIN SE SE INFARINA, detto fig. qualche affare, vale Infervorarsi o Riscal- celletti ; cioè Infilzarli nello schidione per
Chi non vuol la festa levi l'alloro, Chi non darsi in farlo o trattarlo. arrostirli.
vuol una cosa levi l'occasione. INFESTONÀO, add . Voce antic. usata dal Infilzarsi, detto fig., Incorrere disavve-
INFASSÀ, add. Fasciato ; Rifasciato. Calmo nel sign. di Festante ; Festevole ; dutamente in alcun danno o disgrazia. In-
INFASSADA ) Giulivo- INFESTONAO NEL COMPONER DEI filzarsi da se da sè.
INFASSADURA) s. f. Fasciata, Il fasciare. VERSI, Festevole nel comporre dei versi, INFILZAR DE LE PAROLE , DE LE BUSIE , V.
Fasciatura, dicesi la Cosa fasciata. cioè Spontaneo, Disinvolto, Franco. INFILZADA e INFENOCHIAR .
INFASSADURA D'UNA NAVE, Fasciame, Tut- INFETAR , v. Infettare. INFILZARSE DEI AFARI, Affollarsi gli af-
le le tavole che vestono e ricoprono l'ester- INFETAR UNA CAMARA, Infettare ; Am- fari ; Invilupparsi gli affari o in affari
no del corpo o scafo di qualunque nave. morbare ; Appestare ; Altoscare, Riem- o in faccende.
Fasciame in giro . Fasciame delle curve di piere una stanza di mal odore . INFINA, prepos. Ancora ; Sino ; Ezian-
ruota di prua . V. FODRA . COSSA CHE INFETA, Cosa infettiva. dio ; Pure.
INFASSADURA D'UNA GAMBA ROTA, Incan- INFETAZION, s . f. Infezione o Infella- INFINA MAI, Grandissimamente , Assais-
nucciata, Fasciatura che si fa con assicelle mento. simo ; Moltissimo ; In quantità ; In copia
o stecche a chi ha rotto le gambe, braccia o INFIADELO, add . Enfiatello ; Enfatino ; GHE N'HO BUO INFINA MAI, N'ebbi ingran
cosce, affinchè l'osso si rappicchi. Enfiatuzzino ; Enfiaticcio, Poco enfiato. copia, a sazietà, a bizzeffe.
INFASSAR, v. Fasciare. INFIADIN, s . m. Enfiatino ; Enfiatello ; L'HA BUDO Cuor de dirme INFINA QUEsto ,
INFASSAR LA TESTA, Bendare. Enfiagioncella. Giunse a tale o alla tracotanza o alla te-
INFASSARSE UN DEO, Fasciarsi o Invol- INFIADOR, s. m. Gonfiatore, Colui che merità di dirmi etc. (In vece d'INFINAMEN-
gersi un dito. gonfia i palloni da giuoco. TE O INSINAMENTE O INSIN) .
TORNAR A INFASSAR, Rifusciare . INFIADURA, o Infiamento, 8. f. Enfiatu- INFINAMENTE O INSINAMENTE O INSIN O
INFATUA, add . Infatuato, Impazzato, Ri- ra ;Enfiagione ; Enfiazione ; Enfiore, La FIN, prepos. Insino o Fino.
scaldato. parte enfiata. SO STA INFINAMENTE A RIALTO, Son an-
INFATUA PER I FRATI, PER LE DONE etc. INFIADURÈTA, s . f. Enfiatello ; Enfia- dato fino a Rialto.
V. PORTA MOLTISSIMO. tuzzo ; Enfiagioncella . INFINAMENTE, detto poi a modo avv. si-
´INFAZZOLÀR, v . Voce usata nel Contado, INFIAMADIN , add. Infiammatello. gnifica Eccesso di che che sia così in bene
verso Padova, Fasciare, Circondare o At- INFIAMAR, v. Infiammare. che in male : INFINAMENTE EL M'HA DA UN
torniar con fascia. V. INFASSÅR . INFIAMARSE O INFIARSE EL BISCOTIN, LO- BASO O UN PUGNO, Per giunta o Per soprap-
INFEMENIA, add . Impersonata, Dicesi di cuz . furbesca fam. Leuarsi in barca ; Ar- più mi diede un bacio o dimenommi un
una Fanciulla cresciuta e ben complessa. ricciare il muso, il naso, Adirarsi. pugno; ovv. Giunse a tale di darmi un ba-
INFEMENIRSE, v. Impersonare, Ingros- INFIAMENTO , V. INFIADURA. cio o dimenarmi un pugno .
sare, Farsi complesso della persona, Inten- INFIANCAR, v. Rinfiancare ; Fiancare ; INFIOCA, add. Fioccoso, Che ha fiocchi .
diam del crescere d'una Fanciulla quando Fortificar alle bande . INFIOCARESSA, o Fiocaressa, s. f. T. dei
è nel suo sviluppo maggiore e del farsi don- INFIANCHÌR , v. Rinfiancare o Rifianca- Berrettai, Infoccatrice, Quella femmina
na: benchè gl'idioti dicano INFEMENIRSE an- re e Fiancare, Fortificarsi ai fianchi - Rim- che terminando il lavoro delle berrette, le
che ad uomo. polpare o Rincarnare ai fianchi ; Far co- orna di fiocchi . V. FIOCARESSA .
INF INF INF 541
INFIORÀR, v. Infiorare o Infiorire, Spar- cato ; Rovente; Arroventato , dicesi di Me- INFORMIGOLAMENTO, s. m. Informi-
gere o Ornar di fiori. tallo. colamento, Dolore simile alle morsure del-
Far la minuzzala ; Sparger mortella, INFOGÀ IN T'UNA COSSA, detto fig. Info- le formiche, che taluno patisce in qual he
dicesi de' Fiori e delle frondi minute che cato ; Acceso ; Infiammato, cioè Grande- membro.
si spargono in terra per far le feste o pro- mente impegnato. Accalorito o Accalora- INFORMIGOLARSE , v. Informicolarsi, Pa-
cessioni. to hanno il medesimo senso, ma in grado tire o Avere l' informicolamento . V. INDOR-
INFIORAR UN SORISO, Maniera elegante minore. MENZAR.
poetica, detta di Fanciulla amata, Rifio- INFOGA , Fuocato, Agg . d'una sorta di INFOSSÀ, add. Infossato o Affossato .
rire un sorriso, cioè Abbellire ; come si color baio, che si dice del mantello del Ca- OCHI INFOSSAI, Occhi affossati, Incavati,
dice in T. Musicale Rifiorire gli accompa- vallo. In dentro.
gnamenti. INFOGADİN, O INFOGADELO, add. Affoca- INFOSSINÀO, add. Voce antiq . Preso cōl-
INFIRMAR, v. Impedire ; Frapporre osta- ticcio, Un poco infiammato. la focina; dicevasi del Pesce (V. Fossi-
coli, Incagliare ; Frastornare ; Attraver- INFOGAMENTO, s . m. Infocamento ; In- NA) E figur. direbbesi Allacciato ; Preso
sare; Rendere inefficace, Si riferisce ad fuocamento; Roventezza, dicesi del Ferro d'amore.
affari o negozii. infuocato . INFOTERSE, Lo stesso che Imbuzararse,
INFISSIDA, s. f. Condensazione ; Adden- Detto metaf. vale Ardore; Fervore; Vee- V., ma è voce più plebea ed indecente.
suzione, Il condensare, Spessazione, Spes- menza. INFRA, prep. Infra ; Fra ; Dentro.
samento ; Densità. INFOGAR, v. Arroventare; Roventare; In- Infrà sto tempo, Dentro questo tempo.
INFISSIO, add. Spessato ; Spesso; Denso. focare ; Infuocare; Rinfocare ; Abragiare, INFRADELARSE, v. Affratellarsi , Rin-
TELA INFISSIA, Tela fitta, Contrario di Dicesi del Ferro e dei metalli. fratellars .
Rada. INFOGAR QUALCUN, detto fig. Infocare ; INFRADELARSE TROPO, Addomesticarsi,Ap-
INFISSIR, v. Spessare ; Spessire ; Adden- Infuocare ; Rinfuocare, vale Riscaldare, parentarsi o Affratellarsi, dicesi del Pro-
sare ; Condensare , Di liquido far venir Animare. cedere con più sicurtà che non comporta la
denso. INFOGARSE, dicesi ancora per Arrossire ; modestia nè il convenevole .
TORNAR A INFISRIR , Raddensare. Divenir di fuoco EL S'HA INFOGÀ, Ar- INFRANCARSE , v. Farsi franco, pratico,
Inviscidire, verbo neut. Farsi viscido, rossi. erudito di che che sia.
Condensarsi. INFOGONAR, v. T. degli Artiglieri, Inne- INFRANCARSE DE LA LEZION , Imparare o
INFISSIRSE , parlando dell'Erba de'prati, scare, Metter la polvere nel focone per dar Apparare ben a mente la lezione.
Affiltirsi, cioè Divenir fitta, folta, spessa, fuoco alle artiglierie. INFRANCESA 0 FRANZOSA, add. Infrancio-
fu detto da Targioni Tozzetti nelle Institu- INFOLPONA, o Imbolpond, add. Tappato; sato ; Malfranciosato, Infetto di mal fran-
zioni botaniche alla voce Medicago sativa. Impellicciato ; Fasciato, Carico di panni. cese.
V. INGAVASSAR Raffittire, direbbesi della L'È INFOLPONA IN TEL SO SCORZO , dicesi INFRANCESA O FRANZOSA, valgono anche
Nebbia che si addensasse. di uno che d'inverno sia ben ravvolto nel Amantissimo dei Francesi, delle cose e de-
INFISTEGÀR, v. Voce che si usa nel Con- gabbano o nel ferraiuolo. Impalandrana- gli usi di Francia ; e, parlandosi di Discorso
tado verso Chioggia, Accoccarla ad uno, to ; Appiattalo ne' palandrano o nel man- o di Scritto, significano zeppo di francesi-
Darla ad intendere, V. INFENOCHIAR . tello. smi o gallicismi, come ben sovente se ne
Dicesi poi questo verbo anche nel sign . di INFOLPONARSE , v. Caricarsi di panni; incontra , locchè contribuisce pur troppo a
Aizzare ; Provocare ; Irritare. Fasciare il melarancio ; Impellicciarsi , sfigurare ad imbarbarire la nostra bella
INFIUBADA, s. f. Affibbiamento. Coprirsi e chiudersi in molti panni a fine lingua italiana .
INFIUBAR, v. Affibbiare o Fibbiare. di ripararsi dal freddo. INFRANZAR, (colla z dolce) v. Fornir di
INFLUENZAR ( colla z aspra ) Verbo dal INFONDESTO, add. Maniera ant. che di- frange.
frane. Influencer, ch'è qui molto in uso cevasi per Infuso. INFRANZER (colla z dolce) v. Infrange-
tra le persone di qualche coltura, nel si- JNFORCADA, s. f. Forcata. re; Infragnere; Affragnere ; Affrangere:
gn. di Sommuovere, cioè figur. Persua- INFORCAR, v. Inforcare, Infilzar colla Frangere. V. FRANZER.
dere; Commuovere ; Instigare ; Domina- forca. INFRAPOLÀ )
add. Gualcito, V. il
re; Regolare ; e dicesi per lo più in mala INFORMAGIÀ, O FORMAGIA, add. Incaciato ILFRAPOLIO )
parte. o Caciato, Sparso di cacio grattugiato. verbo.
EL TAL DEI TALI XE INFLUENZA DAI AMICI, Casirato, ha il medesimo significato, ma è INFRAPOLİR, O0 FRAPOLARE, V. Gualcire ;
DAI BEZZI, DA LA MOROSA, etc. Il tale è som- voce scherzevole. Allucignolare e Raggrinzare, Brancicare
mosso dagli amici, dal danaro, dall'ama- FORMAGIA O INFORMAGIA, dicesi scherzo- e Malmenare i panni sì lini che lani o drap-
sia , cioè Gli amici, la cupidigia etc. rego- samente per Agg. a Persona , che abbia pi, in guisa che contraggano delle grinze o
lano a loro voglia la condotta o il costume un abito gallonato, per allusione al color crespe.
del tale sia in bene sia in male , hanno giallo. INFRASA , add. Fraseggiato; Perifrasato,
dominio su d'esso. INFORMAGIAR, v. Incaciare. Agg. a Sentimento spiegato con frasi . V.
LA GIUSTIZIA NO VOL ESSER INFLUENZADA INFORMAR, v. Informare, Dar informa- PARAFRASAR.
DA PROTEZION, La giustizia non vuol essere zione. INFRASCAR, v. Infrascure , Coprire o
soverchiata o dominata o regolata da pro- INFORMAR UNA SCARPA, Informare, Mette- Riempir di frasche. Infrascare i piselli.
tezioni, e vuol dire che Le protezioni cor- re nella forma una scarpa . Così pure dirassi INFRASCAR LE PIANTE NOVELLE, Impru-
rompono o alterano o sfigurano la giustizia. Informare un cappello. nare, Coprir di pruni gli alberi novelli
INFLUIR, v. Influire o Influere, cioè Con- INFORMIGÀ } per difenderli dalle bestie .
correre, Contribuire. INFORMIGOLA, ) add. Formicato, Pien di INFRASCAR I CAVALIERI, V. IMBOSCÀR
LE BONE REGOLE INFLUISCE SU LA BONA CON- formiche. INFRISA add. Ostinato ; Incapato . Fer-
DOTA DEI OMENI, Le sane discipline influi- Informicolato; Aggranchiato ; Rappre mo nella sua opinione. Ha preso il morso
scono sul buon costume : come anche fu so ; Intormentilo ; Intorpidito, dicesi di co'denti, vale È ostinatissimo.
detto Dal mal costume vengono le buone Qualche membro che patisca l' informicola- INFRISA IN TEL ZOGO O IN UNA DONA, In-
leggi; L'esempio influisce nella condotta mento. vasato nel giuoco ; Incarognito o Inta-
altrui ; Una cosa influisce sull'altra. GO UNA MAN INFORMIGOLADA, La mano baccato in una donna.
INFOGA, add. Infocato ; Affocato ; Infuo- m'informicola. INFRISARSE , v. Ostinarsi ; Incaparsi ;
342 ING ING ING
In aparbire Si dice ancora per Inta- DARSE O CHIAPAR UN'INGALADA, V. Ina- mala fitta da non cavarne le gambe si fa-
baccarsi ; Innamorarsi. MORARSE. cilmente ; Invilupparsi; Intrigarsi; Avvi-
INFROLIDA. s . f. Infrollimento ; Frolla- INGALAR, v. Gallare, L'acquistar del- lupparsi. Il suo contrario è DESGAMBARARSE .
mento. l'uova la disposizione a generar il pulcino. INGAMBARSE , v. Tallire, Il mettere del-
INFROLIO, add. Frollato. INGALAR, detto in T. de ' Tintori, Inga!- l'erbe quando vogliono sementire.
INFROLIR, v. Frollare, Far divenir frol- lare, Dar la galla alle pannine per prepa- INGANAR, v. Ingannare, Far frode.
lo ; e dicesi delle carni. rarle alla tintura . E quindi Ingallata l'azio- INGANAR UNA PARTE E L'ALTRA, Uccellar
Infralire, Divenir frale, Indebolirsi. ne dell' Ingallare. l'oste e il lavoratore . Lavoro addoppio
Macerare, Tener nell'acqua una cosa INGALARSE, detto in altro sign. Metter- di quei fini.
tanto ch'ella addolcisca o venga trattabile. si in succhio, in fregola, in zurlo, Inna- INGANAR NE LA MISURA, Detto de' Botte-
IN FROTA, avv. A stormo ; A flagello ; A morarsi ; e direbbesi d'un libidinoso o di gai, Fognare la misura.
bizeffe . In gran copia. un vecchio. INGANARSE, Ingannarsi ; Andar erra-
INFUGA, add. Frettoloso ; Affrettato ; Di- INGALARSE DAL VELEN, Pigliare il bron- to ; Fare un arrosto ; Fare una scappa-
filato. cio ; Montare in collera, in b'ca, Adi- ta ; Pigliare un granchio o un granci-
INFUGAR, v. Affrettare ; Raffrettare, dar rarsi. porro.
fretta. INGALBANA , add. Voce antica Veneziana, INGANARSE ASSAE O DE GROSSO, Ingan-
INFUGARSE A FAR QUALCOSSA, Darsi fretta tuttavia mantenuta , che deriva da Galbano, narsi a partito ; Fare una cosa colľulivo;
a far che che sia - · Abborracciarsi, Fa- pianta dell' Africa e della Turchia, nomi- Furla grossa o marchiana.
re alcuna cosa senza diligenza e con troppa nata da' Sistem. Libanotis Galbanifera, INGANARSE D'OPINION, Male apporsi.
fretta. donde si ha per incisione quella gomma re- INGANATOR, s . m. Ingannatore.
INFUGARSE A PARLAR , Affollarsi ; Fare sina di colore biancastro mandorlato , che Busbacco o Busbaccone , dicesi Colui
un'affollata. diviene rossiccia con l'età. che usa busbaccheria, cioè Inganno con
INFUMEGAR, V. FUMEGAR. ROSSO INGALBANA, dovrebbe dirsi Ros- bugiarde e finte invenzioni Trappola-
INFURIADA, s. f. Sfuriala, voce bassa. siccio; cioè Rosso come il galbano ; ma noi tore ; Truppoliere; Giuntatore , Quello che
Quantità di parole ingiuriose o simili, pro- intendiamo Rosso acceso ; Rubicondo ; Di inganna con apparenza e dimostrazione di
venienti per lo più da collera o sdegno. colore acceso come il fuoco, parlando del bene Traforel'o e Trafurello , si chia-
Affollamento o Affolata, Prestezza gran- volto di alcuno . ma il Sottile ingannatore o raggiratore,
de in che che sia. INGALETA, add. Abbozzolato , Divenuto che fa travedere, che mostra il bianco pel
INFURIAR, v. Infuriare; Arrovellare, Pro- bozzolo. nero. V. INGARBUGIÓN.
cedere con ismisurato impeto. INGALETAR, v. Abbozzolarsi, Farsi boz- INGANATÓRA, s . f. Ingannatrice, ed an-
INFURIAR QUALCon, Affrettare ; Pressare, zolo. che Ingannatora .
Sollecitar grandemente . INGALONÁR, v. Listare, V. GALONÀR . INGANETO, s . m. Ingunnerello , Piccolo
INPURIARSE, Andare in fisima, in fu- INGALONARSE DEL VASSÈLO, T. Mar. Sbun- inganno.
ria, sulle furie ; Levarsi in barea ; Sal- dursi, Quando la forza del vento fa piegar INGANFIO, add. dicono molti per INGRAN-
tare in bestia ; Dar nelle scartate o nelle i da una banda il vascello e mostrar un pe- Fìo, V.
furie. ricolo di rovesciarsi una porzione del fon- INGANO, s. m. Inganno.
INFURIARSE A FAR QUALCOSSA, Affollarsi, do, detto in dialetto GALON, ch'è quello Fraudolenza , dicesi L'ingannare altrui
Far furia. che unisce il fondo alla banda o lato del nelle cose che si vendono e comprano o si
INGABANA , add. Impalandranato. vascello . V. SBANDAR e CHIAPAR AQUA, IN commutano ; e quando uno mostra di far
INGABANARSE, v. Coprirsi col gabbano CHIAPAR una cosa e fanne un' altra in discapito
o palandrano, Aminantellarsi . INGAL OPADU RA, s. f. T. Mar. Collega - altrui -- Fraude o Frode è l'inganno
INGAGIÀ, Ingaggiuto, add. da Ingaggiare . mento, cioè Delle due antenne per for- occulto che si fa all'altrui fede, Astuzia
CAO INGAGIA, Cavo ingaggiato, T. Mar. mar l'antenna della vela latina. malvagia - Trappoleria ; Giunteria ; Ba-
e si dice Quando è impegnato o arruffato INGALOPAR, v. T. Mar. Collegare, Riuni- reria ; Baratteria ; Trufferia, dicesi ge-
sì che non corre . re due antenne con inzinature, per fortifi- neralmente qualunque Inganno diretto a
INGAGIAR, v. Ingaggiare , Promettere , tificar l'antenna della vela latina. V. LANZA. pregiudicare il prossimo Gherminella,
Convenir con pegno detto Gaggio ; Ingag- INGALUZZÀ, add . Ingalluzzato o Ingal- dicesi per giuoco di mano o sia per Ingan-
giar soldati, che anche dicesi Assoldare, luzzilo e Ingazzullito , Innamorato. no, Astuzia, Malizia Lacciuolo , per
o Soldare, Staggire soldati, Far soldati. INGALUZZARSE , v. Ingalluzzarsi ; Rin- Ogni e qualunque sorta d'inganno o d'in-
Dar la palmata, dicesi de' Marinai che galluzzarsi e Ringalluzzare , Far soverchi sidia Artifizio o Stratagemma, per Di-
toccano la mano al padrone della nave, moti d'allegrezza con atti e con movimenti segno, maneggio occulto o ingannevole
quando s'accordano al suo servigio pren- - Sgallettare, Far mostra di vivezza e di Marioleria, per luganno, e per lo più nel
dendo la caparra . brio, per parer amabile e spiritoso; e dicesi giuoco Tranello e Tranelleria, Ingan-
INGAGIAR QUALCUN, Ingaggiare , nel si- per lo più delle donne. no malignamente e astutamente fabbricato ;
gnif. d' Impegnare, vale Promettere, Dar INGALUZZARSE, dicesi nel sign . di Adi- Frode concertata.
parola, Obbligarsi a fare. rarsi ; Incollerire. V. INFURIARSE . INGANO DE MENTE , Illusione.
INGAGIO, s. m. Gaggio, che vale Pegno, INGALUZZARSE, val anche per Innamo- DA PER TUTO INGANI, E' c'è più trap-
dicesi propr. della Provvigione che si dà al rarsi, che pure dicesi Inghiottonirsi. pole che topi, maniera proverb . che vale
soldato mercenario , quando s'obbliga a ser- INGAMBARAR, v. Involgere ; Intrigare ; che Le insidie e gl'inganni sono più che le
vire. Ferma, Condotta, ch'è il fermare il Inviluppare ; Impacciare, Ingannare al- persone da insidiare .
soldato che s'ingaggia . cuno col trarlo in affari difficili o invilup- Fu detto proverbialmente, ed è spesso
INGALÀ, add. Innamorato, Lo stesso che pati. nella bocca d'alcuno, Co l'arte e co l'in-
INGALUZZA, V. INGAMBARAR I DISSEGNI DE UNO, Altra- gano se vive mezo ano , e co l'ingano e
Rosso INGALA , Rosso in viso come un versare i disegni d' uno, Suscitargli degli l'arte se vive l'altra parte, per far intende-
gallo. ostacoli. re, che Le società sono corrotte ; ovv. Che
VOVO INGALA, Gallato , Fecondato dal INGAMBARARSE, Impacciarsi ; Male im- dovendosi vivere in mezzo alla società cor-
gallo. pacciarsi ; Imbrogliarsi ; Imbarazzarsi ; rotta, bisogna usar politica, destreggiare , e
INGALÀDA, s. f. Innamoramento. Entrare nel bel lecceto ; Entrar in una render pan per focaccia.
ING ING ING 343

L'INGANO CASCA SU L'INGANATOR, Prov. INGEGNER, o INZEGNER, 8. m. Ingegnere. qua onde non esser vedute dai loro nemici.
Chi ad altri inganno tesse ; poco bene per INGELOSİR, V. INZELOSÌR . V. CARAMAL pesce .
se ordisce ; ovv. Chi ad altri inganni ten- INGENERAR, v. Ingenerare e Generare, SCRIVER DE BON INGIOSTRO , Scrivere di
de, per sè poco di bene ordisce, e signifi- Procreare. buon inchiostro , vale Liberamente , con
ca che Quelli che ad altri procaccian ma- INGERIRSE . v. Ingerirsi. forza, senza riguardi ; che anche dicesi Fa-
le, cadono spesso nelle medesime sciagure. INGERIRSE PER TUTO, Metler le mani in re una lettera che canti, vale Risentita.
ogni intriso ; Por naso ad ogni cesso. Raccomandare alcuno di buon inchio-
INGANZAR ( colla z aspra ) v. Ingancia-
re, T. Mar. , ma più comunemente si dice INGERIRSE NEI AFARI DEI ALTRI, Ingerir- stro, vale Raccomandar caldamente alcuno .
Incocciare, e vale Aggrappare con gancio. si nei segreti di S. Marta , cioè Nelle cose INGIOTIDA , s. f. Inghiollimento; Tran-
V. GANZO. che non appartengono. Le brache d'altrui gugiamento.
INGARBELA, OCHI INGARBELAI, V. OCHIO. ti rompono il culo ; Tu ti pigli o ti dai g'i INGIOTIR, v. Inghiollire; Trangugiare :
INGARBIR, v. Inacetire o Inacetare, In- impacci del Rosso ; Porre o Mettere la fal- Tranghiottire; Ingoiare · Ingollare vale
forzare a guisa d'aceto. ce nella biada o messe altrui. Inghiottire senza masticare e ingordamen-
INGARBUGIA, add. Ingarbugliato , Inga- NO VOLERSENE PIÙ INGERIR, Lavarsi le te.
rabullato, Confuso, disordinato. mani e i piedi d'alcuna cosa. INGIOTÌR CO LE OCHIAE, detto fig. Man-
MASSA INGARBUGIADA , Matassa scom- NO TE INGERIR NE LE DISSENSION DEI AMI- giarsi uno cogli occhi, Guardarlo fisso e
pigliata o imbrogliata ; Matassala ; Vi- CI E DEI PARENTI, Tra carne e ugna nes- con affetto disordinato - Occhieggiare ,
luppo. sun vi pugna, Negli affari degli amici e vale Guardare con compiacenza - Goccio-
CAVELI INGARBUGIAI, Capelli incerfuglia- dei parenti litiganti non è bene ingerir- lone poi si dice Chi sta guardando una co-
ti, Contrario di Ravviati. si. sa con desiderio di ottenerla.
INGARBUGIADA, s . f. Lo stesso che IN- INGETAR, V. INCHIETAR. INGIOTIR LA SPUazza, T. antiq . detto fig .
GARBUGIO, V. INGHISTERA, s . f. Anguistara o Inguista- vale Operare forzatamente.
INGARBUGIAR, v. Ingarbugliare ; Inga- ra, Misura di vino che si vende al minuto INGIOTIR LE MUSTAZZAE, Ingozzare; In-
rabullare, e Garabullare, Mettere in gar- nella provincia di Verona, che corrisponde ghiollire la pillola, vale Passarsela senza
alla Boccia di Padova ed al Boccale di Ve- far risentimento.
buglio.
INGARBUGIARLA Sv, Orpellare che che sia, nezia. INGIOTIR, dicesi pure nel sign . di Crede-
INGIANDOLIO, add. Intormentile; Abbri- re MI NO LA INGIOTO, Io non la bevo;
detto fig. vale Coprir che che sia con appa-
renza di bene . E tanto seppe orpellarla e vidato; Agghiadato, Intirizzato o reso stu- Io non la gabello ; Io non la passo, cioè
tante ciarle dirle, che etc. pido dal freddo . Non credo la cosa raccontata.
Appallare
colle parole e simili o Appaltare assolut. INGIANDOLIR, v. Intermentire e Intor- INGIOTIR QUALCUN, detto fig. Trangugia-
dicesi in modo basso dell' Indurre con pa- mentire; Agghiadare , Perder il senso dei re alcuno, vale Sopraffarlo.
role altrui a far che che sia; confonderlo con membri per freddo, ma per poco spazio di INGIURIETA, s. f. Ingiuriuzza.
lunga e copiosa diceria Busbaccare, vale tempo. INGOBA, add. Scrignuto; Che ha lo scri-
Ingannar con finzioni. V. INGANO. INGIARÀ, add. Arrenato , dicesi propr. dei gno; Gobbo.
Navigli che danno in secco. INGOBARSE , v. Aggobbire o Ingobbire ,
INGARBUGIO, s. m. Garbuglio o Scompi-
glio, Imbarazzo, Disordine Dicesi anco- INGIARADA, s . f. Ghiaiata, Spargimento verbi neutri, Divenir gobbo.
ra per Inganno. V. INGANO . di ghiaia per assodare i luoghi fangosi. INGOBARSE, parlando di tavole, Imbarcar-
CON INGARBUGIO , detto a modo. avverb. INGIARAR, v. Inghiarare, Spargere di ghia- si; Ingobbarsi; Imbiecure e Ingombare ,
Avvoltolatamente . ia o Coprir di ghiaia. Dicesi dell'incurvarsi delle tavole dopo la-
Parlando de'bastimenti che danno in sec- vorate, o per l'umido o per la siccità.
INGARBUGION, s. m. Imbroglione ; Im-
brogliatore ; Avviluppatore ; Impigliato- co, Arrenare. INGOLFAR, v. Caricare; Opprimere alcu-
re, Persona torbida che semina falsità - INGIARMA, add. Fatato; Ciurmato. no, e s'intende di soverchia massa d'affari.
Raggiratore ; Aggiratore ; Bindolo , In- INGIARMADURA , s . f. Falatura ; Fata- INGOLFARSE DRENTO UNA COSSA, Ingolfar-
gannatore che aggira altrui per corbellarlo gione, Sorta d'incanto che secondo i poeti si ; Profondarsi ; Immergersi ; Tuffarsi ,
- Busbaccone, si dice Chi usa inganni ar- rende impenetrabile. Darsi tutto in una cosa, in un lavoro.
tifiziosi — Appaltone, Chi appalta e sopraf- INGIARMAR, v. Fatare; Ciurmare, Fare INGOLFAR QUALCUN DE MAGNAR, Impinzare
la fatagione . alcuno.
fa colle parole.
INGARBUGIONA, s . f. Aggiratrice. INGIARO, s. m . T. Mar. Ingiaro, Corda sot- INGOLFARSE DE COSSE , Affogare nelle fac-
tile raccomandata all'antenna, colla quale cende.
INGASIADURA, s. f. Punto a spina ; Im-
puntura , Lavoro di punti fatti coll'ago sul per mezzo di due bozzelli si serra una par- INGOLOSIR, v. Alletture , Invitare, chia-
collaretto e sopra i solini delle camicie. te della vela. mare con piacevolezze e lusinghe ---- Ade-
Dicesi Ingiaro della gola , Quello con scare o Aescare, Invitare e Tirar uno al-
INGASIAR, (colla s dolce) v. Cucire a spi-
na. Camicia col punto a spina sul colla- cui si tira all' antenna la scotta della vela , le sue voglie con lusinghe, allettamenti o
per serrarla. inganni. •
rello.
INGATEGIAR, v. INCATIGIAR. INGIAVETAR, v. T. de' Costruttori navali, INGONARA, s . f. Voce del Contado, lo stes-
INGATOLA, add. Avviluppato ; Imbaraz- Inchiavardare o Chiavardare , Fermar so che AVETA, V.
che che sia con chiavarda . V. GLAVETA . INGORDISIA, s. f. Ingordigia; Ingordez-
zato; Impicciato ; Inzampagliato.
INGIONGER e INZONZER , v. Ingiugnere, za e Ingordia; Voracità; Ingluvie.
INGATÒLARSE, v. Impicciarsi ; Avvilup-
parsi ; Inzampagliarsi. Commettere, Ordinare. INGOSSA, add. Ingozzato, Pieno il gozzo.
INGAVASSAR, v. T. Agr . Cestire ; Ger- INGIOSTRADA , s. f. Scorbio o Sgorbio. SON INGOSSA COME I CAPONI, HO pieno il
INGIOSTRAR, v. Inchiostrare; Seo bare gozzo. V. Gosso.
mogliare, Quando il grano o altra biada o
erba vien su crescendo con molte fila da o Sgorbiare, Bruttare d'inchiostro. INGOSSAR O INGOSAR, V. Ingozzare.
un solo ceppo. V. INCASPAR e INGAMBARSE , INGIOSTRO , s . m. Inchiostro , Materia INGOSSARSE DEI CANALI o d'altro, Otlu-
ma specialmeute INFISSIR . liquida nera per uso di scrivere . rarsi; Intasarsi,
LA
PENADA D'INGIOSTRO, V. PENADA . INGOSSARSE MAGNANDO , Annodarsi
INGAVETÀR, v. T. de' Battilori e Minu-
giai, Aggavellare, Ridurre in gavette o Ac- Inchiostro, ebiamasi non meno Quel li- MANESTRA M'INGOSSA , La minestra m'an-
ciambellare, Ridurre a forma di ciambelle quore fuliginoso che i Totani e le Seppie noda o mi fa nodo o gruppo nella gola
spaventate spandono , per intorbidar l'ac- - Snodarsi è il suo contrario EL MA-
le corde di minugia . V. MAZZETO .
344 ING ING • ING
GNA TROPO IN PRESSA, EL VA A RISEGO D'IN- L'occhio del padrone o del signore in- INGRINTÀ 0 )
add. V. il Verbo.
GOSSARSE, detto fig. Chi arricchisce in un grassa il cavallo, Modo proverb. notissimo. INGRINTAO )
anno è impiccato in un mese, per far in- INGRATO , add. Íngrato. CAVELI INGRINTAI. V. SGRENDENA.
tendere Che non si può arricchire in poco Detto per agg. a Terreno, vale Sterile, INGRINTARSE , v. Arrabbiare; Adirarsi;
tempo camminando per vie rette. Infruttuoso . Arrovellarsi; Incagnarsi. V. GRINTARSE.
BISOGNA INGOSSAR , Bisogna ingozzare ,
FAR SERVIZIO AI INGRATI Pettinar tigna È però voce piuttosto del sotto - dialetto
dicesi metaf. e vale Passarsela senza risen- dicesi in modo proverb. del Far servizio trivigiano. che del vero dialetto veneziano.
timento delle ingiurie o de' danni - No LA agl'ingrati e a chi nol merita. INGRINZA 0 )
add . V. il Verbo .
POSSO INGOSSAR , Essa mi par troppo osti- No LA XE INGRATA E LA VIEN SU BEN, È INGRINZAO )
ca, e non posso ingozzarla. bellina o belluccia e vegnentoccia , cioè INGRINZAR (colla z aspra) v. Aggrinzare,
INGRAMIR , V. FAR INGRAMÌR , Far rac- Alquanto rigogliosa e appariscente : dicesi Ridurre in grinze, Increspare.
capricciare. di Fanciulla. INGRINZARSE, Aggrinzire, Rendersi grin-
INGRANA, s. m. Granato per Melagrano INGRATON, s. m. Ingratone e Ingratac- zosa la faccia per male che altri si senta
o Melogranato . V. POMO INGRANÀ, cio, Peggicr. d' Ingrato. Ingratonaccio è o per vecchiaia.
INGRANATA, s. f. e per lo più INGRANATE , peggior. d' Ingratone. INGRITOLIO, add. da INGRITOLìR . V.
plur. Granala o Granate, Pietra preziosa INGRAVIADA , s . f. Ingravidamento; Im- CARATERE INGRITOLIO, V. CARATERE.
notissima , del colore del vin rosso . pregnamento. INGRITOLIRSE, v. Rannicchiarsi; Rag-
INGRANDİR . V. AMPLIAR .
DAR UN'INGRAVIADA, V. INGRAVIAR. gricchiarsi; Raggrupparsi ; Raggruzzar
INGRANFİDA, s. f. )
INGRAVIADOR, s. m. Gonfiaventri, e dice- si; Aggomitolarsi, Ristringersi in sè stes-
INGRANFIMENTO ) s . m. Unghiella, Stu- si per lo più de' Donnaiuoli. so, come fa l'uomo che raccoglie insieme
por doloroso delle dita, per freddo eccessivo. INGRAVIAR, v. Ingravidare; Gravidare; le membra o per freddo o per simile acci-
INGRANFIO , add. Aggranchiato; Aggric- Impregnere. dente - Membra rannicchiate ; Pelle o
chiato; Intormentilo. TORNAR A INGRAVIAR, Rimpregnare; Rin- Piedi rannicchiati.
INGRANFIRSE, v. Aggranchiarsi, Si dice Intristire; Indozzare ; Imbozzachiare;
gravidare; Rincignere.
principalmente delle dita, quando per so- INGRAVIAR UNA GOMENA , Locuz . marin. Incatorzolire , dicesi delle Piante e degli
verchio freddo si assiderano , Aver l'un- Intregnare una gomona, dicesi della pre- Animali, che per qualche difetto non cre-
ghiella ; Aggrezzarsi; Indolenzire; Indo- parazione che si fa ad una gomona prima scono.
lentire Rattrappare; Rattrappire; Rat- di fasciarla ( IMBARONAR ), ch'è d' introdur- INGRIZZOLİR , v. Abbrividare, Aver dei
trarre, Non poter distender le membra per re una cordicella di proporzionata grandez- brividi di freddo .
ritiramento de'nervi -- Intermentire o In- za negl'intervalli tra i legnuoli o cordoni INGROPA , add. Annodato ; Aggroppato ;
tormentire, Perdere per qualche tempo il per renderla più rotonda e più liscia. Ingroppato.
senso de' membri. V. SGRANFIRSE. INGRAZIANARSE, v. che si usa in Conta- INGROPA COME I VERMI , Aggruppato co-
INGRANIO, add. Granato e Granito, Agg. do verso il Padovano, Ingrazianarsi con al- me i lombricuzzi e le anguille.
a Biada che abbia fatto il grano . cuno, Cattivarsi benevolenza con artifizio, INGROPADŮRA , 8. f. T. de' Tessitori, in-
INGRANIR, v. Granire e Aggranare e Gra- Usare affettazione per porsi in grazia altrui, corsatura, Pezzi di filo torto che rimango-
nare, Far il grano . che anche dicesi Guadagnare alcuno. no dalla parte del subbiello, a' quali si rac-
In T. degli Orefici, Granire o Far gra- INGREMIRSE . V. INGRAMIR. comanda l'ordito per avviare la tela.
na, o Dare la grana è Quell ' andar per- INCRESPAR, V. INCRESPAR . INGROPAMENTO , s . m. Aggruppamento
cuotendo i panni ed altre parti delle figu- INGRESSO, s. m. Ingresso. o Aggroppamento; Annodamento.
re con piccolo martellino ed un ceselletto INGRESSO DEI PROCURATORI O DEL PA- INGROPAMENTO DE COSSE, Annodamento ;
sottile in punta Granagliare, vale Far TRIARCA, O DEL PIOVAN, dicevasi in Venezia Aggruppamento ; Unione - Viluppo può
granaglia, Ridurre l'oro e l'argento in gra- alle solennità, cerimonie e feste che face- dirsi ancora se gli affari sieno confusi e
naglia. vansi quando un Procuratore di S. Marco, imbrogliati. V. INGROSSATORIO.
INGRAPEGIAR, v. T. Agr. In'appolarsi, un Piovano o il Patriarca prendevano pub- INGROPAMENTO DE CUOR , Intenerimento,
Empiersi di lappole. V. GRAPEGIA . blico possesso del loro uffizio. In tali occa- Movimento di tenerezza.
INGRASSADA, 8. f. Ingrassamento. sioni si addobbavano le botteghe della Mer- INGROPAR, v. Aggruppare; Aggroppare;
DARSE UN' INGRASSADA, Diventar grasso , ceria, quelle delle Parrocchie rispettive , la Ingroppare o Annodare Annodare , pa-
corpulento. Chiesa etc, ed era come una festa o esul- re che s'approprii meglio al legamento di
DAR UN'INGRASSADA AI CAMPI, V. GRASSA. tanza pubblica in onore della persona che spago, funicella e simile. V. GROPO e NODO
INGRASSAR, v. Ingrassare; Far grasso; dalla patria o dalla Chiesa veniva promossa -- Intugliare, detto in T. Mar. vale Le-
E vale anche per Diventar grasso. Sag- a quel grado. L'ingresso de' Piovani sus- gare o Unire due cime di cavo insieme.
ginare dicesi per Impinguare, ingrassare siste nelle loro parrocchie. INGROPAR LE PANELE, V. PANELA .
ben bene e propr. delle Bestie, come buoi, INGREZAR , v. proprio de ' Muratori , Lo INGROPAR SUL TELER, Accomand lare.
vitelli e simili. Parlando del pollame , dice- stesso che GRezzar, V. TORNAR A INGROPAR, Rannodare.
si anche Stiare. INGRIGNOLIO, add. Vedi il Verbo . INGROPARSE , detto fig. Annodarsi per
INGRASSAR I CAMPI, Concimare; Letama- INGRIGNOLIR, v . Intristare o Intristire; tenerezza o per compassione, Sentirsi in-
re; Alletamare; Stercorare. V. GRASSA. Induzzare; Imbozzacchire; Incatorzolire, tenerire o commuovere e non poter par-
INGRASSAR I CAMPI CO LE TORBIE, Colma- Dicesi delle Piante ed anche degli Anima- lare .
re le campagne, vale Introdurvi le acque li, che per qualche difetto non crescono INGROPARSE EL LATE, V. INGRUMARSE .
torbide de'fiumi , ad effetto che vi depon- Arrabbiarsi è detto delle Piante, del Gra- INGROPARSE DEI afari , Aggrupparsi de-
gano. no, Erbe etc. o delle Frutta, quando per gli affari, delle faccende.
INGRASSARSE DAL GUSTO DE QUALCOSSA , lo stesso motivo divengono grinze. Aggriz- INGROPARSE DE LA ZENTE , Aggrupparsi
Ingrassare in che che sia o di che che zarsi, vale Inrigidire, Intirizzirsi. o Annodarsi, dicesi figur. del Raccorsi in-
sia, modo basso , e vale Goderne, Averne INGRIGNOLIRSE DAL FREDO , V. INGRITO- sieme, Raunarsi, Ammassarsi La gente si
compiacenza , Ingrassare del male come LIRSE . aggruppa.
i Cerusici. INGRINGOLİR , v. Invogliare; Metler in INGROPARSE DEI CAVALI, T. di Cavalleriz-
TORNAR A INGRASSAR, Ringrassare. voglia ; Metter in zurro o in zurlo. V. za , Raggrupparsi , dicesi del Ripiegarsi
L'OCHIO DEL PATRON INGRASSA EL CAVALO, GRINGOLA, in sè stesso, quando il Cavallo trattenuto
INI ΙΝΟ INS 345

al davanti, e troppo spinto di dietro, si rac- INIQUAMENTE , avv. Iniquamen!e; Mal- INQUIETO, (coll'e stretta) add. Inquieto ;
corcia soverchiamente. vagiamente; Nefariamente. Inqueto ; Irrequieto.
S'INGROPA UNA NEMBAIZZA, V. NEMBAIZZA. ABITO FATO INIQUAMENTE , Abito fatto o Inquieto, dicesi anche in dialetto per
INGROSSAR. V. INGROSSIR . tagliato o cucito alla peggio o acciarpa- Molesto alla quiete altrui.
INGROSSATORIO, s. m. Giunta; Soprac- to o alla grossolana. INQUIETUDENE , s . f. Inquietudine ; In-
carico, detto fig. s'intende Aggravio, Au- INISIAR, v. Voce del Contado (dal lat. Ini- quietezza.
mento di male o simile. V. INGROPAMENTO. tiare) V. METER A MAN in Meter. INQUISITOR, s. m. Inquisitore, Titolo
INGROSSATORIO DE FACENDE , Moltiplica- | INLECITO , add. Illecito, Non lecito. di uffizio in alcune Magistrature della ces-
mento o Multiplicamento di affari , di INLEGITIMO, add . Illegittimo. sata Repubblica Veneta.
faccende ; Affogamento di faccende. V. INLESCAR, v. antiq. Adescare o Aescare, Inquisitori di Stato, dicevasi una no-
AFAR, fig. Invitare e Tirare uno alle voglie sue tissima Magistratura di tre patrizii eletti
INGROSSIR O INGROSSAR, V. Ingrossare , con allettamenti. dal Consiglio de'Dieci, due de' quali erano
Aumentare. INLIGERIRSE, dicesi da molti idioti per scelti dal suo corpo, che dall'abito che por-
INGROSSAR UNA DONA, Ingravidare . INGERIRSE. V. E da altri ancora nel sign. di tavano dicevansi NEGRI, e uno da'suoi Con-
INGROSSARSE , Ingrossare; Impregnare; SLEZIERIRSE , V. siglieri, che dicevasi Rosso ; al qual Tribu-
Ingravidare, Diventar gravida. INLUMINÀR, v. Illuminare. nale supremo e autorevolissimo appartene-
TORNARSB A INGROSSAR , Rimpregnare , IN MALORA. V. MALORA. va l'inquisizione ed anche il giudizio segre-
Rincignere, verbi neutri. INOBELIRSE, v. Voce antiq. Nobilitarsi. to sui delitti di Stato. Erano detti per met.
INGROSSARSE DEI ALBORI , Impedalarsi , INOCÀ, V. INCANTA eE INCOCALIO . BABAI ed anche RE MAGI.
Ingrossar nel pedale . INOCARSE. V. INCANTARSE. INREGOLAR , add. Irregolare .
INGROSSO. V. A L'INGROSSO. ESSER INOCA , Aver il cimurro ; Aver le INROCAR, v. Arroccare e Inconocchiare,
INGROTIO , add. detto per agg. a persona, lune o la paturna, dicesi di Chi ha alcun Porre il pennecchio in sulla rocca per fi-
lo stesso che SCANCANICO e SCACHIO, V. umore o fantasia o di Chi sia sdegnato o im- lare.
INGROTIO DAL FREDO, Intirizzato o Inli- bizzarrito. INRODOLÀR, v. Arrotolare, Ridurre a for-
rizzito dal freddo; Intorpidito dal fred- INOCENTE , add . Innocente , Senza colpa . ma di rotolo.
do, Che non può quasi rizzarsi sulla perso- Innocente, dicesi pure di cose inanimate, Dicesi pure per Involgere; Ravvolgere ;
na pel freddo. Parere un cencio molle o come Mani innocenti ; Erba innocente ; Rinvolgere ; Rinvollare, Inviluppar che
un pulcin bagnato. Vino innocente, cioè senz'acqua. che sia.
INGRUMA, add . Ammassato ; Ammucchia- POVERO INOCENTE ! Si dice talvolta ironi- INROTULAZION, s . f. Inrotulazione, Vo-
to. V. INGRUMÅR . camente di persona destra e maliziosa, Bam- ce di uso moderno forense , portatasi dai
LATE INGRUMA, Latte assodato nellepoppe. bin da Ravenna . V. DRETÒN. Lombardi, e vale Coordinazione o sia Unio-
INGRUMÀR, v. Ammussare ; Far massa ; INOCENTİN, V. NOCENTIN. ne dell'intiero processo civile, che poi passa
Ammucchiare; Aggrumare; Aggrumolure; INOGIAR, V. V. OGIAR. al Consigliere relatore perchè ne riferisca
Ammontare, Metter insieme. INOMBRARSE, v. Adombrarsi, detto fig. al Tribunale la causa, e proponga la sen-
INGRUMAR IN CONFUSION , Abbatuffolare; vale Sospettare, Inospettirsi, Pigliar pelo, e tenza.
Rabbatuffolare . dicesi anche Ombrarsi Adombrarsi, val INSABIONAR, v. Inarenare ; Empiere,
INGRUMAR BEZZI, Raggranellare . pure per Farsi ombra, Farsi paura. Colmare o Coprir d'arena.
INGRUMARSE, Rannicchiarsi; Acchioccio- IN OMBRION, detto a modo avv. In om- INSACA, add. Insaccato ; Rinsaccato dicesi
larsi; Raccorsi; Raggrupparsi. bra. delle Biade che sono riposte ne'sacchi.
INGRUMARSE SBASSANDOSE , Accoccolarsi. VEDER IN OMBRION, Vedere in ombra. INSACADA, add . Sbonzolata ; Scinta, di-
V. CUFOLÓN. INOSSÀR, v. Inossare, Far ossa, in sign . cesi d'una Donna che abbia le vesti larghe
INGRUMARSE DE LE BESTIE, Ammonticchia- di denti quando cioè i bambini quasi e mal adattate.
re. Le pecore si ragunano e si ammon- inossano le gingive allor che mettono i ROBA INSACADA, V. ROBA.
ticchiano insieme. denti. INSACADA, s . f. Insaccamento.
INGRUMARSE O INGROPAESE DEL LATE, AS- Inossire, vale Indurarsi in ossa le parti Rinsaccata e Rinsaccamento, Scotimen-
sodarsi il lalle; Palir di cacità, Malore che dovevano esser molli. to e propriamente Quello che si soffre per
che viene alle poppe delle donne, prodotto IN PRIMIS E TANTOMNIA, Voci latine da la scomoda andatura del Cavallo.
da congelazione del latte. Far grumi; E In primis et ante omnia, che si usano nel INSACAR, v. Insaccare e Rinsaccare ;
quindi Latte assodato. familiare discorso per Imprima ; Imprimis Mettere nel sacco.
INGRUMARSE EL SANGUE , Aggrumarsi ; o Imprimamente, cioè Principalmente, Pri- Detto per simil . Sbasoffiare ; Ingubbia-
Rapprendersi . ma di tutto, Primieramente. re ; Pacchiare, Empiersi il corpo di cibo.
INGUANTARSE, v. Inguantarsi, Mettersi IN PRIMIS E TANTOMNIA BISOGNA AVER re- INSACAR, dicesi per Imborsare ; Inta-
i guanti alle mani , LIGION , Imprimamente l'uomo dee aver scare, Mettere in borsa o in tasca.
INGUGIAR, v. Agucchiare, Far lavori a religione. INSACAR SUL CAVALO . Rinsaccare , che
maglia cogli aghi da agucchiatori . INQUARTA, add. Quartato ; Traversato; anche dicesi Andar a balzelloni, a scosse,
INGURAR O AGURAR , V. Augurare o Augu- Agg. che si dà ad Animale grosso e mem- Scuotersi andando a cavallo per la scomoda
riure, Fare o pigliarsi augurio. La prima bruto, e dicesi de'Cavalli e simili. andatura di esso. E quindi Rinsaccamento ,
delle due voci è idiotismo. INQUERİR, v. ( dal lat . Inquirere ) In- Si dice lo scotimento di chi va di trotto .
INGURAR LE SANTE FESTE O EL CAPO D'A- quisire, Processare i rei in causa crimi- INSACAR I SALAI , Imbudellare o Imbu-
10, Far augurio di felicità . V. Suro . nale. secchiare. Imbudellar la salsiccia, che gli
Ingurir mal, Disaugurare . Dicesi anche nel parlar familiare per Aretini dicono Imbuzzicchiare Rimpin-
INIBIZION, s. f. Inibizione, Voce propria Ricercare ; Dimandare o Investigare. V. zare i salami, vale Riempir bene i bu-
del Foro ex-Veneto ; ed era un Divieto fat- INTREQUIRIR. delli.
to da quel Giudice, che supponeva invasa la INQUIETÀR, v. Inquietare ; Inquietire. INSACOLAR, v. Accincignare o Succi-
sua giurisdizione, al preteso invasore, on- CHI INQUIETA VIEN INQUIETÀ , Chi al- gnere, Legare sotto la cintura i vestimen-
de sospendesse di agire fin che non fosse trui tribola sè non riposa, L'inquietare ti lunghi per tenerli alti da terra. V. SA-
⚫ deciso dalla Signoria la quistione. altrui reca travaglio a colui pure che in- COLA.
INIMIGO . V. NEMIGO. INSALVADEGHIO, add. Inselvatichito o
quieta.
Boerio 44
346 INS INS INS
Inselvaticato, Divenuto burbero e intrat- gono Far mostra o spacciare qualche suo INSENSÀ, add. Insensato, Stupido, Stol-
tabile. pensiero o detto o avvertimento con perso- to, Folle. Mogio ; Pastore ; Boto sono qua-
INSALVIA, add . Salviato, Fatto con salvia ne che ne sanno più di sè. si sinonimi per denotare Una persona buo-
o Che ha odore o sapore di salvia. Insegnare dicesi anche in buona lingua na a nulla.
INSANGUENAR, v. Insanguinare o San- per Dare altrui cognizione di che che sia ; DEVENTAR INSENSA , Imbarbogire, Perde-
guinare, Bruttare di sangue. Informare ; Mostrare ; Dar notizia o indi- re il senno per vecchiezza.
INSANGUENÅR DE MISERIA, detto famil. e zio; Far conoscere ; Indicare. INSENSARSE, V. INSEMPIAESE .
fig. Esser ridotto al mendicume o in pia- INSEGNAR AI OSÈLI, V. OSÈLO. INSERVIBILE, add. Voce di molto uso e
na terra ; Ridotto o Condotto in sul la- INSELA, add. Sellato, Che ha sella, e si che si scrive, Non servibile, cioè Che non
strico ; All'estrema mendicità. dice del Cavallo e simili. è atto a servire ad alcun uso - Non usa-
TAGIARSE EL NASO E INSANGUENARSE LA Dicesi pur Sellato al Cavallo che abbia bile ; Non adoperabile si dice di qualche
BOCA, V. TAGIÁR. la schiena troppo piegata verso la pancia. strumento o simile che non sia più buono
INSAONAR, v. Insaponare. INSELAR, v. Sellare, Mettere la sella ai ad essere usato, e che si dice Sferra.
BARBA BEN INSAONADA MEZA FATA, Barba cavalli o agli asini - Imbardare, val Met- INSERVIENTE, s. m. Voce di nuovo uso
bagnata mezza rasa. ter le barde. fra noi. Chiamasi Inserviente in forza di
INSATANASSA, add . Insatanassilo, Im- INSEMBRA, add. Assembrato ; Mescolato ; sust . quel Famiglio che serve i Magistrati,
perversato come un Satanasso, Invelenito . Mischiato. distinto dall' Usciere e dal Portiere nel ti-
INSATANASSA IN T'UNA COSSA, Tuffato , INSEMBRÅR, v. Assembrare ; Mescolare; tolo e nel soldo , ma che fa lo stesso ser-
Infervorato. Mischiare ; Tramischiare, Confondere più vigio.
INSATANASSARSE, v. Arrabbiare ; Ar- cose insieme. INSESTAR, v. Assestare, Aggiustare per
rovellarsi ; Indispellirsi. INSEMBRE, T. Antiq. Insieme. l'appunto . V. SESTO .
INSATANASSARSE IN T'UNA COSSA, Tuffarsi INSEMENIO, 0O INSEMINIO, add. (che suona INSESTAR LE BOTE, T. de' Bottai, Asse-
o Ammazzarsi in che che sia, Andar di Divenuto scemo) Sbalordito; Stordilo; In- stare le botti, che consiste nel ridurre col-
voglia a far che che sia. tronato ; o anche Atterrito ; Confuso; Spa- l'ascia a forma regolare il loro peltine.
INSAZIABILE, add . Insaziabile ; Insatu- ventato -- Sbalordito, dicesi non meno per INSIANDO, Gerundio di InsiR, ed equivale
rabile ; Incontentabile. Stupefatto dalla maraviglia. a Uscendo . La voce vernacola è antiquata e
CORPO INSAZIABILE, Corpo disabitato che SON INSEMENÌO, Sono sbalordito o con- più non s'usa.
non riempie mai le canne rabbiose. fuso ; Non so quel ch'io mi faccia. INSIDA, s. f. T. antiq. ma conservatosi nel
INSEÀ, add. Unto di sego ; Lordo di sevo. TI ME PAR INSEMENÌO, Tu mi sembri di titolo d'una Magistratura ex Veneta sino
INSEAR, v. Ugnere ; Lordare di sevo o di stucco o un balordo, o un disennato, cioè al finire della Repubblica ; e vale Uscita ,
sego. Privo di senno. cioè, Esportazione, Estrazione dallo Stato.
INSEARSE , detto fam. Inselarsi, Fasciarsi VECHIO INSEMENIO , Vecchio rimbambi- Eravi la Magistratura detta TAVOLA DELLA
o Coprirsi di seta ; cioè di panni di seta. to, Chi ha perduto il senno e il giudizio INSIDA, (come v'era l'altra detta TAVOLA
INSECHIO , add . Ristecchito ; Secco ; Am- virile. DELL'ENTRADA) che soprantendeva le estra-
mazzerato ; Indurito ; Rassodato. INSEMOLAR, v. Incruscare , Coprir di zioni o esportazioni delle mercanzie da
INSECHIR , 1. Ristecchire, Divenir secco. crusca. V. SEMOLA. Venezia per fuori, composta di tre Patri-
INSEGNA, s . f. Insegna , Segno di negozio INSEMPIA , add. Seempiato ; Stupido ; Im- zii della classe povera, con salario, che no²
o bottega. barbogito, Semplice, sciocco . minavansi Officia'i alla Tavola dell' insi-
Insegna dei soldai , Insegna ; Bandiera ; INSEMPIARSE , v. Stupidire ; Stolidire ; da. La Tavola dell'Entrada ne aveva sei.
Stendardo. Imbarbogire, Farsi o rendersi stupido, V. INSIR .
INSEGNA DEI BASTIMENTI, Figura di prua, stolido. A L'INSIDA DE ZUGNO, Verso al termine
Quelle statue o simili posti alla prua delle INSENCO, add . Voce ant . detta per agg. a di Giugno, Agli ultimi giorni.
navi. persona. Ora diciamo INSENETIO ed anche INSIEME, avv. Insieme dal barb . Insimul.
SENZA INSEGNA DE BARBA, Senza un se- MERDA e RABIA . V. INSENETIO e MERDA. Assieme non è usato da moderni scrittori.
gnuzzo di barba, dicesi d'Uomo imberbe. INSENÈTIO , add. Indozzato ; Imbozzac- Insiememente ha lo stesso sign. ma usasi
No G'HE GNANCA INSEGNA O L'INSEGNA, Non chito ; Intristito ; Ravanello venulo per di rado.
v'è nemmen segno o segnuzzo o traccia o l'asciutto ; Affamatuzzo ; Afato, dicesi ANDAR INSIEME, Andar a una o ad una
indizio ; Non se ne trova respice, vale Fi- di Persona. o insieme. In altro sig. direbbesi Congiun-
lo, branello, fummo, vestigio. Intristito ; Imbozzacchito ; Incatorzo- gersi; Accoppiarsi ; Mescolarsi.
Dove GHE XE L'INSEGNA GHE XE L'OSTA- . lito ; Non attecchilo, dicesi delle Piante. EL TUTO INSIEME, L'insieme o Ben in-
Bìa, Dov'è la buca è il granchio, vale Di Afato, direbbesi delle Frutta, che strette sieme, è T. di Pittura, Scultura e Archi-
cose che non vanno disgiunte - Chi im- dalla nebbia o dal soverchio caldo non pos- tettura e significa L'essere ogni parte del
bianca la casa la vuol appigionare, Prov. sono condursi a perfezione Affienito , tutto nel proprio sito o sede. Collettiva-
dicesi delle Donne che oltre al convenevole delle biade e dell' erbe, che per mancanza mente, Tutto insieme.
s'abbelliscono e raffazzonano. d'acqua vengono su stentate. - FORMENTO METER INSIEME, V. Meter.
INSEGNAR, v. Insegnare , Ammaestrare. INSENETIO, V. FORMENTO. INSIGNIO, add . Insignito, Decorato. Insi-
INSEGNAR A UN ASENO, Insegnare al bue INSENETİR, (dal latino Senesco o Insene- gnito d'un ordine cavalleresco.
far santà, cioè Scienze e modi civili ad uno sco) v. Indozzare ; Imbozzacchire ; Intri- INSINUAR, v. ( dal barb. Insinuare , in
zotico. stire ; Incatorzolire, Dinota l'essere degli acta publica referre ) Termine di pratica
FAR PARER D'INSEGNAR E NO INSEGNAR, Im- animali, quando per principio di sopravve- portatoci dai Lombardi, ed ora già fatto
boccare col cucchiaio volo, detto fig., e gnente indisposizione intristiscono. comune e usato nel foro e ne ' pubblici uffi-
vuol dire Non saper insegnare. Intristare ; Intristire ; Incattivire ; Im- zii, nel sign. di Presenture INSINUAR LA
INSEGNAR A CHI SA , I paperi vogliono bozzacchire ; Incatorzolire ; Non attecchi- DOMANDA, Presentare la petizione, cioè Pre-
menare a ber le oche ; Instruire Minerva; re ; Indozzare, Dicesi delle Piante. sentarla all'Uffizio degli esibiti.
O pazzo, che vuole insegnar a nuotare ai Annighittire, val Divenir lento, pigro, INSINUAZION . s. f. verbale di INSINUAR,
pesci simile agli altri Portare il cavo'o infingardo ; e dicesi degli uomini. Presentazione -- FAR L'INSINUAZION DE
a Legnaia, le nottole ad Alene; Insegnar INSENETO, add. usato nel Contado di L'ISTANZA, Presentare l'instanza.
partorire a sua madre, detti metaf. e val- Chioggia, e vale Inquietato ; Disturbato. INSIO, add. Voce antiq. Uscito.
INS INS INT 347
INSIR O ENSIR, V. T. antiq. e di poco uso, e INSONIARSE UNA COSSA, detto per simil . impaccio, un imbarazzo ; Aggravarsi ; Ac-
vale Uscire . Sognare o Insognarsi, cioè Inventare , collarsi.
No GHE XE NE INTRAR NÈ INSÌR , Non c'è immaginare una cosa non vera Traso- INSUMA O INSÒM▲ , avv. In somma ; In fat-
entrata nè uscila ; E per metaf. Nè dirit- gnare , Andar errando colla mente , quasi ti; In somma delle somme, Finalmente, In
to nè rovescio. farneticare . conclusione.
INSOAZAR, v. Incorniciare, V. SoAzA. O'L s'insonia o'l deventa mato , Sognasi INSUPAR, V. InzupÀr.
InsOAZAR UN' ERTA, Metter la cornice ad o furnetica ; dicesi di Chi asserisce una co- INSURIMENTO, s . m . Noia; Fastidio; In-
uno stipite ; Incorniciare. V. ERTA. sa falsa o assai stravagante. crescimento ; Tedio ; Spiacevolezza.
INSOAZAR QUALCÙN, detto fig. Ligiare ; No ME LA INSONIO GNANCA, Non mi pas- Go UN GRAN INSURIMENTO, Ho una gran
Lisciar la coda ; Piacentare ; Piaggiare; sa nè men per la mente. noia; Son pien di lasciami stare.
Andare a versi, Lodare e Adulare. V. INAN- INSÒNIO, O INSOGNO ed anche SOGNO, 8. m. INSURIR, O INSORIR V. Dar noia o Venir
ZOLAR. Sogno o Insogno . a noia; Staccare ; Ristuccare ; Infasti-
INSOLENTAR, v. Fare insolenze ad al- FAR UN INSONIO O UN SOGNO, V. INSO- dire.
cuno ; Dar fastidio o ricadia ; Disturba- NIARSE. INSURIRSE , Annoiarsi; Infastidirsi, Stuc-
re; Deridere o Irridere alcuno ; Beffeg- Sogno o Insogno , dicesi per Chimera carsi; Ristuccarsi ; Stucchevolarsi.
giare. o vana immaginazione - L'È STA UN IN- INSUTILIO, add . Soltigliato ; Assottiglia-
Detto per Insolentire , Divenir insolente. SONIO . I sogni non sono veri e i disegni to.
INSOLENTE, add. Insolente. o pensieri non riescono, La speranza fu INSUTILIR , v. Sottig'iare ; Assottigliare.
PUTELO INSOLENTE , Nabisso ; Fistolo ; fallace. INTABARA, add . Inferraiuolato o Inferra-
Faccimale, dicesi a Ragazzo che dia distur- TUTI INSONI, Tutte vesce o trovati o in- iolato, Avviluppato nel ferraiuolo; Amman-
bo. V. REBEGOLO e BECONÈLO. venzioni o trovatelle , Pretesti o ragioni tellato; Coperto dal mautello.
INSOLENTE CH'EL BECA O INSOLENTE COME mendicate per iscusarsi . INTABARARSE, v. Ammantellarsi ; Man-
LA MERDA, Più impronto o fastidioso d'una GNANCA PER INSONIO , Nemmen per so- tellarsi, Inferraiuolarsi ; Rinferraiuolar-
mosca. gno o per ombra. si ; Appiattarsi nel man'ello. V. DRSTA-
INSOLENZA, s. f. Insolenza e Insolenzia, SECONDO I Rescaldi più o MANCO SE S'IN- BARAR.
Temerità, Ardire, Baldanza, Arroganza. SONIA, V. in RESCALDO . INTACAR, v. Intaccare, Far tacca.
Parlare o Trattare o Procedere con inso- INSONOLA ) INTACAR LA CASSA PUBLICA, Inlarcare; Fa-
lenza, vuol dire Con temerità o arroganza. INSONOLIO ) add. Grullo o Mogo, Di spi- re una buca ; Rendersi colpevole di pecu-
INSOLENZA, presso noi ha talvolta il sign . riti addormentati, contrario di Desto. lato o di grave infedeltà pubblica.
di Sopruso ; Ingiuria ; Contumelia ; Vil- INSORDIO, add . Insordito o Insordato, INTACAR QUALCÙN, detto in altro signif.
lania - FAR O DIR UN' INSOLENZA, Fure Divenuto sordo. Accusare alcuno ; Apporre ad alcuno una
oDire un sopruso, un'ingiuria , Vilipende- INSORDIR O INSORDAR, V. Insordire, v. n. colpa -- NOL SE POL INTACAR IN NISSUNA
re o Ingiuriare alcuno con parole o modi Divenir sordo. Assordare, vale Far sordo. cossa, Non gli si può appiccar sonagli.
insolenti. TI MB FA DEVENTAR SORDO, Tu m'intro- E' non gli si può attaccar ferri addosso;
INSOLFARA , add. Zulfato ; Insolfato; Sol- ni, cioè Mi offendi con soverchio romore Non gli si può apporre ; Non si può im-
fato; Solforato ; Mescolato collo zolfo. l' udito Tu mi abbuccini, direbbe un putarlo di a'cuna mancanza.
INSOLFARADA, 8. f. Inzolfatura ; Zo'- Sanese, cioè M'assordi con le grida. Tu mi INTACAR EL MESE O EL SALARIO, V. MA-`
fatura ; Solfatura , Fumo, Profumata di slordisci. GNAR IN ERBA.
zolfo. INSORIBOLE, add. Voce di Chioggia, cor- INTACAR LA SCORSA D'UN ALBORO , Calle-
INSOLFARARSE, v. Insolfarsi , Impia- rotto da Insoffribile, Increscevole, Noioso. rire.
strarsi di zolfo. INSORIR, V. InsurÌR . INTACARSE CO L'ABITO A QUALCHE CHIODO,
INSOLIDA, add. Solidario, T. leg. Obbliga- INSOZZÓLA, add . Insozzalo, Lordato, ma Appiccarsi ; Attaccarsi.
to in solido, cioè insieme. più propriamente insudiciato di fango e si- INTACATOR, 8. m. Reo di pecu'alo, cioè
CREDITO O DEBITO INSOLIDA, Obbligazio- mile. D'infedeltà nella custodia o amministrazio-
ne solidaria tra più creditori o debitori. INSTAE, T. Antiq. V. ISTA . ne del danaio pubblico affidatogli.
INSOLIDITÀ, s . f. Solidità, T. leg. Quin- INSULSAGINE, 8. f. Scipitezza ; Insipi- INTACO , s . m. Peculato, T. de' Pubblicisti.
di Solidario, ovvero Obbligato in solido di- dezza ; Sciocchezza. Delitto di colui che impiega in proprio uso
cesi al Debitore che resta tenuto solidal- Scipidezza delle parole e de' componi- il danaro di pubblica ragione affidatogli
mente a pagare. menti insipidi, insulsi. in custodia. Il Codice criminale Austriaco
INSOLVIBILE O INSOLVENTE , add. T. del Mellonaggine, vale pur Scipitezza, Gros- lo comprende sotto il titolo di Infedeltà
Foro Non solvente , cioè Che non può paga- sezza d'ingegno. pubblica.
re o che non vuole pagare. Il suo contrario INSULSO , add. Riferito a uomo, Scipilo ; AVER UN INTACO DRENTO, Avere il mal
è Solvente. V. PAGADOR. Sciocco ; Scimunito , Senza senno. È qua- del tisico ; Andar a Bolsena ; Dar nel tisi-
ILSOLUBILITÀ si uno stivale, come dir è la merda del- co *; Drento è chi la pesta , Aver l'etisia.
INSOLVIBILITÀ s. f. T. del Foro, Im- l'allocco la qual non sa nè di ben nè di AVER UN INTACO DE CUOR COLA TAL DEI
INSOLVENZA male. TALI, Essere innamorato , trovarsi disposto
potenza a pagare. Riferito a vivanda, Insulso ; Insipido ; a prenderla in isposa, professarle affetto
INSONA, add. Sonnacchioso ; Sonnoloso ; Scipido ; Sciocco, che vale Senza sapore, cordiale.
Sonniglioso ; Sunnoglioso ; Grullo ; Con- senza gusto o senza sale. INTAGIA, add . Intagliato ; Scolpito; Scul
sopito, Balordo dal sonno. Riferito a cosa, Insulsa o Sciocca, cioè to ; Scultato Ciamberlato, Ornato di
ESSER INSONA, Avere gli occhi tra'peli; Senza proposito, Senza ragione, Impro- intagli.
Essere sonnacchioso o sonniglioso. pria. FOGIE INTAGIAE, Laciniate o Laciniose,
INSONA DA L'OPIO, Adoppiato. INSULTO, s. m. Insulto, cioè Oltraggio. Dicono i Botanici, e vale Tagliuzzate o fra-
INSONAR, v. Assonnare; Insonnare, Pren- INSULTO, dicesi poi dalla bassa gente stagliate nell'estrema parte.
der sonno. INTAGIADOR, s . m. Intagliatore, dicesi
nel signif. di Assunto, cioè Impegno ; Im-
INSONIARSE O INSOGNARSE, V. Sognarsi o paccio, Impiglio, Cura, Impresa, Noia, Quello che intaglia o in pietra o in legno
Sognare ; Insognarsi, Far sogni mentre BrigaTORSE L' Insulto de FAR UNA COS- fogliami, cornici o simili, ma non figure,
si dorme . ss, Addossarsi o Pigliarsi una detta, un perchè quello che intaglia figure di rilievo,
348 INT INT INT
dicesi Scultore. Intagliatore o Calco- re, Selciare o Coprire il pavimento di mat- MI LA INTENDO cussì, Io dirò libera-
grafo, chiamasi quell' Artista che intaglia toni. Impianellare, dicesi de' Coperti delle menle come l'intendo - In altro sign. Io
nelle lastre di rame qualunque lavoro . V. case. V. TAVÈLA, PIERA, SALIZAR. voglio cosi INTENDO CHE LA VADA SUBITO
INCISOR . Intagliatore si prende comu- IN TEL, Ne! IN TE LA, Nella --- IN TE VIA DE QUA, Voglio ch'ella vada subito via
nemente per Quello che lavora d'intaglio LE, Nelle --- IN TEL O IN TI, Nei o Ne'. di qua.
in legno, eziandio che faccia figure della | IN TEL MUSO, IN TE LA MAN, IN TE LE RF- QUESTA LA INTENDO, Questa mi calza,
stessa materia o altri lavori. chie , În ti pie, Nel viso, Nella mano, S'adatta alla mia capacità - QUESTA IO
Incisori si dicono Quegli tra gli Orefici Nelle orecchie, Ne'piedi. LA INTENDO PER ASSOLUTO, Questa non la
che fan professione d'intagli. INTELERA, T. Veterinario, detto per agg. voglio o non la permetto assolutamente.
INTAGIADORA, 8. f. La femmina d'Inta- al collo. V. COLO. S'INTENDE, S'intende, risposto con tron-
gliatore. INTEMERATA, s . f. Rimprovero ; Lavaca- camento, vale Sicuramente.
INTAGIAR. v. Intagliare, Scolpire . po ; Cappellaccio ; Redarguizione. Intender per diSCREZIÒN, Intendere per
INTAGIARSE, Detto famil . Accorgersi ; In- FAR UN' INTEMERATA, Dare o Fare una discrezione, dicesi dell' intendere per pro-
sospeltirsi ; Apporsi ; Addarsi - ME N' HO sbarbazzata, un lavacapo , un cappellac- prio accorgimento altrui malcomposto di-
INTAGIÀ, Me ne accorsi ; Ne presi sospetto. cio ad alcuno. V. ROMANCINA e SALATA. scorso o scrittura, e di questa si dice, non
V. DARSENE, in DAR. INTEMPARA , add. Temperato o Acquato, solamente del disteso, ma ancora del catti-
INTAGIO, s. m . Intaglio. V. INTAGIADOR. Agg. a Vino mescolato coll'acqua. vo e non intelligibil carattere.
AVER UN INTAGIO, Maniera fam. Aver un INTEMPARAR, v. Temperare il vino, Me- S'INTENDE TUTO PER DISCREZION, detto
senlore, un indizio. V. SENtòr . scolarlo coll'acqua . in altro senso, ovv . Intendessimo , S'in'en-
INTAGI D'UN BASTIMENTO. V. SPERON DE LE INTEMPARAR LA PENA , Temperare la de acqua, e non tempesta ; Voler la bri-
BARCHE in SPERÒN. penna. glia e non le pastoie , modi prov. cioè
INTAMBARAR, v. Ingomberare ; Ingom- INTENDACHIO, s. m. Intendacchio, voce Conviene aver moderazione in tutte le co-
brare, Mettere cosa in alcun luogo che ne bassa, e vale Intendimento, Discernimento , se. V. ONESTO.
impedisca l'uso di pria. V. GNUCA. VOLÈR INTENDER una cossa, Alludere, Ac-
INTAMBUSAR, v. Smarrire, Perdere che NOL GA GNANCORA EL SO BON INTENDACHIO. cennare col discorso a qualche cosa intesa e
che sia, ma non senza speranza di ritrovar- Non ha per anco discernimento ; Non ha non ispiegata.
lo. Lo stesso che IMBUSAR V. intendacchio, comprendonio. Si suole anche dire, CHI LA INTENDE,
INTAMBUSARSE . Rimbucarsi, verbo neut . INTENDER, v. Intendere, Comprendere, CHI NO LA INTENDE, E CHI NO LA VOL INTEN-
Imbucarsi ; Intanarsi, Nascondersi. Coprire, Apprendere coll'intelletto. DER, Quando insorgono dei dispareri di va-
INTANARSE, v. Intanarsi ; Rintanarsi , Intender in AriA, Intender per aria, va ria specie tra l'affermativa e la negativa ; ed
Nascondersi in qualche luogo remoto. le Intender al minimo cenno . Intendere a è maniera fig. che vale Chi la vuole, chi
DOVE DIAVOLO SEU INTANADA ? ( Dice per cenni, dicesi di Chi intende facilmente e non la vuole, e chi senza intenderla è te-
esempio il Marito verso la Moglie, cercan- senza lungo discorso . stereccio di non volerla.
dola per le stanze e non trovandola) Dove INTENDER QUALCOSsss, Intendacchiare, In- INTENDITOR, s. m . Intenditore.
vi siele intanata ? Dove siete nascosta . tendere per discrezione . A BON INTENDITOR POCHE PAROLE, A buo-
INTANTÀ, add. Ostinato ; Testereccio ; Ar- INTENDER, Intendere, vale per Sentire . no intenditor il parlar corto o poche pa-
rabbiato ; Arrovellato ; Arrangolato. Non intendo, cioè Non sento -- M'INTEN- role.
INTANTARSE, v. Pigliar il broncio ; Cor- DEU ? Mintendete ? Sentite. INTENERIR, v. Intenerire.
rucciarsi ; Invelenire. Ma è idiotismo. INTENDER PER LE RECHIE DEL MASTELO, · TORNAR A INTENERIR, Rintenerire.
Dicesi ancora per Ostinarsi ; Incaponi- Intender male ; Frantendere ; Masticar- INTENERIRSE, Intenerirsi ; Rintenerirsi ;
re ; Entrar nel pecorone ; Dar nel bue, Il la male, Intender il contrario . V. STRAPÈ e Imbietolire ; Venire in dolcezza, o in bie-
suo contrario è DESTANTARSE . STRAINTENDER. tolone ; Sollucherare - Imbambolare di-
INTARDIGANZA , s . f. Tardanza; Ritardo; INTENDERSELA, Darsi l'intesa ; Star sul- cesi propr. Quando inumidendo o ricopren-
Indugio. l'intesa, valgono Rimanere d'accordo . do le luci colle lagrime senza mandarle fuo-
INTARDIGAR, v. Ritardare ; Far indu- INTENDERSENE D'UNA COSSA, Conoscere o ri, si fa segno di voler piangere.
giare ; Tenere a bada ; Trattenere ; In- Conoscersi, Aver molta pratica o esperien- INTENTA, s . f. Tintura.
tertenere. za di essa cosa, intendersene . Conoscere INTENTO , add. (coll' e chiusa) Tinto, da
INTARDIGARSE , Indugiare ; Ritardare ; bene il mondo, i buoni libri, le gioie, le Tignere.
Intertenersi o Intrattenersi -- INTARDI- perle ; Conoscersi di pietre preziose ; Co- INTENUTÀR, v. T. del Foro ex-Veneto,
GHÈVE, Indugiate alcun poco . noscersi del mondo. che anche dicevasi TOR IN TENUta, Staggi-
INTARSIAO, add . Voce antiq. Intarsia- INTENDERSENE QUANDO LA XE COTA, Avere re o Fare staggina, Sequestrare col pren-
to , quasi Intrecciato. Legname intarsia- studiato in Buemme ; Esser dotto in Bue- dere in nota la quantità dei beni stabili di
to, vale Commesso insieme a più colori. V. zio ; Avvenirsi come al bue a far santà, un debitore , per farli aggiudicare a favor del
RIMESSO. valgono Esser ignorante, Non aver cogni- creditore. Lo stesso che Aprender.
INTASCADA, s. f. Tascata, V. SCARSE- zione di che che sia. INTENZER, v. colla z dolce e l'e chiusa)
LADA. DAR DA INTENDER CHE ZIOBA VIEN DE VE- nel sign. di Tignere o Tingere, V. TEN-
INTATARA, add . Voce ant. ( che ora di- NERE, OVV. DAR DA INTENDER EL BIANCO PER ᏃᎬᎡ .
rebbesi co LE TATARE O meglio co LE SO NEGRO O UNA COSSA PER L'ALTRA, Dare ad Più propr. questo verbo si usa nel sign .
TATARE) Armato o Ben munito d'armi. V. intendere che gli asini volino : Mostrare d' Imbrattare ; Sporcare ; Lordare ; Brut-
TATARA. • Far vedere il bianco pel nero ; Dar a tare, e si riferisce a colore sporco e nero
INTAVELADURA, s . f. Voce de ' Maniscal- credere che il mal sia sano ; Dare a bere; - INTENZERSE CO L'INGIOSTRO , COL CARBON,
chi onde dinotano una malattia nel cavallo e Mostrare o Dare altrui lucciole per lan- CO LA PIGNATA e simili, Bruttarsi o Spor-
nel bue, che si manifesta in una gonfiezza terne, Voler far credere cose incredibili . carsi i panni coll' inchiostro, col carbone,
che invade tutte le gambe davanti e di die- M'INTENDA CHI POL , Dire alla figliuola, colla pentola, etc.
tro, indolente, e che conserva l'impressione perchè la nuora intenda. Prov. che vale, INTEPIDIO, add. Intiepidito ; Rattiepidito;
delle dita. I Veterinarii la chiamano Tumo- Chi ha ad intendere intenda M'INTENDO Tiepidato ; Tepefatto.
re edematoso sotto il ventre. MI CO DIGO TORTA, M'intendo io, ovv . Inten- INTEPIDIR
INTEPIDÌR,, v. Tiepidare. Tepefare ; Tepi-
INTAVELAR, v. Ammattonare, Matlona- dami chi può che m'intend'io. ficare ; Intiepidire ; Rintiepidire.
INT INT INT 349
INTERAMENTO , s. m. Interro, Sabbione INTERESSÀR, v. Interessare, Immischia- tramezza nella commedia gli atti, ed è se-
o Fango che il mare o i fiumi trasportano e re, Far partecipe, Far entrar qualcheduno parata da essa.
che fanno cangiar direzione o riva. in un affare, Impegnare, Infervorare . INTERNARSE, v. Internarsi, Fu detto an-
INTERAMENTO è anche il Riempiere o Col- Interessarsi, Impegnarsi, Infervorarsi , che Addentrarsi , come Una spelonca si
mare di terra un rivo, un canale o una fossa Prender parte o interesse in che che sia a addentra per lungo tratto nel monte . Chi
e simile, locchè in buona lingua italiana di- favore o disfavore d'alcuno. s'addentra nelle viscere della terra a
cesi Interrimento e Atterrimento, ed anche INTERESSE , s. m. Interesse, dicesi per vedere i metalli, etc.
Rinterramento e Colmato. Affare e negozio qualunque che c'interessi INTERNARSE IN UN AFAR , Approfondare
INTERÀR, v. Interrare o Interriare. Im- Badare a'suoi interessi, Accudire a'pro- o Approfondire, detto fig. e vale Specula-
piastrare con terra. Interrare un rivo, un prii affari. re addentro. Voi non avete mai approfon-
fosso. Interesse, si dice per Utile o Merito che dato questo problema .
Rinterrare o Atterrare e Colmare, Riem- si riscuote de'danari prestati o si paga degli INTERQUIRIR , V. INTRAQUIRIR.
pir di terra una pianura, come avviene per accattati, differente in questo da Usura, chè INTERVENIENTE , s. m. Interveniente ;
le rotte de'fiumi ; E quindi Rinterramento quello è lecito e questa no - E perchè chi Patrocinatore ; Sollecitatore , Propriam.
o Colmata. paga soffre danno, e chi riscuote risente uti- era quello che sotto`la scorta d'un Avvoca-
INTERAR UNA PESCHIERA, Interrare o s'è le, di qui è che Interesse semplicemen- to difendeva ai tempi Veneti ed agiva nel-
di muro, Demolire. te si piglia e per Utile e per Danno. le cause altrui. Dicesi anche Procuratore.
INTERCALAR, s. m. Intercalare, Voce del- SE TRATA DEL SO INTERESSE, Chi fa per INTERVENIENTUZZO, s . m. Procurato-
l'uso . Intendesi delle parole inconcludenti, sè fa per tre, e vale che Negl'interessi pro- rello.
che taluno ha l'abito viziato di ripetere fre- prii ciascuno è più accurato che negli altrui. INTERUSÙRI, s . m. (dal latino Interusu-
quentemente nel suo discorso, per aiutarsi INTERESSETO , s . m. Interessino ; Inte- rium) T. Forense dell'ex Governo Veneto
a tirare innanzi : come sarebbe il seguente ressuccio ; Affaruccio. S'intendono gl' Interessi derivanti da capi-
ben singolare, che l'autore ebbe a sentir INTERINAL, add . Voce formatasi dal la- tale fruttante, quasi Usure del tempo in-
più volte, E DAI TIRA PARA CAMPANA MARTÈ- tino Interim, ed usata nel Foro , e vale termedio. S'usava questa parola più comu-
LO, A LE QUANTE LA VUSTU , INTRIGHITE TI E Provvisionale; Temporario ; Temporaneo; nemente per dinotare gl'interessi della do-
DESTRIGHIME MI, E FA CUSSÌ FIN CHE TI VIVI Transitorio. te promessa e non consegnata o non resti-
CHE MAI PIÙ TI TE DESTRIGHI. INTERINALMENTE ) tuita , nel qual caso dicevasi Interusuri
INTERDETO s . m. Interdetto, T. del Fo- INTERINAMENTE ) Avverbi dal lat. dotali, come i Romani dicevano Dotis usu-
ro ex-Veneto. Era il dire qualche ragione Interim e valgono Provvisionalmente ,Tem- rae.
intermedia prima che venisse a risolversi porariamente ; Per ora , che anche fu INTERUTOR , s. m. Interruttore, chiamava-
la pendenza civile. detto Interim, Sino a nuove disposizioni. si ai tempi del Governo Veneto quell'Av-
Citare per interdetto, dicevasi del Pro- INTERIORI, 0 VENTRAME , 8. m . Interame ; vocato, che interrompeva la seconda arringa
vocare la parte avversaria dinanzi al Giu- Interiora; Interiori ; Entragna. Tutti gli o sia la replica dell'Avvocato avversario ,
dice, onde avesse ad esporre le proprie ra- interiori dell'animale. confutando le di lui ragioni ed argomenti .
gioni. Frattaglie, si chiamano gl'Interiori spic- INTERUZION, s. f. Interruzione; Inter-
Interdetto, T. Leg. dicesi per Agg. ad cati dall'animale, e certe smozzicature del- rompimento.
Como dichiarato incapace per legge di ma- la sua carne. INTERUZION DEL POLSO , Intermillenza o
neggiare i proprii beni : come l'imbecille, il Busecchia ; Busecchie ; Busecchione; Il Intermissione, quando le sue battute non
mentecatto, il prodigo etc. budellame. sono eguali.
INTERDIR, v. Interdire , cioè Vietare , CAVAR I INTERIORI, V. CAVAR . INTERZAR colla z aspra) v. - INTERZAR
Proibire . INTERIZIO add. (colla z aspra) Intirizzito LA MANESTRA, Alternare la minestra, Far
Interdire uno, T. Leg . vale Dichiararlo o Intirizzato. È idiotismo per INTIRIZ- la minestra a vicenda, Avvicendare, cioè
con sentenza incapace dell'amministrazione zio. Farne or d'una sorte or dell'altra ; Ovvero
della sua facoltà. E quindi dicevasi Interdi- INTERIZIR e Intirizir (colla z aspra) v. mescolarla con diverse e variate sostanze.
zione all'Atto del Giudice che faceva una Intirizzire o Intirizzare, Assiderarsi pel InterzÅR EL TEMPO , Alternare il tempo,
tale dichiarazione. freddo. i giorni, le ore, Impiegarle in successive
INTERESSA, add. Interessato, Partecipan- INTERLINEAR, V. POSTILAR . operazioni.
te in un affare o negozio. INTERLOCUTORIO, ad. T. For . ex-Vene- INTERZAR EL DISCORSO, Intrecciare, Con-
Interessato, si dice pure di Chi si dà to, Interlocutorio, dicevasi per Agg . di sen- fondere il discorso.
in preda al suo utile e comodo, senz' aver tenza, che ordinava la produzione di mag- INTERZAR UNA COSSA CO L'ALTRA, Intrec
riguardo dell'altrui ; e dicesi anche Avido e giori notizie per poter dare una sentenza ciare , Inserire una cosa dentro dell' altra.
Arrotino --- Sorbone direbbesi di Uomo cu- definitiva. Fila intrecciate.
po ed attento al suo interesse. INTERLOQUÌR, v. dal lat. Interloqui, INTERZAR DEL TABACO, Sterzare il tabac-
INTERESSA IN UN AFAR, Interessato, Chi datoci dai Lombardi come voce del Foro co vale Farne una mescolanza regolata.
si prende cura d' un interesse altrui come che dicono Interloquire, e vale Dar pa- INTESTA, add. Intestato; Incapato ; Te-
se a sè appartenesse ; Accalorito ; Impe- rere ; Discutere ; Disaminare incidente- stereccio ; Ostinato ; Uomo di sua testa ,
gnato ; Infervorato. mente. che sta alla dura, che punta i piedi al
OMO GNENTE INTERESSA, Disinteressato ; INTERMEDIARIO , s. m. Mediatore ; In- muro.
nel secondo sign. Direbbesi Indolente o terpositore ; Intercessore ; Mezzano . FIUME O FOSSO INTESTÀ, Olluralo da un
Freddo se si trattasse di affari altrui. INTERMEDIARIO , add. Intermedio , ᎠᎥ capo, Interrato alla testa o sia alla bocca,
INTERES SAMENTO , 8. m. Cura ; Solleci- mezzo. per impedire il corso dell'acqua. Allesta-
tudine ; Studio ; Premura, onde alcuno INTERMÈZO , s. m. Episodio o Intermedio to. V. CAVEDON.
tratta con amore e con zelo le cose altrui , s . chiamasi Qualunque azione d' una trage- INTESTÀDA, s. f. T. di Bigliardo, dicesi
come se fossero proprie. dia, d'un dramma, d'un poema epico, che Quando la palla dell'avversario percuote
INTERESSANTE, add. Interessante, Che il Poeta introduce per distendere l'azione due sponde più o men vicino ad uno degli
interessa, cioè Che impegna, o Che alletta, principale o per ornarla. angoli del bigliardo.
che induce voglia --- Talvolta vale Impor- Per Intermezzo, detto in forza di sust .. INTESTADURA, s . f. Intestatura, si dice
tanie. noi veramente intendiamo un' Azione che del Porre in testa ad una carta il nome di
350 INT INT INT
alcuno, o la denominazione o intitolazione | INTIVAR, v . Imbroccare; Cogliere nel pun- di malore del cavallo alla giuntura delle
d'essa carta, o il suo contenuto e simile. to; Dar nel segno o nel brocco o in broc- gambe.
Parlandosi del capo d'un fiume o simile, co; Indovinare. INTORTIGIA , add. Intorticciato ; Intorto.
dicesi Attestatura, ch'è Riunirlo alla ter- INTIVAR BEN O MAL , Avvenirsi bene o INTORTIGIAR , v. Attorcigliare ; Allorti-
ra mediante un interrimento artifiziale. V. male, cioè In buone o cattive mani. gliare, Avviluppare, Avvolgere, Ravvolge-
INTESTADURA, dicesi pure nel parlar fa- INTIVAR IN TEL DRETO , Intendere bene; re. V. TORTIGIAR,
INTORTIGIARSE , Avvilicchiarsi Avvin-
mil. per Caparbietà; Cervicosità. Comprendere; Cogliere nel vero punto. ;
INTESTAR, v. Atlestare, Accozzare l'una INTIVAR IN QUALCUN, V. INTOPAR. chiarsi; Altortigliarsi ; Avvolgersi , si dice
testa coll'altra, e si dice propr. di cose ma- INTOCÀ, add. LANA INTOCADA, Lana ap- di cose che s'attaccano ad altre avvolgen-
teriali. Allestare un ponte , una chiusa , piastrata o appiastricciata —— Bioccoli dosi all' intorno.
una pescaia etc. alla ripa o altro caposaldo . si dicono da' Lanaiuoli, Cappellai e da al- INTORTIGIAR LA cos , Arroncigliare la
Attestare un argine, un fosso ad un altro tri i fiocchetti di lana appiastrati, e che coda, Dicesi del porco.
argine, ad altro fosso. non sono stati ben anche disfatti dal cardo INTORTOLA, add. Intorto; Torto; Intorli-
INTESTAR , detto in T. de Legnaiuoli , - Lana biocco!uta , Quella che si cava ciato.
Commettere, Vale Unir bene per incolla- dalle ginocchia delle bestie , la quale ha INTORZER (colla z . dolce) v . Allorcere ;
re; e dicesi anche Calettare quando si i peli lunghi duri e grossolani. V. DESTO- Torcere ; Torcigliare; Attorcigliare , Av-
commette addentando. V. INESTAR. CAR . volgere le fila addoppiate.
INTESTARSE , Intestarsi ; Stare ostinato INTOLAR, V. Tavolare , Coprir di tavole. Aggrovigliarsi , Ritorcersi in sè , ed è
e fermo nella sua opinione; Incaponire ; INTONAR, v. Intonare o Intuonare , Im- l'effetto che fa la seta ed il filo quando è
Incocciare ; Incaparsi; Incaponirsi; Pun- porre il canto. V. CAPOCORO e EDOMADARIO. troppo torto.
tar i piedi al muro ; Stare in sulla perfi- INTONAR L'ANTIFONA, detto fig. Ricomin- INTOSSEGAR , v. Atlossicare; Alloscare;
dia; Far capo. ciar la noia , l'importunità. Ogni salmo Avvelenare; Avvelenire.
INTESTAZION, s . f. Intitolazione ; Inte- torna in gloria. INTOSSEGAR UNO , detto fig. Altoscare o
statura; Titolo, Lo stesso che INTESTATUUA. INTONÅR UN DISCORSO , Cominciar un di- Avvelenare, vale Corromperlo, Guastarlo,
IN TI, V. IN TEL. scorso. dicesi delle cose morali e del costume.
INTIAR, s . m. Voce ant. che dicevasi nel | INTOPADA, s . f. Intoppamento; Intoppo, INTOSSEGAR LA SPIENZA , Maniera antiq.
dialetto nostro, e che leggiamo nelle lette- L'atto dell'intoppare. Amareggiar il piacere .
re del Calmo per ANTIAN, V. Osserva INTOPAR, v. Intoppare; Rintoppare, In- INTOVAGIÀ, V. TOVAGIA .
l'Autore che l'INTIAN ha molta analogia contrarsi in alcuno, si dice anche Incap- INTRA, avv. Tra ; Fra ; Dentro ; Entro
coll'Intus de' Latini, coll' Intingolo e quin- -- INTRA UN ANO, Entro o Fra un anno.
pare.
di coll' Intingere latino. Intoppare, vale anche Inciampare cam- INTRADA, s. f. Entrata ; Intrata ; Ingres-
INTIMA, s. f. Traliccio , Sorta di tela d'ac- minando, Mettere il piede in fallo. So. CATIVA INTRADA, Entralaccia.
cia, di cui si fanno i gusci ai guanciali ed ai INTOPARSE A PARLÀR , Balbettare ; Tar- BON' INTRADA O BON INGRESSO, Entratu-
materassi, Dicesi anche Guscio . V. INTIME- tagliare. V. BARBOTAR Inciampar nelle ra, chiamasi Quella rata che si paga in al-
LA. cialde o ne' cialdoni , dicesi di Chi nel di- cun luogo, come arte, compagnia o simili
INTIMAR, v. Intimare, Vocabolo di Foro scorso si confonde e perturba . in entrando ad esercitar qualche arte, o es-
notissimo. INTORBIAMENTO , a. m. Intorbidamento ser di tal compagnia. Pugar l'entratura.
INTIMAR , è anche T. usato nel giuoco , o Intorbidazione. INTRADA O ENTRADA , Entrata; Rendita
VENDER L'INTRADA , Vendere la derra-
nel sign. di Prescrivere o Limilare -IN- INTORBIAR O INTURBIAR , v. Intorbidare
TIME, Prescrivete, cioè Limitate il tempo. o Intorbidire ; Intorbare e Torbidare. ta o la rendita .
di giuocare ; All'ultimo giuoco , All' ultima INTORBIAR LA MENTE , Intorbidare, vale INTRADA, T. dell'Arti, Feritoia , Traforo
partita. metaf. Turbare i sensi . Oppiare la mente. o. Apertura stretta, in cui possa liberamen-
INTIMÈLA, s. f. Federa, e nel dim. Fede- INTORBIARSE L'ARIA, Ragnare dell'aria, te passare come per taglio alcun pezzo di
retta e Guscio. Sopraccoperta di panno li- Quando cominciano a ragunarsi i nugoli a ferro, legno o simile.
no bianco a guisa di sacchetto, nella qua- simil . della ragna. XK PIÙ LA SPESA che l'intrada, V. SPESA.
le si mette il guanciale. INTORCHIAR, v. Avvilicchiare; Accartoc- INTRADAZZA, s. f. Gran rendita; Gran-
METER LE INTIMÈLE, Federare o Infede- ciare; Avviluppare. d'entrata.
rare un guanciale. INTORCOLAR, v. Arroncigliare o Ronci- INTRADELA, s . f. Rendituzza.
CAVAR LE INTIMÈLE, Sfederare. gliare e Arroncigliarsi, dicesi della serpe INTRALCIO, 8. m. Intralciamento; Imba-
INTIMELETA , B. 6. f. Federetta , V. INTI- quando percossa si ritorce in sè stessa. razzo; Avviluppamento; Intrigo . V. Cox-
MELA. INTORCOLARSE, parlando di filo, V. INTRI- TRATEMPO.
INTINGOLO, s. m. Lo stesso ma di miglior GÅR. INTRAMEZÀR, v. Intramezzare; Tramez-
uso, che TINGOLO V. EL CORDON SE M'HA INTORCOLÀ CO LA zare , Mettere tramezzo.
INTIRIZZİR, V. Interizzìr. CORDELA , Il cordoncello mi si avviluppò INTRAMEZAR UNA BONA PAROLA , detto fig.
INTISICHIR, v. Intisichire o Inlisichirsi e colla cordella. Interporsi per lo bene ; Frammellersi ,
Intisicare, Divenir tisico. INTORNO, Intorno, Circa, all'incirca. Pre- Entrar mediatore o mezzano Intercede-
INTISICHIR DA LA RABIA, Arrubbiare; In- posiz. re, vale Esser mediatore e ottener grazie
collerice. INTORNO A MI O DE MI, Intorno di me o per altrui .
INTISICHIR DE LE PIANTE , Intristire o a me o me o da me. INTRANTE , add. Prospero ; Rubizzo; Fer-
Sdegnare, detto metaf. Quando per qual- L'HA DURA INTORNO A CENT' ANI , Durò rigno, dicesi de' Vecchi che se la passano
che offesa si seccano o non attecchiscono. intorno a cent' unni o intorno cent'anni. bene di salute. V. VECHIO.
INTITOLÀR , v. Intitolare o Intitulare , AVER L'ABITO INTORNO, Aver l'abito in- DISCORSO INTRANTE , Convincente ; Per-
Dare il titolo. dosso AVER LE CALZE INTORNO, Essere suadente.
TE NE INTITOLO, Maniera fam. Tho in calzato, Aver le calze ne' piedi. PERSONA INTRANTE, Entrante o Intrante,
quell' ultimo servizio; Tho sotto la tacca STAR SEMPRE INTORNO A UNO, Star d'in- Persona che con maniera e galanteria si
dello zoccolo o nello zero o dentro un torno ad alcuno, vale Non lo lasciare. introduce presso chi che sia -- Far entra-
sacchetto. È lo stesso che TE NE INDORMO INTORTA, s. f. T. de ' Maniscalchi, Storti- tura, vale Aver accesso, farsi conoscere.
O TE NE INCAGO, gliato ; Stortillato; Storli'latura, Specie INTRAPRENDENTE, add. Intraprenden-
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te; Intraprenditore; Intraprensore , Uo- INTRESSARSE D'UNA CORDA, Attorcigliarsi ; NO TE NE INTRIGAR, Non l'impacciare ;
mo d'esecuzione, che intraprende un affare. Scorrere; Scarrucolare - Incarrucolare , Non te ne caglia.
OMO INTRAPRENDENTE , Arrischiato ; Ar- vale Uscire che fa il canapo dal canale della NO INTRIGARTE NE LE LITE DEI PARENTI,
dito; Coraggioso, Facile ad impegnarsi in girella, ed entrare tra essa e la cassa della Tra carne e ugna nessun vi pugna, ovv.
che che sia. carrucola. non sia uomo che vi pugna, vale Che negli
INTRAPRENDENZA , 8. f. Intrapresa ; INTRESAR UN AFAB, Attraversare ; Romper affari de' parenti e amici litiganti fra loro
Intraprendimento. Impresa . o Guastar l'uova nel paniere o nel panie- uom non debbe interessarsi o inframmet-
INTRAQUERIR, (dal lat . Inquirere) v. In- ruzzo. tersi.
chiedere; Indagare; Investigare ; Inqui- INTREZZO, lo stesso che INTRECIO, V. NO M'INTRIGARIA CON LU GNANCA PER QUAN-
sire. INTRIEGO, Voce antiq. V. INTRego . To, Non m'impaccerei seco al giuoco dei
INTRÀR, V. ENTRAR . INTRIGA , add. Intrigato ; Intricato; Imba- noccioli, cioè Non m'intrigherei seco nep-
INTRAVEGNENTE, s. m. Voce plebea e I- razzato; Impicciato. pure in cose piccole o di verun rilievo.
diotismo, V. INTERVENIENTE . INTRIGA IN TI PIE, Inzampagliato. PARLAR E PO INTRIGARSE , V. PARLAR.
INTRAVEGNIMENTO, 8. m . Intervenimen- INTRIGA IN GIUSTIZIA , Inquisilo ; Accusa- INTRIGHETO, s. m. Faccenduola ; Affa-
to, Avvenimento. to; Processato. ruccio; Fatterello; ed anche Azioncella ;
INTRAR, è anche vocabolo delle arti mec- INTRIGA COME I PULESI O PULESINI IN TE Operazioncella.
caniche, e vale Tendere, stirare, parlan- LA STOPA , Più impacciato che il pulcin INTRIGHETI DE CASA, Masseriziuole ; Baz-
dosi di funi o simili ; per esempio se trattasi nella stoppa o nel capecchio ; Parere un' zicature ; Bazziche ; Bazzecole , Cose di
d'una manovra laboriosa , per la quale oc- oca impastoiata ; Più intrigato d' una ma- poco pregio. - METE VIA STI INTRIGHETI "
corre far uso di funi, dicesi talvolta INTRÈ tassa scompigliata , Si dice d'un dappoco Rassellate queste bazzicature.
QUELA CORDA, e vale Stiratela, tendelela. che non sappia uscir di nulla ch'e'faccia - INTRIGO , s. m. Intrigo; Intrigamento.
INTRAVEGNIR, v. Intravenire o Intrav- Essere ammelmato ; Affogar nella melma ; I INTRIGHI XE boni per i despERAI, I gar-
venire e Intervenire , Accadere , e dicesi Aver le brache alle ginocchia o sino al buglio fa pe' malestanti o giova a ' male-
per lo più in mala parte. ginocchio, Si dice di chi si trova impaccia- stanti, cioè che Le mutazioni tornan bene
A FAR DEL MAL INTRAVIEN QUELO CHE NO to in faccende, nè sappia prestamente sbri- a chi è in cattivo stato.
SE PENSA, Chi fa que! che non debbe gli garsene. INTRIGHI DE CASA, Tatlere; Masseriziuo-
intervien quel che non crede. AFAR INTRIGA, V. AFAR. le; Bazzicature, Arredi, Bagattelle e cose
INTRAVERSADA , s. f. Intraversatura , CAVELI INTRIGAI, V. CAVÈLO. simili che nella casa ingombrino qualche
Ostacolo che si frappone ai disegni altrui. LA COSSA GERA MAL INTRIGADA, La cosa sito.
INTRAVERSAR, V. TRAVERSAR. era male avviata, L'affare era mal dispo- CAVAR D'INTRIGO, V. CAVAR.
INTRAVERSAR, detto in T. Agr . Controtta- sto. AVER DEI INTRIGHI A PALAZZO, Aver delle
gliare, Lavorare la terra ad opera di con- VEGNIR A CAO D'UNA COSSA INTRIGADA, U- lili, delle cause; Aver brighe co'magistrati.
trattagli , cioè anche a traverso . V. INCRO- scir del pecoreccio ; del lecceto, del gine- TOR L'APALTO DEI INTRIGHI, Prendere la
SADURA. praio; Spelagare. gabella degl' impacci, dicesi di Uno che si
INTRÈCIO e anche INTREZZO, S. m. Intrec INTRIGABISI , s. m. T. fam. (che forse do- affatica per questo e per quello.
cio; Intrecciatura, Intrigo, Equivoco, O- vrebbe dirsi INTRIGABISTI) Importuno ; Sec- INTRIGO, val anche presso noi nel sign.
scurità, Meseuglio. cafistole ; Stucchevole ; Distu: balore. di Travaglio; Trambustio ; Terbido; Peri-
Intreccio , dicesi per Quegli accidenti INTRIGADELO, ) colo.
add. Alquanto imbro-
ebe imbrogliano l'azione d'un componi- INTRIGADİN, ) INTRIGO, per Implicanza; Contraddizio-
mento teatrale, il cui scioglimento è detto gliato o impacciato. ne; Ripugnanza.
Catastrofe. L'intreccio dicevasi ancora Vi- INTRIGAMESTIÈR, s . m. Guastamestieri, INTRIGO, nel parlar fam. dicesi per Fro-
luppo. Ciabattino, Che non sa far il suo mestiere de; Inganno; Bindoleria; Aggiramento.
INTRÈGO O INTRIEGO, add. Intero o Inlie- che malamente . INTRIGHI DEL MESTIER , Ciabatta , dicesi
ΤΟ --- INTREGO AFATO, Interissimo o Intie- INTRIGANTE O INTRIGAMONDO, s . m. Avvi- d'Ogni frammento di materiali di coloro
ro intiero. È voce però divenuta un idioti- luppatore; Intrigatore; Intrigante; Imbro- che lavorano.
smo, dicendosi adesso da tutte le colte per- glione; Brigatore. V. INTRIGÒN. INTRIGON, s . m. Frappatore ; Appallone;
sone non altro che INTIERO. INTRIGAR , v. Intrigare o Intricare. V. Faccendiere ; Imbroglia matasse ; Che va
CAVALO INTREGO, Intiero , cioè Non ca- FUFIGNAR. intrigando l'accia ; Intrigatore ; Avvilup-
strato. INTRIGAR I BISI O I BISTI O LE TESSERE, patore, Colui o Colei che aggira altrui, che
LEZER UN LIBRO TUTO INTREGO, Leggerlo Intrigare; Imbrogliare ; Avviluppare la usa bindolerie Impaccioso, dicesi di Chi
da capo a fondo. Spagna, Dare impaccio. s'impaccia volentieri in ciò che non gli toc-
INTREPITO , s. m. Voce bassa ed affatto INTRIGAR I CAVELI, Scarmigliare. ca Brigante si chiama l'Intrigatore che
triviale, Interprete . INTRIGAR LA CORDA DEL POZZO, Incarru- briga.
INTRESSA , Atticciato ; Ben larchiato ; colarsi la fune. V. INTRESSÀR. INTRIGOSO , add . Difficile; Malagevole ;
Falliccio; Fatticcione ; Di grosse membra. INTRIGARSE PER TUTO, Intrigarsi; Impac- Laborioso, Faticoso.
V. TRAVERSÅ . ciarsi; Rimescolarsi ; Intermettersi; Cac- CARATERE INTRIGOSO . Carattere o Scrittu-
INTRESSADURA, s. f. T. de'Legnaiuoli, ciarsi; Metter le mani in ogni intriso, Fa- ra difficilmente intelligibile.
Spranga, Nome che si dà a tutti quei pez- re intrighi, Maneggiarsi Darsi gl' im- INTRINSECARSE, v. Intrinsecarsi o In-
zi di legnami che vanno attraverso di una pacci del Rosso, dicesi di Chi si piglia le trinsicare, verbo n. Divenir intimo, ami-
perta od uscio, e si uniscono a' battitoi. brighe che non gli toccano. V. INTRIGO . co, Rendersi familiare, prendere interna di-
INTRESSÀR v. Sbarrare; Tramezzar con INTRIGARSE IN QUALCUN MALAMENTE, Met- mestichezza e famigliarità con altrui.
isbarra ; Abbarrare ; Asserrag'iare, Attra- tere in aia con uno, detto metaf. , Aver da INTRO DE PRIMO INTRO O A PRIMO INTRO,
versare; Porre a traverso, Dicesi di Por- pettinare; Impacciarsi male. Di prima fronte : Di primo lancio ; A pri-
te, Finestre, Muri e d'altro, che si serrano INTRIGARSE DEL FILO, Retarsi: Reticolar- ma vista ; Di primo abbordo.
transitoriamente con legni, per impedirne si, Intrecciarsi a guisa di rete : dicesi del ANDAR A PRIMO INTRO, Andar a prima
il passaggio. filo. fronte, di primo lancio, a prima giunta,
Intressar el paso, Attraversare il pas- INTRIGARSE IN TI SPINI, Incespicare; In- Subito.
so, Impedirlo. cespare, Avviluppare i piedi in cespugli. INTRODOTO, add. Introdotto e Introdutto.
552 INT INV INV
INTRODOTO A POCO A POCO, Sollentrato . INTRONAR, dicesi anche nel signif. di In- INVENTARIO , V. AVENTARIO.
INTRODÙSI , s. m. Introduttore, ma è voce tronizzare, Metter sul trono ; e quindi In- INVENZIONAR, v. T. di Finanza, Far in-
scherzevole. tronizzazione, l'Atto d'intronizzare . venzione, cioè Rinvenire, scoprire un con-
FAR L'INTRODUSI, Far l'introdu!lore, INTROPICO O IDROPICO, add. Idropico. trabbando o un frodo qualunque .
Assumersi l' uffizio d'introdurre altrui in INTROPISIA, O IDROPISIA, S. f. Idropisia e INVENZIONCÈLA, s . f. Invenzioncina ,
qualche casa. Idrope Male che i medici distinguono in va- Piccola invenzione, nel sign. di Bugia, che
INTROFREGADURA, 8. f. T. de' Mani- rie specie. La prima forma è idiotismo. anche dicesi Trovatello.
scalchi, ch ' esprime una Malattia del ca- INTROVABILE, add. Irreperibile, Che non INVER, Inverso e Inver accorciato
vallo consistente nella Corrugazione della si può trovare. SE SEMO INSTRADAI INVER CASTÈLO , Abbia-
pelle sotto le ascelle , e talvolta con ero- INTUGIÀR , v. Intugliare, T. Mar. Legare mo preso la via in verso Castello.
sioni, che porta calore e difficoltà di muo- e unire due cime di cavo insieme, o per an- INVERGADURA, 8. f. T. Mar. Invergatura,
versi ; il che nasce per lo più dal troppo nodamento o per impiombatura . o Testata, Quella corda o guarnimento che
camminare, specialmente se non sia tenuta INTUITO, Voce latina, Intuito e vale Ri- guarnisce la parte della vela quadra, che si
netta la parte. guardo, Rapporto, Per rispetto. Sonello lega alla verga o pennone.
INTROIBO, s. m . Introito della Messa , Il fatto ad intuito di N. N. INVERIA, add. Invetriato; Vetriato ; In-
principio della Messa, che comincia dalla INTUITO DEI SERVIZI, Ad intuito de' ser- verniciato.
parola Introibo. vigi ; In considerazione o In vista de ser- INVERIADURA, s. f. Invetriatura e Vetri-
L'IntroÌbo , dicesi pur famil. per la vigi ; Per motivo ec. na, Quella materia che si dà sopra i vasi e
Porta della casa o d'una stanza , e vuol❘ INVAGHIDA, 8. f. Invaghimento, L' inva- figure di terra per conservarle.
dire L'ingresso. ghirsi. INVERIAR, v. Invetrare e Invetriare..
INTROITAR, v. T. Amministrativo , Far CHIAPAR UN' INVAGHIDA, Invaghirsi ; o INVERIGOLAR, v. Succhiellare o Succhia-
entrare e s'intende Danaro nella cassa ; Invaghire verbo neut. Innamorarsi . re, Bucare o Forare col succhio o succhiel-
Esigere ; Riscuotere . E quindi Introito, INVANAMENTE , avv. Immeritamente , A lo. V. VERIGOLA .
a Quello che si ricava esercitando qualche torto. IN VERITÀ, In vero ; A fe' ; In verità ; In
impresa o negozio . ACUSAR INVANAMENTE, Calunniare; Appor- fede ; Gnaffe ; Ita ; Te lo dico io.
INTROMESSO , add . Causa intromessa di- re; Imposturare. INVERNADA , s. f. Invernala o Vernula
cevasi nello stile forense ai tempi del Go- INVANAMENTE, dicesi ancora per Indarno Il tempo del verno. Buona o trista inver-
---- L'È ANDA INVANAMENTE, V'andò indarno, nala.
verno Veneto, Quella che dagli Avvogado-
ri del Comune era portata alla decisione o invano, inutilmente. PASSAR L'INVERNADA, Passare o Fare la
d'una Quarantia . V. INTROMISSION e EO QUIA. INVASA, add. Invasato, cioè Acceso, In- invernata o l'inverno ; Svernure.
Beni intromessi, dicevasi pur a quei tem- fiammato. INVERNAL , add. Vernale, Del verno.
pi per Beni appresi o sequestrati dal credi- INVASÀ IN TEL ZOGo, Invasato nel giuo- | INVERNESSA, s . f. Dolce vernata, Inver-
tore al debitore. co ; Vizioso nel giuoco ; Perduto nel vizio no mite.
INTROMETER, v. Intromettere, T. forense del giuoco . INVERNISAR, v. Invernicare ; Inverni-
ex-Veneto, e vale Apprendere i beni d'un TRIACA INVASADA, Teriaca invasata, cioè ciare ; Vernicare. V. INVERIȧr.
Debitore per mano della giustizia, a cauzio- Posta nei vasetti di latta. INVERNO, s. m. Verno e Inverno.
ne del Creditore. INVASÀR, v. Invasare, Infondere nel vaso. NEL CUOR DE L'INVERNO, Nel cuor de! ver-
INTROMETER UN DECRETO O UNA SENTENZA, Invasare la nave, vale Stabilire e assi- no ; Di fitto verno ; Di verno fondato ; Nei
V. INTROMISSION . curare la nave che si costruisce sulle vase, maggiori stridori del verno ; Alla più al-
INTROMETERSE , Intramettersi ; Tramel- per poterla varare . V. CANTIÈR. gente bruma , Negli algori più striden-
tersi; Interporsi, Mettersi di mezzo, entrar INVASARSE, Invasarsi, Infiammarsi , Ac- ti.
mediatore. cendersi, Imbronciare. BON PER L'INVERNO, Vernereccio, Da
INTROMISSION, s . f. Intromissione , chia- INVASAR , dicesi dagl' idioti per Inva- verno.
mavasi in T. del Foro ex Veneto, il de- dere, cioè Dar addosso, Investire , Sopraf- CHI FABRICA D'INVERNO, FABRICA PER L'E-
creto per cui un Giudice intermedio por- fare. TERNO, V. FABRICAR .
tava alla cognizione de' Consigli o Tribu- INVASTIR, Lo stesso che IMBASTÌR . V. INVERSIARSE , v. T. Antiq. Inacelare ,
nali d'appello ordinarii quelle cause , ove INVÈCE, avv. In vece o A vece posti av- Inacetire, Dicesi di alcune vivande che
non si faceva luogo all' appellazione detta verb. valgono In nome, In cambio, In quel- inacidiscono . V. INACIDIR .
DE SBALZO. Intromettevano i Magistrati lo scambio, In luogo. AVER INVERSIA LA MARE, Maniera ant . Lo
degli Auditori vecchi e nuovi, degli Av- INVECHIO, O INVECHIA , add . Invecchiato. stesso che AVÈR LA MARE PER TRAVERSO . V.
vogadori di Comun e del Sindico . V. Eo INVECHIO NE LE DISGRAZIE, Anticato nelle MARE.
QUIA --- S'intrometteva (cioè s'insinuava disgrazie. INVESTIO, add. Investito, Impiegato , dato
l'affare) per censurare e domandar l'annul- ODIO O AMOR INVECHIO, Odio o Amore a frutto, dicesi del Danaro.
lazione della Sentenza ; quindi non segna- invecchiato o radicato. LA GHE XE BEN INVESTIA, Locuz . fam. La
vasi l'atto d'intromissione senza il previo INVEDRIADURA, s . f. Invetriatura, Sorta gli sta bene ; Gli è bene investila ; Gli stu
esame della causa. di vernice che si dà ai vasi di terra. a dovere, Suo danno.
INTRONÀ, add. Intronato, cioè Balordo, INVELENA, add . Avvelenato, e dicesi fi- SORA INVESTIA, Maniera ant. Di soprap-
Stupido. gur. per Rabbioso, Irato , Avvelenato di più ; Sopra mancia; Giunta di soprappiù .
INTRONA LA TESTA, Accapacciato, Che sdegno. INVESTIR, v. Investire, Dare con certe
ha il capo grave ed affaticato - Avere la te- INVELENADA, s. f. Inasprimento : Irrita- formalità il titolo e ' l dominio d'un feudo o
sta grave, invasala, ottusa , cioè Piena di mento ; Stizza ; Ira ; Collera. simile.
catarro. DARSE UN'INVELENADA , Lo stesso che IN- INVESTIR QUALCUN, Investire, cioè Affron-
INTRONADIN, add. Intronatello, dimin. VELENARSE , V. tare, Assalire .
INTRONAMENTO, s. m. Intronamento; In- INVELENARSE , v . Invelenire o Invelenir- Investir danaro, vale Impiegarlo in com-
tronatura ; Stordimento di capo ; Rintro- si ; Adirarsi ; Corrucciarsi. pere o a frutto .
namento ; Assordamento. INVENCIBILE, add . Invincibile ; Insupe- INVESTIR UNA NAVE, Locuz. marinaresca.
INTRONAR, v. Intronare e Intruonare, rabile. È modo triviale. Infilare una nave, È tirare il cannone sul
Stordire, Sbalordire. INVENDIBILE , add. Inalienabile. nemico che presenta la sua poppa o la sua
INV INV INZ 353
prora, in modo che le palle vi scorrano nel INVISCHIÀ, add. Invischiato o Invescato Vidi uno che correva con una soffoggiata
verso della sua lunghezza.. e Impaniato. Agg. ad Uccello o simile, che sotto.
INVESTIRSE D'UNA NAVE , Investire la sia caduto nella pania o nel vischio. INVOLTO, s. m. Involto; Rinvolto e Rav-
nave in terra; Incagliare ; Arrenare ; Detto figur. Inviluppato ; Imbarazzato ; volto, cioè Fagotto, Fardello, ch'è Gruppo
Percuotere nelle secche Scagliar la Intrigato Innamorato. o Complesso di più robe avvolte insieme
RESTAR INVISCHIA, Impaniarsi ; Rima- sotto una medesima coperta.
nave, vale Far tornare a galla una nave
incagliata. nere preso da innamoramento o da in- INVOLTO, add. Involto ; Avvolto ; Rav-
Investirse de LE RASON O DEI PANI D'AL- ganno. vollo.
TRI, Penetrarsi delle convenienze altrui. INVISCHIAR, v. Invischiare o Invescare e CARTE INVOLTE IN TELA INCERADA, Car-
INVESTIZIÒN, s . f. T. Mar. Bordatura o Inveschiare ; Impaniare. te soprannate o rivestite di tela inee-
INVISCHIARSE , Invescarsi o Inveschiarsi, rata.
Fasciame, Tutto il legname che riveste
l'ossatura della nave per di fuori. detto fig. vale Innamorarsi troppo. INVOLTO IN UN PROCESSO, Implicato ; In-
INVETRIA, V. INVERIA. BRAVA DA INVISCHIAR, Invescatrice o In- viluppato ; Avviluppato ; Imbrogliato in
INUGUAL, V. DESUGUAL . veschiatrice, Lusingatrice, Allettatrice, che un processo o inquisizione criminale .
INVIÀ, add. Avviato ; Incamminato. inveschia nell'amore. INVOLZER, v. Involgere ; Involvere ; In-
BOTEGHE INVIAE, Botteghe ben avviale, TORNAR A INVISCHIAR , Rinvescare. voltare ; Rinvolgere ; Rinvollare.
cioè Di concorso, di faccende. INVISIBILE, add . Invisibile. INVUODARSE, v. Maniera ant . ora Invo-
UN COGIONARIETO INVISIBILE, Un decimo, DARSE. V.
INVIAMENTO, s . m . Avviamento o Invia-
mento, Indirizzamento a qualsivoglia nego- Un piccolissimo Uomo. V. SANSIBOLO. Tan- INUVOLIRSE, v. Annuvolire ; Annuvola-
zio od affare. terulo. re. V. NUVOLARSE.
CHIAPAR INVIAMENTO, Avviarsi. Farsi invisibile, Dicesi d'uno che non si INZACOLA, (colla z aspra) add. Zacche-
INVIAR, v. Avviare, Dar principio. lascia mai trovare. rato ; Inzaccherato ; Zaccheroso ; Impil-
INVISSIGARSE , v. Imbollicare, Empiersi laccherato, Bruttato, macchiato di fango
Inviar una botegA, Avviare, cioè Procu-
rar concorso ad una bottega. di bolle. o simile.
INVIAR EL TROTOLO, detto fig. Avviare la INVIZIì, add. Malavvezzo, Avvezzo mala- INZACOLADA, s. f. Zaccheramento.
trottola ; Avviar la cosa, Incamminar la mente. Malallevato, Di cattiva educazione. INZACOLAR, v. Zaccherare ; Inzacchera-
faccenda. V. MALUSA. re; Impillaccherare, Infangare.
INVIAR LA BARCA, Abbrivare. T. Marin . INVIZIAR, v. Inviziare è voce antiquata e INZALİR )
Dicesi del Principiare a muoversi la barca vale Far vizioso . Dicesi meglio Viziare INZALAR ) ( colla z dolce ) v. Ingialla-
o il vascello prima che abbia presa tutta la vale Torre a chi che sia alcuna buona qua- re ; Ingiallire ; Gialleggiare ; Divenire
velocità. lità e introdurvene una cattiva. Far malav- giallo.
INVIARSE, Avviarsi, Mettersi in cammino . vezzo è più analogo al sign . vernacolo e Biondeggiare e Incerare, dicesi l'Ingial-
INVIARSE DE LA PIOVA, Rinforzare ; Ri- vuol dire Avvezzo malamente, Male alleva- lire che fanno le spighe del frumento.
fittire, Farsi più forte. to, Di cattiva educazione . INZALTRINA )
INVIDAR, v. Invitare, Far invito. INVODA, add. Votato ; Botato, Chi ha fatto INZALTRONA ) add. Sozzato ; Imbratta-
INVIDAR DISNAR, Convilare. voto. to ; Inzaccherato , Impillaccherato.
Invitare, si dice pure per serrare o chiu- INZALTRONAR (colla z aspra) v. Sozza-
INVODARSE, v. Votarsi o Botarsi, Far
dere colla vite o a vite ; contrario di Svita- voto. re; Imbrattare ; Brutlare ; Impilacehe-
re. V. DESVIDAR. INVODARSE A LE GAMBE, Modo fig. e scher- rare.
INVIDARSE , Rinvitarsi, Scambievolmente zevole, Raccomandarsi alle gambe, Fug. INZAMPA, (colla z aspra) add . Impacciato ;
invitarsi. gire. Inciampato ; Imbarazzato , dicesi per Agg.
INVIDAR, detto in T. di Giuoco, Invitare, INVÒDO, (coll'o stretto) Voto. V. VOTO. di Uno che non sappia far nulla.
vale Limitar la partita ad un tanto. FAR UN INVODO, V. INVODARSE . Inzampagliato, si dice di Chi sia invilup-
INVIDAR, detto pure in T. di Giuoco, In- TOLELA D' INVODO , Maniera ant . che ora pato o intrigato ne'piedi,
vitare, cioè Giuocare con carta bassa per dicesi QUADRETO, Voto e anche Fantoccio, TI XE MOLTO INZAMPADA, Tu sei un' oca
accennare un giuoco forte che potrebbesi fa- Quel quadretto o tavoletta con figure dipin- impastoiata o Pari un'oca impastoiata ; Si
re in un palo, o seme. te, che s'espone ad un altare per grazia ri- dice d'una Donna da poco. Dicesi anche Pa-
INVIDAR, dicesi ancora per Limitare il · cevuta da qualche Santo. re un pulcin rinvo'to nella stoppa, Quan-
numero delle ultime partite da farsi. INVOGIA, add. Invogliato ; Invogliatissi- do si vede uno che non sa portar l'abito
INVIDIA, s. f. Invidia ; Adastiamento . mo, Bramoso. indosso e che pare impastoiato nel cam-
TUTTO FINISSE VIA CHE L'INVIDIA, Invidia INVOGIÀ IN T'UNA CARTA, detto in al- minare.
ed astio non mori mai ; Il can dell'Ortola- tro sentimento, Invogliato, da Invoglia, INZAMPAR, (colla z aspra) v. Inciampare;
no non mangia lattuga e non la lascia Rinvolto. Ciampare ; Inciampicare, Porre il piede in
mangiare agli altri. INVOGIAR, v. Invogliare , Indisiare; In- fallo camminando o simile Incespare o
INVIDIA, add. Invidiato. dur voglia o desiderio. Incespicure, vale Avviluppare i piedi in
È MEGIO ESSER INVIDIA CHE COMPASSIONA, INVOGIAR DE LA ROBA, Invogliare o In- cespugli o in altre cose simili che impe-
Egli è meglio esser invidiato, che invidiar vollare e Rinvoltare che che sia. V. IN- discano l'andare - Rinciampare, vale In-
altrui; È meglio esser invidiato che com- VOLZER. ciampar di nuovo.
passionato ; Egli è meglio aver le corna , TORNAR A INVOGIÀR. Rinvogliare. INZAMPO (colla z aspra) s. m. Inciampo,
che le croci, cioè ricchezza che povertà : INVOGIÉTO , s . m. Invogliuzzo; Fagottino. Intoppo.
detto per figura. Dicesi ancora, Malper chi INVOGIO, s. m. Invoglia o Invoglio ed Inciampo, per metaf. vale Difficoltà, Pe-
non è invidiato. anche Ballino, in T. di Commercio, Tela ricolo.
INVIDO, 8. m. Invito ; Invitata ; Invitatu- grossa o cosa simile colla quale si rinvol- INZANGOLARSE (colla z aspra) v. Imbrat-
ra; Invitazione. gono le balle, fardelli e simili . tarsi ; Affangarsi ; Lordarsi.
ACETAR L'INVIDO, Tener ' invitata o la Detto talora per INVOLTO, V. INZANZIR, v. (colle z dolci) Termine pro-
invitata o Tener l'invito. INVOLTIN, 8. m. Involtino; Invogliuzzo ; prio, che usano i nostri giovanetti nel giuo-
INVIOLENZA, 8. f. Voce bassa, ed è lo stes- Rinvolgolo. co del paléo (TROTOLO) per esprimere che
so che Violenza. INVOLTIN SOTO EL TABARO, Soffoggiata. il palèo è bene avviato e gira velocemente.
Boerio. 45
354 INZ IPO IRU
Quindi INZANZIR EL TROTOLO, Avviar bene INZINADURE, s. f. ( colla z dolce ) Inzi- la sua testa è quadrata ; ha i denti lunghi e
il paléo, cioè Percuoterlo colla sferza e far- nature, T. Mar. Corde sottili, colle quali robusti, durissimi, e bianchissimi; nitrisce
lo girare. V. Zanze . si legano insiemo i due pezzi che formano come il Cavallo ; è animale viviparo e vive
INZEGNARSE (colla z dolce) v. Inge- l'antenna. di vegetabili .
gnarsi ; Industriarsi ; Adoperarsi ; Aguz- INZOCHIMENTO, (colla z aspra) s. m. Son- IPOTECA, V. IMPOTECA.
zare i suoi ferruzzi. Il Bembo ha detto nolenza ; Cascaggine . IPOTESI, s . f. Ipotesi. V. DATO.
anche Accostarsi ; lo mi accosterò di far | INZOCHIO, (colla z aspra) add. Mezzo al- DEMO PER IPOTESI , Diamper ipotesi o per
loro chiaro. loppiato; Addormentaticcio; Mezzo addor- caso ipotetico, cioè Supponiamo.
Arrabattarsi, Ingegnarsi d' operare , Af- mentato, Quasi che addormentato Asso- PARLAR PER IPOTESI, Parlar ipotetica-
faticarsi. Io voglio arrabattarmi fin che pito, Preso da sopore -- Mogio, Di spiriti mente.
fiato mi resta. addormentati. IPSILON, s. m. Issilone ; Epsilon; Fio,
INZEGNARSE COME CHE SE POL, Se non RESTO INZOCHIO, Maniera famil. Resto o ch'e la figura Y - V. F10.
puoi colla pelle del leone, fa con quella Rimango stordito o sbalordito , Mi stupi- | IRA, s . f. Ira ; Collera ; Sdegno.
della volpe, per dire, Se non puoi colla for- sco ; Resto stupefatto. V. Inzucà. COSSE CHE FA IRA, Cose adirevoli, cioè
za, adopera la destrezza. INZOCHIR, v. Alloppiare , Esser preso da- Che muovono ad ira.
INZEGNATOLARSE, v. usato famil., avvi- gli effetti che fa il vino in altrui, bevutone DIR L'IRA DE DIO. V. DIR.
litivo di INZEGNARSE , e vuol alludere ad in- troppo. IRA DE DIO, Specie di Agg. che si dice per
gegno meschino o poco adatto, che altrimen- INZOGELA, add. Ingioiellato o Gioiel- esagerazione e fig. di Donna bruttissima,
ti diremmo FAR DE TUTO PER INZEGNARSE, lato. vecchia, maghera e contraffatta, che voglia
Ardattarsi. V. BISEGOLAR . INZOGELAR , v. Ingioiellare o Gioiellare. tuttavolta figurare in società. Ira di Dio ;
EL S'INZEGNATOLA, S'arrabatta. INZONZER, V. Lo stesso che INGIONGER. V. Ancroia ; Befana ; Befanaccia, Brutta per
INZEGNETO, 8. m. Ingegnetto; Ingegnuo- INZOTAR, (colla z aspra) v. Azzoppare , sei befane o quanto l'accidia o il diavolo;
lo, Piccolo ingegno - Gingillo, dicesi di Far divenir zoppo Azzopparsi, Divenir Brulta quanto una larva -- LA PAR L'IRA
ogni cosa in genere che sia acconcia ad ope- zoppo . DE DIO DEPENTA COL SCOVOLO 0 A SGUAZZO,
rar una qualche cosa difficile, con ingegno o INZUCA, add. Imbevuto, detto metaf. vale Questa è l'ira di Dio dipinta a guazzo. Pu-
arte particolare. Passionato, Impressionato, Riscaldato . re una segrenna o una segrennucciaccia :
INZEGNO, s. m. Ingegno, Perspicacia, Ta- L'E TANTO INZUCA CO QUELA DONA CHE NOL s'intende Donna magra, accidiosa, sparuta
lento . Bravuria, direbbesi nello stil popola- SE POL DESTACAR, Egli ha avuto la zampa e di non buon colore . V. SAETA.
re e delle arti. della botla, dicesi quando Alcuno non si VARDE DOVE CHE SE CAZZA L'IRA, Guarda-
RAFINARSE L'INZEGNO, Acuirsi l'inge- può spiccare dalla pratica d'una donna di le che pretensioni ridicole. V. RANA.
gno. mal costume. V. INCAZZIRse. IRABIA, add. Arrabbiato ; Rabbioso ; Fre-
AVER POCO INZEGNO, Esser di poca le- SON INZUCA, (in altro sign. ) Son accapac- mente d'ira.
vatura ; Avere poca levatura, Poco ta- ciato, intronato, sbalordito, cioè Col capo L'È PARTIO IRABIA, Parti alla rolta o in
lento. grave, v. INZOCHIO . rotta, Con ira.
INZEGNOSA, s . f. detto in parlare furbesco INZUCARSE IN UNA COSSA, Inzupparsi o Im- IRABIARSE, v. Arrabbiarsi ; Adirarsi ;
Ingegnosa vale la Chiave. pregnarsi, per metaf. vale Concepire, Met- Corrucciarsi; Slizzirsi ; Incollerirsi.
INZELOSIO (colla z dolce) add. Ingelosilo, tersi in capo o in cuore alcuna cosa. V. IN- IRABIARSE DEI CANI, Arrabbiare ; Divenir
Preso da gelosia Dicesi ancora nel sign. COCALIRSE e INZOCHIO. rabbioso, ed è proprio d' una malattia dei
di Insospettito. INZUCARÀ, add. Inzuccherato o Zucche- cani. V. RABIA.
INZELOSIR O INGELOSIR , V. Ingelosire o rato. IRABIARSE UN Poco, Ingrossare , detto
Ingelosirsi. EL M'HA LASSA INZUCARA, detto fig. Rima- fig. vale Leggermente adirarsi, cioè Adirar-
INZENERÅR, v. Generare ; Procreare. si a bocca dolce, cioè Con piena soddisfa- si poco .
INZENOCHIA ( colla z dolce ) add. Ingi- zione, Consolatamente . IRAISARSE, v. Radicare ; Gittare radici,
nocchiato ; Ginocchiato ; Ginocchione o INZUCARAR, v. Zuccherare o Inzucchera- Barbicare ; Barbare ; Far barba ; Abbar-
Ginocchioni. Star ginocchione o ginoc- re, Aspergere o Condire di zucchero . bicure, Dicesi delle Piante.
chioni. INZUPAR, (colla z aspra) o INSUPAR v. In- IRAPARSE . V. RAPAR.
INZENOCHIADA, s. f. Genuflessione ; Ag- zuppare ; Imbevere. IRIOS, ed anche ALGIRI, 8. m. T. de ' Fiori-
ginocchiamento ; Inginocchiazione ; Ingi- INSUPARSE D'UNA COSSA, Detto metaf. lo sti. Ireos ; Iride ; Ghiaggiuolo e Coltellino,
nocchiata. stesso che Inzucarse , V. Pianta e Fiore conosciuti, detti da' Sistem.
INZENOCHIARSE, v. Inginocchiursi; Ag- IPOCRATE, O IPOCRATO , s . m. Idiotismo Iris Florentina.
ginocchiarsi ; Genuflettersi. di chi non sa dire Ipocrito o Ipocrita. V. IRIZZARSE , v. Ricciarsi; Arricciarsi; Sol-
INZENOCHIATORIO, s. m. Inginocchiato- CHIETIN. levarsi, Dicesi del pelo che si solleva per
• subitaneo spavento.
io o Inginocchiatorio, Arnese noto per in- Dicesi poi ben sovente, nel familiare
ginocch arsi . discorso, Un ipocrate o ipocrato , per dire IRIZZARSE DEI CAVALI, V. INÀLBORARSE .
INZENOCHIÒN , Modo avverb. Inginoc- un medico, un seguace d'Ippocrate. IRIZZOLIRSE , V. SCARTOZZAR e Rizzo-
chione ; Inginocchioni ; Ginocchione ; Gi- IPOPOTAMO, s . m. Ippopotamo o Ippola- LIRSE .
nocchioni. Mettersi inginocchione o in gi- mo, detto anche Cavallo fumatico o Caval IROCAR, v. T. del giuoco degli Scacchi
nocchione. d'acqua, detto da' Sistem . Hippopotamus Arroecare ; vale Porre il rocco ( la Torre)
DOSI IN ZENOCHION, V. DOSE. Amphibius, Animale quadrapede anfibio, allato al Re, e far passare il Re dall'altra
INZENTILIO , add. Ingentililo ; Aggentili- della grandezza d'un bue , che abita d'ordi- parte, accanto al rocco.
to, cioè Civilizzato. nario le rive dei grandi fiumi dell' Africa IROCHIDA, s . f. Affocamento; Affocatura;
INZENTILIR, v. Ingentilire ; Aggentilire . deserta, specialmente del Nilo superiore, Fiveaggine ; Raucedine.
INZEREGÀ, add. (colla z dolce) Voce del nelle cui acque si tuffa e cammina pascolan- | IROCHIO, add . Fioco ; Rauco Fiochet-
Contado, verso il Padovano. Incapricciato; do nel fondo. Dopo l' Elefante e`il Rinoce- to, Che favella alquanto fioco.
Innamorato. ronte, si dee collocar subito l'Ippopotamo IROCHIRSE, v. Affiocare ; Affiochire, Di-
INZEREGARSE, v . Introdursi ; Bazzica- per grandezza e per forza. La forma di que- venir fioco. Affiochire dal tanto parlare.
re in casa, Conversare, Praticare, Usare in sto animale è grossolana, raggruppata, poco IRUVIDIO, add. Arrudato; Arruvidato; Ru-
un luogo. elevata da terra perchè ha le gambe corte; vidato, Divenuto ruvido .
ISP ISS IST 355
IRUZENİR, v. Arrugginire ; Inrugginire ; de'liquori, allorchè per bollire o per altra Issare la bandiera, vale Tirarla sull' al-
Irrugginire o Arrugginirsi, Divenir rug- cagione acquistano corpo. bero. V. GHINDÅR .
ginoso. ISPETOR, 8. m. Inspettore. ISSE, s. f. plur. Isse, T. Mar. Corde bian-
ISCARPIA, o Inscarpià, add. Pieno o Coper- ISPETÒRA LE PORTE , Consegna, T. Mi- che della grossezza di quattro pollici, le qua-
to di ragnatele o ragnateli, cioè di Tele di litare, Colui che sta alle porte d'una Cit- li servono a issare o alzare le penne.
ragno. V. SCARPIÅR. tà fortificata e tien registro de' forestieri ISSIR, v. antiq. (donde venne INsiR, de-
ISCARSELAR, V. SCARSELAR. ch'entrano. rivati dal lat . Exire) Uscire, Venir fuo-
ISCATURIO, V. SCATURIO. ISPETORÀTO, s. m. Uffizio dell' Inspet- ri ― SE ISSO DE PRESON, Se esco di pri-
ISCHELETRIO, V. SCHELETRIO. tore. gione.
ISCHENA, add. Impettito , Diritto colla ISPEZIONA, add . Destinato ; Incaricato; ISSOLÓN, s . m . T. de'Pesc . Specie di Con-
persona. Preposto ; Commesso ; Ordinato, e si ri- chiglia marina bivalve , del genere delle Ve-
ISCRIZIÒN, s. f. Iscrizione o Inscrizione. ferisce a Persona. neri, chiamata da Linneo Venus Chione.
Le iscrizioni fatte sulle pietre diconsi In- LOGO ISPEZIONA, Luogo veduto, osserva- Il suo corpo è di figura rassomigliante al
to, visitato. cuore, il suo colore è di cannella chiaro .
scrizioni lapidarie ; e quindi Stile lapida-
rio, alla Maniera che conviene in simili In- ISPEZIONÀR, v. Incaricare ; Destinare ; Non si mangia.
scrizioni — Inscrizione sepolcrale è Quella Commettere alcuno. ISTA O ISTAE, sust. d'ogni genere, Estate o
che incidesi sulle pietre degli avelli Epi- ISPEZIONAR, Verbo per lo più usato nel State, fem. La stagion del caldo.
grafe, dicesi l'Inscrizione che si mette su- Foro criminale, ove si scrive Ispezionare STAGION D'ISTA, Stagione estiva o estivale.
gli edifizii e sulle medaglie Soprascri- o Inspezionare o Far l'inspezione, vale ISTADÈLA, s. f. Dimin. d'Istà, e vale Pic-
zione, direbbesi per Iscrizione soprascritta Visitare ; Vedere ; Osservare cogli occhi cola slate, intendiamo una State di poco
a qualche Imagine o simile. proprii ; e dicesi del Visoreperto che fa la caldo affannoso.
ISCURIR, V. SCURIR . Giustizia sul luogo del commesso delitto. ISTADELA DE S. MARTIN, V. SAMARTÌN.
ISÈPA, (colla s dolce) Giuseppa e Giusep- ISPIRITÀ, add. Spiritato ; Indemoniato. ISTAFÀ, add. V. STAFÀ.
pina, Nome proprio di Donna. MATO ISPIRITA, Giovialone ; Allegroccio, ISTAFARSE, v. Instaffarsio Mettersi nel
ISÈPO, (colla 8 dolce) Giuseppe , Nome pro- Più buffon d'una bertuccia. le staffe.
prio di uomo. V. BEPO. ISPORCADA, s. f. Imbrattatura : Zaffar- ISTAFARSE, si dice anche fig. In staffarsi,
ISFOGAR, v. Sfogare, Ma dicesi più comu- data, Imbrattamento di qualsisia lordura. Modo assai fam . , che s' usa in significato di
nemente SFOGÅR. ISPORCAR, O SPORCAR, V. Sporcare ; Lor- Fondarsi sopra che che sia, Stabilirsi, Con-
ISMERDAR , v. Sconcacare , Bruttare di dare ; Bruttare. solidare il proprio stato.
merda. ISPORCAR LA TELA, Impiastrare, T. di No L'È BEN ISTAFA, Non è bene istaffato
ISMERDARSE IN QUALCUNA, detto fig. Inca- Pittura. Dinota la poca grazia di coloro cioè Non è ben consolidato, Non è ben fon-
rognarsi; Intabaccarsi; Imbertonarsi; Im- che non sanno maneggiare nè collocare i dato, Non può far capitale.
barcarsi in alcuna -Infognarsi, vale Cac- colori ai loro luoghi. ISTALAR, v. Installare, che dicevasi più
ciarsi in una fogna, e per simil . Impanta- A FAR I FATI SOI NO SE SE ISPORCA LE MAN, anticamente Insediare , Mettere alcuno in
narsi, Impacciarsi in cosa molesta o mala- Prov. usatissimo, A fare i fatti suoi non possesso d'un uffizio, d'una carica,
gevole - Impelagarsi, vale Imbrogliarsi e s'imbrattan le mani ; Fa da te quel che ISTALAZION , s . f. Immissione in posses-
immergersi tanto in che che sia, da non po- puoi, che chi fa i fatti suoi merita laude. so, L'atto di costituire un impiego, o di
terne uscire . Tanto più che Chi fa per sè fa per tre. Fu mettere alcuno nel possesso d'un uffizio
ISOLA, s. f. Isola, Paese o territorio rac- detto ancora, Niuno si dee vergognare del- pubblico, d'un impiego.
chiuso d'ogni intorno da acqua. la sua arte. V. SPORCAR . ISTANTANEITA, s. f. Urgenza , Stretto bi-
QUASI ISOLA, Penisola, Isola riunita al ISSAR, v. Issare, si dà per vocabolo marin . sogno, Necessità.
Continente per mezzo d'una Lingua di ter- ed anche fam. nel sig. di Levare, Alzare. La ISTANTANEITÀ DEL MOMENTO, L'urgenza
ra che chiamasi Istmo. etimologia probabile di esso deriva dal gre- del momento.
Abitante de Isola, Isolano. co moderno l'a, equivalente all'antico " ows, ISTANZA, 8. f, Istanza o Instanza - – Serra
CASE IN ISOLA, Isolato o Isola, Ceppo che significa D'accordo, e questa voce die- o Pressa, dicesi per Importunità, Instanza
di case posto in isola e staccato da tutte de origine ad un comando solito darsi fra' i premurosa.
le bande. marinai, facchini od altri, principalmente FAR GRAN ISTANZA, Far calca ad alcuno
RESTAR IN ISOLA, O ISOLATO, Restare o quando sono in numero, e pare che serva a di che che sia, detto figur.
Rimanere in asso, o isolato, cioè Solo, raccomandare la contemporaneità de' movi- EL PATISSE A ISTANZA SOA, Patisce per
abbandonato . menti, perchè sieno più efficaci. A Vene- cagion sua , Per colpa sua. V. STANZIA.
ESSER IN ISOLA PER CASCAR , Esser in zia si sente tuttodì per le strade quando più ISTECADURA, V. STECADURA.
bislico per cadere , cioè In pericolo , Esser persone s'affaticano a levare qualche peso o ISTECAR, V. STECAR.
là là . V. BauSO . fare alcun altro lavoro penoso : O, ISSA : la ISTECHIO, Stecchito; Ristecchito, Agg. ad
ISPASEMAR, V. SPASEMAR. vocale o si pronunzia assai prolungata e Uomo secco. V. SECO.
ISPEÀ, add. Inschidionato, Infilzato nello serve per dare uno spazio fra l' uno sforzo e ISTECHIR, v. Stecchire ; Ristecchire, Di-
schidione o spiedo. l'altro ; e la parola Issa è il segnale dello venir secco.
ISPEADA, s . f. Schidionata o Stidionala sforzo, ed è assai probabile che voglia signi- ISTESSAMENTE, avv. Stessamente, Pu-
d'uccelli. ficare D'accordo : tanto più che quello dei re, Nello stesso modo.
ISPEADA DE RETENTI, Infilzala d'arre- lavoranti che n'è il capo, intuona una specie ISTESSISSIMO, Stessissimo ; Medesimis-
stati. - Per simil. Infilzata , si dice fig. di canzone in cui è sovente ripetuto il verso simo.
di Una lunga e per lo più fastidiosa serie DA BRAVI PUTI ANDEMO D'ACORDO. ISTESSO, pronome , Stesso , che vale Il
di parole . Si vuol anche osservare che il verbo Is- medesimo.
ISPEAR, v. Schidionare o Inschidionare, SAR non è fam. usato se non quando si trat- L'ISTESSA COSSA, L'identico, V. TuTUN--
Infilzare i carnami nello schidione o spiedo. la d' un'operazione faticosa fatta da più Idem, Voce latina, che vale il medesimo o
ISPEAR DEI ESEMPI, Infilzare esempi, pa- persone che debbano fra esse accordarsi per La medesima cosa.
role e simili, detto fig. levare e trasportare qualche arnese pesante, QUEL ISTESSO, Desso ; Quello stesso.
ISPERONARSE ,, v. Mettersi gli sproni . nel qual caso non dicono ALZA ma Issa, che FAR L'ISTESSO, Ripetere o Replicare la
ISPESSIR, v. Spessare ; Spessire, Dicesi vuol dire insieme Leva e spigni. stessa cosa.
356 IST IST IZZ

ISTIGÀR, v. Instigare e Istigare, Stimo- | ISTOLIDÍR, O ISTOLIDIRSE , V. v. Instolidire, | ISTRADAR, v. Instradare ; Indirizzare ;
lare, Mettere al punto, Incitare, Aizzare, verbo neutro, Diventare stolido, Imbalor- Incamminare ; Avviare.
Aveva una malvagia femmina per moglie, dire. ISTRADAR UN AFAR, Dar avviamento; Dar
che tutto ' l di il pungeva e istigava a mal L'HA ISTOLIDIO O EL S'HA ISTOLIDìo, Insto- principio ; Incamminar un affare.
fare. lidi o Imbalordi, cioè Divenne stupido e ISTREMIR, v. Impaurire, V. STREmirse.
ISTITICHIR, V. STITICHIR . insensato. ISTRIGA , V. STRIGAR .
ISTITUTIVO, add. Di prima istituzione, ISTORIA, s. f. Storia e Istoria. ISTROMENTÀR, v. Far un instrumento,
cioè Primitivo; Originario; Fondamentale. UN'ISTORIA LONGA, Lungheria; Sciloma, cioè Un atto pubblico notarile per la com-
Leggi istitutive, noi diciamo e scriviamo Racconto lungo e scipito. pera di che che sia.
per Leggi d'instituzione. SENZA TANTE ISTORIE, Senza tante ge- Dicesi anche ISTROMENTAR e ISTRUMEN-
ISTIVALÀ, add. Stivalato, Cogli stivali rarchie, vale Ordigni, maneggi, stromenti. TAR per Istrumentare, Instrumentare, cioè
in gamba. No ME PIASE STA ISTORIA, Ciò non mi in musica, Aggiungere ad un pezzo canta-
ISTIVALARSE, v. Stivalarsi, Porsi gli piace . bile, la parte istrumentale che deve accom-
stivali. QUEL DA LE ISTORIE, V. VENDISTorie. pagnarlo.
ISTIZZA ) SO TUTA L'ISTORIA, So tutta la storia, ISTUCAR, v. V. STUCAR.
V. STIZZA e STIZZARSE.
ISTIZZARSE ,) cioè L'avvenimento , il successo. IU, coll'u strascicato (probabilmente dal la-
ISTOCAR, v. Pieghettare; Dicesi del lavoro ISTORIÈLA, s . f. Storietta ; Istorielta ; tino Io) Interiezione o Grido di gioia che
a piegoline fatto ne'pannilini. Storiettina, Piccola storia, e prendesi per usasi ancora nel Contado, in tempo di notte,
ISTOLIDIO, add. Instupidilo o Stupidito; lo più per racconto falso o che tratti di e corrisponde all' Evviva.
Instolidito; Fatto stolido, Imbustardito. novità. IZZAR, V. Aizzare. V. Uzzir.

LAC LAD LAD

L, Vedi ELE, LACONISMO, 8. m. Laconismo ; Brevi- LADRO DA CAMPAGNA, Facidanno o Fac-


LÀ, avv. Là ; Colà : Quivi. loquenza, Modo laconico di parlare o di cidanno e Dannaiuolo . Chi fa danno nel-
ESSER LA PER etc. Essere a un dito, a un scrivere, che consiste non già nel parlar le campagne o boschi, rubando , taglian-
pelo, vale Esser vicino, imminente. poco, ma nel dir molte cose in poche parole. do etc. Scacciar dalle campagne i facci-
ESSER PIÙ DE LÀ CHE DE QUA, Essere via LACONIZÀR, v. Laconizzare , Usare modo danni.
la via là; Essere al confitemini , Essere laconico ; ed era stile proprio de' Lacedemo- LADRO DA CAPELI, Asciugacappelli o A-
in grandissimo pericolo della vita. ni o sia degli abitanti della Laconia, ond'è sciugaberrette, Quel che ruba.
LA ARENTE, Colà presso o intorno, Vici- dal Greco originata la voce . LADRO DA TABARI, Pelamantelli.
no a quel luogo. LADANO, Pesce, lo stesso che Àdano, V. LADRO DA BORSE O DA FAZZOLETI , V. BOR-
L'È LÀ LÀ, Esser via là o Via là via là, | LADI, s . m. T. Antiq. Lato , Parte ; Ban- SARIOL.
vale Sul finire, per morire. da. E però andato affatto in difuso. LADRO DA STRADA, Ladrone ; Assassino.
DA Li, Di là ; Indi ; Di quivi. CONFINA DA UN SUO LADI, Confina da una LADRO DA SCRITURE, Plagiario , Colui che
DA LA A LA, Indi a poco ; Poco dopo ; parte, da un lato. V. LAI. ruba gli scritti altrui e se gli appropria.
Un momento dopo. - DA LA A LA EL SE LADIN, add. Latino ; Scorrevole ; Agia- LADRO PER LA VITA, Ladro di mestiere ;
QUIETA, Indi a poco o Poco dopo s'acquie- to ; Scorsoio ; Corsoio ; Sdrucciolevole , Ladro nato, o Ladro prima che nato. Fa-
ta o si calma. Facile a scorrere dicesi di Susta o chiavi- rebbe a rubare co' topi ; Ruberebbe col-
DA LA A POCO, Indi a poco ; Indi a po- stello o simile. l'alito.
chi giorni o a poco tempo ; Poco tempo BALA LADINA, Palla agiata, diciamo a LADRI DE CA FERO , Frase ch' ebbe origi-
dopo. Quella ch' entra senza esser cacciata per ne da due servitori della patrizia famiglia
DE LA, Di là, Nell' altra camera, nel- forza nel pezzo d'artiglieria . Ferro, che nel giorno fingevano tra essi ini-
l'altro luogo, nell'altro sito. LADIN DE BOCA, Latino di bocca, Facile a micizia e poi la notte andavano insieme a
De là da l'aqua , Maniera usitatissima, parlare, e dicesi in mala parte, vale Sporco, rubare, togliendo con tale stratagemma il
e vale Di là del canal grande in Venezia. disonesto Largo di bocca , di Chi parla sen- sospetto che potessero essere d'accordo . Quin-
DE LA DEI MONTI, Oltremonti. za rispetto o riguardo alcuno. di si dice che sono come i ladri di Cà Fer-
DE LA DE PERSUASO, Di là da persuaso, LADIN DE MAN, Man manesco ; Manua- ro Coloro che fingono inimicizie , per poter
cioè Persuasissimo , più che persuaso . le ; Latino di mano; Che favella colle ma- a più bell' agio commettere insieme azioni
AL DE LA, Al di là, indica Eccesso, Ol- ni; A cui pizzicano le mani ; Di pronte illecite o criminose --- I FA COME I LADRI DE
tre al termine ANDAR AL DE LA, Ecce- mani, vale Facile o pronto a rubare, a per- CA FERO, Tal guaina , tal coltello, vale Si-
dere , Passare i limiti, Dar nel troppo. Il cuotere, a ferire, o a palpare, a palpeggiare . mile con simile . Fan come le spine, si pun-
soperchio rompe il coperchio, e vale, Ogni MAR LADINA , Madre facile ; Che bee gono e stanno insieme ; Fan come i ladri
eccesso è biasimevole ANDAR AL DE LÀ grosso ; Che agevola ; Che chiude gli oc- di Pisa ; I corsali si nimicano, ma non si
DE LA BASON, Trapassar il segno della ra- chi o un occhio : dicesi della Madre che danno, Usasi per mostrare non esservi fra
gione. -- NO SE POL ANDAR PIÙ IN LÀ, Non abbia poca cura dell'onestà delle figlie. alcuni vera inimicizia, ma finta. Tra corbi
si può andarpiù là. LADRAMENTE, avv. Ladramente. non si mangiano gli occhi ; Tra furbo e
Li, detto in modo imperativo, equivale LADRARIA, s . f. Baratteria, Onde, Far furbo, sai, non si camuffa, Valgono che
al significato di Basta ; Via ; Così basta. baratteria è Dare lo scrocco, Barare, Truf- Ognuno risparmia sè ed i suoi.
LABARDA, s . f. Labarda o Alabarda , Sor- fare, ed in qualunque modo Usar inganno e LADRO GIUSTO, CHE TE LO POSSO DIR , Ve-
ta d'arme in asta, guernita in cima d'un fraude con iscapito altrui. V. BARAR, TRU- ro ladro, che tel posso dire.
pezzo di ferro lungo, largo, tagliente ed FAR, STOCHIZAR. A CASA DE LADRI NO SE ROBA, La volpe
aguzzo, attraversato da un altro pezzetto di Ladronaia, chiamasi l'Ingiusta ammi- intorno a casa non fa danno.
ferro fatto a foggia di mezza luna. nistrazione di che che sia, che corrisponde COMPAGNIA DE LADRI, Ladronaia, Mol-
LABARDIER, 8. m. Alabardiere, Soldato al Peculatus de'Latini. V. INTACO. titudine di ladri - Masnada , Moltitudine
armato d'alabarda. LADRARIA A LA STRADA, Ladroneccio . V. di assassini, di malandrini .
LABARINTO, o Laberinto; s . m. Laberin- LADRONEZZO . COSSA LADRA, TAGIO LADRO, LETERA LA-
too Labirinto. LADRARIA DE MAR, Pirateria. DRA, Cosa, Taglio, Lettera ladra, vale Co-
Laberinto, detto fig. vale anche Imbro- LADRARIA, s. f. chiamasi nel Contado Una sa ecc. pessimamente falta.
glio, Intrigo, Inviluppo. specie di lepra di cui sono talvolta attaccati EL LADRO CHE TENTA EL LADRÒN, Il dia-
LACA, s. f. Lacca e Lacchella , dicesi del- i porci, la quale consiste in picciole vesci- volo vuo! tentare Lucifero, Si dice quando
l'Anca e coscia degli animali quadrupedi. chette o bolle sopra la pelle ed anche su le un ch'è tristo cerca di aggirare un più tri-
LEVAR LE LACHE, Dilaccare, Levar le margini della lingua, onde l'Animale sten- sto di lui.
cosce. V. SLACA. ta a camminare, e mostra maggior debolez- LA MUGIER DBL LADRO NO RIDE SEMPRE,
LACONICO , Laconico , Agg. di parlare za nelle gambe di dietro. Sempre non ride la moglie del ladro ; Le
o scritto, e vale Stretto , Breve, Suc- LADRO, s . m. Ladro - Ladra dicesi alla allegrezze de' tristi duran paco ; Alla fine
cinto. Femmina. si canta il gloria.
358 LAG LA M LAM
OCHI LADRI ; GIORNI LADRI. Occhi assas- Estuario Veneto, dal latino Estuarium, LAMBICARSE EL CERVELO, Lambiccarsi il
sini; Giorni disgraziati. Chiamasi tutto quel tratto di laguna ov'è la cervello, Applicarsi a cose che affatichino
L'OCASIÓN FA L'OMO LADRO, V. OCCASION. Città di Venezia, e propr . da Chioggia a l'immaginazione. V. Decervelarse.
LADRÓN, s . m . Ladrone ; Assassino ; Ma- Caorle, ove s'inoltra il mare e recede . LAMBICO, s. m. Lambicco o Limbicco , di-
snadiere, dicesi l'Aggressore che assalta LAI, s . m. (anticamente LADI) Lato ; Par- cesi propr. all'angusto canale, donde a forza
alle strade ed alle case per rapire la roba te ; Banda. V. LADI. di calore si trae l'umore della materia posta
altrui. LAI DE FORA e LAI DE DRENTO Il di den- nel vaso aderente allo stesso canale ; it che
LADRONÈTO, s . m. Ladroncello ; Ladri- tro e Il di fuori, cioè La parte interna ed si dice Stillare o Distillare. Noi però inten-
no; Trafurello ; Trafurellino, Ladro gio- esterna ; dicesi specialmente del coscione diamo col termine Lambico, l'Arnese o sia
vane . del manzo, di cui si fanno più tagli, al- Strumento che serve alla distillazione, le
LADRONEZZO, s. m . che per lo più dicesi cuni che riescono alla parte esterna, cioè cui parti distingueremo come segue :
in plur. LADRONEZZI, Ladroneccio ; Rube- a quella ch'è esposta al sole, altri alla par- TAMBURLAN, Tamburlano o Campana ,
ria ; Furto, s'intende il Furto semplice . V. te opposta cioè interna : donde il proverbio dicesi ad un Vaso di piombo, di rame sta-
LADRARIA. Carne al sole, e Pesce all'ombra , per di- gnato o di terra invetriata per uso di stilia-
LADRONEZZI A LA STRADA E A LE CASE , di- notare che dell' Animale terrestre è mi- re, con un beccuccio presso al fondo.
cesi Quando sulle pubbliche vie o nelle case gliore la parte che sta esposta al sole, e CANA DEL TAMBURLAN, Pippio ; Beccuccio;
vien fatta violenza ad una persona per impa- del Pesce quella che sta all' ombra, come Rostro o Limbicco.
dronirsi d'una cosa mobile di sua o d'altrui la pancia. CALDIERA, Padella, Quella parte della
ragione. Assassinio , si dice propr . il furto UN BON PEZZo de triolfa dE LAI SUTILO, campana da stillare dove si mette la mate-
violento fatto sulle pubbliche vie, anche con Maniera furbesca, e vale Uno spicchio di ria che si distilla.
uccisione o grave lesione delle persone ag- carne, taglio di coscia. CAPELO, Cappello , quel Vaso per lo più
gresse e spogliate. Lai de pope , T. de'Barcaiuoli , La par- di vetro, che si adatta sopra le bocce e ori-
LADRONEZZO, detto anche per MAGNARIA. te di poppa , cioè La deretana delle bar- nali quando si stillá.
V. questa voce. che. Bozza, Boccia, quel Vaso per lo più di
VIVER DE LADRONEZZI, Vivere di furti, VEGNIR A LAI, Abbordare una barca, vetro o terra cotta ben invetriata ; e sonne
di ladronecci ; Viver di ladroncellerie Accostarsi a lato d' una barca, essendo in di più fogge e grandezze.
Rubacchiare, vale Rubare di quando in un'altra. CAPITELO, Antenitorio, Vaso o Chiusino
quando. PORTAR A LAI UNA SPADA, Portare al fian- di vetro.
LAGAR, v. Voce antiq. Lasciare, Questo co una spada. ORINAL, Orinale, Vaso di vetro o di ter-
termine è tuttavia usato nel vernacolo Ber- ESSER DAL LAI ZANCO, Essere alla sini- ra o di rame ad uso di stillare.
ganasco, dove dicesi LAGA per Lasciare. stra, a parte o lato sinistro. Cucurbita, dicesi ad un Vaso da stilla-
LAGNANZA, s . f. Lagna, V. LAGNO. DA LAI DE VOSTRA MARE , Dal lato di vo- re per lo più di vetro, a cui s'adatta un an-
LAGNO, s. m. Lamento ; Querela ; Ram- stra madre, cioè Parente dal lato, dalla tenitorio.
marichio. V. LEMO . parte della madre. Storta, si dice ad un Vaso da stillare di
PICOLO LAGNO, Lamentazioncella. LASSAR PER LAI, Lasciar di vista, Lo corpo largo e collo lungo.
LAGO, 8. m. Lago . stesso che LASSAR PER OCHIO, V. LASSAR. Matraccio, Vaso di vetro a guisa di fiasco
Lagume, si dice di Quantità d'acqua ver- LAMA, s. f. Lama ; Lamina ; Lamiera. col collo longo intorno a due braccia, ad uso
sata e stagnante in qualche luogo - AQUA LAMA DE LE PORTE . V. BERTOELA e POLESE . di stillare.
CHE LA PAR UN LAGO . Acqua che pare un LAME DEL POLESENE , Lama, Pianura, V. DISTILAR eе BAGNOMARIA.
lagume. V. SGUAZZO. Campagna in declive e ineguale. LAMBICO, dicesi famil. ad un Importunɔ,
LAGREMA, s . f. Lagrima o Lacrima. LAMARIN, 8. m. Lamierino, T. di Magona, Che mai rifina di chiederti una cosa e di tor-
LAGREME DE COCODRILO, La favo'a del Lamiera più ordinaria per tubi da stufe e mentarti. V. LAMBICAR - E a chi parla o
tordo ; Le lagrime del coccodrillo che uc- simili lavori . opera stentatamente.
cide gli uomini e poi li piange, Lagrime LAMBICAMENTO, s. m. Gemitio o Gemi- LAMBRUSCO, s. m. Sorta di Vite selvatica.
finte. V. LAGREMETA. tivo, dicesi Quella poca acqua che si vede in V. BRUNESTA .
UNA LAGREMA, detto in altro sign. Un tan- alcuna grotta quasi sudare dalla terra o si- LAMENTARSE , v. Lamentarsi ; Ramma-
tino; Un micino. V. TANTIN. mili. V. AQUA NASSENTE . ricarsi ; Nicchiare.
LAGREMA D'OGIO, lo stesso che OGIO VER- EL XE UN LAMBICAMENTO CONTINUO, Ma- LAMENTARSE DEL BRODO GRASSO , Ruzza-
GINE, V. OGIO. niera fam . Costui è un' importunità conti- re o Scherzare in briglia ; Rammaricarsi
LAGREMA D'ALBÈO , V. ALBÉO . nua, è uno sfinimento, una morte, detto di di gamba sana ; Voler meglio che pan di
LAGREMETA, 8. f. Lagrimetta ; Logri- persona irrequieta che rechi noia . farina ; Dolersi del bene ; Uccellare per
muccia ; Lagrimuzza. LAMBICAR, v. Lambiccare o Limbiccare, grassezza.
FAR LE LAGREMETE , Imbambolare, dicesi e Distillare , Far uscir per lambicco. LAMENTAZION - • LAMENTAZION DI GERE-
propr. Quando s'inumidano e si ricoprono Detto figur. Fignolare ; Far marina ; MIA PROFETA, detto per simil . Scalpore ;
le luci di lagrime senza mandarle fuori . V. Fare il monello ; Borbottare, Brontolare; Rammarichio , Risentimento grande che si
PAPOLO Bubbolare, valgono Rammaricarsi . fa d'alcuna cosa.
LAGREMIN, Lagrimoso; Agg. ad Occhio LAMBICAR UNA COSsa, Agognare ; Bra- LAMENTIN, s . m . Lamentazioneella.
che lagrima per malattia. mare. V. SGANGOLIR. LAMPADA, s. f. Voce di gergo fam. ed è
LAGREMONA, s . f. Gocciolone, Lagrima LAMBICAR LE PAROLE, Masticar le pa- lo stesso che CALUMADA, V.
grande. role, Pensarle bene prima di dirle- Penar LAMPANTE , add. Lampante, Evidente,
LA TRAVA LAGREMONE DE STA Posta, Övv. le parole, vale Non averle pronte alla me- Chiaro.
LAGREMONE GROSSE COME PERLE, Gettava moria. Lampanti, in T. giocoso, vale Danari
goccioloni di questa posta o tantofatti; Di- LAMBICAR DE LA PIOVA, Lamicare, e si contanti, effettivi.
luviava lagrime grosse come sonagli di dice del Cadere minutissima pioggia ma LAMPAZZO, s. m. T. de'Maniscalchi. Lam-
sparvieri, Piangeva assai. alquanto più rara del Piovigginare. V. Pio- pasco , Gonfiezza del palato nella parte in-
LAGUNA, s. f. Lacuna o Laguna , Ridotto VESINAR. feriore presso ai denti incisivi , la quale
delle acque del mare fra terra. LAMBICAR EL PAN. Piatire il pane, vale impedisce al Cavallo di mangiare. Altri di-
LAGUNE DE VENEZIA, Lagune Venete, o Averne inopia. cono a questa malattia Palatina.
LAN LAN LAN 359
LAMPEDA, s . f. Lampada ; Lampana ; TRATAR DE LANA CAPRINA, Disputar di la- V'ha poi il LANGIO della coda , ch'è un
Lampade. V. CEsendélo . na caprina, vale Formare un discorso inu- Cancro, nel Cavallo, ond'esso perde i peli
Lumiera, dicesi a Quella specie di lam- tile o disputar di cose frivole o che niente e ne nasce esulcerazione.
pada o simile che contiene in sè molti la- rilevino detto proverbiale, simile all'altro, LANGUIDIO , add. Illanguidito .
vori. Disputar dell'ombra dell'asino. LANGUIDİR. 0O ILANGUIDIR , V. Sdilinqui-
QUEL DA LE LAMPEDE O EL LAMPEDER, SGONFIAMENTO DE LANA, Boffice, Gonfia- re lo stomaco, cioè Render fiacco, inde-
Lampadaio o Lampanaio. mento che fanno le lane o simile cosa di bolire. Questi si fulti brodi puri è sem-
LAMPIDEZZA, s. f. Limpidezza , Limpi- pelo ammucchiato. plici sdilinquiranno e dilaveranno lo slo-
dità; Nitore. LANA, add. Lanato ; Lanuto ; Lanoso; La- maco.
LAMPIDO, add. Limpido, Nitido, Chiaro. nifero, Agg. ad Animale che abbia lana. LANGUISSAN, add . Francesismo, Langui-
ACQUA LAMPIDA, Acqua limpida. LANÀRO, s. m . ( dal lat. Lanarius) La- scente, Ma è voce antica, che vale Languen-
LAMPIZADA, ) s. f. naiuolo ; Lanino ; Battilano ; Ciompo , te. Vi corrispondono, secondo i nostri signi-
LAMPIZAMENTO, ) s. m. Lampeggio ; Quegli che pettina e scardassa lana Spe- ficati, Cascamorto; Spasimalo, edicesi Chi
Lampo ; Balenamento. lazzino, Quello che cerne la lana, dividen- fa l'innamorato o mostra d' esserlo -- Ca-
LAMPISAR, v. Balenare.. do la buona dalla cattiva. scante di veszi, vale Soverchiamente le-
LAMPISAR SENZA EL TON, Bulenare a LANCETA, s. f. Lancella ; Lanciuola, zioso, affettato, caricato di lezii che non si
secco, dicesi Quando al baleno non seguita Saetta, Strumento col quale i Cerusici ca- possono sostenere, pieno di smancerie.
il tuono. van sangue . LANGURO, V. LEGURO.
Lampeggiare, vale Rilucere , Rendere Lancetta, detto in T. Mar. barchetta in LANTERNA, s . f. Lanterna; Fanale, Stru-
splendore a guisa di fuoco o di baleno. servizio della grossa nave. V. LANCHIA. mento nel quale si porta il lume o nascosto
Sprizzano i lampi, cioè Lampeggia. LANCETA, T. de' Calzolai, Lesina gros- o per difenderlo dal vento.
LAMPIZO, V. LAMPISADA. sa, Sorta di ferro appuntito, con manico di LANTERNA DA SBIRI, Lanterna cieca, Lan-
LAMPO, s. m. Lampo ; Baleno. legno adattato a far buchi. terna rotonda, che scuopre e tura il lume a
LAMPO DE LA VELADA. V. ALE. LANCÈTA DEI GUANTI, T. de’Guantai, Lin- piacere di chi la tiene.
Lampo del niziòL o simili, Lembo, Lem- guelle, Striscette di pelle unite lateralmen- Lanterna, dicesi il Fanale che si tiene
buccio, Estrema parte del Lenzuolo. te alle due parti delle dita del guanto. sulle torri di marina, e Fanale quello dei
BRAVA COME UN LAMPO, Ella leva il pel | LANCHIA, s . f. T. Marin. Lancia ; Caicco ; vascelli.
per aria, cioè Opera con gran destrezza e Schifo, Barchetta al servigio delle grosse LANTERNA O CESTA, detto in T. Militare,
celerità; dicesi a lode d'una fanciulla o serva navi. V. LANZA. Lanterna, Canestro fatto a cono , nel quale
che faccia bene e sollecitamente le faccende MORSE O CROZZOLE DELLA LANCHIA, Morse pongensi le palline e le pietre che formano
domestiche. Ella ha mani benedette. della lancia , diconsi Alcuni legni messi la carica del petriere .
LAMPREDA, 8. f. Lampreda, Pesce di la- sulla coverta della nave per posarvi la lan- LANTERNIN, s . m. Lanternino, Piccola
go e di fiume , detto da Linneo Petromy. cia, mediante le quali si tiene diritta. lanterna.
zon fluviatilis. Piccolo pesce che ha il cor- LANCHIN, 8. m . Anchina, Tela cotonina Detto in lingua furbesca, vale Culo ; Po-
po in forma d'anguilla; ed è cibo ricercato. di colore giallastro, che ci viene dalle In- dice. V. FERALĖTO .
LAMPREDA DE MAR, s. f. Lampreda di die e che probabilmente ha preso il nome LANTERNON , s. m. Lanternone, Lanter-
mare o marina; detta da Linn . Petromy- da Nanchin, una delle Capitali della China. na grande.
zon marinus. Pesce che qualche volta si LANCUZENE , V. ANCÙZENE . Detto per Agg. a uomo, Lanternuto , e
trova in mare, più grande del preceden- LANDA, s. f. T. Mar. Landa, Spranghe o vale Secco e magro a guisa di lanterna .
te. È tutto di colore azzurro argentino, Catene di ferro, le quali sostengono le bi- LANZA, (colla z aspra) s. f. Lancia, Asta
macchiato, e s'attacca colla bocca tenace- gotte delle sarchie, ritenendole unite al di legno nota, con ferro acuto in punta. Il
mente alle barche. bordo. legno si chiama propr. Asta e la punta Fer-
LAMPREDÈTA . s . f. Lampredotto, Lam- LANDÒ, s . m. Landò , Francesismo del- ro e Drappella.
preda giovane. l'uso. Nome d' una specie di Legno a quat- Lanciotto, si dice all' Asta da lanciare :
LANA, s . f. Lana , propr . il Pelo della peco- tro ruote, scoperto , che si distingue dal onde Lanciottare e Lanciottata.
ra e del montone. V. LANETA. Frullone per esser pari i sedili d'ambe le Lanciuola o Lancetta , Piccola lancia.
BOZZOLO DE LANA V. BOZZOLO . parti. LANZE SPEZZAE, Lance spezzatę, diceva-
LANA DEI BASTI, Borra, Quella lana con Landò, in T. Mar. chiamasi anche Una si a que'Soldati scelti e fuori delle compa-
la quale si riempiono i basti. Borraccia, sorta di Lancia grossa, la quale per lo più gnie, che assistevano ne'tempi addietro alla
dicesi Quella lana che, divenuta per l'uso ba un albero nel mezzo. guardia del Principe : i Romani li chiama-
cattiva, si leva dai basti e si getta via. LANER, V. LANARO. vano Speculatores. V'erano anticamente an-
Lana intocada, V. INTOCÀ, LANETA, s. f. Lana gentile. che presso i Veneziani ; e a'tempi nostri i
ROBA DE LANA, Panno lano o lanino FAZZOLETO DE LANETA, Fazzoletto di la- Governatori delle armi nelle Città fortifi-
PIEN DE LANA, Lanoso. na fina o gentile. cate e nelle Fortezze, non avendo più tali
MERCANTE DA LANA, Lanaiuolo o Mer- LANGHIER, o ANGHIÈR , S. m. T. de' Pesc . guardie, godevano come per indennizzazio-
cante lanaiuolo. Gancio da lancia, Quell'asta armata d' un ne il diritto di esigere mensualmente dal-
CERNIR LA LANA, V. GERNIR. gancio di ferro, con una punta diritta, con la cassa pubblica le paghe di quel numero
LAORAR LA LANA , Impannar la lana , cui in tempo di ghiaccio si tirano le barche di Lancie spezzate, che ad essi competeva
vale Ridurla in manifatture di panno. o si rispingono. V. GANZO. una volta. Nelle Città erano dodici , nelle
BONA LANA, Mala lanuccia ; Buona spe- LANGIO, s . f. (evidentemente corrotto dal Fortezze sei.
sa; Volpe vecchia, detto per disprezzo o latino Languor ) dicono i Maniscalchi ad LANZA, detto in T. Mar. Antenna, propr.
ingiuria a persona . una malattia del Bue, i cui segni caratte- quello Stile di legno che s'attraversa all'al-
CIELO A LANA, Cielo a pecorelle , dicesi ristici sono svogliatezza , ruminazione in- bero del naviglio, al quale si legala vela, ed
propr. de'nuvoli quando sono spezzati come terrotta, febbre, pelo rabbuffato, pelle in- è quasi un pennone, ma molto più lungo .
in piccoli globi Cielo a lana , la piova durita alle vertebre dorsali , con enfisèmi V. LANCHIA.
non xe lontana, Prov. de'Marinai, e vale che scoppiano sotto alle mani e con tosse. LANZA DE LA VELA LATINA, Antenna della
che Il Cielo a pecorelle è indizio di piog- I Veterinarii la qualificano per Reumatismo vela latina, è l'unione di due antenne,
gia vicina. universale e particolarmente al dorso detta Maschio quella di sotto e Femmina
360 LAO LAO LAR
quella di sopra, collegate insieme colle in- vale Far che che sia che torni comodo ad A LAORO FATO, A` opera compita .
zinature. altri. STRAPAZZAR UN LAORO, Abborracciare; Ti-
CORER LA SO LANZA, V. CORER. LAORAR UNO PULITO, Lavorar uno al stra- rar giù un lavoro , vale Strapazzarlo.
TOR LA LANZA IN RESTA PER QUALCUN , foro, vale Dirne male quando colui non è ZORNI DA LAORO , Giorni lavorativi ;
Prendere le difese altrui ; Proteggere al- presente. Giorni di lavoro.
cuno. TOR LA LANZA IN RESTA PER QUALCUN, LAORAR SOT' AQUA O SOTO MAN VIA, La- LAPAZZA, s. f. Lapazza, T. Mar. Pezzi
Pigliare o Impugnar la lancia per alcuno, vorare sott'acqua ; Lavorar di straforo; di legno tondi da una parte e concavi ¡dal-
detto fig. vale dichiararsi in favore di alcu- Lavorar sotto, Operare o Negoziare coper- l'altra, che si adattano alla superficie d'un
no, Difenderlo a spada tratta. tamente. V. SOTOVENTO. albero, antenna o pennone per rinforzarli
LANZAR, (colla z aspra) v. Lanciare; Sca- A NO LAORAR SE STA PIÙ SANI, La poca V. PARÒMA --— Chiamasi Lapazza della tra-
gliare. V. SLANZÀR . fatica è sana, si dice di Coloro che fuggo- versa delle bitte, Un pezzo di legno che si
LANZAR A L'AQUA UN BASTIMENTO : lo stes- no la fatica. incastra dietro a quelle per fortificarle.
so che VARAR V. CHI LAORA GUADAGNA, Lavoro fatto, da- LAPAZZAR, v. T. Mar. Lapazzare, Affor-
LANZARDO , (colla z aspra) s. m. detto an- nari aspetta. zare un albero, un'antenna o pennone con
cora SALINGARDO, T. de Pesc. Lacerto, Pe- CHI LAORA GA UNA CAMISA E CHI NO LAO- lapazza.
sce di mare più grande dello Sgombero co- RA GHE N'HA DO , Chì fila ha una camicia , LAPIDAR, v. Lapidare.
mune, detto da Linn. Scomber Scomber. e chi non fila n' ha due, Prov. e vale che EL ME VOLEVA LAPIDAR, Mi voleva ingo-
Ha l'occhio molto maggiore e il color del Molte volte è più rimunerato chi meno lo iar colle parole o mangiar vivo, cioè At-
dorso più verdeggiante di quello. È buono merita. terrire colle chiacchiere, ma nel sentimento
a mangiare, ma meno ricercato del vero CHI LAORA DE GROSSO MAGNA DE GROSSO, di Sgridare.
Sgombero, con cui però vien talora con- E CHỈ LAORA DE SUTÌLO, MAGNA DE SUTÌLO , LAPIDAR UNO, detto per esagerazione, Gri-
fuso. Lacertus è il nome datogli da Plinio, Proverbio degli Artisti significante Chi la- dar addosso a uno, dicesi di Più persone
onde a ragione gli si dà quello di Lacerto vora grossolanamente guadagna più di quel- che si sollevano contro alcuno. Bandire o
perchè Lacerta di mare sarebbe meno in- li che lavorano in cose fine. Gridare la croce addosso o sopra uno, va-
teso. SIN CHE SE STA AL SPECHIO NO SE LAORA, le lo stesso che Dirne male; perseguitarlo .
LANZETA, V. LANCETA. V. SPECHIO . LAPIDÒN e nell'acer. LAPIDONAZZO, dicono
LAORANTE, s. m. Lavorante ; Artigiano; LA BOTEGA O EL TEATRO LAORA, La botte- a Chioggia per agg, ingiurioso a persona, e
Operaio, L'artefice mercenario che lavora ga o il teatro ha concorso o fa faccende. vuol dire, Degno o Degnissimo d'essere
a giornata. LAORAR, ed anche LAVORAR. lapidato.
LAORAR, v. Lavorare . LAORATAR, v. Lavoracchiare, Lavorar LAPIO, Voce fam, (che pare corrotta dal lat.
LAORAR A LA BONA, Ciarpare ; Acciabat- lentamente. Lappa. V. GRAPEGIA) Agg. ad uomo, Im-
tare ; Acciarpare ; Abborracciare, Lavorar LAORATIVO, add . ·- TERE LAORATIVE , La- pronto; Seccatura ; Stucchevole; Noioso.
presto e senza diligenza. V. ZAVATAR. vorativo o Coltivo, Agg. di Quel terreno, TI XE UN GRAN LAPIO, Tu sei il gran im-
LAORAR A LUNE , V. LUNA. che sia proprio ed atto ad esser messo a col- portuno, la gran seccatura.
LAORAR A FATURA , Fure a compito ; Sta- tura o che sia in coltura. LAPIS, s . m. o PENA DA LAPIS , Matita o La-
re per opera, e vale Lavorar con pattuita LAORENTE, s. m. Colono, Il Contadino pis piombino.
mercede dell'opera che si faccia. che abita la tenuta e che serve ad anno. LAPIS ROSSO, Matita rossa o sanguigna.
LAORAR A OPERA, Lavorar a giornata , Lavoratore, dicesi propr. di chi lavora la LAPIS FILOSOFORUM , Pietra filosofale ,
cioè Per tutto il giorno. campagna. cioè La pretesa tramutazione de'metalli in
LAORÅR DE MAN, Lavorar di mano, det- LAORENZIA, s . f. Lavoreria o Lavoriera, ого.
te scherzevolmente, vale Rubare. Campi e Terre che si coltivano; o Luogo CERCAR EL LAPIS FILOSOFORUM, Chi cerca
Laorår de pIE. V. Pie. dove si fanno i lavori di coltivazioni. l'alchimia trova i pidocchi, cioè Impove-
LAORAR DE SCHENA, Lavorare a mazza LAORIER, s. m. Lavoro; Lavorio, Opera risce, e vale fig. Assottigliarla troppo, Cer-
e stanga ; Far che che sia con tutti i ner- fatta o che si fa o da farsi. car o pretender cose impossibili.
vi ; Mettercisi coll'arco dell'osso. CATAR LAORIER, Cercare o Trovar lavoro LAPISLAZARO )
LAORAR DE SCONDON, Far che che sia o lavorio. LAPISLAZOLO ) 8. m. Lapislazzalo ; La-
alla macchia, vale Farlo nascosamente , CHIAMAR LAORIER, Chiamar lavoro, Lo- pislazzoli e Lapislazzari, Pietra fina fra
come Batter monete alla macchia ; Ri- cuzione propria de' Barcaiuoli de'tragitti le preziose e la più tenera de' diaspri.
trarre alla macchia; Stampare alla mac- vale Togliere la volta, Carpir la volta, chia- LARDADA, s . f. Lardatura, Il lardare.
chia e simili . mando il passeggero alla propria barca, in LARDAR, v. Lardare o Lardellare, Metter
LAORAR DE TESTA O DE GNUCA O DE SCRI- pregiudizio d'un altro barcaiuolo cui tocca- lardelli nelle carni che si debbono arrosti-
MIA, Stillare o Beccarsi il cervello, vale va la volta. V. VOLTA. re , Coprire con fettine di lardo.
Affaticar l'intelletto Stuzzicare i fer- LAORIERI O LAVORIERI, in T. de ' Pescato- LARDELA, s. f. Lardello; Lardellino, cioè
ruzzi, Ingegnarsi - Lavorare d'alchimia ri valligiani, si chiama Quella specie di Ca- Que'pezzuoli di lardo che si mettono nelle
Operare con artificio. meretta o piccola Chiusura di graticci sta- carni da arrostire.
LAORAR LE TERE, Coltivare, Esercitar bilita alle aperture della Cogolaria, per far- LARDO, s. m. Lardo o Lardone, Grasso e
l'agricoltura, ma quella parte che riguarda vi entrare e raccogliere il pesce che si trae Carne di porco salata - Scolennato, dicesi
le terre lavorate, e che abbiano delle pian- col mezzo della VOLEGA. V. BOCARIN. alla Parte del grasso spiccata dal porco col-
te Lavorare, vale Smuovere il terreno , LAORIERÈTO , s. m. Lavorieretto , Picco- la cotenna ; e quindi Scotennare, Cavare il
arandolo o zappandolo o vangandolo - lo lavorìo. lardo colla cotenna.
LAORAR I CAMPI A LA PARTE, Lavorare a LAÒRO, s. m. Lavoro; Lavorio, Fattura, FORCHETA DA LARDO , V. FORCHETA .
mezzo ; e quindi al Lavoratore dicesi Mez- Manifattura Lavoreccio, per lo più s'in- UN'OCA CO TANTO DE LARDO, Oca arcirag-
zaiuolo. V. METADIA - LAORAR I CAMPI IN tende di Quello che si fa per coltivar la ter- giunta, vale Grassissima.
CASA, Farli a sua mano.* ra. Lavoratura , dicesi la facoltà di ope- No GH'È LARDI O NO GHE XE STI LARDI,
LAORAR PER SO CONTO, Fare per sè ; La- rare manualmente, ridotta in atto intorno a Non c'è sfoggi , Espressione fam. che si
vorare sopra di sè o sopra le sue spalle ; qualche materia. usa talvolta ironicamente per dire, Non è
Cucire a suo refe. LAVORO DE CAMPI, V. LAORENZIA. gran fatto, Non v'è gran cosa.
LAORAR PER I ALTRI, Fare il fatto altrui. LAURO MAL FATO, Lavoraccio. COMPRAR I LARDI DA LA GATA, V. GATO.
LAS LAS LAS 361
NON TANTUS LARDO (forse quel lardo è LASAGNA, dicesi nel sign. di Ciancia o TUTI I LASSAI XE PERSI , Ogni lasciata
detto per corruzione o per l'equivoco della Fola, cioè Chiacchiere lontane dal vero - è perdita, Quel che si lascia si perde ; ed
parola labor (maniera antica che s'incontra DESTIRAR LASAGNE, Sballar ciance, fole, è anche frase de' giuocatori .
nel Poemetto sulla guerra tra' Nicolotti e fundonie; Lanciar cantoni o campanili, LASSAMESTAR O LASSIMESTÀR , 8. m.
Castellani, e vuol dire Non tanto chiasso Esagerare nel vero o contar delle bugie. ESSER PIEN DE LASSIMESTAR , Esser pie-
Non tante bravate o sbraciate; Non isbra- CANAL DE LE LASAGNE , chiamasi volgar- no di lasciamistare, vale Esser pieno di
ciate, cioè Usate moderazione . mente, e in discorso scherzevole, la gola, noia o d'inquietudine . V. MALSTAR.
LARDÓN, s . m. o Coa de Gaza, Lardone, il gorgozzulo, che anche in buon italiano LASSAR, Lasciare.
T. degli Oriolai. Piccoli pezzi ch' entrano viene talvolta indicato alla denominazione LASSAR CHE I DIGA, Lasciar che grac-
a coda di rondine nel naso della potenza scherzevole di Condotto delle pappardelle. chino. Boccone rimproverato non affogò
delle mostre. LASAGNADA , s . f. Bravata ; Tagliata ; mai niuno.
LARESE, 8. m. Larice o Pino Larice, Al- Squartata; Bravata a credenza. LASSAR CORER, Trascorrere; Trasanda-
bero di grande altezza, che alligna nelle LASAGNER, s. m. Lasagnaio; Pastelliere, re; Negligere. V. SERAR UN OCHIO, in 0-
montagne, chiamato da Linneo Pinus La- Colui che vende lasagne ed altre paste CHIO.
rix. Dalle incisioni fatte nella parte le- Farinaiuolo, dicesi il Venditor di farina. LASSAR DA BANDA O DA PARTE, Lasciare
gnosa del tronco, cola un sugo resinoso chia- E LASAGNER si chiama pure nel fam. di- a parte; Non fur motto.
mato volgarmente Trementina di Venezia. scorso, non meno che PANCHIANA (V), chi ha NO LASSAR DE PESTO, V. PESTO.
LEGNO O TOLA DE LARESE, Legno o Tavo- l'abitudine di raccontar fole o ciance infon- LASSAR EL CERTO PER L'INCERTO , V. CER-
la laricina. date, locchè suol dirsi DESTIRAR LASAGNE , TO .
LARGÀR, V. SlArgår. V. LASAGNA. LASSAR FORA EL MEGIO IN T'UN DISCORSO,
LARGAZZO, Largaccio; Assai largo. LASAGNÈTE, s. f. Tagliatelli , si dicono Guastar la coda al fagiano, la quale è il
' LARGAZZA , al femminile, dicesi scher- alcune Paste tagliate minutamente per lun- miglior suo ornamento, detto fig.
zevolmente , e piuttosto satiricamente , in go, che comunemente si usano per far mi- LASSARGHE DEL SO PELO, V. PELO.
luogo di ragazza, alludendo all'aver essa, nestra. Pappardelle si chiamano le Lasa- LASSARGHE LA VITA, Lasciare in che che
come supponesi le parti genitali allargate gne cotte nel brodo. sia l'ossa e le polpe, vale Rovinarsi del
per essersi lasciata sverginare, ed aver ri- LASAGNÒN, s. m. Lasagnone; Bietolone, tutto.
petutamente usato il coito. ZANCHI. Uomo grande e scipito. LASSARGHE LA PELE, V. PELE .
LARGO, s. m. Largo; Larghezza. Dicesi ancora per Agg. a Uomo in sign . LASSAR IN BIANCO O IN TE LA PENA, La-
FARSE LARGO , (probabilmente dal lat. di Favolone; Ciancialore. V. PANCHIANA. sciare in bianco o nella penna o in penna ,
Largior, iris.) Largheggiare; Largire o Detto per Lasagna grossa Lasagnotto. vale Eccettuare , Ommettere - Lasciar
Elurgire, Usar liberalità - Sparnazzare, LASCAR, v. Correre in parole, Esser faci- nel dimenticatoio o nel chiappolo , Negli-
Spender assai e consumar il suo - - Farsi le per carattere o per imprudenza a dir gere, Lasciar da parte - LASSANDO IN TE-
far largo, vale Farsi aver rispetto FAR- quello che non dovrebbesi ―Sdrucciolare; LA PENA LA TAL COSSA, Tranne o Tratlane
SE LARGO CO LE CHIACOLE, Largheggiar di Scorrere; Trascorrere, Andar oltre il do- la tal cosa .
parole, cioè Esser largo in promettere . vuto termine. NO LASSARGHENE PASSAR UNA, Non gliene
FARSE LARGO CO LA ROBA DEI ALTRI, Farsi Lascare o Allentare , Far più lento , dare una di vinta.
larghe stringhe del cuoio altrui, detto fig. Stringer meno, Cedere. LASSAR LA UNO, Colpire uno a morte ;
LARGO, Largo, largo, Dicesi di chi pre- LASCAR LA GOMENA , T. Mar. Alleggiare Ucciderlo, Lasciarlo morto sull'istante .
cede qualche gran signore o qualche Ma- la gomona, È fileggiare cioè Lasciare scor- LASSARLA ANDAR COME LA VOL , Lasciar
gistrato per dire Fate luogo; Scostatevi; rere parte della gomona per allentarla al- correre due soldi per ventiquattro danari;
Lasciale passare . lorchè è troppo tesa. Alleggiare la gomo- Lasciar andar l'acqua alla china; Le-
CHIAPÁR EL LARGO , Pigliare il largo , na, si dice pure Quando si attaccano ad es- gar l'asino dove vuole il padrone , Non
Paltura, dicono i Marinai dello andare per sa de' barili voti o pezzi di legno leggero, pensarci, Prendere il mondo come viene.
l'alto mare senz'accostarsi alle terre. affinchè galleggi nell'acqua e non tocchi il LASSAR O RESTAR IN TE LE PETOLE, V. PÈ-
STAR A LA LARGA, Giuocar largo, Non si fondo. TOLA.
appressare. LASCAR UNA SCOTA, Alleggiare una scot. LASSAR PER OCHIO, Lasciare nel dimen-
TORLA LARGA, Volgere; Voltare o Andar ta o una corda, Allentarla se è troppo te- ticatoio o nel chiappolo, Lasciare alcuno
lesto o largo o destro ai canti, vale Anda- sa, facilitare il suo movimento se in qual- in dimenticanza . V. PASSAR PER OCHIO, in
re nelle difficoltà cauto e avvertito. Girar che punto è arrestato. OCHIO.
largo Voltar largo ai canti o alle can- LASCAR, parlandosi di costume, Rilassa- LASSAR PER POPE , Lasciare indietro ; Ab-
tonate, detto metaf. vale Andar con caute- reo Rilassarsi , Discostarsi dall'onestà. bandonare ; Piantare ; Dimenticare.
la, schivare le difficoltà e i pericoli, Tener- Datoci il dito, pigliamo il dito e la ma- LASSARSE, Acconsentire o Consentire, di-
si sulle generali. no cioè La troppa libertà ci fa peggiori. cesi di quelle materie sode, che premute o
LARGO , add. Largo. E MEGIO LASCAR IN TI PREZZI , CHE FAR percosse, cedono.
LARGO DE BOCA E STRETO DE MANEGA , CREDENZE , Piacere e non credenza . V. LASSARSE ANDAR zo , Avvilirsi ; Abbando-
Largo in cintola e stretto di mano, Che fa MOLAR. narsi, Mancar d'animo Parlandosi di
il liberale in apparenza ma non lo è. CO QUEL TOSO GNENTE GNENTE CHE LA- costume, Rilassarsi; Rattiepidirsi, Disco-
LARO, s. m. ( dal latino Latro, levato il t, SCHÈ LA XE FATA, cioè Con quel ragazzo starsi dall'onestà - Parlando di vestiti ,
come in PARE, MARE, PIERA e simili) dice- per poco che allentiale il rigore o la se- Andar sciamannato o sciatto , Scomposto
vasi anticamente nel nostro dialetto per verità, non potrete più rattenerlo o fre- o negligente negli abiti.
Ladro : voce riportataci nelle sue lettere narlo. LASSARSE DA L'OSSO O MOLARSE DA LA
dal Calmo. LASCO , add. Debole ; Fievole; Floscio , RIVA, Pigliar ardire ; Prender baldanza ,
LASAGNE, s. f. Lasagne, Pasta di farina Contrario di Duro e tegnente. Uscire di gatta morta ; Ovv. Uscir del ma-
di grano notissima. PIERA LASCA, In tavola, si dicono le Gio- nico; Uscir di gatta selvatica , vale Uscir
LASAGNA, detto fig. a Uomo, Tempellone, ie di superficie piana, affaccettate solamen- dell'usanza sua , Far più che non si suole.
Irresoluto, che si lascia sopraffare . To'qua te nell'estremità. E LASSARSE DA L'osso, vale anche De-
e dà qua , si suol dire Quando si ha che fa- LASSA, add. Lasciato; Abbandonato. cadere al sommo di sunità, di vigore, es-
re con certi smemorati e di poca fede. LASSA FORA, Preterito; Ommesso ser li li per finire la vita.
Boerio. 46
362 LAT LAT LAT
IASSARSE, parlando di frutta, che si stac- primi, che cominciano a mettere quando si LATESIN, add . (forse dal Barb. Lactinus
cano facilmente dal nocciolo , Spiccarsi , latta. o Laclineus) Ceruleo ; Celeste ; Cilestro
onde PERSEGHI CHE SE LASSA, diconsi le pe- LATE, 8. f. Latte, Da cui si cavano tre so- e Cilestrino, Aggiunto di Colore - Azzur-
sche spiccacciole. stanze, cioè il Cacio, il Butirro ed il Sie- ro è il Colore alquanto più pieno del cile-
LASSARSE MENAR PER EL NASO, V. MENAR . ro. Latte vaccino; Latte pecorino; Latte stro, e dicesi anche Turchino .
LASSARSE VEGNIR L'AQUA ADOSSO, V. AQUA. caprino. PARLAR LATESin, detto per giuoco di pa-
LASSAR STAR EL CAN CHE MORSEGA, V. CAN. QUEL DA LA LATE, V. QUEL. rola, Latinizzare o Latinare. Dare una
LASSAR SU LA PAROLA, V. PAROLA. ESSER ORA DA VOVI ORA DA LATE , V. in terminazion latina ad una voce d'altra lin-
LASSAR SUL MEGIO , Partirsi in sul far Vovo. gua.
del nodo al filo, vale Lasciar sul buono. Latte di gallina, diciamo anche in dia- LATESIN, s. m. T. de ' Beccai, Animella,
LASSA PUR CH'EL CANTA E CH'EL SUBIA , letto, e vale Del ben di dio ; Ogni bene, Uno de visceri dell' animale , bianco e di
Lascia ch'ei zufoli, cioè Lascia ch'ei fac- Cosa rara -- AVER VOGIA DE LATE DE GALI- sostanza molle e spugnosa, che da'medici
cia quel che vuole, chè non farà niente. NA, Aver voglia di fichi fiori, Aver voglie in latino si dice Glandula.
LASSO, 8. m. Lascio o Lascito e Lassito, stravaganti. LATESIOL, 8. m. T. de' Pesc. V. Cievolo
Legato fatto per testamento. Late dei fighi, Lattificio o Latte, Quel- e PASSERA DA LATE, pesci .
LASSU ) l'umore viscoso e bianco come latte , che LATESIÓL, O SoNco, s. m. T. degli Er-
Lassù o Là su ; Colassù ;
LASSUSO ) esce dal picciuolo del fico acerbo colto dal bolai, Cicerbita o Grispignolo e Sonco,
Colassuso; Lassuso, Avv. locale, che dino- suo albero o da'rami teneri, e dal gambo Erba latticinosa da insalata, che piace mol-
la altezza. delle sue foglie verdi e da cose simili. to ai Conigli, ed alle Vacche, detta da' Si-
LASTOLINA , s. f. T. de' Muratori, Ban- LATE DEL FORMENTO, O simili. Dicesi che stematici Sonchus oleraceus.
china o Panchină, si dice alla Coperta di Il grano è in laite, per intendere che non LATICINI , s. m . Latticinii, e dicesi anche
pietra d'un parapetto o spalletta d'un pon- è maturo . Lallicinio, e vale Vivanda di latte.
te e simili. Latle del pesce, dicesi ad una Sustanza LATIN, s . m. Latino, Linguaggio una volta
LASTRA , 8. f. Lastra , e nel dimin, La- bianca e consistente, come cacio tenero, che parlato dagl' Italiani e comune a tutto il
stretta, Pietra non molto grossa e di su- si trova ne' pesci maschi al tempo della fre- mondo conosciuto , ora perduto nell'uso e
perficie piana Lavagna, dicesi ad una gola, e colla quale essi fecondan l'uova che imparato soltanto da chi lo studia.
sorta di pietra che si produce a suolo a son gettate dalle femmine . Aringhe da lal- Latino, si dice a Composizione che si
suolo , ovvero a falde, e si adopera a co- te; Pesce di latte. faccia in lingua latina. Fare il latino.
prir tetti. LATE MONTA, T. de ' Cuochi, ed è una Vi- PARLAR LATIN COME UNA VACA SPAGNOLA,
Per simil. dicesi Di varie cose fatte a vanda ghiotta, fatta di Cavo di latte dibat- Parlar cuiusso, Dir una sentenza latina
guisa delle dette pietre. tuto collo zucchero e col rosolio , che leva affettata Tirar l'orecchie a Prisciano,
LASTRA DE FERO O DE PIOMBO , Falda ; il capo come quella che noi diciamo PANA. vale Parlar malissimo il latino.
Lamina. V. LAMA. CAO DE LATE, V. CAO. FAR EL LATIN A CAVALO, Fare il latino
LASTRE DE VERI, Lastra di vetro o di GROPI DEL LATE, Grumo o Grumetto, l a cavallo, cioè Ridursi a far per forza o
cristallo Invetriata o Invetrata , di- quagliamento del latte o sia il latte assoda- contro il proprio genio una data cosa.
cesi alla Chiusura di vetri fatta all'aper- to nelle poppe. V. INGRUMAR. FAR FAR EL LATIN A CAVALO, Farla bol-
tura delle finestre. FAR ANDAR VIA EL LATE A LE DONE, Can- lire e mal cuocere, diciamo di Colui che
LASTRA DE GIAZZO, Lastra di ghiaccio. sare il latte, Deviarlo dalle poppe. con superiorità faccia fare altrui ciò che gli
LASTRE O LASTRONI DE GIAZZO UNO SORA FAR VEGNIR EL LATE AI CALCAGNI, delto pare Far frullare altrui, vale Violente-
L'ALTRO, Falde di ghiaccio . fig. Far venire la mostarda al naso, Muo- mente spingerlo a operare .
QUEL DA LE LASTRE , Lastraiuolo , l'Ar- vere ad ira alcuno. SPUAR LATIM , V. SLATINAR .
tefice che lavora intorno alle lastre. LEVAR EL LATE , Levar del latie , vale VELA LATINA, V. VELA.
LASTRICATO, V. Salizo . Divezzare i bambini. Levar del latte un LATINAÒR, s. m . Voce ant. Latinante o
LASTRÒN, s . m. Lastrone, Lastra grande. figliuolo. Latinizzante, Che latinizza. Latinista, di-
LATA, s. f. Latta. V. BANDA. ROBA DE LATE, Latteruolo, Vivanda fatta cesi a Professore di lingua latina.
LATA, detto in T. Mar. Latla, e per lo di latte; Torta di latte o simile. LATINETO, s. m. Latinuccio ; Latinetto,
più Latte al plur. Nome di alcuni pezzi di ROBA CHE PAR LATE, Lattiginoso o Lat- Composizioncella scritta in latino dai prin-
legname, che incatenano gli alberi ed altre ticinoso, Di colore e sostanza simile al lat- cipianti.
parti delle navi. te. LATOLA, s . f. T. Agr. Piantone o Perti-
LATACAVRE, Uccello. V. TETAVACHE . VEDELO DA LATE, Vitello di latte o lat- ca, Palone spiccato dal ceppo della pianta
LATADA, s. f. Baliato, Il tempo ch'eserci- tante. per trapiantarsi, che abbia tre anni.
ta la balia nell' allattare il bambino. LATE MARZO, detto dalle Donne, Colostro, LATOLE DE LA PERGOLA, Cornicelli o
LATADÙRA, s. f. Baliatico, Prezzo che si T. Medico, Il primo latte della donna dopo Cornetti, Quella traversa che si pone da
paga per allattare un bambino. V. LATADA. il parto. capo de'bronconi, su per la quale si man-
LATAR , v. Allattare , Nutrir col proprio LA XE LATE E VIN, Ella è latte e san- dano le viti .
latte i figliuoli proprii od altrui. gue, Dicesi di persona avvistata e di bel LATOLA DEL TORNO, Telaio, Pertica che
Allattare o Poppare, vale Succiare il lat- colore. col suo elastico fa girare il tornio.
te della poppa, Prendere il latte. LATE DE LUNA , s . m. Agarico, Specie LATOLA, detto a Uomo, Spilungone ,
LATAR A BEVER, Abboccur la zinna col di fungo medicinale, che nasce sul Larice. Lungo assai.
fasco, Gustare il vino come i bambini le LATERAN , add. T. forense , Laterale. Si LATOLETA, s. 1. Pertichetta, Piccola per-
poppe. chiamano dalle antiche leggi Venete LATE- tica.
EL LATA, Maniera fam. e fig. Egli è nel- RANI, i Confinanti a'beni, quasi a latere. LATON, s . m. Ollone ; Oricalco ; Rame
la sua beva; Ei si gode; Egli gusta o si LATERANI, in altro sign . Collaterali, Si giallo; Rame alchimiato, Metallo composto
bea, dicesi del Trattare o Essere in affare dicono Quelli che sono uniti con parentela di rame purissimo, mescolato colla zelamina.
di suo genio. V. SBABAZZARSE Ingrassa- in linea collaterale. Lalo e Lalon sono voci barbariche regi-
re in che che sia o di che che sia, vale LATERE STAR A LATERE DE UNO, Star strate nel Du Cange, dalle quali è verisi-
Goderne, Averne compiacenza. ai fianchi ; Star vicino; Sociare; Prati- milmente derivata la nostra.
LATARIOL, 8. m. Lattaiuolo, Dente dei care; Aver accesso . LATONER , s . m. Ollonaio ; Orafo d'ollo-
LAU LAV LAV 363
ne, Che lavora in manifatture d'ottone. Enfiteuta è tenuto di pagare al padrone di- lava e monda i pannilini ; e che nel sign. di
Lampanaio, si dice a quell'Ottonaio che fat rettario del fondo enfiteutico, quando ne Imbianchire le tele, direbbesi Curandaio o
lampadi; Borchiaio a Quello che fa borchie, riceve l'investitura o la conferma. Quindi Imbiancatore di tele.
scudetti, rosette elc. Botlonaio a Quello che Pagare il laudemio , vale Pagare la detta LAVANDERA, Lavandaia o Lavandara,
fa bottoni d'ottone. gravezza. dicesi la Femmina.
LATONERA, s. f. La femmina dell'Oltona- LAUDO, s. m. Corrotto da Laude, T. del LAVAOR, 8. m. Lavatoio, Il luogo dove si
io, la quale potrebbe dirsi Ottonaia. Foro ex Veneto, vale Conferma, Appro- lava.
LATROCINIO vazione della prima senteuza -- Lodo è LAVAPIATI , s . m. Lavascodelle ; Gual-
LATRONCINIO ) s. m. Furto , Ruberia sem- propriam . la Sentenza degli arbitri. tero. V. SCUATARO.
plice. V. LADRONEzzo . DAR EL LAUDO A UNA FATURA, Dare il LAVÀR, v. Lavare, Far polita e netta una
LATUGA, s. f. Lattuga comune o Lattuga laudo, è maniera che usasi in pratica, che cosa - Dilavare, vale Lavando consumare
a palla, Erbaggio comunissimo, che fa ce- vuol dire Approvare , Omologare, ed è, e portar via.
sto e si mangia crudo e cotto, detto da' Si- per esempio, Quando l' Ingegnere desti- TORNAR A LAVÅR , Rilavare.
stematici Lactuca sativa . Si chiama Lattu- nato dall'Autorità competente, dopo aver LAVAR EL MUSO A L'ASENO, Lavare il ea-
ca, perchè abbonda d'una specie di lattificio. veduto ed esaminato un' opera pubblica po all' asino, vale Coltivar alcuno inutil-
Se ne distinguono tre sorta, cioè Capitata ; nuovamente compiuta da un appaltatore, mente.
Tonda; e Riccia o Crespa o Broccoluta. e trovatala dovere, la approva . V. Co- LAVAR I DRAPI, Imbucatare , Imbianchire
La Crespa, detta da noi volgarmente Rizza LAUDO. i pannilini .
fa le foglie crespe, simili a quelle dell' En- LAUTER, O LEUTER, 8. m. Liutaio , Artefice LAVAR I GOTI, e simili, Sciacquare ; Ri-
divia maggiore. La Tonda, detta da noi che fa liuti e strumenti analoghi, come vio- sciacquare.
semplicemente LATUGA , sparge le sue foglie lini, violoncelli , chitarre etc. Questo voca- LAVAR I PIATI, Rigovernare.
egualmente a tondo. La Capitata poi , detta bolo Liulaio ha sempre continuato a tal LAVAR LE PIAGHE, Detergere ; Purgare ;
da noi CAPUCINA, fa le sue foglie poco diffe- sorta d'artisti, perchè il Liuto era una volta Nettare ; Mondare ; Lavare.
renti dalla tonda , ma queste si serrano così lo strumento più comune e da essi a prefe- LAVARSE LA BOCA DE QUALCUN, V. Boca.
forte insieme, come fanno i cavoli cappucci, renza fabbricato - Strumentaio dicesi l'Ar- LAVAR LA TESTA A QUALCUN, V. LAVADA.
onde da molti è chiamata Lattuca cappuc- tefice che fa strumenti musicali. Fabbrica- LAVARSE CO L'ASEO, Inacelarsi.
cina. Ve n'ha una qualche varietà, e si chia- tor di chitarre. UNA MAN LAVA L'ALTRA E TUTE DO LAVA LA
ma anche da noi Lattuca Romana, la quale LAUTÈRA , 8. f. La femmina del Liutaio , FAZZA, Una man lava l'altra e le due il
fa le foglie grandi, che poi si dirizzano e la quale, seguendosi l'uso di simili voci così capo, Prov. dinotante che un Uomo ha bi-
stringonsi insieme, facendo un cesto lungo, formate, potrebbe dirsi Liutaia . sogno dell'altro - LAVARSE LE MAN, Lavar-
in cui le legano gli Ortolani in cima e tiran- LAUTO , s . m. Liuto o Leuto; Strumento si le mani d' alcuna cosa, dicesi del Non
gli la terra attorno, e così in breve ten po musicale da corde, una volta assai conosciu- ne volere assolutamente più impacciarsi.
non solamente si serrano le foglie insieme, to anche in Venezia, ma a' tempi nostri dis- CHI LAVA LA TESTA AL MUSSO, O AL ASE-
ma diventano di dentro bianche e tenerissi- usato . Leggesi nel Dizionario della Musica NO, BUTA VIA LA LISCIA E EL SAON , cioè Chi
me a mangiare, e fra tutte le varietà sono del Gianelli, che questo strumento fu inven- lava il capo all'asino fa opra affatto per-
più delicate e piacevoli al gusto. tato da un Francese di casa Laut, da cui duta, dicesi familiarmente di chi vuol istrui-
SIA MALEDETI I OSSI DELA LATUGA, Spe- trasse il nome. re o correggere un ostinato o un imbecille ,
cie d'esclamazione scherzevole, esprimente MAGRO COME UN LAUTO, Allampanato ; non suscettibile d'istruzione.
dispiacere o lamento di un dato accidente Magro arrabbiato ; Munto ; Lanternulo. LAVATIVO, s. m. V. Servizial.
sgradevole ma di poca importanza ; serve a Agg. ad Uomo secco a dismisura. LAVAURE, s . f. Rigovernature ; Lavatura
dimostrare increscimento ma mitissimo e LAVADA, 8. f. Lavamento ; Lavatura . di scodelle- Sciacquatura, si dice l' Acqua
quasi da scherzo . Ben s'intende che tale LAVADA DE PIATI , Rigovernatura . in cui si è sciacquata alcuna cosa.
esclamazione non può essere che scherzevo- DAR UNA LAVADA DE TESTA A QUALCUN , LAVAURE PER EL PORCO, Imbratto, si di-
le, giacchè la lattuca non ha nè può aver detto fig. Lavare il capo ad alcuno colle ce Quel cibo che si dà al porco nel truogolo .
ossi : frombole o col ranno ; Dare una buona Imbratto da porci.
CATIVA LATUGA, Lattugaccia . mano di stregghia o una buona streg- LAVAZZO , Erba. V. GRAPEGIA.
LATUGA D'ORTO NOVELO , Modo metaf. ghiatura ; Dare una canata; Fare un bel LAVÈLO, s . m. (coll' e larga) ( dal lat . La-
Giovanetio , cioè Quello di prima età, di rabbuffo colle parole ; Dare o Fare una bellum) Lavamani o Acquaio delle sagri-
verde età, di primo pelo. Essere ancora sbarbazzata, una scopatura , un lavaca- stie, È quel luogo dove i Sacerdoti cele-
in erba. po, un rovescio. branti si lavano le mani.
LATUGA ZENTIL D'ORTO NOVELO, Maniera LAVAGNA, 8. f. o Piera da LASTRE, Lava- GALETO DEL LAVÈLO, V. GALETO.
ant . figur. per indicare La freschezza di gna, Lastra di pietra detta da' Naturalisti LAVEZÈR, s. m. Voce ant. Calderaio, Ora
una fanciulla da marito, assimilata alla lat- Ardesia, sopra di cui si disegnano ai princi- si dice CALDERER, V.
tuca fresca d'un orto novello. pianti le figure geometriche . Si adopera LAVEZO (colla z dolce) s . m. Laveggio,
LATUME, detto in vece di FRESCUSEne , V. principalmente ne ' luoghi montuosi a co- Vaso di pietra viva fatto al tornio, per cuo-
LAUDAR, v. Termine molto usato nel Fo- prire i tetti. Dicesi ancora Pietra lava- cervi entro la vivanda in cambio di pentola;
ro sotto i Veneti, Laudare, Approvare : il gnosa ; Argilla schistosa mensale o tabu- esso ha il manico come il paiuolo .
Confermarsi dal Tribunale superiore una lare o tegulare. LAVINA, V. SLAVÍNA.
sentenza pronunciata dall'inferiore. Il suo LAVAMACHIE , V. CAVAMACHIE e CALZÈTA . LAVORIÈR, V. LaoriÈr.
contrario è TAGIAR , V. LAVAMAN, 8. m. Lavamane e Lavamani, LAVRANÈR, O LAVRANO, 8. m. Lauro o Al-
LAUDÈMIO, s. m. Laudemio, T. legale ex Arnese di legno con tre piedi, da posarvi so- loro, detto da' Botanici Laurus nobilis.
Veneto, dal barbarico Laudemium . Specie pra la catinella per lavarsi le mani. V. BRO- Pianta o Albero odorifero e sempre verde,
di Gravezza o Contribuzione, cui era tenu- CA E LAVELO. assai conosciuto e comune in Italia.
to un nuovo Feudatario al caso dell' inve- LAVANDA, s . f. Lavanda e Spigo, Sorta LOGO PIEN DE LAVRANI, Laureto Campo
stitura del suo Feudo verso il Governo di frutice di foglie e fiore odorifero e aro- piantato di lauri.
Veneto, di cui riconosceva il diretto do- matico, notissimo, detto da Linn. Lavan- LAVRANETO, s . m . Allorino, Piccolo Al-
minio. dula Spica. loro.
E Contribuzione non meno che il nuovo LAVANDER, s. m. Lavandaio, Quello che LAVRÈTO, s . m. Labbricciuolo ; Labbruc-
364 LAZ LEA LEG
cio, Piccolo labbro. Nel plur. Le labbric- LAZZÈTO , s . m. Lacciuolo e Lacciolo o LEATICO, V. LIATICO.
ciuola LAVRETI CREMESINI, Labbra di Laccioletto e Lacciuoletto, Piccolo laccio. LECAR, V. LICAR e i suoi derivati.
rubino, cioè Rubiconde, vermiglie. LAZZETO DA OSELETI, V. in Lazzo. LECO (coll'è larga) s . m. Ecco sust. Voce
LAVRO, s. m. Labbro, e nel plur . Labbra e LAZZO, s. m. Laccio , Nodo scorsoio, Sor- che mediante il ripercuotimento in alcuni
Labbri, e poeticamente Le labbia, Estre- ta di legamento, che quanto più si tira più luoghi atti a renderla, ti ritorna alle orec-
mità della bocca con cui si cuoprono i denti. serra, e che scorre agevolmente volendo chie. Serivesi meglio Eco.
BUSETA DEI LAVRI, Filtro, Quel seno su- stringere o slacciare -- Accappiare, vale CANTAR DA LECO, V. CANTAR.
perficiale nel mezzo superiore delle labbra, Legare o stringere con nodo scorsoio, e LEGALITÀ, s. f. Legalità e Legalizzazio-
che soggiace immediatamente al setto delle dicesi per lo più delle Some. ne, Autenticazione di qualche carta che si
narici. LAZZO DA PICAR, Laccio ; Capestro; Fu- fa col mezzo d'un pubblico uffizio.
AVER I LAVRI SCORTEGAI, V. SCORTEGA . ne strozzatoia, Quel laccio con cui s' im- LEGALIZA, add. Legalizzato , Autenti-
AVER EL DOLCE SUI LAVRI, Aver il mele piccano gli uomini per sentenza della giu- cato.
sulle labbra, Aver maniere dolci. stizia. LEGALIZAR, v. Legalizzare, Autentica-
AVER EL FIEL SUI LAVRI, Parlare conci- LAZZO DA OSELI , Lacciuolo, e nel dim. re, Render degno di fede ; e dicesi delle
tatamente, dimostrarsi irritatissimo col di- Lacciuoletto e Laccioletto , Cappio scorso- Scritture acciò possano essere riconosciute
scorso, non aprir bocca senza dar a conosce- io fatto di crine di cavallo, con cui si piglia. come legali. V. REGALIZAR .
re un'estrema irritazione, o una collera ec- no gli uccelli Scalella, dicesi ai Piccoli LEGALIZAZION, s. f. Autenticazione, il
cessiva. lacciuoli da prender colombi - Tagliuolo, legalizzare, l'autenticare una scrittura, un
LAZARETO , s . m. Lazzaretto, Spedale vale Laccio con cui si pigliano gli animali atto e simili. V. anche REGALIZAZION .
degli appestati ; ed anche Luogo dove si per li piedi. LEGATIN, s. m. Legatuzzo, Piccolo legato,
guardano gli uomini e le robe sospette di FILAR EL LAZZO , V. FILAR . di poco valore.
peste. METER EL LAZZO AL COLO A UNO, detto fig. LEGE O LEZE, S. f. Legge.
Nel libro sull'Origine delle Feste Vene- Mellere la cavezza alla gola o al collo ad LEGE CHE STA E VIVE, Legge vivente ;
ziane, si pretende che la voce LAZZARETTO altrui, si dice dell'Obbligar con forza o Vio- Legge imperante ; Legge attuale.
sia corrotta da Nazaret, perchè il primo dei lentar alcuno a far una cosa. DAL DISORDINE VIEN LE LEGE, Da' cut-
nostri due Lazzaretti per la peste del secolo LEA, s . f. Limo ; Limaccio ; Mota ; Mel- tivi costumi vengono le buone leggi, Le
XIV fu piantato nell'Isoletta ov'erano i Mo- ma ; Melmetta ; Fango attaccaticcio e ter- leggi nascono dai casi che insegnano a prov-
naci di S. Maria in Nazaret. Io vorrei ad ra ch'è al fondo delle paludi, de' fossi e vedervi.
onore del Veneziano dialetto che questa eru- de'fiumi. LA LEGE NO TIEN CONTRO PATI, I patti
dizione fosse vera quanto quella che per IMPIANTA IN TE LA LEA, Ammelmato, o rompon le leggi, si dice A chi adduce una
esempio io riporto alla parola Fro ; ma vi Ammemmato ; Fitto nella melma . legge contro una cosa pattuita.
contrasta il sapere che Lazzaretto chiama- LEAMA , add. Letamato ; Concimato ; Leta- LA LEGE VENEZIANA DURA UNA SETIMANA,
vasi in origine lo Spedale destinato a curare minato ; Governato , dicesi delle Terre in- dicevasi ai tempi del Governo Veneto, Fatta
i lebbrosi e che Lazzari dicevansi appunto grassate col letame . la legge, pensata la malizia , e vale che II
fin dal X secolo i Lebbrosi dal titolo d'una LEAMAR, v. Letamare ; Alletamare ; Le- popolo procura sempre di eludere la mente
Chiesa ch'era piantata poco fuori di Geru- taminare ; Concimare ; Conciare ; Stab- del Legislatore.
salemme, dedicata a S. Lazzaro protettore biare, Governar le terre col letame per LA NECESSITÀ NO GA LEGE , La necessi-
di tali infermi. ingrassarle. tà non ha legge, Prov. che si dice del Far-
NOVA DA LAZARETO, Novella da Lazze- LEAME O LOAME, s . m. Letame ; Litame, si lecito per necessità ciò che per legge è
retto, detto met . e intendiamo Novella so- Fime ; Fim ; Stabbio ; Sugo ; Stallatico; illecito.
spetta, della cui verità convien frattanto Concio, Le immoudezze che si ricavano NO AVER NE LEGE NÈ FEDE, Esser gen-
dubitare finchè non sia purgata, cioè av- dal regno animale, per uso di concimare te di scarriera , Uomini presti al mal ſa-
verata. Quindi quando si sente raccontare le terre . re. Non aver diritto nè rovescio, Non aver
una cosa di recente avvenuta, taluno dice Concio ben macero o stagionato, dicesi carattere .
MANDEMOLA AL LAZARETO , ch'è quanto dire Quello ch'è stato bagnato ed inzuppato ESSER DE LA LEGE O Omo de LA LEGE , Ma-
Mandiamola allo spurgo; poniamola in con- dalle pioggie. V. GRASSA. niera bassa, Esser di calca, vale Esser
tumacia, o in quarantena cioè Dubitiamone. DEVENTAR LEAME DE SAGRA, Essere sep- tristo, furbo, astuto, mariuolo ; ed esser
ESSER UN LAZARĖTO , Aver più mali che il pellito. Uomo da fare qualsivoglia furfanteria
cavallo della carretta, dicesi di Chi abbia STAGIONAR EL LEAME, Maturare il leta- Vale anche Essere compagnone o buon
addosso molte mascalcie e doglie. me, vale Infracidare. tempone, cioè Uomo gioviale, piacevole e
LAZARIOI, V. POMO LAZARIOL . LEAMER, s. m. Letamaio ; Mondezzaio ; di buon tempo.
LAZARO ) - Concimaia, Deposito di spazzature che si LEGENDA, s . f. Leggenda, Storietta di po-
LAZARON add. Sudicio ; Malvestito raccolgono per uso di concimare le terre co pregio e per lo più favolosa.
Lazzaroni si chiamano in Napoli i poveri -- Sterquilinio o Sterquilino, si dice al
EL ME N'HA DÀ UNA LEGENDA, V. FILA-
e la plebaglia. Luogo dove si fa adunanza di letame - STROCA.
LAZO (colla z dolce) s. m. Lazzo (pronun- Verminaria, dicesi in Toscana ad un Mon- LEGISTA, s. m. Legista, vuol dire Giure-
ziato colle z dolci) Atto giocoso che muove ticello di sugo fatto ad arte nella bassa cor- consulto ; Versato nella scienza legale .
al riso ; e Qualunque azione che facciano i te, perchè vi nascano moltissimi vermi per LEGISTI dicesi volgarmente agli Studenti
Comici per esprimere il lor pensiero. nutrimento delle galline e de' pollastrini, delle leggi in una Università ; o anche Sco-
DAR LAZO IN TEL ZOGO, Dar pasto, cioè che raspando se gli procacciano.. LARI LEGISTI.
Lasciarsi vincere qualche cosa artificiosa- LEANDRO, s . m. Oleandro ; Nerio ; Rodo- LEGISTA O SECRETARIO LEGISTA , chiama-
mente per tirar su altrui. dendro ; Alloro-rosa o Alloro indiano , vasi nel Senato Veneto il Segretario letto-
FAR LAZI, V. FAR SESTINI, in SESTIN. Arboscello che si coltiva anche ne'vasi , di re o̟leggitore, al quale incumbeva leggere
Lazo, con una sola z, dicesi a Scaltro un verde perpetuo, che fa i fiori rubicondi i documenti Lettore era detto Colui che
introducimento o ripiego, od altro accorto alla maniera delle rose, e odorosi, e che leggeva le carte sotto l'arringa degli Avvo-
modo nel discorso ; e quindi Lazeggiare, si chiamano Fiori di S. Giuseppe . Fu det- cati nelle cause civili e criminali.
Usare scaltri introducimenti e curiosi ri- to Nerio dal Mattioli, e da Linneo Nerium LEGNA O LEGNE, S. f. La legna, nel num .
pieghi nel discorso. Oleander. del meno e Le legna o Le legne nel nu-
LEG LEN LEN 365
mero del più, Legname da abbruciare. LEGNO SANTA MARTA, Altro legno che ci CHIAPAR LENA, Allenarsi, Prender vigore
Sprocco, dicesi Qualunque legno da ardere. viene per via di commercio dall' Isola di S. o lena, Avvalorarsi.
V. LEGNO. Marta dell'America meridionale, con cui si LENA, noi diciamo ancora per Voglia ;
LEGNA MORTA, Legname o Legna morli- tinge color di rosa È detto in sistema da Estro ; Destro ; Buon umore, Disposizion
cina, dicesi del Legname che si secca natu- Persoon, Caesalpinia Sappan. vigorosa a far che che sia - ANCÙO NO GO
ralmente sul tronco. LEGNO SANTO, Guaiaco o Legno santo, LENA, Oggi non ho voglia, non ho estro,
LEGNA SECA CHE FACILMENTE SE BRUSA, Sorta di legno che ci vien dall' America, son pieno di mal umore, di lasciami stare.
Legna seccaticcia o incendevole, e serve agli usi della medicina e della LENA , (coll' e larga) s. f. Elena , Nome
LEGNA VERDE, Verdemezzo, Fra fresco tintura. È detto da'Botanici Guaiacum of- proprio di Donna.
e secco. ficinale. SANTA LENA, S. Elena, Titolare d'una
LEGNAGO, Fortezza notissima del Verone- LEGNO VERZIN, Legno Verzino o Brasi- Chiesa e Isola presso a Venezia.
se sull'Adige, che si registra pel seguente letto, Legno americano , detto da ' Siste- LENCA, T. de' Pesc . V. ENCA .
dettato, MANDAR UNO A LEGNAGO, Mandar matici Caesalpinia Echinata , che si tras- LENDEGO , s. m. Indaco, Sugo rappreso
uno a Legnaia, vale Bastonarlo. porta in Europa e si adopera per tingere che si trae dalla Pianta chiamata da'Siste-
LEG NAME , s . m . Legname, Nome univer- in rosso. mat. Indigofera argentea, col quale si ti-
sale de' Legni. LEGNO ZALO D'OLANDA, Brasiletto Giul gne in colore tra turchino e azzurro . Il
LEGNAME MEZO MARZO , Legname fungoso, lo ? o Sandalo giallo? Altra specie di legno miglior Indaco dicesi Guatimalo, perchè
dicesi per metaf. de' Legnami che per so- che ci viene in grossi pezzi dall' America, proveniente da Guatimala, paese dell'Ame-
verchia umidità infracidano. il quale serve non solo per tingere in gial- rica Centrale, tra il Messico e la Colum-
LEGNAME MORTO, Legname morticino ; lo, ma per lavori d'impiallacciature. Questo bia.
Seccume ; Seccaticcia. legno è dell'albero nominato da Linn. Mo- LENETA, voce ant. che dicevasi per vezzi
LEGNAME DA BRUSAR , Legname da ar- rus Tinctoria. nel sign. di Elenetta, piccola Elena, Nome
dere. LEGNO ZALO D'INGHILTERA, detto da' Ne- proprio di Fanciulla.
Legname vecchio, Legname scommenta- gozianti SGODANO DE LA GIAMAICA, Altra LENGAIZZO , add. Linguacciuto. V. SLEN-
to, dicesi in Marineria del Legname della sorta di Legno, che ci viene per via di com- GUAZZÒN. È però voce pochissimo usata.
nave diseccato dal sole e dai venti. mercio e serve a tingere in giallo. Questa LENGUA, 8. f. Lingua, Membro del corpo
LEGNAME DA SEGIR, Legname segatic- pianta fu nominata da Miller Morus Xan- con cui si forma la voce. Limbello , dicesi
cio. thoxylum, ma poi fu riconosciuto esser la per simil.
LEGNAME DA OPERA, Legname da fab- stessa del Morus tinctoria di Linneo sopra LENGUA CHE LA PAR UNA BURATA, Lin-
briche. indicata. gua di frullone, Che parla a salti e ad in-
LEGNAME SCONTROSO, V. SCONTROSO . LEGNOSO, add. Legnoso ; Tiglioso, Che toppi.
DURO DE LEGNAME, V. DURO. ha della qualità del legno. LENGUA CHE TAGIA E CHE Cuse, o che por-
TRAR DEI LEGNAMI, V. TRAR. Stopposo e Alido , dicesi delle Rape e TA VIA LA PELE, O LENGUA DA VITUPERIO,
LEGNE, T. Legna. dei Ramolacci quando il loro sugo è ina- Lingua che taglia e fora o che laglia e
LEGNÈRA, s . f. Legnaia , Magazzino da ridito. fende ; Lingua lunga ; Lingua tabana ;
legne o Massa di legne - Catasta, dice- LEGORIA, s . f. Idiotismo per Allegoria. Forbicione : Lingua fracida ; Lingua ser-
si alla Massa di legni rifessi, d'altezza e lar- LEGREZZA, Voce antiq. Allegrezza . pentina; Lingua nocina ; Lingua più ta-
ghezza determinata secondo i luoghi. E LEGRIA, s . f. Voce bassa, lo stesso che ALE- gliente de'forbicioni, dicesi d' Uomo mali-
quindi Accatastare, Far catasta. GRIA, V. gno e maldicente.
LEGNO, s. m. Legno. LEGUME ) Lengua da do, Bilingue, Che ha due lin-
LEGNO FACILE A ROMPERSE, Legno stian- LEGUMO ) s. m. Legume e Civaia , Nome gue, Fallace. Susurroni, diconsi Coloro che
tereccio, Che agevolmente si stianta . generico di tutti i grani che nascono coi tra gli amici seminano discordie.
LEGNO DA CALZE, V. CAGNÒL . baccelli, come delle fave, de'piselli, fagiuo- Lengua Grossa, Lingua impacciata, Di-
LEGNO, detto per Agg . ad uomo, Mesto- li, ceci, lenti, vecce e cicerchie, e che ser- cesi a cagione del vino.
lone ; Scimunito ; Stupido. V. PALO. vono a nostro cibo. LENGUA O BRAZZO DE MAR , Cala ; Seno,
CARGO DE LEGNA VERDE, detto fig. Cari- LEGURO, O LANGURO, 8. m. O LUSERTA VER- Braccio di mare fra due capi o punte di
co di tenera figliuolanza. DE, Ramarro o Lucertolone, Specie di Lu- terra.
TUTO LEGNO, E tutta fava, e vale È la certa con coda verticillata alquanto lunga, Lingua, dicesi per Idioma, Linguaggio
stessa cosa. Come i poponi di Chioggia, con isquame acute e corpo verde . I Siste- - Popoli unilingui, si dicono quelli che
tutti d'una buccia o pasta, Le donne sono matici la chiamano Lacerta agilis varietas parlano la stessa lingua.
tutte compagne. viridis. AVER PERSO LA LENGUA, Aver lasciato la
LEGNO CON LEGNO, Grattugia con gratlu- LEMENTO, Lo stesso che LAMENTO, V. lingua a casa o al beccaio, Si dice di Chi
gia non fa cacio o non guadagna. LEMO, s . m. ( coll' e aperta ) Lagno, La- sta senza parlare in compagnia di altri.
I TRE LEGNI, la Forca -- Morire in su mento senza espressione di parole, voce AVER SU LA CIMA O SUL PICego de la LEN-
tre legni, Essere impiccato . inarticolata significante lamento compas- GUA, Y. PICEGO.
OMO DE LEGNO, V. OмO. sionevole, che anche dicesi Mugolamen CATAR FORA LA LENGUA, Cavar fuori il
LEGNO DE CAMPECHIO, V. CAMPECHIO. to Lagnio o Mugolio è il Lagno conti- limbello ; Dar fuoco alla bombarda, In-
LEGNO DE GIUDA, Siliquastro comune, nuato. cominciar a parlare. Il suo contrario è La-
detto anche Albero di Giuda . Albero bel- LEMÒSINA, s . f. Limosina ed Elemosina. sciar la lingua a casa o al beccaio.
lissimo per li suoi fiori di color rosso acce- CERCAR LA LEMOSINA, Limosinare e Ele- EROR DE LENGUA, Discorso o Trascorso
so. Ne abbiamo nel nostro pubblico giar- mosinare. di lingua.
dino. Linneo lo chiama Cercis siliqua- LEMOSINIÈR, s. m. Elemosiniere ; Limo- ESSER BETA DA LA LENGUA SCHIETA , V.
strum. siniere ; Limosinario ; Limosiniero. BETA.
LEGNO DEL BRASIL, V. FERNAMBUCO. LENA, (coll'e stretta) s. f. Lena ; Alena ; LIBRO COMPOSTO DE PIÙ LENGUE, Libro
LEGNO ROSA, T. de' Negozianti, Legno Vigore, Fiato, Robustezza. Poliglotto.
rodio o Legno di rose, Sorta di legno che PERDER LA LENA, Allenare - NO GO PIÙ METER LA LENGUA DA PER TUTO . V. PEZ-
ci vien portato dalle Isole Canarie, ed è LENA, Alleno ; Non ho più lena ; Non ho ZETA.
chiamato da Linneo Genista Canariensis. più fiato ; NO AVER PELO SU LA LENGUA, Egli ha la
366 LEN
LES LES
lingua in balia , Non gli muore la lingua
quale si vede sovente coprire in forma di QUEL LESCA, Escaiuolo , Venditore
in bocca o Nonse gli rappallozzola. E'non DA LA
tappeto composto d'infinite foglioline verdi di esca, zolfanelli e pietre focaie.
sarà rimandato per mutolo. Parla schietto chiare , la superficie degli stagni e delle pa-
e speditamente. BARETA DE LESCA, V. BARÈTA .
ludi . Le Anitre ed altri uccelli di simil raz-
TEGNIR LA LENgua drento dei denti , Te- LESCA, detto in T. de ' pescatori, Esca
za se ne cibano volentieri. dicesi al Cibo con cui si allettano i pesci
ner la lingua a freno o Tenerla in briglia; | LENTE , s. f. Lente ; Lenticchia ; Lenta;
Rafrenare la lingua, vale Parlare consi- per farne preda.
Civaia , e Lente civaia , Legume noto , pro-
deratamente e con riguardo. dotto da una Pianticella detta da Botanici LESCA, pure, in T. de' Valligiani, diconsi
ANDE A METER LA LENGUA IN T'UN GA- Ervum Lens. quelle piante erbacee , fra le quali special-
TOLO ; Maniera d'ammonizione , Tencie la mente la Tifa (PAVÈRA) e la Carice (CARE-
Lente, dicesi per Vetro o Cristallo di SINA), che sono tagliate ne' luoghi paludosi ,
lingua a freno o in briglia, Parlate con figura simile alla Lente. Se il vetro è con-
riguardo. affastellate, seccate al sole e vendute ad uso
vesso da una parte sola, dicesi Mezza lente. di fuoco in mancanza di cannucce . Queste
TUTI PARLA LA SO LENGUA , Ciascuno par- Lente del penDOLO , T. degli Oriolai ,
la il suo latino, cioè La sua lingua. erbe sono poi chiamate LESCA , divenendo
Lente ; Lente del bilancere.
TUTO EL SO FORTE STA IN TE LA LENGUA, per la loro leggerezza facilmente arsibili,
LENTE, detto per Lentizene, V.
Aver il suo in contanti nella lingua, Aver LENTISCHIO , 8. m. Lentisco e Dentischio | quasi Esca.
LESCADURA , 8. f. T. Milit . Polverino,
tutto quanto il suo maggior capitale nelle detto da Linn. Pistacia Lentiscus , Albero
chiacchiere . Polvere da guerra o stacciata o che non è
da cui cola quella resina che dicesi Mastice .
LA LENGUA TRÀ DOVEL DENTE DIOL, La stata aggranellata o che non lo è più . Nel
Le sue foglie odorose ponno essere impie-
lingua balte dove il dente duole, Prov. secondo caso chiamasi più propr . Polveri-
gate nella concia de' cuoi, come praticavasi
Sempre si ricade sulla cosa che preme . no verde ; nel terzo Polverino vecchio o
in Venezia al tempo del Mattiolo. Dai pie- Polveraccio. Il polverino , come più fino
LENGUA DE VACA , s. f. Lapazio, detto coli odorosi suoi frutti si cava olio per
in Toscana Ramice o Rombice, Erba che della polvere, serve a Dar l'inescatura al
espressione, il quale è adattatissimo per
ha le foglie lunghe e larghe, della figura pezzo , quando non si usa lo stoppino.
ardere nelle lucerne , spandendo grato odo-
d'una lingua vaccina, e che cresce ne ' luo- LESCAR , v, T. de Cacciatori , lo stesso che
re, come pure per i saponi che rende odoro- INESCAR, V. questa voce al terzo sign .
ghi incolti ; detta in sistema Rumex pa- si. Questo legno è stimato buono per forti-
tientia . LESCHE . Sorta di Pianta. V. IRIOS .
ficare le gengive , onde se ne facevano stec- LESEGNO , (coil' e stretta ) s. m. Pennec-
LENGUA DE VACA, detto per ingiuria di cadenti, da'quali è venuto il nome di Denti-
Lingua mordace, Lingua tabana o fraci- chio o Lucignolo , Quella quantità di lino ,
schio e poi di Lentisco.
da ; Lingua serpentina. LENTIZENE , s. f. Lentiggine ; Lintiggine , canap e etc. che si mette sulla rocca per fi-
LENGUAGIO, s. m. Linguaggio, La pro- lare.
e Liliggi ne o Leliggi ne . Macchie tte che si
LÈSENA, ( colla s dolce) Aggetto, Ciò che
pria favella di ciascuna Nazione. spargono particolarmente sul viso, simili
TEGNIR UN CERTO LENGUAGIO, Tener un alle lenti. aggetta, cioè che sporta in fuori dalla di-
rittura d'un muro ; e così intendono anche
certo parlare o discorso; Parlare in certa Pien de lentizENE, Lentigginoso o Le-
guisa, cioè Un certo modo di discorrere o i nostri Falegnami, i quali però appropria-
tigginoso. V. PANE.
equivoco o sardonico o simile ; e dicesi per no per analogia il termine Lesena a quei
LENZA, s. f. ( colla z aspra ) Voce ant. che membretti che risaltano dalla dirittura per-
lo più in mala parte. significa Acqua. È ancora usata però come
LENGUÀL, s. m. Linguale, Chiamasi una peudicolare degli armadii, degli stipi e di
furbesca dagli Osti , con che indicano l'Ac-
altre loro manifatture, come sono cornici,
specie di salsiccia, in cui racchiudesi colla qua ch'es si mesch iano col vino per allun- colonnette e simili. V. SPORTO.
carne di poco tritata anche la lingua. garlo. LESENA , add . Aggeftato , dicesi per agg.
LENGUAZZA, s. f. Linguaccia ; Mala lin- BOLA DE LA LENZA , V. BOLA.
gua ; Lingua nocina. LEONORA, s. f. Eleonora, Nome proprio di ad un ' Opera fatta da ' Falegnami, la quale
LENGUAZZÓN, V. SLENGUAZZÒN. femmina. abbia qualche risalto dalla dirittura a piombo.
LESENADURA , 8. m. dicono i Falegnami
LENGUÈLA , 8. f. Striscetta di cuoio; Cin- LEPA, pesce . V. TENCA DE MAR
. al Lavoro dell' aggetto FAR UNA LESE-
turino, Pezzetto lungo di cuoio, che serve LEPRA, 8. f. Lebbra , Specie di Scabbia in
a varii usi. NADURA, Lo stesso che LESENAR , V.
somino grado , che fa bruttissima crosta in LESENAR , v. T. de ' Falegnami, Far un
LENGUELA DE LA BALANZA, V. BALANZA. sulla pelle .
Lenguela del SALTARELO, Linguetta del LEPROSO, add. Lehbroso, Pien di lebbra. aggetto o un lavoro d'aggetto o che ag-
salterello, Pezzettino di legno tagliato a LERIGIÓN , s. f. Voce bassa e trivialissima , getta , cioè che risalta dalla dirittura per-
pendicolare di qualche opera . Il verbo Ag-
ugnatura e adattato al salterello degli stru- detta per Religione.
menti da tasto e corde. Linguelte negli Or- gettare si riferisce all'aggetto o sia all'o-
LERIGIOSO, add. Idiotismo per Religioso.
gani sono piccoli pezzi d'ottone flessibile ed LERIQUIA, 8. f. Reliquia. È pure idiotismo. pera che aggetta , mai all'Artefice che fa
l'agget to.
elastico, di cui si cuopre il cannello d'ottone LEROÀ, s. m. Chiamasi comunemente una
degli organi. LESSA, s. f. e per lo più LESSE in plur.
Medicina purgativa e curativa, introdotta Succiola ; Ballotta ; Balogia ; Tiglia ; Ti-
LENGUÈLA DE LE BRAGHESSE, T. de' Sar- ed accolta con qualche fanatismo popolare
ti, Coda, Quella con cui altre volte si af- gliata, Castagna cotta nell'acqua colla sua
fra noi l'anno 1825 ; stata proposta ed in- scorza.
fibbiavano i calzoni al codino (Centuròn )
segnata dal Chirurgo parigino Le Roi, don- CALDE LE LESSE, Calde tiglie.
per di dietro. de trasse il suo nome volgare. Le regole
LENGÙÈTA, 8. f. Linguetta, Piccola lin- LESSADA, s. f. Lessatura , Il lessare.
di comporla e di usarla cautamente in pra- LES
gua. SADINA, s. f. Bislessatura, Leggera
LENGUETA DA rede , V. AGO DA Rede . tica, sono prescritte in un libro divulgato lessatura.
per tutta Italia colle stampe in molte edi-
LENGUIN, s. m. Linguino , Dimin . e Vez- DAR UNA LESSADìna, Bislessare.
zioni, al quale può ricorrere chiunque
zeggiativo di Lingua . LESSÀ R, v. Lessare ; Allessare, Cuocere
avesse curiosità d'informarsene .
LENTARÌNE, s . f. T. Agr. Lente o Lentic- LERÒGIO, s. m. Voce degl' idioti, V. Rɛ- che che sia nell'acqua .
LESSIÈRA, 8. f. T. de' cuochi, Lo stesso
chia palustre o Erba Pulla, detta da' Si- LOGIO .
stem. Lemna gibba e Lenticula palustris . che PESSIERA.
LESCA, 8. f. Esca, Quella materia, che pre-
Pianticella acquatica di fogliette tondeg- LESSO, s. m. Lesso e Allesso , La cosa che
parata o conciata col salnitro purificato,
gianti e polpose, simili alle lenticchie, la serve a batter fuoco . si lessa , e per lo più s'intende della carne o
simile.
LET LET LEV 367
LESSO , add. Lesse e Allesso , Bollito o GRAN LETERATO , Letteratone — Letle- gno sul quale sostiensi il libro per comodo
cotto nell'acqua . ratissimo è il Superlativo . di leggere o di cantare Bandinella del
MAL COTO LESSO, Bislesso. LETERATO MINCHIÒN , Letteruto , Lette- leggio, chiamasi Quella calata che pende
OMO LESSO, Grullo e Mogio, Che sta rato da poco -- Scioperalibrai , Lettera- per ornamento davanti e dietro del Leggio.
ottuso, contrario di Desto - Ebete, Fiac- tuccio ch'è d'impaccio a'librai. LETURÈTA, 8. f. Letturina, Lettura fat-
co, debole, pigro, che ha gli spiriti morti- LETESİN , s . m. Letticello ; Letterello ; ta in fretta.
Cencio molle ; Pulcin bagnato o Gallina Lettino ; Lettuccio; Letticciuolo , Piccolo LEVA, V. LIEVA.
bagnata, vale Di poco spirito, timido, fred- letto . LEVÀ, s . m. Lievito, Pasta inforzata colla
do-Lonzo o Floscio, direbbesi di Chi è len- LETIÈRA, s. f. Lettiera o Cassa del let- fermentazione per lievitare il pane, che an-
to, pigro o tardo per grassezza. to. Intelaiatura di legnami contenente le che dicesi Fermento .
LESTIR, v. Allestire ; Ammannire, Prepa- assi che reggono il saccone ed i materas- PRIMO LEVA , T. de ' Fornai, Rinfresco o
rare. si del letto . V. CAVIOLA. Rintocco, Primo lievito - INDURIA DEL Le-
LESTO, add. Lesto cioè Destro, pronto, LETO , s . m. Lelto , Quell'arnese su cui VA, V. INDURIA.
presto. si dorme. V. TOLE , CAVALETI , Letiera , SENZA LEVA NO SE FA PAN , detto metaf.
LESTO DE MAN, V. LADRO. TESTIERA , STRAMAZZO, PAGIÒN , Cavazzil, Dal nulla nulla.
LÈTERA O LETARA, S. m. Lettera o Pisto- CUSSINI , NIZIOLI , FILZADA , IMBOTIA , Co- PAN ZO DE LEVÅ , Pane ammazzerato ,
la - Missiva o Invievole, dicesi a Quella VERTOR, SPONDA, CALESÈLA, etc. dicesi al Pane che per non essere stato in-
che si scrive la prima ; Responsiva o Ri- ANDAR IN LETO, Allettarsi , Coricarsi. fornato a tempo, cioè dopo essersi a suffi-
sponsiva a Quella che si risponde. ANDAR IN LETO COME I POLASTRI , Andar cienza lievitato , e la pasta essendosi secca-
Lettera, chiamasi il Carattere dell' Alfa- a letto o a riporsi come i polli o all'ora ta, riesce per conseguenza indurito o asso-
beto; e Tutti i Caratteri di Stamperia . V. de'polli, cioè A buon'ora. dato .
CABATERE LETERE GRANDE, Lettere maiu- ANDAR IN LETO SENZA CENA, V. CENA. ANDAR ZO DE LEVA, Bellissima frase met.
scole e nel dimin. Maiuscolette, - LETERE ESSER IN LETO , Giacere o Essere in tratta dal troppo lievitare del pane, e vuol
BASSE, Leitere minuscole ·--- OCHIO DE LE letto e dicesi per riposo . Essere decum- dire Perdere la freschezza della gioven-
LETERE , V. in CARATERE, CULO O FONDO bente, per male . tù: il che si dice per lo più delle Donne.
de le letere, Piè delle lettere , La parte ESSER SEMPRE ᎠᎪ ᏞᎪ CAREGA , AL LETO , LA XE ANDADA ZO DE LEVA, La merla ha
o estremità opposta all'occhio - TACA DE Essere , Stare o simili , tra 'l letto e il passato il Po o Il merlo è passato di là
LE LETERE , V. TACA. - Asta delle lettere, lettuccio , vale Sempre malazzato . V. So- dal rio, prov. che si dice di Chi già vec-
dicesi a Quella parte de' caratteri ch' esce TOSSORA. chio è scaduto di forze, e per lo più Del
dalla riga per di sopra : Pendenza (dal fran- LEVAR DAL LETO , V. LEVAR e ALZAR . mancare il fiore dell'esser suo in che che
cese Pendentif) a Quella che esce per di LETO DE PENA , Coltrice , Specie di ma- sia, v. g. la bellezza nella donna e simili.
sotto e ch'è come Coda. terasso riempiuto di piuma, su cui si gia- ANDAR ZO DE LEVA, dicesi non meno fig.
LETERA DE RACOMANDAZION, Commendati- ce . del Perdere la voglia, la lena, il brio -
zia e talora per ironia indica biasimo - LETO DA SPOSI, Talamo; Letto nuziale. So zo DE LEVA, Sono svogliato ;. Non ho
FAR UNA BONA LETERA DE RACOMANDAZIÓN, LETO DA CANI, Canile, Letto cattivo. V. lena; Son pieno di lasciami stare ; Non
detto per ironia, Tagliar i panni addosso Cuzzo . ho voglia di ridere, e simili.
ad alcuno, Dar mala informazione in aggra- FAR EL LETO , Rifare il letto Spiu- LEVA , add. Levato, da Levare.
vio altrui. macciare o Sprimacciare, s'intende propr. OMO LEVÀ, Elevuto, Superbo, altiero .
LETERA ORBA, Lettera cieca ; Lettera Rimenare la coltrice. COVERTA LEVADA , Sollalzata , Alquanto
anonima, Senza nome di chi l'ha scritta FARSE UN BON LETO, detto fig. Farsi cre- alzata.
LETERE ORBE, detto in T. degli Stam- dito o buon nome o concetto. PAN LEVA, Pane lievito o Lievitalo , con-
patori , Lettere callive d'occhio ; Lette- LETO DE LE BESTIE , Impallo , Lo ster- trario di Azzimo . V. PAN e.LEVA sust.
re guastate, corrose, Sono appunto Quel- no o letto che si fa alle bestie , ove hanno LEVADOR , add. Levatoio, Da potersi le-
le guastate che convien cangiare nella cor- a riposare. Far l'impatto alle bestie. vare, come Ponte levatoio
rezione d'un'Opera . LETO DEL FIUME, Letto o Alveo del fiu- LEVAI DE MAR, s. m. T. de' Pescatori , che
DIRGHELE O PARLARGHE A LETERE DE SCA- me, Il fondo del fiume. varrebbe in buona lingua Lieviti marini.
TOLA, Parlargli a lettere di scatola o di LETO O MARE DEL VIN , Letto o Mam- Sorta di produzione marina, un tempo cre-
speziali o di appigionasi o in volgare , ma del vino , dicesi La feccia o posatura duta animale e posta fra gli Alcionii , stata
cioè Chiaramente, Parlare liberamente . V. o sedimento del vino. poi dal celebre Abbate Olivi di Chioggia
SCATOLA. LETO O GIAZZA DE LE CAENE, T. de'Mu- conosciuta vegetabile, e conseguentemente
FERMAR LE LETERE , Intercettare , Sor- ratori , Arcale , Catena che si pone nella separata e posta in un nuovo genere di
prendere; arrestar lettere missive o simi- parte inferiore de' cavalletti , fatta pure di Piante crittogame, detto da esso Lamar-
li per iscoprir qualche disegno etc. E quin- legno come le travi. kia. Il suo carattere è una figura globosa,
di Lettere intercette e Intercezione di let- LETO DEL PAGIÒL, V. PAGIOL. depressa e cava . Sta attaccata per mezzo
tere. LETO DA CANON, T. Mil. Cassa da can- de' suoi filamenti a'fondi duri del mare o
No SAVER DE LETERA, Non saper legge- none, detta anche Carro o Carretta, Te- a qualche pezzetto pietroso.
re; Esser uomo senza lettera; Essere il- laio a due ruote formato di due tavoloni LEVANTE, s. m. Levante; Oriente; Est,
litterato . che si chiamano Cosce, uniti con traversi Quella plaga della Terra dalla quale leva
SCRITOR DE LETERE, Letterista. detti Calastrelli, su cui si riposa il can- il Sole.
IN LETERA E IN ABACO , --- Si dice che un none. VENTO LEVANTE . V. VENTO .
numero è scritto IN LETERA E IN ABACO , LETO DEL MORTER DA BOMBA , Ceppo di ARIA DA LEVANTE, V. ARIA.
quando è scritto prima col nome che ha e mortaio, Cassa sulla quale posa il mortaio LEVANTERA O LEVANTARA, S. f. T. Mar. Sci-
poi indicato colle cifre numeriche . P. e. Cin- ed il petriero. locco · Levante, ovv. Est-Sud- Est. Vento
quantasei, 56. Pare che possa dirsi In let- * LETO . Questa voce è anche il partici- forte, specialmente se sia accompagnato da
tere e in ubaco . pio passato letto del verbo LEZER , corri- estuazione, che viene dalla parte del Le-
LETERÀTO , 8 m. Lellerato ; Scienziato spondente al lectum dei Latini, ed al lu dei vante.
nelle lettere, Che ha lettere o dell'erudi- Francesi. LEVANTINA, s. f. Chiamasi fra noi una
zione, versato in belle lettere. LETORİN, s. m. Leggio, Strumento di le- Stoffa di seta liscia d'uso moderno, di cui
368 LEV LEV LEZ
si servono specialmente le Donne per farsi metaf. Levarselo d' attorno , Liberarse . egli non sa o finge di non sapere e si-
degli abiti ; ed è stoffa che si fabbrica dai ne. mili.
nostri Setaiuoli ad imitazione di quella A CHI TOCA LEVA , Prov. volgare preso LEZER , v. Leggere - TORNAR A LEZER ,
portataci in origine dall'estero, e probabil- dall'alzar delle carte prima di dispensarle Rileggere.
mente dal Levante. al giuoco, A chi tocca tocca, e dicesi quan- LEZER MAL , Leggere a compito ; Bia-
AVER UNA GAMBA LEVANTINA, Aver buona do una tal cosa o disgrazia o danno suc- sciarla; Strolagarla; Rimasticarla, dice-
gamba; Aver gamba leggiera, svelta. cede per puro accidente piuttosto ad una si per ischerno di Chi non sa leggere . Ei
In questo secondo sign . LEVANTINA è ad- persona che ad un'altra. Chi sente scotta- legge benissimo, ma ha un po'di difficoltà
diettivo. re tiri a sè i piedi, e vale figùr. che Ognu- nel compilare .
LEVAR, v. Levare. no dee pensare alla propria difesa. LEZER SENZA INTOPARSE , Leggere spe-
LEVAB, parlando di pane, Lievitare o Le- LEVAR, s . m. Levare; Levamento, Il na- dilamente.
vilare, I fermentare della pasta ridotta a scimento, e dicesi di quello del sole e del- LEZER IN PIOMBO , Leggere in piombo ,
pane. Fatto il pane si suol porre a levi- la luna. T. di Stamperia.
lare. LEVARESSA O COMARE LEVARESSA , 8. f. LEZER IN TEL MUSO A QUALCÙN, detto per
LEVAR DA PARTO, Levare, Assistere una Levatrice, Quella che assiste alla femmi- simil. Leggere in fronte, Conoscere a'con-
donna mentre partorisce, e raccogliere il na partoriente e ricoglie il parto, che an- trassegni, penetrar le intenzioni.
parto. che dicesi Ricoglitrice . V. ComARE. SAVER LEZER , Saper di lettera , Saper
LEVAR DEL VIN, Levare in capo, dicesi LEVATA , s. f. Levata o Levamento , leggere Leggere appuntato, vale Se-
Quando per lo bollire manda su la vinaccia. levare , il nascere ; e dicesi per lo più di condo la buona interpunzione.
LEVAR, parlando d'una stadera, Gettare, si quello del sole e della luna. Levala del LEZIER O LEZIER, add. Loggière; Leggè-
dice della Quantità del peso che accenna la sole e della luna , etc. re e Leggero o Lieve e Leve.
stadera o la bilancia. FAR UNA BONA LEVATA, Levarsi o Alzar- VESTIO LEZIER, V. VESTIO.
LEVAR EL BOGIO, Levar il bollore, Co- si per tempo, per tempissimo o di buon OMO LEZIER , Leggere, cioè Instabile ,
minciare a bollire : dicesi delle pentole o si- mattino o al primo suon delle squille. Volubile ; che può anche dirsi Frittella ;
mili. LEVATEZZA, s. f. Elevatezza , Altezza , Trinfino; Vanerello ; Bergolo ; Farfalla.
LEVAR EL CONTO, Rilevare il conto, La superbia, VIN LEZIER, Vino leno , fiacco, debole.
somma - LEVAR LA COPIA DEL CONTO, che LEVAZIÓN , s. f. Elevazione dell' Ostia; LEZIER DE COLO E DE GAMBA, Scurico di
anche dicesi LEVAR UN CONTO, Levare un Campanellino che si suona all' elevazione. collo; Scarico di gamba, dicesi de ' Caval-
"
conto. LEVAZION DEI SCULIERI , Così chiamasi li che abbiano il collo e la gamba sottile,
LEVÅR EL PELO A UNO, V. PELO. familiarmente e scherzevolmente l'inco- svelta.
LEVAR LA PELE, V. Pele . minciamento del pranzo , il quale suole TEGNÌR LEZIER QUALCUN , Tenere in fi-
LEVAR EL LIEVRO, T. de' Cacciatori, Le- aver comunemente principio dalla mine- letto; Tenere a stecchetto, a crusca, a ca-
vare la lepre, Cacciar dalle macchie o stra o zuppa , per cui occorre far uso di voli, Trattarlo magramente, Tenerlo a die-
dalla siepe. cucchiai (in veneziano SCULIERI); onde l'ora ta.
LEVAR LE CARTE , Alzare le carte, T. di del pranzo chiamasi l'ORA DE LA LEVAZION LEZIERÈTO O LEZIERIN, add. Leggieruco-
Giuoco. Taglia, chiamasi l'Atto stesso di DEI SCULIERI. lo. Un poco leggero.
alzarle. LEVO , s. m. ― LEVO DE SOSPENSIÓN , T. Falimbello; Chiappolino, dicesi a Uomo
LEVAR LE PAROLE, Rilevare o Compitare, del Foro ex Veneto, Atto o Decreto o Sen- leggiero, instabile Civettino a persona
L'accoppiar delle lettere, che fanno i fan- tenza del Tribunale civile, che dichiarava vana e di poca levatura.
ciulli, quando cominciano ad imparar a leg- Levata o Tolta la sospensione degli atti ESSER UN LEZIERETO , Aver il cervello
gere. stata precedentemente ordinata ; Ritratta- sopra la berretta, Si dice di chi procede
LEVAR MERCANZIE , Levare mercanzie, zione dell'impedimento. inconsideratamente e con poco senno.
vale Comperarle. LEVO DE SUCESSION, Decreto che il Giu- LEZIEREZZA o LiziEREZZA s . f. Legge-
LEVAR POLVERE, detto fig. Stuzzicare il dice civile accordava all' erede legittimo rezza.
calabrone ; il formicaio , il formicolaio, per immetterlo al possesso dell'eredità . LEZIERISSIMO, Superl. di LEZIER, V.
il vespaio; Svegliare o Destare il can che Decreto di adizione d'eredità. LEZIÓN O LIZIÒN, S. f. Lezione , Istruzione .
dorme. V. POLVERE. LEVO D'UN MANDATO O D'UNA LETERA, va- LEZION DE SCOLA , Imposto ; Compito ,
LEVAR SERVITOR , Metter su servitore, leva Ottenimento , Impetrazione d'un ordi- Quel tanto che il Maestro impone agli sco-
Cominciar ad averlo. ne o suffragio ; ed era frase del Foro giu- lari da fare.
LEVAR DAMA, Mettersi a servire la da- diziario Veneto. STO PUTELO NO HA SAVUDO GNENTE LA SO
ma, Far il cavaliere servente . LEVÓ DE PENA, dicevasi l'Ordine per pi- LEZION , Questo ragazzo non ha saputo
LEVAR VIA UNA COSSA DA LA TESTA A UNO, gnorare della multa o sia della pena mi- o detto straccio della lezione; non ne ha
Disimprimere uno d'una cosa. nacciata a un disubbidiente. saputo scamuzzolo.
LEVAR UN DAZIO , Abboccare un dazio, LEVRIÈR , s. m . Levriere e nel dimin . DAR LEZION, Leggere in cattedra ďal-
Prenderlo in affittanza, Levrierino, Caue da pigliar lepri, che an- cuna cosa, vale Esserne informatissimo.
LEVAR ZENTE O SOLDAI , Levar gente o che dicesi Cane da giugnere. LEZION (che anticamente dicevasi Lezio-
milizie, truppe, soldati, far una leva mili- EL LA IMPATA CO UN LEVRIER , V. IMPA- ne) T. dell'antico Governo Veneto, e vale
tare . TAR. Elezione o Lezione , Nomina, Scelta , L'
LEVARSE SU, Levarsi; Alzarsi, per Riz- LEUTER , V. LautÈr. eleggere LEZION PER MAZOR CONSEGIO
zarsi in piè Levarsi dicesi per Uscir LEZE , s . f. ( coll'e aperta ) Voce antiq. e Lezion per scRUTINIO, Elezione nel Mag-
del letto ; Sorgere del letto ; Alzarsi del che dicevasi anche negli ultimi tempi del- giore Consiglio; Elezione per isquittino,
letto, la cessata Repubblica per Legge; rimasta Diversi modi coi quali sotto il Governo
LEVARSE SU COL MUSO O COL MUSON , V. però ai Barcaiuoli ed alla gente di bassa della Veneta Repubblica si eleggevano i
MUSON. mano. V. Lege . Patrizii alle cariche dello Stato.
LEVARSE UN SPIN DAL CUOR, V. SPIN. MI GHE DARÒ LEZE , Maniera fam. dei L'Elezione nel Maggior Consiglio si fa-
LEVARSE UNO O UNA COSSA FORA DEL CU- Barcaiuoli e de ' plebei , che vuol dire , Io ceva nel modo seguente. A piedi della Si-
Lo Levarsi alcuno di dosso o Torsi che gl'insegnerò il suo dovere, il buon costu- gnoria v'erano tre urne dette volgarmen-
che sia d'addosso e da dosso , vale per me, le creanze; Io lo instruirò di ciò che te Cappelli , due lateralmente e una in
LIB LIB LIB 369
mezzo . Nelle due laterali v'erano moltis- del peso una barca, levandole una parte del libri. È in sostanza lo stesso che Libreria,
sime pallottoline di metallo bianco che cor- carico per alleggerirla. Libare, latinamen- ma la voce è più nobile, siccome grecismo.
rispondevano anzi superavano il numero te o Delibare importano anche Diminuire, LIBRARIONA, s. f. Libreriona, accr. di
degli adunati votanti. In questi due cappel- Levar via : onde il nostro termine sembra Libreria , Grande libreria.
li erano frammischiate alle bianche 30 pal- essere derivato da quelli. LIBRATOLO, s. m. Librettuccio ; Libricci-
lottoline dorate per cadauno ; in quello di LIBARÒL, s. m. T. Mar. Così chiamasi Co- no; Libricciuolo ; Libricolo .
mezzo 56 dorate e 24 bianche, che corri- lui che ha una barca propria per porvi i Dicesi anche per Opuscolo o Opusculo,
spondevano al numero delle 60 dorate o colli levati da un'altra barca, a fine di al- Operetta.
d'oro dei due cappelli laterali. Ognuno era leggerirla. Forse potrebbe dirsi Alleggeri- LIBRER, s . m. Libraio.
chiamato ad estrarre una pallottola da uno tore. ARTE DEL LIBRER, Arle libraria e L-
dei due cappelli delle urne laterali. Se la LIBÈLO, s. m. (coll'e aperta) Voce forense breria.
estraeva bianca, dicevasi Fa'lilo e torna- ex-Veneta, Libello, dicevasi a quella parte Librer de poche tavole, V. LIBRARETO.
va al suo posto ; se d'oro, passava a levar- del mandato giudiziario criminale, ch'enun- LIBRERA, s . f. Libraia, potrebbe dirsi per
ne un'altra dal cappello di mezzo. La pal- ciava e motivava l'imputazione del delitto, la Moglie o Femmina di Libraio , come di-
la bianca lo escludeva da ogni diritto; la la qual parte cominciava dall'espressione cesi Beccaia ; Fornaia etc.
palla d'oro lo faceva divenir Elettore, det- Imparlato per quello che o sopra quello LIBRETO, s. m. Detto in T. di Battilori,
to volgarmente LEZIONARIO. In questo ca- che; dall'antica nomina barbarica Eo quot Libro, Riunione di pezzetti di carta a fog-
so egli passava in altro luogo contiguo al- o Super eo quod. Quindi Libello famoso gia di libretto, in cui i Battilori distendono
la sala , dove gli si consegnava una palla dicesi ad una Carta infamatoria, che venga le foglie dell'oro battuto, a comodo di chi
di tela colorita. I colori erano bianco, rosso pubblicata a pregiudizio di una persona. dee farne uso.
verde e turchino, nove per sorte. Tutti gli LIBERETO , s. m . T. antiq. Libretto. LIBRO, s. m. Libro.
Elettori in numero di 56 ricevevano una LIBERO, s. m. T. antiq. Libro. LIBRO SCRITO , Manoscritto ; Cartabello,
palla colorita. Essi si dividevano in quattro | LIBERTÀ, s. f. Libertà e Libertade. Libro scritto a mano. Se il Manoscritto è
camere separate , 9 per cadauna, e vi si LIBERTA BARONA, Libertinaggio, Srego- antico, suol dirsi Codice.
chiudevano con un Segretario. Ogni Ca- latezza, sfrenatezza di chi è di guasti costu- LIBRO DE AUTOR FALSO, Libro di autore,
mera procedeva con questo metodo , cioè mi - Allo bieco, vale Disonestà - Cape- apocrifo, cioè falso, fittizio .
Poste in un' urna 9 palle numerate dal I streria o Capresteria, Vivezza licenziosa, LIBRO ROTO, V. ROTO.
sino al IX, gli Elettori per ordine di età Detto licenzioso. LIBRO DA SCARSELA, Libro portatile.
le estraevano, e nominavano quindi a que- LIBERTA, Chiamasi tra i nostri Gondolie- INTENDENTE DE LIBRI, Bibliologo, dicesi
gli uffizii ch erano proposti e indicati per ri il Diritto di tenere una gondola e averne Chi è versato nella cognizione dè’libri ; Bi-
numero progressivo. I Candidati erano pri- esercizio ad uno de' Traghetti della Città, bliografo è lo scrittore che tratta di cose
ma approvati dai voti degli Elettori, indi diritto che si può esercitare da sè od affitta- attinenti a' libri ; quindi Bibliografia vale
proposti alla votazione del Maggior Consi- re ad altri o alienare. Descrizione ordinata de libri Bibliolo-
glio. LIBERTADÈLA , s . f. Piccola licenza o gia, La scienza de'libri ·Bib'iogn osta di-
Do, TRE O QUATTRO MAN DE LEZION, Due, licenziosità, detto in sign . di Atto che of- cesi d' Uomo che ha la conoscenza de'libri
tre o quattro nomine. Poteva una stessa fenda il pudore o il convenevole . relativamente al loro titolo, alle differenti
persona esser proposta da due o tre o quat- Scorso di lingua, direbbesi a Inavver- edizioni, al luogo ed al tempo in cui sono
tro Camere, e dicevasi allora che quel tale tenza nel favellare. state fatte.
veniva per due o tre o quattro mani di ele- LIBERTIN, add. Licenzioso ; Impudico ; PASSION PER I LIBRI, s'è regolata, chia-
zione. Ognuno poi degli Elettori era chia- Disordinato ; Disonesto ; Lordo. La- masi Bibliofilia, se sregolata Bibliomania,
mato Pieggio della persona da lui propo- sciuolo, Quasi dissoluto. Vaghezza di posseder molti libri e de' più
sta . LIBICHIADA, s. f. T. Mar. Libecciata , rari ; e quindi Bibliomane dicesi Colui che
ANDAR IN LEZION , Essere elettore, cioè Furia di vento libeccio. V. GARBINADA. ha la passione di raccogliere un gran nu-
Uno dei trentasei sopraddetti . LIBICHIO, 8. m. T. Mar. Libeccio, Vento ; mero di libri senza utilità e senza oggetto
LEZION PER SCRUTINIO , Elezione per i- lo stesso che GARBIN. V. di studio Bibliofilo, T. Filologico, Quel-
squittino , facevasi dal Corpo del Senato , e LIBITUM AD LIBITUM, A libito, vale lo ch'è vago di libri, amatore di libri, e
questa dava diritto di proporre con una Quando e come pare e piace. A piacere. Bibliotafo, colui che provveduto di molti
schedola o polizzeita segreta , che veniva LIBO, s . m. Alleggerimento , nel signif. più libri, li tiene come seppelliti in libreria, nè
posta in un'urna, quel Cittadino che più mai ne usa.
comune, intendiamo L'alleggerire le navi
gli paresse, e tutti i proposti si sottopone- o le barche d'una parte del loro carico, per- LIBRO DEI DESMENTEGAI O DEI SCOSSI, Di-
vano ai voti del Consiglio . chè vadano più liberamente e sicure . menticatoio, quasi Abituro della dimenti-
LEZIONARIO , s . m. V. LEZIÓN. BARCA O PEATA DA LIBO , Alleggio e Alleg- canza: cioè libro su cui sono registrate par-
LEZIONCÈLÁ, s. f. Lezioncina.
geritore, T. Mar. Piccolo bastimento piatto tite di crediti inesigibili --- Porre al libro
LEZZO (coll'e stretta) s . m. V. LEA. nel quale si travasa parte del carico d'una dell'uscita alcuna cosa, vale Perdere la
LIAGO, s. m. Voce antica che diceasi per nave, per scemarlene il peso e per iscari- speranza di riaverla.
DIAGO. V. carla. Vi sono degli alleggi senz' alberi e PER STUDIAR GHE VOL DEI LIBRI, Acqua
LIATICO, s. m. Leatico o Aleatico, Vino senza vele, altri che vanno a vela. attigne col cribro chi erudito vuol farsi
scelto e dolcissimo della Toscana. LIBO DE LE PRESON, Spazzatura ; Spaz- senza libro: cioè Senza studio.
LIBADÒR, s. m. T. carcerale , Mondatore, zamento ; Nettatura , Il nettar le prigioni LIBRO DEI VIZIOSI, Libro del quaranta,
Colui che nelle carceri ha l'incumbenza di delle immondezze, che fassi metodicamente Le carte da giuoco.
portar fuori le immondezze. V. LIBAR e LI- ogni mattina, portandone fuori le fecce, LIBRO DA DO CARTELE , Locuz. di gergo,
BO. spazzandole etc. V. LIBADOR e LIBAR . Le naliche.
LIBÀN, s. m. T. de' Pesc. Libano e Liba- LIBRARÈTO, s. m. Libraino, Piccolo Li- SCURI O PORTE FATE A LIBRO, Imposte
nello, Specie di Corda o Fune di carice o braio, cioè da poca merce, con piccola bot- sia di finestre o di usci, che si chiudono a
di giunco, che si fa ad uso di tirare le reti. tega. guisa di libro .
V. BRULA e CARESINA. LIBRARIA, 8. f. Libreria, dicesi al Luogo AVER QUALCUN SUL SO BON LIBRO, Avere
LIBAR, v. T. Mar. Alibare, vale Allegge- dove sono di molti libri - Biblioteca, si in buon conto una persona, Stimarla e vo-
rire e Alleggiare : dicesi propr. del Sollevar dice propr. a Quella che ha molti e molti lerle bene --- No AVER SUL SO BON LIBRO,
Boerio. 47
370 LIC LIG LIE
Non aver alcuno sul suo calendario, Non Licarse I dei o I BARBISI, Leccarsene, del Governo Veneto, quando nelle cause
volergli bene o non istimarlo. le dita, Si dice di cosa che piaccia estre- fiscali in grado d'appellazione , si sottopo-
Libro d'oro, Titolo d'un Protogiornale, mamente EL SE PODEVA LICAR I DEI, neva alla firma o veduta dei Fiscali della
che stampavasi ogni anno sotto la cessata Poleva leccarsene le dila - NO TI GHE Signoria od ai Contraddittori della Quaran
Veneta Repubblica, in cui erano poste con NE LICHI, Tu non ne pappi ; Tu puoi at- tia e de' Collegi , il processo, senza la
ordine alfabetico tutte le Famiglie patrizie taccar la voglia all'arpione. quale formalità non poteva aver corso la
viventi, i nomi di tutti gl'individui maschi LICARSE DE LE DONE, V. FREGARSE e causa.
e femmine che le formavano, il giorno ZUPEGARSE. LICET, s. m. Cameretta , Privato, Stanzi-
della nascita di cadaun patrizio, l'anno del LICAR I VASI COME EL SORZE DEL SPE- no ov'è posto il cesso, per uso de' Fanciulli
matrimonio etc. Inoltre tutte le Magi- CIER , detto furbesco, Star di fuori; Far che vanno a scuola.
strature e molte altre nozioni relative al da lucerniere V. STROPABUSO. ANDAR A LICET. Andar a far le sue oc-
Governo. LICAR è anche voce di gergo de' Barca- correnze. i suoi agi, a cacare.
VERZER EL LIBRO D'ORO, dicevasi, quan- iuoli , parlando della vela, nel sign. di LICHÈTO, 8. m. Lecco e nel dimin. Lec-
do la Repubblica pei bisogni o per le con- Prender vento LA LICA, Busca o Lecca chetto, Cosa ghiotta, Cosa che alletta od
venienze de'tempi aveva decretato l'aggre- il vento. detto fig. Prende un po' di vento, attrae.
gazione di altre famiglie al patriziato. cioè Il vento comincia ad operare . LICHETO DE BEZZI, Lecco dei quattrini;
CHI DA IN PRestio dei libRI O LA MUGER * LICAPOTE O LICAMONE, Vocabolo sconcio L'allettamento dei danari, nel signif. di Co-
RESTA DE CA DONA O DE CA CORNER . Pro- e trivialissimo, che dicesi per ingiuria a sa attrattiva, allettativa.
verbio volgare, il cui significato è facilis- chi sta continuamente dietro alle donne, CHIAPAR EL LICHETO, Pigliar il lecchet-
simo ad intendersi . Dona o Donato, Cor- facendo loro assiduo corteggio per ottener- to o il lecchettino o il vizio, il mal uso , il
ner o Cornaro sono i cognomi di due ve- ne illeciti favori ; non si usa però in conto mal vezzo.
nete famiglie patrizie conosciutissime , co- alcuno tra persone ben nate e civili, le LICON, s. m. Leccone ; Leccapestelli ,
gnomi che si prestano molto bene all'equi- quali dicono piuttosto LICARDIN . V. È il Ghiottonaccio ; Ghiotto , Goloso, V. LI-
voco avuto in mira da questo assai tristo cunnilingus di Marziale, ZANCHI . CAPIATI.
e ben espressivo proverbio. LICARDA, s . f. Leccarda o Ghiotta , Te- Lecconessa, direbbesi alla Femmina.
LICA, add. Leccato. game di forma bislunga, che si mette sotto LICOR, s. m. Liquore.
Assaggiato, direbbesi per Leggermente l'arrosto quando e' si gira, per raccogliere LICOSO, add. Ghiotto, Agg. a Vivanda,
J'unto che ne cola.
gustato. e s'intende Appetitosa, Gustosa, cioè di
Per ZUPEGA, V. LICAR DIN, 8. m. Zerbino ; Vagheggino ; Cosa di gola.
DONA LICADA, Lisciardera ; Lisciarda ; Civettone, Che fa lo spasimato, l'innamo- LIE (corrotto da Ille per Illa) usavasi dire
Lisciarderaccia . Che si strebbia e stro- rato. ne'tempi del nostro Andrea Calmo, cioè nel
piccia. Leccardo ; Leccone ; Goloso ; Ghiot- secolo XVI, per Lei, che ora si dice ELA.
LICADA, s . f. Leccamento ; Leccatura. tuzzo ; Ghiotterello, Avido di cibi deli- Leggesi in un sonetto dello stesso, NO CRE-
cati. DO MAI D'AVÈR DA LIE VITORIA ; in altro
DAR UNA LICADA, V. LICAR.
LICENZA O Licienza, 8. f. Licenza o Li- AMOR S'HA IN LIE CON HONESTAE CONZON-
LICAIZZO, add . Ghiotto, Gustoso, Agg. a
Vivanda che abbia del dolce o che sia ap- cenzia, Permissione o Concessione fatta To ; e in altro ancora GALDO DE LA MIA
petitosa --- e
Leccum , dicesi di Cosa appe- dal superiore ad eccezione delle regole ge- DONA EL SO CONTENTO, Cussì CO CREDO CHE
titosa che si leccherebbe. nerali. LA GALDE lie.
LICAÒR , verb. m. Leccatore, Che lecca TOR LICENZA DE PARTIR , Accommiatarsi. LIESENA, 8. f. Lesina, Ferro appuntatis-
V. CONGEDO. simo e un po' ricurvo, col quale da’Calzo-
colla lingua, come fanno i cani.
Licenza o Licenziosità, dicesi per Trop- lai e da altri per lo più si fora il cuoio per
LICAPIATI, s. m. Leccapiatti ; Leccone ;
Leccardo, Ghiotto, Goloso e che volentieri pa libertà di costumi, Sfrena tezza, Disso- cucirlo.
lecca - Pappone; Pappalardo; Mangione; lutezza, Libertinaggio ; O per Libertà so- LIEVA OLEVA, O LIVIERA, 8. Leva o Lieva
Piluccone, dicesi a Chi volentieri piglia verchia contraria al rispetto ed alla mo- o Manovello o Manovella , Strumento mee-
destia . canico fatto a foggia di stanga , inserviente
quel d'altri.
Leccapestelli ; Leccataglieri ; Leccupe- LICENZIA, add. Licenziato ; Congedato - a muovere ed alzar pesi. Leva di ferro o
verada ; Leccone si dice per ischerno di Esser Licenzia, Essere licenziato; Pigliare Vette, dicesi pure per Leva. Martinello
persona da poco e di vil mestiere. Ghiot- il lembo o il cencio. chiamasi anche uno Strumento per alzar
tonaccio, che lecca i pestelli; Roditozzi ; Libro licenzia, Libro rivisto, approva- pesi.
Succiaminestre, sono termini che vi cor- to, cioè Libro da stamparsi, approvato dal LEVA DE SOLDAI O DE COSCRITI, Leva di
Revisore. soldati. Far leva.
rispondono.
LICAR O LECAR, V. Leccare. LICENZIAR, v. Licenziare ; Accommiata- LIEVO, s . m. Svellimento o Sveglimento,
Detto in sign. di Mangiare, Assaggiare; re ; Scommiatare ; Congedare ; Mandar Lo svellere o svegliere, direbbesi dello sra-
Far credenza, Gustar leggermente che sano altrui ; Mandarlo a spasso o con dicare o estirpare, ed è proprio delle piante
Dio. e dell'erbe che si spiccano dalla terra.
che sia per sentirne il sapore - Masticac-
chiare, Mangiar poco e adagio senz' appe- LICENZIAR, per le Ricette che fanno i Schiodatura, l'Atto dello schiodare o scon-
tito. Medici , Ordinare ; Compor ricette , Ri- ficcare de'chiodi confitti- Distaccamento o
LICAR A MACA, Mangiare a bertolotto o cettare. Distaccatura, l'Atto di distaccare, e lo stato
a macca. V. MAGNAR A MACA. LICENZIAR UN LIBRO PER LA STAMPA, Li- della cosa distaccata. V. LEVO.
cenziare. LIEVORÈTO, s. m. Lepratto; Lepretta ,
Leccare, si dice anche da noi fig. per
Buscare, cioè Procacciar od acquistar che LICENZIAR TUTI, Pigliar la granata , Leprettino; Leproncello ; Leprotto , Pic-
che sia con industria o con arte. Mandar via tutta la servitù o tutti i ministri cola lepre.
LICAR EL CESTO A QUALCUN, Confettare e subordinati, perchè non faccia no l'ufizio LIEVRO, s. m. Lepre, di gen . femm. Nel
alcuno, vale Fargli cortesie e ossequi per loro. più si dice Lepri. Animale selvatico assai
renderselo benevolo -Confettare uno stron- LICENZIARSE, Licenziarsi; Accommiatar- noto, detto da'Sistem. Lepus timidus.
zolo , vale Far cortesie a chi sia da poco e si ; Congedarsi ; Pigliar buona o grata ESSER UN LIEVRO, detto a uomo, Esse-
non le meriti- Correr dietro a chi fugge, licenza ; Pigliar commiato. re svelto, agile, snello, franco al cammi-
Far del bene a chi nol vorrebbe . Licenziare il processo, dicevasi ai tempi nare.
LIG LIG LIM 371
CHIAPAR UN LIEVRO, detto fig. Dare un gera, cioè con seta, accia e simili In- noni. Inferire stretto con buona volta ne'
eimbottolo in terra ; Dare un tombolo ; funatura, Strettoia, dicesi a Fascia o al- malaffioni. V. FIORIDOR.
Tombolare, Cader a terra. tra legatura di cui ci serviamo per uso di LIGARSE IN TERA, Afferrare ad un' iso-
SBOBIR EL LIEVRO, Stanare la lepre. strignere Accappiatura, si dice la Fune la ; Pigliar porto o terra, Detto mar ine-
UNA VOLTA CORE EL CAN E L'ALTRA EL accomodata e fattovi un cappio con un nodo reaco.
LIEVRO, Chi la fa l'aspetta ; Oggi a te, scorsoio. LIGARSE INTORNO, Avviticchiarsi; Altor-
dimani a me. LIGADURA DE COTOLE O DE CORDELE , Al- tigliarsi ; Avvinchiarsi. Com ' olmo a cui
LIGA, s. f. detto anche PEGIO (coll' e aper- lacciatura ; Annodatura con cappio ; e la pampinosa pianta cupida s'avvilicchio
ta) Lega, La lega dell'oro e dell'argento, quindi Incappiare, Annodare o Allacciar si marile.
ch'è una mescolanza di differenti metalli, con cappio . V. in GALÀN. LIGARSELA A UN DEO, Cignersela, Legar-
di cui formasi un misto di quella natura e LIGADURA DE ZOGIE, Incastonatura, L'in- sela a un dito ; Taccarsi la coda di mal
prezzo che si voglia. V. FIN add. castrar le pietre preziose nel castone. V. pelo, Tenersi a mente le ingiurie con animo
LIGA, Legato, add. da Legare . CASTON. di vendicarsi.
LIGA ATORNO, Accinto, Cinto intorno. LIGADURA O FILADURA DE DISCORSO, Le- LIGARSE LE COTOLE, Alllacciarsi o In-
LIGA DE SOTO LA CENTURA, Succinto. gatura, cioè Quella connessione di cose e cappiarsi le sottane. V. COTOLA - Succ
Ligài come carne e Ongia, Fratelli giu- di concetti ragionati e aderenti, con che gnere o Succingere, Legar sotto la cin-
ruti, vale Amici intimi, fedeli. si pronuncia un discorso. Fu detto anche tura i vestimenti lunghi per tenerli alti da
INVIDO LIGA, T. di Giuoco, Invito limita- Compagine. terra.
to in signif. di Giuoco in cui sia limitato LIGADURA DE LIBRO, Legatura. Ligar una pierA IN ANELO, Incastonare ,
il prezzo della partita. LIGADORA, si dice ancora volgarmente Mettere o incastrar nel castone.
LIGA, detto per Periloso ; Verecondo, per Presura o Cattura , cioè per l'Atto di LIGHETE O ZOLETE STE PAROLE AL CUOR,
Di costume ritenuto, Vergognoso, che non arresto che si fa da'birri d'alcune persone Legati queste parole al cuore ; Ti stieno
ha ardire : contrario di Franco, Coraggio- per ordine della Giustizia. fitte nell'animo queste parole ; Figg ti al
so, Spedito. LIGADURA, s. f. in T. di gergo de' Barca- cuore queste parole mie.
LIGABOSCO, s. m. T. agr. Abbracciabo- iuoli, vale La moglie. LE PAROLE LIGA I OMENI, V. PAROLA.
schi e Madreselva , Arboscello che getta La so ligadura, Sua moglie. LA XE UNA COSSA CHE NO LIGA, Cosa che
molti rami o polloni lunghi ser mentosi, LIGAMBO, s. m. Legaccia ; Legaccio e non annoda. Parole che non unnodano ,
che si dilatano attaccandosi e legandosi Legacciolo , Cinto da legar le calze attorno cioè Che non han connessione, rapporto ,
agli alberi vicini : ha un fiore gentile , che alla gamba . successione d' idee, relazione.
sparge verso sera un odore grato aroma- LIGAME, s. m. Legame. LIGAZZO, s. m. Legaccia; Legaccio; Le-
tico . Linneo lo chiama Lonicera Capri- LIGAME DEL MATRIMONIO, Giogo maritale gacciuolo, Qualunque cosa che serva a le-
folium. detto fig . gare ; Cintura ; Cintolo.
LIGADA, s . f. Funata, Molti legati ad una UN CERTO LIGAME, Detto famil. Una certa LIGNA, s. f. T. de' Costruttori navali, Li-
fune. Fare una funala, vale Far molti lega, vale Colleganza, amicizia, unione, e nea, Cordicella di lana che tenuta ferma
prigioni. dicesi per lo più in mala parte - Allaccia- da'due capi sulla tavola, s' alza alla metà,
DAR UNA LIGADA, Far una presura, Il mento si dice fig. di Ciò che alletta o strin- si bagna colla terra rossa detta volgarmente
pigliare, e dicesi propr. del Pigliare gli ge l'animo per lusinga, attaccamento , per- AMBUORO, e facendola ricadere sulla tavola
uomini, che fauno le guardie di Polizia. su asione o simile. stessa, vi lascia il segno rosso per regola
LIGADA O LIGATA DE NUMERI AL LOTO, Le- LIGAMENTO , s. m. Legamentoo Ligamen- della segatura.
gamento, Unione di molti numeri in un so- to e Legugione, Il legare. LIGNÀR, v. T. de' Costruttori navali, Li-
lo giuoco al pubblico lotto. LIGAMENTO DE DENTI, Allegamento dei neare o meglio Cordeggiare. V. LIGNA,
Ligàda de denti, Allegamento de'denti. denti. LILA, V. in COLOR.
LIGADOR, 8. m. Legatore, Colui che lega. UN CER TO LIGAMENTO, Afrezza ; Sapore LILO, s. m. Mughetto, Fiore piccolissimo
Ligador de libRI, Legulore di libri. afro, arcigno, brusco, lazzo, aspro, dicesi e odoroso, prodotto da una pianticella er-
LIGADOR DA ZOGIE, Gioielliere , dicesi di alcune frutta. bacea detta da Lian. Convallaria maialis.
propr. quello che negozia in gioie ; Minu- LIGAR, v. Legare, opposto a Sciorre. Fioretto globoso di color bianco. In Toscana
tiere poi si dice quell'Orefice che fa lavo- Avvincigliare, vale Legar con vinciglio. dicono Lilli.
ri gentili, quali sono tutte le legature Infunare, Legare con fune. Accappiare, LIMA, 8. f. Lima, Strumento meccanico di
d'oro e delle gemme. Il suo opposto è Legare e stringer con cappio scorsoio. verga d'acciaio dentato, notissimo .
Grossière. Può dirsi anche Legatore di LIGAR PER METER IN PRESÒN, Legare ; LIMA A SCHENA, T. de ' Fabbri, Lima
gioie. Catturare ; Acchiappare ; Arrestare . pialla a canale, Specie di lama di coltel-
LIGADORI, Legatori, chiamavansi in tem- Ligar dei fruti, Attecchire, si dice dei lo tagliata a lima sul dorso, di cui si ser-
po antico fra noi Quegli operai che s'appli- Fiori quando passano in frutto. Allegare, vono gli Orefici per abbozzare le scanala-
cavano specialmente nel legare le balle di vale Restar sull'albero de' nuovi frutti al ture.
mercanzie. Ora tale operazione vien fatta cader del fiore. LIMA SORDINA, Lima sorda, Lima atta a
da Facchini. LIGAR I DENTI, Allegare i denti. rodere il ferro senza far romore LIMA
LIGADORI DA ZOGIE, si dice scherzevol- COSSA CHE LIGA I DENTI, detto fig. Cosa QUADRA, Quadrilatera o Quadrella - LIMA
mente e metaf. parlando de' Birri, per aromatica, cioè Che ha in sè difficoltà o TONDA, Lima londu a canale, Piccola lima
l'equivoco della parola LIGADORI e per spiacevolezza, Cosa spinosa , pericolosa che s'insinua nella scanalatura per finirla
l'uso ch'essi hanno di legare le mani dei Non mangiare di che che sia, Non inten- LIMA TONDINA, Lima mezza tonda
detenuti. dersi d'una cosa. Lima a triangolo ; Lima a coltello ; Lima
LIGADURA, s. f. Legatura o Legamento , LIGAR L'ASENO A LA CAVEZZA, V. AskNo. piana; cioè Quella che ha i denti da una
L'atto del legare e quello spazio ch'è cin- LIGAR L'ASENO DOVE VOL EL PARÒN, V. parte sola - In T. degli Oriolai, Lime da
to dal legame, e il Legame stesso Al- ASENO. cerniera ; Lime a foglia di salvia ; Lime
lacciatura, Fasciatura con che si allaccia Ligar le parole, Legare le lettere, Scri- a campana; Lime da tondare ; Lime da
e si stringe alcuna cosa . Stringono la co- vere colle convenevoli legature. rocchelli ; Lime da uguagliare, Tutte li-
scia rotta con forti allacciature Cor- Ligår le vele a l'antena, Inferire, T. me di forme differenti per adattarle ai la-
diglio dicesi per Legatura semplice o leg- Mar, Legar le vele all' antenna o ai pen- vori.
372 LIM LIO LIR
LIME DA POLIR, Lime bastarde sono piccione; Stropicciarsi il petto ; Fare il Leofante ; Liofante e Lionfante, Animale
Quelle d'un grado al di sotto delle ruvide . picchiapetto, Fare il bacchettone. V. STRU- noto, ch'è il maggiore de'quadrupedi . Il suo
Lime mezze bastarde , Quelle che non sono CALIMONI. naso, ch'è fatto a guisa di tromba , si chiama
nè troppo ruvide nè troppo dolci, ma che LIMONADA , s . f. Limonea , Bevanda fatta Proboscide ; e i suoi denti principali staccati
stanno in mezzo delle lime bastarde e delle con acqua, zucchero, e agro di limone . dalla bocca, son detti Avorio . Si chiama in
dolci. LIMOSINIÈR, V. Lemosinièr. Sistema Elephas maximus.
LIMA O LIMA SORDINA, detto fig. Lin- LIN, s. m. Lino, Materia da filare notissima, CRIAR DEL LIONFANTE V. CRIAR.
guaccia ; Lingua tubana o serpentina , la cui pianta annuale è detta da Linn. Li- LIPA, s. f. Lippa, Nome di Giuoco pueri-
vale Maldicente Rosura o Roditura o num usitatissimum. le, così anticamente da noi chiamato, che
Lima sorda, detto pur fig. può alludersi LIN MARZOLIN, Lino stio o mezzano o a Firenze dicevasi Arè busè, e qui ora
ad una spesa apparentemente insensibile marzolino o marzuolo, Lino che si semi- PANDOLO. V.
ma continua, che distrugge od altera l'eco- na in Primavera. ANDE A ZOGAR A LA LIPA, Va a giuocare
nomia. LIN VERNIZZO , Lino vernio, Lino che si ai noccioli, e vale Voi non sapete giuocare,
LIMA, in gergo vale Camicia. semina d'inverno . Voi acciabaltate nel giuoco ; ovv. Non sapete
LIMA, nel vernacolo ha pur il signif. di LIN MUNEGHIN, Bisso, Agg. di quel Li- far nulla di buono, che direbbesi altrimen-
Seccatura - TI XE UNA GRAN LIMA, Tu sei no che all'estrema finezza unisca un estre- ti, Andate a riporvi ; Andate a farvi
una gran noia ; un tormento , una secca- mo candore. friggere.
tura, uno sfinimento. SEMENZA DE LIN. Linseme o Linosa. LIQUEFARSE, V. DESFARSE.
LIMA O LIMÃO, add . CERVELO LIMAO . Maniera BATER EL LIN, V. BATER. LIQUERIZIA, s. f. Liquirizia ; Legorizia ;
ant. usata dal nostro Andrea Calmo. Cer- GRAMOLAR EL LIN, V. GRAMOLAR. Logorizia e Regotizia. Pianta detta da
vello, ossia Intelletto o Giudizio perfetto, MASARAR EL LIN ; V. MASARAR . Linneo Glycyrrhiza glabra , la cui radi-
aggiustato. Netir el lin daI STOPAZZI, Scapecchiare ce è d'un grand' uso nella Medicina. Il sue-
LIMAR, v. Limare, Polire colla lima. E il lino; V. PETENAR e STOPAZZI. co di questa radice condensato si chiama
parlandosi di cose di spirito, vale Perfe- LINARIOL, s. m. Linaiuolo, Quello che ha Sugo di liquerizia. Nasce in Russia e nel
zionare, Correggere, Polire. bottega e vende lino Canapaiuolo, dicesi Levante.
TORNAR A LIMAR, Rilimare. se vende Canapa. LIQUIDITÀ, 8. f. T. Forense. Liquidazio-
LIMARSE L'ANEMA, Limarsi il cuore ; LINARIÒLA, 8. f. La femmina del Lina- ne, Pareggio eseguito de'conti.
Delimarsi , Rodersi , Consumarsi ; detto iuolo, che sull'esempio di voci consimili così LIQUIDO , Liquido, agg. a Materia, e vale
figur. formate, potrebbe dirsi Linaiuola. Fluido, contrario di Sodo.
LIMAURA O LIMADÙBA, S. f. Limatura ; Ro- LINDARSE, v. Ragnare, Dicesi de'Panni o LIQUIDE LE GANASSE QUANTO EL BRODO,
sura; Rosume, Quelle particelle che cadono drappi quando cominciano a logorarsi. fu detto esageratamente di Donna vieta
dalla cosa che si lima. LINDO, add. Lindo, Attillato, Azzimato, di- ed arsiccia, per voler dirc Guance vizze
LIMADURA DE L'ORO O DE L'ARZENTO , Calia cesi delle persone - BELO LINDO, Allindito; o flosce.
Quegli scamuzzoli cioè minutissime parti- Allindato ; Raffazzonato . Conto liquido o Credito liquido, diciamo
celle dell'oro e dell'argento che si spiccano ROBA LINDA, Liso ; Frusto ; Domo ; Do- anche noi per Chiaro e senza eccezione : e
nel lavorargli. mato; Raso ; Logoro , dicesi di Tele o Pan- quindi Liquidare per Metterlo in chiaro, e
LIMBÈLO, ( coll'e aperta) s. m. T. de'Fale- ni alquanto consumati . V. FRUA . Liquidazione.
gnami, Pialla. Specie particolare di pialla. LINEA, s . f. T. degli Stamp. Linee o Righe LARA, 8. f. Libbra, Sorta di peso La
LIMBELO D'UNA TOLA, Commettitura ; Linee dritte che segnano la carta, che sono libbra di Venezia si distingue in grossa e
Augnatura. V. INCASTRO . in uso alla testa de' capitoli o dopo i titoli sottile. La grossa è d'once 12 da carati
LIMBO, STAR AL LIMBо, detto met. Es- correnti delle pagine - Linea rolta o mor- 192 per ogni oncia, che corrispondono a
sere o Vivere nell' incertezza MI SON ta dicesi da essi Quella che si forma colla so- once 19 di libbra sottile, ed equivale quasi
AL LIMBO, Io non so nulla di quell' affa- la prima parola del discorso, lasciando in ad un Funto di Germania ; e serve pel peso
re ; Non ho notizia alcuna ; Son in vera bianco il rimanente del verso. de' commestibili . La libbra sottile, che pur
ignoranza . LINGUAGIO, V. LENGUAZO . dividesi in once 12 di soli carati 122 per
LIMÈLA, (coll'è aperta) s. f. T. de'Beccai , LINON, s . m. Linone Linone, Francesismo ogni oncia, si usa pel peso dei generi di lus-
Stomachino, Specie di Animella che sta moderno. Specie di Cambraia introdottasi so, come del caffè, dello zucchero e di tante
attaccata alla milza ed al fegato. sul finire del secolo ultimo scorso, ma ch'è altre cose.
LİMEN, s. m. Donadello, Nome d'un pic- poi ita in disuso. La Libbra metrica novellameute intro-
colo libretto, ch'è la prima introduzione LIO, s . m. Lido e nel verso Lito, che dicesi dotta è la decima parte d'un rubbio e vale
della grammatica latina. anche Marina marina ; Riva riva ; Piag- once dieci metriche o sia libbre due oncia
STUDIAR EL LIMEN, Studiare il Dona- gia piaggia, Terra contigua al mare. una di peso grosso Veneto.
dello. S. Lio, San Leone, Nome di un Santo e Lira o Livra : La Lira Veneta dividevasi
LIMÈTA, s. f. Limuzza , Piccola lima. Titolare d'una Chiesa di Venezia, già par- in venti soldi e ogni solde in dodici piccoli o
LIMITÀ, add. Limitato ; Circoscritto. rocchiale ed ora succursale di S. Maria For- bagattini. Non eravi però a'tempi nostri nè
OMO LIMITA, Di limitate fortune mosa. la moneta effettiva della lira, e meno poi
D' ingegno limitato ; Di moderato talento LIOGO, V. LOGO. quella del bagattino. Nel Governo italico
- Uomo assegnato. Quello che spende con LION, s. m. Leone, Animale feroce della abbiamo avuto in corso ed effettiva la Lira
'regola e misura. famiglia de'gatti, notissimo, detto da Lin- italiana, ch' era in circa il doppio della Ve-
LIMITAR, v. Limitare, Ristringere. neo, Felis Leo. neta, dividevasi in cento centesimi di rame
LIMITARSE CO LE SPESE, Aver assegnatez- CRIAR DEL LION, V. CRIAR. e corrispondeva perfettamente al Franco .
za, cioè Risparmio, Parsimonia. LIONA, s . f. Leonessa o Lionessa, La fem- Ora soppressa la moneta italica, abbiamo la
LIMITO o Dimito s. m. Dimito o Guarnello, mina del Leone. Lira Austriaca che dividesi pure in cento
Tessuto d'accia e di bambagia. LIONCİN, s. m. Liocorno o Unicorno, centesimi di rame o in venti carantani, e
LIMÓN, s. m. Limone, Agrume noto, chia- Animale feroce, che ha un sol corno diritto chiamasi comunemente Svanzica , dal Tede-
mato in Sistema Citrus medica varietas in fronte ; ed è chiamato da Linn. Monodon sco Zwanzig, al quale corrisponde il valore
limon. Monoceros. di 87 centesimi italiani o sia trentacinque
STRUCAR I LIMONI, detto fig. Far lo stro- LIONFANTE O ELEFANTE, s . m. Elefante ; soldi Veneti.
LIS LIV 373
LIS
d'impuccio ; Uscir del pecoreccio, Uscir to, che serve ad accompagnare ed accerchia-
La lira di banco, moneta però ideale,
da un impegno, da un pericolo. re qualsivoglia altro: come le Listelle delle
valeva Lire Venete 96 E la Lira de'grossi
MI SUGARÒ STA LISSIA, detto fig. Darò io colonne e simili. ་
Lire 62. LISTELO DA BASSO DE LA COLONA , Imo-
LIRAZZA, s. f. Quasi Lira grande, Moneta fine a questa faccenda o bisogna.
d'argento di bassa lega , ch'era in uso sot- Co LE DONE FA PAN E LISSIA, I OMENI SCAM- scapo.
to il Governo Veneto, e valeva soldi 30, cioè PA VIA, Dettato familiare, che suole usarsi ad LISTON, V. LIsta.
Centesimi italiani 75. esprimere l'importanza che affibbiano le LITÀNIE, s. f. Lelanie o Letane , Roga-
LIRON, 8. m. Lirone, accresc. di Lira, dice- donne buone massaie alle faccende domesti- zioni e preghi a Dio che si fanno da' Cat-
si a Quello strumento musicale di corde che che del fare il pane per la famiglia, ed il tolici.
DIR LE LITANIE O LETANIE DEI SANTI, det-
suonasi colla penna o colla mano. Ma nel si- bucato ; faccende d'impegno che loro riesco-
guificato nostro vernacolo, per LIRÒN inten- no gravose, per cui nel dedicarvisi sogliono to figur. Far le lelanie, si dice in modo bas-
diamo il Violone . V. VIOLON. mostrarsi intolleranti e colleriche, sicchè i so del Fare una lungheria o una lunga serie
LISONI, s . m. T. Agr . Fiammola o Fla- mariti schivano in tali incontri di starsene di nomi.
mula, Sorta di pianta del genere delle Cle- in casa. CANTAR LE LETANIE, detto fig. Cantar il
matidi, detta da Linneo Clèmatis Flam- LISSIA, s . f. dicevasi ant. per LISSIA, BU- vespro a uno, Fargli una gagliarda ripren-
calo. sione.
mula. E simile alla Vitalba dello stesso ge-
nere, ina non s'avviluppa agli alberi ed alle COMPISSI STA LISSIA, detto metaf. vuoi LITARGILIO, O LITARGIRIO, S. m. Liturgi-
dire Finiscila una volta . rio e Litargiro, Sorta di minerale o sia
siepi.
LISPIO, SAVER DA LISPIO. V. SAVER. LISSIA fu detto ancora metaf. nel sign . Piombo arso e ridotto in cenere.
LISSA, 8. f. T. Agr . Treggia . o Traino, Spe- di Maldicenza -- FAR LISSIE CHE BROVA, Ghetta, si dice a quel Litargirio che si
Cardare o Scardassare il pelo ad alcuno, ottiene dall'affinare l'argento .
cie di barella per uso di tirar pesi da un
luogo all' altro, che si traina con una fune Maldire di alcuno che non sia presente. Le- LITE, V. A LITE.
attaccatavi. vare i brani da che che sia, val Biasima- LITERIZIA, O LETERIZIA, S. f. ed anche più
LISSA, Pesce, V. Lizza. re, Dirne male. bassamente ZALÙA, Itterizia, detto anche
LISSA, s . f. detto in lingua furbesca dei LISSIAR, v. Fare il bucato; Imbucatare. Morbo regio, Sorta di malattia nota. Il-
Barcaiuoli, vale Acqua. LISSIAZZO, s. m. Rannata ; Rannalac- terico, quindi dicesi a chi patisce d'itte-
COME STEMIO DE LISSA? Domanda un Bar- cia, Acqua che cola dalla conca piena di rizia.
caiuolo al suo compagno, e vuol dire Quan- panni sudici nel Ranniere o sia piccolo LITICONSORTI, s . m . Consorti della lite,
f'acqua abbiamo in barca. Doglio. diconsi da'Legali i Compagni della lite dal-
LISSIÈRA, s . f. Lavatoio , Luogo dove si la stessa parte .
LISSAMENTO, s. m. Lisciatura o Liscia-
mento. lava. La voce vernacola però indica la stan- LITIERA, s . f. Voce ant. detta per LETIE-
za a pian terreno, dove si fa il bucato e si RA. V.
LISSANDRO, Alessandro, Nome proprio
di Uomo Alessandra dicesi la Fem- lava. LITIGANTE , add. Litigante, Colui che liti-
LISSIETA, s. f. Lisc viuzza , Ranno legge- . ga. V. LITIGOSO.
mina.
LISSAR, v. Lisciare o Ligiare, Stropic- ro, cioè non tanto carico di cenere. Collitiganti si dicono le due Parti avver-
LISSO, add. Liscio ; Terso, Polito; contra- sarie che fannosi lite.
ciare una cosa per farla bella, polita e mor-
bida - Arrotare, Arrolar l'ambra sul rio di Ruvido. TRA I DO LITIGANTI El terzo gode, I due
panno. VESTIR LISSO, Vestir positivo, cioè ordi- contrarii fan che il terzo goda, Dicesi di
LISSABSE LA PELE , Lustrarse le cuoia ; nario, modesto, senza lusso, che anche di- Chi approfitta delle altrui dissensioni. Fu
Lisciarsi; Soffiar nel bossolo , si dice cesi Vestire alla piana DISNAR LISSO, detto ancora, Per noi fanno armonia gli
d'Una donna che si liscia ― LISSARSE DI Mungiare o Desinare alla casalinga, alla altrui sconcerti.
UN VECHIO, Rifarsi del barbiere, dicesi de- familiare, cioè Con cibi non lavorati nè ma- LITIGAR, v. Liligare e Liticare o Piatire,
scherati da cuochi, ma semplici, benchè buo- Far lite.
gli Attempati che si lisciano e strebbiano per
essere appariscenti . ni e saporiti -
— Parlar Lisso, Parlare sem- LITIGAR DA CAN RABIOSO, Prender la li-
plice, chiaro, piano, Facile ad esser inteso, te a' denti, vale Rabbiosamente, con im-
LISSAROLA, s . f. chiamasi nel Padovano
senz'artifizii. Parlare all'apostolica , direb- pegno.
una Specie di veicolo o seggiuolino fatto
besi, del discorso rozzo e negligente. LITIGAR, detto nel sig. di Contrastare, Far
guisa di piccolissima treggia (LISSA) per uso
LISSO, S. V. Lizzo. contesa, Piatire o Piateggiare.
di correre seduto sul ghiaccio, spignendosi
LISTA, s. f. Lista e Listra, dicesi per Ca- LITIGA, CHE L'ACORDO NO TE MANCA MAI,
con due spuntoni di ferro ; e questo è un
divertimento de'fanciulli. talogo, Indice, Nota. Muovi lite , acconcio non ti fulla, cioè
LISTA, detto per Strica, V. Accordo.
LISSÈTO, s. m. Voce del Contado, lo stesso EL LITIGARE EL FABRICAR STRAZZA LA
che BISEGOLO, V. LISTA O LISTÒN DE PIAZZA, chiamasi in
Venezia lo Stradone, attiguo alle Procuratie BORSA, Murare e Piatire è un dolce im-
LISSIA O LISSIA, 8. f. Lisciva , Ranno, Ac- poverire, Chi attende a fabbricare o a li-
qua passata per la cenere o bollita con essa, nella Piazza di S. Marco, per cui special-
tigare, a poco a poco consuma le sue so-
che serve a fare il bucato. mente si passeggia.
LISTE DEI AMBASSADORI, Così chiamavan- stanze .
LISSIA DE SAON, Maestra, Ranno fortissi-
si al tempo della Repubblica , le adiacenze LITIGÒN, add. Litigatore : Liligioso ; Pia-
mo onde si fabbrica il sapone. titore ; Fisicoso ; Garoso, Colui ch'è facile
FAR LISSIA, Imbucatare , Far bucalo o della casa d'un Ambasciatore estero resi-
dente in Venezia, che godevano di certe im- a litigare o a contendere per ogni piccola
il bucalo - Detto figur. Far repulisti ;
munità. Franchigia di Quartieri. cosa.
Far netto, vale Dar fine, consumar ogni LITIGONA, Litigatrice, dicesi alla Fem-
cosa e, come direbbesi , Lasciar pulita ogni LISTA D'UN PONTE, Lo stesso che LASTOLI-
NA. V. in PONTE. mina.
cosa.
LISTÀ, add. Listato, Fregiato di liste. LIUTO , V. LAÙTO.
ROBA DE LISSIA, Lisciviale, Di lisciva.
LISTA PER LONGO, Addogato, cioè Postevi LIVELÀR, v. Allivellare, T. For. Obbligare
PERDER LA LISSIA E ' L SAÒN, Perdere il i proprii beni stabili ad enfiteusi . V. Impo-
ranno ed il sapone, vale Gettare inutil- le liste a similitudine di doga, ma non si di-
rebbe che nelle arme gentilizie. TECAR e LIVÈLO.
mente la fatica e la spesa . Andarne il mo- Livellare, vale anche Mettere, aggiustar
LISTÈLO , s. m. Listella e Lista, T. d'Ar-
sto e l'acquerello . le cose al medesimo piano.
SUGAR LA LISSIA, detto per metaf. Uscir chitettura. Ogni membretto piano e quadra-
374 LOC LOD LOG
LIVELARIO, s. m. Livellario ; Enfiteuta o LOCANDA DEL Redentor , detto fig. vale la nymus Lyra dei moderni essendo il Dra-
Enfiteuticario e Censuario, dicesi Quello Fusta, cioè Quella galera frusta pel deposi- cunculus degli antichi, dovrebb' esser chia-
che paga il livello. to provvigionale de’Condannati al remo, che mato Callionymus Dracunculus ; e che il
BEN LIVELARIO, Fondo enfiteulico, Sog- ai tempi del Governo Veneto giaceva nel ca- loro Callionymus Dracunculus essendo dif-
getto ad enfiteusi. nale in faccia ed in prossimità alla Piazzetta ferente da quello degli antichi, dovrebbesi
LIVÈLO , s . m. Livello o meglio in T. Lega- di S. Marco, la qual galera aveva per inse- chiamare Callionymus Lyra. La quale ret-
le Enfiteusi, Contratto noto. gna il Santissimo Redentore. tificazione verrebbe, secondo lui, a minora-
TOR SOLDI A LIVELO, Prendere o Torre da- DORMIR A LA LOCANDA DE LA STELA, Detto re le confusioni di sinonimia, sembrando-
nari a costo o a interesse o a usura. furbesco, Dormire alla scoperta, a cielo gli che sia male adattata la denominazione
LIVELO, detto in T. di alcune arti, Li- aperto. V. BIVAGAR. del Callionymus Dracunculus dei moderni,
vello; Archipenzolo; Traguardo, Strumen- LOCH, s. m. o TRISIOLA, O BARCHÈTA , T. mentre quello degli antichi che vien da
to per uso de Falegnami e de' Muratori, col Mar. Misuratore o Loche, Pezzo di legno essi citato, ha invece i caratteri del Cullio-
quale si riscontra se le cose sono nello stes- raccomandato ad uno spago, il quale serve nymus Lyra.
so piano. E quindi Livello dicesi per Piano a sapere quanto viaggio faccia la nave in PELE DE LODRA, V. PELE.
orizzontale. Egli è al livello del mare. Le un dato tempo. Dicesi Loche dal nome del LODRO O SLODRO, add. Lordo ; Sudicio ;
finestre di quelle stanze sono a livello. suo inventore. Sporco.
METERSE A LIVELO DE QUALCUN, detto fig. LOCO, Tegnir uno a loco e FOCO, Spe- LOGAR, v. Allogare ; Allocare o Locare e
Porsi o Star in parità o a competenza di sare a'cuno , Alimentarlo , Tenerselo in ca- Collocare, Metter una cosa al suo luogo.
alcuno. sa, Tenerlo a proprie spese, Dargli alloggio LOGAR VIA UNA COSSA, Maniera fam . Ri-
LIVIERA, V. Leva, e vitto. porre, per Chiudere o Serrare alcuna co-
LIVREA, 8. f. Livrea o Assisa, Divisa e co- LODAR, v. Lodare e Laudare, Commenda- sa per conservarla o nasconderla - Tal-
lore di vestimento di più persone in una re, Dar lodi. volta si dice per Serbare, cioè Conservare,
stessa maniera, e s'usa comunemente per Lodare, dicesi per Approvare, confer- aver cura.
Tutti i servitori d'un Signore. mare. LOGAR UNO A BOTEGA O A SERVIR, Allo-
LIZADRIA, voce ant. Leggiadria. LODAR SORA LA BROCA, Soprallodare , e gare o Acconciar uno a bottega o a ser
LIZADRO, add. Voce ant. Leggiadro, per quindi Soprallode, dicesi alla Lode ecces- vigi.
agg. a uomo nel signif. di Grazioso, Garbato. siva. LOGAR UNA PUTA, Allogare una funciulla,
LIZIER, V. LEZIER. CHI SE LODA SE SBRODA , Dettato fam . Darle marito.
LIZZA, 8. f. T. Agr. Treggia ; Traino. V. Ogni lode nella propria bocca vien sozza ; LOGARSE IN IMPIEGO , Allogarsi in un im-
LISSA. Lode perde chi di sè stesso la dice ; Chi piego o carica o uffizio.
LIZZA, s. f. T. de' Pesc. Leccia, Pesce di sè loda, se lorda . LOGAZZO, 8. m. Luogaccio, Cattivo luo-
mare a scheletro grosso, ed è quello detto GH'È DE LE COSSE CHE NO 8' HA DA LODAR, go. Noi però colla nostra voce intendiamo
da Cuvier Lichias Amia . Questo pesce vien Chi conosce dal cappone al gallo, sa ben Luogo grande, che direbbesi Stanzone ;
fra noi assai grande, cioè oltre a tre piedi di che non si deve mai lodare Bella moglie, Casamento se di casa ; Bottegone se di
lunghezza, ed è cibo ricercato anteposto al Vin dolce e buon Cavallo. bottega etc.
tonno ed allo storione. GHE PIASE SENTIRSE LODAR , Mangiar LOGHETO , s . m. Luoguccio o Loguccio ;
LIZZA BASTARDA, s. f. Nome dato dai carne d' allodola , detto fig. Compiacersi Loghicciuolo c Luoghetto, Piccolo luogo.
Pesc. ad un nuovo pesce ultimamente preso delle proprie lodi. Stanzella o Stanzino e Stanzibolo, si
vicino ai muraglioni di Pellestrina, stato LODA EL FIN, E' non è ancora andato a direbbe di Piccola stanza Ripostiglio o
poi anatomizzato dal nostro Nardo , e da lui letto chi ha avere la mala notte ; La vita Ripostignolo, il Luogo ritirato o segreto
nominato in sistema Proctostegus. Questo il fine , il di loda la sera ; Dammelo mor- della casa da riporvi che che sia.
pesce è dell'ordine degli Apodi, somigliante to, Attendi l'esito delle cose per giudicar- LOGHETO DA FAR I FATI SOI, Cameretta:
in qualche modo alle Corifène. È di colore ne. Necessario, Stanzino dov'è posto il Pri-
ceruleo argenteo, in parte roseo ; in vece di LODA EL MAR E TIENTE A LA TERA, Loda il vato.
scaglie ha un' epidermide aspra e pellucida; mare e tienti alla terra, cioè Loda l'utile LOGIA, V. Loza.
la bocca senza denti, piccola e semicircolare; grande e pericoloso ed attienti al piccolo e LOGIA, add. Allogliato, Agg. di quel fru-
l'ano pettorale ed operculato, la coda carina- sicuro. mento al quale sia mescolato del Loglio.
ta ; le cinque sue pinne di color di minio, la LÒDOLA, s. f. Allodola o Lodola , ed anche LÒGICA, 8. f. Logica e Loica.
caudale semicircolare . Questo pesce conte- Spippoletta, Uccelletto noto, chiamato dai OMO CHE GA DE LA LOGICA, Maniera popo-
neva otto specie di vermi ventrali. Il Nardo Sistem. Alauda arvensis, il cui canto è as- lare, Uomo verboso, Che parla assai. Paro-
lo chiamò Proctostegus dal carattere distin- sai grato ; è cibo ricercato . laio, vale Ciarlone.
tivo dell'operculo dell' ano, componendolo LODOVIGO, Lodovico o Ludovico, Nome LOGIO O IMBRIAGA, S. m . Loglio ; e Gioglio
dalle voci greche πρωκτός, ano e στέγω, 00- proprio di uomo. o Zizzania Erba notissima, che nasce rei
prire. La sua lunghezza è di circa tre piedi; LODRA, s. f. Lontra, Animale quadrupede campi tra'l frumento e l'orzo, e ch'è detta dai
la sua carne, buonissimo cibo. ed anfibio, dell' ordine de' Carnivori, della Botanici Lolium temulentum . Il pane dove
LIZZARIÒL, (coll'o serrato) s. m. Liccia- Famiglia de'Martorelli, conosciuto anticam . sia in molta dose la sua farina, ubbriaca ed
ruolo, T. de' Tessitori, Lunghi regoli di le- col nome Lutra, detto poi da Linneo Mu- è nocivo. Si dice Pane allogliato, logliato o
gno che reggono le licciate . stela Lutra. aggiogliato, quello che ha loglio .
LIZZO O LISSO, s . m. de Tessitori, Liccio e LODRA e LOGION, V. PALCON.
T. de' Pesc. Lontre marine,
Licciata, Specie di ordigno composto , di LODRİN, LOGO, s. m. e dagl'idioti LioGo, Luog ,
fili disposti a guisa di pettini, di cui si Due pesci di mare, che varii Naturalisti han e Loco, Sito o parte qualunque ; e quin-
servono i tessitori ad alzare le fila ed abbas- creduto di specie distinta, ma che fra loro di si può intendere Città, Villa, Casa, Ca-
sarle nell'ordito per tessere. V. FILZA. - non differiscono forse che nel sesso, e quindi mera ete.
Penero, si dice a Quella prima parte del- potrebbero tenersi per l'identica specie. So- LOGO DA ABITI O SBRATAROBE, Reposito
l'ordito che si trae fuori del liccio e rimane no rari e non buoni a mangiare. Il primo rio o Ripositorio.
senza essere tessuta. corrisponde al Callionymus Lyra e il secon- LOGHO DA CHIACOLE, Luogo bisbigliato-
LOCANDA , s . f. Locanda ; Albergo ; Ostel do al Callionymus Dracunculus di Linneo. rio, come sarebbe il Parlatorio delle mo-
lo, Luogo dove s'alloggia . Il nostro Nardo però osserva che il Callio- nache.
LON LON LOT 373
LOGO D' ABONDANZA, Magona , Luogo sto non paga il sabbato, e vale II gastigo CERCAR DA LONTAN VIA, Tentare o Ricer-
dove sia quantità e abbondanza di che che può differirsi ma non togliersi. care dalla lunga, Per via obbliqua.
sia. LONGO, add. Lungo, contrario di Corto LONTANAR, V. SLONTANAR .
LOGO da despogIARSE , Spogliatoio, Luo- Prolisso o Diffuso , dicesi delle Scrit- LONZA, (colla z dolce) s . f. Lonza, Quel
go o Stanza destinata per posare i panni ture. brano carnoso che rimane attaccato alle co-
di dosso. LONGO ETERNO, O QUANTO L'ANO DE LA stole degli animali grassi che si inacellano,
LOGO DA DESTENDER, Slenditoio, Luogo FAME, Spilungone, Lungo assai di statura. ma specialmente del porco Arista poi
da distendervi che che sia per farlo seccare V. GRANDO - Detto fig. Lungo come il sab- suol chiamarsi da' Toscani la Schiena del
o asciugare. bato santo ; Ciondolone ; Tentennone; Uo- porco.
LOGO DA PUTANE, V. POSTRIBOLO. mo lungo, Che non si cava mai le mani di LONZA DE VEDELO , Lombo di vitello.
LOGO DE CAMPAGNA, V, CAMPAGNA nulla. V. BIBIA LONZI (colla z dolce) avv . Lungi ; Lontano
LONGO DE COLO, Collilungo. -- DA LONZI, Di lunge o
LOGO DE SCRITURA o d'autor , Passo. Di lungi.
LOGO DOVE SE CARGA, Caricatoio. LONGO DE MAN, Essere giuocator di ma- TIRARSE DA LONZI, Allontanarsi.
LOGO DOVE SE DESCARGA, Scaricatoio. no, Esser ladro. Lavorar di mano. LOPA, s. f. T. di Magona, Scoria, Quello
LOGO MALSAN, Luogo infermo o malsa- ANDAR DE LONGO, Andar di seguito, di che separasi del metallo quando nelle forna-
no. lungo, a dilungo . di filo, Continuare. Ov- ei si è cotto insieme colla sua vena.
LOGO SECRETO O SCONTO , Ripostiglio ; Ri- vero Andar di botto o senza indugio. LOQUESTRA, s. f. Idiotismo di coloro che
postignolo ; Ripostime ; Luogo riposto. ANDAR A LE LONGHE, Andar nell'un via non sanno dire Orchestra.
LOGO SOLIVO, Luogo solatio, solitivo ; uno ; Dare alla lunga; Andare o Mandare LORA (coll' o largo) s . f. T. de' Costruttori
Luogo ove può il sole. in lungo ; Menare il can per l'aia ; Anfa- navali, Lunghezza del vascello , ed è la di-
LOGO TOPICO, Luogo topico, Luogo de- nare; Anfaneggiare. stanza in linea retta dalla ruota di poppa a
stinato, marcato -Detto per Ritrovo, Con- Andir per le lONGHE , Allungar la tela, quella di prua.
versazione di molti per sollazzo. V. Rende- il discorso . LORA, detto in T. Agr. Pevera o Imbot-
vù. — Detto fig. vale Il culo. MUSO LONGO, Faccia bislunga o oblun- tatoio, dicesi lo Strumento di legno fatto a
LOGO VENTOSO, Spazzavento ; Luogo ove ga. guisa di conca per uso d'imbottare vino,olio,
può il vento. PER LONGO, Per lo lungo ; Andante. acqua etc. V. PIRIA.
LOGO VODO, Luogo o Casa spigionata , VIN LONGO O SLONGA, Vino allungato o LORAR (coll'o stretto) v. lo stesso che LAO-
cioè Non affittata. lungo, vale Mescolato coll'acqua, Così di- RÅR. V.
LOGO, detto assolut. con tuono imperati- cesi Brodo lungo, quello che ha poca so- LORDA, s . f. (coll'o chiuso) Maniera di ger-
vo, Largo largo ; Fale luogo ; Scostatevi; stanza go della plebe, ma comunemente conosciuta
Lasciate passare. SAVERLA LONGA, Aver l'arco lungo ; Non nel sign. di Gran fame. V. FAME.
TUTO A SO LOGO, In Chiesa co' santi e aver bisogno di procuratore; Avere scopa- LORE (coll'o serrato) plur . di ELA, fem.
all'osteria coi Fanti o in taverne co'ghiol- to più d' un cero; Aver pisciato in più di Elle od Elleno si usa soltanto nel caso retto,
toni o co' ghiotti. Deesi regolare le azio- una neve, Esser di molta esperienza e da Loro si dice ne'casi obbliqui.
ni col dovuto riguardo del luogo in cui esser difficilmente ingannato. XELE LORE ? Sono elle od elleno ? SE DI-
siamo. *
EL XE PROPRIO SIOR ZAMBATISTA, LONGO PENDESSE DA LORE , Se dipendesse da loro,
DAR LOGO, Andar via ; Partire ; Sot- DE CORNI E CURTO DE VISTA. Dicesi satirica- cioè da esse .
trarsi. mente di taluno che ha corta vista, e la di LORÈTA, s . f. Peverino. V. Lora nel secon-
AVER LOGO. È l'avoir lieu de ' Francesi , lui moglie è o vien creduta infedele. È però do sign.
stato da varii anni adottato nel nostro dia- modo scherzevole e d'uso familiare. LORI (coll'o largo) s . m. T. degli Uccellato-
letto, come lo fu pure in buon Italiano , ma LONGON, add. Lungaccio. ri, lo stesso che COMPARE PIERO, V.
ch'è però sempre riguardato come un galli- LONGÒN, s . m. T. de' Pesc. Specie di Con- LORÒ , s . m. Idiotismo di molti che non san
eismo , da evitarsi da chi fa professione di chiglia marina bivalve, del genere delle pronunciare RoLò, V.
purità di linguaggio . Dicesi per esempio , Veneri, detta dall'Abbate Olivi Venus Lon- LOSCO, add. Bircio; Bercilocchio; Guercio,
STO DISCORSO O STA COSA NO GA LOGO cioè gone. Ha per carattere il corpo ovato, ob- Che ha gli occhi torti. V. ORBISIGOLO.
non conviene , non istà bene , STO APAR NO lungo, a lati ineguali. Il suo animale è com- ESSER UN TANTIN LOSCO, Sentire del guer-
POL AVER LOGO , cioè non può aver effetto , o mestibile, ma di poco uso ; ed è frequente. cio, o Esser guercino.
nom si puo o non si dee permetterne l ef- LONGÓSÁ, T. furbesco, Faticosa, vale Sea- LOSCÒN, add. Guerciaccio.
fettuazione, ec. la lunga che stanca. LOTA (coll' o aperto) s . f. Lotta e Lulta,
LOGORAR, v. Logorare, Consumare. LONGOSO, s. m. Voce di gergo de' Barca- Palestra, Contrasto di forza e di destrezza,
PUTELO CHE SEMPRE ME LOGORA, Fan- iuoli che vuol dire Anguilla. fatto a corpo a corpo senz'arme per abbat-
ciullo che sempre mi crucia , mi tormen- LONTAN, add. Lontano , Distante Assen- tersi l'un l'altro, e si fa per giuoco o per
ta. te o Absente. esercizio.
LOGORO, add. Logorato e Logoro. LONTAN COME DAL DÌ A LA NOTE, Esser- ZIOGAR A LA LOTA, Fare alle braccia o
LOMBRIA , s . f. T. de' Pesc. lo stesso che ne più lontano che non è Gennaio dalle alla lotta ; Lottare . V. ZOGAR A LA LOTA.
OMBRIA, V., ch'è il Gasterosteus ductor more , Dicesi di Chi è molto alieno da che LOTA DE TERA, T. Agr. Zolla o Gleba,
Lion. che sia. Pezzo di terra spiccata ne' campi lavorati,
LONDRINA, s. f. Londrina, Agg. ad una LONTAN DAI OCHI, LONTAN DAL CUOR, Di --- Pane, dicesi quel Mozzo di terra che
sorta di Panno venuto il primo da Londra, lunge da occhio di lunge da cuore ; e vale sta naturalmente appiccato alle barbe d'una
ed è una Specie di mezzo panno che fabbri- che La lontananza fa rattiepidir il fervore pianta quando si cava -- Piotta, chiamasi
casi ora fra noi a quella foggia. d'una persona. Dicesi anche Lontan dagli quella Zolla ch'è coperta d'erba.
LONGAGNA, e LONGAGINE, 8 f. Lungagno- occhi lontan dal cuore . LOTAR, v. Lottare o Lotteggiare, Fare o
la; Lungheria; Lungaggine, Discorso lun- LONTAN, avv. Lontano : Lungi lungi. Giuocar alla lotta o alle braccia ; Provar-
go e noioso, che può anche dirsi Lungaia e VEDER DA LONTAN, Vedere di là dai mon- si a braccia.
Leggenda. ti, detto fig. e vale Esser accorto. Avere LOTAR CON QUALCUN, detto fig. Cozzare ;
LONGHETO , add . Lunghello , Alquanto gli occhi nella collottola, Essere accortissi- Contrastare ; Contendere ; Disputare, Im-
lungo. mo - Veder di cesso e da cesso , Veder di- pegnarsi con alcuno.
LONGHETA MA SICURA, Domeneddio o Cri- scosto, lungi. LOTARIA, 8. f. Lotteria . Lotteria si è ve-
378 LOV LUC LUG
duto scritto e stampato fra noi, ma è Fran- Lince, Animale quadrupede, che abita i cli- LUCERNA DA DO PAVERI O DA TRE O DA QUA-
cesismo della voce Loterie, che vuol dire mi freddi, chiamato da'Sistem. Felis Lynx. TRO, Di due, tre o quattro lucignoli.
Lotte. Col vocabolo nostro però intendiamo Noi non conosciamo che le sue pelli , le quali TONDOLO DE LA LUCERNA, Padellina, Spe-
l'Impresa d'un lotto, differente dal Lotto sono molto ricercate. cie di padellina fatta di latta o altro, per uso
pubblico. LOVO, s. m. T. de' Pesc. Merluzzo o Lupo di riporvi la lucerna o simile.
LOTO, (coll' o largo) s. m. (detto dal Lot- marino, Pesce di mare notissimo, detto dai UNA LUCERNA INTIERA D' OGIO, Una lu-
tare cioè contrastare colla fortuna , o dalla Sistematici Gadus Merlucius. Si mangia cernata, Quella quantità d'olio che tiene
voce Germanica Lot, Sorte) Lotto. Dicesi fresco ; e in alcuni luoghi ne' quali vien più la lucerna - SENZ' ACORZEBSE EL S'HA
Lotto anche il Premio. Il Lottopubblico che grande, si sala e si secca, come sulle Coste SPANTO ADOSSO UNA LUCERNA D'OGIO, ES-
sussiste in Venezia, ebbe principioli 5 Apri- della Francia e su quelle d'Inghilterra, da sendosi egli fatto un abito nuovo, vi get-
le 1754. dove ci perviene seccato, e si chiama allora tò giu, non se n'avveggendo , una lucerna-
CAVAR AL LOTO, Estrarre al lotto. Stocfis, e bacalà. la d'olio.
LOTO, dicesi da noi famil . e figur. per Sor- LOVON, add. Lupaccio, detto figur. a Per- LUCERNA, 8. f. T. de ' Pesc . detta anche
te ; Fortuna - L'È UN LOTO, È una sorte, sona vale Ingordo. V. Lovo. MASIOLA quando è piccola, Lucerna o Per-
una fortuna, un lotto, Cosa incerta . LOZA O LOGIA, 8. f. Loggia ; Terrazzo , lone. Pesce buono di mare, di colore ros-
CHIAPAR STO LOTO , detto ironicamente, Edificio aperto che si regge su pilastri o sastro, colla linea laterale senza spine , di-
Aver si fatta sorte o fortuna ; e s'intende colonne. videntesi in due alla prima caudale : le sue
in senso opposto, cioè Aver questo disca- LOZA COVERTA, Verone. pinne laterali sono ampie e di colore ce-
pito, questa sfortuna HO CHIAPA STO LO- LOZAR, v. Alloggiare. ruleo. Questo pesce differisce dalla Trigla
To, Mi è toccato una bella sorte ; Ho gua- LOZÈTA, 8. f. Loggetta ; Loggettina ; Ve- Lucerna di Linn. Ma essendo questa spe-
dagnato un bel lotto. roncello, Piccola loggia. cie la medesima così descritta dagli anti-
LOTO PARTICOLAR, Riffa , Specie di lotto LU, Egli, corrispondente al latino Ille , chi e con tal nome, il Nardo ittiologo cre-
a cui s' espone un effetto qualunque di ra- Quegli, Colui - Ei o E' sono voci sinco- dette doversi chiamarla Trigla Lucerna,
gion privata. Da Riffa viene Arriffare. Quin- pate che valgono quanto Egli. per conservar il nome antico. Giunge alla
di Arriffare un anello, una scatola etc. Lui, si usa soltanto ne' casi obbliqui ; lunghezza d' un piede e mezzo, ed è buono
valgono Metterli alla riffa, cioè al lotto : onde nell' accusativo non si direbbe Egli a mangiare.
Giuocare a una riffa. in vece di Lui ; nè A egli, ma A lui ; nè LUCERNETA , s. f. Lucernuzza, Piccola
LOTO-LOTO (coll' o largo) Modo avv. Lui andò ; Lui fece, ma Egli andò ; Egli Lucerna.
VEGNIR VIA LOTO LOTO, Venir via lemme fece. LUCHÈTO . s. m. Lucchetto, Sorta di ser-
lemme o quatto quatto o Cheton chetone L'È PROPRIO LU , È desso ; E egli ap- rame noto.
o catellon catellone , e vale Con apparenza punto . Arco del luchetto, con sua guida o orec-
di mortificato o di avvilito , V. QUACHIO CON LU, Seco ; Con seco ; Con esso lui. chie, chiamasi Quel ferro curvato con cui
QUACHIO . DA PER LU O DA PER ELO, O DA LU SOLO, si chiude.
LOVA, s. f. dicono i maniscalchi alla febbre Da lui solo ; Da sè da sè ; Dipersè o Dis- LUCIETA, dimin. di Lucia, Nome proprio
pestilenziale del bue : febbre rare volte ga- persè. di Femmina, e dicesi per vezzo.
gliarda, con brividi alternativi di freddo, No L'È PIÙ LU, Non è più quel desso, Non LUCIETA, dicesi a maniera furbesca, dal-
sussulti di tendini , stridori di denti , lagri- e più quel d'una volta. V. ELi e LORI. le Donne al Pannolino o Braghiere da esse
mazione, enfisemi lungo il dorso, debolezza FELICE LU ! Felice lui, ovv. O lui felice! usato per ripararsi.
estrema, flusso dissenterico bilioso, fetente Lu, posto in fine d'una frase a ripetizione LUCRO, s. m. Lucro, Utile, Guadagno.
ed anche in seguito tinto di sangue, perdita del pronome, ELO voce espletiva, è però at- Lucro cessante e danno emergente, di-
di ruminazione in alcuni tosse, ulceri alle ta ad esprimere una maniera di maraviglia cesi da molti nel discorso, che significa Gua-
gingive: in altri alla radice della lingua, con o anche di gioia, p. e. EL XE MORTO, LU ! Egli dagno che ci viene impedito dall'accomodare
perdita della vista e con emorragia di naso. è morto egli ! e vuol dire Pur troppo egli è altrui de'danari ch'erano impiegati in nego-
LOVAZZO, s . m. Lupaccio, Lupo grande. morto, ovv. Finalmente egli è morto, ne sia zio legittimo, e Danno che succede dal non
LOVÈTO , s. m, Lupatello ; Lupattino; Lu- ringraziato Iddio L'È TORNA, LU, Egli è essere renduto al tempo convenuto quello
pacchino ; Lupalto, Piccolo Lupo. tornato, egli! -L'È VERO, LU! Egli è vero, che s'era prestato .
LOVIGI o anche LUIGI, Luigi, Moneta d'oro egli ! GHE L' HO FICADA, LU ! (che si po- LUDRO , s. m. Panello, Viluppo di cenci
di Francia, così detta dal nome del Re che trebbe anche dire GHE L'HO FICADA MI !) Io impeciati, che s'accende per far luminaria
la fece battere, la quale corrisponde a quat- gliel' ho accoccata, io ! - I LO VORIA, LU ! nelle feste. Fiaccola; Facella di corda im-
tro scudi o sia a lire 49 Venete . Ovv. I LO VORIA, LORI ! Eglino lo vorrebbero. peciata.
LOVIGI O LUIGI. dicesi per Luigi, Nome LUBRICO, add. Lubrico, parlando di Cor- In altro sign. Otre o Otro. Pelle di mon-
proprio di Uomo, che diciamo anche ALVISE. po o Ventre, vale Sciolto, contrario di Stit- tone, detta da noi altrimenti BAGA, in cui
LOVO, s. m. Lupo. Animale selvatico del tico. si mette il vino, l'olio etc. per trasportarlo
genere de' cani, voracissimo, che porta la PAROLE LUBRICHE , Parole oscene, disone- da un luogo all' altro. Quindi LUDRO detto
coda incurvata, detto da Linneo Canis Lu- ste, indecenti. fig. per Agg. ad uomo, vale Gran bevitore ;
pus. LUCERNA, s. f. detta anche FIORENTINA , Beone; Cinciglione.
CRIAR DEL LOVO, V. CRIAR. Lucerna, Vaso d' ottone o d' argento di di- LUDRO, si dice pure per ingiuria a uo-
Detto per Agg. ad uomo, Lupo ; Lupac- verse maniere , in cui si mette olio e luci- mo, e vale Furfante ; Birbone , Manigol-
cio; Ingordo ; Insaziabile ; Gola disabila- gnolo . e s'accende il lume . do e simili .
ta : Lurcone ; Ghiottone, Mangione. Parti della Lucerna. Pie, Pianta , Il pie- LUDRO, nel sign. di Mangione immondo ,
CHI STA COL LOVO IMPARA A URLAR , Chi destallo della lucerna ― BACHETA, Canna Lurco, e nell' acer . Lurcone. Smoderati
usa collo zoppo gli se n'appicca ovv. Chi sta - CAENELE, Maglie - GROPO, Balaustro lurconi, che non hanno altro Dio che il
collo zoppo, in capo all'anno zoppica ; Chi VASCA, Coppa BOCHINI, Beccucci proprio ventre.
tocca la pece s' imbratta o si sozza . Prov. VIDA DEL BOCHIN, Luminello SUSTA, NO- SPORCO COME UN LUDRO, Unto e bisunto
Chi conversa coi malvagi divien malvagio. do MOCHETA, Smoccolatoio o Smoccola- come un otre.
EL LOVO NO MAGNA STAGION, Maniera fam. toie FERETIN DEI PAVERI, Fusellino LUGÀNEGA, 8. f. ( dal lat . Lucanica )
e fig. che vale, Il tempo viene. STUELO, Coperchino, V. STURLO - CHIAVE, Rocchio di salsiccia , Sorta di salsiccia no-
LOVO CERVIER, s. m. Lupo Cerviero o Manico. tissima.
LUM LUN 377
LUM
HÈTA , s . f. Lumachella ; Luma- teria a foggia di quadretto, con uno o più
LUGANEGA , detto in gergo, e per simil . LUMAG
chino, Piccola lumaca. viticci da basso per uso di sostener cande-
vale Fune.
LUMAR, v. Guatare ; Guardare ; Allucia- le, e si appende alle pareti per far lume.
TACAR A LA LUGANEGA, detto fig. Dar la
re, Attentamente osservare . LUMIERA DEL SCHIOPO O DEL CANÒN, V.
colla o la fune ; Collare uno. SCHIOPO e CANON.
GHE XE PIÙ ZORNI CHE LUGANEGA , Maniera LUMAROLO , s. m. Voce del Contado, lo
prov. met. Abbiam più tempo che danari. stesso che PORTALUME , V. LUMÌN, 8. m. Lumicino ; Lumino ; Lumet-
Ricordati che l'anno è lungo, per avvertir- LUMAZZA, s. f. chiamasi una Lucerna , tino, Piccolo lume. Tengono in camera un
ei ad avere moderazione nell'uso di tutto grande di ferro, usata per lo più da' Pizzi- piccolo lumino o lumettino acceso .
cagnoli, ed alimentata con grasso animale LUMIN DE CERA O LUMIN SPAGNOL , Morta-
ciò che ci appartiene . V. MORELO.
in vece d'olio . letto o Spirino, T. de' Ceraiuoli . Candela
LUGANEGHÈR , 8. m. Salsicciaio ; Pizzi-
LUME, s. m. Lume ; Splendore. grossa e cortissima fatta di getto ad uso di
cagnolo ; Pizzicaruolo ; Pizzicheruolo e
Lume de la LUNA, Lampaneggio. tener lume la notte nelle stanze.
Lardaruolo , Colui che vende salami, gra-
Lume, dicesi per Notizia, Conoscenza, FATO A MO LUMÌN, Allucignolato.
sce ed altri simili mangiari .
Intendimento di che che sia PER VO- Lucciola, T. de' Lattai, Piccolo luminello
BOTEGA DA LUGANEGHER , Bottega di piz-
STRO LUME, Per vostro governo, Per vostra o Arnese di latta traforato, da mettervi la
zicheria.
regola. bambagia per lumini da notte.
LUGANEGHERA , s. f. La femmina del
Pizzicagnolo, che per analogia di altri si- LUME D'UN QUADRO, Vano del quadro, LUMINADOR, s. m. Illuminatore o Accen-
dicesi a quel vuoto d'una cornice o telaio ditore, Colui che accende i lumi.
mili termini così formati potrebbe dirsi,
d'un quadro, che viene riempiuto da una LUMINADURA, s. f. Alluminatura, Il far
Pizzicagnola ; Pizzicaruola.
pittura o da uno specchio. bollire il panno o drappo nell'allume.
LUGARO, O LUGARIN, S. m. Lucarino e Lu-
cherino, detto anche Acantide . Uccelletto LUME DA PESCAR, Frugnuolo o Frugno- LUMINAL , 8. m. Abbaino, o Finestra so-
noto, usato alle gabbie e che canta, detto lo, Specie di lanterna o di fanale che s'ac- pra tetto, Apertura su per lo tetto per far
cende in tempo di notte per pescare. La venir lume o per salire sul tetto . Frate si
dai Sistem . Fringilla Spinus. Ha la som-
mita della testa nera, il rimanente del cor- lucerna che v'è dentro chiamasi Testa e dice pure a Quell'embrice forato e fatto a
Botta. guisa di cappuccio.
po olivastro. LUMINAL DE LE SCALE O DE LE CUPOLE,
EL GA I OCHI DE PRE LUGARO. Dettato LUME CHE PIANZE EL MORTO, Dettato fam.
volgare e scherzevole, che suol dirsi tanto Lucerna mezza spenta ; Smorto e debole Pergamena , Finestre in alto che danno
lumicino. Getta un lume annacquato o un lume.
di chi ha gran vista, alla quale non isfugge
poco d'albore ; Lume fioco. LUMINARI, 8. m. detto fig. Ottimati, quelli
cosa alcuna, quanto di chi ha vista corta o
LUME DA FRATI, Bugia, Lucerna fatta a che per nobiltà e per ricchezza tengono i
debole. Lugaro è il nome d'un prete ima-
ginario. foggia di piccola cassettina bislunga e per- primi luoghi in una Repubblica . V. PA-
ciò più adatta a portarsi in qua e in là. TRASSO.
LUGIA, s. f. Scrofa e Troia, La femmina
LUME DA OGIO, dicesi Qualunque lucerna LUMINARIA, s. f. Tributo ; Offerta, Con-
del Porco, che ha partorito.
che sia alimentata da olio ; ma specialmente tribuzione mensile o settimanale , che pa-
Detto per Agg. a Donna, vale Puttana
80zza. la Lucerna a mano , ch'è di ferro, e ad uso gasi dai Confratelli di religiose institu-
LUGIADEGA, s . f. Lugliatica o Luglio- di persone miserabili, la quale s' appicca do- zioni per la Luminara ( Voce antica) cioè
ve torni in acconcio. V. Luse. per l'Illuminazione degli altari e delle
la, La prima uva che viene nel mese di
Luglio. LUME SFAZZADA O SPAZZA, Luce troppo Chiese.
LUGIO, 8. m. Luglio, Uno dei mesi del- vivida, Che abbaglia. V. LUSOR. LUMINARIA, detto in gergo , vale Occhi ;
l'anno . FAR LUME, Far lume o luce o chiaro, Vista.
Detto metaf. V. in CANDELIER . LUMINARIA CUBTA O STAR MAL DE LUMINA-
LUGREZIA, Lucrezia, Nome proprio di
Femmina. MOCAR LA LUME. V. MOCAR. RIA, Aver corta luminaria, cioè aver corta
MORIR DE LA LUME, V. MORIR. vista, Vedere poco lontano.
LUIGI, detto per nome proprio, V. Lo-
VIGI. STUAR LA LUME, V. STUAR . LUMINĖTO, s. m. Luminello, Quell' ar-
LUISA, s. f. Verbèna, Pianta odorifera che LUME DE ROCA, s . m. Allume detto pro- nese di filo di ferro con pezzetti di sughe-
si coltiva anche ne'vasi, e fa i fiori del colo- ro, che mettesi a galla nell'olio delle lam-
pr. dai Chimici moderni Solfato d'allumi-
re di rosa. Chiamasi da' Botanici Verbena na, Sale cristallizzato, che trovasi nelle pane.
triphylla. miniere. Detto per Lumetto o Lumicino, Piccolo
LUMADA, s. f. Sguardo ; Guardo ; Occhia- DAR EL LUME DE ROCA AI PANI, Alluminare Jume.
la ; Veduta . LUMINOSO, Voce di gergo, detta in forza
ipanni.
di sust. vale Fanale.
Dar una lumada, Dar un'occhiata, uno LUME BRUSA, Allume calcinato o deac-
quificato, chiamasi da' Chimici moderni lo LUNA, s . f. Luna.
sguardo.
LUMAGA, s. f. Lumaca ; Lumacia ; Luma- stesso Allume, che coll'azione del fuoco con- LUNA NOVA, Novilunio ; Luna falcata ;
Lune crescente Luna gibbosa ; dicesi
chella ; Lumacone ignudo, Animale notis- vertesi in una materia bianca ed opaca, di
simo, simile alla Chiocciola ma senza gu- cui si servono i Cerusici per consumare le relativamente alle sue parti illuminate
scio, di sostanza molle e viscosa. Linneo lo carni fangose. nel tempo del primo e dell' ultimo quar-
chiama Limax ater. L'imbrattar ch' essa to, apparendo allora cornuta o falcata la
LUME CATINA, Allume catina, Altro allu-
fa camminando, dicesi Schiccherare, e la me, ch'è un sale artifiziale. parte oscura, e gibbosa o convessa la parte
bava Sbavatura. illuminata.
LUMEGOTO. s. m. Voce di gergo e vale
LUMAGA DEL BELOGIO, Ruota lumaca , Orologio da tasca. LUNA PIENA, Plenilunio ; Luna piena ;
chiamasi Quella ruota dell'orologio che por- LÙMERO, s. m. Idiotismo di chi non sa Essere in quintadecima.
ta la catena. pronunciar Numero. SCOMENZAR A CALAR LA LUNA, Dar la vol-
la - Calar de la luÑA, Luna scema ; Lu-
LUMAGA, Dicesi pure a persona lenta nel LUMETA, s . f. Lumettino ; Lumetto ; Lu-
na menomante.
camminare, ed anche ad uomo o donna assai micino ; Candeluzza ; Lucernetta, Piccola
larda ne'suoi lavori, o nel far checchè sia ; lume. FIN DE LA LUNA, Luna logora.
onde i dettati familiari ed usitatissimi : El LUMIÈRA, s. f. Lumiera ; Luminiera, Ar- SCURO DE LA LUNA, Interlunio ; Luna
nese inserviente a portar lumi. silente, Spazio di tempo in cui non si vede
va via come una lumaga, el par una luma-
Ventola, Arnese di legno e d'altra ma- la luna.
ga, el ze una vera lumaga, ec.
48
Boerio.
378 LUN LUP LUS
CERCHIO DE LA LUNA, Alone o Cinto e Ara, cesi di persona screata, cioè Meschina di AVER LA LUpa , Allupare ; Aver l'arme
Quella ghirlanda di lume non suo che vede- corpo. di Siena, Aver grandissima fame.
si talvolta intorno alla luna. BAGIAR A LA Luna , V. Bagiàr. LUPANÀR, V. POSTBIBOLO.
Lunazione, dicesi il Tempo del corso TROVAR UNO IN BONA LUNA, Trovare uno LUSARIOI, V. Lustrini.
della luna dal principio del novilunio fino in buona; Esser in buona, valgono Esse- LUSARIÒLA , s . f. Lucciola, Sorta d'inset-
al termine dell' ultimo quarto. Due , Tre o re o trovare alcuno di buon animo, allegro to volante o bacherozzolo che risplende la
Quattro lunazioni, vale Due o tre o quattro e disposto a compiacere. notte con moto alternativo, ed è chiamato
mesi circa. LUNA DE MAR, Sorta di pesce . V RIODA in sistema Lampyris noctiluca.
LUNA SENTADA e MARINER IN PÌE , OVV. PESSE. Lucciolato, dicesi un altro bacherozzolo
LUNA IN PIE E MARINER SENTA, Prov. Mar. LUNA, add. ILUNĂ. che luce come la lucciola ma non vola, e
Al fare in mare, al tondo in terra, Espres- LUNARDO , Leonardo , Nome proprio di sta appiattato per le siepi.
sione de' Marinai che osservano il moto Uomo. LUSARIOLE DE L'AQUA , Lucciolette del-
della Luna, dinotante, Che nel tondo di LUNARIO, s. m. Lunario, Quel libricciuo- l'acqua marina, Insetti microscopici not-
essa si levano spesso pericolose tempeste. lo nel quale fra i giorni dell'anno si notano tiluchi, che nell'anno 1749 il dotto medico
V. SETEMBRIN . le variazioni della luna. Almanacco o Effe- di Chioggia Giuseppe Valentino Vianelli
LUNE, detto in T. degli Stampatori, Se- meride, dicesi Quel libretto dove si regi- scoperse nell'acqua marina, la quale agi-
gni lunari, Così chiamansi quelli che ser- strano le costituzioni deʼ pianeti giorno per tata ne' tempi del maggior caldo produce
vono ne❜lunarii per istabilire i diversi ter- giorno. quel fulgore o splendore che ben si vede ,
mini della LUNA. FAR LUNARI, detto fig. Fare almanacchi; e di cui era prima ignota la cagione o er-
LUNA, detto fig. vale Pensiero ; Malin- Almanaccare ; Strologare ; Rimasticare , roneamente attribuita a materia oleosa od
conia; Mattana. Pensar sottilmente. elettrica. Linneo, a quel tempo vivente, le
AVER LA LUNA, Aver la maltana, cioè QUEL DAI LUNARI, Lunarista, Che fa o denominò Nereis Phosphoron ; e l'Abba-
Malinconia nata dal rincrescimento o dal vende lunarii. te Grisellini, emulo o plagiario del Vianel-
non saper che fare Aver il cimurro ; LASSE CHE I Stroleghi faZZA I LUNARI, li , Scolopendre marine luisante. V. AR-
Esser accigliato, cipiglioso, Esser bieco, Modo fam . e faceto , ch'è come dire La- DOR DE MAR.
torvo, brusco --- E' debbe far la luna ; sciale almanaccare agli astrologhi , cioè LUSE, s. f. Luce, Ciò che illuinina.
Aver la luna a rovescio , dicesi di persona Desistete dal ruminare , dal dicervellarvi LA LUSE O LA Lume , Il lume , cioè La
bisbetica, stravagante e fantastica - A cat-
- più oltre, che sarà quel che sarà. lucerna, la candela o simil cosa accesa.
tiva luna, vale In mal punto . V. BATER LA LUNATICO , 8. m. T. de' Pesc. Nautico o LA LUSE DA OGIO, V. LUME DA OGIO.
LUNA, in BATER. Argonauta papirucco , Conchiglia univalve LUSE COL MANEGO, Lucerna col manico;
ANDAR A LUNE, Esser pazzo a punti di bellissima del nostro mare , benchè assai E Lucerniere si dice quel Legno nel quale
luna. rara, detta da Linn. Argonauta Argo . È di si figge il manico della lucerna.
ANDAR PER LUNE, Maniera antiq . Esser forma spirale, sottilissima e fragile , candi- LUSE DE L'OCHIO, Luce , Prendesi per la
variabile. V. BACEGAR. da , colla carena dentata. Il suo abitatore Pupilla dell'occhio Acquitrino , dicesi
ESSER COGIÓN O TONDO COME LA LUNA, V. è del genere delle Seppie, che non è cre- poi a Quel lustro che si vede negli occhi dei
TONDO. sciuto però insieme col nicchio . viventi.
ESSER DE LUNA, Essere di vena, Aver Si avverte che il nome vernacolo LUNA- LUSE DEL SPECHIO, V. SPECHIO.
certa disposizione o talento volto a far che TICO è un idiotismo di alcun Pescatore, che DAR A LA LUSE, Dare alla luce; Parto-
che sia. lo ha contraffatto o storpiato dalla voce Ar- rire. Dare o Mettere in luce , a luce o alla
ESSER TAGIA IN BONA LUNA, V. TAGIÁR. gonauta, con cui veniva indicato da qual- luce, vale Pubblicare un'opera colle stam-
EL GA DA FAR COME LA LUNA COI GAMBARI, che Naturalista. pe OPERA DEGNA DE VEGNIR A LA LUSE,
Che ha a far la luna coi granchi ? o Pa- Lunatico , si dice anche in dialetto a Co- Degna di venire alla luce.
ragonar la luna coi granchi, Che ha a fare lui, il cui cervello di tempo in tempo pati- VEGNIR IN LUSE QUALCOSSA , Venire in
una cosa coll'altra ? È cosa straniera, sce alterazione secondo il variar della lu- luce , vale Essere pubblicato o discoperto
Che non ha che fare etc. na. novellamente , Andare in luce, Scoprirsi.
EL GA UN MUSO ch'el par LA LUNA D'AGO- LUNI , s. m. Lunedì , ed anche Luni alla LUSENTE , add. Lucente o Rilucente , Che
STO, Ha un viso tondo e scofacciato, che Viniziana , come disse il nostro Bembo. luce. Fulgido, Che spande luce , risplen-
pare la luna in quintadecima. Lunedì, dicesi corrotto da Lunae dies. dente. La luna fulgida.
FAR I SBERLEFI a la luna, V. SbERLÈFO. CALEGHERI DE LUNI NO I LAORA, I Cal- LUSER, v. Lucere, Risplendere - Lucci-
FAR VEDER LA LUNA IN TEL POzzo, Mo- zolai fanno la lunidiana , cioè Non lavo- care e Rilucere , dicesi il Risplendere delle
strar la luna nel pozzo, vale Voler dare ad rano il lunedì. V. BERNARDIN.
cose lisce e lustre, come pietre, marmi etc.
intendere altrui una cosa per l'altra, simile LUNIÈ, s . m. T. de'Pesc . Piccolissimo pe- -
Tralucere , quel Risplendere che fa il
a quell' altro, Far veder le lucciole o le sce di mare, che si confonde colla minuta- corpo diafano trasparente percosso da lume.
stelle di mezzodi. glia, ed è una specie di Gobio, stato de- TUTO QUEL CHE LUSE NO XE ORO , Vedi
LAORAR A LUNE, Lavorar a furori, In- scritto dal diligente naturalista Nardo e da ORO.
terrottamente. lui chiamato Gobius Lunie. Questo pescia- LUSÈRTA O LUSERTOLA , S. f. Lucerta ;
VEDER LA LUNA IN TEL POZZO, Strabilire tello rassomiglia allo SCAGIOTO, ma è sem- Lucertola e Lacerta o Lacertola, Anima-
o Strabilirsi e Strabiliare ; Strasecolare , pre di grandezza minore. La sua pinna cau- letto o piccolo serpente oviparo, notissimo,
Fuor di modo maravigliarsi , Uscir fuori di dale è allungata in punta acuta ; la testa, detto da Linn. Lacerta agilis.
sè per lo stupore . gli opercoli e parte del corpo sono marcati Lucertiforme, dicesi Chi ha la figura di
FATO A LUNA, Allunato ; Lunato ; A lu- da strisce gialle ed obblique. Lucertola.
nata ; Falcato, Fatto a falce. Semilunare, LUPA, s. f. Fame canina; Mal de la lupa, LUSERTA VERDE , V. LANGURO.
Fatto a figura di mezza luna . Specie di Malattia, detta da' Medici Pseudo- LUSERTA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. Lu-
NATO IN CRESSER DE LUNA, Nato a luna ressia, per cui l'organo della fame, tocco certa o Lucertone e Ciortone marino, Spe-
falcata o crescente , dicesi per ischerzo a da qualche umore estraneo, sembra indur cie di pesce non indigeno de' nostri mari ,
Uomo di statura alta - NATO IN CALÅR DE voglia di mangiare - Bùlimo dicesi Altra detto già da Plinio Lacertus, che noi non
LUNA, Nato a luna scema o menomante , specie di fame grande, ch'è malattia diver- conosciamo che a nome.
È il contrario dell' altro significato, e di- sa però dalla fame canina. MAGRO COME UNA LUSERTA, Magro o Sec-
LUS LUS LUZ 379
co arrabbiato; Si smunto che pare il di- Fagiuoli, diconsi da' Battilori Certi pez- LUSTRO DEI DRAPI, Polimento lustro dei
giuno comandato. zuoli minuti di foglia di rame dorato o inar- panni, de' drappi. Dare il lustro ai drap-
LUSERTON, 8. m. Lucertone o Lucertolone. gentato ad uso di ricamo. pi, alle pietre elc.
LUSÈTA, 8. f. Lumicino, Picciol lume, co- Semino è pure Una specie di lustrino LUSTRO DE LE PIERE, Pulimento o Puli-
me di sottil candela. come i Fagiuoli. tura -- Pulimento acceso dicesi Quel pu-
LUSOR, s. m. Lucore; Lustrore; Bag'io- LUSTRISSIMAMENTO, 8. m. EL LUSTRIS- limento lucentissimo che si dà alle pietre
re; Splendore che abbaglia. SIMAMENTO XE PER LE SCOASSE, Il titolo di dure -- Pulimento grasso, la Pulitura di
LUSOR DE LUNA, Lampuneggio. illustrissimo è generale, o reso quasi tri- poca lucentezza, che anche dicesi Non mo!-
LUSOR DEI DIAMANTI O BRILANTI, Lucen- viale : cioè Si dà a chi non compete . to acceso.
tezza o Lucidezza. LUSTRISSIMAR, v. Dar dell'illustrissimo. LUSTRO O LUSTRO FIN, dicesi a Quel pu-
Lusor DEI ZECHINI, Luccichio degli zec- LUSTRISSIMO, add. Illustrissimo , super- limento artificiale, che secondo la moda cor-
chini, Scintillamento, Splendore di mone- lat. di Illustre, e Titolo che si dà familiar- rente danno gl' Impiallacciatori (Remesse-
te che rilucono. mente fra noi alle persone di mezza sfera, RI, colla vernice a presso che tutte le loro
Lusor de LE PIERE, Lustro o anche fi fra il Nobile ed il Plebeo , cioè a Quelle belle manifatture di legname , le quali di-
gur. Lucentezza. che vivono civilmente. vengono tanto più nobili, fine e pregiate.
LUSSA. V. SLOGÅ. UN LUSTRISSIMO, Un Signore; Un uomo Sembra che la voce di lingua equivalente
LUSTRADA , s. f. Lustratura; Pu'ilura; civile. alla vernacola debba essere Vernice o Lu-
Lustro; Po'imento. ESSER LUSTRISSIMO , Essere assai lustro, stro di vernice; e quindi Lettiera inver-
LUSTRADOR, s. m. Lustratore , Artefice dicesi di Cosa lucida e lustratissima -Det- nicata; Seggiole invernicate o a verni-
che polisce i pezzi di metallo . E anche to di Persona , vale Ricca; Comoda; Do- ce etc.
Quello che dà il lustro ai panni. viziosa. LUSTRO, add. Lustro; Lustrato; Lisciato;
LUSTRADOR, detto in T. de' Calzolai, Li- FARSE LUSTRISSIMO , Ricamare un baston Polito .
sciapiante, Pezzo di legno con cui si liscia da pollaio, Nobilitarsi ; dicesi d'un villano, OMO LUSTRO, Lucido. Agg. ad uomo ed
il contorno della suola delle scarpe . V. Bi- d'un uomo vile. anche a Cavallo o altro animale , e vale
SÉGOLO. MOSTRAR EL LUSTRISSIMO, Mostrar il ci- Grasso, in buon essere, al quale si dice Gli
LUSTRADORA, s. f. chiamasi la Moglie o vile, detto per ironia, vale Le natiche. riluce il pelo.
Femmina di Lustratore, la quale secondo TOCA VIA CO STO LUSTRISSIMO , La can- LUSVERDE, s . m. Menta piperila o pipe-
l'inclinazione della lingua ed altre voci zone o favola dell' uccellino che non fini- rina o viperina, Sorta di Menta, detta dai
consimili e così formate, potrebbe dirsi Lu- sce mai, ch'è Quando uno favellando ritor- Botanici, Mentha piperita. Questa pianta
stratora, o Lustratrice. na sempre sulle cose medesime. Non ha sapore bruciante, che passa in fresco gra-
LUSTRAR, v. Lustrare . Pulire o far rilu- la rifinire, Non dar mai fine col discorso. to, masticandola. L'essenza che se ne cava
cente. VARDE CHE LUSTRISSIMO! Guardate che è stimata, e si fanno Pasticche e Diavolo-
TORNAR A LUSTRAR, Rilustrare. pretendente, vanerello, muffetto ! ni di Menta piperita, adoprati per confor-
LUSTRÅR I MARMI, Arrenare; Lustrare; MASCARA DA LUSTRISSIMO, diciamo a Quel- tare lo stomaco.
Polire. la d'un uomo il quale, abbigliato di vestiti LUSURIOSO, add. Lussurioso; Lascivo.
LUSTRAR LE PENE, V. OLANDIzar. di seta di taglio antico o ridicolo e in gran- LUSURIOSO COMe un gato de zENARO, Car-
Lustrar i pani, Incarture i panni; Dur de caricatura, tenendo un occhialino in ma- nalaccio; Caprone.
il cartone; Dar il lustro ai panni'ani. no, fa il buffone fingendosi un signore o, LUZZO, s. m. detto anche da' pesc. SANGA-
LUSTRAR I PIATI, Pulire ; Forbire; Lu- come dicono i Veneziani del volgo, UN LU- RIN , Luccio; Luccetto; Lupo; Labrace ,
strare; Nettare. STRISSIMO, e fa ridere colle sue scioccherie Pesce assai noto d'acqua dolce, già latinam.
LUSTRAR COL DENTE , Azzannare , nelle e pantomime, a cui corrisponde la pleba- detto Lucius, e da Linn. Esox Lucius.
arti, vale Dar di zanna, Lisciare col dente . glia che lo seguita irridendolo e gridando- XE MEGIO ESSER TESTA de luzzo che COA
LUSTRİN, s . m. Lustrino , Sorta di drap- gli dietro LUSTRISSIMA, LUSTRISSIMA ... Fu- DE STURION, È meglio esser capo di galta,
po finissimo e assai lustro. MO O FOGO IN MANEGA ... ANDE IN BAMPA LU- che coda di leone, Meglio è Comandare che
LUSTRIN DA SCARPE , T. de'Calzolai, V. STRISSIMO, ed egli risponde a ogni tratto esser comandato, ovv. Meglio è esser pri-
LUSTRADOR. ADIO POVEROMO, ADIO, SE VEDAREMO A PA- mo fra gl'infimi che infimo fra i primi.
LUSTRİNI, s. m, Bisanti; Bisuntini; Lu- LAZZO etc. LUZZO DE MAR, s. m. Luccio marino o
strini, Sottilissime e minutissime rotelle LUSTRO, s. m. Lustro Splendore, Lume Spirena, detto Scalmo da' pescatori tosca-
d'oro o d'orpello , che si mettono sulle ·Pulimento; Lustratura. ni. Pesce di mare a scheletro ossoso, detto
guarnizioni delle vesti e in alcuna sorta di LUSTRO , detto nel gergo de' Barcaiuoli da' Sistematici Esox Sphiroena . La sua
ricami. vuol dire Il giorno. carne è bianca, ed è buona.
Paglietto, dicesi ad Una specie di Lustri- OGNI LUSTRO GHE VOL SIOR CARLO, Ogni
no tondo non traforato, per uso di ricamo. giorno ci vuol danari.
M

MAC MAC MAC

M. Vedi EME. ne vengono poi estratti e condiconsi con MACAURA DEL PAN, Attaccatura, Quel si-
MACA, s. f. Macca, Abbondanza. buon cacio, cannella, zucchero, ec. I detti to in cui un pane si è toccato all'altro nel
A MACA, Modo avv. A macca; A scrocchio cannelli chiamansi da noi anche canoloni e forno.
-- MAGNAR A MACA, V. MAGNAR. - ANDAR subioti. MACAURÈTA, s. f. Ammaccaturina.
▲ MACA, Andare o scrocchio ; Spollastra- MACARON , asd . detto anche MACARON DA MACÈLO , s. m. Macello ; Ammuzzatoio ;
re, Mangiar lautamente a mensa altrui. PUGIA, per Agg. a Uomo, Maccherone; Più Beccheria . In Venezia però si distingue il
PESSE O OSEI A MACA , Esser macco grosso che l'acqua de' maccheroni ; Me- Macello dalla Beccheria . Il primo è il luogo
maccheria d'una cosa, come di pesce, di stola ; Mestolone ; Fagiuolo ; Montone ; dove propriamente si macellano gli anima-
uccelli etc. e vale Esserne grande abbon- Navone; Pincone; Pecorone Tempello- li, l'altra dicesi la Bottega dove si vende
danza e a vilissimo prezzo. E quindi A mac- ne, si dice a Chi si lascia sopraffar dai ne- al minuto la carne macellata.
co, posto avverb. , In abbondanza. mici ― Moccione , vale Uomo dappoco , MENAR AL MACÈLO , Condurre altrui al
MACA, add. Ammaccato. V. MACAR. quasi noa sappia nettare il naso da' mocci . macello, detto fig. e vale Condurlo alla sua 2
MACA SOTO 1 OCHI V. in CARAMAL. MACARONCIN, dimin . di MACARON in tutti rovina.
PAN MACA, V. PAN. i suoi significati . V. MACARON. MACHIA, s. f. Macchia, Segno o Tintura.
MACABÈO - SPIRITO MACABEO, V. SPIRITO. MACARONCINO RISARÒLO, S. m. T. degli Macchia , detto fig. vale Contrassegno
MACACO, 8. m. Macaco e Cercopitèco, Spe- Uccellatori, Beccafico di padule rossiccio; ignominioso, che dicesi anche Frego; Tac-
cie di Scimia senza barba e colla coda, det- Uccelletto che sul Vicentino chiamasi RI- ca; Magagna. V. TACA, TACOLA, e Neo.
ta da'Sistem. Simia Cynamolgus . SAROLO , dal frequentar che fa le risaie. FARSE UNA MACHIA, detto fig. Annerarsi
MACACO, detto per Agg. a Uomo , Moc- È grande meno d'una Passera. Nell' Or- o Annerirsi, vale Macchiarsi la fama, l'o-
cicone; Babbaccio; Mestola valgono Insi- nitologia Fiorentina lo si nomina Ficedula nore o simile ; Denigrarsi MACHIA CHE
pido. Scimunito e di grosso ingegno, che palustris. NO SE POL PIÙ FAR ANDAR VIA, Macchia in-
anche direbbesi , Baccello di sodo ; Bac- MACARONI, s. m. Gnocchi, Vivanda di pa- delebile.
cellon di piano; Baggeo ; Mellone. ste notissima. V. SUBIOTI. MACHIE A LA PELE , Chiose ; Danaio :
MACADA, s. f. Ammaccamento . V. MACAURA. SPERAR CHE I MACARONI CASCA IN BOCA , Chiazza , Tacche brune o rosse, che soprav-
MACAFAME , s. m. Macco, Specie di po- Aspettar che le lasagne piovano in bocca vengono specialmente alle donne gravide .
lenta in varie fogge condita, che si ricuo- o in gola, si dice di Chi vuol conseguire MACHIA DEL CAVALO , Comela , Macchia
ce poi nella padella a guisa di torta, per alcuna cosa e non fa dal canto suo niente bianca , lunga per i due terzi della testa
lo più con grasso di porco, ed è vivanda per conseguirla . A porco peritoso non ca- del Cavallo.
attissima a saziar la fame, dal che prese de in bocca pera mezza , cioè Ai timidi che MACHIA DEL LEGNO, Marezzo , Quindi co-
il nome vernacolo. È pochissimo usata in non s' arrischiano di farsi incontro alla sor- sì fatto legno dicesi Legno marezzato o
Venezia, ma molto sul Vicentino. te, rare volte essa s'offerisce di per sè. venato, cioè Serpeggiato a onde, o a marez-
MACAIZZO, add. - TEMPO MACAIZzo, Tem- VEGNIR I MACARONI IN BOCA, Cascar il ca- zo, a vene .
po incostante, nuvoloso, Che fa temere di cio su' maccheroni o l'ulive nel panicre, MACHIA D'OGIO, Frittella , Modo basso e
pioggia. detto fig. vale Aver gran fortuna. vale Macchia in su i panni e vestiti — Mac-
CIERA MACAIZZA, Faccia scolorita. QUANDO VIEN I MACARONI IN BOCA, TUTI LI chia rafferma, vale Vecchia, penetrata.
MACAIZZO SOTTO I OCHI, V. CARAMAL . SA MAGNAR, Quando la palla balza, ciascun MACHIA NE L'OCHIO , Maglia ; Maglioli-
PAN MACAIZZO, V. PAN. sa darle, cioè Nelle fortune ognuno è va- na; Rete, Macchia generata nella luce del-
MACALIZZO, s. m. lo stesso che MASCA- lent'uomo. l'occhio.
LIZZO, V. MACARONI , detto in T. Mar. Macchero- PIEN DE MACHIE, Macchioso, Cosperso di
MACAR, v. Ammaccare, Alquanto meno che ni, diconsi Que'legni scanalati che si pian- macchie.
Infrangere. Acciaccare, vale Pestare, Pre- tano nell'orlo delle felughe e simili, per SAÒN DA CAVAR machie, Sapone da levar
mere. mettervi le falche. macchie e da purgar lordure e nuove e
MACAR LE CUSIURE , detto fig. Raggua- MACAÙRA, s . f. Ammaccatura : Ammacca- vecchie penetrate, rafferme, rincappella-
gliare, Spianare o Ritrovar le costure , mento; Contusione ; Pesca , Percossa , e te di sopra ogni cosa .
vale Battere, bastonare , che fu detto anche dicesi delle carni e delle membra Pesca; FAR GROPO E MACHIA, V. in GROPO.
fig. Imbottire il giubberello. Monachino; Lividore o Lividezza, è Quel- MACHIAR, v. Macchiare.
MACARINI - ANDAR A CA MACARINI, Maniera la nerezza che fa il sangue venuto alla pelle Screziare; Variegare, Macchiare di più
fam. e scherzevole, Lo stesso che ANDAR A per le percosse. colori.
MACA V. MACA. MACAURA DEL PIE AL CAVALO, Repressio- ROBA CHE MACHIA , Macchioso. Colore
MACARON , s. m. Maccherone, È voca- ne o Ripressione, Contusione del suolo. macchioso.
bolo usato ordinariamente al plurale. I mac- MACAÙRA D'UN SECHIO , Fitta , dicesi da- MACHIÈTA, s. f . Macchietta; Macchiuzza.
cheroni sono una vivanda fatta di pasta gli Argentieri, Calderai etc. un' Ammacca- PIEN DE MACHIETE, Spruzzolato di mac-
più o meno condita con latte od altro, e tura nel corpo di qualche vaso, cagiouato chiette.
ridotta in cannelli , che bolliti nell'acqua per lo più da caduta o da percossa. MACHINA, 8. f. Macchina e nel dim. Mac-
MAG 381
MAD
MAC e e
le al piede delle letter e pulirl sotto e
chinelia , Ordigno o strumento qualunque | MADALENA , Maddalena , Nome proprio di
donna. sopra.
Trabiccolo dicesi Ogni macchina stra- MADREGAL , 8. s . f. T. degli Erbolai, Matri-
MADALENA, in T. Antiq . vale Lamento ; cale o Matr icar ia e Amareggiola , Pianta
te
vagante , specialmen di legno.
MACHINA, in T. di Regata , chiamasi un Lamentazione ; Lagnanza . erbacea perenne , chiamata da'Sistematici
SON STUFO DE SENTIR PIÙ MADALENE, So- Matricaria Parthenium, la quale è di odor
gran Palco , che nell'occasione delle regate no stucco e ristucco di tante lamentazio-
si piantava nella volta del canal grande tra forte e di sapore amaro.
ni o piagnistei ; Non vo'seutir più la-
il palazzo di Casa Foscari e quello di Casa MADRESILVA, V. LIGABOSCO .
Balbi , all'imboccatura del rivo di S. Panta- gnanze. MADREVIOLE , V. VIOLA ZOTA.
leone , dove stavano assisi come a tribunale MADALENA, in T. de' Magazzini o Betole,
MADREZAR , V. Matrizár .
dicesi ad un Boccale di terra cotta, di boc-
tre giudici della corsa o giostra , per l'ag- MADURAR , V. MAURAR e i Derivati .
ca larghissima, che usasi ancora , ma che MAESTÀ, s . f. Maestà, Grandezza , Nobiltà.
giudicazione de' premii . Questo palco for-
usavasi molto più ne ' tempi andati, per Mi- MAESTA, Termine del basso volgo , cor-
mavasi ora a figura di giardino , ora d'una
sura di vino, e ve n'era d'una libbra, di rotto d'Amista - NO GO MAESTÀ COL TAL,
torre o altrimenti , ed era sempre nell' ad- mezza o d'un quarto di libbra . Dicevasi an-
dobbo e nello sfarzo magnifico e convenien- Non ho amista , cioè Non ho amicizia in-
cora BOCAL DE LA MADALENA.
te allo spettacolo nazionale . Ivi erano quat- trinseca o rapporti col tale .
MADAMA, s . f. Madama, Nome d'onore che • Più comunemente però, in significato
tro bandiere destinate ai primi quattro che
ero si dà alle Donne forestiere. E per antono- di amista o intrinsechezza dicono MESTA o
giun gess a
alla met : la prim dia colo r ros- masia s'intende Una francese.
so, la seconda verde , la terza celeste e la MISTA in luogo di MAESTA. V. MESTÀ.
MADAMA, val anche Crestaia o Cuffiaia, RA , V. MISTRA.
ta la
quar gial , in cui stav dipi a nto un por- MAEST
e dicesi da noi quando è Francese . V. CON-
cellino ; ognuna delle quali poste con tal MAESTRANZA , s. f. Maestranza , e per
ZATESTE, SCUFIERA, MODISTA . lo più dicesi nel plur. Maestranze , Molti-
ordine teneva appesa all'asta una borsetta MADAMA PATAFIA , Basoffia , Femmina
col danaro rispettivo del premio , e l'ultima tudine di Maestri che intendono ad un lavo-
grassa e contegnosa, Paffuta; Grassottona; ro. Tali sono i Fabbri , i Legnaiuoli, i Mu-
con un porcellinó vivo . Questo punto d'ar-
Corpulenta; Grassa e raggiunta . ratori etc. ed altri operai chiamati e raccol-
rivo, ch'è la meta della corsa e che vol-
MADAMOSÈLA , Madamigella e Madamo-
garmente si chiama la MACHINA, potrebbe ti in un edifizio a lavorare nel loro rispet-
sella, Francesismo . Damigella di non vile
dirsi la Riparata , per analogia a quella tivo mestiere.
condizione . Maestranza , si dice da noi anche ad un
del palio. Quindi ESSER EL PRIMO A RIVÅR MADE, è particella responsiva del discorso
▲ LA MACHINA, Essere il primo ad arriva- solo Operaio che sia impiegato a lavorar
fam . usata per lo più da' Barcaiuoli, corrot- nell' Arsenale , senza riguardo alla qualità
re alla riparata o Agguantare la ban-
-- AND AR VE- ta, com'è chiaro, dall'antico italiano Madiè, dell'arte sua, purchè sia meccanica .
diera del primo premio O
derivante dal greco Ma Aia che voleva dire
GNIR O ESSER IN BANDIERA, Vuol dire Aver MAESTRE , s . f. T. de'Costruttori navali,
Per Giove, ed era un modo di affermazione
guadagnato una bandiera , cioè Esser sta- Forme , Lunghi pezzi di legno sottili e pie-
o di giuramento (V. DIA) . Questa voce ha
to prem iato . V. SPA GHE TO . ghevoli, che servono di guida nel disporre
ora luogo nelle seguenti maniere.
MACHINA CHE SE MOVE DA SO POSTA, Au- le coste de' bastimenti.
MADE , detto assolut. (in vece di MA1)
tòma o Autòmato ed anche Macchina per MAESTRO O MESTRO, S. m. Maestro.
vuol dire No; Mainò.
lo più si dice di Quelle che imitano il mo- Maestri, si dicono i Capi operai di al-
MADE SI, Si ; Maisi; Madiesi, che sarebbe arti, ma qui specialmente delle Fab-
to de' corpi anima . ti cune
quanto dire Si per Giove. briche vetrarie , distinguendosi quattro
MACHINA, detto per Agg. a uomo, e più
MADE NO , Madiè no; No; Mainò. sorta di Maestri: cioè MAESTRI DA SPECH!
Comun . MACHINÒN , Macchina; Grosso di
MADI. ZIOGAR AI MADI, V. ZOgår. E LASTRE , e sono Quelli che fabbricano
o
corpo; Impersonat ; Macciang hero ; Mem-
MADONA, s. f. Suocera, Madre del marito specchi e lastre; MAESTRI DA SUPIÀDI, Quel-
bruto, Uomo grande, massiccio.
COSSA FATA PER MACHINA, Macchinalmen- o della moglie . li che fanno bocce , tazze ed altre analoghe
DONA e MADONA, Donna e madonna , va- manifatture che si soffiano (V. MASTRO) ,
te. cioè Senza volontà . le Padrona assoluta.
ESS ER IN MACH INA , Esse re coll a dam a ; MAESTRI DA CANA, Quelli che fabbricano la
Madonna , chiamasi la Beata Vergine. cannella di vetro onde si fanno le marghe-
Servir dama . MADONA DE LE CANDELE , V. CERIÒLA.
MACHIN ÒN , V. in MACHINA . ritine ; MAESTRI DA SMALTI E RUBINI, Quel-
MADONA E NIORA SE MAGNA INSIEME, Suo- li cioè che fanno di tali manifatture imi-
MACHIÒN, s . m. (come in toscano direbbe- cera e Nuora tempesta e gragnuola , V.
si Macion) Macchione , Cespugli , Pruna- tanti le pietre preziose.
MAGNARSE I OCHI , in MAGNAR. MAESTRO , per nome di Vento , V. VENTO .
ie. MADONA SANTA CROSE, Croce santa ; Al- MAESTRO DEI STAMPI O INCISOR DE ZECA,
STAR DA DRIO AL MACHIÒN , Nasconders ; i
fabeto ; Abbicci ; Tavola , Carta contenente in T. di Zecca , dicesi Quello a cui solo
Star alla sicura , Non prender parte nelle l'alfabeto, sulla quale i Fanciulli impara- appartiene lavorare e tagliare i punzoni e
altrui contese . no a leggere . Tocco dicesi al Fuscellino on-
STAR FORTE AL MACHIÒN , Slar sodo alla le matrici , sulle quali i tagliatori particola-
de i fanciulli in leggendo toccano la lettera.
macchia o al macchione , detto fig. Non ri lavorano i pezzi che debbono servire al-
No GH'È NE SANTI NE MADONE , Non c'è
si lasciar persuadere nè svolgere a dire la fabbricazione delle monete , V. INCISOR .
riparo; Non c'è via di mezzo ; Non c'è
o fare quel che altri vorrebbe. PAGAR EL MAESTRO , V. PAGAR .
A
MACIAT , Voce fam. Agg. a Giovane fem- verso . Poder far el MAESTRO D'UNA COSSA, Po-
MADRAS , 8. m. Madras , Voce dell' uso ,
mina, Giovialona ; Allegroccia , Di buon ter leggere in cattedra d'una cosa , cioè
Specie di Stoffa nota. Esserne informatissimo .
tempo . MADRE , V. MARE. MAFRO DITO , Idiotismo non meno che
MACO PAN MACO, V. PAN. MADRE DEI CARATERI DA STAMPA , Madre
MACULA o MicOLA , s . f. Macula e Macola , MANFRO DITO , V.
dicesi a quel pezzo per lo più di rame, su MAGA, s. f. Maga, Femmina di Mago.
Macchia . Cosa che imbratta . cui si stampa o la lettera o il disegno in-
ABITO CHE NO GA MACULA , Abito senza MAGA è poi voce di gergo presso i nostri
ciso sul punzone d'acciaio . Forma poi è Barcaiuoli , sincopata da MAGAZEN, cioè Bel-
macule , e s'intende da noi Senza macchie
Quello strumento nel quale si getta il me- tola, Luogo dove si vende vino al minuto
e senza verun difetto. tallo fuso dopo avervi collocata la madre .
MI NO GO MACULE , detto fig. Io non ho ANDAR AL MAGA , Andare al magazzi-
Registro finalmente è uno stromentino usa-
e
macchi , cioè Non ho nulla a rimproverar- no; Andar a bere.
to da' Gettatori di caratteri , per far il cana-
mi. V. TACA е NEO.
382 MOG MOG MOG
MAGAGNA, s. f. Magagna; Magagnatura; CAPO DEL MAGAZEN, detto anche ОMO DA MAGIO DA TAGIAPIERA, Muzzuolo, Martello
Magagnamento , Vizio, difetto, mancamen- PALAGREMO, Primo servente, ed è Quello di ferro, col quale lavorano gli Secarpellini e
to. Maccatella, detto metaf. E si dice così preposto alla cantina d'un Magazzino da gli Scultori.
del corpo come dell'animo - Guidalesco vino TERZETO, detto anche Omo DA SOTO DAR EL MAGIO SU LA TESTA, Dar del ma-
dicesi di uno che abbia molte mascalcie ad- PALAGREMO, Servente in secondo, Subal- glio o un maglio sulla testa.
dosso. Egli ha più guidaleschi che un ca- terno che s' impiega al servigio del Magaz- MANDAR UNA NAVE AL MAGIO, Condannare
val vetturino, o più piaghe o più mali che ziniere o Taverniere SCOVOLETA O PICOLO una nave, Si condanna una nave quando
non ha lo spedale. DE MAGAZEN, Spazzino, L'ultimo dei ser- vien deciso ch' essa non è più in istato di
CAVALO PIEN DE MAGAGNE . Cavallo ingui- venti del magazzino . servire alla navigazione .
dalescato, Pien di piaghe esteriori. MAGAZEN DE LE CAROZZE, Bottino e Con- MAGIO, s. m. Maggio, Un dei mesi del-
MAGAGNA, add. Magagnato cioè Guastato, tropeduno , Cassetta formata alla pianta l'anno. V. Mazo come voce più vernacola.
viziato ; E dicesi anche per Ferito; Stor- d'una carrozza o simile, che chiudesi con MAGIO SUTO E APRIL BAGNA, Maggio
piato. boccaporta o sportello, su cui posano i piedi asciutto gran per tutto , cioè Abbondante
MAGAGNAR , v. Magagnare ; Difettare ; quelli che son dentro. Può dirsi anche Ma- raccolta. Dicesi pure per contrario , Mug-
Guastare; Viziare. gazzino. V. Imperial. gio ortolano assai paglia e poco grano,
MAGAGNETA, s. f. Magagnuzza . MAGAZEN DE LA MERDA E DE LE CRESTE, per far intendere che le abbondanti piogge
MAGARI ( dal greco Maxάpios , Beato) Diel Espressione bassa, e vale Il culo ; Il fo- in tal mese danno molta paglia e scarse
voglia; Diel volesse; Dio ' l volesse; Pur rame. spighe .
beato; Domine fallo; Domine che sia ve- MAGAZENAGIO, s. m. Magazzinaggio, T. MAGIO VA ADAGIO, ZUGNO METI ZO EL CO-
ro! Voce di desiderio che corrisponde all'U- Merc. L'uso del magazzino per riporvi le DEGUGNO, Quando il giuggiolo si veste e tu
tinam latino. mercanzie ; e Ciò che si paga per avere un t. spoglia, e quando egli si spoglia e tu li
MAGARI PEZO , Ben gli sta ; Gli sta il tal uso . vesti. V. AVRIL.
dovere. MAGAZENIER, s. m. Magazziniere, Quel- RUSSIGNOL DE MAGIO, Cigno orecchiuto,
MAGARI, vale pure per A un bisogno o lo ch'è preposto alla cura o custodia de'ma- detto fig. e vale Asino.
A un bel bisogno, cioè Forse ―― IN STO PA- gazzini. MAGIO, s. m. Ferr.era, Luogo delle forna-
LAZZO GHE PODARIA STAR MAGARI UN PRENCI- In termine vernacolo più usasi per Vi- ci dove si cola e lavora la vena di ferro.
PE, E'vi potrebbe alloggiare in questo pa- nalliere ; Taverniere o Tavernaio, Quegli Mugona, dicesi il Luogo nelle ferriere, in
lazzo a un bisogno ancora un principe. che vende vino a minuto . cui si dà la prima preparazione al ferraccio
TE GIUTARÒ ANCA MI, MAGARI, Anch' io oc- MAGAZENIERA, s . f. La femmina del Vi- per purgarlo dalle loppe.
correndo l' aiuterò. nattiere o Tavernaio ; l'Ostessa. MAGIOL, s. m. Cerino ; Facellino di ce-
MAGASSO , s. m. detto anche da' Caccia- MAGÈRI, s. m. Madièro o Maièro , in Ma- ra, Quella lunga e sottil candeletta aggo-
tori MAGASSO BASTARDO, Anatra salvatica rina è Termine generale della parte più mitolata, ad uso di lume da tenere in ma-
ch'è chiamata da Linn. Anas Marila. So- bassa dell'ossatura della nave da dente a no.
dente Madieri in plur. diconsi Que Pezzi MAGIOLÈRA, 8. f. chiamasi da noi Quel-
miglia moltissimo alla femmina del MA-
GASSO MONARO (Anas ferina) ed è ottimo di legname, che sono inchiodati in egual l'arnese di ferro o d'altro metallo , su cui
cibo. distanza sulla carena d'una grossa nave. si ravvolge il filo di cera detto MAGIOL ; e
MAGASSO MONÀRO, s. m. o anche Mo- Madiere di granchio, dicesi il Madie- sonne di più maniere. L'Autore ritiene
NARO O CAOROSso, Così vien chiamata dai re di mezzo formato di due madieri in un che la voce MAGIÒL derivi corrotta dal la-
nostri cacciatori di valle l'Anas ferina solo. tino de' primi bassi tempi Malleolus : sa-
di Linneo, detta italian . Milluina ; la qua- Madiere del dente, si chiama Quel ma- pendosi, per asserzione specialmente di Non-
le ha il capo ed il collo di un rosso mar- diere ch'è situato appresso al dente di pop- nio scrittore del secolo VI, che Malleoli
rone, la schiena o il dorso d'un bruno mi- pa e di prua. dicevansi da' Romani i Manipoli di Sparto
sto a cenericcio ed il ventre cenericcio . La MAGIA, 8. f. Maglia , diconsi i Vani delle o sia di Giunco marino coperti di pece, i
femmina di questa specie si chiama sem- reti e delle calze, ed anche il filo intrecciato quali accesi venivano lanciati o contro le
plicemente MONARO. Volano a stormi dis- che forma i detti vani. muraglie de' luoghi assediati o contro gli
posti in angolo acuto, come vanno le Grue FATTO A MAGIA, Fatto a maglia, vale A arieti. Veggasi il Du-Cange alla voce MAL-
V. CAOROSSO. anelli, A guisa di rete, Reticolatamente, di- LEOLI.
MAGASSO PENACHİN, O MAGASSO Col zu- cesi pure fato a guchia. V. GUCHIA. MAGIOLICA, s. f. Maiolica, Sorta di ter-
FO o anche PENACHÌN e CAPELOZZO, s. m. TIRAR SU O TOR SU UNA MAGIA O CHIA- ra cotta ricoperta di smalto, che serve a :
T. de' Cacciatori valligiani, La piccola PAR UNA MAGIA, Ripigliar una maglia scap- far piatti ed ogn'altra manifattura di sto-
Moretta maschio, Specie d'Anatra selva- pata, Acconciar coll'ago la maglia d'una viglie.
tica, detta in Toscana Moretta e dai Si- calzetta. QUEL DA LE MAGIOLICHE, Stovigliaio ; Ca- 4
stem. Anas Fuligula , ch'è ottima a man- MAGIETA, s. f. Maglietta, Piccola Maglia. tinaio ; Pentolaio ; Vasaio, Colui che ven-
giare, e se ne piglia anche nelle nostre val- MAGIO, s. m. T. de' Bottai, Maglio e Maz- de stoviglie.
li. La femmina di questa specie si chiama zapicchio, Strumento di legno in forma di MAGISTRATO, s. m. Magistrato, Adunan-
MORETON. V. martello, che s' adopera da'Bottai per com- za d' uomini con podestà di far eseguire le
MAGASSO ROSSO, V. TERZIOLO ROSSO. primere i cerchi delle botti. leggi e di giudicare. Magistratura è l'Uffi-
MAGAZEN, 8. m. Magazzino o Fondaco, MAGIO PICO DA SQUERARÒL, Mazzapicchio , zio e giurisdizione di Magistrato.
Luogo terreno dove si conservano in depo- Maglio grande di ferro, ad uso de'costruttori La già Repubblica veneta contava più di
sito le mercanzie. delle barche. 70 Magistrati in Venezia, tutti coperti da
Far magazzino, vale Adunare insieme. MAGIO DEI STAMPADORI DA TELE, Bus- patrizii, fra' quali erano divisi gli affari del
MAGAZÈN DA VIN, Taverna, Osteria da sello, Arnese fatto di bossolo, di cui si ser- governo. Gl'individui patrizii non si chia-
persone vili ; Bottega dove si vende vino vono gli stampatori di panni lini per istam- mavano però Magistrati, ma comunemente
a minuto, e dove a'tempi Veneti, si rice- parli. GIUDICI DEL MAGISTRATO, qualunque fossero
vevano effetti in pegno, pei quali ritrae- MAGIO DA BECARIA, Mazzo e Maglio, Mar- le loro attribuzioni anche amministrati-
vansi i due terzi in danaro, e un terzo in tello grande di legno, per uso di accoppare ve.
vino pessimo, detto appunto VIN DA PEGNI. i buoi al macello. Altre Magistrature chiamavansi Collegi,
V. VIN. MAGIO DA BATER PALI, V. BATIPALO. come COLEGIO DE la Milizia da mar, Colk-
MAG MAG MAG 383
GIO DE' SIGNORI DE NOTE etc. ed altri final- ESSER IN MAGNAÒRA, Essere in piscina ; MAGNAR A PASTO, Mangiare o Fare a
mente Consigli. Entrare in piscina ; Esser messo in pisci- pasto, dicesi Quando l'oste senza prezza-
MAGISTRATO CHE LEVA, dicevasi Quello che na, e simili maniere dinotano Aver maneg- re cosa per cosa vuole un tanto per perso-
aveva diritto di levare un patrizio da altro gi o Essere in uffizio lucroso - Mangiar na MAGNAR FRA PASTO O FORA DE PASTO ,
Magistrato per trasferirlo al proprio : e MA- sotto la baviera ; Rodere o Pappar di sop- Mangiar fra pasto, s'intende il Mangia-
GISTRATO CHE LEVA DE LEVA, Quello che ave- piatto, si dice di chi lucra in qualche carico re fra il desinare e la cena, cioè Fuori di
va diritto di levare anche da quello che le- nascostamente e illecitamente . tempo.
vava. Bene inteso però, ch'era sempre il MAGNAPAN, s. m. Mangiapane ; Sparapa- MAGNAR A QUATRO GANASSE , Macinare
Senato che levava, non già che le Magistra- ne ; Votamadie, si dice di Uomo buono a a due palmenti ; Scuffiare o Sparecchiare
ture avessero un tal diritto. poc'altro che a mangiare. per dieci o per venti ; Guadagnare per
MAGNA, add. Mangiato. MAGNAPATERNOSTRI , V. BACHETON , due versi, Mangiare a tutte due le mascel-
Magnato è voce bassa e vale Corroso. CHIETIN e PATERNOSTRAR . le ; Morfire, Mangiar da affamato.
Magnato dalla ruggine. MAGNAPÈGOLA, s. Voce ant. che dicevasi MAGNAR A SON DE CAMPANELO , Andare
MAGNA DAI GRANZI O DA LE TARME, Bulte- per allusione ai Castellani e per disprezzo a son di squille ; Stare a tavola appa-
rato, dicesi del Volto dell' uomo, nel quale od ingiuria, Mangiapattona ; Mangiapane; recchiata ; Mangiare come il caval del
sieno rimaste le margini del vaiuolo chiama- Mangiafagiuoli. carretto col capo in sacco. V. MAGNAR CO
te Bulteri. MAGNAPUTÈI, s. m. Divoramorti ; Co- LA TESTA IN SACO.
MAGNA DAI PULESI, Indunaiato dalle pul- spetlone ; Smargiasso ; Spaccone ; Spac- MAGNAR A STRANGOLON, Mangiare coll'im-
ci. V. TACHIZA. camonti, Colui che millanta o cerea di far buto o a strappa becco, Mangiar presto
MAGNA DAI TAVANI E DA LE MOSCHE , Morso; paura e non è buono a nulla. presto, alla sfuggita, con poco agio.
Appinzato. MAGNAR, s. m. Mangiare e Manicare , Il MAGNAR BEN ANCUO E NO PENSAR AL DI-
MAGNABILE, add. Mangiabile; Commesti- cibo, la vivanda Cibare in vece di Cibo è MAN, Un buon boccone e cento guai, Per
bile, Buono a mangiare . voce disusata. un picciol bene non curare un gran male
MAGNACARTA , s. m. Menante ; Notaiuz- MAGNAR LEZIERO, Sottigliume , vale Unio- futuro.
20. Quello che vive copiando carte. ne di cose sottili, e si usa comunemente per MAGNAR COI OCHI, Divorar cogli occhi ;
Leguleio, legale imperito, che conosce dinotare Cibi di poca sostanza. Divorarsi cogli occhi una persona ; Saet-
le parole delle leggi ma non le intende - MAGNAR DA STRUPIAI, Mangiar ghiotto o tare cogli occhi. V. INGIOTÌR .
Cavalocchio, Esattore, sollecitatore d'affa- appetitoso ; Mangiar da storpiati, vale MAGNAR COI SO BEZZI, Mangiare a suo
ri - Mozzorecchio, Menante o copista di Leccornia, Vivanda da ghiotti. Il vin di costo, cioè Con ispesa sua : contrario di
un curiale. Brozzi, un pane e una cipolla , talor per Mangiare a macca.
MAGNADA 8. f. Mangiata ; Mangiagio- uno scherzo tocca il cuore. MAGNAR CO LA TESTA IN SACO, Mangia-
ne; Mangiamento; Corpacciata; Pappala. TEGNIR EL MAGNAR A QUALCUN, Alzare la re col capo nella madia o col capo in
MAGNADA DE BECAEIGHI, Beccaficata. mangiatoia, Sottrarre qualunque aiuto o sacco, Mangiar all' altrui spalle e senza
DAR UNA BONA MAGNADA, V. in MAGNÅR. favore o anche il cibo . pensieri.
MAGNAFARA, s. f. Manaccia. Brutta e cat- MAGNAR O MANGIAR, V. Mangiare o Ma- MAGNAR COME I PORCHI , Grufolare , Atto
tiva Mano. che fanno gl' ingordi nel mangiare con un
gnare, che anche dicesi Dare il portante
MAGNAFRÈGOLE, V. MAGNAMARONI. ai denti ; Ungere il dente ; Far ballare o certo suono di bocca simile a quello che
MAGNAGIAZZO, T. de Pescatori, con cui Sbattere i denti · TORNAR A MAGNAR, Ri- fanno i porci MAGNAR DA PORCO, Affoltar-
chiamansi per aggiunto le così dette VERZE- mangiare. si, Esser vorace .
LATE, perchè resistono al ghiaccio più d'ogni MAGNAR A CREPAPANZA, Mangiare a cre- MAGNAR DA CAN, Mangiar de' sogni, Non
altro pesce di valle. aver da mangiare - Quaresmeggiare , vo-
papelle o a crepa pancia o a crepa corpo.
MAGNAIZZO, V. MAGNOLEZO. Sventrare, vale Quasi scoppiare per lo ce scherzevole, Mangiar poco e male
MAGNAMARONI , s. m. Ruffiano. V. Ru- troppo mangiare e bere - Strippare, di- Mangiar male, potrebbe dirsi per allusio-
FIAN e AZZALIN. cesi in modo basso dell' Empier soverchia- ne ad un imperito o trascurato cuciniere
Bagascio e Bagascione o Bertone, vale mente la trippa Non far rosure, si di- che non sapesse ben condire o stagionar
Drudo di puttana. ce in modo basso di Gran mangiatore i camangiari.
MAGNAMENTO DE STOMEGO , s. m. Ma- Caricar la balestra , dicesi fig. e vale Man- MAGNAR DE MATINA, Asciolvere o Scio!-
nicamento di stomaco ; Morsura , Morso ; giare e bere sconciamente. Mangiare a tra- vere ― MAGNAR AVANTI CENA, Merendare
Mordicamento , Acidezza e mordacità di bocco. -- MAGNAR DOPO CENA. Pusignare.
stomaco o di corpo . Acidità ; Stomaco a- MAGNAR A LA BARONA , Trovarsi o Star- MAGNAR DA RE O DA PAPA, Mangiar al-
cetoso . si a desco molle , vale Ritrovarsi a man- la reale o lautamente ; Stare in apolline;
MAGNAMENTO O RODIMENTO DE ARZERE , giare senza tovaglia o apparecchio formato. Stare alla paperina ; Far un fianco da
Lunata, T. Idraulico, Corrosione prodotta V. BARON . Papi.
nelle sponde de' fiumi torrenti dalla cor- MAGNAR A L'OSTARIA, Stare a scotto, cioè MAGNAR DA TRE BANDE, Succiar da tre
rente dell'acqua, per lo più in linea curva. Desinare Cenare alla taverna. poppe, dicesi metaf. di uomo scaltrito che
Alcuni dicono Rosa . MAGNAR A MACA, Mangiare a macca o pela tre persone ad un tratto.
MAGNAMERDA, 8. m. Mangiapallona ; MAGNAR DE GUSTO O DE BON APETITO, Pi-
a bertolotto o a salvum me fac o a ufo o
Mangiapolenta , Persona vile, dappoco. alle spalle del Crocifisso, Mangiar senza gliare il pollo senza pestare, si dice del-
Mazzamarrone o Mangiamarroni è detto spesa Passar per bardotto, dicesi di l'Esser sano, e mangiar con grande appeti-
per ingiuria. Colui che non paga a una cena o a un de- to e di voglia.
MAGNAOR , s. m. ) sinare la parte che gli tocca. Venir di MAGNAR DEI INFERMI, Pigliar cibo.
MAGNAORA, 8. f. ) Mangiatoia e Grep- sovvallo, si dice di Cosa che vien senza MAGNAR DE SASON, Mangiar di stagione,
pia ; Luogo dove si mette il mangiare in- spesa Spollastrare o Sgallinare, Man- cioè Le vivande calde appena cotte, nel
nanzi alle bestie. giar lautamente girando per le mense al- loro vero punto .
Magnaòra dei oseLETI, Beccatoio, Vaset- trui. MAGNAR E BEVER ASSAE, Avere il pettine
to dove si dà beccare agli uccelli. MAGNAR A OMBRA DE CAMPANIEL, Star alle e il cardo ; Essere al bere infermi e al
MAGNAORA, detto in gergo, vale Bocca ; e spalle o alle spese del Crocifisso, Andar a mangiar sani, Mangiare e bere assai.
dicesi MORFIA, pur in T. di gergo. mangiare da un Pievano. MAGNAR E BEVER E NO PENSARGHE, Dormi-
584 MAG MAG MAG
re al fuoco ; Dormir colla fante, vale Vi- solto posta, pare che potrebbe dirsi Guada- dice del bisticciarsi continuamente due per-
vere spensierato. gnare il remo. V. GRIGNADA. sone fra loro. V. REBECARSE.
MAGNAR E DESTRIGAR TUTO QUELO CHE MAGNAR I OCHI A QUALCUN, Stranare ; MAGNARSE DA LA BABIA,, Divorarsi di stiz-
GH'È A TOLA. Spianar la mensa ; Far lo Bistrattare, Usare stranezze con alcuno za ; Mangiarsi i guanti ; Stritolarsi ; Ro-
spiano, Mangiar tutto. Serpentare alcuno , vale Importunarlo . dere il freno e le mani, Aver grand' ira e
MAGNAR EL BOLETIN, detto fig . Serbar Vale anche nel sign. di Rimproverare, non poterla sfogare.
nel pellicino ; Tenere in credenza o in sè Rinfacciare ; Gittar in faccia, Dire ad MAGNARSE I COPI DE LA CASA, Consumar
Usar silenzio, Tener segreto un affare, che alcuno i suoi vizii, rinfacciare insultando , l'asta el torchio, che tanto è dire quan-
anche si dice Celare sotto suggellato silen- villaneggiare . to Far del resto ; Ridursi al verde, cioè
zio. V. MASTEGÅR . MAGNAR I ZETI, detto Antiq. Arrabbiar- Mandar a male intieramente il suo avere.
MAGNARSE EL COLOR, Stignere o Stingere; si ; Incollerire. Rimanere sul lastrico ; Aver preso il sacco
Tor via la tinta, Smarrirsi il colore . MAGNAR L'AGIO, V. in AGIO . pei pellicini.
MAGNAR EL CUOR E LE VISCERE, detto fig. MAGNAR LA FOGIA, che anche può dirsi MAGNARSE FIN LE COTOLE, Dar via fin la
Tormentare ; Affliggere ; Travagliar l'ani- MAGNAR assolut. è Detto furbesco , che vale gonnella, Venderla per estremo bisogno.
mo altrui ; Assediare - Ingoiur colle pa- Intendere ; Capire quel che altri dice co- MAGNARSE LA PAGIA SOTO, Mangiarsi l'er-
role , Mangiar uno vivo colle parole, At- pertamente LE M'HA MAGNA , M ' hanno ba o la paglia sotto, di chi consuma quel
terrir colle chiacchiere. V. MAGNAR I OCHI . cupito BRAVO DA MAGNAR LA FOGIA, Bravo che ha senza impiegarsi in cosa veruna .
MAGNAR EL PAN DEI ALTRI, Mangiare il da intendere. Condursi fino al lastrico ; Restare sul
pan d'altri ; Mangiare il pane a tinello; MAGNAR LA ROBA TUTA IN T'UNA VOLTA, mallonato.
Stare all'altrui spese, cioè Servire. Recare a un dì , Consumare in breve ciò MAGNARSE I DEI, Rodersi o Mordersi le
MAGNAR EL PAN BIOTO, Mangiare il pa- che dovrebbe bastare per tutta la vita mani o le dita di qualche cosa ; Mangiare
ne scusso, vale Non mangiar nulla che solo MAGNAR A QUALCÙN TUTA LA ROBA, Pettinare il pan o del pan pentito, Pentirsi.
pane. alcuno all'insù, Consumare, Rifinire le so- MAGNAR SEMPRE, Far a mangiar col-
MAGNAR EL PAN DE BANDO, Mangiare il stanze di chi che sia. l'interesse, Mangiar sempre come fanno le
pan di bando, vale Mangiarlo a tradimen- MAGNAR LA VOLTA, Locuz. de' Barcaiuo- usure.
to -- Bocca disutile ; Mangiapane, dicesi li, Guadagnar il tempo , dicesi Quando MAGNAR SENZA BEVER , Murare a secco,
a Colui che Mangia senza esser abile a gua- due barche essendo per incontrarsi nello Detto fig.
dagnare. stesso punto, una prevedendo da lungi l'in- MAGNAR SENZA CONZAR, Mangiare una co- 1
MAGNAR EL PAN PENTIO, Mangiar il pane toppo, bordeggia alla larga in modo che sa a scarpella naso, Modo basso che vale
de' pentili, o il pane del dolore, dicesi A s' acquista il vantaggio di anticipare il pas- Mangiarla senza conciarla.
chi sia pentito d'aver fatto che che sia saggio e in conseguenza di guadagnare il MAGNARSE TUTO IN PACHIETI, A grassa
ASTU VOLESTO ? MAGNA DE QUESTO, Tu hai tempo. cucina povertà è vicina. Il prov. è chiaro.
voluto Giorgio Dandino , Maniera volgare In altro sign. MAGNAR LA VOLTA, Togliere MAGNAR SOTOcozzo VIA . V. MAGNAR DE
e vale Tuo danno . Chi è causa del suo mal la volta e anche Furar le mosse, valgono SCONDON.
pianga sè stesso ; Colpa sua ; Chi così ha Preoccupare nelle operazioni alternative il AVER GRAN VOGIA DE MAGNAR, Assevare,
voluto così abbia. luogo altrui. per metaf. val Divenir quasi immobile per
MAGNARGHE SORA, Appiccar alle mani : MAGNAR LE CANDÈLE E CAGAR I STOPINI, V. soverchio desiderio di cosa da mangiare che
Far agresto ; Approvecciarsi ; Fure una CANDELA. si vegga o che si ricordi .
vendemmia anticipata, Dicesi di quello MAGNAR LE PAROLE , V. PAROLA. AVER MOLTA ROBA DA MAGNAR, Åver muni-
avanzo illecito che fa taluno nel fare i fatti MAGNAR LE RIVE, Scalzare ; Scavare ; zione da caricar la canna, Detto fig.
altrui ; o quando mandato a comprar roba Corrodere le ripe, dicesi de' fiumi. V. MA- CAN NO MAGNA DE CAN, V. CAN.
dice di avere speso di più di quello che ha GNAMENTO. 1
CHI LA FA LA MAGNA, Chi imbratta spazzi
speso realmente. MAGNAR LEZIERMENTE, Sbocconcellare. Modo prov. con cui si vuol dire che Chi ba
MAGNAR I GAMBARI E LASSAR LE ZATE , NO MAGNAR MOLTO, Non far troppo gua- fatto il male faccia la penitenza.
OVV. MAGNAR LA CARNE E LASSAR I OSSI, Ca- sto. CHI NO MAGNA A TOLA XE SEGNO CHE L'HA
vare o Volere gli occhi della pentala . To- NO MAGNAR PER NO CAGAR, Fare carestia
MAGNA, Chi non mangia a desco ha man-
gliere il buono per sè e lasciare il cattivo o a carestia; Fare mala vita, vita stretta; giato difresco. Ovv. Gallinetta che va per
agli altri. Cor la rosa e lasciar la spina , Stare a stecchetto ; Canture il miserere, casa o ch'ella becca o ch'ella ha beccato,
Appigliarsi al buono, lasciando da parte il Dicesi di Chi è misero avaro e poco usa per
Prov. che s'usa per far intendere che non
cattivo. un eccessivo risparmio. è da prendersi fastidio se una donna man-
MAGNAR IN ERBA, Consumare ; Misura- MAGNAR, detto figur. e parlando d' Impie- gia poco a tavola.
re o Mangiarsi il grano o la raccolta in gati, Abusare della podestà d'uffizio, Ap- CHI PIÙ MAGNA MANCO MAGNA , Poco si 2
erba; Vendere a novello o in erba. Ven- provecciarsi d'indebiti lucri oltre al salario; vive chi troppo sparecchia , Il troppo man-
der la raccolta futura ; simili agli altri , che dicesi ancora Guadagnare quel che fa giare cagiona spesso anticipata la morte.
Ber l'uovo avanti che nasca ; Bere il vi- la penna. V. BocÒN e MANDOLA. CO PIÙ EL MAGNA, TANTO PIÙ EL DEVENTA
no in agresto : onde Ingannato sarà co- MAGNAR PAN E SPUAZZA, Mangiare il pane UN STECO, Il mangiar mangia lui. dicesipro-
me il villano che vuole in erba misurare il asciutto o il pane scusso ; Stare a stec- verb . di Quello che comechè mangi, non
grano. chetto ; Viver di limature. pare che se ne rifaccia.
MAGNAR IN SCONDÒN, Mangiar sotto la MAGNAR PRESTO e assae, Maciullare; Pet- COME LA MAGNEMIO ? A che giuoco giuo
baviera; Boccheggiare , Dicesi per ischerzo tinare, detto figur. chium noi? Modo di sgridare altrui. Che
di Chi mangia di nascosto. MAGNAR QUALCHE BOCONCÌN, Sbocconcel casa si fa ? Che cosa si conchiude ? Det-
MAGNAR EL REMO, Frase de Barcaiuoli. Di- lare, Mettere intervallo fra un boccon e to per lo più in modo aspro Albanese
cesi nella gara delle corse (come specialmen- l'altro. messere ; Amore ha nome l'Oste ; lo sto
te nelle regate) Quando la barchetta secon- MAGNAR QUATRO BOCONI IN PIE, Mangiare co' Frati ; Tagliaronsi di maggio , si dice
da viene spinta colla prora addosso al remo in pugno, val Poco e in fretta. Quando alcuno domandato di qualche cosa
della prima, per impedirle la libera azione MAGNARSE I OCHI, Cavarsi gli occhi ; Ma- non risponde a proposito.
e così poterla avanzar di cammino . Per ana- nicarsi l'un l'altro col sale ; Esser due EL MAGNARIA LE SGALMARE A PILATO, OVV.
logia dell'altra frase MAGNAR LA VOLTA qui vo'pi in un sacco ; Star punta a punta, Si EL MAGNARIA CHI L'HA FATO, Mangerebbe un
ΜΑΙ 585
MAG olo llo ati-
MAG Croc alo cene rino picc , Ucce acqu
MAGNARETO D'ERBE , Camangiare , cioè co del genere de' Gabbiani (CociLI), chia-
diavolo collo ; Si papperebbe il ben di set- mato volgarmente in Toscana Mezza mo-
te Chiese ; E'darebbe fondo a una nave di d' Erb aggi.
MAGNARETO CHE NO COSTA BEZZI, Sovva !- sca, e da Linneo Larus cinerarius . V'ha
sughero ; Darebbe ricetto a una infornata to; Sovvalletto , Cosa che viene senza spesa opinione che quest'uccello sia un individuo
di pane ; Dicesi d'un mangione - Piglie- e da godersi per lo più in brigata. giovane del Martinazzo , V. Non è buono a
rebbe il di di S. Giovanni o per S. Gio- MAGNARIA , s. f. Mangeria ; Concussio-
vanni, si dice d'Uno che volentieri piglia ne ; Angheria ; Ladronaia , cioè Guada- mangiare.
MAGOGO , s. m. Curamogio , Persona picco-
doni. gno illecito ed estorto , o ingiusta ammini-
la, sciocca e malfatta.
EL ME VOLEVA MAGNAR , Mangiarsi uno ; strazione di che che sia. Soprammano , Dicesi ancora fam. nel sig. di Strano ;
Inghiottirlo ; Mangiar uno vivo , Sopraf- dicesi per metaf. all' Angheria de' Doga- Stolido ; Goffo, detto per Agg. a uomo.
farlo con parole o minacce .
Far dei sBerlefi a magnàr , V. SBERLE- nieri . MAGÒN e ) LO STEsso che Stomegina , V.
MAGNARIA, si dice anche per Trufferia ;
MAGONA )
FO. Giunteria ; Baratteria ; Marioleria , e va- Netàr el magòn, Maniera antiq. di gergo
I M'HA QUASI MAGNA DAL GUSTO DE VEDERME le Inganno , Frode , Azione malvagia in e vale Levar le male impressioni.
Furono per mangiarmi dalla festa, cioè MAGONA, add. Stomacalo ; Annoiato ; Fra-
danno d'un terzo.
Mi fecero una grandissima festa. MAGNASÒRBOLE , lo stesso che ZiZOLOTO dicio ; Stucco , Ristucco , Infastidito .
NA
I ME LE MAG DA LE MAN, Van no via a
e CHINCHIO , V. ESSER MAGONA, Aver gravezza o cru-
rubu , Spacciansi tosto le merci . MAGNATAR , v. Mangiacchiare, Mangiare dezza di stomaco, Aver roba posata sullo
LO MAGNARIA DA LA RABIA, Lo mangerei
ma non tanto . stomaco.
col cucchiaio o senza sale.
RSE MAGNATIVO, add . - ROBA MAGNATIVA , MAGONAR, v. Stomacare ; Fare stomaco .
METE R
ATORNO EL MAGNA , V. METER . Mangereccio, Atto a mangiarsi, Da man-
QUESTO XE UN ALTRO MAGNAR DE PASTA, V. STOMEGAR .
giare. MAGONARSE , Infastidirsi ; Stuccarsi ;
t
Ques ' è un' altra mines tra , vale Quest o MAGNAZZAR , v. Mangiar mollo ; Man- Noiarsi o Annoiare ; Riuscir carne gras-
non fa a proposito nel nostro discorso . El- giar a crepa-pancia ; Non far altro che
la diventa un'altra mercanzia , Un'altra sa.
mangiare ; Diluviare ; Esser un mangione MAGONÈRA , 8. f. Ripienezza , Indisposizio-
cosa. ● un gran mangiatore ; Mangiare straboc- ne cagionata da eccesso nel mangiare e nel
ROBA DA MAGNAR , Mungime , Voce bas- chevolmente o oltre il bisogno ed il conve- bere; che anche si dice Crudezza o Gravez-
sa e vale Roba per mangiare : è molto usa- nevole : Dicesi anche SMAGNASSÅR . V. za di stomaco.
ta da'Contadini Toscani , parlando di Ciò MAGNESIA, V. MANESIA. MAGRA D'AQUA , s . f. Magrezza d'ac-
che serve di pastura al bestiame . Becchi-
MAGNETIZAR , v. Infondere virtù magne- qua; Acqua magra; Basso fondo. V. SECA.
me, direbbesi del Mangiare de'volatili do-
tica, cioè della calamita . MAGREZZA , 8. f. Magrezza, contrario di
mestici . MAGNIFICACITUDINE , 8. f. Magnificag- Grassezza.
SENZA MAGNAR NO SE GA FORZA O NO SE
gine, Voce scherzevole , e vale Magnificenza Magrezza de tERA, Sterilità.
POL STAR, La bocca ne porta le gambe, MAGRO , add. Magro , Maghero e Macro ,
ridicola.
cioè Per via di mangiare si mantengon le MAGNIFICO , add. Magnifico era il Titolo Secco, Senza carne. V. SUTO .
forze. d'onore che nel Governo Veneto si dava MAGRO CH'EL SPIERA O MAGRO COME LA
SE SE MAZZA COL TROPO MAGNAR , Più ne al Cancellier grande ; ed era pure Titolo QUABESEMA . Arrabbiato ; Munto ; Scon-
uccide la gola che la spada , Prov. che una volta competente ai Patrizii , prima che Di-
ei avvertisce di guardarci dalle scorpaccia- fitto , Secco allampanato ; Scheletro ;
assumessero quello di Eccellenza . La Ma- ventato come un graticcio da seccar la-
te, le quali non possono che accelerarci la gistratura però detta Venti Savii del cor-
po del Senato, anche negli ultimi tempi sagne.
morte. MAGRO E LONGO, Fuseragnolo . V. STAN-
SPADIGARSE A MAGNAR, Far un bel menar Veneti, scrivendo ai Pubblici Rappresen-
le mani - Affoltarsi a mensa , vale Man- tanti, faceva l'inscrizione della lettera in GBIRLÒN .
Magro , dicesi anche da noi per Poco o
giar di molte e varie sorta di vivande . latino dicendo, Magnifice tamquam frater Picc olo . Quindi Cena magra , Divertimen-
STRANGOSSAR PEr magnàr , V. Strangos-
honora nde , to e Sollazzo magro ; Pensione magra .
SAR DA LA FAME in STRANGOSSAR . * A PICEGO MAGNIFICO . V. in PICEGO . RASON MAGRE , Ragioni del venerdì , Ra-
MAGNASSEU ? dicevano già tre secoli i no- MAGNO add. - RICO MAGNO , Ricchissimo . gioni meschine , Ragioni di pan caldo .
stri Veneziani , Mangereste ? Ora si dice MAGNOLEZO, add. Appetitoso o Appeti- TEREN MAGRO , Grillaia , Terreno poco
MAGNARESSI ? Mai Chioggiotti seguitano tivo ; Gustoso ; Gustevole ; Ghiollo , Dicesi
fecondo.
a dir MAGNASseu . - Ed anche Cosa che ma- di cosa che desta o aguzza l'appetito del ZORNI MAGRI , V. ZORNO .
gnassessi ? per Quanto mai mangereste ! UN MAGRO E UN GRASSO COME I OSEI DA
MAGNAR SEMPRE BOCA CHE VUSTU, Man- mangiare .
MAGNON, add. Mangione ; Mangiatore ; MARAN. Come i polli di mercato , un buono
giar sempre bocconi ghiotti, prelibati, Leccone ; Pappone ; Pappucchione ; Pa- e un cattivo . V. OSELA .
distinti. rassitone , Persona che mangia assai . MAI, avv. Non mai ; Giammai o Già mai ;
MAGNARAZZO , 8. m. Gran pranzo; Gran MAGNON SPORCO, Lurco e Lurcone . V. Di-
Unquanco ; Unquemai .
convito. LUVIO N. MAI PIÙ, Mai più ; Giammai .
Usasi però questa voce vernacola anche In sentimento fig. Scorticavillani ; Se- MAI, dicesi da noi per No ; Mainò ; Nega-
nel signif. disprezzativo , e vale Cattivo gavene ; Scorticatore ; Mangiapopolo ;
pranzo ; Catlivo mangiare , s'intende Vi- tiva assoluta di risposta.
Angariatore , Che cava danari a spalle al- EL DI DE SAN MAI, Il di di S. Bellino ;
vande triviali e comunissime .
trui . Tre di dopo il Giudizio , detto per ischerzo ,
MAGNARBIANCO , 8. m. Candiero , Bevan- MAONONA, Mangiatrice , Che mangia as-
da d'uova , latte e zucchero - Bianco man- e vale per negativa , Mai.
sai, detto di femmina, È fig. Mignatta delle CHE MAI O CHE MAI PIÙ, Modi avverb .
giare, dicesi a Vivanda di farina e zucchero
borse altru i. Assa i ; Assaissimo ; Molto · ME DOL CHE
cotta nel latte ; il Blanc -manger de' Fran- MAGÒGA , s. f. Vecchiaccia ; Decrepita . V. MAI O CHE MAI PIÙ, Duolmi assai Molto
cesi. CARAMPIA e Aredodese . mi duole o Mi duole infino al cuore .
MAGNARÈTO , 8. m. Manicaretto appeti- MAGÒGA, dicesi da noi famil . anche per OH MAI, Oibo ; Guardi il Cielo ; Guai,
loso ; Vivan detta ; Borbo ttino to
; Morti ;
MAG AGN A , V. Voce negativa o di disapprovazione.
Leccume ; Tornagusto , Vivanda ch'eccita MAGÒGA, s . f. T. de' Cacciatori di valle , 49
il gusto.
Boerio.
586 MAL MAL MAL
MAINÀR v. T. Mar, Ammainare le vele, MAL DE SANTA MARTA, Emorragia uleri- EL MAL S'HA DA DIR SENZA TEGNIRLO
vale Chiuderle, serrarle, piegarle e legarle na. Malattia di alcune donne. SCONTO, Il male si dee portare in palma
ad una delle loro antenne. MAL DESMENTEGÒN, V. DESMENTEGÒN. di mano, Si dee manifestare onde aver
Caricar basso o Caricar a basso, vale Mal de stonego, Nausea; Fastidio ; Mal aiuto.
Abbassare, Ammainare le vele o simile di stomaco, Conturbazione di stomaco e EL MAL VIEN A CARI E EL VA VIA A ONCE ;
MAINA, Carica abbasso è un Coman- voglia di vomitare — AVÈR EL MAL DE STO- Il mal viene a libbre e vassene a once; Il
do d'ammainare alcuna cosa, tirandola con MEGO IN MAR, Mareggiare o Mareggiarsi, di- male viene alla Francese e va via alla Spa-
forza col mezzo delle manovre proprie per cesi L'aver quel travaglio di stomaco che gnuola.
farla abbassare. Notisi bene che Quando molti ricevono dal navigare. ESSERGHE DEI MALI ATORNO, Esservi an-
si lascia cader una cosa da sè, si dice Am- MAL DE VOGIA, Svogliatezza. -- SON PIEN dazzo di malattie cioè Influenza.
mainare, e Quando si fa discendere col DE MAL DE VOGIA, Sono svogliato o pien di FAR MAL, Malfare ; Misfare ; Mal fa.
mezzo d'un imbroglio, si dice Carica a lasciami stare. re ; Essere malfaciente FAR DEL MAL
basso. MAL DE LE DONE, Mali muliebri. A QUALCUN, Nuocere ad alcuno - FAR
MAINAR IN CROSE O A MEZA ASTA, Imbron- MAL NO FAR E PAURA NO AVER , Piscia MAL A UNO CHE NO SE LA PENSA, Far la bar-
care i pennoni, vale Farli scendere sino chiaro e fatti beffe del medico, Detto pro- ba di stoppa ; Fare la pera, Occultamento
alla metà dell'albero e quivi fermargli a verb. che significa Abbi pura e netta la co- fargli male.
modo di croce di S. Andrea (X). scienza e non temere. FAR MAL LE COSSE, V. ZAVATAR.
MAINAR LA VELA A MEZA ASTA, Assicurare ANDAR de mal, riferito a Persona, Andar NO FAR MAL A NISSUN, Non torcere un pe-
la vela, Calare l'antenna perchè la vela per la mala, e si sottintende via, che an- lo ad alcuno wxxxcommmm NO FAR TANTO MAL, Dar
prenda meno vento. che si dice Correr per la mala via, vale tra due calci un pugno, detto fig.
MAINAR LA BANDIERA , Ammainare, si dice Andare in conquasso, in rovina - Darsi al FARLA MAL, Farla male in che che sia
pure dell'Abbassar la bandiera per dimostra- briccone ; Imbricconire ; Darsi alla sca- vale Scapitarvi, Perdervi, - Far male i
zione di rispetto, o per dar segno di volersi pigliatura, vale Al mal costume Riferi- fatti suoi, Patir danno, correr pericolo
arrendere al nemico. to a cosa, Guastarsi ; Ammezzire ; Infra- Farla male; vale Essere in cattivo stato.
MAISTRAL , O MAISTRO, 8. m. Maestro ; cidire o Infracidare, dicesi delle Carni. FARSE MAL, Farsi male, Rimanere of-
Maestrale ; Nord-Ovest, Vento fra Ponente ANDAR DE MAL IN PEZO, Dare addietro ; feso nella persona da sè stesso -- VARDE
e Tramontana. Darla addietro ; Andar di male in peg- CHE NO VE FE MAL, Guardatevi di non vi
MAISTBALI, T. de' Naviganti, Maestrali, gio, Peggiorare. sconciare.
Continuazione di venti per parecchi giorni ANDAR MAL UNA cossa, Ella gli è ita a FARSE MAL DA SO POSTA, Darsi il dito
provenienti dalla plaga di Maestro o in pros- traverso o ita male. negli occhi ; Darsi la zappa su' piedi ;
simità al Maestro, come sono Nord-Ovest- AVERSENE PER MAL, Adontarsi ; Aver a Tagliarsi la legna sul capo , Schiacciar-
Nord ; Ovest-Nord-Ovest, etc. male o per male ; Recarsi a male ; Aver si le noci sul capo, Farsi pregiudizio da
ANDAR VERSO MAISTRO, Maestraleggia- a grave una cosa ; Gravarsi di che che sè.
re o Maestreggiare, Volgersi verso Po- sia, Averne dispiacere . Digrignare vale CHI FA MAL AI ALTRI NO GA MAI BEN, Chi
nente. Storcersi, Aver per male - CHISE N'HA PER altri tribola sẻ non riposa, Prov. che vale
MAISTRALADA, s. f. Voce Mar. Furia di MAL NO SO COSSA FARGHE, Chi l'ha per che L'inquietare altrui arreca travaglio o
Maestro, cioè Disordine prodotto dal trop- mal si scinga , e si dice Quando non vi si noia anche all'inquietante ; quasi simile a
po soffiare impetuoso di tal vento. dà pensiero che altri abbia per male alcu- quell'altro, Chi ad altri inganno tesse po-
MAISTRO , s. m. Maestro, V. MAISTRAL. na cosa Co SE SE VOL BEN NO SB SE co bene per sè ordisce.
MAISTRO, è anche Voce antiq. e vale Mae- N'HA PER MAL, Calcio di stallone non fa METER MAL, Commetter male, Seminar
stro, Precettore. male a cavalla, A chi si vuol bene non si discordie. V. METIMAL.
MURO MAISTRO, V. MURO. fa offesa che dolga. No GH'È MAL PER UNO CHE NO SIA BEN PER
MAL, 8. m. Male, Nome generico, contrario CERCAR EL MANCO MAL, E meglio cader L'ALTRO, Non va mai male per uno che
al Buono ed al Bene. dal piè che dalla vetta . V. MEGIO. non vada bene per l'altro ; Danno tuo,
Male, per Infermità naturale . CERCAR EL MAL CO LA CANDELETA, Cercar util mio ; La morte del lupo la salute delle
BRUTO MAL, V. MALCADUTO. il male col fuscellino ; Cercar de' fichi in pecore ; Lo Speziale ed il Medico fanfesta
MAL CAVALIGNO, T. di Mascalcia, Scala- vetta, Mettersi ad imprese difficili e perico- mentre il malato si riduce al verde ; Non
matti, Infermità che asciuga e disecca le lose o Cercare il pregiudizio a sua posta - è mal che il prete non ne goda.
interiora del cavallo, e ne macera il corpo. Comperar le brighe a contanti, Cercar le No GHE SARÀ TANTO MAL, Sempre non
MAL DA PRETE O DA OGIO SANTO , Mal che brighe - Uccellare a coccole, dicesi di istà il mal dov'ei si posa.
il prete ne goda, Male pericoloso. Chi per i suoi cattivi portamenti corre ri- NO SA COSSA SIA MAL CHI NO LO PROVA, Cor-
MAL CHE NO VORIA CHE LO GAVESSE GNAN- schio di toccar delle busse o d'esser mor- po satollo non crede al digiuno, Chi gode
CA I CANI, Male che il Ciel ne scampi i tificato. o trovasi in buono stato non crede le mise-
cani. CERCAR EL MAL COME I MEDICI , Cerca- rie di chi stenta.
MAL DA RIDER, Mal da biacca, Mal da re il male come i medici o i cerusici, va- SPARTIR EL MAL PER MEZO, Fare un tac-
nulla. le Procacciarselo studiosamente, addossar- cio o uno stralcio, vale Recedere da una
MAE DE MARE, V. MARE. selo a bella posta - Cercar il mal per me- metà delle pretese reciproche .
MAL DE OCHI, Ottalmia o Oftalmia di- dicina, vale Andar cercando il proprio pre- STAR MAL IN GAMBE, Stare in tentenne ;
cesi propr. L'infiammazione che viene agli giudizio. Esser debole su'picciuoli ; Portar i frasco-
occhi. CHIAMARSE EL MAL, Chiamar di lontan ni; Esser mal in gambe ; Stare di male
MAL DE ORINA, V. ORINA. le miglia le percosse, il male, il disprez- gambe ; Non poter la vita.
Mal de piera, Litiasi, Mal di pietra, cioè zo, etc. Uccellare a busse ; Cercarselo a VA MAL A FAR LA TAL COSSA, Venir male
di Quella rena pietrificata che si genera denari contanti, dicesi di Chi fa delle in- di fare alcuna cosa.
nelle reni e nella vescica - Detto fig. Male solenze, perchè queste si tiran sovente die- VEGNIR MAL UNA Cossa, Misvenire, Aver
del calcinaccio ; Avere il male del calci- tro le busse. cattivo successo .
naccio, dicesi in modo basso e in equivoco DAL MAL NO GHE NE VIEN UN BEN, Il lupo MAL DE LA FORMIGA, chiamasi da' Vete-
di Chi è inclinatissimo a fabbricare. non caca agnelli, e vale che Dalle cose tri- rinarii un Male che talvolta si manifesta
MAL DE PONTA, V. Ponta. ste non nascono le buone. nel Cavallo, e sono Tumori esulcerati_sul
MAL MAL MAL 387

dorso ; i cui sintomi sono piccole pustole MALAGRAZIA, s . f. Svenevolaggine ; Sve- TORNARSE A MALAR, Ricader malato, Am-
nevolezza ; Sgraziataggine ; Sgarbate- malarsi di nuovo. V. REFRESCAR
che qua e là si spargono sul dorso, accom-
pagnate da molto calore e da esulcerazioni za ; Sconcezza ; Graziaccia. Mala manie. MALASPESA, s. f. e per lo più in plur.
con uscita di marcia. ra di trattare. Dicesi anche DESCORTE- MALESPÈSE, Spese accessorie ; Spese ag-
MAL DE LA MARE , dicono i Maniscalchi al SIA. V. giunte ; Giunta di spese.
Rilassamento della vagina d'una Cavalla Graziaccia, peggior . di Grazia, vale Gra- MALASSETAO, add. Voce ant. Malassetto,
d'una Vacea. I suoi sintomi caratteristici zia sguaiata - Grazianata , Smorfia di chi Che non è in assetto, Scomposto, Mal ac-
fa il grazioso, il piacevole. conciato.
sono Un volume di carne tutta piena di ru-
ghe sortita dalla natura, che in poco tempo MALAGRAZIA, detto per Agg. a Persona, STOMEGO MAL ASSETAO, Stomaco mal as-
s' accresce pel concorso d'umori o per in- Sgraziato ; Svenevole ; Sguaialo : Disav- settato ; e tanto può dirsi in sentimento pro-
fiammazione. venente ; Disavvenevole. prio per qualche indisposizione dello stoma-
MAL DEL CERVO, detto FIORETO, T. dei MALAGRAZIA, add. Sgraziato ; Sgurbato; co, quanto in figurato per Essere di mala-
Maniscalchi, Tetano, voce Veterinaria. Ma- Sgraziatello; Smodato, Svenevole ; Sgua- voglia, di male gambe e disgrado, Non
lattia del Cavallo, i cui sintomi caratteri- iato ; Sdegnoselto, Agg. a Persona di male aver disposizione a che che sia.
stici sono Intirizzamento convulsivo di tut- maniere di trattare. MALATA, V. AMALAÌZZO.
ti i muscoli, polso duro, tensione de' fian- MALAGRAZIATA, add. dicesi fam. ad una MALATIA, s. f. Malattia ; Infermità.
chi e della coda, tremori sul collo e nella Donna nello stesso sign. di MALAGRAZIA, Esserche de le MALATIE PER VOLTA, ES-
schiena, respirazione stentata, deglutizione che si dice per l'uomo. Vi corrispondono sere andazzo di malattie; Esservi influen-
impedita etc. Sgraziata ; Sgarbata ; Smodata, e val- za di malattie.
MAL DEL CORNO O DEL GUIDALESCO, T. gono Di modi sgarbati, di male maniere MALATIÈTA, 8. f. Malattiuccia, Piccola
de' Maniscalchi, Guidalesco, Ulcere o Pia- OH CHE MALAGRAZIATA ! 0 che sguaiata ! 0 malattia.
ga esteriore del Cavallo, profonda, sordi- che sgraziata ! MALATIZIO, V. Amalaizzo.
da, con iscoprimento delle vertebre dor- MALAGRAZIETA, 8. L. Sdegnuzzo, Picco- MALAVERTÍO, add. Voce ant. Malavvedu-
sali. Tutte le piaghe simili si dicono Gui- lo dispetto. to ; Disavveduto ; Incauto.
daleschi. MALAIZZO, V. MALATIZIO. MALBIA, (quasi Mal abbia) Maniera minac-
MAL DEL MARALDO, V. MARALDO. MALALENGUA, s . f. Malalingua o Mala cevole Guai ; Dio non voglia ; Dio mene li-
MAL DEL MARTELO, detto anche Fox- lingua, Maldicente. beri o me ne scampi ; Guarda la gamba ;
GHETO, T. de' Veterinarii, Anticuore, Ma- MALÀN, 8. m. Malanno o Mal anno, Dis- Guai a me; Tristo a me.
lattia propria del Cavallo e del Bue, che grazia o miseria, MALBIA LU, Guai a lui ; Tristo lui.
consiste in un tumore al petto con forti Detto talvolta per Malafatta, Errore, MALBIA AVER BISOGNO DEI ALTRI, V. BI-
battimenti al cuore, per cui cadono a terra Fallo, Svista. V. MALANTO. SOGNO.
e se ne muoiono. Avèr el malÀN E LA GIANDuzza, Aver da MALBIGATO, add. T. ant. Malbigatto, Cat-
MAL DEL ROSPO, dicono i Maniscalchi ad un lato il precipizio, dall'altro i lupi; Aver tivo uomo.
una Malattia del Cavallo, che i Veterinarii il male e le beffe. MALCADÙTO, 8. m. O BRUTO MAL, Mal ca-
chiamano Afte della lingua : i cui segni ca- AVÈR EL MALAN E LA MALA Pasqua, Al duco ; Gotta caduca ; Epilessia ; Benedet-
ratteristici sono 11 dorso e i lombi della lin- mal fargli male; Aver il malanno e la mala to ; Morbo sacro, Sorta di male notissimo.
gua sparsi di ulcerette bianche, per le quali pasqua, Si dice allor che ad alcuno si ag- Qui caduto in luogo di caduco è idiotismo
l'animale stenta a mangiare e si lascia ca- giunge male a male. affatto triviale.
dere il fieno di bocca. CHE GHE VEGNA EL MALAN, Malanno che Anche il Cavallo ed il Bue sono talvolta
MAL DEL SANGUE, dicono i Veterina- gli colga ; Il malan che Iddio gli dia ; Il soggetti all'Epilessia, i cui sintomi carat-
rii volgari alla Dissenteria maligna, di primo sia a scontrar il malan che Iddio teristici sono Tremore e caduta precipitosa
cui sono talvolta affetti il Cavallo ed il gli dia, Sorta d'imprecazione. V. GIAN- a terra, agitazione violenta delle estremità,
Bue. DUSSA. stridore e forte clausura de' denti, schiuma
MAL FONDUTO, chiamano i Maniscalchi MALANDÀ, add. Malandato, Condotto a mal alle labbra, battimenti di fianchi, insensibi-
una Diarrea mucosa, che viene talvolta al termine. lità alla sferza ; talvolta suppurazione invo-
Cavallo, i cui segni caratteristici sono Lo In altro sign. Mal parato ; Mal in ordi- lontaria di fecce e di orina , e occhio stra-
sterco meno denso del naturale o mescolate ne; Malassetto; Male assettato ; Sciaman- volto ed immobile.
di mucosità, per lo più accompagnato da do- nato, Mal vestito. MALCOTO, add. Guascotto, Mezzo cotto.
lori, che si manifestano per l'inquietezza MALANDRE, s. f. dicono i Maniscalchi ad MALCREÀ,
add. Malcreato, Inci-
dell'animale, e pel pestare che fa co' piedi una specie di malattia del Cavallo , la qua- MALCREANZA, })
posteriori. le consiste in Esulcerazioni trasversali vile.
MAL MAZZÙCO, s. m. T. de' Maniscal- dietro al ginocchio delle gambe anteriori. MALEDEGNO, V. MALIGNAZO.
chi, Letargia, Malattia del Cavallo e del MALÀNEMO , 8. m. Multalento ; Malevo- MALEDETAMENTE , avv. Strabocchevol-
Bue, che fa loro tenere la testa bassa, per lenza ; Malivoglienza, vale Odio. mente ; Eccessivamente ; e Pessimamente.
lo più appoggiata alla grippia, e li rende DE MALANEMO, posto avverb. A malincor- MALEDÈTO , add. Maladetto e Maledetto;
insensibili agli stimoli del pungolo e della po; A malincuore . Contrario di Benedetto.
frusta. MALANETO, o MALANOTO, 8. m. Erroruc- MALEDETO COME LE PISTOLE , Furbo in
MAL NASSUO, add. Maniera aut. Nato sot- cio ; Erroruzzo ; Fallo ; Peccato ; Svista ; cremisi ; Astutissimo ; Mascagno.
to cattiva stella ; Nato in mal punto, cioè Sbaglio. Ed anche dinota sventura, lieve SIA MALEDETO Ti e chi te calza, Sorta di
Mal avventurato. malanno, ee. imprecazione, detta per impazienza, Sia be-
L'HAL NASSUA SE ME GHE meto apres- MALANOSO, Fucimale, Agg. a Fanciullo nedetto Iddio ; Malan che ti colga.
so, Sio le pongo la branca addosso, el- insolente. V. BÉCONCELO E REBEGOLO. SIA MALEDETO CO TO VISTO LA PRIMA VOLTA,
la sta fresca, ovv. Guai a lei se le met- MALAPENA, avv. Appena appena ; A mala Maladetto sia il giorno ch' io la prima
to le mani addosso ; e vuol dire La mal- pena. volta ti vidi. Maladetto sia il ben che l'ho
tratterò. MALARSE, v. Ammalare o Ammalarsi ; voluto.
MALÀ, add. Malato ; Ammalato, Infermo. Ammalattire ; Malare ; Dare in malattia 'MALEDETA QUELA PIERA CHE HA FATO,
Dicesi però più generalmente Amalà. in male. -- EL S'HA MALA, Ammalò . Più CASCAR, CHE N' HO QUASI SCAVEZZÀ EL COLO,
MALACOPIA, V. BRUTACOPIA. spesso però usasi AmalaRSE. Gavocciolo a quella pietra, io ho dato un
588 MAL MAL MAL

cimbollolo in terra , chè sono stato a man- MALIGNAZO, add. Malizioso ; Destro; Fur- MALMESSO, dicesi da noi ancora per Mal
co d'un pelo per dinoccolare il collo. bo ; Tristerello, Agg. a Persona. posto; Mal collocato ; Mal allogato.
UNA MALEDETA , detto a modo avv. Nul- SIA MALIGNAZO ! Interiezione d'impazien- LA XE UNA COSSA MALMESSA, Sta a pigio-
la ; Niente affatto ; Niuna cosa GNEN- za, Malunaggia ; Mal aggia ; Maledetto il ne, si dice per metaf. di Tutte le cose mal
TE UNA MALEDET▲, Niente affatto o Una diavolo ; Venga la rabbia ; Oh ollaba. collocate o fuori del proprio luogo.
maledetta. DIR ZO A LA MALIGNASA O MALEGNASA, MALMONTÀ, add. Stuonato ; Svogliato ;
TUTO VA A LA MALEDETA , Le cose vannosi O ALA MALIGNAZA VIA ; Declamare senza ri- Pieno di lasciami stare, V. ILUNA.
tutte bieche; Tutte alla peggio. guardo di chi o di che che sia, dirne tutto MALNASSENTE, s. m. Nascenza morbosa
A LA PIÙ MALEDETA , che altri dicono A il male possibile ; che dicesi anche DIR zo Piccolo enfiato, Ciccione o simile che venga
LA PIÙ PORCA, Alla più trista o fradicia , ALA RASPATRESSO. di per sè in alcuna parte del corpo.
cioè Al peggio che possa succedere , che MALIGNAZONAZZO , V. Maledetonazzo . MALNASSUO, add . Malnato, Detto ad uno
anche dicesi Al peggio andare -- A LA PIÙ MALIGNO, add. Commettimale. V. Meti- per disprezzo.
MALEDETA GO EL MIO BISOGNO DA VIVER, Alla MAL. MALÒRA, s. f. Malora, Ruina, perdizione.
OMO DE GENIO MALIGNO, Uomo di cattiva ANDAR IN MALORA O ESSER SUL CARO DE
più trista ho quanto m'occorre per campa-
re la vila. cottoia, Inclinato per suo carattere natura- LA MALORA, Esser alle macine , dicesi di
MALEDETONAZZO, add. Maledettissimo, le a far male altrui. Chi ha mancanza di avere ed è spiantato
in sign. di Assai cattivo. MALIMPRESSIONARSE, v. Male impres- Aver fatto ambassi in fondo, di Chi ba
Vale pure talvolta per Furbo ; Astuto ; sionarsi ; Male imprimersi, Formarsi nel- mandato a male il suo, che anche dicesi Es-
Destro ; Avveduto. la mente un'idea sinistra contro chi che sia. ser per le rovinate ; Aver fatto spiano
MALEDIZIÒN, 8. f. Maladizione o Maledi- MALIMPRESSO, add. Male impressionato, Andar per la mala o per la mala via, vale
zione, contrario di Benedizione. Prevenuto in disfavore d'alcuno. Andar in conquasso, in rovina TUTO ME
AVER LE MALEDIZIÒN ADOSSO, Avere la ma- MALINCONIA, s. f. Melanconia ; Malin- VA IN MALORA O A LA MALORA, Tutto mi va a
ladizione addosso ; Aver la fortuna contro conia, Mestizia, Tristezza che anche di- bioscio, allapeggio, a catafascio , all'ingiù.
Aver la disdetta . cesi Abbattimento. Mattana, Specie di A ANDAR IN MALORA NO GHE VOL MISERIA,
MALEFİN, s. m. T. Ant. Malfine;Cattivo fine. Malinconia nata da rincrescimento e dal La rovina non vuol miserie, È inutile il
FAR LE MALEFIN, Far tristo o cattivo non saper che si fare , e quindi Morir di risparmio quando ' taluno non può sperar di
fine ; Finirla male. mattana. risorgere .
MALEGA, 8. f. Malaga ; Vino di Malaga. GRAN MALINCONIA, Malinconiaccia. VA IN MALORA, Malan che Dio ti dia e
VARDE CHE MALINCONIE CHE GHE VIEN ! la mala pasqua ; Va alle birbe ; Va alle
MALEGNAZO, V. MALIGNAZO.
MALESTENTE, avv. A malo stento ; A Guardale qual estro, qual umore, qual forche; Va a farti rastrellare ; Fiamma
mala pena ; Appena appena. ticchio lo assale o lo piglia o lo accende ! del Ciel sulle tue trecce piova , Specie di
FAR LE MALESTENTE, Stiracchiare le mil- Dicesi di persona stravagante . imprecazione.
ze ; Viver di limature ; Stare a stecchet- LA MALINCONIA NO VAL BEZZI, Niun pen- IN TANTA MALORA, Modo avv. In dile-
lo, Vivere mendicamente e in miseria. V. siero non pagò mai debiti, e vale che La guo ; In Orinci ; Addio riveggio ; Dio sa
STENTO. afflizione è inutile, giacchè essa non rimedia dove - VA IN TANTA MALORA, Va al dia-
MALETO, 8. m. Maluzzo ; Indisposizion ad alcuna cosa. volo.
cella. PASSAR LA MALINCONIA, Passar la noia, MO VIA, IN MALORA, CHE A LE TANTE TE
MALEVOLE, add. (coll'e aperta) Malevolo ; la melanconia, vale Addormentarla, Rintuz- VEDO, Sia ringraziato Dio che alfin ti ri-
Malivolo ; Malevogliente. zarla. veggo ; ovv. Finalmente ti riveggo.
MALFIDENTE, o Diffidente, Shidate; Sf- MALINCONICHIR, v. Immalinconichire ; STAR IN TANTA MALORA, Stare in capo al
duciato, Che non si fida. Far malinconia, Rattristare, Affliggere. mondo: Stare in Orinci, Lontano.
MALGA, 8. f. Voce Lombarda ma cono- MALINCONIETA, s . f. Afflizioncella . Af- TRAR IN MALORA LE COSSE, Gettar il lar-
sciuta anche in Venezia, ed è lo stesso che flizioncella di cuore. do a' cani, si dice dello Straziare, Dissi-
MANDRA. V. MALINCONISMO, s. m. Ipocondria, Umor pare, Consumare, Guastare, Scassinare che
MALGAMAR, v. cominciato ad usarsi da po- melanconico. che sia.
chi anni, Amalgamare, Far l'amalgama del- MALINCREANZA, 8. f. Malacreanza ; In- MALÒRCEGA (coll'o chiuso), È una specie
l'oro, dell'argento e dello stagno etc. col creanza, Impolitezza. di eufemismo usato in luogo di malora, on-
mercurio. Più vernacolo ed antico è INCOR- MALISTENTE, Modo avverb. Lo stesso de mitigare il mal senso di quest'ultima vo-
PORÅR. ehe MALESTENTE, V. ce, come Diambarne o Diascaze per Diavo-
MÀLGARI MALIVOLO, T. Ant. lo stesso che MALE- lo e simili -IN MALORCEGA, In malorcia; In
MALGARİTA 8. f. Margherita, Nome VOLO. V. malora ; In mal punto ; Domine fallo tri-
proprio di Donna, la prima forma è fanciul- MALIZIA, s. f. Malizia , detto per Astu- sto, Sorta d'imprecazione.
lesca o vezzeggiativa . zia. Nel dim . dicesi Mulizietla. ANDÈ IN MALORCEGA, Andate in malora,
MALGARITER , lo stesso che MARGARI- MALIZIA, diciam noi ancora per Gli escre- cioè Alla malora, al diavolo.
TÈR. V. menti del corpo umano, lo Sterco - CAN- MO VIA, IN MALORCEGA, Mo via, in nome
MALGARÒTA, V. MARGAROTA. Taro pien de malizia, Pilale pien di merda di Dio, Che il malanno ti colga; Che ti ven-
MALGHÈSE, 8. m. da MALGA, lo stesso che - TUTO PIEN DE MALIZIA, Sconcacato, Im- ga la rabbia, Espressioni d' impazienza e
VACHER . brattato di merda. Specie d' interiezione eccitatoria.
MALGOVERNO, 8. m. Dissipatore ; Scia- MALIZIA, V. SMALIZIA. VOLER LA SO MALORCEGA, Voter la sua ma-
lacquatore. MALMARO, 8. m. Idiotismo trivialissimo per lorcia o la sua malora , cioè Il suo malan-
MALGUALIVO, add. che anticam. dicevasi Marmo. no o rovina o il suo peggio.
MALAVALIO, Disuguale o Diseguale ; Dis- MALMAZÚCCO , 8. m. Delirio ; Frenesia, AVER DA UNA BANDA LA GIANDUSSA, da l'al-
guagliato, e meglio Broccoso, dicesi del Fi- Sorta di frenesia che assale la mente. TRA LA MALORCEGA O LA MALORA, Aver da un
lo che ha qualche gruppo, che rileva sopra MALMESSO, add. Lo stesso che MALAN- lato il precipizio, dall'altro i lupi. Da per
di esso e gli toglie l'esser agguagliato . DA. V. tutto pericoli o discapiti. V. GIANDUSSA .
SEDA MALGUALIVA, Seta broccosa. DONA MALMESSA, O MALANDADA, Malvesti- MALOTO, s. m. dicesi per MALETO, dim. di
MALIAZO, T. Antiq., lo stesso che MALI- ta, cioè Vestita di cattivo gusto o in cattivi male, nel seguente dettato.
GNAZO . arnesi. ESSER DE MALOTO, Essere stranuccio, AI
MAL MAM MAN 589

quanto strano, in sign . di Macilente . Esse- MALVERSAZIÓN , 8. f. Amministrazione FAR EL MAMO, Fare il noferi; Fare lo
re sparulo. infedele, Infedeltà, Dilapidamento. gnorri; Far l'indiano, Fingersi malaccor-
MALPRATICO, add. Imperito; Malpratico; MALVISCHIO, s. m. Malvavisco, T. usato to.
Inesperto, V. in ZOVENE . in Contado, ed è il nome d'un' Erba, detta STAR LA COME UN MAMO, Musare, Stare
BOGIA MALPRATICO, V. BOGIA. altrimenti da' Veneziani NALBON, V. ozioso a guisa di stupido. Star come un
MALVOLENTIERA , avv. Malvolentieri , musorna.
MALSAN, add. Malsano; Malsaniccio; Ma-
lev: Malescio - ARIA MALSANA, Aria insa- Controvoglia. Malvolentierissimo è il su- Cavar el mamo a uno, Scaltrire o Diroz-
lubre. zare alcuno , di rozzo ed inesperto farlo
perlativo. astuto e sagace.
BUTARSE MALSAN, V. BUTAR. MALVOLÈR, s . m. Malavoglienza o Ma-
MALSENTİR, 8. m. -- AVER UN CERTO MAL- levolenza e Malvolere , Il voler male, Odio, MAN, s. f. Mano o Mana. Al plurale dicesi
SENTIR, Aver un non so che di lasciami sta- Cattiva volontà. le Mani e le Mane Mano destra o ril-
tu; Mano sinistra o manca o stanca.
re, Esser di mala voglia, e non saperne il MALVOLÈR, v. Malvedere, Veder di mal
perché. occhio, Odiare alcuno. Mano, dicesi anche da noi per Soccorso,
Assistenza - EL M'HA DA UNA GRAN MAN,
MALSESTA, add. Sguaiato, Svenevole, Di MALZABATA (colla z aspra) add . Malaz-
mala grazia - Sguaiatuccio o Svenevo- zato ; Malaticcio; Malescio; Malcubato ; Mi diede una gran mano ; cioè Mi soc-
luccio, direbbesi nel diminutivo. corse efficacemente.
Male ammannato ; Mal temperato a sa-
In altro sign. Mal posto; Malagiato; Ma- nità, Indisposto - Malandato, dicesi pro- MAN, per Mezzo, Forza, Autorità - MI
lassello; Scomposto; Mal collocato. pr . di Chi per malattia ha perduto il colo- GO MAN , Io v'ho mezzo - L'È OMO CHE
In altro ancora, Malazzato; Indisposto; re o ha dato, come dicesi, nelle vecchie. GA UNA GRAN MAN, Ha una gran mano, Ha
Bacato, Bacatizio , dicesi per Agg. a Per- Parlandosi di qualche Opera , Acciabat- un gran potere , autorità - No GO MAN
sona di poca sanità. STAMATINA, Oggi non sono in palla , si di
tato; Abborracciato; Malfatto.
ce del Riuscir male le cose che si hanno
In altro, Ma'polito; o Malpulito, Polito MALZONTO , add. Malarrivato, Arrivato
goffamente. fra mano - PER MAN DE SENSÈRI, Per me-
in mal punto.
nata di Sensali; d'Ebrei, cioè Per mano
MALSTAR, 8. m. Svogliataggine; Indispo- MAMA, s . f. Mamma, Voce fanciullesca, che
sizione; Disagio; Noia. V. LASSAMESTÅR. vale Madre. o mezzo.
Mano, vale per Banda, Lato DA STA
MALTA, s . f. Malta, Calcina mescolata col- CARA MAMA, Mammuccia, Detto per vezzo.
l'arena per murare . BASAR LA MAMA PER LA FIA, lo stesso che MAN QUA; DA QUELA man là. Da questa ma-
Far la malta, Intridere la calcina, cioè VOLER BEN A LA MAMA PER LA FIA, V. BEN. no o Da quella parte o lato.
Mescolarla con arena per poter murare. Mano, per Carattere o Scrittura - UNA
MAMADA, s . f. e nel plur. MAMAE, Azione
BELA MAN DA SCRIVER , Una bella mano ‫و‬
MALTA GRASSA, Grassello, Fior di calcina da Mamo , Scimunitaggine ; Scempiaggi-
cioè Un bel carattere, una bella scrittura .
per uso di commettere le pietre con- ne; Balordaggine - QUESTE XE TUTE ma-
ce. MAE, Queste sono sgangherataggini, Quan- Mano , per Covone , Manna, Manipolo ,
MALTAPA, add. Malvestito ; Male in ar- Quel fascetto di paglia che fanno i mieti-
do uno esce fuori in una società con qual-
nese. tori nel mietere.
che discorso mal a proposito.
MALTEMPO O MAL TEMPO, Cattivo tempo; MAN, in T. di Giuoco, Mano ; Girala,
MAMALUCÀR, v. Stupidire, v. n. Diveni- Il dare un determinato numero di carte in
Temporale, Dicesi dell' Aria. V. Tempo. re insensato, stupido — Talora dicesi per
MALTEMPO, dicesi anche fig. Burrasca, Ingrognare, Aver il viso ingrognato, cioè giro a ciascuno de'giuocatori ----- Gita , di-
cesi quel Colpo che in diversi giuochi trae
oTempo burrascoso, e si prende per Dis- col broncio.
ciascuno de' giuocatori l'un dopo l'altro
grazia ond' altri sia minacciato, pericolo So MAMALUCA, Sono stordito, intronato,
di calamità Tempo infruscato o rabbru- balordo -- So UN TANTIN MAMALUCÀ , Son AVER LA MAN, Aver la mano o la gita;
* e così Perder la mano e la gila, Perder
scato, direbbesi alludendo a Persona che a- intronatello.
vesse viso arcigno o raggrottate le ciglia o MAMALUCO , add . Maccherone ; Barlac- il diritto del colpo che toccherebbe ..
aria minacciosa etc. V. PEGIO e Muso. chio; Pecorone; Orciuolo; Stolido; Scimu- BONA O CATIVA MAN DE CARTE, Buona o
nito, Detto per agg. a Uomo. Cattiva data.
MALTRATO, s. m. Maltrattamento , Ingiu-
MAN, parimente in T. di Giuoco , Baz-
ria, Offesa della persona. VA LÀ CHE TI Xe el gran MamALUCO, Va,
za , Numero di carte che si piglia volta
MALUGUÀL , add. lo stesso che MAlugui- che tu sei un gran sciocco.
per volta agli avversarii , e che colui che le
Livo, V. MAMÀO O 0 MARMÈO, 8. m. Voce fanciullesca,
vince pone davanti a sè in un mucchio .
MALUSA, add. Invizialo; Viziato; Malav- Mucino, e vale Gatto.
vezzo; Mal avvezzato; Male allevato. Detto per Agg. ad uomo, Babbione ; Mu- MAN A PICOLÒN, Mani spenzolate o cion-
MALUSAR, v. Inviziare; Viziare, Corrom- sorno ; Maccherone ; Stupido; Insensato doloni o spenzoloni, Mani pendenti .
MAN BONE DA TUTO, Mani benedette .
pere, Guastare. - Chiurlo vale Uomo semplice e buono a
MALVA, Erba nota. V. NALBA. nulla. V. MAO. MAN DE PUINA, V. Puina .
MAMAO! O MARMAO! ed anche MARMEO ! MAN TOFOLOTA , Mano pienotta , Gras-
MALVASİA , 8. f. Malvagia o Malvasia ;
Sono specie di esclamazioni tanto di mara- sotta.
Greco o Grechetto , Vino navigato , assai
conosciuto, che ci viene dalle Isole del Le- viglia , quanto di negativa. Per esempio, MAN ZONTE, Mani giunte o aggiunte o
vante. se taluno chiede ; Volete cedermi la tal co- impalmate.
sa ? l'attro risponde MARMAO ! o Marmèo! MAN , T. de'Setaiuoli , Faldella , dicesi
Greco , chiamasi anche il Luogo o la di Più matasse o matassette di seta unite
Bottega dove il detto vino si vende. e vuol dire : No, per certo. Se taluno dice
Era un cane grande come un bue, l'al- insieme, di cui si formano le trafusole . V.
MALVÁSIÒTA, 8. f. La Moglie o Femmina
di Colui che vende malvagia. tro dice MARMAo ! o simili, e vale Bagat- TRAFUSOLA .
A FAR I FATI soi no se se SPORCA LE MAN,
MALVASIÒTO , 8. m. Venditore di mal- telle ! ec.
vagia. MÀMARA MUSO DA MAMARA , lo stesso Niuno si dee vergognare dell' arte sua.
AVÈR A LA MAN UNA COSSA, Avere alle ma-
MALVERSAR, v. Mal amministrare; Spar- che VISDECAZZO e COGIÒN. V. MAMO.
ni o fra mano e Tener fra mano , vale
nazzare, e dicesi tanto nel sign. di Scia- MAMÈTA ) 8. f. Mammuccia , detto
per Avere in pronto.
lacquare le proprie sostanze, quanto e spe- MAMINA )
AVÈR LE MAN Forie o sbuse, Aver le ma-
cialmente in quello di Rendersi infedele nel- vezzo.
l'amministrazione delle cose altrui. V. IN- MAMO, add. Coglione; Sciocco; Mazzamar- ni forate o la mano larga , Esser prodigo.
TACAR. rone, Agg. a Uomo . AVÈR LE MAN LONGHE, Aver le mani fat-
390 MAN MAN MAN
te a uncino o le mani lunghe; Esser lun- MAN D'ATORNO, Io voglio arrabattarmi fin TEGNIR A MAN, Risparmiare ; Spuragna-
go di mano, Esser facile a rubare. che fiato mi resta. re; Tener conto ; Far masserizia.
AVER LA GRAN MAN, T. de' Giuocatori, Es- DAR UNA MAN IN TEL MUSO , Dar delle ma- TEGNIR A LA MAN, Tenere a mano, vale
sere in delta, in fortuna . ni sul muso altrui, Percuoterlo sul viso. Aver manesco, pronto per l'uso.
AVER LE MAN NETE, Esser vergine ; A- DE SO MAN, A sua mano, cioè Da sè TEGNIR MAN O TEGNIR TERZO, Tener ma-
ver le mani vergini di alcuna cosa, Non NO LE XE DE SO PIE MA DE SO MAN, Specie
avervi avuto parte. no o di mano; Tenere il sacco o Regger
di motteggio, onde si vuol dire che l'appa- tra mano, È aiutare a uno a far male. Tan
AVER MAN CHE SA FAR DE TUTO, Essere rente bellezza d'una Donna non è naturale
Dio valgono Essere to ne va a chi ruba quanto a chi tiene
o Aver la mano di , ma fattizia , cioè composta di sua mano .
o Riuscire eccellente, ottimo, squisito in il sacco o tiene mano. Tener piede men-
DO MAN DE CHIAVE, Due volle di chiave , tre altri scortica Tener la mula o Reg-
alcuna cosa.
Due girate per chiudere. ger la galta ; Fare spalla è Reggere il
AVER MAN CON UNO , Aver buona mano ESSER DRIO CO LE MAN É COI PÌB A far
lazzo agl' innamorati.
con alcuno; Aver entratura con uno, A- UNA COSSA, Spogliarsi in camicia, in ca- TOR LA MAN, Guadagnare o Levar la
ver accesso, o maniera d'introdursi, d'insi- pelli , in farsetto ; Mettercisi coll'arco mano, dicesi del Cavallo quando non cura
nuarsi ad alcuno.
dell'osso, e valgono Fare ogni sforzo . più il freno -- TOR LA MAN A Qualcun , An-
BASARSE LA MAN, Fare a bocca baciata ; ESSER UNO IN TE LE MAN DEl Signor , tivenire o Prevenire alcuno, Far una cosa
Poter leccarsene le dita, Contentarsi del Esser colla morte in gola o in bocca; Es- avanti che altri la faccia, che anche si dice
poco. sere al lumicino; Essere alla candela o Furar altrui le mosse - LASSARSE TOR
BATER LE MAN, V. Bater .
la candela è al verde, Vicino a morire. LA MAN O LASSAKSE TOR SU DA LA MUGÈR ,
CALAR IN MAN, Ogni buon collo a mez-
FAR MAN BASSA, Far macello ; Trucida- Lasciarsi cavalcare o signoreggiare dal-
zo torna , dicesi Quando l'assegnamento re; Far un fiacco , una strage, uno scem-
fatto d'alcuna cosa riesce assai meno che la moglie.
pio; Far mun bassa, dicesi d'un Eserci- TOR SU LA MAN Far pratica ; Imprati-
tu non credevi. Far fico; Dare in ceci c to - Alterrare ; Abbattere ; Smantellare ; chirsi.
in budella, Non rispond ere all'aspe ttativa. Rovesciare ; Distruggere ; Flagellare e TOR PER MAN Qualcun, Canzonare; Uc-
CHI DE MAN, o meglio Co MALA MAN NON Far man bassa, direbbesi d'altre rovine. cellare ; Proverbiare ; Beffare alcuno.
PRENDE, CANTON de casa rende, Provv. vul- LAORAR DE MAN, Lavorar di mano, det- VEGNIR A LE MAN, Venire alle mani, cioè
gatissime. A chiunque in casa perde, se
to fig. vale Rubare Nel sign. di Percuo- Azzuffarsi, che anche dicesi Menar le ma-
ladra o infedel man non prende , canton tere, V. MENAR LE MAN in MENAR. ni - Venire o Pervenire alle mani o a
di casa rende, e significa che Le cose che LAVARSE LE MAN, detto metaf. Lavarsi
si perdono in casa, se non vengono rubate , mano, vale anche Capitare, Occorrere, Dar
le mani di che che sia , vale Non se ne nelle mani.
alla fine si rinvengono .
impacciar più, Non voler tenerne più con- UNA MAN DE FIGHI , UNA DE PERSEGHI, e
ComprÀR DE PRIMA MAN , Comperare di
to , Non voler più briga —— MB LAVO LE UNA DE FOGIE, Un suolo di fichi secchi e
prima mano o di prima giunta, parlan- MAN DE STO AFàr e no voi più saverghene ,
dosi di derrate venali, Comperarle dal pri- uno di pesche, un suolo di foglie etc. Per
Me ne lavo le mani , e non voglio più ordine, un sopra l'altro. Stratificare, Dis-
mo che le ha. Di seconda mano, intendesi briga .
da uno che le ha comprate la prima volta ; porre a strati.
MAN A CASA, Il giuocar di mani dispia- UNA MAN LAVA L'ALTRA E TUTE DO LAVA
E così di terza o di quarta mano.
ce infino a' cani o ai pidocchi, e vale Es- LA FAZZA, Fare a giova giova, Aiutarsi
COSSA A LA MAN, Cosa manesca , Da po- ser cosa incivile e molesta lo scherzare con l'un l'altro. V. DATOLI.
tersi aver prontamente in mano .
percosse od altro atto, che rechi altrui do- ZOGO DE MAN, Giuoco di mano, vale Ba-
* OMO A LA MAN, Uomo di semplici ma- lore o fastidio - TEGNÌ LE MAN A CASA E LA
niere, di facile accesso, che volentieri si
gattella , Atto di giuocolatore. E per met.
LENGUA DRENTO DEI DENTI, Date che non vale Inganno, Artifizio, Frode.
presta in altrui servigio, ec. si dolga e dite che non dispiaccia, Non MAN, 8. f. T. de' Pesc. Sorta di produzione
CHESSER IN HAN, V. CRE8SBB . offendete chi che sia nè in fatti nè in pa-
Dar a man for▲e, Dare a larga mano; marina del genere degli Alcionii, detta da
role. •
Largheggiare. Linn , Alcyonium exos. Essa presenta una
METER LE MAN Da per tuto, V. METER. figura arborescente, di sostanza come co-
DAR LA MAN, Dare o Aver le prese, Con- METER UNA MAN ADOSSO - SE TE МЕТО
cedere o Ottenere che altri delle parti sia riacea , di colore giallo carico, sparsa di pa-
UNA MAN ADOSSo ! Se ti pongo la branca pille stellate, in cui annidano i polipi che la
il primo a pigliare . addosso ! Dicesi in atto di minaccia e s' al- formano. Dalla figura , che spesso rappre
Dar la man a una puta, Impalmare una lude alla mano che afferra.
fanciulla; Giurare una sposa. senta palmata e divisa in quattro o cinque
Meter le man in PASTA, Mettere o Por- lobi allungat i, quasi a guisa di mano, ebbe
DAR LA MAN AL MARINER, Dar palmat a,
re le mani in pasta, Incominciare. il nome vernacolo.
Toccar di mano che fa il Marinaio al padro- OMO A LA MAN, V. OMO.
ne della nave, accordandosi al suo servigio MANA, 8. f. Manna , Sugo concreto bianco o
ONZERSE LE MAN, V. Onzer. giallastro, che ha della natura dello zuc-
• prendendo la caparra . PORTAR UNO IN PALMA DE MAN, V. PALMA.
DARSE LA MAN, Impalmarsi, Congiunger chero o del mele , di virtù solutiva, che ser-
RESTAR CO LE MAN PIENE DE MOSCHE , V.
palma a palma . ve agli usi della medicina.
RESTAR
DAR LA PRIMA MAN DE CALCINA, Rinzaf- UNA MANA, Una manna, cioè Una cosa
SCALA DA MAN, V. SCALA . preziosa, prelibata, saporitissima.
fare; Incalcinare DAR LA SECONDA MAN,
SLARGAR LA MAN, V. SLARGAR. STO AKITO ME XE UNA MANA, Quest ' abito
arricciare, e quindi Arricciato DAR LA
STAR CO LE MAN INCROSIE, Star cortese o m'è prezioso, cioè Opportuno per riparar-
TERZA MAN, Intonacare, Dar l'intonaco. Recarsi cortese, Starsi colle braccia avvol- mi.
DARSE LE MAN D'ATORNO, Menar le mani te insieme appoggiate al petto .
• Menar le mani come un berrett aio, La- STOABITO ME VA una mana, Mi va per l'ap-
STAR CO LE MAN A PICOLON, Stare colle punto ; Mi va bene ; ' M uttaglia.
vorare indefessamente --- Affaccendarsi ;
mani spenzolate o colle mani spenzoloni MANARĖTA, 8. f. )
Industriarsi; Arrabattarsi; Darsi le ma- Piccola scure .
o ciondoloni, vale Pendenti, oziose - Det- MANARIN, 8. m. )
ni attorno; Mettere il cervello a bottega ,
to fig. Star colle mani spenzoloni o colle ManarÌn da marangòn, Scure ; Accetta,
Ingegnarsi d'operare per vivere - TOR- ' mani a cintola o colle mani in mano , a
NARSE A DAR LE MAN D'ATORNO, Rimaneg- Specie dl Mannaia con manico corto usata
grattarsi la pancia ; Star cortese, Star o da' Falegnami e da' Carradori.
giarsi FIN CHE POSSO VOGIO DARME LE zioso e dicesi in mala parte. MANARONA, 8. f. Accettone, Accetta gran-
MAN MAN MAN 391
de, com'è quella de' Macellai per tagliare to, Agg. a Persona minore per cui fu pro- lone, Pallaio, Colui che getta il pallone ai
la carne. nunciato il decreto di emancipazione. giuocatori.
MANATOLE, V. ZOGAR A LE MANATOLE. MANCIPAR, v. Emancipare ; Emanceppa- MANDATO, s . m. dal latino Mandatum ,
MANAZZA, s. f. Manaccia, Cattiva ma- re o Manceppare. T. del Foro ex Veneto , dicevasi ad ogni
no. MANCIPAZION, s . f. Emancipazione o Man- Comandamento scritto de Tribunali tanto
MANAZZAR O MINAZZAR, V. Minacciare ; ceppazione. T. Legale notissimo. in civile che in criminale . MANDATI Si diceva
Far una bravata o tagliata o uno spau- MANCO, avv. Manco ; Meno. e si dice ancora volgarmente alle Citazio-
racchio o sopravvento . ANDAR O REDURSE AL MANCO, Scadere ; ni scritte, che i Cursori intimano a coloro
HANAZZAR DE BASTONAR INVECE DE PAGAR, Andare al dichino ; Venire al di sotto ; Ve- che sono chiamati all'esame criminale .
Dar bastoni per danai, detto fig. nire al basso , Cadere in basso stato Mandato reale e personale, dicevasi nei
GHE MANAZZA UN GRAN PERICOLO, Gli so- ANDAR AL MANCO SENZA TROVARGHE EL SO tempi Veneti al decreto giudiziale, con cui
vrasta un gran pericolo. CONTO, Scemar per bollire, detto fig. Sce- si ordinava il pignoramento di mobili o be-
MANAZZO O MENAZZO , s. m. Minaccia ; mare senza poter ritrovarsene il conto. ni del debitore , o il suo arresto personale
Bravata ; Tagliata . REDUR AL MANCO O A UNA MISERIA, Mini- se la roba non bastasse a saziare il debito.
Far un manazzo, Bravare ; Minacciare ; mare, Ridurre a stato minimo. FAR I MANDATI, dicesi quindi per Intima-
Sgridare ; Far una squartata o una ta- SENTIRSE VEGNIR MANCO, Sentirsi venir re le citazioni.
gliata. V. MANAZZAR. meno, Svenire o perdere gli spiriti. MÀNDOLA , 8. f. Mandorla , anticamente
MANCA, Maniera affermativa quasi avver- ESSER DE MANCO D'UNO, Esser inferiore dicevasi Mandrola, Frutto del Mandorlo.
biale, di rispondere, e vale Si ; Immanca- ad uno . V. MANDOLER .
bilmente. FAR DE MANCO, Far senza; Fur di me- MANDOLA DEI FRUTI, Anima, Seme rae-
MANCAFIA, 8. m. Anelito ; Ansata ; Ansa- no; Rimanersene ; Astenersi. chiuso dentro i noccioli de' frutti.
mento, Difficoltà di respiro. E pochissimo NO ESSER DE MANCO, Non mondar nespo- MANDOLE AMBROSINE , Mandorle ambro-
usato. le, si dice dell' Esser nel medesimo grado gine, Mandorle dolci di specie migliore di
Go un mancafià, Mi manca il fiato, Mi o Fare il medesimo già fatto da un altro ogni altra.
ė penoso il respiro, Ansare ; Anelare. Non esser da meno, Non patire difficoltà MANDOLE BRUSTOLAB , Mandorle tostate
MANCAÒR, s. m. Voce ant. che ancora però in che che sia. o arrostite, Mandorle abbrostite.
si dice da' Pescatori. Più comunemente di- MANCO DE MI, Manco di me, cioè Minore. MANDOLE PESTE, Mandorle schiacciate.
ciamo MANCATOR. MANCO CHE MANCO, Modo avv. Tanlo me- MANDOLE AMARE , lo stesso che SPUNI-
MANCAR, v. Muncare, Non essere a suffi- GLIA. V.
no o Molto meno ; Nè anche ; Nè pure ; Nè
cienza: meno. No. FATO A MANDOLA O LAORA A MANDOLA, Am-
Mancar l'afar sUL MEGIO, Cader il pre- MANGO MAL, Manco male; Pur beato - mandorlato, add. Si dice degl' Ingraticola-
sente in sull'uscio, detto fig. - Detto in modo avv. Certamente ; Sì ; Si- ti o cose simili, fatte a figura di rombo.
MANCAR DE CORAGIO, Cagliare. curamente, Voce affermativa MANCO MAL CHIAPAR LA MANDOLA , Pigliar il bocco-
MANCAR DE PAROLA, Mentir d'una pro- CHE NOL M'HA CHIAPA, Manco male ch'elle ne, vale Lasciarsi corrompere co' donativi
- Pigliar la mancia , intendesi di cose
messa, Non attenerla ; Mancare. non furono pesche e simili, e vale E ' ne
lecite e permesse. ― Leccheggiare, vale
Mancar la tera SOTO I PIE, Mancare il poteva incoglier peggio.
terreno sotto i piedi o Mancare il terreno, MANCO PAROLE E PIU FATI, 1 fatti sono Trarre qualche piccol profitto oltre al sa-
lario.
e dicesi d'uomo avaro che di ciò sempre maschi e le parole femmine, vale ; Dove
teme. bisognano i fatti, le parole non bastano. MANDOLE e MANDOLETE , detto in T. di
MANCAR PRIMA, Premancare, o Premori- PER EL MANCO, Almeno ; Almanco; Per lo Giuoco, Mancie o Mance, diconsi Quei da-
re in sign. di Morir prima. Era preman- meno. V. ALMANCO. nari che si pagano a colui che vince, da
cata la linea mascolina. MANDAR, v. Mandare , Inviare, Trasmet- ciascuno de' giuocatori oltre la somma prin-
MANCAR, T. Mar. Dicesi che il Vascello tere, cipale o massa del giuoco.
REFRESCARSE LA MANDOLA O LA CAGOLA ,
ha mancato, Quando, volendo virar di bor- MANDAR A FARSE BUDELÅR O MANDAR DE
LA DA STRA, Mandare in bordello ; Manda- Maniera met. Asolarsi; o Asolare; Piglia-
do, vento in faccia, il vascello per qualche
ragione non ha potuto montar colla prua re alle forche, al diavolo, in un forno, in re un po' d'asolo, vale Stare in luogo aper-
sottovento . malora, Dar cattivo commiato. to e arioso, per goder del fresco e dell'aria
DA MI NO MANCA, Da me non mancu, non MANDAR A LEGNAGO, Mandar a legnaia; Calameggiare, pur metaf. Starsene o-
mancherà e simili, cioè Da me non proce- Mandar a quarcetta , vale Bastonare -- zioso senza far nulla ; ma dicesi delle Don-
De.
de, Il fallo non è mio. Mandar a Calcinaia , modo basso, Dar dei
GHE MANCA POCo, Da qui a poco non è calci. MANDÒLA, 8. f. Mandola , Strumento mu-
molto o Manca poco, detto così assolut. va- MANDAR A PATRASSO, V. PATRASSO. sicale, Specie di Chitarrino lungo un piede
le Esser vicino a seguire quella tal cosa. MANDAR CON D10, Mandar con Dio; Vat- e mezzo, montato di quattro corde.
GHE MANCA POCO CHE NO TE DAGA, Tenersi ti con Dio; Va via. MÀNDOLA DE MAR, 8. f. T. de' Pesc . Man-
MANDAR DA ERODE A PILATO, V. ERODE. dorla marina , detta da' Sistem . italiani
apoco di fare etc. vale Quello che più co-
munemente dicesi Mancarne poco; Star per MANDAR PARTE, V. PARTE. Bulloea Mandorla, Renier. Animale mari-
fare, Esser tenuto da pochissimo rispetto MANDAR UNO A L'ALTRO MONDO , Avviar no, che appartiene alla classe de'vermi mol-
di non fare. Io mi tengo a poco ch'io non uno per le poste, vale Mandarlo all'altro luschi, il quale ha per carattere il corpo
ti do etc. Nella stesso signif. dicesi anche : mondo speditamente . rampante, ovale, oblungo, convesso, e rac-
lo non so chi mi tien ch' io non faccia MANDAR ZO, V. Zo. chiude nel suo interno una conchiglia che
etc. CHI VOL VADA E CHI NO VOL MANDA , V. da Linneo è chiamata Bulloea aperta . Non
ANDAR. se ne fa uso.
MANCATOR , s. m. Mancatore, Che manca
• EL CIELO O DIO ME LA MANDA BONA, di- MANDOLA, add. O MARMO MANDOLA, Man-
di fede, che non attiene la parola, le pro-
messe. cesi quando s'imprende a far qualche cosa dorlato, sust. T. de ' Naturalisti, Specie di
difficile, o un viaggio pericoloso, e si cerca marmo tutto sparso di macchie simili al
MANCATORA, 8. f. Mancatrice e Mancato-
di persuadere o di acchetare un uomo vio- nocciuolo della mandorla; gli Autori gli
ra, Che manca alla parola data, alle pro-
messe fatte. lento o irritato, e simili. danno perciò il nome di Amigdaloide
MANDARIN, s. m. T. de' Giuocatori del pal- Mandorlato rosso.
MANCIPA, add. Emancipato o Emancepa-
392 MAN MAN MAN
MANDOLATO , s . m. Mandorlato , Com- OGIO DE MANDRAGOLA , Olio mandrago- Questa è un' altra minestra o faccenda o
posto di mele, di chiara d'uovo e per la lato. mercanzia; Gli è un'altro par di maniche,
maggior parte di mandorle. Cibo ghiotto, MANDRETO , 8. m. Voce ant. Marrillo , e valgono, la cosa è ben diversa.
che si mangia fra noi al tempo del Natale. contrario di Marrovescio. Colpo dato colla MANEGA DA AQUA, T. Mar. Manica per
A Cremona specialmente dicesi TURU, Tor- palma della mano aperta. l'acqua o Manichetta , Lungo canale di
rone, ma questa è una confezione ridotta MANDRÈTO, s. m. Vocabolo della scherma tela grossa non incatramata, mediante il
a maggior candidezza del nostro mandor- Mandiritto o Mandritto e Marritlo, Colpo quale o dalla fonte si conduce l'acqua nella
lato, e a sodissima consistenza. dato da mandiritta verso la manca. Lancia per empire le botti, o pure dal bor-
DAL EL MANDOLATO, detto metaf. Soiare MANDRIA , s. f. Agghiaccio , dicesi Quel do di coverta si conduce l'acqua alla stiv a
o Dar la soia, vale Adulare, Lodare smo- prato o campo dove i Pecorai rinchiulɔno per empire le botti grosse stivate abbasso.
deratamente o per adulazione o per beffa. il gregge con una rete o altro che lo cir- Manica della tromba , Canale di tela inca-
NO ME PIASE EL MANDOLATO, detto metaf. conda onde stabbiarlo. Può anche dirsi Gia- tramata adattato al foro delle trombe usua-
Non vo'o Non mi piacciono le adulazioni citoio per Luogo dove si giace ; Chiuso li , dond' esce l'acqua per venir diretta
o le fregagioni ; Non amo d'esser soia- per Luogo circondato e serrato ; Stabbio mediante questa più facilmente fuori del
to, Amo la verità e la schiettezza. per lo Sterco delle pecore che ivi si depo- bordo.
MANDOLER, s. m. Mandorlo, Albero co- ne , dal che deriva Stabbiare , ch'è pro- MANÈGA DE LA GOMENA , Manica , dicesi
munissimo, che produce le mandorle dolci pr. Far star le greggi la notte ne' campi alla fasciatura che fassi alla gomena, per-
detto da' Sistematici Amygdalus commu- per ingrassarli. chè non si corroda nel punto ove passa per
nis. La Mandorla amara, da cai s'ha l'o- l'occhio di prua.
MANDRIA , detto per Agg. a Persona, A-
lio di mandorla amara, è frutto d'una va- sino; Mal creato; Incivile; Villano. Rinfrescar la manica, dicesi da' Marinai
rietà di questa specie. MANDRIAZZA , add. accresc. di MANDRIA il Mutar la fasciatura, fatta alla gomona nel
MANDOLER , chiamasi comunemente il nel secondo significato. luogo ove tocca gli occhi di prua e col ta-
Venditore di mandorle. MANDRILO , s. m . Mandrillo , Specie di gliamare ne' tempi grossi.
MANDOLERA, s. f. La femmina del Ven- Scimia feroce della seconda specie dopo l'O- UNA MANEGA DE ASENI Ó DE BARONI, Mon-
ditore di mandorle. rangutang, grande, colla bocca e mento di te o Mano d'asini; Una mano di birban-
MANDOLÈTA, 8. f. Mandorletta; Mandor- color rosso, e guance turchine. ti, di furfanti - MANEGA DE MATI , Una
lina e Amandolino , Piccola mandorla. MANDRITA, Manrilta o Marrilla, La ma- gabbiata o nidiata di pazzi, ed anche Una
CHIAPAR LA MANDOLÈTA, O LA MANDOLA, V. no destra. bella mano di matti o una manica di mat-
in MANDOLA. MANDUCÀR , v. Voce di scherzo, Mandu- ti e vale Compagnia.
MANDOLİN, s. m. Mandolino . Strumento care e Manucare, Mangiare. MANEGA, detto in T. de' Beccai, Molletta
musicale di corde, più piccolo della Mando- Dove SE MANDUCA EL CIEL NE CONDUCA , o Lampredotto, Intestino delle vitelle , e
la, nel genere de' liuti e delle chitarre . dicesi scherzevolmente in vernacolo ; e il d'altri animali giovani, ridotto in vivanda.
MANDOLOTI, T. de' Pesc. V. Tricoli. Firenzuola disse Dove si manuca Iddio V. CENTOPEZzi .
MANDOPERA, s. f. Operaio, Quegli che mi vi conduca, aggiungendovi, E dove si LUSTRISSIMO FOGO IN MANEGA , V. Lu-
lavora per opera - Lavorat STRISSIMO.
ore ; Giorna- lavora mandi fuora.
liere, dicesi Colui che lavora a giornata. MANE, s. m. - MANE e POST, Parole la- MANEGHE A COM10, che anticam. dicevasi
TROVAR DE LE MANDOPERE, Trovar degli tine che valgono La mattina e il dopo A CÔMEO, chiamano i Sarti le Maniche degli
operai, Trovar persone del mestiere che pranzo. Esse erano in uso nel Foro Vene- abiti che sono tagliate con angolo ottuso,
lavorino . cioè colla figura del gombito. Ora le nostre
to, e si alludeva alle Cause civili arringate
MANDOSSA, V. MENDOSSA. o la mattina o il dopo pranzo. donne usano maniche diritte, senza gombi-
MANDRA, s. f. Mandra e Mundria , vale AVER UN MANE O AVER UN POST, dicevasi to, come usavasi anticamente.
Congregamento di bestiame, cioè o di Gros- tanto da' Giudici patrizii, che dovevano in- MANEGADA , 8. f. diciamo a Quanto può
so, come buoi, vacche, cavalli e simili ; o tervenire al Consiglio per ascoltare e giu- contenere una manica, e s'intende di quel-
di Minuto , come pecore , capre etc. e dicesi dicare una causa, quanto da' Causidici che le larghe o larghissime che portano una
Mundra anche al Ricettacolo del bestiame avevano ad arringarla, e intendevasi che la specie di ventre in cui può star riposta mol-
Proquoio o Procoio, vale Quantità di be- ta roba: come sono le maniche dell'abito
causa era discussa la mattina o il dopo pran-
stie bovine adunate insieme ; ch'è appunto ZO. di alcuni Frati , ed erano fra noi anche
il solo sentimento della voce vernacola MANEGA, s. f. Manica , quella parte di ve- qnelle delle vesti patrizie. Si cerca inutil-
Armento vale Branco d'animali grossi do- stito che cuopre il braccio. Quella ch'è mente ne' dizionarii la voce corrispondente
mestici , come buoi , cavalli e simili stretta alla mano e abbottonata, dicesi Ma- od analoga; onde, in via d'esempio dicendo
Quindi Mandra; Proquoio e Armento val- UNA MANEGADA DE ROBA sembra che con-
nica alla pretina, quella poi che ciondola,
gono il siguif. della nostra voce. Manicottolo. verrebbe dire, Una manica ripiena di etc.
Bradume, dicesi di Bestiame vaccino da IN MANEGHE DE CAMISA O CO LE MANEGHE MANEGADURA DE VIOLIN , DE CHITARA e
tre auni indietro — Greggia, l'Adunamen- FATE SU, Sbracciato, che ha rimboccate le simili. Manico, Sito dove stanno i tasti. V.
to di bestie da lana e d'altri animali mi- maniche fino al gomito e nudata quella par- MANEGO.
nuti. V. MALGA, VACARIA, VACHER . te del braccio ; e quindi Sbracciarsi, Sco- MANEGAZZA , s. f. Manicaccia , Manica
MANDRÀCHIO , s . m . Darsena , La parte prir le braccia denudandole FARSE SU larga e lunga.
più interna del Porto, che suol chiudersi LE MANEGHE, Rimboccare le maniche del- MANEGHETO O MANEZZIN, s. m. Manichi-
con catena, e dove si ritirano e si ormeg- la camicia. no o Manichetto , Quella tela lina finissi-
giano le galere e le piccole navi. AVER MANEGHE LARGHE , detto fig. Esser ma increspata in cui sogliono terminare le
MANDRAGOLA, s. f. Mandragora e Man- largo di coscienza; Esser facile, andan- maniche della camicia, e che pende sui pol-
dragola. Pianta erbacea che nasce nei luo- te, corrente, Non la guardare pel sottile, si delle mani per ornamento. Salvini lo
ghi ombrosi e boschivi, che fiorisce in au- e per lo più si dice dei confessori . chiama Rimbercio, e così lo dicono i Sa-
tunno, e in primavera matura il frutto, il QUEL CHE NO VA IN BUSTO VA IN MANEGA, nesi.
quale ha un forte odore narcotico, e man- Quel che non va nelle maniche , va nei MANEGHETO, detto per dimin. di Manico,
giandolo è deleterio . La sua radice è for- gheroni, Ciò che non si consuma in una Manichetto.
temente purgante e pericolosa. Atropa Man- cosa, consumasi in un' altra. Manegheto dei FRUTI, DEI FIORI, etc. V.
dragora Linn. QUESTO XE UN ALTRO PER DE MANEGHE MANEGO.
MAN MAN 393
MAN
MANEGHÈTI COTI , gridano per le strade | MANEGÒNA , 8. f. Manicona ; Manicone ; o Guastar l'uovo in bocca, vale Guastare i
Manicaccia, Larga e lunga manica. disegni altrui.
di Venezia gli Erbaiuoli vaganti, che ven-
dono cotti i picciuoli o costoline delle foglie MANEGOTO, 8. m . Manicotto; Manopola, MANESTRÀR, v. Minestrare ; Scodellare ;
delle barbabietole , buone a mangiare in Manica esteriore che ripara la manica dei Far la scodella , Versar dalla pentola la mi-
insalata. vestimenti dal polso a gomito Mani- nestra.
MANEGHETO , Dicesi spesso familiarmen- cottolo , Manica che ciondola appiccata al MANESTRAR, detto fig. Far le minestre, va-
te, per ischerzo o motteggio, in luogo di vestire per ornamento. le Comandare, che anche dicesi Mestare.
MANERA, s. f. Accetta; Scure; Mannaia; CHI MANESTRA LA MANESTRA A SO MODO,
MENEGHETO , diminutivo e vezzeggiativo
di Domenico , nome proprio. Scura; Scuricella, Strumento di ferro ta- Chi ha la mestola in mano si fa la mine-
MANEGHETO DE NETUNO ," T. de' Pe- gliente con manico lungo di legno, che ser- stra a suo modo, Chi fa la parte da sè, se la
sc., lo stesso che ROSA DE MAR. ve per lo più ad uso di tagliar legne da fa buona ; Oppure, Chi ha il comando lo usa
fuoco Mannaia, dicesi propr. il Coltello in suo pro ; che dicesi anche Comandare al-
MANEGIO, V. MANIZO.
MANEGO, 8. m. Manico e Manubrio, Par- con due manichi usato dal Maestro di giu- le feste ; Aver la palla in mano ; Far cor-
te d'alcuni strumenti , che serve per po- stizia per tagliar la testa ; ma si usurpa an- rere il giuoco colla sua mestola - Egli me-
terli pigliare in mano e adoperargli - Te- che per l'Accetta . na tutta la danza , cioè Il negozio, la fac-
BUTAR O MANDAR EL MANEGO DRIO A LA cenda è condotta da lui solo.
nère si direbbe a quella parte della cosa
per la quale essa si tiene in mano - Ma- MANERA, Gitlar il manico dietro la scure, MANESTRIN, s . m. Mestolino ; Mestoletta ;
nica, dicesi propr . del coltello o della spa- vale Sprezzare il meno, perduto il più. Di- Ramaiuolino, Piccola mestola.
da --- Elsa o Else, Ferro intorno alla ma- cesi per contrario, Non si tiru la mazza MANESTRINA , 8. f. Minestrina ; Mine-
nica della spada -- Manico ; Coda; Stile dietro alla lippa, cioè Quando segue un dis- strella, Piccola minestra.
Collo , dicesi il Pezzo di legno incollato ordine , non bisogna farne degli altri , ma MANESTRO, s . m. Mestola ; Ramaiuolo ;
all'estremità superiore del violino e della convien moderarsi. Ramaiolo. V. CAZZA DA MANESTRÅR.
chitarra, ove si congegnano i bischeri. COSSA FATA CO LA MANERA , Fatta colle VENDER A MANESTRO O A MANESTRI, Ven-
CAPETA DEL MANEGO D'UN CORTÈLO , V. gomita; Fatta col maglio , Acciabattata. dere a ramaiuolate, come fanno gli osti o
CAPETA. TACIA CO LA MANÈRA, V. TAGIÀ. simili, che preparando una gran pentola di
MANEGO DE LA FALZA, Stile; Quello del- MANERA A DO TAGI, Bicciacuto, Scure a minestra, la vendono poi ad una ramaiuola-
due tagli. ta per volta.
l'aratro, Stiva ; Quello del pennello dei
pittori, Asticciuola; Quello del candeliere, MANERA, detto in T. Mil. Asce o Asciu , EL GA DA COL MANESTRO, Gli diede una
Manico. Arma tagliente di cui vanno armati i Zap- mestolata, Un colpo di mestola.
di minestra.
MANEGO DE LA sega, V. Sega. patori d'ogni corpo militare, portandola ad MANESTRÒN, s. m. Ghiotto
MANESTRON, vale anche per Manesco, det-
MANEGHI DEL CANON, V. CANÒN. armacollo od appoggiata alla spalla sinistra.
Quando è portata ad armacollo si nasconde to per Agg. a Persona inclinata a menar le
MANEGO DEL FIOR O DEL FRUTO , Pedic
mani a battere altrui. V. MANESCÒN.
ciuolo; Pedicello; Peduncolo , Manico del in una coperta di cuoio , la quale dicesi
Porta-ascia. MANESTRONZÓNA (colla z aspra) s. f. Vo-
fiore e del frutto. Quello del fiore quando
MANERADA, 8. f. Colpo di scure. ce fam.e scherzevole, che vale Minestra ab-
è molto lungo , dicesi più propr. Stelo ; bondante e saporita.
Quello delle foglie Picciuolo e Capolo. V. DAR DE LE MANERADE, Dar de' colpi di
DESPECOLA METER UN MANEGO POSTIZZO, scure. MANÈTA, s. f. Gavetta ; Matassina , e dice-
MANERÈTA, 6. f. Scuricella, Piccola scure. si di filo o di Corde di minugia e simili.
Ringambare un fiore; Ringambare un fio-
MANESCO, add. Manesco, Di mano. ZOGAR A MANETA, V. ZOGAR.
re sgambato.
MANEGO DE ZARIBSA, Grappa ; Del fon- ANDAR A MANESCO, Locuz. Marin. Andare MANETAR, V. IMANETAR.
o Salire a mano, dicesi del Salire a mano MANÈTE, s. f. Manette, Strumento di ferro
60, Gambo; De la rede, Staggio.
MANEGO DE L'ERBETE, SALATA, CAOLI etc. che fanno i Marinai per le corde sugli alberi con cui si legano le mani agli arrestati per
Costola di cavolo, lattuga etc. della nave . condurli in prigione .
MANEGO DEL SCULIÈR O DEL PIRÒN , Ma- ISSAR A MANESCO, Locuz. Marin. Tirare o MANEVOLE, add. Maneggevole; Maneggia-
nico e Codolo. Fare a mano, dicesi del Tirar una corda bile; Manesco.
PRGOLA DA MANEGHI, V. PEGOLA. che fanno molti nello stesso tempo per leva- Manevole, vale Flessibile, pieghevole,
re un peso . V. ISSAR. arrendevole; e dicesi delle cose che s'arren-
MANEGO, detto in T. furbesco, il Carne-
fice; il Boia. dono --- Duttile, vale Metallo che s' arren-
Detto per MANESCÒN, V.
BUTAR EL MANEGO DRIO A LA MAnera, V. MANESCON e MANESCO, add. Uno cui piz- de e può lavorarsi in ogni maniera, come l'
MANERA. zicano le mani ; Esser delle mani, Inclina- oro, l'argento, lo stagno ecc .
LA GA INGIOTÌO EL MANEGO DE LA SCOA , to a menar le mani, a dar delle busse. V. MANEZAR, V. MANIZÀR.
Ha nelle reni Palinuro , Quasi abbia un LADIN DE MAN. MANEZZÌN , V. Manegheto.
palo nelle reni, che non la lasci chinare e MANÈSIA, s. f. Idiotismo per Magnesia, MANFRINA, Nome d'un Ballo moderno, che
Sorta di medicamento. fassi in due o più figure di numero pari. La
salutare gli altri.
PARER UN MANEGO VESTIO, Parere un lu- MANESTRA, s . f. Minestra. gente colta dice MONFERRINA.
MANESTRA DE CEOLE E ZUCCHE, Cipolla- MANFRODITO, idiotismo detto per Erma-
cernier vestito , dicesi di Donna lunga e
ta --- MANESTRA DE FAVA, Favata o Sfa- frodito o Ermafrodita, che anche dicesi Ma-
magra.
vata. schifemmina e Mercuriovenere.
TIENTE IN BON CESTO, CHE TI GA UN BEL
MANESTRA CHE CRESSE, Minestra accre- MANFRODITA, dicesi ancora a quella fem-
MANEGO, V. CESTO.
mina che ha la barba, che direbbesi Donna
EL SECHIO VA TANTO AL POZZO SIN CHE EL scitiva, come quella delle paste , de' legu-
mi etc. barbuta, il che diede origine al prov . Don-
THE LASSA EL MANEGO, V. SECHIO.
na barbuta co`sassi saluta.
SCANTINAR IN TEL MANEGO , V. SCANTI- NE MANESTRA RESCALDADA, NÈ MASSERA TOR-
WIB. NADA NO XE MAI BONA, detto fig. Cavolo ri- MANGA NAR, v. Manganare o Manganeg-
• giare. V. MANGANO.
MANEGHI DE ANtian e seme de zuca, di- scaldato non fu mai buono; Cavoli o Rape
A
eesi scherzevolmente per accennare che riscaldate sono svenevoli ; Pan ripreso e MANGANELAD , 8. f. Randellata, Colpo
amico riconciliato non è mai buono. di randello V. MANGANELO.
trattasi di bazzecole, di cose da nulla, di
MANESTRA MARIDADA, V. Marida. MANGANELO, 8. m. Martinello, Strumen-
oggetti di nessuna importanza.
MANEGÒN, s. m. Manicone, Gran manico. Desconzir le MANESTRE, Guastar le feste to meccanico, che serve per levar pesi.
50
Boerio.
394 ΜΑΝ ΜΑΝ MAN

MANGANELO PER LIGAR UN BAUL AL LEGNO, de' polsi della mano, che usano le Don- | MANİZO , s . m. o anche MANRGIO, Maneg-
Randello - Bilia o Bilie, si dicono i legni ne. gio, cioè Governo, Amministrazione. Aver il
storti onde si assicurano le some. MANİNA, 8 f. Manina; Manuccia, Piccola maneggio d'una cosa, vale Averne il gover-
MANGANELO DA TENTORI , Parrucello o Ca- mano. no, la direzione, che anche dicesi Essere in
vigliatoio, Nome che si dà a quei Bastoncel- MANINA, T. degli Stamp. Mano, Segno piscina o Esser messo in piscina. V. M▲-
li sovra de' quali si ligia la seta dopo la tin- figurato con una mano naturale, in uso nel- GNAORA.
tura. V. DESTIRAR la stamperia per marcare una nota o una os- CAVALO DA Manizo, Cavallo da maneg-
MANGANER, s. m. Manganatore. servazione. gio, cioè Da esercizio .
MANGANERA, 8. f. La femmina del Manga- MANIPOLAZİON, s. f. Manipolazione, L' MANIZZA , s. f. Manicotto o Manichino ,
natore. atto del lavorar con mano. Quell'arnese per lo più di pelle o foderato
MANGANÈSE, s. m. T. de' Vetrai , Manga- MANIPOLAZION DEL AFARI, Maniera metaf., di pelle con pelo, nel quale il verno si ten-
nese, Nuovo metallo scoperto da Gahn. Ha e di nuovo uso fra noi dopo il presente Go- gono le mani per ripararle dal freddo.
lo stesso nome in commercio anche un os- verno Austriaco. Manipolazion Suol dirsi MANIZZA DE LE CAROZZE, Maniglia, Così
sido di questo metallo, che si adopera nel- all'Ordine o metodo interno degli Uffizii am- si chiamano que' Ferri, in cui passano i ci-
le arti, ma specialmente nella Vetraria. Da ministrativi o giudiziarii, con cui procedesi gnoni delle carrozze.
alcuni è anche detto Sasso magnesio. nella trattazione e spedizione degli affari. V. MANIZZE DEI BAULI O DEI CASSONI ecc. Ma-
MANGANO, s. m. Mangano, Macchina nota, TRAFILA. niglie o Manetle, Que' pezzi di legno, di
sotto cui si lustrano e amarezzano le tele e MANIPOLO, s. m. Manipolo, Quella stri- ferro o di qualsivoglia metallo, che servono
i drappi avvolti su i subbii. scia di drappo che tiene il Sacerdote al brac- per alzare, sollevare una cassa , un baule
CASSELÓN DEL MANGANO, Cassone del man- cio sinistro, nel celebrar la Messa. ecc. come anche per aprire e serrare con fa-
gano. V. SUBIO. FAR BASAR EL MANIPOLO, Baciare il Ma- cilità chiavistelli, cassette, armarii, e per di-
DAR EL MANGANO, Manganare. nipolo; Far costar salato; Tirare gli orec- versi altri usi.
MANGIA, s. f. T. delle Prigioni, Il Man- chi ad alcuno, detti fig. valgono, Vendere Manizze, detto in T. Mar. Unione di car-
giare, Il vitto cibo che dalla carità pub- alcuna cosa a caro prezzo . rucole o girelle entro alle sciarpe.
blica vien somministrato ogni giorno ai po- FAR MANIPOLO, Far colletta, cioè Raccol- MANIZZA, detto in T. de' Calafati, Gram-
veri detenuti, che consiste in una mine- ta di elemosine che usavano fare in Venezia pia, Maniglie di ferro che s'inchiodano nel
stra calda e in una piccia di pane. anche a' di nostri i preti poveri, nel giorno bordo del vascello per di fuori quando si ca-
Parlandosi di animali, direbbesi Mangi- della prima loro messa alla porta della chie- rena, per assicurarvi le contro-sarchie.
me, La roba per mangiare, ch' è ciò che ser- sa, ove stavano seduti ed apparati per dar❘ MANIZZÒN, 8. m. Manicotto grande. V.
ve di pastura al bestiame. a baciare il manipolo ai divoti, che già pre- MANIZZA.
MANICHÈLE, s. f. T. Mar. Ombrinali, Fo- venuti concorrevano ad offerir loro qualche Manizzòn de la VESTA LONGA, Aliotto, Gi-
ri o Aperture dalle bande della nave, per moneta. rello della zimarra attorno al braccio.
dove si vuota l'acqua ch'entra colle ondate MANIZADA, s. f. Filata; Filatèra o Filat- MANIZZÓN DE LA PORTA O FENESTRA, Ma-
e per la pioggia. A Napoli si dicono Imbru- tèra, Quantità di cose, Moltitudine, Se- niglione, Arnese di ferro col quale si tira
nali. quenza. la porta a sè o s' apre la vetriata.
MANIERA, 8. f. Maniera, modo, forma, gui- UNA MANIZADA DE PESTE, Mano di feste , MAÑOÀL , 8. m. Manovale.
sa - - MANIERA DE DIR O DE PARLAR, Dicitu Sequenza di varie feste - UNA MANIZZADA ANDAR A FAR EL MANOAL, Andare a por-
ra elegante, nobile, schietta, purgata - DE ASENI, Una nidiata d'ignoranti o di mal tare il corbellino.
Frasario, dicesi comunemente e per lo più creati -UNA MANIZADA DE BARONI, Un bran- COSSA FATTA DA MANOAL, Cosa fatta bru-
per dispregio, di un dato numero di frasi di co di scellerati, dubbriachi, di giovina- talmente, bestialmente, goffamente, col-
cui suole usare uno scrittore o parlatore stri, e dicesi in modo avvilitivo. le gomita.
BELA O CATIVA MANIERA DE PARLAR, Bel por- MANIZAR O MANEZAR (colla z dolce) v . Ma- MANOÈLA (coll' e larga) s. f. Manovella o
ger o Mal porgere DAR MANIERA, Manie- neggiare; Mantrugiare; Brancicare; Trat- Manovello ; Lieva , Grossa stanga che si
rare. tare; Volger per mano. - Rimaneggiare mette sotto le cose gravi, per muoverle a-
CON BELA MANIERA, A bel modo; Gentil- vale maneggiar di nuovo, ed è anche fre- gevolmente.
mente; In guisa gentile. Il contrario è A quentativo di Maneggiare . MANOELA DEL TIMON V. RIBÒLA.
mal modo. Maneggiare, dicesi fig. per Amministra- MANOPOLA, 8. f. Manopola e Manichino,
CO LE BONE MANIERE SE GIUSTA TUTO, Le re e per Trattare, dirigere. Specie di guanto ad uso delle Donne civili,
buone parole acconciano i ma' fatti. CHI MANIZA NO BRAMIZA, Chi maneggia, che cuopre il braccio dal polso sino alla pie-
PERSONA DE BELE MANIÈRE, Manieroso. non brameggia ; Chi maneggia l' altrui gli gatura del gomito.
Maniera, dicesi per Modo, guisa, forma se ne attacca; Chi ha la mestola in mano MANOPOLI, T. ant. Manopole, Guanti di
d'operare de' Pittori, Scultori, Architetti ; si fa la minestra a suo modo, cioè Chi può ferro, che usavansi anticamente nell' arma-
ed intendesi quel modo che regolatamente far la parte da sè, se la fa buona . - Galli- dure .
tiene in particolare qualsivoglia artefice nel- nella che va per casa o ch' ella becca o MANOPOLIO, 8. m. Idiotismo per Monopo-
l'operar suo. Maniera Veneziana; Lom- ch'ella ha beccato, Prov. che s'usa per far far lio o Monipolio, dicesi Quando tutti i mer-
barda; Creca; ecc. Maniera bella, grande, intendere Che non è da prendersi fastidio se canti d'un medesimo corpo passano d'ac-
morbida, pastosa , buona, forte, languida una donna mangia poco a tavola. cordo per incarire le mercanzie o per farne
- Maniera risentita è la contraria di lan- MANIZAR UN AFAR, Menar la danza, fig. alterazione . Quindi la voce MANopolio, si
guida. Guidare o Maneggiar qualche affare. dice da noi anche nel sign. di Raggiro frau-
MANIERATA MANIZAR UN CAVALO, Maneggiare un ca- dolento; Intrigo; Viluppo; Trama; Cabala.
MANIERAZZA } s. f. Maniera incivile , vallo, è l' Ammaestrarlo e l' esercitarlo che Postura, dicesi a Deliberazione segreta e
plebea, Atto poco urbano. Una certa gra- fa il Cavalcatore . Così pure dicesi Maneg- fraudolenta , fatta da pochi Monopolisti per
ziaccia di parlare . giar buoi o altri animali. rincarare i viveri.
MANIERÈTA , 8. f. V. GRAZIETA. TUTI POL MANIZAR LA SO ROBA A SO MODO, MANOPOLISTA, s. m. Idiotismo per Mono-
MÀNIGLIA , 8. f. Maniglia, T. di Giuoco, II Ognun puo far della sua pasta gnocchi, polista, Noi intendiamo alcuno de' Merca-
secondo Mattadore nel giuoco dell ' Ombre. Detto figur. tanti che fanno monopolii. V. MANOPOLIO.
MANIN, s. m. Maniglio, Maniglia e Sma- MANIZARSE, Maneggiarsi, vale Industriar- MANOVRA, lo stesso che Manuvra, V.
niglia o Smaniglio e Armilla , Ornamento si, Adoperarsi, Darsi le mani attorno. MANROVERSA, 8. f. Manrovescio o Marro-
MAN ΜΑΝ ΜΑΝ 595
vescio e Rovescione ; Rovescio e Traversa , definito: Commercio carnale d'un uomo e termine intendiamo Tovaglia piccola. V.
Colpo dato ad altrui di mano rovescia. d'una donna liberi , cioè che non hanno TOVAGIA.
TE DARÒ UNA MANROVERSA GRANDA CO FA alcun vincolo di matrimonio tra di loro o MANTIL , dicesi da noi per Asciugatoio
UNA CASA, Ti darò un marrovescio di san- con altri. o Sciugatoio, Pezzo di pannolino per as-
ta ragione, Maniera di minacciare le busse. MANTÈLO, s. m. Mantello, Colore del pe- ciugarsi.
MANSION , s. f. Soprascritta o Sopraccar- lo del Cavallo e d'altre bestie da soma , MANTO E SENAL , s. m. T. Mar. Paro-
ta e Inscrizione, Coperta d'una lettera in e quindi dicesi Mantellato al Cavallo o al- ´ma , Corda raddoppiata e legata verso un
cui si fa l'indirizzo ; e quindi Soprascri- la bestia relativamente al suo colore. terzo d'antenna , la qual corda vien fer-
vere, Far la soprascritta. Mantello. Specie di tabarro corto, che u- mata insieme coll'amante per sospender
MANSION dicesi per Uffizio ; Carico; In- sano portare i Frati Francescani ed altri. l'antenna -- Carnale , dicesi un Canapo
cumbenza - No GO MANSION , Non ho in- Cappa, dicesi quel Mantello che ha un cap- a più doppii, che passa per due bozzelli a
spezione; Non ho diritto. puccio di dietro da porre in capo, il quale più taglie , e serve ad issare qualunque
MANSIONARIA O MANSONARIA , 8. f. Man- si chiama Capperuccia. cosa e singolarmente i polacconi.
sionaria, Stipendio fisso , che percepisce MANTOÀNE e nel dimin. MANTOanèle , chia-
MANTENIL , detto altrimenti MANTEGNER ,
il mansionario o cappellano ; e Cappellania T. ag. Parte del Coreggiato, detta in buon mano i moderni Tappezzieri una Specie
V. MANSIONARIO. italiano Manfanile, ed è quello dei due ba- di balza o fornitura quasi a foggia di fe-
MANSONARIO , 8. m. Mansionario , Cap- stoni che lo formano, che tiensi in mano stone, di cui essi guerniscono le tappezze-
pellano: ovvero Colui che uffizia la Chiesa dal battitore, ed al quale è attaccato l'altro, rie ed anche i sofa.
e vi assiste o l'ha in custodia. detto Velta. V. BATAÒR. MANUCHI , s. m. T. de Ciambellai , Ba-
MANTE O MANTI, 8. m. Amante, T. Mar. MANTESE, 8. m. T. de' Vetturali, Cales- stoncelli , Specie di pastume intriso con
Sorta di fune con cui si legano l'antenna so, Sedia coperta da mantice, su due ruote. burro e zucchero, assai lievitato e biscot-
e le vele. Dicesi anche Fionco. MANTESE DEL CALESSE, Mantice del ca- tato, che si vende ad uso di zuppa. Una vol-
MANTECA, 8. f. Voce Spagnuola che vale lesso, della cesta etc. Quella parte che ser- ta dicevansi BORÈTE e anche TONISTI , ed
Lardo, Mantecu o Pomata. ve di coperta al calesso, alla cesta etc. erano molto in uso presso le già Monache
MANTECAR , v. T. de' Parrucchieri , Un- Soffietto, dicesi quella specie di tettuccio di S. Lorenzo. Diconsi ora MANUCHI dalla
gere con manteca o pomala. de'mantici, formato con due perni onde but- famiglia Manuch, la quale dopo la soppres-
Mantecar i sorbETI, Rapprendere o Con- tarlo giù ed alzarlo secondo il bisogno (dal sione delle Monache ravvivò l'uso di tal
densare il sorbetto a guisa di manteca. che probabilmente fu chiamato Mantice ) pastume, facendone fare da'Ciambellai.
MANTECHIN, 8. m. Profumiere, Colui che FOLETO , Rosta d'un mantice , Nome MANUELA, 8. f. T. de'Cannonieri, Leva,
vende profumi, manteche acque odorose, che si dà a quella riunione di quattro pic- Piccola stanga che serve per maneggiare
che anche dicesi Unguentario e Unguen- coli pezzi di ferro attaccati insieme con vi . il cannone.
tiere. toni e bracciuoli che son fermati alla cassa MANUELO, 8. m. T. agr. Covone ; Mani-
MANTEGNIR, v. Mantenere, Conservare, ― SUSTE DEL MANTESE, Lieve, Spranghette polo; Manata o Manella , dicesi quel Fa-
Sostentare. di ferro che servono per buttar giù il man- scetto di paglia legato, che fanno i Mieti-
MANTEGNIR LA PROMESSA O 1 PATI, Atte- tice. tori nel tagliare le biade, e di cui si com-
nere; Attendere; Mantenere; Osservar la MANTESE DA PRAVI, Mantice o Mantaco , pone la gregna. V. FAGIA e CROSETA.
promessa; Servare il patto. Strumento noto per cui s'incita il fuoco FAR I MANUELI , Accovonare.
PROMETER STA PER MANTEGNIR, V. PRO nella fucina -- BUSO DE LA CANA DEL MAN- * MANUELI O MENUELI O MENUEI per MI-
METER. TESE, Buccolare o Boccolare, Quell'aper- NUEI O BIGOLI. V. Il primo però è idioti-
MANTEGNIRSE NEL SO STATO, Sussistere; tura delle fornaci, in cui entra la canna del smo.
Conservarsi; Mantenere il suo rango, il mantaco. MANUENSE, 8. m. Amanuense e Menan-
suo stato. TIRAR EL MANTESE, T. de' Fabbri, Menar te, Scrittore , Copista e quello che scrive
Reggersi, vale Sostenersi, Mantenersi. il mantice. sotto l'altrui dettatura.
Mantegnir qualCUN, Mantenere; Nodri- TIRAR EL MANTESE , detto fig. lo stesso MANUGIO, s. m. T. Mar. Manovella del-
re; Alimentare No STIMO MINGA FARLO, che TIRAR EL SIEGÒN, V. SIEGÒN. la tromba, Stanga di legno o di ferro che
STIMO MANTEGNIRLO, Nodritura passa na- MANTESI DE L'ORGANO, V. FOLO. serve a far lavorare una tromba.
tura, Prov. e vale Che gli uomini per lo MANTESÈLO , 8. m. T. Mar. Amanticel- MANUTENZIÒN , 8. f. Manutenzione , T.
più diventano migliori per lo ammaestra- lo, Fune più sottile delle colonne, la qua- de' Legisti, Sicurtà data per lo manteni-
mento e per lo studio, che per natura. le passa nel bozzello di queste , e da un mento della cosa. Nel sign. vernacolo vale
MANTEGNIR UNO DE CAPÈLE DE CHIODO , capo è fermata ad una delle rizze delle mu- appunto per Obbligo o Impegno di mante-
Mantener uno di limature o di sogni. Non rate e dall'altro porta un bozzello a due nere, di conservar che che sia.
aver da mantenerlo . pulegge in cui passa la rizza. MANUVRA, s. f. Manovra, e vale Maneg-
*MANTEGNIR DE PONTO IN BIANCO, Mante- MANTESENAL, V. CALORNA. gio ; dicesi delle Operazioni che si fanno in
nere alcuno compiutamente, in modo che MANTESÈTO , 8. m. Manticello , Piccolo una nave per governarla. Manovra è an-
nulla gli manchi . mantice. che il Servizio de' Marinari. Manovra di
MANTEGNUO, Mantenuto, add. da Mante- MANTIGLIA, s . f. Mantiglia e Manto, Sor- bastimento, delle vele, del cannone etc.
nere. ta d'abito e quasi Mantello che portavano Manovre, chiamansi generalmente tutte
Mantegnua , 8. f. Mantenuta , Donna una volta le Donne civili sopra le vesti , le Corde d'un bastimento.
mantenuta per l'altrui piacere, che dicesi detto poi altrimenti Tabarrino. Manovra , T. Mil. di molto uso e vale
anche Concubina; Manza; Druda. Mantighe o Manticchi, si dicono in Mar. per Esercizio militare; Evoluzione, ed an-
Concubina , però si dice Colei che non due Corde che sostengono i due capi di che pel Movimento dell' esercito.
essendo congiunta per matrimonio con un ciascun pennone, e servono a tenerlo oriz- MANUVRAR, v. Manovrare, T. Mar. Muo-
uomo, sta con lui come se fosse sua Moglie zontale o in bilancia, ovvero a tenerlo più vere o Maneggiare i cordami del vascello,
e si chiama anche Concubinella e Druda alto da una parte che dall' altra, Manti- per eseguire un determinato moto degli or-
Concubino; Concubinario e Drudo di- glie del pennone , di maestra , di trin- dini di detto vascello.
cesi Quello che la mantiene; e si chiama chetto, della gran gabbia etc. Manovrare, in T. Mil. vale Far eserci-
Concubinato lo stato della Concubina e MANTİL, 8. m. (dal latino Mantile) Man- zii militari.
del Concubinario, il quale dalle leggi vien tile , Tovaglia da tavola , ma col nostro MANZA o Manzia, (colla z aspra) s. f. Man-
396 MAR MAR MAR
cia, Quel che si dà dal superiore all'infe- OGNI POCO DE MAR GHE FA MAL AL STO- MARANTEGA, si dice ancora dalle Donnie-
riore per una certa amorevolezza . V. Bo- MEGO, Per ogni poco di marella amareg- ciuole in signif. di ARKDODESE. V.
NAMAN. giasi di maniera che tutto si travolge e MARASCA , s. f. Amarasca o Marasca ,
MANZA (colla z dolce ) s . f. Buessa; Vacca, si turba. Sorta di Ciliegia dolce, che nasce dall'albe-
Femmina di Bue. PATIR EL MAR. V. PATIR. ro Amarasco. V. MARASCHER.
MANZAR (colla z dolce) v. T. Ant. V. MA- MARA, s. f. Marra. V. ÀNCOBA. CONSERVA DE MARASCHE, Diamarinata.
GNAR . MARABUTO , s. m. T. di Galera , Mara- VIN DE MARASCHE, Vino amarasco, Qua-
MANZERA (colla z dolce) s. f. Barca gran- bullo, Nome d'una delle vele della gale- lità di vino che si ricava dalle amarasche
de, ch'è una specie di trabaccolo a quat- ra che s'adopera con venti forti e gagliardi. pigiate e fermentate come l'uva,
tro alberi e a due coverte, così detta per- MARAFÒN, s . m . T. de' Fabbri, Arpione o MARASCALCO O MARESCALCO, s. m. Mani-
ehè serve al trasporto de' Manzi all'uso dei specie di Raffio. Stromento o Arnese fatto scalco; Maliscalco; Manescalco e Ferra-
macelli di Venezia. di lamina o di bastone di ferro, da una par- tore, Quegli che medica e ferra i cavalli.
MANZÈTA, s. f. Manzolla; Giovenca; Vac- to ricurvo e dall'altra diritto ed appuntato, L'arte del Maniscalco dicesi Mascalcia,
cherella. della figura a un di presso d'un G, che si E quella poi che riguarda tutte le malat-
MANZÈTO, s. m. Giovenco e Birracchio, pianta nel muro o nel legno, e serve per tie delle bestie in genere, dicesi Arte vete-
Bue giovane. V. CIVETO. sostenere che che sia. Su due di questi ar- rinaria o Veterinaria assolut. e quindi Ve-
MANZIA ( colla z aspra ) V. MANZA nel pri- pioni fitti l'uno all'altro orizzontalmente, terinario si chiama Chi esercita questa
mo significato. sta ritenuta la mazza superiore delle tende arte.
MANZO, s. m. (colla z dolce) Manzo; Bue; che si fanno sportare fuori delle finestre MARASCALCO , detto fig. per Aggiunto a
Bove; Bo, Toro castrato. per difendersi dal sole . Medico, vale Medico da poco. V. MEDEGO.
MANZO, detto per Agg. ad uomo, Bastra- MARALDO, s. m. o MAL DEL MARALDO, T. MARASCHERA, 8. f. T. de ' Vignaiuoli, 4-
cone; Membruto ; Atticciato ; Parere un de' Veterinarii, Afte od Ulceri della bocca . marasco o Marasco , l'Albero che produce
carnovale, Dicesi ad una persona grassa Malattia propria del Cavallo e del Bue, i il frutto Amarasca.
e grossa . cui segni caratteristici sono Difficoltà di MARASCHÌN , s . m. Maraschino , Voce
MANZO DE MAR, T. de' Pesc. V. CAGNÈA. masticare, melanconia, ulceri qua e là spar- Fiorentina. Sorte di Rosolino , così detto
MANZOLAME , s . m. Bradume, Quantità si nella cavità della bocca, di colore bian- perchè fatto colle amarasche.
di bradi o sia di bestiame vaccino da tre castro. VIN MARASCHIN, Amarasco, Agg . di Vi-
anni addietro. MARANGÒN , s. m. Falegname; Legnaiuo- no fatto di ciriegia amarasca.
MAO, detto per Agg. a Uomo, Scimunito; lo e Legnamaro, Artefice che lavora di le- MARASSANGOLA, 8. f. dicono i Padovani
Stupido ; Beccone ; Mozzicone ; Baggeo. gname, che fa manifatture di legname. a Quell'animaletto che noi chiamiamo Lu-
Non so se sia carne o pesce. MARANGON DA GROSSO, Carpentiere; Mae- SERTA. V .. Nel Polesine dicesi MARASSAN-
Miao, La voce del Gatto, e quindi Mia- stro d'ascia. DOLA.
golare o Miagulare, Far la voce del Gat- MARANGON DA SUTILO, Stipettaio, Artefi- MARAVÈGIA , s . f. Maraviglia ; Maravi-
to. V. SGNAOLAR. ce di lavori fini. gliamento; Stupore.
MAPA , s . f. Carta topografica , Carta su MARANGON DA REMESSI, V. REMESSER . DARSE DE MARAVEGIA , Maravigliarsi ;
cui sta esattamente descritto un luogo od LAORANTE O ZOVENE DEL MARANGÒN, Ma- Stupirsi ; Sorprendersi - ME DAGO D
un paese. V. in CARTA. rangone, Garzone del Falegname ; ma in- MARAVEGIA, Mi muraviglio ; Stupisco- No
MAPAMONDO , s. m. - Detto in gergo , tendesi di que' garzoni che lavorano per o- LA SE DAGA DE MARAVEGIA, Non istupisca ;
vale Culo; Il bel di roma; Il Culiseo. pra quando in una bottega e quando in un' Non maraviglio Non si maravigli.
MAPAÒR, 8. m. Secco stile, Quel legno o altra, a tanto il giorno. FAR LE MILE MAravegie, V. Maravegiar-
ferro al quale sta attaccata la catena da MARANGONA, s. f. La femmina del Fale- SB e MIRACOLO.
fuoco. gname. GHE GERA IN PIAZZA UNA MARAVEGIA DE
MAR, s. m. Mare, La congregazione delle MARANGONA, s . f. Così chiamavasi da noi OSELI DA VENDER, Verano degli uccelli un
acque. una delle campane di S. Marco, che si suo- subbisso, In quantità .
Mare, detto fig. vale anche per Diluvio; nava ogni mattina de' giorni feriali al levar A MARAVEGIA, Maravigliosamente e Me-
Furia; Folata, Quantità grande di che che del sole, per avvisare i lavoranti dell' arse- ravigliosamente . Maravigliosissimamente .
sia. - EL GA DITO UN MAR DE ROBA, Gli nale di recarsi al loro dovere. Dal suono MARÁVÈGIA, 8. f. T. de' Fioristi, Maravi-
disse un mare d'ingiurie; Ha stiacciato poi del mezzodi sono essi lavoranti avvisati glia, Pianta annuale e Fiore dello stesso
come un picchio. di sospendere; e da quello detto comune- nome, detto da Linneo Mirabilis dichoto-
MAR BONAZZA, V. Bonazzir . mente DOPONONA O DRIONONA, che finisce a ma.
EL MAR SCOMENz▲ ▲ farse senTÌR, Il ma- un'ora pomeridiana, a ripigliare il lavoro ; MARAVEGIARSE, v. Maravigliare; Mera-
re s'abbaruffa, Comincia la burrasca. e finalmente dal suono dell'avemmaria del- vigliare; Maravigliarsi; Stupire; Stordi-
MAR IN BORASCA, Mare fremente, imper- la sera a desistere . V. REALTINA. re- Strabiliare o Strabilire e Strabiliar-
versato , che spuma e ribolle; Mar che MARANGONÀR, v. Lavorare o Lavorac- si, Maravigliarsi fuor di modo, che dicesi
frange; Mare abbaruffalo. chiare da falegname. Noi non intendiamo anche Andare in visibilio; Uscir quasi di
GRAN MAR, Empifondo, Acqua alta. già il lavoro che fa propr. il Falegname sè per meraviglia ; Strasecolare o Tra-
MAR QUIETO, Mare smaccatissimo, paca- di mestiere, ma quello d'un Dilettante che secolare.
to, pacatissimo. senza professare quell'arte, s'ingegna bene MARAVEGIONA, 8. f. Maravigliaccia.
MAR SENZA FONDO, Profondigorgo , Che o male di esercitarla in qualche speciale oc- MARAVEGIOSO, add. Maraviglioso; Ma-
ha abissi profondissimi. casione. V. Sartorår . raviglievole.
MAR VECHIO , Mare vecchio o Maretta, MARANTEGA, s. f. Bèfana; Ancroia , dice- MARCA, s. f. Marca e Marchio, Contrasse-
Residuo di tempesta Detto fig. Ranco- si per disprezzo di Donna vecchia, deforme, gno o Impressione che si appone alle mer-
re; Contrasti vecchi, Odio invecchiato. aggrinzata e secca , della quale fu anche canzie ed alle opere degli artefici , ed an-
LENGUA O BRAZZO DE MAR, V. Lengua. detto Ritaglio stantio dell'antichità; Vie- che ai Cavalli. Marca del panno, del cuo-
LODA EL MAR E TIENTE A LA TERA, Loda ta , grinza ed arsiccia. Gli aggiunti che io , dell'argento , della carta , de' pesi ,
il mare e tienti alla terra, Prov. che av- possono corrispondervi sono Scagnarda ; delle misure etc.
vertisce Lodare l'utile grande e pericoloso , Scanfarda; Brodolosa; Segrenna e simi- MARCA DE LA BIANCARIA , Pontiscritto ●
e attenersi al piccolo e sicuro. li. V. SERENA, Puntiscritto , Quel segno fatto con lette-
MAR MAR MAR 397
re iniziali d'un nome e cognome , che si toscano Marcia , T. Mil. Il camminare dei | MARCOLIN, Aggiunto che dopo 30 anni da
mette su de'pannilini per conoscerne il pa- soldati e degli eserciti. che è caduta la Repubblica Veneta , si dà
drone. MARCHIAPIE, s . m. Marciapiede, Quella al Soldo Veneto, che ora è quasi sparito .
MARCA DE DISONOR , Marchio o Marco , parte delle strade pubbliche ove si cammi- MARCOMADONE , ZOGAR A MARCOMADÙ-
ed è quello che lascia il ferro infuocato sul- na a piedi, e non vanno i carri. NE, V. ZOGAR.
la pelle de'malfattori condannati a tal pena. MARCHIAR, v. Marciare, Il camminar dei MARDA, Voce triviale, lo stesso che MERDA.
MARCA detta per MARCO, V. soldati. MARE, s. f. Madre -- Mamma dicesi per
MARCHE, detto in T. di giuoco, Fiscia ; MARCHIAR, nello stile famil. vale Partir- Vezzo.
Gettone; Quattriuolo o Quarteruolo, Pez- si; Andare; Andar via MARCHIA O MAR- MARE LADINA, V. LADIN.
zetto d'ottone ridotto e coniato a guisa di CHIA VIA, Va via ; Parti; Va al diavolo; Mare de le DONE, Matrice ; Madre; Iste-
moneta, che serve specialmente per giuo- Vatti con Dio. rismo; Donna del corpo— MAL De mare, Mal
care, e per trastullo de' fanciulli . MARCHIER, s. m. ( si pronuncia come in di matrice ; Mal della donna o di madre ;
MARCA, 8. m. V. MERCA. toscano Marchiere) T. del Bigliardo, Mar- Male isterico o uterino. Quindi Matriciosa
MARCA, add. Marcato vale Segnato, Notato. catore, Colui che assiste al giuoco del bi- o isterica, Quella che patisce mal di matrice.
MARCA DEO, Segnalo a dito. gliardo, nota i punti delle partite , e dà , MARE DEL VIN O DE L'ASEO, Mamma o Ma-
MARCANTE, V. Mercante. occorrendo , le asticciuole a' giuocatori. I dre, Fondigliuolo, feccia e letto del vino e
MARCANTONIO, Marc'Antonio , Nome pro- Francesi lo chiamano Marqueur. dell' aceto, che dicesi anche Capomorto .
prio di Uomo. MARCHIÒ ) MARE DE MELON O DE ZUCA, Budella, Gl'in-
8. m. Melchiorre , ¿Nome teriori de' poponi .
MARCANTONIO, detto in gergo, vale Culo. MARCHIORO )
ESSER UN BEL MARCANTONIO , detto fig. proprio di Uomo. MARE DE DIANA ! Maniera ammirativa
Esser bella tacca d' uomo. MARCIA O MARCIDA , 8. f. Infracidamen- d' impazienza, Corpo di bacco ; Capperi!
UN GRAN MARCANTONIO , V. DEMONION e te; Infradiciamento; Infracidatura e In- LA BONA MARE no la dise vustu, la dise
STANGHIRLÒN. fradiciatura. TIÒ, Prov. fam. che siguifica, Che quando
SIOR MARCANTONIO , detto parimente in MARCIA, nel parlar fam. dicesi anche per uno ama da vero, non domanda se la perso-
gergo , Becco, Quello a cui la moglie fa Seccatura ; Noia --- ME SON DA UNA MAR- na amata desideri una cosa qualunque, ma
fallo. cia, Mi son seccato o annoiato abbastan- gliela dà senz'altro.
MARCATAMENTE, avv. Segnalatamente; za. LA MARE VALENTE FA LA FIA BONA DA
Segnatamente; Espressamente. MARCIO, add. Marcito; Putrefatto. GNENTE, Medico pietoso fa la piaga puz-
MARCÈLO, 8. m. Marcello, chiamavasi un' MARCİR , v. Marcire; Putridire o Putre- zolente o verminosa e fistolosa ; La madre
antica Moneta Veneta d'argento stampatasi fare o Putrefarsi ; Fracidare ; Corrom- pielosa fa il figliuolo tignoso. Prov. metaf.
nell'anno 1472 sotto il Doge Nicolò Mar- persi. V. IMARCİR. significanti col nostro vernacolo, Che quan-
cello, dettasi dal suo nome, del valore pri- TORNAR A MARCIR, Rifigliare, Per lo ri- do la madre è molto attiva e fa da sè tutte
mitivo di soldi dieci, che in seguito s'ac- far della marcia o puzza che fanno le ferite le domestiche faccende, la figlia si avvezza
erebbe e che presentemente sarebbe di sol- o gli enfiati quando paion guariti. pigra perchè trova tutto fatto e non le resta
di 25 Veneti, cioè di centesimi 60. Nel 1541 MARCIR IN T'UN CAMAROTO , Marcire in niente a fare. Anche noi diciamo EL MEDE-
spendevasi per 12 soldi. prigione, cioè Starvi moltissimo tempo. GO PIETOSO FA LA PIAGA VERMENOSA.
MARCENARIO, add. Mercenario • Merce- SCOMENZAR A MARCIR, Umigare. LA MARE XE SEGURA E ' L PARe de ventura,
naio, Quello che serve a prezzo. MARCO , s. m. Marco , Nome proprio di La madre lo sa e il padre lo crede. Mia
MARCER O MARZER (colla z aspra) 8. m. Uomo. madre il sa di chi figliuolo io fui.
Merciaio; Panniere; Pannaiuolo; Mercia- S. Marco era il Simbolo o titolare della SECAR LA MARE , V. SECAR.
dro. Repubblica Veneta, sostituito al primo pro- SO MARE NINA NANA OVV . TO MARE FUSSELA
MARCERA O MARZERA, 8. f. La femmina di tettore S. Teodoro. GRAVIA; OVV. VOSTRA MARE CHE V'HA CUNA,
Merciaio , che potrebbe dirsi Merciaia o S. Marco è ancora il nome d'uno dei Maniere basse d' impazienza, Sia maladet-
Panniera e Pannaiuota. Sestieri in cui è divisa la Città di Vene- to!Ti venga la rabbia! Sia benedetto Iddio!
MARCERÈTA, 8. f. Merciaiuola. zia. VOSTRA MARE IN CUZZOLON, V. CUZZOLÓN.
MARCERÈTO, 8. m. Merciaiuolo; Merciaio MARCO DE LA STALIERA, Ago; Romano ; AVER LA MARE PER TRAVERSO, che antica-
di poche merci. Piombino, Quel ferro o peso della stadera mente dicevasi AVER LA MARE inversià, Lo
MARCERIA, V. MARZARIA. appiccato allo stile , che stando a piombo stesso che AVER LA SMARA, V. SMARA
MARCHESA, V. IMARCHESA. mostra l'equilibrio. confronto e il consenso di questi due dettati
MARCHÈSE, s. m. Marchese; Menstruo e ESSER FRA MARCO E TODERO (Il Leone fanno ragionevolmente supporre, che il pri-
Mestruo e Ragione, Quella purga di san- alato, insegna di S. Marco, e S. Teodoro mo (il quale esprime un fatto impossibile
gue che hanno le femmine in ogni mese . sono due statue poste sull'apice delle due in natura) sia stato detto scherzevolmente
AVER EL MARCHESE, Avere i fiori, i san- grandi colonne della piazzetta di S. Marco, per l'equivoco delle voci consonanti SMARA
gui, le purghe, il tempo, i mestrui; Aver fra le quali una volta si giustiziava) Esser e MARE, e che in vece di dire AVÈR LA SMARA,
le calende o i calendi, i mesi - Riavere fra le forche e Santa Candida, fra l'in- parlandosi di Donna, siasi detto AVER LA
vale Ritornare i mestrui. V. CORSO. cudine e 'l martello, tra Scilla e Cariddi, MARE cogli aggiunti sopraccennati. V. MAL
NO VEGNIR EL MARCHESE PER UNO O DO O Tra due opposte difficoltà. V. SAMARCO. DE LA MARE in MAL.
FIO MESI, Fare una o due o più passale. MARCO PAPARELA, Locuz. triviale , detta MAREA, V. DOSANA.
MARCHESÈTA, 8. f. Marchesina; Marcas- di Persona , vale Stolido ; Scimunito. - MAREGIÅR, v. Amareggiare ; Amarezza-
sita e Bismutto, Sostanza minerale semime- NO TI GA MINGA DA FAR CO MARCO PAPARE- re ; Amaricare, Divenir amaro.
tallica nota. LA, V. FAR. MARÈGNA, s . f. Matrigna.
MARCHÈTO, s. m, T. ant. Nome d'una pic- MARCOLFA, (coll' chiuso) Agg. a Don- FAR DA MAREGNA, Matrignare ; Matri-
cola Moneta di rame quasi come soldo, che na, Macciangheru ; Goffa; Sguaiataccia, gneggiare, Procedere da matrigna, e vale
ebbe corso ne' tempi della Repubblica Ve- Sciocca. Questa voce vernacola nel secolo Aspreggiare.
neta prima dell'ultimo soldo ; onde conti- XVII, significava Donna sagace, astuta . MAREGNA, s. f. Voce antiq. Copertoio:
nuossi anche a' giorni nostri l'uso di dire MARCOLFO , (coll'o chiuso) Agg. ad Uo- cioè Quella tela con cui si ricoprono talvol-
Marcheto per Soldo. mo Balocco; Balordo; Sguaiato; Moccico- ta gli altari quando la Chiesa si addobba a
MARCHIA , ■. f. che si pronuncia come il ne; Villano. lutto.
398 MAR MAR MAR
MARĖLA, s . f. T. de' Beccai. Essi dicono Sninfia, dicesi a Donna affettatamente perta di terra perchè abbarbichi da ogni ta-
MARELA alla Spina dorsale o sia alle Verte- attillata ed anche brutta. glio, a fine di trapiantarla.
bre lombari, che vanno congiunte rispetti- MARFISA, dicesi ancora per la Parte na- MARGOTO A ZUCHETO, dicesi Quella pian-
vamente alla carne del lombo e della bra- turale della Donna. ta nella quale siasi fatta l'operazione sud-
ciuola. Quindi chiamano NoMBOLO O BRASÓ- MARGARITA, s. f. Margarita e Margheri- detta del taglio sul tronco di essa, ridotto
LA SENZA MARELA, Quando la parte carnosa ta, Perla. V. MALGARITA. vecchio.
non è congiunta coll' osso. DAR LE MARGARITE AI PORCHI, Gellar la MARGOTAR, v. Margottare, Far uso e go-
MARELA, detto in T. agr. Maragnuola , treggea a' polli o a' porci ; Getlar il lardo verno della pianta a modo di margotta.
Massa piramidale di fieno, che ne'campi fan- a' cani; Dar le noci moscate a ' cinghiali MARGOPAR LE VIDE , dicono i Contadini
no gli agricoltori dopo averlo fatto seccare o il vino alle ranocchie , Dar cose buone a all' Operazione che fassi nel quarto anno
al sole. chi non le conosce. dacchè è piantato e cresciuto il magliolo
MARELAR, v. T. agr. Abbarcare, Fare METERGHE NOME MARGARITA, Locuz. fam (RASOLO), ed è Tagliarlo rasente a terra,
massi di fieno sul prato dopo averlo seccato. e met. Metlere in fanferina ; Metterla in perchè riproduca diversi rami e poter quin-
MARE MAGNUM, Voci latine che sono tut- buffoneria o in baia , Si dice di Chi per suo di scegliere e coltivar il migliore.
tavia in uso presso alcuni nel parlare dome- interesse mette la cosa in baia e in canzone, MARIA SFRISADA, detto per agg. in T. di
stico, Mari e monti, Cose grandi. che anche dicesi Pigliarsela in baia. -- In gergo, Svisato ; Sfregiato, cioè Offeso d'un
PROMETER MARE MAGNUM, Promeller mari altro sign. Fare una cosa andata ; Fare taglio sul viso .
e monti, Cose grandi. V. ROMA. il pianto di che che sia, Tenere una cosa MARIA DE LEGNO, si dice ancora familiar-
MARENDA , 8. f. Merenda , propr. si dice il per perduta, Dare la benedica . mente per motteggio d'una femmina che
Mangiare che si fa tra il desinare e la cena ; MARGARITA è anche T. di gergo e vale la sia maghera, fredda ed insulsa ; espressione
ma noi per lo più intendiamo il mangiare Fune, la Colla, V. Corda. che ricorda la festa delle Marie che facevasi
della mattina . V. COLAZION . MARGARITER, o MALGARITER 8. m. Quel- in Venezia annualmente, la quale traeva
DAR DA MARENDA, A QUALCÙN, detto fig. l'artefice che taglia le canne di vetro per origine dal ratto delle spose Veneziane fat-
Dar a uno che asciolvere, Dar le busse. farne margarite, e l'altro pure che in qual- tosi da' Pirati Triestini intorno all' anno
MARENDA O PIUMIN , Sorte d'Erba. V. sivoglia degli usati modi le rotonda alla for- 944, sotto il Doge Pietro Candian II : di che
GASTRACAN nace. Si chiama collo stesso nome il Ne- tratta il Tomo I dell' Origine delle Feste
MARENDÀR, v. Merendare; Asciolvere , Il Veneziane della eruditissima nostra Dama
goziante e venditore di siffatte margarite ,
mangiare fra il desinare e la cena. V MA- le quali si dicono anche collettivamente Giustina Renier Michiel.
GNAR e COLAZIÓN. Contaria. MARIDADA, add. Maritata, dicesi di Donna
MARENDATA, s. f. e nel plur . le MAREN- MARGARITÈRA, 8. f. La moglie del MAR- che ha marito -— Ammogliato, d' Uomo che
DATE, o le MARENDAE, Merenduzza ; ed è GARITER ; ed ogni femmina impiegata nelle ha moglie Ammogliazzato , Che ha preso
--
quella fatta in compagnia fra ragazzi. fabbriche delle margarite Impiratrice moglie di vil condizione - Coniugato, si
Zogar a le Marendate, V. Zogar. dicesi quella che le infila; e Fiocaressa appropria all' uno ed all' altra.
MARENDINA O MARENDIN, 8. f. Colezionci- quella che aggiunge a' mazzetti de' piccoli MARIDA UNA VOLTA SOLA, Monogamo
na o Colezionetta e Sciacquadenti sono fiocchi. CON DO MUGIER Vive o morte, Bigamo ; e se
il Mangiare che si fa fuori del desinare e MARGARÒTA, O MALGAROTA 8. f. Chiamasi è donna Bigama - Poligamo, dicono Colui
della cena; Merenduccia e Merenduzza è un Battello leggero, vogato a sei remi, il che ha più mogli viventi o le ebbe una dopo
Mangiare il dopo pranzo . quale sia preparato ad uso di correre in re- l'altra. E quindi Monogamia ; Bigamia e
MARÈNDOLA, 8. f. T. agr. Ballerino, Coc- gata. Sembra ragionevole che MARGAROTA Poligamia.
cola rossa che fa il Pruno bianco . voglia dire Barca di Marghèra, detto poi MANESTRA MARIDàda, Minestra maritata,
MARENGA (coll' e stretta ) s . f. T. de' Con- corrottamente MALGHERA. V. BISSÒNA e BA- dicesi Quella che si mescola con farina o
fetturieri. Così chiamasi fra noi una Spe- LOTINA. con paste o vi s' intridono delle uova - La-
cie di zuccherino fatto a guisa di uovicino MARGINAR, v. Immarginare ; Ammargina- sagne maritate, Quelle che sono accoppia-
un po' schiacciato, che riempiesi di capo di re; Consolidare ; Cicatrizzare, Dicesi del- te e mescolate con altre paste di forma di-
latte con vario gusto preparato e condito ; le ferite. versa e con legumi ancora.
ed è una leccornia. MARGINAR, detto in T. for. Soscrivere ; MARIDAR, v. Maritare, Dar marito alle
MARESCALCO . V. MARASCALCO. Firmare, e dicesi de' Patrocinatori che fir- femmine. Acconciare è detto figur.
MARESÈLO (colla 8 dolce) s. m, Maretta, mano ed autenticano col nome loro le scrit- MARIDARSE, Maritarsi ; Accompagnarsi;
Piccola conturbazione di mare. ture de' clienti da presentare in giudizio. Accasarsi; Acconciarsi ; Andar a marito;
FAR MARESELO O MARESEI , Mareggiare, MARGINE, s. m. Margine, s. f. Pigliar a marilo o per marito, e dicesi del-
Far muovere per lo mare una barca - Bar- MARGNÙCO, add . Capocchio, e vale Sci- le Femmine Ammogliarsi ; Pigliar a
collare, dicesi quel Dondolar del battello che munito, balordo, Senza senno. moglie o per moglie ; Menar donna ; Ac-
si fa talvolta per divertimento, che si dice Dicesi pure per Caparbio, Duro di testa, compagnarsi, si dice degli Uomini — Ma-
anche Far maretta . Ostinato. RIDARSE, detto per simil. delle bestie, Am-
MARESELO, detto fig. vale Scompiglio ; OSSERVAZION MARGNUCA , Modo ant. che mogliarsi, vale Congiungersi, accoppiarsi
Barabuffa; Mischia ; Rissa. vale Osservazione giudiziosa, ma è detto per la generazione.
GHE XE MARESEI, Man. fam. La marina per ironia. MARIDARSE IN SECONDI VOTI, Rimaritar-
è turbata o gonfiata , dicesi Quando veg- MARGOTA, 8. f. o MARCÒTO, s. m. T. agr. si: Ritor donna ; Riammogliarsi.
giamo in collera e pieno di mal talento Margotto, Quel ramo che si taglia per metà MARIDARSE MALAMENTE, Menar donna di
qualcuno. longitudinalmente e si allaccia col fil di fer- bassa mano ; Far casaccia con gente ple-
MARESINA, Erba. V. MADREGAL . ro e con lo spago incerato, e quindi si sep- bea. V. MARIDA.
MAREZANA, 8. f. (colla z dolce) Renaio ; pellisce sotterra o in qualche vaso perchè ESSER DA MARIDAR, Essere scapolo, celi-
Arenaio ; Quella parte del letto del fiume metta radici, e poi si cava per trapiantar- be, libero, smogliato, dicesi de' Garzoni.
che resta scoperto dalle acque. V. Grave. lo. Esser zitella o nubile, di Femmina non
MARFISA, Agg. a Donna per disprezzo, Ba- MARGOTOA CORESIN, Margotta, dicesi Quel- maritata.
derla ; Monna baderla ; Baggea, Buona a la parte della pianta, in cui sia fatta l' ope- STAR DA MARIDAR, Stare scapolo o smo-
nulla - Monna schifalpoco , Quella che ar- razione del taglio su tutti i ramicelli o fi- gliato ; dicesi di Uomo. Star pulcelloni,
tatamente faccia la contegnosa. gliuoli di essa pianta, la quale è poi rico- cioè Senza marito, oltre al convenevole
MAR MAR AR 399
tempo di maritarsi ; e dicesi di Femmina . E del Lido, detto Sottomarina, ch'è un mi- mita, voce dell' uso , Specie di pentola di
quindi Pulcellona , Pulcella avanzata di età. glio in circa distante da Chioggia : come latta o di rame o d' altro metallo, ad uso di
Regazza bona da maridar, V. Regazza . Veneziano a chi sta a Venezia, Pellestrinot- cuocere.
LA SE MARIDARIA PIUTTOSTO Sta sera che to a chi sta a Pellestrina etc. MARMITÓN, 8. m. Voce Francese, Guattero
DIMAN, Abbraccerebbe un uomo prima che MARINAR, v. Marinare, Metter l'aceto sul Il più basso servente di cucina, che anche
un orso, Dicesi di Fanciulla grande e di pesce fritto. si dice Scopapollai ; Lavuscodelle.
elà nubile. MARINARESSA , 8. f. Marineria o Marine- Detto per Agg. a Uomo, Goffuccio; Buac-
PAZIENZA UNA VOLTA, MA MARIDARSE DO resca, Moltitudine di naviganti in armata. cio; Pentolone ; Scorzone ; Mellone, Stu-
VOLTE, LA XE DA MATO, Chi ha o toglie una MARINCOLA, pesce. V. DONZELA, pido.
moglie, merita una corona di pazienza, MARINÈLA, s. f. Amarina ; Agriotta, Sor- MARMO e MARMARO, 8. m. Marmo, e antica-
chi due, una di pazzia. ta di Ciriegia aspra al gusto, il cui albero mente dicevasi Marmorito. V. MASEGNA.
VUSTU CASTIGARLO ? marìdelo, Dagli mo- dicesi Amarino, I sistematici lo chiamano CUOR DE MARMO, Cuor di macigno, cioè
glie ed hallo giunto, Malanno e Moglie non Prunus cerasus varietas austera. Cuor duro, che non si muove a compassio-
manca mai. V. MUGER. MARINÈR, s. m. Marinaio ; Marinaro ; ne. Cuor di smalto, di diamante, d' ac-
VARDA DE MARIDARTE BEN, É dura la vita Mariniere ; Marino. ciaio, di ferro.
di colui che a donna non bene a sè con- COSSA DA MARINER, Marinesco o Marine- MARMORIN, 8. m. Marmorato, Intonaco
veniente s'abbatte. resco, all' uso de' marinai. fatto con marmo polverizzato e calcina di
MARIDAR DO COSSE INSIEME, detto fig. Ma- Luna sentada e mariner in pie, V. Luna. ciottoli.
ritare, cioè Confondere, mescolare. MARINÈTA 8. f. Voce fam. detta per vezzo, CARTA MARMORINA, Carta marmorata,
MARIDOLA, 8. f. T. de' Pesc. Smaride, dim. di Marina, Nome proprio di femmina. Amarezzata come marmo.
detto da Gesnero Menola bianca. Pesce di MARIO O MARIDO, 8. m. Marito ; Sposo ; Uo- MARMOTA e MARmotina, 8. f. Marmotta e
mare del genere degli Spari, chiamato da mo, Quello ch'è unito ad una femmina in Marmotto, Specie di Topo, ma grandotto, di
Linneo Sparus Smaris. matrimonio. coda abbreviata, che da' Sistematici è detto
Il nome ZIROLO si dava a questo pesce CATIVO MARIO, Maritaccio. Mus Marmotta. Dicesi anche Topo alpino.
dai Veneziani antichi; ora è più in uso quel- MARIO DE LA NEzza, Bisgenero, Il Ma- MARMOTA detto per Agg. ad uomo, Stu-
lo di MARIDOLA o anche di AGÒN. V. AGÒN rito di mia Nipote. pido; Insensalo ; Scorzone ; Soro ; Baggeo.
D' ISTRIA O ANGUÈLA AGONA. DOLOR DE COMIO, DOLOR DE MARIO. V. Do- EL STA LA COME UNA MARMOTA, Sta là co-
MARIDOZZO, s. m. Maritaggio ; Matrimo- LÒR. me un musorno, cioè Come uno stupido o
nio; Mogliazzo ; Maritazione, Ma noi in- MARIO E DE LÀ DE MARIO, Marito e più insensato.
tendiamo Matrimonio mal fatto. che marito, cioè Attaccatissimo alla Mo- MARMOTAGINE, s. f. Bessaggine ; Sciuc-
MARIDOZZO è anche Voce del parlar fam. glie. chezza; Stupidezza.
e vale Mescolanza ; Mistura o forse meglio MARIO E MUGER, Coniugi o Jugali. MARMOTO, s. m. Voce del parlare furbe-
Intriso. Unione, Accoppiamento, miscuglio Aver vogia de MARIO, Uccellare a marito sco de' Barcaiuoli, e vale Membro virile.
di varie cose, e dicesi per lo più di Vivan- vale Mostrar desiderio di voler marito. MARMOTON, Accresc. di MARMOTA, V.
de marilate. MARIOL (coll' o stretto) add. Voce antiq. MAROBOLAN, s. m. Mirabolano, Specie di
FAR UN MARIDOZzo, Sterzare, vale Far Mariuolo, Malvivente, Perverso, detto per Susino, detto da' Sistem. Prunus domesti-
una mescolanza regolata di più qualità dif- agg. a Uomo. ca. V. AMOLO. Ve n'ha di diverse specie
ferenti di cose per ridurne una sola, come Dicevasi ancora nel sign. di Furbo; Ac- V. BARACOCOLO.
di tabacchi e simili. corto; Destro. Ora direbbesi FIANIA. V. DAR DEI MAROBOLANI, detto metaf. Dar
MARIÈGOLA, s. f. e più Mantica. MARIGOLA, MARIOLÀR, v. ant. Mariolare, Far fraudi dei mirabolani ; Dar le frutta di Frate
Matricola, Libro nel quale sono raccolte le ed inganni. Alberigo, vale Dar delle bastonate.
leggi sistematiche di alcune Corporazioni MARIONÈTE (coll' e larga) s. f. Voce Fran- MARÒČA, s. f. Marachella, vale Spia
di Arti ed anche di Luoghi pii. cese, Burattini, Figurine di legno che si FAR LA MAROCA, Far la spia.
PAGAR LA MARIÈGOLA, Pagar la tassa, cioè fanno giuocare . ESSER SUTO DE MAROCA, detto fam. e di
Quella contribuzione che l' Artefice o Ar- MARIORBA O MARIORBOLA, 8. f. Mosca cie- gergo, Aver suzza la borsa ; Esser arso,
tista pagava al proprio Corpo. ca ; Beccalaglio, Giuoco fanciullesco che si bruciato di danaro ; Soffiar nel borselli-
MARIETA ) fa ad occhi bendati . V. ZOGAR A MARIORBA, no, Non aver danari in tasca.
MARIETINA } ) s. f. Detto per vezzi, e vale in ZOGAR. MAROCHIN, s . m . Marocchino, Cuoio sot-
Maria, Nome proprio di Donna. MARIZAR, V. Amarizar. tile di becco e di capra, concio colla galla .
MARILI, 8. f. T.volgare de' Fioristi, Ama- MARMAGIA, 8. f. Marmaglia ; Canaglia; MAROCHINI, diciamo ad una sorta di pane
rilli o Amarillide, Fiore bellissimo per la Ciurmaglia ; Gentaglia ; Razzumaglia; piccolo e fino, biscottato, che ci vien porta-
bizzarra sua struttura e pel vivo colore cre- Popolaglia, Quantità di gente vile. to dal villaggio di Marocco sopra Mestre,
misi , che viene in estate da una pianta MARMAO, V. MAMAO. dove si fabbrica.
bulbosa e perenne, detta da' Sistematici A- MARMARO, V. MARMO. MAROCHINÀ, add. Fatto a guisa di ma-
maryllis formosissima; ma convien riporla MARMÈLATA, 8. f. Cotognato e Melata, rocchino, Tale può essere una specie di
al coperto d'inverno per difenderla dal gelo . Specie di conserva notissima, fatta di mele carta, che può servire a varii usi.
MARIN, add. Marino e Maresco, Di mare. cotogne e d'altre frutta, condite collo zuc- MARÒDE, 8. f. T. Mil. Busca, Depredazione
Marino, Nome proprio di Uomo. chero o col mele. commessa dai soldati a danno degli abitanti
MARINA, 8. f. Marina, Il mare o anche La Detto in T. di gergo, vale Merda. del paese, ove passa o campeggia l'eserci-
Costa del mare . MARMÈO, add. Babbeo ; Uccellone ; Bab- to Sbrancato, dicesi per Agg. al Soldato
GHE XE MARINA, Essservi mareggio o ma- baccio; Cacacciano ; Tordo, Agg . a Uomo che si allontana dal grosso delle truppe, per
retta, cioè Agitazione di mare che riper- stolido e scimunito. andar alla busca e depredare .
euote al lito. MARMEO: detto per interiezione negativa ANDAR A MARÒDE, Andar sbrancato o alla
MARINA, detto fig. Burrasca, in sign. di di risposta, Madiè no. V. MADE. busca, dicesi del Soldato nel sentimento
Traversia, disgrazia, infortunio. MARMÈO. V. MAMAO al terzo §. suaccennato.
Marina è anche Nome proprio di fem- MARMÈO SQUAQUArà, Qua qua riquà, Vo- MAROÈLE , s . f. lo stesso che MOROIDE . V.
mina. ce onde canta la quaglia. MAROÈLE, detto fig. vale le Natiche.
MARINANTE , 8. m. dicesi ad un Abitatore MARMITA, 8. f. (dal francese Marmite) Mar- TETAR IN TE Le Maroelɛ, V. TETÀR DE
400 MAR MAR MAR
MAZO, in TETÀR . Go D'AQUA DOLCE e TESTÒN, Capigrosso, spianare - Martelli a pancia sono Quelli
NO ME ROMPE LE MAROÈLE, Non mi sec- Pesce d'acqua dolce già conosciuto da Lin- le cui teste più o meno grosse sono assai
cate, V. SECAR. neo col nome Cottus Gobio ; il quale ha la tonde.
AVER LE MAROÈLE, T. Veterinario rustico, testa molto grande, la pelle liscia e muco- MARTELO DA TAGLIA O DA SCULTORI, Maz-
Corneggiare o Cornare, dicono i Contadini sa: ed è buono a mangiare. Rassomiglia al zuolo, Quel martello di ferro col quale gli
di Quel mancamento de' buoi, del mandar Gobio. A Roma si chiama Marzone, e nel Scarpellini e Scultori lavorano.
fuori per le parti di dietro il vento troppo Lucchese, Carcobiso MARTELO DE LEGNO, Mazzapicchio o Pil-
frequentemente, presa la metaf. dal suono MARTARO, V. MARTORELO. lone e Mazzeranga , Quello che adoperano
del corno. MARTE, s. m . Marte, Il dio della guerra i Bottai e certi altri artefici Martello di
MARÒGNA , s. f. T. de' Fabbri, Scoria e sognato dal Gentilesimo. penna, Quello che ha l' una e l'altra parte
Rosticci, Materia che si separa dal ferro al- TUTI FEVA EL MARTE, Maniera che leggesi colla punta stiacciata, e serve a' Calderai.
lorchè si ribolle nelle fucine. in antiche rime Veneziane, Tutti faceva- STAR AL MARTELO, Tenersi al martello,
MARÒN, e per lo più in plur. MARONI, 8. m. no i bravi, i rodomonti, gli smargiassi. vale Reggere a martello, e dicesi de' metal-
Marrone, Specie di Castagne. V. Maroner. MARTELÀDA, 8. f. Martellata , Colpo di li che non ischiantano sotto la percossa del
MARONI COTI, Vecchioni, Marroni secchi e martello. martello.
cotti nel vino col guscio. DAR UNA MARTELADA A QUALCÙN, detto me- Martello, detto fig. anche da noi nel sign.
QUEL DAI MARONI , Bruciataio ; Caldar- taf. Dar una zaffata, una fardata, Dir di Travaglio, Pena, Agitazione, Affanno,
rostaio, Quegli che cuoce e vende le ca- un motto pungente . Gelosia.
stagne. MARTELAR, v. Martellare, Percuotere col MARTELO, Detto per Malattia del cavallo,
COLOR DE MARON, Color monachino, cioè martello. V. MAL DEL MARTELO .
Scuro tendente al rosso. •
MARTELAR EL CHIODO, Detto antiq. e fig. MARTELO DEL VERSOR. V. Versor.
MARON, detto fig. Marrone, che dicesi an- e vale Detrarre d'alcuno, Dirne male. MARTI, 8. m. Martedì, Nome del secondo
che Cerpellone o Scerpellone ; Strafalcio- MARTELÈTO, s. m. Martelletto o Martel giorno della settimana. Il Bembo Veneziano
ne ; Farfallone; Scompiscione, vale Gran lino, Piccolo martello. serisse anche Marti Martedì è corrotto
fallo, grande errore - Marrone arcimaiu- MARTELETI DEL PIANOFORTE , Salterelli, da Martis dies.
scolo val Madornale, massiccio - Sacco, si Legnetti che negli strumenti di tasto fanno MARTIN , s. m. Cocchiume ; Forame, Poste-
dice ad un Errore inconsiderato che ti dia suonare le corde. riore ; Preterito ; Deretano ; Il Culiseo -
pregiudizio. Far un sacco. V. A MARTELĖTO. GO SETANTATRÈ ANI SUL MARTIN, Maniera
CAVAR I MARÒNI CO LA ZATA DEL GATO, V. MARTELINA, s. f. Martellina, Sorta di scherzevole che vale, Ho settantatre anni
CAVAR. martello d'acciaio, che da una parte ha la sulle spalle .
TROVAR EL MARÒN, Veder dove la lepre bocca cioè il piano da picchiare, dall' altra MARTIN detto in gergo, vale Coltello.
giace o dove giace Nocco, cioè Dove sta la il taglio ; ed è proprio de' Muratori: dicesi MARTIN, Martino, Nome proprio di Uomo.
difficoltà. anche Piccozza. Per un punto Martin perse la capa,
SE DESCOVERZE EL MARON, La neve si MARTELINA, detto in T. agr. Beccastrino, Prov. che diciamo anche noi famil. e vale,
strugge e lo stronzolo apparisce, Si scuo- Qualità di zappa grossa e stretta, la quale I minimi accidenti traggono seco grandi
pre l'errore. serve per cavar i sassi della terra. conseguenze.
MARONER, s . m. Castagno, Albero che pro- MARTELINA DA DO PONTE , T. degli Scul- FAR S. MARTIN, V. SAMARTIN.
duce le castagne e i marroni . V. CASTAGNÈB . tori, Picchierello, Martello d'acciaio con MARTINA, s. f. detto in gergo (forse dal-
MARONER SALVADÈGO, V. CASTAGNÈR SAL- due punte una per parte, a foggia di sub- l'originario Marte) che vuol dire la Spada.
VADEGO. bia. MARTINAZZO , s . m. T. de' Cacciatori val-
MAROSTEGANA, s . f. Marchiana o Cilie- Martellino, Sorta di martello alquanto ligiani. Il Grigiastro, detto anche Martino
gia marchiana , Sorta di Ciriegia per lo lungo di ferro, di cui servonši i fabbricatori Pescatore, Uccello acquatico della razza de'
più grossa, di color rosso bianchiccio , buo- di gravicembali per affondare le punte alle Gabbiani, chiamato in Toscana Zafferano
nissima a mangiare, ch'è una varietà del quali stanno attaccate le corde . cenerino e da Linneo Larus nævius. È
Prunus Cerasus di Linneo. Vedasi alla voce SCHIOPO , Martellina. uccello non buono a mangiare ; ed è forse
MARÒTA, 8. f. T. de' Pesc . Serbatoio o Vi- MARTELO , s . m . Martello, Strumento no- un individuo più adulto del Larus cinera-
vaio, Recipiente di legno a guisa di bar- to che serve all' uso di battere. rius (MAGÒGA).
chetta, tutto chiuso e bucherato, che si OCHIO DEL MARTELO, Occhio, chiamasi il MARTIRE -- ESSER MARTIRE, Essere mar-
tien sempre nell' acqua, ed in cui si con- Foro o apertura per lo più nel mezzo di tirizzato, e vale Essere tormentato, tri-
servano vive le anguille per molto tem po. esso dove si ferma il manico - PIANA, BOC- bolato.
MARSINA, 8. f. Voce Milanese, che corri- ca, Quella parte con cui si batte per pia- Povero martire, Detto di compassione,
sponde a quella Veste che noi diciamo Vɛ- no -- PENA, Penna o Taglio del martello, Infelice ; Tapino ; Travagliato ; Tribolato.
LADA, V. Quella parte stiacciata ch'è opposta alla Povero tribolato !
MARSIÓN, s. m. e per lo più in plur. MAR- bocca ; e quindi Dar di penna, in T. degli❘ MARTORELO O MARTORO, 8. m. Donnola o
SIONI, T. de' Pesc. Piccolo pesce di mare artefici, Battere colla penna del martel- Martora e Martoro, Animale selvatico e ra-
notissimo, appartenente al genere Gobius , lo RECHIE , Granchio , dicesi alla penna pace, simile alla Faina, detto da' Sistema-
già registrato dagli antichi col nome Mar- augnata, stiacciata e divisa per lo mezzo, a tici Mustela Martes. La sua pelle è pregia-
sio; confuso però dai modernį Ittiologi col- uso di mettere a lieva o cavar chiodi MA- ta, e chiamasi col nome stesso dell' Anima-
l'Aphia degli antichi . Il Naturalista Nardo NEGO, Manico. le. Donnoletta è il diminutivo.
lo distinse , chiamandolo Gobius Marsio ; MARTELO GRANDO, Mazzetta. MARTORIZÀR, v. Martirizzare e Marto-
ottimo pesciatello, che si mangia fritto. MARTELO DA CALAFAI, Malabestia , Specie riare, vale fig. Tormentare, Affliggere ,
MARSION D'AQUA DOLCE , Piccolissimo di Asce e Accetta a martello, di cui servon- Tribolare.
pesce , che serve per uso di frittura e ch'è si i Calafati per ispingere la stoppa nelle NOL FA ALTRO CHe martorizzarne, Non
comunissimo nella pescheria di Padova ; il grandi commettiture . V. SimoZZA. rifinisce di martoriarmi, cioè di travagliar-
quale dal Naturalista Nardo fu riguardato MARTELO DA PIANA O DA PIANAR, Cortola, mi.
come una nuova specie, e da lui appellato T. de' Calderai , Martello ben polito di due MARTUFO , add. Babbaccio ; Coglione ;
Gobius fluviatilis. coste con bocca tonda, che serve loro a di- Sciocco ; Scimunito ; Martore di villa ;
MARSIÓN D'ACQUA DOLCE, detto anche stendere ed appianare il rame. Martello da Castrone ; Caprone, Detto per Agg. a Uo-
MAR MAR MAS 401

MARÙBIO, s. m. Marrobbio, Pianta ramo- MARZER, V. MARCÈr. giuochi, come specialmente nella Bazzica,
sa, biancheggiante, pubescente, che produ- MARZIR, V. MARCIR . per agg. a quella partita ch'è guadagnata
ce i fusti quadrati . Chiamasi da' Sistema- MARZO, add. (colla z aspra), Marcio ; Mar- marcia non solo, ma nella quale l'avversa-
tici Marrubium vulgare. cioso; Marcito, Pien di marcia. rio non ha fatto nè meno un punto ; e in tal
MARUBIO, dicesi per Agg. a Uomo e vale MARZO PA TÓCO, detto per Agg. ad Uomo, caso la posta è quadruplicata.
Burbero ; Austerò ; Cipiglioso. V. TAROCÒN. Impolminato , Tendente al giallo per infe- MARZÒSO (colla z aspra) add. Marcioso.
MARUBIO, detto al Tempo cattivo, Culaia zione interna - Aver più mali che il ca- Le colava dagli occhi un umore marcio-
voce bassa, dicesi Quando l'aria è piena di vallo della carretta ; Fatto più bolso di so, Dicesi anche Purulento.
nuvoli e minaccia pi ›ggia - FA MARUBIO O una pera mezza ; Più malsano d' una pe- MARZÙME, 8. m. )
(colla z aspra) Mar-
VIEN SU MARUBIO, Fa calaia ; Rabbuffasi ; ra fracida - MARZO IN TI POLMONI, detto MARZUMÈRA, s. f. )
Il cielo minaccia bufèra, Fa cattivo tempo. fig vale Innamorato fradicio o all' ecces- ciume; Marcigione; Fracidume; Fradicu-
VIN MARUBIO, Vino austero. 80 --- Marcio e Marcito, dicesi per iperbole me; Putridume.
MARZA (colla z aspra) s. f. Marcia ; Mar- in vece di Guasto, corrotto, alterato ; e par- MARZUMERA, dicesi per esagerazione di
ciume ; Marcio ; Sanie. lando di uomini e di bestie, Indebolito, in- Persona affetta di mal tisico. V. MARZO
PIEN DE MARZA, Marcioso ; Putredinoso. fiacchito. add.
TORNAR DE LA MARZA, Riflgliare, Per lo A SO MARZO DESPETO, In barba ; A suo MAS . Voce Spagnuola dal lat. Magis , che
rifar della marcia o puzza, che fanno le fe- marcio dispetto ; A sua marcia forza. è termine usato nel giuoco dell' Ombre e
rite e gli enfiati, quando paion guariti. AVER MARZA O MARZIA UNA COSSA IN TESTA nella Calabresella (TERZIGLIO). Dicesi FAR
MARZADEGO (colla z aspra) add. Marza- Averla ben impressa nella memoria MAS, quando uno de' giuocatori fa giuoco
iuolo ; Marzuolo ; Marzatico, Aggiunto di Avere alcuna cosa su per le dila o su per contro gli altri due, senza l'aiuto delle
tutti quei grani che si seminano in Marzo, le punte delle dila ; Saperla per lo senno quattro carte ultime che rimangono fuori e
all' infuori delle Civaie che chiamansi Mar- a mente, Saperla benissimo. non vedute da alcuno . Dicesi poi FAR MAS
zesche, e del Frumento che dicesi Marzen- CAVAR EL MARZo, Cavar di bocca alcuna DE MAS, allorchè il Giuocatore divide le det-
go Chiamasi Marzolino tutto ciò che si cosa; Dar intorno alle buche a uno, Ri- te ultime carte fra' suoi avversarii ed egli
raccoglie in Marzo. levar un segreto, Venir in chiaro d' alcuna giuoca colle proprie soltanto .
LIN MARZADEGO, V. LIN. cosa - Cavarne o Trarne la macchia, MASANETA, V. in GRANZO .
MARZADEGO, dicesi per equivoco di parola. Rinvergare alcuna cosa o forse Rimediarvi. MASANETA DE MAR, s . f. T. de' Pesc.
scherzoso, nel sign. di Marcio ; Marcido, e FRUTO MARZO, Frutto ammezzito. Specie di granchio di mare a coda corta ,
vale Putrefatto. GH'È DEL MARZO IN HEZO, Dentro è chi la classificato dall' Abbate Olivi col nome di
MARZAPAN (colla z aspra), Marzapane , Pa- pesta ; C'è della colpa, del marcio ; Quel- Cancer rotundatus; ed è raro . Fu chiamato
sta di mandorle e di zucchero, notissima. l'affare non è liscio. V. Soro. volgarmente MASANETA DE MAR perchè asso-
Detto per Agg. ad uomo, Buonpastriccia- PERDER LA PARTIA MARZA, Frase di Giuo- miglia in qualche parte all' altro Cancer
no; Di buona cucina ; Pasta di mele ; Pa- co, Perderla marcia o Perdere il giuoco Manas (V. GRANZO) e per distinguerlo da
staccio, Uomo di buon carattere e pieghevole. marcio, che importa il Doppio della posta; esso.
MARZARÈTO 0 O MARCERETO (colla z aspra) E per traslato significa Avere il maggior MASARA (coll's rude) Maceratoio, Fossa
8. m. Merciaiuolo, Merciaio di poche merci, disavvantaggio possibile. piena d'acqua, dove si macera il lino o la
Piccol mercante, e dicesi di Colui che va * AVER TORTO MARZO, Aver torto affatto, canapa.
vendendo le sue robe portandole in giro per averlo patente, indubitabile. Macero e Macerazione è L'atto del Ma-
la Città. NO PERDERLA MARZA, V. PERDER. cerare.
Botteghino; chiamansi propr. quelle Sca- MARZO, 8. m. Marzo, Il terzo mese del- METER L'OLIVE IN MASARA , Metter l' uli-
tole o Cassette piene di merci, che portano l'anno volgare ; Ed era il primo negli atti ve in caldo, vale Prepararle ammontandole
addosso i Merciaiuoli. pubblici sotto il cessato Governo Veneto, il per cavarne l'olio.
MARZARIA (colla z aspra) s. f. Merceria, che si mantenne sino alla rivoluzione politi- STAR IN MASARA, Star in caldo, Dicesi
Luogo o Bottega delle merci ; e chiamasi ca del Maggio 1797. dell' olive.
in Venezia con tal nome quella strada che MARZO SUTO E AVRIL BAGNA, V. AVRIL. AVER IN MASARA UN AFAR, detto fig. Bol-
cominciando dall' Orologio di S. Marco e Marzeggiare, chiamasi l'alternativa di lire in pentola un negozio, Trattarsene
passando dinanzi alla Chiesa di S. Giuliano pioggia e sole, assai frequente nel mese di segretamente.
e pel ponte de' Berrettai, va per S. Salvato- Marzo. MASARA, add. Macerato e Macero.
re a finire nel Campo di S. Bartolommeo. Usasi questo modo prover. Se Marzo non MASARAR, O MASERAR, V. Macerare ; Te-
MARZARIA IN FIOR, V. FIOR. marzeggia, April mal pensa, e s ' intende ner in macero .
MARZARIETA (colla z aspra) s . f. che vale Giovare l'alternativa di pioggia e sole nel MASCABA, s . m . Zucchero mascabuto.
Piccola Merceria, chiamasi in Venezia quel mese di Marzo. MASCALIZZO, s. m. Maschereccio, Coia-
tratto di strada della Merceria, ch'è dal Cam- MARZO, s. m . Marcio, T. di Giuoco, e vale me concio in allume, di cui si fanno anche
po di S. Salvatore a quello di S. Bartolomeo. Posta doppia. le palle da giuoco.
MARZEMINA (colla z dolce) s . f. Marzemi- SPARAGNAR EL MARZO, Campare o Scam- MASCALZÖN, ( colla z aspra) s. m. Mascal-
no; Marzomino ; e Marzimino , Sorta d' pare il marcio. zone; Lavascodelle; Scopapollai; Galup-
uva notissima, nera. ANDAR FORA DEL MARZO, Uscir del marcio. po, Uomo vile ed abbietto.
MARZENE, s. m. ( colla z dolce) , Margine, PERDER EL MARZO, Perdere il marcio, o MASCARA, s. f. Maschera, Faccia finta, che
s. f. si dice Quello spazio delle bande nelle il giuoco marcio. V. MARZO add. più comunemente diciamo VOLTO ; E si dice
carte che non è occupato dalla scrittura. MARZOCHÈTO (colla z dolce) add. Mar- anche per Colui che porta la maschera sul
Margini, chiamano gli Stampatori Que' zocchino. volto.
legnetti o regoletti che servono alla divi- MARZOCO (colla z dolce) add. Marzocco, MASCARA DA LUSTRISSIMO, V. LUSTRISSIMO
sion delle pagine, per mezzo de' quali è che vale Allocco, Zotico, Rozzo, Capoduro, ANDAR IN MASCARA, Andare in maschera
determinata la larghezza delle margini Agg. ad uomo. o Far le maschere.
Marginetto, T. de' gettatori de' caratteri e MARZOCO vale anche Facile a lasciarsi Maschera, detto anche da noi fig. come
degli Stampatori , Pezzi lunghi di metallo ingannure; insipido ; di pochi talenti. Velo per metaf. in sign. di Finzione o Fal-
che si mettono alle forme da torchio per uso MARZOCON, Accresc. di MARZOCO. sa apparenza. Essere una maschera, vale
di margini. MARZÓNA (colla z aspra) dicesi in alcuni Esser finto, simulatore.
Boerio. 51
402 MAS MAS MAS
METER UNA MASCARA A QUALCÙN, Cavare ne, a Quella testa maccianghera, e per lo MASENA DA OLIVE, Macinatoio -- Infran
un cappellaccio a uno, cioè Inventare una più deforme e ridicola fatta a capriccio , che toio, dicesi al Luogo o anche allo Strumen-
cosa che gli faccia vergogna. si mette per ornamento alle fontane, alle to ond'esse s' infrangono - Fattoio il Luo-
METERSE LA MASCARA, detto per fig. Far fogne, ai pilastri o altrove - Mascherone go medesimo dov'è il Macinatoio ; e quindi
le maschere, vale Fingere. da fogna, dicesi per simil, o traslato ad un Faltoiano a Colui che lavora nel Fattoio.
CAVAR LA MASCARA A UNO O A UNA COSSA, Uomo brutissimo. MASENA DA COLORI, Macina da colori.
Cavar la maschera a che che sia, vale MASCARONCİN, s. m . Mascheroncino, di- FARINA DE BONA masena, Di buona maci-
Scoprirne la verità. min. di Mascherone. na, T. dell' uso, S'intende che la farina
CAVABSE LA MASCARA , Cavarsi la ma- MASCARPIN, s. m. Mascarpina ; Casatel- sia ben polverizzata o triturata.
schera o Cavarsi la maschera dal viso, la ; Ricottina, Sorta squisita di cacio , che PORTAR A LA MASENA, Portar al mulino.
che anche si dice Mandar yiù la buffa, si fa nella Lombardia . Macina, Voce dell'uso nostro, Chiamavasi
valgono fig. Scoprir il suo sentimento , Non MASCARPON s. m. Mascherpone, così chia- ai tempi del Governo Veneto una piccolissi-
finger più. Io mi caverò questa maschera . mato anche a Pisa. Specie di Ricotta bur- ma gabella annuale , o tassa di testatico, cui
MASCARA TE COGNOSSO , CHE TI XE VestÌA rosa, notissima e molto in uso nella Lom- erano soggette tutte le famiglie indigene
DE ROSSO, Ti conosco al fiuto, a naso, al- bardia, donde si porta nella stagione fredda della campagna, a compensazione della fran-
l'odore , Dicesi in sentimento equivoco. anche a Venezia Provatura è termine chigia del Dazio Macina ch'esse godevano
Conosco il melo dal pesco e i tordi dagli agr. Qualità di Cacio che si fa dal latte di nella macinatura de'grani ; e dicevasi in
stornelli, cioè Conosco le tue mariolerie. ― vacca, a cui non sia stata tolta la crema. vernacolo PAGAR LA MASENA. Nella Toscana
V. SBRUFA. MASCHIA, s. f. Femmina ; e s'intende di dicesi Macinato ; Pagar il macinato.
RISI IN MASCARA . Così chiamasi una qualunque animale, ma più del Porco. MASENA, add. Macinato.
minestra di riso misto con erbaggi o con le- MASCHIETO, s. m. Piccolo maschio, e in- MASENADA, 8. f. Macinata, Quella quan-
gumi, che dicesi anche DE RISI MASCARAI . tendesi di Bambino neonato ; e dicesi per tità di biada che si può ad un tempo maci-
MASCARADA, s. f. Mascherata, Quantità vezzo in dimin., anzi che dire Maschio. nare ; e vale anche per Macinamento, l'atto
di persone in maschera . MASCHIETO, detto in T. Mar. Mastietta, del macinare - Macinata o Infrantoiata ,
MASCARAR, v. Mascherare ; Immaschera- e per lo più Mastietto , Pezzi di legname dicesi delle ulive.
re; Travisare , Coprir altrui con masche- inginocchiati, collocati nell' esteriore del FAR UNA MASENADA, Macinare.
ra. V. IMASCARAB . tagliamare. V. VOLTIZOLE e SPERÒN DE FORA. UNA MASENADA D'IMBRIAGHI , idiotismo
Per metaf. Mascherare val Simulare, MASCHIO, s. m. Maschio; Mascolo e Mastio. di chi non sa dire MASNADA , Una masnada
Coprire, Alterare, cioè Coprire ingegnosa- OMO MASCHIO, Maschio, detto per Agg. a d'ubbriachi.
mente ed astutamente azioni, intenzioni, Uomo, e vale Nobile, Generoso, Coraggioso, MASENADOR, 8. m. Macinatore.
vizii etc. Mascherarsi tanto s'intende nel Che non soggiace a passioni o a paure. MASENADOR DE OLIVE, Fatloiano.
senso proprio come nel figurato. MASCHIO DEL TIMÒN, V. TIMÒN. MASENADOR, detto per Mugnaio, V. Mo-
MASCARAR UN PIATO IN TOLA, Riconciare , MASCHIO DE L' ALBORO, V. SCATÒN. LINER.
L'alterare delle vivande che fanno i cuo- CHIAVE MASCHIA, Chiave maschia o fem- MASENADURA, s . f. Macinatura e Ma-
chi : cioè Rifare una vivanda con aggiunta mina, chiamasi rispettivamente Quella che cinamento, L'atto del macinare.
di nuovi condimenti - Regalare i piatti o ha l'ago in vece del buco o il buco in vece PER LA MASENADURA SE PAGA TANTO, Per
le vivande, vale Adornargli, condirli con dell' ago. V. CHIiave. la macinatura si paga, etc.
condimenti, sapori etc. Arruffianare, MENAR LE BESTIE AL MASCHIO, Menar le BONA O CATIVA MASENADURA, lo stesso che
potrebbe anche dirsi fig. e vale Rassettare bestie a guadagno ; Menarle alla monta ; BONA O CATIVA MASENA . V. MASENA.
o Raffazzonare una cosa, ricoprendo i suoi Ammettere il cavallo, l'asino, il toro etc. MASENAR, v. Macinare, Ridurre in pol-
difetti per farla apparir più bella o miglio- Dare il maschio. vere che che sia, e particolarmente il grano
re. V. PIATO. MASCHIOTA, . f. Badalona ; Grassotta ; e le biade.
MASCARER, s. m. Mascheraio, Colui che Tarchiata ; Polputa, Femmina bella, gio- MASENAR I COLORI, Macinare o Tritura-
fa o vende maschere. vane e grassa, e come si direbbe Beldonno- re, dicono i Pittori per Stritolare minutis-
MASCARETA, s . f. Mascheretta e Masche- ne. simamente i colori sopra una pietra col ma-
rettina. MASCHIOTO , 8. m. Bamboccione , vale cinello.
MASCARINA , s . f. T. de' Muratori, Chiu- Bambino ma grassotto. MASENAR COI DENTI, Macinare, dicesi fig.
sino della fogna, 11 coperchio della fogna . MÀSCOLO, s. m. Maschio ; Mastio ; Mor- per Mangiare, Masticare - MASENAR A QUA-
MASCARINE , s . f. T. de' Calzolai, Galosce, taretto e Mortaletto, Strumento di ferro TRO GANASSE, V. in MAGNAR.
Sorta di soprascarpa ad uso di mantener che si carica con polvere da scoppio per fare MASENAR CO LA TESTA, detto fig. Mulina-
asciutto il piede dal fango e dall' umido del- strepito in occasione di solennità. re, Andar vagando coll' immaginazione -
le strade . V. SCALFARÒTO . COETA DEL MASCOLO, V. COETA. Arpicare o Farneticar col cervello, vale,
MASCARINI, s . m. T. degli Stamp. Parti MASCOLI DEL TIMON, T. Mar. Agugliotti, Pensar con applicazione a qualche cosa
minute di legno o di metallo, che si metto- Ferramenti che fanno l' uffizio di gangheri Ruminare; Rugumare ; Digrumare ; val-
no tra una linea e l'altra, per dar loro un per sostenere e far girare il timone . gono Riconsiderare, Riandar col pensie-
po' di bianco. MADONA DEI MASCOLI, Madonna dei Ma- ΤΟ Scompensare, Girar colla mente ru-
MASCARON, s . m. Mascherone , acer . di Ma schi, Altare votivo nella Chiesa cattedrale gumando.
schera. di S. Marco, così intitolato, fatto erigere QUALCOSSA EL MASENA, detto fig. E' fa
Detto per agg. ad Uomo, Fegatoso, Co- dalla religione del Governo ex Veneto con- fuoco nell' orcio ; E' fa chetichelli, si di-
Ini che ha un rossiccio carico sul viso, che tro i sodomiti maschili. ce di Chi facendo il musone e stando cheto
dicesi anche Viso abbruciato, incotto. MASEGNA. 8. f. Macigno, Pietra bigia non attende a' fatti suoi per venire a un suo in-
MASCARÒN, T. de' Vetturali , Sfacciato tanto dura quanto il marmo. tento --- Gatta ci cova , cioè C'è sotto in-
essi dicono per agg. al Cavallo, che abbia SELESAR DE MASEGNE, Lastricar di ma- ganno o malizia - Ha paglia in becco, si
per lo lungo della fronte una pezza bianca. cigni. dice D'aver qualche nascosto disegno me-
MASCARON DA PROVA, Bestione o Leone, MASENA (colla s dolce) s . f. Macinatura, diante qualche promessa.
dicesi Quella figura di legno in forma d'ani- Macinamento e Macinio, Il macinare V. MASENENTE, s. m. Voce agr. Bracciante
male o di brutta figura, che mettesi per in- MOLA - Macine o Macini, si dicono le o Povero giornaliero , cioè quel Villico mi-
segna a prora de' bastimenti - Maschero- pietre circolari su cui si macina. serabile che va a guadagnarsi il pane lavo-
MAS 403
MAS
MAS Zornada de le MASSERE , V. Zornada .
ma che uno scrittore scrupoloso la schive- MASSERA è poi Voce fam . e donnesca . Così
rando a giorn . Fu detto MASENENTE per-
ata
rebbe . È invero un gallicismo . chiamasi quel Nastro o simile che le Donne
che tali Contadini erano obbligati a pagare MASSARÈTA, s . f. Mar. Batticoffa , Stri-
il macinato . V. MASENA. In altri luoghi di tengono allacciato al fianco sinistro , per so-
scia di tela cucita in fondo alle vele di gab- stegno della rocca o del bacchetto o cannel-
queste provincie dicesi BRACENTE, PISNEN-
bia ed altre , per rinforzarle in qualche parte lo con cui lavorano le calze . I Milanesi lo
TE e COLETABILe, V. ov' esse battono contro la coffa. chiamano SERVA, i Bresciani MASSERA , i
MASÈNETA , V. Masanèta. MASSARIA O MASSERIA , 8. f. Masseria , Piemontesi STRIVERA , e i Bolognesi PENSIE-
MASENGO , V. MAZENGO. L'abitazione de ' Massari , Luogo dove si RE . Quale sarà fra questi il termine mi-
MASENIN , 8. m. Macinella ; Macinello ;
tengono i lavori e le rendite della campagna .
Macinetta , Piccola macchina con cui si ma- gliore ?
Jo altro sign. Masserizia ; Stoviglie , MASSERAZZA , 8 f. Fantescaccia ; Fan-
cina. E quindi Macinello da caffè, da pepe Arnesi di casa e di cucina . taccia; Servaccia ; Servicciuola , Avvilitivo
etc. FAR MASSABIA , Sgomberare o Sgombrare , di Serva e di Fante. Fantaccia sucida e
MASENIN DA PEVARE , Pepaiuola , Arnese Portar via masserizie da luogo a luogo per sporca , come la pila dell' acqua .
con cui si stiaccia il pepe. mutar domicilio -- Tramutarsi , dicesi del
MASENIN DE STAMPERIA , Macinello , Le- MASSERETA , s . f. Massaretta.
Cambiare abitazione . Quindi Sgombero ; MASSÈTA, 8. f. Matassetla ; Matassina ;
gno tornito, fatto a foggia del Macinello da Sgomberatura e Tramula , l'Atto dello
colori , che sta sul calamaio del torchio, il Faldella , Piccola matassa di seta o di filo
sgomberare o tramutarsi V. CAMBIANZA .
quale serve per mescolare l'inchiostro , sottile .
XE UN GRAN INCOMODO STE MASSARÌE , Que- Far In Massete o in Massetine , Affaldel-
perchè non si secchi. sta tramuta è un gran marloro . Fu anche lare, Ridurre in faldelle .
MASERAR, V. Masarår . detto, Troppo è dannoso e di grande spe-
MASIERA, s. f. Macia ; Moriccia ; Muric- sa, disagio e molestia il tramutarsi da MASSIMA ) Avv. Massime ; Massimamen-
cia ; Mora, Muro a secco o Monte di sassi MASSIME )
rovinati, che faccia figura di siepe per ripa- luogo a luogo. te ; Massimo, Particolarmente , Special-
• MASSARIETA , 8. f. Masseriziuola , Pic-
mente.
ro di campo. cola masserizia . Masseriziaccia , Cattiva MASSIZZO , add. Massiccio, cioè Grosso ,
MASIÒLA (coll's aspra) s . f. T. de' Funa-
masserizia . Solido , Forte ; e dicesi anche Appannato
iuoli, Così chiamasi quella specie d'aspo o MASSARIN , add. - PAN MASSARIN , V. PAN.
rotella, che ha in centro un uncino da at- Scatola , Candeliere , Bustone massiccio o
UNA MASSARINA, Una coppia di pane in- appannato . V. Traverså .
taccarvi la canapa che si vuol filare per uso ferigno, Due pani uniti insieme di farina
di farne funi. Dicono FILAR A MASIÒ- ROBA MASSIZZA , Roba marchiana , agg.
e cruschello . di Cosa che ecceda nel genere di che si fa-
LA, V. MASSARIÒTO , 8. m. Mezzaiuolo e Mezza- vella. e per lo più in cattivo signif. V. PË-
MASNADA , O MAsenada, s . f. Mɑspada ; dro, Quel contadino che divide col padrone
Orda; Brigataccia ; Gualdana ; Stormo , SANTE.
del fondo il ricolto . MASTEGA , add. Masticato , Infranto co'
Compagnia di Masnadieri . MASSÈLA , s. f. Mascella ; Guancia ; Go-
Masnada, dicesi per Compagnia di gente denti.
ta - Mascella ; e Guancia dicesi non che LAVORO MASTEGA , Biasciato ; Acciabattato .
semplicemente. dell' uomo , anche delle Bestie . ROBA MASTEGADA, Masticaticcio o Masti-
Masnada de fio1, Molla fig'iuolanza.
Mascella, dicesi propr. l'osso in cui sono catura , La cosa masticata .
MASSA, s. f. Massa, Quantità indetermina- fitti i denti . Mandibola è la mascella su-
ta di cose ammontate insieme. DAR EL PAN MASTEGA , detto fig . Imbur-
periore . chiare ; Imbecherare , vale Aiutare altrui a
MASSA DE PERLE, Vezzo di perle, Più fila
MASSELE FLOSSE , Guance cadenti , flosce , comporre qualche scrittura .
di perle unite.
MASSA DE FILO, Matassa ; e quindi Am- grinze . MASTEGADA , 8. f. Masticazione ; Maşti-
MASSELÈTA, 8. f. Mascellina ; Gotuzza .
matassare , Ridurre in massa o in matas- camento.
MASSÈR , 8. m . Fittaiuolo e Fittuario , Que- MASTEGÅR , s. f. Masticare ·- Biasciare
sa TROVAR EL CAO de la massa, Rinver-
gare la mata ssa, che anche si dice Trova - gli che tiene le altrui possessioni a fitto . o Biascicare , Masticar senza denti - - TOR-
Massaio e Massaro , dicesi l' Uomo che NÅR A MASTEGAR , Rimasticare .
re il bandolo, vale Trovare il capo del filo presiede ai lavori della tenuta, e che ha in MASTEGAR SU O MASTEGAR A MEZA BOCA,
della matassa per aggomitolare , ch' è quel- custodia gli strumenti rurali. Esso è meno detto fig. Bucinare , Parlar a mezza bocca
lo che si lega per trovarlo. e fra' denti - Recitar solto voce ; Borbot-
MASSA, avv. forse da Mas, spagnuolo Trop- del Gastaldo.
MASSER DE L'AVOGARIA , Massaio e Mas- tare - No VE MASTEGO , VE PARLO SCHIeto ,
po ; Formis ura ; Soverch io . saro, Titolo d'uffizio pubblico, nell' ordine Io non troglio ; Io non scilinguo , la dico
MASSA BEN BONA o ) che anche si dice Bona as- del ministero che v'era sotto il Governo chiara - SE VA VIA MASTEGANDO , Se ne
) Veneto nell' Avogaria del Comune , a cui
solut. Maniere ammirative che valgono For- bucina, V. CHIACOLAR .
spettava la custodia delle masserizie quivi MASTEGAR COL CERVELO , Maniera ant . Ru-
tuna ; Buon per me ; Buon per lui ; Meno
depositate . minare ; Digrumare ; Rugumare , Conside-
male e simili . MASSERA , 8. f. Massara ; Fante ; Fante-
MASSA BEN, OVV. Bona che no zOGO, Buon rare.
per me o Fortuna mia che non ho il vizio sca; Serva; Casiera. MASTEGAR , parlando delle forbici , Cinci-
MASSERA TEMERARIA CHE RISPONDE, Ri- schiare o Cincistiare , Mal tagliare .
del giuoco. spondie ra , Che risponde ad ogni parola, MASTEGAR LA PANADA A QUALCÙN, Dare il
ANCUO MIO MARIO NOL GA Bezzi : bona ch'
ardita. Una che non lascia chiodo che non pan bollito ad alcuno ; Spiegare per mi-
ne
EL SA COME GUadagnarghe , Oggi mio Ma-
rito non ha denari ; ma buon per noi che lo ribatta. nuto ogni cosa. V. MASTEGA .
IMPAZZARSE CO LE MASSEre, V. IMPAZ- MASTEGAR LE ORAZION , Masticar salmi o
egli sa come guadagnarsene . paternostri ; Borbottare ; Barbugliare, Far
MASSACRAR, (dal franc. Massacrer) v. ZARSE.
CHE COLPA GHE N'HA LA GATA SE LA MAS- pissi pissi ; Pispissare ; Labreggiar salmi
Trucidare ; Fare strage , scempio, ster-
SERA È MATA, V. GATA. e schiacciare avemmarie . V.PATERNOSTRAR .
minio. NE MANESTRA bescaldada nè massèra re- Mastegår le paROLE , Biasciare le paro-
MASSACRAR DE bote , V. BASTORÅR DA ORBI.
TORNADA , V. MANESTRA . le, Parlar smozzicato Porla sul liuto ,
MASSACRO , s. m. Scempio; Strage ; Ma-
te
cello. Ci avver l'Alb erti he
che qualc Au-
VOLER EL GOto pien e la MASSERA IMBRIA- Penare un pezzo a dire o a fare una cosa -
tore si è servito di questa voce Massacro GA, V. GOTO. Cincischiare , Proferir male - Fognare le
PORT A PER LE MASSERE , V. PORTÀ.
nel sign. Francese di Scempio, Strage ec.
404 MAS MAT MAT
parole, si dice Quando uno parlando non fa MASTRA, s. f. T. de'Fornai, Madia , Specie ca fem. Pesce di color verde-gialliccio, del
tutto il discorso ed ommette delle parole : di vaso di legno, in cui s' impasta il pane. genere delle Razze, detto da Liuneo Raia
-- Quello nelle case si dice ALBUÒL . Pastinaca , ed è la femmina di questa spe-
quasi Frodare — Ridirsi fra' denti, vale
Favellar fra' denti in modo da non essere MASTRE DE LA BOCAPORTA, T. Mar. V. Bo- cie, essendo il maschio nominato MUCHIO,
inteso - Tenere in collo, Quando uno non CAPORTA. V. Quest' animale s ' approssima moltissimo
dice tutto quello ch' egli vorrebbe o dovreb- MASTRO DE POSTA. 8. m. Mastro di Po- per un acutissimo ed allungato pungiglione
be dire. sta o Postiere. che ha sul ceppo della coda, detto Ferro,
MASTEGAR PRESTO, Maciullare . MASTRO DE STALA, Maestro di stalla , alla Raia Aquila Linn. ed è pesce comme-
MASTEGAR UN LAVORO, Biasciare un la- Quello che nelle Case grandi soprantende stibile. Pretendesi da alcuno che la voce
voro; Acciabattare. alla stalla. MATANA derivi corrotta dal latino Matara,
MASTEGATORIO, s. m . T. di Mascalcia, MASTRO DE CASA, V. MISTRO. che vuol dire Picca, alludendosi al detto
Frenella, Ferro che si mette in bocca ai MASTRO DE SUPIAR, Gonfiavetri, Artefice pungiglione molto temuto da' pescatori.
cavalli per fare scaricar la testa. che dà fiato alla materia de'vetri, per farne MATAPAN, s . m . Mattapane, Moneta an-
MASTEGAURA, 8. f. Masticaticcio, La co- le vasella. V. MAESTRO O GOTER. tica d'argento Veneziana, stata fatta nel
sa masticata. MASTROVELÈR, s. m. T. Mar. Treviere, 1193, ed abolita nel secolo XV, della quale
Rosura e Rosume ; si dice anche di que' Colui che lavora intorno alle vele, e che se ne conservano alcune dagli antiquarii.
Rimasugli o Reliquie che restano della co- le visita frequentemente per vedere se sie- La sua grandezza è quella del da-dieci Ve-
sa rosa. no in buono stato. neto, ma di argento ben fine, del valore a
MÀSTEGO, s. m. Voce scherzevole, Pap- MASTRUZZÀDA , S. f. Schiacciamento ; quei tempi d'un Grosso, che ora sarebbe
palecco, Mangiamento -- UN BON MASTEGO, Schiacciatura ; Infrangimento. di soldi veneti ventisei o sia di centesimi
Pappatoria, Voce bassa e furbesca , Il pap- MASTRUZZAR, v . Schiacciare ; Gualcire : italiani 65. Chiamavasi comunemente Gros-
pare, Il mangiar molte e squisite vivande. Fracassare ; Rompere ; Dirompere, dice- so, ed aveva da una parte l'imagine di Gesù
MASTEGO A L' OSTARIA, Scotto, Quello che si delle Frutta o di cosa fragile che si schiac- Cristo in trono, e dall' altra le figure di
si mangia all'osteria in compagnia d' al- ci sia colla mano, sia altrimenti. S. Marco e del Doge. .
tri. MASTRUZZAR UNO A BOTE, Schiacciar uno, MATAR, v. T. Mar. Voce francese, da mât
ORA DEL MASTEGO, Ora della bucolica ; detto per esagerazione, vale Percuoterlo a albero di nave . Alberare o Arborare una
Ora del desinare. mal modo. nave vale Munirla d' alberi. Il suo contra-
LAORAR PER EL MASTEGO , Lavorar per MASTRUZZAR, dicesi ancora nel sign. di rio è DEMATAR, V. -- Nel Vocabolario di
mangiare , o per campar la vita, Affaticar- Malmenare MASTRUZZANDOLA MASSA, BL marina dello Stratico alla voce Boiera, Spe-
si per vivere, Guadagnarsi la vita. LA ONFEGA, Malmenandola troppo, la in- cie di Barca Fiamminga, trovasi ammat-
CAVABLA DAL MASTEGO, Maniera furbesca sucida. tata a forca; ma non v'è registrato il ver-
e fam. Incorrere, Cascare, Incontrare e MATA, s. f. Matta, T. di Giuoco, Dicesi al bo Ammattare ; come non v'è nè meno
simili, e s' intende in cose di pregiudizio , giuoco di bazzica Quella carta che conta per Demattare. V. ARMIZAR e ARMAR.
di danno , di vergogna. Incoglier male ; quel numero che si vuole. V. BACEGA, Co- MATARANA, 8. m. Matterello, Quasi mat-
Incorrere in danno. MODIN. to, dicesi per Agg. a persona Compagno-
MASTEGO, detto in T. degli Smaltatori, MATACIN, s . m. Voce antiq. Mattaccino, ne, vale Uomo piacevole e di buon tempo,
Smallo, Composto di ghiaia e calcina me- Giocolatore e saltatorc mascherato. Giovialone ; Allegroccio; Scherzevo'e; Ba-
scolate con acqua e poi rassodate insieme, MATADA, e nel plur. MATAE e MATADE, Mat- ioso ; Brioso ; Faceto, Vago di far baie.
su cui si cammina. Lo stesso che TERAZZO . tezza ; Matleria ; Mattia ; Cervellaggine ; MATARÈLA, 8. f. Civettuzza ; Civettina ;
MASTÈLA, s . f. Conca, Vaso di legno fat- Capogiro ; Capogirlo, Capriccio strano e Civettuola, Donna sfacciata che fa la civet-
to a doghe e cerchiato, che serve segnata- pazzesco, pensiero stravagante . ta, e di condotta poco onesta― Bandiera, di-
'mente a far il bucato. DIR DE LE MATie, Dar nel matto ; Bar cesi a Donna sregolata e sciamannata, che
MASTELA DA PIATI, Catino, Vaso di simil in iscioccherie, in ciampanelle. Non le direbbesi anche Pazzerella e Pazzerellina.
forma per uso di lavare le stoviglie . direbbe un granchio che ha due boccha. MATARELO, add. Matterello ; Pazzerello ;
MASTELA DA LATE O DA MONZER, Secchio. FAR MATAE SORA MAT▲e , Rimpazzare . Gli Pazzerellino.
MASTELÈR , s . m. Bottaio, Colui che fa è venuto il capogirlo di fare etc. MATAZZO, add. Matterello e Matterullo,
vende mastelli o mastelle e simili manifat- NO FE TANTE MATAE, Le follie più corte Quasi matto: dicesi delle persone, e special-
ture fatte a doghe. sono le migliori. Adagio francese, per dire mente della gioventù. V. MATO.
MASTELERA, s. f. La femmina di Colui che non va bene a farne tante. MATELOT, s . m. Voce dataci dai Francesi
che fa mastelli o mastelle . - A LA MATELOT, Alla marinesca, e s'al-
MATAE DEI TEMPI, Stravaganze de' tem-
MASTELETA, s. f. Catino ; Catinuzzo ; pi, cioè Delle stagioni , che nessuno può lude al vestimento, che consiste in una giac-
Catinella. prevedere con certezza. chetta e in calzoni lunghi . Più comunemen-
MASTELETO , s . m. Bugliolo. Vaso di le- MATADOÒR, 8 m. Mattadore, Voce Spagnuo- to però si dice A LA MATELOTA, con che si ve-
gno simile al Bigonciuolo, ma alquanto mi- la, e presso noi significa le principali carte nezianizza la frase, che altrimenti sarebbe
nore. del giuoco, come all' Ombre la Spadiglia, affatto francese.
MASTELETO DA LISSIA, Conca o Concola. la Maniglia, il Basto ; al Tresette il Tre, il MATEMATICA, s. f. , detto nel parlar fam.
MASTÈLO , 8. m. Mastello e Mastella. V. Due etc. V. TEOSSO. vale Matteria ; Mattia ; Pazzeria - AVER
CONZO. ESSER UN GRAN MATADOR, Esser Matta- UN POCA DE MATEMATICA, Esser pazziccio,
MASTELO SCACHIO, V. SCACHIO. dore, dicesi fig. e vale Esser principale, alquanto matto.
MASTELO DA LISSIA, Mastello e Ranniere, influente. MATERASSI, s. m. chiamano i Venditori
Vaso di legname a doghe, che riceve e tiene AVER UN MATADOR, Aver un protettore , dilegne que'Rocchi grossissimi o Pezzi di le-
il ranno che passa dal colatoio. un sostenitore. gao forte, lunghi in circa un braccio, ch' es-
MASTELO DA BAGNI, Bagno ; Tinozza. MATAFIONI, 8. m. Mataffione, T. Mar. si portano da oltremare sulle barche per far-
MASTELO DA TRAVASADORI, Brenta, La mi- Dassi questo nome ad alcuni pezzi di cor- ne vendita. Si dicono volgarmente MORELI
sura del vino. da passata negli occhielli della testa d'ogni PIÙ GROSSI . Se fossero di pedale, potrebbero
INTENDER PER LE RECHIE DEL MASTELO, vela, per legarla stabilmente al pennone. dirsi Rocchi pedagnuoli.
Intendere pel buco dell' acquaio , Non in- MATANA, s. f. Dolor di capo assai cupo. MATÈRIA, s. f. ed anticam MATIeria, Ma-
tendere. MATANA, s. f. T. de' Pesc. Pesce Pastina- teria, Soggetto di qualunque componimento.
MAT MAT MAT 405
No AVER MATERIA DA LAORAR. Non aver MATO DAL GUSTO, Ebbro di gioia. Non masi il più grosso de' mattoni ; Pianella
materia o materialc, cioè La materia pri- capire in sè stesso o nella pelle. il più sottile ; Mezzano Quello di medio-
ma necessaria di qualche lavoro. Mato da ligar, Pazzo a bandiera : Mat- cre grandezza, con cui si ammattonano i
MATERIA, nel parlar domestico, si dice da to spolpato. Gli altri hanno un ramo , pavimenti, V. TAVELA : Quadrone, dicesi il
noi per Matleria ; Mattezza o Mattia, che quegli ha un albero di pazzia, Dicesi di Matton grosso quadro per gli ammattonati;
valgono Pazzia -- OMO CHE GA DE LA MATE- Chi sia giunto ad eccesso di mattezza. Tumbellone, al Matton grande, che serve
RIA IN TESTA, Che ha della materia o mat- MATO FURIOSO, Maniaco ; Arcimatto, Es- principalmente per uso di ammattonare i
tia ; Che ha del pazzo o del matto. ser pazzo da catena ; Matto spolpato. forni.
VIN CHE GA DE LA MATERIA, Vino che ha MATO GLORIOSO, Ventoso ; Gonfiagote, MATON DE PIERA VIVA, Lastra di pietra,
del torbido, ch'è torbidiccio -- Capo mor- Gonfianugoli ; Fanfano; Vano. Pietra che si trae dalle cave ad uso di la-
to, dicesi Quella materia che rimane nel fon- Mato da pozzi, Tromba, Strumento con stricare specialmente le strade. V. Piera.
do delle bocce e degli orinali, dopo la distil- che si solleva l'acqua, a forza di pressione MATON DE VIGNA, T. de' Vignaiuoli, Saep-
lazione. o d'attrazione, dai pozzi o luoghi bassi. polo, Tralcio nato sul pedale della vite,
MATERIA dicesi anche da noi agli esere- MATO da terazzi, T. de' Terrazzai, Osso, MATÒN, s. m . e per lo più MATONI, in plur.
menti del corpo umano, Materia fecale, e Strumento di pietra onde si levigano e pu- T. Agr. sotto il quale si comprendono i se-
s'intende i grossi escrementi. liscono i pavimenti . guenti due insetti dell'ordine de' Coleotteri.
MATERIAL. 8. m. Materiale e per lo più Ma- MATO DRIO AI FIORI, Fiorista ; Odorista; Caruga volgare o Scarafuggio stridulo,
teriali nel numero maggiore, si chiama la Che va matto de' fiori etc. — Andar mat- detto da Linn. Melolontha vulgaris . Inset-
Materia preparata per qualsivoglia uso. to di che che sia, vale Desiderarlo arden- to alato della grossezza della Blatta (SCHIA-
MATERIALI DE CASE DESFATE, Disfaciture , temente. vo), con le coperte delle ali di colore rossic-
dicesi de' Materiali che si ricavano nel dis- MATO DRIO A LE DONE, A LE MASSERE, AI cio, il quale è dannosissimo alle foglie di
fare le fabbriche. FRATI etc. V. PORTA. tutti gli alberi indistintamente, e non at-
MATERIAL , detto per agg. a persona, Ma- DA MATO, Posto avv. All' avventata ; Al- tacca le viti che in mancanza delle altre
teriale, e vale Grossolano, Rozzo o Bi poco la cieca ; Da pazzo ; Pazzamente ; All' im- piante. In qualche anno questo Insetto si
ingegno. pazzata. moltiplica all' eccesso.
MATERIALON, add. Materialaccio ; Ma- COI MATI GHE VOL BASTON, V. BASTÓN. Caruga della vite, detto da Linneo Me-
terialissimo, Uomo assai materiale e zotico. DEVENTAR MATO, Impazzire ; Infollire ; lolontha vitis, altro Coleottero della gros-
MATEZZO , s. m. — FAR DEI MATEzzi, Paz- Insanire ; Dar la volta al canto ; Dar sezza d'un moscone, ch'è di color verde
zeggiare, Pazziare ; Folleggiare. nelle girelle — Infollire ; Folleggiare ; Va- lucido metallico, si moltiplica in alcuni auni
L'È UN MATEZZO, È una pazzeria , una neggiare, Operare inconsideratamente prodigiosamente, e attacca principalmente
malleria. FAR DEVENTÅR MATO, Far impazzire o im- le foglie tenere delle viti, facendone un gran
MATIMENTO, lo stesso che DEcervelaxen- pazzare. guasto.
TO. V. COSSE DA DEVENTAR MATO, Cose da far Gol nome di MATON, in T. agr. è pur chia-
MATIN, s. m. Mattino, L' albeggiare. girare gli arcolai, da far impazzar Salo- mato il Fuco o sia il Maschio delle api. V.
I MATINI, Squilla, Suono di campane sul mone, da dar nelle girelle. AVA.
far del giorno. DESPERARSE DA MATO, V. DESPERAR. MATON, detto per Agg. ad uomo, Giovialo-
MATINADA, 8. f. Mattinata, Il cantare e ' l FAR DA MATO, Dar nel matto. ne ; Allegroecio ; Più buffòn d'una ber-
suonare degli amanti in sul mattino davanti PARLAR DA MATO, V. PARLAR. tuccia, Burlevole, Giocoso.
alla casa dell'innamorata ; come dicesi Se- FAR DEVENTÅR MATO DA LA VOGIA DE QUAL- MATONA, add. Scapestrata ; Licenziosa ;
renata quello della notte al sereno. cossa, Infrenesire alcuno. Sfacciata, Agg. a Donna di poco buon no-
Par la matinada▲, Mattinare o Far mat- FAR EL MATO, Far le baie ; Voler la ba- me.
tinata. ia, la berta, la burla ; Barberare ; Bra- Detto in ischerzo, Giovialona ; Allegroc-
MATIO, Matteo, Nome proprio di Uomo. veggiare ; Far il bravo ; Dar ne' rulli; Es- cia; Allegra ; Donna di carattere allegro.
EL GA DEL MATio, Ha della mattia o mat- ser in giolito, in zurro, in gazzurro. MATONAR, v. Ammattonare o Mattonare ,
teria o mattezza; Ha del matterullo, V. M▲- FAR LE COSSE DA MATO, Far le cose al- Coprir e Selciar le strade o simili di mat-
TURLO. la pazzesca o alla pazzeresca o all' im- toni, cioè di quadroni di terra cotta. La-
DA S. MATIO OGNI Fruto xe bonio, dicono pazzala o pazzescamente . stricare, dicesi se si copre con lastre di
i nostri Villici Padovani, per dire, Che pel I MATI TRA VIA EL SOO PER I ALTRI . I matti pietra. V. SALIZO .
giorno di S. Matteo, 21 Settembre, ogni fanno le feste e i savii le godono ; Dice- MATONELA, 8. f. Quadretto, Mattone qua-
frutto è fatto buono, cioè maturo. si di Chi spende assai per dar piacere agli drato di forma più piccola del quadrone ,
MATİR, V. - - FAR MATIR , Ammattire, Far altri. per uso degli ammattonati. V. MATÒN.
divenir matto In altro sentimento. Far L'È PIÙ MATO CHE LUSTRISSIMO, V. MA- MATONIO, add. Stordito, V. IMATONIO.
perdere la pazienza ; Far impazientare. TÓN, add. MATRICOLA, V. MARIÈGOLA.
MATITÀ, s. f. Pazzia ; Folleggiamento. MATO FA MATI, Un matlo ne fa cento ; MATRIZAR, v. Madreggiare, Assomigliare
QUESTA XE UNA MATITÀ, Questa è una I pomi guasti, guastano gli altri. alla madre : come si dice Padreggiare del
pazzia. RE DE MATI, V. RE. padre, V. PATRIZAR .
MATIZAR, v. Matteggiare ; Far mattezzi; ORO O ARZENTO MATO, V. ORO. MATURESCAMENTE, avv. Voce antiq., lo
Far pazziuole ; Impazzare ; Folleggiare, PAN MATO, V. PAN MACA. stesso che Maturamente.
Scherzare inconsideratamente V. MORBI- STAR DA MATO, Star da cucco, cioè Con- MATURLAN ) add. Matterullo ; Citrullo ;
NÅR. dur vita agiata e deliziosa. MATURLO )
MATO, s. m. Matto : Pazzo ; Mentecatto, XE MATO CHI SE crede Savio, La prima Chiurlo; Pazzericcio ; Pazziccio ; Cervel
Uscito di senno. parle del pazzo è tenersi savio. di gatto, Uomo semplice e leggero : Aver
Matto, dicesi anche da noi per Sciocco, OH NO ME FAR DA MATO, Non mi fare il de'farfallini o delle farfalle; Aver una
Stupido, Insensato. buffone, per dire Bada a quel che tu fai, vena di pazzo.
AVER DEL MATO, Sentire o Aver dello sce- non la mettere in burla. MATUSALEM AVER I ANI DE MATUSA-
mo, che vale Avere poco senno. MATÒN, s. m. Mattone o Quadrello, Pietra LEM, Vivere gli anni del Disitte o di Noè,
MATO A FIORONI, Avventato, Uomo incon- fattizia di forma quadrangolare per uso di Essere in età decrepita.
siderato e precipitoso . murare. V. QUARELO — Quadruccio, chia- MATUTINI AI MATUTINI, Al mattutino
406 MAZ MAZ MAZ
o al mattino, vale Sul principio del gior- tere in caloria un campo. V. GRASSA ● IN- met. tratta dalla Nave che quando è fru-
no. GRASSAR. sta vien condannata ad essere smantellata
MATUTINI DE LA SETIMANA SANTA, Uffizii, MAZÊGNO , V. MASEGNA. e vuol dire, Altrimenti tu saresti giudica-
chiamansi quei che si cantano il dopo pran- MAZENGO , Lo stesso che MAZADEGO . V. ta fuor di stato di servire, e andresti in
zo del mercoledì, giovedì e venerdì santo MAZENGO , era voce da' nostri maggiori rovina.
nelle Chiese cattoliche. molto usata ancora nel sign. di Grande; Mazza da pravi, Mazzuolo , Martello con
BATER DEI MATUTINI , Tenebre , si dice Magnifico; Madornale ; Principale - QUE- due bocche senza penna , ad uso de'Fabbri .
quando alla fine dell'uffizio, spenti i lumi STA XE MAZENGA , Questa è col manico , MAZZA DEL TORNO , Gruccia, chiamano i
si batte con bacchette, o altro sulle panche cioè Cosa straordinaria, Non più sentita Torniai un pezzo del torno , che regge gli
per far romore. Batter dell' uffizio. GUSTI MAZENGHI, Gusti matti, cioè Sciocchi. strumenti con cui si lavora.
MAUCO, Aggiunto che si usa famil . ne'se- FARGHENE UNA MAZENGA, Farne di mar- MAZZE DA TAMBURO, Bacchette o Mazze.
guenti dettati. chiane o di sonore, cioè Rumorose, stre- MAZZA DA FAZIOLA (colla z dolce) T. dei
ZORNADA MAUCA O TEMPO MAUCO, detto al- pitose. Tessitori, Involgitoio , Bastoni che servono
trimenti MESCHIZzo, Tempo nuvoloso, in- BOTE MAZENGHE , Bastonate maiuscole , per far girare il subbio ed il subbiello. V.
certo; Tempo umido o piovigginoso, Volto SUBIO.
detto per ischerzo , Percosse o Colpi di
alla pioggia. santa ragione , Grandi . A CHI PIASE LA MAZZA, A CHI ' L PANDÒLO,
COSSA MAUCA O COSSE MAUCHE, Cose che MAZO, 8. m. (colla z dolce) Maggio , V. V. PIASER E PANDOLO.
non tengono o non vendono o non han- MAGIO. DAR ZO LA MAZZA, detto fig. Far la giu-
no gli speziali , cioè Strane , stravaganti TETAR DE MAZO, V. TETAR. stizia o la ragione coll'asce o coll' accet-
Una cosa da darle del voi; e per iro- IMPIANTAR EL MAZO, Piantare il maio , ta, Decidere all'ingrosso.
nia, Cosa da darle del messere, Cosa dis- dicesi a quel Ramo d'albero che i contadi- MAZZA O MAZZÈTA, in T. di alcune arti ,
pregevole --- Cose stravaganti, fantasti- ni in alcuni luoghi piantano la notte delle ca- si dice ancora nel sign. di Bastone o Ba-
che, assurde, Fuor dell'uso comune o In- stoncello cilindrico.
lende di Maggio avanti all' uscio delle loro
credibili - Questa è una cosa che zop- MAZZA, add. Ammazzato, V. AMazzi.
innamorate, pieno d'orpello e di nastri, per
pica, cioè Che non va bene, che pende a allusione al futuro matrimonio . Piantare MAZZAGATI, s. m. Mazzagatti, Piccolis-
qualche vizio. sima pistola.
il maio lo disse poi il Casti in sentim. me-
MAURAR O MADURAR, V. Maturare; Farsi taf. La sposa vi fu a mezza nona, e que- MAZZAGNAO, Idiotismo della bassa gente,
maturo, Il venir de'frutti a maturazione. stogiovane lavorò il suo terreno ch'era sta- Peggior. o piuttosto Diminutivo di Maz-
Maurar de l'ua, V. Varezir. zio, V. MAZZA.
to tanto maggese , come gli piacque. V.
MAURAR DE LE BIAVE , Biondeggiare ; MAZEGA. MAZZAMENTO , s . m. Ammazzamento ;
Sbiavire. MAZÓR, add. Maggiore. EL MAZOR CON- Uccisione; Interfezione .
MAURAR QUALCOSSA, detto fig. Maturare, SEGIO. Il maggior consiglio EL PRADE- MAZZAMENTO DEL PARE O DE LA MARE ,
Fare alcuna cosa con maturità di consiglio. LO MAZOR, Il maggiornato. Parricidio, Patricidio e Matricidin; de la
COL TEMPO E CO LA PAGIA SE maura le ne- MAZORANA 8. f. Maiorana e Maggiorana MUGIER, Usoricidio; DEL FRADELO, Fratri-
SPOLE, V. PAGIA. ed anche Persa o Sansuco e Amaraco , cidio; D'UN PUTIN, Infanticidio. E quindi
MAURO O MADURO, add. Maturo; Maturato, Erba odorifera, conosciutissima e una vol- Parricida; Patricida; Matricida ; Usori-
dicesi dell'uva e d'ogni frutto ridotto alla ta assai più coltivata. Dicesi anche Persa cida; Fratricida; Infanticida, gli Autori
sua perfezione. Immaturo o Prematuro è di tali misfatti.
gentile. Linneo la chiama Origanum Ma-
il suo contrario -MEZO MAURO, Abbozzatic- iorana. MAZZAPEOCHI, V. in Dɛo.
cio. V. VAREZAR . MAZZAPORCELI, s . m. Scannaporci, Co-
MAZORENGO, e anticam. MAZORENTE , add.
OMO MAURO, Maturo, cioè D'età adulta. Maggioringo e Maggiorente, L'uomo prin- lui che ammazza i porci .
ETA MAURA, V. Eri. MAZZAR, v. Ammazzare; Uccidere.
cipale, Quello ch'è sopra gli altri . Maggio-
Regazza maura, Ragazza al maritaggio ringo della bolla, dicesi in lingua furbe- Macellare, dicesi l'Ammazzare le bestie
già matura ; Zittella o Fanciulla o Gio- sca, al Principe o padrone della Città. come i buoi, i vitelli ; Scannare dicesi di
vane da marito; Fanciulla viripotente , MAZORENGO , dicesi talvolta nel parlar alcuni altri animali da macello.
Atta all' uomo. V. PUTA. fam . per Maggiorenne , Voce che usasi tra' Mazzar uno, detto fig. Ammazzare uno,
QUANDO EL PERO XE MAURO EL CASCA, Tut- Legali in vece di Maggiore, cioè Di età mag- vale Ristuccare, Infastidire , Apportar te-
te le volpi alla fine si riveggono in pel- giore: opposta a Minorenne, d'età minore . dio , Riuscir molesto - · Tagliar altrui le
licceria . Chi astutamente opera male, alla MAZORENGO, detto in lingua furbesca va- gambe , Impedir l'avviamento, l'esito di
fine capita male. le l' Amante; l'Amico della femmina. che che sia ; ovv. Disanimare ; Scorare ;
DE CHI GASTU paura ? De La GATA MAURA ? Avvilire.
MAZORİN, s. m. detto anche MAZARO e Mà-
Maniera fam. che alcune donne sogliono di- ZORO, T. de' Cacciatori , Germano reale o MAZZAR UNO , dicesi esageratamente del
re ad un fanciullo timido o peritoso per in- Collo verde , Il più grande degli uccelli Sopraffare o Soverchiar con parole — Co
corarlo ; ed è come se si dicesse : Di chi palustri , ed il maschio dell' Anitra selva- QUELE SO CHIACOLE EL M'HA Mazzà , Cơn
hai tu timore ? Della gatta che dorme ? tica, grande all'incirca come una gallina, quelle sue chiacchiere mi ha sopraffatto
MAZADEGO O0 MAZENGO (colla z dolce) add. con piume di varii colori. È detta da Linn. o soverchiato o avvilito e simili.
FEN MAZADEGO, Fieno di maggio, Sega- Anas boschas varietas fera o anche Anas MAZZAR DO OSELI CO UNA SCHIOPETADA ,
to in maggio - FORMAGIO MAZENGO O MA- torquata maior. Dicesi MAZORIN da MAG- O IN T'UNA VOLTA, detto fig. Macinare a
SENGO , Formaggio maggiatico , Fatto in GIORINI (Maggioringhi) , così anticamente due palmenti, Guadagnare colla stessa co-
maggio, onde si crede che riesca miglio- qui chiamati gli uccelli di questo genere sa o col modo stesso doppiamente .
re. dall'essere i più grandi degli altri. V. A- MAZZAR LA BAZA, T. di giuoco, Ammas-
MAZAGHÈN, Voce plebea, V. MAGAZEN. NARA. zare , vale Prendere con carta superiore
MAZAGHENIÈR , Idiotismo per MAGAZE- MAZZA, s . f. Mazza; Pestatoio; Pestello; le carte inferiori dell'avversario ; ma più
NIÈR. V. Pestellino, Pezzo di ferro o di legno con particolarmente diciamo del far propria la
MAZEGA , add. Maggese o Maggiatico , cui si pesta nel mortaio. Dicesi Pestellone, bazza pigliata dal compagno, come nel giuo-
Campo lasciato sodo per seminarlo l'anno se la mazza è grande e di ferro. co dell' Ombre, ed anche nel Tresette.
vegnente. Loggesi in poesie antiche ALTRIMenti el MAZZAR L'OCHIO, Velar l'occhio, Addor-
MAZEGAR (colla z dolce) v. Voce agr. Mel- TO FUSTO VA A LA MAZZA , ed è una bella mentarsi leggermente.
MAZ MAZ MED 407
MAZZARSE UN PER L'ALTRO, Trauccidersi, Mazzo de chiave, Fascio di chiavi. MAZZON, 8. m. Mazzo grosso, Gran maz-
Ammazzarsi gli uni cogli altri. MAZZO DE RADICHI O d'altre erbe, Maz- ZO.
MAZZARSE IN T'UNA COSSA, Ammazzarsi zocchio e Tallo. Mazzòn, detto in T. de'Tornitori, lo stes-
in che che sia, Affaticarsi assai . V. Sco- MAZZI, detto in T. di Stamperia, Mazzi, So che PIEGAZZA. V.
BARSE e SNOMBOLARSE. Quelli che servivano ad impiastrar d'inchio- MAZZÒNA , s. f. Pestone , Pestello gran-
Mazzèmo un turco, Locuz. di gergo, in- stro le forme de' caratteri - Mastio o Ma- de, Arnese da dirompere. V. Mazza.
trodottasi verisimilmente nel tempo in cui nico, dicevasi al Legno che serviva da ma- MAZZÙCO , s. m. Voce ant. detta metaf.
i Veneziani erano in guerra coi Turchi, e nico dei mazzi. per Zuca e quindi per Testa.
voleva dire, Facciamo un brindisi. CHIAPÁR A MAZZO COME I SCOVOLI, Pren- DAR SUL MAZZUco, Dar sulla testa. V.
MAZZASÈTE , (coll' e larga) s. m. Ammaz- dere a mazzo; Confondere - MI NO SON MAL MAZZUCO in MAL.
zasette, che anche dicesi Cospettone; Bra- DA CHIAPÁR A Mazzo, lo non son da pren- MAZZUCÒN, add. Capassone, Agg. d'uo-
vaccio ; Smargiasso, Uomo che fa il bel- dere a mazzo, cioè da Confondere cogli al- mo duro d'intelletto, di poca capacità. Di-
lumore ed il prepotente . tri CHIAPAR ▲ MAZZO, si dice ancora del cesi ancora Capocchio ; Bietolone; Bizzoc-
MAZZASETE E STRUPIA QUATORDESE, dicesi Prendere all' imbracciata o alla confusa, cone; Scorzone; Babbaccio; Bue; Buaccio.
per derisione di alcun bravaccio, Egli vuo- vale in un fascio, confusamente. MEA - VEGNIR ▲ MEA, Venir a' ferri; Ve-
le ammazzar bestie e persone , Quando PORTAR A MAZZO dicevasi sotto i Veneti nir a conclusione; Convenire.
alcuno si vanta di voler far gran bravure, all' Ammassare le proposizioni, cioè Pro- TEGNIR A MEA , Tener uno pe' capelli ,
e non si stima atto a farne veruna. V. Bu- porre cumulativamente alla decisione del Tenerlo dipendente -- Dar pasto o pastu-
Lo e SPACAMONDI . Senato molte cose in una volta ; Far deci- ra, vale Pascer altrui di speranze.
MAZZEGA, add. T. agr. Novale , Aggiun- dere molte proposizioni con una sola vota- Tirar a mea, Tirare o Recar acqua al
to di quel Campo che dopo un dato giro di zione : intendevasi però di piccoli affari non suo mulino, Tirar tutto per sè.
lavori o coltivazioni , si lascia in riposo , soggetti per avventura a discussioni e già CREPA SCHIATA, L'HA DA VEGNÌR A mea, ▲
che dicesi anche Maggèse. prima ventilati nella Consulta de' Savii. suo marcio dispetto io vo' che baci il ma-
MAZZÈTA, s. f. Mazzeta de azze, Matas- Quindi dicevasi comunemente, EL TAL AFAR nipolo, cioè Che si sottometta.
sella o Matassina di accia; Gavetta. va a mazzo, e Balotar el mazzo, V. BALO- MECANICAMENTE , avv. -- VIVER MECA-
Mazzeta de coRDE DA MUSICA , Gavelta. TAR e CONSULTA. NICAMENTE, Viver di limatura, Vivere in-
Il mazzo contiene 30 corde, e la Mazzetta TROVAR FORA DEL MAZZO, Scegliere; Tra- dustriosamente con ogni poco di cosa. Vi-
quindici. scegliere. vere ristrettamente, miserabilmente; Man-
MAZZETE DA MERLI, Piombini, Legnetti MAZZOCA giar male.
MAZZOCOLA 8. f . Capocchia ; Mazze-
lavorati al tornio, ai quali s'avvolge refe, MAZZÒCOLA } ) MECÀNICO , 8. m. Meccanico , si dice chi
seta etc. per farne cordelline, trine, gigliet- ro, Estremità di Mazza o bastone che sia è professore della scienza meccanico per la
ti ed altro. più grossa del fusto. Bastone pannocchiu- quale si misura la resistenza o momento
MazzÈTA , quasi MAZZETO diminut. di to. de'pesi, e s'agevola il maneggiarli; e Co-
Mazzo, detto fig. chiamansi ne' nostri Er- MAZZOCA DE CAVELI, Mazzocchio, dicesi lui ch'esercita arti meccaniche , a diffe-
gastoli , il Danaro che si risparmia o si propr. di Quantità di capelli legati tutti in- renza delle arti liberali. Bravo o Medio-
sottrae ogni giorno dalla mercede de' Con- sieme in un mazzo. E s ' appropria ad ogni cre o Cattivo artista meccanico .
dannati lavoranti, e che ragunasi per esser altra cosa simile. MECANICO, add. Meccanico, vile, abbietto.
loro dato al termine della pena. Sotto que- MAZZOCA DE TESTA, Testa; Mazzocchio, Uomo meccanico s'intende D' intendimen-
sto signif. potrebbe dirsi Gruzzolo o Gruz- Dicesi tanto della testa grande d'un uomo, to corto o limitato, Uomo materiale, di po-
zo, ch'è Quantità di danari raggranellati come per iperbole della Fava del pene, di co ingegno.
o ragunati a poco a poco. cui anche si dice Mazzapicchio o Membro ROBA MECANICA, Roba o Cosa mecanica,
MAZZÈTO, s. m. Mazzetto; Mazzatello; pannocchiuto. cioè semplice, rozza, grossolana.
Mazzolino ; Mazzuolo , Piccolo mazzo di MAZZOCHE DE GAMBE, Mazzuole o Gam- MECHIE e MECHIATI , T. de ' Pesc . V. in
che che sia. Mazzolino s'intende assolut . be mazzuole , T. di Mascalcia , Diconsi CIEVOLO.
di Fiori. le Gambe del cavallo , che sono divenute MEDA (coll'e larga), V. META.
MAZZÈTO DE ZARIESE , Incannata . tonde ed enfiate per eccesso di fatica. MEDÀGIA , s . f. Medaglie , si chiamano
FAR MAZZETI, Ammazzolare. MAZZOCHE DA CORDONI, T. Fam. Mazze, Quelle monete antiche romane, greche, e-
MAZZIER , 8. m. Mazziere, Quegli ch'è Specie di piombini di legno ma più grossi, trusche etc. che si conservano dagli anti-
destinato a sorvegliare al buon andamento a' quali s' avvolge refe o simile per far cor- quarii ; Medaglie sono pur detti que' pezzi
delle feste pubbliche . doni. di metallo coniato, che si fanno per ono-
MAZZIER DE LE PROCESSION, Ramarro, si MAZZOCOLA , add. Mazzocchiuto ; Pan- rare qualcuno o per celebrare qualche pub-
chiama Colui che regola la marcia delle nocchiuto, Dicesi d'ogni cosa grossa in pun- blico avvenimento ; ed anche Quelle che si
processioni. ta quasi a guisa di pannocchia. danno in premio dalle accademie, dai col-
MAZZIOLA, s. f. T. de'Cesellatori, Mazzet- MAZZOLA, 8. f. Mazzuola , Piccola mazza. legi etc.
la, Sorta di martello grosso da Cesellatori MAZZOLA, detto in T. de' Pescatori val- MEDAGIA CO LA TEGNA, Medaglia intar-
- BATER A MAZZIOLA, Battere a mazzet- ligiani, Mazzuolo , Specie di Maglio d'el- tarita, cioè Coperta di tartaro.
ta, è il Battere che fanno coloro che lavo- ce di forma quadra ed atante , con lungo MEDAGIA, detto fig. e per ischerzo a per-
rano figure, vasi o altro di piastra d'ar- manico di cornio, che serve per battere le sona , Anticaglia , dicesi per derisione di
gento. teste de' cannicci, onde affondarli nel fango Donna vecchia, ma specialmente di Quella
MAZZO, 8. m. Mazzo , Piccola quantità di e fare il cannaio per la pesca. V. COGOLERA. che vuol comparire .
fiori o d'erbaggi o cose simili legate insie- MAZZOLA DA LIN, Scotola, cioè Quel le- ROVERSO DE LA MEDAGIA, Il rovescio della
me Finteria dicesi quella Verzura che gno col quale si rompe il lino o il canape medaglia, Quando si vuol mostrare il ro-
s'aggiunge ad un mazzo di fiori per farlo prima di pettinarlo, per cavarne le lische. vescio o il contrario di che che sia.
più vago e più fornito. E quindi Scotolare. DILETANTE DE MEDAGIE, Medaglista, Chi
MAZZO DE CARte da zogo , Mazzo di car- MAZZOLO , s . m. Mazzuolo, Martello di raccoglie o studia medaglie antiche , che
te; detto altrimenti per ischerzo Libro o ferro semplice, col manico di legno duro , dicesi ancora Antiquario.
Libriccino del Paonazzi o Libro del qua- con cui lavorano gli Scarpellini e gli Scul- MEDÀGIA )
s. f. Sono nomi aggiunti
ranla. fori. V. MARTELINA. MEDAGIÒLA )
408 MED MEG MEL
che danno i pescatori al pesce Fravolino. vate presente al fatto , aslante testimo- Non lasciare il certo per l'incerto -- Un
V. ALBORO. nio del fatto. buon boccone e cento guai, Prov. di Chi
MEDE e METE, Voci antiche, e s'intende i MEDESINA (colla s dolce) s. f. Medicina. per un picciol bene presente non cura un
Pali piantati nella Laguna , per segnare iMEDICHEFÈO, Voce fam. e donnesca. Do- gran male futuro.
canali a regola del cammino delle barche, NA CHE STA SUL MEDICHEFÈO , Donna ceri- È MEGIO CUSSÌ CHE GNENTE , Egli è me-
Meta, Termine. moniosa, Che sta sulle formalità. È però glio tale e quale, che senza nulla stare.
MÈDEGA O MIEDEGA, 8. f. Medichessa, La pochissimo usata. PIÙ MEGIO CHE POSSO , Al meglio ch'io
femmina del medico. MEDICINA , add. VIN MEDICINA , Vino me- mi posso o che mi sappia, Nel miglior mo-
MEDEGÀR , v. Medicare e Medicinare. dicato o Medicinato. do possibie.
TORNAR A MEDEGAR , Rimedicare. MÈDOTO , s. m . Idiotismo di chi non sa XE MEGIO UNA VOLTA CHE MAI, È meglio
MEDEGARLA , Medicare , detto fig. vale dir Metodo ; e direbbesi per corrisponden- tardi che mai.
Rimediare ad alcun male già fatto, che an- za Mitidio, Voce bassa. XE MEGIO SUAR CHE TOSSER, V. SUAR.
che dicesi fig. Ripescare le secchie. MEFÈ, (coll' e aperta) Voce antica Venezia- XE MEGIO UN MOCOLO, CHE Andar in lato
LA XE UN POCO MEDEGADA, detto pur fig. na ch'era una Specie di affermazione giu- A SCURO, detto fig. che vale Meglio è avere
La cosa è alquanto temperata o con- ratoria, nel sign. di Per mia fe. un marito, qualunque sia, che non aver
temperata, cioè Moderata. MEGALO (dal Greco Megalos Grande) di- alcuno.
MEDEGARSE COL pelo dei altri, V. PELO. cono le nostre Donne volgari al Cetriuolo EL FARIA MEGIO A TASER, Furebbe 'l suo
MEDEGHÈTO , s . f. Mediconzolo ; Medi- (CUGUMERO ) grande, ingiallito e maturo. meglio a starsi zitto.
castrone ; Medicastronzolo ; Mediconzoli- MEGIARA, s . f. T. agr . Stoppia o Seccia Lassar sul megIO, V. LASSAR.
no; Medicuccio; Succiamalati . E' non sa- del miglio , Quella paglia che rimane nel SE NO TI GA DE MEGIO, Se tu non hai al-
prebbe trovar il polso alle gualchiere. V. campo sulle barbe del miglio segato. tri moccoli, cioè Se tu non hai altro asse-
MEDEGO. MEGIARINA, 8. f. Migliarola, Pallini pic- gnamento, cos' alcuna migliore.
MEDEGHETO, si dice fam. in sentimento colissimi di piombo ; per caricar gli archi- CONOSSO EL MEGIO E PO ME TACO AL PEZO,
opposto, ad un Medico di qualche capacità ebusi e uccidere gli uccellini . I' veggio il meglio ed al peggior m' ap-
che abbia statura piccola EL XE UN BRA-
MEGIAROLA 0o MEGIARINA, 8. f. T. Ornit. piglio. È il trito Video meliora proboque
deteriora sequor.
VO MEDEGHETO. Egli è un medico valente Strillozzo o Spicchierone e Braviere , Sor-
anzi che no. ta d'Uccello di paretaio , simile in gros- MEGIO (coll' e larga) Nome comparativo ,
MEDEGO O MIEDEGO, 8. m. Medico. sezza al Frosone, di becco però più sotti- Meglio ; Migliore ; Più buono.
MEDEGO DE VAGLIA , Medicone , Bravo le e del colore del Tordo . Linneo lo chia- PER VOSTRO MEGIO COMPIASÈVE DE ANDAR
medico. mò Emberiza milliaria. Nel Vicentino è VIA, Per vostro migliore compiacetevi di
MEDEGO DA OCHI , Oculista , Quel Medi- detto BRUSTOLÒN e FISTÒN , e nel Friuli andar via.
co chirurgo che s'applica alla cura delle Veneto PETAS. Quest'uccello frequenta i EL MEGIO STA IN FONDO, I pesci grossi
malattie degli occhi. luoghi paludosi e vallivi presso ai fiumi ; stanno al fondo, Il meglio per lo più viene
MEDEGO DA BUGANZE O MEDEGO MINCHION, va a torme numerose ; e si posa in terra in fine.
Medico coglionico ; Medico da succiole , fra l'erba delle paludi , come le Allodole ; ! VOLEU DE EGIO ? Volete di più ?
da borse, da fieno , Da poco o da nulla la sua carne è buona ma dura. MEGIO (coll' e serrata) s. m. Miglio, Spe-
MEDEGO de Le BESTIE , Veterinario. Di- MÈGIO O MIOR (coll'e larga) avv. Meglio, cie di biada minuta notissima, nata da una
covasi prima Mulomedico. Più bene. pianta conosciuta da' Sistematici col nome
MEDEGO DEI CANI, Canattiere , Colui che ANDAR DE BEN IN MEGIO , Prosperare ; Panicum miliaceum .
governa i cani. Migliorare; Andar di bene in meglio. MEGIOLÈRA, V. Mɛzolera.
CERCAR EL MAL COME I MIEDEGHI, V. MAL . E MEGIO ESSER FERII CHE MORTI , OVV. MEGIORA, s . f. Uccello. V. BEgiòra.
EL MEDEGO PIETOSO FA LA PIAGA VERGO- XE MEGIO LA PAURA CHE L'ANGOSSA , Egli MEGIORAMENTO, 8. m. Miglioramento ♦
GNOSA O VERMINOSA , Il medico pietoso fa è meglio cascar dalla finestra che dal Meglioramento, cangiamento di bene in
la piaga puzzolente ; La madre pietosa tetto ; Egli è meglio cader dal piè che meglio.
fa il figliuolo tignoso , e vale che Spessodalla vetta ; Meglio è vicino da presso Miglioramenti, si dicono i Ristauri o Bo-
nuoce la soverchia dolcezza . che fratello da lungi. nificazioni che si fanno nelle campagne e
CHIAMAR EL MIKDEGO DOPO MORTO , Il Soc- XE MEGIO AVER DO SOLDI DE COGIÒN IN nelle case. Alcuni han cominciato ad usare
corso di Pisa o di Messina, Soccorso fuo- SCARSELA, V. COGIÓN. la voce Miglioria, ma è arbitraria.
ri di tempo. V. PALUELO. XE MEGIO ESSER TESTA D'ANGUELA , CHE MEGIORAMENTO, detto per Anguilla gros-
MEDEGOTO, Medico dello Spedale o del- COA DE STURION, Egli è meglio esser ca- sa, V. BISATO.
la nave. V. CELENTE. po di lucertola che coda di drago : Egli MEGIORAR, O MIORAR V. Migliorare o Me-
MEDEMAMENTE, avv. Medesimamente ; è meglio esser capo di gatto che coda gliorare.
Medesimissimamente ; Medesimo; Stessa- di leone. MEGIORAR CONDIZION O RASÒN, Inforzare
mente; Del pari, Parimente . È MEGIO POLENTA A CASA SOA, CHE ARO- il suo stato ; Inforzar le ragioni.
L'HA VISTO LU Medemamente , Locuz. bas- STO A CASA D' ALTRI , È meglio una fetta MEGOLÀRIA 8. f. T. de' Tessitori , Cre-
sa, Ha veduto anch' egli; Egli medesimo di pane a casa sua , che nell'altrui ab- stella, e più comunemente Crestelle nel
ha veduto; Vide anch'egli co' proprii oc- bondar di ricchezze. numero del più, Regoli d' una intelaiatura
chi. MI NO CERCO DE MEGIO DE QUEL CHE GO, che servono a fermare i denti del pettine
L'E VENUDO LU MEDEMAMENTE, Anch'egli Talvolta il meglio guasta il bene , detto nel telaio. V. FILZA.
ci venne; e s'intende in mia o in nostra per significare , che l'uomo possibilmente MEGOLOTO, V. GOMBINA.
compagnia. quaggiù felice è quello che si limita al MELA (coll ' e larga) s. f. Dicesi comunemen-
MEDEMO , Medesimo . È però idiotismo tri- presente. te quella Stecca di legno , che usa portare
viale. -- Medesmo, s'usa poeticamente. MEGIO INVIDIA CHE COMPASSION, È meglio l'Arlecchino . Quindi detta famil , e per ischer-
SO QUEL MEDEMO , Son quel desso , La esser invidiato che compassionato. zo, significa Brando : Spada ; Striscia ;
stessa persona . É MEGIO UN Voro ANCUO CHE UNA GALI- Collello lungo, Ogni arma bianca da punta
SUL FATO MEDEMO , Sul fatto o Nell'at- NA DOMAN , È meglio un uovo oggi , che e taglio, che porta l' uomo a difesa propria
fualita del fatto ; Nel punto del fatto ― una gallina domani ; Meglio è fringuello o ad ornamento --Draghinassa, vale Spa-
VU GERI SUL FATO MEDEMO, Vo stesso era- o pincione in man , che tordo in frasca, da, ma è voce di scherzo.
MEL MEL MEN 409

STAR SU LA MELA, Star sulle bravale paternostri di s. Domenico ; Sicomòro fal- TAGIAR LA MELONA A QUALCÙN, Tagliar la
Star punta a punta , si dice di due che so del Mattioli. Albero detto da' Sistem. cipolla o la coccola ad alcuno, Tagliargli
stanno mal d'accordo insieme, e sempre Melia Azedarach ed anche Pseudo Sycomo- la testa.
contendono e contrastano. rus. Ne abbiamo anche nel nostro pubblico MELONCIN, s . m. Poponcino.
MELA, in altro sign. Racchetta o Lac- giardino. Quest' albero è nativo della Siria Poponcino indiano o Popone di Gerusa-
chetta, Strumento col quale si giuoca alla e naturalizzato fra noi. I frutti hanno una lemme o Poponcino di Napoli, chiamasi vol-
palla o simile, fatto di corde di minugia polpa fetida, disgustosa, creduta venefica . I garmente una specie di Popone piccolissimo,
tessute a rete Mestola si dice quand' è noccioli son forati nell'asse ed hanno cinque il cui frutto è della grandezza d' una mela
di tavola. costole, le quali contengono altrettanti se- o di un'arancia, ed è odvrosissimo . I Bota-
MELAMPA, Agg. a Donna, Impacciata; In- mi; lavati in acqua però e purgati dalla pol- nici lo conoscono col nome Cucumis Dudaim.
ciampata ; Imbarazzata , Imbrogliata a far pa, servono per fare corone e rosarii, donde MELONCIN DA DO FETE, detto furbesco, le
che che sia. il nome di Pater nostri. Natiche, il Culo.
In altro sign. Baderla ; Monabaderla ; MELIFA, Agg. a Femmina, Schifillosa o MELONERA, s . f. Poponaia, Luogo pian-
Mona merda ; Mona poco fila, Buona a Schifa ; Ritrosa, Ripugnante, Spiacevole , tato di poponi. Mellonaio si dà per voce agro-
Dulla. Che sdegna ogni cosa Dicesi ancora nel nomica nel Vocabolario del Gagliardi. Se il
MELANZÁNA , 8. f. Melanzana o Melan- sigu. di Dilicata, cioè Di gentil comples- luogo è piantato di Cocomeri (ANGURIE) di-
grana e Petronciana o Petronciano , Pian- sione. rebbesi Cocomeraio. V. ANGURIERA.
ta nota, che si coltiva annualmente negli or- MELISSA, s. f. Melissa, Pianta annuale che MELONERA, dicesi anche figur. per MELO-
ti; i Sistematici la chiamano Solanum Me- si coltiva negli orti, e di cui si conoscono NA V. AVER QUALCOSSA PER LA Melonera,
longena. diverse specie. La principale e più ordinaria Avere un cocomero in corpo, vale Avere
MELAR, v. Immelare, Dar sapore di mele, è quella detta altrimenti Cedronella o Ce- alcun dubbio che faccia restare sospeso o
• Condir di mele. dornella e Citraggine o Melacitola . Se ne timoroso. Aver il cimurro; Aver le lune 9 q la
MELAZZO, 8. m. Melassa, chiamasi Quel- fa per via di distillazione un' acqua che si paturna.
la parte fluida e consistente dello sciloppo dice Acqua di melissa. La pianta stessa chia- VARDAR SE GH'È GNENTE PER LA MELONERA,
che si ha dallo zucchero, dopo ch'è stato masi da Linneo Melissa officinalis. detto fig. Guardar se siavi qualche raci-
raffinato. MELMA, s. f. T. de' Pesc. Melma o Bellella, moletto da spiccare, Che che sia da racco-
MÈLEGA, 8. f. Saggina ; Melica ; o Mel- Propr. Terra ch'è nel fondo delle paludi de gliere, da trovare ; Qualche vantaggino o
liga o Miglio indiano, Sorta di grano mi- fossi e de'fiumi ; ma s'appropria comune- ripicco, qualche giunta.
auto che si semina annualmente, la cui pian- mente al Fango. MEMINI, s. m . Voce latina, Tientammen-
ta è detta da Linneo Holchus Sorghum. CAMPANIEL DE MELMA, detto met. Spilun- le, vale Un ricordo di mano, una percossa,
V. MELEGHER . gone ; Ciondolone ; Tentennone ; Fusera- una guanciata etc.
Pan de melega, Pane di saggina ---- PAN gnolo, Agg. a Uomo lungo di statura e ma- DAR UN MEMINI PRO RECORDO , Dare un ri-
HISSIÀ CO LA MELEGA, Pane sagginato. ghero . Melma, villaggio sul Sile, ha un cordo, un tientammente, cioè Un colpo, un
MELEGHÈR o MRLEGARO, S. m. Voce agr. campanile lungo e stretto : donde il nome pugno.
Sagginale, La pianta della saggina , che vernacolo. MEMORIA, s. f. Memoria.
dicesi anche Canna e Culmo della saggina. MELODIA. s. f. Flemma ; Tardilà; Len- Memoria debole, Memoria labile, debole,
MELENSÀGINE , s. f. Flemma ; Lentes- tezza. V. MELENSAGINE. Memoria infievolita, infralita — Bona me-
za ; Lentore ; Un certo adagio, Si riferi- OMO TUTO MELODìs, Uomo flemmatico , MORIA, Memoria fedele, pronta, felice.
sce al discorso e vale Tardità affettata o na- tardo, fatto adagio. V. MELENSO. A MEMORIA D'OMENI, A di de' nati.
turale nel parlare . V. MELENSO, GNEGNEO MELON, s . m. Popone, Frutto notissimo del MIO PARE DE BONA MEMORIA, Mio Padre di
SMORFIA. genere de'Cocomeri, detto già latin. Pepo buona memoria, cioè il defunto mio padre.
MELENSO, add. Melenso o Milenso, vale in o Melopepo, da' Sistematici Cucumis Melo. VEGNIR A MEMORIA , Venire o Tornare
buona lingua Sciocco e Balordo, detto del- Il Mellone propriamente detto o Popone avanti, Ricordarsi.
l'Uomo; ma noi lo diciamo nel sign. di d'Egitto, ch' era una volta coltivato come DAR UNAMEMORIA, Dar un memoriale, Per
Flemmatico, riferito per lo più ad un par- oggidì il Popone, ha i frutti fatti a fuso, di contrassegno di memoria o per ricordare.
lare tardo e quasi strascicato, contrario ad color verde pallido e senza spicchi , di sapo- MEMORIA SFAZZADA (quasi ardita) Memoria
Affoltato o Avventato . re bensì simile al popone ma più scipito, e tenace, dicesi di Quella che difficilmente si
PARLAR MELENSO, Parlare o Favellare di cui è quasi spento il seme chiamato da' scorda di ciò che apprese, che ritiene lun-
collo strascico, si dice di Chi allunga trop- Sistematici Cucumis Chate. Non è dunque gamente e fortemente.
po le vocali o ribatte le sillabe o replica le a confondersi il Popone col Mellone ; sulla MEMORIAL, add. Voce antiq. Ricordevole ;
parole nel fine del periodo . qual differenza anzi leggiamo in un Sonetto Memorioso.
MELENSO altresì diciamo per Agg. a Per- del Burchiello, E fa di comperare un buon MEMORIAZZA, s. f. Memoriona, Voce da
sona, nel sig. di Svogliato ; Maninconico, popone ; futalo ch'e' non sia zucca o mel- scherzo, e vale Gran memoria.
Di tristo umore . lone. Abbiamo anche dal Mellone la voce MEMORIÈTA, 8. f. Memoriuccia, Piccola
MAN MELENSE, è maniera ant. met. che Mellonaggine, che vale Scipitezza, grossez- memoria,
va riferita alla persona, e vuol dire Tardo ; za d'ingegno . MEMORIETA, Piccolo memoriale.
Lento; Pigro · Mani benedette è il suo MELONI BACHIRI, V. BACHIRI. MENADA, s. f. Menata ; Menamento; Me-
contrario. FATTO A MELON, Spicchiuto, Fatto a spic- natura ; Dimenamento.
MELÈO (coll'e larga) s. m. T. Agr. Melume chi. Palla spicchiuta. MENADA DE PENA, Tirala di penna, Se-
Specie di nebbia velenosa e adusta , che as- QUEL DAI MELONI, Poponaio, Quel che gno qualunque fatto colla penna.
sai nuoce alle viti ed alle messi. vende i poponi . MENADA DE PEDINA, V. MOSSA.
MELESSO, add. (che suona Mezzo lesso) MELON, detto per Agg. a Uomo, Mellone, MENADEO, V. A MENADEO.
detto per Agg. a Persona, Insipido ; Scioc- vale Sciocco, Scipito, Di grosso ingegno. MENAL, s. m. T. Mar. Tirante o Menale,
co; Sgraziato ; Svenevole ; Freddo, e si NASE ST' ALTRO MELON, Maniera antiq. chiamasi la Corda che si passa nei paran-
riferisce alle maniere di conversare e di metaf. per voler dire Oh sentite quesť al- chini, per tirar i pesi.
parlare. Il suo contrario è Desto, cioè Di tra marchiana ch' io vo' raccontarvi. MENALÒRBO, 8. m. Lanternone, chiamasi
spiriti svegliati. V. LESSO add. MELONA, 8. f. Coccia ; Coccola ; Cocuzza; da' Ciechi Colui che gli guida quando tre
MELIA, 8. f. Melia ; Perlaro ; Albero de' Cipolla, la Testa. V. MELONERA. o quattro s' accordano d'andare insieme.
Boerio. 52
410 MEN MEN MEN

MENAMENTO , s . m. Menamento o Dime- MENAR EL ROSTO, Vo'gere l'arrosto, cioè per lo più da poveri pescatori, il capo o ca-
namento . Lo schidione coll' arrosto al fuoco. staldo de' quali chiamavasi DOSE Dei Nico-
MENAR, v. Menare, Condurre da un luogo MENARELO (coll' e larga) s. m . Menaloio, LOTI, V. Correva per quella parte rapida-
• all' altro. Strumento qualunque col quale si mena. mente il fiume Brenta, e fu quindi neces-
Menare, dicesi per Dimenare, Agitare e MENARESSA, s. f. Agguindolatrice, Che sario nel secolo XIII di alzarvi un argine
per Mescolare, Mestare. V. MISSIAR LA PAE- forma la matassa coll' arcolaio o guindolo. che ancora esiste e si dice ARZARE DE S. NI-
LA, V. in PAELA . MENARESSO, s. f. Menante ; Menatore, COLÒ. In quest'isola aveva residenza, prima
MENAR A SCOLA QUALCÙN, detto fig. Saper Che mena. della creazione de' Dogi, un Tribuno , come
far da maestro ad alcuno-In altro signif. MENAROSTO, s. m. Girarrosto e Menar- un altro ve n'era nell' isola opposta di Oli-
Aggirare o Rigirare alcuno, Ingannare. rosto, voce dell' uso. volo (S. Pietro di Castello), già instituiti
MENAR ATORNO QUALCÙN, V. ATORNO, TIRAR SU EL MENAROSTO, Caricare il me- nell'anno 804. Cessò il Tribuno di Olivolo
MENAR A TORZIO, V. TORZIO. narrosto. Scaricarsi è il suo contrario. per la sede Episcopale ivi collocata, ma quel-
MENAR BON, Menar buono ; Dar per con- MENAROSTO, dicesi per disprezzo ad un lo di Mendigola continuovvi, e quando fini-
cesso. tristo Oriuolo ; assimilandolo al girarrosto. rono i Tribuni assunse il titolo di Castaldo
MENAR EL CULO CAMINANDO, V. CULO. MENAZZO, T. antiq . V. MANAZZO. de' Mendicoli e poi di Doge. Dagli abitanti
MENAR LE GAMBE, Sgambettare, Il dime- MENDA, s. f. Menda ; Rimendatura ; Ri- delle dette due isole Mendigola e Olivolo
nar le gambe stando a sedere Menar le mendo, Congiunzione di parti rotte. sorsero poi le notissime fazioni de' Nicolotti
seste , detto fig. vale Camminare veloce- Menda de le moNÈDE, T. di Zecca, Aggiu- e Castellani, che si mantennero fino ai nostri
mente. stamento delle monete. V. MendaÒR. tempi. V. Guera de Nicoloti e Castelani.
MENAR SPUZZA V. SPUZZA. MENDA è poi voce antiq. e vale Difetto. MENDOSSA, s . f. o MANDOSSA, T. de' Bec-
MENAR LE ZATE , V. ZATA. MENDA, s. f. chiamano i Doratori quel Pez- cai, Coltellaccio, Coltello lungo di lama ,"
MENAR I ZORNI, Passare i giorni, la vita, zetto d'oro battuto, che dopo la doratura met- pesante e grossolano, di cui si servono i Bec-
Vivere . tono in que' luoghi ove la stessa doratura cai per tagliare la carne.
MENAR LA BOARINA, V. BOARINA. manca. Menda in buona lingua e nel suo MENEGA, s. f. Domenica, Nome proprio di
MENAR LA COA, V. Cos. primo significato vuol dire Difetto, ma ha Femmina.
MENAR LA MAN, Tener la mano ; Guidar non meno il secondo di Rifacimento di dan- FAR LA MENEGA, Locuz. furbesca e vale
la mano, Quando s ' insegna a scrivere. no ; e quindi pare che Menda potrebbe usar- Far lu polenta.
MENAR O MISSIAR LA POLENTA, Menare, si figur. nel sentimento espresso dai Dora- MENEGHELA (coll ' e aperta) s . f. Certo
Tramenare o Mestare la polenda o polen- tori, come usano Mendir , V. giuoco di carte che fassi in compagnia di più
ta CHI SA MEGIO MENAR LA POLENTA LA MENDA, dicevasi in tempo antico fra noi persone, nel quale la Carta prevalente col
MENA, prov. metaf. Chi ha la mestola in ma- per Biasimo ; Critica. - Disse il nostro nome di MENEGHELA è il due di spade.
no si fa la minestra o suo modo, cioè Chi Calmo : I VOL DAR MENDA FINO AI DUCATI MÈNEGO, Domenico ; Nome proprio di Uo-
comanda o Chi è più pratico degli altri, fa TRABUCANTI, detto metaf. che vale Apporre mo. In Toscana il volgo dice Beco per Do-
le cose a suo modo . alle pandette o al sole, cioè Biasimar qua- menico.
MENAR LA PORTA ATORNO, Menare il can lunque cosa, per ottima ch'essa sia. La voce MENELOTO, T. de' Pesc. V. A Gòn.
per l'aia ; Star colle mani in mano ; Ba- Mendir o Dar mENDA è propria della Zecca. MENGHI, Voce furbesca, Bracchi e vale Bir-
loccarsi ; Donzellarsi, Oziare — Far pila- V. MENDA nel Dizionario. ri.
stro o pergola, Star fermo senza operare. MENDADORA O MENDARESSA, 8. f. Rimenda- MENO (coll'e stretta) Sincope di MENEGO,
MENAR LA TESTA, Scrollare il capo ; Scuo- trice, Colei ch' esercita l'arte di mendare cioè Domenico.
ter la testa. le rotture de' panni ·Rimendatore dicesi MENOÈLO . DEO MENOÈLO, V. DEO.
MENAR O REMENÀR UNO PER BOCA, Detrar- dell' Uomo. MENOÈTO O MENUETO, s . m . Minuetto o
ne ; Mormorarne ; Sparlare d'alcuno . MENDADURA, s. f. Rimendatura , V. MEN- Minuet, Sorta di danza nobile, che molto
MENAR QUALCUN PER EL NASO, Menar per ᎠᎪ . usavasi a' tempi nostri prima del 1797 : è
lo naso, vale Aggirare, Abbindolare alcuno MENDAÒR, s . m. o Tornidor de zeca, Ag- poi andata totalmente in disuso .
--- LASSARSE MENAR PER EL NASO O MENAR A
giustatore ; nell' uso però dicesi Revisore, MENOLA, s . f. T. de' Pesc. (che barb. fu
TORZIO, Lasciarsi aggirare come un ar- Colui che nella zecca aggiusta le monete col detto Menolatus e Menomena), Pesce di
colaio ; Farsi girare come un palèo ; La- peso. mare del genere Sparus, di cui abbiamo tre
sciarsi levare in barca. MENDAR, v. Mendare ; Rimendare ; Far differenti specie , come segue .
MENARSE, Dimenarsi; Diguazzarsi, Agi- menda; Cucire a pelo, Rimendare un pan- MENOLA, propriam. detta, ch' è lo Sparus
tarsi colla persona, Muoversi. no intignato. Moena di Linn. Il suo corpo è allungato ,
MENARSE TROPO , Atteggiare , Muoversi MENDAR LE MONEDE, T. di Zecca, Rivede, stiacciato ai lati, con una macchia nera per
troppo parlando e gestendo. re o Aggiustare le monete. V. MENDAÒR. parte, che non oltrepassa in lunghezza il
MENAR VIA UNO, Arrestare alcuno ; Im- MENDAR, v. detto in T. de' Doratori o Mɛ- mezzo piede; ed è pesce abbondante e triviale .
prigionare alcuno. TER MENDE , Mendare, essi intendono Rimet- Quando è piccolo chiamasi PoNTÌO O PON-
MENAR ZO A CAMPANE DOPIE, Menare o tere dopo la doratura qualche pezzetto d'oro TARIOL ; dicesi GARIZZO , quando è maggiore ;
Zombolare a mosca cieca ; Sonare a mar- che manca, correggere i difetti della dora- e MENOLA, quando sia giunto al suo perfetto
tello ; Suonare a doppio ; Sciorinar colpi, tura. accrescimento.
mazzate, ceffate, cazzotti · In altro sign. MENDARESSA, V. MENDADORA. MENOLA SCHIAVA, Pesce ch'è di colore più
Attaccare altrui un campanello o Appiccar MENDE, Maniera antica vernacola, che usa- azzurro sul dorso ; ed è una varietà del su-
sonagli ad alcuno, vale Sparlare d'alcuno vasi ai tempi del Calmo per Me ne MEN- periore. Dicesi SCHIAVA perchè pescasi per
indiscretamente. DE DOGIO GRAVISSIMAMENTE, Me ne duole o lo più nei littorali Illirici detti Schiavoni.
MENAR ZO A CAMPANE DOPIE, dicesi talora Duolmene grandemente -- · DIO MENDE LI- MENOLA BIANCA, detta ancora MARIDOLA e
d'una sentenza troppo rigida e mal digerita, BERI, Dio me ne liberi. AGON, Sparo Smaride, chiamato da Linn.
Dar sentenze all' abbacchiata ; Far giu- MENDIGOLA O MENDICOLA E MENDIGOLI, Sparus Smaris. Questo pesce rassomiglia
stizia coll asce o coll' accelta. chiamavasi antic. l' Isola di S. Nicolò, detto allo Sparus Moena, ma ne differisce per al-
VOLTELA, MENELA O ZIRELA, Volta, rivol- poscia Isola di S. Nicolò de' Mendicoli, dove cuni caratteri specifici . Chiamavasi antica-
ta, dagli, picchia, ripicchia, vale In con- pretendesi che approdasse Antenore Troiano. mente dai Veneziani ZiROLO.
clusione, In somma delle somme. Fu la origine così nominata perchè abitata MENTA, s . f. Menta, Erba o Pianta labia-
!
MEN MER MER 411
ta odorosa ed amara simile al Matricale , nuge, Budelle degli animali minuti, di cui Quel che vende a minuto, che dicesi anche
che cresce spontaneamente lungo le siepi e fansi le corde di alcuni strumenti da suono. Fondachiere ; Panniere ; Pannaiuolo e Ri-
`ne❜luoghi coltivati . I Sistematici ne distin- MENUZZO, 8. f. Voce antiq. Minuzzolo o tagliatore, cioè Che vende a ritaglio.
guono varie specie : come la Mentha sylve- Minuzzo, Minuta parte di che che sia. MERCANTE DA QUADRI, Quadraio DA
stris e la rotundifolia, che nascono ne' fossi MENZONAR O MINZONAR (colle z aspra) v. SPECHI, Specchiaio - DA STAME, Stamaiuo-
ed hanno odore fetido, simile alla Menta co- Menzionare; Menzonare; Mentovare ; Mo- lo - DA TELE, Mercante di teleria.
mune ; la Mentha viridis, ch'è la comune tivare, Far menzione d'una cosa, Nomi- MERCANTE DA STOCHI, Scrocchione V. STO-
in tutti gli orti, e che si distilla in acqua nare, Memorare. CHIZANTE.
odorosa: la Mentha piperita (V.LUSVERDE ) ; MÈOLA , 8. f. Midolla ò Medolla ed anche MERCANTE DA CHIACOLE, Vendifrottole,
la Mentha pulegium che trovasi ne' prati Anima, a cui più comunemente diciam Mi- cioè Colui che spaccia frottole per cose vere.
umidi, il cui decotto si prende in Te. dollo, e per simil. Mollame, Quella sostan- ZOGAR A MERCANTE IN FIERA, V. ZOGAR.
Le prime due qualità si chiamano in ita- za che trovasi nel centro d'un tronco e MERCANTIL, add. ZOGO MERCANTIL, Ma-
liano Mentastro o Menta selvatica ; la Men- de' rami. niera con cui i giuocatori dell' Ombre si
ta viridis, Menta comune o d' orto ; la Pu- Midolla, chiamasi la Grassezza senza sen- esprimono per allusione ad un Giuoco che
legium, Puleggio . so contenuta nelle concavità delle ossa. s'abbia in mano, rischioso ; e vuol dire
MENTE, s. f. Mente, dicesi per Memoria MEOLA DEL CORNO, Gomma, La seconda Giuoco incerto che può riporsi , cioè perder-
-Tenersi a mente -- ANDAR DE MENTE O scorza delle corna degli animali. si.
Via de la mente. Cader della memoria, di Osso PIEN DE MEOLA, Midolloso - SENZA MERCANTIN O MARCANTIN, 8. m. Mercatan-
mente che che sia VEGNIR IN MENTE , MEOLA, Smidollato - — CAVAR LA MEOLA, Smi- zuolo ; Mercatantuzzo ; Mercatantuccio ;
Cader in mente, vale Appresentarsi alla dollare. Mercantuzzo.
memoria -- QUANDO ME VIEN IN MENTE , Discorso senza MEOLA, detto fig. Discor MERCANTIZAR, v. O MARCANTIZÀr, Mer-
Quando mi si rivolge per l' animo la idea so senza Midolla, cioè Senza sostanza. canteggiare ; Mercalare ; Mercatantare,
di quel fatto o di che che sia ME VIEN IN ANDAR A LA MÈOLA D'UNA COSSA, detto pur Trafficare a guadagno .
hente de dirve UNA COSSA, Mi cade in men- fig. Far l'analisi d' una cosa ; Analizzare MERCANTÒN , s. m. Mercantone ; Merca-
te di dirvi etc. CoSSA VE VIEN IN MENTE ? Esaminare a fondo. tantone , Gran mercante.
Con interrogativo, Che cosa vi salta in ca- Café co la meola ( Caffè midolloso) si MERCANZIA O MARCANZIA, S. f. Mercanzia;
po? Che cosa vi vien in fantasia ? Qual dice figur. per Caffè sustanzioso , saporo- Mercatanzia e Merce, Gli effetti e le robe
fantasia vi viene ? In atto di rimprovero . so, cioè Buono, perfetto ·-- DEME UN CAFÉ che si mercantano e si trafficano.
DAR DA MENTE , Tener mente ; Metter CO LA MEOLA, S'intende dire Datemi un LA MERCANZIA CORE DRÌO AI prezzi, La
mente, valgono Star attento, Far attenzio- caffè buono. mercanzia o La roba va dov' ella si spac-
ne, Guardare. MÈOLO, s. m. T. de ' Costruttori navali cia.
DAR MENTE A QUALCOSSA , Attendere ; Gorgièra, Bracciuolo di fortissime dimensio- MAGISTRATO Dei cinque Savi A LA MERCAN-
Ascoltare ; Por mente a che che sia - Di ni, che si applica alla ruota di prua, sporge zia, era il titolo d' una grave Magistratura
HENTE QUA, Attendete a quel ch' io dico ; dalla stessa sopra la linea d'acqua, e serve del Goveruo Veneto rappresentata da cin-
Ascoltate. di sostegno e di fondamento a tutto lo spe- que Senatori, la quale soprintendeva al com-
DAR MENTE A CHIACOLE, Dar retta ; Ab- rone. mercio, rilasciava le patenti mercantili, giu-
badare a ciarle . V. CHIACOLA. MEOLI, chiamansi que' Bracciuoli sottili, dicava specialmente le quistioni che interes-
AVER QUAL CÙN IN TE LA MENTE, Aver al- che servono a sostener lo sperone nelle ga- savano i sudditi Ottomani , ed univasi al
cuno in quel servizio, Non curarlo. lee. Collegio per votare nella nomina de' con-
NO VE GO GNANCA IN MENTE, Non vi bado, MERCA O MARCA, 8. m . Mercato. soli Veneti.
cioè Non vi euro, Vi disprezzo ; v'ho in quel- Tre done fa un mercà, Tre donne fanno MERCANZIÈTA O MARCANZIETA, 8. f. Mer-
l'ultimo servizio . un mercato, cioè Hanno materia da discor- canziuola.
MENTIA ) rere e trattare come un' adunanza in dì di MERCERETO , V. MARZARETO.
MENTIDA ) s. f. Mentila; Smentimento , mercato. MERCORA , s. f. Termine che usasi da al-
Accusa o rimprovero di menzogna . Dare o SCOMENZAR EL MERCA, Attaccare un mer- cuni per onestà, in vece di Merda.
Toccare una mentita . cato, cioè Cominciare un cicaleccio, e più UNA MERCORA, Messer malanno che li col-
MENTIDÒR, add. Mentitore, Che mentisce. propr. con donne. ga ; Niente affatto, e vale per Negativa as-
MENTIDORA , add. Mentitrice, dicesi della SORA EL MERCA, lo stesso che DESSORAVIA soluta, No.
femmina . V. — Vedi pure SORA LA BROCA, SORAMARCA, MERCORE , s . m . Mercoledì o Mercordi o
MENTIR, v. Mentire; Dimentire, Dir bugie, BOMARCA. Mercore, come disse il Bembo, Nome del
Negare. MERCANTA, s . 1. Mercantessa o Mercatan- terzo giorno della settimana , corrotto da
MENTIR UN CARATERE, Falsare ; Falsifica- tessa. Mercurii dies.
re; Alterare. MERCANTAR, v. Voce antiq. Mercantare ; MERCORE GRASSO, Berlingaccino ; Berlin-
TI MENTISSI PER LA GOLA, Tu ne menti per Mercatantare, Fare il mercante. gacciuolo, Giorno che precede il giovedì
la gola o per la strozza, cioè Tu menti MERCANTE O MARCANTE, 8. m. Mercante o grasso detto Berlingaccio.
sfacciatamente, indubitatamente. Mercatante Mercante in digrosso. MERCORELA, s. f. T. degli Erbolai, Mer-
MENTO, V. BARBUZZO . MERCANTE DA BIAVE, Granaiualo o Gra- corella e Marcorella, Erba che nasce co-
MENTRE, Avv. Mentre ; Nel tempo ; Nel naiolo e Granatino - — DA CAMBI, Cambista munemente negli orti, detta da' Sistemati-
mentre che. o Cambiatore DA CORIDORO, Orpellaio ci Mercurialis annua, la quale è creduta
IN STO MENTRE ; In quel mentre, In que- Da drapi de seda, Setaiuolo – Da fero, purgante e antivenerea, ma non è adopera-
sto o In quel mentre ; In quell' istante ; In Venditore di ferro. ta e con ragione , essendo congeaere alla
quel mezzo ; In questo mezzo, valgono In- MERCANTE DA FIA, detto fig. Soffione, va- Mercorella perenne, ch'è venefica, come os-
tanto. le Spia - MERCANTE DA BRUSTOLINI O DA serva Targioni Tozzetti nelle sue Osser-
MENUAGIA, V. MINUAGIA . FIGHI SECHI, Mercatunzuolo; Mercantuolo; vazioni botaniche.
MENUÈTO, V. MENOÈTO. Mercatantuzzo di feccia d'asino . Schiac- MERCURIO, s. m. Mercurio, detto ancora
MENUO, V. MINÙO. cia noci e vende i gusci a ritaglio. Argento vivo, Sostanza minerale notissima.
MENUSA, s. f. T. antiq. Minuzia. MERCANTE DA LANA, Lanaiuolo - DA MAN- MERCURIO, detto fig. vale Talento, ma
MENÙSE, pur Voce antiq. Minugie, o Mi- zı, Boatliere -— DA DRAPI, Drappiere, cioè non sodo.
412 MER MER MER

RAGAZZO PIEN DE MERCURIO, Mercuriale , QUANDO LA MERDA MONTA IN SCAGNO O CHE Cut NO ME VOL NO ME MERITA, Chi non mi
cioè Vivo, impaziente. La spuza o che LA FA DANO, V. SCAGNO. vuol segn' è che non mi merila.
MERDA, s. f Merda ; Sterco; Feccia, Gli ESSER MERDA E RABIA O MERDA E TOSSEGO, TI LO MERITAVI, Ti slava bene, Detto per
escrementi degli animali, ma più dicesi di Carne cattiva o Cattivo pezzo di carne, rimprovero.
Quelli dell' uomo. V. SMEGIAZZA. dicesi a Quegli uomini che sono di genio MÈRITO, s. m. Merito ; Pregio ; Valore
MERDA DE BO, Bovina ; Stabbio - De sciagurato e maligno. Onde si dice quasi in Ricompensa; Guiderdone.
COLOMBI, Colombina - DE CAVRE e de PIE- proverbio e per ironia di Chi sia magro o DIO VE NE RENDA EL MERITO, Dio vi meri-
CORE , Pillaccola ; Caccola , e s'è secca , piccolo di persona, ma sia maligno ed astu- ti o rimeriti, vi renda merilo, vi ricom-
Polveraccio - MERDA DE OSEI, Cacherelli, to, Egli è come lo stornello, poca carne e pensi, vi ricambi, vi rimuneri, cioè Vi
e s'è serca, Calcinaccio - -DE GALINA, Pol- calliva -- Risentito, add. Che si risente o premii, vi guiderdoni.
lina — ----- DE OSELETI e DE BOVOLI, V. in CA- Che è facile a risentirsi, Sensitivo, Vendi- BONI MERITI, dicesi per antifrasi nel sign.
GOLA. cativo, Impaziente, Focoso, Sdegnoso . di Male azioni : forse dal barb. Meritum che
MERDE, detto fig. (che in Lombardia di- FAR DE LE MERDE, vale fig. Gridare, Stre- fu detto ne' bassi secoli per Delitto - GAL
cesi MoсHE) Caccabaldole, cioè Carezze, pilare. V. CRIAR. N' HO VISTO ANDAR IN GALIA CO MANCO MERITI,
vezzi, atti o parole lusinghevoli - FAR DE FAR MILE MERDE , Fare stoggi o troppe Ne vidi molti condannati in galera per
LE MERDE, Dar caccabaldole ; Dar soia, invenie, dicesi di Uno che mostra con certi minori delitti o scelleratezze.
vale Far paroline o per ingannare o per en- attucci ripugnanza di voler fare o dire qual- FARSE ONOR SENZA MERITO, V. ONòr.
trar in grazia di chi che sia - Far degli che cosa, ma propr. vuol farla o dirla ; e più VEGNIMO A DIR EL MERITO, Specie d' inter-
smasci o smiasci, vale Smorfie inutili, su- comunemente dicesi Troppe cirimonie —In calare, Venir a dire ; Che è a dire ; Cioè a
perflue. altro senso, Ammoinare, Far moine o ca- dire ; Voglio dire.
MERDE COL CROSTOLO, Bravata a creden- rezze. MERLÈTO (coll'e stretta) s. m. Merletto,
za ; Una cosa da darle del voi o del mes- FAR D'UNA MERDA UNA GRAN COSA ; ovv. De Trina, Merletto stretto.
sere Sbraciata o Sbracio per metaf. va- TANTIN FAR TANTON, Far d'una mosca un FATO A MEKLETI, Merlettato.
le, Mostra di voler fare gran cose, che dicesi lionfante, d'una bolla un canchero, d'una DISCORSO COI MERLETI O COI SO MERLETI,
anche Vantamento·-- CHE MERDE COL CRO- pipita un fistolo, Di nulla far gran cosa, Discorso co' suoi episodii, cioè Con digres
STOLO ! Piano che non si levi polvere, si aggrandire Ogni bruscolo gli pare un sioni.
dice per derisione di Chi fa bravate senza trave, parlando di Chi fa gran romore d' MERLETI è poi voce furbesca, usata da'
propositto. Zucche fritte ! Zucche marina- ogni menoma cosa, e n'è casoso. Barcaiuoli ne' loro spiritosi dettati, nel si-
le! Scipilezze ; Insipidezze Sciocchez- PERDERSE IN T'UNA MERDA da Gnente, V. gn. di Denti. Dicono per es. TIEN LA SER-
ze; Scioccherie; Baie ; Inezie ; Chiappole- Perder. PENTINA DRENTO I Merleti, Tieni la lingua
rie, Sono tutti Termini che spiegano il si- SE NO LA XE Merda la ghe someGIA, detto a freno o in briglia ; Raffrena quella tua
gnificato vernacolo. V. CAGADA e SECATURA. fig. ovv. No LA XE MEROA MA EL CAN L' HA lingua maledica o tabana.
MERDA detto fig. per Agg. a Uomo, è lo CAGADA, Tanto è zuppa che pan molle ; Se Così dicono BOCA SENZA MERLeti, Bocca
stesso che BLITRI, V. non è lupo è can bigio, Nessuna o poca sferrata, per dire Senza denti ; assimilando
MO LA MERDA ! Canchita ; Cappita ; Cap- diversità. metaf. i denti ai merli delle mura antiche.
peri; Zoccoli; Finocchi ; Potenza in terra ; Sanz' altre merde , Senz'altro impac- MERLIN, s. m. Merlino, T. de' Funaiuoli,
Poffare il mondo ; Oh vacci scalzo ; Oh cio ; Senz'altri fastidii; Senz'altri chiassi. Specie di Funicella o sia Spago che serve
vatti con Dio. Interiezioni di maraviglia. MERDA IN BOCA A CHI L'INDOVINA, Chi man- a varii usi.
CASCAR IN MERDA, V. CASCAR . gia merda di galletto diventa indovino, Merlino detto anche in T. Mar. è una
NO STIMAR UNA MERDA, Stimare come una Detto a gabbo ad uno che ha indovinato un Funicella, di cui si servono i marinai per
foglia di porro o come il terzo piede. enimma. Fu anche detto, A chi vuole indo- avvicinare il bastimento a terra.
NO DARGHENE UNA MERDA, Non ne calere ; vinare in bocca gli possa un can cacare. MERLO, s . m. Merlo e Merla, Uccello tut
Non ne intendere bocciata o boccicata. MAGAZEN DE LE MERDE, V. MAGAZÈN. to nero e di becco giallo, che canta, e chia-
OGNI MERDA LO FA SCALDAR, Ogni menoma MERDACÀI, s. m. Detto fam. per ischerzo, masi da Linn. Turdus Merula.
cosuccia gli fa saltar la mosca al naso, Tafanario. MERLO DA AQUA, Merla acquatica o Acqua-
Lo fa adirare. MERIDIANA, 8. f. dicesi volgarmente al- iola comune, Uccello di padule, detto da
OMO DE MERDA, Uomo da succiole, Si l'Orologio solare . V. RELOGIO. Linn. Sturnus Cinclus. I Veronesi lo chia-
dice in modo basso di Persona ignorante, MERIGA, s. m. Dicevasi ai tempi Veneti mano MERLO AQUAROLO. Si tuffa nell' ac-
debole o di poca stima. in alcune provincie a quello che ora chia- qua e si ciba di piccole chiocciolette del
O MERDA O BARETTA ROSSA, Locuz. fam . masi Cursore d'un comune , al quale però genere Bulimus, come pure di vermetti che
e metaf. O Cesare o Nicolò ; 0 asso o sei ; spettava il dar denunzie de' casi criminali vanno serpeggiando sull'erba subacquea.
O polli o grilli; O guasto o fatto, O tutto come ora fa l' Agente comunale. Egli dipen- MERLO GAGION O TORDO GAZARO, T. degli
o niente. deva dai Sindici ed era salariato. Uccellatori, che nella Toscana dicesi Tor-
UNA MERDA CALDA, detto in atto di dis- MERITAR, v. Meritare ; Rimeritare. déla e Tordèla gazzina, sul Veronese MER-
prezzo, Un niente ; Niente fatto ; Unghieu; DIO VEL MERITA, Dio vi rimeriti, vi ren- LO GAZOTO, Tordo mezzano, detto da Lin-
Uno zero ; Una ghiarabaldana o ghiera- da merito. neo Turdus pilaris . Specie di Tordo che
baldana, Niente affatto. EL SE MERITA QUEL CASTIGO, Gli sta il ha la testa e l'estremità del dorso grigie,
In altro sign. UNA MERDA, Le zucche ma- dovere, dicesi di Uno cui è intervenuto quel e le penne della coda nere. La sua carne
rine, Quando vogliam negare una cosa det- male che si meritava - A popolo pazzo è saporitissima .
ta affermativamente da un altro. un prete spiritalo ; ▲ carne di lupo zan- CANTAR DA MERLO, V. CANTAR.
UNA MERDA CHE TE SALTA IN TEL MUSO O ne di cane ; Qual guaina tal coltello ; Qual MERLO, s. m. Merletto; Merluzzo ; Merlo
CHE TE STRANGOLA, detto per Modo negativo, cervello tal cappello ; Tal culo tai brache, o Trina, Una certa fornitura o trina fatta
Messer malanno che ti colga ; Canchero Corrispondere a cattivo merito cattivo ac- di refe finissimo o d'oro o d'altro -- Gi-
che ti mangi - TE DARÒ UNA MERDA CHE TE quisto, a mal opera gastigo. glietto, dicesi a specie di trina con mer-
SALTA IN TEL Muso, Ti darò un par di cor- ME LA MERITO, Mi stu il dovere ; Ben mi Juzzi e punte, così detta perchè ha simi-
na, un par di funi o una fune che t'im- sta, Così mi conviene. tudine col giglio Bighero, Fornitura
picchi, Indica che altri non merita ricom- MERITARSE UN CORNO, Malemerito , Che fatta di filo a merluzzi. V. PONTO DE BU-
pensa. merita male, Non meritevole . RAN, in PONTO.
1

MES MES MES 415


Far i merli, Lavorar di trine, di mer- MESCOLANZA, 8. f. V. MISSIAMENTO.
letti o merluzzi. sa. - CANDELA MESSA A MAN, Candela ar-
MESCOLAR, V. V. MISSIÅR. siccia, vale Semplicemente manomessa.
BALON DA MERLI, V. BALÓN. MESCOLETA. s. f. Piccolo matterello o
MAZZÈTE DA Merli, V. MazzèTA. MESSO Su, Sommosso ; Instigato ; Subbil-
mestatoio. lato.
Giustår i merli, V. Giustàr. MESCOLÒTO , 8. m. è termine che a Bu-
VENDITOR DE MERLI, Bigheraio, Vendi- MAL MESSO, Mal parato, Mal in ordine,
rano danno le donne a'Cetriuoli (Cugumeri ) mal vestito - BEN MESSO, Ben vestito ; In
tore di bigberi.
maturi, grandi e giallastri, ch'esse vendono buon arnese ; In galanteria .
MERLI DE PONTO IN AGERE, dicevasi antic. gridando, O CHe mescoloti, Done , che me- MESSO IN CASA DA MISERABILE, Poveramen .
per Merletti a punta dago, lo stesso che SCOLOTI ! L'Autore è dell ' avviso che questo
Merletti di Fiandra o Fiamminghi o di Bu- te albergato.
termine sia zoticamente corrotto da MEGA MESSORA, (coll'o stretto) s . f. Segolo ;
rano.
Lo, usato nello stesso significato a Murano. Pennato, Specie di Falce adunca, con cui i
Merli de le murE, Merlo o Becchetto, V. MEGALO.
Parte superiore di alcune muraglie anti- MESCÙGIO, 8. m. Miscuglio ; Mescolan- Contadini tagliano il grano, che anche di-
cesi Fulce messoria o da mietere.
che - Spaldi o Ballatoi, dicesi quella Gal- za, Mescolanza di più cose fra sè diver-
leria che avanza al di fuori all' alto d' una MESTÀ , s. f. Voce plebea corrotta da Ami-
se.
muraglia o d' una torre - - FAR I MERLI DE sta, e vale Amicizia.
FAR UN MESCUGIO, Mescugliare, mettere No GO MESTÀ CO QUELO, Non ho amistà
LE MURE, Merlare. insieme più cose fra sè diverse.
MERLOTO , 8. m. Merlotto, Merlo giova- o amicizia con quello ; Non sono inami-
MESE , s. m. Mese. stato.
ne.
DE UN MESE, Mensuale o mensile — DE MÈSTEGO (coll'e aperta) add. Domestico,
Detto per Agg. a uomo, Merlotto, signi- DO MESI, Bimestre - TRE NESI, Trime-
fica Balordo , Grossolano Uccellabile, vale Mansueto, e dicesi degli Animali.
sire - QUATRO MESI, Quadrimestre — SIE
vale Semplice, pieghevole , facile ad esser RENDER MESTEGO, Domesticare , Si dice
MESI, Semestre. anche delle Terre, e vale Fecondarle , ridur-
aggirato e cader nella rete. Mese de le DONE , Mestruo -- ESSER IN
GONDOLAR I MERLOTI, Zimbellare ; Allet- le a coltura.
MESE, Aver il mese, i fiori, i sangui, le ca- MESTIÈR, s. m. Mestiere e Mestiero.
tare, detto fig. vale Attrappare gl' incauti.
MERLUZZO V. Lovo. lende, le purghe. MESTIER, dicesi per Arnese o Strumento
Mese che tira TRENTAUNO, V. TIRAR. che serve per un mestiere : come le reti
MERZARIA, V. MARZARIA.
MESSA, s. f. Messa. per un Pescatore etc. Ciabatta , direb-
MESA (coll' e serrata ) s. f. (che suona Mese)
MESSA BASSA, Messa piana . besi d'Ogni frammento di materiali di co-
Paccotiglia, Commestibili ed altro ad uso
MESSA ALTA O GRANDA, Messa cantata. loro che lavorano.
particolare dell' equipaggio ne' bastimenti,
MESSA DA SPOSI, Messa del congiunto. MESTIER, T. antiq. Mestieri ; Bisogno
per la provvigione di circa un mese. V. Por-
TADA. MESSA DE BONA MISURA o de peso, Messa NE FARIA MESTIèr de aver etc. , Ci fareb-
lunga . be mestieri d'aver etc. cioè Ci abbisogne-
MESADA )
MESATA ) s. f. Mesata, La paga d'un mese. MESSA BONA O NON BONA, Messa valida o rebbe.
non valida. MESTIER , dicesi anche per Faccenda ;
MESCHIN, add. Meschino : Tapino.
MESCHIN DE CORPO, V. BUZARETO, Co- MANDAR LA MESSA SUL GRANÈR Del Papa, Briga GO TANTI MESTieri da far, Ho da
GIONARIO, STRÙFIGNO . Locuz. fig. Marinare la messa, la scuola, sbrigare tante faccende.
MESCHINITÀ, s. f. - UNA MESCHINITÀ, l'uffizio, che vale Non ascoltar la messa, CATIVO MESTIER , Mestieraccio.
Una minuzia ; Un minuzzolo : Un bric- Non andar a scuola, Non dir l' uffizio. CHI GA MESTIER GA LAORIER E TROVA PAN
ANCA EL PRETE FAL▲ ▲ DIR LA MESSA, V.
ciolo ; Un miccino ; Un atomo, Un poco o DA PER TUTO, Chi ha arte ha parte, Prov.
FALAR. Chi sa è ricapitato per tutto.
niente. CHIAPAR MESSA, V. CHIAPAR .
MESCHIZZO o MESTIZZO, Mischiato o Me- FAR I MESTIERI DE LA CASA, Far la mas-
schiato, Agg. a Cosa formata di diverse FINIA LA MESSA FinÌe le candele , V. Can- serizia della casa ; Rimettere in ordine
DELA. la casa, Far le faccende domestiche .
sostanze.
CANTAR MESSA IN UGNOLO, V. UGNOLO . LASSA FAR EL MESTIER A CHI LO SA FAR,
AQUA MESCHIZZA O MISCHIZZA, Acqua dol-
cigna o salmastra, Che tien del salso o Ac- MESSETARIA, s . f. T. del Governo ex Ve- Chi fa l' altrui mestiere fa la zuppa nel
qua dolce meschiata colla salsa. neto. Uno de' più antichi dazii imposti alle paniere, e vale Chi si mette a far l'arte
COLOR MESTIZZo, Mestizzo, Ch' è di co- merci ed ai contratti de' Veneziani è quello ch'e' non sa, in cambio di guadagnare ne
lor tristo tra bianco e brouzino ; e dicesi della Messetaria , per l'esazione del quale, scapita - Val più un colpo di maestro,
propr. di Uno che sia generato da un India- nel secolo XIII, fu instituito il Magistrato che due di manovale , È più utile servirsi
no e da una Europea o viceversa ; e dicesi di tal nome, che durò sino al cadere della delle persone pratiche e ammaestrate , che
anche Meticcio. In Ispagna ne' bassi tempi Repubblica. Viene questa parola da MESSETI delle non pratiche e ignoranti.
dicevasi Mestizus. O MISSETI, antichi termini vernacoli che STRAPAZZA MESTIÈR, Scopamestieri.
ZORNADA MESCHIZZA O MESTIZZA, Giorno valgono Sensali o Mezzani de' contratti. EL MESTIER DE LE CARTE O DEL ZOGO, O
infruscato, cioè Intorbidato dalle nubi. V. MESSÈTO , o MissÈTO, s. m. Antico termi- DEL ZOGADOR, Il Cartesimo, Voce scherze-
MAUCO. ne Veneziano derivato dal Greco Mesites vole, La professione dei giuocatori di giuo-
MESCOLA DA LASAGNE , s . f. Matterel- che vuol dire Mezzano ; ora è detto SEN- chi di carte.
lo; Spianatoio, Legno lungo cilindrico, su SÈR, V. MESTIERETO, s. m. Articella , Mestiere
eui s'avvolge la pasta per ispianarla ed as- MESSO, s. m. Messo ; Messaggio ; Messag- che dà poco profitto.
sottigliarla onde farne lasagne. giere, La persona che si manda con una MESTIERETO , T. de' Pesc . Pescatorello,
MESCOLA DA POLENTA, Matterello o Me- data incumbenza. Così chiamasi quel Pescatore che si parte
statoio, Legno lungo e rotondo e verso la NO VIEN NÈ MESSO NÈ IMBASSADA, Non tor- la mattina alla pesca e torna alla sera ; che
fine un po' spianato, con cui si mesta la po- na nè il messo nè il mandato, Si dice quan- vale Pescatore di piccole pescagioni .
lenta. do cercandosi alcuno non viene nè il cercato MESTIZZO , V. MESCHIZZO.
MESCOLÀDA, 8. f. Colpo di matterello o nè il cercante. MESTOLÓN, s. m. e SPATOLA, T. de' Cae-
di mestaloio. MESSO, add. da Mettere. ciatori, Palettone o Beccarivale, detto in
DAR DE LE MESCOLAE, Dar de' colpi di MESSO A MAN, Manomesso o Manimesso, Sicilia Cucchiarone, Sorta d' Anitra sel-
matterello o di mestatoio. dicesi del Cominciar adoperare una data co- vatica chiamata da Linneo Platalea Leu-
414 MET MET MET
corodia, e da' Francesi Spatule. Quest' Ùe- METER AVANTI O METER PRIMA, Antepor- le Impegnarsi con ogni forza, studio e dili-
cello è rarissimo nelle nostre Valli ed ab- re ; Preporre, e talora val Preferire. genza per ottenere o fare qualche cosa.
bonda in Olanda ; è della grandezza di METER A UNA, V. UNA. Meterse dopo de uno, Addoparsi o Indo-
una bell' anitra domestica ingrassata ; por- METER BEN, Metter bene, Farsi autore parsi, Farsi susseguente, far coda ; Acco-
ta un bel ciuffo di piume sul capo. La for- di bene. darsi; Andare al poi ·-- VOGIO METERME
ma del suo becco differisce da quello del METER COL CULO IN SU, V. CULO. qua da drio, Voglio addoparmi qui.
FOFANO, mentre è retto. orizzontalmente METERLO DA DRIO A QUALCÙN, Locuz. bas- Meter soto quaLCUN, Sotterrare alcuno,

piano, largo nell'apice, rotondato e a guisa sa e fig. Avere, Ficcare e simili una pol- detto fig. vale Opprimerlo, ridurlo in istato
di spatola. Vive di pesci e la sua carne è lezzola dietro o di dietro, che vuol dire vile.
d'ottimo gusto . Avere o Arrecar danno. METER SU O Suso, V. Su.
MESTRO, V. MAESTRO. METER DE MEZO, V. MEZO. METER TRA UNA COSSA E L'ALTRA, Tra-
MESURA, voce ant. V. MISURA . METER DOPO, Posporre, contrario di An- mettere ; Inframmettere.
META O MEDA (coll' e larga) s. f. Riparata, teporre. METER TRA ' L STILO E ' L MURO, CHIAPAR
Voce dell' uso, che potrebbe anche dirsi Me- METER EL CERVELO A SEGNO, Mettere il A LE STRETE, in CHIAPAR.
ta, Termine o Punto dove debbono arrivare cervello a hottega o a partito, Far giudi- METER VIA LA SPADA, Rimettere la spada,
i barberi che corrono al palio. V. MOSSA. zio. cioè Nel fodero.
METE O MEDE dicevasi anticamente ai Pali METER FORA, Mettere in grido , vale Pub- Meter via una cossa, Mettere in non ca-
che trovansi nelle Lagune. blicar che che sia, Farne correr voce. le ; Cavarsi di capo una cosa ; Riporre,
METADIA, s. f. Voce agr. dalla barbarica METER IN BAGOLO, V. BAGOLO. Deporne il pensiero.
Meytaderia o Medietaria, che suona Me- METER IN CROSE UNO, detto metaf. Ser- METER UNA SPINA A MAN, Mettere una can-
dia terra, Metà del prodotto d' un terreno rar il basto o i panni addosso a uno, va- nella, detto fig. vale Introdurre una usan-
dato a lavorare a mezzo ad un Colono, che le Stringere e quasi violentar uno a far 28.
dicesi quindi Mezzaiuolo o Colono partiario. la nostra volontà. METER UNA COSSA SORA L'ALTRA, Accaval-
DAR A LAORAR I CAMPI A METADIA, Dare o METER IN PIATO, T. di Giuoco, V. METER lare; Sovrapporre ; Ammontare; Sopram-
Lavorare a mezzo, cioè A metà della ri- SU. metlere.
colta. METER INSIEME, Connettere ; Unire. METER ZO, Scrivere ; Comporre ; Met-
METÀFORA, s. f. PARLAR, SOTTO METAFORA, METER INSIEME , T. di Stamperia, Metter tere in carta.
Metaforizzare o Metaforeggiare ; Parlare in giro, cioè Riunir i quaderni dei fogli Meter zo un peso, UN LAVORO, Deporre ;
metaforicamente , figuratamente, trasla- stampati per formare i libri. Posare; Lasciare ; Por giuso.
tamente. Ancora, Parlare in gergo o in METERLA VIA, Mettere a non calere o in METER Zo, detto in T. degli Ortolani,
lingua furbesca . non cale o in non calere ; Appiccare o At- Piantare ; Seminare.
METAFORIZARSE, v. Mutarsi di forma, taccare le voglie all' arpione ; Appiccarla No esserghenE NE DA TOR NÈ da meter ,
com'è la superficie della terra , che si can- a un chiodo ; Appiccar l' arme al tempio, Essere o Andare a capello , a puntino.
gia in ogni stagione, il baco da seta etc. vale Aver lasciato le voglie o il desiderio ! TOR QUA E METER LÀ, V. TOR.
METANDO, Maniera ant. Mettendo. d'una tal cosa - Abbuiare che che sia, di- METER LA SPOSA IN LETO, Preparare il
METÀNIA, s. f. Lun-gagnola ; Lunghiera ; cesi bassamente dell' Asconderla e non pe tutto diligentemente, onde con tutto agio
Stampita; Bibbia ; Ciarleria, Discorso lun- parlar più. MÈTERLA VIA, vuol dir anche poter far checchessia, poter adempiere esat-
go e noioso, Seccaggine. Tacere ――-METELA VIA, Tacete. tamente un'incumbenza, o procacciarsi un
METER, v. Mettere, cioè Por dentro. METER LE MAN DA PER TUTO, Metter le divertimento, un vantaggio, un diletto, un
METER, dicesi anche per Ammettere, Dar mani in ogni intriso, Ingerirsi in ogni cosa. guadagno. ec.
per ipotesi, Supporre METEMO UN DATO , METER MAL , V. MAL. METIBÈGHE (coll' e larga) s . m. Mala
Diam per supposto ; Diamo o poniamo un Meter pezza a mOGIA, Maniera antiq. In- zeppa. Essere una mala zeppa ; Metter
caso ; Supponiamo ; Diasi per ipotesi gerirsi in qualche cosa. zeppe, vale Cercar di seminar discordie. V.
La meta pur, ovv. Máтè pur, Ammettete METERSE , T. de' Giuocatori di bigliardo, METIMAL.
pure ; Supponete. Achittarsi, Dare il primo colpo alla biglia METIDO, V. METODO.
METER A L'ORDENE QUALCUN, V. IMBO- per mettersi a segno, Dar l' achitto. METIMAL, 8. m. Commettimale , Quello che
CONAR. METERSE A FAR QUALCOSSA, Accignersi a commette male tra uomo e uomo Ziz-
METER A L'ORDENE UN AFAR, Mettere alla che che sia; Dar su che che sia ; Impren zanioso vale Seminator di discordie - Met-
via ; Ridurre in pronto. dere. ter biette o Esser mala bietta, Commetter
METER A MAN UNA BOTA o altro, Manomet METERSE IN PETENE , Maniera.ant. Accon- male fra gli amici ― Essere una mala zep-
tere o Manimettere, Metter mano. Mano- ciarsi il capo ; Adornarsi ; Rinfronzirsi pa . vale Esser uso a metter zeppe. V. Muso
metlere una botte di vino, una pezza di METERSE IN PETENE DA TRENTA , dicevasi per DA DO MUSI.
drappo e simili. Mettersi in gala. Da queste maniere ripor- METIMASSÈRE, s. m. e f. Acconciatore o
METER A MAZZo, Mescolare ; Mettere in tate nelle satire del Varotari stampate nel Acconciatrice di fanti o fantesche.
mazzo ; Accomunare. 1671 , siamo informati che anche a quel- METIMENTO, 8. m. Imponimento ; Imposi-
METER IN BARCA QUALCÙN, V. BARCA. ‫ י‬epoca le Donne usavano portare per abbi- zione; Ponimento. Imposizione di nome.
Meter el sagietO A QUALCÙN, V. SAGIETO. gliamento un pettine sull' acconciatura del METODO, e METIDO, 8. m. Metodo, Ordine.
Meterse in dozENA CON QUALCÙN, V. Do- capo, come usasi nuovamente a' di nostri. BONI O CATIVI METODI ; Buone o Cattive
ZENA. METERSE ATORNO EL MAGNAR, Far carne ordinanze o instituzioni.
METER A MONTE, V. MONTE. No METERSE ATORNO EL MAGNAR, Il man- METRAGIA, 8. f. V. MITRAGIA.
METER AQUA, V. AQUA. giar mangia loro, Prov. e dicesi di Quelli METRÊS, s. f. Voce francese resa fra noi
METER ARENTE, Aggiugnere ; Arrogere che , comechè mangino, non pare che se ne familiare, Ganza ; Bellu ; Dama , Donna
- METEGHE ARENTE, Aggiugnetevi; Arro- rifacciano. amata ; siccome Ganzo dicono i Fiorentini
getevi. METERSE COI PIE E CO LE MAN A FAR QUAL- all' Amante.
METER A SEGNO , V. SEGNO. COSSA, Mettercisi coll' arco o col midollo METRO, s. m. Metro, Voce resasi comune
Meter a servir qUALCUN , Acconciare al- dell'osso ; Ammazzarsi in una cosa ; Tuf- a Venezia sotto il cessato Governo Italiano.
cuno per servitore ; Allogare alcuno ; Ac- farsi ; Spogliarsi in capelli o in camicia; Dicesi la Misura lineare inalterabile, rica-
conciar uno al servigio altrui. Spogliarsi in farsetto o in farsettino, va- vata dalla distanza dell' Equatore della Ter-
MEZ MEZ MIC 4:5
ra ad uno de' suoi poli , presa sulia super- MEZARIOLA, in T. di palazzo vale Un quar- refe doppio, Ingannar con doppiezza l'una è
ficie stessa della Terra; ed è la diecimiliene- to d'ora, ch' è appunto la quantità di tem- l'altra parte.
sima parte di tale distanza. po ch'era talvolta concessa dai Tribunali TOR IN MEZO QUALCÙN, parlando di giuo-
METUA, s. f. Mettitura ; Ponimento , Il agli Avvocati nelle arringhe pubbliche delle co, Mettere in mezzo, vale Passar d' accor-
porre. cause civili ; e questo tempo o termine era do con alcuno per ingannare il terzo .
METUA, detto in T. di Bigliardo, Achitto, marcato e misurato dall'ampolletta o orolo- UNA COSSA DE MEZO , E' s'intende acqua
Il mandar la palla al bersaglio di colui che gio a polvere, che per tal motivo tenevasi e non tempesta , Moderazione in tutte le
prino La da giuocare. esposto davanti al Tribunale. cose .
METUA DE CAVALIERI , Messa di bachi da HUZATENTA, s . f. Mezzalinta, Colore tra MEZOLÈRA, (coll'e larga) s. f. Tondo, Certo
sela, Il far nascere e allevare i bachi. il chiaro e l'oscuro. arnese piano e ritondo senza piedestallo, per
METUO, add . Voce ant. da Mettere. Lo stes- HEZEN (colla z dolce e l'e serrato) s. m. lo più di stagno , per uso di tenervi sopra i
so che MESSO V. T. de'Pizzicagnoli, Scotennato, dicesi Quel- bicchieri e 'l fiasco in sulla tavola.
MEXO, scrivevasi antic. per Mezzo, V.Mɛzo. la parte del grasso che si spicca dal Porco MEZOTERMINE, s. m. Scappatoia ; Gre-
MEZA, 8. m. e nel plur. MɛzAI, Mezzado ; colla cotenna Mezzina si dice alla metà iola; Sutterfugio, Scusa affettata -- Vale
o Mezzanino, propr. Quelle stanze nel pri- di un porco salato, e nella Toscana Mezza- ancora per Ripiego ; Espediente ; Mezzo ;
mo piano de'palazzi, che sono notabilmente na - Mezena poi è voce barb. registrata Temperamento ; Rimedio.
più basse degli altri piani. Siccome poi ne' nel Du Cange nello stesso significato. MEZOVENTO, V. in VENTO.
mezzani sogliono i Mercatanti tenere il loro MEZO MEZEN, Lardone, Que' pezzi di lar- MI, Io e Me, Pronome ----MI SO, MI VAGÓ,
Banco, e gli Avvocati il loro Studio ; così do bislunghi, co'quali i Pizzicagnoli talvol- MI STAGO A VEDER, Io so o sono; Io vado ;
la parola Veneziana Mɛzi venne estesa a si- ta táppezzano, per così dire, le loro bot- Io sto a vedere.
gnificare Banco o Scrittoio di negoziante teghe. DA MI A VU, Da me a voi ; Da te a me;
Studio d'avvocato . Se la stanza finalmente MEZO (coll' e larga) s. m. Mezzo ; Centro. A quattr' occhi, In segreto .
serve per uso di studiare e di scrivere, può Mezzo e A dimezzato, si dice per Metà. DA PER 1, Da me da me, cioè Da me
dirsi Studio ; Studiolo ; Scrittoio. DO LIRE E MEZA, Due libbre e mezzo. solo ; Da per me o Di per me.
MEZA TEREN. Terreno , dicesi ad una stan- MEZO DE MEZO, Mezzo mediato, civè La PROPRIO CON MI, Meco medesimo ; Meco
za rasente alla terra, presso alla porta. mediazione d'una terza persona, la quale stesso.
ZOVENE DE MEZA V. Zovene. s' interessa verso la principale. Mı,' , talvolta vale per Miei - I MI PAREN
MEZADIN MEZO DIRETO, Mezzo o Mediazione im- ti ; I mi abiti, I miei parenti ; I miei abiti.
s. m. Mezzanino, Sinonimo di
MEZAÈTO ) mediata, Quello che immediatamente con- PER MI O SECONDO MI O IN QUANTO A MI,
Mezzado. corre in favore altrui. Secondo me ; Secondo il mio parere ; A
MEZALANA, s. f. Mezzalana o Accellana, Mezo e mezo, A mezzo, A metà per uno. mio giudizio ; In quanto a me ; A mio av-
Sorta di panno. ANDAR IN MEZO , T. di Scuola, Andar gi- viso; A mio credere.
MEZALUNA, 8. f. Lunetta, Quello spazio nocchioni, cioè nel mezzo della Scuola. MI COME MI ; Ovv. Mi per MI, O COME MI,
o mezzo cerchio, che rimane tra l' uno e ANDARGHE O TOR DE MEZO, Andarne di Io com' io ; Io per me ; Quant' a me; Per
l'altro peduccio delle volte. mezzo, Patirne, rilevarne pregludizio- EL la parte mia ; Per me. Io com' io , son'
MEZZALUNA, chiamano anche quel Coltel- giusto tol de mezo per el pecatòr, Ilpor- contento etc.
lo da minuzzare di cucina, ch' è fatto a mez- co pati le pene del cane, detto fig. L'È MIO DE MI, dicono gl' idioti per dire
za luna. DAR DE MEZO Via, V. Dar. Egli è mio o di me ; È roba mia.
MEZAN, s. m. Mezzano, Mediatore, e dice- DE MEZA ETA, Mezzano sust. Tra vecchio OH BRAVO MI! O bravo me, Maniera fa-
si per lo più de' mediatori di contratti. e giovane — DE MEZA TAGIA, Mezzo, Tra mil. cnde uno si loda o di aver indovinato
Mezzano, vale appo noi per Ruffiano. grande e piccolo. V. TAGIA. che che sia; suggerito un buon consiglio;
V. RUFIAN. DE MEZO SAOR, Mezzo o Di mezzo sapore, o aver fatto qualche bella azione che me-
MEZAN DE L'ADESE, Mezzano dicesi quel e dicesi delle Melagrane e d' altre frutta nè riti lode.
che i Toscani chiamano Iso'a, ed è così ben dolci, nè molto aspre. MIARA, V. MIÈr.
detto perchè sta nel mezzo a due rami del IN MEZO A STE CHIACOLE, In questo mez- MICA, 8. f. Voce lat. AVER PER UNA MICA,
Fiume . come nell' Adige, e nel Po e in altri zo ; Intanto. Aver che che sia per un miccino , Aver per
fiumi. Dicesi anche Bonello, perchè è come Meter de mezo, Inframmettersi ; Spar- niente o per pochissimo ; Aver per un pez-
un Imbonimento. tir le conlese ; Frammettersi ✔ SEMPRE zo di pane, per un minimo che.
MEZAN, add. Mezzano, Di mezza mano , EL DIAVOLO SE Mete de mezo , V. DIAVOLO. MICHIA, 8. f. Miccia o Corda cotta, Corda
vale Mediocre, tra grande e piccolo. Quindi METER IN MEZO QUALCOSSA, Tramezzare di stoppa di lino concia con saluitro per dar
Mezzano diciamo per agg. a quel Fratello METER IN MEZO QUALCÙN; Mettere in mez- fuoco alle artiglierie.
o a quella Sorella che sono fra il maggiore zo, vale Ingannare, Gabbare. V. TOR IN PORTAMICHIA, V. BUTAFOGO.
ed il minore d' età. MEZO. MICHIEL, Michele o Micaele, Nome pro-
MEZÁNA , 8. f. Mezzana , T. Mar. chiamasi MEZO COTO, Guascotto, Si dice de' car- prio di uomo.
la Vela che si spande alla poppa del naviglio . nami. Appropriato all' uomo, Albiccio o Al- MICHIELAZZO, s. m. - FAR EL MESTIER
CAZZAR LA MEZANA, V. CAZZAR. ticcio, di Chi è alquanto alterato dal vino. de Michielazzo, MAGNÅR E BEVER E ANDÅR
MEZANA, T. de' Pesc. valligiani, dicesi aŭ MEZO FATO, Verdemezzo, Agg. di Frut- A SPASSO, Far la vita o l'arte di Michelac-
una parte della rete cogolaria . V. COGÒLO. ta. cio, mangiar e bere e spassarsi ; Baloc-
MEZANİN, 8. m. T. antiq. chiamavasi una MEZO SECO , Verdesecco ; Soppasso, Qua- carsi ; Sdonzellarsi, Non si tor cura di co-`
Moneta di rame Veneta antica, del valore di si appassito. sa alcuna, fuorchè di soddisfare a sè stes-
due soldi o sia di mezzo grosso, stampatasi PER MEZO DE CASA MIA, Rimpello ; Di SO - Imbottar nebbia , vale Non far co-
circa il 1350 dal Doge Francesco Dandolo, fronte ; In faccia della casa mia. s' alcuna, Vivere ozioso.
la quale valeva allora sedici piccoli. PROPRIO IN MEZO, Mezzo mezzo, così re- MICIZIA, s. f. dice il volgo per Amicizia,
MEZARIA , s. f. Mezzo, Quel termine ch'è plicato, vale Il mezzo appunto . MICIZIA O AMICIZIA è anche Modo di sa-
ugualmente distante da' suoi estremi, che TOR EL MEZO, Temperare ; Accomodare. luto confidenziale del volgo, simile all'al-
anche dicesi figur. Meditullio . TOR IN MEZO QUALCÙN , Accalappiare ; tro CARO LA, ed è come dire Amico; Caro
MEZARIOLA, s. f. o MEZAROLA, Ampollet- Gabbare ; Ingannare ; Mariolare - TOR amico ti saluto; ovv. VIVA L'AMICIZIA!
ta ; Oriuolo a polvere . IN MEZO UNA PARTE E L'ALTRA, Cucire a MICRANA, f. s. Emicrania, e le sue storpia-
416 MIL MIN MIN

ture Emigrania ; Micrania ; Magrana , de- foglie rassomigliano alle penne degli uccel- MINELA AI SBIRI, Palmata, Quella specie
rivanti dal Greco, significano propriamente lini. di tassa che pagavano una volta gli arresta-
Dolore della metà del capo, che affligge fra MILIA, Emilia , Nome proprio di femmina. ti ai Birri, come per mancia dell' arresto.
tempia e tempia. MILIONARIO, 8. m. o anche OMO MILIONA- CHIAPAR LA MINELA, Pigliar il boccone,
MICROSCOPIO, 8. m. Microscopio, Sorta RIO, sogliam dire, talvolta per esagerazione vale Lasciarsi corrompere co' donativi. Me-
d'occhiale che ingrandisca e fa vedere le di Colui ch'è Ricco sfondato, che supponsi tafora tratta da' pesci che si prendono col-
cose minutissime . V. NECROSCOPIO. possessore d'un milione o più di danaro. l'amo Vale ancora Pigliar la mancia,
MIDIÀTO, add. T. di Chioggia, Immediato. MILORDİN, s. m . Milordino, noi chiama- e intendesi di cose lecite e permesse .
IN T'UN MIDIATO, In un subilo ; In un vamo una specie di Giustacore ( VELADA), MINGA O MIGA , Mica o Miga, Particella
batter d'occhio ; In un baleno. che ora non è più in moda V. FLAC. riempitiva in compagnia della negazione ,
MIÉDARÒL, s . m . Voce agr. Mietitore, MINA, s. f. detto fig. Spicco FAR MINA, posta a maggior efficacia di negare, come
Quel che miete il grano. Fare scoppio, Far pompa e comparsa, Far Già e Pure.
MIEDEGO, V. MEDEGO. grande compariscenza. V. RISSALTO. NO MINGA, Mica; Non già; No.
MIEDER, V. Voce agr. Mietere, Tagliare MINAZZAR, V. MANAZZER. No L'È MINGA MORTO, Non è mica mor-
il frumento. MINCHION, add . Minchione; Navone; Scor- to; Non è già morto .
MIEL, 8. m. Mele o Miele. zone; Meslola; Mestolone; Pollastrone. V. No so MINGA MATO, Non son mica pazzo.
EL XE UN MIEL, Egli è un nettare, un COGIÓN. MINIÀ, add Miniato.
miele, cioè Un cibo dolcissimo e gratissi- FAR EL MINCHION, Far le lustre, le ma- LETERA O CARTA MINIADA, dicesi da noi
ino. schere ; Fare il nescio ; Fare la gatta fig. per Lettera o Carta scritta per eccel-
ESSER MERDA É MIEL, Lo stesso che Do morta, Far l'ignorante. lenza, benissimo.
ANEME E UN CORPO SOLO, V. Anema. MINCHIONADA, s. f. Minchionatura; Bur- MINIÈRA, 8. f. Miniera o Cava.
MIEL ROSA, Mel rosato. - MI-
la; Corbellatura. V. COGIONADA. MINIERA D'ARZENTO , Argentiera
AVER EL MIEL SUI LAVRI E EL VELÈN NEL SCHIZZAR UNA MINCHIONADA, lo stesso che niera de fero, Ferriera ·- DE PIERE, La-
CUOR, Avere o Portare il mele in bocca, MINCHIONAR. V. pidicina; o Cava di pietre - DE SOLFARE,
il coltello o il rasoio a cintola, Prov. Dar MINCHIONADÒR, 8. m. Corbellatore; Min- Solfanaria o Zolfiera e Zolfata e Zolfa-
buone parole e tristi fatti. chionatore; Dileggino; Dileggiatore; De- tara - MINIERA DE LUME de roca, Allumie-
MIÈR, 8. m. Migliaio, che al plur. dicesi risore; Celiatore. V. COGIONADOR . ra.
Miera e MIARA, Migliaia, di gen. fem . MINCHIONÀR, v. Maniera un po' più dice- MINIERA DE MOLTE VENE, Miniera fruti
A MIERA, A migliaia ; A mille a mille. vole di COGIONAR, ma che ritiene il medesi- cosa.
MIERETO, s. m. dimin. di MIER , e vale mo senso, Minchionare; Corbellare; Mot- SAL, NITRO, O CARBON DE MINIERA, Sale,
egualmente Migliaio. teggiare; Beffare; Pigliare a gabbo; Di- Nitro o Carbon fossile — Fossili si dicono
MIETO, (coll' e stretta ) 8. m. Un miglio a leggiare; Schernire. anche que' Corpi sotterranei , che si cavano
rigore o meno, cioè Forse poco meno d'un MINCHIONAR DO IN TE L'ISTESSO TEMPO , per gli usi umani dalle viscere della terra,
miglio. Imbiancar due muri col medesimo alberel- come sono il Mercurio, i Metalli, le Pietre,
MIGA V. MINGA. lo, Detto metaf. Ingannar due con un sol lo Zolfo.
MIGNÒGNOLE, 8. f. , che anticam . dicevasi fatto. BUSI DE LA MINIERA, Cunicoli diconsi le
MIGNOGNE, probabilmente dal francese Mi- MINCHIONAR DE SCANSO, Dar un piccino vie che si fanno nelle cave per trarne la mi-
gnon, cioè da Manières mignonnes, che di- al'a mano, detto fig. Motteggiare alla sfug- niera. Cunicoli delle cave.
ventò MANIERE MIGNONE O MIGNOGNE, ed in gita. LAVORANTE DE MINIERA, Minerario.
seguito, levato il sustantivo, MIGNOGNE e al MINCHIONAR EL GOI, V. GOI. MINIMAMENTE , avv. In veruna parte; In
dimin. MIGNOGNOLE. Caccabaldole; Carez MINCHIONARSE DA SO POSTA, Infilzarsi da nessuna parte MI NO GHE CREDO MINIMA-
ze; Vezzi ; Allettative, Atti e parole lusin- se da sè, vale Incorrere disavvedutamente MENTE, Io non gli credo nulla.
ghevoli --- Moine ; Lezii; Fregagioni, Ca- nelle insidie tese all'avversario. Appannare MININ, detto per vezzo, Mucino; Gatlino,
rezze di femmine e de' bambini Chache- Il Gatto. V. MONIN.
nella sua ragna, Incorrere nella pena im-
rie ; Caccabaldole ; Incaccabaldolature ; posta dalla legge fatta da sè medesimo. MINISCALCO, era titolo d'una Carica so-
Leziosaggini, Modi stomachevoli nel trat- FARSE MINCHIONAR, Farsi scorgere, Far- stenuta da un patrizio Veneto ne ' tempi
tare - Bagiane, Buone parole per tirar della Repubblica a Udine, il quale aveva
si burlare o beffare, minchionare .
altrui nella sua volontà. V. CocoLezzo e A FARSE MINCHIONAR GHE VOL POco, A far- in origine l'incumbenza d'invigilare sulla
Merde. si minchionar si spende poco , cioè Presto conservazione delle pubbliche strade. L'uf-
FAR MIGNOGNOLE, Far vezzi ; Vezzeggia- si fa talvolta a perdere il concetto, con mol- fizio però era a' tempi nostri soltanto di pu-
re; Carezzare; Careggiare ; Far carezze; to studio e gran fatica acquistato. ro titolo, giacchè il nominato se ne stava a
Dar caccabaldole o Dar la soia , Far le MINCHIONARIA, 8. f. Minchioneria, Mot- Venezia , e riscuoteva pel tempo stabilito
paroline o per ingannare o per entrar in to o detto giocoso, Facezia, Burla, Piacevo- di tale suo impiego il salario senza far nul-
grazia d'alcuno - Cascar di vezzi; Far lezza . la.
del vezzoso o dello schifo, vale Esser oltre- MINISTERIALI DE PALAZZO , dicevasi
Minchioneria, detto per Bagattella, V.
modo lezioso . COGIONARIA. sotto il cessato Governo Veneto ai Coman-
* MIGNOGNOLO, s. m. Mistura di pinocchi Detto alle volte nel sign. di Errore; Scer- datori (detti latinamente Praecones), che
o pignoli ed uva passa. pellone, Fallo, V. in Maròn e Buzara. erano in preferenza agli altri autorizzati
MIGOLIN --- UN MIGOLIN, Miccino ; Micoli- DAR IN MINCHIONARIE O FRASCĂRIE, Dare ad apprezzare i mobili dati alle vedove in
no; Un tantino ; Miccinino ; Miccino ; Po- in ciampanelle , in budella , in ceci , in pagamento delle loro doti . Quindi Prezzi
colino ; Pochin pochino - Scamuzzolo , trippa, in piattole, Incorrere in debolezze. MINISTERIALI dicevasi a quelli stabiliti dai
dicesi la Minima parte di che che sia. MINCHIONI ! Interiezione ammirativa , Lo detti Comandatori.
MILANTADA, s. f. Millanteria e Milanto ; RO
stesso ma più decente che CoGIONI ! V. MINISTRO, s. m.ro - BASSOe MINIST , Mi-
Vanti ; Lattanza. nistrello, Minist inferior - BASSO MI-
MINELA, Sf. Bozzolo; Mulenda o Molen-
MILEFIORI , 8. m. T. degli Erbolai, Mil- da, Misura e prezzo del Mugnaio, ch' egli NISTRO, in T. dell'ex Governo Veneto, s'in-
lefoglio minore o Stratiote millefoglio, det- ten deva Birro MINISTRO DE GIUSTIZIA ,
si prende per mercede della macinatura.
to da' Botanici Achillea millefolium . Pianta MINELA, nel parlar fam. dicesi per Man- dicevasi il Boia.
erbacea che nasce ne' campi incolti, le cui cia; Buona mancia. V. BONAMÀN. MINORAZIÒN , 8. f. Minoranza o Minori-
MIO MI.S MIS 417
tà, nel sign. di Diminuzione, Seemamento, ra che che sia Imberciare; Tor di mi- SARA UNA MISERia de Diese ani, V. in BA-
Decrescimento, Calo, Sminuimento. ra; Dare al bersaglio la mira. GATELA.
MINUAGIA O MENUAGIA , 8. f. Minutaglia; TOR DE MIRA QUALCUN , Perseguitare ; I S'HA TOLTO DA LA MISERIA, Sono usciti
Minuteria; Robiccia, Una certa quantità Vessare; Tormentare. del tisicume , di stento ― Hanno sboz-
di cose minute. MIRACOLAZZO, s. m. Miracolone , Gran zacchito, dicesi degli Animali, che dopo es-
MINUAGIA DE PESSE, Frittume o Minuta- miracolo. sere stati alquanto sull' imbozzacchire, si
glia di pesce, Pesce piccolissimo da frig- MIRACOLO, s. m. Miracolo, dicesi anche son riavuti.
gere. nel parlar famil . per Cosa grande, maravi- MISERIETA, V. GNAGNARA.
MINUAGIA DE PUTELI, Ragazzaglia. gliosa MISERIRSE, V. Imiserirse.
MINUAGIA DE POPOLO, Minutaglia, Bassa FAR MIRACOLI, Fur miracoli; Far mara- MISERO, add. Misero; Miserello, infelice.
gente. viglie ; Far mirabilia , Far contrassegni L'È un misero, detto in altro sign. Egli
LA DIGA, ME TORLA PER MINUAGIA DA FRI- affettati di ammirazione - Strabiliare o è un accidioso , uno scioperato , un da
ZER? Maniera modesta di rispondere , che Strabilire, Far grandi stupori Spanta- poco, un da niente, un pan perduto. Agg.
usa taluno della plebe verso chi mostra di- re, vale Maravigliarsi estremamente. a persona .
sprezzo di lui , Mi prende Ella forse per MIRACOLI DONE, CHE I GAMBARI SALTA, Gran ESSER UN MISERO PER EL FREDO, Essere
una foglia di porro o per un bel cavolo maraviglia o donne, i gamberi sultano. un freddoloso o freddoso, Molto sensibile
o per un lupino ? e vuol dire Anch' io son SEMPRE PIEN DE MIRACOLI, Miracolaio o al freddo.
capace, so il fatto mio, ho i miei diritti, ho Miracoloso, dicesi Colui che per poco gri- MISERON, s. m. Gaglioffo; Gaglioffone ,
voce in capitolo e simili, e non vo' essere da miracolo o fa maraviglia d'ogni cosa , Nome ingiurioso che si dà ad un tristo scio-
disprezzato o trascurato. - Casoso, vale Che d'ogni cosa fa caso. perato e poltrone, che si studia di campare
MINUDIN , add. detto a fanciullo, Minuti- Strabiliato o Strabilito dicesi a Chi si stu- d'accatto, sebbene sia atto al lavoro.
no; Mingherlino; Sottilino. pisce di tutto. Detto per agg. vale Pigro; Infingardo;
MINUEI, V. BIGOLI. PER MIRACOLO NO L'È CASCA, vale Fu a Poltrone ; Accidioso ; Dormalfuoco , cioè
MINUÈTÒ, V. MENOÈTO. un pelo di non cadere; Poco mancò che Spensierato o Lento, Pigro.
MINUO O MENÙO, add. Minuto. e' non cadesse. MISERON per accr. di MISERO, nel sign. di
Ono MINÙO , Minuto; Stentato; Magro, SAVER VITA MORTE E MIRACOLI DE UNO, V. Freddoloso, V. MISERO.
V. MINUDIN. SAVER. MISERONA, s f. Dappoca; Dormalfuoco;
FAR MINUO , Amminutare , Sminuzzare. MIREMUR (UN) Un mi stupisco, cioè Un Pocofila; Monna cionna , dicesi di Donna
ANDAR PER RIO MENÙO, detto fig. Giuocar rimprovero dato con maraviglia dell' ardi- che non bada a quel ch'è dovuto.
a filetto, cioè Viver parco e stretto in ogni re di colui, al quale è fatto il rimprovero MISERONA PER EL FREDO, V. in MISERO.
cosa. Viver di limatura , cioè Con ogni stesso. MISMAS, s. m . Zenzoverata ; Guazzabu-
poco di cosa. SCRIVER UN MIREMUR, Scrivere un rim- glio, Mescuglio di cose imbrogliate e con-
VENDER AL MINDO O AL MINUTO, Vendere provero, dicesi Quando un Magistrato su- fuse.
a minuto, a ritaglio, a braccia , Dicesi periore rimprovera di che che sia l'infe- MISSIA, add. Mischiato ; meschio; Meschia-
delle botteghe de ' panni e d'altro. riore. to; Intramischiato e Tramischiato, Con-
MINUZZADOR, s. m. Beccaio , il cui me- MIRO, 8. m. chiamasi nella vendita dell' olio fuso con altre cose.
stiere è quello di raccogliere i MINUZZAMI una Misura di 25 libbre grosse Venete , Mestato o Rimestato, Rimenato colla me-
degli animali macellati, per distribuirli ai corrispondenti al peso di libbre trentuna e stola.
Pizzicagnoli che li vendono. un quarto. MISSIÀ EL STOMEGO, V. STOMEGO.
MINUZZAME , s. m. Minuzzame o Minu- MIRTO, s. m. Mirto o Mortella o Mortine, MISSIA DA VERMI, detto met. Adiraticcio.
taglie e Minuzzaglie , intendesi propr. da detto da' Sistem. Myrtus communis. Albe- OCHI MISSIAT DA VERMI , Occhi torbidi o
noi, Tutte le parti minute che si levano ro fruticoso e sempre verde, che con altre torbidicci per malattia, per ira, per libidi-
agli animali macellati , cioè testa, piedi e due varietà chiamate Mortella doppia e ne o per altra cagione.
gl' interiori. Mortellina, si coltivano nei giardini, Sono MISSIADA, s. f. Meschiata; Mescolamen-
FAR MINUZZANI, Minuzzare. tutte egualmente odorose, ma la prima co- to.
MINÙZZOLA , 8. f. Minuzzolo ; Minuzzo ; me più volgare è adoprata per estrarne ac- Mestata e Menata , Il rimenar bene.
Minuzzolino, Minuta parte di che che sia. qua odorosa. Le sue coccole si dicono Mir- MISSIADA DE CArte, Mescolamento o Ri-
Detto talvolta per Minuzie ; Bagattelle. tilli, e gli antichi Romani se ne servivano menamento di carte o di un mazzo di
MINZONAR, V. MENZONAR . per condimento dei cibi e particolarmente carte.
MIO, s. m. e nel plur. Mix (che nel Pado- del Cignale. MISSIADOR , 8. m. T. de' Conciatori, V.
vano dicesi MEGIARO) Miglio; Migliaio, Mi- MISCHIO, add. Mischio o Mistio e Mesco- ZAPA DA PELATIeri, in Zapa.
sura di strada, oggi di tremila passi. Nel lato, Agg. a Pannolano di più colori as- MISSIAMENTO O MESCOLANZA, 8. m. Me-
numero del più dicesi Miglia e Migliaia sembrati. schiamento ; Permischiamento; Mescola-
fem. MISCÙGIO, V. MESCUGIO. mento; Commistione.
UN BON HIO, Un grosso miglio. MISERIA, s . f. Accidia ; Infingardaggine MISSIAMENTO DE STOMEGO, Stomacaggine;
MIO, pron., Mio. OMO PIEN DE MISERIA O CO LA MISERIA Rivoltamento di stomaco; Abbominazione
SON TUTO MIO, Sono mio, che vuol dire ADOSSO, Uomo accidioso, infingardo; Che di stomaco.
Son libero, padrone della mia volontà e in ha l'accidia , la poltroneria addosso MISSIAMENTO DE SANGUE, Rimescolamen-
libertà di far quel che voglio, senza dipen- MISERIA VUSTU PANADA ? dicesi scherzevol- to, Quel terrore che ci vien da subita pau-
denze. mente ad uno per rinfacciargli la sua infin- ra o dolore. E tanto rimescolamento ne
MIE, si trova in poesie antiche scritto per gardaggine. ho preso, che mi s'è smosso il corpo.
Mu, add. masc. ora direbbesi MII O MI UNA MISERIA, detto in altro senso, Un fia- MISSIAMENTO DE BUELE, Brulichio o Brul-
I Garave i mie PRIMI DEFENSORI, Sarebbero to; Un flo; Una fava ; Un minimo che lichio, Rimescolamento e movimento in-
i miei primi difensori o difenditori. GO UN POCA O UN POCHETA DE MISERIA, HO terno. V. RuzÒR.
MIOR, add. antiq. Migliore. V. MEGIO. una miseria di rendita, cioè Ho pochissi- UN CERTO MISSIamento drento, Un certo
MIORAR, v. T. antiq. V. MEGIORAR . mi beni di fortuna. rimescolamento, un brulichio , Un movi-
MIRA, 8. f. Mira, Scopo, Intenzione. GO UN POCA DE MISERIA ADOSSO, Mi sento mento interno di affetti ― ME SENTO UN
TOR DE MIRA QUALCOSSA, Pigliar di mi- qualche brivido, cioè Indizio di febbre. MISSIAMENTO, Io mi sento intenerire.
Boerio. 53
418 MIS MIS MIS

MISSIANZA (colla z aspra) s . f. Mischian- tri fa talvolta in segno d'impazienza o per MISSIÒTO, s. m. Mescolata ; Miscuglio ; Me-
za; Meschianza ; Mischio; Meschiamento; noia o per isdegno Nicchiare; Pigolare; scuglio; Mischiamento, Il meschiare, Piu-
Mescolamento, e s'intende Di più cose Tentennare; Dimenarsi nel manico , si di- striccio ; Zenzoverata ; Zuppa — Rimesco-
Buglione dicesi alla Mescolanza di più cose ce di Colui, a cni pare di aver ricevuto pic- lamento, dicesi del Praticare e Conversare
fra se diverse - Piastriccio; Struffo; Luf-- colo premio di alcuna sua fatica, o dubita se con persone di diversa condizione o di diver-
fo; Batuffolo, Miscuglio fatto confusamen- l'abbia a fare o no · Lellare, modo basso, so paese.
te Mescolanza, direbbesi di più sorte di Andar lento nel risolversi. DAR UN MISSIOTO, detto famil. lo stesso
erbe mescolate insieme per farne insalata. MISSIARSE , Infardarsi; Mescolarsi; Im- che PETUFAR, V.
Miscea, Mescuglio di bagattelle e di cu- parentarsi, dicesi in senso disonesto . * MISTA, Lo stesso che MESTA V. anche MAE-
riosità varie . MISSIARSE EL SANGUE , Alterarsi ; Com- STA al terzo S.
FAR MISSIANZA , Mescugliare. muoversi, Perturbarsi nell'animo per isde- MISTERI, s. m. Arcani ; Segreti ; Misteri.
MISSIANZA DE COSSE MARZE , Pattume ; gno No LA SE MISSIA EL SANGUE,, Non si FAR MISTERI, Fare il misterioso ; Far ar-
Pacciame; Pacciume. risculdi; Non s'adiri , Non si sdegni. cano; Tenere in credenza, Usar silenzio .
MISSIANZA DE ZENTE, Sembraglia o Sem- PIÙ CHE LA SE MISSIA E PIÙ LA SPUZZA, V. BOLETIN.
biaglia. V. MISSIOTO. Maniera met . Più ch'ella si rimescola e MISTIER, V. MESTIER.
MISSIANZÈTA (colla z aspra) s. f. Erbuc- più puzza, dicesi di Cosa vergognosa, del- MISTRA, 8. f. Maestra o Maestressa, Donna
ci o Erbucce, Erbe da mangiare saporite c la quale sia meglio tacere. Io non voglio che fa scuola, a' fanciulli o Capomestra di
odorifere Mescolanza, dicesi di più sor- ch'ella si rimesti o rimeni o rimescoli Q o ri- qualche arte.
ta d'erbe mescolate insieme per farne in- calcitri più. MISTRA DA PERUCHE, Acconciatrice, Don-
salata. Insalata di mescolanza. V. FAGO- Missiarse a far qualcossa, Tentennare; na che lavora nelle parrucche .
TIN DE SALATA. Dringolare; Far la ninna nanna; Annin- MISTBA DA LIBRI, Cucitrice, Quella donna
MISSIAR O MESCOLAR , Meschiare; Mesce- narsi; Azzicarsi; Ruticarsi, Andar lento che s'impiega nella cucitura dei fogli de'
re; Mescolare; Tramischiare; Rimescola- nelle sue operazioni. libri per conto de' Legatori .
re , Confondere insieme cose diverse TANTO EL LA MISSIA, CH' EL GHE ARIVARÀ, MISTRA chiamano gli Stampatori nostri
Rabbatuffolare, Mescolare confusamente - Tanto la biascia , strologa e rimastica , Una carta che mettono sul timpano sotto
Infruscare, Mescolare e confondere talmen- che finalmente vi giungerà, cioè Per mez- al foglio che vogliono imprimere, per re-
te le cose, che in niun modo si discerna zo d'intrighi e scaltrezza arriverà a con- golare l'impronto, Maestra.
l'una dall' altra. seguir ciò che vuole . MISTRA, s. m. Anicetto, Specie d'acqua-
Mestare; Rimestare e Mescolare, vale MISSIARSE PER COMPASSION , Intenerirsi; vite raffinata, distillata cogli anici, notis-
Tramenare, Agitare o con mestola o con Rintenerire; Muoversi a compassione. sima.
mano. SENTIRSE MISSIÀR DA LA PAURA, Rimesco- MISTRO, s. m. Maestro, V. MAESTRO,
MISSIAR EL LETO , Spiumacciare ; Spri- larsi o Sentirsi rimescolare, vale Impau- Mastro o Maestro dicesi al Lavoratore o
macciare e Spimacciare , Rimenar ben la rirsi. Prendere e Aver rimescolamento . Io Padrone di bottega. Cupo-Maestro, Sopran-
piuma nella coltrice -- MISSIAR EL PAGIAZ- mi sento tutto rimescolare. tendente ai lavori in fabbriche.
zo, Rimenar il saccone. E DAI E MISSIA, Dagli, picchia , risuona MISTRO BON DA GNENTE , Arteficello ; Ar-
MISSIAR EBREI CO SAMARITANI , Mescola- e martella, Cosi suol dirsi ad uno che ado- teficiuolo; Arteficiuzzo.
re la serpe tra l'anguille, Unire cose dis- pra ogni sua industria per fare una cosa MISTRO FABIAN, detto in gergo, Il Culo.
parate. Mescugliare , dicesi Fare un me- perfettamente, reiterando più volte le di- MISTRO, detto pur in gergo, vale il Boia,
scuglio di cose che non istanno bene insie- ligenze. il Carnefice .
me. MISSIÈR, s. m. Messere, Titolo di maggio- MISTRO DE CASA, Maestro di casa; Mag-
MISSIAR DRENTO , Intratessere , Mesco- ranza che si dava anticamente ai Santi , giordomo.
lare una cosa per entro un'altra , come si al Doge, ai Procuratori di S. Marco, a per- BON MISTRO DE CASA, Locuz. domestica,
fa delle fila nel tessere , e dicesi del discor- sone distinte, al proprio padre etc. dicendosi Massaio, Uomo da far roba e da mantener-
se. Intratessere delle menzogne. MISSIER S. MARCO, MISSIER EL DOSE, MISSIÈR la, cioè Buon economo .
MISSIAR EL FORMento , V. Palik . PARE etc. NO AVER MISTRO DE CASA, Vivere al buio;
MISSIAR EL SACRO COL PROFAN, Mescolar MISSIER SI E MISSIER NO, dicevasi antica- Vivere a caso o a brace, Si dice di Chi
le lance colle mannaie , Confondere cose mente per quello che ora diciamo SI SIGNOR vive a caso negligentemente . Non aver eco-
contrarie . e NON SIGNOR, Messer si e Messer no, Affer- nomia ; Non saper risparmiare.
MISSIAR EL VERO , Tragettare il vetro , mativa e Negativa . MISTRONZOLO, s. m. Maestrino ; ed è det·
Scuotere o Dibattere il vetro nella fornace. MISSIER, appo noi al presente vale Suo- to per lo più di Maestro giovane In altro
MISSIARLA , detto fig. Rimescolare ; Ri- cero, padre del marito o della moglie. significato, Ludimagistro ; Maestro da suc-
menare; Rimestare , Ripeter un discorso Missièr grando o anche assolut . MISSIÈR, ciole ; Maestro che imbocca col cucchiaio
noioso o dispiacevole Rimpolpettare , Capo Bargello; Capitan grande, Capo del voto; Pedantucolo ; Pedantuzzo ; Precet-
propr. Rispondere e replicare contrastando Satellizio in Venezia, ch' era così chiamato torello, si dice di Maestro ignorante. Mac-
colle parole NO LA MISSIEMO PIÙ, Non si ne' tempi della Repubblica, e che continuò stro scipa, lo disse il Boccaccio.
rimesti; Non si rimeni più, cioè Non se ne fino all'abdicazione. Questo capo de' birri, Serpotta ; Sersaccente; Sersacciuto; Dot-
parli. che in origine debb' essere stato un perso- tor sottile, Che vuol far il maestro e non
MISSIAR LA POLenta, V. Menir. lo sa,
naggio illustre nell' ordine de' Cittadini ,
MISSIAR LE CARTE, Scozzare; Rimescola- aveva anche a' di nostri alcune distinzioni, MISTURA, s. f. Mistura o Mestura, Mescu-
re; Mescolare il mazzo o le carte. V. CARTE. come quella di portare un abito lungo rosso, glio di più cose.
MISSIAR LE BALE DEL LOTO O simile , guernito di fiocchi, e di accompagnare il MISTURA DA MASCOLI, Polverino, Quella
Squassare, dimenare la cassetta o il sac- Doge nelle pubbliche comparse, standogli polvere minuta, che si mette in sul foconc
chetto. davanti e tenendosi alla destra del Cavaliere de' mastii, per dar loro fuoco.
MISSIAR SU, Affastellare; Affasciare, V. delle stesso Doge, e sopra gli Scudieri e lo Mistura in T. di alcune arti, chiamasi
INFAGOTAR. Scalco. Quella specie di polverino di metallo o mi-
MISSIARSE, Dimenarsi; Agitarsi; Abbu- Messere , dicesi al Culo. nerale, che s'adopera per saldare alcune
rattarsi , Muoversi colla persona - Rime- MISSION DE SANGUE, V. CAVADA DE SAN- opere di metallo.
scolarsi o Rimestarsi, Il muoversi che al- GUE . MISTURA, add. Misturato. Vino misturato.
MIT MOB MOC 419
MISURA, 8. f. Misura ; Misuramento. chetti per caricar il cannone di campagna Bazzicature ; Carabattole, Coserelle di po-
BONA MISURA, Colmatura, La parte di ciò in vece delle palle, per ammazzar più sol- co pregio.
ch' empie il vaso, il quale rimane sopra la dati in una volta al nemico ; e dicesi Spa- MOCA, V. MOCADA nel secondo significato.
bocca di esso. V. COLMO. rare a mitraglia. Mocca, T. marin. Specie di Bigotta in
MISURA RASA, V. RASO. MITRAGIA, parlando di monete, s' intende cui passa ii colatoio degli stragli degli alberi.
MISURA DE BIAVA, T. de'Vetturali, Preben- le più vili e le più basse di varia specie con- MOCADA, s . f. Smoccolata, L'atto di le-
da o Profenda, Quella quantità di biada che fuse insieme, come quelle di rame, e le al- vare la smoccolatura del lume- DAR UNA
si dà in una volta a' cavalli e ad altri ani- tre d'argento di bassa lega. La nostra voce MOCADA, V. MOCAR.
mali. Mitraglia detta melaf. è assai appropriata. FAR DE LE MOCAE O DE LE MOCHE . Fare
Misura del Munèr, Bozzolo e Mulenda o V. MONEA e VIGLION. invenie, Usar atti e parole soperchie e le-
Molenda, La prima voce significa Misura MITRAGIA DE CARTE, Cartacce dette anche ziose -- Far mille monellerie , dicesi per lo
del Mugnaio, colla quale piglia parte della Carte bianche, Le carte che non fanno giuo- più d'un ragazzo ; che in briosa semplicità
materia macinata per mercede della sua ope- co, La scoria o scarti delle carte. fa mille attucci giocosi per cattare benevo-
ra; l'altra il Prezzo che si paga della ma- MITRIA, s. f. Mitra ed anche Mitria, Orna- lenza ed ottenere quel che desidera — Dar
cinatura al Mugnaio, o in farina o in danari. mento che i Vescovi ed altri portano in capo. de' monnini, vale Dar de' motti, Motteggia-
For de misura, V. Fordemisura. ALE O BARBOLE DE LA MITRIA, Infola o re, V. MERDA, SMORFIE e COGIONARIE.
INGANAR NE LE MISURE, Fognar nelle mi- Bendone, Specie di coda o striscia della mi- MOCAGIO , s . m. Moccio, Escremento vi-
sure. tra. scido ch' esce dal naso - Moccicaia, dicesi
TOR LE SO MISURE, Misurare , Trovar la MIZZO, add. Mezzo (colla z aspra e l'e stret- a Materia simile a' mocei.
quantità con misura Detto fig. Regolar- ta) Proprio delle frutta, e significa Eccesso LASSARSE CASCÅR KL MOCAGIO , Mozzicare;
si ; Prender o Pigliar regola , norma ; Pa- di maturità. Smozzicare ; Mocciare, Farsi cader li mocci
reggiar le some - Al pan si guarda pri- MO, Mo, Particella riempitiva e quasi Ma del naso.
ma che s' inforni, Modo prov. Che prima - Mo, come puo essere ? Mo, sei sicuro ? MOCAGIO DE LA CANDELA. Smoccolatura,
di risolvere alcuna cosa bisogna ben ponde- Sono maniere usate anche nel vernacolo. V. MOCAURA.
rarla — Girar largo ai canti, Provedere V. EIMO. MOCAGIOSO , add. Moccicoso ; Moccioso,
con cautela e riguardo. Mo, T. antiq., Mo (dal latino Modo) Ora ; Imbrattato di mocci.
MISURADA, 8. f. Misuramento ; Misurazio- Adesso ; Avv. di tempo - MO CON UNO, MO MOCAÒR, V. MOCHÈTA.
ne. CON L'ALTRO, Ora con une, ora coll' altro MOGAOR DA NASo, detto fam. Moccichino,
DAR UNA MISURADA, Misurare. La parte che ANDÒ Mo, Maniera che usa- Fazzoletto da naso .
MISURADOR, s . m. Misuratore. vasi sotto la cessata Repubblica nelle ridu- MOCÀR, v. Smoçcolare, Levar via la smoc-
MISURAR, v. Misurare ; Ammisurare. zioni del Maggior Consiglio, e voleva dire, colatura del lume colle smoccolatoie
MISURAR BEN I SO PASSI, Far il passo se- La parte che mo mo, cioè che or ora è sta- Scarbonchiare, Levar via il fungo alla lu-
condo le gambe, detto fig. Non ispender più ta ballottata ovt . è andata ai voti ; e si cerna; ed è nello stesso significato.
di quel che comporta il suo stato ---- Andar soggiungeva, riscosse voti num... MOCARSE EL NASO, Soffiarsi il naso V.
piano e a bell' agio, vale Andar cauto e con A Mo, dicedi anche accorciatamente per. SUPIAR.
riguardo nelle cose pericolose. A modo ; A guisa ; ▲ foggia ; A maniera MOCAR LA TESTA A UNO, Smoccolare, detto
I OMENI NO SE MISURA COL BRAZZzolèr, V. --- A no STOPIN, A guisa di stoppino - A scherzevolmente per similitudine, vale Ta-
BRAZZOLER . MO GHIRLANDA, A no quadro, A foggia, A gliare, Mozzare il capo.
MISURAR UN CANON, Calibrare, T. degli Ar- guisa di etc. MOCAR QUALCOSSA , Raspollare ; Arraf-
tiglieri. MOBIGLIAR, v. Mobiliare, parlandosi di ca- fare; Aggraffare ; Sgraffignare, Rubare.
MISURAR LA PENA col delito , Commensu- sa o d'un appartamento, s' intende Fornirli MOCARSE, Ridersi di che che sia V. In-
rare o Commisurare, Commisurar il ga- di masserizie e suppellettili. Alla voce Mobi- BUZARARSE.
stigo colla colpa. liare nell' Alberti enciclopedico , vedesi an- MOCARSELA, Andarsi con Dio ; Pigliar-
CHI NO LA MISUra no la dura, Chi non si che Ammobigliare per sinonimo. sela per un gherone ; Sbiellare. E' se l'è
misura è misurato. Il suo contrario è Chi MOBIGLIARSE, Rincavallarsi, vale Rimet- battuta . Ha dato un canto per pagamen-
si misura la dura, Chi si regola nello spen- tersi in arnese, in buon sesto . to ; Sfrattare, Andar via EL SE L'HA
dere non impoverisce. Bisogna far i boc- MOBIGLIE, o MOBILIE, 8. f. Mobili ; Mas- MOCADA, Prese il puleggio, vale Parti.
coni a misura della bocca. Misurarsi col serizie ; Suppellettili, Arnesi di casa, che MOCARÒLA, 8. f. Spegnitoio, Arnese di lat-
suo passetto. Non distendersi più che il servono all' uso familiare. ta a foggia di campana, per lo più con ma-
lenzuol non è lungo, Misurar le spese col- MOBIGLIE DE LA SPOBA, Corredo; Donora. nico, ad uso di spegnere i lumi V. STUELO e
l'entrata. MÒBILE, 8. m. e per lo più MOBILI, Mobile, MOCHETA.
Tornår a misura®, Rimisurare. e Mobili, cioè Masserizie ; Suppellettili, MOCAÙRA e MoCADÙRA, 8. f. Smoscolatura,
MISURIN, s. m. Voce fam. Così chiamasi Arnesi di casa. Mobiliare o Effetti mobilta- Quella parte del lucignolo della lucerna e
da noi un Piccolissimo vaso di latta, con cui ri, sono T. legali usati nel Codice antece- dello stoppino delle candele, che per la fiam-
si misura la polvere del caffè da porsi nella dente italiano , cioè Il complesso de' mo- ma del lume resta arsiccia e si toglie via.
caffettiera. Ne' dizionarii non trovasi la vo- bili. MOCAURE, meglio PESSAME, T. de' Vetrai
ce Misuretta o Misurino. COGIONARIE DE MOBILI, Miscèa, Masseri- Smoccolature e Ritagli, cioè Pezzetti di
MISVENDER, T. del Foro ex Veneto ziuole ed arnesi vecchi di poco prezzo, che vetri che si tagliano nella composizione e
Mandato di misvender, dicevasi un decreto abbiano del curioso, Mescuglio di bagattelle. riduzione delle manifatture vetrarie , per
giudiziale, che ordinava al pignoratario di Magistrato del mobile, Antica Magistra- dar loro forma conveniente.
pagare la rimanenza del debito non potutasi tura di prima istanza civile del cessato Go- MOCEGOTO 。 MOZZEGOTO , 8. m. Frusto ;
ricavare dal pegno venduto all' asta. verno Veneto, ch' era composta di tre patri- Mozzicone d'una scopa, Granata spelata,
, MITEZZA, s. f. Discrezione ; Moderazione. zii, e giudicava delle proprietà mobili e dei di cui non è rimasto che il mozzicone.
MITEZZA DEL PREZZO, Moderazione del crediti di poca somma. MOCEGOTO DE PAN, Scamuzzolo ; Rosura,
prezzo. UN BEL MOBILE ! detto in via ammirativa Rimasuglio di pane.
MITRAGIA O METRAGIA , S. f. Metraglia o e fig. Bel cero ; Bel cece ; Bell' imbusto, Si Mozzicone dicesi a Quel che rimane della
Mitraglia ed anche Scaglia, Palline di fer- -dice d'un dappoco o d'un cattivo. cosa mozza o troncata o arsiccia.
ro o rottami di ferro, di che s'empiono sac- MOBILÈTI , s. m. Arnesetti ; Masseriziuole ; MOCENIGO, Nome d' un'antica Moneta Ve-
420 MOD MOG MOL
·
neta stampatasi l'anno 1475 sotto il Doge DORO DE MODEGAL, detto per agg. a uomo, per infiniti usi e per lavori di Ebanisti. I
Pietro Mocenigo. Dicevasi anche Lira Mo- Duro ; di cotica dura ; Un capoduro, Di Naturalisti lo chiamano Swietonia Mahago-
ceniga e da alcuni Lirazza fina, e valeva non buona apprensiva. ni.
soldi venti ; e verso al 1525, soldi 24. V. MODÈLO, 8. m. Modello, Rilievo in piccolo MOGIA O MOGIE - -METER A MOGIE, Mel-
TRON di un' Opera che si vuol fare in grande -– tere o Tenere in molle ; Immollare ; Am-
MOCÈTA, V. Mozzeta. Modano, Misura o Modello col quale si re- mollare, Infondere nell' acqua che che sia,
MOCHETA O MOCAÒR, (dal francese Mou- golano gli artefici in fare i lavori loro. ma più si dice de' panni lini per lavarli
chettes) s. m. Moccatoio ; Smoccolatoio o MODELO DEI PITORI, Bozzetto ; Schizzo, Dimoiure vale Tuffar nell' acqua i panni-
Le smoccolatoie , Strumento da smoccolare. L'abbozzo della pittura che intendono di lini avanti che si pongano in bucato --- In-
MOCHIGLIO, T. di Giuoco, V. in CODIGLIO. fare -- Carlone, dicesi il Modello per la pit- fuserato, vale Tenuto in molle alcun poco
MOCIN, MOCINA, S. Mocceca, dicesi di Chi tura a fresco. di tempo in acqua fresca ; direbbesi de' le-
è dappoco, e quasi non si sappia nettare i MODELO D'UNA NAVE, Garbato d'una na- gumi o altro simile perchè ammollisca
mocci, modo basso. Frasca ; Fraschetta ; ve, in forza di sust. dicesi in Mar. il Mo- ANDAR COI PIE A MOGIE, Mettere o Te-
Cucciolo. V. CAGHETE. delio che si fa per la costruzione d' una na- nere i piedi in molle, Bagnarsi i piedi per
MOCINA come voce antiq. corrispondeva ve - Garbo, chiamasi il Modello fatto di lavarseli o per oggetto di salute.
al Toscano Mozzina, che vale Astuto. tavole sottili d' un dato pezzo o membro, TEGNIR A MOGIE, Tener in molle, cioè nel-
MÒCOLA, s. f. Voce di gergo, che vale Fur- acciocchè il Maestro d'ascia possa facilmen- l'acqua.
to ---- IN PRESON PER LA MOCOLA, Carcerato te imitarlo . V. ORIGINAL Sust . MOGIA CHE CADE ? Maniera ant. domestica,
per furto. SENZA SESTO NÈ MODELO, V. SESTO. che vuol dire, Che cosa mai v' inventate ?
MOCOLAR, v. T. antiq. V. MocAR . MODERNO , add. - RIDUR UN ABITO MODER- Che frottole? Che ciance ?
MOCOLAR, detto in T. di gergo, vale Be- NO O A LA MODERNA, Ammodernare un abito. MOGIA, s. f. T. di alcune arti, ma special.
stemmiare, V. in MoCOLO. MODESTINA, s. f. Schifalpoco, Dicesi per mente de' Fabbri e degli Armaiuoli, Molla,
MOCOLIN, s. m . Moccolino dim. di Moc- ischerzo di persona che artatamente faccia Lama di ferro che si piega agevolmente da
COLO. la modesta e la contegnosa . una e dall' altra banda.
MOCOLÒSA, s. f. detto in T. di gergo, val Modestina , diremmo poi di Fanciulla MOGIA DEL SPECHIETO, V. in SCHIOPO.
Candela. che avesse un esteriore savio e modesto. MOGIACO, add . Aggiunto che dassi dagli Ar-
MÒCOLO, 8. m. Moccolo, Candela della qua- MODIÒN, 8. m. T. degli Architetti, Mo- chibugieri al Mollone del cane d' un archi-
diglione ; Mutulo ; Mensola, Sostegno o bugio ad uso di caccia, che avendo la tacca *
le sia arsa buona parte.
MOCOLO AL NASO, Moccolo , dicesi per Moc- reggimento di trave, cornice o altro og- del secondo punto assai debole, scatta ad
cio pendente dal naso , ed è modo basso. Tal- getto ch' esca dalla dirittura del piano ret- ogni piccolo tocco del grilletto, onde l' esplo-
volta dicesi per Moccichino, Fazzoletto o te ov'è affisso - Beccatella , Mensola o sione è immediata. MoGIACO vuol dunque
pezzuola da naso . peduccio che si pon per sostegno sotto i dire Facile o Pronto a scattare.
MOCOLO DE PRETE , Chericuzzo , Prete gio- capi delle travi fitte nel muro, e sotto i MOGIADA IN TENTA, T. de' Tiutori, In-
vane e non ancora passato agli ordini mag- terrazzini, ballatoi e sporti . tintura; Attuffumento; Tufo.
giori . V. STUAMOCOLI. MODISTA, 8. m. e f. Mercante o Mercan- MOGIANA, s. f. Voce del Contado, Acquitri-
Detto per Agg. a persona, Botolo ; Stron- tessa di mode, Quel Botteghiere che ven- no, cioè Acqua che geme dalla terra e che
zolino ; Che non è alto un sommesso: di- de abbigliamenti donneschi di moda e di la tien sempre umida.
cesi di Ragazzo piccolissimo. lusso, che cangia di mese in mese le mo- MOGIAR, v. Ammollare ; Immollare, Far
In altro sign. Cazzotto ; Frugone ; Ga- de secondo il cangiamento degli esteri. V. molle , Bagnare , Inzuppare, Intignere in
MADAMA, CONZAteste e Scupiera. acqua o altro EL PAN SE MOGIA, Il pane
rontolo; Susorno, Percossa o pugno dato
di punta - DAR UN MOCOLO, Dar un caz- MODO, s. m. Modo, Via, Maniera, Mezzo . s' inzuppa.
zotto, un pugno. MODO TENENDI, Voci latine barbare, che MOGIAR COL DISCORSO, Dar di becco, detto
TACAR I MÒCOLI A QUALCÙN, Appicar zane pur si parlano nel discorso fam. in sign. di fig. vale Detrarre, Dir male d' alcuno, che
o sonagli; Attaccar botioni o campanelle Regola o Via o Mezzo da tenersi — - B1- anche dicesi Batter la cassa addosso a
o un campanello ; Tacciare ; Incolpare SOGNA VARDAR EL MODO O SUL MODO O DE uno; Levar i brani di chi che sia.
alcuno; Appiccarla ad uno; Attaccarla ad MODO TENENDI, Convien pensare al ripie- MOGIETO, add. Molliccio ; Molliccico ; Mol-
uno, Attribuire ad alcuno cose biasimevoli. go o temperamento, o sulla direzione da licello, Alquanto molle. V. BAGNADİN.
SERVIR DA MOCOLO, Servir per lucer- tenersi. UN CERTO MOGIETO, Gemitio o Gemitivo
niere ; Tenere il lume, Intervenire in qual- A MODO PROVISION, che anche più bassa- Quella poca acqua che si vede in alcuna
che maneggio, solo per servigio altrui. mente alcuni A MOTO PROVISIÓN O PROVISIO- grotta quasi sudare dalla terra e simili.
MòCOLI ! detto con ammir. lo stesso che NI, Per modo di provvisione ; Provvisio- MOGIO, add. Molle e nel superl. Mollissi
COGIONI! V. nalmente. mo, Asperso d'acqua, Bagnato o inzuppato.
TRAR O TIRAR DEI MÒCOLI, Bestemmiare ; MODONI, s. m. acer. di Modi, Gran modi, d'acqua.
cioè Grandi ricchezze MOGIO DE LA TERA, Mollore ; Mollume ;
* Tirar de' cospettoni. V. SARACA.
MOCOLO. - BUTARGHE O PETARGHE I MO- MÒDULA, s. f. Modulo ; Norma ; Model- Quel bagnamento o umidità cagionata dal-
COLI DRIO ; Dir male d'alcuno dietro le lo ; Forma, Esemplare su cui si si regola la pioggia nella terra.
sue spalle, Sparlarne quando non è presen- nel far che che sia. MOGNIN, V. MONIN.
te per potersi difendere . MODULA DE LE SPESE, Conto delle spese. MOGNO (coll' o stretto) detto per Agg. a
MOCOLOSO, s. m. Voce furbesca, Moccichi- MODULA D'UN ATO, T. For. Forma o For- persona, lo stesso che MOSTRICHIO, V.
no o Moccatoio , Il fazzoletto da naso mola d' un atto. MOIER, T. antiq. V. MUGIER.
MOCOLOSA, val la Candela. MODULA, detto in T. di giuoco, chiamasi MOLA, s. f. o PIERA DA MOLIN, Mola ; Mo-
MOCOLÒTO, s. m. Diacciuolo, Pezzo d' ac- da noi Quella parte di brincoli o sía di se- la mugnaia ; Macine o Macina, Le pietre
qua congelata pendente da che che sia. gni, ch'è stabilita ad ogni giuocatore in ve- di figura circolare da maccinare il grano,
MODEGAL, s. m. Fauci, Quella parte che ce di danaro per poter giuocare . V. SMODU- che sono due, una che dicesi Fondo e re-
si stacca colla lingua dell' animale macel- LAR. sta immobile, l'altra Coperchio e si muove
lato. MÒGANO, 8. m . Maogàni, Nome d'un al- con ordini adattati.
CARNE DE MODEGAL, Detto de' Beccai e bero americano, il cui legno, di color ros- MOLA DA GUAR; Ruota da arruotare i
vuol dire La carne del collo. so e capace di gran lustro, è assai pregiato ferri.
MOL MOL MOL 421
BATER LA MOLA, Render più ingorda la c.lei o Dar di piè ; Schiaffeggiure ; Dare cesi di Uomo che abbia prina mostrato se-
macina, vale Aguzzarla, metterla in taglio. schiuffi; Dar delle pugnu. verita e crudezza, e poi amınansisi.
MOLA, V. MOLAME. MOLARSE, Ammollare o Mollare, in sign . CHIAPAR QUALCÙN CO LE MOLESINE, Far
MOLADA, 8. f. T. degli Arrotini, Fanghi- neutro vale Allentarsi, Cedere, dicesi delle le forche , Pigliar altrui con moine per
glia, Quella poltiglia che resta nel truogo- cose tese -- Farsi molle, Rendersi tratta- indurlo a far che che sia ; che dicesi anche
lo della ruota dell' Arrotino. bile, pieghevole - Ammollarsi o Ammollir- Far le lustre o le maschere. V. MIGNÒ-
MOLAME, s. m. Voce ant. Mola, si dice si, Intenerirsi, Raddolcirsi. GNOLE .
Quella massa di carne informe , che talvolta MOLARSE DA LA RIVA, Sciogliersi dalla MOLESINÈTO, add . Morbidetto.
si genera nell'utero delle donne in luogo del ripa, cioè Sciorre la barca per far viaggio MOLESINEZZA, 8. f. Morbidezza , Dilica-
feto. - Detto figur. Uscir del manico ; Uscir tezza, Trattabilità, contrario di Ruvidezza.
MOLAR, v. Slegare, Contrario di Legare. di gatto selvatico , vale Uscir dell' usanza Morbidezza di pelle , di panni, di lana.
MOLAR, noi diciamo ancora per Cedere ; sua, Far più che non si suole. V. DESGIAZ- MOLESINI , V. Galinele.
Allentare ; Lentare ; Lenteggiare ; Alle- ZAR. MOLETA (coll' e serrata) 8. f. Molle e Mol-
nare; Rallentare ; Consentire e Acconsen- MOLARSE, parlando di terreno, Franare; li, Strumento di ferro da rattizzare il fuo-
tire, parlandosi delle materie arrendevoli, Ammottare, Lo smuoversi che fa la terra co. Si dice sempre nel numero del più.
che cedono. in luogo pendió. V. SLAVINAR. MOLĖTA O MOLÈTE, T. di alcune Arti,
MOLAR O DEVENTÀR MOLO, Insollare ; Rav- MOLARSE EL CORPO, Ammollare il ventre . Mollette o Pinzette, Nome generico di uno
vincidire, Diventar sollo - Soppassare ; vale Ammollire, Far lubrico. strumento di ferro o di acciaio, che s'allar-
Sommosciare ; Ammorbidire, Divenir qua- MOLECA (coll' e serrata) V. GRanzo. ga e si stringe a piacimento per prendere
si passo . MOLEGATO , add. Mollicchioso, Floscio , o collocare alcuna cosa in luogo dove non
MOLAR AQUA, T. Mar. Far aequa, Quan- Spiacevolmente morbido al tatto - Mollic- si potrebbe colle dita.
do nella nave per qualche apertura entri cio ; Molliccico, Molle, Vizzo e un poco MOLETA DEL POzzo, Molletta, Quel ferro
l'acqua. umido Fradicio, Eccedentemente mol- con molla, che s'attacca alla corda per rac-
MOLAR DA LE PRESÒN, Scarcerare. le. comandarvi le secchie da attigner acqua.
MOLAR DE LE BOTE, Sciorinare o Menare MOLÈNA (coll' e serrata) s. f. Mollica ; Mi- MOLETA, 8. m. Dicesi volgarmente all'Ar-
o Vibrar colpi ; Scaricar un bastone ; Ap- dolla ; Polpa, si dice per lo più La parte rotino. V. GUA.
postare de' colpi - Appoggiare ; Appicci- interiore del pane coperta dalla corteccia, MOLETİNA, 8. f. Mollettina , Piccola mol-
care; Accoccare ; Appiccicar delle busse. o crosta . letta.
MOLAR DEL DOLOR , Sdolere ; Cessare di Detto per agg. a Uomo, Tentennone, che MOLETINA, detto in T. di Stamperia, Mol-
dolersi; Cedere. nelle sue operazioni risolve adagio e con- letta o Pinzetta, Strumento di ferro a for-
MOLAR DE LE SCORESE, V. SCOREZA. clude poco, che anche direbbesi Minchione ; ma di molla coll' estremità appuntate, che
Molar de le slepe , V. Slepa. Allocco ; Gnocco ; Fagiuolo. serve agli Stampatori per levare le lettere
MOLAR DEL FREDO, V. FREDO. MOLÈNA DEL CAO, Maniera ant. e met. dalla forma quando fanno le correzioni.
MOLAR DEL GIAZZO, V. GIAZZo. che vale Cervello (La mollica del capo). MOLETO, add. Dimin. di Molo, Mollicel-
MOLAR EL BUSTO, Allentare o Rallentare MOLÈNA DE ZECA, Maniera pur antiq. e lo, Ch'è alquanto tenero.
Pimbusto; Mollare. fig. La moneta. MOLIFA, add. Bietolone ; Belone ; Pecoro-
MOLAR EL CAN AL TORO, Difilare il cane ; MOLENOINE , V. BISCOTO. ne ; Pigolone, Che sempre pigola o pia-
Accanare ; Accanire ; Accaneggiare ; Attiz- MOLENOSO, add . Mollicchioso; Floscio, gnucola.
zare; Lasciare - MOLAR I CANI A LA CAZZA, detto per Agg. a Pane malcotto e tutto mol- MOLIFICÀDA, s. f. Ammollimento ; Møl-
Sciorre i bracchi. lica. lificazione ; Mollificamento ; Ammollamen-
MOLAR EL CAO, Allentare; Lentare ; Am- MOLENTE, add. vale Molle, nel signif. di to.
mollare il capo o la fune. - Mollare è Debole, Fiacco, e si attribuisce da noi al- DAR UNA MOLIFICADA, Mollificare.
termine marin. e vale Allentare - MOLA l'acqua corrente, che presso alle ripe spe- MOLÌN, s. m. Mulino o Molino, Edifizio
Hol▲, Allenta allenta ; Ammolla ammolla , cialmente dei fiumi piegasi talora in moto noto, per macinare le biade.
dicesi da Coloro che tirano su gran pesi, contrario a quel di mezzo . Quindi diciamo MOLIN DA UNA, da do o tre rode, Mu-
quando voglion che s'allenti la fune che ANDAR PER LA MOLENTE, e vale Andar per lino di un palmento o di due o più pal-
gli sostiene. quel corso contrario e tardo. menti, Quando ha una o più macine . Pal-
MOLARGHE, detto fig. Cedere ; Torsi giù ANDAR O VEGNIR VIA CO LA MOLENTE, delto mento dicesi per l'Edificio che contiene le
delle pretensioni ----
— LA GHE MOLA CARA ELA, fig. Andar passo a passo ; Andar piano e macine e gli altri ordigni da macinare, e
Ceda, mia Signora ; Sia conveniente ; Se a bell' agio. V. in MOLESIN. propr. tutta la macchina che fa macinare.
ne persuada ; Desista. OMO CHE VIEN ZO CO LA MOLENTE , vale MOLIN DA VENTO, Mulino a vento Ale
MOLEGHE UN PONTO, Maniera metaf. che Uomo alla mano , generoso , facile. o Vele si chiamano quelle Tele stirate a
vale Cedete alcun poco. MOLESİN, add. Soffice, Che toccato accon- foggia d'ale o di vele, su cui agisce il vento.
NOLARGHELA A QUALCÙN, Accoccarla ad sente ed avvalla, come coltrici, guanciali e MOLIN DA TERA, Mulino a mano, Quel-
uno, vale Dirgli l'animo suo - MOLARGHE- simili. - Sofficioccio è l'Accrescitivo. lo ch'è mosso dagli uomini o dagli animali.
LA CON FIACA O co le frede, Dire il fatto MOLESIN, vale Liscio ; Morbido ; Manoso, PALE DE LA RODA DEL MOLIN, Ritrècine,
suo con flemma o a sangue freddo. Dilicato, trattabile, contrario di Ruvido.Ag- Sorta di macchina o ordigno in alcuni mu-
MOLAR I FERI, V. Guàr. glunto a superficie pianissima, dolce e dili- lini ad acqua, per uso di facilitare il moto.
MOLAR LE TAVÈLE ; Arrotar le mezzane, cata al tatto, che non abbia scabrosità o ru- MOLIN CHE NO MASENA PIÙ, Mulino imma-
Levigarle sulla ruota per uso di pavimento. videzza - MOLESIN COME LA SEDA, Più mor- cinante, Che non è più attivo.
MOLAR LA BRIA, V. BRIA. bido che la bambagia. ESSER UNA RODA DA MOLIN, V. RODA.
MOLAR LA ROBA A BON PREZZO, Lasciar VIN MOLESIN, V. VIN. TIRAR AQUA AL SO MOLIN, Tirar acqua col
la roba a buon prezzo ; Far buona der- ANDAR CO LE MOLESINE , Andar o Parlare suo molino, dicesi fig . di Chi cerca, con ar-
rata, vale Dare per poco prezzo, a buon o Trattare con dolcezza, affabilità, lusin- tificio o per vie indirette, il proprio vantag-
mercato. ghe, carezze, piacevolezza; Blandire, Con- gio o di Chi ha più riguardo al proprio in-
MOLABLE GROSSE , V. MOLAR DE LE SLA- trario di Aspreggiare . teresse che all' altrui ; che anche dicesi Ogni
PE. BUTAR MOLESIN, Farsi più buono, più grillo grilla a sè ; ovv. Ogni gallo raspa
MOLAR PEAE , SCHIAFI , PUGNI , Sciorinar umano, più dolce o trattabile o molle, di- a sè.
422 MOL MOM MON
MOLINELO, 8. m. Filatoio, Strumento di VIN SOLO, Vino leno, Vin debole, legge- SIOR MOMOLO, Maniera furbesca e coper
legno da filar lana, lino, seta e simili, che ro. ta, per non dire un' altra parola sconcia.
ha una ruota, colla quale, girandola, si tor- MOLTITUDINE, s . f. Mollitudine e Multi- MOMPARIGLIA, s . f. T. de'Stamp. Nom-
ce il filo. tudine, Numero copioso — Barbaglio espri- pariglia, Uno de' più minuti caratteri da
MOLINELO DA SEDA, Torcitoio. me una gran moltitudine di cose e di per- stampa che dividesi in maggiore e mino-
MOLINELO DE LA CAROZZA, V. Carozza. sone. È un barbaglio, cioè Son tanti che re. Dicesi anche Mompariglia .
MOLINELO DE L'ARGANA, V. ARGANA. fanno abbagliare. MOMPARIGLIA DA SESSANTAQUATRO , Pari .
ESSER UN MOLINELO , detto fig. a persona, MOLTITUDINE DE ZENTE, Frolla o Frotto. gino, Il più minuto de ' caratteri da stam-
Esser verboso, linguacciuto, parlatore , V. FOLA е ZENTAGIA DE PUTELI, Ragaz- pa qui usati.
parlantino, loquace, Che parla assai. zaglia, o Ragazza me --- DE PITOCHI, Po- MONA (coll' o stretto) s. f. Natura ; Pot-
FAR TRIA A MOLINELO, diciamo nel giuoco veraglia DE OSELI , Stormo d' uccelli. ta; Conno, e per met. Salvadanaio e Ca-
della tavola a mulino, quando le pedine o MOLTO, avv. Molto; Dimolto. Voi siete mol- stagna. Figura , dicesi per onestà. I Gre-
tavolette d' uno de' due giuocatori sono im- to ben veduto . Andai molto cercando Mi ei moderni dicono Muni , il che lascia in
postate in modo , che ad ogni mossa si com- piace dimolto o dimoltone , per accresc. dubbio se questa voce sia venuta dai Gre-
pone la TRIA, onde l'avversario perde ogni MOLTO, detto assolut . per Molto tempo ci a noi, o da noi sia passata ai Greci.
volta una pedina, e quindi senza riparo la NO PASSARA MOLTO CHE LO VEDARÒ, - Non MONA O SIOR MONA, Monello; Mariuolo ,
partita. andra guari che lo vedrò — Non ha gua- Voce detta altrui per ingiuria , e vi cor-
AVER TRIA A MOLINELO, dette metaf. Ma- ri, Non è molto e vuol dire È poco tempo rispondono Don Meta; Manico di stoppa,
- Non istelle guari, Non istette molto Parole scherzevoli . Tu sei uno zugo.
cinare a due palmenti, vale Guadagnare
per due versi e doppiamente, che anche si tempo. Deventir una mona, Ammoscire; Appas-
dice Essere a cavallo del fosso --- Aver MOLTON, 8. m. Montone, Il maschio della sire; Soppassare; Alidire , Perder la fre-
uova e pippioni; Aver tre pani per coppia, pecora. Pelle o Cuoio di Montone. schezza , la bellezza , l'allegria , e dicesi
MAL DEL MOLTON, Orecchioni o Gattone, dell' uomo.
vale Aver vantaggio grandissimo .
ZIRAR LA TESTA COME UN MOLINÈLO, Mi Malattia che viene alle glandule degli orec MONACHIN, 8. m. T. antiquato. Delitto o
gira il capo come un arcolaio, Aver una chi, che non lascia masticare . sia il Sacrilegio di conoscere carnalmente
confusione di mente. MOLTONADA e SMOLTONADA, S. f. Cozzata una Monaca o Vergine consacrata a Dio
MOLINER, s. m. Mulinaro o Mugnaio. V. o Cozzo , Colpo dato cozzando ; ed è proprio Signore ne' chiostri ; disordine ch' era fre-
MUNER. del Montone. quente in Venezia nel secolo XV, ma che
MOŽINÈRA, s. f. dicesi la Moglie o Fem- MOLTONAR O SMOLTONAR, V. Cozzare , Il fu severamente represso , come si ricava
mina di Mugnaio o Mulinaro, la quale se- percuotere che fanno i montoni o gli animali dalla Collezione delle sentenze criminali
condo altre voci così formate, dovrebbe dir- cornuti. Urtare ; Dar di cozzo ; Fure a' di que' tempi fatta dallo Zamberti , e con-
si Mugnaia o Mulinara. cozzi. servata tra i manoscritti della Biblioteca
MOLINÈTO, s. m. Mulinello o Molinello, Attestarsi, vale Accozzare l'una testa con Marciana. In termine di pratica nel Foro
Piccolo Mulino. l'altra. criminale dicevasi Monachino.
MOLO O MOLO DA PARANGALO, S. m. T. de' MOLUMENTO 0O EMOLUMENTO S. m. Emolu MONADA , 8. f. Voce bassa e fam. Bagal-
pesc. Nasello, Pesce di mare di carne molto mento, Profitto che si trae da un servigio tella; Frascheria; Bazzecola; Chiappola;
dilicata, detto da' Sistem. Galus Morlangus. od impiego. Ciuffola, Cosa da poco - MONAE CHE NO
È buonissimo fra noi nel mese di gennaio. MOMENTİN, 8. m. Favilluzza ; Qualche VAL GNENTE, Anfanie; Sciocchezze; Cian-
MOLO, s. m. noi chiamiamo in Venezia Quel pochetto ; Pochettino ; Un tantino. ce; Coserelle ; Bagattelle ; Baie; Inezie;
tratto della Riva degli Schiavoni, in fondo MOMENTO , s . m., che altri dicono MUMEN- Un niente; Uno zero .
alla piazzetta, che comincia dal giardinetto To , Momento ; che anche dicesi Punto ; In altro sign. Monelleria; Lezio; Lezii
reale e va fino al ponte della paglia. In que - Stante. e Leziosaggini , Modo pieno di mollezza
sto sito suol passeggiare il bel mondo, prin- IN CATIVO O IN PORCO MOMENTO, In mal ed affettazione, usato dalle donne per pa-
cipalmente nelle belle sere d'estate. Mo'o punto ; In tristo punto ; In duro astro, rer graziose. Vi corrispondono Caccabal-
è definito dall' Alberti per Riparo di mura- Disavventurosamente . dole; Billi billi, V. SMORFIEZZO. - FAR DE
glia contro all' impeto del mare. Il nostro CONOSSER EL MOMENTO, Veder il bello, LE MONAE , Far delle smorfie , cacherie,
MOLO non risponde certamente a questa de- Conoscere la congiuntura , il proposito , il caccabaldole, leziosaggini.
finizione, e però sembra che tale denomina - destro, il comodo. In altro signif. Bravata a credenza ;
zione gli sia data impropriamente . NO ACORDAR GNANCA UN MOMENTO DE TEM- Una cosa da darle del vvi; Far brave
MOLO, add. Molle ; Floscio ; Mencio ; Vin- Po, Non dar tanto tempo che uno respi- a credenza .
cido ; Grullo ; Lonzo ; Mucido ; Vizzo ; ri. OMO CHE GA DE LE MONIE , Cucapensie-
Caloscio, dicesi di Che che sia, ed è contra- MOMENTI DOPO L'È MORTO, Poco stante ri, dicesi di Uomo stitico, difficile, che ha
rio di Duro o Tirato ---·Allentato ; Lenta- mori. delle difficoltà.
to ; Ammollato ; Rallentato ; Rilassato, di- MOMENTÒCULI, Voce rimastaci dal La- QUA SOTO GHE XE QUALCHE MONida, Qui
cesi delle Funicelle, cordoncelli, allacciatu- tino, Maniera avv . In un momento ; In un c'è qualche trama, qualche inganno; Gat-
re etc. baller d'occhio ; In un bacchio baleno ; la ci cova.
MEZO MOLO, Sommoscio ; Soppasso, Al- Dal vedere al non ve lere . FAR MONAE , dice il Varotari nelle sue
quanto molle o passo - UN POCO MOLO, Un MOMI, Momino, Nome vezzeggiativo in vece satire parlando di amoreggiamenti vani, o
po'dirotto, Dicesi di cosa resistente, che sia di Girolamo. V. MÒMOLO. non dicevoli, Far delle moine o dei lezii,
divenuta arrendevole. V. FIAPO. MOMO (forse dall'antiq . Mo mo , s. m. Or ora) delle scede o smancerie; Far dei gesti ,
MOLO detto per agg. a uomo, Debole ; Minaccia; Bravatu : Sgridamento. V. Mo. delle affettazioni e simili. Fare il galan-
Fiacco Spossato ; ovvero Flemmatico ; FAR HOMO, Minacciare; Far una squar- te, il vezzoso; Vagheggiare.
Tardo ; Ser agio. V. BIBIA tala; Far l'uomo addosso altrui, Soper- MONADINA, s. f. dimin. di MoxADA, e usa-
ROBA MOLA, detto famil. Mollicchioso; Flo- chiarlo. si in tutti i suoi significati.
scio, Spiacevolmente morbido al tatto MOMOLA , Girolama , Noune proprio di MONARO, V. MUNARO.
Mollame vale Parte carnosa che agevolmen- femmina. MONASTIER o MONESTIER , Monastero o
te cede al tatto, ed è propr. quella eh' è so- MOMOLO , Girolamo o Gerolamo e Gero- Monasterio e Monistero.
pra il fianco. nimo . Nome proprio di Uomo . V. Morr. MONCHI CHIAPAK DEI MONCHI, Uscir col-
ΜΟΝ MON ΜΟΝ 425

le mani piene di vento; Il guadagno an- do di là s'intende Paradiso o Inferno o MONEA ROTA, Moneta spezzata, cioè Le
dò dietro alla cassetta; Non pigliar cosa Luogo dell ' altra vita COSSA SERVE ran- frazioni della moneta più grande.
alcuna. MONEA SCARSA , Moneta scadente o ca-
CURAR TANTE Richezze, i bezI NO I SE POR-
MONCIGLIA , 8. f. T. Mil. Zaino , Tasca TA DE LA O AL MONDO DE LA . A che vale lante.
di pelle, che i soldati marciando portano accumular tante ricchezze ? I danari non MONEA SPICHIA O SONANTE, Moneta reale
sul dorso , ove tengono i loro vestiti , ed si portano al mondo di là. o effettiva o sonante.
altro che ad essi abbisogna per la mon- ESSER PIÙ DE LÀ CHE DE QUA , Essere AVER BONA MONÈA , Frase ant. met. che
dezza del corpo . più morto che vivo, ed anche Essere tra- vale Aver acume, Vivacità d' ingegno.
MONDO, s. m. Mondo, per la Società de- sognato, esser fuori di sè. BATER MONEA, V. BATER .
gli uomini in cui s'ha a convivere o per LE XE COSSE DE L'ALTRO MONDO , Sono DESGROSSAR LA MONÈA, V. DESgrossår .
parte di essa società . cose dell' altro mondo , intendiamo Stra- FAR MONÈA FALSA, Falsificare la moneta.
MONDO BARON O MONDO BECOFOTÙ, bude- vaganti , straordinarie e talvolta pazze o FAR MONEA FALSA PER QUALCUN, Far car-
LADAZZO , Mondaccio. Misero mondo in- disapprovate. te false per alcuno ; Farsi sparare per
stabile e protervo , del tutto è cieco chi MONEA O MONEDA, S. f. Moneta. alcuno, Dicesi quando uno, per isviscera-
in te pon sua speme , Disse il nostro La moneta ha due facce o bande, su ca- tezza d'affezione, farebbe per un altro qual-
Bembo. Oh mondo più che mai rincatti- dauna delle quali sono ordinariamente im- sivoglia cosa, per grande o pericolosa che
vito ! Fag. pressi un tipo e una leggenda. L'una di essa sia.
OMO DE MONDO, Uomo di mondo o scal- queste parti si chiama Faccia o Diritto, NO GO MONEA, Non ho di spiccioli, cioè
trito - NO AVER MONDO, Esser tenero di perchè v' ha la testa del Principe sotto il Non ho piccola moneta in saccoccia.
che che sia ; Avannotto ; Sempliciotto ; quale è stato battuto il pezzo ; la secon- MONEA, dicesi alle volte fig. per Discor-
Pollastrone. da si chiama Rovescio, perchè è opposta al- So EL M'HA CAMBIA MONÈA , Cangiò di-
DA CHE MONDO È MONDO, Dappoichè l'ac- la faccia. Chiamasi Campo della moneta la scorso, cioè Passò da uno ad altro argo-
qua bagna o il fuoco scalda. Superficie piatta e polita di ciascuna parte mento per non insistere sul primo.
EL MONDO A LA ROVERSA , Il mondo a ove non siavi lavoro, e che serve di fondo PAGAR DE STA MONÈA O DE STA BONA NO-
rovescio o alla riversa. Prov. ai tipi. Tipo dicesi il Soggetto che il lavo- NEA, Pagare di buona o di mala moneta,
EL MONDO XE fato a scarpète . V. SCAR- ro presenta agli occhi , la forma e tutta Maniere figurate e valgono lo stesso che
PETA. l'impronta. Le lettere che si veggono sul Non corrispondere co' portamenti a chi al-
STO MONDO È FATO TONDO, V. TONDO. campo diconsi Iscrizione, e quella del con- tri sia per qualche verso obbligato. Ho io
EL MONDO XE BELO PERCHÈ L'È VARIA- torno Leggenda. Si chiama Esergo quel questo per mancia?
BILE, È bello il mondo perchè è pien di piccolo spazio che sta a basso del tipo, e SPAZZAR LA MONÈA PER QUEL CHE LA CORE,
capricci e gira tondo; La natura è bel- ch'è separato da una linea. Le parole del- Spendere la sua lira per venti soldi, det-
la perchè varia. ‫ יך‬esergo ritengono lo stesso nome di Leg- to fig. Dare a ciascuno il suo giusto. Ta-
EL MONBO XE PIEN DE BARONI , C'è più genda dell' esergo. Dicesi Cordone della gliare secondo il panno, Adattarsi al bi-
trappole che topi, Più insidiatori che per- moneta la sua Circonferenza, quando è ri- sogno - Navigare secondo i venti, Far
sone da insidiare. cinta come di un cordone. di necessità virtù - Pigliare il mondo
EL MONDO Xe de chi se lo gode, Il mon- GRANIDURA DE LA MONÈA , V. GRANIDU- come viene, Non affannarsi di che che sia.
do è di chi se lo piglia, e vale Gli arditi RA. MONEAZZA, 8. f. Danaiaccio , Cattiva mo-
ottengono ciò che vogliono. MONEA BASSA, Moneta erosa o Biglione, neta.
TUTO EL MONDO XE PAESE, Al valent' uo- Agg. di moneta d'argento di bassa lega . MONEÒLA, s. f. Spiccioli, Moneta minu-
mo tutto il mondo è patria, Da per tutto Moneta eroso-mistu vale Mista con erosa o ta. VORIA DE LA MONEÒLA, Vorrei degli spic-
si vive quando assiste l'industria. Tutto Quasi erosa. V. VIGLION. cioli.
il mondo è paese . MONEA BIANCA, Moneta bianca, La mo- MONEÒNA, 8. f. Moneta grande e bella.
TUTO EL MONDO , Gallicismo che vale neta d'argento . MONETARIO , s. m. Falsamonete ; Falso
Tutti -- Tuto el mondo me vol ben, Tut- MONÈA CHE NO VAL BEZZI, Chiosa, Piom- monetiere ; Falsatore di monete. Nel
ti mi amano. bo gettato nelle forme di pietra, col quale nostro Bergantini si trova anche Moneta-
UN MONDO DE ZENTE, Un mondo di gen- giuocano i fanciulli in cambio di moneta. rio per Falsatore di monete.
te , cioè Gran quantità o numero di per- MONEA CURTA e MONÈA LONGA , vale Va- MÒNICO, 8. m. Monaco - L'ABITO NO FA
sone. Nel teatro di ieri sera v'era un lore monetario, il quale cresce o diminui- 'L MONICO, V. ABITO .
gran mondo. sce secondo il paese ove la moneta si spen- MONIN o MoGNIN, s. m. Mucino; Muscino
ADIO MONDO, Addio fave , dicesi per di- de. Per esempio, sotto il Governo Veneto, o Mucci mucci, Termine del Gatto, o col
re, Noi siam perduti, finiti, spacciati. il Tallero Veneziano, che qui valeva dieci quale si chiama il gatto.
No SO IN CHE MONDO CHE SIA, che anche lire, ne' luoghi oltremare ne valeva undici, MONISTIÈR, V. MONASTIER.
si può dire No so dove me sia, Non so in quindi , computato il tallero al valore di MONOPOLIO, V. MANOPOLIO.
quál mondo io mi sia; Non mi rinvengo, Venezia, dicevasi Moneta corta, e al valor MONSA, s . f. chiamano i Veterinarii vol-
cioè Sono come stordito, Non intendo, non di oltremare Moneta lunga. garmente il Moccio contagioso, da cui sono
capisco, Non riconosco in che parte io mi MONEA LIGADA CON RAME , Moneta alle-
talvolta attaccate le pecore, alle quali scola
sia. gata con rame, vuol dire Che ha lega di dalle narici un muco purulento, per cui so-
VEGNIR DAL MONDO NOVO O DA LA VILA O rame. V. LIGA, PEGIO, FIN. no tristi , deboli, s'arrestano dal rumina-
DA L'ALTRO MONDO O VEGNIR DA ORIAGO , MONEA MATA, Moneta falsa, Quella cioè re, dimagriscono, hanno fetida traspirazio-
Fare il nescio o il noferi , vale Fingersi che non è battuta nella Zecca pubblica ne ec.
malaccorto o ignorante - Mostr non sia dei metalli e del peso prescritto
arsi delle MONTA , s. f. Monta, L'atto del montar
cento miglia o delle sei migliaia , vale dai regolamenti dello Stato. V. MONETARIO delle bestie per la propagazione delle specie.
- Stagnuoli, si dicono le Monete d'argen- MANDAR A LA MONTA , Andare; Mettere ;
Non risponder a proposito a quel che vien
domandato , mostrand to falsificate con lo stagno. Incamiciate Venire e simili a guadagno, vale Andare
osen molto lontano .
MONDO NOVO, detto in geergo, vale Il Cu- Bratteate, le falsificate con latina d'oro e simili alla monta. Rimaner sode, dicesi
liseo; Il più bel di Roma ; il Culo. o d'argento . delle femmine de' bestiami, che vanno alla
EL MONDO DE LA, che talvolta dicesi DE MONEA PICOLA, Spiccioli, Agg. di Mone- monta e non s'impregnano.
LA semplicemente, L'altro Mondo o Mon- ta e vale Moneta minuta, spezzata. MONTÀ , s. f. T. de' Pesc. Concorso cioè
424 MON MON ΜΟΝ
Di molta quantità di pesci in un dato luo- | MONTAGNÒLA, 8. f. Montagnuola ; Altu- MONTAR I FUMI, Insuperbire ; Inorgoglia.
go, Ammonticamento o Ammonticchiamen- ra, Piccolo monte o simile. re ; Menar orgoglio.
to. Ora diciam MONTAGNOLA a quella specie di MONTAR I GRIZZOLI. V. GRIZZOLO.
MONTADA, 8. f. Montata; Salita; Erta, Poggio artifiziale che abbiamo nel pubblico MONTAR I PEZZI, detto in T. Mil. Caval-
Luogo di monte da ascendere. giardino, la quale prima della riduzione del care o Incalvare le artiglierie, vale Porle
MONTADA O SALIDA D'UN PONTE, Montata giardino stesso chiamavasi MOTA DE S. AN- sulla cassa, assettarle. Il suo contrario è
o Pedata d' un ponte , dicesi Quella parte TONIO, perchè era vicina allo spedale di Ma- Scavalcare.
che dal livello del terreno s'alza fino al rina, la cui Chiesa era intitolata a questo MONTARSE, Mellersi in arnese ; Rinca-
ripiano del ponte. Santo. vallarsi; Rimpannucciarsi.
MONTADA D'UNA STRADA , Montascendi , MONTAN, s . m. T. degli Uccellatori, sotto MONTAR SU I CIMBANI, V. CIMBAÑO.
Tragetto o Via che cavalca un argine, ed è il quale intendiamo i seguenti due uccel- MONTE , s. m. Monte, si dice per Massa di
così detto dallo salir e scendere delle per- li. che che sia - A monti, posto avverb. vale
sone. Montanello , Uccello di passo, nericcio, In gran numero, In gran quantità.
MONTADA DE L'AQUA, Crescimento; Innal- con sopraccigli bianchi, che si piglia a pa- MONTE, Chiamansi dal volgo quei Castel-
zamento. nia ed anche colla ragna, e che frequenta le letti di frutta ammonticchiate, che si ven-
MONTADA DEL PESSE , Montata , dicesi praterie basse. Linneo lo chiama Motacilla dono , e il Venditore grida UN SOLDO AL
quando da primavera le Valli s'aprono e rubetra. MONTE, UN CENTESIMO AL MONTE.
v'entra il pesce novello. Fringuello montano o montanino o di ANDAR A MONTE , Far monte; Andar a
MONTADOR, 8. m. Montatoio e Cavalca- monte, Uccello di passo e buonissimo a monte ; Mandar a monte . T. di giuoco .
toio, Luogo per comodità di montar a ca- mangiare, che nel Friuli dicesi PACAGNOSO, CHIAPAR EL MONTE , Pigliar il monte ,
vallo. nel Fiorentino Peppola, e da Linn . Frin- vale Cominciar a salire sul monte .
Parlandosi di bestie, Copritore o Monta- gilla montifringilla. FAR MONTE , Ammontare ; Ammonticare
tore, dicesi all' Animale che monta la fem- MONTANER, 8. m. Montanaio o Montana- o Ammonticchiare , Metter insieme a gui-
mina. ro e Montanino, Abitatore di montagna. sa di monte.
MONTADURA, s . f. Corredo; Arredo; For- Detto per Agg. a Persona, vale Villano ; FAR UN MONTE DE LEGNE, Accatastare ,
nimento ; Guernimento ; L'unione di ciò Malcreato . Essere come l' orso , goffo e mal Far catasta di legne ; e dicesi d'ogn'altra
ch'è necessario all' allestimento di chi che destro. cosa che s'ammassa, s'ammonta.
sia - Donora , dicesi al Corredo d' una A USO DE MONTANEBI , Alla montanina . METER O MANDAR o Butir a MONTE, Por
sposa ; ma propr . significa que' doni che MONTAPIÈ , s . m. T. Mar. Marciapiede , a monte; Mandare a monte, Finir la con-
vengon fatti alla sposa oltre la dote ; Pa- Nome generale che si dà a certe Corde, so- tesa Meté a monte STE CHIACOLE , Fi-
raferna. pra le quali i Marinari posano il piede quan- niamola; Finitela; Mandate a monte; Ta-
MESSO IN GRAN MONTADURA, Vestito in ga- do prendono il riccio delle vele, e vogliono cete; Silenzio - A MONTE STE Cosse, Fac-
la, in grand' arnese. mettere o levare i bastoni dei coltellacci . cianne monte, vale Non se ne parli più .
MONTADURA DA TAVOLA , T. de' Cuochi , MONTATIE, detto in T. di Galera, Peda- ROBA DE MONTE , Montano ; Montanesco ;
Trionfi da tavola, si chiamano alcune sta- gna, Appoggio de' piedi de'Galeotti quando Montanino.
tue o gruppi di zucchero o simile con altri tirano il remo . MESSI IN MONTE, Ammonzicchiati o Am-
abbellimenti , che si pongono sulla tavola MONTAR, v. Montare, Salire ad alto. monticchiati, Riuniti a guisa di monticelli.
del convito . Montare ; Ammontare ; Coprire ; Accop- MONTEL , s. m. voce ant. Montello, dicesi
MONTADURA DEL PIE, Calzare, V. MON- piarsi, Il congiungersi degli animali il ma-, al Bosco del Montello, che ora comun. si
TURA. schio colla femmina - Calcare, direbbesi del chiama Bosco Del mantèlo , donde vengono
MONTADURA DE LA SPADA, V. SPADA. Congiungersi degli uccelli. portati i buoni funghi rossi.
MONTAGNA, s. f. Montagna. Montare o Ammontare ; Importare ; Ri- MONTESÈLO, 8. m. Monticello ; Monticel-
Detto per iperbole, vale Peso; Carico. levare ; Formare ; Ascendere , dicesi del lino ; Poggio ; Poggetto ; Poggerello.
ME PAR CHE ME SIA VEGNUO UNA MONTA- Raccolto o Somma d' un conto di più partite MONTESELI O MONTI DE SABIÒN, Tomboli
GNA ADOSSO, Pare che mi sia caduta la o del costare o valere di che che sia : come o Dune, Que' monticelli di rena che il mare
gragnuola addosso, si dice dell' aver avu- Una pezza di panno monta tanto, avendo forma a guisa d'argini sulla spiaggia, e che
to qualche disgrazia, e perciò restare sba- riguardo al costo del braccio. dagli Scrittori Idraulici sono anche detti Al-
lordito. MONTÅR UN CAo, T. Mar. V. in Cao. baioni.
MONTAGNA detto per esagerazione, pari- MONTAR IN BARCA, V. BARCA. Monticello è detto ancora per Mucchietto,
mente si dice nel sign. di Catasta - FAR MONTAR EL SCHIOPO, V. SCHIOPO. Mucchierello.
UNA MONTAGNA de legne o de PAGIA O simile, MONTAR UN TELÈR , T. de' Setaiuoli, Ar- FAR MONTESEI , Ammonticellare dimin. di
Far una catasta di legne , di paglia o Far mare un telaio, ch'è Attaccar a' licciaruoli Ammontare, Far piccoli monti o monticelli
una legnaia o un pagliaio. Far una ma- per mezzo di lunghe maglie aleune funicel- di alcuna cosa.
ragnuola di fieno. V. MARELA. le ; infilzar le calcole, e divider l'ordito in MONTIMBANCO , 8. m. Montambanco ;
MONTAGNARO , s . m . (che altri dicono modo da poter muover la spuola. Canlambanco; Ciarlatano ; Cerretano. V.
MONTAGNER) Montanaro, Uomo di monta- MONTAR LA RABIa o Montar in pope, detto ZARLATAN.
gua o Che sta nelle montagne. Dicesi an- metaf. Montar la stizza, la collera, la biz- MONTO, add. Munto ; Spremuto, dicesi del
ohe Montanino. zarria ; Andare o Montare in bizza ; Le- Latte.
Attribuito a Persona , Montanino , e vale varsi in barca ; Imbarcarsi, Sdegnarsi, MONTON , 8. m . lo stesso che MOLTÒN , V.
Rozzo; incolto; e talora Villano; Zotico; Incollerirsi PRESTO LA GHE MONTA E PRE- A MONTÒNI, detto avverb. A barelle ; A
Scortese. STO LA GHE PASSA, Acqua che corre non por- carra ; A fusone ; A bizzeffe, In gran co-
MONTAGNARI, detto nel gergo de' Barca- ta veleno, detto fig. e si dice di Chi preso pia.
iuoli, vuol dire Fugiuoli, ed anche Friu- da subita collera presto la pone giù. Non tie- MONTOSITÀ, s . f. Montuosità.
lari - STO LUSTRO CHE PENDE, MONTAGNA- ne broncio SE LA ME MONTA O SE LA ME MONTOSO, add. Montuoso ; Alpestre, Agg.
Ri , e significa, Domani mangeremofagiuoli. CHIAPA, VE STRUCO COME UN LIMON, Se mi a Terra, Provincia , e vale Piena di monti.
MONTAGNARA O MONTANERA , S. f. Mon- prende il ticchio, io v' affardello come una MONTÚRA, s. f. lo stesso che MoNtadura, V.
tanina; Montanara ; o Montanella, sono matassa, e v'arrotolo giù come uno scrie- Montura d' una peruca, Corredo o Asset-
add. e valgono Donna abitante di montagna. chio. to pieno d'una parruca, è il pieno cor-
MOR MOR MOR 425
redo d'una parrucca, che si porta sino al | MORALIZAR, v. Moraleggiare o Moraliz io: Ciancioso; Baione ; Baionaccio, Che
di sotto dell' orecchio. zare, Ridurre a moralità, cioè Trar dai fatti ama di far baie, ciance, giuochi.
Montura, Neologismo militare, vale Di- che si raccontano o avvengono, de'sentimen- MORBIO O MORBIDO , add. Soffice ; Mor
visa. ma specialmente quella delle parate. ti morali e relativi al buon costume. bido ; Molle ; Trattabile ; Pastoso ; Sollo,
MONZER ( colla z dolce) v. Mungere e Mu- MORBÈTO, 8. m. o Mal de la milza, che Soave al tatto e che toccato acconsente ed
gnere, Spremere il latte dalle poppe degli altri dicono MILZA MARZA, Termini volgari avvalla; e propr. dicesi di coltrici, guanciali
animali. che i Veterinarii chiamano Milza carbon- e simili ---- DEVENTAR MORBIDO , Insollare ;
Mugnere, detto metaf. vale Premere e chiosa, Sorta di malattia del Bue, il quale Divenir sollo, soffice, molle.
Trarre altrui di dosso alcuna cosa; che an- da piena salute passa ad un tremore ecces- MORBIO O MORBIEZZO s. m. Rigoglio ;
che si dice Smungere. sivo ed a cader morto a terra. Il'soverchio vigore delle piante — Umidore
Monzer la piegora fin che se pol , detto MORBIA, add. Voce agr. Arrabbiato, si di- Umidità; Mollume, si riferisce al terreno .
fig. Mungere fin che si può, cioè Cercar di ce di quelle Piante annue, che seccansi pri- | MORBO , 8. m. Schianza, Malore che viene
guadagnar di più. ma del tempo per nebbia o per soverchio intorno alla bocca de' fanciulli.
MONZER LE BIAVE, T. agr. Mugnere o calore. Talora si trasferisce al terreno, quan- MORDENTE , s. m. Mordente, Composizio-
Mungere e meglio Smungere, quando si do sia molto aridito. ne tenace, che serve ad attaccare l'oro in
strappano da taluno le spiche delle messi MORBIDÌR, v. Ammorbidire ; Ammorbida- foglia e l'argento battuto su qualunque su-
dai gambi esistenti ancora sul campo. re ; Rammorbidare ; Rammorvidare, Mol- perficie.
ANDÈVE A FAR MONZER , Andatevi a ripor- lificare, far morbido, Tor via la durezza MORDENTE, T. di gergo, vale Birro.
re; Andate alle birbe, a farvi friggere ; Rammollare, vale Far molle, Ammollare, MORÈ, s. m. T. Mar. Ragazzo da scopa,
Vatti far ben ben mugnere, che tornerai Intenerire. Chiamasi il Servo o Garzone , che in un
ben leggero , Maniera di derisione o di- MORBIEZAR, v. Lussureggiare, Andare naviglio s' impiega in qualsivoglia fatica e
sprezzo, che corrisponde all'altra Va in in soverchio rigoglio, e si dice più comune- particolarmente nel nettare il bastimento e
malora o alla malora. monte delle piante. nel servir l'equipaggio. Morè in greco mo-
HONZILI DEL ZOO, V. Zoo. MORBIEZZA, s. f. Voce ant. Morbidezza, derno è il vocativo di Moros, che vuol dir ne-
MORA, 8. f. Mora ; Moraiuola ; Mòrola ; Gel- Dilicatezza, Mollezza. ro, ma oltre che in questo senso usasi come
sa, Frutto del moro o gelso. V. MORER. DARSE A LA MORbiezza, Ammorbidarc. appellativofamiliare, equivale ancora ad Ehi
MORA NEGRA, Mora nera, Frutto d'una MORBIEZZO , s. m. Morbidezza , detto fig. tu ! o simile. Anche noi diciamo VIEN QUA
specie d'albero, MORO . V. MORER. in sign. di Delizie, vale Effemminatezza , MORO; STA QUIETO MORO MIO e simili. Queste
MORA DE SPIN, Mora prùgnola. Dilicatezza, Poltroneria. ' osservazioni fanno presumere che la voce
MORA SALVADEGA, Mora agresta. DARSE AL MORBIEZZO, Darsi alla morbi- MORE venga dal More greco, per la ragione
SIROPO DE MORE, Diamòron. dezza, alla poltroneria, all' infingardag- forse che quei ragazzi sono chiamati dal-
MORA (coll' o aperto) s. f. (Forse da' Mau- gine, Far vita molle. l'equipaggio con quella voce confidenziale.
rio Mori che l'han portato in Italia) Mo- MORBIEZZO, detto per MORBIN, V. MORELO (coll' e larga) s. m. -- MORELO DE
ra, Sorta di giuoco volgare, che si fa tra MORBIEZZO DE Le piante, V. MORBIO sust. LUGANEGA, Rocchio o Salsicciuolo, Pezzo
due colle dita delle mani, notissimo. Far e MORBIEZAR. di salsiccia che si mangia fresca. V. LUGANE-
alla mora, Giuocar alla mora. MORBİN, s. m. (forse derivato da Morbio, GA.
MORACHIOTO, add. Brunetto o Brunazzo Rigoglio delle piante) dicesi a Voglia di ri- MORELO DE FASSo, Rocchio di legno, Pez-
• Brunozzo, dicesi del Colore della pelle dere o di far ridere Zurro ; Zurlo e Ruz- zo di legno della lunghezza d'un braccio
del volto. zo valgono Allegria o desiderio smoderato in circa, che accoppiato a de' legni più sot-
MORACHIOTE DA PADOA, Gridano i nostri di che che sia --- Gavazza o Gavazzo; Ru- tili, compone un fascio. V. MATERASSO.
Fruttaiuoli , quando invitano a comprar Ci- more, strepito per allegrezza. Capestre- MORELO DE BISATO, Rocchio d ' anguilla,
riegie nerastre o morate che vengono dal ria, Bizzarria fuor dell' uso comune, vivez- Pezzo tagliato d'anguilla , e per lo più si
padovano. V. ZARIESA. Per altro, essi gri- za licenziosa. dice della marinata.
dano piuttosto Morachione. AVER EL MORBIN, Aver più buon tempo di MORELO, T. de' Pesc. Modano, Rocchio
MORADO, add. Morato, Nero a guisa di quel che fa le cialde ; Pazzeggiare ; Fol- liscio di legno piano ed anche rotondo, su
Mora, Nero pieno . leggiare; Zurlare ; Andare in zurlo. cui si lavorano le maglie della rete.
MORAGIA O MORAGIO, S. m. T. de' Mani- CAVAR EL MORBIN, Cavare il ruzzo o il LEGNI DE MORELO, T. de' Costruttori na-
scalchi, Morsa, Strumento di ferro, cel qua- zurlo del capo a uno ; Levargli l'albagia, vali, Legni di misura, sono quelli che han-
le si piglia il labbro di sopra al cavallo l'allegrezza, Sbaldanzire uno. no le dimensioni ricercate nella costruzione.
scalcheggiante, e si stringe perchè stia fer- FAR VEGNIR EL MORBIN, Mettere in zurlo. MOREL DE MEZo , Di mezza taglia, Si ri-
mo- Travaglio chiamasi un Ordigno, nel PASSAR O DAR ZO EL MORBÌN, Uscire lo ferisce a statura, e vale Nè grande nè pic-
quale i Maniscalchi mettono le bestie fasti- zurlo o il ruzzo del capo ad alcuno . cola, e detto fig. Esser tra nobile e plebeo ;
diose o intrattabili, per medicarle o ferrarle. STUFO DEL MORBIN, Stufo o Sazio del buon ed anche Non essere nè de' primi nè degli
MOBAGIA, detto in T. agr. Nasello, chia- tempo. ultimi in alcun esercizio - Talora si riferi-
masi uno Strumento di ferro in forma di MORBINAR, v. Zurlare ; Essere o Stare o sce a Cose morali, e vale Via di mezzo;
tanaglia, che si mette alle narici de' buoi andare in zurlo, Aver qualche accesso d' al- Temperamento ; Ripiego ; Equità ; Modera-
e serve come di freno. legria, Divertirsi - Folleggiare o Pazzeg- zione. V. VIGOGNA.
MORAGIA, 8. f. Emorragia del naso, cioè giare e Matteggiare, Dire o Far follie o A MORELO è poi un Modo avv. usato da'
Sangue che viene in copia dal naso. Specie sciocchezze - Scherzare ; Burlare ; Ruz- nostri falegnami, stipettai e simili, e vale
di malattia che alcuni soffrono . zare; Frascheggiare - Far tempone ; Dar- Parallelamente , cioè Continuatamente ma
MORÀL, 8. f. Morale e Moralità, Costume. si tempone, o Aver tempone ; valgono Dar- con egual distanza.
MORAL CHE SE Tira come che se VOL, Mo- si buon tempo, Stare in allegria, Trionfa- MORELO, add. Morello ; Violato ; Paonaz-
rale accomodatizia , Che si accomoda, che re. zo, Atti di colore che pendono allo scuro.
si adatta come si vuole . MORBINEZZO, 8. m. Zurro ; Zurlo ; Ruz- Morello, parlandosi di Cavalli, vale di
MORAL DA LE MANEGHE LARGHE, Morale zamento; Gaiezza , Allegria, Scherzi . Mantello di color quasi nero. Dicesi in prov.
rilassata, Rattiepidita nel fervore. MORBINOSO, add. Buon tempone; Allegroc- Morello senza segno non ti fidar col pe-
MORAL, detto in T. de' Muratori, V. in cio; Ridoso; Festevole , Inclinato all' al- gno, per far intendere che il Caval morello
COVERTO.
legria ed al buon tempo - Ruzzante ; Ga- è vizioso e tira calci. V. Cavezza.
Boerio. 54
426 MOR MOR MOR
MORELÒN, accr. di MORELO. V. MATERASSO. Bocca; e Empier la morfia, Mangiare assai. MORIR DE LA LUME, Morire ; Spegnersi ;
MORENA, Pianta V. GRAPEGIA. MORGA, s. f. Morchia e Morcia, che l' Ala- Estinguersi il lume.
MORÈR, 8. m . Moro, Albero di cui si cono- manni disse Amurca, Feccia dell'olio. V. MORIR DA LA SO BONA MORTE, Morir di suo
scono due specie, cioè il Bianco, detto anche PENOLANTE. male o di morte naturale.
Gelso, ed il Nero ; e quindi detti da' Siste- MORGANTE, s. m. Raccoglitore di Mor- MORIR DE LA ZENTE ASSAB, Or ben piove
matici Morus alba e Morus nigra. La foglia chia, ma più s'intende Travasatore di olio. nell' orto del prete, s' allude all' utilità che
del bianco è quella che serve ad alimentare V. PENOLANTE. ne ridonda ai Preti quando fanno il morto-
i bachi da seta ; ed il nero produce un frutto MORGNAO, Miao, Verso che fa il Gatto rio.
nero tutto ripieno d' un sugo come di san- quando miagola - FAR MORGNAO, Miagola- MORIR DRIO A UNA COSSA, Morir di che
gue, ed è comune fra noi. re. che sia; Struggersi d ' una cosa, Morir di
FILA DE MORERI, Filarata di gelsi, Mol- MORGNON, s. m. Sornione; Sorgnone ; voglia di che che sia.
ti gelsi piantati in fila. Susornione; Sorbone; Musorno ; Acquache- MORIR EL CUOR, V. CUOR .
MORESCA, 8. f. Moresca, Specie di abbat- ta, si dice di chi tenga in sè i suoi pensieri , MORIR ZO - - LA COSSA XE morta zo, La
timento o certame popolare, che usavasi fare nè si lasci intendere; e pigliasi in mala par- cosa s'ammorzò o restò seppellita o fu se-
per festa pubblica in Venezia tra le rivali te Fu detto ancora dal Firenzuola, Uno polta, nè se ne fece più parola ; Restò sot-
fazioni de'Nicolotti e Castellani, quando essi di que' coliconi che non cavano mai il terra.
a gara facevano mostra al popolo de' loro mento del capperone - Chetone vuol dire CHE MORA DA MORTE IMPROVVISA! Ch' io
esercizii ginnastici. Questa Moresca si face- Che parla pochissimo, e dicesi per lo più possa morire da mille morti s' io non mi
va tra molti giovani del popolo più basso, per dispregio . sento rincirconire tutti i sangui. Vo' mo-
che impugnato ognuno lo stocco di ferro Fagnone, vale Scaltro ma che si finge rire, o poss' io morire se ho fatto la tal co-
giravano come se fossero in ballo o giuocas- semplice ; Tempellone, Uomo grosso che sa. S'il dissi, che i miei di sien pochi e
1 sero di scherma, dandosi ad ogni passo re- faccia il goffo; Soppiattone e Soppiattonac- rei. Ch'i arrabbi se torno in quella casa.
golare e ad ogni mossa aggiustatamente de' cio, Uomo finto . ESSER L'ULTIMO DE LA FAMEGIA A MORIR,
colpi negli stocchi ; e così armeggiando ba- VARDITE DAI MORGNONI, Dall' acquacheta Portar l'arme alla sepoltura.
gordavano a divertimento loro e degli spet- mi guardi Dio , che dalla corrente mi L'È MORTO ADEsso ch'el stava ben, Ni-
tatori.
guarderò io, Detto fig . per avvertirci di do fatto, gazzera morta, si dice Quando
MORÈTA (coll' e stretta) s. f. Maschera, ma Star in guardia su certe persone che sono l'uomo ha acconci tutt' i suoi fatti ed ei si
è propriam. Quella coperta di velluto nero chete, ma mostrano di operare , con somma muore,
che sta attaccata alla faccia mediante il te- accortezza. SE MOR UN POCO A LA VOLTA, Non di re-
ner in bocca un bottoncino che v'è nel sito MORIR v. Morire ; Morirsi. pente s' incappa nella morte ma a poco a
in cui dovrebb' essere l'apertura della bocca. CHI MOR EL MONDO LASSA E CHI VIVE SE poco le si va incontro ; Ogni giorno mo-
MORETA, detto in lingua furbesca, val LA PASSA, Dettato fam. e vuol dire Chi la- riamo, imperciocchè ogni giorno si perde
Gondola. scia il mondo perde tutto , e chi sopravvi- qualche parte della vita ; Questo medesi-
MORETA DA DENTI, Lo stesso che CAN ve trova di che confortarsi. mo giorno ch'oggi passiamo lo dividiam
DA DENTI, V. MORIR AVANTI, Premorire . colla morte .
MORETA, 8. f. T. degli Uccellatori, detta MORIR CO LA ZOGIA, Morir colla corona, EL VOL MORIR, Ei vuol morire, dicesi di
nel Friuli CHIARANDINA , e nel Bolognese colla ghirlanda, Morir vergine. Chi fa una cosa che non ha mai fatto in vita
MAGNANINA, Sterpagnola, chiamata da Linn. MORIR CO L'EBBA IN BOCA, Morir di fame sua- Uscir del manico ; Uscir di gatto
Motacilla modularis, detta anche da altri in Altopascio o in un forno di schiaccia- selvatico , vale Uscir dell' usanza sua, Far
Curruca sepiaria . Uccello stimatissimo pel tine, Rovinarsi o perire per dappocaggine, più o ciò che non si suole.
suo dilicato sapore, ch'è grande come il Bec- non per mancanza di mezzi. VOGIO VEDERLO Aa costo de morir, V. VB-
cafico ; nidifica ne' boschetti , canta bene, MORIR COL MUSO IN T'UN GATOLO, Far DER.
fa il suo passaggio sul finire dell' autunno mala morte, tristo fine. MORİSE, s. f. T. de' Vetrai , Tazze o Bic-
e in primavera: dicesi anche Passere matto MORIR DA CALDO , Stillarsi dal caldo, chieri. Ma col nome vernacolo s' intendono
o mattugio . Soffrir soverchio calore. propr. Quelli la cui base ha lo stesso dia-
MORÈTO, add. Brunetto, Di colore tendente MORIR DA DOLOR , Morir di dolore o a
al bruno. metro dell' apertura e sono fatti a cilindro.
dolore. MORLACO , 8. m. Morlacco , Di Morlac-
Moricino, dim. di Moro in sign. di Uomo MORIR DA FAME , Allampanare dalla fa- chia, Schiavone.
nero.
me ; e quindi Viso allampanato. V. FAME. Detto alcune volte per ingiuria , vale
MORETON, s. m. T. de'Cacciatori valligiani,
MORIR DA SE, V. SE. Villano ; Grossolano ; Uomo abbozzato ,
Fischione col ciuffo, detto ancora in To-
MORIR DA FREDO, Agghiadare o Asside- tagliato coll' ascia.
scana Germano Turco, nel Romano CAPO- rare , É quasi morir di sido o ghiado - In- MORMIRO O MORMORA , T. de' Pesc. Sorta
ROSSO MAGGIORE ; da qualche Sistematico tirizzare o Intirizzire , è Perdere per qual- di pesce di mare detto da Linn. Sparus
Anas fistularis cristata , benchè Latham
che tempo il senso de' membri per freddo Mormyrus. Nell'Istria chiamasi MORMORA,
lo chiami Anas rufina. Specie ďanitra
o per altra cagione Aggranchiare , si dov'è frequente. Presso a noi si è fatto
selvatica, che ha il becco grosso, rosso, den-
dice propr. delle dita, quando per soverchio raro e confondesi per lo più coi piccoli Den-
tato, il superiore ricurvo in punta, il capo
algore si assiderano . tici (DENTAL) ; ed è commestibile.
di color giallastro con ciuffo di penne. Que- MORIR DAL CANCARO O DA LA GIANDUSSA XE Non è nè meno a confondersi col Gadus
st' uccello è assai raro fra noi, pigliandosene
L'ISTESSO, In fine per lo gregge è poi lo Barbatus , che impropriamente chiamasi
uno in capo a varii anni. Alcuni de ' nostri MORMORA.
Cacciatori lo chiamano CHIOSSO COL ZUFO ; stesso esser preso dal lupo o dal custode
- SE NOL MOR DAL CANCARO EL MOR DA LA MORMORA, s. f. Nome impropriamente da-
ma col nome MORETON generalmente s' in- to dai Pescatori ad un Pesce di mare a
tende la Femmina di un altro uccello, del GIANDUSSA, Aver da un lato il precipizio ,
dall' altro i lupi, Esser in pericolo da ogni scheletro ossoso , detto da Linn. Gadus
quale abbiam parlato alla voce MAGASSO PE- parte. V. GIANDUSSA & GIOA.
NACHIN, V. Barbatus, il quale ha due barbiglioni sot-
MORIR DA LA RABIA, V. RABIA. to il mento, ed è pesce mangiabile sul gu-
MORFİR, v. di gergo de' nostri Barcaiuoli,
MORIR DA PAURA, V. SPASEMARSB . sto del MoLo.
Morfire, parimente voce furbesca che vale MORIR DA RIDER, V. RIDER.
Mangiare. Quindi Morfia vien chiamata la MORMORA è poi nome volgare che i Pe-
MORIR DA SONO, V. STRANGOSSAR . scatori Istriani danno allo Sparus Mormy-
MOR MOR MOR 427
rus di Linn. a cui dicevasi dagli antichi MOROTA, add. Brunotta ; Brunazza , Di Morsecchiare, Morsicare a più riprese po-
Veneziani MORMIRO : voce che in seguito si color bruno o brunastro. co a poco, Morseggiare lo stuzzicadenti,
è perduta, venendo ora questo pesce con- MORSA, s. f. Morsa, Strumento noto, per una lisca del lino , e simili.
fuso col DENTAL, V. lo più di ferro ad uso de' fabbri. PREGO DIO DE MORSEGARME LA LENGUA SE
MORO (coll' o largo) O MORO DE MOREA, 8. GANASSE DE LA MORSA, Guance o Bocche LA COSSA NO SARÀ COME LA DIGO MI, Pre-
m. Moro, noi intendiamo qualunque perso- I due pezzi principali che stringono il fer- go il Cielo di darmi del dito nell'occhio
na di color nero, sia egli di Etiopia o al- ro. - DAO, Dado , Quel pezzo quadro di o di darmi della scure in sul piede, se la
tra parte. Questa voce viene dal greco an- madrevite, che serve ad aprire o stringere mia predizione non si avvera , che vuol
tico Mavros, oscuro, che i Greci moderni la morsa - GALETO. Galletto, Quel pezzo dire Prego Dio d' ingannarmi o che la mia
dicono Moros -- Ghezzo si dice de' mori fatto a forma d' aliette, ma che serve allo predizione non abbia effetto.
di Barberia, i quali non son neri affatto ma stesso uso del dado - VERME, Vile, Quella LA POL O EL POL BEN DIR D'AVÈR MOR-
di un certo colore simile al lionato. che serve a strignere od aprire le guance. SEGÀ LE TETE A SO MARE, Altra maniera fa-
MORO SARASIN, Bronzotto , Soprannome -- MANGANELLO DE LA MORSA, Bastone, Quel mil. che suol dirsi di persona sventuratis-
che si dà spesso alle persone di color bru- pezzo di bastone di ferro mobile , che fa sima.
nastro. come l'uffizio di leva per condurre la vite TORNAR A MORSEGAR, Rimordere.

MORO si dice ancora nel sign. di Bruno, e fa aprire e chiudere le guance - Vera, ' MORSEGARSE I LAVRI, Mordersi le lab-
ma per esagerazione; ed è addiettivo. Anello della morsa , Quella Specie di A- bra per rabbia di checchessia , o per non
TESTA DE MORO, V. TESTA. nello ch'è infilato nella parte anteriore del- voler esprimere con parole il proprio mal
MORO, s. m. T. de' Pesc. detto da' Tosca- la vite - SUSTA, Molla, È pur una parte umore o malcontento.
ni Moromòra , Pesce di mare del genere della Morsa. MORSEGON , s. m. Morso ; Morsecchia-
delle Razze, che sembra non essere stato MORSA DA MARANGÒN , Morsa, ma di le- tura e Morsicatura, Il morsicare e il se-
classificato, e fu quindi dal Nardo di Chioz- gno anzi che di ferro, la quale sta annessa gno lasciato dal morso.
za chiamato Raia Morula . Quest' animale al banco su cui i falegnami lavorano. Una MORSEGON DE STOMEGO, Morsura; Mor-
è uno de' più grandi nel suo genere, tro- delle guance viene formata da un lato del so; Mordicamento, Acidezza o Mordacità
vandosene nel nostro mare fino di cento banco, l'altra è un pezzo d'asse di noce di stomaco o di corpo.
libbre grosse venete di peso, e in altri di con in mezzo un foro rotondo in cui viene MORSÈTA, 8. f. Morsetta, e Morsetto, T.
dugento. È di colore nericcio, più intenso introdotta la vite, ch'è pure di noce torni- delle Arti, Piccolo Strumento simile alla
alla parte inferiore di quello che alla su- ta, e dall' un dei capi ha un foro che fa le Morsa, da tenersi in mano per lavori sot-
periore : carattere che lo distingue da tut- funzioni di anello , ed entrovi il bastone tili, o per tener fermo qualche Stromento
te l'altre Raie ; ed è buono a mangiare . pure di noce o altro legno. al lavoro.
MORO, s. m. (coll' o stretto) Moro papiri- MORSE DE LE FABRICHE, T. de' Muratori, MORSETA DA SEGATI, Licciaiuola, Sorta
fero o Moro della china , detto già da Lin- Addentellati; Morse e Bornii, Que' risalti di strumento usato da'Segatori di legname
neo Morus papyrifera , benchè poscia da che si lasciano disuguali nelle muraglie per torcere i denti della Sega.
Persoon Broussonnetia papyrifera . Albero per potervi collegare il nuovo muro: onde MORSETA DA ORESI, Morsa, Sorta di ta-
nativo della China, del Giappone e dell' I- Addentellare dicesi il Lasciar nelle fabbri- naglia, le cui ganasce sono ritenute da una
sola d'Otaiti, che vive assai bene anche nel che l' addentellato. madrevite di ferro, che le allontana e avvi-
nostro clima. Esso è stimabilissimo per la Morse de la lanza, V. Lanza. cina a piacere .
sua scorza, della quale gli Otaitiani forma- MORSEGA , add. Morso e Morsecchiato ; MORSÈTO ROVERSO , T. de' Magnani ,
no tele , col batterla semplicemente e col Addentato, Stretto o preso co' denti, Strumento di ferro di cui essi servonsi per
distendere le sue fibre retiformi. I Cinesi ALBERO MORSEGA, Scalpicciato, Agg. di ismussare gli angoli ai pezzi di ferro, ope-
ei Giapponesi se ne servono per filo e quell'albero che sia maltrattato dal dente razione a cui dicono SCANTONÅR.
per corde, ed anche per far carta , donde del bestiame. MORSO, s. m. Morso o Freno, V. BRIA.
il nome Papirifero. MORSEGADA, 8. f. Morso; Morsura; Mor- MORSO CON MONTADURA, T. de' Vetturali
MOROIDE O MAROÈLE, 8. f. Morice o Mo- sicatura; Morsecchiatura. Filetto, Imboccatura con due corde tirate,
rici; Moroide e Emorroide, Specie di ma- MORSEGAE, detto fig. Frizzi, Parole pic- che tengono alta la testa del cavallo.
lattia nota, che alcuni patiscono nell'ano. canti. Frizzo è una botta, che livido non MORTARÈTO, s . m. lo stesso che MASCO-
MOROSA, s. f. Dama; Amante; Amata; A- fa ma punge e scolta. LO, V.
morosa; Amanza, Quella che fa all' amo- MORSEGADURA. V. MORSEGADA. Detto per Mortaletto, V. MORTèr.
re e corrisponde . MORSEGAMENTO, s. m. Mordicamento; MORTARETO, detto in T. Marin. V. PISTON.
LA MOROSA L'HA BURLA , Egli ebbe la Mordimento; Morditura; Morsura — Mor MORTE, s. f. Morte, Fine della vita.
gambata, Si dice del Maritarsi la propria sura e mancamento di stomaco. DAR LA MORTE, Mettere a morte; Porre
Dama ad un altro. MORSEGAR , v. Mordere , Stringere coi a morte.
MOROSÈTA ) denti. Addentare, Prendere co'denti. Mor- ESSER CO LA MORTE A LA GOLA , Essere
MOROSÈTO ) V. SMOROSETA е SMOROSE- secchiare e Morsicare o Morseggiare, fre- colla morte in bocca, Vicino a morire.
TO. quentativo e dimin. di Mordere , Dar di FAR UNA COSSA A OGNI MORTE de Papa,
MOROSEZZO, V. SMOROSEZZO. morso - - Dimorsare, vale Spezzar co' den- Far alcuna cosa pe'giubbilei, Farla di ra-
MOROSO, 8. m. Moroso, voce bassa, sin- ti e manomettere . dissimo.
copata da Amoroso, Damo, L'innamorato , Mordicare , dicesi a Quell'effetto che LA MORTE GIUSTA TUTO O TUTE LE PAR-
l'Amante , l'Amadore - Drudo , dicesi fanno le materie di virtù corrosiva e disec- TìE, La morte pon fine a tutti i guai; La
l'Amante concubinario. Fu detto anche A- cativa sull' ulcere. morte medica tutt' i mali; Chi muore e-
masio . MORSEGAR EL PAN, Morsecchiare, Dar di sce d' affanni: Murte non è già tormento,
E BOMOROSO, Il suo colui. dente. anzi è fine e riposo di pianto e cattività;
MOROSO, dicesi per Amante; Amico. MORSEGARSE I DEI , Mordersi le dita o
E disse a proposito il Metastasio, Non è
BISOGNA TROVAR EL MOROSO , detto fig. le mani, vale Pentirsi , dolersi di che che ver che sia la morte il peggior di tutti i
Convien trovar il geniale l'appassio- sia. mali , è un sollievo de' mortali che son
nato, cioè Colui che abbia particolar genio MORSEGARSE LA LENGUA , Morsecchiarsi stanchi di soffrir - Amore può tutto ,
di aver quella cosa, che si vorrebbe vende- la lingua. pecunia vince tutto , il tempo consuma
re con profitto. ANDAR VIA MORSEGANDO , Morseggiare ; tutto, e la morte termina tutto.
450 ΜΟΤ MOT ΜΟΖ
gnare, dicesi de' Panni scoperti o de' drap- tagnuola del pubblico giardino , ed aveva METERSE IN MOтo, Mettersi in moto o
pi quando cominciano a logorarsi. una tale denominazione perch' era prossima movimento ; Muoversi - — In altro sign. Pi-
MOSTRAR SALATA PER RADICHIO O BAGATINI allo Spedale de' marinai con Chiesa intitola- gliare le mosse, detto fig . Cominciare a
PER SCUDI O FASòli per formeNTO, Maniere ta a S. Antonio Abbate, stata demolita per muoversi, Partirsi, Avviarsi — Talora Met-
familiari fig. Mostrare o Far vedere il bian- farvi il detto giardino. tersi in zurro o in zurlo o in gazzurro,
co pel nero ; Dar a credere che il mal sia MOTÀR, v. T. de' Vignaiuoli, Ricoricare o cioè in festa, in allegria.
sano ; Impastocchiare; Incastagnare, Dar Ricoricare, parlando di Erbe, vale Ricoprir- MOVENTE, s . m. Movente o Cagione mo-
a credere una cosa per l'altra, Ingannare. le colla terra per difenderle dal freddo, e venle o motrice, Ciò che dà impulso, che
MOSTRAR TUTO, Sbardellare, detto fig. perchè diventino bianche. determina, ch'è la cagione principale delle
vale Palesare, Esporre alla vista di tutti. MOTESIN, s. m. dimin. di Moro, ma dicesi operazioni di alcuno.
Una lavandaia scalza co' piè bianchi e per vezzo. So BEN MI COSSA CHE XE ' L MOVENTE, So
senza mandarsi il cercin giù de' fianchi , UN BEL MOTESIN, Garbo ; Grazia, Bella ben io il movente qual sia ; So la cagione,
tutti sbardella i suoi secreti. maniera di gestire - Attuccio, Piccolo il motivo.
MOSTRAVENTO, s. m. T. Mar. Girotta, moto, Gesto puerile , Gesto d'attoso MOVER, v. Muovere e Movere, Dar mo-
Banderuola stretta e lunga, che si mette Lacchezzino e Lacchezzo, Scherzetti di to - Agitare, Muovere in qua e in là.
nello sperone della testa degli alberi, e ser- parole, ma saporite, argute o piccanti. MOVER EL CORPO, Muovere o Smuovere il
ve per mostrare il vento. MOTIVAR, v. Motivare ; Menzionare ; Men- corpo ; Indur menagione ; Solvere il cor-
MOSTRESIN, lo stesso che MoSTRICHIO, V. tovare, Far menzione d' una cosa . po; Far ire il corpo ; Ammollarsi il corpo,
MOSTRICHIA, s . f. Mostra , fem. di Mostro, Accennare o Far motto, direbbesi in al- Si dice delle cose lubricative - Mollificati-
ma non si direbbe che per ischerzo. tro sign. cioè Dar qualche poco d' indizio di vo, vale Atto a mollificare, dicesi per lo più
MOSTRICHIO, 8. m. Affamatuzzo ; Mezza che che sia, dicendone qualche parola de' rimedii .
sconciatura ; Ravanello venuto per l'a- NOL M'HA MOTIVà gnente de quel afir, Non MOVER LA TERA, Smuovere la terra, di-
sciutto ; Sparutino ; Cazzatello ; Mingher- mi fece motto o cenno veruno di quell' af- cono gli Agricoltori del Muoverla alquanto
lino ; Magrino ; Sottilino ; Scricciolo, Si fare. V. SPRUZZO. con qualche strumento.
dice d'uomo sparuto di poca presenza ed MOTIVAR UNA SENTENZA (dal franc. Moti- MOVERSE, Muoversi; Darsi moto — Mọ-
abbietto ― Sconciatura, dicesi a Uomo ver) Allegare o Dare i motivi d ' una sen- VERSE SU LE CENGIE, Ruticarsi ; Azzicarsí,
contraffatto e piccinacolo . tenza, Addurre i motivi del giudicato ; giu- Muoversi con fatica e pianamente .
MOSTRIN, s. m. T. Mil . Indicante , soldato stificarlo, cioè, così in fatto come in diritto. MOVERSE, Intenerirsi ; Muoversi a com-
o Sott' Uffiziale posto per segno alle estre- V. CONSIDERANDO . passione.
mità d'una linea che il battaglione deve oc- MOTIVO, s. m. Motivo, Cagione, Ragione. MOVERSE BEN EL CORPO, Atteggiarsi, Muo-
cupare, o per la quale deve passare una DAR UN MOTIVO A QUALCUN, Fare un cen- versi, Volger la vita, la persona.
colonna. no; Fare o Gittare un motto. MOVERSE, parlando delle Piante, Sentirsi,
MOSTRO, 8. m. Bizzarria, Specie di agru- MOTIVO D' un'ARIETA, Motivo , T. della T. agr. Si dice delle Piante quando comin-
me ch'è insieme in parte cedrato e in parte Musica. ciano a germogliare ,
arancio, e dicesi tanto del frutto che del- Motivi, T. del Foro, si chiamano le ra- MOVERSE EL SANGUE, Rimescolarsi il san-
l'albero che lo produce. gioni moventi il Giudice a pronunziare la gue; Sentirsi rimescolare ; Prendere o Ave-
MOSTRO, s. m. dicesi nel parlare domestico sentenza. Motivare la sentenza. V. CONSI- re rimescolamento, vale Impaurirsi . — Mi
MOSTRICHIO, Uomo piccolo e contraffatto. DERANDO. sento bollire il sangue , direbbesi per espri-
Mal tartufo, Uomicciuolo di cattivo ani- MOTIZAR, V. Motteggiare , cioè Burlare, mere disdegno o altra passione violenta. V.
mo, e direbbesi per ingiuria. Cianciare, Scherzar con motti o motteggi . MISSIAR.
MOSTROSITÀ ) MOTO, v. Moto ; Movimento. MOVERSE EL STOMEGO, Y. STOMEGO.
MOSTROSITAE 8. f. Mostruosità e Mo-
} MOTI D'ARLECHIN, Lazzi, Atti giocosi del- CHI STA BEN NO SE MOVA, Chi sta in agio
strosità, Astratto di mostruoso. l'Arlecchino o simile, che fanno ridere . non cerchi disagio, ovv. Chi sta bene non
MOSTROSO, add. Mostruoso e Mostroso, MOTO DA RIDER, Ghigno ; Ghignetto ; Ghi si muova, ovv. Chi ha buono in mano non
Che ha dello straordinario, dell ' eccessivo o gnettino , Tacito sorriso . rimescoli, detto fig. Chi sta bene si con-
del deforme e bestiale . tenti .
Moto de L'Aqua, Flusso e Riflusso del-
MOTA, 8. f. Greto, Quella parte del letto P acqua del mare. V. Aqua. No MB MOVO, detto fig . Non battoparola,
più propr. del fiume, che rimane scoperta MOTO O MOVIMENto de l'aria, Ondulazio- Non parlo, non dico niente.
dalle acque - Renaio , dicesi Quella parte ne. NO ME MOVARIA da qua a là, Non volterei
del lido del mare e del letto del fiume ri- Far moto a uno, Far cenno o gesto ad la mano sossopra; Non farei un tombolo in
masa in secco, nella quale è la rena . alcuno; Accennare, Dar indizio di che che sull' erba, vale Non ne tener conto alcuno.
Mota de bezzi, Monticello di danari, di sia con un moto o gesto. MOZO (coll' o largo e la z dolce) s. m. Mog-
zecchini, di talleri ec. FAR MOTO, parlandosi di fabbriche, Far gio, Dicesi pure Modio, ma è voce latina.
MOTA DE SASBI, Monte di sassi o Sassi pelo, dicesi di qualche Crepatura sottilis- Misura di grano, ch'è in uso sul Padovano,
rovinati o Mora, Sassi ammucchiati a gui- sima, che si trova fatta naturalmente nelle che corrisponde a quattro staia e quarteruo-
sa di monte. li due veneti.
pietre o muraglie.
MOTA DE PIERE, Muriccia ; Macia, Monte AL MOTO, Modo avv. Per quanto pare; MOZZA (coll' o stretto) s. f. Guscio, Gon-
di pietre preparate per fabbricare Pez- All' aria; All' apparenza - AL MOTO LA ME dola senza il copertino, senza il ferro davan-
zame o Rottame, Quantità di pietre rotte. VOL BEN, Pare che mi voglia bene; Secon- ti e ridotta vecchia, che rattoppata in qual-
MOTA DE TERA, Rialto ; Rilevato ; Altu- do l'apparenza ella mi ama. che modo si fa servire come un battello.
retta. PRIMO MOTO, Subitezza, Impeto improv- MOZZADA, 8. f. Mozzamento ; Mutilazio-
Mota de merda, Meta (coll' e stretta). viso di coliera. ne; Troncamento, Separazione di qualche
Mota de scoazze, Sterquilinio ; Mondez- Avea Mora de SOMEGO, V. STOMEGO parte.
zaio, Raccolta di scopature e d'immozda”- Fener su le carte , dicesi in modo basso a MOZZAFADIGA, s . m. (Voce che pare for-
ze, per far letame ad uso d'igrasvar lo Chi a coreggi o abbia alcun turbamento di mata o corrotta da Smucia fatica), Fuggi-
terre . stomaco, che sembri incitarlo al vomito. fatica, cioè Poltrone, infingardo, pigro,
MOTA DE S. ANTONIO, dicevasi ne' tempi SENZA MOTO, Immoto o Immobile, Che Che non ha voglia d'affaticarsi nè di la-
Veneti a quell' altura che ora forma la Mon- non si muove. vorare.
MUA MUC MUF 431
NOZZÁR, v. Mozzare, Tagliare in tronco. | MUÀR, O MUDAR, v. Mutare o Mudare, di- samento si riferisce ad un cumulo di cose
MOZZAR LE PAROLE, Ammezzar le parole; cesi degli Uccelli quando rinnovan le penne. più esteso, come di grani o d'altre der-
Smozzicar le parole, Non terminar di pro- Talvolta si dice del Cervo quando rinnova rate Barca o Massa, Quantità di ma-
ferirle. le corna - Cambiare ; Tramutare, valgono terie ammassate , ma si direbbe per lo più
MOZZÈTA, 8. f. Mozzetta, Veste solita usar- cambiarsi da un luogo all' altro - TORNAR di biade e grano ancor nella paglia, di le-
si da' Voscovi e da' Prelati. ▲ MUÀR , Rimutare. gne o simile.
Detto per Agg. a Giovinastro; lo stesso MUAR COSTUME O REGISTRO, Mutar costu- MUCHIO DE AVE, Gomitolo, Pecchie o si-
che MOCINA, V. me; Emendarsi; Correggersi ; Far come mili insieme ammucchiate.
MOZZINA, V. Mocina. l'asino, che dove inciampa una volta più MUCHIO DE COGIONARIE O De picole cosSE,
MOZZO, s. m. Moccio, Escremento viscido non vi passa; Riuscire dal guscio, modi Buglione ; Guazzabuglio; Baluffolo, Mol-
ch' esce dal naso. bassi e valgono Mutar costume e darsi allo titudine confusa di diverse cose.
FARSE CASCAR I MOZZI, Moccicare o Smoz- spirito. - Co NO TI MUI LA VA MAL, Se non MUCHIO DE CASE, Ceppo di case.
zicare, Lasciarsi cader i mocci del naso. muti costume ; Se non correggi il tuo 'co- MUCHIO D'ERBE O DE BACHÈTE , Cespo,
ROBA CHE PAR Mozzi, Moccicaia , Materia stume o la tua mala condotta, n'incorrerai Mucchio d'erbe o di virgulti. Cespite è
simile a' mocci. male. V. REGISTRO. voce inusitata in prosa.
MOZZO DE STALA, Mozzo, Il servo di stalla. Muir i roversi, T. degli Stamp. Correg- MUCHIO DE FIEN, Maragnuola, Massa pi-
Mozzo, detto in T. Mar. Mozzo, Giovane gere le lettere rovescie, cioè Dirizzarle. ramidale di fieno, che ne' campi fanno gli a-
garzone, che fa il noviziato di Marinaio. V. Muir L'ordene, Premutare, Mutar l'or- gricoltori, donde poi lo trasportano al fenile.
MORE e CAMAROTO. dine delle cose, facendo precedere quelle MUCHIO DE SOLdi o de bezzi, Gruzzo o
CAPO DEI MOZZI, Proposto, T. Mar. Uomo che venian dopo. Gruzzolo, Danari raggranellati e ragunati
dell' equipaggio che ha l' incombenza di fare Muarse de camisa, V. Camisa. a poco a poco. V. Bezzeto .
scopare il vascello e di gastigare i delin- MUARSE DE CAMISA, Maniera met . fam. che MUCHIO DE ZENTE, Frotta o Frotto e
quenti. V. PROFosso. vale Mutar servitore. Torma o Turma. Gente a frotte o a tor-
MOZZO, add. (coll' o stretto) Smozzicato ; MUARSE DE COLOR, Allibbire, cioè Impal- me.
Dimozzicato ; Mutilato . lidire per cosa che ti faccia restar confuso. FAR MUCHIO, Far calia figur. e vale Ri-
Mozzo DE LENGUA, Scilinguato, Che non MUARSE D'OPINION , Mutare o Rivolgere sparmiare, Fare avanzo.
pronuncia bene le parole - - PARLAR MOZZO, il mantello ; Cangiar sentimento o d' av- FARSE IN T'UN MUCHIO , Accoccolarsi ;
Scilinguare ; Cincischiare , Non parlar li- viso ; Rivoltar frittata ; Voltar casacca ; Porsi a star coccolone o coccoloni; Ac-
beramente , avvilupparsi nelle parole. Cangiar sentimento. cosciarsi, Porsi a sedere sulle calcagna -
MOZZOCOA , add. T. de' Vetturali , Codi- CHI MUA PAESE MUA FORTUNA, Chi muta lato Raggrupparsi, Torcersi , ripiegarsi in sè
mozzo , Che ha mozza la coda , Scodato e muta fato, Prov. e si dice di Chi mutando stesso -- Aggrovigliarsi è più proprio della
dicesi del Cavallo che abbia mozzata la co- paese migliora le sue condizioni. Serpe - Fare un chiocciolino , Rannic-
da Cortaldo si dice a Quello cui è moz- COL MUAR TANTO SPESSO SE VA DE MAL IN chiarsi per dormire .
zata la coda e le orecchie . PEZO, Tante tramute tante cadute, e dicesi TUTO FA MUCHIO, Ogni prun fa siepe,
MOZZORECHIE , s. m. (si pronunzia come del Mutare o servi o lavoratori, che suole detto fig. e vale si dee tener conto d'ogni
in Toscano Mozzorecie ) Bertone, dicesi per per lo più nuocere. minimo che.
Cavallo che abbia le orecchie tagliate. Mudime el nomE, V. NOME. MUCHIO, s. m. T. de ' Pesc. Pesce Pasti-
MUA O MUDA, Il mudare e il Luogo dove si MUCEGAR, V. MUGNEGAR. naca maschio, Pesce di mare del genere
muda. MUCHI (il ca è pronunziato come ci tosca- delle Razze, ed è il maschio della Raia
ANDAR IN MUA, Mudare, si dice degli Uc- no) Cheti e chinati ; Zitto ; Silenzio ; Sta- Pastinaca (MATANA), dalla quale differisce
celli quando rinnovan le penne - METER te quieti; Tenete su le carte ; Sta, Modo soltanto per la presenza degli organi ma-
IN MUA, Mettere gli uccelli in chiuso o in d'impor silenzio. La voce vernacola è il- schili. Si pretende che la voce MUCHIO de-
muda. lirica e significa la stessa cosa. rivi o sia corrotta dal latino Mucro, che
MUA, Muta, vale anche Cambiamento o MUCHIA, add. Mucchiato ; Ammucchiato; vuol dire Punta d'arma, così forse anti-
Scambio o Vicenda --- Darse la mua, Avvi- Rammucchiato. cam. chiamato per lo pungiglione di cui è
cendarsi; Darsi la muta. ROBA MUCHIADA, Accogliticcio ; Raccogli- armato alla coda.
Mua de cavali, Muta a quattro ; Muta ticcio ; Collettizio, Cose ammassate e rac- MUCINA, V. MOCINA.
a sei, vale Carrozza tirata da quattro o da colte di qua e di là: Conflato, dicesi de' da- MUDA, V. MUA.
sei cavalli. nari. MUDA, s. f. Muta, dicevasi ai tempi Veneti
Mua de abiti, Muta d ' abiti, cioè più abiti MUCHIACHIA, s. f. (si pronuncia come in un Dazio cui erano soggette le mercanzie
diversi per mutarsi -- Muta di lenzuoli. Toscano Muciacia) Voce illirica, e vale Ami- introdotte dalla Germania e permesse in
MUA, 6. f. Muta, nel sign. di Scambio, Vi- ca ; Amorosa ; Dama ; Manza ; Amanza, questo Stato. A Verona si chiamava Dazio
cenda, dicevasi in T. del Governo Veneto, La donna amata. Stadella, il quale per la sua importanza
all' alternare che facevano i Patrizii in al- MUCHIADA, V. MUCHIO. era affittato separatamente dagli altri dazii
cune cariche, dopo passata la contumacia MUCHIÀR, v. Ammucchiare ; Rammucchia- camerali. Trovasi nel Dizionario delle voci
prescritta dalla legge - MUA NOVA de Cai, re, Far mucchio, Ammassare. barbariche di Du Cange, che questo dazio
intendevasi la Rinnovazione de' Capi del MUCHIAR BEZZI, Raggruzzolare, Far gruz- col nome Muta eravi ne' bassi secoli anche
Consiglio de' Dieci o delle Quarantie -
— MUA zolo. nella Germania.
VECHIA, Muta anteriore, che cioè aveva fini- MUCHIAR UN Pochetìn a la volta, V. Po- MUDANDE , s . f. Mutande ; Sottocalzoni e
to, ma che sarebbe ritornata. CHETIN. Brachetti, Specie di calzoni per lo più di
MUANZA, s. f. Tramutamento ; Tramuta ; MUCHIARSE DE LE PIEGORE, o altre bestie tela di lino, che si portano sotto i calzoni
Tramutanza ; Tramutazione, Il cambia- Ammonticchiarsi ; Ammonzicchiarsi. per mutarli quando sono lordi .
mento da luogo a luogo. MUCHIARSE O FARSE IN T'UN MUCHIO, V. MUDAR, V. MUAR.
Cambiamento ; Mutazione ; Mutamento ; INGRUMARSE . MUFA, s. f. Muffa - ODOR DA MUFA, Tan-
Rimutazione ; Rimutamento , Il cambiare MUCHIO , 8. m. Mucchio ; Monzicchio , fo, V. STUFIN.
anche in sign. di Leggerezza, Incostanza . Quantità ristretta di cose accumulate . Nel CHIAPAR LA MUFA, Pigliare il tanfo.
COSSA XE STE MUANZE ? Che significano parlare dicesi Mucchi - Monte si dice Mas- SAVER DA MUFA, Avere o Sapere o Te-
questi cambiamenti ? so di che che sia - · Ammasso o Ammas- ner di muffa ; Intanfare, Pigliar di tanfo.
432 MUL MUN MUR
FAR LA MUFA, detto fig. Star pulcelloni, vernacolo moderno, Mugghiare o Mugliare, rina che non sonosi incorporate colla pasta
Dicesi delle Giovani che stan senza marito Propr. i Mandar fuori della voce che fa il della polenta, per l'imperizia di chi la me-
oltre al tempo convenevole. bestiame vaccino . stolava.
ROBA CHE GA UN tantin de mufa, Muf- | MULÀTRO, Mulazzo, Meticcio, add. usato MUNEGA, 8. f. Monaca , Religiosa regolare .
faticcio. anche in forza di sust. Dicesi di Chi è gene- Velata, dicesi alla Monaca professa.
MUFADIN, add. Muffaticcio, Alquanto muf- rato da un Europeo e da una Mora, o da un FARSE HUNEGA, Monacarsi.
fo, che comincia a muffare. Moro e da una donna bianca, il cui colore PUTA CHE HA DA ANDAR MUNEGA, Monacan-
MUFAR, o MuPIR, V. Muffare, Divenir partecipa del nero e del bianco. da.
muffato, Esser compreso da muffa Muffeg- MULAZZA, 8. f. Muletlaccia, pegg. di Mula. DONA DE LE MUNEGHE , V. GASTALDA.
giare Intanfarsi, Tener di muffa. MULE, s. f. Pianelle ; Pantufole ; Pantofo- OMO DE LE MUNEGHE, V. OMO .
MUFIO) le Petacchine e Mule, Specie di scarpe MUNEGA DA LETO, Prete, Strumento di
MUFO ) add. Muffato ; Muffo. leggiere senza fibbie e per lo più senza cal- legno, che si mette fra le lenzuola del letto,
UN POCO MUFO, V. Mufadin. cagno, che s'usa portar in casa. Diconsi e dentrovi del fuoco per riscaldarlo.
STAR MUFO , detto fig. Essere o Star Mule, perchè partecipano della scarpa e del- LA VA MUNEGA A S. ISEPO, DOVE I DORME
chioccio, maninconioso, mesto o solo, ab- la ciabatta. A DO PER LETO, Dettato metaf. fam. che vale,
bandonato. TOMÈRA DE LE MULE, Guiggia, La parte Si marita ; Prende marito.
STEMO QUA MUFE MUFE, dicono talor le di sopra delle pianelle. MUNEGHÈLE , s . f. Iacea, detta da' Bota-
donne, e vuol dire Siam qui sole sole. MULE COL SURO, Pianelle suverate. nici Viola tricolor ; Fiore notissimo che so-
MUGIAR, v. Mugghiare e Mugliare, propr. Quel da le mule, Pianellaio, Maestro di miglia alla Viola mammola; è di tre colori,
Il mandar fuori della voce, che fa il bestia- far pianelle . turchino, giallo e poco nero, e senza odore.
me bovino. MULÈTE, 8. f. Pianellette ; Pianelline. MUNEGHÈTA, 8. f. Monachina; Monacuc-
MUGIER, 8. f. Moglie ed anche Mogliera, MULETO, s . m. Muletto, piccolo mulo ; Mu- cia, Piccola Monaca.
Mogliere e la Moglieri. letta è la femmina. MUNEGHETE , voce fam. Monachine, Quel-
TOR MUGIER, Prender moglie ; Beccar Bastardello, Quello che portasi all' Ospi- le scintille che si veggono nella carta bru-
moglie ; Ammogliarsi. tale degli Esposti -1 Trovatello, dicesi al ciata .
DOLOR DE COMIO dolòr de mugièr, Il duol Fanciullo abbandonato ed esposto. MUNEGHÈTA S. f. e anche ANZOLETO. T.
della moglie è come il duol del gomito ; SEGNI DEI MULETI e BASTARDI, Crepunde , de' Cacciatori valligiani, Mergo-Oca minore
Doglia di moglie morta dura fino alla por- si chiamano i segnali o contrassegni che si e Monachetto o Monaca bianca, detto co-
ta, per dinotare che il duol della moglie mettono agli Esposti perchè possan essere munemente in Toscana Smergo Domenica-
• passa presto. V. MARIO. riconosciuti. no. Uccello di mare, del genere de' Merghi,
La mugièr fa far giudizio, Dagli moglie MULO e MULA, 8. Mula o Mulo, Animale detto da Linn. Mergus Albellus, il quale è
ed hallogiunto, Malanno e Moglie non man- nato da cavalla montata dall'asino o dal- grande come il Fofano e non è buono a man-
ca mai. l'asina montata dal cavallo. Il primo è det- giare. La femmina vien chiamata Pizza-
MUGIER MIA FA TROPO CALDO, Giugno, Lu- to da' Sistem. Mulus, il secondo Hinnus Gù, V.
glio e Agosto, moglie mia stammi discosto ; e italianam. Bardotto. Il Burchiello gli dis- MUNEGHEZZO, s. m. Atto o Attuccio da
Al tempo della spiga la moglie gli dà bri- se Asino annestato. monaca, Gesto e Maniera di parlare me
ga. Mulo e Mulaccio per simil. vale Bastardo, lenso o di trattare, come fanno alcune Clau-
NE LODAR NÈ IMPRESTAR LA MUGIER, Chi che dicesi anche Bozzo ; Sterpone ; Fatto strali.
conosce dal cappone al gallo , sa ben che a straccio. MUNEGHIN, s. m. T. degli Uccellatori Mo-
non si debbe mai lodare bella moglie, vin MULO, nel parlar fam . dicesi ancora per nachino o Ciuffolotto , Uccello detto da
dolce e buon cavallo ; Nè moglie nè acqua Avventurato; Fortunato. Gesnero Rubicilla seu Pyrrhula , grossa
ne sale a chi non te ne chiede non gliene MULO detto per met. Caparbio ; Capac- come la passera comune. È di passo, vien
dare. cio ; Ostinalo ; Restio ; Capone ; Provano ; qua in ottobre e parte in maggio. Linneo
A FARME STO BEN NO PERDARÈ MUGIER, Det- Vinciguerra, dicesi per Agg. a Uomo ostina- lo chiama Loxia Pyrrhula. È molto ap-
tato fam. Per farmi questo bene tu non to che non desiste dalla sua opinione - PIÙ prezzato per cagione del suo canto. Nel Vi-
perderai la moglie, cioè Non ne patirai OSTINA D'UN MULO, Più ostinato d'un giu- centino dicesi FINCO SUBIOTO, nel Veronese
gran danno. deo. ZIONGOLO O ZIOLONZOLO : Maschio e fem-
MUGIO, s. m. Mugghio e Muglio, Suono DAL MULO, TRE PASSI LONTÀN DAL CULO, mina hanno una specie di mustacchietti.
propr. della voce del bestiame bovino. Nel Nè mulo nè mulino nè signore per vicio, MÙNEGO , s. m. antica Voce che vuol dire
plur. dicesi Mugghii e Muglia fem. e Muglii. nè compare contadino, Perchè tutto ciò Monaco.
MUGNEGAMENTO, s . f. Biasciamento ; reca incomodo. MUNER, s. m. Mugnaio ; Molinaro e Mo-
Biascicamento, L'atto del biasciare o bia- MULOTI, s . m. Zoccoli, Specie di Calzare naro e Macinatore.
scicare . che ha il tomaio di pelle e tutto il rimanen- PACA DEL MUNER, V. PAGA.
MUGNEGAR, v. Masticacchiare ; Dentic- te di legno. PAGARSE DA MUNER, Pagarsi in sull' aia,
chiare ; Dentecchiare e Rosicchiare , Leg- MULTA, 8. f. Voce latina, Multa, Pena in vale Pagarsi prontamente, cioè Pigliar con-
germente rodere, mangiar con fastidio, ma- danaro. giuntura sicura di farsi pagare.
sticar male. MULTA, add. Multato, Sottoposto a multa. MUNÈRA s . f. Mugnaia, La fem, del Mu-
MUGNEGNAR SENZA DENTI, Biasciare o MULTÀR, v. Multare, Condannare a multa. goaio.
Biascicare, propr. il Masticar di chi non MUMENTO, 8. m. Lo stesso che MOMEN- MUO, Voce ant. lo stesso che MUODO, V. Mo.
ha denti. V. anche MUSEGAR. To, V.
MUODO, s. m. Modo ---- A CHE MUODO? Ma-
MULA, la femmina del Mulo, V. MULO. MUMIA, 8. f. Mummia, voce Persiana, che in niera bassa e trivialissima In qual manie-
* MULA vale anche Pianella, pantofola, quell' idioma significa Cadavero diseccato. ra ?
Scarpa da camera, come dicesi anche in MUMIA, dicesi fra noi per ischerzo e simil . MURADA, s. f. T. Mar. Murata, dicesi il
buon italiano. V. MULE. ad una persona estremamente secca. V. SECO. Fianco interiore della nave sopra la coperta,
MULADA, 8. f. Pianellata, Colpo dato colla MUNARO, 8. m. V. MUNER e MOLINÈR o sia l'Opera morta della parte di dentro
pianella. MUNARI DE LA POLENTA, Bolle ; Vesciche della nave.
Detto pèr IMULADA O IMUSSADA, V. IMUSSA. farinacciole ; Ronchi ; Ritorzoli; Bernoc- MURADOR, V. MurÈR.
MULAR, v. Voce usata da un nostro Poeta coli ;Grumi; Grumetti, Piccole parti di fa- MURAR, v. Murare, Far muro.
MUR MUS MUS 433
MURAR UNA PORTA O FENESTRA, Murare o disse anche Ogni parete un delator nel betto ) mentre quello della Siberia è quasi
Accecare una porta, una finestra, Turar- seno Nasconder può. senza virtù o odore a motivo dei pascoli me-
le con muro. PARLAR COI MURI, Dire al muro, Parlare no attivi. V. ZIBETO.
MUBAR LE VELE, V. VELA. con chi non intende. MUSCHIO, 8. m. Specie d'erba che italia-
MURAZZO, s. m. Muraccio ; Muraglione ; PUZAR EL CULO AL MURO , Tener duro ; nam. dicesi Borracina e Borracino, e dai
Muro cattivo o Grosso e vecchio Muro. Stare alla dura, Mantenersi costante nel Sistem. Polytricum commune; e s'intende
MURAZZI, si chiamano que' Muraglioni di suo proposito. Quello che nasce ai pedali e su pegli al-
macigui fatti erigere dalla Repubblica Veneta STAR MURO CON MURO CON QUALCUN, Esse- beri.
ai nostri tempi, lungo una gran parte del re o Star muro a muro , Essere contiguo MUSEGAR, v. Biasciare; Eiascicare; Den-
litorale che da Pellestrina s' estende sino di di abitazione Sture allato, accanto. tecchiare; Ammozzicare, è proprio il Ma-
la di Chioggia, per tener riparate le lagune MUSA ) sticare di chi non ha denti.
8. f. Facciaccia , acer . ed av-
dagl' insulti del mare. Opera veramente MUSANA ) Per semplicemente Mangiare. V. MUGNE-
grandiosa e magnifica, che meritò giusta- vil. di Faccia, Faccia incollerita ; Brutto GAR.
mente l' epigrafe che vi si conserva scolpita, visaccio. V. ILUNA. MUSEGAR SOTO , Boccheggiare o Man-
Ausu Romano ; Ere Veneto. In altro sign. Puffuto; Grassotto, Di fac- giar sotto la baviera , dicesi di Chi man-
MURER, s. m . Muratore, quel che mura cia grossa e grassa. V. in LUNA. gia di nascosto, e non vorrebbe esser veduto
Concialetti, Colui che accomoda i tetti. Dicesi ancora nel parlar fam. ad alcuno da' circostanti.
MESTIER DEL MURER, Arte muratoria. per Fortunatissimo GRAN MUSANA CHE MUSEO, s. m. Museo; Galleria, Raccolta
MURÈRA, 8. 1. La femmina del Muratore. SE, Siete molto fortunato, Si dice ad Uno di cose insigni per eccellenza e per rarità.
MURLON, add. T. antiq. detto per Agg. ad che al giuoco quasi sempre guadagna. DILETANTE DE MUSEI , Museante, Che sta
uomo, e vale Coglione ; Sciocco. MUSARIOL, s m. ) sul far musei. V. ANTIQUARIO .
Museruola ; Musolie-
MURO, s. m. Muro e Murugha, Nel più di- MUSARIOLA, s . f. ) MUSÈTO, 8. m . Musino , Piccolo Muso, che
cesi Muri ; e se si parla di quelli che attor- ra; Frenello; imboccatura, Quella parte anche dicesi Faccetta e Volticello.
niano le Città, Mura. della briglia che passa sopra il portamorsi BEL MUSETO O MUSETO DA MADONA, Mo-
MURO D'UNA CAMARA, Parete o Pariete. per la testiera e la sguancia, per istringer stacciuzzo; Mostaccino; Visettin bello, ga-
MURO MAISTRO, Muro maestro, vale Mu- la bocca al cavallo . lante; Viso rubacuori; Bel viso che luce.
ro principale. Musoliera, dicesi Quello strumento che Quell' aria dolce del bel viso adorno.
MURO CHE FA GOBA O CHE SE Senta, Far si mette al muso de' cani e degli altri ani- MUSETO, detto in T. de'pizzicagnoli, Sal
corpo ; Far gomuto, dicesi delle Muraglie, mali mordaci. V. MUSIÈRA. siccia, Sorta di salame fatto di carne di te-
quando gonfiansi ed escono della lor propria METER LA MUSARIOLA, detto fig. Chiuder sta del Porco, che si mangia allesso.
dirittura Crinatura, dicesi a Patimento la bocca, Imporre silenzio. MUSETI, detto fam. V. MUSO GARBO.
di muraglia che la pelo. V. CREPAUra. MUSARO, s. m. Voce agr. Cavagnolo, Quel- MUSICA, s . f. Musica.
MURO GREZO, Muro arricciato, Muro a la specie ' di Cesta che si mette alla bocca MUSICA RABIOSA, Musica da gatti.
cui s'è data la prima crosta rozza della cal- delle bestie, per impedire che mangino le SCRIVER O COMPONER IN MUSICA, Mettere
cina . biade. in musica; Intavolare ; Musicare.
MURO RUSTICO, Muraglia a bozzi, dicesi MUSCHIER, s. m. Guantaro o Guantaio, Musica, dicesi anche da noi per Contra-
di Muraglia fatta con pezzi lavorati alla ru- Maestro di far guanti. Dicesi MUSCHIER dal- sto, Querela , Dibattimento --- OH LÀ XE
stica, che chiamansi Bozzi. l'uso che v'era, già un secolo fa, di vender LONGA STA MUSICA ! Che musica è questa ?
guanti coll' odore di muschio. V. VARO- Quando ha a finir questa musica? — Fı-
MURO STABILIO, V. Stabilìr.
MURO TUTO SPORCO DA PISSI, Muro scom- TER. NIMO STA MUSICA, Finiamo questa musica,
pisciato ; Muro crociato, Imbrattato. Di- MUSCHIETO, detto per agg. a Giovinastro cioè Questo contrasto o querela.
di costumi poco lodevoli, Monello; Fante MO LA MUSICA ! Voci d'ammirazione, Cap-
cesi Crociato, perchè si suol dipignere delle
della cappellina, vale Astuto e malvagio. pita! V. CASPITA e COGIONI .
croci ne'muri, dove si vorrebbe impedir le
brutture . Bugnato e cimato ; Bambino da Ravenna; MUSICANTE, s. m. Musico, Che sa la mu-
Fantino; Mascagno; Maliziato. sica, Cantore.
MURO DE MEZA PIERA, Muro soprammal-
DEVENTAR MUSCHIETO, Imbizzarrire, Di- MUSICHÈTO , s. m. Musichino , Piccolo
tone, vale Muro di mattoni o grosso quanto
ventar bizzarro, cioè fiero e baldanzoso. musico.
un mattone. Ho per tramezzo un mur so-
prammattone . MUSCHIO, s. m. Musco o Muschio e Por- MUSICO, s. m. Musico, Professore di mu-
racina, Sorta d'Erbetta notissima, assai sica; o anche intendesi Castrone , cioè Co-
MURO DE MEZA PIERA, detto fig. e riferito
folta e minuta, che si genera nelle terre lui ch'è castrato, e che direbbesi Cantore
a uomo, Cagionevole; Cagionoso; Cattivel-
sabbionose , sui tetti, sulle pietre e sugli evirato. V. CASTRON.
lino; Tisicuzzo; Tristanzuolo ; Concafes-
EL PAR UN MUSICO, Poca barba e men
sa, Dicesi di chi è debole di complessione e alberi ; vi sono varii generi di questa pian-
di poca sanità. ta. colore, sotto il Ciel non è peggiore. V. Mu-
DAR LICENZA DE TACARSE AL MURO, Dar Il musco o Erba che nasce sotto i vascel- 80.
l'appoggio . li dicesi Bruma. MUSIÈRA, s. f. Gabbia o Musoliera, Arne-
MUSCHIO, s . m. Muschio, Materia odori- se di vinchi formato come a vaso cupo, che
TOR IN PONTA UN MURO, Locuz. de' Mura-
tori, Puntellare una cantonata del muro fera, ch'è l'escremento della Capra Gazzel- s' adatta al capo de' giumenti e comprende
- la, che lo produce in certo tempo dell' anno in sè il loro muso.
- Armare una fabbrica, una volta; Fa-
re un' armadura ad una fabbrica , vale intorno al bellico come in un apostema V. MUSIN, V. MUSÈTO.
Fortezza, sostegno. GAZELA. Di questo liquore si servono i Pro- MUSINA, 8. f. Salvadanaio, Vasetto di ter-
fumieri nelle loro composizioni odorifere. ra cotta, di forma rotonda, nel quale i fan-
I MURI PARLA, Le siepi o i boschi hanno
le orecchie e odono; Ovv. Le siepi non Muschio, si chiama poi un Animale qua- ciulli mettono, per un piccolo pertugio che
hanno occhi ma orecchie, Detto proverb. drupede, detto da Linn. Moschus Moschi- ha, i loro danari.
che ammonisce ad esser cauti a parlare ferus, il quale vive solitario nelle parti ele- FAR MUSINA, Far gruzzolo; Aggruzzola-
vate dell' Asia, nella Siberia e nella China, re, Metter insieme danari.
Lo scorpione dorme sotto ogni lastra o
pietra, dicesi quando sono in un luogo mol- e si pasce di foglie d'alberi e delle piante Salvadanaio, dicesi ancora con voce un
dette di muschio. Il Muschio più eccellente po' onesta alla parte naturale della donna
ti rapportatori, che spiano gli andamenti al-
trui per riferirgli ai Governanti. L'Alfieri è quello del Tibet ( donde forse la voce Zi- MUSINÈTA, s. f. Salvadanaio piccolo.
55
Boerio.
MUS MUS
434 MUS
MUS O, s. m. Muso , Propr. la Testa del Ca- adirato, brusco. Rabbruscata la fronte e MOSTRAR EL MUSO, V. MOSTRAR.
ne o di altri animali , dagli occhi all' estre- raggrottate le ciglia - AVER EL MUSO O NO AVER PAURA DE BRUTI Musi, V. PAURA.
mità delle labbra, che dicesi anche Ceffo; AVER UN MUSO CHE PAR CHE I GABIA ROBA I NO AVÈR MUSO de comparir, Non avere
e vale non meno nel parlare domestico per PUTEI FORA DE CUNA , Avere o Tenere il volto o faccia da comparire; Non ardire
Faccia; Vollo; Sembiante ; Aspetto. broncio, il muso o musata; Aver il tarlo; di farsi vedere .
MUSO BARON, Viso che ha un non so che Star grosso; Andar grosso; Stare in ca- ANDAR UNA COSSA IN TEL MUSO A UNO, Lo-
di lascivetto o di ghiotto , dicesi d'Una gnesco CHIAPAE EL MUSO O FAR MUSO , cuz. fig. e fam. Andar una cosa in bocca
ch'è vaghetta ed ha un non so che di ghiot- Fare ceffo o viso agro, Storcere o Tra- ad uno, dicesi di Cosa che pervenga con fa-
to coll'onestà mescolato . Dicesi anche Muso volgere la faccia, vedendo o sentendo cosa cilità nelle mani ed in potere altrui.
DA MATO E MUSOTO STRAMBO ―― Forosetla o che non aggradi. V. MusÒN e INgrugnà. PODER ANDAR COL SO MUSO SCOverto, Po-
Foresozza , dicesi di Contadina fresca e leg- MUSO IN DRENTO , Viso scofacciato. Un ter andare a fuccia scoperta; Tener fron-
volto giallo e tondo e scofacciato. te o Tener fronte scoperta, vale Aver buo-
giadra.
MUSO BELO, Mostacciuzzo ; Visetlin bello, MUSO PROIBITO , Viso da fariseo ; Viso na fama, Non aver di che vergognarsi.
Visettin galante; Bel viso innamorato. truce; Ceffo da impiccato; Ceffautto; Viso BESTÀ A MUSO SECO, V. RESTAR.
MUSO BRUSTOLÒN, Viso bronzino , fegato- da Longino. STAR A MUSO A MUSO, Stare o Mettersi a
so, abbruciato , incotto, vale Di colore ac- MUSO MOSTOSO, V. MOSTOSO. petto d'alcuno, vale Contraddirgli presen-
MUSO ROTO , che potrebbe anche scriversi zialmente. Sono parato a stargli a pelto-
ceso, incotto dal sole. V. BRUSTOLÒN .
MUSO BRUTO, Visaccio; Brutta faccia ; MUSOROTO O MUSO DA PUTANA , Faccia di Combattere appetto appetto , Solo a solo,
Bertuccione; Scimione ; Figurina da met- pallottola; Fronte invetriata; Faccia sfron- Un per uno - Stare a faccia a faccia o
tata; Sfacciataggine ; Dileggiatezza . Far a viso a viso, vale presentemente.
ter a una fontana.
MUSO CHE BRILA, Bel viso che luce. del cuor rocca ; Far faccia; Frontoso ; SUL MUSO, Sul viso, cioè In presenza.
MUSO CHE SE RACOMANDA, Essere un bel Fronte di meretrice ; Tirar giù la buffa VOLTAR EL MUSO A SAMARCO, V. SAMARCO.
volto una muta raccomandazione . -LA GA ROTO EL MUSO PER TEMPO, S'è sfron- MUSO DURO, 8. m. T. de' pesc. Imbriaco-
MUSO DA CAN O DA CAN DA TORO, Viso ca- tata per tempo. ne o Pesce ubbriaco, Pesce di mare detto
MUSO TUTO RAPE, Viso a saltèro, infri- da Bloc Trigla Lineata . È di color rosso;
gnazzo.
MUSO DA CASI PENSAI, Aria o Vollo da gno, crespo; Viso rinfrignato. la sua carne è stopposa ma buona a man-
pensieroso , da impensierito , da cogita- Muso , dicesi ancora per Aria di viso ; giare. I pescatori Istriani lo chiamano CA-
Aspetto, Un certo modo di guardare e tut- PÒN.
bondo.
MUSO DA CASTROx, Menno, Che per difet- to ciò che risulta dall'andamento, dalla sta- MUSON, 8. m. Musone; Musata, Chi musa
to di barba pare come castrato. V. MUSICO. tura e dal gesto - Luchèra o Lucheria , e fa muso o Atto fatto col muso per mo-
MUSO DA CULO, Faccia da dispetti; Cipi- sono voci che corrispondono a questi signi- strar dispiacere - Broncio; Buzzo; Gru-
glio; Malpiglio. ficati ma antiquate , e quindi Lucherare, gno , Segno di cruccio che apparisce nel
MUSO DA DENONzie secrete, Mascherone Far luchera o guardatura sdegnosa, ma è volto
da fogna, Brutto visaccio simile a quelle poi maniera antiq . LEVARSE SU COL MUSÒN O COL MUso, Alzar-
faccie scofacciate in marmo, colla boccaccia A MUSO, Alla cera, posto avverb. vale si dal letto colla luna a rovescio; Aver
aperta, che vedeansi a'tempi Veneti presso All' aria del volto, al viso, al sembiante, al- il cimurro, Dicesi di Chi ha qualche umore
gli uscii delle Magistrature, per esservi git- l'apparenza. o fantasia.
tate le denunzie segrete. AVER MUSO DA DIR O DA FAR etc. Aver vi- FAR EL MUSON, Far muso; Far buzzo ad
MUSO DA COGION, Musorno, Stupido. so, cioè Aver cuore, coraggio. Sarebbe uo- alcuno; Far il musone ; Andar grosso con
MUSO DA DO MUSI , Bifronte ; Tecomeco; mo da etc. Avrebbe animo di etc. chi che sia.
Commettimale ; Uomo doppio; Bilingue , AVER MUSO DA MATO, Aver l'aria di paz- TEGNIR EL MUSÒN, Tenere il broncio o
Fallace, che ha due lingue - Scorpionista, zo. V. MATURLO. il muso o il grugno; Essere imbronciato
Chi loda in presenza e in assenza burla e CHR BEL MUSO! Detto per ironia, Guar- • Ingrugnare.
biasima: proprio de' maligni mormoratori, date che bella faccettina, che bel grugni- COSSA XE STI MUSONI ? Perchè siete in-
che Ti lisciano il volto e ti graffiano la no o bel grugno . grognato.
schiena. DAR DE MUSO IN UNO, O DAR EL MUSO DREN- MUSONA, Musona, Agg. a Femmina e vale
MUSO DA GRANCEOLA O MUSO DA SCARPION, To, Ammusarsi con uno; Darsi di muso, Che fa il muso , Che imbroncia per poco.
o Muso magni, Butterato, dicesi al Volto valgono, Incontrarsi faccia a faccia, che an- MUSONA, V. IMUSONA.
dell' uomo, nel quale sieno rimaste le mar- che dicesi , Dare in alcuno ; Abbattersi ; MUSÒTO , s. m. Faccioccia, Migliorativo
gini del vaiuolo in gran copia, Tarlato; Va- Avvenirsi in alcuno. di Faccia.
iuolato. Dar el muso in TERA, Dar del ceffo in MUSOTO STRAMBO, V. MUSO BARÒN.
MUSO DA IMPICão , detto per disprezzo terra o Battere il ceffo in terra, Cadere. MUSSA, s. f. Asina; Miccia, La femmina
Capestro; Cavezza da forche; Degno di DAR O BATER o BUTAR QUALCOSSA SUL MU- dell' Asino.
forca; Forcuzza; Gogna; Impiccato; Im- SO O IN TEL MUSO A UNO, Batter che che Mussa, dicevasi anticam . e fig. per Di-
piccaluzzo; Barba d' Oloferne. sia altrui nel mostaccio, vale Ingiuriosa- rettore; guida -NOSTRA AMBIZIÒN, TI È PUR
MUSO DA LUNA D'AGOSTO , Un muso che mente avventarglielo - Detto fig. Buttar LA MALA MUSSA, Ambizion ! tu sei pur la
pare la luna in quintadecima, cioè Largo negli occhi o in faccia alcuna cosa, vale mala guida.
tondo e grasso. Rinfacciarla. MUSSAR, v. ant. lo stesso che SMussar, V.
MUSO DA MATO O DA MATA, V. MUSO BARÒN. FAR MUSO GARBO , Far viso arcigno o Ma fu anche usato met . nel sign . di Scan-
MESO DA PIGNATA BRUSADA, Viso cagnaz- brusco; Far viso acerbo o simile a quello sare.
30. V. MUSO BRUSTOLÒN di chi mangia frutta arcigne-Fare il gru- MUSSATO, lo stesso che MOSSATO. V. ZEN-
MUSO DA LION, Faccia o Muso di leone, gno; Fare un mal grugno; Fare mal pi- SALA.
cioè Faccia scofacciata e di brutto aspetto. glio, Far viso da adirato. V. STORZER EL MUSSÈR, 8. m. Asinaio , Guidatore di asi-
MUSO GARBO, Viso amarognolo, vale Mez- MUSO. ni.
zo sdegnato. FAR BRUTI MUSI, V. in SBERLEFO. MUSSÈTA, 8. f. Asinella . Piccola asioa.
MUSO FRANCO, Viso asciutto o aperto , STAR COL MUSO DURO, Stare col viso fer- Zogir a la mussèta, V. Zogir .
cioè Che mostra franchezza. V. MUSO ROTO. mo; Stare in cagnesco; Far viso arcigno; MUSSO, s . m . Asino; Somaro; Somiere,
MUSO IN COLARA , Viso dell' arme; Viso Star grosso con chi che sia. V. IMUSONARSE. Animale da soma noto. V. ASENO.
MUS MUT MUZ 435

Detto per agg. a persona, Asino, e vale MUSTACHIONA O BARBISONA , add. Così si dicé à Quello che non sente nè parla
Ignorante; Stupido, o in altro senso In- dicesi da noi per agg. a quella Donna, che per esser surdo dal nascimento.
civile; Scortese. V. ASENO. ha barba e mostacchi , Donna barbula. RESTAR MUTO, Rimanere a secco, Man-
HUSSOLIN, V. MosSSOLIN. MUSTAFÀ, s. m. Brutto visaccio. care altrui in favellando le parole e i con-
MUSSOLINA , &. f. Mussolo; Mussolino ; MUSTAZZADA , 8. f. Rimprovero ; Rin- cetti.
Mussolina e Mossolina , Tela tutta di filo facciamento ; Rimesta ; Rimbrotto - Rab- A LA MUTA E A LA SORDA, Alla mutola;
di cotone radissima, sottilissima. Chiamasi buffo; Gridata. Alla sorda ; Tacitamente ; Improvvisamen ÷
anche Turbante. DAR DE LE MUSTAZZAE, Affibbiar bottoni te; Alla non pensata ; Zitto zitto ; A che-
MUSSOLO, 8. m. detto anche PEOCHio de senza ucchielli ; Far o Dar de' rimprove- tichelli o chetichella , Di nascosto senza
MAR, T. de' Pesc. Muscolo di mare o Pi- ri o rimbrotti. parlare.
docchio acquatile, Specie di conchiglia bi- MUSTAZZADINA , s. f. Rimproverazion FAR 1 SO AFARI A LA MUTA E A LA SOBDA,
valve del genere de' Mitoli , chiamata da cella. Far fuoco nell' orcio vale fig. Fare nasco-
Linn. Mytilus barbatus. Col suo bisso o MUSTA ZZÈTO, 8. m. Mostacciuzzo ; Mo- samente i fatti suoi e in maniera da non
specie di fiocco peloso- setaceo si aggruppa staccino: Visetto. essere appostato.
con altre della sua specie, attaccandosi ai MUSTAZZO, s . m. Mostaccio ; Ceffo; Mu- NON INTENDER MUTI , In bocca chiusa
corpi duri. A Rovigno nell'Istria chiaman- so: Visaggio; Grugno dicesi per disprez- non entrò mai mosca, Chi non chiede non
si MUSSOLI le Conchiglie dette da Linneo 20. ha.
Arca Noae, le quali si usano come cibo ; MUSTAZZO DA CA PESARO , Figura da GHE FARÒ PARLAR PER EL MUTO DE CA-
e vi sono barche apposite per la loro pesca, cembali Gnatone ; Ignatone , Dicesi di NAREGIO , Ribobolo volgare , che vale Non
chiamate quindi MUSSOLERE. uomo di poco garbo e deforme, per esser gli farò parlare, perchè il Mutolo non par-
MUSSON, e per lo più in plur. MUSSONI, 8. dipinti i cembali per lo più di figure mal la.
m. Zanzara, Insetto volatile che pugne. falte. SEU MUTO ? Hai la pipita ? Hai tu ba-
V. ZENSALA. MUSTAZZÒN , 8. m. Mostaccio , Brutto sciato la lingua al beccaio ? Non parli ?
MUSTACHIO, 6. m. (che si pronuncia come visaccio. MUTOLİR, V. Mutia.
in Toscano Mustaccio) e più comun. Mu- Mostaccione; Mostacciata ; Gotata, Col- MUTRIA , 8. f. Mostacciaccio ; Ceffautto,
STACHI, Mostacchio e più Mostacchi o' Baf- po di mano aperta sul mostaccio. Faccia brutta e deforme. In greco volgare
fi; Basetta; Basette, Basetta arricciata. MUSTAZZONI che anticam. dicevasi Mo- Mùtron vuol dir Viso.
MOSTRAR O METERSE I MUSTACHI, Mostra- STARDINI, 8. m. Mostacciuolo, Specie di pa- AVÈR LA MUTRIA, Aver il broncio, il mu-
re il viso o il volto ; Fare il bravo o il bra- sta dolee fatta con zucchero, specie ed al- so, il cipiglio; Esser ingrognato . V. Mu-
vaccio, Mostrarsi coraggioso , non cedere. tro. SÒN.
MUSTACHI DA SCARPE, T. antiq. Laccio ; MUTIR O MUTOLIR , v. Ammutire ; Ammu- MUZZAFADIGA, dicevasi ant. per Mozza-
Laccioletto ; Nastro, Quello cioè che si fa tare ; Ammutolire ; Ammutolare , Perdere FADIGA, V.
con cordella, onde si allacciano le scarpe in la favella, restar di parlare, rimanersi co- MUZZAR , v. T. antiq. e vale Scansare ;
vece di fibbie. me mutolo. Evitare; Guardarsi.
MUSTACHION, 8. m. Basettone, Che por- MUTO, s. e add . Mutolo e Muto , dicesi a MUZZEGÒTO, V. MOCEGÒTO.
ta grandi basette. Quello che non parla - Mutolo assolut.
N

NAN NAP NAR

N. Vedasi ENE. NANARAR, v. Camminar da anitra , cioè fu Imperatore e Re Napoleone, sotto il qua-
NA, detto per sincope , Una -- QUESTA XE Come fanno le anitre ; il che dicesi della le furono coniate.
NA FANDOGNA, Questa è una fandonia , una maniera di camminare di qualche persona , NAPOLITANA, s . f. T. del giuoco del Tre-
fanfaluca - CHIAPÀR PER NA MAN, Pigliar che pare sciancata. V. NINAR. sette, Verzicola o Verzigola, detta volgar-
per una mano. NANE, Giovanni, Nome proprio di uomo, mente da Fiorentini NAPOLETANA, e da' Mi-
NABUCÀLE, s . f. dicono i Veterinarii volga- che dicesi anche ZUANE . V. lanesi NAPOLA. Le prime tre carte di maggior
ri ad una Malattia che soffrono i Buoi, la NANÈTO , s. m. Nanerello ; Nanino ; Na- valore, cioè l'asso, il due e ' l tre di ciascuno
quale consiste in Dolori violenti di ventre. nerottolo, Piccolo Nano -- Nanina, dicesi dei semi, che trovansi riunite in mano d'uno
Gli effetti di questo morbo sono agitazione, la Femmina. de' giuocatori al tresette. V. Acuso.
movimento de' piedi posteriori, il guardarsi NANETO, dicesi anche per vezzo ad un NARANZA, s . f. Arancia o Melarancia, Spe-
che fanno il fianco, il coricarsi di tratto in Giovanetto di nome Giovanni , che corri- cie d'Agrume di sapor dolce e piacevole,
tratto, la perdita di ruminazione e la febbre. sponde al dimin. Giovannino o Zanetto. prodotto dal Melarancio. V. NARANZÈR .
NADÀL, 8. m. Natale, Festività annuale in NANFA, Lanfa o Nanfa, Agg. d'acqua odo- NARANZA GARBA, Arancia forte o Melan-
memoria del nascimento di Nostro Signor rosa. gola e Cetrangolo o Cedrangolo, Sorta
Gesù Cristo. NANI o NONI, chiamano i Pescatori due pe- d' Arancia di sapore acido ed amaro, al cui
DA NADAL, Il dì di Natale ; nella sta- sciatelli marini di recente introdotti nelle albero dicesi Melangolo .
gione di Natale ; Ceppo ; Pasqua di cep- nostre valli e nelle lagune fra il pesce no- Color de naranza, V. Naranzòn — Aqua
po o di Natale. vello , che il naturalista Nardo riguardò DE NARANZA, Aranciata .
Natale è anche Nome proprio di Uomo. come appartenenti ad un nuovo genere da LOGO PIEN DE NARANZE , Aranciato, s. m.
NADALIN, dim. di NADAL per Natale, Nome lui intitolato Aphanius. Distinse quindi la Terra dove sono piantati molti aranci.
proprio di uomo. prima specie col nome Aphanius Nanus e NARANZE DAL SCORZO GROSSO , Arance buc-
NADEGHE , T. antiq. Natiche , Il direta- la seconda con quello di Aphanius Fascia- ciose.
no. tus. Questi pesci però non sono buoni a man- FIOR DE NARANZA, Fiorrancio o Rancio,
NAGOSSA, V. NEGOSSA. giare essendo di sapor amaro, di cute sca- Sorta di fiore di color giallo.
NALBA, s. f. Malva, Erba assai comune, gliosa e pieni di lische ; anzi spesse volte NARANZA DE MAR , s. f. T. de' Pesc. Aran-
detta da' Sistematici Malva rotundifolia, vengono rifiutati dagli stessi gatti. Per al- cia marina, Produzione marina del genere
molto usata in Medicina. Idiotismo per tro sono numerosissimi e comunissimi. degli Alcionii , detta da' Sistem. Alcyonium
MALVA. V. NANIO , Voce fam. che dà luogo al seguente Lyncurium. Ha per carattere una tessitura
NALBONI, s. m. o BISNALBA, detta nel dettato. VE DIRÌA DE CHI V'HA NANIO O DE fibrosa di sostanza silicea ; ha per lo più for-
Contado MALVISCHIO , Buonvischio ; Mal- CHI V' HA CUNA, Vi direi una violina o una ma sferica, di superficie gropposa, dalla cui
vavisco ; Malvaccioni ed Allea, tutti nomi gran bibbia d ' ingiurie ; Vi proverbierei, forma e colorito somigliante all' Arancia,
che dannosi ad una Pianta erbacea, chia- cioè Meritereste che v'ingiuriassi . trasse il nome vernacolo . V. TURBANTE DE MAR.
mata da'Botanici Althea officinalis. Essa è NAVIR v. ant. che vale CANTAR LA NANA. V. NARANZADA, s . f. (colla z aspra) Melaran-
perenne e trovasi ne' fossi ; tutta la pianta NANA e NANIO. ciata , Colpo di melarancia . Per altro a Ve-
abbonda di mucilagine : le sue radici servo- NAÒN, s. m. Navone o Napo, Specie di ra- nezia , la NARANZADA è una bevanda fatta
no agli usi della medicina , essendo una pa bislunga, detta da' Sistematici Brassica di acqua , zucchero e succo di melarancia,
delle cinque erbe emollienti. La scorza del Napus. appunto come la Limonapa, (V.) è bevanda
suo fusto è filamentosa e può filarsi. NAON, detto per Agg. a Uomo, Navone, d'acqua, zucchero ed agro di limone.
NANA, s. f. Nanna, Voce delle balie per ad- vale Balordo, Baggeo, Babbaccio. NARANZER, s. m. Arancio o Melarancio
dormentare i bambini. Cantar la ninna NAPA, s. f. Nasaccio ; Nasone ; Nasorre, e Cedro arancio, Pianta che produce le
nanna. Accresc. di Naso, val Grande. melarance, detta da' Sistem . Citrus auran-
ANDAR IN NANA, Andar in culla, Andar a NAPA DEL CAMIN, Capanna ; Ceppo . tium .
dormire, e dicesi de' bambini. NAPA, dicesi da alcuni per idiotismo in NARANZÈR, s . m. Cedrataio e Limonaio,
FAR LA NANA, Far la nanna e Andare a vece di MAPA. Il venditore d'arance, limoni etc.
nanna, valgono Dormire o Andarvi. NAPAMONDO , s. m. Voce antiq . e detta NARANZÈRA, s . f. La femmina del Cedra
NANA CHE RIDO ! Maniera bassa domestica, ancora a' tempi nostri per idiotismo da co- taio, la quale sull' esempio di altre voci
che anche dicesi Gnente che rido, Bagatel- loro che non san dire Mappamondo. consimili potrebbe dirsi, Cedrataia o Li-
le ; Zucche fritte , Espressione di maravi- NAPARA, s. f. Nasorre, detto per ischerzo , monaia.
glia. Eh burlo ; Eh io minchiono, dicesi vale Naso grande . Rigoglioso nasorre. NARANZÈTA, 8. f. Arancina, Piccola Aran-
per ironia di cosa rilevante . NAPOLIÓN, s. m. Napoleone, Nomne d'una cia.
LA NANA DE GERSERA, Lo stesso che Le Moneta d'argento del valore di 5 franchi NARANZON, Dore, ed anche Rancio, Ran-
VERZE DE GERSERA. V. VERZE . o sia di dieci lire venete ; e Nome d'un al- ciuto ed Aranciato, Agg. del color della
NANA, detto per vezzi Giovanna o Marian- tra Moneta d'oro di franchi venti, o di qua- Melarancia matura, più acceso di quel del-
na, Nome proprio di femmina. ranta s'è doppia : dette così dal nome del l'oro, ma assai confacente con esso.
NAS NAS NAS 437
NARDO s. m. Nardo, nel parlare domestico Ha un naso che pare pinco di pescatore, ad alcuno, si dice del Sentirsi da chi che
è Nome proprio corrotto e sincopato da Ber- cioè Colla gocciola del continuo. sia cosa che dispiaccia -QUESTA LA GHE DÀ
nardo o da Leonardo - Nardino in vece NASO CHE PISSA IN BOCA, Naso sgrignuto ; IN TEL NASO, Questa gli cuoce ; Questa gli
di Bernardino è il dimin. arcato ; aguglino ; adunco ; Naso di civet- sa rea; Questa gli pute, Gli dispiace .
ANDELO A TOR DA NARDO, Maniera triviale ta, che piscia in bocca ; Naso uscito del DAR DE NASO A LE MUSE, disse il nostro
e fam. cui corrisponde, Andar al diavolo fil dell' archipenzolo . Calmo fig. per Coltivare le muse, cioè l'eser-
o alla malora, Andare a Fuligno etc. Nago DA CULI, Naso da fiutarpoponi. cizio della poesia SE A LE MUSE AVESSE
NARISE, s. f. Nare ; Nari ; Narice e Na- NASO DA MASCARA, Guardanaso, Specie DAO DE NASO, Se mi fossi coltivato nella
rici, Meati e Buchi del naso. di maschera, Arnese che cuopre e ripara il poesia.
NARISE, dicesi ancora per Naso - NARISE naso. V. VOLTO. SPORCO EL NASO, Egli è invitato alle noz-
REVELIE, V. REVELIO. Naso del bastimento, T. Mar. La prima ze del fornaio, dicesi Quando alcuno ha
NARONCOLO, s. m. Ranuncolo e Ranun- parte del bastimento che termina in punta. tinto il naso e non se n' avvede.
culo de' giardini, Fiore di molte specie, NASO DA PIFARO, Naso lungo. RESTAR CO TANTO DE NASO, V. RESTAR.
notissimo, detto da Linneo Ranunculus NASO DEL CAENAZzo, Boncinello , Pezzo TAGIARSE EL NASO E INSANGUENARSE LA BO-
vulgaris. di ferro attaccato alla maniglia del bastone CA, V. TAGIAR .
Ranuncoletto e Ranunculetto è il dim. d'un chiavistello, il quale si fa entrare nel- NASON, 8. m. Nasone ; Nasaccio e per
NASADA, s. f. Fiuto, L'azione di Fiutare. la serratura per fermarvelo colla stanghetta. ischerzo Nasorre e Nasaggine ; Naso gran-
TOR SU UNA NASADA, detto in altro senso, NASO DEL LUCHETO, Arco del lucchetto con de. Naso da fiutar poponi ; Naso di pri-
Riscuotere una nasata o un rabbuffo, Aver sua guida e orecchie, Quel ferro curvato ma classe o di lunga ragione, di gran
una ripulsa o negativa sgarbata. con che si chiude. promontorio, sperticato, enorme, contro
NASADINA, s. f. Fiulatina, Piccolo fiuto, NASO DE LE CASSE, Nasello. la prammatica.
Leggero odoramento. NASO DEL SALTARELO, Monachetto, Quel NASPAR, v. Agguindolare ; Annaspare ;
NASAMERDA, 8. m. Fiutapitali, potrebbe ferro nel quale entra il saliscendo per ser- Innaspare, Sciogliere il fuso dal filo e ri-
dirsi per equivalente al nostro termine tri- rar l'uscio V. SALTARELO. dur la matassa sull' aspo.
viale, che intende un Medicastronzolo, un NASO IMPONTIO, Naso aquilino ; aguglio- NASPERSEGO, s. m. Nocepersica o Pe-
Medico da succiole e buono a nulla. so; adunco ; appuntato. scanoce, Frutto bastardo notissimo e di
NASAR, v. Nasare ; Annasare ; Fiutare ; Naso pevaron , Naso come un peperone, molte varietà, che nasce dalla pianta Melia-
Odorare. cioè lungo col dorso tondo. co innestata col Pesco. Trovo che all' albero
NASAR QUALCUN, Annasare ; Odorare , NASO REBECA, Naso rincagnato o rica- fu detto da Plinio Nuciprunum, e si può
detto fig. vale Venirne alla prova, Sperimen- gnato, che ha cioè il moccolo o la punta forse credere che al frutto sia stato detto in
tarlo. rilevata, come il naso de' cani. origine Nux persica, donde la nostra voce
FARSE NASAR, Farsi scorgere ; Far far NASO SCHIZZO, Naso camoscio o camuso, NASPERSRGO.
beffe di sè; Far belle le piazze; Farsi fru- Naso schiacciato. NASPO, s. m. Naspo e Aspo, Strumento di
stare, Farsi burlare. AVER BON NASO, detto fig. Esser perito , legno notissimo, sul quale si ravvolge il filo
CHIO, NASA QUESTA, Fiuta questa ; As- giudicioso, Intendersi di alcuna cosa, Sa- facendosene delle matasse.
saggia questa - · FARLA NASAR A QUALCÙN, per giudicarne. NASPI DE L'ARGANA, T. Mar. Aspi del-
Far pagare il fio ad alcuno. AVER EL NASO STROPA, Aver il naso inta- l'argano, Lunghi e forti pezzi di legno,
DAR A UNO UN fioreto da NASAR . V. FIO- sato. V. STROPAR e SGNANFO Naso sta- che si mettono nei fori del cappello dell' ar-
RETO. sato è il suo contrario. gano, e su di cui fanno forza i Marinai per
NASAVENTO, Specie d' aggiunto, che das- CONOSSER UNO A NASO, Conoscer uno al tirare quando si salpa . Alcuni dicono Aspe.
si talora per dileggio a uomo vanaglorio- fiuto, cioè Col sentimento dell ' odorato. NASSA, s. f. Nassa, Cesta di vinchi di for-
so. Vi corrispondono Pallon da vento; Gon- COSA FATA COL NASO, Fatto colle gomita, ma allungata, con un entramento fatto a
fagote; Gonfianugoli. Dicesi di Cosa fatta malamente e rozza- forma d'imbuto, la quale viene usata da'
NASAZZO, s . m. Nasaccio ; Nasone, Na- mente. Pescatori ne' fiumi, ov'è posta nel fondo
so grande e malfatto. DAR DE NASO DA PER TUTO, Por naso ad presso alla riva, per farvi entrare il pesce,
NASCER, V. NASSER. ogni cesso, Voler vedere e fiutare ogni cosa: il quale a motivo del ritroso non può più
NASÈTO ) Metaf. presa da' cani ; Dar di naso da per uscirne.
NASİN ) s. m. Nasello ; Nasetto e Nasi- tutto Metter le mani in ogni intriso o NASSA DA CÈLEGHE, V. CELEGHERA.
no, Piccolo naso. Naseca, è voce scherzevo- Dar di becco in ogni cosa , Ingerirsi in ogni NASSENTE, Voce agr. detta in forza di
le. V. SCHIZZA. cosa. sust. Nati o Allievi e s' intende Parti degli
NASO, s. m. Naso. DAR DE NASO A UNO, Fiutare uno, detto animali domestici, come Vitelli, Agnelli, ec .
BUSI DEL NASO, Nari ; Nare ; Narice o fig. vale Seccare, Importunare, Molestar uno MAL NASSENTE, Nascenza, Fignolo, Cic-
Narici, Cavernette o Buchi del naso Ale Disturbarlo NO ME DE DE NASO, Non mi cione, Tumore che nasce da sè in qualche
o Penne del naso, si chiamano le Falde fiutate ; Non mi seccate ; Non m'impor- parte del corpo.
laterali del naso - SCAGNELO DEL NASO, tunate ; Non mi lentate CH'EL ME DAGA NASSER, v. Nascere.
Dorso o Spina del naso CAPELA O PONTA DE NASO, Mi dia di naso o negli orecchi o TORNAR A NASSER, Rinascere ; Rivivere.
DEL NASO, Moccolo, La punta del naso . in tasca, Dicesi quando s' ha poca stima di NASSER CO LA CAMISETA, V. CAMISETA.
NASO DEL CAVALO, Moccolo dicesi alla uno, Rincarimi il fitto, Mi faccia danno s'ei NASSER DE L'AQUA , Scaturire ; Rampol-
Parte dinanzi al naso del Cavallo - Froge può. A chi non piace, mi rincari il fitto - lare, Proprio dell' acqua sorgente.
alle sue Narici. NO VORIA CH' EL ME DASSE DE NASO, Odora NASSER DE L'ERBE, Germogliare.
SENZA NASO, Dinasato ; Snasato. così gagliardo da non averlo a braccheg- NASSER, parlando di castagne, Impiolire,
NASO BEN FATO, Naso affilato o profi- giare nè col naso nè coll' immaginazione. dicesi delle Castagne quando di soverchio
lato, Diritto e schietto, e per conseguenza DAR DE NASO A TUTE LE DONE, Appiccare riscaldate cominciano a vegetare e tallire.
• ben fatto. il maio ad ogni uscio, Detto fig. Innamorar- NASSER DEL SOL, Nascere ; Levarsi;
NASO BROGNOLOSO , Naso fatto a bottonci- si di tutte le donne. Ad ogni casa appic- Scoccare il giorno.
ni, a bitorzi o globetti, come appunto si cherebbe il maio. NASSER UN ACIDENTE , Avvenire ; Accade-
vede in qualche naso imperfetto. DAR IN TEL NASO, Dar nel naso ; Saperne re; Succedere ; Seguire ; Addivenire.
NASO CHE COLA COME EL CULO DEI PESCAORI, male; Saper res ; Sentirne male ; Putire NASSER QUEL CHE NO SE CREDE, Accade in
NAT NAV NEC
458
vetla, Vasetto d'argento o d' altro metallo
un punto quel che non avviene in mille NATURALIZAR, v. Accordur il diritto di
anni; o come disse il nostro Ariosto, E co- naturalità ; Far naturale del paese. a forma di navicella , in cui si pone l'in-
si quel ne avviene a un'ora, a un pun- Naturalizzato, detto per Agg. di Colui censo pel turibolo .
al quale è stato accordato un tal diritto. NAVESELE O NAVETE, 8. f. Lunette ; Cam-
to, Che in un anno o mai più non era
NATURALIZAZION, s. f. Naturalità panelle, Orpamento delle donne del Con-
giunto.
NATURALMENTE , avv. Naturalmente; tado ch'esse portano agli orecchi.
STAR PER NASSER, Soprastare aleun pe-
Alla buona ; A buona fede ; Come la penna NAUFRAGIO, s . m. Naufragio, Frangi-
ricolo o danno, vale Esser prossimo a se-
getta. mento o perdita d'un vascello, che urta
guire, Esser rischio .
NASSA QUEL CHE sa Nasser, ovv. NASSA EL NATURALMENTE, diciamo per affermazione, di contro gli scogli o che piomba a fondo
DIAVOLO E PEZO, Accada che vuole o che nel sign. di Probabilmente ; Verisimilmen- o che perisce finalmente per alcun acciden-
sa; Vadane che vuole ; Vada il mondo in te ; Per quel che si crede. te.
carbonata ; Che che ne avvenga o avvenir NAVARIOLO, add. Navale, Di nave, Atte- FAR NAUFRAGIO, Naufragare.
ne dovesse. nente a nave - Naveresco, Attinente a NAVIGLIO, 8. m. Fosso naviglio ; Fosso
navigazione. navigante o navigabile , vale Canaletto
NASSUA, 8. f. Trovato : Escita ; Uscita ;
Invenzione artificiosa, nata cioè dalla malizia A LA NAVARIOLA, T. Mar. Ad uso di nave; per cui si può navigare,
altrui. Ad uso di marina LETO DE CANON A LA NAUSA, s. f. Maniera ant. per Nausea ; Fa-
NASSUO, add. Nato. NAVARIOLA, Carrette di marina da cannone, stidio.
le quali differiscono da quelle di terra in NAUSEAR, V. FASTIDIO e STONEGAR .
NASTASIA, Anastasia, Nome proprio di
Femmina - Anastagio, o Anastasio dicesi quanto sono molto più corte e rinforzate. NAZIONAL . 8. m. Nazionale, chiamavasi ai
all' uomo. NAVE, s. f. Nave - Nave da guerra ; Na- tempi Veneti per antonomasia un Dalma-
ve mercantile. tino aggregato alla milizia.
NASTRO, s. m. Nastro ; Nastrino ; Fettuc
cia; Zaccherella. IMBOSCAR UNA RAVE O VASSELO, V. IMBO- NAZIONALITÀ, 8. f. Nazionalità, Voce
QUEL DAI NASTRI, Nastraio o Fettucciaio. SCAR. usata dalla cessata legislazione italica, e
vale Qualità di nazionale. E quindi Nazio-
NASTRUZZO, s. m. Nasturzio e Nastur SBARAR UNA NAVE, V. Sbarák.
Mandir La Nave AL HAGIO, V. Mae10. nalizzare , vale Adottare per nazionale,
cio indico, Erba, lo stesso che AGRETI, V.
GOVERNATOR e NOBILE DE NAve , V. Go- Ammettere fra i nazionali o simili del pae-
NASTRUZZO AQUATICO, detto più comun. se. Il suo contrario è Disnazionalizzare.
GRASSON O GRESSON, Sisembro o Nasturzio VERNATOR e NOBILE .
NE (pronunciato chiuso) corrisponde al Ne
acquatico; Senazione ; Crescione o Mace- NAVEATA, s . f. Navetta, Nave minore del-
italiano, che talvolta come pronome vale
rone , detto da' Sistematici Sisymbrium la Nave da guerra, per lo più ad uso mer-
cantile. Ci per Noi, e falora è particella riempitiva
Nasturtium, Sorta d'Erba di sapore alquan-
NAVEGA, add. Navicato o Navigato. del discorso.
to agretto, onde trasse anche il nome di
Cerconcello che suona Vinello guasto. Nasce NAVEGA IN UN MESTIER, detto fig. Perilis- I MALI CHE NE TORMENTA, Í NE STIMOLA
ne' rivi delle acque, e da alcuni si mangia simo; Esperto ; Espertissimo ; Sperimen- I NE SFORZA, I mali che qui ci premono,
l'inverno in insalata. tato; Consumato, Che ha fatto sperienza , ci spronano, ci costringono ·---- LU NE VOL
COLOR DE NASTRUZZO, Rancio, Agg. del ch' è pratico . BEN; Egli ci ama o ne ama EL N' HA
Color della Melarancia matura, al quale di- Esser navegå, Aver cotto il culo ne' ceci DA, Egli ci diede o ne diede - Α ΜΑΝ-
cesi anche Dore. rossi, che vale fig. Esser pratico del mondo DARLO VIA EL NE SARÌA UN GRAN SCORNO, Il
NATA, s. f. Natta, Grosso tumore carnoso e da non esser aggirato. Lo stesso che i se- mandarlo via ne sarebbe un gran biasi-
o escrescenza di carne simile a quella delle guenti, Aver pisciato in più d'una neve ; mo. - - LA VITA SCAMPA E LA MORTE NE XE
natiche, chiamate in latino Nates, donde è Sapere a quanti di è S. Biagio ; Esser ADOSSO, La vita fugge e la morte n' è so-
venuto un tal nome. putta scodata; Esser uomo biscottato, cioè pra le spalle - LĄ GA DOMANDA cosya che
NATICHE, V. CULO e CHIAPE. di più cotte, Versato . CHE NE FUSSE DE QUEL BON OMO, Domandò
NATO, Nato, add. da Nascere. NAVEGAR v. Navicare o Navigare. del buon uomo che ne fosse.
NATO BEN, Bennato, Di buona stirpe. Navegar drio ters, Navigar costa a co- NE (pronuuziato aperto e accentato) è il
NATO A UN PORTAR , Binato ; A un parto ; sta; Costeggiare, Esercitare il Cabotaggio. Nè negativo degl' Italiani.
A un portato, Nato con altro allo stesso NAVEGAR SECONDO EL VENTO O SECONDO NEBIA, s . f. Nebbia o Nebula -- NEBIA GIAZ
parto. L'ORDENE, Navigare secondo il vento o ZADA, Brinata. V. MELEO e INFISSIR.
NATO PRIMA, Anzinato. Fratello anzina- Usar vela secondo il vento, vale Ubbidire SE LA NEBIA NO LO TOL, Se nel fiorir non
to, Nato prima dell' altro NATO PRIMA DEL agli accidenti e far di necessità virtù, che si secca ; Se morte nol fura ; Se campa.
TEMPO, Abortivo. dicesi anche Lasciar correre due soldi NEBIA, add. Annebbialo ; Afalo ; Golpato.
NATO DOPO A MORTE DE SO PARE, Postumo. per ventiquattro danari ; Tagliare sccon- cioè Guasto dalla nebbia. Del Frutto soltan-
NATO IN CRESSER DE LUNA , V. LUA. do il panno. to dicesi Afato — Arrabbiato, si dice di
NATO SOTO CATIVA STELA, Tagliato a cat- NAVEGAR CON BON VENTO, detto pure fig. Quelle piante annue, che seccansi prima
tiva tuna, e vale Sfortunato. Macinar mentre piove, Fare le cose del tempo per nebbia o per soverchio calore.
NATO GIUSTO PER QUESTO, Atfonato, Attis- sue prosperamente. V. TORLA COME LA VIEŃ NEBIAR, v. Annebbiare, Offuscare con neb-
simo, Tutt' a proposito, Nato per questo. in TOR. bia.
NATO VESTIO, V. in NASSER. NAVEGAR SOTOVENTO. V. in SOTOVENTO. Annebbiare, dicesi delle frutta e delle
NÀTOLE SOTO NATOLE , Sotto le tegole ; OMO CHE SA NAVEGAR, detto fig. Uomo biade, quando offese dalla nebbia ridrdono
Sollo il tetto. V. SOFITA. che sa barcheggiare o navicare, cioè De- e non allegano.
NATURAL , add. Naturale. streggiare , Condursi bene , conoscendo il NEBIAZZA, s . f. Nebbionaccio; Nebbione ;
FIO NATURAL, V. F10. tempo e le persone colle quali si deve trať- Caligine, Nebbia alta e sollevata da terra
FAR AL NATURAL, Naturaleggiare ; Far tare. V. CALIGHERA.
al naturale; Dipingere o Ritrarre al na- NAVESÈLA, s . f. Navicella ; Navetta , Pic- NECESSARIO. 8. m. Necessario ; Cesso
turale. cola nave. Agiamento ; Privato , Luogo da fare i suoi
NATURAL, detto avverb. Certo ; Certamen- NAVESELA DA TESSERI, Spola o Spuola, agi.
te: Non v' ha dubbio ; È naturale. Strumento di legno a guisa di barchetta Detto in gergo, vale Cylo ; il Sedere
NATURALITÀE , T. antiq . Naturalezza ; o navicella, per uso di tessere. V. SPOLA. EL NECESSARIO DE CASA O DA Viver, Tor-
Naturalità, Semplicità. NAVESELA DA INCENSO, Navicella o Na- nata di casa, dicesi l'Abitazione e il Vitte
NEG NEG NEN 439
necessario. - ME BASTA D'AVÈR EL NECES- NEGARSE , Annegare, verbo n. Annegarsi; NEGRO, Voce fam. Tinto ; Arrabbiato; Ar-
SARIO DE FAMEGIA, Mi basta di avere la Affogare o Affogarsi ; Sommergersi ; An- rapinato, vale Cangiato di colore a cagion
tornata di casa. dar a far cena colle ranocchie. d'ira dicesi dell' uomo. - DEVENTAR NEGRO
NECESSITA, s. f. Necessità, Estremo bi- NEGARSE IN T'UN SCULIÈR D'AQUA, Affo- DA LA RABIA, Fremere ; Arrovellare.
sogno che violenta. garsi in un bicchier d'acqua . Ei non ter- LA NEGRA, si dice in forza di sust . e in
AVER NECESSITA, Aver prurito di sgra- rebbe ad accozzare tre palle in un bacino, voce furbesca, per la Morte.
vare il ventre. V. SCAMPAR. Non saper fare per sua dappocaggine nè NEGROFUMO, s. m. Nero di fummo, Fi-
LA NECESSITÀ FA MENÀR LE MAN, La neces- anche le cose facilissime. liggine tratta da legni resinosi arsi.
sità fa vecchia trottare, che anche si dice, CHI NO S'AGIUTA SE NIEGA, Chi s' aiuta NEGROSCOPIO detto per idiotismo, Mi-
Bisogninofa trottar la vecchia , Modo prov. Dio l'aiuta; Chi non ruba non ha roba. croscopio.
che vale che La necessità costringe altrui NEGATIVO, add. Negante ; Negatore, che NELSON, s . m. Specie di Ciarpa o Spa! -
all' operare. nega, Imputato negante. lino cosi chiamato, che usarono negli ul-
LA NECESSITÀ NO GA LEGE, OVV. LA NECES- NEGHE, T. ant. e vale Natiche. timi anni scorsi portare le nostre Donne
SITÀ FA L'OMO LADRO, La necessità non ha NEGLISÀN, V. A LA NEGLISÀN. galanti, ma che non è più in moda.
legge ; Al mal della cacaiuola non vale il NEGOSSA O NAGOSSA 8. f. Negossa e Ne- NEMBAIZZA, s. f. Uragano, Tempesta or-
eulo stringere, Prov. basso che dicesi di gosso, Rete da pescare a modo della Rivale, ribile.
Chi è sforzato dalla necessità. (TRLA) annodata ad una pertica con due ba- NEMBAIZZA, dicesi anche per Nembo im-
MECHE, avv. ( dal lat. Nec) NECHE BEZZO stoncelli atanti da una parte. minente o Cielo infruscato e tonante, che
NECHE BAGATIN, Niente affatto ; Cica ; Pun- NEGOZIO, s . m. Negozio, Faccenda, Affare. minaccia la tempesta .
topunto; Neppur un quattrino. Fondaco, Bottega dove si vendono a ri- S'INGROPA UNA NEmbaIzza, Maniera met.
La nostra gente di bassa mano ed altri tagli panni e drappi. Bottega è la Stanza che vale Il tempo comincia a rabbuffarsi
ancora hanno l'uso di aggiungere una voca- dove gli Artefici vendono le loro merci. cioè Minaccia bufèra. ÉĖ prossima una tem-
le ad alcune voci che sono troncate da con- NEGOZIO AMALA, Negozio infistolito, dicesi pesta o un uragano.
sonante ; dicono per esempio ICHE ET ECHE per simil. di qualche Negozio che sia venuto NEMBO, &. m. NEMBO.
ET OCHE per Hic et Haec et Hoc ; e sotto a a pessimo fine. NEMIGO ; m. Nemico ; Inimico.
questa regola va anche il NECHE. NEGOZIO SBALA, Negozio spallato. NEMIGO CAPITAL. Nemico capitale o cor-
NEFANDO, add. dicesi per Imbrattato al NEGOZIO DE POCHE TAVOLE, Negozio di diale corale.
sommo; Sporchissimo; Lordissimo; Sozzo. poca levata o di poche tavole, Di poca im- AL NEMIGO PONTI D'ORO, Al nemico il
NEFANDO, detto sust . vale Il culo; Le par- portanza, Negoziuccio. ponte d'oro o d'argento, Detto proverb.
ti diretane . NEGOZIO CHe core soto El nome de uno, e vale, Che quando e' vuol fuggire, convien
NEGA, add. Annegato: Sommerso. Dire in uno , Termine mercantesco, e signi- dargli la via larga e libera ; e si dice ancora
FIA NEGADA, Figlia o Fanciulla annega- fica che Quel traffico è amministrato sotto assolut. Fare il ponte.
ta, in sign. di Mal maritata. nome di colui. NENA O BALIA, S. f. Balia ; Nutrice o No-
NEGA usasi ancora per esagerazione nel NEGOZIO DE SOCIETÀ, Ragione sociale ; drice. Che il nostro vocabolo NENA sia pro-
sign. di Sudato: ma vuolsi intendere Su- Contratto sociale, La legge nostra riconosce dotto da Nutrix, dovrebb' esser certo, ma
dore copioso - SON TUTA NEGADA SUBISSÅDA tre specie di società, cioè La società in per quali corruzioni di lingua io non sa-
O NEGADA MORTA dal suòr, lo son tutta su- nome collettivo; La società in accomandila prei. Posso dire soltanto che, essendo uno
data ; Io sono sudatissima ; Io mi sento e La società anonima: Veggasi il Codice di degli uffizii ordinarii delle Nutrici quello
soverchiata o rifinita d'un copioso sudore. commercio. di Ninnare cioè Cullare i bambini, ch' es-
NEGADA, s. f. Annegamento ; Affogamento. NEGOZIO IMPIANTA, Negozio stabilito. se allattano e di far loro la Ninna nanna
Detto per esagerazione, vale BAGNÅDA O OMO DA NEGOZI, Uomo negozioso, Che fa per addormentargli, sia quindi da queste
SGUAZZADA, V. volentieri negozii. provenuta forse la nostra voce.
NEGADA, Val anche per Negativa ; Rifiu- TEGNIR SOSPESO EL NEGOZIO, Tenere at- DAR A NENA, Dare a balia ; dicesi del
to - SUBITO UNA NEGADA, Pronta una ne- taccato il filo o appiccato il fi'o , Intermet- Dare o Torre ad allattare i proprii figliuoli
gativa. tere il trattato d'un negozio, ma non rom- Essere a balia, dicesi de' Fanciulli che
NEGAR, v. Negare o Annegare, Dir di no, perne del tutto la pratica. stanno in casa della Balia per esser quivi
Dar negativa. Dicesi anche per Ricusare, EL NEGOZIO, Voce bassa, Il membro vi- allattati.
Rifiutare, Contrario di Concedere. rile. LA PAR LA NENA DE PILATO, Pare la nen-
In altro sentimento, Annegare o Annie- NEGRIO, add. Annerato o Annerito, Fatto cia di Barberino, dicesi di Persona sciatta
gare e Affogare, Uccidere altrui col som- nero. e a caso nel vestire. È una manimorcia,
mergerlo nell' acqua o simili — Mazzerare NEGRIZAR, v. Nereggiare e Negreggiare, una sciammannata, una svivagnataccia.
vale Gittar l' uomo in mare in un sacco Tirare al negro. DOPO CHE L'HO DÀ A NENA NO L'HO PIÙ
legato e sommergerlo . NEGRO, s . m . Negro, Colore il più opposto VISTO, Maniera nostra famil. che vale Nol
NEGAR UNO, detto per esagerazione, Am- al bianco. vidi mai in vita mia o Nol conosco.
mollare, Bagnare, Intignere o aspergere NEGRO, add. Negro ; Nero ; Ghezzo ; Alro. NENE (coll' e larga) Elena, Nome proprio
d'acqua. - Che ga del negro, Nericante ; Negreg- di Femmina, detto per vezzo
NEGAR CRISTO SU LA CROSE, Negar il pa- gianle TRAR AL NEGRO, Negreggiare : NENIA, s. f. (Voce dal latino Nenia o Na-
Nereggiare NEGRO COME LA PANZA Del nia, Canto funebre degli antichi) Friggibu-
iuolo in capo ; Gli uscirebbe prima un
elefante di bocca che la verità , Negar CAMIN, Negrissimo ; Più nero d ' un corvo chi, Voce bassa formata dal verbo Friggere ,
l'evidenza, Non voler mai confessar cosa o del buio della mezza notte. e dicesi d'Un certo rammarichio che so-
che si abbia fatta, quantunque sia manifesta NEGRO DEL CAMIN, Fuliggine o Filiggine, glion fare le persone cagionose e infermicce.
- Direbbe che il biscotto non avesse cro- Materia nera lasciata dal fummo su pei Non si sente altro che friggibuchi e pia-
sta, dicesi di uno che neghi le cose chiare cammini. gnistei. V. PIAGNISTEO.
o affermi le false. Direbbe che la neve non NEGRO DE LA BOTA (coll' o largo) Livido- NENIA, detto per SECADA, V.
fosse bianca o che S. Cristoforo era nano. re; Livore ; Lividura ; Lividezza ; Mosche- NENO (coll' o serrato) s. m. Balo, 11 ma-
NEGAR EL SALUDO, V. SALUDO. rizzo ; Monachino , Nerezza che fa il san- rito della Balia.
NEGAR UNA FIA, Affogare una fanciulla gue venuto alla pelle per qualche percossa . NENO (coll' e aperto) s . m . Eugenio, Nome
Maritarla male, Annegarla . Capo pieno di mascherizzi o di lividure. proprio di uomo.
440 NES NET NEV
NENÒNA, 8. f. Baliona , acer . di Balia, cioè cioè di Quel nespolo che fu innestato sopra FAR NETISIA DE QUALCOSSA, Dare la spo-
Balia grassa e fresca. altro nespolo, i cui frutti riescono assai più gliazza ad una cosa . vale Rubarla, che an-
NEO, s . m. Neo o Nevo, Una certa piccola grossi e delicati degli altri che non lo fu- che si dice Fare il repulisti di che che sia.
macchia nericcia, che nasce naturalmente rono. NETO (coll'e larga) add. Netto cioè Polito.
sopra la pelle dell' uomo senza offesa veruna. CO LA CORONA NESPOLE , gridano per le OMO NETO detto fig. Uomo specchiato; Di
Neo o Nei , diconsi anche que ' Segni strade della Città i fruttaiuoli vaganti, al- coscienza nella ; Uomo leale, sincero, sen-
posticci di tafetà rotoudi , falcati e di va- ludendosi al fiore delle nespole fatto a fog- za magagna, senza vizio.
rie altre figure, che le Donne galanti usa- gia di corona . CUSINAR NETO, Frase ant. Giuocar netto
vano a' giorni nostri portar sul volto per biz- DAR LE NESPOLE A QUALCÙN, Dar le nes o di netto, vale Esser leale, Andar con ri-
zarria , o per dar risalto alla candidezza spole o Dar le frutta o le frulla di Frate guardo e con lealtà.
della pelle. Alberico, cioè Percuotere, Battere. DIRLA SCHIETA E NETA, V. DIR.
Neo o Nei, dicesi fig. per Piccolo difetto, NESPOLÈR, 8. m. Nespolo e Nespilo, Al- METER IN NETO, Mettere al pulito uno
Imperfezioncella, Erroruccio , Difettuccio bero che produce le nespole e ch'è detto seritto, Distendere una scrittura senza er-
AVER DEI NEI , Aver delle taccherelle o da' Sistematici Mespilus Germanica, Linn. rori, ricopiandola dall'abbozzo.
dei nei, si dice di Chi non è totalmente col- NESPOLETA, 8. f. Nespolina, Piccola ne- ESSER NETO DE BUGADA O DE GABELA O DE
pevole di alcuna cosa, ma non è del tutto spola. CAMISA, Netto di specchio ; Aver nelle le
innocente - NO AVER NEI cioè Non aver NESSO, s. m. T. de' Linaiuoli (dal latino mani o la coscienza netta ; Non aver tac-
macchie o difetti da rimproverarsi. V. T▲- Nexus, Congiunzione, Riunione) Nome che che, Non aver male azioni da rimproverarsi.
CA. essi danno ad una Massa di canapa quando NETO COME UN ARMELIN, Netto come un
NEODIN O NEVODIN s. m. Nipotino ; Nepo- è pettinata, Fardello o Fascio. bacino, Significa una squisita pulizia e net-
tino ; Nipoluccio. NETADURA, s . f. Rinettatura ; Nellamen tezza.
NEODO, s. m. Nipote o Nepote, Il figlio di to ; Purgatura, Il nettare . NOL XE NETO, E' non è una netta farina,
fratello o sorella ovv. il Figlio di figliuolo NETAR, v. Nettare ; Rinettare, Ripulire, eioè nè intieramente schietto nè sincero.
o figliuola relativamente all' Avo . Levar via le macchie - Rimondare o Sfec- PORTAR VIA UN BRAZZO NETO a qualcùi,
SECONDO NEODO, Pronipote o Pronepote ciare, dicesi propr. de' pozzi, fosse e simili. Portar via un braccio in tronco, cioè Di
e Bisnipote, Figliuolo del nipote o della Talvolta usasi anche DESNETAR . netto.
nipote relativamente al bisavolo o alla bi- NETAR, che ha molta affinità collo SGOM- PORTARLA FORA NETA, V. PORTAR.
savola. BRAR, dicevasi pure anticamente nel dialetto ZOGAR NETO, Giuocar netto, vale Con
NÈ PIÙ NÈ MANCO , Nè più nè meno vale nostro nel signif. di Andarsene - SICHÈ A lealta.
Per l'appunto. NETARSE I FO Prudenti e BRAVI, Sicchè eb- NEVARİN, s. m, Nevischio e Nevischia, Il
NERON, s. m. Nome d' un Imperatore Ro- bero la prudenza di sottrarsene, cioè di nevicare in poca quantita .
• NEVARIN chiamasi pure una buffa o raffi-
mano, che si registra pei seguenti dettati andarsene .
CRUDELTA DA NERON, Neroneria, Cru- NETARSE ; Maniera ant. che ora più non ca o folata di vento freddo e rigidissimo, che
deltà spietata. s' usa, Nettare per Leppare, vuol dire Par- suol minacciare o portar neve. V. NEVERA.
L'È UN NERON, Egli è un Nerone, cioè tirsi con prestezza COSTÙ S'HA NETÀO , NEVAZZA O NEVADA, S. f. Nevaio ; Nevȧro;
Crudele, spietato. Costui nettò, Fuggì, sottrossi. Nevazzo ; Nevosità ; Stretta di neve.
NERVÈTO, 8. m . Nervetto o Nervicciuolo TORNAR A NETAR, Rinettare. NEVE, s . f. Neve.
e Nervettino, Piccolo nervo o nervetto. NETAR DA L'ONTO, Disugnere, Rinettare Neve de Marzo dura poco, Tanto baštas-
NERVETO, detto in T. de' Pellicciai, vale i coltelli, i rasoi etc.: dall' unto dell' olio. se la mala vicina quanto basta la neve
Cuticola , cioè La prima tunica esteriore NETAR EL CORPO, Lubricare il corpo, Pur- marzolina , Detto così perchè la neve di
che veste il corpo degli animali , la quale si gare il corpo. Marzo tosto si liquefà .
concia come il cuoio, e si colora. Dicesi an- NETAR EL GRAN, Mondare e Rimondare, POCA NEVE O Quatro falive de neve, Ne-
che Epidermide. Separarlo dalla loppa. vischio o Nevischia.
NERVO, s. m. Nervo o Nerbo -----Detto an- NETAR EL PAESE, Nettare ; Sgomberare FAR BALE DE NEVE, Rappallottolare, ◊
che per Tendine. il paese, Fuggire, Nettare il pagliuolo, Rappallozzolare della neve ; Fare alla ne
EL NERVO DEL MAESTRO, Nerbo o Nervo Levarsi via, Fuggire. ve, Tirarsi vicendevolmente della neve in
di bue, Frusta da nerbare, che usavano a' NETAR I FRUTI DA LA SCORZA, Mondare , pallottole.
nostri giorni alcuni Maestri di scuole basse, Levar la buccia delle frutta. LA NEVE INGRASSA LE CAMPAGNE, Sotto
per gastigare gli Scolari insolenti o negli- NETAR LA ROBA SPORCA, Detergere ; Mon- acqua fame e sotto neve pane, Detto pro-
genti, che dicevasi Nerbare o Dar delle dare ; Purificare ; Lavare -- Spillacche verb. poichè l'acqua dilava la terra e la
nerbate. rare, Nettarla dal fango. neve la ingrassa.
DE POCO NERVO, Dilègine. Facile a piegar- NETAR LE PIAGHE , Astergere e Detergere. MASSA de neve, Valanga, V. SLAVÌNA.
si, e dicesi per lo più di carta, drappi o si- NETARSE O FORBIKSE CO LA CAMISA DEI AL- DESFARSE DE LA NEVE . V. Desfir.
mili, e fig. d'altre cose ancora - Snerva- TRI, V. FORBIR . PESTAR LA NEVe, V. Pestår.
to, dicesi da' Pannaiuoli Quel panno che nel NETARSE I DENTI O LA BOCA, V. FORBIR. NEVE , si dice figur. dal motivo e per imi-
garzo e nella cimatura ha perduto la sua NË TI NÈ MI NO AVER NE TI NË MI, Non tazione della sua bianchezza, in vece di PA-
forza. aver diritto nè rovescio ; Non aver manie- NA quando è battuta e gonfiata. Non è nuo-
PIEN DE NERVO, Nervuto ; Nerboruto, Di ra; Non saper fare ; Essere uno sguaia- vo tra i Veneziani l'esempio di simili voci
grossi nervi ed eminenti, che dinotano for- taccio ; un maccianghero ; abbozzato ; fat- dette per imitazione del colore bianco , giac-
tezza. Snervato è il suo contrario. to o tagliato colle gomita, Nè uti nè puti, chè alla Ricotta dissero i nostri padri lati-
NERVI D'UN LIBRO, T. de' Legatori di li- Non capace nè di bene nè di male . nam . Pruina, donde PUINA ; e così pure
bri, Coreygiuoli, Striscette di cuoio che NETISIA, s . f. Nettezza ; mondezza. PUINE diciamo ai globi fioriti del Viburnum
s' adattano nella legatura d' un libro. FAR NETISIA, Sparecchiare , Modo basso, Roseum. V. PUINE.
NÈSPOLA, s. f. Nespola, Frutto noto ch'è vale Mangiare assai FAR NETISTA DE LA DARSE LA NEVE lo stesso che FAR LE BA-
prodotto dal Nespolo . BOBA, Consumar il suo ; Logorar le sostan- LOTAE, V. BALOTADA.
TEMPO E PAGIA MaÙra le nespole, V. PA- ze; Scialacquare la roba; Fare del resto ; DARSE LA NEVE o la polvere, detto met.
GIA. Ridursi al lastrico ; Fare o Rifinire lo spia- Rimettersela ; Rimpolpettarsela ; Rimbec·
NESPOLE DE CALO, Nespole d'innesto, no; Fare repulisti. carsela ; Rimboccarsela , Rimandarsela
NIC NIN NIZ 441
l'un l'altro, cioè Rispondere e replicare ciar uno, e s'intende in un uffizio o impie- slentato sui fianchi, che anche si dice, Muo-
contrastando colle parole; che anche dicesi go . V. LOGAR. versi a scarica barili.
Rifiorire ; Ribadire In altro sign. Ga- NICHIARSE IN QUALCHE LOGO , Annidarsi, NINCHE NANCHE , V. TINCHE tanche.
reggiare ; Fare a gara, Competerla o Con- Fissarvi la dimora -- Nicchiarsi in un NINCOLOTO. V. NICOLOTO.
tendere con alcuno o a vicenda : come far cantuccio, Collocarsi o Ritirarsi in un an- NINÈTA, 8. f. Ninnerella, dim. di Ninna e
potrebbero gli Studenti che emulandosi cer- golo della stanza. dicesi per vezzo.
cassero l'un l'altro di superarsi nella dili- NICO, Voce vezzeggiativa , Cola , sincopa- NINFEA, 8. f. Erba. V. TAGIèri .
genza -- Fare a gara nel corso, potrebbe to di Nicola e Nicolò. NINOLÀR, v. Gambettare, Scuotere e Di-
dirsi de' Barcaiuoli nelle regate , ed anche NICOLETO, dimin. di Nicolò, dicesi a Fan- menar le gambe , come fanno alcuni per
Contendere per Affaticarsi a gara. ciullo per vezzo, o ad uno di questo nome pecca o per inavvertenza. Spingare o
NEVEGAR, v. Nevicare o Nevare ; Metter di statura piccola - SIOR NICOLETO MEZA Springare, vale Guizzar colle gambe e coi
neve. CAMISA , lo stesso che SIOR GIACOMETO , V. piedi.
NEVEGAR A FIOCHI, Fioccare ; Far fiocco, GIACOMETO. NINOLAR UN PUTIN, Barcollare sulle g
Si dice propr. del Cascar la neve foltamen- NICOLO, Nicola e Nicolao, Nome proprio nocchia un bambino.
te dal Cielo. di Uomo. NINZIÓL, V. Niziòl .
NEVEGAR SU LA TESTA DE QUALCÙN, dicesi NICOLOTO, s. m. dicesi l' Abitante nella NIO, s. m. Nido; Nidio ; Cestino, Piccolo
met. per Incanutire, Divenir canuto — GHE Parrocchia di S. Nicolò di Venezia. In tem- covacciolo degli uccelli. Cova, T. Agron. si.
SCOMENZA A NEVEGÅR SU LA TESTA, Comincia po antico questi Nicolotli , in gran parte dice propr. il Luogo dove giace l'uccello
ad incanutire o Mette i peli canuti. pescatori , formavano una fazione rivale a quando alleva i figli.
NEVERA (coll' e larga) s. f. Turbine con quelli di Castello , detti quindi Castellani ; FAR NIO, Nidificare ; Annidare, Far ni-
neve, ovv. Tempo da neve, ovv. Nevaio, fazione che si mantenne sino al finire del- do o Porre il nido.
Nevazzo ; Stretta di neve. la Repubblica , e che il Governo lasciava NIO DE CONII , Conigliera, Luogo dove
NEVERÀ, Agg. a Tempo, V. TEMPO. sussistere per tener il popolo diviso, come stanno i Conigli.
si crede . V. MENDIGOLA. NIO DE LE FORMIGHE, Cova ; Nido ; Tana,
NEVĖTA, V. NEVARÌN.
NEVODO, V. NEODO. DOSE DEI NICOLOTI, V. in DOSE. Bucherattola dove s'annidano le formiche.
NEURISMA , s. m. Aneurisma, Sorta di NIDO, V. N10. NIO DE SORZI, Topaia, Nido di topi .
male noto . NIETO, s. m. Niduzzo, Piccolo Nido e si NIO DE GALINE, detto fig. Il podice ; Il
NEZZA, s. f. Nipote e Nezza, la figlia di dice degli Uccellini . culo.
fratello o di sorella ; ovv. La figliuola del NIEVO, s. m. (dal lat. Nepos, con questa NIOLA, V. NUVOLA.
figlio o della figlia rispetto all' avo ed al- progressione, NEPO, NEVO, NIEVO) Voce an- NİOLO, 8. m. e nel dimin . NIOLETO, Specie
l'ava. tiq. ma ch'è in uso tuttavia fra i pesca- di agg. che dicesi famil. dalle nostre donne
MARIO DE MIA NEZZA, Bisgenero, Marito tori Chioggiotti e vale Nipote. per vezzo o per tenerezza, ad un Ragazzi-
di mia Nipote, cioè della figliuola di mio NIGUN, Voce ant. lo stesso che NiSSUN. no, nel sign. di Piccolo ma vezzoso. Lo
figlio. NIHIL TRANSEAT, Voci latine barbariche stesso che BAGARIN.
NEZZÈTA, 8. f. detto per vezzo, Nipotina, e Locuzione dell' ex Foro Veneto. Diceva- NIOLON, V. NUVOLON.
Piccola nezza . si Annotare un costituto di nihil tran- NIORA O 0 NORA (coll' o largo) Nuora.
NEZZO, s. m. Voce ant. Nipote, ora dicesi seat , e intendevasi , Fare giudizialmente MADONA E NIORA SEMPRE LE RUZA , Suo-
NEODO, O NEVODO. un atto di opposizione civile, o una spe- cera e Nuora sempre bisticciano , ovv.
NI. Voce antiq. che corrisponde al Nè nega- cie di Veto sopra alcun memoriale presen- Suocera e Nuora tempesta e gragnuola.
tivo - NI MINI TI, Nè io nè tu. tato alla così detta Serenissima Signoria, NIOSER , v. Voce ant. Nuocere , Far male
NADA, s. f. Nidiata o Nidata, Tanti uccel- l'oggetto della qual opposizione era che non o danno.
li o altri animaletti che facciano nido, quan- si facessero novità pregiudiziali senza cita- NITIDEZZA, s . f. Candore ; Bianchezza;
ti nascono d' una covata. Una nidiata d' uc- zione della Parte opponente. Nettezza ; Politezza; Mondezza, dicesi de-
cellini . NIL, T. antiq. Nè il· NIL CAN, NIL GATO, gli abiti e della lingeria monda e netta.
MANCA, Voce antiq . V. GNANCA. Nè 'l cane nè 'l gatto. NITIDEZZA DE VOCE, Nettezza; Chiarez-
NIARETO, s. m. Nido e Nidiata, Gli uc- NIN, s. m. Cecino , Agg. a Fanciullino per za di voce, di mente, di stile etc.
celli che vi son dentro. vezzo. - UN BEL NININ , Un bel ceci NITRO e NITRIO, 8. m. Nitro e Salnitro,
NIARO, s. m. Guardanidio ; Endice, Uovo no. Sale che si estrae da diverse cose e serve
che si lascia per segno nel nido delle galline. NINA, s. f. Ninna o Mimma, Termini di alla composizione della polvere da fuoco.
Covo vano. vezzi, e di carezze, che si usano colle bam- Afronitro chiamasi Quella bianchissima ef-
VA LÀ CHE TI XE UN NIARO , dicono talvolta bine o anche colle fanciulle. florescenza, lanugine salina simile alla neve
le nostre donne ad un fanciullino scriato e CANTAR LA NINA NANA, Cantare o Fare e di sapor nitroso, che fiorisce in alcune
debole, Va là che sei uno scricciolo o un la ninna nanna , si dice dell' usare una muraglie.
ravanel'o venuto per l'asciutto . V. Mo- cantilena propria per addormentare i bam- NITRON, s. m. o SODA, S. f. T. di Commer-
STRICHIO, PETOLO, BUZARO . bini nel cullargli. cio, Sottocarbonato di Soda impuro, T.
NIARSE, v. Covarsi in casa altrui ; Appol- DIR LA NINA NANA, Maniera fam. Dir al- de' Chimici. Questa specie di Soda si trova
laiarsi , Cacciarsi in casa altrui e starvi trui una violina o una bibbia d'ingiu- sciolta in alcune acque e per lo più vien
senza discrezione. rie ; Proverbiare alcuno. dall'Egitto. Si adopera per fare il sapone
Niarse dei vermenEZZI, Impidocehiarsi; NINAR, v. Ninnare ; Anninnare ; Cullare. ordinario ed il vetro.
Impidocchirsi. V. SCASSAR Fare ad alcuno la ninna NIZIOL O NINZIÒL (colla z aspra) 8. m. Len-
NIARSE LA PREVE ADOSSO, Febbricitare, nanna, Barcollare o Tentennare , alcuno, zuolo. Lenzuolo di due, tre o quattro te-
Esser travagliato dalla febbre. V. NINOLAR. li, cioè altezze.
NIARSE AL FOGO, Covare il fuoco, cioè NINARSE, Lellare ; Tentennare ; Dringo- INVOLTAR QUALCOSSA IN T'UN NIZIÒL, Len-
Starsi a poltrire al fuoco. lare ; Far la ninna nanna; Anninnarsi ; zare o Allenzare, Involgere cose con len-
Azzicarsi; Ruticarsi; Bucicarsi, Andær len- zuolo.
NICHIAR, v. Annicchiare ; Collocare o Por
to nelle sue operazioni ; e dicesi fig. NIZIOLÊTO, 8. m. Lenzuoletto.
re in nicchia, Assettare, Acconciare, Ri
porre. Ninarse a caminar, Cioncolare, Cammi- Detto per FAZIOL, V.
nare movendosi come chi è dinoccolato o GHE PIASE I NIZIOLETI, detto fig. vale È
NICHIAR IN UN IMPIEGO, Allogare o Accon-
Boerio. 56
442 NOD NOM NOM
vago di femmine di bassa mano, le quali NODI DE LE MAN E DEI PIE , Congiuntu- appena NOMA ME RINCRESSE , Se non che
vanno imbacuccate con lenzuoletto. V. POR- ra delle dita e de' piedi; Nodo e Nocca mi rincresce ; Mi rincresce soltanto.
TA. Nodello , dicesi alla Congiuntura che EL ME N'HA DA NOMA DO , E' me ne diede
NO, No, e Non negativo. attacca le gambe ai piedi e le braccia alle soltanto due.
UN BEL DE NO, Un bel no , cioè Una ne- mani TRA UN NODO E L'ALTRO, Inter- NOMA è anche T. antiq. detto per Salvo
gativa assoluta. nodio. che; Eccetto che - NOMA IN LE TEKE ET
E CA NO , Maniera ant. che ora si dice NODO D'UN AFAR, Nodo; Viluppo; Intri- LUOGHI NOSTRI, Salvo che nelle terre e luo-
CHE DE NO, Contrario di E CHE SI , No cer- go, Difficoltà in un affare. Qui sta il no- ghi nostri.
tamente . do. Qui è dove giace Nocco. NOMADESSO , avv. Or ora ; Teslè; Ora;
No ro, Mica; Non già. NÒDOLA, s. f. T. de' Pesc. lo stesso che Adesso, Nel punto poco fa o appena appena
SOSTEGNO EL NO, Sostengo la negativa, RONDOLIN, V. passato. ---- L'È MORTO NOMADESSO, Or ora
e si sottintende parte. . NOGARÈTA, 8. f. Piccolo Noce. è morto.
V. SE DE NO. NOGHERA, s . f. Noce masc. Albero che pro- NÒMBOLO, s. m. Lombo, L'arnione vestito
NOAL, add. voce agr . Novale, Agg. di Cam- duce le noci, detto antic. Iuglans, e da' Si- co' suoi muscoli e con tutti i suoi integu-
po che si lascia in riposo. stem. Iuglans regia. Pianta comunissima. menti.
NOAR, V. NUAR . Al suo fiore eaduco dicesi Gallo e anche Cu- CAO DE NOMBOLO, T. de' Beccai, Lomba-
NOBILE, Nobile, V. ZENTILOMO. crì . tello, Ciò che divide il polmone dal fegato
NOBILI DE NAVE , chiamavansi ai tempi ARMERI O TAOLini de noghera , Armadii ; ed è Una delle parti che si cavano dal taglio
Veneti que' Giovani patrizii, ch'erano ini- Stipetti, ed altri arnesi di noce. de' quarti di dietro.
ziati come apprendisti nella carriera ma- NOGHERIN o NUGARIN, agg. del colore del TAGIO DE NOMBOLO, Lombata, T. de'Bec-
rina sulle navi pubbliche. noce, Monachino TENTA NOGARINA, Tin- cai, Tutta quella parte da cui contengasi
NOBILIR, v. Annobilire o Nobilitare, Or- ta monachina , chiamano i Pittori quella uno de' lombi ; e dicesi per lo più quand'è
nare, Adornare. tinta di colore scuro , che tende al rosso qua- staccato dal corpo dell' animale.
NOBILISTA , V. DOTORAR A LA NOBILISTA. si tanè, con che s ' ingegnano d'imitare il NOMBOLO, delto in T. de' Cordaiuoli, Le-
NOBILÒMO, s . m. Nobil uomo, Titolo che colore del legno di noce. gnuolo o Cordone, Quel composto di più
davasi per maggioranza ai Patrizii Veneti NOGIA, s. f. Noia e Noio, Increscimento. fila attorte, con cui si formano i cavi o cana-
nel tempo della Repubblica , per distin- NOGIA add. Noiato ; Annoiato, Infastidito, pi. V. COMETER.
guerli dai Nobili sudditi. Ristucco. NOME, s. m. Nome Nominazione, dicesi
UN NOBILOMO , Un Patrizio . NOGIAR, v. Annoiare ; Noiare ; Stuccare ; I' Imponimento di nome -- Nomenclatura,
NOBILTÀ , s . f. T. de ' Setaiuoli , Nobiltà Ristuccare. V. SECAR. Ordine o Serie de' vocaboli.
o Mantino , Sorta di Stoffa finissima ed NOGIOSO , add. Noioso, Fastidioso . V. SR- NOME COMPAGNO, Omonimo, Che ha lo
assai nota. CADA. stesso nome. Luigi e Alvise sono omonimi.
NOCENTE , dicesi dagl' idioti per INOCEN- NOLEZİN, s. m. lo stesso che VETURìn, V. Fiorentino e Accademico presso alcuni è
ᎢᎬ . NOLIZAR, v. Dare a nolo ; Pigliare a nolo. omonimo . V. ZENSO .
NOCENTIN, add. suona Innocentino e di- ! Dare un cocchio, un vestito a nolo --- No- SENZA NOME, Anonimo . Libro o Scritto
cesi per vezzo e per tenerezza d'un bam- leggiare, vale Dare o Prendere a nolo, co- anonimo. Libro che non ha nome.
binello o bamberottolo ch'è innocente. me navi e simili. NOME COMPOSto de quelo de SO PARE O DE
POVERO NOCENTIN ! detto con ammir . di NOLIZATOR o NOLIZADOR, 8. m. Noleggia- 30 MARE, Nome patronimico o matronimi-
Persona scaltra e maliziosa , Bambolino o tore, Quegli che noleggia cioè prende a nolo co.
Bambino da Ravenna , e vale Aggirato- una nave e simili a un tanto al mese o per NOMI SU LE BIANCHERIE, Puntiscritto o
re, Fantino. botte, oppure a un tanto per viaggio. Pontiscritto, Quel segno fatto con lettere
POLASTRI NOCENTINI, che una volta di- Conduttore dicesi a quello che prende a nolo d'alfabeto, che si mette su de' pannilini per
cevasi POLASTRI INANZOLAI , T. de' Polla- alcuna cosa. Conduttori di masserizie. conoscerne il padrone. Sciugatoi, Camicie,
iuoli , chiamansi que' Pollastri morti , che NOLIZO, s. m. Noleggio, T. Mar. Il noleg- Fazzoletti etc. col puntiscritto .
essi preparano spiumati e sventrati con giare. FARSE NOME, Far nome o Farsi nome,
pezzuoli bislunghi di lardo risaltanti al- Detto per NoLo, V. vale acquistar nome e fama.
l'intorno, per far bella mostra e per invo- NOLO, s. m. Nolo, Locazione delle cose mo- IN NOME DE DIO, V. DIO.
gliare i ghiotti a comperarli. bili. E quindi Dare o Ricevere a nolo ; MUDIME EL NOMɛ sɛ etc. Tignimi, Specie
NOCHIER, V. NOSTROMO. Prestare o Condurre a nolo. di esclamazione o protesta solita dirsi quan-
NODARÈTO, s. m. Notaiuolo o Notaiuzzo. Nolo ; Recatura o Porto, dicesi il Paga- do s'assicura altrui che si è certi di fare o
NODARIA , s . f. Notaria e Noteria , La mento del porto delle mercanzie o d'altre d' ottenere la tal cosa , quasi dicendo, Se io
carica di Notaio . cose condotte dai navilii, ed anche del Paga- non l'ottengo, vo' non esser più quel che
NODÀRO , s. m. Notaio e Notaro , Titulo mento che si fa per l'uso conceduto d' al- sono.
di pubblico uffizio. cuna cosa Navolo o Naulo, il Danaro che GHE DIRIA EL SO NOME O EL NOME PE LE
FARSE NODARO, Annotaiarsi, Farsi ma- si paga per passare sopra la nave. FESTE, Gli canterei la zolfa, cioè Merite-
tricolare ed ascrivere tra i notai. No SON MINGA TOLTO A NOLO, Io non so- rebbe ch' io lo sgridassi o strapazzassi; ov-
NODARI DUCALI , dicevansi a' tempi Ve- no vettureggiato, e intendiamo Io non son vero Lo sgriderei o Lo strapazzerei; Gli
neti que'cittadini originarii, che per nomi- animale da vettura, nè per conseguenza ob- direi l'orazione della bertuccia.
na del Collegio erano iniziati alla Cancelle- bligato a sostenere tanta fatica. NOMINA, s. f. Nomina ; Nominazione,
ria ducale , cioè all' uffizio de' Segretarii QUELA SIORA FA NOLI, talvolta si dice co- nominare o presentare a qualche grado o
regi . pertamente, Quella si dà a vettura o vet- dignità.
NODARI AI CAMERINI, Que' Notari ducali, tureggia , Fa copia di sè per prezzo : detto AVER BONA NOMINA, Aver nominanza, cioè
ch ' erano specialmente addetti al servigio metaf. Buona fama.
del Tribunale de ' Capi del Consiglio dei NOMA O NOME (coll' o largo) Avv. Appena ; AVER CATIVA NOMINA, Aver mala fama,
Dieci nella formazione di processi crimina- Se non ; Solamente . cattivo nome, mal concetto.
li , con metodi per lo più sommarii ; ed NOME NATO, Testè o Appena nato, che ESSER SU LA NOMINA DE QUARANTA O DE SE-
erano quattro . anche dicesi Neonato NOMA SCOMENZÀ , NATOR, Frase del Governo ex Veneto. Esser
NODO, s. m. Nodo. Appena cominciato NOMA FINIO, Finito aspirante alla Quarantia o al Senatorato,
NON NOS NOT 443
Domandare d'esser promosso a Giudice nei EL PARE DEL NONO, Bisavo, Bisavolo, male esce dal guscio) che vale guasta e tra-
Consigli di quaranta o a Senatore. - EL PARE DEL BISNONO, Atavo ; Arcavo- lignata in sapore cattivo e disgustoso.
Dirito de nomina, Nominazione, T. Le- lo o Terzavolo --- EL NONO DEL BISNONO , SPIGOLETO O SPigheto de nose, Spicchio
gale per Nomina o ius di nominare a un be- Bisarcavolo -- EL BISNONO DEL BISNONO. di noce .
nefizio. Quintavolo. NOSE FELTRINE Noci stiacciamani o pre-
NOMINAGIA, 8. f. Soprannome, Nome per NoNo, detto a un Vecchio per vezzo, mici, al cui albero si dice da Linn. Iuglans
lo più ridicolo aggiunto altrui dopo il co- Nonno ; Frannonnolo ; Vecchiuzzo , vale regia molli putamine. Noci che facilmente
gnome. Buon vecchio. si rompono o stiacciano colle mani, come
EL GA DE NOMINAGIA MATO, Egli è sopran- NONI, Zoccoli ; Pianelle ; Specie di Cal- sono appunto quelle che ci vengono dal Fel-
nomato Matto. zare che usavano per lo più i Vecchi stan- trino.
No GHE XE MAI ANDÀ ZO QUELA NOMINAGIA, do in casa, e le Donne. NOSE SCAPADELE, dicesi in Contado verso
Non gli cessò mai quel soprannome. I NONI, detto fam. I Testicoli. Padova, a Quelle noci che già mature si
NOMINAL , add. Individuale o Individuo. NONOLA, Voce vezzeggiativa amorosa, che smallano spontaneamente : cioè si staccano
APELO NOMINAL, Chiamata individuale , corrisponde a un di presso al Ben mio ; o quasi scappano dal mallo. V. SCORZA.
dicesi del Chiamare ad uno ad uno tutti i Caro cuor mio. DAR DE LE NOSE, Maniera antiq. che vole-
soldati a nome per riscontrare se vi sieno NONOLIN , dim . ) Voci usate per vezzo va dire Dar delle nespole, cioè Percuotere.
tutti. NONOLO, s . m. ) ESSER PIEN DE nose o de cucHE , Maniera
ELENCO NOMINAL. Elenco o Lista de'nomi. verso i bambini e valgono Vagheggino , fig e fam. Esser indebitato ; Affogar nei
NOMINATIVO, s. m. Nominativo, Il nome. Vezzeggiativo, Che ha vezzi, Naccherino. debili ; Esser pieno d' imbratti.
COSSA XE EL NOMINATIVO ? Com' egli si NOMPARIGLIA, V. MOMPARIGLIA. NOSA SBUSA, Si dice fig. per agg. a Uomo
chiama? NON SINE QUARE, Voci latine rimasteci nel sign. di Fallito; Spiantato, Di chi cioè
NOMINE PATRIS (EL ) s. m. Detto per nel discorso famil . che si dicono dalle per- non ha danari nè assegnamenti .
ischerzo, vale Capo ; Testa; Fronte, Don- sone colte e valgono Non senza ragione ; AVER LE OSE E No aver le noSE, V. OSE .
de cominciasi il segno di croce. Col suo perchè. Dante disse State contenti NOSÈLA, 8. f. Nocciuola ; Nocella o Noc-
SCOMENZEMO DAL NOMINE PATRIS, Maniera al quia. chia e Aveiluna, Frutto dell' albero Noc-
NONZOLO, s . m. Becchino ; Beccamorti ; ciuolo; e s'è verde dicesi Nocchia. V. No-
fam. che si dice per Principio d' un' opera-
zione, Cominciamo a dire A. Sotterratore, Colui ch'è destinato ad aver SELER.
PATIR NEL NOMINE PATRIS, Aver dello sce- cura del materiale delle Chiese ed ha anche NOSELA SALVADEGA, Bacuccola, Nocciuo-
mo; Non aver tutti i suoi mesi ; Esser l'uffizio di seppellire i morti . La voce ver- la selvatica, il cui albero dicesi Bacuccolo.
fuori del secolo, vale Esser scemo, pazzic- nacola sembra derivata, come alcun preten- Nosèla del brazzo, Nocca; Nodello ; No-
de, da Nunzio o Nunziolo dimin , dall' uf- ce, Congiuntura del braccio NOSÈLA DEL
eio.
NONA, s. f. Nona, Campana del mezzodì). fizio ch'esso una volta aveva di annunziare PIE, Malleolo, Quella esuberanza della tibia
CAMPANA DRIO NONA Campana dopo nona al popolo l'ora delle funzioni della Chiesa. e fibula, ch'è nella parte inferiore della
cioè quel segno che si suona da mezz'ora a A Padova dicono MENEVÈLO, corrotto da gamba NOSELA DE L'OSSO DESCASSA, Osso
Mena all' avello. disovolato, dicesi dell'osso uscito dall'uovolo
un'ora pomeridiana.
NONA, 8. f. Nonna o Avola. FAR PATI COL NONZOLO, Patteggiar col o incassatura BUTARSE DE LOGO LA NOSE-
DIR DE SO NONA A QUALCÙN, Nominar al- becchino, Prepararsi a morire. LA DEL BRAZZO, Dinoccarsi ; Dinoccolarsi.
cuno pel suo nome ; Dire a uno il padre NO PIÙ SULTRA, Che più spesso ancora la NOSELA DEL COMPASSO, Nocella, Quella
del porro ; Cantargli il vespero degli Er- plebe dice e scrive NON PIÙ SUTRA, Frase parte del Compasso, dove si collegano i brac-
mini, vale Riprenderlo e accusarlo alla li- storpiata dal latino e tutt' ora in uso . Il non ci.
bera. plus ultra, L'ultimo termine. Non si può Dicesi parimente Nocella ad una specie
COSSE DA CONTAR A SIORA NONA SOTO EL CA- andare più in là, Non si può dire o fare di di palla posta in modo, che renda mobile,
nin, Cose da dire a vegghia, vale Cose più - Di questo nostro barbarismo non per tutti i versi un qualche strumento mec-
ridicole, non credibili. mancano mai i cartelli delle osterie, che so- canico.
GHE XE MIA NONA IN CUZZOLÓN, Ribobolo no per lo più in questa forma. NOSELER, 9. m. Nocciuolo e Avellano,
triviale, Modo di rispondere con disprezzo, NON PIÙ SUTRA Albero che produce le nocciuole o nocelle,
per dire Non v'è nulla ; Non ho veduto VINO BUONO DI PERFETA QUALITÀ ch'era anticamente chiamato Corylus, e poi
otrovalo nulla. ▲ 16. 24. 32. fu detto da' Sistematici Corylus Avellana.
VU SE' ARIVA AL NO PIÙ SULTRA, Voi siete NOSÈTA, s. f. Piccola Noce, cioè Piccolo
NONANTA , add . nome numerale, Novanta.
EL NUMERO NONANTA, Il numero novan- arrivato dove i topi rodono il ferro, in frutto del Noce .
maniera proverb. si dice di Luogo in cui NO SO CHE, Qualche cosetta o Qualcosetta
tesimo; Il novanta.
VECHIO DE NONANT' ANI, Vecchio nona- si fanno cose soprammano e quasi impos- o coserella AVER UN NO SO CHE CHE PIASE,
genario. sibili. Aver un certo ghiotto o un certo non so
NONANTANOVE PER CENTO, A diciotto sol- NO PO , Mainò , lo stesso che No. che di ghiotto, dicesi Di qualche bella gio-
di per lira, vale A un di presso, e con NORA , V. NIORA. vine che piaccia o che abbia idea geniale.
molta verisimilitudine. NORBIO , lo stesso che MORBIO, V. NOSTROMO, s . m. T. Mar. Nocchiere o
NONANTÈNA , Novantina, Quantità nu- NORCIN, s. m. Norcino e Brachieraio , Spe- Nocchiero, Maestro dell' equipaggio o sia il
cie di Cerusico che suol curare alcuni mali Primo fra i marinari sopra una nave, che
merale come Decina, Dozzina, ed è novan-
ta volte. delle parti genitali, e far brachieri . comanda alla ciurma e soprintende agli at-
NONANTESIMO , Novantesimo. NOSA (coll' o stretto) s . f. Noce , Frutto no- trezzi. Bosman è voce Inglese che vale lo
to prodotto dall'albero Noce ( NOGHERA ). Ha stesso . V. PILOTO.
NONETO, add. Voce vezzeggiativa e fan-
ciullesca. e vale Caretto ; Carino ; Gra- tre parti, cioè il Mallo, ch' è la prima coper- NOTA, s. f. Nota, Ricordo scritto.
ta esteriore , o sia la polpa quando è verde ; AVER UNO IN NOTA, Aver uno sul libro
ziosetto , V. NosOLIN . il Guscio ch'è duro e si schiaccia ; ed il verde, Modo famil. che vale Averlo in nota,
NONI, Sorta di pesciatello, V. NANI. Gheriglio ch'è dolce come la mandorla e si
NONI, dicesi per vezzo in vece di Onorio, Averne mal concetto.
mangia. V. SGARUGLIO . In Toscana si distin- A CHIARE NOTE , Chiaramente ; Espres-
nome proprio di uomo, ed anche, anzi più
guono due sorta di Noci, una che chiamasi samente; Schiettamente.
comunemente in luogo di Antonio.
NONO, s . m. Nonno ; Avolo ; Avo. Gentile, ed altra che dicono Malescia (che PICOLA NOTA, Notola ; Notula ; Notoleta.
444 ΝΟΤ NOV NUA
NOTÀ. add. Notato ; Annotato. pesce si trova al sole , riflette un cangian- ZORNI DE LA NOVÈNA, Novendiale, dicesi
NOTABÈN , s. m . N. B. Questo segno che te di azzurro verde e dorato. Esso lancia cadaun giorno della Novena EL TERZO O
significa Nota bene , s' impiega nella stam- talora qualcuno de' suoi aculei , förse per QUARTO ZORNO DE LA NOVENA, Il terzo o quar-
pa per impegnar i Lettore a far attenzio- difesa, e i Pescatori lo chiamano No TE to novendiale.
ue. VEDO perchè s' accorgono della presenza NOVENTO - Novo NOVENTO, Maniera del
NOTA BEN DE FAR PULITO, Avverti bene di dell' animale per qualche puntura delle tutto fam . Nuovissimo, Appena fatto : di-
far le cose con giudizio. dette spine lanciate ma non lo vedono : cesi specialmente d'un abito o simile. V.
NOTADA, s. f. Nottata, Spazio d' una in- quasi che vogliano dire Ti sento e non ti Novo.
tiera notte . vedo, perchè il Mollusco si sottrae . NOVITÀ, s. f. Novità; Nuova.
NOTADA, detto in altro sigu . Annotazio- NOTIFICA LE NOVITÀ LE PIASE A CHI NO GA GNENTE
ne, Memoria che si faccia. NOTIFICAZIONS . I. Notificazione o No-
DA PERDER, I garbuglio fa pe' malestanti,
NOTAMBULO, s. m. Nottambulo , Colui tificagione. Atto col quale sotto il Gover- cioè Le mutazioni tornan bene a chi è in
che sano e addormentato, e per lo più di no Veneto era registrato un istrumento di cattivo stato.
notte, sorge dal letto, cammina, parla etc. compera o vendita al Magistrato dell' Esa- FAR DE LE NOVITÀ, Innovare o Innuova-
come se fosse svegliato. V. SONAMBOLO . minatore, il che significava renderlo pub- re, Far cose nuove.
NOTAMBULO, dicesi poi famil. nel sign. blicamente noto. Ora, per le nuove leggi NOVITA, detto talora per Nov▲ , V.
di Nottivago ; Nottolone ; Che va attorno dicesi Registro , e si fa nell' uffizio detto NOVITADAZZA , V. NoVAZZA.
in tempo di notte. Che fa di notte giorno. appunto il Registro. NOVIZZA, s. f. Novizia o Sposa, Colei che
Far vita notlivaga. NOTIZIAR, v. Notificare , Significare . s'è di fresco maritata; e Quella ancora ch'è
NOTAR, v. Notare; Annotare . NÒTOLA, s , f. Pipistrello o Vipistrello e soltanto promessa in matrimonio, la quale
NOTAR DE SORA, Soprannotare . dicesi Donna giurata. 1
Vespertilio, detto ancora.Nottola e Notto-
NOTAR LE CAZZE , V. CAZZA. lo, Animal volatile notturno detto da Lin- SAVER METER LA NOVIZZA IN LETO, Detto
NOTAR PER MEMORIA, Appuntare , Seri- neo Vespertilio murinus. fam . metaf. Saper colorare , ricoprire, fin-
vere per ricordarsi cose date in credenza, NOTOLADA. s . f. Nottolata e Nottata. Ve- gere, simulare ; Super trar la serpe dal-
in prestito etc. glie noiosissime che passai per molte notti. la tana; Sapere il fatto suo. V. in SAVÈR.
NOTERÈLA, s . f. Notola ; Notula ; Noto- FAR UNA NOTOLADA, Far nottolata, cioè NOVIZZO, s. m. Novizio e Novizzo ; e Spo-
letta; Noterella ; Annotazioncella. Vegliare tutta la notte senz' andare a letto . so, uomo recentemente ammogliato, od an-
Detto per Quaderno o Vacchetta, cioè Fare il nottolone o il nottivago . che soltanto promesso, V. NoviZZA.
Alquanti fogli di carta uniti insieme per NOVA (coll' o stretto) s . f. Nuova e Novel- ESSER NOVIZZO IN UNA COSSA, Esser no-
iscrivervi conti, memorie ed altre minute la, Avviso. vizio ; Esser caloscio, fresco tenero, de-
cose. NOVA BONA, Nuova da calze o Novella bole, Aver peccato in una cosa ; Esser
NOTATORIO , s . m. Così chiamavasi a' da roba, Novella da meritar la mancia. avannotto, bergolo , Esser soro, Esser nuo-
tempi Veneti un Libro particolare usato NOVA VECHIA O CO LA BARBA ; Novella bar- vo in che che sia ; Non avere esperienza.
dalle Magistrature, per notarvi alcuni atti. bata o ricantata, cioè Invecchiata. Avere NOVO, add. Nuovo.
NOTAZIÓN, s . f. Annotazione ; Nota, Me- un palmo di barba ; Nuova rancida ; Nuo- NOVO DE TRINCA O Novo NOVENTO, che an-
moria scritta. va scritta ne' boccali di Montelupo ; Esser
che si dice NovO FIAMANTE, Novellino, Affat-
NOTE, s. f. Notte. piene le piazze di alcuna cosa.
to nuovo. Ancor caldo della fucina, dicesi
FAR DE NOTE ZORNO, V. ZORNO . NOVA CHE VAL BEZZI, Novella da roba o
fig. per far intendere ch'è nuovo nuovo,
LA NOTE XE MARE DEI PENSIERI , Consi- da calze, cioè Novella da meritare una man- fatto di fresco.
gliarsi col piumaccio , vale Dormir sopra cia.
NOVOGIANDO, Non volendo o Non se n'
una cosa prima che si risolva. NOVA UFIZIAL, Notizia uffiziale, cioè Cer- avvedendo, cioè Involontariamente .
IN TEMPO DE NOTE, Nottetempo ; Notte ta, legittima. NOVOGIANDO SON VEGNUO VECHIO, Senz' ac-
tempore ; Di notte tempo . Contår de le nove , Novellare. corgermene invecchiai.
AVÈR LE MEZE NOTE, Maniera de' Gon- NOVA DA LAZARETO, V. LAZARETO. NOZZE, s . f. Nozze ; Matrimonio ; e pren-
dolieri di famiglia, Aver la mancia della NOVAL , add. Novale o Maggese .
BENI NOVALI. Beni o Campi novali o mag- desi anche per Conviti di nozze .
mezza notte. È costume inveterato che il PICOLE NOZZE , Nozzoline FAR LE NOZ-
Padrone contribuisca a' Barcaiuoli che lo gesi o muggesati, cioè Nuovamente ridotti
a frutto. ZE SUL FOLO, Far nozzoline, cioè Nozze mi-
servono dopo la mezza notte, una mancia , serabili.
come per giunta di salarfo, la quale era NOVAZZA O NOVITADAZZA , 8. f. Nuovona,
Voce scherzevole , Una gran nuova. ME PAR DE FAR NOZZE, Mi pare di andar
per lo più di due lire Venete a cadauno. a nozze o alle nozze , dicesi Quando si man-
NEL CUOR DE LA NOTE, Nell' alta notte ; NOVÈLA , s.f. Voce ant. Novella, Narrazione
favolosa ; Favola. gia di molto gusto, e con fame, una pietan-
Nel cuor della notte ; A notte calda o fer- za meschina sì ma appetitosa.
ma o ben avanzata ; Di notle profonda. GRAN NOVELA, Novellaccia - NOVELA CHE
PASSAR LA NOTE IN QUALCHE LOGO. Pas- NU, Noi, Ne' bassi secoli dicevasi Nus, don-
FA DA RIDER, Novellozza .
de probabilmente il nostro Nu e il Nous
sar la notte, vale Consumarla -- PASSAR CONTAR NOVÈLE, Novellare .
de' Francesi.
LA NOTE IN ORAZION, Pernottare in ora- NOVÈLO , add. Novello; Novellissimo ; Nuo-
zioni. vo. NU ALTRI O NUALTRI e NU ALTRE , Noi.
VEGNI A NU, Venite a noi ; Venite qua
BONA NOTE SONADORI O BONA NOTE, detto ROBA NOVELA, Novellizia , s . f. si dice pro- - VEGNI A NU, è talvolta un Modo di ri-
assolut. Buona notte pagliericcio, Prov. pr. di fiori o di frutti, che vengono alquan- chiamar l'attenzione di una o più persone,
Fiorentino che si specifica , Sono spedito , to prima dell' ordinaria stagione .
ed è come dire, Attendete a me o a noi ;
Non v'è per me alcun rimedio. DA NOVELO TUTO XE BELO, Di novello tut- Ditemi ; Ascollatemi ; Volgetevi a me o a
NOTEVEDO , 8. m. Nome dato da' Pesca- to è bello, ovv. Il novello fa un veder bello, noi etc.
tori ad alcuni Molluschi di mare , per esem- cioè La cosa novella fa una bella apparenza .
Fattor nuovo tre di buono. VEGNIMO A NU, Veniamo a' ferri, cioè al
pio all' Aphrodite aculeata, detta dal Re-
punto centrico del discorso, Concentriamoci
di Istrice marino, ed anche all' Amphino- NOVEMINA, s . f. Così chiamasi una Giuo- Concludiamo .
me capillata di Bruguière. Questi animali cata di nove numeri legati o riuniti che
NUAR, v. Notare o Nuotare - - Sopranno-
sono contornati di molti aculei disposti facciasi al pubblico lotto .
tare , Notar sopr ' acqua - Passeggiare,
un sopra l'altro in modo, che quando il NOVÈNA, s . f. Novena. dicesi Notare cavando ora un braccio ora
NUO NUV NUV 445
l'altro. Nolare di spasseggio , dicesi NUO O NUDO, add. Igundo ; Nudo ; Nudato. NUVOLA DE L'OCHIO, Panno o Nacchia,
Quando uno nuotando e tenendo la testa NUO E NUDO O NUO PER NUO, Locuz . fam. dicesi a Quella macchia o maglia a guisa di
sopr'acqua, cava fuori un braccio per volta Ignudo nato o Ignudonato, vale lo stesso nugola, che si genera nella luce dell'occhio
ordinatamente battendolo sopra l'acqua per che Ignudo, ma ha più forza . Si spogliò -Suffusione o Caligine, Alterazione degli
romperla e spingersi innanzi . V. CAORIO. ignudo nato. umori dell'occhio, e specialmente del cri-
NUAR COME UN PESSE, Nuotare benissimo. NUO E CRUO, detto fam . per esagerazione stallino, che impedisce il vedere.
- NUAR COME UN PESSE DE PIOMBO O COME Povero in canna , cioè Miserabilissimo , NUVOLA DE OSELI e simili, Nuvolo di uc-
UN'ANCORA, Notar come un vomero, Non sa- Pezzente e quasi ignudo. celli ; Folata o Stormo d'uccelli.
per nuotare. NUDO DE L'ACADEMIA, Modello, Propr. Uo- NUVOLA DE MUSSOLINI, Branco di moscio-
NUAR A BARBUZZETO , diciam noi per Nuo- mo e Donna che nell' accademia del disegno, ni.
tare appoggiando il mento ad una tavola nudo o vestito, sta fermo per essere da' gio- NUVOLA DE AVE, Sciame di api.
galleggiante : questo è l' ultimo esperimen- vani studenti e da' maestri dell'arte per NUVOLA DE ZENTE, Bulima, cioè Frotta
to di quelli che apprendono a nuotare colla loro studio ritratto al naturale. confusa. Un nugolo di persone.
tavola prima di abbandonarla . CORTELO NUO, Coltello ignudo, cioè Sguai- VEGNIR DA LE Nuvole, V. VEGNIR.
NUAR NE L'ONTO, Notare nel grassume, nato , senza fodero. NUVOLA O NOVOLA finalmente dicono in
nel lardume, nell'unto, nel lardo o nelle OMO NUO, pesce, V. Oмo. Contado a quell' arnese detto da noi REFRE-
lasagne ; Aver latte di gallina ; Essere NUTRIÈTO add. dimin . di NUTRIO, Incar- SCADORA , con cui s'inaffiano gli erbaggi
in una casa come un mare, Abbondar di nito o Rimpolpato anzi che no: dicesi di nell' orto; ed è una bella metafora tratta
tutto. Persona, cioè Alquanto incarnito. dalle nuvole che producono la pioggia na-
NOL ME TROVARÀ A NUAR, detto fig. e vale, NUTRIO, add. Ben nutrito, cioè Incarnito ; turale, come l'annaffiatoio l'artificiale.
Non mi coglierà o troverà in colpa, in di- Rimpolpato, Cresciuto di carne. NUVOLA, add. Nuvoloso ; Nugoloso ; Nu-
fello, in mancanza. NUTRÌR, v. Nutrire ; Nutricare ; Nudri- volato , Dicesi del tempo fosco del Cie-
SE EL ME TROVA A NUAR CH'EL ME TOCA LA re, Dar alimento. lo.
CAMISA, Se e' mi coglie in colpa o colpe- NUTRIRSE (in sentimento nostro) Incar- NUVOLARSE , v. Annuvolare ; Annuvoli-
vole o manchevole, ch' e' mi castighi. narsi ; Far carne ; Essere in carne ; Ri- re ; Rannuvolare e Rannugolare.
NUDO, V. Nuo . mettersi • tornare in carne, valgono Es- NUVOLAZZO, s. m. Nuvolone, V. Nuvo-
INFANTE NUDO, dicevasi già due secoli nel- sere o divenire alquanto complesso, Star LÒN.
lo stesso signif. odierno di NUDO e crudo. benissimo di salute. V. ToN. NUVOLÈTA, B. f. Nubiletta ; Nugoletta.
NUDRIGAO, add. T. ant. Nutricato , Nudri- NUTRITIVO, add. Nutriente ; Nutrican- NUVOLÈTO , 8. m. Nuvoletto o Nugolet-
to o Nutrito ---- BEN NUDRIGAO, Ben nodri- te; Nutrimentale ; Nutrimentoso ; Nutriti to, Piccolo nuvolo.
vo, (noi intendiamo Conferente alla salute, Detto alcune volte in sign. di Nebbia, va-
to o Ben pasciuto.
NUMERARIO, s. m. Danaro ; Moneta ; Con- che fa ingrassare). le per Nebbia leggera.
tante, Il soldo effettivo sonante. NUTRIZION, 8. f. Nutrizione. NUVOLO, s. m. Nugolo o Nuvolo.
AVER NUTRIZION, Essere in carne, Essere FAR NUVOLO, lo stesso che Nuvolarse, V.
NO GO NUMERARIO, Non ho danaro effet-
alquanto complesso. FA NUVOLO , detto metaf. Rannuvola ,
tivo.
NUMÈRICA, 8. m. I numeri, anzi Il com- NUVOLA O NIOLA, 8. f. Nuvolo e Nugolo Dicesi quando uno è turbato nell' aspetto
Nuvola. e mostra collera. Vedo il ciel turbato o la
plesso de' numeri .
SCOMENZAR LE NUVOLE, Ragnare, Dicesi marina torba.
NUNZIATA, 8. f. Annunziazione , la Festi-
dell' aria che comincia a rannuvolare. NUVOLO DE AVE, V. NUVOLA e Ave.
vità della Madonna Annunziata .
NUNZIATA , dicesi per Annunziata , Nome Vento da nuvole o DA PIOVA, Nubiaduna NUVOLON, s. m. Nugolone, Gran nugolo.
o Adunanubi e Nubaddensatore . NUVOLOSO, add. V. NUVOLA.
proprio d' una Femmina

t
OBS OCA OCH

O, Lettera vocale dell' alfabeto > che presa soletus o Osoletus) Disusato, Ch'è anda- OCASIÓN, s . f. Occasione, Congiuntura.
in forza di sust. è mascolino. to in disuso. PICOLA OCASION, Occasioncella, D' ordi-
OA CIGAR OA, Vagire; Piangolare; Pia- OCA, s . f. Oca comune, detta in qualche nario s'accompagna coll' aggiunto Meno-
gnucolare, Proprio de' bambini . luogo d'Italia Papera o Pavera , e da ma o Minima.
OBIETO, s . m. Obbiezione o Obiezione , Linneo Anas Anser domesticus , Uccello A L'OCASIÓN NOL VAL UN STRANUDO , Al
Obice, Opponimento . acquatico domestico notissimo. cimento non vale tre piccioli o uno zero,
QUESTO NO ME FA OBIETO , Ciò non im- OCA SALVADEGA , Oca selvatica detta da Dicesi d' uomo di poco spirito.
plica contraddizione, Co nm ripugna o Linn. Anas Anser. È uccello di passo e si A OGNI OCASION, Quando che fosse; Quan-
non imbarazza. piglia nelle paludi . Quando è preso e reso do che sia; Ad ogni occasione.
ÒBITO, s. m. dal latino Obitus, che signi- mansueto, diviene sterile. CAUSA CHE DA OCASIÓN , Causa occasio-
fica anche Morte , ma noi usiamo questa OCA, nel parlar fam. si dice per Malla- nale .
voce nel sign. di Funerale; Esequie; Mor- na, Specie di Maninconia - ESSER IN OCA, BISOGNA LEVAR L'OCASIÓN, Chi non vuol
torio , cioè le cerimonie religiose che si Aver il cimurro ; Aver le lune ; Aver la la festa levi l'alloro , Per iscansar quello
fanno ai defunti . paturna, Dicesi di Chi è sdegnato o imbiz- che non si vorrebbe, bisogna togliere l'oc-
ANDAR A OBITO, Andare al morto. zarrito - CAZZAR VIA L'OCA, Cacciar via casione. Levar il vino a' fiaschi o da' fia-
IGA FATO UN BEL OBITO , Il funerale è le passere; vale I pensieri noio si. schi.
stato magnifico; pomposo. Funerale mi- ANDAR IN OCA , Porre o Piantare una Co L'OCASIÓN , Maniera fam. che vale
serabile o simile, contrario . vigna, detto metaf. Vagellare, Non bada- Certamente; Si; Non v' è dubbio.
ÒBIZZO, s. m. Obice, Specie di cannone re a quel che altri dica, ― Val anche nel DAR OCASION, Occasionare.
corto o di piccolo mortaio . Fu anche detto sign. di Dimenticarsi di che che sia. L'OCASIÓN FA L'OMO LADRO, La comodi-
Obizzo. Avèr la pele d' oca, Esser arruvidato, tà fa l'uomo ladro; E' fassi all' inforna-
OBLIGA, add. Obbligato. in sign. di quella ruvidezza cagionata da re il pan goloso; ovv. All' infornare si fa
OBLIGA INSIEME CO UN ALTRO, Coobbliga - soverchio freddo nelle carni . il pan goloso, e vale che L'occasione ne
to, cioè Obbligato come l'altro. Solidario VEGNIR EL PELO D'OCA, V. PELO . induce sovente al male.
o Solidato è l' Obbligato solidalmen te. ESSER FIO DE L'OCA BIANCA, Egli ha il VEGNIR L'OCASIÓN, Balzar la palla o Bal-
ESSER OBLIGA, Saper grado o buon gra- vento in poppa; Egli è figliuol dell' oca zar la palla in mano; Venire il destro, cioè
do di che che sia VE SON TANTO OBLI- bianca, valgono, Egli ha fortuna. Il comodo, l'opportunità.
GA, Molte grazie; Gran mercè, Mi chia- Fare il becco all' oca , dicesi anche in OCATO, s. m. Papero; Paperello; Pape-
mo a voi debitore di tanta o molta rico- vernacolo, e vale Conchiudere il negozio, rino; Paperotto, Oca giovane.
noscenza . - NO RESTAR GNENTE OBLIGA , Riuscire perfettamente -- XE FATO EL BE . OCÈI, Leggesi in una lettera del Calmo :
Non ne saper grado o Non ne sapere nè CO ALL'OCA , Il dado è tratto, L'affare è SEPARANDOVE FINA... DAL MAZÒR NUMERO DE
grado nè grazia. fatto, il negozio è spacciato. VIVENTI IN OCEi ducali teritORIO etc. Questo
OBLIGAR, v. Obbligare. PORTAR L'OCA AL PARÒN, è un' altra ma- non è che un latinismo arbitrario e faceto,
OBLIGARSE INSIEME CON UN ALTRO, Obbli niera fam . che ha un di presso ritiene il in vece di in hocce ducali territorio , cioè
garsi in solido , vale Obbligarsi ciascun precedente significato. Usasi specialmente a dire Separandovi dal maggior numero
per l'intiero . tale espressione al giuoco, e si riferisce o de' viventi in questo ducale dominio.
OBLIGATO, add. Obbligato ; Obbligatissi- ad un' accusata o a quell' ultima carta pre- OCHELA (coll'e larga) s. f. Loquela , Vo-
o; Vi son molto obbligato , Maniere di valente che serve per compiere i punti del ce, Vociaccia. V. BATOLA.
ringraziamento. la partita o per uscire del marcio. Dicesi, AVER UN'OCHELA O UNA GRAN OCHELA, ES-
OBLIGATO DE LA CAROZZA, Maniera fam. per esempio , STA CARTA PORTA L'OCA AL ser tutta voce o cicala; Aver buona ciar-
Poco o Niente obbligato ; Non ne saper PARON , e vuol dire Questa carta decide la; Esser cornacchia; cornacchione.
grado o nè grado nè grazia , V. INCAGAR . della vittoria; Abbiam guadagnato; o Ab- OCHELAR, v. Gridare; Stridere; Schia-
OBLIO, V. OBRIO. biamo schifato il marcio. mazzare ; Strillare .
OBOÈ, s. m. Oboe, Strumento da fiato no- ZOGAR A L'OCA. V. ZOGAR . OCHÈTA, s . f. Paperella , Oca giovane .
tissimo, al quale molti dicono in dialetto TRE OCHE E UN PAVERO, Tre oche e un OCHIÀ , s. m. ) detto ancora ALBORO BA-
ABUE, V. pupero, Maniera fig. per dire Poca gente, OCHIADA , 8. f. )
OBRIO, s. m. Obblio o Oblio, Dimentican- Pochissime persone , quando si vuol allu- STARDO, T. de' Pesc. Melanuro o Occhiata
za. È idiotismo per OBLIO. dere allo scarso numero di ascoltanti ad e Occhialone o Occhione , Pesce di mare,
SE META TUTO IN OBRÌO, Si pongano in una predica, o a qualche accademia etc. che si nomina Ocнi perchè i suoi occhi so-
oblio le andate cose. OCA, add. lo stesso che INOCA e INCOCALIO, no assai grossi relativamente alla mole del
V. corpo . Rassomiglia all' Orata ed ha due
OBROBRIOSO, add. Cencioso, Mal vesti-
to, Coperto di cenci ; ed anche Lurido o OCÀGINE, s. f. Cervellinaggine; Balor- grosse macchie nere una per lato della co-
Lordo, Insudiciato. daggine. da. È detto da Sistematici Sparus Mela-
OBSOLETO (coll' e larga) (dal latino Ob- OCARSE, V. INOCARSE O0 INCANTARSE, nurus Linn.
OCH OCH OCH 447
OCHIADA, s. f. e nel plur. Ocatie, Occhia- re o Tonchiare e Gorgogliare, è il bucar- OCHIO DE LA CANA, V. CANA.
la; Adocchiamento ; Guatatura ; Sguardo; si che fanno i legumi. OCHIO DEL GRASSO O DEL BRODO , Seandel-
Rimiro, Colpo d'occhio. OCHIELA , s . f. e per lo più in plur. O- le ; Occhi della pentola , Minutissime gocce
OCHIADA STORTA, Occhiata bieca, Sguar- CHIELE , Ucchiello o Occhiello , Quel picco- d'olio o di grasso galleggianti in forma di
do brusco; Malpiglio; Guardatura accipi- lo pertugio che si fa nelle vestimenta, nel piccole maglie sopra i liquori.
gliata. quale entra il bottone che l' affibbia. Più OCHIO DEL CAENAZZO , Anello , Specie di
OCHILE CHE BISEGA, Occhiatine che van- comunemente li chiamiamo BUSETA DEL BO- anello in cui s' infila il catenaccio.
no al cuore, Che allettano. ΤΟΝ . Ochio de la bertoÈLA, Anello della ban-
Calumarse de lE OCHILE, Darsi furtiva- OCHIETIN della. V. BERTOELA - Stacca, dicesi Quel
8. m. Occhietto ; Occhiolino.
mente delle occhiate -- DAR DE LE OCHIAE OCHIETO } ferro a forma d'anello fitto nella muraglia,
CON GUSTO, Occhieggiare ; Fare agli occhi OCHIETO ALEGRO, Gli ride l'occhiolino e dove si mettono le insegne.
Amoreggiare. vale Si rallegra. OCHIO DE L'INCALMO, Occhio o Scudic-
DAR UN OCHIADA A QUALCOSSA, Dar un'oc- Ochieto dei FRUTI, Tecca, cioè un mini- ciuolo, Che s'incastra nella tagliatura del
chiata; Dar una rivista. mo che di cattivo, che principia nelle frut- nesso.
LONTAN UN' OCHIADA , Un'occhiata, cioè ta quando vogliono marcire. OCHIO DE MANIN, Maglia, V. MAGIA.
Quanto può vedersi coll' occhio . OCHIETO DE LE CARTE, T. del Foro, Og- OCHIO DRETO, Locuz. fam. e fig . Migno 10
OCHIADAZZA, s. f. Accresc. di OCHIADA, getto o Obbietto, Brevissimo compendio del o Cucco, V. BEGNAMIN -- ESSER L'OCKTO
Squardo ghiollo. contenuto di memoriali o scritture da pre- DRETO DE UNO, Essere il braccio destro d
OCHIADINA, 8. f. Occhiatina ; Sguardoli- sentarsi all'Autorità, che si scrive al di uno, Essere colui di eui quel tale si serve
no A LA PRIMA OCHIADINA , Di prima dietro di esse ; ed è una specie di Rubrica. in ogni sua cosa.
presa; Di primo lancio. La legge ordinò che nella rubrica si scri- OCHIO FALSO, Occhio vetrino.
OCHIAL, 8. m . che per lo più dicesi in plur . vesse l'oggetto dell'istanza , e questa pa- OGHIO SOLO, Monocolo o Unoculo.
OCHIALI O OCHIAI , Occhiale o Occhia'i , rola fu storpiata e mutata in ОCHIETO, ch'è OCHI BARONI, detto metaf. vale Occhi fur-
Strumento notissimo e comunissimo, com- divenuto comunissimo. bi, V. OCHI CHE Copa .
posto di due cristalli o vetri pel cui mezzo FAR D'OCHIETO, Far d'occhiolino ; Dar OCHI BISATAI, Occhi sbattuti, languidi.
s' ingrandisce o rischiara la vista. d'occhio ; Ammiccare , Accennare cogli oc- OCHI BULEGHINI, Occhi vividi.
OCHIALI CHE INGRANDISSE , Occhiali in- chi Fare agli occhi, vale Vagheggiare, OCHI CELESTI, Occhi cilestri. Cilestrini è
granditori. far all' amore. il dimin.
OCHIALI CHE FA BEN AI MI OCHI, Occhia- OCHIO, s . m. Occhio, che dicesi anche Lu- OCHI CHE COPA , Aver un occhio che uc-
li che mi fan bene , che mi rischiarano la ce, e da scherzo Lucerna e Luciante. cide il Cristiano , Dicesi di bell' occhio.
vista. BALA DE L'OCHIO, Globo o Bulbo -- Pu- Occhi assassini : Lucenti giri dell' anima.
OCHIALI CATIVI , Occhialacci ; s'intende TINA DE L'OCHIо, Pupilla, che anche si dice OCHI CHE SFIAMEGA, Occhi di ramarro,
Occhiali che non sono adatti alla vista di Luce dell' occhio - BIANCO DE L'OCHIO, Belli e vivacissimi . Le tue belle ciglia get-
chi li usa, per qualche loro imperfezione. Adnata; Albugine; Congiuntiva, NEGRO DE tan ta! luccichio , che la stessa Diana non
I OCHIAL DE FRA BERNARDO, Si dice dai L'OCHIO, Cornea lucida o trasparente ha tanto splendore.
giuocatori per ischerzo la Carta del due di Iride, si dice quel Cerchio di varii colori, OCHI DE GATO SURIAN, Occhi lussuriosi:
danari. o sia la Membrana colorata che circonda la OCHI DA MORTO, Aver gli occhi premuli
NO GHE VOL OCHIAI PER CONOSSERLO, V. pupilla Acquitrino, quel Lustro che si da ferreo sonno, val Mortale.
CONOSSER. vede negli occhi de' viventi - CASSA DEL OGHI FODRAL DE PEBSUTO, detto fig. vale
OCHL. detto per agg. di Dente, Occhia- OCHI, Occhiaia o Coppo -- CANTONI DEL Occhi poco veggenti ; Occhi allucinati, ub-
le, dicesi Quello che ha corrispondenza col- OCHI, Canto o Angolo lacrimatorio o Ca- bagliati. Tu non vedresti un bufalo nella
l'occhio. runcola lacrimale. neve.
PESSE OCHIAL, T. OCHIADA. OCHIO ACUTO, Occhio aguzzo, Sottile, OCHI DE FOGO, Occhi di fuoco, di bragia,
OCHIALÈR, 8. m . Occhialaio , L'artefice Che vede molto . Occhio o Occhi lincei o abbraciati o abbragiati ; ovvero infocati,
che fa occhiali. Occhi di lince si dicono di Chi ha vista irritati.
OCHIALÈRA, 8. m. chiamasi da noi la Mo- acuta e perfettissima - Occhio largoveg- OCHI DE ZOETA, detto fig. Occhi od Oc-
glie o Femmina di Occhialaio, alla quale gente, che vede di largo o di lontano. chiacci di civetta, e per simil . Zecchini o
secondo l'inclinazione della lingua ed altre OCHIO ATRATIVO, Occhio del ramarro ; Giallosi ardenti e lampanti.
voci consimili e così formate, potrebbe dir- Aver l'occhio del ramarro, detto fig. va- OCHI FURBI, Occhi grifugni, vale Accorti.
si Occhialaia. le Averlo bello. OCHI INCAGOLAI O CO LA BOBA, Occhi cis-
OCHIALETO (coll' e stretta) s. m. Occhia- OCHIO BOARO, detto nel gergo de' barca- posi, caccolosi ; Occhi orlati di tonnina
lino, Piccolo occhiale per guardare con un iuoli, vuol dire il Culo. o di savore. Un par d' occhiacci orlati di
occhio solamente. OCHIO CIMEGHIN, Occhi sbirciati, Si di- savore.
OCHIAR, v. Occhiare, Fissar l'occhio ver- ce del socchiudere gli occhi per osservar OCHI INCAVAI O IN DRENTO, Occhi incaver-
so che che sia con pensiero d' ottenerlo -- con più facilitá le cose minute : proprio di nati o affossati o sfossati, cioè Concavi o
Adocchiare o Aocchiare e Guardar fisso, chi ha la vista corta. Sbircia di qua e indentro.
valgono Affissar l'occhio inverso che che di là; Sbirciandola un po' meglio e più OCHI IN FORA, Occhioni.
sia, Guardar attentamente - Appostare, da presso. OCHI INGARBELAI, Occhi scerpellati o scer-
Osservare cautamente dove si ricoveri o sia OCHIO DEL PREFAZIO, detto fig. Cipiglio, pellini, Occhi che hanno arrovesciate le pal-
riposto che che sia — OCHIAR EL MOMENTO, Guardatura torva. Guardar uno a straccia- pebre.
Appostar l'occasione, cioè Osservare in- sacco; Occhio bieco ; travolto, torvo. OCHI LAGREMINI, Occhi lagrimosi, che
sidiosamente l'occasione di far qualche co- OCHIO DA GATO, Occhi cesii o di gatto, hanno il difetto di lagrimare.
sa. Occhi di color celeste misto tra il bianco OCHI MACAI, Occhi sbattuti. V. CAPAROZ-
ОCHIELO, Imper. di OCHIAR, Osservato- e il verde azzurro ; i Latini li biasimavano. ZOLI e FIGADei .
lo; Tenetelo di vista Alloccare, vale OCHIO DEI CARATTERI, Occhio, T. di Stam- OCHI PIANZOTI, Occhi imbambolati.
Adocchiare per tender insidie. Alloccare peria S'intende generalmente delle diffe- OCHI SBARDELAI, Occhi sbalestrati, vale
una borsa di danari. renti grossezze de' caratteri. Mossi senz' ordine e senza modo.
OCHIARSE parlando de' legumi, Intonchia- Ochio dei fasoli, V. Fasiòl. OCHI SGARBELLINI, V. OCHI INGARBELAL
448 ОСИ OCH ODI
OCHI SPAVENTAI, Occhi spaventalicci. Öc- FAR OCHIO O FAR PIÙ OCHIO, Dare o Far ta da' Sistematici Turbo rugosus, perchè
chi spaventaticci e imbambolati. occhio, Far più vistoso , e dicesi di Abito in qualche modo somiglia alla parte este-
Ochi torbi, Occhi sbattuti, intorbidati. o d'ornamento qualunque. riore del bulbo dell' occhio, quantunque sia
OCHI TRADITORI O DA GALIOTO, Occhi truci FREGARSE I OCHI, V. FREGAR . d'un vivo del color del cinabro. I Pesca-
o truculenti, crudeli, feroci, che mostrano LASSAR PER OCHIO, V. LASSAR. tori Istriani gli dicono AMBULISE.
crudeltà. LASSAR I OCHI DRIO UNA COSSA, Non istac- OCHIÒN, s. m. Occhione ; Occhiaccio.
OCHIO, detto in T. de'Vetrai, V. ARA. car l'occhio da che che sia, Non cessar EL GA OCHIONI ! Maniera fam. Egli è lar-
OCHIO DA PROVA, T. mar. Cubia, Quel fo- di guardare. goveggente, Che vede lontano.
ro a prova delle navi, per cui si fa passare VARDAR CO LA COA DE L' OCHIO O SOTOCHIO OCHION, detto per Agg. a Persona, At-
il cavo dell' ancora che si vuol affondare. O DE BON OCHIO O DE MAL OCHIO, V. VARDAR. tenditore ; Osservatore , Che guarda, che
OCHI DA PUPA, Cantarette, Apertura alla L'OCHIO DEL PARÒN INGRASSA EL CAVALO, V. osserva.
poppa delle galere, dov'è incassato il timo- INGRASSAR. OCHIOPULİN , s. m. Lupinello, Sorta di
ne. LONTAN DAI OCHI , LONTAN DAL CUOR, V. callo che ritrae il nome dalla sua forma
A оCHIO, A occhio, A vista ; Comprare LONTAN. di Lupino (FAVA LUINA). Sorta di malattia
o Vendere o Dar a occhio. MAGNAR O MAGNARSE I OCHI, V. MAGNAR . che suol venire ai polli negli occhi , quan-
A OCHI SERAI, Ad occhi chiusi ; A chiu- OCHIO AL SCALIN, Maniera furbesca e fam. do enfiano e s'infiammano foggia di lu-
S'occhi; A tentone ; Alla cieca - FAR A Cheti e chinati, Modo che dinota, Doversi pino, che si cangia in una maglia o mac-
SERA OCHI, Fur che che sia a chius' occhi, procedere o parlare cautamente. Sta a chia bianchiccia.
detto fig. vale Francamente. rilente o Va a rilente o a rilento ‫ و‬cioè OCHIOTÒGO è nn vocabolo di gergo de'
A OCHI VEDENDO, Ad occhi veggenti ; A Sta circospetto, rattenuto, cauto - Guar- Barcaiuoli, che vuol dire Culo badiale.
suo veggente, valgono Palesemente, alla da la gamba, vale Abbi l'occhio, Non ti OCHIZAR , v. Occhieggiare, Guardar con
propria veduta . fidare Adagio a' ma' passi , Sii accorto. compiacenza.
ANDAR PER OCHIO, Smarrire ; Sparire che RESTAR PER OCHIO, V. RESTAR. OCLUDER, v. Includere e Acchiudere, In-
che sia. SERAR UN OCHIO, Chiuder gli occhi a che serire, chiuder dentro d' una lettera un'al-
AVER SEMPRE DAVANTI I OCHI, Star fillo che sia, vale Passarlo senza considerazio- tra o simili.
negli occhi. ne - Passar una cosa a chiusi occhi, OCLUSA, add. Inclusa o Acclusa , dicesi
AVER I OCHI DA SONO, Avere gli occhi tra' vale Non ne far conto, Dissimulare, Far di Lettera o carta qualunque chiusa in un'
peli, Esser ancora sonnacchioso. vista di non vedere. altra.
AVER I OCHI IN TESTA, Stare in guardia ; STAR CO L'OCHIO A PENELO, Star coll' oc- OCO, Cervellin d' oca ; Castronaccio, Agg.
Star in sè. chio alla penna ; Tener l'occhio a pen- d'uomo stupido.
AVER O TEGNIR L'OCHIO A QUALCOSSA O A nello, Badare attentamente. ANDAR DE OCO, Cacar liquido ; Scacaz-
UNO, Avvertire ; Aver cura ; Aver l'occhio STAR CO TANTO DE OCHI, Stare a occhi zare, e quindi Scacazzio ; Aver la caca-
o gli occhi alle mani altrui, Osservare che aperti, coll' occhio teso ; Stare a canna iuola In sign. metaf. Far fillide mia,
altri non rubi o non fraudi - Leva le pere, badata, Star con tutta attenzione . Rovinarsi, Fallire .
ecco l'orso. Prov. Avvertimento di aver TIRAR I OCHI, V. TIRAR. OCORENZA, 8. f. Occorrenza ; Bisogno.
cura alle cose quando sopravviene il pericolo TEGNIR I OCHI A CASA , Avere o Tener Fare le sue occorrenze è anche Locuz.
di perderle. AVÈR I OCHI IN TESTA COI DRE- l'occhio o gli occhi a' mocchi, vale Aver di Foro, che s'usa presentemente, e vale
TI, Chi ha il lupo per compare porti il cura grande di non esser gabbato So- Fare le sue incombenze o i suoi incom-
can sotto il mantello, e vale Chi ha a trat- pravveduto vuol dire, Avvedutissimo . benti, cioè Quello che occorre ed incombe.
tar co' tristi vada cauto AVER L'OCHIO A TOR I OCHI, Abbagliare ; Abbarbagliare ; FAR UN'OCORENZA, Locuz. fam. Fare i
TUTO, Tenere un occhio alla padella e uno Non reggere la vista per la soverchia luce. suoi agi; Scaricare il ventre ; Andar del
alla gatta, cioè Aver riguardo e procedere Il sole abbaglia chi ben fisso il guarda corpo; Cacare.
cautamente. Smagliare si dice anche di Colore, Gio- OCORER, v. Occorrere, Bisognare.
AVER I CAPAROZZOLI O I CAKAMALI SOTO I ie e simili, per dire che Risplende, Brilla . NO OCOR DE DISGUSTARLO, Maniera fam.
OCHI, Aver sotto gli occhi quelle strisce o TRAR I OCHI ADOSSO DE QUALCÙn, Squa- Non si deve disgustarlo, cioè Importa di
macchie brune e quasi nere, che sono indi- dernar due occhiacci addosso ad alcuno non disgustarlo.
zio di mal essere, o d'aver esercitato con Tener gli occhi addosso altrui, vale PER TUTO QUEL CHE PODESSE OCORER, Á
eccesso il coito ; esse macchie noi chiamia- Avergli cura, badarvi. ben essere, posto avv. Per abbondare in
mo familiarmente CAPAROZZOLI O CARAMALI. VERZER TANTO DE OCHI, Sbarrare gli oc- cautela.
BUTAR LA POLVere in ti ochi, V. Butår. chi AVER AVERTO I оCHI, I cani porta- OCRESTA, Voce bassa che vale Orchestra.
COLPO D' OCHIO, Occhiata ; Rivolta d' oc- no le balestre; I mucini hanno aperto OCULATO, detto per Agg. a Persona, Can-
chio; Veduta ; Batter d'occhio UN BEL gli occhi, Saper il fatto suo. to; Circospetto; Ritenuto, e s'allude al
COLPO D' OCHIO, Un tutto insieme, Un' ar- PARLAR A QUATR' OCHI , V. PARLAR . carattere ed al costume di taluno.
monia fra le parti che forma un bel tutto. OCHIO DE BO, s. m. T. degli Uccellato- OCULICRISTI, s. m. T. de' Fioristi, Ga-
AVER UN GRAN COLPO D'OCHIO, Aver o- ri, Codibugnolo terrestre o delle selve, rofano de' giardini o Mazzetti, Fiore pro-
culatezza, perspicacia , in sign . di Veder detto da Linn. Parus caudatus . Uccellet- dotto da una Pianta coltivata ne' giardini,
chiaro, Veder molto innanzi. to di becco gentile, con coda lunga, che chiamata da Linn. Dianthus barbatus. I
CAVAR 1 OCHI www.cdc GHE NE XE TANTI CHE I somiglia alla Cinciallegra, e che fu da ta- suoi fiori formano un fascetto terminale con
CAVA I OCHI, Ce n'è un barbaglio , Ve ne luno confuso col Pendolino. In alcuni pae- calice cilindrico, liscio.
sono tanti che fanno abbagliare . si d'Italia si chiamano gli uccelli di que- ODIA, add. Odiato.
COSTAR I OCHI DE LA TESTA, Costare o Va- sta specie FRATINI ed anche PARUSSOLINI ESSER ODIA PIÙ del diavolo, Esser fug-
lere un occhio ; Costar salato ; Costar il DELLA CODA LUNGA ; nel Vicentino si dicono gilo più che la malerba.
cuore o il cuor del corpo , Costar caro. COTIMON. ODIO, 8. m. Odio ; Odievolezza , Ira invec-
DAR NE L'OCHIO, Dar nel viso , vale Mo- OCHIO DE SANTA LUCIA, s . m. T. de' chiata.
strarsi molto sfacciatamente. Dar negli oc- Pesc. Così vien chiamato l' Operculo o sia L'ODIO FRA PARENTI L'È EL PIÙ FIERO,
chi, vale Allettar la vista, piacere. quel corpo di sostanza calcarea, che attac- Corruccio di fratelli fa più che due flagel-
ESSER L'OCHIO MALVISTO, Essere il mal- cato all' animale chiude l'apertura della sua li, per esprimere che L'odio fra parenti
veduto, Essere odiato. conchiglia marina univalve, che vien det- stretti è il più fiero d'ogni altro.
OFI OGN OLI 449

ODIO, nel parlar fam. dicesi anche per RAFONI) Coloro che ora si dicono Guardie pooo ; Tralio tratto ; Di quando in quan-
Noia ; Avversione - VEGNIR IN ODIO UNA di finanza, ma intendevansi quelli che gi- do.
COSSA, Venire a schifo ; Avere a schifo. V. ravano le lagune nelle barche e visitavano OGNIQUALTANTO ) V. OGNIMENDeche .
in CULO. OGNIQUALTRA TO )
i viaggiatori.
ODOR, 8. m. Odore. NOVA OFIZIAL, V. Nova, OIMĖ, V. AIME.
ODOR BON, Olezzo, Buon odore, grato soa- OFIZIÀLA, s. m. dicesi la Moglie o Fem- OLA (coll' o largo) Interiezione appellativa,
ve - Ambretta, per ironia si dice di ma- mina d' Uffiziale, e intendesi militare. Ehi; Eh; Ola - - OLA DOVE SEMIO? Olà do-
teria fetida che abbia mal odore -- Odoro- OFIZIÀR, v. Uffiziare o Offiziare, Cele- ve siam noi? Albanese messere, Amore
ne, Grande odore — Fragranza, Odor buo- brar nella Chiesa i divini uffizii. ha nome l'Oste ; Io sto co' Frati; Ta-
no, soave . OFIZIAR QUALCUN, Far buono o cattivo gliaronsi di maggio , si dice Quando alcuno
Saver de bon odÒB, Olire; Saper di mil- uffizio; Far maneggio , pratica ; Passare domandato di qualche cosa non risponde a
le odori. offizii ; Raccomandarsi. proposito.
CATIVO ODOR, Cattivo o Malodore ; Pes- OFUSCAR, v. Offuscare. Detto per interiezione eccitatoria, Alto ,
simo odore : Odoretucciaccio grave o feti- OFUSCARSE DE LA MENTE, Intenebrire, Si Bene; Escine; Mano; A noi ; O via ; Su via.
do, V. SPUZZA - OMO DE MAL ODÒR, Di mal dice che la mente intenebrisce, per dire che OLA (coll' o stretto) s. f. Pentola ; Olla,
odore, e vale fig. Di mala fama. si confonde e perde il lume della ragione. Vaso di terra cotta ad uso di cuocere vi-
ODOR DE ARSO ONTO, Puzza di leppo -- OGIAR, v. Oliare o Inoliare, Ugnere o Con- vande.
ODOR DA BRUSA, Empireumatico, V. SPUZ- dir con olio. TESTA DE OLA, detto fig. per agg. a uo-
ZOLENTE. OGIO, s. m. Olio e Oglio. mo, Capo quadro, cioè Sciocco, Capo d' as-
ODOR DA LISPIO, Saper di mucido. Olio vergine, chiamasi quello che cola siuolo ; Zucca mia da sale ; Testa busa.
ODOR DA MUFA, Oaore o Felor di muffa naturalmente dalle olive non riscaldate ; ed OLADEGA, 8. f. Volatica ; Serpigine ; Em-
• di tanfo ; Avere o Super di muffa, V. è il migliore . peliggine o Impettiggine, Macchia che ser-
MUFA. OGIO CATIVO, Olio sappiente, cioè Olio che pendo con pizzicore s'alza sopra la pelle .
ODOR DA VOVI MARZI O DA MÓCOLO STUÀ, ha troppo acuto odore . PIEN DE OLADEGHE, Empetigginoso o Im-
Nidore ; e quindi Nidoroso, dicesi per Agg. OGIO DA BRUSAR ; Olio da lucerna o di peligginoso.
al detto odore. linseme. OLANDINA, 8. f. T. degli Uccellatori . Co-
ODOR O SPUZZA da stalfi, Cattivo odor OGIO DE LAVRANO, Olio laurino. si chiamasi una Rete o Ragna fatta di filo
de' piedi. OGIO DE MANDOLE, Olio mandorlino. semplice a maglie larghe senz' armadura
FAR O DAR O MANDAR ODÒR , Olezzare, OGIO DE MANDOLA DOLCE, detto metaf. per che stesa a perpendicolo serve per pren-
Odorare, Spargere, Mandar odore - Odo- Agg. ad uomo, Mellifluo ; Dolce ; Pacato, der le allodole ed anche i beccaccini.
racch.are, Spargere odore ma per lo p.ù Di maniere dolci ed affabili Acquacheta OLANDIZAR OLANDIZAR O OLANDAR LE
cattivo. dicesi figur. di Quello che fa la gatta morta PENE, vuol dire Far pellucide o diafane o
FIOR o0 altro SENZA odòr, Inodorabile. ed opera con accortezza ― Sputa zucchero trasparenti le penne da scrivere, ad uso
ODORAZZO, 8. m. Odoretlucciaccio , Cat- a Chi nel parlare spiri o finga dolcezza. -- d'Olanda, donde venne la prima invenzio-
tivo odore. Piallone, dicesi a Chi blandisce, ed adula, ne. Se questo bel ritrovato fosse avvenuto
SAVER D'UN ODORAZZO , Odoracchiare , detto così dall'effetto della pialla che liscia ai tempi di qualche autore classico della
Spargere, Mandar odore e per lo più cattivo. il legname. nostra lingua, avremmo probabilmente Pel-
ODORETO, s . m. Odorino ; Odoruzzo ; Odo- OGIO DE MANDRAGOLA, Olio mandragolato. lucidare o Diafanare che non trovansi ne'
Ogio de olive VERDE, Onfacino. dizionarii.
rettuccio, Piccolo odore.
OE, Oh ; Ehi ; Ola ; Eh, Interiezione appel- OGIO DE BAVIZZòn , Olio di navone salva- OLCO, s. m. Olco, Pianta annuale che co-
- OE VIEN qua, Eh, vien qua. tico o silvestre. V. RAVIZZÒN. minciammo a conoscere ne' tempi del già
lativa —
OE ? con inflessione interrogativa, vale OGIO DE SASSO, Olio di sasso o Nafta. Governo Italico l'anno 1810, e che fu col-
Vedete? E così ? Non ve l'ho io dello ? OGIO DE STRAZZòn, Olio dello straccione, tivata in tutte le provincie del Regno per
▲- OE, V. in A. Altro olio medicinale. cavarne dello zucchero. Specie di saggina .
OFESA, 8. f. Offesa ; Ingiuria ; Oltraggio. Ogio de tartaro, V. TARTARO. detta volgarmente Saggina d' Africa e da'
TOR PEB OFESA, Recarsi che che sia per Ogio de vetriol , V. Vetriòl . Botanici Sorgum cafrum, e dall' Arduino
offesa ; Recarsela. OGIO PEVERE E SAL PER CONZÅR I SÈLENI, professore d' agraria a Padova Holcus Ca-
Pinzimonio, Voce dell' uso . fer. Il suo grano, che maturasi più tardi
OFESO, add. Offeso.
CHIAMARSE OFESO, Adonlarsi, ed anche ANDAR COME UN OGIO, Correre o Scorrere delle altre saggine, serve per alimentare
Dispellare, verbo neutro, Recarsi ad onta, bene, Dicesi di carrucole, pulegge e simili i polli, e dalla sua canna tagliata e spre-
Prender onta, sdegno. quando vanno su e giù senza difficoltà - muta si cava dello zucchero, ma in me-
OFIZIAL, 8. m. che anche si dice Uriziàl, Detto poi fig. Correre a verso, suol dirsi di schina quantità, come fu già sperimentato
Cosa che vada a seconda e senza ostacolo. a Padova a quel tempo, con grave perdita
Uffiziale o Offizia'e, Soldato al quale il
Principe dà per brevetto una qualche au- STAR DE SORA COME L'OGIO, V. STAR. d'una società di speculatori.
torità nel reggimento o nell'esercito. V’han- No GH'È PIÙ OGIO, Esser al lumicino o OLEGA. Lo stesso che VÒLEGa, V.
no gli Uffiziali generali. gli Uffiziali supe- alla candela, vale All' estremo della vita. OLÈTA, s. f. Pentoletta ; Pentolino.
riori e gli Uffiziali subalterni . V. GENERAL, La candela è al verde. OLİVA, 8. f. Oliva; U'iva . Frutto dell'olivo.
METER L'OGIO in te la lume, Rifornire OLIVE MARZE O FATE, Ulive inoliate o in-
COLONELO, MACIOR , CAPITANIO, TENENTE,
ARPIER. la lucerna, Rimettervi dell' olio. noliate, cioè Mature.
Basso-Uffizial, Nome generico dell'estre- QUEL DA L'OGIO, Oliandolo, Bottegaio che OLIVA DE MAR, s. f. T. de' Pesc. Sorta
rivende l'olio al minuto. di Conchiglia marina univalve, del genere
mo fra i gradi della gerarchia militare, co-
me sono i Caporali nell' infanteria. TON IN OGIO, V. TON. delle Bolle, detta da Linneo Bullo Hyda-
Sotto-Uffiziale è il nome di quel Subal- OGIO, dicesi da alcuni zotici per Loglio, tis. Ha per carattere una figura rotonda,
terno che è tra l'Uffiziale e il Basso Uffi- Erba che nasce tra le biade. V. LoGIO. incartocciata, pellucida ; abita nelle lagune,
ziale, com'è il Sergente d' una compagnia. OGNIMENDECHÈ , o Ogni qual tratto Ch'è ma il suo animale non si mangia.
OFIZIALI DA BARCA con nome più onesto ch' è; Ad ogni qual trutto ; A ogni tanto ; OLIVER, s. m. Olivo, Albero aotissimo che
chiamavano alcuni ai tempi della Repub- A ogni stan!e ; A ogni piè sospinto ; Be- produce le olive, detto da Linn. Olea Eu-
blica, (in vece di dire ZAPI DA BARCA O SCA- ne spesso; Ad ogni momento ; Ad ogni ropaa.
57
Boerio.
OME OME OMO
450
OLIVETO s. m. Piccolo ulivo. laio e Ombrelliere , Colui che fa gli om- trave che pende isolata dai cavalletti del
OLMO, s. m. Olmo detto da Linn . Ulmus brelli, o che gli aggiusta. tetto .
campestris , Albero noto, che serve per lo OMBRELÈRA, s . f. La femmina delľ om- OMO, e nel plur. OMENI, Uomo e nel plur.
più di sostegno alle viti . brellaio, la quale sull' esempio di altre vo- Uomini.
OLSAR, lo stesso che OSSARSE, V. ci consimili, potrebbe dirsi Ombrellaia . OMO A LA MAN, Uomo affabile , benigno ;
OLTRA, avv. usato da molti , Oltre, in si- OMBRELİN, s . m. Parasole ; Solecchio e praticabile, conversevole, socievole, tral-
gnif. di Avanti . Solicchio, Piccola ombrella coperta di seta tabile, di facile abbordo.
VEGNI OLTRA, Venite avanti ; Accostate- che serve alle donne, per ripararsi dal sole. No GH'È OMO Senza difeto , V. Difeto.
OMBRÈTA, 8. f. Ombrella e Ombrina , dim. OMO AL TEMPO, Uomo attempato o at-
vi; Appressatevi.
QUA OLTRA, In questi contorni o dintor- di Ombra. tempatetto. E' non è come l'uovo fresco
ni. OMBRIA, 8. f. Ombra. nè di oggi nè di ieri, si dice di Chi è uo-
OMAZZO, s. m. Omaccione o Uomaccione, OMBRIA O LOMBRÌA 8. f. T. de' Pesc. Piloto mo in età, Moltilustre ; Annoso ; Longevo.
Uomo grande e grosso , V. DEMONION. o il Pilota, Pesce di mare detto da Linneo OMO ARIOSO, V. ARIOSO .
In altro sign. Uomaccione ; Barbossoro ; Gasterosteus Ductor. Ha il corpo lateral- OMO BEN MESSO, Uomo di bella taglia,
Varvassoro e Varvassore, Uomo di gran mente compresso e il ventre alquanto aura- massiccio, atticciato .
riputazione . to. Questo pesce si vede in compagnia de' OMO BEN TEGNÙo , Attempatotto, Vecchio
OMBRA, s f. Ombra, Oscurità che fanno ma vigoroso e di buona salute.
voraci, benchè in qualche distanza, e crede-
i corpi opachi alla parte opposta a quella vasi esser loro conduttore : dal che gli fu OMO BEN TRESSÀ , V. INTRESSÀ.
illuminata. Ombrosità , dicesi a grande oscu- dato il nome specifico di Ductor ; ma è poi OMO BON DA GNENTE, V. BON .
rità d'ombra, che chiamasi anche Orrore certo dalle osservazioni fatte, non esservi OMO BON DA TUTO, V. BON.
Ombria è voce antica Uggia e Adug- esso che per profittare degli avanzi delle ОMO BRUTO, Bertuccione, Uomo brutto e
giamento si dice all ' Ombra cagionata dal- contraffatto .
loro prede . Segue parimenti i vascelli per
le frondi degli alberi -- Rezzo all' Ombra mare : dal che il nome italiano ed anche fran- OMO CRISTIAN, V. CRISTIAN -- Asceta di-
di luogo aperto, che non sia percorso dal cese, Pilota. cesi Colui che si dà in modo particolare
sole - · Penombra dicesi a quella degli ec- OMBRINÀLI, T. Mar. V. Brunali. alla vita spirituale ed agli esercizii di pietà .
elissi. OMBRIOSO, add . Ombroso, Agg. a Cavallo OMO CHE NO GA BORDO, V. BORDO .
FAR OMBRA, Adombrare e Aombrare, Co- o simile bestia, che ombra, che teme. OMO CO LA BARBA, V. BARBA.
prendo far ombra e parare il lume. OMBRIZAR, v. Ombreggiare, T. de' Pitto- OMO CO LE MAN SBUSE, Uomo prodigo.
FARSE PAURA DE LA SO OMBRA, V. PAURA. ri, Dare il rilievo alle pitture colle ombre; V. SCIALAQUON .
STAR A L'OMBRA, Stare al rezzo o al- Fare le ombre. OMO COMODO, Uomo agiato.
l'uggia, Aduggiare ; Meriggiare. OMBRÒSO , add . Ombroso ; Ombrevole; Om- OMO DA BEZZI, V. Bɛzzo.
Ombra, dicesi fig. anche da noi per So- brifero, Pieno d'ombra. OMO DA DE FORA, Uomo di contado ; Vo-
spetto : dall' ombrar del Cavallo -- CHIAPAR Parlandosi di Persona, Sospettoso ; Fan- mo di villa, forese.
OMBRA, Pigliar pelo ; Ombrarsi ; Sospetta- tastico; Pigliar pelo ; Insospettire. OMO DA FIDARSE, Uomo da mettergli il
re - FAR OMBRA, Far ostacolo, obbiezio- · Parlando di animali , V. OMBRioso . capo in grembo -- Uomo di ricapito vale
ne. OMENATO, s . m. Omaccio ; Uominaccio, Capace di eseguir ben le cose .
OMBRA, detto per Pesce, V. OMBRÈLA . Uomo dispregevole . OMO DA NO FIDARSE, Non ti fidar col pe-
GNANCA PER OMBRA, simile all' altra GNAN- OMENÈTO, s . m . V. OMÈTO. gno o col pegno in mano.
CA PER IN SONIO, Maniera comunissima, Nè OMENÈTI, detto in T. di Bigliardo, Biril- OMO DA PALAGREMO , V. in MAGAZÈN .
men per sogno o per ombra - NOL ME XE li, Voce Fiorentina. Si chiamano certi Pez- OMO DA SENO, Uomo assennato , assen-
PASSÀ IN MENTE gnanca per omBRA, Nè men zetti di legno o d'avorio, che si dispongono nito ; considerato.
per sogno me l'ho ricordato. ritti nel mezzo del bigliardo per giuocare, OMO D' ARMADA, Uomo di spada, diguer-
OMBRARSE, v. Ombrarsi o Inombrarsi, e si fanno cader colle biglie, nel così detto ra militare.
vale fig. Insospettirsi, Temere, e più comu- Giuoco de' brilli. OMO DE CONDIZIÒN, Uomo d'alto o di
nemente si dice delle bestie, ma s ' appro- OMENETI , detto in T. de' Bericuocolai , grande affare, di portata, di qualità, di
pria anche all' uomo. V. OMBRIOSO . Specie di pastiglià quasi dolce tagliata a fet- condizione.
OMBRE, s. m. Ombre, Voce Spagnuola, che te e leggermente biscottata. Bastoncelli. OMO DE CONSIENZA, Uomo coscienziato,
propriamente significa Uomo. Giuoco di car- Pasta vergata. Che è di buona coscienza. Coscienzioso , va-
te notissimo, che si giuoca da noi però con OMENÒN, s. m. Uomaccio, Personaccia ; le anche Serupoloso .
alcune modificazioni, e chiamasi · ROCHEM- Uomaccione, Uomo di statura grande . OMO DE CREDITO, Uomo accreditato, credu-
BOLD, O ROCOLO V. OMENON dicesi ancora per Grand' uomo ; to, riputato, stimato; Che ha buona fama.
OMBRÈLA, s . f. Ombrello e Ombrella, Ar- Uomo dotto, sapiente. OMO DE GARBO, Uomo di garbo ; Uomo di
nese noto , che serve per ripararsi dalla piog- OMÈTO , s . m . Uometto ; Ometto ; Omino ; conto, degno di stima ; Uomo di tutta bot-
gia e dal sole camminando. Omuccio ; Uomaccino ; Omicciato , Piccolo ta ; Uomo di pezza ; Uomo d' assai.
BASTONI DE L'OMBRELA , Asticciuole uomo. OMO DE GIUDIZIO , Massaio o Massaro,
MANEGO, Asta. Omacciotto, detto fig. , vale Uomo di poca Uomo da far roba e mantenersela .
OMBRELA DEL FONGO, Cappello, La parte levatura, di poca testa. Omaccino, Uomo di OMO DE LA LEGE, V. Lege.
superiore, a guisa d'ombrello, de ' funghi. poca stima. OMO DE LEGNO, Appicca cappe, Arnese di
OMBRELA O OMBRA, S. f. T. de' Pesc . Om- EL GA DE L'OMETO , Egli ha del sennino , legno per sostener vesti .
brina o Sciena, Con tali nomi nostri ver- dicesi d'un Fanciullo che per compostezza OMO DE LE MUNEGHE , Servigiale d'un
nacoli chiamansi qui per lo più i pesci gio- superi l'età sua. monastero.
vani del Labrus Chromis e della Sciana L'È UN OMETO, Egli è uomo di conto o OMO DE MERITO, Valent' uomo o Valen-
Cirrosa di Linneo : benchè dir si possa che di vaglia. tuomo.
il nome OMBRA è piuttosto generale e das- FARSE UN OMETO, Farsi bravo, Far pro- OMO DE MONDO, V. MONDO .
si da' Pescatori anche ad altri pesci. fillo negli studii ; Farsi onore - In altro OMO DE PAROLA, Uomo di sua parola o
OMBRELA, dicesi da' Pescatori anche al senso, Fur fortuna ; Far danari ; Farsi Attenditore di sua parola. - BISOGNA ES-
CORBO, ma quando è piccolo. stato. SER OMENI DE PAROLA , Chi promette e non
OMERELER 0 OMBRELARO, S. m. Ombrel- Oxero, T. de' Muratori, Monaco ; Quella mantiene , l' anima sua non va bene.
O MO Ο ΜΟ ONG 451

OMO DE POCO TALENTO, Dolcione, Di po- OMO TAGIA CO LA MANERA, V. TAGIA. ONDA, 8. f. Onda ; Cavallone; Flutto ; Ma-
co senno. V. ZucÒN e MARTUFO. OMO VANTAGIOSO, Fantino ; Aggiratore. roso. Fiotto del mare.
OMO DE PROFESSIÒN, Uomo di penna, va- OMO VERAMENTE OMO, Esser uomo o un ONDA DESTESA, Otre, chiamano i Marinai
le Che esercita professione in cui si richiede uomo, cioè Eccellente. Fare da uomo. la grossa Onda del mare che non si rompe
lo scrivere. OMO VIL, Rastiapavimenti ; Spolveramu- e non biancheggia.
OMO DE SESTO, V. SESTO. ra ; Spulcialetti; Saccardello, ONDA, add. Ondato; Ondeggiato; Fatto a
OMO DE TESTA QUADRA. Uomo ordinato, AVER DE L'OMO, Aver della maschiezza, onde.
aggiustato, Che si regola con ordine, con del virile. ONDADA, s. f. Ondata e Maroso, Fiotto
misura. Da omo, detto a modo avv. Saputamente ; del mare agitato, Cavallone - Risacca,
OMO DIFICILE DA CONTENTARSE, Uomo di Virilmente ; Assennatamente ; Giudiziosa- dicesi in T. Mar. la Percussione delle on-
difficile contentatura. mente. de che si stendono con impeto contro una
Onо D'IMPORTANZA, Uomo di grande al- DESFATO DA OMO, V. DESFATO. spiaggia o scogliera, e si ritirano col me-
tura, e detto per ischerzo Bacalare - FAR DEVENTAR Ono, Metter persona, vale Cre- desimo impeto Risucchio, Il ritorno del-
L'OMO D'IMPORTAnza, V. Far. scere, Farsi più grande. l'onda che ha percosso in uno scoglio o che
OMO D'ORO, Essere una coppa d'oro ; FAR L'OMO DE GARBO, Fare il saccente, ripassa con forza sotto un grosso bastimento.
Esser meglio del pane. Affettar di sapere . ONDIZAMENTO , s. m. Ondeggiamento ;
Onо DURO, Uomo di dura cervice ; For- FAR L'OMO D'IMPORTANZA, Far l'omac- Ondulazione, Dicesi dell' acqua.
micon di sorbo, Che non si lascia aggira- cione; Sputar tondo ; Esser un repubbli- ONDIZAMENTO DE afari, de opiniÒN, detto
re. cone largo in cintura, Usar maniere gravi. fig. Ondeggiamento ; Oscillazione, Incer-
OMO ENTRANTE, Prosperoso ; Rubizzo ; FAR L'OMO ADOSSO A QUALCÙN, Fare il tezza, Agitazione, Irresoluzione.
Attempatotto, Vecchio ma vigoroso. messere ; il maestro ; Fare il quamquam. ONDIZANTE, add. Ondeggiante, cioè Flut-
Ono FATO, Uomo adulto ; Duro di età, FARSE UN OMO, Farsi un uomo, cioè Abile, tuante, Vacillante, Dubbioso, Irresoluto.
Di età virile. V. in ETA. saggio ec. Addottrinarşi. ONDIZAR, v. Ondeggiare, Muoversi in on-
OMO FINTO Uomo di paglia, che fu anche PARLAR DA OMO, V. PARLAR. de, cioè gonfiarsi e ritirandosi come fanno
detto Uomo di fieno. I OMENI NO I SE MISURA COL BRAZZOLÈR, i liquidi nel muoversi; Incresparsi; Gon-
ONO FREDO, Cencio molle ; Pulcin bagna- V. BRAZZOLÈR . fare; Mareggiare. Detto figur . vale Vacil-
to, e vale Di poco spirito - Cacaciano, Che OMENI DE COMÙN, detto in T. furbesco de' lare; Dubitare; Fluttuare.
si caca sotto. Barcaiuoli, vale i Testicoli. ONER, 8. m. T. agr. Ontano ; Amidano; Al-
Ono GRANDO, Uomo dotto ; Uomo solen- GHE VOL DEI OMENI PER FAR DEI PUTei, no. Sorta d'albero notissimo, detto da Lin-
nissimo; Uomo scienziato OMO GRANDO Dov'è uomini è modo. Detto prov. e vale neo Betula Alnus . In Toscana è detto ONIO
ECOGIÒN, Bietolone ; Lasagnone ; - - Омо che dove sono uomini si trova modo di ve- e da altri in Italia AuNo.
GRANDO E POLTRON, Fantone. nir a capo di qualunque cosa SENZA UN ONESTÀ, s. f. Onestà, Virtù o Abito vir-
OMO IN COTOLE, Uomo imbelle, Non atto OMO SARÌA INTRIGADA, Senza un uomo per tuoso, per cui si schifa tutto ciò che può
alla guerra, debole. me sarei impacciata. Detto d'una Donna offendere l'onore e la modestia.
ONO IN PIÙ, Uomo coraggioso, bravo, bra- sull' aiuto d' un uomo. Onestà, dicesi anche da noi in vernacolo
vaccio. E' non gli crocchia il ferro Es- L'OMO GRANDE NO ABADA A PICOLE COSSE, per Convenevolezza No GHE XE ONEstà,
ser uomo biscottato, vale Di più cotte, cioè L'aquila non prende mosche ; Non uccel- Non c'è onestà, cioè Convenevolezza , spe-
Versato, esperto - Esser uomo che sta su la a pispole. Dicesi d'uomo grande che cialmente contro l'ingordigia di alcuno che
su due piedi, per dire fig. Essere in istato prezzando le minuzie aspira a cose grandis- voglia sopraffar l'altro.
sicuro Detto nel sign . di Dreto, V. sime. ONESTO, add. Onesto. Agg. ad Uomo .
ONO INSENSA, V. INSENSÀ. L'OMO PROPONE E DIO DISPONE , L'uomo TUTO PER L'ONESTO, Ogni troppo è trop-
Oxo MACHINA, Autòma ; Automato, Agg. ordisce e la fortuna tesse, vale che i di- po e ogni troppo si versa, e vale Che si
d'uomo estremamente sciocco e che si muo- segni dell' uomo hanno bisogno dell'aiuto dee stare dentro a termini convenevoli.
ve per macchina. divino. CHI NO SE CONTENTA DE L'ONESTO PERDE
Onо ONESTO, Onesť uomo ; Costumato ; L'OMO AVISÀ XE mezzo armà, V. Avisà. EL MANEGO E ANCA EL CESTO, V. CONTENTAR.
Onorato ; Casto ; Pudico ; Uomo d ' onesta No GHE OMO Senza difeto, E non c'è uo- ONFEGAR, v. (Che sembra corrotto e com-
vita. In altro sign. Discreto ; Ammodato ; mo che non guazzi. Ognuno ha il suo im- posto dal latino Unctu-foedare) Insucida-
Moderato. re o Insudiciare , Far sucido , sporco, e
piccato all' uscio. Ogni casa ha cesso e
OMO PERICOLOSO, Uomo aromatico, Fan- fogna ovvero acquaio. s'intende per lo più de'panni bruttati da
tastico, stravagante. No L'È OMO DA FARGHENE CAPITAL , Non untume o simile, che chiamasi anche CRA-
Оno PERLA, Uomo specchiato, Di probità. è uomo da farne capitale ; Non esser ter- GNA, V.
OMO PORTA PER LE FEMENE, V. PORTA. reno da porci vigna, cioè sulla fede o abi- MASTRUZZANDOLA MASSA, EL LA ONFEGA E
ONO REGOLATO, Aggiustato, Colui che si lità del quale possa farsi conto . LA DEVENTA NEGRA, Malmenandola troppo,
governa nelle sue azioni con misura, Savio, TEGNIR OMO E DONA, Tener fante e fan- la insucida ed abbrunisce.
discreto, prudente . Assegnato, si dice d'Uo- cella, cioè servo e serva. ONGARO , s. m. Unghero, Moneta d'oro
mo che spende con regola e con misura. Am- ZOGAR A OMO E DONA, V. Zogar. che si stampa in Ungheria del valore di L.
misurato, Che vive con misura . Ammisura- OMÒN (coll'o serrato) s . m. Uomaccio, Uo- 24. 10 Venete .
to, in bere e in mangiare. maccione; Omaccione ; Personaccia; Uomo ONGELA (coll'e larga) o BALIN , 8. m. T.
OMO RISCHIOSO, Uomo arrischiato o ar- grande e grosso, ed anche Brav' uomo. degli Orefici e Orologiari, Cesellino . Spe-
rischievole, vale Audace, che non teme i OMO NUO, s. m. T. de' pesc. Pesce ignu- cie di bulino o strumento tagliente, che ter-
pericoli. do. Piccolissimo pesce di mare del genere mina ordinariamente in ugnatura , di cui
ONO REPOSSA, V. REPOSSÀ. de'Gobbii, detto dal naturalista Nardo di gli Oriolai si servono per levar le parti su-
ONO SCONTO, Uomo cupo ; Susornione ; Chioggia, Gobius pellucidus. Non giunge perflue d'un pezzo di metallo ; e dicesi an-
Sornione; Cornacchia da campanile. mai a maggior lunghezza d' un pollice ; è sot- che Bulino o Bolino.
OMO SENZA METODO, Esser come il pesce tile di corpo anzi che no, trasparente, senza ONGELA DA INCASSAR , T. de' Gioiellieri ,
pastinaca, cioè Senza ordine. scaglie almeno visibili; le natatoie del pet- Incassatoio. Specie di Cesellino augnato,
Ono SUTO, Adusto ; Magro, Scarno . to sono attaccate ad un prolungamento car- che serve per incassare o incastonar ben le
OMO TAGIÀ A L'Antica, V. Tagià. noso. gioie.
452 ON O ONT OPE

ONGÈLA, s . f. dicono i Maniscalchi ad uba Specie di sottigliezza negli affari che inte- calda e una fredda; Darne una di buo-
Malattia del Cavallo, che è un Rilassamento, ressano l'onore e la riputazione di noi stes- na e una di cattiva.
tatora infiammatorio, della membrana cli- si - NON AVER PONTO D'ONOR, Non aver CONTADA, 8. f. Unzione ; Untata ; Ugni-
nostante e detersiva ; ed è un Tumore in- onore o sentimento d'onore. mento.
fiammatorio all' angolo grande o sia intorno Onore, dicesi per Grado , dignità e titoli | ONTADINA , 8. f. Ụnzioncella.
all'occhio, con dolore al tatto e con lagrima- che s'ottengono - ONORI CHE GHE COSTA ONTAR, V. ONZER.
zione. UN TESORO , Barattare a vento e a fumo ONTIZZO , add. Unticcio; Untuoso; Alquan-
ONGÈTA, 8. f. T. degli Scultori e de'Get- della vanagloria, Dar qualunque cosa per to unto.
tatori de' metalli, Ugnetto, Specie di Scal- riportar vanagloria, che vento e fumo ap- ONTO, add. Unto; Inunto.
pello d'acciaio usato dagli Scultori per la- pellasi. - DE ONORI CHE ME COSTA BEZZI ONTO, nel parlar fam. dicesi ancora per
vorare ne' fondi o sottoquadri , o dai Get- NO ME N'IMPORTA, Onore con danno al dia- Bastonato, Percosso, ma leggermente.
tatori per tagliare i condotti del metallo vol l'accomando , scrisse nelle sue novelle PAN ONTO, V. PAN.
dopo aver fatto il getto, il Sacchetti. ONTO , 8. m. Untume , Materia untuosa.
ONGIA, s. f. Unghia ed Ugna. ANDARGHENE FORA CON ONOR , Uscire a Sudiciume; Catarzo ; Roccia, Immon-
BIANCO DE L'ONGIA, Lunetta. Di quella onore. dizia che sia sopra qualsivoglia cosa.
delle Bestie dicesi Tuello; ed è il teneru- ONORI , in T. di giuoco , dell' ombre , NUAR NE L'ONTO, V. NUAR.
me d'osso fatto a modo d' unghia,il quale Mancie diconsi Que' denari che si pagano ONZA (colla z cruda) s. f. Oncia, Peso. La
nudrisce l'unghia del Cavallo e ne ritiene a colui che vince da ciascuno dei giuoca- parte dodicesima della libbra.
in sè la radice. tori, oltre la somma principale o messa del ANDAR A ONZA ▲ ONZA O CAMINAR A ONZA,
Pelesina de le ongie, V. Pelesina. giuoco. Andare a passo a passo; bel bello, catel-
TAGIAURA DE LE ONGIE , V. TAGiaura. ONOR DE BOCA ASSAE VAL E POCO COSTA, lon catellone. V. FAR TRE PASSI S'UN QUA-
ONGIA DE LA GRAN BESTIA, Unghione -- V. BOCA. RELO, in PASSO.
EL GA LE ONGIE DE LA GRAN BESTIA, Ha FARSE ONOR SENZA MERITO, Fursi onore UNDES' ONZE, D'undici once , dicesi Un
gli unghioni, detto fam. e s'intende Aver del sole di luglio , vale Concedere alla pri- bastardo , come quello che non è nato di
le unghie lunghe, cioè Non mozzate. ma o offerire quello che non si può a me- giusto cioè di legittimo matrimonio.
ZOCOLO DE L'ONGIA DEL CAVALO, Suolo, no. EL MAL VIEN A CARI E EL VA VIA A ONZE,
si dice alla Parte dell' unghia morta delle Per onor de FIRMA, Per onor di lettera. V. MAL.
bestie da soma e da traino . V. FETON. BADA BEN AL TO ONOR, Chi all'onor suo ONZA, T. de'Costruttori, Onza, Lo stes-
ONGIA DEL GATO, Artiglio; Unghia adun- manca un momento , non vi ripara poi so in Marineria parlandosi di nave, che si
ca degli animali rapaci. in anni cento: Prov. Chi ha perdulo la dice in Architettura lo Spaccato d'una fab-
ONGIA DE L'OCHIO, Ungola. Sottile mem- fama è morto al mondo. brica.
brana che si distende straordinariamente TOR L'ONOR A Una puta, Disonorare una ONZADA (colla z dolce ) V. ONTADA,
sopra la tunica dell'occhio. fanciulla; Spulcellare; Disfiorare; Deflo- ONZER (colla z dolce) v. Ugnere.o Unge-
Ongie tonde, Unghie colme. rare. re, Untare, Intridere.
ANIMALI D'ONGIA SPESA , Animale Fissi- ONORANZA, 8. f. Rigaglia. Quel più che ONZER OVV. ONZER LE SPALE O'L CULO,
pede; Bisulco. T. de' Naturalisti. si cava dalle possessioni date altrui in af- Modo fig. e domestico, Dar le busse, Bat-
AVER LE ONGIE LONGHE , Aver le mani fittanza. Dicesi anche in Veneziano REGA- tere.
a uncini, Suol dirsi d' un ladro. LIA, V. ONZER LE COSTE CON LA SONZA DE COR.
CARNE E ONGIA, V. CARNE. ONORATAMENTE , avv. , detto per una NOLER, V. SONZA.
CAPITAR IN TE LE ONGIE , lo stesso che Specie di affermazione per validare il pro- ONZER EL DENTE , Ugnere il grifo o il
CAPITAR IN TE Le zate, V. ZatA. prio discorso, Da onest' uomo ; Da vero; dente , vale Mangiare ; e più particolar-
CHIAPAR CO LE ONGIE, Adugnare o Adun- Ingenuamente , Lealmente. mente Mangiar del buono - ONZERSE I
ghiare ― · CHIAPAR CO LE ONGIE DEL GATO , ONORATEZZA, 8. f. Onestà. MUSTACHI, detto fig. vale Buscar qualche
Artigliare. Prendesi ancora per Puntualità, in si- cosa, s'intende per Mangiare.
Caviaro de le ongie, V. CaviaRO. gn. di Esattezza nelle amministrazioni del- Onzer le rode DEL CARO, detto fig. U-
Cimaure de Le ONGIE, Spuntature delle le cose altrui. gnere o Insaponar le carrucole ; Ugner le
unghie. ONORATO, add. Onorato; Onesto. mani colla grascia di S. Giovanni Boc-
TAGIARSE LE ONGIE, V. TAGIAR. ONORATO CO FA UNA PERLA, Onorato co- cadoro , cioè Corrompere altrui còn da-
ONGIE VETRIOLADE, dicono i Maniscalchi me le bilancette dell' oro. nari. V. BocONADA.
alle Unghie secche, squamose e fragili che POVARETA MA ONORATA, V. Povareta. ONZERSE LE MAN, Fare a scaldamane,
ha talvolta il Cavallo, in cui si vedono mol- ONOREVOLE , add. Onorevole ed onori- Toccar le mani; il che può avere un senso
te screpolature e varii pertugi, e l' unghia fico, che reca onore. Posto o Carica ono- equivoco.
cade a pezzetti. revole. PAZIENZA ONZER MA BISOGNA TOSSEB, del-
ONGIADA, 8. f. e nel plur. ONGIAE, Ugna- ONOREVOLE , diciam pure nel sign. di to fig. Ci vuol del buono e ci sarà da
ta o Unghiata; Graffiatura; Graffiamen- Grandioso ovv. Più bastante ; Più che ugnere, Ci vuol molta spesa, e molta fa-
to e Graffio. mediocre , Soprabbondante , quando par- tica.
ONGIAR, v. Unghiare; Aunghiare; Augna- lasi di Utilità o Salario o simili - EL GA RASPIME, ONZIME , Silime, V. RaspÅR.
re; Adugnare; Prender coll ' unghia. UN SALARIO ONOrevole , Eyli ha un soldo OPERA, s. f. Opera; Opra ; Operazione.
Dismagliare, dicesi del Levar i pezzi di più che conveniente . OPERA DA PRINCIPIANTE, Opera impara-
carne colle unghie. ONOREVOLMENTE , avv. Conveniente- ticcia o da principiante.
ONOR, 8. m. Onore. mente; Bastantemente GHE NO DA O- OPERA ISTRUTIVA , Parlando di scritti ,
ONOR, dicesi nel viniziano dialetto ancora NOREVOLMENTE, Gliene diedi conveniente- Opera didascalica , si dice dello scritto ;
per Merito; Credito; Fama o Riputazione mente; onestamente, cioè Quanto basta. Filologica, di Erudizione.
o Pregio ― STRONZAR L'ONÒR, V. STRON- ONTÀ, add. Untato, Unto, Sporco d' unto. OPERA MANOAL, Ovraggio, Il lavoro del-
ZAR. ONTA, 8. f. lo stesso che ONTAda. V. le braccia.
PONTO D'ONOR , Sentimento d'onore , DAR UN'ONTA E UNA PONTA, Da una ban- OPERA, diciamo all' Operaio o Operiere,
cioè Quello di farsi conoscere puntuale ed da ei mi unge, dall' altra ei mi punge. a quello che lavora per opera, Giornalie
onesto : E talvolta Puntiglio d' onore, cioè Dare un pane e una sassata. Darne una re, che anche dicesi Mangiaguadagno.
ORA ORA ORB 453
OPERA DE LA CHIAVE , Ingegno - Denti ORA BRUSADA, Ora bruciata cioè Sull' o- ORADA, 8. f. che quando è piccola dicesi
della chiave, Le tacche che sono nella te- ra del mezzodi, che anche dicesi All' alba ORARLA, Orata, Pesce di mare conosciutis-
etata ---– OPERA A BALZANA, T. de' Fabbri, de' lafani ; Sferza del sole o del caldo ; simo, detto prima da' Latini Aurata, poi
Ingegno incrocicchiato, Quando è diviso Caldaia. da Linn. Spurus Auratus. La sua carne
nel mezzo a guisa di croce. ORA MATA, Pazza ora, Ora tarda , inso- è saporitissima.
Opere morte, T. di Marina, sono tutte lita . ORADA DE LA CORONA O ORADA VECHIA ,
le parti d'un Bastimento che trovansi fuori ORA TARDA, Alla ora, val Tarda. chiamasi l' Orata vecchia e ben grassa, poi-
dell'acqua - chè ha fra gli occhi una prominenza adipo-
Opere vive, quelle che sono A L'ORA PRESENTE, Presentemente ; In
nell'acqua. ва.
presente ; A questi tempi ; A quest' epoca.
OPERE BONE E MANCO ORAZION, Chi digiu- A L'ORA STABILIA, A dolta. ORAMAI? avv. Oramai ; Oormai e Omai,
na e altro ben non fa , risparmia il pane A ORA CHE VAGO A CASA; A ORA CHE FI- Ora, Adesso, Al presente, Oggimai.
e a casa del diavol va, e vale Che le upe- NISSA STA FATURA, Fin che io vada a casa, ORAMAI? coll' in.errogativo , dicesi nel
re buone si debbono fare con retta e pura Fin che io finisca questo lavoro: cioè Du- parlar fam. per Cosi presto ? A quest' ora ?
coscienza, e perciò non basta adempire un rante il tempo ch'è necessario per giugne- — ORAMAI L'È VENUDO ? Cosi presto è ve-
solo precetto . re a casa, o per finire il lavoro. nulo ? Con tanla so lecitudine è venuto :
DA L'OPERA SE CONOSSE CHI L'HA FATA, ORA TI ORA MI, A vicenda ; Allernamen- ORANS (colla 8 aspra) Ranciato ; Arancia-
L'opera loda il maestro, cioè La bontà te ; Allernatamente ; Scambievo mente ; A to, Del color dell' arancio.
del maestro si conosce dall' opera. muta a muta. ORARIA, 8. f. Voce di nuovo uso, detta in
OPERA O OPERATO, add. Operato, Agg. di DAR L'ORA, V. DAR. forza di sust. Orario, Regolamento delle
Tela o Drappo lavorato a opera, Contrario ESSER PER LE ORE, Locuz. fam. Essere ore, cioè del tempo che gl' Impiegati deb-
di Scempio. Panni screziati , si dicono vicinissima al parto ; Star li lì per par- bono stare ne loro uffizii. Regolamento.
Quelli fatti a più colori. torire -- Da questa locuzione PER LE ORE orario.
OPERANTE, 8. m. T. Agr. Operaio ; Ope- si è formata la voce PARAOR, V. ⚫ E ORARIA dicesi pure, e più comune-
riere; Giornaliere, Chi lavora a giornata. NE LE ORE CHE ME AVANZA, Nelle ore ru- mente ORARIO il Regolamento delle ferrovie,
OPERAR, v. Operare ; Oprare ; Agire. bacchiate o A ore buscate e rubate, cioè quello cioè che fissa le diverse ore del gior-
OPERAR DA MATO, Dar nel matio; Avere Ne' momenti di libertà . no, in cui i viaggiatori recarsi devono alle
il cervel sopra la berretta ; Giuocar ai NO VEDO L'ORA etc. Mi si fa l'ora un singole stazioni del ferroviario, quella in cui
rulli, Operar senza ragione. anno ; Mi par ognora cento o mille di. han luogo le partenze, e quella rispettiva-
OPERAR PER MACHINA , Operare o Fare So CHE ORA CHE XE, detto met. So come mente degli arrivi alle stazioni medesime .
a stampa, Agire senz' applicazione. va l'affare ; Capisco ; Comprendo ; Do nel ORATE PRO ME . Maniera fam. rimastaci
OPERA BEN E LASSA CHE TUTI DIGA, Le- segno.
• dal Latino, Pescar per se, detto fig. cioè
gala bene e lasciala trarre, detto fig. e EH MI TE FARÒ SENTIR CHE ORA CHE XE. Far le cose a suo uopo. Tirare o Recar l'ac-
vale Accomoda bene le cose e seguane che Dettato minaccevole, che usasi in atto di qua al suo mulino, Far il proprio solo in-
può. collera, intimando un grave castigo a un teresse, senza pensare alle convenienze al-
OPERATO, V. OPERA.
proprio dipendente ; od anche fra eguali per trui.
* OPIO, s. m. Oppio, succo gommo -resino- minacciare una forte bastonatura, o simile. ORAZIÒN, 8. f. Orazione, Preghiera a Dio
so, che si ottiene dal papavero ( papaver UNA O DO GROSSE ORE, Un'ora grossa; o ai Santi. Far Orazione ; Star in orazio-
somniferum Linn.), pianta asiatica, india- Due ore grosse etc. vale Lunghe o che pa- ne, Si dice anche Precazione e Deprecazio-
na ed africana, che diligentemente coltiva- iono lunghe. ne, con questa differenza però che Precazio-
si a tal uopo . Ne fa grand' uso la medici- ORA UNA COSSA ORA L'ALTRA, Or questo ne vale Preghiera diretta al conseguimento
na, ed è uno dei più eroici agenti della te- or quello; Talora una cosa ; talora l'altra. del bene, e Deprecazione, Preghiera che si
rapia.
ORE MATE, Ore spostate, cioè Insolite, fa per divertire il male o per ottener la re-
DAR L'OPIO A QUALCUN, detto metaf. che fuori della regola stabilita.
anche si dice FAR SONO A UNO O FAR VEGNIR missione di qualche colpa.
ORACOLO, s. m. Vocabolo che si usa da DIR BEN LE SO ORAZION, detto fam. e fig.
SONO UNO, nel sign . di Annoiare ; Tedia- noi fam. ne'seguenti o altrettali significati.
re; Stuccare alcuno. Mangiare a crepacorpo ; Macinare a due
QUEL PUTELO XE UN ORACOLO, Quel fan- palmenti ; Sparecchiare per otto, Mangiar
OPIO, s. m. albero, Oppio o Acero Oppio,
ciullo è una maraviglia, e s'intende che molto.
detto in Toscana CHIOPPO, LOPPO, Loppio ,
dà indizii di gran talento e d' una perspi- MASTEGAR LE ORAZION, V. Mastegar e Pa-
STUCCHIO, TESTUCCHIO, e da Linneo Acer cacia maggiore dell' età sua --- Talora vien TERNOSTRAR.
campestre. Nasce quest' albero ne' monti detto QUEL PUTÈLO XE UN ORACOLO DE BON- FATI E BONE Opere e manco oraziòn, Ado-
o nelle selve, e si coltiva in molti luoghi TA, e vuol dire Ch' è buono, grazioso ed prisi chi vuol che Dio l' aiuti. Dice Iddio,
per appoggiarvi le viti. Il suo legno è otti assennato, che ha un sennino che incan- aiutati tu che l'aiuterò anch' io. Porgi
mo per far calci da schioppo Un bosco ta .
d'Aceri dicesi Aceraia . preghiere e voti pur se vuoi ; ma fa con-
QUELA PUTA XE IN CASA UN ORACOLO, e va- cora da te quel che tu puoi. Offre suoi
OPONER, v. Opporre , Contrariare , Op-
le Brava e spedita nelle faccende dome- voti al Ciel per lo più in vano Colui che,
pugnare.
stiche; che ha mani benedette. stassi colle mani in mano.
OPONITOR, s . m. Oppositore, L'avversario. ME LO TEGNO IN SALVO COME UN ORACOLO, ORBA. V. A L' Orba.
OPRESSION, s . f. Sopraffacimento ; Mor-
Me lo serbo come una rarità, un gioiel- ORBÀ, add. Orbato ; Orbo ; Acciecato.
tificazione; Maltrattamento ; Ingiurie , ed
lo, o come una cosa peregrina o preziosa . ORBA DAL CHIARO O DAL SOL, Abbacinuto ;
intendesi Ogni afflizione , qualunque ella PARLAR DA ORACOLO, Parlare con assen-
siasi, che soffre una persona soggetta dal- Abbagliato .
natezza, giudizio, prudenza, maturità ORBA DAL SCURO, Cecato.
l'altra superiore senza riscatto o con in- Talora indica Parlare in tuono d'impor-
giustizia. Dicesi pur Cecato o Accecato da cupidi-
tanza; ovv. Parlar conciso ; ovv. Parlare gia o passione.
OQUESTRA , 8. f. dicesi dagli idioti per
anfibologico, che non s'intende. ORBAR, v. Accecare o Cecare, Privar della
Orchestra , Palco dove si suona .
EL SE CREDE UN ORACOLO, Si stima un luce degli occhi Abbacinare ; Abbagliare :
ORA, s. f. detto in T. Mar. Ampolletta , si
oracolo, dicesi di Chi è amico della sua opi- Abbarbagliare, Effetto che fa un corpo lu-
dice l'Oriuolo a polvere di misura d'un'ora nione, e si crede in tutte le congiunture di
che sta sospeso nel vascello. minoso, quando ferisce gli occhi ; e dicesi
far o dir meglio d'ogni altro. anche delle cose morali.
454 ORB ORD ORD
* ORBARSE DA LA PASSION, Accecarsi dalla LETERE ORBE, V. LETERA. tal carica ; Essere nominato al solito Uffi-
passione, dalla collera, Perdere il lume EL MENALORBO, V. MENALORBO. zio o Magistratura.
DOPO CHE EL XE DEVENTÀ ORBO, Dopo ORDENARIÈTO add. Alquanto ordinario ,
degli occhi.
ORBAR QUALCUN, detto fig. Abbacinare al- l'accecamento di etc. dicesi per Agg di Che che sia, cioè Non
cuno, Accecare e indurre a credere facil- NEGOZIO ORBO, Negozione, Gran nego- tanto ordinario, Non tanto vile o triviale.
zio, Negozio utilissimo. ORDENARIO, add. Oridinario ; Consueto ;
mente . Prestigiare, vale Ingannare con
Solito.
false apparenze la vista altrui. SPECHIO ORBO ; Specchio abbacinato ,
ORBAR I QUAGIOTI e simili, Accecare ; Ab- Oscurato. Ordinario, si usa ancora da noi per agg.
bacinare. No GO MINGA DA FAR CO UN ORBO, Non di Cosa vile o di poco conto -- QUESTA LA
OBBAR LA CANOLA DE LA BOTA, V. CANOLA. avere a far con orbi ; Non aver a man- XE ROBA ORDENARIA, Questa è cosa o roba or-
ORBAR COL SABION IN TI OCHI, frase fur- giar i cavoli co' ciechi ; Avere gli occhi dinaria, cioè Comune o anche Vile.
besca de' Barcaiuoli, che vuol dire Dar ad nella collottola ; Avere gli occhi d' Argo. D'ORDENARIO, detto a modo avv. D'ordi-
intendere una cosa per l' altra, Prendersi QUEL CHE CERCA L'ORBO, Volerne un ro- nario o Ordinariamente ; Comunemente.
gabbo dell' altrui credulità. tolo, si dice per mostrar desiderio d' az- STATURA ORDENARIA, V. STATUra.
ORBARIÒLA, s. f. Traveggole, da Trave- zuffarsi, o di esporsi a qualche cimento. ORDENARIO, 8. m. Ordinario.
dere ; Aver le traveggole, si dice di Chi in Quello che appunto io voleva. Ordenario de LE DONE, Il mese, il men-
SENZA SOLDI L'ORBO NO CANTA, Prov. che struo.
vedendo piglia una cosa per l'altra e trave-
vale, Per nulla non s'ha nulla ; Ci vo- ORDENAZION, 8. f. Ordinazione ; Ordine.
de. Dicesi anche Aver mangiato cicerchie
· Occhibagliolo o Abbagliaggine e Abbar- gliono quattrini ; Senza danaro non si fa ORDENAZION DEL MEDEGO, Ordinazione o
bagliamento o Abbarbaglio ; Offuscamento nulla. Prescrizione, Ricetta o Rimedii prescritti
A L'ORBA, Maniera avv. A chius' occhi ; dal Medico.
della vista per soverchio lume - Caligine
Al buio ; Da cieco ; Ciecamente Per A FAR ORDENAZIÓN DE ROBA O FAR DE LE OR-
di vista, Specie d' Infermità che viene agli
occhi - Appannatoio o Pannume, dicesi di caso ; A vanvera ; Alla cieca ; Alla balor- DENAZION, Commettere che che sia o Dar
Ciò che offusca la vista ·Disgregazione da ―― MI GERA A L' ORBA, Io non sapeva delle commissioni, e sono maniere mercan-
nulla. tili.
di vista vale Offuscamento de' raggi vi-
suali cagionato da luce o colori che feriscono. TRAR A L' ORBA, Tirare in arcata ; Da- ORDENE, s. m. Ordine ; Disposizione ; Re-
re alla cieca ; Andare o Essere al buio. gela ; Modo.
ORBAZENE, V. Orbariòla.
ORBETO, add. Ciecolino, Giovinetto cieco. TI XE UN GRAN ORBO, Tu non vedresti Ordine, dicesi per Maniera, Via -— CAPIR
ORBETO, Pesce, V. in CIEVOLO. un bufalo o la bufala nella neve . Hai da- L'ORDENE, Veduto il bello o il punto ; A un
ORBISIGOLO, s . m. Balusante ; Losco ; to la vista a tingere. punto preso, Conosciuto il tempo - No
Che tira poco di mira, Quegli che per ORBON O ORBOLON (A) Posto avv . Ad GH'È PIÙ ORDENE DE FAR GNENTE, Non c'è

sua natura non può vedere se non le cose occhi chiusi ; A caso ; A tentone o tento- più caso o via o verso di far nulla - FAR
di presso e guardando ristringe e aggrotta ni - FAR LE COSSE A ORBÒN. Infilare gli LE COSSE SENZA ORDENE, Strafalciare, Far
le ciglia. - Miope, dicesi Chi vede gli og- aghi al buio, Agire all' avventura. V. in senza riflesso ; Correrla o Correre in una
getti vicini distintamente, ma confusamen- ORBO. cosa.
te i lontani. ORCA, s. f. Orca o Capidoglia e Cupido- ORDENE DE TEMPO , Turbine ; Sionata;
ORBO, s. m. Orbo, Cieco. glio, Animale marino della classe de' Ce- Temporale ; Tempesta , dicesi di Vento im-
DEBOTO ORBO, Cecoziente . tacei, e del genere dei Delfini, detto da petuoso XE VEGNÙO SU UN CATIVO ORDENE,
ORBO DA PILÈLA, dicesi da noi per esage- Linn. Delphinus Orca. Questo è il più Sopravvenne o Insorse un gran temporale.
razione di uno che sia estremamente corto grande e il più vorace dei Delfini; il suo QUESTA È UNA COSSA CHE XE A L'ORDENE
di vista e quasi a guisa di que' vecchi mi- corpo ha una figura presso che ovale allun- DEL ZORNO, e vale Esser in uso, in fiore,
serabili che stavano accattando nelle Chie- gata. Sono vivipari, e s ' accoppiano alla ma- in voga .
se, seduti presso alla pila dell'acqua santa. niera degli uomini. BEN A L'ORDENE, Ben vestito ; In buon
ORBO D'UN OCHIO , Monocolo . Fu detto dal ORCHESSA, s. f. che suona Femmina di arnese; In buon ordine di vestiti.
Petrarca Losco. Orco, è voce ant. la quale dicevasi per mot- METERSE A L'ORDENE, Mettersi in assetto
ORBO D'AMOR, Cieco d'amore o dalla teggio di Donna di statura alta. in punto, in arnese ; Rincavallarsi.
passione - L'AMÒR FA ORBI, Aƒffezione ac- Disse il Varotari nella satira decima , Un desordene conza un ordene, Dal di-
ceca ragione ; cioè L'amore fa alcune volte L'ALTA CHIAMÈ STANGA DA FILO, ORCHESSA. sordine nasce un ordine, cioè Da un male
travedere . ORCO, s. m. Orco ; Trentamila ; Trenta- nasce un bene. Dal disordine nascono le
BASTON DA ORBI, V. BASTÓN . vecchia; Versiera, Chimera o Bestia im- buone leggi.
DO OBBI CHE ZOGA A LE BASTONÀE, Esser maginaria . Talvolta famil. si dice EL Xe a l'ordene,
due ciechi che fanno alle bastonate , si L'HA VISTO L'ORCO, Egli ha veduto il per dire Egli è ubbriaco.
dice di Due che contendono nè sanno ciò lupo, si dice Quando uno è affiocato. V. ORDIESSA, 8. f. T. de' Tessitori, Liccio,
che si dicono. ROCHIO. Certo filo di cui servonsi i tessitori per al-
FAR COME I ORBI DA MILAN, Far come ORDENANZA, s. f. Ordinanza, Schiera di zare e abbassar le fila dell' ordito, nel tes-
gli orbi di Milano o di Bologna. Far co- soldati posti in ordine, in fila . sere.
me la vecchia di Verona, un quattrino Ordinanza, dicesi al Soldato che fa la ORDIMENTO, s. m. Ordito, Il fil messo in-
a cominciare a cantare e due a finire. guardia interna o particolare d'un gene- sieme in sull'orditoio per farne la tela.
IN TERA DE ORBI BEATO CHI GA UN OCHIO rale o d'un uffiziale superiore. ORDINANZAR, v. (colla z aspra) Voce nuo-
SOLO, In terra di ciechi beato chi ha un ORDINANZA, voce forense nuovissima, ve- va che si usa negli Uffizii amministrativi.
occhio o chi ha un occhio è un signore. nutaci dai Francesi nel già Governo ita- ove scrivesi ORDINANZARSE nel sign. di Or-
Proverbio. Ogni piccola favilla al buio lico, e vale per Ordine, Ordinazione, Co- dinare ; Comandare. È però pochissimo
riluce È il sì trito Beati monocoli in ter- mando. usata.
ra cæcorum. ORDENARIA, s. f. Ordinario, cioè Cosa ORDIÒR, s. m. Orditoio , Specie d'aspo po-
LO VEDARIA UN ORBO, Lo vedrebbe Cima- solita, consueta. sato verticalmente , il quale serve a formare
bue che aveva gli occhi di panno, o che ANDAR A L'ORDENARIA, Locuzione del Go- le paiuole dell' ordito, V. CASSA DA TESSÈRI
nacque cieco ; vale, Cosa visibilissima e verno ex Veneto, e valeva Essere dopo la ORDIÒRA, s. f. Orditora, Quella donna che
patentissima . scadenza della contumacia rieletto ad una ordisce . Nel verbale mascolino direbbesi 01-
.ORI ORO ORS 455
ditore, ma qui per uso sono le Donne che ORINA SPORCA, Orina grossa, sedimen- al Filo d'oro tirato, ch' esce dalla prima
ordiscono. tosa o con sedimenti filosi. filiera.
ORDIÙRA, 8. f. Orditura, Il distendere e MAL D'ORINA, Dissuria, dicesi in T. Me- ORO FIN, Oro fino ; Auro obrizzo o fine ;
mettere in ordine le fila in sull' orditoio dico la Difficoltà o Dolore nell' orinare o Oro di coppella o coppellato ; Oro di pa-
per fabbricarne la tela o il nastro. l'una o l'altro insieme --·Stranguria chia- ragone Si dice dell' Oro che ha la finezza di
Ordito, s. m. Unione di più fili distesi per masi la Depravata uscita dell' orina allora 24 carati Oro basso, dicesi dell' Oro che
lungo sul telaio di lunghezza corrisponden- che si manda fuori a gocciola a gocciola , ha la finezza di 10, 12, e 19 carati . Al di
te a quella che si vuol dare alla tela o alla e quindi Stranguriare, Patire di strangu- sotto di dieci carati non è propriamente che
pezza di panno o drappo ; e dicesi anche ria. ·Ematuria è il Pisciamento di san-
un biglione d'oro.
l'Opera ordita . gue. Anuria ed Iscuria, dicesi finalmen- ORO IN GETO, Oro o Argento in bagno,
ORESE, 8. m. Orefice ; Orafo e Argentiere te la Soppressione totale d'orina. V. RE- Dicesi quando il fuoco ha messo questi me-
o Argentaio, Quello che fa vasellami ed al- TENZION. talli in istato di fluidità.
tre manifatture d'oro o d'argento --- Ar- ORINADA, s. f. Orinata, Voce meno bassa ORO IN LASTRA, Oro battuto, Quello ch'è
gentatore, Quello la cui arte è di applicar di Pisciata che n'è il sinonimo .
ridotto in foglie minutissime.
dell' argento in foglia — Gonfia, Quegli che ORINAL s. m. Orinale e Pisciatoio .
ORO MASSIZZO, Oro sodo ; D'oro in oro ;
fa lavori minuti colla fiamma d' una lucer- LOGO DA ORINALI, Orinaliera , Cassa da D'oro schietto e legittimo, intendesi senza
na. riporre gli orinali . alcuna mescolanza.
ORÈSA, 8. f. La femmina dell' Orefice ; che ORIONDO, add . Originario, Che nasce o LAORI D'ORO, Oreria ; Orura, Più cose
coll' esempio di altre voci consimili così for- trae origine . d'oro lavorato.
mate potrebbe dirsi Orafa e Argentiera. ORIRE, verbo usato a Chioggia, ch'è pro- LIBRO D'ORO, V. LIBRO.
ORGANCIN, 8. m. Organcino e Orsoio, Se- pr. l' Haurire de' Latini, Trarre o Atti- METER D'ORO, Indorare o Dorare .
ta filata ed apparecchiata in maniera da gner acqua. NO XE TUTO ORO Quel che lUSE, La ca-
poter essere messa in opera. VA A ORIRE, Va ad attignere. V. TRA- stagna è bella di fuori e dentro ha la ma-
ORIAGO, Nome d' un villaggio sulla Brenta, GAURO.
gagna. Tutto ciò che luce o riluce o risplen-
che si registra pel seguente dettato. ORISMA, s. m. Aneurisma, Malattia, che de non è oro. Ogni lucciola non è fuoco.
VEGNIU DA ORIAGO ? Lo stesso che VEGNIU consiste in una Gonfiezza cagionata da di-
Prov. che valgono, L'apparenza sullo sta-
DAL MONDO NOVO, V. MONDO. lazione o segamento d'arteria. to delle persone spesse volte inganna.
ORIAL, s. m. T. de' Beccai. V. Tagio del ORIZONTARSE, v. Assestarsi ; Riordinar-
ORO, detto da noi in T. di Giuoco vale il
BECHER in TAGIO.
si ; Acconciarsi; Comporsi, Dar buon or- Palo de' danari.
ORICOLA, s. f. T. de' Giardinieri, Sanicola
dine, Metter in assetto i proprii affari. ORO CANTARÌN, s. m. Orpello ; Canterel-
• Orecchio d'orso, Pianta arborea che fio- ORIZONTARSE, dicesi anche nel significato lo. I Napoletani lo chiamano come noi Oro
risce nella primavera ed è coltivata ne` giar- di Ravvedersi ; Ritornare in sè; Disingan- cantarino ed anche Oro brattino.
dini per la vaghezza del suo fiorellino di co- narsi ; Sgannarsi, Mutarsi d'opinione. ORO (coll' o stretto) s. m. Lembo, La parte
rolla giallastra contornata da color di rubi- ORLAR, v. Cucire la guarnitura o la guar- da basso o estrema de' vestimenti.
no, vellutato, che ha un piacevole odore. In nigione, e s' intende di qualche veste. Orlo; Lembo; Margine; Falda ; Sponda,
ORLIVO, s. m. Lo stesso che CIMOZZA, V. dicesi per Qualsivoglia estremità o parte
sistema questa pianta si chiama Primula
Auricula. ORLO, s. m. Orlo e Fimbria, Estremità estrema.
ORİGENE, s. f. o ORIGENE, Origine, Prin- de' panni cucita con alquanto rimesso. ORO DEL LETO, Proda o Prodicella, L'e-
cipio, Derivazione, Cagione, Motivo. La pri- Orlo dicesi anche da noi per Qualsivo- stremità del letto.
ma forma è idiotismo. glia estremità. Camminar sull'orlo del ORO DE LE PALPIERE, Nepitello ; Nipitel-
Origine de le PAROLE, Etimologia , De- precipizio. V. ORO. lo, Orlo propr. delle palpebre dell'occhio .
rivazione de' vocaboli. ORLO DEL BOCAL O DE LA BOZza, Orlo o A ORO VIA, Sull' orlo - Andar sull' orlo
IN ORIGENE O DA L'ORIGENE , detto avv. Labbro. vale Rasente l'estremità - STAR IN ORO,
Originalmente ; Radicalmente. ORLO DE L'ABITO , Lembo ; Falda ; Or- Star sull' orlo, sul margine.
ORIGINAL, s. m. Originale ; Autografo, lo; Margine, L'estrema parte del vesti- OROR 8. m. Orrore, Spavento, Raccapric-
La prima scrittura, pittura o cosa simile mento e per metaf. vale L'estrema parte cio, Ribrezzo.
da cui vennero le copie. Il suo contrario di che che sia. OHOR DE SCURO, Tenebrosità ; Tenebre ;
è Apografo che vale Copia, esemplare. ORLO DE LA CAMPANA, Bordo della cam- Caligine ; Buio.
Originale o Matrice, presso i Notai è la pana. T. de' Gettatori, ed è L'estremità AVER IN OROR, Aver in orrore, in abbomi-
Carta originalmente firmata dalle parti in- dove percuote il battaglio. nazione ; in abborrimento .
teressate. ORMESİN, s. m. Ermellino o Armellino , LA XE UN OROR dicesi talvolta, parlando
Archetipo o Prototipo dicesi l' Originale, Piccolo animale quadrupede bianchissimo , di Donna brutta, Ella è un' orridezza, un'
la prima forma, modello alla di cui imita- di cui non conosciamo che le pelli, le quali orridità, un orrore ; Ella è una befana o
zione si fa qualche altra cosa, V. MODÈLO. servivano nei tempi veneti a listare la vesta befanaccia.
ORIGINAL, add. Originale ; Originario , patrizia nella mezza stagione. V. ARMELIN. ORPIMENTO , s . m. Orpimento , Minerale ,
Che trae origine o nascimento. ORNO, s . m. Orniello comune e Orno, Al- pesante, lucido, facile a rompersi, sulfureo
OMO ORIGINAL, diciamo metaf. a Colui bero notissimo nelle campagne , che fu det- e caustico, composto d' arsenico e di zolfo .
che riguardo a' suoi costumi, abitudini, in- to da Linn. Fraxinus Ornus, ma da' Si- Trovasi nelle miniere di rame . Esso forni-
clinazioni od ingegno, manifesta un carattere stematici moderni Ornus Europaea . Somi- sce la Pittura d' un vivacissimo giallo ; ed è
o umore singolare e suo proprio, che lo di- glia al Frassino, ma n'è più piccolo. Dal- un corrosivo violento .
stingue marcatamente dal comune o dall'or- l'orniello si raccoglie la Manna. ORSAR v. (colla s aspra) dicesi il Levigare
dinario degli• altri uomini ; e per lo più ORO (coll' o largo) s . m. Oro. o pulire che fassi de' pavimenti di terrazzo
s'intende nel sign. di Stravagante : onde ORO AGRO, T. degli Orefici, Oro aspro, col mezzo dello strumento detto ORSO, V.
si dice per irrisione o per beffa. Diciamo È l'oro indorato che ha preso della rigidez - Se Orso è detto lo strumento con cui si ri-
ancora EL XE UN ORIGINAL e qui in forza di za, e ch'è soggetto a rompersi lavorandolo. pulisce, quale difficoltà l' ammettere il ver-
sustantivo; ovv. L'È UN TOMO ORIGINAL. V. ORO BASSO, Oro bianco, L'oro legato in bo Orsare come propriamente significativo
Толо. gran parte coll' argento. di quella azione ? Ma i Dizionarii fin' ora
ORINA, s. f. Orina e Urina. ORO FILA, Oro filoto Gavella , dicesi non ne fanno parola.
456 ORT ORZ OSE

ORSETA, dicesi per vezzo in vece di Orsola, FALO D' ORTOGRAFIA, Cacografia; e quin- ESSER A L'Orza, modo metaf. fam, che
home proprio femminile. di Cacografizzare, Far errori d'ortografia. vale Essere ubbriaco.
ORSETO, 8. m. Orsacchino; Orsacchio; Neografismo, dicesi la Maniera inusita- ORZAR (colla z dolce) v. Battere; Basto-
Orsacchiotto; Orsicello, Piccolo Orso. ta di ortografizzare ; e Neografo a Colui nare ; Chioccare , Dare altrui le busse.
ORSO, s. m. Orso, Animale feroce notissi- che studievolmente ortografizza in modo Dur le fruste ; Zombare ; Toccare a ci-
mo detto da Linneo Ursus Arctos. inusitato. vetta; Sonare; Mazz.care.
Orso, detto per Agg. a Uomo, vale Sati- ORTOLÀN, 8. m. Ortolano, Lavoratore di Orzure (colla z dolce) è anche T. Mari-
ro; Burbero; Ruvido ; Scorpione ; Rusti- orto. - Vignaiuolo o Vignaio , dicesi il neresco e vale Andare a orza. V. ORZA.
co - DEVENTAR ORSO, Inselvatichire; Lam- Coltivatore di vigna. ORZO (coll' o serrato e la z dolce ) s. m.
bruscarsi, Divenir selvaggio. Insalataio, si chiama Quello che vende Orzo, Biada nota, la cui Pianta è detta da
ORSO, 8. m. Orso, chiamasi un istrumento erbaggi ed insalate - Trecco e Rivendu- Linneo Hordeum vulgare .
usato da' terrazzai che consiste in un pez- gliolo, Colui che vende erbe, o che riven- Orzo tedesco è una Varietà dell' Orzo
zo di pietra viva pesante, attaccato forte- de che che sia. volgare, che ha i semi senza scorza e che
mente alla estremità d' un lungo legno che ORTOLAN, 8. m. T. degli Uccellatori, Or- i Botanici appellano Hordeum vulgare va-
serve da manico : il qual pezzo di pietra me- tolano, Uccelletto detto da Linneo Embe- rietas coeleste.
nato e rimenato su i pavimenti di smalto riza Hortulana, notissimo, che s'ingrassa DAR L'ORZO, detto fam. Dar le frutta,
o terrazzo, li comprime, liscia e pulisce. ne'serbatoi, ed è boccone di molta stima. Battere. V. Orzar.
VARDA L'ORSO, dicesi talora per motteg- ORTOLAN DE MONTAGNA, Ortolano nivale OSADA (colla s doice) s. f. Grido; Gridata,
gio o disprezzo d'una Maschera male as- o di montagna, detto nel Veronese OSBL Rumor di grida.
settata. DE LA NEVE e da Linn. Emberiza nivalis, OSAR , v. Bociare , Dare una voce ad al-
ORSÒGIO, 8. m. Orsoio e Organzino, La che parimenti s' ingrassa , ed è buonissi- cuno per chiamarlo forte.
seta che si deve ordire. mo a mangiare. OSAZZA, s. f. Vociaccia, Cattiva voce.
ORSÙ (anticamente ORsÙSO) In somma ; ORTOLAN ZALO chiamasi da noi quell'Uc- OSCURO, add. Oscuro; Tenebroso, V. Scu-
Del resto. celletto che i Toscani dicono Zivolo giallo RO.
Dicesi anche per Così pure ; In o'tre. e i Sistem . Passer flavescens o sia Em- ESSER A L'OSCURO, detto fig. V. in Scu-
berizza Citrinella; che ha la testa e il di RO.
ORTÀGIA, s. f. Ortale, Orto grande . Se il
Luogo è piantato d'alberi e d'ortaggi, di- sotto del corpo d' un bel giallo, i fianchi e OSE O VOSE, 8. f. (Anticam. BOSE) Voce e
cesi Verziere. V. ORTO. il dorso mischiati di rossastro e di bruno, Boce.
ORTENSIA, s. f. Ortensia, Nome d'una e la coda e l'ale nerastre. È un po' più BONA O CATIVA VOSE, Bella o Cattiva od
Pianta venuta dal Giappone, ora mɔlto col- grande della passera comune, e le rassomi- Ingrata voce wwwwww Voce granila, Quella che
tivata ne'nostri giardini . I Botanici la chia- glia alquanto sul dorso. è massiccia ed ha forza - Buona o Catti-
mano Hortensia speciosa. Fa i fiori in ORTOLAN DE TRIESTE, Ortolano cantore va voce, vale per Concetto o Pubblica opi-
corimbo, che si cambiano di colore. L'in- o Re degli ortolani , dicesi ad un grosso nione.
troduzione di questa bellissima pianta a uccello nero sul capo, come a forma di OSE DA BIGONZA , Voce da bigoncio, e
Venezia si deve al nostro Conte Rizzo, di- calotta che lo copre fino agli orecchi ; che s' intende Piena, forte , sonora , com' era
stinto cultore di piante esotiche.. canta assai dolcemente ma vive poco per per lo più quella degli Avvocati o di altri
ORTESÈLO, s . m. Orticello, Piccolo Or- l'eccedente sua grassezza. Scopoli lo ha che aringavano dal bigoncio per esser sen-
to. Dicesi Orticino, Quello spazio d'orto nominato Emberizza Melanocephala ; è titi dalla moltitudine .
che rileva dal piano di esso lungo il muro ottimo e saporito cibo, e si trova special- OSE FATA, Voce matura, Ben formata.
che lo circonda ed è rattenuto da muricciulo. mente nella Dalmazia sui monti, ma an- -- OSE GROSSA DA ono , Voce maschile ;
ORTIGA, s. f. Ortica , detta anche Mal er- cora nelle vicinanze di Trieste, donde tras- Voce quadrata .
ba, Erba notissima che punge, distinta dai se il nostro nome vernacolo.
OSE FORTE, Voce piena , forte, gagliar
Botanici col nome Urtica dioica. ORTOLAN , detto in lingua furbesca dei da, sonora.
ORTIGA, add. Orticheggiato . Barcaiuoli , vale il Pane, V. URTO. OSE PICOLA, Voce sommessa, debile , ri-
ORTIGAR, v. Orticheggiare, Pugnere col- ORTOLANA, s . f. dicesi la Moglie o Femmi- messa, bassa, languida, umile, sottile.
l'ortica. na di Ortolano la quale sull'esempio di altre OSE FINIA, Voce affinita o affiocata.
ORTIGHER, 8. m. Orticheto, Luogo pie- voci consimili e così formate, dovrebbe dirsi OSE STILANTE o che ciga, Voce stridula
no d'ortiche o Seminato d' ortiche. Ortolana se coltivatrice di Orto; Vignaiuola o stridente e Voce di strigolo o di gatto
ORTO, 8. m. Orto, Specie di campo chiu- o Vignaia se di Vigna ; Insalataia se ven- scorticato ; Voce strangolata , Soverchia-
80, in cui si coltivano erbaggi per uso di ditrice d'insalate : siccome si dice Trecca mente acuta e sottile e sforzatamente alta
mangiare. alla Rivendugliola che vende o traffica erbe, che fa stridio. V. GNAGA.
FRUTI DE L'ORTO, Frutta ortensi - Or- frutte, legumi ec. OSE O VOSE SPESA, Voce di cornacchia
taggio vale Erbaggio che si mangia - Or ORZA (coll' o largo e la z aspra) s . f. T. o Vociaccia , vale Voce smoderata od in-
taglia vale Orto ed anche Erbe che si col- Marin. Orza, Quella corda che si lega nel grata - AVER LA OSR SPESA, Aver la voce
tivano nell'orto . capo dell' antenna nel naviglio da man si- chioccia; Crocchiare, come fa la chioccia
ANDAR IN ORTO, Locuz. fam. e fig. Pi- nistra ; ed anche Il fianco d' un vascello a o com'è il suono delle pentole fesse; e
gliar vento o Prender vento; Arrenare; man sinistra quando noi siamo colla faccia questa è la voce per lo più de' gibbosi.
Impuntare; Rimanere a secco , dicesi del- verso la prua. OSE BRONZINA O ARZENTINA, Voce argen-
lo Smarrirsi in favellando - Armeggiare, ANDAR A L'ORZA, Andar a orza, vale A lina , che anche dicesi Buon metallo di
si dice di Chi nell' azione o nel discorso si nave sbandata, a sinistra - CARGAR L' OR- voce; ed è Quella chiara, granita, alta so-
confonde FAR ANDAR IN ORTO, Cavare al- ZA, V. CARGAR . nora e penetrativa , che hanno alcune per-
trui di scherma, detto fig. vale Far perdere Orza alla banda; Esser all' orza; Or- sone.
il filo del discorso e dell'operare ad alcuno. za quanto leva; Non più a orza etc. Tut- OSE DA ASENO NO PASSA O NO VA IN CIR-
ORTOGRAFIA, 8. f. Ortografia, Regola di ti termini di comando marineresco. LO , Rag'io d'asino non arriva mai in
bene scrivere, cioè di fare una retta scrit- ANDAR L'ORZA , Locuz . fam. Trabal- Cielo , Le preghiere degli sciocchi o indi-
tura; e quindi Ortografizzare , Scrivere con lare o Barcollare , L'ondeggiare di chi screti non sono udite.
ortografia , servirsi delle regole dell'orto- non può sostenersi in piedi per ubbria- OSE DE POPOLO, OSE DE DIO, Detto fam.
grafia. chezza. Voce o Boce del popolo, voce del Signo-
OSE OSE OSM 457
re. E' non si grida mai al lupo ch' e'non OSÈLA (coll' e larga) s . f. Così chiamavasi Frasconaia, Luogo proprio per pigliar uc-
sia in paese o ch' ei non sia lupo o can una specie di Medaglia d'argento del valo- celli.
bigio, Prov. usitatissimo e vale, Non si di- re di lire tre e soldi diciotto Veneti, che OSELÀR, v. Uccellare, Tendere insidie agli
ce mai pubblicamente una cosa d'uno che sotto la Repubblica era qui battuta ogni uccelli per prendergli --
— Zimbellare, dice-
essa non sia vera o presso che vera. anno in dicembre, a cura del MAGISTRATO si Allettar gli uccelli col zimbello .
OSE, in T. del Governo Veneto, valeva DE LE RASON VECHIE, e dispensata dal Doge OSELAR A ZOETA, Uccellare a civella ;
per Impieghi vacanti o sia Nomine a far- nel giorno di S. Barbara (V. Barbarèla) Far il chiurlo o la fistierella.
si, ed intendevasi nelle cariche così tem- a tutti i patrizii che aveano voto nel Mag- OSELAR QUALCUN detto fig. Tendere insi-
porarie come a vita , ch' erano elette dal gior Consiglio. I Dogi antichi godevano l' die ad alcuno ; Trappolare ; Civellare ;
Maggior Consiglio e sostenute da' patrizii. usufrutto delle valli maremmane di Mara- Uccellare; Zimbellare, dicesi delle Donne
Quindi eravi un Segretario alle voci, che no , piccola fortezza del basso Friuli, ma che continuamente amoreggiano Ade-
teneva conto del cominciare e del finire di dovevano regalare ad ogni patrizio in di- scare, Invitare e Tirar uno alle sue voglie
tutte le Magistrature, per proporre a suo cembre cinque uccelli palustri , detti vol- con lusinghe e con inganni - In altro si-
tempo le nuove elezioni ; la quale proposi- garmente OSÈLE SALVADEGHE DAI PÌE ROSSI, gnif. Soiare , Adulare alcuno per guada-
zione si bociava, cioè si pubblicava antici- e ciò per decreto del Maggior Consiglio guare.
patamente nel detto Maggior Consiglio. del 1275. In seguito per ovviare le querele OSELAR QUALCOSsa, Uccellare a qualche
CASCAR LE OSE DE QUARANTA, Accascare de' malcontenti, fu stabilito che a tutti in cosa; Calarsi a una cosa, Volgervi l' ani-
la nomina o elezione d'un Quaranta , cioè distintamente fosse dato un uccello magro mo.
d'un Giudice di Quarantia. ed un grasso (dal che il nostro dettato che OSELAR A PEZZI GROSSI, Non uccellare a
TIRAR SU LE OSE, Anticipare l'elezione ancora sussiste, UN GRASSO E UN MAGRO CO- pispole
ola nomina, Fare che l'elezione di qual- ME I OSEI DA MARAN, Come i polli di mer- OSELAR UN ZOVENE, Uccellare alcuno a
che Uffizio fosse anticipata di tempo - TI- cato, un buono e un cattivo. Ma con altro marito, dicesi d' una fanciulla, che mostra
RAR ZO LA OSE , valeva il Contrario , cioè decreto 28 giugno 1521 , sotto il Doge An- desiderio di voler maritarsi con quel tale,
Posticipare il tempo della nomina. tonio Grimani, fu stabilito che il donativo e ne procura il mezzo .
Do OSE DE QUARANTA , Due nomine di delle Osele si convertisse in quello d' una OSELAZZO, 8. m. Uccellaccio; Uccellone.
quaranta, Due posti vacui da rimpiazzar- Moneta , che fu quindi detta volgarmente OSELETIN, s. m. Uccellinuccio, Piccolissi-
si alle Quarantie. OSELA, del valore di Mezza REDONDA, e che mo uccello.
Alzir la ose, Gridare; Sgridare; Sliac- continuò senza interruzione sino al termi- OSELĖTO, s. m. Uccelletto; Uccellettino;
ciare come un picchio Strangolarsi , ne della Repubblica. Questa medaglia por- Uccellino; Augellino, Piccolo uccello.
Alzar la voce sforzatamente. tava un geroglifico ed un motto latino, per OSELETO DE NIO, Guascherino ; Monnino;
A VOSE, Modo avv . Vocalmente ; A voce, lo più allusivi alle circostanze politiche del Uccello novellino ; Uccello nidiace.
Colla parola . tempo, col nome del Doge, coll'anno del OSELIERA, s. f. Uccelliera, Serraglio di
COPAR LA OSE O LA VOSE, V. COPAR. suo ducato, coll' era comune e con quella uccelli, Luogo dove si conservano vivi gli
CORER VOSE, Andar grido; Andar voce; talvolta ab urbe condita . La prima del uccelli.
Esser fama. Grimani ebbe il motto Iustitia et pax o- OSELİN, s. m. Augellino.
ANDAR DA PER TUTO LE OSE , Spandersi sculalæ sunt; l'ultima del Doge Lodovico OSÈLO, s . m. Uccello; Augello.
da per tutto la voce, la fama. Manin, nell'anno 1796 , Matri amanli aman- OSELI DE PASSAGIO , Uccelli di passo o
AVER LE OSE E NO AVÈR LE NOSE , Aver tes filii, e dall' altra faccia Ludovici Ma- passaggeri , si dicono Quelli che passano
le voci e non le noci, vale Aver la cosa in nin Principus Munus, Anno VIII — Tro- in certe determinate stagioni.
parole, in voce, in nome, ed altri in effet- vasi un'altra Medaglia stampata senza mil- OSELO DE RECHIAMO, Uccello cantaiuolo
to; e dicesi per esempio, Quando si crede lesimo, sotto il suddetto Doge Grimani , o cantaiolo.
che alcuno abbia conseguito un uffizio un col motto Munus datur nobilibus venetis, OSELO DE LA MADONA, V. PIOMBIN.
beneficio o simile alla ventura, il quale di e credesi che questa fosse la prima stata FAME DA TUTI I OSEI, MA DA CUCO NO, V.
vero è toccato ad un altro. Ovvero in que- donata in vece degli uccelli o stata fatta Cuco.
st'altro significato, Aver il vitupero e la in poco numero per saggio. INSEGNAR AI OSELI, Conciare gli uccelli,
pubblica disapprovazione senza profitto --- Anche la Comunità di Murano godeva il è proprio l' Addomesticare e ammaestrare
UNO GA LE NOSE E L'ALTRO LE OSE , Uno privilegio di farsi a proprie spese coniare che facciasi di uccelli di rapina.
leva o scova la lepre e un altro la pi- ogni anno nello stesso tempo un' Osella si- METER I OSELI IN MUA, V. MUA.
glia, Prov. che si dice quando alcuno dura mile, ch' era poi regalata al Doge e ad al- MONTARSE DEI OSELI. Calcare, dicesi del
fatica in qualche cosa e un altro ne ha il tri patrizii di Uffizio distinto. Congiungersi degli uccelli.
merito : simile all' altro, Uno fa i miraco- L'Osela d'oro che battevasi ogni anno, TUTI I OSEI CONOSSE EL GRAN, V. GRAN.
lie un altro ha la cera. era del valore di Lire 88 Venete, cioè di OGNI OSELO AMA EL SO NIDO, Tutti amuno
AVER OSE O VOSE IN CAPITOLO, Aver voce quattro zecchini. la patria ; è il latino Adagio Dulcis amor
in capitolo, dicesi fig. di Chi abbia credito OSELA, add. Uccellato, cioè Gabbato, Bur- patriae dulce videre suos. Prov. che vale
tra' suoi colleghi e simili ; E dicesi al con- lato. Che l'amor del luogo dove si nasce, ancor-
trario di Chi non è stimato, Egli non ha OSELADA, s . f. Uccellagine; Uccellamen- chè vi stia male, non ne lascia partire per
voce in capitolo. lo; Uccellaia, Luogo dove si uccella. migliorar condizione . Ad ognuno piace il suo
DAR UNA OSE A QUALCUN Bociare a'cuno, Ragnaia, dicesi la Siepe artefatta ad uso benchè malvagio ed infelice paese.
Chiamarlo forte, Chiamare alcuno. d'uccellare. OSELÓN, s. m. Uccellone,; Uccellaccio.
PER VOSE, Per fama; Per udilo , A quan- OSELADÓR, s . m. Uccellatore , Quello che | OSELOTO, s . m . Uccellotto.
to dicesi. piglia gli uccelli. OSETA, s . f. Vocina, e Vocíno ; Vocerellina
PER VOSE D'ALTRI, Per detto o voce al- Detto fig. Gabbatore , Chi cerca e pro- di zanzara, Piccola voce.
trui. cura alcuna cosa indirettamente e con in- OSGUALDO O SGUALDO , Osvaldo , Nome
VARIAR LA OSE , Arzigogolare la voce , ganno. proprio di Uomo.
vale Variarla in più modi, cantando. Uccellatrice, dicesi alla Femmina. OSMARIN, s. m. Rosmarino e Ramerino,
A OSE POPOLO, Modo plebeo e specie di OSELAME , 8. f. Uccellame , Quantità di Frutice aromatico nostrale, detto da Linneo
avverbio, A voce o A grido pubblico ; A vo- uccelli. Rosmarinus officinalis. Il suo fiore chia-
ce comune. OSELANDA, 8. f. Uccellaia; Uccellatura; masi Cacri.
Boerio. 58
458 OSS OSS . OST
OSONA, s . f. Vocione, accr. di Voce. temente il percosse che fiaccandogli la ca- ridotto alla forma benchè grossolana d' un
OSÒSO, Lo stesso che Esoso, V. Ma è idio- tena del collo, tantosto gli fa render l'ani- osso di gamba umana, che si vende da' Ciam-
tismo. ma. bellai.
OSPEAL, s. m. Spedale e Ospedale, Luogo Osso DEL FIANCO. Ischio e Scio, Osso con OSSOCOLO, 8. m. Così chiamasi una specie
pio che raccetta gl' infermi per carità. cui l'osso della coscia nella sua estremità di Salsiccione, che mangiasi crudo a fette,
Ospeil de poveRI, Conservatorio, dicesi superiore fa l'articolazione. V. SIATICA. fatto di carne porcina tratta dal collo del-
al Luogo di ricovero per poveri e prop . per OSSI DE BALENA, V. Balena. l'animale.
donne e fanciulli -— Orfanotrofio è il Luogo OSSO DEI FRUTI, Nocciolo e anche Osso, OSSODURO , 8. m. Voce ant. ma tuttavia
pio che per carità raccetta gli orfani . Quat- Quello che si genera in alcune frutta. usata da qualche idiota per Dorsoduro, uno
tro erano in Venezia, a' tempi della repub- OSSO DESLOGA, Osso disvolato, dicesi a de' Sestieri in che è divisa la città nostra.
blica, gli Ospitali o sia Orfanotrofii ne' quali Quello uscito dall' uovolo o incassatura. V. SESTIER.
si custodivano le fanciulle, ch' erano anche OSSO FORA DE LOGO, Lussazione, Sloga- OSSÒN , 8. m. Ossaccio, Osso grande .
educate nella musica istrumentale e vocale, mento d' un osso. AVER OSSONI, Esser ossuto e ossoso cioè
cioè la Pietà, i Mendicanti, l' Ospitaletto e Osso DURO DA ROSEGAR, detto fig. vale Im- Con ossa grosse .
gl' Incurabili. V. OSPIZIO. presa di riuscita difficile o pericolosa OSTA, s. f. Ostessa e Osta, Albergatrice ed
OSPEAL DEI VIANDANTI, V. OSPIZIO . EL GA PER LE MAN UN OSSO DURO DA Rosegår . anche La moglie dell' Oste .
OSPEAL MILITAR, Ospedale militare, si di- Egli ha tolto a rodere un osso duro, Egli OSTARIA, s. f. Osteria ; Taverna, Luogo
ce il Luogo assegnato al ricovero de' Soldati ha pigliato a fare una cosa difficile ; E vuol dove si vende vino, si mangia e s'alloggia.
feriti o ammalati - Gli Ospedali volanti dire ancora, Egli ha che fare con perso- OSTARIA DA LADRi o Ostariazza, Osteria
sono detti Ambulanze . na potente, contro cui difficilmente riu- da mal tempo, Osteria da confinarvi as-
PRIOR DE L'OSPEAL, Spedalingo e Speda- scirà. sassini.
liere Astante dicesi l' Assistente o Servo Osso PIEN DE MEOLA , Cannella, Osso pie- ANDAR FORA DE L'OSTARIA, Stavernare,
di spedale, detto altrimenti Pappino, dal no di midollo, ch ' è attaccato alla polpa del- Voce bassa, e vale Uscire dell ' osteria.
portar agl' infermi le pappe. la coscia e della spalla. OSTARIANTE , s. m. Frequentatore, do-
OSPEAL, detto per Agg. a uomo, Infermic- Osso SACRO, Osso sacro detto dagli Ana- sterie, e vale in conseguenza, Ubbriacone,
cio ; Pien di magagne. Ha più mali che il tomici Codione e Codrione ed anche Cocci- Gran bevitore . V. BEVAGNO e FRAGIOTO.
cavallo della carretta, si dice di Chi abbia ge o Uropigio, Ossicino cartilaginoso, che OSTARIAZZA, V. OSTARIA.
addosso molte mascalcie e doglie. forma l'estremità delle reni appunto sopra OSTENTAR, v. Ostentare, Far ostentazione
OSPEALÈTO, s . m. Spedaletto, e Speda- il sesso, più apparentemente negli uccelli o mostra di che che sia. Senneggiare, Far
lino, Piccolo Spedale . che negli uomini. pompa di senno.
OSPEALIERA, dicevasi ne' tempi Veneti in CAVITA O INCASSADURA NEI OSSI, Bossolo; OSTENTAR, dicesi pure da alcuni idioti in
forza di sust. e talora per agg. a Quella Concavità, nelle quali entrano gli uovoli o vece di SOSTENTAR , nel sign. cioè di Resi-
giovine povera ch'era allevata ed educata in capi delle ossa. V. INCASSAURA . stere ; Ostinarsi, Sostenere un' opinione.
alcuno degli Orfanotrofii della Città ; e vo- BIANCO DE LE Nosele dei ossi , V. BIANCO. OSTENTAZION, s . f. Ostentazione ; Osten-
leva dire Alunna o Allieva dell' Ospitale ; AVER EL ZOGO IN TI OSSI , V. ZOGO. tamento, Fasto, Ambiziosa dimostrazione.
Giovane o Fanciulla dell' Orfanotrofio. CAVAR I OSSI DAI FRUTI, Snocciolare le OSTENTAZION, dicesi talvolta nel parlar più
OSPIZIO , s. m. detto anche OSPEAL, Ospi- frutia. triviale per Caparbietà ; Ostinazione.
zio; Ospitale; Albergo, Luogo dove s' al- DEVENTAR OSSO, Ossificarsi, o Inossire, OSTINA O USTINA , add . Ostinato, Che sta
loggiano forestieri senza pagamento, o si dà Formarsi in osso , e quindi Ossificato e Os- tropo pertinacemente nel suo proposito, che
ricovero a' poverelli per carità. sificazione e Inossito. anche dicesi Incaparbito ; Inteschiato ; Ca-
OSSARSE, v. Osare; Ardire, Aver ardimen- ESSER DE OSSI GROSSI, Esser ossoso e os- pone : Capaccio ; Restio ; Pertinace ; Pro-
to ; coraggio, che anche dicesi Attentarsi. suto, Fornito di grandi ossa. tervo.
No ME OSSO, Non oso ; Non ardisco ; Non FAR SU L'osso, detto fig. Fare callo o il Forbice o Forbici, dicesi di Chi è ostina-
ho cuore ; Non m ' attento. callo, Assuefarsi anche a ciò che nuoce e di- to nel dire o fare ciò che gli è vietato . Tristo
OSSERVAR, v. Osservare ; Appostare, nel spiace. a quel Cavallo che tira contro lo sprone.
sign. di Notare, Guardare. LASSARSE DA L'osso, V. LASSAR. OSTINADİN, add. Ostinatello ; Ostinaletto.
Osservé co ' L DORME, Appostate quando OSSI SPOLPAI O SCARNAI, Ossa scusse o OSTINADINA, o Ustinadina, 8. f. Ostina-
egli dorme. scarnate, Pure ossa, senza carne. tella, Piccola ostinata.
OSSÈTO, s. m. Ossetto ; Ossicino ; Osserel- METER UN OSSO A SO LOGO, Racconciare OSTINARSE, v. Ostinarsi ; Incaparbire ;
lo, Piccolo osso. un osso o Riporre un osso, vale Rimetterlo Incapare ; Incaponire ; Ingrossare - Per-
OSSETO DEI FRUTI, Nocciolino ; Nocciolel- al suo luogo, Raggiustarlo --- Detto fig. ME- fidiare o Stare in sulla perfidia, vale Osti-
to, dicesi dell' Ossetto che si genera nelle TER I OSSI A SO SEGNO O A SO LOGO, Raccon- narsi pertinacemente.
ciliegie e simili frutte. ciare le ossa, vale Racconciar un affare OSTINAZION, s . f. Ostinazione ; Caponag-
ANDAR A OSSETI, Maniera fam. Andar a ch' era prima malandato. gine ; Caponeria ; Caparbietà - Capona
Scio in rovina, in malora , in brodetto, a PELE E OSSI, V. PELE . voglia.
gambe levate. TUTO SE GIUSTA VIA DE L'Osso del colo, CAVAR L'OSTINAZIÒN A QUALCÙN, Scaponi-
OSSI O CORBAME, s . m. Catriosso, Ossatura V. COLO. re alcuno E parlando d'un ragazzo, Sga-
delle coste de' polli spogliata della carne. TUTI I OSSI TORNA A SO LOGO, In cent' an- rire o Sgarare un fanciullo, che vuol dire
OSSO, s. m. Osso. ni e cento mesi torna l'acqua a' suoi pae- Batterlo e fargli deporre il suo capriccio.
OSSO DE LA GAMBA, Fusolo ; Focile — Ti- si, Prov. che dinota la continua rivoluzione OSTINAZIÓN DA MULO , Mulaggine , detta fig.
bia, dicesi il maggiore, Fibula il minore. delle cose . per Caparbierìa.
OSSO DE LA SPALA, Scapula, La palletta ZOGAR AI OSSI, V. Zogår . OSTO, s . m. Oste ; Ostiere ; Ostiero ; Ta-
della spalla. OSSO E BUSO, Ossa e pelle si suol dire verniere ; Tavernaio.
OSSO DEL BRAZZo, Focile del braccio, Il motteggiando di Donna maghera. FAR EL CONTO SENZA L' OSTO, V. CONTO.
maggiore dicesi Ulna e il minore Radio. TUTO GA EL SO REMEDIO VIA CHE L'OSSO CHI FA ' L CONTO SENZA L' OSTO LO FA DO
OSSO DEL COLO, Catena del collo, dicesi DEL COLO, V. Remedio . VOLTE , V. CONTO.
degli Ossi che collegano il collo , che più OSSI DA MORTO, Si chiama fra noi una Spe- DAR FEN A L'OSTO, V. FEN.
propr. si chiama Nodo del collo . Si poten- cie di pane condito con zucchero e burro ma DOMANDAR A L'OSTO SE ' L GA BON VIX,
OST OTI Ο ΖΙ 459
Dimandar all' oste s'egli ha buon vino, | OSTREGHÈTA DEL DURO, s . f. T. de' tificato autentico Ecclesiastico che sta con-
Prov. e la significazione è il Domandar cosa Pesc. Ostrichetta , Specie di Conchiglia bi- giunto alla reliquia d'un corpo santo e fa
che tu sappi di certo che il domandato ri- valve di mare, che appartiene al genere del- fede della sua identità.
sponderà a favor suo , quantunque e' non le Came, chiamata da Linneo Cama Gry- OTINTICO , add. Voce triviale, Autentico,
sia per dire il vero. phoides. Essa ha per carattere la figura ro- cioè Vero genuino.
PAGAR EL CONTO A L'OSTO, Pagar la spe- tondata con punte, e una valva più piana OTO - ANCUO OTO, DOMAN OTO, Oggi a otto ;
sa o lo scotto all' oste, che anche dicesi Ac- dell' altra. Sta sempre aderente con una Domani a otlo, cioè Da qui a otto giorni,
cordar l'oste. delle valve a corpi duri. Da qui a nove. V. DAOTO.
QUANDO L'OSTO XE SU LA PORTA EL FA OSTREGHINI, 8. m. Termine collettivo con OTOMIA, s. f. Voce triviale, Notomia, Ana-
POCHE FACENDE , Barca rotla , marinaro cui i nostri Pescatori intendono tanto le pic- tomia.
scapolo , cioè libero ; E dicesi d'ogni Arte- cole Ostriche della specie Ostrea edulis che OTÒN, V. LATON .
fice che stia ozioso. stanno aderenti ai sassi ed ai legni, quanto OVADA, s . f. si dice ancora per OVATA. V.
CHI VA A L'Osto perde el POSTO. Prov. le altre due specie chiamate Ostrea exalbi- OVADO, add. Ovato ; Ovale ; Bistondo, Che
vulgatissimo che si dice specialmente tra' da, Linn. e Ostrea fogliacea, Renier. Le ha la figura dell' uovo .
fanciulli, credendo essi di giustificarsi qua- quali sono variamente colorite, e di diversa OVATA, s. f. Ovatla, Feltro di cotone, che
lora occupano il posto già occupato da un forma nelle squame e nelle valve, dell' 0- serve l'inverno di nobilissimo soppano, che
altro fin che questi l'abbandona per qualche strea edulis. si mette tra il panno e la fodera degli abiti
sua faccenda. OSTREGONA, s . f. Ostricone, Ostrica gran- specialmente donneschi, per tener caldo.
OSTRALÀDA, 8. f. T. Mar. Furia d' austro, de. OVATA, add. Feltrato o Fornito d' ovatla,
cioè Disordine di mare prodotto dall' impeto OSTRO, 8. m. o DA L'ÒSTRO, Austro ; Ostro ; Dicesi d'alcune vesti donnesche che sono
di cotal vento . Sud, Vento che spira da mezzodi . fornite d' ovatta.
ÒSTREGA, 8. f. Ostrica, Termine comples- OSTRO-GARBIN O GARBIN Zoso, Austro- OVATAR, v. Feltrare ; Munire o Fornire
sivo di molte specie di conchiglie bivalvi del Garbino; Sud-Ovest-Sud, Vento di Garbino d'ovatta ; ch'è un Feltro di cotone, che
genere dell' Ostrea di Linneo, ma che fra verso Ostro. serve per mettersi nelle falde tra il panno
noi s' intende la sola specie detta appunto da OTAGENARIO, add. Ottuagenario, D' ot- e la fodera de' vestimenti donneschi.
Linneo Ostrea edulis . Conchiglia notissima tant' anni . OVERTUR, 8. m. Voce francese, Apertura,
e frequentissima, ed è cibo ricercato. OTANGOLO, s. m. Allargatoio, T. degli Sinfonia da cui si dà principio al dramma in
OSTREGHE CO TANTO DE CALO, V. CALO. Oriolai. Specie di brocca d'acciaio temperato teatro.
QUEL DA L' OSTREGHE , V. OSTRegher . di cui gli Oriolai si servono ad allargare i ÒVOLI, s . m. T. d'Architettura , Baccelletti,
OSTREGA, Voce fam. e detta flg . Ostrica e buchi. Membri degli ornamenti fatti in forma di
Ciabattino, si dice Uno sputo catarroso.Spu- OTANTASÈTE, Otlanzelle, Nome nume- baccelli delle fave o altri simili.
tare un ciabattino o un' ostrica. E fuori un rale di ottanta e sette. OVRIÈRI, s. m. T. della Zecca, Ricuocilori,
ciabattino. OTAVİN, s. m. Ottavina , Sorta di piccola Lavoranti o Artefici della Zecca, che hanno
OSTREGA DE MAR, s . f. T. de ' Pescat. Spinetta Flautino, Specie di Strumento l'ispezione di ricuocere i pezzi da monetarsi .
Ostrica marina, La stessa specie dell' 0- da fiato notissimo OZIAR O OZIOSAR, Stare in ozio; Far l'ozio-
strea edulis quando sia pigliata in mare, Ottavino, chiamasi il Pezzo del Corno da so. V. Ozio.
dove sta aderente a corpi duri. caccia, a cui s'attacca l'imboccatura e serve OZIO, 8. m. Ozio, Stato degli infingardi, che
OSTREGA DE SASSO, s . f. T. de' Pesc . a cangiar il tuono dell ' istrumento. dicesi anche Oziosità ; Pigrizia ; Aceidia;
Varietà dell' Ostrea edulis, che si trova ade- OTAZION, forse verbale del barb. Optari, Scioperio; Scioperaggine, Vita oziosa.
rente alle pietre, sì nel mare che nel litora- vale Avanzamento, ed intendesi l'Avanzarsi STAR IN OZIO, Stare ozioso ; Star colle
le delle lagune. a grado maggiore o più utile d' impiego per mani alla cintola ; Stare a grattar il cu-
Ostriche di carena, chiamasi da' Marinai la mancanza d' un anziano. Vedasi il Dizio- lo.
que' Nicchi che si trovano aderenti alla ca- nario delle voci barbariche del Du Cange al- L'ozio XE ' L PARE DE TUTI I VIZI, Chi
rena delle navi che sono state lungamente in la voce Optari. mal siede mal pensa, Prov. L'ozio è la
acqua. OTÈLA, 8. f. T. de' Pesc . valligiani . Ricinto sentina d' ogni mal pensiero .
OSTREGAR, v. Voce fam. Sornacchiare o di cannucce nella cogolaria, ove fassi concor- OZIOSO, add. Ozioso, che non fa nulla.
Sornacare, Sputar umor catarroso. rere il pesce per prenderlo più facilmente. OZIOSO BARÒN E SOSPETO, Scioperato ;
OSTREGARO o OSTREGHER, 8. m. detto an- OTENUDO - GHE SON MOLTO OTENUDO O Scioperone ; Scioperatonaccio ; Neghitto-
cora CAZZA DA OSTREGHE, T. de' Pesc. Draja, TENÙDO, Le son molto obbligato ; Mi prote- so; Infingardo; Perlone ; Sfaccendato ;
Cucchiaia, Rete di filo canapino grosso e sto obbligato o gratissimo. Le ne so gra- Frustamattoni ; Perdigiorno ; Perdigior-
assai forte, a maglie larghe, armata d'una do. nate ; Che sta colle mani in mano, colle
lama pesante di ferro fatta a semicerchio, a OTIMINA, 8. f. Così chiamasi una Giuocata mani a cintola.
foggia di sarchio, la quale calata nel fondo de' di otto numeri legati al lotto. OZIOSO E CHIACOLÒN, Pancaccere , Chi fre-
canali della laguna, viene strascinata e rac- OTIMO , add. Maggiore , o Maggiorenne, quenta la pancaccia, cioè i luoghi pubblici
coglie tutte le ostriche nelle quali s'incontra , disesi da' Legisti Colui il quale ha l' età ido- per ciarlare ; Che acculatta le panche.
non meno che qualche pesce, come rombi, nea per maneggiare le cose sue, com'è FAR L'OZIOSO IN PIAZZA, Appostar le al-
passerine e simili che riposano sul fondo. quella degli anni ventiquattro secondo la pre- lodole. Si dice figur. di Chi spende il tempo
OSTREGHER, s. m. Ostricaio , Colui che sente nostra legge, V. ETA . in codiare gli andamenti altrui, e dicesi de-
pesca o vende ostriche. FARSE CREAR OTimo, Farsi dichiarar mag- gli scioperati e de ' perdigiorno --Star a
OSTREGHERA, 8. s . f. La femmina o Moglie giore, il che s' ottiene dal Tribunal civile dormire o Dormire, valgono fig. Essere
dell' Ostricaio, la quale secondo gli esem anche prima dell' età legale ordinaria. ozioso.
pi di altre voci consimili così formate po- OTINTICA, dice il nostro volgo, ed AUTEN- ALQUANTO OZIOso, Oziosetto.
trebbe dirsi Ostricaia. TICA le persone colte in forza di sust. al Cer-
P

PAC PAC PAC

P, V. PE. PACHIARA & PACHIARELA O PACHIA, 8. f. PACHIUGO O PACHIUGÒN, detto per agg. a
PACA, 8. f. Pacca , voce bassa, Percossa. Pacchiarina: voce Romana, Fango liqui- persona , Guastalarte ; Guastamestieri ;
DAR DE LE PACHE, Dar le busse, le ne- do, Mota. Imbrattamondi ; Ciabattino, Artefice che
spole, le pesche, le bastonate, le pacche o PACHIARATA, s. f. Pastocchia , Finzione, opera male. Ciarpiere o Ciarpone, dicesi
le frutta. V. ORzir e BASTONAR . Inganno. V. PANCHIANA. di persona che ponga le mani in molte cose,
PACA IN TERA, Cimbottolo, Colpo ; e quin- PANCHIARATA, T. de Pesc. detto in vece di ma tutte faccia male.
di Cimbottolare o Dar un cimbottolo, val- PATARACHIA, V. PACHIUGO D'INCHIOSTRO , Scorbio o Sgor-
gono Cadere in terra, che anche si dice Far PACHIEFA accr. ed avvil. di PACHIOTO e bio, Macchia fatta in sul foglio con inchio-
un tombolo. vale Grasso ; Pingue ; Adiposo, detto per stro.
TOR SU LE PACHE , Rilevar de le pache ; agg. a uomo. Detto ancora per Impiastro, cioè Cosa
Buscare delle ferite, Esser bastonato o fe- PACHIÈLE (dalla voce radicale PACHIO, Ci- malfatta.
rito. bo) Rosure ; Briciole, Minuzzole inumidite PACHIUGON, acer. di PACHIUGO, V.
PACA, dicesi ancora nel sign . di Super- dai cibi che si fermano , uscendo dalla bocca, PACHIUGOSO, add. Fangoso ; Limaccio-
bia ; Vanagloria ; Orgoglio - — ÅVER LA SO agli angoli delle labbra. so, Pieno di fango, di limaccio, di fanghi-
PACA, Aver dell' orgoglio - EL GA UNA In altro signif. Ulcerette o Setole, chia- glia; e dicesi di strada.
GRAN PACA, Egli è estremamente superbo ; mansi Quelle piccole aperture di pelle che Riferito a persona, lo stesso che PACHIU-
Ha una superbia insultante . V. PRETEN- fannosi agli angoli della bocca. Go, V.
DER. PACHIETO O TRIPUDIÈTO, 8. m. Pacchia- TEMPO PACHIUGOSO , Tempo piovoso o
TOR SU DE LE PACHE, dicesi ancora metaf. mento; Gozzovigliata , Mangiata in conver- acquazzoso.
nel sign. di Far delle perdite ; e tanto si sazione. PACIENTAR 0o Pazientår , v. Soffrire ; Tol-
può dire del Perdere al giuoco , quanto del PACHIETO, Val anche per Manicaretto ap- lerar; Rassegnarsi.
Perdere in affari di commercio. petitoso. PACIENTAR LE INGIURIE DA MINCHIÒN, Ber
TRA GNACHE E PACHE, V. GNACHE . PACHIO, s. m. Pacchio e Pacchia, voci grosso, detto figur. V. TEGNIR , BEVER,
PACAGNEZZO , s. m . T. del Contado verso basse, Il cibo in genere, Ciò che si mangia, SORBIR.
Chioggia, Baccano, Cicaleccio . V. CIGA- e dicesi anche Pasto ; Villo ; Grascia ; Vet- BISOGNA PAZIENTAR, Al can la tigna, del-
LEZZO. tovaglia. to fig. e vale Bisogna soffrire i mali che
PACAGNÒSO, s. m. Uccello, V. MONTAN. TOCARSE EL PACHIO COI DEI, Pacciare in- sono inseparabili dalla nostra condizione.
PACE, s. f. T. di giuoco, Pace , dicesi in sino a gola, cioè A sazietà. V. MANGIA. Chi non soffre non vince, prov.
sign. di Patta. PACHION, s . m. Pacchione ; Pappacchio- PACIENZA, s . f. Pazienza , Sofferenza .
SEMO PACE O FEMO PACE, Far puce o la ne; Pappone ; Pappolone , Smoderato man- La pazienza è radice e guardiana di tut-
pace ; Pattare ; Esser palla o pace o del giatore, Ghiottone, Diluvione. V. MAGNÒN. te le virtudi.
pari. V. PASE . Detto per agg. a Giovane sano e grasso, PACIZNZA, dicesi da noi allo Scapolare,
PACENZIA, V. PACIENZA. V. PACHIOTO. cioè ad una sorta di abitino, che si porta al
PACHÈA, 8. f. T. Mar. Maccheria , Calma PACHIOTO O PACHIAFOTO e PACHION, add. collo in onore della B. V. del Carmine.
di mare spianato e smaccatissimo . Fu detto Paffuto ; Grassotto ; Carnacciuto , Agg. a ABIE UN POCO DE PACIENZA, Abbiate un
ancora Acquistizio. V. Bonazza . Ragazzo e dicesi anche in genere femmin . po' di sofferenza ; Indugiate alquanto.
Detto figur. ed appropriato a Uomo, vale Paffuta e naticuta . Guance paffute. Tempo viene a chi può aspettarlo. Riesce
Flemma; Lenlezza ; Lentore ; Un certo PACHIUGADA, s . f. Cipollata , Sciocca stra- meglio chi suo tempo aspetta.
adagio ; Tardità. V. BIBIA, vaganza. OH CHE PAZIENZA ! Oh Dio che struggi-
PACHÈTO , s. m. Pacchetto ; Invogliuzzo, Dicesi anche nel sentimento di Castrone- mento, che noia ! Esclamazione d'un impa-
e per lo più si dice di Carte. Massa di cose ria, che vale Cosa malfatta. ziente.
ravvolte insieme sotto una medesima coper- PACHIUGAR, v . Guastar l'arte o il me- NO PODER AVER PACIENZA, Rinnegar la
ta. V. INVOLTO. stiere ; Ciarpare ; Acciarpare e Acciabat- pazienza , si dice Del non volere o non po-
PACHIA, T. ant. V. PACHIARA. tare o Abborracciare. ter aver pazienza.
PACHIADA, s . f. (pronunziato come in To- PACHIUGAR LA CARTA, Sgorbiare, Lordar- SAMARCO PAZIENZA, Rodere il freno, Aver
scano Paciada) Pacchiamento , cioè Man- la, Lasciarvi cadere sopra l' inchiostro o si- pazienza per forza. V. SAMARCO .
giata ; Corpacciata ; Pappolata . V. SPAN- mile - Impiastrare, vale Imbrattar d'in- ME SCAMPA LA PAZIENZA, Do in impazien
ZADA . chiostro una carta, scrivendo inutilmente. za . Nou posso più sopportare.
PACHIAFOTO, V. PACHIOTO. V. IMPACHIUGAR . SOPORTAR CON PAZIENZA MA CONTROVOGIA,
PACHIAR, v. (pronunziato come in Toscano PACHIÙGO , s. m.Mollore ; Mollume ; Bro- Succiar che che sia, vale Soggiacervi, Sop-
Paciar) Pacchiare o Scuffiare, voci basse, da; Poltiglia ; Loia ; Mota, Terra quasi portarlo benchè contro voglia. Ber grosso,
Mangiare assai e presto e con ingordigia. V. fatta liquida dall' acqua ; dicesi di quella vale Non guardare così ogni cosa per la mi-
MAGNAR . delle strade. nuta : sopportare le ingiurie senza risentir-
PACHIARSE, detto fig. Bearsi; Godersi; De- In altro sign. Pacciame ; Pacciume ; sene. Bere alcuna cosa ; Ingozzarla ; Ti-
liziarsi — ME LA PACHIO, Mi beo ; Mi godo. Spazzature, Miscuglio di cose infracidite. rarla giù.
PAE PAG PAG 461
FAR DAR LA PACIENZA IN LE SCARTAE , Ma- della dice al paiu»lo, fatti in là che tu mi PAGADOR, s. m. Pagatore, Che paga -
niera ant. che vuol dire Far perdere la pa- tigni, che vale fig . È ridicolo rimproverare PAGADORA, Pagatrice , dicesi la femmina .
zienza ; Far rinnegar la pazienza. altrui i proprii difetti . A carne di lupo zan- PRINCIPAL PAGADOR, Mallevadore ; Pieg-
PACIFICAR, v. Pacificare ; Paciare ; Ap- ne di cane, si dice Quando un malvagio si gio.
paciare; Acconciar insieme, Meter pace . mette alle mani d'un peggiore di lui. Il CATIVO PAGADOR , Malapaga ; Pagato-
PACIFICARSE, Pareggiare i conti ; Salda- diavolo vuole tentare lucifero , Un tristo rello ; Mal pagatore ; Cattivo pagatore. V.
re i conti. cerca di aggirare un più tristo di lui . Il me- ARGELIFO.
PACOTIGLIA, T. Mar. Lo stesso che ME- glio ricolga il peggio, e vale Tutti ben BON PAGADOR , Buon pagatore . Chi vuol
SA, V. istrutti nello stesso giuoco. ben pagare, non curi ben obbligare. Prov. 1
PADEDÙ, s. m. Termine di ballo , dal Fran- CASCAR DA LA PAELA IN FOGO, V. GRAELA. e vale che Chi ha intenzione di pagare non
cese Pas de deux. Specie di ballo a due PAELATO , 8. m. T. de'Vetrai ; dicesi a quel ha repugnanza a obbligarsi strettamente. 1
sole persone . Vaso da liquefarsi il vetro nella fornace, il DAI CATIVI PAGADORI BISOGNA TOR QUEL
PADIGLION, s . m. Padiglione. V. TENDA. quale è più grosso della Padella, e si chia- CHE SE POL, Dal mal pagatore o aceto o
PADIGLIÒN DA LETO, Padiglione o Corti- ma Padella. cercone Dicesi in senso quasi opposto ,
naggio. Arnese di tela o di drappo che cala PAELETA, V. FERSORÈTA. Buon pagatore dell' altrui borsa è signo-
sopra il letto, lo circonda e lo chiude. Dicesi PAELIN, s. m. T. de ' Vetrai, Padellelta , re; e denota, che Alle buone ditte non
anche BARACA DEL LETO --- Cortina o Ban- Piccola padella fatta di terra, ad uso di cuo- mancano mai danari perchè sempre è lor
dinella, dicesi alla Tenda che fascia attorno cere il vetro nella fornace. creduto.
il letto Balza, Quella parte del cortinag- PAÈNA, s . f. Altro nome che danno i Mani- PAGAMENTO DE DOTE, in T. del Foro
gio che sta pendente dal cielo -Cappellet- scalchi al GIAVARDO, V. ex Veneto dicevasi al Decreto di giudice ,
to, si dice a Quella parte che cuopre il capo PAESAN, 8. m. Paesano ; Forese ; Conta- detto Atto a legge, con cui si assegnavano a
del letto. dino. matrimonio disciolto, beni mobili ed immo-
FAR EL PADIGLIòn al leto, Incortinare o PAESANOTA, 8. f. Foresozza ; Contadi bili per soddisfare la dote.
Accortinare, Circondare e Ornar con corti- notta. PAGANELO DE MAR, s. m. T. de' nostri
ne; e quindi Letlo incortinato o accorti- PAESANÒTO , 8. m. Foresozzo ; Contadi- Pescatori che a Trieste vien detto MAROCo.
nato. nollo. Pesce di mare che è probabilmente il Go-
PADÓAN, Padovano o Patavino , di Padova . PAESE, s . m. Paese. bius Iozo, Linn . con qualche varietà . Si
BUTARLA IN PADOANA, V. BUTAR . PAESE PIEN DE CASE, Paese accasato . pesca in mare a differenza del PAGANELO
PADOANADA, s . f. e nel plur. PADOANÀE, NETAR EL PAESE, V. NETAR. DE PORTO, ch'è il Gobius Paganellus, Lirn .
Patavinità o Padovanismo , T. Filologico, TORNAR IN PAESE, Rimpatriare . V. RIPA- il quale si piglia per lo più vicino a' porti
Proprietà o Idiotismo del linguaggio pado- TRIAR -- Ricoverare alla patria , in sign. di Chioggia e di Malamocco. Questo secon-
vano, di cui fu già censurato lo storico Tito neutro l'usarono leggiadramente gli antichi. do pesce è maggiore del precedente in gran-
Livio ; e intendiamo non meno di alludere Ora si dice Ricoverarsi, e vale Ripararsi, dezza : commestibile però non troppo ricer-
ai costumi e modi proprii dei Padovani . ridursi in salvo. cato, benchè sia d'ottimo gusto.
Così si dice nel medesimo sentimento, QUAL PAESE TAL USANZA, Paese che vai PAGANÈLO DE PORTO, che anche chia-
VENEZIANADA , VISENTINADA , TREVISANADA usa che trovi Tanti paesi, tante usan- masi da' Pescatori PAGANELO VERGA, V. PA-
etc., e sempre in mala parte . ze, vuol dire che Ciascun paese ha le sue GANELO DE MAR.
PADRE . V. PARE. particolari usanze. PAGANELO NEGRO, T. de'Pesc . Altro pe-
PADRIZÀR, V. Patrizar. PAF , Taffe, Espressione d'un atto che si fa sce di mare che sembra una varietà del Go-
PADRON ) V. PARON e PARÒNA. presto e con forza. bius Iozo. È di colore nerastro e un po' più
PADRONA) PAGA, s. f. Paga ; Pagamento. piccolo dei precedenti ; buono a mangiare.
PADRONANZA, s. f. Padronanza ; Padro- PAGA DEL MUNER , Mulenda ; Bozzolo , PAGANELO INSANGUENÀ e DE BARO,
naggio ; Padroneria ; Autorità da padrone. cioè Quella farina che si paga al Mugnaio T. de'Pesc. Pesce di mare del genere de'Go-
CHE PADRONANZA ! Detto fam. Che alteri- per la macinatura. bii, prossimo assai al Gobius Iozo, Linn. ,
gia ; Che arroganza ! ESSER CATIVA PAGA, Tardo pagalore che da cui diversifica fra gli altri caratteri, per
PAÈLA, s. f. Padella. Strumento noto di si fa tirar pel mantello ; Mal pagatore , essere sparso singolarmente verso la testa,
cucina. V. FERSÒRA. Pagatorello. V. PAGADOR . di macchie sanguigne . Linneo lo chiama
PAELA GRANDA, Padellone . AUMENTO DE PAGA, Soprasoldo , Quell'au- Gobius Cruentatus. È buono a mangiare.
MOVER O MISSIAR LA PAELA, Digaggiare , mento di soldo che si dà per soprappiù al PAGAR, v. Pagare.
Muovere la padella perchè le cose che si soldato benemerito ; ed è Termine militare. PAGAR A MONEDA SONANTE O SPICHIA , Pa-
friggono non s'abbrucino. DATO IN PAGA, V. DATO. gare di contanti, vale In moneta coniata.
PAELA DA POMI, Teglia di ferro . Quella in BRUSAR LA PAGA O EL PAGIÒN, V. PAGION. PAGAR AVANTI TRATO , Pagare avanti
cui si cuocono nel forno le mele o le pere. PAGA, add. Pagato. tratto.
PAELA detto in T. de' Calafati , Ma'abe- PAGA SORA LA BROCA, Soprapagalo; Stra- PAGAR EL BOGIA CHE VE FRUSTA, V. BOGIA.
stia. Specie di asce o accetta o martello, di pagato, Pagato più del dovere. PAGAR DE BASTONAE, V. BASTONADA .
cui servonsi i Calafati per ispingere la stop- ESSER PATA PAGAIO ESSER PACE ; Esser PAGAR DE STA MONEA, V. MONÈA.
pa nelle grandi commettiture . pari, Aver pareggiato i conti -- FAR PAGAL. PAGAR EL MAESTRO , Aver fatto la sua cà-
Padella o Padelletta , dicesi da' Vetrai a Far pari ; Far pace o la pace ; Levarla o rovana, detto fig. Aver fatto il suo novizia-
quel Vaso tondo di terra cotta, che sta den- Levare del pari ; Pareggiarsi. to, Aver reso per far pratica in che che sia.
tro alla fornace, ove si getta il vetro a li- PAGA e nel plur. PAGAL, dicesi per Prez- PAGAR EL FIO, V. F10.
quefarsi o si fa la fritta - Cristallaio o zolato, Condotto per prezzo. Dottori prez- PAGAR EL GOBO, V. GOBO.
Cristallino in forza di sust. si chiama Quel- zolati che scrissero in favore ; Penne prez- PAGAR CO LA SO pelk , V. Pele.
Ja padella che contiene il cristallo ; e Boffe- zolate; Gente prezzolata che fa servigi. PAGAR EL CONTO A L'OSTO, V. OSTO .
ria, Quella in cui si prende il vetro lique- PAGADEBITI , s. m. chiamasi da noi per PAGAR LA PAUra. Diese soldI PAGA LA PAU-
fatto per soffarlo. ischerzo il Bastone : detto così dall' essere RA, Con dieci soldi mi spiccio, cioè Suppli-
QUEL DA LE PAELE , Padellaio o Padella- stato un creditore che domandava il suo ben sco facilmente al mio impegno con soli dieci
ro, Facitore o Venditor di padelle . bastonato. Quindi abbiamo il dettato PAGAR soldi.
LA PAELA CHE CRIA A LA FARSORS; La pa- DE BASTONAE . V. BASTONADA. PAGAR LA SAGRA, V. SAGRA.
462 PAG PAG PAG
PAGÅR PER VIA DI GIUSTIZIA, Pagar sul stoia, che si mettono sulle navi in tutti PAGIARO DE FORMENTO, V. PILA.
tappeto, Pagar per mezzo di atti giudizia- que' luoghi ne' quali il fregamento d'una CAN DA PAGIARO, Can da pagliaio o Guar-
rii. corda coll'altra, o d'una corda contro il bor- dapagliaio, vale Cane di niuna stima, e si
Pagar salada una cossa, Trapagare. do, potrebbe cagionare che detta corda si dice propr. di quelli che tengono i contadi-
PAGARSE DE MUNER, V. MUNER . rompesse; il paglietto la difende. ni --I CAN DA PAGIARO BAGIA E NO MORSEGA,
PAGARSE DE CONVENIENZA, Pagarsi di di- Cordoniere, diconsi poi Quelle corde sot- Can da pagliaio abbaia e sta discosto,
screzione, Contentarsi. tili che dal giro delle coffe di provavia sono ovv. fa un grande assalto e poi si ritira ;
PAGARSI SUI RESTI, Pagarsi sui rilievi, tesate al bottone dello straglio dove termi- e si dice, fig. di Chi fa il bravo a parole; si-
Raccorre l'avanzaticcio. nano per impedire che il piede di detta vela mile a quell' altro prov. Come la gragnuola
PAGAR SORA LA BROCA, Soprappagare ; fregando contro la coffa non si consumi. in sulla seccia o in sulla stoppia . Assai
Trapagare, Pagar con usura o più del do- PAGIA, s. f. Paglia . romore e poco danno.
vere. PAGIA DA CAPÈLI, Cascola, T. agron. Gra- REBATER PAGIABI. V. REBATER.
A PAGAR NO TE IMPRESSÀR, Al pigliar non no di due specie, che si semina per lo più PAGIARÒL , V. in PAGIA.
esser lente, al pagar non esser corrente ; a cagion della paglia da far cappelli. La Ca- PAGIAZZO, V. Pagiarizzo eE PAGIÓN.
Ovv. Al pigliar si va a nozze, al pagar si scola bianca produce la paglia più sottile lu- Detto per agg. ad uomo, vale Coglione ;
va al mortorio ; Aver la man pronta al cente e bianca, la rossa è di granello e fusto Sciocco ; Babbaccío .
cappello e tarda alla borsa. Indugia la più grosso e rossiccio. PAGIAZZO DEi casoti e dei SALTIMBANCHI,
morte e'l pagamento più che tu puoi, Non PAGIA DA IMPAGIAR, Sala o Carice. Specie Mattaccino ; Saltatore. Giuocolatore ma-
t'affrettar a pagare . di paglia che nasce ne' luoghi bassi, onde scherato.
COSSA CHE NO Gh'è bezzi che LA PAGA, ES- si ricuoprono o rivestono i fiaschi, e si fa il L'È UN GRAN PAGIAZZO BON DA GNENTE,
sere o Aver cosa che non si possa pagare, sedere alle seggiole. V. CARESINA. Egli è anche un gran pagliaio e manomet-
vale Esser o Aver cosa di eccellente bontà, PAGIA MINÙDA E TRIDADA, Pagliericcio, telo un topo .
d'infinito pregio. Fu anche detto Son gioie Pagliaccio ; Tritumo di paglia. Pagliume PAGIAZZO DEL TERAZZO, V. TERAZZO .
che non hanno paga . val Quantità di pagliucce ridotte in un luo- PAGIÈR, V. PAGiàro.
CHI PAGA ? PURICHINELA, V. PURIchinela . go. PAGIETA , s. f. Pagliucola ; Pagliuzza ;
No SE PAGA I DEBITI NE L'ISTESSO ZORNO COLOR DE PAGIA, Pagliato. Pezzolino di paglia .
CHE I SE FA, Domeneddio non paga il sab- TEMPO E PAGIA MAURA LE NESPOLE , Col ZOGAR A LA PAGIETA. V. ZOGAR.
bato, Maniera proverb. e vale, Benchè il tempo e colla paglia si maturan le nespo- PAGINA, 8. f. Pagina. Carta o anche Fac-
peccato indugi la punizione, non pertanto le, e vale che Col tempo si perfezionan le ciata di carta.
non può fuggirla. Dicesi ancora Cristo non cose. Tempo viene chi può aspettarlo . Rie- FAR ZO LE PAGINE, Locuz . degli Stamp.
paga sempre il sabbato. sce meglio chi suo tempo aspetta. Colla Impaginare . Formar le pagine coi caratteri
VOGIO CHE TI ME LA PAGHI, lo te la vuo'far pazienza si conseguisce l'intento . Di cosa messi insieme dal Compositore.
pagare, Ella t'ha a costar cara. nasce cosa e il tempo la governa, Il tem- PAGIÒL, 8. m. Pagiuolo e Pagliuoli. Quel-
VOLER ESSER PAGÀ FINA IN t'un Bezzo, Vo- po accomoda tutto. Chi ha tempo ha vita, la parte della paglia battuta che trattoue il
ler la parte sua fino al finocchio. Col tempo si può mutar sorte. grano resta sull'aia.
CHI PAGA AVANTI TRATTO GA EL SERVIZIO LA PAGIA ABENTE EL FOGO S' IMPIZZA, Al- PAGIOL DE TOLE, Vespaio, cioè quel Sola-
MALFATO, Chi paga innanzi tratto è mal ľ arca aperta il giusto vi pecca. Non è da io che si fa sollevato alquanto dal pavimen-
servito; e così per ordinario succede a Co- accostar il fuoco alla stoppa. La mescolan- to, per difendersi dall' umido . Dicesi anche
lui che mal cauto anticipando una parte za delle persone di sesso diverso è pericolo- Tavolato ; Suolo di tavole.
della mercede all' Artefice prima che le fat- sa ; per cui dicesi ancora, L'uomo è fuoco, PAGIOL O PAGIOLÀ , Pagliuolo , si dice an-
ture siano compiute, anzi talora nè men la donna è stoppa , venne il diavolo e se che l'Intavolatura sopra i madieri nel fondo
cominciate, gli è poi forza tenersele anche gli accoca. del bastimento, per preservare le mercan-
malfatte, per non perdere il danaro antici- MAGNARSE LA PAGIA SOTO, V. MAGNAR. zie dalle acque ; e si chiama pure Pagliuolo o
pato. PAGIA D'UN'OPERA, detto met. Borra. Ciò Suolo il Fondo d'una gondola e d'un battel-
PAGARÒ, s. m. Pagherò, T. Merc . Confes- ch'è inutile e non serve che ad ingrossar lo. V. COSTRAI ― - Letto del pagliuolo, dice-
sione scritta di debito con promessa di pa- un' opera; uno scritto. Vano si dice alla si da'Marinai Quel suolo di stoie, fascine o
garlo . Dicesi nell' uso mercantile e forense Parte inutile e difettosa. altro che si fa per difender dall' umido le
anche Vaglia, termine introdottosi fra noi QUEL DE LA PAGIA, Pagliolo, Colui che mercanzie, gomene ec.
dopo la rivoluzione politica del 1797. Prima vende paglia. PAGIOLO, detto in T. de'Carrozzieri, Una
si diceva pagherò . RUZAR DE LA PAGIA , Razzolare , dicesi delle parti del carro della carrozza . V. CARO
PAGES O PAIES. Voci Friulane che diconsi Quel romore che fa la paglia quando è ma- sust.
anche per ischerzo a Venezia, e valgono neggiata e mossa. PAGIOLA, lo stesso che PAGIETA, V.
Paese o meglio Patria. So FIN NA PAGIA DE QUEL CHE TI XE, Ma- PAGIOLA, Lo stesso che PAGIOL, V.
EL VA AL PAGÈS ; L'È AL PAGÈS , Va alla niera ant. Son informatissimo di tutto quel- PAGIOLADA, s. f. Pagliolaia. Giogaia de'
patria ; È in patria . lo che ti riguarda. buoi.
PAGESCO, add. Pagliato, Del color della REDURSE SU LA PAGIA, V. REDÙR . PAGION. Lo stesso che PAGIAzzo, V.
paglia, ed è Aggiunto di qualche pietra pre- PAGIARINA, s. f. Voce agr. Barca , Specie BRUSAR EL PAGION O LA PAGA O LA BONA-
ziosa. Topazio bianco pagliato. di Pagliaio fatto in figura conica, sostenuto MAN, Marinare la paga o la mancia, Dicesi
PAGETO, 8. m. Paggetto o Paggiano , Pic- da un palo che i Toscani chiamano Stocco. così di quello che non paga una mercede, o
colo paggio. Altri lo dicono PIGNA. non dà la mancia o simile a chi s'è affaticato
Detto in T. Mariu. Paglietto, Riparo che PAGIARIZZO, s. m. Pagliariccio o Paglio- o è in diritto o in uso di esigerla ; e si dice
si fa all'intorno d' una nave con vele vec- ne, detto anche Saccone. Il sacco che invol- per lo più in mala parte.
chie, brande, cordami e simili in occasione ge la paglia del letto . PAGIUSCA. Lo stesso che PAGIETA, V.
di combattimento per coprirsi e difendersi PAGIARO, s . m. Pagliaio. Massa grande di PAGNIA. Sincope usata dal basso popolo e
dalla moschetteria del nemico ; e quindi Im- paglia. specialmente da' barcaiuoli, e vale Compa-
pagliettare. PALO DEL PAGIARO, Stocco, Stollo e Bar- gnia ; ma dicesi per modo di saluto al Com-
Paglietti, detto pur in T. Mar. diconsi cile. Stile attorno al quale s'alza il pagliaio . pagno o Compagni di colui ch'è principal-
certe Corde tessute insieme a guisa d'una V. BARCO e PERSENARO. mente salutato. Dicono per esempio, Bero
PAL PAL PAL 465
PAGNIA, e intendono dire Saluto l'amico STAR DA PALADIN, lo stesso che STAR DA PALAR O SPALIZAR EL GRAN, Rivolgere o
Giuseppe e i suoi compagni. RE . V. STAR . Ventare il grano, L'operazione che si fa
PAGNOCA) Pagnola, Pane. PALADÒR , s. mn. Palaiuolo , Che opera colla palla di rivolgere il grano quand' è nel
PAGNÒTA) colla pala, che spala, detto meglio Spala- granaio, perchè prenda aria e non intigni .
BOCA DA PAGNOCHE ; Gozzo panaio, vale tore. PALAR EL GRAN, che altri dice SPAZAR EL
Gozzo preparato a mangiar molto pane. PALAGREMO 8. m. (che suona Para gre- GRAN, Separare il grano dopo battuto sul-
PAIR, v. Digerire. Smaltire o Concuocere i mium ) paralembo. Specie di grembiule l'aia dal vigliuolo : cioè separare con granata
cibi nello stomaco. che portano al davanti allacciato alla cintu- o con frasca dal monte del grano o biade,
PAIR LA COLPA, Pagare il fio ; Pagare lo ra i bottegai ed anche i guatteri per difen quelle spighe o baccelli che hanno sfuggito
scotto; Cacar le lische. Far penitenza del dere i panni. V. FALDA. la trebbiatura, le quali spighe o baccelli si
fallo. COL PALAGREMO ATORNO, Accinto di spara- chiamano Vigliuoli. V. CAVEÈLE e ARCAR.
PAIR EL BON TEMPO , Scontar i buoni boc- lembo. PALAROL . Lo stesso che PALADòr, V.
coni, Penar la vita dopo aver molto goduto. OMO DA PALAGREMO . V. in MAGAZEN. PALATINA, 8. f. di Mascalzia, Lo stesso che
PAIR LA BALA, Smaltire il vino. Rinve- PALAMAIO, s . m. Palla a maglio e Palla- LAMPEZZO, V.
nirsi dall'ubbriachezza . maglio, Palle grandi di legno colle quali si PALATO, Lo stesso che PALA, V.
PAIR si trova detto ant. e metaf. come giuoca al Pallamaglio. V. ZucoLO; CAZOLO PALAZZETO )
nome sust. per lo Ventre - SOTO EL PAIR, e ZOGAR AI ZUCÒLI. PALAZIN Palagetto, Picciol palagio .
Sotto il ventre, cioè propr . Alla cintura. TESTA DE PALAMAGIO, Coccia dura ; Zuc- PALAZZINA
PAISSA, s . f. (va pronunciato breve). Ter- ca vuota ; Capassone ; Avere il cervel PALAZZIOLA, V. in SARDÈLA.
mine o gergo de' Cacciatori, e vuol dire d'oca o cervel quanto un'oca , D' intelletto PALAZZISTA, s . m. Palazzista , Nome che
Selvatico , di qualunque sorte siasi ; ma ottuso. comprende, Causidici , e tutti quelli che
s'intende quello che si presenta per esser PALAMENTO, 8. m. T. Marin. Remegio o hanno ministerio nel palazzo della ragione,
cacciato. Remigio alla latina. Guernimento de' remi cioè presso i Tribunali.
PALA, 8. f. Pala e Ventilabro . Strumento della nave, che anche dicesi Palamento. PALAZZO , 8. m . Palazzo e Palagio, Casa
di legno notissimo per tramutar le cose mi- RETIRAR EL PALAMENTO, Acconigliare . Ri- grande e magnifica.
nute e per isventolare le biade. tirar i remi in galea, aggiustandoli a tra- Palazzo, dicesi anche per la Casa di Cor-
PALA DA INFORNår el pan, Infornapane, verso d'essa in modo che poco o nulla spor- te o luogo de Tribunali.
Pala con cui s' inforna e si cava il pane dal gano in fuori. V. FORNELAR. PALAZZO ROTO O CHE CASCA, Palazzaccio ,
forno. PALAMIDA, O PALAMIA , T. de' Pesc. s. f. T. avvilitivo, Gran palazzo mezzo rovina-
PALA DA ALTAR, Quadro da altare o Ta- Palamita e Ciortone, Pesce di mare, detto to.
vola. da Linn. Scomber Palamis. Ha la figura PALAZZÒN, s . m . Palazzone accr . di Pa-
PALA DA SEO, T. de'Beccai, Remo. Specie del corpo simile al Tonno, ma più piccolo e lazzo ; e Palazzotto , Palazzo grande.
di Mestola da rivoltar il sevo nella caldaia . più tondo, di color turchino listato ; è pesce PALCHETO, 8. m. Palchetto, Piccolo palco .
PALA DEL REMO, V. REMO. saporitissimo. V. CANCARA. Palchetti del teatro o Logge, diconsi
PALA DA ZOGAR, V. MELA. PALÀNCOLA, s . f. de'Legnaiuoli, Puncone, Que'palchi dove stanno gli spettatori .
PALA DA SALINE, Catamaglio , T. delle Legno segato per lo lungo dell' alboro di PALCO, s. m. Palco.
Saline. Specie di pala di legno con due spon- grossezza maggiore di tre dita. V. PEAGNO. Per il Palco del teatro , V. PALCHÈTO.
de, la quale serve per aggottare l'acqua PALANDRA, s . f. Palandra, Specie di ba- PALCO DA MORTO, V. CATAFALCO .
d'un vaso più basso ad uno più alto. stimento da commercio, il quale somiglia CASCAR EL PALCO, detto fig. Sventarsi ;
PALA, T. de' Vetrai, dicesi a quella specie ad un brigantino. Svanire ; Guastarsi ; Sfumare , Ridursi in
di pala piatta con manico di ferro che serve PALANDRA, si dice qui famil . ad una buc- nulla un pensiero, una invenzione - Ca-
all'uso di porre le lastre ridotte sopra la cia di anguria o di popone , cioè ad una Co- der il presente in sull' uscio , vale Con-
fornace affinchè prendano l'aria gradatamen- sta o Fetta tagliata per lo lungo, la quale durre un negozio bene intrapreso alla fine
te. V. ARA. ritiene in qualche modo la figura d'una e guastarsi in sulla conclusione - Chi di-
PALA, 8. m. Paloto. Parte superiore di den- barchetta o forse meglio della Palandra, dal segna non sempre colorisce, Non sempre
tro della bocca. che si crede originato un tal nome volgare. i disegni riescono - I sogni non son veri
Palato, add. si dice del Grano che si ri- | PALANDRÀN , s . m. Palandrano o Palan- e i disegni non riescono, per far intendere
pulisce colla pala. drana, Specie di Gabbano ad uso d'uomo. che Sovente i progetti degli uomini sono
PALADA, s. f. Palata ; Palificata ; Pala- E quindi Impalandranato, vale Ricoperto fallaci e che sono contrariati da mille ac-
filla; Palato. Riparo fatto sui fiumi o si- del palandrano . cidenti. V. FIASCO.
mili con pali piantati . PALANDRANA, add. voce bassa, detta per PALCON O LOGION, S. m. T. di Teatro
Parlando di grano, Spalata , dicesi l'Ope- Agg. a Donna di mal affare, che vale Sgual- ed accresc. di Palco, e vale Loggia gran-
razione dello spalare con pala come si fa del drina ; Puttana sozza . de, cioè Larga, capace di molte persone,
grano. PALANDRÒN, s . m. T. de ' Pesc. Cestone composta di più Logge riunite.
Palata, si dice per Tanta quantità di o Coffa, Arnese tessuto di vinchi di cui si PALENTÀR, v. Palesare ; Svelare ; Disve-
roba quanta cade sulla pala ; e per Colpo di riporta il pesce dalle valli . lare ; Propalare, V. PANDER .
pala. PALANZE (colla z aspra) s . f. (che suona PALERNAR, v. T. Mar. Palancare, Servirsi
Palata, in T. Mar. Il tuffare tutti i remi BALANZE ) T. de' Costruttori navali. Curri, de' palani per imbarcare o sbarcare alcun
in un punto nell' acqua. Legni intonacati di sego che si pongono per collo.
PALADA, detto in T. di gergo, Denlacci ; traverse sotto il fondo della barca che si PALERNO, s . m. Mar. Palano, Francesimo
Dentacci lunghi · - EL GA UNA PALADA, Egli fabbrica, sopra i quali debbono sdrucciolan- marin. Unione d'una o di due corde, con
ha dentacci. do camminare i vasi per condurre all'acqua uno strumento a due pulegge e una carru-
A PALAE , detto avverb . A bizzeffe ; In la barca stessa . V. VASI. cola semplice che gli è opposta, di cui ser-
ciocca ; A sacco ; A balle ; A barella ; In | PALAR, v. Sventolare ; Tirare il grano ; vonsi i Marinari per imbarcare o sbarcare
grandissima copia. Sparpagliare, vale Gittarlo all'aria accioc- i colli pesanti.
BUTAR VIA EL SOO a palae, V. Butår. chè si purghi dalle immondezze. Spalare, PALETA (coll'e stretta) s . f. Paletta, Pic-
PALADIN, s . m . Palatino . Titolo di prin- vale Spurgar il frumento dalla pula. V. cola pala di ferro, e si dice propr. di Quella
cipe . BULA. che si adopera nel focolare.
464 PAL PAL PAL
PALETA DA ALTAR, Tavolino, Piccolo qua- PALIO, 8. m. Palio, Panno o drappo che le o Palpevole, cioè Chiaro , Evidente, Che
dro esposto sopra l'altare. si dà in premio a chi vince nel corso. Di- si tocca con mano.
PALETA DEL VOLANTE, V. RACHETA. cesi Palio anche alla Festa popolare dello LA XE UNA RASÒN PALMAR , Ella è una ra-
PALETA DA STAMPARIA, Paletta o Mestichi- stesso corso, così appunto nominato dalla gione palpabile, cioè Evidentissima . Ella
no, Strumento di ferro a guisa di piccola qualità del premio, cioè del Palio, che an- è chiara come la luce meridiana. V. CHIA-
pala, con cui si prende o si mestola l'in- ticamente si dava ai vincitori, il qual era RO COME LA MERDA, in Merda.
chiostro. un antico vestimento usato da' Cristiani. PALO, s. m. Palo, Legno lungo e rotondo,
PALETA DE LA SPALA, Scapula, Gli Ana- V. MOSSA, META e PORCHETO. da una parte appuntito ad uso d' esser pian-
tomici danno questo nome alla Paletta del- PALIZA, add. Impalizzato ; Palafittato , tato. I Pali piantati nelle lagune sono di ro-
la spalla, la quale con l'omero o spalla è Agg. a Luogo che ha palizzata. vere e lunghi circa quindici piedi .
legata al braccio. I nostri Beccai dicono pure PALIZADA, 8. f. Palizzata o Palizzato ; PALO DA PALIFICAE, Palanca o Steccone,
PALETA. Palata ; Palafilta ; Pulificata ; Lavoro di Palo piano riquadrato e appuntato col quale
PALETA DEL CRICO D'UNA CAROZZa, V. in pali ficcati in terra. si fanno stecconati e palizzate . V. PALADA e
CARO Sust. PALIZADA DA FONDAMENTI , Palafitta reale. SFRISADA.
PALETADA, s. f. Palettala, Colpo di pa- Questa palafittata si fa sotterra per soste- PALO DA CONDOTI, Piombino, Quel ferro
Jetta. ner gli edifizii come specialmente si usa in col quale i Votacessi aprono e poliscono le
PALETADA O SPALETADA, noi diciamo an- Venezia, dove il fondo è melmoso. - Pas- canne de' necessarii - DAR DE PALO, Piom-
che a Quella quantità di fuoco o altro che sonala, dicesi a specie di Palafitta e pro- binare, dicesi l'Azione d' usare il piombino.
può stare in una paletta da fuoco. prio per fondamenti di fabbriche. PALO, detto per met. a Persona, vale Sci-
PALETADURA, 8. f. T. de' Costruttori na- PALIZAR, v. Palare ; Palafittare ; Ficcar munito; Babbaccio ; Sciocco STAR LA
vali, Palella o Palellatura, L'unione che pali in terra. COME UN PALO, Star come un magio , Dicesi
si pratica nella costruzione nautica di due Detto per PALAR, V. d'uomo immobile o insensato STAR COMK
tavole, e altri legami, con fare incastri PALMA, s. f. Palma e Palmizio, chiamasi UN PALO IN UNA CONVERSAZION . Esser pergolu
reciproci nell' estremità dell' una e dell' al- l'Albero frequentissimo e di grand' uso nel- o Cuocer bue, si dice di Chi si trova a ra-
tra per maggiore stabilità. l'Asia e nell' Africa, che produce i datteri : gionamenti che non intende, in conversazio-
PALETINA, s. f. Paletlina , Picolissima Palma si dice anche alle frondi di esso. V. ne, dove tutti sieno impiegati, e a lui tocchi
paletta. DATOLO. starsi perdendo il tempo senza gusto.
PALETINA DA SCALDINI, Paletta da calda- Palme, chiamiamo que' Rami di fiori ar- PALO DE LE CARTE , Seme ; Cartiglia o Pa-
ri. È una mestoletta di ferro o di ottone. tificiali, di varia sorte, che intrecciati e di- lo, Una delle quattro diverse sorte in che
con manico lungo che serve per istuzzicare sposti insieme si mettono ad ornamento sono divise le carte da giuocare , cioè Dauari,
il fuoco e sbraciarlo. degli altari. Spade, Coppe e Bastoni.
PALETO, s. m. Paletto o Palicciuolo, Pic- PALMA DE LA MAN, Palma, si dice al Con- PALO DA FAR BUSI IN TERA. Foralerra,
colo palo di legno appuntito. cavo delle mani, presa la similitudine dal- Strumento di ferro da far buchi in terra.
PALETO DA ZOETA, V. in CROZZOLA. l'albero così detto che si spande e s' allar- PALO DA PAGIARO, V. PAGIARO.
PALETO, T. de' Livellatori, Biffa o Pa- ga AVER QUANTO SU LA PALMA DE LA MAN, PALO DE LE VIDE, Broncone, Palo grosso
letto, Asta che si conficca nel terreno, in vale Non aver nulla ; Non possedere al- con traverse da capo che si dicono Cornetti,
cima della quale si mette un pezzuolo di cuna cosa, perchè sulla palma della mano ad uso di sostener le viti . Rincontro , dicesi
carta o simile detto Scopo, per cogliere la nulla può esservi : cioè Essere miserabi- il Palo su cui si tirano le viti -
→ Canocchio
mira nel livellare il terreno . le. si chiama il Palo di vite già per vecchiezza
PALETO, in T. di Regata, dicesi a quel PALMA DE L'OLIVO, Palmizio, Ramo di cascante - METER I PALI A LE VIDE O AI AL-
Palo con bandiera in cima, che vien pian- palma il quale si benedice la domenica del- BERI, Palare o Impalar viti o alberi, vale
tato nel gran Canale di rimpetto al ponte Sostenerli con pali.
l'ulivo, e dassi al popolo per divozione.
detto della Croce ov' era una Chiesa con FATO A PALMA, Palmiforme, T. Botanico , PALO DEL MOLIN, Fusolo, Quel perno di
monastero di monache, attorno al qual pa- Che è conformato a guisa di palma : dicesi legno e in alcuni luoghi di ferro, che regge
lo debbono girare le barchette de' REGA- delle Piante. le macine del mulino.
TANTI per tornare in dietro sino alla ripa- Portar uno in palma di mano, lo dicia- PALO O PALETO DA TEGNÌR LIGÀ EL POR-
rata, V. MACHINA. mo anche noi comunemente, e vuol dire CELO, Piuolo.
PALICARIA, add. Singolare , Particolare Difenderlo, proteggerlo a spada tratta, che PALO SPACA PER MEZO , Palanca o anche
Termine stravagante (forse dal Greco Pali, anche dicesi Portar alcuno in trionfo. Steccone di cui si fa il palancato cioè una
di nuovo, e Charis, grazia) ma che da al- PALMA DE MAR, s . f. T. de' pesc . Chia- chiusa in cambio di muro.
cuni si usa e si riferisce per lo più a cibi mansi con questo nome alcune plante ma- PERDER I PALI E VOGAR IN CALIGO , Ribolo
ed anche ad altre cose , dicendosi, ROBA PA- rine di figura arborescente , appartenenti ai antico che dicevasi met . per Perdere la bus-
LICARIA; LA XE PALICARIA, per dire Roba o generi Gorgonia ed Antipate. Credevansi sola e Fare alla cieca.
Cosa distinta, rara, singolare ; Questa è molto rare nell'Adriatico, in modo che il STAR AL PALO, Locuz. fam. Star puleel-
cosa singolare ; stravagante, straordina- celebre Olivi ne addusse una sola specie , loni, Dicesi delle fanciulle che stentano a
ria. cioè la Gorgonia mollis. Ma il nostro Nar- collocarsi.
PALIDO, add. Pallido . do ne raccolse nel Quarnaro presso alle iso- TEGNIR AL PALO, Tener legato o in ca-
PALIDO CH'EL PAR UN MORTO, Pallidue- sole di Cherso e di Ossero altre sette spe- tena ; Tener alcuno sotto la tacca dello
cio ; Far il pallidume di naturale. cie differenti, cioè la Gorgonia verrucosa zoccole, vale Teperlo in gran soggezione.
PALIFICADA, V. PALADA e PALIZADA. del Cavolini ; la G. stricta e la G. ceroto- PALO, e nel dimin . PALETO, dicono i nostri
PALIFICAR, V. PALIZAR. phyta del Bartoloni ; la G. muricata di La- Calderai ad Una specie d' ancudine convessa
PALINO, V. PALÈTO . marck; la G. flubelum di Linneo ; la G. ven- che si pianta in terra e sul cui ceppo si bat-
PALINE poi ed anche PENOLE, i nostri talina di Pallas; e la Antipas Larix di La- te la lastra di rame per farla concava.
Cacciatori maremmani chiamano que' due marek ; esemplari che sono dal Nardo con- PALOMBARO, V. SIMIOTO.
Remetti, de' quali sogliono servirsi caccian- servati nel suo gabinetto. PALON, s. m. Palmone, Palo grosso su cui
do collo schioppone , per avanzare passo a PALMADA, V. Paraman . s'affiggono bacchette impaniate per pren-
passo e senza romore nel battelletto in cui PALMAR, add. detto per Agg . a Ragione, dere gli uccelli.
Sono. nel sign. di Argomento o Motivo , Palpabi- PALOSSETO, 8. m. Piccolo paloscio.
PAL PAM PAN 465

PALOSSO , s. m . Paloscio, Neologismo del- ANDAR A PALPÒN, Andar a palpone , Lo PAMPANO, dicesi famil. per Agg . a Uomo
l'uso. Specie di spada, larga però di lama, stesso che Andar a tastone . V. TASTON. semplice, che si lascia facilmente svolgere,
corta d'un sol taglio -— Squarcina chiama- PALPUGNADA, s . f. Palpeggiata e nel di- Un gran minchione ; Baccellone; Meren-
si l'Arma atta a squarciare come la storta min. Palpeggiatina; Toccata ; Toccatina. done ; Midollonaccio ; Pandolfo .
e la scimitarra. V. SIMITERA. PALPUGNAR O PALPIGNAR, V. Palpeggia- NOL XE MINGA UN PAMPANO. Non è uomo
PALÒSTREGA. s. f. detta in Levante Astù- re; Brancicare. V. PALPAR e SPALPUGNAR. da uccellare, a fave ; on è terra o ter-
RA, T. de' Pesc . Nacchera, Conchiglia bi- PALPUGNÒN, O PALPARIN, S. m Brancica- reno da por vigna, detto metaf.
valve di mare del genere delle Pinne, detta tore ; Bruncicone, Colui che tocca e tasta. PAMPICHIO -- DAR EL PAMPICHIO , Dare il
da Linn. Pinna rudis . Essa à fatta a cono PALTAN, s . m. Pantano ; Melma ; Limac- pepe, È una maniera di uccellare o sbeffare
tondo dalla parte più larga e più sottile cio, Fango o porcheria che generano le pa- alcuno, e si fa in questo modo. Chi vuol uc-
del guscio ed ottusa in punta. Da questa ludi. V. DEPOSIZION. cellare alcuno se gli arreca di dietro e ac-
parte esce una specie di barba o fiocco di PALTAN DE LE rechie, V. RECHIA. cozzati insieme tutti e cinque i polpastrelli ,
pelo forte come seta, detto Pelo di nacche- PALTANAZZO, s . m . Pantanaccio ; Fan- fa della sua mano come un beceo di Gru,
ra, con cui l'animale vivente s'attacca agli gaccio. poi gli dimena il gomito con quel becco so-
scogli. PALTANOSO , add. Pantanoso ; Melmo- pra il capo . A Firenze dicono anche Far
PALÒSTREGA DE PORTO, s. f. T. de' so; Paludoso; Padulesco ; Paludale, Agg. pepe.
Pesc. Pinna, Altra specie di Conchiglia ma- di Strada o di Luogo. PAN, s. m. Pane, Cibo comunissimo.
rina bivalve detta da Linn. Pinna nobilis, PALUDOSO , add . Palustre ; Paludale; Pa- PAN AZEMO, Pane azzimo o muzzero, va-
la quale è di figura più triangolare dell ' an- ludano; Padulingo, Di natura di palude. le Non lievito.
teriore . Se ne trova in molta quantità nella PALUÈLO, s. m. Paluello, Villaggio sul PAN BEN LEVA, Pane alluminato o illu-
laguna vicino ai porti di mare, ma non si Gume Brenta, clfe qui si registra perchè dà minato o Pane cogli occhi, cioè Pane ben
mangia: benchè sia di buonissimo sapore e luogo al dettato EL SOCORSO DE PALUELO, V. lievitato , che sia divenuto spugnoso . E quin-
di facile digestione, come assicura il Nardo SOCORSO. di dicesi Pane alluminato e cacio cieco o
che ne fece la prova . PALÙO, s. m. Palude o Padùle, Basso fon- in altra guisa Pan cogli occhi ; Cacio sen-
PALOTO, s. m. T. Mar. Golazza , Pezzo di do di Laguna, di natura arenosa o panta- za occhi e Vino che cavi gli occhi. Detto
legno lungo incavato in una estremità per nosa e talvolta anche cretacea, coperto dal che denota la qualità che debbono avere il
ricevere e contenere l'acqua per l'uso di più al meno di piante, che va ricoperto dal- pane il cacio ed il vino per essere eccellenti .
bagnare la banda della nave. Alcuni dicono I' acqua marina quando questa è nel suo col- Il suo contrario è PAN MACA, V.
Votazza - Gotazza a mano , dicesi Quella mo e scoperto nel riflusso. PAN BIOTO, Pane scusso, cioè Solo pane.
con che si agottano le lance e simili, e si DeventÀR PALÙo, Impaludarc o Impadu- PAN BISCOTO, V. BISCÒTO .
dice anche Gotazzuolo . V. SESSOLA . lare , verbi neutri, Diventar palude. PAN BRUSA O BRUSTOLA, Pune abbruciatic-
PALOTO, T. de ' Cacciatori, lo stesso che PAMÒGIO, s. m. Pan molle ; Zuppa in bro- cio, che anche dicesi Pane ripreso dal for-
FOFANO, V. do. V. PANIMBRODO. no, Quando il pane è arsicciato. *
PALPABILE , V. PALMAR. PAMPALUGADA ) s. f. Bambinaggi- PAN BRUSTOLA, Pane arrostilo, abbrosti-
PALPADA, 8. f. Palpeggiata, che dicesi an- PAMPALUGHETÀDA ) ne; Bambocceria ; to, abbrustolito o abbrustolato.
che Toccata, L'atto del palpeggiare. Bambolinaggine, Fatto o Azione da bam- PAN BUFETO Pan buffello, Pane molle fine
PALPAÐINA, s. f. Palpeggiatina ; Tocca- bino - In altro , sign. Scimunitaggine ; e spugnoso .
tina. Scempiaggine ; Balordaggine, Azione da PAN CASALIN, Pane casalingo, cioè Fatto
PALPAR, v. Palpare, Toccar con mano . V. scimunito o scempio. in casa A MI ME PIASE EL PAN CASALIN :
PALPUGNAR. PAMPALUGHETO , Scemo ; Scimunitello ; detto metaf. e vale Mi piace la moglie mia,
PALPAR CO MAN PESOCA ; Maniera fig. che Zughetto, Agg. a Fanciullo . Non ho a fare con altre.
vale Prender le cose in sinistra parte. PAMPALUGHETO , dicesi anche ad un Fan- PAN CO LA ROONA O ROGNOSO , Crosta a
PALPAR LE TETE A UNO, detto metaf. Pal- toccio che figura da scimunito e ridicolo, e merletti o a dentelli, Quella ch'è ragnata
pare alcuno, vale Adulare, Lusingare: che si fa giuocare cogli altri nel castello de' ed ineguale : il che proviene dalla qualita
PALPAR QUALCUN, dicevasi con frase ant. burattini. Quindi la voce Pampalughetto del lievito.
per Detrarre della fama di alcuno, Dir ma- detto per Agg. ad alcuno, equivale a Bam- PAN CO LA UA, V. BORELOTO.
le di alcuno PALPAR QUALCÙN CO MAN PE- boccio, detto figur . per Scimunitello. PAN COL LOGIO, Pane allogliato o aggio-
SOCA, Lacerare la fama altrui ; Gravure PAMPALUGO (forse dal Greco Fanfaluca ), gliato o giogliato, cioè Pieno di loglio.
altrui indiscretamente o con troppo ri- Zugo; Pippione ; Pippionaccio ; Sciocco- PAN COMUN, V. PAN DE CASAE O CASALIN .
gore. ne ; Pincellone ; Gocciolone, Agg . a Uomo PAN COTO IN PRESSA, Pane arrabbiato.
Palpare, dicono i Pescatori a quella spe stolido. PAN COTO SOTO LA CENERE, Pane succene-
cie di pesca a palpone ch'essi fanno ne' bas- PAMPANADA , Lo stesso che SPAMPANADA, V. riccio o succenerino. V. Pinza.
si fondi della laguna , stando nella loro bar- PAMPANO, s. m. Pampino . Sarmento o PAN DE BANDO, MAGNAR EL PAN DE BANDO,
ca e pigiiando colle mani dal fango le piccole Tralcio tenero della vite, colle sole foglie, V. MAGNAR.
anguille, i gobii e le passerette. senza frutto - Viticcio, Capriuolo e Caprio- PAN DE CASTAGNE, Castagnaccio ; Patlona .
PALPARIN, si dice per agg. a Uomo invece lo, dicesi al Filamento della vite regolar- PAN DE PIOR DE FABINA, Pan buffetto.
di PALPUGNON O SPALPUGNON, V. mente inanellato o attortigliato , per mezzo PAN DA PISTOR , Pane venale ; Pane di
PALPIERA, s . f. Palpebra , La pelle che ri- del quale i nuovi tralci s'avviticchiano ai pistore.
copre l'occhio - Nepitella o Nepitello, di- corpi vicini. Il sugo de ' pampini spremuti PAN DE SEMOLEI, V. SEMOLEI .
cesi l' Orlo della palpebra. serve agli usi della medicina. Pan de tuta farINA, V. PAN MASSARIN .
PALPIERAR, v . Battere o Muovere spesso VIDA PIENA DE PAMPANI, Vite pampinosa Pan de vezza, Pane vecciato o veccioso,
le palpebre, Come fanno alcuni per vizio o o pampinea, Piena di tralci . Pampinifera, Pane di farina di frumento mescolato con
per malattia. Che rende pampini. Pampinario, dicesi per molta veccia .
PALPIGNAR, V. PALPUGNAR. Agg. di que' Sarmenti che nascono attorno PAN DURO DA ROSEGAR , Pane che non ha
PALPO -- ANDAR AI PALPI, Palpare. al duro in sommo della vite e fanno poco midolla, V. PAn tuto crosta.
PALPON, detto per Agg. ad uomo, Palpa- frutto. PAN FIANCA, Orliccio ; Attaccatura, Sito
tore; Palpanie ; Pulpeggiante . Alla fem- FORNIRSE DE PAMPANI, Impampinarsi. in cui il pane n' ha toccato un altro nel for-
mina direbbesi Palpeggiatrice o Palpatrice . FATO A PAMPANO, Pampiniforme, Agg. no e che non è coperto di crosta.
Boerio. 59
466 PAN PAN PAN

PAN LESSO , V. PAN POCO COTO. pezzo di pane, Comperare a vilissimo prez- PER UN TOCO DE PAN, Per un pezzo di
PAN FRANCESE, Pane francese, Pane di ZO. pane, vale A vilissimo prezzo . Ľ ho com-
forma circolare e forato nel mezzo a guisa AL PAN GHE DIGO PAN, Dire al pan pane ; perato per un pezzo di pane .
di anello da potersi infilare , stato introdotto Dirla fuor fuora ; Dir al cuore ; Chiamar la POCO PAN E POCO S. ANTONIO, A picciol
in Italia dai Francesi . È molto alluminato, gatta galta, cioè Dir le cose senza rispetto forno poca legna basta , dicesi proverb . per
infine facilmente s'inzuppa, e direbbesi quin- com' elle stanno. far intendere che Ad un uomo di poco ani-
di Pan ghiotto. Se ne fa anche di forma ton- ANDAR A PAN, Andar in malora ; Essere mo bastano poche cose A tal labbra tal
da a guisa di borella schiacciata. senza impiego ; Non lavorare, Non poter- latiuga e vale che Secondo le qualità de' sog-
PAN FRESCO E VIN VECHIO . Pan d' un di si guadagnar il pane. getti s' accomodan le cose che a loro conven-
e vin d'un anno , si dice per Dinotare i ter- AVER PAN IN PORNO, Dettato di gergo famil. gono - Qual ballata tal sonata, Dare se-
mini ne' quali essi son più perfetti, V. PAN che dicesi d' una donna in sentimento poco condo che si riceve.
CHE SCRICOLA, in SCRICOLAR. onesto e di certi amorazzi, Aver una ma- STA COSSA NO L'È PAN PER I MI DENTI, Non
PAN MACA O MACO O MATO O MAL LEVÀ, Pan tassa o una scappatella ; Aver un con- è pasta da' miei denti ; oppure Quest' af-
mazzero o amazzerato o mazzerato o mat- trabbando -- Dicesi ancora nel sign. di fare non è terreno pe' miei ferri, Non è
to o mal lievito. Aver il suo bisognevole ; Aver tutto l'oc- adattato per me.
PAN MASSARIN O DE TUTA FARINA, Pane in- corrente ; Essere in grembo a Giove. SO DAR D'UN PAN TRE FETE E DO PANAE ,
ferigno o confusaneo . V. MASSARIN . AVER PAN IN VITA, Aver accomodato o Maniera ant. metaf. detta dal nostro Calmo
PAN MEZO COTO O POCO Coro. Pane cotic- acconciato il fornaio, dicesi proverb. di Chi nelle sue poesie vernacole , che vuol dire Ho
cio o pastoso o semicrudo , Non cotto a ba- si è procacciato il pane per sempre. senno ; So distinguere e conoscere.
stanza. BOCA DA PAN, Gozzo panaio, Gozzo pre- SUGAR EL PAN, Asciugare o Prosciugar il
PAN MOLO, Pane boffice o sollo o soffice. parato per mangiar molto pane. pane, Detto de' Fornai, e vale Cuocere il
a
PAN ROSTIO, Cresentina , Fetta di pane BON COME EL PAN CHE SE MAGNA, Meglio pane ben bene, in guisa che gli sia tolto
arrostita e poi sparsovi olio , sale, pepe, etc. o Me' che ' l pane. È una pasta di miele, l'umido e si avvicini al biscotto. Disercare
PAN SCORZA, Pane scusso di crosta. Dicesi d'uomo estremamente buono. esprime più che Asciugare.
PAN SPANIO, Pane sbocciato, fiorito come CHI GA MESTIER TROVA PAN DA PER TUTO, TOR EL PAN FORA DE BOCA A UN ALTRO; Le-
una rosa, V. PAN BEN LEVA. Chi ha arte ha parte. var la palla di mano, vale Torre altrui il
PAN SPONGOSO, Pune alluminato o spu- Co SE GA FAME ANCA EL PAN SUTO XE BON , comodo d' alcuna cosa ed arrogarla a sè.
gnoso. V. PAN BEN LEVA. A fame pane, a sonno panca ; ovv. Sonno TROVAR PAN PER I SO DENTI , V. TROVAR.
PAN SUTO, V. PAN BIOTO. e panca. Sete e acqua. Prov. VISSIGHE DEL PAN, Briciole ; Rastiature
·
PAN TODESCO, chiamasi Quella specie di CO SE GA FAME EL PAN SA DA CARNE, Quando di pane, Sono la parte della crosta levata
pane inverniciato di chiara d'uovo, assai si ha fame il pane riesce gradito quanto dal pane .
boffice e spugnoso, che poco differisce dal la carne di bue. È dettato familiare molto V. PANIZAZION, IMPASTAR, LEVAR, FAR SU
Pan francese. analogo al precedente, e più di questo usi- EL PAN.
PAN TRAVERSO, V. PAN COMÙN. tato. PAN DA GATI, Chiamasi fam. una Specie
PAN TUTO CROSTA, Pane incoticato o in- CROSTINAR EL PAN, V. CROSTINÀR . di zuppa di pane affettato, ammollito col-
crostinato. DAR PAN E BASTONAE, OVV. DAR UN TOCO l'acqua bollente , e condito con olio , pepe ,
PAN TUTO MOLÈNA, Pane midolloso, V. DE PAN E UNA MUSTAZZADA , Dare il pan col- rosmarino e sale.
MOLÈNA. la balestra, cioè Malissimo e mal volentieri. PAN DE CASA , detto metaf. s' intende
PAN VECHIO, Pane raffermo, vale Cotto V. UN'ONTA E UNA PONTA. in ОNTA. Tutto ciò che si possiede in famiglia, para-
da più d' un giorno e divenuto duro . EL PAN DEI ALTRI ME PAR SALÀ O DURO, ragonato alle cose esterne , ma specialmente
PAN ZALO, Pane di formentone. Il pane altrui mi sa di sale, che vuol la Moglie : onde si dice proverb . EL PAN DE
PAN DE SPAGNA, Pan di Spagna o anche dire fig. E guadagnato con patimenti ; ovv . CASA STUFA , che significa La consuetudine
Pasta reale. m' è incoticato o incrostinato, cioè Difficile rende talora increscevoli gli amplessi con-
PAN SPECIA, Pane pepato , Sorta di pane a mangiare. iugali e mette appetito degli esterni .
che si fa misto di droghe, specialmente per EL PAN DEI MINCHIONI XE ' L PRIMO MAGNA, PANA , s . f. Fior di latte, Capo o Cavo di
la vigilia di Natale. I merlotti sono pelati, detto fig. latte ; a Firenze però dicono Panna , La
PAN E NOSE PASTO DA DOSE ; POLENTA E PAN FAR EL PAN , Spianare il pane o Fare parte più grassa del latte, la quale dibattuta
PASTO DA VILAN, Prov. vulgatissimo indican- il pane , Ridurre la massa della pasta in con verghe leva in capo e si trasforma a
te che Il pane e la noce mangiati insieme pani . guisa di neve ; anzi da molti fra noi si chia-
fanno un cibo graditissimo, a cui non rifiu- GRAMOLAR EL PAN, V. GRAMOlar. ma anche NEVE .
terebbesi lo stesso Doge : a differenza della IMBOSEMAR EL PAN, Indorare il pane, vuol PANA. s . f. Voce ant . che ora dicesi PANADA,
polenta e del pane, che formano un cibo in- dire Bagnar di latte la sua superficie, per- V.
sipido e villano. chè prenda colore nel cuocersi . PANA GRATA, lo stesso che PANGRATA, V.
PAN DE ZUCARO, Pane di zucchero, come IMPASTADOR DEL PAN, Impastatore, Quel- PANÀ, Punato, add. Infuso o involto nel
Pane di burro, Dicesi ad una certa quantità lo tra i lavoranti del fornaio che impasta pane. Acqua panata.
di zucchero, di burro , di pece, di cera e di il pane . ROBA PANADA, Feltrato, Agg. a Stoffa pre-
simili altre cose , alla quale diremmo anche L'È UN PAN CHE SE S' IMPRESTA, Rendere parata in modo che rassembri panno.
Mozzo pronunziato coll' o largo e la z come pan per foccaccia ; Rendere la pariglia . PANA O APANA, Appannato, cioè Offusca-
nella parola Rozzo. MACAURE DEL PAN, V. MACAURA. to, oscurato, dicesi di tutte le cose lucide e
PAN ONTO, Pan unto o Panunto ; Pune, MAGNAR PAN E SPUAZZA , Mangiare il pa- specialmente de' vetri e metalli che perdono
Ribo o Cosa da leccarsene le dita - AVER ne asciutto ; Mangiare il pane scusso, Solo la lucentezza. Parlando di bicchieri fu anche
UNA COSSA PER UN PAN ONTO, Aver per uno pane. detto metafor. Nebbiosi.
zucchero ; Parere uno zucchero di tre cot- NOU POL DIR PAN, Non poter dir mesci, PANADA, s . f. Panata o Panada e Pappa,
te, Stimare un gran favore, contentarsene Non poter aprir bocca per proferir una Sorta di minestra fatta di pane. Pappu, di-
e non cercar più. ---- Un diavol cotto ancor parola : dicesi d' ubbriaco. cesi propr. Quella che si fa per li bambini.
mi parrà manna . Più appunto o a tempo PAN CROSTA E MOLÈNA (detto per ischer- V. PANEOGIO.
che l'arrosto, Cosa opportunissima. V. in zo alludendo al pane companatico ) e vale PANADA COL BRONo, Panata brodettata .
DEOGRAZIAS Aver che che sia per un Solo pane; Pane scusso. PANADA COL CROSTOLO , Panata rosolata.
PAN PAN PAN 467
FAR LA PANADA, detto fig. Imburchiare o l'innamorato. Sbricciolar con uno sguardo PANDOLON, accr . di PANDOLO nell' ultimo
Imbecherare alcuno, vale Aiutare alcuno a le donne. significato di questa voce.
comporre qualche scrittura -- EL GHE FA LA Perticone, Voce di gergo, Chi vede da lon- PANE, s . f. plur. (da Appannare , Oscurare )
PANADA, E' gli dà il pan bollito smaltito, tano e s'intende a cenni. chiamansi quelle Lentiggini più o meno
detto fig. Gli spiega per minuto ogni cosa. SON Tomio PANCHIA, che vale Son beato, grandi, irregolari , giallastre , che vengono
FAR LA PANADA PER I ALTRI, Fare il fat- son contento ; Niente di meglio, Esprimo- altrui sul volto e ne appannano il colorito.
to d'altrui, val Far che che sia che torni no contentezza ; e corrisponde all' altro no- PIEN DE PANE, Lentigginoso o Litigginoso.
comodo ad altri. stro dettato PEZO VENTO NO VEGNA IN VELA, PANĚLA, 8. f. Penerata e Cerro, Quella
FAR LA PANADA AL DIAVOLO, Far l'erba V. VENTO e VELA. particella dell' ordito che rimane senza es-
ai cani, vale Fare un' opera vana e perduta, PANCHIANA, 8. f. Panzane plur. Fola ; sere tessuta. V. FRANZA.
perchè i cani non si pascon d'erba. Lisciar Favola ; Pantraccola ; Erba trastulla, Al- INGROPAR PANELE, Aggruppar cenerale,
la coda al diavolo , Gettar via la fatica. lettamento con piacevolezza di parole dette cioè le accie della cenerata . Le dita insieme
SO FAR D'UN PAN TRE FETE E DO PANAE , ad inganno Pastocchia ; Melarancia, incrocicchia e aggruppa .
V. in PAN. detto fig. Vescica ; Fandonia, Chiachiera PANELA DA VISCHIO, Paniuzzola ; Paniuz-
PAVADĖLA, s . 1. anticam. PANAÈLA, Pan- vana, favola, bugia - Canlafavola, Cossa za ; Vergelli, diconsi quelle Mazze su le
cottino, Pana'ella ; Pappa . Panata più leg- lontana dal vero, che abbia anche poco del quali le paniuzze s'adattano.
giera fatta col pane grattugiato. verisimile ; Finzione frivola. PANESELO, s. m. Pannicello e Pannicolo,
STAR A PANADELE , Slare a panatelle ; Agg. ad uomo, Sballone ; Bubbolone ; Le- Picciol pezzuolo di panno lino o lano, che
Stare a pollo pesto : Mangiar pollo pesto, vatore, Bugiardo . Ciancivendolo, Parabo- serve a molti usi domestici, ma specialmente
Si dice di chi sta male per qualche infer- lano che vende ciance. Vendifrottole, dicesi per uso d' involgervi i bambini in fasce.
mità. Colui che spaccia frottole come opinioni sa- PANESELI BEN SUTI E CALDI, Pannicoli o
PANAMENTO, s. m. Appannatura ; Ap- vie e ben fondate. Pannicelli adusli, vale bene scaldati e bene
pannamento ; Panno, L'appannarsi. SPUAR O CONTAR PANCHIANE, Lanciar cum- asciutti.
PANAR O APANIR , V. Appanare, Offiscare . panili ; Lanciar cantoni ; Canzonare ; PANESELI, detto in T. Mar. Torelli, chia-
Propr. l'Oscurarsi delle cose lucide o per Sbalar ciance e fole ; Dire scerpelloni o mansi que' Madrieri che entrano nella bat-
l'alitarvi dentro o per sucidume. strafalcioni o farfalloni ; Sfarfallare. tuta della chiglia d'una nave, dalla ruota
PANAR, detto per IMPANAR, V. GRAN PANCHIANE ! E vanti e parolone e di poppa sino alla ruota di prua.
PANARA, s. f. Voce fam. di gergo Nasone ; iperboloni e fiabe sbombardate. PANESELO , T. de' Pesc. Pannello, chia-
Nasaccio, Naso grande o Naso da fiutar PANCHIANAR, v. Tattamellare ; Ciarlare ; masi una Rete che si usa nelle valli nostre
poponi. Cornacchiare ; Contar panzane o puntrac- e nelle lagune, per avviare le anguille alla
PANARETO, s. f. Panieretto o Panieruzzo, cole. V. PANCHIANA . cogolaria; ed è rete grossa a maglie fitte.
Specie di paniere tessuto di vimini , come PANCHIANAZZA , s . f. Ciancione, Ciancia PANÈSI , s . m . quasi dicasi PAN ESSE, detti
canestro, senza sponde, su cui i Pescatori grossolana . Sfondatura, detto fig. Bugia anche Essi, chiamansi volgarmente certe
espongono il pesce in vendita. solenne con raggiro scagliata. Pastiglie condite con burro e zucchero, che
PANARIOL, 8. m. Asse del pane, Tavola PANCHIANÒN, V. PANCHIANA. sono fatte a forma di S.
bislunga e spianata da riporvi il pane quan- PANDOLFO , Pandolfo, detto per agg. a PANETADA , s . f. Panata, Colpo di un pez-
do si porta al forno Paniere è un arnese uomo, vale Minchione, Stolido . zo di pane .
ove si mette il pane quando è cotto . Dicesi PANDOLO , (coll' o large) s . m. Specie di PANETARIA , 8. f. Pistoric, Botteghe riu-
da noi anche Concolo , V. pasta dolce che si vende da ' Confortinai, in- nite dove si vende pane.
PANARIZZO . s. m. Punereccio o Paterec- trisa con burro e zucchero, che si mangia PANETİN , s . m . Panetto, piccolo pane, Pa-
cio e Paterecciolo, Postema che nasce alle inzuppata nel caffe o nel cioccolate . natello; Pannellino e Panicciuolo , sono
radici delle unghie. PANDOLO è anche il nome d'un Giuoco dimin . di Panetto e valgono Piccolissimo
PANATIÈRA, s . f. Bacino ; Bacile, Sorta di nostro puerile, a cui una volta dicevasi Ltp- pane --- Cacchiatella , Pane finissimo di
vaso piano per lo più d'argento , in cui si PA (V.) e a Firenze ARE BUSE , dove però è piccolissima forma, che si fa a picce . V. Br-
porta il caffè o simile . Panattiera in buona ora disusato. PANDOLO, chiamasi da noi una NA.
lingua, dicesi al Vaso in cui alle mense de' Mazzetta di legno corta poco men d'una PANÈTO, s. m. Panetto, piccolo pane, Una
grandi si pone il pane per loro uso. spanna , appuntata ai due capi, fusiforme, parte della piccia.
PANAZZO . 8. m. Punnaccio, Cattivo pan- che anticamente dicevasi Lippa, ed era an- PANETO DE TESTA, Pane di capo. L' uno
no, ordinario, grossolano. che il nome del Giuoco stesso che ora è poi de' due pani che sono a' capi della piccia .
PANAzzo, è anche presso noi Voce avvil . mutato presso i Veneziani in PANDOLO. La ROBAR EL PANETO , Levar la palla di ma-
di Pane, e dicesi nel sign. di Pane cattivo figura di questa Lippa è a un di presso della no, detto met. vale Torre ad altrui un gua-
o di Troppo pane mangiato per cui lo sto- lunghezza del PANDOLO, da cui verisimil- dagno o utile qualsiasi ed arrogarlo a sè.
maco ne risenta. mente trasse il nome. - Mazza si dice an- PANETO, detto fig. Sgorbio o Sfregaccio-
PANBOGIO, s . m. Pambollito , Pane bollito che da noi a quel Legno lungo poco più d'un lo, Macchia d'inchiostro sulla carta.
coll' acqua o col brodo . piede, con cui percuotesi all' un dei capi la PANETÓN, Lo stesso che BORELOTO , V.
EL PAN BOGIO SE DIGERISSE PRESTO. Pan lippa, e fatta balzare in aria se la ripercuote PANFIL , s . m. Nome d'un Giuoco che fassi
bollito fatto un salto egli è smallito . in cadendo, e se la manda lontano. in più persone, alle quali si dispensano
PANCÈTA, V. PANZÈta. ZOGAR AL PANDOLO, Fare o Giuocare alla quattro carte per ciascheduna. PANFIL , di-
PANCHIA, add . fem. , come dicesi PANCHIO lippa. cesi per distinzione al Fante di spade, ch'è
per add. mascol . Voce popolarissima che A CHI PIASE LA MAZZA A CHI EL PANDOLO, la carta predominante, e che per finzione
s'usa ne' seguenti dettati. V. in PIASER. rappresenta ogni seme ed ogni altra carta,
ESSER PANCHIA O PANCHIO, detto assolut . PANDOLO, nel parlar famil. dicesi ancora quando si fa flusso o simili. Chiamasi poi
Esser pratico, dottore , esperlo, ex profes- per Agg. a uomo nel sign. di Balordo ; Co- PANFILETO il Fante di bastoni, ed è la carta
so, per professione ; Avere scopato più glione; Minchione ; Merendone ; Baccellone. seconda predominante, ma inferiore al Pan-
d'un cero. M'AVEU TOLTO PER UN PANDOLO ? Voi mi fil. V. FLUSSO e FÒLEGA.
ESSER PANCHIA O PANCHIO A FAR L'AMOR, vorreste far passare per il grasso Legna- PANGRATÀ, s. m. Pangrattato e Farinata,
Andar de plano all' arte del Mirtillo, mo- iuolo, cioè per un semplice o uno scimunito. Specie di Panata fatta colla polvere di pane
do basso e fig. Esser adattato all'arte del- Voi mi vorreste far calandrino. grattato.
468 PAN PAN PAN
PANIE, 8. m. T. de' pescatori : lo stesso che PEZZO DE PANO, V. CAVEZZO. biamo in Venezia anche una Chiesa parroc-
CARGHETA. V. SARAR I PANI ADOSSO, V. SARAR . chiale sotto il titolo di S. Pantaleone.
PANIMBRODO ) s. m. Panimbruo , Pan STAR IN TI SO PANI, Maniera fam . Star PANTALONADA , s . f. Scempiaggine :
PANIMBRUO ) molle. Zuppa di pane nel ne' suoi panni o ne' suoi cenci, vale Con- Scempialaggine ; Scimunitaggine ; Gof-
brodo. tentarsi del suo stato. Allargar le ale feria .
PANIMBRODO, detto per Agg. a Uomo, vale fuori del nidio è il suo contrario, e dicesi FAR DE LE PANTALONAE , Goffeggiare o Fur
Bigio ; Miscredente ; Scredente , cioè Non di quelli che troppo ardiscono fuori dell' or- delle gofferie.
fedele alla Religione cristiana . dine e sopra le forze loro : onde si dice a tal PANTAZZO , s . m. Feccia, Quel cibo non
PANIO, s. m. Pappo, Voce fanciullesca per proposito, Non ti distender più che il len- ancora digerito o Specie di sterco che trovasi
dinotare il pane. zuolo non è lungo, che tu rimarrai scor- nel budellame degli animali che si macel-
PANIZAZION, s . f. (colla prima z dolce e nalo. lano.
la seconda aspra) Panificio e Panizzazione, TAGIAR I PANI ADOSSO A UNO, Detrarre, Ventraia o Ventresca , direbbesi alla Pan-
Fabbricazione del pane. Dir male d ' alcuno. cia degli animali dove sta la feccia.
PANIZZO , 8. m. Panico, Biada minutissi- PANÒCHIA, s . f. Pannocchia, Spiga del for- PANTEGANA, s. f. o SORZE DE CANAL, Rai-
ma e nota, detta da Linn . Panicum Ita- mentone. to d'acqua, Animale anfibio, simile al Sor-
licum. FOGIA DE LA PANOCHIA, Gluma, Termine cio, che abita nelle fosse e nelle piscine,
PANO, s . m. Panno , che dicesi più propria- Botanico, ed è quel Ricettacolo onde sta rin- scava le radici degli alberi e le divora . È
mente Panno lano, Tessuto fatto di lana, serrata la pannocchia, la quale poi seccata detto da Ling. Mus amphibius.
V. TELA. e cavata, chiamasi comunemente Cartoccio. PANTEGAN, dicesi nel parlar fam. per Agg.
PANO BATUO, Panno serrato o fillo, con- CAVELI DE LA PANOCHIA, Arista, Termine ad uomo, e vale Pentolone o Tentennone,
trario di Rado, Botanico, e diremo noi nell' uso e per ana- cioè Uomo grasso che con fatica si muove.
PANO CHE SE SCURTA, Panno di Casentino . logia Barba o Coda. Que' fili che escono V. PORCHERA.
PANO COVERTO DE PELO, Panno ben coper- dalla pannocchia quand'è sulla pianta, che PANTEZÀR, v. Ansare ; Ansiare ; Ansima-
anche diconsi Chioma o Ciuffo. re, Respirar con affinno per qualche fatica
to o feltrato. sofferta. V. PANTEGAN.
PANO CHE TIRA O MOSTRA I DENTI, Panno BOTOLO O TORSO DE PANOCHIA, V. BOTOLO.
scoperto, Panno di tessuto rado . VERIGOLA PANOCHIA. V. VERIGOLA. PANTÈSO, 8. m. Ansamento, Respirazione
PANO DEI CAPELI , Feltro, Sorta di panno PANOCHIA, dicesi dal volgo al Bubbone o frequente.
non tessuto , onde si formano i capelli. Gavocciolo o Tincone o Agno , Malattia pro- PANTIÈRA, s. f. T. degli Uccellatori , Pun-
PANO FRUA, Panno domo o domato v fru- dotta da male venereo che viene all'inguine. tera, chiamasi una Sorta di rete da uccel-
slo. V. BUBÒN. lare che si tende al capo d'una siepe per
PANO REFOLA, V. PANO COVERTO DE PELO . DESCAPUGIAR O SCAPUGIAR LE PANOCHIE , farvi rimaner presi gli uccelletti che sono
PANO RASA, Panno cimato ; cioè A cui è Locuz. agr. Sfogliare le pannocchie, cioè nella stessa siepe .
stato scemato il pelo colle forbici del Cima- Levar ad esse quella specie di foglia che le PANTOFOLE , Pantofola ; Pantufola ; e
Pianella, Calzamento de' piedi che non ha
tore. avviluppa.
PANO, detto in T. degli Stampatori. Fel- PANONTO , V. PAN ONTO in PAN. calcagno. V., MULE,
tri, si chiamano que'Pannelli che s'adattano PANPORCIN. 8. m. T. degli Erbolai , Cicla- PANTOFOLE COL SURO, Pantofole suverate
tra il timpano e il timpanello del torchio da mino ; Artanita e Pan porcino o Pan ter- o sugherate, cioè Che hanno un pezzo di
stampa, e servono per far accostare alle reno, Erba la cui radice è tonda e schiac- zughero sotto le suola.
stampe o forme il foglio baguato perchè ri- ciata come un pane o una cipolla, di cui i PANTOFOLETA, s . f. Pianelletta ; Pianel-
ceva l'impronta in tutte le sue parti egual- porci sono assai ghiotti. I Sistem. la cono- lina ; Pianellino.
scono sotto il nome di Cyclamen Euro- PANTOMIN , s . m. Pantomimo , Istrione o
mente.
PANO DA MORTO, Coltre ; Panno o Drappo Commediante che rappresenta tulto con
paeum .
PANTALÈNA, s . f. T. de ' Pesc. Specie di gesti, senza recitare .
nero, con cui si cuopre la bara nel portare
Conchiglia, lo stesso che SANTALENA, V. Per FAR EL PANTOMIN, Fare il pantomino, che
i morti alla sepoltura. dicesi anche Sceneggiar muto, è il Gestire
PANO DA STRISSAR , V. STRISSAR . Termine di un giuoco, V. ToTUM.
per esprimere che che sia senza recitare.
ESSER IN PANO, Locuz . Mar. Essere in PANTALÓN, s. m. Pantalone , Specie di
PANZA (colla z aspra) s . f. Pancia, detta
panna , Dicesi che La nave è in panna, maschera in teatro, che rappresenta un Ve-
Quando le vele sono disposte in maniera che neziano dell'ordine mercantile e vecchio , altrimenti Ventre ; Epa ; Epaccia , Ventre-
la nave non può proseguir la sua strada . che va vestito all' uso antico con sopravve- sca ; Trippa.
EL DE SOTO DE LA PANZA, Addome e Ad-
Il disporre le vele per tal effetto dicesi Met- ste lunga e nera e sott' abito rosso , armato
domine, Ventre inferiore . Grembo o Gre-
tere in panna . d' uno stocco . V. PISTOLESE .
mio, dicesi alla Parte del bellico quasi in
MARCER DA PANI, Panniere o Pannaiuolo, PANTALON, si dice nel parlar familiare per
Agg. a uomo, e vale Babbaccio ; Scimuni- fino al ginocchio . Anguinaglia o Anguinaia
Chi fabbrica o vende panni. e Inguine , Parte tra la coscia e ' l ventre
AVER EL PANO E LE FORFE, Locuz. met. to ; Stolido EL STA LÀ COME UN PANTALON,
Sta li come una statua , cioè Senza parlare. allato alle parti vergognose . Pettignone ,
Avere in mano , vale Potere, Possedere,
PANTALONI furono chiamati gli antichi Ve- alla Parte ch'è tra la pancia e le parti ver-
Aver in balia, in podestà. Io ho in mia ma-
-- Sta- neziani, detto corrottamente da Pianta leo- gognose. Forcata ; Forcatura o Inforcatu-
no di farti ricco , cioè Io posso etc. tura , chiamasi dove finisce il busto e co-
re in mano d'alcuno , vale Essere in suo ni, perchè in tutte le terre di nuovo acquisto
mettevano in marmo lo stemma pubblico mincian le cosce .
potere -- Aver la palla in mano, detto fig. ANDAR A PANZA, Spollastrare ; Syallina-
Aver in sua podestà che che sia . Balzar la del Leone alato , in segno del loro dominio.
re, Mangiar lautamente girando per le men-
palla in mano, Venir l'occasione opportuna PANTALONI , Voce qui introdottasi e natu-
ralizzata dopo la rivoluzione politica, e vale se altrui.
di far che che sia Averpotere o ilpotere, PANCHIA A GUCHIA , Ventre di struzzolo,
Aver la facoltà di fare alcuna cosa Ta- Calzoni alla marineresca, cioè Calzoni lun-
Dicesi delle Persone insaziabili .
gliare secondo il panno, Adattarsi al bi- ghi e larghi che ricuoprono tutta la gamba,
PANZA FIAPA, Pancia o Trippa guizza.
sogno. e che poi passarono in uso presso che co- PANZA PIENA NO CREDE AI FAMAI. Chi ben
METERSE NEI PANI D'UN ALTRO, Entrare mune.
cena a desco, col corpo pien non cre-
ne' piedi d' alcuno, Esser nelle circostanze Pantaleone o Pantalone è Nome proprio
de all' affamato , Chi è ben satollo non cre-
medesime d'un altro. di uomo, ora però passato in disuso ; ed ab-
PAN PAP PAP 469
de ai bisogni altrui . Predicar il digiuno a salata. Quand'è posta in salamoia dicesi Ta- dino del papa solo, e vale che Ne san più
pancia piena. rantella . due che un solo.
PANZA SUTA, Ventre raccollo. PANZETA DE PORCO . Pancia di porco. FAR LA PAPA, parlando d'un affare, Lo
PANZA VODA, Smilzo , Contrario di ripieno. PANZON, s . m . (colla z aspra) Tripaccia ; stesso che FAR LA PANADA, V. PANADA.
Pancia spianata direbbesi per esagerazio- Ventrone ; Ventronaccio ; Peggior . ed Ac- PAPA, 8. f. Pappa . Pane cotto in pura acqua,
ne. cresc. di Trippa e Pancia. in brodo e simili, che si dà a' bambini e
PANZA DE LA COLONA, Ventre ; Gonfiezza Detto per agg, ad uomo, Peccione ; Trip- ch'essi chiamano Pappa.
della colonna , La parte media della colon- pone ; Buzzone ; Uomo che ha grossa pan- Pappolata dicesi alla Vivanda molto te-
na, che con voce greca dicesi Entasi. cia, che ha una trippa insino agli occhi. nera e quasi liquida che non si tenga bene
AVER LA PANZA, Aver la valigia , Esser EL S'HA FATO UN PANZON , CHE NO S'HA MAI insieme -- ANDAR IN PAPA, Spappolarsi o
gravida -- LA GA LA PANZA AI OCHI , Ha tan- VISTO EL COMPAGNO PER QUANTO I VECHI SE spapolarsi, voci basse , Non si tener bene
to di trippa ; Ha il corpo o È col corpo a RECORDA, Si fece una tripaccia la maggio insieme, uscir dalla cattura, disfarsi : dicesi
gola, agli occhi SEMPRE CO LA PANZA, re, ch'a'di de'nati mai veduta fosse. di alcune vivande - TUTA PAPA, Spappo-
Aver uova e pulcini ; Aver uova e pippioni, PANZÙO . V. IMPANZUO . lalo.
Si dice di Donna che sempre sia gravida o PAOLI ESSERGHENE PER I BEATI PAOLI. ES- SBATER LA PAPA, Frullare la papa, cioè
da latte. servene pe' beati Paoli, cioè Esservene a Batterla o stemperarla col cucchiaio .
FAR PANZA O GOBA, T. de' Falegnami, Im- bizzeffe, a gola, a braccia quadre, a fla- SPORCO DA PAPA, Impappolato, Bruttato
barcarsi ; Imbiecure ; Ingombare ; Far gello, a ramata, a ribocco ; In quantità di pappa .
ventre, Incurvarsi nella larghezza, e dicesi grande. CHE PAPA! Che bella tacca di donna ;
comunemente d'asse o legni non molto gros- PAOLINO, V. DON PAOLINO. Che bella schialtona o badalona !
si che per l'umido o per la siccità si piega- PAÒN, s . m. Pavone, Paone e Pagone. Uc- FAR LA PAPA PER I ALTRI, Uno leva la le-
no - Far corpo o Farsi in fuora, si dice cello domestico noto di bellissime penne e pre e un altro se la piglia . Uno fa i mira-
delle Muraglie ch'escono della loro dirit- Junga coda tempestata di macchie a foggia coli e un altro ha la cera, Lasciare altrui i
tura — Gobbo o Gobba per qualunque pro- d'occhi. Da Linneo è detto Pavo crista- proprii vantaggi - Egli ha fatto la panata
minenza per lo più difettosa nelle opere tus . al diavolo, per dire ch ' Egli ha guadagnato
dell' arte. PAÒNA, s. f. Paonessa ; Pavonessa e Pa- per altri.
CAMINAR CO LA PANZA IN TERA, V. CAMINAR. gonessa. Femmina del Pavone. PAPA, detta anche PAPETA e POLENTINA,
CO LA PANZA AVANTI, detto a modo avv. e PAONAZZÈTO . add . Puonazziccio : Pavo- Cataplasma , che a Firenze chiamasi vol-
metaf. Fidalamente ; Fiducialmente ; Buo- nazziccio, Di colore alquanto paonazzo . garmente IMPALPO, si dice quell' Empiastro
nalmente FAR UNA COSSA CO LA PANZA PAONAZZO, add. Paonazzo ; Pugonazzo o che fassi stendendo sopra un pannolino del
AVANTI, Far che che sia a grembo aperto, Pavonaccio e Pavonazzo . Agg. di Colore pane e del latte o simili , per applicarlo a
vale Liberamente, con larghezza , Dar o tra azzurro e nero. qualche parte del corpo, dove si voglia ecci-
Fare una cosa non richiesta ma spontanea- PAONCIN, s. m. Pagoncino ; Pagoneelio ; tare la suppurazione o lo scioglimento di
mente. Andare a gremho uperto, vale Pro- Pavoncino, detto ancora Paolino e Pagoli- qualche umore dannoso, V. IMPIASTRO .
eedere con larghezza, con ingenuità. Anda- no, Piccolo pagone. PAPA, s. m. Babbo, Voce fanciullesca per di-
re alla sbadata, Andar avanti inconsidera- PAONCINA, Pagoncella e Pagoncina, la notare il padre. Anche i Francesi dicono
tamente. Femmina. Ραρά.
GRATAR LA PANZA, V. GRATAR. PAONCINA, s. f. T. de' Cacciatori, Puon- PAPA (voce greca che vale Padre dei pa-
IMPINIRSE LA PANZA , Stivar l'epa, V. MA- cella ed anche Fifa . Uccello palustre detto dri) dicesi il Prete della Religione o rito
GIẢI . da Linn. Vanellus Tringa, e da Temminck Greco. V. PROTOPAPA.
SALVAR LA PANZA PER 1 FICHI, V. SALVAR. Vanellus cristatus. La sua grandezza è PAPAFIGO, 8. m. T. Mar. Pappafico , Asta
STAR CO LA PANZA IN SU, Star supino o quella d'un piccolo colombo ; ha i piedi ros- a cui s'attacca la banderuola in cima all' al-
risupino o resupino · Co LA PANZA IN ZO, si, un ciuffo nero pendente alla nuca, per bero della nave.
Star boccone. cui assomigliando in qualche modo al Pa- ALBERO DEL PAPAFIGO , Albero del papaf-
STAR CO LA PANZA DRITA, Stare in panciol- vone, fu detto Paoncella. Nel Polesine si co, dicesi Quello che porta la gabbia e la
le, vale propr. Star in positura di far mo- chiama CHIVA dal suo verso di cantare. Tro- vela dell'albero di gabbia.
stra della pancia. I ragazzi nel giuoco delle vasi d'inverno in gran branchi su i prati PAPAFIGO, Uccello . V. BEGIORA.
casselle (A CASTELETO ) si servono di simile umidi. PAPAGA, ) s . m. dall' arabico BABAGA Pup-
espressione, Tirar il nocciolo a piè pari e PAONIZARSE , v. Pavoneggiarsi e Pao- PAPAGAL) pagallo , Uccello noto, chiamato
in panciolle, cioè Stando ritto coi piedi in neggiarsi, Rimirarsi con albagia, come fa in sistema Psittacus severus . Ve ne sono
pari e colla pancia che sporti in fuori. il pavone. E figur. Gloriarsi ; Compiacersi; di moltissime specie e tutte variopinte dif-
TOCAR LA PANZA A LA CIGALA, V. CIGALA. Boriarsi ; Gonfiarsi ; Invanirsi. ferentemente Pappagallessa dicesi alla
ANDAR A PANZA AVEBTA, Andare a grembo PAPA, s. m. Papa, Il sommo Pontefice . Femmina.
aperto, vale Procedere con larghezza, con MORTO UN PAPA SE GHE NE FA UN ALTRO, BRAGHETTA DA PAPAGAL, V. BRAGHETA.
ingenuità. detto per simil . Il podestà nuovo caccia il PAPAGAL, detto per agg, ad uomo Pappa-
PANZADA, 8. f. Spanciata o Ventrata , vecchio, e vale che Le cose nuove fanno gallo, che vale Sciocco, Minchione.
Colpo dato alla pancia. Butter una ventrata scordare le antiche. PARLAR DA PAPAGAL O COME I PAPAGALI,
in un tavolino. ANDAR A ROMA E NO VEDER EL PAPA, V. Favellare come i pappagalli, vale Parlare
Detto per SPANZADA, V. ANDAR. senza saper quel che si dica .
PANZARIN, s . m. Panciuto. V. PANZUO . FAR LA STRADA AL PAPA, Andarsene in gi- CRIAR DA PAPAGAL, V. CRIAR .
PANZERA 8. m. Lo stesso che PANZON, te, Andare attorno senza concludere quello ERBA PAPAGAL, V. ERBA.
detto per Aggiunto . per cui si va. PAPAGA , 8. m. chiamasi fig . un Vaso di ve-
PANZETA) s. (colla z aspra) Pancetta e FAR UNA COSSA A OGNI MORTE DE PAPA, V. tro, che serve per quelli che hanno inconti-
PANZIN ) Panzetta , Piccola pancia . MORTE . nenza di orina.
PANZETA COL PELO, nel gergo de' Barcaiuo- STAR DA PAPA, Star alla papalina, cioè PAPAGA DE MAR, s . m . T. de Pesc . Sorta
li. Il peltignone. Lautamente. Stare in Apolline o in Apollo. di pesce di mare a scheletro ossoso, già
PANZETA DE TON, Sorra, Così chiamasi la GHE NE SA PIÙ EL PAPA E LA MASSERA CH'EL confuso dai moderni Naturalisti col Labrus
carne della pancia del Tonno sia fresca, sia PAPA SOLO. Saperne più il papa e ' l conta- Hepatus di Linneo ; ma ultimamente di-
470 PAP PAR PAR
stinto dal nostro Sig . Nardo il quale lo gua si dice di Chi soffre cose vituperevoli NOMERO PAR, Pari, sust. Quel numero
chiamò Holocentrus Hians. A Rovigno di- dalla moglie, perchè mangia e ue cava il suo che si può dividere in due parti eguali.
cesi questo pesce volgarmente PERGA . Egli comodo V. BECO. PAR E DISPAR , Pari e caffo o dispari .
è della lunghezza di 5 in 6 pollici, della fi- GUARDITE DAI PAPATASI , Non ti fidar PAR MIO e PAR 300 , Mio o Șuo pari, cioè
gura del pesce Persico ; ha il dorso rosso d'acque chele ; Guardati dalle acque che- Della mia o sua condizione.
scuro e i lati tinti di color celeste ; le sue te, Chi far de' fatti vuole, suol far poche PAR, dicono i Marinai e specialmente i Pe-
pinne sono anch'esse macchiate di rosso : parole. scatori per sincope e invece di PARON ; onde
dalla qual varietà di colori probabilmente PAPATASI, dicesi anche al Culice, Insetto PAR ISEPO, PAR TONI, PAR ZUANE, in vece
fu detto PAPAGA. È frequente nell'Adriatico, volatile minutissimo, che pugne a modo di di PARON ISEPO ecc.
ma commestibile non ricercato . zanzara senza ronzare, ed è chiamato da PARA, add. Riparato ; Schermito ; Preve-
PAPALIN, add. Papale o Papesco , di Papa . Linneo Culex pulicaris . nulo.
Attenente a Papa Papista, dicesi Chi è | PAPATO , s . m. Papato , Pontificato. In altro sign. PARÀ AVANTI, Spinto avan-
seguace del Papa. GODER EL PAPATO, Maniera famil . Godere ti www PARÀ AVANTI DA LA FORTUNA, Sbale-
PAPALINI e più antic. PAPALISTI, Papisti il papalo, modo basso, detto metaf. e vale strato dalla fortuna, cioè portato dalla for-
dicevansi a ' tempi del Governo Veneto que', Godere o starsi con ogni comodo e agio. tuna al trono.
Patrizi che avevano relazione di parentela Ben pasciuto, servito e ringraziato , Ri- PARA VIA, Scacciato ; Espulso ; Cacciato
col Papa o con Cardinali o Prelati, ed erano mase quivi a godere il papato . via.
per tal motivo Cazzaz, Cacciati, cioè esclu- PAPAVERO, s. m. Papavero e Rosolaccio, PRETE PARÀ DA MESSA, Prete apparato o
si dagli affari politici che interessavano la Fiore vermiglio conosciutissimo , che nasce parato.
Corte Romana. V. PREGADI. da una pianta detta da Linneo Papaver CHIESA PARADA, Chiesa parata , cioè Ad-
PAPALINA O RECHIERA. 8. f. Camauro , Ber- Rhoeus. dobbata, Abbigliata, ornata di paramenti .
rettino che cuopre gli orecchi, proprio del PAPAURO, Lo stesso che PAPADE , V. PARABOLANAR, V. di data ant. Far il
Papa. V. GALUTA. PAPÈTA, V. iu Papa, minestra . parabolano, cioè Ciarlone ; Chiacchero-
PAPALİNA , 8. I. T. de’Pesc, detta anche da PAPIGLIOTI, s . m. (dal Franc . Papillote) ne.
alcuni RENGHETA. Pesciatello di mare notis- Carle, Cartoline nelle quali a forma come PARABOLON. 8. m. Iperbolone, Esage-
simo, ch'è una varieta della Clupea Haren- di mandorla, s ' avvolgono i capegli a cioc- razione smoderata, accresc . d'iperbole. E
gus di Linneo, non avendo alcun carattere chettine, per far sì che restino ricci. V. quindi Iperboleggiare , Ingrandire o magni-
speciale che la distingua e corrisponde al- ROLD. ficar con parole, usare iperbole.
Aphia Phalerica di Rondelezio. Questo FERO DA SCOTAR, Shiaccine, Ferro fatto a PARABORDI, 8. m. T. Marin. Lo stesso che
pesce ha il corpo compresso ancora più della guisa di forbici con cui si scaldano e si PAGETI. V. PAGETO .
Sardella, a cui moltissimo somiglia ; ed è stiacciano le cartoline suddette. PARABOTE (coll'o largo) s . in . Cercine .
buonissimo cibo. E siccome si pesca per lo PAPINA, 8. f. Pappina, Sorta di Sorbetto Guancialetto e guisa di cerchio formato con
più ai litorali del Papa o sia della Romagna, fatto di latte cotto, con altri ingredienti. alcuni nastri al capo de'bambini , per riparo
così vien detto PAPALINA ; e dalla similitudi- PAPINA, dicesi nel parlar fem . per Ceffa- delle percosse del capo. Quindi Incercina-
ne all'Aringa, RENGHETA. tella ; Ceffultina ; Guanciatina, Piccolo re, Porre altrui in capo il cercine e Incer-
PAPALINA, detto in T. de'Barcaiuoli, e in colpo di mano sulle guance, Amica ceffa- cinato o Accercinuto, Che ha il cercine -
gergo, vale Spia. tella. Cercinino è il diminutivo .
PAPALINA, S. f. e più comunemente Scu- PAPIZAR, v. Esser papabile, Voce dell'uso , PARACARI, s. m. chiamansi in Villa que'Pi-
FIETA , chiamavasi da noi Quella specie di --- Pa- lastrini sia di pietra o di legno, piantati in
cioè In predicamento d'esser Papa
Berretta bianca di tela finissima, scendente pizzare è Voce autica e vale Reguare nel alcune strade postali che servono per divi-
con due appendici sopra gli orecchi, onde pontificato, esser Papa . dere e guarentire il marciapiedi dal passag-
cuoprivasi il Doge Veneto, quando era ve- PAPOLAR , V. Pappare ; Sconocchiare , gio de carri e simili. V. STANTI.
stito da principe e sopra cui mettevasi il cioè Finir qualche cosa mangiandola tutta. PARADA, s. f. Parata, La comparsa per lo
corno ducale. Dicevasi PAPALINA dall' asso- PÀPOLO, 8. m. Greppo — FAR PAPOLO, Far più di Militari in gran montura per far onore
migliarsi alla berretta pur bianca usata dal greppo , È quel raggrinzar la bocca che al Principe od a qualche ragguardevole per-
Papa, la quale è conosciuta sotto il nome fanno i fanciulli quando vogliono cominciar sonaggio, o per celebrare qualche giorno
suo proprio di Camauro. Si pretende da a piagnere. Imbumbolare, dicesi degli oc- solenne.
qualche Storico delle cose Venete, che que- chi quando inumidendo le luci colle lagrime PARADA DE COLPO, Parula , Riparo.
sto distintivo sia stato conceduto dal Ponte- facciasi segno di voler piaguere. Dicesi anco- PARADA, diciamo ancora nel sign. di Au-
fice Alessandro III nel 1177 ; ma altri ri- ra Far la bocca brincia, quando s'arriccia to; Riparo ; Ripiego - DAR UNA PARADA AL
tengono che la tradizione sia falsa ed im- in quel modo che si fa prima del piangere. MAL, Riparare al male , Porvi riparo.
probabile. V. GALOTA nel Diz onario. PAPON, s . m. Pappone, Che pappa, cioè che PARADA, detto in T. degli Uccellatori ,
PAPALISTA, V. PAPALIN. mangia assai, che dicesi anche Pappolone. Scacciata , Lo scacciare co ' sassi o con altro
PAPALONI, V. BISATI PAPALONI. V. MAGNÒN. nelle ragnaie gli uccelli intimoriti acciocchè
PAPAMOSCHIN , Uccelletto. V. CHIDì. Detto talvolta per PACHION e PAPÒTO, V. dieno nella ragna.
PAPAÒR, 8. m. (da PAPAR, Prendere ) Gan- PAPOTE, 8. f. Guance paffute, Grasse e ABITO DA PARADA, V. ABITO.
cio della catena , Quel gancio o uncinno tonde ; Gote gonfiate, grosse, tirate e di- DAR UNA PARADA, Locuz . fam . Ferire o
piatto, con che finisce la parte inferiore stese rilevate in colmo. Culpire di coltello o di spada.
della catena da fuoco, ed a cui s'attaccano PAPÒTO, Paffulto ; Grassollo ; Carnaciu- METER IN PARADA LA NAVE, Far la para-
paiuoli, calderotti e simili sopra il fuoco. to, Agg . a Fanciullo ben vegnente. ta. T. Mar. Addobbare ed ornare un va-
PAPARELE , 6. f. (coll'e larga) Voce propria PAPUZZÈR, s. m. Pianellaio , Che fa e scello di tutti i suoi padiglioni , e di tutti i
Veronese , ma che s'usa anche in Venezia ,. vende pianelle. suoi pavėsi .
Puppardelle . Lasagne più tenui , che si PAPUZZÈRA s. f. dicesi la Moglie o Fem- METERSE IN PARADA, parlando di Doane.
mangiano per lo più in minestra. Qui di- mina di Pianellaio, la quale secondo altre V. TIRARSE IN SQUERO, in SQUERO.
consi più comunemente LASAGNETE . V. voci consimili così formate potrebbe dirsi STAR SU LE PARAE O SU LA PARADA. Star
PAPATASI, 8. m . detto per agg. a Uomo. Pianellaia. sulle volte o Andare alla parata e Star in
Acqua chela ; Soppiattone ; Gattone , Uo- PAR , add. Pari, Eguale della medesima parata, valgono Volteggiare, Schermirsi e
me simulatore - Pappataci, in buona lin- qualità, condizione ecc. stare attento alle congiunture . Andare stor-
PAR PAR PAR 471

cheggiando, dicesi fig. dello Star sulle pa- Far paraguanti per scoprire gli altari, parangone , Sono due specie di caratteri di
rate . fu detto dai Dotti nel sign . di Far mancie mezzo tra l'Ascendonica e il Testo.
PARADA, dicono i nostri Barcaiuoli al Pas- per sapere i fatti altrui . V. SorOFASSA, BO- PARANGON, dicesi dal basso volgo per Pa-
saggio che fanno del canale tragittando al- CON e SBOCONADA. ragone.
cun passeggiere da una sponda all'altra -- PARALÈTO, s. m. Paravento , Arnese mo- PANI DE PARANGòn, Punni e Stoffe di pa-
HO FATO DO PARAE, Ho traghettato due vol- bile sostenuto da pezzi di legno e fornito di ragone , si chiamavano ne' secoli XVI e
te; Ho fatto due tragitti o tragetti. tela, che serve per riparare il letto dall' im- XVII que' Pannilani e Drappi di seta , così
PARADENA, add . T. de' Legnaiuoli , che pressione dell'aria . detti dalla loro finezza e perfezione, che si
suona Parietato o Parelato (se potesse PARALITICO, add. Paralitico e Parletico, fabbricavano in questa Capitale nel lungo
dirsi) dalla voce radicale Paries, cioè Mura- Affetto di paralisia. Parletico . in forza di edifizio ch' esiste sulla piazza di Rialto, so-
to - CASA PARADENĂ DE TOLE , Casa com- sust . dicesi anche a Quel tremore che hanno pra i portici ora detti RUGA DEI ORESI ,
messa o contestata di tavole, che fanno alcuni vecchi nel capo e nelle mani . dalla parte di S. Giovanni : edifizio che
così la parete esterna in vece di muro o SON PARALITICO O CONVULSO DALLA RABIA, quindi appellavasi Paragone, il quale più
pietre. si dice da taluno per esagerazione, per dire anticamente serviva all' uso delle Magistra-
PARADISO, s. m. Puradiso. Io ho una rabbia addosso ch' io avampo ; ture quando il Governo era in Rialto. La
NO SE VA IN PARADISO IN CAROZZA , Non si Io mi sento scoppiare di sdegno . calle di mezzo tra il detto edifizio e l'altro
va in paradiso col guancialino, cioè non è FEDE PARALITICA SUL CANATIN, disse met. che riferisce sopra la piazza di Rialto nuo-
così facile l'andarvi. il nostro poeta Gritti in un suo apologo, per vo, chiamasi Calle del paragone: e v'era
ANDAR IN PARADISO , Loc. fam. detta per Fede o Credenza vacillante ; incerta ; Fe- ancora a' giorni nostri qualche fabbrica di
esagerazione, Andar in gloria, provare in de o Credenza in bilico. pannilani, ma ordinarii, sussistente nel me-
che che sia grandissimo piacere . PARALIZÁR, v. Voce introdotta fra noi dai desimo luogo.
PARADOR, 8. m . Puratore o Festaiuolo, Demagoghi democratici nel 1797, stata po- PARAÒR, s. m. Voce che suona PER LE ORE,
Colui che intraprende e dirige gli apparati scia usata da alcuni nelle pubbliche carte, e vale Termine ; Meta ; Fine.
delle feste. V. GONZADOR . vale in senso retto Far divenir paralitico ; AI ULTIMI PARAORI DE LA VITA, Agli ultimi
PARAFANGO, s. m. Parafango o Grem- ma dicesi figur . nel sign . di Impedire ; In- confini, All' orlo, All' ultimo termine o Agli
bialino da calesse, dicesi Quella ribalta o cagliare ; Troncar le gambe. ultimi respiri della vita EL GERA LÀ IN
quel Cuoio che copre la parte davanti d' un PARALU E, s. m. Ventola , Piccola rosta TI PARAORI, Era sull' orlo ; Era là là, cioè
calesse o altro simil legno, per difendere dal che serve a parare il lume di lucerna o di In pericolo di perdere, di finire etc. - Par-
fango o dalla pioggia. candela, affinchè non dia negli occhi. landosi di Femmina che sia prossima al
PARAFAR , v. Parafare , Verbo datoci PARAMAN, s . m. O GUARDAMAN O Palmada, parto dicono le nostre Donne, LA XE SUI PA-
da' Francesi, stato introdotto sotto il cessa- T. Mar. Palmeto, Specie di ditale racco- RAORI, OVV. LA XE O LA STA PER LE ORE, e
to Governo italico nell'uso delle carte nota- mandato a un cuoio alla palma della mano vogliono dire Essere vicinissima al parto,
rili, e vale Firmarsi con cifra. V. ZIFRA. del Veleggiatore , di cui egli si serve per Mancarvi solo qualche ora, Star là là ´per
PARAFRASAR, v. Parafrasare , Far para- ispinger l'ago quando cuce le vele . partorire. In questo sign. sembra che P▲ -
frasi, Tradurre ampliando i sensi . V. IN- PARAMAR, s. m. T. Mar. Scarpa , Pezzo di RAORI sia corrotto da PER LE ORE .
PRASA. legno concavo, in cui si pone l'estremità PARLOR, T. de' Pettinagnoli , Parone ,
PARAFRASI , s. f. Traduzione ampliata , della zampa dell' ancora, per impedire che Strumento a due tagli e due manichi per
giro di parole per ispiegare un termine o non s'attacchi nella prima incinta quando si digrossare l'ossa e le corna da fare i pettini.
un sentimento. lascia piombar giù. PARAORI è pur termine de' Travasatori di
PARAFULMINI, s. m . Conduttore , Catena PARAMENTO , 8. m. Apparamento ; Appa- olio, ed è un verbale sust. di PARAR , Spin-
di ferro o di ottone che serve ad attrarre la rato ; Apparecchio, L'apparare Parati- gere. Rulli, Pezzi di legno a forma di tra-
materia del fulmine . no vale piccolo apparato. vicelli corti, de' quali , posti paralleli ed in-
PARAGON, 8. m. Paragone, Comparazione , PARAMEZAL, s . m. Paramezzale , T. mar. clinati, si servono li Travasatori per ruoto-
Confronto Quel pezzo di legname sopra cui è fermato larvi sopra le botti cariche d'olio che levano
SENZA PARAGON. Modo avv. Senza pari ; un albero della nave. dalle barche e traducono ai magazzini di
Incomparabilmente. PARAMOSCHE, s. m. Paramosche ; Cac- deposito o viceversa.
METERSE O STAR A PARAGON DE UNO, Con- ciamosche ; Ventaglio, Specie di rosta o PARAPETO (coll' e larga) s . m. Para-
guagliarsi; Uguagliarsi ; Pareggiarsi , ventaglio, che si usa di estate per cacciar petto o Sponda , dicesi Quella muraglia per
Andar del pari con uno, Competere, Gareg- le mosche e gl' insetti volanti. lo più meno alta della statura d' un uomo
giare . V. PARAGÓN. Paramosche ; Cacciamosche e Rosta, in che si fa lungo l'alveo de'fiumi dall'uno al-
PARAGONETO, s. m. Comparazioncina , T. de'Maniscalchi, dicesi ad uno Strumento l'altro lato dei ponti , ai terrazzi, ai ballatoi
Piccolo paragone . fatto di folti e lunghi erini a foggia di pen- e simili, e dicesi così perchè sulla sponda
PARAGRANDINI , s. m. Termine di nuova nello, per cacciar le mosche ai cavalli quan- s' appoggia il petto.
stampa che si è però fatto comune fra noi , do si ferrano. PARAPETO DA ALTAR, Dossale, dicesi la
ed è il nome d' un Artifizio per cui preten- PARAMOSCHE, in gergo de' Barcaiuoli, vale Parte davanti della mensa dell' altare
desi di preservar dalla grandine le cain- il Membro virile. Paliotlo ; Palio e Frontale quell' Arnese
pagne. PARANCHINETO , s . m. Paranchinello, T. che cuopre la stessa parte .
Piaccia a Dio che questa singolare inven- Mar. Piccolo paranchino. V. PARANCO. PARAPETO, detto in T. Mar. Paratia o
zione tanto dimostrata e magnificata dagli PARANCO , s. m. T. Mar. Paranchine o Pa- Paratio . Tramezzo o separazione di tavole
avvisi sia in progresso di tempo coronata ranchino e Palano , Unione di più bozzelli a poppa e a prua sotto coperta per ripervi
dagli effetti che sin'ora non si sono però armati di funi, per sollevare gran pesi . V. cordami e simili arredi e per comodo de’ma-
confermati. BOZZELO , MANTO E SENAL E STRICO. riuari.
PARAGUANTO, s. m. Paraguanto , Man- PARANGALO, s. m. T. Mar. Sorta di pesca PARAR, V. Parare o Apparare , valgono .
cia. La voce nostra è antiquata e più non che consiste in una Lenza (TOGNA) attacca- Addobbare, Preparare.
s' usa ; ed intendevasi Un paio di guanti ta ad una zucca vòta, che galleggia sull'a- PARAR AVANTI QUALCUN, Sospingere o So-
aventi in ogni dito uno due o più zecchini, cqua. spignere, Cacciar avanti alcuno colla mano.
che davansi politamente a titolo di man- PARANGÒN , s. m. PARANGÒN GRASSO O MA- Far avanzar di passo ; Far camminare.
cia o regalo, talvolta però per fine indiretto. GRO, T. de' Stampatori. Grosso o piccolo PARAR AVANTI UNA FATURA , Avansarzi
472 PAR PAR PAR
nell' opera ; Far progressi ; Condurre a PARE, nel parlar fam., detto per sincope, degli Stamp. ch'è La tempera della carta
buona meta, a buon segno, a buon ter- vale Compare. che si bagna per renderla atta all' impres-
mine. PRIMA CH'EL PARE NASSA EL FIO XE SUI CO- sioné..
PARAR I COLPI, Sfulsare ; Scansare i col- Pl, Maniera fam. Far el conto senza l'oste, PARECHIO D'UNA SPOSA. Corredo.
pi, T. di Scherma. Determinar da per sè quello a che deve Parecho de zogie o altro PER UNA DONNA,
PARAR IN CASTELO, Locuz . di gergo vale concorrere anche la volontà degli altri. Ven- Apparecchiatoio , Tavoletta , cioè Tutto
Mangiare. der la pelle dell' orso prima di prenderlo, l'apparecchio necessario per abbigliare una
PARAR LA BARCA, Spignere la barca. Disporre d'alcuna cosa prima ch ' ella sia in donna galante.
PARARLO SU, Modo basso e metaf. Avere ; suo potere. PARECHIO D'UN PUTELO, Corredino , dicesi
Ficcare o simili una polezzola di dietro, UN PARE XE BON PER CENTO FIOLI E CENTO di Tutta la biancheria o robe ad uso de bam-
Aver o Arrecare altrui alcun danno . V. Bo- PIOLI NO XE BOni per un pare. Dettato pro- bini, come fasce, panicelli e simili .
ZARAR. verbiale alla cui semplice annunciazione to- PARECHI D'UNA NAVE, V. ARMIZO.
PARARSE , Ripararsi, cioè Riparare a' suoi sto se ne intende il significato. PARECHIO. dicono i Caffettieri all'Amman-
bisogni, Traccheggiarla. V. VIVER CON GIU- PARE SANA, Maniera di salutarsi, che usa- nimento ch'essi fanno d'un¹, di due o di più
DIZIO, in VIVER . no i nostri Gondolieri quando s' incontrano , chicchere per dare il caffè o altro a chi lo
PARARSE O APARARSE DEI ABITI SACRI , AM- e vale Compare sta sano ; Ti saluto. chiede : dicendo quindi PARECHIO PER UNO,
mantarsi, contrario di Dismantarsi. PARÈ , s. m. Assito o anche Tavolato , dicesi PER DO, PER QUATRO ecc . -- PARECHIE O Fi
PARAR VIA, Cacciare o Scacciare, V. CɅz- un Tramezzo d'assi commesse insieme , fat- PARECHIO PER sie, Ammannite per seii per-
ZAR е SCAZZÁR. to alle stanze in cambio di muro ; Divisione , sone.
PARAR VIA I CAVALI, Guidare i cavalli. Spartimento di luogo fatto d'asse o di pan- PAREGİN, s . m. Profumino ; Cacazibetio ;
PARAR Zo, Ingollare, Mangiare. concelli regolati e intaccati con armatura di Assettatuzzo ; Ganimede ; Attilato ; Bel-
PARA VIA BURATIN, Maniera fam. che s'usa piana e simili. l'imbusto; Zerbino, direbbesi di Giovane
dicendo per esempio, STA SERA MAGNAREMO PARÈ DE MURO, Soprammattone ; Malton attilato con affettazione.
QUATRO BOCONI DE CARNE , UN POMETO COTO, sopra matione, chiamasi Quella parete che FAR EL PAREGIN, Far la ninfa . Proceder
UN GOTO DE VIN E PARA VIA BURATIN, Slase- in profondità non oltrepassa la misura d'un con abiti o costumi troppo affettati.
ra mangieremo due cucchiaiate di pappa, mattone posato per piano o per coltello. PAREGINA, s. f. Civella ; Accattamori ;
quattro bocconi di carne, una mela cotta, PARE e nel plur. PARÈI, detto in T. de' Rubacuori.
un gotto di vino e salta , cioè Salta in let- Tessitori, Passino, Quel segno che fa l'Or- PAREGINARIA, s . f. Zerbineria, Alltilla-
to, quasi fosse un ordinamento di ricetta , e ditore ad ogni giro dell'ordito. tura, Comparsa ricercata .
vale Niente altro. PARE O TRESSA DA GRISIOLE . T. de' Pe- PAREGINETO, Zerbinetto, Ganimeduzzo,
PARASARCHIE, s . f. e più comunemente seat. valligiani, Pareti, chiamansi i Lati o PARÈGIO, s. m . Pareggiamento ; Parifi-
BANCAZZA, T. Mar. Parasarchie, Tavole le Ale poste a guisa di cortina , che formano cazione; Agguaglio ; Conguaglio. L'atto di
stabilite nel bordo della nave, ove sono fer- le parti esterne d'un cannaio. V. COGOLERA. eguagliare e pareggiare le somme, che di-
mate e indentate le lande delle bigotte , PARE DE LA REDE , Pareti, Pezzi di rete cesi anche Adeguamento , Adeguazione .
delle sarchie o patarazzi, per sostenere le che accompagnano all'entramento della coc- PAREGNO, s. m. Patrigno Marito di mia
sarchie discoste dalla nave. Diconsi anche chia e simili. Madre dopo la morte di mio padre .
Panchette. PAREASTRO, s. m. T. Chiogg. Patrigno . PARENTA, s . m. Parentado ; Parentaggio,
PARASU, Voce antiq. Girello di capelli po- V. PAREGNO. Congiunzione per consanguineità o affinità.
sticci. PARECHIA, add. Apparecchiato; Appron- CATIVO PARENTA, Parentado zoppo, Pa-
PARAVANTI, s. m. Nome che i nostri Pe- talo ; Ammannito. renti poveri o ignobili o di mal concetto.
scatori sogliono dare ad un arnese, che SEMPRE PARECHIA A FAR ecc . Sempre ac- PARENTE, s . m. Parente, Congiunto di
serve loro per pescare i gobii ed i gamberi cinto, cioè Sempre apparecchiato a fare parentado.
nella laguna. Esso consiste in una rete a ecc. PARENTE , dicesi anche all' Affine , cioè al
maglie fitte a guisa di sacco, munite all'im- PARECHIAR, v. Apparecchiare ; Appron- parente diventato per affinità o sia per ma-
bocatura d'un triangolo di legno , che ha un tare ; Allestire ; Ammannire. trimonio tanto dell'uomo che della donna.
manico lungo con cui si spinge in avanti PARECHIAR LA TOLA, Apparecchiare, Ac- PARENTE DE SANGUE, Consanguineo ; Di-
radendo il fondo e pescando : dalla qual ma- conciar la tavola per mangiare, Imbandire stretto di sangue ; Congiunto ; Prossima-
novra ha riportato un tal nome. e Ammannire, Metter in assetto le vivande no, Della medesima stirpe e in T. legalė
PARAVENTO, V. PARALETO . per porle in tavola. V. DESPARECHIAR ch'è il Agnato.
PARAVIA - UN PARAVIA DE LA MALINCONIA, suo contrario. PARENTE PER VIA DE DONA, Cognato. T.
Cacciaffanni, Che caccia gli affanni. PARECHIAR, dicesi per PARAR nel signif. di legale, cioè Congiunto di cognazione -- PA-
PARAVISO, s. m. Purafuoco o Guardafuo- Adornare ; Apparare ; Ornare. RENTE PER VIA DE OMENI, Agnato , Parente
co, Specie di Ventoletta di cui si fa uso l'in- Tornar a parechiiв , Rapparecchiare. per agnazione .
verno tenendola in mano, per ripararsi il | PARÈCHIO , s . m. Apparecchio ; Apparec- PARENTEVOLE . V. in DоMENEGA.
viso dall'ardor del fuoco. chiatura ; Apparecchiamento ; Apparato ; PARENTÒ , s . m. Parenteria, Voce però an-
PARCENÈVOLE , s . in. T. Mar. e vale più Ammannimento, Preparazione. Il Magalotti tica ma che s'accosta al vero signif. del no-
comunemente Proprietario di nave mercan- disse nelle sue lettere scherzosamente Atti- tro termine Veneziano, con cui intendiamo
tile o del suo carico ; dicesi però per le bar- raglio, dal Francese Attirail. Molti parenti , Una filatera di parenti o
che grosse, dicendosi per le piccole PARON, PARECHIO, dicesi fam . nel sign. di Ador- Molti parenti miserabili e tristi.
V. - Partecipante o Parzionario, si chia- namento, Acconciatura. PARENZANA, 8. f. T. Mar. FAR LA PAREN-
ina in T. Mar. Colui che entra a parte col Apparecchio, T. Merc. In tutte le inani- ZANA; Fare la parensana, vale Apparec-
proprietario d'una nave. fatture di sete, nastri , berrette, cappelli ecc. chiare le cose occorrenti in un vascello per
PARE, 8. m. Padre, È quello da cui si ri- questa parola significa il lustro e la consi- metterlo al mare.
conosce la vita. E generalmente il Maschio stenza, che si da alle stoffe e ad altre merci PARER , v. Parere ; Sembrare ; Rassem-
di qualunque animale che ha tigliuoli. per mezzo delle colle, gomme ed altre dro- brare.
CARO PARE, Caro padre, Espressione che ghe disciolte nell ' acqua - TELA SENZA PA- PARER BON, V. BON.
usasi per amicizia verso d'alcuno, come se RECHIO, V. TELA . PARCUSSI E NO XE VERO, Parere e non
gli dicesse Caro amico. PARECHIO DE LA CARTA, Apparecchio, T. essere è come filare e non tessere, Prov. e
PAR PAR Ꮲ Ꭺ Ꭱ . 473
vale che L'apparenza non basta dove biso- Adeguare ; Agguagliare ; Conguagliare ; PARLAR CO L'ERE , V. ERE.
gnan gli effetti - Fare sloggi, dicesi di Ragguagliare, Aggiustare i conti, render PARLAR CON PROSOPOPEA , Esser prosone ;
uno che mostra con certi attuzzi ripugnan- eguale il debito e credito. Prosarla, Favellar troppo adagio e con ar-
za di voler fare o dire qualche cosa, ma PARIZO, s . m. Agguaglio , Conguaglio ; roganza.
propriamente vuol farla e dirla. Pareggio ; Pareggiamento, L'agguagliare PARLAR CURTO, Parlare alle breni o alla
PARER DE STRANIO, Parere distrano o Pa- e pareggiare, e dicesi de' conti. breve, Dir poche cose Parlare stringa-
rere strano , Parer nuovo , inusitato -- FATO EL PARIZO, Ragguagliatamente, to ; Dir parole succinte, Dir molte cose
Scomparire; Super male. Fatto il computo, Computato un per l'al- in poco - VE PARLO CURTO, Aile corte ;
PARER EL POTA DE MODENA ; Parere il se- tro ; Ragguagliata ogni cosa. In conclusione ; Alle brevi ; Vengo alle
cento, Dicesi di chi si stima oltre il conve- XE UN BEL PARIZO DE ANI CHE NO LO VEDO ; brevi.
nevole o che abbia grande apparenza . È un bel numero d'anni che nol vedo, cioè PARLAR DA BABUIN, Favellare come Pu-
FAR SENZA PARÈr, V. Far. sono molti anni . pa Scimio ; Dire il si no e il no sì, Favel-
FAR QUEL CHE PAR E PIASE, Far quel che PARLADOR, O DESCORSIVO , 8. m. Purlatore lare al rovescio.
pare e piace, vuol dire Fare a suo modo , o Parladore. V. CHIACOLÒN . Parlatrice o PARLAR DA CRISTIAN, Parlami cristia-
senza dipendere da nessuno. Parlantina, direbbesi a Donna loquace che no, cioè Nella mia lingua se vuoi che t' in-
FAR PAPER CHE EL FATO NO SIA SOO ; Fur parla assai . tenda
le viste di non supere, vale Mostrare , Indi- GRAN PARLADOR IN SENATO ; Grande Ora- PARLAR DA DOTOR, Parlar cuiusso ; Par-
care, Far segno o apparenza FAR PARER tore ; Gran dicitore o favellatore. Orutore lare di dottrina apparente ; Salamistrare ;
UNA COSA E FARGHENE UN ALTRA, Accennare grandiloquo o magniloquo, dicesi a Quello Favellare in sul quamquam .
in cappe e dure in bistoni, detto fig. ch'è che parla in grave stile e con dignità. PARLAR DA DRETO , Favellare colla bocca
Mostrare di far una cossa e farne un'altra. PARLADORON add. Gran parlatore o fa- piena o piccina ; Avere il cervel nella lin-
LA PAREVA Una santa ; Pareva pur Santa vellalore. Di Oratore direbbesi Arci- gua; Parlar fra' denti e a mezza bocca,
Verdiana che dà beccare alle serpi. eloquentissimo. Copertamente, Discorrere accortamente e
ME PAR UN SECOLO O MILE ANI, Parere PARLAR, s. m. Parlare ; Parlatura, Di- con giudizio. Parlare riserbato o Parlare
ogn ' ora mille anni, Non vedere l'ora che scorso. colle seste, vale Parlare cautamente e cir-
una cosa avvenga ; Aspettarla con ansietà. Parlar cagòn, Maniera ant. Parlure, di- cospetto.
SECONDO QUEL CHE ME PAR A MI O SECONDO scorso sciocco, inetto. PARLAR DA IMBRIAGO , Anfanare a secco ,
MI; Per mio aviis ; A mio avviso ; A mio PARLAR , dicesi per Lingua ; Dialetto o Cicalar da briaco senza esserlo.
gudizio; Al mio credere ; Al giudizio mio ¿ Vernacolo, Modo di parlare. PARLAR DA LIBRO STAMPA, Spiccar le pa-
Per quel ch ' io ne sento. NOBILTÀ DEL PARLAR. Magniloquenza e role vale Pronunziarle distintamente. Di-
PARIBU CON PARIBUS , Storpiatura lati- Grandiloquenza, Dignità di discorso. cesi anche Sco'pir le parole per Pronun-
na che si sente non di rado nella bocca de- MANIERA DE PARLAR, V. MANIERA. ziarle bene.
gl' idioti, ed è una speci di proverbio che PARLAR PULITO ; Favella o Parlare for- PARLAR DA MATO, Aprir la bocca e sof-
dicesi singolarmente sul matrimonio, onde bito, Terso, purgato, elegante. fare; Dondolar ta mattea, Favellare dis-
s'intende avvertire che i Congiunti debbon PARLAR INSENSA, Stoltiloquio e Vanilo- ordinatamente e confusamente, che anche
essere ragguagliatamente påri fra loro nella quio, Favellamento da stolto . dicesi Menure il can per l'aia.
condizione, nell' età e nel genio ; sul qual PARLAR VENEZIAN, Dialetto veneziano o PARLAR DA OMo, Parlare suggiamente
proposito abbiamo da Ovidio la sentenza veneto ; Lingua vernacola veñeta, Il par- o assennatamente.
Si vis nubere nube pari - L' Ovidio tra- lare proprio della Città di Venezia, il qua- PARLAR DA SENO, Dire o Favellare in
dotto, testo di lingua, dice : Ma chi si vuole le è generalmente comune a tutte le altre sul saldo o in sul sodo, Da dovero.
acconciamente ma: ilare, muritasi a' suoi provincie dello Stato ex Veneto, ad eccezio- PARLAR DEI DIFETI DEI ALTRI, Cicalare
pari. ne della Lombardia ex Veneta. gli altrui difetti.
PARICHI, T. ant. Parecchi ; Molti. PARLAR, v. Parlure - Favellare è quasi PARLAR EL PRIMO, Correre il primo ar-
PARIFICAR, V. PARIZAR . sinonimo , se non che appartiene più da vi- ringo.
PARIGLIA, §. f. Pariglia, Tiro di due ca- cino alla pronuncia ed all'idioma e lingua PARLAR E PO INTRIGARSE, Entrar nel pe-
valli eguali. che si parla. Dire si dà pure per sinonimo, coreccio, Cominciar un ragionamento e non
FAB UNA BELA PARIGLIA ; Apparigliare , ma sembra determinare la manifestazione poter riuscirne .
Voce dell' uso. Il suo contrario è Spari- d'un concetto, ma breve ed in qualche par- PARLAR FORA DEL VADA, V. VADA.
gliare. ticolare circostanza . 1 PARLAR FRANCESE COME UNA VACA SPAGNOLA,
Pariglia anche presso noi dicesi metaf. PARLAR A LA BABALA O DA PAPAGAL ; Fa- Cianciugliare o Cinquettare francese , vale
per Contraccambio. Diciamo Rendere la vellare a caso; a casaccio ; a fala; a van- Parlar male il francese .
pariglia per Rendere il contraccambio, Cor- vera ; alla buona ; alla carlona, Dirla co- PARLAR IN ARIA, V. PARLAR SENZA FONDA-
rispondere altrui coi medesimi modi tanto me viene. Fuvellare come i puppagulli ; MENTO.
in bene che in male. Darla a mosca cieca ; Scagliar le parole PATLAR IN BONA O CATIVA MANIERA , Bel
PARISENZIA, s. f. Voce ant . che si scrive al vento, Parlare senza considerazione, che porgere o Ma! po gere, Buona o Cattiva
PARISENTIA, Appariscenza, Bella presenza e anche dicesi Arrocchiare ; Lanciare ; Sca- maniera nell'aringare o nel favellare .
comparsa di persona. gliare ; Sbalestrare : Strafalciare, Non PARLAR IN FIA, Parlar sotto voce.
PARISSENTE, add . Voce ant. Appariscen- dar nel segno in favellando. Tirare o Saet- PARLAR IN PONTO E VIRGOLA O IN PONTA DE
le , detto per agg. a uomo, e vale Grande e lare in arcala, Dir che che sia senz'averne PIRON, Parlare per punta o in punta di
di bella presenza , maestoso , di presenza fondamento di notizia. forchetta ; Dir paro'e appuntate o Parla-
signorile. PARLAR A L'IMPROVISO ; Aringare o De- re appuntalo, Parlare ricercatamente.
PARITÀ, 8. f, Parità e Parita:le, Egua- clamare estemporaneamente, Dicesi de- PARLAR IN INSONIO ; Barbugliare, Proprio
glianza . gli Oratori. di coloro che favellano risvegliandosi.
METER IN PARITA, Parificare, Pareggia- PARLAR A UN Prencipe in udienza, Arin- PARLAR IN TEL NASO O SGNANFO, Parlare
ne; Conguagliare ; Ragguagliare. gure un Re, un Principe. nel naso, V. SGNANFO Pronunciar voci o
NO GHE XE PARITA, Non c'è comparazione PARLAR A MEZA BOCA, V. BOCA. parole nasali, è propriam. L'abitudine che
o confronto o esempio. PARLAR CO L'ARGANA, V. ARGANA. ha qualche Nazione di pronunziar alcune
PARIZAR, v. Pareggiare o Parificare ; PARLAR CO L'EME, V. EME. parole con tuono di voce che sembra ripe-
Boerio. 60
474 PAR PAR PAR
tersi dal naso, come nell' Italia certi L.om- tien la bocca, buon boccon giammai non vale Parola da osservarsi senz' alcuna ecce-
bardi. tocca. zione, e che, come disse l' Ariosto, Non ne
PARLAR IN TI DENTI ; Dir che che sia CON CHI PARLIO MI ? Espressione fam. di manchi pure un iota.
fra' denti o Parlar fra' denti o a mezza rimprovero, Mai più, e vale su via, fini- Parola che no TIEN, Far delle sue paro-
bocca, valgono Dirlo a mezza voce o oscu- scila. le fango, Non mantenere la parola nè atte-
ramente o senza lasciarsi ben intendere EL PARLA CH'EL PAR UN LIBRO STAMPà, Pur- ner le promesse. Fure a fanciullo o a bam-
Borbottare o Brontolare, Parlar fra'denti lare posatamente. bino Portar la fede in grembo, vale Es-
con sommessa voce e confusa - Avere o EL PARLA PERCHÈ EL GA LA BOCA, Boria ser facile a manear di parola.
Parere un calabrone in un fiasco o in un in failo ; Apre la bocca e soffia ; Par'a al PAROLA CHE PELA, V. PELAR.
orciuolo, Favellar fra denti in modo che bacchio, a caso, a casaccio, a fala, a van- Parola che Ponze, Puntura ; Mollo pun-
non s'intenda Parlare con reticenza , vera, a gangheri, alla carlona. gente. V. BOTONÅR .
vuol dire Ommettere volontariamente nel EL PARLARIA SOTO AQUA, Darebbe parole PAROLA MOZZA. Aferesi, T. Grammatica-
discorso quel che si dovrebbe dire. a un leggio, Non finirebbe mai di parlare. le, Troncamento di lettera o sillaba in prin-
PARLAR FORA DEI DENTI, Dir che che sia I MURI PARLA, V. MURO. cipio della parolt.
fuor de denti, vale Dirlo arditamente ; con PARLO GO LA BOCA PER TERA, Maniera di PAROLA SCURTADA, Sincope o Sincopa :
asseveranza ; con libertà e franchezza alcuni che intendono dire , Parlo con ri Leva in mezzo, Figura di parole per cui
Dirlo fuor fuora o Darla fuori, Spiegarsi, spetto, col dovuto riguardo, umi mente e entro di esse si toglie una lettera o sillaba.
Manifestare quel che si ha nell' animo ; Dir s.mili. +
PAROLA STORTA, Puro'a torta, detto fig. e
la cosa com'ella sta, che anche dicesi Dir la PER GNENTE NO SE PARLA, E'non si grida vale Ingiuriosa. 7
cosa spiattellatamente com'ella sta. 1 al lupo ch'ei non sia lupo o can b'gio ; E' PAROLA VERA, Vocabo'o o Termine pro-
PARLAR IN AMARO, detto in maniera di ger- non si grida mai al lupo ch' egli non sia prio, Quello che devesi usare per esprime-
go, Parlare furbescamente o in lingua io- in paese. E non s'abbaia a voto . Quando si re il significato. Improprio è il suo contrario.
nudattica, in gergo . parla di qualcheduno non se lo fa senza fon- Parole comrghiNE, Occhi di pulce, dicesi
PARLAR LISSO, V. Lisso. damento.
figur. di Scrittura troppo minuta.
PARLAR MELE SO, V. MELENSO. Tornar a parlÅR, Rifuvellare Rifa- PAROLE COCOLOSE, V. COCOLOSo .
PARLAR MEZE PAROLE , Fare affollata o vellarsi per Abboccarsi di nuovo a parlare. PAROLE DA COLEGIO, (Locuz. speciale dei
un'affoltata, Favellar troppo e frastagliata- PARLAR A QUATROCHI, Parlare a qualtroc- tempi Veneti, la quale in senso retto riferi-
mente. chi, vale Da solo a solo. vasi alle parole o risposte prudenti date
PARLAR MOZZO O SOZZEGA . Cin ischiare; PARLARAZZO, s. m. Cattiva lingua, per da' patrizii componenti il Collegio a chi si
Favellare rollo, cincischiato, addentella- lo più si dice Di qualche dialetto italiano raccomandava loro per qualche affare pub-
to ; Parlare smozzicato. non bene inteso da Veneziani . V. SchiaussÅR. blico, pendente) Maniera ora metaf. che vuol
PARLAR PER BOCA D'ALTRI, V. Boca, In altro sign. Pla e laido, schifoso, dire Parole da oracolo o anfibologiche, cioe
PARLAR PER Drito e per stORTO . Parlare cioè Discorso contrario all' onesta del co- dubbie o di doppio senso ;0 Parole cort gía-
a dritto e a torlo, a dritto e torto, a dritto stume. nesche, e s'intende Cortesi bensì gentili
e rovescio, a rugiane e a torto, Comun- PARLATÒNA, s . f. Gran parlata o ragio- ed umane , ma senza impegni o promesse
que. namento, e tanto s' intende Un bel discorso diffinitive SEMPRE EL ME DA PAROLE DA
PARLAR POCO E ADASIO, Parlare a micci- morale o una diceria erudita, quanto Un COLEGIO, Sempre egli sta su'le generali o
no, a spizzico, a spil'uzzico, a spicchio ragionamento lungo e noioso che chiamasi spare a pe' generale, si dice di Coloro che,
Prosare val Favellare troppo adagio e ascol- più propriamente Tiriteru. Lunga e rica- domandati o richiesti d' una qualche cosa.
tar se medesimo ― - PARLA MANCO CHE TI POL, diosa tiritera. rispondono finalmente senza troppo volersi
Parla poco e asco'la assai e giammai non PARQ, Lo stesso che PER. V. ristrignere e venire, come si dice, a'ferri.
fallirai, Odi molto e parla poco. Chi parla PAROCHÈTO, s. m . e anche DuRACHETO , Parlare con involtura poi vuol dire Dar
poco gli basta la metà de' cruello, e vale Parrucchetto, Specie di Pappagallo verde, cenni o parole ambigue, per non si lasciar
fla un minor impegno chi parla poco. con collare e petto rosso e gola nera, detto appostare.
PARLAR SBOGAIZZO , V. SBOCAIZZO . da's stematici Psittacus Alexandri, PAROLE CHE NO CONTA , Paro'e da veg-
PARLAR CON FONDAMENTO, Parlare o Fa- PAROCHETO, dimin. di Parroco, Piovane!- ghia; Invenie; Venie , Parole superflue .
vellare o Dire alcuna cosa con fondamen- 10. Piovano di poco conto. chiacchere.
to o con fondatezza o fondatamente. PAROCHIAN, s. m. Popolano, Quegli ch'è PAROLE DE L'ABECE, Lettere dell'a'fabe-
PARLAR SENZA FONDAMENTO O IN ARIA, Ti- sotto la cura di una parrocchia. E quando si to. colle quali formans : le parole. V. LETERA
rare o Saettare in arcata ; Boc are in parli delle persone e del popolo d ' una par- e VOCAL
fallo , Dir che che sia senz' averne fonda- rocchia , dicesi Popolani o Parrocchiani PAROLE EQUIVOCHE, Detto o Concello an-
mento di notizia . Tirare di pratica, si dice nel numero del più . Nell'uso però si scrive fibologico, cioè Accozzamento di parole, che
di Coloro i quali ancorchè non sappiano una da parrochi Mio parrocchiano, benchè in hanno sentimento doppio od equivoco.
qualche cosa, ne favellano nondimeno come Lingua Parrocchiuno voglia dir Parroco , Parole gusse, dicesi anche in dialetto
se ne fossero maestri. come si vede qui sotto. per Oscene, d'soneste. V. PAROLAZZA.
PARLAR SENZA INTOPARSE, Pailure senza PAROCO, s. m. Parroço e Paroco e Par- PAROLE MAGNAE O ROSEGAE. Parole o Let-
sdrucciolaments, Parlar francamente. rocchiano, Prete , Rettore della parrocchia. tere abrase ; e qu'udi Abrasione di lettere
PARLAR SENZA OFENDER, Dare che non si PAROL, Lo stesso che CALDIERA, V. o di parole, dicesi Quando le lettere per
dolga e dir che non dispiaccia. PARÒLA, s. f. Parola, detta altrimenti Vo- vecchiezza o per altro motivo sono difettose
PARLAR SENZA ORDENE, Strafulciare, Det- cubolo ; Voce ; Dizione e Termine. V. TER- o mancano.
to per similitudine . MINE. PAROLE SGIONFE, Parole gonfie, ampollo-
PARLAR SOLO, Fare un soliloquio. PAROLA D'UNA SILABA . Monosillaba o Mo- se, e fu anche detto pregnanti : dicesi del
PARLAR SORA DEI COPI, V. Coro. nosillabo e Un sillabo - DE DO SILABE. parlare e dello scrivere allorchè è troppo
PARLAR SOTO METAFORA, V. METAFORA, Bisil'abo o Dissilabo - DE TRE SILABE , gontiato e grande o superbo.
PARLAR SUL SUDO, V. PARLAR DA SENO. Tisillabo DE QUATRO SILARE , Quadrisil- PAROLE TONDE, Parole ferme o di buon
CHI NO PARLA NO GA GNENTE , In bocca labo DE CINQUE, Quinquesillabo — Po- sapore . Parlare schiettamente.
chiusa non entrò mai mosca, cioè Chi non lisillabo o Moltisillabo, Di più sillabe . Parola o nome, T. Mil . Segno militare
chiede non ha : simile all'altro A chi chiusa PAROLA DA RE, Paro'a di re, d'onore, ecc. o Parola che si da per la notte alle ascolte e
PAR PAR PAR 475
ai corpi di guardia, e che si riscontra dalle gliar le parole in bocca, vale Mozzare o in- FARSE PARON, V. PATRON.
ronde. Quindi Dare o Pigliare la parola. terrompere altrui il favellare. FARSE PARON D'UN AFAR, Impadronirsi
DAR BONE PAROLE É CATIVI FATI, Dar bag- STAR SU LA PAROLA O STAR IN PARÓLA, o Impossessarsi, detto metaf. vale Inten-
gione ; Dar o Vender bossolelli ; Dar ve- Stur sotto o sopra la parola o Star sopru der bene una cosa, Mi sono interamente
sciche per palle grosse ; Far come il gal- la fede, vagliono Assicurarsi d'aleùna có- impadronilo della materia del discorso,
lɔ, canta bene é razzolu ma'e . Le parole sa per la parola o proniessa avutane. jutto ecc.
sun buone ma i cenni do'orosi. Tal li ride TACARSE DE PAROLE, V. TACAR. PRINCIPIAR A FAR DA PARON ; Uscire di
in bocca, che dietro te l'accocca . Avere o TOR LE PAROLE FORA DE BOCA, Furar le donzellina. Uscir della direzione altrui ,
Porture il male in bocca e il rasoio a cin- mosse, detto figur. Prevenire in dir cosa operar liberamente.
to'a. È come la pecchia che ha il me'e in che altri avesse in pensiero di dire · Gua- RESPETAR EL CAN PER EL PARÒN, V. CAN.
bocca e l'ugo nella coda . Da buonė parole stare o Rompere l'uovo in boccu, vale In- QUANDO EL PARÒN NO GA CERVELO , LA
e friggi. terrompere il parlare. CASA VA IN MALORA, Quando la donna fo!-
Dar de le parole, Interlenere ; Dar pa- PAROLADA, Lo stesso che CALDIERADA. leggia ; la fante donneggia, e vale che
role ; Tenere a parole, Non venir áʼſatti -- PAROLAZZA, s . f. Parolaccia, pegg. di Quando il padrone non ha cervello, coman-
Largheggiar di parole vale Esser largo a Parola. da la servitù.
promettere. V. SPAMPANATA. Parola grassa, vale Oscena, disonesta SERVIRA DO PARONI NO SE POL, V. SER-
DAR PAROLA, Locuz. usata nel seguente --- NE LE BONE SOCIETÀ NO CORE PAROLAZZE , vin.
dettato, GHE DAGO O VE DAGO PAROLA, Vi as- Disdicon nelle femmine più basse, non STAR A PARON, Essere o Stare a padro-
s.curo o Vi accerto ; Per fede mia ` -'VE che nelle più nobili e civili ; i moti scon- ne, cioè Còn padrone.
DAGO PAROLA CH'EL ME PIASE ; VE DAGO PA- ci e le parole grasse, La sentenza è di NO SON PARÒN DE MOVERME , vuol dire
BOLA CHE NO AVARIA MAI CREDESTO CHE ecc. chiaro significato. Così pure quell'altra, Non posso muovermi, sia pel freddo ec-
Vi assicuro o Siate certo, che mi p´ace' ; Le parole disoneste corrompono i buoni cessivo che uno patisca, sia per qualche ri-
In fede mia non avrei mai credulo che costumi. guardo o soggezione .
ecc. PAROLETA e PAROLINA, S. f. Puroluzza o PARON, dicono i Secondini delle carceri
Dar parola, in T. del Foro ex Veneto, Paroluccia ; Paroletta ; Parolina e per di- ed anche i Carcerati, per antonomasia, al
voleva dire Prestare assenso o volonta min. Parolineita , Capo custode di esse.
PAROLA DE VOLONTÀ A RESPONDER, dicevasi DIR DE LE BELR PAROLINE ; Dar caccabal- PARONA, s . f. Pdrona, Padronessa, La
La promessa del reo convenuto di rispondé- dole ; Dar la soid, Far le paroline per femmina del padrone .
re entro otto giorni PAROLE DE NOMINAR eutrar in grazia d'alcuno. Dir paroline LA MIA PARONA, dicesi alcune volte per
ORDENARI, era L'assenso per nominare gli dolci e fregiale ; Dar il lecchetto o il lec- M'a moglie.
Avvocati ordinarii. V. AvvoCATO PAROLA chettino, Paroluzze melate, gentili, gra- FAR DA PARONA, Donneggiare, Far da
De deputis, l'assenso di destinar giornata ziose, leccate Far cacherie, Usar mo- padrona. V. SBRAGHESSÅR .
per le aringhe. di stomachevoli nel trattare Dir delle PARONA DE POSTO, Lupanaristu, Donna
DIR LE PAROLE IN CROSE , Dir parole ri- bel'e paro'e lisciate. V. MIGNOGNOLE, Co- padrona di lupanare.
sentite. COLEZZO e MERDA. PARONCIN, s. m. Padrone no, Piccolo pa-
DIR QUATRO PAROLE FISSE , Dire serra- PAROLI, 8. mn. T. di Giuoco, Paroli o Po- drone o il Figlio del padrone.
tamente, vale In maniera concisa. sta doppia, Nel giuoco del faraone o della PARONCINI SALVADEGHI, Locuz. fam. Bra-
LASSAR SU LA PAROLA, Lasciar uno alla bassetta significa il doppio di quello che si vaccioni selvatici, cioè Supposti.
fede, vale Lasciar libero un prigioniero sul- è giuocato per la prima volta ; ed anche PARPAGIOLA, s. in. e per lo più in plur.
la sua promessa di rappresentarsi o`di ritor- quell'orecchia o piegatura che si fa alla PARFAGIOLE O PAVEGIOLE DEL FORMENTO ,
nare a un dato tempo o di adempire alcuna carta per segno del parofi. Purpuglioni, Farfalline che abbondano nei
condizione prescrittagli. PAROLO, V. GALDIERA. granai, notissime. Le larve di queste ti-
LE PAROLE NO Paga dazio, V. Dazio. PAROLÓNA, s . f. Parolona e Parolone, gnuole si dicono comunemente Vermi del
LE PAROLE LIGA 1 OMENI, Le parole e i Parola grande, cioè Gonfa ; Sesquipedale, gruno e vivono della sostauza interna di
contratti legano gli uomini, -vale che gli intendesi Quella che si pronunzia. esso, facendo talvolta de' guasti terribili. Il
obbligano a mantener le promesse, le con- PAROLONE: Lettere di Scatolu ; Lellere suo nome sistematico è Phalana Tine.
venienze ecc. di speziali, dicesi per esprimere lettere granella. Lo stesso nome si da alle Larve
LE PAROLE TANTE VOLTE FÅ HAL, La lin- grandi. Letteroni. del Curculio Frumentar us granarius,
gua non ha osso e fa rompere il dosso, PAROMA, 8. f. T. Mar. Paroma, Corda presentandosi esse sotto la forma di ver-
Molte volte nuoce il parlare LE BONE raddoppiata e legata verso ad un terzo del- metti. V. VERME.
PAROLE GIUSTA, Le buone parole acconcia- l'antenna, la qual corda vien formata insie- PARPAGNACO , s. m. Nome che si dà al
no i ma'fatti. me coll' Amante per sospender l'antenna. V. Pane di farina di forinentone condito con
MAGNAR LE PAROLE, Mangiarsi le paro- MANTE. diversi ingredienti .
le. Non esprimerle bene. Ingoiarsi le pa- PARÒN, e PATRÒN, 8. m . Pudrone, chiamasi Detto per agg. a uomo, vale Bubboccio :
role, Proferirle in gola che non s'intenda- generalmente Quello che ha il dominio o la Capocchio ; Fagiuolo ; Pecorone; Coglione.
no. Biasciar le parole, Tentennare a pro- proprietà di qualche cosa. Diciam Padrone PARSÈMOLO O PARSEMBOLO, S. m. Petro-
ferirle. Annodarsi le parole nella gola, al Capo di famiglia in riguardo ai domestici semolo o Prezzemolo e Petrosillo ; Petro-
Non poter proferire . ch'egli ha sotto di sè. selino e Petrosello ; Appio domestico, Er-
MASTEGAR LE PAROLE, V. MASTEGÅR . PARON COMPAGNO, Compadrone. ba notissima di grato sapore, di grand'uso
MOZZAR LE PAROLE , Ammazzar le paro- PARÒN DE BARCA, Padrone, Quello che come condimento, delta a Roma Erbetta
le, Non terminar di prouunziarle. soprantende alla barca e la regola --- PA- e da' Botanici Apium Petroselinum.
No SAVER DIR QUATRO PAROLE , ' Non sa- RON POSTIZZO , V. Posrizzo. MI SON PARSEMOLO, si dice fam. e fig.
per accozzar due parole, vale Non esser PARON, OVV. PARÒN SALA? Modo di salu- perchè il Petrosemolo ha la proprietà di
atto a dir nulla. tare, Padrone ; Servo suo. allignare in qualsivoglia terra e perfin ne'
ONO DE PAROLA, V. Ono. ESSER PARON ASSOLUTO , Esser messere e buchi delle muraglie . Onde la locuzione
SCAMBIAR LE PAROLE, Sdire, Disdire. V. madonna; Esser sedere e scranna - - - - FAR vuol dire, lo son indifferente, Son senza
DisDia . DA PARON, Far il messere, si dice Quando si volonta, Fo la volontà degli altri, Sto a
SERAR LE PAROLE IN BOCA O IN GOLA, Ta- vuol soprastare agli altri padroneggiando. tutio.
476 PAR PAR PAR
PARTAGIO, s. m. m. Partigione;
Partigione ; R R parti-
parti- | PARTESELA, s . f. Particella ; Particina , PARTIDOR DA ORO, V. PARTIORO.
gione; Spartimento ; Spartizione, Divi- Piccola parte. PARTIDÙRA , s. f. Spart to, T. Musicale :
sione in parti. FAR LE PARTESÈLE, Spartire ; Dividere Pezzo di musica ove stanno scritte insieme
PARTAMENTO, s . m. Appartamento , Ag- e Suddividere -- Detto in T. di Stampe- tutte le parti si vocali che strumentali .
gregato di più stanze. ria. Mettere insieme. È il riunire più fogli PARTIO, s. m. Partito , cioè Via , Modo ,
PARTE, s. f. Parte, Porzione, Contingente. o più parti o più volumi d'un medesimo Guisa - A NISSUN PARTIO HO PODUDO VIN-
PARTE SERIA, Parti gruvi, in Comme- libro. - Incorporar Le PARTESELE, Uni- CERLA, A nessun partito ho potulo vin-
dia diconsi Le parti serie, contrario di re i corpi, È il riunire per continuazio- cerla -- E talvo'la in dietro tornando per
Buffe o Giocose. ne o per volume le divisioni o parti d'un' nun partito passar voleva.
Parte ( da Pars, voce lat. barb . ) chia- Opera impressa, i cui fogli sono stati uni- Partito , dicesi per Patto , Condizione,
mavasi a' tempi della Repubblica Veneta ti o piegati Accordo SE LA VOLE A STO PARTIO, Se la
un Decreto o Legge o Risoluzione, ch'era PARTIA, s . f. Partita, Quella nota o me- volete a questo partito , cioè A questo
presa a partito da un Consiglio tanto so- moria che si fa di debito o credito in sui patto - Fale qualche bel partito, io io
vrano che suddito legalmente convocato. libri dei conti. farò ecc. - Il partito è questo.
METER O MANDAR PARTE , Mettere ; An- PARTIA AVERTA , Conto acceso ; Debilo Partito per Risoluzione ; Determinazio-
dare o Mandare il partito, cioè Propor- acceso, vale Non pagato. ne L'HA ZA CHIAPÀ EL SO PARTIO, Egli ha
re la deliberazione d'alcuna cosa ai suffra- IMPIANTAR UNA PARTIA A UNO , Arcende- preso partilo riciso, cioè si è già determi-
gi d'un'adunanza - LA PARTE CHE ANDÒ re una partita , cioè Scriverlo debitore nato, ha preso risoluzione certa.
-
MO, V. Mo - VOLER UNA PARte, V. Voler . al libro. PARTIO, Partito, vale Ripiego, Spediente,
Parte, dicono le nostre donne idiote an- PARTIE DE LA PORTA O DEL BALCÒN, Im- Rimedio - No SO TROVAR PARTIO, Non so
che per Parto - DONA DA PARTE O ESSER poste dell' uscio o della finestra, Il legna- trovar partito, cioè Rimedio, Spediente -
DA PARTE, Donna in puerperio. me che chiude l'uno e l'altra. GO MOLTI PARTU, Ho mantello ad ogni
PARTE DA DRIO, Parle diretana o po- PARTIE DE LA VELADA, Petti ; Busti, Le acqua, cioè Partiti da prendere.
steriore. PARTIO, dicesi anche nel sign. di Trova-
due parti davanti di un giustacore o ca-
PARTE DAVANTI, Parte anteriore o di- miciuola, che si soprappongono e s'allac- tel'o ; Pretesto ; Occasione del petrosemo-
nunzi. ciano o si abbottonano dalle due bande. lo, e prendesi in mala parte QUESTO ZE
PARTE MORTA, Membro mortificato e che PARTIA DEL ZOGo, Partila. UN PARTIO; Questo è un pretesto, un' inve-
da in mortificazione, Che ha una totale LA PRIMA PARTIA xe dei putÈli , Il primo niu, un trovatello , un ingann -- Тот
estinzione di senso. PARTII, Tulli pretesti, sutterfugi . V. Ex-
si dà ai putli, Così dicono i giuocatori
DA PARTE DE PARE O DE MARE ecc. Da lato quando perdono il primo giuoco. DEGOLO.
ecc. cioè Dal canto. FAR UNA PARTIA DE DISCORSO, V. Di- Partito, per Termine, Pericolo, Rischio,
DAR TERE O ANEMALI A LA PARTE, Dare u SCORSO. Stato SO BIDOTO A MAL PARTIO, Io sono o
soccio. Y. SOCEDA e METADÌA. PARTIA D'AMICI, Brigala d'amici. Son ridotto a mal partito o a mal termi-
ESSER EL PRIMO A TOR SU LA PARTE, Olle- PARTIA D'IMBRIAGHI, Brigata o Matassa ne, cioè A cattivo stato o a pericolo, che di-
tenere le prese ; Avere le prese, vale Otte- d'ubbriachi. cesi anche Essere a mal porto
nere che altri delle parti fatte sia il primo PARTIAQUA, V. SPARTIAQUA. Partito, per Occasione, Incontro o Trat-
a pigliare. PARTICA, s . f. Detto per idiotismo dal tato di matrimonio. Quello è un buon pur-
FAR LA SO PARTE, Far la sua quattri- basso popolo nel sign . di Pratica, Espe- tilo - PERDER UN BON PARTIO, Avere la
nata. rienza. gambata , Perdere l'occasione di mari-
LASSAR DA PARte, V. Lassår. PARTICO, add. Pratico, Sperimentato, Ver- tarsi.
LE PARTE DA BASSO, Le parti vergogno- sato. PARTIO, dicesi per Impresa ; Appa'to ;
se. Sesso, dicesi anche ad amendue le par- PARTICOLA, 8. f. Comun chino, Particola Ferma daziale L'HA TOLTO EL PARTIO
ti vergognose si del maschio che della fem- d'ostia onde s'amministra a'Cristiani catto- DEL TABACO O DEL SAL, Assunse la ferma
mina. lici l'Eucarestia. de! tabacco o del sale, cioè La ebbe in ap-
METER DA PARTE O DA BANDA, V. BANDA. PARTICOLAR, s. m . Privato, Persona di palto o in affittanza.
NO AVER ARTE NE PARTE IN UNA COSSA. estrazione civile ma non nobile . V. TABARO. PARTIO, vale anche nel sign. di Parte,
Non essere impucciato o ingerito nè pun- PARTICOLAR, add . Particolare o Particu- cioè Frazione per sostenersi e favorirsi con-
to nè poco ecc. SE TO PARE TE CAZZA lare, Singolare, Peculiare. tro altri d'effetto , di genio o d'interesse
VIA , MI NO GHE N'HO NÈ ARTE NË PARTE , LA XE UNA COSSA VERAMENTE PARTICOLAR, contrario -- FAR PARTIO, Far fazione; Far
Non è mia la colpa se tuo padre ti scac- Ella è cosa veramente strana o strava- parte - ESSER DEL PARTìo, Parteggiare ,
cia. gante. Tener parte , che anche dicesi Settegg a-
STAR DA PARTE, Star du sè, da parte ; IN VERITÀ VU SÈ PARTICOLAR, In verità re CAPO O CAPOTRUPA de Partio, Capo o
Separato dagli altri. siete curioso , stravagante , aromatico , Fondator di fazioni o Fazionario , Capo di
TOR IN BONA O CATIVA PARTE, Pig iare ; Locuz. fam 1. V. PALICARIA. parte tumultuante. Le persone colte dicono
Tornare ; Recare e simili in buona o ma- PARTICOLARIZAR , Particolareggiare ; anche PARTITO in vernacolo.
la parte, cioè in per bene o in per male. Particolarizzare , Distinguere con partico- DONA DA PARTIO, Femmina di partito, va-
PARTÈGOLO , 8. u . T. de' Vetrai, R.avo- larità. le Meretrice.
lo, Strumento di ferro lungo e ritorto , con PARTICOLARIZARSE , Singolarizarsi, Far- QUEL DEL PARTIo, I partigiani, i zelato-
cui si rimescolano le materie fluide nella si singolare , Cercar di distinguersi. ri, cioè i difensori ardenti di che che sia .
fornace del vetro. METER EL CERVELO O LA TESTA A PARTIO
PARTIDANTE O PARTITANTE, s . m. Impre-
PARTÈR, s . m. Platèa , dicesi La parte O A SEGNO, Rimettere o Far tornare a'trui
sario ; Fermiere , Appaltatore di qualche
più bassa d'un teatro, dove stanno gli spet- dazio affittato dal Pubblico . V. PARTITANTE. il cervello in capo, dicesi del Ridurre al-
tatori. V. PLATEA. PARTIDOR, s. m. Regolatore, Macchina di trui alla ragione e al dovere. Essere o Tor-
PARTESANA, 8. f. Partigiana, Specie d' muro o di pietra colle sponde perpendicola- nure in cervello, Esser o tornar colla men-
arme in asta che usavasi da' nostri anti- ri, per cui scorre l'acqua da misurarsi te chiara. Tenere o Fare stare altrui in
Partitore, presso gl' Idraulici è il Distribu- cervello, Far vivere altrui con moderazio-
cam , ` el'era una Mezza picca ; e vien dal
Francese Pertusane, da Pertugiare , Fo- tore delle acque delle fontane e delle gore ne Mettere il cervello a bottega, vale
rare. d'irrigazione. Industriarsi, Ingegnarsi.
PAR PAS PAS 477
PARTIO add. Purtilo, da Partire. V. PAR- del'a sua penna ; Parto del suo ingegnɔ e AVER EL MALAN e LA MALA PAsqua, V. in
TİR. simili. MALAN.
PARTION, 8. m. Partitone acc. di Partita Detto fig. vale anche per Pretesto ; Scu- PASQUÈTA, 8. f. Epifania o Befania, voce
di giuoco : intendesi di Partita lunga, o di sa; Inganno - QUESTO XE UN PARTO, Que- bassa, La festa dell'Epifania.
uno stabilito numero di partite. sta è una tua invenzione, una scusa ; Que- PASQUIN PELOSO, T. di gergo, e vale
PARTIORO, 8. m. Partitore o Spurlitore, slo è un pretesto. Agnello.
appresso i Chimici e gl. Zeccheri si dice PARTORIO ; Partorito, add . da Partorire. PASSA, Più -- DUSENTO E PASSA DUCATI ,
Colui che separa o partisce i metalli, cioè PARTORIO D'UNA VACA, Espressione bassa e Dugento ducati e pù ancora ; Più di du-
afuna l'oro e l'argento, separandogli da d'oltraggio ; Bastardo ; Bastardone ; Mu- gento ducati.
parti eterogenee. laccio ; Nato di cento albumi. PASSA , add. Passalo ; Trapassato ; Tras-
PARTIR, v. Purtire e Partirsi, Andar via, PARUCA, s . f. dicesi da molti per PERU- corso.
Allontanarsi, Assentarsi dal luogo dove uno CA, V. FRUTI PASSAI, Smaccato ; Sopraffatto ;
è, Irsene, Dipartirsi. PARUSSOLA, s . f. T. degli Uccellatori, Cin- Immezzito; Divenuto mezzo, Dicesi delle
PARTIR SUL PIÙ BELO, V. BELO. cia o Cinciallegra maggiore o Cincinpoto- Frutta o altro, allora che per soverchia ma-
Partire, vale ancora presso noi nel sign. la detta nella Romagna SPARNUZZOLA, nel Bo- turezza o simili, perdono della loro naturale
di Far parti, Separare, Distinguere . lognese POLIGOLA, e nel Bellunese POTASÈ- sostanza e proprio sapore ,
Partire, si dice de' metalli , quando si CA. Uccelletto di passo, chiamato da Linneo PUTA PASSADA; Puleellona, Femmina fuor
sciolgono o si separano l'uno dall'altro con Purus major, che si vede però fra noi tutto dell'età ordinaria di maritarsi, V. PASSADIN.
acqua forte o sim li ; e quindi l'acqua forte l'anno e nidifica ne' tronchi d' alberi, depo- PASSA CO FA UN CRIELO, Forato come un
è anche detta Acqua da part.re. nendo sino a quindici o sedici uova. vaglio, Pien di fori, di buchi.
PARTITA, 8. f. T. de'nostri Legnaiuoli , che PARUSSOLIN, s. m. Uccelletto chiamato PASSA DAL DOLOR, Penetrato ; Addolora-
indica le varie Parti nelle quali si dividono italian . C nciallegra piccola turchina , det- to; Afflillo; Risent.to .
le imposte degli usci e delle finestre . P. e . ta da' Bolognesi ROSPEDINO e FRATINO e da PASSADA, s . f. Callaia ; Calla ; Varco ;
PORTA IN DO PARTITE, Scuri a LIBRO IN QUA- Linn. Parus cæruleus. Nidifica benchè di Vulico, Passaggio che si fa nelle siepi. V.
TRO PARTITE, ecc. rado nelle nostre campagne come la Cin- PASSAGIA.
PARTITANTE, s. m. Fermiere ; Impresa- eiupotola, e depone numero maggiore di PASSADA DE OSÈI ; Passata ; Passaggio e
rio; Appaltatore, Abboccatore d'una ferma uovicini. Passo, dicesi il Passaggio degli uccelli nei
o derrata pubblica. Con tal nome si cono- PASE, s. f. Pace, Concordia pubblica e pri- . tempi d'autunno ; e quindi Uccelli di passi
scevano sotto la Repubblica Veneta i Fer- vata tranquillita. diconsi Quelli che passano in certe deter-
mieri del sale, del tabacco, dell'olio eee. - Andè in pase; Andate in pace ; Vatticon- minate stagioni.
FAR EL PARTITANTE; Essere fermiere o im- dio ; Dio vi dia pace, Modo di licenziare i PASSADA , T. degli Uccellatori ; Tesa ;
presario. poveri, augurando bene. → Passo, Luogo acconcio per tendervi le reti
PARTITANTE , detto per agg. a Persona, METERSE EL CUOR IN PASE ; Darsela giù ; o comodo al passar de'tordi o d' altri uccelli
Purtigiano, Chi parteggia, ch'è aderente a Por gù l'animo, Non pensar più a che che di passo.
una fazione o anche ad una opinione . Pur- sia. Dursi puce . PASSADA DE CAVELI, T. de' Parrucchieri,
ziale, Che parzialeggia; Zelatore. FEMO PASE, Facciam pari, Pareggiamo i Passata, Sono tre dozzine all'incirca di
PARTITO, s. f. Francesismo usato dalle conti. capelli che s'intrecciano sulle sete quando
persone colte nel discorso , e dagl' imperiti CINQUE A LA PASE ; Uffiziali alla pace, si fa una parrucca .
anche nelle scritture , Parle ; Fazione ; chiamavasi una Magistratura del Governo DAR PASSADA A UNA COSSA, Passarsela in
Settu, che anticamente dicevasi anche Par- Veneto, istituita gia nell' anno 1205 per ri- leggiadria; Passarsene ; Passarsela leg-
lita. In Veneziano più comunemente dicesi cevere le denunzie de' casi criminali, che germente ; tacitamente , vale Non badare,
PARTIO. V. prima erano portate al Doge ed al Magistra- Non far caso, non risentirsi, o anche Proce-
PARTIZION, s. f. Ripartizione ; Riparli- to del Proprio. Negli ultimi tempi della Re- dere senza rigore in che che sia. Dar pus-
gione; R partimento, Divisioni in più parti. pubblica, questa Magistratura non era che sala ; Chiudere un occhio ; Far orecchio
PARTO, 8. m. e talvolta PARTE, Parto, Il un benefizio semplice di puro titolo, senza di mercante ; Passursi leggermente d'una
partorire ed anche La creatura partorita. veruna attribuzione e senz'alcuna ingerenza cosa.
PARTO FALSO, Mola, Quella massa di car- in affari criminali . Quindi era comune il DAR UNA PASSADA A UNO ; Far una ripas-
ne informe, che talvolta si gebera nell'utero dettato volgare APELARSE A CINQUE A LA sata ad alcuno o una sudicia ripassata,
in luogo di feto . PASE, per dire Ricorrere a chi non ha diritto vale Correggerlo , Ammonirlo con grida e
PARTO INFANTÀ, Parto supposto o suppo- di giudicare -- APELEVENE AI CINQUE A LA minacce .
silizio o sottoposto, Falsificato, cioè Quan- PASE, dicevasi per ischerzo a colui che la- PASSADİN, add . Sommoscio ; Appassito al-
do una femmina finge d'aver partorito e guavasi ingiustamente di qualche sopruso quanto ; Alquanto moscio ; Soppasto, Di-
prende un bambino altrui per proprio ; o ricevuto. cesi delle frutta o di che che sia, che abbia
Quando si cangia dalla femmina al maschio PASENTAR, v. T. di Chioggia , Abbonac- perduto la freschezza - Stracca si dice
e viceversa ciure ; Acquielare ; Far tacere. delle carni degli animali mərti , allora che
DONA DA PARTO O DA PARTE ; Puerpera ; PASQUA, 8. f. o PASQUA GRANDA, Pasqua ; cominciano a puzzare . Stracotto, vale
Donna di parto o fresca di parto, Che ha Pasqua di resurrezione ; Pasqua d'uova ; Cotto eccedentemente."
di fresco partorito - Essere ai parto o Pasqua fiorita — PASQUA ALTA O BASSA, V. LA XE PASSADIN▲; Ella è attempatetta ;
Stare in parto, dicesi dello Stare le donne ALTO. Il merlo è passato di là delrio o del Po :
In r.poso dopo il parto - Soppraparto , PASQUA DE MAZO ; Pasqua rosata, cioè la La merla ha passato il Po, Dicesi del
L'atto o Il poco prima o dopo il partorire. festa delle Pentecoste. Mancare il fiore dell'esser suo in che che
TEMPO DEL PARTo ; Puerperio, L'incomo- PASQUA PEFANIA, Idiot smo della plebe e sia : per esempio nella Donna e simili. V.
do del parto e le purgazioni . vale l' Ep fania - Dicono anche PASQUA STRAVANIO.
MORIR DA PARTO, Morire di parto o sopra PEFANIA LE RAVE PERDE L'ANEMA, e vale che PASSADINA, s. f. dimin. di PASSADA - DAR
parto o sopru partorire, Morire a cagion Dopo l'Epifania, cioè dopo li 6 gennaio, le UNA PASSADINA A LA CARNE, Fermar o Rifar
del parto. rape cominciano ad essere scipite. le carni, dicesi del dar loro una prima cot-
PARTO, dicesi fig. per Trovato; Inven- FAR LA PASQUA; Pasquare , Prender pa- tura quando son vicine a patire, perchè si
zione o qualsivoglia produzione . Pa to squa, cioè la Santissima Comunione. conservino.
478 PAS PAS PAS
DAR UNA PASSADINA AL LETTO ; Intiepidire PASSAR COL SCOPELOTO ; Passar per bar- PASSAR UN LIBRO, o simile, Scorrere o
o Scaldeggiare il letto, Leggermente scal- dotto, dicesi di Chi entra in teatro senza Trascorrere, dicesi per Leggere o Vedere
darlo. pagare. Passarsela liscia. con prestezza. V. Repassin.
DAR UNA PASSADINA A LA LEZIÒN, Dar una PASSAR DA UN LOGO A L'ALTRO ; Trapas- PASSAR UN MONTE, Scollinare ; Travali-
scorsa alla lezione, Rileggere brevemente sure . cur le colline e i monti, Trapassare.
la lezione, Rivederla con prestezza. PASSAR EL CONSEGIO. Locuz. dell'ex Go- PASSAR detto in T. di Giuoco , Far pas-
Do PASSADINE SU LA CURAMĖLA, due licia- verno Veneto. Dicevasi Non passare il con- so, vale Non far giuoco, Rinunziar al giuo-
te, Due fregatine sulla strise a di cuoio, per siglio, quando in uno squittinio i voti ne- co. Non legar la posta..
assottigliare la filatura de'rasoi. gativi superavano il numero de' favorevoli. PASSATO LO PUNTO GABATO LO SANTO , Fat-
PASSADOR, s . m. Passatove ; Navichiere ; Passare il consiglio, era il contrario, cioè ta la festa è corso il paliv, dicesi Quando
Passeggiere, quello che passa altrui sulla Passare la metà. .' è finita e fatta ogni cosa.
barca da una all'altra sponda de'tiumi. PASSAR EL MORBIN, V. MORBIN. COME VE LA PASSED ? Come la fute? Come
PASSADORA, s . f. T. de'Cuochi ; Stamigna PASSARGHELA BONA ; Passare mansuela- state di salute e di fortuna?
di rame. Sorta di strumento ad uso di cu- mente del fallo . Procedere senza rigore -– GOSSA CHE PASSA ; Cosa transitoria ; tra-
cina, fatto a foggia di pentola con manico di Se ne passò , Non procedette più alla ven- passevole ; passeggera , Che non ha fer-
ferro e tutta bucherata, per uso di colare. detta Pussarsela tacitumen'e, Non ne mezza.
PASSADORA, s. f. dicesi la Moglie o Fem- far moto PASSAR DE SALARIO CINQUANTA LIRE AL ME-
mina di Passutore o Navichiere , la quale PASSAR IN BALOtaziov; Rimanere ai vo- se; Dare o Corrispondere 50 lire al
sull'esempio di altre voci consimili, potreb- ti, Essere eletto ad un impiego, per vota- mese.
be dirsi Passatora o Navichiera. zione. FAR PASSAR UN POLASTRO O simile ; Dar
PASSAGJA, 8. f. Chiudenda, Quella chiusa PASSAR I VINTI O TRET' ANNI : Avanzare o un tuffo ad un pollo , vale Attuffarlo nel
che si fa negli orti o riparo con siepe postic- Valicare i vent'anni. brodo bollente prima di metterlo nello schi-
cia od altro. PASSARLA FORA NETA ; Uscirsene o Pas- dione.
PASSAGIO, 8. m. Pussaggio ; Passamento, sarsela pel rotto della cuffia ; Passarsela Rider che no PASSA LE PERLE , V. Rider .
Il passare da un luogo all'altro o da una liscia . Aver commesso un errore e liberar- PASSARA, Uccello . V. CÈLEGA.
cosa detta ad un'altra da dirsi. sene senza spesa, danno o nóia. PASSARA SOLITARIA, 8. f. Passera soli-
Pussaggio , dicesi anche al Luogo dove si PASSAR L'AMOR ; Disnamorarsi ; L'amore taria e secondo altri Specie di Merla o di
passa. gli è ito nelle calcagna. Tordo, detto da Linneo nella edizione X.
PASSAGIO DE TEMPO ; Travalicamento di PASSAR LA NOTE, V. NOTE. Turdus Solitarius, e nella XIII. Turdus
tempo; Trascorrimento di tempo. PASSAR LA SMARA, V. SHARA. Cyanus, Sorta d'Uccello notissimo , che
PASSAGIO DA UN DISCORSO A L'ALTRO: Trun- PASSAR LA ZOVENTÙ ; Trapassare o Tra- canta soavemente e specialmente la mattina.
sizione, Artificio rettorico con cui si passa scorrere la gioventù. Nelle vicinanze di Trento chiamași Merlu
elegantemente da una cosa all'altra. PASSAR L'OCA; Sollevarsi ; Divertirsi ; solitaria, da Romani Merlo stercorario e a
PASSAGIO PER UNA CIESA, V. PASSADA. Svagarsi. Piacenza Merlo sassutile , Abita sui monti
DE PASSAGIO, detto avverb. PASSAR PER BELO ; Passar per bardollo, e sopra le alte torri della pianura.
OSEI DE PASSAGIO, V. in PASSADA. dicesi di Chi non paga la parte che gli toc- PASSARA, s . f. T. de'Pesc. Passerina . Pe-
PASSAGI, in T. di Musica, Gorgie , Accen- cherebbe ad una cenna, o in altro che sia. sce di mare notissimo, riguardato dal natu-
ti e passaggi brevi fatti con vibrazioni e PASSAR PER LA MENTE ; Girarsi nella me- ralista Nardo come varietà del Pleuronectes
pronti tremori di voce (TRILO) . Onde Tirar moria; Venire o Tornare avanti, in me- Flexus di Linneo . Quest'animale ha il cor-
di gorgia, dicesi di Chi nel cantare sembra moria VE DIGO QUEL CHE ME PASSA PER LA po stiacciato, non però quanto la Sogliola. I
per dir così ch'egli increspi la voce . MENTE, Io vi dico quel che la mia mente pescatori danno a tal pesce tre differenti
PASSALIZIO . V. PASSATIZIO. bisbiglia. nomi secondo la sua diversa grandezza ; gli
PASSAMAN, 8. m. Passamano ; Spinela ; PASSAR PER LE BACCHETE, V. BACHETA. dicono PASSARA quando è grande ; PASSARIN
Trina. PASSAR PER PROVA O PER POPE , Locuz. quando è mediocre e LATESTòl quando è
PASSAMANER, 8. m. Passamanaio, Quel- de' Barcaiuoli, Trasportare dalla parle di piccolo.
l'artefice che lavora in passamani . prua o di poppa, ch'è il passar d'una barca PASSARA, 8. f. T. Mar. Si dà questo nome
PASSAMANERA, 8. f. diciamo comunemente vicino ad un'altra. o da un lato o dall'altro . a que ' Vascelli, ne ' quali si è demolita e
alla Moglie o Femmina di Passamanaio, PASSAR PER UNA PEZZA, Feltrare, Dicesi manca l'opera morta, e vie più convenien-
la quale sull'esempio di altre voci consimili de liquori. temente se loro manca qualche parte del-
e così formate, potrebbe dirsi Passamania. PASSARSELA, Passarsela , Star bastante- l'opera viva.
PASSANDODIMAN ; Posdomani o Posdo- mente bene di salute o di fortuna. PASSARARO, V. Celeghera .
mane. PASSARSELA BEN , Furla bene, Star bene PASSARIN, s. m. pesce, Passerina, di me-
PASSANTE , s . m . Passante, Specie di col- di salute . diocre grandezza e che non abbia le uova.
tello ad uso de postiglioni e vetturini. PASSARSELA CONn disinvoltura , Passarse- PASSARIN DEL SCHIOPO, Griletto o Sotto-
PASSANTI, sottili striscioline di cuoio che la in leggiadria, vale Non badare, non far scatto, Dicesi nell'armi da fuoco quel Fer-
sono nella briglia . V. BRIA. caso, non risentirsi d'un pregiudizio, d' un retto, che toccandosi fa scattare la molla
PASSÀR, 8. m. -· PASSAR DEL TEMPO ; Cor- torto. V. MARGARITA. del fucile.
so ; Decorso ; Trascorrimento ; Lusso ' di NO ME LA POSSO O O ME LA SO PASSÀR, TIRAR EL PASSARIN , Sgril'ellare , Far
tempo. Non la posso sgozzare, cioè Dimenticare, iscoccare lo scatto del griletto, tirandolo
PASSAR, v. Passare, Andar da uno all'altro Comportare. con un dito perchè segua lo sparo.
luogo . 1 PASSARSE TUTO, Immollarsi, Bagnarsi. PASSERINI --- FAR PASSARINI , Far pas-
PASSAR AVANTI E INDRIO ; Far le passale ; PASSARSE SUI DEI UNA COSSA, Passarsela sar le piastrel'e a fior d'acqua. V. GioRio
Fare degli andirivieni. a guazzo, dicesi met. di Gosa che si faccia e ZOGAR A CAORÌO.
PASSAR ARENTE ; Raseniare , In passando inconsideratamente. Io non la vog'io pas- FAR UN PASSARIN, T. di Giuoco e fam. Far
quasi accostarsi e non toccare. sare a guazzo questa cosa. una passata, cioè Arrischiar di rispondere
PASSAR BANDA ; Andar prigione FAR PASSAR UN FIUME, Valicare o Varcare un con una carta inferiore che potrebb’esser
PASSAR BANDA, Far imprigionare o carce- fume, che anche fu detto Segar l'acqua ·- presa da altra superiore.
rare. Valivare un fiume a guado ; Guadare. PASSARIOLA, Lo stesso che PASSADOBA . V.
PAS PAS PAS 479
PASSATIZIO, s. m. Cavalcavia, Arco da dire La Passione, cioè Quella parte del Camminare con lentissimo passo. Cammi-
una parte all'altra sopra la strada . Vangelo in cui si narra la passione di nostro nacchiare , Camminare con lento passo.
Dicesi anzhe per Andito, Stanza lunga e Signore Gesù Cristo , e che si recita la set- E'par di piedica , si dice di Chi cammina a
stretta ad uso di passare. timana santa. gambe larghe e lentamente ---- Rulicarse ,
DAR EL PASSATIZIO, Dare il passo e ri- PASSIO, V. PASSO. vale Muoversi pianamente - Andare a pie
passo cioè Concedere la facolta di passare e PASSIÓN, s . f. Passione, Patimento , Pena. pari o appiè pari o a piedi giunti o in
di ripassare per alcun luogo. PASSION DE CUOR, Palema, Affezione d'a- panciolle, valgono agiatamente, con como-
PASSATUTO, 8. m. Giacinto doppio, Fiore nimo, passione interna, Appassionatezza o dita.
di cui ve n'ha di varie specie. Appassionamento, V. PENSIER. No FARIA GNANCA UN PASSO PER QUEL AFAR ,
PASSEGIAR, V. SPASSIZAR. NO AVER PASSION DE NISSUNA COSSA, Esse- Non ne farei un tombo'o sull'erba.
PASSÈLEGO, S. m . Voce antica del nostro re spassionato ; Non istrucciarsi gli occhi UN PASSO ALLA VOLTA; Gradatamente :
dialetto, usata dal Calmo, che s' interpreta di che che sia, Non inquietarsi . Piede innanzi piede , A scaglione a sca-
Passeraio, nel sigu metaf. di Confuso ci- OMO SENZA PASSION, Impassibile ; e in gione si sule la sea'a ; A uno a uno si
caleccio di più persone . senso più lato Immutabile ; Incorru!tibile ; fanno i fusi ; Un passo al'a volta si va a
lu una lettera di lode al famoso pittore Inalterabile. E quindi impassibilità dicesi Roma. E si dice anche fig.
Giacomo Tintoretto suo contemporanéo dice per esenzione di passione . VERZER I PASSI. Kiuprire il passaggio.
il Calmo; Zoż LAVORAR PER TRAZER UTELE MANCANZA DE PASSION, Apulia ; e quindi la venula, la comunicazione, le strade, e
E GLORIA, MANZÀR PER VIVER, E UN CASCAR IN Apalista, vale Indolente , Indifferente al s'intende della comunicazione da un paese
PASSELEGO, E UN SONAR, RIDER E CANTAR PER bene come al male. all'altro, che fosse stata interrotta per guer-
NO LAGARSK DAR VOLTA EL CERVELO, COIN- ORBO DA LA PASSION, Aver l' intelletto da ra o per altra calamita.
TRAVIEN A PURASSAI CHE SE AFFISSA TANTO passione offuscato. Cieco dalla collera, PASSO O PAssio, add . Passo e Appassito o
IN T'UN ARCERICIO CHE I PERDE PUÒ L'ANZE- da 'l'amore, dall' odio . La passione non Appassato e Visso o Guisso, dices: del-
GNO E LA MOLENA DEL CAO IN T'UNA BOTA. Ap- asco'ta ragione. Erbe o delle Fratta, quando per manca-
prova il Calmo con queste espressioni il FIOR DE PASSION, V. in FIOR. mento d'umore hanno cominciato a divenir
metodo svariato di vita del Tintoretto, ne.la * PASSIONARSE, v. Appassionarsi, che di- grince e patire ; e quindi Appassire, Dive-
giudiziosa distribuzione delle ore dedicate a cesi anche APASSIONARSE. nir passo Vizzo o Guizzo e Moscio, si
diverse azioni, civè nel lavorare per tra- PASSİR, . Appassarsi ; Appassire : Ap- dice delle Cose che hanno perduto la lor so-
ne utile e goria, ne! mung are per v ve- passi si, Diveuir vizzo. e dicesi d' Erbe e dezza e durezza Vine do, Di quelle cose
re, e nel cader poi in passeraio (societa di fiori che perdono la loro freschezza. che per umidità perdono in buona parte la
libera e gioviale), sonure e ridere e can- Passin. detto in T. de Costruttori navali, durezza, come di castagne seche, cialde e si-
tare per non diventar pazzo, come intra- Riemp ere, cioè Riempire i vôti che restano mili.
vene a tanti, che fisio alluffuti nel ' eser tra i legnami d'un bastimento , o non bene UN POCO PASSIO, Soppasso o Sommose: o ,
cizio d'una cosa sola, perdono poi l' inge- combinati per la loro figura, o maneanti Alquanto passo o moscio ; tra passo e fresco .
gno ed il cervello tutto ad un trullo. nelle loro dimensioni. V. FLOSSO, FIAPO, MODO.
PASSER, v. T. ant. Pustere ; Suziure. PASSIZAR, s. m. T. ant. e vale Passeggia- PASSO O PASSIO (EL) 8. m . La passione di
PASSÈTO, 8. m. Passetto ; Pussino ; Pas- tu.V. SPASSIZADA, Gesù Cristo, la quale si canta la settimana
solino, Piccolo passo. Pusso trito val Passo PASSO , 8. m. Passo, Quel moto del piede santa nelle chiese cristiane..
piccolo e spesso . che si fa in andando . PASSON, Gran passo, Passo grande più
ANDAR O CAMINAR A PASSETI, Andare a ANDAR A PASSO A PASSO, Andare passo dell'ordinario .
pian pusso, vale l'Andare lentamente, con passo o passo innanzi passo, vale Camini- PASSÙA, s. f. Corpacciata , Satolla , Man-
corto passo, Andar passo passo o passo in- nare dentamente, con lento passo. giata eccellente, * Quantità di cibo che sa-
nanz passo, vale Andar di passo in passo, PASSO D'UNA CIESA e simili, Callaia ; Cal- tolli.
pian piano, adagio adagio. la ; Varco ; Vale , Luogo dove si passa, DARSE UNA BONA PASSÙA, Cavarsi il corpo
FAR DEI PASSETI, Camminacchiare, Cam- ed apertura fatta nelle siepi . di grinze; Prendersi una buona satolla.
minar a stento per debolezza. Passo detto per Misura, Passa fem. plur. Far una gran mangiata.
PASSETO DA BREviari e ofizi, Fermug! o, Termine Mar. Misura per i cavi e manovre, PASSUO, add. Pasciulo ; Satollo ; Pastu-
Pezzuol di cuoio o d'argento che affibb.a o lunga due braccia stese colla lunghezza del rato.
tien fermo PASSETI DEI MANINı, Fermez- corpo ; lo che viene a formare sei piedi rea- CORPO PAZÙ NO CREDE AL DEZUN, Corpo
ze o Fermagli, Certi ornati portati ai polsi li - Pusso è un'altra Misura Veneta d' un satolio o pieno non crede al digiuno o al-
per lo più dalle donne . braccio e mezzo quadrato, con cui si misu- l'affamato. Non apprende il male altrui
PASSETO DA Murir, Pusseto, Bruce o. rano le legue. chi non lo prova, cioè il ricco non crede al
Misura nota da Muratori. PASSO DA MARANGONI DA MURERI, Regolo povero.
PASSETO DA SELEB1 , Segnatoio , Stru- lung , Strumento di legno per tirar linee PASSUO D'ERBA , parlandosi d'Animali,
mento di ferro con gruccetta per far righi diritte. Aderbato.
diritti al cuoio. Passo, Nome che si dà ad una Barca PASTA, s . f. Pasta.
PASSETO DA TIRAR DE SPADA, Fiorello ; piatta arinata, ch'è una specie di zattera Pasta bastarda , dicono i nostri Fornai
Spada di marra, cioè Senza lilo per ispada che s'usa ne'bassi fondi della nostra Laguna a quella che non è nè dura nè tenera, ma
da scherma. a presidio della Citta, armata d'artiglieria. che ha una consistenza propria all' impiego
PASSETO DE LEGNE, Passo di legna ; Pas- Passo, T. di giuoco, dicesi l'Atto del pas- che deve farsene ; cioè di biscotto per uso di
sino, Misura di legna da fuoco. sare, cioè del non far giuaco. V. PASSAR. mare.
PASSETI DE LA BRIA, Passanti, Quelle sot- DAR EL PASSO, Dar via o la via. Lasciar PASTA DE NERVO, Pusta legnente o tena-
tili striscioline di cuoio, che sono nella bri- passare. V. PASSATIZIO . ce, Quella che sta ben riunita - PASTA
glia ; nelle quali si rimettono gli avauzi EL PASSO PIÙ CATIVO XE ' L PRINCIPIàr, il SENZA NERVO; Farinacciola, Poco tegnente.
de'cuoi che passano per le fibbie . pusso pù duro è que ' della soglia . Pro- PASTA PROLA; Pasta reale , Cibo da ghiot-
PASSÈTO, add. Passeto, Alquanto passo o verb. e vale che la difficolta sta nel comia- ti, fatto con farina, zucchero e uova senza
stantio. ciare. lievito.
PASSIN, V. PASSETO nel primo sign. FAR TRE PASSI SU UN QUERELO ; Far passo PASTA MOLA; La pasta fa colla, dices:
PASSIO (EL) 8. m. Voce latina, che vuol di picca ; Camminare come le testuggini, Quando non si sostiene per esser molle .
480 PAS PAS PAT
PASTA INDURIA , Pusta ammazzerala rellini disposti sulla carta, e messi in forno Bonaccio, Detto a uomo in sign . di Docile,
Quando è dura, indurita, assodata. o sui fornelli sulle teglie di ferro. Quieto, Serviziato.
UN TOCHETO DE PASTA; Pastello, Pezzuolo PASTIGLIE, si chiamano dal volgo quei PASTONCIN , s . m. Pastello, Piccolo pez-
di pasta. pezzi di pane giallo condito, che vendonsi zuolo di pasta .
PASTA DE FRITOLE DE TORTA O DE BODIN per le strade di Venezia ad uso della pove- PASTORIL , s. m. T. de' Vetturali, Pustu-
ece. Intriso. raglia ; ed è Farina gialla intrisa e mesco- rale o Impastura , Quella parte del piè del
PASTA DE MARZAPAN, detto per agg. a lata con discreta quantità di sibibbo, cotta Cavallo, dove gli si legano le pastoie.
uomo e fig. Buon pasticciuno o pastr.ccia- in forno e tagliata in pezzi . PASTRAN, s. m . T. de'Pesc. Lo stesso che
no ; Uomo di buona cucina ; Pasta di PASTINE, s . f. Pastelli, Pezzuoli di varie BASTRAN. V.
miele. materie ridotti in pasta e poscia assodáte. PASTROCHIA, s. f. Pastocchia; Ponzana;
AVER LE MAN IN PASTA ; Essere in pisci- PASTIZAR, v. Impasticciare o Appustic- Fandonia, Cosa falsa diretta ad inganno
na; Entrar in piscina ; Esser messo in ciare. Una maniera di accomodar la carne. ASCOLTAR ZANZE E REFERIR PASTROCHIE ; A-
piscina, e simili maniere dinotanti Aver PASTIZAR SU , detto fig. Impiastricciare ; scoltar ciance e riferir pastocchie.
maneggi. Guazzabugliare ; Imbruglare. PASTROCHIAR. V. IMPASTROCHIAR .
PASTA D'ORO, Locuz. fam. Coppa d'oro, PASTIZIÈRA, 8. f. diciamo alla Moglie o PASTROCHIO, 8. m. Piastriccio, Guazza-
per dinotare la bontà d'alcuno. Femmina di Pasticciere o Pastell ere, la buglio. Cosa fatta confusamente e alla peg-
DESTACAR LA PASTA, Spusture, Distaccar quale sull'esempio di tante altre voci consi- gio - Impiastro ; Imbroglio : Zuppa e Pu-
la pasta dond'è attaccata. inili e così formate, potrebbe dirsi Pustic- stocchia, valgono Intrigo, Viluppo, Ingan-
DomÅR LA PASTA; Rɩmenàr la pasta , Di- ciera o Pastelliera. Do, V. POTACHIO.
menare. PASTIZZÈTO, s. m. Pasticc no ; Pustic- FAR UN PASTROCHш , Far impiastro, Cón-
ESSER DE BONA O CATIVA PASTA, fig. Es- ciollo , Piccolo pasticcio. durre a fine qualche trattato inconsiderat-
ser di buona od mula cuc na o natura, di PASTIZZIÈR, s. m. Pusticciere e Pastel- meule An lure a brodetto, Farsi d'ogni
buona o calliva pista ; bene o mu e im- Vere, Quello che lavora di paste e le vende. cosa un mescuglio e un guazzabuglio —
puslalo Esser tenero di calcagna , di- PASTIZZO, s . m . Pusticcio, Vivanda cotta Far zuppa, Confondere. '
cesi di Chi si lascia facilmente svolgere. entro a rivolto di pasta. Crostata, dicesi FAR DEI PASTROCHI, Far le campane di
METER LE MAN IN PASTA, V. MEter. al Pasticcio sopra cui si fanno croste di pa- Sun Ruffello, Vendere e impegnare — Far
QUEL DA LE PASTE, Pastaio ; Ve. micella- sta - Cassa di pasta si dice a quel Reci- fascio d'ogni erba, Parlare o scrivere sen-
io ; Lasagna o, Quello che vende paste sec- piente in cui si chiude il ripieno de pasticci . za elezione o scelta di parole e attendere a
che ad uso di minestra. PASTIZZO detto fig . Viluppo Intrico; impiastrar carte.
STO PUTELO XE UNA PASTA, È manevo e, Gagno ; Cabala ; Raggiro. PASTROCHIO DE LA STRADA , Fanghiglia ;
docile ; ubb diente ; comp acente. PASTIZZO DE PAROLE , B sticco o Bis'ic- Po'tiglia Liquido imbratto del fango.
QUESTO XE UN ALTRO MAGNÅR DE PAsta, V. cico e Piast iccio, Giuoco da parole che non PASTROCHIO DE MAGNAR, Inriso, Mesco-
MAGNAR. s'intendono PASTIZZO DE DISCORSO LONGO lanza di cibi onde si forma una vivanda u-
PASTÈCA, 8. f. Pasteca, T. Mar. Pezzo di CHE SEGA, Trileru, Stravagante lunghezza mida. Piastrico o Puttini cio, dicesi di
legno a mezzo cerchio, che serve per tener di ragionamento. Tuntufera o Salsiccia, Qulunque guazzabuglio, e specialmente di
fermi i ganci delle scotte. Mescolanza di molte cose malamente unite cose liquide o che siano state umide ed ap-
PASTECA, detto in f . del Contado verso ed accoppiate - PASTIZZO DE DIVERSE COSE ; piccicate insieme malamente.
Padova, Culcese o Tuglia, Carrucolo di me- Buglione, Moltitudine confusa di cose diver- PASTUCO O PASTUCO CO LE MANDOLE DA DO,
tallo con una sola girella , che serve per far se. V. ZIBALDON. Lo stesso che PATATUCO, V.
angolo a'canapi che tiran pesi. FAR DEL PASTIZZI O FAR PASTIZZI ; Fur PASTÙME , 8. m. Pustume ; Intriso, Com-
PASTÈCO, s. m. ( coll'e larga) Idiotismo di de' pusticei, detto fig. vale Fare un gran posto di varie cose mescolate, per far torte
chi non sa ben pronunziare e meno intende mescuglio, un guazzabuglio di molte cose o simili.
le parole della Chiesa Paz tecum, e vale, insieme siccome sono i pasticci ; e parlando PASTUME DEI DENTI , Patlume, Po'tiglia
detto scherzevolmente, Schiaffo, Ceffuta. di giuoco, di contratti e simili, s'intende de'denti, Quella porcheria che s'unisce ne-
PASTÈLA, s . f. ( coll'e aperta) Intriso, Quel Far degl' imbrogli che per lo più sogliono gli alveoli de'denti, e infradiciata puzza.
miscuglio che si fa di farina o d'altro simi- essere truffette ― Aver fatto un palerac- PASTURA, s . f. Pastura, dicesi al Luogo
le coll'acqua, per far torte, migliaccio e si- chio, Aver conchiuso un cattivo regozio, dove le bestie si pascono e 'l Pasto stesso
mili. un affaraccio. Mangime, Roba per mangiare, e dicesi
DEPENTO A PASTELA, Dipinto o Colorito a PASTIZZO DE GAVEL, T. de' Parrucchieri, ciò che serve di pastura al bestiame — Fer-
pastelli, Rocchetti di colore rassodati. Pasta de cupelli, Quantità di capelli posti e rana, vale Mescuglio di alcune biade semi-
PASTELA DA OSELI, Pastello, Specie di molto rotondati dentro una pasta di farina nate. per mietersi in erba a pasturarne il
torta che si fa di farina gialla intrisa con di segala, che si mette nel forno per dar bestiame . V. FORMENTELO e SORGHETO.
torli d'uovo, che si cuoce e si da grattugiata loro il riccio. CAMPO DE PASTURA, V. CAMPO .
per cibo ad alcuni uccelli, come agli usi- PASTIZZON, 8. m . detto per agg. a Perso- PASTURAR, v . Pusturare, Aderbare, Cu-
gnoli. V. GRATARIOLA. na, Imbroglione ; Busbuccone ; Busbo ; Bu- stodire gli animali tenendoli alla pastura
PASTIERI, 8. m. T. Agr. Lo stesso che sbacco. V. IMBROGION. erbosa.
CORNI, e intendesi Corna de'buoi. PASTO, s m. Pasto, Il desinare e la cena . PATA, s, f. Prità, Eguaglianza di cose.
PASTIERI, detto in T. Mar. V. CAVÈGIE . FAR PASTO ; Pusteggiare ; Banchellare ; PATA O PENDENZA O GIUDIZIO DE PATA, di-
PASTIER, detto in T. de'Cannonieri, Cor- Purpasto. cevasi in T. For. ex Veneto, alla Lite rima-
no, dicesi Quella fiaschetta di corno, dove MAGNAR A PASTO O FRA PASTO. V. MAGNAR. sta indecisa per parità di suffragii. Ciò non
si tiene la polvere per innestare il pezzo. A TUTO PASTO, modo avv . A tutto pasio, accadeva però che nelle Quarantie e ne'Col-
PASTIGLIA , s . f. Pustiglia o Pasticcu , detto fig. A tutto transito ; Alla fi´a, va- legi . Nè secondi consigli le cause rimaneva-
Piccola porzione di pasta di che che sia , e si gliono Al continuo, Mai sempre . no indecise, se i voti favorevoli ad una Par-
dice più comunemente di quelle che si ab- PASTOGO . V. Patatuco . te non superavano quelli della contraria ed
bruciano e si tengono in bocca per odore. PASTON, s . m . Pustone, Pezzo grande di anche li non sinceri ; ne' terzi consigli v'e-
PASTIGLIE, Pastina, lo stesso che Pasta- pasta spiccata dalla massa. ra patta, se i voti non sinceri superavano
reale, ma più carica di zucchero e d'impa- BON PASTON: Buonpastricciano o past. i- tutti gli altri, o se il numero de'voti di coa-
sto più delicato, fatta a piccole strisce o gi- c'anarcio ; Buon pasticcione ; Pustaccio o ferma era uguale a quello de' voti di rifor-
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ma o non lo superava che d'uno solo, e vi- PATAGNOTO, s. m. Voce che alcuni credo- baccio ; Babbaccione ; Seempialo ; Alloc-
ceversa. Nel Collegio de' XV, anche la mag- no corrotta da CATALOGNO , di Catalogna pro-
co; Fagiuolo ; Montone ; Caprone . D'in-
giorità d'un solo voto toglieva la parità o vincia di Spagna , altri da CATAGNOTO, di telletto ottuso.
patta. Catania della Sicilia. Chiamavansi PATA- PATATUNFETE, lo stesso che TONPETE ,
FAR PATA, T. di giuoco , Pattare ; Levar- V. Ma sembra avere più espressione .
GNOTI que'mercatanti Siciliani, e per lo più
la del pari ; Far la ronfa del Vallera , cioè PATE, 8. f. T. Mar. PATE DE BORINA, V. Bo-
Messinesi, che ai tempi del Governo Veneto
Patta ---- Far tavola , si dice pattando al RINA.
venivano a queste parti fra l'anno per ven-
giuoco di Dama o Scacchi . dere delle telerie di cotone, ma specialmen- PATE DE L'ANCORA, Y. ANGORA.
PATA PAGAI, Palla e caccia ; Siamo del PATÈLA DE LE SCARSÈLE , s f. Finta,
te di quelle eccellenti coperte bianchissime
pari; Siam pari e pagati ; Siam pareg- Dicesi Quella parte delle saccocce del giu-
fatte in Barcellona capitale della Catalogna,
giati, cioè Il debito è saldato. e cognite in Francia sotto il nome di Ca- stacore o della camiciuola, che ricopre l'im-
PATACA , s . f. Plettro, Pezzetto di scorza talognes. boccatura.
di ciriegio o di penna, che serve per tocca- PATAN, s. m . T. de' Calzolai , Bussetto, PATÈLE DAVANTI, Rivolta , voce Fioren-
re le corde del mandolino , della cetra e di Strumento di legno duro, col quale i Cal- tina, Quella specie d'alietta che suol esse-
altri simili strumenti per suonarli. re al capo de'due petti d'un abito o d'un
zolai bussan la forma quando vogliono farla
PATACA probabilmente dicevasi ad una entrar nella scarpa. panciotto.
piccola Moneta di rame del valore di due da- PATELÒN, V. in BRAGHESSE .
Si dice per agg . a uomo in vece di PATA-
nari, ch' era in uso presso i Provenzali ed TUCO, V. PATEMA, (coll'e aperta) Voce che nel sign.
altri popoli confinanti, che chiamavasi Pa- PATANFLANA, 8. f. Carota ; Carotaccia ; si pronuuzia fem. e nel plur. mase . Patè-
tacus o Patagus e Patarus, dal che li se- Frottola ; Favola ; Fandonia , Trovato ma, di gen. fem . , che nel plur. si dice Pa-
guenti nostri deltati. non vero o esagerato. tème; e vale Affezione o Passion d'animo.
STIMAR O VALER UNA PATACA O UN QUÀTRIN, DIR DE LE PATANPLANE, Sballar fundo- V. PASSION.
Stimare o Non valere uno zero , un nulla, nie, panzune ; Panzanare. PATENTA ) Brevettato, Agg. a quell'Uf-
una palacca o una foglia di porro. PATANFLON, s. m. Carotaio ; Carotiere, PATENTÀTO ) fiziale addetto al servigio
NO GHE NE DAGÒ UNA PATACA, Non ne do Che ficca carote ; e dicesi anche Baione, dello Stato, che sia munito di Brevetto.
un pelacucchino, Dicesi per disprezzo . Una PATAR, v. Pallare ; Palleggiare, Conve- PATENTE , s . f Patente, Lettera seguata
chiarabaldana che se ne davano trentasei nire. col sigillo dello Stato per farsi nota a cia-
per un pelo d'asino. PATAR I BANDIDI, Maniera che usavasi a' scheduno. V. BREVETO.
No SAVERGHENE UNA PATACA, Non ne sa- tempi Veneti, Patteggiar co'banditi, Che Putente, si dice in T. Mar. a quel Pas-
pere o Non intendere bocciata o boccica- è accordar loro di rientrar nello Stato. saporto o permissione del Sovrano, che au-
ta ; Studiare il Buezio ; Non sapere quan- PATAR LE PARTIE, V. Impatir. torizza un bastimento mercantile della sua
ti pie entrino in uno stivale, valė Igno- PATARSE AL TEATRO, Lo stesso che Azo- nazione a far il commercio, e lo fa ricono-
ranza massima. NARSE, V. scere da per tutto. Quindi deve dirsi Pu-
I PAR BRAVAZZI E NO I VÅL UNA PATACA, V. PATARÀCHIA, s . f. O ZANCHETO (colla z a- tentato, il Bastimento munito di patente .
BRAVAZZO. spra) T. de' Pesc. Patanechia, Pesce di PATER, 8. m. Paternostro, Orazione do-
PATACA, in T. fam. dicesi ancora per Se- mare del genere Pleuronectes, detto dal menicale.
gno, cioè Macchia, Lividore, Rossore o al- Nardo Pleuronectes pellucidus, che ha il Dir un pater, Dire un paternosiro , V.
tra simil cosa di vestigi . Margine direbbesi corpo stiacciatissimo ancora più delle So- PATERNOSTRO .
ad una cicatrice ; Sozzura o Bruttura a PATERNA, s. f. Ammonizione paterna
gliole, della grandezza al più di cinque o sei
Cose sozze rimaste. FAR UNA PATERNA, Ripigliare alcuno di che
pollici trasparente, di scaglie caduche, e che
PATACHÈO , 8. m. Termine di Burano, ove per la sua magrezza è cibo triviale . che sia ; Far ad alcuno una ripresa , Am-
cosi chiamasi una Vivanda composta di fa- PATARACHION, s. m. Pesce di mare di monire, riprendere .
rina, mele, noci e mandorle, onde fassi una PATERNIOSO, add . Voce del Contado Ve-
corpo appiattito che somiglia alla Patara-
specie di pasticcio grossolano . chia, ma è di grandezza molto maggiore e neto verso Chioggia, detto per agg. a Uomo,
PATACON, s. m. Così chiamavasi da noi scaglioso ; ed è forse il Pleuronectes Li-e vuol dire Strabiliato ; Strabilito, Che
volgarmente una Moneta di rame Austria- manda di Linneo ; è mangiabile, ma non si fa maraviglia di tutto. V. MIRACOLOSO.
ca. del valore rappresentativo di soldi dieci ricercato . PATERNO, s . m. Voce pur del Contado ver-
Veneti, che fu in uso per qualche anno a PATARAZZO, 8. m . T. Mar. Patarasso, so Chioggia, Maraviglia ; Stupore.
queste parti nel tempo del primo Governo PATERNOSTRAR, v. Blasciare o Masti-
Specie di Scarpello che serve ad aprire le
Austriaco, stata poi soppressa nel 1806. Nè giunture che dominano fra le due bordatu- cur palernostri ; Spaternostrare, Far ora-
può forse credersi capriccioso questo termi- zione movendo notabilmente la bocca
re d'un vascello , quando sono troppo chiu-
Le Paracon, giacchè è noto esservi stata nel se, e poter far meglio la commissura . Scoronziare, vale Tener tra le mani la co-
secolo XVII in Fiandra una Monela d'ar- rona. e dire o far vista di dire molti rosa-
In altro sign. Paterassi o Patarassi,
gento del valore di 50 soldi, nominata in rii. V. MASTEGÅR . LE ORAZION.
Funi che dalla sommità degli alberi di gab-
origine Pataco e volgarmente Patagon ; e PATERNOSTRO, s . m. Paternostro, Ora-
bia pendono sino ai fianchi della nave, dal-
presso i Provenzali uel secolo XV un'altra l'una e dall'altra parte de'vascelli. zione de' Cristiani chiamata anche Orazio-
piccola Moneta del valore di due danari, PATATA, 8. f. Patata o Batata e Pomo di ne dominicale - Paternostri si dicono an-
detta Palacus o Puturus, come raccogliesi terra, Radice bernoceoluta notissima, che che le pallottoline maggiori della corona, a
dalle memorie delle Voci barbariche del Du distinzione delle minori che diconsi Avem-
si mangia cotta in tante fogge . È detta da
Cange. Linneo Solanum tuberosum. marie.
Chiamasi da noi con questo termine PA- PATATIN-PATATON, Tiffe iuffe, Espres- NO SATER EL PATERNOSTRO , Non super
TACON anche una macchia d'olio e di grasso sione d'un atto che si fa presto e con forza,
mezze le messe , cioè Esser poco informato
che sia in un vestito o simile. Italianamente e dicesi di coloro che si battono, Far tiffe
d'alcuna cosa. Non saper dir pappa, Non
dicesi Frittella.
taffe, dal suono di checchè si adoperi in saper parlare.
PATAFIA, V. MADAMA PATAFIA. tali atti. CATAR DA DIE SUL PATERNOSTRO, Apporre
PATÀFIO O PETAFIO , 8. m. Epitafio o Epi- FAB PATATIN PATATON, Tambussare; Tam- alle pandelte o al sole, Voler biasimare
taffio e Pitaffio, Iscrizione fatta in onore burare. Battere, Percuotere, Bastonare . qualunque cosa, per ottima ch'ella sia.
de morti sopra i sepolcri . PATATUCO , detto per Agg. ad uomo, Bab- | COSSA CHIARA COME EL PATERNOSTRO , ES-
Boerio. 61
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ser quattro e quattr'otto , Manifesto, da non recarsi o Arrecarsela da uno, vale Offen- prete o a dar beccare a'polli o a ingrassare
rivocarsi in dubbio. dersi, Pigliarsela da uno, e dicesi per lo più i petronciani.
In T. Marin . Paternostri o Bertocci si d'affronti e d'ingiurie . MANDAR A PATRASSO ; Mandare in rovi-
dicono quelle Palle di legno rotonde e fora- PATIR EL ZOCOLO, V. ZOCOLO . na; Mettere uno a soqquadro ; in con-
te a guisa di paternostri, le quali facilitano PATIRI, Voce ant. Patimenti; Sofferenze ; quasso ; Rovinarlo nello stato -- Mandare
a tirare in su e in giù l'antenna. Pene. a Patrasso, che anche dicesi ; Mandar uno
PATETICHEZZA, s . f. Lentezza , Lenti- PATO, s. m. Patio, Contratto, Convenzione . cogli angioli a cena, modo basso, vale Am-
tudine ; Tardità. PATI CHIARI e azze curte O AMICIZIA LON- mazzarlo.
PATIETO, add . dimin. di Pario, Tristerel- GA , Patto chiaro amicizia lunga , ovv. PATRIA, s. f. Patria, luogo dove si nasce e
lo, o Tristarello ; Tristerellino, Tristan- Patti o Conti chiari, amici cari, Si dice donde si trae l'origine : Patria nativa o
zuolo ; Sparuluzzo ; Sparutello , Agg. a per avvertire che il rimanere chiaramente natia o genitale, vale la stessa cosa.
persona di cattiva cera e un po' smagrita d'accordo, è mantenimento d'amicizia. TUTI VOL BEN A LA SO PATRIA; Tristo a
per mali sofferti. PATO DE LA PORTA, Limitare, Soglia della quell' uccello che nasce in cattiva valle :
PATIETO, add. dimin . di Pario, detto per porta - PATO DE LA SCALA, Pianerottolo o Ovv, Ad ogni uccello suo nido è bello , e vi
agg. a uomo nel sign . di Tristanzuolo . Ripiano, Quello spazio ch'è in capo alle corrisponde l'altro dettato La rana avvez-
EL XE UN POCO PATIETO, Egli è alquanto scale degli edifizii PATO DE L'ALTAR , za al pantano s'ella è al monte viene al
sparutino o sparutuzzo o tristanzuolo . Predella, Il pavimento dell' altare sopra i piano.
PATIMENTO , s. m. Patimento --- PATI- gradini dove sta il Sacerdote . DOVE CHE SE STA BEN LA XE LA SO PATRIA:
MENTO A SPETAR, Struggimento, per quella SCALIN DEL PATO DE LA SCALA, V. SCALIN. Per tutto è buona stanza ov' altri gode.
Passione che si sente nell'aspettare . Oh No ME LA POSSO DAR A PATTI, No mi so Tutto il mondo è paese, Da per tutto si sta
Dio che struggimento ! dar pace ; Non posso crederla ; inghiot- bene.
PATINA, s . f. Patina ; Invernicatura ; tirla ; Non posso digerirla. PATRIAR, v. T. ant. Abitare per putria.
Vernice , Composto di gomme, ragie e d'al- TOR DE PATO, Scommettere ; Credere ; PATRIARCA, s. m. Patriarca.
tri ingredienti, che serve a dare il lucido e Esser persuaso ; Offerirsi ME TOGO DE PATRIARCA DEI VISDECAZZI , Maniera bassa.
ad altri usi. PATO CHE SON BON DE FARLA ANCA MI ; lo V. VISDECAZZON.
Parlando di Pitture , dicesi Patena , ed è m' impegno, lo m'offro di farla ; Io scom- COLOR PATRIARCA , V. COLOR.
voce de Pittori che dicono anche Pelle, ed è metterei che so anch' io farla. PATRIARCATO O PATRIARCADO s . í. Pa-
Quella univers le scurità che il tempo fa PATO e per lo più Palli, T. di Giuoco ; triarcato ; Patriarchia , La sede del Pa-
apparire sopra le pitture, che anche talvolta Partito, vale Accordo che si fa quando uno triarca .
le favorisce. benchè al di sopra, non sia sicuro di vin- PATRIOTO, s. m. Compatriotta ; Compa-
PATINA, detto fig. Apparenza ; Finzione, cere o sia ad egual condizione dell' altro - triotto ; Popolano e Popolare , D'una me-
e prendesi in mala parte LA XE TUTA РА- FAR PATI, Far partito, vale Accordarsi ad desima patria , Paesano, per dire Dello
TINA, Non v'ha che apparenza ; È tutto alcuna condizione, proporre accordo, venire stesso paese . V. ZENSO .
orpello, detto fig. e vale Di reale, di buono a patti. PATRIOTO, dicesi anche per Repubblica-
non v'è niente. PATI ? I PATI LI FA I MARANGONI, Maniera no, partigiano del sisteına delle Repub-
DAR LA PATINA A QUALCOSSA, detto metaf. scherzevole fam. sull' equivoco o doppio bliche.
Dar colore al negozio , Far apparire per senso della parola Paro, Al qual ribobolo PATRIZAR O PADRIZAR, V. Padreggiare e
vero quello ch'è incerto . potrebbe corrispondere per le stesse rime , Patrizzare, Assomigliare al padre ; e dicesi
QUEL DA LA PATINA ; Lustrastivali, voce Convento? i conventi sono ristoppali dai de'figli.
fiorentina, ed è Quegli che fa professione di falegnami, E tuttociò vuol dire Non vo'pat- PATRIZIO, s. m. Patrizio, Dicevasi ne'tem-
ripulire gli stivali e le scarpe con vernici , ti, Non vo'condizioni o leggi . pi Veneti assolutamente per Gentiluomo
cerette e simili. PATOCAMENTE , avv. Patentemente : Sen- Veneziano : benchè Patrizii si potessero dire
PATINISTA, V. in PATINA, QUEL DA LA PA- sibilmente ; Evidentemente ; Palpabilmen- i Nobili delle Città dello Stato che avevano
TINA. te. Manifestamente, Chiaramente. consiglio chiuso .
PATIO add . Palito ; Sbattuto ; Macilente ; PATÒCO , add. Patente ; Patano, Manifesto, GHE VORIA EL POZZO DE S. PATRIZIO , LO-
Sparuto ; Smorticcio, dicesi ad uno di cat- Chiaro. cuz . fam. Essere come il pozzo di S. Pa-
tiva cera. V. PATIETO. SENTIMENTO PATòco, Senso o Sentimento trizio, vale Non contentarsi mai. Non em-
PATİR, v. Patire, Sopportare TORNAR A ovvio, letterale , Chiaro, naturale . piersi mai, Egli è il pozzo di S. Patrizio -
PATIR. RIPATIRE. INAMORA PATÒCo . Innamorato collo, Gran- Ci vorrebbe una miniera d'oro , direbbesi
PATISSE EL GIUSTO PER EL PECATOR, Uno demente innamorato. alludendo ad un prodigo.
fa il peccato e l'altro la penitenza . Il MARZO PATOCO, Marcio. Fracido, Infra- PATRON, s. m. Padrone. V. PARÒN.
porco pati le pene del cane. cidato, dicesi di Carni guastate o simili PATRON, dicesi per Modo di salutare, e
PATIR PER ASPETAR, Storiare ; Allungare Riferito a uomo vale Intisichito . vale Vi saluto ; La saluto ; Servo suo
il collo, Patir per l'indugio . E l'una cagio- LA XE PATOCA; La ragione è palpabile o SIOR PARON PATRON, dicono le persone vol-
ne o l'altra potè essere per non farlo sto- palana; Mostrar il morto su la bara , Si gari salutando un loro superiore . che per
riare. riverenza chiamano Padron e; ed è come si
dice di cosa che sia presente o manifesta.
PATIR EL MAR. Mareggiare ; Mareggiar- RESTAR PATOCO ; Restar confuso ; ammu- dicesse Padron mio la riveriseo o salu-
si, L'aver quel travaglio di stomaco che tolito ; Restar brutto o uno stivale , vale to Alle volte si dice scherzevolmente
molti ricevono dal navigare. V. in MAR. Restar burlato, defraudato. per l'equivoco della parola, PATRON CALDO.
PATIR, parlando di carni Immezzire, Im- PATRASSO, s . m . (Specie di accrese . da intendendo di dire PATRON CARO , ma è una
mezzare ; Invictare ; Invietire , Diventar Patres) Primasso , Voce formata per ischer- maniera di confidenza, che s'usa colle per-
mezzo o vieto. no e vale Uomo principale, uno fra i primi sone uguali ed amiche o inferiori.
PATIR EL PAN, Patir di fame ; di danari FARSE PATRON Insignorirsi -- FAR DA
del paese, che per nobiltà e per l'impiego
ecc. vale Averne inopia Patire la voglia suo luminoso domina e si distingue. Ella è PATRON O DA PATRONA, Essere il messere e
di che che sia, Nou disbramarsene, Re- moglie d'un primasso. madonna, Comandare.
starne privo. In altro sign. Andar a Patrasso , vale Patroni all' Arsenale, si chiamava sotto
PATIRLA, Locuz . fam. Disgrumarla o Di- Andar al mondo di là, cioè Morire, che an- l'impero Veneto una Magistratura compo-
grumarsela, Non poterla sofferire -- Ar- che dicesi Andare a guardar l'orto al sta di tre Patrizii, i quali alternativamente
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rimanevano giorno e notte di guardia al- AVER UNA PAURA MALEDETA , Aver una Star nella bambagia ; Star a panciolle,
l'Arsenale, e mutavansi di mese in mese. vecchia paura ; Aver le budella in un ca- vale le delizie e in ogni consolazione di
Questa Carica dava titolo per aspirare al tino ; Cascar il cuore. corpo.
Senatorato. V. VISDOMINO. AVER PAURA DE SÌ O DE NO. Temere o Du- PAVARO, s . m. Papero . Oca giovine.
PATRONA, s . f. Padrona; Padronessa. La bitare che si o che no. I PAVARI VOL MENAR LE OCHE A BEVER , I
moglie del padrone o Quella ch'è superiore BUTAR VIA LA PAURA, Pisciar la paura, paperi menano le oche a bere, cioè I più
e comanda in casa propria. vale Ripigliar animo dopo alcuna paura giovani vogliono dar norina ai più attem-
Volèr far da padrona, Voler comandare . avuta . pati.
PATRONA, detto in T. Mil . Fiaschetta o CAGAR LA PAURA, V. CAGAR. PAVEGIA, s . f. Farfalla, Nome generico di
Giberna, Tasca di cuoio appesa alla ban- CHI GA PAURA STAga a casa, Chi ha pau- animaletti alati e volanti notissimi.
doliera, che cade sul dorso del soldato, en- ra di passere non semini panico , cioè Chi PAVEGIE DEI CAVALIERI ; Farfalla dicesi la
tro alla quale si tengono le cartucce. ha paura di pericoli non si metta ad im- crisalide de' filugelli , che trasformandosi
NAVE PATRONA ; Nave capilana ; Galea prese. nuovamente esce dal bozzolo in farfalla.
capitana ed anche Capitana assolut . dicesi DA PAURA , Credendo ; Temendo --- ᎠᎪ Reaumur le chiama Squume.
di Quella che porta lo stendardo sotto del PAURA DEL GATO GO INCHIAVÀ I OSELETI , Per DEVENTAR PAVEGIA, Sfarfallare, Uscir
quale van le altre di quella squadra. timore del gatto ecc. cioè Che il gatto non fuori dal bozzolo bachi da seta divenuti
PATRONANZA. V. PADRONANZA. ne rubasse ---- DA PAURA CHE NO LA VOGIA, farfalle .
PATRONATO, s . m. Pudronato e Padro- Temendo ch'ella non voglia o non volesse. PAVEGIE DEL FORMENTO, V. PARPAGIOLA.
natico, propr. Ragione che si ha sopra bene- FA BEN E GNENTE PAURA, Piscia chiaro e PAVEGIETA, s. f. Farfalletta ; Farfalli-
fizii ecclesiastici di potergli conferire . fatti beffe del medico , Fig. e vale Chi ha na; Farfallino, Piccola farfalla.
PATRONIZÁR, v. Padroneggiare, Domi- coscienza netta e pura dee star sicuro e non PAVEGIOLA, V. PARPAGIOLA.
nare, Esser padrone . temere . PAVEGION, s. m. Farfallone , farfalla
PATRONIZAR UN BASTIMENTO, Pudroneg- LA PAURA FA FAR GIUDIZIO, La paura grande.
giare , ed è Aver titolo di proprietà o sul guarda la vigna, detto fig. cioè Il timor PAVÈRA, s . f. Tifa , detta anche Mazza
bastimento o sul carico . V. PARCENEVOLE pel gastigo rende gli uomini saggi. sorda e Papea, e da Linn. Typha latifo-
PATUGIA s . f. Pattugliu ; Ronda , Guardia NO AVER PAURA, Non ti spericolare, Non lia, Pianta perenne che nasce abbondan-
di soldati che scorre per la Citta. Dicesi an- t'impaurire, Non aver paura. temente nei paduli il cui fusto eretto , 80-
anche BATUGIA. No L'È FIO DE PAURA, E' non gli crocchia migliante ad un bastoncello, termina in
PATUIO, add. Pattuilo ; Patteggiato. il ferro, Dicesi di chi è prode della persona una folta spiga o clava, ripiena di semi
QUEL CH'È PATUÌO È PATUÌO, Quel ch'è e non teme di nulla. È di cuore, di gran adorni di delicati pappi, i quali maturi sono
di pullo non è d'inganno, Non si deve cuore, d'alto cuore -- NOL GA PAURA DE poi trasportati dal vento a grandi distanze .
rammaricarsi del convenuto. NISSUN, Aver tutto il mondo per vile, Non Le sue lunghe e strette foglie chiamate
PATULA. Voce triviale. V. PATUGIA. aver timore d'alcuno NOL GA PAURA DE Sliance o Sale, servono per vestire i fia-
PATÙME , s. m. Pattume, T. Mar. Mistura BRUTI MUSI , Non aver paura di brutti schi, per far delle stoie, ristoppare le botti
di pece, sego ed altre cose , con cui si spal- ceffi. Di minacce non temere , di promesse ecc. La peluria poi o sia la lanugine attac-
mano i navigli . V. SPALMAR. non godere. Fu poi detto, La prepotenza cata ai semi serviva ne'tempi de'Romani per
PATURNIA, 8. f. Paturna o Palurnia, de- non ergesi tanto orgogliosa , ch' ei non la materasse. V. IMPAVERAR e PAVERO.
rivato dal Greco Pathos, Passione, e vale incurvi. PAVERÈLA, s. f. Voce agr. Nigella , Sorta
Tristezza o piuttosto Desio di star malinco- NOL GA PAURA DE CATORIGOLE , V. CATORI- di pianta erbacea della da Linn . Nigella
nieo ; Voglia di patire in bella prova. GOLE . arvensis . È alta poco più d'un piede ed ha i
AVER LA PATURNIA; Aver le paturne ; DE CAMINAR NO GO PAURA, Il camminare fiori verdastri . Trovasi tra il grano e fiori-
Aver le lune ; Aver la matana. V. LUNA . non mi dà fastidio, cioè Cammino bene e sce in Maggio.
PATURNIA, add . Paturnioso , Che ha le volentieri. PAVERO, s. m. Stoppino o Lucignolo ,
paturne, vale Torbido, melanconico. EL LAVORAR NO ME FA PAURA, Il lavoro Bambagia a fila raddoppiate, che serve per
SON PATURNIA , Son melanconico : Son non mi da noia, Lavoro assai. far ardere la lucerna o la candela. Preten-
pieno di lasciami stare. PAGAR LA PAURA, V. PAGAR. desi che la voce vernacola derivi da PAVERA
PATURNIOSO, Lo stesso che PATURNIA. XE MEGIO AVER PAURA CHE ANGOSSA, V. ch'è la Tifa palustre, la cui spiga e clava
PAULO, Poo'o, Nome proprio di Uomo . ANGOSSA. contiene una sostanza tenera midollosa, di
Paolo, chiamasi poi una Moneta papalina PAUROSO, V. SPAURÒSO. cui i nostri antichi si servissero ad uso di
d'argento del valore poco più di venti soldi PAVANA CAVARSE LA PAVANA, Cavar il lucignolo.
Veneti, che una volta per ragione di confine corpo di grinze ; Trarsi la fame ; Sfa- FAR EL PAVERO , Allucignolare , Aggiu-
collo Stato Papale era in corso anche fra noi . marsi; Sbramarsi ; Torsi una satolla, Sa- stare a guisa di lucignolo,
PAULINO, V. DON PAULINO, ziarsi di cibo. A correzione di quest' articolo , si sog-
PAURA, 8. f. Paura . VOLER TORSE O CAVARSE LA PAVANA CON giunge, che Questa voce PAVERO non deriva
PICOLA PAURA, Paurice a -- UN POCA DE uso ; Volerne una quattrinata con uno. gia da PAVERA, come credevasi, ma è cor-
PAURA, Un poco di pauriccia. Volersi sbizzarrire o scapriccire con esso , rotta dal latino Papyrus, ch'è il Cyperus
PAURA GRANDA O PORCA PAURA, Spavento ; per vendicarsi di qualche sopruso ricevu- Papyrus dei Naturalisti , Pianta celebre del-
Paura sgangheratissima. V. TRENTASSIE . to In altro senso Soddisfarsi ; Sfogar- l'Egitto e della Sicilia, di cui gli Egiziani,
PAURA DA PUTÈLO, Fascinazione ; Mal si; Appagarsi ; Satollarsi ; Sbramarsi e poi i Greci ed i Romani fecero tanto uso
d occhio, Terrore de' fanciulli dal vedere Smattanarsi vale Prender qualche ricrea- in diverse manifatture, tra le quali servi-
oggetti a loro spaventevoli. zione per cavarsi la mattana . vansi della parte più tenera della radice per
AVER O PARSE PAURA DE LA SO OMBRA , PAVARAZZO , s . m. Palombo . Colombo sal- lucignoli nelle torce dei funerali . Abbiamo
Aver paura dell' ombra sua : Farsi paura vatico . nel Lessico latino del Forcellini a prova di
coll' ombra ; Aver paura de bruscoli; A- PAVARINA, s . f. Paperina , detto anche questa verità il seguente passo di Vegezio :
dombrare ne' ragnateli ; Aver paura delle Centonchio o Cintonchio, Sorta d'Erba co- Papyrum candelarum purgatam subtiliter
mosche ; Avere i conigli in corpo, un cuor munissima , chiamata da' Sistem . Alsine carpis, intingis in ovi albumento ec.
quanto un grillo ·--- La zuppa mi fa nodo, media E siccome la Pianta che noi chiamiamo
cioè trovo difficoltà. STAR IN PAVARINA , Star alla paperina ; PAVÈRA, serve a varii di quegli usi a' quali
484 PAZ PEA PEA
serviva il Papiro, come a fare stuoie , ve- IN PE DE VOLERME BEN EL ME BASTONA, IN- queste maniere è la più rozza o, se può dir-
stire fiaschi, e l'anima tenera della mazza vece d'amarmi mi batle. si, la più idiota. Si scorge manifestamente
a far lucignoli così sembra all' Autore che Entrar in pe d'AlcÙN , Entrare o Essere che variarono i modi di recitare questa
per la stessa ragione sia stata questa pianta ne'piedi d'alcuno, vale Entrar nelle veci frottola o centone, secondo ch' esso passò di
detta per analogia Pʊpyrus , che nella cor- d'alcuno. secolo in secolo e di bocca in bocca da una
ruzione della lingua latina fu poi detta P▲- PEA, 8. f. e PEATON è il nome d' una specie all'altra scuola di femminucce ignorantissi-
VĒRA, essendo anche Papyrus di genere di Giuoco o trattenimento puerile , con cui me. L'Autore noa ne avrebbe në mena
femminino. le nostre Maestre divertono i loro fanciullet- fatta menzione in quest' opera, sẽ non gli
PAVESAR, V. PAVISAR . ti, e si fa in questo modo. Parecchi di essi sembrasse essere una reliquia, anzi a me-
PAVÈSE, 8 m. Pavese, Arme antica difen- seduti in cerchie tengono i loro piedi in glio dire, un' antitesi dell' Inno che canta-
s va che imbracciavasi come scudo . Dicesi avanti, mentre la Maestra con una verghet- vasi ed insegnavasi da' Gentili in onore di
anche Targa e Rotella. ta in mano, intuona la cantilena seguente, Apollo, detto appunto da' Greci e.da' Latini
PAVIMENTO, 8. m. Pavimento, Parte su- ad ogni versetto della quale tocca colla ver- Paan e italianamente Peana o Peane , di
periore di palco, dove si cammina . Dicesi ghetta un de'piedi de' fanciulletti, e va così cui è memoria in tanti autori greci, la-
anche Strato e Suolo, e secondo la specie facendo sino alla fine, in cui l' ultimo toc- tini ed italiani . Le persone erudite della
Mattonato, Lastricato, Battuto. V. SIOLO . cato ritira il piede ; e si continua il giuoco storia antica giudicheranno se l'Autore siasi
PAVIÓN, 8. m . T. Mar. Bandiera, Drappo fin che tutti i piedi siano ritirati . Ecco le bene o male apposto .
d'ordinario di stamigna, che secondo i paesi varie maniere di recitarla. PEADA, s. f. C'a'cio e Peduta . Percossa o
ba una forma differente, e che s'inalbera PEA, PEA, PEA, Colpo che si da col pie . V. SCALZADA
nella parte superiore degli alberi della na- SON DE DONA ANA MAREA, Gambata direbbesi a Percossa di gamba .
ve, o sopra il bastone di dietro o della PER CENTO E CINQUANTA , DAR O MOLAR DE LE PEÀE, Dure o Tirar
poppa, per far conoscere la qualita dei Co- SENTAI SU UNA BANCA, de' ca ci; Dar di pie ; Manda: alcuno a
inandanti de' vascelli e la Nazione a cui ap- PER UNO, PER Do, per tre , per quatro, Calcinaia, delto metaf., Scalcheggiare ;
partengono. Per cinque , pER SIE , PER SETE , PER OTO, Sprangar calci.
ESSER UNA NAVE IN PAVION, Essere in pien TIRA DRENTO QUEL CH È COTO, PRADA IN TE LA PANZA, Peccitu , Percossa
corredo, Del tutto allestita o equipaggiata QUEL CH'È COTO A LA ROMANA, data nella peccia cioè paneia .
una nave. V. IMPAVIONAR . SETE GAZETE A LA SETEMANA, PEADINA , 8. f. dim. di Peada, dar UNA PRA-
PAVISADA, s. f. e per lo più PAVISAE, T. PALAZZO, PALAZZETO DINA A QUALCUNO A QUALCUNA, detto fig.
Mar. Pavesata, Tele dipinte che si tendono TIRA DRENTO QUEL BRL OCHIETO. Dar la gambata , Prender per moglie o
avanti alle reti delle coffe per ornamento. Altre dicono marito la dama o il damo altrui. - -S' in-
Alcuni dicono Palesate. PEA PEAZZON tende anche talvolta Dar un aiuto di co-
METTER IN PAVISADA UN VASSELO Pavesa- DE MARIA SON, sta ; Dur assistenza ad alcuno, cioè pecu-
re, Guarnire un vascello di pavesata . Do CHE TIRA, DO CHE TAGIA, niale.
PAVISADA, chiamasi ancora la Rete d'im- DO CHE FA CAPÈI DE PAGIA PEAGNO , 8. m. (forse dal greco Pe ago,
pagliatura, cioè l' Intrecciatura di funi e PER ANDAR A LA BATAGIA Pedem duco) Cava cafossa o Pedagnolo e
simili che si fa attorno al vascello per riparo Altre Pedagnuolo, Legno o tronco di piccolo al-
de'combattenti. PEA PEAZZON bero, che posto a traverso a guisa di ponti-
PAVISAR O PAVESAR, V. T. Mar. Pavesare, DE LA MARE DE melòn, cello, serve per passar uu fossato o un riga-
Chiamasi una Barricata che si fa al capo PER CENTO E CINQUANTA gnolo. Se in vece del legno v'è una o più
della banda d' una nave, ai passavanti e do- SENTAI SU UNA BANCA, pietre, si dice Passatoio . Se il mezzo di
vunque è scoperta, per mettere l'equipag- PER UNO, per do , per tre , PER QUATRO, passare è un pancone , dicesi Palancola .
gio in sicuro dalla meschetteria de' nemici Per cinque, per SIE , PER SETE , PER OTO, Talvolta v'è una pertica o legno posto oriz-
quando si mettono le brande per prepararsi CHE MAGNAVA UN BON BISCOTO, zontalmente da poggiarvi la mano, e questo
at cambattimento. BISCOTO , BISCOTÌN si chiama Spalletta.
PAZIEZA, V. PAZIENZA. TIRA DRENTO QUEL BEL PENÌN. PEAPA, 8. m . Lexer el peapà, Imparare il
PAZZARELO, add . Pazzucc o ; Materullo ; Ovvero pater nostro, cioè 11 compitare che fanno i
Citrullo ; Chiurlo, Uomo semplice e leggie- CHE GERA TANTO BON, fanciulli l'orazione domenicale quando co-
ro. V. MATURLAN. TIRA DRENTO QUEL BEL PENON. minciano a leggere, la quale principia da
PE ( coll' e stretta) Pi, s. m. Una delle let- Altre ancora P, a.
tere consonanti dell'alfabeto. Un pi. PEA PEAZZON PEATA, s . f. Piatta o Chiatla, Barcaccia
PE (coll' e aperta) Sincope di Pie , Piede, V. De la mare de melòn, piatta da carico, assai forte, di molta capa-
PIE. SOTO UNA BANCA , cita, per uso de' trasporti di mercanzie pe-
CATIVO DE SO PE, Esser di nidio, Cattivo PER CENTO E CINQUANTA, santi da luogo a luogo . Queste sono le bar-
o Tristo insin nel guscio. SORA UN , SORA DO, SORA TRE, SORA QUATRO, che più antiche delle gondole, che usavansi
COSSA CHE VA DE SO PE, Andare, Cammi- SORACINQUE, SORA SIE, SORA SETE , SORA OTO, in Venezia, alla cu : estremità della prora,
nare o Correre pe'suoi piedi che che sia ; CHE MAGNAVA UN TOCO DE BISCOTO, la quale è alquanto elevata, dicevasi antica-
Andare pel suo cammino o per il gran CHE SAVEVA TANTO DA BON, mente GRAGNOSTORTO, Come osserva il Gal-
cammino o naturalmente, Progredire se- TIRA FORA VECHIETO E BALON. licciolli nelle sue Memorie Venete antiche.
condo la sua natura o la convenienza . Vi Il cominciamento della prima maniera PEATER, s . m. Voce pretta nazionale, che
corre con dieci gambe. Vi va di rondone o sembra essere stato il più antico perchè vi non ha corrispondente ne' dizionarii della
ai pennello o a vanga o a vela. è ripetuto tre volte PEA: desinenza d'al- lingua, e chiamasi il Barcaiuolo che voga e
SON DE MIO PE, Maniera ant. che vale tronde incomoda per la rima che obbligò lavora nelle barche dette Piatte ; e tanto
Sono sincero, naturale, schietto . Contra- a dire MAREA in vece di Maria. Questa scon- intendesi il proprietario di tali barche ,
rio di Doppio. ciatura però si trova corretta nelle altre quanto il Mercenario semplice o Giornalie-
XE MEGIO ESSER DE SO PE CHE DE SO MAN, formole, nelle quali strascicatosi un PEA e re che vi va a lavorare.
e vuol dire Meglio è la bellezza naturale fattolo divenire PɛAZZÒN, quasi accresciti- PEATERA, s . f. Moglie o Feminina del pa-
che la fattizia o artifiziale . V. in MAN. vo, vedesi di tal modo un po'più spontanea- drone o lavorante nelle barche piatte.
In pe , Modo avv. In vece ; in luogo - inente rimato il versetto. L'ultima poi di PEATON, V. PEA.
PEC PED PEG 483
PEATON, 8. 8 m. acer. di PEATA W PEATONI PECHES , s . m. chiamavasi un Vestito da e l'altra -- Dieesi anche per Protettore o
chiamavansi Quelle barcacce coperte , con uomo, specie di sopratodos, stato usato ai Patrocinatore , Che protegge altrui e lo
finestre a guisa de Burchielli, che servivano nostri tempi . spalleggia .
sotto il Governo Veneto per uso di traspor- PECOLO (coll' o stretto) s. m. Picciuolo, PEDUZZO , s . m. Peduccio, T. de'Muratori,
tare il Doge e i Senatori quando recavansi Gambo di frutta o di simil cosa. I fichi Quella pietra sulla quale si posano gli spi-
solennemente ad assistere alle sacre fun- sono senza picciuoli. Grappoletti di coc- goli delle volte.
zioni o a visitare alcuna chiesa lontana. cole attaccate con sottili e non molto lun- PEÈTO, 8. m. Pedicello ; Pedino e Piedi-
PEAZZO, s . m Piedac o ; Pedone , piede ghi picciuoli Gruppa vale Picciuolo e no, Piccolo piede .
grande, Piedi a pianta di pattonu , cioè propr . quello della Ciriegia. Ste'o d'- PEGIO ( coll' e stretta) s. m. Piglio ; Cipi-
Piedacci grandi e larghi ; dicesi anche in cesi al Gambetto di fiori e di erbe --- Pe- glio, Cipigliaccio ; Accigliamento, Guar-
peggior. duncolo e Ped cello si dice Quella parte datura brusea, Raggrinzamento, Increspa-
PECA ( coll'e larga) s . f. Pedata, Orma o P2- del tronco, che porta immediatamente il tura di fronte .
sta e Vestigio, Segno rimasto in terra dal fiore , ed il frutto · P ccanello, in T. agr. FAR PEGIO, Fare mal piglio o cipiglio o
camminar delle bestie, e di chi le segue. chiamasi il Pedicello del grappolo d'uva, guardatura di cipiglioso ; Guardare in
Ferratura è l'Orma del ferro degli animali. che resta attaccato al tralcio dopo la ven- cagnesco o a squarciasacco ; Aggroltare
PECA, detto in altro sign. Pecca ; Vizio ; demmia. le ciglia e la fronte ; Fare il e pigliaccio
Menda ; Vezzo ; Difetto --- No L'HA STA PECOLO DE LA MEDAGIA, Gambo , Quella arrovesciuto . V. IMPEGIAR.
PECA, si legge nelle satire del Varotari, e specie di manichetto che s'attacca alla me- CO TANTO DE PEGIO, Aggro tuto ; Acci-
vuol dire Non ha questo difetto ; ma è daglia, per tenerla appesa e poterla maneg- gliato ; Di rubbuffata chioma ; Di sopruc-
detto per ironia. giare . ciglio aggrottato. V. IMPEGIA.
PECA O PRCATO, s . m. Peccato, Mancamen- PECOSSO DEL PORCO, Ginocchiel'o, Il VARDAR COL PEGIO, Guardare alla tra-
to contro il divieto della legge di D) .o . ginocchio del porco spiccato dall' animale. versa o a squarciasacco o con mal p'glio.
Peci, dicesi ancora per Compassione Peduccio dicesi a quello del Moutone e del- PEGIO (coll' e largo) Lo stesso che LIGA .
FAR PECA, Fur compassione ; Muovere a l'Agnello . PEGNARIOL, s. m. Pignoraturio, Colui
compass one, Intenerirsi < - EL FA PECA A PEDAGIO , 8. m . Pedaggio e Passaggio , che riceve in pegno una cosa altrui sotto
VEDERLO, L'è una scurità o calamita il ve- Specie di dazio che si paga per passare di certe condizioni . Impegnante sembra dir-
derto, cioè E una cosa che muove a pieta, qualche luogo. Ripaggio , dicesi Quello che si chi presta la roba Prestatore, Quel-
che fa compassione . si paga in alcuni passi di fiumi . lo che dà il danaro, ma si piglia per lo
EL PECA SCONTO XE MEZO PERDONA, Pec- CUSTODE DEL PEDAGIO, Pedaggiere. più in cattivo significato e vale Usuraio .
cato celato mezzo perdonato, Il peccato PEDAGNA, 8. f. T. Mar. Pedagna e Peda- PEGNARIOLA, 8. m. La Moglie o Femmi-
occulto è più degno di perdono che il palese. gnuolo, Appoggio su cui posano i piedi de'ga- na di Pignoratario ; la quale sull'esempio .
ESSER PECA A FAR QUALCOSSA ; L'È UN PE- leotti che tirano il remo. di altre voci cosi formate potrebbe forse
CÀ DE DIO, Essere un dunno ; Esser pec- PEDAGNÒN, s . m . T. Mar. Pedagnone, dirsi Pignorataria .
cato a far che che sia, oltre al sentimento Appoggio de' piedi de'galeotti che tirano il PEGNARIOLA, dicono qui anche a Quella
proprio si usa anche per dinotare sconve- remo, quando vogano avanti. donna che fa il mestiere di raccoglier robe
nienza e disordine a far che che sia. PEDAN, s. m . T. degli Intagliatori. Ugnet- altrui da impegnare e portarle al Monte,
NOL VAL I SO PECAI, Non vale una foglia to ; Specie di scalpello schiacciato in punta rendendone poi conto ai proprietarii e bu-
di porro ; Non vale un zero , un fico, un a similitudine dello scalpello piano , ma più scando per sè qualche guadagno .
niente, Perchè i peccati non possono aver stretto. V. SGUBIA. PEGNO, s. m. Pegno, Contratto con cui
valore. il Debitore dà al suo creditore una cosa
PEDANA, s . f. Pedana e Doppia , T. de'
PECATI VECHI PENITENZA NOVA, Peccato Sarti, Rinforzo di panno più ordinario che mobiliare per sicurezza del credito , da es-
vecchio penitenza nuova . A colpa vecchia mettesi intorno intorno da piede alle sotta- sere però restituita estinto che sarà il de-
pena nuova, Prov. e dicesi del Portar la ne degli Ecclesiastici Ba'zana o Pedi- bito. Pegno s'intende anche l'effetto che si
pena di peccato, il quale si credeva fosse no, dicesi il Giro da piedi della vesta. da in mano del creditore .
andato in dimenticanza. PEDEMONTE , s. m. quasi Piè del monte, PEGNO GARBO, V. GARBO
PORTAR I PECAI DEI ALTRI O LA PENA PER I FAR UN PEGNO, Pignorare, Dare o Pren-
Specie di Costiera di monte ; luoghi posti
ALTRI, Quando il padre fa carnovale, a'fi- alle falde o alle basse de monti ; striscia a dere in pegno.
gliuoli tocca far la quaresima, e vale che pendio d'una montagna. ROBA DADA IN PEGNO, Pignorato, Agg. di
Un padre scialacquatore lascia i figliuoli po- PEDESTAL, 8. m. Pedestallo o Piedistal- roba data in pegno .
veri; simile all' altro Tal pera o Tal uva lo, Piede su cui appoggia la colonna . METER PEGNO, Scommettere МЕТО РЕ-
mangia il padre che ai figliuoli allega i PEDICÈLI, s . m. dicono i Maliscalchi alla GNO CHE NO TI XE BON, Scommetto che tu
denti, Si dice de figli che portan la pena Corrosione nella corona del piede che sof- non sei capace .
de'peccati de'loro padri. fre talvolta il Cavallo , dond ' esce un sangue Pegno, in diversi giuochi fanciulleschi ,
UN PECA DA AQUA SANTA, Un peccatuz- sordido e puzzolente. dicesi Quella cosa che viene depositata da
zo; Un bruscolino, detto fig. Un menomis- PEDICÈLO, s. m. T. de Maniscalchi, Mal- que' giuocatori che falliscono nel fare il
simo fallo. pizzone, Infermità che si fa nell' unghia giuoco, e si chiama anche Premio.
PECAR, v. Peccare, Fallare . del cavallo, nel luogo ove la carne viva VIN DA PEGNI, V. VIN.
TORNAR A PECAR, Ripeccare. s'unisce coll'unghie. PEGNORAZION, s . f. Pignoramento, L'al-
Conoscer dove UNO PECA, Conoscere da PEDINA, s. f. Pedina o Pedona, Quel pez- to del pignorare. Gravamento è Quell'atto
qual piè uno zoppichi, vale Conoscere le zo nel giuoco degli scacchi, che s' alloga in- che fa l'Esattore della giustizia nel torre il
sue inclinazioni o difetti. nanzi ad alcuni pezzi - Pedina ; Girella o pegno ai debitori.
PECATAZZO o PECADAZZO, 8. m . Pecca- Tavola si dice al giuoco di Dama. PÈGOLA, s . f. Pece o Pegola , Ragia di Pi-
tuccio, Gran peccato. Pedine sono dette ancora per ischerzo le no tratta o dall'albero per incisione o da
PECATIN, 8. m. Peccatuzzo ; Peccadiglio . Donne di bassa condizione, perchè vanno a pezzi di esso per via di fuoco, e mediante
PECATÓRA, 8. f. Peccatrice. piedi ; ed è tolta l'appellazione dal giuoco di una forte cottura divenuta nera e tenace .
PECATORÓN, s. m . Peccatoraccio. Dama. Se si tiene molto in fusione, si ha la Colo-
PECHER, Voce Tedesca, Pechero , Sorta di PEDINA, dicesi per Mezzano ; Mediatore, fonia, detta Pegola Spagna la quale abbru-
bicchiero grande, che dicesi anche Bellicone. Quello che tratta negozio tra l'una persona ciata dà il negrofumo. Mista poi al catrame
486 PEL PEL PEL
se ne fa un composto che serve ad intona- PELAR LA FOGIA, Sfrondure, T. Agr . To- PELATON, detto per simili ad un Giovane
car le barche. gliere la foglia ai gelsi per nutrirne i filu- di primo pelo, Barbucino e Lanugine.
PEGOLA detto fig. vale Morbo gallico ; gelli. Detto ad un Uomo coi capelli tagliati si-
Lue celtica L'È PIEN DE PEGOLA, Egli è PELAR LE MANDOLE, Levar la roccia, che no al vivo. Bertone o Tosone - Zuccone.
infranciosalo ; appestato. è Quella seconda scorza che hanno le man deesi a Chi ha la testa pelata e tonda.
PEGOLA DA VIOLIN, Colofonia, Pece con dorle dolci dopo il mallo. V. SCORZA . PELE, s. f. Pelle, Bucc.a ; Buccio ; Cute ;
cui si fregano i crini dell' archetto del vio- PELAR QUALCUN, detto fig. Pelare o Smun- Integumento. Spoglia dell'animale.
lino e della viola o simili per suonare. gere alcuno - PELAR QUALCHE MARTUFO, Pe- PELE CO LA LANA. Melote, Pelle pecorina
PEGOLA DA MANEGHI. detto in T. de' Col- lare un pippione : Scorticars, Cavar al- col vello. Buccia, dicesi alla parte della pel-
tellinai, Cemento, chiamasi Quella mistura trui astutamente danari. le dov'è la lana . e Buccio Quella parte don-
di pece di spagna e di tegolo pesto, con che PELARE NO SCORTEGAR, Leccare e non de si è tolta la lana.
si riempiono i manichi de' coltelli e delle mordere. Chi preme le mammelle ne trae PELE D'AGNELETO , Bassetta, La pelle
forchette a codolo . il lalle e chi troppo le munge ne trae san- d'Agnello ucciso poco dopo ch'è nato .
TACARSE DE PEGOLA, Appiccicarsi, si di- gue. Nel procurarsi delle utilità convien u- PELE CHE SE SECA SORA LA PARTE ULCERA-
ce dell'Attaccarsi che fa la pece o altre co- sar discretezza . DA, Schianza.
se simili, che si possono difficilmente cavare. PELAR LA QUAGIA SENZA CHE LA CIGA, Pe- PELE DE LODRA Pelle alluda o anche A'-
E DE CHE PEGOLA ! Locuz . fam. E di che lar la gazzera e non la fare str dere, Ca- luda in forza di sust. Pelle conciata della
pezza ! Di che portata ! Bagaltelle ! var l'uccello del niḍio senza ch'egli stri- Lontra d'acqua dolce, che ha il pelo cortis-
PEGOLOTO, 8. m. Chiamasi il Venditore da , valgono figur. Acconciare un negozio, simo ed è assai molle e dilicata.
di pece . o Trovare una verità senza strepito o di- PELE DAVANTI LA TESTA, Zaccagna.
PEGORÈR, 8. m. Pecoraio, Il custode del- sgusto alcuno, usando destrezza - Chi non PELE DE SERPENTE, Scaglia : Scog'ia e
le pecore. Pecoraria, dicesi la Femmina. sa scorticare intacca la pelle, Prov. e vale Scoglio e Cuolo.
PEGORIN , s . m . Neologismo furbesco , che Chi si mette ad imprese difficili e sa PELE SORA EL NASO DEL CAVALO. le Fro-
Lanzo, voce parimenti di gergo, e vale poco, glien'incoglie male . ge, La pelle di sopra le narici.
Ladro. PELARSE, Pe'arsi, Cascare i peli ; Dar PELE SCORTEGADA, Pelle tolla via . Car-
FAR EL PEGORIN, Fare il ladro. nella pelatina Appellarsi dalla senten- niccio, dicesi la Banda di dentro della pelle
PEGORINAR, v. Voce neologica di gergo, za , fu detto in modo basso e scherzevole di degli animali ; e Limbelluccio ; Smozzica-
che vale Fare il ladro ; Rubare. uno che per mali acquisiti aveva dato nella turu , Quella parte che se ne leva quando se
PEGORÒN, add . Vile ; Vigliaceo ; Poltro- pelatina. ne fa carta pecora .
ne. V. CRAVA. CARA ELA NO LA SE LA PELA, Maniera fam. PELE E OSSI, Ossa e pele , Si dice del-
PEGORÒN MONZÙo, Espressione d'oltrag- e fig. che vale Non vada in collera ; Non Esser soverchiamente magro , ed esser ri-
gio e vale Vigliaccone ; Poltronaccio . s'udiri; Non s'inquieli. dotto ad estrema estenuazione . Ossaccia
PEGRO, (colle serrato ) add. Pyro ; iner- PAROLE O BASTONAE CHE PELA, Parole o senza polpa ; Buccia strema ; Sino all'u!-
te, Infingardo. Ma è idiotismo per Pigro. Bustonate che pelan l'orso ; Parole o In- tima pelle ; Estenuatissimo ; Allampana-
PEH! Maniera ant . che dicevasi ai tempi de! gurie cocenti, Che punge. to : Lanternuto.
nostro Varotari, in vece di So 80 , V. TORSE GATI A Pelir , V. Gato . PELE DE LE MANDOLE , Roccia, Quella pe-
PELA, add. Pelato, Senza peli Spiuma- VIN CHE PELA ; Vino che morde, che pela luria o quella seconda scorza che hanno le
to o Pelato, direbbesi Senza piume - Di- Corso, Vino gagliardo. mandorle, le nocciole e simili dopo il mal-
bucciato o Scolennato , al Frutto senza V. SPELAR. lo.
scorza. PELARSE , dicono gl' idioti per Appellarsi, PELE DA TAMBURO. detto fig . Ghiotto da
PELA LA TESTA, Serinato ; Capo rimon- Ricorrere al Tribunal superiore contro la forche ; Impiccataccio ; Capo da sassate .
do ; Pelato ; Decalvato , Dischiomato . sentenza d'un inferiore. Detto a uomo per disprezzo .
Pelato, dicesi nel sign. di Smunto , Scor- PELARINA, s . f. Mignatla delle borse al- AVER LA PELE D'OCA, V. OCA.
ticato, Gabbato, Pregiudicato . trui ; Donna che pela , che su tosar le ale EL XE UNA PELE , detto metaf. È una ma-
PELA DE SOLDI, Spiumato ; Seusso di da- o cavare le penne maestre, Che sa trarre la lana ; E un fante della cappellina, va-
nari. V. GIAZZA. da ciascheduno il più che può e senza ri- le Astuto e ribaldo . Ha fatto d'ogni lana
PELAE, si dicono per antonomasia le Mo- guardo -- Arpia e Barbieru, dicesi a Me- un peso o d'ogni erba fuscio , Visse alla
nache perchè hanno i capelli tagliati. retrice rapace ed avara, V. SANSUGA . scapestrata.
PELADA, s. f. Pelatura, L'atto del pelare . PELARINA DA MALAI, Succiamalati, voce FAR LA PELE A UNO, Far la pera a uno,
PELADON . add. Lo stesso che PELATON. V. bassa, Persona il cui mestiere è di ricavar vale Ammazzarlo o Farlo ammazzare .
DAR UNA PELADA A UNO , V. PELÅR. utile dai malati. FAR PELE ( Maniera tratta evidentemente
PÈLAGO ME SON MESSO IN T'UN PELAGO, PELASSA, 8. f. T. Mar. Cos. si chiama Qua- da FAPELE, V. ) Ragunare ; Adunare ; Rac-
Son entrato in un pelago o in un abisso, Junque spiaggia di litorale marino, che non cogliere, cioè Far raunata di persone ; ma
detto fig. cioè In un grande impiccio, im- abbia aperture d'acqua e donde per conse- noi intendiamo Procacciarle con industria
broglio o imbarazzo . guenza non siavi uscita. Quando una barca per far brigata o compagnia.
PELAR, v. Pelare o Spe'are o Spiumare, sia forzata dal vento a star accosto ad un li- LEVAR LA PELE, Scalfire, dicesi il levar
Sverre i peli o le penne. torale, dicono i nostri Marini, ch'È IN PE- alquanto di pelle penetrante sul vivo. E la
PELAR I ALBORI ; Brucare ; Sfrondare ; LASSA. lesione Scalfitto, Sealfittura.
Dibruscare, Levar le frondi. PELATIÈR, s . m . Coiaio ; Criaro ; Con- LEVAR LA PELE A UNO CO LE PAROLE, Dar-
PELAR I ANEMALI ; Scorticare ; Sbuccia- ciatore ; Conciapelli ; Pelacane , Colui che gli una sbrigliata : Risciacquargli il bu-
re ; Dibucciare, Levar la pelle agli anima- concia il cuoio. per esser poi adoperato a cato, Aspramente correggerlo.
li morti. varii usi. MAL A LA PELE SALUTE DE BUELE O A LE
PELAR I FIORI ; Spicciolare, cioè Levar PELÀTINA, s. f. Pelatina o Pelarella , BUELE , Dettato o Prov . nostro famil . e vuol
ad essi le foglie, i petali . detta anche Alopecia o Alopezia e Volpe. dire che i mali che vengono alla cute ester-
PELAR I OSELI ; Spennare o Pelare o Infermità che fa cadere i peli, siccome fa la na, come bollicelle , pustulette e sinili ,
Spiumare. tigna ed alcun altro malore . guariscono o preservano da mali interni più
PELAR I VOVIE I FRUTI ; Mondare ; Pe- PELATÒN, 8. m . Puledrotto o Puledroc- gravi .
lare . cio, Cavallo giovine non ancora usato. LASSARGHE LA PELE, Morire - QUEL PO-
PEL PEL PEN 487
VERO DIAVOLO HA DOVUDO LASSARGHE LA PELE Onocrotalus ; supera in grossezza il Cigno , Rosso DEL MAL PELO CENTO DIAVOLI PER
Quel sciagurato dovette morire. si raggira intorno ai lidi del mare e fre- CAVELO, Di mal pelo aver taccata la coda:
SCAMPAR LA PELE , Scampare la pelle o quenta i laghi ed i fiumi maggiori ; si ciba Esser malizioso .
Scampare assolut. Salvarsi , Liberarsi dal di pesci e non piccoli . È favola che si bec- ZOVENE DE PRIMO PELO, Di prima lanug-
pericolo di morte — BASTA SCAMPAR LA PE- chi il petto per nudrire i pulcini , come gine, Giovane entrato appena nella puber-
LE, A chi salva la pelle la carne si rimet- leggesi nel libercolo Fior di virtù. tà Avannotto , dicesi a Giovane senza
te, si dice di Chi è scampato da gravissima Pellicano, si dice ad uno Strumento chi- sperienza.
malattia per cui sia rimasto grandemente rurgico per cavar denti . V. POLICÂN. XE FATO EL PELO SU L'ARTICHIоco . Manie-
stenuato. PELIZZA, s. f. Pelliccia, Veste føderata di ra metaf, che s'usa fam. parlando d'un
SUTILO DE PELE, V. SUTILO . pelo. giovane o d'una fanciulla giunti rispettiva-
PAGAR CO LA SO PELE, Soddisfare del suo PELIZZA, dicono le Donne per ischerzo mente alla pubertà. Dell'uomo direbbesi
cuoio, cioè Colla propria vita. alla Buccia di cui sono ricoperte le Rape, Adolescente, della donna Viripotente.
ZONTARGHE LA PELE, Lasciarvi per giun- ch'è una Pellicola la quale specialmente si PELON, Sorta di panno col pelo lungo. V.
ta o soprappiù la pelle, Morire. distingue e si leva quando esse sono colte . CALMUCH .
PELEGATA, s . f. Pellaccia, Dicesi di quel- PELIZZÈR, s. m. Pellicciaio o Pillicciaio PELOSO, s. m . Vome dato dai Pescatori ad
la pellaccia o tegumento che trovasi nelle o Pellicciaiuolo e Pelliccere . Quell'artefi- un pesciatello di mare del genere Pleuro-
carni accomodate per cibo . ce che fa pellicce. V. VAROTER . Onde Pellic- nectes, ch'è forse il Pleuronectes Tricho-
PELEGATE, detto per simil . Bozzacchio- ceria, dicesi per Bottega. dactylus di Linneo . È frequente e per la
ne : Poppe vizze ; Poppe a dondoloni che PELIZZÓN, s . m . Pelliccione o Pilliccio- sua piccolezza confondesi nella minutaglia
paiono ventri vani. ne, Pelliccia grande. da friggere. Tra noi non giunge mai alla
PELEGRINA, s. f. Pitocchino , Sorta di ve- PELO . s . m. Pelo. lunghezza di oltre a due pollici .
sta che cuopre gli altri vestimenti. V. So- PELO DEI PRUTI, Lanugine, specie di Pe- PELOSO DE GROTA. s . m. T. de' Pesca-
BATUTO. luria che hanno molti frutti prima di ma- tori . Pesce di mare a scheletro ossoso, che
PELELA (coll'e larga) s. f. T. de Pesc. Pel- turarsi FRUTI COL PELO, Frutta villose ha il corpo appiattito quasi come le Soglio-
licino, che anche si dice Scarsella e Cocuz- o vellose, cioè Pelose. le : ch'è di colore scuro ed ha un occello o
zolo, è un'Apertura che hanno tutte le reti PELO D'OCA, Raccapriccio ; Raccapric- circolo nero quasi a guisa d'occhio al lato
che finiscono in una manica, la qual aper- ciamento. Tremor di membra per paura superiore ; che non è comune, ma è com-
tura tiensi ben legata quando si gettano in - VEGNIR EL PELO D'OCA, Raccapricciarsi; mestibile vile. Nardo lo nomina Pleurone-
mare e si scioglie allorchè se ne vuol trar- Arricciarsi tutt'i peli o capelli addosso ; cles Unioccelatus.
re il pesce . V. COGÙLO . Rizzarsi i bordoni, Cagionarsi un certo PELTRE , s. m. Peltro, S' intende propr.
PELESIN, s. m. T. de Facchini, Pellicino, commovimento di sangue con arricciamen- Stagno raffinato con argento vivo, ma pren-
Quell' estremità dei canti delle balle e dei to di peli, che per lo più viene dal vedere o desi per Piatto di questo metallo. Stagni si
sacchi per cui si possono agevolmente pi- sentire cose orribili e spaventose . dicono i Vasi e Piatteria di stagno. Piatti
gliare. PELO MATO, Peluria ; Caluggine ; La- di stagno.
PELESINA, O0 PELETA (coll' e stretta) s . f. nuggine ; Bordone, Peli vani che spunta- PELTRER. 8. m. Stagnaio : Stagnataio,
Cuticola o Epidermide. La prima tunica e- no sulla faccia degli uomini . Quell'artefice che fonde piatti ed arnesi di
steriore, senza senso, che veste il corpo del- AVER EL CUOR CO TANTO DE PELO . Avere stagno.
l'uomo e degli animali, che dicesi anche un cuor di tigre ; Essere inflessibile, ine- PELTRERA. s . f. La femmina di Stagna-
Pellicina ; Pellolina ; Pellicola ; Pellicel- sorabile, implacabile. io, che sull'esempio di altre voci consimili e
la ; Membrana ; Tunica Buccio o Buc- BUTAR LA BROA SUL PELO A QUALCUN, Ma- così formate, se non v'ha di meglio, potreb-
cia , si dice Quell' epidermide colla quale niera met. ant. Pelare alcuno, detto fig. be dirsi Stagnaia o Stagnataia.
nascono i bambini, che per la mutazione del che anche dicesi Usufruttuare ; Scortica- PELUCO, s. m. T. de Pollaiuoli, Peluria,
luogo del feto si secca e cade in pochi gior- re; Succiare alcuno ; Smugnere alcuno Il pelo che riman sulla carne agli uccelli
ni da per sè stessa . con angherie o soprusi . pelati. E quel pelo che cade da' panni e s'u-
PELESINA DE LE ONGIE, Ppita, Quella CATAR EL PELO IN TEL VOVO, detto met. nisce nelle estremità delle fodere degli abi-
pellicola o filamento nervoso che si sfoglia Metafisicare ; Speculare ; Sofisticare ; ti. V. PELUMIN.
attorno alle unghie. Riandare o Riveder le bucce o il pelo . V. PELÙCO , detto in T. de' Pannaiuoli, è lo
PELESINA DE LA SCORZA DEI ALBORI, Epi- Vovo. stesso che CALMuch, V.
dermide, T. Botanico, Membrana minuta ESSER AL PELO DE QUALCUN, Detto ant. PELUCO, Voce di gergo, vale Birro.
che serve d'inviluppo alle differenti parti Assalire ; Andar alla vita d'alcuno. PELUMİN ) s. m. Peluria, Il pelo rimasto
delle piante, sotto cui è la corteccia, e ch'è LA VOLPE PERDE EL PELO MA NON EL VIZIO, PELUME ) agli uccelli pelati ; ed anche La
diversamente colorata. Il lupo perde il pe'o o cangia il pelo ma prima lanuggine che spunta negli animali.
Pelesina de Le PIAGHE, Schianza, Quel- non il vizio, Detto fig. Fu detto ancora, Caluggine o Calugine, dicesi alla Prima pe-
la pelle che si secca sopra la carne ulce- Altri cangia il pelo e non il vezzo. luria degli uccelli , e quella ancor de' giova-
rata. LASSARGHE DEL SO PELO, Portarne strac- netti. Y. IMPELUMARSE .
PELETA DE LE CANE , V. CANA. ciato il petto, vale Averne ricevuto danno . PELUME O PELUMIN DEI PANI, Borra, La
APENA APENA LA PELESINA, Buccia buc- Lasciare il pelo o del pelo. cimatura dei panni .
cia ; Pelle pelle ; In superficie , Legger- LEVAR EL PELO A UNO, Dare il cardo a PELUMIN DE LE VELADE, Bambagia e for-
mente. Poco addentro. uno o Cardare uno, ch'è Dir male aspra- se meglio Peluria , Quel pelo minutissimo
PELETIN, s . m . Pelolino e Peluzzino, Pic- mente di uno. che raccogliesi nelle falde de vestimenti di
colo pelo, Pelo fino, dimin. di PELÈTO . MEDEGARSE COL PELO DEI ALTRI, Forbirsi panno.
PELETO, s . m . Peletto ; Peluzzo . co'cenci altrui, detto fig. e vale Rimediare PENA, s . f. Pena, Supplizio o Punizione
PELETI, Lanugine e Lanuggine, Quei a proprii bisogni a spalle altrui. V. in MA- corporale che si dà a'malfattori .
peli morbidi che cominciano ad apparire ai RÒN. Pena, dicesi anche per afflizione , cioè
giovani sulle guance. NO AVERGHENE UN PELO DE SUTO , delto Dolore o tormento d'animo , di spirito-
PELICAN, s. m . o più comun. Groto, T. fig. Non avere scusa che valga, Aver tor- OH DIO CHE PENA ! Oh Dio che struggimen-
de' Cacciatori, Onocrotalo o Pellicano, Le- to in tutti i versi. lo ! che noia! che pena ! Espressione d'im-
cello acquatico eleca detto da I inn . Paus NO AVER PELO SU LA LENGUA, V. LENGUA. pazienza quando si aspetta qualche cosa
488 PEN PEN PEN
NO TE TIOR PENA, Non te ne caglia, Non al carro. Onde GHINDAR LA PENA, Far la PENAL, 8. f. Pena ; Punizione ; Gastigo.
ti prender affanno o pena. penna, vale Rizzar l'antenua Penna, di- PENARIÒL , s . m. Bocciuolo ; Buzzo ; Ago-
PENA PECUNIARIA, Multa ; Tassa pecu- cesi anche a quell ' angolo della vela latina raio , Strumento da tenervi dentro gli agbi
niaria o pecuniale, Gastigo che si dà a'col- che corrisponde alla penna dell' antenna da cucire.
pevoli condannandoli ad un esborso di dana- medesima. V. CARO. PENAZZA, s . f. Mancia, Specie di merce-
ΤΟ Ammenda o Emenda, vale Ristoro , PENA, s . f. T. de 'Pesc. Fiore o Penna ma- de, che una volta pretendevano i Birri dalla
rifacimento di danno . Quindi PENA, in T. rina grigia, Piantanimale o Zoofito , detto persona arrestata , quando la traducevano da
di gergo valeva nei tempi Veneti un da da Linn. Pennatula grisea. Ha una figura un paese all'altro .
trenta soldi, che altrimenti dicevasi LIBAZ- piumata ad ambi i lati, da cui trasse il no- PENAZZI, 8. m. Bordoni, chiamansi Quelle
ZA Do o TRE PENE, Due o tre da trenta. me generico. Il suo colorito è grigio ; e la penae che non del tutto spuntate fuori si
V. PENAZZA. sua figura che all'occhio dell'idiota pescato- scuoprono nella pelle degli uccelli Quindi
DEL DODESE IN PENE , Maniera parimen- re desta l'idea d'una specie di Penna , le FAR I PENAZZI, Mettere i bordoni.
te di gergo, vuol dir Quattro lire . fece dare un tal nome. PENDENTE , s . m . in T. di gergo usato dai
IN PENA DE LA VITA, A pena di cuore ; A PENA ROSSA, 8. f. T. de' Pesc. Fiore o . Barcaiuoli, vale Orecchini.
pena della vita. Penna marina rossa, Altro Piantanimale I PENDENTI, detto in forza di sust. e scher-
PENA PECAL , Locuzione tuttavia conserva- marino del genere delle Pennatole , chiama- zevolmente, vale i Testicoli.
ta nel parlar famil . dal latino Poena pec- to da Lion. Piennatula phosphorea, quasi PENDENZA, 8. f. Pendenza , Sospensione,
cati, lo stesso che So DANO, V. Dano. simile all' antecedente. Questo corpo è fo- Indecisione.
NO VAL LA PENA, Non valer la pena, sforico, dal che trasse il nome specifico, e FAR PENDENZA, dicevasi sotto i Veneti,
Non tornar conto, Nor tornar bene, Non es- per esser rosso di colore ebbe il nome ver- quando raccolti i voti per la decisione d'una
ser utile . nacolo di Penna rossa. È formata da polipi causa, il numero dei favorevoli e contrarii
A MALA PENA, detto avv. A mala pena ; come l'anteriore, ed è più rara. era pari. onde non si faceva decisione.
Appena appena ; Á malu br ga. PENACHI O PENACHIÈBA, 8. M T. de'Pesca- PENDER, v. Pendere ; Penzigliare, Pen-
PENA, 8. f. Penna, Quello di che son co- tori, Sorta di Piantanimale marino , detta zolare, Star sospeso, appiccato a che che sia.
perti gli uccelli. Piuma dicesi alla penna da' Sistem Sertularia Myriophyllum. E Pendere, dicesi anche del Non istar di-
più fine Pennamulla o Penna malla , formata da polipi ; ha una figura arbore- ritto, torcendosi dalla situazione o perpen-
Quella piuma più fine che resta ricoperta scente, e i suoi rami lunghi disposti , parti- dicolare od orizzontale.
dall' altra. colarmente quando è asciutta, a guisa di PENDER, dal lat. Pendere, in T. for. ex
PENA DA SCRIVER, Penna ; Penna da scri- pennacchio, onde trasse il nome vernacolo. Veneto, dicevasi la Destinazione di giornata
vere ; e fu detto anche Culamo, ma più Il suo colorito è giallognolo . per arringare la causa dinanzi alle Quaran-
s'usa in poesia . PENACHIÈRA, s . f. Pennacchiera , Arne- tie ed ai Collegi rispettivamente – Citár a
CANON DE LA PENA, Cunna della penna se di più penne di color bianco o nero , che PENDER, era la Chiamata della Controparte
TAGIO DE LA PENA, Fenditura o Fesso. E si mette per ornamento sul cappello. per esser presente alla concessione di gior-
Fenditoio a quello strumento per fendervi PENACHIN , s . m. T. de'Cacciatori, è nome nata da arringare la causa AVER EL PEN-
sopra le penne -- PENACHIO DE LA PENA, Piu- d'un Uccello acquatico, detto Magasso pe- der, dicevasi l' Ottenere dai presidi d'un
mao Barba di piuma, Le parti che la com- NACHIN. V. Corpo appellatorio la destinazione d'un
pongono. PENACHIO, 8 m. Pennacchio o Spennac- giorno alla trattazione della causa — TA-
PENA SCHINCADA, Penna spuntala; e quin- chio, Arnese o Ornamento di più penne in- GIAR EL PENDER, era Render nullo l'ascolto
di Spuntata di penna. sieme. per essersi scoperto disordine nella conte-
FRACADA DE PENA, Acciaccatura di pen- PENACHIO DEL FORMENTO , Resta, Sottilis- stazione.
na, Dicesi dell' Aggravar la penna per far simo filo simile alla setola, appiccata alla Da questo Pendere era quindi derivato il
la grossezza della lettera. prima spoglia del grano. verbale PENDE, sust . masc. nel significato di
PENA DA LETO, Piuma, La penna più fine PENACHIO DE LA PENA. V. PENA. Ascolto ; onde dicevasi LA ME DAGA PENDE ,
degli uccelli , che s'adopera a riempir de'ma- PENACHIO DE VERO FILÀ, Tremolanti, Spe- per dire La mi dia ascolto, Intenda le mie
terassi. cie di pennacchio che fassi con sottilissi- ragioni . Così NOL ME VOL DAK PENDE , Non
PENE COI OCHI, Penne occhiule : come mi fili di vetro, ed anche a più colori. il vuole ascoltarmi.
Quelle de'paponi. quale quando si scuote è tremolante. SAVER DA CHE PARTE UNO PENDA, Saper da
PENE MAESTRE, Coltelli, si dicono le pri- PENACHIO DE BRILANTI, Penn.no, Orna- qual piede uno zoppichi, cioè Qual sia l'in-
me penne delle ale ; e Vanni quelle che son mento da capo delle donne composto di clinazione o i difetti d'alcuno.
vicine alle maestre CAVAR LE PENE MAE- gioie disposte a foggia di piccol pennacchio. Pender al mal, Zoppicure , Mostrar colle
STRE, detto fig . Spennare - Cavar le pen- Pennacchio, T. Mar. Pezzetto di sughe- opere inclinazione al male.
ne maestre , detto pur fig . vale Recare al- ro guarnito di varie penne, che i marinari SIN CHE LA PENDE LA RENDE, Prov . che si
trui qualche danno grave. lasciano volteggiare a talento dal vento per dice delle Liti, le quali fin che non sieno
A PENA CARTA E CARAMAL , A penna e cala- conoscerne la direzione . decise, danno utile ai Forensi che le difen-
maio, Modo di dire che indica esattezza di PIEN DE PENACHI, Pennacchiuto . E se dono.
computo. parlasi di grano, Restoso . PENDER è anche vocabolo di lingua furbe-
BUTAR DE LA PENA, Gettare o Rendere, PENADA , 8. f. T. Agr . Chiudenda , Quella sca de Barcaiuoli, e significa Che ha da ve-
vale Rendere l'inchiostro, Formare i carat- chiusa o riparo, che si fa con siepe o stec- nire, Prossimo ----- STO LUSTRO CHE PENDE ,
teri. cati di legnami ad orti, campi coltivati e si- vuol dire Domani, perchè LUSTRO vale
DAR DE PENA, Fare o Dare un frego ; mili V. FASSINADA. Giorno.
Cancellare ; Dar di penna, cioè Far una PENADA D' INGIOSTRO, Impennata o Pen- PENDERISTA, s . m. T. vulgatissimo del
linea con penna o penuello sopra un libro o nata, Quanto si scrive coll'intigner la pen- Foro ex Veneto . Agg. che davasi a quell'In-
altro. Dar di penna è anche T. de' Dise- na una volta. terveniente o Patrocinatore, il quale, ma-
gnatori e vale Ricoprir d'inchiostro le li- PENA DA LAPIS, 8. f. Matitaloio o Tocca- neggiavasi con intrighi e per oggetti di lu-
nee o segni del lapis . lapis, Strumento piccolo, fatto a guisa di ero, onde ottenere in favore d'una Parte li-
OLANDIZAR LE PENE, V. OLANDIZÁR . penna da scrivere ; e detto così dalla Matita tigante i penderi, cioè la prelazione delle
PENA DEI ALBORI, T. Mar. Penna, dicesi che vi si mette per uso del disegnare. V. cause dinanzi ai Consigli di quaranta. V.
L'estremità superiore dell' antenna opposta LAPIS. PENDER .
PEN PEN ΡΕΝ 489
PENDOLAR, v. Penzigliare o Penzolare e per difesa delle corrosioni ; dicesi anche FICAR LA PENOLA, Ribobolo ant. met. Pro-
Ciondolare, Star pendoloni o ciondolone , Dentello e Pignone - Gabbione, Macchina fondarsi; Internarsi, Insinuarsi in che che
Star pendente o sospeso in aria . Dondo'a- fatta di vinchi intessuti e ripiena di sassi sia, Tuffarsi in una cosa, Penetrare .
re, Mandare in qua e in la il dondolo o al- per riparo de fiumi . V. IMPENELÅR. VARDE DOVE STA PENOLA SE FICA, Maniera
tra cosa sospesa. PÈNÈLO DA ORTO, Siepe, fatta però di fa- metaf. ant. che si legge nelle satire del Va-
PENDOLÈTO, s . m. Forchetta, Pezzo del- scine o graticci . rotari, e vuol dire Guardate le strane con-
l'orologio che ricevendo la verga del pendu- PENELO DA CALAFAI, Lanata da ca'afa- seguenze di questa moda ; Guardate dov'
lo in una fenditura situata alla parte infe- to , Specie di pennello fatto di grossa lana, ella va a batlere.
riore curvata all'angolo destro, gli trasmet- ad uso de'Calafati. PENOLA DE FORMAGIO, Fetta o Pezzo di
te l'azione della ruota d'incontro , e lo fa Ancora da pennello, T. Mar. Piccola an- formaggio o cacio , Se il formaggio è picco-
muovere costantemente in uno stesso piano cora che si gitta in mare davanti una più lissimo, direbbesi anche Spicchio.
verticale . grossa, affinchè il vascello sia più in grado PENOLE DE LA BOTA, V. in BOTA.
PENDOLIN, 8. m . T. degli Uccellatori, Co- di resistere al vento, e la grossa ancora sia PENOLA, detto per PALINA, V.
dibugnolo di padule, ch'è il Parus Pendu- meno in pericolo di sfiancarsi . V. PENE- PENOLANTE , add . detto anche MORGANTE ,
linus, Linn. Uccelletto di becco gentile, LÅR -- Ancora in pennello , si dice Quan- Morchiaio, Agg. che si dà a quel Facchino
notissimo, che costruisce il suo nido con do l'ancora è capponata e sospesa alla grue o simile, che con un cencio attaccato all' e-
arte maravigliosa, chiuso in un sacchetto a di cappone, e le marre pendono in mare e stremità d'un legno ed introdotto pel coc-
forma di pera e lo appende all'apice d'un non sono ancora pescate. chiume, rasciuga l'interno delle botti dal-
ramicello d'albero sopra l'acqua, onde resta Pennello, detto pure in T. Mar. chiama- l'olio rimastovi dopo che ne furono vuota-
pendente. Non si confonda col Codibugnolo si quella Banderuola di taffettà , che si tiene te, traendone per inzuppamento la morchia
terrestre. V. OCHIO DE BO. sopra la freccia della poppa, ovvero alle bat- V. MORGA.
PENDOLON, V. PINDOLON. tagliole delle spalle, per conoscere il vento. PENÒLÀR, v. O Meter penole, Imbiettare ,
PENDÒN, s . m. Pendone o Pendaglio, det- EL VA A PENELO, A penna e calamaio ; A V. INCUGNAR.
to anche Cinciglio e Budriere, chiamasi maraviglia ; Come di pepe ; A pelo , A pen- PENOLAR UNA BOTA, Trar la morchia del-
quel Fornimento di cuoio o di panno, che nello ; Fare alcuna cosa a pennello, vale la botte, vale Spazzare o Asciugare l'inter-
serve per appendervi la spada o la sciabola, Farla eccellentemente . no d'una botte della piccola quantità d'olio
e che portasi allacciato alla cintura. STAR CO LE RECHIE A PENELO , V. RECHIA. rimastovi . V. PENOLANTE.
GANZO DEL PENDON, Ferretto della spa- STAR CO L'OCHIO A PENELO, V. OCHIO . PENOLÈTA, 8. f. Piccola biella o zep-
da , si chiama quel Fil di ferro che come PENÈSE, s. m. T. Mar. Penese , dicesi quel pa. V. PENOLA.
uncino apre nel davanti e serra i pendoni Marinaio che ha la cura di stivare e disti- Detto in T. de Carradori, Copiglia, Biet-
della spada. Talvolta il pendone s'affibbia o vare gli attrezzi della nave. V. STIVADOR. ta di ferro che s'infila nell' occhio delle ca-
ha il gancio sotto una placca. PENESÒTO, s. m. chiamasi da'nostri Ma- vicchie di ferro, per tenervele più salde.
PENDUO, Pendulo, add . da Pendere . che rinai l'Assistente al Penese, quello ch'è PENON, s. m. T. Mar. Pennone, detto an-
vale Sospeso, Non deciso. Deliberazione sotto al Penese, e che ha il medesimo uf- che Verga alla Francese. Quello stile o asta
penduta . fizio. di legno più grosso nel mezzo e meno ai la-
PENELADA. s . f. Pennellata ; Pennellatu- PENÈTA , ɛ. f. Pennelta ; Pennuccia ; Pen- ti, che sta attraverso gli alberi della nave,
ra, Colpo o Tirata di pennello . nuzza, Piccola penna d'uccello . ed a cui s'attaccano e sopra e sotto le vele.
DAR DE LE BONE PENELÀE, detto fig. Ti- Dicesi ancora nel sign . di Piccola pe- I pennoni prendono il nome dall'albero cui
ynere di buon inchiostro, Scriver forte e na, Piccolo gastigo. appartengono, dicendosi Pennone del bom-
senza riguardi . PENİN, s. m. Ped no ; Pedicello ; Piedino, presso, di civada, di trinchello, di par-
PENELAR, v. Pennellare o Pennelleggia- Piccolo piede, rocchetto, di pappafico etc.
e, Lavorar col pennello. PENIN DE PORCO O D'AGNELO, Peduccio. PENONI, Penne maestre o Coltelli, si di-
PENELAR, detto per simil. vale Scrivere. FAR DE PENIN, V. in Pìɛ. cono le Penne più grandi e più importanti,
PENELAR QUALCÙs, detto met ., V. Dirne SCOMENZAR A AVÉR I PENINI, Zampellare . le peune principali delle ale degli animali
MAL. Si dice propr. de'bambini. volatili, ma specialmente quelle d'oca colle
PENELAR, detto in T. Mar. Impennellare PENITENZA, s . f. Penitenza. quali si scrive .
o Appennellare un'ancora, È dar fondo ad DAR LA PENITENZA, Penitenziare. PENONCÈLO, s . m. Pennoncello , Piccolo
un'ancora piccola davanti ad una maggio- FAR PENITENZA DEL FALO, Far peniten- pennone, da noi s'intende l'Asta della ban-
re a cui questa è unita, per dividere il suo za ; Espiare la colpa ; Far l'espiazione. deruola , quantunque presso gli Autori si
sforzo e ritenerla nel caso che fosse per FAR PENITENZA CON QUALCÙN, Far conso- dica per la Banderuola stessa ,
arare . V. ANCORA DA PENELO, in PENÈLO. lazione ; Far penitenza o carità, vale PENOTI , s . m. Bordoni, diconsi Quelle pen-
PENELO, 8. m. Pennello, Lo strumento Mangiare insieme, e dicesi per modestia da ne che, non del tutto spuntate fuori, veg-
notissimo che serve per dipingere - Asta chi invita alcuno a discreta mensa. gonsi dentro alla pelle degli uccelli.
si dice al Manico di esso Pennellone va- PENSAR, v. Pensare, Riflettere, Conside-
CHI HA FATO EL MAL FAZZA LA PENITENZA,
le Pennello grosso. Chi imbratla spazzi ; Chi piscia rasciu- rare.-- PENSANDO BEN CO LA MIA TESTA, Vol-
PENELO DE LE SCOLE e COMPAGNIE, Pen- ghi, modi fig. e vagliono Chi ha fatto il ma- gendo tra me, cioè Pensando, Meditando.
none ; Segno ; Paliotto, cioè l'Insegna del- le faccia la penitenza. Pensare, dicesi per Determinare, Pren-
le Compagnie e Confraternite religiose . PENITENZÈTA, s . f. Penitenziuccia, di- dere risoluzione - MI LA PENSO CUSsì, Nel
PENELO DEI FIUMI , Viminata, che in min. di Penitenza. mio si la cosa sta così, Questo è il mio ri-
Lombardia dicesi Grada, T. Idraulico, La- PENOLA, s. f. Biella ; Zeppa, Pezzetto di soluto sentimento.
voro e riparo fatto con vimini intessuti , legno o di ferro a guisa di conio, che ser- PENSAR A BUDELK, O BUZARE, Dar beccare
per raddolcire il corso delle acque e pre- ve per ispaccare le legne e per altri simili al cervello. Pensar a cose di niun momen-
servar dall'impeto gli argini. E quindi In- usi. to.
viminare, Far le viuinate: Pennello chia- METER PENOLE, Imhieltare. V. IMPENO- PENSAR AI CASI soi, Dar le spese al suo
masi il Riparo che si fa con fascinate e LAR. cervella, detto metaf. e vale Pensare a'casi
gabbionature di sterpi , sassi sciolti ed an- FERMAR CON UNA PENOLA , Calzare con suoi o Stare sopra di sè così pensoso o ap-
che di materiali in calcina, che s' interna bietla calzatoia , vale Puntellare che che plicato. Essere appensato, vale Essere ap-
nella ripa e si stende nell' alveo del fiume sia con calzatoie perchè non iscuota . pensierato.
Boerio. 62
490 PEN PEO PEO
PENSAR A L'ANEMA, V. ANEMA. UNA BELA PENSATA , Un bel pensiere ;
ria, Estrema avarizia. Spilorceria ; Gret-
PENSA E PO PARLA, Masticar o Pesar le Una bella idea . tezza .
parole, Pensarle bene prima di parlare. PENSEROSO , add . Pensieroso ; Pensoso ; Pidocchieria, val anche per Cosa di po-
PENSAR PER ANCÙO E NO PENSAR PER DO- Appensato ; Pensierato ; Cogitabondo . co momento , Bagatella , Cosa da nulla .
HÀN, Cavami d'oggi e mettimi in domani, PENSIER, s . m . Pensiero o Pensiere , Ri- PEOCHIAZZO, s. m. Pidochiaccio, Gran
vale Non voler prevedere nè pensare a quel- flessione , Osservazione . pidocchio.
lo che potesse bisognar per l'avvenire. METER I PENSIERI SOTO EL CAVAZZAL , Al- PEOCHIERA, s . f. Lordura ; Schifosilà ,
PENSARGHE E NO PENSARGHE XE L'ISTESSO,
taccare i pensieri alla campanella dell'u- Dicesi di qualunque cosa sporca e schifosa,
Niun pensiere o Un sacco di pensieri non scio, Modo proverb . e vale Deporre i pen- ma più delle parrucche vecchie e lorde di
pagò mai debito, e vale Per affliggersi non sieri, lasciar ogni briga. sucidume.
si ripara al male. Tanto è il mal che non DARSE MOLTO PENSIER , Pigliarsela sem- MAL DE LA PEOCHIERA, Morbo pedicula-
mi nuoce quanto il ben che non mi giovu. pre più calda, Riscaldarsi la mente. re. Aver il morbo pediculare o la Fliria-
PENSAR PRIMA, Antipensare. SORA PENSIER, Impensatamente ; Inopi- si (Grecismo medico). Male per cui si ge-
PENSAR SEMPRE AL MAL, Tirarsi al peggio, natamente. nerano pidocchi per tutto il cuoio capel-
Interpretar le cose malignamente - No vo- QUESTA XE COSSA CHE ME DÀ PENSIER, Que- luto.
GIO PENSAR AL MAL, Non vo far giudizio, sto mi mette o mi fa entrare nel pensa- PEOCHIÈTO , 8. m. Pidocchino ; Pidoc-
cioè giudizio temerario e falso. toio, cioè In sospeito Stare in pensie- chietto , Piccolo pidocchio .
ME PENSAVA PIUTOSTO LA MORTE , CHE etc. ro, vale Aver apprensione. PEOCHIN, V. PIOCHIN & PROCHIÈTO .
Avea tutt'altro in pensiero, che etc. VEGNIR IN MENTE I PENSIERI, Ravvilup- PEOCHIO , s. m. Pidocchio, Vermicciuolo
PENSO DE FAR E DE DIR, Aver idea di fa- parsi o Affollarsi i pensieri, Venir alla che nasce specialmente in capo a ' fanciulli
re o di dire. mente. Mi si ravviluppano mille muli pen- e alle persone sudice ; ed è chiamato da
Dar da pensàr, Dar che pensare ; Mel- sieri. Linn. Pediculus humanus . Firenzuola lo
ter nel pensatoio ; Metlere una pulce nel- I PENSIERI CONTINCI FA ANDAR I SPASSI IN chiamò sherzevolmente il Povero peregri-
l'orecchio ; Mettere o Cucciare un cocome- TE I CALCAGNI ; Lo continuo pensiero fa no.
ro in corpo ; Avere de'grallacapi o Dare infastidiare ogni diletto , cioè Recare o Ve- FAR DEI PEOCHI, V. IMPEOCHIARSE .
un grallacapo, Mettere in sospetto di male, nir a noia. PEOCHIO PULIN, Pellicello ; Pidocchio pol-
Metter in travaglio. I PENSIERI FA DEVENTÅR VECHI AVANTI EL lino ; Acaro, Insetto minutissimo del ge-
NO VE STESSI A PENSAR D'ANDAR VIA, Non TEMPO, Acceleran vecchiaia i rei travagli; nere Pediculus, che ha il nome dell' ani-
vi saltasse il grillo di andarvene, e vuol e fu detto ancora, Abbreviasi la vita ne- male che investe : detto quindi da' Sistem .
dire Rimanetevene.
gli affanni. Il prov. è chiaro. Pediculus gallinae ; Pediculus columbae
NO VOLER PENSAR GNENTE DE GNENTE , GO PENSIER DE SI , GO PENSIER DE NO , elc.
Non voler avere o Non aver pelo che pen- Penso che si; Penso che no, cioè Credo, PEOCHI DEI Brocoli, Pidocchi o Pecorel- T
si a che che sia- No VOLERGHE PENSAR UN' opino . le de' cavoli, dicesi ad un Inselto più co-
ACA O UNA MALEDETA , Non ne dare una PENSIGHE TI (A LA) -- A vanvera ; A munem . conosciuto in Italia sotto il nome
stringa , un lupino , una frulla , un ba- bardosso ; A beneficio di natura ; Incon- di Gorgoglione o Tonchio, che Linn. chia-
ghero, un ghiabuldano, Non pensarci punto. sideratamente --- FAR LE COSSE A LA PFN- ma Aphis brassica . È verde nel corpo, ma
PENSIGHE BEN PRIMA DE FAR LE BUDEle , SIGHE TI, Far le cose a vanvera , o alla tutto coperto d'una polvere bianca, e dan-
A far il male, pensaci, cioè Pensa bene e buona di Dio, cioè senza riflesso. neggia i cavoli.
rifletti alle conseguenze della malvagia a- PENSILE, add. Pensile. PEOCHIO REFATO, Locuz . fam. Pidocchio
zione che sei per fare. Ciò che tu vuoi fu- OMO PENSILE, Dubbioso ; Incerto ; Irre- rilevato ; Contadin rivestito , dicesi di Chi
re, pensa che te ne può incontrare . soluto ; Contingente . dal niente o da uno stato misero è divenu-
PIÙ SE VIVE E PIÙ SE PENSA MA DE ZIO- PENSION, s . f. Pensione, Stipendio o Sa- to comodo o fu elevato a qualche posto
BA VIEN LA SENSA, V. SENSA. lario che vien assegnato dal Principe a qual- L'È UN PEOCHIO REFATO , Quando lo sterco
FAR UNA COSSA SENZA PENSARGHE , Far cheduno per benemerenze , senza obbligo di monta in iscanno o e'puzza o e'fa danno.
che che sia senza mettervi su nè sal nè servigio . Veggasi qualche sentimento analogo nella
olio, cioè Presto , subito , senza difficoltà . PENSIONA O PENSIONATO , s . m. Pensiona- voce BOTA cioè La botte.
FAR
AR E NO PENSARGHe altro, Preso il par- SCORTEGAR El peochio peR GUADAGNAR LA
rio, Quello che gode pensione . Nell'uso o-
tito, cessato l'affanno, Risoluta che sia la dierno degli atti pubblici si scrive Pan- PELE, Scorticare i pidocchio per vender-
cosa, cessa la molestia di pensarvi. sionato. Sotto i Veneti dicevasi Giubilato. ne la pelle ; ovv. Scannerebbe unu cimice
PENSAVA TRA DE MI, Rivolgeva nella mia V. QUIESSENTE . per beverne il sangue, dicesi di Chi è gran-
mente ; Pensava. PENSIONÀR, v. Accordare o Dar pensio- dementa avido di guadagnare -- EL SCOR-
SE GHE PENSÉ DE MI, Se vi cale di me. ne. V. PENSIÓN. TEGARIA EL PROCHIO PER FAR BEZZI, Tirere's-
Avere ; Mettere etc. che che sia in cale- PENSIONCELA ) s . f. Pensioncella , Pic- be a un lui, dicesi di Uomo misero cui s'af-
re o in non calere o a non calere o in non PENSIONETA )cola pensione . faccia ogni cosa per poca ch'ella sia .
cale vale Curarsene o Non curarsene . PENSO, s. m. T. delle Scuole basse ( dal TIRAR FORA DAI PEOCHI, Cavar di cenci ;
SENZA PENSARGHE ALTRO, Senza guardar latino Pensum) Compito o Imposto , Quel Cavar uno del fango , vale Sollevarlo ne'
più avanti, o Senza entrare in altro ri- tanto che il maestro impone agli scolari suoi affari, dargli aiuto e soccorso nelle sue
guardamento. da fare. Pena o Penitenza , direbbesi per maggiori urgenze Uscir di cenci, vale
TUTI PENSA A SE STESSI, Ognun per sè e l'aumento di lavoro che si esige da uno Migliorare stato, Venire in miglior fortu-
Dio per tutti ; e vale Ognun pensi a sè e scolare per castigarlo. na.
non al compagno. Chi si sente scotlar liri PENSÒSO, V. PENSEROSO. NO GO BISOGNO dei vostri peOCHI , si dice
a sè i piedi o le gambe, cioè Ciascuno pen- PENTOR, Voce ant. Dipintore, V. DEPEN- talvolta con qualche irritamento e familiar-
si a sè. Ognun de' casi suoi cura si pren- TÒR. mente, Non ho bisogno de' vostri cenci,
da. PENZER, v. coll' e chiusa , dicevasi antic . cioè Non ho bisogno di voi che siete più mi-
A LA PENSIGHE TI, V. A LA BABALÀ E PEN- in vece di SPENZER , V. serabile di me.
SIGHE TI. PENZO, V. PENSO . PEOCHIO DE L'ARSENAL , s. m. T. de’
PENSATA O PENSADA , 8. f. Pensatu ; Pen- PEOCHIAR . V. SPEOCHAR. Pesc. Muscolo o Pidocchio marino, Specie
samento, Pensiere . PEOCHIARIA O PIOCHIARIA, S. f. Pilocchic- di Conchiglia marina bivalve , detta da Liun.
PEP PER PER 491
Mytilus edulis. Il suo animale è di squisi- PÈPOLO, add . Nano ; Piccino, Bassetto di NO TANTO PERCIPIZIO, A passo a passo si
to sapore e ricercato, e trovasene in quan- statura . va a Roma, prov. e vale che non si dee nel-
tità dentro le acque del nostro Arsenale, PEPOLOTO, add . Tozzotto , direbbesi di lo spedir le cose esser troppo precipitoso,
dal che trasse il nome vernacolo. Persona tarchiata e bassa. ma procedere maturamente.
PEOCHIO DE MAR, V. MusSOLO . PER (coll' e aperta) s. m. e nel plur. Pera, PERCHE, Perchè, Particella interrogativa.
PEOCHIOSO O PIOCHIOSO, add. Pidocchio- pur coll'e aperta, Puio ; Paro ; Coppia . Due Perchè è talvolta particella che rende ra-
so ; Pidocchiosaccio ; Piattoloso, Schifo, della stessa cosa. gione del detto, Perciocchè ; Imperciocchè ;
Pieno di lordure e di pidocchi - Lendine, QUESTO XE UN ALTRO PER DE MANEGHE, V. Poichè; Posciachè ; Perocchè.
dicesi a Persona di poco conto. MANEGA. GHE SARÀ EL SO GRAN PERCHÈ , Non sine
Оnо PEOCHIOSO, Tapino ; Stretto, Estre- PER, prepos. Per. quare; Non senza cagione. Non gira il nib-
mamente avaro. PER BELO L'È BELO, Quanto sia alla bel- bio giammai che non sia presso una caro-
PEOCHIOSO ! Detto per disprezzo di uno, lezza non v'ha a ridire, È bello assolut. gna.
Nuvol dipidocchi ! Bolla acquaiuola ! PER ANDÅR, ANDAREMO, In quanto al viag- PERCHÈ DE SÌ e PERCHÈ DE NO, Perchè si;
PEON, s. m. Pedone, Gran piede. V. PEAZZO. gio lo furemo. Perchè no, Modi che si usano per rispon-
PEON D'UN ALBORO, T. agr. Pedale dell'al- AVER PER MAN UNA COSSA, Aver a mano dere altrui quando altri non vuole o non sa
bero, cioè il Tronco, lo Stipite. che che sia ; Aver a mano o tra mano un rispondere il perchè.
PEÒTA, s. m. T. mar. Pedotto o Pedoto e trattato, un negozio. NE PERCHÈ NE PER COSSA, Ne perchè nè
Pedolla o Pilola e Piloto . Guida, ma per lo Si vuol avvertire che alla preposizione per cui. V. Percome.
più di mare. V. NOSTROMO. Per non può corrispondere l'avverbio On- PERCIÒ, Perciò , Per questo.
PEOTA PRATICO, Locatiere. Pilota prati- de, come alcuno fra'nostri si permette di Dicesi anche talvolta per Perchè Go
co di certi luoghi dove dimora, per con- dire in qualche scrittura. Dicono, per e- da do soldi PERCIÒ CH'EL VAGA VIA, Gli ho
durre a un bisogno le navi che vi passano. sempio, Vi mando questa lettera onde fur- donato due soldi perchè se ne vada.
Peola, dicesi a Barca notissima, di me- vi sapere, in vece di per farvi sapere. PERCOME , Percome, avv. e vale In che
diocre grandezza , col suo coperchio che va Vedasi nel Dizionario enciclopedico di Al- modo, In che guisa
più a remi, e fa buona comparsa. berti la voce Onde. HO SAUDO EL PERCHÈ x'L PERCOME, Ho sa-
PEOTA, per simil . nel parlar fam . dicesi per • Quest' avvertenza, che fa il chiarissimo puto il perchè e il percome, cioè Il fatto e
Direttore ; Protettore ; Patrono, Queilo autore, basandosi al Dizion . Enciclop . del- la ragione .
cioè che dirige e protegge altrui e total- l'Alberti, non ha reale fondamento ; i moder- PER COSSA O PER CHE COSSA, modo avv.
mente lo assiste in un affare. ni Grammatici realmente riprovano l'uso Per qual cosa ; Perchè ; Per qual ragio-
Le PEOTE servivano all' uso delle regate, dell'onde in senso di per, acciocchè, affin- ne, e va coll'interrogativo .
e in tali occasioni si addobbavano sfarzosa- chè, ma affatto a torto e senza il minimo PERCOTÁR, v. Pillottare , Gocciolare sopra
mente e simboleggiavano o i quattro ele- fondamento, giacchè ne abbiamo numerosi gli arrosti lardone o simile materia strutta
menti o la caccia o la pesca e cose simili . e splendidi esempi di autorevolissimi scrit- bollente , mentre si girano .
Gli otto remiganti avevano de vestiti corri- tori, quali Menzini, Segneri, Lasca, Tasso , PERCOTAR, dicesi talvolta fam. nel sign .
pondenti. Ariosto, Bracciolini, Marchetti etc. Importa di Percuotere, Dar le busse. V. PETUFAR.
FAR PEOTA, diciamo all' Unirsi che fanno dunque non lasciar correre questo preteso PERCOTER (coll' o largo) v. SOL CHE ME
in brigata molte donne, per lo più di S. Ni- anatema dell'onde in significato di per, PERCOTE , Sol che percuote cogli accesi
colò e di Castello, prendere a nolo una anatema affatto insussistente . suoi rai ; Sole cocente.
PEOTA e andar gironzando per li canali di DA PER LU, DA PER MI, V. in Da. PERCURATOR, voce bassa, detta in vece
Venezia, e talora recarsi al Lido od a Me- PERA (coll'e aperta) s. f. Indizio ; Sentore, di Procuratore . Vi corrisponderebbe Peri-
stre, cantare e suonare il cembalo, ballare Indirizzo , Orma. colatore, Voce travolta, detta da persone i-
e gozzovigliare. Far brigata. AVER QUALCHE PERA, Averne qualche in- diote e rozze per Procuratore.
DEO PEOTA. V. DEO DE MEZO in DEO. dizio o sentore. V. USA. PERDER, v. Perdere, Restar privo d' una
PEOTAR, v. Pilotare un bastimento, vale FAR LA PERA A uno, Far la pera (coll'e cosa già posseduta. Smarrire, vale Perdere
Rimurchiarlo - In altro sign. Guidare ; streita) o Far la susina, vale Spiare gli al- ma non senza speranza di ritrovare.
ed è quando un Barcaiuolo di ventura en- trui andamenti. Stare alle vedette o sulle PERDER A BRAGHESSE CALAE, Perdere a
tra per viaggio in una barca per guidarla vedette o alla vedella, Star attento per os- brache calate, vale Ignominiosamente.
e condurla salva al suo destino. servare. PERDER EL CRUO E'L COTO, V. CRUO.
PEPA O PEPE ( coll'e aperta) (dal lat. Pepo PER ADESSO, modo avv. Per ora ; Intan- PERDER EL CERTO PER L'INCERTO, Perdere
e dal greco Pepon, Popone o Mellone) dice- PER ALTRO, modo avv, Del resto ; Ma ; il trollo per l'umbiadura, detto fig.
si per agg. a persona nel sign . appunto di Per altro. Quanto a quello che resta a dire. PERDER EL LATE, Cansare il latte, Dicesi
Mellone che vale fig. per Insulso, Stupi- PER APONTO O PER APUNTO, modo avv. delle donne.
do, Tentennone. affermativo, Per l'appunto ; Dirittamente ; PERDER EL SONO E LA FAME, Perdere il ci-
PEPA si dice ancora nel sign. di Acqua- Precisamente ; Giusto ; Si. V. APONTO. bo e il riposo, cioè l'appettito ed il sonno.
cheta ; Soppiatione ; Gallone , uomo si- PER ASSOLUTO, modo avv. Assolutamento. PERDER EL TEMPO, Pestare o Batter l'ac-
mulatore _ NO TE FIDAR DE PEPE, Non li te ; Decisivamente, Di sicuro. Checchè ne qua nel mortaio ; Metlere stoppia in aia ;
fidar d'acque chete ; Guardati da le uc- sia o ne dica o ne avvengu. Dar l'incenso ai grilli ; Predicare al de-
que chete. Detto figur. PER BACO. V. PER DIA. serio o ai porri ; Anfanare a secco ; Gil-
PEPE (coll'e aperta ) s. f. Scarpellina e PER BEL DILÈTO, modo avv. Per scioc- tar il tempo e la fatica.
Scarpettino, Piccola scarpa. Voce de' fan- co piacere ; Per gioco, vale Inutilmente. FAR PERDER EL TEMPO A UNO, Scioperare
ciulletti . PER BON RESPÈTO , modo avv. A caute- uno, Levar chi che sia delle sue faccende
PEPIAN, s . m. Pian terreno, primo piano la ; Per buon governo. facendoli perder tempo .
d'un edificio. Piano terra terra , Luoghi PER BURLA, modo avv. Giocosamente ; Perder i ochi, detto fig. Non veder lu-
terreni ABITAK A PEPIAN, V. ABITAR. Per burla. me, perder per qualche passione la cono-
PÈPOLA ) add. Nuna; Piccina . Dicesi di scenza delle cose.
PER CASO, V. PER ACIDENTE.
PEPOLETA) statura d'una donna che sia as- PERCEPIZIO , s. m. Voce bassa , Storpiatu- Perder la camisa, Fare a perdere colle
sai bassa ma grassotta ; e lo si dice ancora ra di PRECEPIZIO, ch'è voce meglio detta tasche vuote, modo basso ; dicesi di Giuo-
d'una gallina . per Precipizio . catore sfortunato.
492 PER PER PER
PERDER LA FORZA , Allenare, Divenir fiac- Daddovero ; Daddoverissimo ; Alle gua- terminativa di luogo, di tempo e di opera-
co. gnèle, In Toscana si dice anche Perdinei. zione. Queste voci hanno gli stessi sign . di
Perder la memoRIA, Smemorare, verbo V. DIA. INFINA, INFINAMENTE e INSINA, V.
neutro, Perdere la memoria. PERDIBILE, agg. che dassi nel giuoco del- PERFUMAR, v. Profumare. V. PROPUME-
No perderla marza, detto fig. Non per- l'Ombre, ed altri, ad una giuocata che s'ab- GAR .
derla in tullo ; Non perderla affatio . bia in mano, e vuol dire Giuoco dubbioso, PERGA. V. PAPAGA, pesce.
PERDER LA TRAMONTANA , V. TRAMONTANA, che si può perdere. PERGOLA, s. f. Pergola e Pergolato ; In-
PERDER LE MAN DAL FREDO, Mozzare le PÈRDITA, 8. f. Perdita , Pregiudizio, Di- graticolato o Graticciato . Specie di gratic-
mani dal freddo. scapito. ciata di pali o stecconi o d' altro legname a
Perder l'inconTRO, Perder l'acconcia- PERDITA DE TEMPO, Scioperio, Lo scio- foggia di paleo o di volta, sopra il quale si
tura, Dicesi quando vien meno l'occasio- perarsi, Perdimento di tempo, e quindi mandano le viti ed altre piante rampanti
ne di far quello che altri s'era preparato. Scioperone e Scioperato , vale Sfaccendato, Pergo'ato e Pergoleto, vale Quantità di
PERDERSE, Appillottarsi, cioè Fermarsi Ozioso. pergole unite insieme.
in un luogo oziosamente senza pensar ad PERDITEMPO, s . m. Perditempo e Scio- PERGOLO, s. m . Ballatoio; Poggiuolo. Noi
uscirne ―― Arrenare, per metaf. dicesi di perio, Vano impiegato del tempo ; tempo intendiamo quello Sporto ch'è in molte case
Uno il quale ha cominciato a favellare alla mal consumato. a guisa di loggia . Balaustri, si dicono le
distesa o recitar un'orazione poi temendo o L'È GIUSTO UN PERDITEMPO, Fatica da Colonnette che sostentano l'architrave.
non si ricordando si ferma — Pigliar vento chiamarsi perditempo , cioè inutile, infrut- PERGOLO, in T. ant. vale per Pulpito :
o Prender vento , figur. si dice dello Smar- tuosa. Pergamo, Luogo dove si predica .
rirsi in favellando. PERDIZIÒN, s . f. Perdizione o Perdigio- PERGOLO , chiamavasi in tempo antico
PERDERSE in T. di Bigliardo . Perdersi, ne, Rovina . quella specie di Pulpito in cui portavasi il
vale Cacciar la propria palla in buca ovvero AMAR A LA PERDIZON , Amare da pazzo, nuovo Doge per la gran piazza di S. Marco
farla saltar fuori del bigliardo, o finalmen- da bestia ; Trasamure, Amare disordina- per mostrarlo al popolo il qual Pergolo fu
te abbattere con essa i birilli. tamente. poi detto PozzÈTO . V.
PERDERSE IN TE L'ABONDANZA , Affogare PER DOMINUM NOSTRUM, Maniera fam. PERICOLAR , v. Pericolare . Andare in
nella bonaccia o alla porticcius'a ; Adom- latina e quasi avverb., simile all' altra CoL precipizio . Ma più comun. usiamo il nostro
brare ne ragnateli, modi fig. che vagliono NOME O PER EL NOME DE Dio, e s'usa nel se- termine nel sign. di Naufragare .
Non sapersi regolare in mezzo dell' abbon- guente o in simili dettati. LA NAVE LA GA PERICOLA, La nave nau-
danza. QUEL CAFE L'È ANDA PER DOMINUM NO- fragò.
PERDERSE IN TUN GOTO D'AQUA O IN Τ 'ΟΝΑ STRUM, Quel caffè se n'è ito o è sparito, PERICOLO, 8. m. Pericolo , Male o rovina
MERDA DA GNENTE, Affogare in un bicchiere cioè Fu consumato senza che se ne sappia sovrastante. Trabiccolo e Bertesca dicesi a
d'acqua ; Affogare ne'mocci o alla portic- o se ne veda il come. Segnato e benedetto Ciascuna di quelle cose sopra le quali si
ciuola ; Rompersi il collo in un fil di pa- quel caffè che in cosi breve tempo se n'è salga con pericolo che non si regga e preci-
glia ; Adombrare o inciampar ne' ragna- andato. piti.
teli; Morir di fume in un forno di schiac- PERDONANZA, s . f. Perdonanza ; Indul- AVER TUTO EL SO IN PERICOLO, Avere tutto
ciatine o in una nave di biscotto o in una genza. il suo in sul tavo'iere, in pericolo .
madia, Smarrirsi , perdere il coraggio ad TOR LA PERDONANZA, Andare a perdonan- BISOGNA SCAMPAr i pericoli , Alla pentola
ogni piccolo sinistro evento . za o alla perdonanza, vale Visitar chiesa o che bolle non vi si accosta la gatta ; ovv.
PERDERSE NE LA FELICITÀ . Affogare nella altro luogo pio per ottener le indulgenze le mosche non vi s' appressano . Prov. per
bonaccia ; Perdersi nella fe'ic là. che ivi siano. avvertire che Non si dee stuzzicare coloro
PERDER TUTO, Perdere gli occhi, Ogni GHE DOMANDO PERDONANZA , Le chiedo che sono in collera , se ci posson nuocere.
Cosa - L'È VEGNUO PER GUADAGNÅR E EL LI perdono, compatimento ; ovv. Mi perdoni, CHI TEME I Pericoli no se META A IMPRE-
HA PERSI TUTI, Egli è venuto per lana e se mi scusi. SE, Chi ha paura di passere non semini
n'è io toso, Dicesi di uno che si lieva dal PERDUO, add. si dice pur in vece di PER- panico, detto fig.
giuoco scusso, cioè ha perduto tutti i danari DESTO nel sign. di Perduto. CHI VA NEI PERICOLI UNA VOLTA O L'ALTRA
che aveva in borsa PER EL CHE , Per lo che, Per la qual GHE CASCA, Tanto va la gatta al lardo che
EL LOVO PERDE EL PELO MA NON EL VIZIO, cosa. vi lascia lo zampino . Dicesi del mettersi
Il lupo cangia il pelo ma non il vizio o il PERÈR, s . m. Pero, Albero che produce le più volte ad un rischio che alla fine vi si
vezzo o la natura. pere, detto da' Botanici Pyrus communis, rimane.
FAR PERDER A QUALCUN LA TRAMONTANA, Ce ne sono molte varietà. V. PERO. EL PERICOLO XE PIÙ GRANDO DE QUELO CHE
Cavar uno di scherma o di tema , Fargli PERÈTO , s . m. Peruzza , Piccola pera SE CREDE, Il diavolo è sottile e fila grosso,
perder la regola nell' operare. Confondere Pera giugnola , Prime pere che maturano detto fig.
alcuno ; Farlo smarrire. in giugno, detto anche Moscadella. METER A PERICOLO UNA COSsa , Mettere a
No GH'È PERICOLO CH'EL SE PERDA, Non PERETO DE VERO, Fiala, Piccola boccia sbaraglio.
gli muore la lingua in bocca ; vale Esser di vetro. METERSE A PERICOLO DE BASTONAE, Uccel
loquace. PERETI DEI LIMONI, Pera bronca, Specie lare a cocco e . V. in MAL.
O PERDER EL DEO O TAGIARSE EL BRAZO, di Limone così detto dalla sua figura. GH'È PERICOLO CHE NO ME CONTENTA, LO-
Bisogna bere o affogare, Prov. dicesi di PERĖTI DE RANE , dicesi la Polpa delle co- cuz. fam. detta con ammirazione, E di che
Chi si trova in estrema angustia e necessità sce delle rane che si mangiano fritte . sorta mi contento! No GHE PERICOLO
di risolvere. PERFIDAMENTE , avv. Perfidamente, Con CHE PARLA, NO GH'È PERICOLO CHE CASCA ,
PERDESTO , add. da Perdere Perduto -- perfidia. Non son si cucco di parlare ; Non temo di
EL GA PERDESTO, Egli ha perduto. ABITO FATO PERFIDAMENTE, CARTA SCRITA cadere.
PER DIA PERFIDAMENTE e simili, vale Malamente ; PERICOLI IN MAr, pericoli in tERA, PERI-
PER DIANA Alla peggio ; Senza allenzione ; ignoran- COLI SU UNA CASSA DE NOGHERA, PERICOLI SU
PER DIANA DE DIA Tutti modi avverb. temente ; Pessimamente. LA PANZA DE LA MASSERA. Dettato famigliare
PER DINA PERFILO, dicesi dagli idioti per Profilo. usitatissimo, a guisa di proverbio inteso ad
e specie di giuramento, A fe; A fe di Dio ; PERFINO PERFINA e PERSIN O PERSINA avv. indicare la frequenza dei pericoli d'ogni
Per mia fe ; In fede buona ; Affededdieci ; Sino; Insino ; Infino e Fino . Preposizione specie a cui ovunque si è sottoposto. È al-
PER PER PER 495
quanto sconcia e quasi oscena l'ultima delle PER L'AVANTI , In addietro ; Per l'avan- così detta perchè pare acerba ed è matu-
quattro parti di esso Dettato, per cui chi fa ti, nel tempo passato. га PERO MOSCATON , Pera moscade'lo-
professione di onestà e decenza nei discorsi PERLER, V. MAKGARITÈR. na PERO MOSCATO O MOSCATELO, Pera
non la proferisce e si limita alle sole tre Gonfia, dicesi da Fiorentini a Colui che moscadella e moscadelina o Pera giugno-
prime. ZANCHI. col fiato lavora vetri alla lucerna. la --- PERO NARANCIN, Arancia o Arancina,
PERICOLOSA, 8. f. Voce di gergo de' Bar- PERLETA, Perletta ; Perlino, Piccola per- Pero d'estate PERO RUZENE, Pera rog-
caiuoli, che vuol dire la Bottigl.a. la. gia o ruggine --- PERO SPADA, Pera spada
PERICOLOSO , add . Pericoloso e Peri- PERLETE MATE O FALSE , Margheritine, o spadona --- PERO SPINACARPO, Pera sp´n´
glioso. Piccoli globetti di vetro che si fabbricano di Carpi o pericarpiu PERO VERGOLOSA,
PERICOLOSO, detto sust. in T. di gergo specialmente in Venezia e in Murano, de' Peru verghottala o zuccaia -- PERI CODO-
de' Barcaiuoli, vale Bicchie o ANDEMO A quali si fanno vezzi e altri ornamenti fem- GNAI, Pere guaste, Cotte in vino e asperse
CHIARIR UN PERICOLOSO DE SCABIO, Locuz. minili. V. CoNTARIA. di zucchero.
furbesca, che vale, Andiamo a bere un PERLETAR, v. Imperlare, Adornar coa MANDAR DAL PERO AL POMO, Maniera fig.
gotto di vino. perle. ant. lo stesso che MANDAR DA ERODE A P₁-
CHIARIR UN PERICOLOSO DE STOPA , vale Be- PERLIN , add. Perlato , Del color della LATO, V. MANDAR.
vere. V. STOPA. perla. PERO BRUTO E BON, Pera brula , buona .
PERICRITANTE , add . Voce detta dagl'idio- PERLUSTRAR, v. Voce latina da Peru- così registrato nel Dizionario botanico di
ti per Periclitante o Pericolante, Che è in stro o Lustro, che vale Guardar per tutto, Targioni Tozzetti, Frutto di ventre quasi
pericolo. Indagare; Esplorare ; Far perqu sizio- rotondo, di scorza scabra, striata, di colore
PERIERA, V. Petriera . ne ; Visitare : cioè Il farsi dall' autorita po- fosco, di polpa succosa e di sapor soavis-
PERINA, Pierina, detto per vezzo, è nome litica o criminale una visita domiciliare o simo.
proprio di Femmina. simile. AVER UN PERO MORTO, Maniera di gergo ,
PERINTENDER, v. Intendere, Sentire, PERLUSTRAR UNO, Frugnuolare o Frugno- che vuol dire Avere un rendevos , un ap-
Udire, Pervenire una cossa all' orecchio. lare uno, vale Visitare e guardar le sac- puntamento ; e dicesi talora in mala parte.
PERIO Perito, add . da Perire. cucce di uno : il che si fa dalla guardia ad V. RENDEVU.
PERITAR, v. Far perizia. un arrestato o sospetto. La guardia lò in- PERO (coll' e larga ) s. m. T. de' Calafati,
PERITAR EL DANO D'UN CAMPO O simile, Pe- contrò, lo fermò , lo frugno'ò . Caldaia, Specie di vaso di rame più o meno
ritare è voce usata nel Foro . Stimare il PERLUSTRAZION , s . f. Visita domicilia- grande, in figura di campana rovescia , nel
danno ; Valutare ; Giudicare. re; Perquisizione ; Ricerca. quale si fan liquefare la pece, il catrame ed
PERITO, 8. m. Agrimensore ; Geometra , PERMALIN, dim . di PERMALOSO. Sdegnosel- altre materie inservienti ad impeciare e in-
Misuratore de' campi, e vale anche per Sti- to , dicesi di Chi è dilicato, tenero, che age- tonacare le barche.
matore. V. STIMADOR. volmente mostrasi alterato. PERÒ , Però , Congiunzione .
PERIZIA, s. 1. Stima ; Slimazione ; Valu- PERMALÒSO, add. Permaloso, Sdegnoso, PERÒ , si dice in vernacolo anche per
tazione; Giudizio , Atto dei Periti per cui che ha per male ogni cosa, che piglia per Tuttavia ; Nondimeno HO SENTIO LE
essi fanno cognizione delle qualità, quan- male gli altrui detti, atti ecc. Schifo, Di- VOSTRE RASON ; ME RISERVO PERÒ DE DELIBE-
tità e situazione de'beni o di effetti mobili, spettoso. RAR , Ho sentito le vostre ragioni ; tutta
del loro stato attuale e del loro valore . FAR EL PERMALOSO, Piglare il buffon- via mi riserbo di deliberare.
PERLA, s . m. Perla ; Margarita . Sostanza chiello , Mostrare d'essere adirato, fare il PEROLO (colle stretta ) s. in. e per lo più
dura, bianca e ordinariamente tonda , 0 permaloso. in plur. PEROLI (che suona PERETI, cioè
Specie di calcolo, che si forma nel testaceo PERMESSO, s . m. Permesso è voce di uso Piccole pere) Condoli, direbbesi a quella
marino detto Metilo margaritifero. fra noi, che si parla e si scrive e intendesi specie di Orecchini d'oro o di simile me-
Perlagione , chiamasi quel Lustro della Quella permissione di vacanza o di assenza tallo che usansi portare dalle villane per
perla, che dà nel vermiglio cangiante. temporanea dall'Uffizio che da un Presiden- ornamento , le parti inferiori de'quali pen-
PERLE MATE, Cocca, oggidì nel commer- te o simile a'suoi impiegati soggetti . denti fatte a forma quasi di minutissime
cio è il nome che si dà alle mezze perle ar- PERMINIR, v . Espiure ; Pagare il fo; pere, sono ciondolanti.
tifiziali fatte colla coccia delle perle mede- Scontare; Digerine i buoni bocconi, Far la Dinderlo, si dice a Quel finimento che le
sime e riempiute di cera, che con proprio penitenza del fallo commesso . Villane padovane mettono ne ' pannilini che
nome chiamasi Madreperla. EL LA PERMINIRÀ UN Dì, Da u'timo è bel portano in testa.
Perla di numero , diconsi Quelle che sono tempo, e vale Che si dee temere che da ul- PEROLO, ed anche PEROLOTO, parlando di
tonde ed eguali in chiarezza, grossezza e timo venga il gastigo . ghiaccio, Ghiacciuolo o Diacciuolo , dicesi
figura. Perle scaramazze, Quelle che sono PERNIGOTO, s . m. Perniciotto o Perdi- a quell'Umore che agghiaccia nel grondare .
sfaccettate e irregolari . Queste ponno esser ciotto e Starnotio, Figliuolo della Pernice . L'acqua si congela in cadendo e nelle
anche di numero se sono uguali fra loro. PERNISE , s. f. Pernice comune. Sorta volte a modo di ghiacciuo'o.
BUTAR FORA PERLE , detto fig. Oracolare, d'uccello di penna bigia, grosso quanto un PERPETUARSE , verbo molto usato nel
Pronunziare o Pretendere di pronunziar piccione e molto ricercato per la bontà della discorso delle persone colte, Perpetuarsi, e
oracoli. sua carne. Linneo lo chiama Perdix rufa, intendiamo più comunemente Continuare
ONORATO CO FA UNA PERLA , Illibato ; e Temmink, Perdix rubra. senza interruzione , mantenersi nel posses-
Puntuale ; integro ; Onesto ; Uomo spec- PERO (coll'e stretta) s . m. Pera ; Peruzzo; so d'una carica, d ' un diritto o di una cosa
chiato. Frutto dell'albero Pero. in somma vantaggiosa a pregiudizio altrui.
AVER LE PERLE AI OCHI, Aver i goccio- PERO BERGAMOтo, Pera bergamotta - PERÒMO ( coll' o largo ) Sembra voce cor-
loni di questa posla . Piangere a sonagli BONCRISTIAN, Buoncristiana ; e s'è d'in- rotta dal latino barbaro Pro homine o Pro
di sparviero. V. LAGREMONA. verno, Vernina ·- PERO BUTIRO, Pera bur- omni e vale Per caduuno ; A cadauno; Per
RIDER CHE NO PASSA LE PERLE, V. Ri- rosa o bulirra, la quale si divide in Butir- singu'o. QUATRO O CINQUE PERÒMO, Qual-
DER . ra grigia, in Butira rossa e in Bulirra tro o cinque per caduuno, cioè Ad ognuno .
TUTO PERLE , Imperlato , Adornato di dorata - PERO CABAVELO , Pera caravel- UN PEZZO PEROMO, Un poco per ogni
perle. la PERO DA INVERNO , Peru vernerec- capo d'uomo o per c'ascheduno , Riparti
PERLA IN T'UN OCHIO, Lo stesso che Nu- cia DAL DUCA, Pera Cosima PERO tamente.
VOLA, V. GNOCO O PERO BRUTO E BON, Pera bugia, da, DARGHE RASON UN POCO PERÒMO, Dare in
494 PER PER PER
quel mezzo, Quando si dà la sentenza al- PERSO, add. Perduto, Smarrito. anche quella, in cui si conficcano i piuoli
quanto in favore dell' una parte e alquanto CO S'HA PERSO S'HA PERSO , Abbi come per- per formar le scale portatili.
in favore dell'altra. duto ciò che infatti è perduto , Maniera PERTEGA DEL Versòr , V. Versor .
PEROSINI, s. m. Voce Contadinesca , di- prov. che serve d'ottimo suggerimento per PERTEGA DA MISURAR , Pertica, T. degli
min. di PEROLI. Pendenti, Sorta d'orecchi- la qu'ete dell'animo . Agrimensori. Sorta di Misura per lo più di
ni d'oro, che hanno per ciondoli delle parti MEMBRO PERSO, Membro perduto cioè Pri- terreno.
fatte a foggia di minutissime pere . vato del senso e del moto per apoplessia. LONGO CO FA UNA PERTEGA, delto per agg.
PERPETUEL, s . m. T. de' Merciai, chia- Perduto delle braccia, delle gambe, occhi ad uomo, Lungo quanto una pertica. V.
masi una specie di Rascia finissima e di ecc. vale Storpiato, Rattratto, Accecato . STANGA e STANGHIRLÒN .
molta durata. PERSO DRIO, Esser perduto d'alcuno o PERTEGADA, s. f. Perticata, Colpo di
PERPÈTUO, add. Perpetuo ; Perpetuale. alcuna o innamorato vale Esserne grande- pertica ; e quindi Perticare uno vale Per-
L'È LÀ IN PERPETUO, È sempre li o là, mente innamorato . V. SPANTO. cuoterlo con pertica. Vale anche Misurazio-
Sempre in quel luogo . DARSE PERSO O PERSO PER PERSO, Cam- ne all' ingrosso.
PERPETUA, detto sustant. in T. furbesco, minare o Navigare per perduto, si dice di PERTEGADOR s. m . Agrimensore, Misu-
vale l'Anima. Chi essendo in estremo pericolo o ridotto ratore di campi .
PER SBIEGO. V. A SBIEGO . alla disperazione, si rimette intieramente PERTEGAR, v. Misurare con la pertica.
PER SBRIO, Modo d' affermazione e giu- alla fortuna. Non trovar capo nè coda. Detto in gergo, Bulcare , Ragguardare.
ramento, e vale Per Dio ; Affè. ESSER UN OMO PERSO, Essere di speranza PERTEGHER , s. m. T. de Pescatori ma-
PERSECUTOR, 8. m. Persecutore ; Persc- perduta, cioè Dal quale non vi sia d' atten- remmani, Calasta di pertiche, Massa di
guitatore. der nulla di buono. pertiche depositate nelle Valli per essere
PERSECUTOR, detto nel parlar fam. vale PERSO IN T'I GUSTI , Abbandonato alpiace- adoperate all'occorrenza.
per Seccaggine ; Rompicapo , Noia. re, alle passion , ecc. vale Immerso, tutto PERTEGHETA, 8. f. Pertichetta, Piccola
PERSEGADA, s. f. Persicata , chiamasi dato in preda ai piaceri e alle passioni. pertica.
Conserva di pesche per lo più stiacciate e PERSONALIZAR, v. Personificare, For- PER TEGÒN, add . Lo stesso che STANghir-
prosciugate. Ma noi nell'uso più comune in- mare in persona : come i poeti e gli oratori LON, V.
tendiamo quello che dicesi Cotognato, cioè personificano la Morte e i pittori e scultori PERTEGONA, s. f. Perticone, Gran per-
Confettura di mele o di pere cologne, con- la rappresentano in forma d' un carcame o tica.
dita con zucchero, in cui non entrano pe- scheletro umano armato di falce. PER TUTTO , V. DAPERTUTO.
sche. PERSONAZO , T. ant. Personaggio. PERÙCA , S. f. Parruca -- Perrucca è
AVER UN COOR DE PERSEGADA, detto metaf. PERSORO, Lo stesso che PERSENARO, V. Francesismo.
Avere un cuore di zucchero, cioè Dolce, PER SPASSO, V. Spasso . Peruca a la DOLFINA, Parrucca alla del-
tenero e pieghevole . PER STORTO , V. STORTO. fina , Foggia di parrucca che usavasi nel
PERSEGARIA. Voce del volgo che vale Ab- PERSUASION, s. f. Persuasione. secolo XVIII, la quale finiva dolcemente in
bondanza di persici o anche Campo piantato AVER PERSUASION DE UNO, Aver buona acuto. Dicevasi alla Delfina forse dal Delf-
di peschi . opinione o grande opinione di uno , vale no di Francia, che così usasse per moda
PERSEGHER, s. m. Persico o Pesco, detto Averne stima. portar la parrucca.
da Linn. Amygdalus Persica , Albero che NO AVER PERSUASION, Non ave, ne opinio- Parrucca a groppi chiamavasi quella
produce le pesche o sia le persiche . ne, Non acconsentire coll'animo. che abbiam veduto anche noi fin dopo la
PERSEGHETO , s. in. Peschetta, Piccola PERSUASO , Persuuso , add. da Persua- metà del passato ultimo secolo, la quale fi-
pesca. dere. niva al di dietro in due specie di code an-
PERSEGO, s. m. Pesca ; Persica , Frutto SE LA XE PERSUASO , Maniera del basso nodate.
del pesco. volgo , che vale , S'ella crede ; S'ella è cor- PERUCA IN SACHETO, Purrucca in borsa,
PERSEGO CHE SE TIEN, Pesca duracine. lese ; S'e la è convinta ch'io lo meriti ; Se V. BORSA .
PERSEGO CHE SE LASSA, Pesca spiccatoia ella favorisce . PERUCA DE STOPA O DE CANEVO, Signor di
o che spicca, Quando la pesca apresi in POCO PERSUASO, Mal pago ; Non pago o Maggio, vale Signore da burla : detto per
due colle mani. Diceși Spiccacciola quando appagato ; Poco soddisfatto o contento ; ingiuria al gentiluomo che sia decaduto.
il nocciolo s separa di per sè dalla polpa Poco persuaso . L'È UN BOCÒN DE PERUCA ! Dicevasi con
che lo riveste. PERSUGA, add. Soppasso ; Umidiccio, Non ammirazione d'uomo destro : dall'uso che
PERSEGO DE COLOR ROSSO, Sunguignola, bene asciutto. v'era circa la metà del secolo ultimo passato
Specie di Pesca la cui polpa è rossa come PERSUGAR, v. Prosciugure, Togliere l'u- di portar la parrucca per moda. Eg'i è un
la radice della Barbabietola. mido da che che sia ; Asciugare. d. itlaccio, un furbo in cremisì, un masca-
A L'AMIGO PELEGHE O CURÈGHE EL FIGO, A PERSÙTO, 8. m Prosciutto o Presciutto, gno; Un bagnuto e cimato . V. FURBO.
L'INIMIGO EL PERSEGO, All' amico mondar- Coscia di porco salata e secca. Il suo colore L'È una cima de PERUCA, Fiore o Cima di
gli il fico, al nemico la pesca . La pelle del si chiama Grana. Prosciutto di grana vi- canaglia ; Sch uma di ribald o degli scia-
fico è dannosa, quella delía persica saluta- vissima. gurati, e vale Sciaguratissimo, Ribaldis-
re, come pretendesi . DURO COME UN PERSÙTO , Improsciuttato, simo.
PERSEGO (Pesce) s. m. Pesce persico, Prosciugato e sodo a guisa di prosciutto ; e * SERVIR DE BARBA e de peruca, Locuzione
Pesce di fiume detto da Linneo Perca Flu- dicesi ancora per simil . de'vecchi che hanno comunissima, che detta in sentimento na-
viutilis . Il suo colore è generalmente rosso, le carni fitte sull'ossa. turale vale Servir alcuno compiutamente in
con fasce bleu e rosse sulla testa e sulla PERSÙTI, detto per ischerzo, vale Nati- ogni sua occorrenza, appunto come farebbe
parte anteriore del ventre. La sua carne è che, Chiappe. un barbiere che ad un suo ricorrente rades-
molto stimata. PERTANTO , Per questo ; Appunto per se la barba ed acconciasse la parrucca. La
PERSÈMOLO, V. PERSEMOLO . questo ; Per ciò stesso ; Per ciò appunto. stessa locuzione usasi poi ben sovente in
PERSENARO O PERSARO, s. m. T. agr. PERTEGA, s. f. Pertica, Baston lungo , V. senso ironico, ed allora ha un tutt'altro
Pressello, Quel legno con cui si preme la LATOLA. significato ; equivale cioè a Lacerar san-
massa del fieno posta sul carro. Piantone, vale Palone spiccato dal ceppo guinosamente la fama altrui; Dirne tutio
PER SGALEMBRO . V. SCALEMBRO . della pianta, V. LATOLA. il male possibile, ed anche Ca'unniarlo ac-
PERSIN, V. Perfìn. PERTEGA DA REDE, Staggio , Così chiamasi canilamente ; Fargli gravissimo danno
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con biasimi e con sinistre informazioni si posi sul petto e generi la detta oppres- Ciò che si è pescato - Restata, la Pesca
sul suo conto ; Spacciarlo definitivamente sione o specie di soffocazione. Dicesi anche del pesce chiuso nella rete ogni volta che si
nella pubblica opinione ecc. PESARIOL, V. getta, che dicesi anche Giacchiata .
PERUCHÈTA. s. f. Parrucchino, dim. di PESAR, v. Pesare ; Gravitare . PESCANTE , Voce antica ricercata , vale
Parrucca, Piccola parrucca ; ma dicesi ordi- Pesare ; Librare ; Bilanciare , Pesar Pescatore .
nariamente più in senso avvilitico e dispre- con bilancia - PESAR CON SCRUPOLO, Cara- PESCAÒR , s . m . Pescatore , Quello che pi-
giativo, che in senso semplicemente diminu- tare, Pesare minutamente, e dicesi propr. glia pesci pescando.
tivo. Per quest'ultimo usasi invece PERU- delle gioie . PESCAÒR, s'intende comunemente anche
CHIN, V. UN
Pesar come un'alega , V. ALEGA. Quello che vende pesce, il quale propriam.
PARUCHÈTA, dicevasi per dileggio e talora Pesare , dicesi per Rincrescere, Dispiace- s'appella Pescivendolo o Pesciaiuol).
per antonomasia, di Persona misera che re - ME PESA ASSAE CHE NOL ME CORISPON- PESCAORA, s . f. Pescatrice, La femmina
portasse una parrucca vecchia e sudicia. V. DA, Mi pesa o Mi duole o Duolmi o M 'è di Pescatore.
in SCUELÒTO. grave ch'egli non mi sia grato. PESCAÒRÈTO , s . m . Pescatorello , Piccolo
PERUCHIER, s. m Parrucchiere e Per- EL PESA CH'EL ME TIRA ZO LE SPALE, Pesa pescatore. Pescatore di piccole pescagioni,
rucchiere , Maestro di far parrucche. che spiomba, cioè Pesa assaissimo. dicesi Quello che attende a pescar dalle rive
Chiamasi egualmente l'Acconciatore e SAVER QUANTO UNO PESA , Saper quanto delle acque con ami, lenze, reticelle e si-
l'Acconciatrice, Quelli che semplicemente corra il cavallo d' a'cuno, detto fig. cioè mili.
acconciano i capelli. Quanto se ne estenda l'abilità. PESCAR, s . m. T. Mar. Linea d' immer-
PERUCHIERA, s . f. La Mog'ie o Femmina PESARIOL , s. m. che a Treviso dicesi FRA- sione , dicesi Quella sino alla quale è calco-
di Parrucchiere, la quale per analogia ad CARIOLA, Fantasima, chiamasi Quella op- lato dal Costruttore che deve immergersi la
altri termini consimili e così formati po- pressione e quasi soffocamento che altri nave pel proprio suo peso.
trebbe dirsi Parrucchiera o Acconciatrice. sente nel dormire supino, e che i Latini di- Bagnasciuga, chiamasi Quella parte della
PERUCHIN, s . m . Parrucchino , Piccola cevano Incubus. nave ch'è la linea a fior d'acqua. V. REGIA e
parrucca . V. Perucheta . PESCA, s. f. Pesca e Pescag one, Il pesca- OPERA.
PERUCONI, dicevansi ai tempi della Re- re e Ciò ancora che si è pescato. Le varie PESCAR, v. Pescare , Cercare di pigliar pe-
pubblica per antonomasia, i Gentiluomini maniere di pesca usate da'Veneziani sono le sei. V. le differenti maniere di pescare alla
cioè i Patrizii, che portavano la parrucca ; seguenti. Voce PESCA e anche TRATA.
ina s' intendevano i Patrizii elevati e pri- Pesca a cerchio, fassi in tal modo. Lan- PESCAR UN SECHIO IN POZZO, Ripescare ,
massi. ciasi all'acqua un cerchio col fondo di rete, Cavar dall' acqua un secchio o alcuna cosa
PERVEGNIR , Appartenere ; Aspettarsi ; il quale sia tirato al basso da pietre, e get- che vi sia caduta dentro.
Pertenersi. tandovi sopra dell'esche, richiamansi i pesci PESCAR, parlando dell' immersione d'una
PERVEGNIR, nel parlar famil. dicesi per che prendonsi tirandosi con prestezza il cer- nave nell' acqua, Pescare più o meno ; Pe-
Addire; Addirsi; Affarsi ; Confursi, Ben chio. scare più a fondo, dicesi delle navi che si
convenire -- No GHE PERVIEN, Non gli con- PESCA A TOGNA, Pesca a lenza, V. To- tuffano più o meno nell' acqua , secondo la
viene; Non gli si addice ; Non gli è dice- GNA. loro gravezza in ispecie. Prender molta o
vole, Gli sconviene. PESCA A CANA, Colla canna . cioè Tenen- poca acqua .
L'EREDITÀ NO GHE PERVIEN, L'eredità non do in mano una canna, alla cui cima sia at- PESCAR MINCHIONI , detto fig. Pescare,
gli attiene o non gli appartiene, cioè Egli taccata la lenza. vale Cercar con arte di sapere gli altrui af-
non è in diritto dell'eredità. V. ATENER. PESCA A COCHIA, V. COCHIA. fari. V. DESCALCINAR .
PERVEGNUO , Appartenuto, add. da Ap- PESCA A PIELEGO, Calasi in fondo al mare MI NO SO COSSA CH'EL PESCA, detto fig. Io
partenere. V. PERVEGNIR. dalla barca detta Pielego una corda armata non so ciò ch' egli si peschi o in quan-
PERVERTIO, add . Pervertito , cioè Guasto, di lenza e di pietre che la traggano al basso, t'acqua si peschi, cioè Non sapere quel
Corrotto . tirandola dopo qualche tempo coi pesci at- ch'ei si faccia o a che termine uno si trovi.
PERZO, (colla z aspra) Maniera ant. che taccati. Perder la scherma ; Uscir di scherma . V.
più non s'usa ; ora direbbesi PERCIÒ, V. PESCA A PARANGALO, Attaccansi le lenze SCRIMIA.
PESA, s . f. Staderone, Dicesi Quella specie armate presso all' amo de' piombi che le PESCAR BEN DRENTO, Pescare a fondo o
di bilancia, che serve per pesare carra di traggono al basso a zucche secche galleg- Pescare a dentro , valgono Sapere con fon-
fieno o simili, e che nelle sue tacche comin- gianti sul mare, e si ritirano coi pesci at- damento ; e per contrario Pescar poco a
cia a contar dal mille e seguita sempre a taccatisi. fondo, vale Sapere superficialmente. Non
migliaia . PESCA A TARTANA, Pescare a bufala, Una credo ch' e'peschi tanto a fondo che basti.
PESADA, s. f. Pesamento ; Bilanciamento, maniera di pescare con due tartane che ti- VATELA PESCA, lo stesso che VATELA CATA,
L'atto del pesare . rano una sola rete. V. CATAR.
PESANTE, add. Pesunte, Cosa che pesa, PESCA A ZATARA, A FOGIA, A ARDORE . Pe- ANDAR A PESCA DE MINCHIONI, Pescare gli
Ponderoso - ASSAE PESANTE, Gravaccio, sche che si fanno di notte. A ZATARA Si pesca avunnoiti, cioè I sempliciotti, gli uomini
Smisuratamente grave. Parlando di Bic- sbattendo l'acqua dal di sopra d'una zattera senza esperienza, per poterli attrappare. V.
chieri vecchi e pesanti Boccaccio disse Ag- senza sponde, ed in cui siano fuochi accesi ; MERLOTO.
gravali. il pesce impaurito salta e trovasi sopra la PESCARESSA, s. f. Burca pescareccia,
OMO PESANTE, Noioso ; Fastidioso ; R- zattera dove vien preso. A FOGIA e A ARDO- Barca addetta alla pescagione in mare.
cadioso ; Molesto. RE si pesca con fuochi per vedere il pesce PESCADA, chiamasi ancora da' pescatorelli
PESANTE , detto sust. in T. di gergo, vale che prendesi con la fiocina. vaganti quella quantità di pesci di diversi
Piombo. GRAN PESCA, Maccheria di pesce o Mac- generi o specie ch'essi offrono talvolta in
PESANTOLA , S. f. Efialle . Specie di caria, vale Gran pescheria abbondante. vendita, vagando per le strade della Città e
malattia, che consiste propriamente in una PESCA VAGANTIVA, Pesca vagante, cioè Il gridando CHI VOL STA PESCADA ... OH CHE
forte oppressione di petto, per cui pare pescare che fassi ora in un canale ora in un BELA PESCADA ... QUANTO ME DALE DE STA
che manchi la respirazione o che ven- altro, non in località fisse. BELA PESCADA.
ga essa resa impossibile. La superstiziosa PESCADA, s . f. Pescala ; Presa di pesce, Così pure chiamasi figuratamente e scher-
antichità la attribuiva ad un Essere sopran- Tratta di pesce ; Tutta quella quantità che zosamente PESCADA qualunque massa di
naturale, o spirito, che presa forma umana. si piglia pescando Pesca, dicesi anche di cose di vario genere, che si comprano in
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1una sola volta.• Per esempio, uno sceglie da PESSE, s. m. Pesce, Nome generico di tutti le Esser quello tra i giuocatori, su cui ri-
un erbaiuolo dell' insalata, de' cavoli, delle gli animali che nascono e vivono nell'acqua . cade la perdita di tutto il giuoco.
carote e simili e poi dice : QUANTO VOLEU DE BAISE DEL PESSE , V. BAISE ALE DEL PESTACHIO , s. m. Pistacchio , Nome d'un
STA PESCADA. PESSE, Pinne, Quelle che sono al petto di- frutto che nasce da un albero indigeno de'
PESCARIA, s . f. Pescaria, Luogo dove si consi Pinne pettora'i, Quelle presso al- paesi caldi, detto di Lion . Pistacia vera :
vende pesce. l'ano. Anali, Le altre presso alla coda, ed è originario dell' Asia, ma ve n'ha an-
PESCARIA. dicesi nel parlar fam. per Im- Caudali La coda si dist n que secondo la che nell' Italia meridionale e in Sicilia ,
mindezza o lezzo, Cosa sporca schifosa e sua figura, d'cendosi Coda incavala o bi- ove fu fatto trasportare dall'Imperatore Vi-
puzzolente - SAVER DA PESCARIA, Saper di forcuta quando è a coda di rondine, e così tellio.
pesce o di pescheria ch'è il puzzo del pesce Tronca, Troncata o sia tagliata ; Ovale, PESTACHIO DA TERA, Cece o Pistacchio
vicino a corrompersi. V. SAVER DA LISPIO in Forcuta MUSTACHI DEL PESSE, Barbiglio- di terra e Mani, Pianta annua, ch'è nati-
SAVER e LISPIO. V. ERBA PESCARIA, in ERBA. ni, Sono quei filamenti che hanno alcuni va de' paesi caldi, ma che anche fra noi si
PESCE, V. PESSE . pesci all'estremità della loro testa. coltiva, detta da Linn. Arachis Hypogea.
PESO, s. m. Peso. PESSE DA LATE, Pesce latteo, dicesi del È osservabile questa pianta perchè produ-
PESO DE LA BALANZA, V. BALANZA. Maschio allorchè ha il latte con che feconda
ce dei fiori monoecii, cioè quelli della ci-
PESÈTO , 8. m . (colla s dolce) Alquanto l'uova. V. LATE DEL PESSE, in LATE. ma sterili, onde pare che non produca frut-
peso, cioè peso leggieri, non grave. PESSE GRANDO, Pescione EL PESSE to ; ma i secondi sono nascosti dalle foglie
PESO D'UNA PORTA, Archipenzolo, Peso GRANDO MAGNA EL PICOLO, Il pesce grosso e si vedono nel fusto da basso , i quali so-
che pende con una cordicella dietro ad una divora o inghiottisce il minuto ; e vale fig. riti che sono, voltano il loro gambo, pro-
porta per far ch'ella si cbiuda senza toc- che Il potente opprime il debole. fondano e nascondono l'ovario nella terra
carla. PESSE IN CONZA, Pesce marinato , Pesce con gran forza, divenendo assai duri e le-
PESI DE LE CARTE, Gravafogli, formella fritto, e posto in aceto. gnosi i detti gambetti, e maturano il frut-
di pietra o marino con impugnatura da met- PESSE NOVELO, Uguanolto o Uguannolto to sotto terra. I due semi che si trovano
tere sopra i fogli acciò non isvolazzino e non e Avvannolo e Nonnalo , Pesce piccolo di in questo frutto o baccello, della grossezza
si smarriscano. quest'anno. dei ceci, sono buoni a mangiarsi crudi o
PESO SPORCO, Peso lordo, cioè Peso che PESSE POPULO, Pesce minuto ; Minula- cotti, ed hanno il sapore del cece e della
non è netto di tara. g'ia ; Quisquiglia ; Pesciolini ; Pescia /el- nocciola.
Peso netlo o al neŝto vale Detratti i cali, li Per simil. Regazzaglia , dicesi di Mol-
PESTADA, 8. f. Pestata ; Pestamento ;
le spese o altro. titudine di ragazzi.
· Tritura - Infrantoiato dicesi Quella quan-
PESO METRICO, V. METRO. PESSE ARMA. V. ARMA.
tità d'ulive che si infrange in una volta.
A PESO DE RAVI, A misura di crusca o di CHI DORME NO PIA PESSE , V. in DORMIR. PESTAFÈRO, s. m. T. de' Pesc . che a Ro-
carboni, e vale Sovrabbondantemente. LOGO PIEN DE PESSE, Luogo pescioso o vigno dicesi SCARPOLERO e CALEGHERO, Ca-
DAR BON PESO, Dure vantaggio e di van- pescoso e piscoso. stagnola, Sorta di Pesce di mare di colo-
taggio nel peso ; e s'intende a favor del PESSE, s. m . detto in T. de ' Stamp . La- re castagno scuro , ch'è lo Sparus Chro-
compratore PESO SORA LA BROCA, Peso sciato ; Lasciatura . Errore del Composi- mis di Lianeo, e di cui il nostro Nardo,
traboccante. tore allorchè lascia indietro una o più pa-
role. seguendo Artedio , fece un nuovo genere ,
DE PESO, modo avv . Subito ; Tosto ; Tan-
chiamandolo Chromis Chromis , per essere
lusto -- ANDAR DE PESO IN T'UN LOGO, Andar FAR UN PESSE, Lasciare ; Fare una la- il Comide degli antichi.
tosto ad un luogo. sciatura o un lasciato.
PESTAMENTO, s . m. Pestamento ; Pestio.
STK PUTE ME XE DE PESO, Queste mie figli PESSE CAN. V. CAN PESSE .
PESTAMENTO DE PIE, Scalpitamento ; Scul-
mi pesano, cioè Mi dan pensiero, mi dau noia . FESSE GATO, V. GATA D'ASPREO.
piccio, Stropicciamento de' piedi in andau-
SUPERAR DE PESO, Preponderare . PESSE MANZO, V. Goro. do.
AVER UN PESO ALLA TESTA, Aver gravez- PESSE MARTELO , V. BAILE , pesce.
PESTAMENTO DE PEVARE O simile, Tritu -
za nella testa o gravezza di capo. PESSE PERSEGO, V. PERSEGO . ramento ; Titurazione.
Peso morto dicesi il Solo e semplice peso PESSE POPULO, V. in PESSE. PESTÁR, v. Pesture, Ammaccare una co-
assoluto, per cui le cose naturalmente pre- PESSE PORCO, V. Porco . sa per ridurla in polvere e raffinarla - Sop-
mono una sopra l'altra senza forza o movi- PESSE SPADA, V. SPADA, ed anche VOLPE
mento -- Comprare a peso morto vale pesture, vale Rompere in parti grossette,
DE MAR.
PESSÈTO , s. m Pescetto ; Pesciatello ; e non ridurre in polvere come nel pesta-
comprare qualche animale al macello pe-
sandolo morto Comprare a peso vivo è re - TORNAR A PESTAR, Ripestare.
Pesciarel'o ; Pesciolino, Piccolo pesce mi- PESTAR EL PEVARE, Acciaccare ; Soppe-
il Comprare un animale pesandolo vivo. nuto Frittura e Avagnotti , chiamasi il
stare, Rompere ammaccando ; lo che è po-
Peso grosso, diciamo a Quello ch'è rag pesce minuto che si frigge.
co meno che Infrangere. Pepe acciacca-
guagliato a libbra grossa e Peso sottile a PESSETO DEL BRAZZO, Pesce, chiamano i
to.
quello ch'è ragguagliato alla libbra sottile . Medici uno de'muscoli del braccio.
PESTAR EL BAGALA, Pesture o Bastona-
V. LIRA. PESSIÈRA , s . f. T. de'cuochi. Vaso di ra- re ―― Macerare, vale Infrangere percuo-
PESOCO ( coll' o largo) add. Grave o Pe- me bislungo, con un'anima mobile di fer-
tendo.
sante anzi che no ; Grave , gravoso. ro stagnato interna e tutta bucherata, den PESTAR LA CARTA, LE ERBE e simili, Tri-
AVER EL CORPO PESÒCO, Aver i co po tro a cui si cuocono allessi i pesci grandi,
tare o Altritare.
grave, fiacco, debole che non potrebbono convenire ad altro ar-
nese di cucina. I Romani lo chiamano Cri- PESTAR SOTO I PIE, Calpestare ; Calpe-
PESOTOLO, s . m. (colla s dolce) Lo stesso
stur uno o una cosa. Scalpitare, Pe-
che PESETO, per Peso leggieri, ma indica vel'o di rame .
gravità minore. PESSON, s. m . Pescione : Pesciaccio. stare e Calcar co ' piedi in andando . Seal-
PESOTOLO, add . Gravicciuolo, Alquanto PESTA, ( coll'e stretta) LASSAR UNO IN TE pitare le erbe, le piante, il grano ; Scal-
grave o pesante. LE PESTE, Lasciare o Rimanere nelle pe- pilare la neve.
PESSATELO ( coll` e larga ) s. m. Pescia- ste. vale Lasciarlo o Rimaner nel perico- PESTAR UNO, Zombare ; Tartussare, Per-
lo. cuotere fieramente.
rello . Piccolo pesce . V. PESSETO .
PESTÀ, add. Pestuto ; Pesto ; Frallo PESTAR UNO AL zoGo , Abbattere e Pigia-
PESSATO, s, m. Pesciotto, Pesce di gran-
dezza suffic:eate . ESSER EL PESTA, Essere il pigiato, va- re, detto fig. vale Vincergli molto.
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PESTÅR I BANCHI IN CHIESA, Fare il pic- PESTO (coll'e stretta) s. in . Trilume, Ag- brico, o Strada lubrica, dove facilmente si
chiapetto o lo stropiccione, cioè il Bacchel- gregato di cose trite, cioè di lardo , di ro- sdrucciola.
tone. smarino, aglio etc., che si soffrigge, e ser- PETAMENTO, s . m. Attaccamento, L'at-
PESTAR I PIE IN TERA, Battere i piedi ; ve per condimento di qualche minestra. taccare una cosa con l'altra - CHE PETA-
Dare in terra, Il che si fa per ira . Sfon- PESTO, parlandosi del Romore che fan- MENTI ! Che imbrattatura ! potrebbe dire
dar col piede il pavimento. no i Cavalli o gli Uomini camminando, Cal- Chi s'imbrattasse le mani con colla o simile,
PESTAR O CAMINAR DE LE BESTIE, Calpe- pestio. lavorando.
stare, Calcar co' piedi. Il calpestio delle DARGHENE UN PESTO O UN BON PESTO, Da- PETAR, v. Altaccare, cioè una cosa ad un'
bestie che fanno dilamare le ripe degli re un carpiccio o un buon carpiccio o una altra ; Incollare.
argini. dirotta o un rifrusto, vale Busse ; e detto PETAR AL MURO, Affiggere, Attaccare al
PESTÅR PER AVER QUALCOSSA, Insistere per figur . Vincere altrui nel giuoco di molta muro che che sia con colla o altro.
ottenere. somma. PRTAR DE LE BASTONAE , Suonare alcu-
PESTAR L'ACQUA IN TEL MORTER, Pestar No AVERGHENE NÈ DE PESTI NÈ DA PE- no ; Dare picchiale o busse ; Appoggiare
l'acqua o Dibatter l'acqua nel mortaio ; STAR, V. PESTAR . o Appiccicare uno schiaffo.
Dar l'incenso ai grilli, Perdere il tempo NO LASSAR UNO de pesto, Non rifinir di PETAB IN QUALCÙN O IN QUALCOSSA, Urta-
e la fatica. Mettere stoppia in aia. Batti dire ; Tempestare ; Soffregarsi intorno ad re ; Dar di urto o di petio, Avvenirsi in
il buono e fa ' l migliore, batti il tristo e uno ; Serpentare uno ; Non lo lasciar vi- alcuno o in qualche cosa toccandola.
fa'l peggiore, che anche si dice Batti il vere , Importunarlo. In altro sign. Te- PETAR LA COLPA A QUALCÙN, Appellare ,
tristo e peggiora, batti il buono e miglio- ner gli occhi ad alcuno ; Tener dietro ad voce bassa, che vale Incolpare ; Apporre ;
ra, Maniere proverb . per far intendere che uno, vale Aver cura, Badare ad uno. Accagionare ; Attaccarla ; Accoccarla ;
le correzioni rigorose non giovano a rav- PESTO, add. Pesto ; Pestalo , da Pestare. Ficcarla ad uno.
viare i perversi. POCO PESTO, Soppestalo ; Soppesto. PETAR LA ROGNA O ALTRO MAL, Appicci
No AVERGHENE NÈ DE PESTI NE DA PE- AVER LE CARNE PESTE, Aver il corpo o le care un male ad alcuno.
STAR, Non ne aver uno per medic na ; membra abbattute ; e quindi Abballimen- PETAR LÀ UNA COSSA, Deporre una cosa
Non aver un becco d' un quattrino ; Es- to di persona. sconciamente.
ser arso e distrutto , Esser senza danari. PESTRIN, s. m. Cascina , Luogo dove si fa PETAR MAN, Mettere o Por manɔ, Cavar
PESTARIOL, s. m. T. de'Pizzicagnoli, Mun- il burro e il cacio, o dove si vende il lat- l'arme dal fodero o dalla borsa ; Impu-
naiu, Quella specie di scure larga di la- te. gnarla.
ina, con due manichi di legno, che serve PESTRIN DE LE OLIVE, Fatloio o Macina- PETARSE COL VISCHIO, Impaniarsi. V. Ix-
ai pizzicagnoli per tritare le carni porci- toio, Luogo dove si tiene lo stromento col VISCHIARSE .
ne da far salsicee. quale s'ammaccano le ulive ; Stanza dove PETARSE IN QUALCHE LOGO, Appillottar-
Pestatoio o Pestello , si dice quella si fa l'olio. si ; Impancarsi; Appollaiarsi in qualche
Mazza di legno o di ferro con cui si pesta PESTRIN DA MASENA, Pistrino, Nome che luogo.
nel mortaio. V. Mazza. da noi si dà a quella specie di Mulino, ove PETARSE SUL STOMEGO, Posarsi su lo
PESTE, s . f. Peste o Pestilenza , Male con- si macina il vetro, la cenere detta Turca stomaco, vale I cibi che rimangono indi-
tagioso. ed altro simile MENAR EL PESTRIN, La- gesti.
PESTE dicesi per Lue venerea , detta an- vorare alle macine, ch'è l'operazione di PETARSE ZO, Coricarsi ; Buttarsi giù ,
che Sifilide ; Male sifilitico ; Morbo gal- far girare la ruota della macchina per ma- Andar in letto per dormire.
lico ; Mal francese . cinare. PETAR SU UNA PUTA e simili, Appettare,
Peste, si dice anche da noi per Puzzo, ODOR DA PESTRIN, Fetore di latte agro, Dar con inganno una figlia a marito.
Fetore. Quel tristo odore che rende il latte cotto PETAR UNA BUDELA, Appettare ; Presen-
UN PUTELO CHE XE UNA PESTE , Un ra- e inacidito. tar ad inganno una cosa, invece d' un' al-
gazzo insolente, temerario, cattivo. PESTRINER , s. m. Lattaio , Colui che ven tra ; Calarla ; Accoccarla, Dar ad inten-
PESTENAGIE , s . f. si chiamano fra noi le de latte e cose analoghe. dere che che sia No ME L'HO LASSADA PE-
Fette di Carota impastellate e fritte nel- PESTRINERA, s. f. dicesi alla Moglie o TAR, La pania non tenne ; Egli non me
Folio o nel grasso . Di questa frittura face- Femmina di Lattaio, la quale sull'esem- l'ha affibbiata -- EL ME L'HA PETÀ SU PER
vasi grande spaccio una volta, specialmen- pio di altre voci consimili e così formate, CASTRÀ E LA GIERA UNA PIEGORA, E'me l'ha
te nella quaresima, dai così detti FRITOLINI potrebbe dirsi Lattaia . fitta per mannerino ed era pecora.
o sa Venditori di fritelle. Talvolta vende- PETA (coll'e stretta) s. f. Treccia, Capelli PETAR ZO, Menare a mosca cieca ; Dare
vansi frittelle di mele , ed anche cefali sa- di donna ravvolti e puntati sulla testa. in terra ; Dar mazzate sudice o da cie-
lati fritti ad uso della poveraglia. Furono PETA, detto per Agg. ad uomo, Piatto- chi, Dar senza discrezione.
poi sostituite le frittelle di farina bianca lone ; Seccatura ; Tentennone . PETARGHE LE TASSE , Maniera antiq. V.
che sussistono ; e le altre fritture non so- DAR LA PETA A UNO, Incolpare ; Acca- TASSA.
no più di moda. gionare alcuno. V. in PETAR . PETÈVELA DA DRIO O PETÈVELA assolut .,
PESTENEGA, s . f. T. degli Ortolani, Pa- PETA, add. Attaccato . V. PETÅR. Datevela o Appettatevela di retro o sul
stinaca , Erba coltivata , di cui si distin- PETACHIO --- ANDAR DE PETACHIO, Andar a culo ; Imbalsamate al doccion delle loffe.
guono la domestica e la selvatica. La sel- capello, a puntino, a pelo ; Andar di ron- PETEVELO, Tenetelo per voi, non so che
vatica è una varietà dell'altra chiamata dai done, cioè Per l'appunto, felicemente . farne.
Sistematici Pustinaca sylvestris latifolia . LOGO CHE VA DE PETACHIO, Luogo ac- PETARDO , s. m. T. Mil. Petardo, Ordi-
La domestica o sia ortense è delta Pasti- concissimo, Adattatissimo, Opportuno som- gno concavo di metallo o più comunemeu-
naca sativa, ed è migliore a mangiarsi mamente. te di legno, armato di forti lame di ferro,
della selvatica. PETÀDA, s . f. Urtata ; Urlatura: carico di polvere tenacemente calcata ed
PESTIFERO , add . REGAZZO PESTifero , PETAFIA. V. MADAMA PATAFIA. otturata, il quale si appicca ad un muro o
Cattivello ; Cultivuzzo ; Face male ; In- PETAFIO, V. PATAFIO. ad una porta che si voglia rovesciare . È un
solente ; Irrequieto- EL XE UN PESTIFE- PETAIZZO, add. Attaccaticcio ; Viscoso ; gallicismo di data non antichissima.
LO CHE NO SE POL PIU REGER, V. REGER. Appiccante ; Appiccicante. Cosa che attac- PETARLER, s . m. T. de ' Sarti, detto an-
ODOR PESTIFERO , Una peste ; Un feto- casi alle mani . che CARACÒ. Così chiamavasi una specie di
re; Un puzzo o Una puzza orribile. UN CERTO PETAIZZO PER STRADA, Un lu- Veste donnesca civile, per lo più di seta,
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che ora non è più in uso, ma fu accostu- caleccio, s'intende ancora di Cicalamenti spicciatoio, Specie di Pettine a costola pia-
mata a'nostri giorni ; abito corto sino alle fatti da donnicciuole e da oziosi novellieri ; na, con dentatura dalle due parti e con quat-
natiche, ma agiato, che ad ogni soffio d'a- e perciò quando si sente una qualche nuo- tro mascelle.
ria gonfiavasi come vela : dal che essendo va non credibile, si dice, È un cicaleccio, PETENE DA PERuchieri , V. PetENÈTO .
stato detto scherzevolmente in Francia Pet o una cicalata . Perene a bombe, T. de'Pettinagnoli, Fu-
en l'air, le nostre Donne lo adottarono co- Lo diciamo pure per Lizza ; Giostra ; sellino o Pettine a fusellino , Una specie di
me nome proprio ed atto a spiegare la sua Imbarazzo ; Intrigo --AVER UN PETEGO- pettine che serve a far i ricci a'capelli.
qualità distintiva, dicendolo alla francese LEZZO CON UNO , Esser in lizza ; Aver un PETENE DA LIN, Scapecchiatoio , Sorta di
PETARLER. imbarazzo ; un intrigo ; Esser in perico- pettine con punte lunghe di ferro, da pet-
PETASANTI, s . m. Graffiasanti ; Santi- lo -- - PETEGOLEZZO SERIO , Avvenimento se- tinar lino e canapa .
fizza ; Gabbaddeo ; Che gratta i piedi al- rio o pericoloso. PETENE DE LA BOTA, T. de' Bottai, V.
le dipinture, Ipocritone, Falso divoto. PETEGOLEZZO, finalmente si dice per Pa- BOTA.
PETAZZO , per Gran peto o coreggia. rapiglia ; Barabuſſa, Scompiglio di gente Petene da laÑA, Scardasso e Cardo.
PETAZZA, add. Voce fam. Pettegola ; Sgua- o di persone. PETENE DA TESSERI, Pettine, si dice an-
iata, Agg. di disprezzo a donna. PETÈGOLO, add . e nell'accresc. Petego- cora da'Tessitori a quell' Arnese con denti
PETÈCHIE , 8. f. Petecchie, Certe macchie LÒN, Ciancione ; Scorbucchione, Che ri- di canna stabiliti in una intelaiatura di re-
rosse, che vengono sulla cute nelle febbri dice facilmente i fatti d'altri, Rapportato- goli, detti Crestelle, che serve per calcare
maligne -Petecchiale o Miliare , dicesi per re. Commettimale o Sibillone, Che com- ifli del ripieno. V. BALANZIOI, CALCOLE,
Agg. alla febbre da cui sono accompagna- mette male tra l'uno e l'altro uomo. Ziz- Lizzo.
te le petecchie. V. Tiro. zanioso, Seminator di discordie Buona- QUEL DAI PETENi, V. Petenèr.
PETÈGOLA, add . e nell' accresc. PETEGO- voglia e Bergolo, dicesi di Chiunque che VEGNIR I GROPI AL PETENE, Venire il no-
LONA, Pettegola ; Cianciatrice ; Ciarlie- senz'appartenergli entri a far che che sia. do o il groppo al pettine, modo fig. e vale
ra ; Cinguettiera ; Leziosa ; Cacherosa ; PETEGOLÒ, s . m. Cicaleccio ; Cicalamen- Venire in fine alle strette e al passo difti-
Svesciatrice, Donna che non sa tenere il to ; Taccolata ; Pissi pissi ; Passeraio , coltoso.
segreto. - Salamistra e Salamona, Don- Confuso cicalamento di più donne unite ESSER MESSA IN PETENE DA QUATORDESE,
na che voglia censurare ogni cosa— Sbre- - Chiucchiurlaia, vale Confuso rumore Locuz. fam. detta di Donna attillata, Es-
gaccia, dicesi a Donna maldicente e vile- - Ciarle ; Chiacchiere ; Chiacchieramen- sere sulla bella foggia ; Essere in ap-
Panichina, Donna di cattivo none — But- to, Voci sparse - Parapiglia e Barabuffa, punto, cioè Assettata, polita.
tagliera, Donna che sempre contende. Scompiglio di gente e di persone - Bac- PETENÈCHIO, s. m. Pettignone ; Pube ;
PETEGOLAR, v. Cinguettare o Taccolare, canella o Triocco, vale Raunata strepitosa Minciabbio, Quella parte pelosa del corpo
Ciarlare stucchevolmente o senza verun di popolo. umano che è tra il bellico e le parti ver-
fondamento ad altrui pregiudizio — Pete- PETENADA, s . f. Pettinatura , Il pettina- gognose. Anguinuia o Inguine, si dicono le
GOLÅR I FATI DEI ALTRI, Spettegolare, voce nare i capelli, ed anche il lino e simili. Car- Parti laterali del pube tra la coscia e '!
bassa, Sbrodettare, Manifestare indiscreta- datura dicesi della lana . ventre.
mente i fatti altrui come fan le pettegole. PETENADA FRA CANI, Spellicciatura ; si PETENER, s. m. Pettinagnolo, Chi fabbri-
Scorbacchiare, Ridire i fatti di questo e di dice del Mordersi aspramente de'cani , ca o vende pettini.
quello per istrapazzarlo, Trombettare, Buc- Averghene una BONA PETENADA, detto fig. PETENERA, s . f. La femmina del Petti-
cinare, Manifestare. Averne una bussata , dicesi di Malattia o nagnolo, la quale secondo gli esempli di
SE PETEGOLA DA PER TUTO, Da per tut- d'altro simile. - Cardatura, direbbesi in altre voci consimili, potrebbe dirsi Pettina-
lo se ne bisbiglia, cioè Se ne parla. sign. di Critica indiscreta d'un'opera. gnola.
PETEGOLAR, parlando degli uccelli Can- PETENADA, si dice altresì per Busse ; Ba- PETENETO, s. m. Pettine da parrucchie-
ticchiare o Canluzzare , Cantar sotto voce slonate ; Percosse . V. BUZAROTO e Bore . ri, dicesi al Pettine più lungo che largo,
come fanno talvolta gli augelletti in gab- PETENADOR, 8. m. Pettinatore , Quello mezzo fitto e mezzo rado, con costola ton-
bia. che pettina la canapa e il lino. da a due mascelle. V. PETENE A BOMBÈ.
PETEGOLÈTO, add, Garruletto, Ciancio- PETENADURA, 8. f. Pettinatura, L'uso PETENIÈRA, s . f. Pettiniera, Borsa o Ri-
sello dim. di Garrulo e Ciancioso, Pien di attuale del pettine prestato ai capelli, alla postiglio da pettini.
ciance ; Chiacchierino ; Cicalino. lana e simili. Acconciatura, direbbesi del- PETENINA, s. f. Peltine fitto ; ed è per lo
PETEGOLEZZO, s . m. Chiacchierata , Vo- l'intrecciamento de'capelli e degli ornamen- più d'avorio.
ce sparsa in discapito altrui , Romore - ti che intorno ad essi si pongono le donne PETENÒTO. DARSENE UN PETENOTO, V. in
TOR QUA E PORTAR LÀ E FAR MILE PETE GO- in capo. V. GONZADURA . FUREGOTO .
LEZZI, Rapportar male dell'uno e dell' al- PETENÀR, v. Pellinare ; Ravviare la ca- PETESIN, Piccolo petto , Noi intendiamo
tro; Seminare zizzania o scandali ; Com- pellatura. tanto quello d'un fanciullo, come la polpa
metter mule; Metter zeppe, Metter discor- PETENAR LA LANA, Carminare o Scardas- del petto d'un uccellino grasso .
dia --- Dio mi guardi da quattro F, Fu- sare. PETESIN, riferito a Femmina, Mammel-
mo, Fiume, Fame e Femmina cattiva, Il PETENAR EL LIN, Petlinare il lino . V. line.
proverbio è chiaro. CHIGIA e CHIGIAR . PETEZZO, s . m. AVÈR DEI PETEZZI, ES-
PETEGOLEZZO , dicesi nel sign di Bazzi- PETENAR SU QUALCÙN, Battere ; Graffia- ser cacapensieri, Uomo difficile ; Aver del-
cature ; Begole, Piccole masserizie, cose- re ; Pettinare ; Conciar male uno. le scioccherie.
relle di poco pregio , Bagattelle ; Ciance ; PETENARSE, Accapigliarsi, Tirarsi l' un Far dei petezzı, Far delle smorfie, del-
Novelle ; Fole ; Frasche, Cosette da nul- l'altro i capelli . le cacherie ; Aver mille stoggi, Delle af-
la- PETEGOLEzzi da done, Fronzoli ; Na- PÈTENE, s . m . Pettine, Strumento notis- fettazioni ridicole. V. in MERDA e MOCADA.
strini ; Frastagli ; Tattere, Miscuglio di simo di varie sorta, da pettinare. CONTAR DEI petezzi , Dir de'le ciance,
cose di poco momento - PEtegolezzi dei CAMPO DEL PETENE, Costola, La parte più ciancette, baie, beffe, frascherie , Cose da
ORNATI DE LE FABRICHE, Tritume ; Frasche- grossa superiore e rilevata del pettine - nulla . Invenie , Atti o parole superflue
rie. GALTE, Mascelle, chiamansi le parti late- Metter zeppe, Seminar zizzanie.
PETEGOLEZZO, dicesi anche per Cicalec- rali che prendono in mezzo i denti del pet- PÈTIMELE BONE . V. PETÀRle in Petår .
cio ; Cicalamento ; Pissi pissi ; Pasteraio, tine. PETIMÈTRE , s . m. Voce derivata dal Frane .
Confuso cicalamento di donne unite -- Ci- PETENE DOPIO, Pelline doppio o Pettine Petitmaitre , fatta comune nel nostro par-
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lare, Civellino ; Damerino ; Zerbino ; Ga- cesi il Mezzo del petto degli animali che si per carattere il corpo ovato, gibboso, con
nimede, dicesi a Giovane inclinato a far al- macellano. quattro ambulacri infossati e solcati, e l'ano
l'amore, Vanerello e leggerucolo, che sta OSSO IN MEZO AL PETO, Sterno, L'osso posto lateralmente. La sua spoglia è fragi-
sulla moda e sull' attillatura Tulipano alle cui parti laterali stanno impiantate al- lissima e se ne trova frequentemente sulla
Bellimbusto direbbesi a Uno che ha bella cune delle coste. spiaggia.
presenza, ma è dappoco Frinfino e Frin- PETO ALTO, Pettoruto, Alto di petto. PETOLA (coll'e stretta) s. f. Cacherello ;
frino sono voci dello stesso signif. ma anti- PETO DE LE DONE, Mammelle, Poppe Caccole ; Pillacola Cacherello , vale
quate. PETO SGIONFO , Pello tronfio , tumido Sterco de'topi, delle lepri, de'conigli , delle
PETIN, s. m. Pettuzzo, Piccolo petto. PETI SPACAI, V. SPACA . pecore e simili ; Caccole, chiamasi lo Ster-
PETITO, s. m. Appetito o Appetenza, De- GRAN PETO ! Usiam noi dire lodando qual- co che rimane nell' uscire a' peli delle ca-
siderio di cibo. che brava Cantatrice, in vece di Gran vo- pre e alla lana delle pecore. Pillacola , Ca-
STA PIATANZA ME FA PETITO, Questa vi- ce ; e s'intende Voce squillante, cioè acu- cherello delle capre e delle pecore. Onde
vanda mi desta l'appetito, M'invoglia a ta, chiara e risuonante. Spillaccherare, Levar le pillacole o zac-
mangiare . TEGNIR SOTO EL PETO UN PUTIN, Avere a chere.
TORNAR EL PETITO, Scompuzzolare, vo- petto un bambino, Si dice dell'allattarlo . Detto per PETOLO, V.
ce antica, Levar via la nausea con alcuna PETO D'UN POLASTRO, Forcella, dicesi la PETOLE DEI CAVÈLI, Ravviluppamento dei
cosa che riaccenda l'appetito , e s'usa an- parte ch'è immediatamente sotto il collo dal- capelli.
che in neutr. pass. Dare il tornagusto è la parte del petto, Punta di petto. PETOLE DE LA LANA, Palmello, Lana bioc-
Dar cosa che torni l'appetito. CHIAPARSE O METERSE A PETO QUALCOSSA, colata e corta, che s'ammonta ne'denti del
LA PRIVAZION Genera petito, Chi non può Accorarsi ; Affliggersi ; Contristarsi ; Ad- pettine, quando si fa lo stame .
sempre vuole, Prov. e vale La privazione dolorarsi di che che sia. LASSAR O RESTÅR IN TE LE PEtole, detto
genera desiderio. METERSE LA MAN AL PETO, Porsi o Re- fig. Lasciar al colonnino ; Rimaner nel-
PETITOSO, add. Appetitoso ; Appetitivo ; carsi la mano al petto , Fig. dicesi del le peste o nelle secche; Lasciar nelle peste
Appetibile, Che appetisce e desta appetito Giudicar d'una cosa come se si dovesse giu- o in asso ; Rimanere in asso ; Lasciare
nel mangiare - Tornagusto, dicesi a Cosa dicar di sè stesso . o Restare in isola, Lasciar o Rimanere nel-
che rimette il gusto. OMO DE PETO, Uomo di petto, vale Co- le angustie, nell'imbroglio, nel pericolo.
PETIZADA, s. f. Spetezzamento, Lo spe- raggioso, ardito, fermo ― OMO CHE NO GA TRARSE FORA DE LE PETOLE, Uscir del
tezzare . GNENTE DE PETO, Uomo che non ha petto, gagno o del fango o d'imbrentina ; Trar-
PETIZAR, v. Spetezzare ; Trullare ; Trar cioè Timido, vile. re il cul del fango ; Spelagarsi, Uscir d'in-
o Tirar peta o peto ; Buffare, Trar de'ven- PETO ( coll' e stretta ) s. m . Pelo e Peta, trigo. V. DESPETOLARSE - Cavar di fon-
ti per la parte da basso. Quel romore che fa il vento ch'esce per le do, val Cavar altrui d' intrigo e di calami-
Corneggiare, si dice a Quel mancamen- parti da basso, al quale dicesi anche Co- tà.
to de' buoi del mandar fuori per la parte reggia PETO CO LA COA , Peto vestito, PETOLÀR, V. PETEGular.
di dietro il vento troppo frequentemente. Quando dietro al peto esce anche la mer- PETOLAR, parlando di uccelletti, Canlic-
PETIZAR, detto famil. della Legna al fuo- da. chiare ; Cantuzzare , Dicesi degli uccel-
co, Scoppiettare, Fare scoppietti, e si dice TRAR UN PETO, V. Petizar . letti che cominciano a cantare o cantano
propr. delle legne che fanno tal effetto ab- TRAR EL PETO DEL LOVO , Locuz. fig. e sotto voce.
brucian do. fam. Gellar la zinghinaia, Andar ricupe- PETOLAR CAMINANDO, Scalpiture , vale Pe-
PETIZION, 8. f. Petizione, T. forense, che rando la sanità. stare e Calcar co'piedi in andando.
sotto i Veneti dicevasi più comunemente, TRAR L'ULTIMO PETO, Trar l'ultimo fiato | PETOLIN (^) Maniera avv . antiq. , che ora
DOMANDA. o l'ultimo respiro, vale Morire. dicesi A PIAMPIANIN, Piuno piano, A pian-
MAGISTRATO DEL PETIZION, Magistrato di TRAZER TONDO EL PETO, V. Trazer. pianino, Adagio assai .
petizione, chiamavasi una delle Magistra- PETO PULIO, V. PETOPULIO PÈTOLO, s. m. Bambinello ; Bamberotto-
ture che componevano l'antica Corte del CONTAR TUTI I PETI ; V. PETEGOLAR. lo ; Rabacchiuolo ; Mammolo ; Mammo-
Doge nel Governo Veneto, a cui compete- No SE POL GNANCA TRAR UN PETO, Non si letto, Dicesi per vezzo a Fanciullino.
vano generalmente tutte le materie civili puo tirare un peto, modo basso, cioè Non In altro sign. Mingherlino ; Magrino ;
in prima istanza. Essa fu instituita l'anno si può far la minima cosa o la cosa più in- Sottilino ; Scricciolo, si dice per ischerzo
1205 e fini colla Repubblica. I Giudici era- differente. di Persona piccolissima.
no detti volgarmente ZUDESI DEL PETIZION , TARDI LA MAN AL CUL CO'L PETO È FORA, PETOLÓN, s . m. Svesciatore ; Rapporta-
e così anche registrati nella Temi Veneta (che anticam. dicevasi, TARDI ZIOva el pen- tore ; Ciarliere. V. SCHITAPETI е PETEGO-
che stampavasi ogni anno, TÌR CO'L PETO È TRATO) Tardi tornò Orlan- LO.
PETIZIONARIO, add. Termine datoci dai do ; Il soccorso di Pisa o di Messina ; Il PETOLÒNI, s . m. Matassute ; Tresche ;
Lombardi e passato in uso nel Foro, e vale Perugino che andò a prendere la celata Gherminelle ; Amorazzi ; Intrighi o imbro-
Petente, Che domanda , che ha presentato dopo che gli fu rollo il capo ; Serrar la gli, specialmente in cose d'amore. V. Fù-
una petizione o istanza. stalla perduto i buoi : dicesi Quando il soc- FIGNA.
PETIZO (colla z dolce) s. m. Spetezzamen- corso giunge tardi e inopportuno . V. So- DIR O CONTAR TUTI I SO PETOLONI, Con-
to, Lo spetezzare . CORSO e PALUÈLO . tare i suoi peccatio le sue maccatelle, Pro-
PETIZOLAR, v. Voce ant. lo stesso che PE- TOR SU TUTI I PETI, V. TOR. palare i suoi difetti.
TIZAR. V. VOLER FAR EL PETO PIÙ GRANDO DE QUEL SCOVERZER I PETOLONI, Scoprire gli al-
PETIZOLAR COI LAVRI O COLA BOCA , direi CHE SE POL, V. Far più de QUEL CHE SE tari, Dir cose che altri vorrebbe che si ta-
Scoppiettare colla bocca , Imitar colla POL, in FAR. cessero.
bocca quel suono o romore che fanno i peti . PETÒ, s. m. Voce fam. come PITOCHEZZO, PETÓN, 8. m. Voce fam. Petardo, Che tira
PETO ( coll' e larga) s . m. Petto, La parte nel significato di Spilorceria ; Taccagne- peti.
davanti dell' animale dalla fontanella della ria ; Miseria, Avarizia sordida. Detto per Petulante ; Arrogantuccio ;
gola a quella dello stomaco Torace, di- PETO DE DOLFIN, s . m. T. de'pesc . Ric- Presontuosello, Agg. a Giovane. V. CA-
cesi a Quella parte che contiene il cuore, i cio Spatago, Animale marino del genere GHETE .
polmoni e le parti vitali . degli Echini, (Rizzo) e conosciuto da' Si- PETOPULIO, detto per Agg. a Giovane,
Mezo del peto, Spicchio del petto, di- stem . col nome di Echinus Spatagus. Ha Assettatuzzo, vale Attillato, pulito e che ha
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gran riguardo alla portatura e alla pulitez- tato, spezierie e formaggio lodigiano , la toli o Mituli, chiamata da Linneo Mytilus
za degli abiti, Lucido ; Ripulito. Gli luce quale ridotta come panatella si mangia Lithophagus. Ha figura allungata cilin-
il pelo ; Liscio ; Lustro come uno spec- colla carne ; e s'usa specialmente in Ve- drica, un po ' ricurvata, rotondata alle due
chio o un bacino - Cesso ripulito, Dicesi rona. estremità . Il suo animale è commestibile ,
di Giovane troppo vago di comparire ; ed è PEVARADA, in voce di gergo, vale Sbir- di sapore squisito e ricercato ; il suo colore
l'espressione più corrispondente al nostro raglia ; Birreria, Compagnia di birri. è di cannella carica. Abita internata nelle
termine vernacolo. V. CINCINATO . PEVERAZZA, T. de' pesc . Lo stesso che pietre dure, che stanno sotto all'acqua del
PETORÀL, 8. m. Pettorale o Reggipetto e BIBARAZZA, V. mare, in una cavità da sè stessa formata-
Peltiera, Striscia di cuoio che si tiene da- PEVARE O PEVERE, 8. m. Pepe e Penere , si. V. DATOLO DE MAR .
vanti al petto del cavallo quando fa viag Sename aromatico notissimo, che nasce ne' PEVARONI, s . m. Peperoni o Peveracci,
gio, elimi caldi da una Pianta annuale detta da Pianta annuale già detta dal Mattioli Pe-
PETORAL , add. Pettorale, cioè Stomaca- Linn. Piper nigrum e nell'Enciclopedia P.- pe indiano e in Botanica chiamata Capsi-
le o Stomachico, Ch'è grato allo stomaco, per aromaticum. cuum annuum. Il suo frutto consistente in
che giova o è confacente al petto. PEVARE GAROFOLA , Pepe garofanalo,Frut- una specie di capsula, acerbo, si acconcia
VIN PETORAL , Vino stomacale o acco- to risecco d'una specie di mirto indiano, det- in aceto e si mangia per dare stimolo allo
siante, Che si confa allo stomaco, al pet- to in Botanica Myrtus Pymenta , e serve stomaco ed aguzzare l'appetito . avendo il
to. per condimento a molti cibi col nome di Sp- piccante e quasi il gusto del pepe , onde gli
PETORAL DE FERO, Petlabotla, Armadu- è derivato il nome.
cie, perchè partecipa del garofano e del
ra di ferro per difesa del petto. pepe. PEVERADA, si dice, ancora per PEVARA-
PETORALI , in forza di sust . chiamansi le ERBA PEVARE . Sotto questo nome si co- ᎠᎪ .
Mele e le Pere cotte, che si vendono d'in- noscono le seguenti due piante . Erba pe- PEVERELA, 8. f. Peperella, Polvere ros-
verno in varii luoghi della Città nostra, e pe o Mostarda o Erba mostardina ; Pian- sa che si fa con peverella matura pesta ,
specialmente in Piazza, da coloro che gri- ta detta da' Sistem . Lepidium lat fo'ium, che in alcuni luoghi d'Italia s'adopera per
dano PETORALI BONI PER EL peto . ch'è perenne, e coltivasi ne' luoghi ombro- pepe.
PETORINA, s. f. Pettorina , Parte anterio- si ed ha sapore bruciante - L'altra Erba PEVERINA, V. PAVARINA.
re dell' imbusto per difesa del petto , che pepe, detta altrimenti Cuocicu'o è chiama- PEZO ( coll'e larga) add. Peggio o Peggio-
usano portare le Donne . ta in sistema Polygonum Hydropiper, ch'è re, Più cattivo . Usato talvolta coll'artico-
PETORINA DE LA VELADA O DEL GILE, Pet- annua, e trovasi ne'luoghi acquosi ; ha sa- lo in forza di sust . vale Pess.mo, e dino-
to, 1 Sarti danno il nome di Petti alle due pore bruciante, ma principalmente il seme, la maggior efficacia PEZO DEL DIAVOLO
parti davanti d'una camiciuola, che si so- del quale al Giappone si servono come del O DE LE CASTAGNOLE DEI SBIRI, Maniere fam.
prappongono e s'affibbiano dalle due ban- pepe. Peggio o Pegg ore della mila erba, e va-
de. ROMPER EL PEVARE , Ammaccare il pepe, le Pessimo.
PETORIO, V. IMPETORIO. Tritarlo in minuti pezzetti per poterlo u- PEZO CHE PEZO, Mauiera fam. Peggio che
PETOROSSO , s . m. Pettirosso, Uccelletto sare. peggio ; Ovv. Più che più, D. più in più .
conosciutissimo , chiamato da ' sistematici POVARI AL PEVARE, V. POVERO . PEZO DR L'ARZENTO O DE L'ORO, V. LIGA.
Motacilla Rubecula , Che ha il mantello PEVARE in lingua furbesca, vale Birro ; AL PEZO DEI PEzi o A tuto pezo, Al peg-
bruno, il ventre bianco, e rosso il petto. Azzuffino. V. PEVARADA . g'o dei peggi ; Alla peggio delle peggio ;
PETRIERA, s. f. Petriero o Petrero, T. Mil. L'È UN GRAN DE PEVARE, Egli è un ga- Alla più trista o frac dia , vale Al peggio
Mortaio meno carico di metallo del mor- rofanino cioè Piccolo di statura ma gran- che possa succedere, che dicesi ancora, A'
taio ordinario, e di cui si fa uso negli as- de di senno . peggio andare ; A dirti cattivo .
sedii per gettar pietre negli approcci de- GRAN DE PEVARE MAL LICA, Mal tartufo, ANDAR DE MAL IN PEZO, Crescer peggio
gli assedianti. Questa specie di cannone si Uomicciuolo di cattivo animo. al male ; Andar di male in peggio, Espr.-
usa anche sui legni armati in mare, e ser- SCARTOZZO DE PEVARE MAL LIGA, V. SCAR- me aumento di rea qualità, Andar di cat-
ve per far qualche scarica da vicino e nel- TOZZO . tivo stato in peggiore - Degenerare, di-
l'abbordaggio . SALIERA DEL PEVARE, V. SALIERA . cesi delle cose che mutansi di bene in ma-
CANDELIER DA PETRIERA, T. Mar. Can- PEVARÈLA , s . f. T. degli Erbolai, Savo- le o di male in peggio, e in particolare dei
delliere da petrero , Forchetta di ferro con reggia o Santoreqgia e Coniella 0o Peverel- frutti e delle piante.
due campanelle , che sostengono gli orec- la , detta ancora Erba acciuga o acciugaia . FAR A LA PEZO, V. FAR A LA MALEDETA VIA,
chioni o bilichi de'petreri. Erba di buon sapore che nasce in campa- in FAB.
PETRIFICÀ , V. IMPETRIO. gna. e si coltiva anche negli orti : i Conta- No GHE XE QUANTO PEZO, Locuz . fim .
PETUFÀDA , s . f. Picchiale, in sign . di dini la usano per condimento della lente e Non c'è cosa peggiore. Il peggio o La
Percosse , Busse, Battiture. di altri cibi. Dai Sistematici si distingue in peggior cosa è.
DARSE UNA BONA PETUFADA, Fare una ba- Salureia montana e in Satureia horten- SE POL DAR PEZO ? Maniera fam. d'im-
tosla ; Darsene infino a' denti ; Fare ai sis. Nelle epizoozie è usata quest' erba per pazienza. Si può sentir cosa peggiore ?
morsi e a' calci, Fare una fiera contesa, profumare le stalle . V. PEVERELA. V ha di peggio ? Tunto ardire ? Si può
Darsi busse a vicenda, Accapigliarsi o Ac- PEVARIN, add Insolente ; Di fiera viva- dure azione o scellerato peggiore ?
capellarsi , Tirarsi l'un l'altro i capel- cità, Agg. a Fanciullo . V. REBÈGOLO . TOR O AVER EL PEZO, Andare col pegio o
li, Acciuffarsi ; Scardassarsi ; Pettinarsi ; L'E UN PEVARIN, Esser di pepe : dicesi colle peggio, vale Rimanere o Aver la par-
Spellicciarsi. in modo basso di Uomo scaltro e malizioso . te del torto, al di sotto. Andare a capo
PETUFAR , v. Percuotere ; Picchiare ; PEVARINA, Sputapepe ; Dicesi di Donna rotto.
Zombolare ; Tambussare ; Forbottare ; e vale Arguta nel parlare e di parole pic- TOLÈ EL MANCO PEZO, Il meglio rizo'ga il
Tartassare ; Dar busse ; Sonare alcuno ; canti come il pepe. peggio, dicesi Quando tra due cose v'è poca
Dar la picchierella , Battere alcuno . PEVARIN, s. m. Confortino o Bericuocol differenza.
PETUFARSE IN DO Avvicendarsi le bus- pepato e Pan forte, Ciambelletta intrisa di PEZÓR, add. Lo stesso che Pɛzo, V. nel
se ; i pugni, i colpi ; Darsi a vicenda. V mele, entrovi pepe. primo significato.
PETUFADA . PEVARON DE MAR, detto anche DATOLO PEZORAMENTO, s . m. Peggioramento.
PEVARADA, s. f. Pèvero, Sorta di salsa o DE MAR, T. de Pesc . Muscolo marino , Con- PEZORAR, v. Peggiorare, Ridurre di cat-
savore fatto di peverada ( BRODO) pangrat- chiglia di mare bivalve del genere de' Mi- tivo stato in peggiore .
PEZ PEZ PIA 501
PEZZA, s. f. Pezza, Un poco di pannolino. quori per iscoprir l'acido che in loro si randola, Venire a risoluzione. Dar le vele
Taccone, Pezzo di panno con cui si rat- trova. ai venti, figur. vale Cominciare risoluta-
toppano i vestimenti -- METER LE PEZZE , METER LA SO PEZZETA IN TUTO , Mettere la mente che che sia.
Rappezzare ; Rattacconare ; Racconcia- lingua o il becco in molle, Si dice di Chi PEZZO (coll'e stretta) s. m . Abete o Abez-
re; e dicesi propr. de' panni e meglio ancor entra a ragionare in cose che nulla gli ap- 30, Sorta d'albero . V. ALBEO.
delle calzette . partengono . Metter le mani in ogni intri- PEZZOLATAR, T. Agr. V. Impezzolatar .
Pezza da fregÅR O FORBIR, Strofinaccio; so, vale Ingerirsi in ogni cosa . Dar di bec- PEZZOLO ( coll'o stretto) s . m. e più co-
Strofinacciolo ; Sfregatoio , Cenc.o molle co in ogni cosa, è Voler fare il saccente in mun PEZZOLI, Cicerchia, chiamata antic.
o stoppa o capecchio, che si possa tener in ogni cosa. Ervo, Legume notissimo di scorza bianca,
mano per istrofinar le stoviglie Batuf- AVER LA SO PEZZÉTA , detto fig. Aver nato da una Pianta detta da'Sistem. Ervum
folo o Vello, dicesi Quel cencio che si ado- Pamante , l'amica , l'amanza , la druda, la Ervilium.
pera asciutto. Forbitoio. concubina, che che ella siasi. PEZZON, acer. di Pezzo, in sign. di Quan-
PEZZA DA CULO, Pezzolina ; Pezza da PEZZETA DE LANCHIN, V. LANCHIN. tità di tempo XE UN PEZZÒN Lungo
cesso ; Pezza cu aia o culare. PEZZETA, 8. f. Pezzetta, nel signif. di tempo è, o Un buon pezzo, o Un gran
PEZZA DA PASSAR, Tore fece o o Torcifec Cencio. pezzo . Un gran tempo.
ciolo, Pannolino col quale si preme la feccia. Abbiamo in proverbio , L'ago E LA PEZ- PEZZON, s. m. T. de' Pesc. Caniccio, Ar-
PEZZA DA PELI, T. de' Barbieri, Strofi- ZETA MANTIEN LA POVERETA, cioè Anche la nese tessuto di cannucce palustri che serve
nacciolo; Forbitoio ; Bavaglino, Pezza o dona povera può mantenersi decente, quan- a molti usi tanto domestici che per la pesca
Cencio di cui i Barbieri si servono per net- d'abbia ingegno di racconciarsi . e per le ortaglie . Chiamasi particolarmente
tare i rasoi quando radono la barba, PEZZETIN, s. m. Pezzettino o Pezzolino, con tal nome quel Graticcio, ch'è tessuto
PEZZA DA STÓMEGO , V. STOMEGHIN. dim . di Pezzetto o Pezzuolo . Piccolo pezzo colle cannucce palustri parallele ad una ad
Pezza da Strissar, V. Strissår . di che che sia - Brondellino ; Limbel'uzzo, una, a differenza delle GRISIOLE, le quali lo
PEZZA DA TAGIAB, T. Mar. Fonco, Cor- Pezzetto di pannolino. sono di più cannucce a manipoli. In Venezia
da che passa per le pulegge della taglia di PEZZĒTO , s . m. Pezzetto ; Pezzuolo, dim. è più conosciuto col nome di GRISIOLA. An-
maestra e del taglione, alla quale si applica di Pezzo. Un pezzetto di pune. Tag'iare il che nel Pelesine dicesi PEZZON.
la forza de Marinai per issare l'antenna. pane o altro in pezzetti. Qualche pez- PEZZOTO , ace di Pezzero, V. questa voce
Pezza o Zonta, T. de` cappellai , Fian- zuolo di legno . Malva tagliata a pezzuoli nel secondo signif.
chetto, Nome che si da a quelle pezzuole minuti. DA LA UN PEZZÒro, Alquanto tempo dopo;
sottili fatte di pelo più scelto, onde talvolta UN PEZZETO DE TEMPO, Un pezzuolo o Un pezzuolo dopo.
i Cappellai cuoprono le parti più apparenti Un pezzetto ; Un buon pezzello, valgono PI, Più, avv. che dinota maggior quantità in
d'un cappello. Un piccolo spazio o tratto di tempo . comparazione. V. PIÙ .
PEZZA DE FORMAGIO , Forma o Grella ui PEZZO (coll'e larga) s . m Pezzo, Parte di NON POSSO PI, Non posso più.
cacio. cosa solida. PIA, s . f. T. de' Pesc . detto anche Pràda, va-
PEZZA DELLE DONE, Pezza. Pezzo e nel dimin . Pezzuolo ; Pezzello, le Pigliata, ma lo dicono nel sign . di Pe-
Pezza de tela o de pano, Pezza, e vale dicesi per Frusto, Brano o Brandello di che sca; Pescagione . V. PICHIATA.
anche La tela intiera di qualunque mate- che sia. FAR UNA PIA, Far una pesca.
ria DA LA MOSTRA SE CONOSE LA PEZZA , Pezzo si dice per Quantità di tempo o di PIACARAGUOLI, Voce disprezzativa che
met. A' segnali si conoscon le palle ; Gli luogo : come Un buon pezzo ; Un gran davasi dai Castellani ai Nicolotti, lo stesso
asini si conoscono a' basti, Dalle azioni si pezzo ; Un pezzo fa ; Un pezzo prima, e che PLAGRANZI, V.
conosce la morale di uno. simili ; ovv. Gran pezzo ; Buona pezza PIACÈR, s . m. Piacere, Diletto.
PARER UNA PEZZA LAVADA, Fure o Avere Xe un gran pezzo , È lungo tempo o Lungo PICOLO PIACER, Piaceruzzo o Piaceruc
il viso di panno lavato, e vale Smorto. tempo è - GHE VORIA UN PEZZO A DIR TUTO , cio, dimin. di Piacere .
PEZZA DE TERA, Pezzo di terra, La parte Lungo sarebbe, Mincherebbe il tempo a GAVEMO EL PIACER DE DARGHE UNA BONA
di uno o più campi. dir tutto ; Ci vorrebbe un gran pezzo o NOVA, Ci gode l'animo di recarle una buo-
Pezza, Voce nuova che usasi ne ' processi gran pezza o buona pezza. na nuova.
criminali; Pezzo , ed è una Parte riunita Pezzo d'artiglieria o Pezzo assolutam . AVER PIACER O DISPIACER D'UNA COSSA, Sen-
del processo, e talvolta un Documento solo . si dice l'Artiglieria medesima . tir bene o male una cosa.
PEZZA aŭd. Pezzuts, Toccato, cioè Con PEZZO DE DONA, Schiattona ; Una bella LA ME FARA SEMPRE PIACER, Essere al
macchie di varii colori, com'è il mantello schiattona ; Bel coramvobis Bella tacca piacere d'alcuno , vale Essere pronto a ser-
di qualche cavallo, che secondo le sue va- d'uomo; Omaccione - UN BEL PEZZO DE virlo. Io sono al vostro piacere.
riela dicesi Nero pezzato, Scuro pezzalo ; ZOVENE, Un giovane appariscente . MINUTI PIACERI , chiamansi da noi Quelle
Baio pezzato. Pezzo d'asino ; Pezzo di ribaldo, bric- spesuzze che si fanno per divertimento, se-
ABITO PEZZA, Ab to rappezzato o rallop- cone e simili, si dicono per modo di villania . condo lo stato rispettivo delle persone.
pato. V. TACONA. PEZZO DE PANO) V. CAVEZZO . PIACERI MINCHIONI, Piacer del Magno'i-
PEZZENTE , add . Pezzente o Peziente ; PEZZO DE TELA) no, detto proverb. che è durar gran fatica
Accattopane ; Accattatozzi. 1 bisogno lo PEZZO DE TERA, V. Pezza. con pochissimo pro.
scanna. Andar pezzendo. PEZZO IN GIAZZo, Gelato, Quei pezzi di PIADA O PICHIADA. Lo stesso che PICHIA-
PEZZENTE E BARON, Avere un piè in bor- gelati artifiziali, che si prendono alle botte- TA, V.
dello e l'altro allo spedale, Di chi è vitu- ghe di caffè. PIADENA, s. f. Concola e Catinella, Vaso
peroso e mendico . PEZZO PERFETO , Capolavoro, Capo ben di legno, a guisa di piatto grande ad uso di
PEZZĒTA , s. 1. Pezzetta ; Cencerello ; lavorato. cucina.
Pezzolina ; Pezzuola , Piccola pezza o cen- ANDAR A PEZZI E a Boconi, Non se ne te- PIADENA DA RISI, Tafferia, Arnese di le-
cio. ner brano ; Cascar a brani , dicesi di Veste . gno a foggia di piatto grande in cui si mon-
PEZZETA DE COLOR, Pezzetta o Bamba- FAR IN PEZZI, Far in pezzi; Fare in dano i risi, ovvero s' infarina la frittura.
ge lo, Buratto tinto in rosso che serve per ischegge, in pezzelli, in rocchietti. PIADENA DA SOLDAI, V. VERNEGAL.
liscio e ven di Levante - Tornasole, si TRAR A PEZZI E BOCONI, Mandare o Fare PIADENÒTA, s . f. Piccola tafferia .
dice Una tintura incorporata in alcune pez- in pezzi . PIADEZAR, v. Voce ant. Piatire, Disputare
zette di seta, che serve a tignere varii li- DAR FOGO AL PEZZO, Dar fuoco alla gi- o Perorare la causa.
502 PIA PIA PIA

PIADO, s. m. Voce antiq . Piato ; Lite, Di- MIO PIAN (in altro sign.) Ho già divisato o che il Legnaiuolo cava da qualsivoglia legno
sputa. pensato o determinato ; Ho già preso il lavorandolo colla pialla.
PIAGA, s. f. Piaga - Guidalesco, Ulcere mio partito. PIANÈLA, V. MULA.
o lesione, che si fa nel dorso delle bestie da PIAN, add. Piano. PIANÈTA, s. f. detta antic. PIANEDA, Pia-
soma, o in altra loro parte. COSSA PIANA, Cosa semplice, schietta, neta, fem. che in plur. dicesi Pianete.
PIAGA INCRUDELIs, Piaga infaonata, Tu- naturale. Quella vesta che porta il Prete sopra gli al-
more o cosa simile, che incrudelita sia di- SAVERSE LA COSA PIANA, Sapersi la cosa tri paramenti, quando celebra la messa,
venuta di color tra rosso e paonazzo. vera; Sapersi le verità d'un futlo. MEZA PIANETA, Mezza pianetta o Pianela
Pien de piaghe, Piagoso. PIAN, avv. Piano ; Pianamente. plicata ed anche Plicata in forza di sust.
NETAR LE PIAGHe , V. Netir . ANDAR A PIAN, Andur di passo ; Andar vale Pianeta mozza dalla parte davanti, di
SERABSE LA PIAGA, Richiudere , parlando- piano o a pian piano ; Adagio a ma' pas- cui si fa uso ne' giorni di lutto, come nella
si di piaghe od altro, vale Saldare . si; Andare col calzar del piombo ; Pian , settimana santa.
TOR EL BUS DEL CUL PER UNA PIAGA, Non barbier, che ' l ranno è caldo. Si vada bel QUEL DA LE PIANETE, Pianetaio ed anche
super distinguere i testicoli dui paterno- bello. V. PIANPIAN. Banderaio, Colui che fa le pianete ed altri
stri, e vale fig. Non saper distinguere una CHI VA PIAN VA SAN, Chi va piano va arredi sacri .
cosa dall'altra. ratto o Pian piano si va ben ratto ; Chi PIANETA, in T. de' Falegnami, dicesi per
EL MEDEGO PIETOSO FA LA PIAGA VERME- erra in fretta , a bell agio si pente ; La Pialletta, Piccola pialla.
NOSA, V. in MEDEGO. cagna frettolosa fa i catellini ciechi, Col- PIANETA, detto in T. ant. Bottone , ma
Piaga, si dice anche da noi figur. nel l'adagio non s'incorre pericolo . intendevasi Bottoni di mettallo piatti da af-
sign. di Danno, Ruina — EL M'HA CONTÀ LE PIANA, s . f. T. de'Legnaiuoli Pialla. Stro- fibbiare.
SO PIAGHE, Mi raccontò le sue piaghe o di- mento di legno notissimo, con cui i Legna- PIANETA, s . f. T. de' Pettinagnoli, Pianel-
sgrazie, i suoi mali - Se tutti i mali miei iuoli assottigliano, appianaao, puliscono e toncino, specie di Scuffina più piccola del
to ti potessi dir, Divider ti farei per lene- addirizzano i legnami. Pianettone, che serve per ripassare e atton-
rezza il cuor, disse a proposito il nostro ZOGO DE LA PIANA, Ceppo, dicesi il Legno dare i denti del pettine.
Metastasio . in cui è imbiettato il ferro - Cueno, Biet- PIANETİN, s . m. T. de'Pettinagnoli, Pia-
PLAGAR. V. IMPIAGAR. ta, Quel pezzo di legno nella pialla che nettina dicesi a quella specie di Scuffina
PIAGEZZO, s. m . Stitichezza ; Sliticaggi- tiene incassato e fermo il ferro - BOCA DE ancor più piccola del Pianettoncino, la quale
ne; Stilicheria, Modo di procedere fasti- LA PIANA, Vano, Quell' incavo in cui sta il serve per lavori più fini.
dioso. ferro e la bietta GANASSE DE LA PIANA,
PIANETO, 8. m. Pianeta mesc. e Pianeto,
Dicesi anche nel sign . di Seccheria ; Sec- Nottola, Quel pezzo snodato ch' è retto da Corpo celeste, Stella errante.
caggine ; Importunità ; Noia. una chiavarda e sostiene il ferro e la biet- PIANETO, avv. Pianetto dim . di Piano V.
El me dà sempre de sti piagezzı, Mi dà ta - MANIZZA , chiamasi il Manico della PIANPIAN.
sempre di queste seccherie , cioè di questi pialla. PIANETON, 8. m. T. de' Pettinagnoli , Pia-
disturbi o noie . PIANA A PONTA DI DIAMANTE, Saetta, Pial- nettone, Specie di Scuffina, Strumento ad-
PLAGIA) Voce fam. detta per Agg. a perso- la col taglio ad angolo retto. dentato a scaletta, con cui si riuniscono i
PIAGIO) na e vale Seccare, Seccaggine ; PIANA DA DESGROSSAR, Bastone, Sorta di depti del pettine e tiransi a pulimento. V.
Noioso ; Stucchevole - CHE PIAGIO! Che pianella col taglio a mezzo cerchio. RECURIN.
seccatore! PIANA DA FAR SOAZE, Piallotto o Piallet- PIANETONCİN, V. PIANÈTA.
PIAGIOSO, add.Stucchevole; Noioso, dicesi to, Pialla ad uso di far cornici, V. SORAMAN, PIANFORTE , s . m. Pianoforte o Gravi-
dell' uomo. V. PIAGIO. REGOTIN, INCASTRO. cembalo a martello, Specie di Spinetta
FATURA PIAGIOSA, Opera o Fattura noiv- PIANA DA BALCON, V. in FENESTRA. nota.
su, fastidiosa, tediosa. DOPERAR LA PIANA, Piallare, Lavorare PIANGISTÈO, s . m. Piagnisteo o Piagni-
PIAGNO, s . m. si dice da molti idioti per colla pialla. V. PIANAR. stero, propr. significa Quel pianto o lamen-
PIAGEZZO, V. PIANA, detto in T. di costruzione navale, to, che si faceva sopra un morto. Presso di
SENZ' ANDAR A TOR VOLTA A TANTI PIAGNI, Madiere, V. Magèri. noi vale Pianto continuato, che si fa per lo
Senza tante involture o andirivieni, cioè PIANADA, s . f. Piallata , Corso della pialla. più con intrapporvi lamenti, rammarichii e
Senza tante parole inutili ; Senza arzigo- DAR UNA PIANADA, lo stesso che PIANAR, V. doglianze, e comunemente Pianto di più
goli o ghiribizzi, Senza assottigliarla tan- PIANADOR, s. m. Piallatore, Quello che persone.
to ; Senza tentennare o tentennarla, Senza pialla e fa l'uffizio di Falegname . Usiamo dare questo termine nel sign. di
vacillare o titubare. In termine degli Orefici, Pianatore, di- Importunità; Noia.
PIAGRANZI, Voce disprezzativa che si di- cesi l'Artefice che piana il vasellame d'ar- PIANIN, avv. Pianetto ; A bellagio.
ceva anticam . ai Nicolotti, e voleva dire gento a forza di colpi di martello. PIANIZAR, v. T. degli Scultori e simili,
Pescatorello, Pescatore da poco. PIANAR, v. Piallare o Pianare e Appiana- Pianare, Adeguare, Far piano, Pareggia-
Detto per BIBIa, V. re, Polire il legno colla pialla — Affaccia- re , Appianare , Riempiere cioè tutti gli
PIAN, s. m. Piano ; Pianura. re e appianare, dicesi Ridur in piano la scavi sottosquadri del modello d'una figura.
Pian d'una cosa, Piano o Area : quest'ul- superficie di pietra e di altra materia. PIANPIAN ) avv. Piano piano ; Passo
tima voce è usata dal Codice Napoleone , PIANAR PER TRAVERSO, Intraversare, Ma- PIANPIANIN) passo ; A pianpiano ; Pian
e vale Suolo d'una casa , cioè l'Estesa o la- neggiar la pialla sopra del legno a traverso pianissimo, Adagio.
titudine di essa. e per ispianarlo egualmente per tutto. PIANTA, s. f. Pianta, Nome generico che
A PIAN TERA, detto a modo avverbiale, PIANAR COL MARTELO, Pianare e Spiana- comprende gli Alberi, i Frutici, i Suffruti-
Orizzontalmente. V. PEPIAN. re, T. de' Fabbri. Uguagliare con un mar- ci e l'Erbe.
PIAN, nel parlar fam. e metaf. dicesi per tello piatto e polito i pezzi che si sono di- L'Albero è una pianta di fusto legnoso,
Sistema ; Metodo ; Ordine ; Regola ; Dispo- latati in tutti i sensi con un martello ta- che chiamasi Tronco, i cui rami sono pari-
sizione Pian de le spese, Sistema o Re- gliente. menti legnosi, come il Pioppo, l'Olmo il
gola di economia o delle spese - GO ANCA PIANAR LE CANDele , V. CandÈLA. Pino ecc.
MI EL MIO PIAN, Ho anch' io la mia regola, MARTELO DA PIANAR, V. MARTÈLO. Il Frutice o sia l'Arbusto si distingue
il mio metodo o il mio regolamento, ovv. il PIANAÙRA, s. f. Trucioli o Brucioli, pro- dall'Albero, perchè da una sola stessa radice
mio modo di pensare - Go ZA FATO EL priam. Quelle sottili strisce raccartocciate caccia varii fusti men alti dell'albero, come
ΡΙΑ ΡΙΑ ΡΙΑ 503
il Melagrano, il Rosaio, il Gelsomino fruti- PIANTAR EL CHIODO ; Ficcar chiodo ; Star
re, Il gocciolare della vite quando comincia
coso, il Leandro ecc. alla dura ; Ostinarsi ; Puntar i piedi al a gemmare .
Il Suffrutice si differenzia dal Frutice muro, Star fermo e ostinato nelle sue riso- PIANZER DRIO A UNA COSSA, Rimpiagnere
nell' avere i suoi fusti legnosi più bassi di luzioni. Ho fermo e fisso il chiodo. cosa o Compiagnere , Rammentare
una
questo e privi di gemme, come il Timo, il PIANTAR LE NOSE O LE CUCHE, V. Nosa e con rammarichìo le cose perdute o man-
Cisto, la Lavanda ecc. CUCA. cate.
L'Erba è quella pianta di cui il fusto pe- PIANTAR VIGNE, Avvignare , Metter una PIANZER EL MORTO , Fare il tribolo ; Pian-
risce ogni anno, come la Menta, il Basilico, vigna. ger il morto, Pianger la morte d'alcuno.
la Santoreggia ecc. PIANTARSE BEN, V. IMPIANTAR . PIANZER EL MORTO, detto fig. Pigolare ;
PIANTA NOSTRANA, Pianta nostrale o in- PIANTAZENE, s. f. Piantaggine, Sorta Uccellar per grassezza ; Ruzzare o Scher-
digena, dicesi quella che nasce ed alligna d'erba detta anche Petacciuola o Lingua
zare in briglia, Si suol dire , d' uno ch'è
sul nostro suolo · PIANTA FORESTA, Pianta Ericina e Arnaglossa . Se ne conoscono di- benestante e nondimeno pigola sempre e si
esotica, Che vien da paesi forestieri . verse specie, come la Plantago Lanceola- duole dello stato suo, che anche dicesi, E'si
Pianta domestica o sativa, dicesi Quella ta, la P. Coronopus . la P. Maior, la P. rammarica di gamba sana Monello , si
che per coltivamento si domestica, Pianta Media, etc. che servono agli usi della me- dice propr. Colui che finge la povertà e la
silvestre o silvestra o selvatica è il suo dicina.
miseria o la carica più del dovere Fure
contrario. PIANTESÈLA , 8. f. o PIANTESINA e PIANTI-
il dinocolato, vale Fingere alcun biso-
PIANTA DE CIMA, Pianta d'alto fusto, NA, Pianlicella o Pianterella , Piccola pian- gno Tenere il cappon dentro e gli aghi
D'alto stipite . ta. V. PIANTA. fuora, Fingersi povero e non esserlo.
PIANTE DE MAR, V. PIANTANIMAL. PIANTOLA, 8. f. T. agr. (dal lat. barb . PIANZER DEI ABITI ADOSSO, Cascare di
PIANTA CAVADA E TORNADA A PIANTAR, Pian- Plantula) Chiamasi quella specie di Ancu- dosso o Piangere indosso le vesti, vale
la divella e riposta , vale Ripiantata da dinella di ferro con punta, che piantasi in Tornar male al dosso le vesti. Star a pi-
capo. terra, e sulla quale si batte ed assottiglia il gione, cioè Mal collocate .
Pianta d'una vida, Colonna , dicesi figur . taglio della falce fienaria. PIANZER QUALCùN, Piangere alcuno, De-
di Quella pianta viva, che regge la vite a PIANTON, 8. m. Piantone, Pollone spiccato plorare l'altrui disgrazia. Rimpiagnere o
broncone. V. in PALO. dal ceppo della Pianta per trapiantare ; e Compiagnere alcuno, vale Rammentare cou
PIANTA DEL PIE, Pianta o Suolo, La parte dicesi anche Rimessiticcio o Rimeltiticcio. rammarichio la persona perduta .
di sotto della gamba. FAR EL BALO DEL PIANTON O DE L'IMPIAN- GNANCA PER QUESTO NO PIANZO , Non
PIANTA D'UN PAESE, Pianta o Piano, Di- TON, Dare acqua di piantaggine ; Piantare istracciarsi gli occhi di che che sia, Non
segno topografico d'un paese. uno come un cavolo, detto figur . e vale ne aver passione .
DE PIANTA, detto a modo avv. vale Di Abbandonare alcuno, Lasciarlo. TORNAR A PIANZER, Ripiangere o Ripia-
nuovo - FAR QUALCOSSA DE PIANTA, Far PIANTONI (dal franc . Planton ) Neologismo gnere, Pianger di nuovo .
che che sia di pianta, Ricominciare di popolare , si chiamano que' Soldati delle PIANZISTEO . V. PIANGISTEO.
Duovo. Compagnie addette al servigio della Polizia, PIANZÓTO , add. Pigo!one, Che sempre pi-
PIANTA, detto fig. e in T. di Foro, vale che in apparenza di Caporali stanno del gola, che sempre si duole dell' aver suo an-
Ruolo ; Elenco - Pianta degl' impiegati, continuo disposti e fermi come di guardia cor che abbia assai ; Bietolone ; Pecorone ;
Modo dell' uso, vale Descrizione o Elenco in molti determinati punti di questa Città Belone ; Querulo ; Piagnone che sempre
de' nomi di tutti gli Uffiziali posti per ordi- i più frequentati, per invigilare sulla pub- frigge.
ne di servigio e di rango, componenti un blica tranquillità. In termine militare si di- OCHIO PIANZOTO, Imbambolato, Disposto
winistero. cono Ordinanze. a piangere - Lippo, dicesi per Agg. di Co-
PIANTA, Piantato, add. da Piantare. PIANZER, v. Piagnere o Piangere — Ge- lui che ha gli occhi lagrimanti .
OMO BEN PIANTA O BEN PIANTA IN GAMBA, mere dicesi il Pianamente lagrimare e PIAR, v. Pigliare, Prendere colle mani .
Informato ; Turchiato ; Membruto ; Ben piangere. PIAR, dicesi anche per Guadagnare, Ri-
complesso ; Impersonato ; Forte della per- PIANZER A CAO CAVEI O A PIÙ NON POSSO, cavar dell' utile specialmente dalla vendita
sona. Piagnere a caldi occhi ; Le lagrime gli di qualche cosa.
PIANTADA, 8. f. Piuntata ; Posta, Posta piovevano a quattro a quattro, a ciocca ; TANTI PIA TANTI MAZZA, detto fig. dall'am-
d'alberi, Ordine d'alberi impiantati. Gettava lagrime che parevan noccioli, Di- mazzar de' pidocchi . Quanti ne guadagna
PIANTADA DE VIDE, Anguillare, Nome che cesi anche Disgorgare il pianto . tanti ne spende. Diavol porta e diavol
danno i Lavoratori in Toscana ad un di- PIANZER A STRANGOGION , V. STRANGOGION. reca, Dicesi di Colui che gitta via più che
ritto e lungo filare di viti, legate insieme PIANZER EL CUOR ―― ME PIANZE El cuor, non si conviene, rimettendosi all'arbitrio
con pali e pertiche, per lo più sulle vie e Piagnere il core di che che sia , Frase usi- della fortuna.
viottole della possessione Pancata, T. tatissima per esprimere sommo rincresci- PIAR EL TRATO AVANTI. V. CHIAPAR EL
agr. dicesi a Due o più anguillari di viti mento, dolore. Mi piagne il core di non po- TRATO AVANTI.
posti uno vicino all' altro. V. TIRELA e VI- ter soddisfare alle vostre premure. PIA GRANZI O PIA CARAGUOLI. Maniera ant.
DEGA. PIANZER DA GNENTE, Far una quattrinata fam. disprezzativa, che si dice a modo d'ag-
PIANTANEMAL, 8. f. T. de' Naturalisti, di pianto, Si dice di Chi piagne per poca o giunta d'uno, che vuol dire Piglia grun-
Piantanimale o Animalepianta o Zoofito, niuna cagione. chi, come se non fosse buono di pigliare o
Produzioni animali marine che nella loro PIANZER DA PUTÈLO, Imbambolare le luci pescare che granchi ( i quali si ammaccano
forma si diramano, si figurano e s'attaccano o Imbambolare assolut. Dicesi propr. Quan- e sono impiegati come esca da pigliare altri
a' corpi duri a guisa di piante, alcune delle do inumidendo e ricoprendo le luci colle la- pesci).
quali sono formate da polipi, come il Co- grime, senza mandarle fuori, si fa segno di CHI NASCE DE GATA SORZI PIA, V. GATA.
rallo, le Madreperle , Tubularie, ecc. ed voler piagnere, siccome fanno per ogni mi- PIAR, parlando di Piante, Appigliarsi ;
altre non formate da polipi, come le Spugne nima cosa i bambini. Abbarbicare ; Barbicare ; Radicare, Far
ed alcuni Alcionii . V. ALCIÓN. Pianzer dei PUTINI APENA NATI , Vagire. radice .
PIANTÀR, v. Piantare - TORNAR A PIAN- PIANZER DEI STIZZI, Locuz. fam Cigola- PIARDA, s. f. (Voce barbarica latina) dicesi
TAR, Ripiantare ; Riporre. re, Dicesi di quella voce ch'esce dal tizzone sul Po quel Tratto o Filone d'acqua corren-
PIANTAR, si dice da noi ancora nel signif. verde, quando abbrucia e soffia. te, che sta presso alla riva, dove appunto si
di Lasciare ; Abbandonare. V. IMPIANTÀR. PIANZER DE LA VIDA, Gemere ; Lagrima- fissano i mulini .
504 PIA PIA ΡΙΑ
PIASER, s. m. Lo stesso che PLACER, V. PIATELIN) 8. m. Piattino ; Piattello ; Pial- tura Suntagio , voce bassa, vale Uomo
PIÀSER, v. e antic. APIASER, Piacere. PIATÈLO ) tellino ; Tondelto, Piccolo ton- tardo nell' operare -- Luppola , dicesi di
PIASER ASSAE, Cavare il cuore o l'animo; do che serve di coppa alle chicchere ed ai persona che si freghi altrui d'attorno volen-
Andare a sangue ; Essere a cuore, a gu- bicchieri. tieri.
sto; a grado, all'animo. PIATELO DE L'AMPOLINE, V. AMPOLINA . SEMPRE TACA COME LE PIATOLE, V. TACA.
A CHI EL GHE PIASE DURO E A CHI TENERO, PIATÈLO DE LE PUGLIE, Piattino , dicesi PIATOLAR, v. Lellure ; Far che che sia
Ovv. A CHI PIASE LA MAZZA E A CHI'L PAN- Quello in cui ad un tavolino di giuoco si lemme lemme, Andar lento nell' operare e
DOLO, Ovv. A CHI PIASE LA CROSTA E A CHI mettono i danari ed i segni. nel risolvere.
'L FORMAGIO. Varii sono degli uom ni i ca- PIATELI A LA BANDA, Tramessa, Quelle Pigulure ; Borbotture ; Rimbroftare ;
pricci; e a chi piace la torta e a chi i pa- piccole vivande che si mettono in tavola tra Bufonchiare ; Brontolare, Rammaricarsi,
sticci. Chi sel becca in un modo e chi in un servito e l'altro: È l'Entremetz dei Che si dice di coloro che ancorchè abbiano
un altro. A chi piace la cherca e a chi la Francesi. assai dolgousi d'aver poco.
spada, A chi piace un gusto e a chi l'altro . METER IN PIATELO, V. METER SU . PIATOLAR NEI CONTRATI, Stiracchiare il
CHI NO LA GHE PIASE SE LA SCAMBIA, V. PIATÈR, 8. m. Stovigliaio ; Pentolaio, Co- prezzo, vale Disputar con sottigliezza.
SCAMBIAR. lui che vende stoviglie e pentole. PIATOLEZZO , s . m. Tentennamento ;
SE VE PIASE, Modo di rispondere afferma- PIATÈRA, s. f. La femmina dello Stovi- Tentennis , Indugio fastidioso. V. PAA-
tivo, e vale Si certo ; Certamente ; Sicu- glaio, la quale sull'esempio di altre voci GEZZO.
ramente. consimili, potrebbe dirsi Stovigliata o Pen- Pianto, Borbollamento ; Querimonia
PIASE ! coll' interrogativo, è voce respon- tolaia. Sofisticheria , Ragione troppo sottile e con
siva di Chi o non ha inteso l'interrogatorio PIATO, s . m. Piatto, vaso quasi piano per poco fondamento.
o si senta chiamare ; ed è come dicesse, Che portar in tavola le vivande Ventre si PIATOLEZZO, dicesi per Noia ; Importuni-
cosa vi piace ? In che cosa poss ' io servir- dice alla parte concava del piatto e Cornice tà; Affanno.
vi? cioè Che volete ? I Francesi dicono allo al suo contorno. PIATOLISMO . Lo stesso che Patolezzo, V.
stesso modo Plait-il? PIATO DA STRUPIAI O DA LICARDINI, Ghiol-
PIATOLON )
PIASE ! coll'ammirativo, è anche voce fam. tornia, Vivanda squisita ; Leccume ; Bra- add. Pallolone ; Seccatura.
PIATOLOSO)
di maraviglia, che si dice da molti al vedere mangiare.
Bufonchino dicesi a quello che non si
o sentire un qualche gran fatto ; ed è come PIATO DA REGALO, Piatto o Vivanda di
contenta mai di nulla e torce il grifo a ogni
dicesse Che cosa mai veggo ! Che cosa mai sovvallo, Si dice di Vivanda che viene sen-
za spesa. cosa, che si dice ancora Borbottone ; Pi-
sento! Bagattelle ! Zucche fritte ! golone.
Queste maniere sono parlate dalla plebe PIATO ECELENTE, Vivanda o Cosa rega-
lala. VECHIO PIATOLOSO , V. VECHIO .
e più dal Contado .
PIASÈVOLE , add. Piacevole ; Affabile ; PIATON, s. m. Piatlone ; Piatellone, acer.
PIATO LICOSO, V. Licoso.
di Piatto.
Trattabile ; Cortese ; Dimestico. PIATO UMIDO, Intriso.
Parlando delle bestie che si rendono col- PIATO PREPARA PER METER IN TOLA, V- PIATONADA, 8. f. Piattonala, Colpo colla
l'educazione mansuete, Dimesticato ; Di- vanda imbandila ; Imbandigione ; Imban- parte piatta o piana della spada. "
mestico. dimento ; e quindi Imbandire , Metter in PIATONAR, v. Piattonare, Percuotere col
ASSAE PIASEVOLE, Piacevo accio ; Piace- assetto le vivande. piano della spada o di arma simile .
volone. PIAVOLA , s. f. o Pua, e anticam. Pus-
PIATO, detto in T. di giuoco. V. PIATELO
e PUGLIA. VOLA, Poppatola ; Bambola ; Fantoccio ;
FARSE PIASEVOLE, Appiacevolirsi, Ren-
dersi piacevole. PIATO DEL BON COR, V. in PIATANZA. Bamboccio, Fantoccino di cenci o simili ve-
PIASEVOLÈTO, add . Piacevoletto ; Pia- PIATO DE LA BALANZA, V. BALANZA. stito per lo più da donna ; ed è trastullo
PIATO O PIE DEL CANDELIER, V. Cande- delle fanciulle . Poppada è voce Aretina .
cevolino, detto come per vezzo.
PIASTRÉLE , s . f. Piastrelle o Morelle , La- LIER. PIAVOLA DE FRANZA, Fantoccio, Quella
strucce di pietra quasi rotonde, colle quali PIATO MASCARA O REFATO, Riconciato o figurina vestita da uomo o da donna che
Rifritto, Agg. a Vivanda che da' Cuochi si s' espone ogni mese da' Modisti e che vien
i Fanciulli giuocano come alle pallottole .
DAO DE LE PIASTRELE. Lecca, Piastrella altera o ricopre con salsa, per renderla più dalla Francia, ov'è sempre variabile il gu-
più piccola, che serve di segno a cui tirare appetitosa. sto.
le altre . PONTAR I PIATI, V. PONTÀR . PARER UNA PIAVOLA, Sembrare una ninfa
PIASTRELE, si chiamano Quelle lastrucce PIATO, add. Piatto, Spianato, schiacciato , o ninfetta: dicesi d'una Giovane ben ve-
quadre di terra cotta inverniciate e talora di forma piana a guisa di piattello. stita e d'avvenente figura.
dipinte, che servono ad abbellire il fondo Dicesi ancora nel sign. di Liscio ; Poli- ZOGAR A LE PIAVOLE, V. ZOGAR.
de camminetti alla francese. Non avrei nes- to ; Levigato ; Lustrato, Contrario di Ru- CREDEU DE ZOGAR A LE PIAVOLE ? Credete
suna difficolta a dir Piastrelle, se non ha vido TOLA TUTA PIATA, Tavola tutta li- voi di darmi erba trastulla o di fare
di meglio. scia o levigata . a' bambini ? cioè Credete di lusingarmi con
PIATAE, T. ant. Pietà. PIATOLA, s . f. Piattola, detto però in To- isperanza senza venirne a conclusione ?
PIATANZA, &. f. Piatunza, propr. Quel scana Piattone, Specie d'insetto, che per lo Ovv. Credete di scherzare o di prendermi a
servito di vivanda, che si dà alle mense più si ricovera tra' peli dell' anguinaglia, gabbo? Non fate o Non dite bambinag-
de' claustrali; e prendesi comunemente per e fa molta prurigine ; è chiamato da Lion. gini.
Vivanda, Cibo. Pediculus pubis - Nella Toscana si chiama TROVAR LA PIAVOLA, lo stesso che TROVAR
LA PIATANZA DEL BON CUOR, La vivanda Piattola quell'Insetto che noi diciamo SCHIA- LA PIOLA. V. PIOLA.
vera è l'animo e la cera, E dicesi di chi si vo. V. PIAVOLA DA MESTRE, chiamasi una specie
scusa d'essere scarso nell' onorare altrui, PIATOLA detto figur. per Agg. a Uomo, di Bambola che vendesi a Mestre per baloc-
dandogli poche vivande e di poco pregio. Cacastecchi; Spilorcio ; Morso dal gran- co delle fanciulline . Questo è un pezzo di
Disse poi Ricciardetto ; Un animo genti! chio; Tigna ; Che canta il miserere, Di- pasta di farina, mal cotta, rappresentante
sempre pon mente al buon cuor di chi da, cesi di chi è misero ed avaro e poco usa una bambola, che ha due perlette per occhi,
non alpresente. del suo. della carta per gonnella, un pezzetto di
PIATANZÈTA , 8. I. Vivandella ; Mani- Detto ancora fig. per Agg. a Uomo, Piat- granata in mano e due o anche tre piedi di
carello. to'one; Ciondolone ; Tentennone ; Secca- canna ---- PIAVOLA DA MESTRE si dice poi
PIA PIC PIC 505
famil. per motteggio a Femmina magra e PIAZZAROLA , dicesi anche nel signif. di Pendoloni, Che sta pendente -CARNE PI-
mal vestita. Ciammengola, donna vile e plebea . V. CA- CADA AL RAMPEGÒN, Appeso o Appiccato ad
PIAVOLĖTA, 8. f. dimin. di PIAVOLA. LERA e PETEGOLA. uncino o simili, vale Attaccato, Penden-
PIAVOLARIA, s. f. Bambineria; Bambi- PIAZZAROLADA, 8. f. Plebeaggine o Ple- te.
naggine ; Bambolinaggine ; Ragazzata . beismo, Cosa vile ed abbietta, propria so- PICA D'ONOR, Picco d'onore, cioè Tocco,
PIAVOLĖTO, 8. m. Fantoccino, Piccolo lo della plebe . Plebeismo s' appropria spe- Punto, Stimolato. Così Picco della paro-
fantoccio di cenci, che anche dicesi Bam- cialmente a Maniera plebea o Idiotismo . la o dell' impegno .
boccino. PIAZZARÒLO (coll'o serrato) s. m. Zana- PICAR, v. Impiccare o Appiccare, e dicesi
PIAVOLEZZI, s . m. Scarabocchi, Figure iuolo, Chi prezzolato porta altrui colla zana per la gola, di modo che uno muoia.
informi fatte da ragazzi sui muri. robe per lo più da mangiare . PICAR UNO, detto fig. Mettere la cavez-
PIAVOLEZZO Si dice ancora nel significato In altro sign. Treccone, dicesi a Riven- za alla gola a uno, Dicesi dell' Obbligar
di PUTELADA, V. ditore di cose commestibili. con forza o Violentar uno a fare qualche
PIAVOLO, s. m. Fantoccio ; Fantoccino ; PIAZZAROLO, si dice ancora nel sign. di Cosa ---- Fare il collo ad alcuno, vale In-
Bamboccio ; Bambocciolo, Piccola figurina Gaglioffo ; Monello ; Cialtrone . durre o Forzare il compratore a pagare una
umana fatta per lo più di legno o di cenci, PIAZZÈTA, s. f. Piazzelta o Piazzuola, cosa più del dovere.
che serve di balocco a'fanciulletti - Frac- Piccola piazza. Così è nominata quella par- PICAR, parlandosi di vino, Frizzare o Mor-
curado, dicesi al Fantoccio di cenci o altro, te della gran piazza di S. Marco, ch'è tra dere del vino, Dicesi di quel piccante che
simile al Burattino, che non ha piedi. il palazzo reale e il fu ducale, sino alle co- ha certa qualità di vino.
PIAVOLON, s. m. Fantoccione, acc. di Fan- lonne. PICAR LA ROBA, Appiccare ; Appendere,
toccio. PIAZZETA D'UN PONTE, V. PONTE. Sospendere, Attaccar che che sia che stia
PIAVOLOTO 8. m. Fantoccio, Figurina PICA, s . f. Picca , Sorta d'arme in asta lun- pendente.
fatta per lo più di legno. V. PIAVOLA. ga diciotto piedi italiani, che dopo l'inven- PICARSE IN QUALCHE AFAR, Pugnersi in
Detto talvolta per PIAVOLEZZI, V. zione de'fucili colla baionetta non è più in qualche affare, Infervorarsi e riscaldarvisi
PIAZZA. s. f. Piazza, Luogo spazioso cir- uso. dentro..
condato da edifizii . Picca , dicesi per Gara od impegno --- PICEGADA, 8. f. Pizzicotata e Pizzico, Di-
Piazza dell'erbe (come a Padova e a Ve- ENTRAR LA PICA IN UN AFAR, Entrar la pic- cesi allo Strignere in un tratto la carne al-
rona) o Piazza olitoria, dicesi a Quella ove ca, cioè la gara, l'impegno. trui con due dita, che più comunemente si
si vendono l'erbe. AVERLA PER PICA, Averla per impegno, dice Pizzicotto e Pulcesecca.
PIAZZA TONDA, V. TONDA. Essere grandemente impegnato in un af- PICEGADA, parlandosi d'un istrumento,
PIAZZA DEL BRILANTE, V. BRILANTE. fare e volerne riuscire ----- LA GO PER PICA, Pizzicatu, Toccata di strumento da suono
ANDAR IN PIAZZA, dicevasi a' tempi Veneti La ho per impegno. diminuito.
Quando un Giovane patrizio mettevasi per PICA, V. PICAO. PICEGADA . parlando di tabacco, Vellica-
la prima volta la vesta ed entrava nella PICADA, s. f. Impiccagione , Impiceatu- zione ; Vellicamento , Quella specie di pru-
piazza pel broglio a farsi vedere e conosce- ra. dore che fa il tabacco gagliardo quando si
re. V. BROGIO, VESTA & BARBARÈLA . PICÀGIA, 8. f. T. de' Macellai, Frattaglie, nasa.
FAR PIAZZA, detto fam. Accovacciarsi, Interiori spiccati dall'animale , Corata , s'in- DARSE UNA PICEGàda, Farsi o Pigliare un
dicesi delle Galline che mansuetamente si tende II fegato, il cuore ed il polmone. granchio a secco , Si dice dello Stringersi
accovacciano allargando le ale quando altri PICAGIA DE UA, Penzolo, Dicesi a più grap- un dito tra due cose, per la quale stringi-
le vuol prendere . poli d'uva uniti insieme e pendenti da qual- tura il sangue ne viene in pelle.
FARSE PIAZZA, Far piazza o Farsi far che luogo TACAR UNA PICAGIA DE UA, Ap- PICEGAMENTO DE STÒMEGO , V. Ma-
piazza, Fare o Farsi far luogo fra la gente. piccare de'penzoli d'uva . GNAMENTO.
COSSA FA LA PIAZZA ? Che fa la piazza? PICAGIA DE MEDAGIA, Gambo , Attaccatu- PICEGAMÒRTI, s . m. Beccamorti ; Becchi-
Maniera merc. e vale In che pregio sono le ra di medaglie. no ; Sotterratore, Chi sotterra i morti . V.
Inercanzie ? PICAGIO DE MEDAGIA, lo stesso che Pi- NONZOLO.
SE LA COSSA VA IN PIAZZA, POVERO LU, Se CAGIA, V. PICEGAR, v. Pizzicure ; Mordicare, Quel-
la cossa va al palio, guai a lui ! cioè Se la PICAGNAO, add. Voce triviale, lo stesso che l'effetto che fanno le materie di virtù cor-
cosa si propala o si rende pubblica. Far dir Picio, V. rosiva e diseccativa in sull'uleere.
piazza de' fatti altrui, vale Pubblicarli. PICANDOLO , s . m . Appiccagnolo ; Appic- PICEGAR COL BECO, Bezzicare o Pizzica-
Esser piene le piazze d'una cosa, vale sa- catoio, Cosa cui può appiccarsi o tener so- re, Ferir col becco degli uccelli.
persi da ognuno . spesa cosa appiccata. PICEGAR DEL TABACO, DEL CREN, SENAPE etc.
PIAZZA, Voce dal Francese passata in uso, PICANDOLO, Dondolo o Ciondolo , Cosa Vellicare ; Titillare ; Mordicare ; Morde-
e vuol dire Vacanza d'una carica, impiego, che ciondola pendendo - Pendaglio o Pen- re, Dicesi del naso o della lingua o del pa-
luogo, posto. I Veneziani prima delle novità dolo e Dindolo, Cosa che pende, che sta a lato, che si risentono pel sapore austero di
politiche dicevano Buso, V. spenzolone. queste sostanze .
PIAZZADA, 8.f. Piazzata ; Commediaccia , PICANDOLO DEI ABITI, Frappa, Trincio e PICEGAR LE CARNE, Pizzicare, Strignere
Cattiva commedia o Una di quelle comme- Pezzo di veste staccato e stracciato. un tratto altrui la carne con due dita.
die che sogliono fare i ciarlatani nelle piaz-- PICANDOLI DEI RELOGI , Berlocco, e per lo PICEGAR LE MASSELE, Strignere le guan-
ze -- Pippionata, dicesi di Cosa che riesca più Berlocchi, Francesismo : Que' baloc- ce - Allortigliare, vale Torcere alcun po-
sciocca e scipita e si direbbe di Spettacoli, chi o bagattelluzze, che si portauo da aleu- co. Benchè fosse così vecchio la carne sua
Composizioni etc. ni sospese alle catene degli orologi da ta- avea si soda che non si potea allorti-
Fare una piazzata, dicesi per Dar ma- sca. gliare : cioè Pizzicare.
teria di ridere alla gente col pubblicarsi PICAO O PICA, add. Impiccato o Appicca- PICEGAR QUALCOSsa, Spicciolare, Spilluz-
cosa che sarebbe stato bene tacerla. to, Morto per impiccagione. zicare ; Bozzolare o Sbozzolare, Il torre
PIAZZAL, s. f. Piazzetta ; Piazzuola , Pic- SIESTU PICAO O PICAGNAO ! Che tu sia op- qualche piccola parte di che che sia — Dar
cola piazza. piccato, Imprecazione che vale come l'al- ceffoni, vale Rubare.
PIAZZAROLA, s . f. Trecca, Rivendugliola tra, Che tu sia maledetto Aver un cef- PICEGAR UN ISTROMENTO, Pizzicare uno
che vende e traffica frutta, erbe e simili sul- fo o piglio d'impiccato. stromento, vale Impiegar le dita invece del-
la piazza . ROBA PICADA, Penzigliante o Penzolo e l'archetto, per far sonar le corde d'uno
Boerio. 64
506 PIC PIC PIE
stromento -- Diminuire uno stromento, no e più forte, ch'è tessuto a foggia di tra- PICOLO, s. m. Piccolo, La duodecima par-
Passeggiare sopra le corde di quello con punto. V. SPINADIN e BASEN. te dell' antico soldo veneto Il Piccolo di
dito, unghia o penna, Arpeggiare. PICHENIN, lo stesso che PICENIN, V. banco valeva però soldi 8. Anche l'ottava
EL ME PICEGA, Maniera fam. E' mi fa ve- PICHETÀ, V. PICOTA. parte d'una boccia.
nire il brulichio di dentro, cioè Mi solle- PICHÈTO, s. m. Picchetto , Giuoco notissi- PICOLO, add. Picciolo ; Piccolo ; Piccino.
va l'animo, mi fa accendere. mo di carte, che si fa in due. I PICOLI IMPARA DAI GRANDI, Il giovenca
L'È UN FREDO CHE PICEGA, È un freddo TAR PICHETO, Dar picco, V. REPICO. impara dal bue, cioè I mali esempi degli
aspro e pungente , V. BASADÒNA. PICHETO DE SOLDAI, Picchetto, Distacca- adulti sono fatali per li minori.
LA PICEGA UN POCO DE CERTO GUSTO, Piz- mento di soldati pronto a rinforzare un po- PICOLO, si dice talora chiamando un Ra-
zicare di che che sia, Averne qualche po sto o ad eseguire una fazione . gazzo di cui non si sappia il nome, o anche
co, Sentire Pizzicar dell'insolente ; Sa- ANDAR A PICHETO , Andare in Piccardia, salutandolo, come è nello stesso significato
per di mucido, di aspro, di dolce etc. Essere impiccato . V. PICAR . usata la parola ZENSO - VE SALUDO PICOLO ;
PICEGAR, si dice anche per Spizzir, Pru- PICHIARELO, V. PICENIN. PICOLO VEGNI DRENTO . Vi saluto piccino ;
dere ; Pizzicare ; e quindi Prudore e Pru- PICHIATA, s . f. quasi Pigliata, Piglio ; Pre- Venite piccino .
dura, del Mordicare che fa la rogna o cosa sa, Il pigliare. Pronuuciasi come in toscano PICOLO E GROSSo, Tozzotto ; Membruto.
simile che induca a grattare. Piciata . EL PIÙ PICOLO, Menomo ; Menomuccio.
PICEGHETO ) s . m. , dimin . di PicɛGo, in- UNA BONA PICHIATA DE LEGNE, Un monte ; EL PICOLO DE BOTEGA, Il Fattorino, il gar-
PICEGHİN ) dicanti un Pizzico piccolis- Un buon mucchio di legne. zoncello di bottega .
simo di che che sia. Il Dizionario non ha di- FAR AL ZOGO UNA BONA PICHIATA , Fare EL PICOLO DE MAGAZÈN, V. in Magazen.
minutivo di questa voce che indica quanti- una buona vincita, un buon guadagno, DA PICOLO, Da piccolino, In eta puerile.
tà minutissima di cosa presa colle punta una buona presa. DEVENTAR PICOLO PICOLO, detto fig. D.-
delle dita riunite ; e forse sarebbero in que- FAR A LA CAZZA O A LA PESCA UNA BONA PI- ventar piccin piccino ; Cugliare, Confon-
sto caso opportune le voci Miccichino ; Mi- CHIATA, Far buona o molta preda. dersi, Perdersi d'animo.
colino; Miccino ; Pocolino e simili ; ma nes- EL ME N'HA DA UNA BONA PICHIATA, Me ne L'E PICOLO MA L'È TANTO PIÙ FIN. È pic
suna esprime il nostro PICEGHETO . V. MI- diede in molta quantità. ciolo, ma v'è tutto.
GOLIN. PICHIORLA , s . f. Bazzecola ; Bazzicatu- LO GAVE PICOLO, Locuz. furbes:a e fig e
PICEGHIN, s. m. o TRESSETE PICEGHÌN O an- ra, Cosa da poco o da niente, Acca ; Ze- vale Non ci arrivate, Non capite il mio di-
che TRESSETE A TOR SU LA CARTA O TRESSE- ro ; Chiappola ; Chiappoleria , Cosa da scorso, Avete poca testa per intendermi .
TIN, si chiama una Specie di Tresette che niente. PICOLO DE CUOR, Parvifico, Contrario di
fassi in due, nel quale dopo essersi distri- L'È UNA PICHIORLA. È uno zero, È un'ac- Magnifico.
buite a cadauno dodici carte, le altre sedici ca. Una cosa da nulla . REDUR IN PICOLO, V. REDÙR .
che restano nel monte (TALON ) vengono pre- PICININ , V. PICENIN. PICOLON, add . Pendolone ; Penzolone ;
se una alla volta, direm quasi a spizzico PICIÒL, s. m. T. di Galera ; ed è la Came- Penzoloni ; Pesolone ; Ciondo'one ; Don-
a spilluzzico : dalla qual maniera è derivato ra del Comandante della galera , posta a doloni.
il nome vernacolo PICEGHÌN. poppa. STAR A PICOLON, Penzigliare o Penzolare.
PICEGO , 8. m. Pizzico ; Pizzicotto e Spiz- PICO, s . m. Piccone e Beccastrino , Stru- Star pendente o sospeso in aria.
zico, detto anche Pugilio , Quella quantità mento di ferro con punte quadre , col qua- STAR CO LE MAN A PICOLON, V. MAN.
di cose che si piglia colla punta delle dita, le si rompono i sassi e fansi altri lavori di STAR COI PIE A PICOLON, V. PIE.
come si fa del sale e del pepe . Un ristret- pietra . PICOLOTO , add. Piccoletto, Alquanto pic-
tino delle dita ; Un pugillo di fiori, di bet LAORAR DE PICO, Picconare. colo.
lonica etc. PICO. Voce marin . che ha luogo ne'seguenti PICOLOTOLO, add. Piccolo e nell' espres-
PICEGO DE LANA, Bioccolo. dettati . sione di questo termine, parlando di perso-
PICEGO DE CAVÈLI, Ciocca de'capelli, di A PICO, modo avv. A picco, vale Perpen- na, intendiamo Più piccolo che mezzano e
peli ; Fiocco ; Bioccolo. dicolarmente . più alto di Piccolello e Piccoletto.
A PICEGO O A PICEGO MAGNIFICO , detto a ANDAR A PICO , Andare a picco, vale Som- PICON, T. de' Muratori . Lo stesso che Pi-
modo avv. A spilluzzico o A spizzico, A poco mergersi. co, V.
a poco , A poco per volta, a stento . Ri- MANDAR A PICO, T. mar. Mandar a picco ; PICOTÀ O PICHETÀ , add . Picchiettato o Pic-
scuotere o Pagare a spilluzzico . V. Po- Colare a fondo ; Affondare , Far perire un chiato, Di più colori a guisa d'uccello Pie-
CHETIN. vascello forandolo ne' lavori vivi per som- chio : dicesi d'abiti o simili.
Aver sul picego DE LA LENGUA, Aver sul- mergerlo . PIE, s . m. e nel plur. Pr. Piede e Piè, di-
la punta della lingua, Star là là per pro- Virare a picco, si dice il Tirar dentro la cendosi nel numero del più Piedi ed anche
nunziare. gomena col mezzo dell' argano, fino a tanto Piè.
ESSER SUL PICEGO O SUL BRUSO DE FAR UNA che la prua della nave resti sopra l'ancora ; DE DO PIE, Bipede ·----- DE TRE PIE, Tripe-
cossa, Essere sul curro di far qualche e quindi Ancora a picco, quando resti ap- de DE QUATRO PIE, Quadrupede.
cosa, Essere in procinto o in pericolo . pesa sotto la prua . PIE CHE SPUZZA, Putire ne' piedi, che fu
PICEGÒN, s . m. Pizzicotto ; Pizzico ; Pu'- PICOLA, chiamasi nelle osterie di Venezia anche detto Sonar co'calzetti.
cesecca ; Pizzicottata, Lo strignere un la Metà della GROSSA, ch'è una misura da PIE DE LA CUNA, Arcioni, Diconsi i piedi
tratto altrui la carne con due dita. V. P₁- vino propria delle sole osterie, differente della culla quando sono fatti a guisa d'arco,
CEGADA. dalle misure de' Magazzini ; e forse è sottin- come sono gli arcioni della sella.
PICEGOTADA, Lo stesso che PICEGADA e teso LIRA. Pie dei rizzi mARINI, Ambulacri, V. Rız-
PICEGON, V. PICOLAR , v. Ponsigliare ; Penzolare ; ZO PIE DEI FOLPI, Tentacoli, V. FOLPO.
PICEGOTO , Lo stesso che PiCEGÒN, V. Ciondolare, Star pendente . PIE DE L'ALBERO, Piede o Pedale, La par-
PICENİN O PICENINETO , add. Piccinino ; PICOLETO O PICOLIN, add. Piccioletto o te più bassa del tronco dell'albero.
Piccino ; Piccoletto ; Picciolino ; Piccin Picciolello - Personcina. PIE DE LA LUCERNA, V. LUCERNA.
piccino. PICOLIT, s. m. Così chiamasi una Specie di PIE DEL PORCO, Peduccio.
PICHE, s . m. T. de' Merciai , Coltroncino uva dolcissima, che coltivasi specialmente PIE DEL COMPASSO, Asta .
d'Inghilterra o Basino trapunto, Specie di nella nostra provincia del Friuli, e di cui si PIE DEL CORLO, V. CORLO .
bambagino simile al frustagno, ma più fi- fa un vino ricercato che porta lo stesso nome. PIE DE POLO, T. mar . Piè di polloo Gan-
PIE PIE PIE 507
za , Certi nodi che si fanno da un capo ad METER UN PIE o 0 i pìe in falo, Fare o Mel- TRAR I PIE, Spingare o Springare, Guiz-
alcune funi. tere un piede o un passo in falso, vale zare co' piedi Gambettare o Sgambetta-
PIE DE S. CRISTOFOLO, Piedacci : Piedo- Metterlo dove non posi o dove non vi si reg- re, Dimenar le gambe.
ni, V. PEAZZO. ga- Detto fig. vale Fallare nelle proprie PIE CODOGNI. T. di Mascalcia, Incastel-
PIE D'UN PONTE, V. PONTE . direzioni. latura, Dolore al piede del Cavallo, cagio-
PIE STRACHI, Spedato , Che ha i piedi af- METERSE COI PIE E CO LE MAN, V. METER. nato dalla siccità dell'ugna e dei quarti che
faticati e stancbi. METERSE IN PIE, Alzarsi o Rizzarsi in comprimono le due parti, ed obbligano spes-
A PIE NUI, Sgambucciato. piedi. Detto poi metaf. Uscire di mendicu- sissimo il cavalio a zoppicare, perchè la for-
A pìe zonti, A piè giunti, vale Coi piedi me, Rimpannucciarsi, Rimettersi in ar- chetta è troppo serrata e non ha la sua esten-
congiunti —- A piè pari, posto avverb . vale nese. sione naturale .
Senza muovere un piede prima dell'altro. METERSE IN TI PIE DE QUALCÙN, Vestire i ZOGAR A PIE ZOTO, V. ZOGAR.
A PIE ZOTO, A piè zoppo o A calzoppo, panni d'alcuno ; Entrure ne' piedi d' al- PIE DE CELEGA , T. degli Erbolai , V.
dicesi del camminare con un sol piede te- cuno. GALINAZZA, erba.
nendo l'altro sospeso . MOTO O SUSSURO DEI PIE, Scalpiccio ; PIE D'OCA, s . m. T. de'Pesc . Sorta d'A-
ANDAR A PIE, Andare a piede , a piè, ap- Stropicciamento di piedi in audando — SEN- nimale marino fatto a guisa di stella, det-
piede e appiè. TIR EL SUSSURO DEI PIE, Sentir lo scalpic- to dall'Abbate Olivi Asterias palmides , la
ANDAR DE SO PÌe, V. Pe . cio ; Sentir a scalpitare. quale ha per carattere l'essere molto com-
ANDAR COI PIE DE PIOMBO, Andar ritenuto NO PODER PIÙ METER NE PIE NE PASSO IN pressa, coi raggi quasi triangolari o sia al-
in alcuna cosa o Andar col calzare del QUALCHE LOCO, Aver abbruciato l'alloggia- largati a guisa di piede d'oca, onde trasse
piombo ; Andar cogli zoccoli sull'asciullo. mento ; Aver baciato il chiavistello, Dice- il nome vernacolo.
ASENO IN PIE, V. ASENO. si di Chi ha fatto in qualche luogo cosa, per PIE DE VEDELO , T. degli Erbolai , Gi-
AVER I PIE IN TE LA FOSSA, Piatire co' ci- la quale non possa più tornarvi. chero o Gicaro ; Lingua di serpe ; Erba
miteri, Esser vicino a morire. No SAVER DOVE METER I PIE , detto figur. saetla, Nomi italiani che si danno ad una
CHIAPAR PIE, Pigliar piede ; Pigliar for- Non saper come regolarsi o dirigersi o Pianta perenne, che trovasi fiorita in pri-
za ; Invigorirsi - CHIAPAR PIE, parlando di qual via prendere. mavera da per tutto . La sua radice è tu-
piante, Far piede ; Ceppare , Dicesi quan- No SAVER DA CHE PIE UNO ZOTA , V. ZOTAR . berosa, carnosa, piena di sugo lattiginoso ,
do le piante dilatano le radici . - Detto me- NO VOLER NE PER I PIE NÈ PER EL CULO, V. e vien anche adoprata per farne amido, che
taf. Abbarbicare , cioè Continuare, Preva- VOLER. nelle Spezierie si dice Fecola d'Aro. La
dere, Prender possesso. DAR DEI PIE IN TEL CULO , Dar de' piedi o detta radice ha un sapore bruciantissimo ,
DA PIR, Dappie; Dappiede. Dar di piè nel culo o nel di dietro. ma che si perde con la cottura o con la ma-
DAR IN TI PIE, Dar fra' i piedi ad alcu- OGNI PIE IN TEL CULO PARA AVANTI, detto cerazione e si rende mangiabile. Essa ser-
no, Avvenirsi in alcuno - XE DO ORE CHE fig. Ogni prun fa siepe ; Poco rampollo fa ve ancora per lavare in vece di sapone. In
CAMINO COME UN MATO E NO ME DA IN TI PIE fume; Prov. per cui s'avvertisce , che Si dee sistema vien chiamata Arum maculatum ,
NE UN NE L'ALTRO, Sono due ore ch'io giro tener conto d'ogni minimo che . e da altri Arum Italicum.
come un arcolaio e non mi dà fra i piedi PIE IN TE LA PANZA, Pecciata, Percossa PIEGA, s . f. Piega, Raddoppiamento di pan-
nè l'uno nè l'altro. data nella peccia, cioè nella pancia, Se tu ni, drappi, carta e simili in loro stessi . Ac-
DE SO PIE, Naturale, Senz'arte. V. PE. mi secchi, io ti darò una pecciata . costolatura dicesi La piega falsa che fanno i
ESSER O STAR IN PIE, Stare in piedi ; SAVER IN QUANti pie d'aqua se SIA, Saper panni talvolta nelle gualchiere.
Star ritto - NO PODER STAR IN PIE, Non po- in quanti piedi d'acqua si peschi, detto FAR LE PIEGHE, Piegheggiare.
ter reggersi in piedi o tenersi sulle gam- fig. cioè In che termini si si trovi. PIEGHE DEI ABITI, parlando di Pittura o
be - LE BOTEGHE XE IN PIE, Le botteghe SCALA IN PIE, Sca'a ripida o erta, poco Scultura, Punnatura o Panneggiamento,
sono ancora aperte. inclinata. V. SCALA. Quel lavoro con cui l'Artefice rappresenta
ESSER OMO IN PÌE, V. OMO . SBATER I PIE IN TERA, Battere i piedi, le sembianze del vestito .
FAR I PIE A LE MOSCHE, Far gli occhi alle Dare in grandissima escandescenza. ESSER DE BONA O DE CATIVA PIEGA, detto
pulci, vale Far cose difficili e quasi impos- SENZA SCARPE IN PIR, Tritone ; Bruco, fig. Esser ai buona o mala cucina ; Esser
sibili. Aver mani benedette. detti fig. valgono Uomo vile ed abbietto per di buona o mala vita o contegno, Di buo-
FAR O LAORAR DE PIE O DE PENIN, Giuo- la sua miseria. no o tristo carattere.
car di piede o di pedina ; Far cenno col SOLDADI A PIE, Gente a piedi ; Soldato PIEGADEI (colla seconda e larga) s . m. Pie-
piede, Dicesi dell'Urtare che fa taluno men- pedestre o pedone. gatelli, T. de Fabbri . Ferretti che abbrac-
tre è seduto ne' piedi d' un altro o di altra STAR COI PIE DESTESI O PUZAI, Tener i ciano, e tengono in guida la stanghetta del-
per qualche fine . piedi a pollaio, vale Tenerli in sedendo so- la serratura.
Far tegnir Ii pìe a casa, Far tenere ipië pra regolo o simili per maggior comodo. PIEGADINA, s . f. Pieghetla, Piccola pie-
nella bigoncia, Dicesi dell' assicurarsi da STAR COI PIE A PICOLON, Tener i piedi o ga.
qualche cenno segreto co'piè , essendo in mi- Star co' piè penzoloni o ciondoloni, cioè PIEGADURA, s. f. Piegatura ; Piegumen-
schianza a tavola maschi e femmine. Farot- Pendenti, senz' appoggio. Star come un lo ; Piega.
battaglio per aria ciondolone - - STAR IN PIEGADURA MALFATA, Fognatura , Piega-
li i piè tener nella bigoncia.
FREGAR EL PIE SUL SOGIER, Maniera ant. PIE, Rimanere o Stare in piedi o Sussiste- tura fatta strapazzatamente.
metaf. che vale Nettar di casa il piede, re, nel sign. di Vivere e Mantenersi secon- PIEGAR, v. Piegare ; Ripiegare ; Affalda-
cioè Uscirne o Prender l'ultimo congedo. do il suo stato, Rimanere in essere - XE re, Raddoppiare in sè stessi panni, drappi,
GO I PIE CHE NO ME LI SENTO, Sono spe- UN MIRACOLO SE STAGO IN PIE, Egli è un mi- carta etc.
dato, vale Ho i piedi affaticati e stanchi, ov- racolo s' io resisto o mi reggo o s'io mi ri- PIEGAR MALAMENTE, Gualcire ; Sgualci-
vero agghiacciati . mango in piedi — QUEL CASÌN XE ANCORA IN re, Malmenare — PIEGARSE, Piegarsi, Ce-
MENAR I PIE, V. MENAR. PIE , Quel casino è ancora in piedi, cioè dere, condiscendere .
METER PIE A TERA, Appiedare, T. milit. Nel suo essere intiero, com'era avanti, nello PIEGAR IN RODOLO, Avvoggovolare, Pie-
per indicar l'ordine che si dà alla Cavalleria stato primiero. gare come un ruotolo ; Avvolgere una cosa
di scendere a cavallo . Appiedarsi, dicesi SU DO PIE, Su due piedi, e vale All'im- in sè stessa. Dicesi anche Avvoggovolar-
Quando i cavalieri lasciano la sella per coin- provviso, Subito . si.
battere a piedi . TAGIARSE I PIE, V. TACIAR. PIEGAR IN DRIO, Piegare ; Pigliar la pie-
508 PIE PIE PIE
ya, Dar piega ; Essere in piega , Dare dal latino Pelagus, mare, essendo appun- PIENA DE ZENTE, Piena ; Calca ; Folla.
addietro. Piegare, detto in T. Mil. Volge- to il Pielego quella barca grossa pescarec- DAR LA PIENA AI FIASCHI e simili ; Rabboc-
re una schiera di truppe in maniera da cia, che s ' espone con più sicurezza ai peri- care i fiaschi e simili, vale Riempirli fino
restringere la fronte e porre dietro di essa coli del mare nella pesca. Se così è, il suo alla bocca, Rimettere.
le altre parti. Ripiegare, dicesi Quando u- nome italiano sarebbe Pelago. PIENEZZA, s. f. Pienezza ; Pieno.
na truppa spiegata in battaglia si riforma PIEN, 8. m . Pieno, Complesso o Aminassa- PIENEZZA DE STONEGO , Replezione ; Sa-
in colonna per ritirarsi. mento di cose. zietà ; Gravidezza, Soverchia abbondanza
PIRGARSE, detto fig. Piegarsi, dicesi per PIEN DEI POLASTRI, Ripieno, dicesi da' di cibo.
Dichinarsi, Avvilirsi, Umiliarsi. Cuochi ad una mescolanza di diverse carnio PIENOTO, add. Penotto, Pieno anzi che
PIEGAZZA, s. f. T. de'Tornitori, Ceppaia, solamente d'erbe, uova ed altri ingredienti no.
Toppo mobile di legno armato d'una pun- minutamente tritati e conditi, che si caccia PIERA, s . f. Pietra, Concrezione di mate-
ta di ferro, che s'appressa o discosta secon- in corpo de' volatili o d'altro carname . Nel ria terrestre.
do la lunghezza del legno che s' ha a tor- signif. di Mescuglio di cose potrebbe dirsi PIERA DA AZZALIN O DA BATER FOGO O DA
nire. anche Intriso. SCHIOPO, Pietra focaia.
PIEGHEVOLE, add. Pieghevole. PIEN, add. Pieno , coutrario di Vôto. PIERA COTA, V. MATÒN.
ESSER DE CUOR PIEGHEVOLE , Essere di PIEN A MANGANELO O A MARTELĖTO, Pieno, PIERA DA CALCINA O DA CALCINAR , Pietra
buon cuore, di cuor facile, flessibile . stivalo, a fusone, in chiocca, a busso ; calcare , calcarea o calcaria, Pietra atta
PIEGO, s. m. Piego ; Plico, Quantita di let- Pieno pinzo --- Gremito dicesi d'un Albero ad essere convertita coll'azion del fuoco in
tere o altre carte legate insieme Pie- pieno di frutta, d'un luogo pieno di mosche calcina .
ghetto, Piccolo piego . e simili PIEN CHE NOL POL PIÙ, Arcipie- PIERA DA CALEGHÈRI O DA SBATEB, Mar-
PIÈGORA, s . f. Pecora, Animale noto, che nissimo, Pieno a gola. molta, Ceppo iucavato o Pezzo di pietra vi-
chiamasi da'Sistematici Ovis Aries. PIEN DE DEBITI, V. DEBITO e CUCA. va, su cui i Calzolai batton le suole per dar
PIÈGORA, in sentimento fig. vale Vile ; PIEN DE MALAVOGIA, Pieno di lasciami loro la forma che vogliono.
Codardo ; Pauroso, ovv. Mansueto ; Che- stare ; Pieno di noia, di ledio. PIERA DA FABRICHE , Pietre ruspe, Così si
to. PIEN DE MERDA, Imbrattato moltissimo di chiamano comunemente le Pietre di grana
PIEGORE MONZÙE, Pecore munte, e vale merda. V. ISMERDA . grossa o renosa, con poca terra frammi-
Senza spirito, vili, timorose : dicesi fig . di PIEN DE TARME, Culcato di tignuole. schiata.
Persona per disprezzo od ingiuria . PIEN DE FUMO, Fumoso ; Gonfiagole; Gon- Piera da filàr fERI, Cole ; Pietra a olio,
CHI PIEGORA SE FA, EL LOVO LA MAGNA, fanugoli, Vano, leggiero dicesi di Uomo. Pietra da affilar ferri. - Frassinella, dice
Prov. Chi si soliomelle o piega il collo, re- PIEN DE SE STESSO, Levator di sè stesso; si una Pietra che serve ad affilare i ferri
sta pendente ; Chi pecora si fu il lupo se Vanaglorioso ; Superbiente ; Enfiato. con cui si lavorano i metalli.
la mangia ; Chi canto si fa, tutti i cani Pien de soldi, Gremito di soldi ; Dana- PIERA DA LASTRE, V. LAVAGNA.
yli pisciano addosso , Chi si avvilisce per ioso ; Danaroso. PIERA DA MOLAR , V. MOLA.
sè stesso, è vilipeso da tutti gli altri. PIEN RASO, Abboccato ; Rabboccato , Pie- Piera da sepoltURA, Lapida o Lapide.
CRIAR DE LE PIEGORE, V. CRIAR, no fino alla bocca : dicesi d' un sacco e sini- PIERA DE LA SCAFA, V. SCAFA .
FAR STAR FORA LE PIEGORE DE NOTE , Stab- le. PIERA DEL BANDO, chiamasi quella Specie
biare le pecore, Fare stare la notte le greg- PIEN SIN AI OCHI, detto metaf. Abbando- di piedestallo o cilindro di porfido, come
gi ne' campi per ingrassarli . nato a'suoi piaceri, alle sue passioni ; Im- pezzo di colonna grossa troncata , del diame-
GRASSA DE LE PIEGORE , Pecorina, Il leta- merso ; Abbundonato al peccato, Diciamo tro di due piedi, ch' esiste ancora presso al-
me che si estrae dall'ovile. di chi vive immerso ne' vizii e nelle passio- l'angolo della Chiesa di S. Marco verso la
PIEGORE, detto in T. Mar. Pecorelle, chia- ni. Piazzetta, su cui a' tempi della Repubblica
mano i Marinari il Biancheggiar frequente AVER LE MAN piene de carte, Locuz. nel saliva un banditore delto COMANDADOR , per
delle onde o cavalloni di mare in burra- giuoco, Aver pieno il fuso, dicesi proverb . la scaletta ivi annessa, a pubblicare a suon
sca. di Chi ha buono in mano nel giuoco . di tromba gli editti del Governo. Questa è
• LA MORTE DEL LOVO XE LA SALUTE DE LE
FAR ANDAR PIENA LA CAVALA, Mandar la quella stessa Pietra del bando, ch'era nella
PIEGORE , cioè La morte del lupo è salute o cavalla al'a monta, Farla impregnare. piazza di Acri in Soria, e che venne traspor-
salvezza delle pecore ; proverbio usitatis- CAGNA O VACA PIENA, Cagna impregnala tata con molti altri monumenti e trofei a Ve-
simo anche in Italiano, e che vale : Da un o pregna o pregnante ; Vacca o Giumenta nezia nella famosa spedizione del 1236, do-
mal sovente ne ridonda un bene, od an- fermuta o pregna . po una gran vittoria navale riportata da'Ve-
che e meglio : Il cadere o finire dei mal- RESTAR PIENA, Guadagnare , fig. vale Ge- neziani uniti ai Pisani contro i Genovesi, a'
vagi è il riso:gere o il ben essere dei buo- nerare, che si dice ordinariamente delle be- tempi del Doge Renier Zen -- Un'altra si-
ni. stie che restan pregne NO RESTAR PIENA, mile Pietra del bando, che debb' essere più
PIEGORÈR, 8. m . Pecoraio, Il Custode del- Rimaner sode, si dice di quelle Bestie che antica, v'ha sulla piazza di Rialto.
le pecore. vanno alla monta e non restan piene. PIERA DEL TOCo (coll'o stretto) o DE PARA-
PIEGORÈTA O PIEGORINA, S. f. Pecorella o I PALCHI XE PIENI A MARTELETO, Le logge GÒN, Paragone o Pietra del paragone o di
Pecorino, Piccola pecora. suno stivale o gremite di gente. paragone, pietra cornea dura e nerastra, su
PIEGORIN, add . Pecorino, Di pecora. V. ESSER PIEN O AVER PIENA LA SCUPIA O EL cui si stropiccia il metallo per rilevarne la
PEGOBIN. CULO. Ho como o trabocco il sacco ; Ho col- qualità. V. PARAGÒN .
PIÈGORON, add . Pecorone, Agg. d'Uomo mo lo staio, Averne fatte tante che più non Piera da brunir, T. de' Battilori, Pietra
sciocco, scipito e codardo . si possa soffrire. da dorare, Specie di Pietra di paragone in-
FAR EL PIEGORÒN, Fare il codardo . ESSER PIEN DE TUTO O PIEN COME EL Vovo, cassata in un manico di ferro, con cui si bru-
PIELEGANTE, s. m. Chiamasi quel Pesca- Esser ben fornito, provvedu'o, corredato, nisce la verga dorata.
tore, che ha esercizio del suo mestiere in u- Dicesi de'comodi della vita. PIERA FORTE O Viva, Pietra viva o forte e
na barca detta Pielego. IN PIEN ; modo avv. e vale Generalmente Macigno. V. MASEGNA.
PIÈLEGO, 8. m. Nome d' una Barca di parlando ; In generale ; Nel suo intiero ; PIERA DA TEGNIR SU LE CARTE , Gravafogli,
mare a tre alberi , della forma del Trabac- Nel suo totale. Formella di pietra o marmo con impugna-
colo, e di portata minore di cento tounella- PIENA, s. m . Piena , Soprabbondanza d' ac- tura, da porre sopra i fogli acciò non isvo-
le. La voce nostra veruacola deriva forse qua ne'fiumi - Pienere ' la, Piccola piena. lazzino e si sinarriscano.
PIE PIE PIG 509
PIERA POMEGA, Pomice, che anche dicesi • Dicesi propr. di quella parte del lenzuolo dicevasi a Quello che proponeva altrui ad
Pietra a polire, Serve a varii usi nelle che si rimbocca sopra le coperte. una Carica nel Consiglio maggiore, ove se-
arti. FAR LA PIETA DEL LETO, Far la rimbocca- guiva la votazione. V. LEZIONARIO.
Pieba infernal, Pietra infernale, delta tura o Rimboccare le lenzuola del letto ; PIFARO, s . m. Piffero , Strumento da fiato
altrimenti da' Chimici Nitralo d'argento Far la bocchetta alle lenzuola . noto, che suonasi da'Militari accompagnando
fuso, Pietra artifiziale di colore scuro, di PIETA DEI DRAPI , Piega ; Piegolina ; il tamburo. Lo avevano anche i Veneziani
cui si fa uso nella medicina. Raddoppiamento de ' panni, carta e simili in nell' infanteria -- Piffero si diceva anche a
PIERA PREZIOSA, Gemma, Nome di tutte loro stessi. V. RAPA. Colui che lo sonava.
le Pietre preziose in universale, Gemma o- FATO A PIETE, Piegheggiato, Fu anche Pifferi del Doge, dicevansi al tempo Ve-
rientale. detto Accercinato , parlando d' un cappuccio neto que' sei Serventi che formavano parte
PIERE PREZIOSE, che altri dicono PIETRE che aveva molte pieghe. della Corte bassa del Principe , i quali ve-
PREZIOSE, Maniera di gergo de' Barcaiuoli, PIETA DE LE BARETE, Bocchella, Quella stiti d'abito rosso loro proprio lo accompa-
che significa Gli occhi. specie di rimboccatura che hanno le berret- gnavano nelle pubbliche funzioni, prece-
PIERA TURCHINA, Vetriuolo turchino o di te dove cominciano. dendolo, e portando ognuno in mano per
cipro, detto da'Chimici Deutosolfato di ra- ANDAR SOTO LA PIETA, Andar in letto ; segno del loro titolo, una tromba lunga da
me, Specie di Sale che ha la forma di pri- Coricarsi. suono; dopo di essi marciavano gli Scudie-
smi irregolari, i quali sono trasparenti ed PIETA, dicesi dalle donne volgari per F▲- ri, poi lo Scalco, il Cavaliere ed il Capitan
banno un bel colore turchino . CIÒL e NINZOLETO , V. grande.
Bater le piere, V. Bater. PIETE DE LA CEOLA, V. CEOLA. PIFARO, detto in T. del gergo de' Bar-
COLPO DE PIERA, V. Pieràda. PIETA, s. f. Pietà. caiuoli, vale Spia.
Logo pien de piERE, Luogo pietroso o la- OSPEAL DE LA PIETA, O spitale degli espo- STAR DA PIFARO, Stare al'a paperina ;
pidoso ; Cilla pietrosa ; Acque pietrose- sti, Luogo pio dove si ricevono gli esposti e Star lautumente -- STAR IN PIFARO. Star a
Pietraia, dicesi la Massa di pietre. bastardi, detto qui giustamente Ospitale capello, a puntino, a pelo ; e dicesi degli
Mal de piera, V. MAL. della pietà. abiti che ben s'adattano alla vita.
ESSER UN MURO DE MEZA PIERA, Essere di PIETĖSINA, 8. f. Pieghella o Piegolina . | PIGNA, s. f. Pina, Frutto del Pino, che
mala sanità ; Essere malaticcio. V. SCAN- dimin. di Piega. contiene il pinocchio.
CANICO. CORDELA ORLADA A PIETESINE , Cordella PIGNA, detto Uomo per disprezzo , Vil
RIDOTO SU LE PIERE, Rimasto sul matto- orlata a pieghettine ; Orlo a pieghelline. taccagno ; Lesina; Canchero pesto ; Lar-
nato o sul lastricato : dicesi di Chi si ridu- PIETINA, s . f. Piega , Quel piccolo raddop- go come una pina verde ; Pittima cordia-
ce in estrema povertà, e rimane senza nien- piamento che si fa agli orli de'pannilini. Di- le; Più stretto che un gallo, Estremamen-
te. cesi anche Orlo, ma più s'appropria alle ve- te avaro.
LA GIOZZA CONTINUA CAVA LA PIERA, V. sti. Piega del velo- Salviette in piega EL S'HA LAVA EL MUSO CO L'AQUA DE PIGNA,
GIOZZA strette ; Gli orli delle gonnelle ; Orlo della dice alcuno per allusione ad un avaro .
PIERADA, 8. f. o SASSADA ; Pietrata ; Sas- tonuca. PIGNA poi come T. agr. significa Barca ,
sata, Civitolata, Colpo di pietra, di sasso, COTA TUTA FATA A PIETINE, Colla tulla Specie di Pagliaio fatto in figura conica at-
di ciottolo. falta a pieghelle, cioè Increspata, Corru- torno ad un palo che i Toscani chiamano
TRAB UNA PIERADA O SASSADA, Gittare o gata. Stocco.
Gettare una pietra, un ciottolo etc. Sca- PIETINA A DRETO FILO, V. FILO. PIGNATA , s. f. Pentola o Pentolo ; Pi-
gliarlo, Ciottolare, Tirare altrui de' ciottoli PIETINA A GIORNO , dicesi dalle nostre Don- gnatia o Pignatto, Vaso per lo più di terra
e quindi Gettata o Scagliamento, l' Atto ne Quell'orloch'è formato non dal punto or- cotta per uso di cuocervi le vivande.
del gettare o scagliare. dinario, ma dall' Impuntura (Gasɔ ) cioè ca- PIGNATA DE RAME, Calderotto.
TOR SU UNA PIERADA, Ricevere un colpo vato un filo dalla tela. PIGNATA ROTA, Conca fessa, dicesi fig.
di pietra o una pietrata o sassata. PIETRO, s . m. Detto in gergo, e vale Fer- D'uomo che abbia poca sanità .
QUANTO SE POL TIRAR UNA PIERA, OVV. raiuolo, Tabarro. DURA PIÙ UNA PIGNATA ROTA CHE UNA SANA,
QUANTO POL TIRAR UN BRAZZO , A una gittata PIEZA, add. Pieggiato ; Mallevato, Garan- Basta più una conca fessa che una sa'da ,
di mano, di pietra e simili. tito con pieggieria. e vale Che talora vive più un malsano che
FAR LE PIERAE O LE SASSAE, Far la sas- PIEZA, detto in T. dell'ex Governo Vene- un sano.
saiuola o Fare ai sassi o alle pietre ; As- to, voleva dire Proposto ad una carica. NO SE SA COSSA BOGIA IN TE LA PIGNATA
sassarsi, Far la battaglia co'sassi, Scagliar- PIEZAR, v. Pieggiare ; Mallevare - PIE- DEI ALTRI, Sa più il pazzo i fatti di casa
seli. V. SASSADA. zo mi per lu, lo mi fo mallevadore per lui. sua, che il savio quelli di casa altrui,
PIERAR, v. Assassare ; Ciottolare, Dar sas- VE PIEZO MI, detto in altro sign . Io ve ne detto fig.
sate, Scagliar sassi contro d'alcuno . assicuro, v'accerto - NO PIEZARIA, Non CHI SA FAR LE PIGNATE , LE POL romper,
PIERÈTA, 8. f. Pietrella ; Petricciuola ; assicurerei ; Non accerterei. Chi fa il carro lo sa disfare ; Chi sa dare
Petrina ; Pietruzzola ; Pietruzzolina ; La- PIEZAR, in T. dell'ex Governo Veneto, si- sa torre, detto fig.
pillo. gnificava Proporre ad una carica, Vedasi PIGNATADA , s . f. Pento'ala, Colpo di
Piebèta dei RoNDÒNI, Celidonia , Sorta di LEZION. pentola --- Ancora per Quella quantità che
Pietruzza, che trovasi nel ventre dei ron- PIEZARIA , s . f. Pieggieria ; Mal'evado- può stare in una pentola.
doni. ria ; Malleveria ; Fideiussione ; Sicurtà. PIGNATAZZA, s . f. Pentolaccio , Pentola
PIERETINA, dimin. di PIERETA , V. CHI FA PIEZERIE LE PAGA, Chi entra mal- grande e cattiva.
PIERO, che nel dimin . diciamo PIERIN e levadore entra pugatore ; Chi promette PIGNATÈLA, V. PIGNATINA. 8. f. Pignatel-
PIERETO, Pietro e Piero , Nome proprio di per altri paga per sè ; Chi del suo vuo ' es- lo; Pignattino.
Uomo. ser signore non entri mallevadore ; Chi PIGNATELA, dicevasi antic . e dicesi ancora
PRE PIERO, V. PRE . V. SANPIERO E COM- vuol saper quel che suo sia, non faccia per simil . nel sign . di SCALDIN. V.
PARE PIERO. malleveria. FAR UNA PIGNATELA, Maniera met. de no-
ZOGAR A S. PIERO IN CAREGHETA, V. Zo- PIEZO, s . m. Pieggio ; Mallevadore ; F- stri nuotatori, e vuol dire Tuffarsi colla te-
GAR. deiussore ; Sicurta, Colui che promette sta sott'acqua e trattenervisi più che si può .
PIERÒN, 8. m. Pietrone o Petrone, Masso . per altri. FAR PIGNATELA , dicesi specialmente dalle
PIETA, s. f. Rimboccatura ; Roverscina, Pieggio, in T. dell'ex Governo Veneto, donne, e più particolarmente dalle greche
510 PIL PIL PIN
(superstiziose) per Far malie o fallucchie- PILA O PAGIARO DE FORMENTO, T. Agr. l'uffiizo di piloto in un porto. Significa an-
rie. V. STRIGARÌA. Barca o anche Pagliaio di grano, Quella cora l'esercizio di piloto d'altura.
PIGNATELA, chiamasi poi copertamente la massa di gregne (FAGIE) non ancora battute PILOTÌN, 8. m. Pilotino, T. Mar. Nome
Natura femminile . che si dispone sul barco dell' aia. V. CAVA- che si dava altre volte ai giovani, che s'im-
PIGNATÈR, s. m. Pentolaio ; Pignataro ; GION - Barcone , dicesi a Quel sito dell'aia barcavano ne' vascelli perchè s ' istruissero
Stovigliaio ; Vasellaio ; Vaselliere ; Olaro, ove si abbarcano le gregne - Cantiere si ne pilotaggio e divenissero atti all' uffizio
Quello che fa o vende pentole o vasi di terra chiama la Barca delle gregne quand'è di di capitano de bastimenti mercantili.
eotta, che fu anche detto Figulo e Lutifigo- forma quadrilatera ; e se è circolare, Bica , PILOTO , s . m. T. Mar. Piloto e Pilota,
lo - Il padre di Virgilio faceva il mestiere e quindi Abbicare, Ammucchiare METER Quegli che guida la nave , Governatore
di Lutifigolo . IN PILA, Abbarcare o Burcare e Barconare della nave. V. NOSTROMO.
PIGNATÈRA, s. f. La Moglie o Femmina il grano, vale Far barche . V. CROSÈTA. PILOTO DE COSTA, Piloto costiere , dicesi
di Pentolaio ; la quale sull'esempio di altre PILA, detto in T. di gergo, vale Tasca ; di Quello pratico di certi luoghi dove di-
voci analoghe, potrebbe dirsi senza errore Saccoccia. mora, per condurre a un bisogno le navi
Pentolaia o Pignattaia o Stovigliaia ec. PILA, s. m. Pilao, Sorta di Minestra di riso che vi passano.
PIGNATINA, V. PIGNATELA. condito con olio , con uva passa, pinocchi ec. PILOTO DE PORTO, Piloto locatiere o di
PIGNATÒNA, s. f. Pentolona o Pentolone. PILA, add. Brilluto, Agg. del riso o altra porto, si dice Quello ch'è pratico de' luoghi
PIGNÈRA, s . f. Pino o Pinocchio, Albero biada simile quando è mondata. precisi, e del porto nel quale si deve en-
che produce le pine nelle quali stanno i pi- PILACARA, s . m. Pilacchera, Uomo ava- trare.
nocchi. È detto da Linn. Pinus Pinea, La ro, sordido. V. PIGNA. PILOTO D'ALTURA, Piloto alturiere , Quel-
sua resina è vulneraria e balsamica . PILADOR, s . m. Brillatore, Quell' operaio lo che dirige il viaggio del bastimento col-
PIGNOCADA, s . f. Pinocchiato, Confettura che attende a brillare il riso. l'osservazione degli astri, lungi dalle coste
di zucchero e pinocchi . PILAR, v. Brillare, Spogliar il guscio e e dalla vista delle terre .
PIGNÒL , 8. m. o PIGNOLETO, Pinocchio o mondar il riso, il miglio, l' orzo o altra si- PILOTO, detto anche per PILADOR, V.
Pignolo, Seme del pino, V. PIGnera. mil biada. E quindi Riso brillato. PIMPANO , add. Voce usata nel Contado
NO ME ANDAVA DRENTO GNANCA UN PIGNOL, PILATO, detto fam . e fig. per Agg. a Uomo, verso Chioggia , Minchione ; Baccellone ;
Mi faceva il cul lappe lappe . V. PIGNOLETI. vale Crudele , D'animo severo. Bietolone ; Babbaccio, Agg. a uomo sciocco
DAR I PIGNOLI, è un castigo che soleva EL GA DA FAR QUANTO PILATO IN TEL CRE- e coglione.
darsi a'fanciulli in certe scuole basse o vil- DO, Esservi come il finocchio nella salsic- PIMPINELA, s . f. T. degli Erbolai, Pimpi-
lane, facendo loro unire i polpastrelli delle cia, cioè Per ripieno dell' esservi in un nella o Salvastrella, Erba nota di cui in
dita e percuotendoli con una striscia di le- luogo senza autorità alcuna . Farmacia sono in uso due specie detta da'Si-
gno o simile. I colpi poi dati sulla palma MANDAR DA ERODE A PILATO, V. ERODE. stematici Poterium Sanguisorba e l'altra
della mano aperta si dicono SARDELE , V. PARER LA NENA DE PILATO, Essere come Sanguisorba officinalis. La prima è erba
PIGNOLA, s . f. T. de' Cacciatori valligiani, un cammino, vale Essere schifo e sudicio mangiabile, e mettesi come ingrediente
Ridenna, Specie di Anitra selvatica, detta nei panni e sulla persona ; ed è compara- ne'salami.
in Toscana Cicalona e Canapigia maschio, zione usitatissima particolarmente dalle ESSER IN PIMPINELA, Locuz . fam. Esser
e da Linn. Anas strepera , È più piccola donne . in farsetto, Si dice di Chi in tempo di
del Germano reale (MAZORIN) ma ottima a PILELA DE L'AQUA SANTA, Pila del- freddo s'alleggerisce e va poco vestito.
mangiare , e se ne uccide in abbondanza l'acqua benedetta e nel dimin. Piletta, PIMPINELA, 8. f. chiamasi dalle nostre
nelle nostre valli . Vaso di pietra che contiene l'acqua bene- donne, ma specialmente dalle nutrici, un
PIGNOLÈTI. Far I pignoleti , Far pepe o detta nelle Chiese. Secchioline direbbesi a certo giuoco che si fa a'bambini per baloc-
pizzo, Accozzar insieme tutti i cinque pol- que'vasetti che stanno appesi al letto , detti cargli, e fassi girando circolarmente una
pastrelli cioè la sommità delle dita : il che più espressivamente nella Lombardia Acqua- mano colle dita aperte e cantarellando come
quando è inverno e freddo, molti per lo santini. segue, LA PIMPINELA LA PIMPINA, LA VOL
ghiado non posson fare. PIELA DEL POzzo , V. Pozzo. BEZZETI NO LA GHE N'HA, UN POCHETO DE
STRENZER EL PIGNOLETO, V. STRENZER EL ORBO DA PIELA, V. ORBO. PAN, UN POCHETO DE VIN, A STO POVERO FAN-
CULO . PILO, s. m. detto in T. de' Maniscalchi, Lo TOLIN.
PIGOZZÈTO , s. m. Picchietto, Piccolo Pic- stesso che CROsco , V. PIMPIRIMPARA, T. de'Saltimbanchi - UN
chio . PILOLA, s. f. e più volgarmente PIROLA, POCA DE POLVERE DE PIMPIRIMPARA CHE CO PIÙ
PIGOZZO , s . m. T. de' Cacciatori, Picchio Pillola o Pillora, Pallottolina medicinale SE VEDE , MANCO S ' IMPARA, Giuoco del biri-
verde vario o anche Pigozzo e Culrosso , composta ordinariamente di più ingredienti. bara, dove chi più vede manco impara,
detto volgarmente in Toscana Picchio gal- INGIOTIR LA PILOLA, Inghiottir la pillola, Espressione di niun significato , ma che si
linaccio o maggiore, e da Linneo Picus detto fig. vale Soffrire tacitamente alcuna dice da'Saltimbanchi quando fanno de'giuo-
viridis, Uccello noto, detto Picchio dal pic- cosa che ci dia molta noia. chi e fingono di aver un segreto per dare un
chiare che fa col becco negli alberi per farne MANDAR ZO PILOLE D'ALOE, Frase antica certo che d'importanza o d'impostura alle
uscir fuora le formiche e mangiarle. Nidifica met. che vale Aver l'animo amareggiato . loro ciarlatanerie .
ne'buchi degli alberi. TORLA IN PILOLA O IN BEVANDA, Tanto è PIN, s . m. Pino selvatico, Albero d'alto fu-
PILA, s. f. Brillatoio e Brilla , Strumento il mal che non mi nuoce ; quanto il ben sto e diritto, che nasce sulle montagne e
di legno col quale si brilla, cioè si mondano che non mi giova, Tutto male. serve per alberi di nave. Linneo ne distin-
il riso, il miglio e simili dalla scorza. L'edi- PILOLÈTA, s. f. Pilloletta o Pillolina . gue due sorta chiamandoli Pinus Pinaster
fizio dicesi Risaia. PILÒN, s. m. Pila , Pilastro de' ponti sul e Pinus Sylvestris. Da essi per mezzo d'in-
Pila è anche Una specie di vaso in cui si quale posano i fianchi degli archi. Pilone cisioni sottiene molta Resina grassa o Ra-
pongono le ulive per infrangerle per cagion specie di pilastro non di forma quadrata, ma gia, da cui con la distillazione si ricava
di far l'olio. che ha smussi gli angoli, i quali formano l'Acqua di ragia, e la Pece greca o Colofo-
PILA DA FORNASE , T. de'Vetrai, Raffred- figura ottangolare sotto le cupole. V. BAN nia.
datoio, Truogolo o Pilozza o Catino pieno CHINA. PINCO, s. Pinco, Bastimento di piane molto
d'acqua in cui s' immergono le canne di PILOTÀR, v. Pilotare, T. Mar. vale Gui- appianate, che ha la poppa lunga e levata.
ferro inservienti alle manifatture vetrarie dare un bastimento fuori d'un porto, di un PINCO è anche T. ant. e vale Coglione ;
perchè vi si raffreddino. fiume, di un passaggio ; o sia Esercitare Minchione ; Cotale ; Babbeo.
PIO ΡΙΟ PIO 511
PINCO, s. m. T. de' Pescatori Istriani. Pe- TROVAR O CATAR LA PIOLA, detto fig. Tro- PIOMBINAR, v. Piombinare, Cercar l' al-
sce di mare appartenente al genere Labrus, vare il capo, le congiunture o la stiva ; tezza de' fondi e le diritture col piombino.
detto quindi dal Nardo Labrus Pincus. Ar- Pigliar il panno o il mondo pel verso , vale V. SCANDAGIO .
riva ad un piede di lunghezza ed è buono a Trovar il modo di conchiudere agevolmen- PIOMBINI, Voce ant. che dicevasi da' Pe-
mangiare. I nostri pescatori lo confondono te - Trovar la gretola, Trovar la congiun- scatori per ProMBAE , cioè Que'piombini che
colle altre specie di Labri detti DONZELE e tura in far che che sia Cavar la masche- tengono perpendicolari le reti in mare so-
CRAGNICI. ra a che che sia, Scoprirne la verità. spese dai sugheri.
PINDOLAR v. Penzolare ; Spenzolare ; SAVERGHE TROVAR LA PIOLA, Aver più ri- PIOMBO, s . m. Piombo , Metallo noto.
Ciondolare ; Pendere, Star sospeso ; Don- tortole che fastella ; Aver unguento a ogni PIOMBO DA MURER 1, Piombino o Piombo e
do'are. piaga, Saper trovare a ogni cosa il rime- Pendolo, Peso legato ad una cordicella, col
PINDOLON add . STAR A PINDOLÒN , V. PI- dio. quale i Muratori o i Falegnami aggiustano
COLON. PIOLA, s. f. detto in T. de' Pesc. Fi'etti, si le diritture.
PINZA, ( colle z aspra) s. f. Pizza, che nel chiamano quelle funicelle di spago atante, A PIOMBO, detto a modo avv. Perpendico-
Fiorentino dicesi Quaccino, Piccolo schiac- che attaccate all'estremità dell' armadura d' larmente ; 4 perpendicolo - METER A PIOM-
ciato che fassi nelle case della bassa geute, una rete, servono per unirla al panno, cioè BO, Piombare, Metter in dirittura.
per lo più nel giorno del pan fresco e po- alla rete di maglie più fitte. V. ARMADURA. ANDAR FORA DE PIOMBO O DE LIVELO, Uscir .
uendolo a cuocere sotto le bracce. Dicesi an- PIOLAR, v. Far le bolle ; Levar le bo'le, di piombo.
che Pane socinericcio o succinericcio. Leggermente bollire , Dicesi delle pentole PIOMBI DE LA REDE, V. PIOMBAE.
PINZA, si dice anche nel parlare domesti- che stentano a bollire . PIOMBO BRUSA, V. LITARGIRIO.
co a Giovane vago di comparire, per PIN- Detto fig. Lellare ; Far alcuna cosa PIONZA (colla z aspra) s. f. Uccello ; lo stes-
ZÒN, V. lemme lemme, Andar lento nell' operare e so che CIATO, V.
PINZETO (colla z apra) s. m . Pinzette , T. nel risolversi, indugiare. PIOPA, s. f. Pioppo ; Pioppa e Albera , Al-
de Battilori. Strumento di legno fatto a fog- Detto pur fig. Friggere ; Miagolare ; Di- bero non fruttifero e molto comune presso
gia di molletta, di cui i Battilori si servono menursi nel manico ; Nicchiare ; Pigola- di noi. Dicesi da' Botanici Pioppo b´anco o
per prendere, trasportare e schinzare la fo- re ; Tentennare, ch'è Quel certo rammari- sia Populus alba.
glia d'oro e d'argento. Dicesi anche Mollet- co che fanno i bambini o altri, desiderando PIOPARIN , s . m. Uccello ; lo stesso che
te. V. SCRINZAR. che che sia o sentendosi male. CHIDI, V.
Detto per diminutivo di PiNzo, V. Nicchiare, dicesi Quel rammaricarsi che PIOPIO w FAR O AVER PIOpio , Aver lappe
PINZO (colla z aspra) s. m . Cocca ; Lembo; fanno le Donne vicine a partorire. lappe ; Far il cul lappe ; lappe ; Tremure
Lembuccio, Le cantonate de panni. PIOLAR, parlandosi di Uccelletti, Pipila- i pippioni, Aver gran paura .
PINZO O PINZI DEL FAZZOLETTO DA COLO, re e Pigolare, Propr. il Mandar fuori la PIOVA, s. f. Pioggia e Piova.
Facciuola, Dicesi di que'due pezzetti di tela voce che fanno i pulcini e gli altri uc- PIOVA E TEMPESTA, Broda e ceci, Fu det-
che pendono dal collare cui sono attaccati. celli. to figur.
PINZO DEL SACO, V. PELESIN. PIOMBÀE , s . f. T. de Pesc. Piombini, Pion- PIOVA E SOL, Marzeggiare, Così chiama-
PINZO DE CAVELI, Ciocca; Bioccolo o Fioc bi attaccati alla rete da pescare per farla si l'alternativa di pioggia e sole assai fre-
co di capelli. dar giù, e perchè resti distesa perpendico- quente nel mese di Marzo .
PINZO larmente sino al fondo dell'acqua. PIOVA SALSA, Melume e Spruzzaglia,
PINZON ( colla z aspra) Detto per agg. V. IMA, CORTEGAE e TRATURI. Pioggia velenosa e adusta ne' tempi caldi
PINZOTOS PIOMBÁR, v. Piombare, Cadere le cose fu- che assai nuoce alle viti.
a Giovane, e vale Caricatura ; Liscio ; Lu- riosamente da alto. PIOVA GRANDA, V. PIOVAL .
stro ; Profumino, Che sta sull' attillatura . PIOMBAR O IMPIOMBAR UNA CORDA, Impiom- PIOVA DA ISTA, Scossa, dicesi a Pioggia
V. ZIZOLOTO . bure, Intrecciare o congiungere capo a capo di poca durata ma gagliarda. Una scossa
Dicesi anche nel signif. di Damerino ; due funi per tal modo che non ne formino delle buone. Si dice anche Nembo, che si-
Zerbinotto ; Vagheggino ; Galante ; Che che una sola. Collegare o Annestare una gnifica subita o repentina pioggia, che non
sta in caricatura affettata per piacere alle fune. V. IMPIOMBÀR . piglia gran paese, ma si dà per sinonimo di
donne. PIOMBĖ, s. m. Ribèba o Scacciapensieri, Procella o Turbine.
PIO, s. m. Piglio ; Presa, Il Pigliare, V. Strumento d'acciaio a guisa d' arpa, spar- PIOVADA, s. f. Scossa di pioggia , cioè
PIADA. tito per lungo da una linguella elastica o Pioggia di poca durata.
Pro, dicesi anche per Guadagno, Vinci- laminetta mobile e staccata dall'un de' capi, UN'ALTRA PIOVADA, Un'altra scossa.
ta - FAR UN BEL P10, Far un bel piglio , un che chiamasi Gril'etto, della quale stuzzi- PIOVAL , s . m. Acquazzone ; Rovescio ;
bel guadagno, Guadagnar molto. candola con un dito si trae suono, adattan- Scossa di pioggia ; Dirotta . Ella vien giù
PIO DE POLO, T. Mar. V. STROPOLO . do trasversalmente lo strumento alla bocca cogli orci, a b gonce, a catinelle, Gagliar-
PIO, avv. Lo stesso che Più . e ritraendone il fiato. damente piove.
NO GHE NO PIÙ, Non ne ho più ; Non ne PIOMBÈR, s . m. Stagnaio, Nome che das- PIOVAN, s. m. Piovano e Pievano, Parroco
ho di vantaggio. si a Colui che vende manifatture di piom- e in genere Rettore della Pieve.
No Posso Pio, Non posso più ; Non più. bo o stagno, ovvero stagno e piombo in na- DEBOTO VIEN ZO SIOR PIOVAN, detto così
PIO, add . dicono i Padovani per Agg. a uomo tura. per lo scherzo o equivoco della parola, e in-
nel sign. di Noiatore ; Seccatore, che i Ve- PIOMBÈRA, s . f. Dicesi la Femmina dello tendiamo Fra poco piove o È imminente la
neziani dicono LAPIO, V. Stagnaio, che potrebbe dirsi Stagnaia. pioggia.
PIOCHIARIA. V. PEOCHIARIA. PIOMBIN, s. m. T. de' Cacciatori, Pimbiolo PIOVANA, Piovana e Piovente, Agg. che
PIOCHIN , add. SOLDA PIOCHIN, Lendine, di- o Alcione ; Uccello pescatore ; Uccello San- si dà all'acqua che cade dal cielo.
cevasi negli ultimi tempi Veneli a Soldato tamaria o della Madonna , detto da Linn. PIOVANA, noi diciamo in forza di sust . alla
di poco valore. V. FRISOPIN . Alcedo ispida. Uccello della classe delle Sorella o Madre o Cugine o simili del Pio-
Gazzere, ch'è solitario e si raggira ne’luo- vano, cioè a Quella che sta con esso e fa da
PIOCHIO, V. PEOCHIO .
PIOLA, s . f. T. Fam. Bandolo, Il capo della ghi ombrosi, vicino a fiumi ed a rigagnoli, padrona di casa .
matassa, V. CAO . ove si ciba di pesciolini e d'insetti . La sua PIOVANETO, s. m. Piovanello, Piccolo
PIOLA, si dice da alcuni per PIANA -- S. I- pelle conservata insieme colle penne vien Piovano.
SEPO CO LA PIOLA, V. S. ISEPO. riputata un possente riparo dalle tignuole . PIOVANIZÁR, v. Preconizzarsi al piova-
512 PIP PIR PIR

nato. Dicesi d'alcun Prete che aspiri a tal PIPINERA ) s. f. Semenzaio, Luogo dove schedun filo del penero (Lizzo), quando si
uffizio. PIPINIÈRA) si semina e dove nascono le comincia la tela. Altri tessitori gli anno-
PIOVAZZA O PIOVANA, S. f. Acquagione o piante degli alberi che poi si trapiantano . dano e allora dicesi Nodo.
Acquazzone e Acquazione, Gran rovescio PIPINERA, nel parlar fam. dicesi per Frot- PİRÒGA, s . f. T. Mar. Piroga, da altri chia-
di pioggia. V. DILUVIO e PIOVER . ta . Moltitudine di gente insieme. mata Pirayna , Piccola barca armata di can-
PIOVEGO , Titolo d'una Magistratura di PIPIO - DAR EL PIPÌO, Lo stesso che DAR noncini, poco più grande della Cannonie-
prima istanza della già Repubblica Veneta, EL PAMPICHIO. V. PAMPICHIO. ra, che si tien di guardia all'ingresso de'
ch'era composta di tre patrizii e che giudi- Pipio, si dice anche nel significato di Pau- porti.
cava nelle materie d'usura e de' contratti ra. V. Propio. PIROLA, V. PILOLA.
lesivi. I giudici di tal uffizio nella loro an- PIPON, dicesi da noi per Agg. a Colui che PIROLA, dicevasi antic. per PILOLA, V.
tica instituzione furono detti Iudices pu- abbia grand'uso o vizio di fumare. PIROLETA, s . f. T. di Ballo, Giravolta,
blicorum, che in seguito col corrotto ver- PIPÒNA, add. Voce ant. detta per disprezzo Giro intiero che si fa di tutto il corpo, 80-
nacolo si cangiò in quello di Zudesi al pio- d'una donna, Pippiona , e voleva dire Sora; stenendosi sopra un piede solo.
vego. Sciocca ; Inesperta . PIRON, s. m. Forchetta ed anche Forcina,
CONTRATI DA PIOVEGO, V. CONTRATO. PIPONA ora dicesi tra la plebe ad una donna Piccolo stru nento d'argento o altro metallo,
PIOVER, v. Piovere. nel sign. di Grassona ; Corpulenta ; o ben con due o tre o quattro rebbii detti Punte o
TORNAR A PIOVER, Ripiovere. anche di Punichina, Donna di cattivo no- Rumpini, col quale s'infilzano le vivande
FINIR DE PIOVER, Spiovere, Restar di pio- me. per mangiare .
vere. PIPONCINA, 8. f. Voce ant . dim. di Pipòna, MANEGO DEL PIRON, V. MANEGO .
PIOVER A SECHI ROVERSI O Diluviar, Piove- Pippioncino, Picciol pippione, detto però PIRON DA TRE PONTE, Forcina tridente.
re a secchioni: Venir giù la pioggia a sec- melaf. per Giovinetta - VEDERESSI BEN CHE PIRON, detto in T. de' Beccai, Sbarra,
chie, a barili ; Strapiovere. V. PIOVAL. BELA PIPONCINA, Vedreste ben che bella co- Pezzo di legno che si mette per traver-
PIOVER DA PER TUTO, Piover a paesi. lombina, detto ironic. di donna, e vuol di- so a' castrati ed agnelli, per accomodar la
PIOVER PULITO . V. POLITO. re Stomachevole. rete .
CAMPO O STRADA IN PIOVER, Strada decli- PIRAMÈTA, s . f. Piramiducola , Piccola Pi- PIRON, detto in T. de' Scultori, Perno,
ve, cioè Inclinata, A pendio. ramide, ma detto per dispregio. Quello strumento di metallo ch'essi ficca-
PIOVESINA, s . f. Pioggerella ; Pioggetta ; PIRAMIDA e PIRAMA, 8. f. Piramide. no fra l'una e l'altra parte delle membra
Acquicella ; Acquolina ; Acquerugiola, Po- PIRATO, V. ARMADOR . delle statue, per unirle insieme.
ca pioggia o leggiera. V. SBRUFADÌNA. PIRIA, s. f. Imbuto e Infundibulo , Stru- PIRÒN, detto in T. degli Armaiuoli, V.
PIOVESINAR, v. Piovegginare o Pioviggi- mento di latta fatto a campana , notissimo , CHIODELO.
nare, Leggermente piovere, che dicesi an- per versare il liquore ne vasi. PIRON DE LA SERAUBA, V. SEBAURA.
cora Spruzzolare e Sti'lare Lamicare, PIRIA DA BOTE, Pevera o Imbottatoio, di- PIRONI DE LA SPINĖTA, Pironi, Così si
si dice del Cadere minutissima pioggia, ma cesi lo Strumento di legno fatto a guisa di chiamano ne' clavicembali, nelle arpe e si-
alquanto più rara del Piovigginare. conca o simile, per uso d'imbottar vino, olio mili, que' ferri che vi si conficcano per av-
PIOVETA, V. PIOVESINA. acqua etc. voltolarvi ancora le corde.
PIOVONA, V. PIOVAZZA. PIRIA, si dice da noi per ScoMESSA, V. PI- PIRONI PASSAIZZı, T. de' Costruttori na-
PIOZA, T. antiq. V. Prov . RIAR - FAR UNA PIRIA, Scommellere. vali, Perni o Chiavarde a copiglia, che so-
PIPA, s. f. Pipa , Lungo tubo delicato, co- ANDAR IN PIRIA, detto metaf. Andare a no di ferro, di figura cilindrica, di varia lun-
nosciutissimo, che all'un dei capi ha un pic- vanga ; Andar pel suo diritto, Trovar l'af- ghezza, che a guisa di chiodo servono a le-
colo vaso detto Camminetto, in cui si met- fare facile, Non trovare ostacoli, Intender- ner fermi i pezzi di legname, che si com-
te il tabacco per accenderlo e fumarlo . Il si da sè Dicesi pure per Esser atto o mettono.
tubo o sia manico chiamasi Cannello. acconcio o convenevole o accomodato ; e si PIRONI, detto in gergo, vale Denti.
NO VALER UNA PIPA, Non aver tanto cal- riferisce alle cose ed alle persone. VEGNIR SU LA CIMA DEL PIRÒN, detto fig.
do che cuoca un uovo ; Non istimar o vu- PIRIAR, v. Scommettere ; Fare una scom- Venire a taglio o in taglio ; Balzar la
¡ere un lupino , Non valer nulla. messa , Notisi però che la voce nostra pro- palla in mano , Venir l'occasione oppor-
TERA DA PIPE, Midollo di terra, Specie pr. significa Scommettere sul fatto d'altri : tuna.
di Argilla da pipe . per esempio sul giuoco del pallone o del bi- PIRONADA, s . f. ( da PIRÒN, Forchetta) E-
PIPADA, s. f. Dicesi quella quantità di ta- gliardo in favore più di uno che di altro de' sprime Colpo di forchetta ; ovv. Tanta quan-
bacco in foglia, con cui si pipa una volta ; giuocatori. tità di roba che possa stare, infilzandosi,
e quindi diremmo Do TRE O QUATRO PIPAE PIRIÈR, s. m. Lallaio , Artefice che lavora sulle punte d'una forchetta. Forca ha negli
per Altrettante volte quante si pipa - Pi- in diverse manifatture di latta, come Im- stessi significati Inforcata o Forcata, e il
pata o Fumata , che sembra corrisponder- buti, Lanterne, Lucerne etc. verbo Inforcare. Su questo esempio, e ri-
vi, non si trova ne' vocabolarii nel senso PIRIERA, s . f. La femmina di Lattaio che tenuto che ogni voce abbia una radice e i
nostro . la imbuti ; la quale sull'esempio di altre vo- suoi derivati, pare che Forchettuta o For-
PIPADA, detto fig. vale Corpacciata o ci consimili e così formate, potrebbe dirsi cinata, e quindi Inforchettare e Inforcina-
Scorpacciata , Mangiata eccedente di che Lattaia. re, esser debbano necessariamente i corri-
che sia. V. MAGNADA. PIRIETA, s. f. Peverino, Piccola pevera ad spondenti e relativi alla voce PIRONADA, ben-
PIPAR, v. Pipare o Fumare . uso d'imbottare. chè non si trovino registrati sui diziona-
PIPAR QUALCOSSA, detto fig. Scroccare, Detto talora per PIRIÈR, V. rii.
ovv . Raspollare ; Ragnare, Appropriarsi PIRLÈTO, s . m. Chiamasi dalle nostre don- Quindi per DAR UNA PIRONADA, pare che
quel d'altri. V. FUMAR e SGRANFIGNÅR . ne quella specie di Orlo o sia piega ton- potrebbe dirsi, Dare una forchettata o for-
PI PI, Billi bili, Modo di dire per chia- detta, che si fa al margine della tela taglia- cinata, Dare un colpo di forchetta o Ferire
mare e accarezzare le galline. ta, perchè non isfilacci . Cariello è una Sor- colla forchetta : come dicesi Dare una co-
PIPI, s. m. Billo, Voce usata da'Fanciulli e ta d'ornamento che si usa in orlare. tellata, quando parlasi di coltello.
vale Uccello, Pulcino. PIRLO, s . m. T. de' Tessitori , chiamasi FAR LE PIRONAE, Fare alle forchette o
In altro sign. Cece ; Bischerino ; Bac- Quella specie di congiuntura senza annoda- forcine o Inforchettarsi e Inforcinarsi,
cellino , Voce fanciullesca , e vale Membro mento, che si fa de'capi de'fili dell'ordito Darsi a vicenda de' colpi di forchetta : come
virile de bambini.
attorcigliati ad uno ad uno coi capi di cia- dicesi, quando si parla di pietre , Fare ai
PIS PIS PIT 513
sassi o alle pietre o Assussarsi , V. Pie- pisciarsi. - Detto poi figur. vale Non riu- PISTAGNA, s. f. T. de' Sarti, Collaretto o
RADA. scire nelle sue operazioni ; o Aver paura. Goletta, Quella parte dell'abito dell'uomo,
MAGNAR QUATRO PIRONAE DE SALATA, Man- PISSAR FORA LA PAURA, Pisciar la pau- che gli sta attorno al collo Pistagna, di-
giar quattro forchette o forcine d'insa- ra, modo basso, Ripigliar animo dopo qual- cono i Toscani la Falda della veste, quella
lata , in vece di Forchettate o Forcinate, che paura. parte cioè che noi chiamiamo FALBALA.
per dire Mangiar poca insalata, quattro boc- PISSAR IN LETO E DIR CHE S'HA SUÀ, Pi- PISTAGNÒN, s. m. acer. di Pistagna, Col-
coni d'insalata. Abbiam l'esempio dalla vo- sciar a letto e dir ch'egli ha sudato. E- laretto assai allo .
ce Cucchiaio, che figur . dicesi per Cuc- spressione metaf. onde s'allude allo stato PISTOGIO, s. m . Voce ant. lo stesso che
chiaiata. V. SCULIER. comodo e dovizioso di alcuno . Sono corri- PESTARIOL per Mazza da pestare .
PIRONARSE. v. Lo stesso che FAR LE PI- spondenti Stare in barba di micio o di gat- PISTÒLA, s. f. Pistola , Arma da fuoco no-
RONAE, V. PIRONADA . to ; Tener fante e fantella ; Asino bianco ta ; che dicesi anche Terzella.
PIRONCIN, s . m . Forchettina, Piccola for- gli va al mulino. PISTOLA CATIVA, Pistolessa.
chetta. LOGO DA PISSAR, Pisciatoio, Luogo o Can- PISTOLE DA FONDA, Terzeruole o Terza-
PIRONCIN DEI MARMI, Pernuzzo, V. PIRÓN. to da pisciarvi . ruole. V. FONDINA.
PIRONCIN DE LE TAGIE, Pernuzzo o Asti- SE TI VOL STAR SAN, PISSA SPESSO COME GO LA MIA PISTOLA CURTA IN SCARSELA, Ma-
culo, Quello attorno al quale gira la girella UN CAN, Piscia spesso e fatti beffe del me- niera fam. met. che vale Guarentia ; Sal-
delle taglie. dico, Supponsi che il pisciare spesso sia vezza ; Schermo, Difesa o talvolta Docu-
PIRONERA O CASSELA , 8. f. T. de'Tessitori . sano. mento decisivo, che potrebbe dirsi Arma
Cannuio o Punca o Panchetta, Strumento TI TE NE ACORZARA IN TEL PISSAR , Te ne difensiva.
di legno fatto a guisa di cavalletto, che por accorgerai ul far dei conti, ovv. Alla pro- PISTOLĖSE , s. m. Pistolese, Sorta d'ar-
ta i rocchetti carichi di filo per l'ordito . V. va si scortica l'asino, cioè Te ne accor- ma bianca che usavasi una volta, ed era
ROCHÈLO. gerai in ultimo , finalmente , alla conclu- una specie di coltello largo in lama, somi-
PISNENTE, s . m. che vale Povero contadi- sione. gliante alla figura d'una lingua vaccina , o
no, lo stesso che MASENENTE, V. PISSARIÒLA, AVÈR LA PISSARIOLA, Aver sia quella specie d'arma che usa portare il
PISOLAR, v. Dormicchiare o Dormigliare. prurito di pisciare ; Pisciare spesso. Pantalone in commedia , il quale la chia-
Leggermente dormire , che anche dicesi PISSAROLO MARZO, dicono i Maniscalchi ma scherzevolmente LENGUA DE VACA.
Sonnecchiare ; Sonniferare ; Sonneggia- allo Scolo giallo-verdastro ch' esce tavolta PISTON, s. m. Pistone, Certo archibuso
re ; Velar l'occhio. dal prepuzio del Cavallo o del Bue. di larga canna, lungo poco più d'un brac-
PISOLÈTO PISSA SANGUE, s. m. Piscia sangue , Ma- cio.
PISOLİN s. m. Sonnerello o Sonnelli lattia conosciuta nel Bue e nella Pecora, e PISTON SCAVEZZO, dicesi il Pistone me-
PİSOLO più radamente nel Cavallo, per cui l' ani- desimo che abbia il calcio separato dalla
no. Piccolo sonno. male piscia sangue e talvolta mescolato col- canna, a cui sta nondimeno riunito median-
FAR UN PISOLO O PISOLETO O PISOLIN, Ve- l'orina. te un gangheretto di ferro, per comodo di
lar l'occhio, Leggermente dormire - Fa- PISSINA, 8. f. Pozza ; Pozzanghera ; Oste- portarlo sul braccio. V. SPAZZACAMPAGNE .
re un chiocciolino, Rannicchiarsi per dor- ria de' cani, Acquerella con fango sulla PISTON DA VIN, Fiascone e Fiasco. Vaso
mire. strada. grande ritondo di vetro, col collo ma senza
PISOLO DE LA MATINA, Sonnellino dell'oro, PISSINA è poi il nome di alcuni luoghi o piede.
si dice del Sonno che si dorme sull'aurora . strade di Venezia, come PISSINA de S. Moi- PISTON O MORTARETO, T. Mar. Pistone,
PISPI, s . m. T. de' Calzolai, Spighetta fal- SÈ, DE S. ZULIAN, DE S. SAMUEL etc. e pare La parte mobile della tromba, quella cioè
sa, Linea di punti bianchi intorno al tac- che sia la stessa voce latina Piscina , con ch' entra nel tubo o corpo della tromba , e
co della scarpa, alquanto diversa nella sua cui anticamente chiamavansi. Tutti i luo- che pel suo moto vi fa montar l'acqua .
. PISTON, si dice da alcuni quello Stru-
forma dalla spighetta bianca. ghi destinati al nuoto ed al bagno . Si osser-
PISSACAN , s . m . T. degli Erbolai. Specie va che queste nostre piscine erano una vol- mento di legno con due manichi con cui si
d'Erba detta con altro nome vernacolo, CA- ta rivi. batte il terreno, lo stesso che BECA, V.
STRACAN, V. PISSO, s. m. Piscio e Piscia ; Orina e Uri- PISTONCİN, s. m. Fiaschetto o Fiaschet-
PISSACAN, T. de' Muratori, Scarpa, dice- na e Lozio (Voce latina), e per ischerzo Ac- tino.
si a quel Pendio delle mura che le fa spor- qua di cannella. PISTÒR, s . m. ( dal latino Pistor) Pistore o
gere in fuora più da piè che da capo . Ma i MURO TUTO SPORCO DA PISSO, V. MURO . Panattiere, Colui che fa e vende pane.
nostri Muratori dicono PISSACAN, quando la Pisso, chiamano i Valligiani l'angolo e- PISTÒRA, s . f. La Moglie o Femmina di
Scarpa è di legno anzi che di pietra. sterno di due pareti riunite d'un cannaio Pistore, la quale sugli esempli di altre voci
PISSADA s . f. Orinata ; Pisciata ; Piscia- o chiusura del pesce nelle valli. V. GOMIO . consimili potrebbe dirsi senza tema d'errare
tura e Pisciadura , Il pisciare . ANDAR FORA DE STO PISSO, detto fig. Usci- Pistora.
DAR UNA PISSADA, Pisciare. V. ORINAR . re del pecoreccio ; Uscir del fango o del PISTORIA, s. f. Forno, Corpo dell' edificio.
PISSA IN LETO O PISSON, Piscialetto , Pi- ginepraio o del leccetto o da quest'intrigo destinato a fare e vender pane.
sciacchera , Voce bassa con cui si mento- o viluppo o noia o fastidio. PITA, s . f. Voce della Villa , lo stesso che
vano le puttelle, le fanciulle, quasi si vo- PISSOLAR, V. SPISSOLAR . DINDIA, V.
glia dire che pisciano ancora in letto ; e di- PISSON, V. PISsa in leto. PITARÀRO , s. m . Voce del Contado verso
cesi anche Pisciadura . PISSOTO, add. Piscioso, Imbrattato di pi- Padova, Vasellaio, Facitor di vasi, di testi
PISSAOR, s . m. Pisciatoio, Vaso o Luogo cio - Pisciosa e Pisciacchera , dicesi per e simili di terra.
da pisciarvi. dispregio o per ischerzo a Fanciulla. PITÈ , s. m. chiamano a Burano una Gia-
PISSAOR O PISSADOR , dicono i Vetturali PISSUTA, s. f. T. de'Pescatori d'Istria . No- ra o Orcio di terra cotta, il quale murato
al Fodero, ch'è Quella specie di guaina, me che dassi ad un pesce di mare, che si in un angolo della cucina e sepolto fino alla
in cui sta rannicchiato il membro del Ca- piglia con frequenza nell'Istria, e ch'è buo- bocca nella sabbia , tiensi in molte case per
vallo. no a mangiare. Ha la figura dell'Orata, al- custodirvi l'acqua, di cui talvolta è gran
PISSAR, v. Pisciare ; Orinare ; Fur ac- cune fasce nere trasversali ai lati, ed il penuria in quell' isola. Forse è derivata la
qua. muso molto acuto e sporgente in su : ragion voce vernacola dal Greco 190 Dolium, Ur-
TORNAR A PISSAR , Ripisciare . per cui il nostro Nardo lo chiamò Sparus ceus di che si veda il Du-Cange alla vo-
PISSARSE ADOSSO, Pisicarsi sotto ; Scom- Oxyrinchus. ce Pitalfus.
Boerio. 65
514 PIT PIU PIV
PITER, s. m. Testo ; Vaso e Vase da fio- ce, Raccomandarsi con gran sommessione Più CHE DA PRESSA, V. PRESSA.
ri. restringendosi nelle spalle. NE PIÙ NE MANCO , Nè leva più nè poni,
BUSO DEL PITER, Coccio o Fogna. Il foro FAR EL PITOCO E NO ESSERGHE , Far ma- Sarai trattato egualmente come volevi trat-
de ' vasi per cui si dà lo scolo al soverchio rina, Finger miseria, e con importunità. tar me. Nè più nè meno ; In parità.
umido. PITOCON, s. m . Accattone, Voce di dis- SENZA VOLER SAVER PIÙ CHE TANTO . Senza
PITER, dicesi in gergo anche al Pitale, prezzo ad un questuante . voler sapere più oltre o più in là.
cioè al Vaso di terra per uso delle neces- PITON, s. m. Lo stesso che DINDIO, V. NO PODER PIÙ O NO PODER PIO, V. PODER.
sità corporali. PITONA, s . f. Lo stesso che DINDIA . V. EL M'HA DITO PIÙ LADRO PIÙ BARON, Mi
PITERÈTO , s . m . Piccolo testo o Vasetto, PITONA. 8. f. Voce popolare e bassa; lo stes- disse ladro e barone a piena bocca, L'av-
ad uso di tenervi alcune piccole piante . I so che LIRAZZA, V verbio Più esprime nel senso vernacolo mag-
Siciliani chiamano Grasta il vaso o testo DEL SIE IN PITONE, Maniera di gergo po- gior forza .
dove si mette basilico, persa o altra piccola polare, vuol dir Due lire. DAL PIÙ AL MANCO, Di rimbuono, Modo
pianta. PITOR, s. m. Pittore o Pintore e Dipintore. avv. per dire Di rio in buono , e vale Rag-
PITIMA, s. f. Piltima o Epittima , Deco- PITOR DA FIORI, Fiorista ; DA ORNATI, Or guagliatamente, Tra il più e il meno, Tra
zione d'aromati in vino che applicata alla natista ; DA PAESAMI, Paesista ; Da Figure il buono e il cattivo.
region del cuore conforta la virtù vitale Figurista ; DA RITRATI, Bitrattista ; Dâ FAR PIÙ CHE CARLO IN FRANZA, V. FAR.
Meter de le pitiME, Epiltimare alcuno. PROSPETIVE, Prospettista ; DA FRESCO, Fre- A PIÙ NO POSSO O A PIÙ PODER, modi avv.
PITIMA si dice famil . per Tentennone, scante, Pittore a fresco . A più non posso o A più potere, valgono
detto di Uomo, cioè di Colui che nelle sue Pitor da tuto, Pittore universale. Alla dirotta, A basta lena, A tutt'uomo.
operazioni è irresoluto, risolve adagio e con- PITOR DA MAGAZÈN, Pittor da candele , da PIVA, s. f. Tibia, Strumento di suono da fia-
clude poco - Detto ancora per Seccafisto- to della figura del flauto , ma assai più pic-
mazzocchi, da chiocciole , da sgabelli, da
le ; Mosca culaia ; Rompicapo, di Chi sta boccali, da colombaie , da taverna ; Dipin- colo Lingua o Linguetta, dicesi a Quel-
sempre presso d'alcuno, annoiandolo ; alle toruzzo ; Pittorello ; Pittor da fantocci ; la cannetta, con cui si da fiato alla Corna-
quali voci corrispondono Improntacio ; Stuc- Impiastratore. musa o simili .
chevole ; Sazievole ; Sfinimento . V. SE- PITÒR è anche T. di gergo, con cui gli In- PIVA DA ORSI, Cornamusa o Piva pasto-
CADA. quisiti chiamano il Cancelliere che scrive rale, Strumento da fiato, musicale, compo-
PITIMA SUL STOMEGO è pur detto fam . e il loro processo, perchè fa la loro descrizio- sto d'un otro e di tre canne ; il quale si
fig. per Grave pensiero ; Cura ; Fastidio ; ne o quasi pittura delle loro persone . suona per lo più da que' Piemontesi, che
Affanno di spirito ; Agitazione. D'un Pittore da sgabelli fu detto fra noi vengono a far ballar l'orso.
Co QUELA PITIMA SUL STOMEGO PORLO RI- per ischerno, BRAVO PITOR , EL XE CAPACE DE PIVA DA PURICHINELA, Fischio da pulci
DER ? Con quella pietra o macina sullo DEPENZER UNA SCOREZA SOT' AQUA. nella e Linguetta, Specie di fischio di cui
stomaco, può egli etc. cioè Con quel pen- PITÒRA , s. f. Pittrice ; Dipintrice ; Pitto- si servono i Burattinai, per alterar la voce
siero che lo deve occupare . ressu ; Dipintoressa, Femmina che dipin- quando fanno giocare il Pulcinella e la Fem-
PITOCA, add. - TESTIMONI PITOcài, V. Te- ge . mina.
STIMONIO. PITOSTETO , detto alcune volte scherzevol- PIVE O CANA, noi diciamo a quella Canna
PITOCAR, v. Pitoccare ; Accattare ; Men- mente per PIUTOSTO, V. di vetro di più colori, di cui tagliandola in
dicare ; Questuare, Cercar limosina. PITOSTO, dicono alcuni per PIUTOSTO, V. minutissime parti, si fanno le margheriti-
PITOCAR PER LA STRADA , Baronare ; e PITÙRA, s. f. Pittura ; Dipintura e Pintu- ne.
quindi per ironia Barone, vale Birbone. ra. METER LE PIVE IN SACO, detto fig. Porrele
PITOCAR LE PAROLE, Mendicare i termini PITURE DA QUATRO AL SOLDO O PITURE A pive o le trombe in succo ; Andarsene col-
o le parole. SGUAZZO O DA MAGASEN, Pitturaccia ; Fan- le trombe nel sacco, valgono Ammutire,
PITOCARIA, s. f. tocci da ceri. Ammutolire , Perder la parola.
Accatleria ; Accat-
PITOCHEZZO , s . m.) STAR O ANDAR DE PITURA O COME UNA PITU- PIVARO e PIVIER, s . m . T. de' Cacciatori
to, L'azion di accattare, cioè di cercar l'e- RA, Dipinto, dicesi di Ciò che non possa sta- valligiani, detto nel Friuli CORIDOR, Gran
lemosina -- Mendichità o Mendicità e Men- re più acconciamente nè meglio . Egli è di- Piviere , chiamato in Toscana comunemen-
dicagione, Estrema povertà - Piloccheria pinto. Quella veste, quella scarpa vi sta te URIGINO, e da Linn . Charadrius pluvia-
vale Vita e Azione del pitocco - Taccagne- dipinta, cioè Acconciamente . Aver dipinto, lis, Uccello palustre che fa una voce , la
ria ; Grettezza ; Spilorceria ; Miseria , vale Aver detto o fatto alcuna cosa per l'ap- quale somiglia al suono della zampogna ,
Avarizia sordida - Lesina vale Risparmio punto, ch'è calzante, che quadra bene ed onde forse fu detto Piviere e da noi Piva-
eccessivo. appaga l'intelletto . ro, dalla Piva. È grande poco più d'un Tor-
PITOCARIA, dicesi anche per Poveraglia, PITURAR, v. Pitturare e Dipingere . V. do, ed è buonissimo a mangiare.
Moltitudine di gente povera. DEPENZER. V' ha un altro Uccello simile, detto da
DARSE AL PITOCHEZZO, Darsi alla busca ; PITURARSE, parlando di donne, Inverni- noi PIVARO PICOLO e in Toscana Piviere
Andare alla busca ; Darsi all' accatto o ciarsi ; Impiastrarsi ; Stuccarsi ; Lisciar- dorato, che corrisponde in grossezza alla
all' accatteria o alla mendicità. Nel senso si, Strebbiarsi, L'aggiustarsi e l'alterarsi Tortora ed abita presso alle acque e ne ' luo-
nostro intendiamo d'un Infingardo, che dia- che fanno le donne per comparir belle. ghi campestri. La sua carne è tenera e di ot-
si a cotal mestiere per non volersi altra- PITURAZZA, s . f. Pitturaccia, Cattiva pit- timo sapore.
mente e più lecitamente industriare. tura. PIVEI, è vocabolo di gergo de' Barcaiuoli,
PITOCHISMO, 8 m. Si dice pure per PITO- PITURETA, s . f. Dipinturuzza , Piccola pit- che vuol dire Fanciulli ; ma specialmente
CHEZZO , V. tura. s'intende i Figliuoli.
PITÒCO, s. m. (dal greco Plocos, Povero) ; PIÙ, Più, Avv. PIVÈLA, s . f. (coll'e chiusa) è voce di gergo
Pitocco ; Accattapane ; Mendico. DE PIÙ, Di più , posto avverb. vale il me- de'Barcaiuoli, che significa Donna.
PITOCO GBASSO , Pilocco che tiene il cap- desimo che Più, cioè In oltre - EL GHE XE A LA PIVELA GHE STANZIA EL RUSSIGNOL IN
pon dentro e gli aghi fuora. COME PER UN DE PIÙ, Essere come il finoc- CAMPAGNA ? Domanda un Barcaiuolo all' al-
FAR EL PITOCO, Pigolare, Si dice di co- chio nella salsiccia , cioè Far ripieno . tro per sapere, Se la tal Donna sia gravi-
loro che ancorchè abbiano assai, sempre si LA PIÙ PARTE, La maggior parte ; La da.
dolgono. Fare il dinoccolato, Finger d'a- parle più grande LA PIÙ PARTE dei ome- PIVIA, s . f. Pipita, Bianca pellicella o Malo-
ver bisogno per i suoi fini. Fare spalluc- NI, Il più o La maggior parte degli uomini. re, che viene ai polli sulla punta della lingua.
PIZ PLA PLE 515
Cavar la pivia, detto fig . Trar la voglia; CAVARSE LA PIZZA, Cavarsi la gnagne- l'antico Governo Veneto, dinanzi ai Consi-
Cavare la pruzza o il ruzzo, Soddisfare al- ra, cioè Il capriccio, là voglia, il prurito, il gli di 40. V. DEBA eе PLACITAR.
cuno in qualche desiderio -- Sfumare o pizzicore. PLACITAR, v. Diffamare o Infumare al-
Dissetare, Trar la fame o la sete. AVER PIZZA AI DENTI, detto fig . Allegare cuno, Macchiare la fama altrui con maldi-
PIVIAL, s. m. Piviale o Pievale, Paramen- i denti, dicesi dello Stimolar l'appetito che cente ; Sparlare, Mormorare, V. in TAGIAR.
to sacerdotale una volta usato nelle proces- fa la gola. PLACITAR UNA Cossa, Trombettare o Strom-
sioni per coprirsi dalla pioggia, e quindi det- TE GRATARÒ STA PIZZA , Modo met. Io ti bettare, detto fig. Divulgare o Spargere al-
to in latino Pluviale. gratterò la ligna, cioè Ti bastonerò. Io ti cuna cosa ridicendola per tutto.
ASOLA DEL PIVIAL, V. ASOLA. scapriccerò, Ti caverò di testa i capricci. Placitare, in T. del Foro ex-Veneto, era
PIVIAL, dicesi poi in T. di gergo per Ta- PIZZAGU O PESCARIN, s . m. T. de Cacciato- l'Arringare contro un imputato di delitto di-
barro. ri valigiani, Meego - Oca minore, Uccello nanzi alle Quarantie, che facevasi dagli Av-
Veder i sorzi in piviàl, V. Veder , acquatico del genere degli Smerghi , detto vogadori di Comune .
PIVIER, lo stesso che PIVARO, V. nella Ornitologia Fiorentina Merganser cri- PLACITO, s. m. Placito, dicevasi sotto l'an-
PIUMIN, s. m . Piuma o Penna matta, La status minor sive Albellus foemina . È que- tico Governo Veneto, l' Arringa che faceva
piuma più fine, che resta coperta dall'altra sti la femmina della MUNEGHETA, e venne da l'Avvogadore del Comune destinato pel caso
addosso agli uccelli. Linneo e da altri Ornitologi distinta come dinanzi ai Consigli di quaranta , contro l'im-
PIUMAN DA
DA LETO, Piumino, Specie di guan- una nuova specie, e da essi chiamata Mer- putato delinquente.
ciale da tenersi sopra i letti, riempiuto di gus minutus, e da altri Merganser stella- FAR UN PLACITO, detto fam. Far susurro
piuma la più fine di oca, che serve per co- tus. E poco più grande dell' Arzagola (ZAR- o rumore ; Dir male d'alcuno ; Bandir le
prire e riscaldare i piedi. ZEGNA), ma non molto buona a mangiare. croci addosso ad uno ; Sparlare.
PIUMIN DA POLVERE, Piumino , dicesi an- Questi uccelli sono bravissimi tuffatori, ed PLAFETE . Tuffete, Voce presa dal remore
che al Fiocco da impolverare i capegli, fatto abbondano nelle nostre valli ne' tempi d'in- d'una caduta, e vale In un tratto Ciac-
di piume di cigno. verno. chè è sorta di suono o romore che fanno le
PIUMIN, dicesi ad una Specie d'erba, detta PIZZAR O SPIZZAR, V. Prurire ; Prudere ; uova quando si schiacciano, e s'appropria a
altrimenti MARENDA e CASTRACÀN. V. Pizzicare ; Far prudore o pizzicore, Si cose simili.
PIUMIN DE ALCUNE PIANTE, Pappo, Quella dice del Mordicare che fa la rogna o cosa si- PLAFON, s. m. Volta, Arco d'una fabbri-
lanugine che si vede nella parte superiore mile che induce a grattare. ca.
del seme di alcune piante, come negli Aste- ME PIZZA, Mi sento prudore. PLAGAS . Voce latina che s' usa nella frase,
ri, nella Giacobea e simili , le quali per ciò Ghe pizza le man, Gli pizzicano le mani DIR PLAGAS, V. Dır.
si dicono Piante pappose . e vale E' sta per darmi. PLATANO, 6. m. Platano, Albero grandis-
Piumino, Voce dell' uso, Nome che dalle PIZZEGADA. V. PICEGADA e PICEGAR. simo e maestoso, nativo del Levante, ma
donne si dà ad un Ornamento da capo , sia di PIZZEGO . Lo stesso che PICEGO . V. che si vede anche fra noi, essendovene molti
piume di struzzolo, sia di diamanti o d'altre PIZZICAGNOLO, Voce fatta comune fra anche ne' nostri pubblici giardini . Se ne co-
guise. noi dopo la rivoluzione politica del 1797, e noscono di due sorta, una detta da Linn .
CARNE CHE LE XE UN PIUMIN, Si dice talora si dice in vece di LUGANEGHER, V. Platanus orientalis , che ha un legno adat-
famil. di Bella giovane che abbia carnagiv- PIZZÒCARE, 8. f. Pinzocchere, Donne che tato a tutti i lavori e ch' era già coltivato
ne morbida, dilicata, liscia, la quale asso- vivono nel chiostro, vestite d'abito religioso da'Romani per godere della sua ombra , sot-
miglia alla morbidezza d'un piumino. ma non professo. to la quale si adunavano i filosofi . L'altra
PIÙ SULTRA. V. NO PIÙ SULtra. PIZZOLAR, v. ant. lo stesso che SPIZZO- è detta Platanus occidentalis, nativo della
PIUTOSTO O PITOSTO, Più tosto o Piullo- LAR, V. Virginia, che si assomiglia al primo, ma le
sto, Avv. PİZZOLO, add. T. antiq. che usasi però an- sue foglie sono meno profondamente taglia-
XE PIUTOSTO FREDO, È freddo anzi che cora nel Polesine, in vece di PICOLO, V. te ; cresce anche più presto e più diritto di
no, È alquanto freddo. PLACA, 8. f. Ventola. V. in Lumiera. quello.
SI, PIUTOSTO, Maniera fam. negativa, che Detto per Piastra ; Lama ; Lamina, PLATEA, V. PARTER .
vale No; Mentosto, Indica disapprovazio- Ferro o altro metallo ridotto a sottigliezza. L'HO COMPRA IN AMPLA PLATEA, dicono al-
ne. PLACA DE LA SPADA, Piastra, Pezzo di la- cuni idioti, e vale L'ho comprato in pub-
PIUTOSTO O PITOSTÈTO SuperBetA, Super- stra piatta o lavorata che s'affibbia alla cin- blico, a vista pubblica, in piazza.
ba anzi che no, ovv. Anzi superba che no , tura - Borchia, dicesi uno Scudetto colmo PLATEA, s . f. Platea, dicesi La parte più
cioè Alquanto superba ― PIUTOSTO SMOR- di metallo che potrebbe servire al suddetto bassa d'un teatro dove stanno gli spetta-
FIOSETA, Schizzinosa alquanto o anzi che uso. tori, quasi Piazza e Cortile del teatro.
no. PLACA DA FOGO, T. de' Fabbri, Frontone, PLATEAL, add . T. Merc. Lombardo, par-
PIZZA, s. f. Prurigine ; Prudore ; Prudu- Piastra di ferro o di pietra viva, che mette- lato da molti , e vale Di piazza ; Comu-
ru ; Prurito ; Pizzicore, Quel mordicamen- si ne' cammini per rimandar il calore, o ne; Corrente ; ed è Aggiunto di prezzo .
to che per la vita fa altrui la rogna, o altro per riparo del muro dall' attività del fuo- PREZZI PLATEALI, Prezzi della piazza
simile malore. co. cioè Ordinarii della giornata.
Pizza per tuto EL CORPO, Cociore, Quel PLACA DE LE PERUCHE, Liscio, Trecce di PLATINA, s. f. T. Mar. Tuppo, Quella pia-
frizzare che si sente nel provar sulle mem- capelli lunghi e piatti, di cui si fornisce stra di ferro o di rame o di legno . che ser-
bra eccessivo calore. tutto il di dietro della testa di certe par- ve per riparare ai danni che cagionano le
Pizza a la testa, Gralta capo, Pizzico- rucche. cannonate, che in un combattimento può
re che vien nella parte capelluta della testa PLACET (EL) s . m. Conferma ; Approva- ricevere un vascello .
che fa grattarsi . zione ; Assenso ; Consenso ; Adesione. PLATINO, s. m. Platino, detto anche Oro
CAVAR LA PIZZA, Cavar la voglia o la PLACIDO, s . m. Voce corrotta da Placito . bianco, Metallo già pochi anni scoperto nel-
smania ; Cavar la pruzza o il prurito ; Chiamavasi dagl' idioti PLACIDO quel che noi le miniere del Perù , che ha le principali
Trar il pizzicore : cioè il riscaldamento o chiamavamo Dibattimento pubblico, in cui proprietà e qualità dell'oro. Il suo colore
voglia grande di che che sia - Sgarare o sotto il cessato Governo Italico si discute- è bianco livido .
Sgurire alcuno, Rimaner al di sopra nella vano le cause criminali, perchè aveva qual- PLEBÀGIA, s. f. peggior. di Plebe, Pleba-
contesa. Risgarare, Di nuovo sgarare. V. che analogia col Placito criminale che fa- glia e Plebaccia, Il popolaccio, la feccia del
PAVANA. cevasi dagli Avvogadori di Comune , sotto popolo.
516 POC POD POE
PLOCAMA, idiotismo della bassa gente in e umidità cagionata dalla pioggia nella spressione fam . d'impazienza, come si di-
vece di PROCLAMA, V. terra. cesse: Oh che ti possa rompere il collo!
PLOREUSE, s . m. Voce da pochi anni co- POCHIO DE MEDICAMENTO, Un guazzabu- Che li venga la rabbia ! Mal aggia e simili.
nosciuta fra noi e pronunziata alla France- glie, dicesi per Medicina. Co NO SE FA QUANDO SE POL, NO SE FA
se, Sopragirello, Mostra bianca delle mani- POCHIO DE MAGNAR, Intinto, dicesi la parte QUANDO SE VOL, Chi no fa quando e' può,
che che portasi in tempo di bruno detta poi umida delle vivande Intriso, Mescuglio non fa quando e’vuole, e vale Chi ha tem-
italianamente alla Francese, Plorosa. di farina o altro simile con acqua o altro li- po non aspetti tempo a far le cose.
PLUS, s. m. (dal Franc. Peluche) Peluzzo, quore - Imbratto ; Imbrattatura, Lordu- LA ME POL, Andare all'animo, a cuore,
Sorta di panno leggiero notissimo, col pelo ra, Sozzura . a genio, a pelo , a sangue, a stomaco, a
più lungo della Felpa, a cui somiglia. FAR DEI POCHI, Rimescolare ; Intridere; grado; Attagliare ; Soddisfare, Piacere.
PLUTON, s. m . detto alla Francese, Drap- Imbrattare, E detto fig. Guazzabugliare ; GHE NE POSSO MI ? Locuz. fam. e vale
pello, T. Milit. Una parte della compagnia Imbrogliare; Intrigare, Far delle azioni N' ho io forse la co'pa ? Ne son io forse la
o della divisione d' un battaglione. Un bat- equivoche e poco lodevoli. cagione ?
taglione si divide in sei od otto divisioni, e POCHIÒSO , (si esprime come in Toscana NOL GHE pode o PUODE, Non si potere o
queste si dividono in due o quattro Drap- Pocioso) add. Fangoso ; Limoso ; Pantano- Non ne potere con alcuno ; Non poter
pelli, i quali si suddividono in Squadre, e so, Dicesi delle strade o di altro sito umido competerla ; Non esser alto a scalzare chi
sotto l'armi in Sezioni. e fangoso . che sia , cioè Essergli di gran lunga infe-
PLUTONAR , v. T. Mil. Indrappellare , POCO (coll'o stretto) Poco e nel superl . Po- riore. Esser menipossente .
Formar la truppa in drappelli, Metterla in chissimo, contrario di Molto. NO PODER PIÙ o No PODER PIO, Non ne
ordinanza per drappelli. POCO DE BON, V. BON. poter più, cioè Non poter più stare in con-
PLUXOR, Voce ant . Plusore e per lo più POCO PAN POCO S. ANTONIO, V. PAN. tegno dalla noia -- -NO SE POL PIÙ STAR CON
in plur. Plusori, Voce pur antica che sente POCO PIÙ POCO MANCO, Ovv. Poco su poco LU, Non se ne può più con lui, cioè Non si
del Provenzale e vale lo stesso che Più ; zo, In quel torno ; Intorno ; Incirca. può più soffrirlo - Trafelare o Trafelar-
Molli; Parecchi. DAR POCO PER ASSAE, V. DAR . si, vale Languire, venir meno per troppa
PO, avv. Poi; Dippoi; Dopo - E PO L'È MOLTI POCHI FA UN ASSAE, A quattrino a fatica - Non potere stare alle mosse o
ANDA VIA, E dopo se n'è andato. quattrino si fu il soldo o il fiorino. Ogni Non poler star saldo alle mosse, Non po-
E PO NO M'IMPORTA , Alla fine ; alla fin prun fa siepe ; Quattrino sparagnalo due ter contenersi, Non poter aver pazienza, si-
fine; In somma ; Alla fin dei fatti non me volte guadagnato ; A picciolo a picciolo si mile a quell' altro Non poter star nella
n'importa. fa il ducato ; e valgono che Da tenui prin- pelle o nelle cuoia .
DOPO EL PO VIEN L'ADESE , Maniera fam. cipii s'arriva a far cose grandi. V. A poco ▲ No SE POL FAR DO COSSE IN T'UNA VOLTA,
di mostrar impazienza verso chi facendo un POCO. Non si può cantare e portar la croce ; Non
discorso e non sapendo ricordarsi le circo- AVERGHENE POCHI DA SPENDER, Essere si puo strigliare e tener la mula, bere e
stanze, successive , s' aiuta dicendo E PO E stringato, Aver pochi danari - CHI GHE zufolare.
Po, che vuol dire E dopo ; onde chi lo ascol- N'HA POCHI VA TARDI IN PIAZZA A FAR LA SPE- PODESTÀ, s. m. Podestà , Titolo de' Pre-
ta, annoiato da queste repliche gli dice ber- SA, Gli spenditori più stringati vanno a tori patrizii ex Veneti in alcune Città e
teggiandolo, DoPO EL PO VIEN L'ADESE , per comperare in fiera fredda, cioè Quando il Paesi dello Stato, ai tempi della Repubbli
fargl' intendere che tiri innanzi, che dica mercato è finito dove la roba avanzata suol ca Podestà, dicevasi sotto il Regno ita-
quel che v'en dopo , che la finisca una darsi più a piacere di quando il mercato è lico al Capo delle Municipalità cantonali.
volta. in fervore. Questo titolo è tuttavia conservato nelle
POCHETIN , add . Pochettino ; Pochetto ; AVERGHENE POCHI DA SPENDER O DA DAR Città provinciali, sotto il presente Governo
Tagliuolo, Piccola particella . VIA, Frase fam. met. detta in altro senso del Regno Lombardo Veneto, nel Preside
DAGHENE UN POCHETÌN A LA VOLTA, Da- che vale Aver poca salute ; Esser conca- de' Consigli comunali o sia delle Congrega
gliene un sorso e dagiiene un secondo , fessa, cagionevole, tisicuzzo , Questa no- zioni municipali .
Un poco e poi un altro poco. stra maniera vernacola si riferisce al ribo- EL PODESTA, detto in parlare furbesco,
MUCHIAR UN POCHETÌN A LA VOLTA, Metter bolo opposto metaf. che diciamo, AVER DE vale Culo ; Nutiche ; Deretano.
insieme a scamuzzolo, vale Metter insieme LA SALUTE DA VENDER, V. in SALUTE . FAR COME EL PODESTA DE LE GAMBARARE,
a forza di risparmio e piccole porzioni . V. UN POCO A LA VOLTA, A poco insieme ; Far come il podestà di Sinigaglia, e vale
PICEGO. a miccino a miccino DAL POCO BISOGNA Comandare e far da sè.
POCHETO, add. Pochello, dimin. di Poco, TOR POCO, Dal poco un poco, Si vuole usare PODESTARESSA, s . f. Podestaressa o Po-
che talora si unisce coll' accompagnanome con parsimonia le cose delle quali s'ha scar- destessa, La moglie del Podestà.
Uno, e si usa anche in Maniera d'avverbio. sezza. PODESTERÍA, s . f. Podesteria e Potesle-
L'È POCHETO, Specie d'Agg. e vale Debole UN POCO PERÒMO, V. PERÒMO . ria, Ufficio del Podestà, e La giurisdizione
di complessione ; Magrello ; Afatuccio; Po- UN POCA DE POLENTA, Un po' o un poco del Podestà.
co; Pochetto; Scampoletto. di polenta. POESIA, s . f. Poesia.
Dicesi per Agg. nel sign . di Uomo dap- XE MEGIO POCO CHE GNENTE , V. MEGIO. POESIA SERIA, Poesia eroica o Epica.
poco o dappocucciaccio , Buon da nulla. ZA UN POCO, Poco fa ; Testè ; Poc'anzi ; POESIA AMOROSA, Poesia lirica, Quella
POCHIAR, v. Acciabattare ; Acciapinare ; Dianzi. parte di poesia, che usa armoniose rime e
Far che che sia alla grossa e senz'alcuna di- PODAGRA Dicesi famigliarmente da noi per lo più in materia d'amore.
ligenza. PODAGRA per agg, ad una donna nel signif. POESIA BUFONA O BERNESCA, Poesia ber-
Impiastricciare o Impiastriccicare ; In- di Pigra ; Tarda ; Neghittosa ; Infingarda . nesca.
tridere; Imbrattare. V. POCHIO. PODER, s . m. Potere o Podere ; Possa ; Centone, dicesi la Poesia composta di
POCHIÈTO , s. m . Molliccio e Molliccico, Possanza : Podestà. versi di varii autori.
Un poco umido. TOR EL PODER A UNO, Spodestare uno, Queste ze tutE POESIE , Maniera fam.
POCHIN , V. POCHÈTO . Torgli il potere, l'autorità. Questi sono ghiribizzi, capricci, pensieri
POCHIO , s. in. (si esprime come in Toscana PODER, v. Polere , Aver possanza - TOR- fantastici ; Voi siete ghiribizzoso.
direbbesi Pocio) Poltiglia ; Mota ; Mollu- NAR A PODER, Poter di nuovo. POETA, s. m. Poeta.
me ; Mollore ; Fanghiglia , Terra fatta qua- PODER A QUALCUN, V. in ASSENDENTE . POETA COMICO O DA COMEDIE, Commedia-
si liquida dalla pioggia e Quel bagnamento CHE TE PUSTU! (Detto con ammir.) E- io, Compositor di commedie .
POL POL PUL 517
PICOLO POETA, Poetino, CATIVO POETA, che porta un albero di mezzana, uno di mae- POLENTA DESFRITA, detto nel gergo de'bar-
Poetonzolo ; Poetaccio ; Poetastro ; Poe- stra e un buompresso. caiuoli, vale la Vulva.
tuzzo; Semipoeta ; Versificatorello ; Fu POLACA e nel dimin. POLACHINA, chiama- POLENTA PRIMA CHE LA SIA COTA, Polta od
detto ancora Uno stentato rimessiliccio di vasi un abito che portavano le donne civili Intriso.
poela vettaiuolo, postic io e dozzina'e. sessant'anni fa , detto anche MEZO ABITO POLENTA E PAN PASTO DA VILAN , V. in PAN.
MANIERA DA POETA, Poeticheria, Maniera perchè era cortissimo , giungendo poco giù MUNARI DE LA POLENTA, V. MUNARO .
e proprietà poetica. delle natiche, sotto cui stava la gonnella SUGOLI DE POLENTA, Farinata ; Paniccia.
POFERDIO O POFARDIA e POFARSBRIO O PO- della medesima stoffa o di altro colore. POLENTA ME STENTA , CAPÒN ME SA DA BON,
FARBACO, Poffar Dio ; Può fare Dio ; Pof- POLACARSE, v . del Contado verso Chiog- Dettato fam. che vuol dire, La polenta mi
fare il Celo; Poffare il mondo ; Pape ; gia, Appollaiare, Posarsi quatto quatto. piace a stento ; ma il cappone mi sa buo-
Pah, Maniera di stupore o ammirazione. POLACHÈTA, s . f. Corse ; Giubberello , no, cioè ha sapore di buono .
ANDAR O VEGNIR COL POFARDIO O COL Po- Veste corta da donna. POLENTA A LA NICOLOTA, Specie di polenta
FARDIA Andare o Venire con soperchieria, | POLÀCÒ, add . detto fig . Pollastrone; Pollo gialla che usasi a Burano , la quale è condita
Con minacce, con maniere avventate . freddo ; Pollastrotto ; Avannotto ; Merlot- di mele, zibibbo, mandorle, noci e pinocchi,
METERSE IN POFARDIA Maniera bassa e to; Bulordo, Giovane di poca sperienza. ed è a quelle parti un cibo squisito , detto
fam. Mettersi in appunto ; Mettersi in ar- TROVAR DEI POLACHI , Mangiar co' ciechi altrimenti PATACHEO. V.
nese, in ordine, in assetto, in gala, in at- il cavolo, e vale Trovarvi il suo conto. POLENTINA, s. f. Piccola polenta.
tillatura. NOL GA MINGA DA FAR CO UN POLACO , Non Panata, dicesi più particolarmente Quel-
POGIA, s. f. (coll'o largo) Poggia, T. Mar. ha a mangiar il cavolo co'ciechi. la specie di polenta di grano turco che si fa
Quella corda che si lega all'un dei capi del- POLACON, s. m. T. Mar. Pollacone, Vela mista di latte.
l'antenna a man destra della barca . V. ORZA. triangolare che si usa sui bastimenti latini, POLENTINA DE LATE, Latteruolo, Quella
ANDAR A POGIA, Andare a poggia, vale A a guisa de'stragli delle navi d'alto bordo. che fassi colla farina di frumento.
mano destra ; siccome Andare a orza, vuol❘ POLAME , s . m. Pollame, Quantità di polli. POLENTINA, detta per PAPA, V.
dire A sinistra. Pollo è nome generico di tutti gli uccelli POLENTINA CALDA O SIOR POLENTINA CALDA,
POGIA (coll'o stretto) s. f. o POGIANA, T. domestici, cioè del gallo e della gallina. si dice per ischerzo o disprezzo di Giovane
de'Cacciatori Poana o Poise, e meglio Nib- POLAME DA CAMPAGNA, Polli campii, A pretendente. V. CAGHÈTE .
bio, detto da Linn. Falco Milvus, Uccello differenza di quelli di stia. POLENTON, detto per agg. a Uomo, Ghiot-
di rapina del genere de' Falchi, da' quali POLANA, s. f. chiamano i nostri Specchiai to o Mangialore di polenta - Basoffione,
però differisce per avere le ale non diritte la Flanella che mettono sotto agli specchi dicesi a chi mangia molta minestra e che
ma curve . Nel Pisano dicesi Potaia. Nidili- perchè non si guasti la foglia. sia grasso.
ca sopra gli alti alberi ne'boschi. POLASTRELO, s . m. Pollastrello e Polla- POLESE, s. m . Cardine ; Ganghero e Ar-
POGIANA poi chiamasi volgarmente il Boz- strino. pione, Le parti dell'arpione sono la Gamba
sago o l' Abuzzago, ch'è la specie più co- COME TANTI POLASTRELI, LOCUZ . fam . Che- che si mette nel muro, e l'Ago o Perno fisso
mune fra le grandi, la quale vien da Linn. ti com'olio, come polli o conigli. che infila l'anello della bandella, V. BER-
distiuta col nome Falco Buteo, specie mol- POLASTRO, 8. m. Pollo ; Pollastro ; Pol- TOELA.
to infesta nelle campagne e temuta da'Con- lastrone, Il pulcino che non ha più bisogno METER I POLESI , Ingangherare - TOR-
tadini perchè distrugge i pulcini . Sul Pisa- della madre. NÅR A METER I POLESI , Ringangherare .
no gli dicono Falco, Cappone. POLASTRI NOCENTINI, V. NOCENTIN. Levar i polesi, Sgangherare ; Scommet-
POGIAPIAN, Posapiano, Detto di chi va IN TEL CAGAR DEI POLASTRI, V. CAGAR. tere, Cavare i gangheri.
adagio Dicesi anche per Segno così POLASTRO O POLASTROTO , detto fig . a Gio- POLESENE . V. MEZAN.
espresso sopra casse o colli che si mandano vane inesperto, Colombo da pellare o Pic- POLESETO, s . m. Arpioncino o Arpioncel
altrove. cion tenero. lo, Che si mette per sostenere i telai delle
POGIAR, v. Appoggiare o Poggiare, V. POLDO, Leopoldo, Nome proprio di uomo. invetriate, il quale potrebbe forse anche
PUZAR . POLEGANA, 8. f. Flemma ; Tardità ; Len- dirsi Bilico o Perno , e Pernio.
Poggiare , T. Mar. vale Cedere al ven- tezza ; Posatezza affettata ; Piacevolez- POLESİN, s . m. Pulcino o Polastrino ,
to -- Poggia è Modo di comandare fra' Ma- za. Quello che nasce dall' uovo della gallina e
rinai, e vale Che debba tirarsi la ribolla del Detto per agg. a uomo, Sorbone ; Gat- va dietro alla chioccia. V. PULZIN.
timone a sinistra perchè la prora pieghi a tone ; Soppialtone ; Soppiatonaccio. Dice- CRIAR DEI POLESINI . V. in CRIAR.
destra. si di Chi, tutto intento a' proprii vantaggi, MAGNAR DEI POLESINI, Beccare ; Pastu-
POGIAR IN VELA, Afforcare alla vela, di- procura segretamente e con accortezza di rare.
cesi Quando gettata la prima ancora non conseguirli. INTRIGA COME I POLESINI IN TE LA STOPA,
si piegan le vele, ma si seguita a far cam- Vale anche per Posapiano ; Santagio, V. INTRIGA .
minare la nave fin che non sia giunta al Flemmatico. V. BIBIA. POLICÀN, s . m. T. mar. Uncino da cala-
luogo, dove si deve gettar l'ancora d'affor- POLEGIA, 8. s. f. T. Mar. Pulena , Quella fato, detto anche Becco corvino , Uncino di
co. figura umana o di bestia che si mette scol- ferro o strumento di cui si servono i Calafa-
POLA (coll' o largo) s . f. Pollone o Pollon- pita sopra il tagliamare . V. TAGIAMAR. ti, per cavare le stoppe vecchie dai com-
cel'o, Il nuovo getto che scappa dall'albero POLEGIAR, v. voce di gergo de'nostri Bar- menti e poterli ristoppare.
scapezzato, buono a riporre e ripiantare. caiuoli , che significa Dormire. POLİN. V. PEOchio pulin.
Anche quello che nasce dalle radici, se non ANDAR A POLEGIO, Andare a pollaio , An- POLİN, 8. m. O CALO POLIN, chiamasi da noi
porta radiche ; dicesi Tallo o Vettone e Vir- dar a dormire. Quel piccolo callo un po' elevato che vien
gulto ; se poi ha con sè le radici si chiama POLENTA, s. f. Polenta e Polenda, Vivan- talora ad altrui fra le dita de' piedi , il quale
Pollone barbato . da nota . ha nel mezzo una specie di puntina che
POLA D'OLIVER, Piantoncello, È pollone POLENTA SUTA, Polenta scussa , cioè senza s'assomiglia ad un pidocchio polino, donde
spiccato dal ceppo della pianta per trapian- condimento. A Milano la chiamano Polenta probabilmente ebbe la sua derivazione il no-
tare. vedova. stro termine vernacolo. Quindi gli potrebbe
POLA (coll'o largo ) Uccello. V. TACOLA. POLENTA DE CASTAGNE, Poltiglia ; Polta e corrispondere Callo pollino.
POLACA, s . f. Polacca ; Fregatone , Basti- Polenta di castagne . PULİNA , 8. f. Pollina , Sterco de'polli ch'è
mento Veneziano tagliato a poppa quadrata , POLENTA DE FAVA, Macco. buono ad ingrassar le terre..
518 POL POL POL

POLINÒLA, s. f. chiamano i Veterinarii uomo -- SAN POLO, S. Paolo, Titolare dri , nelle quali si fondono i caratteri da
una Malattia del Bue, che i scientifici defi- d'una Chiesa di Venezia una volta paroc- stampa.
niscono per Premiti all'ano con flatulenza . chiale, ora succursale di S. Maria gloriosa POLTRO STAR A POLTRO , Star a pol-
I sintomi di questo male sono Svogliatezza, de'Frari. trire o a poltroneggiare, Dicesi dello star
languidezza nel camminare, mancanza di POLÒN, s . m . Pollone, Rampollo, Rami- a dondolarsi nel letto .
nutrizione, occhi melanconici ; ed è per lo cello tenero, che mettono gli alberi e che ANDAR A POLTRO, Andar a poltrire, An-
più cagionata da indigestione. può trapiantarsi, V. POLA. dar a letto .
POLIO, V. PULIO. POLONCIN, s. m. Polloncello, dimin . V. POLTRO, in T. de'Fabbricatori di tabac-
POLIR, V. PULIR e i derivati . POLON. co, detto sustantiv. vale Marciume ; In-
POLITICO , s . m. Politico ; Statista. POLONIA, Apollonia , Nome proprio di fem- fracidamento.
POLITICO, nel parlar comune, s'intende mina. POLTRON, s. m. Poltrone o Poltro, dice-
fra noi, Amministrazione di polizia, cioè TIENTE IN BON POLONIA CHE TO MARIO TE si d'uomo.
Tutto quello che si riferisce al governo in- SUBIA, maniera fam. che vale, Far cose da Pretendesi che nelle giostre antiche si
teriore dello Stato -- AVER EL POLITICO , scrivere al paese , Detto per ironia. troncasse il dito pollice della mano destra
Avere la pulizia. POLORBO, add. T. Antiq . Balordo ; Bab- a colui che non riusciva in tale esercizio,
Politico, detto per sust. dicesi dell'Uomo beo ; Stolido ; Minchione, Agg. a Uomo . e che quindi Poltrone derivi da Pollice
accorto e sagace e si prende in buona o cat- POLPA, s . f. Polpa, Carne senza osso. troncato.
tiva parte POCO POLITICO, Politicastro, Polpa dei fruti, Polpa o Carne. Anche negli ultimi secoli latini v'ebbe
Politico infelice ; e nel parlar fam . Poco POLPE DE LE GAMBE, Polpa o Polpaccio . dei neghittosi e de' vili , che per sottrarsi al
prudente; Poco destro, Ignorante del ben POLPE DEI DEI , Polpastrello , La carne servigio militare mutilavansi la mano de-
condursi nella società. dalla parte di dentro delle dita, dall' ultima stra del pollice . Costoro venivano contras-
POLITICÒN, s. m. Gran politico, nel par- giuntura in su. segnati nelle liste di coscrizione dalle pa-
lar fam. qui s'intende Un uomo assai de- POLPETA, s . f. Polpetta, Vivanda nota. role Pollice truncus, le quali in seguito
stro e talvolta cupo, che si sappia ben rego- POLPETA, nel parlar fam. dicesi per Boc- scritte abbreviatamente o con fretta, ne
lare in società pei proprii vantaggi . V. GA- con ghiotto, scello, squisito. appariva Pol trun o Poltrun : donde formos-
TAPIATA. TOR LA POLPETA ZO DEL PIRÒN À QUALCUN, si, come sembra evidente, la voce italiana
POLIZIÒTO . Neologismo usato dalla plebe ; Dare scacco di pedina ; Fare una pedina, Poltrone, e quindi i derivati Poltroneggia-
ed è Aggiunto che dassi agli Uffiziali e Sol- detto fig. Levar una cosa ad un altro, che re ; Poltrire ed anche il nostro POLTRO per
dati di polizia. V. PIANTON. stava per conseguirla, Romper l' uova nel Letto soffice, molle.
POLIZZA, s . f. Polizza, Piccola carta scrit- paniere, Guastare i disegni altrui presso DEVENTAR POLTRON , Infingardire , che
ta. Nel dim. dicesi Polizzella . alla conclusione. anche dicesi Aver l'osso del poltrone ; Es-
POLIZZA, dicesi da noi per Biglietto o sia POLPETON, s . m. Polpetta grande, che ser di natura infingardo , merendone , me-
Letteruccia che si scrive ad altrui nello forse potrebbe dirsi Tortello. rendonaccio , scioperone , dormalfuoco ,
stesso paese. POLPETON, detto per ischerzo come agg. perlone ; Più poltron che una cimice ;
In termine triviale forense, POLIZZA è a persona, Paffuto ; Di guance paffute Schifanoia ; Fuggifatica. - Avere o Va-
detta per Citazione, Intimazione e simi- Basoffione, dicesi per ischerzo di Uno so- lere l'uovo mondo, vale Una cosa senza
le , che da' Cursori de' tribunali s'inti- verchiamente grasso e che mangia molte fatica o pericolo Darsi alla mandra ,
ma alle parti. Quindi FAR LE Polizze essi basoffie cioè Minestre. All' ozio - Dondolare o Dondolarsela ,
dicono per Intimare, Portar le carte per in- POLPOSO, add. Polposo e Polputo o Car- Stare ozioso sedendo Corpo satollo "
timarle. noso, Che ha molta polpa o carne ; e dicesi anima consolata , si dice di Chi appena
POLIZZE DE CARGO, T. Merc. Polizza di non solo degli Animali, ma dei frutti e di pinto giù il boccone si pone a poltrire.
carico, Scritto contenente una dichiarazio- alcune foglie. POLTRONA , s . f. Seggiolone , Seggiola
ne dello stato delle mercanzie caricate sopra POLSETI, 8. m. Polsetti o Fermezze , si grande da riposo a bracciuoli ; e s'è soffice
una nave, indirizzato da chi le spedisce alla dicono quei Fermagli, che ornati di gioie e si può chiamare Lettuccio. V. SENTAR,
persona a cui si mandano. legati con nastri si portano ai polsi dalle SCHIENA, Pozo.
POLIZZIN, s. m. Polizzino e Polizzina di- donne. PASSAR DA LA POLTRONA AL LETO , Passar
min. di Polizza ; noi però intendiamo col POLSO, s. m. Polso . dal letto al lettuccio, Dicesi di Chi è quasi
nostro termine Un piccolo biglietto, Una BATÙA DEL POLSO, Battilo o Battuta di sempre malato .
letteruccia. polso. POLTRONARIA, s. f. Poltroneria o Po'-
POLIZZÒNA , s . f. Polizzoto , Polizza POLSO GIUSTO, Polso regolato. tronia, Lentezza dell'operare fingendo di
grande . POLSO INEGUAL, Polso sintomatico, o sia non potere, che dicesi anche Infingardag-
POLMON, 8. m. Po'mone . irregolare. gine ; Infingardia ; Pigrizia ; Anneghitti-
Pasto, dicesi al Polmone degli animali POLSO DEBOLE , Polso languido, tardo. mento - Il superbo fastidio degli opu-
chi si macellano per mangiare, come di Polso, si dice ancora da noi metaf. per lenti Romani.
buoi, castrati, porci e simili. Possibilità, Vigore, Forza - MERCANTE DE AVER LA POLTRONARIA IN TI Ossi, Aver
POLMONÈTO, 8. m. Po'moncello, Piccolo POLSO ; OMO DE POLSO , Mercante o Uomo l'osso del poltrone ; Esser più poltron che
polmone. di polso ; Aver pulso ; Uomo di gran pol- una cimice.
POLMONIA, s . f. Polmonea o Peripneumo- so, cioè Ricco Uomo di polso, vale an- DARSE A LA POLTRONARIA, Darsi alla man-
nia, T. Medico. Infiammazione de'polmoni. che per Uomo di gran forza nella perso- dra; Invigliacchirsi; Impoltronirsi; Sdar-
POLO, s. m. Polo. na - TOCAR EL POLSO A QUALCÙN, Toccare si ; Anneghittire o Anneghittirsi ; Impi-
Da un polo a L'ALTRO, Da un capo al- il polso ad alcuno , vale Riconoscere il suo grire ; Infingardire. Il suo contrario è
l'altro, Da un punto all' altro, Da una lon- valore, le sue forze. Spoltrarsi; Spoltrirsi ; Spoltronirsi.
tananza all' altra ; e intendesi Cammino as- TOCAR EL POLSO AI MORTI, Non saper POLTRONAZZO , s. m. Poltronaccio ; Pol-
sai lungo. trovar il polso alle gualchiere, si dice in troncione ; Infingardaccio .
POLO, detto in gergo, vale il Culo. proverbio de Medici ignoranti. POLTRONCINA, s . f. dimin. di Poltrona ;
POLO, s . m. (coll' o stretto) dicevasi antic. POLSON, s. m . T. de' Fonditori di carat Seggiola a bracciuoli.
per POLESIN, V. teri, Punzone, Specie di conio o strumento POLTRONEZZO. Lo stesso che POLTRONA-
POLO (coll'o largo) Paolo, Nome proprio di che serve ad improntare le così dette Ma- RIA, V.
POL POL POM 519
POLTROVIO, add. Impoltronito, Divenuto POLZÒN (colla z dolce) s . m. Punzone o POMO DA LA ROSA, Mela rosa.
poltrone. Poltroneggiato, Che vive poltro- Pulzone, Certo ferro temperato o Accia- POMO INGRANA, 8. m. Melagrana o Me-
neseamente, in ozio vizioso. io, per uso d'imprimere l'impronta delle lagranata, Frutto notissimo dell'albero
POLTRONIZÁR, v. Poltroneggiare e Pol- monete, de'caratteri etc. Melagrano o Melagranato o Granato, no-
trire, Giacere ozioso nel letto o altrove. POMA, Aggiunto di Cavallo. Leardo poma- minato da' Sistem. Punica granatum . II
Crogiolarsi si dice di Chi sta molto nel to, Cavallo che ga le macchie tonde. suo fiore chiamasi Balausto e la scorza del
letto o al fuoco e si piglia tutti i suoi co- POMADA, s. f. Pomala, V. MANTECA . frutto, Malicorio.
modi. POMAE, Colpi di mele. Granatiforme, dicesi a Che che sia che
POLVERÀ, add. Polveroso, Asperso di pol- POMEGA , s. f. Pomice o Pietra pomice , abbia la forma del granato.
vere. Sorta di pietra spugnosa leggerissima, che POMO DE TERA, V. PATATA.
POLVERAZZO , V. SPOLVERAZZO. serve ai Falegnami per polire. POMOLA, V. POMÈLA.
POLVERE, s . f. POLVERE, e Polvere e Pol- POMEGA, add. Pomiciato o Impomiciato, POMO QUINTO , s. m . Colloquintida, detto
ve Polverio, Polvere levata e agitata Stropicciato con pomice. da Linn. Cucumis Colocynthis, Pianta si-
da vento -- Polviglio chiamasi la polvere POMĖGAR, v. Pomiciare o Impomiziare mile al Cocomero selvatico, da alcuni chia-
sottile Polvere impalpabile, Quella ch'è o Appomiciare , Stropicciare o pulir con mato Fiele di terra, e dagli Arabi Morte
così sottile e minuta, che non fa impres- pomice. delle Piante, perchè a foggia di veleno fa
sione sensibile al tatto. POMEGARSE, detto fig. Lisciarsi ; Stro- morire tutte le altre erbe che le son vi-
POLVERE DA DENti, V. Dente . picciarsi; Strofinarsi, per Abbellirsi . cine. La sua polpa è amarissima.
POLVERE DE CIPRO, Polvere di cipri o POMELA O POMOLA, S. f. T. Agr . Bacca ; POMO RUZENE , s. m. Roggio ; Ruggine ;
Polvere d'amido, detta in Toscana anche Coccola ; Orbacca, Frutto ritondetto che Mela roggia, Mela di color simile alla
Polvere alla marescialla. producesi dal Lauro e da simili alberi. ruggine, chiamato da'Sistem. Pyrus malus
POLVERE DA SCHIOPO, Polvere d'archibu- POMELE, si dicono in alcuni luoghi le praesomila.
gio o da caccia. Ulive, ma intendesi quelle che si raccol- POMO D'ORO, s. m. Pɔmi d'oro o Pomi-
Polvere fulminante , dicesi una compo- gono mature per cavarne l'olio. doro e Poma d'amore, Sorta d'ortagio
sizione di tre parti di nitro, due di sale di POMÈLA DE SPIN BIANCO , Ballerino, quel- notissimo , di sapore acidulo, che produce
tartaro e una di zolfo. la Coccola rossa che fa il Pruno bianco. un frutto dello stesso nome, simile a una
POLVERE GRANIDA, Granino , sust . Minu- POMÈLE D'ALBERO, V. ALBERO. cipolla o mela , di color rosso o ranciato
tissima polvere da schioppo. POMER, s. m . Melo, Pianta che produce Questa pianta è chiamata da' Botanici So-
POLVERE DA CAPUCINI O DA PEOCHI, Sia- le mele detta da noi Рom , di cui si cono- lanum Lycopersicum .
fisagra o Stafisagria , Erba polverizzata scono quattordici varietà . ! Botanici ebia- POMO LAZARIOL, s. m. Lazzeruola o
che uccide i pidocchi. mano questa Pianta Pyrus malus. Azzeruola, Frutto che nasce dall'Azzeruo-
BUTAR LA POLVERE IN TI OCHI, Dar ve- BROLO DE POMERI O POMI, V. BROLO. lo. Ve ne sono di bianche e di rosse. L'al-
seiche per lanterne, detto fig. vale Voler POMÈTO , s . m. Meluzza o Meluzzola , Pic- bero che produce le bianche chiamasi ita-
mostrare ad uno una cosa per l'altra . cola mela. lian. Lazzeruolo vero e da' Sistem. Cra-
DARSE LA POLVEre, V. Darse la NEVE in Pomi si dicono ancora le Poppe delle taegus Azarolus ; quello che produce le
NEVE. giovani . rosse Lazzaruolo rosso, e in sistema Cra-
No FAR POLVERE , detto fig. Andar pian La xe un pometo de riosa, detto di Fan- taegus coccinea.
piano; Non far rumore, Non dar motivo ciulla sana e di bel colore, Ella è un latte POMO DE SAN PIERO, Mela giugnola,
a discorsi sopra cose dispiacevoli o che e sangue ; Ella ha le guance vermiglie Specie di Mela, così detta perchè matura
possono essere di danno - - FAR SENZA LE- come una rosa. nel mese di Giugno, o sia per la festa di
VAR POLVERE, Operare per istraforo, Ado- POMO, s . m. Mela, Frutto noto che nasce S. Pietro che si fa nel detto mese.
prarsi in qualche negozio senz'apparirvi. dal Melo. S'avverta che in italiano la voce PÒMOLA, s . f. Lo stesso che PonoLo, par-
NO ESSER QUELO CHE HA INVENTÀ LA POL- Pomo non equivale alla nostra Veneziana, lando di Spilli, V. POMOLO.
VERE, Non esser l'inventore della polve- ma serve ad indicare qualunque frutto, e POMOLADA, s . f. Colpo di pomo, e s'in-
re, vale Non esser il primo de'sapienti che per esprimere in buona lingua il frutto tende col pomo del manico d'un pugnale .
No L'È MINGA QUELO CHE GA INVENTÀ LA da noi chiamato Pomo , si deve dire Mela, DAR DE LE POMOLIE, Colpir col manico
POLVERE, e vuol dire, Ha un talento o una ch'è di gen. fem. d'un pugnale.
capacità limitata, moderata . PIATANZA DE POMI COTI, Melata . DAR DE LE POMOLAE COL COMIO, Dar delle
QUEL DA LA POLVERE, Polverista, Que- No ZOGARIA CO VU GNANCA DE POMI COTI, gomitate, cioè delle percosse col gomito.
gli che fabbrica la polvere d'arme da fuo- Non giuocherei nè men d'un quattrino, POMOLO, s . m. Pome ; Pomo della spa-
Co Fuscellaio, Voce Fiorent. Quel che dicesi da taluno a chi non sa giuocare o da, della canna d' india etc. Quel pezzo
vende la polvere di cipri . non giuoca netto. rotondo che v'è al di sopra della spada etc.
SBATER LA POLVERE, Scuotere la polve- MANDAR DAL PERO AL POMO, V. MANDAR. V. SPADA.
re ad alcuno, vale Bastonarlo. POMO SPARTIO, detto fig. Son due goc- AGO DA POMOLO, V. AGO -- Capocchia o
CHIAPAR LA POLVERE , Impolverarsi, A- ce ; Non ne perder nulla, Si dice di due Capo dello spillo , dicesi la Parte supe-
spergersi di polvere intendiamo Quella persone somigliantissime . riore per cui gli spilli si prendono in mano.
delle strade nel tempo d'estate - PIEN DE Pomo d'Adamo, chiamasi anche da noi POMOLO DE LA SELA, Pomo della sella ,
POLVERE, Impolverato, Tutto asperso di scherzevolmente quella Piccola prominenza La parte anteriore e più elevata della sella.
polvere Quando usavasi la polvere di ci- ch'è nel mezzo della gola, che dicesi an- POMOLO DE LE GANASSE, Pomo o Pomello,
pri, s' intendeva Incipriato . che Groppo o Nodo della gola. La parte superiore e più rilevata delle
POLVERETA , s . f. Polveruzza, dimin . di POMO APIO, s . m. Appiuola o Mela ap- guance ; il cui osso è detto dagli Anatomici
Polvere Polviglio chiamasi la polvere piuola e Casolana , Mela piccola di ottimo Zigoma o Zigomatico.
sottile. sapore, la quale è assai serbatoia . Fu detta POMOLO DE LE SPALE, Capo dell'omero,
POLVERIERA , s. f. Polveriera, chiamia- in sistema Pyrus mulus apiola. La sommità esteriore delle spalle, detta
mo l'Edifizio dove si conserva la polvere POMO CODOGNO, s. m. Mela cologna e anco dagli Anatomici Acromio.
da fuoco . Cotogna assol. Frutto quasi simile al Po- POMOLI DE LE COSSE, le Anche, L'osso
POLVEROSA (la) s . f. T. di gergo, che mo che vien prodotto dalla pianta Cotogno . ch'è tra 'l fianco e la coscia.
vuol dire Farina. V. CODOGNER , POMOLO DEL BASTÓN DEL FLOCO O DE LE
520 PON ΡΟΝ PON
ANTENE, Girotta, T. Mar. Palla di legno PONCHIO , s. m . Sorta di bevanda , detta PONTA DA STAMPADORI, Punta, chiamasi
che si mette in cima alle antenne, bande- nell'Inghilterra Punch, la quale è molto Quella di ferro, di cui serve il Composi-
ruole, bastoni di flocco e simili. in uso anche presso noi, e si fa con rum, tore per correggere la forma.
POMOLO DEL MANEGO DEL CORTELO, Ghiera; zucchero e limone, per lo più calda. PONTA DEL TRAPANO, Saettuzza.
Raperella , Specie di bottone che mettesi PONCHIO A LA BARCAROLA, Altra bevanda PONTA DE LA FORCA, Rebbio, Uno de'rami
in capo al manico dei coltelli. propria de' Veneziani, che fassi d'acqua della forca. V. FORCA.
POMOLO DE LE CASSÈLE, Pallino , Quel fredda condita con aniseto e zucchero. Di- PONTA DA BATER CHIODI, V. CAZZACHIODI.
pometo d'ottone , che s ' inchioda nella parte cesi ▲ LA BARCAROLA perchè i Barcaroli ne PONTA, T. de'Gettatori di caratteri, Li-
anteriore delle cassette , per uso di cavarle usano, costando assai meno dell'altra. scino, Specie di coltellino da pulir le let
dalla nicchia. PONENTÀDA , s. f. Voce Mar. Lo stesso tere.
POMPA, s. f. Pompa , Magnificenza. che MAISTRALADA , V. PONTA DEI PALI, Punlazza, Punta di
FAR POMPA, Pompeggiare , Far ostenta- PONENTAZZO, s . m. T. Mar. Ponente ; ferro con cui s'armano i pali da mettersi
zione FAR POMPA DE SAVERGHENE, O come Ovest, Vento forte. ne'fondamenti, V. COSPEDO .
dicono gl'idioti, DE SAERGHENE , Senneg- PONENTE , s . m. Ponente ; Occaso ; Occi- PONTA DE L'ALA, Sommolo, Estremità o
giare, vale Far pompa di senno, Mostra- dente. punta dell'ala degli uccelli.
re di aver gran senno - EL VOL MOSTRAR PONENTE, detto per Vento da quella Pla- PONTA DE LA BARCA, Becco.
DE SAVERGHENE MA EL FA SEMPRE FIASCO, ga, Ponente ; Ovest. PONTA DEL CANDELIER , Ago , Punta dei
Vuol senneggiare, e scendene schernilo. PONENTE MAISTRO, Ponente-Maestro , ov- candelieri da Chiesa su cui s' infila la can-
Magistrato alle pompe, chiamavasi una vero Ovest-Nord- Ovest, Vento. È detto an dela.
Magistratura senatoria del Governo Vene- che Coro dal latino Caurus. PONTA DE LE SCARPE , Cappelletto, Pezzo
to , composta di tre patrizii col titolo di PONENTİN, 8. m. Ponentello, Venticello di di cuoio posto in fondo della scarpa per
Provveditori nominati dal Maggior Consi- ponente. sostenere il tomaio.
glio, e di tre Soprapprovveditori eletti dal PONER (coll'o largo) v. Porre e Ponere, PONTA DEL NASO, Moccolo .
Senato ; stata già ab antico instituita per Mettere in luogo, Collocare. PONTA DE L'ASTA, Drappello , Quel ferro
l'osservanza delle leggi suntuarie, cioè proi- PONER, detto in T. di Giuoco, Riporre il ch'è in cima alla lancia
bitive o limitative del lusso. giuoco, Dicesi al giuoco dell'Ombre e ad al- PONTA DEL TRAPANO, V. TRAPANO e SBO-
PAGAR LE POMPE, dicevasi sotto il Gover- tri ogni qual volta è perduta la partita e CAGIO.
no Veneto, Pagare la multa o pena stabi- che v'è luogo ad una seconda, restando fermi PONTA DEL ZORNO, Sul far del giorno,
lita dalle leggi suntuarie per poter dero- tutti i segni nel piatto. o del mattino ; Allo spuntare; All' alba
gare alle stesse leggi , e far quello che esse PONÈR, 8. m. Pollaio ; Gallinaio , Luogo del giorno.
proibivano. dove riposano le galline . PONTA DEL STONEGO, Arcale, cioè Quella
POMPA, s. f. ( dal francese Pompe ) dicesi Pollaio, dicesi anche fig. per Letto, ri- cartilagine del petto detta dagli anatomici
in sign . di Tromba da attigner acqua. V. poso - ANDAR A PONER, Andare a polla- Mucronata, posta all'estremità dell'osso
POMPAR , POMPIER e TROMBA. io ; Appollaiarsi, dicesi de'polli -- Andar sterno nel corpo umano.
POMPÀR, v . dal Francese Pomper , usato a pollaio, per simil. anche degli uomini PONTA GUZZA , Puntaguto , Acuto in
talvolta anche da'nostri Marinari, che dice- per Andar a letto. punta.
si italianamente Trombare, Attigner acqua PONGA, s . f. Gozzo, Ripostiglio appiè del PONTA TENERA, Vettuccia, Punta tenera
colla tromba. V. TROMBAR. collo degli uccelli. de'rami degli alberi .
POMPIER, s. m. e più in plur. POMPIERI, AVER LA PONGA GROSSA, detto fig. Aver CHE FINISCE IN PONTA, Acuminalo, Ter-
T. Mar. chiamansi que'Marinai che trom- gli arnioni grossi, vale Esser ricco minato in punta. V. IMPONTìo.
bano per cavar l'acqua dalla nave, e che Aver il gruzzolo , Aver de'denari raccolti. CO LA PONTA IN SU, Colla punta all'erla
potrebbero dirsi , se non v' ha di meglio, FARSE LA PONGA, Fare il gruzzolo, Arric- o all'insù.
Trombieri. chirsi, come i polli s'empiono la PONGA, SENZA PONTA, Spuntato.
Abbiamo in questa Città ua corpo d'uo- cioè il gozzo. PONTA DE PETO , Forcella o Punta di
mini detti POMPIERI ; di recente istituito , PONGA, detto in gergo, Foglia, detto pure petto, dicono i Macellai la punta ch'è im-
i quali divisi nei rispettivi sestieri veglia- in istile furbesco, e vale La borsa dei da- mediatamente sotto il collo dalla parte del
no giorno e notte, ed accorrono all'estin- nari. petto Spicchio del petto dicesi al Mezzo
zione degl' incendii per mezzo delle trom- PONIBILE, add. -- ZOGO PONIBILE, dicesi del petto degli animali .
be e di tutti gli attrezzi necessarii di che nel giuoco dell' Ombre, e significa Giuo- ANDAR IN PONTA DE PIE, Andare in bi-
sono muniti. Essi rendono un servigio as- cata che può riporsi, cioè Che si può per- lico , si dice di Chi andando appena tocca
sai benemerito, come l'esperienza ha fin'ora dere, Giuocata che non è sicura. terra.
provato. PONSÈTI, Voce della plebe, in vece di PoL- AVER UNO IN CIMA DE LA PONTA, V. AVER
POMPON, s . m. Voce Francese introdotta SETI, V. UNO IN QUEL SERVIZIO, in SERVIZIO.
negli ultimi passati anni tra i Militari Ita- PONSO (coll'o stretto), idiotismo che dicesi DAR DE PONTA, Dar di punta ; Impun-
liani e denotante Certo ornamento di lana da alcuni per Polso . tare ; Dar una punta o puntata, Ferir
fatto a guisa di Pomo (Mela ) che i Gra- PONSÒ, s . m. Ponso, Specie di colore come colla punta.
natieri portano ai loro cappelli e caschetti. di fuoco o sia di Color rosso chiaro. CHIAPAR LA PONTA, Pigliare la punta o
PONARARSE, V. IMPONARAR. PONTA , s. f. Punta , L'estremità acuta di il fuoco, Dicesi del vino quando comincia
PONARÒL , s. m. Pollaiuolo , Mercante di qualunque si voglia cosa - Cuspide, di- a inacetire.
polli . rebbesi la punta del pungiglione delle api FAR LA PONTA A QUALCOSSA, Appuntare.
PONARÒN, s. m. Pollaione, Gran pollaio. e simili. REFAR LA PONTA, Rappuntare.
PONCHIAR, v. Pottinicciare ; Fare un PONTA DA FRAVI, Spina o Foratoio e TOR SU LA PONTA UNA COSSA, Recarsela;
pottiniccio , Far una cucitura o rimenda- Foratore, Conio di ferro onde i Fabbri Slar sul puntiglio ; Pigliar per male una
tura mal fatta. In sign . più lato possono bucano i ferri infocati. cosa; Pigliar le cose a rovescio ; Recarsi
corrispondervi Acciabattare ; Abboraccia- PONTA DA TAGIAPIERA, Subbia, Specie una cosa ad animo. V. PERMALOSO.
re ; Acciarpare, ch'è Lavorar a caso, alla di Scarpello , grosso e appuntito. Subbiare VEGNIR SU LA PONTA DEL PIRON, lo stesso
grossa, senza diligenza, ma sempre col no- si dice per Lavorar colla subia. V. Des- che VEGNIR SUL BRAZZAL, V. BRAZZAL.
stro termine intendiamo Lavorar coll' ago. GROSSAR. PONTA, Specie di malattia, Punta ; Mal
PON PON ΡΟΝ 521
di fianco o di costa. In T. di Medicina, della Cassetta dove il Cocchiere guidando i Foratoio, chiamasi una Specie di Pun-
Pleurisia vale Infiammazione della pleura cavalli punta i piedi. V. PUZAPIE . teruolo, proprio a forare il legno tenero.
sola ; Pleuro - Polmonia , Infiammazione PONTAPIE, detto in T. Mar. Pedagna e PONTERIÒL, 0 PONTio, Pesce, V. MÈNOLA .
della pleura colla parte prossima del pol- Pedagnone, Pezzi di legno messi per tra- PONTARÒL , s. m. T. de' nostri Scultori,
mone. Prendere un mal di pello, una verso d' una galera o altro bastimento a re- dicesi Quello fra essi che dà la forma pro-
punta, una caldana . mi, che servono ai Rematori per posarvi i porzionale alle parti d'una statua o ad
TOCA DA LA PONTA, Scarmanato e Scal- piedi quando sono seduti, e far forza quando opera qualunque di pietra, per mezzo e
manalo, Attaccato dal mal di punta. vogano. colla regola dei punti che stan segnati sul
PONTÀ, add. Puntato ; Impuntato , Ridotto PONTAR, v. Puntare, Appuntare, Attac- modello.
o Fatto colla punta --- Punteggiato, Asper- care con punti di cucito, con ispiletto o si- PONTAZZI , Punti cattivi, grandi, mal-
so di piccole macchie a guisa di punti. mili. fatti, e intendesi di Cucito Pottiniccio,
PIATO PONTA, Risprangato, direbbesi ad PONTAR A CAMINAR, Zoppicare. vuol dire Cucitura o Rimendatura mal
un Vaso di terra cotta rotto e rabberciato PONTAR, detto in T. di Giuoco, Puntare, fatta.
col fil di ferro. Giuocare a un punto i danari. PONTAÙRA, V. PONTADURA e PONTURA.
PONTA IN CORO , Appuntato , dicesi a PONTAR A PARLAR, Impuntare, di Chi parla PONTE, s . m. Ponte, Edifizio che si fa so-
Quello che per aver mancato a far l'uffi- con qualche difficoltà, con qualche dilazio- pra le acque per poterle passare.
zio suo è stato notato. ne, che anche si dice Intoppare EL PONTA BANDA DEL PONTE, Parapelto ; Sponda;
ORA PONTADA, L'ora, appuntata cioè UN TANTIN, Egli impunta un poco. V. Co- Spalletta, Le parti laterali che servono di
Determinata , stabilita. Appuntatamente , CONAR. riparo - LASTOLINA, Panchina e Banchi-
Con appunto di tempo, Al di destinato , Al PONTAR, parlando dei Mercanti. Fallire, na, si dice alla coperta di pietra del para-
terminato tempo . V. FALIR. petto o spalletta - Piazza del ponte o Ri-
PONTACAMISA, s. m. V. PONTAPETO . PONTAR, in T. de' Barcaiuoli significa piano, dicesi il Piano orizzontale posto
eziandio Mandar avanti una barca , spin- nella parte più rilevata del ponte Piaz-
PONTADA, s. f. Puntala, Colpo di punta
o Ferita di punta , che anche dicesi Tra- gendo colla punta del remo sul fondo del zetta o Pianerotto del ponte, diconsi
figgitura. V. PUNTATA. canale o fiume ; e ciò fassi quando non v'è que'piccoli ripiani che dividono la gradinata
PONTADA, dicono le nostre donne Più di alcuni ponti -- PIE DEL PONTE, Mon'ala
acqua bastante per vogare, o quando la
pannilini lordi che s'uniscono con una ti- barca è molto grossa, e l'acqua non troppo o Pedata d'un ponte , Quella parte che dal
rata d'ago per darli alla Lavandaia da non- profonda consente che così si faccia. Ponta- livello del terreno s'alza, fino al ripiano del
dare. Sembra che la voce conveniente po- re il remo. ponte TESTA DEL PONTE, Testata del pon-
tess'essere Puntata. PONTAR, parlandosi di Vino, Inforzare ; te, Quella parte a destra e a sinistra dove il
PONTADA, si dice ancora da' nostri Tor- Inacetire e Acetire. ponte è attestato alla ripa.
colieri di stamperia a quei tre, quattro ed PONTAR I CAPI DE LA BIANCARIA, Appiccia- STROPARSE L'ARCO D ' un ponte, V. STRO-
re i panni, cioè Quelli che si hanno a met- PAR.
anche sei fogli uniti che puntano quando
sono in bianco , cioè nella prima forma del tere in bucato, che consiste nell' Attaccare PONTE LEVADOR, Ponte levatoio.
foglio. col cucito due o più pezzi insieme. I Fio- PONTE DA MURERI, Grillo , Specie di Pon-
PONTADOR, s . m. puntatore, T. del giuoco rentini dicono Appuntare . te de' muratori fatto di legno , che serve
del Faraone o d' altri simili d'azzardo . Così PONTÅR I PIATI ROTI e simili, Rispran- loro per calarlo con canapi sopra le cupole,
chiamasi quello che mette il danaro sulle gare, Rabberciare i vasi rotti col fil di dove non possono far buche per istabilirvi i
carte contro al Banchiere. ferro. ponti.
PONTADURA, s . f. Appuntatura. Appun- PONTAR I STRAMAZZI , Impuntire i mate- PONTE DA MONTAR, Ponte, diciam noi per
tar uno che non è andato a far l'uffizio suo , rassi. simil . a quei tavoloni che si adattano alle
quindi Appuntare o Dare un'appuntatu- PONTAR UNO, Appuntare uno, si è Far rive delle case nostre per uso di montare e
ra. nota di chi non è ito a far l' uffizio suo ; il smontare dalla barca. Chiamasi ancora, ben-
PONTADURA DEI STRAMAZZI, Impuntura . che si dice anche Dare una puntatura. chè impropriamente, PÒNTIL . V.
PONTÀL, s. m. Puntale, Fornimento che si PONTAR EL CANÒN, T. Mil. Puntare, Por Ponti, T. de' Calafati, Grosse travi fitte
mette all'estremità di alcune cose. la mira del cannone. Per la moschetteria nel terreno, che, mentre la barca si fabbri-
PONTAL DEL BASTON, Calza ; Calzuolo, ed direbbesi Mirare. ca, la sostentano da ogni lato onde non si
anche Gorbia. abbassi Ponti anche si dicono le Tavole,
PONTAR UN AFAR Appuntare, per Deter-
PONTAL DE LA FIUBA, Ardiglione, V. ARDI- minare, stabilire, o fermare o risolvere in- quando hanno la grossezza di circa un' on-
GION. cia e mezza - Ponti altresì le coperte
sieme con altri . Appuntar l'ora ; Appun-
tare una visita. d'una nave ; onde si chiama Nave a due
PONTAL DE LA SPADA, Puntale del fodero
della spada. PONTARSE, Ostinarsi ; Incapponirsi; Ap- ponti, a tre ponti etc. Ponte attaccatoio,
PONTAL, T. Mar. Puntale o Incavo, Pro- puntare i piedi ; Stare alla dura ; Stare dicesi Quello formato di assi congegnate,
fondità della stiva d'una nave, cioè l'Altezza al gambone. V. OSTINARSE . che s'attacca ai fianchi d' una nave che si
vuol calafatare.
del vascello compresa fra gli sbagli e le PONTARSE UN ABITO, Accincignare ; Suc-
cignere , Legare sotto la cintura i vesti- REDURSE A FINIR SU UN PONTE, Finire su
piane, o sia dal di sotto del primo ponte
sino alla colomba. menti lunghi per tenerli alti da terra. i muricciuoli. Il principe Mura e colei fal-
PONTARIOL, s. m. Punteruolo e Caccia- lirà su i muricciuoli, detto per ischerzo e
PONTALETO (coll' e stretta) s. m. Punta-
vale Finirla in miseria accattando.
letto, Piccolo puntale. toia , Piccolo stromento d'acciaio che serve
PONTE DE RIALTO, V. RIALTO.
PONTAPERLE, s. m. Picchiapello, Gio- a cacciar fuori qualche pezzo che si trovi
impegnato in un buco. PONTECANAL, s. m. Pontecanale, Nome
iello, che le donne portano al collo pendente
che alcuni Idraulici danno così talvolta im-
al petto. PONTARIOL DA BOTE, Spillo , Ferro lungo
un palmo ed acuto, col quale si foran le propriamente alla Botte sotterranea, per cui
PONTAPÈTO (coll' e aperta) s. m. Ferma- passa l'acqua d'un altro fiume attraverso di
glio, Borchia o Scudetto colmo di metallo, botti per assaggiar il vino.
Ornamento o Gioiello con cui si punta lo PONTARIOL, T. de' Fabbri, Spina, Conio quello che sta sopra posto.
di ferro puntuto, col quale si bucano da'fab- PONTEGIAR, V. Pontizár.
sparato dinanzi alla camicia e si porta pen-
dente. bri i ferri infocati. PONTELÀR, v. Puntellare ; Appuntellare ;
PONTARIOL, dicesi anche per PONTALETO. V. Puntare ; Ponzare.
PONTAPIE, s. m. Pedana, Quella parte
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Boerio.
522 ΡΟΝ PON PON
PONTELAR UNA PORTA, Puntellare o Stan- , PONTIO, add . Puntaguto ; Appuntato ; Pu- STIÙRA, Punto molle chiamano i Sarti un
gare una porta. gnereccio, Agg. a che che sia che abbia punto lente, con cui si mettono insieme le
PONTELAR UN ALBERO, Staggiare, Mettere punta e che sia atto a pugnere . V. IMPON- parti delle vesti e che si cava poi quando son
i puntelli agli alberi quando si caricano di Tio. finite a buono. V. IMBASTIÙRA PONTO IN-
molte frutta, e dicesi anche Palare, Ficcar LENGUA PONTIA, Lingua forbita ; Parla- CAGNOLIO, Punto fitto, Stretto - PONTO IN
pali in terra al medesimo oggetto. re forbito, cioè Polito, terso , elegante DRIO, O DRIO PONTO, Punto addietro o adie-
PONTELETO, 8. m. Pontellino , Piccolo PARLAR PONTIO, Parlare in punta o per tro e a dietro, che anche dicesi Punto a co-
puntello. punta di forchetta, Parlare con troppa squi- stura, Specie di cucito , che si fa comincian-
PONTELO (coll'e larga) s . m. Puntello , Le- sitezza o affettatamente. do il secondo punto alla metà dell'intervallo
gno o cosa simile con che si puntella. UN POCHETO PONTio, Agutelto. lasciato dal primo, nel che s'assomiglia al
METER I PONTELI IN BRAVURA, Locuz. Mar. PONTio, parlando di Favella o Stile, For- GAZO, il quale per altro si fa ricominciando
Far carico di forza , Si dice d'un Puntello bito ; Pulito, e vale Terso, Purgato, Ele- il punto secondo precisamente dove fu fatto
che si dispone per sostenere un oggetto pe- gante . il primo. I Toscani chiamano Punto addie-
sante. PONTIO , pesce . V. MÈNOLA. tro tanto il DRIO PONTO, che il Gazo, V. GA-
PONTEROL , V. PONTARIOL. PONTIRÓL, s . m. T. degli Armaiuoli , Cac- ZO. - · PONTO ORBO OVV. INGASIADURA, Punto
PONTEROLÈTO, s . m. Punteruoletto, Pic- cia copiglie, Sorta di Punteruolo di ferro cieco, chiamasi una maniera di cucire, ove
colo ferro appuntato . con manico di legno che usasi dagli Arma- resta un secondo punto aceiecato cioè nasco-
PONTESÈLO , s. m . Ponticello , piccolo sto - PONTO STORTO, Punto zoppo, Il pun-
iuoli per cacciar fuori le copiglie e simili, V.
ponte. CHIODELO. to dell' ago che non è fatto a dirittura
PONTESELO DE CASE, Cavalcavia, L'arco PONTIZADA, s. f. Punteggiatura ; Punteg- DAR DEI PONTI, Appuntare. - Far i ponti
a guisa di ponte da una parte all' altra so- giamento, Il punteggiare . FISSI, Impuntire - No TEGNIR PIÙ PONTO,
pra via. PONTIZAR , v. Punteggiare o Puntare, Fa- Non se ne tener brano o Cascara brani e
PONTESELO DA FOSSI, V. PEAGNO . re o Porre i punti . Impuntire vale Cucire simili, vale Essere o Aver la veste etc. lace-
PONTESINA, s. f. V. PONTINA. che che sia con punti fissi . V. SPONTIZAR . ra e logora. V. SPONTIGNAR .
PONTESINA DE FOGIE, Vattuccia, La punta In altro sign. Foracchiare e Sforacchia- PONTI DE LE CALZE, Maglie delle calze.
tenera delle foglie. re, Forare con ispessi e piccoli fori, che an- Punto, A quel segno di posa che si mette
PONTICHIÒ, ZOGAR A PONTICHIÒ , V. Zogir . che dicesi Bucacchiare . nella scrittura al fin del periodo, che anche
PONTIFICAL, add. Pontificale. PONTO. s . m. Punto, Segno, Termine, E- dicesi Punto fermo o fisso ; e quindi Pun-
METERSE IN PONTIFICAL, Comparire in stremità indivisibile di quantità senza par- tura o Punteggiamento, Il punteggiar le
pontificale, detto fig. vale Comparire ben ti o estensione. scritture. La Virgola ( ) significa il solo in-
adorno, sottintendendosi abito. Punto, parlando di Tempo, vale Ora, I- terrompimento. Il punto e la virgola (; )
PONTIGLIARSE , v. Star sul puntiglio ; stante, Momento di tempo -- CAPITAR IN detto Puntocoma, un Misto d'interrompi-
Ostinarsi; Intestarsi d'una cosa ; Ficcar PONTO, Più appunto o al tempo che l'ar- mento e di compimento. Li due punti (:)
chiodo, detto fig. Aver fermo o fisso il rosto, si dice Quando succede alcuna cosa significano Compimento quanto alla sufu-
chiodo. V. PONTARSE e OSTINARSE . opportunamente IN BON PONTO LO POSSO cienza in luogo del punto e della virgola,
PONTIGLIO, s . m. Puntiglio e Punto, Ca- DIR, A tempo proprio ; In buona occasio- quando il periodo è stato lungamente so-
villazione o Pretensione di soprastare altrui ne ; A buon punto lo posso dire ---- IN CA- speso, quasi affine di dare alquanto più di
in che che sia - STAR SUL PONTIGLIO , V. TIVO PONTO, A mal punto ; A mal termi- riposo e alla voce e all' udito -- SAVER PAR
PONTIGLIARSE . ne ; In cattivo momento ; In mala con- I PONTI E LE VIRGOLE , Sapere l'interpun-
PONTIGLIOSO, add . Puntiglioso, Ostinato. giuntura -- ESSER SUL PONTO DE FAR QUAL- zione, ch'è il Regolato modo d'interporre
PONTIGNÀR, v. Pottinicciare, Far una COSSA, Essere in sul curro di fare alcu- i punti e le virgole nello scrivere -- Es-
cucitura o rimendatura malfatta. V. SPON- na cosa, Vicino a farla - PER UN PONTO SER O METERSE IN PONTO E VIRGOLA, Detto
TIGNAR. fig. Esser attillato , assettato , acconcia-
MARTIN PERSE LA CAPA, Per un punto Mar..
PONTİL, s. m. Montatoio, Tavola lunga e tin perdè la cappa, Prov. che vale' che In to ; Esser sulla bella foggia e maniera ;
grossa, che serve per montar in barca. negozii rilevantissimi talvolta i minimi ac- Allillarsi; Mettersi in appunto - STAR
PONTIL, noi pur diciamo per simil. ad cidenti ne tiran seco gran cose ― PASSA- SUL PONTO E VIRGOLA, detto fig. Star sul
una specie di Ponticello stabile di legno TO LO PUNTO GABATO LO SANTO, Dettato no- puntiglio o in sul punto o sulle puntualità,
sporto sull'acqua dalla parte di terra, cui stro fam. Chi scampa d' un punto scampa si dice del Non tralasciare alcuna circo-
avvicinandosi le barche, vi si monta. di mille ; Passa un'ora e passano mille o stanza, ancorchè minima , per mantenersi
PONTIN, 8. m. Puntino e Titolo , Quello simili, Prov. che vale che Il male differito, sul decoro del grado suo - Stare in sulla
che si mette sopra l'i, che anche dicesi molte volte per beneficio del tempo si scam- riputazione, vale Non cedere punto nelle
Puntolino. pa. materie riguardanti la riputazione e la sti-
PONTIN PER PONTIN, Punto per punto ; Punto , dicesi a Quel brevissimo spazio ma PARLAR IN PONTO E VIRGOLA, V. PAR-
Capo per capo. che occupa il cucito, che si fa in una tira- LAR.
A PONTIN, detto avver. A un puntino, o ta d'ago -- PONTO A CAENELA, Punto buono Punto per Proposizione , Conclusione o
Di puntina, valgono esattamente, Per l'ap- o allacciato, Punto di grande stabilità Articolo di discorso Questo è un punto
punto Far le cose a puntino. PONTO A CAVALOTo, Sopraggitto , Sorta di la- legale PONTO DE RASON, Articolo legale ;
PONTINA O PONTESINA , 8. f. Punterella, voro che si fa coll'ago o per congiungere in- Punto legale o di diritto - PONTO IN QUE-
Piccola punta. sieme fortemente due panni, o perchè il pan- STION, Punto controverso - PONTO INCI-
PONTINA DA SCULTORI , Subbiettina, Scar- no sull' estremità non ispicci e anche tal- DENTE, Punto incidente o incidentale, T.
pelletto. volta per ornamento- PONTO A CROSE, Pun- for. ― CAPIR EL PONTO, Afferrare il pun-
PONTINA, detto in T. de Maniscalchi, Spi- to incrociato, dicesi dalle Cucitrici, Rica- to QUA STA EL PONTO, Qui sta o consiste
nella, Infernità del Cavallo sotto il garetto. matrici etc. Quello che si fa soprapponen- il punto. Qui è dove giace Nocco . V. BUSI-
ABITO A PONTINE . si dice Quello d'una dolo per traverso ad un altro - PONTO A LIS .
donna , il cui lembo sia lavorato o cinci- FILZETA, Punto a filza, o Punto aperto, PONTO CO LA SQUARA, T. de'Fabbri, Bili-
schiato a punte, che secondo la moda cor- Maniera di lavoro. V. FILZĖTA - PONTO A co, dicesi un Pezzetto di ferro o bronzo, che
rente gli servono d'ornamento . Abilo col SPINA, Punto a spina , Altra maniera di la- si ferma di sotto o sopra gli angoli delle
lembo a punte . voro che si fa coll'ago PONTO D'IMBA- imposte delle porte, per muoverle con gran-
PON ΡΟΝ POR 523
dissima facilità, senza affaticare i loro car- Ralla, Pezzo di ferro o di bronzo, su cui gi- PONZER QUALCUN PER PARARLO AVANTI,
dini o stipiti - METER LA SQUARA COL PON- rano i bilichi degli usci. Broccare o Brocciare, Spingere pungen-
TO A LA PORTA, Bilicare ; Metter in equi- PONTO , add. Punto da Pugnere, cioè Feri- do, Spronare.
librio, in bilico ; Accomodare per ľ ap- to con una punta. PONZERSE IN QUALCHE AFAR, Pugnersi in
punto. ESSER PONTO, Egli è punto, s'usa dire qualche affare, Far qualche cosa con ca-
PONTO DE BURAN, Punto di Burano, Chia- Quando alcuno giuocando perde i danari e lore.
masi il Lavoro di certi Merletti finissimi e quanto più perde più s'infiamma a giuoca- RISPOSTA CHE PONZE , Risposta che cuo-
pregiatissimi, fatti a punta d'ago come quel- re ; che più copertamente si dice Egli ha ce, che punge o pugne, cioè Risposta che
li di Fiandra, che si fa dalle donne dell'Iso- del pugniticcio Pugnersi in qualche af- affligge .
la di Burano singolarmente, ed anche delle fare, vale Infervorirsi o Riscaldarsi in farlo PONZETAR, (colla z dolce) v. Punzecchia-
vicine di Torcello e Mazzorbo nel Veneto e trattarlo. re ; Punzellare, Leggermente pungere -
Estuario, dov'è da molti anni introdotta PONTO SOTO UN ' ALA, Lo stesso che BECA Frugare o Frugolare , Stimolar con ba-
quest'arte. SOTO UN'ALA, V. BECA. stone o pungolo.
PONTI DEL ZOGO, Punto . Accusare il pun- PONTOLARSE, v. Puntellarsi, cioè Soste- PONZIMENTO, s. m. Pugnimento o Pun-
to ; Avere il miglior punto ; Esser buono nersi, ma più intendiam noi col nostro ter- gimento.
ilpunto. V. Acuso . mine l'Appoggiarsi che fa alcuno talvolta PONZÙA (colla z dolce) s. f. Punta ; Pun-
PONTO DE STELA, Punto della luna, del- ad una persona per sostenersi. zecchiatura ; Punzione, Leggiera puntu-
le stelle e simili, vale Un determinato a- ra --- Puntura ; Pungimento o Pugnimen-
CARA ELA LA LASSA CHE ME PONTOLA, Mi
spetto o positura della Luna, delle Stelle permetta d'appoggiarmi, di sostenermi. to, Ferita di punta.
o simili, donde, i nostri Contadini ricavano PONTON, s. m. Puntone ; Puntello, Cosa PONZÙA DE PAROLE, Puntura , Motto pun-
motivi di pronostici del tempo. che serve d'appoggio. gente -- Dare una fardata , Gettare un
PONTI, in T. di Stamp . Registri o Pun- Pontoni, in termine Mil. chiamansi cer- inotto pungente. V. PONZER e Botonir.
te, Lamette di ferro , da un capo delle qua- te Barche di fondo piatto di legno, di ra- POPE (coll' o largo) s. m. o Purs, Poppa ,
li sporge una puntina pur di ferro, e che me o di corame, sulle quali si gettano i pon- La parte deretana della barca , contraria
s'attaccano sul timpano del torchio, per col- ti quando l'Esercito è in cammino . Queste alla prora. Si noti però che POPE per lo
locare tutti i fogli di stampa nello stesso barche si trasportano dietro l'esercito sulle più, e talvolta POPA, dicono i nostri Bar-
modo. carra. caiuoli alla Poppa delle barche piccole, co-
PONTO DE GIUDA, Così dicesi talvolta per PONTONIÈR , s. m. Pontonaio, e per lo me gondole, battelli e simili, e sempre Pu-
antonomasia nel parlar fam. e s' intende Il più in plur. Pontonai, si dicono Quegli o- PA a quella delle grandi e grandissime.
numero tredici, perchè Giuda formava un perai o soldati addetti all'esercito, che so- IN POPE, In poppa , Modo di comandare
tal numero fra gli Apostoli. no specialmente destinati a formare e cu- al Gondoliere, che vada in poppa per gui-
PONTO, in T. antiq. intendevasi il minu- stodire i Pontoni o siano Ponti, sui quali dare e spignere la barca.
to dell'ora . LAI DE POPE, V. Lai.
passano le truppe.
PONTO D'Onòr, V. Onòr. PONTURA O0 PONTAÙRA, S. f. Puntura; Pun- AVER EL VENTO IN POPE, V. VENTO .
CAVAR DE O DAI PONTI, Locuz . degli Scul- zione e Punta, Ferita che fa la punta LASSAR PER POPE. V. LASSAR.
tori, vale Dar una forma proporzionale alle Punzecchiatura, Puntura più leggiera, co- MONTAR IN POPE, Montare in poppa, cioè
parti d'una statua od opera qualunque di me sarebbe quella d'una mosca e simili. Montar in barca per remigarla. Detto poi
pietra, per mezzo e colla regola de ' punti PONTURA NEL PIE D'UN CAVALO, Sprocca- figur. è lo stesso che MONTAR LA RABIA . V.
che stan segnati sul modello. Questa regola tura, T. di Mascalcia. MONTAR.
di lavoro non era nota agli antichi, e fu sco- PONZER (colla z dolce) v . Pugnere e Pun- SALDI IN POPE, V. SALDI.
perta nel secolo ultimo scorso. gere, Leggermente forare con cosa acuta VARDA LA POPE, Guarda la poppa , Det-
FAR I PONTI D'ORO A QUALCÙN, Proporre o ed appuntata - Punzecchiare e Punzella- to de'nostri Barcaiuoli, quando vogliono av-
Esibire ad alcuno condizioni o patti larghi re, Leggermente pungere - - TORNAR A PON- vertire il remigante d'un' altra barca che
ed esuberanti. gli sia davanti nello stesso cammino, onde
ZER. Ripugnere .
FAR PONTO, Far punto, cioè Fermarsi, PONZER, parlando di vino, Pigliar la pun- non urti in passando colla parte deretana
Arrestarsi , Far pausa Parlando di Mer- ta, Dicesi del vino quando e' comincia ad la sua barca.
canti, Fallire ― FAZZO PONTO, Finisco ; inacetire. POPIER . V. PUPIER .
Metto o Pongo fine. PONZER EL CAVALO COL SPERÒN, Punzec- POPIER, s. m. Voce di gergo dei Barca-
IN PONTO E IN BIANCO, Modo avv. Appun- chiare con lo sprone . iuoli, detta per agg. a uomo nel sign . di
to; Per punto ; Per appunto ; Per l'ap- PONZER EL CAVALO IN TEL FERARLO, Chio- Sodomito.
punto, Precisamente. vare, V. PONTURA . POPOLAZZO, s. m. Popolaccio e Popolaz
PONTO, parlando dell' acqua del mare, si PONZER LA CAMISA A UNO, Maniera met. zo, Gente vile Popolaglia, peggior. di
riferisce al Flusso marino, ma s'intende or- volgare, che vale Ferire di punta. Popolo, cioè Popolo minuto, come Pleba-
dinario -- L'AQUA GA PONTO, L'acqua ha
PONZER LA VENA, Sventar la vena, Far glia, Gentaglia. V. PLEBAGIA e ZENTAGIA.
punto, vuol dire che Il flusso è naturale o una piccola emissione di sangue. POPULO, s. m . Voce latina ch'è sempre
metodico, non contrastato da venti , onde PONZER QUALCÙx, detto fig. Pugnere. De- in bocca del popolaccio , in vece di Popo-
T acqua giungerà crescendo sino al punto stare, Eccitare - Sbottoneggiare o Sbot- lo, che dicesi dalle persone colte.
suo naturale. Dicendosi all' opposto L'AQUA tonare alcuno, Dire alcun motto contro a VARA POPULO, gridano i bassi venditori di
PERDE EL PONTO, significa che L'acqua cala, chi che sia ―― Dare il cardo a uno o Car- qualche commestibile comune abbondante,
rifluisce. dare, Dir male aspramente di uno -- Tra- per invogliare i compratori, ed è come di-
METER UNO AL PONTO, Mettere al punto ; figgere e Mordere per met. vale Pugne- cesse Guarda popolo ! eccoli la mugona ;
Mettere al curro, vale Aizzare, Instigare. re con modi spiacevoli e detti mordaci Calati o Vieni al buon mercato, alla mac-
METERSE AL PONTO, lo stesso che PONTI- Pinzare, vale Punzecchiare come fanno le ca e simili
GLIARSE , V. vespe e mosconi che appinzano ; onde d'u- PORCA, s . f. Porca o Porcella ; Scrofa e
VESTIO DE TUTO PONTO O VESTIO DE PONTO no che non cessa di cavillare e di morde- Troia, Femmina di porco.
IN BIANCO, Vestilo di tutto punto, civè Po- re altrui si dice Pinza pinza --- Pugnere Detto a Donna per ingiuria e disprez-
sto in grande arnese, in attillatura. alcuno, dicesi per affliggere, Commuove- zo, Porca ; Porcaccia ; Scrofa ; Troia ;
PONTO, s . m. T. de' Legnaiuoli, Dado o re, Travagliare. Giumenta ; Zambracca ; Mondana ;
524 POR POR POR
Carogna o Carogna di sette cotle, per im- carattere una figura quasi ovata, liscia, con PORCHETI D'UA PASSA, Così si chiamano
properio a Donna sporca . apertura inferiore lunga, i cui margini so- in Venezia dai negozianti i Sacchi o Colli
EL XE UNA PORCA, dicesi talvolta ad un no dentati. Questa Conchiglia non è del no- ripieni d'uva passa, che vengono dalle I-
uomo, e vale Egli è un poltrone ; Ha l'os- stro mare, ma viene tra noi qualche vol- sole del Levante.
so del poltrone ; Egli è un vile. V. CRAVA. ta portata, e se ne usa per lisciare i panni. AVER O CHIAPAR EL PORCHÈTO , Aver il
PORCARIA, s . f. Porcheria, Sporcizia , PORCELÈTA, s . f. T. de' Pesc. Buccino mellone, Parlandosi di corso, giostra, re-
Lordura. portaspine o Echino, Conchiglia univalve gata e simili, vale Esser l'ultimo o il più
PORCARIA, nel parlar fam . si dice anche di mare del genere de' Buccini, detta da da poco, perchè alla corsa del palio si usa-
per Smanceria ; Smiacio ; Smagio ; Le- Linn. Buccinum Echinophorum . Ha il cor- va dar il mellone all'ultimo che arrivava
zio ; Leziosaggine , Atto rincrescevole e po. spirale e l'apertura ovata ; è frequente ; alla riparata. In Venezia.nel corso della
noioso. non commestibile. Nota l'Abbate Olivi che regata l'ultimo premio è un porcellino, dal
PORCARIA, diciamo per Purgatura ; Im- sopra le brage ardenti essa dà un copioso che fu introdotta la detta frase.
mondizia ; Nettatura, Quel che si cava da glutine porporino, che potrebb' essere op- PORTAR VIA EL PORCHETO, detto fig. vale
alcune cose mondandole. portuno per la tintura. Aver la parte del torto ; Andar col ca-
PORCARIA DE LE RECHIE , V. RECHIA . Con questo nome di PORCELETA s'inten- po rotto ; Andare colla peggio.
PORCARIA DEI DENTI, V. CALCINAZZO. de anche un'altra Conchiglia univalve del PORCHETI, chiamansi a Rovigno alcuni
PORCARIA, diciamo in sentim . fig. per genere delle Cipree, che si chiama PORCE- pesciatelli di mare del genere de'Lepado-
Mala azione ; Viltà ; Cosa malfatta ; In- LANA. V. gastri, che hanno la proprietà d'attaccarsi
convenienza e simili Pippionata, dice- PORCELÈTA DE MAR, s . f. Porcelletta, alle pietre per mezzo d' un disco carnoso
si d'alcuna cosa che riesca sciocca e scipi- Si dà tra noi questo nome al piccolo Sto- che han sotto il ventre, cavandone l'aria.
ta, e si direbbe di spettacoli, composizio- rione, che non oltrepassa i due piedi di Il naturalista Nardo ne trovò appunto a
ni e simili, che anche si suol dire Pappo- lunghezza. V. STURION . Rovigno due nuove specie, una delle quali
lata. PORCELÈTA O SALISSON , Asello o Porcel- intitolò Lepadogaster Elegans , perchè di
PORCARIE, detto pur fig. Fango, cioè A- lino terrestre o Centogambe, Sorta d' in- forme eleganti ; e Lepadogaster Piger la
bituatezza nel vizio, Il fango de' peccati, setto, detto da' Sistem . Porcellio loevis, e seconda, perchè d' un aspetto triste e pigro
Viver nel fango . da'Franc. Porcellion Lisse . Questo anima- veramente.
PORCARIA, si dice ancora fam. nel sign. letto ha il suo piccolo corpo senz'ale, co- TOR SU EL PORCHETO , modo fam . e met.
di Cibo nocivo o indigestibile, di qualità perto da varii anelli scagliosi, che termi- significa Andare col peggio o colla peggio,
pessima, come sono alcune carni e le frut- nano ai lati con moltissimi piedi . Tocca- che vale Rimanere al di sotto. La nostra
ta non mature. to, si contrae in globo. Abita specialmente locuzione è tratta da Chi nelle regate gua-
PORCATO, s. m. Porcastro, Porco giovi- sotto i vasi de' fiori, sulle finestre e nelle dagna l'ultimo premio, ch'è quello d' ua
ne. fessure de' muri. porcellino. Potrebbesi anche dire Andare a
PORCAZZO, s . m. Porcaccio, Dicesi per lo PORCELÈTO D'INDIA, 8. m. Porco o capo rotto e Andare o Rimanere col capo
più ad un uomo per ingiuria. V. PORCÒN. Porcellino d' India, Animale noto, venu- rollo.
Detto per Porco grandissimo, Gran ma- toci dal Brasile, più piccolo de' Conigli, e PORCHISIA) s. f. Porcheria ; Sporcizia ;
iale. che prolifica com ' essi. Linneo lo chiama PORCHITÀ ) Lordume.
PORCELA , s . f. Detto in ambidue i sign . Mus Porcellus . È senza coda, ha il grugno Dicesi ancora per Pigrizia ; Lentezza e
V. PORCA. da porco, le orecchie corte e rotondate, ed Duppocaggine.
Per Agg. di altro sign. Poltrona ; In- è buono a mangiare . Si pasce di diversi PORCIGIOLA, s . f. Porcellana , Erba. V.
fingarda. V. in DONA. frutti , di erbe e di biade . PORCELANA.
PORCELA , s . f. T. de' Pesc., detto anche PORCELO. V. PORCO. PORCINA, s. f. Carne salata e Carnesec-
BULO GRANDO DE MAR, Botte scannellata o Detto per Agg. a Uomo, vale Impudico ; ca. Propr. dicesi a quella del porco con-
Buccino Celata o Morione , Specie di Con- Licenzioso ; Libertino. servata nel sale.
chiglia univalve marina del genere de'Buc- Dicesi pure nel sign . di Poltrone ; Vile ; PORCO e PORCELO , S. m. Porco o Porcello,
cini, detta da Linn . Buccinum Galea . Que- Vigliacco ; Infingardo ; Neghilloso. Animale domestico notissimo, che chiamasi
sta è una delle più grandi conchiglie del FAR LA VITA DEL PORCELO , Fare la man- da'Sistem . Sus Scrofa . Se il Porco è ca-
nostro mare ; la sua figura è ovale rigon- dra o la birbu ; Darsi alla mandra ; Far strato, dicesi Maiale ; se no , Verro ; e
fia spirale . Dalla sua forma, in qualche la vita di Michelaccio. Porco e Ciacco . V. GRUGNAR .
parte somigliante ad un elmo, le fu dato PORCELÓN, add. Sudicione, acer . di Su- Porco, dicesi per Agg. a Uomo e vale
il nome specifico di Galea. Non se ne fa dicio, Sporchissimo. Vigliacco, Vile, Poltrone, Più poltron che
uso per cibo . Dicesi pure nel sign . di Poltronaccio. le cimici Vale anche Infingardo, Infin-
PORCELANA, s . f. Porcellana, Sorta di PORCHER, S. u . Porcaio e Porcaro, Guar- gardito, Lento, Tardo nell'operare, Acci-
terra composta, della quale si fanno stovi- diano de'porci . dioso. V. PORCELO - Arlotto, dicesi ad Uo-
glie di molto pregio, che talvolta si chia- PORCHERA (coll' e larga) add. Basoffia, mo sporco e che mangia e bee molto . V.
mano Porcellane, come si dice Rami ai Agg. a Femmina. V. GRASSONA. SPORCO.
vasi di rame, Stagni a quelli di stagno . Detto per agg. a uomo, Basoffione; Pen- PORCO, detto parimente a Uomo per Agg.
Ne'tempi Veneti ed anche posteriormente tolone ; Adiposo, Pieno d ' adipe, assai vale Impudico ; Lascivo ; Disonesto .
avevamo una Fabbrica di porcellane sulla grasso, pinguissimo Lonzo, vale Floscio SEOLE DE PORCO, V. SEOLA.
fondamenta di S. Giobbe. e propr. Lento, pigro e tardo per grassez- DA NADAL SE MAZZA EL PORCO, S. Tomè
PORCELANA, 8. f. O ERBA PORCELANA e za. piglia il porco per i pie. La festa di S.
PORCIGIOLA, T. degli Erbolai, Porcellana PORCHÈTA, s. f. Porchetta e Porcelletta, Tommaso è nel giorno 29 dicembre.
o Porchiacca o Portulaca, Sorta di Pianta La piccola femmina del porco. EL SALTO DEL PORCO, Corpo satollo, ani-
detta da'Botanici Portulaca oleracea . Que- Parlandosi di Donua, Lordarella, detto ma consolata , Si dice di Chi appena spin-
sta pianta ha un sapore acre e si mangia anche in forza di sust . per isvilimento, vale ' to giù il boccone si pone a poltrire.
in insalata. Femmina disonesta. STAR COME PORCO IN GRASSA , V. Gras-
PORCELANA, s . f. T. de ' Pesc . Porcella- PORCHETO (coll'e stretta) s . m. Porchet- SA.
na, Specie di Conchiglia marina univalve, to ; Porcellino ; Porcelletto ; Ciaccherina, PORCO IN GRASSA NO XE MAI CONTENTO,
detta da'Sist. Cyproea Tigris, che ha per Piccolo porco. V. PORCO . Tu stai nel grasso e sempre n'esci ma-
POR POR POR 525
gro, e dicesi di Chi vive con tutti i suoi nimico da non potersi più estrarre, e si Porro fico, T. Chirurgico, dicesi a Sorta
agi e non è mai contento ; o pure di Chi chiama in sistema Hystrix prehensi'is. di tumere come il fico, che talvolta viene
mangia molto e poco ingrassa. Riccio o Porco spino o spinoso è un Ani- nelle emorroidi.
DEVENTAR PORCO, Avvilirsi ; Sbigottir- male quasi simile all' Istrice, sparso tutto PORÒNI, s . m. Voce del Contado o FONDI
si, Perdersi d'animo. V. IMPOLTRONIK. il corpo di aculei ; irato si contrae anch' DE LA BOTA chiamasi la Feccia del vino,
STAR DA PORCO, Stare in barba di gat- esso in globo, ed è chiamato da'Sistematici cioè Quella che rimane nel fondo della bot-
to o di micio, Aver tutti i suoi comodi. Erinaceus Europaeus. te, consumato il vino, e che si distilla per
COMPRAR EL PORCO, Maniera ant. che vale PORÈSSA, s . f. T. de' Pesc . Chiamasi con farne acquavite.
Fuggire ; Sottrarsi. tal nome la Femmina del Granchio Can- PORTA, s . f. Usio ed anche Porta, si dice
BROAR EL PORCO, V. BROAR . cer Pagurus. V. GRANCIPORO. delle Case · Porta, dicesi più propriam.
CRIAR DEI PORCHI, V. CRIAR. PORÈSSA SALVADEGA, s. f. T. de' Pe- quella delle Chiese e delle Città.
PORCO, add. Sporco ; Sucido. scat . Specie di Granchio marino a coda Il legname che chiude la porta, dicesi Im-
AVARIZIA PORCA, Avarizia sordida ·- -A- corta, detto da ' Sistem . Cancer Poressa, posta, e Imposte se sono due parti ; e tutte
VARO PORCO, Avaraccio ; Spilorcio ; Pil- Olivi. Esso ha il corpo o sia il torace ova- due le parti unite, Impostatura.
lacchera. le da ciascun lato, con quattro pieghe e l'e- SOGIER DE SOTO DE LA PORTA, Soglia,
TRATAMENTO PORCO , Trattamento sudi- stremità delle mani nere. Abita tra i sassi Quella che si calca col piede in passando. V.
cio, vale Ristretto, miserabile, che non ba- del litorale della laguna. SOGIER SOGIER DE SORA, Architrave, La
sta. PORÈTI, s. m. dicono i Maliscalchi a certe parte che sovrasta alla soglia - ERTE DE LA
PER LA PORCA NECESSITÀ BISOGNA CHE LO Esulcerazioni delle gambe posteriori, che PORTA, Stipiti, Membri dell' uscio che po-
PREGA LU, Bisogna per marcia necessità soffre il Cavallo tra il cannone e la pastu- sano in sulla soglia e reggono l'archi-
ricorrere a lui. rale della parte di dietro ; donde geme un trave.
A LA PIÙ PORCA, V. in MALEDÈTO . umor putrido giallognolo, che in seguito si PORTA DEI ARMERI, Sportello, si chiama
PORCO CENGIÀL, s. m. Cignale o Cin- fa fetente. l'Imposta degli armadii.
ghiale, detto da Sistem. Aper. È una va- PORÈTO, 8. m . Piccolo porro, cioè Pic- PORTA DE STRADA, Porta da via.
rietà del Porco domestico . cola escrescenza dura che formasi in pelle PORTA IN RANDA, Porta di fianco o late-
PORCO DE MAR, s . m. T. de'Pese. Pesce V. PORO. rale, La porta non maestra.
porco, e nel plur. Pesci porco, detto an- PORETI DE LA PELE, Poretto, dim . di AVER PORTA AVERTA, detto fig. Avere sca-
che Centrina e da Linn. Squalus Centri- Poro, Piccolo meato. V. PORO nel secon- la franca, cioè Passo libero, libertà di an-
na. Il suo corpo è quasi triangolare, la te- do signif. dar o di stare.
sta piccola terminata in punta smussata, la POREZZOLO , s. m. T. degli Erbolai, Ci- CHIAMAR A LE PORTE , dicevasi Una misu-
carne dura e vile. La sua pelle ricoperta cerbita e Terracepola , Erba detta dai Si- ra disciplinare o di gastigo usata ne' tempi
di tubercoli duri, grossi e rilevati, si sec- stem. Sonchus oleraceus, Linn. varietas Veneti dai Consigli di quaranta e dalle Ma-
ca e serve per polire de ' lavori di legno loevis. Pianta lattiginosa con tronco ramo- gistrature, contro qualche Forense o altri-
quasi come la pomice. Nota il diligentis- so, fistoloso, che si mangia ancora in in- menti contumace, per essere formalmente
salata. redarguito. Il quale citato doveva presen-
simo Nardo, che da questo pesce potreb-
besi ricavare l' Ittiocolla cioè la Colla di PORIZIÒL , s . m. (colla z dolce) Voce ant . tarsi ogni mattina all'ora di terza all' uscio
V. PURASENE. o porta della sala o stanza dell ' Autorità, e
pesce.
PORCOLA, s. f. e per lo più PORCOLE in PORO, s. m. Porro. Porri diconsi quelle rimanervi ad arbitrio di essa per molte ore
plur. Busse; Battiture ; Colpi ; Picchiate; piccole escrescenze dure tonde e prive di e ricomparirvi per molti giorni di seguito.
Percosse. dolore che nascono per lo più nelle mani e Quando si chiamava alla BussOLA, s'inten-
DAR LE PORCOLE, Dar busse, vale Per- si dicono anche Verruche. V. ERBA DA PORI. deva dinanzi ai Capi del Consiglio de ' dieci.
cuotere, Bastonare . PORI DE LA PELE, Pori, Piccoli meati del- V. BÚSSOLA.
CHIAPAR O SCODER LE PORCOLE , Andar a la pelle e della cotenna dove svapora il CHIAPAR LA PORTA, Maniera fam. che vale
Legnaia ; Esser battuto ; Toccare un ri- corpo ; come anche si dice de' Meati degli Andarsene, Fuggirsene da un luogo ove si
vellino o un rovescio di mazzate - Toc- alberi e delle piante, e generalmente d'al- teme restando di qualche pericolo.
car le busse o le nespole , direbbesi di pic- tri corpi e d'altre cose. SERAR LA PORTA IN TEL MUSO, Dar del
chiate più leggieri e moderate . Porro, Pianta del genere delle Cipolle, mostaccio nell'imposta ; Serrar la porta
PORCON, add. Porcone ; Vigliaccone ; Ga- conosciuto da'Sistem. col nome di Allium in sulle calcagna, in faccia.
glioffo; Gaglioffone ; Infingardaccio ; Pol- porrum. Si fa nelle vivande lo stesso uso SPENZER SU LA PORTA, V. SPENZER .
trone, Dicesi ad Uomo per ingiuria - Schi- del Porro come delle Cipolle ; dicesi an- TROVAR LA PORTA SERADA, Trovar l'uscio
fanoia ; Scioperone ; Fuggifatica ; Accu- che Porrino -·Porro capitalo si chiama ghiacciato, chiuso o fitto con un braccio
lato ; Che sta colle mani giunte come un quello che ha il capo grosso. di chiavistello ; Trovar l'uscio impruna-
boto ; Che sta a cul pari, Ozioso. V. MISE- Porro selvatico o Ampelopraso , detto in to, Dicesi quando alcuno va per entrar in
BÒN. Toscana Porrandello o Porro di vigna, è un luogo e non gli riesce.
PORCONA, add. Dappoca ; Dormalfuoco ; una specie di Porro che ha lo stesso sa- STAR MENANDO LA PORTA, Far pilastro e
Pocofila, Detto per Agg. a Donna che non pore dell'altro, ma è assai più duro da ma- pergola ; Menarsi l' agresto, valgono Non
sticare, e d'odore molto acuto. È chiamato aver da far nulla, Stare ozioso .
bada a quel ch'è dovuto.
Detto per Accr. di PORCA, nel secondo da'Botanici Allium vineule. TEGNIR LA PORTA DE LA BOTEGA IN SFESA,
sign. V. SRADICAR O CAVAR I PORI, Eradicare i Stare a sportello : Come si fa ne'giorni fe-
porri o le verruche, Curarle. stivi.
PORCOSPIN, s. m. Istrice, Animale qua-
drupede armato di lunghi pungiglioni sul NOL XE ANDA PER FOGIE De poro, Locuz. TIRARSE LA PORTA DRIO, Tirar a sè la
dorso, in ciò diverso dal Riccio che n'è fam. e fig. Non andò per pigliar aria ; porta ; Tira a te la porta, vale Chiudila.
tutto coperto ; contratto in globo non te- Non ci ando per nulla o per poco, Dicesi PORTE D'UN FIUME, Sostegno o Callone,
me neppure il Leone. È chiamato da' Si- di Chi si porta in un luogo ad effetto di chiamano gl' Idraulici una Fabbrica, che
stem. Hystrix cristata. fare qualche cosa importante. attraversando un fiume o un canale, serve
Ve n'ha un'altra specie che va vagando POROFIGO , s . m. Condiloma, s. f. Verru- a frenare la velocità dell' acqua e a soste-
la notte, che ravvolge la coda sui rami per ca gallica, Escrescenza carnosa che nasce nerla per comodo della navigazione ; il qual
non cadere, che scocca le spine contro l'i- altrui sul pene per morbo gallico . Sostegno si chiude con imposte duplicate,
526 POR POR POR
che si dicono Portoni o Ventole - Cule- unite due boccette od ampolle d'olio e aceto PORTALETERE AMOROSE, Portapoli, Voce
ratta, chiamasi l'Apertura fatta all'argine per uso della mensa. di gergo. Fare il portapolli.
d'un fiume per pigliar l'acqua e mandarla PORTABOZZONI, s . m. Tondino o Vas- PORTALUME , s. m. Lucerniere, Piede di
via a sua posta, che anche dicesi Diversi- soino da bottiglie. legno in cui si posa la lucerna.
να Cateratta a ventola è quel Manufat- PORTACAIN, s. m. Lavamane , Arnese PORTAMICHIA, V. BUTAFOGO.
to di legname mastiettato e congegnato sui con tre piedi, sopra cui posasi la catinella PORTAMOCHETA, s . f. Navicella ; Vasoi-
gangheri, che s'apre e chiude a foggia di per levarsi le mani . no delle smoccolatoie, che a Roma si dice
valvola, cioè che trasmette l'acqua da una PORTACAMPANÈLE, V. in BRIA. Portasmoccolatoie.
parte sola, e la impedisce e trattiene all'op- PORTACENGIÒN, s. m. T. de' Carradori. PORTAMORSO, s. m. Parte della briglia.
posto Cateralle possono dirsi nei Soste- Ponticello, Specie d'arco fermato con due V. BRIA.
gai quelle aperture che vi sono ai portoni, viti sulla stanga, in cui passa il sopraspalle PORTANTIN, s . m. Portantino e Segget-
le quali servono a far entrar l'acqua nella del cavallo . tiere, Colui che facchineggia colla portanti-
conca o a farla uscire Conca del soste- PORTACIGARO, s. m. Chiamasi quella Spe- na o seggetta, che dicesi anche Lettighiero
gno, dicesi al Fondo del sostegno messo fra cie di cannetta fatta d'ambra o d'argento o Lettighiere e Lettichiero e Bussolante.
i due portoni, ov'è ritenuta l'acqua. o d'altro metallo, la quale adattandosi ad PORTANTINA, 8. f. Portantina , Quasi se-
PORTA DE LA CARTA , V. CARTA. un lato del CIGARO, gli serve d'imboccatu- dia portatile con due stanghe, detta anche
PORTÀ, Portato, add . di Portare. ra per comodo di pipare più decentemen- Bussola e Seggetta. Arnese noto, benchè
PORTA A QUALCOSSA, Inclinato ; Acclino ; te. pochissimo usato in Venezia.
Dedito ; Propenso ; Portato a qualche co- PORTADA, s. f. Portata , Tenuta, Quantità PORTAPÈNE, s. m. Pennaiuolo, Strumen-
sa ; Rotto ad alcuna cosa. che cape un recipiente. to a guisa di bossolo, da tenervi le penne da
PORTA PER EL BRODO, V. BRODO. PORTADA D'UNA BOTE, Tenuta ; Capaci- scrivere.
PORTA PER I FRATI, Frataio - PORTA PER tà. PORTAQUA , V. BIGOLANTE E ACQUARIÒL .
I PRETI, Pretaio, V. SFEGATA. PORTADA D'UNA NAVE, Portata, Il carico PORTÀR 8. m. Voce da noi usata parlando
PORTA PER LE MUNEGHE, V. MUNEGHIN. o la tenuta delle navi, che si computa a d'una Sposa, EL SO PORTAR, Le Donora,
PORTA PER LE CHIESE , Chiesolastico, Co- botti o tonnellate. La botte si calcola venti Quegli arnesi che si danno alla sposa, quan-
lui che le frequenta. barili , ognuno di libbre cento , onde la d'ella se ne va alla casa del Marito.
PORTA PER I FRUTI, V. FRUTO. botte risulta di libbre 2000. La nave da El portar de LE DONE GRAVIE, Gestazio-
PORTA PER LE DONE , Femminacciolo ; guerra ne porta 600 e più, e la Caracca ne, T. Fisiologico, Il tempo della gravi-
Caprone ; Cavallino . V. DONÈTA e GALI- anche 1000. La Tonnellata è una misura danza di tutte le femmine in generale . V. in
NETA. presso poco equivalente a quella delle bot- PORTAR Verbo.
PORTA PER LE ZENTILDONE, Gentildon- ti. NATO A UN PORTAR, Binato, Nato a un
naio, Colui che le frequenta . Portata di Marinaro o Canterala dice- portato, a un parto, a un corpo, si chia-
PORTA PER LE MASSERE, Fantaio, Amo- si a Quella quantità di mercanzie o di prov- ma ciascuno dei due o tre gemelli.
roso delle Fantesche. vigione, che ogni Marinaro ha diritto di PORTAR, v. Portare, Recare, Addurre.
PORTA PER I CAVALI, Cavallaio, ed è Vo- portarsi. V. MESA. PORTAR A CAVALOTO V. A CAVALO.
ce Fiorentina. PORTADA DE FILO, Paiuola , Quantità di PORTAR ATORNO QUALCUN, detto fig. Scor-
PORTÀ PER EL PAN, Essere sparapane ; bacchiare alcuno , Ridire i fatti di questo e
filo che forma una delle parti in che è di-
Aver il gozzo panaio. visa la tela. di quello per istrapazzarlo ---- Bociare vale
PORTA PER I LIBRI, V. LIBRO. PORTADA D'UNA BALA, Portata, Denomi- Palesare gli altrui errori o malefatte .
PORTA PER LA MUSICA, Musicaiuolo. nazione del peso della palla che può portare FARSE PORTAR ATORNO, Far bella la piaz-
PORTA PER LA GUERA, Bellicoso ; Bellige- un pezzo d'artiglieria. za, la festa, la contrada, Dicesi quando
ro ; Armigero. PORTADA, parlandosi pur delle palle, Pas- con che che sia, per lo più improprio, si dà
PORTÀ PER I FIORI, V. FIOR. sata, si dice Lo spazio percorso dalle palle, materia di discorso o di far correre il popo-
PORTÀ PER 1 80 FIOI, Invasalo ; Rapi- dalle granate e bombe dalla bocca del pez- lo. Dar che dire ; Andare o Esser portato
to ; Imbecherato, Imbriacato dall'amor de' zo che le caccia, sino al luogo dove non fan- in bocca o per le bocche ; Dar materia
figliuoli, che anche dicesi Imbrogiotlito. no più effetto. a'gracidatori, a'borbottatori.
PORTA PER DAR, Facile a menar le ma- PORTADA DE PIATI IN TOLA, Portata ; Re- PORTAR BEN I SO ANI, Portur bene gli
ni. V. MANESCÒN. cata; Servito ; Messa o Messo, Coperta o anni, vale Esser prosperoso in età avanzata.
PORTÀ PER STRAPAZZAR, Adontoso. Muta di vivande PORTADA DE FRuti , Il PORTAR BEN UNA CREATURA, Portare, si
PORTA ATORNO, Scorbacchiato; Scornac- servito delle frutta . dice del tenere le femmine nell'utero, o del
chiato, Scornato, Svergognato, Sbeffato. ESSER A PORTADA, Esser a portata, vale condurre a bene il parto.
PORTA VIA DAI SO GUSTI, Assorto in pen- Esser in opportunità di tempo o di cosa o Portar da Erode a Pilato, V. ERODE.
sieri dilettosi, cioè Profondamente immer- di luogo, in acconcio. PORTAR DE ZORNO IN ZORNO, Allungare da
so, applicato con l'animo . PORTADOR, verb. m. Apportatore ; Reca- di in dì.
PORTABALE, s. m. T. Mar. Portapalle,
tore ; Adducitore . PORTAR DE L'AQUA, parlandosi di vino,
Pezzo di tavola grossa e lunga, che si adat- PORTADÙRA, s . f. Porto ; Portatura ; Re-
ta ai bordi d'un bastimento da guerra, ove Portare ; Comportare, Dicesi della quantità
catura, Il portare . sufficiente d'acqua che può meschiarsi col
sono incavati de' buchi concavi ne' quali PORTAFOGIO , s. m. Portafogli, Voce del- vino.
stanno disposte e preparate le palle di fer- l'uso. Arnese per lo più di cartone , in cui si PORTAR DEI INCOMODI, Portare briga, in-
ro, per averle pronte al bisogno e caricare mettono i fogli per poterli portar seco senza comodo, spesa etc. Cagionar briga etc.
l'artiglieria . smarrirgli o guastargli. POTAR FORA, Asportare o Esportare , T.
PORTABOZZE, s. m. Portafiaschi, Panie- PORTAGOTI, s. m . Tondino o Vassoino da della Politica e del Commercio, Trasportare
re o simile strumento per uso speciale di bicchieri. in altro Stato le derrate e le mercanzie del
portar fiaschi. V. CANEVETA. PORTALAPIS , s . m. Matitatoio, Cannuc- paese; e quindi Asportazione o Esporta-
PORTABOZZÈTE, s . m . Panieroncino da cia, in cui si ferma la matita, il gesso o il zione, dicesi l'Azione di asportare .
ampolle, si trova nell'Alberti Enciclopedi- carbone per uso di disegnare . PORTAR FORA EL CULO, lo stesso che TORSE
co alla voce Panieroncino : Arnese di me- PORTALETERE, o , per idiotismo, PORTA-
tallo e talvolta di terra cotta, che porta o Cavarse DAI FRESCHI, V. FRESCO add .
LETARK, S. m. Portaletlere o Corriero. PORTAR FORA UNO, Liberare e Sanare,
POR POR POR 527
Liberarlo da qualche sventura o malat- la rivoluzione) La legge contiene, prescri- PORTENTO , s. m. Portento, Voce ch'è in
tia. ve, ordina, ingiunge, vieta e simili. grand' uso fra noi nel suo naturale sign.
PORTAR FORA NETO, lo stesso che IMBRO- NO PORTA LA SPESA, non comple ; Non di Prodigio o di cosa meravigliosa e che
CAR, V. torna Non torna a conto ; Non porta il ha molta affinità con quella di ORACOLO .
PORTAR GUALIVO o PortAR DRETO, Portar pregio. MIO PIO XE UN PORTENTO, Mio figlio è
pari che che sia, vale Trasferire una cosa TORNAR A PORTAR, Riportare, Portar di una meraviglia ; Ha un talento prodigio-
in maniera che non penda. nuovo. so ; È un assennato come un vecchio; Hu
PORTAR IN CAREGheta, V. Caregheta. PORTASCARTOZZI , s . m. T. Mil. Car- una sanità senza pari e simili.
PORTAR I PECAI DEI ALTRI, V. in PECA. toccere, Specie di tasca di cuoio, in cui si A SENTIRLO A PARLAR EL XE UN PORTENTO ,
PORTARLA IN BEN, Arrivar bene, vale Ca- tengono i sacchetti da caricare i cannoni. Egli ha una facondia prodigiosa ; Egli è
pitar bene. Uscire a bene. PORTASPERÒN , s. m. T. de' Calzolai, un fiume d'eloquenza ; Parla che incanta .
PORTAR L'AQUA CO LE RECHIE, V. RECHIA. Forte di suolo, Pezzo di cuoio, che si mette SARIA UN PORTENTO SE PODESSE ARIVAR A
PORTAR QUALCÙs, detto fig. o PORTAR IN fuori nella parte deretana dello stivale dove FINIR STA LEZION , Sarebbe un prodigio s'io
PALMA DE MAN, Portar altrui in palma di si ferma lo sprone . potessi finire questa lezione.
mano, vale Proteggerlo, Favorirlo. PORTASTANGHE, s . m . T. de'Sellai Reg- PORTIER, s . m. Portiere ; Ostiario , Colui
NO PORTAR IN Fazza a nissun, Gittare il gistanghette, Maglie di corda passate nella che sta alla portiera , ed è Famiglio o Servo
ghiaccio tondo, Non aver riguardo a chi campanella della cavezza , che reggono le d'un Magistrato .
che sia, trattando tutti in un modo. stanghette de'cavalli che si conducono ac- CAPOPORTIER, Mastrusciere ; Capo por-
PORTAR IN SETE CIELI O A LE STELE , Cele- coppiati. tiere.
brare a cielo ; Mettere in cielo ; Mettere PORTATARINA , s . f. Trespolo o Cerchio PORTIERA, s . f. Portiera, Paramento di
alcuno o alcuna cosa in paradiso ; Torre d'argento, di stagno etc. per porvi i piatti drappo o d'altro che serve per mettere alle
infino al cielo con lode. su la mensa. porte e ripararle.
PORTARLA CIMADA O ALTA, Portarla alta, PORTATIRANTI,, s. m. T. de'Sellai, Reg- Sotto il nome di Portiera ora più comu-
vale Proceder con fasto, Esser altiero. Es- gitirello, Quel cuoio che partendosi dalla nemente conosciamo quell' imposta d'uscio
sere baldanzoso della sua probità e della groppa del cavallo regge la tirella. più gentile e più ornata di quella che chia-
sua onoratezza, vuol dire Geloso del pro- PORTAVENTO , s . m. Calza o Portavento, masi PORTA ; e dassi più specialmente que-
prio buon nome . V. CORTESAN . Pezzo di panno attaccato alle cornamuse , sto nome alle imposte di legname di noce
PORTARLA DA ZOVENE, Far il giovane o che piglia il vento. o di ciliegio o d'altro legname più ricer-
Portarla da giovane, cioè Voler far cose PORTAVIVANDE, V. VivandiERA. cato, impiallacciate o no, ed adorne per lo
da giovane quand'uno è vecchio . PORTAVÒVI, s . m. Uovarolo, Vasetto so- più di specchi con o senza foglia.
PORTARLA FORA NETA, Uscire pel rotto pra cui si pongono le uova cotte. PORTIERA DE LE CAROZZE. Sportello.
della cuffia ; Liberarsi senza spesa o no- PORTEGAL, s . m. Portico grande. V. BAR- PER ELA NO GHE XE PORTIERA, Usiam dire
ia ; Mangiare il cacio nella trappola , CHESSA. talvolta, A Lei non si tien porta ; Per Lei
tolta la metaf. dal topo, Uscir felicemente PORTEGO, s. m. Portico e Sala, Luogo non v'è anticamera , L'accesso è libero .
dal pericolo o dall' imbarazzo -- Sgabellar- principale e più vasto della casa. PORTINÈR s. m. Portinaio ; Portinaro ;
si d'alcuna cosa , Sbarazzarsene, che dicesi PORTEGO DA BAsso , Androne, Andito ter- Portinerio , Custode della porta Navi-
anche Andare o Uscir netto. V. SUGARLA in reno per lo quale dall'uscio da via s'arriva chiere, ed anche Passeggiere o Passeg-
SUGAR. ai cortili delle case. giero, dicesi Colui che passa le genti in
PORTARLA IN PASE, Comportare ; Soppor- PORTEGO SCURO, detto di gergo, vale Cu- barca.
tare ; Tollerare, Non si alterare di quella lo; Deretano. CAMARIN DEL PORTINER, Porteria , Spe-
tal cosa . PORTÈLA, 8. f. Portella e Portello, Pic- cie di ricetto che si pratica alle porte di al-
PORTAR LE BRAGHESE, Portar i calzoni, cola porta. cuni Conventi.
detto fig. Far da padrone, Voler signoreg- PORTELA DA CAROZZE , D' ORGANO, DA AR- PORTO, s . m. Porto, Imboccatura di mare.
giare . MERI e simili, Sportello. V. CArozza. PORTO D'UN FIUME, Passo, si dice al Luo-
PORTAR PER VIOLE, V. MANDAR DA ERODE PORTELA DEL CÒTEGO V. CÒTEGO. go donde si passa, detto anche Trapasso ;
A PILATO, in ERODE. PORTÈLE D'UN QUADRO, Portelli o Spor- Passaggio ; Via ; Valico ; Tragetto.
PORTARSE BEN O MAL, Portarsi bene o telli, si dicono quelle due Porticciuole, che CHIAPAR PORTO, Pigliar porto , vale En-
male, vale Diportarsi , Condursi : dicesi del si mettono ad un quadro o simile per ri- trare nel porto, Fermarsi nel porto.
Costume e della condotta morale o del Modo coprirlo e difenderne la pittura. Sono stati ESSER A BON PORTO, Essere, Condursi
di regolarsi in un affare --- COME SE PORTE- anche detti Ale ed Alie. o Venir a bon porto , Essere a buon ter-
LO DE SALUTE ? Come sta ? Sta bene ? PORTELA DEL CONFESSO, V. CONFESSO . mine.
Come va la salute ? PORTÈLO, s . m. Sportello, Uscetto in al- PORTO FRANCO, Porto franco, o libero,
PORTARSE A QUALCHE LOGO, Condursi a cune porte grandi ; e l'Entrata delle bot- dicesi nel Commercio quel Porto ove li
qualche luogo, Avviarsi ed arrivarvi . teghe tra l'un muricciuolo e l'altro. Mercanti di tutte le nazioni possono intro-
PORTAR VIA, Rapire ; Rubare ; Portar Porticciuola, chiamasi Una delle porte durre e vendere le loro merci senza pagar
via PORTAR VIA EL CORBAME o le spale, minori della Città. dazio o gabella. Grazia distinta che il mu-
Involarsi; Fuggire ; Sottrarsi. PORTELO, detto in T. agr. Adilo o Var- nificentissimo nostro Sovrano l' Imperatore
PORTARSELA VIA, Allacciarsela ; Allac- co, Dicesi quell' Apertura che si fa nelle d'Austria Francesco I. degnossi concedere
ciarsela via o su ; Cavalcar la capra , La- siepi Calla o Callaia, Quell' apertura alla Città di Venezia col memorabile decreto
seiarsi dar ad intendere una cosa per l'altra. bassa che si fa nelle siepi per poter entrare 20 febbraio dell'anno 1829.
PORTAR UNA RASON O UN PASSO , Addurre ; nel campo. Guado, dicesi a Quell'aper- PORTOGALO, V. NARANZA.
Allegare una ragione ; Citare un passo. tura o varco che si fa rompendo la siepe PORTOLÀN, s . m. Portolano ; Portulano,
PORTAR UN COLPO A QUALCÙN, Tirare o o il muro per entrare col carro nel campo . Libro di carte geografiche marittime ad
Dare un colpo . PORTÈLI O SPORTÈLI DEI CANONI, T. Mar. uso de'naviganti, ove sono descritti i porti
FARLA PORTAR A UNO, Far tener l'olio a Portelli, Fori quadrati per cui i cannoni di mare e per mezzo di linee rette indicati
uno; Farlo filare ; Farlo star al filatoio ; d'una nave sporgon fuori la bocca. i venti.
Farlo frullare ; Tener uno a segno. VERZER EL PORTELO O FAR PASSAR PER EL PORTOLÀTE , T. de'Pesc . Così si chiamano
LA LEGE PORTA (Maniera introdotta dopo PORTELO, Sportellare, Aprir lo sportello. certe Barchette da trasporto che seguono la
528 POS POS POS
detto fig. si dice de Malati gravi che sono in che tracciando e fiutando ha trovato e vede
Tartana con cui si pesca, e portano poi il
pesce alle piazze marittime . pericolo di morir tosto . la starna.
PORTULACA, s . f. T. degli Erbolai, Por- ANDAR PER LA POSTA DE LE LUMAGHE , detto POSTAR EL SCHIOPо, Impostare lo schiop-
cellana, Erba nota di sapor acre, che ger- pure metaf. Andar nell'un vie uno ; Anfa- po, vale Spianarlo in atto di far fuoco.
moglia sparsa per terra, detta da ' Sistem . nare ; Dare una lunga ; Far passo di POSTAR O METER LE SENTINÈLE , Posare,
Portulaca oleracea. picca; Indugiare ; Trimpellare ; Esser Parola militare per esprimere l'azione del
PORZER, V. SPORZER . più lungo o maggiore che il sabbato santo. condurre e stabilire in un posto assegnato
PORZION, dicesi dagl' idioti per Propor- POSTA DE LE LETERE , Posta. le guardie, le ascolte, le sentinelle e le ve-
zione A PORZIÓN DE QUELO NO L'È GNENTE , POSTA DA OGIO, Bottega dove si vende olio dette ; onde dicesi Posar le guardie ; Posar
A proporzione o A comparazione di quello a minuto. le sentinelle etc.
non val nulla. POSTA DA TRAR, Posta, T. de' Cacciatori, POSTARSE, Postarsi, Prender posto, Ac-
PORZIONETA, s . f. Porzioncella, Piccola Quel luogo dove si pone il cacciatore per camparsi.
porzione. cacciare. POSTATAMENTE, avv. Appostatamente ;
POSDIMAN, Posdomane e Posdomani. POSTA DEL CAN, Ferma, Diciamo il fer- Apposta ; A bella posta .
PÒSENA, s. f. T. de' Vetturali , Straccale, marsi che fanno i cani da caccia, quando POSTERIOSITAE, Voce antiq . detta per
Arnese, che appiccato al basto fascia al di trovan le quaglie o simili -- CAN DA POSTA , Posterità.
dietro i fianchi della bestia, e si pone in Bracco da ferma . POSTICIPADA, s . f. Posticipazione, Tra-
vece di groppiera. POSTA, in T. di Giuoco dell' Ombre o si- sportamento d'alcuna cosa.
Posola, poi si dice quel Sovatto che, per mili, Puglia, dicesi il Corpo di ciò che si POSTIÈMA, s . f. Postèma ; Male che viene
sostener lo straccale s' infila ne'buchi delle mette nel piatto per premio di chi vince. altrui in bocca ed impedisce il masticare
sue estremità, e si conficca nel basto. Posta, si dice il Numero de ' danari che si Impostemire, vale Far postema.
POSPONER, v. Posporre, Metter dopo. giuoca in un tratto solo - CARGAR LA PO- SON PIEN DE POSTIEME, Son apostemato
POSSADA, s . f. Possata. STA, V. CARGAR, V. PUGLIE . o apostemoso o postemoso.
BONA POSSADA ; dicesi fam . e fig . di Uomo POSTA VECHIA, T. de'Bottegai, Avventore POSTIER, s . m. Portalettere ; Corriere ;
e vale Mangione ; Papolone ; Diluvione ; vecchio ; Levatore . V. AVÈNTÒR . e anche Colui che dispensa le lettere per la
APOSTA O A POSTA, A posta e Appostata ; Città.
Che ha il cardo o il pettine ; Gran man-
giatore. A bella posta ; A sciente ; A bello studio ; POSTIGLIA, s . f. Voce agr. ed è lo stesso
POSSADINA , s. f. Possatuccia, Piccola A partito preso; Ex proposito ; Accorta- che PLANTADA, vale a dire quei pezzi di ter-
possata. mente ; Avvertentemente, valgono Deter- reno lateralmente ai campi, che sono pian-
POSSANZA, s . f. Voce fam. Alterigia ; Fa- minatamente e si unisce col verbo Fare. tati d'alberi e di viti . Nell' Aretino però si
sto; Arroganza ; Soperchieria. DE POSTE O DE POSTA ed anche GIUSTO DE- dice Posticcia o Pusticcia alla Vigna ove
POSSATIERA, s. m. lo stesso che CORTE- POSTA, Appunto ; Giusto ; Propriamente, gli alberi sieno piantati ordinatamente a
LIEBA, V. Avv, affermativo. filari. V. PIANTADA.
POSSESSO, s . m. Possesso , T. legale. De posta salda, Immantinente ; Subito POSTILA, s. f. Postilla , Quelle parole brevi
ANDAR AL POSSESSO D'UNA EREDITÀ, Adire subito ; Issofatto Vale anche per Affat- che si mettono in margine a ' libri : Note o
una eredità, T. de'Legisti. to; Intieramente. Noterelle marginali.
DAR EL POSSESSO O METER AL POSSESSO , DA SO POSTA, Da sè; Da sè solo ; Da sè Scrittura interlineare è Quella posta tra
Insediare alcuno , Metterlo al possesso di da sè; ―― METER DA SO POSTA, Metter di verso e verso ― Interlineare, verbo, vale
che che sia - - Immettere alcuno in posses- per sè, Da sè solo. Scrivere o Segnar con linea tra verso e
so, si riferisce al possesso provigionale che ANDAR O FAR DA POSTA, Andare a sua po- verso.
si dà ad alcuno di qualche cosa ; e quindi sta; Far le cose a sua posta o da sè POSTILÀDA, s . f. Postillatura.
Immissione provigionale. Stare a sua posta, Abitar da sè solo . POSTILAR, v. Postillare , Far postille al
DESTURBAR EL POSSESSO, Turbare il pos- FARSE UNA LEGE DA SO POSTA, Legarsi a margine di qualche libro o scrittura.
sesso o la possessione, T. legale ; e dicesi una legge volontaria ; Contrarre una ob- Interlineare è Scrivere tra verso e verso.
delle cose immobili. bligazione spontanea ; Darsi una legge. POSTIÓN O POSTIGLION, S. m. Postiglione,
CHIAPAR POSSESSO SORA DE UNO, Pigliar QUESTA XE UNA COSSA CHE S'INTENDE DA Colui che guida i cavalli della Posta.
campo adosso a uno, vale Prender rigo- SO POSTA, Questa è cosa che s'intende da POSTIZZA , s . f. T. Mar. Posticcia, La
glio e maggioranza Aver regresso ad- se, cioè Che da sè medesima si manifesta . parte superiore del naviglio.
dosso ad uno, vale Un certo ardire ed au- FAR LA POSTA A QUALCUN, Appostar uno POSTIZZO, Appositiccio; Apposticcio, Agg
torità sopra una persona . Aspettare il tempo e l'opportunità di co- di cosa che non è naturalmente in suo luo-
AVER UN CERTO POSSESSO , Aver certa gliere uno ; e dicesi anche in cattiva parte. go, ma postavi dall'arte o dall'accidente.
franchezza o disinvoltura ; Stare in sul GRANDO DE SO POSTA, Grande di questa po- CAVEI POSTIZZI, Capelli appositiccio ap-
grave, o in sul mille o in sussiego ; Aver sta o di questa data ; Tanto fatto E DE posticci.
una certa alterigia . CHE POSTA ! E di che pezza ! E di che por- PARON POSTIZZO, T. Mar. Padrone appo-
POSSESSO, add . Posseduto, da Possedere. tata ! Quanto grande ! siticcio o posticcio, Quello che nel ruolo
POSSESSORA, (coll'o stretto ) s . f. Posses- STAR IN POSTA DE SOL, Stare a solatio , 0 delle persone imbarcate apparisce Capo
ditrice, Si dice la Femmina che possiede. all'occhio del sole, Star in parte o sito che della ciurma, ma non è il proprietario della
POSSIDENTE , s. m. Possidente e Posse- riguarda il sole. barca.
dente, Quegli che possede. TEGNIR LA POSTA, Tener la invitata, lo ESSER POSTIZZO IN QUALCHE LOGO, Start
BEATI I POSSIDENTI, Chi è in tenuta Dio invito, la posta, dicesi in T. di Giuoco a pigione, detto metaf. Dicesi di tutte le
l'aiuta, Prov. per dinotare che Chi è in NO TEGNIR LA POSTA, Far monte ; Disdir la cose o mal collocate o fuori del proprio
possesso è a miglior condizione . posta, come se per quella volta non si giuo- luogo.
POST, V. MANE. casse. POSTIZZO , detto in forza di sust . e in T.
POSTA (coll'o stretto) s . f. Luogo de'cavalli POSTÀ, add. Appostato, Marin. Appositiccio , Lunghi pezzi di legno
che si prendono per viaggiare . POSTAR, v. Appostare, Osservar cautamen- posti dalle due parti delle galere ad uso di
ANDAR PER LA POSTA O PER LE POSTE , An- te dove si ricoveri o sia riposto che che sia. reggere i remi per mezzo d'un canapo.
dare o Viaggiare per cambiatura o per la POSTAR L'OSELO, Fermare la starna e POSTO, s. m. Posto, Luogo sito in cui al-
posta o in posta Avviarsi per le poste, simili, si dice del Fermarsi il cane dopo tri si trova .
РОТ POT POV 529

Posto, si dice ancora da noi fig. nel sign . POTACHIETI, detto in senso disonesto, re --- Potamos è poi voce greca che signi-
di Carica, Uffizio, Impiego - Avere un bel Amoracci, Amicizie disoneste od equivoche. fica Fiume. Che questa frase fosse un
posto o un posto luminoso o lucroso. Pozzanghere fu detto nello stesso signifi- avanzo di mitologia e volesse significare
Posto, in T. Mil. si dice al Luogo occu- cato. Andare all'Acheronte ? Chi sa?
pato da un corpo di soldati. Scegliere un po- POTACHIO, 8. m . Imbrattamento ; Imbrat- POTEGIÒLE , s. f. Voce fam. Lagrimet-
sto; Prendere bene un posto. Posto o Guar- to ; Paciuco, Cosa malfatta. te ; Lagrimucce o Lagrimuzze, Piccole
dia avanzata. METERSE IN POTACHIO, Metterse in altil- lagrime . V. in PERLA.
POSTO DA DONE O DA PUTANE , Postribolo ; latura, Vestirsi sontuosamente Impol- POTENTE, add . Potente e Possente.
Lupanare , V. POSTRIBOLO - MORIR SU UN tinicciarsi, dicesi del Raffazzonarsi che fan- Potente che s'usa anche in forza di sust.
1 POSTO, Morire in un lupanare ; Finir la no come più possono le donne o povere o parlandosi di Persona, vale Ricca , Nobile,
vita in un lupanare. brutte per comparire. che ha autorità e potenza.
POSTO AVANZA, Posto o Guardia avanza- POTACHIO DA MAGNAR, (forse dal francese UN PUGNO O UNA SCHIAFA POTENTE, Un
ta, dicesi ad una mano di Soldati, che guar- Potage) che i Romani dicono POTTAGGIO , pugno o Uno schiaffo di santa ragione ,
da l'estrema fronte ed i fianchi dell'esercito Bramangiere o Manicaretto , Vivanda com- vale Forte.
o le opere esteriori d' una piazza Posto, posta di più cose appetitose, che anche dicesi Vino potente, dicesi anche da noi a Quel-
semplicemente fu detto ad una Guardia Postringolo e Carabazzata. lo che ha molto spirito e facilmente ub-
avanzata Vedetto o Velelta, dicesi a POTACHIO DE CARNE , Ammorsellato, Mani- briaca.
Quella sentinella a cavallo, ch'è posta in caretto di carne sminuzzata e d'uova dibat- POTENZA, s. f. Potenza.
gran vicinanza dell' inimico per iscoprirne tute -- Capperottata o Cappillottata, Ma- POTENZA DE LE POTENZE ! Voci d'ammi-
i movimenti e darne avviso all' ascolta. V. nicaretto di carni cotte e sminuzzate Ci- razione, Potenza in terra ! Poffare il mon-
SENTINELA. brèo, Specie di Manicaretto fatto per lo più do! Squasimodeo ! Toh! To Vacci scalzo !
POSTRIBOLO, 8. m. Postribolo ; Postribu- di colli e coratelle di polli. O vatti con Dio !
lo ; Porcile ; Scannatoio ; Bordello ; Lu- POTACHIO DE PESSE, Tocchetto, Guazzetto POTIFA ) Agg. a Uomo per disprezzo o per
panare ; Meretricio, Luogo infame di Me- di pesce. POTIFÒN) ingiuria, e vale Scimunito ; Sto-
retrici . Intriso ; Lercio , dicesi a Mescuglio di lido ; Insulso ; Vile ; Codardo ; Melenso e
In altro sign. NO VOGIO ESSER EL POSTRI- farina o altra cosa con acqua o altro liquo- simili ; e dicesi tanto a uomo che a donna.
Bolo de nissùn, Non voglio essere lo scher- re. POTIFA, dicesi per Potta, la parte ver-
no d'alcuno. POTACHIO A CUSER, Pottiniccio, Cucitura gognosa della femmina.
POSTRO, s . m. dicono a Chioggia all'Anel- o Rimendatura mal fatta. E quindi Polti- POTIFÒN, nelle maniere famil . si dice an-
lo di ricordo o Fede che dona lo Sposo alla nicciare, Fare un pottiniccio . che nel sign. di PIANZOTO, V.
Sposa per caparra del matrimonio . POTACHIO, direbbesi anche nel signif. di POTRIDA, s . f. Cibrèo , Sorta di Manica-
POTA, 8. f. Potta, La parte pudenda della Pateracchio , cioè Affaraccio, Faccenda di- retto fatto per lo più di colli e di coratel-
Femmina. sgustosa e difficile a sbrigare. le di polli, e generalmente potrebbe dirsi
POTA DE DONA LENA, POTA DE DANTE O DE POTACHI, Pozzanghere, figur . fu detto Intriso, Carabazzata , Specie di vivanda
SIER DANTE, POTA DE SAN GAMBARO O POTA per le Concupiscenze carnali. fatta d'un mescuglio di varie cose . V. in
Dei zufi, Pota DE MI e simili, Maniere an- Imbratto, dicesi fig . per Debito . POTACHIO. La voce PоTRIDA ei venne
tiquate afferm. o di giur. , o d'ammirazione POTACHIO , in sign . di Cattivo negozio, prestata dagli Spagnuoli, i quali chiamano
Oggi direbbesi Pofardia, Diavolo etc. Que- Impiastro o Impiastraccio per met . vale Olla podrida una specie di manicaretto
sta Interiezione è usata anche dagli autori Convenzione, patto concluso con imbroglio composto di molti ingredienti. I Francesi
citati dalla Crusca e però si trova registrata e all'improvviso . dicono nello stesso significato Pot pourri :
in quel Vocabolario. POTACHION ) add. Guastamestieri ; Cia- e tanto Pot pourri quanto Olla podrida
Si vuol notare che Potta nel primo sign. POTACHIOSO) battino, Artefice che opera valgono letteralmente Pignatta putrefatta ,
deriva dall' Ebraico Poth, e l' interiezione male. bel nome invero per invogliar a mangiare !
nel secondo sign. del tedesco Pote che signi Detto nel sign. di Sporco, V. SPORCO. POVARÈTO , add . Poveretto ; Miseraccio ;
fica Capperi; Cospetto e simili. POTACHION DEI LIBRI, Librismerda, Voce Meschinello; Tapinello ; Indigente.
Parer el pota de Modena, V. ParÈr . disprezzativa formata per esprimere un ESSER POVARETO Piatire il pane, vale
POTACHIA, add. Imbrattato ; Sozzato . Imbrattatore di libri . Averne inopia. Esser povero in canna .
POTACHIADA s . f. Imbrattatura ; Imbral- POTACHIOSO, lo stesso che POTACHIÒN, ma FAR EL POVARETO, Far marina, dicesi
to; Imbrattamento, Lavoro o Casa mal- si dice per Agg. a Fanciullo che si lordi e del Finger miseria e con importunità
fatta. s' imbratti in mangiando o bevendo . Tenere il cappon dentro e gli aghi fuo-
POTACHIÀR, v . Imbrattare ; Sporcare ; POTAMARINA, s . f. T. de' Pese . Polmone ra, Mostrar d'esser più povero di quel che
Sozzare. V. IMPOTACHIAR . marino o Potta marina, Produzione di uno è. •
POTACHIAR A SCRIVER, Scombiccherare , mare del genere de ' Molluschi secondo Lin- POVARETA MA ONORATA, È meglio vestir
Scriver male e non politamente - Scara- neo e dei Polipi radiali secondo Lamark , cencio con leanza, che broccato con di-
bocchiare e Schiccherare, Fare scaraboc- detta latin. Actinia . Col nome nostro vol- sonoranza.
chi. V. SCARABOCHIAR . gare vengono intese diverse specie di questo POVARETO MI! Povero me! O me tapi-
POTACHIAR SU, lo stesso che IMPASTRO- genere d'animali che per la loro forma e no! Ahi lasso! Ohime ! - Guai a me ! Ta-
CHIAR, V. figura quando si trovano non bene espansi lor si esclama per dolore -- POVARETO LU,
POTACHIAR A LAORAR, V. ZAVATAR Ee SPON- nè ben contratti, la loro apertura centrale Oise! Guai a lui! POVARETO TI! Oitù!
TIGNAR . attorniata da raggi rassomiglia ad una vulva, Guai a te!
POTACHIELA, s. f. dicesi volgarmente per donde trasse fra nostri pescatori un tal POVARETO, detto in gergo, vale Becco,
esprimere la natura femminile. nome . Il corpo di quest'animale è molle, Quello a cui la moglie fa fallo.
POTACHIÈTO, s. m . Piccola imbratlatura. di sostanza carnosa e mucilagginosa e fino- POVARIN, add. Poverino ; Poverello ; Mi-
POTACHIETO dimin . di POTACHIO nel sign. ra non è di alcun uso per la vita. V. CONI serello, Voci di compassione.
di Municaretto. V. POTACHIO. DE MAR. POVARO, add. Povero . V. POVARETO.
POTACHIETO DE FIGAETI ecc. Cibrèo, Specie POTAMÒ, Nome d'un Fiume nell' Isola di POVARO CHE L' INSANGUENA, V. INSANGUE-
di Manicheretto fatto per lo più di colli e di Corfù, che si registra pel seguente nostro NAR.
coratelle di polli. dettato, ANDAR AL POTAMÒ, e vale Mori- DEVENTAR POVARO, V. IMPOVARİR. De
Boerio. 67
550 POZ PRA PRA
RICO DEVENTÀR POVARO , Cascare da pollaio , per lo più senza piedi, di tenuta poco più PRA SMALTA, Prato che si smaltò di fio-
Di buona badia esser debole cappella , d'un bicchiere. ri, cioè che si riempì .
detto fig. Pozzato detto per SOLITARIO. V. AVÈR L'AQUA SUL PRA, Aver la pasqua
ABITO POVARO, Vale Corto e stretto . POZZÈTO , s. m. chiamavasi ai tempi del in domenica, Prov. ed è Quando la cosa
POVERO DIAVOLO, Cattivellaccio, Povero, Governo Veneto quella Macchina di tavole succede come si desidera - Nuotar nel lar-
Miserabile. fatta a foggia di pulpito o sia di pozzo, in do e nelle lasagne ; Aver ogni bene, ogni
POVERI AL PEVARE, chiamavansi sotto il cui sedeva trionfalmente, ed era portato a prosperità; Stare in sul grasso , Aver la
Governo Ven. alcuni poveri patrizii, a'quali spalle d' uomini e mostrato al popolo per la fortuna in favore — Asin bianco gli va al
era concessa ogni anno dal Maggior Consi- piazza di S. Marco, il nuovo Doge, accom- mulino, dicesi di Chi è benestante ed ha
glio nella settimana santa la carità o limo- pagnato da un suo parente e dal suo BALO- le sue faccende bene incamminate.
sina di sei ducati d'argento per cadauno : TIN (V. ) ; nella qual festiva occasione si PRADARIA , s . f. Prateria , Campagna di
elemosina instituita negli antichi felici spargevano a larga mano al popolo delle prati.
tempi della Repubblica quand' ella godeva monete d'oro e d'argento col nome del nuo- PRADARIA PIENA DE GRAMEGNA , Prateria
cioè il commercio esclusivo colle Indie vo Doge. Questo Pozzetto chiamavasi anti- gramignata.
orientali. Allora queste carità si pagavano camente PERGOLO, di cui veramente rite- PRADARIOL, s . m. T. agr. Prataiuolo e
dalla Cassa del pepe ; onde n'è rimasta la neva la figura, ma n'era assai più largo . V. Pretaiuolo , Sorta di fungo assai buono,
denominazione anche dopo il cessato com- PERGOLO, voce antiq. così detto perchè per lo più fa nei prati.
mercio. POZZO , 8. m. Pozzo e Pozzo bianco, Luo- PRAETO , s . m. Praticello e Pratello, Pic-
POVARÒMO, 8. m. Pover'uomo. go cavato a fondo per attigner acqua . colo prato .
Poverello, Poverino e Poveretlo, s' usa- VERA e FONDO DEL POZZO, V. VERA e PRAMA, 8. f. Nome proprio d'una specie
no talvolta anche figur. per espressione di FONDO. di naviglio che va talvolta senz' alberi ed
compassione o d'altri affetti . PILELA DEL POzzo, (detta anticam . Pu- armato di cannoni, e serve di guardapor-
NO LE XE COSE DA POVEROMENI, L'orzo theale) Pila del pozzo, Buco rotondo rico- to, e tal altra porta due o tre alberi ed è
non è fatto per gli asini , cioè Le cose perto da pietra bucata, per cui entra l'acqua atto a navigare come gli altri legni da
scelte e di pregio non son fatte pe'manuali ; piovana nelle conserve, donde poi passa al guerra, e vien per lo più impiegato in tra-
simile all' altro L'asino o L'asinello non pozzo. sporti.
ha luogo in crosta . CASSONI O SPONZE DEL POZZO, Bottino e PRATEA, s. f. Idiotismo di coloro che non
POVERTÀ, 8. f. Povertà ; Poverezza ; Men- Purgatore o Purgatoio e Conserva, Specie sanno dire Platèa , cioè il luogo più basso
dicità; Inopia. di Cisterna o Fossa scavata accanto ai pozzi del teatro.
MOLTA E GRAN POVERTÀ, Poveraglia, Mol- artefatti (come sono tutti quelli di Venezia) PRATICA, 8. f. Pratica, Esperienza - GRAN-
titudine di gente povera. ove si depurano le acque col mezzo della DISSIMA PRATICA, Esperienza consumatissi-
Bruzzaglia e Marmaglia, Quantità di sabbia e si conservano prima di passare al ma, vale Perfettissima, Peritissima.
gente vile. pozzo. Le acque ne'bottini si depurano. PRATICA, dicesi per Tirocinio ; Novizia-
LA POVERTÀ FA VERGOGNAR, Povertà fa MOLĖTA DEL POZZO, V. MOLĖTA. to, Scuola da cui s'apprende un'arte.
viltà, La povertà fa l'uomo vile . MURO DEL POZZo, Vela del pozzo , chia- A FORZA DE FAR SE FA PRATICA, V. FAR.
SARÀ UNA POVERTÀ DE DIESE ANI CHE ecc . masi quel Muro che divide un pozzo comune AVER POCA PRATICA, Aver poco peccato in
Sarà la povertà o la miseria di dieci a due famiglie. alcuna cosa, vale Non averne gran prati-
anni che ecc. e vale Saran per lo meno, NETAR EL POZZo , V. NETAR. ca, Esserne inesperto.
ovv. Ormai dieci che ecc. BUTAR UNO IN POzzo, detto fig. vale Accu- Aver la pratica, T. Mar. vale Aver la li-
POZA, s. f. dicevasi in antico Veneziano in sar uno in giustizia ; Opprimerlo . bertà di entrare in un porto dopo averfatto
vece di Poggia, ch'è Quella corda che si Pozzo, in T. Mar. chiamasi Quella parte la contumacia pegli oggetti di salute, o do-
lega all' antenna a man destra della barca. del Bastimento dove si riuniscono le acque. po il riconoscimento fatto dall' Ufizio di
V. POGIA. EL SECHIO VA TANTO AL Pozzo fin che el sanità.
POZAR, V. PuZÁR . GHE LASSA EL MANEGO, V. SECHIO . CHIAPAR DE LE PRATICHE, Pigliare delle
POZIOL) Pozzo di S. Patrizio, dicesi di Una cosa male pratiche o amicizie - Chi dorme co'
s. m. Lo stesso che PERGOLO, V.
POZOL ) che non finisce mai , nè mai si riempie o si cani si leva colle pulci, e vale Chi pratica
POZO ( coll' o largo) s. m. Appoggiatoio, sazia. Si dice ancora Il calderone dell'Alto- con viziosi si macchia de' loro vizii o ne in-
Cosa qualunque a che l'uomo s' appoggia, pascio ovv. La botte di S. Galgano o Il coglie male - Una pera marcia ne gua-
Sostegno. cacio di Fra Stefano . sta un paniere ovv. Una pecora rognosa
Pozo DE LE SCALE, Appoggiamento Pozzi poi si chiamano alcune prigioni te- infetta tutto il gregge, Prov. che mostra
Bracciuolo , chiamasi la Stanga di legno nebrose ed orribili, delle quali si servivano che Si dee fuggire come la peste la pratica
lungo le scale che serve pur per appog- gl' Inquisitori di Stato per tenervi alcuni de'malvagi Chi tocca la pece s'imbrat-
gio. carcerati soggetti al loro gravissimo tribu- ta o si sozza, e vale che Nel conversar con
Pozo DE LE FENESTRE, Parapetto , Il da- nale. Esse erano bensì al livello del terre- alcuno s'apprendono e si pigliano le sue
vanti delle finestre . no presso alla Corte del palazzo, ma vi si maniere.
CAREGA DA POZOo, Seggiola a bracciuoli, discendeva per una ribalta posta presso alle FAR PER PRATICA, Tirar di pratica.
V. CAREGA E POLTRONA. stanze dell' Avogaria, dal che han probabil- Meter in pratica, Metter in atto o Met-
POZI DE LA CAREGA, Bracciuoli, Quella mente preso il nome di Pozzi . Vi corrispon- ter in atto pratico o Metter in pratica,
parte della sedia dove s' appoggian le brac- dono Burella, che propr. significa Fossa ; Cominciar a fare.
cia ― Braccialetto, dicesi da' Tappezzieri Buiosa ecc. PARLAR PER PRATICA, Chi vien dalla fos-
Quel drappo che riveste i bracciuoli d'una PRA, s. m. Prato , e nel plur. Prati e Pra- sa sa che cosa è il morto, dicesi di Chi ha
seggiola. ta, in T. agron. si fa distinzione da Prato a pratica ed esperienza di quello di che si
POZZANGARA, s. f. Pozzanghera ; Pozza, Pascolo, Prato dicendosi quando il Campo ragiona.
detta anche per ischerzo Osteria de' cani, è seminato ad erbe per la pastura del be- VAL PIÙ LA PRATICA DE LA GRAMATICA. Y.
Piccola pozza, e propr. diciamo di quelle stiame, e Pascolo quando il luogo di pastu- GRAMATICA.
buche delle strade che sono ripiene d'acqua ra è naturale. PRATICANTE, V. PRATICO .
piovana. Agghiaccio, dicesi al Prato o Campo dove PRATICANZA, s. f. Voce bassa, Certi amo-
POZZÈTO, s. m . Ciottola, Vasetto da bere, i pecorai rinchiudono il gregge con una rete. razzi, Intendesi pratica disonesta.
PRE PRE PRE 531
PRATICAR, v. Praticare, Metter in pra- PRECAVAR, v. Precavare o Prelevare, e Mormorio, Voce sparsa per cui si previe-
tica. valgono Scorporare, Cavar prima dal corpo ne qualche evento.
Praticare e Bazzicare con una , dicesi e dalla massa della ragione. V. PREDEDÙR . PREDICAR, v. Predicare.
per Conversare , Aver commercio --·Pra- PRECAZZAR, v. Cacciare avanti, Spin- PREDICAR A BRAZZI, Dire ; Predicare ;
ticar con uno Usare in una casa . gere, Dar coraggio, Stimolare. Favellare a braccia, Parlare improvvisa-
L'È UN BON OMO CHE SE POL PRATICAR, UO- PRECETA, add. Precettalo, chiamasi nel- mente, anzi che recitare cose studiate o
mo uffizioso, cortese e coll'usar seco si ri- l'uso nostro Colui che ebbe dalla Polizia un preparate. V. PREDICA.
conosce migliore. precetto diretto a contenere e regolare la PREDICAR AL MURO, Predicare nel deser-
CHI PRATICA DEi cativi deventA CATIVO, A sua condotta, al quale mancando, incorre to, Favellare a chi non vuole intendere,
chi usa collo zoppo gli se ne appicca o gli una pena corporale. che dicesi anche Predicure a' porri o tra'
se ne attacca e simili, e vale Che nel con- PRECIPITA, s. m. Precipitato, detto da' porri.
versar con alcuno s'apprendono e si piglia- Chimici Deutossido di mercurio, Sostanza PREDICHIN, s. m. Predichetta, Piccola
no le sue maniere. Nel medesimo senso si di color rosso, Veleno corrosivo. predica, V. FERvorin.
dice Chi pratica col lupo impara a urlare PRECIPITON 0O PRECEPITON, detto per Agg. FAR UN PREDICHÌN A QUALCÙN, Fare al-
Chi dorme co'cani si leva colle pulci ; à Uomo, Precipitoso , ed anche Precipite, trui un'ammonizioncella.
* VUSTU SAVER CHI SON, VARDA CHI PRATICO. ch'è voce latina, e vale Inconsiderato, sen- PREDOMINÀR, v. Predominare, Prevale-
PRATICARSE, Levarsi un uso, una con- za riteguo, Che opera con furia. V. STRA- re, Signoreggiare.
suetudine, vale Introdursi, Cominciarsi a MANA. PREDOMINAR , dicesi dal volgo ignorante
praticare. PRECISAR, v. Distinguere ; Determinare; ed idiota nel sign. di Presagire ; Predi-
PRATICAR UN FURTO, Commellere ; Ese- Prefiggere ; Stabilire ; ed anche Indivi- re EL CUOR ME LO PREDOMINAVA, Il cuo-
guire ; Fare ; Operare un furto . duare e Singolarizzare. re me lo prediceva o presagiva, me lo di-
PRATICO, add. Pratico, Esperto, Eserci- NO POSSO PRECISARVE EL Zorno, Non pos- ceva o mel diceva.
tato, Versato in qualche cosa ; e fu anche so indicarvi il giorno preciso. PREFERIBILMENTE , avv. Principalmen-
detto Accorto di che che sia. PRECISITÀ , S. f. Precisione, Distinzione, te; Sopra tutto ; In preferenza.
PRATICO O PRATICANTE D'UN MEZA, Prati- Esattezza. PREFETIZIO, add. Del Prefetto, Agg. Di
cante ; Apprendista , Giovane iniziato nel- PRECISISSIMO, Assai preciso ; Determi- cosa attenente al Prefetto.
la professione del Foro o della medici- nuto . Cancelleria Prefettizia, dicevasi sotto il
na etc. PRECOZIA, s. f. pronunziata colla z aspra, Governo Veneto alla Cancelleria del Pre-
PRATICO DE CHIRURGHIA, Giovane di me- benchè altri dicano PRECOSSIA, Voce del più fetto, detto volgarmente CAPITANIO .
dicheria, dicesi allo Studente e Ministran- basso idiotismo, ma comune nel volgo Vene- PREFETO (coll' e aperta) s. m. Prefello,
te di Chirurgia. ziano, e specialmente fra le donne, corrot- Titolo d'uno de'primi Magistrati dell'anti-
PRATICO DEL MONDO, Accivettato, Uomo ta, come pare, dal latino Percussio, onis, ca Roma, che la governava nell'assenza de'
cui il proprio pericolo abbia reso accorto che ha luogo nel seguente dettato : PAR Consoli e degl'Imperatori .
Egli è putta scodata ; Egli ha scopato più CH'EL CASCA DA la precozìa, Pare ch' egli Prefetto era anche Quello, che ai tempi
d'un cero ; Egli ha pisciato in più d'una cada dalla percossu , o a dir meglio, Pare veneti chiamavamo volgarmente, ed anche
neve ; Egli le sa. ch'egli sia percosso ; e si dice di uno che negli atti pubblici , CAPITANIO , in alcune
SERVIRSE DEI PRATICHI, E'val più un traballi, cioè che nel camminare ondeggi Città dello Stato ; uffizio ch'era sostenuto
colpo di maestro che due di manovale, per debolezza e mal si regga sulle gambe, da un patrizio, come a Padova, Vicenza ,
cioè È più utile servirsi delle persone pra- a simiglianza di quello che percosso gra- Verona, Brescia, Bergamo. Le sue attri-
tiche, benchè la spesa sia maggiore, che del- vemente sul capo stia là per cadere ben- buzioni, la Cancelleria ed i suoi Ministri
le ignoranti . che cerchi di sostenersi. Dicesi pure nello chiamavansi Prefettizii, distinti dai Pre-
PRATIVO, add. Campo a prato ; Campo ac- stesso sentimento, EL CAMINA CHE PAR CH' torii che appartenevano al PODESTÀ.
concio a fieno. V. PRA. EL GABIA LA PRECOZIA. Sotto il cessato Governo Italico il Pre-
PRE, Prete. PREDEDÙR, v. Prededurre, T. Leg. e va- fetto era il primo Magistrato d'un Diparti-
PRE MOCOLO, detto per ischerzo, e vale le Diffalcare anteriormente, Dibattere a mento o sia d'una Provincia del Regno , le
Abbatino, Piccolo Prete. V. ZAGO . preferenza, Sottrarre prima. V. PRECAVAR. cui attribuzioni erano però solamente am-
PRE LESSA, detto pur per ischerzo , è lo Quindi Pre deduzione. ministrative. Ora si chiama Delegato pro-
stesso che ABATE CANOLA. V. ABATE . PREDIAL, s. f. Prediale, dal lat . Proe- vinciale ; ed ha ad un di presso le medesi-
PRE PIERO, Prete Pero, nome proprio dium , che vale Tenuta, Possessione . Ter- me attribuzioni.
per Prete Piero, di cui si dice che insegna- mine di nuovo uso qui introdottosi col Go- ❘ PREFÈTO, Voce bassa, detta da alcuni in
va a dimenticare. verno Italiano, e intendesi comunemente vece di Perfetto, come dicono PERFETO in
PREALEGÀ, add . T. ant . Predetto ; Sud- l'Aggravio pubblico che si paga dai possi- vece di Prefetto.
detto ; Sopraddetto , Suprallegato. denti di beni stabili alla Cassa dello Stato, PREFISSO, add. Prefisso , cioè Stabilito,
PREAMBOLO, s . m. Preambolo o Pream- che sotto il Governo Veneto dicevasi Com- Determinato. Tempo o Giorno prefisso.
bulo ; Prolegomeno e Proemio, La prima patico per i campi e Casatico per le case. NOL GA TROVA QUEL CH'EL S'AVEVA PRE-
parte dell'orazione o d' altra opera, che di- V. CENSO. FISSO IN TE LA SO TESTA, Non ha trovato
cesi anche Prologo e Prolago . PREDICA, 8, f. Predica . ciò ch' egli erasi immaginalo di trovare o
PREAMBOLI, che altri dicono PRECANDOLA PREDICA A BRAZzı, Sciabica , Predica fat- ciò che aveva creduto o supposto.
(forse dal barb. Precumen) Lungagnola ; ta al minuto popolo e non istudiata. V. in PREGAI O PREGADI, s . m . sing. e plur. , che
Lunghiera ; Stampila ; Bibbia ; Carle- BRAZZO e Predicar . vale Pregati. Così chiamavasi il Senato
ria, Discorso lungo e noioso. Vi corrispon- FAR UNA PREDICA A UNO, Fargli una cor- Veneto, con nome vernacolo dall'antico uso
dono nel senso nostro Seccaggine ; Noia ; rezione, una predica, vale Correggerlo, che il Doge mandasse a pregare o richiede-
Fastidio. Ammonirlo. Dicesi anche Fare una pre- re alcuni patrizii a sua scelta di convocarsi
PREAVİSO , s. m. Avviso anticipato, Av- dica ovv. una sciloma ad alcuno, che vale presso di lui per consultarli negli affari di
vertimento che previene un' epoca qualun- Parlargli lungamente o per avvertirlo d'al- Stato, quando egli aveva grandissima auto-
que, Avviso dato prima. cuno errore, o per persuaderlo a dover di- rità. Riformala però la dignità ducale in al-
PREBE, s . f. dicesi dagli idioti per Plebe. re o non dire, fare o non fare alcuna cosa . cune correzioni di governo seguite nel se-
PRECANDOLA, V. in PREAMBOLO. PREDICAMENTO , s . m. Vociferazione ; colo XIII, venne instituito un Senato per
532 PRE PRE PRE
simili consultazioni, che continuò nondime- tende riferibilmente al costume e alla con- Preopinare, e vale Che opina diversamente.
no a dirsi PREGADI O PREGAI, Colla presi- dotta morale, quanto all'opinione o alla ma- Dicesi nell' uso (anzi si scrive come termi-
denza del Doge, eleggibile in numero di niera di pensare o di credere di quel tale di ne d'ufficio) Preopinante a quel Consi-
sessanta d'anno in anno dal Maggior Con- cui si parla . gliere o simile, che, discutendosi nel con-
siglio, ed a cui in progresso furono attri- Pregiudizii criminali, ora si dice e si siglio un affare, opina diversamente dal Re-
buite le materie politiche , economiche e scrive dopo il Governo Italiano, e s'intende latore.
militari. V'ebbero in seguito degli altri si- Le colpe criminali antecedenti, le cui me- PREOPINAR, v. Preopinare, T. di pratica
stemi, onde a' tempi nostri il Pregadi era morie si trovano ne ' registri de ' pubblici formato dal latino Prae e Opinari, che va-
composto di circa 300 membri, cioè dal offizii ; e quindi si dice e si scrive Pregiu- le Opinare o Pensare diversamente di un
Doge da 9 Procuratori di S. Marco ; da dicato per Già colpevole o altra volta pro- altro .
dieci membri del Consiglio de'dieci : da sei cessato. PREOPINAZION, s . f. Preopinazione , T.
Avvogadori di Comun, cioè 4 attuali e due PREGO, s . m. Lo stesso che Preghiera, V. di pratica, e vale Opinione preferita.
usciti da 4 Censori, due attuali e due di PREINTENDER, v. Subodorare , Risapere PREOSTO, s. m . Prevosto e Preposto, Di-
rispetto ; da 60 Senatori detti del Consi- una cosa astrattamente . gnità Ecclesiastica.
glio di pregadi ; da 40 della Quarantia cri- PRELODATO, add. Termine di nuovo uso Deventar preosTO. Imprevostarsi, Es-
minale ; da 13 altri membri de' Magistrati nelle scritture pubbliche, come a dire So- ser fatto prevosto.
senatorii ; finalmente da 55 altri occupati pra lodato nel sign . di Suddetto ; Soprad- PREOSTÙRA, 8. f. Prevostura o Preposi-
nelle Magistrature dette Sorro PREGADI, detto, e si riferisce a Persona sopra nomi- tura e Propositura , Ufizio e Giurisdizione
cioè Aspiranti al Pregadi, alcuni de' quali nata. del Prevosto.
v'intervenivano senza voto. Le sedute del PRELUDIO, s . m. (dal latino Praeludium) PREPARAR, v. Preparare ; Apparecchia-
Senato si facevano nelle ore pomeridiane e Pronostico ; Segno ; Indizio, e dicesi per re ; Ammannire .
ne'giorni di govedì e di sabbato . lo più in mala parte. PREPARAR LA TOLA, V. PARECHIAR .
PREGADI DE EXPULSIS , chiamavasi quando CATIVO PRELUDIO, Cattivo segno ; Catli- PREPARARSE A LA MORTE, Acconciarsi del-
si trattava di affari politici interessanti la vo indizio. l'anima, Prepararsi a morir da Cristiano.
Corte di Roma o di affari ecclesiastici, nel PREMER, v. Premere o Calère, cioè Aver PREPOSSIDE , s. f. Idiotismo per Probo-
qual caso erano espulsi dal consesso tutti premura, Curarsi, Importare --- ME PREME scide o Tromba, Il naso o tromba dell'Ele-
que' Membri che avevano relazioni di pa- O NO ME PREME, Mi cale o Non mi cale. fante.
rentela determinate con Vescovi, con Car- LA GHE PREMEVA ASSAE, Gli stringevano PREPOTENTE , add. Prepotente, in buona
dinali o col Pontefice, per rimuovere l'in- i cintolini, cioè Gli premeva o importava lingua dicesi a Quello che può più degli al-
fluenza degli Ecclesiastici detti PAPALINI , e molto. tri, Superiore agli altri in potere .
mantenere inviolato il segreto nelle pubbli- PREMER, dicesi nel sign . di SPENZER , V. Noi nell' uso del parlar fam . intendiamo
che deliberazioni. PREMER LA BARCA, T. de ' Barcaiuoli, Vol- Soperchiante ; Tracotante ; Violento, Che
RESTAR DE PREGAI, V. RESTAR. gere la barca a mano sinistra, V. STA- usa soperchieria, che sopraffa - Appalto-
PREGAI. Vedasi in ZoNTA. LIR e SIAR. ne, dicesi Quello che sopraffà colle pa-
PREMER era anche Termine usato ne'tem- role.
PREGAR, v. Pregare o Priegare.
FARSE O NO FARSE PREGAR O TIRAR PER EL pi del Governo Veneto. Dicevasi UN PREME PREROGATIVA, s . f. Prerogativa , Privi-
TABARO, Farsi o Non farsi troppo strac- L'ALTRO, quando in certi casi di elezioni a legio, Esenzione.
ciare i panni o la cappa ; Tirare o Non pubblici ufizii, rimasti superiori di voti tra PREROGATIVA, nel parlar fam. si dice an-
tirare pel ferraiuolo , valgono accettare o altri aspiranti due Patrizii, non però oltre che per Particolarità ; Singolarità ; Pro-
Non accettare l'invito. la metà de' votanti, erano riballottati que- prietà ; Inclinazione ; Vizio ; Tendenza.
sti due uno contra l'altro con due sole ur- PRESA, 8. f. Presa, dicesi per Parte onde
BRAVO DA PREGAR, Pregativo , Che sa
pregare. ne o bossoli, onde uno di essi era necessa- si prende in mano alcuna cosa fra le polpa-
EL ZAGO CHE PREGA PER EL PRETE , V. riamente superiore di voti all' altro , ed era strelle delle dita, come Presa di tabacco ;
PRETE. come si dicesse Uno caccia l'altro. Presa di cannella , di pepe etc. ·Prese-
LA PREGO O LE PREGO, Maniera vernaco- PREMÈTER, v . usato dalla bassa gente nel rella è il dimin. --- Pizzico o Pizzicotto,
la e Specie d'intercalare di chi facendo un sign. di Permettere. Quella quantità di cose che si piglia con la
discorso richiama l'attenzione dell' ascol- PREMETÈME CHE VE BASA LA MAN, Permet- punta delle dita.
tante, quasi che dica, La prego d' atten- tetemi ch'io vi baci la mano . PRESE DEL CAN, Guardie , diconsi i Denti
zione ; Attenzione a ciò che son per dire PREMINIR, v. Pagare il fio ; Scontare ; lunghi o Zanne del cane, cioè Que' denti
o simili. Digerir i buoni bocconi, Far penitenza for- grandi e un po'curvi, una parte de' quali
PREGO DIO De deventar oRBO O DE MORIR, zata. gli esce fuori delle labbra. Quindi Azzan-
SE MAI PIÙ VAGO IN QUEL LOGO, Fo prego o PREMIO, s . m. Premio o Guiderdone. nare, Pigliare o Strignere colle zanne ;
priego a Dio che mai più andrò in quella FAMOSO DA PREMI, Vincipremi, Agg. a Azzannato, preso colle zanne e bucherato
casa, Maniera di protestazione con giura- Chi nelle gare e competenze suol riportare o sforacchiato colle zanne.
mento. il premio. Far presa, Appigliarsi, Attaccarsi, e di-
PREGIUDIZIÈTO , s . m. Nocumentuccio, PREMORIR , v. Premorire, Morire avanti , cesi dell' Assodarsi insieme nel rasciugarsi
Piccolo nocumento o danno. e quindi Premorienza , Morte accaduta pri- muri, calcina e simili, e questo cotale as-
PREGIUDIZIÈVOLE, add. Pregiudizioso ; ma. V. in MANCAR. sodamento è pur detto Presa.
Pregiudicativo ; Pregiudicante ; Pregiu- PREMUNIR, v . Premunire, e nel neut . PRESA, diciamo per Preda, cioè di Quel-
diziale. pass. Premunirsi, Mettersi in precauzio- le che fanno i corsali in mare. Così pure si
PREGIUDIZIO, s . m. Pregiudizio, Danno, ne. dice Presa d'uccelli o di pesci, cioè di
discapito. PRENCIPE, V. Dose . quelli che si pigliano cacciando, uccellando
Pregiudizio, dicesi anche nell' uso ver- PRÈNDESE, lo stesso che PRINDESE, V. o pescando. V. PICHIATA.
nacolo per Opinione pregiudicata , ovvero PRENDITOR, s . m. detto anche CASELANTE, Presa di terra, si dice d' una quantità
per Opinione falsa ricevuta per educazione Ricevitore del lotto, Quell' Ufiziale che ri- determinata di terreno.
o per inconsiderazione. ceve le giuocate del pubblico Lotto ed esi- PRESENTAZION IN OFIZIO, dicevasi in
Avere de'pregiudizii. Questa espressio- ge i danari da'giuocatori . T. del Foro civile ex-Veneto all' Atto lega-
ne può avere due significati, e tanto s' in- PREOPINANTE, verbale add. e sust. di le, con cui un Patrocinatore dichiarava di
PRE PRE PRE 535
assumere la difesa d' una causa. Ora forse PRESONIERA, s . f. Prigiona ; Carcerata. Presidente o Il Presidente stesso come ma-
direbbesi Alto d'insinuazione. PRESSA, 8. f. Pressa ; Prescia ; Fretta ; gistrato. V. PRESSIDIAL.
PRESENTE, add. Presente ; Astante, va- Affrettamento. PRESSÙRA , s . f. Pressatura , Incalzamen-
le Assistente, contrario d'Assente. IN PRESSA, Modo avv. In fretta ; In pre- to , Fretta, Sollecitazione. V. PRESSA.
PRESENTE A SE STESSO, Conscio di sé, scia, Frettolosamente. PRESTARSE , v. Adoperarsi ; Impiegarsi;
Consapevole di sè stesso e delle sue azio- PIÙ CHE IN PRESSA O PIÙ CHE DA PRESSA, Operare.
ni. Detto fam. e a modo avv. Più che presto ; PRESTIO, s . m. Prestitu ; Prestito ; Pre-
LO CHIAMERÒ A LA PRESENTE, dicesi dagli Più che in fretta ; Ha più frella che chi sto ; Prestanza ; Imprestanza , L'atto del
idioti, e vale Lo chiamerò in presenza muor di nolle, Prov. che si usa per espri- prestare - Prestazione , dicesi l'Imposi-
di etc. cioè personalmente presente. mere la grandezza e la premura dell' af- zione di danari. V. IMPRESTIO .
AL PRESENTE, detto avverb. Per al pre- frettarsi. ESSER IN PRESTIO, Stare a pigione , Di-
sente ; Presentemente ; Per ora ; Di pre- FAR PRESSA, Pressare ; Far fretta ; Sol- cesi per metaf. Delle cose malfatte o fuori
sente. lecitare ; Affrettare . V. SPESSEGår . del proprio luogo ; o anche di coloro che so-
A L'ORA PRESENTE, V. in ORA. FAR LE COSSE TROPO IN PRESSA, V. COSSA. no malsani , e non pare che sieno per cam-
In sti presenti aNI, dicesi da alcuno, co- FAR UNA COSSA DA LA MALA PRESSA, Fur par molto. Andate e sforzatevi di vivere,
me si legge ancora in un sonetto del fu Ab- che che sia più che in fretta , più che pre- che mi pare, anzichè no , che voi ci stiate
bate Labia, e vuol dire In questi anni ; In sto. a pigione, si tisicuzzo e tristanzuol mi
questi tempi ; Ne'tempi odierni. LE COSSE FATE IN PRESSA NO LE VA BEN, parete. È un di quei che al mondo sta a
PRESENTIN (coll' esse dolce) s . m. Stra- La cagna frettolosa fa i catellini o i mu- pigione.
diere, Colui ch'è a' luoghi del Dazio, e fer- cini ciechi, e dicesi di Chi per troppa fret- DOMANDAR O TOR IN PRESTIO, Accattare ;
ma le robe per le quali dee pagarsi la ga- ta fa male alcuna cosa ; O quando s'avver- Chiedere ; Prendere in presto o a pre-
bella. Stradieraccio n'è il peggiorativo . te alcuno che vada nelle sue operazioni trat- stilo.
PRESENTIN, in altro sign . dicesi per Pre- tenuto e non corra a furia - Spesso la DAR IN PRESTIO, Preslare ; Dare in pre-
sentuccio o Presentuzzo e Regaluccio . fretta ha il pentimento accanto Chi stito o a prestanza .
PRESENZA , s . f. Presenza, Cospetto erra in fretta a bell' agio si pente, detto PRESTO, avv. Presto ; Prestissimo ; Rat-
Uomo di bella o di poca presenza - Ap- proverb. esprimente che Chi opera con fret- to, vale Velocemente, Subitamente.
puriscenza , vuol dire Bella presenza Un ta per lungo tempo si pente dell ' opera- A LA PRESTA, Maniera avv. Alla spaccia-
bel coram vobis fu detto per Uomo di bella to. ta, Presto, Subitamente .
presenza. PRESSAPÙTA, s . f. Prescienza , Notizia FAR PRESTO, Accelerare ; Sollecitare ;
DE PRESENZA, Detto avv. Di presenza , del futuro, ma questa appartiene a Dio. Affrettare.
cioè Sul momento, - in T. di Giuoco, di- Antisapula, vale Cognizione di una cosa Più PRESTO CHE IN PRESSA, Modo avverb.
cesi Di colta, verbigr . Bazzica di colta ; che dee farsi da altri, Notizia anteriore al- Diviatamente ; Speditamente ; Spacciata-
Primiera di colta, A prima vista. l'avvenimento - - Presaputa non trovasi mente ; Prestissimo.
PRESÈPIO, 8. m. Presepio o Presepo e registrato nella Crusca, ma v'è il verbo PRESTO PRESTO, Ratto ratto - E detto
Capannuccia, prop. dicesi di Quello che si Presapere. per eccitamento, Armi armi ; Leva leva ;
fa nelle case e nelle chiese per la solennità CON PRESSAPUTA DEL PATRON, Con anti- Serra serra.
del Natale. saputa del padrone o Con prevenzione NON CUSSÌ PRESTO, Mentosto, Più tardi.
In altro sign. GHE N'È UN PRESEPIO, Ce del padrone, cioè Con notizia anteriore a- PRESTO E BEN NO SE CONVIEN, Presto e
n'è a barili, a bizzeffe, in gran copia. vutane dal padrone. bene non avviene ; Chi pesca e ha fretta
PRESÈTA ) SENZA PRESSAPUTA DE NISSUN, Senza che spesse volte piglia de' granchi, Le cose
s. f. Preserella, Piccola presa.
PRESETINA) alcuno lo presapesse o lo antisapesse. V. fatte con troppa fretta non riescono a bene .
PRESIAR, v . (colla 8 dolce) Voce ant. che SAVER. Fu detto all' opposto Abbastanza presto,
vale Apprezzare ; Prezzare ; Stimare . PRESSIDENTE , s . m. Presidente o Presi- quando bene.
PRESON, s . f. Prigione ; Carcere. de, Colui che presiede o ch'è Capo d'una PRETAR, v. Impretare ; Impretarsi, Far-
PRESON, dicesi per Prigionia o Prigione- adunanza : per lo più si dice di Magistra- si prete .
ria, cioè per lo stato del prigioniero. ti. PRETE, s. m. Prete, Sacerdote secolare .
PRESON, si dice ancora per Prigioniero , LA MUGIER DEL PRESSIDENTE, la Presi- PRETE DA EPISTOLA O DA VANGELIO , Che-
cioè la persona incarcerata , V. PRESO- dentessa o la Presidente. rico a pistola o a vangelo , cioè Ordinato o
NIÈR PRESSIDENZA, s . f. Presidenza , dicesi Suddiacono o Diacono, che sono due dei tre
PRESON IN VITA, Prigione finale : Prigio- nell'uso all'uffizio del Presidente o de'Pre- ordini maggiori .
nia perpetua. sidenti, e talvolta s ' intende figur. il Presi- EL PRETE CHE PREGA PER EL ZAGO, Da
PRESON SECRETA, Secreta ; Burella ; Car- dente medesimo. V. PRESSIDIO. bere al Prete che'l Cherico ha sete ,
bonaia, Carcere angusta ed oscura. PRESSIDIAL 0O PRESSIDENZIAL, add. Quando alcuno chiede per altrui quello che
METER IN PRESON O FAR PRESÒN, Incarce- Del Presidente, Che appartiene all' uffizio e' vorrebbe per sè
rare ; Giungere alla schiaccia o al canto del Presidente. Le voci Presidiale o Pre- NOL XE MAL DA PRETE, Non è mal che il
o al boccone. sidenziale sono di nuova stampa, e si u- Prete ne goda, Prov. e vale Non è mal
NË PER TORTO NE PER RASON NO TE FAR sano comunemente nelle scritture pubbli- di morire ; Non è cosa di somma importan-
METER IN PRESON, Nè a torto nè a ragione che, dicendosi per esempio, Protocollo pre- za.
non ti lasciar mettere in prigione. sidiale ; Nola presidiale o del presi I PRETI SE LA GODE, Ed or ben piove nel-
TOR FORA DE PRESÒN, Scarcerare, dio, per dire Protocollo o Nota del presi- l'orto del Prete, cioè Muor gente assai e i
PRESONIER, s. m. Prigioniero o Prigio- dente. preti guadagnano.
niere ed anche Prigione . A significar ciò PRESSIDIO, s . m. Presidio o meglio in T. FALA ANCA I PRETI A DIR MESSA, V. FA-
dicono i Toscani, Egli ha gli occhi di fer- milit. Guarnigione, Quella quantità di sol- LAR .
ro; Vede il sole a scacchi ; Egli è in do- dati che stanno per guardia d'una fortezza, ROBA DA PRETI, Pretesco , add.
mo Petri ; Sta alle buiose ; Le capre non d'una città o di altri luoghi muniti . PRETENDER, v. Pretendere.
lo possono cozzare ; Egli è stato rasciu- Presidio è pur nuovo termine introdot- PRETENDER D'ESSER BELA, Pretendere di
gato dai birri : Rasciugare, presso i To- tosi col Governo Austriaco in queste pro- bella ; Pretendere di virtuosa, e simili.
scani vale Portar via. vincie, e vale Presidenza, l'Uffizio del PRETENDERSELA, Allacciarsi; Allacciar-
534 PRE PRE PRI
sela ; Allacciarsela via , Presumersi più masi però dal presente Codice criminale salmente stimata, per motivo d'una stra-
del dovere : ma sono maniere antiquate. Austriaco, Abuso della podestà d'ufizio. ordinaria affezione che desta nel nostro cuo-
Tuti pretende D'ESSER QUALCOSSA , Ogni PREVEDE (coll'e stretta) s. m. Voce antiq. re il possesso della medesima. Imprezio-
gatta vuole il sonaglio ; Ogni fiore vuol e vale Prete. sire una cosa , vale Farla crescer di prez-
entrare nel mazzo ; Ogni cencio vuol en- PREVEDER, v. Prevedere ; Antivedere ; ZO.
trare in bucato, Ognun pretende di appa- Antiguardare. DAR EL PREZZO A LA ROBA, V. PREZZȧr.
rire . CHI PREVEDE PROVEDE, Cosa prevista EL BON PREZZO STRAZZA LA BORSA, Le
mezza provvista, Prov. e significa che buone derrate vuolan la borsa, lì poco
PRETENSIÓN, s . f. Pretensione e Preten-
denza . L'uomo si prepara e provvede alle cose che prezzo alletta a comperare.
PRETENSION DE SAVER, Saccenteria; Sac- conosce e antivede, onde anche si dice Uo- NOL GA PREZZo, Non aver pago ; Non
ciutezza, Sapere affettato e senza fonda- mo avvertito mezzo munito -- Piaga un- potersi pagare, Esser di pregio infinito.
mento. tiveduta assai men duole, Prov. Il male PROFERIR PREZzo, V. PROFERIR ,
TUTI GA LE SO PRETENSION, V. in PRETEN- preveduto si sopporta più pazientemente -- PRIA, s. f. Voce ant. Veneta, detta però an-
DER. Carestia prevista non venne mai, e vale cora sul Padovano per Pietra. Da questa
PRETERİO, add. Preterito ; Pretermes- che Chi provvede anticipatamente non sen- voce trae origine PREO (che ora si dice
so, Lasciato fuori, negletto . te i danni della carestia. ASPREO, T. de Pescatori) nel sign. di pie-
PRETÉRITO, 8. m. Preterito ; П di die- PREVEDÚDO , add. Preveduto e Previ tre o luogo pietroso del mare, ove frequen-
tro ; Il deretano ; Il culo. sto, da Prevedere . tano alcuni pesci . V. ASPREO.
PRETÈSA, lo stesso che PRETENSION, V. PREVEGNIR O PREVENIR, V. Prevenire, PRIÀRA, s. f. T. ant. Cava di pietre ; La-
PRETESA e per lo più in plur. PRETESE, vale Anticipare, Venire avanti - Furare pidicina.
dicevasi come termine del Foro civile, nel o Rubar le mosse, vale Prevenire in dire PRIESIO, T. ant. PREZZO, V.
significato di Domanda ; Petizione ; Ra- far cosa che altri prima avesse in pensier PRIMA, avv . Primu ; Primamente ; Pri-
gioni delle Parti liliganti, ed era anche di fare, il che si dice anche Romper l'uovo mieramente ; Avanti ; Innanzi tratto.
usato nel proemio di alcune sentenze : co- in bocca. PRIMA MI E POI ALTRI, Più vicino è il
me ALDIDE LE pretese de le pARTI, che vo- MANDAR A PREVEGNIR, Far antivenire, dente che nessun parente, Prima pensar
leva dire, Sentite le ragioni delle Par- Far arrivare un avviso ad un luogo, prima a sè stesso e poi agli altri. Fu anche detto
li ec. dell'arrivo della persona che fa avvisare. Primo prossimo è sè medesimo , Prov. che
PRETESTA, s . f. dicevasi antic. per Pre- FÈ A MODO MIO, PERCHÈ NO SIE PREVE- si dice per giustificare la tendenza che ha
lesto ; Sutterfugio ; Scusa -- PRETESTE GNDO, Fate a modo mio che qualcun altro ogni uomo al proprio interesse sopra quello
MENDICAE, Pretesti mendicati ; Scuse o ra- non vi furi le mosse o non vi prevenga. degli altri .
gioni di pan caldo o di pannicelli caldi. PREVENTIVO, Preventivo , Voce Lom- PRIMA PER EL so sangue e PO PER I ALTRI,
PRETESTAR, Verbo usato da taluni ed barda in forza di sust . Chiamasi dalle Am- Strigne più la camicia che la gonnella, e
anche scritto, nel sign. di Addur per pre- ministrazioni del Governo il Conto d'avvi- vale che Si ha più riguardo al suo inte-
testo. so delle spese generali ordinarie o straordi- resse o de' suoi, che a quel d'altri.
L'HA PRETESTÀ EL SO INCOMODO PER NO uarie, che occorrono farsi per l'anno ven- MESSO PRIMA, Preposto, Che viene avanti
VEGNIR, Addusse per pretesto il suo inco- turo ; o per qualche opera speciale . quando dovrebbe venir dopo.
modo per non venire. Da questo Preventivo si è veduto scrive- PRIMAGENITURA, s. f. Primogenitura ,
PRETESTO , s. m. Pretesto. re Spesa preventivata o non preventiva- Facoltà del primogenito .
PRETESTI MINCHIONI, Pigliar l'occasione ta, per dire Preveduta o no dal Preventi- | PRIMÀRIO, s . m. Primario dell' Avvoga-
del petrosemolo o pretesemolo ; Addur ra- vo ; e quindi Preventivare. ria, dicevasi al Notaio superiore o anzia-
gioni di pan caldo , Pretesti o ragioni non PREVENZIÒN, s. f. Prevenzione ; Antive- no agli altri di quell'Ufizio. I Primarii eran
sussistenti. V. ANZIN, ENDÉGOLO E DEGOLE. denza . due.
PRETIN, s. m. Pretino, Prete giovane. AVER CATIVA PREVENZION, Esser male PRIMARIOLA, s. f. o PRIMOLA e PRIMAVE-
Pretazzuolo o Pretignuolo, peggior. di prevenuto, Mal disposto, Aver mala opinio- RA, T. de' Fioristi, Fiore di primavera o
Prete, e si dice quasi per mostrare la ne d'altrui, o di checchesia. primo, Pianta che ha le foglie radicali sen-
bassezza o poca perizia di alcuno che sia PREVIO, Specie di Avverbio, che presso a za peziolo ; detta da Linn. Primula offici-
prete. noi corrisponde al Purchè ; Quando ; Se ; nalis. Le sue foglie sono capaci di nutrire
PRETOR, s. m. Pretore, Titolo di antichris- Colla condizione ; Con putto. i bachi da seta, e sono mangiabili crude e
simo ed autorevole Magistrato di Roma , il FAREMO PASE PREVIO CH' EL ME PAGA, Fα- cotte.
quale amministrava giustizia civile e crimi- rem pace, purchè mi paghi, cioè Colla PRIMARIOLA, detto per Agg. a Femmina,
nale definitivamente. condizione d'esser pagato . Primaiuola , Voce Fiorentina , chiamasi
Prelori, si chiamavano non meno li Po- PREVISTO , V. Prevedudo . Quella donna che partorisce la prima volta.
DESTA delle provincie Venete ne'tempi della PREZIAR (colla z aspra) v. (Antic . APRE- PRIMAVERA, s . f. Primavera.
Repubblica, distinti dai Prefetti o sia da' ZIAR) Prezzure ; Apprezzare e Pregiare, BUTAR PRIMAVERA, Vedersi o Sentirsipri-
Capitani. Stimare, Far il prezzo della cosa. mavera, cioè Balenare e tuonare per la
Pretori, ora si chiamano in questo Re- PREZZO, s. m. Prezzo , Valore in danaro prima volta nell'apertura della stagione.
gno Lombardo-Veneto que' Magistrati che delle cose che si vendono e si comprano UN FIOR NO FA primavera, Unu rondine
in ogni distretto sono stabiliti come giudici Pregio vale Stima e riputazione in che si non fa primavera , e vale fig. Un caso non
di prima istanza nelle materie civili e nelle tengono le cose. fa regola.
gravi trasgressioni di polizia . Il loro uffi- PREZZO DESFATO, Prezzaccio , Prezzo PRIMAZIA, s. f. Primato, e intendiamo
zio dicesi Pretura. bassissimo, che più avvilitivamente fu an- Prelazione, Preferimento, Preminenza che
PREVALSO, Prevaluto, add. da Prevale- che detto Prezzaccio disfatto, vil prezzo. altri gode .
re. PREZZO MERCANTIL, lo stesso che PLA- QUELO GA SEMPRE LA PRIMAZÌa, Egli è
PREVARICAZION, s . f. Prevaricazione o TEAL, V. sempre il preferito.
Prevaricamento, Trasgressione o Mancan- PREZZI MINISTERIALI, V. MINISteriali de PRIMISSIMO, Primo, primo, così raddop-
za de'pubblici impiegati, che abusano del PALAZZO. piato ha forza di superl . V. PRIMO .
loro ufizio per colludere colle parti e trar- PREZZO D'AFETO, diciam noi Quando una PERSIGAI PRIMISSIMI, Pesche primalicee ,
ne profitto. Questo gravissimo delitto chia- cosa si valuta più di quello ch'è univer- dicesi di Quelle che si maturano a buon'ora.
PRI PRO PRO 535
PRIMO, Primo, Primiero, add. e sust . ---- VARDARSE DAL PRINCIPIO, Aver cura a!- PRO, Buon pro ti faccia , si dice Per augu-
Primitivo e Primigenio , Primo, che non l'infornare, detto fig. e vale Aver cura di rar altrui bene rallegrandosi di qualche sua
ha origine da alcuno -— Principale ; Pri- cominciar bene le cose. felicità COSSA CHE FA PRO, Proficiente ;
mo; Primario, Quello ch'è superiore agli NO TROVAR NE PRINCIPIO NÈ FIN, Non tro- Nutritivo ; Alimentoso - CATIVO PRO, Μαι
altri. vare o Non rinvenire nè capo nè coda, nè pro cioè Mal effetto -- COSSA CHE NO PA BON
EL PRIMO DEL MESE, Il capomese, che i principio nè fine di che che sia , e fig. Non PRO Esser vigilia di cattiva festa ; Far
Latini dicevano Calenda. trovar modo nè via nè verso di riuscire in quel pro che fa l'erba a'cani ; Forare il
CHI VA PRIMO NO VA SENZA, Chi prima ar- che che sia. go330, Non giovare.
riva prima macina. PRINCISBÈCH, s. m. Metallo del Principe PRO E CONTRA, In pro e in contro Ovv.
LE PRIME XE DEI PUTEI, Chi vince da Roberto, Metallo composto di rame e di ze- Pro e contro, vale In favore e disfavore.
primo perde da sezzo, Dicesi di chi vince lamina. Specie di tombacco di bellissimo co- PROBLEMA, s . m. Problema, Proposizione
le prime partite del giuoco, che perde poi le lore. che si può impugnare e difendere. Quindi
ultime. PRINDESE , s. m. Brindisi, Invito fatto in nel parlar famigliare questa voce è da noi
PORTAR EL PRIMO O AVER EL PRIMO, Ri- bevendo. usata nel sign. di Dubbio o Incertezza .
portare la palma , cioè la vittoria, la glo- FAR UN PRINDESE, Far brindisi ; Propi- SE EL FARÀ BEN O MAL L'È UN PROBLÈMA,
ria. Portare la corona, cioè la precedenza nare, Bere alla salute d'alcuno - Render Se egli sia per riuscire a bene o a male
o il primo vanto fra tutti , e ciò dicesi fra i ragione, Bere secondo l'invito avutone. ella è cosa di dubbio evento COSSA
concorrenti o competitori barcaiuoli nostri PRIOR, s. m. Priore, Colui ch'è nell'uffizio S'ABIA ADESSO DA PAR L'È UN PROBLÈMA, Qual
quando vogano in regata. V. PORCHÈTO . del Prioratico, Capo di alcune corporazioni sia in presente la risoluzione a prendere
Voler ESSER EL PRIMO, Primeggiare. religiose. è problematico, cioè È da disputare, è cosa
CHIAPAR I PRIMI, Prendere la prima man- PRIOR DE L'OSPEAL, Spedalingo e Speda- incerta.
cia, dicesi da' Bottegai. Quando dopo aver liere, Quello ch'è addetto a soprintendere PROCAZZAR, v. Procacciare, Procurare,
aperta bottega vendono la prima loro mer- ad uno spedale. Trovar modo, Provvedere.
canzia, e sogliono dire Io ho fatto la pri- PRIORA DE LE CITÈLE, o simili, Mamma- PROCÈDER , s. m. Procedura , L'ordine
ma fuccenda ; Io ho preso la prima man- na, Donna posta al governo delle Zitelle e de'processi criminali.
cia -- Insanguinarsi, si dice anche in d'altri conservatorii di donzelle . SAVER O NO SAVÈR EL PROCÈDER, Sapere
modo basso del Cominciar a toccar quat- PRISTINO, add. Voce latina ch' era usata o Non saper la creanza o l'urbanità, il
trini. nel Foro Veneto . Nelle cause decise alle procedimento o la procedura, cioè La ma-
A LA PRIMA, modo avv . Alla prima ; Alla Quarantie ed ai Collegi , se la Parte appel- niera di procedere o trattare.
bella prima ; Al bel primo ; A prima fron- lata rimaneva soccombente , poteva, me- PROCEDER, v. Procedere, Derivare, Na-
le ; A prima giunta ; Primieramente diante un atto che dicevasi Costituto dipri- scere, Discendere .
Vale anche nel sign. di Subito. stino, ricominciar di nuovo la causa, e far PROCÈDER BEN O MAL, Condursi ; Dipor-
PRIMOLA, V. PRIMARIOLA. così fino a che fosse pronunziato il giudizio larsi ; Regolarsi o simili, bene o male.
PRINCIPAL, 8. m. Principale, Titolo che i di conferma. PROCEDIBILE, add. T. del Foro ex Vene-
Garzoni delle nostre Botteghe o i Fattorini PRIVATISTA e nel plur. PRIVATISTI, add. to, Ammissibile in giudizio, e s ' intendeva
de negozii usano dare al loro Padrone . masc. che talora ha la forza di sust . ed è Atto .
EL MIO PRINCIPAL, Il mio padrone , che voce dell'uso specialmente nella Università PROCEDIBILITÀ, s. f. Procedibilità, Voce
vale il proprietario del Negozio, il padrone di Padova. Chiamasi PRIVATISTI quegli Stu- usata dal Foro ex Veneto, Verbale di Pro-
di bottega. denti delle leggi, che matricolati sono am- cedere, e vale Ammissione in giudizio.
PRINCIPALITÀ, s . f. Superiorità; Maggio- messi a fare il corso legale sotto la direzione PROCEDIESTO , T. ant . e vale Proceduto,
ranza ; Primato . d'un privato maestro, autorizzato però dal add. di Procedere . Ora dicesi PROCEDÙDO .
ESSER IN PRINCIPALITÀ , Essere nel pri- Governo ad insegnare, salvi gli esami pub- PROCEDURA, s. f. Procedura, Maniera di
mato o Essere il principale, che vale Il blici due volte all'anno, a'quali siffatti stu- procedere e di trattare.
superiore degli altri in un uffizio com'era, denti debbono sottoporsi nella Universi- Processura , vale l'Ordine de'processi .
per esempio, ai tempi Veneti il Cancelliere tà. PROCESSO, s . m. Processo.
verso i suoi Coadiutori. PRIVATIVA, s . f. Privativa , Voce dell'uso , FAR UN PROCESSO A UNO, Processar uno,
PRINCIPIANTE , add. Principiante ; Prin- che potrebbe anche dirsi Privilegio esclu Sottoporre un imputato ad inquisizione cri-
c piatore, Che principia. sivo, cioè Privilegio di diritto di godere minale, od anche politica.
Tirone o Novizio, dirassi ad Uomo che d'un dato benefizio qualunque , che esclude FAR UN PROCESSO ADOSSO A UNO, Far i
sia poco esperto in una tal cosa. ogni altro godimento dello stesso diritto. E conti addosso ad uno, Dirne male.
COSSA DA PRINCIPIANTE, Imparaticcio , quindi Privativamente, vale Con priva- PROCESSO VERBAL , Processo verbale ,
Agg. di cosa ad opera eseguita da un prin- zione o esclusione di altri. Privative chia- Francesismo ch' era usato da noi sotto il
cipiante. mansi in termini di Finanza le derrate del cessato Governo italico negli atti pubblici,
PRINCIPIO, s. m. Principio e Principia- tabacco, del sale e della polvere da schioppo, che i Lombardi dicono Protocollo , e chia-
mento, Cominciamento d'alcuna cosa. perchè la vendita loro è di pubblico diritto masi un Atto publico qualunque che attesti
BON PRINCIPIO E CATIVO FIN. Le susine esclusivo del Principe. un fatto positivo.
mi diventan bozzacchi , Principio buono, PRIVATO, s. m. Privato, Contrario di pub- PROCLAMA, s . m. Proclama. Si chiamava-
fine cattivo CATIVO PRINCIPIO, Incomin- blico, e vale Particolare, persona privata : no con tal nome sotto il Governo Veneto
cialgia, Imperfetto e tedioso incomincia- dicevasi sotto il Governo Veneto per oppo- gli Editti de' Magistrati che pubblicavansi
mento. sto al Patrizio che riputavasi persona pub- per lo più colle stampe e si affiggevano.
DAL PRINCIPIO AL FIN, Dall' uovo alle blica. PROCLAMAR, v. Proclamare, Pubblicare
frutta; Da imo a sommo ; Dall'a alla ze- PRO , s. m. Censo ; Interesse ; Merito , ad alta voce. Bociare ulcuno su per la piaz-
ta; Dall'alfa all'omega. Frutto che si paga sul danaro o capitali che za, supe'canti, Palesar pubblicamente cosa
EL PRINCIPIO XE EL PIÙ DIFICILE , Il più si negoziano. segreta, per lo più a biasimo altrui .
tristo passo è quel della soglia ; Il più DAR SOLDI A PRO, V. CENSO. PROCLAMAR UN RE, Proclamare o Sulu-
duro passo che sia è quel della soglia , Pro, dicesi anche da noi per Giovamento, tare un Re, Riconoscerlo per Sovrano
dicesi fig. e vale La difficoltà sta nel prin- Utilità. Acclamare, vale Fare applauso o Eleggere
cipiare. FAR PRO, Approdare, Esser utile BON per acclamazione.
536 PRO PRO PRO

PROCURAR, v. Procurare Proccurare, PROCURATORA , s . f. Procuratrice, la Quantità grande, Moltitudine, Sequenza di


Cercare, Procacciare . Fem. di Procuratore. che che sia.
Procurar de stUDIAR, Fare di dar opera PRODEZZA, 8. f. Prodezza, Valore, Bra- PROFLUVIO DE CARTE, Sequenza di car-
allo studio, vale Accudire, Attendere . vura. te, T. di Giuoco, e dicesi Quando vengono
PROCURARSE DEL GUADAGNO, Procacciar- OH CHE BELA PRODEZZA ! Bella valenteria in mano le carte migliori e più utili.
si; Approcacciarsi ; Far proveccio. o valentia che tu hai fatto ! Detto ironica- PROFLUVIO DE PAROLE, Profluvio o Ab-
PROCURARSE L'AMOR DE QUALCÙN, Accat- mente. bondanza di parole - - Fiume del parla-
tarsi; Cattivarsi ; Procacciarsi, o Pro- PRODIGAR, v. Prodigalizzare, che dicesi re ; Fiume d'eloquenza , vale Copia di
cacciare la benemerenza altrui, siccome anche Scialacquare, Gettar via il suo iau- dire .
dicesi anche Accattarsi l'odio di alcuno. tilmente spendendo o donando . PROFONDO, add. Profondo.
PROCURATIE , s . f. Chiamavansi ne' tempi PRODUR, v. Produrre, Generare, Creare. OMO PROFONDO, Uomo dottissimo , scien-
Veneti e chiamansi tuttavia li grandiosi edi- PRODÙR, in T. For. noi diciamo nel si- ziato, versatissimo in qualche scienza .
fizii o sieno le abitazioni dei nove Procura- gnif. di Presentare ; Recare ; Portare, e Sotto questo signif. si ha nel Dizionario
tori di S. Marco, le quali esistono lungo la s' intende ricorsi , carte ecc . delle voci barbariche di Du Cange, Pro-
gran piazza, distinde in PROCUratie Vechie PRODUZIÓN, s . m. Produzione ; Produci- fundi el periti doctores in phisica etc.
e PROCURATIE NOVE. Le vecchie furono edifi- mento, Generazione . PROFOSSO, s . m. Prevosto, T. Milit. UG-
cate poco dopo il 1365 ; vendute poi per le PRODUZION DE CARTE, Presentazione di ziale che ha l'incarico di vegliare al buon
urgenze della Repubblica quando nel secolo memoriale, di scrittura, di petizione ecc. ordine del campo e de' quartieri . È chia-
XVI essa era in guerra col Turco ; ed ora PROFAZZA, Locuz. triviale, Buon pro vi mato da aleuni, ma impropriamente , Pro-
sono possedute da' privati . Finita la guerra faccia, Maniera di salutare chi mangia, o fosso.
PROFUMATAMENTE, avy. PAGAR PRO-
di Candia e ristorato l'erario pubblico, ven- di rispondere ad un brindisi.
nero sostituite ed erette al medesimo og- PROFERIR, v. Proferire o Profferire, Pro- FUMATAMENTE, Pagare profumatamente o
nunziare. profumatissimamente , vale Pagare pun-
getto le Procuratie dette quindi nuove, co-
minciatesi nel 1580, e finite nel 1590. Que- PROFERIR LE PAROLE BEN, Scolpir le pa- tualmente, esuberantemente. --- Pagare
ste furono poscia dopo la nostra rivoluzione role, Pronunziar bene. Il suo contrario è profusamente, vale Sovrabbondantemente,
politica convertite a palazzo reale. Ammazzar le parole, cioè Proferirle male . prodigamente.
Quando si dice UNA PROCURATIA, sempre PROFESSA, s . m. Professa, Monaca che PROFUMÈGAR, v. Profumare, Dar odore
s'intende un' abitazione delle Procuratie ha fatto professione in un monastero . di profumo .
vecchie . PROFESSA, diciam noi in forza di sust. per PROFÙMEGO 0O PROFÙMO, 8. m. Profumo,
PROCURATOR, 8. m. Procuratore o Man- Professione o Atto di professare una reli- che dicevasi anticamente Profumico, Tut-
datario, Quello che amministra gli affari gione - FAR LA PROFESSA, Far professio- to quello che per delizia o per medicina
d'un altro. ne. s'abbrucia o si fabollire, per aver odore dal
Procuratori di S. Marco, Prime dignità | PROFESSAR, v. Professare , Far profes- suo fumo.
della Repubblica Veneta dopo il Doge nel- sione. Detto talora per SUFOMIGIO, V.
l'ordine del patriziato. Nove erano li Pro- PROFESSAR , nel parlar fam. si dice nel OH CHE PROFUMO ! Dicesi talvolta scher-
curatori, tre detti alla latina de supra, o sign. di Sostenere ; Asserire - TIZIO PRO- zevolmente per Oh che puzza ! Oh che fe-
sia della Chiesa di S. Marco, tre de citra, FESSA D'ESSER INOCENTE, Tizio sostiene , as- tore !
cioè di Qua del canal grande, e tre de ultra, serisce, pretende e simili, d'esser inno- PROGETANTE ) s . m. Proponitore e Pro-
cioè Oltre il canal grande . Ognuno di essi cente. PROGETISTA ) ponente, Agg. di Colui
godeva, vita sua durante, una pubblica de- PROFESSOR, s. m. Professore , Maestro che propone o mette in campo il soggetto
corosa abitazione in una delle così dette di qualche arte o scienza -- Professora, di- di cui si vuol discorrere, L'autore del pro-
Procuratie nuove sulla piazza ora state con- cesi alla femmina. getto, che può anche dirsi Specu'atore.
vertite a palazzo reale . Avevano anche PROFESSOR DE BO O DE UNIVERSITÀ, Pro- Detto in mala parte, Instigatore ; Cu-
a' giorni nostri per onoranza l'antico titolo fessore ; Lettore ; Cattedratico o Catle- po; Seduttore ; Autore, direbbesi di Chi
pubblico di MISSIER ; non potevano interve- drante, Colui che sulle pubbliche cattedre macchinando un delitto, ne proponesse l' e-
nire senza speciale licenza al Maggior Con- dell'Università legge e insegna le scienze . secuzione a'compagni.
siglio ; ed avevano il dovere fra le loro at- PROFETA, s . m. Profeta, Indovino. PROLOGA, s . f. Proroga, Dilazione .
tribuzioni, di far la guardia mentre durava PARER UN PROFETA, Parere un indovino , PROLONGA (coll' o stretto) s . f. dal Fran-
la riduzione dello stesso Consiglio, stando Dicesi quando uno predice quello ch'è poi cese Prolonge , T. Mil. Lunga, Nome par-
essi nella loggetta so'to il campanile di S. succeduto. ticolare d'una Fune, la quale unisce l'a-
Marco , onde presiedevano alle guardie de- PROFETIZAR, Profettare o Profeleggiare vantreno al pezzo di campagna , nelle ope-
gli Arsenalotti , delle quali il palazzo pub- e Profelezzare, Predire le cose future, Va- razioni di battaglia.
blico era guarnito . ticinare. PROLONGAMENTO , s . m. Prolungamen-
Procurator Fiscale, dicevasi ne' tempi | PROFLIGÀ, add. latinismo . Voce usata nel to ; Prolungazione . L'atto del prolunga-
veneti al Patrocinatore del Fisco. discorso dalle persone colte e specialmente re.
Regio Procuratore , sotto il cessato Go- dai forensi che scrivono Profligato nel suo PROLONGAR, v. Prolungare o Sprolun-
verno italico, chiamavasi quel Magistrate vero significato di Abbattuto ; Prosternato ; gare, Differire, Portare in lungo.
dell' ordine giudiziario distinto ed autore- Oppresso ; Rovinato PROFLIGA PA DI- PROMETER, O IMPROMETER, V. Promettere.
vole, che risedeva presso ogni Corte e Tri- SGRAZIE, Oppresso o Abbattuto da disgra- PROMETER STA PER MANTEGNIR , Maniera
bunale di giustizia, come delegato a nome zie. fam . Ogni promessa o promesso è debitu,
del Re ad invigilare sull'esecuzione delle PROFLIGÀR, v. Voce latina usata qui nel Quando si vuol ricordare altrui che man-
leggi, e sul mantenimento dell'ordine nella discorso dalle persone colte, ma specialmen- tenga quel che ha promesso ; simile all'al-
decisione degli affari criminali e civili. te dai foreusi nel proposito di stato econo- tro, Chi promette in debito si mette.
Chiamavansi a'tempi Veneti PROCURATORI mico, dicendo per esempio e talora scriven- EL PROMETER XE LA VIZILIA DEL DAR, I
li due Agenti delle Monache di S. Zaccaria e do ECONOMIA PROFLIGATA per dire abbattuta promettere vuol dir dare , Prov. che av-
di S. Lorenzo, i quali avevano diritto per o rovinata. Così PROFLIGARE IL SUO STATO vertisce ad essere alquanto ritenuti nelle
una maggiore distinzione di portare la ve- per Rovinare o Impoverire. promesse, perchè la promessa porta il de-
sta patrizia quando fungevano il loro uffizio. PROFLUVIO, s . m. Filatėra o Filattera, bito di dare.
PRO PRO PRO 537
EL VERBO PROMETER NO STA PER MANTE- a conto d' alcuno, Mostrare di voler sem- MAL A PROPOSITO, Importunatamente ;
GNIB, Il promettere non vuol dir mante- pre dipendere. Importunamente ; A contrattempo.
nere. Far delle sue parole fango ; Portar SEMPRE PRONTO A FARVE DEL BEN DOVE A PROPOSITO DE zuche, V. A PROPOSITO.
la fede in grembo, Esser facile a mancar Poss▲, Ogni cosa che mi sia possibile nel DISCORSO MOLTO A PROPOSITO, Discorso
di parola - Dà buone parole e friggi, Det vostro bene sempre intendo di fare , ovv. appropositissimo.
to proverb. plebeo che si dice di Chi pro- M'offro esser sempre pronto ad ogni vo- TORNAR AL PROPOSITO O AL QUIA, Tornare
mette bene e nol fa. stro bene. a bomba o a bottega o alla callaia ; Tor-
PROMETER E NO MANTEGNIR, Chi dà e ri- ESSER IN PRONTO, Essere a filo, in pron- nare in chiave, Tornar al proposito del
toglie, il diavol lo ricoglie ; Chi promette to, in punto, Bello e pronto - Aver cimie- discorso.
e non mantiene, l'anima sua non va be- ro a ogni elmetto, Esser pronto e acconcio PROPRIAMENTE , avv. Propriamente e
ne, Chi promette è nell ' onesto dovere di a tutte le cose e per ogni verso, che dicesi Propiamente o Propio, Veramente.
mantener la promessa. Molti baci e pochi anche Aver ingegno o scienza in conlan- VESTIR PROPRIAMENTE, Vestire polita-
quattrini, e vale, Gran promesse e poche ti ; Aver mantello a ogni acqua ; Avere mente, cioè Con decenza.
esecuzioni. in pronto. PROPRIETÀ, s . f. Proprietà e Propietà,
PROMETER ROMA E TOMA, V. ROMA. SE TI XE PRONTO TI , GNANCA MI NO COGIO- Le cose proprie.
L'è un fio che promete , Egli è un figlio No, Se tu con una mano ed io con due, Se PROPRIETA (che vien dal francese Pro-
o un giovane che promette bene , per dire tu sei pronto ed io più di te. prete) si dice ancora per Decenza ; Civil-
Ch'è di grande aspettativa. VENDER A PRONTI, V. Vender . tà ; Nellezza ; Pulizia , e si riferisce al
A CHI EL LE DA E A CHI EL LE PROMETE, A PRONTUARIO, s . m. T. di Finanza . Voce parlare, al vestire , al trattare - TRATAR O
chi ne da e a chi ne promette , Indica una derivata dal latino, dataci da' Lombardi. VESTIR CON PROPRIETÀ, Trattare o Vestire
persona cui pizzicano facilmente le mani e Chiamasi Prontuario un Libro sul quale a decentemente, pulitamente, civilmente.
di carattere impetuoso e collerico. regola de' Ricevitori di finanza, sta regi- PROPRIO, add. Proprio e Propio, Che at-
PROMISSION , s . f. Idiotismo popolare per strata la tariffa proporzionale del dazio che tiene, che conviene ad alcuno.
voler dir Permissione ; Volere , e s'intende deesi pagare pel vino e altri generi daziabi- PROPRIO, dicesi nel sign . di Decente ;
di Dio. li , secondo la capacità delle botti , delle Convenevole, ed è Agg. di Costume, di at-
PROMISSION DUCAL, Promissione Ducule, barche etc. to esterno, di vestimenti.
dicevasi sotto il Governo Veneto alle leggi PRO NUNC. Termine del diritto criminale PERSONE PROPRIE, Persone civili, e tan-
stabilite dalle correzioni per contenere l'au- ex Veneto. Inibizione di molestia. Seuten- to s'intende col nostro termine le Persone
torità del Doge dentro a certi limiti, che za dubitativa, che assolve l'accusato per di- di condizione tra'l nobile e'l plebeo, quan-
assicurassero la libertà pubblica permanen- fetto di prove, sebbene sussistano indizii to Quelle di costumi nobili e dotate di ci-
te. tali da poterlo richiamare in giudizio nel viltà, di gentilezza e di cultura .
PROMOTOR , s. m. Promotore ; Promoven- caso che si acquistino prove maggiori. Ora Giudici al proprio o alla Corte del pro-
te ; Proponiture, e dicesi talora in mala dicesi Sospensione di processo per difetto prio, Erano una Magistratura giudiziaria
parte. di prove legali. civile di prima istanza, sotto la cessata Re-
Promotori di carità, si chiamano in Ve- PRO OMNI TOTO EO, Maniera latina con- pubblica Veneta, stata istituita nell'anno
nezia quelle persone , che in ogni parroc- servata ancora nell'uso del nostro verna- 1094 sotto il Doge Vitale Falier, col nome
chia sono scelte per promuovere l'eserci- colo, e vale In tutto ; Fra tutto ; Compre- di Giudici del palazzo , composta di tre pa-
zio di beneficenza fraterna e cristiana verso so tutto, e s'allude alle spese . trizii. Ad essa appartenevano i Pagamenti
i poveri raccomandati alla Congregazione PROPINQUO, add. Voce bassa, o idiotismo di dote, le Successioni intestate, le Divi-
di carità, da cui essi Promotori dipendo- Inclinato ; Propenso ; Favorevole - PRO- sioni di fraterne, i Chiamori, i Vadimo-
no. nii etc., ed anche la nomina del Carnefice ;
PINQUO A FAVORIR, Propenso a favorire ;
PROMOTORA, s . f. Promotrice ; Promo- Inclinato. ed era una delle Magistrature dette volgar-
vitrice ; Promovente, La femmina che pro- PROPINQUI, vuol anche dire Congiunti mente ZUDEGADI V.
muove, Distretti di sangue. PRORITO , s . m. Prorito e Prurito dicesi
PROMOVER, v. Promuovere e Promovere , PROPÒNER, v. Proporre ed anche Propo- da noi figur . per Desiderio o voglia gran-
Conferir grado o dignità ad alcuno. nere. de di che che sia, Brama intensa , spasi-
PROMOVER EL CORPO, Smuovere il corpo, L'OMO PROPONE E DIO DISPONE, L'uomo mata.
cioè Cominciare a sciogliere il ventre per ordisce e la fortuna tesse, e vale che I di- PROBITO DE ANDAR DAL CORPO, Stimolo di
iscaricarne le fecce. cacare ME SENTO UN PROBITO DE CAGAR ,
segni dell' uomo hanno bisogno dell'aiuto
PRONOSTICO , s. m. Pronostico e Prono- della fortuna. Non la posso ritenere ; Io quasi mi scon-
sticamento, Giudizio o conghiettura di ciò PROPOSITO , s . m. Proposito, Soggetto, caco, Io mi sento un grandissimo stimolo
che ha da succedere . Motivo. PRORITO DE PISSAR, Stimolo, Gran biso-
PRONOSTICO, dicesi poi dagl ' idioti nel A PROPOSITO, Convenevolmente ; A pro- gno di pisciare. Io mi scompiscio, vale Ho
sign . di Digressione impertinente all'argo- posito, Secondo la materia proposta. gran voglia di orinare .
mento di cui si parla — Coss▲ VEgnìu fora DIR COSSE FORA DE PROPOSITO, Ricorda- PROBITO DA MATO, Capriccio ; Bizzarria ;
CO STI PRONOSTICI ? STE SUL PROPOSITO , Voi re i morti a tavola, detto fig. cioè Dir co- Ghiribizzo; Ticchio, voce bassa . Gli tocca
parlate a sproposito ; Voi uscite di tema se non adattate al tempo ed al luogo. il ticchio, vale Gli viene questa volontà,
o di tuono o dal seminato ; Che cosa ha LA ME VIEN A PROPOSITO , Ella mi cade in questo pensiero.
da fare la luna coi gamberi ? acconcio ; Mi viene in cocca e all' uopo o PROSONTUOSO, add . Presontuoso ; Pre-
PRONTA, s . f. Voce ant . detta per Impron- a bene ; Ella m ' è a taglio ; Mi viene più suntuoso, Colui che presume con arditez-
ta o Impronto, che trovasi usata nelle pro- appunto o a tempo che l'arrosto - QUAN- za di sè medesimo. — Non può il vitello
se del Calmo, e vale Imagine impressa. DO GHE VIEN A PROPOSITO QUELA COSSA, LA e vuol portare il buc, dicesi proverb. de'
PRONTO, add. Pronto, Presto, Lesto. SE DESTRIGA A DARMELA, Quando le viene presuntuosi, i quali inetti per le piccole
PRONTO, diciam noi anche per Puntuale; in destro quella cosa, non indugi a dar- cose son vogliosi di mettersi alle imprese
Esatto, e si riferisce alla Prontezza di fare mela. grandi.
altrui pagamenti di dovere . NOL ME VIEN A PROPOSITO, Non mi viene PROSONTUOSETO, add. Presuntuose/-
PRONTO A OGNI SO COMANDO , Pronto ; Di- a destro ; Non mi viene a mano o a ver- to, a cui corrispondono Procacetto ; Arro-
sposto ad ogni cenno o comando ; Essere so ; Non mi viene in concio. gantuccio ; Saccentino.
Boerio. 68
538 PRO PRO PRO
PROSSENIO, s . m. Proscenio, dicesi pro- PROTON, s. m. Vocabolo di gergo de' Bar- deva alle incombenze che avevano gli Edili
pr. Il Luogo destinato nel teatro agli at- caiuoli, che vuol dire il Diavolo. a Roma .
tori. Noi però nell'uso vernacolo lo dicia- PROTOPAPA, s . m. Protopapasso, Digni- PROVEDITORA, s . f. Provveditrice, La
mo per Aggiunto a quei Palchetti che sono tà e primo Sacerdote del rito Greco , che femmina del Provveditore.
posti sul Scenario o immediatamente vici- corrisponde al Vescovo Cattolico. PROVEDÙDO, add. Provveduto o Provvi-
no ad esso. PROTRÀR, v. Differire ; Ritardare ; Tar- slo.
PROSTINÒ, s . m . Baciabasso ; Inchino dare ; Indugiare ; Mandare in lungo ; PROVENDA, s . f. T. basso de ' Barcaiuoli,
profondo. Questa parola viene dal verbo Procrastinare ; Temporeggiare. che suona Provento . Cosi chiamavasi ai
Proscinò, che in greco antico (ellenico) si- PROVA, s. f. Prova ; Provagione . tempi Veneti quella specie di Mancia, che
gnifica lo adoro, e in greco moderno (ro- PROVA CHE NO GA RISPOSTA, Prova irre- si faceva per antica usanza, anche a' tempi
meico) Io saluto, forse perchè gli Orientali fragabile, Che non si può confutare — LA nostri, dal Doge, dai Procuratori di S. Mar-
sogliono adorare . Essendo dunque questo PROVA DE LE PROVE, La prova del testo è co, dal Cancellier grande e dal Patriarca
saluto per lo più accompagnato d'un inchi- la torta ; L'esperienza chiarisce , Non nuovamente eletti, ad ogni Barcaiuolo de'
no, i Veneziani l'adoperano per indicare un v'è a dubitare. traghetti di Venezia, i quali conseguivano
inchino profondo, e specialmente si usa AVER DE LE PROVE SORA LA BROCA O PROVE dal Doge L. 12.8, dai procuratori e dal Pa-
parlando di Greci o di Turchi . DA SOFEGAR, Impinguare la prova , dicon i triarca L. 8. e dal Cancellier grande L. 6.
PROTESTO , s . m. Protesto, in T. di Com- Legali, ch'è l'effetto della cumulazione o e da tutti in oltre un secchio di vino.
mereio, è uua Intimazione fatta ad un Ban- aumento di prova . PROVENZA (colla z dolce) s . f. T. Mar. e
chiere o Negoziante di accettare una lette- CO LA PROVA A LA MAN, Provatamente. vale Nebbia. V. CALIGO.
ra di cambio tratta sopra di lui , o se l'ha DAR A PROVA, Dare una cosa a prova, PROVERBIO, s . m. Proverbio, che dicesi
accettata di pagarla , altrimenti la cam- vale Vendere sotto condizione di farsi la ancora Detto comune ; Deltato volgare e
biale sarà restituita al traente etc. Di tali prova ; e così Dare a saggio vale Far as- Adagio.
protestazioni era giudice nel Governo Ve- saggiare Dare a mostra ; Dare a sag- PROVERBIO DEI NOSTRI VECHI, Proverbio
neto il Magistrato detto Consoli de' Mer- gio, vale Conceder per mostra. de' nostri maggiori, de' nostri antenati
canti. NO STAR SALDO A LA PROVA , Non istare vale Sentenza che non falla - 1 proverbii
LEVAR UN PROTESTO , Annotare il pro- saldo al martello , detto fig . Non reggere sono sentenze passate in giudicato , che
testo, cioè Protestare giudizialmente con- alla prova. cioè non possono avere contraddizioni .
tro il difetto de'pagamenti delle cambiali. FAR LE PROVE DE NOBILTÀ, Far le pro- Aforismo, è il Termine per lo più usato
COSTITUTO DE PROTESTO, V. COSTITUTO. vanze, si dice del Provare legittimamente da' Medici.
PROTETOR, s. m. Protettore ; Proteggi- e legalmente la nobiltà delle famiglie. OMO DA PROVERBI, Proverbista , Che sta
lore. SE CONOSSE A LA PROVA O VEGNIR A LA sui proverbii .
Aver dei protetÒRI, Aver qualche San- PROVA, Alla prova si scortica l'asino ; Chi PROVÈSE, s. m . T. Mar. Amarra, Fune
to o qualche buon Santo in paradiso, di- asino è e cervio esser si crede, al saltar per cui il bastimento è formato senz ' anco-
cesi metaf. dell'Aver alcuno qualche per- della fossa se n' avvede. Al cimento si co- ra a qualche punto stabile in terra.
sona autorevole che lo spalleggi o proteg- nosce l'uomo. PORTAR UN PROVÈSE, Portar un'amarra
ga. PROVA DEL CAMPO , T. agr . Piaggiuola er- in terra, Portarvi un cavo per tenere il
PROTETÒRA , s , f. Protettrice o Proteg- bosa , Pezzo di terreno fra due filari di viti bastimento fermo a quel luogo .
gitrice, La femmina che protegge . tra campo e campo . PROVETO (coll' e larga) add. Sperimenta-
PROTO, s . m. Proto (dal Greco Protos, PROVA DE LE BARCHE , Prora o Prua, La to ; Abile, Di lunga sperienza .
Primo) Il primo in alcuna arte ma special- parte dinanzi del navilio , opposta alla Pop- PROVETO IN TI ANI, Provetto, Di età ma-
mente in quella de'Muratori. pa ; e dicesi anche Proda. tura o avanzata.
PROTOMURER, Capo Muratore. METER LA PROVA PER EL TAL VENTO, Met- PROVIANDA, s . f. Provianda ; Vettova-
PROTO DE STAMPARIA, Prolo della slam- ter il capo sopra un rombo, Volger la prua glia ; Viveri, Provigioni da bocca ad uso
peria. da quella parte per cui si stima di dover de soldati.
PROTOCOLAR, v. T. di Palazzo, Mettere far rotta . PROVIER, s . m. Prodiero, T. Mar. Quello
a protocollo o a repertorio, Dicesi il regi- DAR LA PROVA IN TERA, Dar capo in ter- che remiga a prora.
stro che si fa nell'uffizio detto del Protocol- ra, vale Legare , Ormeggiare, PROVIN, s. m. Esperienzuccia, Piccola
lo, della presentazione e della qualità e con- A PROVA DE BOMBA , V. BOMBA. prova o esperienza.
tenuto d' una carta o memoriale . PROVAR, v. Provare ; Far prova o pruo- FAR UN PROVIN, Far un'esperienzuccia ;
PROTOCOLÀR, Aggiunto che si dà al nu- va. Tentare.
mero, sotto il quale vien registrata una CHI NO PROVA NO CREDE, Non apprende il PROVIN DA AQUAVITA, T. de' Distillatori,
Carta presentata all'Ufizio del protocollo ; male altrui chi non lo prova. Areometro, Piccolo stromento graduato, il
e quindi Numero protocollare , dicesi nella PROVITE A FAR LA TAL COSSA, Maniera fam. quale, immerso in un fluido , serve a de-
pratica odierna de'pubblici ufizii . di minaccia verso un ragazzo insolente, notarne la specifica gravità : se ne servono
PROTOCÒLO , s. mn. Protocollo, Libro sul Suona ch'io ballerò o ballo, Comincia che i Distillatori per conoscere la qualità del-
quale i pubblici Notai tengono registro cro- io seguirò. l'acquavite, la quale è tanto più specifica-
nologico de loro atti . PROVEDARIA, s . f. Provveditoria , Ufizio mente leggiera, quanto più è pura di parti
In termine moderno di palazzo , chiamasi del Provveditore . eterogenee od acquose.
Protocollo Ogni registro di atto pubblico PROVEDITOR, s . in . Provveditore o Prov- PROVÍN DA POLVERE, T. Mil . Provetto ,
che si fa nei tribunali, che sotto il cessato visore, Che provvede alle cose necessa- Piccolo mortaio di metallo , colla suola
Governo Italico si chiamava Processo ver- rie. parimente di metallo e gettato in un con
bale. Provveditore era uei tempi veneti Tito- essa, col quale si cimentano le diverse qua-
Protocollo degli esibiti , chiamasi in T. lo di Magistrato in varii luoghi esercitato lità della polvere da guerra ZOCOLO DEL
moderno Quell' ufizio pubblico ch' esiste da' patrizii a servigio del loro governo. In PROVIN, Suolo o Suola , Quel pezzo di me-
presso ogni Tribunale ed ogni Autorità am- Venezia v'era la Magistratura de' Provve- tallo che sta sotto il mortaio , e gli serve
ministrativa e militare , a cui si presenta ditori di Comune, composta di tre giudici , come di piede o base.
ogni istanza o atto, che vien ivi sotto nu- instituita per soprantendere la polizia ma- PROVISIÓN, s. f. Provvisione e Provvedi-
mero progressivo registrato. teriale della Città dominante, e corrispon- mento, Il provvedere.
PUB PUG PUL 539
PROVISION, delto in T. Merc. Provvisio- ai tempi Veneti il Governo della Repub- NOL XE UN PUGNO IN TEL MUso, Non è
no, Emolumento che si paga ad un nego- blica. Quindi dicevasi Spese del pubbli- una ceffata, Si dice di chi riceve improvvi-
ziante per danaro sborsato o per opera pre- co ; Palozzo, Beni, Dirithi, Proprietà e samente qualche utilità o in roba o in sol-
stata a favore d'un altro . Dicesi anche Ono- simili del pubblico : cioè della Repubbli- do, di cui si presume gradimento.
ranza mercantile. ca. PUH ! PUH ! Fifi, Interiezione di chi sen-
PROVISIÓN, in T. dell ' ex Governo Vene- PUERILITÀ, s . f. Fanciullaggine ; Bam- te cosa stomachevole.
to, Provvisione o Provvigione, dicevasi bozzaggine, Cosa o atto da fanciullo . PUINÀ, s. f. Ricotta , Fior di siero rappre-
quell'Assegnamento o Soldo annuo vitali- PUFETA, Esclamazione che spiega assais- so col fuoco. Pare che la nostra voce derivi
zio, che il Governo stesso accordava alle Fi- simo la maraviglia e il dispregio, Poffar storpiatamente e sia stata detta per imita-
glie de' poveri Patrizii, ai Segretarii Regi Do ! zione del colore bianco, dal lat . Pruina,
in merito del loro servigio, che oggi dicesi PUFETE, si dice ancora in vece di PONFE- Brina. V. PUINE e NEVE.
Pensione: con questa differenza però che i ' TE, V. NO LA XE UNA PUINA, Non è cosa da git-
Segretarii Veneti godevano il benefizio di PUGIA, s. f. Puglia , ma appo noi Veneziani tarsi in pretelle , cioè Non è cosa facile a
tali provvigioni nell'attualità del servigio vale Cuccagna, Abbondanza, detto fig. dalla farsi, che anche dicesi Non è loppa.
e dopo la giubilazione, laddove i Pensio- fertilità della Puglia, provincia del Regno Man de puina, Mani di lolla o Aver ma-
nati presenti sono in riposo, nè hanno il do- di Napoli. ni di lolla, dicesi in modo basso di chi fa-
vere che di qualche servigio straordinario. PUGLIE, s. f. Brincoli, Voce di dialetto cilmente si lascia cader di mano che che
V. CAPOSOLDO. Italiano. Segni di cui si servono i giuoca- sia.
PROVISIONAMENTO, s. m. Apparecchio, tori in vece di danari. V. PIATO е POSTA. PUINE PADOANE, detto metaf. Il culo ; Le
T. Mil. Quella massa di cose spettanti al- PUGLIÒN, 8. m. T. di giuoco, Girella, Così natiche.
l'armamento ed alla vettovaglia, che si fa chiamasi quella Marca per lo più di osso, PUINE, s. 1. T. de' Fioristi, Maggio o Pal-
in una Piazza minacciata d' assedio, che di- della grandezza d'un tallero, che al giuo- lone di Maggio o Pallone di neve , Arbo-
cesi anche Apparato della guerra ; Appa- co dell' Ombre specialmente, passa da uno scello nominato da' Sistem. Viburnum ro-
rato militare. V. PROVISIONAR. all'altro de' giuocatori per segnare e indi- scum, che produce de'fiorellini bianchi , di-
PROVISIONÀR, v. Provvedere ; Far prov- care quello tra essi che ha la mano. sposti in forma di globo, i quali fioriscono
viste ; Fornire di vittuaglia ; Vetlova- PUGNAR, v. Dar de' pugni ; Cazzoltare ; nel principio di Maggio. I Veneziani li chia-
gliare, Dicesi più comun. d'una Piazza che Dar de cazzotti ; Garontolare. mano PUINE che vale Ricotte, per la bian-
sia in istato d'assedio o di blocco, come lo PUGNARSE su, Fare alle pugna ; Giuo- chezza. V. Neve.
fu memorabilmente la Città di Venezia in care alle pugna. PUINÈR, 8. m. Ricottaio, Che fa ricotta.
ottobre 1813 pel blocco che si prevedeva PUGNO, s. m. Pugno, La mano serrata. PUINÈTA, s . f. Ricottina, Piccola ricotta.
e che avverossi, sofferto dai primi gior- UN PUGNO, Pugno ; Punzone ; Rugiolo- PUINETE, dicesi talvolta per imitazione e
ni di novembre susseguito sino li 20 apri- ne; Cazzotto ; Garòntolo , Offesa o Percos- met. a due Mammelline piccole e bianche.
le 1814 in cui entrarono le truppe Austria- sa di pugno- Frugone, dicesi a Pugno da- PULCRA, s. f. Giacinto doppio. V. GIACIN-
che. to di punta - Sommommo, Pugno dato sot- ΤΟ .
Provvisionare, vale Dar provvisione o to al mento - Sgrugnone ; Sgrugno ; PÙLEGA, s. f. T. de' Vetrai, Pulica o Pu-
stipendio. Sgrugnata, Pugno dato nel viso colla ma- liga ed anche Ampollina ; Vescica ; Boc-
PROVISORIAMENTE, avv. che si dice co- no serrata. ciolina, Bollicina vota che s'interpone nel-
munem . e talora si scrive, Provvisionat- DAR DEI PUGNI, Dar delle pugna ; Bat- la sostanza del vetro.
mente, Per modo di provvisione, Interinal- ter colle pugna. V. RefilÅR. PULÈGIA, s. f. T. degli Erbolai, Puleg-
mente ; Intanto , Fra questo mezzo. DAR DEI PUGNI IN CIELO, Dar delle pu- gio, Specie d' Erba odorosa, che nasce ne-
PROVISORIO, add. Provvisionale ; Tempo- gna in cielo ; Abbaiare o Saettare alla lu- gli acquitrini, coi fiori purpureo-biancheg-
rario ; Temporaneo o Temporale, A tem- na, Fare sforzi inutili. gianti : chiamasi da' Sistematici Mentha
po. FAR I PUGNI, Giuocare alle pugna o al Pulegium.
PROVISTA, V. PROVISIONAMENTO . pugillato o al pugile ; Fare alle pugna, PULESE, s . m. Pulce fem . e nel plur. Le
FAR PROVISTA, vale anche Comperure, Darsi a vicenda delle pugna ― STA COSSA pulci, Insetto noto che punge, il quale è
Acquistar col danaro che che sia per uso FA I PUGNI CO L'ALTRA, Questo ripugna, va- chiamato da'Sistem . Pulex irritans.
della persona o famiglia -- HO FATO UNA le È in senso contrario UNA LEGE FA I FAR LA GUARDIA A UN SACO DE PULESI,
BELA PROVISTA DE LEGNE, Ho comperato PUGNI CO L'ALTRA, Leggi in collisione, i cui Prender guardia d'un sacco di pulci,
molte legne, cioè Ho provveduto al biso- sentimenti letterali s ' oppongono o sembra Pretendere di guardare una cosa difficilis-
gno. che si oppongano uno all'altro . sima da custodire.
PROVISTÈTA (coll'e stretta) s . f. Piccola AVERLA O TEGNIRLA IN PUGNO, Avere o METER UN PULESE IN TESTA, detto fig.
provvista o provvisione , in sign. di Com- Tenere una cosa in pugno ; Averla nel Mellere una zanzara nella testa ; Mette-
pera di poche cose per uso della famiglia. carniere, vale Tener di certo, Tenersi o re o Entrare una pulce o un calabrone
Equivale a SPESÈTA . Farsi sicuro. nell'orecchio, Dinota Dire o Ascoltare una
PROVISTÒNA, s . f Voce fam. accresc . di TEGNER EL PUGNO IN CAO, Locuz. antiq. cosa che tenga in confusione e dia da pen-
PROVISTA, e vale Gran provvista o provvi- vale Star costante nella propria opinione. sare. Dicesi anche Sufolar negli orecchi.
sione, cioè Gran compera di cose necessa- UN PUGNO DE ROBA, Pugno ; Brancata ; UN PULESE CHE VOL FAR ARIA, Igranchi
rie alla casa o al negozio. Manata ; Manciata ; Manelio ; Manipolo , vogliono o credono mordere le balene, Si
PRUSSISSION, s. f. Processione. Tanta quantità di materia quanta si può dice Quando uno di poca forza si vuol met-
PUA, s. f. dicesi nel parlar fam . per PIAVO- tenere o stringere in una mano . V. BRAN- tere a contrastare con un grande e gagliardo.
LA, V. CADA. - UN PUGNO DE CAVÈI O DE BARBA , FAR I PULESI, detto fig. Cercar il pel
Detto per agg. a Persona, vale Buono ; Ciocca di capelli etc. Sommesso, dicesi nell'uovo ; Riandare o Riveder le bucce ;
Mansueto ; Modesto ; Savio ; Dolce ; Po- la Lunghezza del pugno col dito grosso Riveder il pelo, vale esaminare attenta-
sato -- EL XE UNA PUA, Egli è un pun di alzato. mente per veder se vi sia difetto - Noto-
zucchero o un agnello, detto fig. UN PUGNO D' OMENI , Branco , dicesi in T. mizzare una storia, un discorso etc. vale
PUAVOLA, T. antiq. V. PIAVOLA. Mil. Un picciol numero di soldati che com- Analizzare .
PUBLICO, s . m . detto dagl' idioti PUBRICO, battono separatamente. Quindi Andare a FAR I PULESI A UNO, lo stesso che PERLU-
• PRUBICO, Publico o Pubblico, intendevasi branchi ; Combattere a branchi. STRAR UNO. V.
540 PUL PUP PUR
PIEN DE PULESI, Pulcioso . Cane pulcio- Politamente, dicesi per Assettatamente . PUPA QUADRA, Poppa quadrata d'un va-
So. Acconciamente, Con bell'ordine. scello, e propr. d'un Vascello da guerra,
TUTO MAGNA DA PULESI, V. MAGNA. GIUSTO PULITO, Più appunto o a tempo oppure che ha la parte deretana del cassero
SCORLARSE I PULESI , Scuotersi le pulci. che l'arrosto ; Acconciamente ; Accomo- fabbricata secondo la grandezza e la forma
PULESÈRA. V. SPULESÈRA. datamente ; Opportunamente ; Molto be- d'un vascello da guerra .
PULIDOR, s . m . T. di alcuni Artisti , Ra- ne ; Propriamente ; A proposito, e vale VENTO IN PUPA , detto fig. V. VENTO .
stiatoio, Lama tagliente da due parti por- anche per Comodamente ; Con destro mo- PUPIER O POPIER. S. m. Poppiere, Il bar-
tata da un manico, di cui gli Oriolai ed al- do; Senza sconcio. caiuolo che remiga a poppa e dirige la bar-
tri Artisti si servono per rastiare le piastre PIOVE PULITO, EL L'HA PAGÀ PULITO, Pio- ca.
e per eguagliar prontamente i segni lascia- ve assai o alla dirotta ; Lo pagò assai PUPILO, s. m. Pupillo.
ti dalla lima. caro o a caro prezzo. Detto talvolta per ironia ad una persona
PULIERÈTO , s. m. Puledrino ; Puledruc- EL ME N'HA DA PULITO, Me ne diede pa- destra ed avveduta. (V. DRITO) - Non es-
cio ; Poltracchiello ; Poltracchino , Pic- recchi o in quantità , Mi trattò bene. ser pupillo ; ovv. Esser fuori di pupillo,
colo Puledro. FAR PULITO, Far bene, benissimo, a do- vale Non aver bisogno di tutori , saper be-
PULIÈRO, s. m. Poledro ; Puledro ; Pol- vere, compiutamente , politamente. ne i fatti suoi . Non aver bisogno di pro-
tracchio , Si dice al Cavallo, all'Asino, al FARLA PULITO, Farla pulita ; Fare il curatore .
Mulo dalla nascita sino al domarsi. giuoconetto cioè In modo che altri non se Si dice pure talora fam. ed ironicamente
PULIERÒTO, s . m. Puledrotto e Puledroc- n'avvegga. ad Uno che affetti d'ignorare quel che deve
cio, accr. di Puledro, e dicesi anche Pol- FARSE PULITO, Imbucatarsi ; Raffazzo- sapere, POVERO PUPILO ! Povero bambino di
tracchiello. narsi ; ´Abbellirsi ; Imbellirsi ; Pulirsi ; Ravenna! Povero bambolino ! E intendesi
PULIO, Pulito e Polito, add. nel sign . di Ripulirsi. Fantino, Bugiardo.
Liscio e dicesi di Superficie qualunque che PULITON, detto per Agg. a Persona, Ve- PUPOLA, s . f. Polpa e Polpaccio , La par-
sia levigata. stilo forbitamente , Cioè con begli abiti e te più carnosa della gamba.
Pulito, si dice per Agg. nel sign. di Mon- con attillatura. ESSER SENZA PUPOLE O AVER LE PUPOLE
dato, Purgato, Riforbito. Detto in modo avverb. è lo stesso che DA GALO, Aver le polpe in Fiandra ; An-
Raffazzonato, Adornato, Abbellito, Ri- PULITO, avv. dare in su balestri ; Aver le bilie , Aver le
messo in abito ; dicesi per Agg. a persona. PULIZIA, s . f. Pulizia , Proprietà, Nettezza. gambe sottili.
Rassettato, Rimesso in buon ordine, in PULIZIA, si dice da noi anche per Corte- PURAMENTE , avv. Solamente ; Soltanto.
assetto, Racconciato, Ristaurato . sia ; Civiltà ; Urbanilà. PURAMENTE PER SPASSO, Solamente per
Detto ancora per Agg. a Persona, Allil- USAR DE LE PULIZIE, Esser cortese o li spasso o per gioco. VE LO DOMANDO PU-
lato, Vestito con acconci e ben composti berale. RAMENTE PER VEDERLO, Vel domando per
vestimenti addosso. V. PETOPULIO . PULZIN (colla z dolce) o PULCIN, Pulcino . vederlo soltanto.
PULITIN, add. Attillatuzzo, Alquanto at- V. POLESIN. PURASENE , s. m. Borraggine e Borrano,
tillato. Noi però usiamo la nostra voce per Pulzin de anara, Anitrino e Anitrocco- Erba detta da Linneo Borrago officinalis ,
Agg. a Persona che abbia addosso vestiti lo , dim. di Anatra . V. ANARÒTO. che fa un fioretto azzurro senza odore, il
decenti e puliti quanto basta o vestiti mo- PULZIN DE OCA, Paperino. V. OCATO . quale si mescola e si mangia di primavera
derni. PUNFETE , Tuffete, Sorta di espressione coll'insalata ; ed è fra noi comunissimo.
PULITIN, si dice anche avverb. V. PULI- per indicar per lo più una caduta con fra- PURASSE o anche PURASSAE e PURASSAI,
TO. casso ; e dinota anche cosa subita e in un Avverbio del Contado, ma anche si dice in
PULITIN, talvolta si usa per Rimpannuc- tratto Tonfo, dicesi la Caduta o Romore Venezia per ischerzo, Pur assai ; Assai ;
ciato ; cioè Rimesso in arnese : quando cioè che fassi cascando. Molto. V. AsSAE.
Uno ricomparisce in abiti nuovi contro il PUNGENTE , s. m. T. di gergo e vale Col- PURÈ, s . m . dal Franc. Purée, chiamasi
suo solito . tello. anche da noi una Specie di Zuppa che fassi
PULITO, add. Pulito e Polito, Netto . PUNGENTE, S. f. si dice pure in T. di ger- col sugo di piselli o di lenticchie , di
Detto per Creanzato , vale Ben accostu- go per Lingua, tanto al proprio che al fi- castagne e simili, condita con altri ingre-
mato, morigerato Ben creato, si dice di gurato. dienti.
Chi è di buoni costumi, gentile e in que- PUNIARSE, v. Idiotismo triviale . Ostinar- PURGA, s . f. Purga ; Purgagione, Il pur-
sti sign. la nostra voce deriva dal francese si ; Incaponirsi. V. OSTINARSE . gare
Poli. PUNIÓN, s. f. Idiotismo. Opinione ; Senti- FAR PURGA PER MORBIN, Muover lite alla
Raffazzonato, Adornato, Abbellito, Ri- mento ; Voto, Ma è più nel sign . di Osti- sanità, dicesi Dello star bene e voler pi-
messo in abito. nazione. gliar medicine .
Attillato, Vestito con acconci e ben com- Talvolta questo termine si proferisce da- VEGNIRA EL TEMPO DE LE PURGHE , Lo
posti vestimenti . gl' idioti come mascolino, dicendo essi per stesso che TUTI I GROPI VIEN AL PETÈNE. V.
MANIERA PULITA, Maniera gentile, nobi- esempio : Co 'L FISSA UN PUNION EL XE USTI- GROPO.
le, cortese ; Di bella maniera - VU SE TU- NA COME UN MULO, Quand' egli s'ostina in PURGACAPO, o PURGATESTA, S. m. T. Far-
TO PULITO, Voi siete tutto compitezza e in una opinione , perfidia , cioè Ricalcitra, maceutico, Capopurgio o Purgacapo, Me-
grazia, cioè Di maniere graziose e gen- resiste a guisa di mulo. dicamento cefalico, per lo più starnutato-
tili. PUNIOSO, add . Ostinato . V. TESTARDO . rio, che purga la testa dagli escrementi
FAR PULITO, Pulire ; Lisciare ; Lustra- PUNTATA, s. f. T. de' Librai, Serie ; Fa- viziosi.
re ; Ovv. Fare pulito per Far bene e net- scicolo ; Fascetto , Dicesi di quelle Opere PURGADA, s . f. Purgamento ; Purgagio-
tamente che che sia. che si stampano, che vengono fuori in fa- ne ; Purgo.
FARSE PULITO O PULITA, Abbigliarsi, For- scicoli o fogli puntati. PURGADA, detto in T. Mar. Oncia, Sorta
nirsi d'abbigliamenti, Adornarsi. PUÒ. Voce bassa, Poi ; Dopo. V. Po . di Misura che comprende Tanto spazio di
RENDER PULITO, T. degli Orefici , Avvi- E può, E poi ; E dopo. lunghezza quanto è'l dito grosso della ma-
vare, Dar il vivo o l'ultimo liscio o lustro PUOCO, T. ant. V. Poco. no.
a un'opera. PUÒVERO, Voce ant. Povero. PURGADOR, s. m. Purgatore ; Curanda-
PULITO, avv. Pulitamente o Politamente PUPA, s. f. Poppa, Parte deretana della io ; Follone e Nettapanni, dicesi a Colui
vale Nettamente, con ogni pulitezza . barca opposta alla prora. V. POPE . che purga i pannilani cavandone l'olio.
PUS PUT PUT 541
PURGADURA , s . f. Purgazione e Purga- S'usa talvolta famil . ad esprimere un at-PUTAZZA, s . f. Cittona ; Fanciullona,
gione, Il purgare. to d'impazienza e d'imprecazione, dicendo Figlia ben cresciuta .
PURGAR, v. Purgare ; Purificare . OH CHE TE Pustu e che tE VEGNA EL CANCA- PUTELA, s. f. Puttella ; Fanciulla ; Cit-
PURGAR EL CORPO, Lubricare il corpo, RO ! Oh che ti possa ! e si sottintende rom- tola ; Zita ; Zitella.
Far rilasciare il ventre. pere il collo Che ti venga la rabbia, il | PUTELADA, s . f. Ragazzata ; Fanciulle-
PURGAR I PANI, Purgare ; Interrare canchero etc. V. SIESTU . ria : Bambolinaggine ; Bazzecola ; Buz-
Interriare. PUTA, s. f. Pulcella ; Donzella ; Fanciul- zicatura, Azione da fanciullo.
PURGAR DA LA PESTE, V. ESPURGAR . la ; Femmina nubile, Giovane da marito . PUTELAR, v. Bamboleggiare ; Pargoleg-
PURGATORIO, 8. m. Purgatorio, si dice POTA DESPUTADA O PUTA IN TE LE RECHIE , giare, Far da fanciullo - Chicchirillare ,
ancora da noi di Qualunque pena o travaglio Pulcella spulcellata o dispulcellata, cioè Far baie, trastullarsi in cose di niuna con-
Disonorata . clusione .
grande.
A STAR IN STA CASA EL XE PROPRIO UN PUR- BEL PEZZO DE PUTA, Bella bambolona. V PUTELARIA, s . f. Fanciullaia, Moltitu-
GATORIO, Il dimorare in questa casa è una GASTALDONA. dine di Fanciulli.
specie di purgatorio, cioè Vi si sta male, PUTA FATA CHE STA AL PALO O PUTA DES- PUTELAZZO, s . m. Fanciullaccio ; Gio-
diventa una specie di penitenza o espiazio- MESSA, Pulcellona. V. MAÙRO. vanaccio, peggior. di Fanciullo e Giova-
ne di pena. PUTANA, 8. f. Puttana ; Pulla ; Mereiri- ne --- Cittone, Fanciullo grande, ben cre-
PURGO, s. m. Purgo ; Lavatoio ; Stretto- ce ; Zambracca ; Giumenta ; Mandrac- sciuto.
io ; Luogo dove si purgano i pauni . chia . PUTELÈTA, s . f. Fanciulletta ; Cittolo ;
PURGO è anche termine de'Conciatori di Detto per Concubina, V. MANTEGNÙA. Ninna.
pelli, Addobbo , Luogo dove mettonsi in PUTANA PELARINA, V. PELARINA. PUTELÈTO , s . m. Fanciullino ; Fanciul-
concia le pelli. Detto in modo basso per Agg. ad uomo, letto ; Cittolello ; Rabacchio ; Rabacchi-
PURGO, Fluore o Flusso, Quello della vale Finto, Che vuol aggirare, Impuden- no ; Rabacchiuolo, Dicesi anche Acerbo
matrice, che soffrono alcune donne. te ; Temerario ; Franco PUTANA VE- per Giovanetto tenero di età.
PURICHINELA, (si pronuncia come direb- CHIA, Pipistrel vecchio ; Putta scodata, PUTELEZZO, s . m. Fanciullaggine ; Fan-
besi in Toscano Puricinela) s. m. Pulci- dicesi pure ad Uomo malizioso - Dio mi ciulleria ; Bambineria ; Bambinaggine ;
nella, Personaggio ridicolo, che si fa gio- guardi da Oste nuovo e da Puttana vec- Bumbocceria ; Bambolinaggine ; Fantoc-
care co'fantocci . V. BURATIN. chia, per esprimere che da cotali persone ceria ; Ragazzala ; Ciltolezza , Cose o
ZOGAR DEL PURICHINELA, Armeggiare il è facile essere ingannato . Azioni da fanciullo.
pulcinella e i burattini, Muovere e dime- ANDAR A PUTANE, Imputtanire ; Bordel- PUTELEZZI , dicesi anche per Invenie ;
narsi. lare ; Andar in chiasso o in gattesco ; Smorfie ; Quelle, o per Caccabuldole ; Ca-
FAR DA PURICHINELA, Far da buffone, Andare alle Zambracche e Zambraccare. rezze ; Vezzi.
Farsi ridicolo . V. in ZANE. Casa de putane, Casa meretricia ; Bor- FAR DEI PUTELEZZI, Fare bambinate ;
PIVA DA PURICHINELA. V. PIVA. dello. V. LUPANAR . Alleggiare ; Far fanciullerie, leggerez
CHI PAGA? PURICHINELA . Chi paga ? FAR LA PUTANA, Guadagnar di peccato ; ze, ragazzate ; Pigliare gli uccellini, Far
Guadagnar del suo corpo ; Far copia di cose o azioni da fanciullo.
Fraffazio, Voce scherzevole che significa
Quello cui tocca pagare i danni. sè per prezzo ; Fare o Dar fetta ; Viver BUTE A MONTE STI PUTELEZZI, Lasciate
VITORIA DA PURICHINELA. V. VITORIA. d'amore. queste ragazzate.
PURIFICAR, v. Purificare. FAR EL MU PUTELİN, s . m. Fanciullino ; Fanciul-
SO DA PUTANA , Tirar giù la
PURIFICAR UNA VOCE SPARSA, Verificare ; buffa , vale Dispregiar la vergogna e por luzzo.
Rettificare ; Avverare, Sincerarsi della da banda il rispetto . V. in Muso . PUTÈLO (coll'e aperta) s . m. Funciullo ;
verità d'una vociferazione . PUTANA BUZARONA O PUTANA CAGNA (che Fanciulluzzo ; Fancello ; Zitello ; Zito ;
PURMASSA, avv. Pur troppo ; Davanzo antic. anche dicevasi PUTANA DE LA MORTE Zitino ; Ragazzo ; Putto ; Rabacchio ;
Così non fosse ; Così non fosse egli stato; REPENTINA ! ) Maniere ammirative e basse, Puttello, D' età tra l'infanzia e l'adole-
Dio volesse che no. O cagna ! Poffare il mondo ! Poffare il scenza.
PURO, add. Puro, Netto, Senza macchia. Cielo! Potenza in terra ! Diamine ! Dia- PUTELO BON, V. BON.
VIN PURO, Vino puro o pretto o mero, volo ! PUTELO CATIVO, V. CATIVO .
Non mescolato, schietto . VITA PUTANA, Vita misera, faticosa , di- PUTELO ALEGRO E GRASSO CH'EL PAR UN
PURO, dicesi ancora nel sign. di Solo ; sastrosa, stentata Guadagnarsi la vi- FIOR, Gicheroso, Modo basso.
Unico, non accompagnato . ta, vale Guadagnarsi il vitto necessario la- PUTELO CHE NO SE SA REGOLAR, Avan-
GO IN SCARSELA UN PURO DUCATO, Ho un vorando. V. in VITA. notto, Uomo senza esperienza, sempliciot-
ducato solo in saccoccia ; ovv. Non ho che PUTANAR O PUTANIZAR, V. Pultaneggiare ; to, come sono i figliuoli disciolti ora dal pa-
un ducato. Far la puttana ; Meretricare ; Vettureg- dre o dal pedante.
AVER UN FIO PURO, Aver un figlio unico giare ; Dar il corpo a vettura ; Lussuria- PUTELO, detto famil. Attoso ; Lezioso,
o unigenito, solo. re ; Viver d'amore. Agg. a Colui ch'è di maniere e costumi
PUSSIÒLA, s. f. dicono i Maniscalchi ad un PUTANAZZA, s. f. Puttanaccia ; Zam- bambineschi - EL XE UN PUTÈLO , È proprio
Tamore esulcerato che manifestasi nel Ca- braccaccia ; Mandracchia ; Troiaccia , un bacchillone, Dicesi d'uomo fatto che dia
vallo qua e là sul dorso, cagionato da acrimo- Puttana sozza. in bambinerie e fanciullaggini , Bambo ;
nia d'umori, per ripercussione dell'insensi- PUTANÈLA, s . f. Meretricola ; Puttanel- Gocciolone ; Zufolone, Che pargoleggia.
bile traspirazione e per sordidezza della pelle . la ; Mandracchiola ; Mimetta ; Lorda- ETA DA PUTELO, Fantilità ; Infanzia ;
PUSTOTO, add. Voce agr. Maggese ; Mag- rella. Acerba età ; Anni acerbi.
giatico, Campo lasciato sodo per seminarvi VIN PUTANELA, Vino dolcigno e leggero. DEVENTAR PUTELO, Rimbambire.
l'anno vegnente. PUTANEZZO, s . m. Puttaneggio ; Putta- FAR DA PUTELO O FAR COSSE DA PUTÈLO ,
Brughiera, sust. Voce agr. Terra incolta neccio ; Puttanesimo ; Puttaneria ; Put- Fare a fanciullo o a bambini ; Far del-
piena di pruni o d'altre piante spontanee. tania ; Meretricio ; Zambraccamento, Ar- le bambinaggini.
PUSTU, Voce abbreviata e corrotta dal lat . te della Puttana. L'È ANCORA PUTELO, Avere il guscio in
Potes tu, Puoi tu e va coll'interrogativo — Detto per simil . vale Sfacciatezza ; capo; Sapergli la bocca di latte; Non ave-
PUSTU FARME STO SERVIZIO, Puoi tu farmi Svergogna : Petulanza , ma s'appropria re rasciutto gli occhi ; Essere acerbo
questo servigio ? alle Donne. VU SE ANCORA PUTELO, Voi siete in culla.
542 PUT PUZ PUZ
METER I PUTELI IN CUNA O LA SPOSA IN dell'occhio, Pannicolo che circonda l'umor PUZAR, v. ( colla z dolce ) Appoggiare ;
LETO, detto metaf. Infinocchiare, Dar al- vitreo dell'occhio. Poggiare ; Posare, Accostare una cosa al-
trui ad intendere alcuna cosa ; Mostrar PUTINI, s. m. Pulcini, I piccoli figliuoli l'altra per lo ritto, alquanto a pendio ac-
lucciole per lanterne. Ingrandire , vale de'volatili. ciò che sia sostenuta.
Magnificar con parole, Caricar nel discor- PUTINON, s . m. Bamboccione. PUZAR IN TERA I ZENOCHI, Inginocchiar-
SO. PUTO, s. m. Putto ; Libero ; Scapolo ; Ce- si.
NO ESSER PUTELO, Aver portato le nac- libe ; Cittone ; Smogliato, Non ammoglia- PUZAR EL BORDON IN QUALCHE LUGO , V.
chere ; Aver pagato la zeta : Aver salta- to. BORDON.
to la granata, Si dice d'uomo accorto. PUTO CHE GA FATO I DENTINI, V. DEN- PUZAR EL CULO, Accularsi, Allogarsi co-
È non è come l'uovo fresco nè di oggi TÌN. modamente . Appillottarsi, vale Fermarsi
nè di ieri. PUTO DE BOTEGA, V. BOTEGA. oziosamente in un luogo - PUZAR EL CU-
SIN DA PUTELO, Sin dalle fasce o dalla Puro, dicesi anche per Giovane e per A- LO AL MURO, Mettersi alla dura ; Ostinar-
culla, Dall'infanzia. lunno ; Allievo . si ; Puntar i piedi al muro, Persistere
UN STRONZO DE PUTELO, Un Marmocchio, I PUTI, detto in gergo, I birri. nella propria opinione , volontà e risoluzio-
Detto per ischerzo. ROMAGNIR DEL PUTO, Frase metaf. ant. ne. V. OSTINARSE e PUNIARSE.
PUTELÒN, add. Attoso ; Lezioso , Che fa Rimaner bianco o brutto ; Rimanere scor- PUZARGHELA, Sbottoneggiare , Dire al-
delle bambinaggini. Bacchillone , vale Uo- nato o scornacchiato , cioè Burlato. Rima- cun motto contro a chi che sia.
mo fatto che si balocca e fa delle fanciul- nere uno stivale. PUZARLA A QUALCÙN, Darla ad intendere;
laggini; che anche dicesi Ghiandone ; Bac- SÌ DA PUTO, Specie d'affermazione, e vale Soppiantare alcuna cosa ; Impastocchia-
cellone. Da giovane onorato . re ; Incastagnare ; Accorarla ; Affibbiar-
PUTIN, s. m. Bambinuccio ; Bambinello; PUTONA O PUTOTA, S. f. Schiattona , Per- la.
Fanciullino ; Pargoletto ; Naccherino ; sona rigogliosa ed atticciata . PUZARLA ADOSSO A QUALCÙN, Accagiona-
Bimbo ; Bambo ; Fantigino ; Fantolino ; PUTRIDA, s . f. dicesi da alcuni per POTRì- re o Incolpare alcuno o altrui , per isca-
Mammolo ; Mammolino . DA, V. ricare sè medesimo, Rinversare o Rove-
Da putin, Da bambino ; Da piccolino. PUTRIDO, add. Putrido ; Putridito ; Pu- sciare la broda addosso ad alcuno.
Parlando di Uccelli, Pulcino o Guasche- tredinoso. PUZARLE O PUzarghene quatro, Appog
rino, Epiteto che si dà agli uccelli india- QUANTITÀ DE PUTRIDO, Putridume e Pu- giare ; Appiccare colpi di etc. vale Per-
ci. tridame. cuotere, Colpire ; Affibbiare delle mazza-
SU PUTIN, Su piccino , Quando si vuol MAL PUTRIDO, Malattia gastrica, Quel- te ; Giuocar di bastone; Dargli quattro
insegnare ai bambini a camminare. la cioè che procede da replezione di sto- bastonate - ANCA SÌ, BARONATO, CHE TE LE
Catello, dicesi de' Cagnolini di fresco maco, e da cibi indigesti . PUZO, E che sì, scorrettaccio ‫ و‬ch' io ti
nati, e di tutti i parti di altri animali. PUZA O Puzio, add. Appoggiato ; Poggia- zombo , Maniera fam . di minaccia ad un
CARO EL PUTIN, Per ironia, Cecino , Di- to. ragazzo.
cesi a persona trista e maliziosa che si tra- STAR PUZÀ SUI com , Star gomitoni. V. PUZARSE COI PIE, Tenere i piedi a pol-
stulli in bazzecole. COMIO . laio, vale Tenerli in sedendo sopra rego-
ANDAR A PUTINI, Andare a sollazzo , a PUZAPIE, s . m. Suppedaneo, Tavolato di lo o simile, per maggior comodo.
sollazzarsi. Voce de' Fanciullini. legno su cui si posano i piedi - Predella ; PUZAR zo, Metter giù , cioè Por giù in
PUTINA , s . f. Mammola ; Mammolina ; Predellina ; Predelluccia , Arnese di le- terra una cosa che s'abbia in mano.
Bambina. gname, sul quale si siede o in sedendo si PUZZÀR, V. SPUZZAR e i Derivati.
PUTINA DE L'OCHIO, Retina o Pupilla tengono i piedi. V. SCAGNETO .
QUA QUA QUA

Q, Vedi Cu. veruna diminuzione. La nostra locuzione Faccette, si dice di Gemma, la cui super-
QUA, Qua, Avv. locale che accompagnato vernacola ricorda il latino Quadrans , pic- ficie sia composta di facce a piani diversi.
coi verbi di stato vale In questo luogo, e cola moneta Romana, che era la quarta QUADRENTO , Quaentro e Qua entro;
coi verbi di moto, vale A questo luogo : parte dell'Asse, la quale potrebbe equiva- Qui entro ; Quicentro, Dentro in questo
come Star qua; Venir qua - Qui; Qui- lere al già soldo Veneto o sia a tre cente- luogo .
ci, valgono In questo luogo, cioè In quel simi Austriaci. QUADRETA , add. Scaccato e Scaccheg-
luogo dov'è colui che parla. Quivi, da al- QUADRANTIN DA REGISTRO, Rosetta, giato, Fatto a scacchi.
cuni usato malamente per Qui, denota il T. degli Oriolai . Nelle Mostre è un pic- QUADRETİN) s . m. Quadretto ; Quadret-
Luogo del quale altri parla senza esservi, colo quadrante numerizzato, col mezzo del QUADRÈTO ) tino ; Quadruccio, Piccolo
e vale In quel luogo, non Qua nè Qui. quale si fa avanzare o ritardare per gradi quadro -- Tavoletta vale piccol dipinto.
V. LA. il movimento della Mostra . QUADRETO A LA MADONA O A S. ANTONIO
QUA, nel parlar fam , accompagnato da QUADRAR, v. Quadrare, nel signif. di o simili, Voto FAR UN QUADRETO A
gesto, vale Così In tal modo ; In questa Persuadere . Quindi nel neutro passivo Qua- S. ANTONIO, V. INVODARSE.
guisa , A questa foggia Ho FATO QUA, drarsi. FATO A QUADRETI, A scacchi ; Scacca-
Ho fatto così o in questa guisa, Il gesto QUESTO NO ME QUADRA, Ciò non mi qua- to ; Scaccheggiato ; A quadrelli A Fi-
che accompagna tal' espressione indica poi dra, cioè Non mi piace ; Non mi sod- renze dicono A dama ; A quadretti.
la qualità dell'atto, cioè del movimento o disfa. QUADRETÓN, s . m. Dado, Specie di mu-
attitudine della persona fattasi da quello EL ME GA QUADRA BENISSIMO , Egli mi ha nizione di piombo o simile, da archibuso .
che parla. benissimo persuaso o convinto. QUADRIENIO, V. in ANO.
QUACHIÀ, add. (pronunciato come in To- QUADRARSE, dicesi poi fam. e met. per QUADRIGLIA , add . Scaccheggiato a qua-
seano Quacià) Voce più usata nel Con- Dirizzarsi o Indirizzarsi, nel signif. di drelli; Scaccato, Lavoro fatto a scacchi o
tado, Acquacchiato, che vale Abbattuto, Correggersi ; Emendarsi ; Ravvedersi ; quadretti dipinti, o in altra maniera fatti,
Infiacchito, Spossato . Metter cervello ; Far senno o giudizio. accanto l'un dell' altro .
QUACHIARSE (pronunciato come in To- QUADRATIN, s. m. T. degli Stampatori, QUADRIGLIO, V. ZOGAR A QUADRIGLIO.
seano Quaciarse) v. Acquattarsi, Chinar- Mezzo quadratino , Pezzetto per la forma- QUADRIZAR O TONDAR, V. T. de ' Battilo-
si a terra il più basso che l'uom può per zione de'vuoti nelle linee . ri, Riquadrare o Quadrare, Ridurre in
non esser veduto. QUADRATIN O QUADRATON RIGA , Mezzo forma quadra, e dicesi della forma ch'essi
QUACHIO QUACHIO (pronunziato come quadratino o Quadratino rigato, Specie danno alla foglia d'oro e d'argento .
in Toscano Quacio Quacio) modo avv. di Quadratino ch'è alto al pari delle lettere QUADRO, sust. Quadro, dicesi a Pittura
Qualto o Quallo quatto o Quatton quat- e sulla cui testa sono rilevato una o due che sia in legname o in tela accomodata
tone e Catellon catellone , vale Chinato e lineette. in telaio.
basso per celarsi e nascondersi all' altrui QUADRATO, s. m. Quadrato, Figura di LUME D'UN QUADRO, V. LUME.
vista ---- Chiotto è voce Fiorentina poco usa- quattro lati o sia di quattro angoli retti. QUADRO D'UN ORTO, Quadruccio ; Qua-
ta fuor di scherzo, e vale Cheto senza dir Se gli angoli sono ineguali dicesi Rombo derno ; Quadro, Uno degll spartimenti
parola. Quadrilatero si dice la Figura compresa quadri che si fanno negli orti e giardini .
Cheton chetone ; A chetichella o A che- da quattro lati — Quadrilungo , Figura di QUADRO, dicesi anche per Specchietto ;
tichelli, vale Chetamente , di nascoso, oc- quattro lati più lunga che larga - Qua- Prospetto ; Transunto ; Sommario ; Epi-
cultamente, chetissimamente, pian piano . driforme, Ch'è di forma quadra. logo ― FAR UN QUADRO DE LE SO MISERIE ,
QUADERNA, s . f. Quaternario o Quader- QUADRATO DEI ORTI, Quaderno, Uno de- Far un prospetto delle sue miserie . V.
nario, Stanza di quattro versi. gli spazii quadri, che si fanno negli orti. SPECIESFATI .
QUADERNA, dicesi anche L'unione di 4 Quadrato, T. di Stamp. Pezzo di me- MERCANTE DA QUADRI, Quadrario.
numeri. tallo della stessa qualità de' caratteri, di GODER UN BEL QUADRO , V. GODER.
QUADRANTE , s. m. Quadrante o Qua- forma quadra, ch'entra nella composizione QUADRO , add. Quadrato ; Quadro ; Qua-
dra, La quarta parte della circonferenza del delle forme. drangolare e Quadrangolato. Direbbesi
cerchio che contiene 90 gradi. QUADRATURA, s . f. Quadratura , La ri- da'Geometri Quadrilatero .
Quadrante, chiamano anche gli Arti- duzione in forma quadra. QUADRO BISLONGO, Quadrilungo.
glieri quello Strumento che serve loro per LAORAR DE QUADRATURA, Lavorar di qua- TESTA QUADRA, siam soliti dire per allu-
segnare i gradi nel puntare le bocche da dro, dicono i Legnaiuoli, a differenza di sione a Uomo di giudizio, di prudenza,
fuoco. Lavorar d'intaglio ; ed è quel lavoro in Uomo assegnato e simili . All'opposto si
SIN A L'ULTIMO QUADRANTE, Fino ad un cui si adopera la squadra e le seste, e che dice in lingua Capo quadro per Scimuni-
quattrino o all' ultimo quattrino , Dicesi ha angoli e cantonate . to, Sciocco.
di chi vuol tutta intera la somma senza QUADRELO, s. m. QUADREI DEI DIAMANTI, GODER UN BEL QUADRO , che anche dicesi
544 QUA QUA QUA
UN BEL COLPO O UNA BELA SENA O UNA CO- Qual è delle due la sposa ? Quale vorre- allo, a caro o carissimo prezzo VEN-
MEDIA, Godere o Aver godulo un bel laz ste? Se fossero uomini direbbero QUALO DELO A QUANTI PLURIMI, che anche si può
zo ; Essersi trovato a un bel lazzo , per XELO? QUALO VORESSI ? dire VENDELO PIÙ CHE PODÈ, Vendetelo al
dire Un bel caso, cioè Un avvenimento di QUALCHE - SARA QUALCHE VINTI DÌ, Sa- più allo prezzo che sia possibile.
---
cose insolite, curiose, inaspettate . ranno in circa o a un di presso venti QUANTITÀ IN QUANTITÀ, Buondato; Mol-
to ; Assai - A branchi, A molti per volta.
VA LÀ CHE TI XE UN BEL QUADRO, Maniera giorni.
fam. Tu sei pur curioso o stravagante ; QUALCOSSA - LA XE QUALCOSSA, È CO- QUANTO - A LE QUANTE LA VOSTU ( Maniera
Tu sei pur d'un carattere singolare ; Tu sa di momento, di grande o piccolo mo- che si ha per derivata e corrotta dall'avv.
sei pur pazzo o pazziccio ! Dicesi in aria mento. latino Aliquando) Finalmente ; Dopo tan-
di rampogna e talora per ischerzo . XE MEGIO QUALCOSSA CHE GNENTE, Egli è ti andirivieni ; Alla fin fine. V. A LE TAN-
O CHE QUADRI ! 0 che lazzi! Oh che bel meglo lale e quale che senza nulla sta- TE, in TANTO .
caso! 0 che accidente curioso! 0 che re; Chi gode una volta non istenta sem- PER QUANTO CHE GABIA DOMANDA NO GH'È
pazzi! pre. STA CASO CH'EL ME DISESSE GNENTE, Per molio
O CHE QUADRI SENZA SOAZA ! V. SoAZA. QUALCOSSA SARA , Cossa fatta capo ha , ch' io lo interrogassi non ci fu verso di
QUADRON, 8. m. Quadrone, Gran quadro . Cominciata un'impresa, qualche effetto n'ha cavargli una parola.
QUAGIA, s. f. Quaglia e Coturnice o Co- da seguire. GNANCA PER QUANTO, V. GNANCA.
tornice, Uccello di passo notissimo e di QUALCOSSÈTA , Qualcosellina o Qualco- Quanto, usasi anche da noi talora per
carne eccellente : detto da Linneo Tetrao serella , dimin. di Qualcosa, Qualche pic- ripieno del discorso, come ne'seguenti esem-
Coturnix e da Temminck Perdix Cotur- cola cosa . pii GHE N'HO DA ▲ TUPI QUANTI, Ne
nix, V. COTORNO . QUALCUN O QUALCHEDUN, Qualcuno o Qual- diedi a tutti quanti, cioè A quanti erano
REDE DA QUAGIE, V. VOLEGA . cheduno. HO LAORA TUTO QUANTO EL ZORNO, Lavorai
CHIAPAR LA QUAGIA, detto fig. Pigliar il | QUALIFICA, 8. f. Voce di nuovo uso ne'pub- tutto quanto il giorno, che anche si può
sapone ; Aver la mancia ; Pigliar il boc- blici Uffizii, Requisito, Circostanza che si dire tutto il nato di ·- ADESSO BISOGNA CHR
cone, vale Lasciarsi corrompere. richiede per ottenere qualche posto , Tito- STAGA TUTO QUANTO EL SANTO ZORNO A GRA-
PELAR LA QUAGIA SENZA CHE LA CIGA, V. lo, cioè Condizione. TARME EL CESTO ; Ora mi conviene stare
PELAR. QUALITÀ, s . f. Qualità e Qualitade, Con- tutto quanto il nato di a culattare le pan-
QUAGIARÒLA, s. f. Quagliere o Quaglie- dizione, Specie, Sorta, Guisa, Maniera che , che anticamente dicevasi a gratla
ri, s. m. Strumento a foggia di borsetta Caratteristica, dicesi a Ciò che fa essen- 'l culo, cioè in continuo ozio.
empiuta di crine col quale battendo si fi- zialmente distinguere una cosa dall'altra. QUARANTA, Quaranta, Voce numerale .
schia, imitando il canto della Quaglia per DE QUALITAE CHE, Maniera antiq. Di UN QUARANTA, ai tempi Veneti , dicevasi
allettarla e prenderla. maniera che ; Di modo che ; A grado per Un Giudice di quarantia.
QUAGIERA , s. f. T. degli Uccellatori , che; A tale che. DOPO I QUARANTA SALVA EL SUGO PER LA
Uccellaia delle quaglie, dicesi al Luogo QUALMENTE ) PIANTA, Prov. nostro, che avvertisce di usare
Che; Come ; Siccome. economia fisica dopo li 40 anni specialmen-
fra'campi seminati, dove si tengono le qua- QUALMENTRE)
glie cantaiuole per allettare le altre qua- VEGNO Dirghe A QUALMENTE etc. Vengo a te, in cui l'uomo comincia a declinare.
glie e prenderle Erpicatoio, si chiama dirle che etc. QUARANTÈNA, s. f. Quarantana e Qua-
una Sorta di rete assai grande, colla quale QUALO, si dice da noi volgarmente per rentana, Spazio di quaranta giorni - Qua-
l'Uccellatore cuopre e prende le quaglie. Quale, ma va sempre coll' interrogativo rantina o Quarantena e Quarentina , Se-
QUAGİNA, 8. f. T. de ' Cacciatori, detta dai QUALO XELO ? QUALO VORESSI? Qual è ? rie di quaranta cose - Quarantina talora
Veronesi e nel Polesine GIRARDINA, Galli- Quale vorreste? più precisamente significa quello Spazio di
nella palustre, chiamata volgarmente nella QUALSESIA, Chi che sia o Chichessia; quaranta giorni, in cui si ritengono nel
Toscana Sutro, e da Linn . Gallinula Ochra Qualunque ; Qualsisia ; e s' intende Per- Lazzaretto le cose sospette di pestilenza.
seu Porzana minor, o anche Rallus aqua- sona. Onde Far quarantina vale Star nel Lazze-
ticus minor. Uccello palustre, notissimo , Che che sia o Checchessia, si riferisce retto quaranta o più o meno giorni per pur-
grande come il Beccaccino reale (BECANO- a cosa. gare il sospetto d'infezione . V. CONTUMACIA .
TO) che frequenta nelle risaie e ne ' luoghi QUALTRATO - OGNI QUALTRATO . V. MEN- QUARANTENA DE LE DONE DA PARTO, Fure
paludosi dove si uccide ; ed è a mensa un DEGHÈ . il parto, Star fino ad un dato termine a
boccon ghiotto più della Quaglia. QUALUNQUE, Qualunque ; Qualsivoglia. vita scelta nel letto quando hanno partori-
QUAGIO 0 ) 8. m. Coturnice comune o QUALUNQUE COSSA SIA , Che che sia - to.
QUAGIOTO) Quaglia maschio , detto da'Si- QUALUNQUE COSSA SIA PER NASSER , Checchè QUARANTIA, s. f. Quarantia. Si chiamava-
stem. Tetruo Coturnix. Il maschio della ne avvenga o ne sia per avvenire. no volgarmente con tal nome li tre supremi
Quaglia. V. QUAGIA. IN QUALUNQUE MODO SIA LA COSSA, Co- giudiziarii Consigli della Repubblica Vene-
QUAL, Voce usata dagli idioti nelle seguenti munque o Come che sia la cosa. ta che giudicavano in ultima istanza le
maniere e simili. QUANTIFICÀR, v . usato in vernacolo dalle cause tanto civili che criminali : così detti
NO LA XE COSSA per la qual, Non è una persone colte nel signif. di Esprimere o dal numero di quaranta Giudici di cui era
gran cosa ; Non è un gran fatlo, Non è Dire o Determinare la quantità - LA cadauno composto ; e quindi con altro nome
una cosa maravigliosa o straordinaria. Non SUMA NO XE QUANTIFICADA, La somma non erano chiamati Consigli di quaranta, uno
v'è sfoggi, cioè Non è gran fatto , Non è espressa o determinata , cioè Non si sa detto Criminale , l'altro Civil vecchio e il
v'è gran cosa. quanta debba esser la somma. terzo Civil nuovo (V. PREGADI) . La Qua-
NOL GA BEZZI PER LA QUAL, Non è mol- Nelle voci barbariche del Du- Cange v'è rantia criminale era talvolta delegata dal
to facoltoso ; Non ha molti danari o gran Quantificare, ma nel signif. di Magnum Senato a giudicare delle cause civili ; La
fortuna ; Cosi così. efficere , Ingrandire , Accrescere , Aumen- Civil vecchia decideva le cause di Venezia
NOL GA DESPIASSO PER LA QUAL, Non gli tare . eccedenti li ducati 1500 ; La Civil nuova
è molto spiaciuto, civè Gli è alquanto pia- QUANTI PLURIMI, Voci latine barbari- quelle di Terra ferma, del Levante, della
ciuto, o Gli è piaciuto anzi che no. che che si usano da alcuno quando parlasi Dalmazia, Albania, Istria e Friuli eccedenti
QUALA , dicono i Veneziani , ma in modo del prezzo di che che sia, nel signif. di la detta somma.
interrogativo, per indicare la femmina. Muggior prezzo possibile L'HO COMPRA QUARANTIÒTO, s. m. Termine ch'era in
QUALA XELA LA SPOSA ? QUALA VORESSI ? A QUANTI PLURIMI, L'ho comprato a prezzo uso nel parlar fam. ai tempi del Governo
QUA QUA QUA 545
Veneto, e intendevasi Giudice delle qua- Quarta, dicesi anche alla metà d' un pie- di dietro, cioè le cosce. Coscia di cappone
rantie. V. QUARANTIA & QUARANTA. de, ed è divisa in sei once. o di pollo - QUARTO DE QUADRUPEDI, Quar-
QUARANTORE, V. ESPOSIZION. Quarta, al giuoco del Picchetto, chia- to; Lacca e Lacchetta.
QUARE - NON SINE QUARE, dicesi volgar- mansi Quattro carte seguenti di cadaun se- QUARTO DE VENTO, V. VENTO.
mente e vale lo stesso suo senso latino , me, e conta quattro punti. UN QUARTO DE POMO, DE PERO etc. dicesi
"
cioè Non senza ragione ; Non senza il MISURAR I HEZZI CO LA QUARTA, Misurar Spicchio. Così pure Spicchio di melaran-
perchè. le doppie collo staio , vale Esser ricchis- cia.
QUARELO, 8. m. Quadrello o Quadruccio simo. QUARTI DE LA VELADA, Quarli del giusta-
e Mattone, Pietra artifiziale di color rossa- QUARTÀL , s. m . T. de ' Teatri, una delle core, S' intendono quelle Parti che pendono
stro, composta d'una terra grassa impastata quattro rate, in che vengono pagate, a mu- dalla cintola in giù - QUARTI DAVANTI, V.
e cotta nel fornoz dove acquista la consi- sici e recitanti le loro scritture. in PARTIA --- PERDER A QUARTI, Cader l'abi-
stenza necessaria all' uso di murare. Se il QUARTARIÒL , s. m . Quarteruolo, o Me- to a brani, a quarti a quarti. Non se ne
Quadrello è più piccolo, dicesi Mezzana tadella, Sorta di Misura, la quarta parte tener brano, Dicesi di chi ha una veste lo-
Mattoncello. V. TAVÈLA ; MATON ; FOBNA- d'una quarta, o sia la sedicesima del nostro goratissima.
SIER e PIERA. staio. El quarto fio, il Quartogenito.
SQUADRAR I QUARELI. Spianare i malloni, QUARTAROLO O QUARTUZZO, Quarteruolo o UN LIBRO IN QUARTO, Libro in quarto è
Comporre i mattoni col mezzo delle forme. Quattriuolo, chiamavasi una vecchia Mo- Quello il cui foglio è piegato in quattro di-
FAR TRE PASSI SU UN QUARELO, V. Passo . neta Veneta di rame, che valeva tre danari visioni o pagine.
QUARÈSEMA, s. f. Quaresima e Quadra- ed era la quarta parte del soldo : dal che I QUARTI DA DRIO, Il culaccio, peggior. di
gesima, Digiuno di quaranta giorni . Fur prese la sua denominazione . Nel dizionario Culo e intendesi il Deretano.
quaresima o la quaresima. delle voci barbariche di Du Cange v'è ANDAR A QUARTI, Andare in rovina, in
ESSER AVANTI CO LE QUARESEME , Essere Quartarolus, Venelis Moneta minutior ; precipizio.
innanzi cogli anni ; Gli anni fanno soma valoris quartae partis unius danari. QUARTUZZO, s . m. Quartuccio, Sorta di
addosso a colui . Esser avanzato in età . QUARTÈSE, s . m. Decima, si dice Quella misura di vino in Venezia, cioè La quarta
LONGO COME LA QUARESEMA, Esser più parte de' frutti della terra, che si dee da parte d'una libbra ---- Mezzetta o Mettadel-
lungo o maggiore che il sabbato santo, alcuni annualmente pagare alla Chiesa. la, dicesi la Misura che tiene la metà del
Suol dirsi ad aomo assai tardo nelle cose QUARTESIN, s. m. Spicchio, parlandosi boccale.
sue. V. BIBIA di melarancia o simile, Una di quelle parti QUASI e SQUAST, Quasi ; Quasimenle ; Co-
Quaresima alta, dicesi Quando comincia o costole, in che sono divise per lungo le me; Come se; Poco meno che.
molto innanzi nel mese di Marzo. melarance, o si ponno dividere le pere e SEMO QUASI AL FINIR DEL MESE, Siamo
FAR QUARESEMA, detto in sign. di Man- simili. pressochè al termine del mese, cioè È
giar poco e male, Quaresmeggiare , cirè QUARTÈTO , s m. T. di Musica, chiama- quasi o poco meno che finito il mese.
però voce scherzevole --- Detto metaf. Fure si da noi un Pezzo di Música cantabile o QUATARSÉ , v. Acquattarsi , Chinarsi a
dieta, dicesi dell' Astenersi dalle carnali suonabile da quattro persone o strumenti. terra il più basso che l'uom può per non
concupiscenze. QUARTIER, s. m. Quartiere o Quartieri, esser visto. E dicesi anche per Chinarsi
CHI TE CREDESSE NO SARIA OBLIGA A FAR Alloggiamento de'Soldati. semplicemente. V. CUFOLARSE.
QUARESEMA, V. CREDER. QUARTIER DEI VETERANI, Ospizio dei ve- QUATO. V. QUACHIO.
QUARICÈLO , s . m. T. d'Architettura , terani. QUATÒRDESE, s . m. Quattordici, Voce
Specchio, dicesi a Qualunque cosa lucida DOMANDAR QUARTIER , V. DOMANDÅR . numerale.
ove si riguardi come in ispecchio. QUARTIER, dal barb. Quarterium, dicesi ACUSAR UN QUATORDESE, T. del Giuoco del
QUARNÈRA, 8. m. T. Mar. Specie di Ven- per ciascuna delle quattro parti, in che si Picchetto, dicesi Quando il giuocatore ab-
to. V. GRECO LEVANTE in GREGO. divide lo Staio. V. anche QUARTA nel primo bia in mano quattro assi o quattro re o
QUARO, s. m. Voce corrotta da Quadro, e significato. quattro cavalli o fanti o dieci, i quali con-
s' intendono le Lastre o siano i pezzi qua- QUARTIGLIO, V. ZOGAR AL QUARTIGLIO . tano quattordici punti nella partita : onde
drati di vetro o cristallo, i quali lavorati e QUARTİN, s. m. Quartuccio, Chiamasi il nel dialetto tanto vuol dire, Accuso quattro
lustrati, indi si riducono a specchi. Quarto della quarta parte d'un braccio o assi, quanto un quattordici di assi.
QUARO SPIANA, dicesi la Lastra dopo la sia la sedicesima parte d'un braccio. QUATORNO, Qui intorno ; Quinci ollre ;
prima spianatura. QUARTIN DE ORA, Quarticello d'ora, Un Quind'oltre ; Quinoltre.
SPIANADOR DA QUADRI, Muestro piallatore breve quarto d'ora. QUATRİN, s. m. Quattrino, Moneta Veneta
di quadri, e l'Artefice che sopra un masso QUARTO, s. m. Quarto, Quarta parte di di rame, che cominciò a battersi sotto il
di pietra viva levigatissima e orizzontale, che che sia . Doge Leonardo Loredano dopo il 1501 , e
riduce politamente piani e levigati li pezzi Quarto, Misura che tiene la quarta parte continuò sotto altri Dogi, ma a'nostri tem-
grandi di cristallo che debbono servire a d'un Quartiere Veneziano . pi non era più conosciuta. Essa valeva quat-
specchio. QUARTI DE LA LUNA, Quarto di luna, di- tro bagattini, ed era la terza parte del soldo.
QUARO DE FERO, T. de' Fabbri, Quadro, cesi Ognuna delle quattro parti in che si NO AVER GNANCA UN QUATRIN, Non aver
Ferrareccia detta Ordinario di ferriera e divide una lunazione o sia l'età d'una lu- un becco d'un quattrino ; Non ce ne cantar
di più grossezze, come Quadro grosso ; na ; e sono Luna nuova, Primo quarto, uno ; Aver soffiato nel borsellino ; Non po-
Quadro da letti ; Quadro di soldo ; Qua- Luna piena e Ultimo quarto - Fase è tere o Non avere da far cantare un cieco,
dro di distendino etc. Grossezze quadran- termine generico Quarterone dicesi al Non aver un soldo.
golate . primo quarto cioè nell'ottavo giorno QUATRO, Quattro, Voce numerale .
QUARTA, 8. f. o QUARTIER, Quarta, La ANDAR UNO A QUARTI DE LUNA, Esser pazzo Quattro, dinota anche un Piccolo nume-
quarta parle d'uno staio. a punti di luna ; Esser lunatico : cioè ro di che che sia, come Far quattro passi ;
QUARTA DE LA Man, Un paʼmo, Quanto si Ora di buon umore ora di tristo. V. LUNA. Mangiar quattro bocconi ; Regalare quat-
possono stendere a parte fra loro opposta le QUARTO DE MANZO, Quarto e per lo più tro fichi etc.
dita indice e pollice della mano. Quarti, dicono i Macellai la quarta parte QUATRO BONI PUGNI, Un rifrustetto di pu-
QUARTA DEL BRAZZOLÈR, Quarta e Quar- d'un manzo, d'un vitello etc, ---- UN QUARTO yna, cioè Un buon numero.
to, Quarta parte del braccio, che serve a DE CAPON, Li quarti del cappone o de' polli QUATRO VOLTE ALTRETANTO, Quadruplice,
misura dei panai. sono quattro, due davanti, cioè le ale, e due Che è quattro volte tanto.
Boerio 69
546 QUE QUE QUE
DARGHENE QUATRO, Dar delle busse, Per- sapeva cantare che una sola canzone, cui si QUEL DAL BOTIRO, Burraio.
cuotere - · Gli ho dato le busse ; L'ho ba- diceva Quella bela. QUEL DA LE AQUE, Caffettiere ; Acqua-
stonato; L'ho sculacciato. STAR SU QUELA, Stare in sulle stoccate, cedrataio, Chi vende bevande di caffè,
DIRGHENE QUATRO, Dire un carro di vil- Con sottigliezza ne ' suoi vantaggi. Esser o acque di cedro e simili - Diacciatina e
lanie ; Dare una canata ; Fare un bel Tener inteso l'occhio o la mente al guada- Diacciatino chiamasi Colui che vende nei
rabbuffo ; Cantare un vespro, Strapazzare, gno ; Star sul puntiglio o in sul punto ; teatri i suoi rinfreschi , perchè va attorno
Rimproverare. Stare alle volte, Stare attento alle con- gridando Diacciattina, Signori. Dicesi an-
DIVIDER IN QUatro, Quadripartire ; e giunture - Star sull'avviso o sull'intesa , che Sorbettiere.
quindi Quadripartito e Quadripartizione. vale Star avvertito, Far diligenza per aver Quel da le azze, Refaiuolo.
E QUATRO ! Alle ore 3 si cuoce il pane. notizie. QUEL DA LE BAGATELE, V. BAGATELE.
Dicesi per impazienza in proverbio di Chi QUEL DA BIANCO V. MERCANTE DA BIANCO. QUEL DA LE BALanze, V. BalanzÈR .
non intende alla prima. QUEL DAI AGHI, Spillettaio ; Agoraio, QUEL DA LE BALE, Pallaio, Chi vende
GUADAGNAR STI QUATRO, Non guadagnar Quel che fa o vende spilletti od aghi . palle da giuoco.
l'acqua da lavarsi le mani , Non guada- Quel dai bauli, V. Bolzer . QUEL DA LE BARete, Berrettaio.
gnar niente . QUEL DAI BOTONI, Boltonaio. QUEL DA LE BRIE, Frenaio o Brigliaio.
NON DIR QUATRO SE NO L'È IN TEL SACO, QUEL DAI BRAGHIERI , Brachieraio. V. Quel da le Calze, Calzettaio, Chi lavora
Non dir quattro se tu non l'hai nel sacco, NORCIN. di calzette e le racconcia.
cioè Non far capitale d' una cosa, se tu non QUEL DAI BRUSCHINI, Setolinaio . V. BRU- QUEL DA LE CORDÈLE, Nastraio e Fettuc-
l'hai in tua balìa. SCHIN. ciaio, Quel che vende fettucce.
RADOPIAR PER QUATRO , Quadruplicare , QUEL DAI BURATINI, Burattinaio. QUEL DA LE COVERTE, Celonaio, Facitor
di celoni.
Moltiplicar per quattro. QUEL DAI BUSSOLOTI, Bagattelliere ; Gio-
VEGNIR ZO LE PERLE DAI OCHI A QUATRO A colare. QUEL DA LE FIGURINE, Ceroplasta . V. Fi-
QUATRO, V. PERLA. QUEL DAI CANI, Aggiratore di cani, di GURISTA.
QUATROCENTISTA, s. m. Quattrocenti- orsi etc., Quello che gira per la Città facen- QUEL DA LE GALANTERIE, Chincagliere. V.
sta, Nome che si dà agli Autori del quattro- GALANTABIOTO .
do ballare i cani, gli orsi, le scimie etc.
cento, cioè del secolo XV, dall' anno 1400 QUEL DAI CASI, V. CASO. QUEL DA LE MODE, V. MODISTA e BARETIN.
al 1500. E dicesi anche a Colui che scriva QUEL DAI CHIODI, Chiodaiuolo. QUEL DA LE OMBRELE, Ombrellaio e Om-
italianamente nello stile comunemente pra- QUEL DAI COLORI, Venditor di colori. brelliere.
ticato nel secolo XIV. QUEL DAI CORDONI, Stringaio , Quello che Quel da le ostrEGHE, Ostricaio, Pesca-
QUATRÒCHI, s. m . T. de' Pesc. Raia o vende stringhe - Ferrastringhe, dicesi a tore o Venditor di ostriche.
Razza Occhiata, detta ancora italianamente Quello che lavora stringhe adattando ai lor QUEL DA LE PELE, Cuoiaio o Coiaio, Ven-
Quattrocchi o Razza Quattrocchi. Pesce di capi ferro o altro metallo. ditore di cuoi.
mare del genere delle Razze , detto da QUEL DAI DRAPI, Drappiere ; Selaiuolo, Quel da le rosTE, Brucia laio , Chi vende
Linn. Raia Miraletus ; il quale per avere Quel che vende stoffe e drappi di seta. castagne arrostite.
ciascun' ala vicino al dorso marcata da una QUEL DAI FERALI, Lanternaio ; Lampa- QUEL DA LE SCOazze, Letamaiuolo e Pa-
macchia nera rotonda a guisa d'occhio, fu daio, L'artefice che fa lanterne Luma- ladino. V. Scoazzer.
detto QUATROCHI, ed è pesce mangiabile . io, dicesi a Quello ch'è preposto ad accen- QUEL DA LE VERIGOLE, Succhiellinaio e
QUATROCHI, s. m. T. de' Cacciatori valli- dere i fanali pubblici . Succhiellaio, Chi vende succhielli.
giani, detto ancora CAMPANATO, Specie d' A- QUEL DAI FOLI, Manticiaro. QUEL DA L' INGIOSTRO, Maestro di far in-
natra selvatica, detta in Toscana Canone o QUEL DAI GOTI, Bicchieraio ; Vetraio. chiostro.
Quattrocchi o Domenicano maschio, che Quel dai guanti, Guantaio. V. Muschier . QUEL DA L'ISTORIE, Storiaio, Quel che
da' Sistematici si chiama Anas clangula QUEL DAI LUNARI, Lunarista. vende leggende ed almanacchi.
mas. Il maschio dicesi Quattrocchi a cagio- QUEL DAI ORGANI, Organaio. QUEL DAL LOTO, Ricevitore del lotto.
ne d'una macchia bianca che ha fra gli occhi Quel dai osei, Mercante d'uccelli, Quel- QUEL DA L'OGIO, Oliandolo o Ogliaro.
e la bocca.. lo che compra, alleva e vende uccelli. QUEL DA L'Oro, Mercante da oro.
La Femmina di questa specie è da noi QUEL DAI PETINI, Pettinagnolo. QUEL DAL SABIÒN, Renaiuolo, Quel che
detta CAMPANATo o Campanela, e non ha la QUEL DAI PIATI E MAGIOLICHE, Stoviglia- gira per la Città vendendo rena per l'uso
macchia bianca, ma la testa, il collo e il di io ; Vagellaio ; Vasellaio. domestico.
sopra del corpo, sono scuri e il di sotto Quel dai remessi, V. Remesser. QUEL DAL TABACO, Tabaccaio e Tabac-
bianco. Chiamasi anche questa cogli stessi QUEL DAI SANTI, Venditore di Santi e chino, Venditore di tabacco a minuto.
nomi toscani e sistematici . V. CAMPANATO. Stampe. QUEL CH'È STA È STA, Quel che fu fu;
QUAZÒ, Quaggiù o Qua giù e Quaggiuso o QUEL DAI SOLFARI E LESCA, Escaiuolo. Ogni trista memoria ormai si taccia.
Costaggiù, In questo luogo abbasso. QUEL DAI STORTI, Cialdonaio , V. STORTO. QUEL CHE NON È . V. CHE NON È.
QUELO, Quello o Quegli, Pronome. QUEL DAI VELI, Velettaio. Ve Saludo quel zovene, V. Zovene.
ESSER A QUELA, Essere a quel caso o nel QUEL DA L'ACQUA FRESCA, Acquafrescaio, QUERELA, 8. f. Voce latina ch'era usata
caso. Venditor d'acqua fresca. nel Foro ex-Veneto. QUERELA in genere
I M'HA FERMÀ CO QUELA, Mi fermarono QUEL DA L'AMITO,
L' Amidoniere. dicevasi un Reclamo straordinario contro
con tutta questa bella ragione, detto iro- QUEL DA LA CARBONINA, Bracieraio, Ven- qualche atto o qualche sentenza.
nic. e vale Senza ragione. ditor di brace e piccoli carboni — Carbona- LA QUERELA A L'AUDITOR VECHIO, indi-
IN QUELO O IN QUELA, In quella ; In quel- io, Venditor di carbonigia, cioè di carbone cava l'accusa d'inofficiosità d'un testa-
lo ; In quello che ; In quella che ; In que! minuto. mento.
tanto ; In quel mentre, In quel punto. QUEL DA LALATE, Lattaio , dicesi s'è Uomo Si dava una QUERELA nell'Uffizio del-
Mi son proprio quelo, Io son dess' io. che venda latte ; Lattivendola alla femmina. l'Avvogaria , quando accusavasi di falso
No STAR NE PER QUELO NÈ per quel al- QUEL DA LA MALVASIA, Grecaiuolo, Chi materiale un documento pubblico o privato.
TRO, Dare in quel mezzo , Parlandosi di vende vino greco ed altri liquori. Vinaio o Per QUERELA AL PIOVEGO , indicavasi
giudicare . Vinaiuolo, Chi vende vino. un'Accusa di lesione o sia d'un Contratto
SEMO SEMPRE A QUELA, L'è sempre quella QUEL DA LA PAGIA, Pagliaiuolo , Chi tien feneratizio.
bella , Dettato venuto da un Cieco che non paglia da vendere. Si presentava finalmente QUERELA AL
QUE QUI QUO 547
SINDICO per Accusa di disordine contro un tichelli vale Quieto quieto e segretamente. LADRI E VE FALII, Vorrei che le mogli fos-
giudicato d'appello. STAR QUETO, Stare , Fermarsi - STE QUE- sero ferite in chintana dai furfanti, dai
QUERZER, v. Coprire, Idiotismo affatto TO, State. ladri e dai falliti, vale a dire Che fossero
contadinesco. V. COVERZER. TEGNIR QUETO QUALCÙN, Tenere alcun in prostituite agli uomini più scellerati.
QUESTO, Questo e Questi. tranquillo --I STAVA QUETI PER LA PAura, QUINTELO (coll'e larga) s . m. detto già
IN QUESTO, In questa ; In questo ; In Per paura si stavan di cheto. sotto l'ex Governo Veneto dalla voce latina
questo stante; In questo che. QUIA, VEGNIR AL QUIA, Venire al quia , al- barb. Quintellum, registrata anche dal Du-
O QUESTO O GNENTE, O vuo` questo o vuo’ l'ergo ; Venir ai ferri o alle strette, A Cange. Era una Gravezza o Tazza propor-
delle pere, Prov. cioè Se tu non vuo'que- quel che importa, ai punto Ridurla o zionale, che si pagava alla cassa pubblica
sto, tu non avrai nè questo nè quello. Recarla a oro ; Ridurla al netto, Venire dalle successioni alle eredità. La legge Ve-
SABO QUESTO ; VENERE QUESTO, Sabbato alla conclusione, neta 26 novembre 1346 posta nello Statuto
o Venerdì prossimo venturo. Co L'È STA AL QUIA, Quando si fu al pun- spiega che Quintello significa il quinto della
PER QUESTO, vuol anche dire In quanto to , al momento, al proposito. quinta parte, o sia il quattro per cento. Ora
a ciò ovv. Quanto a ciò o a questo. TORNAR AL QUIA, V. TORNAK A PROPOSITO. si chiama Tassa del registro per eredità.
QUESTUAR, v. Accettare ; Andare all' ac- QUIABITA O CUI ABITA, S. m. Idiotismo, QUINTERNETO, s. m. Quadernetto, Cin-
catta; Pitoccare ; Limosinare . Dicesi an- con cui viene indicato il noto salmo che co- que fogli di carta messi l'un nell'altro .
che Questuare, ma è voce nuova. mincia Qui habitat in adiutorio Altissimi QUINTERNO, s. m . T. de 'Cartai, Quader-
QUETANZA, 8. f. Quietanza o Quitanza, etc. Salmo che vien talvolta recitato da no di fogli o Quinterno, Dicesi di venticin-
Cessione delle proprie ragioni. Acquiescen- qualche persona pia per trovar le cose per- que fogli messi l'uno nell'altro senza cucire.
za vale Appagamento. dute. QUINTESSENZA , s . f. Quintessenza o
QUETAR O Quietár, v. Quietare o Que- QUIESSENTE, s. m. Acquiescente o Quie- Quinta essenza, detta anche dal Boccaccio
tare, Sedere, Fermare il moto. scente, Voci da noi conosciute dopo il Go- Essenzia quinta, L'estratto più puro delle
QUIETAR QUALCÙN , Racchetare ; Rac- verno Austriaco e valgono Impiegato posto cose. La quntiessenza di scorze di cedro.
quietare ; Tranquillare ; Pacificare ; Ri- per riforma fuori di servizio attuale, ma La quintessenza d'una lingua. La quin-
conciare, Porre in pace - · Attutire alcu- ritenuto in paga e non ancora pensionato. tessenza degli uomini Cercare la quin-
no, direbbesi Farlo star quieto contro sua QUIESSENZA, s. f. Quiescenza, si dice in tessenza d'alcuna cosa, vale Volerne sa-
voglia - Racchetare, val anche Far re- termine di pratica amministrativa, allo Sta- pere a fondo e quanto se ne può sapere .
stare di piangere - Ammorzare; Mitiga- to del Quiescente. QUINTIGLIO, s. m. Specie di tresette giuo-
re ; Calmare direbbesi delle passioni. Soldo de quiessenza, dicesi a Quello che cato in cinque persone. V. ZOGAR A QUINTI-
QUETARSE O QUIETÀRSE, Acquetarsi; Rac- la generosità del presente umanissimo Go- GLIO.
chetarsi, Porsi in pace - Mansuefarsi o verno Austriaco paga mensualmente al QUI PRO QUO, Qui pro quo, Voci dell'uso,
Ammansirsi, Temperar l' ira, Depor la fie- Quiescente cioè il solito salario, benchè e vale Sbaglio, Errore d'una cosa per l'al-
rezza, Comporsi nell'animo. non sia in esercizio . V. QUIESSENTE. tra.
QUIETARSE SORA De qualcùn, Acquiesce- QUIETE , e QUETE, 8. f. Quiete ; Quietazio- TOR UN QUI PRO QUO, Prender lucciole
re, verbo n. Appagarsi e propr. Stare al ne, Riposo, Calma . per lanterne, Prendere in fallo ; Equivo-
detto altrui, acquietarsi per via di persua- CON QUIETE, A posať animo ; Con calma care; Allucinarsi.
sione - Dormire cogli occhi altrui, vale di spirito. QUONDAN, che alcuni dicono CONDAN, Del
Riposarsi e Quietarsi d'alcuna cosa in sul NOL ME LASSA MAI IN QUETE, Non mi la- fu; Figlio del fu Indica che il padre d'un
sapere e sulla diligenza altrui . Mettere il scia mai pigliar sosta ; Mai non rifina di tale sia morto.
capo in grembo ad alcuno - ME QUIETO tormentarmi. MIA MARE QUONDAN O CONDAN ; El tal dei
SORA DE VU, Acquiesco sulle vostre per- QUINCI E QUINDI . STAR SUL QUINCI E tali quondan, S' intende Morti.
suasioni ; M ' appago sulle ragioni che QUINDI. V. STAR. DAR EL QUOndan, Modo scherzevole, par-
m'adducete. QUİNDESE, Quindici, Voce numerale. V. lando di cibi, Dar il gusto, la perfezione ,
QUETEZZA, s. f. Chetezza ; Silenzio . DA QUINDESE . il condimento o Dar il suo pieno, che an-
QUETEZZA, dicesi per Compostezza ; Pro- QUINDESE vale talvolta appo noi per Quin- che si diee Biscottare alcuna cosa.
prietà, Buon contegno Così pure per decimo o Decimo quinto e Quindicesimo. EL XE IN TEL NUMERO DEI QUONDAM, Egli
Mansuetudine, Temperanza contro l' im- SPAZIO DE QUINDES'ANI, Quindennio. è nel numero dei più o dei trapassati, cioè
peto dell'ira. UN FALO CONTA quindese, V. FALO. Morto.
QUETIN, add. Voce vezzeggiativa, Fermi- QUINTA, s f. Scena, Que'pezzi di Scenario, QUOTA, 8. f. Quota o Parte quota e Stre-
no, dim. di Fermo, ed usasi per lo più ac- che si fanno avanzare e retrocedere dai due gua, Quella porzione che tocca a ciascuno,
compagnato al verbo Stare, dicesi dei Fan- lati del Teatro in ogni cambiamento di quando si deve o pagar o riscuotere tra
ciullini. Star fermino ; Star quieto come scena. molti.
l'olio. Quinta, T. del gioco del Picchetto . Se- PAGAR LA SO Quota a l'osteria, Pagare
FAR LE QUETINE, Far le Marie, cioè Fin- quenza di cinque carte dello stesso seme, lo scotto.
gere la semplicità e la devozione, Far le lu- che conta quindici punti. QUOTALIZIO o0 Goralizzo, 8. m. dal barb .
stre. QUINTAL, 8. m. Quintale, chiamasi ora in Quota litis, Termine volgare del Foro ex
QUETO, add. Quieto ; Cheto e Queto, Che commercio Un peso di dieci rubbi, cioè di Veneto. Patto o convenzione, con cui il Cre-
non si muove e che tace. Scherzevolmente cento libbre metriche, corrispondenti a lib- ditore d'una somma difficile a riscuotersi
fu detto anche Chiotto. bre grosse Venete 209 once 8. V. RUBO. ne promette una porzione, come sarebbe la
OMO QUETO, Uomo di buona pasta ; Di QUINTANA, 8. f. Voce ant. Chintana o Quin- terza o la quarta parte, a colui che si pren-
benigna e buona natura, placido. tana, dicevasi ad un Uomo di legno ove an- de impegno di procurargliene la riscossione.
Co LE QUETE, Modo avv. A cheto ; Di davano a ferire i giostratori. Ferire o Col- Simile contratto è prescritto quando si fa
cheto; Cheto com'olio ; Chetamente ; Quie- pire in quintana. in vantaggio di un Patrocinatore, o di un
tamente ; Adagio - ANDAR CO LE QUETE, Leggesi in un Capitolo antico, VORIA CHE procurator del creditore .
Andar per la piana - Far le cose a che- LE MUGIER FOsse quintane de furfanti, de
R

RAB RAB RAC

R. Vedasi ERE. Facile all' ira e alla contesa - Risentito, | RACENTE, Voce bassa. V. RECENTE.
RABIA, s. f. Rabbia ; Rasmo e Idrofobia, Facile a risentirsi. RACH, s. m. Arac o Aracca, T. del Com-
Malattia propria de' Cani e notissima. VECHIO RABIN, Arrapinato di vecchio ; mercio, detto anche da' Francesi Arack, che
Rabbia, per simil. si dice a Eccesso di Vecchio arabico, ritroso, strano. nelle Indie orientali, donde ci viene, suo-
furore, a trasporto e frenesia. RABIO, s. m. T. agr. Sarchio ; Marra ; na Liquore pizzicante e spiritoso. Distilla-
PIEN DE RABIA, Arrovellato ; Arrabbia- Raschia, Strumento a guisa di zappa, il zione estratta da un sugo vegetabile , che si
to ; Arrapinato. quale serve a radere il terreno e lavorar- fa scorrere per incisione dall' albero Cacao :
GO TANTA RABIA CHE LO MAZZaria, lo ho lo poco addentro, e così pure per ripuli- gl' Inglesi ne fanno grand'uso nel Punchio.
tanta rabbia addosso ch'io avvampo, cioè re la terra dell'erbe selvatiche, tagliando- RACHÈTA, V. MELA.
Ho una collera, un'ira grandissima - Mo- le con esso. RACOLA, s. f. Raganella, Specie di Ranoc-
rire o Scoppiare di rabbia , di sdegno, LAORAR COL RABIO, Marreggiare. chio di color verde, più piccolo della Ra-
d'invidia, di fiele e simili, si dice l'Es- RABIOSITÀ eE RABIOSITAE , 8. f. Prurigine ; na, che all'estate sta sugli alberi e grida.
sere da si fatte passioni grandemente agi- Prurito ; Pizzicore , Quel mordicamento È chiamata da Linneo Runa arborea.
tato e commosso. che si produce col solleticare i nervi della Raganella, chiamasi uno Strumento fan-
MONTAR LA RABIA, V. MONTAR. cute. ciullesco fatto di legno, con una ruota den-
MORIR DA RABIA, detto per esagerazione, Dicesi anche per Mal stare, cioè per tata, che girando fa romore somigliante alla
Stritolarsi, Rodersi per rabbia. Una certa mala interna disposizione, che voce della Raganella degli alberi.
ESSER MERDA E RABIA, V. MERDA. alcune volte proviamo. AVER UNA RACOLA, detto metaf. Avere u-
RABIÀ, add. Arrabbiato ; Inviperito ; In- RABIOSITA, dicesi pure per Vogliu smo- na buona parlantina, cioè Una va e fie-
collerito. V. ARABIA e IRABIA. deruta . V. VOGIA e SGANGOLIR. ra loquacità, buona ciarla. Ciarlare come
RABIADA, s. f. Arrabbiamento . RABIOSO, add. Rubbioso ; Arrabbiato. una calandra. V. BATOLA.
CHIAPAR UNA RABIADA, Arrabbiarsi ; In- ESSER RABIOSO PER LA VOGIA DE QUALCOS- DARGHENE UNA RACOLA A UNO, Dare altrui
collerire ; Arrovellarsı. SA, Spasimare o Morir di voglia ; Essere una lunga, una stampita , Noiare con un
RABIAR, V. IRABIAR . Arrapinato o Arrovellato di voglia. discorso lungo e spiacevole.
RABICAN, add. T. de' Vetturali, Rabica- SCRITURA O CARTA RABIOSA, detto fig. CHE RACOLA ! Che bagattella ! Quando si
ao, Sorta di mantello di cavallo baio, sau- Scrittura mordace , acre , pungente . vuol accennare che che sia di grande o
To o morello, che ha peli bianchi sparsi qua ZOGO RABIOSO, Giuoco adirevole, Che a- straordinario.
e là in diverse parti del corpo. gevolmente muove ad ira. RACOLA, si dice anche fig. a Persona Ciar-
Rabicanato , dicesi Quando il Cavallo CAN RABIOSO, Cune rabbioso, idrofobo, liera -- TI XE UNA GRAN racola, Tu sei pur
ha le gambe intieramente coperte, dal gi- Infetto di rabbia o d'idrofobia -- DAI AL CAN una gran taccola. V. CHIACOLONA.
nocchio fino alla corona, di pelo grigio e CHE L'È RABIOSO, detto fig. V. in DAR. RACOLETA, s. f. Specie d'uccello di valle.
bianco seminato distintamente sopra esse. RABİR, v. Esser amaro di sale, Troppo V. CRECOLA.
E questo è grande indizio della bontà del salato ; dicesi delle vivande salate che ar- RACOLETA, dimin. di RACOLA, si dice an-
Cavallo. V. ZAINO. rabbiano. che fig. di Persona che parli del continuo.
RABIETA, 8. f. Rabbiolina, Un po' di col- RABIRSE (dal lat. Rabire) Arrabbiare ; V. RACOLA.
lera. Arrabbire ; Arrabbicare , Stizzarsi. RACOLGER, v. Cogliere e Corre, Propr.
RABIETA, detto metaf. Maricello ; Ran- RABUFA, add. Rabbuffato ; Scompigliato, Spiccare erbe o fiori o frutti o frondi dalle
core, Odio coperto - Invidietta ; Rivali- Dicesi per lo più de'capelli. loro piante - Raccogliere o Raccorre,
là ; Emulazione . V. BRUSEGHÌN. RABUFA, detto per Agg. a Uomo, Incolle- propr. si dice del Pigliar che che sia, le-
RABIÈTO , s. m. T. agr. Sarchiello ; Sar- rito ; Arrapinato ; Arrovellato. vandolo di terra. Andar cogliendo pei cam-
chiella ; Sarchiellino ; Sarchietto. V. RA- RABUFÀDA, s. f. Rabbuffamento ; Scom- pi certe erbe. Coglier le rose. Ruccorre
BIO. pigliamento. ciottoli. Raccorre pere cadute. V. Sv-
RABIEZZO, s. m. Rovella ; Rovello, Rab- DAR UNA RABUFàda a qualcùn, Dar altrui NAR.
biosa stizza. una risciacquata o rammanzina o ripren- Cogliere o Raccogliere ; ovv. Corre e
GO UN CERTO RABIEZZO DRENTO DE MI, HO sione o lavacapo. Raccorre, dicesi per Ragunare, Rassetta-
un certo mal stare, un mal umore , un RABUFAR, v. Rabbuffare o Rabbaruffu- re, Metter insieme più cose e diverse
certo lasciami stare , Una mala interna re ; Disordinare ; Scompigliare, Si dice Rannodare o Rattestare, T. Milit. Rac-
disposizione . V. LUNA. più che d' ogni altra cosa, di capelli, di peli cogliere una truppa dispersa e rimetterla
CON RABIEZZO, detto a modo avv. Agra- e penne . negli ordini . Rannodarsi, Raccogliersi per
RABUPARSE, detto per GRINTARSE, V. riordinarsi.
mente ; Aspramen'e.
RABIN, add. Rabido ; Rabbioso ; Stizzo- Raburarse del TEMPO, Rabbuffarsi, Mi- RACOLGER UNO IN CASA SOA, Raccogliere,
so; Pialitore Contenzioso ; Liligioso, nacciar bufera. V. SCURIR. cioè Accogliere, Ricevere, Accettare.
RAD RAF RAG 549
RACOLGER UN AFÀB, Raccogliere o Rac- CATAR RADEGHI DA NO VEGNIRGHENE A LA ZOGAR A RAFA, V. Zogir.
corre, cioè Comprendere, Intendere. FIN, Trovar che dire ; D'oggi in domani ; RAFACAN, add. Unguento da cancheri ;
RACOLGER UN CAVALO, Riunire un caval- Mettere in musica, figur. Mandar in lun- Detto per una specie d'Aggiunto a Chi
lo, T. de' Cavallerizzi, Far che il Cavallo go, Cavillare. vuole l'altrui senza dar mai del suo . V.
si ristringa, e per così dire si accorci, il che Gh'è dei radeghI IN QUEL AFAR, C'è del- PIGNA.
si ottiene stringendo fortemente le cosce e l'imbroglio, del tenebroso, della confusio- RAFAR, v. Arraffare ; Arraffiare , Arran
la briglia. ne, dell'opposizione , dell' avversità. fare, Strappar di mano, togliere qualche
RACOLGERSE, Concentrarsi, Ricapitolare AVER DEI RADEGHI CO LA GIUSTIZIA, Aver cosa.
fra sè i punti e le cose, per dare un senti- degl'imbrogli colla giustizia, Esser inqui- RAFÈTO (coll' e stretta) s . m. Graffietto,
mento, Profondarsi. sito. T. de'Legnaiuoli, de’Bottai e simili, Stru-
CHM SEMENA NO RACOLGE, V. SEMenar. RADEGÒSO, add. Contenzioso ; Cavillato- mento di legno trapassato da un regoletto
QUEL CHE SE SEMÈNA SE RACOLGE , detto re ; Tenzonatore, Chi è facile a contende- di forma quadra, che serve a segnare le
fig. Qual ballata tal sonata, Gli effetti re e quistionare . V. CATARADEGHI . grossezze.
hanno relazione alle cause. RADER, V. RAdår. RAFIGURAR, v. Raffigurare o Ravvisare,
RACOLTO, s. m . Raccolta o Ricolla e Ri- RADESÈLO (colla s dolce) s . m. Strigolo ; Riconoscer uno a' lineamenti della faccia o
colto, La messe che si raccoglie — Ven- Omento; Pannicolo, Specie di rete gras- ad alcun altro segnale. Lo raffiguro o Lo
demmia, dicesi per Qualsivoglia raccolta sa, e Membrana che cuopre le viscere del ravviso bene. Non può raffigurare gli ob-
di messi. ventre inferiore ; e dicesi anche Rete bietti.
FAR UN GRAN RACOLTO , Stramoggiare , Marghetta, dicesi da' Beccai lo strigolo di Raffigurare, dicesi anche da noi nel
Soprabbondare della ricolta. La ricolta di vitello di latte. sign . di Rassomigliare, Paragonare - ME
quest'anno stramoggia. RADICA, s. f. Radica, Specie particolare LO RAFIGURO UN SOVRAN, Io lo raffiguro ad
RACOMANDATARIO, s. m. T. Merc. Man- di tabacco, ed è Quella che si cava dalle co- un Sovrano, cioè Simile ad un Sovrano.
datario o Mandato, Colui che per manda- stole delle foglie ridotte in polvere. RAFIGURARSE , si dice ancora nel sign . di
mento d'altri fa alcuna cosa. RADICA DEI FIORI, Radicetta o Radica, Immaginarsi, cioè Rappresentarsi alla
RACOZZAMENTO , s. m. Accozzamento , Piccola radice di piante fiorifere Ger- mente, Formarsi un' idea, Pensare -- EL
cioè Impegno, Lite, Controversia. mi o Brocchi, diconsi que ' Ramicelli tene- SE RAFIGURA QUuel che no xe, Egli s' imma-
RADADA, s. f. Raditura, Il radere. ri, che si cavano dalle piante fiorifere per gina quel che non è ; Ovv. che le cose sie-
RADANCHIA, 8. f. T. Mar. Radancia, A- trapiantarli. no altrimenti di quel che sono.
nello di ferro che s'adatta nelle rilinghe RADICA DEI DENTI, V. DENTE. RAFINADOR, s. m. Raffinatore o Affina-
delle vele quadre (GRATIVO), per difenderle RADICHÈTA O RAISÈTA, S. f. Radicetta , tore , Quello che per via d'arte purifica
dall' impeto del vento quando si fa terze- Piccola radice - Rostrello o Beccuccio , la l'oro e l'argento, spartendolo dagli altri
ruoli onde non si logorino. Radicula delle piante sviluppate . metalli.
RADAÒR , s. m. Voce ant. che dicevasi per RADICHIO, s . m. Radicchio ; Cicorea ; Ci- Raffinatrice o Affinatrice, dicesi la Fem-
RASAOR, Rasoio. coria, Sorta d' Erba di varie specie, che mina.
RADAR O RADER, v. Radere, Levare il pe- si mangia in insalata, ed è fra noi comu- RAFINADURA, s. f. o RAFINAMENTO, Raffi-
lo col rasoio. ne, chiamata da'Sistematici Cichorium In- natura; Raffinatezza ; Raffinamento ; So-
RADER LA TESTA, Zucconare, Si dice del tybus. praffinamento. Il raffinare, perfezionare.
Levare i capelli dalla zucca , cioè dal capo, RADICHIO DE CAMPO, Radicchiella selva- Raffinamento dell' arte. Raffinamento di
che anche dicesi Far zuccone ; e quindi tica, ed è quella che nasce spontaneamen- un idioma etc.
Zuccone vale Testa radata. V. BRUTUS . te nelle campagne e ne'prati, ed appartie- Raffinamento o Affinamento dell ' oro,
RADER I CAPELI, T. de'Cappellai, Accap- ne alla stessa specie. chiamasi la Purificazione dell'oro colla sco-
pure. Tagliar rasente la pelle il pelo che RADISE, V. RAISE. riazione dei metalli eterogenei, che vi era-
si vuol feltrare, o ripulir del carniccio le RADOBAR, v. Raddobbare , T. Mar. Rac- no collegati.
lane o pelli della vigogna , del cammel- comodare, Racconciare : dicesi de' Basti- RAFINAR, v. Raffinare o Affinare, Pur-
lo etc. menti, che si riparano di qualche danno gare, Dar l'ultima perfezione ; e dicesi così
RADAZZA, s . f. T. Mar. Così chiamasi u- ricevuto . in senso proprio , come in figurato. Raf-
na specie di spazzola formata di sfilacci RADOBO, s . m. Raddobbo e Racconcio, T. finar l'oro e l'argento. Raffinar l'inge-
raccomandata ad un manico, con cui si ra- Mar. Riparazione de'bastimenti. gno.
sciuga la coperta della nave. RADOLCIR, v. Raddolcire ; Dolcificare, RAFINARSE , detto fig. Raffinire , verbo
RADEGAR, v. Altercare ; Contendere ; Far o Render dolce. neutro o Affinire, Farsi più fino, diven-
Garrire ; Bezzicarsi ; Darsi di becco, co- RADOLCIR LA BOCA, Dolcificare ; Addol- tar più perfetto ; Affinarsi o Raffinarsi,
me fanno le galline . cire , Far dolce, indur dolcezza. Perfezionarsi in qualche studio o cogni-
In altro sign. Sbagliare ; Fallare ; Er- RADOLCIRSE, parlando delle piaghe, Alle- zione. Adoprandosi il ferro, va via la
rare ; Ingannarsi - ME SON RADEGÀ IN nire ; Rammorbidare ; Mitigare ; Leni- ruggine. Buono studio rompe rea fortu-
re ; Mollificare. na.
QUEL CONTO, Sbagliai nel far quel conto ;
Andai errato. RADOLCIR L'ORO, Addo'cir l'oro, in T. RAFINAR LA MASSA, Sottilizzarla, Aguzza-
RADEGARSE SUL TEMPO , Ingannarsi sul degli Orefici, chiamasi la Maniera di ren- re l'ingegno, Fantasticare, Ghiribizzare.
tempo. • der l'oro più facile a mettersi in opera, de- V. SPECULAR.
RADEGHÈTO , s . m. Piccolo divario ; Pic- purandolo da materie eterogenee ; e si ad- RAFINARIA, s. f. Raffinatoio o Affinatoio,
cola differenza . dolcisce fondendolo a varie riprese. Luogo dove si raffina ; e si dice per lo più
RADOLCIRSE DEL TEMPO, V. INDOLCÌR.. degli Zuccheri.
In altro sign. GHE XE QUALCHE RADEGHE-
RADREZZAR, V. Drezzir. Raffineria, leggesi nel Dizionario mili-
To, detto fig. C'è qualche maccatella o
vizio o magagna , RAFA ANDAR A LA RAFA, Fare a ruffa tare Torinese, come voce d'uso italiano,
raffa, o alla ruffa alla raffa e a ruffola per Fabbrica dove si raffina il salnitro.
RADEGO, s . m. Differenza ; Divario ; Li-
le ; Controversia. V. RADEGAR . raffola, Con violenta prestezza. RAFINAZION , V. RAFINADURA ,
RADEGO NO FA PAGAMENTO, Frego non BUTARSE A LA RAFA, Gettarsi alla ladron- RAFIÒI, V. Rufiòi.
celleria o al ladroneccio o al furto, Darsi RAFREDARSE , V. SPREDIRSE.
cancella partita, L'errore innocente non
cancella il debito. a rubare. RAGAN, 8. m. T. Mar. Oragano, Vento for-
550 RAG RAI RAM
dell'uso. Pezzo di metallo coniato ad uso di tro o Radice di S. Apollonia ed anche Pi-
tissimo e procelloso che mena gran rovina.
V. SION. moneta, che serve per far calcoli e special- retro di Levante, Radice d'una pianta che
RAGANÈLO, s. m. Nome aggiunto dai Cac- mente per giuocare. La voce Toscana è cresce in Puglia e in altri luoghi, di qua-
ciatori valligiani alla CRECOLA, V. Quarteruolo, oggi Quattriuolo. lità caldissima , che si usa per tenere in
RAGÀR, v . T. Agr. Saeppolare, Tagliare RAGIONATORA, add. Ragionatrice, verb. bocca e mitigare il duolo de'denti. I Bota-
alle viti il gambale sopra il saeppolo, per fem. di Ragionatore. nici chiamano questa Pianta Anthemis Py-
ringiovanirle. Dicesi anche Saeltolare . V. RAGIRAR, V. RAzibar . rethrum. V. ERBA PER I DENTI.
Cao de la vida, in Cao . RAGNÈTÓ, Ragnatelo ; Ragnateluccio ; RAISAME, 8. m . T. Agr. Sterpame, Copia
RAGESTOLA, V. REDESTOLA. Ragnateluzzo ; Ragnuolo ; Ragnolino. di sterpi e di barbe.
RAGIADA, s. f. Ragghio , è la voce propr. RAGNO, s. m. Ragno e Ragnatelo, Vermi- RAISÈTA , s . f. Barbetta , Barbicola ;
dell'Asino. cello noto che fabbrica la tela e la distende Barbicella ; Rudicetta ; Barbolina , Pic-
DAR UNA RAGIADA, dicesi in altro senti- a guisa di ragna. È detto da' Sistem . Ara- cola radice di Pianterella.
mento, Dar una gridata o Far una grida- nea domestica . FILI DE LE RAISÈTE, Capellamento e Ca-
ta. RAGNO DAL BOTON, Ragno nero ; Ragno pel'atura , Sottilissime fila delle radici.
RAGIADURA, s. f. Voce del Contado Pado- delle caverne, detto da' Sistem . Aranea RAISIN. BEL RAISIN, Bel mammolino ; Bel
vano, Aragaico o Lienteria, Termini ve- diadema. bambolino ; Bel rabacchino. V. BAGARIN.
terinarii. Dolore nel ventre del Cavallo , RAGNO DAL CUL GROSSO, dicevasi antic . RAISON, s. m. Filtone, Voce agr. La ra-
che induce torsioni e fa rugghiamento nelle per quello che noi chiamiamo RAGNO DAL dice maestra della Pianta, fitta in terra per
budella, costringendo l' animale a mandar ΒΟΤΟΝ . lo più per diritto, che anche chiamasi Bar-
fuori lo sterco indigesto o liquido a modo RAGNO DE CAMPAGNA, Ragno falangio o bicone e Perno.
d'acqua. Falangio, Quello che ha esorbitante lun- RAISOTO, s . m. Ceppaia, La parte del cep-
RAGIAR, v. Ragghiare e Ragliare, Il man- ghezza e dilicatezza di gambe, ed è chiama- po al quale sono appiccate le radici dell'al-
dar fuori che fa l'asino la sua voce. to Aranea clavipes. bero.
Raitare, dicesi per Gridare ad alta voce, NOL CAVARIA UN RAGNO DAL MURO, V. CA- Cannocchio, vale Occhio di canna, ch'è
― VÅR. il ceppo delle sue barbe.
Schiamazzare per collera o per dolore
Dicesi per Piangere - E per Guaire, ch'è RAGNO DE MAR, s . m. T. de'Pesc. Ragno RALEGRADA, 8. f. Rallegratura ; Ralle-
il gridare del Cane percosso . marino, da' Romani nominato Spigola, granza ; Rallegramento, Il rallegrarsi.
RAGIAR COME UN'AQUILA, V. in CRIAR. Specie di Granchio di mare a coda lunga, DARSE UNA RALegráda, lo stesso che R▲-
RAGIAR COME UN ASENO, Asineggiare, detto da' Sistem. Cancer Araneus, Linn., LEGRARSE . V.
Ragghiare come un asino, cioè Gridare. il cui carattere specifico è l'avere il torace RALEGRAR, v. Rallegrare, Indur allegrez-
RAGIETO, s. m. Razzuolo, piccolo rag- peloso ovato e tubercolato, il rostro diviso e za e piacere.
gio. le mani ovate. RALEGRARSE, Rallegrarsi ; Congratular-
RAGIO, s . m. e da alcuni Razo, Raggio, Chiamasi pure con questo nome di Ra- si con qualcheduno ; Felicitare alcuno.
Splendore che esce da corpo lucido - ILU- gno, il Cancer linearis, Linn., che ha per | RAMÀ, add. Rumato e Ramoso, Disteso in
MINAR COI RAGI, Irradiare ; Inradiare e carattere specifico quattro zampe d'un solo rami.
Raggiare. dito e dieci piedi. Ramato, Ch'è di rame o Fornito di pia-
RAGI DE LE RODE, V. Razo. RAGNO DE MAR, pesce, V. VARAGNO BIAN- stra di rame - Ramigno, Ch'è della na-
RAGI DE LE CORONE, Merli ; Becchetti CO. tura del rame.
delle corone. RAGÙ, 8. m. Ragù, Francesismo usato og- RAMADA, 8. f. Graticciata, Ingraticolato di
RAGI DE LE STELE, Capillizio, vale Irra- gidi per Guazzetto, cioè Manicaretto, In- filo di ferro o di rame, per chiusura di
diazione che appare intorno alle stelle o pia- tingolo o condimento per eccitare o ricupe- che che sia, senza impedirne la vista o il
neti o altro lume. rar l'appetito. passo all'aria libera. Dicesi anche Rete di
RAGIO, dicesi anche per Guaio, ch'è la RAINA , s . f. Reina, Pesce d'acqua dolce no- ferro o di rame.
voce mandata fuori dal cane percosso. tissimo, detto anticam . da'Latini Cyprinus, RAMADA, T. di gergo, Squadra o Squa-
Ragghio e Raglio, si dice la Voce dell'A- da Linn. Cyprinus Carpio, La sua carne è driglia di birri.
sino RAGIO D'ASENO NO VA IN CIELO, Ra- ottima a mangiare, ma incomoda per le mol- RAMADINA, 8. f. dimin. di Ramada, Reticel-
glio d'asino non arrivò mai in Cielo, cioè te sottili lische che ha. la di ferro o di rame ; Piccola gratic-
Le preghiere degli sciocchi ed indiscreti RAISA O RAISE, 8. f. Radice o Radica e Bar- ciata. V, RAMADA.
non sono udite. ba. RAMANCINA, V. ROMANCINA.
KAGIO, detto in T. Mar. Carrucola, Stru- RAISA CO LA SO TERA, Barba col suo zoc- RAMBA, 8. f. Trufferia ; Furto o Rapina.
mento di legno con una girella scanalata, colo o pane o mozzo, Pezzo di terra spicca- ANDAR A LA RAMba, V. Rambir.
a cui s'adatta fune o canapo per tirar pe- to dalla sua massa. RAMBAGIO, V. RAMBO.
si. RAISA MAESTRA, Fittone, Radice e barba RAMBAR, v. Aggraffare ; Rapire a ruffa
No GHE XE RAGIO DE LUSE, Maniera fam. maestra della pianta. raffa ; Scaraffare, Levar via con furia e
per dire Non v'è raggio di sole. FAR RAISE, Barbare ; Far barba o radi- affoltatamente - Leppare, Togliere, Por-
RAGION, s. f. V. RasÒN. ce ; Rådicare. tar via di nascosto e lestissimamente.
RAGION, detto per Agg. a Uomo, Gridato- Cavar le raise, Sbarbicare ; Sbarbare ; Arrembare, Venire all'arrembaggio d'u-
re, Che grida ; Piangitore o Piagnitore, Sradicare ; Eradicare. na nave.
che piange ; Belone o Pecorone, Colui che La raise de tut' I mali, dicevasi qui an- RAMBO O RAMBAGIO, 8. m . T. Mar. Arrem-
bela o piange alla distesa. tic. per La cagione , l'origine. baggio, L'incontro di due navi che s' ac-
RAGIONATARIA , s. f. Computisteria , Uf- RAISA de le onGIE, Tuello, La parte in- costano per combattere. V. BORDAGIO.
fizio del Computista o Ragioniere. Nell'uso feriore delle unghie. VEGNIR AL RAMBо, Arrembare o Andare
de'pubblici ufizii, si vuole scrivere Ragio- RAISE, detto per vezzo a'Fanciulli e simi- all'arrembaggio .
neria, ch'è Voce Lombarda. li, Cecino ; Saporitino · CARE LE MIE RAI- RAME, s. m. Rame, Metallo noto.
RAGIONATO , s. m. Ragioniere ; Computi- SE, Caro il mio Cecino ; Speranza mia Rami, assolut. in plur. si prende anche
sta; Calcolatore, Quegli che ha ufizio par- dolce ; Caro il mio gioiellino ; Vila mia ; usualmente per Utensili fatti di tal metal-
ticolare di rivedere i'conti. Sostegno della mia vita ; Viscere. lo, come si dice Argenti e Stagni. Tener
SCUDO RAGIONATO, Gettone, Francesismo RAISA DE SANTA APOLONIA, s, f. Pila- i suoi rami chiari e politi.
RAM RAM RAM 551
UN BEL RAME, Un bell' intaglio , Dicesi RAMO DE FAMEGIA, Ramo ; Schiatta. da ciabattino, direbbesi a' Punti del cucito
delle Figure intagliate sopra lastre di ra- AVER UN RAMO DE MATO, Aver un ramo o fatti all'ingrosso FAR DEI RAMPIGNONI ,
me. una vena di pazzo o di pazzia . Far de'pottinicci o Pottinacciare.
RAME BRUSA, Ferretto di Spagna, Ra- RAMPADA , s. f. Pettata, Salita aspra e dif- RAMPIN, 8. m. Rampino ; Arpino ; Uncino ;
me abbruciato collo zolfo. ficile. Appiccagnolo, Foro uncinato per sostener
ROBA DE RAME, Ramigno. RAMPADA D'UN PONTE, V. PONTE. qualche cosa o per altro uso.
FORNIO DE RAME, Ramato. Rampa, leggesi nel Dizionario militare CATAR DEI RAMPINI, Pigliar l'occasione
SAVÈR DA RAME, Saper di rame. Que- italiano del sig. Piazza di Torino, per Dol- del petrosemolo, cioè Pigliare de' pretesti
sta cosa sa di rame, dicesi in modo bas- ce salita di terra fatta nella scarpa di ter- vani per contendere. V. Anzin.
so, cioè Costa o Costa assai. I piaceri non rapieni, per andare sopra i medesimi. FATO A RAMPIN, Uncinato ; Auncinato,
paion mai buoni se non sanno altrui di RAMPEGAR e& Rampegarse, v. Rampicare ; Fatto a guisa d'uncino.
rame. Arrampicare o Erpicare, È proprio de'gat- RAMPIN DA BARCA, Arpione , Lunga pertica
RAMENGO O REMENGO, add. Ramingo, Pro- ti e d'altri animali che salgono su pegli al- uncinata da un'estremità, che serve per af-
pr. Agg. di Uccello di rapina preso giovi- beri appiccandosi co'rampi, cioè coll'unghie ferrare e fermare le barche.
ne fuor di nido. Ma noi lo diciamo anco- delle zampe - Raggavignarsi è Aggrap- RAMPIN, detto in T. Mar. Grappino a
ra di qualche Uccello cantaiuolo grande, parsi contorcendo la persona e fidaudosi di mano o Arpegone ; Rampicone ; Graffio e
che sia stato preso. • mani e di piedi, che dicesi anche Ripire - Raffio, Sorta d'Uncino che serve per afferrar
Ramingo, Appropriato a Uomo ; si dice Aggrapparsi è l'Appiccarsi colle mani adun- la nave nemica nel venire all'arrembaggio.
di Chi va pel mondo errando. che, che dicesi anche Inerpicare o Inarpi- Rampino, dicesi ancora ad uno de' ferri
ANDAR A RAMENGO, Andar ramingo, va- care ed Arrampicarsi, proprio degli uomi- torto in punta che serve a'Torniai per lavo-
le Andar pel mondo errando. Star ramin- ni e delle scimie - Aggraticciarsi e Iner- rare.
go, vale Star fuori della patria e casa pa- picarsi, Attaccarsi tenacemente e avvol- RAMPINÀR, v. Uncicare ; Uncinare ; Pi-
terna, senz'aver luogo fermo nè assegna- gersi in quella guisa che fanno la vite gliar coll' uncino ; Aggrappare ; Arronci-
mento fisso. Non aver terra ferma · Va- l'ellera alle cose dove s' appigliano, che di- gliare ; Grancire ; Aggrancire.
le anche per Star fuggiasco, cioè Star na- cesi ancora Appiccarsi e Avviticchiarsi RAMPINÈTO , s . m. Uncinello ; Uncinetto,
scosto per timore. V. SCAMPAIzzo e BIRBAN- Appicciarsi o Appiccarsi, si dice delle Pe- Piccolo uncino.
TAR. core e Capre per luoghi inacessibili. Ganghero, Piccolo strumento di fil di fer-
RESTAR RAMENGO, Restare o Rimanere RAMPEGARSE SU I SPECHI, detto fig. Attac- ro adunco, che serve ad affibbiare invece di
in asso, val Solo, abbandonato. Rimaner carsi ai rasoi o alle funi del Cielo. Dicesi bottone. V. ASOLA.
melle secche o Rimanere smaccato, Re- di chi coglie ogni motivo minuzioso per con- RAMPINETO, T. degli Oriolai, Gancio o
stare in miseria. tendere. Gancetto della catena, Uncinetto fissato ai
Barca a ramengo, Barca errante, Dice- RAMPEGHIN, s. m. Rampichino, T. Botani- due capi della catena, un de' quali è detto
si per simil. e vale Abbandonata, rimossa co. Nome di Piante che crescendo arrampi- Garcio da tamburo, e l'altro Ganeio da
dal suo posto, e lasciata andar pel canale cano e s'attaccano. piramide.
senza che persona la guidi . RAMPEGHÌN , s. m. T. degli Uccellatori, RAMPÒN, s. m. T. Agr. Catorchio, Quel le-
RAMÈTA O RAMÈTO, 8. Rametto ; Rumicel- Cerzia comume o Rampichino maggiore, guetto secco della vite, che resta attaccato
lo ; Ramicella --— RAMETI TENERI, Vettic- detto da Linneo Certhia familiaris. Uccel- al sermento allorch'è potato.
ciuole ; Vermene tenere. letto che sta tra gli alberi, negli spaccati RAMPON DA CAVALI, Ramponi o Ferri a
Pollone, dicesi a quei Ramicelli teneri, de'quali va in traccia di uovicini e delle cri- rumponi, si chiamano Que' ferri con alcune
che mettono gli alberi. salidi degl' insetti. punte, che si mettono ai piedi del cavallo ,
RAMIN, add. Ramigno, Ch'è della natura RAMPEGÒN, s . mn. Rampicone o Rampone, perchè piantandosi nel ghiaccio gli facciano.
del rame. Ferro grande uncinato, a cui s'appendono ritegno, sicchè non scivoli. Quindi Ferrare
SAVER DA RAMIN ; Saper di rame, Pa- earni ad uso domestico. a ramponi.
rer rumigno, cioè della natura del rame. RAMPEGONI, parlandosi di scrittura mal RAMPONAR v. Ferrare a ramponi, dicesi
RAMİNA, s. f. Ramino, Vaso di rame a gui- fatta, Scarabocchi. Lettere che paion un- del Cavallo. V. RAMPON.
sa d'orciuolo, per uso di mettervi acqua cini da stadera di strascino. RAMPONZOLO, 8. m. Raperonzo o Rape-
da riscaldare. RAMPEGÒN, in T. Mar. Grappino ; Arpa- ronzolo, Erba nominata da’Sistem. Campa-
Ramina, T. de'Calderai, Scaglia che fan- gone o Rampicone , Piccola àncora con cin- nula Rapunculus. Essa produce una radice
no i Calderai quando battono secchie, mez- que patte o marre. bianca, fusiforme, che si mangia con tutta
zine e altri lavori di rame, che rinfocolati *M'A TOCA PICAR LA MIA VOGIA AL RAMPEGON, l'erba in insalata.
i lavori ne cade. NE GO PIÙ PODESTO SPICARLA, Dettato fami- RANA, 8. f. Rana , Ranocchio ; Ranocchia
RAMO, s. m. Ramo, Parte dell' albero che liare e molto usitato per indicare d'aver do- e Ranella, e per ischerzo Musica acquaio-
deriva dalle branche. Rami madornali si vuto rinunziare alla speranza di soddisfare la, Animale anfibio che abita nell'acqua in
chiamano i maggiori. un desiderio per avvenuti contrattempi che primavera, e fuori di essa nell' estate . Si
RAMO CHE S'INTORCOLA, Viticcio e Vetta, ne impedirono il soddisfacimento, i quali chiama da' Sistem . Rana Esculenta . Col
Che s'avvolticchia innanellandosi. non han mai cessato d'impedirlo. canto vespertino molto frequentemente pre-
RAMO DE LA VIda, V. Vida. RAMPIGNÀR, Pottinicciare, Fare una cu- dice pioggia - Gridalto è soprannome dato
RAMO INCALMA, Rimessiticcio o Rimetti- citura o rimendatura mal fatta. A questo al Ranocchio dal suo gridare.
ticcio, Innestato. sign. possono convenire Acciabatlare ; Ab- CRIAR DE LE RANE, V. CRIAR.
RAMO LATARÒL , Ramo goloso , voruce, borracciare ; Acciarpare, per Far che sia CHIAPAR LE RANE A BOCÒN, Pigliar le rane
smugnitore, Quello che smunge senzafrut- senza diligenza. a mazzacchera , Pigliare colla mazza, ch'è
to il ramo principale. RAMPIGNAR, v. Acciabattare, Cucire alla uno stromento da pigliare anguille e ranoc-
RAMO SALVADEGO, Bastardume, I rimes- grossa. chi a boccone.
siticei superflui delle piante. Dicesi anche per SGRANFIGNAR, V. SE LA BANA GAVESSE DENTI ! Detto metaf.
ALBORO PIEN DE BAMI, Ramoso ; Ramo- RAMPIGNARSE, parlando di abiti, Frap- La mosca tira il calcio ch'ella può ; Il can
ruto. pare, Farsi le frappe a’vestimenti . morde l'ossa perchè non lo può inghiotti-
METER RAMI, Ramificare. RAMPIGNONI , s. m. Voce fam. Pottiniccio, tire ; Igranchi voglion mordere le balene,
SBROCAR I RAMI, V. SBROCAR . Cucitura o Rimendatura mal fatta. Punti Si dice quando un debole vuol attaccare un
552 RAN RAN RAP
forte. La rana non morde perchè non ha poter distender le membra per ritiramento Che continuamente disapprova tutto, che
denti. Domeneddio seppe quel che fece a de'nervi. bufonchia; brontolone ; querulo ; borbotio-
non fare i denti alle rane. RANCIGNARSE NEL LETO , Rannicchiarsi ; ne ; bufonchione.
AVER LE RANE, Aver de'timori vani ; Es- Far un chiocciolino ; e s'intende per dor- RANZIO, V. GRANZIO.
sere apprensivo, cioè Dubitar d'aver male ; mire. RAPA , s . f. Grinza ; Ruga , Crespa della
Essere melanconico. RANCURAR, v. Raccorre ; Raccogliere, pelle e specialmente della faocia. V. ZAMPA
TUTE RANE ! NO LE XE ALTRO CHE RANE, Pigliar che che sia levandolo da terra - BE GALO.
Dicesi riferendosi a taluno che lagnasi con- RANCURAR LA SALATA, Cogliere l' insalata, RAPE DEI ABITI o frape, Grinza, dicesi
tinuamente di patire dei mali che in realtà Tagliarla nell'ortaglia dalle sue piante. anche delle Pieghe malfatte ed a caso, così
non sussistono, mentre invece ei gode buo- RANCURARSE QUALCOSSA, Civanzarsi ; A- del panno come d'ogni altra cosa raggrinza-
na salute. Chiamansi RANE nel nostro verna- vanzarsi ; Risparmiarsi ; Aggrumolarsi ta. V. in PIETA.
colo siffatte lagnanze insussistenti, e RANER che che sia. MUSO FATO A RAPE, Viso a saltèro , Viso
si appella chi si professa sempre ammalato RANCURARSENE , Affrettarsi, Darsi fretta ; grinzoso, che fu detto ancora Futto a grot
essendo sano. V. RANE. Darsi pensiero per che che sia. tesche d'uova affrittellate.
RANABOTOLO, s . m. T. de ' Ranaiuoli. Gi- RANCUREVENE , Affrettate ; Sollecitate ; RAPA, T. de'Maniscalchi, Rappa, Malattia
rino, Animaletto tondiccio con codetta stiac- Datevi fretta ; Datevene cura ; Spiccia- del Cavallo per lo più ne' piedi . Ragadi di-
ciata, di color nerastro che si vede nuotante tevi. consi alcune Fessure o Crepacci longitudi-
nelle acque palustri, il quale non è altro che RANDA, s. f. T. Mar. Randa o Artimòne, nali alla piegatura del ginocchio del cavallo.
l'embrione nato dall'uovo della Rana. Vela come la Tarchia, che usano in vece di Quando sono trasversali diconsi Rappe.
RANARÒL , s. m. Ranaiuolo, Pescator di Mezzana i bastimenti quadri alberati a bri- RAPA, add. - MUSO RAPA, Viso infrigno,
rane. gantino. aggrinzito o aggrinzato, Pieno di rughe.
RANCA, add. Ranco ; Rancato, Zoppo. BON DE LA BANDA, chiamasi il Pezzo infe- Viso grimo.
RANCÀR, v. Rancare o Dirancare e Ran- riore dell'albero di mezzana. ABITO RAPA, Abito grinzo o grinzoso o
chettare, dicesi dello Storto andar degli RANDEVU, V. Rendevù, frappato. V. RAMPIGNAR.
zoppi. RANER, detto per Agg. a Uomo, Apprensi- RAPAR, v. Aggrinzare o Aggrinciare, Dice-
RANCAR, Si dice talvolta nel sign. di SFA- vo ; Ippocondriaco ; Persona timorosa della si della pelle, dei drappi e delle foglie. V.
DIGAR O STRUSSIAR O SFACHINAR, V. sua salute, e che sempre crede di aver male. RAPA &୧ INFRAPOLIR .
RANCHIO, s . m. Rancio, Il pasto de'Solda- RANÈTA, s. f. Runella , Piccola rana. RAPATUMAR, v. Rappattumare ; Rappa-
ti. Dicesi quindi Ranciare, Quello tra i RANFA. ANDAR A LA RANPA, V. RANFAR. cificare, Riconciliare .,
soldati che per turno deve apparecchiare e RANFAR, v. Arraffure e Arraffiare, voce RAPATUMAZIÓN, s . f. Pacificazione ; Rap-
scodellare il rancio Far rancio, dicesi bassa che vale Strappar di mano , Tor con pacificamento ; Pacificamento ; Riconcilia-
all'Unirsi di molti individui, che mangia- violenza, Arrappare. V, RAMPAR. zione.
no alla stessa tavola. V. VERNEGAL . RANGANELA, s . f. Voce antiq. corrotta da RAPÈ, s . m. Rapè, Sorta di tabacco.
Rancio, è anche Voce marin. e dicesi Raganella, Tubella , V. COMPIETA nel secon- RAPEGAR, lo stesso che ROPEGAR, V.
nelle navi al Camerino de' piloti e de' bassi do sign . RAPÈTA, s . f. Grinzetta o Rughellina, di-
uffiziali o altri marinari ; o sia a quel sito RANGO, s. m. Rango , voce dal francese min. di Grinza e Ruga. V. RAPA.
dov'essi stanno a dormire. V. BRANDA. Rang, d'uso odierno ne' pubblici uffizii, e RAPINA. V. AGRESSION.
RANCHIO è non meno T. di gergo, e vale vale Grado, cioè Quello di qualsivoglia im- RAPORTIN , 8. m. Relazioncella, Piccola
Ladro. piegato posto in comparazione degli altri ; relazione o rapporto.
RANCIDO, V. GRANCIO. quindi Grado maggiore o minore - CON- RAPORTO, s . m. Rapporto ; Riporto ; Rap-
RANCIGNA, add . Rannicchiato e Fatto a SERVÅR EL RANGO , Conservare il suo grado portazione, Relazione di che che sia che
Gomitolo, come si sta talvolta nel letto per o stuto o condizione. l'inferiore fa al superiore e per lo più in
freddo o per dolore , Aggricchiato. PERSONA DE RANGO, diciam noi a Persona iscritto.
Detto talvolta nel sign . di FIAPO , V. di gran nobiltà ovvero di grado sublime, RAPORTO (dal francese Rapport) dicesi da
COL MUSO RANCIGNA O RANCIGNADIN, Adira- o di carattere distinto. noi nel sign. di Connessione ; Congruenza ;
ticcio, Irato anzi che no. RANTEGAR, v. Ansare, con istridore del Simiglianza ; Relazione - STO AFAR NO
RANCIGNAR e RANCIGNAR , V. Gualcire , petto . V. RANTEGO . GA RAPORTO CON QUEL ALTRO, Quest' affare
Malmenare, Brancicare, Piegar malamen- Detto nel signif. di Russare. V. RONCHI- non ha conseguenza o relazione con quel-
te - Aggrinzare, Empier di rughe o grin- ZAR. l'altro, Non ha che fare con quello.
ze; e dicesi de' panni che contraggono delle RANTEGO , s . m. Rantolo e Ranto, Ansa- RAPORTO, detto avverb. per Quanto a;
pieghe. mento frequente e molesto con risonante Rispetto a; Riguardo a, A confronto -
RANCIGNARSE DE LA ROBA, Raccorciarsi stridore del petto - Stertore e Russo, di- RAPORTO A QUEL Afir, Rispetto a quell' af-
de'panni ; Rientrare ; Ritirarsi, ma in- cesi al Fragore che nasce dalla difficoltà fare ; Quanto a quell'affare.
tendesi del Racconciarsi con pieghe. del respiro . RAPRESENTANTE, s. m. Pubblici Rap-
RANCIGNAR LA PELE, Raggrinzare ; Far TIRAR EL BANTEGO, Ratire, Tirar le re- presentanti, si dicevano ai tempi Venetii
grinze. cate che precedon la morte Ribolio, di- Patrizii rettori delle Città e luoghi dello
RANCIGNAR LA BOCA, Raggrinzare la boc- cesi i Romore che fa il rantolo d'un mori- Stato, cioè i Rappresentanti del Governo.
ca. Far la bocca come el culo d'un pol- bondo, quasi di cosa che gorgoglia, che ri- RAPRESENTANZA, s. m. Rimostranza,
lo. bolle. Ricorso .
RANCIGNAR EL MUSO O LA SCHIZZA, Detto RANTEGO DEL GATO, V. FILAR. Pubblica Rappresentanza , dicevasi ai
Famil. Far viso arcigno ; Arricciare il RANTEGOSO, add . Runtoloso ; Arranto- tempi Veneti all'Uffizio o Carico del Pub-
muso; Arricciare o Aggrinzare il naso, le lato. blico Rappresentante. V. RAPRESENTANTE.
labbra ; Far ceffo, Dicesi quando con un * RANTEGÒSO, Così chiamasi molto comune- RAPRESENTAR, v. Rappresentare, Figu
certo gesto del viso si mostra d' aver qual- mente colui, che continuamente trova a ri- rare e tener il luogo o la voce d'un altro.
che cosa a sdegno o a stomaco ; e dicesi an- dire su quanto vien detto o fatto, segnata- RAPRESENTAR AL VIVO ; Incarnare che che
che Stizzarsi. mente da coloro che gli sono addetti o che sia. Il suo bel viso incarno. Incarnare un
RANCIGNARSE D'UN BRAZO O D'UN GAMRA,
da lui dipendono ; che trova tutto biasime- disegno.
Rattrappare; Rattrappire ; Ritrarre, Non vole, tutto mal eseguito, tutto cattivo, ecc. RAPRESENTAR Vale anche Recitare, espor
RAS RAS RAS 553
re sulle scene un componimento teatrale, antichi benchè confusamente, e che il no- che devesi propaginare ; o sia Tralcio di
locchè dicesi Rappresentare anche in buon stro Nardo vuol chiamare Raia asperrima vite, ed è proprio Quello che serve a molti-
italiano. per aver la pelle aspra come il sagrì. Que- plicare la planta. V. REFOSSAR Barbatel-
RAPRÈSO. V. RIPRESO . sto pesce somiglia molto alla Raia spi- la , chiamasi il Magliuolo che si trapianta
RARA, s . f. Aràra , Specie di Papagallo del nosa, ma ne differisce per non avere alla allorchè ha messo le radiche - Pulmite o
Brasile così detto da Arat nome Brasilia- superficie de' grossi pungiglioni. È buona a Tralcio e nel dim. Tralciuzzo , Ramo men-
no. Chiamasi da Linneo Psittacus Maceo. mangiare. tr'è ancora verde sulla vite - PONTA DEL
Evvi l'Aràra verde, la rossa, la turchina e RASAOR O RASADOR , s . m. Rasoio , Quella BASOLO, Calcio, L'estremità del broncone
la gialla. specie di coltello d'acciaio affilatissimo, con del sermento - Capo ; Capparella ; Ra-
RAREZZA, s. f. Rarilà, Dicesi di Cosa ra- cui si rade la barba. zuolo ; Segoncello e Sperone, si dice quel
ra, singolare, pellegrina, V. anche RARITA. CATIVO RASAOR, Rasoiaccio. Pezzetto del sermento della vite, che il po-
RARE VOLTE, avv. Rade volte ; Rado ; * EL GA UNA LENGUA CHE XE UN VERO RASAÒR, tatore lascia, e da cui scappano i nuovi ser-
Di rado ; Radamente. dicesi di persona estremamente maledica, la menti. V. in BASTARDO.
RARISSIMO, detto in forza d'avv. Rarissi- cui lingua satiricissima non la perdona a RASÒN, s. f. Ragione , Potenza dell'anima
mamente ; Radissimamente . chi che sia. per cui Essa discerne giudica e argomenta.
RARITÀ, s . f. Rarità , noi lo diciamo nel RASAR, v. Rasenlare o Radere, e dicesi Ragione, dicesi per Cagione, Prova , Cau-
sign. di Cosa rara, singolare, pellegrina. dell'Accostarsi e quasi toccare in passando . sa, Motivo -- RASON BELA E BONA, rag one
SI SI LA XE BELA, MA NO LA XE UNA RARITÀ, germana, cioè Vera, fedele, chiara —— - R₁-
RASAR EL STER, Radere il colmo dello sta-
Si, è bella, ma non è cosa rara. io, si è il Levar via colla rasiera dello staio SON GRANDA, Motivone, acer. di Motivo ---
RARO, add. Raro o Rado, Contrario di il colmo che sopravanza alla misura. RASON CATIVA, Ragionuccia --- RASON CO-
Spesso. RASAR A TERA, Spianare, Radere , Taglia- GIONE O MAGRE O SPROPOSITÀE , Ragioni fri-
PIUTOSTO RARO, Radetto ; Rado anzi che re, Togliere, Schiantare. vole ; Ragioni del venerdì ; Ragioni di pan
110. RASCHETO , Lo stesso che RASPIN, V. caldo, valgono deboli, inconcludenti. Ra-
RARO COME LE MOSCHE BIANCHE, Più raro RASCHIADOR, s. m. Rastiatoio, Piccolo gioni assurde, quelle che offendono il sen-
che mosca bianca ; Raro come la Fenice ; strumento tagliente d'acciaio temperato, timento comune, incredibili. - RASON SU
Raro come i corvi bianchi. con cui si cancellano i tratti e le bavature MARIA, V. SUMARIO . Paralogismo, dicesi
DE RARO, detto avverb. Di rado ; Rada- sui metalli. dell' Errore di raziocinio, Raziocinio falso
mente; Rade volle -- FAR DE RARO, Ope- RASCHIAMENTO DE GOLA, Irritamento benchè in apparenza vero, Argomento ma-
rare di rado, Agire meno frequentemente , di fauci, di gola ; Fortore di gola. lizioso - CHE RASON GAVEU BUO ? Qual ra-
Diradore le fatiche matrimoniali, Dira- RASCHIARSE, v. Spurgare ; Sereare, Far gione v' ha mosso ? Qual vento v' ha spin-
dare il passeggio, la lettura, e che che forza colle fauci di trar fuori il catarro del to? --- No GHE RASON CHE TEGNA, Non c'è
sia. petto. V. SCHIARIRSE. pania che tenga ; Non c' è giustificazione
RASA, s. f. Voce ant. che dicevasi ai tempi RASCHIO, s . m. T. agr . Sarchio ; Rastia- che basti o ragione in contrario; Non v'ha
del nostro Varotari per RASSAROLA ; il quale toio V. RASSAR . risposta.
la usò nella frase seguente : RASENTARIA, Voce bassissima e trivialissi- Ragione, si dice per Giusto, Giustizia,
mo idiotismo, V. Desentaria. Diritto DAR UN POCO DE RASÒN A UNO E UN
CHE BEN VORIA CON LA ZELANTE RASA
DEL BEN COMUN SCOLARGHENE PIÙ D'UNA. RASETO (colla s dolce e l'e stretta) s . m . POCO A L'ALTRO, Dar un colpo alla botte e
Sorta di Stoffa sottilissima, lavorata alla uno al cerchio, Dare il torto o la ragione
Ma qui è detto metaf. per Sollecitudine ; foggia del raso. un poco a una parte e un poco all' altra -
Cura ; Zelo del ben comune, e vuol dire RASÌO, add. AVÈR I LAVRI RASII DAL FREDO , GO RASON DA VENDE, Ho ragione da vende-
Ch'io ben vorrei armato come son dello Aver le labbra abbrustolite , cioè Aver abra- re, cioè ragioni soprabbondanti - GHE XE
zelo del ben comune, ucciderne più d'una : sa per l'azione dell'aria fredda la cute delle TUTA LA RASON, È ben ragione.
e intende l'autore Varotari più d'una di labbra ; Aver le ragadi alle labbra . V. SBRO- Ragione, per Pretensione, Diritto, Azio-
quelle galline che cantano da gallo. GIADURA. ne NOL GA RASON DA PRETENDER , Non ha
RASA, s . f. Rasa ; Rasina e Orichicco; Umor RASO, add. Raso o Rasato, da Radere . azione o dirillo di pretendere.
grasso ed oleoso, che scola da diverse pian- RASO AL MURO, Rasente al muro ; e quin- Ragione, per Proporzione e ragguaglio
te. Quella resina che in vernacolo noi cono- di Rasentare, Accostarsi in passando tanto di prezzo - A RASON DEL SOLITO EL PREZO XE
sciamo col nome di RASA, si ha dal Pino, alla cosa, che quasi essa si tocchi. CARO, A ragione o A ragguaglio del solito,
detto da Linn. Pinus Pinea, che fa i pinoc- A RASO O A RASO VIA, modo avverb. Ra- il prezzo è caro.
chi. Con questo legno ammucchiato in ca- sente : A tocca e non tocca. Ragione, dicesi per Qualità, Specie, Sor-
taste ed abbruciato, si ha il Catrame, ch'è COLMO RASO, Colmo o Pien colmo o Rab- te - DE CHE RASÒN XE QUELA ROBA? STA
una specie d'olio che ne scorre ; chiamasi boccato, cioè Ripieno sino alla bocca : dicesi CARTA XE DE BONA RASON, Di che qualità o
auche Gomma di pino. delle misure di biade o simili. di qual ragione è quella roba ? Quella car-
RASA detto met. e in T. ant. vale per Bastimento raso, si dice in T. Mar. Quel- ta è di buona ragione o qualità.
Frode, che propr. ora direbbesi INTRIGO lo che non ha opera morta , cioè che non ha Con rasÒN O CON BONA RASON, Detto a mo-
SCONTO, Malizia occulta ---- Leggesi in poe- i castelli di prua e di poppa . do avv. A buona equità ; A ragione , A
sie antiche CHE COME DESCOVERZO QUALCHE Dicesi pure a Quello che non è aguzzo o gran ragione ; A buona ragione ; A giusto
RASA, EL ZORNO drio de subito L'È MORTO ; terminante in punta. diritto ; A diritta ragione ; Meritumente.
e vuol dire Se scopro qualche rivale, il MISURA BASA, Misura rasa o spianata o TACARSE A QUALCHE RASON, V. TACAR .
giorno dopo l'uccido. pareggiata. RASON VECHIE e rason nove, si chiamava-
RASA, s . f. T. de' Pescatori o RASA SPINOSA, DA MI NO GAVARÈ MISUKE RASE, Maniera no volgarmente sotto la cessata Repubblica
Raia o Razza, Pesce di mare a scheletro metaf. antiq . e vale, parlando di percosse o Veneta due Magistrature differenti, che ave-
cartilaginoso detto dagli antichi latini Ruia bastonate, Da me avrete delle bastonate di vano ispezione sull'economia e disciplina del
e da Linn. Raia Clavala. Egli è comune e santa ragione - Ora direbbesi GAVARE EL pubblico erario : così dette appunto perché
buonissimo a mangiare. VOSTRO GIUSTO. il primo obbietto della loro istituzione fu
RASA BIANCA, s . f. T. de' Pesc. detta an- RASOLO , s. m. (detto probabilmente dal quello di far render conto o ragione ai Reggi-
che BARACOLA, Specie di Raia che non venne barb. Rasulius vineae) Voce agron. Ma- menti dello Stato, ed agli Ufiziali di Vene-
classificata da Linneo , registrata però dagli gliuolo o Margolato, Il sermento della Vite zia, del maneggio del danaro pubblico.
Boerio 70
554 RAS RAS RAT
MERDA IN BOCA A CHI GA RASON. Dettato L'inscrivere nel Libro chiamato RASPA chi RASSEGNA, s . f. Rassegna, Rivista di un
volgarissimo ed affatto triviale , che suol era stato sentenziato criminalmente. V. Ra- corpo di soldati per riconoscerne il numero,
proferirsi contro taluno che vuol sempre SPA. la montura etc.
aver ragione in caso di diversità d'opinioni. Era vulgatissimo nel foro a'tempi Veneti L'È PASSA A LA RASSEGNA, E passato a
e lo sostiene ostinatamente anche in onta il dettato motteggevole RASPINE, Önzime, rassegna: dicesi d'un Soldato che sia stato
al sentimento generale, ripetendo a sazietà SALIME (italian . Raspami ; `Ugnimi ; Să!a- a rivista .
GO BASON MI. ZANCHI. mi) che dicevasi per allusione a tre cariche AVERGHENE UNA RASSEGNA, Averne una
RASONAR, v. Ragionare, Semplicemente temporanee lucrose ch'erano ambite da Se infilzata o una rassegna ; Infilzare esen-
parlare. natori di poche fortune. RASPIME si riferiva pi, parole e simili, dicesi fig . di Chi favel-
RASONCÈLA, s . f. Ragioncella ; Ragion- al Capitanato di Raspo nell' Istria; ONZIE lando dice molte cose -- Averne a bizzeffe ,
cina; Cagioncella : Cagionuzza , Piccola al Magistrato dell' olio ; SALIME, al Magi- cioè Abbondantemente, largamente , piena-
ragione o cagione . strato del sale. mente, in gran copia, direbbesi d'altre cose.
RASPA, s . f. Raspa o Scuffina, Specie di RASPATRESSO . DIR ZO ALA RASPA- FAR LA RASSEGNA 'D'UNA
D' COSSA, Far la ras-
Lima da legno, detta anche Ingordina. V. TRESSO ; Declamare o Mormorare senza ri- segna di che che sia, cioè La consegna, la
SCUFINA. guardo. V. MALIGNAZO. cessione.
RASPA poi comunemente chiamavasi nei RASPIN, s. m. Raschiatoio : Raschia ; Ra- RASSEGNAR, v. Rassegnare, Consegnare,
fempi Veneti quel Libro su cui si registra- spainola , Strumento di ferro tagliente ad Dare in potestà.
vano le sentenze criminali d'ogni sorta. uso di raschiare la scrittura o altro simile RASSEGNAR , dicesi nel parlar familiare per
Quindi ESSER IN RASPA, Aver de pregiudizii dalla carta. Rappresentare ; Riferire ; Denunziare ;
criminali - Dicesi anche attualmente FEDE RASSA, s. f. Rascia, Specie di Panno di Rapportare ; Ovv. Presentare ; Offerire ;
DI RASPA al Certificato di essere o non essere lana grosso ed assai ordinario : forse così Esibire.
stato soggetto a processi -- Detto famil. detto dal Regno di Rascia , oggidì Servia, RASSEGNARSE A LA VOLONTÀ DE DIO, Accon-
ESSER IN RASPA per Esser sospetto o Esser donde sarà stato portato. ciar la mente o l'animo nel piacer di Dio.
in difetto o in colpa. RASSA, detto in T. de' Fornai, Raspa , RASSEGNAR UN POSTO O UNA CARICA, Rise-
RASPA, Raspato , add. da Raspare . Strumento di ferro largo e quasi quadrato, gnare per Consegnare, Rendere, Rinunzia-
Per Sentenziato o Processato , Inscritto del quale si servono i Fornai per tagliar la re GHE LO RASSEGNA, Gliel'ho risegnato,
cioè col suo nome nel registro delle senten- pasta. cio Consegnato, Reso .
ze criminali. V. RASPA. RASSADA. s. f. Raschiatura ; Raditura ; RASSODAR, v. Rassodare, Far sodo, In-
RASPADOR, s . m. Rastiatoio o Punleruo- Basura . I raschiare e la materia che si durire.
lo, Strumento di ferro lungo ed aguzzo al- leva in raschiando. RASSODARSE O SODARSE , detto fig . Emen-
l'uopo che ha qualche volta più angoli ta- RASSADA, si dice metaf. nell'uso familiare darsi ; Correggersi ; Ravvedersi, Cangiar
glienti, ad uso degli Orefici . per ROMANCINA, V. vita. Di rio farsi buono . V. SODAR.
RASPAMENTO, s . m. Scalpiccio o Scarpic- RASSAR, v. Ruschiare o Rastiare e Ra- RASSOMEGIAR, v. Rassomigliare e Riso-
cio, Stropicciamento de'piedi in andando . dere e Abradere, Levar la superficie di migliare, Rissembrare, Figurare , Esser
RASPAR, v. Raspare; Arraspare , Quel che che sia con ferro; scancellare raschiando . simile, Aver somiglianza.
percuotere che fanno specialmente i cavalli RASSAR LE BOTE , V. BOTA. RATA, s. f. Rata, Parte convenevole di che
o altri simili animali la terra col piè dinan- RASSAR, detto in T. Agr. Sarchiare ; che sia.
zi quasi zappandola. Sarchiellare . Tagliar col sarchio le erbe A RATA PORZION, Per rata ; Per errata ;
RASPAR LA PELE, T. de' Conciatori, Scar- selvatiche ne'seminati. A rata ; A proporzione ; Per parte, Se-
nure, Consumar le pelli dalla parte della RASSAR I MURI, Grattugiar gli edifizi , di- condo quella parte che tocca .
carne. cesi dagli Architetti del Rastiare le mura. RATA, si dice poi per Erta ; Ertezza ;
RASPAR, dicesi metaf. per Portar via, Ru- per pulirle da una certa muffa, che le anne- Rattezza, Luogo per lo quale si va all'insù
bare, V. SGRANFIGNÅR. risce col tempo. e n'è penoso e ripido il cammino .
Raspare o Scuffinare, Polire colla raspa RASSARÒLA, s . f. Radimad a ; Raspaiun- RATAFIA, s. m . Amarasco , Specie di Roso-
o scuffina . la ; Raspa, Strumento di ferro col quale si lio gratissimo al gusto ed all' odorato , com-
RASPAR, parlando di polli , Raspare o rastia la pasta, che rimane appiccata alla posto di diverse sostanze.
Razzolare (colle zz aspre) , Il raspare de pol- madia, V. RASSARÒL . RATERA, s . f. ( coll'e aperta) che sembra
li, dicesi Quando la gallina coll' unghie ra- RASSAROLA , detto in T. Mil. Rasiera . corrotto da Rateria plur . del barb. Rate-
spa il terreno, per iscoprirvi un qualche Strumento fatto come una radimadia, del rium, imus carcer, corrisponde all'altro
grano od insetto ―― Sparnazzare o Spar- quale si servono i Bombardieri per ripulir nostro termine SORZERA nel sign . di Topa-
pagliare, si dice Quando le galline spingo- bene la camera del mortaio da ogni avanzo ia o Topinaia, Nido di topi, per allusione a
no co' piedi in qua e in là le granella che di polvere, che vi potesse essere rimasto casa vecchia e rovinosa. Stamberga e nel-
lor son date per cibo. della carica antecedente. l'avvil. Stambergaccia , ne sono sinonimi .
RASPAR COI PIE, Scalpicciare , Calpestare, RASSAROLA, detto in T. de' Bottai Rasie- I Francesi dicono Rat al topo e Ratiere
ma con istropiccio de' piedi, infrangendo o ra ; Rastiatoio ; Ascia, Strumento di ferro alla trappola ; ma non dicendo noi RATO al
anche semplicemente Calpestare. per raschiar le botti e simili . topo, pare, in senso dell'Autore, che la no-
RASPAR SU, Raggruzzolare, Mettere in- RASSAURA, s. f. Rastiatura ; Raschialu- stra voce vernacola debba piuttosto ripeter-
sieme, far gruzzolo , ammassare, e si dice ra, Materia raschiata dal legno e dai me- si dal plur. di Raterium .
più che d'ogni altra cosa, del danaro. talli. RATERE , Vecchiume ; Sferre vecchie ,
RASPAR SU TUTO, Raccogliere tutto; Aver RASSAURA DE L'ALBUOL, detto famil. e me- Mobili e cose vecchie - Ciscranna, dicesi
tullo, e per lo più s'intende dell' ultimo taf. Raschiatura della madia, Dicesi da anche a Qualsivoglia cosa vecchia e male in
superstite d'una famiglia, che eredita tutto . noi per ischerzo all'ultimo dei Figli nati in ordine .
RASPAR VIA LE PAROLE DA LA CARTA, Ra- molto numero . V. SCOASSACO. RATIFICA , s . f. Ratificazione ; Ratifica-
schiare, Levar la superficie di che che sia * RASSAURA DE GALIA. Qualifica oltraggiosa, mento, Atto col quale taluno approva ciò
con ferro o altra cosa tagliente, o con ra- che dassi a taluno cui si voglia sommamen- che venne fatto per esso, quando siasi riser-
stiatoio. E quindi Raschiatura, dicesi al te avvilire o rimproverare ; con che lo si di- vato di ratificare. Negli affari diplomatici si
Segno rimastovi dal raschiare. chiara uno scellerato che ha subito la deten- vede scritto Ratifica ; Cambio delle ratifi-
RASPAR UNO, dicevasi ai tempi Veneti zione in galera. che.
RAZ RAZ REA 555
DAR LA RATIFICA, Ratificare ; Conferma- zione del cibo e della bevanda diurni per la PERDERSE LA RAZZA, Spegnersi il seme
re. sussistenza dell' equipaggio ne' vascelli. E come de’cani gialli.
RATIVA, s. f. T. de'Merciai, Panno accolo- dicesi anche del Pane e simili, che si dà RE, s . m. Re o Rege, Monarca Sovrano.
nalo o Saie rovesce, dicesi Quel panno a' Soldati ; non meno che al pane e alla mi- RE DE GALANTOMENI O GALANTOMENÒN, Me-
lano che ha il pelo arricciato con ricciolini nestra, che si dà a'carcerati. glio del pane ; Coppa d'oro ; Onestissimo ;
quasi staccati l'uno dall'altro. RAZIÓN DE FIEN, Profenda, Quella mi- Trattabilissimo.
RATINAR, v. Accotonare o Far l' accotone sura di fieno, biada, orzo, paglia e simili, RE DE GRANATA, detto in T. furbesco, vale
ed anche Rattinare, Arricciare il pelo ai che si dà ogni giorno al cavallo. il Frumento.
panni. Dicesi Accotonatore al Maestro d'ac- RAZIONA, add. T. delle Carceri, detto per RE DE MATI, Pazzo a bandiera, Quasi
cotonare ; e Accotonatura all'Effetto di que- Agg. ai Prigionieri, e vale Posto a razio- che porti la bandiera de'pazzi.
sta operazione, ne, cioè Ch' è soccorso e vive della razione, I TRE RE MAGI, chiamavansi per antono-
RATISBOGO DE RATISBOGO, Voce Illirica che consiste nel pane e nella minestra che masia al tempo Veneto li tre Inquisitori di
triviale e maniera avv. Lo stesso che DE la carità del Principe fa dare ogni giorno ai stato, per allusione alla suprema e quasi
BRICOLA. V. BRICÒLA. poveri carcerati. assoluta loro autorità.
RAVA, s. f. Rapa, Radice bulbosa d'una RAZIONÁR, v. T. carcerale, Mettere o Por- RE DEI MINCHIONI (e antic. RE DE SCAGARI)
Pianta erbacea notissima, detta da Linn . re a razione , Comprender un carcerato nel Re de'scacchi, di farfalle, di pecchie ; Ar-
Brass ca Rapa, ottima a mangiarsi. numero di quelli, che sono ogni giorno soc- cicotale ; Arcigocciolone ; Arcigranellone.
PASQUA PEFANIA LE RAVE PERDE L'ANEMA. corsi della razione . V. RAZIONA. Y. VISDECAZZO.
V. PASQUA. RAZIRAR, v. Aggirare o Rigirare . Ingan- ANDAR DA RE, Andare di rondone, a van-
EL PAR UNA RAVA COTA, Avere o Fare il nare, Menar pel naso alcuno - Giostrare ga, benissimo, Andare al palio, Avvenirne
v so di panno lavato, e vuol dire smorto. alcuno, vale Aggirarlo o Ingannarlo con quel che più ne possa accadere, seguirne le
RAVADA, s. f. Minestra di rape. arti e malignità, che anche dicesi Circonve- belle cose.
RAVAGIO, 8. f. T. de'Lanaiuoli, chiamansi nire e Abburattare alcuno - Menar le MAGNAR DA RE. V. MAGNAR .
que Bioccoletti ossia la Laua minuta che si mani pel dosso a uno, Aggirar alcuno pel STAR DA RE, Stare in barba di micio o di
cava dalle pillacchere delle pecore, da cui fine d'interesse. micia ; Stare come un paperotto ; Aver il
trovasi molte volte appiastricciata. RAZIRETO, s. m. Abbindo'atura o Abbin- cuor nello zucchero ; Pigliar il pollo senza
RAVANO, s. m. Rafano e Ravano e nel dolazione, Piccolo inganno. pestare, vale Esser sano, contento e man-
dim . Ravanello, Radice bulbosa d'un' Erba RAZİRO s. m . Raggiro o Rigiro , Negozio giar con grande appetito STAR DA RE, Si
notissima, annuale, di sapore acre, che si coperto per ingannare altrui Traforeria dice ancora per Star dipinto ; Andar a ca-
mangia, detta da Linn . Raphanus sativus. o Traforelleria ; Tranella e Faldella sono pello ; Andare di rondone , Quando una
V'è poi un altro Rafano detto Armoraccio dello stesso significato Le covate di al- cosa va bene e un avvenimento succede pro-
e Ramolaccio, radice grossa e lunga d'un cuno, diconsi figur. Le pratiche segrete, le spero.
gusto assai acre e mordente, detto in Far- trame, le macchinazioni. RE, s. f. (pronunziato chiuso) T. de' pesc .
macia Raphanus rusticanus e in Barbarico RAZIRON, add . Raggiratore e Rigiratore , Rete, Quella cioè da pescare. V. REDE .
Armoracia. Colui che cerca d' ingannare altrui - Rigi REA, s. f. T. antiq. lo stesso che RE O REDE.
RAUCIR, v. Affiocare, Divenir fioco e rauco. ratorello è dimin. - - Aggiratore ; Bindo- REALDIR v. Realdire , Voce pretta Vene-
RAUCO, add. Rauco ; Roco ; Arrantolato ; lo ; Bindolone ; Traforello ; Traforellino ; ziana, registrata dall' Alberti come usata
Affiocato ; Chioccio ; Fioco di voce. Aver Mozzorecchi, Uomo infame, astuto, sottile dal Bembo, e vale Riudire una causa, Ascol-
la voce arrantoluta. Egli ha veduto il lu- ingannatore - Arzigogolante, Uomo d'arte tar di nuovo in giudizio. Ora direbbesi
po; Egli è stato veduto o guardato dal e di rigiri Far a girare colle rocchelle, Riassumere un processo.
lupo. dicesi de grandi aggiratori. REALDIR DAL BANDO, Sbandire ; Levare
RAVÈDERSE . V. REVEDER. RAZIRONA, 8. f. Raggiratrice e Rigiratrice. il bando, Abilitare il Bandito e difendersi.
RAVEDIMENTO O REVEDIMENTO, 8. m . Rav- RAZO s. m. Razzo ; Razzuolo e Razza, I REALDIRSE, Redimersi o Riscattarsi o
vedimento; Resipiscenza ; Emendazione ; raggi delle ruote. Restituirsi nell' onore, nella fuma ; Rido-
Ravviamento, Ritorno da male a bene. narsi alla società - Rimpannucciarsi,
RAZO, in T. ant. vale per Ragg'o ed an-
RAVIZZE , s . f. Voce per noi antiq ., ma che che per Lancetta o Indice della sfera d'un Migliorare di condizione, rifarsi di qualche
tuttavia si parla nel Contado verso Padova, orologio. Si legge nelle Memorie antiche disastro sofferto.
dal lat . Rapacia, orum detto da Plinio, storiche Venete del Galliccioli : ADI 20 SET- REALDIRSE NEL ZOGO, Ricattarsi; Risar-
che nel Dizionario latino di Forcellini si TEMBRE 1422 FU DESCOVERTO E COMPLIDO EL cirsi; Rifarsi. V. REFARSE.
traduce Ravezze (e RAVEZZE si dice ancora BAZO D'ORO DELLE ORE FATTO SULLA GIESIA REALDIRSE NE LA SALUTE, Rimettersi in
nel Bresciano) ; ed è un Camangiare fatto di DE S. GIACOMO DE RIALTO PER MAISTRO POLO salute; Ricuperare, Riavere o Riacqui-
fogliette e broccoli e gallonzoli di rape les- PUIESE INZEGNER . stare la sanità -- Rinvenire, Ricuperare
sali, poi conditi e cotti in tegame. RAZONZER, v. Raggiungere e Rigiugne- gli spiriti.
PESTA COME RAVIZZE, Trilato come ra- re, Arrivar uno . V. Zonzer e Chiapàr uno. REALETO o anche FIORIN e CavalarÌn, s .
vesse. m. T. de' Cacciatori, Gallinella palustre
RAZZA, s. f. Razza ; Schiatta; Generazio-
RAVIZZÒN, s . m . T. agr . Navone silve- ne; Prosapia. piccola. Uccello, che si piglia collo schioppo
stre o selvatico ; Napo silvestre ; Rupuc- CATIVA RAZZA, Razzaccia ---- RAZZA BA- nelle nostre Valli, nominato da Latham
cione e Ruvizzone, Pianta che si coltiva STARDA, Bastardume. Rallus Pusillus . E più piccolo della Qua-
anuualmente per i suoi semi , da cui si ESSER DE CATIVA RAZZA, Esser di cattivo glina, ma simile ad essa nella piuma e nella
cava dell' olio buono a varii usi . È una va- nidio ; Cattivo o Tristo infin ne! guscio. struttura del corpo . V. QUAGINA.
rieta della Brussica Napus di Liuueo. ỳ . ESSER TUTI D'UNA RAZZA , Esser della REALISTA, add. Regalista, Voce dell' uso ,
ΑΟΝ . medesima pannina, d'un pelame, d' una benchè ne' fogli pubblici si veda quasi sem-
OGIO DE RAVIZZÒn, Olo di rappuccine, buccia ; Esser come i poponi da Chioggia, pre stampato Realista e Realisti. Si dice di
Olio cavato dal seme del Rapaccione o Ra- RAZZA DE CAN, detto per ingiuria, Baga- Chi è del partito del Re, per distinguerli
vizzone. dai Repubblicani .
glione, Uomo v.le. Bolla acqua uola ; Nu-
RAVOLZER, v. Ravvolgere; Rinvolgere ; vol di pidocchi. REALIZAR, v. Effettuare, Mettere ad ef-
Rinvoltare. CAVALO O ASBNO DA RAZZA, Cavallo o fetto , Eseguire, Adempire, Compire, V.
RAZION, s. f. (colla z aspra) Razione, Por- As.no emissario. VERIFICAR.
536 REB REB REB
REALIZAR UNA CAMBIAL O UN PAGAMENTO, REBALTAIZZA DE STATO, Catastrofe , Mu- REBITER LA MONEA, V. RECUGNAR.
Maniera mercant. Riscuotere ; Esigere . tazione, Passaggio d'una fortuna in un'altra. REBITER LA PONTA DEL CHIODO, Ribadire,
REALTA, s . f. Ingenuità; Schiellezza ; Ve- REBALTAMENTO DE STOMEGO, Rivol- Ritorcere la punta del 'chiodo e ribatterla
rilà; Sincerità. tamento ; Sovversione ; Sconvolgimento ; inverso il suo capo .
MI VAGO CO LA REALTÀ E CO LA GIUSTIZIA, Stomacazione; Stomacaggine . V. STOMEGO . REBATER LE CUSIURE, Ragguagliare le
Io son ingenuo e giusto ; Io amo la schiet- REBALTAR, v. Ribaltare ; Rovesciare, costure, Picchiarle per ispianare il rilevato
tezza del cuore e la giustizia ; Le mie lab- Dar la volta, Mandar o Volger sossopra . V. di esse.
bra non mentiscono la verità. ROVERSAR. REBITER LE ORE, Ribattere, che vale Ri-
IN REALTA, detto a modo avv. Realmen- Rebaltar el StOMEGO , V. in REvoltår. petere il suono delle ore.
te, cioè In fatto, Effettivamente . REBALTAR LA CAROZZA, Ribaltare ; River- REBATER PAGIARI , Pisciare nel vaglio,
REALTINA, s . f. Campana di Rialto, Cam- sare; Rovesciare. detto fig. Perdere ; Gettar via il tempo e
pana che suonavasi a S. Giovanni di Rialto REBALTAR EL CAFÈ, Versare il caffè, Far- la fatica.
dal primo ottobre sino al mercoledì santo, lo uscire dalla caffettiera nella chicchera. BATER E REBÅTER - GHE L'HO BATUA E
per avviso agli artisti di cessar la sera dal REBALTAR LA POLENTA, V. in ROVERSÅR . REBATUA, Ribadire, Si dice anche per Ri-
Javoro. Cominciava il primo ottobre a ore 2 REBALTAÙRA, s . f. Sovversione o Sov- peter altrui l'istanza e simile per conficcar-
italiane ; ai 19 detto a ore 3 ; agli 11 no- vertimento ; e talora Cangiamento. gliela meglio nella memoria, tal che non gli
vembre a ore 4 sino li 7 febbraio ; poi a UNA REBALTAURA DE SIROCO, s'intende esca e non gli scappi .
ore 3 sino il primo marzo, indi a ore 2 sino Sopravvenimento impetuoso del scirocco, REBATIURA, s . f. Ribattitura ; Ribaditu-
al mercoledì santo. Ne' inesi d'estate non si Cangiamento improvviso del vento, ch'è ra ; Ribattuta ; Ribattimento ; Ribadi-
suonava. Da poco tempo cesso quest'uso di quanto dire SIROCADA, V. mento, Il ribattere.
suonare la Campana, ma gli artisti si at- REBALTELA (coll'e stretta) s. f.

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